Real Beauty

di Silkye96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Nota

                                                Real Beauty



Capitolo 1:

https://www.youtube.com/watch?v=cXvZr_ADXlE
Sono pochi giorni che vivo sulla Terra, non sono ancora abituata a tutte le usanze particolari che gli abitanti di questo pianeta considerano "normali".
Mi sforzo con tutto il cuore di imparare ma pare che non ci riesca e, onestamente, mi sento come se non potessi riuscirci mai.
I miei nuovi amici mi incoraggiano in ogni modo, devo dire che li trovo tutti un po' strani: Corvina ad esempio, lei non parla con nessuno e se ne sta sempre seduta in un angolo a leggere; BB è molto più socevole, però ha una personalità molto...Come dire? Invasiva? Diciamo che è un po' esuberante...
Per quanto riguarda Cyborg non so davvero cosa dire, è un po' come un fratello maggiore e confesso che ci parlo moltissimo però...Molto spesso non capisco quello che mi dice e mi sento una perfetta idiota!
E poi c'è Robin...Con lui sembra tutto facile, però è molto serio, forse troppo vista la sua giovane età...
Insomma, siamo un gruppo davvero particolare, non ce n'è uno che sia uguale a un altro e la cosa non può che farmi piacere!
Mi ritrovo spesso a pensare a quanto sia meraviglioso che dei personaggi tanto diversi come noi siano riusciti a stabilire un legame, i ragazzi mi dicono sempre che se non fosse stato per me probabilmente ognuno di noi sarebbe andato avanti per la sua strada ed effettivamente hanno ragione.
Quando sono piombata sulla Terra sei giorni fa non credevo che avrei incontrato delle persone così, non sapevo nemmeno dove mi trovavo...
Sento bussare alla porta della mia stanza, mi alzo dal letto per andare ad aprire.
-Buongiorno, speravo fossi sveglia-
E' Robin, ha preso l'abitudine di venire nella mia stanza appena si sveglia, vuole controllare che io mi senta a mio agio e lo trovo davvero dolce.
-Buongiorno, entra pure se vuoi...- dico convinta.
Da quando vivo con questi quattro individui nessuno di loro è mai entrato nella mia camera, si fermano tutti sull'uscio.
-Ehm...No meglio di no, non vorrei invadere la tua privacy-
-Privacy?- chiedo confusa.
Robin posa un dito sul mento e mi sorride poco convinto :-Il tuo spazio personale, come dire...La tua intimità-
Annuisco, credo di aver capito a cosa si riferisce.
-Certo, allora esco io- comunico chiudendo la porta alle mie spalle.
-Come ti senti oggi?- mi chiede mantenendo il sorriso sul volto.
-Molto bene! Esattamente come gli altri giorni, devi proprio smetterla di chiedermelo- dico ridendo.
-Lo so...Non vorrei risultarti petulante ma voglio essere certo che non ti manchi nulla- commenta lui.
Sorrido quasi di riflesso, non posso non chiedermi se queste premure le usi anche con gli altri tre.
-Non mi manca nulla, davvero- lo rassicuro.
-Sai, ieri notte mi son messo a pensare- bisbiglia.
-A che cosa?-
-Siamo un gruppo di sfigati- risponde divertito.
-Sfigati?- mi ritrovo di nuovo a non capire.
-Sì, degli incompresi, dei negletti...Insomma, siamo così...Strani e...-
-Capisco meglio ora, vuoi dire che non siamo come gli altri, giusto?-
-Esattamente, pensaci...Tu sei praticamente un'aliena, io non ho poteri e sono uno che pensa talmente tanto che potrebbe perdere la testa, Cyborg bè...Cyborg è un cyborg, Corvina è silenziosa e misteriosa, non è la classica ragazza allegra e socievole e infine BB, lui è verde, petulante e anche un pessimo coinquilino, ma hai visto com'è sporca camera sua?-
Scoppio a ridere :-Non sono entrata in camera sua a dire il vero...Però Corvina mi ha detto che ne sente il forte odore sin dall'altro capo del corridoio, non sapevo se prenderla seriamente...-
-Non penso che quella ragazza scherzi molto- commenta lui osservando il corridoio.
-Eppure andiamo tutti molto d'accordo- dico in un momento di silenzio.
-Come?- stavolta è lui a non capire.
-Bè...Nonostante le nostre diversità e i nostri difetti trovo che siamo un gruppo ben amalgamato...-
-Sin dal primo giorno- aggiunge lui sorridendo.
-Per questo gradirei che cessassi di preoccuparti per me, non potrei trovarmi mai in mancanza di qualcosa finché siamo tutti amici!- esclamo.
-Amici...- ripete lui con voce fiacca.
-Sì, non è quello che siamo?- chiedo, sono di nuovo confusa.
-Immagino di sì...- mormora lui, mi pare di capire che sia un po'distratto.
Entriamo in salotto, Corvina è immobile sul divano, sta leggendo un libro; BB e Cyborg sono dietro al bancone della cucina a litigare per qualcosa che, ovviamente, non capisco.
-Per che cosa discutono?- chiedo curiosa.
-Per la colazione, che Azarath ci aiuti! Quei due sono dei perfetti imbecilli- borbotta Corvina senza distogliere lo sguardo dalla sua lettura.
-Io li trovo buffi- commento con un sorriso bonario.
-E sinceramente non so come tu faccia, vado in camera mia- sbuffa la maga.
-Ho...Ho detto qualche cosa di sbagliato?- chiedo.
-No, non preoccuparti Stella lei è sempre così- commenta BB.
La lite con Cyborg sembra essere giunta a un termine.
-Mi chiedo perché...- mormoro con un filo di voce.
Non credo che gli altri siano riusciti a sentirmi, forse è meglio così.
Mi siedo al tavolo insieme a Robin osservando gli altri due che riprendono il loro bisticcio sulle uova e su un qualcosa che si chiama beacon.
Gli umani gridano molto, quando litigano alzano le braccia al cielo, roteano gli occhi e alzano la voce, sembrano così agitati.
Questo lato di loro non lo amo molto.
Su Tamaran ho assistito a talmente tante manifestazioni di odio e brutalità che non sopporto di vedere le persone bisticciare, mi si stringe il cuore al pensiero che questo gruppo così stravagante possa sciogliersi.
-Basta ora!- esclamo nervosa.
Tutti mi fissano, che vergogna...Forse avrei dovuto tacere, non so che fare!
-Vi...Vi prego perdonarmi è che...Non amo molto i litigi- balbetto.
-Non preoccuparti Stella, non era nulla di serio, qui sulla Terra si alza la voce un po'per tutto ma questo non significa che io BB smetteremo di rivolgerci la parola- mi spiega Cyborg.
-Sì, è tutto tranquillo...Siamo ancora tutti amici- esclama BB rivolgendomi un gran sorriso.
-Amici- ripeto con energia.


Suona l'allarme anti-crimine, sono circa le cinque del pomeriggio e il cielo inizia già a scurirsi.
-Titans! Problemi- esclama Robin piombando al centro del soggiorno.
-Di chi si tratta?- chiede Cyborg armeggiando al computer.
-Plasmus- risponde Robin.
-Lo localizzo-
Dopo qualche attimo Cyborg alza la testa dalla tastiera e si rivolge al leader con espressione decisa :-La fabbrica- annuncia con voce possente.
Ci prepariamo tutti e usciamo dalla torre a tutta velocità.
Robin prende la sua moto portando con sé Corvina e io mi sistemo in auto con BB e Cyborg, avverto un pensiero insinuarsi nel retro della mia mente ma cerco di spingerlo ancora più giù, non è il caso di lasciarsi sopraffare ora.
Quando arriviamo sul luogo Robin e Corvina stanno già lottando contro Plasmus.
Quel mostro mi disgusta, non lo direi mai ad alta voce perché so che è umano e non vorrei ferire i suoi sentimenti ma il suo odore, o meglio, la sua puzza è così penetrante da farmi bruciare le narici.
Per non parlare poi del suo corpo gelatinoso e appiccicaticcio!
-Stella!- esclama Robin richiamandomi all'ordine :-Attenta!- aggiunge poco dopo.
Alzo lo sguardo e mi ritrovo sommersa da un'onda di melma puzzolente e viscida.
-Tutto bene?- chiede BB posando una mano sulla mia spalla.
-Sì, sono tutta intera. Forza! Andiamo a combattere- esclamo con determinazione.
Mi alzo da terra e inizio a volare, i miei occhi sono fissi sul bersaglio, mi lascio andare all'emozione della collera e le mie mani si illuminano come di consueto, serro il pugno e lancio una scarica di dardi sul nemico sperando di scalfirlo.
Non gli faccio nemmeno un graffio misero, sospiro amaramente osservando come Cyborg parte alla carica sparando laser verso il petto del mostro.
Sembra proprio che nemmeno i suoi attacchi abbiano effetto su quell'ammasso di rifiuti tossici.
Dopo qualche ora siamo ancora sul campo di battaglia, sfiniti e decisamente poco ottimisti.
-Non capisco come sia possibile, non riusciamo nemmeno a sfiorarlo- commenta BB esasperato.
-Non demordere, sono sicura che c'è un modo per batterlo- rispondo cercando di rimanere ottimista.
Osservo la creatura mentre trangugia barili colmi di rifiuti tossici e cresce a dismisura, mi chiedo come possiamo renderlo innocuo.
Improvvisamente Robin si scaglia su di lui seguito da Cyborg, il leader lancia un congegno facendolo volare perfettamente nella direzione di Plasmus, subito dopo Cyborg avvolge l'oggetto con un raggio blu di luce intensissima che provoca un forte suono fastidioso.
Quando Plasmus viene colpito cade a terra rivelando la sua forma umana.
-Ottimo lavoro- commenta Robin osservando le auto della polizia arrivare sul luogo.
I poliziotti iniziano a prendersi cura del nemico ringraziandoci come sempre per il lavoro svolto.


Tornata a casa prendo monopolio della doccia per prima, non vedo l'ora di sentirmi pulita di nuovo.
Avverto la porta aprirsi e mi si gela il sangue, mi affaccio appena dalla tendina.
-Tranquilla sono io, visto che è il bagno delle ragazze pensavo ci fossi tu dentro, altrimenti non mi sarei mai permessa-
E' Corvina.
-Oh, non mi da affatto fastidio solo che...Non me lo aspettavo...-
-Avevo bisogno di compagnia femminile, non è da me ma...Solo una donna può capirmi quando dico che odio puzzare come una discarica!-
E' la prima volta che vedo Corvina ridere da quando sono qui, certo...La situazione è un po' particolare...
-Senti Corvina...- mormoro mentre ci diamo il cambio.
-Dimmi- risponde lei serrando la tendina della doccia con forza.
-Mi chiedevo se...Sì insomma se tu...-
-Ti preoccupa il fatto che stia spesso in compagnia di Robin?- mi chiede la maga, sembra stranamente divertita.
-Ehm ecco...Io...- non so cosa dire in realtà.
-Non credo che dovresti allarmarti, sai è molto ovvio che ti piace, insomma...Lo hai baciato- commenta.
-Oh quello! L'ho fatto solo per apprendere la vostra lingua, sul mio pianeta si fa così, sulla Terra ha un significato diverso?- chiedo sinceramente incuriosita.
Sento Corvina sopprimere una risatina :-Ecco, non so davvero come spiegare...Uhm, qui sul nostro pianeta se...Se baci qualcuno vuol dire che provi dei sentimenti per quella persona, non è una cosa che avviene con il primo che passa-
-Oh...Quindi pensi che Robin...Insomma credi che lui abbia pensato che io...-
Corvina sporge la testa per mostrarmi il suo viso, inarca un sopracciglio con aria divertita :-Robin? No, è un cretino, non lo capirebbe nemmeno se glielo dicessi in tutte le lingue del mondo e, a quanto mi dici, saresti in grado di farlo-
Rido, è vero che non sembra il tipo che tiene a queste cose.
-Sai, è bello parlare con te finalmente...Avevo paura di non starti affatto simpatica...- mormoro.
-Scherzi? E' solo che ho un carattere difficile ma...Se posso confidarmi con te, e credo di poterlo fare, sono felice qui con voi. Mi sento come se finalmente avessi una famiglia vera, è la prima volta in vita mia che mi sento circondata di persone che mi amano e non mi giudicano anzi, mi accettano con tutti i miei difetti e pregi!-
-Capisco perfettamente cosa intendi dire- rispondo con un sorriso.
-Però ti avverto- dice uscendo dalla doccia :-Se questa cosa che ti ho detto esce da queste quattro mura io ti disintegro, chiaro?-
-Cristallino- rispondo intimorita.
Usciamo entrambe dal bagno per poi recarci nelle nostre rispettive stanze come due perfette estranee.
Mi stendo sul letto circolare, il rosa della mia stanza mi tranquillizza, non credo di aver mai avuto un letto così comodo e delle pareti di un colore così accogliente.
Mi rannicchio portando le ginocchia al mento e avvolgendo le mie gambe con le braccia, per qualche strano motivo mi ritrovo a pensare al mio pianeta, non posso certo dire che non mi manchi nemmeno un po'.
Non capisco neanche perché a dire il vero, qui mi piace, sono tutti gentili e disponibili e su Tamaran nessuno è così eccetto forse il mio Galfore.
-Galfore- sussurro.
Effettivamente lui mi manca davvero moltissimo, è come un padre per me e lasciarlo mi ha riempito il cuore di tristezza.
La mia mente in questo istante è piena di pensieri, sento come se fossero incontenibili e onestamente la cosa mi preoccupa, non sono una persona che si fa prendere spesso dall'ansia quindi queste sensazioni mi sono completamente nuove.
Decido di uscire dal caldo tepore del mio letto e mi dirigo verso il corridoio in ciò che i Terrestri definiscono un pigiama.
-Stella...- mi scontro con Robin.
-Sono spiacente, non ti avevo visto...- mormoro imbarazzata.
Lui mi sorride e mi aiuta ad alzarmi da terra :-Non preoccuparti, è tutto apposto-
-Meglio così...-
Robin inarca un sopracciglio incuriosito :-Ti vedo distratta, è tutto ok?- mi chiede.
Sembra in pensiero per me...
-Sto bene, stavo solo pensando a...Non importa in realtà, sto bene, sul serio-
Me ne ritorno in camera senza aggiungere altro, vorrei sotterrarmi per aver fatto una simile figura, dovrà pensare che non voglio confidarmi con lui!
Sento bussare e alzo la testa completamente sorpresa nello scoprire chi vuole parlarmi.
-Robin...-
-Scusami davvero ma non posso permettere che tu ti senta giù di morale, non lo trovo giusto...Lo so che trovarti in un mondo estraneo con persone che non conosci può farti paura ma fidati quando ti dico che noi siamo felicissimi di averti qui...Senza di te nulla di questo sarebbe stato possibile quindi ti prego, smetti di sentirti fuori posto anche se è complicato-
Gli sorrido, questo ragazzo è molto più tenero di quel che pensavo, sento le farfalle allo stomaco e la mia mente si sta annebbiando poco a poco.
-Grazie...-
Robin si avvicina a me e mi prende la mano con delicatezza :-Dai, vieni a cenare con noi...Cyborg ha ordinato la pizza per tutti-
-Oh adoro la pizza!- esclamo.
E' vero, da quando vivo qui mangiamo questo delizioso cibo ogni sera, non penso che faccia molto bene ma sicuramente è ottima!
-Lo so bene- risponde lui con tono serio :-Dai forza-
Mi guardo per un attimo le gambe coperte da un paio di pantaloni rosa con degli orsetti disegnati :-Ma non sono vestita...-
-Che t'importa? Non è che qualcuno di noi ti giudicherà, e poi il tuo pigiama è più carino di quello di BB, aspetta e vedrai-
Rido di gusto, a quello che mi dicono BB è un tipo piuttosto esibizionista quindi sono davvero molto curiosa di vedere in che abiti dorme.
E' incredibile come Robin riesca a farmi sentire sempre a mio agio, quando c'è lui vicino a me mi sento invincibile e questo è molto strano dal mio punto di vista, non mi è mai capitato con nessuno prima d'ora e non ho idea di come interpretare la cosa; non so se sia un bene o un male...
Arrivati in cucina troviamo tutta la squadra ad attenderci :- Ah eccovi qui! La pizza si fredda!- esclama BB con tono acceso.
-Scusa scusa, ora possiamo mangiare- afferma Robin.
-Amico, farai meglio a muoverti o qui ci mangiamo tutto, sto morendo di fame!- esclama Cyborg afferrando un pezzo di pizza ricco di formaggio.
Robin e io ci sediamo al tavolo con gli altri, prendiamo un pezzo ciascuno e iniziamo a mangiare.
-Buon appetito allora- borbotta Corvina alzando gli occhi al cielo.
Penso proprio che mi troverò molto molto bene qui...
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ANGOLO DELL'AUTRICE:
Dunque, sono imperdonabile lo so, la mia assenza è stata così lunga che mi son sentita il dovere di ritornare con il botto in un fandom che avevo un po' messo da parte.
Il fatto è che ho perso l'ispirazione e non sono più così sicura del mio lavoro...Però ho deciso comunque di pubblicare per rassicurarvi del fatto che non ho mollato la mia passione, la mia ispirazione può essere svanita ma il mio spirito è rimasto quindi continuerò a scrivere sperando di recuperare un po' quello che ho perso.
Che dire? Mi auguro che questo primo capitolo vi piaccia, appena avrò un po' di tempo dopo gli esami universitari terminerò anche i capitoli per le altre innumerevoli fanfiction che non ho più riguardato per secoli.
Spero anche che non siate troppo arrabbiati con me per averne cancellate alcune ma non sapevo proprio come mandarle avanti e non mi andava di lasciarle così, senza scopo.
Spero capiate!
-Silkye96.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Stella Real Capitolo 2:


Questa mattina è iniziata con un allenamento, sono molto confusa da tutti gli oggetti che gli umani usano per migliorare la loro prestanza fisica...
C'è una specie di nastro grigio su cui si corre monitorati da dei piccoli cerchietti di carta attaccati al corpo, un cilindro rosso su cui la gente si sfoga prendendolo a calci e pugni, delle cose metalliche da sollevare (sembrano anche parecchio pesanti stando all'espressione di sforzo che vedo sul volto di Cyborg) e dei piccoli omini di legno che bisogna colpire con i poteri o con le armi.
-Vuoi che ti spieghi meglio come funziona?- chiede Robin con aria preoccupata :-Non vorrei ti facessi male...-
-Ehm...C'è questo rischio?- chiedo spaventata.
-Nah! Robin esagera sempre- commenta BB divertito.
Mh...Non so perché ma mi fido molto più di Robin.
-Spiegami meglio preferisco...- commento.
BB sospira e corre verso il nastro grigio attaccandosi al corpo quei piccoli cerchietti bianchi di carta, Cyborg continua a sollevare quegli oggetti pesanti e Corvina si occupa degli omini di legno.
Robin si perde in una spiegazione abbastanza prolissa di ciò che dovrei fare e di come dovrei farlo per evitare di ferirmi.
Mi dice gentilmente come gestire ogni singolo attrezzo, finalmente ho capito che cosa devo fare!
Inizio ad allenarmi assieme agli altri, in questa torre ci sono almeno tre palestre: una esterna che contiene un percorso ad ostacoli, ci alleniamo lì una volta la settimana; una al piano di sopra che contiene delle stanze di simulazione, lì ci alleneremo tre volte al mese e, infine, questa al piano terra, qui ci alleniamo ogni giorno.

L'allenamento è giunto al termine, mi affretto verso la doccia sperando di trovarla libera.
Dopo essermi lavata e aver indossato l'uniforme mi sento molto meglio!
Una bella sessione di ginnastica non può che farmi bene ma è davvero stancante oltre che...Strano!
Su Tamaran queste cose vengono fatte in modo molto diverso e credo che ci metterò ancora parecchio tempo ad abituarmi come si deve.
Sento un buonissimo profumo provenire dalla cucina, avverto uno dei miei stomaci brontolare e sono quasi certa che sia ora di pranzo.
Ripasso mentalmente la lista delle faccende, oggi tocca a Robin cucinare.
Mi catapulto verso la cucina con aria speranzosa, non vedo l'ora di mangiare sono piuttosto affamata!
-Ciao! Siediti è quasi pronto- mi avverte Robin.
Sorrido e mi siedo attendendo pazientemente l'ora del pasto e l'arrivo dei miei amici.
-Che cosa si mangia?- chiedo curiosa.
-Allora- inizia lui con un sorriso soddisfatto :-Ho preparato del roast beef, dell'insalata di patate e delle bistecche di soia per BB-
-Roast beef?- chiedo inarcando un sopracciglio.
-Sì, vedrai...E' delizioso oltre che molto proteico- mi spiega lui rivolgendomi un gran sorriso.
Mi scoccia non capire molto di quel che mi dice però dal profumo del piatto sono sicura che mi piacerà davvero parecchio!
Poco dopo arrivano tutti gli altri, sedendosi impazienti al tavolo e osservando Robin con un certo nervoso.
-Allora? E' pronto? Ho fame!- grida BB tenendosi lo stomaco.
-Quasi- risponde il moro a mezza bocca.
Corvina alza gli occhi al cielo e sfodera un libro da sotto il mantello iniziando a leggere senza nemmeno guardarci in viso.
Cyborg tamburella con le dita sul tavolo, noto che non sono l'unica a provare un forte appetito.
-E' pronto!- esclama Robin posando il cibo in tavola.
Sul mio pianeta si usa lanciarsi sul cibo con vigore e divorare tutto con certa foga, qui no...La prima volta che mi sono fiondata sul tavolo mangiando con le mani e cercando di affermare la mia supremazia gli altri mi hanno guardata con un misto di disgusto e disapprovazione.
Robin e Cyborg mi hanno subito spiegato come si mangia sulla Terra e mi sono scusata per almeno due giorni per via del mio comportamento sconsiderato e la mia mancanza di rispetto.
Quindi ora ho imparato a dominare la fame e ad aspettare pazientemente di avere il cibo nel piatto per poi consumarlo lentamente e in armonia con il resto dei miei compagni.
Dopo il pranzo ognuno è tornato ai suoi hobby.
Corvina si è rintanata in camera sua a meditare, BB e Cyborg si sono piazzati sul sofà davanti ai videogames.
Robin mi osserva mentre lava i piatti.
-Quando ho finito...Ti va di fare un giro per la città?- chiede sorridendo.
-Certo!- esclamo impaziente.
E' vero che da quando sono qui non ho avuto molto tempo per godermi Jump City, ho visto un po' di cose mentre andavamo in cerca di criminali ma purtroppo non ho potuto apprezzare completamente il luogo in cui ora mi trovo a vivere, non c'è stato il tempo!

Io e Robin ci incamminiamo fuori dalla torre, lui mi spiega che agli umani piace molto passeggiare durante le belle giornate di sole come questa.
-E' terapeutico- mi dice.
-Terapeutico?-
-Sì! Vuol dire che fa bene allo spirito- si affretta a spiegarmi.
-Mmh...Quindi è una sorta di...Cura?- chiedo incuriosita.
-Sì, diciamo di sì...Ecco, camminare aiuta a pensare e inoltre mantiene il fisico in movimento quindi fa bene al corpo-
-Capisco...- mormoro :-Noi su Tamaran non camminiamo molto, non c'è spazio per farlo...Per lo più voliamo- spiego.
-Deve essere bello...Volare dico- mormora alzando lo sguardo verso la distesa di azzurro sopra le nostre teste.
-Lo è se sai come farlo...Voi umani non potete volare?- chiedo.
-Abbiamo gli aerei ma...Non è la stessa cosa temo-
-Gli aerei?- incalzo capendoci sempre meno.
Robin sorride scrutando il cielo in cerca di qualche cosa a me ignota.
Ad un tratto punta un dito verso l'alto :-Quello- esclama.
Mi costringo a guardare verso la direzione che mi indica, il sole mi acceca un po' ma riesco a vedere distintamente un puntino bianco che lascia dietro se una scia di piccole nuvole vaporose.
-E' minuscolo!- grido esterrefatta.
-Ma no! Lo vedi piccolo perché vola molto alto...E' una specie di nave spaziale ma...Più comoda credo- borbotta il moro con decisione.
Arriviamo in una distesa di erba verde e profumata dalla quale si stagliano numerosi alberi e qualche cespuglio.
-Questo è il parco della città- comunica Robin osservando lo spazio attorno a noi.
-E' davvero enorme- esclamo sorpresa.
-Riesce a contenere molta gente, è uno dei pochissimi spazi verdi che abbiamo qui- spiega lui.
-E' davvero bello! E non si sente il rumore della città- mormoro sempre più emozionata.
-E' per questo che piace- mi spiega lui con pazienza.
-Vieni! Sediamoci all'ombra- aggiunge poi indicando un punto vuoto sotto alle foglie di un albero.
Il rumore dei rami scossi appena dal vento, il profumo dei fiori che circondavano i nostri corpi seduti in terra, il ronzio lieve degli insetti è tutto perfetto. Quasi magico.
Robin si volta verso di me con un sorriso caloroso.
-E' molto tranquillo, vero?- mi chiede con calma.
-Sì, è molto più rilassante stare qui...Spesso nella torre c'è troppo silenzio o troppo rumore, fuori invece si respira un'aria più libera...- commento non staccando i miei occhi dal suo viso.
Come vorrei poter vedere i suoi occhi...
-Robin posso farti una domanda?- le parole mi escono di getto dalla bocca.
-Dimmi pure-
-Di che colore hai gli occhi?- chiedo curiosa.
Mi pento ben presto di averglielo domandato, si irrigidisce improvvisamente scostandosi appena da me.
-E...Ecco...Azzurri...- mormora con un filo di voce.
-Scusami...Ho detto qualcosa di sbagliato?-
-No no, figurati è che...Non amo molto parlare di me- risponde con tono ansioso.
-Oh, allora cercherò di non farti troppe domande sul tuo conto...-
-Preferisco...- risponde scostandosi ancora un po'.
Non so perché ma avverto come una sensazione di vuoto dentro...Io volevo conoscerlo meglio, voglio ancora sapere molte cose di lui e il fatto che sia così riservato mi fa stranire non poco!
-Torniamo a casa, ok?- chiede.
-Va bene- rispondo con un mormorio sottomesso, non mi va proprio di discutere.

Arriviamo alla torre abbastanza in fretta, mi dispiace che il nostro giro sia terminato così in fretta ma sarebbe stato strano proseguire con quell'aria tesa che si era venuta a creare per causa mia.
Sospiro e mi rintano subito nella mia camera sperando che nessuno venga a parlarmi.
Di solito sono molto felice di distrarmi con gli altri ma adesso non ne ho nessuna voglia sinceramente.
Mi stendo sul letto osservando il soffitto e chiedendomi ancora mille cose, voglio togliermi parecchi dubbi ma non posso farlo quindi devo solo mettermi l'anima in pace e aspettare pazientemente di essere più intima con Robin in modo che sia lui a parlarmi di sé.
Mi chiedo se quel giorno arriverà mai.
Ne dubito visto come procedono a rilento le cose fra noi.
Questa è una delle mille cose che non comprendo degli umani! Noi su Tamaran se una persona ci piace lo sappiamo subito, se vogliamo starci insieme lo facciamo, non capisco perché qui  i sentimenti siano così complessi.
Tutti si fanno mille paranoie, ad esempio: è chiaro come il sole che a BB piace Corvina eppure lui non le rivolge mezza parola se non per insultarla o per raccontarle storie divertenti che fanno ridere solo lui.
Non capisco.
Perché semplicemente non dire se una persona fa battere il cuore ad un' altra?
Sono sicura che se andassi da Robin e gli dicessi che provo dei sentimenti per lui impazzirebbe e non saprebbe cosa fare, forse scapperebbe.
Lascio uscire un sospiro affranto e mi rigiro su un fianco.
-Che mondo strano- sbuffo.
Sento bussare alla porta e solo in questo momento mi rendo conto che il cielo fuori si è fatto scuro.
Quanto sono rimasta chiusa qui?
-Stella, vieni fuori? E' ora di cena...-
E' la voce di Cyborg.
-Arrivo immediatamente-
Mi alzo con energia e apro la porta per uscire in corridoio dove il mio amico mi attende con un sorriso smagliante.
-Tutto bene? Sei stata chiusa lì per ore! Robin era in ansia...- mi dice strizzandomi l'occhio.
Chino la testa da un lato senza comprendere, evidentemente.
-Bè dai! Non mi dirai che non ti sei resa conto di nulla...- mi dice con una nota di stupore nella voce.
-Di che cosa dovevo rendermi conto?- chiedo sempre più interessata.
-Ah ma dai! Non ti sei accorta che quello è cotto di te?- chiede colpendomi giocosamente con il gomito.
Sgrano gli occhi, non ho proprio capito che cosa intende :-Ehm...Cotto?- chiedo allarmata.
-Ah! Già! Vuol dire che gli piaci, che gli interessi insomma!- spiega rapidamente.
-Dici davvero? Te lo ha detto lui?- incalzo impaziente.
-Non ce n'è stato bisogno a dire il vero, si capisce lontano un kilometro- mi dice con un'espressione divertita.
Non posso evitare di arrossire, le mie guance vanno letteralmente a fuoco.
-E piace anche a te, no?- insiste sollevando le sopracciglia rapidamente in successione.
-Ehm...-
-Dai scusa, non volevo metterti in imbarazzo- mormora.
-Oh, non sono in imbarazzo solo che trovo sia molto peculiare il fatto che sia l'unico ad aver sollevato la questione senza problemi- rispondo prontamente.
-Ho notato che per gli umani è molto difficile parlare di sentimenti...Sul mio pianeta non funziona così, anzi tutto il contrario!- aggiungo con una nota grave nella voce.
-Posso capire sai? Per noi è più difficile perché ci facciamo parecchie paranoie...La paura del rifiuto, il rovinare una bella amicizia, non essere pronti per una relazione seria, il lavoro prima del piacere...Mille cose insomma!-
Annuisco cercando di capire il più possibile quanto le questioni di cuore siano infettate da altri fattori più seri.
-Non dico che sia razionale, però la paura a volte è sana, evita di fare cose stupide...- spiega con pazienza.
-Ma chi non rischia non saprà mai se ne valeva la pena- dico con sicurezza.
-Anche questo è vero- concorda lui con un sorriso mesto.
-Ma...Ma allora perché?- sono sempre più confusa.
-Gli umani provano una quantità di emozione tale da spaventare chiunque, queste emozioni possono essere ascoltate o ignorate, ci sei fin qui?-
-Sì- rispondo cauta.
-Bene! Ora, chi sceglie di vivere ogni singola emozione amplificandola al massimo si trova spesso a doverne affrontare delle conseguenze non sempre positive e spesso devastanti-
-Ok- mormoro ancora.
-Chi sceglie invece di ignorarle si libera di qualsiasi stress, però diventa apatico, quasi non umano...-
-E allora si sceglie una via di mezzo...- aggiungo con dolcezza.
-Esattamente. Si scelgono le emozioni su cui concentrarsi- spiega chiaramente.
Sorrido appena e alzo gli occhi al cielo.
-Lo so che non è facile...Però mi sa che te lo devi sopportare così quel moretto nevrotico...-
Scoppiamo entrambi a ridere e cerco di evitare di pensare alla confusione che questo mondo mi provoca.
Arriviamo finalmente in cucina dove ci sediamo a tavola insieme agli altri.
-Finalmente! Ce ne avete messo di tempo eh!- esclama BB agitando le braccia per aria.
-Ah rilassati macchia d'erba!- risponde Cyborg porgendomi una fetta di pizza.
Mangiamo e parliamo di vari argomenti, ridiamo, scherziamo e mi sembra finalmente di essere a casa.
E' come se queste persone fossero diventate la mia seconda famiglia e mi sento davvero amata ogni volta che mi circondano con il loro calore e le loro strane usanze.
Le questioni emotive saranno anche complicate qui sulla Terra ma, in fondo, basta solo saper aspettare credo!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


RobStar 4eva Capitolo 3:

Ciao a tutti, sì...Credo di essere tornata, ci tengo a spiegare il motivo di queste mie luuuunghe assenze...
Semplicemente ho moltissimi impegni e non riesco a concentrarmi come prima sulla scrittura, volendo sempre portare capitoli di qualità preferisco non scrivere tanto per farlo ma solo quando sono certa di scrivere qualcosa di buono o quantomeno decente!
Vi lascio alla storia.
Enjoy ^^

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Un'altra mattinata si svolge caotica qui alla T-Tower...
Vengo svegliata dalle grida dei miei amici, come spesso avviene durante le domeniche.
Mi vesto rapidamente e mi pettino i capelli, attendo seduta sul mio letto l'arrivo di Robin: come lui ha preso l'abitudine di venire da me quando si sveglia, io ho preso l'abitudine di aspettarlo.
Pare che oggi non si decida mai a venire a trovarmi, sto per arrendermi all'evidenza e uscire dalla camera ma...
*toc toc*
Sorrido compiaciuta.
Apro la porta inserendo il codice alla velocità della luce, ultimamente sono sempre molto impaziente di vederlo.
-Buongiorno- mi dice con un sorriso caldo.
-Buongiorno a te-
Rimaniamo un attimo in silenzio ad osservarci, mi sento un po' in imbarazzo venendo fissata così insistentemente.
-Ho qualcosa che non va?- chiedo intimorita.
-Assolutamente no io...Ehm...Vai bene- mormora.
Le sue guance sono tutte rosse, ho forse sbagliato a fargli notare che mi stava guardando?
-Robin, stai bene?- chiedo nervosa.
-Benissimo- risponde frettolosamente :-E tu? Tu stai bene?-
-Mai stata meglio-
-Meglio così allora- mi risponde sorridendomi come sempre.
E' incredibile come il suo sorriso sincero sia in grado di farmi stare meglio.
Ci dirigiamo insieme verso la cucina dove le grida che mi hanno svegliata si fanno più intense.
-Vedo che ti sei abituata al chiasso che fanno BB e Cyborg- commenta Robin sollevando un sopracciglio.
-Eh già...Ho capito che voi umani siete tutti un po' strani-
Ci mettiamo a ridere e la porta del salotto si apre presentandoci il solito scenario del mattino: BB e Cyborg in cucina a litigare su una colazione vegetariana o a base di bacon e uova, Corvina sul divano intenta a leggere senza prestare attenzione all'ambiente circostante.
All'improvviso si alza dal sofà e si dirige verso i due.
-Volete smetterla? Siete più fastidiosi delle zanzare!- esclama colpendoli con il suo libro.
-Ecco, questa mi è nuova- commenta Robin divertito.
Sorrido, non posso evitarlo, sembra una scena comica di quei film strani che i miei amici guardano spesso.
-Buongiorno amici!- esclamo dirigendomi verso di loro.
Corvina sembra sorridermi :-buongiorno Stella-
Anche gli altri smettono di discutere per accogliermi con un sorriso familiare.
-Buongiorno ragazzina- esclama Cyborg con voce tuonante.
BB mi saluta con la mano rivolgendomi il più allegro dei sorrisi.
-Sentite, la faccio io la colazione o staremo qui a sentirvi lamentare tutto il tempo- commenta Robin prendendo un paio di utensili.
-E che cosa farai?- chiede Cyborg con occhio critico.
-Qualcosa che accontenti i gusti di tutti: pancakes!-
-Ah...Perché non ci ho pensato prima?- si chiede BB.
-Perché? Tu sai pensare?- sbotta Corvina con un sorriso malizioso dipinto in volto.
Robin li guarda in cagnesco per farli smettere di bisticciare, effettivamente mi viene in mente quello che mi ha detto Cyborg un paio di giorni fa "l'amore non è bello se non è litigarello" si applica bene in questo caso, no?
Sorrido tra me e me pensando per l'ennesima volta alla complessità dei sentimenti umani.
Mangiamo la colazione parlando "del più e del meno" e poi ognuno torna alle sue occupazioni, oggi tocca a me lavare i piatti.
Inizio con il mio lavoro e mi metto a canticchiare a caso sperando di rendere questo compito meno noioso.
-Posso farti compagnia?-
E' la voce di BB.
-Certamente!- esclamo felice.
BB si siede sul bancone e mi rivolge uno dei suoi soliti sorrisi giocosi.
-Come ti va? Insomma...Notiamo tutti che ti sei ambientata bene ma...Non ti manca casa tua?- mi chiede timido.
Ci penso per un attimo, mi manca casa? Ovviamente! A tutti manca, no?
Però non voglio tornarci, qui mi piace di più.
-Mi manca a volte...Ma qui ci sto bene, non vorrei mai tornare indietro permanentemente- spiego cercando di essere il più chiara possibile.
-Sai, sono preoccupato. Ho paura che un giorno ci abbandonerai per tornare su Tamaran- mi confessa.
Smetto di lavare i piatti e lo guardo con dolcezza.
-Non potrei mai lasciarvi BB, a meno che non sia costretta non me ne andrò, puoi stare tranquillo-
-Bene, perché sai una cosa? Credo che se tu te ne andassi questo gruppo si scioglierebbe...Tu ci hai messi insieme e quindi sei un po' il collante che tiene insieme tutto quanto-
-Io invece sono sicura che rimarreste insieme anche se io me ne andassi- dico sorridendo.
-Non lo so...- mormora lui incerto.
Non voglio nemmeno pensare all'eventualità del nostro gruppo che si scioglie, mi fa stare malissimo.
-Ma parliamo d'altro!- si affretta a dire il ragazzo accanto a me.
Deve aver capito che non mi fa piacere parlare di questo genere di cose.
-Volentieri- rispondo sforzandomi di sorridere.
Inizia a parlarmi di alcune cose che non capisco, videogiochi credo e devo ammettere che mi distrae dal nostro discorso precedente.


E' pomeriggio, di solito se non suona l'allarme ci alleniamo ma oggi Robin ha detto che non ce n'è bisogno e quindi siamo tutti in salotto a guardare la TV.
-Sentite c'è un sole pazzesco fuori, usciamo a fare quattro lanci?- chiede Cyborg.
In mano ha una specie di pelle di animale dalla forma a dir poco bizzarra.
-Sì, perché no?-
I ragazzi iniziano ad incamminarsi, io e Corvina ci guardiamo stranite e li seguiamo in silenzio.
-Corvina, per favore, puoi spiegarmi che cosa significa "fare quattro lanci"? E che cos'è quella cosa che Cyborg tiene in mano?- chiedo confusa.
-Bè, significa che vogliono giocare a football, e quella che Cyborg tiene in mano è una palla...Una palla da football appunto-
-Che cos'è questo football di cui mi parli?- chiedo ancora una volta.
-E' uno sport che qui in America piace molto, in pratica funziona così...- inizia a spiegarmi le regole del gioco.
Sembra davvero violento.
-Per la maggior parte è praticato da cerebrolesi- borbotta infine.
-Cerebro...Come?-
Corvina mi sorride paziente :-Cerebrolesi, significa senza cervello- mi spiega.
-Oh! Non è molto carino- esclamo.
La maga mi ignora e continua imperterrita il suo volo.
Arriviamo al grande parco che Robin mi ha mostrato pochi giorni fa.
-Allora, qualcuno ha spiegato a Stella come si gioca?- chiede Cyborg, probabilmente notando la mia confusione.
-L'ho fatto io- risponde Corvina sedendosi all'ombra di un albero.
-Hai capito tutto? Non vorrei che ti facessi male...-
Robin si preoccupa sempre così tanto per me :-E' quasi impossibile che io mi faccia male, lo sai questo vero?- chiedo sorridendo.
-E' il quasi che mi preoccupa- afferma.
-Ehm, ho capito tutto, davvero! Iniziamo pure-
Mi volto verso Corvina.
-Tu non...-
-NO- risponde secca.
-Non penso proprio sia il tipo- risponde BB ridendo di cuore.
Effettivamente stando a quel che mi ha detto non penso che questo sport le piaccia particolarmente.
Iniziamo a giocare, io e Robin contro Cyborg e BB.
E' uno sport davvero molto faticoso, ma per fortuna non me la cavo poi così male.
Alla fine io e Robin vinciamo.
-La prossima volta la voglio nella mia squadra!- esclama Cyborg.
-Non male ragazzina, non male davvero- mi dice poi.
Sorrido.
-Credo che la capacità di volare, la super forza e i dardi Stella aiutino molto...- commenta BB sorridendo.
-Forse un po'- ammetto.
Corvina è ancora immobile sotto l'ombra, non so cosa stia facendo ma sembra molto concentrata.
Stiamo per tornare a casa ma Robin mi trattiene per un braccio.
-Che ne dici di finire quel giro?- chiede timidamente.
Annuisco rivolgendogli uno dei miei migliori sorrisi.
Avvisiamo gli altri e ci incamminiamo verso la spiaggia.
I miei occhi si posano sulla vastità della distesa azzurra dinanzi a noi, la torre è circondata dal mare ma vederlo così pieno di persone è davvero strano per me.
-E' meraviglioso, mi piace tanto il mare- esclamo felice.
-Voi su Tamaran non lo avete?- chiede incuriosito Robin.
-No, abbiamo una distesa di terra rossa, quasi violacea ma non abbiamo nulla di così splendido come il mare-
Mi brillano gli occhi, il calore del sole mi accarezza la pelle e ne avverto il dolce tepore.
Mi sento osservata.
Rivolgo il mio sguardo verso il mio amico, mi sta fissando con un'epsressione che non gli avevo ancora mai visto.
-Tutto bene?- chiedo.
-Sì, tutto bene...E' che...Mi sembri molto a tuo agio- risponde dando un leggero colpo di tosse.
-Oh sì! Adoro questo posto, le persone che ci sono...Mi piace tutto qui!- confermo lasciandomi sfuggire una risatina.
-Meglio così allora-
Mi sorride calorosamente e mi prende per mano.
-Vieni, ti faccio vedere una cosa-
Mi trascina lungo la spiaggia e mi porta verso una grotta che si staglia al di sopra del mare.
Entriamo e noto che dentro la grotta ci sono dei fiori che non ho mai visto prima qui in giro.
Sono dei fiori blu con sfumature dorate, non ho mai visto nulla del genere.
-Questo è...E'...- non mi escono le parole di bocca.
-Meraviglioso- commenta Robin.
-Sì, meraviglioso...-
Non posso trattenermi, devo chiederglielo.
-Robin...Io ti piaccio?-
Il mio cuore perde un battito, ma perché gli ho fatto una simile domanda?
Lo guardo di sottecchi e noto le sue guance rosse per l'imbarazzo.
-Se...Se mi piaci?-
Annuisco, non sono in grado di proferire parola.
Il silenzio inizia a farsi pesante.
-Certo che mi piaci, insomma...Siamo...Amici-
Queste parole non mi sembrano sincere, mi sa però che devo accontentarmi dato che è il massimo che tirerò fuori da lui.
-Oh, bene...- mormoro non sapendo bene cos'altro dire.
Torno a concentrarmi sul posto magnifico in cui siamo.
-Come si chiamano questi fiori?- chiedo curiosa.
-Non lo so...Mi dispiace ma questa è una delle domande a cui non posso rispondere- mi dice quasi deluso.
-Non ti preoccupare, non puoi sapere tutto- rispondo sorridendo.
-Mi piacerebbe però, almeno avrei sempre una risposta alle tue domande...-
Scosto i miei capelli da un lato, lo faccio sempre quando sono agitata.
-Non c'è bisogno che tu risponda a tutto ciò che ti chiedo, può essere molto fastidioso, me ne rendo conto...- mormoro.
-No! Non dire così, a me piace quando mi fai delle domande, mi piace risponderti e farti conoscere cose nuove- mi dice caldamente.
-In questo caso continuerò a fartene-
-Me lo auguro-
Ci dirigiamo a casa in silenzio, non abbiamo bisogno di dire nulla.
Il cielo sopra di noi è ormai scuro, le stelle brillano alte ed irraggiungibili, il vento mi accarezza dolcemente i capelli spostandoli nelle direzioni più disparate ma è uno dei momenti migliori che ho vissuto da quando sono qui.
Ogni momento che passo con lui è il migliore che potrei vivere qui.
Provo un fortissimo sentimento che mi spalanca il cuore, è del tutto nuovo per me...Non è desiderio, non solo...Non è un semplice "piacersi" è qualcosa di più profondo.
Su Tamaran le nostre relazioni possono essere poligame, possiamo stare con chiunque ci susciti un certo desiderio o con chiunque ci piaccia almeno fisicamente.
Non è importante se sei sposata o fidanzata, se vuoi stare con qualcuno, uomo o donna che sia, lo fai e basta.
Ma questo sentimento è diverso.
-Stella? Stai bene? Perché ti sei fermata?- mi chiede.
Non mi sono resa conto di aver smesso di camminare.
-Oh, ehm...Non c'è nessun motivo in particolare, scusami- mormoro raggiungendolo.
E' solo pochi passi più avanti di me ma corro comunque per arrivare di fronte a lui.
Non riesco a guardarlo, il mio cuore batte così ferocemente...
Sento il suono della radiolina dei Titans, entrambi prendiamo i nostri comunicatori e li apriamo: è Corvina.
-Non so dove siete in questo momento ma c'è un problema al porto, pare che si siano infiltrati per rubare delle imbarcazioni- ci avvisa.
-Arriviamo- esclama Robin.
Ci mettiamo subito in marcia verso il porto, è molto più facile arrivarci volando così tendo la mia mano a Robin.
-Cosa...-
-Arriveremo molto più velocemente volando, devi tenerti forte- esclamo continuando a tendergli la mia mano.
Lui la afferra con un'incertezza a me ignota, la stringe forte come se temesse di cadere.
Ci solleviamo da terra e avverto la sua stretta irrigidirsi.
Poi si rilassa, e inizia ad osservare la città dall'alto.
Andiamo molto veloci, manca davvero pochissimo al porto.


-Eccovi qua!- esclama Cyborg appena ci vede.
-Ok, dicci tutto- mormora Robin riavviandosi i capelli.
-E' un gruppetto di ladri, non so che cosa vogliano fare con quelle imbarcazioni ma sarà meglio fermarli prima che riescano a farlo-
Annuiamo tutti in segno di approvazione.
E' il momento di attaccare!
Ci dirigiamo all'interno dell'edificio situato nel porto dove vengono tenute le imbarcazioni in modo tale che quando piove non si bagnino e non si rovinino.
-Eccoli!- esclama BB indicando un gruppo di uomini dalle espressioni truci.
Sentendo l'urlo del ragazzo verde, i ladri piombano giù dalle imbarcazioni per attaccarci, sono almeno una decina.
-Titans! Addosso!- esclama Robin.
So quel che devo fare, mi dirigo verso un gruppo di tre che mi hanno accerchiata per tentare di bloccarmi, spicco il volo e inizio a colpirli con i miei dardi sperando di non fare loro troppo male, saranno anche dei criminali ma non mi piace far male alla gente!
Uno di loro mi lancia addosso un barile pieno di non so che cosa, inizio a cadere senza poter riprendermi in tempo.
-Stella!- è la voce di Robin.
Non cado a terra, le sue braccia mi prendono al volo tenendomi stretta a sé.
-Ti sei fatta male?- mi chiede preoccupato.
-No, sto bene...Grazie- mormoro.
Mi lascia e riprendiamo il nostro combattimento, spero piuttosto che sia lui a non farsi male.
Lo vedo colpire freneticamente i criminali con pugni e calci, volto ancora un po' lo sguardo e noto che BB attacca i ladri sottoforma di T-rex cercando di metterne al tappetto il maggior numero possibile, Corvina lancia loro addosso dei barili sollevandoli con i suoi poteri e Cyborg si occupa di stordirli con il laser del suo braccio meccanico.
Riprendo a combattere, mi sforzo il più possibile per riuscire ad uscirne vittoriosa.
I miei dardi colpiscono i nemici con forza facendoli cadere a terra uno dietro l'altro.
Dopo qualche minuto finalmente riusciamo a sconfiggerli e la polizia si affretta a prelevarli per portarli nella prigione, dove meritano di stare.
-Ottimo lavoro- dice Robin posando una mano sulla spalla di BB.
-Sì, ma ora muoio di fame! Che ne dite di mangiarci una bella pizza?- chiede Cyborg reggendosi lo stomaco.
E' vero che è piuttosto tardi.
Andiamo a cenare trasportati dall'auto di Cyborg e parlando della battaglia appena vinta.
Mi sento affamata e sfinita, non vedo l'ora di cenare e tornare a casa a dormire.
Arriviamo finalmente in pizzeria, ci accomodiamo in terrazza e ci viene subito portata la nostra solita pizza.
Io chiedo sempre di poter avere anche della mostarda per accompagnare il gusto delizioso della pizza, ogni volta che lo faccio i miei amici mi osservano perplessi e non solo loro!
Anche i camerieri mi guardano in modo strano.
Robin mi ha spiegato alcuni giorni fa che la mostarda non andrebbe bevuta come fosse acqua ma che serve per accompagnare alcuni tipi di cibo, eppure dal mio punto di vista è così saporita che non ha davvero nulla da invidiare alle bibite terrestri e, comunque, i miei amici non mi hanno mai giudicata per questo quindi continuo a farlo senza farmi troppi problemi.
Finita la cena torniamo alla torre, rientro in camera mia infilandomi il pigiama in tutta fretta.
-Che sonno- borbotto stiracchiandomi un po'.
Mi infilo sotto le coperte pensando alla giornata meravigliosa che ho trascorso oggi, avrei volentieri evitato il momento della battaglia ma capisco che è un mio dovere.
Da quando sono qui ho avuto modo di scoprire così tante cose nuove, così tante persone...Non pensavo che mi sarebbe piaciuto così tanto.
Osservo il soffitto buio della mia stanza e lascio uscire un sospiro.
Ripenso a quel momento con Robin, e a quel sentimento a me nuovo, ho mille domande in testa e non riesco a dormire se prima non mi tolgo il dubbio.
Corro fuori nel corridoio e mi dirigo senza pensare verso la stanza di Robin, busso alla porta dolcemente e questa si apre subito davanti ai miei occhi.
Robin indossa un pigiama ma non si è tolto la maschera, o forse l'ha rimessa quando ha sentito bussare alla porta.
-Stella?- sembra sorpreso di vedermi.
-Stai bene? E' successo qualcosa?- chiede allarmato.
-No, sto bene è solo che...Ho alcune domande che mi affollano la mente- mormoro arrossendo.
Riesco a sentire il profumo di cannella che emana la sua pelle, il mio cuore è come un tamburo, non so cosa pensare ho la mente annebbiata.
-Dimmi, forse riesco a chiarire i tuoi dubbi- risponde con un sorriso dolce.
Improvvisamente la mia bocca si secca, le parole mi muoiono in gola.
-Stella...-
-Vo...Volevo chiederti se sai a che cosa vengono attribuiti questi sintomi: accelerazione del battito cardiaco, calore improvviso, sudorazione eccessiva e mente leggera-
Robin mi osserva cautamente, ho le guance rosse dalla vergogna.
Il suo viso si addolcisce e mi rivolge un sorriso diverso dai suoi soliti.
-O sei nervosa per qualcosa, o sei innamorata- mi dice calmo.
-Innamorata?- chiedo inclinando la testa da un lato.
-Amore Stella, non ti sei mai innamorata prima?- chiede curioso.
-E tu?- rilancio, non voglio rispondere alla sua domanda.
-Io sì- confessa con un sorriso triste.
-E non è andata bene?- chiedo.
-Non molto, no...Ma ecco, l'amore è...Complesso-
-Complesso...- ripeto a mezza bocca.
-Entra- mi dice scostandosi dalla porta.
Muovo i primi passi molto lentamente, non pensavo che mi concedesse di entrare nel suo mondo.
Non me lo faccio ripetere due volte e mi sistemo dentro.
Robin accende la luce e illumina la sua stanza perfettamente ordinata è esattamente così che la immaginavo.
Il suo letto è davvero grande, è coperto da delle lenzuola rosse.
-Come mai ti sei messa a pensare a queste cose?- chiede sedendosi alla scrivania.
Con la mano mi indica il suo letto.
Mi siedo e non posso fare a meno di notare quanto sia morbido.
Mi sento leggermente a disagio in realtà, non immaginavo che mi sarei trovata qui...Seduta sul suo letto.
-Ecco io...Non lo so- mormoro.
Robin si siede accanto a me e mi circonda le spalle con il braccio, la sua pelle è caldissima e mi abbandono completamente al suo tocco.
-Senti, chiunque sia la persona fortunata che ti ha fatto innamorare non merita certo che tu perda addirittura il sonno per pensarci, l'amore è un sentimento difficile da gestire ma se non lo fai rischi davvero di perderti- mormora con un filo di voce.
-Capisco perfettamente cosa intendi ma non riesco a contenerlo...-
-E' solo perché è la prima volta che ti succede...Vedrai che ci prenderai la mano- mi rassicura.
Mi chiedo come faccia a non capirlo, come è possibile che non si renda conto che sono innamorata di lui?
O forse se ne rende conto e non gli interessa.
Eppure ero certa che anche lui provasse qualcosa per me...Forse gli piaccio e basta.
Non capisco...
Dopo aver parlato ancora qualche istante decido di tornare nel mio letto, finalmente posso dormire anche se so già che il suo viso affollerà i miei sogni.

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