Rachel Potter e i guai di Hogwarts (ma un anno tranquillo, mai?!)

di AllisonHermioneEverdeen
(/viewuser.php?uid=806652)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno - compleanni, non-notizie e posta via gufo ***
Capitolo 2: *** Capitolo due - elfi domestici, complotti ed esplosioni ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre - di patti, sospetti e auguri di compleanno ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro - lettere, rimpatriate e polvere volante ***
Capitolo 5: *** Captolo cinque-un'allegra gita a Nocturn Alley ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei - rimpatriate, dubbi e rassicurazioni ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette - gelati, compere e un certo ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto - incontri spiacevoli, risse e chiacchiere ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove - fine delle vacanze, ritardi ed imprevisti spiacevoli ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci - viaggio movimentato, arrivo ad Hogwarts ***
Capitolo 11: *** Capitolo unidici - beccati! ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici - gloria dai grifoni ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici - Strillettere e sensi di colpa ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici - prime lezioni e incontro-scontro con un allocco ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici-battibecchi e nuove conoscenze ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici - prima lezione dell'allocco... disastro! ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciassette - insulti ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno - compleanni, non-notizie e posta via gufo ***


Capitolo uno


Il giorno del mio dodicesimo compleanno vengo svegliata da Billy che mi ronza addosso. Non è la prima volta che succede - l'ho già sgridato parecchie volte per questo - e dopo due mesi dovrei essermi abituata alla sveglia Billywig. E invece, come ogni mattina, il mio primo pensiero di senso compiuto è incollare le ali di Billy e chiuderlo in frigo.
- Buongiorno! - mi saluta una voce allegra. Mi metto a sedere sul letto con uno sbuffo e sorrido ad Hermione.
La mia migliore amica è venuta qui in Italia circa tre settimane fa, in accordo con i suoi genitori ed i miei. Abbiamo passato tre settimane magnifiche, tra passeggiate, gelati, compiti e lettere. Chiara scuote la testa ogni volta che ci vede studiare, ma solo perchè la mia sorellona è una pigrona cronica!
- Buongiorno anche a te! -. Reprimo un mezzo sbadiglio. Non faccio in tempo a fare mente locale su chi sono, dove sono, cosa faccio, che ore sono e che giorno è, perchè la porta della mia stanza si apre all'improvviso e la mia famiglia adottiva entra, sorridente. Mamma tiene in mano una tortina al cioccolato.
- Tanti auguri a te... Tanti auguri a te... Tanti auguri a Rachel... Tanti auguri a te! - cantano. Ah, ecco che giorno è! Il mio compleanno! Oggi compio dodici anni!
Con un sorriso in volto soffio le candeline, poi mamma dà un pezzetto di tartina ad ognuno di noi. Il giorno del mio compleanno è l'unico in cui mi sia permesso fare colazione a letto.
- Sbrigatevi a vestirvi che andiamo in paese, - afferma mamma prima di lasciare la stanza.
Io ed Hermione ci alziamo, facciamo i letti, ci infiliamo un paio di pantaloncini ed una canottiera, poi usciamo di corsa dalla mia camera. Il tutto in pochi minuti.
E' tradizione, il giorno del mio compleanno, pranzare con il gelato e cenare con la pizza. In più, mamma e papà lasciano a me e Chiara libertà su tutto per tutto il giorno: possiamo stare tutta la mattina in giro per il paese a comprare qualunque cosa vogliamo, poi tornare per pranzo e uscire dal nostro tranquillo peasino per tutto il pomeriggio, passeggiando tra le colline. Poi, dopo cena possiamo stare in giro fino a tardi, a patto che domani mattina ci svegliamo prima di mezzogiorno. Oggi, poi, c'è anche Hermione, e non vedo l'ora di mostrarle tutti i luoghi che "esploro" con Chiara! C'è anche il boschetto dove sono andata con Harry a pasqua, e ci terrei molto a portarla lì.
Harry... . Oggi è anche il suo compleanno, ma lui non c'è. E' tutta l'estate che provo ad invitarlo tramite lettere, ma non risponde. Non so se è successo qualcosa di grave, o se i Dursley non gli permettono di leggere la posta, oppure -e faccio di tutto per non convincermi che non è così- semplicemente Harry si è stufato della mia compagnia. Non sarebbe il primo: prima di andare ad Hogwarts, non avevo praticamente amici. Mi trovavano tutti troppo strana, non capivano le mie battute e non amavano fare scherzi. Nessuna amicizia è durata prima di una settimana. Il fatto che mi capitassero cose strane -che ora so causate dai miei poteri magici senza controllo- non aiutava di certo.
- Come mai quel muso lungo? - mi chiede Chiara una volta uscite di casa.
Non rispondo. Non saprei come dirle che Harry non risponde alle mie lettere e che sono preoccupata. Però, ovviamente, Hermione intuisce i miei pensieri.
- Tranquilla, starà bene, - cerca di rassicurarmi.
- Di chi parlate? - insiste Chiara. Per Merlino, è più insistente di Hagrid con Norberto!
- Di mio fratello: volevo invitarlo da noi per il nostro compleanno, ma non ha risposto alle mie lettere... - spiego.
- E neanche alle mie, - mi fa eco Hermione. - O a quelle di Ron -.
- Magari le risposte non vi sono ancora arrivate: non avete le e-mail, solo dei gufi, e l'Italia è parecchio lontana dall'Inghilterra, - scrolla le spalle Chiara.
- Ci arrivano le lettere di Ron, - ribatto io - portate da Errol, il gufo più decrepito che conosca -.

La mattina passa meno allegramente di quanto vorrei. Chiara mi ha comprato una bellissima piuma verde smeraldo da un negozio di antiquariato, poi abbiamo passeggiato per il paese infilando delle uova nel cappello del vecchio Mauro. Le sue imprecazioni quando si è messo il cappello ci hanno seguito fino in gelateria, dove abbiamo pranzato. Hermione ha persino evitato di sgridarci per lo scherzo, il che non è poco!
Non posso dire di non essermi divertita, ma il pensiero di Harry continua a infilarsi tra i miei pensieri. Conosco mio fratello solo da un anno, ma mi sembra di conoscerlo da molto di più.
- Su con la vita! - esclama Chiara cercando di tirarmi su il morale. Abbozzo ad un sorriso poco convincente. Mentre usciamo dalla gelateria, Hermione mi indica il cielo.
- Rachel, guarda, è Errol! - dice. Il vecchio ed imbranato gufo mi atterra in testa, poi cade per terra arruffandosi tutto. Mi massaggio la testa dolorante mentre Hermione raccoglie il gufo e mi porge la lettera.
- E' di Ron, - afferma.

Rientriamo subito in casa, fiondandoci nella mia stanza, dove faccio bere Errol dall'abbeveratoio del mio adorato Dustan, che osserva Errol con aria di superiorità. Billy, indispettito dall'atteraggio di Errol nella mia testa mentre si stava beatemente risposando tra i miei capelli, si mette a ronzare attorno al povero gufo.
- Billy, lascialo stare, - sbuffo. Billy continua imperterrito. Accidenti, mi manca Rolf: lui era bravissimo a farsi obbedire!
Intanto Hermione apre la lettera e la legge ad alta voce:

Care Rachel ed Hermione,
ieri ho mandato un'altra lettera ad Harry, ma non mi ha risposto - di nuovo! -. Ho paura che gli zii Babbani l'abbiamo messo in punizione, o qualcosa del genere, così ho deciso: vado a salvarlo. Fred e George mi aiuteranno, partiamo stasera.
Vi riscrivo appena la situazione si è risolta
Ron


- Per fortuna c'è Ron! - commento. - Spero che tirerà fuori dai guai Harry -.
- Speriamo solo che non facciano qualcosa di illegale... - si mordicchia il labbro Hermione.
- Non essere sempre così ottimista, Hermione, fa male alla salute! - la prendo in giro. Lei scuote la testa e tenta di guardarmi male, ma fallisce miseramente.



La sera rientriamo a casa a mezzanotte. In confronto all'anno scorso - quando io e Chiara siamo rimaste in giro fino alle due di notte - è prestissimo, ma domani mattina vogliamo alzarci presto per ricevere la lettera di Ron su come è andato il salvataggio.
Hermione va subito a dormire, io vado in camera. Appena entro, vedo un'ombra sul mio letto... Svelta, accendo la luce. Sul mio letto c'è la creatura più strana che abbia mai visto: ha enormi orecchie da pipistrello e due occhi verdi sporgenti, grandi come palle da tennis.
Per un attimo, rimaniamo impalati a guardarci. Poi, la strana creatura fa un profondo inchino.
- Rachel Potter, che grande onore è per me! -.



ANGOLO MALATA DI MENTE


Ed ecco a voi il primo capitolo del seguito di Rachel Potter e i guai di Hogwarts.
Credevate che non avrei continuato... e invece eccomi qua!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ovviamente è diverso dall'inizio del secondo di Harry Potter, perchè il punto di vista è di Rachel, che vive in Italia. Comunque abbiamo Rachel che festeggia il suo compleanno, nonostante sia un po' giù di tono, insieme ad Hermione e la sua famiglia. Rachel è anche preoccupata perchè Harry non risponde alle sue lettere, ma adesso che ha ricevuto una visita da un certo elfo domestico, verrà a sapere molte cose.
Grazie di cuore a white demon per la sua recensione ed il suo messaggio, che mi hanno scaldato il cuore. Spero che questo seguito sia all'altezza delle tue aspettative!
Detto questo, spero che il capitolo - nonostante sia solo introduttivo - vi sia piaciuto.
A presto con il prossimo capitolo!
AllisonHermioneEverdeen



Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo due - elfi domestici, complotti ed esplosioni ***


Capitolo due


- Tu chi sei? -
Ok, merito un applauso per non essermi messa a strillare e avere -addirittura!- detto una frase di senso compiuto.
- Dobby, signorina, Dobby l'elfo domestico -. Certo. Dobby l'elfo domestico. Peccato che non lo conosca. E che sia sul mio letto. E che mi stia fissando con i suoi grandi occhi. - Ehm... ok, piacere, - dico.
- Non vorrei essere scortese, - continuo - ma che ci fai a casa mia? -.
- Dobby la cercava, signorina Rachel, la cercava per dirle... è difficile, signorina Rachel... Dobby non sa da che parte cominciare... -
- Dammi pure del tu, - gli sorrido. Spero di metterlo a suo agio... e invece Dobby sgrana i suoi occhioni e si mette a piangere. Cosa ho fatto?! - Ehm... Dobby, scusami... non volevo offenderti... - provo a calmarlo: i miei dormono dall'altra parte del corridoio, e Chiara è in sala a fare zapping in tv.
- Offendere Dobby? -. La sua voce adesso è tutta tremula, ma almeno ha smesso di piangere. - Dobby aveva sentito della grandezza di Rachel Potter, ma mai nessuno aveva detto a Dobby della bontà d'animo della signorina Rachel... nessuno ha mai chiesto a Dobby di parlargli da pari a pari... -.
- Oh... beh, mi dispiace. Non devi aver conosciuto delle persone molto gentili, - provo a tirargli su il morale.
- No... - balbetta Dobby, poi sgrana di nuovo gli occhi e balza sul pavimento, verso l'armadio, cominciando a dare testate all'anta.
- Cattivo Dobby! Cattivo! - grida. Lo prendo e lo allontano dall'armadio.
- No, fermo, sveglierai i miei genitori! - esclamo. Dobby si siede per terra, un po' più calmo.
- Mi dispiace signorina Rachel, ma Dobby doveva punirsi... Dobby ha quasi parlato male dei suoi padroni... -. Ok, appunto per me: non essere troppo gentile e non provare a coinvolgerlo in discorsi sui maghi maleducati che ha conosciuto.
- Allora... eri venuto per dirmi qualcosa? - riprovo.
- Si, - annuisce Dobby. - Rachel Potter non deve tornare ad Hogwarts, quest'anno -. Rimango a fissarlo come un pesce lesso: non devo tornare ad Hogwarts? E perchè mai?! Non ho nessuna intenzione di rimanere a casa: è tutta l'estate che non vedo l'ora di tornare ad Hogwarts! Mi manca, con i suoi corridoi, le scale che cambiano, i quadri che ti parlano mentre vai in classe, i fantasmi...
- C'è un complotto, - continua Dobby. - Un complotto per far succedere cose terribili... -
- Chi sta complottando? - chiedo, ansiosa. Sembra che la mia domanda non sia stata molto gradita a Dobby...
- Non... posso... dirlo... - esclama come se lo stessero torturando.
- D'accordo, - mi sbrigo a dire. Non ci tengo che si rimetta a sbattere contro l'anta dell'armadio. - Va bene, non importa... ma io devo andare ad Hogwarts: voglio continuare a studiare magia... poi voglio rivedere Harry, mio fratello... -
- Un fratello che neanche scrive a Rachel? - fa Dobby. Mi blocco. Fisso Dobby, che improvvisamente assume un'espressione incredibilmente colpevole.
- Sei stato tu! - esclamo. - Intercetti la posta di Harry! -
- Rachel non deve arrabbiarsi con Dobby... Dobby voleva solo tenere al sicuro lei e suo fratello... -
- E' una cosa brutta, quello che hai fatto, - ribatto. - Harry ha bisogno delle nostre lettere! I Dursely lo trattano malissimo! -.
- Dobby sperava che Harry Potter non sarebbe voluto tornare ad Hogwarts se pensava che i suoi amici e sua sorella non lo volevano più... e poi ha pensato... che Rachel Potter non avrebbe voluto tornare... perchè Harry Potter non aveva risposto alle sue lettere... -
- E invece ti sbagli! - affermo. - Torneremo entrambi ad Hogwarts! -. Dobby sospira.
- Allora Dobby deve farlo... e lo fa per il bene di Harry e Rachel Potter... -. Prima che possa chiedergli cosa ha intenzione di fare, è sparito nel nulla. Un minuto dopo sento Chiara gridare. Corro in sala: la televisione è appena esplosa. I miei genitori, svegliati dalle grida di mia sorella, accorrono. Chiara mi vede nel corridoio.
- Rachel, ma che ti salta in mente?! - esclama.
- Non sono stata io! - esclamo arrabbiata. Ma prima che possa spiegarmi una lettera vola attraverso la finestra aperta e cade ai miei piedi. Prima che possa aprirla, si libra a mezz'aria e comincia a recitare:
Cara signorina Potter,
Abbiamo avuto notizia che nel luogo dove lei risiede, questa sera, a mezzanotte e tredici minuti, è stato eseguito un Incantesimo Bombarda.
Come Lei sa, i maghi minorenni non sono autorizzati a compiere incantesimi fuori dalla scuola ed un altro episodio del genere da parte sua potrà portare alla sua espulsione da Hogwarts. (Decreto per la Ragionevole Restrizione delle Arti Magiche tra i Minorenni, 1875, Comma C)
Buone vacanze
Cordialmente,
Mafalda Hopkins,
Ufficio per l'Uso Improprio delle Arti Magiche
Ministero della Magia


Quando la lettera torna ad accasciarsi sul pavimento, sollevo lo sguardo. Mamma, papà e Chiara mi fissano, accusatori. Papà dice un'unica parola:
- Spiegati -

ANGOLO MALATA DI MENTE


Ed ecco a voi il secondo capitolo!
Dobby ha fatto la sua visita anche dalla nostra povera Rachel, mettendola nei guai.
Grazie infinite a white demon per la sua recensione, spero davvero che la storia ti stia piacendo!
Grazie anche a tutti i lettori silenziosi, è bello vedere che ciò che scrivo viene letto da sempre più persone! Se avete qualche domanda, non esitate a chiedere!
A presto con il prossimo capitolo,
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo tre - di patti, sospetti e auguri di compleanno ***


Capitolo tre


- Quindi un elfo domestico è entrato in camera tua, ti ha avvertito di non andare ad Hogwarts, perchè qualcuno sta complottando per far accadere cose terribili, poi, dato che non accettavi di rimanere a casa, ha fatto esplodere il televisore per farti espellere - riepiloga papà. Ormai è l'una di notte, siamo tutti sul divano - compresa Hermione, che si è svegliata e si è fatta raccontare quello che era successo - e mamma, papà e Chiara mi fissano. Annuisco stancamente: ho un gran mal di testa e vorrei solo andare a letto.
- Ma perchè, se ci teneva così tanto ad avvertirti, non ti ha detto chiaramente chi complottava? - chiede Chiara.
- Gli elfi domestici non posso disobbedire ai propri padroni, nè parlar male di loro, perciò se a Dobby era stato ordinato di non dire chi era che complottava, non poteva dirlo neanche volendo - spiega Hermione.
- E' orribile, - commenta Chiara.
Mamma e papà si scambiano uno sguardo preoccupato.
- Non ditemi che state pensando di non mandarmi a scuola! - esclamo.
- Se questo elfo domestico ha ragione, saresti in pericolo... - comincia a dire papà.
- L'anno scorso avete detto che vi avrei potuto rivelare tutto, non mi avreste mai costretta a rimanere a casa! - ribatto. Mamma si morde il labbro.
- Lo so... - prova a dire papà. - Ma devi capire che ci preoccupiamo per te... -. Sto per ribattere, ma Hermione mi precede.
- Signor Ranieri, - dice. - Mi scusi... ma se quello di Dobby fosse un brutto scherzo? -. La sua ipotesi zittisce tutti.
- Credi che qualcuno possa averlo mandato per farmi espellere? - chiedo. Hermione annuisce.
- C'è qualcuno che ti detesta così tanto? -. Chiara sembra scettica, ma io ed Hermione ci scambiamo uno sguardo e sbuffiamo.
- Malfoy- diciamo insieme. - Detesta me ed Harry, è proprio il tipo che potrebbe fare uno scherzo del genere! - affermo. Mamma e papà sospirano.
- D'accordo... allora puoi tornare ad Hogwarts, - dice papà.
- Ma ci informi di qualunque cosa fuori dall'ordinario che accade! - pone le condizioni mamma.
- Tipo magie, poltergeist e quadri che parlano? - rido io.
- Rachel... -
- D'accordo! Scherzavo... -



- Credi davvero che sia tutto uno scherzo da parte di Malfoy? - chiedo ad Hermione una volta sole in camera mia. Lei sembra indecisa.
- Non so, Rachel... mi sembra troppo persino per Malfoy... - sospira.
- Quindi potrebbe davvero esserci un complotto in corso? Accadranno cose terribili quest'anno ad Hogwarts? -. Il solo pensiero mi dà la nausea: Hogwarts è la mia seconda casa!
- Non fasciamoci la testa prima del tempo, - si limita a dire Hermione. Dal momento che nessuna delle due ha sonno, andiamo alla mia scrivania a scrivere a Ron ed Harry. Stanotte c'è stato il "salvataggio" da parte di Ron, vogliamo sapere al più presto com'è andato!
Così intingo la penna d'oca (quella nuova che mi ha comprato Chiara oggi) nell'inchiostro e comincio a scrivere:
dt>Cari Harry e Ron,
com'è andato il salvataggio? Siete riusciti a liberarvi dei Dursley? Spero davvero di sì, e che stiate entrambi bene.
Adesso capisco, Harry, come mai non rispondevi alle nostre lettere: hai per caso ricevuto la visita inaspettata di un certo elfo domestico? Non so a te, ma a me ha riempito di agitazione: complotto? Cose orribili ad Hogwarts? Può darsi che sia uno scherzo di poco gusto, ma io ed Hermione crediamo che sia troppo persino per Malfoy. Spero solo che ci sbagliamo...
Comunque, spero vivamente che abbiate fatto i compiti per le vacanze, io ed Hermione li abbiamo praticamente finiti!
Dovremmo riuscire a vederci a Diagon Alley la prossima settimana
Datemi vostre notizie al più presto!
vostra
Rachel

Rileggo la lettera, poi l'arrotolo: appena Dustan ritorna dalla caccia notturna la spedisco. Intanto dò un'occhiata a quella di Hermione:
Caro Ron e caro Harry, se anche tu sei lì,
Spero che tutto sia andato liscio, e che Harry stia bene e che non abbiate fatto niente di illegale per portarlo via, Ron, perchè se così fosse questo metterebbe nei guai anche lui. Sono stata sinceramente preoccupata e se Harry sta bene, fatemelo sapere immediatamente (magari con un altro gufo, perchè forse un'altra consegna sarebbe fatale a quello che avete ora).

Dò un'occhiata ad Errol: è ancora mezzo morto nella gabbia di Dustan. Sì, Hermione potrebbe avere ragione: già è un miracolo se è riuscito ad arrivare tutto intero in Italia...
Torno alla lettera:
Qui abbiamo ricevuto la visita inaspettata di un elfo domestico di nome Dobby. Ha detto a Rachel che quest'anno non deve tornare ad Hogwarts, poi ha tentato di farla espellere facendo esplodere la televisione del salotto. Stiamo tutti bene, anche se un po' preoccupati.
Naturalmente abbiamo molto da fare con i compiti della scuola, e il prossimo mercoledì andremo a Londra a comprare i libri per il nuovo anno. Perchè non ci vediamo a Diagon Alley?
Datemi notizie appena potete
Vostra Hermione

Hermione arrotola la lettera a sbadiglia.
- Credo sia ora di andare a dormire, - dice.
- Tu intanto vai, io aspetto Dustan, spedisco le lettere e ti raggiungo, - rispondo.
- Non fare troppo tardi, - mi dice lei prima di stendersi sul letto accanto al mio, lo stesso dove Harry ha dormito durante le vacanze di Pasqua. Caspita, sembrano passati secoli, invece era solo qualche mese fa.
Harry mi manca da morire. La mia famiglia adottiva è fantastica, davvero, e voglio loro molto bene... ma Harry è il mio fratello gemello. Siamo stati insieme per nove mesi, e da due non ho più suoi contatti. Se penso che adesso è dai Durlsey, mentre io mi sto divertendo con Hermione...
Tra l'altro, oggi era anche il suo compleanno! Tra Dobby, i suoi avvertimenti e la tv esplosa me ne stavo per dimenticare!
Prendo un altro foglio di pergamena e scrivo:
TANTI AUGURI HARRY!
Scommetto che quei vermicoli andati a male dei Dursley non ti hanno fatto gli auguri, ma per fortuna hai la tua magnifica sorellona!
Ma ci pensi? Abbiamo già dodici anni! Quando ci vediamo, a Diagon Alley, ti comprerò un regalo. Tu, per adesso, pensa a non annoiarti troppo!
Tua Rachel

Decoro il biglietto d'auguri e lo metto vicino alle lettere. Finalmente Dustan torna dalla caccia, plandando dalla finestra aperta.
- Bentornato! - lo accolgo con un sorriso. Lui arruffa le penne. Lo accarezzo e gli dò il tempo di bere un po' d'acqua, poi gli lego le lettere ed il biglietto d'auguri alla zampa.
- Portali da Harry e Ron, - dico solo. Dustan spicca il volo e poco dopo è già all'orizzonte.
Adoro il mio famiglio...



ANGOLO MALATA DI MENTE


Scusate davvero per il ritardo, ma sono stata via da casa per qualche giorno e, come un'idiota, ho dimenticato il computer a casa! No comment
Comunque grazie infinite a tutti i lettori silenziosi, a white demon per la sua recensione (grazie grazie grazie!), e perchè ha messo la storia tra le preferite, e grazie anche a iola2001 e ScudoDiTiglio per averla messa tra le seguite.
A presto con il prossimo capitolo!
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo quattro - lettere, rimpatriate e polvere volante ***


Capitolo quattro


La mattina dopo vengo svegliata da Billy che mi ronza nell'orecchio. Sbuffo e lo scaccio, socchiudendo gli occhi e stiracchiandomi. Mentre mi metto a sedere Billy torna all'attacco e si mette a ronzarmi attorno.
- Mi sto alzando, razza di Billywig mattudinario! - esclamo. So che è praticamente impossibile, ma vi posso giurare di aver visto Billy farmi la linguaccia.
Mentre mi vesto e vado in bagno a sciacquarmi il viso, nella flebile speranza di non sembrare uno zombie, Dustan plana entrando dalla finestra. Ha un paio di lettere legate alla zampa. Sorrido vittoriosa mentre corro da lui.
- Sei stato bravissimo! - lo elogio. Dustan arruffa le penne e mi guarda fiero, ma adesso deve andare a riposarsi: ha volato per tutta la notte.
Mentre apro le lettere si sveglia anche Hermione.
- Buongiorno, - mi dice con uno sbadiglio.
- Buongiorno... guarda, ci hanno già risposto! - e le mostro le lettere. Dal suo viso scompare in un attimo il sonno e si precipita da me. Srotolo la lettera e leggo:
Care Rachel ed Hermione,
tranquille, Harry è sano e salvo a casa mia, il salvataggio è andato a buon fine, anche se abbiamo dovuto usare la macchina volante di papà e volare tutta la notte. Tranquille, non è proprio illegale, e nessun Babbano ci ha visto.

Hermione alza gli occhi al cielo.
Comunque non parlate già di compiti: manca un mese intero alla fine delle vacanze!
Per mercoledì, mamma ha detto che non c'è nessun problema, perciò ci vediamo là, a Diagon Alley.
A presto
Ron
P.S. Non preoccupatevi troppo per Dobby, probabilmente era solo uno scherzo di poco gusto.




Con la prospettiva di un pomeriggio a Diagon Alley tutti insieme, la settimana passa veloce, tra compiti, gite e scherzi. Martedì mattina, un paio di gufi dall'aria ufficiale planano in cucina durante la colazione.
Mamma e papà rimangono un attimo paralizzati dallo stupore, invece Chiara si apre in sorriso e dice: - Che forza! -.
Sfilo le lettere dalla zampa del gufo, che riparte come se niente fosse.
-Immagino... che sia... normale, - dice mamma, cercando di non apparire troppo sconvolta.
- Tranquilla, ad Hogwarts riceviamo sempre la posta a colazione, - spiego, poi guardo le lettere.
- Sono le lettere di ammissione di Hogwarts... c'è anche la tua, Hermione! -.
- Silente sa proprio tutto, - sorride la mia amica.
- C'è una lettera di Silente per voi, - esclamo, sorpresa, passando la lettera ai miei genitori. Mentre loro la leggono apro la mia.
Il primo foglio mi comunica di prendere l'Espresso di Hogwarts il primo settembre per l'inizio dell'anno scolastico. Il secondo foglio, invece, è l'elenco dei nuovi libri di scuola:
Gli studenti del secondo anno dovranno fornirsi dei seguenti testi:

Manuale degli incantesimi, Volume Secondo di Miranda Gadula
A merenda con la morte di Gilderoy Allock
A spasso con gli spiriti di Gilderoy Allock
In vacanza con il troll di Gilderoy Allock
Trekking con il troll di Gilderoy Allock
In viaggio con i vampiri di Gildeory Allock
A passeggio con i lupi mannari di Gilderoy Allock
Un anno con lo yeti di Gilderoy Allock



- Accidenti! - esclamo. - Ma chi sarà mai, questo Gilderoy Allock? -. Alzo lo sguardo dalla lettera verso Hermione, che ha gli occhi sgranati.
- Ti senti bene? - le chiedo. Lei si scuote e mi sorride radiosa.
- Gildeory Allock è un mago abilissimo che ha salvato moltissime persone dalle creature sovrannaturali in giro per il mondo! Non ci credo che i nostri libri di testo siano i suoi libri... - e lo sguardo le si perde nel vuoto, sognante. Chiara mi guarda divertita.
- Non avrai mica una cotta per lui? - chiedo innocentemente ad Hermione.
- Certo che no! - si affretta ad esclamare lei, ma il suo viso è diventato rosso papavero. Reprimo le risate.
- Silente dice che possiamo usare la... metro-polvere per andare a Diagon Alley. Verrà un mago domani mattina ad illustrarci come funziona... in questo modo risparmiamo il viaggio in aereo, - spiega papà.



La mattina dopo sono in fibrillazione: oggi pomeriggio vedrò di nuovo Harry! E Ron! E Rolf! E tornerò nel mondo magico!!! Non sto più nella pelle...
A pranzo mangio così velocemente che rischio di strozzarmi tre volte. Ci sbrighiamo a sparecchiare e sistemare casa: se verrà un mago, meglio fare bella figura!
Alle tre in punto nel nostro camino si accende una fiamma verde smeraldo dalla quale escono due maghi: uno è adulto, l'altro è un ragazzino. Escono dal camino cercando di non riempire di cenere la sala. Appena riconosco il ragazzino un sorriso mi si apre sul volto.
- Rolf! - esclamo, e corro ad abbracciarlo. Mi impiastriccio tutta di cenere, ma non m'importa.
- Ciao Rachel! - sorride lui quando sciolgo l'abbraccio.
- Ho provato a mandarti una lettera, ma Dustan non è riuscito a trovarti, - dico.
- Ero in giro per il mondo con i miei genitori, - spiega lui. - Lontano dall'Inghilterra -.
Anche Hermione ci si avvicina e sorride a Rolf.
- E' bello rivederti! - afferma. - Ci sei mancato -. Non fa in tempo ad aggiungere altro, perchè un Billywig in fibrillazione sfreccia fuori dai miei capelli rossi e comincia a svolazzare e ronzare attorno a Rolf come un matto.
Billy adora Rolf, e Rolf adora qualcunque creatura sovrannaturale esista.
Intanto, il mago adulto sta salutando i miei genitori, che sembrano stupiti dal lungo mantello nero che indossa, così come dal cappello a punta. Finiti i convenevoli, il mago adulto viene a salutarmi e stringermi la mano, emozionato.
- Felicissimo di conoscerla, onorato... - continua a ripetere. Sorrido, un po' in imbarazzo: mi ero quasi dimenticata che io ed Harry siamo famosi nel mondo dei maghi...
- Ehm... mi scusi... - si intromette papà dopo cinque minuti buoni di stretta di mano. - Dovrebbe farci vedere come funziona la metro-polvere, giusto? -. Il mago si scuote.
- Oh, si, giustissimo signore, - afferma. Chiara soffoca le risate, invece Hermione mi sorride solidale.
- Allora, - comincia a spiegare il mago. - Tutto quello che dovete fare è prendere una manciata di polvere volante, - e tira fuori un vasetto dalla tasca - e pronunciare con chiarezza la vostra destinazione... il signor Scamander vi accompagnerà per essere certo che fili tutto liscio... Guardate, vi faccio vedere come funziona -. Il mago dà il vasetto pieno di polvere volante a Rolf, entra nel nostro camino con una manciata di polvere in mano, guarda fisso davanti a sè e dice, con voce forte e chiara: "Diagon Alley!" . Un attimo dopo delle fiamme verde smeraldo lo avvolgono, e scompare.
- Ma... è sicuro... sì? - chiede papà nervoso.
- Certo, - dice Rolf, poi mi tende la mano, sorridendo. Entriamo nel camino, io con una manciata di polvere volante in mano, Rolf aggrappato al mio braccio.
- A dopo! - sorrido alla mia famiglia e ad Hermione, poi getto la polvere volante ai miei piedi. Purtroppo parte di questa mi entra nelle narici e tossisco.
- D-diagon Alley! - esclamo. Ho la sensazione di essere risucchiata in un gigantesco imbuto. Mi sembra di girare vorticosamente, Rolf stretto a me, il rombo nelle orecchie assordante... Cerco di tenere gli occhi aperti, ma il turbinio delle fiamme verdi mi fa sentire male... Socchiudo gli occhi e attraverso le fiamme mi sembra di vedere una fila confusa di camini, con dietro delle stanze... La colazione mi rotea nello stomaco... Chiudo gli occhi, desiderando ardentemente di fermarmi... poi cado su un pavimento di pietra fredda insieme a Rolf. Mi metto seduta, confusa e con la nausea, e guardandomi intorno rischio di sentirmi male: qualunque sia il luogo dove siamo finiti, non è Diagon Alley.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ta daaaaaa! Quarto capitolo. E persino senza ritardi!
E così Rachel si è tranquillizzata per la faccenda di Harry, ha incontrato di nuovo Rolf Scamander ed ha usato la polvere volante, finendo dove? Ma dai, so che lo sapete!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Grazie a tutti i lettori silenziosi, e un ringraziamento speciale a white demon per la sua recensione.
A presto!
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Captolo cinque-un'allegra gita a Nocturn Alley ***


Capitolo cinque


Siamo finiti in un sordido vicolo dove sembrano esserci esclusivamente negozi dedicati alle Arti Oscure. Due maghi in male arnese ci osservano da dietro un portale bisbigliando tra loro.
- Dove siamo? - chiedo a Rolf, tesa. Lui è pallido.
- A Nocturn Alley, - risponde, alzandosi, poi mi porge la mano per aiutarmi. - Vieni, dobbiamo andare al più presto a Diagon Alley -. Afferro la sua mano accettando l'aiuto.
- Questo posto mette i brividi, - sussurro. Davanti a noi c'è un negozio con esposte delle teste avvizzite. Mi avvicino, tra l'incuriosito e l'orrificato, e quando sono a pochi centimetri dalla vetrina, una delle teste spalanca gli occhi e mi fissa. Per poco non grido, indietreggiando svelta.
- Non ti avvicinare alle vetrine, evita lo sguardo dei maghi che incontri e non lasciare mai la mia mano, - dice Rolf. Annuisco: non ho nessuna intenzione di rimanere sola in questo posto orribile!
Per un po' sembra che vada tutto bene: Rolf sceglie i vicoli con meno persone, e pare conoscere abbastanza bene la strada per tornare a Diagon Alley.
- Come mai conosci Nocturn Alley? - gli sussurro. Lui sospira.
- Mio padre ci veniva, tempo fa, per trovare da mangiare ad una manticora... - spiega. - Ma mamma si è infuriata quando lo è venuto a sapere, e lo ha convinto a portare la manticora tra le altre della sua specie -.
- Sembra che la vostra famiglia abbia sempre avuto una predispozione per amare le creature magiche piuttosto che le persone, - sorrido. Lui emette un suono a metà tra uno sbuffo e una risata.
Continuerei la conversazione (così riuscirei a distrarmi dal guaio in cui ci siamo cacciati!), ma per sbaglio urto un mago dall'aria cattiva, sporco da capo a piedi da terra e con alcuni denti mancanti.
- Ehi ragazzina! - mi si avvicina minaccioso.
- Signore, la scusi, è un po' maldestra, - afferma Rolf, e cerca di ripartire più veloce, ma il mago mi afferra per la maglietta e mi si avvicina ancora più minaccioso. Volete sapere la parte peggiore? Il suo alito è assolutamente terribile! Rischio di svenire da un momento all'altro.
- Signore, per favore... - ritenta Rolf. Il mago lo colpisce con una manata mandandolo a terra. Billy vola fuori dai miei capelli e comincia a ronzare attorno ala testa del mago, arrabbiato, ma il mago lo scaccia spedendolo per terra.
- Ehi! - protesto, furiosa. Rolf e Billy non si toccano, punto! Così gli dò un bel calcio nei gioielli di famiglia, che mi lascia andare, rantolando. Raggiungo Rolf mentre altri maghi dall'aria sudicia e cattiva si avvicinano, incuriositi dalla scena. Metto Billy, ancora stordito, nella mia tasca.
- Hai bisogno d'aiuto, cara? - mi chiede con un inquietante sorriso una strega dagli occhi spiritati e i denti scheggiati.
- Ehm... no, grazie, sto bene così, - rispondo, sempre più tesa.
- Rachel... - mi sussurra Rolf. - Stai pronta a correre! -. Appena il mago attacca brighe dal bisogno disperato di un colluttorio si china verso di noi, Rolf si volta di scatto e un animaletto colpisce il mago, stendendolo. E' una specie di volatile, verde all'interno e blu all'esterno, e la sua lunga coda è nelle mani di Rolf.
- Forza Zack! - lo incita il ragazzo. - Fatti valere! -. L'animale (non so cosa sia, ma già lo adoro!) stende tutti i maghi che ci stavano accerchiando, liberando così una via d'uscita.
L'animaletto si china su uno dei maghi storditi e tira fuori una lunga e sottile lingua.
- Lascia stare quel cervello! - lo ammonisce Rolf. L'animaletto sembra ritirarsi e un attimo dopo appare come un germoglio abbastanza grande nella mano del mio amico. Mentre i maghi cominciano a riprendersi, io e Rolf ce la diamo a gambe. Non ci fermiamo finchè non arriviamo in un vicolo del tutto vuoto. A quel punto, ci appoggiamo al muro, ansanti.
- Cos'era quello? - chiedo non appena riesco di nuovo a respirare.
- Intendi Zack? - fa Rolf, aprendo la mano e mostrandomi l'animaletto in versione germoglio. - E' un velenottero - spiega.
- E' incredibile! - sorrido. - Appena si riprende, digli che è diventato il mio nuovo migliore amico! -. Billy vola fuori dalla mia tasca e mi ronza addosso, arrabbiato.
- Vedo che ti sei ripreso! - dico, ridendo. Purtroppo, il momento di ilarità viene interrotto da un'ombra gigantesca che ci si para davanti. Stringo la mano di Rolf, terrorizzata, finchè...
- Per dinci, Rachel! Cosa ci fai a Nocturn Alley? -. E' Hagrid.



ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed ecco il quinto capitolo!
Sono leggermente in ritardo, ma voi siste buoni e mi perdonate, vero? *occhioni da Gatto con gli Stivali*
Comunque, Rachel è finita nella solare cittadina di Nocturn Alley, ma per fortuna ci sono Rolf e Zack con lei! (E' da quando ho visto Animali Fantastici Dove Trovarli che lo voglio inserire, ma fin'ora non avevo trovato il momento giusto. Ma adesso eccolo arrivato! adoro i velenotteri!).
Grazie a tutti i lettori silenziosi, aumentate sempre di più! Spero che la storia vi stia piacendo!
A presto
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo sei - rimpatriate, dubbi e rassicurazioni ***


Capitolo sei


- Hagrid! - esclamo. - Non sai quanto sono felice di vederti! -. Il mio amico gigante mi sorride, poi si accorge che non sono da sola.
- Oh, c'è anche Rolf! Ma che ci fate a Nocturn Alley? E' un postaccio, credetemi! -.
- Abbiamo avuto un problema con la polvere volante, - spiega Rolf. Noto che Frank il velenottero è misteriosamente sparito, ma non faccio domande.
- Seguitemi, vi porto fuori, - dice Hagrid. Lo seguiamo attraverso vie buie evitando maghi dall'aspetto sudicio. Ad un certo punto noto che c'è una piccola folla di maghi in una via. Aguzzo lo sguardo...
- Harry! - esclamo. Mio fratello gemello, infatti, è circondato da maghi dall'aria crudele. Appena ci vede, corre subito verso di noi. Sembra sconvolto.
- Stai bene? - chiedo preoccupata. Lui annuisce, cercando di scuotersi.
- Che ci fai da 'ste parti? - chiede Hagrid.
- Mi sono perso... la Polvere Volante... -
- Anche tu? - esclamo mentre Hagrid ci agguanta per portarci fuori da Nocturn Alley alla svelta. Finalmente, arriviamo a Diagon Alley, e le vie del villaggio non mi sono mai sembrate così luminose!
Sgrullo la cenere tra i miei capelli e i miei vestiti, aiutando anche Rolf ed Harry. Mio fratello ha recuperato un po' di colore.
- Sono felice di vederti! - mi sorride radioso.
- Anche io! - esclamo. - E mi dispiace che non ti sia arrivata posta, deve essere stato un incubo... Però Ron ci ha detto che ti ha salvato con una macchina volante! -. Harry sorride a trentadue denti al pensiero.
- Macchina volante? - ci chiede Rolf, divertito.
- Oh, già, tu non lo sai! - esclamo. Così io ed Harry ci alterniamo per aggiornare Rolf degli avvenimenti estivi.
- Caspita! - esclama alla fine. - Elfi domestici? Complotti? Esplosioni? Improvvisamente la mia estate sembra quasi noiosa, al confronto! -. Scoppiamo a ridere. Sono felicissima di rivedere Harry, mi è mancato da morire in questi due mesi! Mentre chiacchiero con lui e Rolf, scherzando e ridendo, mi sento leggera e felice.
- Harry! Rachel! Rolf! Da questa parte! -
Ci guardiamo intorno: Hermione è sulla scalinata della Gringott. Spicca una corsa per andarci incontro, con i folti capelli castani al vento.
- Eravamo così preoccupati! Non riuscivamo a trovarvi da nessuna parte! Il mago responsabile del tuo trasporto, Rachel, ha quasi avuto una crisi nervosa, ma adesso sta meglio... - spiega.
- Mi dispiace... - sospiro - ci siamo persi -.
- Harry, cos'è successo ai tuoi occhiali? Ciao, Hagrid! - continua i saluti Hermione. Si vede che è felicissima di rivedere i nostri amici di Hogwarts.
- I tuoi genitori ti cercavano al Paiolo Magico, Rolf - dice poi.
- Allora mi conviene andare! Mio padre preoccupato è peggio di una manticora! - esclama Rolf.
- Grazie di tutto, Rolf, sarei morta di paura a Nocturn Alley senza di te! Ma non dirlo in giro, ho una reputazione da mantenere! - lo saluto con un abbraccio. Lui ridacchia, saluta anche Harry, Hermione ed Hagrid e si avvia verso il Paiolo Magico.
- State andando alla Gringott? - chiede Hermione.
- Appena trovo i Weasley, - risponde Harry.
- E i miei genitori... cavolo, saranno preoccupatissimi! - esclamo.
- Sono all'entrata della banca con il mago che doveva accompagnarti. Sono tutti preoccupati, e tua sorella blatera che riesci a metterti nei guai in qualsiasi situazione! -. Abbozzo un sorriso: probabilmente mi uccideranno per lo spavento che gli ho fatto prendere.
- Ecco i Weasley che arrivano, - dice Hagrid ridendo. Ci guardiamo intorno: su per la strada affollata, Ron, Fred, George, Percy e il signor Weasley si stanno avvicinando a grandi passi.
- Harry, - ansima il signor Weasley. - Speravamo fossi sceso solo un focolare più in là -. Si asciuga la pelata lucente. - Molly è disperata... Sta arrivando -.
- Dove sei uscito? - chiede Ron.
- A Nocturn Alley, - rispondiamo in coro.
- Ci sei finita anche tu? - mi chiede Ron, ma non faccio in tempo a rispondere, perchè...
- Grande! - esclamano Fred e George all'unisono.
- Noi non abbiamo mai avuto il permesso di andarci, - commenta Ron pieno di invidia.
- Mi chiedo proprio il perchè, - sogghigno scambiando uno sguardo divertito con Harry. - In fondo, è un posto così rassicurante... -
In questo momento, spunta di gran carriera la signora Weasley, accompagnata niente po' po' di meno che dalla mia famiglia.
Oh oh... - Rachel! - esclama mamma cominciando a sgrullarmi i capelli per togliermi la fuliggine. - Si può sapere cos'è successo? Dov'eri finita? -
- Non era un metodo sicuro la metropolvere? - si unisce papà.
- E il tuo ragazzo dov'è finito? - fa Chiara.
- Non è il mio ragazzo! - ribatto, e spero davvero tanto di non essere arrossita. - Comunque sono finita a Nocturn Alley con Rolf, ma Hagrid ci ha trovato, poi abbiamo incontrato anche Harry e siamo tornati qui, - spiego. - Rolf è dovuto andare al Paiolo Magico, i suoi genitori lo cercavano... che fine ha fatto il mago che doveva accompagnarmi? -
- Dopo averti vista, lo abbiamo rassicurato che stavi bene e l'abbiamo mandato a casa, - spiega papà.
- Probabilmente non ha retto il colpo: perdere di vista la famosa Rachel Potter l'ha mandato in tilt... Chissà se si riprenderà mai? - mi prende in giro Chiara.
- Ma smettila...! - sbuffo.
Intanto la signora Weasley ha ripulito Harry e il signor Weasley gli ha aggiustato gli occhiali.
- Beh, io vado, - dice Hagrid, a cui mamma Weasley sta quasi storcendo una mano (-Nocturn Alley! Pensa se non li avessi trovati, Hagrid!- ). - Ci becchiamo a Hogwarts! -. E si allontana a grandi passi, sovrastando chiunque altro nella strada affollata.
- Indovinate un po' chi ho visto da Magie Sinister? - ci chiede Harry mentre saliamo le scale della Gringott. - Malfoy e suo padre -.
- E Lucius Malfoy ha comprato niente? - chiede il signor Weasley con tono tagliente.
- No, ha venduto -
- Allora è preoccupato, - commenta il signor Weasley con segreta soddisfazione. - Oh, quanto mi piacerebbe incastrare Lucius Malfoy! -.
- Tu devi stare molto attento, Arthur, - dice la signora Weasley in tono aspro, interrompendomi proprio quando stavo per proporre il mio aiuto al signor Weasley. -Quella famiglia è fonte di guai e Malfoy è un osso troppo duro per te! -
- E così tu pensi che io non sappia tener testa a Lucius Malfoy? - chiede il signor Weasley indignato.
Mi allontano insieme a Harry, Ron ed Hermione.
- Cos'ha venduto Malfoy? Artefatti oscuri? Pozioni mortali? - chiedo curiosa.
- Non lo so, aveva con sè un elenco che ha mostrato a Sinister - risponde Harry.
- Sarebbe bello poterci mettere le mani e darlo al signor Weasley come prova contro i Malfoy, - penso ad alta voce, sognante. - Credete che con il Mantello dell'Invisibilità... -
- Rachel, - mi interrompe Hermione con uno sbuffo. - Dubito che saremo noi quattro a incastrare Lucius Malfoy... e comunque, - alza la voce perchè la stavo per interrompere. - Speravo che avremmo avuto un anno tranquillo: non ci tengo a rischiare di nuovo la vita, e voi? -. A questo punto, o ammetto che la mia amica ha ragione, o resto in silenzio. Vada per il silenzio!
- Oh, ci sono i miei genitori! - esclama Hermione. - Stanno cambiando i soldi Babbani per comprarmi l'occorrente per la scuola... Li raggiungo, ci vediamo qui dopo che avete ritirato il vostro denaro! - e corre via. In fondo, non vedeva i suoi genitori da un mese!
- Secondo voi sarà un anno tranquillo? - chiedo a Ron ed Harry.
- Perchè mi sembri incredibilmente pessisimista? - replica Ron.
- Potrebbero c'entrarci elfi domestici e complotti segreti... - mi fingo pensierosa.
- Ancora con questa storia? - fa Ron. - Ascolta, era solo uno stupido scherzo per spaventarci, niente di più... Forza, la mia famiglia sta andando verso le camere blindate con un folletto -.
- Giusto, - mi scuoto. - Andiamo -. E, cercando di scacciare tetri pensieri dalla testa, seguo i Weasley.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Non sono morta, nè sono stata rapita dall'HYDRA, gli alieni o i mostri sotto al letto. Sono solo in ritardo.. di nuovo.
Chiedo umilmente scusa!
Spero che questo capitolo, un po' più lungo del normale, mi faccia perdonare!
Grazie a tutti i lettori silenziosi, sempre in aumento, per la gioia del mio cuoricino!
Grazie a chi segue, ricorda o preferisce.
Un grazie speciale a white demon per le sue recensioni, che mi scaldando sempre il cuore, e per i messaggi con i quali mi chiedeva se ero stato vittima di un rapimento alieno... XD Scusa per il ritardo, mi farò perdonare!
A presto (e stavolta sul serio) con il prossimo capitolo!
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo sette - gelati, compere e un certo ***


Capitolo sette


Mi diverto un mondo sul carrello che corre nei sotterranei della Gringott! Mi sembra di essere tornata al Luna Park che viene a maggio nel paesino dove vivo! Purtroppo, mi diverto molto di meno quando i Weasley aprono la loro camera blindata: c'è un esiguo mucchietto di zellini d'argento e solo un galeone. La signora Weasley setaccia bene gli angoli prima di raccogliere tutto nella borsa. Scambio uno sguardo teso con Harry, e quando tocca a noi ritirare i soldi, cerchiamo di sbrigarci il più possibile e di non far vedere il contenuto della nostra camera blindata.
Alla fine, ci ritroviamo tutti sulla scalinata di marmo. Chiara sta chiacchierando con Hermione sulla differenza dei soldi babbani e quelli dei maghi, i miei genitori chiacchierano con i Granger sull'approccio che hanno avuto con il mondo magico.
Percy bofonchia qualcosa su una nuova penna di cui ha bisogno; Fred e George vedono il loro grande amico Lee Jordan; Ginny e mamma Weasley si dirigono al Ghirigoro per comprare i nuovi libri di scuola.
- Che si fa? - chiedo a Ron ed Harry mentre raggiungiamo Hermione e Chiara.
- Avete fatto? - ci chiede allegramente Hermione quando la raggiungiamo.
- Si, - affermo. - Andiamo a fare un giro a Diagon Alley? -. Si dichiarano tutti d'accordo, così avvertiamo i nostri genitori (che stanno subendo un "interrogatorio" dal signor Weasley sull'uso della paperella di gomma) e ci avviamo per le vie luminose, osservando i negozi e ridendo per le facce inredule di Chiara alla vista di negozi di manici di scopa. La borsa di cuoio con i nostri soldi tintinna allegramente, reclamando di essere usata, così ci compriamo quattro bei gelati che divoriamo felici. Ron si ferma estasiato di fronte a una divisa completa dei Cannoni di Chudley esposta da Accessori di Prima Qualità per il Quidditch, poi Hermione ci trascina a comprare inchiostro e pergamena al negozio accanto. Nella bottega Scherzi dei Maghi, dove li ho trascinati io con il lieto aiuto di Chiara, incontriamo Fred, George e Lee Jordan che fanno rifornimento di Favolosi Fuochi d'Artificio Freddi del dottor Filibuster con Innesco ad Acqua. Chiara si ferma a farsi spiegare come funzionano e comincia a chiacchierare fitto fitto con i tre amici su possibili scherzi da organizzare ad Hogwarts. Suggerisco di andare al Ghirigoro a comprare i libri di cui abbiamo bisogno, ma Chiara decide di rimanere con Fred, George e Lee, che hanno la sua età e -parole sue- non si annoiano da morire sommersi da libroni noiosi. Così la lasciamo lì e andiamo al Ghirigoro.
Arrivati davanti al negozio, vediamo una folla spaventosa che sgomita per entrare.
- Da quando i libri sono così popolari? - chiede Ron incredulo.
- Ma no, guarda l'insegna appesa alla vetrina del piano superiore! - la indico. Sopra c'è scritto:
Oggi, dalle 12,30 alle 14,30
GILDEORY ALLOCK
firmerà le copie della sua autobiografia
Magicamente io

- Potremo conoscerlo! - grida Hermione, e sembra che stia per svenire dall'emozione. La folla sembra composta per lo più da streghe dell'età della signora Weasley. Un mago, dall'aria sfinita, sta sulla porta raccomandando: - Piano, per favore... Ehi, là non spingete!... Attenti ai libri... -
Hermione mi trascina attraverso la folla, mentre Ron ed Harry sgattaiolano dietro di noi. Prendiamo una copia del manuale A merenda con la morte e ci infiltriamo insieme ai Weasley e ai Granger nella fila che si snoda fino al retro, dove Gilderoy Allock sta firmando la sua autobiografia.
- Oh, eccovi arrivati, bene! - dice mamma Weasley. Sembra che le manca il fiato e continua ad aggiustarsi i capelli. Scambio uno sguardo divertito con Harry e Ron. Hermione è troppo presa a mettersi sulle punte per cercare di vedere Allock.
- Tra un minuto lo vedremo... - sta dicendo intanto la signora Weasley.
Gilderoy Allock appare lentamente, seduto ad un tavolo e circondato da gigantografie della sua faccia. Sono tutte ammiccanti e mostrano due file di denti di un candore abbagliante. Il vero Allock indossa un abito color non-ti-scordar-di-me, che si adatta alla perfezione al colore dei suoi occhi; sui capelli ondulati porta, disinvoltamente poggiato di lato, il cappello a punta da mago.
- Quello sarebbe Gilderoy Allock? - chiedo.
- E' meraviglioso! - esclama Hermione. Evito accuratamente di rispondere. Intanto un ometto basso e irascibile spintona la folla per passare.
- Ehi! Fate largo, è per la Gazzetta del Profeta! - e passando pesta il piede a Ron e mi dà una gomitata.
- Ma chi ti credi di essere! - esclama Ron stropicciandosi il piede che il fotografo gli ha pestato. Io mi massaggio il fianco con una smorfia.
Allock sente l'esclamzione di Ron e alza gli occhi. Vede Ron, vede Harry, vede me. Sgrana gli occhi, poi balza in piedi e grida:- E' mai possibile? Ma quelli sono Harry e Rachel Potter? -.
Oh, no...
La folla fa largo, bisbigliando eccitata. Allock si tuffa, prende Harry per il braccio sinistro, me per il braccio destro e ci trascina in prima fila. Il pubblico scoppia in un applauso che mi fracassa le orecchie. Cerco di liberare il braccio per massaggiarmi il fianco ancora dolorante, ma Allock mi stringe forte la mano per essere ripreso dal fotografo. Harry è paonazzo, e spero tanto di non esserselo anche io... Il fotografo scatta foto all'impazzata: credo di essermi accecata circa dieci foto fa...
- Fate un bel sorriso, Harry e Rachel, - dice Allock mettendo in mostra la sua fulgida dentatura. - Insieme, siamo degni della prima pagina -. Quando finalmente ci lascia andare, non mi sento più le dita, il fianco mi pulsa e il braccio mi sembra disarticolato. Cerchiamo di sgattaiolare verso i Weasley, ma Allock mette un braccio sulle nostre spalle e ci stringe a lui.
- Signore e signori, - dice a volte alta, chiedendo il silenzio con una mano. - Che momento straordinario è mai questo! E' arrivata l'ora di fare un piccolo annuncio che rimando da troppo tempo! Quando, oggi, i giovani Harry e Rachel sono entrati al Ghirigoro, volevano semplicemente acquistare la mia autobiografia, che ora sono lieto di regalare loro! -. Sono tentata di dire: Ma tienitela pure, signore Allocco! , ma probabilmente finirei sbranata da una mandria di mamme infatuate.
- Non avevano la minima idea, - continua imperterrito Allock - che di lì a poco avrebbero avuto ben più del mio libro Magicamente io. Infatti, lui e i suoi compagni avranno magicamente me in carne ed ossa. Sì, signore e signori, ho il grande piacere e l'orgoglio di annunciare che a settembre assumerò l'incarico di insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts! -. Cosa?? Scherza, vero?! .
Scoppia un fragoroso applauso, io ed Harry ci ritroviamo con una pila ciascuno delle opere complete di Gilderoy Allock. Mezzi frastornati, barcolliamo verso il fondo della sala, dove si trova Ginny, in piedi accanto al suo nuovo paiolo.
- Tu prendi questi, - le bofonchia Harry scaraventando i libri nel calderone. - Io me li comprerò -. Cerco con lo sguardo Ron, pronta a regalargli la mia pila. Non lo vedo, così poso i libri accanto a quelli di Harry, liberando il mio povero braccio mezzo massacrato.
- Sono per tuo fratello, - sorrido a Ginny, che ricambia timidamente.
- Scommetto che vi è piaciuto, non è vero, Potter? - dice una voce che non stento a riconoscere. Delle tante meraviglie di Hogwarts, una sola cosa non mi è mancata per niente, ed è in piedi di fronte a noi: Draco Malfoy. In faccia ha il solito, disgustoso, ghigno.
- I famosi Potter, - dice Malfoy. - Non potete neanche entrare in una libreria senza fare notizia! -. Sto per intimpargli di chiudere la fogna che si ritrova, ma sorprendentemente la più timida dei Weasley mi precede!
- Lasciali in pace, non sono stati loro a volere tutto questo! - dice Ginny. Harry la guarda, sorpreso quanto me: la ragazzina sta guardando fisso fisso Malfoy.
- Potter, ti sei fatto la ragazza! - ghigna in direzione di Harry. Alzo gli occhi al cielo: ma quanto è infantile? Ginny arrossisce violentemente. Intanto, facendosi largo, Ron ed Hermione si avvicinano, carichi di libri di Allock. Quelli che mi ha regalato mi toccherà tenerli, allora...
- Ah, sei tu! - dice Ron guardando Malfoy come se fosse qualcosa di sgradevole che si è attaccato alla suola di una scarpa. - Scommetto che sei sorpreso di vedere Harry e Rachel qui, eh? -
- Non tanto sorpreso quanto di vedere te dentro un negozio, Weasley, - replica Malfoy. - Suppongo che i tuoi genitori faranno la fame per un mese per pagare tutta quella roba - . Ron diventa paonazzo come Ginny. Mi prudono le mani dalla voglia che ho di stringerle attorno al collo di quel vermicolo... ma prima che possa fare qualcosa di incredibilmente stupido (anche se non me ne sarei mai pentita!), un bastone da passeggio con la punta argentata si posa sulla spalla di Malfoy, che trasalisce.
- Suvvia, Draco, più garbato - dice una voce strascicata. Dietro a Malfoy adesso c'è un uomo dai capelli biondi e lo stesso ghigno del figlio in volto: è il padre di Malfoy.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed ecco qua il settimo capitolo! Visto, non sono sempre ritardataria!
Allora, Rachel passa una bella giornata a Diagon Alley con i suoi amici, almeno fino all'incontro con i Malfoy (che non starebbero simpatici neanche ai vermicoli). Chiara, invece, ha fatto conoscenza con i gemelli Weasley e Lee Jordan, e sembra andare molto d'accordo con loro!
Vorrei ringraziare i lettori silenziosi: è incredibile come aumentate in poco tempo!
Grazie di cuore anche a white demon, che nonostante i miei ritardi non è scomparsa, e continua a scrivere recensioni che mi rallegrano la giornata!
Allora a presto con il prossimo capitolo!
AllisonHermioneEverdeen

P.S. Se ci sono errori segnalatemi, non ho beta reader e qualche volta uno mi sfugge

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo otto - incontri spiacevoli, risse e chiacchiere ***


Capitolo otto


- Lucius Malfoy, - si presenta l'uomo con un sorriso beffardo. - Piacere di conoscervi - e ci porge la mano. Guardandolo con sfida, gliela stringo.
- Permetti? - dice lui, e con uno strattone mi avvicina a lui, poi con il bastone da passeggio scosta la frangetta che nasconde la mia cicatrice. Continuo a guardarlo negli occhi, e lui sorride di nuovo in quel suo modo insopportabile.
- Le vostre cicatrici sono leggenda, - afferma. - Come del resto il mago che ve le ha procurate... -. Voldemort una leggenda?!?!?! - Voldemort ha ucciso i nostri genitori, - interviene Harry gelido, e Lucius mi lascia andare.
- Non era altro che un assassino, - continuo io.
- Devi essere molto coraggioso per pronunciare il suo nome... o molto scioccho -. Ed eccolo di nuovo il sorriso beffardo! Harry, però, continua a guardarlo gelido.
- La paura di un nome non fa che incrementare la paura della cosa stessa, - afferma Hermione con voce fredda. Guarda Malfoy senior negli occhi senza tentennamenti.
- Tu devi essere la signorina Granger, - dice Lucius. - Sì, Draco mi ha detto tutto di te... e dei tuoi genitori. Sono Babbani, vero? -. La guarda con scherno, e non ho mai voluto picchiare tanto una persona! Hermione è brillante, intelligente, ha un grande cuore e sa distinguere tra il bene ed il male: è molto di più di quanto sappia fare Malfoy!
- Rachel! Eccoti, non ti trovavo più... potevi darmele le indicazioni per la libreria, no? -. Chiara si fa strada tra la folla e mi raggiunge. Sorride e passa davanti a Lucius senza degnarlo di uno sguardo.
- Vieni qui fuori, ci sono i nostri genitori che ci aspettano con i Granger, - dice. Malfoy senior le picchietta sulla spalla con il bastone da passeggio.
- Salve, - dice con voce strascicata. - Lei è...? -
- Buffo, stavo per farle la stessa domanda, - risponde Chiara.
- Lucius Malfoy, - si presenta allora lui. - E lei è la sorella babbana di Rachel, non è vero? - e sfoggia il suo sorriso beffardo. Chiara inarca un sopracciglio (quanto la invidio! Io non ci riesco mai!) e incrocia le braccia al petto.
- Lei è un altro di quegli idioti che discrimina i Babbani? - dice senza tanti giri di parole. Scambio uno sguardo euforico con Harry, Ron ed Hermione. - Lo sa cosa è successo all'ultimo che ha affermato che ci sono certi con sangue puro rispetto ad altri? - continua Chiara con un sorriso dolce e fasullo. - Si è suicidato... Mi avverta se decide di farlo anche lei -. Soffoco le risate per l'espressione di gelida sorpresa di Lucius, e Harry mi dà una gomitata per intimarmi di smettere di sghignazzare in silenzio. Giuro, non ho mai adorato tanto mia sorella!
- Ti aspetto fuori, Rachel, non appena ti sarai sbarazzata degli scarafaggi, - completa Chiara, poi volta le spalle e se ne va a testa alta. Malfoy Manor ci guarda con sguardo gelido mentre cerco disperatamente di non ridere.
- Ehi ragazzi, qui è una bolgia, andiamo? - arriva il signor Weasley.
- Arthur Weasley, - lo saluta beffardo Lucius. Sembra recuperare un po' della sua gelida sicurezza beffarda.
- Lucius, - lo saluta il signor Weasley con un freddo cenno del capo.
- Ho sentito che è un momento di superlavoro al Ministero, - dice Malfoy. - Tutte quelle ispezioni... Spero bene che le paghino gli straordinari! -. Si avvicina al calderone di Ginny ed estrae una vecchia copia consunta di Guida pratica alla trasfigurazione per principianti . - Ma a giudicare dall'aspetto di questo, - dice con freddo disgusto - direi di no - e rimette il libro nel calderone. Si avvicina al signor Weasley. - A cosa le serve calpestare il nome di mago, se poi non la pagano neanche bene? - continua beffardo. Il signor Weasley diventa ancora più paonazzo di Ron e Ginny.
- Abbiamo idee molto diverse sull'insultare il nome di mago, - replica.
- Ovviamente, - afferma Lucius. - Frequentare Babbani, - e indica i Granger ed i miei genitori fuori dal negozio. Stringo i pugni ma non dico niente: non voglio dargli la soddisfazione di vedere che i suoi insluti mi importano. Scambio uno sguardo con Hermione, che abbozza un sorriso, come a dire: "lascia perdere, è un'idiota"
- Eppure, - continua Malfoy senior - avrei detto che la sua famiglia aveva già toccato il fondo... -.
C'è un tonfo metallico e il calderone di Ginny vola in aria; il signor Weasley si è avventato su Lucius Malfoy, scaraventandolo contro uno scaffale. Decine di pesanti libri di incantesimi cadono sulle nostre teste con un gran fracasso. Si sente il grido unanime di Fred e George: - Prendilo, papà! -. Anche mamma Weasley grida: - No! Arthur, no! -. La folla si ritrae, facendo cadere altri scaffali. - Signori, vi prego... vi prego! - grida il mago-commesso, e poi una voce che supera quella di tutti gli altri intima: - Basta un po', gente! -.
Hagrida avanza verso di loro attraverso il mare di libri. In un attimo separa Weasley e Malfoy. Il primo ha un labbro spaccato, mentre l'altro è stato colpito a un occhio dal volume dell'Enciclopedia dei funghi velenosi. Si libera della presa di Hagrid, fa un cenno a Draco ed esce in tutta fretta dal negozio. Conoscendo il padre, mi sorprendo che Draco sia così civile!
Hagrid mi tira fuori dal mare dei libri che mi ha sommerso, poi usciamo dal negozio. Per un attimo, sembra che il mago commesso voglia impedirci di uscire, ma arriva appena alla cintola di Hagrid, così lascia perdere.
- Che è successo? - chiede Chiara appena raggiungo la mia famiglia.
- Una rissa tra il signor Weasley e vermicolo-Malfoy, - spiego.
- Gliel'ha fatta vedere? - chiede Chiara eccitata.
- Chiara! - le intima mamma. Lei sbuffa.
Ci incamminiamo in fretta. La signora Weasley è fuori di sè dalla rabbia.
- Bell'esempio da dare ai tuoi figli... una rissa in pubblico... che cosa avrà pensato Gilderoy Allock... -
- Era tutto contento, - dice Fred. - Non lo hai sentito mentre uscivamo? Stava chiedendo a quel tizio della Gazzetta se nell'articolo poteva accennare alla rissa... ha detto che era tutta pubblicità -.
- Che tipo... - sbuffa Chiara con disprezzo. Hermione sta per ribattere, ma mi sbrigo a distrarla con una bella chiacchierata sui libri di scuola.
Quando arriviamo al Paiolo Magico siamo ormai un gruppo placato. Ron ed Harry si sono allontanati da me ed Hermione perchè non volevano neanche sentire pronunciare la parola "scuola". Bah... maschi!
Purtroppo non posso salutare Rolf, che se n'è già andato dal Paiolo Magico con la sua famiglia. Peccato... Vorrà dire che lo rivedrò sull'Hogwarts Express!
- Rachel, - mi richiama mamma, interrompendo la mia filippica su Storia della Magia ed il professor Ruf.
- Si? - la raggiungo.
- Noi dobbiamo tornare a casa, ma i signori Weasley si sono detti disponibili per ospitarti in questi ultimi giorni, - mi informa. Sorrido euforica: potrò stare con Harry e Ron per il resto dell'estate!
- E' fantastico! - esclamo.
- Dobbiamo solo fare un salto a casa per recuperare il baule, poi ti mandiamo da loro con la metropolvere, - spiega papà, ma si vede che non lo entusiasma l'idea di farmi usare il mezzo magico. Sinceramente, ne ho abbastanza di metropolvere per tutta la vita! Ma l'Italia e l'Inghilterra non sono esattamente "vicini", perciò dovrò stringere i denti e accontentarmi.
Corro a salutare Hermione.
- Mi sono divertita tantissimo da te! - afferma lei con un sorriso. - Spero di tornare presto in Italia! -
- Contaci, - affermo convinta. - Ci vediamo sull'Espresso di Hogwarts - la abbraccio. Lei mi sorride di nuovo, poi raggiunge i suoi genitori, che devono andare alla fermata dell'autobus per tornare a casa. Il signor Weasley sta chiedendo informazioni sull'utilità degli autobus, ma vede lo sguardo della moglie, perchè si zittisce subito.
- Ci vediamo tra poco, - sorrido a Ron ed Harry che stanno prendendo la polvere volante. Mamma richiama Chiara, che ha ripreso a chiacchierare fitto fitto con Fred e George, perchè i due gemelli adesso devono tornare a casa. Mia sorella sbuffa dispiaciuta: si è trovata davvero bene con loro!
- Forte, tua sorella, - mi sorride Fred facendomi l'occhiolino. Poi prende la polvere volante e svanisce tra le fiamme verdi.
- Tocca a te! - afferma papà. Prendo la polvere volante, entro nel camino facendo attenzione alla testa e faccio un respiro profondo. - Casa! - affermo chiaramente. Mentre vengo risucchiata nel vortice della metropolvere, serro gli occhi e stringo le braccia al petto. Decisamente, non è il mio modo preferito di viaggiare!

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed eccomi qui, puntuale come un orologio svizzero!
Le visite al capitolo sette sono aumentate così tanto in pochissimo tempo che ho deciso di pubblicare subitissimo! Spero che questo capitolo vi piaccia, ci stiamo avvicinando sempre di più all'inizio dell'anno scolastico...
Grazie a tutti i lettori silenziosi! Siete la mia piccola gioia giornaliera!
Grazie di cuore a white demon:
scusa se non ho risposto alla recensione precedente, nella mia testolina bacata mi risultava di averlo fatto... XD Mi sono divertita moltissimo a scrivere i pensieri di Rachel su Allock, e sono contentissima che ti abbiano fatta ridere! Grazie per i complimenti, ce la metto tutta e sono felicissima di vedere che viene un bel lavoro e che ti piace.

A presto con il nono capitolo!
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo nove - fine delle vacanze, ritardi ed imprevisti spiacevoli ***


Capitolo nove


La fine delle vacanze estive arriva in fretta. Sono impaziente di tornare ad Hogwarts, ma qui dai Weasley mi sono trovata benissimo! ho aiutato Ron ed Harry a finire i compiti, perchè, ovviamente, erano rimasti indietro; mi fanno promettere di non dire niente ad Hermione! In più, io, Fred e George abbiamo organizzato qualche riunione in cui li ho consigliati su qualche scherzo da fare ad Hogwarts, e mi bombardano di domande anche su Chiara. Mi dispiace che mia sorella sia una babbana, sarebbe stupendo averla ad Hogwarts!
Sono persino riuscita a chiacchierare con Ginny senza che questa balbetti, ma ancora non riesce a non arrossire ogni volta che si rivolge ad Harry.
L'ultima sera mamma Weasley organizza una cena sontuosa con delle pietanze deliziose, e per finire un budino di melassa da far venire l'acquolina in bocca. Fred e George concludono degnamente la serata con uno spettacolo di fuochi d'artificio Filibuster inondando la cucina di stelle rosse e blu che rimbalzano dal soffitto alle pareti per una buona mezz'ora. Infine, arriva il momento di un'ultima tazza di cioccolata calda, poi a letto.
Condivido la stanza con Ginny, anche perchè siamo le uniche femmine in casa, mamma Weasley non ci avrebbe mai permesso di stare in stanza con i maschi!
Mi infilo sotto le coperte, leggo un po' il nuovo libro di Pozioni, poi lo chiudo con uno sbadiglio.
- Spegniamo le luci? - chiedo a Ginny. Lei mette frettolosamente via quello che credo sia il suo diario segreto, poi annuisce.



La mattina dopo ci vuole la mano di dio per riuscire a partire. Ci siamo alzati al canto del gallo, ma non si sa come tutti avevano un mucchio di cose da fare. Mamma Weasley ha corso di qua e di là in cerca di calzini spaiati e di penne d'oca; nel trambusto tutti ci scontriamo su e giù per le scale, mezzi svestiti e masticando panini, e poco ci è mancato che il signor Weasley si rompesse l'osso del collo inciampando in una gallina di passaggio mentre attarversa il cortile per caricare in macchina il baule di Ginny.
- E' questa la famosa macchina volante? - chiedo con un sorriso entrando in auto.
- Per carità! - mi sussurra Ron in risposta. - Non parlarne con mamma in giro! -.
Quando finalmente siamo tutti seduti in auto, io comodamente nei sedili posteriori con Harry, Ron, Fred e George e Percy, mamma Weasley e Ginny accomodate nel sedile anteriore -largo così tanto che sembra una panchina, sospetto che ci sia stato lo zampino di papà Weasley-, mi volto a guardare la Tana allontanarsi... ma non faccio in tempo a chiedermi quando la rivedrò, che stiamo già tornando indietro: George ha dimenticato la sua scatola dei fuochi d'artificio Filibuster. Cinque minuti dopo, nuova brusca frenata in cortile perchè Fred deve andare a prendere il suo manico di scopa. Abbiamo quasi raggiunto l'autostrada, quando Ginny, con uno strillo, dice di aver dimenticato il diario. Quando la ragazzina si arrampica di nuovo in macchina, siamo decisamente in ritardo e gli animi cominciano a surriscaldarsi.
Il signor Weasley guarda l'orologio, poi sua moglie.
- Molly, mia cara... -
- No, Arthur -
- Ma nessuno ci vedrebbe. Questo bottoncino qui è il Turbo Invisibile che ho installato... che ci farebbe sollevare... e poi voleremmo sopra le nuvole. Arriveremmo in dieci minuti e nessuno ne saprebbe niente... -
- Ho detto di no, Arthur, non in pieno giorno -.
Personalmente mi piacerebbe molto volare in auto, ma ho imparato che discutere con la signora Weasley è altamente sconsigliato!
Arriviamo alla stazione King's Cross alle undici meno un quarto. Il signor Weasley attraversa di corsa la strada per procurarsi i portabagagli e poi, tutti insieme, ci precipitiamo in stazione.
Arriviamo alla barriera del binario 9 e 3/4 ansanti, ma per fortuna ancora in tempo per salire sull'Hogwarts Express. Non riesco ad immaginare scenario peggiore di perdere il treno per la migliore scuola di magia del mondo!
- Prima tu, Percy, - dice mamma Weasley guardando nervosamente il grande orologio della stazione. Percy spicca la corsa e sparisce. Seguono il signor Weasley, Fred e George.
- Io vado con Ginny, e voi tre venite dietro di noi, - ci dice mamma Weasley. In un batter d'occhio lei e la figlia sono scomparse.
- Andiamo tutti insieme, abbiamo solo un minuto di tempo - dice Ron. Mi assicuro che la gabbia di Dustan sia ben fissata sul baule, poi porto il carrelo di fronte alla barriera. Spicchiamo la corsa, perfettamente sicuri di noi: per fortuna attraversare la barriera non è come usare la Polvere Volante! Mi sto pregustando il viaggio in treno, a chiacchierare con Hermione sul nuovo programma e a chiedere di Rolf di Zack lontano da orecchie indiscrete, mentre sgranocchio una buonissima Cioccorana e bevo succo di zucca...
CRASH
I carrelli urtano la barriera e rimbalzano all'indietro. Perdo la presa e rotolo per terra, sbattendo la nuca addosso al muro e il gomito per terra. Ron ed Harry atterrano accanto a me. Doloranti e confusi, ci rialzamo. Un agente si avvicina a noi: ha un'espressione severa in volto.
- Voi tre! - ci indica. - Cosa credevate di fare? -
- Ci scusi, - si sbriga a rispondere Harry. - Abbiamo perso il controllo dei carrelli -. L'agente se ne va gettandosi uno sguardo di rimprovero. Recupero Dustan da terra: si è tutto arruffato. Ron corre a prendere Edvige, che è rotolata vicino ai Babbani, che cominciano ad inveire sulla crudeltà verso gli animali.
- Stai bene? - chiedo al mio amato famiglio. Lui tuba con rimprovero. Harry intanto tasta la barriera: mai come ora è assomigliata tanto ad un muro.
- Perchè non riusciamo a passare? - sibila a me e Ron.
- Non lo so... - risponde Ro, sconcertato. Il grande orologio della stazione segna le undici in punto. Resto a fissarlo, il cuore in gola, le mani sudate che rischiano di perdere la presa sulla gabbia di Dustan. L'Espresso di Hogwarts parte alle undici in punto: l'abbiamo perso.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed eccomi qui!
Allora, Rachel passa il resto dell'estate dai Weasley, divertendosi molto, ma quando è ora di tornare ad Hogwarts ecco che accade il primo imprevisto dell'anno scolastico.
Spero che il capitolo, anche se non è denso di avvenimenti come il precedente, vi sia piaciuto. Nel prossimo Rachel, suo fratello e il povero Weasley che ha avuto l'ardire di diventare loro amico, arriveranno ad Hogwarts.
Grazie a tutti i lettori silenziosi! Vi ho già detto che vi adoro? Crescete di numero così in fretta...!
Grazie mille anche a white demon:
Non preoccuparti per il ritardo. Sono contentissima che ti sia piaciuto il capitolo! Mi sono divertita da morire nello scrivere il suo "incontro-scontro" con Malfoy, e sono felice che ti sia divertita anche tu a leggerlo! XD
Ti dirò la verità: non era prevista alcuna ship per Chiara, ma nello scorso ha fatto di testa sua e si è messa a chiacchierare tanto animatamente con Fred e George che dovrò per forza farli incontrare ancora!
Se fossi al posto di Chiara -così vicina alla magia, ma allo stesso tempo così lontana-, non potrei fare a meno di essere gelosa, e non so se riuscirei a comportarmi sportivamente come fa lei... Però, anche se non fa parte del mondo magico, l'adoro e mi piace scrivere di lei. Diciamo che è sempre stata in ottimi rapporti con Rachel, e non ha permesso alla magia di allontanarla dalla sorellina.
Di nuovo, tranquilla per il ritardo.

A presto con il decimo capitolo ed il tanto atteso ritorno ad Hogwarts!
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo dieci - viaggio movimentato, arrivo ad Hogwarts ***


Capitolo dieci


- E' una pessima idea -
- E' la nostra unica possibilità di tornare ad Hogwarts! -
- Non mi convincerete così: è una pessima idea, lo sapete voi, lo so io e di certo lo sa la legge magica! -
- Da quando ti importa di seguire le regole? -
- Da quando quelle regole impediscono che mi espellano da Hogwarts! -
- Non la rivedremo più se non ci inventiamo qualcosa! -. La voce di Ron è intrisa di panico. Torno a guardare la barriera che, teoricamente, dovrebbe portarci alla stazione dell'Hogwarts Express, ma che mai come ora è sembrata così solida. Faccio un ultimo tentativo: appoggio la mano sui mattoni e provo ad oltrepassare la barriera... niente.
Torno a guardare Harry e Ron, che mi fissano speranzosi, e sospiro.
- Finiremo nei guai, lo sapete, vero? - chiedo.
- No, se nessuno ci vede, - ribatte prontamente Ron. Scuoto la testa, ma afferro il mio carrello cominciando a dirigermi verso il parcheggio fuori dalla stazione. Harry e Ron mi seguono, felici di essere riusciti a convincermi.



- Stiamo per morire, - sussurro.
- Non fare la melodrammatica! - ribatte Harry.
- La melodrammatica? - replico, incriociando le braccia al petto. - Siamo stati visti da dei Babbani, per poco l'Hogwarts Express non ci investe e il carburante sta per finire! - esclamo. - Ma sì, sto facendo la melodrammatica... -
- Dai Rachel, rilassati: siamo quasi arrivati, - prova a consolarmi Ron. - Mangia qualche altra caramella... -
- Se ne vedo un'altra rischio di vomitare, - li avverto.
- Leggi qualche libro di scuola, - mi suggerisce Harry.
- Ho già letto Pozioni, Cura delle Creature Magiche, Erbologia e Difesa Contro le Arti Oscure, - rispondo. - Se volete che cominci a ripetere le caratteristiche principali del Bubotubero... -
- No, grazie! - si sbrigano a rispondere Harry e Ron. Alzo gli occhi al cielo: i soliti scansafatiche.
Mi piacerebbe essere sull'Hogwarts Express, a bere succo di zucca, mangiare Cioccorane, discutere dei compiti con Hermione e riempire Rolf di domande sulla sua estate. Le prime due ore di volo sono state anche divertendi e piacevoli, con le nuvole che scorrono sotto di noi, il sacchetto di caramelle trovato in auto, la dolce compagnia dei libri e il pensiero di star andando verso Hogwarts. Ma dopo che Harry ha rischiato di morire, e il treno ci ha quasi investiti, dopo che la golami è diventata secca a forza di caramelle e ho scoperto che il carburante si consuma velocemente, il viaggio ha assunti dei toni un po' meno piacevoli.
Finalmente, ben dopo il tramonto del sole, sorvoliamo il Lago Nero in direzione di Hogwarts. Osservo incantata il castello dal finestrino: torri, torrette, finestre da cui si intravedono i corridoi, i fantasmi che volteggiano, i quadri che parlano...
Prima di rendermene conto sto sorridendo: quanto mi è mancata Hogwarts...
- Bentornati a casa, - afferma solennemente Ron. Peccato che il momento solenne viene interrotto dal motore dell'auto che si spegne. Con il muso in giù, la macchina comincia a perdere rapidamente quota. Stiamo precipitando ed acquistando velocità, dritti contro la massiccia muraglia del castello...
- Ron, sterza! - grido, nel panico. Ron obbedisce tempestivamente: evitiamo la muraglia di pietra nera e la macchina descrive un grande arco, volteggiando sopra le serre, poi sopra l'orto e poi ancora più in là, sui prati bui, sempre perdendo quota.
Ron abbandona completamente il volante e tira fuori dalla tasca posteriore la bacchetta magica.
- FERMA! FERMA! - grida colpendo il cruscotto e il parabrezza, ma la picchiata non si arresta e il suolo sottostante si avvicina pericolosamente...
- ATTENTO A QUELL'ALBERO! - grida Harry, cercando di afferrare il volante, ma è troppo tardi...
BANG!
Con un tonfo assordante colpiamo il grosso tronco e piombiamo a terra con un gran sobbalzo, tale che vengo sbalzata in avanti e solo grazie ad Harry che mi ha afferrata in tempo non vengo scaraventata fuori dall'auto, direttamente attraverso il parabrezza.
- Grazie, - riesco a dire col fiato corto.
- State bene? - chiede Harry.
- Sono viva, - rispondo semplicemente. Il mio fratellone sanguina dalla fronte e Ron ha l'espressione più sconcertata e attonita che abbia mai visto.
- La mia bacchetta! - esclama. - Guardate la mia bacchetta! -.
La bacchetta magica si è spezzata praticamente in due, la punta ciondola inerte, tenuta insieme da qualche scheggia di legno. Harry apre la bocca, probabilmente per rassicurare Ron, ma non riesce a dire niente: qualcosa colpisce l'auto dalla sua parte con la forza di un toro inferocito, scaraventolo addosso a Ron, mentre un colpo altrettanto forte fa tremare il tetto.
- Che cos'è? - grido terrorizzata. Ron sussulta guardando attraverso il parabrezza e mi volto appena in tempo per vedere un ramo grosso quanto un pitone che si abbatte sull'auto.
- L'albero... - sussurro, sconcertata. - L'albero ci sta attaccando! Ron, prova a mettere in moto! -. Dopo qualche tentativo andato a vuoto, il motore della macchina si riaccende, e l'auto parte all'indietro come una freccia.
Non faccio in tempo a fare un respiro profondo per la scampata morte, che sento il sedile inclinarsi di lato, la portiera si apre e vengo sbalzata fuori dall'auto, seguita da Ron, Harry, Crosta, Edvige, Dustan e tutti i nostri bagagli. Subito dopo, l'auto riparte in direzione della Foresta Proibita, dove sparisce, inghiottita dalle tenebre.

- Fantastico, - bofonchio mentre entriamo ad Hogwarts. Abbiamo appena sistemato i bagagli insieme a quelli degli altri studenti. - E' stata davvero un'idea fantastica, - continuo. - Prima ci facciamo vedere dai Babbani, poi rischiamo di essere investiti dall'Hogwarts, Harry per poco non muore, il carburante finisce e ci schiantiamo sull'unico albero assassino del parco! -
- Non avrei saputo dirlo meglio -. Una voce gelida ci paralizza. Ci voltiamo con raggelerante lentezza: il professor Severus Piton ci guarda dall'alto dei suoi capelli unti.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Lo so, lo so: avete pensato che i Mangiamorte mi avessero catturata, torturata e uccisa. Invece... SORPRESA! Sono ancora viva.
Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace aver aggiornato così tardi, ma ho passato gli ultimi mesi sui libri, immersa nello studio, rischiando di diventare strabica.
Ho cercato di pubblicare un capitolo più lungo per farmi perdonare, spero vi sia piaciuto. Il prossimo arriverà prestissimo, probabilmente già domani.
Mi dispiace di nuovo, tantissimo e ancora di più!
Ringrazio tutti i lettori silenziosi, che dall'ombra leggono la mia storia e con le loro visiste sempre più numerose mi rendono felicissima.
Grazie infinite anche a ariadib , iulia2001 e Scudo di Tiglio che seguono la mia storia e Sara_Kovacs01 e white demon che hanno messo la storia tra le preferite.
Un grazie speciale a white demon per le sue recensioni.
A presto
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo unidici - beccati! ***


Capitolo undici


Ti prego pavimento, fammi sprofondare e sparire dalla faccia della terra!. Non succede niente. Ovviamente: neanche in una scuola di magia e stregoneria i pavimenti ti fanno sprofondare. Ammettetelo, però: valeva la pena tentare, sapendo delle scale che cambiano, dei passaggi segreti aperti solo quando vogliono e dei quadri vivi.
Abbiamo seguito il professor Piton su per le scale e poi nell'enorme ingresso vasto illuminato da torce fiammeggianti, e poi ancora giù per una stretta scala di pietra che porta nei sotterranei.
- Dentro! - ordina aprendo una porta che si trova a metà del gelido passaggio e facendoci segno con la mano. Non ho neanche il coraggio di guardarlo negli occhi, altro che cuore di Grifondoro!
Entriamo nell'ufficio di Piton. Sulle pareti spettrali sono allineati scaffali carichi di grossi vasi nei quali galleggiano oggetti rivoltanti di ogni genere. Il focolare è nero e vuoto. Piton chiude la porta e si volta a squadrarci. Mi costringo ad alzare lo sguardo dalle mie interessantissime scarpe; gli occhi freddi del professore mi congelano sul posto.
- E così, - dice in tono mellifluo. - Il treno non è degno di portare i famosi Potter e il loro compare Weasley. Volevamo fare un arrivo spettacolare, non è vero? -. Vorrei ribattere qualcosa, ma so che verrei interrotta subito. Per di più, mi sento davvero in colpa per aver acconsentito all'idea di Ron.
- Veramente, signore, è stato per via della barriera King's Cross, che... - prova a dire Ron.
- Silenzio! - intima Piton, gelido. - Che ne avete fatto della macchina? -.
Scambio un rapito sguardo stupefatto con Harry: Come fa a sapere della macchina?. Ma il professore chiarisce ogni dubbio tirando fuori l'edizione serale della Gazzetta del Profeta. Il titolo è: UNA FORD ANGLIA VOLANTE SCONCERTA I BABBANI.
- Siete stati visti da non meno di sette Babbani! - afferma Piton. - Sbaglio o tuo padre, - e guarda Ron. - Lavora nell'Ufficio per l'Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani? Per tutti i gargoyle, proprio suo figlio -.
Mi sento come se uno dei rami dell'albero impazzito mi avesse colpito in pieno stomaco: i Weasley sono stati gentilissimi con noi, e li abbiamo ripagati rischiando di far scoprire che il signor Weasley strega Manufatti Babbani...
- Per non parlare del fatto che avete danneggiato il Platano Picchiatore, - aggiunge Piton. - Che è nel parco della scuola da ben prima che voi nasceste! -
- A dire la verità, signore, - dice Ron. - Quell'albero ha fatto più male a noi di quel che... -
- Silenzio! - intima di nuovo Piton. Se potessi, pesterei il piede di Ron: non si rende conto che siamo già abbastanza nei guai, senza bisogno di aggiungere la mancanza di rispetto verso un professore? Professore, tra l'altro, che ci detesta?
- Se dipendesse da me, vi ritrovereste sulla strada del ritorno a casa, stanotte! - afferma Piton. - Sta di fatto... -
- ...che non è così -. Una voce grave lo interrompe. Ci voltiamo di scatto: il professor Silente e la professoressa McGranitt sono appena entrati nell'ufficio. La professoressa McGranitt ha le labbra così sottili per la collera che quasi non si vedono, ma il peggio è il professor Silente, che ha un'aria insolitamente grave: non c'è luccichio divertito nei suoi occhi. Dall'alto del suo naso aquino ci squadra, e più che mai desidero di trovarmi da qualunque altra parte.
- Siete pregati di spiegare perchè lo avete fatto -. Dice solo questo. Mi sento male: non sopporto la delusione nella sua voce. Per fortuna Harry comincia a parlare, perchè io in questo momento non credo di ricordare neanche come si faccia.
Harry racconta tutto, a parte che il signor Weasley ha stregato l'auto che abbiamo utilizzato, facendo sembrare che l'abbiamo trovata per caso nel parcheggio della stazione. So bene che Silente non se l'è bevuta, ma non fa domande sulla macchina. Quando Harry termina il racconto, continua semplicemente a guardarci attraverso gli occhiali.
- Andiamo a prendere la nostra roba, - dice Ron con un filo di voce. Sento il cuore sprofondarmi nel petto all'idea.
- Di cosa stai parlando, Weasley? - tuona la professoressa McGranitt.
Getto una rapida occhiata al professor Silente.
- Non oggi, Weasley, - dice quest'ultimo. Mi sembra di tornare a respirare, e solo per decenza non mi metto a ridere come una scema.
- Ma intendo ribadire la gravità di quel che avete fatto. Stasera scriverò alle vostre famiglie -. Il mio cuore sprofonda un'altra volta al pensiero dei miei genitori che leggono una lettera da parte del Preside. Già riesco a vedere la faccia prima sconvolta e poi delusa dei miei genitori...
- Devo inoltre avvertirvi che se rifarete una cosa del genere, non avrò altra scelta che espellervi -.
Un'altra cosa del genere?! Grazie, ma ne ho avuto abbastanza per una vita intera!
- Per quanto riguarda la vostra Casa, - esordisce la professoressa McGranitt. - Non toglierò punti a Grifondoro, ma verrete puniti -.
Poteva andare molto peggio!
La McGranitt punta la bacchetta verso la scrivania di Piton, e con uno schiocco compare un vassoio di tramezzini, tre calici d'argento ed una caraffa di succo di zucca ghiacciato. Il mio stomaco brontola in maniera molto equivoca.
- Adesso mangiate, poi filate nel vostro dormitorio, - ordina la professoressa. Poi tutti i professori lasciano l'ufficio, anche se Piton sembra abbia appena ingoiato un rospo.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed eccomi qui, puntuale! Lo so, non ci credete neanche voi...
Questo capitolo è solo di passaggio, ma spero vi sia piaciuto lo stesso! Sinceramente, non so se domani riuscirò ad aggiornare, ma al più tardi vedrò di farcela dopodomani!
Grazie a tutti i lettori silenziosi, a chi segue, preferisce e ricorda. Grazie di cuore anche a white_demon, che è arrivata puntuale con la sua recensione! Grazie davvero!
A presto
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo dodici - gloria dai grifoni ***


Capitolo dodici


Dopo aver magiato più tramezzini possibile (non credevo di avere fame dopo tutto quello che è successo) ci alziamo e lasciamo la stanza, percorrendo il familiare tragitto verso la torre di Grifondoro.
Sospiro di sollievo e, aprendo le braccia al cielo, inspiro l'odore di Hogwarts... di casa. Quanto mi è mancato il castello!
A quest'ora è immerso nel silenzio: sembra che il banchetto di inizio anno sia terminato. Oltrepassiamo ritratti brontoloni e armature cigolanti (si è mossa! Giuro che quella si è mossa!!!), saliamo le anguste rampe della scala di pietra e finalmente raggiungiamo il passaggio dove si trova l'ingresso segreto alla torre di Grifondoro, dietro al quadro a olio della Signora Grassa nel suo vestito di seta rosa.
- Parola d'Ordine? - chiede lei quando ci avviciniamo. Scambio uno sguardo con Harry e Ron: i professori non ci hanno detto la parola d'ordine di quest'anno... E adesso? Dobbiamo andare a cercare la McGranitt?
- Eccovi! -. Una voce familiare ci fa sobbalzare, e quando mi volto vedo Hermione salire le scale per raggiungerci. - Ma dove vi eravate cacciati? Sono girate le voci più assurde... c'è chi dice che siete stati espulsi perchè avete avuto un incidente con una macchina volante -.
- Beh, non siamo stati espulsi, - la rassicura Harry.
- Non vorrete mica dirmi che avete veramente volato fin qui? - chiede Hermione con un tono severo quanto quello della professoressa McGranitt.
- Ehm... Non sappiamo la parola d'ordine, puoi aiutarci? - cambio velocemente discorso. Vedere Piton, Silente e la McGranitt arrabbiati può bastare per oggi!
- Colibrì, - dice Hermione impaziente - ma non è questo il punto... -
Ma le sue parole sono interrotte da un'improvvisa raffica di applausi, quando il ritratto della Signora Grassa lascia aperto il varco. Inebetita, guardo la Sala Comune: sembra che l'intero dormitorio di Grifondoro sia sveglio. Sono tutti pigiati nella sala comune circolare, in piedi sopra i tavoli sbilenchi e sulle molli poltrone, in attesa del loro arrivo. Alcune braccia si tuffano attraverso l'apertura e ancora confusa mi sento tirare all'interno con Harry e Ron; ad Hermione non rimane che affrettarsi a seguirci.
- Eccezionale! - grida Lee Jordan. - Un vero colpo di genio! Che arrivo spettacolare! A bordo di una macchina volante dritta dritta verso sul Platano Picchiatore! Se ne parlerà per anni! -
- Complimenti, - dice un ragazzo del quinto anno con cui non abbiamo mai parlato; qualcuno mi batte sulle spalle talmente forte da farmi tremare le ginocchia. Fred e George si fanno largo per guadagnare la prima fila e dicono all'unisono: - Dite un po', perchè non ci avete chiamati? -.
Vorrei godermi questo momento di gloria, vorrei davvero, ma ogni volta che mi fanno i complimenti mi torna in mente la faccia delusa di Silente...
Quando vedo Percy sovrastare gli altri studenti e prepararsi ad una bella lavata di capo, decido di agire: agguanto Hermione, che è stata spinta in disparte, e comincio ad infilarmi tra la folla per riuscire a guadagnare i dormitori. Purtroppo, non sembro avere molto successo, così mi giro verso la mia migliore amica.
- Portami via di qui, - la scongiuro con occhi da cucciolo. Lei sbuffa, come a dire: "Non te lo meriteresti affatto!", ma poi mi prende per mani e fa spazio tra le folla. Grazie al suo aiuto, riusciamo a salire le scale del dormitorio femminile ed entrare nella nostra stanza. Ci richiudiamo la porta alle spalle con un sospiro di sollievo.
La stanza è completamente vuota: Calì e Lavanda devono essere ancora in sala comune.
- Da come si comportano sembra abbiate appena compiuto qualche impresa eroica, - sbuffa Hermione con disappunto. In tutta risposta, sbadiglio: non posso negare di essere rimasta sorpresa dall'accoglienza che abbiamo ricevuta, ma devo ammettere che una piccola parte di me (forse non proprio minuscola...) ha apprezzato.
Hermione va in bagno a sistemarsi, ma anche da lì non molla:
- Come vi è venuto in mente di fare una cosa del genere?! - esclama.
- Non è stata una mia idea, - preciso, cominciando a frugare nel baule accanto al mio letto per cercare il pigiama.
- Però non li hai fermati, - mi rimbrotta ancora lei.
- Senti, mi dispiace, - sbuffo. - Il passaggio magico verso il treno di Hogwarts non funzionava, l'Espresso era ormai partito e non sapevamo come fare -. Un attimo dopo, la porta del bagno di spalanca ed Hermione, in camicia da notte e guancia sporca di dentifricio, mi guarda accigliata.
- Il passaggio non funzionava? - ripete.
- Infatti, - annuisco, tirando finalmente fuori il mio pigiama blu notte.
Quando esco dal bagno, lavata e sistemata, Hermione sta ancora riflettendo, seduta sul letto a baldacchino.
- Che c'è? - chiedo. Pochi minuti fa aveva tutta l'intenzione di farmi una bella ramanzina, adesso invece sembra del tutto assente dalla realtà.
- E' solo... - sussurra lei. - Prima Dobby a casa tua che da esplodere la televisione, affermando che ti sta proteggendo e raccomandandoti di non andare ad Hogwarts, e adesso questo? - mi guarda accigliata. - Non trovi che ci sia qualcosa di strano? -
- Qualcuno non vuole me ed Harry ad Hogwarts, quest'anno, - annuisco. - Ma... - abbasso la voce. - Non pensi che ci sia niente di serio sotto, vero? Voglio dire... - riprendo. - Non eri tu a dire che quello di Dobby era solo uno stupido scherzo? -
- Sì, ma adesso... - ribatte Hermione, pensierosa. Non possiamo continuare a discutere perchè la porta della stanza si spalanca all'improvviso e Calì e Lavanda entrano allegramente.
- Fantastico! - afferma Lavanda, sorridendo a trentadue denti.
- Incredibile! - le fa eco Calì. Hermione mi guarda esasperata, recupera un libro dal suo baule e si sotterra tra le coperte, immergendosi nella lettura. Così non nota il sorriso che non riesco più a trattenere: si, beh, insomma... E' stato fantastico!

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed eccomi qui, ancora viva e vegeta. No, Voldemort non mi ha catturata torturandomi a morte, e Grindelwald non ha deciso di venirmi a trovare, è successo qualcosa di molto, molto peggio: lo studio!
Ebbene sì, questo vortice senza fine ha inghiottito anche me, ma non temete, sono tornata!
Io non abbandono mai le mie storie e i miei personaggi, ed ho grandi piani per la serie di Rachel, perciò dovrete sopportarmi ancora a lungo.
Detto questo: spero che il capitolo vi piaccia, siamo finalmente tornati ad Hogwarts!
A presto con il prossimo capitolo
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo tredici - Strillettere e sensi di colpa ***


Capitolo tredici


Il giorno dopo ho modo di sorridere molto meno. Le cose cominciano a mettersi male fin dalla prima colazione, nella Sala Grande. Le quattro lunghe tavole sono apparecchiate con zuppiere di porridge, piatti di arringhe affumicate, montagne di toast, vassoi con uova e bacon e muffin al ciccolato, crostate di marmellata di prugne, lamponi o arance, latte e succo di zucca...
Mi siedo accanto ad Hermione, ma lei sembra ancora arrabbiata con me: appena seduta apre un libro ed evita ogni contatto. Sospiro e comincio a servirmi.
- Mi dispiace per ieri sera, - affermo. La sento sospirare da dietro il librone In viaggio con i vampiri.
- So che non è stata una tua idea, - si decide a dire, abbassando il libro. - Ma non possiamo farci trascinare in altri guai, ne va della nostra istruzione e non voglio rischiare di nuovo l'espulsione, nè che tu la rischi! -
- Hermione! - la blocco. - Calmati, non ci hanno espulsi, e credimi, so che ci siamo andati vicini, ma quest'anno non sarà come l'anno scorso! Sarà più tranquillo, ci concentreremo sulle lezioni e smetteremo di metterci nei guai, così non rischieremo, va bene? -. Mi guarda dritta negli occhi, alla ricerca del trucco, della bugia o della verità nascosta. Ritenendosi soddisfatta, si abbandona finalmente ad un sorriso.
- Va bene -.
Dopo un po' ci raggiungono anche Harry e Ron, sedendosi di fronte a noi.
- Buongiorno, - dicono, guardando Hermione speranzosi.
- Buongiorno, - risponde lei, seppur rigidamente. Harry e Ron, comunque, sembrano abbastanza soddisfatti.
- La posta dovrebbe arrivare da un momento all'altro... - dice intanto Neville. - Penso che la nonna mi manderà un paio di cosette che ho dimenticato -.
La posta.... Il mio buon umore si sgonfia come un palloncino: i miei genitori avranno ricevuto la comunicazione del mio rocambolesco arrivo ad Hogwarts, Silente ha di certo un modo per far arrivare in fretta la posta anche in Italia, perciò adesso saranno arrabbiatissimi...
Mangio mogia mogia un muffin, aspettando... ed eccolo: un fruscio precipitoso, e circa un centinaio di gufi irrompono, volteggiando per la sala e lasciando cadere lettere e pacchetti sulla folla dei ragazzi vocianti. Un pacchetto voluminoso e bitorzoluto rimbalza sulla testa di Neville e dopo un istante qualcosa di grosso e grigio cade nella brocca di Hermione, spruzzandoci tutti di latte e piume.
- Errol! - esclama Ron tirando fuori per una zampa il gufo tutto zuppo. Errol, svenuto, ricade pesantemente sul tavolo, le zampe in aria e una busta rossa tutta bagnata stretta nel becco.
- Oh, no! - esclama Ron con il fiato mozzo.
- Non ti preoccupare, è ancora vivo, - dice Hermione stuzzicando garbatamente il gufo con la punta del dito.
- Non è questo che mi preoccupa... ma quella! -. Ron indica la busta rossa. Scambio uno sguardo confuso con Harry, seduto di fronte a me: sembra una busta del tutto normale, eppure Ron e Neville la guardano come se dovesse esplodere da un momento all'altro.
- Qual è il problema? - chiede Harry, dando voce anche ai miei pensieri.
- Mi ha... mi ha mandato una Strillettera, - dice Ron con un filo di voce.
- E' meglio che la apri, Ron, - afferma Neville in un timido sussurro. - Sarà peggio se non lo fai. Una volta ne ho ignorata una di mia nonna... - deglutisce. - E' stato orribile-.
La curiosità scaccia per un attimo il mio malumore: come fa una lettera ad essere tanto minacciosa? Voglio dire: so cosa si prova ad essere sgridati, ma mi sembra un po' eccessiva la reazione di Ron e Neville...
- Che cos'è una Strillettera? - chiedo.
Ma tutta l'attenzione di Ron è concentrata sulla busta, che ha cominciato ad emettere fumo dagli angoli.
- Aprila, - insiste Neville. - Tra pochi minuti sarà tutto finito... -
Ron allunga una mano tremante, prende la busta dal becco di Errol e la apre. Neville si tappa le orecchie con le dita. Mi sporgo, sempre più incuriosita...
Una frazione di secondo dopo, scatto all'indietro, tappandomi le orecchie come Neville. Per un attimo penso che la busta sia davvero esplosa... un ruggito riempe la sala immensa facendo cadere la polvere dal soffitto.
- RUBARE LA MACCHINA! NON MI SAREI SORPRESA SE TI AVESSERO ESPULSO! ASPETTA CHE TI PRENDA! NON HAI PENSATO NEANCHE PER UN ISTANTE A QUEL CHE ABBIAMO PASSATO TUO PADRE ED IO QUANDO ABBIAMO VISTO CHE NON C'ERA PIU'... -
Le urla della signora Weasley, cento volte più acute del normale, fanno tremare piatti e cucchiai sul tavolo e rimbombano assordanti tra le mura di pietra. Tutti i ragazzi della sala si voltano per vedere chi ha ricevuto la Strillettera e Ron sprofonda nella sedia, così che si vede spuntare soltanto la sua fronte paonazza. Io sono troppo scioccata per poter fare qualcosa di diverso dal rimanere congelata sul posto con le mani sulle orecchie.
- UNA LETTERA DA SILENTE IERI SERA! HO CREDUTO CHE TUO PADRE SAREBBE MORTO PER LA VERGOGNA! NON TI ABBIAMO EDUCATO PERCHE' TI COMPORTASSI IN QUESTO MODO! TU, HARRY E RACHEL POTEVATE MORIRE... -
In effetti, stavo cominciando a chiedermi quando sarebbero saltati fuori i nostri nomi. Abbasso gli occhi e cerco di ignorare, per quanto possibile, la voce che mi sta rompendo i timpani.
- ...ASSOLUTAMENTE DISGUSTATA! IN UFFICIO TUO PADRE SARA' SOTTOPOSTO AD UN'INCHIESTA! E' TUTTA COLPA TUA, E SE PROVI A FARE UN ALTRO PASSO FALSO TI RIPORTIAMO DRITTO FILATO A CASA! -.
Cade un silenzio assoluto. La busta rossa, caduta dalla mano di Ron, prende fuoco e si contorce fino a ridursi in cenere. Guardo Harry e Ron, attoniti quanto me. Sento in lontananza qualcuno ridere e lentamente si leva di nuovo un brusio di voci.
Mi sento bruciare dalla colpa: i signori Weasley mi hanno accolto in casa loro e trattata come una figlia e per ricompensarli non riesco neanche a dire di no ad un'idea assolutamente folle di Ron ed Harry! E adesso, il signor Weasley sarà sottoposto ad un'inchiesta...
Hermione chiude il libro e abbassa lo sguardo sulla testa di Ron.
- Beh, non so cosa ti aspettassi, ma... -
- Non dirmi che me lo sono meritato! - sbotta lui.
Harry allontana il porridge che stava mangiando prima dell'esplosione: il senso di colpa gli si legge in faccia.
I miei genitori saranno furiosi con me, e il peggio è che non possono mandarmi nessuna lettera per chiarire la faccenda subito, non hanno gufi a disposizione, quindi rimurgeranno sulla questione fino alle vacanze di Natale... No, non posso permetterlo, dobbiamo chiarire subito. Mi appunto mentalmente di mandar loro una lettera con Dustan.
Intanto la professoressa McGranitt sta facendo il giro delle tavolate per distribuire i nuovi orari delle lezioni. Prendo il mio e gli dò un'occhiata: ottimo, per iniziare abbiamo due ore di Erbologia con i Tassorosso, così posso rivedere Rolf, che ha sempre il potere di farmi sentire meglio.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Eh sì, quando tutte le vostre speranze erano ormai svanite, eccomi tornata dall'oltretomba!
Mi dispiace aver tardato così tanto con questo capitolo, è stato difficile da scrivere, e avevo anche un mucchio da studiare... Ma adesso ho finalmente un attimo di libertà, così posso aggiornare e, per farmi perdonare, tra poco posterò anche un altro capitolo.
Quando cominciate a pensare che ormai la storia è abbandonata, ricordatevi che non abbandono mai le mie storie.
Grazie a tutti i lettori silenziosi, a chi segue, preferisce e ricorda.
A tra poco con il prossimo capitolo!
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo quattordici - prime lezioni e incontro-scontro con un allocco ***


Capitolo quattordici


Il tragitto verso le serre è piacevole: sembra che Hermione pensi che siamo stati puniti abbastanza, perciò è tornata amichevole come sempre.
Avvicinandoci alle serre vediamo il resto della classe in attesa della professoressa Sprite. Facciamo appena in tempo ad avvicinarci a Rolf che lei appare attraversando il prato a grandi passi, accompagnata da niente po' po' di meno che Gilderoy Allock. La professoressa Sprite è una strega piccola e tarchiatella, con un capello tutto rattoppato e la capigliatura scompigliata. Gilderoy Allock, invece, è inepputabile con le chiome dorate che brillano sotto un cappello in tinta bordato d'oro, indossato in modo impeccabile. Nonostante ciò, so assolutamente quale dei due preferisco, e quale, invece, considero solo un emerito allocco pieno di sè.
- Salve a tutti! - saluta Allock rivolgendo un sorriso radioso a tutti noi lì riuniti. - Ho appena finito di mostrare alla professoressa Sprite il modo corretto di medicare un Platano Picchiatore! - .
- Immagino, - borbotto, cercando di nascondermi dietro a Rolf, che ridacchia divertito.
- Ma non voglio che pensiate che io sia più esperto di lei in Erbologia! -.
Tranquillo, non c'è rischio
- E' solo che nei miei viaggi mi è capitato di vedere molte di queste piante esotiche... - fosse per lui, scommetto che continuerebbe a straparlare delle sue... ehm... imprese per ore, ma per fortuna la professoressa Sprite mette fine alle nostre sofferenze.
- Serra numero tre, ragazzi! - dice, apparendo molto contrariata e non allegra come al solito.
C'è un mormorio di curiosità: fino a questo momento abbiamo lavorato solo alla serra numero uno. Ma nella numero tre ci sono piante molto più interessanti e pericolose. La professoressa Sprite si stacca dalla cintura una grossa chiave e apre la porta. Percepisco un odore di terra umida e di concime, che si mischia al greve profumo di alcuni fiori giganti, delle dimensioni di un ombrello, che penzolano dal soffitto. Sto per tirare un sospiro di sollievo, preparandomi ad allontanarmi dall'allocco con Rolf, Harry, Ron ed Hermione, quando una mano mi afferra il braccio tirandomi indietro. Subito dopo anche Harry è caduto nella sua morsa.
- Harry, Rachel! Volevo dirvi una parola... Non le spiace, vero, professoressa Sprite? - fa Allock. La guardo implorante: a giudicare dalla sua espressione accigliata le dispiace eccome, e per un attimo spero che ci tiri fuori da un altro incontro ravvicinato con il pseudo professore... Ma Allock le chiude praticamente la porta in faccia prima che possa ribattere qualcosa.
- Harry, Rachel, - dice Allock scuotendo il capo e mettendo in mostra i suoi grandi denti candidi che brillando al sole. - Harry, Harry, Harry... - ripete. - Rachel, Rachel, Rachel... -. Wow, sa i nostri nomi. Congratulazioni!
- Potrebbe lasciare il mio braccio, per favore? - mi limito a dire. - Mi sta venendo un crampo -.
Non dà segno di aver sentito.
- Quando ho sentito dire che... beh, naturalmente è stata tutta colpa mia. Mi sarei mangiato le mani -. Scambio uno sguardo sconcertato con Harry: ma di che diavolo sta parlando questo tizio?
- Non sono mai rimasto tanto scioccato, - continua Allock. - Far volare un?automobile fino ad Hogwarts! Beh, naturalmente ho capito subito perchè l'avevate fatto. Era lampante. Harry, Harry, Harry... Rachel, Rachel, Rachel-.
E' incredibile come riesca a mostrare uno per uno quei suoi denti smaglianti anche quando parla.
- Vi ho fatto provare il gusto delle luci della ribalta, vero? - prosegue Allock. - Vi ho contagiato. Siete finiti insieme a me sulla prima pagina del giornale e non vedevate l'ora che accadesse di nuovo -.
- Oh, no, professore, vede... - prova a spiegare Harry.
- Harry, - lo interrompe Allock, finalmente mollandomi il braccio (stavo seriamente prendendo in considerazione l'idea di dargli un calcio per farmi lasciare: mi stava venendo un crampo terribile!). In compenso, allunga il braccio con cui mi teneva e lo mette sulle spalle di mio fratello.
- Io vi capisco. E' naturale voler riassaporare qualcosa che si è gustato per la prima volta... e io devo rimproverarmi per esserne la causa, perchè dovevo prevedere che vi avrebbe dato alla testa... -. Decido di porre fine a questa farsa, che mi sta anche facendo perdere la prima lezione dell'anno e due ore leggere con Rolf.
- Mi scusi, - affermo con voce forte e chiara. - Per prima cosa, non vedo come si finisca in prima pagina per una punizione studentesca, poi vorrei farle notare che io ed Harry non è la prima volta che appariamo sui giornali, e per motivi molto differenti della pubblicazione di un'autobiografia, sa, per cose di poco conto come Voldemort -. Allock aveva aperto la bocca per interrompermi, ma sentendo il nome di Tu-Sai-Chi si congela sul posto. - In terzo luogo, a me ed Harry non interessano le luci della ribalta, se le tenga pure per sè, quello che ci interessa è la lezione di Erbologia che ci sta facendo perdere, perciò mi spiace interrompere il suo discorso, ma dobbiamo proprio andare -. Afferro il braccio di Harry liberandolo dalla presa dell'allocco e apro la porta della serra, richiudendomela svelta alle spalle.
Cerchiamo di non fare rumore mentre raggiungiamo Rolf, Ron ed Hermione, ma appena arrivati a posto Harry ridacchia.
- Ti ho mai detto che ti adoro? - sussurra. In tutta risposta gli rispondo con un sorrisone: è stato incredibilmente catartico zittite Allock, il mio buon umore è tornato tutto intero!
Hermione mi fa cenno che la professoressa ha iniziato la lezione, così cerco di calmarmi e comincio a prestare attenzione.
- Oggi rinvaseremo le Mandragole, - sta dicendo la Sprite. - Allora, qualcuno sa dirmi le proprietà della Mandragola? -.
Non mi sorprendo neanche un po' quando vedo la mano di Hermione scattare e alzarsi per prima.
- La Mandragola è un efficace ricostituente, - dice, sembrando, come al solito, aver inghiottito tutto il libro di testo. - Si usa per riportare nella condizione originale le persone che sono stata Trasfigurate o contro cui è stata scagliata una maledizione -.
- Ottimo. Dieci punti a Grifondoro, - dice la professoressa Sprite. Sorride ad Hermione, che sembra molto soddisfatta.
- La Mandragola è un componente fondamentale della maggior parte degli antidoti. Ma è anche pericolosa. Chi sa dirmi perchè? -
E di nuovo, la mano di Hermione scatta in aria.
- Il pianto della Mandragola è fatale per chiunque lo ascolti, - dice prontamente.
- Proprio così. Altri dieci punti, - afferma la professoressa Sprite.
- Ehi, - mi sussurra intanto Rolf. - Cos'è questa storia dell'auto volante? -
- Oh, no, - sbuffo. - Non anche tu, ti prego... -.
- Non posso distrarmi un attimo che tu e tuo fratello vi infilate in qualche guaio, vero? - sorride divertito lui. Alzo gli occhi al cielo. Hermione mi dà una gomitata per intimarmi di prestare attenzione alla lezione.
- Le Mandragole che abbiamo qui sono tutte molto giovani, - sta dicendo la professoressa Sprite, indicando una fila di vaschette profonde. Ci sporgiamo tutti per vedere meglio: dentro, tutte in fila, vi crescono un centinaio di pianticelle ricche di ciuffi color verde marcio. Nonostante quello che ha detto Hermione sul "pianto" delle Mandragole, queste pianticelle non mi sembrano particolarmente degne di nota.
- Ognuno prenda un paio di paraorecchi, - dice la professoressa Sprite. C'è un tafferuglio perchè nessuno vuole finire con un vaporoso paraorecchi rosa.
- Quando vi dirò di indossarli, assicuratevi di avere le orecchie completamente coperte - dice la professoressa. - Quando non sarà pericoloso togliergli, vi farò un cenno. Bene... indossate i parorecchi-.
Eseguiamo il comando. Indossandoli ogni suono esterno è escluso: sento solo il mio battito del cuore!
Anche la professoressa Sprite ne indossa un paio rosa e vaporoso, si tira su le maniche, afferra saldamente una piantina cespugliosa e tira forte.
Sobbalzo, sorpresa: al posto delle radici, dalla terra viene fuori un minuscolo neonato coperto di fango e incredibilmente brutto. Le foglie gli spuntano direttamente dalla testa, ha la pelle verdastra tutta chiazze ed è chiaro che sta urlando con quanta forza ha nei polmoni.
La professoressa prende un grosso vaso da sotto il tavolo, vi ficca dentro la Mandragola e comincia a sotterrarla con uno strato di concime nero e umido lasciando fuori solo i ciuffi di fogli. Una volta fatto, ci fa segno di toglierci i parorecchi.
- Poichè le vostre Mandragole sono ancora giovani, il loro pianto non vi sarà fatale, ma può mettervi fuori combattimento per un bel po'. Adesso a lavoro! Cinque per ogni vaschetta, lì c'è una grossa scorta di vasi, il concime è nei sacchi, là... e fatre attenzione alla Tentacula Velenosa, sta mettendo i denti -. Così dicendo colpisce seccamente una pianta rosso scuro, tutto aculei, facendole ritirare i lunghi tentacoli che fino a questo momento le hanno strisciasto sulle spalle a mò di serpenti.
Io, Harry, Ron, Hermione e Rolf ci sistemiamo intorno ad una vaschetta.
- Lezione interessante, non credete? - sorride Hermione.
- Lo sapevo che nella Serra numero tre c'erano piante più emozionanti! - afferma Ron. - Fred e George mi hanno raccontato un mucchio di storie... Anche se sono sicuro che non hanno davvero lottato contro la Tentacula Velenosa -.
- Fred e George raccontano un sacco di frottole, lo sai, - affermo. - Ti ricordi l'anno scorso, quando ti avevano convinto che la prova per essere smistati era terribilmente dolorosa? -
- E chi se lo scorda... - borbotta Ron.
- Allora, - dice Rolf. - Una macchina volante? -
- Ti prego, - lo imploro. - Cambiamo argomento... -. Rolf alza le mani in segno di resa, divertito.
- Cosa voleva da voi Allock? - chiede allora Hermione. Scambio uno sguardo molto significativo con Harry, che nasconde una risata in un colpo di tosse.
- Cosa stavi dicendo sulla macchina volante? - torno a guardare Rolf. Hermione sbuffa.
Dopodichè, non abbiamo molte occasioni per parlare: indossiamo i paraorecchi, concentrandoci sulle mandragole. A sentire la professoressa Sprite sembra tutto molto semplice, ma credetemi... Non lo è affatto! Alle Mandragole non piace molto essere tirate fuori da terra, ma non sembra piacergli neanche tornarci dentro: si dimenano, scalciano, battono i piccoli pugni e digrignano i denti. Passo un buon quarto d'ora a cercare di cacciarne una particolarmente grassa in un vaso.
Alla fine della lezione siamo tutti sudati, doloranti e sporchi di terriccio. Salutiamo Rolf, correndo in Sala Comune per darci una lavata veloce, poi noi di Grifondoro ci affrettiamo per la lezione di Trasfigurazione. Fortunatamente questa volta non c'è nessun allocco che ci blocca, facendoci fare tardi.
Le lezioni della professoressa McGranitt sono sempre pesanti, ma oggi è particolarmente difficile: se non fosse per il ripasso che abbiamo fatto io ed Hermione quest'estate, non riuscirei a seguirla. Quel che ci viene richiesto questa mattina è di trasformare uno scarafaggio in un bottone. Se non fosse per Hermione che ogni tanto mi dà qualche consiglio e traduce gli schemi illeggibili che la McGranitt trascrive alla lavagna, non riuscirei a fare altro che dare qualche colpetto allo scarafaggio, che scorazza sulla scrivania, come a sfidarmi a riuscire a colpirlo con un incantesimo.
Intanto Ron è alle prese con un grosso problema: ha aggiustato alla meglio la sua bacchetta con del Magiscotch preso in prestito, ma sembra danneggiata irreparabilmente. Di tanto in tanto scoppietta, lancia scintille nei momenti più impensabili e ogni volta che Ron tenta di usarla per Trasfigurare il suo scarafaggio, quello gli spruzza addosso un puzzolente fumo grigio. Dato che questo gli impedisce di vedere quello che fa, finisce con lo schiacciare l'insetto con il gomito, e quindi deve chiederne un altro. La professoressa McGranitt non ne sembra molto contenta.
Proprio quando sono riuscita ad apportare qualche modifica al mio scarafaggio, suona la campanella del pranzo. Raccolgo le mie cose, sbadigliando, sentendomi un po' come se mi avessero strizzato il cervello. Mentre tutti escono dalla classe, io ed Hermione ci avviciniamo ad Harry e Ron, che sta sbatacchiando furiosamente la bacchetta sul banco.
- Stupido... inutile... aggieggio... -
- Scrivi a casa e fattene mandare un'altra, - suggerisce Harry.
- Ah, sì, per ricevere indietro un'altra Strillettera! - esclama Ron ficcando nella cartella la bacchetta che ora sibila. - "E' TUTTA COLPA TUA SE LA BACCHETTA SI E' ROTTA..."-.
E tra le sue lamentele, scendiamo verso la Sala Grande.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed ecco qui il capitolo che vi ho promesso! L'ho fatto un po' più lungo del solito, non me la sentivo di dividerlo in due.
Adesso il secondo anno di Rachel è finalmente cominciato! E come sappiamo tutti, sarà tranquillo, senza sorprese...
Mi sono divertita tantissimo a scrivere l'interazione di Rachel con Gilderoy Allock... Spero vi siate divertiti a leggerla!
Grazie a tutti i lettori silenziosi, a presto con il prossimo capitolo!
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo quindici-battibecchi e nuove conoscenze ***


Capitolo quindici


Mentre mi abbuffo di lasagne, pollo fritto, patatine, salsicce e insalata, Hermione mi mostra i bottoni che è riuscita a realizzare a Trasfigurazione. Anche io tiro fuori i miei: sono tondi e a forma di bottone, e sarebbero perfetti... se non fosse per le quattro zampette da scarafaggio.
- Uffa, - sbuffo. - Non ci riuscirò mai! -
- Non fare la sciocca, - mi riprende Hermione. - Ti serve solo più allenamento -.
- Ma sentitevi! - esclama Ron, che è ancora irritato per la bacchetta. - Siete le migliori della classe e trovate il coraggio di lamentarvi! -.
Prima che possa scoppiare uno dei peggiori litigi nella storia di Hogwarts, Harry interviene cambiando argomento.
- Cosa abbiamo questo pomeriggio? -.
- Difesa Contro le Arti Oscure, - risponde Hermione tutto d'un fiato. La forchetta mi cade nel piatto con un tintinno: no, no, no, no, no!
Scambio uno sguardo disperato con Harry: perchè dobbiamo sopportare di vedere di nuovo l'allocco?!
- E perchè- chiede Ron strappando l'orario dalle mani di Herrmione. - Hai incorniciato tutte le lezioni di Allock con dei cuoricini? -
Hermione riafferra l'orario arrossendo violentemente. Non riesco a credere che una persona intelligente come Hermione provi ammirazione per un tale idiota...
Terminato il pranzo usciamo in cortile: il cielo è tutto nuvoloso. Hermione si siede su un gradino di pietra e sprofonda di nuovo nella lettura di In Viaggio con i Vampiri. Harry e Ron si mettono a discutere di Quidditch, e per una volta mi unisco a loro: quanto mi è mancato lo sport magico quest'estate! Non vedo l'ora che riprendano gli allenamenti: la sensazione del volo non è comparabile a niente del mondo Babbano, per quanto possa amare la mia famiglia e il paesino dove vivo.
Mentre sto rievocando la nostra prima partita e i magnifici passaggi che sono riuscita a fare, Harry mi dà un colpetto e con un cenno della testa indica un ragazzino che ci sta osservando attentamente. E' mingherlino, dai capelli color topo e ci fissa come pietrificato. Si tiene stretta quella che sembra una comune macchina fotografica da Babbani, simile a quella che usava mia sorella un paio d'anni fa, e quando io ed Harry lo guardiamo arrossisce violentemente.
- Tutto bene, Harry e Rachel? Io sono... sono Colin Canon, - dice ansimando e azzardando un passo avanti. - Anche io sono nei Grifondoro. Pensate... sarebbe possibile... posso scattarvi una foto? - chiede sollevando speranzoso la macchina fotografica.
- Una foto? - ripete Harry senza capire. Si volta a guardarmi, come se potessi chiarire ogni suo dubbio, ma onestamente non capisco perchè questo Colin dovrebbe fotografarci. A meno che i gemelli Weasley non ci abbiano fatto uno scherzo! Ma non mi sembra di avere i capelli viola o verde vomito...
- Così potrò dimostrare di avervi incontrato, - spiega Colin. E ripiombo nella realtà del Mondo Magico: tendo sempre a dimenticarmi che io ed Harry siamo famosi...
- Io so tutto di voi, - continua Colin, tutto eccitato, avvicinandosi ancora un poco. - Tutti ne parlano: che siete sopravvissuti quando Voi-Sapete-Chi cercò di uccidervi e che lui è scomparso e tutto il resto e che voi avete ancora sulla fronte delle cicatrici, - (e qui scruta rapidamente l'attaccatura dei nostri capelli) - e un ragazzo del mio dormitorio ha detto che se svilupperò la pellicola nella pozione giusta, le foto si muoveranno -. Colin tira un profondo respiro di emozione che lo fa fremere e prosegue: - E' meraviglioso qui, non è vero? Io non ho mai saputo che tutte le cose strane che riuscivo a fare erano magiche fino a che non ho ricevuto la lettera di Hogwarts. Mio padre fa il lattaio, neanche lui voleva crederci. Per questo sto scattando montagne di foto da mandargli. E sarebbe davvero stupendo averne una vostra - e ci guarda con aria implorante. Onestamente, non ho idea di come comportarmi in queste situazioni: non voglio farmi scattare foto solo perchè siamo famosi per aver sconfitto Voldemort appena nati, ma mi sembra scortese cacciare via questo Colin...
- Forse la può scattare il vostro amico così io mi metto accanto a voi? E poi me le potreste firmare? -.
Firmare?!?! Adesso vuole addirittura l'autografo?! . Decido che stiamo andando decisamente oltre, così comincio a montare un discorso più gentile possibile per spiegare a questo Colin che preferiremmo di no, quando...
- Foto autografate?! Distribuite foto autografate, Potter?-. E chi poteva arrivare proprio adesso, se non Malfoy?!
La sua voce risuona nel cortile, sonora e aspra. Si è fermato proprio dietro a Colin, scortato, come sempre quando è a Hogwarts, da quei due teppisti di grossa stazza che sono i suoi amici Tiger e Goyle.
- Se non avessi dato inutilmente aria alla bocca, Malfoy, sapresti che stavamo per declinare l'offerta, - sibilo, ma ovviamente quel vermicolo figlio di papà mi ignora.
- Tutti in fila! - tuona alla folla. - Harry e Rachel Potter distribuiscono foto con l'autografo! -
- Ma non è vero! - esclama Harry, furibondo, stringendo i pugni.
- Chiudi il becco, Malfoy! - gli dò man forte, decidendo di abbandonare completamente i toni civili.
- E' solo che sei geloso, - si sente la vocina di Colin che, tutto intero, è alto più o meno quanto il collo di Tiger.
- Geloso? - dice Malfoy in tono disgustato. Ormai non ha più neanche bisogno di gridare, dato che metà cortile lo sta ascoltando. - E di che cosa? Grazie tante, ma non voglio certo una stupida cicatrice sulla fronte, per quanto mi riguarda, non penso che farsi spaccare la testa in due renda così speciali -. Che peccato... Avrei davvero voglia di fargli sentire com'è avere la testa spaccata in due...
- Ma vai a mangiare lumache, Malfoy! - esclama Ron, arrabbiato. Tiger smette di ridere e comincia a strofinarsi con aria minacciosa le nocche grandi come castagne.
- Attento a te, Weasley, - fa Malfoy con una smorfia. - Non vuoi cacciarti in un altro guaio, vero? Altrimenti la tua mammina dovrà venire a prenderti e portarti via da scuola -.
Sto per ribattere in difesa del mio migliore amico, ben decisa a rimuovere quel sorriso fastidioso dal volto del vermicolo Malfoy, ma soprendentemente qualcuno mi precede...
- Oh, andiamo, Draco! - esclama una voce beffarda. - Vuoi che chiami la tua di mamma? Lei che sarebbe felice di sapere che non riesci a startene buono neanche un giorno senza scatenare una rissa... -. Dalla folla è spuntata una ragazzina più o meno della mia età, anche se alta quasi quanto Ron. Sulla sua divisa spicca la cravatta verde smeraldo e argento e ai piedi, tra la stoffa, spuntano due stivaletti dall'aria robusta, neri e borchiati. I lucenti capelli neri come la notte (ancora più scuri di quelli di Harry) le ricadono sulla schiena come una cascata d'inchiostro di ricci, e alcuni boccoli sfuggiti al controllo di un fermaglio perlaceo le incorniciano il volto, risaltando ancora di più sulla pelle bianca come il latte. Due pozzi blu scrutano Malfoy con aria beffarda, quasi annoiata. Ciglia lunghe, labbra sottili e zigomi non ancora pronunciati completano il quadro. Sorpendentemente Malfoy, per quanto sia irritato dalla nuova arrivata, non le lancia frecciatine o minacce, si limita a sbuffare seccato.
- Violet, - la saluta. - Da che pulpito, non credi? -
- Ma almeno le mie risse sono interessanti! - ribatte questa Violet con la sua voce musicale, gradevole anche mentre lancia frecciatine. - Tu vuoi attaccare briga solo per un autografo! Sul serio, posso mostrarsi modi più interessanti per finire nei guai -. Malfoy stringe la labbra fino a farle diventare una linea molto sottile.
- Non sono io che mi metto a distribuire autografi! - esclama infine, cercando di tornare al tono arrogante e pieno di sè di prima.
- Noi non stiamo... - comincio, ma Hermione mi dà una gomitata e mi volto appena in tempo per vedere niente meno che Gilderoy Allock avvicinarsi, con la sua veste turchese svolazzante. - Chi è che sta distribuendo autografi? -
Harry apre la bocca per spiegarsi, ma Allock gli mette un braccio attorno alle spalle. -Non c'era bisogno di chiederlo! Ancora voi, Harry e Rachel! - e allunga l'altro braccio per acciuffare anche me, ma mi scosto con un saltello all'indietro.
- Si sbaglia -. E' ancora quella strana ragazzina, Violet, a parlare. Si piazza davanti ad Allock con il sorriso di chi sta per combinare il peggior guaio della sua vita e ne è dannatamente felice.
- Sono io che sto distribuendo autografi, - afferma. Allock la guarda senza capire.
- Lei...? - ripete, inebetito. - E lei chi sarebbe? -
- Ma come?! - il volto di Violet trasfigura in una maschera di orrore. - Non mi riconosce?! Ero con lei quando abbiamo ucciso quel vampiro in Transilvania! -. Allock sbianca all'improvviso.
- Co...cosa? - balbetta.
Non so chi sia questa ragazzina, ma già la adoro!
- Come può essersene dimenticato?! - continua Violet. - Ho ancora le cicatrici per quel combattimento nella foresta! - e si scosta la divisa dal braccio sinistro, mostrando una lunga cicatrice bianca che le parte dal gomito arrivandole al polso. Allock lascia andare Harry.
- Sì... sì, ricordo, - annuisce debolmente. - Certo che ricordo... Ma adesso... adesso dobbiamo andare in classe! - e comincia ad incamminarsi verso l'aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Non appena rientra in corridoio, lasciandosi il cortile alle spalle, Violet lascia cadere la maschera di orrore, rimettendosi la divisa a posto. Sorride e gli occhi le brillano divertiti.
- Troppo facile, - sussurra. Scambio uno sguardo perplesso con Harry, Ron ed Hermione, che come me non hanno idea di cosa sia appena successo. Una cosa, però, la so: questa Violet ci ha appena risparmiato uno scontro con Malfoy, e anche altri consigli "paterni" dall'allocco!
Mi avvicino a lei mentre la folla attorno a noi sciama. Colgo al volo l'occhiataccia che Malfoy getta a Violet prima di andarsene e mi ritrovo a sorridere; sì, è un po' cattivo, ma per una volta una persona è riuscita a zittirlo!
- Grazie! - esclamo non appena la raggiungo.
- Oh, non ringraziarmi, - scrolla le spalle Violet. - Non l'ho fatto per te o per tuo fratello -.
- E perchè allora? - la incalzo. I suoi occhi blu si volgono verso di me e un fuoco sembra brillare dietro di essi, pericoloso ma affascinante.
- Perchè era divertente, - afferma con un sorriso sghembo. - E perchè avrebbe fatto arrabbiare Draco -.
- Ottimi motivi, - convengo. I due pozzi blu mi scrutano con curiosità, e mi sento un po' come se fossi sotto esame.
- Rachel? -. Hermione mi raggiunge. - Se non andiamo subito in classe faremo tardi -.
- Eccomi, - annuisco, poi mi volto di nuovo verso Violet... che non c'è più. Mi guardo intorno, confusa, e vedo la sua chioma ribelle scomparire tra la folla di studenti che si stanno riversando all'interno della scuola.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed eccomi di nuovo qui!
Lo so, le pause tra un capitolo all'altro sono leggermente altalenanti... ma sono tornata, no?
D'accordo, mi dispiace: passo dei momenti di libertà e poi ripiombo in periodi in cui non ho tempo neanche per respirare... Ma non sto abbandonando nessuna storia!
Rassicurazioni e scuse a parte, ecco il nuovo capitolo! Che ne pensate? E della nuova arrivata, questa Violet?
Sappiate solo che ne vedremo delle belle...
A breve posterò anche il prossimo capitolo, per farmi perdonare, perciò a tra poco!
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo sedici - prima lezione dell'allocco... disastro! ***


Capitolo sedici


Arriviamo in classe di corsa, sedendoci nei banchi dell'ultima fila per cercare di evitare attenzioni indesiderate da parte del professore. Harry si mette addirittura ad impilare tutti i libri di Allock sul banco a formare una sorta di barriera.
- La prossima volta opto per portare il Mantello dell'Invisibilità, - gli sussurro.
- Io ci sto, - risponde cupo. Ron si siede accanto ad Harry ed Hermione accanto a me.
Mentre aspettiamo che tutta la classe entri (non eravamo così in ritardo come pensava Hermione, o forse il primo giorno di scuola agli studenti non importa di arrivare un po' dopo) quando Harry mi dà una gomitata e indica davanti a noi. Gli lancio un'occhiataccia massaggiandomi le costole, ma seguo il suo sguardo: Violet è seduta in terza fila, china sul banco immersa nella lettura di un librone che, ne sono certa, non è uno di quelli di Allock. Con mia grande sorpresa, Malfoy è seduto accanto a lei e le sta parlando animatamente, alquanto irritato che la ragazzina lo ignori completamente.
- Che ci fa vicino al vermicolo? - mi chiede Harry. - Avevo capito che si detestavano -. Scrollo le spalle: non ne ho idea. Ogni attimo che passa Violet sembra più immersa nel mistero.
Allock si schiarisce la gola ed Hermione, accanto a me, si raddrizza sul posto, pronta a seguire al massimo della concentrazione la lezione. Allock si avvicina ai banchi, prende la copia del suo Trekking con il troll dal banco di Neville Paciock e la solleva per mostrare il proprio ritratto ammiccante in copertina.
- Io, - dice indicandolo e ammicando lui stesso, - Gilderoy Allock, Ordine di Merlino, Terza Classe, Membro Onorario della Lega per la Difesa contro le Arti Oscure e cinque volte vincitore del Premio per il Sorriso-più-Affascinante promosso dal Settimanale delle Streghe... ma lasciamo stare. Non mi sono certo liberato della malefica banshee Bandon facendole un sorriso! -. Aspetta che tutti ridano, ma soltanto poche labbra si incurvano leggermente. Pare deluso: chissà quante volte ha provato questa battuta, davanti allo specchio, esercitandosi a mostrare tutti i denti con un unico sorriso... - Vedo che avete tutti la serie completa dei miei libri... molto bene. Oggi pensavo di iniziare con un piccolo quiz. Niente di cui preoccuparsi... solo per verificare con quanta attenzione li avete letti, quanto avete assorbito... -
Una verifica il primo giorno di lezione? Andiamo di male in peggio... io non mi sono neanche avvicinata ai suoi libri!
Quando ha distribuito i testi della prova, torna davanti ai banchi e dice: - Avete trenta minuti. Pronti... via! -.
Abbasso lo sguardo sui fogli e leggo:

1_ Qual è il colore preferito di Gilderoy Allock?
2_Qual è l'ambizione segreta di Gilderoy Allock?
3_ Secondo voi, qual è finora il risultato più importante conseguito da Gilderoy Allock?


E continua così per altre tre pagine. Mi guardo intorno, quasi aspettandomi che qualcuno scoppi a ridere per lo scherzo, ma dato che nessuno si fa avanti prendo la piuma, la intingo nell'inchiostro e mi preparo a rispondere a caso alle domande, sperando che quest'ora passi in fretta...
Mezz'ora dopo Allock raccoglie i fogli e li esamina davanti a tutta la classe.
- Oh, oh... quasi nessuno ricordava che il mio colore preferito è il lilla - ( che tragedia...) - lo dico in Un Inverno con lo Yeti. E poi alcuno di voi dovranno leggere con più attenzione Luna di Miele con il Lupo Mannaro... - (sì sì, stai sicuro che mi precipiterò a studiarlo...) - Nel capitolo dodici dico chiaramente che il mio regalo di compleanno ideale sarebbe l'armonia tra il popolo dei maghi e dei non maghi... anche se non rifiuterei una bella bottiglia di Whisky Incendiario Ogden Stravecchio! -.
Ma in quei libri c'è anche qualche accenno a Difesa Contro le Arti Oscure o sono tutte una biografia smielata di Mr Allocco dal Sorriso Accecante???
Mi giro verso Hermione per fare una battuta, ma lei è tutta presa da Allock, così lascio perdere, scuotendo la testa.
- La signorina Malfoy lo ha addirittura lasciato in bianco! - sta dicendo intanto Allock. Sobbalzo e guardo Harry, sconvolta: da quando Malfoy è una femmina?! Ma quando torno a guardare il professore, questo sta guardando con disappunto... Violet!
Resto, attonita, a fissarla. Signorina Malfoy? Questo... questo significa che è la sorella di Draco?! Oddio...
Violet, d'altro canto, ricambia pigramente lo sguardo di Allock, come se per lei prendere uno zero il prio giorno di lezione non fosse affatto un problema.
- Invece, - continua Allock - la signorina Hermione Granger sapeva che la mia ambizione segreta è di liberare il mondo dal maligno e commercializzare la mia gamma completa di pozioni per la cura dei capelli. Brava ragazza! E infatti... - volta il foglio del compito - ha ottenuto il massimo dei voti! Dov'è la signorina Granger? - Hermione alza la mano tutta tremante.
- Ottimo! - sorride Allock. - Veramente ottimo! Dieci punti per Grifondoro! E ora, al lavoro... -
Si china per raccogliere una grossa gabbia coperta da un panno e la posa sulla cattedra.
- Ora... un avvertimento! Il mio compito è quello di armarvi contro le più orrende creature note alla stirpe dei maghi! -. Chissà se si riferisce ai suoi capelli laccati.... - In questa stanza potrete trovarvi a dover affrontare le vostre peggiori paure -. Già fatto: il quiz su Allock continuerò a sognarmelo la notte! . - Sappiate soltanto che niente di male potrà accadervi fintanto che io sono qui -. Ne dubito fortemente... Anzi, è proprio perchè sei qui che sono terrorizzata da quello che tirerai fuori.... - Vi chiedo solo di rimanere calmi -.
Mio malgrado, mi sporgo per guardare meglio la gabbia. Allock mette una mano sul panno. Trattengo il fiato, in attesa che il mistero delle orrende creature venga svelato...
- Devo chiedervi di non gridare, - dice Allock abbassando la voce. - Potrebbe aizzarli -.
Mentre la classe trattiene il respiro Allock toglie la coperta.
- Ebbene sì, - dice in tono drammatico. - Folletti della Cornovaglia appena catturati -.
Tiro fuori l'aria trattenuta con uno sbuffo divertito: davvero? Dopo Voldemort, Fuffi, Troll e scacchi magici si aspetta che troviamo questi Folletti creature orrende?! Seamus Finnigan sbotta in una risata che neanche Allock riesce a prendere per un grido di terrore.
- Ebbene? - sorride a Seamus.
- Beh, non sono... non sembrano molto... pericolosi - dice Seamus soffocando le risate.
- Se fossi in te non ne sarei tanto sicuro, - dice Allock scuotendo il dito ammonitore in direzione del ragazzo. - Possono essere dei tipetti diabolici -.
I Folletti sono di colore blu elettrico, alti circa venti centimetri, con visetti appuntiti e voci così penetranti che è come sentire il cicaleccio di un nugolo di pappagallini. Appena tolto il panno hanno cominciato a ciarlare e a saettare di qua e di là, scuotendo le sbarre e facendo le boccacce a quelli seduti più vicino.
- Bene, - dice Allock. - Vediamo cosa siete capaci di fare -. E apre la gabbia.
Scoppia il pandemonio. I folletti schizzano in tutte le direzioni come missili. Due di loro afferrano Neville per le orecchie e lo sollevano in aria. Molti si fiondano contro le finestre, inaffiando di vetri rotti gli studenti dell'ultima fila. Gli altri si impegnano a distruggere la classe meglio di un rinoceronte infuriato. Afferrano i calamai e spruzzano inchiostro dappertutto, riducono a brandelli libri e fogli di carta, strappano i quadri dalle pareti, rovesciano il cestino della carta, afferrano borse e libri e li scaraventano fuori dalle finestre rotte; nel giro di pochi minuti metà della classe si sta riparando sotto i banchi e Neville oscilla appeso al candelabro sul soffitto.
Mi butto sotto il banco per evitare un quadro lanciato sui banchi e intravedo Violet che, sporca d'inchiostro su una guancia, ride come una pazza brandendo la bacchetta e colpendo alcuni folletti con incantesimi che non riesco a sentire. Schiva abilmente gli ostacoli saltando di banco in banco e sembra divertirsi un mondo.
- Su, muovetevi, radunateli, radunateli! In fono sono solo folletti... - grida Allock. Si tira su le maniche, brandisce la bacchetta e ruggisce: -Peskipiski Pesternomi! -. Non succede assolutamente niente; uno dei folletti ghermisce la bacchetta di Allock e scaraventa anche quella fuori dalla finestra. Allock strabuzza gli occhi e si tuffa sotto la cattedra, evitando per un pelo di essere schiacciato da Neville, che si schianta al suolo perchè il candelabro ha ceduto.
La campanella suona e c'è un fuggi fuggi verso l'uscita. Nella calma relativa che segue Allock si rialza in piedi, vede Harry, me, Ron, Hermione che abbiamo quasi raggiunto la porta e Violet ancora in piedi sui banchi, bacchetta in mano, e dice: - Bene, affido a voi il compito di acchiappare quelli che sono rimasti fuori e rimetterli in gabbia -. Ci sorpassa e come una saetta e richiude la porta alle sue spalle.
- Roba da non credere! - tuona Ron mentre un folletto gli morde un orecchio. Violet atterra accanto a lui con una capriola aggrazziata e dà uno schiaffo al folletto, liberando l'orecchio del mio amico. Prima che possa ringraziarla, è già saltata su un altro banco.
- Vuole semplicemente farci fare esperienza sul campo, - dice Hermione mentre immobilizza alcuni folletti con un incantesimo Congelatore.
- Esperienza sul campo? - dice Harry cercando di agguantare un folletto che si tiene fuori tiro e fa le linguacce.
- Hermione, - intervengo. - Ti voglio bene, ma credo proprio che Allock ci abbia scaricato di risistemare un casino che ha combinato perchè è un pessimo insegnante -
- Non aveva la più pallida idea di quello che stava facendo, - mi dà man forte Harry.
- Sciocchezze, - dice Hermione. - Hai letto i suoi libri... Guarda tutte le cose che ha fatto... -
Violet atterra accanto alla mia amica colpendo un paio di folletti.
- Che dice di aver fatto, - afferma. Hermione la guarda malissimo, ma lei non pare accorgersene.
Ci vogliono quaranta minuti per rimettere tutti i folletti nella gabbia, ma finalmente usciamo dall'aula, stanchi morti e con una fame da lupi.
- E' stato divertente, - afferma Violet richiudendo la porta alle nostre spalle.
- Divertente?! - esclama Ron, guardandola come se fosse pazza. Violet in tutta risposta sorride, e qualcosa in quel sorriso mi ricorda un leone pronto ad attaccare la sua preda.
Scaccio questi pensieri.
- Allora... - esordisco. - Sei la sorella di Draco Malfoy? -.
- Adottiva, - afferma Violet assottigliando gli occhi. - E' importante? -. Ogni giocosità è scomparsa dal suo sguardo, improvvisamente freddo come il ghiaccio.
- No, - dico. - Ero solo curiosa... - poi, per cambiare argomento: - Sei sporca d'inchiostro sulla guancia -.
- Oh, - scrolla le spalle lei. Punta la sua bacchetta al viso e pulisce la guancia con un movimento rapido ed elegante.
- Sai fare magie non verbali!? - esclama Hermione, stupefatta.
Gli occhi di Violet si oscurano come nubi temporalesche.
- Sì, - borbotta. - Devo andare - e corre via.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed ecco il capitolo promesso!
La prima, attesissima lezione con Gilderoy Allock! L'unico e solo che riesce a trasformare in disastro qualunque situazione!
Che ne dite, rendo l'idea?
E che ne pensate della misteriosa Violet? Chi sarà mai? E chi lo sa... (io, ma non ve lo dico perchè sono malefica! *inserire risata malvagia di sottofondo*)
Grazie a tutti i lettori silenziosi che, nonostante i miei lievi ritardi, non fanno che aumentare. Grazie a panda_penguin che ha messo la mia storia tra le preferite e a 50shadesofLOTS_Always e Diana_Sparks49 per averla messa tra le seguite. Non sapete quanto mi renda felice sapere che questa mia piccola pazzia è apprezzata da qualcuno!
Ci vediamo presto al prossimo capitolo (già in lavorazione)
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo diciassette - insulti ***


Capitolo diciassette


Nei giorni successivi io ed Harry passiamo molto tempo a mimetizzarci ogni volta che anche solo intravediamo Gilderoy Allock. Più difficile è evitare Colin Canon, che sembra abbia imparato a memoria i nostri orari. Niente sembra emozionarlo di più che chiederci sei o sette volte al giorno: - Tutto bene? - e del sentirsi rispondere, a volte da me, a volte da Harry, un laconico ed esasperato - Ciao, Colin-.
La bacchetta di Ron è ancora in avaria: l'ultima volta ha superato se stessa, quando gli è sfuggita dalle mani durante la lezione di Incantesimi e ha colpito il professor Vitious dritto in mezzo agli occhi.
Ogni tanto cerco di riavvicinarmi a Violet, ma la misteriosa ragazzina riesce sempre a scomparire tra la folla. A volte riesco a intravederla in fondo ad un corridoio vuoto, ma quando le corro incontro per parlarle scompare senza lasciar traccia. In classe è sempre seduta lontano da me, di solito vicino ad un riluttante Malfoy.
- Non capisco perchè ti interessi tanto, - mi dice Hermione quando le chiedo se l'ha vista in giro. - Se non vuole stare con noi, ben venga! -. Hermione non è molto entusiasta di Violet, anche se sono sicura che questo suo astio sia dovuto all'avversione di Violet per Allock. Ron invece continua a ripetermi che è una Serpeverde, per di più sorella adottiva di Draco. In realtà, questo suo continuo puntualizzare sulla sua Casa mi irrita non poco...
- Non m'importa! - esclamo all'ennesima sua tirata sui Serpeverde e su Malfoy. - Potrebbe anche essere la figlia di una manticora o la sorella di Fuffi per quanto mi interessa! -. Ron non mi rivolge la parola per il resto del giorno.
Harry rimane neutro nei confronti di Violet, non sembra particolarmene interessanto, ma mi assicura che mi aiuterà nelle ricerche, non appena avremo un momento libero. L'unico che sembra incuriosito quanto me è Rolf. Ultimamente riusciamo a vederci solo durante le lezioni condivise e, a volte, anche nella pausa dopo pranzo, in cortile, perciò sono molto felice che finalmente sia arrivato il week-end. Io, Ron, Harry, Hermione e Rolf vogliamo andare a trovare Hagrid sabato mattina, ma prima voglio vedermi con Rolf sulla riva del lago per avere un momento di pace. Non appena metto piede nella Sala Comune, però, mi ritrovo Oliver Baston in tenuta da Quidditch che mi punta minacciosamente la scopa al petto.
- Che succede? - farfuglio, sorpresa.
- Allenamento di Quiddicth! - esclama lui. - Per fortuna sei già sveglia, non sapevo come venirti a chiamare! -.
Ed io che pensavo addirittura che svegliandomi all'alba avrei avuto qualche minuto pacifico!
- Ma Oliver, - indico fuori dalla finestra. - E' l'alba -
- Appunto, - dice Baston. - Fa parte del nostro nuovo programma di allenamento. Muoviti, prendi la tua scopa e andiamo, - continua concitato. - Nessuna delle altre squadre ha cominciato gli allenamenti, noi saremo i primi in classifica quest'anno... -.
Così devo risalire le scale, scavare nel baule spargendo metà vestiti e libri di scuola in giro per la stanza e recuperare la mia Nimbus Duemila. Sto per uscire dimenticandomi di prende la divisa della squadra, ma un'Hermione mezza addormentata me la porge.
- Grazie, - sussurro, cercando di non svegliare Calì e Lavanda.
Scendo le scale sbadigliando e incrocio Harry che, con gli occhi gonfi di sonno, è appena sceso in Sala Comune.
- Oliver sta dando i numeri, - afferma, cercando di trattenere uno sbadiglio.
- Non è una novità, - ribatto. - L'anno scorso avrebbe dato un polmone per vincere... -
- Ci vuole in campo tra un quarto d'ora, - mi informa Harry mentre usciamo dal buco del ritratto.
- Ottimo, così ho il tempo per avvisare Rolf del cambio di programma, - sospiro di sollievo: l'ultima cosa di cui ho bisogno è dare buca al mio migliore amico senza avvisarlo.
Un quarto d'ora, però, non è così lungo come credevo: faccio appena in tempo a correre sulla riva del lago, spiegare a Rolf l'imprevisto e sfrecciare di nuovo verso lo spogliatoio che trovo Oliver accogliermi con uno sguardo torvo.
- Sei in ritardo, - afferma secco.
- Scusa, - ansimo, lasciandomi cadere tra Fred e Harry.
- Bene, - afferma Baston, scrutando la squadra ora al completo: le altre due Cacciatrici a parte me, Katie Bell e Angelina Johnson, i Battitori Fred e George e Harry, il Cercatore. - Prima di entrare in campo volevo fare due chiacchiere con voi, - continua Baston. - Ho passato l'estate a mettere a punto un nuovo programma di allenamento che secondo me cambierà radicalmente le cose... -
Baston ha in mano una grande pianta di un campo da gioco, su cui sono state tracciate linee, frecce e croci con inchiostro di colore diverso. Tira fuori la bacchetta con cui dà un colpetto al suo grafico e le frecce cominciano a contorcersi come millepiedi. Mentre si lancia in una dissertazione sulla sua nuova tattica, Fred Weasley abbandona la testa sulla spalla di Angelina Johnson e comincia a russare.
Ci vogliono circa venti minuti per spiegare il primo grafico, ma sotto quello ce n'è un altro e poi un terzo! Comincio a sonnecchiare sulla spalla di Harry, che sbadiglia vistosamente, tenendo a fatica gli occhi aperti.
- Allora! -. Sobbalzo alzando di scatto la testa: pare che Baston abbia finalmente finito. - Tutto chiaro? Ci sono domande? -
- Sì, io ne ho una, Oliver, - dice George, che si è svegliato di soprassalto come me. - Perchè tutto questo non ce l'hai detto ieri, quando eravamo svegli? -
A Baston l'osservazione non sembra piacere molto.
- Statemi bene a sentire tutti, - dice, guardandoci torvo. - L'anno scorso avremmo dovuto vincere la Coppa di Quidditch. Siamo senz'altro la squadra migliore. Ma purtroppo, a causa di circostanze indipendenti dalla nostra volontà... -
Cerco di farmi piccola piccola, scambiando uno sguardo di vergogna con Harry: l'anno scorso, durante la partita finale, eravamo entrambi in infermeria, privi di sensi, e per questo Grifondoro è rimasto a corto di due giocatori e ha subito la peggiore sconfitta degli ultimi trecento anni.
Baston ci mette un po' a riprendere il controllo: è evidente che l'avvenimento gli scotta ancora molto. Faccio il giuramento silenzioso che quest'anno non permetteremo a niente di impedirci di giocare la finale e vincere la meritata Coppa di Quidditch!
- Quindi quest'anno ci alleneremo molto più di quanto non abbiamo mai fatto... Bene, ora andiamo a mettere in pratica le nostre nuove teorie! - esclama Baston afferrando il suo manico di scopa e precedendoci fuori dagli spogliatoi. Carica di nuova grinta, lo seguo a passo deciso.
Siamo rimasti così a lungo nello spogliatoio che il sole ormai è sorto del tutto, anche se sull'erba dello stadio ristagna ancora qualche residuo di nebbia. Ron, Hermione e Rolf sono seduti sugli spalti.
- Non avete ancora finito? - chiede Ron, incredulo.
- Non abbiamo neanche cominciato, - risponde Harry. Guardo con lo stomaco che brontola il pane e la marmellata d'arancia che Ron e Hermione si sono portati dalla Sala Grande... e un muffin al cioccolato compare sotto il mio naso. Abbasso gli occhi: è Rolf che me lo porge, sorridendomi come se avesse già capito tutti i miei pensieri.
- Grazie! - esclamo. Tre bocconi ed è finito. Harry si è fatto dare una fetta di pane e marmellata, che finisce in un lampo.
- Harry! Rachel! - ci chiama la voce esasperata di Baston. Ci affrettiamo a salire sulle scope e decollare. Quanto mi era mancato volare! L'aria che sibila nelle nostre orecchie, il vento che mi scompiglia i capelli, la sensazione di assoluta libertà che mi brucia nelle vene mentre sfreccio nell'aria...
L'allenamento prosegue bene, Baston ci ferma in continuazione per mostrarci come mettere in atto i nuovi schemi, e devo dire che seguendoli trovo che io, Katie e Angelina diamo il meglio di noi, muovendoci come un'unica cosa, coordinate e precise.
- Che cos'è questo rumore di scatti? - chiede d'improvviso Fred, volandomi accanto. Abbasso lo sguardo sulle tribune: Colin è andato a sedersi su una delle file più in alto, brandisce la macchina fotografica e scatta foto all'impazzata. Mi allontano il più possibile da lui, arrossendo. Questa situazione comincia a farsi davvero imbarazzante, è davvero il momento di andare a parlargli...
- Che succede? - chiede Baston accigliato. Harry mi vola accanto: dalla sua espressione, capisco che anche lui ha notato Colin.
- Perchè quel ragazzo del primo anno scatta foto? - continua Baston, assottigliando gli occhi. - Non mi piace, potrebbe essere una spia dei Serpeverde che cerca di saperne di più sul nuovo programma di allenamento -
- E' un Grifondoro, - dice Harry.
- E, Oliver,- interviene George. - I Serpeverde non hanno bisogno di spie -
- Perchè dici così? - chiede Baston con aria inquisitoria.
- Perchè sono qui di persona, - dice George indicanoli con la mano.
Un gruppetto in divisa verde sta facendo il suo ingresso in campo, scope in resta.
- Non ci posso credere! - sibila Baston, indignato. - Il campo l'ho prenotato io per tutta la giornata! Adesso la vedremo! -
Scende in picchiata e, arrabbiato com'è, atterra più bruscamente di quanto non fosse sua intenzione, tanto che una volta smontato barcolla leggermente. Ci affrettiamo a seguirlo.
- Flitt! - grida Baston al capitano dei Serpeverde. - Questo è il nostro turno di allenamento. Ci siamo alzati di buon'ora apposta. E ora fuori dai piedi! -
Sul volto di Marcus Flitt si fa spazio un'aria furbetta che non mi piace per niente. - C'è spazio a volontà per tutti, Baston - risponde. Sono arrivate anche Angelina e Katie. I giocatori Serpeverde, tutti maschi, formano una sorta di muro davanti a noi Grifondoro, gettando occhiate maliziose a qualcuno dietro di noi.
- Ma il campo l'ho prenotato io! - ribatte Baston, infervolito. - L'ho prenotato io! - insiste.
- Ah, - replica Flitt. - Ma io ho un permesso speciale dal professor Piton. "Il sottoscritto, professor S.Piton, autorizza la squadra di Serpeverde ad allenarsi oggi sul campo da Quidditch per la preparazione del suo nuovo cercatore" - - Avete un nuovo Cercatore? - chiede Baston, preoccupato. - E dov'è? -
E da dietro i sei possenti Serpeverde ne compare un settimo: mingherlino, viso pallido e appuntito illuminato da un sorriso gongolante...
- Malfoy! - esclamiamo io ed Harry , increduli.
- E non è finita, - il ghigno dei Serpeverde si ingrandisce. - Il padre di Draco ha fatto un dono molto generoso alla nostra squadra -. Tutti e sette sfoderano la propria scopa: sette manici lustri e sette targhette d'oro fino, con su scritto "Nimbus Duemila Uno".
- Ultimissimo modello, - afferma Flitt, gongolante.
- Nessuno dei Grifonoro si è comprato l'ammissione, - afferma Hermione con voce aspra. Sobbalzo: non mi ero accorta che lei e Ron si fossero avvicinati. - Loro sono stati scelti per il talento! -
L'aria soddisfatta di Draco vacilla.
- Nessuno ha chiesti il tuo parere, lurida Mezzosangue! - sbotta.
Ok, non ho idea di cosa significhi, ma suonava come un insulto pesante, anche perchè scoppia subito una sommossa. Flitt deve tuffarsi davanti a Malfoy per impedire che Fred e George gli saltino addosso; Katie strilla "Ma come osi?!" e Ron affonda la mano nelle pieghe del vestito, , estrae la bacchetta gridando: - Questa me la paghi, Malfoy! - e la punta furibonda contro di lui.
Uno scoppio tremendo risuona per tutto lo stadio: un fascio di luce verde esce dalla parte sbagliata della bacchetta di Ron, lo colpisce allo stomaco e lo scaraventa a terra.
Resto attonita a fissarlo, ancora confusa da come è scoppiato il caos in così poco tempo. Ci pensa la voce di Hermione a scuotermi: - Ron! Ron, stai bene? -
Ron fa per parlare, ma non riesce a dire neanche una parola. Emette invece una specie di rutto e e dalla bocca gli esce un getto di lumache che gli cadono sulle ginocchia.
I Serpeverde sono paralizzati dal ridere, ma non ho tempo da perdere con quei mezzi troll: mi faccio strada tra gli altri Grifondoro attorno a Ron e, insieme ad Harry ed Hermione, lo aiuto a tirarsi su.
- Andiamo da Hagrid, - dice Harry. - E' più vicino -.
Evitando gli scatti di Colin e i suoi bombardamenti di domande, tiriamo Ron attraverso lo stadio e poi giù, attraverso i campi, verso il limitare della foresta.

Hagrid non sembra affatto impensierito dal problema delle lumache che Harry si affretta a spiegargli mentre entriamo nella capanna.
- Meglio fuori che dentro, - dice allegramente, scaraventando davanti ai piedi di Ron un grosso bacile di rame. - Buttale fuori tutte, Ron -.
Mentre mi accomodo vicino ad Hermione, mi guardo intorno: è dall'anno scorso che non rientro nella capanna di Hagrid, devo dire che mi è mancata, con la sua atmosfera confortevole, ma anche intrigante, come se improvvisamente potesse spuntare fuori un drago...
La capanna è composta da una singola stanza con un letto enorme in un angolo e un fuoco scoppietante nell'altro.
- Chi stava cercando di affatturare? - chiede Hagrid mentre armeggia per preparare il thè.
- Malfoy, - spiego. - Ha insultato Hermione. Deve essere stata una cosa pesante perchè tutti si sono arrabbiati -
- Era pesante, - dice Ron con voce roca sollevando la testa pallido e sudato. - Malfoy l'ha chiamata "Mezzosangue", Hagrid... -
Si interruppe per una nuova ondata di lumache. Hagrid sembra fuori di sè...
- Ma davvero?! - ruggisce rivolto ad Hermione.
- E' proprio vero, - risponde lei. - Non so che intendesse, però. Naturalmente ho capito subito che era un'offesa... -
- Forse è la parola più offensiva che gli poteva venire in mente, - dice Ron, boccheggiante, riemergendo da sopra il bacile. - "Mezzosangue" è un modo di dire spregiativo per indicare un mago Nato Babbano... voglio dire, da genitori non maghi. Alcuni, come la famiglia Malfoy, per esempio, pensano di essere meglio di tutti perchè sono quello che la gente chiama "Purosangue" -. Ha un lieve conato e questa volta un'unica lumaca cade nella sua mano tesa. La getta nel bacile e e prosegue. - Tutti quanti noi sappiamo che non fa nessuna differenza. Prendi Neville Paciock: lui è un Purosangue, ma non riesce neanche a far star dritto un calderone -
- Mentre non l'hanno ancora inventato un incantesimo che 'sta streghetta non sa fare, - dice Hagrid tutto orgoglioso. A queste parole le guance di Hermione divengono di un bel rosso papavero.
- E' vero, - affermo. - Lascia stare quell'idiota di un vermicolo troll, Hermione -. Lei mi sorride.
- Non ho intenzione di perderci tempo, - dice solo.
In realtà, io vorrei mandargli così tante fatture da trasformarlo davvero in un vermicolo-troll, ma così darei importanza agli insulti che ha fatto alla mia migliore amica, e non credo che farebbe bene ad Hermione. Per questa volta, lascerò stare, ma se prova di nuovo ad insultarla non basteranno due draghi per fermarmi!

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed eccolo il nuovo capitolo!
Ci ho metto più tempo del previsto a finirlo, tutta colpa dello studio...
Comunque il prossimo è già in lavorazione, ce la metterò tutta per finirlo in tempi umani.
Questo capitolo è un po' di passaggio, ma spero non vi abbia annoiati nonostante non abbia cambiato molto dal libro. I prossimi si addentreranno sempre più nella storia del secondo anno, e Violet ricomparirà sempre più spesso...
A presto con il nuovo capitolo!
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo diciotto ***


Capitolo diciotto


- ...e poi l'ha insultata, l'ha chiamata Mezzosangue! Se avessi saputo prima cosa significava, Ron non avrebbe sputato lumache per tutta la mattina, e in compenso Malfoy starebbe in infermeria! -. Mi interrompo e faccio un respiro profondo per calmarmi. Ho passato gli ultimi dieci minuti a spiegare a Rolf, che se n'è dovuto andare dagli spalti subito dopo avermi dato la colazione, cosa si è perso. Nella foga del momento non mi ero neanche accorta che mancava all'appello, ma subito dopo pranzo l'ho intercettato al tavolo dei Tassorosso e siamo andati a sederci sulla riva del Lago Nero.
- E' un insulto disgustoso, - scuote la testa lui. - E' come dire Sangue Sporco... che stupidaggine -. Billy intanto si è messo a ronzare intorno a noi, come ad esprimere il suo parere su Malfoy.
- E poi lo sappiamo tutti che Hermione ne vale venti, di Malfoy! - esclamo. Mi sto accalorando di nuovo... meglio cambiare argomento.
- Non è finita con le cattive notizie, - sospiro. - Mentre andavamo a pranzo la McGranitt ci ha intercettato e ci ha consegnato la punizione perchè siamo arrivati ad Hogwarts su una macchina volante... Ron deve lucidare coppe sorvegliato da Gazza, Harry ed io dobbiamo aiutare a firmare le lettere dei fan di Allock... - faccio una smorfia di disgusto: non dobbiamo solo sorbirci lezioni di vita e fama durante le lezioni disastrose, adesso vedremo l'allocco anche la sera...
- Oddio... - sorride Rolf. - Riesco già ad immaginare gli insulti che gli lancerai silenziosamente... -
- Chi ha detto che sarò silenziosa? - ribatto, incrociando le braccia al petto. Rolf maschera una risatina in un colpo di tosse.
- Devo mandare una lettera a mia sorella al più presto, - affermo.
- Come mai? - chiede Rolf, sorpreso dall'improvviso cambio di programma.
- Consulenza di sherzi, - spiego. - L'anno scorso mi ha aiutato ad organizzarne qualcuno contro Piton, quest'anno l'emergenza è l'allocco... -
- Ci andrei piano, fossi in te, - sorride Rolf. - Se Hermione scopre i tuoi "piani malefici" è capace di ucciderti... -
Sbuffo: ha ragione. La mia migliore amica, la persona più intelligente al mondo, venera un allocco. Ancora non riesco a capire come faccia...

Il pomeriggio vola via come niente e io Ron ed Harry ci ritroviamo a percorrere i corridoi verso i nostri personalissimi patiboli.
- Gazza mi terrà lì tutta la notte, - si lamenta Ron, depresso. - Non posso usare la magia! In quella stanza ci saranno almeno un centinaio di coppe da lucidare... -
- Facciamo cambio,- propongo, disperata.
- Sì, facciamolo! - mi dà man forte Harry. - Ho fatto anni di allenamento con i Dursley, invece rispondere alle lettere di Allock... sarà un incubo -.
Ci diviamo alla fine del corridoio, e dopo poco io ed Harry siamo arrivato al corridoio del secondo piano, davanti alla porta dell'ufficio di Allock. Scambio uno sguardo depresso con Harry, che stringr i denti e bussa.
La porta si spalanca subito.
- Ah, ecco i furfanti! - esclama Allock, sfoderando uno dei sorrisi smaglianti. - Entrate, entrate pure -. Per quanto sia tentata di voltarmi e andarmene, mi costringo a varcare la soglia.
Sulle pareti pendono un'infinità di fotografie dell'allocco, incorniciate e illuminate dalla luce delle molte candele. Alcune sono anche autografate. Sulla scrivania ne torreggia un'altra pila.
- Potete scrivere gli indirizzi sulle buste! - dice Allock, con l'aria di farci un'enorme concessione. - La prima è per Gladys Gudgeon, che Dio la benedica, una mia grande ammiratrice... -
I minuti passano con una lentezza snervante. Ogni tanto colgo frammenti del monolgo di Allock, del tipo: - "La fama è un amica volubile, miei cari", oppure: "La celebrità è passeggera, non dimenticatelo mai".
Sono così concentrata sul nono sbuffargli in faccia, che ho paura di aver copiato male alcuni indirizzi. Poco male, se fossi in vena sbaglierei apposta.
Le candele si consumano lentamente, la luce tremolante danza sugli innumerevoli volti mobili di Allock che ci guardano. La mia mano comincia ad avere dei crampi ogni volta che stringo la piuma... "Ormai dovrebbe essere ora di andarsene" penso con una punta di disperazione. "Per favore, Dio, dei dell'olimpo, Buddha, mago Merlino... qualcuno mi salvi da questo stillicidio!" Poi sento qualcosa, qualcosa di molto diverso dallo sfrigolio delle candele morenti e dal monologo di Allock.
Un sibilo. Un sibilo acuto, penetrante... aguzzando le orecchie e concentrandomi, riesco a capire cosa sta dicendo... come una voce velenosa e gelida come il ghiaccio...
"Vieni... Vieni da me... Ti squarterò... Ti farò a pezzi... Ti ucciderò..."
Harry fa un grande balzo, io mi congelo, la piuma che stringevo in mano caduta sulla lettera, l'inchiostro che ha schizzato tutto.
- Cosa? - esclama Harry con voce strozzata. La mia voce, invece, è incastrata in gola.
- Lo so, - dice Allock. - Sei mesi di seguito in cima alle classifiche dei best-seller! Ho polverizzato ogni record! -
- No, - dice Harry. - Dicevo... quella voce! -
- Prego? - Allock ha un'aria davvero perplessa. - Quale voce? -
- Come quale voce?! - esclamo, sbloccandomi. - Quella di poco fa! Quella che ha detto... ha detto... Davvero non l'ha sentita? -
Allock ci fissa completamente attonito.
- Ma di cosa state parlando? Forse siete un po' stanchi... Per tutti i gargoyle... guardate che ore sono! Abbiamo lavorato per quattro ore! Non l'avrei mai detto... il tempo è volato, non vi pare? -
Non rispondiamo. Ho le orecchie tese, pronte a cogliere qualche altro sibilo, accenni della voce agghiacciante... Ma l'unico suono che sento è la voce di Allock che blatera qualcosa sul non aspettarsi una punizione così gratificante ogni volta che ci mettiamo nei guai. Gli risponderei, se non avessi l'impressione che il mio sangue si è appena trasformato in ghiaccio.
Completamente storditi, usciamo dall'ufficio di Allock, pronti a correre nella Sala Comune a raccontare tutto a Ron ed Hermione.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Sì, lo so. Lapidatemi. Sotterratemi. Questo non è un ritardo... è una catastrofe di ritardo!
Dalla fine di novembre per tutto dicembre è successo di tutto, in più avevo lo studio a cui pensare, alla fine mi sono ritrovata a Gennaio senza avere idea di come ci fossi arrivata...
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, è un po' più lungo per chiedervi scusa del ritardo... Ce la metterà tutta per aggiornare prima!
Grazie a tutti i lettori silenziosi, a chi segue, ricorda e preferisce, grazie davvero!
A presto
AllisonHermioneEverdeen

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3691216