Grimox

di Xablerot
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Slayer ***
Capitolo 3: *** Memories ***
Capitolo 4: *** Meeting ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 
 
Il significato di vita sulla Terra cambiò radicalmente nel 2017: all'iniziò di quell'anno gli studiosi notarono degli strani fenomeni energetici in tutto il mondo, e l'autunno dello stesso anno, la causa fu resa nota, o per essere precisi, si rese nota da sola. In oltre trecento siti intorno al globo una misteriosa quanto pura fonte di energia eruttò fuori dalla superficie terrestre. Basandosi sugli artefatti trovati nella prossimità di quei siti, lascito di civiltà antiche, l'antico nome di questa energia fu riscoperto. Era chiamata: Grimox.
Il Grimox di quelle fonti fu definito “un dono agli esseri umani”. Con l'avanzare delle indagini si scoprì che il Grimox scorreva in tutto il pianeta, ma era impossibile usarlo, in quanto si trattava di una forza selvaggia presso le Fonti. Col tempo le Fonti si placarono, ma ormai il Grimox si era disperso nell'ambiente, diventandone parte integrante. Ci vollero due anni perché gli esseri umani imparassero ad utilizzarlo in modo non dissimile dalla “magia”. Col Grimox era possibile generare fuoco, elettricità, o manipolare l'ambiente. Queste tecniche furono rinominate come Arti Grimoriche. La presenza del Grimox e delle Fonti risolse la crisi energetica mondiale. Tuttavia questo nuovo potere spinse nuovamente alla guerra per appropriarsi delle ultime.
Dal 2029, per dodici anni, il mondo fu scosso dalla Guerra Grimox. Data la potenza offensiva del Grimox, questo fu usato come principale arma della guerra, insieme agli artefatti ritrovati attorno alle Fonti, riadattati come armi. Nei primi sette anni, l'uso improprio del Grimox portò a gravi danni all'ambiente, alcune nazioni caddero e altre furono completamente distrutte. Ma il danno peggiore fu la Migrazione.
Con questo termine viene indicata la comparsa dei Beaster. Nessuno sa se essi siano animali mutati dal Grimox o creature già esistenti, anche se, dato il loro numero e la loro varietà, la seconda ipotesi è la più plausibile. I Beaster sono creature di varie forme e dimensioni, ma estremamente potenti, non solo fisicamente, ma sono anche in grado di usare il Grimox a livelli di molto superiori agli esseri umani. Gli ultimi cinque anni della guerra videro gli esseri umani cercare di sopravvivere ai Beaster. Alla fine si instaurò una situazione abbastanza vivibile: i Beaster si ritirarono negli ambienti più selvaggi, mentre gli uomini rimasero nelle loro città. Col passare degli anni la natura, martoriata dal conflitto, iniziò a riprendersi, proprio grazie al Grimox, anche noto come “sangue della Terra”. Per alcuni anni la vita continuò senza problemi, nonostante le sporadiche incursioni in città dei Beaster, ma non per sempre.
Heriken, la capitale della Federazione Latiunim, situata in quella che era l'Europa, fu, nel 2059, il punto di svolta. Un giorno, dal nulla, apparvero tredici Beaster estremamente potenti e feroci, al punto da far tremare il terreno con i loro passi, ma fra tutti ne spiccava uno, il Maghellan. La sua pelle sembrava fatta di puro fuoco, nessuna arma riusciva a scalfirlo e la sua potenza era incalcolabile; ad esso ed alle tre differenti specie di Beaster che lo accompagnavano fu dato il soprannome di Omega, e la loro venuta fu definita Ragnarok. Ma qualcosa li fermò quel giorno, qualcuno li fermò: una ragazza. Usando le Arti Grimoriche piegò al suo volere il nucleo di Grimox che ogni Beaster ha da qualche parte nel suo corpo, l'Essenza, e da sola sconfisse i tredici.
I governi del mondo, per impedire che simili eventi si ripetessero, crearono un organizzazione che reclutava le persone in grado di usare le Essenze e combattere i Beaster. Questa organizzazione sarebbe stata suddivisa in ranghi, e alla ragazza che salvò Heriken fu dato il più alto, l'omonimo dei nemici dell'umanità, Omega. Coloro che fanno parte di questa organizzazione accolgono le richieste di difesa e sterminio dei Beaster e sono conosciuti come Slayer.
 

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Capitolo 2
*** Slayer ***


Slayer
 
 
La barca sfrecciava sul mare in direzione di una grossa isola durante una fredda giornata di febbraio. Si trattava di un'imbarcazione lunga una decina di metri, mossa a Grimox, niente alberi, e linee semplici, perfetta per muoversi in acque infestate da Beaster. Sul ponte di prua c'erano due giovani, un uomo e una donna. L'uomo era sulla ventina, capelli biondi corti, occhi castani ed un fisico atletico. Vestiva con una maglia nera e dalla cintola in giù indossava un armatura verde chiaro. L'uomo stava accordando un grosso arco di metallo con placche del medesimo colore della corazza. La donna aveva all'incirca la stessa età, capelli corvini piuttosto disordinati, lunghi fino alle spalle, occhi verdi. Indossava un paio di jeans, una maglietta ed una giacca di pelle. Era distesa sul lato di tribordo della barca ed osservava il cielo.
-Giusto per sapere, quando di deciderai a pendere in considerazione di usare armi un pelo più moderne, Trevor?- La corvina si tirò su e diede uno sguardo a cosa faceva l'altro.
-La risposta non cambia, è inutile che continui a chiederlo, Reina- Trevor alzò lo sguardo -E poi, tu sei l'ultima persona sulla Terra che può criticare, visto che usi uno spadone a due mani.-
-Tsk.- Reina balzò in piedi, sbilanciando leggermente la barca -Vediamo quanto ti sarà utile il tuo arco quando questa vecchia carretta affonderà.-
-Reina!!!!- Tuonò il capitano della nave, Tiberon, un marinaio sessantenne che aveva servito come alto ufficiale della marina durante la Guerra Grimox. Se si voleva viaggiare in mare in modo sicuro, lui era sicuramente il migliore. Il suo carattere, invece, no. -Offendi nuovamente la mia barca, e ti butto in mare personalmente! Legata all'ancora!-
-Ti prego di perdonarla, Tiberon.- L'ultimo membro della compagnia fece la sua comparsa da sotto coperta. Si trattava di un ragazzo un po' più giovane dei due, coi capelli di un insolito grigio argento, ed occhi di un ancora più insolito viola chiaro. Il suo abbigliamento era lo stesso di Trevor, ma la sua armatura era di uno scurissimo viola ed era più spessa, inoltre aveva due grosse placche ai lati della cintura in cui erano incorporati i foderi di due spade -Fra cinque minuti si scende, preparatevi.-
-Ehi Zankyo.- Reina fissò negli occhi Zankyo per un momento -Da dove accidenti l'hai presa questa richiesta?-
-Era urgente e Cordelia me l'ha inviata direttamente per email. Qualche problema Reina?-
-Si tratta di una richiesta di rango B e i nemici sono dei semplici rango D, non c'era niente di più entusiasmante?-
Rango, per gli Slayer questa parola ha tre differenti significati: uno relativo agli Slayer, uno relativo ai Beaster ed uno per le richieste. Per gli Slayer indica la loro posizione: i ranghi vanno da F a Omega e si suddividono in due gruppi. Per guadagnare il titolo di Slayer bisogna essere di rango E, chi non è in grado di manipolare le Essenze riceve il rango F, che equivale al servizio militare. Gli Slayer il cui rango va da E a B compongono il gruppo inferiore. Gli Slayer che appartengono a questo gruppo si contano nell'ordine dei milioni e hanno alcune restrizioni, prima fra tutte il divieto di andare in missione in solitario. I restanti ranghi, A, S, SS, e X costituiscono il gruppo superiore: tra i vari ranghi vi è una netta differenza di numeri e potere, i membri di rango A superano il milione e mezzo, in confronto ai duecentomila rango S, i centomila SS ed i quasi quattordicimila X. Inoltre possono lavorare da soli.
Il rango Omega non appartiene ai due gruppi e fino ad oggi conta esclusivamente ventitré Slayer.
Per i Beaster il rango indica la loro pericolosità e la potenza. I ranghi più bassi possono comunque arrivare ad essere pericolosi se si muovono in branco o in particolari ambienti. In cima ad essi vi sono le diciotto specie di Omega finora identificate; nel caso un esemplare venga avvistato, le città vicine vengono immediatamente evacuate e vengono mobilitati tutti gli Slayer della zona.
Per le richieste il rango indica due cose: la difficoltà ed i requisiti necessari per affrontarla. La difficoltà indica quanto è pericoloso il Beaster, o in caso di ranghi bassi, ne indica un numero elevato, o ancora l'urgenza. I requisiti per la richiesta specifica il rango minimo per accettarla: se una richiesta è di rango A, potrà essere accettata solo da Slayer di rango A o superiore. Non esiste un sistema cumulativo dei ranghi, ovvero se un gruppo di Slayer di rango B volesse accettare una richiesta di rango A, devono obbligatoriamente aggregarsi ad uno Slayer di rango superiore.
-Reina... se l'ha mandata a noi vuol dire che vogliono un lavoro rapido e preciso.- Si voltò e tornò sottocoperta -Quindi piantala di lagnarti e cambiati!-
I tre scesero dalla barca e si fecero a piedi gli ultimi metri fino alla spiaggia -Fatemi uno squillo quando devo tornare a prendervi!!- Tiberon salutò i suoi passeggeri e si allontanò verso il mare.
-Che isola assurda.- Reina osservò l'isola. L'isola era particolare, molto particolare: era circondata da promontori rocciosi, con un unica spiaggia. Isole del genere erano piuttosto comuni a nord della Federazione Latiunim, si formarono in seguito all'uso delle armi Grimoriche più potenti durante la Guerra Grimox. I tre si trovavano in un piccolo spiazzo sabbioso alla base della catena di promontori sul versante occidentale dell'isola. -È lunga fino in cima. Sicuri che riusciate a muovervi con quelle armature?-
Zankyo vestiva di una pesante corazza viola scuro con decorazioni azzurre. Si trattava di un'armatura di metallo che lo ricopriva completamente con spessi spallacci, lasciando scoperte solo le articolazioni. A completare l'armatura c'erano un mantello di pelle squamosa che arrivava al bacino ed un elmo con visiera ornato da due ali nere ai lati. Ben visibili sulla placca toracica c'erano tre incavi, due dei quali occupati da pietre iridescenti.
L'armatura di Trevor era molto più leggera e dalle linee più sinuose. Le principali caratteristiche della sua armatura erano quattro lunghe placche romboidali attaccate alla schiena e due piccoli scudi integrati nei bracciali. Sullo scudo sinistro erano presenti gli stessi tre incavi presenti sulla armatura di Zankyo, di cui due con gemme simili. Trevor indossò degli occhiali prima di rispondere a Reina -Ma non ti stanchi mai di fare sempre le stesse maledettissime domande all'inizio di ogni missione?-
-Mi stancherò quando le richieste saranno di rango Omega. E poi lo sapete, è meglio se l'armatura è leggera e che copra lo stretto indispensabile- L'armatura di Reina era completamente diversa da quelle dei suoi compagni: non era un'armatura integrale. La corvina vestiva con degli schinieri rosso vivo sopra un paio di pantaloni neri attillati, una cintura di placche del medesimo colore. Il busto era protetto da un'unica placca toracica che andava dal collo al seno e che ne lasciava scoperto il contorno inferiore. A completare l'armatura c'erano dei bracciali ed un cerchio con delle piccole corna che impediva ai suoi capelli di finirgli sul viso. L'unico, piccolo spallaccio, posto sulla spalla sinistra, ospitava tre pietre iridescenti di diversi colori. Tuttavia quello che più di tutto attirava l'attenzione era l'arma che a corvina: una colossale spada a due mani nera, grande quasi quanto lei, a filo singolo con una lama seghettata correva lungo quasi tutto l'altro lato. Appena sotto alla lama seghettata c'era una rientranza che ospitava un secondo manico.
-Non che ci sia molto da coprire.- Zankyo approfittò delle parole della Slayer per divertirsi un po', alludendo alla scarsa taglia di reggiseno che portava.
-Mollami Trevor!!! Lo devo ammazzare!! Mollami!!!- Trevor tratteneva a forza la corvina dall'assalire il leader del gruppo.
-Sentite ragazzi, possiamo saltare la parte in cui vi scannate ed iniziare a scalare?- I due non trovarono da obbiettare, così i tre assicurarono le loro armi ed iniziarono a scalare la ripida parete rocciosa senza grosse difficoltà. Dopo quasi dieci minuti i tre Slayer arrivarono in cima e poterono osservare l'intera isola: era disseminata di campi coltivati, allevamenti ed impianti per imballare il cibo. Lontano, sulla spiaggia, si poteva vedere un porto con attraccata una nave cargo pesantemente, entrambi pesantemente armati.
-Una Farm. Ora capisco perché hanno mandato noi.- Le Farm sono grossi appezzamenti di terreno adibiti alla produzione di cibo; data la presenza dei Beaster risulta difficile coltivare ed allevare, motivo per cui zone come quest'isola venivano scelte per ospitare grandi impianti agricoli. Le ubicazioni delle Farm vengono tenute segrete per motivi di sicurezza e qualsiasi missione che abbia a che fare con esse viene affidata solo a Slayer di alto profilo.
-Contenta adesso? Trevor, quanti sono i nostri bersagli?- il biondo osservò attentamente l'isola.
-Una trentina abbondante. Ce né una decina che si è spinta fino ad un punto poco più a sud della nostra posizione.- Trevor aveva una buona visione della maggior parte della piana che componeva quasi interamente l'interno dell'isola -Scendiamo alla solita maniera?- I suoi due compagni si limitarono a sorridere.
-Yers Nitl Volks.- Appena ebbero pronunciato queste parole, i tre furono avvolti da una lieve luce arancione e si tuffarono nel vuoto. Le Arti Grimoriche sono composte da due parti: il mantra, una serie di parole o una frase che aiuta la concentrazione e la raccolta del Grimox dall'ambiente circostante, che generalmente cambia da persona a persona, ed il vocabolo, parole provenienti da una lingua antica che permettevano di usare l'Arte. Quella che i tre avevano appena usato era l'Arte “Spider Web”, un'Arte Grimorica ideata per gli spostamenti tridimensionali. Reina fu la prima ad utilizzare l'Arte in questione: con un semplice movimento del braccio, l'aura arancione che avvolgeva la donna proiettò una frusta di energia che si incollò saldamente ad una roccia. Usando la roccia come perno Reina si appoggiò un istante alla parete rocciosa e saltò nuovamente, rilasciando la fune di energia. Con movimenti analoghi lei e suoi due compagni discesero la parete rocciosa in pochi istanti; ad una trentina di metri dal suolo i tre estrassero le armi, disattivarono l'Arte Grimorica e con un ulteriore salto atterrarono a pochi metri dai loro bersagli, alzando una nuvola di polvere.
-Comincia la festa.- La prima a lanciarsi fuori dalla coltre di pulviscolo, diretta contro i Beaster, fu Reina: i loro nemici erano dei rango D chiamati Temihul. Si tratta di una specie di Beaster anfibia, con una tozza coda da foca, due grosse zampe anteriori, ed una corazza non dissimile da quella dei crostacei. I fluidi che emettono per idratarsi rendono incoltivabili i terreni.
Reina teneva lo spadone con una mano sola e con un singolo fendente taglio una zampa al Temihul più vicino. Poi con una rapida giravolta si aiutò a sollevare nuovamente lo spadone, stavolta con entrambe le mani, e menò un uppercut che prese la testa del Beaster. Un secondo Temihul tentò di colpire la corvina, ma la sua zampa fu fermata da una delle spade di Zankyo.
-Ti pare il modo di salutare Reina?- Con una serie di fluidi movimenti Zankyo infilò le lame speculari della spada fra due placche del carapace nemico, fino alla guardia dorata a forma di falco ad ali spiegate. Un ulteriore movimento e la estrasse, ripulendola al contempo dal sangue. Il Temihul si accasciò inerme al suolo pochi istanti più tardi.
-Oh andiamo Zankyo! Non sono certo famosa per la cortesia, io. E poi...- Reina spostò la spada in modo che la coprisse, ed una freccia di cristallo rossa passò esattamente in mezzo ai due, per poi esplodere addosso a due Temihul. I detriti dell'esplosione rimbalzavano sull'armatura di Zankyo e sullo spadone di Reina come fossero palline di gomma -Ai convenevoli ci pensa Trevor: sa dire ciao in tutte le lingue.- Mentre la polvere sollevatasi in seguito all'esplosione si posava, l'arciere avanzò fino ai suoi due compagni.
Nella mano sinistra teneva l'arco lungo, mentre nella mano destra si stava formando un freccia di cristallo bianco. -Che ne dite se la smettiamo con le chiacchiere e ci mettiamo a lavorare sul serio?- davanti ai tre vi erano ancora quattro Temihul.
Venti secondi dopo, Zankyo chiese a Trevor -Gli altri dove sono?- I tre avevano appena sconfitto l'ultimo Temihul presente e si preparavano ad affrontare il resto del branco, situato nei pressi del porto della Farm.
-Di questo passo Tiberon non avrà neanche il tempo di farsi una fumata, vero Zankyo?- Reina aveva appena riallacciato le cinghie che usava per tenere lo spadone dietro la schiena, quando vide l'espressione di Zankyo -Conosco quell'espressione, non preannuncia mai niente di buono.- Zankyo alzò leggermente il sopracciglio in risposta.
-Muoviamoci.- Zankyo si allontanò dal cadavere del Beaster che lo aveva incuriosito e lanciò uno sguardo d'intesa a suoi due compagni, che iniziarono a correre in direzione del porto, a cui si unì anche lui. Dopo circa due minuti di corsa i tre arrivarono alla spiaggia, trovandosi davanti uno spettacolo inaspettato: disseminati lungo la spiaggia c'erano i corpi dei Temihul intravisti poco prima da Trevor. Il grigio ed il biondo si avvicinarono per esaminarne uno: sul corpo del Beaster erano chiaramente visibili delle ustioni -Dubito che queste siano state causate dai cannoni del sistema di difesa. Trevor?-
-Quei cannoni non sono programmati per sparare verso la terraferma, ma solo in acqua ed in aria.- Era Trevor l'esperto tecnico del gruppo. Ad un occhio non allenato le armi montate sulle torrette situate vicino al porto potevano sembrare comuni cannoni, ma in realtà erano state progettate per impedire ai Beaster di raggiungere l'interno dell'isola, il che era possibile solo via mare o volando. Ma quel giorno era palese che il sistema difensivo era spento -Queste bruciature... sembra siano stati folgorati. Ed il voltaggio era parecchio alto.-
-Ehm, ragazzi...- Reina attirò la loro attenzione. Quando i due si voltarono verso di lei notarono che aveva portato una mano all'impugnatura dello spadone e l'altra al meccanismo che lo avrebbe liberato dalle cinghie.
-Cosa?- Mentre pronunciavano quella singola parola si alzarono lentamente e portarono le mani ai foderi delle loro armi.
-C'è silenzio.- "Silenzio" è l'unica parola che uno Slayer esperto non vuole sentire sul campo di battaglia. Sull'isola, in quel momento, non si sentiva nessun suono di origine animale o meccanica, solo il vento ed il mare. I tre ci misero un decimo di secondo a decidere cosa fare, e meno di mezzo per eseguire: si misero schiena contro schiena in circolo, con le armi in pugno, mentre scrutavano ogni possibile direzione, sapendo che qualcosa di pericoloso stava arrivando. Cercavano il minimo indizio che tradisse la presenza del nemico.
-Reina, dal mare!!- Zankyo riuscì a scorgere la figura del Beaster che risaliva velocemente in superficie. Reina si era disposta rivolta verso il mare e con una prontezza di riflessi assurda pose il suo spadone davanti a se, pronta ad intercettare il colpo che sarebbe arrivato di li a poco. Il colpo arrivò, ma non come i tre si aspettavano: il Beaster si fiondò fuori dall'acqua a tutta velocità. Reina con uno sforzo enorme cambiò posizione quasi istantaneamente, si appiattì il più possibile contro il terreno, alzò l'impugnatura dello sua arma e fece scorre il braccio lungo il piatto della lama, in modo da creare una rampa per far scorrere il gigantesco mostro, mentre Zankyo e Trevor si sdraiarono a terra. Dopo quella che parve un eternità l'attacco finì, ma non vi fu alcun rumore del Beaster che tornava in acqua. Non è tornato in acqua, e non è sulla terraferma -Non dirmi che...- i tre alzarono lo sguardo e lo videro: un Beaster gigantesco che planava in cielo -Ti pareva. Un Agualuan.- Sul volto di Reina si dipinse un espressione divertita.
Beaster di rango S, gli Agualuan sono colossali serpenti marini, di colore blu scuro, lunghi fino ad un centinaio di metri, dotati di lunghe spine che percorrono buona parte dei lati del corpo, connesse da una membrana, in modo che unite formino due grosse pinne. Queste due pinne gli permettono di spiccare voli di breve durata, controllando la direzione con la pinna caudale. Possiedono sei occhi che gli forniscono una visione a trecentosessanta gradi. Ma ciò che li distingueva maggiormente erano i quattro lunghi baffi che avevano sul muso, coi quali generavano potentissime scariche elettriche e tramite esse potevano restare in aria più a lungo, oltre che colpire. L'esemplare che stava sorvolando l'isola fece ruotare gli occhi, in modo da localizzare le sue prede. Reina e Zankyo, che a causa del colore scuro rispettivamente di arma e di armatura, risaltavano enormemente sulla sabbia, quindi l'Agualuan iniziò una picchiata.
-Rei! Ce l'ha con noi due!- Zankyo fece segno alla donna di occuparsene.
-Ora si balla!!- La corvina si riposizionò. Sul volto aveva un espressione contrariata mentre col piede tastava il terreno. La sabbia non era la superficie ideale per quello che voleva fare, ma dovette accontentarsi. Alzò lo spadone e regolò la guardia, ci mise un po' a decidere come tenere lo spadone, ma infine decise per una guarda verticale. Afferrò con forza la seconda impugnatura con la mano sinistra e si preparò. L'Agualuan aveva appena finito di girarsi che si buttò in picchiata diretto verso il puntino nero che per lui era Reina. Tuttavia il suo istinto gli urlò di cambiare direzione. Reina sapeva bene come contrastare attacchi in carica: usando la spinta stessa del nemico per aprirlo in due con lo spadone. Poco ortodosso, ma si era dimostrato efficace già in molte occasioni. Il Beaster sfiorò la punta dello spadone, perdendo qualche squama. Squame che ripagò lanciando un colpo con la punta della coda alla corvina, che si difese frapponendo la sua arma tra lei ed il mostro.
-Ough! Questo era un buon colpo!-
Normalmente un essere umano non sarebbe mai sopravvissuto ad un colpo di tale portata. Reina riuscì ad incassare tale colpo grazie a due fattori: il primo fattore era un Arte Grimorica denominata “Heracles' Strength”, un'Arte che una volta attivata moltiplica per dieci volte la forza fisica, e chi riusciva ad usarla al meglio poteva arrivare fino a dodici volte la propria forza, e Reina era una di quelle persone. Tuttavia dato che questa Arte richiede di essere costantemente attiva risulta controproducente in quanto è necessaria concentrazione costante per Arti come questa.
Il secondo fattore era Meteora, il suo gigantesco spadone. Tale arma non era fatta di metallo, ma di ossa. In realtà era stata ricavata dall'osso più resistente di un Beaster di rango A, il Versanon: questi mostri alti come un edificio di tre piani vivono nei crateri dei vulcani. Sono costantemente ricoperti di lava e ricavano il nutrimento dalle rocce che ingoiano. Le alte temperature ed i minerali assorbiti rendono le ossa di queste creature più dure dell'acciaio, ma fanno anche pesare l'arma oltre un quintale.
Tuttavia Reina Godkiller riusciva a maneggiarla agilmente con una mano sola, senza attivare l'Arte, che era in grado di tenere attiva per ore. La combinazione di questi due fattori le aveva permesso di sopportare senza problemi la codata dell'Agualuan.
-Abbiamo una decina di secondi prima che faccia inversione! Trevor!- L'arciere, che si era allontanato dopo il primo attacco, iniziò a muoversi velocemente verso un frutteto, dove non sarebbe stato scorto dal nemico -Reina!-
-Lascia fare a me e a Meteora. Essenza Link, Versanon!- Una gemma rossa sullo spallaccio di Reina iniziò a brillare e, mentre un aura rossa circondava la donna, su Meteora si aprì una crepa rossa. Quella crepa iniziò ad allargarsi e diramarsi lungo tutta la lama; alla fine erano rimaste solo poche sezioni nere irregolari in quello che sembrava un fiume di lava. Ciò era avvenuto in seguito ad un effetto di risonanza, ovvero quando si attivava un'Essenza e si indossano uno o più oggetti ricavati da quello stesso Beaster. -Prendi!- La donna lanciò diversi fendenti, i quali generavano alte fiamme, ma nessuna era in grado di raggiungere l'Agualuan, pronto ad una nuova picchiata. Proviamo con questo allora! Constatato che i fendenti non avevano abbastanza gittata per colpirlo, esordì con un affondo. Dalla punta di Meteora scaturì crepitante sfera di fuoco, diretta verso il serpente marino, impegnato nella sua discesa. L'impatto tra i due generò una fragorosa esplosione.
In seguito al colpo il Beaster distese il più possibile le pinne per decelerare, e nel farlo superò Zankyo e Reina. Appena riaprì i sei occhi localizzò Trevor che correva verso la vegetazione. La creatura iniziò ad accumulare il proprio Grimox nei lunghi baffi, generando cosi potenti scariche.
-Ora si che sono problemi.-
-Solito per i nemici volanti, Zankyo?-
-Disattiva Heracles' Strength prima, vorrei rimanere nell'atmosfera.-
-Se non la smetti, ti ci mando sul serio in orbita.- Reina mise Meteora in parallelo col terreno e Zankyo ci saltò sopra. La donna soppesò velocemente l'arma. -Sono io o sei dimagrito?-
-Taci e lancia! Essenza Link, Bewolgen!- Mentre la pietra violacea brillava, l'armatura del giovane divenne più scura. Poi Zankyo scomparve.
-E vai!- Facendo leva sul secondo manico Reina usò come catapulta il suo spadone.
Gli Agualuan, essendo provvisti di tre paia di occhi, sono in grado di avere una costante visuale di tutto ciò che li circonda, con soli due punti cechi, esattamente sopra e sotto il cranio. Si tratta tuttavia di piccolissimi spazi: ed è qui che entra in scena l'abilità dei Bewolgen. Con un rango che va da S per gli esemplari più giovani, a X per i più vecchi, furono fra i primi Beaster avvistati. Ciò che li rende pericolosi al punto da venire paragonati ad un disastro naturale è la loro capacità di manipolare il terreno, generando piccoli terremoti e speroni rocciosi, oltre alla loro eccezionale capacità mimetica, che gli permette di diventare praticamente invisibili, anche nel bel mezzo del nulla. Quest'ultima abilità non viene donata dall'Essenza di un Bewolgen, a meno che non si disponga di un'armatura forgiata aggiungendo un trito di scaglie di Bewolgen al metallo, procedimento che era stato usato per creare l'armatura di Zankyo. Quello era l'unico modo per avvicinarsi all'Agualuan senza farsi vedere; un istante prima che il serpente marino rilasciasse le sue pericolose scariche elettriche Zankyo tornò visibile.
-Verhaseff.- “Risuona”, fu la parola pronunciata da Zankyo. Le lame delle sue spade iniziarono a vibrare ad una frequenza ultrasonica, e sfruttando la spinta del lanciò di Reina, il giovane Slayer recise il baffo inferiore destro, interrompendo così l'accumulo di energia elettrica. Il Beaster ruggì furibondo alla perdita del simbolo della sua razza; rivolse istantaneamente il muso verso Zankyo, con l'intento di divorarlo in un boccone. Zankyo combinò in fretta le else delle sue spade, recitò un Arte e lanciò le spade, che iniziarono a ruotare a velocità folle. Le spade recisero una delle punte delle pinne, destabilizzando il volo del Beaster per un istante. Davanti a Zanyo sfrecciò una corda, con la coda dell'occhio poteva vedere Trevor dall'altro capo. Il grigio afferrò la fune e con un vigoroso strattone il suo compagno lo portò a terra.
-Il volo è cancellato Trevor.-
-Oui, mon ami. Essenza Link, Jaemantis!- Dopo aver attivato l'Essenza, Regina dei boschi, il suo arco lungo iniziò a brillare. I Jaemantis sono gigantesche mantidi religiose: non sono fortissime o particolarmente resistenti, ma questi rango B possiedono un sangue molto particolare. Un sangue estremamente corrosivo. Sangue le cui proprietà erano state trasferite frecce di Trevor. Incoccò un unica freccia cristallina di colore verde e la puntò contro la membrana della pinna sinistra dell'Agualuan. La freccia volò silente verso il serpente marino e trapassò la membrana nella sezione centrale, provocando un foro microscopico. Tuttavia quel foro non impiegò molto ad allargarsi grazie all'acido, che corrose in pochi istanti buona parte della pinna. Senza il supporto della pinna il colossale Beaster non poteva più volare ed iniziò a precipitare verso la spiaggia dell'isola.
Dopo lo schianto, il mostro riaprì gli occhi, trovandosi i tre Slayer ad una trentina di metri dinanzi a lui; subito iniziò ad accumulare il Grimox per fulminarli, ma con tutta la sua attenzione e furia rivolta verso i tre, non notò il disco rotante formato dalle armi di Zankyo che tornavano al proprietario. Ed uno dei suoi baffi era sulla traiettoria, che fu reciso di netto al passaggio. Nonostante la perdita di due baffi, continuò a generare elettricità. Recuperate al volo e separate le sue armi, Zankyo percorse di scatto i metri che lo dividevano dal Beaster e con un doppio fendente incrociato si liberò degli ultimi due baffi.
Lentamente comparve qualcosa negli occhi del Beaster, non era furia o ferocia, ma paura. Quella paura iniziò a tramutarsi in terrore ad ogni passo che Reina faceva per avvicinarsi a lui. Iniziò a ringhiare, soffiare e dimenarsi nella speranza di farla allontanare. Lei, mano sinistra stretta sull'impugnatura di Meteora, la destra su quella secondaria, gli si fermo ad un metro dal muso. Poi alzò la sua arma. Fu allora che il terrore lo avvolse completamente, tanto che smise di dimenarsi, mentre la donna in armatura rossa sorrideva.
-Si. Game over!!- Reina fece calare lo spadone con tutta la forza che aveva.
 
-Mhm...- Trevor scrutava l'interno della catena di promontori.
-Trovato niente?- Zankyo gli aveva chiesto di fare un sopralluogo veloce dell'isola: c'erano stati troppi eventi insoliti su quell'isola.
-Qualcosa ho trovato. Sud, a metà della scogliera.- Il grigio tirò fuori un binocolo e, seguendo le indicazioni del compagno, controllò il punto. A fatica riuscì a scorgere un edificio mimetizzato con le rocce. Il colore e la forma dell'edificio lo rendevano difficile da distinguere, tuttavia l'eccessivo sistema difensivo facilitava la cosa.
-Un branco di Beaster di fiume, poi uno abissale ed ora quell'edificio.-
-Zankyo, secondo te è quella la causa dell'inattività del sistema difensivo?-
-Vediamo...- Gli occhi viola di Zankyo si illuminarono per una frazione di secondo. -Bingo! Quasi tutto il Grimox dell'isola viene deviato in quel punto, il resto agli impianti agricoli.-
-Questo spiega perché le armi del porto non funzionavano, il generatore dell'isola non riesce a gestire tutto. Però qualsiasi cosa ci sia la dentro attira Beaster. Andiamo a controllare?- Trevor guardò indietro, dove Reina stava preparando al trasporto la carcassa dell'Agualuan.
-Ci serve un carro armato per superare quei cannoni.-
-Abbiamo Reina.-
-Un carro armato che non se ne vada per i fatti propri. E poi non abbiamo idea di cosa sia, abbiamo bisogno più informazioni.-
-Non mi dire che ci tocca scomodare lei?-
-Di che ti lamenti Trevor? Sono io che ho a che fare con lei.-
-Ehi voi due!- Reina prese alle spalle i due -Io ho finito, tra quanto arriva Tiberon?-
-Mezz'ora al massimo. Da un'occhiata.- Gli passò il binocolo e gli indicò il punto in cui guardare.
-Carino. Lo devo assediare?-
-Non oggi!- Gli risposero i due.
-Appena arriva Tiberon partiamo. Torniamo ad Heriken.- Disse infine Zankyo.
 
-Trevor, tu e Reina andate a casa. Ci penso io a fare rapporto.- Zankyo scese dal lato del passeggero della loro auto. Alla guida c'era Trevor, mentre Reina ronfava rumorosamente sui sedili posteriori. Le loro cose erano stipate nel piccolo rimorchio attaccato al veicolo.
-Allora a dopo, Zankyo.- Zankyo gli fece un cenno con la testa ed il biondo fece riparte il mezzo, diretto verso la loro dimora. Zankyo, tirata su una borsa a tracolla, si mise in marcia.
Stava iniziando a tramontare il sole quando i tre erano tornarti ad Heriken. Il giovane stava percorrendo una delle vie principali della città, da una parte c'era la sua destinazione, dall'altra il monumento in memoria del Ragnarock. Zankyo continuò a passo spedito, verso un grosso edificio a cupola. Sulla grande insegna sopra la porta c'era “Slayer Organization” e subito sotto “Sede di Heriken”. Il grigio entrò. Il grande edificio circolare era la sede operativa da cui partivano tutti gli Slayer di Heriken. A prima vista, però, sembrava una taverna. La maggior parte del piano terra era occupato da tavoli, dove molti Slayer bevevano, mangiavano o stavano tenendo un briefing pre-missione. Il primo piano era adibito alla stessa funzione solo che aveva una sezione circolare al centro aperta, da cui si poteva vedere il piano inferiore. Lungo le pareti c'erano svariate bacheche olografiche con le varie richieste che arrivavano ogni giorno. Al centro della sala vi era una reception circolare dove diversi impiegati con un'uniforme blu stavano registrando gli Slayer in partenza e quelli tornati. Zankyo si diresse ad uno sportello dove c'era una donna coi capelli castani raccolti in una coda di cavallo, sui venticinque anni, che oltre all'uniforme indossava una mantellina rossa. Appena vide Zankyo gli sorrise e lo salutò.
-Zankyo, iniziavo a preoccuparmi. Con una manciata di Temihul come bersaglio sareste dovuti tornare per pranzo, non per cena.-
-Scusa il ritardo Cordelia, ma abbiamo avuto un imprevisto e abbiamo chiesto a Tiberon di tirare fuori il veliero.- Tiberon possedeva tre imbarcazioni: il motoscafo con cui li aveva portati alla Farm, un grosso veliero a tre alberi ed una corazza da lui comandata durante la Guerra Grimox, che ora è usata come museo. -Pesca grossa quest'oggi.-
-Dammi la licenza e compila il rapporto.- Zankyo porse a Cordelia il suo palmare, sul quale era caricata la sua licenza da Slayer.
-Avrei bisogno anche di un altro favore.- Dalla borsa tirò fuori la punta di uno dei baffi ed un contenitore cilindrico di vetro e metallo. All'interno c'era una piccola pietra iridescente blu e bianca: era l'Essenza dell'Agualuan. Per legge ogni Essenza rinvenuta dagli Slayer doveva essere registrata prima di poter essere utilizzata -Mi registri questa?-
-Ahahah un Agualuan Ahahah! Voi tre non vi smentite mai.- La donna si mise a ridere di gusto attirando l'attenzione del resto del personale.
-Ehm... direttrice.- Uno di loro si avvicinò per capire cosa fosse successo -Ah, è lei, signor Shiroiden.- Appena seppero che si trattava del grigio la situazione si calmò.
-Scusa, scusa Zankyo. Serve altro?-
-Effettivamente si...- Zankyo si avvicinò all'orecchio di Cordelia, segno che si trattava di un favore “leggermente” fuori dalle regole -Sulla scogliera a sud della Farm c'è un edificio che dubito essere legato alla produzione di cibo, difeso di tutto punto. È a causa dell'energia necessaria a quell'edificio che il sistema difensivo della Farm era inattivo. Inoltre, qualsiasi cosa ci sia all'interno attira Beaster che normalmente vivono in ambienti totalmente diversi. Puoi indagare?-
-Ho capito.- Cordelia rifletté un minuto sulla situazione -Credo di poter trovare qualcosa, ma forse la mia autorità non sarà sufficiente. Per ogni evenienza contattala.-
-Era mia intenzione.- Zankyo salutò Cordelia e si avviò verso l'uscita, ma fu fermato dalla donna.
-Zankyo, il distintivo!- Gli Slayer ricevevano tre oggetti quando prendevano servizio: un palmare che funge da licenza, una serie di spille con inciso il rango ed il numero di matricola dello Slayer da incastonare nell'equipaggiamento, ed un distintivo da indossare sugli abiti quando non si era in missione. Il ragazzo agganciò il suo alla giacca che indossava. Il suo distintivo, come quello dei suoi due compagni, aveva incisa un unica lettera, il loro rango: S.
-Hai sentito? Un Agualuan questa volta.- Mentre Zankyo percorreva la strada verso l'uscita, a diversi tavoli, parecchi Slayer iniziarono a parlare fra loro. In particolare, ad un tavolo dove sedevano tre Slayer...
-Tipico di Shiroiden e del suo gruppo.-
-Chi?- Gli altri due guardarono il terzo come se provenisse da un altro pianeta.
-Sul serio non conosci quei tre? Sono tra gli Slayer più famosi di Heriken.-
-Rango S, sono nella Top 5 degli Slayer della città. La #4 Reina Godkiller, se ti capita di incontrarla non sfidarla in nessuna maniera, c'è chi racconta che sia in grado di uccidere un Beaster a mani nude.-
-Scherzi vero?!-
-Lo vedi quel segno sul muro?- Il secondo Slayer gli indicò un punto della parete, dove c'era un vistoso segno circolare -Chiunque la sfidi a braccio di ferro finisce contro quel punto.-
-Poi c'è il #3, Trevor Ellumier. Oltre ad essere un abilissimo arciere, è un ingegnere Grimox senza pari. Ha dei brevetti a suo nome da rivaleggiare con quelli della Lumien Corporation.-
-Ed infine il #2...-
-Shiroiden Zankyo. Un genio del Grimox, ed il più giovane in assoluto ad aver ottenuto il titolo di Slayer. Il suo nickname è “Sigfrid”.-
-Nickname? Un rango S?- Normalmente solo gli Omega ed i migliori X avevano un soprannome.
-Per farti capire a che livello è. Molti ritengono che in un anno o due possa essere nominato Omega.- disse il secondo Slayer.
-E poi perché Sigfrid?-
-Nella leggenda Sigfrid aveva una spada fatta col metallo proveniente da un meteorite, praticamente indistruttibile, e, dopo un bagno nel sangue del drago Fafnir, la sua pelle divenne impenetrabile.- Si fermò un istante -Le spade gemelle che usa sono progettate per tagliare qualsiasi cosa, ma ciò che gli è valso il soprannome...-
-Da quando ha ottenuto la licenza di Slayer, non ha mai riportato una singola ferita evidente. Qualche osso rotto di sicuro, ma mai un taglio. Mai.-
 
Zankyo uscì dall'edificio. Erano vicino alla fine di febbraio e l'aria iniziava a scaldarsi. Dopo aver osservato per un istante il cielo, si avviò lungo le strade di Heriken in direzione della sua dimora. Sono quasi nove anni da allora... spero riuscirai a venire quest'anno, Mikoto-nee.
   


Ciao a tutti dal vostro Xablerot!
Si, ho cancellato i capitoli da 1 a 3 di Grimox presenti su EFP, motivo? Sostituirli con la loro versione finale!
Ci vediamo Giovedì col capitolo 2

Alla prossima, Xablerot

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Capitolo 3
*** Memories ***


 
Memories
 
 
Beep! Beep! Beep! Beep! L'allarme della sveglia risuonò nella stanza. Da sotto le coperte spuntò una mano che spense la sveglia. Zankyo si tirò su, sedendosi sul bordo del letto. La prima cosa che fece fu portare lo sguardo alle sue spade, appoggiate al comodino. Quello di dormire con le armi a portata di mano era un'abitudine che si prende con il lavoro per uno Slayer, ma loro tre erano trai pochi che lo facevano sempre, che fossero in città o in missione. Si alzò e si diresse verso il bagno della camera. Era una camera circolare di cinque metri di diametro con le pareti in legno. L'arredamento consisteva in un letto, due comodini a lato, due armadi, una libreria ed una scrivania con postazione Hi-tech incorporata. Tre porte si aprivano sulla stanza, una era quella del bagno, la seconda era quella che dava sul resto della casa e l'ultima era una portafinestra che permetteva di accedere all'ampio terrazzo. Zankyo uscì dal bagno, si cambiò ed imboccò la porta.
Oltre la porta c'era un'altra stanza circolare molto più grande con una scala a spirale lungo la circonferenza che portava verso il piano superiore. I due piani ospitavano tre camere ciascuno, quella di Zankyo era la centrale, a destra c'era quella di Trevor e a sinistra quella di Reina. La porta di quella di Reina era aperta, e si poteva osservare il caos che c'era all'interno. Reina... il giorno in cui il casino in camera tua inizierà ad attaccare la gente ho l'impressione che non sia lontano. Delle stanze al piano superiore solo una era occupata, ma il suo inquilino non tornava ad Heriken da molto tempo ormai. Oltre il secondo piano vi era un attico, che i quattro inquilini di quella casa avevano adibito a sala hobby. Era stato esilarante vedere Reina cercare di far passare il biliardo per lo stretto passaggio delle scale. Sul lato opposto della sala si apriva una porta che dava su un balcone coperto con un tavolo, alcune sedie e un barbecue. Da quel balcone si poteva osservare la casa dei tre Slayer per intero, la quale era composta da tre edifici collegati fra loro.
Ad essere precisi “edificio” non è il termine esatto da usare. Chiunque arrivasse ad Heriken per la prima volta, rimaneva colpito dalla caratteristica che è valso alla città l'appellativo di “dimora silvestre”: le piante. Buona parte degli edifici di Heriken sono stati costruiti utilizzando delle particolari Arti Grimoriche sui mastodontici alberi che crescono su tutto il territorio della città. La città apparive come un mosaico di edifici moderni ed alberi. Fatta eccezione delle zone colpite dal Ragnarok, ovvero il quartiere dove fu costruita la sede operativa degli Slayer, Heriken era uno spettacolo di foglie e vetro, che muta ad ogni stagione.
La villa dove i tre risiedevano era nota col nome di Villa delle Gemme, e si trattava di uno degli edifici più famosi della città. Creato trasformando ad arte tre querce secolari. La quercia sulla destra ospitava le camere da letto al primo ed al secondo piano, l'attico al terzo, un magazzinoed il garage al piano terra. Quella di sinistra conteneva due palestre e l'armeria, mentre al pian terreno c'era un bagno termale in stile giapponese. La quercia centrale, la più grande, costituiva la parte principale della villa, con un ampio salone, sala da pranzo, cucina attrezzata, sala cinema, e molte altre disposte sui primi tre piani, mentre un laboratorio era stato predisposto al quarto. Oltre ad esso, nascosta tra i rami dell'albero, c'era una torre d'osservazione astronomica dove Zankyo si rifugiava quando era in cerca di tranquillità.
Le tre sezioni erano collegate fra loro da passaggi coperti, uno a livello del terreno ed uno al secondo piano. Zankyo scese le scale che portavano dal balcone al passaggio e lo percorse velocemente. Il passaggio portava ad una saletta circolare, dove si congiungeva all'altro passaggio. La stanza aveva altri due accessi, uno portava al pian terreno dell'albero principale, l'altro erano due scale a chiocciola che conducevano al primo piano. Zankyo prese la prima scala e salì.
Salite le scale si ritrovò nel grande open space del primo piano. Il primo piano consisteva in tre sezioni circolari connesse fra loro: la più piccola ospitava la cucina, mentre le altre due contenevano sala da pranzo e salotto. Le scale passavano una vicino alla dispensa, e l'altra accanto il bagno, le uniche due stanze del piano con dei muri. Dietro la cucina si apriva una grande vetrata, coperta da tende. Zankyo prese una teiera, la riempì e la mise sul fuoco, poi si diresse verso la vetrata e tirò le tende.
Quella vetrata concedeva una vista magnifica. Oltre la finestra si stagliava la distesa di vetro e legno che era Heriken, fatta eccezione per la linea nera che quasi tagliava in due la città. Persino dopo nove anni, i segni del Ragnarock erano ancora visibili. Villa delle Gemme era posta su una piccola collina, aveva un grande giardino mantenuto con cura, era uno splendido edificio, tra i più famosi della città, ma impallidiva in confronto dell'edificio più maestoso in assoluto. L'edificio sede del governo di Heriken e, di conseguenza, della Federazione Latiunim, il mastodontico palazzo silvestre, la Corteccia.
Costruito partendo da un unico albero di tamerice, cresciuto a dismisura a causa del Grimox, era situato al centro della metropoli. Davanti ad esso c'era la piazza più grande piazza della città, e quel giorno erano presenti bancarelle di ogni tipo. La Corteccia non aveva rami in cima, il suo aspetto ricordava più un tronco cavo. Ma quello che più catturava l'attenzione erano gli interni finemente decorati, ed i giardini sparsi per tutta la struttura, primo fra tutti il magnifico giardino panoramico in cima alla Corteccia.
La teiera iniziò a fischiare, distogliendo l'attenzione di Zankyo dal panorama. Tolse la teiera dal fuoco e ne versò il contenuto in una tazza, poi prese una miscela di the da uno stipo della credenza. Dopo aver preso un fetta di dolce dal frigorifero, si sedette al lungo tavolo. Sul tavolo c'erano una lettera ed un pacchetto, entrambi indirizzati a lui. Doveva averli messi li Trevor, considerando che ogni giorno si svegliava alle sei e mezza per fare allenamento. Zankyo prese la lettera, sopra di essa c'erano un paio di francobolli ed un timbro recante le lettere “SHQ”. Zankyo sapeva benissimo chi avesse mandato quella lettera, anche se il mittente era anonimo.
-Adori fare le cose vecchio stile...- Aprì la busta e tirò fuori la lettera. Era scritta in giapponese, la lingua madre del giovane.
 
Ciao Zan-kun,
Come stai? Reina e Trevor?
Innanzi tutto vorrei chiederti scusa, quest'anno non ce l'ho fatta a prendermi il giorno libero, quindi sono bloccata al Quartier Generale. Maledetto Necromancer, ha spifferato il mio piano di fuga.
Ma parlando d'altro, Cordelia mi ha mandato una copia del rapporto della vostra ultima missione, un Agualuan eh? Mai una giornata tranquilla voi tre. Avete veramente un ottimo affiatamento voi ragazzi, se ripenso ai tempi in cui eravate in addestramento: se qualcuno vi metteva tutti e tre nella stessa stanza, dopo due secondi vi stavate già ammazzando. Ancora non riesco a credere che ora siate nella Top 5 degli Slayer di Heriken.
Nella scatola c'è un regalo per te. Conoscendoti te la porti sempre appresso, per cui presumo che la sua custodia sia in condizioni pietose. Ecco perché te ne ho procurata una nuova.
Auguri, e salutami gli altri
Mikoto
 
P.S. Portagli dei fiori da parte mia.
 
Mentre Zankyo apriva il pacco allegato alla lettera ripensò ai tempi passati. Tornò con la mente a quattro anni prima, quando stava facendo l'addestramento per diventare Slayer.
 
Nella stanza erano presenti cinque persone sedute da una parte del tavolo. Di fronte a loro c'era un ragazzino, capelli argentei lunghi fino alle spalle, occhi viola e un viso dai tratti delicati, quasi femminili. Quello era Zankyo a quattordici anni.
-Sigh...- Sospirò l'uomo al centro, il capo del comitato d'esame -Senti, non so che fare. È vero che hai passato i test per l'ammissione con un punteggio pressoché perfetto, e che hai il permesso del tuo tutore, ma ho le mani legate. Per accedere all'addestramento devi avere almeno quindici anni prima della fine del corso.-
-Non vedo dove sia il problema: il corso termina il sette marzo, io compio gli anni il sette marzo.- Zankyo rispose senza accennare nessuna espressione, cosa che, combinata al suo volto da bambola, dava una sinistra sensazione ai suoi interlocutori.
-Anche così, non so se è possibile. Ho chiesto al Quartier Generale di valutare la questione.- Pochi istanti dopo arrivò una chiamata al telefono dell'uomo. Quando portò il telefono all'orecchio, per poco non gli venne un infarto. -Lei... c-cosa posso fare per... sì, certo! Sarà fatto... arrivederci.-
-Sigh...- Perché ci deve sempre mettere lo zampino? L'unica cosa che fece Zankyo fu sospirare.
-La situazione è risolta. Tra poco la accompagneranno per l'ultima prova.- Zankyo uscì dalla stanza senza neanche dargli retta. Un paio di minuti più tardi un'assistente lo accompagnò fino alla stanza della prova. Era una stanza sferica con le pareti annerite da bruciature, con al centro un piedistallo con una gemma sopra. Nella stanza era presente un’altra persona: un ragazzo biondo, un paio d'anni più vecchio del grigio.
-Ehm... signor Ellumier, è sorto un imprevisto. Potrebbe venire in sala di controllo mentre il prossimo candidato esegue la prova?- La voce proveniva dagli altoparlanti presenti nella stanza.
-Non mi dà alcun problema.- Il ragazzo inforcò la porta, finendo per trovarsi davanti a Zankyo. I due incrociarono lo sguardo per un istante. Questa ragazzina sarebbe la causa del problema?
Questo qui... Zankyo lo osservò mentre lasciava la stanza ...è forte.
-Prego, prenda posizione davanti all'Essenza.- Zankyo si mise davanti al piedistallo. Sopra di esso c'era una piccola gemma, un'Essenza, appartenente ad un Beaster anfibio piuttosto comune da incontrare, il Gurrino. Lo scopo della prova era connettersi all'Essenza, l'abilità che permetteva di diventare effettivamente Slayer, quelli che non ne risultavano in grado avrebbero ricevuto il rango F. Mentre ci si lega ad una Essenza la prima volta è necessario canalizzare molto Grimox e, di conseguenza, si generano vampe di energia, che vengono misurate durante la prova. Zankyo avvicinò la mano destra all'Essenza -Ehm... entrambe le mani per favore.-
-Una basta...- Lentamente iniziò a canalizzare il Grimox. All'inizio fu solo una minuscola scintilla, poi iniziarono ad alzarsi: vampe di energia alte sino al soffitto iniziarono a frustare con violenza le pareti. Oltre il vetro che separava la sala di controllo dalla sala della prova, nessuno credeva hai propri occhi. Quelle vampate di Grimox erano semplicemente fuori scala.
Scherziamo?!! Mi sono dovuto preparare per due ore per riuscire a raggiungere un alto risultato, e questa ragazzina riesce a canalizzare a livello di un Omega?!!! Chi diavolo è?!! Trevor non riusciva a capacitarsi del risultato ottenuto da Zankyo. Mentre cercavano di riprendersi dallo shock, Zankyo si limitò ad uscire dalla stanza ed andarsene, senza aspettare, gli scontati risultati della prova.
 
Sono passato, ma... dopo aver visto quella scena... Trevor non riusciva a levarsi dalla mente ciò a cui aveva assistito due giorni prima. Ora si stava dirigendo verso la stanza che gli avevano assegnato. Meglio non pensarci. La mia stanza è la 409... 409... 409... Ah, eccola! Trevor si fermò davanti alla porta della sua stanza. Durante le tre settimane di addestramento avrebbe dormito in quella stanza. Le stanze erano per due persone, e fuori dalla porta c'era una targhetta con i cognomi degli ospiti.
-Sh... sci... roi... Sciroi-den?- Trevor cercò di leggere il cognome del suo compagno di stanza, quando il suddetto arrivò...
-4...0...9... oh?- Zankyo si fermò davanti alla porta, e di conseguenza davanti a Trevor. I due si guardarono per alcuni secondi, poi guardarono il biglietto che tenevano in mano ed infine la porta della stanza. Per togliere ogni dubbio Zankyo passò la chiave magnetica nel lettore, e la porta si aprì. -Stanza giusta... a quanto pare saremo compagni di stanza.-
-Eh?-
-Qualcosa non va?- Zankyo lo chiese senza pensarci. Poi sospirò ed abbassò lo sguardo. Ci risiamo.
-Ma che? Ci deve essere un errore.- Ricontrollò la camera che gli avevano assegnato. -Come hanno fatto a mettermi in stanza con una ragazza?- fece per scusarsi ma Zankyo lo fermò.
-Non sono una ragazza! Mi chiamo Zankyo, quattordici anni. Maschio.- Tirò fuori il suo documento d'identità. Il quale riportava esattamente quanto appena detto.
-Ah...- Spostò più volte lo sguardo tra il documento e il volto di Zankyo -Scusa, è che...-
-Gradirei la smettessi, odio quello sguardo.- Zankyo entrò nella stanza -Io prendo il letto a sinistra, obbiezioni?-
La camera era composta da quattro ambienti: un piccolo corridoio d'ingresso, un cucina abitabile, un bagno e la camera da letto. I letti erano disposti ai lati della stanza. Ai piedi di ognuno era stata disposta una scrivania ed oltre un armadio. Zankyo lasciò le sue due borse sul letto. Mentre Trevor appoggiò i suoi davanti alla scrivania sul lato opposto della stanza.
-Io non ho problemi Sciroi-den.- Zankyo si voltò di scatto, completamente rosso in viso per la rabbia.
-Shi-Ro-I-Den!! Il mio cognome si pronuncia così!! Sbaglialo di nuovo e ti strozzo!!- Il grigio gli sillabò il suo cognome urlandogli contro a dieci centimetri netti dal volto. Questo fece notare a Trevor i canini pronunciati del suo compagno di stanza.
-R-ricevuto.-
Saranno sei settimane infernali, con questo qui in stanza!  I due condividevano lo stesso pensiero. Ma prima delle sei settimane di addestramento, il loro problema fu dormire quella notte. Per tutta la notte ci fu un frastuono insopportabile proveniente da un'altra stanza del dormitorio.
 
Il giorno seguente si presentarono, con evidenti borse sotto gli occhi, nell'aula dove si sarebbe tenuta di lì a poco la prima lezione teorica del corso. In aula ebbero modo di conoscere la causa del trambusto della notte precedente, in ultima fila, seduta al banco all'estrema destra, c'era una ragazza dai capelli neri lunghi fino alle spalle. Secondo le voci che circolavano, quella ragazza aveva avuto un'accesa discussione con gli uomini della sicurezza la sera prima, e ne aveva spedite una dozzina all'ospedale. Dopo colazione, le guardie ricoverate erano diventate una trentina.
La corvina lanciò uno sguardo perforante verso coloro che entrarono dalla porta, mettendoli in soggezione. Gli unici a rispondere a quello sguardo furono Zankyo e Trevor.
Trevor prese posto in ultima fila, dalla parte opposta rispetto alla ragazza, mentre Zankyo al centro della fila. I tre si scambiarono sguardi truci per qualche decina di secondi poi si misero ad ascoltare l'istruttore. La prima lezione del corso riguardava i sistemi alimentati dal Grimox.
E questa sarebbe una lezione per Slayer? Queste cose le spiegano meglio i bambini, l'istruttore non sa neanche la differenza fra i vari componenti di un sistema alimentato a Grimox. Zankyo smise di prestare attenzione dopo meno di quindici minuti, includendo anche il tempo usato dall'istruttore per fare l'appello.
Quello è l'attenuatore di flusso, non il convertitore piezoelettrico. Il circuito non è l'ultimo pezzo del sistema, ma il terzultimo! E questa diapositiva è addirittura al contrario!!! Trevor dovette trattenersi dallo strozzare l'istruttore per la sua incapacità.
Reina invece aveva smesso di prestare attenzione dall'appello.
Dopo altri dieci minuti Zankyo e la corvina si alzarono e presero la porta, attirando l'ira dell'istruttore. I due uscirono senza neanche dargli retta. Camminarono fino ai dormitori senza una parola.
-Ohi, guarda che il dormitorio delle ragazze è a destra.- Reina avanzò quella osservazione quando vide Zankyo girare a sinistra al bivio -O forse vai a trovare il tuo ragazzo?- Dopo questo commento tirò fuori il suo ID e glielo lanciò con forza tale da conficcarlo nel quaderno che la ragazza usò come scudo.
-Tsk!-
-Ohi ohi! Vacci piano...- Guardò velocemente l'ID dopo averlo estratto dal quaderno  -Zankyo?-  Iniziò spostare lo sguardo tra Zankyo e l'ID ripetutamente.
-Ah... inizio a stancarmi di questa scena...- Sospirò il grigio.
-Sul serio? Con q...-
-Fa commenti sulla mia faccia e ti strappò la tua!-
-Wow! Minacce di prima mattina! Hai fegato.-
-Disse la tizia che ha mandato all'ospedale cinquanta guardie.-
-Non è neanche ora di pranzo e le guardie sono già diventate cinquanta?- Sospirò. -In realtà erano solo quattro.-
-La cosa non mi interessa.-
-Ah sì?!- Sulla fronte di Reina si poteva vedere una vena che gli pulsava, mentre cercava di trattenersi dallo strozzare il ragazzo che aveva davanti. -Sicuro? Di come le ho ridotte te ne voglio parlare.-
-Dubito che scatenare un'altra rissa ti sarebbe utile. Sempre se ne esci intera, ovvio.-
I due rimase fermi per diversi istanti. La tensione creatasi poteva essere tagliata con un coltello. Reina osservò attentamente Zankyo, cercando di capire dove colpire. Sfortunatamente Zankyo era avvezzo al combattimento ed era pronto a scattare . Niente, non ha aperture. All'inizio l'ho preso per uno spaccone, ma sarebbe difficile uscirne da uno scontro con lui. E poi, non posso permettermi di perdere questa occasione...
-Tsk! Non voglio altre rogne.- Prese l'ID di Zankyo  e lo rilanciò al mittente con violenza. Il giovane spostò il viso giusto quel poco che bastava per non essere colpito dalla tessera plastifica, la quale si incastrò nel muro. Reina si voltò e prese il corridoio per il dormitorio femminile. -Ci si vede, principessa.-
Appena uscì dal suo campo visivo, Zankyo tirò fuori dal muro il suo ID -Ecco il secondo mostro.-
 
I giorni passarono velocemente, tra gli allenamenti e le lezioni. La situazione trai tre ragazzi non fece che peggiorare: nessuno osava avvicinarsi all'ultima fila della classe, e durante gli allenamenti tentavano di colpirsi in modo serio. Una volta Reina e Trevor erano stato abbinati per un combattimento simulato e avevano completamente devastato la palestra numero due. Erano passate poco più di due settimane dal primo giorno. Quella sera, le cose cambiarono...
Fiamme, ovunque si girasse, fiamme. Edifici in macerie ed alberi carbonizzati, e tra esse un'ombra mastodontica. Per un istante vide due figure venire trapassate da un fascio di luce viola, poi un lampo bianco. Ed il buio.
-AHH!!!!- Zankyo si svegliò urlando. Quell'incubo lo faceva spesso, ed ogni volta si svegliava nello stesso identico stato: terrorizzato. Si guardò intorno per assicurarsi che fosse solo un sogno. Lo faceva sempre, indipendentemente da quante volte aveva fatto quell'incubo. Si trovava nella sua stanza, l'orologio segnava le quattro passate. Sveglio, seduto alla sua scrivania c'era Trevor. Lo guardò per un attimo, poi Zankyo si portò la mano alla testa. Quando dormiva, il ragazzo raccoglieva i capelli, lasciando così scoperta una ferita di anni addietro.
-Brutto sogno?- Trevor glielo chiese col chiaro intento di offenderlo.
-Un ricordo... del peggior momento della mia vita...- Zankyo gli rispose senza neanche pensarci. -Ragnarok.-
-Oh...- L'espressione di Trevor cambiò. A nessuno sano di mente sarebbe venuto da ridere nei confronti di chi aveva passato quell'inferno. Lui stesso aveva una parente che ci era passata. -Scusa. Non dovevo.-
-Non importa...-
-Eri a Heriken durante quel disastro. Non riesco ad immaginare cosa tu abbia passato.-
-Non ero semplicemente ad Heriken. Sono un sopravvissuto dell'Epicentro.- Trevor deglutì. Se il Ragnarok era l'inferno, il suo epicentro era il girone più basso. Era il punto in cui i tredici Omega si erano riuniti dopo il loro arrivo in città. Alla fine del Ragnarok ci fu un'esplosione di energia che andò a formare una colonna di luce. Il numero dei sopravvissuti all'epicentro non fu mai reso pubblico, ma giravano voci che fosse possibile contarli con le dita di una mano, includendo la prima Omega.
-Capisco.- Non voleva chiederglielo, ma lo fece lo stesso. -Vuoi diventare Slayer per vendic...-
-No.-
-Eh?- Il volto di Trevor lasciava trasparire il suo stupore. Finora tutti quelli che aveva incontrato che fossero rimasti coinvolti col Ragnarok cercavano vendetta verso i Beaster. Ne conosceva solo uno di Slayer, che non provasse astio verso di loro, nonostante fosse ad Heriken quel giorno. -Allora, perché vuoi diventare Slayer?-
-Risposte.- Prese fiato prima di continuare. -Mia madre era con me. E morì. Questa ferita me la sono fatta quel giorno. Rimasi in coma per quattro mesi, e ho solo ricordi confusi di quello che successe. Ma di una cosa sono certo. Mia madre non è morta a causa dei Beaster. Ogni volta che faccio quell'incubo, rivedo quella scena: mia madre che viene colpita al petto da un raggio di luce!-
-Non poteva essere un'arte di uno dei Beaster?-
-Nessuno di loro aveva abilità basate sulla luce, senza contare che finora non si è mai visto un Beaster in grado di usarne. E poi mio padre era un ingegnere. So riconoscere un laser quando lo vedo. No, mia madre fu uccisa. E per avere delle risposte devo parlare a quattr'occhi con una persona. Devo arrivare al rango Omega per avere una chiacchierata con lei.-
I due rimasero in silenzio per un po', persi nei loro pensieri.
-E tu invece?- Fu il turno di Zankyo di porre domande. -Quasi ogni sera resti sveglio a lavorare su qualcosa. Perché lo fai?-
-Ahh... conosci il fondatore della Lumien Corporation?-
-Il fondatore?-
-Fondatore e primo amministratore delegato della Lumien Corporation, venuto a mancare in un incidente d’auto due anni fa, Stephen Ellumier. Mio padre.- Prese in mano un quadernetto, un oggetto raro da vedere a quei tempi. -Un incidente d'auto. Come no! A chi la vogliono dare a bere!!-
-Ora sono io a non capire...-
-Come saprai la Lumien Corporation ha sviluppato diverse armi e tecnologie militari duranti gli ultimi due anni. Mio padre odiava la guerra, e aveva rifiutato più e più volte di sviluppare l'azienda in quel settore. Inoltre risulta che non abbia fatto testamento. Mia sorella maggiore sta cercando di riprendere l'azienda.-
-E questo che centra col diventare Slayer?-
-Non partirono indagini sull'incidente. Dissero che probabilmente fu un incidente dovuto alle condizioni della strada e alla pessima manutenzione del veicolo.-
-Dubito che il più famoso ingegnere grimorico del pianeta non prestasse attenzione alle condizioni della sua macchina.-
-Esatto. Mio padre ed io avevamo modificato quell'auto personalmente. Non avrebbe mai sbandato, neanche in mezzo ad un tifone. Ma ebbi la conferma che qualcosa non quadrava appena ci consegnarono i suoi effetti personali. Mancava un oggetto, era impossibile che non ci fosse. L'ho cercato per giorni, ma niente. Poi ne ho trovato traccia nei video della sorveglianza stradale.-
-Tiro ad indovinare: l'incidente non è stato ripreso.-
-Ovviamente. Ma quello che ha attirato la mia attenzione era una delle persone accorse sul posto dopo la polizia. Teneva in mano il ciondolo di mio padre. Tieni, al segnalibro.- Trevor lanciò a Zankyo il quadernetto, e lui lo aprì alla pagina segnata, dove vi erano riportare diverse equazioni complesse. -Quello è uno dei due motivi per cui punto all'Omega. Avere i fondi per completare la ricerca di mio padre. L'altro, è riprendere quel ciondolo, possibilmente dal cadavere dell'assassino di mio padre.- Cadde nuovamente il silenzio tra i due. Finché Zankyo non si alzò e ridiede il quaderno al suo proprietario.
-Io vado a farmi una doccia.- Si fermò davanti alla porta del bagno. -Solidificare il Grimox...-
-Lo hai capito? Giusto, tuo padre è un ingegnere.-
-Era. Ragnarok si è preso anche lui. E comunque io non me ne intendo. Però ti dico questo: non focalizzarti sul meccanismo, devi lavorare prima sull'Arte alla sua base.-
-Come si chiamava tuo padre?-
-Midora.- Zankyo lasciò la stanza, lasciando Trevor a rimuginare.
-Midora... Midora... dove ho già sentito questo nome...-
Nel frattempo, sotto la doccia, Zankyo si interrogava sul quadernetto. Gli appunti raccolti in esso provenivano da una mezza dozzine di persone, ma due calligrafie in particolare la facevano da padrone. E una la conosceva. Quella calligrafia è di mio padre.
 
Il giorno successivo ebbero una spiacevole sorpresa in mensa. Normalmente si recavano li prima, in modo da reclamare un tavolo ciascuno, costringendo gli altri a stringersi per un posto a sedere. Tuttavia quel giorno erano stati trattenuti da un istruttore, e l'unico tavolo rimasto con dei posti liberi era quello occupato da Reina, visibilmente scocciata dalla presenza dei due ospiti non invitati.
-Avete dieci secondi per sparire dalla mia vista.-
-Perché, altrimenti?- Trevor le rispose con il suo solito tono freddo e distaccato, provocando l'ira della corvina. La ragazza si alzò pronta a colpirlo con un diretto.
-Sicura di potertelo permettere?- Reina si fermò alle parole di Zankyo -Alla prossima infrazione ti sbattono fuori, vero?-
-Tsk!!- Si rimise a sedere. -Come hai fatto a capirlo?-
-È dal primo giorno che causi problemi, viene ovvio pensarlo. Ma tu continui a scatenare risse.-
-Cosa devo fare per farti stare zitto?-
-Rispondi ad una domanda.-
-Spara.-
-Perché sei qui?-
-Sigh... nel mio paese natale non potevo prendere parte all'addestramento, ecco perché. Contento?-
-Non è quello che ho chiesto. Perché sei qui? Cosa ti spinge a fare di tutto pur di rimanere in questo posto? Perché vuoi diventare uno Slayer?-
Quella domanda aveva lasciato senza parole la corvina. Nessuno chiedeva la ragione di uno Slayer, normalmente erano due: fama o vendetta.
-Che razza di domanda è? È ovvio che...-
-Fama? Direi di no. Vendetta? Neppure. Hai qualcos'altro che ti spinge ad allenarti fino a notte fonda.-
-Tu...- Rimase in silenzio per alcuni istanti. Reina aveva violato più volte il coprifuoco per allenarsi. -Io... c'è una persona con cui devo parlare, lei... è Wave master.-
-Wave master?- Ad interromperla fu Trevor. -Intendi dire la ragazza nominata Omega cinque mesi fa?-
-Si, proprio lei. Ho una faccenda in sospeso con lei, una cosa molto importante, che devo assolutamente sistemare.-
-Anche tu...- Trevor e Reina si guardarono negli occhi per alcuni istanti.
-A quanto pare ognuno di noi ha una ragione importante per essere qui.-
-La battaglia che ci attende sarà un fardello dal peso inimmaginabile.- Forse fu l'istinto a suggerire a Zankyo di usare quelle parole. -Per sostenerlo dobbiamo trovare un motivo, una ragione, ancorata nel nostro cuore, che ci faccia andare avanti. Tuttavia, queste ragioni non devono essere accompagnate da ricordi negativi. Se a quella ragione per combattere è legato anche un singolo momento di gioia, concentrandoci su di esso ne otterremo una forza senza pari...-
-...queste parole mi sembrano familiari.- Si persero a ragionare in quelle poche frasi.
-La prima parte è tale e quale al discorso fatto della prima Omega il giorno della fondazione degli Slayer, ma la seconda...-
-Mikoto ha provato il discorso un'infinità di volte insieme a me e alla zia Haki. E alla fine non è neanche riuscita a dirlo per intero.-
-Mikoto?- Trevor e Reina si scambiarono uno sguardo pieno di sorpresa, per poi guardare Zankyo. -S-soyokaze Mikoto? La prima Omega?-
-Yeah. Sua madre è il mio tutore legale.-
-Scherzi?!!!- Il grigio li zittì immediatamente. Non voleva che nessuno venisse a saper del suo legame con la prima Omega. Ad eccezione di quei due.
-Sentite: tutti e tre abbiamo intenzione di passare l'esame, ed io so come fare.-
-Ah sì? Parla.- Nuovamente i suoi interlocutori parlarono all'unisono.
-L'intero corso è stato ideato per mettere in evidenza le proprie capacità individuali, ad eccezione di una prova, l'ultima. Durante l'ultima prova si viene posti in gruppi, e bisogna abbattere dei droni per guadagnare punti. È comunque possibile rubare i punti agli altri team, prendendogli le medagliette raccolte dai droni. I punti non possono essere rubati se vengono depositati sul mezzo di supporto. Maggiore è il punteggio alla fine delle 48 ore della prova, maggiore è il rango che guadagna il team.-
-Ma non è controproducente? Intendo che si può finire in un gruppo squilibrato, o in uno con gente con cui non vai d'accordo.-
-Appunto. Dicono che è per vedere come ce la caviamo a lavorare in gruppi improvvisati, ma...-
-Ma non è vero, giusto?- In risposta al commento di Trevor, il quattordicenne alzò la mano indicando il numero tre con le dita.
-Coloro che si piazzano trai primi tre posti nella graduatoria del corso hanno il diritto di scegliere i componenti del proprio team. Ovviamente fino all'ultimo i risultati sono tenuti segreti.-
-Ci stai proponendo di formare un team con te?- Per quanto non volesse ammetterlo, Reina era allettata da quella offerta.
-Ho prenotato la palestra numero quattro, per le sedici. Se la mia offerta vi interessa vi aspetterò lì. Ho una cosa da mostrarvi.- I due rimasero a riflettere per diverso tempo.
Il tempo passò, ed arrivarono le sedici.
Zankyo attendeva appoggiato alle porte della palestra. Osservò nuovamente l'orologio, i minuti passavano inesorabili, ma dei due nessuna traccia. Dopo dieci minuti, decise di entrare in palestra, ma fu fermato dalla voce di Reina, e dalla sua mano che gli si appoggiò sulla spalle. Portò lo sguardo verso la donna e vide che, accanto a lei, c'era Trevor.
-Spero di non averti fatto aspettare, principessa.-
-Godkiller, chiamami nuovamente principessa e giuro che ti stacco la trachea a morsi.-
-Adoro le tue minacce.- I due ragazzi erano certi che la corvina avrebbe continuato a stuzzicarlo fino alla fine del corso, se il grigio non la faceva fuori prima.
-Dacci un taglio.-
-Allora? Avete deciso cosa fare?-
-Io ci sto.- La donna sembrava convinta dalla sua scelta, e per dimostrarlo tese la mano a Zankyo. Lui la strinse, felice di aver trovato una compagna d'armi.
-E lo stesso posso dire io. Sono con te.- Trevor ripeté lo stesso gesto di Reina. Quei tre ragazzi si sarebbero supportati per molto tempo dopo quel giorno.
-Ho la vostra parola che non farete mai parola di quello che vedrete oggi?- Zankyo aprì lentamente la porta della palestra. Dietro di lui, i due rimasero in silenzio.
-Hai la mia parola.-
-Sull'onore della mia famiglia, hai la mia parola.- Dopo quel giuramento entrarono nella palestra.

Non fu facile per i tre attuare il loro piano. Reina si era già distinta per la sua forza, mentre Trevor per la sua conoscenza della tecnologia. Zankyo, fortunatamente per loro, non aveva ancora dato sfoggio di talento in nessun campo. Pianificarono di ingannare gli altri allievi continuando a dimostrare la propensione solo in un particolare campo, o in nessuno, così da renderli una preda facile per ottenere punti. Il fatto che nessun risultato venisse reso pubblico e che tutti i test pratici si svolgessero in privato, gli tornò estremamente utile.
Arrivò infine il giorno dell’esame. La prova si sarebbe tenuta su una piccola isola ad un paio d’ore di nave dalle coste meridionali della Francia. La nave in questione era il veliero a tre alberi Unitas, capitanato dall’ex-ammiraglio Tiberon. Appollaiato sulla coffa dell’albero maestro, Zankyo aveva modo di osservare l’intera imbarcazione. Poteva vedere Reina intenta a saltare tra le sartie, Trevor intento a controllare il suo equipaggiamento, ed il capitano Tiberon che, con l’amata pipa alla mano, stava polemizzando con gli istruttori della poca spina dorsale degli aspiranti Slayer. Poi vide uscire dalle cabine il loro principale problema: Brutus Orley, il più narcisista ed ego-maniacale aspirante Slayer dell’intero corso. Carne fresca. I tre lo osservarono per qualche istante, mentre si faceva largo tra gli altri partecipanti, molti dei quali in preda al loro primo viaggio in barca, e relativo mal di mare. Brutus si atteggiava a capo di tutto e tutti perché aveva il paparino a guardargli le spalle, non per le sue abilità. Durante gli allenamenti, per poco non faceva saltare in aria l’aula sbagliando una delle più elementari Arti di fuoco, avendo anche il coraggio di attribuire la colpa all’istruttore che gli aveva “spiegato male” il Vocabolo. L’istruttore fu licenziato quella stessa sera.
Quando finalmente calarono l’ancora, la nave si svuotò in meno di tre minuti. Molti iniziarono a risalire il dislivello tra la spiaggia ed il centro dell’isola senza neanche aspettare gli istruttori, con Brutus alla testa del gruppo, ricoperto dalla sua armatura pesante e con il fucile grimorico pesante appeso alla spalla destra.
-Sono l’unico a pensare che finirà male?- Rimasto sul ponte, Tiberon espresse le sue preoccupazioni a Reina, Trevor e Zankyo, intenti a ricontrollare l’equipaggiamento. I tre gli risposero in coro, anche loro erano della stessa opinione.
-Corazzati pesantemente, armi da fuoco grimoriche e una pessima organizzazione. Disastro assicurato.- Trevor si assicurò di aver prelevato tutte le frecce che riteneva necessarie dall’armeria della nave. I tre avevano optato per un equipaggiamento leggero, sia per le armature, composte da scaglie di acciaio e tungsteno, nascoste sotto il cuoio, sia per le armi. Nessun fucile o pistola alimentata a Grimox.
-L’isola è un misto di colline e boschi. Con quelle armature saranno a corto di fiato prima ancora di cominciare.- Aggiunse Reina.
-È il motivo per cui sei stato tutto il tempo su in coffa? Osservavi l’isola?- Il capitano si rivolse a Zankyo, intento a soppesare varie spade.
-In battaglia, la conoscenza è metà della vittoria.- Dopo aver assicurato la spada ad una mano e mezza alla cintura, scambiò uno sguardo d’intesa coi suoi compagni -Ambiente, modus operandi, clima, ogni singolo dettaglio, per quanto insignificante è essenziale. E durante questa prova, quello più importante viene completamente ignorato: non conoscono i propri compagni.-
-Parole sagge, ragazzo mio.-
-Anche se… io ho un brutto presentimento.- Caricatasi in spalla la claymore, l’arma più pesante che fosse riuscita a recuperare, Reina scese dalla nave e si avviò verso il punto di partenza della prova, seguita a breve distanza da Trevor e Zankyo.
Arrivati sul posto, ignorarono completamente Brutus, attirando le sua ira. Dal suo punto di vista, loro tre erano delle nullità; non aveva neanche lontanamente pensato a lavorare in gruppo con gente come loro. Convinto di essere superiore a tutti i presenti, iniziò a guardarsi, in cerca di una preda nella distesa d’erba che li circondava. C’erano diversi piccoli Beaster erbivori, motivo per cui continuò a cercare. Vide infine un piccolo Beaster nero, una grossa lucertola lunga1 non più di un metro e mezzo, con le zampe anteriori molto più grandi e lunghe di quelle posteriore. Attorno al collo aveva una corta criniera di pelo grigio scuro. Il piccolo Beaster si stava avvicinando ad un cervo, tenendosi fuori dalla suo campo visivo. Considerando come teneva alta la coda, per poi nasconderla velocemente, era semplice capire che quella era la prima caccia del cucciolo. Brutus imbracciò il suo fucile e si diresse verso di esso, incurante delle lamentele dell’istruttore. Brutus si avvicinò ulteriormente, rendendo palesi le sue intenzioni; gli altri aspiranti Slayer iniziarono ad incitarlo, senza che nessuno si rendesse conto delle proporzioni dello sbaglio appena commesso. Nessuno a parte il gruppo di Zankyo: conoscevano bene quella specie di Beaster, e sapevano per istinto che le cose avrebbero solo potuto peggiorare. Quello era un cucciolo, e sull’isola poteva esserci arrivato in una sola maniera: c’era nato.
Brutus lo schiaccio contro il terreno con il piede e gli puntò contro il fucile. Il Beaster iniziò ad emettere squittii disperati, cercando inutilmente di liberarsi. Mentre la folla diventava sempre più euforica, Trevor, Reina e Zankyo estraevano le loro armi, pronti al peggio.
-Vattene da lì imbecille!!!!- Zankyo urlò contro Brutus a pieni polmoni, zittendo al contempo tutti i presenti.
-Eh?!- Brutus si voltò verso il ragazzo, visibilmente contrariato. Nel voltarsi, allentò la pressione sul piccolo Beaster, facendo sì che liberasse.
-Hai idea di quello che hai fatto?!!- Questa volta fu Reina ad urlargli contro. Trevor, intanto, seguiva con lo sguardo il cucciolo. Lo vide salire lungo una collinetta e fermarsi senza un’apparente ragione. Il giovane intuii velocemente il perché.
-Cos’è?! Avete paura di quel microbo?!-
-Praticamente è morto. Sono in tre.- Trevor estrasse una cortissima freccia con una sfera trasparente incastonata nella punta. Con un rapido e deciso movimento estese la freccia retrattile ad una lunghezza consueta, per poi incoccarla.
-Quello era un cucciolo di Bewolgen!!- Le parole di Zankyo fecero gelare i presenti. Tutta la spavalderia che Brutus aveva mostrato finì nell’oblio, sostituita da puro terrore. Non osava voltarsi. Meno di un secondo dopo il suolo si riformò, alzandosi sotto forma di una lancia di roccia, la quale ridusse in mille pezzi il fucile dell’uomo, portandosi con sé anche buona parte del braccio con cui lo impugnava. Urlò di dolore cadendo a terra, e temendo di essere colpito di nuovo, iniziò a strisciare. Ma i tre Bewolgen erano concentrati su altro: Zankyo era scattato verso lo sventurato nel istante stesso in cui la lancia iniziò a formarsi. Le tre lucertole, lunghe trai cinque ed i sei metri, si sporsero dalla collinetta, scatenando grida di paura. Zankyo, nel frattempo, continuava dritto, senza curarsi dei tre rettili neri. Destra Zankyo si spostò leggermente nella direzione opposta, schivando con naturalezza il medesimo attacco che aveva colpito Brutus pochi istanti prima. Sinistra… Destra… Destra… Davanti… Gli attacchi dei Bewolgen arrivarono esattamente come anticipato dal grigio, il quale schivò senza rallentare i colpi. A pochi metri da Brutus iniziò a rallentare; cogliendo l’occasione i Beaster gli scagliarono contro un attacco bidirezionale. Zankyo scivolò sotto i due speroni rocciosi che collidevano.
-Trevor!- Prese di peso Brutus senza alcuno sforzo, nonostante fosse il doppio di lui.
-Sul serio… sei una cosa impossibile.- Scagliò la freccia, ormai carica di Grimox contro i tre lucertoloni. Arrivata vicino a Zankyo, esplose in una sfera di luce e fragore, accecando e assordando i Bewolgen. Il grigio, si mosse approfittando dei pochi secondi fornitigli dalla flash-bang. Raggiunse il mezzo di supporto e mollò Brutus lì a fianco, poi prese la radio in esso installato e le parole che pronunciò presero tutti di sorpresa.
-Mikoto. Metti. Giù. La. Spada.- Per un secondo ci fu silenzio -So che sei a bordo della nave.-
-Coff… coff… Non c’è nessuna Mikoto qui, Zan-kun.- rispose una voce femminile.
-Sei l’unica persona del globo a chiamarmi così, Mikoto-nee.-
-Ah, già… vero.-
-Resta lì. È il mio esame! E ti sei già messa in mezzo prima!- La conversazione ricordava tanto una lite tra fratelli.
-Vuoi che me ne resti in disparte con dei rango X in giro per l’isola?-
-Come se non sapessi gestirli. Okay, non mi lasci altra scelta: se osi scendere ti taglio la fornitura di dolcetti e mi sbarazzo della tua riserva segreta. Si, so dove la tieni.-
-…-
-Allora?- Zankyo spense la radio.
-Tutto ma non questo!!!!!!- Riuscirono a sentire le urla disperate della prima Omega, che si trovava nella sala riunioni della nave.
-Trevor, Reina! Quei tre sono esemplari giovani, non sono sicuramente da soli. Trevor tu raggiungi il gruppo ad est, Reina, lasciò a te quello a ovest.-
-Oui!-
-Ricevuto!- I due si lanciarono verso gli altri gruppi, mentre Zankyo, spada alla mano avanzava verso i tre.
-Cominciamo.-
 
Sul versante est dell’isola, era iniziata una battaglia che vedeva cinque Bewolgen contro una ventina di cadetti. Lo scontro, però, era palesemente a favore dei mostri: le armi dei cadetti non volevano saperne di sparare, e l’istruttore aveva riportato un brutta ferita. Trevor arrivò di corsa, con due frecce incoccate, pronte a partire. Cinque…
-No… sei.- Il sesto Bewolgen era rimasto in disparte, mimetizzato grazie al suo potere. Era appena alle spalle del francese, pronto a colpirlo con una zampata. Trevor eseguì un salto mortale, schivando l’attacco, contemporaneamente scagliò le due frecce, che si conficcarono nella spalla destra del mostro. -Tsk!- Tra le oltre duecento frecce retrattili che si era portato dietro dalla nave, solo una dozzina erano perforanti, troppo poche per sprecarle. Passo mentalmente in rassegna le sue munizioni, maledicendo l’assenza sia di frecce esplosive, sia di quelle a punta oscillante, le uniche con cui avrebbe potuto abbattere velocemente i Beaster. Pensa, pensa… trovato. Se non posso abbatterli con la forza… Schivò un altro attacco e si infilò sotto al Bewolgen, per poi scoccare una freccia nella giunzione tra collo e testa.
-Userò l’astuzia.- Il Beaster cadde a terra privo di vita. Trevor estrasse dalla faretra altre due frecce, con una differente punta. Ora aveva tutta l’attenzione delle lucertole nere. Uno si alzò sulle zampe posteriori, esponendo così il petto alle frecce di Trevor; una semplice Arte elettrica ed il suo cuore si fermò. Altri due caricarono il biondo, ma li evitò con un salto. Mentre era in aria scagliò varie frecce nelle spine dorsali dei Beaster -Meno quattro.- Prese quattro frecce perforanti e le piantò nel cranio del quinto. Il sesto, ben più grosso rispetto agli altri, assaltò con rapidità il giovane. Usò le altre otto frecce perforanti rimastegli, ma il Bewolgen le deviò con la coda: aveva imparato dalla disfatta dei fratelli. Provò una decina di frecce diverse, ma senza effetto. Aveva bisogno di più potere di fuoco. In cerca di una soluzione posò gli occhi su un cadetto ed il suo fucile. Lasciò una flash-bang carica sul posto e si diresse verso il cadetto. Afferrò con la mano destra il fucile, per poi voltarsi subito dopo il lampo, sparando una sfera di energia esplosiva addosso al Beaster.
Diede un rapido sguardo all’arma. Vi era inciso il simbolo della Lumien Corporation; in uno sfogo di rabbia lo gettò addosso al cadetto al quale lo aveva preso.
-Ma il fucile… non funzionava…- Disse ancora sotto shock il cadetto.
-Due cose. Primo: un fucile laser grimorico non ha munizioni, ma bisogna canalizzare al suo interno il Grimox, perciò bisogna rimane sempre concentrati.- Estrasse altre tre frecce dalla faretra -Secondo: togliere la sicura aiuterebbe.- Passando affianco all’ultimo Bewolgen, gli piantò le frecce in pieno petto. L’esplosione doveva averlo ucciso, ma non si è mai troppo cauti.
 
Contemporaneamente, Reina si avvicinava al gruppo ad ovest. Appena arrivata poté vedere un totale di quattro Bewolgen, uno dei quali intenzionato ad azzannare un cadetto. La corvina saltò, arma in pugno, dal crinale roccioso su cui si trovava. Fu un istante, e la testa del Bewolgen rotolò per terra, tranciata di netto dalla claymore della ragazza. Altri due iniziarono ad attaccarla, mentre l’ultimo si mimetizzò. I due tirarono zampate e colpi di coda contro la corvina, bloccata fra di essi, senza però riuscire a colpirla.
-Yven Gunar Fohr Tarew. Heracles’ Strength!- La ragazza afferrò la punta della coda di un Bewolgen e con uno strattone lo scaraventò addosso al fratello. Prima ancora che potessero levarsi uno da sopra l’altro Reina gli piantò la claymore attraverso il torace, impalandoli entrambi.
-Dietro…- Un cadetto cercò di avvertire la ora disarmata Reina che l’ultimo Bewolgen la stava per colpire. Ma Reina fermò la zampa con una mano sola, poi eseguì una proiezione, mandando contro una parete rocciosa la lucertola. -…di te.-
Il Beaster si rialzò, trovandosi davanti Reina. La giovane gli tirò un montante che quasi non gli staccò la testa. Un decimo di secondo dopo, il secondo pugno rispedì a terra il Beaster, lasciandolo esposto alla successiva raffica di colpi. Appena ebbe finito andò a recuperare la sua arma. Il tutto sotto lo sguardo allibito dei cadetti.
-Ah, ora mi sento meglio.- Reina prese in mano la testa del primo Bewolgen. -Quasi quasi me la porto a casa.-
-Istruttore, possiamo andarcene?- Chiese un cadetto.
-Ora che è finita, è meglio evacuare.-
-Non è finita.- Intervenne Reina, facendo andare nel panico parecchie persone. -Non è il momento di andare nel panico.-
-Che vuoi dire?-
-Lezione rapida di biologia Beaster.- Sollevò la testa del Beaster e l’avvicinò ai cadetti, facendo svenire un paio di persone -I Bewolgen dispongono di uno strato di scaglie lamellari che rende la loro pelle estremamente resistente. Tuttavia, servono circa tre anni perché questo strato cresca completamente: fino ad allora il Bewolgen non lascia il nido. Questi qui non ce l’hanno. E questo significa che?-
-Che c’è una madre sull’isola…?-
-Bingo!- Lanciò lontana la testa e sorridente disse -Ora potete andare nel panico.-
 
Rimasto col gruppo principale, Zankyo stava fronteggiando i tre esemplari più anziani. Possedendo quindi una discreta esperienza di combattimento, unito al loro istinto animalesco, li rendevano avversari estremamente pericolosi. I tre riuscivano a coordinarsi nel corpo a corpo con grande abilità, costringendo Zankyo sulla difensiva. Per liberarsi di loro dovette evocare una cortina di nebbia. I Bewolgen si ritirarono avendo ridotta visibilità. Quello a sinistra del grigio alzò leggermente una zampa.
-Indietro voi! Attacco in arrivo!- Una lancia di rocce si generò alle zampe del Beaster, per poi incurvarsi in direzione del grigio. Il ragazzo incanalò del Grimox nella spada, creando un’aura bluastra attorno ad essa, e contrattaccò con un affondo, infrangendo la lancia. Gli altri due imitarono il fratello, sollevando due grossi massi e scagliandoli con un colpo di coda; Zankyo rispose nuovamente con degli affondi, nullificando gli attacchi. La successiva mossa delle lucertole nere consistette in sei grosse lance rocciose, le quali conversero in un unico punto, quello in cui si trovava Zankyo. Aumentò la quantità di Grimox nella lama della sua arma, e, con un fendente ben piazzato, mandò in frantumi i sei speroni. La sua spada non era adatta a quel genere di combattimenti, infatti delle minacciose crepe iniziavano a diramarsi per tutta la sua lunghezza. Doveva finire in fretta il combattimento, oppure si sarebbe trovato disarmato.
-Dein Ralaish Entuw Fitnof Grytug! Danza al mio canto Madre Terra!- Il suolo ai piedi di Zankyo fu scosso da una piccola onda tellurica, poi da una più forte, seguita in velocità da altre, ad intensità crescente. Infine il terreno eruttò una quantità mostruosa di speroni di roccia. Comparati alla portata e alla potenza dell’Arte, gli attacchi dei Bewolgen erano miseri stuzzicadenti. Prima ancora di rendersi conto cosa stesse succedendo, un Bewolgen si ritrovò la testa mozzata dalle rocce. Il secondo invece, tentò di allontanarsi, non riuscendoci: finì travolto dalla valanga di rocce acuminate. Il terzo con un lungo balzo si portò lontano dalla zona di attacco, dietro a Zankyo. Si voltò immediatamente, pronto a colpire il cadetto. Sfortunatamente per lui, Zankyo si era già preparato.
-Rauhs Servif!- In seguito a l'uso dell'Arte attorcigliata al suo braccio sinistro vi era una serpe di pura elettricità. La lasciò andare, e questa, istantaneamente si lanciò sul Beaster, perforandogli una spalla. Come dotata di vita propria, la serpe invertì la direzione, avventandosi sul Bewolgen che si contorceva a terra. La serpe colpì il suo fianco sinistro, il Beaster tentò di togliersela, ma con le sue zampe non poteva raggiungere il suo ventre. L’arte si fece velocemente strada verso il cuore del Beaster, ed una volta raggiunto lo ridusse in cenere. Nonostante il terzo Bewolgen fosse appena morto, Zankyo non abbassò la guardia. Al contrario si voltò verso il bosco, pronto a ricevere un ulteriore attacco. -I tuoi figli sono stati un buon riscaldamento. Vogliamo cominciare?-
Lentamente dal bosco emerse la regina dell’isola. La sua stazza era quattro volte quella della sua prole, tale da permetterle di uccidere qualunque cosa respirasse sull’isola con una semplice zampata. Ma ciò che la rendeva pericolosa sopra ogni altra cosa era la sua esperienza in combattimento, come testimoniavano la numerose cicatrici che possedeva, molte della quali causate da armi umano, come la vistosissima ferita da arma da fuoco che aveva sulla spalla. Fece pressione sul terreno con le zampe, con una tale potenza da deformare il terreno, per poi balzare in avanti, percorrendo quasi istantaneamente la distanza tra la piana ed il bosco. La sua zampa anteriore calò con violenza sulla posizione di Zankyo. La Bewolgen alzò la zampa, ma non vi erano resti: ora era sicura di averlo mancato.
-Sì. Mi hai mancato.- Con un’agilità sovraumana aveva schivato l’attacco, ed ora si trovava in piedi sulla spalla del Beaster. Questa, per quanto stupita, reagì immediatamente rotolando su un fianco, nel tentativo di schiacciarlo. Il ragazzo si limitò a saltare e ricadere menando un fendente verticale. La Bewolgen notò l’aura attorno alla spada, e seguendo il suo istinto si rimise in piedi e schivò, vanificando l’attacco nemico; poi immerse la coda nel terreno, come se fosse un liquido, e tirandola fuori con una rapida manovra, scagliò decine di pietre verso il grigio. Zankyo, mostrando una sopraffina abilità con la spada, le intercettò facilmente. La Bewolgen si innalzò sulle zampe anteriori e ruggì: la rocce intorno a lei si sollevarono, frantumandosi in seguito. Ai lati della creatura era ora presente un sbarramento di grosse pietre acuminate, pronte a partire. -Gra Luint tyrnag vurlcas!- Il Grimox iniziò a turbinare attorno al ragazzo diventando via via di un colore rosso acceso.
-Blaze Tornado…- Disse in preda allo stupore uno degli istruttori. Era il nome della tecnica che Zankyo stava utilizzando.
-Blaze Tornado? L’Arte di fuoco superiore a zona? Ma non ha pronunciato neanche la metà del vocabolo!- Intervenne un altro.
Il Grimox divenne fuoco, e aumentò la velocità del suo moto vorticoso. La Bewolgen non aspettò oltre e lanciò la sua mortale raffica. Con un semplice gesto il ragazzo fece innalzare le fiamme che lo circondavano, creando un tifone di fuoco: la sua temperatura era tale da fondere istantaneamente le pietre. Il tornado si allargò e poco dopo si estinse. Della piana verdeggiante che aveva ospitato la battaglia non rimaneva che una distesa di pietre e cenere. La Bewolgen aveva lo sguardo fisso su Zankyo, non osava distogliere lo sguardo, anche se poco più in là vi erano prede facili. Se avesse spostato lo sguardo anche solo di poco sarebbe morta: l’essere umano che aveva davanti l’aveva messa alle strette.
-Merda!!- Trevor e Reina potevano vedere la piana dal crinale su cui si trovavano il campo di battaglia tra il loro compagno ed il Beaster. -Muoviamoci Reina!!-
-Ohi, Trevor!- Il francese si fermò al richiamo di Reina. -È solo una mia impressione o gli occhi di Zankyo brillano?- Nonostante la distanza che li separava da lui, potevano vedere chiaramente gli occhi del giovane brillare di un luminoso viola chiaro.
Constatando che il terreno era cambiato a suo favore, la Bewolgen ricorse al suo asso nella manica: l’invisibilità. Mimetizzazione non era il termine corretto per indicare le capacità di occultamento della sua specie. Per mimetizzarsi c’è bisogno del giusto ambiente, ma un Bewolgen è in grado di sparire letteralmente nel nulla anche in mezzo ad una piana priva di ostacoli come quella su cui si trovavano. La Bewolgen divenne lentamente invisibile, pronta a finirlo con il prossimo attacco. Nonostante avessero perso il contatto visivo col suo bersaglio, gli occhi di Zankyo seguivano qualcosa: non si trattava di impronte, essendo ormai il terreno composto di sole rocce, o fili d’erba piegati, divenuti cenere. Sorrise.
-Sul campo di battaglia alcuni concetti sono fondamentali: primo, comprendere lo schema del proprio nemico. Secondo…- Rovesciò l’impugnatura della sua arma ed eseguì una mezza giravolta, tenendola all’altezza delle spalle. La spada incontrò resistenza. -Localizzare i punti deboli. Normalmente gli occhi sono il punto meno resistente.-
Lentamente l’invisibilità della creatura svanì, rivelando il risultato della battaglia: la spada di Zankyo era conficcata in un occhio della Bewolgen e fuoriusciva dall’altro. Non vi era dubbio sulla letalità del colpo. Zankyo estrasse la spada ed il corpo della dominatrice del isola cadde al suolo privo di vita.
-Dimenticavo: posso vederti.- La luce emanata dagli occhi di Zankyo si spense, mentre i suoi compagni lo raggiungevano.
 
Per quanto perdersi nei ricordi potesse risultargli rilassante, Zankyo aveva diversi impegni per quella mattina. Uscito di casa, percorse la lunga strada che lo condusse lungo una delle strade principali di Heriken. Anche se la distanza che lo separava dalla sua destinazione era considerevole, voleva farla a piedi; ci mise un po’, ma infine arrivo al Viale delle ceneri. La grande strada che dalla Corteccia conduceva alla Sede degli Slayer, era invasa da bancarelle di ogni tipo e dimensioni. A poco più di metà strada dalla Corteccia c’era una piazza, al centro della quale era stato eretto un monumento. La destinazione di Zankyo era lì. Tuttavia, mentre si dirigeva lì, una donna intenta a discutere col proprietario di una bancarella di cibarie.
-35 aura per due porzioni?! È un furto!!- Aura, abbreviativo di Aureo Ratio, la moneta unica entrata in vigore alla fine della Guerra Grimox, secondo il Trattato di Washington, in tutto il mondo. -Capisco che ho preso due crèpe Special XL con doppio tutto, ma il prezzo è eccessivo!-
-E ci credo che costino 35 aura!! Mai sentito parlare del termine moderazione, Michelle?- Il giovane intervenne pagando al commerciante quanto gli doveva la donna. Doveva aver passato da non molto la trentina, aveva lunghi capelli rossi, raccolti in una treccia, poggiata su una spalla, e occhi scuri, contornati da occhiali da vista, piuttosto spessi e goffi. Appena si furono allontanati dalla bancarella, Zankyo gli sussurrò in un orecchio. -O dovrei dire presidentessa Tirnagogh?-
-Shhhh!!!- La donna lo zittì subito. Sotto quegli occhiali e il colore dei capelli, in verità biondi, si celava la persona più importante della Federazione: la presidentessa Michelle Tirnagogh. Aveva ottenuto quella carica in seguito alla morte del precedente presidente, e, l’allora vice-ministro delle pubbliche relazioni, in seguito alle vicende del Ragnarock, ricevette la carica. Dopo i due anni necessari alla ristrutturazione della città, fu eletta nuovamente con una schiacciante maggioranza. Ora si trovava al suo secondo mandato. -Se Huldgen mi scopre sono morta!- Consigliere anziano di Heriken, il vecchio Huldgen era un conservatore, ed il principale avversario politico della presidentessa, che differentemente da lui, aveva investito nella riapertura dei commerci con gli altri stati del mondo. Inutile dire quanto avrebbe voluto trovare un qualsiasi scandalo su Michelle: quali le sue fughe dalla Corteccia come quella di oggi.
Zankyo le tolse gli occhiali dal volto con una mano, per poi osservarli. Questo fece notare alla donna il mazzo di fiori che Zankyo teneva con l’altra mano.
-Stai andando a fare visita al monumento alla memoria?-
-Come tutti gli anni. Mi accompagni?-
-Okay, ma vedi di ridarmi gli occhiali.-
-Tolto il fatto che hai le lenti a contatto, questi sono talmente spessi che ci puoi bloccare un proiettile.- Gli lanciò gli occhiali. Questa, una volta presi al volo, decise di metterli via.
Dopo cinque minuti, sufficienti alla donna per ingoiare i suoi acquisti, arrivarono alla piazza ove si ergeva un monumento. Al centro si trovava un corno, proveniente dal Maghellan, circondato da una statua di metallo dorato raffigurante esseri umani che vincevano sui Beaster. Anche se era un monumento alla memoria delle vittime, non dava quell’impressione. Forse perché era stato il consiglio della Slayer Organization a decidere il design. Nonostante tutto la gente continuava a portare fiori e foto, in quello che nove anni prima fu l’Epicentro. Il grigio posò il mazzo di fiori e si mise a pregare, così come Michelle.
-Mamma. Papà. Zio Shun.-
-Velys...- Seppure non conoscesse i dettagli, Zankyo sapeva che Michelle e sua madre avevano un qualche legame. Lui non approfondì mai durante tutti quegli anni. -Andiamo alla Sede?-
-Andiamo. Giuro che se Reina mi tira di nuovo i coriandoli, l’ammazzò.- I due si incamminarono verso il grande edificio circolare in fondo alla strada.
-Oh, ma dai, sono solo dei coriandoli. Che festa sarebbe senza?-
-L’ultima volta, mi ha slogato una spalla.-
-Con dei coriandoli? Com’è possibile?!-
-Qualsiasi cosa tirata da Reina è potenzialmente letale.-
-Ti userò come scudo allora.-
-Ma grazie.-
-Mikoto c’è?-
-No. E neanche la dottoressa.-
-Peccato.-
La Sede quel giorno era chiusa per festività. Si trattava di uno dei pochissimi giorno in cui lo era. Ma Cordelia aprì loro la porta. Mentre entravano, Michelle annullò l’Arte che le tingeva i capelli.
All’interno c’erano Trevor, Reina, Cordelia e Tiberon, intenti a sistemare le ultime cose per una festa, e a tenere la Corvina a debita distanza dagli alcolici. La donna aveva il divieto di toccare alcol all’interno della Sede, e nella maggior parte dei locali della città: era capace di scolarsi una distilleria, restando sobria. L’esatto opposto del grigio, che non lo reggeva minimamente.
-Siamo tutti?- Chiese Cordelia.
-Si, Mikoto e Megan non vengono. Zia Haki arriva più tardi.- Rispose Zankyo.
-Allora…- Trevor versò nei bicchieri dei presenti una bibita e cominciò il discorso. -Là fuori stanno festeggiando per i tredici mostri schiattati nove anni fa, o per la licenza da Slayer nuova di zecca. Noi, invece, abbiamo qualcuno da festeggiare. Insieme…-
-Buon compleanno Zankyo!!- Il gruppo brindò felicemente in onore dell’amico.
Ciao a tutti dal vostro Xablerot!
Eccomi col capitolo due di Grimox. Ci vediamo domenica con terzo.
Per domande, suggerimenti e commenti non fatevi problemi a recensire

alla prossima, Xablerot!

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Capitolo 4
*** Meeting ***


Meeting

 
Era un giorno come un altro alla Sede degli Slayer: c’era baldoria in ogni punto della sala, tra Slayer che si rilassavano godendosi un buon pasto, quelli che consultavano le bacheche olografiche con gli incarichi, e chi ripassava la strategia ideata per una missione. In mezzo all’euforia generale, che faceva sembrare il posto più una taverna che un luogo di lavoro, Zankyo, Reina e Trevor erano seduti al loro solito tavolo, poco distante dalla reception al centro. Per i tre era una giornata di pausa, non perché non avessero richieste, al contrario, ne avevano troppe. Trevor stava appunto filtrando al computer la mole di incarichi per cui il trio era stato richiesto. L’altro motivo delle loro “ferie” riguardava Reina: Meteora, il suo fidato spadone, era in manutenzione dal loro armiere. Nonostante la donna fosse forte al punto da stendere un Beaster a suon di pugni, non sarebbe andata in missione disarmata. Essendo la sua arma composta da ossa, il controllo e l’affilatura richiedevano l’attenzione di un artigiano esperto, e quindi di un paio di giorni di lavoro. Reina era annoiata, molto annoiata, e lei non era il tipo da rimanere senza far niente. Sperava in qualcuno che la sfidasse a braccio di ferro, ma nessuno sano di mente l’avrebbe sfidata una seconda volta, o una prima volta, visto l’enorme segno sul muro alla sua sinistra. Decise quindi di infastidire Zankyo.
Zankyo, tuttavia, era preso ad osservare la sala. Solitamente non si sarebbe soffermato a lungo su un punto in particolare, ma quel giorno qualcosa attirò la sua attenzione. Vicino ad una bacheca c’era uno Slayer che non conosceva con una massiccia armatura metallica, elmo calato sul volto. Una vista piuttosto comune in una Sede: si trattava di uno Slayer di passaggio, Slayer che si fermavano in una città per controllare le richieste locali durante un viaggio. Di norma accettavano missioni che erano di strada. Quello Slayer pareva interessato a missioni di alto rango.
-Ehilà! Terra a Zankyo!- I tentativi di Reina di infastidirlo sembravano essere andati a vuoto, ma aveva notato che il grigio stava guardando altrove.
-Che c’è?- Si voltò verso l’amica. Lei in risposta si coprì gli occhi con una mano.
-Intanto spegni gli abbaglianti!- Gli occhi del giovane brillavano di una strana luce violacea. Un istante dopo la luce svanì. Sul volto di Zankyo era dipinto un lieve sorriso di soddisfazione -Oh no! Conosco quell’espressione!-
-Hai trovato niente di interessante Trevor?-
-Che hai in mente?- Trevor chiuse il suo computer; conosceva abbastanza Zankyo da sapere che dissuaderlo da un’idea era pressoché impossibile. Ma sapeva di potersi fidare ciecamente del suo amico.
-Vi dà fastidio se abbiamo compagnia per la prossima missione?-
Rimasero stupiti dalle sue parole. Negli anni non avevano quasi mai invitato qualcuno a partecipare con loro ad una missione, per dire la verità si trattava di una singola Slayer, con cui occasionalmente si aggruppavano per svolgere incarichi di ragno superiore. Per i due era insolito che Zankyo proponesse di fare gruppo con qualcun altro: dei tre, lui era quello che si opponeva maggiormente a ciò.
-Lo ammetto, sono curioso ora! Andata!-
-Va bene! Ma il nostro ospite dovrà offrirmi da bere dopo!- Ai due uomini scappò una risata.
-E dove? Ti hanno proibito di consumare alcol in tutta la città!- Trevor ricevette un calcio dalla corvina.
-Taci! Nessuno si è mai lamentato!!-
-Effettivamente è vero che non ti abbiamo mai vista ubriaca, ma…- Zankyo si alzò, diretto verso le bacheche. -Sei già abbastanza problematica da sobria!-
In preda ad uno sfogo di rabbia la corvina gli tirò dietro una lattina di coca cola. Lui l’afferrò al volo, e dopo essersi accertato che fosse vuota, la cestinò. Continuò poi diretto verso le bacheche.
 
Lo Slayer in armatura scrutava con attenzione le richieste disposte sulla bacheca. Fece scorrere le dita sullo schermo per farne comparire altre, il loro numero era elevato e il contenuto il più vario. Di norma uno Slayer di alto rango ricevevano un aggiornamento sul loro palmare, ma quello Slayer era di passaggio, doveva quindi sfoltire l’enorme quantità di richieste tramite una ricerca manuale, non essendo sulla mailing list della direttrice della sede di Heriken. Recupero, scorta, pattuglia, erano solo alcune delle richieste, alcune sfioravano il ridicolo, come una persona che voleva assaggiare carne di alcuni Beaster dall’aspetto stomachevole. Valli a capire… Dopo un lungo cercare, la sua attenzione cadde su una richiesta di rango A.
 
Richiesta eliminazione di un Novierus
Rango: A
Cliente: Sindaco della cittadina di Tepes
La nostra cittadina si trova ai piedi di alcune montagne. Diversi anni fa un Novierus ha fatto di quelle montagne il suo territorio. Non abbiamo mai avuto problemi con quel Beaster, anzi il contrario, la sua presenza ci ha giovato. Tuttavia da un paio di settimane si è fatto aggressivo, molto aggressivo: nessuno riesce ad inoltrarsi tra le montagne.
Finora non ci sono state vittime e non si è mai avvicinato alla città o ai campi, ma potrebbe farlo a breve. Richiediamo quindi un intervento rapido per la sua eliminazione.
Ricompensa: 40000 Aura
(Le spese procedurali e la percentuale per l’organizzazione sono già calcolate e detratte dalla ricompensa. I soldi che prendete sono quelli segnati, se non danneggiate niente. Cordiali saluti, la direttrice.)
 
Seguiva la nota in fondo alla richiesta una caricatura sorridente della direttrice Cordelia Sincath. Riflettendoci un attimo, lo Slayer riportò alla mente ciò che sapeva dei Novierus. Dei Beaster di rango B, diffusi principalmente in estremo oriente ed America. Sono rettili quadrupedi dai colori accessi, lunghi trai sei e i dieci metri, con una lunga coda. Poco dopo la loro comparsa ricevettero il soprannome di kirin, a causa del loro lungo corno e della criniera che dalla testa continua fino alla punta della coda, aspetti che richiamano la figura mitologica omonima. Riguardo al loro metodo di attacco molte cose sono ancora sconosciute: sono stati visti usare fiamme, fulmini e vento, l’unica cosa certa è che prima di attaccare creano una specie di nebbia rossiccia. La mancanza di informazioni su questa specie spingeva spesso il Quartier Generale a emanare missioni di cattura per esemplari da studiare.
I Novierus sono l’eccezione alla regola dei Beaster: nonostante siano fortemente territoriali, essi non attaccano, salvo non vengano attaccati per primi o che ci si avvicini troppo al nido, tendono infatti a mantenere l’equilibrio naturale nel loro territorio. Le zone sotto il dominio di un esemplare di questi Beaster sono relativamente sicure.
Perplesso per la stranezza della richiesta, lo Slayer salvò il codice dell’incarico, e si diresse verso il banco della reception. Quel giorno gli impiegati erano oberati di lavoro, causato dall’assenza della direttrice. Lo Slayer dovette aspettare alcuni minuti prima di riuscire a parlare con un addetto, così come aspettò Zankyo, che lo osservava a debita distanza.
-Mi scusi. Vorrei accettare questa richiesta.- Tramite il suo palmare, lo Slayer fece comparire sullo schermo della reception l’incarico che aveva esaminato poco prima alle bacheche.
-Certamente. Ho bisogno della sua licenza e delle impronte.- Lo Slayer gli porse il palmare, e poi appoggiò la mano sullo scanner lì davanti. -Mi dia solo un minuto e…-
All’improvviso le schermate della reception divennero rosse, e su di esse lampeggiò un segnale di allerta. L’euforia generale che permeava la Sede svanì in un attimo, mentre tutti gli Slayer si voltavano verso il centro. Quella situazione avveniva di rado, ma ogni volta che capitava spegneva l’allegria degli Slayer. Per uno Slayer significava una sola cosa.
-Qual è la situazione?- Lo Slayer in armatura lo chiese a voce tremula, sapendo già che genere di risposta avrebbe ricevuto.
-È appena arrivata la notizia che l’ultimo gruppo che ha accettato è stato sconfitto. Era il terzo. Per questo motivo, il Quartier Generale ha aumentato il rango della missione ad A+ con effetto immediato.-
A nessuno Slayer piaceva vedere il “+” affianco al rango di una missione: simboleggiava che molti erano morti nel tentativo di completarla. Come se già non fosse sufficiente il peso psicologico, le missioni “+” avevano anche un aspetto pratico non trascurabile: per aumentare le probabilità di successo, non si può accettare la missione senza la presenza in gruppo di almeno due Slayer di rango pari o superiore a quello della richiesta. Molti Slayer di alto livello lavoravano da soli, o con altri di rango più basso, pochi lavoravano in gruppi ben consolidati.
L’atmosfera nella grande sala circolare era cupa, tra cui non alzava lo sguardo dal tavolo, chi brindava ai caduti e chi ragionava sull’accettare o meno quella missione. Tra i tanti c’erano anche coloro a cui non interessava minimamente dell’accaduto, ma avevano abbastanza buon senso da tacere. Eccezion fatta per uno, che si alzò in piedi. Nessuno si sarebbe mai azzardato a mancare di rispetto un caduto, specie se uno della top 5 era presente in quel momento.
-E chi se ne frega di quelli! Erano delle schiappe, chi altro morirebbe contro un rango B? Ho ragione?- Nessuno osò fiatare, sapevano già cosa sarebbe successo.
-Reina!!-
La voce di Zankyo tuonò nell’edificio. La donna era scattata all’istante davanti allo Slayer, e, usufruendo del momento, colpì con un sonoro pugno la placca toracica della sua armatura. Il colpo fu talmente forte che l’uomo fu scagliato a diversi metri di distanza.
La placca toracica della sua armatura era stata infranta dal pugno, il quale aveva lasciato un’impronta ben visibile. Cercò di rialzarsi, ma lo fece a fatica, la sua testa girava; quando riuscì finalmente a mettere a fuoco vide la donna che lo aveva scaraventato via, che gli rivolgeva uno sguardo pieno di rabbia. Trasalì, ma non per l’aura intimidatoria di Reina, no, dietro di lei c’era qualcuno di ancora più spaventoso: Zankyo Shiroiden.
Per uno Slayer di Heriken il massimo disonore corrispondeva all’ira della Slayer più forte della città, “Majin”, solita colpire quelli irrispettosi dei sacrifici degli altri Slayer, distruggendo la placca toracica delle loro armature; Zankyo, Trevor e Reina avevano la stessa autorità.
-Sparisci dalla mia vista, o lascio Reina libera di scatenarsi.-
Lo Slayer voleva rispondergli per le rime, ma davanti a lui vi stagliava Godkiller. Nessuno attorno a lui lo degnava di uno sguardo, e nessuno lo avrebbe aiutato. Era rimasto cosciente a malapena dopo il primo colpo, un tremenda sfortuna. Era molto più conveniente perdere i sensi col primo colpo, perché non ne sarebbero arrivati altri. Uscì barcollante il più in fretta che poteva. Non ci volle molto prima che l’atmosfera della Sede tornasse alla normalità.
-Mi scusi.- L’impiegata richiamò l’attenzione dello Slayer in armatura; lei ci era abituata a scene del genere.
-Accade spesso?-
-Questo e altro. Tornando alla missione, essendo diventata una plus, ha bisogno di aggrupparsi con almeno un altro Slayer del suo rango, signor…-
-Disturbo?- Zankyo si era avvicinato ai due. Seguito a breve distanza dai suoi due compagni.
-Signor Shiroiden!-
-Scusate se mi intrometto, ma, vorremmo prendere parte alla missione.- Lo Slayer rimase stupito alla parole del grigio.
-Posso sapere il motivo prima di rispondere?- Shiroiden Zankyo… Ne ho sentito parlare: è tra i migliori Slayer della Federazione.
-A dire la verità, è per gli Slayer che sono morti. Dovremo essere compagni che combatto contro lo stesso nemico, ma molti si mettono prima delle persone che dovremmo proteggere. Riguardo alla ricompensa puoi tenerla se vuoi, ma ti saremmo grati se ci permettessi di prendere i soldi necessari ai funerali degli Slayer morti.- Nonostante i tre fossero avanzati di rango ad una velocità sorprendente, e per quanto poco facessero gruppo con altri, per loro tre ciò che era importante era il rispetto verso gli altri. Nessuno di loro avrebbe mai perdonato un offesa a qualcuno morto combattendo.
-…- Lo Slayer restò in silenzio, riflettendo sulle parole di Zankyo. Poi gli tese la mano. -D’accordo, facciamo squadra.-
-Grazie.-
-Sono io a doverti ringraziare. Il mio nome è Thomas.-
-Zankyo. Loro sono Trevor e Reina.-
-Piacere. Come ci organizziamo?-
-Dipende da Reina. Tra quanto ti ridanno Meteora?-
-Se glielo chiedo gentilmente, stasera.-
-È il “gentilmente” che mi preoccupa, ma fallo.- La donna si allontanò dagli altri, prese il telefono e chiamò la sua armeria di fiducia. -Facciamo domani? Alla stazione centrale?-
-E sia, a domani.- Thomas strinse nuovamente la mano a Zankyo, e questa volta anche a Trevor, poi si incamminò versò l’uscita. Certo che fosse ormai lontano, Trevor cancellò il sorriso fittizio che stava usando e rivolse uno sguardo inquisitorio verso l’amico.
-Usava un’Arte per modificare la sua voce, vero?-
-Oh, l’hai notato.-
-Ti fidi?-
-Non c’è persona al mondo che non abbia segreti.- Detto questo il grigio si allontanò, lasciando l’amico lì, che stava riflettendo sugli avvenimenti degli ultimi minuti.
All’esterno Thomas camminava di buona lena in direzione dell’albergo dove pernottava. Nella sua mente rifletteva sui preparativi per il giorno seguente, ma lentamente si fece prendere dall’entusiasmo. Per quanto non volesse darlo a vedere, l’aver incontrato uno Slayer del calibro di Zankyo gli aveva dato un incredibile scarica di adrenalina. Si infilò dentro un vicolo, che sapeva essere una scorciatoia per l’albergo, ma si fermò poco dopo averlo imboccato. Si appoggiò al muro e si tolse l’elmo per prendere fiato.
-Fiuu… Calma, calma, calma… Certo che, incontrare gente del loro calibro così… però…- Ripensò brevemente alla conversazione avuta con Zankyo: non sembrava mentisse, ma gli dava l’impressione che ci fosse altro sotto. -Non pensiamoci per ora.-
Si rimise l’elmo e riprese la sua strada, senza sapere di essere osservato. Nascosto dietro l’angolo, vi era Trevor. Non metteva in dubbio il giudizio del suo amico, ma voleva essere certo di quale segreto Thomas tenesse nascosto. Da quando il padre era morto lui non si fidava mai di nessuno all’infuori della sua famiglia, le uniche eccezioni erano Zankyo e Reina. Forse perché erano come fratelli per lui. In virtù di questo forte legame di amicizia, avrebbe concesso allo Slayer del tempo. Decise di tornare a casa, dopotutto il giorno seguente sarebbe stato duro.
-Sul serio, questo non me lo aspettavo.-
 
Il giorno seguente, Thomas si presentò, con una grossa custodia nera appesa ad una spalla e un borsone, alla stazione centrale di Heriken. La banchine erano gremite di pendolari, turisti e Slayer. Ogni treno aveva due o più vagoni su cui erano montati dei cannoni per scopi difensivi. Si guardò attorno, alla ricerca degli altri tre Slayer, ma non riusciva a trovarli nel mezzo dell’enorme folla. All’improvviso sentì un fischio; si voltò seguendo l’origine del suono. Reina si trovava a pochi metri da Thomas, con la fidata Meteora ben salda alla sua schiena. La donna si limitò a fargli cenno con la testa di seguirla. Lo portò alla banchina numero sei, dove aspettavano Trevor e Zankyo.
-Buongiorno.- disse il grigio.
-Giorno.- Thomas, dopo i saluti, portò lo sguardo sui binari, poi sul tabellone degli orari: il loro treno sarebbe arrivato nel giro di un minuto. -Quanto ci vorrà a raggiungere Tepes?-
-Un’oretta e mezzo di treno fino alla stazione più vicina, li ci aspettano con un’auto, e da lì sono tre quarti d’ora di viaggio.- Lo informò il grigio. Trevor e Reina erano intenti a ricontrollare ancora una volta i loro bagagli.
-Parecchio lontano.-
-È una piccola cittadina, di circa mille abitanti. Sembra che il suo sindaco fosse un ufficiale durante la guerra. Sono autosufficienti e fino ad adesso il Novierus ha impedito attacchi da parte di altri Beaster.-
-Ma ora è impazzito.- L’arrivo del treno interruppe la conversazione. Come ogni treno presente nella stazione, e come ogni treno nel mondo, due vagoni erano adibiti al trasporto di armi di difesa. Uno dei cannoni di quel treno era posto tra la locomotiva e la carrozza di prima classe, l’altro era collocato nell’ultimo vagone. Mentre salivano Thomas si soffermò ad osservare il cannone: era montato sopra ad un generatore grimorico, che si riforniva di energia attraverso i binari e dotato di due bocche di fuoco.
-Talos Mk IX. Bello.-
-Hai finito di guardare quell’inutile affare?- Zankyo, che stava caricando l’ultima borsa, richiamò i due.
-Inutile? È uno dei migliori cannoni in circolazione!-
-Per cadenza di fuoco e raffreddamento è uno dei migliori, ma l’unica cosa meno precisa di quei cannoni è Reina.-
-Concordo.- Aggiunse Trevor.
-Non vi pare di esagerare, non è vostra amica?-
-Oh no, dicono la verità, faccio schifo a sparare.- La corvina intervenne dal finestrino della carrozza. -Allora, salite o vi devo portare un souvenir da Tepes?-
-Ora sono curioso: quanto fa schifo la sua mira?-
-L’ultima volta che ha impugnato una pistola ci abbiamo quasi rimesso la pelle.- Zankyo non sembrava propenso a parlare della cosa.
-E noi due eravamo dietro di lei quando ha iniziato a sparare… e non aggiungeremo altro.-
 
I quattro avevano preso posto in una cabina di prima classe. In due minuti il treno arrivò alle mura della città. L’imponente cinta muraria fu ultimata otto anni prima, e circondava completamente la città: in caso di pericolo le colossali porte si sarebbero sigillate, impedendo l’ingresso ai Beaster, lasciando il compito di eliminarli alle potenti armi delle torri. Mentre il treno attraversava il passaggio, Trevor posava lo sguardo sulle torrette poste ai lati di esso.
-Tsk!- Il volto del giovane era percorso da un’espressione di disprezzo.
-Oh non incominciare Trevor!!- Reina conosceva bene il motivo della sua espressione: era il logo della Lumien Corporation impresso a caratteri cubitali sui cannoni sopra di loro. I due iniziarono presto a insultarsi pesantemente.
-Ma che hanno?- Thomas, seduto a fianco a Zankyo, era leggermente intimorito dalla conversazione tra Reina e Trevor, oramai prossima a sfociare in una rissa.
-Trevor! Rei! Piantatela! Abbiamo un ospite.- I due si zittirono immediatamente, procedendo poi a scusarsi per l’accaduto.
-Voi siete strani…- Constatò infine Thomas.
-Non hai idea quanto.- Gli risposero i tre.
-Ora vediamo di esseri seri. Riguardo alla missione, è tempo di organizzare la formazione.- Thomas annuì alle parole di Trevor -Normalmente Zankyo è la nostra avanguardia, le sue spade sono essenziali per rompere la difesa dei Beaster; Reina, data la sua enorme forza fisica, funge prevalentemente da scudo, ma ovviamente dà il meglio di sé quando si tratta di colpire. Io li copro dalla distanza con il mio arco. Tu che arma utilizzi?-
-Un Assault Totem.- Prese l’enorme custodia posta affianco al sedile, appoggiò a terra e l’aprì. All’interno vi era la sua arma: era simile ad un piccolo cannone nero, con delle massicce protezioni attorno alla bocca di fuoco. Aveva una grossa maniglia bianca con un grilletto e una sicura sopra, più altre due maniglie ripiegate ai lati, anche esse provviste di sicura e grilletto. Inoltre c’erano diversi appigli per le mani lungo tutto l’arma. L’arma era lunga in tutto poco meno di un metro e venti. Il restante spazio della grande custodia ospitava pezzi di ricambio e accessori quali mirini digitali e baionette.
-È un lanciarazzi quello?- Chiese Reina, non avendo mai visto un’arma simile, nonostante lavorasse come Slayer da quattro anni.
-Non è un’arma che si vede spesso. È difficile da usare, ma l’Assault Totem è un’ottima arma. Oltre a poter sparare una grande varietà di proiettili grimorici può essere usato come arma contundente. È l’incrocio tra un ariete ed un bazooka, poco ortodosso, ma decisamente efficacie. Se si è bravi abbastanza si potrebbe anche sparare mentre si combatte a distanza ravvicinata, oppure usare lo scarico per accelerare il colpo.- La conoscenza di quell’arma da parte di Trevor aveva qualcosa di strano.
-Io ci riesco, anche se corro il rischio di slogarmi le spalle a farlo.-
-Okay. Chi produce quell’affare?- Reina intervenne, leggermente sconcertata dal fatto che l’amico, che normalmente detesta le armi da fuoco, aveva tessuto le lodi di quell’arma.
-Lumien Corporation.-
-Tu chi sei? Che ne hai fatto del vero Trevor Ellumier?- Reina stuzzicò sorridente il compagno di battaglia.
-Dacci un taglio Rei!!- Si lamentò lui.
-Oh avanti! Tu odi praticamente tutto quello che la Lumien produce in campo bellico!-
-C’è sempre un eccezione che fa la regola, no?-
-Reina.- Zankyo intervenne, interrompendo l’ennesimo battibecco trai due. -Pensaci un attimo. Esiste una sola ragione per cui Trevor elargirebbe elogi a qualcosa prodotto dalla Lumien Corporation.-
-Mmm…- La corvina ci rifletté su qualche istante. Quando le venne l’illuminazione, si stampò in faccia un sorriso a trentadue denti. -Di chi è stata l’idea? Helen o Stacy?-
-Dateci un taglio voi due!- Tuonò Trevor. I due non gli diedero retta.
-Unire un lanciarazzi ad un ariete è un idea troppo assurda per essere venuta da Helen. Lei avrebbe pensato ad un carro armato tascabile.-
-Hai ragione Zankyo, è una pensata tipica di Stacy.-
-Piantatela!!- La pazienza di Trevor stava raggiungendo il limite.
-Non riesco a seguirvi…- Thomas, finora ad allora semplice spettatore, cercò di comprendere la conversazione.
-Meglio! Lascia perdere!- Gli disse Trevor. Poi il biondo si rivolse al grigio. -Posso parlarti un secondo? In privato- Zankyo gli rispose con un leggero cenno del capo. I due si alzarono ed uscirono dalla cabina. Camminarono fino al bar della carrozza, si sedettero al bancone e ordinarono a bere. Trevor fece per parlare ma l’amico lo anticipò.
-Prima che tu lo chieda: si, non mi pento di aver chiesto a Thomas di unirsi a noi.-
-Anche se non ci ha detto la verità?-
-… Trevor non diventarmi un maniaco dei complotti.-
-Scusa se eccedo con le preoccupazioni.-
-Esageri.- Fini il bicchiere di succo d’arancia che aveva ordinato. Non reggeva minimamente l’alcol, gli bastava un singolo sorso di una bevanda alcolica perché gli si annebbiasse la vista. -Per ogni evenienza tieni accesi i cristallizzatori.-
-Come sempre.- Trevor passò la mano libera sulla massiccia protezione dell’altro braccio. All’interno era presente il frutto di oltre tre anni di lavoro. Il progetto di suo padre era riuscito a renderlo una realtà: il cristallizzatore di Grimox. Certo, era ancora un prototipo: oltre alla discreta quantità di spazio che occupava il dispositivo, vi era anche un limite alle dimensioni del cristallo generato e alla sua durata. Seguendo il consiglio di Zankyo ricevuto durante l’addestramento era riuscito a sviluppare l’Arte Grimorica per la cristallizzazione. Tuttavia usandola riusciva a creare solamente un singolo cristallo delle dimensioni di una biglia, che finiva in frantumi dopo pochi istanti. Il macchinario aumentava la quantità di cristallo creabile e gli dava automaticamente la forma di una freccia.
Pochi istanti dopo partì l’avviso automatico che informava i passeggeri dell’imminente arrivo ad una stazione. La loro fermata era ancora distante un’ora nonostante la velocità del treno. Decisero di rientrare in cabina e passarono il resto del tempo ad organizzarsi.
 
Arrivati a destinazione trovarono ad aspettarli un cittadino di Tepes. Salirono sul suo furgoncino e procedettero verso Tepes. Il lungo tragitto attraversava diverse pianure verdeggianti e piccoli boschetti. Muoversi all’infuori delle città comportava attraversare due tipi di scenari: uno era quello che stavano attraversando, ricco di vegetazione, costellato di tanto in tanto da ruderi invasi dalle piante. L’altro era la desolazione portata dalla guerra. Nonostante fossero passati oltre trenta anni dalla sua fine, molte aree erano ancora prive di vita indipendentemente dagli svariati interventi di bonifica effettuati. Anche se la natura era rigogliosa grazie al Grimox, era ironico come il suo uso sconsiderato la potesse cancellare.
-Gli esseri umani non cambiano mai.- Zankyo sussurrò quelle parole.
-Hai detto qualcosa?- Thomas, seduto accanto a lui, aveva sentito distrattamente il sussurro del grigio.
-No, niente di importante.- Il loro viaggio continuò in silenzio fino a Tepes.
Situato in una valle di una piccola catena montuosa della Volacchia, la piccola cittadina di Tepes fu fondata da un ex-ufficiale che prese parte alla Guerra Grimox. Inizialmente erano poche casette, destinate alle famiglie dell’unità di cui faceva parte il sindaco, ed un paio di campi. Nel giro di pochi anni vi si era trasferita molta gente e l’insediamento si ingrandì sempre di più, fino ad arrivare alla piccola città che era ora. Sviluppato attorno alla piazza centrale, Tepes era composto da villette e case in mattoni e legno, come se ne vedevano una volta nei paesini di montagna. Allontanandosi dalla piazza e dal municipio si potevano incontrare edifici più grandi e più moderni, quali un piccolo ospedale, una stazione di polizia, un impianto sportivo e simili. L’edificio più grande era la scuola, che seguiva i bambini dalle elementari fino alle superiori. Oltre gli edifici si trovavano campi e recinti. Dietro al municipio si snodava un lungo sentiero che saliva il fianco di una montagna.
La macchina li portò lungo le strade del villaggio fino alla piazza, dove ad accoglierli trovarono il sindaco. Un uomo sulla sessantina, i capelli ormai grigio chiaro e con una vistosa ferita sulla guancia destra. Gli occhi tradivano il suo aspetto, essendo carichi di vita. Si avvicinò ai quattro aiutato dal suo ormai inseparabile bastone.
-Grazie di essere venuti. Sono Drake Solomon, il sindaco di Tepes.- L’anziano signore strinse la mano a Zankyo, per poi fare lo stesso con gli altri.
-Piacere.-
-Senti Zankyo…- Reina si avvicinò all’orecchio del grigio. -Dici che lo conosce Tiberon?- Il sindaco riuscì a sentire le parole della corvina, e gli scappò una risata.
-Non c’è soldato che non conosca l’ammiraglio Tiberon! E ringrazio il cielo che era in fanteria, e di avercelo avuto come alleato… ho visto navi da guerra fare retro-front quando compariva la sua corazzata.-
-In pieno stile Tiberon.- Sentenziarono i tre Slayer di Heriken.
-Tornando seri, sindaco Solomon.- Trevor riportò serietà nella conversazione. -Potrebbe illuminarci sulla situazione?-
-Ovviamente, accomodatevi nel mio ufficio.-
I cinque entrarono in municipio e si sedettero al lungo tavolo per le riunioni, a loro si aggiunsero il capo della polizia, il direttore dell’ospedale e vari altri dipendenti pubblici di Tebes.
-Ci parli di questo Novierus.-
-Fondai Tepes per dare una casa ai miei commilitoni che l’avevano persa, ma all’inizio non fu facile: le montagne venivano spesso attraversate dai Beaster nei primi anni. Col passare del tempo dalla Migrazione il numero si è ridotto, ma quando ne arrivava uno di alto rango finivamo per dover ricostruire mezzo villaggio. Quindici anni fa però, arrivò il Novierus.- Fece una pausa. -Eravamo a caccia di selvaggina quando lo incontrammo la prima volta. Rimanemmo fermi a guardarci per qualche istante, poi si voltò e se ne andò. Alcuni giorni dopo ricevemmo la notizia della presenza in zona di un Beaster di rango A. Una pattuglia lo avvistò due giorni dopo, mentre combatteva contro il Novierus.-
-E ha vinto lui.-
-Non solo ha vinto.- Il capo della polizia prese la parola. -Ero in quella pattuglia: il Novierus ne è uscito illeso.-
-In seguito ha sempre respinto gli altri Beaster e noi non abbiamo più avuto grossi problemi. Ogni tanto si fa vedere su uno dei crinali che danno sul villaggio. Da quindici anni l’unico problema che abbiamo avuto sono stati i Varenadi, ma una decina di giorni fa…-
-È impazzito.- Concluse Trevor.
-Quando abbiamo provato a scalare la montagna ci è venuto incontro ruggendo e circondato da quella strana nebbia rossa che usa per attaccare. Ce ne siamo andati in fretta, per poi tornare il giorno dopo, ottenendo la stessa reazione. Abbiamo deciso di mandare una richiesta alla Slayer Organization con il rango A per precauzione, ma credo che non fosse sufficiente.- Drake sospirò. -Accettate comunque l’incarico?-
-Si!-
-Yeah!-
-Oui!-
-Sembrate un gruppo affiatato, ma avete risposto tutti in modo diverso.- La constatazione di Thomas fece sì che i tre si guardassero tra loro.
-Siamo fatti così.- Rispose Zankyo mentre i quattro si alzavano. -Sindaco Solomon, ce ne occupiamo noi.-
Lasciarono il municipio. Fuori ad attenderli c’era lo stesso furgoncino che li aveva portati a Tepes, dove avevano lasciato il loro equipaggiamento. Mentre Reina calava Meteora dal tetto del veicolo, Thomas stava selezionando gli accessori per il suo Assualt Totem. La sua era un’arma che poteva essere usata in varie situazioni diverse con diversi approcci, ma non era un’arma facile da gestire. La sua custodia era molto voluminosa, più dell’arma stessa. Combattere portandosela dietro era impossibile, quindi si doveva impostarla l’arma per lo stile di combattimento dello Slayer, dal tipo di missione e dalle azioni del proprio team. Tolse la grossa baionetta attaccata alla sua arma. Tanto meglio si disse, la baionetta deviava leggermente i proiettili. Aveva stabilito coi tre che si sarebbe occupato di coprire i tre dalla retroguardia. Prese quindi il piccolo computer contenuto nella custodia e lo collegò alla massiccia arma da fuoco.
Creare un proiettile di energia era molto più complesso di quanto non sembrasse: il solo concentrare l’energia in un unico punto richiedeva molta concentrazione, senza considerare muoverlo o lanciarlo ad alta velocità. Per questo motivo furono ideati i circuiti grimorici. Facendo scorrere il Grimox lungo il percorso di un circuito si saltava il Vocabolo, riducendo di molto i tempi di lancio. Tutte le armi da fuoco grimoriche sparavano grazie ai circuiti. Con i circuiti era possibile sparare proiettili di energia, esplosivi, folgoranti, incendiari, congelanti e molti altri. Non era possibile però, sparare raggi laser. A dire il vero non era ancora stata sviluppata un’Arte di luce in grado di provocare danni.
Lavorò qualche minuto al computer per organizzare la lista di selezione rapida dei proiettili dell’Assault Totem. Appena ebbe finito si caricò la massiccia arma in spalla insieme allo zaino.
I quattro erano pronti a partire, incamminandosi lungo il sentiero dietro la casa del sindaco, che si arrampicava verso la montagna, quando…
-Scusate…- A chiamarli era stata una bambina di non più sei anni, coi capelli scuri, ma con alcune ciocche azzurro scuro. Dalla comparsa del Grimox non era strano vedere capelli blu o verdi, anche se il luminoso grigio argenteo dei capelli di Zankyo era piuttosto inusuale. La bambina teneva tra le mani un vecchio pallone. -State andando dal Signor Drago?-
-Dal Signor Drago?- Chiese Zankyo.
-Si, il capo della montagna.- Disse lei con un sorriso. -Non fategli del male.-
-Ma il Signor Drago sta dando problemi al villaggio…-
-Lui non è cattivo. Mi ha ridato il pallone.- Sempre sorridendo mostrò il pallone che teneva in mano -Era finito su un albero mentre giocavamo, e lui l’ha tirato giù e ce l’ha ridato con la coda. E poi ha giocato un po’ con noi.- Qualche istante dopo un donna, probabilmente un’insegnante, riportò la bambina con gli altri bambini.
Zankyo rimase perplesso dalle parole della bambina. Dal giorno prima c’era un dubbio che lo attanagliava, dubbio che non faceva che crescere.
 
Procedevano spediti lungo il sentiero, verso la parte più interna della catena montuosa. Avevano camminato per ore, scalando le montagne. Erano partiti da Heriken verso le sette di mattina, e dopo il lungo viaggio e la scalata si erano fatte quasi le sedici. I quattro si fermarono in una piccola radura. La radura si trovava lungo la parete orientale della montagna. Qualche centinaio di metri più in basso si vedeva un lago, oltre le rocce su limitare della radura. La loro destinazione era oltre il lago, il nido del Novierus si trovava verso la vetta della montagna su lato opposto del lago.
Mollati a terra gli zaini, presero da essi dei fagotti contenenti le provviste che si erano portati dietro. I fagotti contenevano carne secca, pane, formaggio, più alcune mele che avevano preso a Tepes.
Thomas non si tolse l’elmo per mangiare, si limitò ad alzarlo quanto bastava per addentare il cibo. Il suo comportamento irritò parecchio Trevor e Reina, i quali non proferivano, dopo essere stati perforati dallo sguardo lanciato loro dagli occhi viola di Zankyo.
Il grigio notò il termos che Thomas aveva tirato fuori dallo zaino. Una volta aperto ne usci del vapore, a segnalare che la bevanda in esso contenuto era calda. Quando ne verso il contenuto in una tazza il grigio si accorse che era the. Stranamente ne verso una seconda tazza, per poi metterla da parte.
-Thomas, sei Albionico?- Chiese Trevor, interrompendo il silenzio del pasto.
-Da cosa l’hai capito? E non dirmi per il the.- Albionico era il termine usato per chiunque provenisse da uno dei quattro stati che componevano la Lega di Albion, ovvero Regno Unito, Irlanda, Islanda e Australia.
-Di solito gli Slayer che arrivano da fuori la Federazione o sono della Lega, o del Neo-Impero Russo. Dall’accento ho escluso la seconda opzione.- Affermò il biondo.
-Si, sono Inglese. Chiedo troppo a sapere voi di dove siete?-
-Francia.- Disse Trevor -Abitavo a Lione, prima di trasferirmi ad Heriken.-
-Chicago. Brutto posto, non te lo consiglio.-
-E tu Zankyo?-
-Io?- Il grigio affondò i denti nel pezzo di carne secca che stava mangiando. Riprese a parlare dopo aver finito l’intero pezzo. -Saranno quattordici o quindici anni che vivo ad Heriken, ma sono nato in Giappone. Vicino Tokyo.-
Thomas si lasciò scappare un singolo “Oh”. Nonostante si fosse tenuto all’infuori della Guerra Grimox il più a lungo possibile, e nonostante ne fosse uscito come uno dei “vincitori”, il Giappone subbi un durissimo colpo: a causa delle armi e del Grimox usato durante il conflitto, il clima sull’isola di Honshu è cambiato radicalmente, ora ricoperta da una distesa perpetua di nuvole nere, costantemente sferzata da uragani e tempeste. Formatesi nel corsi di anni, colpirono il paese all’improvviso, causando uno dei più grandi disastri naturali degli ultimi quindici anni. Come se gli uragani perenni non fossero sufficienti un’altra calamità si era abbattuta sul Giappone: un Beaster di rango Omega, noto col nome di Strix Maestralis. Anche comparato agli altri Beaster dello stesso rango, la suddetta bestia alata possiede una forza spaventosa, al punto che per la sua eliminazione è stato stimato lo schieramento di almeno dieci Slayer di rango Omega, con una probabilità di successo a malapena superiore al trenta percento.
-Comunque…- Zankyo prese su l’elmo, si spostò i capelli dal viso ed informò i compagni prima di abbassare la calata. -Mano alle armi, il padrone di casa è in arrivo.-
Senza aggiungere un’altra parola, si alzò ed estrasse le sue spade dai foderi. Poi si allontanò di qualche metro. In un istante Trevor e Reina misero mano a Regina dei boschi e Meteora, scattando in piedi, pronti alla battaglia in meno di quattro secondi. Thomas, preso leggermente alla sprovvista, ci mise un dozzina di secondi a prepararsi. Strinse la maniglia laterale sinistra e quella principale del suo fidato Assault Totem. Fece scorrere il dito sul piccolo monitor sopra al grilletto fino a selezionare il proiettile semplice dalla lunga lista che aveva preparato precedentemente. Si unì agli altri tre, posizionandosi leggermente dietro a Trevor. Osservò i dintorni, ma non notò niente che tradisse la presenza del Novierus. Poi, qualcosa gli arrivò alle orecchie: era un suono lieve ma ben distinguibile, quello di due oggetti che si scontravano, uno era sicuramente una pietra, l’altro lo conosceva per esperienza, erano artigli. Fece mente locale per ricordare l’anatomia dei Novierus. Le loro zampe anteriori avevano lunghi artigli. Il rumore si ripeteva ad alta velocità e si faceva sempre più forte. Poco meno di mezzo minuto dopo, il padrone di quelle montagne si mostrò a loro, posizionandosi su una sporgenza rocciosa leggermente più in alto rispetto alla loro posizione. Lungo sette-otto metri, le scaglie di un magenta acceso, leggermente più chiare vicine all’attaccatura della criniera grigio-azzurra. Il lungo corno, segnato da un infinità di scontri, si protraeva dalla fronte del cranio allungato del Beaster. Scrutava i quattro coi suoi occhi arancioni, posti appena sotto l’attaccatura del corno. Se bisognasse cercare un termine che lo descrivesse sarebbe stato “drago”, ma Zankyo avrebbe proposto “kirin”.
Con un unico balzo, piombò allo stesso livello degli Slayer, atterrando vicino ad alcuni alberi. C’era qualcosa nello sguardo di quella creatura di insolito, dava l’impressione di aver vissuto molto a lungo, più di loro quattro messi insieme. Il Novierus ruggì con audacia inaspettata, un ruggito intimidatorio che gli ordinava di andarsene. Thomas esitò un attimo sul grilletto a sentirlo. Tuttavia Zankyo, Trevor e Reina non vacillarono.
-Reina!!- L’urlo del leader del trio lo riscosse.
-Gotcha!- La donna scatto immediatamente verso il Novierus, per poi saltare e alzare al massimo Meteora. Anche se il Beaster avesse risposto usando il corno, Reina aveva il vantaggio della velocità acquisita e del peso della sua spada. Il Novierus mosse leggermente il collo, ma quello che fece fu completamente inaspettato: allungò l’arto anteriore verso un albero, in una maniera che non pensavano possibile per un quadrupede, e, ancora più sorprendentemente ci strinse attorno le grinfie. Le sue zampe anteriori contavano quattro lunghi artigli, di cui uno distanziato dagli altri tre e quasi sulla parte opposta della zampa; gli artigli non erano attaccati direttamente all’osso della zampa, ma erano separate ognuna da due piccole ossa, che rendevano il tutto simile a dita. Le pseudo-dita servivano ad adattare la zampa su varie superfici, o almeno era quello che si pensava, perché quelle erano dita opponibili. Le strinse attorno al tronco e tirò, sradicandolo. Poi lo mise sulla traiettoria di Reina, il cui fendente non fece altro che tagliare alcune fronde. Appena mise i piedi a terra tentò nuovamente ma il Novierus le fece calare addosso il tronco. Indietreggiò a sufficienza per schivare e menò un fendente dal basso. La posizione in cui si trovava e la velocità eccessiva con cui aveva risposto non avevano impresso abbastanza potenza allo spadone, il cui peso era uno svantaggio in quella situazione, che si incastro nel tronco. Il Beaster allora lanciò lontano il tronco, con lo spadone attaccato e Reina con esso.
-Ouch! Trevor!- Era ancora per aria quando due frecce flash-bang volarono in direzione del Novierus. Appena furono abbastanza vicine esplosero in un bagno di luce fortissima, accompagnata da un rumore assordante. Tuttavia il Novierus aveva chiuso gli occhi, abbassato la testa e se l’era coperta con una zampa, quasi sapesse come contrastare quelle frecce.
-Tsk!- Trevor notò le manovre difensive della bestia. -È furbo.-
-Quello mi ha risposto pan per focaccia.- Reina appoggiò il piede sul tronco per aiutarsi ad estrarre Meteora. -Idee?-
-Trevor, attiva i cristallizzatori. Reina, Heracles’ Strength al massimo più l’Essenza di Versanon. Thomas, lascia perdere i proiettili esplosivi e passa al fuoco rapido, dubito che avrai occasione per il fuoco di soppressione… Rango B un corno…- La voce di Zankyo tremava leggermente, mentre dalla visiera del suo elmo si intravedeva una tenue luce viola.
-Eh?-
-Fai sul serio?- Trevor lo chiese, ma non prima di aver staccato le faretre dalle placche sulla schiena.
-Quanto siamo messi male? Doppia? X?- Zankyo non rispose alla domanda di Reina, la donna prese un leggero cenno della testa del grigio per un sì al rango X.
Sbilanciandomi, gli darei l’Omega. Non è paragonabile a niente che abbiamo mai affrontato… Per un istante gli balenò in mente l’immagine di un grosso mostro verde smeraldo avvolto tra le fiamme. Il muso di quella mostruosità era una delle poche cose che ricordava di quel giorno. Il Maghellan. Poté sentire i brividi che gli correvano lungo la schiena. Fece un profondo respiro, cercando di calmarsi. I brividi sparirono velocemente. Non poteva farsi prendere dal panico. Quanti anni erano che faceva lo Slayer? Quattro. In questi anni si era trovato in situazioni assurde e pericolose, ma questa volta il Beaster gli dava una strana sensazione, come avessero davanti qualcosa di insormontabile. Poi il voltò della madre gli passo davanti agli occhi. Ricacciò le sue paure in fondo al petto e strinse con forza le else delle sue spade.
-Essenza Link, Versanon!-
-Essenza Link, Agualuan!-
I due scattarono ancora prima che le auree di Grimox li circondassero completamente. Il loro nemico richiamò a se il Grimox e ne infuse in una zampa, per poi sbatterla a terra, spaccando il terreno ed alzando i detriti per ostacolare i due. Thomas sparò un singolo proiettile di fulmine che si separo dopo due secondi in una pioggia di piccoli globi di elettricità. La loro potenza non era certamente sufficiente a stendere il Novierus, ma furono sufficienti a togliere i detriti dal percorso due di Slayer. Il Beaster fece un balzo all’indietro per evitare Meteora che calava. Avvalendosi della fiammata generata dal potere del Versanon coprì l’avanzata di Zankyo, il quale poté lanciare due fendenti, che andarono a colpire il vuoto, il Beaster era arretrato ancora.
- Gra Erith Mahls Zarat Magiarta!- L’arte lanciata da Reina evocò un grosso globo di fiamme crepitanti, tuttavia non era intenzionata a colpirci il Beaster: schivando l’attacco di Zankyo, era finito contro la parete rocciosa.
-Zeita Lys Gryt Mers Yerentia!!- Il vento cambiò direzione e si fece più forte al comando di Zankyo, incanalandosi nella sfera di fuoco di Reina per creare un muro di fiamme che imprigionò la colossale lucertola.
Anche se resistenti, le sue scaglie non avrebbe certamente passato indenni quelle fiamme. Questo avrebbe dato ai quattro il tempo di riorganizzarsi. Sfortunatamente per loro, il Novierus non era intenzionato a dargli un attimo di respiro. Attorno alle sue fauci comparì una strana nebbia rossiccia, inarcò il collo e poi l’allungò verso la parete infuocata. La nebbia divenne un violentissimo soffio di vento cremisi, che trapassò la barriera, nella quale aprì un varco abbastanza largo da farlo passare. Zankyo ci si tuffo attraverso in un istante, spiazzando il Beaster. Gli occhi del Novierus tradirono qualcosa, sembrava dispiaciuto, quando aprì, subito dopo, leggermente le fauci. La nebbia rossa che le circondava iniziò a confluire in un unico punto. La barriera dietro a Zankyo si inclinò verso il centro: l’aria stava convergendo verso le fauci del mostro. Lì si stava formando una piccola sfera luminosa, che aumentava di intensità e dimensione ad ogni secondo che passava. Vedendola, Zankyo piantò le spade nel terreno e le uso per saltare, poi iniziò il Vocabolo…
-Mils Gra Lys Seryaa Reun Fortuil Rascal No Isteel!- Nella mano destra di Zankyo, alzata verso il cielo, si formò la stessa sfera. Il muro di fiamme si estinse, per due ragioni: primo Zankyo e Reina avevano interrotto l’afflusso di Grimox alle rispettive arti, quindi non sarebbero durate ancora a lungo; secondo, l’aria, necessaria alla combustione, stava convergendo nelle due sfere ad una rapidità spaventosa. Anche a distanza si poteva percepire il cambiamento nella pressione atmosferica.
-Che razza di arte è quella?- Chiese Thomas, oramai costretto a coprirsi gli occhi a causa della crescente luce delle sfere.
-Quella è?! Scherziamo?! Perché la sta usando?-
-Reina! La bocca del Novierus!!- Gli occhiali di Trevor gli proteggevano gli occhi dalla luce, e poteva cogliere i dettagli della situazione.
-La sta usando anche lui? Siamo morti…- Reina annullò la connessione con l’Essenza del Versanon.
-Lo puoi incassare?- Lo sguardo con cui Reina rispose all’artigliere valeva più di mille parole -No, eh?-
Il Beaster osservava stupito la sfera nella mano del suo avversario, stupito ed intimorito. Dato che stava per usare lo stesso attacco, sapeva quale fosse il suo potere distruttivo.
-Sappiamo entrambi di cosa è capace quest’arte. Sicuro di volerla scagliare?- Né Zankyo, né il Beaster volavano scagliare la sfera. Il Novierus smise di far affluire Grimox alla sfera, la cui intensità luminosa diminuì velocemente. Serrò i denti, e poi ne uscì un lieve filo di fumo. Anche Zankyo interruppe l’arte, lasciando al Novierus un’occasione per colpirlo. Avvolse nella nebbia cremisi una zampa e fece per colpire il ragazzo a mezz’aria, quando notò le due frecce cristalline arancioni viaggiare in parallelo verso di lui. Appena passarono il grigio ci appoggiò i piedi alle estremità, saltando all’indietro e deviandole verso l’alto.
-Thomas! Spara alle frecce!- Premette il grilletto meno di mezzo secondo dopo. Le piccole sfere di energia sfiorarono Zankyo, mentre con un salto mortale recuperava le sue spade, per poi colpire le frecce che esplosero. Il Beaster tirò indietro la testa per evitare le due piccole esplosioni.
-E…- Zankyo poggiò i piedi su Meteora, con Reina pronta alla loro già ben collaudata catapulta. -Go!-
Pronto a colpire dopo il lancio iniziò a recitare l’arte grimorica specifica per le sue spade, ma prima che riuscisse a completarla vide arrivare addosso la coda del Novierus da sinistra. Nonostante avesse perso di vista Zankyo con le esplosioni di prima, si era premunito da un ulteriore attacco, ruotando su se stesso e tirando una codata nella direzione verso la quale si era ritirato il ragazzo. Frappose le spade fra lui e la coda, ma la botta fu tremenda, tale da spedirlo lontano e fargli volare via l’elmo. Per un istante i loro occhi si incrociarono. Zankyo atterrò diversi metri più in là. I suoi compagni si affrettarono a corrergli incontro.
-Tutto bene?- Il braccio sinistro del giovane tremava leggermente.
-Ah, domani mi farà un male cane Trevor, ma sto bene.- È molto più forte di quanto mi aspettassi, ha molta esperienza a gestire gli umani. Eh?! Si accorse che qualcosa era cambiata col Novierus
-Ora lo friggo!- Thomas premette sulla sicura del suo Assault Totem, e dalla bocca di fuoco iniziarono ad uscire delle minacciose luci. Sicuramente si trattava di uno dei suoi proiettili più potenti, Zankyo, però lo fermo, mettendo una spada davanti al cannone portatile -Che fai?-
-Fermati! Ha smesso di attaccare! E non sta neanche emanando Grimox!- Era vero: la nube rossa che gli rivestiva zampe e bocca si stava diradando e il Novierus sembrava incredulo. -Qualcosa non va…-
Si guardò intorno velocemente, fino a che non capì la ragione della sua inquietudine, e dell’aggressività del Novierus. Subito dopo anche il Novierus portò lo sguardo nella stessa direzione di quello di Zankyo.
-Reina! Dietro di te!!- La donna fece appena in tempo a girarsi e alzare la spada per difendersi, quando una colossale mazza d’osso si abbatte su di lei. Questa è la coda di un Dedalus! E grosso per giunta! Il colpo la spedì lontano dal gruppo, mentre il proprietario di quella coda risaliva dallo strapiombo.
I Dedalus erano grossi Beaster con un corpo tozzo ricoperto da una spessa corazza bluastra, con lunghe spine attorno all’attaccatura della testa dal muso schiacciato e con una lunga coda alla cui estremità si trovava una pericolosa clava ossea. A queste caratteristiche fisiche si aggiungeva la capacità di rilasciare un potentissimo raggio di energia dalla bocca. L’esemplare che avevano di fronte, però, si distingueva per due caratteristiche: era completamente bianco, fatta eccezione per gli occhi rossi ed i cuscinetti adiposi rosa sotto le zampe, e per le sue dimensione. Era immenso, il doppio se non di più, di un normale Dedalus.
Le spade di Zankyo iniziarono a vibrare e lui si lanciò verso il Dedalus, colpendolo al muso con un doppio fendente, che lasciarono solo due lievi solchi, con lo stupore del giovane. Il Dedalus puntò il grigio, ma il Novierus intervenne in sua difesa, colpendolo con tutto il suo peso al fianco. Con l’occasione creatasi, raggiunse l’amica, e dopo aver constatato che era solo un po’ scombussolata dalla botta, la mandò ad aiutare Trevor, il quale, chiuso l’arco dopo aver valutato che sarebbe stato inutile, si era messo a recuperare le loro borse. Il Novierus spostò lo sguardo sui due, ed approfittandone il Dedalus alzò la zampa per colpirlo, ma Zankyo lo anticipò ferendolo al cuscinetto adiposo.
-Ora siamo pari!- Quasi lo avesse capito, il Novierus fece un cenno con la testa ed i due si prepararono a fronteggiarlo per coprirsi la ritirata.
Scrutò rapidamente la zona: Trevor e Reina stavano ancora infilando negli zaini le loro cose, ma non vedeva Thomas.
Non lui, non lui, non lui! Scosso dall’apparizione del Dedalus si era nascosto dietro una roccia, verso il margine dello strapiombo. Cercò di resistere più che poteva, ma alla fine lanciò un grido carico di disperazione. Il grido distolse l’attenzione di tutti, poi il Dedalus lanciò una codata che passò a pelo sopra alla testa di Zankyo, ma prese in pieno il Novierus, che finì per rotolare giù per il fianco della montagna. Il Dedalus caricò verso Thomas, che tremava dietro la roccia. Arrivato vicino all’orlo si alzò sulle zampe posteriore, per calare di peso sul terreno, provocando una frana che trascinò con sé Thomas. Senza neanche rifletterci un secondo Zankyo attivò Spider Web e si lanciò nel vuoto. Reina e Trevor lo seguirono con quello che avevano recuperato al volo, evitando il Dedalus.
 
-Wah!- Si alzò di colpo, andando a sbattere con la testa contro qualcosa. Quando mise a fuoco si accorse che si trattava di Reina.
-Buongiorno, bella addormentata.- Trevor si trovava poco oltre Reina, seduto su una roccia. I tre si trovavano in una piccola grotta
-Che… è successo?- Mh? La mia arte vocale…
-Questo dovremmo chiederlo a te Thomas, o come accidenti ti chiami bellezza!- Reina gli si piantò ad un centimetro dal naso. Fu allora che si accorse di non avere addosso l’armatura.
Sotto l’elmo bianco di Thomas si celava in realtà una giovane donna sulla ventina, con gli occhi azzurri e i capelli biondi leggermente mossi che le arrivavano alle spalle, abbastanza scossa dagli eventi. Si guardò intorno: Zankyo non c’era e lo sguardo di Trevor aveva un fare inquisitorio che la intimoriva. Spaventata spinse via la donna corvina da sopra di lei e si alzò. Senti le bende tirare sotto la maglietta, dovevano averla medicata. Corse fuori dalla grotta alla massima velocità che le sue gambe gli consentivano.
-Sai Rei…- Trevor aiutò la donna a rialzarsi. -Certe volte sembra che tu non abbia un cuore.-
-Dovrebbe lasciare i suoi problemi fuori dal lavoro.-
-Ti pare che noi possiamo dirle qualcosa?-
-Già. Scusa, certe volte do fiato alla bocca senza pensare.-
Continuò a correre senza guardarsi indietro. Davanti a lei c’era il lago che avevano visto prima salendo la montagna. Le sue gambe cedettero e ruzzolò giù per il lieve pendio erboso. Quando si fermò senti una fitta al petto, e a fatica si tirò su.
-Tutto bene?- Alzò lo sguardo, incontrando quello di Zankyo, senza armatura e ricoperto di sporco.
-Zankyo… io…- Cerco delle parole adatte ma non ne trovò.
-Cavoli che pazienti scalmanati che abbiamo oggi. Sia tu che lui.- Con il sorriso sulle labbra indicò dietro di lui: accovacciato sulla riva del lago c’era il Novierus, con una medicazione sul fianco sinistro. Lui alzò la testa e sbuffò.
-Il Novierus.- Indietreggiò leggermente, ma Zankyo gli fece cenno di avvicinarsi. Il Beaster batté diverse volte la coda per terra ed un artiglio contro un sasso, con un fare metodico. Gli ci volle un po’ per capire. -Codice Morse? Scusate… per… prima…- Non ci credeva, ma il Novierus stava comunicando con lei.
-Sorpresa… ehm? Che ne dici di presentarti come si deve?- Disse Zankyo.
-Io, non…-
-Oh, non preoccuparti, io e Trevor lo sapevamo già.-
-Eh?- Era ancora più sorpresa rispetto a prima. -Come?-
-Beh, Trevor ti ha pedinato. Ti prego non guardarmi così, è strano, ma è un bravo ragazzo. Per quanto riguarda me, la storia è un po’ diversa.-
-Che intendi?- Chiese, quasi dimenticandosi della grossa lucertola dietro di lei. Quasi.
-Tre giorni fa sei venuta in sede, ma non era la prima volta, dico bene? Prima che tu chieda, hai dormito dodici ore.-
-Si.-
-Ma eri venuta due giorni prima senza armatura.-
-Come hai fatto a capire che ero io?-
-Una domanda per uno, è il mio turno ora. Il tuo nome?-
-T-Teresa O’Wisp. Ora, come hai fatto?-
-Ehm, probabilmente non mi crederai se te lo dico. Guarda attentamente i miei occhi.- Osservò gli occhi del giovane, erano di un insolito colore viola chiaro. Anche il Novierus, incuriosito, si avvicinò per osservare. All’improvviso gli occhi di Zankyo si illuminarono vistosamente, stupendo Teresa ed il Novierus. -Io vedo il flusso del Grimox.-

Ciao a tutti dal vostro Xablerot!
Vi informo che il quarto capitolo uscirà ad agosto.

alla prossima, Xablerot!

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