Storia di Prue

di Everglow80
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sono qui, Piper! ***
Capitolo 2: *** Sola ***



Capitolo 1
*** Sono qui, Piper! ***


In questa notte chiedo di vedere,
io sto invocando l’antico potere.
Riportate qui mia sorella,
riportate qui il poter del Trio”.
 
Mancavano un paio d’ore all’alba. Il giorno che stava per nascere sarebbe stato il primo senza Prue e Piper non voleva arrendersi a questa nuova, inaccettabile realtà. “Leo non può guarire i morti, Piper!” Le parole che Phoebe continuava a ripeterle dal pomeriggio le risuonavano nella testa come fossero percussioni. Una parte di lei sapeva che la sorella aveva ragione, ma se avesse dato ascolto a quella parte, tutto il suo mondo sarebbe crollato, lasciandola sepolta sotto cumuli di dolore insopportabile e disperazione.


“Potere delle streghe sorgi,
invisibile nei cieli forza porgi.
Vieni a noi che ti invochiamo,
vieni a noi e insieme restiamo”.
 
Piper era in soffitta già da molte ore. Seduta sul duro tappeto rotondo che per i 3 anni appena trascorsi era stato testimone di mille battaglie contro il male, aveva provato ormai tutti gli incantesimi che il Libro delle Ombre poteva offrire per richiamare nel mondo dei vivi le anime defunte. Al centro del basso tavolino di legno scuro su cui Piper aveva disposto tutto l’occorrente per gli incantesimi, le bianche candele erano quasi del tutto consumate e il pesante calderone di rame era ormai pieno di rosmarino, cipresso e radici di millefoglie. Piccole macchie di sangue sparse sul tavolino erano la dimostrazione che nemmeno il più potente degli incantesimi era riuscito a riportare Prue dalle sue sorelle.
 
“Sangue al sangue
ti chiamo con la voce.
Sangue al sangue
ritorna qui veloce”.
 
Il silenzio intorno a Piper era assordante e l’aria immobile. Per tre anni lei e le sue sorelle avevano affrontato le forze più oscure e terrificanti che si potessero immaginare. I loro occhi avevano visto sangue, morte, distruzione e disperazione, eppure Piper non si era mai sentita tanto spaventata in tutta la sua vita come quella notte in cui, minuto dopo minuto, iniziava a rendersi conto che la sua amata sorella, la sua compagna di vita, non sarebbe mai più tornata. Improvvisamente una lieve corrente d’aria attraversò la soffitta e Piper sentì una voce sussurrare il suo nome: “Piper…”. Per un attimo il suo cuore ebbe un sussulto, ma quell’ultima, piccolissima speranza si spense quando alzò gli occhi e vide Phoebe sul ciglio della porta che la guardava con gli occhi pieni di pena e preoccupazione.
“Tesoro, sono le quattro del mattino! Che stai facendo ancora qui?” domandò Phoebe avvicinandosi alla sorella. “Stai sanguinando!” . Le disse porgendole un fazzoletto di stoffa.
“Non capisco perché la magia non ci aiuti! Perché non può riportare qui Prue? Abbiamo ingannato la morte altre volte, non capisco perché stavolta debba essere diverso!”.
“Perché Leo non può guarire i morti…te l’ho già detto. E tu lo sai che è cosi.”
“E’ come se il Libro ci avesse abbandonate, e avesse abbandonato Prue, e io non riesco a capire perché!”. L’angoscia nella sua voce era cosi reale e sconcertante che Phoebe ne rimase disorientata.
“Abbiamo perso nostra sorella, non riusciremo mai a comprenderlo. Abbiamo tentato ogni tipo di magia per riportarla a noi, ma senza riuscirci. E’ morta.” Quelle parole, pronunciate ad alta voce, furono quanto di più spietato Piper avesse mai sentito in vita sua. Stravolta dal dolore e dalla stanchezza, si lasciò andare tra le braccia della sorella.
“E’ stata una fortuna non aver perso anche te. Ora devi riposare. Non ci perdonerebbe mai se arrivassimo distrutte al suo funerale”. L’accenno di un sorriso nacque spontaneo sulle labbra di Piper. Phoebe la prese per mano, con tutta la tenerezza del suo amore fraterno, e insieme uscirono dalla soffitta, chiudendo la porta alle loro spalle.

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In piedi, con le spalle alla grande finestra di vetro colorato, Prue guardava Piper e Phoebe uscire dalla soffitta. Avrebbe voluto continuare a gridare alle sorelle che lei era li, proprio accanto a loro, ma nemmeno tutta la disperazione che aveva nel cuore era in grado di attraversare quel muro invisibile, eppure cosi impenetrabile che la separava, ormai per sempre, dalla vita.   
Con il viso rigato di lacrime e uno sguardo colmo di rassegnazione, Prue si lasciò cadere sulle ginocchia in attesa che qualcuno venisse ad aiutarla.

 

 

 

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Capitolo 2
*** Sola ***


Passarono ore senza che si presentasse nessuno. Prue non era sicuramente molto esperta di passaggi dalla vita alla morte e di certo non poteva sapere esattamente quali fossero i vari step per raggiungere l’aldilà. Aveva avuto spesso a che fare con le anime dei defunti, ma in quei casi erano anime che avevano già raggiunto…la pace. In realtà non sapeva neanche lei cosa sarebbe dovuto accadere. Si ricordò però di un ragazzo di nome Mark. Erano i primi tempi dopo che lei e le sorelle avevano riavuto i loro poteri. L’anima di Mark rischiava di rimanere imprigionata negli inferi per sempre se i resti del suo corpo non avessero avuto una degna sepoltura. Piper si era addirittura innamorata di Mark! A quel ricordo Prue provò una sensazione di dolore mista a profonda tenerezza per la sua dolce e ingenua sorella. Ce l’avrebbe fatta Piper a cavarsela senza di lei? Sarebbe riuscita a prendere in mano la sua vita e quella di Phoebe? Sarebbe stata in grado di sostenere il peso della responsabilità di combattere le forze del male che minacciavano il mondo? E il potere del Trio? E Phoebe, rimasta nuovamente senza una figura materna di riferimento? Troppe domande senza risposte…troppe paure e troppe incertezze. E lei bloccata li, in una dimensione a cui non riusciva nemmeno a dare un nome, senza sapere cosa fare. Sarebbe venuto qualcuno a prenderla? Anche la sua anima era intrappolata come quella di Mark? Aveva per caso questioni in sospeso che non le permettevano di andare oltre? Ovviamente si, accidenti! Una giovane donna di 30 anni che muore in maniera così violenta e inaspettata è ovvio che lasci situazioni irrisolte! Il potere del Trio, per esempio. Qualcuno si sarebbe ormai dovuto accorgere che il potere del Trio non esisteva più, e che il potere del Duo faceva ridere anche solo come nome! Che già quando erano in tre erano vulnerabili. Le tre streghe più potenti di tutti i tempi. Se Prue ne avesse avuto la forza si sarebbe messa a ridere. Invece l’unica cosa che riusciva a fare era camminare furiosamente avanti e indietro per tutta la soffitta, cercando di riordinare le idee per riuscire quanto meno a mettere insieme un piano d’azione. Ma per fare cosa esattamente? Era stata accanto a Piper e Phoebe durante gli infiniti tentativi di riportarla alla vita. Aveva visto le mani di Leo posarsi sul suo corpo immobile e ricoperto di sangue cercando di instillare in lei qualche goccia di vita. Era stato tutto inutile. “Sono morta”. Pronunciò quelle parole ad alta voce per vedere che effetto le facevano. Ma non provò niente. Forse la mente si rifiuta di registrare un’informazione del genere. Improvvisamente si sentì totalmente vuota ed esausta. Si lasciò cadere sulla morbida poltroncina di velluto rosa che era appartenuta alla nonna e rimase li immobile, con lo sguardo perso nel vuoto. In attesa. Non sapeva esattamente di cosa, ma qualcosa sarebbe successo. Decise semplicemente si aspettare. Forse gli Anziani stavano ancora discutendo la sua situazione, cercando un modo per riportarla in vita. Si, sicuramente era cosi che stavano andando le cose. Prue guardò il pesante orologio a pendolo appeso alla parete e vide che erano ormai le 10.15 del mattino. Il suo funerale era programmato per le 10 del mattino successivo. Se qualcuno doveva intervenire, avrebbe avuto nemmeno 24 ore di tempo prima che il suo corpo fosse seppellito per sempre nella cappella di famiglia nel cimitero cittadino di San Francisco.  Chiuse gli occhi e provò ad addormentarsi. “Chissà se i fantasmi dormono” si chiese. E in quell’istante si senti trasportare via da una corrente calda e delicata. Non oppose resistenza. Qualunque fosse la destinazione, era pronta a raggiungerla.

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