all about George and Pansy di Sariel (/viewuser.php?uid=20530)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** (09:00) at Florian Fortescue's ***
Capitolo 2: *** (10:00) Guess who is coming to lunch ***
Capitolo 1 *** (09:00) at Florian Fortescue's ***
Titolo raccolta: all about George and Pansy
Titolo: at Florian
Fortescue’s.
Fandom: Harry Potter.
Personaggi: George
Weasley,
Pansy Parkinson.
Pairing: George/Pansy.
Set: set 5
Prompt: 09:00
- Musica
Rating: pg.
Conteggio parole: 666 secondo
Word.
Riassunto: La
prima volta che si
rivedono, quasi sette anni dopo la guerra, lei è seduta ad
un tavolo
all’esterno della gelateria di Florian Fortebraccio, intenta
a mangiare una
brioches al gelato davanti ad una tazza di cappuccino e ad una copia
freschissima della Gazzetta del Profeta;
mentre lui è davanti alla vetrina del suo negozio per
aprirla, con mezz’ora
d’anticipo.
Note autrice: 1. non betata, scusate eventuali
errori.
2. dedicata a Vals(Weasleygirl),
perché mi ha fatto scoprire questa meravigliosa coppia ormai
da quasi un anno.
3. è una raccolta di 24
flash!fic scollegate tra loro. In caso alcune siano collegate vi
farò sapere.
Disclaimer: Harry Potter e tutti i suoi
personaggi
appartengono a quel mamma Row.
Tabella: Està aquì
AT FLORIAN
FORTESCUE’S
“09:00 - Musica”
La prima volta che si rivedono, quasi sette anni dopo la
guerra, lei è seduta ad un tavolo all’esterno
della gelateria di Florian
Fortebraccio, intenta a mangiare una brioches al gelato davanti ad una
tazza di
cappuccino e ad una copia freschissima della Gazzetta
del Profeta; mentre lui è davanti alla vetrina del
suo
negozio per aprirla, con mezz’ora d’anticipo.
I capelli corti - lui nota subito che sono stati tagliati, e
deve ammettere che sta molto meglio - le ricadono in piccole ciocche
sul viso,
e lei continua a tentare di tenerli indietro, senza successo. Non
è più la
stessa, non è più la ragazzina che lui e suo
fratello - e tutta Hogwarts, a
dire il vero - prendevano in giro per il suo muso da carlino.
Pansy Parkinson, George deve ammettere, è diventata quello
che tutti non si sarebbero mai aspettato. Da brutto anatroccolo a
cigno, e mai
una metafora sarebbe stata più appropriata. Ok, forse non
proprio un cigno, ma
comunque una bella ragazza.
Si avvicina a grandi passi, sedendosi di fronte a lei, senza
darle il tempo di replicare non appena capisce chi si trova davanti.
- Oh, il Weasley senza orecchio, quale onore.- si limita a
lanciargli un’occhiata annoiata, prima di tornare a leggere la Gazzetta.
- Anch’io sono contento di vederti, Parkinson.- replica
George, con un sorriso. - Allora…che hai fatto in questi
anni?-
Lei fa finta di niente, ignorandolo.
- Non vuoi parlare?- le domanda, inclinando la testa di
lato. - Hey, Parkinson!-
Le sventola una mano davanti al viso, ma non ottiene alcuna
reazione.
- Va bene, allora parlo io. Ho riaperto il negozio, l’ho
sistemato e ora va alla grande. Cominciamo anche a essere famosi
all’estero per
cui arriveranno nuove richieste.- inizia a raccontare, mettendosi anche
a gesticolare.
- C’è questo nuovo prodotto che se lo apri spruzza
fumo rosa, e viene fuori una
specie di creatura a metà tra Veela e gnomo, davvero un
essere orripilante…non
sai quanti si sono spaven-- continua senza reprimere una risata.
- Non hai nient’altro da fare che startene qui con me,
Weasley?- lo interrompe, alzando finalmente lo sguardo per guardarlo.
- Sono appena le nove, ho tutto il tempo che voglio.-
replica con un sorriso, mostrandole l’orologio.
- Se te lo dico te ne vai?-
- Può darsi.-
Pansy sbuffa, ma è meglio tentare. Non vuole avere Weasley
appresso tutto il giorno.
- Niente.
Contento?-
George storce il naso. - Non ci credo.-
Pansy sbuffa. - Sono andata a vivere a Londra, in mezzo ai
babbani. Ma non è successo niente.-
- Nessuno ha una vita così piatta.-
- Evidentemente ti sbagli.-
Pansy si guarda intorno, evitando lo sguardo di George. Weasley,
vattene! è quello che vorrebbe
gridargli, ma forse la sua presenza non è così di
disturbo come si ostina a
credere. Attorno a loro Diagon Alley è semi deserta, la
maggior parte dei
negozi è ancora chiusa. Da una finestra lì
vicina, una finestra di un albergo
fuori dal mondo magico, si diffonde un motivetto, che Pansy riconosce
subito
come una canzone babbana -
è sicura
di averla già sentita mentre girava per Londra. Ne
è sicura perché è una
canzone che è fissa nella sua mente da allora, forse
perché le ricorda molto sé
stessa. Parla di solitudine, di tristezza, sentimenti troppo familiari.
Pansy sospira e continua a leggere il giornale, tentando di
ignorare George che sembra non volersene andare, ma rialza quasi subito
gli
occhi, non appena lo sente canticchiare quella canzone.
- Che fai, canticchi?-
George si ammutolisce di colpo. - Sì, ti dà
fastidio?-
- No.- risponde, sincera. - Continua pure.- aggiunge in un
sussurro.
Lui ricomincia, mentre la canzone piano piano si spegne e
dalla stessa finestra si diffonde un suono più vivace e
allegro. Pansy lo
guarda per un attimo, riabbassando gli occhi - di colpo imbarazzata -
quando
incrocia casualmente il suo sguardo.
La prima volta che si vedono, davanti alla gelateria di
Fortebraccio, segna l’inizio di qualcosa di nuovo, ma loro
ancora non lo
capiscono.
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Capitolo 2 *** (10:00) Guess who is coming to lunch ***
Titolo: guess
who’s coming to lunch.
Fandom: Harry Potter.
Personaggi: George
Weasley,
Pansy Parkinson.
Pairing: George/Pansy.
Set: set 5
Prompt: 10:00 -
‘Stai scherzando?’
Rating: R+.
Conteggio parole:
954 secondo Word.
Riassunto: Pansy
sta contando le
ore da quando è entrata in casa Weasley. Sono passate
esattamente quattro ore,
ventitré minuti e dieci secondi - il che significa che sono
lì dalle dieci, è
lei si è dovuta svegliare alle nove, ovvero due ore prima del suo solito - da quando
è arrivata, e non vede proprio
l’ora di andarsene.
Note autrice: 1. non betata, scusate eventuali
errori.
2. commenti e critiche come sempre ben accettati.
3. è una raccolta di 24
flash!fic scollegate tra loro. In caso alcune siano collegate vi
farò sapere.
Disclaimer: Harry Potter e tutti i suoi
personaggi
appartengono a quel mamma Row.
Tabella: Està aquì
GUESS WHO IS
COMING TO LUNCH.
“10:00 -
‘Stai scherzando?’”
Pansy sta contando le ore da quando è entrata in casa
Weasley. Sono passate esattamente quattro ore, ventitré
minuti e dieci secondi
- il che significa che sono lì dalle dieci, è lei
si è dovuta svegliare alle
nove, ovvero due ore prima del suo solito
- da quando è arrivata, e non vede proprio l’ora
di andarsene.
Si porta la forchetta alla bocca, trattenendo per un attimo
il respiro. Mastica piano il boccone di quella che dovrebbe essere
carne
stufata, ma che secondo lei in realtà non ne ha nemmeno
lontanamente il sapore.
La cucina della signora Weasley è decisamente troppo lontana
dai suoi gusti,
nonostante tutti dicano che è una cuoca provetta. Forse ha ragione George, lei è troppo
schizzinosa, ma non lo
ammetterebbe mai, solo per togliergli il piacere di avere ragione.
Manda giù il
pezzo di carne e sorride alla donna che la fissa. Per un momento nella
stanza
c’è solo il rumore delle posate e nessuno parla.
"Pansy, cara, desideri altra carne?" le domanda
infine Molly, cercando di suonare cordiale, anche se Pansy non ha
ancora finito
il primo piatto. Sa benissimo che non piace alla signora Weasley. Mai
le è
piaciuta e mai le piacerà. Ha rifiutato fino a quel momento
di andare a casa
dei Weasley per il pranzo, sapendo che atmosfera sarebbe scesa tra loro
una
volta che lei avesse varcato la soglia della Tana.
"No, grazie, sono a posto così." risponde,
tentando di sorridere. Sente George sghignazzare al suo fianco, ma
decide di
ignorarlo.
Non capisce come la mano di George finisce sulla sua coscia,
cominciando a massaggiarla piano. Pansy lo lascia fare fino a che non
lo sente
andare oltre l’orlo della gonna. Quando è certa
che la signora Weasley non sta
guardando dalla loro parte, lo allontana con un colpo della mano e lo
fissa con
uno sguardo del tipo ma-ti-sei-totalmente-rimbecillito?. In tutta
risposta
George sorride e torna a mangiare la sua porzione extra di carne, che
sua madre
gli ha appena messo nel piatto.
Per sua fortuna il pranzo finisce in fretta - altra porzione
di carne per George, un dolce e un caffè- e i due si
ritrovano in salotto,
seduti sul divano, con attorno il resto della famiglia che non fa altro
che
osservare Pansy.
"Vuoi vedere la mia camera?" chiede d’un tratto
George sottovoce.
"Certo." Tutto, pur di allontanarsi dal salotto.
Salgono le scale, arrivando in cima alla Tana. Quando
entrano Pansy si blocca, guardandosi attorno. La camera
è…bè, una camera. Un
letto, un mobile, qualche poster vecchio e sgualcito appeso alle pareti.
"E’ qui che dormivi?" chiede, tra il sorpreso e
l’inorridito. Fa una smorfia e guarda George, che la fissa
serio. Si schiarisce
la gola e tenta un sorriso, capendo di essere stata troppo sgarbata.
"Oh,
scusa."
"Mi dispiace, principessa, se le mie stanze non sono di
suo gradimento." ribatte, acido.
"George, davvero…scusa." prova nuovamente,
avvicinandosi a lui.
George cerca di rimanere serio, ma scoppia a ridere quasi
subito. Pansy lo guarda truce e gli tira un colpetto sulla spalla, che
lui
accusa in modo plateale, portandosi una mano alla spalla colpita e
piegandosi
in due, pronunciando un interminabile ‘ahiahiahiahi’.
Pansy lo fissa,
incrociando le braccia. "Oh, finiscila di fare l’idiota."
George si rialza e le rivolge un ghigno, prima di afferrarla
per i fianchi e avvicinarla a sé. Inclina la testa verso di
lei e si ferma, a
pochi centimetri dalle sue labbra.
"Se penso che fino a qualche anno fa eri avvinghiata a
quell’imbecille di Malfoy mi viene da vomitare." mormora,
disgustato.
Pansy alza gli occhi al cielo. "E allora non
pensarci."
Ma perché Weasley dice sempre le cose al momento
sbagliato? pensa poi, irritata. Forse
è da lui che ha imparato il fratello più piccolo.
Scuote piano la testa,
allungando le braccia verso di lui e afferrando le sue spalle, per
alzarsi
verso il suo viso.
"Quante
ragazze hai portato qui fino ad adesso?" chiede, sfiorando le labbra di
George.
"Se ti dicessi
che sei la prima, ci crederesti?" le risponde e il suo fiato caldo le
colpisce la guancia.
Pansy fa finta di
pensarci un attimo. "No." dice infine.
"Bè, allora
non te lo dico. Però sappi che nessuno ha ancora dormito nel
mio letto."
Le sue labbra
scendono a sfiorarle il collo, salendo poi verso la sua bocca.
"Stai
scherzando?" mormora Pansy, cercando di allontanarlo. "Tua
madre
potrebbe entrare da un mom-"
Ma non riesce ad
aggiungere altro perché non ci sono altre parole da dire,
perché le labbra di
George sono sulle sue, bloccando ogni suo tentativo di protesta, e le
sue mani
cominciano a farsi largo sotto la sua camicetta e sotto la sua gonna,
questa
volta senza essere fermate.
Non riesce a dire
altro per fermarlo perché c’è solo
George, l’odore della sua pelle che la
inebria quando gli toglie - quasi con violenza -
la maglia, c’è solo
George che la afferra e la alza, facendola finire contro la parete
fredda della
stanza, che le procura un brivido lungo la schiena nuda.
C’è solo George, le
sue mani sui suoi fianchi che la tengono stretta al suo corpo con fare
possessivo ed entra dentro di lei. Ci sono solo i loro respiri nella
stanza,
mentre sono avvinghiati contro la parete, ci sono solo le spinte di
George che
la portano al limite, e si deve mordere un labbro per non urlare.
Lascia andare la
testa all’indietro, colpendo piano la parete, mentre George
appoggia la fronte
alla sua spalla. Riprendono fiato per un attimo, senza muoversi.
Due colpi
improvvisi li fanno sobbalzare, e non capiscono subito da dove arrivino.
"George,
Pansy, siete lì dentro?" arriva la voce ovattata della
signora Weasley,
subito seguita dal debole clic
dell’apertura della porta.
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