Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Era
una mattina come le altre. Angelo Tardini faceva la
sua solita routine: doccia, colazione, scuola. Nel frattempo, col cellulare in
mano, era intento a commentare vari post sul noto sito Faceblock,
come suo solito del resto. Un post gli fece andare di traverso un biscotto; il
post affermava che proprio vicino a casa sua, in piena notte, erano stati
avvistate strane luci di dubbia provenienza. «Cos-» sussultò Angelo. Ma ciò non
lo fermo nel continuare a condividere immagini poco divertenti sul suo profilo.
«Eppure...» pensò. Continuando a fissare il nome con il quale era conosciuto
sul web, Dvok, si sentì parecchio strano. Aveva da
poco preso un virus sul suo PC, a causa del suo scorrazzare su siti poco
raccomandabili, ed era da quando se ne era sbarazzato che sentiva un'eccessiva
voglia di fare flame. «Credo che sia successo qualcosa» continuava a pensare.
Nonostante tutto, la giornata di Angelo proseguì senza intoppi, tanto che la
sera, dopo aver parlato con i suoi amici sul loro canale vocale di Accord, andò
a dormire come se nulla fosse, sperando che il giorno dopo le cose si sarebbero
risolte da sole.
Al suo risveglio sembrava tutto normale, ma guardandosì
allo specchio notò una cosa che lo sconvolse: indossava un costume! Da
supereroe, per giunta! Era di un colore blu acceso, quasi azzurro. Aveva una
grossa T di un appariscente color rosso stampata sul petto, dal quale sentiva
provenire anche grande potere. Un mantello dello stesso colore copriva le sue
spalle e la sua schiena, come una sorta di protezione. «Che diavolo sta
succedendo?! Perché ho un mantello?! Cos'è questa... voglia...».
Nell'euforia del momento, andò su Accord a spammare il comando tts, su Faceblok a condividere
post sul suo anime preferito (Lightning11) e su YouFace
(famoso sito di video broadcasting) a creare flame
nei commenti dei video nelle tendenze. Scatenò una guerra tra youfacers, provocò la sua rimozione dalla lista contatti
dei suoi amici di Accord e la chiusura del suo account di Faceblok
nel giro di soli 20 minuti, era un nuovo record per lui! «Non ci credo, questo
potere è incredibile...» pensò.
E non era tutto: il suo potere stava crescendo man mano... e un utente di YouFace si interessò a lui. Il suo nome era Bewd96, il suo
canale era pieno di video a basso contenuto cerebrale, la sua pagina Faceblok altrettanto. Bewd96 era un ragazzo di 16 anni, con
una buona dose di ritardo nel corpo, amante di Maruto,
un anime molto popolare in quel periodo. Benestante e in salute, la sua vita
era simile a quella di Angelo, con la sola differenza che lui si sentiva
incredibilmente superiore a chiunque. «Questo ragazzo ha del potenziale»,
suppose Bewd96, «credo proprio che lo andrò ad incontrare dal vivo».
Passati giorni, Angelo continuava le sue malefatte sul web, talvolta trovando
addirittura sostenitori. Grazie a loro si sentiva appagato, e continuava a fare
quello che credeva essere il suo dovere, ancora ignaro del vero destino che lo
attendeva. Negli scorsi giorni aveva provato, nonostante lo gradisse, a
togliersi il costume, almeno per dormire, ma non c'era verso: sembrava come se
ormai fosse parte di lui, come se fosse la sua pelle. Aveva anche provato, per
curiosità, a strappare il mantello, ma senza successo; non era distruttibile
attraverso i comuni mezzi che aveva.
In un attimo però la sua attenzione passa all'esterno: diverse sirene della
polizia si avvicinano, come in un furioso inseguimento, per fermarsi proprio
davanti a casa sua.
Ma nello stesso momento, il suo gruppo di amici su Accord cominciava a
preoccuparsi per il suo stato.
«Ragazzi sono preoccupato...» disse iLess. iLess era un ragazzo pieno di voglia di vivere, sempre
pronto a fare battute di cattivo gusto agli amici, ma con una grande passione
per i fumetti americani. Il suo anime preferito era Mokuba.
«Non so, è davvero strano. Solitamente quando succedono cose del genere passa
davvero poco tempo prima che ci chieda di aggiungerlo di nuovo... dovremmo
preoccuparci davvero?» affermò Reality: colui che la gente potrebbe definire un
"figo"; un fisico mozzafiato e una serietà disarmanti
contraddistinguevano questo ormai ventenne uomo. Il suo videogioco preferito
era Kingdom Lungs.
Luke a quel punto risposte «secondo me no, dopotutto continua a fare flame su Faceblock e YouFace, quindi credo che sia il solito Dvok».
Occhiali e pipa sempre alla mano, Luke era un ragazzo omosessuale che odiava lo
studio con tutte le sue forze. La sua materia preferita, per questo, era
disegno tecnico.
«E lo fa più del solito, motivo in più per preoccuparsi. Secondo me iLess e Reality hanno ragione» confermò Batt8. Lei era
l'unica ragazza del gruppo: molto volgare, anche se non sembrava, e talvolta
riusciva a offendere gravemente persino gli adulti. Adorava le zanzare talmente
tanto da farne un allevamento in casa.
«Ragazzi, che ne dite di prenderci una vacanza? Tanto la scuola è appena
iniziata, non ci perdiamo così tanto! Andiamo da Angelo e vediamo come sta,
cerchiamo di aiutarlo a curare il suo ritardo!", propose Spith ai suoi amici. Spith era il
membro più gentile del gruppo; di statura alta, i suoi capelli nero pece a
volte sembravano confondersi col buio. La sua figura geometrica preferita era
il quadrato.
«Dovrò chiedere altri soldi a mia madre... questa volta mi ammazza» pensò
Reality. Ma nonostante questo la sua voglia di aiutare un amico lo convinse.
Dopo la decisione unanime di andare, il gruppo si mise in viaggio.
Nel frattempo, a casa di Angelo, qualcuno bussò alla porta.
«Chi è?» chiese Angelo, spaventato dalle sirene di poco prima.
«FBI, abbiamo un mandato di perquisizione!»
«Cosa succede, agenti?» disse Angelo aprendo la porta. Nella sua mente
viaggiava attraverso varie idee: lo vorranno arrestare per i flame? Aveva commesso qualche crimine di cui non si
ricordava? La risposta degli agenti, però, fu molto vaga.
«Angelo Tardini, giusto? Dobbiamo ispezionare la
casa, potrebbe essere accaduto qualcosa» disse un agente tirando fuori quello
che sembrava un detector.
Così comincio la ricerca degli agenti dell'FBI: il detector faceva un suono
diverso man mano che ispezionavano la casa, sempre più acuto all'avvicinarsi di
Angelo.
«Posso offrirvi qualcosa?» chiese Angelo gentilmente, avvicinandosi a loro. Il
detector fece un suono acutissimo.
«No, grazie» risposero gli agenti in maniera unanime. All'allontanarsi di
Angelo, il loro volto rabbrividì: il detector smise si emettere
quell'acutissimo suono. Si girarono tutti verso Angelo.
«Angelo Tardini, lei è in arresto. Ha il diritto di
rimanere in silenzio, qualsiasi cosà dirà potrà essere usata contro di lei in
tribunale» dissero gli agenti con faccia preoccupata.
«Agenti, perché?! Cosa ho fatto?! Esigo spiegazioni! Non potete arrestarmi
senza motivo!» esclamo Angelo, visibilmente impaurito.
«Ieri sera sono state avvistate diverse luci non identificate vicino a casa
sua. Il nostro detector rivela qualsiasi corpo estraneo alla conoscenza
all'essere umano. Siamo piuttosto sicuri che un'antità
non appartenente al mondo da noi conosciuto... sia entrata dentro di lei».
Angelo
capì: ecco il perché di quelle voglie insaziabili. Molti erano stati i vantaggi
nella sua vita da quando era comparso quel mantello: la sua vista si era
ristabilita completamente, eliminando il bisogno di qualsiasi tipo di lente da
vista; il suo fisico cominciava ad assumere una certa muscolatura accentuata,
soprattutto sugli addominali, quasi a voler sembrare il suo amico Reality; le
sue mani premevano le lettere sulla tastiera ad una velocità impareggiabile.
Era quasi come se fosse... un supereroe. Ne aveva visti molti di film sui
supereroi, da CaptainItaly
ad Iron Boom. Ma lui... aveva avverato quella
finzione cinematografica. Era una sensazione bellissima, presto sostituita da
un'eterna inquietudine. «Adesso mi prenderanno e sarò una cavia da laboratorio
per il resto della mia vita...» pensava Angelo.
Fu proprio in quel momento che spinto dall'istinto corse al PC e cercò
disperatamente di provocare flame su tutti i social
network che seguiva. Le sue mani rapidissime, i suoi occhi quasi intrecciati,
una risata inquietante. Gli agenti si fiondarono su di lui per ammanettarlo,
fallendo. Angelo riuscì ad uscire dalla camera in una corsa sovrumana.
«Si fermi, non è al sicuro! Dobbiamo farla controllare da un esperto!» urlarono
gli agenti. «Non ci casco, volete fare esperimenti su di me, lo so benissimo!»
disse ad alta voce Angelo, uscendo sul balcone. «Non permetterò... che mi
catturiate!» urlò il fuggitivo buttandosi di sotto.
Angelo viveva al secondo piano, una caduta forse non mortale ma molto
pericolosa per un essere umano comune. Ma lui non era comune. Lui era... un
supereroe.
Nella sua mente albergavano molti pensieri in quel momento, sembrava quasi una
caduta infinita, come se il tempo si fosse fermato. La T sul petto... adesso
aveva un senso. Angelo si era reso conto che non era più lui. Qualcosa aveva
preso possesso del suo corpo, qualcosa di... tardo. Tardo come tutte le azioni
che, consapevolmente o no, aveva fatto da quando quel costume era apparso.
Tardo come, in fondo, era sempre stato. Era il suo destino. Tutto ora aveva un
senso. Lui era... Tardoman.
La mente di Angelo si bloccò per un secondo, ma il corpo invece ebbe una
repentina evoluzione: la massa muscolare aumentava, i capelli si allungavano,
lo stesso i baffi: era come se l'entità sconosciuta dentro di lui avesse
accelerato tutto d'un tratto il suo sviluppo. Le gambe con un abile piegamento
riuscirono ad attutire la caduta, lasciandolo illeso, mentre gli agenti
guardavano a bocca aperta dall'alto, sapendo però che un altro agente era sotto
ad aspettarli.
Gli sguardi si incrociarono: Tardoman, ormai
diventato Super Tardoman, fissava negli occhi Will,
il terzo agente, in un silenzio tombale; le persone si erano fermate, nessuno
credeva ai propri occhi. Il silenzio, rotto dal rumore di un aereo che passava,
non fermò la guerra di sguardi tra i due, anche se Super Tardoman
sembrava un po' strabico, forse a causa della dose di ritardo ricevuta durante
l'evoluzione. Anche le due macchine in sosta degli agenti cominciarono ad
emettere suoni dalle loro radio. Un tempo infinito, sbloccato da un passo
avanti dell'agente Will. Di nuovo silenzio. Un silenzio nuovamente rotto,
stavolta dalla suoneria del cellulare di Will. Fissando negli occhi Super Tardoman prese il cellulare e molto cautamente vide chi lo
cercava: il nome salvato in rubrica recitava "Jin",
ma Will silenziò la suoneria e rimise il telefono in tasca. E poi l'attacco: il
primo pugno lo scagliò proprio l'agente, ma venne fermato con un solo dito,
disumanamente potenziato per aumentare la velocità di scrittura sulla tastiera
del PC, e poi arrivò la schicchera di Super Tardoman,
dritta sul viso di Will, che venne scagliato via. Quest'ultimo si rialzò,
deciso a vincere la battaglia con qualunque mezzo, e avrebbe addirittura tirato
fuori la pistola... se Super Tardoman non l'avesse
già presa e ridotta in brandelli durante l'attacco di prima. «Eeeeeeh...» farneticò Will, come a voler provocare il
supereroe, e dopodichè tirò fuori un coltello.
Nel frattempo gli altri due agenti erano scesi e appena giunti davanti a Super Tardoman, cominciarono a correre verso di lui con dei
coltelli in mano. La battaglia era intensa, Super Tardoman
cercava di schivare le coltellate che venivano da due direzioni diverse, e
nello stesso momento cercava di colpire gli avversari. Davanti a uno dei due
sferrò due colpi con l'indice della mano destra e uno, leggermente spostato,
con la mano sinistra, come a voler emulare la pressione dei tasti T, T ed S
sulla tastiera. L'agente svenne sul colpo mentre il suo alleato schivò il
successivo colpo di Super Tardoman, e lo ferì in un
occhio con il coltello, lasciandogli una sanguinante lacerazione.
Nello stesso momento altri agenti erano venuti in soccorso, un caos di sirene stordivà i poveri spettatori ignari di cosa stesse
succedendo, ma l'occhio di Super Tardoman balzò su
una macchina diversa da quella dell'FBI: era una macchina di colore verde,
tendente però al giallo, molto piccola rispetto alle altre, e con un lucchetto
sullo sportello. Dentro un ragazzo gli faceva cenno di andare da lui, mentre
dell'altra parte un gruppo di agenti gli stava puntando la pistola addosso. Con
uno scatto improvviso, Super Tardoman corse verso la
macchina verde, probabilmente la sua unica via di salvezza. Le pallottole lo
sfioravano, ma riusciva a schivarle tutte abilmente senza farsi colpire. Entrò
in macchina senza subire danni, e il ragazzo alla guida partì a tutta velocità.
Gli agenti si fiondarono nelle loro auto e partirono all'inseguimento.
«Corri, corri!» urlò Super Tardoman. «Sto correndo
più che posso, fratello!» rispose il ragazzo.
«Eeeeeeh!» si sentiva provenire dalle macchine
dietro; guardando lo specchietto Super Tardoman vide
Will al telefono, mentre l'agente alla guida gli diceva di mettere giù.
«Preparati, adesso ci si diverte, huahuahuahua!»
disse il salvatore di Super Tardoman, mentre
quest'ultimo davanti a se vedeva il nulla:
d'improvviso era cambiato tutto. «Fico vero? Huahuahuahua!»
si vantò il ragazzo.
Gli agenti persero ovviamente di vista la macchina verde del fuggitivo, non
sapendo che c'era un passaggio sotterraneo proprio dopo la curva dove i due
ricercati erano scomparsi.
«Dove siamo? Cosa è successo? Chi sei tu?!» chiese insistentemente Super Tardoman. «Devi sapere che mio padre è ricco e detiene
questo posto, un sotterraneo top secret dove avvengono ricerche sugli
extraterrestri da prima che io nascessi. Siamo scesi attraverso un passaggio
sotterraneo a cui si può accedere solo grazie a questo telecomando, ormai siamo
al sicuro, fratello!» esclamò il ragazzo, sicuro di sè.
Super Tardoman, ancora con l'occhio sanguinante,
pensò subito che il giovane alla guida volesse portarlo in un laboratorio per
fare ricerche su di lui, ma poi si ricredette quando vide la faccia spensierata
del ragazzo, fin troppo innocente per poter star tramando qualcosa del genere.
«Ah, comunque sono un semplice sedicenne al quale non piace far sapere il suo
nome in giro, huahuahuahua! Sul web sono conosciuto
come Bewd96, ma tu puoi chiamarmi Bewd!».
Uscendo
dalla macchina, i due si avviarono verso l'ascensore che portava al piano
superiore, dove c'era la casa di Bewd.
«Fai come se fossi a casa tua, fratello!» disse Bewd passando una lattina di
Bepsi a Super Tardoman. Quest'ultimo, dopo un lungo sorso, avendo ancora
qualche dubbio su Bewd disse «Senti... non è che per caso anche voi volete
farmi qualcosa di strano? Intendo... voi del laboratorio».
Bewd fece una grassa risata. «Ti spiegherò in parole povere cosa ti sta
succedendo, sei pronto? Sarà una storia lunga...» disse Bewd. «Sono pronto»
risposte Super Tardoman.
«Nei primi anni dell'Ottocento una razza aliena arrivò sulla terra, senza che
nessuno se ne accorgesse. L'astronave che atterrò conteneva otto alieni
incorporei, dei parassiti, col potere di entrare in qualunque corpo vivente,
umano o animale. Il luogo di atterraggio era... a pochi chilometri da qui,
sempre a Paranto. A quel tempo, in quella zona, c'era solo una vasta foresta
dove era difficile persino orientarsi. Era conosciuta come 'Forpesta' a causa
del buio che c'era a tutte le ore. Gli otto alieni si sparsero in tutta la
Ruglia, sperimentando i loro poteri sugli umani, sui loro animali domestici,
sugli insetti nelle loro case. Ogni umano che veniva infetto diventava tardo,
aveva l'impulso di insultare chiunque, di litigare con tutti, di dar fastidio
agli altri, di dire cose stupide, di andare contro la massa. Per gli animali
era diverso... impazzivano completamente, i cani abbaiavano senza fine, i gatti
miagolavano incessantemente. Gli insetti come le mosche o le zanzare davano
fastidio agli umani finché questi non si stancavano e le uccidevano. Grazie a
questo scoprirono anche che alla morte del corpo contenitore, questi ultimi non
morivano ma erano sbalzati verso il più vicino corpo propenso ad ospitarli.
Dopo mezzo anno di esperimenti gli alieni presero una decisione: uno di loro
sarebbe andato dalla sua gente ad avvisarli dell'immensa vastità di occasioni sulla
Terra, mentre gli altri sette sarebbero rimasti a vegliare sul pianeta, in
attesa del giorno in cui i loro compagni sarebbero tornati. Nella seconda metà
dell'Ottocento ci furono due grandi scoperte per gli alieni: l'organizzazione
Binardi li stava studiando: erano degli uomini che avevano compreso che nel
mondo c'era qualcosa che non andava... quelle stranezze... persone che
cambiavano comportamento da un giorno a un altro... era tutto troppo sospetto.
L'altra scoperta era che alcuni esseri umani erano in grado di reprimere
inconsapevolmente il loro potere e di mutare così il loro aspetto. Gli alieni
non erano in grado di uscire dal corpo dell'umano speciale: così due di loro
rimasero intrappolati. Forse alla sua morte però, ci sarebbe stata una possibilità...
e così, il primo umano speciale fu ucciso dai cinque alieni entrati nei corpi
di altre persone. L'alieno, alla morte dell'essere speciale, che presto sarebbe
stato chiamato US-01, venne sbalzato nel primo essere vivente che capitò.
Questa era la soluzione per tutto. Anche la storia venne influenzata da loro.
Hitler stesso era un US, che decise di distruggere la razza ebraica dopo che
per più di cinque volte, degli ebrei, controllati ovviamente dagli alieni,
attentarono alla sua vita. L'organizzazione, poco prima del nuovo millennio,
riuscì a catturare un US particolarmente anomalo. L'essere umano in sè era
particolarmente debole e cagionevole di salute, per questo sembrava, nonostante
fosse uno speciale, che l'alieno potesse prendere il sopravvento. Nel suo corpo
c'era una lotta infinita tra i due, fuori il caos, la pazzia. Quando lo
catturarono, US-10 mi pare fosse, gli iniettarono il siero della verità e
venimmo a conoscenza di tutti questi dettagli. US-10 morì dopo una
schizofrenica risata. Al giorno d'oggi esistono accertati quattro umani
speciali: US-12, US-13, US-16 e US-18. Tutti gli altri sono morti o per cause
naturali o uccisi dagli alieni. Tu sei US-18, l'ultima US creata, attualmente.
L'alieno che è in te è balzato nel tuo corpo l'altra notte. Le luci di cui si
parla sui giornali erano le torce che gli altri tre alieni, nei corpi di
persone scelte casualmente, usavano per cercare US-17, che stava fuggendo dopo
che i tre avevano attentato alla sua vita qualche minuto prima. O almeno questo
è quello al quale siamo arrivati noi. Purtroppo US-17 non ce la fece e
l'alieno, alla sua morte, uscì dal suo corpo per poi fiondarsi nel tuo, e
trovandosi nuovamente in un US, in questo caso il 18. Che fortuna, eh?
L'organizzazione che cominciò a studiare gli alieni anni fa , Binardi, è
conosciuta anche oggi e fa ancora ricerche su extraterresti e avvistamenti nei
cieli. Nessuno sa però dove sia ubicata la sua base, a parte noi e chi ci
lavora. Mio padre è a capo dell'organizzazione attualmente, ed è, come lo sono
io, il discendente di uno dei primi creatori dell'organizzazione. Nei
sotterranei stiamo studiando US-12, che proviene dalla Germania. Pare che negli
ultimi 10 anni anche il governo sia venuto a sapere dell'esistenza di questi
alieni, e che ora gli stia dando la caccia. Quegli agenti, probabilmente, erano
proprio stati mandati dal governo per catturarti. Chissà se il governo ha con
se una delle altre due US accertate...»
Un silenzio si gettò sulla stanza. Ora tutto era più chiaro.
«Quindi ora... tre alieni nel corpo di chissà chi mi stanno dando la caccia per
uccidermi e liberare il loro amico che è chiuso in me?» chiese Super Tardoman,
interrompendo il silenzio. «Esattamente», rispose Bewd.
Dopo altri secondi di silenzio Super Tardoman chiese di stare solo per un po'.
Nel frattempo, a Loma, cinque ragazzi erano appena partiti con il treno verso
la città di Angelo, in Ruglia: erano il gruppo di Accord.
«Quanto avete detto che ci vuole?» chiede iLess.
«Non lo so, fai qualcosa e non pensarci» risposte Luke.
«Che bello esserci incontrati dopo così tanto tempo! Speriamo che la prossima
volta sarà all'Epnacomics!» disse Batt8.
«No, ti prego, ancora quella storia?!» urlò Reality.
Spith scoppiò a ridere.
Il viaggio andò bene, usciti dalla stazione i cinque ragazzi si recarono verso
l'indirizzo che avevano segnato su un foglietto. Raggiunta la casa si
ritrovarono di fronte ad un putiferio di sirene e ambulanze. Una barella
trasportava un agente ferito. Un altro agente stava prendendo appunti su un
blocco note.
«Cos'è successo, agente?» chiese intimorito Spith. L'agente fece cenno di
andarsene e si girò dall'altra parte.
Un passante allora fermò i ragazzi, raccontandogli cosa aveva visto. I ragazzi
rimasero di stucco. «Sembra fantascIenza...» disse Spith. La tensione venne
rotta poco dopo da una risatina di Batt8. «Cosa ridi?» chiese Spith. Lei
rispose «Mi fa troppo ridere come pronunci 'scIenza'». Pith sospirò. «Smettila,
deficIente!» urlò lo stesso poco dopo, scatenando un'altra risata della
ragazza.
«Dai ragazzi, smettetela. Andiamo a cercare Dvok, non può essere lontano...»
disse in modo più serio Reality.
I cinque si avviarono, finché uno di loro non si fermò improvvisamente, al che
gli altri quattro si girarono.
«Che succede, Luke?» chiese iLess. Un lungo silenzio seguì alla domanda...
finché... «Niente... non c'è assolutamente niente...».
Quando gli altri quattro si girarono per andare avanti, il volto di Luke si
coprì di un sorriso inquietante, non naturale e sicuramente... non da
Luke.«Credo proprio di aver trovato quello giusto».
Tardoman era perplesso… il
giorno prima era sereno, mentre mangiava una LasaniaSurgelania tipica di Paranto
pensando a quale malefatta divertente compiere sul web, mentre ora era
ricercato dall’FBI e da tre fantomatici alieni che vogliono attentare alla sua
vita per liberare il loro amico intrappolato nel suo corpo.
«Sei
sicuro che non ci sia un modo per togliermi questo alieno senza per forza…
morire?» chiese l’eroe a Bewd. «Non credo, è già da
un po’ che proviamo con US-12 ma non sembra una cosa possibile» rispose il
ragazzo. «E… non c’è nemmeno un modo per uccidere loro? Sono del tutto
immortali?» replicò Tardoman. Al che la faccia di Bewd si fece più cupa… «Si può… non uccidere, ma quasi…
perlomeno teoricamente… vedi, gli alieni, come sai, sono parassiti, ma non ti
sei mai chiesto dov’è in questo momento quello che sta nel tuo corpo? Si trova
nel cuore, e a quanto pare quando questo smette di funzionare, anche le abilità
parassite dell’alieno lo fanno, per questo viene sbalzato via. Ma se riuscissi
a prendere il cuore dell’ospite, strappandolo dal suo corpo e metterlo in pochi
secondi nella soluzione fisiologica che l’organizzazione Binardi
ha sviluppato per farlo continuare a battere costantemente, l’alieno rimarrebbe
“sigillato” nella soluzione senza via di fuga. Però, come hai sicuramente
capito, questo processo richiede un sacrificio umano...» spiegò il ragazzo. Tardoman, con sguardo deciso, allora disse «voglio
conoscere US-12, ti prego, portami da lui!».
Nel
frattempo Spith, Reality, Batt8, Luke e iLess giravano per Paranto alla
ricerca del loro amico, chiedendo alle persone se lo avevano visto mostrando
loro una foto. In realtà la maggior parte delle persone si metteva a ridere
guardando la foto, ma questo non demotivò i ragazzi.
«Accidenti,
perché qua si mettono tutti a ridere? Questo è un problema serio! DeficIenti!» urlò Spith facendosi
sentire da tutti, il tutto seguito da una risatina di Batt8. Fu allora che il
proprietario di un ristorante specializzato in piadine li fermò, dicendo di
aver visto il tizio nella foto fuggire in macchina con un altro ragazzo
inseguiti dalla polizia, e che poi sono scomparsi dopo una svolta. Indicò poi
loro l’angolo dove la macchina era svoltata prima di scomparire.
«Ehi
ragazzi, guardate…» disse sottovoce Batt8, indicando una macchina accostata.
«Accidenti, quelli sono senza dubbio agenti in borghese che stanno tenendo
d’occhio l’area!» disse iLess in modo risoluto.
«Esatto» rispose la ragazza. «Allora avviciniamoci con cautela senza farci
notare… dovremo essere delle ombre…!» continuò iLess.
Ma poi, dopo che le due persone sulla macchina avevano smesso di parlare, il
veicolo si mise in moto lasciando di stucco i ragazzi.
«Ah…
era solo una macchina a caso…» disse deluso Reality. L’unico che dalla partenza
da casa di Angelo non aveva detto una parola era Luke, che spesso si guardava
parti del corpo come quasi a volerne prendere confidenza. «Ragazzi ma non è che
Luke è diventato un cane?» disse scherzando iLess, mentre
gli altri si avviavano verso il luogo sospetto. «Ehi, non lasciatemi qui!».
Nello
stesso momento Tardoman si trovava faccia a faccia
con US-12. «Piacere, zono Mark, tsètsè, anche ze qui mi chiamano
UZ-12, chi zei?» chiese il tedesco. «Sono Angelo, conosciuto
sul web come Dvok, mi piace chiamarmi Tardoman e qua mi chiamano US-18» rispose lui. «Ah… beh…
come devo chiamarti? Facciamo Uzangerdok…» disse
Mark. «Ehi no aspet-» «Coza
ci fai qui?» disse US-12 interrompendo Angelo. «Beh… volevo chiederti, perché
ti fai studiare? Voglio dire, chi te lo fa fare di rimanere qua a farti fare
chissà cosa quando potresti benissimo essere qui fuori a mangiarti una bella
piadina al ristorante?» chiese quest’ultimo. L’umano speciale numero 12 rispose
raccontando la sua storia.
«Gli
alieni mi hanno rovinato la vita, tsètsè: circa 20 anni fa… ormai non ricordo neanche più quando
fu di precizo, tsètsè… un alieno si impozzezzò di
me e da lì anche io ebbi il gene del ritardo… nonostante quezto
ero ancora cozciente di me, tsètsè, ma non del fatto che degli alieni volevano
attentare alla mia vita. Ho rizchiato di morire… beh,
tsètsè, circa 8 volte a cauza loro. Per 8 volte mi zono ritrovato due perzone in caza dall’aria minaccioza che mi hanno fatto chiamare la polizei. Volta dopo volta erano zempre
più preparati, finché l’ottava volta non vennero armati. Fu allora che decizi di zcappare in Italia, tsètsè, circa… 15 anni fa. Loro
mi hanno zeguito, loro zono tra la gente, e io non ne
potevo più… anche qui zono ztato più volte prezo di mira, tsètsè, e forze è per colpa mia ze
loro zono in quezta città in quezto
momento. Bewd mi ha trovato e mi ha portato qui, tsètsè, e ora zto offrendo la mia vita per togliere una volta per tutte
di mezzo quezti alieni dalla mia vita… e da quella di
tutti. Ziamo riusciti a trovare il loro punto debole
grazie a me. Pozzonoezzerezigillati dentro quegli apparecchi che vedi alla tua deztra. Qua le chiamano zoluzionifiziologiche di ozzigeno e zangue per il mantenimento di un cuore. Zpero
di poter aiutare ancora l’organizzazione Binardi, che
è riuscita a dare uno zcopo alla mia vita dopo che quezta era ztata rovinata dagli
alieni». Durante il discorso Mark aveva sputato un bel po’ addosso ad Angelo,
che nonostante tutto era rimasto concentrato e scosso dalla storia di Mark.
Senza neanche rispondere, dopo essersi pulito, uscì dalla stanza e chiese a Bewd di uscire. «Ucciderò chiunque pur di sigillare quegli
alieni del cazzo, e libererò l’umanità dalla loro presenza! Quindi fammi uscire
di qui, lascia che mi trovino, li distruggerò tutti con le mie stesse mani»
disse determinato Tardoman. «… Va bene, buona fortuna
fratello, se vorrai tornare noi saremo sempre pronti ad accoglierti» disse Bewd. I due si abbracciarono, Angelo lo ringraziò per
averlo salvato e poi si avviò verso l’uscita.
Uscendo
vide i suoi amici, a bocca aperta, davanti a lui. «Dvok!
Bastardo! Ma che diavolo di fine avevi fatto?!» chiese Batt8. «Ce lo hanno
raccontato…» disse Luke, che sembrava più scosso degli altri. «Ah già» replicò
Batt8. «Ragazzi, cosa ci fate qui?!» urlò Angelo. «Siamo qui per supportarti
idiota! Devi raccontarci tutto, ti aiuteremo quanto possibile!» rispose a tono
Reality.
Ma
proprio in quel momento due persone armate con fucili e mitra puntarono le armi
contro i ragazzi. «Dateci subito il ragazzo col mantello e quello con la pipa
in mano, subito!» ordinò aggressivamente uno. «Umani, scusateci… ma ci avete
costretto voi a tutto questo… vi prego di… perdonarci» disse l’altro.
Erano
tutti con le mani alzate… tutti tranne Luke. Lui se ne stava dietro a
vaneggiare. «Mi hanno trovato, come faccio adesso?» diceva. Si avvicinò insieme
a Tardoman verso le due persone che li stavano
minacciando. Ma arrivati alla macchina dei due Luke diede un pugno a quello che
aveva due fucili in mano, ne prese uno e lo puntò addosso all’altro, che si
vide costretto a buttare a terra il mitra. Attoniti, iLess,
Reality, Batt8, Spith e Bewd
restarono immobili, e dietro di loro una figura molto alta (quasi quanto Spith) si avvicinava molto velocemente. «Papà? Che ci fai
qui?» disse Bewd. Il padre di Bewd
era un uomo sicuramente molto ricco, ma anche di innata bellezza, insomma il
contrario del figlio. Sempre molto serio sembrava sempre nascondere qualcosa,
di fronte al figlio era molto spesso freddo, soprattutto dopo che la madre morì
10 anni prima. Il signor Binardi tirò fuori una
pistola e sparò senza esitazione a uno dei due uomini armati, quello indifeso a
terra. Subito dopo, mentre Luke correva indietro sbattendo a terra i suoi amici
e il signor Binardi, una ragazza (di circa 20 anni)
dall’altro ciglio della strada cominciò a correre verso i malcapitati. «Quel
pazzo ha ucciso l’uomo che controllavo! Passami il fucile, svelto!» urlò al suo
amico, che gli diede invece il suo mitra e corse a prendere il fucile per sé,
puntandolo contro il signor Binardi. Nel frattempo
Luke era sul tetto, dove c’era l’elicottero del signor Binardi.
Era una buona scelta per fuggire ma era in manutenzione a causa di un problema
all’elica. Allora il fuggitivo prese la tanica di benzina dell’elicottero e
cominciò a dare fuoco all’edificio. I due ragazzi armati stavano correndo verso
il tetto quando videro il fuoco. Dietro di loro stavano arrivando Tardoman e il signor Binardi.
«Merda, non possiamo passare!» urlò la ragazza. Girandosi videro dalla finestra
Luke che si stava calando. Fu allora che Tardoman si
buttò fuori dalla finestra per prenderlo, affidandosi alle sue gambe potenziate
per la caduta. Mentre cadevano le mani di Luke presero fuoco, e con un pugno
infuocato sbalzarono via Tardoman, buttandolo all’interno
dell’edificio, in quello che sembrava un laboratorio. Entrò anche Luke. «Quindi
è qui che fanno gli esperimenti…» disse quest’ultimo, mentre le sue mani
prendevano nuovamente fuoco. «Cosa diavolo stai facendo?!» chiese urlando Tardoman. «Ci sono molte cose che ancora non sai di quello
che sta succedendo, Angelo… ti basta sapere che adesso ti devo uccidere, come
devo uccidere i tuoi amichetti… mi dispiace, ma o muori tu, o muoio io». Poi,
balzandogli addosso, gli diede un altro pugno infuocato, bruciandogli padre del
costume e del mantello. «Lo vedi questo? È la potenza del fuoco del flame. Un fuoco che solo noi possiamo generare… ci chiamate
alieni, o sbaglio?» disse Luke indicando il suo pugno infuocato. «Mi stai
facendo arrabbiare… non ti permetto di entrare nel corpo di un mio amico… lui
non deve morire… questo non deve… SUCCEDERE!» urlò Tardoman,
che, ormai diventato di nuovo Super Tardoman, stava
aumentando la sua muscolatura ancora di più. Sembrava quasi emanare delle
scintille. «Ti presento Ultimate Tardoman… sono colui
che salverà Luke!» disse il ragazzo arrabbiatissimo. Mise le sue mani a mo’ di Kamehameha mentre in mezzo si generava una palla di fuoco.
«Cosa?! Anche tu sai usare il fuoco del flame?! Non è
possibile!» urlò Luke. «Il fuoco del flame… quindi se
creo flame mentre lo sto controllando… vuol dire che
aumenterà la potenza…? Tanto vale provare… bene… ehm… PRIMARINA FA SCHIFO PERCHÉ
GLI STARTER SONO PROBABILMENTE MASCHI!!!» urlò in modo travolgente Tardoman. La palla di fuoco aumentò a dismisura le sue
dimensioni, ed era pronta ad essere lanciata… «Flame
Ball!». La palla era partita e stava per travolgere Luke. «Non lo permetterò… Flame Punch!» gridò in risposta all’attacco nemico. Il
pugno, entrato in contatto con la palla, generò un’esplosione che coinvolse anche
i due armati, arrivati lì qualche secondo prima per cercare di prendere i due
fuggitivi. Luke ne uscì quasi indenne, mentre Tardoman
era disteso a terra, ormai svenuto e tornato alla sua forma iniziale. Luke
prese allora con sé coloro che lo cercavano, messi male anche loro, e si buttò
dalla finestra. iLess e Reality arrivarono nel
laboratorio e trovarono Tardoman disteso a terra. Nel
frattempo il signor Binardi e Batt8 si stavano
prendendo cura di Bewd, che era svenuto dalla paura,
mentre Spith stava raccontando alla polizia l’accaduto.
I vigili del fuoco, già arrivati sul posto, stavano facendo del loro meglio per
estinguere le fiamme. Anche i giornalisti erano già arrivati sul posto, e non
appena la telecamera si accese arrivò Luke con i due ragazzi in braccio, che
urlò «Questo posto non è quello che sembra! Il signor Binardi
non ha d-» ma venne interrotto da uno sparo. Il signor Binardi
aveva centrato in pieno la spalla di Luke con una pallottola, e allora quest’ultimo
decise di fuggire. Grazie alle sue gambe ultra potenti, quasi sembravano quelle
di Tardoman, riuscì a spiccare dei salti incredibili,
che gli permisero di seminare tutti. Nel frattempo Reality e iLess stavano portando giù Tardoman,
mentre discutevano sullo scontrino che quest’ultimo aveva in tasca, che
recitava “LasaniaPreparania”
cosa incredibile dato che era risaputo che la preferita di Angelo fosse la Surgelania. Arrivati giù si ritrovarono di fronte alla
polizia, ai vigili del fuoco, agli agenti che avevano cercato di prendere Tardoman poche ore prima e ai giornalisti. Il signor Binardi chiuse le porte dell’edificio e disse al figlio,
ormai svegliatosi, di portare Tardoman nella sala
medica e i suoi amici nella sala d’attesa poco più avanti. Tra di loro, Spith, iLess, Batt8 e Reality
discutevano su cosa fosse successo. «Non ci capisco nulla, cosa diavolo è
diventato Dvok? Perché il signor Binardi
ha sparato in modo così freddo a loro? Perché Bewd è
svenuto dimostrandosi una checca terribile? Perché Luke è fuggito dopo aver
fatto perdere i sensi ad Angelo? Perché quei due tipi volevano Luke e Dvok? Perché quando uno dei due è morto la ragazza venuta
subito dopo ha citato “il corpo che controllava”? Ma, soprattutto, la domanda
più importante… perché Tardoman aveva comprato una LasaniaPreparania e non Surgelania? Tutti questi interrogativi assillavano le menti
dei ragazzi. Anche dopo aver chiesto al signor Binardi,
avevano ricevuto il silenzio come risposta. Invece Bewd
era scappato in lacrime nella sua camera e si era chiuso a chiave. Dopo qualche
ora, il signor Binardi andò a chiamare i ragazzi
dicendogli che Tardoman si era svegliato, ma li
avvertì di una cosa. «Vi consiglio di non dire al vostro amico cosa ha detto il
ragazzo che è fuggito prima dello sparo. Fidatevi, è per il vostro bene» disse
in modo molto intimidatorio. Dopo che i quattro riluttantemente accettarono, si
recarono da Tardoman. Lo trovarono seduto sul suo
letto, a guardare fuori dalla finestra con un’espressione vuota. «Ragazzi, devo
raccontarvi delle cose…».
Angelo
aveva raccontato tutto ai suoi amici. Le loro facce incredule lasciavano
intravedere una certa preoccupazione per il loro amico. Per non contare la minaccia
che il signor Binardi aveva fatto loro. «Io torno a
casa, devo fare una cosa. Propongo di incontrarci di nuovo qui tra una
settimana esatta, ed organizzare un piano per riprenderci non solo la libertà
di Dvok, ma anche quella di Luke...» disse Spith. «Ci sto bastardi. Ci vediamo davanti a questo
edificio tra una settimana, alle 16:00. Siate puntuali» rispose Batt8. «Beh io
non posso muovermi da qui, quindi non vedo come poter ritardare» concluse Tardoman. Uscendo dalla stanza del loro amico, i quattro
ragazzi sentirono il Signor Binardi parlare da dietro
una porta chiusa. «Se vi do quella cifra quindi non trasmetterete il servizio?
Va bene, ma quella frase non la deve sentire nessun altro, spero ci siamo
capiti» diceva.
Dopo
tre giorni, tutti erano indaffarati. Tornati nelle loro città si erano fiondati
a fare ricerche sull'organizzazione Binardi.
iLess prese il suo coltello, che rappresentava
il più grande trauma della sua infanzia. Sperava che potesse per lo meno fare
qualcosa contro gli alieni con quello.
Reality
si allenava giorno e notte a pugilato, sport nella quale era sempre molto
bravo, col desiderio di poter riempire di pugni chi controllava Luke.
Batt8
era andata a prendere una frusta da un magazzino a pochi chilometri da casa
sua, cercando di dimenticare le vicende che la legavano ad essa.
Spith invece teneva persino una pistola a casa.
La pistola che aveva usato 10 anni prima per... sconfiggere le sue paure.
Decise di portarla con sé, insieme alle munizioni. Disponeva in tutto di 7
proiettili, di cui 6 nella pistola.
Tardoman era ancora sotto le cure
dell'organizzazione Binardi, e stava giocando al
recentemente uscito Pokémon Sole. Purtroppo era molto
arrabbiato dato che gli era uscito un Rowlett femmina
all'inizio del gioco. Per non parlare del Pichu
fisico.
Luke,
anzi, l'alieno che lo controllava era nel suo rifugio segreto, di cui solo lui
era a conoscenza da anni. Legati a due sedie c'erano i due alieni che avevano
cercato di catturare lui e Tardoman. «B-basta...»
balbettavano entrambi. Erano 2 giorni che venivano torturati da Luke, che era
quasi riuscito nell'intento di distruggere completamente le loro menti, per poi
farli suoi. Non avevano più unghie, né sulle mani e né sui piedi, erano pieni
di tagli su tutto il corpo, il naso rotto, uno 3 e l'altro 4 costole rotte,
entrambe le braccia rotte in più parti. «Avanti ditelo, “io appartengo a Laxem”, ripetetelo all'infinito, ahahah!»
disse urlando Luke. «Io appartengo a Laxem» disse
uno, «Ci hai rovinato l'esistenza, figlio di puttana» disse l'altro, al quale
Luke ruppe poi una gamba. «Avanti, non fare l'eroe Celiox,
dillo e forse smetterò di farti soffrire. Sono uno di voi, so che se non c'è
nessuno nel raggio di 500 metri non potete trasferirvi. So che provate lo
stesso dolore che prova il corpo contenitore. Dai diciamoci la verità, ho vinto
io!» rivelò Luke. «Bleexod, non puoi dargliela vinta!
Cough!» disse poi Celiox al
compagno. «Non possiamo lasciare che Laxem prenda Xemit, sarebbe la fine del mon- argh!» continuò questo, venendo interrotto da Luke, che gli
spezzo l'altra gamba. «Sembra che ci vorrà più del previsto» pensò Luke... o Laxem.
La
settimana prevista era volata. Ed era proprio davanti all'edificio dove c'era Tardoman che i quattro ragazzi si erano riuniti. Anzi, i
tre ragazzi, dato che Spith era in ritardo. «Boh, si
sarà fermato a guardare Z-Factor, quel programma del
cavolo» disse iLess. «Programma di merda, non del
cavolo» precisò Batt8. Reality era con le cuffie ad ascoltare la OST dei Kahuna di Pokémon Sole, che gli
piaceva molto. «Eccomi ragazzi, scusate ho pranzato alle 18:00 e quindi ho
fatto tardi» disse arrivando Spith. Dopo averlo preso
a pugni, i tre ragazzi entrarono, seguiti da Pith che
era in fin di vita. Arrivati da Angelo gli chiesero subito se c'era il signor Binardi e se ci fossero telecamere nella stanza. «Quel tipo
è uscito 2 giorni fa, tutto arrabbiato. Sembra volessero ricattarlo. Le
telecamere le ho già rotte dopo due giorni che ero qua. Dovete dirmi qualcosa?»
disse Tardoman. Batt8 gli raccontò in modo volgare di
quello che aveva detto Luke alla televisione, della minaccia del signor Binardi e di tutto il resto. «Sapete, immaginavo che non
fosse tutto rosa e fiori questo posto quando ci sono venuto per la prima volta.
Poi quando Guzman mi ha battuto due volte a Pokémon Sole ho capito che porta pure sfortuna...» rispose
lui. «Ehi, guarda che sei tu che sei scarso» replicò Reality.
Dopo
la discussione Tardoman tornò serio e disse di aver
ricevuto un messaggio. «Il messaggio recitava “Ci vediamo nella Forpesta tra 10 giorni, -Luke”, me lo sono ritrovato in
tasca dopo che ve ne siete andati» disse. «Ma noi abbiamo trovato solo lo
scontrino della LasaniaPreparania...
e ne siamo ancora scioccati» rispose iLess. «L'ho
presa perché le Surgelania erano finite» precisò Tardoman. Tutti allora fecero un “Aaah!”.
«Comunque l'altra tasca, non quella dove avete frugato voi» concluse l'eroe. «Ma
la Forpesta non è stata abbattuta tempo fa? Questa
città sorge proprio su di essa!» chiese perplesso Spith.
«Sì, gli unici alberi della Forpesta che rimangono
sono solo quelli della piazza centrale della città. Andremo là, mancano 3
giorni...» rispose Angelo. «Chissà se avremo risposte» si domandò iLess, mettendo la mano nella tasca, dove teneva
segretamente il suo coltello. «Lo spero, ma nel frattempo devo riprovare a
battere Guzman!» gli rispose il tardo, che ormai,
essendo guarito, decise di andare in albergo con i suoi 4 amici, dopo aver
avvertito Bewd. Arrivati in albergo Reality disse «Ehi
ma se sei venuto con noi in albergo, non potevamo parlare di Luke direttamente
qua invece di rischiare di parlarne nell'edificio dei Binardi?».
La risposta fu un silenzio imbarazzante.
In
una delle 2 sere di attesa, i 5 amici andarono perfino ad un concerto di Deejay
Bill, fu molto divertente e soprattutto tolse loro momentaneamente molti
pensieri dalla testa. Ma il giorno era arrivato... era arrivato il momento di
andare da Luke.
Arrivati
alla piazza centrale Tardoman disse «Sarà qui...?
Chissà come doveva essere questo posto anni fa...». Fu proprio in quel momento
che tutto intorno a loro cambiò. Si ritrovarono in mezzo ad una foresta. «Benvenuti
nella Forpesta» disse un'ombra da dietro un albero.
Uscendo dal buio, l'ombra si rivelò essere Luke. «Permettetemi, prima di
uccidervi e di catturare il tardo, di raccontarvi la verità... aprite bene le
orecchie, è una storia molto lunga».
Nei
primi anni dell’Ottocento un’astronave aliena atterrò sulla Terra senza che
nessuno se ne accorgesse: erano alieni incorporei che potevano entrare, come
dei parassiti, nei corpi delle persone e prenderne in controllo, rendendole
tarde. Uno di loro tornò indietro con l’astronave ad avvertire i suoi simili
dell’abitabilità della Terra, gli altri 7 rimasero a vegliare sul pianeta in
attesa dei loro compagni. L’organizzazione Binardi
cominciò a studiarli dopo aver notato le stranezze della Ruglia, e
posizionarono proprio qui la loro base, dove presto sarebbe nata Paranto. Al giorno d’oggi gli alieni creano ancora
scompiglio nel mondo intero entrando nei corpi della gente e cercando di
liberare i compagni intrappolati nei corpi degli US, gli umani speciali in
grado di sopprimere inconsciamente la presenza del parassita.
Questa
è la favola che il signor Binardi ha ideato per
lasciare che il figlio e il mondo intero rimanessero all’oscuro di tutto, ma la
verità è un'altra.
Nei
primi anni dell’Ottocento uno scienziato di nome Nardo Binardi,
sconosciuto a causa del suo voler lavorare sempre isolato dal mondo intero,
riuscì nel suo intento: creare una creatura incorporea in grado di rendere un
uomo immortale. Era sempre stato il suo sogno, l’immortalità. Gli studi
giovanili lo portarono a scoprire una materia ancora sconosciuta all’uomo,
incorporea e visibile solo quando immersa in azoto liquido. Questa materia,
secondo i suoi studi, se assimilata da un umano, era in grado di accelerare la
velocità di rigenerazione delle cellule di 398 bilioni di volte. Proprio con
questa materia lui aveva creato ciò che definiva il primo “Imus”.
Usando cavie umane, sperimentò l’efficacia dell’Imus,
ma non andò tutto come sperava. La rigenerazione cellulare era talmente veloce
da far velocizzare anche il cervello talmente tanto da mandarlo in tilt. A
causa di questo, il soggetto non solo non era affatto in grado di rigenerarsi,
ma era perfino più stupido del solito. Nardo chiamò questo primo Imus “Thaxed”. Chiamando a
raccolta altri scienziati si vide costretto a creare un vero e proprio
laboratorio per sperimentare gli Imus, che decide di
ubicare nel mezzo della Forpesta, lontano dagli occhi
di tutti. Il secondo Imus che creò era ancora più
instabile del primo. Questa instabilità portò in depressione Nardo, che fece
molto spesso del male agli umani contenitori dei due Imus,
esperimenti falliti di cui lui si vergognava amaramente. Il secondo Imus venne soprannominato “Laxem”.
Con l’andare degli anni e il progredire della scienza, un altro duo di Imus fu creato, stavolta un po’ più stabili dei primi due,
ma con gli stessi effetti collaterali. Altri due fallimenti. Questi furono
chiamati “Zapixos” e “Xemit”.
Questi due Imus avevano in loro un potere particolare
però. Il primo sembrava poter manipolare lo spazio: poteva spostare gli oggetti
da un posto ad un altro, poteva cancellarli completamente, poteva persino
spostare sé stesso (o per lo meno, il contenitore) di parecchi metri. Il
secondo invece terminava le equazioni in meno di un secondo, era in grado di
rendere un posto vuoto pieno di cianfrusaglie in un battito di ciglio: sembrava
quasi poter bloccare il tempo. Ritenendoli pericolosi Nardo, diventato padre
nel frattempo, decise di rinchiuderli in un bunker sotterraneo e lasciarli lì a
marcire prima di fare qualche disastro. Rinchiusi nel bunker i loro poteri si
sopirono, e molti anni dopo, vennero liberati. Nel frattempo Nardo era morto,
lasciando le redini dell’organizzazione al figlio Bardo, ed era stato creato un
altro Imus: “Bleexod”.
Questo era nato senza i poteri che gli altri due, a loro tempo, avevano. Gli Imus erano tenuti in cattività; provando lo stesso dolore
del contenitore, i vari esperimenti erano per loro terribili, la sofferenza che
questi provavano era immensa. Quelli, poi, che venivano intrappolati negli US,
gli umani speciali in grado di reprimere l’Imus,
erano costretti a vedere morire il contenitore di morti atroci, senza neanche
avere il controllo. Ovviamente gli scienziati erano al sicuro dagli Imus: una speciale medicina creata a suo tempo da Nardo era
in grado, se iniettata tramite siringa direttamente in vena, di rendere il
corpo umano immune agli esseri. Anche grazie a questo, gli scienziati che
sperimentavano, non avevano bisogno di particolari protezioni mentre uccidevano
il contenitore. Dopo 5 Imus creati, l’unica cosa
immortale che l’organizzazione Binardi era riuscita a
creare erano proprio gli Imus stessi. Il sesto e il
settimo, però, furono l’ultimo flop. “Celiox” e “Uximolt” erano gli ultimi esperimenti falliti dei Binardi, che dopo 50 anni di esperimenti riuscirono a
creare “Deyn”, il primo Imus
che adempieva al ruolo di rendere immortale il contenitore. E il primo, e
ultimo, contenitore… fu proprio Bardo Binardi, US-06.
Quest’ultimo, dopo il successo del suo esperimento, decise di uccidere tutti
coloro che lavoravano per lui, e di distruggere i 7 Imus
fallimentari, così da poter essere il solo e unico a conoscere ciò che era
successo, il solo e unico essere immortale della storia. Quindi cominciò le sue
nuove ricerche: come distruggere Thaxed, Laxem, Zapixos, Xemit, Bleexod, Celiox e Uximolt. Ma durante le
sue ricerche i 7 si ribellarono e riuscirono a fuggire dal laboratorio. Da lì
in poi fu il caos. Tutti avevano imparato la lingua durante i loro 50-100 anni
di vita, e riuscirono a mischiarsi tra gli esseri umani. Thaxed
e Laxem, crearono scompiglio nel mondo, a causa della
loro natura instabile. Thaxed riuscì persino ad
impossessarsi di Hitler e ad attuare lo sterminio degli ebrei, perché… gli
andava. Laxem fu l’artefice dell’11 settembre. Uximolt, arrivato in Germania, rimase intrappolato in un
uomo di nome Mark. Celiox e Bleexod,
che erano lì con lui, cercarono anche di aiutarlo ma proprio non riuscirono a
far capire a Mark che non volevano fargli del male, ma solo informarlo di cosa
c’era dentro di lui. Ricorsero persino alle armi, ma Mark fuggì in Italia e per
questo anche Celiox e Bleexod
ci andarono. Arrivati lì scoprirono che Mark era in mano a Bardo, che dopo anni
di pausa, dopo essersi creato un finto nome come “cacciatore di alieni” per
eseguire in segretezza le sue ricerche, poté continuarle, avendo reclutato
altri uomini mentendo loro, e dicendogli che gli Imus
erano una minaccia per l’umanità, spacciandoli per alieni. Anche grazie a
questo molti scienziati decisero nobilmente di seguirlo per debellare la
minaccia degli alieni. Solo Bardo (che nel frattempo aveva adottato un figlio
solo per poter sembrare un essere umano normale) e gli Imus
sapevano la verità. Un’altra scoperta che fecero fu che Laxem voleva
impossessarsi di Zapixos e di Xemit, per risvegliare il loro potere di
controllare lo spazio e il tempo, e diventare un essere invincibile. Xemit era in Italia, dentro US-17, e Laxem
gli dava la caccia. Celiox e Bleexod
trovarono US-17 per primi, ma quest’ultimo, credendoli una minaccia, scappò,
fino ad arrivare vicino a casa di un certo Angelo Tardini,
dove decise di togliersi la vita non potendone più di quella vita da fuggiasco.
Xemit venne sbalzato dentro Angelo, un altro US,
US-18. Celiox e Bleexod,
costretti dalla non fiducia degli umani, si videro costretti a ricorrere alle
armi, e presto sarebbero giunti davanti all’edificio dell’organizzazione Binardi, per mettere al sicuro US-18 e catturare Laxem, che nel frattempo aveva preso il controllo di Luke,
un amico di Angelo, per potersi avvicinare a lui più facilmente. L’organizzazione
Binardi, invece, dopo anni di studi riuscì a creare
la soluzione fisiologica di ossigeno e sangue, una macchina in grado di far
continuare a battere il cuore del contenitore impedendo la sua morte, e quindi
lo sbalzo dell’Imus in un altro, e l’uscita spontanea
dell’Imus dal corpo. Al giorno d’oggi: Thaxed è in US-13, e sembra scomparso completamente; Laxem è in Luke, e sta cercando di impossessarsi di Xemit, rinchiuso nel corpo di Angelo; Celiox
e Bleexod sono prigionieri di Laxem,
nel corpo di umani innocenti; Uximolt è in Mark, che
crede nella giustizia dell’organizzazione Binardi e
che quindi sta permettendo gli esperimenti su di lui; Zapixos
è in US-16, anche lui in chissà quale luogo del mondo; e una guerra sembra in
procinto di accadere, una guerra che sconvolgerà l’equilibrio del mondo intero,
una guerra in grado di cambiare le sorti dell’intera umanità, una guerra che
coinvolge Laxem, Bardo Binardi
e… Tardoman.
«Come faccio ad essere sicuro che non sia tu che stai
mentendo?» chiese Tardoman. «Non puoi saperlo, ma
questo non ha importanza, dato che oggi, qui, morirete tutti» rispose Luke. Da
dietro gli alberi comparvero due sagome. «È troppo buio, non vedo nulla, chi
diavolo sono?!» urlò dubbioso Spith. «Che cazzo ne so?!
Coglione ci vedo quanto te!» disse, ovviamente, Batt8. «Ci penso io» disse
fieramente Tardoman, dopo aver preso un ramo molto
spesso caduto a terra. «Flame Ball» pronunciò
quest'ultimo portando la sua mano sulla cima del ramo e facendone una torcia.
Le facce delle due sagome si illuminarono e si rivelarono essere i due
individui che avevano cercato di rapire Tardoman e
Luke una settimana prima. «Vi presento Celiox e Bleexod, i miei subordinati» disse ironicamente Luke. «E tu
quindi sei Laxem giusto? Ok» disse altrettanto
ironicamente Tardoman, prima di urlare «Flame Ball! OVERWATCH È IL GIOCO DELL'ANNO!». Una
gigantesca palla di fuoco uscì dalla sua mano e venne lanciata verso i tre Imus. La torcia che aveva per fare luce cadde a terra,
facendo scoppiare un incendio nella foresta. «Pensi di essere ancora più forte
di me? In questa settimana ho imparato a controllare i miei poteri!» urlò Tardoman, ignorando l’incendio a causa del suo ritardo. «FlameStorm!» urlò di tutta
risposta Laxem, «È proprio quello che penso» aggiunse
dopo, mentre dal suo corpo tante piccole palle di fuoco uscivano e andavano
contro quella più grande di Tardoman. Il gran baccano
costrinse i 4 amici di Angelo a coprirsi le orecchie. «Beh! Almeno si può dire
che Dvok abbia le palle più grosse!» urlò iLess per farsi sentire. Un'esplosione seguì all'orrenda
battuta, altrettanto dannosa. Dopo che il fumo si era dissipato, Reality notò
che Tardoman aveva di nuovo cambiato forma. Emanava
un potere incredibile da sé stesso. Ancor più scintille avvolgevano il suo
corpo al limite della crescita muscolare. «Supreme Tardoman.
È così che ho deciso di chiamare questa mia forma al limite delle mie
capacità!» disse fiero di sé stesso Tardoman. «Ma ha
più forme di Freezer...» pensò iLess. «Anche io ho
una forma più forte, ho avuto giusto 200 anni in più di te per svilupparli, ahahahah!» rispose Laxem. «Sì
vabbè, ma 'ndòstamo, in
Dragon Ball!?» chiese sarcasticamente Reality mentre vedeva il corpo di Luke
venire avvolto dalle fiamme del flame. «È la torcia
umana!» urlò stupito (o stupido) Spith. «Ma sei
proprio un ritardato!» gli rispose Batt8. Celiox e Bleexod si fiondarono addosso a Tardoman
per far finire il lavoro al loro capo. «Non così in fretta» disse Reality
andando addosso ad uno di loro, mentre iLess andava
contro l'altro. Una scarica di pugni riempì Bleexod
mentre iLess cercava di accoltellare Celiox. Spith invece aveva paura
di tirare fuori la pistola, dato che era un'arma mortale e quindi in grado di
arrecare danni irreparabili. Batt8, vedendo Reality cavarsela bene con i pugni
andò in soccorso di iLess, che pur non essendo
affatto in difficoltà non era ancora riuscito a colpire Celiox.
«Ma che hanno questi, non rispondono ai colpi, si limitano a schivare e
sopportare...» disse Reality mentre continuava a picchiare Bleexod.
«Ti ammazzo pezzo di merda! Prendi questo schifoso bastardo! Li mortacci tua!
Testa di cazzo, muori!» urlava Batt8 mentre prendeva a frustate Celiox. iLess allora lo
accoltellò alla gamba in modo da renderlo innocuo. Reality invece aveva
picchiato Bleexod così tanto che quest’ultimo era
svenuto. «Bene, rimane solo Luke, ma questo dobbiamo lasciarlo fare a Supreme Tardoman... noi siamo impotenti di fronte a lui» disse
Reality, rosicando nell’anima. Pith aveva la pistola
in mano, puntata contro Luke. Stava tremando tantissimo, e quasi non riusciva
nemmeno a respirare. La pistola cadde a terra. Non riusciva nemmeno
lontanamente a pensare di sparare al suo amico. «Io appartengo a Laxem...» balbettava Celiox. Il
combattimento tra Supreme Tardoman e FlameLaxem andava avanti, ma il
primo sembrava non riuscire a tener testa al secondo. Anche con il TTS, anche
con la Flame Ball... niente sembrava danneggiare Laxem tanto quanto lui danneggiava Angelo. «Nonostante
tutto questo potere... non riesco ancora a vincere... questo potere... è
inutile!» urlò sconsolato Tardoman. Ma all'improvviso,
dal nulla, comparve un uomo mascherato. Non si capiva chi era in quanto un
cappuccio gli copriva la testa e un vestito grigio molto lungo nascondeva tutto
il corpo. Non toccava terra in quanto sotto i suoi piedi delle fiamme facevano
come da propulsore verso l'alto. «È arrivato Iron
Man! Non sapevo fossimo al Lucca Comics!» disse iLess.
L'uomo volò verso Laxem e con un tornado di fuoco lo
scaraventò sopra un albero. Poi volò verso iLess e
Reality, li prese e si alzò in cielo con loro, scomparendo insieme ai due. Celiox, dopo aver strisciato verso la pistola la prese e
sparò a Spith, che guardava atterrito la scomparsa
dei suoi due amici. Lo prese proprio sulla schiena, e poi svenne, sfinito dal
dissanguamento della gamba. Spith cadde a terra.
Batt8 corse verso di lui piangendo. Tardoman non
riusciva più a muoversi. Aveva perso tre amici nel giro di pochi secondi. La
tristezza però si trasformò presto in spensieratezza, dovuta alla disperazione.
La sua mente era diventata vuota. Un simbolo era comparso sulla sua testa, la
cicatrice sull'occhio era scomparsa, così come tutte le sue ferite. Batt8,
guardandolo, vide il simbolo. «Omega...? Omega... Tardoman?»
vaneggiò. Laxem, distrutto dal tornado dell'uomo
misterioso, si scagliò contro Omega Tardoman con un ultimo
impeto di rabbia, ma venne scagliato via da una Flame
Ball piccolissima ma molto molto densa. Omega Tardoman
però non riuscì a mantenere la calma per molto, presto cominciò ad urlare
mettendosi le mani nella testa. Tantissime Flame Ball
colpivano tutti gli alberi intorno causando varie esplosioni. Intorno a loro
poi cominciò a cambiare tutto. Una valle desolata sostituiva la foresta. Tardoman impazzì. La valle desolata venne presto risostituita dalla Forpesta, poi
da una città, poi di nuovo dalla prima. Finché Batt8 non prese la pistola di Spith e non gli sparò ad un braccio, dimostrando
incredibili doti da cecchino, per fermarlo. Un’ultima esplosione fece sbalzare Spith e Batt8 verso l'alto, molto in alto, e poi
tutt'intorno cambiò tutto di nuovo. Si ritrovarono in una specie di
laboratorio. Tardoman era di nuovo nello stesso punto
dal quale era scomparso prima di ritrovarsi nella Forpesta,
a pochi passi dall'edificio dei Binardi. Laxem, Celiox e Bleexod erano scomparsi, probabilmente fuggiti. Tardoman tornò nella sua prima forma dopo essere caduto a
terra per il dolore del braccio. Guardando verso dove aveva fatto volare Batt8
e Spith vide l'edificio dell'organizzazione. Con il
braccio dolorante si recò lì. Ma svenne davanti all'edificio. Batt8, nel
laboratorio, cercando qualcosa per fermare l’emorragia di Spith,
trovò quattro capsule ognuna contenente un oggetto diverso. Due biglietti erano
appoggiati su due capsule, una con una spada e una con un braccio meccanico. Il
primo recitava "Stiamo bene. Starà bene anche lui, non morirà. È
speciale.", mentre il secondo "Presto torneremo. Tu prendi la frusta,
a lui devi dare il fucile.". Erano tutti scritti in maniera sbrigativa,
come se chi li aveva scritti non avesse avuto il tempo di farlo. I due
biglietti erano firmati "iLess" e
"Reality".
«Ehi, qui c'è un bambino! Dimmi tesoro, ti sei perso?».
Queste furono le prime parole che ricordava Angelo. Era comparso vicino
all'edificio dell'organizzazione Binardi, il 6
febbraio del 2003. Anche per questo, da quel momento in poi, quella sarà la
data del suo compleanno. Aveva circa sei anni, e non ricordava niente. «Come ti
chiami, piccolo? Ti sei perso? Vuoi che ti aiuti a trovare la mamma?» chiese la
signora che lo aveva ritrovato. Aveva i vestiti distrutti, e non ricordava
niente. «Scappa». Quella fu la sua prima parola. «... come ti chiami?» gli
domandò la donna. «Angelo...» rispose lui. «Il cognome? Così riusciamo a
ritrovare i tuoi genitori» gli disse gentilmente la signora. «Angelo... senza
cognome...» gli disse lui. «Ok, per adesso ti porto a casa mia... io mi chiamo WakataTardini, tanto piacere».
30 NOVEMBRE 2016
«D-dove sono...?» chiese Angelo, dopo essersi
svegliato. «Sei dove eri qualche giorno fa... stessa stanza, stesso letto»
rispose Bewd. «Adesso ti prego di spiegarmi cosa
diavolo ti è successo» aggiunse subito dopo. «N-non... dove sono i miei amici?»
domandò Tardoman ignorando Bewd.
«Non lo so. Non ignorarmi. Rispondi a quello che ti ho chiesto» gli disse
quest'ultimo. «Devo andare» gli rispose il tardo, alzandosi violentemente dal
letto. Ma poi, dolorante, si ributtò su questo. «Ti sei dimenticato che ti
hanno sparato al braccio?» chiese sarcasticamente Bewd.
«Ok... dammi il mio 3DS e ti dirò tutto...» disse Tardoman.
«Ce l'hai sul comodino, l'hai dimenticato lì dall'ultima volta» rispose
vincente il figlio del signor Binardi. «Merda».
17 GIUGNO 2005
«Ci rinuncio» disse Wakata. «Non
scoprirò mai da dove sei venuto, dannazione» aggiunse poi. «Dai, rinuncia,
mamma» le disse Angelo, che ormai aveva 8 anni. «Da dove vengo è ok, credo,
altrimenti sarei un delinquente, non pensi? A me piace stare con te, mi piace
essere Angelo Tardini, ormai mi sono abituato. Magari
farò come nei film e da grande indagherò sulle mie origini, ma per ora va bene
così» concluse il bambino. Wakata si mise a pensare. «Non
riesce nemmeno a vincere un gioco come Pokémon
Rubino... forse ha qualche forma di ritardo, anche se non l'ho notata fino ad ora...»
pensò. «Nooo! Mannaggia a te Rocco Petri! Un giorno
ti batterò con il mio Slowpoke!» urlava nel frattempo
Angelo. «Senti Angelo, sei sicuro che non ricordi proprio nulla? La prima cosa
che mi hai detto 2 anni fa è “scappa”, non ti fa ricordare davvero nulla?»
chiese poi la madre. «Te l'ho detto, tutto quello che ricordo da prima di quel
giorno è che mi chiamo Angelo, allora avevo 6 anni e che stavo scappando da
qualcosa... ma poi il vuoto» rispose il figlio. «Cosa?! Non me l'avevi mai
detto! Ma che cavolo, da chi scappavi?! Perché non me l'hai detto?! Sei forse
scemo?!» gli urlò contro Wakata. «Ah, ehm... non lo
so, non mi sembrava importante» chiarì Angelo, confermando alla donna il suo
ritardo.
30 NOVEMBRE 2016
«Cazzo, ho perso! E pensare che io avevo un team
competitivo mentre il mio avversario aveva il team dell'avventura... secondo me
ha barato, ho usato frustrazione col mio Slowbro ma
non ha avuto effetto sull'Aegislash avversario, è
impossibile!» urlava lamentandosi Angelo, mentre Bewd
lo guardava, capendo di aver sottovalutato il suo ritardo. «Ehi, allora puoi spiegarmi?»
chiese quest'ultimo. «Maledizione, me li potevi dare 5 minuti in più per svagarmi...
tanto non posso muovermi da questo letto, almeno fammi pensare ad altro!» gli
rispose il sempre più tardo. «Senti, mi hai scocciato!» disse Bewd, togliendo il 3DS dalle mani di Angelo e sbattendo le
sue spalle contro il muro dietro al letto. «Mi dici che cazzo è successo o devo
rispedirti a calci nel culo per strada? Perché ti hanno sparato? Chi... chi è
mio padre?!» domandò il ragazzo, lasciando sconcertato il ferito. «Come...
perché questa domanda?» chiese Dvok. «Pensi che sia
stupido? Beh hai ragione, ma ho capito che mio padre nasconde qualcosa...»
rispose Bewd. «Ok... però non reagire male, ti racconterò
cosa mi è successo e quello che è stato raccontato a me» disse Dvok. «Sono tutt'orecchi» disse Bewd.
8 OTTOBRE 2011
«Mmmh... non so, dovrei
iscrivermi a questo sito...?» si stava chiedendo Angelo mentre navigava su
internet. Aveva trovato un sito dove ragazzi con un passato burrascoso o
parecchio spiacevole potevano ritrovarsi e conversare. Un sito dove chi non va
d'accordo con la vita poteva trovare con chi andare d'accordo. Le recensioni
sembravano positive, in particolare fu attratto da quella di un utente chiamato
Spith, che sembrava particolarmente tarda. “Questo
cazzo di sito è una cazzo di figata, cazzo!” recitava un'altra recensione. «Da
dove vengo era ok, ma comunque sono un bambino comparso dal nulla con un
amnesia quasi totale, sarà abbastanza spiacevole?» pensava il tardo. «Un sito
dove chi non va d'accordo con la vita può trovare con chi andare d'accordo...
Accord. Sembra proprio che mi farò dei nuovi amici!» continuava a pensare. La
schermata dell'iscrizione richiedeva un nome utente. «Un nome utente... mmmh... da dove vengo è ok... D... v... e... o... k.... Dveok, sembra figo!» decise Angelo. «Cosa?! Questo nome
utente non è disponibile? Che palle! Beh, proviamo a togliere la e... sì dai,
mi chiamerò Dvok!».
2 GENNAIO 2086
«Beh, quel giorno decisi di iscrivermi ad Accord,
bello no?» disse Angelo, che sedeva ad una tavola con 6 posti, di cui uno
ancora vuoto. «Beh, ammetto che è una bella storia, ma quello che abbiamo
vissuto dopo lo è stato di gran lunga di più!» chiarì Luke. «Ormai dovrebbe
essere qui quello stronzo, ci sta mettendo parecchio. Beh, in fondo lo sappiamo
tutti che è testardo, giusto cazzoni?» chiese in modo molto rude Batt8, mentre
gli altri ridevano. «Che posto strano, comunque...» disse Angelo. «Dai non
pensarci, anzi, pensa a questo: lo rivedrai dopo tutto questo tempo!» disse
Luke, consolando Dvok. «E tu pensa che figata è la
nuova generazione di Pokémon! Hanno raggiunto la
soglia dei 5000 Pokémon totali, i nuovi titoli sono “PokémonPast” e “Pokémon Future”!» urlò il tardo, parlando di tutt'altro. «Oh,
finalmente è arrivato, così siamo al completo!» disse Luke. «Ragazzi! Da quanto
tempo!».
8 OTTOBRE 2012
«Oggi è un anno, un anno che sono su questo sito!»
disse Dvok. «Figo, io quasi due» rispose Spith. Angelo poi udì il campanello. «Ehm, scusate, devo
andare a vedere chi è» disse poi il ragazzo alzandosi. Fuori dalla porta udiva
un uomo parlare al telefono. «Eeeeeeh! Dai Mick, ci
sentiamo dopo che ora devo lavorare. Salutami Jin, mi
raccomando. Ah, ehm, volevo dire studiare. Giuro che ho 15 anni! Non ne ho 23. Giurooo! Ok, menomale che mi credi. Ciau
Mick!» così si chiudeva l'imbarazzante chiamata. Dopo la fine della conversazione
Angelo aprì la porta. «Salve, mi chiamo Will e sono un agente della CIA. È lei
Angelo? Devo farle qualche domanda». Dopo un lungo
interrogatorio Will prese una siringa. «Non mi sei stato per niente utile,
amico. Eeeeeeh dai adesso vado che mi sta chiamando
la mia cara Jin. Ti prego di stare fermo così ti
ficco... nnngh, ok, questa siringa... nel collo»
disse Will mentre il corpo di Angelo cadeva inerme a terra per gli effetti
della siringa. Ma la porta di casa si aprì all’improvviso e Will scappò in maniera
molto goffa dal retro. «Angelo! Cos'è successo?!» chiese urlando Wakata, di ritorno dallo shopping. «Uhhh...
ho aperto la porta... e poi non ricordo più niente...». Per strada nel
frattempo Will era al telefono. «Scusa Jin, è il mio
capo, ehm, professore, ti metto un attimo in attesa tesò. Capo, sì, non era
lui. Sembra che dovremo cercare Xemit da un'altra
parte».
«...ok, devo ammettere c-che hai una grandissima
f-fantasia, ma ora smettila» balbettò Bewd. «Ti dico
che è la verità! Devi credermi!» urlò Tardoman. «Stai
zitto! Quando mio padre sarà di ritorno da... qualsiasi cosa stia facendo ormai
da giorni... gli dirò quello che mi hai detto! E io che ti ho pure aiutato!»
disse Bewd andandosene e sbattendo violentemente la
porta. Batt8, che era nel condotto dell'aria aveva sentito tutto, e appena la
porta si chiuse saltò giù. «Batt8! Cosa ci fai qui?!» disse Tardoman.
«Stai zitto, o ci sentiranno, ritardato del cazzo...!» “urlò” sottovoce la
ragazza. «Invece di stare qui nella tana del cattivo a perdere partite su Pokémon Sole contro dei nabbi
vieni con me e andiamocene da qui. Poi ti racconterò tutto, dal momento in cui
ci siamo separati ad ora. Ma ora vieni!».
Nel frattempo il signor Binardi
era di ritorno alla sua dimora. «Ciao Mark, come va? Ti hanno trattato bene?»
chiese quest'ultimo dopo che era arrivato nella stanza dove veniva sperimentato
la soluzione fisiologica di sangue e ossigeno grazie al corpo di Mark. «Tsètsè tutto bene, anche se queztiezperimentiztanno cominciando a diventare un po' dolorozi»
rispose l'ingenuo US. «Tranquillo, sono tornato proprio per l'evento speciale!
Stasera te ne andrai di qui! Dobbiamo fare solo l'ultimo esperimento sul
dispositivo, appena puoi recati nella stanza 45 al quinto piano, lì ti
aspettano delle persone» gli comunicò Bardo. «Davvero? Ma cosa farò quando me
ne andrò? Mi daranno di nuovo la caccia, tsètsè!» disse preoccupato Mark. «Di questo non devi
preoccuparti, dico davvero. Ti ho mai deluso fino ad oggi? Abbi fiducia in me,
e... vivi la tua vita» chiese il signor Binardi.
Mentre Mark, allora, si stava recando alla stanza 45, Bardo disse ad un suo
assistente di prendere 5 dipendenti non vaccinati, e quindi non immuni agli Imus, e di portarli alla stanza 45 al più presto.
Nel frattempo Batt8 aveva portato in una casa
abbandonata lì vicino Tardoman, che si ricongiunse
anche con Spith. Anche se era svenuto. «Non si
sveglia da quel merdoso giorno, ma non è morto, il cuore batte... ho paura che
sia in coma, cazzo. Non possiamo portarlo all'ospedale, ci troverebbero subito.
Ho estratto il proiettile, ma non ho idea dei fottuti danni... potrebbe
rimanere paralizzato per sempre anche se si sveglia...» chiarì Batt8.
«Cavolo... aspetta, hai detto... quel giorno? Quanti giorni sono passati?»
chiese il tardo. «Tre, immagino tu sia rimasto svenuto per gran parte del
tempo. Non potevi leggere la data dal 3DS?» rispose e chiese la ragazza.
«...merda» sussurrò Tardoman, che per l'ennesima
volta rendeva fede al suo nome. «Tre giorni fa, dopo tutto quel cazzo di
trambusto, mi sono ritrovata con Spith in una specie
di stanza da laboratorio, dove all'interno c'erano 4 grandi capsule. Ognuna
aveva un nome... cazzo, non ci crederai ma c'erano scritti i nostri nomi, anche
se il tuo e quello di Luke non c'erano. Ho preso gli oggetti, sono laggiù. C'è
un braccio meccanico che a quanto pare appartiene a Reality, per me una frusta
elettrica e allungabile, una spada per iLess e un
fucile da cecchino che dovrebbe essere di Spith.
C'erano anche due cazzo di biglietti... biglietti molto vecchi, direi di molti
anni fa, con su scritto dei messaggi da parte di... Reality e iLess. Non so come sia possibile ma è così... c'era scritto
di prendere gli oggetti, che Spith non morirà perché
è “speciale” e che presto torneranno. E non farmi domande su questo, brutta
testa di cazzo, perché non ci ho capito niente nemmeno io. Ho preso gli oggetti
e ho preso l'unica uscita che ho visto. Una botola molto molto profonda. Per
portare le armi e Spith ci ho messo circa una
giornata, che palle. La botola portava nelle fogne, ho notato che chiusa
l'uscita dalle fogne, questa si notava appena, probabilmente non la usa nessuno
da anni. Uscendo mi sono ritrovata sul marciapiede. Ho capito subito,
guardandomi in giro, che la stanza di prima era dentro quella merda di edificio
dell'organizzazione Binardi. Ho portato qui Pith e sono stata un giorno ad aspettare il suo risveglio,
dopo che gli avevo estratto la pallottola. Poi ho capito che non potevo stare
con le mani in mano come una cogliona e sono venuta a prenderti. Questo è
tutto...» raccontò Batt8, sempre molto fine con le parole. «È più complicato di
quanto pensassi. Chissà dove sono iLess e Reality...
quei due per me sono sempre stati strani. Dalla prima volta che li ho guardati
in faccia ho sempre avuto la sensazione di averli già visti prima. Spero stiano
bene...».
Intanto, nella stanza 45, Mark era disteso e legato.
Intorno a lui c'erano 5 persone ferme mentre uno scienziato stava facendo
chissà cosa con una soluzione fisiologica di sangue e ossigeno (SFSO). Una
vetrata divideva quelle persone da Bardo, che guardava concentrato il tutto. Lo
scienziato lo guardò, e lui con la testa fece cenno di procedere. Un'iniezione
fece accelerare di moltissimo il battito di Mark che cominciava ad agitarsi, e
poi un trapano gli squarciò il petto, mettendo a nudo il cuore. Ascoltando le
urla di dolore e disperazione di Mark, lo scienziato prese in pochi secondi il
cuore e lo mise nella SFSO prima che smettesse completamente di battere. Mark,
ancora vivo per poco, diventava sempre più bianco. Con le ultime forze rimaste
alzò la testa e guardò Bardo, che stava sorridendo. Disse qualcosa che Bardo
non sentì e morì. Il tutto era avvenuto nel giro di 10 secondi, e le 5 persone
intorno al cadavere erano rimaste impassibili. Lo scienziato poi, dopo un lungo
sospiro attivò un pulsante. “MECCANISMO DI RILEVAMENTO IMUS ATTIVO” si sentì.
Le luci si spesero, e l'unica cosa a rimanere fosforescente al buio fu il
dispositivo che conteneva il cuore. Le luci si riaccesero. L'esperimento era
riuscito. Bardo entrò nella stanza, disse ai 5 di andare via e chiese allo
scienziato cosa avesse detto Mark prima di esalare l'ultimo respiro. “Erwirddichtöten” disse lo scienziato, evidenziando il fatto che
non aveva idea di cosa significasse. Bardo fece una smorfia e poi disse
«qualsiasi cosa abbia detto, l'unico dato di fatto è che l'esperimento è
riuscito. Uximolt è dentro questo dispositivo e mai
ne uscirà. Ce ne mancano altre... sei».
Erano passate due settimane dalla fuga di Tardoman dall'edificio Binardi. A
terra, vicino al corpo di Spith, ancora in coma,
giaceva il giornale che recitava la data 3 dicembre 2016. Il titolo di punta
era “Corpo di un immigrato tedesco mutilato ritrovato in una discarica di Paranto”. Un'atmosfera molto cupa aleggiava nella casa
abbandonata, dove Batt8 dormiva appoggiata al corpo di Pith,
aspettando il suo risveglio, e Tardoman guardava il
vuoto, pensando alla situazione orribile in cui erano. Al che Batt8 si svegliò.
La sua faccia si rivolse verso Pith con curiosità,
per poi tornare triste nel vedere le sue condizioni. «I genitori di Luke
saranno molto preoccupati per lui, non credi?» chiese Tardoman.
«Beh, hai visto tu stesso che si parla ovunque della sua scomparsa, cazzo...
devono aver fatto un fottuto casino i suoi» rispose Batt8. «Tra meno di due
settimane è Natale e guarda dove siamo, che schifo» disse malinconico il tardo.
«Già, bella situazione di merda» disse la rude.
Nell'edificio Binardi,
intanto, Bewd aveva preso una decisione. Recatosi dal
padre comincio a parlargli. «Papà, so tutto» disse. Raccontò di come era venuto
a conoscenza dei fatti e spiegò questi ultimi. «So che adesso nella tua testa
stai pensando a come uccidermi per mettermi a tacere, ma io non voglio in alcun
modo ostacolarti, anzi voglio aiutarti. Sei tu che mi hai cresciuto, e
nonostante le bugie io ti ho sempre voluto bene. Quindi permettimi di aiutarti,
insieme metteremo a tacere tutti i restanti Imus,
cominciando da Tardoman» disse Bewd.
«Bewd, io-» disse Bardo venendo interrotto dal
figlio. «No, non sono Bewd, non sono più il ragazzo
che online si metteva a cercare comportamenti ritardati per poi riferirteli.
Sono il ragazzo che nel mondo reale catturerà gli Imus
insieme a suo padre e lo renderà l'unico essere immortale che il pianeta mai
vedrà. Sono il figlio di Bardo Binardi, il nipote di
Nardo Binardi. Io sono... Lardo Binardi!».
«Bene. Allora, Lardo, dominiamo il mondo insieme» disse sogghignando il padre,
con tono di approvazione. «Comincia col farmi un favore, nella stanza 66
troverai vari distintivi, divisi in lettere. Vai alla W, e prendi quello di
Will Aslat, poi daglielo. Dovrebbe tornare qui tra
qualche ora da un'ispezione» continuò Bardo. «Immaginavo... non esiste nessuno
del governo che sa degli Imus vero? Quando ho salvato
Angelo l'ho portato via dai tuoi subordinati... per portarlo direttamente a te.
Veramente astuto, tenermi all'oscuro di tutto non è stato inutile» disse
impressionato Lardo. Dopodiché fece un cenno con la testa al padre e si
incamminò verso la stanza 66. Bardo invece andò verso la stanza 13, dove all'interno
c'erano due ragazze. «Tutto bene? Will è in gamba, ma molto goffo e pigro...
per invogliarlo a lavorare come si deve devo per forza ricorrere a voi. Questo
è il pagamento di questo mese, mi raccomando, continuate a fargli credere di
essere sue amiche. Sarà pure un pervertito ma è il mio uomo migliore... ci vediamo
Jin, Mick» disse Bardo. «Certo capo» risposero all'unisono
le due.
Dalla casa abbandonata, nel frattempo, si sentivano
degli urli. «Si è svegliato! Si è svegliatooo!»
urlava Tardoman. «Lo so coglione, sono qua anche io,
ma non devi urlare davanti a una cazzo di persona che si sveglia da un coma,
rincoglionito» rispose asciugandosi in modo rude le lacrime Batt8. Spith balbettava qualcosa ma non si capiva bene quello che
diceva. «Ciao Spith» diceva Tardoman.
Dalla sua bocca allora uscì un “we” chiaro e
coinciso. Dopo avergli portato da mangiare e da bere, lo fecero riposare per
un'intera giornata. La mattina dopo gli raccontarono tutto quello che era
successo da quando gli avevano sparato. «Quanta roba mi sono perso» disse Spith. Poi diventò molto serio. «Ragazzi, per favore, dobbiamo
andare a salvare l'Imus» disse il ferito. «Cosa? Aspetta
ma cosa ti salta in mente?» rispose con una domanda Tardoman.
«Me lo sento, dobbiamo andare, dobbiamo salvare Uximolt»
continuava Spith. «Ma ti ricordi pure il nome? Io mi
ricordo solo quello di quei 3...» disse Angelo. «Tu sei un tardo di merda, è normale»
disse zittendolo Batt8. «Questi Imus sono vittime...
vittime di quel Bardo! Persino Laxem è una vittima,
la sua instabilità mentale è dovuta agli esperimenti! Vi prego, salviamo Uximolt! Avete le armi, no?» insisteva Spith.
«Avete? Anche tu hai il fucile» disse Tardoman. «No,
non appartiene a me. Un cecchino? Io? Non hai visto come maneggiavo quella
pistola? Guarda che ho visto tutto. Dopo che mi hanno sparato ero cosciente, ho
visto come Batt8 ha centrato in pieno il tuo braccio. È lei che deve prenderlo.
E poi dai, cosa ci farebbe con una frusta?» continuava Spith.
Batt8 era perplessa, ma poi prese una decisione. «Ha ragione» disse. «Cosa?! Ma
sei impazzita?» le urlò contro il tardo. «Decisione presa, ora aspettiamo
qualche giorno che Pith si riprenda e poi andiamo,
cazzo» disse la ragazza. «E poi che facciamo?» chiese Dvok.
«Poi aspettiamo iLess e Reality» rispose Spith. «Porterò uno zaino con le loro cose, non si sa mai»
continuò. «Merda, ormai sono quasi 3 settimane che non abbiamo notizie di
loro... a parte quei cazzo di vecchi e inspiegabili biglietti» disse un po'
triste Batt8. «Tranquilla, sono sicura che stanno bene. Li hanno scritti loro
quei biglietti, hanno detto che torneranno e noi li aspetteremo» disse
stranamente Tardoman, in un momento di non-ritardo. «Com'è
che sembrate meno tardi del solito?» disse Batt8. «È risaputo che voi due siete
i tardi del gruppo, comportatevi da tali, merda!» continuò. «Sentite, ma ora
che siamo in questo pasticcio... che ne direste di abbandonare i nostri nomi
virtuali? Mica stiamo su Accord, chiamiamoci con i nostri veri nomi!» propose Spith. «D'accordo» rispose Angelo. «No, questo vorrebbe
dire che ci stiamo arrendendo ai fatti, cazzo! Non lo posso permettere, porca
puttana, per me voi sarete sempre i miei cazzo di amici Spith
e Dvok!» disse invece Batt8. «Va bene, forse hai
ragione, J-» disse Tardoman venendo poi interrotto
dalla ragazza. «Ho detto niente veri nomi, coglione» disse in modo rude Batt8,
zittendo Tardoman.
Vari giorni passarono... i 3 ragazzi decisero di
andare all'edificio il 25 dicembre, il giorno di Natale. «La missione “Buon
Natale” comincia, andiamo a liberare Uximolt!» disse Tardoman.
«Auguri Rick! Buon compleanno!» disse la mamma di
Rick. «Soffia ed esprimi un desiderio» continuò. «Vorrei che p-» stava per dire
il piccolo, venendo poi interrotto dalla madre. "Non devi dirlo ad alta
voce!» specificò quella. «(Vorrei che papà fosse qui)» penso il piccolo Rick
prima di spegnere le quattro candele sulla torta.
14 MARZO 1889
«Dove diavolo siamo?!» disse Reality. Il tizio col
cappuccio, subito dopo aver portato iLess e Reality
in un posto sconosciuto gli diede una specie di pietra con sopra incisa una
parola in greco: ταρδομεν. Poi si
dileguò nel nulla. «Intrusi! Eliminateli!» disse una persona col camice bianco.
Subito dopo due persone vestite con un abito nero unico per busto e gambe,
aderente alla pelle e che arrivava al collo, attaccarono i due ragazzi, ancora
confusi per quello che stava succedendo. «Ehi fermi! Non sappiamo neanche
perché siamo qui!» disse iLess, ma era troppo tardi.
Uno dei due aveva già colpito il braccio destro di Reality con delle fiamme
simili a quelle di Tardoman. Ma poi si fermarono.
Guardarono indietro verso lo scienziato e gli andarono addosso. Fu questione di
attimi, prima che questo venne ucciso brutalmente dai due, che dopo il fatto
presero iLess e Reality e li portarono in una stanza.
«Diteci chi siete e quello che sapete» disse uno dei due. Una sagoma corse
verso di loro. «Non dite niente a questi due. Fidatevi, parlate con me, saprò
spiegare loro la situazione diversamente» disse. «Lorpy…»
disse l’altro dei due.
21 NOVEMBRE 2001
«Forza papà!!!» urlava Rick. Erano all'incontro
decisivo di boxe dell'anno. Si sfidavano Frag e Sfracellozzi per il titolo di campione. L'incontro fu
mozzafiato. Nessuno dei due riuscì a mettere KO l'altro, quindi già si pensava
di dover andare ai punti. Ma con tenacia Frag riuscì
a stendere l'avversario con la sua tecnica più forte, chiamata “La mummia”. La
folla era in delirio. «E il titolo di campione va a... Frag!!!
“Sfinge dell'Egitto” è riuscito a mettere KO Crimson “Il Mentone” Sfracellozzi!» urlò il commentatore.
Nei camerini il piccolo Rick andò ad abbracciare il
padre. «Papà! Oggi faccio 5 anni! Vieni a casa con noi a festeggiare?» chiese
il figlio. «Scusami figliolo... ho delle cose molto importanti da fare... sarà
per il prossimo compleanno...» rispose il padre. Dopo un abbraccio tra marito e
moglie quest'ultima tornò a casa col figlio. «Vedo che hai capito come stanno
le cose, “Sfinge dell'Egitto”» disse una sagoma nell'ombra.
14 MARZO 1889
«Merda... beh direi che è un piacere conoscervi... i
vostri nomi?» chiese uno dei due uomini in nero. «Io sono iLess
e questo vicino a me che sta soffrendo per colpa vostra è Reality. Non è che
fareste qualcosa?» disse ironicamente iLess. «Aaah! Aiuto, fa male!! Morirò!!! Aiutooo!!!!
Cazzo fate qualcosaaa!!!!!» urlava nel frattempo
Reality. «È vero, mi ero dimenticato... beh mi sa che quel braccio ormai...»
farneticava l’uomo che i due chiamavano Lorpy. «Cosa?!
No ehi aiutooo!» vaneggiava Reality. «Beh portiamolo nella
“stanza” allora» disse l'altro uomo in nero. «Portatemi nella stanza vi pregooo!» continuava Reality. «Ok, io nascondo il cadavere
dello scienziato, voi portatelo lì» acconsentì l'uomo parlando coi compagni.
Mentre andavano videro passare due bambini che si prendevano a spallate
giocando a pallone. «Ehi Xemit, torna qui!» disse Lorpy. «Mi chiamo Pierbiondo, non
Xemit! Uffa!! E sto giocando con Ottimo!!! Lasciaci
giocare ti prego!!!!»
21 NOVEMBRE 2003
«Ehi oggi è il compleanno di mio figlio... posso
passarlo a casa? Ti prego...» disse “Sfinge dell'Egitto”. «A me non frega
niente di tuo figlio, dovresti saperlo. Quindi se non vuoi che muoia lo stesso
giorno della sua nascita comincia gli allenamenti» rispose il signore basso e
grasso. Dopo un momento di silenzio Frag urlò «No!!!».
Nel frattempo a casa la mamma di Rick comincio a spiegare a quest'ultimo la
situazione. «Rick, oramai hai 7 anni dovresti capire se ti faccio un discorso
serio... da dove comincio... 5 anni fa un uomo cattivo vide tuo padre, un
pugile in erba, e ne fu subito entusiasmato. Si propose come manager, e tuo
padre accettò. Ma da quel momento cambiò tutto: papà fu costretto ad allenarsi
duramente giorno e notte finché un giorno non si ribellò all'uomo cattivo. Non
voleva più quel programma estenuante. L'uomo, però, vedeva papà come una
macchina per fare soldi. Aveva un fisico eccezionale tanto che con un duro
allenamento, il manager pensava di poterlo far arrivare in alto... quindi
cominciò a minacciarlo. Se si fosse opposto, l'uomo cattivo ci avrebbe fatto
del male. Quindi papà cominciò ad essere sempre più assente da casa… e infatti
ha vinto per tre volte di fila il titolo di campione d'Europa, come previsto
dal manager... e-» il racconto della mamma fu interrotto da una telefonata. «Pronto?
... c-cosa?!»
14 MARZO 1889
«Ciao, mi chiamo Lorpy, e
come avrete capito… dobbiamo parlare» disse l’uomo col camicie grigio. Era un
uomo sulla sessantina, ma dalla faccia si capiva l’esperienza da uomo di
scienza che aveva alle spalle. iLess e Reality erano
stati portati in una stanza unica nell'edificio, accessibile dalle fogne.
Dentro c'era lo scienziato e altri quattro uomini dalle tute nere attillate. «Ma
cosa siete, ladri?» disse iLess. «Ti presento
tutti... loro sono Thaxed, Laxem,
Zapixos e Uximolt. Il
bambino è Pierbiondo ed è US-04. Dentro di lui c'è Xemit. Quello che vi ha portato qui è Bleexod,
quello che è andato a nascondere il cadavere è Celiox.
L'altro bambino è Ottimo, un orfano che ho accolto sotto il mio stesso tetto,
ma è omosessuale. Credo abbia anche fatto cambiare sponda a Pierbiondo…»
disse Lorpy. «E io mi sposerò con Ottimo da grande
perché ci vogliamo tanto bene!» aggiunse Pierbiondo. «Voi
siete... gli Imus?!» urlò iLess.
«Mettete a dormire il tizio muscoloso, devo fare qualcosa per il suo braccio»
disse Lorpy. «Ascolta tipo strano, è vero che vieni
dal futuro? Cosa faccio io nel futuro? Non è che per caso sono diventato il padrone
incontrastato del pianeta?» disse Laxem,
sghignazzando. «D-dal futuro? Aspetta cosa?!» si chiese iLess,
mentre Reality veniva steso sul letto. «Beh è palese cosa è successo. Xemit del futuro vi ha portato qui, non so perché, ma a
quanto pare era importante! O almeno così la pensa Lorpy» continuò Laxem. «Tu sei Laxem... tu... tu,
brutto...» disse iLess, che venne però bloccato da Lorpy. «Ascolta, qualsiasi cosa farà nel futuro ora non
l'ha fatta, non toccarlo. In secondo luogo è meglio se non dici nulla del tuo
futuro. Hai mai sentito dei paradossi temporali?» disse Lorpy.
«Ma loro nel futuro non si ricordano di me... com'è possibile?» chiese iLess. «Amico, è il 1889... non so da che hanno vieni, ma
sono quasi sicuro che in 100 anni il volto di una persona si dimentica...»
rispose Lorpy. «Io non dimentico niente, se vi ho
incontrato nel futuro e non vi ho detto niente di questo era perché non volevo,
fidatevi». Disse Laxem. iLess
si avvicinò a Bleexod e disse «Tu e Celiox... non fidatevi di lui».
21 NOVEMBRE 2003
«Io non...» nessuno aveva parole. Negli spogliatoi
della palestra di Frag vennero ritrovati due
cadaveri, quello del manager e quello dello stesso Frag.
«Signora, non si agiti... le spiego cos'è successo. Sembra che i due abbiano
avuto un litigio... suo marito ha... beh... 7 pallottole in corpo... sembra che
nonostante il manager gli avesse sparato questo stesse continuando a
picchiarlo. Il manager è morto di infarto... forse un pugno troppo forte sul
cuore... suo marito ha lottato fino alla fine...» disse il poliziotto.
21 NOVEMBRE 2012
«E... e poi?» chiese Batt8 su Accord. «Da quel giorno
in poi mi sono allenato per portare avanti il sogno di mio padre... e ora sono
abbastanza bravo, credo. Nonostante tutto, il mio sogno non è mai stato
realizzato, per questo... mi sono iscritto su questo sito col nome di Reality».
«Il
piano per la vostra fuga è pronto. Nonostante tutto, in quasi un mese, non
siamo riusciti a far tornare al loro tempo Reality e iLess
con i poteri di Xemit... un bambino non può ancora
sviluppare tale energia a quanto pare. Siamo anche riusciti, però, a convincere
Bardo a non uccidere il piccolo per continuarne gli esperimenti... il problema
è che non si farà scrupoli a distruggere tutti voi appena scoprirà come. L'ha
detto a tutti... di trovare un modo per uccidervi o almeno sigillarvi. Vi chiama
“scarti di laboratorio” quando non ci siete... vi tratta come dei fallimenti.
Per questo faccio il doppio gioco, per questo voglio aiutarvi a scappare da
questa prigione. Basta esperimenti, basta morti, voi avete dei sentimenti, gli
US hanno dei sentimenti... IO ho dei sentimenti. Per questo mettiamocela tutta
e mettiamo in pratica il piano di fuga!». Fu questo il discorso di Lorpy, un discorso che fece da preludio a quello che poi
Bardo avrebbe chiamato “l’incidente dei 7”.
25
DICEMBRE 2016
“ALLARME,
ALLARME, INTRUSI NELL'ALA EST”. «Correte, vi copro io cazzo!» urlò Batt8. Spith e Tardoman stavano correndo
ignorando tutti coloro che cercavano di bloccarli, i quali venivano fermati da
un proiettile sulla gamba o sul braccio da Batt8. «Come facciamo a sapere dov'è
Uximolt?!» chiese Angelo correndo. «Non lo so… ma
intanto… abbiamo trovato qualcun altro» risposte l'amico ansimando. Tardoman si girò e vide un robot gigantesco con all'interno
una capsula con del liquido giallo. Guardando in alto vide Bewd
che comandava il gigante. «Ehi Bewd! Lasciaci
passare!» gli disse Dvok. «No... il mio compito è di
fermarvi, ed è quello che farò!» gli rispose Lardo Binardi.
«Ascolta, io e Batt8 non possiamo fare nulla contro questo coso... lo affidiamo
a te. Lo so che è dura ma sono sicuro che puoi farcela con i tuoi poteri!»
disse Spith ad Angelo, con la fretta di andare a
salvare Uximolt. «Ma lui mi ha salvato... più di una
volta... non ce la faccio a fargli del male» disse Tardoman
in preda alle emozioni. Nel frattempo Batt8 continuava a bloccare tutti,
ricaricando il caricatore a velocità assurde. «Ehi cazzoni, potreste darvi una
mossa? Qui mi sto facendo il culo!» chiese gentilmente la ragazza. I sottoposti
di Bardo, allora, cominciarono a tirare granate contro gli intrusi. Tardoman con i suoi poteri le spedì fuori dalla finestra
prima dell'esplosione. Molti vigili del fuoco si erano già appostati sotto
l'edificio dopo che era scattato l'allarme. Dopo aver salvato i suoi amici Tardoman disse «Ok, andate, ci penso io».
7
APRILE 1889
«Come
va il braccio?» disse iLess a Reality. «Ormai ci ho
fatto l'abitudine» rispose questo. «E tu con la spada? Ti sei allenato? Direi che
è meglio di un coltello no?» continuò. «Sì dai ci ho preso la mano... ops, scusa, sono stato poco delicato» disse iLess. Il braccio di Reality era stato amputato a causa di
quello che era successo il primo giorno, adesso aveva una protesi molto diversa
da un braccio normale. Non solo poteva sparare, aveva anche una forza sovrumana,
ed era indistruttibile. «Siete pronti? È la resa dei conti» comunicò Lorpy. «Sì, dove sono gli altri?» chiese Reality. Sono
tutti sotto sperimentazione. Appena finita metteranno i fantocci nelle prigioni
e sgattaioleranno qui. Tenetevi pronti» rispose Lorpy.
Poi gli fu rivolta un'ultima domanda. «Ma se avete già il modo di andarvene da
qui, dato che entrate nelle fogne, perché semplicemente non andate via?» fu la
domanda fatta da iLess. «C'è un microchip inserito in
ogni corpo da sperimentazione. Abbiamo scoperto, a discapito di Thaxed, che se il corpo col microchip esce dall'edificio
per più di 30 secondi circa, l'allarme scatta e il corpo riceve semplicemente
una scossa... talmente forte che il corpo sviene, ma senza morire. Infatti il
piano è creare confusione nell'edificio, facciamo uscire gli Imus, dopo 30 secondi sverranno, allora usciamo io, voi, Pierbiondo e Ottimo a svegliarli, il microchip sarà
disattivo, cambieranno corpo e fuggiremo» spiegò Lorpy.
«Sento come se ci fosse qualcosa che non va» presagì Reality. Nel frattempo
arrivarono tutti e 7 gli Imus, con Celiox che portava in braccio Pierbiondo
e Ottimo. «Grazie per le armi Lorpy... se riusciremo
a tornare nel futuro ci saranno molto utili. Un fucile... una protesi... una
spada... una frusta così avanzata. Grazie di tutto, l'unica cosa che possiamo
fare per ricambiare è aiutarvi nella fuga, anche senza armi» disse Reality. «Bene,
allora cominciamo» rispose Lorpy. Dopo che gli Imus, Lorpy, Ottimo e Pierbiondo erano usciti dalla stanza, iLess
fermò Reality. «Aspetta, e se trovano le armi senza di noi? Lasciamogli un
biglietto! Veloce!».
25
DICEMBRE 2016
Bewd
aveva sconfitto Tardoman. Quest'ultimo, a terra sembrava
sofferente. «Non voglio farti del male» farneticava. «Ma devo». Tardoman sprigionò tutto il suo potere arrivando al limite.
Mai raggiunse una simile potenza. I suoi capelli si erano tinti di bianco, ciò
dovuto allo stress estremo. La sua barba e i suoi baffi si trasformarono in un
bastone nero che il tardo impugnava con fierezza. Una stella comparve sulla sua
guancia. «Preparati» disse. Dal bastone uscirono fiammate incredibili. «GAME OF
THRONES È SOPRAVVALUTATO» urlò, e con una fiamma potentissima distrusse una
gamba del robot, che cadde a terra. «Addio Bewd...»
sussurrò Angelo. «Il mio nome è Lardo!!!» urlò quest'ultimo, usando l'ultima
arma a sua disposizione, un laser velocissimo che però “Tardoman:
Limit Reached” schivò con destrezza. «DUE
FANTAGENITORI È MEGLIO DI STEVEN UNIVERSE» gridò poi Tardoman,
generando un’esplosione che coprì completamente il robot. Bewd
era svenuto e il robot intatto. «È fatto con un materiale che nemmeno una bomba
atomica potrebbe distruggere» disse Bardo, uscito dall'angolo. Anche Batt8 era
tornata. «Cazzo scusa, l'ho portato direttamente qui... ma dovevo scappare. Spith comunque è andato un fottio avanti e... cos-» Batt8 venne interrotta da una luce che copriva Tardoman. «Ha usato troppo potere» disse Bardo. Angelo era
diventato un uovo. «Ti presento l'uovo del ritardo cara, è così che diventano
gli Imus quando usano tutto il loro potere» spiegò
Bardo. Agenti e scienziati circondarono Batt8, ormai sconfitta. «Mi dispiace ma
a meno che tu non usi il liquido rigenerante, il tuo amico ci metterà un po' a
tornare come pr-» disse uno scienziato venendo
interrotto da Bardo. «Zitto!» disse quest'ultimo.
Nel
frattempo Pith era entrato in una stanza alquanto
strana. C'erano delle specie di cassetti, con sopra dei nomi. Il rumore dei passi
degli scienziati era in avvicinamento. Senza pensarci due volte, aprì quello
col nome “Uximolt”.
7
APRILE 1889
“ALLARME,
ALLARME, INTRUSI NELL'ALA EST”. «Abbiamo creato abbastanza confusione?!» chiese
iLess, mentre l'edificio andava in fiamme. «Andiamo
fuori!» urlò Bleexod. Fuori dall'edificio gli Imus aspettavano il microchip mentre iLess
e Reality fermavano la porta e quindi gli agenti all'entrata. Un suono
fortissimo stordì iLess e Reality, che girandosi videro
tutti gli Imus svenuti. «Sveglia!» urlava Lorpy, mentre Pierbiondo, in
preda al ritardo e spaventato, si allontanava dai corpi svenuti dei suoi amici.
«Pierby aiutaci!» gli disse Ottimo, che nonostante
l'età svolgeva il suo dovere a sangue freddo. Da una finestra in alto si buttò
Bardo. Reality e iLess riuscirono a rientrare
nell'edificio prima di essere visti da Bardo, schivando gli agenti, che
sembravano abbastanza incompetenti. Lorpy e Ottimo
però erano riusciti a far svegliare tutti gli imus,
che scapparono nel corpo di pompieri o passanti e fuggirono con le loro abilità
sovrumane. Lorpy e il figlio adottivo Ottimo si
ritrovarono però davanti a Bardo, che infuriato dal suo fallimento di bloccare
la fuga rivolse lo sguardo verso i due fuggitivi rimasti.
Barricati
in una stanza dell'edificio, iLess, Reality e Pierbiondo erano nei guai. Gli agenti colpivano
pesantemente la porta. «Pierbiondo, ti prego
riportaci al nostro tempo! Solo tu puoi risolvere la situazione! Non ho la
spada... Reality non ha un braccio!» gli chiese iLess.
«Sono passati 25 giorni... era il 30 novembre... quindi... portaci al 25
dicembre» disse Reality. «Non sono capace! Dov'è Ottimo? Ho paura» farneticava
il bambino. «iLess! Cosa c'è nel 2016 che Pierbiondo può immaginare?» chiese Reality mentre la porta
continuava a venir colpita da pesanti botti. «Pierbiondo,
pensa ad un supereroe. Un supereroe col mantello rosso e con una T sul
torace... e pensa al Natale, ti piace il Natale? Pensaci e concentrati!» disse iLess. I colpi si facevano sempre più frequenti e
assordanti. «Puoi farcela!» disse Reality. Pierbiondo
chiuse gli occhi, cominciò ad urlare quando tutto intorno cambiò. iLess e Reality si guardarono intorno. Davanti a loro c'era
Batt8 circondata, con un uovo in mano. Dietro di loro c'era Bardo.
iLess
esordì dicendo: «Allora, ascoltatemi tutti, sia tu, Bardo, che voi, cari
agenti, il discorso che sto per fare è davvero importante e tutto quello che
dirò sarà vitale. Non sto affatto cercando di... distrarvi!». Batt8, grazie a iLess sfondo la barriera di agenti e riuscì a sfuggire ai
proiettili girando l'angolo. iLess e Reality alzarono
le mani (anche se Reality ne aveva una sola) e si arresero. Ma proprio in quel
momento la stanza cominciò a gelare. Nell'aria risuonava il rumore del ghiaccio
che si sbriciola, il ghiaccio freddo, talmente freddo che solo una persona
poteva impersonarlo. La freddezza, la rudezza, l'uomo alto come una montagna
innevata... Spith entrò in scena con un nuovo potere:
quello di Uximolt. Quello che Mark non era riuscito a
controllare. «Prima che diciate qualsiasi cosa... anche se ho il potere di un Imus non ci tengo ad essere chiamato Tardoman
2, sia chiaro» disse quest'ultimo. «Ma lo sei a tutti gli effetti» replicò
Reality. «QUESTO NON VUOL DIRE NIENTE, OK?!» gli urlò contro Spith. Gli agenti cominciarono a sparare mentre Bardo
sorrideva. Spith con una barriera di ghiaccio fermava
tutti i proiettili mentre dallo zaino tirava fuori le armi di Reality e iLess. Batt8 nel frattempo era entrata nel robot
precedentemente controllato da Lardo, dopo aver tirato fuori il suo corpo
inerme. Seguendo gli sconsiderati consigli dello scienziato aveva messo l'uovo
nel liquido giallo sotto al robot. Allora tornò indietro per aiutare i suoi
amici. Girato l'angolo urlò «Ciao bastardi! Vi presento il mio nuovo robot, che
ho fottutamente chiamato Tardiness Core! Siete pronti
a crepare, merde?», ma poi vide che tutti gli agenti e gli scienziati erano a
terra. «Mi avete rubato il cazzo di divertimento, cancri!» urlò dopo aver
realizzato cosa era successo. iLess, Reality e Spith avevano sconfitto tutti, eccetto Bardo, che era rimasto
a guardare sorridente. «Ora che siete 4 contro 1 vi sentite più sicuri? Anzi,
tra poco sarete addirittura 5... devo ringraziare il mio caro scienziato per
avervi detto del liquido rigenerante degli Imus...
sono così felice... la vita cominciava a diventare così noiosa... adesso che
anche il metodo per uccidere gli Imus è stato trovato
non avevo davvero nulla per cui vivere la mia... immortale vita. Ma ora...»
disse Bardo, che cominciò ad illuminarsi di una luce intensa. «... ora,
finalmente...», la luce cominciava a farsi sempre più forte. «... posso mostrarvi
cos'è un vero Imus…», la luce era diventata
accecante. «La luce pura che sprigiona il potere della perfezione!», ormai
nessuno vedeva più niente. Quando i 4 ragazzi ricominciarono a vedere, si sorpresero
dello spettacolo che avevano davanti. Bardo era ricoperto di una luce bianca,
che aveva le stesse proprietà del fuoco. Ma non era fuoco. Era quello che Bardo
chiamò poco dopo “Lumus”. «Vi presento la più pura
forma del fuoco degli Immortal Virus, alias Imus... si chiama Lumus: Lumen
Virus!» spiegò Bardo. iLess sguainò la sua spada, e
provò a colpire l'immortale. Ma al solo tocco con Lumus
la spada gli volò via nella direzione opposta. Anche Reality provò a colpire
col suo braccio meccanico Bardo, ma stavolta fu lui stesso ad essere sbalzato
via. Spith invece creò delle specie di stalattiti
orizzontali che fece andare addosso a Bardo. Stavolta il colpo andò a buon
fine. Due stalattiti trapassarono da parte a parte il corpo del signor Binardi. Quest'ultimo, impassibile, rigenerò in pochi
secondi il suo corpo e lanciò una sfera di Lumus contro
i 4 ragazzi, generando un’esplosione e ferendoli tutti. «Qui c'è ben poco da
fare, scappate!» propose Reality. Lui e iLess
scapparono a destra, Spith e Batt8 a sinistra. Bardo
prese anch'esso la sinistra. iLess e Reality,
realizzando che Bardo non li stava inseguendo, si fermarono davanti ad una
porta. “VIETATO ENTRARE, PERICOLO DI MORTE” recitava sul fronte. Ovviamente i
due sfondarono la porta ed entrarono. Una scala andava verso il basso. «Quanto
diavolo sono lunghe queste scale?!» si chiedeva iLess.
Altre porte blindate efficacemente furono sfondate facilmente grazie al braccio
di Reality. Dopo un lungo cammino, i due si ritrovarono davanti a qualcosa che non
si sarebbero mai aspettati di trovare. Nel frattempo, come se non bastasse, una
stanza-vicolo cieco aveva bloccato Batt8 e Spith.
L'uovo di schiuse e da questo nacque un feto. «Ma che roba è? Ma che senso ha
che da un uovo nasca un feto?» chiese Batt8 scendendo dal robot. «Ricorda che
stiamo sempre parlando di Tardoman…» rispose Spith guardando fisso Bardo, che era fermo in piedi davanti
a loro, con Lumus che ancora circondava il suo corpo.
«Beh, tu sei Tardoman 2... devo aspettarmi lo stesso
da te, cazzone?» chiese ancora Batt8, cercando di sdrammatizzare la situazione
abbastanza critica. «Devo dire che assorbire Uximolt
è stato un grande rischio per te... come facevi a sapere che eri un US?» chiese
Bardo. «Io sentivo semplicemente una voce che chiedeva aiuto... e l'ho aiutata.
A quanto pare questa è la ricompensa» rispose Spith. «Permettimi
di rivelarti una cosa. Sapevi che solamente gli US possono controllare gli Imus perché sono tardi già di loro e il loro cervello regge
il trauma dell'accelerazione? Tutti a parte il mio ovviamente... l'immortalità
poteva nascere solo da un Imus perfetto unito ad una
mente perfetta! Non esiste caso più particolare del mio. Anche perché presto
sarà anche l'unico caso!» disse Bardo, minacciando i ragazzi. «L'ho sempre pensato
che eri tardo... te l'ho sempre detto, stronzo» disse Batt8 a Spith. «Bardo, non mi interessa quello che dici...
combattiamo e vediamo se la tua mente perfetta riesce ad uccidermi!» disse con
spavalderia Tardoman 2. Non appena il combattimento
cominciò, Spith cadde a terra. «C-cosa hai fatto...?!»
chiese dolorante. «Cosa? Non te ne sei nemmeno accorto, Uximolt?
A quanto pare non riesci a tenere testa alla mia velocità supersonica, ahahah!» disse vantandosi Bardo. Un allarme cominciò a
suonare. Tutti gli schermi della stanza, e anche del resto dell'edificio, diventarono
countdown. 60 minuti. «Attenzione, evacuare immediatamente la popolazione di Paranto. Tra 60 minuti la città verrà rasa al suolo» si
sentiva in tutto l'edificio. Le parole risuonavano in tutta la città, e la
popolazione era già agitatissima. Il messaggio veniva ripetuto ogni minuto. Era
ovvio che in un'ora nemmeno il 50% di loro sarebbe riuscita ad andarsene in
tempo... per non parlare di quelli che sarebbero stati devastati nei mesi seguenti
dalle radiazioni. Nella stanza entrarono anche Reality e iLess,
che erano corsi lì per raccontare cosa era accaduto. «Uno scienziato ferito... anf... anf... ha fatto partire la
bomba atomica... anf... non abbiamo potuto fare
niente, non ci siamo... anf... anf...
accorti che ci stava seguendo... anf...» spiegò
ansimante iLess. «Moriremo tutti... però morirai anche tu Bardo. Le tue cellule
non possono rigenerarsi se non esistono più... alla fine ne varrà la pena. Una
città in cambio del mondo intero» aggiunse Reality. «Ragazzi devo avvertirvi
del fatto che... beh... Bardo ha una velocità supersonica. Probabilmente
sfuggirebbe all'esplosione anche andandosene quando mancano 30 secondi, mi
dispiace» spiegò Spith. «Bene, vedo che alla fine
qualcuno dei miei sottoposti è riuscito a fare qualcosa di buono. Quella bomba
era stata creata con l’intento di distruggere completamente gli Imus intrappolati nelle capsule, una volta catturati tutti,
ma mi sta bene anche così. Ormai conosco la tecnologia che serve, creerò un
nuovo laboratorio altrove e continuerò il mio lavoro lì! Almeno 2 Imus saranno distrutti, ahahah!».
La pietra che il tizio incappucciato aveva dato a Reality ed iLess cominciò a brillare, e nello stesso momento anche il
feto. Bardo, che stava ridendo, smise e chiese «Che diavolo avete in tasca?!».
Reality tirò fuori dalla tasca la pietra. «Non è possibile... c'è scritto Tardoman?! Com'è possibile? L'ho creato io! Tardoman è una mia creazione!!!» diceva Bardo mentre si
metteva le mani in testa. «C'è scritto Tardom- ahia!»
disse Reality, buttando la pietra a terra a causa del calore che aveva
cominciato ad emettere. Il vetro che teneva il liquido in cui era immerso il
feto, ormai luce pura, cominciò ad incrinarsi. Un collegamento di luce
infuocata si creò tra il feto e la pietra, la stanza diventava illuminata.
Bardo era con le mani tra i capelli, iLess a bocca
aperta. Reality era rimasto serio, Spith atterrito.
Batt8 invece sorrideva, perché sapeva che il più grande eroe di tutti i tempi
stava per tornare. Tutti e 5 guardavano verso il robot. Il timer segnava 55 minuti
rimanenti all'esplosione. «Hai rotto il ciucciacazzi!» urlò Reality. «Che cazzo
dici?» disse Batt8, sorpresa dalle parole del suo amico. Anche gli altri
avevano qualche dubbio. «Gli serve una spinta in più... sto cercando di
ricordare le cose più tarde che ha detto ultimamente» spiegò Reality. «Ha
ragione... ho il durello quando parlo con la mia crush!»
urlò iLess. «Bella questa» disse Batt8. La luce era
sempre più intensa. «Ho il cazzo confuso!» aggiunse Spith.
«Voi... bastardi... vi uccido qui ed ora!» diceva Bardo, venendo ignorato dagli
altri. Ma era troppo tardi per lui. Una sagoma umana schizzò verso l'alto,
distruggendo tutti i soffitti fino ad arrivare nel cielo. La luna risplendeva
nella notte, quasi quanto lo facevano... le sue ali.
«Che posto è questo? Dove mi trovo? Come ci sono… ah
già, ora ricordo. Che avventura è stata! Il Natale più strano della mia vita! Ammetto
che ho preso decisioni discutibili… beh, ormai quel che è fatto è fatto. Meglio
non pensarci, pensiamo a cosa fare adesso invece. Potrei farvi da narratore per
quest'ultima avventura, che ne dite? Rick Frag vi
narrerà il capitolo finale!».
Cominciamo col sottolineare che sia io che iLess, presi dal momento, ci siamo dimenticati di un
piccolo particolare... Pierbiondo! Chissà che
spavento deve aver provato. Sicuramente si era nascosto nella stanza adiacente
a quella in cui abbiamo combattuto al nostro arrivo. Sta di fatto che quando Ang... Tardoman nella sua forma
angelica ascese in cielo, Pierbiondo arrivò impaurito
dai timer. In quel momento mancavano 50 minuti all'esplosione. Io e iLess ci guardammo in faccia e cominciammo a sudare
freddo... come abbiamo potuto dimenticare chi ci ha salvato nel passato?! Nel
frattempo Spith e Batt8 ci avevano raggiunto su quel
lato della stanza e Tardoman stava scendendo. Bardo
blaterava che Tardoman, come tutti gli altri Imus, era una sua creazione e che non poteva esistere
qualcosa di così antico con su inciso il suo nome. A quanto pare nemmeno lui sa
tutto sugli Imus... chissà cosa si cela dietro la
loro nascita.
Tardoman
comincio ad aumentare la sua velocità fino a piombarsi su Bardo, era quasi come
se fosse in berserk. Da quel momento cominciò un
combattimento per me quasi invisibile. Vedevo solo sagome di qua e di là, però
vedevo con chiarezza i punti in cui i pugni di Bardo e Tardoman
si scontravano perché lo spostamento d'aria era talmente forte da essere
visibile: finalmente c'era qualcuno che riusciva a tenere testa alla velocità
di Bardo. Intanto Batt8 cercava di tranquillizzare il bambino, il quale aveva
il terrore stampato sul viso. «Non riesco a credere ai miei occhi» diceva Spith, rassegnato dal fatto che nonostante il suo upgrade
lui non riuscisse nemmeno a vedere il combattimento.
All'improvviso i due guerrieri si fermarono, così
riuscimmo a vederli per bene. Ci rendemmo subito conto del palese vantaggio di Tardoman: il corpo di Bardo era pieno di ferite e lividi,
quello di Tardoman, invece, immacolato. Bardo
cominciò a parlare: «Tu non sei corretto, Xemit...
controlli il tempo a tuo piacimento e così riesci a evitare qualsiasi colpo. Un
potere così... era quello a cui anelavo...dovevo essere io l'angelo, eppure
qualcosa mi è sfuggito! Il mio sogno è sempre stato quello di elevarmi rispetto
agli esseri umani, di diventare una figura divina venerata ed immortale che
avrebbe regnato per sempre sull'umanità. Eppure sembra che quello che
volessi... lo abbia ottenuto solo per metà. Sono immortale, ma manco di
quell'apparenza angelica che tu hai acquisito grazie a quella merdosa pietra!
Lo sapevo, avevo fatto tutto alla perfezione, io dovevo essere l'Imus perfetto. Era ovvio che non potessi avere quello che
tu hai ora, mancandomi l'ingrediente fondamentale di cui nemmeno conoscevo
l'esistenza». «Basta scuse! Fai l'uomo e combatti, tanto sei immortale, no?»
disse Pierbiondo, che si era fatto coraggio dopo
essersi accorto che l'angelo stava sconfiggendo il demone. Bardo si girò verso
di lui, mentre Tardoman guardava Pierbiondo
allibito ma restando comunque in silenzio. «Tu... quanti anni sono passati
dall'ultima volta che ti ho visto, piccolo traditore... lo sapevo che avevi
viaggiato nel tempo, era l'unica spiegazione. Ho visto con i miei occhi la fuga
degli Imus e mi sono occupato personalmente dello
scienziato e di suo figlio, mancavi solo... tu» disse Bardo. «Cosa hai fatto a
Ottimo?!» chiese urlando il povero Pierbiondo.
«Intendi il bambino? Ahhh non ti preoccupare! Lo
incontrerai presto! Ma prima... che ne dici di dare un'occhiata a te stesso? Ma
senza specchi, guarda solo la persona alle mie spalle, ahahahah!».
A quelle parole di Bardo io, iLess, Spith e Batt8 ci guardammo in faccia e capimmo al volo. Mi
tornò subito alla mente il ricordo della storia che Angelo ci aveva raccontato
su Accord. Era ovvio: era finito lì dopo un viaggio nel tempo e l'amnesia era
dovuta probabilmente all'eccessivo uso dei suoi poteri... chissà però come si è
staccato dal suo Imus. In quel momento, però, poco mi
importava di questo. Fui più colpito da quanto fosse strano il destino. Lo
stesso destino che gli aveva ridato per puro caso i poteri che lo avevano
maledetto durante la sua infanzia. Ci girammo tutti verso Tardoman,
che fino a quel momento pensavamo fosse un dio, indifferente a tutto, muto come
un pesce e sempre serio e concentrato. Ci dovemmo ricredere... la sua faccia
era sconvolta. Finalmente aveva capito la storia dell'amnesia, aveva appreso
quale fosse il suo vero nome e soprattutto quanto ironico fosse il suo nome...
o forse no. In effetti ci raccontò su Accord che sua madre WakataTardini era scomparsa durante la sua adolescenza e da
quel momento aveva cominciato a vivere da solo nutrendosi solo di kebab
italiano, pizza araba e lasaniasurgelania.
Né lui né noi sappiamo dove sia finita, mi domando se c'entri qualcosa in
questa storia. Scusatemi, forse, invece che ai miei continui dubbi su qualsiasi
cosa, siete più interessati a vedere cosa succede dopo.
Il timer segnava 40 minuti all'esplosione, Spith e iLess decisero di andare
a provare a fermare il timer o a congelare la bomba. Bardo li lasciò andare,
dicendo «la bomba non è in un posto che possono trovare, non sono così stupido
da metterla in bella vista vicino al sistema di accensione. E comunque, l'unica
cosa che mi interessa ora, è uccidere te, Xemit... ed
è proprio grazie a te che ci riuscirò. Ti ringrazio per aver portato qui
l'inerme versione bambina di te, che potrò uccidere in modo che tu scompaia per
sempre! Ahahahahah! Ho sempre pensato che creare un
paradosso dovesse essere divertente, perché non lo proviamo!». Io e Batt8 ci
mettemmo davanti a Pierbiondo. Sapevamo che non
potevamo fuggire, perché lui ci avrebbe raggiunto comunque. Tanto valeva
difendere il bambino con le nostre forze... e poi avevamo dalla nostra parte un
angelo! Furono minuti interminabili, uno scontro che mai potrò dimenticare. Per
20 minuti facemmo da scudo a Pierbiondo mentre Tardoman combatteva contro Bardo, intento ad uccidere il
bambino. L'unica cosa che pensai in quei momenti fu che volevo tornare a
casa... era stato troppo per me. Un'avventura senza pari. Eravamo solo andati a
vedere come stesse il nostro amico Angelo... poi un Imus
aveva preso possesso di Luke... poi quest'ultimo si è scontrato con Angelo...
poi un uomo incappucciato con gli stessi poteri di Angelo ci ha portato nel
passato e mi ha dato una pietra che, tornati nel futuro grazie alla sua
versione bambina ha permesso a Tardoman di assumere
una forma angelica. Senza contare che in tutto questo ho perfino perso un
braccio! Diavolo, un prezioso braccio grazie al quale bramavo di battere i più
grandi campioni di pugilato e di far tornare a splendere il nome dei Frag in cima alle classifiche. Forse non sono la persona
più adatta per raccontare tutto questo, non riesco a non dire tutto ciò che
pensavo allora e che penso anche ora.
Sta di fatto che quando il timer raggiunse 19 minuti
tornarono Spith e iLess.
«Giuro che abbiamo provato di tutto ma il sistema in accensione non sembra in
alcun modo influire sul timer... Spith ha perfino
provato a congelarlo insieme alla stanza, infatti è sfinito...» comunicò
tristemente iLess. Tardoman
e Bardo si fermarono, dopo aver ascoltato. Il secondo rideva a crepapelle. «A
quanto pare tra diciann... ora 18 minuti moriremo»
disse rassegnata Batt8. Io le dissi «ehi, non sei tu che mi hai insegnato a non
arrendermi mai? Ti ricordi quando giocando a "Non t'arrabbiare" in
coppia io mi davo per vinto e tu, invece, continuavi a crederci criticando la
mia cedevolezza? Non è ancora il momento di arrendersi!». Per una volta nella
mia vita credo di aver fatto un discorso che ha cambiato le vite di qualcuno...
infatti poco dopo iLess disse «ha ragione. In realtà
è piuttosto semplice: basta che Tardoman ci porti via
di qua viaggiando nel tempo prima dell'esplosione». «Come ho fatto a non
pensarci» dissi io che, giratomi verso Tardoman, lo
vidi girato verso di noi che faceva un cenno positivo con la testa. Poi però di
girò dall'altra parte e ricominciò a combattere con Bardo, che aveva fatto una
faccia dubbiosa. «Perché ha ricominciato a combattere? Ha detto di sì, perché
non ci porta via?» chiese iLess. «A Bardo per uscire
dal raggio dell'esplosione, con quella velocità, gli ci vogliono massimo 10
secondi. Per fortuna, aggiungerei... sembra che anche lui senta la stanchezza
nonostante la sua immortalità, e la sua velocità è scesa molto. Adesso riesco a
vedere il combattimento almeno con la coda dell'occhio» disse Spith. «Stai dicendo che ci porterà via a 10 secondi
dall'esplosione per togliere di mezzo Bardo? Sicuro di aver fatto bene i
calcoli?» chiese iLess. «Fidati, sono uscito con 95
alle superiori» rispose con tono altezzoso Spith. «Sì
ma sei uscito da un liceo classico, che ne sai di matematica?» aggiunse Batt8.
«Stai zitta! Non ho bisogno di andare ad un liceo scIentifico
per fare questi calcoli!» urlò arrabbiato Spith con
accento napoletano. Al che io dissi in modo spavaldo «Io mi fido di Spith. Abbiate fiducia nei suoi calcoli e credete in
Angelo. Lui ci porterà in salvo!». «Ehi, non credi di star un po' esagerando
con questi discorsi, Reality?» constatò iLess
suscitando risatine malvagie da parte degli altri. Ci accorgemmo poco dopo che Pierbiondo era svenuto con la bava alla bocca. E pensare
che uno pauroso come lui adesso sia quella... cosa che sta tenendo testa ad un
uomo immortale.
Il combattimento portò, a 14 minuti dall'esplosione, a
far fermare Tardoman davanti a noi e Bardo dall'altra
parte della stanza. Guardandolo più da vicino anche Tardoman
sembrava stesse accusando la fatica. «Finalmente! Ci ho messo un po' ma
finalmente ci ho tutti lì a portata di mano!» urlò Bardo poco prima che la sua
mano cominciò a fare sempre più luce. Stava concentrando tutto il Lumus sulle mani, a parte quello che aveva sui piedi. Mossa
molto astuta, dal momento che doveva usarli per fuggire velocemente. Dopo che
aveva raccolto tutto il Lumus sulle mani le puntò
verso di noi. I suoi piedi continuavano ad emanarne ed infatti si mosse
istantaneamente al centro nella stanza e ci sparò addosso tutto il Lumus che aveva raccolto. Chiamò quell'attacco "Last
Light". Fu tutto talmente veloce che Tardoman
non ebbe neanche il tempo di pensare: sferrò un colpo di fuoco con le mani.
L'impatto tra i due attacchi portò un'onda d'urto che ci sbalzo indietro e
crepò i muri intorno, già danneggiati dal combattimento precedente. In quel
momento, per me, il tempo andava a rallentatore e vedevo solo le piume che
cadevano per l'impatto dalle ali di Tardoman. «FlameParadox!» urlò iLess sparandone una delle sue. «Cosa significa?!» chiese Spith ad iLess urlando a causa
del rumore dello scontro tra i due attacchi. «Non lo so! È che Angelo non ha
detto niente e quindi ho pensato di dare un nome al suo attacco!» rispose iLess, sempre urlando. «Sei un coglione!» urlò Batt8 ad iLess.
A 9 minuti dall'esplosione, finalmente, uno dei due
ebbe la meglio: ovviamente fu Tardoman, che dopo la
fine del caos creato dall'eccessiva energia si girò verso di noi con un cenno
di sorriso e con il pollice alzato. Dal fumo uscì Bardo, che grazie alla sua
immortalità era guarito ma comunque gravemente danneggiato internamente. La
fatica prendeva il sopravvento e perdeva spesso l'equilibrio. Persino Pierbiondo si era svegliato a causa del trambusto. Con la
vittoria in tasca, Tardoman continuò a colpirlo, ma
lui non reagì e cadde a terra. Poi si alzò e disse «ne ho abbastanza... è stato
divertente giocare con voi ma ho delle ricerche da fare» e con la sua disumana
velocità ruppe la parete e cercò di fuggire. Ovviamente Tardoman
lo prese e lo riportò nella stanza sbattendolo al muro. Sembrava tutto troppo
bello, ma ci accorgemmo che le nostre menti adolescenti non avrebbero mai
potuto battere la mente di un essere immortale quando quest'ultimo disse:
«mancano 5 minuti, direi che è ora di dirvelo... ahhh,
che peccato. Il vostro piano sembrava perfetto ma vi siete dimenticati di un
particolare... sono molto veloce. Per salvarvi, a 10 secondi dall'esplosione
dovrete semplicemente toccare Tardoman e andrete con
lui in un altro momento del tempo, giusto? Io rimarrò qui e non farò in tempo a
fuggire, venendo disintegrato completamente senza che possa sopravvivere grazie
alla mia immortalità... giusto?! Tanto di cappello, ahahahah!
Peccato che non mi ci vuole nulla a toccare Tardoman
all'ultimo secondo e venire con voi. Siete solo dei bambocci e se pensate di
poter elaborare un piano per uccidere ME vi sbagliate di grosso. Sono più
vecchio dei vostri nonni, ho molta più esperienza di quanta voi ne potrete mai
avere nella vostra vita! La scelta è semplice: o sopravvivo con voi... o voi
morirete con me».
Era la fine. Che stupidi. Che idioti. A cosa serviva
essere usciti con 95 in quel momento? A cosa serviva non arrendersi? A cosa
serviva l'amicizia? A cosa serviva la speranza? Non c'era più scampo. Mancavano
3 minuti alla nostra morte? La battaglia tra due esseri divini era stata vana?
Tutta la nostra fatica... il mio braccio... la nostra sofferenza... il
dolore... aveva avuto tutto un senso o no? Così passarono gli ultimi 3 minuti.
Con Tardoman fermo in mezzo alla stanza con una
espressione vuota. Con Spith che dava pugni al muro.
Con iLess che piangeva. Con Batt8 che guardava il
nulla. Con Bardo che se la rideva. Con Pierbiondo che
chiamava il nome di Ottimo. Con me terrorizzato. Sembra strano ma a differenza
degli altri 57, quei 3 minuti passarono in un lampo. Aveva vinto Bardo. Ma
no... io non potevo permetterlo... non potevo permettere che un essere del
genere potesse ancora vagare libero per il mondo. Non potevo permettere che la vita
di tutti gli abitanti di una città venisse polverizzata per niente. Non potevo
permettere che i miei amici morissero. Un modo c'era, e io l'ho sempre saputo,
dal momento in cui è stata azionata la bomba. Come ho già detto il destino è
molto buffo. Forse questo braccio bionico non l'ho ricevuto a caso. In
effetti... né Spith, né Batt8 e né iLess erano forti quanto Bardo. Ma io... con questo
braccio... sì.
Così a 30 secondi dall'esplosione, mentre tutti si
avvicinavano a Tardoman e lo toccavano, io andai verso
Bardo lo afferrai con il braccio buono a piantai quello bionico a terra. Bardo
mi guardò perplesso. «Non è detto che dobbiamo morire tutti per ucciderlo. Io
lo tengo, voi andate» dissi. Non vi sto neanche a dire le storie che hanno
fatto. Tuttavia, quando Pierbiondo toccò Tardoman i due vennero sbalzati via l'uno dall'altro. «Il
paradosso...» pensai. Pierbiondo era impaurito ed
immobile mentre una sagoma usciva fuori dal suo corpo. Bardo continuava ad
urlarmi contro, diceva «vai via, lasciami!» e «ti ucciderò»
mentre mi prendeva a pugni. Io resistevo, resistevo, e guardavo il timer in
alto, ogni pugno passava un secondo. Mancavano 10 secondi. Per quanto fossero
pochi vidi molte cose e ne pensai altrettante in quel minuscolo lasso di tempo.
Pierbiondo
urlante si diede una svegliata, sentì Bardo dire me «vai con i tuoi amici!
Scappa!» e si mise ad urlare. Poi scomparve. Era solo un bambino e aveva
viaggiato nel passato e nel futuro 2 volte nel giro di un'ora, sarà anche
pauroso ma è stato in gamba.
Tardoman,
sbalzato via insieme ad iLess, Batt8 e Spith, danneggiato dal paradosso diventava man mano meno
visibile. Anche da lui vedevo uscire una sagoma, la lui sembrava resisterle
mentre Pierbiondo era completamente arreso. Guardai
un'ultima volta il viso dei miei amici. Pensai a quante ne avevo passate con iLess, che tendeva la mano verso di me urlando parole che
non sentivo. Pensai a quanto divertente fosse stato passare serate in compagnia
di Spith e alle sue storie strampalate. Pensai a
quante volte Batt8 mi spronò a dare il meglio di me, insultandomi. Pensai a
quanto mi sarebbero mancate le stupidaggini di Angelo. Pensai anche a Luke e a
quanto sarebbe stato triste il mio futuro senza la sua risata. E poi, in un
attimo, tutti quanti scomparvero.
Infine vidi delle sagome avvicinarsi ai resti del
robot nel quale il feto di Tardoman giaceva prima
della trasformazione. Non sono riuscito a distinguere i volti, né so perché
stessero andando verso il robot. Poi mi girai verso il timer e vidi che mancava
un secondo.
«Ed eccomi qua, in questo posto strano. Spero abbiate
apprezzato il capitolo finale. Già, il capitolo finale della mia vita!
Sicuramente non è la fine della storia di Tardoman,
chissà cosa è successo dopo. Sono contento di aver salvato i miei amici e in un
certo senso il mondo. Mi sento un eroe! Però ammetto che non mi aspettavo che
la morte fosse così. Avete presente quando nei film la gente che stava per
morire dice che ha visto tutta la sua vita scorrere loro davanti? Ecco a me non
è successo. In quel momento ho solo visto il volto di tutte le persone a me
care e ho pensato "grazie"».