Cambiamenti.

di Melinda Hastings
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** ...cosa diavolo aveva appena fatto? ***
Capitolo 3: *** Hailey e Rebekah ***
Capitolo 4: *** ... Empatia ***
Capitolo 5: *** Chiamare i Salvatore ***
Capitolo 6: *** congelare ***
Capitolo 7: *** vorrei non essere un mannaro ***
Capitolo 8: *** ... ragazzi lupo ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


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Ecco cosa succedeva dire qualcosa a qualcuno di non appropriato al momento.

Io Stiles Stilinski avevo appena rotto la mia amicizia più cara, per una stupidissima cazzata che avevo commesso e detto.

Scott McCall, non era più ufficialmente il mio migliore amico!

Ma perché poi?! Gli ho solo detto quello che pensavo veramente da quando è diventato un lupo Alfa, non faceva altro che montarsi la testa e a me questo dava parecchio fastidio, anche perché credevo che io sia solo nel loro gruppo per la mia intelligenza non per la mia amicizia.

Ero chiuso in camera mia da diversi giorni, per l’appunto da quanto era iniziato tutto. Isaac e gli altri sono venuti a “trovarmi” diciamo, ma non li avevo fatti neanche entrare dicendo che non mi sentivo bene o qualcosa del genere.

Isaac e Lydia sono venuti a portarmi i compiti e a “dirmi” quello che hanno fatto a scuola, lasciando un messaggio sul tavolo della cucina.

Vennero anche Alison, con Malia, ma non le ho fatte entrare, urlando a mio padre che potevano anche non tornare.

Venne pure Danny, che con lui non avevo niente in contrario, anzi… l’avevo fatto entrare e c’eravamo parlati tranquillamente dicendomi come stavano andando le cose nel mondo esterno da quando non sono più uscito.

Kira era venuta scusandosi se aveva fatto qualcosa di male e poi è andata via.

I gemelli anche loro hanno provato a parlarmi ma niente.

 

A quanto pare pensavo che fossero venuti tutti. Beh… non proprio tutti… mancava solamente Derek Hale, che se ne stava li in piedi a guardarmi con aria che non so decifrare e sguardo quasi incazzato.

“Stai parlando con me in questo momento.”
“Perché sei entrato dalla finestra e non posso farti uscire dalla porta…” risposi vagamente

“Cambiati e lavati usciamo.”
“Scordatelo. Io non esco. Non con voi.”
“Ma che ti abbiamo fatto di male, Stiles? Si può sapere?”

“Sono stufo essere quello che risolve sempre tutto, perché i vostri piani fanno letteralmente schifo, sono stufo di essere quello intelligente del gruppo, stufo di farne parte solamente per questo motivo.” Dissi io alzandomi dal letto ed andando davanti al Hale che mi stava guardando sorpreso per la mia reazione

 

“Spero che tu non sia stufo di questo!”

Lo guardai confuso e poi mi baciò.

All’inizio non ricambiai, scioccato, ma poi lo baciai

Un bacio dato con forza, come se i suoi baci mi fossero mancati da sempre, come se fosse sempre stato un anno fa, l’ultima volta a cui diedi un bacio a Derek Hale, come se fosse passato troppo tempo.

Derek rimase confuso all’inizio, scioccato dal gesto che avevo appena compiuto, cercando di capire se fosse reale oppure no, ma poi pensò che era lui ad aver avviato questo “bacio”.

Sentivo le sue labbra ruvide sulle mie, la sua barba che mi pungeva. Ci baciavamo come se fossimo stati lontani per parecchio tempo.

Sentii la sua lingua nella mia bocca che cercava la mia. Da un bacio di forza ne stava diventando uno passionale.

Mi morse le labbra, me le leccò e assaporò centimetro per centimetro delle mie labbra, assaggiando per la prima volta il mio sapore.

 

Non sapevo che quel giorno, la mia vita sarebbe cambiata per sempre.

 

Continua…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** ...cosa diavolo aveva appena fatto? ***


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Merda.

Merda.

E Merda.

Cosa diavolo aveva appena fatto?

E se lo domandava pure… non ci poteva credere… era… non ci poteva nemmeno ancora credere…

Ma era lui che aveva incominciato no?!

Vero…

Beh… pure lui però aveva ricambiato, ma prima era rimasto scioccato ma poi ricambiato!
Vero anche questo.

E quindi la cosa come potrà funzionare?

Non funzionerà… semplice…

Non ci vedremo mai più… ecco! Si, metterò le sbarre alla finestra di camera mia e lui non entrerà più di nascosto come fanno tutti i normali lupi mannari di quella benedetta città!

Però… il bacio…

Era stato bello… molto bello!
Gli era piaciuto!

Aveva avuto “l’opportunità” di sapere come baciava Derek Hale e cavolo… come se baciava bene!

 

 

Stiles si fermò in mezzo alla sua stanza a fissare il soffitto e a pensare a quello che era successo poche ore fa!

Non ci poteva ancora credere, era irreale, assurdamente irreale! E questo poteva ripeterselo per tutta la notte!

 

Aveva baciato Derek Hale.

Derek Hale… aveva baciato lui… Stiles Stilinski.

Stiles Stilinksi aveva baciato anche lui Derek Hale.

 

Cavolo!

Cavolo!!
Cavolo!!!

 

Che situazione assurda…

Si portò le dita alle labbra… poco fa erano state “marchiate” da Derek Hale. Sorrise.

Si mise a saltellare come un perfetto idiota in mezzo alla stanza.

Smise perché non voleva far attirare l’attenzione del padre che se ne stava al piano di sotto a guardasi una partita di qualche sport americano!

 

Si mise seduto sul pavimento della sua stanza.

Ricapitolando:

aveva lasciato il “branco” dicendo di odiarli tutti, ma Derek Hale poco dopo era arrivato a casa sua… all’inizio stavano litigando ma poi si sono baciati!

Okay, respira con calma Stiles.

Espira ed inspira!
Stai pensando solamente a questo ora, tutto il resto non conta un bel niente.

 

 

A chi lo poteva dire questa cosa?
A Nessuno… non aveva praticamente più amici.

Si guardò intorno e poi notò sulla scrivania un libricino, una specie di quaderno a forma di diario.

Si alzò e lo prese in mano era fatto di un tessuto morbido di cui non ne sapeva darne un nome, le pagine erano ingiallite.

 

Quando lo aveva messo li?!

Non si ricordava.

 

 

Prese una penna a sfera dal suo porta penne che era presente sulla scrivania e senza rendersene cont si mise seduto alla scrivania iniziando a scrivere qualcosa sul diario

 

 

Okay…

Sto pensando seriamente che questa cosa nello scrivere quello che penso su questo pezzo di quaderno ingiallito dal tempo è fuori da me.

Ma nella posizione in cui mi trovo ora… credo che non riesco a farne a meno.

Ho “eliminato”, diciamo messo via tutti i mie amici.

Ho litigato con il mio migliore amico si chiamava Scott McCall, ti sto parlando al passato perché in questo momento non è più mio amico e quindi si… ti parlo al passato.

Ci conoscevamo fin dall’asilo, anzi fa sempre, era come un fratello per me… ma da quando è stato morso in un lupo mannaro… è diventato un'altra persona, non è più lo Scott che conoscevo, perché lui è l’Alpha, è tutto quello che vuole diventa realtà… perché riesce sempre a risolvere qualsiasi soluzione.

Ho rifiutato anche l’amicizia degli altri ragazzi del branco, anche perché se Scott non si fosse trasformato in lupo mannaro a quest’ora non potevo parlare come una volta con Lydia, con Isaac e tutti gli altri.

 

Sono venuti qui anche oggi, quando se ne sono andati tutti, credevo che me potevo starmene in santa pace, ma invece non era così… è arrivato Derek Hale.

Si, proprio quel Hale, uno delle persone più “ricche” e belle della contea di Beacon Hills… stavamo litigando… e poco dopo mi ha baciato… si… Derek Hale, ha baciato proprio me e non ci posso ancora credere… è stato a dir poco fantastico! Ma ero rimasto anche sorpreso da quello che era successo!

Non ci potevo e posso credere!

 

 

Dopo aver chiuso il diario, si sentii più libero e vuoto.

Quando vide Derek alla finestra per poco non cadde dalla sedia.

Che cosa ci faceva ancora lui qui nella sua stanza?!
 

 

“Ti devo parlare.” Disse lui

“…”

“per favore, stammi ad ascoltare… io… quello che è successo prima…”

“…”

 “perché mi hai baciato? Cioè… io sono un ragazzo… siamo dello sesso… non sono una donnicciola in pieno calore…”

Lo vidi sorridere

 

“credo… credo di essermi innamorato di te… anche se a volte sei così scorbutico e non la pianti di parlare… e ti odio anche… ti odio moltissimo… “
“mi dici di essere innamorato di me e di odiarmi… perché mi odi?”

“credo per via della mia natura da lupo…”
“…”
“potresti anche smettere di fare quelle facce quando stai in silenzio…” disse lui quasi incazzato

“Sai… poche ore fa Derek Hale, mi ha baciato, se me lo avessero detto poche ore fa mi potrei mettere a ridere.” Finii la frase che avevo incominciato a dirgli

“Cosa?” domandò lui

“Cosa?”
“Che?”
“Smettila.”
“No Smettila tu!”
“Smettila tu… hai incominciato te non io!”
“Senti chi parla…”

 

“senti… per il bacio…”
“dimenticalo”
“cosa?” domandò lui sorpreso

“dimentica il bacio, dimentica tutto quello che è successo oggi!”

“NO!” urlò lui

“PERCHE’ NO?” urlai a mia volta quasi rosso dalla rabbia

“PERCHE’ TI AMO RAZZA DI IDIOTA!”

Cosa?!
“Cosa?”
“Cosa?” ripeté lui

“Cosa?!”
“Cosa!” mi guardò confuso ancora più di prima
“Che?”
“Smettila di dire cosa!” esclamò infine incazzato

“Cosa!” dissi io cercando di non mettermi a ridere e lui mi guardò ancora malissimo

 

“Nessuno può amarmi!” incominciai “Soprattutto uno come te!”
“Io posso amarti!” rispose lui “Soprattutto uno come me!” finii la sua frase sorridendo

“Stiles, per favore…” continuò avvicinandosi a me

 

Abbassai lo sguardo per terra sul pavimento e cercai di non incominciare a piangere.

Perché sta succedendo a me? Perché ha scelto proprio me? Perché è qui davanti a me?!

Mi mise le dita sotto il mento per farmi alzare il viso e vidi i suoi splendidi occhi verdi, guardarmi pieni di felicità e amore.

Non potevo ancora crederci…

Ancora una volta Derek Hale mi stava baciando e questo era un bacio normale, potevo riassaggiare la bocca di Derek ancora una volta, potevo baciarlo ancora una volta, le nostre lingue si toccavano l’una coll’altra, danzavano all’unisono, misi le braccia dietro il collo di Derek e lui dietro la mia schiena, mi strinse di più, per farmi schiacciare contro di lui.

Potevo sentirlo questo suo “amore”.

 

Credo… credo… di essermi innamorato di Derek Hale

“ti amo.” Dissi staccandomi dalle sue labbra per poi sentir bussare qualcuno alla porta della mia camera…

 

 

*Scott

 

Ero in camera mia, da quando Stiles non è più mio amico, sono diventato più acido e scorbutico con tutti. Perché doveva succedere proprio a me?

Ero seduto sul letto, poco dopo sentii entrare qualcuno dalla finestra e non me ne curai più di tanto chi fosse… tanto lo sapevo già che era lui: Liam!

Da quando l’ho trasformato in lupo mannaro non faccio altro a che pensare solamente a lui. E a pensare in maniera più “intensa” di noi due insieme.

Mi piacerebbe baciarlo.

“Ehi…” disse lui sedendosi accanto a me

Non risposi

“tutto okay?” domandò

“Liam…?” lo chiamai

“Si?”

Lo baciai. Senza rendermene conto e senza averlo programmato lo baciai. Il mio pensiero di prima, era divenuto realtà, ma non sapevo quello che sarebbe potuto succedere dopo, anche perché Liam è etero… non… come me.

Però sentii che stava ricambiando il mio bacio, sentivo le nostre labbra toccarsi e muoversi assieme.

Poco dopo le nostre lingue si toccavano, danzavano insieme.

Sentii le mani di Liam sui miei capelli e io portai le mie braccia dietro alla sua schiena attirandolo a me.  Quando lo amavo…

 

Dovemmo smettere qualche secondo dopo per riprendere fiato, le nostre fronti si toccavano e avevamo chiusi entrambi gli occhi, li riaprii poco dopo vedendo il marrone dei suoi

“Lo aspettavo da tempo, questo!” sentii bisbigliare da lui

Sorrisi, felice.

 

 

Continua….

 

 

 

Angolo autrice:

 

Allora!
Ringrazio le otto persone che hanno messo la mia storia nelle seguite!

E quelle nelle ricordate e preferite!
Ringrazio le due persone che hanno recensito lo scorso capitolo!
Spero vi piaccia questo capitolo!

 

Al prossimo capitolo!

 

 

Sephira Nichols.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Hailey e Rebekah ***


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*Derek

 

 

Erano passate nemmeno due settimane, da quando avevo baciato Stiles e avevamo incominciato a frequentarci.

Erano passate così velocemente che non mi sarebbe apparso vero a delle volte dello stare con lui.

Mi trovavo così bene in sua compagnia, che mi bastava quello.

In questo momento ero a casa mia, nel loft, ero da solo e c’era una calma così surreale, che si stava bene con tutto.

Quindi vi potevo dire che andava tutto bene, a parte per il fatto che un gruppo di licantropi stava giungendo in città e non so per che cosa.

Dovevo chiedere ai ragazzi di indagare, ma prima dovevo controllare per conto mio. Stava di fatto che dovevo proteggere anche Stiles.

Decisi di andare nel bosco per vedere se riuscivo a captare la scia del gruppo di licantropi, in effetti c’era qualche odore nuovo ma non riuscivo a riconoscerli.

Quindi salii su un albero per cercare di capire meglio da che parte arrivavano.

Fatto questo mi concentrai e percepii degli odori provenire dal Sud, quindi mi diressi verso quella parte, però la cosa era strana da quella parte c’era la vecchia villa bruciata degli Hale, vidi una ragazza dai capelli castani, lunghi e mossi con indosso dei jeans di colore scuro e delle scarpe da ginnastica.

Assieme a lei c’era una ragazza dai capelli biondi, lunghi e lisci ed entrambi avevano gli occhi castani. La seconda ragazza indossava dei jeans scuri e una felpa bianca

“E’ proprietà privata” dissi a loro due che si stavano guardando in torno, forse erano loro i licantropi… però la ragazza bionda aveva uno strano odore, diverso da quella della castana.

“Scusa, non lo sapevamo, siamo di passaggio” dice la bionda

“eravamo nei dintorni e abbiamo pensato di fare un giro nel bosco”
“due ragazze da sole che non si sanno difendere?” chiesi curioso e osservandole meglio

“ci sappiamo difendere benissimo da sole, e poi non siamo solo noi due, ci sono i miei fratelli” disse la bionda in sua difesa

“ma resta il fatto che questa è proprietà privata”

“beh… anche tu sei in una proprietà privata” mi disse la castana

“era casa mia, posso metterci piedi quando voglio” risposi

“oh… casa tua?” chiese la castana

Annuii

“Hailey, andiamo via per favore” dice la bionda

“Si… forse è meglio”risponde da quel che ho capito si chiamasse Hailey

Misi le braccia conserte e quindi aspettai che se ne fossero andate

La bionda aveva detto che erano con i fratelli di quest’ultima? Che fossero… no… non potevano essere vampiri? Le dovevo seguire… una suoneria interruppe i miei pensieri, lessi il nome sul display

“Scott?” chiesi a me stesso

“Che vuole?” domandai

“Cosa vuoi Scott?” chiesi rispondendo dopo aver avviato la chiamata

“Devo parlare con Stiles…”

“…e perché lo dici proprio a me?” domandai confuso

“convincilo ti prego…” disse lasciando la frase in sospeso

“devo chiarire… delle cose”

Sospirai “non puoi andare a casa sua?”

“già fatto, mi ha sbattuto la porta di casa e chiuso le finestre”

Sorrisi, tipico di Stiles

“ho provato a mandare anche gli altri, ma niente”

“proverò a convincerlo… però devi fare una cosa per me, per favore”
“che cosa?” chiese

“c’è un branco di lupi mannari qui in città, sono arrivati da poco, puoi vedere che cosa vogliono? Ho visto due ragazze alla villa degli Hale, sono li ora, una era mora e l’altra bionda, quella mora si chiama Hailey”

“Hailey hai detto?” domandò lui confuso

“si, perché aveva per caso un tatuaggio tipo una triscele sul polso della mano destra?” chiese

“non saprei, perché?”

“niente, mi occupo della cosa io…” disse sbrigativo

“… Scott?” lo chiamai

“Si?”
“Qualunque cosa tu nasconda verrà fuori prima o poi… sappilo”

“si, lo so… se vuoi sapere qualcosa chiedi e se quella ragazza è quella che penso, devi chiedere a Stiles”

“Stiles?” domandai confuso

“Che centra Stiles?”

“Fattelo dire da lui e non da me, per favore.”

“Come vuoi, se non mi dice nulla, vengo da te… ah, Scott, grazie”

“figurati, ma fammi quel favore per favore”
“d’accordo” risposi

“ci vediamo alle sette di stasera al loft, se non ti vedo ti vengo a cercare”
“d’accordo” disse lui salutando per poi chiudere la chiamata

 

Andai a casa di Stiles e nemmeno ci impiegai una decina di minuti, salii per andare alla finestra e la vidi chiusa come mi disse Scott, bussai alla finestra, Stiles stava seduto alla scrivania forse a studiare o qualcosa del genere.

Vi voltò ed era indeciso se farmi entrare o meno, poi venne contro la finestra e la aprii. Non gli feci notare questo e quindi entrai nella camera, l’auto dello sceriffo non c’era e quindi eravamo soli.

“ciao” disse lui

“ciao” risposi a mia volta

Poi cosa che mi sorprese lui mi baciò. Le nostre labbra erano a contatto, le lingue si muovevano, si toccavano le une con le altre. Gli morsi il labbro inferiore, lo sentii gemere. Lo strinsi sempre di più a me. Riuscii a staccarmi dalle sue labbra, sfortunatamente, per poter riprendere fiato, lo sentii sorridere. Sorrisi anche io. Lo riabbraccia cosa che lui ricambiò molto volentieri

“Ti amo” lo sentii dire

Sorrisi nuovamente “Ti amo anch’io”

Però la mia attenzione venne attirata da una ragazza che era in una fotografia appesa al muro della stanza sua.

Mi staccai dall’abbraccio e vidi che Stiles mi stava guardando confuso, presi la fotografia in mano e la osservai meglio, erano Scott, la ragazza di nome Hailey e Stiles abbracciati.

“Tutto bene?” chiese confuso

Alzai gli occhi e lo vidi annuendo

“ho visto questa ragazza stamattina a villa Hale” gli dissi

“Hai visto Hailey a villa Hale?” domanda più confuso di prima

“aveva una triscele sul polso della mano destra?” chiese

Gli dissi che non lo sapevo

“perché la triscele?”

“perché anche Scott ed io abbiamo quella triscele” annunciò lui

“cosa?” chiesi confuso “e dove?”

“scoprilo da solo” rispose lui sorridendo

“Stiles per favore. Era assieme ad una ragazza bionda”

“Dovrebbe essere Rebekah allora”
“Rebekah?” chiesi confuso

Lui annuii

“perché me lo chiedi Derek?”

“Licantropi” dissi solamente

Appena vidi la sua faccia non era ne sorpresa ne entusiasta dell’idea della faccenda licantropi

Lo sentii sospirai

“mi devi dire per caso qualcosa?” chiesi guardandolo

 

 

 

 

 

Continua ….

 

 

 

Angolo autrice:

 

Dinanzi tutto, non mi aspettavo 12 seguite,  e le tre preferite, sono contenta che vi stia piacendo. Spero che questo capitolo vi possa piacere, accetto recensioni di ogni tipo sia negative che positive. E appena potrò correggerò gli eventuali errori di ortografia!

Ho deciso di fare una crossover con The Vampire Diaries e The Originals, anche perché non sapevo come continuarla, ma la coppia Derek/Stiles sarà una delle principali.

Ringrazio anche solamente chi legge e le tre persone che hanno recensito lo scorso capitolo.  Al prossimo capitolo.

 

Sephira Nichols.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** ... Empatia ***


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“Che cosa sta succedendo Stiles?” domando al mio compagno

Dopo che gli ho detto di quelle due ragazze è come dire diventato impazzito. Sta girando intorno alla camera come un pazzo… si gratta la testa e poi continua a guardare il cellulare.

“Stiles…” lo richiamo ma non mi sente, credo si sia isolato dal mondo intero

“come fai a conoscerle?” domando ancora

“la smetti?” sbotta dopo un po’

Ci rimango male, ma non glielo faccio notare

“scusa…” dice infine guardandomi

“una di loro… Hailey, la mora… è…” inizia a dire qualcosa “…mia cugina, cioè non è proprio mia cugina, è stata adottata, ha vissuto per un po’ qui da noi, poi si è trasferita in Virginia… a Mystic Falls, quella città è piena di licantropi e vampiri” dice

“fammi capire… tu eri già alla conoscenza dei licantropi e vampiri?” domando e lo vedo annuire

“ho scoperto Hailey trasformarsi per caso durante la luna… con me c’era anche Scott…”

“quando è successo?” domando

“due anni fa…” risponde

“la bionda… è una vampira… appartiene alla famiglia dei Mikaelson, Hailey è la compagna di Elijah”

“Mikaelson? I vampiri millenari? Quella dove c’è anche un ibrido?” domando confuso e scioccato e lo vedo annuire a tutte le mie domande

“Da quanto li conosci?” domando

“da sempre credo…”

“… l’anno scorso… ho frequentato Hailey per qualche mese”

Cosa? Cosa ha appena detto?!
rimango in silenzio, sono incredulo a quello che mi ha appena detto Stiles, e io che cercavo informazioni su quel dannato branco ed ora scopro che ci sono sia vampiri che licantropi…

Credo sappia altro, ma non lo vuole dire…

“sai altro?”

Mi guarda, poi nega.

“cosa c’entra la triscele?”

“una strega… una Bennett, una delle più potenti streghe… ha fatto un incantesimo… sia io che Scott che Hailey, abbiamo una triscele… quando siamo insieme tutte e tre… riusciamo ad avere dei poteri…”

“…poteri?” domando

“del genere?”
“… telecinesi, empatia, levitazione, stasi molecolare… robe di questo genere… pirocinesi…” incomincia ad elencare

“è già successo?”
annuisce

“quattro mesi fa…”

“Hailey è un empatica nata, Scott invece aveva la levitazione…”

“tu?”

“pirocinesi… è per questo che sto lontano dal fuoco”

Sospiro

“si può sciogliere l’incantesimo?”
“penso di si… non ci abbiamo mai provato…”
“… hai litigato… con Scott per questo? Non solo per la gelosia?”
mi guarda, si gratta la testa nuovamente e poi annuisce

“c’era la luna piena… un mese fa… quando c’è la luna piena la triscele fa aumentare i poteri… possiamo diventare qualsiasi cosa vogliamo…”
“…io… volevo provare a diventare un licantropo… ma Scott non voleva… mi ha fatto svenire ed è andato lontano via con Hailey” dice

“sei un idiota, sei un idiota”
“Der…”
“lo dovevate dire prima all’intero branco… siete due idioti”

“Der…”
“dove tieni la triscele?”
lo vedo togliersi la felpa e a rimanere a petto nudo… deglutisco… è sulla spalla sinistra… la copre tutta…

“solo chi possiede poteri magici o è un essere sovrannaturale, la può vedere…”

“perché cazzo non lo hai detto prima?” domando furibondo rivolto verso di lui

Odio quando non mi dice le cose… l’ho sempre odiato e lo odierò sempre…

“mi rispondi?” domando infine

Abbassa gli occhi verso il pavimento di legno della stanza, non riesce nemmeno a guardarmi, decido di andarmene, quindi faccio per uscire dalla finestra

“quando avrai intenzione di dirmi tutto, saprai dove trovarmi” dico solamente facendo un salto verso il basso per andare in strada dove ho messo la Camaro.

 

 

*Stiles

 

Sento il rumore del motore dell’auto di Derek accendersi, quindi se ne proprio andato… ora sono proprio solo. Tiro un calcio contro la scrivania, facendo cadere tutto quanto e poi un pugno allo specchio che ho a muro facendolo rompere in mille pezzi, il sangue esce dalle nocche della mano sinistra. Vado in bagno e prendo il kit di pronto soccorso, me lo disinfetto e lo bendo con una benda.

Prendo la giacca che ho dietro alla porta e le chiavi della mia auto, se Hailey sta da Klaus, allora sono a villa Mikaelson, lascio un biglietto a papà con scritto che sono andato a trovare Hailey e che tornerò appena posso e che è di nuovo in città… lo lascio sul frigorifero.

Poi prendo la mia jeep e quindi mi dirigo verso la casa dei vampiri. Ci impiego almeno una ventina di minuti, non ho preso nemmeno il cellulare, non mi serve.

Accosto l’auto davanti all’enorme villa, ben curata e con tutto il giardino curato bene.

Scendo dall’auto, dopo averla spenta e quindi mi dirigo verso la porta, busso un paio di volte e qualcuno mi viene ad aprire: Elijah.

“Stiles?” domanda lui sorpreso nel vedermi

“Dov’è?” chiedo a mia volta riferendomi o a Rebekah o a Hailey

“Vieni…” dice lui lasciando la frase in sospeso e facendosi da parte per farmi passare e entrare in casa, ci sono mobili antichi e di legno, tipico loro.

Mi fa strada verso quello che dovrebbe essere il salotto… ci sono entrambe, con Scott, non mi sorprende di vederlo qua

Rebekah mi sorride, sapendo già che sarei venuto.

“Ora ci siamo tutti… mettete i vostri rancori da parte per questa sera e possiamo parlarne?” domanda sempre la bionda

Guardo male Scott che ricambia anche lui la mia occhiata guardandomi male

“non metto i nostri rancori da parte questa sera…” dice infine

è da un mese che non sento più la sua voce… sembra passato un secolo

Bekka fa una smorfia, poi si prende un bicchiere di vodka e lo incomincia a sorseggiare

“bene… come volete… ma sappiate che qualunque discorso sarà fatto qui questa sera… sarà solamente tra noi… non uscirà da questa villa”

“questa è una stanza insonorizzata… nessuno dei miei fratelli può sentire la conversazione…” ci rivela

“è stata fatta apposta” si beve un goccio di vodka

“su… Scott caro… ora che anche te sei un lupacchiotto… la tua triscele è aumentata di potere non trovi?” domanda

Lei sa dell’incantesimo, era presente.

Scott non risponde 

“oppure la cara Hailey vuole unirsi al tuo branco?” domanda infine

“non mi unirò mai al suo branco…” dice la mora lasciando la frase in sospeso e ricevendo in risposta una smorfia dalla sua presunta cognata

“oppure il caro umano…” dice indicando me con lo sguardo

“… vuole riusare la pirocinesi”

“oh… vedo che non rispondete!” dice mettendo il bicchiere vuoto su un tavolino di cristallo che era presente in mezzo alla sala

“sempre il secondo, sempre quello che viene usato da tutti, caro Stiles…” dice lei avvicinandosi a me

“Stagli lontano” ordina Scott

“non gli farò del male… almeno, non questa sera… è stato così coraggio a venire fino qui nel bel mezzo della notte…”

“…che fine ha fatto il tuo caro lupo mannaro compagno?”
Scott mi guarda confuso

“oh… non lo sai?” dice rivolto al mio presunto ex-amico

“si è scelto un compagno… o almeno dall’odore del lupo che lo ha scelto è stato il lupo… non lo senti?” domanda
 

“Rebekah ti prego taci” le ordina Hailey

“non devi dirmi quello che devo fare…” dice lei

“sei scontrosa… lasciali in pace, vattene e lasciaci da soli…”
“si… così da attivare il potere…” dice lei

“si attiva lo stesso” annuncia Hailey

“fra meno di cinque minuti…”

“Rebekah, muoviti e vieni con me, SUBITO!” dice Klaus quasi urlando l’ultima parola

Vedo Hailey ringraziarlo con lo sguardo e poi lei sbuffa e se ne va via dietro al fratello

“chiedo scusa per Rebekah…”
“non c’è problema…” risponde Scott

“so del vostro litigio… non voglio farvi tornare amici o almeno dovete esserlo voi a ritornarlo… però… il sigillo…” dice mostrando il polso destro

“dobbiamo trovare un modo per eliminarlo…”

“e come?” domando per la prima volta dopo tanto tempo non ho ancora parlato questa sera, quindi vedo sussultare Scott, non mi sente parlare da molto così come io non sento parlare lui da molto

“vediamo… possiamo contattare una strega…”
“del tipo?”
“una Bennett… ne conosco una…, è amica dei Salvatore… beh… anche loro vampiri…”
“Conosco Stefan” dico

Ed è vero. Credo che lui, sia stata la prima persona a farmi conoscere il mondo magico ed ogni tanto ci sentiamo per telefono

La vedo sorridere

“ottimo, quindi possiamo chiedere ai ragazzi di venire qui, no? Non c’è problema…?”

“devo avvertire il mio branco”

“devi rivelare tutta la verità”
“lo so”

“non dirò tutto nel minimo dettaglio…”

“lo verranno a sapere lo stesso”
“Hailey per favore”

“d’accordo…”

“puoi chiamare Stefan appena puoi?” domanda rivolta verso di me

Annuisco

“credo che al mio caro ex-fidanzato, piaccia riaverlo qui…” dice alludendo a Klaus

So che Hailey e Klaus hanno avuto una figlia insieme: Hope, e che ha circa un anno, ora. Però Hailey sta con Elijah mentre in questo momento Klaus credo non stia con nessuno in particolare…

“Si, non c’è problema” rispondo semplicemente

 “beh…”

Credo che non sappia che cosa dire

 “come mai qui?” domando

“cambiare aria… da quando mi sono unita alla loro famiglia, non facciamo altro che andare o a New Orleans o a Mystic Falls… venire qui a Beacon Hill’s è stata una mia idea”

“Che cosa significa che hai trovato un compagno?” domanda Scott di punto e bianco

“Significa quello che hai detto” rispondo io freddamente

“E chi…?” domanda lui non riuscendo a finire la frase guardandomi per la prima volta

“Derek?” chiede infine

Annuisco

“come?”

“è successo e basta… ma ora ha poca importanza”

Ripenso a quella specie di scenata che è successo oggi poche ore fa a casa, non ho nemmeno cenato che il mio stomaco incomincia a brontolare

“ehm… credo che nessuno ha ancora cenato, vero?” domanda Hailey

 

Nel frattempo la triscele si è illuminata… Hailey la guarda, guarda la mia spalla e la caviglia destra di Scott

“chissà che poteri avremo per una settimana…” dice lei sorridendo

I poteri si manifestano 24 h, dopo l’illuminazione della triscele… quindi… sono proprio curioso anche io di sapere che poteri avremo… o qualcosa del genere… di certo: questa cosa mi mette paura… non sapere che cosa succederà nei prossimi giorni… dannata strega

 

Una mezz’ora dopo ci ritroviamo nella cucina di villa Mikaelson, Hailey stava preparando da mangiare, la sua cucina è ottima!

“Come sta il vecchio caro zio?”

“oh… ehm… bene”

“verrò a trovarlo prima o poi…” dice lei

Annuisco

Dopo aver cenato, guardo l’ora ed sono le 23:00

“devo tornare a casa…” annuncio

“ti posso accompagnare? Devo parlarti?” domanda Scott

“se devi proprio…” gli rispondo

“cercate solo di non spargere troppo sangue…” dice

“domani vieni qui?” dice rivolta a me

Annuisco

 

 

Dopo averla salutata, mi dirigo con Stiles verso la mia jeep, la metto in moto e dico di salire sopra

Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, poi lui incomincia

“non so nemmeno se riuscirai a perdonarmi…”

“ma… ora… non è che riusciremo a fare una mezza pace?

Lo guardo. In tanto che parla stavo guidando

“Scott? Tu… non immagini nemmeno come mi sia sentito… mi hai tradito…”
“lo so… e voglio rimediare, voglio tornare ad essere tuo amico”

“non stasera… prima o poi… ma non stasera…”
“non dovevo dare retta a quello che voleva la triscele… mi ha… non ero io…, Stiles, cazzo...” dice mettendosi le mani tra i capelli

“Scott?”

Lui si volta, mi fermo in un piazzale vuoto e gli rispondo

“se ti vuoi far perdonare, devi trovare il modo… non importa quale sia, ma trovalo… voglio tornare ad essere tuo amico, ma… come ora… non me la sento…”
lo vedo annuire

“Stiles… mi manchi, anche se te lo dico non cambierai idea… però mi manca avere la tua presenza in giro…”
“vorrei solo ricominciare a tornare a parlare come una volta… non chiedo che il branco ti deve delle scuse… o viceversa… ma… solo noi due, almeno… e troverò il modo di farmi perdonare… mi manchi”

“Scott… io...” non so nemmeno che cosa dire

Questa cosa è assurda

“credo di già sapere quale sia il mio potere questa settimana…” annuncia

“…credo di sapere come ti senti ora…” dice

“empatia” rispondo

Lo vedo annuire

Prendo il suo viso tra le mie mani, e lo guardo negli occhi, poi credo che in qualche modo percepisca tutti i miei sentimenti positivi e negativi, rabbia… dolore… solitudine…tristezza… risentimento…

“ci sei quasi riuscito” dico vedendo la sua faccia cambiare espressione ogni cinque secondi

Tolgo le mani dal suo viso e riprendo a guidare

“dove ti porto?” domando

“a casa” risponde

 

Un quarto d’ora dopo siamo a casa sua, sua madre è all’ospedale

“Stiles?” mi chiama

“Si?”

“prima che te lo venga a dire qualcun altro… Liam è diventato il mio fidanzato” dice

Sgrano gli occhi dalla sorpresa

“grazie per avermelo detto…” rispondo lasciando la frase in sospeso

Annuisce.

 

Metto di nuovo in moto e mi reco al loft di Derek, ci impiego dieci minuti da qui, quindi quando parcheggio l’auto, prendo l’ascensore e schiaccio il numero 3, che è il suo piano e quindi appena vedo il grande portone marrone di legno, lo apro.

 

Vado dentro e chiudendolo noto che è vuoto… poi vedo la presenza di Derek seduto sul divano che sta guardando la televisione, uno stupido programma televisivo di giochi

Sente la mia presenza, quindi spegne il televisore

“devo chiederti scusa” dice alzandosi dal divano

Rimango sempre davanti alla porta, ora è davanti a me

Mi sfiora la spalla destra con la mano destra e lo guardo negli occhi…

“scusami… dovevo dirtelo fin dall’inizio…” dico infine

“no, dovevo chiedertelo io… ma…”
“… ti dirò tutto quanto…”

“però non devi dire nulla al branco”

Lo vedo annuire

 

 

 

Ci sediamo sul divano e quindi dopo mezz’ora gli finisco di raccontare tutto quanto.

“…e questo è tutto” dico finendo di raccontare di questa sera, tranne quello del discorso con Scott

Rimane in silenzio per qualche minuto e poi mi guarda negli occhi

“siete tre idioti imbecilli” dice lui insultandoci

Lo guardo male

“hai litigato con Scott… per… per dei poteri fuori controllo? Che cavolo sei ora?” domanda lui alzandosi

“non ne ho idea…” rispondo solamente restando seduto

 

Sospira

“si può togliere la triscele?”

“penso di si, bisogna trovare il modo…”

“lo troveremo” dice abbracciandomi cogliendomi di sorpresa

“abbiamo trovato sempre una soluzione a tutto…”
“ho trovato…” dico sentendomi offeso

Lo sento sorridere

Poi mi prende il volto tra le sue mani, si avvicina lentamente a me e mi bacia.

Un bacio che ricambio molto volentieri, un bacio normalissimo, poi si allontana

“ti porto a casa…”

“ci posso andare da solo…”

“è notte fonda…”

“Derek, per favore…”
“d’accordo, d’accordo… ma quando arrivi dimmelo”

Annuisco

Lo saluto baciandolo ancora e poi esco dal loft sorridendo.

 

 

 

Continua…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Chiamare i Salvatore ***


OIUYGTF

*Scott

 

Sono appena entrato in casa McCall, quello che è successo poco fa, mi lascia basito. Come cavolo potevano essere tornate a casa Hailey e i Mikaelson? Cosa vuole Rebekah da noi? Che diamine sta succedendo. Non c’è nessuno in casa, mamma è al lavoro, non so a che ora torni e Isaac credo sia fuori. Da un po’ di tempo abita qui con noi, in cerca di una sistemazione solo per lui.

Derek e Stiles si frequentano…e dannata empatia… perché a me il potere doveva venire questo? Hailey c’è nata con il potere dell’empatia, ma non lo usa mai.

Mi passo una mano tra i capelli, sospiro e mi siedo sul divano. Sono le cinque e mezza ed è inutile andare a dormire ora, siamo stati tutta la notte a parlare.

Vado di sopra e mi preparo la cartella per oggi, sarà una giornata faticosa  durissima. Devo dire qualcosa al branco, ma che cosa? Non ci riuscirò… e poi, Stiles come fa a conoscere i Salvatore?!

Sento qualcuno rientrare dalla porta di casa. E’ tutto buio quindi non riesco a capire bene chi possa essere, ma poi noto che è Isaac, indossa dei jeans scuri ed una giacca di pelle con delle scarpe da ginnastica, mi compare davanti alla mia stanza

“che succede?” domando guardando il suo volto che è confuso

“ho percepito un gruppo di licantropi…” dice lui

Rimango in silenzio e poi dico che me ne occupo domani, cioè oggi, e che è molto probabilmente il branco di Hailey.

Sospiro

“tutto bene?” domanda

Annuisco

“non credo… sembri sconvolto dalla tua faccia” dice infine

Sospiro ancora, credo di dovergli raccontare che ho almeno visto Stiles e di aver provato a chiarire con lui, tralasciando la triscele e i Sterek, è più facile chiamarli così, quando i loro nomi sono assieme.

“Ho parlato con Stiles” rispondo

“ah…”

“… e che cosa…”
“… non vuole far pace, con nessuno e nemmeno con me…” dico

“…prima o poi torneremo tutti quanti amici, Scott” dice lui

“ne sono sicuro”

Annuisco

“senti…tu e Liam, state assieme?” domanda

Rimango spiazzato da questa domanda.

“c-cosa?” chiedo cercando di non balbettare come uno stupido idiota

Lo guardo negli occhi, è serio

“hai capito la mia domanda, si sente il suo odore qui dentro…” dice lui lasciando la frase in sospeso

Rimango in silenzio per qualche minuti e poi lui incomincia a parlare

“il tuo silenzio allora è un si…” dice lui bisbigliandolo

“Isaac…” lo chiamo

“… no, non ti preoccupare”
“Isaac…”
“…dovevo farmi avanti prima.”

Cosa?! Ho capito bene…?! Lo guardo più confuso di prima.

“Mi piaci Scott, ma ora che c’è Liam…”

“Isaac…”

Se non mi fa parlare, giuro che lo ammazzo

“…dovevo arrivare prima…”
“Sta zitto!” esclamo io incazzato

Lui se ne sta subito in silenzio…

“Io amo Liam, sappilo… e non provare a dissuadermi di allontanarmi da lui, e…”

“…e non provo niente per te, Isaac, scusami, ma…” confesso guardando verso di lui che ha stampato in faccia un espressione stravolta e sconfitta dalla mia reazione alla sua specie di “dichiarazione”, ora che si sente l’odore di Liam su di me, per così dire, tutti vengono qui? Isaac?
“…ho capito” dice lui

“Isaac”

“me ne farò una ragione, ma puoi scommetterci: ti farò innamorare di me, a qualunque costo!” dice lui più che convito
cosa?! Ma che sta dicendo questo? Amo Liam e non Isaac… Liam e non Isaac, Liam e non Isaac… continuo a ripetermelo

Lo vedo uscire dalla porta della mia camera, tiro un calcio contro la mia scrivania e gran parte della roba cade per terra facendo così rumore e che Isaac lo abbia sentito, ma non me ne può fregare di meno.

 

Le lezioni passano in fretta e dopo scuola decido di andare al loft di Derek, vedo la Jeep di Stiles andarsene via, ecco dov’era…

 

*Stiles

 

E’ mattina, sono le dieci ed in questo momento sto chiamando Stefan, per gli ultimi aggiornamenti.

“… per farla breve, stai dicendo che Hailey e Rebekah con fratelli sono li a Beacon Hills?” domanda lui

“Si, le vedo oggi pomeriggio…” rispondo

Poi sento qualcosa spaccarsi in due dall’altra parte del telefono, con me c’è Derek, non gli ho detto che ci frequentiamo, a Stefan intendo.

“Arriveremo li domani sera” dice lui

“porco…” sentiamo dirgli per poi qualcos’altro rompersi

Che cavolo sta facendo?!
“mi date tre minuti?” domanda lui

“Ehm… va bene” rispondo

 

Poco dopo sentiamo un rumore di non so che cosa, poi un urlo agghiacciante e un esaltazione da parte di una voce femminile e poi qualche parola in latino e degli insulti di qualcuno verso a qualcosa

“scusatemi, eccomi… dicevamo? Ah… si, arriviamo domani sera…”

“…dove starete?” chiede Derek

“I Salvatore hanno una villa a Beacon Hills, non la usiamo da parecchio tempo oramai, è quasi ora di ritornare ad usarla” ci spiega

“dove si trova?” domando

“è nel bosco… poco dopo distante dalla villa della tua famiglia Hale” dice

Abbiamo scoperto che Stefan conosceva molto bene la famiglia di Derek e che aveva avuto una relazione con la sorella di quest’ultimo: Laura di almeno tre anni

“d’accordo…” dice Derek

“STEFAN GIU’” sentiamo gridare da una voce maschile

“Ma che…?” domanda lui

“Che stai facendo?” domando

“ci hanno attaccato: vampiri, demoni o qualunque cosa essi siano…”

“…” Derek fa una faccia strana e lo guardo malissimo

“ora non mi dirai che esistono le fate, i folletti, gli gnomi e i sette nani…”

Ehm… d’accordo, la sua… ehm…spiritosità a volte è davvero strana

“beh… ho avuto a che fare con molte creature…” spiega vagamente

“del genere?” domanda Derek

“licantropi, vampiri originali, streghe, cacciatori di vampiri, doppelganger…”

“doppelganger?” domanda Derek curioso

“si, praticamente una persona passata è uguale identica al te stesso del presente, se ne esiste una del passato, intendo…” spiega

“ne hai già visti?” domanda Derek

“oh, si… c’è Katherine ed Elena, poi ci sono Silas ed io e molti altri…” dice lui

“vampiri?”

“vampiri”

“ora devo andare, ci vediamo domani” dice Stefan

“d’accordo…” rispondo solamente

Dopo aver riagganciato la chiamata, guardo Derek che mi sta guardando malissimo, poi si allontana ed esce di casa senza dire nemmeno una parola.

Non so se aspettarlo qui, oppure di andarmene direttamente a casa.

Decido di aspettarlo qui, tanto mi sono portato dietro da studiare, la professoressa Sheppard è arrivata una settimana, per via della mia assenza, e mi ha dato tutto il programma che hanno svolto fino adesso, se non recupero il test che avrò fra tre settimane non passerò l’anno, di tutte le materie, devo prendere pieni voti.

Quindi prendo biologia e la incomincio a studiare.

 

 

Qualche ora dopo, sento la porta del loft aprirsi e con mia grande sorpresa vedo proprio Lydia. Non è cambiata per niente: capelli lunghi e mossi castani con gli occhi dello stesso colore ed indossa sempre vestiti ed ai piedi ha dei sandali.

Si è accorta di me, quindi è inutile che mi nascondi.

“Stiles…” dice lasciando la frase in sospeso

“Lydia, ciao…” bisbiglio solamente

Non… non me la dovrei prendere con lei, ma… siamo arrivati a questo…

“che… che ci fai qui?” domanda lei

“che ci fai tu qui?” chiedo io sviando la domanda

Lei si guarda indietro e poi ritorna a guardare me

“devo dare della roba a Derek…”

“…che ci fai qui?” domanda lei

“è vietato stare qui?”

“beh… dal momento che Derek non c’è…”
“… è andato via dal loft tre ore fa…” risposi guardandola

Ho in mano una penna, e credo che se non avessi qualcosa da spaccare in mano, lo farei molto volentieri, spaccherei qualcosa in questo momento

“…ritorni a scuola?” domanda lei indicando i libri sul tavolino

“fra tre settimane” rispondo solamente

“ah…”

“…io ripasso…” dice lasciando la frase in sospeso

Si volta senza nemmeno salutarmi e poi si rivolta verso di me

“Senti Stiles, io, se ti ho fatto qualcosa ti chiedo scusa, anche non so che cosa ho fatto, ma ti chiedo scusa, voglio tornare ad essere tua amica… ti prego” dice lei

“tre mesi fa non eravamo così” continua

“se qualcuno di noi ti ha ferito dicendo qualcosa, o…”

“…ferito?” domando io guardandola malissimo

“Stiles…”

“Lydia, va via ti prego! Non voglio discutere ora!”
“E quando vuoi discutere allora?” domanda lei alzando la voce

“si può sapere che cavolo è successo?” chiede ancora

“TU NON SAI NIENTE DI QUELLO CHE E’ SUCCESSO!” incomincio a gridare

“CHE COSA DEVO SAPERE? COSA E’ SUCCESSO?” grida anche lei a sua volta

“TI ODIO LYDIA, TI ODIO” Urlo in risposta

“ODI TUTI, NON PUOI ODIARE TUTTI”

 

 

*Derek

 

Sono uscito di casa tre ore fa senza dire dove andavo a Stiles, mi ha fatto incazzare il modo in cui parlava con quel tizio, sembra che lo conosca da parecchio tempo.

Arrivo davanti al portone del loft e sento due voci gridare… che Stiles sia rimasto d’accordo… ma è Lydia l’altra voce?
“TU NON SAI NIENTE DI QUELLO CHE E’ SUCCESSO!” urla Stiles

“CHE COSA DEVO SAPERE? COSA E’ SUCCESSO?”

Litigano? Cosa vuole Lydia? Perché è venuta a casa mia?!

“TI ODIO LYDIA, TI ODIO!” sento urlare da Stiles

“ODI TUTTI, NON PUOI ODIARE TUTTI!”

“Che cosa ti ho fatto?” domanda lei

“Va via…” il super udito a volte può essere utile anche per questo, hanno smesso di urlare

“Va via…” continua Stiles

“VA VIA LYDIA!” urla infine

 

Ghiaccio?!

Faccio per aprire il portone del loft, ma non ci riesco do qualche spinta e poi si apre in due. Lo spettacolo che ho davanti a me è agghiacciante.

Stiles con una mano in aria e il ghiaccio ricoprire tutte le pareti della casa e che si guarda intorno allibito e poi il mio sguardo va verso Lydia: congelata…

 

 

Continua…

 

 

*Angolo di Sephira Nichols.

 

Ciao a tutti voi!
Quindi che dire? Anche se è corto come capitolo, spero che vi piaccia! Prima entrata in scena di Lydia, che ne dite? Ma comunque partiamo dal principio:

Isaac e Scoot: Isaac è sempre più intenzionato a far innamorare di lui Scott… ci riuscirà?
I Salvatore & compagnia bella arriveranno nel prossimo capitolo. Stiles ha forse finalmente scoperto il suo potere della triscele… e Lydia? Congelata…

 

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

 

 

Sephira Nichols  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** congelare ***


OIUYGTF

 

 

*Scott


“Scott?”

“Si?”

“Devi venire subito al loft, è urgente”

“ora?”

“si, ora, è importante…”
“cosa è successo?” domando prendendo le chiavi dell’auto di mia madre

“Stiles ha congelato Lydia! E nel vero senso della parola, credo che stia per andare in ipotermia!”

“Cosa? Stiles ha fatto cosa?” domando io confuso

Ha trovato il suo potere quindi…

“arrivo immediatamente”

Impiego ad arrivare a casa di Derek nemmeno in una decina di minuti, parcheggio l’auto sotto la casa, e vedo nel frattempo l’auto della jeep di Stiles andare via, prendo l’ascensore e schiaccio l’ultimo pulsante poi dopo che le porte siano aperte, esco e mi dirigo verso l’ingresso della casa, dove noto che è tutto congelato, entro dentro e vedo Derek fare avanti ed indietro e quindi poi sposto lo sguardo sul resto del piano della casa e vedo che è tutto congelato e anche Lydia, cavolo Lydia è congelata, ma come diamine avrà fatto? Va bene che una volta ha saputo controllare la pirocinesi, se dovesse farlo anche adesso sarebbe meglio

“Der…” lo chiamo

Lui si volta e mi guarda spaventato e confuso

“come cavolo è successo?”

“non lo so”

“dov’è?”
“è scappato via in preda alla paura”

Sospiro

“ha fatto così anche l’altra volta…”
“non mi ha spiegato cosa è successo nei minimi dettagli…”
“C’è una cosa che non sai… sai quella cicatrice che ha sull’avambraccio?”

Lo vedo annuire

“una sera, quella dopo la luna piena, non riusciva a controllare il potere della pirocinesi, e ha avuto un crollo, ha bruciato sia parte della foresta e si stava anche per bruciare lui, Hailey ed io lo abbiamo fermato in tempo, ma lui ha detto che voleva morire piuttosto che restare vivo e controllare il potere del fuoco…”

Mi guarda sconvolto

“PERCHE’ CAZZO NON SO NIENTE DI TUTTO QUESTO?” urla lui domandandolo

“Derek…”

“Scongeliamo Lydia ed andiamo a cercarlo, prima chiama gli altri… tutti quanti” ordina

Annuisco

Mando un messaggio sul gruppo dicendo di presentarsi tutti quanti al loft in meno di cinque minuti, e nel frattempo cerco di capire dove sia Stiles

“Ha detto che doveva andare a casa di Hailey stamattina…” dice Derek lasciando la frase in sospeso

“non credo sia andato la…”

“perché?” domanda

Il mio cellulare suona, è Hailey

“ecco perché!”

 

“pronto?” rispondo

“dov’è Stiles? Non è arrivato…” dice lasciando la frase in sospeso

“c’è stato un problema”
“del genere?”

“Ha congelato una nostra amica”

“cosa?” chiede lei

“dove ti trovi?” domanda ancora

 

Gli do l’indirizzo di casa Hale e poi vedo gli altri arrivare

“Che cosa diamine è successo alla mia ragazza?” domanda Jackson infuriato

“Stiles”

“Stiles?” domanda lui confuso

“Che cazzo ha fatto?”
“Stiles ha congelato Lydia”
“Stiles non può congelare Lydia”
“Stiles può congelare…”

“da quando?”

“Scott…” mi richiama Derek incrociando le braccia

 

 

Mi tocca raccontare tutto al resto del branco, non oso vedere come mi guardano, ometto la parte del tentato “suicidio” di Stiles, di quella notte. Ad un certo punto si aprono le porte del loft e vediamo Hailey entrare di fretta e furia

“Quindi sarebbe questa l’altra?” domanda Malia guardandola male

“tu chi saresti, carina?” domanda a sua volta guardandola malissimo calcando la parola carina

“state buone voi due” ordina Derek guardandole male entrambe

“dov’è?”
“saperlo…” bisbiglia qualcuno

Rimaniamo in silenzio per qualche tempo, poi qualche minuto dopo

“se la riscaldiamo?” domanda Hailey guardandola

“con cosa?”
“delle coperte calde?”

“se la faccio cadere, si spezza?” domanda scherzando Isaac provando a farla cadere

“non ci provare” dice Jackson

“altrimenti?”
“ti sbrano”

“che paura…”

 

Alla fine optammo che: Liam, Hailey, Derek, Isaac e io andiamo a cercare Stiles mentre Malia, Jackson, Danny (che aveva da poco scoperto il nostro segreto), Peter (arrivato da poco) e Chris Argent rimasero al loft

 

Siamo tutti nella auto di mia madre, Liam, al mio fianco, dietro di me c’è Isaac, al centro Derek e alla sua destra c’è Hailey

“fammi capire tu sei un licantropo?” domanda Isaac

“si…” rispose lei

“ha per caso telefonato ai Salvatore?” domanda rivolta verso di me o Derek

Che lo vedo annuire dallo specchietto e dire che dovrebbero arrivare domani

“dove potrebbe essere?” domanda Derek

“perché ti preoccupa così tanto?”

“taci cane” dice rivolto verso Isaac che sbuffa

“prova alla vecchia casa dei Salvatore…” bisbiglia Hailey

“…magari è li…”

“perché pensi sia li?” chiede Liam

“l’ultima volta era andato li…”
“l’ultima volta?” domanda Isaac

“non ci hai detto tutta la storia vero?” chiede Liam voltandosi verso di me

Annuii semplicemente

Gli racconto del tentato “suicidio” di Stiles e del fatto che anche per questo abbiamo litigato così da coinvolgere tutti del fatto che volevo dirlo all’intero gruppo

Ci rimangono sconvolti ed increduli del gesto di quest’ultimo. Durante il resto del tragitto, che dobbiamo andare a casa Salvatore, che sta nel bosco, che parcheggio l’auto al limitare del bosco e poi percorriamo il resto del viaggio a piedi, in testa al gruppo c’eravamo Hailey ed io che sapevamo dove andare

Arriviamo davanti all’enorme villa, che al buio sembra cupa e deserta e messa male e altro… okay basta la smetto…

Però fa davvero paura…

Ci guardiamo intorno, Liam è vicino a me, mi sento più sicuro averlo al mio fianco e credo sia lo stesso anche per lui, guardo in alto

“ehm…forse l’ho trovato…” dico lasciando la frase in sospeso

La sua espressione è a dir poco furente, le sue emozioni: sono ampliate, odio puro da tutto il suo corpo

“Stiles, SCENDI GIU!” urla Derek

Lo ignora

“SUBITO!”

Sembra di nuovo da quando era stato posseduto

“Ci ignora”

“idioti…” sentiamo dire da lui

“LO SARAI TE!” urla Isaac in risposta

È seduto sopra ad un ramo di un albero, non so come ci sia salito lassù, anche perché è fin troppo in alto

“SCENDI” urla Derek ancora

Lo ignora

“Non puoi stare sempre li” dice normalmente Hailey

“si, che posso” risponde lui

“ehi, come me ci parla”

“se vuoi non parlo nemmeno più con te” dice Stiles

“ecco brava…” risponde Isaac guardandola male

“perché hai congelato Lydia?” domanda Derek

“perché?”

Annuiamo tutti quanti

“ha fatto tutto da solo…”

“che cosa?” domanda Hailey confusa

“lo sai che cosa…”

 

La sua spalla si illumina, così come la mia caviglia e il polso destro di Hailey, e una luce accecante invade tutta l’oscurità.

Liam, Isaac e Derek sono confusi, non c’è la luna piena com’è possibile?

 

Deglutisco, sto incominciando ad avere paura, non è mai successo prima d’ora che le triscele si illuminassero tutte insieme.

Quando la luce scompare, la prima cosa che faccio è vedere se Liam è ancora al mio fianco, per fortuna è così, lo vedo annuire per dire che sta bene e poi sposto lo sguardo su Isaac, Derek e Hailey che annuiscono

Alzo lo sguardo e vedo che Stiles non è più seduto sopra l’albero

“dov’è andato?” domando

“stai cercando me, per caso?” domanda lui comparendomi da dietro

Indietreggio, inciampo, gli altri non sanno che cosa fare

“Stiles, ti prego…” incomincia a dire Derek facendo un passo indietro

Stiles lo fulmina con lo sguardo

“andate via, ORA!” urla infine

 

Rabbia, solitudine, depressione, tristezza, malinconia… Stiles che ti succede?!

Voglio aiutarti. Anche se non mi consideri più tuo amico, voglio davvero aiutarti, perché io… ora come ora, ti sto considerando mio amico e mi manchi… Stiles, ti prego… dovevo capire già da subito che non andava qualcosa, chiederti scusa già da subito… ma non ne sono stato in grado, non sono stato in grado di proteggerti o saperti ascoltare, amico…

 

Nell’aria c’è paura, odio, confusione, tristezza, amore, protezione… sentimenti che in un unico gruppo possono essere una cosa sola

“torna a casa con noi” bisbiglia Derek

Non l’ho mai visto così… dico agli altri di andare a casa, e di lasciarli da soli per un po’, magari Derek riesce a farlo persuadere e farlo tornare a casa.

 


*Derek

 

“torna a casa con noi..” bisbiglio

Non ne posso più di questa situazione, rivoglio avere indietro il mio Stiles, il mio compagno, la mia salvezza, la mia anima gemella per il resto della vita, il mio amico, il mio amante, lo rivoglio avere indietro, non lo voglio così… voglio che sia tutto come prima, anche se dovessimo tornare indietro nel tempo e cercare di salvargli la vita così, farei di tutto per farlo innamorare di nuovo di me, e lui credo lo stesso.

Sento gli altri andarsene e lasciarmi da solo con lui, vedo Stiles abbassare gli occhi.

“vorrei tornare a casa” dice

“tornaci allora…”
“non posso…”
“perché mai?” chiedo guardandolo

Sta piangendo

“lui non me lo lascia fare, anche l’altra volta ha fatto così… ma eravamo solo Scott, Hailey ed io e nessun’altro… sono riusciti a farmi tornare normale, ma… come ti hanno detto, stavo cercando di “suicidarmi”…” inizia a raccontare

“amore…”
“NO!” urla lui

“Non ti azzardare a chiamarmi così… non ora”

Sento spezzarsi qualcosa, è il mio cuore quello che si sta spezzando.

“Stiles, tu vieni a casa con me…”
“vi servo solo per scongelare Lydia non è vero?” domanda

“no, ci servi, sei nostro amico e ognuno di noi, ti ama in modo diverso…”
“amore… si… come no”

Stiles… ma che ti succede?!

Rimaniamo in silenzio per qualche secondo

“cosa hai intenzione di fare?” domando con lo sguardo rivolto al terreno erboso non ho il coraggio di guardarlo negli occhi

Qualche minuto dopo si sente il mio cellulare emettere uno specie di trillo, è arrivato un messaggio

“non lo leggi?” domanda indicando il cellulare nella tasca

 

Di malavoglia prendo il cellulare dalla tasca dei jeans neri e dopo aver inserito il codice (la data di nascita di Stiles più che altro), vedo che è Scott con scritto

 

“Hanno riuscito a scongelare Lydia, una bella coperta calda e dell’acqua bollente è tornata di nuovo in forma, c’è Dalton che la sta visitando per sapere se è tutto okay, cerca di convincere Stiles a tornare a casa, se non vi vedo verrò fra un’ora a prendervi… SM”

 

Non risposi al messaggio

 

“hanno scongelato Lydia… torniamo a casa per favore…”

“No, non ci vengo… chiederò scusa a Lydia, ma sto qua”

“fa freddo di notte…”
“…non m’importa”

“Stiles, ti supplico!”

 

 

“No, no, no, Derek, no”

“tuo padre starà in pensiero per te”
“non credo, gli ho inviato un messaggio dicendo che avrei dormito da te” risponde

“cosa posso fare per portarti a casa? Sono uno schifo senza di te…”
“ora, ed io quando non mi degnavi di uno sguardo prima?” chiede lui

Deglutisco, dove vuole arrivare?!

“Senti, so che è difficile… ma… prima o poi tornerò a casa, ho bisogno di stare per conto mio…”
“NO!” urlo infine

“c-cosa?”

“Ho detto di no!” dico ancora guardandolo negli occhi

“tu sei mio, sei di mia proprietà, sei il mio compagno, sei il mio quello che vuoi, sei mio, non ti farò andare via, anche per via di quella stupida ed idiota triscele… troveremo il modo di toglierla… ti prego, torna a casa con me, Stiles… ti supplico…”
 

 

*Stiles

 

Quello che dice è un colpo al cuore, si sta un pochino rimettendo in sesto…

“se vengo con te…” incomincio a dire

“… andiamo a casa mia, non voglio andare al loft” annuncio

Lo vedo annuire felice e contento. Forse Derek è la cosa migliore che mi sia capitata in un momento abbastanza delicato…

Mi porge la mano per far segno di andare con lui, senza esitare la prendo, è così calda e morbida, le sue dita stringono le mie e le nostre si intrecciano le une con le altre, sorrido, il mio stomaco brontola e lui si mettere a ridere come mai l’avrei visto fare

“grazie di esistere” dico solamente mettendomi al suo fianco

“grazie a te” risponde

 

Arriviamo a casa Stilinski in meno di mezz’ora, l’auto di mio padre non è nel vialetto di casa, deve essere al distretto…

Scendo dalla Camaro di Derek e quindi anche lui fa lo stesso, prendo le chiavi di casa dalla tasca della felpa e le inserisco nella serratura, facendole per girare la maniglia per aprirla, poi faccio entrare Derek e la richiudo

“l’altra volta…” dico

“…ci hanno messo tre giorni a farmi tornare me stesso…”

Mi passa una mano sulla spalla destra per farmi sapere che è con lui

“posso… posso… posso…” dico non riuscendo ad andare avanti “… baciarti?”

“non lo devi nemmeno chiedere”

Mi avvicino lentamente a lui, è a pochi centimetri da me, avvicino le mie labbra alle sue, si toccano, poi gli mordo il labbro inferiore, lui resta fermo, poi le nostre labbra diventano le una con le altre, si toccano, sono perfettamente attaccate, Derek ricambia il mio bacio, le nostre lingue si toccano, la mia cerca la sua e viceversa, metto le mie mani sotto la felpa di Derek, sento i suoi muscoli, sento le sue mani muoversi sicure nella mia folta chioma disastrosa, lo spingo contro la parete della casa e il bacio si fa sempre più intenso.

 

*Derek

 

Mi sbatte contro il muro di casa sua, non l’ho mai visto comportarsi come si comporta oggi, però… mi piace… sento le sue mani fredde sotto alla mia felpa, per un momento penso, perché no… ma poi lo spingo via malamente.

Mi guarda confuso, abbiamo tutte e due il fiatone, mi guarda, e io guardo lui

“Scusami” dice lui salendo le scale per andare in camera sua e chiudere la porta sbattendola

Cerco di riprendermi, poi rispondo al messaggio di Scott, per non farlo trovare qui…

 

“Stiles è a casa, siamo a casa sua, non vuole vedere nessuno. Lydia se vuole può stare al loft”

 

 

Pochi secondi dopo ricevo una risposta, poi sento i battiti del cuore di Stiles, stanno tornando alla normalità. Quando si calma vado da lui

 

“Okay, ti ringrazio… Lydia ha detto che va a casa sua… la accompagna Jackson”

 

Non risposi a questo messaggi, andai direttamente nella camera di Stiles.

Bussai e poi apro la porta della camera, lo vedo seduto sul letto, sta guardando fuori dalla finestra

“ehi…” lo chiamo

Non si volta

“so che questa situazione è difficile…”
“non lo sai…”

“si, è vero, non lo so. Ma voglio darti una mano” rispondo

Sono ancora in piedi davanti alla porta della stanza, che ho chiuso nel frattempo, il cellulare in tasca

“so che è difficile questo periodo…”
“tu non lo sai” dice lui alzandosi e puntandomi l’indice verso di me

Lo lascio parlare, si deve sfogare, almeno spero che serva a qualcosa

“non sai un bel niente”

 

 

 

 

 

 

 

*Scott

 

Sono tornato a casa, ho lasciato Liam ha casa sua, mi ha detto che i suoi genitori sono via per lavoro e gli ho proposto di stare qui da me per qualche giorno. Ha detto che la vicina lo va a controllare al mattino e alla sera per vedere se ha qualche problema o cose del genere.

Sento la porta di casa aprirsi, è mia madre, forse tornata per una pausa, sono sul divano al buio

 

“Oddio, Scott!” esclama lei mettendosi una mano sul cuore per riprendersi dallo spavento che le ho procurato, sorrido

“non stare più così al buio, per favore”

“scusa mamma”
“sei solo in casa?” dice riferendosi ad Isaac

Annuisco

“volevo ordinare del cinese, è quasi ora di cena…”

“credo che gli vada bene il cinese”

Annuisco

“Mamma può restare per un po’ Liam, qui?” chiedo

Mia madre conosce Liam.

“i suoi genitori sono via per lavoro”

“e quando tornano?”
“tra una settimana”
“cercate di non distruggere casa”

Annuisco solamente

 

Mando un messaggio a Liam, per sapere se va tutto bene

 

“tutto ok”

“sicuro? Guarda che puoi venire a stare da me…”
“ci penserò…”

“ok…”

 

 

“a proposito, ho saputo che è tornata Hailey a casa” dice lei prendendosi un bicchiere d’acqua

“si, è tornata ieri…” dico solamente

“Stiles lo sa?”

Annuisco

“quando farete pace?”
la guardo male e lei sospira

“chiamo il cinese” annuncio alzandomi dal divano e prendendo il cellulare dalla tasca e comporre il numero del solito ristorante cinese da asporto

La porta di casa si apre e si vede Isaac ha una faccia

“c’è qualcosa che non va?”

“ho trovato lui davanti alla porta” dice indicando una figura, che riconosco come quella di Stiles

“ho capito, vi lascio da soli” dice mia madre andando al piano di sopra

 

Stiles è seduto sul divano, Isaac e io siamo seduti sulle sedie che ci sono vicine quella della zona isola della cucina.

“Come mai sei qui?” chiedo

“volevo scusarmi, lo farò anche con Lydia, domani” risponde lui

“siamo noi che dobbiamo scusare con te…” dice Isaac guardandolo

“tutti dobbiamo delle scuse a tutti…” continua

È imbarazzato… e parecchio, credo che diventerebbe rosso come un pomodoro se volesse ora, ma sentiamo i suoi battiti accelerare…

Guardo Isaac, che Isaac mi guarda e annuisce e poi guarda lui che tiene gli occhi a terra

“Stiles…?” lo chiamo

“sotterriamo l’ascia di guerra per questa sera?” chiede Isaac capendo le mie intenzioni

Lui alza lo sguardo e poi qualche secondo dopo annuisce

“solo per questa sera…” risponde lui

“ma.. dov’eri?” chiedo

“A casa… ehm… ho litigato con Derek...”
“mi fa strano…” dice Isaac alzandosi dalla sedia su cui era seduto per andare ad aprire la porta di casa

“ecco, fanno venti dollari” sentiamo dire dalla voce di una ragazza

“Scott?” chiede

“Cosa?”

“niente…” scuote la testa in segno di negazione

Se non si apre, non riuscirà mai a confidarsi con qualcuno

Poi ridice

“dopo devo parlarli…”

Annuisco solamente

 

 

Isaac ritorna con in mano le buste del cinese, mia madre scende giù

“ti fermi a cena?” chiede Melissa

“oh… io…”
“si, si ferma”

“ottimo… e chiedilo anche a Liam, hai comprato roba per un esercito intero…” dice mia madre

Stiles mi guarda… e poi annuisco, scrivo solo un messaggio a Liam.

 

 

 

Un’ora dopo, Stiles ed io siamo andati fuori a fare due passi, lasciando Liam e Isaac con mia madre.

“voglio trovare una soluzione a rimuovere la triscele, se sono riuscito a fare quello stasera… pensa a quando entro in panico…  mi aiuterai?” domanda

“so… che non siamo amici più come prima…”
“non dire cazzate, tu rimarrai sempre mio fratello, sappilo… devo… vorrei non aver detto quello che ti dissi…”

“Scott…”

“voglio toglierla anche io, ti aiuto… però, mi fa strano non parlare più come prima…”

“… a chi lo dici…” dice sospirando
“ci sono cose che non ho detto a nessuno… o almeno lo hanno scoperto…e…”

Annuisce.

Senza rendermene conto incomincio a piangere, come un perfetto idiota, mi guarda spaesato, poi mi abbraccia, sorpreso, qualche secondo dopo ricambio l’abbraccio e quindi lo sento piangere anche lui

“voglio tornare ad essere tuo amico, ma mi hai ferito”

Gli accarezzo la schiena

“lo voglio davvero, mi manchi, ma è più forte di me…”

“voglio anche io tornare essere tuo amico”
ci stacchiamo dall’abbraccio, lo guardo negli occhi rossi per il pianto

“amici di nuovo?” domando con qualche esitazione

Esita un momento per rispondere alla domanda, poi annuisce e dice

“amici di nuovo… sappi solamente che ti devi far perdonare per quella volta”

“lo farò” risposi io felice

“e… il resto del gruppo?”
“li facciamo stare in ansia ancora un po’?” chiede lui ghignando

Ghigno pure io

“fingiamo?”

 

 

Ritorno a casa, dopo aver accompagnato a casa sua Stiles, mi ha detto che domani andrà a trovare Lydia per chiederle scusa e raccontare tutto… beh, non proprio tutto.

Mia madre è uscita per andare al lavoro, Isaac sento che non è in casa, molto probabilmente sarà uscito, poi guardo dove sarà Liam, ma non c’è, sento che si sta facendo una doccia nel bagno degli ospiti che c’è nella stanza al piano superiore.

Vado in camera mia, e mi butto sul letto. Guardo il soffitto, perché si deve complicare tutto?!

Chiudo gli occhi per un momento, poi vado da Liam, apro la stanza ed è simile a quella delle altre stanze che c’è qui, a parte un letto matrimoniale e le pareti bianchi.

Mi siedo sul letto morbido, aspettando che esca dal bagno. Esce dieci minuti dopo vestito e lavato con i capelli ancora bagnati. Le goccioline dell’acqua scendono sul corpo, vanno sul collo e poi passano da sotto la felpa che ha addosso.

Mi alzo e mi avvicino a lui, lo guardo negli occhi e vedo che ricambia il mio sguardo, poi.. lui mi bacia, sorprendendomi, ricambio il bacio qualche secondo dopo, poi sorrido e lo abbraccio

“grazie di esistere” dico

Sento il suo cuore accelerare impazzito del tutto.

Si stringe più forte al mio abbraccio.

“Mi… mi ha telefonato mia madre…” dice lui staccandosi dall’abbraccio e guardandomi negli occhi

Resto in silenzio

“vuole che vado a vivere con lei a Bruxelles…”

Sgrano gli occhi.

Non so nemmeno che cosa dire… dall’altra parte del mondo… non so nemmeno resistere un minuto senza di lui, figuriamoci mesi…

“io… le ho detto che ci devo pensare…”

Annuisco solamente.

“Scott, per favore, di qualcosa…” dice lui cercando di farmi parlare

Rimango in silenzio… abbasso gli occhi e poi esco dalla stanza per dirigermi verso la mia.

 

Perché proprio ora quando abbiamo appena incominciato la nostra… ehm… relazione? Da quando ci siamo appena messi assieme…?! Perché?! Se va via, come farò?

 

 

*Liam

 

Esco dalla stanza di casa McCall, e vado a prendermi un bicchiere d’acqua, dalla stanza di Scott sento qualcosa cadere per terra, mi fa male, pensare solamente di lasciarlo qui, non voglio trasferirmi, non voglio andarmene via, lasciandolo da solo… soprattutto ora che stiamo insieme da poco… lui è il mio compagno, il mio Alpha, io lo amo… si lo amo…

Scendo in cucina e dopo aver preso un bicchiere con dell’acqua dentro, mi siedo sul divano, mi metto le mani nei capelli bagnati e incomincio a piangere, solo la luce della luna illumina la stanza.

Non so che fare… se non avessi conosciuto Scott, a quest’ora andrei direttamente a Bruxelles, ma ora come ora…

Decido di uscire fuori, ho bisogno di prendere dell’aria.

 

 

 

 

 

 

*Isaac

 

Sono arrivato davanti alla casa di McCall, vedo Liam uscire fuori con gli occhi rossi e gonfi, credo abbia appena pianto. E’ seduto sul gradino della casa e mi siedo vicino a lui. Amo Scott, farei di tutto per farli allontanare… ma… voglio che lui a venire da me…

Mi guarda e poi indica la strada, forse vuole dirmi che c’è Scott in casa e che non vuole che senta quello che diciamo, così andiamo a farci un giro.

 

Passiamo diversi isolati e senza accorgercene ci ritroviamo davanti alla casa di Stiles, c’è qualcuno che sta parlando con Stiles…

 

Guardo Liam, che mi ha spiegato il motivo per cui è così. Poi lui guarda Stiles. Cerchiamo di sentire che cosa dicono i due

 

“sicuro che possiamo rimanere? Tuo padre non ci spara contro?” domanda la voce maschile

“puoi restare… casa tua è un completo disasto…”
“è solo impolverata… a quest’ora Damon starà pulendo costretto da Bonnie…” dice il ragazzo biondo ridendo

“dovevate arrivare domani”
“il volo è durato meno del previsto…”
Stiles annuisce

“Caroline arriverà tra poco con Liz e Josie, non credo che loro in mezzo alla polvere…”

“abbiamo una stanza in più…” dice Stiles

 

Caroline? Liz? Josie? Chi sono? E chi è quel ragazzo?!

 

“Se rientrerà stasera, mio padre al massimo vi punterà il fucile addosso”

 

poi vediamo un auto bianca, un suv, arrivare nel parcheggio del vialetto. Liam ed io ci siamo nascosti dietro a degli alberi. Vediamo uscire dall’auto una ragazza di diciassette anni, coi capelli biondi e mossi e gli occhi chiari e due bambine identiche.

 

“Grazie per l’ospitalità Stiles” dice la ragazza

“figurati... mi ha ospitato molte volte a Mystic Falls” dice Stiles in risposta indicando il biondo

“quella villa puzza” dice la bambina

“non puzza è solo polvere, Josie”

“ma mamma, puzza…”
“beh… si un pochino puzza, ma poco poco”

“poco?” domanda il biondo

“ehm… un tantino, Damon la sta pulendo…”
ma chi è Damon?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo di S.N

 

 

Ciao a tutti!
 Spero che vi sia piaciuto il capitolo. Aspetto le vostre recensioni. Ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia nelle seguite 18 persone, non me lo aspettavo. Grazie ancora. E ringrazio anche per le persone che l’hanno messa nelle preferite e ricordate.

Ringrazio anche solamente chi legge.

 

A presto.

 

 

S.N

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** vorrei non essere un mannaro ***


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*Stiles

 

Ho raccontato tutto quanto a Lydia, sono da lei in questo momento, dice che se non le raccontavo tutto, me la faceva pagare in un modo o nell’altro, trovava sempre come.

E quindi sono stato costretto a raccontarle tutto quanto!

Dall’ultima volta che ho visto Derek non l’ho più rivisto, anche se mi manca, devo dire. Ho raccontato a Lydia della mia relazione con Derek, del litigio con Scott e della mezza riappacificazione, ho detto a lei dei fratelli Salvatore, che vuole conoscere e dei loro amici, insomma… praticamente tutto! Ho dovuto dirle anche della mezza riappacificazione con Scott.

Ora lei è seduta sul divano di casa sua, con le braccia incrociate sotto al seno, e mi sta guardando come per dire “dovevi dire tutto a tutti fin dall’inizio e non tenertelo per te”

“praticamente, una strega vi ha marchiato con quella triscele, facendo da maledizione dove ogni mese ricevete dei poteri e non sapete quali e con la luna piena, aumentano, giusto?” domanda lei

Annuisco

“hai litigato con Scott perché ti sei quasi ammazzato con il fuoco, essendo che non riuscivi più a controllarti e hai quasi tentato di ucciderlo, vero?”

Annuisco ancora

“nel frattempo ti sei messo con Derek, e da quando ha scoperto tutto, la vostra relazione va a rotoli… giusto anche questo?”

Annuisco ancora

“sei un completo idiota!” esclama lei all’improvviso alzandosi dal divano

Cosa? Idiota? Io?

“eh?” la mia espressione in questo momento non è una delle migliori sulla faccia della terra

“perché cavolo ti volevi ammazzare?”
“non…” incomincio a dire “… non volevo ammazzarmi” rispondo semplicemente

“da come me lo hai detto, invece, volevi proprio ammazzarti” risponde lei abbassando la voce e fermandosi davanti a me per poi accovacciarsi e stare alla mia altezza

Abbasso gli occhi

“se essere impossessato da uno spirito malvagio, uccidere una persona per auto difesa, avere dei poteri che non volevi… cosa vuoi fare, allora?” domando rivolto ad entrambi

“e poi tutti vi siete dimenticati di me…” rispondo

“… io non…” sta cercando di dire qualcosa, ma non ci riesce

“come non detto… servo solo per la mia intelligenza” dico facendo per alzarmi dal divano

“Stiles, ti prego…” mi dice lei non sapendo che cosa dire

“non sapete mai che cosa dire e finisce sempre in questo modo” dico io fermandomi davanti a lei

“stavo meglio prima di non avervi conosciuto, quando ancora mi ignoravi e non sapevi nemmeno della mia esisten…”

Ciaf…

Uno schiaffo, mi ha tirato per la prima volta uno schiaffo, mi tocco la guancia destra con la mano, per lo stupore e per il male che mi ha fatto, si vede il segno dello schiaffo, la vedo piangere e tutto il trucco che aveva sciogliersi con il pianto

“sei un emerito idiota, non dire mai più cose come queste, non ti perdonerò mai per avermelo detto…” incomincia lei

“...io sapevo benissimo chi eri fin dalle elementari, avevo solamente paura di farmi avanti…” confessa lei

Cosa? Fin dalle elementari sapeva chi ero?
la guardo basito, non riesco a credere alla piega che sta prendendo questo discorso senza fine

Abbasso il braccio che ho appoggiato prima sulla guancia, per farla ricadere lungo il mio fianco, si avvicina a me e poi dice

“ho fatto di tutto per farti avvicinare a me, eppure anche stando con Jack(son), non ha funzionato, stavo con lui solamente per farti ingelosire oppure per farmi notare da te…”

“…ma ora come ora non ne vale più la pena, tu sei di Derek, io invece…” dice lasciando la frase in sospeso

“… vai al diavolo Stiles, vacci e non tornare mai più” dice lei indicandomi la porta di ingresso che voleva che uscissi dalla sua abitazione

 

Senza esitare esco, mi dirigo verso la mia jeep, la vedo chiudere la porta e sperando che nessuno mi nota, tiro un pugno al finestrino della jeep, facendo rompere in mille pezzi il vetro, e sulle nocche fuoriusciva del sangue e la mano mi tremava.

 

All’improvviso sento qualcosa di freddo, guardo la mia mano… è ghiaccio, ho la mano congelata, ma come…?

Ripensando…

Ho congelato Lydia perché ero arrabbiato con lei, e ora come ora sono arrabbiato ancora sempre con lei, ma questa volta non ho scusanti.

Se centrasse con la rabbia? Il mio potere potrebbe essere collegato alla rabbia, così come il fuoco? Mi metto la mano buona tra i capelli e li scompiglio del tutto, tirando un calcio alla jeep facendomi male.

 

Dopo essermi calmato, salgo sulla jeep e mi dirigo a casa, quando arrivo, noto che c’è la Camaro di Derek,  Stefan non c’è invece, e nemmeno l’auto di mio padre.

Che vuole Derek da me? Vuole ancora litigare? Ne ho abbastanza di litigi…

 

Senza nemmeno salutarlo, mi dirigo verso la porta di casa, prendo le chiavi con la mano buona, dalla tasca dei jeans e apro la porta, Derek ovviamente mi segue, vuole qualcosa, ma non so che cosa

“smettila di ignorarmi Stiles, per favore” dice lui seguendomi di sopra

“che cosa hai fatto alla mano?” chiede “e perché zoppichi?” domanda lui ancora

Lo ignoro, prendo il kit di pronto soccorso e dopo aver pulito e disinfettato la ferita alla mano me la fascio e poi guardo il piede, non sta messo male, dovrebbe essere solamente gonfio, ma ci guarderò dopo

“vuoi prendermi a pugni anche te oggi?” chiedo

“scusa?” domanda non capendo

C’era ancora il segno rosso sulla guancia dello schiaffo di Lydia, si vedeva dallo specchio che avevo a parete nell’angolo della camera

Sospiro

Restiamo in silenzio per qualche secondo, poi si avvicina a me e fa segno di sederci sul letto, annuisco semplicemente, non ho più voglia di parlare

“che succede Stiles?” domanda lui

Esito nel dirlo

“ho raccontato tutta la verità a Lydia e mi ha tirato uno schiaffo, le ho detto che era meglio se non ci fossimo conosciuti” dico infine tutto un fiato

Lui sospira

“perché ti devi sempre cacciare in qualche guaio?” domanda sbuffando

“sono loro a cercare me” rispondo

“io… non mi sono nemmeno comportato bene neppure io, ma saperlo tutto così da persone che non siano te… è tutto difficile, ho bisogno che tu sia sincero con me, che mi racconti tutto…”
“… tu lo fai?” domando alzando lo sguardo per la prima volta verso di lui

Rimane sorpreso dalla mia domanda, poi nega, no, non lo faceva e non lo farà mai…

“sono solo il tuo compagno per via della tua natura di lupo e non perché sei tu ad amarmi” dico senza pensare alle conseguenze che come previsto, mi ritrovo sdraiato sul letto con sopra di lui furioso dalla rabbia

“dillo ancora una volta che io non ti amo, e giuro che t’ammazzo io” risponde lui puntandomi un dito contro di me

“io ti amo, razza di idiota, ti amo e tu lo devi capire, non puoi fare sempre così”

Faccio per rialzarmi e stare almeno seduto, ma vengo spintonato di nuovo sul letto da Derek

“non è la mia natura di lupo a volerti come compagno, sono io come essere umano a volerti amare, ad amarti, ti amo e ti amerò”

“mi ami Stiles?” chiede lui

“o ami quel ragazzo?” domanda

Eh? Chi è quel ragazzo?
lo guardo confuso

“il nuovo arrivato, quel Salvatore”

Geloso, Derek è di nuovo geloso, mi metto a ridere come non mai e lui mi guarda confuso della mia risposta

“tu sei pazzo, sei pazzo, io amo solamente te stupida idiota di un lupo mannaro, ti amo, e sai da quando ti amo? Da quando ti ho salvato quel giorno dalla piscina da quella lurida lucertola” dico alzandomi e tirandogli dei pugni sul petto cosa che a lui non dava fastidio ma alla mia mano ferita si invece

“ti amo da quel giorno, idiota, e da allora ti ho amato sempre di più, sei tutto ciò che mi rimane, sei la cosa più preziosa che io abbia, anche se litighiamo, ti amo, Derek Hale, io ti…” vengo fermando da un bacio improvvisato di Derek, mi bacia, e io lo ricambio, la sua bocca si muove in sincrono alla mia, le nostre lingue si toccano le une con le altre, si accarezzano e si trovano. Metto le mani sulle spalle di Derek e lui mi cinge la vita, quanto lo amo?!

Restiamo a baciarci per un po’ fino a quando non dobbiamo riprendere fiato.

Mi accoccolo contro di lui e mi stringe in un abbraccio. Credo che se fossi un gatto a quest’ora farei le fusa dalla felicità.

Restiamo così per un po’ di tempo, appoggia il mento sopra alla mia testa e sorrido.

“Perché dobbiamo sempre e tutti litigare tutte le volte?” chiedo a bassa voce sapendo che lui mi poteva sentire con il suo super udito da mannaro

“perché è la vita, se non c’è tutto questo, noi… non saremmo forti, non ci saremmo trovati, non… se non facciamo delle azioni, e a quelle azioni portano delle conseguenze, magari a quest’ora non eravamo, così, abbracciati l’un l’altro, se non avessi detto quelle cose a Lydia, a quest’ora non ti ritroveresti con una mano fasciata e una gamba zoppicante” dice lui per poi sbuffare

“Der?” lo chiamo

“uhm…?”

“voglio stare da solo…” dico

Mi guarda confuso

“voglio stare da solo questa sera, ti prego” dico ancora

“lo hai detto tu stesso, no? Prima, se facciamo delle azioni che portano ad altri avvenimenti e se ne facciamo altre ne portano ad altre… e io voglio stare da solo ora, e non mi importa delle conseguenze” dico guardandolo in volto

Lui annuisce

“però… sappi che ti amo, qualunque cosa essa possa succedere” lascio finire la frase così

“ti amo anche io” dice lui annuendo semplicemente per poi uscire dalla finestra della camera

 

 

Nel frattempo che rimasi da solo, faccio la doccia, poi finisco di studiare matematica e filosofia, infine preparo la cena, anche se c’è ne un quintale.

Nel frattempo s’è fatta sera, e sono le otto, sento bussare alla porta di casa, vado ad aprire e mi ritrovo Scott davanti, sconvolto.

Mi faccio da parte e lui entra

“che… che cosa è successo?” domando guardandolo

Ha i capelli scompigliati e gli occhi rossi dal pianto, i vestiti stropicciati e un occhio viola, coperto da un enorme livido, cosa che sparirà entro la serata

“Liam mi ha detto che sua madre lo vuole a Bruxelles, quando è tornato a casa c’era anche Isaac, e lui mi ha tirato un pugno ed abbiamo incominciato a fare a botte, poi è arrivata mia madre e per sbaglio le ho tirato un pugno, volevo colpire Isaac e non lei” mi dice spiegando la situazione “poi me ne sono andato di casa senza dire niente a nessuno”

“ah…e Isaac ha detto che mi ama”

Rimango basito, poi mi guarda e guarda la guancia ancora rossa

“ho detto a Lydia tutta la verità, dei Salvatore, di noi due, dei poteri, di Derek, le ho detto che preferivo non conoscerla” sbuffo la sua faccia è confuso molto.

Ci andiamo a sedere sul divano, come ai vecchi tempi a contemplare il televisore spento.

“vorrei non essere un mannaro” dice lui

“se non fossi un mannaro, non avresti conosciuto tutti gli altri…” rispondo

“avresti? Avremmo…” dice lasciando la frase in sospeso guardandomi

“ci sei in mezzo anche a te” dice

“e se non volessi esserci in mezzo?” chiedo girandomi verso di lui

“se non volessi più essere parte di tutto questo?” domando ancora

“che vuoi dire? Non puoi non farne più parte…”

“voglio dire che finita tutta questa storia, me ne andrò via” dico alzandomi dal divano e incominciando a girare avanti ed indietro

“via? E dove?” chiede lui alzandosi a sua volta

“lontano, da questa città, voglio non essere immischiato alla magia per qualche tempo”
“per quanto?” domanda Scott

“a New York o a Londra, non ne ho idea per quanto tempo…” rispondo

“quando avremo levato la triscele, me ne andrò via, non voglio che ogni mese si ripeta sempre la solita e stessa situazione, sempre che litighiamo o sempre che succeda qualcosa di nuovo” dico

“mi andava bene la solita vecchia vita” confido

Mi guarda

“e per farlo devi andartene via?”
annuisco

“anche tu?” domanda

Liam, è vero!

Mi guarda. Non so che cosa dire e lui fa per andarsene di casa.

“SCOTT, aspetta!” dico fermandolo per un polso, non mi guarda nemmeno più in faccia

“ti prego Scott, ritornerò, ma non so quando… ma lo farò, e…”
“sta zitto”

“cosa?”

“sta zitto, Stiles, per favore”

“in questo momento tu hai paura di me”

“non usare l’empatia su di me”
“non ci posso fare niente”

“e non mentire” dice lui

“sei agitato e hai paura di me”
“Scott…”

Lui toglie la presa dal mio braccio e poi si volta, sta cercando di non trattenersi dal piangere

“sono stufo” dice infine uscendo di casa Stilinski

Vedo la porta chiudersi e poi quando esce, dopo qualche minuto tiro un calcio al primo mobile che c’è li facendo cadere tutto, compreso una fotografia di me e Scott, il vetro rotto e la foto ritraeva me e Scott abbracciati durante una vacanza con Melissa e papà. Vedo un pezzo di vetro, affilato, quindi non pensando le conseguenze lo porto verso il polso…

 

 

*Sceriffo Stilinski

 

Scendo dall’auto che ho parcheggiato nel vialetto di casa mia, vedo le luci accese, vuol dire che Stiles è ancora sveglio.

Prendo le chiavi di casa, ma faccio per metterle, ma la porta è ancora aperta, appoggio le chiavi su un mobile che sta nell’ingresso e quindi poi mi tolgo la giacca dello sceriffo della città e vedo che c’è la luce accesa in salotto, mi dirigo verso il salotto e vedo che non c’è nessuno, ma quando faccio per andare in cucina, vedo mio figlio accovacciato per terra, con degli oggetti sparsi per terra e privo di sensi.

“STILES!” urlo

Gli prendo la testa, lo faccio per alzarlo, cerco di svegliarlo, ma niente.

Vedo però che dal braccio fuoriesce del sangue e noto che c’è anche un pezzo di vetro accanto al braccio, che diamine voleva fare? Ammazzarsi?

Prendo il telefono e chiamo subito Melissa, dopo tre squilli risponde con voce assonnata

“pronto?”
“scusa Melissa, se ti chiamo ora, ma devi venire subito a casa mia…”
“che succede?” domanda lei

“Stiles… è svenuto e ha bisogno di aiuto, ti prego vieni subito…”
“arrivo immediatamente”
“grazie” rispondo terminando la chiamata

 

Stiles, che cosa ti succede? Vado in bagno e prendo il kit di pronto soccorso, vedo che è già stato usato recentemente, mancano delle cose, torno di sotto e vedo che ha un braccio fasciato.

Fortuna respira ancora, altrimenti non saprei che fare, senza Stiles la mia vita è un inferno.

Cerco di disinfettare la ferita, che ha sul braccio quando pochi minuti dopo sento bussare alla porta di casa, grido un avanti e vedo Melissa con addosso il pigiama e una giacca

“John?”

“in salotto” rispondo

Ho appoggiato Stiles sul divano, non si è ancora svegliato

“Che cosa è successo?” chiede guardandosi in giro

“non lo so” rispondo solamente guardandolo

“è strano in questo periodo, ma non so che cosa abbia” dico solamente

 “è ferito?”

“si, ha usato un pezzo di vetro di una fotografia” dico prendendo il vetro dentro ad un fazzoletto di carta

“si… si è tagliato?” chiede titubante

Annuisco

“disinfettato?”
“si, ho messo una benda, ma non credo basti”
la vedo togliere la benda dal braccio ferito di mio figlio, e poi la vedo sbiancare, vedendo il taglio profondo che si è procurato

“bisogna metterci dei punti”

“lo puoi fare? Non mi va di portarlo in ospedale”
“si, si lo faccio”
“dobbiamo solo svegliarlo, è la prima volta che fa così?”
“non ne ho idea” rispondo guardandolo nuovamente

“Scott? Ne sa qualcosa?” domando

“non credo, non da quando hanno litigato”
“credi sia per questo?” chiedo

“forse, non ne ho idea, dobbiamo chiederlo appena si sveglia”
 

Sentiamo una suoneria di qualche telefono suonare, nel frattempo Melissa ha incominciato a mettere dei punti sul braccio di mio figlio, mi guardo intorno e vedo il cellulare di Stiles sul tavolo, quello davanti alla televisione, guardo chi è a chiamarlo sul display e compare la scritta “Derek Hale”, schiaccio il pulsante di avvio chiamato e sento la sua voce

“pronto? Stiles?”

“non sono Stiles” dico

“Sceriffo? E’ lei?” chiede confuso

“si, sono io.” Dico guardando Stiles e poi Melissa che mi guarda annuendo

“devi venire subito qui per favore” dico infine

So che è da poco che si frequentano quei due, e a me sta più che bene, non ne abbiamo mai parlato apertamente, ma so che si amano anche se litigano

“che cosa è successo?” lo sento domandare preoccupato

“vieni ora, lo vedrai, non sta bene” dico solamente

 

 

Aggancio la chiamata e appoggio il cellulare sul tavolo, dove era prima.

“Ecco, ho finito” dice lei mettendogli una benda

“bisogna cambiarla due volte al giorno, finché non guarisce” dice solamente

Annuisco

Mi siedo per terra di fianco al divano

“Non so come farei senza di te, Melissa”

Lei sorride e mette apposto tutta la roba che ha usato

“non capisco il motivo di tale gesto”

“dobbiamo chiamare Scott”
“no, non serve… non voglio…”
“non dirglielo, per favore”
annuisce

Sentiamo la porta di casa aprirsi e poi sbatterla ed entrare in cucina Derek, vede Stiles sdraiato per terra e poi il kit di pronto soccorso e Melissa con le mani sporche di sangue

“che cosa cavolo è successo?” chiede lui

 

Gli raccontiamo quello che è successo poco fa, e rimane sconvolto, dicendo che Stile gli ha chiesto di lasciarlo solo questa sera. Poi dice che forse ha litigato anche Scott, essendo che ha ricevuto una sua chiamata.

Si siede di fianco a Stiles

“posso… posso stare qui?” chiede lui guardandolo mentre lo accarezzava

Annuisco solamente

“ti dispiace se uso la camera per gli ospiti?” chiede Melissa

“no, puoi dormire qui” rispondo

Mi ringrazia e sale di sopra

“Stiles…” sento bisbigliare Derek cercandolo di svegliarlo

“credo che non andrò a lavorare oggi” dico alzandomi

“vado a farmi una dormita, se succede qualcosa me lo dici per favore?” chiedo guardando Hale che annuisce

Faccio per andarmene e poi lui mi chiama

“Signor Stilinksi?”

“chiamami John”
lui annuisce “grazie per avermi chiamato, se vuole io…”
posso rendere più breve il suo male

“no, no, grazie”

“credo che non voglia” dico riferendomi a mio figlio

 

 

 

 

 

 

 

 

*Derek

 

Perché cavolo lo ha fatto? Che cosa ha? Non si vuole aprire con nessuno! E poi perché sento l’odore di Scott qua dentro? E quella sua telefonata che ho ricevuto poche ore prima che significa? Non ci capisco più niente. Sento mugugnare qualcosa dopo tre ore che sono qui, Stiles si sta svegliando.

Lo vedo aprire lentamente gli occhi

“D-d…”

Vado in cucina a prendergli un bicchiere di acqua fredda e poi gliela passo cercando di farlo alzare un po’ per farlo bere, cosa che finisce l’acqua nel bicchiere, finito tengo il bicchiere in mano

“Derek?” chiede

“si, sono qui…” dico accarezzandolo

“cos-cosa?”

“tuo padre ti ha trovato svenuto a terra, perché lo hai fatto?” chiedo subito

Lo vedo abbassarsi gli occhi e poi si passa una mano su di essi notando che è fasciato il braccio

Se ne sta zitto. Non vuole dirmelo

“ora dormi, ne riparleremo domani…” dico lasciando la frase in sospeso

“ti… ti ritrovo qui?” chiede facendo fatica a parlare

“si, mi ritroverai qui” dico solamente

 

Aspetto che si addormenta e intanto mi dirigo verso la sua camera da letto in cerca di qualcosa che mi possa dare una mano a capire che cosa ha in quella zucca il mio compagno e cercarlo di aiutarlo.

Ora come ora non ho niente che mi permette di sapere che cosa abbia. Arrivo davanti alla porta della sua camera e senza bussare, tanto non c’è ne bisogno, apro la porta e la richiudo, accendo la luce che l’interruttore sta vicino alla porta.

 

Sembra tutto in ordine. Mi dirigo verso l’armadio, lo apro e vedo che anche questo è in ordine, controllo dentro se c’è qualcosa che mi possa aiutare ma niente, vedo appeso alle ante dell’armadio che ci sono delle foto di Scott e Stiles di quando erano piccoli e di quelli che sembrerebbero i fratelli Salvatore. Con loro, potrebbe avere un amicizia come quella di Scott, ma perché Scott sembra non conoscerli? Che cosa è successo prima di incontrare tutti noi?

Chiudo le ante dell’armadio e poi mi dirigo verso la scrivania, in ordine anche quello, vedo che c’è il portatile su di esso. Non mi azzardo ad andare a curiosare tra la sua cronologia.

Vedo che c’è una libreria, con molti libri di scuola e non, poi c’è una fila di cd e di dvd e di dischi quelli che usavano ascoltare una volta.

Torno indietro, e un asse del legno fa rumore, non ci bado, decido poi di andare verso il bagno e noto che è tutto pulito anche qui… ma è fissato con l’ordine? Apro lo specchio dell’armadio che c’è un mobiletto dentro, ci sono delle medicine, ci sono solamente quelle che usano tutti, richiudo lo specchietto e quindi poi esco dal bagno e mi siedo sul letto, l’asse del pavimento fa rumore.

Ora come ora, sono curioso, quindi mi accovaccio per terra e vedo che solo quell’asse fa rumore, quindi cerco di sollevarla e dentro noto che ci sono moltissime cose: fotografie, lettere, fogli pieni di scritti di qualcosa in una lingua che non so decifrare, poi c’è anche qualcosa che mi attira attenzione: una foto… la prendo in mano e la osservo ci sono due Stiles identici di quattordici anni, il luogo non so dove sia, prendo il cellulare e ci faccio una foto, da quando Stiles ha una persona identica a lui? Qualcuno sa della esistenza di questo ragazzo? Poi vedo che c’è una cartella ingiallita.

La prendo e vedo il nome sopra:

 

cartella clinica del paziente Miecyslaw John Stilinski

 

documenti di adozione di Miecyslaw John Stilinksi e di Alexander Simpson

 

rimango basito… Stiles è stato adottato? Oppure no? Chi è Alexander Simpson? Faccio una foto anche a questi documenti e li rimetto al proprio posto, non bado molto alle altre cose, sono scioccato di quello che ho trovato.  Mi siedo sopra all’asse di legno e sospiro. Cosa mi sta nascondendo Stiles? Che cosa succede? Lo devo scoprire…

 

Chiudo la porta della stanza di Stiles, faccio per uscire e poi mi dirigo al piano di sotto, dove vedo che dorme ancora profondamente.

Mi siedo sulla sedia che è li vicino e mi metto ad osservarlo e ripenso a quello che ho trovato nella sua stanza, perché le ha nascoste? Perché nascondi tutto?

 

 

 

*Sceriffo Stilinksi

 

Vado al piano di sotto, sento un buon profumino e sentire parlare con qualcuno. Quello che è successo ieri sera, non si dovrà mai più ripetere. Stiles lo ha già fatto parecchie volte, prima di conoscere Derek ed il resto dei suoi “amici” per cosi dire a quanto pare ha litigato sia con Scott che con loro. Vedo Stiles seduto sul divano a parlottare fittamente con Derek, nemmeno si accorgono di me, ma son contento che si sia svegliato, ora dovrò farmi spiegare il motivo di questo gesto.

Derek mi vede e mi saluta e saluto entrambi, mio figlio diventa improvvisamente silenzioso.

Sospiro e poi mi siedo accanto a lui

“scusa…” dice solamente lasciando la frase in sospeso e bisbigliandolo

“non farlo mai più… ti prego”

“Derek sa tutto, papà…” dice lui

Tutto cosa?!
“sa di Alex e di Stefan”  risponde lui guardandomi

Guardo Derek e lo vedo annuire

“ho trovato delle foto e i documenti sotto un asse di legno questa notte”

“oh, ecco cosa erano quei rumore” rispondo
“quindi… sai tutto?” domando

“si”

Ho preso con me Stiles, quando aveva nemmeno un anno. C’era una lettera con lui, diceva di prendersene cura e che un conto in banca a nome Salvatore era aperto per lui e che potevo prendere i soldi quando ne avevamo bisogno. Poi ho fatto qualche ricerca e ho scoperto che esistono solamente due Salvatore: Stefan e Damon, per l’appunto.

Ho incontrato Stefan, scoprendo che lui è un vampiro, si so che Derek e gli altri amici di mio figlio sono dei mannari, è solamente un ragazzo di diciassette anni per la legge, ma ne ha molti in più.

Stefan mi ha parlato di Zach, dicendo che suo nipote, ha dovuto dare via Stiles, Alex ed un altro bambino perché non poteva permettersi che crescessero nella loro famiglia, anche per via di Damon che li potrebbe uccidere.

Quindi ha pensato di darli in adozione, Stefan ha portato qui Stiles, e quindi Claudia ed io c’è ne siamo presi cura come se fosse nostro figlio, non ho mai usato i soldi in banca dei Salvatore. Stiles ha incominciato a farsi delle domande, del tipo perché non ti assomiglio, o cose del genere quando aveva otto anni, poi Stefan era di passaggio e lo ha visto e si sono conosciuti. Stefan ha rivelato la verità a Stiles, tralasciando che è un vampiro e quindi nemmeno tre anni fa, ha incominciato a cercare i suoi fratelli: ha scoperto che uno di loro si chiama Alexander House, ed è ricoverato a Eichen House, non ha specificato quale motivo, e che da quando lo ha scoperto ogni tanto lo va a trovare, è rimasto sorpreso nel sapere che sono uguali identici, questo non lo ha mai rivelato a nessuno che ha dei fratelli.

Poi ha scoperto che ha una sorella maggiore, non vuole dire come si chiama per non metterla in pericolo da eventuali lupi mannari o vampiri e poi ha un altro fratello gemello che deve scoprire chi sia…

 

“Stiles?” lo chiamo

“perché lo hai fatto questa volta?” chiedo riferendomi alla sera precedente

“non mi va di parlarne” dice lui alzandosi dal divano ma per poi ricadere nuovamente su di esso

“sta seduto, sei ancora debole” dice Melissa entrando in salotto con qualcosa in mano

Allora era lei che cucinava

“ho chiesto a Scott se veniva qui per colazione…”
al nome di Scott, mio figlio si irrigidisce

“…ma ha detto che sta a casa” dice solamente

“se hai qualche problema con mio figlio, cercate di risolverli per favore, non voglio che vada ancora avanti per molto questa situazione” dice Melissa dando qualcosa a Stiles

“caffè?”

“the, niente caffè” lo sentiamo sbuffare

“ e prendi queste” dice dandogli un bicchiere d’acqua con delle medicine

“non lavorate?” domanda secco bevendosi il tea che me ne ha passato uno anche a me e Derek, Melissa

“sto a casa oggi” rispondo

“cosa?” domanda lui scettico e sorpreso e poi sbuffa e se ne va di sopra

“STILES” lo richiama Derek

 

Derek va di sopra seguendolo, poi sentiamo sbattere la porta della stanza

Guardo Melissa ed è preoccupata

“sono preoccupata per Stiles…” dice lei guardando le scale

“lo sono anche io, e si, so che dobbiamo fare qualcosa… ma ora come ora…”
“non te la senti?”

Annuisco

“uno psicologo?”

“non funzionerebbe…”
sentiamo bussare, mi alzo e vado ad aprire, poi vedo una ragazza con pelle scura e con capelli ed occhi scuri, poi Stefan

“John, scusa per l’ora, ma dobbiamo vedere Stiles, è importante”

Guardo la ragazza

“ehm… lei è Bonnie Bennett” dice presentandomela

“lo puoi trovare in camera sua…” dico facendo per farlo passare

“ah ehm… non è solo” rispondo ancora

Lo vedo annuire

“si, lo so” dice solamente

Forse sente quello che dicono

 

 

 

*Stefan

 

Bonnie ed io abbiamo trovato molto probabilmente il modo per eliminare la triscele dai ragazzi. Ora stiamo salendo in camera sua. Sentiamo delle voci parlare o litigare, e poi sento qualcuno uscire dalla finestra.

Busso alla porta e vedo Stiles che la apre

“Che ci fate qua?” domanda lui

“Abbiamo trovato il modo di eliminare la triscele” annuncio

Ci fa entrare dentro e richiude la porta

“che hai fatto alle braccia?” domando guardando le bende

“niente” risponde velocemente

Guardo Bonnie

“ehm… ti ricordi il nome della strega che vi ha fatto l’incantesimo?”
“si, è una certa Chamberlain, perché?”
“è uguale identica a Hailey?” chiede Bonnie

Annuisco

“che significa?”
“credo che ci sia qualche legame di parentela… serve ritrovare questa Faye…”
“dove vive?” domando a mio nipote

“a Chance Harbor, a Whasington… ma perché?” chiede confuso

“perché la nonna di Chamberlain ha provocato il marchio… lei è l’unica che può toglierlo…”

“solo un componente della famiglia Chamberlain può farlo…” dico informandolo

“come facciamo a contattarla?”
“questo c’è lo dovevi dire te…” dice Bonnie lasciando la frase in sospeso

“però posso fare un incantesimo di locazione…”
sentiamo un bip di un messaggio, è il mio cellulare

 

Damon à Stefan

 

Ho trovato la strega, dice che sta con il liceo della sua città…

 

“non serve, Damon ha trova la strega…”

“strano… può averla scambiata con Hailey”

“non credo…” dico lasciando la frase in sospeso

Poi il cellulare di Bonnie, suona ed è un messaggio di Caroline.

“Devo andare da Caroline…” dice lei

 

Dopo averla salutata, sto un po’ con Stiles.


“Che cosa hai fatto alle braccia”
“ieri ho litigato con Scott…” incomincia a dire

“… quando è andato via ho tirato un calcio ad un mobile, e raccogliendo le cose cadute per terra, ho visto il pezzo di vetro della fotografia e…”
“…ti sei tagliato…” dico lasciando la frase in sospeso e lo vedo annuire

“papà non lo sa” risponde

“vuoi un po’ del mio sangue?” chiedo porgendogli il polso

“no, guariranno da sole”
“rimarranno le cicatrici”
“lo so”

“zio Stefan, per favore…” dice lui lasciando la frase in sospeso

“d’accordo, ma se ti servisse”
lo vedo annuire

“il resto tutto okay?”
“ti sembra che vada tutto bene?” chiede schettico
“dovrei esserci io al posto di Alex”

“non dirlo nemmeno” dico riferendomi all’altro mio nipote

“è li per essere al sicuro da Damon, se uscirebbe lo ammazzerebbe”

“lo so… mi fa solo strano, ancora”
“se solo sapesse di lei…”
“farà una brutta fine, ho saputo che verrà qui per i campionati di nuoto del suo college”
“tornerò a scuola lunedi…” dice lui

“è troppo che non ci vengo”
“devo chiedere a Bonnie di farti un incantesimo per far dimenticare tutto a tutti?”
“non serve… starò sulla bocca della gente per un po’, ma poi passerà…”
“rivedrai tutti i tuoi amici”
“amici?” domanda scettico

“quali amici?” chiede ancora

“Stiles, per favore…”
annuisce

“sappi che lunedì ci saremmo anche noi a scuola e ti verremmo a prendere”
“come vuoi”

“sei il mio unico legame con la mia famiglia Stefan”

“ci sono anche i tuoi fratelli”
“Alex? Non credo che lui la pensi esattamente come me”
“ma Sarah si…” rispondo io lasciando la frase in sospeso

Sarah Nelson, è la figlia terzogenita di Zach, ho fatto in modo che cambiasse cognome e vita e le ho dato un conto in banca così come tutti gli altri figli di Zach. Non volevo che facessero parte della vita del soprannaturale.

“Che fai oggi?” domanda

“Oltre ad andare a cercare di avere informazioni dalla strega, credo che devo andare a Los Angeles con Caroline, vuole andare a fare compere e vuole me” dico sospirando

Lo vedo sorridere

“vorresti occupare delle bambine?”
“io… non credo sia il momento… se… se mi fanno arrabbiare, congelo le cose…”

Lo guardo confuso

“ogni volta che mi arrabbio o che qualcuno mi fa arrabbiare congelo tutto”
“non voglio avere questo genere di potere…” dice lasciando la frase in sospeso

Annuisco e gli dico che nemmeno io volevo essere un vampiro, ma Katherine mi ha trasformato quindi…

“Stiles? Se hai bisogno di sfogarti o qualsiasi altra cosa del genere, sappi che puoi contare su di me” dico guardandolo negli occhi

“si” risponde

“devo andare, ci vediamo stasera?” domando

Lui annuisce

“tu cosa fai?”
“devo andare da Derek… poi vado da Alex, è da un po’ che non ci vado, e poi credo che dovrò andare a chiedere scusa a Scott…” dice

“beh… prevedo una giornata movimentata”
faccio per andarmene poi lui mi chiama

“zio Stefan?” chiede

“non dire a nessuno della nostra parentela…”
“non lo sanno nemmeno i miei amici… nemmeno Damon lo sa”

Lo vedo annuire

“ci vediamo” dico lasciando la stanza di Stiles

 

Quando scendo vedo John seduto sul divano

“Stefan, vai via?”

“si, devo aiutare Caroline con le bambine” dico io guardandolo

“anche lei è come te?”

“si” rispondo solamente “e le bambine?”
“sono mezze streghe e mezze esseri umani… perché?”

“niente, per sapere…” dice lui per continuare “…Stiles?” chiede

“è di sopra… si è calmato un po’… mi ha detto che ha litigato nuovamente con Scott”
“quindi è per questo che si è…?”
annuisco

“devo andare John, grazie per l’ospitalità… ci vediamo stasera”
“grazie a te Stefan” dice lui guardandomi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Scott

 

Poco fa è arrivato Derek è arrabbiato ed incazzato, ha detto che Stiles si è ferito un'altra volta, per colpa mia. Non doveva succedere più, ha detto, ma ha mentito, mi ha mentito. E questo è per colpa mia. Derek è ancora qua, sta cercando di calmarsi è a casa mia e ci sono anche Liam e Isaac che sono sconvolti da quello che ha raccontato Derek. Mia madre dice che un po’ si è ripreso ma non del tutto. Ho chiamato le ragazze poco fa dicendo che sarebbero arrivate, anche se Lydia è un po’ titubante riguardo all’argomento.

Ma dobbiamo fare qualcosa.

Ha detto che Stefan Salvatore è stato di nuovo in casa sua, ma non so come faccia a conoscerli e John ne sembra contento che stia con suo figlio.

In questo momento sono seduto sulle scale di casa mia, Derek sta andando avanti ed indietro, Liam invece sta guardando fuori dalla finestra e Isaac sta cercando di intrattenersi studiando o qualcosa del genere.

Sposto lo sguardo su di Liam, non abbiamo ancora chiarito l’altra sera… non sopporto queste situazioni… le odio.

Fin da quando siamo bambini cerchiamo di non litigare, ma quando siamo adulti vediamo il mondo in maniera differente. Oggi dobbiamo andare a casa Salvatore, abbiamo saltato un giorno di scuola per questo… credo che nascondo altro. E ne voglio sapere qualcosa di più.

 

*Isaac

 

Guardo Scott da dietro il libro di chimica, che guarda Liam. Mi da fastidio questa situazione, lui lo può toccare mentre io no. Lo può baciare mentre io no. Guardo Derek è incazzato e nervoso. Fra poco dovrebbero arrivare le ragazze. Lydia ha discusso nuovamente con Stiles, Malia e Kira sono andate a cercare di farla provare a venire qua.

Ma credo che sia impossibile… credo che Stiles è l’unico che può tenere unito questo gruppo. Anche se ci siamo comportati così i mesi precedenti, credo che ognuno di noi stia cercando di fare la sua parte, anche se io non la sto ancora facendo, credo che Scott e Stiles siano tornati amici o qualcosa del genere ma non vogliono dirlo. Ho paura di quello che succederà in futuro… dobbiamo fare qualcosa ma che cosa? Oggi dobbiamo andare a casa dei Salvatore è per questo che aspettiamo le ragazze…

 

*Liam

Guardo fuori dalla finestra, sento lo sguardo del mio fidanzato? Posso ancora chiamarlo così? Addosso a me, e poi anche quello di Isaac, Derek è incazzato con tutti oggi. Io a Bruxelles non ci voglio andare, voglio stare con Scott. Chiamerò mamma e lo dirò.

Glielo devo dire a Scott ma come? Guardo fuori e vedo che sta arrivando l’auto di Malia, dentro c’è solo Kira, allora non sono riuscite a farla venire… abbiamo deciso che andiamo tutti quanti a casa dei Salvatore.

Sentiamo bussare alla porta di casa McCall, Scott va ad aprire e vede le ragazze senza la presenza di Lydia quindi sbuffa e le fa accomodare dentro.

 

 

 

Continua…

 

 

 

SN:

 

Dinanzi tutto ringrazio Desina_l e Samantha d che hanno continuato a recensire fino adesso. Ringrazio solamente anche le 20 persone che hanno messo la storia nelle seguite, le 8 preferite e l’1 ricordate. Spero di avere qualche vostro parere, e accetto recensione di qualsiasi tipo.

Al prossimo capitolo.

SN.                                                                                   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** ... ragazzi lupo ***


OIUYGTF

 

 

 

*Derek

 

Dopo la riunione di ieri, abbiamo decretato che stanotte andremmo tutti quanti a casa Salvatore, per scoprire qualche cosa in più. In questo momento mi trovo al loft, sento l’odore di Stiles, è di nuovo tornato.

Apro il portone di casa ed entro dentro richiudendolo, vedo che è seduto sul bancone della cucina con in mano del the caldo.

“Da quanto sei qui?”
alza le spalle e poi bisbiglia un due ore, credeva di poter parlare con Scott, ma ha detto che è a scuola e che ci va dopo.

Si alza dalla sedia, e mi viene incontro

“ti va di uscire?” chiede

“uscire?” domando confuso

“un appuntamento intendo” risponde lui guardandomi negli occhi

“so che abbiamo litigato… anzi tutti i giorni lo facciamo, ma… vorrei uscire…”

“vorresti un… appuntamento?” domando e lo vedo annuire “…con me?” chiedo nuovamente e vedendolo di nuovo annuire

“dove vuoi andare?”

“è un si?” chiede lui sorpreso

Annuisco io stavolta

“sul serio?” chiede ancora incredulo

“si, Stiles, sul serio…”
lo vedo sorridere. Mi fa piacere che a farlo sorridere sia io.

“te lo dirò questa sera”

“eh?”
alza le spalle e poi mi dice di tenermi libero il sabato mattina

“dove vai stasera?” chiedo

“da mio zio, perché?” chiedo nuovamente

“no… non mi piace molto”

“Derek, per favore…” dice lui lasciando la frase in sospeso e tornando a bersi il suo the

Vedo che c’è ne ancora così ne prendo una tazza pure io.

“ti fa male?” dico riferendomi al polso

Lui nega

“non è la prima volta che lo faccio…”dice lui

Non parlo, resto ad ascoltare

“… la prima volta è successo quando avevo otto anni e morì mia madre” dice

“… la seconda volta quando è morto Zach”
“Zach?” chiedo confuso

Nessuno ha mai nominato un Zach

“mio padre… intendo, quello biologico”

“quindi è vero che sei stato…”
“…adottato? Si, è vero”
“lo saputo quando morì mamma, avevo litigato con John e andai nella foresta, li incontrai Stefan e Damon”

“Damon?”
“il fratello di Stefan” risponde

“mi hanno raccontato tutta la verità, mi hanno fatto conoscere Zach e quando avevo quattordici anni abbiamo fatto il test del dna ed era uscito positivo, due anni fa, Damon ha ucciso Zach”

“… e tua madre? Quella biologica intendo” dico bevendo un sorso di the

“non so chi sia e non so nemmeno se sia viva e non mi interessa” rispondo

“… la terza volta quando ho litigato con Scott due mesi fa…” dice

“prima che tu arrivassi”

Cosa? E non me ne sono accorto di niente?!
“la quarta volta è successo poche settimane fa e la quinta l’altro giorno” dice lui

“non lo devi fare mai più…”

Lo vedo abbassare gli occhi

“non è così facile…” risponde lui “…fallo per me” dico “smetti per me”
 

Non mi risponde e cambio argomento.

Sentiamo il cellulare di Stiles emettere un bip ma non lo degna di uno sguardo

“non rispondi’?” chiedo dopo un po’

“no, non serve…” risponde lui lasciando la frase in sospeso

 

Mette la tazza nel lavandino e la lava, poi si volta verso di me

“se non fossi arrivato quel giorno a quest’ora sarei sicuramente morto” dice lui

“e ti ringrazio per questo, per esser arrivato in tempo” dice ancora

Mi alzo dalla sedia e vado davanti a lui

“Derek…”

“mi piace dire il tuo nome…” dice sorridendo

Sorrido anche io

“scusami”
“scusami per essere così come sono”
“no, devo scusarmi io con te…”
lui nega con la testa, si siede per terra e faccio anche io così lo abbraccio cosa che lui ricambia volentieri

“ti amo Derek, anche se non te lo dimostro abbastanza, sappi che ti amo”
“ti amo anche io” rispondo cercando di non piangere

Restiamo abbracciati per un po’, finché non sento Stiles crollare tra le mie braccia, doveva essere esausto anche se ha dormito tutta la notte, faccio per andarlo a mettere sul mio letto, dopo scendo e poi vado di sotto, sospiro.

 

 Sento una presenza nella stanza, credo sia Peter, è da un po’ che non si fa vedere in giro. Infatti è così, esce dal buio e quindi si fa vedere in tutta la sua bellezza e con indosso il suo unico colore che è il nero.

“che fine hai fatto?” domando

“sono dovuto andare fuori città per un po’” risponde lui tiene le mani nelle tasche

“tu e quel ragazzino state insieme?”
“anche se fosse?” chiesi

“non c’è niente di male…” dice lui lasciando la frase in sospeso

“senti posso stare qui per un po’?” chiede

Annuisco solamente

Lo vedo titubante

“che cosa c’è?” chiedo

“che cosa ci faceva il tuo ragazzo a New York?” domanda

Stiles? A New York? E quando mai?
lo guardo confuso, Stiles non è mai andato a New York

“è sempre rimasto dentro la California…” rispondo guardandolo confuso

“io l’ho visto a New York” risponde

“quando?” domando

“una settimana fa”

“è stato qui una settimana fa, lo possono confermare in molti” dico

“possono confermare che cosa?” sentiamo una voce maschile provenire dalle scale

È Stiles, si è svegliato

“che tu sei stato a New York una settimana fa” dice

“che ci facevi a New York?” domanda a sua volta

“Che ci facevi tu a New York, te l’ho chiesto prima io”
“non sono mai stato a New York”
“impossibile, eri te, ne sono sicuro”
“ti sbagli” dice Stiles

È stato agitato quando ha detto New York, ma poi si è calmato subito
“Sta dicendo la verità” dico di rimando io

“ma allora chi era?” chiede

“non ne ho idea” dice lui stavolta ancora più calmo

“esiste qualcuno che ti assomiglia, allora”
 

“Dove vai?” dico vedendolo uscire

“a fare delle cose” risponde lui

“ma…” dico lasciando la frase in sospeso

 

E vedo richiudersi il portone del loft

 

 

*Stiles

 

Che ci faceva Alex a New York? Le hanno lasciato il permesso per uscire? E soprattutto Sophie le ha dato il permesso?! Sophie intendo l’infermiera di Alex al Eichen House.

Prendo il cellulare e appena sono salito in auto faccio una chiamata

 

“Eichen House, buongiorno chi parla?”
“Salve sono Stiles… Stilinksi”
“Ah, buongiorno signor Stilinksi, vuole passare a venire a trovare suo fratello?”
“passerò domani, volevo solo avere un’informazione”
“si, certo, mi chieda pura”
“per caso avete lasciato uscire Alex la settimana scorsa?”
“ehm.., si, sua madre ha firmato i documenti per andare a New York una settimana”

“uhm… capisco, volevo sapere solo questo, domani dovrei arrivare per le cinque”
“l’aspettiamo” dice l’infermiera

 

Stacco la chiamata e quindi mi dirigo verso casa Salvatore, devo vedere Bonnie. Ci impiego almeno una mezz’oretta da dove sono e quindi appena arrivo vedo che c’è ancora il Suv di Caroline, l’auto di Stefan e quelle degli altri.

Prendo le chiavi della villa e faccio per aprire quando due bambine sbucano fuori all’improvviso, le prendo per fermarle e loro incominciano a gridare, poi arriva Caroline

“Stiles, grazie, le hai fermate” dice lei

“sei una vampira e non riesci a stare dietro a due bambine?” domando divertito

“queste due non sono bambine” risponde lei

“come mai qui?” chiede

“devo chiedere una cosa a Bonnie”
“la puoi trovare nella biblioteca, Stefan ed io andiamo a Los Angeles, puoi stare qui tutto il tempo che vuoi” dice lei

La ringrazio

“in casa ci sono anche gli altri. E fatti una doccia per favore”
lo guardo malissimo e sbuffo e dico di usare la stanza quella in mezzo a quelle di Damon e Stefan

“Bonnie è con Rick per delle ricerche, che ti serve?”
“Alex è andato a New York, ho bisogno di un incantesimo della verità”
“se vuoi posso venire anche io…”
“no, grazie, vado domani da solo”
“ci vediamo, allora”
li saluto e poi mi dirigo verso la biblioteca, dal salotto sento Damon parlare con qualche componente del gruppo di non so che e io vado direttamente alla biblioteca

Apro il grande portone e quindi mi dirigo verso il fondo della biblioteca dove trovo Bonnie, sommersa di libri e fogli, con assieme Rick, che mi salutano ed io li saluto.

Bonnie chiede che cosa voglio e glielo chiedo se può farlo.

“Aspetta, vado a prendere il libro” dice lei uscendo dalla grande stanza

Annuisco, ringraziando.

Rimaniamo Rick ed io da soli. Non è la prima volta, andiamo parecchio d’accordo.

“Che state facendo?”
“stiamo cercando un modo per far parlare, la strega… si trova nello scantinato”

“Chamberlain?” chiedo

Lui annuisce

“Chi c’è ora?”
“ora nessuno, ma ci andrà Damon fra poco” risponde prendendo un altro foglio

“ah. Sappi che da lunedi sarò il professore di storia”

Lo guardo malissimo

“devo pur sempre lavorare” dice lui come scusa

“si, d’accordo” dico annuendo

“segui storia per caso?”
annuisco e lo vedo sorridere

“stai…?”

Lo guardo, se sto bene?

Non rispondo nemmeno più a quella domanda. Mi siedo su una sedia che c’era li sbuffando e metto le mani in tasca.

“Stiles, dovrai dirci tutto prima o poi”
“leggi quei diari che ci sono nella mia stanza e capirai tutto” dico solamente

“sono tuoi, non li leggo”
“leggili, ti do il permesso”

“c’è scritto tutto, cose che solo Stefan sa, nemmeno Damon conosce la vera verità”

 “tu sai chi è tua madre, vero?”

Annuisco solamente

“non lo mai vista dal vivo, so solo come si chiama” rispondo

“non voglio sapere altro” risponde lui

Poco dopo ritorna Bonnie, con in mano un libro

“prima tieni questo” dice porgendomi un anello simile a quello dei Salvatore

“cosa è?” chiedo

“un anello, è intriso di magia, c’è dello strozza lupo e della verbena, tienilo sempre, così non puoi essere soggiogato o qualcosa del genere” dice porgendomi un anello identico a quello di Stefan e Damon ma con sopra una M, per via del mio nome. La ringrazio e poi mi dice devo solamente dire quelle frasi in latino e dicono tutti la verità. Dice che posso farlo anche io, anche perché ha fatto in modo che possa pronunciarlo pure io.

 

Rimango a casa Salvatore per quasi tutto il giorno, finché non mi addormento da qualche parte. Qualche ora dopo, tipo verso le nove e mezza di sera, sono seduto sulle scale di casa Salvatore, quando sento il campanello suonare

“in questa casa esiste il campanello? E da quando?” sento domandare da zio Damon

“ci vivi tu qui, mica io” ribatte Caroline
“in questo momento ci vivi pure tu Barbie”
“non chiamarmi così”

Soliti litigi tra Caroline e Damon ed il campanello suona di nuovo

Dicevo sono seduto sulle scale, a studiare dei libri di scuola, più che altro storia e fisica con l’aiuto di Rick, senza di lui, sono perso in queste materie.

“un altro posto per studiare no?” domanda scettico zio Damon guardandoci malissimo

“apri la porta, idiota” ribatte Rick

Sorrido. Siamo arrivati alla guerra di successione e c’è ne manca parecchio.

“ma guarda un po’ chi si vede… i mannari”
“piantala di dire mannari, idiota”
“idiota mi può solo chiamare Alarick”
“ottimo a sapersi” dice lui in risposta
alla fine sono arrivati, ed ecco il perché di quella domanda di Derek, lui sapeva che ero qui e forse non ha detto nulla agli altri, non ho il coraggio di guardarli così continuo a fare gli affaracci miei, credo che ci siano tutti, credo che mi stiano guardando ma non ci do molto peso a questo

“falli entrare, idiota” dice Caroline rivolto a Damon
“ti ho detto che solo Rick…”
“…può chiamarti idiota, si lo so” risponde Caroline

Alla fine Damon li fa entrare e vanno tutti nella sala grande, la chiamo così perché è spaziosa. Continuo ancora a studiare con Rick con delle verifiche scritte e lui corregge gli errori che faccio.

“che volete?” sentiamo dire da Damon scorbutico come sempre rivolto ai miei presunti ex-amici

“spiegazioni” sento dire da qualcuno, una voce maschile ma a questo punto non me ne importa, mi farò dire tutto dai ragazzi più tardi.

 

“andiamo di sopra?”  mi scrive su un foglio Rick

Annuisco. Prendo il resto dei libri e dei fogli e saliamo le scale per andare nella biblioteca, li almeno stiamo più tranquilli, anche perché è l’unica stanza insonorizzata della casa, grazie ad un incantesimo di Bonnie.

Mi siedo, su una sedia all’entrata e sospiro.

“Stiles?”

“uhm?”
“posso farti una domanda?”
annuisco e lo vedo chiudere la porta

“loro non c’entrano niente, solo quel tuo amico… perché sei così con loro?”
alzo lo sguardo verso di lui

“lo chiedi pure?” domanda alzandomi dalla sedia

“come non detto” risponde lui sospirando

“scusami, non volevo…”

“siamo tutti preoccupati…”

“…e non dire che stai bene, perché non stai bene, ti ho sentito l’altra sera mentre piangevi, in bagno” dice lui

Rimango in silenzio

“passami il braccio”

“eh?”
“passami il braccio voglio vedere se le ferite sono chiuse e le disinfetto” dice lui indicando il kit di pronto soccorso usato già gli altri giorni

Gli passo il braccio, quando toglie le bende, vede diversi tagli più o meno lunghi 5cm, poi prende il disinfettate e del cotone e c’è lo passa sopra, brucia ancora e quindi faccio una smorfia

“te lo meriti, se non vuoi che brucia, la prossima volta non farlo più” dice lui pulendo la ferita

“Rick?” lo chiamo

“sai tutte quelle pagine di diario?” chiedo “quelle nell’anta dell’armadio?”
annuisce

“leggile, tutte” rispondo “e capirai tutto quanto”

“tutto cosa?”
“tutto quanto… ci sono segreti che nessuno sa, solo Stefan”

“c’è scritto tutto”

Lo vedo guardarmi curioso

“perché mi stai dicendo di leggerli tutti? Sono tuoi! Sono privati…”

“tu leggili e basta” rispondo io sicuro di me stesso

“sei uno degli amici più cari che ho, ti prego leggili” dico infine

“come vuoi… c’è qualcosa anche su di me?”
“forse”

“qualcosa che di offensivo?”
“non credo”
lo vedo annuire

“tutti quanti li posso leggere?” chiede

“si, tutti quanti, prima che cambi di nuovo idea”
“sei il primo che li legge” dico infine

Mi sta  fasciando la ferita con una benda pulita

“onorato di leggerli per primo”

 

Sentiamo la porta aprirsi e vediamo Stefan entrare

“che succede?” domanda Rick

“potreste intrattenere Rebekah per favore? Caroline va su di giri, in questo momento, Bonnie sta cercando gli incantesimi e Damon è incazzato ed io devo intrattenere…”
dice lasciando la frase in sospeso, pensando a qualcosa

“…Teen Wolf” dico

“cosa?”
“chiamali i Teen Wolf, sono quelli che sono no? Ragazzi lupo…”
“beh… si… li chiamerò così” dice lui

Vedo Rick annuire

“che state facendo?”
“oltre a studiare, gli ho medicato la ferita…” dice lasciando la frase in sospeso

“grazie Rick”

“non c’è problema” risponde lui

“il campanello… deve essere arrivata Rebekah, ve la mando di qua” dice lui uscendo dalla biblioteca

“finito” dice lui per la ferita

Annuisco e ringrazio

Qualche secondo dopo vediamo comparire Rebekah

“perché devo essere intrattenuta da voi due?” domanda lei di ripicco

“per favore” risponde Rick

“sei in casa nostra e farai quello che diciamo noi”
“altrimenti?” chiede lei

“altrimenti vattene e non tornare mai più” rispondo al posto di Rick

Lei sbuffa e si mette su una sedia li vicino, e prende un libro e lo incomincia a leggere. Riesco a leggere il titolo del libro “orgoglio e pregiudizio” sbuffo e mi rimetto a studiare storia.

Non ho proprio voglia di rivedere tutti insieme nello stesso momento. Non ora, non è il momento e il luogo adatto!

Non riesco a sopportare che siamo tutti sotto allo stesso tetto da quasi un’ora.

“finiscila di essere agitato” dice Rebekah

“non lo sono” rispondo dondolandomi con la sedia dalla noia

Lei sbuffa e ritorna a leggere il libro.

“quanto ci impiegano a finire?” chiede alzandosi alla fine

“dove vai?” chiedo

“a prendere un altro libro, questo l’ho finito” dice lei mostrandomelo

Rick è dovuto andare di sotto perché Stefan voleva che andasse di sotto, e non è ancora ritornato. Chiudo il libro di storia e apro quello di filosofia, una noia.

 

“Devo per forza studiare di sera?” chiedo a Rick appena entrato nella biblioteca

“se vuoi recuperare le insufficienze si” risponde lui sedendosi davanti a me con una sedia che era a portata di mano li

“sono andati tutti via”
“finalmente” si sente dire da Rebekah che era andata negli scaffali più lontani

“odio l’udito da vampiro”
sorrido

“che dicono?”
“volevano sapere la verità, e anche sulla strega” dice

“Damon ha minacciato tutti di ammazzarli”
“come al suo solito” rispondo

“Stefan ti cerca Rebekah” dice alla vampira comparendo con un enorme volume di storia antica

“posso portarmelo a casa vero?”
“chiedi a Stefan non a me” dico io

Lei sbuffa, e poi scende senza salutare

“ciao eh?” dico

Lei mi ignora e chiude il portone

“ti accompagno a casa, si è fatto tardi”
“posso andarci da solo”
“no, ti accompagno, la jeep la vieni a riprendere domani”
“devo proprio lasciarla qui?” chiedo

Lui mi guarda male

“prendiamo il suv di Caroline” dice

Annuisco

Lascio i libri qui, tanto domani ritorno, poi prendo il cellulare e lo metto in tasca, prendo la giacca e le chiavi della mia jeep, poi scendiamo al piano di sotto

Saluto tutti e usciamo di casa, durante il tragitto restiamo in silenzio e poi arriviamo a casa che sono le undici e mezza, vedo le luci accese e papà credo sia già a casa.

Quindi saluto Rick, che dice che mi viene a prendere domani, poi entro in casa, vedo papà seduto sul divano con Melissa

“sono a casa” dico sorprendendoli

“Stiles, ciao… credevo dormissi da loro”
“no” rispondo solamente

Poi Melissa mi guarda, ha qualcosa di diverso, e anche papà

“che succede?” domando

“niente, non ti preoccupare, hai già mangiato?”
“si” rispondo solamente

“vado a fare una doccia e poi dormo”
“si, domani mattina vado via presto”
rispondo che andava bene

 

 

 

 

 

 

*Melissa

 

Sono a casa Stilinksi, Stiles è appena tornato. Sono qui perché dovevo chiarire delle cose con John, ultimamente andiamo parecchio d’accordo. E questo mi piace.

“dobbiamo dirglielo” dice Jonh

“lui non ci dice, non ti dice niente, perché dobbiamo?” chiedo

Abbiamo trovato Michael, il gemello di Stiles e Alex, John mi ha raccontato solamente di loro tre, ma è meglio di niente ed io ne ho approfittato per fare delle ricerche.

“ma è suo fratello” bisbiglia John

“appena saremo sicuri che sia lui, glielo diremo” dico

Lo vedo annuire poco convinto.

“ho chiesto a Scott di fare delle ricerche…”

“ha reagito male?”
“parecchio”

Lo vedo sospirare un'altra volta.

“vado a casa, prima che mi diano per dispersa. Grazie per la compagnia John”
“grazie a te, Melissa, davvero” dice lui

 

Siamo all’uscita della porta. Dopo averlo salutato prendo la mia auto e mi dirigo verso casa, dove mi aspettano i ragazzi. Appena arrivo, vedo che ci sono le luci accese, credo quindi siano tornati.

Esco dall’auto e dopo esser entrata in casa, vado nel soggiorno dove vedo Isaac con in mano una tazza di the caldo, mi chiede se ne voglio un po’ anche io, ma rifiuto.

“Stai bene?” domando a Isaac

“credo di si, lei?”
“dammi pure del tu” e poi risposi che stavo abbastanza bene

“mio figlio sai per caso se è in casa?”
“credo sia in camera” risponde lui

“Liam?”
“fuori credo…” risponde titubante

“avete litigato?”
abbassa lo sguardo e poi annuisce

“Mamma?” mi chiama Scott dalle scale

Indossa solo dei pantaloni della tuta del pigiama e delle pantofole

“puoi venire un attimo?” chiede lui

Annuisco e saluto Isaac dandogli la buona notte, salgo le scale e vado nella sua camera, che è sempre in disordine

“che cosa c’è?” chiedo

“che ne sai di Chamberlain Faye?” chiede lui

Chamberlain Faye?! Come ha saputo quel nome?!

 

 

*Scott

 

Sa qualcosa, ma non mi vuole dire niente.

“niente, perché mi fai questa domanda?”
“perché i nuovi amici di Stiles la conoscono…” rispondo

“… e si trova qui in città”

Mi guarda sorpresa. Non se l’aspettava.

“ne riparliamo un'altra volta, voglio andare a dormire”

“Mamma!” la richiamo

Ma lei chiude la porta. Qualche minuto dopo bussano alla porta, è Isaac

“se anche tu voi farmi incazzare, o darmi di nuovo delle botte fa pure, eh…!”

“non voglio darti delle botte” incomincia a dire

“ne farti incazzare” dice ancora avvicinandosi sempre di più a me

“allontanati” ordino

Sono il suo Alfa, dovrebbe ubbidirmi

“come Alfa o come…?”

“…amante? Non sarò mai il tuo amante” rispondo seccamente

“ma di Liam, si”
“Liam è il mio compagno”

“continuando a litigare?”
“non… non te ne frega niente” dico guardandolo in volto, è serio.

“fa come vuoi, vado a dormire” dice lui chiudendosi la porta alle spalle

 

Vado di sotto, in salotto, aspetto che ritorni Liam. Poco meno di due ore, che sono seduto qui, tipo è l’una di notte, la porta di casa si apre e Liam ritorna.

“dove sei stato?” domando io incrociando le braccia e lo sguardo serio

Lui si spaventa, fa cadere le chiavi che ho dato in prestito, così da uscire quando vuole, “mi hai spaventato” dice lui riprendendo le chiavi

“dove sei stato?” domando ancora avvicinandomi a lui

“a casa mia” risponde lui

Non mente… i suoi battiti cardiaci sono regolari.

“dovevo stare da solo per un po’” risponde

“fino all’una di notte?” domando

Senza la luna non riuscivo a guardarlo in volto, ed è grazie a quella che posso farlo: ha gli occhi gonfi e il viso distrutto

Non risponde, sale le scale, ma lo fermo per un braccio. Poi lo porto più vicino a me e i nostri vivi sono vicini, molto vicini, ci guardiamo l’un l’altro.

Sento il suo cuore battere molto più velocemente. Credo che se potesse diventerebbe tutto rosso.

“vuoi baciarmi o vuoi prendermi a pugni?” domanda lui bisbigliandolo

“voglio baciarti” rispondo guardando le sue labbra, che mi invitano a baciarlo

“fallo, allora” mi dice lui

“baciami” continua

E non me lo faccio ripetere nemmeno due volte di fila. Lo bacio, metto le mani nei suoi capelli, e lui intorno al mio collo, le nostre labbra si toccano, si muovono insieme, sono in sincronia, si muovo, le nostre lingue si toccano, si cercano si trovano. Gli mordo il labbro inferiore, e fa una smorfia, poi gioco un po’ con le sue labbra, così invitanti così…

“Liam…” bisbiglio roco

“… Liam…” dico il suo nome

Decidiamo di andare a dormire in camera mia, restando abbracciati tutta la notte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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