Strange Love

di Bunny05
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovo Lavoro ***
Capitolo 2: *** Nervosa. ***
Capitolo 3: *** La prima notte. ***
Capitolo 4: *** Rivalità. ***
Capitolo 5: *** Mi dispiace. ***
Capitolo 6: *** WOW ***
Capitolo 7: *** Fastidio. ***
Capitolo 8: *** Confronti. ***
Capitolo 9: *** Qualcosa in più. ***
Capitolo 10: *** Noiosa. ***
Capitolo 11: *** Non fa per te. ***
Capitolo 12: *** Due persone diverse. ***
Capitolo 13: *** Sbagliata. ***
Capitolo 14: *** Usanze. ***
Capitolo 15: *** Tra odio e amore. ***
Capitolo 16: *** Come l'inverno. ***
Capitolo 17: *** Capodanno. ***
Capitolo 18: *** Dopo la festa. ***
Capitolo 19: *** Situazioni. ***
Capitolo 20: *** Sei tu. ***
Capitolo 21: *** Affrontare i proprio sentimenti. ***
Capitolo 22: *** Un nuovo mondo. ***
Capitolo 23: *** Diversi ***
Capitolo 24: *** Grandi notizie. ***
Capitolo 25: *** Cuori infranti. ***
Capitolo 26: *** Conseguenze ***
Capitolo 27: *** Inaspettato. ***
Capitolo 28: *** Lettere d'amore. ***
Capitolo 29: *** Tutto l'amore del mondo. ***
Capitolo 30: *** Inseparabili. ***
Capitolo 31: *** La mamma è sempre la mamma. ***
Capitolo 32: *** Poco Tempo ***
Capitolo 33: *** Festa di fidanzamento ***
Capitolo 34: *** Fregata. ***
Capitolo 35: *** Benvenuta a casa. ***



Capitolo 1
*** Nuovo Lavoro ***


Il sole caldo entra dalla finestra appena aperta, sto per iniziare una nuova avventura dopo il college, dopo cinque lunghi anni passati sui libri per laurearmi a 24 anni in lettere, finalmente per me è arrivata l’ora di diventare adulta, di iniziare il mio nuovo lavoro qui a New York. Dopo aver indossato un paio di jeans attillati e una magliettina rosa pallido molto fine e morbida, inizio a sistemarmi i capelli, mia madre mi dice sempre di tagliarli ma io adoro i miei lunghi capelli mori, li intreccio e poi faccio in modo che la treccia mi circondi il capo fermandola con delle forcine. Sono un po’ agitata, è il mio primo giorno di lavoro e non so cosa aspettarmi, questa donna l’ho sentita solo per telefono e non so come mai abbia scelto proprio me senza nemmeno avermi mai vista dal vivo, ho incontrato solo il suo assistente e questo mi turba un po’ e se poi non le piaccio? Se non le vado bene? << Tini sei morta nella tua stanza? >> entra lentamente la mia coinquilina e mi sorride, i suoi capelli biondi sono raccolti in una cosa alta, indossa la divisa dell’ospedale ed è la persona migliore al mondo che io potessi conoscere, << Sei nervosa? >> mi chiede, << Un po’ Mechi >> sorrido alla mia migliore amica, abbiamo condiviso l’alloggio al college e poi insieme siamo venute a New York, siamo diventate inseparabili. Lei si avvicina a me e mi abbraccia, << Andrà tutte bene Tini sei troppo in gamba >> mi rassicura lei. In quel momento il telefono suona e noto che è mia madre, << Ciao Mamma >> la saluto mentre tiro fuori le scarpe dalla scarpiera e le mostro a Mechi mentre lei mi fa dei cenni aiutandomi a capire quali mettere, << Stai bene tesoro? >>, << Si agitata ma bene >>, << Ciao Mariana >> urla Mechi per farsi sentire da mia madre, << Salutami Mechi tesoro e vedrai che andrà tutto bene >> mi risponde lei in modo tenero, mia madre è la donna più fantastica del mondo, sa sempre cosa dirmi, cosa consigliarmi e mi ritengo fortunata ad averla, << Ricordati che stasera arriva Fran >>, << Lo so, mi ha chiamato ieri sera >> le rispondo, mio fratello sta tornando da un lungo viaggio, è da quasi 7 mesi che non lo vedo e ora verrà qui a stare da noi per un po’, << Ok tesoro ora ti saluto devo entrare in classe, chiamami appena puoi e fammi sapere come è andata >>, << Ok mamma, ti voglio bene >> le dico, << Anche io tesoro >> e riaggancia. Lancio il telefono sul letto mentre cerco ancora che scarpe mettere, << Quindi Fran arriva stasera? >> mi chiede Mechi, << Si, perché ti interessa così tanto? >> le chiedo curiosa, << No così, per sapere >> borbotta lei girandosi verso la porta << Vado a lavoro, ci sentiamo più tardi >>, << Buon lavoro dottoressa >> le sorrido io mentre lei sparisce dietro la porta. Opto per un paio di scarpe non troppo alte, ma con un po’ di tacco, a stivaletto, mi trucco leggermente il viso, ho le pelle abbastanza abbronzata quindi non mi trucco molto, metto il mascara sui miei occhi grandi e scuri, un po’ di fard rosa sulle guance e gli zigomi leggermente accentuati e un leggero filo di rossetto sulle mie labbra rosa. Faccio un gran sospiro e esco dalla mia stanza, prendo la borsa appesa all’appendino e scendo le scale che portano nel salotto che è collegato con la cucina. Il mio trench beige e già sul divano, mi bevo un caffè velocemente lo indosso e esco di casa. Respiro l’aria fresca mentre raggiungo la mia auto parcheggiata, per tutto il tragitto nella mia testa immagino ciò che potrebbe succedere, mille cose si formano nella mia testa e non fanno altro che agitarmi. Mi inoltro nella parte ricca di New York dove i palazzi e le piccole case spariscono e le ville si fanno spazio, adoro l’appartamento che ho con Mechi, ci abbiamo messo molto a trovarne uno che ci piacesse, ma mi piacerebbe poter un giorno avere una casa del genere tutta mia, mi ricordano un po’ la mia casa in Argentina, ovviamente queste sono molto più grandi più lussuose. Parcheggio la macchina fuori da una casa enorme e mentre scendo mi arriva un messaggio, “ Non vedo l’ora di vederti” arriva da Peter, un ragazzo che ho conosciuto qualche mese fa e ora ci stiamo frequentando, sorrido tra me e me, metto via il telefono nella borsa e suono il campanello. Qualcuno mi parla dall’interfono, << Sono Martina Stoessel sono qui per il lavoro >> dico un po’ nervosa, << Bene, porti pure la macchina all’interno >> mi risponde la voce di una donna, prendo l’auto, il grande cancello nero si apre e rimango ancora più basita da quella casa, tutta bianca, non troppo moderna, con grandi finestre, affaccia su un grande giardino. Parcheggio l’auto vicino a le altre che vedo, scendo e vado alla porta dove una donna dall’aria severa e altezzosa mi aspetta, << Piacere Martina Stoessel >> dico allungando la mano e la donna mi fissa con i suoi occhi azzurro cielo. Si nota subito che è una donna che tiene all’apparenza, i capelli biondi, tinti, sono raccolti in una crocchia ordinata ed è fasciata da un vestito verde petrolio abbastanza scollato, al collo e alle mani porta molti gioielli d’oro. << Piacere io sono Mikaela Clarke >> si presenta con un tono quasi severo, quando entriamo in casa rimango basita dalla sua bellezza, una scala davanti a noi porta al piano superiore, nell’atrio c’è solo un tavolo con un enorme mazzo di fiori profumati, sulla sinistra il salotto enorme, con un divano bianco, un enorme televisore, il pavimento in parquet, un grande camino, un pianoforte, quadri, era tutto arredato molto bene, tutto nell’insieme è armonioso. << Bene, il suo lavoro sarà quello di educare e insegnare mia figlia >> mi dice lei voltandosi e fissandomi, << So che è uscita con il massimo dei voti al college e che la sua condotta è invidiabile >>, << G-grazie >> balbetto io, << Disciplina è quello che voglio per mia figlia, ho bisogno che le insegni le materie che dovrebbe studiare e che le faccia da tutor quando sarò assente, viaggio molto e quindi alcune volte dovrà restare a dormire, dopo le mostrerò la sua stanza >> continua a spiegare lei, << Lo so il suo assistente mi ha aggiornato sui miei compiti >>, << Molto bene >>. La mia agitazione sta svanendo ma quella donna non mi convince molto, quel suo tono e sguardo freddo mi fanno sentire a disagio, una di quelle donne ricche che vogliono controllare tutto anche i figli, ma magari mi sbaglio, << Ora le faccio fare il giro della casa così potrà ambientarsi, per lo stipendio deve averne già parlato con David >>, << Si si ne abbiamo già parlato >> le rispondo e le fa un cenno con il capo. La casa è veramente enorme, mi ha mostrato la cucina grande dove io starei tutto il giorno a cucinare, fatta di marmo scuro e pareti bianche, mi ha mostrato la stanza dei giochi di sua figlia dove ci sono anche i libri per insegnarle, mi mostra il retro della casa dove c’è una veranda con enorme tavolo, un barbecue e una enorme piscina, sembra esotica con le pietre e le piante, ed infine mi mostra la mia stanza al piano superiore per quando dovrò restare a dormire, ha un letto enorme, le pareti bianche con i mobili in legno scuro, è molto spaziosa e tranquilla. Sentiamo dei rumori da sotto, << E’ arrivata >> borbotta la signora Clarke che si dirige verso il piano di sotto e io la seguo, nell’atrio, David, l’assistente della donna gli sorride e la saluta e in parte a lei c’è una bambina, dai capelli scuri e gl’occhi azzurrissimi come la madre. David mi saluta riconoscendomi, << Lei è Sophia Hayley Johnson >> mi dice Mikaela indicandomi la figlia, << Ciao Sophia >> la saluto io allungandogli la mano e sorridendogli << Io mi chiamo Martina ma puoi chiamarmi Tini >>, lei mi fissa per qualche secondo un po’ titubante ma poi allunga la mano imbarazzata, << Sarà la tua nuova tutor tesoro >> le dice sua madre ma lei non la guarda continua a fissare me, << Ci divertiremo insieme e imparerai tante cose >> le sorrido io e lei finalmente ricambia. Mikaela dice a Sophia di andarsi a cambiare, mi dà qualche altra indicazione su Sophia, quello che mangia, può vedere in tv, l’ora in cui dorme in caso dovessi rimanere a dormire, le materie che deve studiare e tutto quello che c’è da sapere sulla bambina. << Ovviamente per qualche giorno è meglio se vi conoscete poi potete iniziare con le lezioni, è tutto chiaro? >> mi domanda poi, << Si signora chiarissimo >>, << Molto bene, io ora devo andare in ufficio tornerò per le sei >> dice afferrando la borsa e il cappotto e uscendo da quella casa con David. Io rimango li imbambolata, mi sento un po’ a disagio perché questa non è casa mia, inizio a pensare che dovrò portare qua un po’ di mie cose da mettere nella “mia” stanza, il materiale di studio l’ha già preparato sua madre e di questo non devo occuparmi. Poco dopo noto che seduta sul gradino più in alto c’è Sophia che mi guarda, in silenzio. Ho capito subito che è una bambina timida e credo che dovrebbe andare a scuola come tutti i bambini per fare amicizia ma io non sono sua madre e non posso scegliere per lei. Le sorrido, << Ti va di fare qualcosa? >> le chiedo e lei scuote la testa, entro leggermente nel panico perché se non piaccio alla bambina magari vengo subito licenziata, << Che ne dici se ti preparo la merenda? >>, lei rimane immobile per qualche secondo e poi fa cenno di sì con il capo, io sorrido e lei si alza lentamente e scende le scale. Mi afferra la mano e già mi sento meglio, entriamo in cucina e le preparo un panino con la nutella, la osservo mangiare, con la bocca tutta sporca di cioccolato, << Quanti anni hai? >> dico per provare un approccio con lei, << Sei >> dice piano, finalmente riesco a sentire la sua voce, << Wow sei proprio una signorina grande >> sorrido e lei ricambia << E dimmi Sophia cosa ti piace fare? >>, << Giocare >> risponde lei guardando il panino che tiene tra le mani, le passo un bicchiere di acqua e la guardo sorridendo, << A me piace la musica >> le dico per vedere se è interessata e lei alza lo sguardo su di me, << Mia madre quando ero piccolina mi cantava sempre le canzoni, lei è un insegnante di musica >>, << Davvero? >> chiede lei, << Si davvero, non dico bugie >>, << Anche a me piace >> continua lei << Ma nessuno canta per me >>, quella frase mi stringe un po’ il cuore, ricordo che quando ero bambina adoravo sentire mia madre cantare per me, ha sempre avuto una bellissima voce, dice che anche io canto bene ma non sicuramente ai suoi livelli, << Un giorno ti canterò una canzone io >> le prometto, lei annuisce addentando l’ultimo boccone del panino. << Voglio vedere i cartoni >> mi guarda poi lei con quei occhi azzurrissimi, io prendo un tovagliolo e glielo passo per pulirsi la bocca, lei lo fa senza storie e poi mi guarda, << Ora possiamo guardare i cartoni >>, mi fa sentire strana questa cosa, non voglio comandare la bambina, ma lei aspetta che io gli dico cosa non può o può fare, dovrebbe poter scegliere lei cosa fare, ora non stiamo studiando è il suo tempo libero. Andiamo in salotto dove mi siedo sul divano insieme a lei, guardiamo un po’ di puntate delle Winx e lei poco dopo si addormenta, decido di lasciarla dormire mentre io mi metto a leggere un libro che ho portato. Mi perdo via nella letteratura inglese, la mia preferite, quei romanzi strazianti che mi fanno venire i brividi ogni volta che li leggo. Gl’amori struggenti, le storie difficile, l’amore impossibile, mi perdo nelle parole quando un rumore attira la mia attenzione e sento delle risate. Mi alzo di scatto mentre Sophia è rannicchiata sul divano che dorme e mi precipito nell’atrio dove un gruppetto di ragazzi fa capolino con in mano qualche bottiglia di alcolici. Io mi fermo a guardarli quando uno di loro si gira << Chi siete? >> chiedo nervosa, << Chi sei tu! >> mi dice uno dei ragazzi avvicinandosi lentamente, noto i suoi occhi verdi, il sorriso bianco ma anche bastardo, sorride malizioso tenendo in mano una bottiglia di qualche strano alcolico e io lo fiso un po’ disgustata, << Siete voi ad essere entrati >> rispondo facendo spallucce, lui si passa la mano libera tra i capelli scuri e non troppo corti e poi mi fissa attentamente << Sei tu ad essere in casa mia >>, io sto zitta per qualche secondo perché non capisco più niente, << Casa tua? >>, << Si casa mia, quindi tu sei? >> continua lui mentre tutti gl’altri continuano a guardarmi, << Martina la tutor di Sophia >> rispondo, << Ah, sei la nuova ragazza, vediamo quanto durerai, le altre in poco tempo se ne sono andate >>, << Cosa intendi dire? >> le chiedo e poi noto una ragazza, dai capelli neri, che apre la bottiglia che ha in mano e poi fa un sorso << Ehi c’è un bambina in questa casa >> le dico io e lei mi squadra, mentre quel ragazzo continua a guardarmi, << Cosa vuoi? sembri appena uscita da un convento di suore, quindi non parlare >>, << E tu sembri appena arrivata dal marciapiede >> ribatto senza timore se c’è una cosa che so far bene è non farmi mettere i piedi in testa e farmi intimorire, l’altro ragazzo vestito con un giubbino di pelle e una catena appesa ai Jeans si mette a ridere, << Cazzo ridi Diego >> gli risponde la ragazza nervosa e poi lei mi fissa con i suoi occhi colore del ghiaccio, << Mi hai appena dato della zoccola? >> mi chiede spavalda, << A quanto pare >> sorride il ragazzo che dice di vivere qui, << Non permetterti mai più >> mi minaccia puntandomi un dito contro, << Perché cosa vorresti fare? C’è una bambina e entrate qui con gl’alcolici mezzi ubriachi >> punto poi lo sguardo sul ragazzo dagl’occhi verdi, dietro di loro una ragazza riccioluta e dagl’occhi scuri assiste alla scena con le braccia incrociate al petto, << Non siamo mezzi ubriachi, non ancora >> mi risponde il ragazzo, ci sfidiamo con lo sguardo quando Sophia ci interrompe, << Jorge sei qui! >> urla lei saltandogli letteralmente in braccio, << Ciao piccolina >> la saluta lui stringendola fra le braccia, << Giochi con me? E con Tini >> gli chiede lei, << Tini? >> domanda lui e la bambina mi indica << Si chiama Martina e mi ha fatto mangiare il panino con la nutella >> sorride lei contenta, << Deve essere stato buono >> lei annuisce << Non posso però giocare con te ho delle cose da fare >>, Sophia ci rimane un po’ male e Jorge la rimette a terra, io mi accovaccio per arrivare alla sua altezza, << Gioco io con te va bene? >> lei mi fa un gran sorriso << Vai nella tua stanza dei giochi a preparare qualche bel gioco da fare >> le dico per farla sparire, lei si gira abbraccia le gambe di Jorge e poi corre via. << Comunque sono suo fratello Jorge Blanco >> mi borbotta poi lui, evidentemente hanno padri diversi per via del cognome. << Bene Tini ti lasciamo al tuo lavoro >> mi dice la ragazza dai capelli neri, << Non chiamarmi Tini >> le dico << E vi conviene non entrare più in casa con gl’alcolici in mano quando c’è una bambina soprattutto tu che sei suo fratello >> dico guardandoli tutti negl’occhi, << Io ti prendo a schiaffi >> mi risponde lei, << Stephie smettila >> la riprende Jorge << Andiamo su >> dice poi anche agl’altri, prima di salire le scale Jorge si volta a guardarmi e i suoi occhi trafiggono i miei. 


Autore: Eccoci qua con una nuova storia Jortini, tutti voi mi hanno suggerito questa trana e quindi ho deciso di iniziare con questa! Spero che vi piacerà e che vi emozionerà. Purtroppo potrò pubblicare un capitolo a settimana perchè non ho molto tempo ma se riuscirò pubblicherò più spesso. Spero che il primo capitolo vi piaccia e spero che iniziere quetsa nuova avventura con me. un bacio e un abbraccio a tutti!

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Capitolo 2
*** Nervosa. ***


Quando torno a casa trovo Mechi in cucina, un profumo buono mi passa sotto il naso e le sorrido. Appena sente la mia presenza si volta e mi sorride, << Allora come è andato il tuo primo giorno di lavoro? >> mi chiede mentre lascio la mia borsa e il cappotto sul divano, << Bene >> dico solo e lei mi guarda stranita, << Cosa non va? >> mi sorride lei mentre è intenta a mescolare il sugo rosso nella padella, lei riesce a capirmi subito, << Niente la bambina è brava, la casa è enorme… >>, << E… >> dice lei per farmi continuare, io la guardo mentre mi sfilo le scarpe, << E ha un fratello con amici molto discutibili >>, lei si volta e mi fissa << In che senso? >>, << Nel senso che ha un fratello che rientra in casa con i suoi amici e bottiglie di alcolici >>, << Ah quindi è grande? >>, << Si ha 26 anni, l’ho chiesto a Sophia >> dico arricciando il naso per aver usato una bambina per avere informazioni su una persona, Mechi ridacchia. Qualcuno suona il campanello, deve essere Fran che finalmente è arrivato. Mechi si sistema i capelli e i vestiti, la guardo di sottocchio mentre vado ad aprire. Appena la porta si apre vengo avvolta da un grosso abbraccio, << Ciao sorellina >> dice lui sollevandomi da terra e iniziando a girare su se stesso, << Ciao Fran >> gli rispondo e poi lui mi mette a terra, lo guardo meglio e noto che è sempre il solito Fran, i capelli corti e mori, il fisico alto e esile e i miei identici occhi scuri. Dietro di lui ci sono un sacco di valige, le porta dentro e poi va ad abbracciare Mechi che sembra quasi imbarazzata e questo non è da lei, se c’è una cosa che non ha Mechi è sicuramente l’imbarazzo, non ha peli sulla lingua ed è molto spavalda di solito. << Allora come stanno le mie donne? >> chiede lui, << Bene Fran >> rispondo io << E Tu? >>, << Benissimo, è stato un viaggio lungo, sono un po’ stanco ma sto bene >>, << Ti sei abbronzato >> gli dice Mechi e lui le sorride e lei toglie lo sguardo concentrandosi sul cibo, << Allora il nuovo lavoro? >> dice poi rivolto a me, << Benissimo, mi piace… per ora… insomma è stato solo il primo giorno quindi >>, << Domani devo vedermi con Facu per un lavoro >> borbotta poi lui, << Lo so me l’ha detto >> sorrido io. Il telefono mi vibra e vedo un messaggio quando lo leggo mi scappa un sorriso che a Fran non sfugge, << Chi è? >> mi chiede, << Non ti importa >> ribatto io, << E’ il suo nuovo corteggiatore… Peter >> ridacchia Mechi, << Hai un corteggiatore? >> mi chiede lui finto stupito, << Sono grande >> controbatto, << Sei sempre la mia sorellina >>, << Ma sono in grado di decidere da sola grazie >> continuo io. Fra me e mio fratello c’è sempre stato questo rapporto, siamo molto uniti e battibecchiamo spesso in modo spiritoso, so che lui comunque pensa sempre a proteggermi come io desidero il meglio per lui. << Quindi uscite? >> mi chiede la bionda, << Si domani sera >> borbotto e Fran continua a guardarmi, << Lo voglio conoscere >> dice serio e poi sorride, << No, non è nemmeno il mio ragazzo ci stiamo solo frequentando ma è molto educato e gentile >>, << Palloso >> risponde, << Fran >> lo richiamo, << Scherzo Tini, se piace a te va bene >>, mi sorride, << Ora vado a farmi una doccia, mangio e poi vado a letto perché sono stanchissimo >> dice mentre si avvia su per le scale sorridendoci. Mechi continua a girare il sugo senza più smettere, << Mechi cos’hai? >> le chiedo e lei esce da quello stato di trans in cui è entrata, << Niente… niente stavo pensando a una cosa di lavoro >>, << Come è andata la tua giornata? >> le domando, Mechi si è laureata in pediatria, ama curare i bambini e stare in mezzo a loro, << Bene, anche se una bambina con un virus intestinale mi ha vomitato addosso >> dice << E non è la prima volta che succede, sto iniziando a credere che a farli vomitare sono io >> ridacchia lei e io la seguo, << Sei una dottoressa stupenda ti adoreranno tutti >>, << Si è vero, mi adorano >> mi sorride. Dopo aver mangiato mi metto seduta sul divano, a cena ci siamo fatte raccontare un po’ dei viaggi di Fran, delle città che ha visto e che un giorno spero di visitare anche io poi lui è salito a dormite perché è stanco per via del fuso orario. Mechi si mette in parte a me e guardiamo una serie tv in televisione. Domani è un altro giorno e devo prepararmi ad un nuovo incontro con Jorge spero solo che non intralci il mio lavoro perché ho davvero bisogno di lavorare ora che ho finito l’università e non voglio problemi, spero di vedere lui e i suoi amici il meno possibile ma ho come la sensazione che li vedrò spesso e dovrò lottare per un po’ di pace in quella casa, Sophia è una bambina che ha bisogno di attenzioni siccome la madre è sempre assente, è molto chiusa e riservata mentre dovrebbe essere tutto il contrario, dovrebbe essere vivace e attiva ma non lo è. Verso le undici mi metto a letto, leggo qualche capitolo di un bel romanzo inglese e poco dopo mi addormento.
 
La sveglia suona, Fran spalanca la porta << Buongiorno sorellina >> urla sorridente, << Fran sei impazzito? >> gli chiedo alzandomi sui gomiti per guardarlo mentre sono ancora assonnata, lui è già in piedi e bello sveglio, << Mi sono svegliato alle cinque non riuscivo più a dormire >> borbotta lui, poco dopo compare anche Mechi sull’uscio della porta, << Io devo andare a lavoro >> dice vestita da dottoressa e Fran la guarda, << Ti dona sai, Dottoressa Lambre >> lui le sorride e lei sembra quasi arrossire, << Grazie >> risponde facendo finta di niente << E’ tutta questione di fascino >> borbotta poi ridendo, << Buon lavoro Mechi >> le auguro io e poi Fran la saluta con un bacio sulla fronte che lascia Mechi perplessa. Fran viene a sedersi sul fondo del mio letto, << La colazione giù è pronta, ho aiutato Mechi a prepararla >> sorride lui, << Tu a che ora ti vedi con Facu? >> gli chiedo mentre esco dal letto, << Fra 10 minuti esco >> borbotta lui, << Bene, io ora mi faccio una doccia e poi mi preparo per il lavoro, buona fortuna >> dico a mio fratello dandogli un bacio sulla guancia e mi fiondo in bagno. Quando esco di casa l’agitazione inizia a farsi strada, non so perché mi agita così tanto pensare di entrare in quella casa, so tener testa alle persone, ma non voglio rovinare il mio lavoro per colpa di un gruppo di ragazzacci. In macchina canticchio qualche canzone per rilassarmi, sbatto le dita sul volante a ritmo e questo mi aiuta a concentrarmi. Quando arrivo alla casa Mikaela è in salotto che parla con David il suo assistente, << Salve signorina Stoessel >> mi saluta lei in modo formale, << Salve signora >> ribatto io in modo gentile e sorridendo, Sophia è seduta sul divano intenta a pettinare una delle sue bambole, << Sa già cosa deve fare vero? >> mi chiede la donna, << Si ho tutto segnato signora non si preoccupi >>, << Molto bene, domani dovrà restare a dormire perché parto, e anche settimana prossima ma le confermerò quando sono sicura >>, << Ok va bene >> rispondo, << Ora vado, ciao Sophia >> saluta lei la figlia che non alza nemmeno la testa per guardare la madre, mentre si sta allontanando la chiamo  << Signora Clarke >>, << Si >> si volta lei, << Ieri ho incontrato Jorge >> le dico un po’ titubante << E’ arrivato con dei suoi amici e aveva dell’alcool >>, Mikaela mi guarda in modo serio ma non mi sembra arrabbiata, << Non farci caso >>, << Come scusi? C’è una bambina qui >> le dico, << Fai finta che non esiste, Jorge non è una persona domabile e non c’è niente che tu possa fare per cambiare il suo modo di essere >>, << Quindi devo far finta di niente? >> chiedo un po’ confusa, che madre parla così dei suoi figli? Ok, potrà essere complicato ma sicuramente deve preoccuparsi per lui, << Si esatto fai finta che lui non esista >> afferma, poi si volta e se ne va. Torno da Sophia che è ancora intenta a spazzolare la sua bambola e mi ricorda quando anche io da piccola lo facevo, stavo ore e ore a spazzolare i capelli delle mie bambole, facendo finta che fossero le mie figlie. << Ciao Sophia >> la saluto io, lei alza gl’occhi su di me << Ciao >> dice piano e a bassa voce. Oggi ho intenzione di insegnargli qualcosa giocando, << Ti va se coloriamo un libro? >> le chiedo e lei fa cenno di sì con la testa, allungo una mano per fare in modo che lei la afferri e lo fa, << Andiamo in cucina sul tavolo >> le dico, prendo la mia borsa con dentro le cose che mi servono e insieme ci sediamo intorno al tavolo in cucina. Tiro fuori i pastelli e il libro da colorare, su ogni figura c’è scritto il colore che deve usare e voglio vedere come se la cava nel leggere e riconoscere le parole, una cosa semplice e non troppo stancante per lei che non è mai andata a scuola. Dopo venti minuti che stiamo colorando, sento la porta aprirsi e qualcuno fa capolino in cucina, << Oh sei qui >> dice Jorge appena mi vede << Speravo quasi di non rivederti >>, io faccio un sorrisino come per dirgli che è molto simpatico, dietro di lui il ragazzo con la faccia da Bad boy tutto vestito di nero e la catena attaccata ai Jeans ridacchia. Sophia corre da Jorge e lo abbraccia, mi chiedo come lei possa essere così legata a lui, la madre non la guarda quasi neanche in faccia mentre quando vede Jorge diventa la bambina più felice del mondo, dopo che le ha detto qualcosa la lascia giù e torna a sedersi vicino a me ricominciando a colorare. << Diego vuoi una birra? >> chiede poi Jorge al suo amico, << Mi prendi in giro >> dico io alzandomi di scatto dalla sedia << Mi sembra di avertelo già detto l’altra volta >>, << Rilassati >> mi borbotta lui, << Già dovresti berne una anche tu mi sembri molto nervosa >> mi parla Diego, il suo amico, << Siete voi che mi innervosite >>, << Tosta la ragazza >> dice Diego a Jorge facendogli un sorrisetto, << Tranquilla ora ce ne andiamo >> borbotta lui << Così puoi tornare nella tua noiosa tranquillità >>, << Pensi di essere simpatico o migliore di me? >> chiedo ancora più innervosita di prima, lui non sa niente di me non può definire la mia vita noiosa, nemmeno mi conosce, << Oh si, lo penso >> fa un sorriso beffardo lui, poi va verso la porta per uscire dalla cucina ma prima di uscire si volta, << Fra un po’ arrivano Stephie e Alba potresti dirgli che siamo su >> sorride lui e mi trafigge ancora una volta con quei occhi verdi e profondi, << Non sono la tua cameriera >> ribatto io ma lui è già sparito dietro la porta.
 
Quando torno a casa lancio il cappotto e la mia borsa sul divano, << Sei nervosa? >> mi chiede Mechi che sta scendendo le scale, << Lo odio >> esclamo io, << Chi? >> chiede lei mettendosi di fronte a me, << Jorge, Jorge Blanco io lo odio >>, << E chi sarebbe? >>, << Il fratello di Sophia >> rispondo innervosita, << Cosa è successo? >> mi chiede mentre mi lascio andare sul divano e incrocio le braccia al petto, << Lo fa apposta per farmi innervosire, mi ha presa per la sua cameriera e mi prende in giro, ah e mi ha detto che sono noiosa >>, Mechi ridacchia, << Non c’è niente da ridere >> la guardo contrariata, ma lei non smette, << Come fa un ragazzo che nemmeno conosci e che hai visto due volte a innervosirti così? >>, << Innervosirebbe chiunque compresa te, è arrogante, si crede chissà chi e mi guarda come se fossi un alieno solo perché sono una ragazza composta e poi non mi conosce nemmeno e la mia vita non è noiosa affatto >>, << Respira Tini >> dice Mechi sedendosi in parte a me, appoggio la mia testa sulla sua spalla << Sua madre mi ha detto di far finta che non esiste >>, << Sua madre ti ha detto questo? >>, io annuisco, << Wow che bella madre che ha >> dice lei << Ma non farti innervosire da lui, ti prende in giro evidentemente perché sa che ti innervosisci >>, << Lo so Mechi è che voglio lavorare tranquilla e serena >> borbotto, << Tutti lo vorrebbero >> mi sorride la bionda. << Fran non è ancora tornato? >>, << No >> mi risponde, << Io esco a mangiare con Peter quindi sarete solo voi due >>, << Solo noi due? >> chiede bloccandosi di colpo, << Si perché che problemi ci sono? >> chiedo vedendola un po’ titubante, << Nessuno, davvero >> fa un sorriso troppo tirato e poi si mette ai fornelli. Salgo a prepararmi indosso un vestito semplice e blu elettrico che scende dritto con le maniche che si allargano. Raccolgo i capelli in uno chignon alto e spettinato e mi trucco leggermente. Verso le otto esco di casa e raggiungo Peter davanti al centro commerciale. Lui mi sorride appena mi vede arrivare, è vestito in modo elegante, i capelli sono abbastanza lunghini e non si è fatto la barba, << Ciao >> gli dico io mentre mi avvicino a lui, << Ciao Martina, sei bellissima >> esclama lui dandomi un leggero bacio sulla guancia, mi prende per mano e mi porta in un ristorante lì vicino dove ci sediamo a mangiare. Io e Peter ci stiamo andando piano, non voglio forzare un rapporto so che lui vorrebbe di più sia in senso sentimentale che fisico ma io non sono ancora pronta, ho bisogno di concentrarmi sul lavoro ora e lui mi capisce, << Allora come va con il tuo nuovo lavoro? >> mi domanda, << Bene >> rispondo un po’ titubante, << Non sembri molto convinta >>, << No no davvero va tutto bene, la bambina è stupenda ed è tranquilla >> rispondo io, << Ma… >> continua lui, << Ma ha un fratello poco simpatico >>, << Cos’ha questo bambino di così terribile? >>, << Che non è un bambino ma un ragazzo >> spiego io, << Ah, un ragazzo >> rimane stupito lui, << Si ed è uno stronzo >>, << Ti ha fatto qualcosa? >> mi chiede guardandomi dritta negl’occhi con i suoi occhi scuri, la sensazione che provo quando gl’occhi di Jorge mi guardano è diversa da questa, qua vedo pace e tranquillità, invece quando incontro quelli di Jorge è come se mi trafiggessero l’anima è come se mandasse in confusione i miei pensieri. << No, non mi ha fatto niente, è solo un po’ altezzoso e non molto simpatico, ma non lo vedrò spesso quindi >> gli spiego io, << Per qualsiasi cosa chiamami ok? >>, io annuisco e sorrido, questo mi dà come un senso di protezione, il fatto che Peter voglia difendermi e tenermi al sicuro. Quando usciamo facciamo una passeggiata per le strade e i negozi di New York mano nella mano, ci prendiamo un gelato e poi mi accompagna alla macchina. Prima che io ci salga ci salutiamo e lui si avvicina a me e mi bacia, sulla bocca, un bacio dolce ma anche appassionato, poggia le mani sulla mia schiena e mi stringe a se, io mi allontano un po’, mi piace Peter ma in questo momento non me la sento a fare questo genere di cose, non sono all’antica, ho avuto anche io le mie esperienze, anche se Jorge crede che io sia noiosa ma al College mi sono divertita, perché sto di nuovo pensando a Jorge e a quello che dice? Non deve importarmene, solo che mi innervosisce così tanto che non riesco a non pensarci. Saluto Peter e salgo in macchina, non vedo l’ora di mettermi a dormire e rilassarmi, devo prepararmi psicologicamente a domani, visto che rimarrò a dormire in quella casa e spero davvero che Jorge non ci sarà.

Autore: Ciao a tutti eccoci qui con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia, la storia è appena iniziata quindi abbiate pazienza, il rapporto tra Tini e Jorge sarà complicato, cosa ne pensate voi? Come credete si evolverà il loro rapporto? E cosa pensate del rapporto tra Tini e Peter, è il ragazzo giusto per lei? A settimana prossima con il prossimo capitolo. Grazie a tutti e un bacio! 

 

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Capitolo 3
*** La prima notte. ***


Saluto Mechi prima di andare a lavoro, prendo il borsone che ho preparato per rimanere a dormire dalla signora Clarke siccome partirà per lavoro. << Fai la brava e non farti innervosire >> mi sorride Mechi mentre mi metto il cappotto, << Spero proprio di non incontrarlo >> borbotto più tra me e me che a lei. Fran scende le scale sorridente, << Se ti serve qualcosa sorellina chiamami che te la porto >>, << Come sei premuroso >> lo guardo io stranita e poi sorride, si avvicina e mi dà un bacio sulla fronte e poi sia avvicina e Mechi e lei sembra innervosirsi, << Mentre non c’è Tini potremmo organizzare una festa >> dice lui scherzoso alla bionda, << Sei uno stronzo Fran >> ribatto io mentre mi avvio verso la porta. Quando la apro davanti a me mi ritrovo Facu. Ci conosciamo da molto, è sempre stato amico di Fran da quando eravamo bambini, << Ciao Facu >> gli sorrido strofinandogli una mano tra i suoi capelli mori e un po’ riccioli, non è altissimo ma ha sempre quel gran sorriso stampato sulla faccia. Facu è uno di quei ragazzi bravi e buoni che non si trovano spesso in giro, è in gamba e porta sempre dietro la sua macchina fotografica. Oltre a essere fotografo è anche un dj in discoteca ed è un ottimo ballerino, << Ciao Tini >> mi sorride lui << Fran è in piedi o dorme ancora? >>, << E’ in cucina con Mechi >> dico io spostandomi per permettergli di vedere Fran seduto al tavolo a fare colazione, << Ci vediamo devo correre a lavoro >> sorrido e poi percorro il vialetto per andare verso la mia auto. Quando arrivo alla villa della signora Clarke lei è sulla soglia con Davide il suo assistente che gli carica la valigia in macchina, << Buongiorno signora >> la saluto io educatamente, << Ciao Martina >> mi risponde formale lei, mi allunga un foglio << Ecco le cose che ti serve sapere su come comportarti durante la notte con Sophia, ma non dovresti avere problemi non si sveglia quasi mai durante la notte >>, << Ok va bene >> le rispondo e lei senza più dire nulla sale in macchina. Quando entro Sophia è seduta sulle scale che portano al piano superiore, << Ciao Sophia >> la saluto sorridendo, << Ciao >> dice piano lei sembrando triste, << Cosa c’è piccola? >> le domando, << Mi hanno di nuovo lasciato sola? >> mi chiede con gl’occhi grandi, << No tesoro ci sono io con te non preoccuparti >> le sorrido << Ora ti va se facciamo una torta poi oggi pomeriggio continuiamo a colorare l’album dei disegni? >>, lei annuisce con la testa, << Mi accompagni a portare il borsone nella stanza? >> le chiede e lei si alza dallo scalino e allunga una mano per afferrare la mia, << Le altre non mi piacevano >> dice poi, << Le altre chi? >> domando io mentre percorriamo il corridoio, << Le altre tutor >> alza lo sguardo verso di me. Rimango un po’ scioccata da quella affermazione, apro la porta della stanza dove dovrei dormire e entriamo, << Come mai? >> le chiedo lasciando cadere a terra il borsone e ci riavviamo per tornare giù, << Perché loro preferivano stare con Jorge >> fa spallucce lei, << Cosa? >> chiedo a voce alta senza pensarci, lei annuisce, << Loro volevano passare il tempo con lui e non mi facevano mai giocare >>, << Io invece starò con te >> le sorrido. Non potevo credere che alcune ragazze lasciassero in disparte la bambina per poter stare con Jorge, fosse almeno simpatico capirei ma non lo è affatto. Scendiamo in cucina e iniziamo a cercare gl’ingredienti per fare la torta, Sophia sembra divertirsi a leccare ogni cucchiaio e mescolo che gli passo, << E’ buono l’impasto? >> le chiedo, lei annuisce fortemente e poi sorride con tutta la bocca sporca di cioccolato, io ridacchio e lei mi sorride contenta, << La inforniamo poi pulisco la cucina e aspettiamo che sia pronta per mangiarla >>. Dopo quasi 40 minuti la torta e pronta e ne porgo una fetta a Sophia, << Ha un buon profumo >> sorride lei << Mi piace la torta al cioccolato è la mia preferita >>, addenta la fetta di torta e noto che le piace molto e questo mi rende felice. Dalla porta fa capolino Jorge, a petto nudo e scalzo, con addosso solo dei pantaloni della tuta grigi, << Sentivo un buon profumo >> dice guardandoci sedute al tavolo mentre mangiamo la torta, << Tu eri qui? >> gli dico, << Si stavo dormendo nella mia camera >>, << Ma è tardi non hai un lavoro? >> chiedo nervosa mentre lui si avvicina al tavolo e da una carezza sulla testa a Sophia, << Si c’è l’ho ma siccome sono il capo posso lavorare anche da casa >> fa un sorrisetto stronzo lui, io alzo gl’occhi al cielo e poi lo guardo, certo è molto bello, non dubito il fatto che alcune ragazze ingenue possano cadergli ai piedi, con quegl’occhi verdi che ti trafiggono ma che nascondono anche qualcosa di profondo, quei capelli tutti arruffati e il fisico atletico e muscoloso, purtroppo il suo essere odioso e antipatico fa passare in secondo piano queste cose. Allunga la mano per prendere una fetta di torta. Io senza nemmeno riflettere gli do una pacca sulla mano, << Cosa fai? >> gli chiedo, << Prendo una fetta di torta? >> mi guarda lui, << Non puoi >> gli dico, << E perché non posso? >> ridacchia lui mostrando i suoi denti bianchi e perfetti, << Perché l’ho fatta per Sophia è la sua torta preferita >>, Jorge mi guarda, allunga la mano e afferra una fetta di torta, << E’ anche la mia preferita quindi… >> ridacchia ancora e mi fa l’occhiolino sparendo dalla porta.
 
Per fortuna dopo qualche ora Jorge se ne era andato e sono rimasta tutto il pomeriggio a insegnare a Sophia, devo dire che è molto intelligente e preparata, dopo averle insegnato per un po’ ci siamo messe a giocare, mi ha detto tutti i nomi delle sue bambole e a una ha dato il mio nome, << E’ quella più bella come te >> dice lei con quel muso tenero, << Grazie ma io non sono la più bella >> gli sorrido << Tu lo sei >>, << E questo è Jorge >> dice alzando un bambolotto, << Scommetto che è il più bello? >> lei annuisce e sorride, << Jorge mi fa sempre ridere e mi porta sempre tanti regali >> borbotta lei, mi chiedo quando lo faccia siccome io non ho visto queste cose ma lavoro qui da poco e credo a Sophia, ma rimane comunque uno stronzo. Dopo cena la porta d’entrata si apre e fa capolino Jorge con il suo solito amico, Stephie e la ragazza con la testa piena di riccioli mori Alba, io e Sophia siamo sul divano e Stephie guarda verso di me con uno sguardo minaccioso, << Oh miss perfettina è ancora qui? >> dice lei guardando Jorge, << Senti chi parla >> le risponde Diego ridacchiando, << Stai zitto tu >> lo rimprovera lei, << Si è ancora qui, rimane a dormire, mia madre non c’è è via >>, << Meno male che non c’è tua madre >> borbotta la ragazza ricciola, è la prima volta che la sento parlare, << Almeno non rompe >> fa spallucce lei quando tutti la guardano, Jorge si volta verso di me e Sophia e poi salgono su per le scale. Dopo aver guardato un po’ di cartoni animati e aver chiacchierato con Sophia su quale Winx e Sailor sia più brava e bella, saliamo per metterla a letto, sono quasi le dieci di sera e lei sta crollando dal sonno. Piano la spoglio e gli infilo il pigiamino rosa a forma di unicorno e poi la accompagno in bagno a lavarsi i denti. Quando si mette a letto e le rimbocco le coperte mi chiede se posso leggergli una favola, << Certo, cosa vuoi che ti leggo? >> chiedo guardando la libreria nella sua cameretta color lilla e con i mobili bianchi, decorata di fiori sparsi qua e là disegnati sia sui muri che sui mobili. << Cenerentola >> ci pensa su lei, io afferro il libro in mezzo a tutti gl’altri e prendo una sedia per mettermi in parte a lei, inizio a leggere, le favole sono sempre piaciute anche a me, l’amore vero, la magia più forte che esista ma anche la più pericolosa, le favole hanno il potere di farti sognare, ma io credo di più agl’amori struggenti dei romanzi che leggo, dove l’amore di spezza, di fa disperare ma è un amore che durerà per sempre, chissà se sarà così con Peter. Leggo per un bel po’, con la voce leggera e velata finché non la vedo dormire. Ripongo il libro nella libreria e noto dalla porta socchiusa un ombra spostarsi velocemente. Chi stava guardando? Chi ci stava ascoltando? Magari Stephie per poi tornare nella camera di Jorge e ridere di me, che si fotta, forse non hanno ancora capito che non mi interessa niente di quello che pensano o dicono su di me. Scendo in salotto, sistemo le cose in giro e poi salgo nella mia stanza, mi siedo sul letto e prendo un libro, lo leggo e mi immergo in quelle parole e la mia testa si svuota da tutto, come se nulla esistesse più intorno a me. I libri riescono a farmi quest’effetto, riescono a farmi dimenticare tutto, riesco ad entrare nel libro e dimenticarmi chi sono e tutto quello che mi circonda, il mio cellulare vibra e vedo un messaggio di Peter che mi chiede se va tutto bene, io rispondo di sì anche se odio il fatto che Jorge e i suoi amici siano in questa casa poco distanti da me e proprio mentre sto pensando a questo sento una musica abbastanza alta arrivare proprio dalla sua camera. Il nervoso e la rabbia iniziano a percorrere le mie vene, aspetto qualche minuto per vedere se la abbassano ma non succede e ormai il mio nervosismo mi è arrivato dritto al cervello. Mi alzo di scatto e vado verso la stanza di Jorge, busso forte ma nessuno apre o nessuno mi sente a questo punto, << Jorge >> urlo fuori dalla porta << Abbassa la musica >>, ma non ricevo risposta e presa dalla rabbia apro violentemente la porta, mi ritrovo Diego seduto a terra con una birra in mano, Alba seduca sul bordo del letto e anche lei sta bevendo, Jorge sdraiato sul suo letto e in parte a lui Stephie appiccicata a lui, << Dovresti bussare prima di entrare >> ride Diego, io lo guardo male e mi avvicino a grandi passi a lui, << Se non foste così ubriachi forse vi sareste accorti che ho bussato e più di una volta >> dico quasi cattiva abbassandomi a pochi centimetri dal volto e lui scoppia a ridere, << Esci! >> mi dice Stephie << Non puoi stare nella camera di Jorge >>, << O credi che mi importi, o che mi importi di quello che dici tu? >> ribatto io e Jorge ridacchia, << Abbassa la musica >> gli dico, << E perché dovrei farlo? >> mi domando lui, << Perché tua sorella di sei anni è nell’altra stanza che dorme, se a te non te ne frega niente beh, a me si! >> ringhio contro di lui e si alza a sedere, << Non puoi venire qua e comandare >> continua a parlare Stephie, << Ma vuoi stare zitta, nessuno sta parlando con te! >> la rimprovero io, << Oh Oh, Stephie zittita >> esclama Diego divertito, << Non mi ha azzittita questa sfigata >>, << Pensi di offendermi? sai di quello che pensi non me ne può fregare di meno, mi importa solo che Sophia dorma quindi abbassa la musica se no butto giù quel cazzo di computer dalla finestra >> dico in modo chiaro e tondo e non scherzo affatto, sono una ragazza educata e gentile, che non rompe mai le palle a nessuno ma qui si esagera, lui e i suoi amici possono vivere la vita che vogliono ma se credono di riuscire a mettermi i piedi in testa perché si credono superiori si sbagliano, mio padre mi ha insegnato a reagire e che non c’è nulla di male a rispondere a tono quando ti mancano di rispetto. Lo guardo in cagnesco << Ok spengo la musica va bene >> mi guarda lui un po’ stranito, pensava davvero che mi sarei arresa solo perché la sua fidanzatina mi fa battute stupide e mi provoca, beh si sbaglia di grosso, << Vattene >> mi dice Stephie e appena Jorge spegne la musica mi avvio verso l’uscita << Non osate mai più mettere musica alta mentre Sophia dorme >> dico prima di uscire dalla stanza e richiudere in modo brusco la porta.
 
La mattina la sveglia suona e mi alzo, mi vesto e cerco di sistemarmi i capelli, per fortuna questa stanza ha un bagno personale, dove posso truccarmi e sistemarmi un po’. Sono quasi le nove quando vado a svegliare Sophia che apre gl’occhi e mi fa un piccolo sorriso, lei allunga le braccia per farsi prendere in braccio, non mi conosce ancora abbastanza ma con me sembra essere rilassata e serena e questo mi piace molto e sono contenta che sia così. La afferrò e la porto tra le mie braccia, << Buongiorno >> le dico sorridendo e lei appoggia la sua testa sulle mia spalla e poi la porto giù, in cucina, dove la appoggio su una sedie, << Cosa vuoi per colazione? >> le chiedo, << Succo e torta >> sorride lei e io gli preparo ciò che mi ha chiesto. Dall’atrio sento una voce, << C’è nessuno? >> urla qualcuno, una voce da ragazza che poco dopo apre la porta della cucina e fa capolino nella stanza. La guardo per qualche secondo confusa, ha i capelli neri, gl’occhi scuri e la pelle chiara, è vestita non troppo elegante ma comunque si nota che fa un lavoro che richiede un certo tipo di abbigliamento. << Ciao >> mi dice lei guardandomi << Devi essere Martina >> mi guarda lei e si avvicina a stringermi la mano, << Io sono Lodovica Comello, la sorella di Sophia, ma puoi chiamarmi Lodo >>, rimango un po’ scioccata e lei lo nota mentre abbraccia Sophia che sta facendo colazione, la piccola ricambia l’abbraccio con un gran sorriso e non la molla più. << So cosa ti stai chiedendo… >> mi dice quando Sophia lascia la presa << Si, mia madre non ti ha parlato di me, Si abbiamo padri diversi >>, << Tutti e tre? >> domando, non che ci sia qualcosa di strano in questo ma non mi aspettavo una terza sorella che comunque ha un padre diverso pure lei, << Ha hai già conosciuto Jorge, strano che tu sia ancora qui allora, di solito quando le tutor conoscono Jorge passano il tempo con lui e poi mia madre le licenzia >>, << Non credo che passerò del tempo con lui >> le rispondo e lei ride << Sei la prima che lo dice, quindi mi piaci >> mi sorride lei mentre si prepara una tazza di caffè, fa qualche domanda a Sophia che dice che mi adora e che la faccio divertire, Lodo mi guarda contenta e poi Jorge entra nella stanza, << Oh ti sei svegliato >> lo rimprovera in modo scherzoso Lodo e lui si volta a guardarla, << Oddio sei tornata >> risponde lui, << Non dire così sembri uno stronzo e mi fai fare brutte figure davanti al Tutor di Sophia, infondo mi vuoi bene >>, << Non preoccuparti lei è uguale a te >> dice guardando me, << Comunque io ho un nome >> dico guardandolo dritto negl’occhi, << Oh Si, scusami Tini >> dice con un tono da presa in giro, << No Martina non Tini >> preciso io, Tini mi può chiamare solo chi ha il mio permesso, << Oh finalmente una che ti tiene testa e ti fa rosicare >> ride Lodo, << Non mi fa rosicare e non mi tiene testa è solo una rompi balle >>, << Lo sei anche tu quindi… >> dico facendo spallucce e Lodo ride ancora più forte, << Forse abbiamo trovato quella giusta >> parla Lodo rivolgendosi a Sophia che annuisce, << Me ne vado >> dice poi Jorge afferrando la sua tazza di caffè e avviandosi verso la porta, << Aspetta… la mamma è andata via senza dirmi nulla, l’ho scoperto perché mi ha mandato dei documenti >>, << Cosa pretendi dalla mamma? >> chiede lui con un tono piatto << Ormai più che sua figlia sei il suo avvocato >> borbotta ancora poi sparisce dietro la porta. << E’ sempre così? >> chiedo a Lodo non trovando una spiegazione per questo suo comportamento così freddo come se non gli importasse niente di nessuno, ma solo di se stesso. << No di solito è anche peggio >> mi risponde lei. 


P.S.: Eccoci qui con un altro capitolo, spero che vi sia piaciuto e spero che anche la storia vi piaccia. Abbiamo incontrato anche Facu e Lodo, come li trovate? In questo capitolo vediamo un pò l'arroganza di Jorge, di come non gli importi nulla di niente, ma in realtà dentro di lui ha molte cose che scopriremo con l'avanzare della storia. Martina non si fa mettere i piedi in testa, anzi è caparbia e non si arrende tanto facilmente. Sono due caratteri diversi che si scontrano spesso, più avanti vedremo come si evolverà il loro rapporto. A settimana prossima con il nuovo capitolo.. un bacio e un abbraccio a tutti! <3
 

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Capitolo 4
*** Rivalità. ***


Lodo è molto simpatica, è qua da ormai un’ora, fa giocare e divertire Sophia. Nella mia testa si forma l’immagine di quei tre fratelli, tutti diversi l’uno dall’altro, con tre padri diversi, non deve essere stata facile la loro vita, con tutti questi casini, ma dove sono i loro padri? Perché nessuno di loro e qui? << Tutto bene? >> mi chiede Lodo mentre Sophia si è messa a colorare l’album della Winx che Lodo gli ha portato. << Si, tutto bene >> le rispondo con un sorriso. << Comello… >> dico poi << Non è un cognome Americano >> borbotto e lei mi sorride, con quei suoi occhi gentili e calorosi, niente a che vedere con quelli freddi e vuoti di Jorge, << Si mio padre è Italiano >>, << Ah ora capisco >>, << Quello di Sophia è Americano e quello di Jorge Messicano >> mi spiega tranquillamente lei, non sembra una cosa che gli dà problemi parlare di suo padre e della sua situazione in famiglia. Quindi Jorge è un mezzo Messicano, ora che ci penso a quel qualcosa di diverso dai ragazzi Americani che ho conosciuto qui, << Nemmeno tu sei Americana >> mi scruta poi Lodo, << No >> rispondo alzando gl’occhi su di lei << Sono Argentina la cento per cento >> le faccio un gran sorriso, << Oh quindi sei molto Caliente >> ridacchia lei << Sangue Latino >> mi fa l’occhiolino, << Mi sono trasferita qui per andare al college e poi ho sempre sognato di vivere a New York >>, << Ma l’argentina deve essere stupenda >> mi guarda lei con occhi sognanti, << Lo è >> dico annuendo << Se vuoi un giorno ti porto a casa mia >> le propongo senza pensarci, come se fossimo amiche da sempre, ma più o meno è così che mi sento, non poteva anche Jorge essere così, come Lodo, simpatica, gentile, educata e invece mi sono ritrovata con uno strafottente, testa di cazzo. << Davvero? >> chiede lei entusiasta, << Certo, i miei abitano ancora in Argentina, anche se vengono qui spesso a trovarmi >>, << Sai mi piacerebbe molto >>, << Anche io >> urla ad un tratto Sophia, << Anche tu cosa? >> le chiede Lodo che è seduta in parte a lei, << Anche io voglio andare in Argentina con Tini >>, io mi metto a ridacchiare e Lodo mi seguo, << Certo che ti ci porto >> io sorrido e lei contenta riprende a colorare. Un brusio arriva dall’atrio, quando la porta si spalanca fanno capolino Jorge, Diego, Alba e Stephie. << Sei ancora qui? >> chiede Jorge a Lodo, << E tu sei sempre così gentile? >> gli risponde lei, << Io sono felice che tu sia qui >> esclama Diego, Lodo lo guarda mentre lui gli sorride come un ebete, << Io non proprio Diego >>, lui ridacchia e anche io lo faccio, << So che non è vero, in fondo anche tu sei contenta di vedermi >>, << Contaci Diego forse nei tuoi sogni >>, << Oh si nei miei sogni ci sei tu >> ribatte lui con un sorriso malizioso. Rimangono a guardarsi sfidandosi con gl’occhi per un po’ di secondi, << La smetti di provarci con mia sorella? >> chiede Jorge aprendo il frigorifero e tirando fuori delle birre e io alzo gl’occhi al cielo, << Non posso farci niente Amico, è più forte di me >> fa spallucce Diego mentre continuo a fissare Jorge in cagnesco, lui lo nota << Cosa c’è? >> dice scuotendo la testa, io punto gl’occhi sulle birre e poi alzo uno sguardo severo su di lui, << Mi sculaccerai ora? Potrei trovare la cosa molto divertente >> mi risponde aprendo la birra e facendone un sorso guardandomi con malizia, << Jorge non bere davanti a Sophia >> lo rimprovera anche Lodo, << Ti ci metti anche tu ora? >> questa volta a parlare è Stephie, << Non ti avevo detto di non parlare in mia presenza o mi sbaglio? >> gli fa un sorriso strafottente Lodo e io rido, << Non ridere perfettina del cazzo >> mi risponde lei, Lodo sta per dire qualcosa ma io la batto sul tempo, << Rido quanto mi pare, non sei dicerto tu a dirmi quello che devo o non devo fare >>, stavolta a ridere è Lodo, << Amo quando ride >> dice Diego più a se che a noi. Alba rimane lì a gustarsi tutta la scena senza dire una parola, anzi non l’ho quasi mai sentita parlare, eppure non sembra come Stephie e mi chiedo come facciano ad essere amiche. << Tua madre dovrebbe licenziare anche lei! >> dice Stephie poco dopo, << E perché? >> domanda Jorge passandomi in parte con la birra in mano << E’ così divertente averla qui >>, << Cazzate >> urla Stephie uscendo dalla cucina e tutti gl’altri la seguono. Qualche secondo di silenzio poco dopo che sono scomparsi, << Non ho mai visto Stephie così irritata >> mi dice Lodo guardandomi, << Anche io lo sono >> faccio spallucce << E sicuramente non mi faccio mettere i piedi in testa >>, << L’abbiamo trovata >> dice Lodo a Sophia e lei annuisce sorridendo. << Cosa? >> chiedo io confusa, << Tu! >> risponde Lodo << Tutte se ne vanno, o perché mamma le caccia per via di Jorge o perché non sopportano Jorge e soprattutto Stephie >> mi spiega lei, << Non mi interessa di Jorge e di quella stupida Stephie io sono qui per Sophia e rimarrò per Sophia >>… << A e tuo fratello è uno stronzo >>, << Lo so, ma infondo ha solo un po’ di problemi >>, << Molti problemi >> ribatto io, << Si hai ragione ne ha molti >> risponde Lodo innervosendosi un po’.
 
Verso le cinque torno a casa, dopo che la signora Clarke è tornata e sono uscita da quella casa ho sentito tutto il nervosismo scivolarmi via. Quando apro la porta di casa mi trovo Fran seduto sul divano e Machi già ai fornelli per preparare la cena. << Finalmente sei tornata >> borbotta Fran, << Si finalmente la mia casa >> rispondo io avvicinandosi per dargli un bacio sulla guancia, << Come è andata? >> domanda Mechi che mi sorride quando incrocia i miei occhi, << Bene, abbastanza bene >> mi correggo io, << Cosa è successo? >> mi chiede Fran facendomi sedere vicino a lui sul divano, << Niente di che, ragazzacci stupidi ma io li rimetto in riga >>, << Se ti fanno qualcosa chiamami >> mi dice subito serio Fran, << Non ti preoccupare non mi faranno niente ma grazie >> gli sorrido ancora. Mio fratello è sempre stato protettivo nei miei confronti, sin da quando ero bambina, fa il compito del fratello maggiore anche se ha solo due anni in più di me e infondo sono più matura io. << Ho conosciuto anche la sorella >> dico a Fran e Mechi, << La sorella? Non aveva un fratello? >> chiede la bionda, << Si e ha anche una sorella, per fortuna è gentile e simpatica, ti piacerebbe >> dico a Mechi, << Almeno lei… e Jorge? >>, << Jorge? >> mi guarda strano Fran << Non si chiamava Peter? >>, << Peter è il ragazzo che frequento, Jorge è il fratello di Sophia >> spiego a Fran che mi ascolta attentamente << E questo Jorge cosa ti ha fatto? >>, << Niente mi prende in giro ma io lo rimetto al suo posto, comunque si mi ha fatto un po’ tribulare ma ho gestito tutto al meglio >>, << Brava Tini fatti rispettare >> mi sorride Mechi mentre tagliuzza a pezzettini una cipolla. << Abbiamo invitato Facu a cena >> mi dice poi Fran, << Per me va benissimo >>. Ad un tratto bussano alla porta, << E’ ancora presto, impossibile sia Facu >> borbotta Fran andando verso la porta, quando la apre lo sento chiedere << E tu chi sei? >>. Quando mi volto e vedo chi c’è sulla soglia sgrano gl’occhi, << Peter? >> chiedo io guardandolo senza crederci, << Ciao Tini >> mi saluta lui con un sorriso, mi avvicino alla porta dove se ne sta in piedi e impalato mentre mio fratello difronte a lui sembra sbarrargli la strada, << Cosa ci fai qui? >> domando un po’ confusa, << Sono venuto a vedere se andasse tutto bene dopo il lavoro >>, << Ah… sei molto gentile ma non dovevi venire fino a qua, comunque è andato tutto bene >> gli dico e poi rimango zitta a guardarlo, in parte a me mio fratello che ci scruta. << Entra pure >> gli dico io facendomi largo per farlo passare, << Lei è Mechi la mia coinquilina nonché la mia migliore amica e lui è mio fratello Fran >>. Sono un po’ in imbarazzo, non mi aspettavo il suo arrivo improvviso. Gli racconto come è andata a lavoro, non sembra molto contento che ci sia questo Jorge, ma sicuramente deve stare tranquillo, so badare a me stessa e so cosa fare. Dopo mezz’ora dice che deve andarsene, Mechi lo aveva invitato a cena ma aveva già dei programmi, mi dà un leggero bacio sulla guancia e poi scompare dietro la porta. << Non mi piace >> dice Fran ancora seduto sul divano, << A te non piace nessuno con cui esco >> ribatto io, so che qualsiasi ragazzo io gli presenti per lui non va bene e non gli piace, << Mechi mi piace >> dice lui e sento Mechi deglutire, << Mechi è una mia amica >>, << Ed è l’unica che mi piace dei tuoi “amici” >> fa il segno delle virgolette con le mani perché intendeva che lei è l’unica dei miei amici e barra ragazzi che conosco che a lui piace, ma lo sapevo già, Fran ha sempre avuto un debole per Mechi, ovviamente un debole che non andava oltre l’amicizia. La adora come la adoro io perché è fantastica, è lei che mi ha sempre fatta rialzare quando crollavo, è con lei che passo le notti a ridere quando sono triste, lei è sempre stata vicino a me da quando ci siamo conosciute al college, da quando abbiamo condiviso quel piccolissimo alloggio non ci siamo più separate.
 
La settimana passò tranquilla, Sophia si scioglieva sempre di più con me, era molto più serena e tranquilla, tanto che sua madre mi ha detto che sono davvero brava con lei perché per la prima volta Sophia chiedeva della sua Tutor e di quando sarebbe tornata da lei mentre con le altre queste cose non le chiedeva mai. Jorge non si è mai quasi fatto vedere, ho avuto un battibecco con Stephie e l’ho fatta ribollire di rabbia quando l’ho chiamata viziata e Jorge si è messo a ridere. Lodo passò ancora a trovare Sophia e abbiamo bevuto una tazza di tè insieme, abbiamo deciso di organizzare qualche serata divertente da passare insieme, le avevo promesso di farle conoscere Mechi e lei di farci conoscere la sua migliore amica Candelaria o come la chiama lei Cande. Oggi dovrò rimanere ancora a dormire dalla signora Clarke, è di nuovo partita per lavoro, per fortuna che è come settimana scorsa e devo restarci sono per una notte, non che non mi vada ma l’ultima volta ho dovuto sgridare quattro ragazzi che facevano casino come fanno le mamme. Quando arrivo a casa della signora Clarke, Sophia mi viene incontro correndo e sorridente e poi mi salta in braccio, << Stai con me stanotte? >> mi chiede con un gran sorriso, << Si starò con te stanotte >> le rispondo entrando in casa e portandola in cucina e noto che c’è Jorge, << Perché sei qui? >> chiedo, << Ero qui con Sophia mia madre è partita prima, ora che sei arrivata posso anche andarmene >> mi risponde lui, << Bella idea >> rispondo con un sorrisino strafottente e senza dire una parole sparisce dalla cucina. Passiamo tutto il giorno a giocare e a fargli imparare qualcosa, Sophia è molto sveglia e con lei non ho problemi a insegnargli le cose adatte alla sua età, sembra già sapere tutto è molto intelligente. Verso le nove e mezza la metto a letto perché è distrutta, gli leggo la fiaba di Raperonzolo e poco dopo entra nel mondo dei sogni. Anche io mi addormento quasi subito ma qualcosa durante la notte mi sveglia. Ho molta sete ma non mi sono ricordata di portare la bottiglia di acqua in camera. Scendo dal letto, indosso un pigiama leggero, un paio di pantaloncini e una canotta semplice. Scendo le scale, entro in cucina e mi verso un bicchiere di acqua. Sono ancora mezzo assonnata quando Jorge entra dalla porta, mezzo nudo, con addosso solo i pantaloni lunghi della tuta. Lui mi sorride malizioso e io mi volto dall’altra parte, si mette in parte a me e mentre anche lui si versa un bicchiere d’acqua continua a sfiorarmi con il suo corpo, << Lo fai apposta? >> gli chiedo girandomi nervosa << Non funziona >> gli dico e lui mi osserva da molto vicino, non è mai stato così vicino a me, << Cosa ti fa pensare che io lo faccia apposta? >> domanda con la voce profonda e quasi sensuale, << Il fatto che tu sia uno stronzo e ti piaccia fare queste cose >>, << Mi piace quando fai così >>, << Non dovrebbe >> rispondo a tono, lui fa un sorrisetto e si volta con tutto il corpo verso di me e inizia ad avanzare. Io indietreggio non capendo quello che vuole fare ma poi la mia schiena si appoggia al muro, il mio respiro aumenta, << Cosa stai facendo? >> chiedo ormai quando il suo viso è a pochi centimetri dal mio, << So che in realtà ti piaccio e vorresti baciarmi >> borbotta appoggiando le mani al muro in parte della mia testa, << Alla tua fidanzatina non piacerebbe tutto questo >> rispondo io in modo duro per non far sentire il mio nervosismo, cosa vuole da me? Perché fa così? E i suoi amici perché non sono rimasti qui tutta la notte almeno sarebbe stato con loro? << Hai la lingua lunga Tini >> sorride lui in modo malizioso << Ma Stephie non è la mia ragazza, io non ho ragazze >> dice e io trattengo il fiato, non mi piace questa situazione, mi sento debole e impotente, << Dai ammettilo che vuoi baciarmi >>, << Neanche per sogno >> borbotto << Perché mai dovrei voler baciare uno come te? >>, chiedo e lui sembra rimanerci un po’ male, << Perché sono bello, ricco e bravo! >>, ci metto un po’ a capire cosa intende con bravo e poi gli do una piccola spinta sul petto, non ci eravamo mai toccati fino ad ora, ma anche se era uno spintone quel contatto è stato strano, come l’elettricità. << Io non bacerò mai uno come te >> ripeto avvicinandomi a lui << E non osare mai più trattarmi così, sei solo un lurido stronzo che pensa di poter avere tutte, ma sai io non sono tutte e quindi non avrai mai da me quello che vuoi perché è disgustoso >>, << E’ disgustoso? Cosa sei una verginella? >> mi chiede strafottente, << Non sono cose che ti interessano ma io non sono come la tua amica Stephie, non sono una facile che va con chiunque, quindi stammi lontano Blanco, odio le persone come te >>. Mi guarda per qualche secondo senza dire niente, io mi volto e a grandi passi esco dalla cucina, appena la porta si richiude mi ci appoggio un attimo per respirare, sono una persona che non si fa mettere i piedi in testa ma devo dire che in quel momento ho avuto un po’ paura, per fortuna non è successo nulla. Deve starmi alla larga, le persone come lui le odio, prive di affetti e di sentimenti che si divertono con un sacco di ragazze e davvero credeva che io volessi essere una di loro?

Autore: Eccoci qui con un altro capitolo di questa storia Jortini. Spero che vi sia piaciuto, abbiamo conosciuto un po' Lodo e sembra che tra lei e Tini ci sia già molta affinità. Diego è molto interessato a Lodo ma Lodo non lo è per niente. Per Tini alla fine Lodo è come un alleata perchè anche lei rimprovera il fratello e i suoi amici. Peter si presenta da Tini e Fran non sembra molto contento mentr Mechi nasconde qualcosa. Poi abbiamo questa scena molto intensa fra Jorge e Tini, dove Tini si spaventa perchè Jorge ha questo atteggiamento. Cosa succederà ora? Come si evolveranno le cose tra loro? A settimana prossima con il prossimo capitolo! 
 

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Capitolo 5
*** Mi dispiace. ***


<< Cosa è successo? >> mi domanda Mechi appena apro la porta di casa, io la guardo indispettita, come fa a sapere che è successo qualcosa solo guardandomi? E’ incredibile questa ragazza, riesce sempre a capirmi fino in fondo. << Dov’è Fran? >> chiedo io per sviare il discorso, << E’ con Facu… Ma cosa è successo? >> continua a chiedermi, << Niente >> rispondo io facendo spallucce appoggiando il mio borsone in terra e togliendo la giacca, << Non è vero e lo sai che lo so!! >> esclama lei sgranando gl’occhi. Io la guardo alzo gl’occhi al cielo e mi lancio sul divano. << Ho avuto un altro scontro con Jorge >> borbotto << Uno strano scontro con Jorge, ma non ho voglia di parlarne, voglio solo rilassarmi e non pensarci, domani ho il giorno libero e lo dedico al relax, niente lavoro, niente rotture e soprattutto niente Jorge >> le spiego io e lei mi guarda stranita, << Non sei normale lo sai vero? >> mi chiede lei mettendosi a ridere << Comunque voglio sapere cosa è successo non puoi dire così e far finta di niente! >> si avvicina Mechi e si siede in parte a me sul divano, << Voleva che lo baciassi o una roba del genere >> borbotto << Ma l’ho rimesso al suo posto >>, << VOLEVA BACIARTI? >> urla quasi, << Sapevo che non avrei dovuto dirtelo! >> borbotto io. Ora Mechi farà le sue mille domande, la conosco troppo bene e so che a lei queste cose piacciono. << Come è successo? Raccontamelo… Almeno lui è figo? Non hai una sua foto? Perché non l’hai baciato? >>. Io la guardo confusa e poi scoppio a ridere scuotendo il capo. << E’ successo che mi ha detto che sapeva che io volevo baciarlo, poi l’ho rimesso al suo posto dicendogli che io non sono una delle sue ragazze, è il classico tipo che le relazioni le snobba. Lui è bello ma è stronzo Mechi quindi questo purtroppo lo penalizza molto >> rido io, << No non ho una sua foto cosa me ne faccio e non l’ho baciato perché in teoria ho un ragazzo, anche se non è proprio il mio ragazzo >>. Lei mi guarda senza dire nulla, sta pensando a come rispondere e a cosa chiedermi. Con quella sua aria vispa e sempre allegra. E’ impossibile non adorare Mechi, lei smuoverebbe mari e monti per chi tiene, è dolce, gentile, simpatica non so come sarebbe la mia vita se non l’avessi incontrata. << Lo dirai a Peter? >> mi chiede poi, << Non credo proprio Mechi e poi non è successo niente anche se mi ha un po’ spaventata l’ho rimesso al suo posto, quindi non c’è niente di cui preoccuparsi >>, << Ok se lo dici tu ma se succede ancora lo voglio sapere >> sorride maliziosa lei, << Non succederà mai più credimi >> le rispondo io. Mechi ritorna ai fornelli, oltre ad ed essere un ottima pediatra è anche un ottima cuoca, lei dice che cucinare le rilassa la mente per questo lo fa quasi sempre lei, se non ha i turni all’ospedale ovviamente, altrimenti mi arrangio. Fran fa capolino in casa, Mechi si agita e questa cosa mi fa pensare che Mechi nasconda qualcosa. << Ciao sorellina >> mi saluta mio fratello dandomi un bacio sulla nuca, << Mi ha chiamato papà oggi voleva sapere come stavi, voleva chiamarti ma non voleva disturbarti sul lavoro >>, << Come sta? >> chiedo io sorridendo, adoro mio padre e mia madre, per me sono come angeli e mi mancano ogni giorno sempre più. << Bene, la mamma ha aperto una nuova classe di canto perché ci sono troppi studenti e papà ha trovato un nuovo cantante e ha deciso di fargli incidere il suo disco.>> I miei genitori sono entrambi nel settore della musica, mia madre insegna e mio padre lavora in uno studio discografico dove cercano nuovi talenti. Io la musica la amo ma ho preferito scegliere una strada diversa, siccome amo la letteratura e amo insegnare, soprattutto ai bambini. Mia madre da piccola mi ha insegnato a cantare, mi ha chiesto anche se mi sarebbe piaciuto avere una carriera in quel campo ma ho deciso di no, volevo portare avanti i miei sogni. << Tini è stata quasi baciata da Jorge >> esclama poi Mechi d’un tratto, io la guardo indispettita e la fulmino con gl’occhi, << Mechi >> la richiamo io, << Baciata? >> mi guarda mio fratello stranito << Jorge? >>, << Jorge è il fratello della bambina con cui lavora e voleva che lei lo baciasse >>, << Martina! >> mi richiama mio fratello, << Non è colpa mia >> ribatto innervosita << Io l’ho tenuto lontano >> faccio spallucce per difendermi dalle accuse di Mechi, << Perché i ragazzi ci devono sempre provare con te? >> mi domanda lui, << Non è vero! >> gli dico con un tono alto e acuto, << Si che è vero Tini sei bella >> borbotta la bionda e io la squadro come per dirgli di stare zitta, << Non mi piace che i ragazzi ti desiderano >> dice Fran poi, << Non mi desidera, vuole solo aumentare il numero della sue ragazze >> dico in un tono quasi schifato << E l’ho rimesso al suo posto, chiusa questa storia >> affermo io e li guardo per vedere se mi hanno capito, loro annuiscono con la testa, << Bene vado a farmi la doccia >>. Mentre salgo per le scale, Mechi e Fran si guardano e poi scoppiano a ridere e io scuoto la testa incredula.
 
Il giorno seguente mi sveglio rilassata, oggi ho la giornata libera, scendo dal letto e indosso un paio di Jeans attillati chiari e una maglia corta rosa che fa intravedere un pezzo di pelle della pancia. Quando scendo Fran non c’è è già uscito, sta lavorando con Facu ha un progetto musicale, a mio fratello piace stare al mixer e lavorare sulla musica e siccome Facu è il re di queste cose gli ha offerto un posto per il locale in cui lavora. Mechi mi sorride quando mi vede, ha già preparato la tavola, << A che ora vai a lavoro oggi? >> le domando sedendomi al tavolo e mi verso una tazza di caffè, << Fra dieci minuti e torno per cena >> sorride e poi si siede al tavolo difronte a me, << Come mai oggi hai il giorno libero? >> mi chiede lei, << Perché la signora Clarke deve portare Sophia da una specie di psicologo da quanto ho capito >>, << Perché? >> mi chiede lei con uno sguardo confuso << Ha sei anni povera bimba >> continua lei, << Credo per il fatto che sia chiusa e riservata, non ama stare con la gente ma questo è dovuto al fatto che si sente sola e non andando a scuola è ovvio che non impara ad aprirsi >> le spiego, << E tu non cerchi di farla aprire? >> mi domanda poi lei, << Si cerco di farlo ma non è semplice anche se la trovo migliorata in queste due settimane ha fatto già grandi passi in avanti almeno credo, non so se con il suo psicologo parlerà o rimarrà zitta, Sophia sa essere abbastanza intelligente credo che capisca e per ripicca alla madre non parli nemmeno con il suo dottore >>, << Lo farei anche io con una madre del genere >> borbotta alzandosi dal tavolo portando la sua tazza vuota nel lavandino, guarda l’orologio che tiene al polso e afferra la sua borsa, << Io scappo, ci vediamo stasera Tini >> mi dice andando verso la porta, << Buon lavoro Mechi >> le sorrido io. Finisco di far colazione, sistemo il tavolo e lavo tutte le cose che ci sono nel lavandino. Oggi pomeriggio mi vedrò con Peter, andremo a fare un passeggiata per New York, sono emozionata, ma non ho ancora capito bene cosa siamo, ci frequentiamo ormai da un po’ ma non siamo ancora una coppia. Verso le due di pomeriggio Peter viene a prendermi, iniziamo a camminare per le vie di New York mano nella mano, è molto gentile ed educato, non è uno stronzo, ama andare a teatro, ama ascoltare la musica classica, va con suo padre al club, si veste sempre in modo elegante, mentre io non sono proprio così, si mi vesto bene ma amo anche essere una ragazza della mia età che ogni tanto si diverte e si lascia andare. Mechi me lo ripete sempre che non devo perdere quella parte di me perché poi crescendo non potrò tornare indietro, devo vivere come una ragazza della mia età finché posso, ovviamente non come quei ragazzi, gl’amici di Jorge, quel divertirsi non fa per me. << A cosa pensi? >> mi chiede Peter mentre camminiamo mano nella mano per New York, << Niente, ultimamente sono un po’ presa dal lavoro sai >>, << Sei molto matura su questo, amo chi si impegna fino in fondo per il suo lavoro e dimmi come va? Ti danno ancora fastidio? >>, io non rispondo subito, guardo in basso e poi alzo la testa e sorrido, << No è tutto apposto, nessuno mi dà fastidio >>, << Sai che devi dirmelo così ci penso io >> mi dice lui sicuro di se, << Non c’è ne è bisogno >> rispondo, non mi va che Peter si impicci delle cose del mio lavoro, non sarebbe giusto e poi so cavarmela da sola non mi serve una guardia del corpo o un modo per minacciare Jorge e tutti i suoi amici. Prendiamo un gelato, camminiamo per Central Park e verso le sei mi riporta a casa, è stata una lunga giornata, abbiamo camminato tanto e chiacchierato di tante cose, ogni tanto qualche risata, volevo proporgli una serata dove saremmo andati a ballare da qualche parte con Mechi ma mi rendo conto che non è una cosa adatta lui. Quando siamo sulla soglia di casa mi lascia un leggero bacio sulle labbra, è molto delicato e gentile e mi sento stupida quando dentro di me penso che voglio qualcosa di più di uno stupido bacio, voglio la passione, ma lui è un ragazzo d’altri tempi e mi tratta con rispetto questa è una cosa che mi piace di lui, dopo tutti questi mesi però voglio qualcosina in più, anche se sono disposta ad aspettare. Rientro in casa e non c’è ancora nessuno, preparo la tavola, mi arriva un messaggio da Fran che mi dice che stanotte starà a casa di Facu perché hanno molto su cui lavorare. Mechi rientra felice e contenta, ama il suo lavoro ed è raro vederla tornare con il broncio o arrabbiata, anzi è sempre il contrario. Durante la cena chiacchieriamo mi racconta di quello che ha fatto al lavoro, quando ci mettiamo sul divano per guardare la Tv io gli racconto della mia giornata con Peter, << Sei sicura che non sia un vecchio? >>, << Cosa stai dicendo? >>, << Insomma ha 26 anni e sembra un nonno! >> esclama lei << Io in un rapporto voglio risate, passione, voglio che lui non smetta un attimo di guardarmi o desiderarmi e non che mi tratti come un pezzo di vetro >> borbotta, la vedo persa nei suoi pensieri, << A chi stai pensando? >> le chiedo, << A nessuno >> risponde di scatto, io la guardo intensamente, << Lo giuro nessuno >> fa spallucce lei, << Mechi dimmi chi ti piace! >> le chiedo in modo fermo e deciso, << NESSUNO! >> ripete lei e io inizio a fargli i dispetti per farmelo dire, << Dimmelo >> le dico mentre gli do qualche pizzicotto. << Nessuno lo giuro Tini, lasciami stare >> dice cercando di scappare da me, io mi metto a ridere, << Andrò avanti finché non me lo dirai >> la provoco io, quando sto per raggiungerla sentiamo il campanello suonare.
 
<< Aspetti qualcuno? >> le chiedo mentre vado verso la porta, << No >> dice, sono quasi le dieci di sera chi potrà mai essere? Faccio girare la serratura e poi apro la porta trovandomi davanti la persona che non avrei pensato di vedere. << Jorge >> esclamo io confusa, non sembra in ottime condizioni, direi che è ubriaco e mi chiedo cosa ci faccia qui. << Jorge? >> borbotta Mechi venendo verso la porta e lo guarda, << Tini >> borbotta lui me si vede che non riesce bene a connettere, << Cosa ci fai qui? >> gli chiedo ancora davanti alla porta << Tornatene a casa >> dico con un tono severo, << Aspetta >> dice lui tenendo la porta aperta e mi guarda, quegli occhi verdi che mi trafiggono hanno un aria confusa e quasi dispiaciuta, il suo viso perfetto è scavato, stanco, sembra che non abbia dormito per giorni, << Cosa devo aspettare? >> gli domando, << Tini non fare la cattiva >> mi rimprovera Mechi e io la fulmino con gl’occhi, << Mi dispiace >> dice lui e io mi volto verso di lui stranita, << Questa è davvero bella >> faccio una finta risata io, << Davvero >> urla quasi lui, << Non capisco cosa ti dispiace Jorge, non devi scusarti con me se sei ubriaco e poi come fai a sapere dove abito? >> gli domando, Mechi ancora in parte a me mi guarda un po’ confusa ma allo stesso tempo sembra divertita, << Entra pure >> gli dice lei e io in questo momento vorrei saltargli addosso, << Tini fallo passare >> mi dice e io senza voglia mi scanso. Mentre lei richiude la porta incrocio le braccia al petto e lo guardo, << Cosa vuoi? Perché sei qui? >>, << Perché mi dispiace >> dice sbiascicando un po’, << Sei ubriaco Jorge >> gli dico, lui ridacchia << Lo so >> borbotta poi con un sorrisino da ebete sul volto, << Non è divertente lo sai? Mi dici perché cavolo sei qui? >>, lui si gira verso di me e prende un gran respiro, << Perché ti ho spaventata e non volevo >> mi dice, << Sei incredibile lo sai? >> lo rimprovero << Come ti permetti di venite qui a dirmi che ti dispiace di avermi spaventata, dovresti lasciarmi in pace perché non mi interessa di te o delle tue scuse >> dico quasi arrabbiata,  << TINI >> urla ancora Mechi guardandomi un po’ stranita, << No ha ragione me lo merito, ho fatto lo stronzo con lei e sapevo benissimo di non doverlo fare >>, Mechi cambia espressione nel guardarlo, come se gli facesse compassione, come se avesse visto qualcosa di buono in lui, ma non è così Jorge è uno stronzo, si sta scusando solo perché è ubriaco da sano non lo farebbe mai. << Ti scusi solo perché sei ubriaco >> gli dico e lui ridacchia ancora, << La smetti di ridere? >> continuo quasi arrabbiata, << Scusa non posso farci niente >> alza lo sguardo su di me, i suoi occhi verdi nei miei, appena li ha incrociati ho avuto una sensazione strana dentro di me come se mi stesse svuotando l’anima, << Senti torna a casa mi dimenticherò della cosa se mi lasci in pace >> gli dico come per fare un accordo e lui continua a fissarmi senza mai smettere e sembra quasi incantato, << JORGE! >> urlo io per farlo riprendere, << Hai capito quel che ti ho detto? >>, << E’ ipnotizzato >> ridacchia Mechi guardandolo, << No, è ubriaco >> le spiego io prendendolo in giro. << Scusa >> dice poi lui ancora, << La smetti di scusarti? >> gli chiedo ancora più nervosa di prima, << Mi dispiace davvero >> continua lui a ripetere, << Ok è proprio andato >> esclama la bionda guardandomi, << Jorge vai a casa >> gli ordino ma lui continua a guardarmi, << Perché non dormi sul divano invece? >> chiede Mechi e io la fulmino con gl’occhi, << Davvero Tini? Lo vuoi mandare in giro così? >>, << E’ lui che si è ridotto così! >> esclamo, << Si ma non possiamo lasciarlo vagabondare in giro in questo stato >>. Fisso Mechi e vorrei tanto prenderla a schiaffi ma in fondo ha ragione, per quanto io desideri che lui se ne vada a casa e stia il più lontano possibile da me non posso lasciarlo andare in quello stato, se poi gli succedesse qualcosa? Lo odio fino a questo punto? << Ok va bene può dormire sul divano ma se prova a rompermi le palle lo ammazzo >>, << Da quando parli così? >> mi prende in giro Mechi, quando vede che la guardo storta ridacchia, << Dai aiutiamolo a sdraiarsi >>. Io e Mechi cerchiamo di far sdraiare Jorge sul divano mentre lui continua a ripetere che gli dispiace, << Questa cosa mi dà sui nervi >> dico più a me che a Mechi, << La trovo una cosa carina invece >>, << Mi dispiace davvero >> mi dice Jorge ancora una volta mentre gli do una coperta. Dopo averlo sistemato per bene io e Mechi ci dirigiamo al piano superiore per andare a dormire, << Potevi dirlo che è davvero bello >> mi dice lei a bassa voce e io la guardo stranita, << Non è una cosa importante >> ribatto io, << SI che lo è ti tieni tutta per te quella bellezza >> mi rimprovera lei scherzando, << Non me lo tengo tutto per me, e poi non è così bello >> so che sto dicendo una stronzata perché è bello davvero, forse non ho mai visto un ragazzo così bello, ma il fatto che io non lo sopporto va oltre a ogni cosa. Mechi mi guarda storta come per dirmi che non crede alle mie parole, io gli do una spintarella, << Vai a dormire Mercedes >> le dico e lei si mette a ridere entrando nella sua stanza.


P.s: Rieccomi. Sono stata via per un po' e mi dispiace. Non avevo il pc e poi sono anche andata in vacanza, ma ho continuato a scrivere omunque e ora sto riportando tutto sul mio nuovo pc quindi ricomenicerò a pubblcare!! Siamo ritornati da Tini e Jorge, li avevamo lasciati in un modo abbastanza particolare, Do ve TIni ne rimane quasi impaurita. Jorge preso dall'alcool le fa visita per scusarsi. Chissà cosa succederà? siccome tini non l'ha presa molto bene!! Spero che il capitolo vi piace e mi scuso ancora per essere stata assente!! 
 

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Capitolo 6
*** WOW ***


Quando la mattina mi sveglio, il ricordo di ieri sera mi torna in mente. Jorge che arriva ubriaco per chiedermi scusa, scommetto che nemmeno se lo ricorda. Scendo dal letto e mi stiracchio, prendo un paio di jeans scuri e l’abbino a una maglia bianca, larga e leggera con dei ricami. Mi faccio una coda alta spazzolandomi bene i capelli, mi trucco leggermente e esco dalla mia camera. Incontro Mechi nel corridoio, indossa abiti normali perché fa il turno di notte. << Sta ancora dormendo sul divano >> dice lei guardandomi, << L’hai spiato? >> chiedo io guardandola incredula, << No, ho solo spiato giù per vedere se c’era ancora >> fa spallucce e io ridacchio. Scendiamo e mi avvicino piano e guardo Jorge dormire sul divano, sembra così calmo, buono e tranquillo. Ma so che la realtà è ben diverso e che quando aprirà quegli occhi verdi ritornerà il Jorge di sempre. Gli picchietto leggermente sulla testa, < Svegliati! >> gli dico e lui si muove leggermente senza aprire gli occhi, << Tini fai piano, sei cattiva >> mi rimprovera la bionda che osserva con le braccia incrociate al petto, << Se lo merita un po’ >> le rispondo e poi do dei leggeri schiaffetti sul viso di Jorge e gli tiro un pizzicotto sul braccio. << Ahi >> dice lui aprendo gl’occhi e rimanendo basito guardandomi, si alza a sedere di scatto e io incrocio le braccia al petto, << Buongiorno principe alcolizzato >> gli faccio un sorriso bastardo io e Mechi si mette a ridere. Jorge mi guarda un po’ sconvolto, deve ancora rendersi conto della situazione. Appoggia i piedi a terra, << Potevi svegliarmi meglio >> dice mettendosi le mani sulla faccia, ha chiaramente la sbornia del giorno dopo. << Ci ho provato >> faccio spallucce io, << Non è vero! >> ribatte la bionda, << Sei molto gentile >> mi dice Jorge guardandomi dritta negl’occhi e qualcosa dentro di me inizia a far scorrere velocemente il sangue nelle mie vene. << Sei tu che ti sei presentato qui ubriaco. “ Scusam, Scusami” >> lo prendo in giro scuotendo il capo e ridacchiando, << “Scusami” >> ripete Mechi in modo teatrale e ridiamo ancora di più. << Ok, ok smettetela di prendermi in giro >> borbotta lui un po’ irritato, << Ne ho tutto il diritto visto che ti sei presentato qui a casa mia, a proposito come fai a sapere dove abito? >> gli chiedo mentre Mechi inizia a preparare le cose per la colazione, << So tutto quello che devo sapere su di te sei la tutor di mia sorella dopotutto >>, questa risposta mi spiazza un po’, si è informato su di me, lo faceva anche con le altre? O semplicemente lo faceva per controllare che Sophia stesse con persone affidabili, certo la maggior parte però se ne sono andate anche per colpa sua e dei suoi casini. << Non dovresti venire qui >> lo sgrido, << Non ero in me, non so nemmeno come ci sono finito qui >> risponde lui, << Bevi di meno così magari la prossima volta non vieni a rompermi le palle >>, << Martina! >> mi richiama Mechi << Non essere così dura >> borbotta dopo che l’ho fulminata con lo sguardo, << Già non essere così dura >> ripete Jorge cambiando tono di voce, quel tono di voce, continuando a fissarmi negl’occhi, << Non fare questi giochetti con me >> lo minaccio indicandolo con il dito. Mechi porta una tazza di caffè a Jorge, << Cosa fai? >> gli chiedo, << Gli do la colazione? >> dice come se fosse ovvio, << Mechi da che parte stai? >>, << Io…. Io… cosa c’entra ora? >> balbetta lei, << Mercedes! Sei mia amica! >> le dico io, << Si ma io sono anche gentile e cordiale e lui non… >>, << Non dire un'altra parola >>, lei scoppia a ridere << Giuro nessuno riesce a mandarti così fuori di testa >>. Facciamo colazione in silenzio, mi alzo quando finisco di mangiare e prendo le cose per andare al lavoro, pensare che devo stare in macchina con Jorge mi passa la voglia, preferirei andare a piedi. << Andiamo >> gli dico, saluto Mechi e lei ricambia salutando anche Jorge con un gran sorriso e poi ne rivolge uno anche me, un sorriso strano. Saliamo in macchina e regna il silenzio, ascoltiamo la radio che passa le canzoni in classifica. << Sei arrabbiata? >> mi chiede poi ridacchiando come per prendermi in giro, << Secondo te? >> gli chiedo << Tu mi stai sempre tra i piedi e ogni volta mi dai fastidio >>, lui ride ancora di più, << Sei incredibile >> ridacchia ancora, << Tu lo sei! >> ribatto << E perché sei venuto da me? Non potevi andare da qualche altra parte? >> faccio un gran sospiro e scuoto la testa innervosita, questo ragazzo mi manderà fuori di testa, << Non lo so >> inizia poi a parlare, << Non so darti una risposta, mi sono solo ricordato il tuo viso spaventato e mi è dispiaciuto >> mi dice lui in modo dolce e io ridacchio isterica, << Non prendermi per il culo >> gli dico schietta, << Non ti sto prendendo in giro, insomma, mi è dispiace davvero e non voglio che Sophia perda una persona che le fa bene solo per colpa mia >>, << Cosa intendi? >> gli chiedo perché quella specie di confessione mi ha reso perplessa, << Vedi ieri è andata dallo psicologo e quando è tornata mia madre mi ha detto che per la prima volta ha parlato con lui, cioè lo faceva anche prima ma rispondeva a monosillabi praticamente e invece ieri parlava >>, << Bene, ma cosa centro io con tu che mi chiedi scusa? >> gli chiedo girandomi per guardarlo pochi secondi, << Parlava di te… vedi è da un anno che cambia tutor… >>, << E’ anche per colpa tua >> gli faccio notare io, << Lo so, ma che Tutor può essere se preferisce stare con me piuttosto che con Sophia >>, << Cos’è un test di prova per le tutor? >> gli chiedo basita, << No e si >> risponde lui, io lo fisso incredula, << Lo faccio più che altro per divertirmi >> ammette senza problemi lui << Ma posso anche capire che non prendono seriamente il loro lavoro >>, << Sai fai davvero schifo >> gli dico senza problemi e lui ride, << Non è vero, mi diverto >> fa spallucce, << Anche io mi diverto e non mi faccio un ragazzo a sera >> ribatto, << Dovresti >> mi fa un sorriso malizioso lui, << Non provarci nemmeno >> gli ripeto, << Vedi tu non sei come le altre, per questo dovevo chiederti scusa, non volevo che per colpa mia Sophia perdesse qualcosa di bello >>. Rimango stupita da quello che Jorge ha appena detto, ovviamente tiene a Sophia, sa provare qualcosa allora, ma perché non fa lo stesso con le ragazze, invece di usarle come bambole, perché quell’affetto che prova per Sophia non riesce a provarlo con altre persone. << Sei dolce con lei >> gli dico e lui rimane in silenzio per qualche secondo, << Non sono dolce >> mi risponde << Non ripeterlo mai più grazie >>, io lo guardo e sgrano gl’occhi, << Vedi nella mia vita c’è spazio solo per Sophia e per Lodo anche se non sembra >> ridacchia lui << Il resto non conta niente >>.
 
Quando sono con Sophia e lei è intenta a guardare i cartoni animati ripenso alle parole di Jorge, perché riesce a provare sentimenti solo con Sophia e Lodo mentre gl’altri li tratta tutti con disprezzo? Cosa lo turba, cosa c’è di rotto dentro di lui? Il telefono mi suona e vedo un messaggio di Peter che mi conferma per la cena di sabato sera, sembra una appuntamento elegante, sono un po’ agitata per questo. Sorrido da sola quando Lodo entra in salotto e ridacchia, << Hai un ragazzo oppure, hai appena vinto qualcosa >> dice sorridendomi. La guardo e indossa una gonna nera a tubino a vita alta e una camicia bianca, pota la sua 24 ore in una mano e nell’altra tiene la giacca, << Eri a lavoro? >> gli chiedo scrutandola, << Si, ho dovuto firmare un sacco di carte e domani ho un udienza quindi ancora più lavoro >>. Lodo è un avvocato molto bravo, si dice che sia una dei giovani avvocati più in gamba di New York, << Non cambiare discorso >> dice poi << Allora è un ragazzo? >> chiede dopo aver abbracciato Sophia, << Si, ci stiamo frequentando e sabato usciamo a cena >> le dico, << Anche io ho un appuntamento, con un avvocato che ho conosciuto ha una conferenza, Charlie >> borbotta lei, << E ti piace? >> gli chiedo, << Non lo so, poi io ho un caratterino, vediamo se riuscirà a tenermi testa >> io ridacchio per la sua confessione. Preparo il tè e chiacchieriamo un po’ su tutto, gli racconto di Fran, della mia famiglia e dell’università. Stiamo ridendo dopo che gli ho raccontato che una volta Mechi era stata colpita da un secchio di miele al college ad una festa e dalla porta entrano Jorge e Diego, << Ciao sorellina >> dice lui e Lodo sorride << Ciao Fratellino >> dice lei con una voce tenera, << Parlavo con Sophia >> la prende in giro lui e Sophia sorride andando verso di lui lasciando il suo libro di storie aperto sul tavolo, Jorge la prende in braccio, << Ciao Lodo >> gli dice Diego avvicinandosi a lei, Lodo si alza dalla sedia velocemente e allunga le mani davanti a se, << Non fare un passo in più, se ti avvicini ancora ti ammazzo >> lo minaccia lei, << Sei un avvocato dovresti rispettare la legge >> gli dice Diego, << Oddio cosa vuoi da me? Stammi alla larga >>, << Non allontanarmi >> dice lui prendendola un po’ in giro. << Diego non molestare mia sorella >>, << Sai che ho sempre avuto un debole per lei >> ammette lui tranquillamente, << Se fossi più carino, simpatico e non un play boy che si fa tutte forse ci penserei… FORSE >> fa un sorrisetto bastardo Lodo e Jorge si mette a ride, << Riesci sempre a distruggermi il cuore >>. Io mi metto a ridere e ad un certo punto mi sento osservata, volto lo sguardo verso Jorge che mi osserva con in braccio ancora Sophia, distolgo subito lo sguardo e certo di ricompormi. < Jorge >> sentiamo urlare, << Siamo qui >> risponde lui togliendo il suo sguardo da me. Dalla porta entrano Stephie e Alba e la prima ci squadra da capo a piedi. E’ vestita con dei pantaloncini corti e un body mezzo trasparente, porta i capelli neri come la sua anima sciolti sulle spalle e gl’occhi di ghiaccio pronti a giudicarti. << Cos’è una riunione di famiglia >> scherza lei vedendo anche Lodo, << Non dovresti essere qui allora >> le risponde Lodo tranquilla senza innervosirsi come se stesse dicendo una cosa normalissima, << Ah Ah >> ride in modo finto Stephie. << Ciao Alba, i tuoi capelli sono fantastici oggi >> dice poi Lodo e vedo Alba sorridergli, strano, quella ragazza è abbastanza particolare, << Non parlare con la mia amica >> gli dice Stephie << Tieniti le tue di amiche >> dice voltandosi a guardare me, << Sei sempre così simpatica Stephie, tutte vorrebbero essere tue amiche >>. Stephie si volta verso Jorge e Diego, << Andiamo? >> chiede, << Brava vai via >> sorride Lodo e giuro di aver visto del fumo uscire dalle orecchie di Stephie. Afferra la mano a Alba e poi la trascina fuori dalla cucina, Jorge posa Sophia in terra e poi con Diego va verso l’uscita, << Potresti non farla venire tutti i giorni >> esclama Lodo verso Jorge << Non rompere Lodo >> risponde lui.
 
Quando se ne vanno guardo Lodo, << Perché si comportano così? >> gli chiedo, << Jorge è complicato, non gli piace far vedere la parte di lui gentile e dolce, ha sempre lasciato queste cose a me e a Sophia, il resto delle persone non le fa entrare nella sua vita è una cosa che non vuole fare >>, << Ma non può trattare le persone come vuole lui >>, << Ma per lui è così che funziona Martina, lui non sa dare amore, non sa dare affetto, fa fatica anche con noi, ma però lui vuole proteggerci questo vuol dire che ci tiene, ma non possiamo chiedergli di dimostrare che ci vuole bene e che sa provare qualcosa, è difficile per lui >>, << Come mai? >> chiedo senza pensarci << Scusa, non sono affari miei >> borbotto poi sentendomi in imbarazzo, non dovrebbe interessarmi niente e invece voglio sapere qualcosa di più su Jorge, voglio capirlo e trovare un motivo valido al suo comportamento. << Lui odia nostra madre, io non la odio però non lo biasimo, nostra madre non gli ha mai permesso di vedere suo padre, l’ha cacciato poco prima che lui nascesse e subito dopo che è nato si è messa con mio padre e subito sono nata io, crescendo ha chiesto molte volte a mia madre informazioni su suo padre ma lei non voleva, diceva che non gli serviva saperlo e che non gli serviva un padre, poi mia madre non era mai a casa, stavamo sempre con le tate, da soli io e lui e si è chiuso sempre di più in se stesso, più cresceva più covava questo rancore dentro di lui e ha iniziato a essere così come lo vedi, non gli importa più niente, non gli è mai importato niente, come a nessuno gli è mai importato di lui quando era piccolo >>, << E’ orribile >> dico e poi mi pento subito guardando Lodo, << Oddio scusa >>, << Non scusarti è vero, io ho vissuto questa cosa diversamente da Jorge, un padre per un po’ di anni l’ho avuto, ma lui non ha mai avuto niente, fa un sacco di cose per ribellarsi a mia madre >> dice poi, << Tua madre fa finta che non esiste >> borbotto poi, “ Fai come se non esistesse “ mi aveva detto, ma questa cosa non valeva solo per me, lo faceva anche lei, << Si non le interessa molto di Jorge a parte quando le serve qualcosa o per i suoi interessi >>, << A me dispiace >> dico un po’ turbata, << Non dispiacerti Tini, lui può benissimo comportarsi da adulto, ma non vuole quindi si comporta da testa di cazzo e non deve pensare che possa farlo tranquillamente, quindi sgridalo quando fa qualcosa di sbagliato, non farti mettere i piedi in testa da lui o da quella serpe di Stephie, lui deve capire che non può comportarsi così >> mi spiega lei, io annuisco, << Sicuramente non mi faccio prendere in giro da lei o da tuo fratello, anche se ne ha passate tante non ha il diritto di comportarsi così con me, è solo infantile come cosa >>. Lodo mi sorride e io ricambio.

I giorni passano tranquillamente, non ho quasi mai incontrato Jorge a parte quei rari incontri in cucina prima che lui uscisse. Sto pensando che stasera uscirò con Peter per un appuntamento elegante, già mi aspetto un ristorante di lusso, lui in giacca, musica dal vivo e mazzi di fiori. Cose che mi piacciono molto siccome amo il romanticismo, ma ho bisogno anche di un po’ di passione, anche se so che non devo affrettare le cose, Peter è un uomo all’antica ama corteggiare prima di agire. Sono seduta sul divano di casa e ho le gambe di Mechi appoggiate sulle mie che legge un libro, il silenzio è sovrano nella casa, nessun rumore, mentre sia io che lei ci concentriamo nella lettura. Poi ad un certo punto Mechi abbassa il libro e ha uno sguardo pensante, << Secondo me gli piaci >>, io distolgo gl’occhi dalla mia lettura e la guardo di traverso, << Che cosa stai blaterando? >> gli chiedo incerta. << A Jorge >> risponde non curante lei, io rimango zitta per un secondo e poi scoppio a ridere, << Mechi sei davvero esilarante >> borbotto tra le risate, << Pensaci… Ti guardava con gusto quando è stato qui >>, io tossisco leggermente << Lui guarda tutte così, pure sua sorella lo dice, Jorge pensa solo a se stesso e a quante riesce a portarne a letto, non farti storie che non esistono >> le dico come per rimproverarla della sua affermazione. << Ok ma sto leggendo questa storia d’amore che parla di un ragazzo che non prova niente e che poi ad un tratto si innamora e le parole esatte del libro sono “Lui la guardava come se niente esistesse oltre a lei, era come se la spogliasse non solo dai vestiti ma anche dalle insicurezze, come se riuscisse a vedere la sua essenza perfetta e riusciva a sentirla nel suo sangue, la sentiva impadronirsi di lui e in quel momento non gli importava più di sopravvivere ma solo di poterla guardare per sempre”… mi ricorda Jorge >> fa spallucce lei, << Per niente!! >> quasi urlo io << Se mai Jorge ti guarda come se fossi un oggetto da spogliare e da usare. Come gl’animali… >> concludo io, << Come gl’animali? >> chiede stupita Mechi << Tini fa pensieri sporchi su Jorge >> mi prende in giro lei, << No che non li faccio >>, << Sei tu che pensi che Jorge faccia come gl’animali >> continua a sostenere lei, << Non in quel senso >>, << Vorresti dirmi che in quella tua testolina non ci hai mai pensato… di lui che ti… >>, << Mechi non osare, no, no e poi no io non penso a queste cose, soprattutto se si tratta di lui anzi penso a quanto mi piacerebbe strozzarlo! >> lei ridacchia, << Non fare la timida >> scherza la bionda, << Quanto sei idiota! >> borbotto e ricevo una linguaccia da parte sua. Fran fa capolino in casa e Mechi si alza di colpo e gli sorride, << Ciao Mechi >> la saluta lui dandogli un bacio sulla guancia e poi saluta me allo stesso modo. Mechi inizia ad agitarsi e io la scruto, poi mi avvicino a lei e al suo orecchio, << Mi dovrai dire cosa ti prende >> le dico a bassa voce, lei si volta e mi guarda con uno sguardo finto confuso, << Forse non sono io che faccio pensieri strani su certi ragazzi >>, lei rimane scioccata e io mi alzo dal divano per andare a docciarmi. Dopo un bagno rilassante e fresco inizio a prepararmi per la serata. Mi stiro i capelli e me li lascio sciolti sulle spalle, mi trucco leggermente il viso accentuando gl’occhi, gli zigomi e le labbra. Ci metto un po’ a scegliere come vestirmi ma poi opto per un abito lungo e nero, ha una scollatura abbastanza profonda sul davanti e anche sulla schiena, la gonna lunga fatta a più strati che mi ricade morbida sui fianchi, indosso un paio di sandali molto fini con il cinturino alla caviglia e mi guardo allo specchio. Completo il mio look con pochi accessori, un bracciale e gl’orecchini d’argento. << Wow >> urla mio fratello prima di fare un fischio, << Non è troppo? Sono geloso >> scherza lui, << E’ troppo? >> chiedo poi preoccupata di aver esagerato, << Sei stupenda >> mi sorride << Sono passato a salutarti perché vado da Facu, Mechi fa il turno di notte ricordatelo >>, << Lo so >> borbotto guardandolo per bene, lui mi osserva stranito e poi fa un cenno con la mano sparendo nel corridoio. C’è qualcosa che non mi convince in quei due, o forse sono io che mi faccio troppi problemi in testa. Quando scendo per le scale sento un gigantesco “Wow” che arriva da Mechi, << Sapete dire solo quello? >> commento io, << Sei una gnocca! >> continua poi, << Oh grazie ora va meglio >> la prendo in giro. Controllo se nella borsetta ho messo tutto, cellulare, chiavi, soldi… non si sa mai. << Fra quanto arriva? >>, << A minuti >> borbotto io mentre mi sistemo un ultima volta. Il campanello suona e attira la mia attenzione, vado subito verso la porta con un gran sorriso, << Frena l’entusiasmo ragazzina >> esclama Mechi quando le passo in parte. Spalanco la porta e due occhi verdi mi stanno guardando, << Jorge? >> chiedo scioccata, << Martina >> borbotta lui con la voce roca squadrandomi centimetro per centimetro.

P.s: Eccovi un altro capitolo. Spero che vi piaccia. Mechi è sempre la solita continua a stuzzicare Tini ma anche lei ha un debole per qualcuno. Jorge si presenta da Martina cosa vorrà? Pubblicherò il prossimo capitolo al più presto! Ciao e grazie a tutti!!
 

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Capitolo 7
*** Fastidio. ***


<< Che diavolo ci fai qui? >> chiedo a Jorge che continua a guardarmi da capo a piedi. Rimane in silenzio per un po’ e sento Mechi dietro di me ridacchiare ma cerco di ignorarla. << Mi serve un favore >> borbotta spensierato e poi posa i suoi occhi verdi nei miei e cambia espressione, come se fosse preoccupato di qualcosa << Hai per caso un appuntamento? >> mi chiede quasi serio. Io sgrano gl’occhi, << Cosa ti importa? >> dico innervosita, << Con chi? >> ribatte lui subito dopo. Trattengo il fiato e il mio sguardo si fa minaccioso, << Non ti interessa quello che faccio io e con chi Jorge! >> esclamo irritata. << Non è stupenda? >> chiede Mechi affacciandosi alla porta e sorridendo a Jorge, io mi volto verso di lei con le mani chiuse a pugno appoggiate ai fianchi, senza dire una parola Mechi arretra piano capendo che mi sta irritando ancora di più. Mi rivolto verso di Jorge e lo squadro malamente, << Che favore vUoi? >> gli domando, controllando in giro che l’auto di Peter non stia per arrivare. << Domani sai che dovresti venire a tenere Sophia per il pomeriggio, ma mia madre va via la mattina presto e ha chiesto a me di stare con lei durante la mattinata solo che stasera ho una festa e… >>, << E non sai se tornerai a casa in tempo per stare con la tua sorellina perché sarai troppo occupato nel letto di qualcuno? >> chiedo con un tono di sfida e quasi arrabbiato, << Non è proprio quello che volevo dire io >> ribatte lui, << Ma è quello che succederà >> dico come se fosse ovvio << Potevi comunque chiamare sai! >> faccio spallucce poi incrociando le braccia al petto rendendomi conto della scollatura che ho, << Passavo di qua e ho deciso di fermarmi >> ammette lui, << Passavi di qua? >> ridacchio io beffarda, << Almeno ho potuto vedere questo! >> sorride beffardo rimanendo ancora concentrato a guardarmi, << Ci vediamo domani mattina Jorge quando rientrerai dalla tua focosa serata >> borbotto chiudendogli la porta in faccia. Mi volto e Mechi mi sta guardando con malizia e fa un sorriso beffardo, << Non dire una parola >> le ordino puntandogli il dito contro, << Giuro non avevo intenzione! >> alza le mani lei come per difendersi. La cosa mi ha irritato parecchio, riesco a calmarmi solo quando sento il campanello suonare e questa volta ci trovo Peter con un mazzo di rose rosse tutte per me. Mi dà un bacio leggero sulle labbra e poi sistemo i fiori salutando Mechi che ci raccomanda di stare attenti e di non bere troppo come una madre premurosa. Guardo Peter mentre guida, è vestito in un modo elegante ha un completo blu scuro e una camicia bianca. Sulle maniche della giacca ha dei gemelli d’oro molto fini ed eleganti forse anche troppo per i miei gusti. Ceniamo come avevo previsto in un locale lussuoso, pieno di fiori e candele, i camerieri sono tutti molto eleganti, la luce è soffusa e i piatti costano un occhio della testa. << Ti ho già detto che sei bellissima? >> mi chiede lui sorridendo, << Si almeno venti volte >> ricambio il sorriso io. Parliamo del più e del meno quando mi sfugge che domani avrei dovuto iniziare a lavorare il mattino, << Non avevi la mattinata libera? >> domanda lui, << Si ma la signora Clarke ha avuto degli impegni e il figlio non può stare con Sophia >> spiego addentando un pezzo di aragosta che Peter ha voluto per forza prendere. << Quel ragazzo ha dei seri problemi sicura che non ti dia fastidio o qualcosa del genere? >>, nella testa mi passano i momenti in cui Jorge mi ha dato fastidio e c’è ne sono parecchi soprattutto quando ha tentato di baciarmi, quella strana sensazione che ho provato non mi ha mai abbandonato. << No >> rispondo in modo deciso per non fargli capire cosa mi turba e finalmente lui cambia argomento. Quando arriva il conto quasi mi viene un infarto e lui nemmeno se ne accorge, adoro il romanticismo ma amo anche fare le cose semplici come un picnic o mangiare in una di quelle tavole calde dove le cose sono veramente squisite. Mi basterebbe questo davvero, ma a quanto pare Peter non è d’accordo, roba da ragazzini fare i picnic per lui. Passiamo la serata in modo tranquillo, passeggiamo mano nella mano, entriamo in qualche locale lussuoso dove ordiniamo da bere ma Peter mi frena quando voglio fare il secondo giro, non sono un ubriacona, so reggere abbastanza l’alcool, cosa può succedermi se bevessi una volta in più? E’ quasi mezzanotte quando Peter si ferma davanti casa, le luci sono ancora accese, Fran deve essere tornato. Peter scende dall’auto e mi apre la portiera. << Sono stato bene con te >> mi dice prima di baciarmi, un bacio un po’ più spinto del solito anche se sempre dolce e gentile. La mia mente inizia a vagare, sento le mani di Peter accarezzarmi la schiena e scendere piano quando nella mia testa si forma l’immagine di Jorge che mi tocca. Mi stacco immediatamente da Peter quasi senza più respirare, << Tutto bene? >> mi domanda, io annuisco con il capo e lo saluto rientrando immediatamente in casa. Richiudo la porta dietro di me e mi ci appoggio, è colpa di Mechi, penso tra me e me, è lei che mi mette in testa certe cose con i suoi strani discorsi. << Che diavolo hai? >> mi chiede mio fratello guardandomi incuriosito e confuso mentre sono appoggiata alla porta di casa.

La mattina seguente mi sveglio, ho avuto un incubo, mi sono agitata tutta la notte e ora mi scoppia la testa. Ho sognato di essere rinchiusa in una casa strana, c’era Peter che mi corteggiava e ogni tanto il suo volto cambiava e diventava quello di Jorge, io cercavo di spingerlo via da me ma lui mi rimaneva addosso e non riuscivo a divincolarmi da lui. Mechi apre la porta della mia stanza, << Sono appena tornata >> borbotta lei sdraiandosi sul mio letto in parte a me << Sono esausta… come è andata la serata? >> chiede e poi mi guarda per bene << Dalla tua faccia non sembra andata molto bene >>, << E’ andata benissimo >> le rispondo, tranne alla fine penso tra me e me, << Ho solo dormito male e ora mi devo alzare per andare a lavoro >> esausta mi alzo dal letto, << Ti porto qualcosa per il mal di testa >> esclama Mechi balzando giù dal mio letto e sparendo dalla mia stanza ritornando cinque minuti dopo con un bicchiere d’acqua e un aspirina. Mi preparo per il lavoro, sinceramente non ho voglia di incontrare Jorge e spero veramente di non vederlo. Quando arrivo alla villa Sophia è intenta a giocare con le sue bambole, fa un grande sorriso quando mi vede e corre verso di me saltandomi in braccio e allacciandomi le braccia al collo, << Tini vieni a vedere la mia nuova casa delle bambole che mi ha regalato Jorge >> dice allegra e tenendola in braccio la porto verso la stanza dei giochi e la poggio a terra. La casa delle bambole è a dir poco stupenda, enorme, come quelle di una volta, con ogni stanza decorata perfettamente, << E’ molto bella >> le dico sorridendo, << Ci giochiamo insieme? >> mi chiede con occhi dolci e io la assecondo, siccome ho la testa pesante molto meglio giocare con Sophia che leggermi un libro mentre lei gioca. Verso le undici e mezza ci mettiamo in cucina a preparare il pranzo, Sophia insiste perché vuole gli hamburger e io la accontento. Mentre sto cucinando sento la porta di casa aprirsi, << Sophia aspettami qua >> le borbotto e esco dalla cucina incrociando Jorge nell’atrio, << Sei tornato >> borbotto per poi notare un occhio nero, << Che diavolo hai fatto? >> chiedo scioccata, << Nulla di così importante >> fa spallucce lui, << Vedo che hai avuto una bella serata allora >> dico con un tono sottile che non nasconde la provocazione << Per essere tornato a quest’ora >> continuo guardandomi l’orologio che ho al polso, << Non sei mia madre e l’occhio non mi fa male, una ragazza è riuscita a non farmi pensare al dolore >> dice lui con una voce maliziosa sorpassandomi e salendo per le scale, << Fai schifo! >> gli urlo dietro, << Mi diverto Tini, cosa che tu non sai fare >> ride lui, << Non chiamarmi Tini >> ribatto quasi infuriata e lo vedo sparire al piano superiore. Sbuffando rientro in cucina, continuo a cucinare nervosa più che mai, odio quando fa così, quando pensa di esistere solo lui, quando non capisce che le cose che fa hanno conseguenze anche sugl’altri. Tutte quelle stupidaggini devono finire, Sophia ha bisogno di avere un modello in parte e non di uno che ama ubriacarsi e scoparsi chiunque solo per il gusto di farlo, solo perché crede che la sua vita non valga niente e la riempie con queste cazzate. Do l’hamburger a Sophia che inizia a divorarlo, << Mangia piano >> dico ridacchiando, << E’ super buono >> fa gl’occhi grandi lei e io le accarezzo i suoi capelli. Prendo un altro Hamburger e un busta di ghiaccio e li porto al piano di sopra bussando alla porta di Jorge. Lo so che non dovrei essere così cordiale con lui, non se lo merita e non se lo meriterà mai, ma ogni tanto ripenso a quello che Lodo ha detto, ha come si è sempre sentito solo nella vita e questa cosa alcune volte fa abbassare le mie difese. << Cosa vuoi? >> chiede spalancando la porta, << Ti ho portato il pranzo e una sacca del ghiaccio per il tuo occhio >> gli dico e lui rimane lì a guardarmi, << Allora li vuoi o no? Perché altrimenti torno giù e questo lo do a Sophia siccome dice che è “Super Buono” >>, lui scuote la testa e ridacchia, forse è la prima volta che lo vedo ridacchiare in modo onesto, senza tracce di amarezza o di malizia come è solito fare. << Grazie Mamma >> mi dice lui afferrando il cibo e il ghiaccio che si poggia immediatamente sull’occhio, << Non puoi tornare a casa così, Sophia potrebbe spaventarsi >> gli faccio notare indicando la sua faccia, il suo viso perfetto rovinato da un livido violaceo sull’occhio sinistro, << Non devi preoccuparti per me anche se sei tanto carina quando lo fai >> mi scherna lui, << Non mi preoccupo per te Jorge, per niente >> gli rispondo allontanandomi da lui per tornare dalla sua sorellina, << Certo che no, altrimenti perché mi hai portato del cibo per sfamarmi e qualcosa per farmi passare il dolore >>, io sventolo una mano in aria mentre sono di spalle che cammino in corridoio per fargli intendere che può credere a quello che vuole.
 
Il pomeriggio passa lento, Jorge non si è più né sentito ne visto, starà dormendo per recuperare le ore di sonno che ha perso. Un po’ questo pensiero mi disgusta ma decido di non pensarci troppo, infondo non sono affari miei, l’unica cosa che mi interessa è che Sophia non assista a queste cose e che non le scopra mai. La porta d’ingresso si apre << Tini ci sei? >> chiede la voce di Lodo che fa poi capolino in salotto, dietro di lei compare una ragazza dai capelli rossi e mossi, << Bene sei qui, ho portato Cande! >> sorride lei. Lodo mi aveva già parlato della sua migliore amica, di come insieme hanno frequentato il college, proprio come io e Mechi, anche Cande è un avvocato anche se lavora in uno studio diverso da quello di Lodo. << E’ davvero un grande piacere >> mi sorride la rossa stringendomi la mano con grande energia, i suoi occhi scuri sono gioiosi e pieni di vita, << Lei è la famosa Martina di cui ti parlo spesso, quella che è resistita più di tutte per ora >> conclude ridacchiando Lodo, << Ho sei davvero una tosta se hai resistito così a lungo >> io rido a quell’affermazione di Cande che ricambia con un gran sorriso, << Ho sempre odiato quella stronza di Stephie spero non sia qui! >> confessa lei, << No, la vedova nera non c’è! >> la tranquillizzo io, << Bene, molto bene >> dice entusiasta, << Anzi il tuo caro fratellino… >> inizio a dire rivolta a Lodo << E’ tornato a casa con un occhio nero >>, << Sul serio? >> fa uno sguardo severo Lodo << Dovrò digli due paroline a quello stupido >>, << Oh sì fallo nero Lodo >> la incita Cande, << Sta dormendo ora, è tronato a mezzogiorno >> faccio spallucce io, << CI penserò stasera… ora ci facciamo una bella tazza di tè? >> chiede << La vuoi anche tu Sophia? >> la bambina annuisce alla sorella maggiore avvicinandosi a lei e prendendola per mano e poi fa una linguaccia a Cande << Chi è questo piccolo mostriciattolo che mi fa le linguacce? >> dice in modo teatrale e Sophia si mette a ridere << Guarda che ti prendo se mi fai ancora quelle brutte smorfie >> la avverte Cande e inizia a rincorrerla entrando in cucina, << La adora >> mi dice Lodo sorridendo. Cande è una persona piena di energia, penso che anche lei piacerebbe a Mechi, c’è le vedo bene insieme a prendere in giro le persone, << Ruggero ha aperto il suo nuovo studio per fortuna >> dice mentre chiacchieriamo sedute al tavolo << Finalmente un po’ di pace, non sapete quanti casini e problemi abbiamo affrontato per fare in modo che lo aprisse, ora lui è più tranquillo e io posso rilassarmi >>. Ruggero, il ragazzo di Cande, è un architetto che ha deciso di aprire uno studio tutto suo, sembra un tipo molto solare, una versione di Cande maschile, mi ha mostrato una loro foto, lui ha tutti quei capelli riccioli e scompigliati sula testa che mi fanno pensare a una di quelle persone spiritose e socievoli. Cande mi racconta che è italiano, che si è trasferito qui con la sua famiglia quando era ancora un ragazzino. << E tu hai un ragazzo? >> mi chiede la rossa con una scintilla di curiosità negl’occhi, << Si? >> rispondo titubante, << O sì o no? >> ribatte lei, << Credo di si, ormai sono mesi che ci frequentiamo, credo che ormai sia ufficiale >>, << Non mi sembri convinta >> dice Lodo ad un tratto, << E’ che non so bene cosa siamo >> faccio spallucce io, << E com’è? >> fa un sorrisino malizioso Cande, ci penso su per qualche secondo << Dolce, gentile, romantico >> inizio a descriverlo, << Mi porta a fare le passeggiate e le cene a lume di candela >>, << E come state messi in quel senso? >> io non capisco subito la domanda della rossa ma appena capisco cosa intende spalanco la bocca, << Non fare la difficile >> ride lei, << Non siamo ancora arrivati a quelle cose >> dico imbarazzata << E’ una persona all’antica >> spiego, << Oddio è noioso? >> chiede Lodo, perché tutti lo definiscono noioso? Mi chiedo tra me e me, << E’ solo educato e… >>, << Ti porta mai a ballare e a scatenarti? >> mi interrompe Cande, << Non sono cose che fanno per lui >> ammetto, << Io e Ruggero andiamo spesso a ballare, ci scateniamo e poi ci scateniamo anche a casa >> sorride la rossa, << Cande trattieniti >> inizia a ridere Lodo e io insieme a lei, << No sul serio ragazza, dovresti godertela un po’ di più la vita soprattutto quella sentimentale >> mi dice seria e poi sorride, << A me va bene così >> faccio spallucce anche se non so se credo a quello che dico, cioè Peter mi piace, molto , ma è anche vero che dentro di me sento il bisogno di lasciarmi andare e lui trova queste cose stupide, da ragazzini immaturi, quando in realtà io credo che sia solo un modo per sfogarsi, per lasciare tutti i problemi alle spalle.
 
Quanto torno a casa, trovo Mechi, Fran e Facu seduti sul divano a chiacchierare, << Bentornata sorellina >> mi saluta mio fratello con un gran sorriso, << Cosa ci fate tutti qui? >> chiedo sorridendo, << Stavamo pensando di uscire a mangiare qualcosa >> mi risponde Mechi, << Già e ti stavamo aspettando Tini >> continua Facu. << Ci sto! >> affermo in modo deciso << Mi cambio e arrivo subito! >>, ho davvero bisogno di uscire e sfogarmi un po’ con i miei amici, di liberarmi di tutti quei pensieri che mi invadono la mente, tra stare dietro a una bambina, Peter e Jorge che mi dà il tormento non ho avuto più il tempo di pensare ad altro. Quando sono pronta usciamo e ci fermiamo a mangiare in un posto che ci ha consigliato Facu dove fanno tutte specialità italiane, << A Lodo piacerebbe >> dico mentre addento le lasagne al forno buonissime e Facu mi scatta una foto con la sua bellissima macchina fotografica, << Facu non mentre mangio >> lo rimprovero ridendo, << Le foto migliori vengono scattate quando meno te lo aspetti >> fa spallucce lui, << Perché a questa Lodo piacerebbe questo posto? >> mi chiede poi Fran, Mechi si agita leggermente di fianco a me, << Perché è mezza italiana e ama il cibo italiano >> spiego io, << A ora capisco >> risponde Fran prendendo una forchettata di pasta alla carbonara. Facu si offre di offrirci la cena e dopo mezz’ora di battibecchi alla fine cediamo e gli lasciamo pagare il conto. Usciamo per le vie di New York cercando un ottimo pub dove poterci bere una birra e fare una partita a freccette, sono una campionessa in quel gioco anche se non so come, << Non è valido giocare con Tini lei vince sempre anche se non sa nemmeno le regole del gioco >> si lamenta Mechi per prendermi in giro, << Sai sempre essere molto gentile con me >> dico guardandola, << E’ la verità amica non prendertela >> e scoppiamo a ridere. La amo, lei è la migliore al mondo e grazie a dio che l’ho incontrata quel giorno all’università. Stiamo camminando quando Facu si affianca a me, << Tini >> mi chiama a bassa voce, io mi volto a guardarlo stranita, << Sai se Mechi ha un ragazzo o esce con qualcuno? >>, rimango un po’ stranita da questa domanda << Ti piace? >> chiedo sgranando gl’occhi, << No, no davvero, cioè è bellissima e tutto, volevo solo saperlo siccome non la vedo mai con un ragazzo o robe simili >> sembra un po’ impacciato mentre mi spiega e questo mi fa capire che sta nascondendo qualcosa, << Ti piace? >> gli chiedo ancora una volta, << No Tini non voglio stare con Mechi >> questa cosa mi puzza un po’ ma decido di sorvolare e rispondere alla sua domanda, << Mechi non esce con nessuno! >> faccio spallucce io quando una voce che riconosco chiama il mio nome e il sangue mi si raggela nelle vene.  Mi volto di scatto e mi ritrovo davanti gl’occhi ghiacciati di Stephie, è sola in compagnia di Alba che è vestita molto bene rispetto a Stephie che sembra appena uscita da uno Streep club. << Quindi esci di casa? >> ride lei provocandomi, << Tini tutto bene? >> mi chiede Mechi avvicinandosi a me, << Benissimo >> rispondo << Ho solo incontrato chi non volevo incontrare >> faccio spallucce, Mechi guarda male Stephie e in un secondo capisce subito di chi si tratta siccome gli ho parlato di lei. << Non mi presenti ai tuoi amici? >> ridacchia avvicinandosi e scrutando bene Fran << Tu sei? >> gli chiede con una voce sensuale, mio fratello ridacchia più per compassione che per felicità, << Suo fratello! >> dice indicandomi, << Vedo che l bellezza l’hai ereditata solo tu >> gli fa l’occhiolino lei, Mechi diventa di tutti i colori, << Ehi Amica stai alla larga da lui…. Anche da Tini e da tutti noi >> continua lei per non far notare l’evidente gelosia che gli ha provocato, ormai non ho nessun dubbio che a Mechi piaccia Fran. In tutto questo trambusto Facu osserva Alba con interesse mentre lei gli osserva la macchina fotografica al collo con occhi sognanti, riesco a sentirli a malapena mentre Mechi fa il muso duro a Stephie. << E’ stupenda >> dice Alba indicando la macchina fotografica, << Ti piace? >> gli chiede Facu con gl’occhi illuminati, quando lui gliela sta per mostrare Stephie con uno strattone allontana Alba da Facu, << Sei veramente odiosa >> le urla quasi Mechi << Aveva ragione Tini! >> continua poi, Stephie ride di gusto, << Pensi davvero che mi importi quello che hai da dire >>, gl’occhi di Mechi sono iniettati di sangue << Certo che non ti importa sei solo un arrogante, stupida, viziata >> incrocia le braccia al petto Mechi allargando le spalle per farsi più grossa agl’occhi di Stephie. Inizio a credere che si metteranno le mani addosso quindi cerco di allontanarla, << Andiamo Mechi non ne vale la pena >> dico spingendola per farla camminare lontano da quella strega sputa veleno, << Hai ragione >> la bionda le volta le spalle e inizia a camminare mentre Stephie ride ancora. Seguiamo Mechi che irritata dalle risate si volta e inizia a camminare all’indietro con un sorriso bastardo, << Sai faresti meglio a tenerti stretta Jorge perché qualcuno potrebbe portartelo via >> la bionda ridacchia, mi volto leggermente per vedere la faccia di Stephie diventare nera dalla rabbia.

PS: ecco a voi il nuovo capitolo. Fino a Lunedì non pubblicherò perchè durante il week end non sono mai a casa! Spero che vi piaccia.. Cosa succederà ora? Jorge continua la sua vita a modo suo, Tini capisce che a Mechi piace Fran e vuole cercare di capire Jorge.Aspettate il prossimo capitolo per scoprire cosa accadrà!! Un saluto e buon week end a tutti!!
 

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Capitolo 8
*** Confronti. ***


Sto insegnando a Sophia a scrivere le lettere più semplici, è molto brava e quando studiamo lei rimane concentrata sul suo lavoro, è molto disciplinata e attenta. Le sorrido quando scrive il suo nome per intero in modo perfetto. << Sono diventata brava >> mi guarda lei con i suoi occhioni e io le scompiglio i capelli con la mano, << Sei un piccolo genietto >> le dico facendola ridacchiare. Mi alzo per andare al bagno, apro la porta della cucina quando scorgo una ragazza scappare silenziosamente di casa, con i capelli disordinati e le scarpe in mano, quando nota che l’ho vista dice solo “Ops” prima di sparire oltre la porta d’ingresso. Faccio gli scalini che portano al piano superiore velocemente con il veleno che mi riempie le vene, le tempie che mi pulsano, sono così infuriata che potrei sollevare un uomo di cento chili senza sentirne il peso. Senza bussare apro la porta della camera di Jorge, alcuni suoi vestiti sparsi in terra e lui che sdraiato a pancia in giù sul letto sembra dormire. Mi avvicino a lui e gli tolgo di dosso l’unico lenzuolo che ha addosso << Idiota >> gli urlo prima di accorgermi che è in mutande e mi blocco, per un attimo, a fissare il suo corpo scolpito e muscolo. << Che fai sei impazzita? Lasciami dormire >> borbotta lui alzando solo leggermente il capo. << Senti scemo che non sei altro >> lo afferro e lo faccio girare a pancia in su, grande errore perché mi ritrovo ancora a fissarlo e lui lo nota. << Ti piace quello che vedi? >> mi prende in giro con uno sguardo malizioso, i mie occhi guizzano dal suo corpo ai suoi occhi e prendo fuoco dalla rabbia. << Ti avevo detto di non fare le tue stronzate qui, non se c’è Sophia >> scandisco bene le parole con un tono arrabbiato. Lui si mette a sedere stirandosi per mettere in mostra il fisico. Certo mi fa effetto ma la rabbia lo ha di più. << Era semplicemente una ragazza >> risponde lui tranquillo. Noto che sul volto ha ancora un leggero livido, << Una ragazza mezza nuda che sgattaiolava fuori di casa dopo aver fatto sesso con suo fratello >> gli faccio notare, << Invidiosa? >> mi chiede con uno sguardo penetrante, << Per niente >> rispondo << Neanche morta mi vedrai invidiosa di una cosa che non mi interessa >> dico arrivandogli a pochi centimetri dal volto dove lui abbassa lo sguardo sulle mie labbra, per osservarle e studiarle, io mi mordo il labbro inferiore e mi allontano << Sei incredibile >> gli dico spalancando le braccia << Cosa non ti va in quella stupida testa? Cosa non capisci? >>, << Sei tu che devi capire che non me ne importa >> fa spallucce lui, io incrocio le braccia al petto, << Mi faccio chi voglio e quando voglio, mi dispiace che tu sia gelosa ma se vuoi… >> alza gl’occhi su di me, << Oddio non dirlo neanche mi viene da vomitare solo a pensarlo >> sgrano gl’occhi, << Non è vero, infondo lo sai anche tu >> continua lui a tormentarmi, << Smettila di fare così, non sono una delle tue sporche ragazze >>, lui ridacchia, io mi abbasso e gli lancio una maglietta che trovo a terra. Voglio che si rivesta immediatamente perché mi imbarazza che stia in boxer difronte a me, mettendo in risalto ogni linea e curva del suo corpo, << Sei solo uno stronzo e ti odio >> borbotto andando verso l’uscita della camera, << Non mi odi >> mi urla lui quando gli sono di spalle e sbatto la porta. Mi formicolano le mani, sento la vena del collo pulsarmi, quanto lo odio, lo odio continuo a ripetere. Come si può essere così, stronzi, senza cuore? Come può sembrargli normale tutto questo. Scendo in cucina dove Sophia è ancora intenta a scrivere quando poco dopo Jorge fa capolino in cucina indossando un paio di pantaloncini sportivi e larghi e una canotta, mi scruta attentamente senza dire una parola poi Sophia gli corre incontro abbracciandolo, << Buongiorno topolina >> la saluta lui prendendola in braccio, io cerco di evitare di guardarlo, di incrociare i suoi occhi verdi che non voglio vedere, mentre fingo di leggere un libro di scuola di Sophia. << So scrivere tutto il mio nome >> gli dice entusiasta lei, << Sei molto brava >> replica lui donandogli un gran sorriso sincero e pulito, perché non può essere sempre così? << Me l’ha insegnato Tini e ora so anche la filastrocca degl’animali >>, << Wow stai diventando davvero un genio >> la riappoggia a terra e si accovaccia alla sua altezza, gl’occhi di Sophia cambiano espressione, << Lei rimane qua, non la mandate via vero? >> chiede con la voce lieve e piena di speranza, << No, non va via >> le risponde << Non la faremo andare via >> continua e sento il suo sguardo posarsi su di me.
 
Durante il pomeriggio passa Lodo che mi racconta come è andato il suo appuntamento con Charlie, sembra che le piaccia anche se non sembra sicura o almeno non sembra a me. Stiamo parlando tranquille quando Diego entra in cucina, mi ero scordata che era arrivato con Stephie e Alba un oretta prima che arrivasse Lodo, in qualche modo parlare con questa ragazza mi distoglie dai pensieri pesanti e repressi dalla mia testa. << Mi mancavi >> le dice lui appena la vede, << Se avessi saputo che tu eri qui non sarei venuta >> ribatte lei sorridendogli, << Non dovresti sorridermi così sai che mi piace, mi piace anche quando mi prendi in giro >>. Mi rendo conto che Diego non scherza, c’è qualcosa di vero in quello che dice anche se rimane un Play Boy come dice Lodo e per questo lo odierei anche io, non amo molto i ragazzi che ci provano con tutte solo per il gusto di farlo. << Fottiti Diego >> risponde lei, << Potresti ammetterlo che ti piaccio e che la tua vita senza di me sarebbe noiosa >> gli fa l’occhiolino lui prendendo le birre e sparendo dalla cucina. Io mi metto a ridere, << E’ così da quando lo conosco, cioè da otto anni >> mi dice lei e io sgrano gl’occhi << E non hai ancora ceduto? >> le chiedo ancora tra le risate, << Mi prende in giro Tini, non c’è niente di vero in quello che dice >>, << E se non fosse così? >> le domando << Cioè se non fosse così ti piacerebbe? >>. Lei rimane scioccata dalla mia domanda, << No, non credo, non ci ho mai pensato perché so che sono solo stronzate quelle che dice, a lui piacciono tutte e quando dico tutte intendo proprio tutte >> mi spiega << E’ solo uno scemo dei tanti >>, << Come tuo fratello >> commento io, lei mi scruta per capire il mio stato d’amico, << E’ successo qualcosa che dovrei sapere? >> mi chiede, << No >> le rispondo scuotendo il capo, non mi va di dirgli di aver beccato una delle sue conquiste scappare di casa, non volevo che Lodo dovesse ancora fargli da mamma. E forse è meglio per lui che Lodo non lo scopra se no gli strapperebbe le palle senza pensarci, perché lo voglio difendere da Lodo? Penso. Potrei lasciarlo nelle sue grinfie e il problema sarebbe risolto… forse. Eppure ho come la sensazione che ci sia qualcosa di rotto dentro di lui, qualcosa che non riesce a superare e quindi si atteggi da coglione apposta. << Alcune volte dovresti ignorarlo sai, ha l’abitudine di voler attirare l’attenzione delle persone, soprattutto delle ragazze >>, << Si forse dovrei ignorarlo ma sempre non solo qualche volta >> le rispondo e lei si mette a ridere. << Ora vado che alle cinque ho un udienza dimmi buona fortuna >>, << Buona fortuna Lodo >> le dico con un sorriso e lei mi abbraccia, un abbraccio sincero, quello di una amica, << Salutami Cande >> le urlo prima che scompaia. Sto sistemando la cucina e le cose di Sophia prima di tornare a casa. Raccolgo qualche suo gioco dal pavimento e la bambola che ha chiamato Jorge, lo osservo e penso a quanto sarebbe bello se Jorge fosse solo una stupida bambola e non esistesse. Mi giro per metterla nella sua scatola e mi viene un colpo. Alba mi sta guardando è stata così silenziosa che non l’ho sentita. << Non volevo spaventarti >> mi dice allungando le mani in avanti come per scusarsi, noto i suoi capelli riccioli circondargli il viso dalla pelle ambrata. Gl’occhi come due pozzi che nascondono tristezza, il suo viso dolce ma ferito, come se avesse subito qualcosa di brutto nella vita. << Tranquilla >> le rispondo << Ti serve per caso qualcosa? >> le chiedo gentile, anche se è amica di Stephie a pelle non mi sembra una ragazza odiosa come quell’arpia. << Volevo parlarti… >> dice un po’ insicura, rimango in silenzio aspettando che parli, << Ricordi quella sera che ci siamo incontrate? >>, io annuisco, << Il ragazzo con la macchina fotografica… >>, << Facu >> le dico il nome io e lei si zittisce per qualche secondo portandosi un pugno chiuso al petto, << Puoi dirgli solo che mi dispiace se Stephie mi ha trascinato via? >> chiede scrutando la mia reazione, << Certo… certo che glielo dico, ma se vuoi dirglielo tu ti do il suo numero e…. >>, << NO >> urla quasi << Va bene così >> borbotta intimidita e fa per andarsene. << Perché sei amica di quella? >> le chiedo senza pensarci, lei non risponde subito, si volta leggermente, << Perché se non fosse per lei non so dove sarei ora >> risponde uscendo dalla cucina. Rimango perplessa dalle sue parole, quella ragazza è davvero strana ma mi dà un senso di dolcezza infinita rispetto a quello che provo quando incrocio Stephie, dove vedo pura malignità e la voglia di sentirsi superiori sopra ogni cosa.

Sono al telefono con Fran, sono in cucina a preparare la cena perché Mechi al turno fino alle otto di sera. << Torno tardi sorellina, suono in un locale stasera >> mi informa lui, << Vedi di non fare stronzate per favore >> ne ho già abbastanza da risolvere sul posto di lavoro, penso tra me e me. << Non preoccuparti sai che so badare a me stesso e non sono uno stupido >> mi rassicura lui, << Per fortuna >> esclamo io e lui si mette a ridere, << Salutami Mechi mi raccomando >> dice con un tono di voce diverso, << Certo che ti saluto la mia Mechi >> ribatto io, << Certe volte sei proprio strana >> borbotta prima di riattaccare e rimango a guardare lo schermo del telefono. << Io sarei quella strana? >> mi chiedo ad alta voce, loro si vedono? Quando Mechi ritorna, con il suo bel camice bianco e i capelli raccolti in una crocchia bassa che la fa sembrare più seria di quel che è, la cena è pronta sul tavolo. << Oddio grazie Tini! Sto morendo di fame >> ammette lei sedendosi a tavola. Mangiamo in silenzio per qualche minuto e poi sgancio la bomba << Da quando ti piace Fran? >> le chiedo e le va quasi di traverso il boccone che stava masticando, << Cosa stai dicendo? >> mi chiede preoccupata dopo che smette di tossire, << Mechi non sei capace a mentire lo sai vero? >> la guardo con uno sguardo da presa in giro, << Non dire stupidate Martina non mi piace… tuo fratello >> indugia un po’ alla fine della frase, io prendo un altro boccone dal piatto in modo tranquillo, so che la sto facendo impazzire così, non le piace quando le persone la scoprono e fanno finta di niente. Alzo il mio sguardo nel suo e lo tengo fisso, << Ok >> dice lei poco dopo cedendo, << Mi dispiace >> borbotta poi quasi disperata. << Perché ti dispiace? >> le chiedo ridendo, << E’ tuo fratello, i fratelli delle amiche non si toccano >> afferma lei, << E chi lo dice? >> domando, << Che ne so >> fa spallucce lei, << Mechi non mi arrabbio solo perché ti piace Fran >> inizio a ridere, << Non prendermi in giro >> mi minaccia quasi lei. Ma non mi faccio scappare questa occasione, siccome è raro trovare qualcosa per indispettire Mechi, << Oh amica mia sei fregata perché ti prenderò in giro per il resto dei miei giorni proprio come fai tu! >> mi sento una vincente per una volta, << Da quando sei così diabolica e io che pensavo che tu mi volessi bene, e… io non ti prendo in giro >> abbassa la voce in fine perché sa che è una stronzata. << Si che lo fai, con Peter, con Jorge, mi prendevi in giro anche con Andres all’università >>, << Scusa! >> esclama lei, << Troppo tardi per le scuse >>, lei sbuffa disperata, << Va bene prendimi in giro quanto vuoi ma non dirlo a Fran per favore! >> mi prega lei, << Stai tranquilla non dirò niente a Fran se vuoi glielo dici tu! >> mi alzo per mettere il piatto nella lavastoviglie e lei rimane in silenzio << Non glielo dirò mai >> borbotta poi << Sarebbe imbarazzante per lui sono come una sorella >> confessa poi, << Come puoi saperlo? >> le chiedo, la bionda mi squadra stranita << Sai qualcosa che per caso non so? >> mi chiede serrando gl’occhi come due fessure per scrutarmi meglio, << Non so proprio niente Mechi >> le rispondo, non so se a Fran interessi realmente Mechi o è solo una mia intuizione e non voglio illuderla, non voglio nemmeno entrarci in questa storia, dovrebbero vedersela da soli sono grandi abbastanza. << Sappi che ogni volta che mi prenderai in giro io lo farò… con Jorge >> mi ricatta, << Tra tutti proprio lui? >> le chiedo mentre continuo a sparecchiare, << SI! Perché la cosa ti fa infuriare parecchio >> brontola voltandosi in modo teatrale e a testa alta << Mi faccio una doccia >> conclude poi andando verso le scale e io scuoto la testa incredula. Ricordo ancora in nostro primo incontro, io nervosissima che sistemavo nella mia stanza del college i miei vestiti nell’armadio e lei con un sorriso raggiante è entrata saltellando dalla porta. Mi ha messo subito di buon umore sembrava che niente e nessuno quel giorno potesse spazzargli via la gioia che provava. Ci siamo capite fin da subito, è stato come trovare una sorella, una confidente. Riusciva a farmi ridere e a distrarmi quando ero giù di morale o quando scleravo per gl’esami. Si perché impazzivo proprio con tutte quelle cosa da studiare e Mechi è stata la mia salvezza aiutandomi a organizzare tutto alla perfezione senza che io impazzissi. E’ stata il mio angelo e lo è tutt’ora. Non credo ci sarebbe persona migliore al mondo per Fran. Mechi scende con un asciugamano attorcigliato in testa per non far gocciolare i suoi capelli biondi bagnati, si nota che si vergogna un po’ perché ho scoperto cosa le passa per la testa. << Guardiamo un Film? >> le chiedo, lei annuisce, << Mechi >> la richiamo io, << Mi va bene se ti piace Fran sul serio non devi fare così, sono sempre io Martina >> ridacchio pendendola un po’ in giro, << Lo so è che è un po’ imbarazzante >> ammette, << No che non lo è, e poi tu sei sempre la mia migliore amica >> le sorrido abbracciandola e lei ricambia stringendomi forte, << Sei la migliore >> esclama lei, << Lo so >> sorrido poi lanciandomi sul divano e lei mi segue.
 
Scendo a far colazione pronta per andare a lavoro quando sento ridacchiare qualcuno. Noto Mechi e Fran seduti al tavolo che fanno colazione, lui le sorride, il suo classico sorrido che fa impazzire le ragazze e lei fa finta di non notarlo. Ora che lo so riesco a cogliere ogni cosa del loro comportamento, almeno di quello di Mechi. << Che avete da ridere? >> chiedo raggiungendoli, Mechi si schiarisce la voce imbarazzata, << Gli stavo raccontando che ieri sera un ragazzo mentre ballava ubriaco ha iniziato a girare su se stesso come un cane che cercava di prendersi la coda >> mi spiega mio fratello, << Deve essersi divertito molto >> sorrido io prendendo una bella tazza di caffè, già solo il profumo che mi invade le narici mi fa sentire meglio. << Dobbiamo andare a fare la spesa quando torni Tini >> mi dice Mechi, << Non c’è più niente da mangiare e io ho la macchina a fare la revisione perciò devo aspettarti >> spiega lei. Mi volto a guardarli mentre sono intenti a far colazione, mi avvicino al tavolo e mi siedo, << Può accompagnarti Fran >> dico come se fosse una cosa normalissima. Mechi si pietrifica e vedo le pupille dei suoi occhi puntare su di me, mi sta odiando riesco a capirlo, << Non c’è nessun problema per me >> si affretta a dire Fran, << Grazie Fran >> gli sorrido io, << Già grazie >> borbotta la bionda un po’ incerta. So già che appena saremo sole mi beccherò una ramanzina da parta sua. Quando arrivo a lavoro e entro in casa non vedo Sophia, inizio a preoccuparmi, lei è sempre qui o quando mi sente arrivare mi corre incontro, << Sophia! >> urlo ma non ricevo risposta, appoggio le cose a terra, entro in cucina, guardo nella sua stanza dei giochi, nella mia stanza non c’è, nemmeno in quella di Jorge siccome ha la porta aperta. Inizio ad agitarmi seriamente quando riscendo al piano inferiore un rumore di risate interrompe i miei pensieri impauriti. Mi fiondo fuori in giardino dove vedo Sophia in piscina mentre Jorge la lancia in acqua. << Tini >> urla lei appena mi vede, sembra felice, Jorge sta sorridendo ma appena sente il mio nome si volta a guardarmi, << Cosa ci fate in acqua? E perché è senza braccioli? >> chiedo verso Jorge appena noto che non li indossa, << Sa nuotare benissimo, è nel suo elemento >> mi spiega, lui infatti noto Sophia nuotare verso Jorge come un pesciolino, ne rimango sorpresa, << Incredibile vero? >> chiede Jorge e io lo guardo, mi rendo conto solo ora che non è nella parte alta della piscina e l’acqua gli arriva appena al ventre, è tutto bagnato con il sole che gli puta addosso e sembra quasi brillare, lui fa un sorriso e fa apparire i suoi denti bianchissimi, passandosi una mano tra i capelli bagnati. << Vieni anche tu >> mi distrae per fortuna la voce di Sophia, se l’avessi guardato un secondo in più mi avrebbe presa in giro. << No Sophia grazie lo stesso per l’invito >> borbotta io, << Dai fatti una nuotata >> esclama Jorge, << No davvero e non ho nemmeno un costume >>, << Non ti serve >> sorride malizioso lui e io lo fulmino con lo sguardo. Sophia mi schizza con l’acqua mentre si tiene al bordo piscina e si mette a ridere, Jorge la segue e mi schizza pure lui facendomi arrivare tutta l’acqua sul mio vestito estivo a fiori con lo sfondo bianco, << Smettetela >> dico io scherzosa, << Continua Sophia >> la incita Jorge, facendo ridere ancora di più la bambina che continua a schizzarmi con l’acqua. Mi riparo con le braccia il viso chiudendo gl’occhi per evitare gli schizzi quando sento qualcosa afferrarmi dal dietro, mi solleva da terra, << Mi dispiace >> sento la voce di Jorge dire vicino al mio orecchio e pochi secondi dopo sento l’acqua avvolgermi il corpo, un contatto freddo con la pelle che mi fa venire i brividi. Riemergo prendendo fiato e sento delle grosse risate, provenire dai due fratelli che mi osservano fradicia e con i vestiti in acqua, << Me la pagherete per questo >> urlo io spostandomi i capelli, che avevo lasciato sciolti, dal viso. Nuoto verso Sophia e Jorge immergendomi sott’acqua tanto ormai sono fradicia, li raggiungo e metto una mano sulla testa di Jorge per farlo annegare poi afferro Sophia e la lancio in acqua. Quando riemerge ride << Attenta >> dice poi, non faccio in tempo a voltarmi che Jorge mi afferra e riesco a sentire nell’acqua fredda il calore delle sue mani su di me, anche se la pelle è coperta dal tessuto bagnato. Mi lancia in aria come se non pesassi niente e atterro nell’acqua. Dopo aver giocato per un po’ con Sophia esco dalla piscina, per mia fortuna ho qui un po’ di vestiti che messo nella mia stanza, << Tieni, altrimenti sgoccioli ovunque >> mi dà un asciugamano Jorge, io lo afferro un po’ titubante, anche se mi sono “divertita” non vuol dire che io ora sia sua amica o che voglia esserlo, me lo avvolgo intorno al corpo, poi ne prende un altro e lo avvolge intorno a Sophia e se la carica sulle spalle << Andiamo a lavarci intanto che Martina si sistema >> le dice e sparisce verso casa. Penso al loro rapporto a come sembra così puro, a come lui con Sophia sembra un'altra persona, una persona buona, gentile e genuina.


P.S Ciao a tutti, eccoci qui con un nuovo capitolo che spero vi piacerà. Tini si fa domande su Jorge, Diego insiste con Lodo e lei crede solo che sia una presa in giiro sarà così? Alba chiede di Facu anche se sembra molto intimidita da tutto questo. Mechi viene messa alle strette da Tini e ammette di avere un debole per Fra. Cosa succederà ora? A presto con il prossimo capitolo!
 

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Capitolo 9
*** Qualcosa in più. ***


<< Già te ne vai? >> mi chiede Jorge. Sono le sette di sera e sto sistemando la mia borsa infilandoci dentro il libro che sto leggendo. Sophia è seduta sul divano del salotto che guarda i cartoni animati. << Tua madre è appena arrivata è in ufficio >> gli faccio presente a Jorge, appena la signora Clarke rientra da lavoro io me ne torno a casa perché qui non servo più. << Beh è come se non ci fosse >> borbotta lui guardando Sophia. Riesco a intuire il risentimento nei confronti della madre e questo mi fa stringere il cuore. In qualche modo riesco a sentire che Jorge è preoccupato per la sua sorellina. Il loro è un legame forte anche se non te lo aspetteresti da uno come lui, che fa lo stronzo, si crede chissà chi e usa le persone. Il telefono mi suona, lo estraggo dalla tasca dei jeans attillati e noto un messaggio di Peter che mi fa sorridere. << Il tuo ragazzo? >> mi chiede Jorge incuriosito, squadrandomi con uno sguardo strano, << Non ti importa >> gli faccio un sorriso beffardo io per prenderlo in giro, << Ovvio che è lui se no non sorrideresti come un ebete >> mi scherna ma con una voce più seria e anche lo sguardo. << Tu non potrai mai capire queste cose >> afferro la borsa, mi avvicino a Sophia le do un bacio che lei ricambia con un forte abbraccio e lui rimane a fissarmi, << Non mi interessa capirle >> mi risponde quando gli passo in parte per uscire di casa e mi segue con gl’occhi, prima di richiudere la porta mi giro verso di lui e scuoto il capo. << Ciao >> saluto tutti quando rientro in casa. Seduti al tavolo trovo Fran e Facu che si stanno bevendo una birra e Mechi come al solito ai fornelli. << Ti stavamo aspettando per cenare sorellina >> mi sorride Fran e io mi avvicino a lui scompigliandogli i capelli, << Come va il vostro lavoro? >> chiedo guardandoli mentre mi affianco a Mechi per aiutarla e lei mi sorride. << Benissimo >> risponde Fran, << Si tuo fratello è un genio della musica! >> esclama Facu entusiasta, << Il Club è impazzito l’altra sera >>, << Però! Non sapevo di avere un fratellone così in gamba! >> lo sfotto un po’ io, << Non sei simpatica Tini >> mi riprende lui in modo scherzoso. << Dovreste venire a sentirlo una sera >> dice poi Facu. Io guardo Mechi che arrossire un po’, << Si dovremmo, appena abbiamo un attimo di tempo libero, facciamo questo Sabato? Credo che a Mechi piacerà >>, lei mi lancia uno sguardo assassino << Potresti invitare anche Lodovica >> parla poi la bionda per cambiare discorso, << Bella idea così ve la presento e gli chiedo anche di portare Cande >> borbotto mentre scolo la pasta. Mentre mangiamo chiacchieriamo del lavoro di Mechi dove ci racconta che è molto dura stare con tutti quei bambini impauriti. << Sei fantastica >> le dice poco dopo mio fratello, Mechi fa finta di nulla e finge di bere un bicchiere di birra per non far notare l’imbarazzo di quelle parole. Io da brava amica distolgo la concentrazione su di lei. << Sai che Alba mi ha chiesto di te? >> dico a Facu, << Alba? >> mi chiede lui confuso, << La ragazza ricciola che abbiamo incontrato quella sera >> gli spiego e appena capisce la sua espressione diventa incuriosita, << Ah sì? >> domanda agitandosi sulla sedia, << Si >> bevo un sorso dal mio bicchiere << mi ha detto di dirti scusa per come Stephie l’ha trascinata via >>, << Qualcuno qui ha fatto conquiste >> dice Mechi con una voce maliziosa che attira anche l’attenzione di Fran. << Non credo >> borbotta lui imbarazzato, << Sinceramente non so molto di lei, cioè è amica di Stephie e questo è davvero strano ma non mi sembra una ragazza cattiva forse solo un po’… >>, << Problematica >> finisce la frase Facu. << Si esatto >> abbasso lo sguardo io pensando a quella ragazza, a quei suoi occhi così profondi, così malinconici. Vedo in lei un anima buona, ma vedo anche una parte oscura e tormentata da qualcosa. Come Jorge anche lei ha qualcosa di rotto, forse è per questo che sono amici, ma ancora non riesco a spiegarmi come faccia a sopportare quella rompi scatole altezzosa di Stephie. Diego ad esempio è già più accettabile, si un coglione ma non mi sta addosso e poi sembra simpatico. << Credo che gli sia piaciuta la mia macchina fotografica tutto qui >> parla Facu e mi accorgo di essermi distratta da i miei pensieri, << A proposito Tini, ho scoperto qualcosa di Jorge che forse potrebbe interessati >> mi guarda lui e dentro di me sale qual improvvisa voglia di sapere, di scoprire tutto di quel ragazzo, quella sensazione di voler capire tutto di lui.
 
<< Cosa? >> chiedo deglutendo piano per non far notare quanto in realtà mi interessi, non Jorge, ma del perché è così, di quello che lo tormenta, di quello che lo rende uno stronzo. << Sapevi che è un bioingegnere e che è il capo della sua azienda >>, per un momento quasi mi va di traverso il cibo che ho in bocca, non è possibile che Jorge sia un bioingegnere, non l’ho nemmeno quasi mai visto ad andare a lavoro. << Tini tutto bene? >> mi chiede Fran, << Benissimo >> rispondo con troppa enfasi << Solo che non me lo aspettavo, cioè non mi sembra il tipo >>, << Solo perché è un figo non può anche essere intelligente >> borbotta Mechi, Fran la guarda, << Lo trovi figo? >> chiede lui << Quando esattamente l’hai visto? >> continua poi. Faccio finta che Fran non abbia parlato, << Non è per quello Mechi è che non sembra, cioè non l’ho mai visto lavorare, non l’ho mai sentito parlare di lavoro >>, << Eppure da quanto ho scoperto è molto intelligente e in gamba, la sua azienda è tra le prime come importanza e guadagno >>, a Mechi quasi cade la mascella, io sgrano gl’occhi e Fran continua a controllare le reazioni della bionda, << E come è possibile che sia così un coglione e faccia il pezzente? >> domando più a me che a loro, << Non è che perché è intelligente e bravo nel suo lavoro allora è per forza una brava persona >> mi fa notare Fran. E’ mezzanotte, sono nella mi stanza e sto leggendo il messaggio della buonanotte di Peter prima di mettermi a letto. Quando mi infilo sotto le coperte non faccio altro che pensare a Jorge, a quello che Facu mi ha detto su di lui, a quanto io in realtà non sappia niente sul suo conto, se non solo che è un donnaiolo senza sentimenti e che gli piace stuzzicare le persone facendole esaurire. Non riesco ad immaginarmelo nel suo ufficio a lavoro, vestito bene, da capo e lui che dirige e che si impegna a creare e a studiare tutte quelle cose complicate che io non riesco nemmeno ad immaginarmi. Il suo pensiero non mi fa addormentare, perché spreca la sua vita così? Sua madre non è stata un modello, l’ha sempre lasciato solo, non gli ha mai permesso di conoscere il padre, ma lui alla fine fa la vita che vuole, capisco che c’è l’ha su con lei ma è come se ci fosse qualcosa, qualcosa che l’ha reso quel che è. Il mattino seguente mi sveglio stanca, ho fatto fatica a dormire perché i pensieri mi tenevano sveglia e credo di essermi agitata per tutta la notte per un sogno che non ricordo molto bene. Mi preparo per andare a lavoro, infilo una gonna a ruota nera, sopra mi metto una magliettina bianca e una giacchetta, ai piedi un paio di stivaletti bassi per stare comoda. << Tutto bene? >> mi chiede Mechi quando scendo in salotto, << Non ho dormito molto bene >> le spiego io << Ho pensato a Jorge >>, << Uuuuuu pensieri spinti? >> chiede lei maliziosa, << Mechi piantala sai che non voglio che credi a queste cose, e comunque no! Pensavo a quello che ieri ci ha detto Facu >> spiego un po’ irritata, << Si certo come no >> mi fa un sorrisino lei, prendo un guanto da forno che sta sul ripiano della cucina e glielo lancio addosso, << Ehi! >> mi rimprovera la bionda << Non lanciarmi dietro le cose >>, << Allora tu smettila di alludere che io pensi a Jorge in quel modo perché non è affatto così >>, lei ridacchia e io mi innervosisco ancora di più, << Mechi! >> la richiamo << Sei tu che fai pensieri spinti >> le rinfaccio, << Su chi fa i pensieri spinti? >> parla ad un tratto Fran che sta scendendo le scale, << Nessuno >> dice super velocemente Mechi e io mi metto a ridere beccandomi una gomitata da lei. << Io devo andare a lavoro >> borbotta imbarazzata e a testa bassa esce di casa salutando con un cenno. << Che le prende? >> mi domanda Fran e io lo scruto attentamente, << Gli piace un ragazzo! >> dico per vedere la sua reazione, << Lo conosciamo? >> domanda curioso senza mai alzare la testa dalla sua tazza di latte e cereali come per nascondere il viso, << Non so chi sia >> faccio spallucce io << So solo che gli piace un ragazzo >>, << Devi fartelo dire >> esclama poi guardandomi, io lo scruto in modo strano e lui lo nota, << Che c’è? >> chiede << Voglio solo che le mie ragazze siano in buone mani >> fa spallucce, << Certo Fran >> borbotto io << Se lo dici tu >>, << E’ vero >> mi urla dietro quando ormai chiudo la porta di casa per andare a lavoro. Quando salgo in macchina penso a come starebbero Mechi e Fran insieme, forse bene perché tutti e due adorano prendermi in giro, hanno legato subito quando si sono conosciuti proprio per questo motivo, poi penso che entrambi sono persone solari, energiche credo che insieme non si stancherebbero mai.
 
Arrivo a casa di Sophia, lei mi sta spettando mentre fa colazione seduta al tavolo in cucina. Stringe in mano un bicchiere di succo alla pera e nel piatto ci sono i resti di briciole del sue muffin. Fa un grande sbadiglio e si stropiccia gl’occhi con le manine. << Sei stanca? >> le chiedo io sedendomi in parte a lei, la piccola annuisce, << Vuoi dormire ancora un po’? >> domando perché mi sembra veramente assonnata, lei annuisce ancora senza dire una parola. La prendo in braccio e la porto in salotto facendola stendere sull’enorme divano, le passo una copertina perché inizia a fare più freddo e le accendo la tv, dieci minuti dopo sta già dormendo. Mi siedo in parte a lei e mi metto a leggere un libro, mentre le immagini delle Winx, le preferite di Sophia, passano al televisore. Sono quasi le nove di mattina quando i miei pensieri cambiano direzione mentre leggo, inizio a pensare che Jorge in questo momento è nel suo letto a dormire e invece dovrebbe essere a lavoro, perché a quanto pare è bravo in quello che fa, allora perché perde tempo a fare cazzate? Dovrebbe essere più maturo e invece si comporta come un ragazzo di 17 anni che ha solo voglia di divertirsi e ha gl’ormoni impazziti. Appoggio il libro sul divano, guardo Sophia che respira piano e in modo regolare nel sonno, mi rendo conto che ha qualche somiglianza con Jorge, è così dolce e carina lei rispetto a suo fratello però, questi non sono aggettivi che si possono accumunare a lui. Mi alzo e vado al piano di sopra, mi decido a fare saltare fuori dal letto Jorge per spingerlo a fare di più, a essere più responsabile. Busso alla sua porta e nessuno risponde, ribusso e ancora niente. Qualcosa dentro di me si infastidisce, potrei aprire questa porta e trovarlo in compagnia di una delle tante ragazze che si porta a casa. Lentamente appoggio una mano sulla maniglia e la apro. La stanza è quasi buia, entra solo pochissima luce e riesco a vedere Jorge svaccato sul suo letto matrimoniale, non si muove, sembra beato tra i suoi sogni. Rimango a guardarlo per quasi un minuto quando mi rendo conto di sembrare una stalker, ma non sono riuscita a trattenermi nel guardarlo così, vulnerabile e tranquillo. Mi avvicino alle tende e le spalanco facendo entrare i raggi del sole che illuminano la stanza e Jorge, che dome al solito dorme in mutande e alla luce sembra una statua scolpita perfettamente. Smettila di pensare a queste cose, mi dico a me stessa. La sua bellezza mi disarma, ma lui rimane sempre Jorge e io non potrei mai essere attratta da una persona del genere. << Sveglia >> urlo io. Un lamento esce dalla bocca di Jorge che nasconde la testa sotto il cuscino. Mi avvicino a lui e glielo strappo via dalla grinfie, << Devi alzarti >> gli dico. << No che non devo >> ribatte con una voce assonnata, << Si invece >> affermo io con tono deciso, << Cos’è hai preso l’abitudine di svegliarmi in questi modi orribili? >> mi domanda lui prendo solo uno dei suoi occhi verdi, << Devi andare a lavorare >>, Jorge ridacchia e si copre il volto alzando le braccia e delineando ancor di più i suoi muscoli, afferro un suo braccio e glielo sposto dal viso, << Alzati >> ribatto ancora, mi osserva per un secondo e poi fa un sorrisino malizioso, << Preferisco stare nel letto, se vuoi unirti a me >> dice poi con una voce sensuale, io sgrano gl’occhi, << Piuttosto la morte >> ribatto, << Menti quanto vuoi Tinita ma sappiamo entrambi che non ti dispiacerebbe >>, io avvampo, il calore si propaga in tutto il mio corpo, una fiamma dento di me prende vita e il respiro aumenta, torno lucida pochi secondi dopo e il mio sguardo diventa diabolico, << Tinita? >> domando io ripensando alle sue parole, << Si dà oggi ho deciso di chiamarti così >> sorride lui mettendosi a sedere sul letto << Ti sta bene ed è Sexy >> i suoi occhi verdi mi scrutano attentamente guardando ogni centimetro del mio corpo, mi manca un battito e poi mi innervosisco ancora di più << Mi stai prendendo per il culo? Non chiamarmi mai così chiaro? >> urlo quasi, lui si mette a ridere, << Sei veramente difficile sai? >> chiede sedendosi sul bordo del letto, poggiando i piedi a terra con un balzo. Automaticamente arretro lasciando una certa distanza di sicurezza fra noi. Averlo troppo vicino alcune volte è troppo pericoloso. << Io sarei difficile? >> chiedo con una risata isterica, << Si, non sai divertirti, non ti lasci mai andare, sei sempre rigida e concentrata >> dice con una voce profonda alzandosi dal letto e venendo verso di me, mettendo bene in mostra il suo fisico, alto, muscoloso e ben definito. Quando ormai è praticamente a due passi da me, ricordandomi di quanto sia alto. Mi impongo di concentrarmi, << Dovresti essere più aperta >> parla ancora con quella voce, alzo i miei occhi nei suoi, per un secondo mi ci perdo dentro << Io non sono come le ragazze che frequenti tu, ho una dignità da mantenere e se mi comporto in questo modo e sono fredda con te è perché sei tu che mi fai essere così, perché mi irriti Blanco e non ti voglio intorno >>, lui sorride alzando il capo che era chino su di me, << Ora vestiti e poi vai a lavorare >> gli ordino quasi andando verso la porta, << So che mi preferisci in mutande >> dice malizioso, mi volto e noto che mi sta guardando il sedere e si sta mordendo il labbro, indignata gli faccio un gestaccio.
 
Prima di pranzo Jorge è uscito per andare a lavoro, << Posso lavorare anche da casa e comunque ci vado tutti i giorni nella mia azienda >> mi ha borbottato prima di uscire. Dopo pranzo Lodo passa a trovarci, le chiedo se un giorno le va di venire con noi a sentire Fran suonare al locale, << Certo che mi va ho voglia di scatenarmi un po’ >> ridacchia << Però non porto Charlie voglio essere libera >>, << Non sembra che ti piaccia molto >> le dico sinceramente, << Non è che non mi piace, è che è un avvocato come me, ed è abbastanza serio, lui è carino e tutto ma io mi sono sempre detta che non sarei mai stata con uno che fa il mio stesso lavoro, basto già io nervosa >> spiega lei << Però allo stesso tempo è dolce e gentile ed è molto carino >> fa una faccia buffa Lodo, io ridacchio << E tu con il tuo ragazzo? Ci sarà anche lui? >> chiede la mora, << No, non glielo chiedo neanche perché so già che non verrebbe mai >> questa cosa un po’ mi incupisce, l’unica cosa di Peter che non mi piace è che odia divertirsi come un ragazzo normale, lui ha altri gusti e non posso fargliene una tragedia, quindi accetto questa cosa, nessuno è perfetto. << Ma glielo dirai? Andrai in un club da sola magari non gli va giù l’idea di te in mezzo a un sacco di ragazzi >> mi guarda stranita lei, << Certo, non è un problema per lui se io mi diverto e poi comunque, vado a sentire mio fratello suonare e non ha rimorchiare >> la faccio semplice io, non sono di certo una di quelle ragazze che ci provano a destra e a manca con chiunque, come Stephie, penso a lei nella mia testa. << Puoi invitare anche Cande e il suo ragazzo >> le dico poi mentre Sophia mi chiede un bicchiere d’acqua ma è Lodo ad alzarsi per prenderglielo, << Si glielo chiederò ma sono sicurissima che verranno a loro piace ballare ci vanno spesso, sono due uragani, per questo sono perfetti insieme >> borbotta appoggiando il bicchiere d’acqua sul tavolo davanti a Sophia << Il loro è proprio vero amore >> continua lei e penso se io proverò mai quell’amore, quello che si legge nei libri, quello vero, puro, quello che anche se fa male vale la pena viverlo fino infondo. E’ quasi ora di cena, Jorge non è ancora rientrato e io sto giocando con Sophia in salotto, il piano forte attira la mia attenzione, mi ricorda mia madre, di come da piccola lei suonava per me, mi sedevo sempre in parte a lei mentre danzava con le mani suoi tasti e la sua voce riempiva il mio cuore, erano i momenti che preferivo, era come se ogni volta il nostro legame diventasse sempre più forte, una cosa che ci legava. << Vuoi che ti canti una canzone >> chiedo a Sophia e lei sorride con gl’occhi pieni di felicità << Si >> batte le mani lei. Mi metto a sedere al piano forte, lei si accomoda di fianco a me con ancora quel sorrido felice sul volto. Lentamente inizio a suonare, una canzone che mia madre aveva scritto per mio padre, loro due hanno un amore infinto che va oltre ogni cosa, e questa canzone mia madre me la cantava come ninna nanna quando ero piccola. Adoravo sentirla cantare per me, mi rendeva felice e mi faceva stare bene. I miei genitori mi hanno sempre amata incondizionatamente, sentimento che Sophia, Jorge e anche Lodo non hanno mai provato veramente, l’affetto di un genitore disposto a tutto per i figli, che attraverserebbe mari e monti per saperli al sicuro e felici. Sophia è incantata dalla musica, la canzone ha fatto colpo su di lei perché è un suono dolce e amorevole. “Te amo a ti” è il titolo e mia madre la scrisse poco prima che nascesse Fran, per mio padre, per dimostrargli quanto amore provava per lui, anche io vorrei un amore così profondo. << Jorge >> sento Sophia dire e faccio stonare il piano prima di fermarmi completamente, mi volto e vedo Jorge appoggiato al muro intento a guardarci, Sophia gli corre incontro e lui la afferra al volo prendendola in braccio. Io sono imbarazzata, spero non sia lì da molto tempo, spero sia appena arrivato e abbia sentito poco, non amo molto che la gente mi senta cantare in questo modo, è abbastanza intimo per me esprimermi in quel modo, è sempre stata una cosa di famiglia e volevo solo far sentire Sophia amata e non abbandonata. << Tini mi sta cantando una canzone >> sorride lei in braccio al fratello, << Bene >> risponde lui << E ti è piaciuta? >> gli domanda, annuisce << Ha la voce di angelo >> esclama Sophia entusiasta, lui guarda me che sono ancora seduta sullo sgabello del pianoforte e vorrei sprofondare, << Sophia vai a lavarti le mani che è ora di cena >> borbotto io per distogliere l’attenzione, Jorge la appoggia a terra e io mi avvio verso la cucina, << Come mai sei ancora qui? >> mi chiede lui, << Rimango a dormire tua madre è partita torna domani >>, fa uno sguardo confuso e capisco che lui non ne sapeva nulla, il suo viso si rabbuia << Come al solito >> borbotta prima di salire le scale e riesco a sentire il suo fastidio.


P.S: Eccovi il capitolo. Spero che sia di vostro gradimento. Stanno succedendo un pò di cose, e ne succederanno ancora molte durante la storia. Grazie a chi legge la mia storia davvero. A presto con il prossimo capitol!
 

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Capitolo 10
*** Noiosa. ***


Alzo gl’occhi al cielo e guardo Mechi seduta difronte a me al tavolo della cucina. << Ok Signora Clarke >> dico prima di riattaccare la chiamata. << Che succede? >> mi chiede la bionda intenta a gustarsi la sua tazza di caffè. << Sophia è a fare una visita mi ha chiesto se posso passare a prenderla >> le rispondo, << E allora perché hai alzato gl’occhi al cielo? >> ridacchia lei, << Perché è la signora Clarke mi fa sempre alzare gl’occhi al cielo >> le rispondo con fare ovvio. << Sei pronta domani sera? >> le chiedo poi guardandola con sorrisino stronzo, << Tini dobbiamo solo andare a sentire Fran suonare non mi sposo >> borbotta lei alzandosi dalla sedia, riesce ad essere splendida anche nel suo camicie bianco. Mechi mi ha sempre ricordato un angelo, quella cascata di capelli biondi, le labbra rosa e la pelle chiara, come può non piacere, come può non piacere a Fran? << Sai l’alcool, l’adrenalina e il divertimento, può succedere di tutto >> faccio spallucce io, << Ci sarà un sacco di gente dell’università, è da un sacco che non andiamo a quel Club, ti ricordi quando eravamo due studentesse e ci andavamo spesso? >> chiede per cambiare discorso, si nota che è un po’ nervosa, << Già è da tanto che non ci andiamo, ci sarà ancora Jason il barista? >> le chiedo ridendo, io e Mechi ci divertivamo spesso a prenderlo in giro, << Sarà meglio di no per lui >> risponde lei ridendo insieme a me. Saluto Mechi prima di uscire per andare a lavoro, quando arrivo alla villa è silenziosa e vuota. Preparo il pranzo prima di andare a prendere Sophia e le lezioni di oggi pomeriggio, intanto che aspetto le undici e mezza mi siedo sul divano cercando qualcosa in tv da guardare, anche se so già che non c’è nulla che mi interessa, quindi afferro il mio libro e mi metto a leggere. Entro così tanto in quel mondo che non vedo più quello che mi circonda, sparisco nelle mie fantasie, nelle storie fantastiche di questi libri, mi immedesimo nei personaggi, nei loro grandi amori. Qualcosa che si muove distrae la mia attenzione, mi volto e vedo Jorge che mi sta guardando, << < Che hai da star lì a guardare? >> domando con il viso contrariato, lui fa una risatina << Stavo cercando di capire quanto tu sia noiosa >>, << Ah Ah >> rispondo io sarcasticamente, << Non mi hai nemmeno sentito entrare >> mi fa notare lui, << Ero concentrata >> faccio spallucce io girando una pagina del libro senza staccare gl’occhi dalle parole. Lui mi scruta attentamente << Dov’è Sophia? >> mi chiede poi non vedendola nei paraggi, << E’ a fare una visita, fra poco devo andare a prenderla >>, << Poteva dirlo a me >> ribatte lui, ovviamente si riferisce a sua madre. << Forse non sapeva se saresti tornato >> dico come per prenderlo in giro, Jorge non è un tipo affidabile, torna e va quando gli pare quindi mi sembra ovvio che la madre abbia chiesto a me di andare a riprenderla. Lui continua a guardarmi mentre io faccio scorrere i miei occhi sul libro, << Posso venire? >> mi chiede con una voce bassa e quasi con un pizzico di risentimento, alzo lo sguardo su di lui, i miei occhi scuri nei suoi verdi, vedo che c’è qualcosa che lo turba, << Se non fai lo stronzo >> rispondo, << Non so se posso promettertelo >> sorride lui salendo le scale, << Fra pochi minuti andiamo >> gli urlo io. In macchina il silenzio è imbarazzante, sto guidando dopo che abbiamo litigato su chi dovesse stare al volante, la macchina è mia quindi guido io. Lui ogni tanto volta lo sguardo su di me che sono concentrata nel traffico, << Dovevo guidare io >> dice poi per stuzzicarmi, << Smettila ti ho permesso di venire con me non di rompermi le palle >> lo rimprovero, il traffico mi ha sempre fatto innervosire, << Calmati noiosetta >> mi scherna lui e io lo fulmino con i miei occhi, ora mi ha veramente stufato, << Non chiamarmi così >>, << Va bene Tinita >> sorrise maliziosamente, << Nemmeno in quel modo >> punto un dito contro di lui, minacciandolo e lui ride di gusto. << Mi piace quando fai la dura >> dice durante le risate e io lo colpisco con un pugno al braccio, << Ahia non rovinare questo bel ragazzo >> esclama, << Fottiti Jorge >>. << Comunque davvero la tua auto è piena di libri >> mi fa notare lui, lo so che nella mi macchina ci sono più libri che altro ma amo averli intorno a me, mi fanno sentire bene, << Romeo e Giulietta >> legge sulla copertina di un libro << Davvero cosa c’è di più noioso? >>, << Tu non puoi capire >> ribatto innervosita, << Come passi le tue serate rinchiusa in casa a sperare nel grande amore? >> mi sfotte lui e il sangue mi arriva dritto al cervello, << Io mi diverto >> ribatto arrabbiata, << Si certo >> controbatte << Si nota che sei una che sa divertirsi >>, << La smetti? >> chiedo cercando di non guardarlo perché probabilmente gli avrei tirato un pugno in faccia, << No, mi piace troppo prenderti in giro e poi dai Martina sei giovane dovresti saper divertirti e non stare a casa come i nonni >>, il mio nervosismo ha raggiunto il limite, << Allora perché domani non vieni con me a sentire mio fratello suonare così ti faccio vedere come ci si diverte! >> gli grido dietro arrabbiata, << Oh ci sto! >> risponde subito lui << Non posso perdermi Tini che si diverte >> ride lui prendendomi in giro. Cazzo. Penso tra a me ma cose mi è saltato in mente, perché non sono rimasta zitta.
 
<< Tutto ok? >> mi chiede Facu quando siamo fuori dal Club e stiamo aspettando Lodo e gl’altri, << Si sono solo un po’ nervosa >> ammetto anche se non me ne spiego il motivo, Mechi intuisce cosa mi prende, << Stai serena non succederà nulla >> mi rassicura lei nel suo vestito nero con delle trasparenze e un paio di tacchi altissimi. Fran è già entrato e Facu poco dopo sparisce nel Club per raggiungerlo e sistemare le ultime cose. La gente inizia ad arrivare, e piano piano il posto si fa sempre più affollato. E’ un club che di solito gl’universitari durante l’anno frequentano, io e Mechi abbiamo passato qui molte serate a ballare e a divertirci, perché anche io so divertirmi. << Wow >> sento una voce famigliare, quella di Lodo, << Sei splendida >> afferma quando mi abbraccia. Indosso un semplice vestito bianco, corto, che scende largo e con le maniche a tre quarti, i tacchi neri mi fanno sembrare molto alta. << Sei bellissima anche tu >> le dico e poi la presento a Mechi che fa un gran sorriso. << Lui è Ruggero >> mi presenta Cande quando si avvicina a salutarmi, il ragazzo dal viso vispo mi stringe la mano con un gran sorriso, << Allora ci si diverte? >> chiede lui mentre Cande fa la conoscenza di Mechi, << Si stasera ci si scatena, io e Tini venivamo qui spesso >> risponde Mechi gettando all’indietro i suoi capelli d’oro attirando occhiate di alcuni ragazzi presenti. << Allora entriamo >> sorride Cande super attiva, si nota che non vede l’ora di scatenarsi, << Dobbiamo aspettare Jorge >> alzo gl’occhi al cielo, << Già perché l’hai invitato? >> sbuffa Lodo << Se qualcuno mi si avvicina mi starà addosso >> continua lei, << Perché mi ha fatto sclerare >> borbotto io quasi triste, il fatto che Jorge sia qui non mi fa sentire serena come dovrei. Poi lo vedo arrivare, tutte lo vedono arrivare, siccome attira l’attenzione di molte ragazze, con i capelli scompigliati e la maglietta attillata che gli mette in mostra il fisico, in parte a lui Diego con un gran sorriso che fa l’occhiolino ha una ragazza che gli passa in parte. Jorge non sembra notare tutte quelle ragazze che sbavano ma guarda dritto verso di me, con uno sguardo misto tra lo stupore e la curiosità. << Perché l’hai portato? >> urla Lodo in parte a me, << Pensavo ti avrebbe fatto piacere >> la prende in giro lui e lei lo guarda con uno sguardo assassino, << Ci divertiremo Lodo >> gli borbotta Diego con un gran sorriso, << Mi devi stare alla larga >> lo minaccia lei con un dito e uno sguardo severo. Mi accorgo che Jorge mi sta ancora guardando, << Cosa c’è? >> chiedo incrociando le braccia sotto il seno, << Non sembri tu >> risponde lui con una voce sottile. Mechi mi trascina dentro dopo aver fatto la conoscenza di Diego, la musica già rimbomba nel locale, cerco di non pensare al fatto che Jorge sia qui con noi, voglio solo lasciarmi andare senza pensare di dimostrargli qualcosa, io sono Martina e io so divertirmi. Ci fiondiamo al bar dove Mechi ordina da bere per tutti, << A una serata di divertimento >> brinda lei prima di ingurgitare uno shottino tutto d’un fiato e noi la seguiamo. Afferro il mio cocktail e Jorge mi squadra strano, mi avvio in cerca di Facu per sapere quando suonerà Fran, più che altro avevo bisogno di allontanarmi da quei occhi ardenti che continuano a fissare ogni mia mossa. << Lo capirai quando suonerà Fran >> mi dice Facu con un sorriso mentre sta montando il suo mixer vicino al palco, non capisco la sua affermazione, << Vai a divertirti Tini >> mi incinta lui e ritorno dai miei compagni d’avventura. Lodo sta ridendo con Mechi, noto Cande già in pista con Ruggero che si scatenano, io sono un po’ imbarazzata per farlo, ho gl’occhi di qualcuno puntati sempre addosso. << Quindi anche tu bevi? >> mi chiede Jorge ridendo facendo poi un sorso dal suo bicchiere, io mi volto e lo guardo, << Sei venuto qui solo per prendermi in giro? >> domando voltandomi anche con il corpo verso di lui trovandomici difronte con pochi centimetri che ci dividono lui rimane impalato a guardarmi e il mio respiro si fa pesante. << Martina? Martina Stoessel? >> sento una voce incredula chiamarmi. Quando mi volto una figura conosciuta mi viene incontro, << Chris Anderson! >> lo guardo stupita io, lui mi abbraccia << Frequenti ancora questo posto? >> gli chiedo sciogliendo l’abbraccio, << Si ogni tanto >> mi sorride lui, è sempre stato bello, alto e il miglior giocatore di Football della mia università. Io ricambio il sorriso dolcemente << E tu sei sempre più bella >> mi squadra lui facendomi fare un giro su me stessa, Jorge appoggiato al bancone guarda la scena, << Sei sempre stata la mia cheerleader preferita >> mi fa l’occhiolino lui e sembra che ha Jorge gli vada di traverso il suo cocktail, << E tu il mio giocatore preferito >> ribatto, << Oh mio dio Chris! >> urla Mechi quando lo vede << Da quanto tempo! >> lo abbraccia lei, << Voi due siete ancora inseparabili? >> ci guarda, << Certo! >> gli sorride Mechi stringendomi un po’ a se, << Sono qui per una festa di compleanno, se non mi faccio vedere il mio amico si arrabbia però dopo voglio un ballo! >> ci dice con quel suo sorriso stupendo, dai denti perfetti, << Ok >> gli rispondo, << Mi ricordo ancora come ti muovi >> fa un sorrisetto malizioso lui quando si allontana tra la folla.
 
<< Eri una Cheerleader? >> mi chiede Jorge, << E’ così difficile crederlo? >> gli chiedo sgranando gl’occhi, << Chi era quel figo? >> mi chiede Lodo avvicinandosi e Jorge la guarda male, << Era il capitano della squadra di Football della mia università, per due anni sono stata la sua Cheerleader poi lui ha finito il college e non ci siamo quasi più visti >>, << Tu facevi la Cheerleader? >> mi chiede stupita Lodo, << Si e non è una cosa strana, e poi mi davano i crediti >> faccio spallucce, << Non si direbbe >> fa spallucce lei, << Visto non solo l’unico che non ci crede >> mi fa un sorrisetto bastardo Jorge, mi volto verso il bancone, sulla parete ci sono le foto delle squadre di Football e di Cheerleader che frequentavano quel posto, perché per lo più era frequentato da ragazzi dell’università, << Là! >> urlo io sopra una musica indicando una foto, Lodo socchiude gl’occhi per guardare meglio e Jorge la segue, la foto della mia squadra di Cheerleader di cui ero anche capitano, Lodo spalanca la bocca e Jorge continua a guardare la foto, che mi ritrae nella divisa blu, bianca e rossa dell’università e in parte a me una sorridente Mechi, << Rimanete a fissarla quanto volete io vado a ballare >> dico sentendo l’alcool impossessarsi del mio corpo, inizia a fare effetto e sento la voglia di muovermi a ritmo di musica. Cerco Mechi con lo sguardo quando vedo Diego afferrare Lodo dal dietro e sollevarla da terra, si becca uno schiaffo sulla testa e lui si mette a ridere. Quando vedo la chioma bionda in mezzo alla pista la raggiungo, in patre a lei Cande che si muove in modo sexy seguita da Ruggero che la mangia con gl’occhi. Quando Mechi mi nota mi passa il bicchiere che ha in mano e faccio un grande sorso, stasera niente e nessuno potrà rovinarmi la serata. Inizio a muovermi a ritmo di musica, sono sempre stata brava a muovermi, a ondeggiare i fianchi, fare la cheerleader mi ha aiutato molto ma già da piccola saltellavo qua e là quando sentivo la musica. Mi lascio trasportare, chiudendo gl’occhi e facendo in modo di sentirmi al centro del mondo, come se niente e nessuno ci fosse intorno a me. Finalmente dopo tanto tempo mi sento liberà, il calore mi fa luccicare la pelle sotto le luci che si muovono del Club, Mechi ogni tanto mi afferra la mano per farmi ballare con lei, urla, salta e poco dopo anche Lodo si unisce a noi, per scappare da Diego. Mentre mi muovo alcuni ragazzi cercano di avvicinarsi a noi ma io li respingo in modo educato, poi qualcosa dentro di me cambia quando noto che Jorge mi sta fissando, seduto su uno sgabello con un bicchiere in mano, in parte a lui Diego che ordina da bere. La pelle mi prende fuoco, sento i suoi occhi intensi scrutarmi, me li sento addosso e l’alcool di certo non mi aiuta a stare calma. << Qualcuno ti sta letteralmente mangiando con gl’occhi >> sento dire vicino all’orecchio e Mechi mi sorride maliziosa, << Non iniziare Mechi >> la rimprovero io << Ma è vero >> ridacchia tornando a muoversi. Prendo un altro cocktail e decido di uscire all’aria aperta per prendere un po’ d’aria fresca. Questa serata sarebbe andata molto meglio se non ci fosse stato Jorge che mi scruta per vedere ogni cosa che faccio. Quando finalmente riesco a respirare e a riprendermi da tutto il calore che provavo inizio a rilassarmi. Butto giù un sorso del mio cocktail. << Ciao Dolcezza >> mi dice qualcuno, quando mi volto un ragazzo si sta avvicinando a me, ubriaco fradicio o almeno sembra, << Cosa ci fai qui tutta sola? >> mi chiede, io non rispondo e cerco di ignorarlo, << Ti va di bere qualcosa insieme a me? >>, << No grazie >> rispondo pacata, << Su dai! >> insite lui, << Non mi va e sono qui con i miei amici >>, o almeno alcuni dei miei amici penso tra me, << Ma possiamo divertirci >> continua lui afferrandomi un braccio << Sei davvero uno schianto e che gambe >> ansima quasi, cerco di strattonare via il mio braccio dalla sua presa ma lui la tiene ben salda << Dai non fare la difficile >>, << Lasciami >> urlo con lo sguardo arrabbiato. Lo fisso negl’occhi minacciosa, << Lasciala >> sento poi qualcuno dire e senza nemmeno guardare riconosco la voce di Jorge, << L’ho vista prima io >> ribatta stupido il ragazzo, non sono un oggetto da contendere penso tra me e queste cose mi fanno proprio ribrezzo. Perché la gente non mi lascia mai in pace e devo sempre finire in queste stupide e ridicole situazioni. << E’ la mia ragazza quindi la lasci subito >> esclama Jorge con un tono autoritario e di sfida. Si è affiancato a me e guarda a muso duro quel ragazzo ubriaco, << Ok amico, mi dispiace non lo sapevo >> arretra alzando le mani come per scusarsi. Lo vedo scomparire all’interno del club e rimango li impalata in silenzio, << Potresti anche dire Grazie >> mi scherna Jorge che ora mi sta guardando, io poso il mio sguardo sul suo, << Grazie >> borbotto imbarazzata, perché lui deve sempre comparire in questi momenti, << Ti ha fatto del male? >> chiede prendendomi il braccio che il ragazzo mi teneva stretto nelle sue grinfie e perlustrandolo in cerca di qualche graffio o livido. Quel contatto mi fa venire la pelle d’oca e allontano subito il mio braccio dalla su presa, << Sto bene >> dico veloce abbassando il capo, << Io rientro >> dico incamminandomi dentro il club, sentendo gl’occhi di Jorge fisarmi.
 
<< Dove sei stata? >>, mi chiede Mechi al bancone che sta chiacchierando con Lodo e Cande, << Avevo caldo sono uscita a prendere una boccata d’aria >> spiego. Mechi ordina un altro shottino e noi ragazze brindiamo alla serata. << Diego continua a starmi addosso >> alza gl’occhi al cielo Lodo che è splendida sotto le luci del club che la illuminano nel suo vestito dorato, << E’ sempre stato innamorato di te Lodo cosa pretendi? >> borbotta Cande scolandosi qualcosa dal suo bicchiere, << Diego è innamorato di te? >> chiede Mechi curiosa, a lei piacciono i pettegolezzi, << Non è innamorato di me mi sta solo addosso >> risponde la mora, << Io credo che lo sia >> faccio spallucce e Lodo mi fulmina, << Perché credete a questa fesseria, Diego mi prende in giro e basta, non lo conoscete bene come lo conosco io >>, << Forse è proprio per questo che ti sbagli e non noti che è davvero cotto >> le fa notare Cande << E poi ammettilo che qualche pensierino l’hai fatto >> la stuzzica la rossa facendo quasi arrossire Lodo, << Non fare così pensa che a Mechi piace mio fratello >> rido prendendo un altro sorso dal mio bicchiere, ormai l’alcool ha annullato i miei freni, << Tini è un segreto >> mi riprende Mechi, << Raccontaci tutto >> borbotta la rossa curiosa e insieme a lei anche Lodo sembra molto interessata. Una musica quasi riconoscibile suona nel club, mi sembra di riconoscerla quando mi accorgo che Fran è salito sul palco, << Fran! >> urlo a Mechi che subito presta la sua attenzione a mio fratello. Una voce femminile inizia a cantare, una voce che io conosco e delle parole che io conosco, << Ya no hay nadie que nos pare, ahora que lo empezaste, aunque lejos mio estes, tu amor en mi cuorpo late >> dico cantando insieme alla musica e mi manca il respiro, << Sai questa canzone? >> mi chiede Lodo quando mi vede immobile e lo sguardo di Mechi puntato su di me fa capire che anche lei ha capito, << Sei tu! >> urla la bionda << E’ la tua voce >>. Mi vengono i brividi. Quella è la mia canzone, cioè è una canzone che mi sono divertita a scrivere, quando eravamo in Argentina poco prima che Fran partisse per il suo viaggio. Lui si diverte spesso a registrarmi quando canto e ricordo benissimo quell’estate quando cantavo sempre questa canzone che avevo scritto. Ovviamente lui ha inserito una base molto ritmata e ci ha messo sopra la mia voce, e io vorrei salire sul palco e ucciderlo, << Sei tu che canti? >> mi chiede Cande scioccata << Però sei brava >>, << Si che lo è >> borbotta Mechi << Ma credo che in questo momento voglia uccidere Fran >>, << Hai davvero una voce bellissima >> mi dice Lodo << Non dovresti prendertela >> fa spallucce lei. Io lo ammazzo, penso solo a questo a quanto vorrei ora Fran davanti a me per prenderlo a sberle, non può fare così, non può prendere la mia voce e farla sentire a tutta questa gente, poi canto con un timbro abbastanza sensuale, per fortuna nessuno sa che sono io a parte Mechi e ora anche Lodo e Cande. << Però è veramente bravo tuo fratello, io vado a ballare >> saltella Cande verso la pista seguita da Mechi, Lodo viene attirata da Diego che la fa ballare e per una volta lei si lascia andare. Io sono ancora impalata a guardare Fran dalla pista da ballo, << Però… continui a sorprendermi >> mi sento dire all’orecchio, mi volto per trovarmi Jorge difronte, io lo guardo facendo finta di non capire, << So che è la tua voce >> borbotta lui << E’ facilmente riconoscibile, non credevo che potessi essere così… >> e tiene la frase sospesa in aria mordendosi il labbro, almeno ha capito che non sono noiosa penso tra me e me. << Sei carina quando diventi rossa >>, dice lui con un timbro basso, << So divertirmi anche io Blanco, non sono noiosa come dici >> ribatto guardandolo profondamente negl’occhi e lui in qualche modo si irrigidisce. Senza dire un’altra parola me ne vado, raggiungo le ragazze e mi metto a ballare con loro quando finalmente la musica cambia e la mia voce scompare. Grazie a Dio poco dopo non vedo più Jorge in giro che mi squadra da capo a piedi, mentre ballo, così Mechi finisce di prendermi in giro. Ruggero ci fa ballare tutte una alla volta, è una forza della natura, Lodo si sta divertendo un sacco anche se Diego le sta praticamente appiccicato, ogni tanto lei gli dà un contentino e balla con lui e stranamente ogni tanto li vedo ridere insieme. La mia attenzione viene attirata da Jorge che sta parlando con una ragazza, non riesco a vederla bene ma mi sembra molto famigliare, quando la riconosco il sangue mi si raggela, afferro Mechi e indico il punto dove Jorge sta sorridendo a lei, Lucy Branner. << Oddio vai subito a toglierlo dalle sue mani >> mi dice lei con gl’occhi sgranati dallo stupore. << Vai tu perché io? >> le chiedo, << Perché è te che ha sempre odiato di più >> ammette lei << Mi dispiace ma è la verità >> fa spallucce. Prendo un po’ di coraggio e mi avvicino a loro due, ovviamente bevo un sorso dal bicchiere di Mechi prima di andarci, per sentirmi più decisa. << Ciao Lucy >> la saluto quando è ancora girata di schiena, lei si volta e fa un sorriso beffardo, i suoi capelli biondi e lunghi le ricadono sulla schiena nuda e i suoi occhi azzurri mi fissano, << Martina Stoessel >> dice lei con un tono quasi disgustato << Cosa ci fai qui? >> mi chiede mentre l’attenzione di Jorge si accende, << Quello che fai tu >> rispondo ovvia, << Scusami ma sono occupata con questo splendido ragazzo >> fa un sorrisino e si rivolta verso di lui, << Si lo so ma… Jorge c’è Lodo che ti cerca >> sorrido io quando Lucy di scatto torna a guardarmi, incredula del fatto che io conosca Jorge, << Sei sempre in mezzo >> borbotta alzando gl’occhi al cielo e scrutandomi in malo modo, << Ciao Jorge ci sentiamo presto >> fa un sorriso sexy rivolto a lui e poi sparisce. Io incrocio le braccia al petto e abbasso lo sguardo, << Tra tutte proprio lei? >> chiedo << Non puoi farti una a caso? >> chiedo innervosita, << Gelosa? >> domanda lui sorridendo, << No, è che lei la odio >> gli spiego in grandi linee, << Si ho notato che c’era dell’astio tra di voi >> dice con fare ovvio, << La odio >> borbotto a bassa voce più a me che a lui, << Cosa ti ha mai fatto? >> chiede ridacchiando, << Eravamo rivali, lei voleva essere il capo Cheerleader ma non è mai riuscita a battermi e ha cercato di farmi passare l’inferno all’università ma non ci è riuscita molto >>, lui ride ancora più forte, << Vi odiate solo per questo? >> mi chiede, << No anche perché ha preso in giro mio fratello >> esclamo infuriata e non mi va proprio di raccontare la mia vita privata a uno come Jorge. Ad un certo punto Fran e Facu compaiono dopo aver finito di suonare. Io lo squadro male, << Come ti sei permesso? >> chiedo io, << Lo sapevo che si sarebbe arrabbiata, borbotta Facu, << Mi dispiace sorellina >> si scusa lui grattandosi la testa << Ma devi ammettere che è spettacolare >> continua. Gli do una pacca sul braccio << Non farlo mai più senza il mio permesso >> ribatto. << A me è piaciuta >> parla poi Jorge << Sei in gamba >> dice rivolto a Fran, << Grazie davvero >> si entusiasma lui. << Fran, Facu… Lui e Jorge >> li presento e Fran cambia sguardo capendo che è quel Jorge, << Piacere >> si stringono la mano quando Facu stringe quella di Jorge lui gli sorride << Tu sei il ragazzo di cui Alba parla >>, << C-cosa? >> farfuglia imbarazzato Facu. Machi come un treno in corsa si catapulta tra le braccia di Fran, << E’ stato grandioso! >> urla lei << La voce di Tini poi, gran colpo di scena >>, l’alcool sta facendo i suoi effetti su Mechi che non si rende conto di essere stretta dalle braccia di Fran. Dietro di lei arrivano anche gl’altri che presento a Fran e lui riceve i complimenti da tutti. << Lei è Cande, lui Ruggero >> borbotto indicando, << Lei è Lodo e lui Diego l’amico di Jorge >> continuo io, << Sono anche il ragazzo di Lodo >> dice serio Diego, << Non è assolutamente vero >> si mette le mani sui fianchi Lodo con uno sguardo severo << E non lo sarai mai >> io scuoto la testa incredula dei loro teatrini. Facu, che ormai è di casa in quel club, offre da bere a tutti. Facciamo un brindisi a Fran, come un gruppo di amici, come se ci conoscessimo da sempre. Ruggero e Fran sono immersi in una conversazione, sembrano andare d’accordo e sembrano immersi nel parlare di musica, la nostra attenzione viene attirata da una ragazza, probabilmente ubriaca, che si avvicina a Fran, << Sei fantastico >> gli farfuglia gettandosi fra le sue braccia e appoggiando le labbra su quelle di mio fratello incredulo. Mechi dal volto paonazzo si fionda tra i due mettendosi in mezzo a braccia spalancate, Fran indietreggia, << Che diavolo fai? >> dice minacciosa la bionda, la ragazza si mette a ridere per poi tornare seria una volta visto lo sguardo minaccioso di Mechi. Fran mi guarda e io mi metto a ridere, circondata dai visi sbalorditi degl’altri. << Dovresti fermarla prima che si scagli addosso come un leone affamato >>, lui continua a guardarmi, << Potresti anche rassicurarla >> borbotto poi io con fare innocente, ciondolando. Il viso di Fran si accende, << Oh dai Fran chi vuoi prendere in giro >> gli dico spingendolo verso Mechi. Lui titubante si avvicina a lei, che guarda ancora severa la ragazza. Lui le tocca una spalla e al suo tocco lei si gira, lui come un bambino di quattro anni gli sorride e poi gli afferra il volto dandole un bacio intenso. 


P.S: Ciao a tutti! Eccovi il capitolo spero che vi piaccia. Iniziamo a vedere degli avvicinamenti, scopriamo qualcosa su Martina e Fran e Mechi finalmente! A presto con il prossimo capitolo dove vedremo le ripercussioni di questo bacio e molto altro. Grazie a tutti! 
 

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Capitolo 11
*** Non fa per te. ***


Sono le undici di mattina quando mi alzo dal letto. E’ domenica è ho postumi della serata. Sono successe così tante cose che faccio pure fatica a ricordarmele e sono ancora arrabbiata con Fran per aver usato la mia voce senza permesso. Un motivo in più per Jorge di sfottermi e prendermi in giro, penso dentro di me. Scendo in cucina ancora in pigiama, preparo una tazza di caffè bollente sperando che mi dia la carica che in questo momento non ho. Mi siedo al tavolo con ancora gl’occhi mezzi chiusi, inizia a fare freddo, l’aria quasi ghiacciata entra dalla finestra aperta facendomi venire qualche brivido. << Pss >> sento bisbigliare, mi guardo in giro e quando alzo la testa verso le scale vedo solo la testa di Mechi che compare. Io la osservo confusa, << Cosa stai facendo? >> chiedo io con uno sguardo stupido, << Fran è lì? >> parla pianissimo la bionda, io scuoto il capo, so già che questi due mi faranno impazzire. << No Mechi Fran deve essere già uscito >> le dico e lei tranquilla scende dalle scale. Sembra imbarazzata, osservo tutte le sue mosse mentre si prepara anche lei una tazza di caffè fumante. Cosa diavolo gli frullerà nella testa? << Mechi tutto ok? >> chiedo io scrutandola, lei si volta con gl’occhi spalancati << No tini >> borbotta << Tuo fratello mi ha BACIATA >> scandisce bene l’ultima parola urlandola a bassa voce, << Non è quello che volevi? >> gli chiedo non capendo dove sta il problema, << Si che lo volevo ma ora sono imbarazzata, insomma è tuo fratello… >>, << No non mettermi in mezzo >> le punto un dito contro << Non provarci neanche sono solo affari vostri >>. Lei sbuffa e si siede al tavolo, << Cosa dovrei fare ora? >> chiede lei mettendosi le mani sul volto, << Mi sento una bambina >> ammette lei. Io ridacchio, << Non c’è niente da ridere >> mi guarda in malo modo mentre si raccoglie i capelli biondi in uno chignon basso e scompigliato. << Non capisco di cosa ti preoccupi, credo che tu gli piaccia se no non credo ti avrebbe baciata >> faccio spallucce, << Si ma, CHE IMBARAZZO >> ripete. Il mio telefono suona e annuncia che è arrivato un messaggio, lo leggo sotto lo sguardo incuriosito di Mechi, << Chi è? >> domanda, << Peter mi ha solo detto a che ora passa a prendermi stasera >>. Ogni secondo che passa Mechi si innervosisce sempre di più, con la paura che Fran ritorni a casa, ma prima o poi dovrà affrontarlo. << Non capisco perché tu sia così nervosa per un bacio >> le faccio presente io e lei mi fulmina con lo sguardo, << Stai zitta, tu ti innervosisci solo perché Jorge ti guarda >> borbotta lei con un ghigno sul viso, << Cosa c’entra ora? E’ diverso io mi innervosisco perché lo odio e perché mi dà sui nervi >> spiego io, << Certo Tini, Certo! >> parla lei facendomi un sorriso beffardo, << Magari si è pentito >> continua lei a dire poco dopo con la faccia un po’ triste. Quando sto per ribattere la porta si apre e Fran fa capolino con in mano alcune borse. Mechi si irrigidisce, si alza di scatto facendo quasi cadere all’indietro la sedia, << Vado a fare la doccia >> dice scappando al piano di sopra. << Cosa gli prende? >> chiede Fran avvicinandosi a me, io lo guardo storto, << Sul serio? >> gli chiedo seguendolo con lo sguardo << Dopo che l’hai baciata ieri sei scomparso >> gli faccio notare, << Non è colpa mia >> fa spallucce lui << Il proprietario del locale mi ha trascinato via per parlare delle date in cui devo andare a suonare, quando sono tornato a casa lei già dormiva >> borbotta, << Faceva finta di dormire Fran, sei un idiota >> ho l’espressione seria quando lo dico, << E io che ne so, l’ho vista dormire nella sua stanza e non volevo svegliarla, mica posso immaginarmi che faceva finta >>… << Cosa dovrei fare? >> mi chiede poi << E come facevi a sapere  che mi piace Mechi >> domanda ancora abbassando la voce, << Dovresti parlargli, davvero Fran potrebbe sclerare >> ridacchio io << Ed era palese che ti piacesse, non ne ero sicurissima ma si notava un certo interessamento da parte tua nei suoi confronti, ti conosco bene >> borbotto io, << Non so cosa dirgli comunque >> farfuglia impacciato, << Oddio Francisco Stoessel che si intimidisce difronte a una ragazza da quando? >> affermo stupita io sgranando gl’occhi e poi mi metto a ridere, << Non prendermi in giro… E’ diverso non è una qualunque >> spiega lui imbarazzato, e ha ragione Mechi non è una qualunque e lui la deve trattare bene perché lei rimane sempre la mia migliore amica e non importa se lui è mio fratello se le fa del male se la dovrà vedere con me. << Non ridere tanto Tini tu sei quella che arrossisce ogni volta che quel Jorge ti guarda o ti parla >> mi scherna lui siccome l’ho preso in giro, io spalanco la bocca << Non è assolutamente vero >> ribatto subito  e con uno straccio colpisco Fran sul braccio.
 
Mechi prima di cena è andata a lavoro, ha il turno di notte ed è rimasta chiusa nella sua stanza tutto il pomeriggio dicendo che doveva studiare una nuova tecnica ospedaliera. Io squadravo Fran per incoraggiarlo ad andare da lei, ma anche lui si sentiva in imbarazzo, ho già capito che dovrò farli parlare con la forza. << Io esco >> borbotto a Fran, << Ancora con quel noioso di Peter? >> mi chiede lui squadrandomi da capo a piedi, << Si >> rispondo soltanto e esco senza dire più una parola. Non mi andava di sentire i suoi discorsi su Peter e nemmeno le sue raccomandazioni. Peter è accostato con la macchina davanti casa, lo raggiungo salendoci. << Ciao >> lo saluto io dandogli un leggero bacio sulle labbra e sorridendogli, << Sei stupenda >> borbotta lui guardandomi. Indosso un vestito corto e nero, molto semplice ma che mi sta molto bene e un capotto per coprirmi. Mi porta a cena in posto stupendo. Un ristorante situato sul tetto di un edificio altissimo, da lì riesco a vedere quasi tutta New York e un pezzo di Central park illuminata dai lampioni. Mi gusto la vista mentre Peter mi abbraccia dal dietro dandomi qualche bacetto sul capo ogni tanto, << TI sei divertita ieri sera al club? >> mi chiede lui. Io mi volto trovandomelo molto vicino, << Si è stata una bella serata, movimentata anche >> gli sorrido, lui mi bacia in un modo più dolce del solito e poi mi passa un bicchiere di vino che io sorseggio. Il suo sapore è davvero buono, chissà quanto costa. << Non mi piacciono molto quei posti >> dice poi lui << Preferirei che non ci andassi, poi non ci sono io e non posso tenerti d’occhio >> mi scruta lui per vedere la mia reazione, << Devi stare tranquillo non mi succederà niente e poi con il lavoro e gl’impegni miei e di Mechi non abbiamo molto tempo per andarci, volevamo sentire solo Francisco suonare >> gli spiego anche se mi ha dato fastidio il fatto che a lui non andasse bene, la vita è mia credo di poter scegliere dove andare, << Hai 24 anni Martina è ora di crescere e smetterla con quelle stronzate da adolescenti >>, io mi volto a guardare il panorama per nascondere il fastidio di quelle parole. Certo sto crescendo ma divertirmi mi fa sfogare da tutti i problemi e dalle pressioni che la vita mi offre. Andare a teatro sicuramente non mi farebbe sfogare come vorrei e poi ho tutto il diritto di divertirmi come piace a me, << Non preoccuparti non andrò a ballare molto presto >> borbotto continuando a guardare l’orizzonte. Il silenzio si fa lungo, rimango per qualche minuto zitta a guardare le milioni di luci che sovrastano New York. Ho una stana sensazione, il sangue inizia a scorrere più forte nelle vene e la mia pelle si fa più calda. Ancora con le mani di Peter avvolte al mio corpo dal dietro mi volto notando due occhi verdi, quei due occhi verdi e mi manca il respiro. << Tinita che piacere vederti >> sorride prepotente Jorge avvicinandosi con un bicchiere di non so cosa in mano. Peter fa uno sguardo confuso per via del soprannome e di Jorge che mi guarda attentamente, << Jorge >> dico con una voce strozzata, la presa di Peter diventa più forte intorno alla mia vita. Il respiro mi si è mozzato e credo di essere bordeaux in viso, << Cosa ci fai qui? >> chiedo impaziente, lui si volta come per indicare qualcuno << Sono venuto a bere con alcuni azionisti che oggi hanno comprato un mio prototipo >> dice per poi tornare a guardarmi e poi guarda Peter << Questo sarebbe il tuo ragazzo? >> si trattiene da una risata, Peter si irrigidisce << Davvero Tinita? >> continua lui spavaldo, << Jorge >> lo richiamo io, << Che diavolo vuoi? >> gli chiede Peter, << Da te assolutamente niente >> risponde sicuro di se Jorge per poi puntare gl’occhi su di me, << Credevo che i tuoi gusti fossero migliori >> continua lui da duro, nella sua giacca di pelle nera che fa contrasto alla maglietta bianca che mostra il suo fisico muscoloso, mentre Peter non si scompone nel suo completo elegante e dal cappotto lungo. << Giuro che se non lasci stare la mia ragazza te ne pentirai >> gli dice Peter cercando di fare l’uomo duro ma non ci riesce bene come Jorge, che si mette a ridere per quelle parole, << Cosa mi vorresti fare? >> chiede ma non riceve risposta << Perché io so cosa vorrei fare alla tua ragazza >> dice bastardo per indispettirlo e questo innervosisce anche me. Peter sta per scaraventarsi su di lui ma io mi volto e gli appoggio una mano sul petto, << Ti prego no non rovinare la serata >> gli chiedo implorante e poi mi giro verso Jorge quando vedo Peter calmarsi, << Vattene >> gli dico, lui mi sorride malizioso << Si me ne vado perché mi sento invecchiare velocemente ogni secondo che passa qui vicino a voi >> fa un ultimo sorso dal suo bicchiere e lo appoggia su un tavolino lì in parte << Ciao Tinita ci vediamo domani >> fa l’occhiolino e con fare da boss si allontana da noi.
 
<< Devi trovarti un altro lavoro >> esclama Peter arrabbiato andando, anzi correndo verso la sua auto, io con i tacchi impacciata lo seguo, << Cosa? >> chiedo io scioccata, << Non puoi rimanere in una casa con quello! >> urla lui << Non te lo permetterò >>, << Ma lui non mi farà mai nulla fa così perché è solo un esaltato che vuole farsi vedere >> gli spiego e lui si volta di scatto e mi schianto contro il suo petto, faccio un passo indietro e mi guarda frustrato, << Non lo devi ascoltare come faccio io >> gli dico appoggiandogli le mani sulle braccia come per tranquillizzarlo << Davvero fidati di me e quel lavoro mi serve >> continuo io sperando id calmarlo << Me la so cavare, ci ho avuto che fare per tutto questo tempo e non è mai successo nulla, fa solo il coglione ma non farebbe mai nulla per farmi del male e non mi toccherebbe mai >>. Lo so, io so che Jorge non è cattivo ma ha solo questo muro davanti a se che lo rende uno stronzo di prima categoria, perché so che in realtà Jorge dentro di se è a pezzi, so che è una copertura per non sentire più dolore. << Lo difendi? >> chiede lui arrabbiato ricominciando a camminare, << NO! >> urlo << Non voglio lasciare il mio lavoro e non lo farò >>, lui inchioda di nuovo << Se succede qualcosa, se ti tocca o dice ancora qualche stronzata giurò che si ritroverà sotto i ponti >> dice con uno sguardo minaccioso e io rimango zitta, che situazione del cazzo. << Ti riporto a casa non mi va più di stare in giro >> borbotta e rimaniamo zitti per tutto il tragitto. In macchina non parliamo, Peter sembra nervoso e io lo osservo con la coda dell’occhio per non farmi vedere. Quando arriviamo davanti casa mia, mi avvicino per salutarlo, lui mi afferra e mi dà un bacio appassionato, uno di quelli che non mi ha mai dato fino ad ora, << Tu sei mia >> dice quasi come uno che ha un ossessione, il tono arrabbiato e frustrato, << Non ti devi preoccupare >> rispondo io << Davvero >> cerco di rassicurarlo ma non sembra funzionare. Lo saluto scendendo dall’auto e lui parte veloce, lo seguo con lo sguardo finché non scompare dalla mia vista. Quando mi metto a letto inizio ad agitarmi, ripenso a quello che è successo e a quello che sarebbe potuto succedere se Peter si fosse scagliato su Jorge, le avrebbe prese probabilmente, Jorge è molto più grosso di lui e si allena, mentre Peter è un uomo a cui interessano solo gl’affari e i teatri. Chiudo gl’occhi cercando di addormentarmi e i miei pensieri iniziano a farsi spazio nella mia mente, mi immagino l’Argentina, la mia casa, io e mio fratello sulla spiaggia che ci divertiamo insieme a Mechi, penso ai miei genitori e a tutte le cose belle della mia vita per spazzare via l’agitazione, per riuscire ad addormentarmi con i miei ricordi felici, fino a quando due occhi verdi e un sorriso stupendo fanno breccia nei miei pensieri e riapro di scatto gl’occhi senza respiro. Dopo una notte quasi insonne a rimuginare su quello che è accaduto durante la mia serata con Peter mi faccio coraggio e scendo dal letto, pronta ad affrontare Jorge una volta per tutte, lo devo rimettere in riga, devo fargli capire che non può comportarsi così con me e nemmeno con Peter. Che non è nessuno per dire cosa sia meglio per me e non può fare il cazzone come gli pare e piace, deve darsi una regolata e non complicare la vita degl’altri solo per il gusto di farlo. So che in lui c’è qualcosa che non va, qualcosa che non riesco a capire, ma questa non è una buona scusa per comportarsi da stronzo. Mi stiro seduta sul bordo del letto e mi stropiccio la faccia. Il telefono mi suona e senza guardare rispondo, << Ciao tesoro >> la voce di mia madre rimbomba nelle mie orecchie e questo mi fa calmare. Mia madre ha sempre avuto questo effetto su di me, è in grado di riuscire a tranquillizzarmi solo sentendo il suono della sua voce sottile e melodiosa. << Ciao mamma >> borbotto io ancora assonnata, << Ti sei appena svegliata? E qualcosa non va! >> esclama lei, << Si mi sono appena svegliata, inizio a lavorare alle nove stamattina >> le spiego io, << Si ma sei strana >> continua lei, << No mamma va tutto benissimo >> le dico poco convincente, << E’ per un ragazzo vero? >> chiede lei, ha un intuito infallibile, mi chiedo se non sappia leggermi nella testa alcune volte perché capisce sempre se c’è qualcosa che mi turba, << E’ per Peter? >> continua quando io non rispondo, << No mamma, non è per Peter con lui va tutto bene >> le spiego, << Quindi c’è un altro ragazzo? >> chiede confusa, << No >> rispondo velocemente, << A me sembra di sì >>  riesco ad immaginarmela mentre alza le spalle come per  dire che non la posso fottere, << Non è per quello che pensi tu, mi sta addosso per irritarmi è come un odio profondo >> cerco di fargli capire, << Tra l’odio e l’amore che una linea sottile mia cara >>, io mi metto a ridere quasi in modo isterico, << No mamma fidati questo non c’entra niente con l’amore, è solo uno stronzo che fa il gradasso e pensa di dover piacere a tutte se no non è contento >> scuoto il capo io, << Tesoro sai come fanno i bambini quado si piacciono? >>, << Cosa stai dicendo? >> chiedo confusa << Si stuzzicano e si odiano >>.
 
<< Davvero? >> urla Mechi quando le racconto cosa è successo la sera prima, lei spalanca la bocca incredula, << Beh anche io non ti ci vedo molto bene con Peter, cioè è noioso >> ammette lei, << Anche tu con questa storia? Deve piacere a me e non a voi >> le faccio notare, << Lo so Martina non ti sto dicendo di lasciare Peter se tu stai bene con lui >> mi spiega lei sorridendo, << Però Jorge è Jorge >> continua e io la fulmino con gl’occhi e si mette a ridere, << Scherzo >> alza le mani come per arrendersi lei. << E tu quando hai intenzione di parlare con Fran? >> chiedo curiosa, << Stiamo parlando di te e non di me >> mi fa notare lei << E ora non riesco a pensarci ho sonno, sono distrutta e voglio solo toccare un letto >> borbotta per poi sbadigliare, si nota la sua stanchezza ma riesce ad essere splendida anche con il viso assonnato. << io vado ad affrontare il coglione pensa te che fortuna >>, lei ride salendo su per le scale, << Non essere troppo dura con lui >> dice sorridendo. Quando arrivo a lavoro entro in casa un po’ agitata, non posso fargliela passare liscia, dopo aver praticamente battibeccato al telefono con mia madre per le stupidate che ha detto mi sono decisa ad affrontarlo. Entro in cucina e trovo Sophia seduta al tavolo, lei mi sorride e mi viene incontro abbracciandomi. << Finalmente sei arrivata >> borbotta una voce dietro di me, non mi ero accorda che dietro al bancone della cucina c’era Jorge ce si beveva una tazza di caffè. Io mi volto e lo fulmino con lo sguardo, sorrido a Sophia << Tesoro perché non vai nella tua stanza dei giochi arrivo subito >> le dico e lei entusiasta annuisce correndo via e sparendo dietro la porta. Appoggio la mia borsa sul bancone difronte a Jorge, lui ridacchia << Sei arrabbiata >>, << Si che lo sono >> rispondo io, << Difatti era una affermazione non una domanda >> mi scherna lui con un sorrisino beffardo, << Non scherzare Jorge non sono in vena >>, lui si mette a ridere seriamente, << Jorge Smettila! >> gli urlo dietro ma lui non smette, << Dai Tinita… >>, << Ti ho detto mille volte di non chiamarmi così >> ribatto seria, << Ok… Ok >> alza le mani lui per arrendersi << Ma come fai a stare con uno del genere, non è alla tua altezza, sembra un nonno e voi due insieme fate ridere >>, il fuoco mi si accende nelle vene, eppure Jorge mi sta fissando negl’occhi dicendo tutto questo come se fossero cose reali e ovvie, << Ti giuro Jorge che ti ammazzo se non la pianti, non puoi fare così, prendere in giro chi ti pare, dire alle persone cosa pensi senza filtri e fregartene se le umili, sei stato uno stronzo e non a tutti importa ciò che pensi >>, lui si fa quasi serio e scuote il capo, << Puoi stare con chi vuoi Martina non mi importa, ma se solo perché ho detto quelle cose lui se l’è presa così tanto è perché infondo sa che non sei giusta per lui, anzi che lui non è giusto per te >>, << TU NON PUOI SAPERLO! >> gli urlo dietro cercando di colpirlo ma lui mi blocca il braccio e mi avvicina a se, << E nel profondo lo sai anche tu >> mi dice vicino al viso. E’ così vicino che i suoi occhi sembrano due pietre scintillanti, come due smeraldi. Le sue labbra così vicine a me, che si muovono quando scandisce le parole, il suo profumo dolce ma con una nota di amaro. Ho il respiro bloccato mentre la pelle dove lui mi ha afferrato sta bruciando. Ho un momento di lucidità e mi divincolo da lui, << Tu non sai niente di me! >> lo rimprovero << Non ti permettere mai più di parlare a Peter in quel modo o di prenderci in giro, non sei nessuno! >>, lui fa un sorrisino di scherno e io mi incupisco ancora di più, mi porto una mano chiusa a pugno al petto << Devi lasciarmi in pace Jorge, così ti fai solo odiare ancora di più >> afferro la mia borsa e a grandi passi mi avvio da Sophia, apro la porta, << Tu non mi odi Tinita >> lo sento dire prima di richiuderla. Per tutto il giorno non riesco a pensare ad altro, a Jorge e a Peter, al loro incontro, queste sensazione di disagio non mi abbandona nemmeno quando sto facendo lezione a Sophia. Sono quasi tutti ostinati a dire che Peter non è adatto per me ma solo per il semplice fatto che lui si comporta troppo da adulto e che io ho bisogno di altro, certo nessuno mi sta obbligando a lasciarlo ma questa cosa inizia a pesarmi, perché non posso stare con lui senza problemi? E perché Jorge non può lasciarmi in pace una buona volta? Devo davvero convivere con questa cosa finché lavorerò qui? Avere questi stupidi problemi per colpa di un ragazzo che non sa trattenersi e stare zitto? 


P.S: Ciao a tutti! eccovi il capitolo. Spero che vi sia piaciuto! Le cose si fanno difficili per Marina che mentre è fuori con Peter incontra Jorge. Cosa ne Pensate? Anche Mechi è confusa, più che altro imbarazzat per il bacio e i due si vergognano a parlarne. A presto con il prossimo capitolo!! <3
 

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Capitolo 12
*** Due persone diverse. ***


Erano passati ormai quattro giorni. Jorge cercava di parlarmi, di prendermi in giro ma io non lo degnavo di uno sguardo come se non esistesse. Non voglio più stare ai suoi giochetti che mi incasinano la vita. Voglio la mia pace e la mia tranquillità. Lui si arrese e decise di fare il mio stesso gioco, facendo in modo che io diventassi trasparente come lui lo è per me. Nessuna parola, nessuno sguardo, niente di niente. E mi va bene così. Mechi non è molto d’accordo sul mio atteggiamento nei suoi confronti, mi ritiene fredda e senza un po’ d’animo ma si azzittiva quando la squadravo male per quelle parole. Ormai ero arrivata al culmine, dovevo prendere le distanze. Esco dalla mia stanza pronta per andare al lavoro, il borsone già pronto per rimanere a dormire siccome la signora Clarke parte per degli impegni come è solita fare ogni tanto. Sta veramente poco a casa con i suoi figli, forse è per questo che sono così problematici, Jorge, solo lui lo è. Un rumore attira la mia attenzione e vedo Mechi uscire dalla camera di Fran e rimango sbigottita e lei impallidisce, << Cosa diavolo sta succedendo? > chiedo ad alta voce, << Shh >> urla lei << Vuoi svegliare tutto il vicinato >> sgrana gl’occhi, << Mechi cosa ci facevi nella stanza di Fran? >> domando io guardandola di traverso. Lei diventa rossa, << Abbiamo dormito insieme >>, spalanco la bocca e lei allunga le mani in avanti, << Non abbiamo fatto quello che pensi giuro >> farfuglia poi << Mi ha solo chiesto se volevo vedere un film, non abbiamo nemmeno parlato e ci siamo addormentati, che imbarazzo >> borbotta alla fine mettendosi una mano sulla fronte, << Io la trovo una cosa carina >> faccio spallucce e lei diventa ancora più rossa << Potreste stare insieme senza tutti questi problemi non trovi? >> le chiedo io con fare ovvio, << Tu cosa ne sai? >> mi fa notare, in effetti solo loro due possono sapere cosa provano e come affrontare i loro sentimenti, come io affronto i miei. << Ne parliamo domani quando torno, ora vado all’inferno >> alzo gl’occhi al cielo. << Potreste fare pace >> mi dice Mechi mentre scendo le scale e mi segue, mi volto a guardarla, più alta di me perché qualche gradino più su, << Io non faccio proprio un bel niente, non devo scusarmi di nulla, non sono io la stronza! >> spiego e mi dirigo verso la porta lasciando Mechi guardandomi ferma sulla scala scuotendo il capo, << Finirete per scannarvi >> urla lei. Per mia fortuna la mattina passa veloce, ho mandato un messaggio a Fran perché mi sono dimenticata a casa gl’appunti sul programma di Sophia per farmeli portare e lo sto aspettando, intanto che la piccola sta finendo di mangiare. Delle risate provenienti dall’atrio attirano la mia attenzione, quando vado a vedere chi è mi trovo davanti Jorge, Diego, Alba e Stephie. Mentre cammino verso di loro rimango per un secondo imbambolata quando noto che Jorge è a dorso nudo e sudato, con un pallone in mano. Mi ritrovo per terra pochi secondi dopo essere inciampata nel tappeto perché ero distratta. << Ti sei fatta male? >> mi chiede Jorge che in pochi secondi è già chino su di me, aiutandomi a rialzarmi, << Tini devi stare attenta! >> mi sorride Diego, mentre Stephie con le braccia incrociate al petto guarda in modo duro Jorge che ha tutte le sue attenzioni su di me, quando me ne rendo conto di avere un suo braccio ancora intorno alla vita lo scaccio, << Lasciami stare sto bene >> dico quasi cattiva, << Si esatto sta bene >> borbotta Stephie ingelosita. Alzo gl’occhi al cielo << Non fate casino >> urlo quando ormai sono di schiena e sto ritornando in cucina da Sophia, sento Stephie borbottarmi dietro qualcosa e Diego che la riprende. Il campanello suona. Mi giro di scatto, << Deve essere Fran, ho dimenticato a casa gl’appunti >> dico facendo retromarcia e tornando verso i quattro che sono ancora imbambolati nell’atrio. Spalanco la porta e mi ritrovo davanti Facu che guardo incredula. << Facu? >> esclamo io e sento qualcuno dietro di me allungare il collo per sbirciare. Alba. << Si Tini, scusami se non ti ho avvertito ma Fran mi ha mandato a portarti questi, è impegnato in una nuova canzone e non vuole distrarsi >> fa spallucce lui porgendo il mio faldone contenente gl’appunti, << Grazie mille >> gli sorrido io. << Alba andiamo muoviti >> ordina Stephie, quando mi giro sta salendo le scale seguendo Jorge e Diego. Mentre la ricciola è immobile che guarda verso la porta, anche se non riesce a vedere Facu. La spalanco per permettergli la visuale e lei arrossisce, << Ciao Alba >> la saluta Facu con un gesto e un sorriso, << Muoviti! >> urla ancora la voce di Stephie, << Non rompere >> ribatto io, << Fatti gl’affari tuoi rompi palle, su Alba! >> continua in un modo autoritario, come se fosse il suo capo. << Ciao >> dice lei imbarazzata correndo poi su per le scale e raggiungendo la sua amichetta arrogante.
 
<< Ciao Tini! >> sorride splendente Lodo entrando in cucina. Dopo essere state al Club, Lodo, è partita per qualche giorno per una conferenza sugl’avvocati e non ci siamo più viste. Lei mi abbraccia calorosamente, << Ben tornata! >> ricambio l’abbraccio io, Sophia gli salta in braccio e stringe le sue gracili braccia intorno al collo della sorella in modo forte, << Mi sei mancata >> dice Lodo a Sophia che gli fa un grande sorriso prima di riporla a terra. Gli racconto un po’ di quello che è successo in questi giorni che era via, tranne di quello che è successo tra me e Jorge… e Peter ovviamente. << Quindi stanno insieme o no? >> chiede confusa lei, << Che ne so io, non so cosa pensare si comportano come due ragazzini innamorati alla loro prima cotta >>, << Che cosa tenera >> dice lei e poi ridacchia seguita a ruota da me. << Sarebbero una bellissima coppia, tuo fratello mi sembra molto in gamba, potremmo andare ancora sentirlo >> chiacchiera lei tranquilla, io mi blocco un attimo pensando che a Peter non farebbe piacere sapermi ancora al club, a divertirmi, da sola, soprattutto ora che ha incontrato Jorge e non gli è andato a genio. << Si è in gamba deve solo imparare a chiedere il permesso di fare certe cose però >> borbotto io, non avevo ancora superato questa cosa che Fran ha usato la mia voce, << Ma se è stato spettacolare, hai una voce stupenda perché non farla sentire una volta ogni tanto >> sorride lei << Non mi avevi detto che sapevi cantare >> mi fa notare poi. << Non è una cosa per cui mi vanto, i miei genitori sono entrambi nel settore della musica quindi io e Fran siamo cresciuti con essa, lui ha già più passione di me come si vede >> le spiego sorridendo, perché mi ritornano in mente le estati in Argentina con Fran e Mechi che veniva sempre con noi da quando l’ho conosciuta. << Io ho aspirato ad altro anche se la musica mi piace, ma voglio fare qualcosa di diverso >> faccio spallucce sperando che mi capisca. << Mia madre voleva che facessi il medico >> sgrana gl’occhi Lodo << Ma non le ho dato questa soddisfazione >> ride poi lei. La sua risata si interrompe quando Jorge e Diego fanno capolino in cucina, << Ah siete qui! >> brontola lei alzando gl’occhi al cielo e facendo un muso imbronciato che mi fa ridere e mi ritrovo due occhi verdi addosso, mi irrigidisco cercando di nasconderlo. << Finalmente la mia principessa è ritornata >> dice soave Diego, << Oddio mi farai vomitare >> esclama la mora toccandosi lo stomaco, << Spiritosa, ammettilo che vieni qui così spesso solo per potermi vedere >> gli fa l’occhiolino lui, << Ti piacerebbe >> ribatte lei, << Si mi piacerebbe >> controbatte con un tono sincero che capto solo io siccome Lodo scuote incredula il capo. << Noi usciamo >> parla ad un tratto Jorge con un tono piatto che ormai usa da qualche giorno, << Ok >> dico senza guardarlo aspettando che si tolgano dai piedi, << Spero di rivederti presto Lodo >> sorride Diego mordendo poi una mela che ha in mano. Sento gl’occhi di Lodo guardarmi mentre io ancora evito di guardare il punto in cui Jorge e Diego si trovavano, << Cosa è successo tra te e mio fratello? >> mi chiede curiosa, << Niente >> incrocio le braccia al petto e scuoto il capo facendo finta di nulla, << Sai vero che quando una ragazza dice niente vuol dire che è successo qualcosa >> dice con fare ovvio e uno sguardo buffo che mi fa sorridere, << Abbiamo solo litigato >> faccio un alzata di spalle io, << Precisamente per cosa? >> chiede più curiosa del solito, << Niente di che si è intromesso in cose che non gli riguardano >>, Lodo sempre pensarci sopra, come se qualcosa non quadrasse, << Tini dimmelo >> mi minaccia lei scherzosamente, << Ha preso in giro Peter, e poi ha giudicato il nostro rapporto facendo il gradasso >>. Lodo rimane zitta, sembra confusa, << Perché hai quella faccia? >> gli chiedo, << Niente è che stavo pensando a quanto sia stupido Jorge >> abbassa gl’occhi lei e poi mi sorride << Mi dispiace che ti dia fastidio, è insopportabile lo so >>, << Non è colpa tua >> le faccio notare. << Senti Tini non devi ascoltarlo ok? >>, << Lo so è per questo che ci ho litigato, gli ho detto chiaro e tondo di starmi alla larga e di non osare mai più giudicare la mia storia >>, << Sei davvero tenace >> esclama poi Lodo ridacchiando << Hai fegato per parlare così a Jorge >>. Dopo aver messo a letto Sophia mi fiondo nella mia stanza, un messaggio di Peter sul mio telefono mi chiede se va tutto bene, gli rispondo di non preoccuparsi, che sta andando tutto benissimo. Jorge non è ancora rientrato, da quando abbiamo discusso non rimane a casa praticamente quasi mai, è sempre fuori, in questo momento non saperlo qua in giro mi rende tranquilla, ma ho come una sensazione strana allo stomaco, come se ci fosse un masso dentro che mi pesa. Con fatica cerco di prendere sonno, girandomi e rigirandomi nel letto enorme dai lenzuoli bianchi e morbidi. Neanche tutta la comodità del mondo mi facilita il sonno, anzi cercare di dormire dentro questa casa mi rende ancora più difficile il compito.
 
Ho avuto una notte tormentata, continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto senza mai riuscire a trovare un attimo di tranquillità per potermi addormentare, ma dopo tanti sforzi finalmente, la mia mente e il mio corpo ormai stanchissimi si sono decisi di rilassarsi e farmi dormire. Apro gl’occhi lentamente, la sveglia non è ancora suonata quindi deduco che non sono ancora le otto di mattina, mi muovo lentamente in questo letto che è gigante e morbido, non credo di aver mai dormito in un letto del genere in vita mia, spazioso, fresco e setoso. Quando volto il capo dall’altro lato con gl’occhi ancora assonnati, mi spavento. << Buongiorno >> sorride Jorge chino sopra di me e io caccio un urlo tirandomi il lenzuolo sul corpo per coprirmi. Lui si mette a ridere, una risata sincera e spontanea. << Che diavolo stai facendo qui? >> gli chiedo con il fiatone, mentre io sono seduta sul letto coprendomi. Lui ha addosso solo i pantaloni della tuta grigi, li tiene così a vita bassa che i miei pensieri navigano in posti sconosciuti che non avevo mai visto. Sensazioni strane divampano nel mio corpo mentre stringo ancora più forte il lenzuolo. Lui si siede sul bordo del letto. << Beh con tutte le volte che mi sei venuta a svegliare in malo modo volevo ricambiare >> fa spallucce lui divertito dalla mia espressione ancora spaventata. << Sei un idiota >> prendo uno dei cuscini intorno a me e glielo lancio facendolo finire contro il suo corpo, << Non puoi entrate qui mentre dormo >> lo riprendo io facendo un gran respiro << E’ da maleducati ed è imbarazzante >> continuo pensando che lui mi ha vista in quell’intimo momento. << Sarebbe stato più divertente se tu dormissi solo in intimo, sei stranamente bella quando sei imbarazzata >> si diverte lui a provocarmi, mordendosi il labbro, intento a farmi arrossire e vergognare. << Vai immediatamente fuori di qui! >> gli ordino io e allungando il braccio indico la porta. Lui rimane a fissarmi, senza dire una parola, tutto di me si irrigidisce sotto quello sguardo, sento le formiche espandersi per tutto il corpo, i brividi percorrermi la schiena, il cuore battermi forte. << ALLORA? >> chiedo frustrata dal suo atteggiamento. Lui si alza dal mio letto e fa un sorrisetto, << Preparati oggi portiamo Sophia in barca >> dice solo e io rimango li imbambolata a guardarlo. Cercando di capire se mi sta prendendo in giro, << Cosa? >> chiedo io con una faccia confusa, << Preparati che portiamo Sophia in barca >> ripete scandendo bene le parole. Si volta e fa per uscire dalla mia stanza quando mi alzo e lo seguo per il corridoio, << Cosa intendi? >> gli chiedo, << Che andiamo in barca…? >> esclama girandosi di scatto e vado a sbattere sul suo petto nudo, impacciata faccio qualche passo indietro con la testa bassa. Lo sento sorridere con malizia anche se non lo vedo, << Sophia la sveglio io tu vai a prepararti >> borbotta lui, << Non mi sembra il caso di andare in barca e poi Io e Sophia oggi dobbiamo fare lezione >> gli faccio notare, << Su Martina non fare la difficile, sta arrivando il freddo, voglio portare Sophia a fare l’ultimo giro in barca di quest’anno a lei piace tanto e poi potete sempre fare le vostra lezione, con la differenza che invece di essere in casa siete su una barca >> spiega lui tranquillo. << Io e te non ci parliamo ricordi? >> gli chiedo con un sorrisetto stronzo << E non voglio passare il tempo con te >>, << Fallo per Sophia, ci tiene che vieni anche tu e poi non devi per forza parlarmi se non ti va, voglio solo far divertire la mia sorellina e questo comprende che ci sia anche tu siccome sei la sua tutor e non posso abbondonarti qui >>. Rimango zitta senza controbattere, per Sophia penso, per lei posso farlo.  Si volta e lo osservo mentre va verso la stanza di Sophia, << So che ti piace guardarmi ma vai a cambiarti Tinita >> dice con una voce calda, io alzo gl’occhi al cielo << Fottiti Jorge e non chiamarmi così >> ribatto richiudendomi nella mia stanza. Sono in preda al panico, pensare di trascorrere un giorno su una barca con Jorge mi rende nervosa anche se non dovrebbe nemmeno calcolarmi, come io farò con lui, non è cambiato niente sono ancora arrabbiata e lo sarò per molto tempo, spero solo che mi lasci in pace perché per stargli lontana mi getterei anche in acqua e tornerei a riva, a nuoto. Inizio a vestirmi un po’ controvoglia, mi metto un paio di Jeans lunghi e attillati, una camicia a maniche lunghe, azzurra, che annodo sulla pancia e un paio si scarpe comode bianche. Prendo qualcosa si pesante da mettermi sopra, anche se c’è il sole l’aria è veramente fredda, segno che l’inverno ormai è alle porte. Mi sistemo i capelli che lascio ondulati sulle spalle e mi trucco leggermente. Qualcuno bussa forte alla porta, << Muoviti! >> la voce di Jorge rimbomba nella mia stanza. Oddio che rompi palle penso dentro di me.
 
Quando esco dalla mia stanza e raggiungo la cucina, Jorge e Sophia stanno ridendo felici e stanno riempiendo un cesto con del cibo che sembra delizioso. << Tini! >> urla Sophia quando mi vede, emozionata per la gita che gli aspetta. E’ adorabile nella sua salopette di Jeans, la maglia bianca a maniche lunghe e le scarpette rosa. Ha due trecce basse che gli circondano il viso e un cappellino di paglia rotondo, << Wow, che bella signorina >> gli dico io abbracciandola e portandomela in braccio, lei sorride mostrando tutti i denti mentre Jorge è ancora intento a preparare il cesto con il pranzo, ogni tanto sento i suoi occhi su di me, << Sei felice? >> gli chiedo io, << Siiii >> esclama entusiasta << Mi piace andare in barca! >> annuisce lei ridacchiando e stringendosi al mio collo. In auto ascoltiamo la musica senza parlare, quando arriviamo al porto il mio silenzio vieni interrotto alla vista della barca, che è enorme, << WOW! >> esclamo poi tappandomi l’ha bocca per averlo detto ad alta voce, << Ti piace? >> mi chiede Jorge, << E’ enorme >> rispondo fredda, non voglio parlare con lui.  Sembra capirlo e si allontana andando a parlare con un uomo di mezza età. Entrambi ritornano verso me e Sophia, << Lui e Philip guiderà la barca >> ci presenta Jorge, io gli stringo una mano e poi l’uomo dai capelli brizzolati e la pelle abbronzata si accovaccia all’altezza di Sophia, << Cresci sempre più >> gli sorride lui e lei ricambia dandogli un abbraccio << Sei pronta a salpare capitano? >> gli chiede poi tornando dritto e mettendosi una mano sulla fronte come il saluto militare, lei lo imita << Pronta >> ride poi lei. La barca è veramente spaziosa, ha una parte all’aperto con dei tavoli e dei posti per sedersi, a prua ci si può comodamente sdraiare a prendere il sole. La parte interna invece è comporta da un salottino e un mini bar, due cabine per dormire, più quella per Philip e un bagno che è molto più bello e grande di quello di casa mia. I colori sono tenui e rilassanti, dal beige, al panna, a varie tonalità di marrone. Faccio un giro per la barca per assaporarmi tutta questa bellezza, non credo mi ricapiterà mai nella vita di salire su una barca del genere. Quando esco all’aria aperta vedo Jorge che osserva l’acqua davanti a lui, tiene ben salda a se Sophia che indica qua e là ogni tanto puntando il suo dito, mentre lui gli sorride. Non sembra nemmeno lui quando si comporta così, riserva questi atteggiamenti solo a Sophia e a nessun’altro, e penso a come sarebbe tutto più facile se lui fosse sempre così e non solo con la sorellina, mi avrebbe risparmiato un sacco di problemi, molti problemi. Mi affianco a loro e mi appoggio alla ringhiera per guardare l’orizzonte e tutta la massa d’acqua difronte a noi, in silenzio. << Ti piace? >> mi chiede Jorge senza guardarmi, ci penso un po’ prima di rispondere, osservando il suo viso che guarda dritto verso la costa, l’aria che gli scompiglia i capelli, Sophia mi guarda curiosa della risposta, << Si mi piace >> sorrido io tornando a guardare difronte a me << Non sapevo che tua madre avesse una barca >> borbotto poi, ma potevo immaginarmelo, << Non è di mia madre >> si volta lui a guardarmi e faccio lo stesso incrociando i suoi occhi verdi nei miei. Distolgo immediatamente il mio sguardo dal suo, << Allora non sapevo che tu avessi una barca >> faccio spallucce correggendo la mia frase. << Sophia ti va di tenere il timone? >> sbuca Philip da una delle cabine e lei entusiasta corre da lui << Pronta capitano >> gli urla lei scomparendo. Mi volto appoggiandomi con la schiena alla ringhiera imbarazzata di essere rimasta sola con Jorge, c’è dell’astio tra noi, ma anche molto imbarazzo. << Perché stai in quella casa se non ci vuoi stare? >> chiedo io di getto, mi ha sempre incuriosito il fatto che Jorge, pur avendo un azienda tutta sua, guadagnando un sacco di soldi, viva ancora in quella casa con la madre che non sopporta, mi sono chiesta del perché lui stia li se non ci vuole stare. << Credo che la risposta tu la sappia già >> si appoggia lui di fianco alla ringhiera guardandomi, << Perché sei troppo sfaticato di gestire una casa tutta tua? >> lo prendo in giro io facendogli un sorriso tirato e poi scuoto il capo distogliendo lo sguardo. << Eccola la Martina che mi prende in giro, mi mancava >> ammette lui, quasi sembra sincero, io con una mano leggermente lo spingo sulla spalla e lui ride, << Non fare lo scemo >> gli dico, poi mi volto ancora per guardare il nulla difronte a me e questo mi tranquillizza. << Per Sophia >> ammette poco dopo attirando la mia attenzione, lo fisso come una stupida quando dice quelle parole, << Non guardarmi così >> borbotta lui << Non volevo lasciarla sola in quella casa e non volevo che fosse Lodo a rimanere lì, lei si merita la vita che fa >>, mi si stringe il cuore a quelle parole, mi sembra di avere a che fare con due persone completamente differenti, una menefreghista e senza cuore che vuole solo divertirsi senza complicazione e l’altra, la parte buona e dolce, che farebbe di tutto per chi ama. 


P.s: Eccoci qua con il nuovo capitolo. Martina inizia a vedere qualcosa in Jorge una parte di lui che non mostra se non solo con la sua sorellina. Nel prossimo capitolo vedremo come continuara la gita in barca ma succedrà qualcosa che farà cambiare un pò le cose. A presto con il prossimo capitolo, spero che questo vi sia piaciuto! 
 

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Capitolo 13
*** Sbagliata. ***


Non riesco più a guardare Jorge con cattiveria, in questo momento riesco solo a vedere la parte buona di lui, anche se sono sicura che appena questo giorno finirà ritornerà tutto come prima e rivedrò il Jorge scorbutico e senza cuore che conosco io. Dopo il pranzo squisito e aver giocato un po’ con Sophia, dove Jorge la rincorreva per la barca minacciandola scherzosamente di buttarla in acqua se l’avesse presa, ci siamo messe a fare lezione all’aria aperta. Seduta a prua, tengo Sophia tra le mie gambe mentre le leggo una storia di un libro, facendo leggere lei una volta ogni tanto per abituarla a leggere bene e in modo scorrevole. Ovviamente visto che siamo in barca non volevo fargli fare qualcosa di troppo impegnativo anche se a lei piace studiare e mettersi in gioco provando a fare ciò che le chiedo senza problemi. << State ancora leggendo? >> chiede Jorge quando ci raggiunge dopo essere stato con Philip in cabina, a chiacchierare e a parlare di barche. Da quando stamattina abbiamo parlato di Sophia, del perché lui rimane in quella casa, non riesco ad essere arrabbiata con lui, cioè so che una volta tornati a casa sarà tutto come prima, ma ora riesco a vedere solo l’altra parte di lui, quella che adora Sophia, quella dolce e gentile. << Si ma abbiamo finito >> rispondo io e Sophia si alza in piedi andando verso Jorge per farsi prendere in braccio, << Noi andiamo sotto coperta a giocare vieni anche tu? >> proponr lui, << Rimango un po’ qua, dopo vi raggiungo >> borbotto rimanendo seduta a gustarmi l’aria fresca sul viso. Sento Sophia ridere ogni tanto e anche le risate forti di Jorge, chissà cosa stanno combinando quei due mi chiedo io sorridendo. Il telefono mi suona e vedo che è Mechi e accetto la chiamata. << Ciao bionda >> le dico io, << Come va Tini sei ancora viva? >>, << Si lo sono >> le rispondo io << viva e vegeta >>, lei rimane un attimo in silenzio << Che rumore è questo? >> mi domanda e io ridacchio, << Sono in barca >> so già che morirà dall’invidia, << In barca? >> chiede stupita << Con chi? >> esclama lei con un tono troppo alto e devo allontanare il cellulare per non farmi perforare un timpano con la sua voce, << Con Jorge e Sophia, ha avuto la brillante idea di portarla in barca e mi ha trascinato in questa cosa >> le spiego io, << Quindi avete fatto pace? >> mi chiede lei con voce curiosa, << Non esattamente >> le rispondo << Cioè ora è buono e tranquillo, non sembra nemmeno lui ma sappiamo come sarà una volta tornati a casa quindi il mio perdono non lo avrà tanto presto >> dico convinta e con un tono severo, << Quanto sei dura con lui povero! >> mi riprende Mechi, << Povero? Lui? Ti ricordo che sono io la vittima in tutto questo >> le faccio notare e lei ride, << No Martina non sei la vittima tu sei la sua preda, forse la più succulente per questo non può fare a meno di fare lo stronzo con te >>, << Che diavolo stai dicendo? >> chiedo scioccata e confusa dalle sue parole, << Oh dai Tini non fare quella che non capisce >> la sento sbuffare dall’altra parte del telefono, << Ti sbagli Mechi, non è così, lui si diverte solo a torturarmi, vuole rendermi la vita impossibile >> spiego in modo ovvio, è una cosa palese perché nessuno lo nota? Lui non mi vuole, cioè mi vuole come vuole tutte le altre, ma non ha nessun interesse vero e proprio per me, solo la voglia di portarmi a letto e poi abbandonarmi come fa sempre con tutte le sue spasimanti, il punto è che io non sono così e lui si diverte a prendersi gioco di me e a rendermi la vita impossibile, << Se proprio non lo vuoi capire non posso spiegartelo io >> ribatte la bionda. Stiamo tornando a riva, la barca viene arenata al suolo e noi dopo una lunga giornata scendiamo da li, << Voglio un gelato! >> dice con occhi sognanti Sophia guardando Jorge e lui poi posa gl’occhi su di me, << Ti fa nulla se andiamo un attimo alla gelateria del porto per prendere il gelato a Sophia? E’ una cosa che facciamo sempre quando torniamo a riva >>, << Certo che non mi fa nulla, se Sophia vuole il gelato andiamo a prenderglielo >> sorrido guardando la bambina che inizia a saltellare verso la gelateria. Io e Jorge la seguiamo tenendola d’occhio come due genitori preoccupati che scompaia da un momento all’altro. Sophia si gusta il suo gelato al cioccolato soddisfatta che addenta appena usciamo dal negozio. Un viso famigliare attira la mia attenzione, osservo bene per capire se quello che sto vedendo è reale o solo frutto della mia immaginazione e quando focalizzo bene quello che sta succedendo mi blocco. Senza respirare.
 
Peter. Il sangue si ferma nelle vene. Lui sotto un braccio stringe una ragazza e le sue labbra sono appoggiate a quelle di lei. Mi sento fatta di pietra. Mi sembra di frantumarmi a pezzettini. Come è possibile? Mi prendono tutti in giro? << Tini >> sento una voce sorda chiamarmi, ma non l’ha ascolto. << Martina! >> esclama più forte e una mano si posa sulla mia spalla strattonandomi, << Martina ci sei? >> chiede la voce di Jorge quando lo focalizzo davanti a me. Metto gl’occhi nei suoi e capisce subito che qualcosa non va, << Cosa ti succede? >>, Sophia in parte a lui, mangia il suo gelato osservandomi. Non rispondo e i miei occhi balzano ancora su quella figura a me conosciuta che stringe una ragazza che non sono io. Jorge segue il mio sguardo e lo vedo spalancare gl’occhi, si mette davanti a me per coprirmi la visuale, ma la rabbia prende il posto della paura e dell’umiliazione e Jorge lo nota. << Ehi non fare sciocchezze, lascialo perdere >> borbotta. Il respiro mi si fa pesante e a grandi passi mi metto ad avanzare verso quello stronzo del mio ragazzo, sotto gl’occhi spaventati di Jorge e le sue mani che cercano di fermarmi, << Lasciami >> gli urlo solo e lui molla la presa senza obbiettare. Do un colpo sulla spalla di Peter e quando si volta non ha tempo di fare un’espressione stupita che gli arriva uno schiaffo dritto in faccia. << Sei uno stronzo >> dico con la voce sottile ma che contiene tanta rabbia, << Martina io… >> inizia a parlare lui ancora scioccato. L’altra ragazza assiste alle scena indignata. Inizio a camminare e quando mi guardo intorno Jorge non c’è più e nemmeno Sophia. Mi deve aver lasciato qua come un cane quello stronzo, si deve essere vergognato della mia scenata. Quando sono quasi al molo una mano mi gira. Peter è davanti a me, << Lasciami stare >> gli urlo << Bella la tua conferenza >> continuo io, ricordandomi che mi aveva detto di avere una riunione questo pomeriggio, << E tu allora cosa ci fai qui? >> mi chiede come se la cosa sbagliata l’avessi fatta io, << Mi prendi per il culo? Che domanda stupida a quando pare sì! >> mi prendo in giro da sola, per non fargli capire quanto in realtà mi abbia ferita. << Sei uno stronzo come tutti >> borbotto esausta poi, abbassando lo sguardo sentendomi umiliata. << Dai Martina lo sai anche tu che certe volte noi uomini abbiamo delle tentazioni ma tu sei sempre stata la mia preferita, la mia Martina >> dice con non calanche e con un tono disgustoso, << Cosa? >> chiedo io con ribrezzo e la rabbia che ricomincia a invadermi il corpo, Mi scaglio su di lui e inizio a spingerlo al petto sferrando dei pugni, << Sei. Uno. Stronzo. Bastardo. Pezzo. Di. Merda. Mi. Hai. Preso. In. Giro! >>, mi sfogo facendo uscire l’ira che provo, ho gl’occhi fuori dalle orbite mentre continuo a colpirlo, senza fiato, senza più niente in cui credere. Qualcosa mi afferra da dietro per farmi smettere. Riconosco il calore delle mani di Jorge che mi bloccano, il mio corpo stretto tra le sue braccia, << Calmati >> mi dice lui nell’orecchio con un tono basso e di colpo il mio respiro rallenta. << Mi rompi le palle perché ero con una e tu sei qui con lui >> a quelle parole il fuoco si riaccende ma Jorge in pochi secondi si mette davanti a me, << Devi andartene >> gli dice lui in modo tranquillo ma con una nota di minaccia, << Tu non centri nulla è una cosa fra me e lei >> gli risponde Peter, << Se proprio vuoi che te la scaglio addosso, mi sembra di aver visto che ci sa fare, ma amico è meglio per te di no, sarebbe capace di buttarti nell’acqua >>. Sentire Jorge dire quelle parole in qualche modo mi conforta, come se stesse facendo notare a Peter quanto potrei essere forte, non in senso fisico me di carattere. << Lei è mia, non tua >> gli ribatte Peter, << Io non sono tua! >> gli urlo dietro << Quindi vattene >>, Jorge si sposta lasciandomi fare, mentre io ad ogni parola mi avvicino a lui finché non gli sono difronte << Tu non sei niente, non vali niente e mi fai solo schifo, e sai una cosa sei noioso come un nonno! Quindi tu e le tue serate di gala e i tuoi spettacoli teatrali, i ristoranti spocchiosi e il tuo fare da stronzo potete andare affanculo per quanto mi riguarda >>. Peter rimane zitto dopo il mio sfogo. Con il fiato corto mi volto e inizio a camminare, senza una meta precisa cammino e basta, lasciandomi alle spalle quel pezzo di merda che mi ha tradita. Capisco di essere su un molo quando la passerella di legno termina davanti a me. Quando sono ferma mi accorgo che sto piangendo. Lacrime silenziose scorrono sul mio viso. << Non vuoi buttarti vero? >> la voce di Jorge mi arriva nelle orecchie mentre il vento freddo mi scompiglia i capelli. Rimango in silenzio per un po’. << Dov’è Sophia >> chiedo perché quando è comparso non c’era, << L’ho portata da Philip per tenerla d’occhio intanto che venivo a recuperarti >>, << Bene >> borbotto io tranquilla per il fatto di sapere che è al sicuro. << Lasciami in pace, tornatene a casa >> gli ordino. Non so perché ma non voglio che mi veda così. << Non ti lascio qui Martina >> dice serio lui. Lo sento avvicinarsi e le sue mani mi fanno voltare, nascondo il mio viso abbassandolo << Proprio bei ragazzi ti scegli >> scherza lui prendendomi in giro e io mi divincolo dalle sue mani e faccio qualche passo per allontanarmi, << Non rompere Jorge >> dico guardandolo negl’occhi e dopo averlo fatto qualcosa sul suo viso cambia, << Scusami >> mi dice lui, << Pensavo di sdrammatizzare >>. Io abbasso di nuovo lo sguardo, mi sento umiliata e anche imbarazzata. Essere traditi è una cosa, essere traditi difronte a gl’occhi di Jorge è un'altra. Sono la solita Martina sfigata. << Oh Martina mi dispiace >> sento dire e poi due braccia mi avvolgono. Mi stringono. Sento il cuore di Jorge battere sotto il mio viso appoggiato al suo petto e il calore che emana la sua pelle. Respiro il suo profumo mentre le mie braccia sono strette tra i nostri corpi. Un abbraccio vero. Uno di quelli sinceri.
 
Jorge si offre di riaccompagnarmi a casa e ha detto che ci pensa lui a Sophia intanto che aspetta che la madre ritorni. Non dico una parola in durante il viaggio, rimango in silenzio. Ogni tanto Sophia mi fa una carezza dal sedile posteriore come per rincuorarmi, io cerco di fingergli dei sorrisi. Quando arriviamo davanti casa, saluto velocemente Sophia e scendo senza degnare di uno sguardo Jorge. Mi imbarazza in qualche modo, chissà ora cosa penserà di me. Che sono una stupida e che non so tenermi un ragazzo perché forse sono davvero incapace a farlo. E poi non voglio che mi stia troppo vicino. Infondo non ho nulla da condividere con lui e per questo non voglio che sia lui a consolarmi anzi deve starmi alla larga il più possibile. Lui mi segue per il vialetto dicendo a Sophia di aspettarlo in macchina senza muoversi. << Martina aspetta >> borbotta raggiungendomi, << Mi lasci in pace? >> gli chiedo voltandomi per fissarlo negl’occhi per fare in modo che capisca, << Sembri a pezzi >> parla poi lui guardandomi con dispiacere e una nota di dolcezza, << Non ti deve interessare >> scuoto il capo io tornando a camminare verso la porta, << Martina >> chiama lieve il mio nome appoggiandomi una mano sulla spalla e io mi volto, << Perché fai così sto cercando di aiutarti… >> sembra frustrato e confuso allo stesso tempo, << Non voglio il tuo aiuto Jorge, tu non sei nessuno per me tanto meno la spalla su cui piangere >>, lui rimane zitto in mobile a fissarmi senza parole, << Ma io ci sono se ti serve qualcosa >> mi dice poi respirando profondamente, << Si certo come no, poi domani quando ritorni in te e hai voglia di fare lo stronzo inizierai a prendermi in giro? Non è con te che voglio parlare e non lo vorrò mai! >>, stanca e stufa di essere presa in giro sto per ricominciare a piangere. << Ok come vuoi >> borbotta Jorge, << Stasera riporto qui la tua auto con Diego, domattina la troverai fuori nel vialetto >> mi spiega e poi si volta per andarsene e raggiungere la sua auto. Mentre io come uno zombie mi avvio verso la porta di casa iniziando a piangere come una bambina. Apro la porta e la richiudo. Lancio la mia borsa sul divano piangendo. << Ah sei tornata finalmente pensavo foss… >> Mechi si blocca mentre scende le scale e nota il mio stato che non è di certo dei migliori. << Che diavolo è successo?  >> corre giù la bionda abbracciandomi a se visto che piango come una fontana. Lei indietreggia e mi osserva, << E’ stato Jorge? Ti ha fatto qualcosa? Ti ha presa in giro? Ti ha toccata? >> inizia chiedere innervosita non dandomi il tempo di rispondere. Io scuoto il capo, << Non è per Jorge >> farfuglio io tra le lacrime << E’ per Peter >> continuo per spiegargli, << Peter? >> domanda con uno sguardo confuso, << Si… l’ho visto con un’altra! >> faccio fatica a dirlo perché ancora non ci credo, mi sono fidata di lui, sembrava uno di quei ragazzi apposto, che non farebbero mai niente del genere e invece l’apparenza inganna, mi ha tradita, mi ha usata come un oggetto e in realtà non gli importava nulla di me. << COSA!? >> chiede ancora più scioccata Mechi << Non ci credo! >> sbraita lei, togliendo le mani dalle mie spalle << Io lo ammazzo quello stronzo >>, agitata la vedo afferrare le chiavi della sua auto, << Mechi cosa fai? >> gli chiedo << Vado ad ammazzarlo >> risponde ovvia, io tra le lacrime gli sorriso << Non sai nemmeno dove abita >> le faccio notare e lei torna ad abbracciarmi, << Mi dispiace Tini >> cerca di consolarmi lei << Vuoi del gelato? >> chiede dolcemente, io annuisco << Si un pochino >> ammetto, il gelato è sempre riuscito a farmi stare meglio, abbuffarmi con Mechi è sempre stata una valida soluzione ai miei problemi sentimentali. Lei inizia a preparare due ciotoline di gelato mentre io in silenzio cerco di analizzare tutto quello che è successo, devo ancora metabolizzare il fatto che sia tutto reale, che è successo davvero e non è solo un incubo. Lei me la porge e iniziamo a parlare, per ore di quello che provo, di quello che sento dentro di me.
 
Un rumore mi fa svegliare di soprassalto. Ci ho messo molto ad addormentarmi tra le lacrime che scorrevano sul mio viso e l’umiliazione che provo tutt’ora. Credo che la cosa peggiore per una ragazza sia essere tradita da chi si fida, da chi crede sia una persona perfetta. << E’ vero? >> mi urla dietro Fran facendomi alzare di scatto dal letto, rimango lì seduta a guardarlo ha il viso rosso dalla rabbia, gl’occhi iniettati di sangue e le mani si stringono in due pugni che gli fanno diventare le nocche bianche da quanto è forte la presa. Mechi è appoggiata allo stipite della porta con una faccia colpevole e io alzo gl’occhi al cielo. << Gliel’hai detto? >> chiedo guardando lei che incrocia le braccia al petto, << Scusa ha capito subito che qualcosa non andava, sai che non sono capace a nascondere le cose >> spiega lei con un viso dispiaciuto. << Certo che me l’ha detto perché non avrebbe dovuto farlo, anzi avresti dovuto chiamarmi così sarei venuto a spaccargli il naso >> lui si innervosisce ancora di più, respirando profondamente, << E’ tutto apposto >> mento io, non voglio che mio fratello creda che io sia rimasta ferita perché so come reagirebbe, esattamente così. << No che non lo è Martina >> dice gentile sedendosi sul bordo del mio letto e allungandosi per abbracciarmi, << Non ti meriti tutto questo lo sai vero? >> mi borbotta lui vicino all’orecchio, questo mi fa sorridere ma le lacrime silenziose ricominciano a rigarmi il viso. Lui mi prende il volto tra le mani e con il pollice mi pulisce via le gocce di acqua salata dalle guance mentre i singhiozzi si fanno largo tra il mio respiro. Mechi sia avvicina velocemente a noi e si mette a sedere sull’altro lato del letto accarezzandomi la schiena e guardandomi in modo tenero. << Non devi stare così per uno del genere >> mi fa notare lei, e io lo so, ma non riesco a fare a meno di starci male perché mi ha ferito, perché io credevo in lui e lo difendevo sempre quando gl’altri dicevano che non faceva per me, io ero sempre pronta a proteggere quello che c’era tra noi, quello che io credevo ci fosse tra noi. << Ti meriti di meglio, qualcuno che ti ami alla follia >> continua a dirmi per cercare di tirarmi su il morale, ma inizio a credere che nessuno mi amerà mai così, che sono destinata a incontrare ragazzi che mi fanno soffrire, che non mi amano come vorrei, forse la sbagliata sono io. << Odio vederti così >> mi dice Fran alzandosi di scatto << Devo fare quattro chiacchiere con questo Peter >> si esalta lui, << No >> urlo afferendogli la mano << Ti prego non farlo >> lo supplico io facendolo tornare a sedersi vicino a me << Ho solo bisogno di un po’ di tempo niente di più e voi siete la mia cura preferita >> faccio un sorriso tra le lacrime abbracciando uno e poi l’altro. << Che ne dici se ti preparo una colazione deliziosa piena di zuccheri e cioccolato? >> mi chiede Mechi con un gran sorriso, << Sarebbe fantastico >> rispondo, quando Mechi ci si mette è capace di preparare cose buonissime e il cioccolato sa mettermi di buon umore. << Bene >> si alza lei << Mentre tu ti prepari noi ti facciamo la colazione vero Fran? >>, << Vero >> mi fa un sorriso lui dandomi un bacio sulla fronte. Mentre mi preparo penso di non aver tanta voglia di vedere Jorge, l’ho anche trattato male dopo avermi aiutato, è stato gentile con me, anche troppo conoscendolo e io l’ho respinto perché sono una stupida che si fa trascinare delle emozioni. Mi toccherà subirmi il suo silenzio mentre io mi sentirò in colpa perché so che stavolta è solo colpa mia, del mio atteggiamento, delle mie parole. Quando scendo cercando di essere la solita Martina di sempre noto il tavolo bandito ci un sacco di cose, Muffin, Pancake, Brioches, tazze enormi di caffè e tantissime altre cose.  << Mechi hai un po’ esagerato >> ridacchio io sedendomi << Tanto c’è Fran che mangia come un maiale >> fa spallucce lei << Ehi non sono un maiale >> fa il finto offeso Fran sorridendo dolcemente a Mechi e io rimango lì a guardarli. Vedo negl’occhi di Fran l’amore per Mechi, qualcosa di così profondo e naturale, così genuino, un amore nato nel tempo, un amore puro e penso che è questo l’amore che vorrei, che mi piacerebbe provare. Esco di casa e per strada sono un po’ tesa. Continuo a battere le dita sul volante senza rendermene conto. Quando arrivo alla villa scendo dall’auto e l’aria fresca mi permette di respirare regolarmente, di rilassarmi e di sentirmi meglio. Quando apro la porta mi ritrovo davanti una ragazza, dall’aria colpevole, i capelli biondi scompigliati e i vestiti messi su a casaccio, << Che imbarazzo >> borbotta lei sgusciando via e io rimango a guardarla, con il respiro che mi si ferma, lo stomaco che si ribalta e il cuore che perde un battito. 


P.s: Eccoci qui con un nuovo capitolo che scolvonge un po' la storia. Peter si rivela una stronzo e lei repinge Jorge dopo che lui gli da conforto, crede che Jorge tornerà ad essere quello di sempre e gli dice cose poco carine. Mechi e Fran cercano di difencere e consolare Tini, essendo molto protettivi nei suoi confronti. Cosa succederà ora? Le cose stanno per cambiare, nei prossimi capitoli tutti i personaggi affronteranno delle cose. A lunedì con il prossimo capitolo. Vi auguro un buon Week-end!

 

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Capitolo 14
*** Usanze. ***


Ormai era passata una settimana, una settimana in cui davanti agl’altri facevo finta di sentirmi bene, ma in realtà dentro di me qualcosa era cambiato, non solo per Peter, ma per tutto quello che mi circondava. Il natale stava per arrivare e gl’addobbi iniziavano a farsi spazio nella città, luci colorate ovunque e ogni giorno che passava aumentavano sempre di più. Ho sempre amato il natale ma non riesco a essere felice come dovrei. La signora Clarke fa capolino in cucina prima di uscire per andare a lavoro, << Alla vigilia di Natale terremo una festa qui a casa, sei invitata e puoi invitare chi vuoi, fai un ottimo lavoro e devo ammettere che sono stupita >> dice sempre con il suo portamento serio e di donna di classe, io mi imbarazzo leggermente, << Grazie mille >> sorrido mentre Sophia arriva di corsa in cucina già vestita e mi abbraccia per salutarmi. La madre rimane a guardarci per qualche secondo e poi con un cenno scompare. Credo che inviterò Mechi, Fran e anche Facu alla festa della vigilia, perché sono sicura che sarà straordinaria conoscendo la signora Clarke e a quanto ci tiene a organizzare tutto perfettamente. Metto Sophia sulla sedia e inizio a preparargli la colazione. Jorge silenzioso entra nella stanza e io alzo il capo per guardarlo mentre si avvicina a Sophia e gli dà il buongiorno. Non abbiamo quasi mai parlato da quando gli ho detto quelle cose orribili, poi ripenso al fastidio che ho provato vedendo quella ragazza sgattaiolare via di casa, non gli ho detto niente, non mi sono nemmeno arrabbiata con lui quel giorno, l’ho solo evitato, imbarazzata per quello che era successo e per quello che gli avevo detto e mi sentivo anche confusa. << Fai l’albero con noi? >> gli chiede Sophia guardandolo attentamente, sento i suoi occhi su di me che continuo a preparare la colazione in silenzio, senza dire una parola, << Certo che faccio l’albero con te >> gli risponde lui sorridendogli. Porto la colazione di Sophia in tavola e dalla porta fanno capolino Diego E Lodo che stanno litigando, << La smetti? >> gli urla lei, << Ma cosa devo farci se sei bellissima >> fa spallucce lui guardandola, << Oddio prima o poi ti ucciderò e darò i tuoi resti in pasto ai leoni >>, << Mi piace quando sei violenta >> ribatte Diego facendole alzare gl’occhi al cielo, << Perché fai parte della mia vita? Perché ho dovuto incontrarti? >> gli chiede prendendolo in giro lei, << Perché è il destino mia cara >> risponde pronto lui. Io inizio a ridacchiare, cosa che non faccio ormai da giorni, Jorge mi osserva per qualche secondo e io interrompo la mia risatina, << Cosa ci fate insieme voi due? >> chiede poi lui guardandoli, << Si sono fidanzati? >> chiede Sophia a Jorge, << NO! >> a rispondere è Lodo con un tono abbastanza alto << Ci siamo solo incontrati qui fuori >> spiega lei, Sophia guarda la sorella e Diego come se anche lei avesse capito che c’è qualcosa tra i due ma io so che Lodo è troppo convinta, anzi sicurissima, che Diego la prenda sempre in giro e che in realtà il suo interesse sia solo finzione. Per non contare il fatto che Diego, come Jorge, va a letto con qualsiasi ragazza disponibile. << Tu come stai? >> mi chiede Lodo poi venendo verso di me abbracciandomi, << Ti senti meglio? >> continua a chiedere attirando l’attenzione di Jorge, << Abbastanza >> le rispondo << Potrei stare meglio >> confesso io ancora distrutta in realtà, per tutto quello che è successo, ma cerco di non farlo notare. I pensieri non smettono mai di girarmi per la testa, mi sento sempre così affranta perché inizio a credere di aver qualcosa di sbagliato, di non essere in grado di tenermi qualcuno. << Fai l’albero con noi? >> chiede poi Sophia a Diego e Lodo spalanca gl’occhi, << No >> risponde lei al posto suo, << Si invece >> controbatte Diego alzando Sophia e facendola volteggiare in aria mentre lei ride. << Oddio voglio morire >> borbotta la mora a bassa voce, << in realtà ammetti che non ti dispiace >> le sorrido io, << Smettila >> mi rimprovera Lodo. Ci mettiamo tutti in salotto mentre Jorge e Diego portano le decorazioni e montano l’albero non grande ma di più, << Come facciamo ad arrivare la in cima? >> chiedo io, << Con la scala? >> mi risponde Jorge con fare ovvio squadrandomi, io distolgo lo sguardo e Lodo si mette a ridere. Sophia mi passa le palline per attaccarle dove lei non ci arriva, mentre Jorge è in alto sulla scala ad appendere il resto delle cose insieme a Diego che fa su e giù per portargliele. << Quindi vuoi i brillantini? >> chiede Jorge a Sophia, quando finiamo di appendere gl’addobbi, sperando che lei cambi idea, << Si li voglio ti ho già detto >>, << Sei sicura? >> gli domanda Lodo anche lei speranzosa, << SI! >> urla quasi e io la osservo, << Cos’hanno questi brillantini che non vanno? >> gli chiedo io guardandoli, << Ci sporcheremo tutti e avremmo brillantini addosso per giorni >> spiega Diego che è sulla scala ad appendere degl’angioletti. Jorge e Lodo afferrano le bombolette e ne passano una anche a me, poco dopo capisco perché volevano che Sophia cambiasse idea, ho le mani, e non solo, piene di brillantini argento, poi Lodo per scherzo ne spruzza un po’ addosso a Diego che l’afferra immediatamente, << Te ne pentirai >> gli dice lui con uno sguardo serio e sottraendole la bomboletta dalle mani iniziando a rincorrerla. Io rido di gusto guardandoli e Lodo non la prende bene, << Cosa hai da ridere aiutami >> mi rimprovera lei che mi ruba la bomboletta e fa per spruzzarmela << Così impari a ridere di me >> esclama prima di spararmi i brillantini sul collo e io inizio a giocare con loro cercando di colpire Lodo, ma poi decido di aiutarla a colpire Diego che ovviamente chiede aiuto a Jorge. E’ diventata ormai una battaglia mentre Sophia se la gusta seduta in parte all’albero, enorme pieno di palline, fiocchi, angioletti e stelle. Diego mi punta addosso la bomboletta e io indietreggio, << Non mi prenderai mai! >> gli dico io convinta, faccio per scappare quando due braccia mi afferrano e le riconosco come quelle di Jorge, << Dove pensi di scappare principessa >> alzo lo sguardo e mi ritrovo i suoi occhi nei miei e per un secondo mi blocco. La suoneria del mio telefono interrompe per fortuna quel momento, senza guardare, velocemente rispondo, << Dobbiamo parlare! >> esclama la voce di Peter e riattacco senza nemmeno pensarci, << Tutto bene? >> mi chiede Lodo vedendomi preoccupata, << Si benissimo, hanno sbagliato >>.
 
Salgo al piano di sopra per andare nel bagno della mia stanza, devo lavarmi via i brillantini che ho addosso. Passo davanti alla porta del bagno principale che ha la porta aperta, dentro Jorge che lava le mani di Sophia sporche d’argento dopo aver toccato qua e là l’albero di natale. Li sorpasso senza indugiare troppo, << Tini >> mi chiama Jorge << Ti prego aiutami come si tolgono questi maledetti così dalla pelle? >> lo sento dire e io alzando gl’occhi al cielo faccio dietro front. Sono ancora agitata per la chiamata di Peter, sentirlo mi ha riportato a quella sensazione di umiliazione e angoscia che provavo e che era lievemente diminuita. Mi avvicino a loro, Jorge sembra impazzito, tutto pieno di brillantini, << Ti giuro io ci ho provato! >>, Sophia si mette a ridere, << Sei tutto sporco >> gli fa notare lei. Prendo una spugna, una di quelle che gratta per bene e la riempio di sapone, lentamente, senza dire una parola inizio a fregare lentamente le mani e gl’avambracci di Sophia. Sotto gl’occhi di Jorge che ci osserva, mi osserva. << Tutto ok? >> mi domanda lui, << Si > rispondo senza guardarlo, rimane in silenzio per qualche minuto, sembra riflettere su qualcosa. << Sei diventata strana dopo la chiamata che hai ricevuto >>, io alzo gl’occhi su di lui. Poi prendo un asciugamano per tamponare le manine di Sophia, << Lascia perdere >> gli dico con il cuore a mille, la voglia di piangere e di affogare nelle mie lacrime. Perché mi devo sentire così, eppure la stronza non sono io, io non ho fatto niente di male eppure perché mi sembra di essere stata io a rovinare tutto. << Vado a cambiarmi e a pulirmi nella mia stanza >> dico con la gola strozzata ma cercando di nasconderlo, le lacrime stanno arrivando, le sento che si fanno strada dentro di me. Sorrido a Sophia e mi avvio verso la mia stanza, arrivata mi blocco a pensare, quei pensieri che non mi mollano mai. Mi sento così stanca e con la voglia di sparire, di diventare trasparente per un po’, rimanere sola senza che nessuno mi veda. << Martina ehi! >> sento qualcuno afferrarmi le spalle, a quel tocco un brivido caldo mi percorre il corpo. << Cosa è successo? >> mi chiede Jorge quando mi volta << Dimmelo! >> ordina lui con un fare quasi arrogante, come se fosse arrabbiato per qualcosa, << Non devo dirti proprio niente >> borbotto io << Devi solo lasciarmi stare, ho bisogno di stare per i fatti miei lo capisci? >>. Lui si raddrizza sulla schiena, << A fare cosa? Davvero vuoi sprecare il tuo tempo a rimuginare su quell’idiota? Hai una vita davanti sai, e non puoi sprecarla per quello >> mi sgrida lui come una bambina, << Per l’amor del cielo smettila di sentirti in colpa, lo stronzo lo ha fatto lui >>. Come fa a saperlo? A sapere che mi sento in colpa, a capire che ho la sensazione di aver sbagliato io qualcosa. Io abbasso lo sguardo e non dico una parola, sto cercando di trattenere le lacrime, e Jorge che mi sgrida non mi è di certo di conforto. << Non chiuderti in te stessa, anche se vuoi stare sola a crogiolarti sul fatto che le tua vita faccia schifo e che nulla vada come deve, non farlo, perché poi ti chiuderai sempre di più e non ti importerà neanche di provare qualcosa, creerai dei muri, allontanerai le persone perché credi di sbagliare a provare dei sentimenti… Non farlo, non rovinare la tua vita come ho fatto io, vuoi davvero essere come me?  >>. Le sue parole mi lasciano senza fiato, lui scuote la testa arrabbiato e se ne va sbattendo la porta della mia stanza, il colpo mi fa sussultare. Non l’avevo mai visto così, un mi misto di paura e malinconia si formano dentro di me. E come da giorni succede le lacrime iniziano a scendere sul mio volto.

Quando torno da Sophia, dopo essermi rimessa in sesto, iniziamo a fare la nostra lezione. Questo in qualche modo, leggermente, riesce a distrarmi da tutto ciò che la mia testa sta elaborando. Quello che è successo con Peter, le parole di Jorge che mi hanno colpito nel profondo. Quanto può essere complicato quel ragazzo. Ha così tante personalità. Il mio umore cambia costantemente in sua presenza, è in grado di farmi ridere e arrabbiare poco dopo, di farmi venire i brividi e poi di spaventarmi a morte, dall’essere dolce all’arrogante. Troppe cose insieme che mi mandano in confusione e mandano in confusione il mio umore. Mi sembra di vivere sempre sul filo del rasoio, non so mai cosa mia spetterà la giornata quando so di dover incontrare Jorge. Poi la mia attenzione viene attratta da Sophia che mi sta annusando, io la guardo con una faccia buffa, << Cosa stai facendo? >> gli domando, lei fa spallucce << Jorge dice che profumi di primavera >>, io la guardo confusa << Cosa vorrebbe dire? >> chiedo guardandola, << Non lo so, l’ha detto lui e io profumo di zucchero >> lei mi guarda sorridendo e poi la annuso, << E’ vero sai di zucchero ma perché mangi sempre le cose dolci >> la prendo in giro teneramente io e lei ride << Secondo te di cosa profuma Jorge? >> chiede poi prendendo un pastello e iniziando a colorare un disegno, io non so proprio cosa rispondere, << Non saprei >> le dico pensandoci su, di cosa profuma Jorge? Ha quel profumo di un giorno d’estate, dopo un temporale violento, quel profumo che si sente dopo la pioggia, quando sta per uscire il sole. << Per me di menta >> parla Sophia distraendomi da quei pensieri, << Si di menta >> confermo io le suo parole. Finalmente quando arrivo a casa trovo un po’ di tranquillità. Facu e Fran stanno ridendo e Mechi li guarda indispettiti, << Cosa avete da ridere? >> domando io e Fran fa un gran sorriso << Facu ha incontrato Alba per strada >>, io guardo Facu che sembra imbarazzarsi un po’. << Davvero? >> chiedo curiosa, lui annuisce << Ci siamo fermati a parlare, stavo facendo un po’ di foto a Central Park sai che in questo periodo è stupendo, con le foglie che cadono, gl’alberi spogli >> spiega lui << E l’ho incontrata, veramente è lei che è venuta da me, io non l’avevo vista >>, Machi mi guarda con fare malizioso, << Ci siamo solo messi a parlare di fotografia, sa molte cose a proposito sono rimasto sbalordito, poi è dovuta scappare >> fa spallucce lui. << Stavamo dicendo appunto che Facu si è probabilmente preso una cotta >> ride Fran prendendolo in giro, << Perché tu non hai una cotta per qualcuno? >> gli faccio notare io, facendolo diventare rosso paonazzo e anche Mechi è di quel colore, << TINI! >> mi riprende la bionda per averla messa in imbarazzo, << Posso dire che siete due idioti? No perché lo siete! >> dico seria e poi ridacchio facendo ridere anche Facu, << Non ha tutti i torti >> mi dà manforte lui, Fran e Mechi si guardano imbarazzati per le prese in giro. << A già quasi dimenticavo, siete invitati alla festa della viglia di natale della signora Clarke >> informo loro che sembrano alquanto entusiasti. Quest’anno purtroppo non passeremo il natale con i nostri genitori perché Fran per il loro anniversario gli ha regalato un viaggio alle Hawaii, dove passeranno la due settimane, verranno a trovarci dopo le feste. Ceniamo tutti insieme, mi rilasso senza pensare troppo, anche se alcune volte quei pensieri ritornano a galla. << Sai dobbiamo fare shopping >> mi borbotta Mechi quando capisce che sto pensando troppo, << Per la festa >> continua lei << E poi ci vuole un po’ di shopping tra sole femmine >>, fare spese la terapia perfetta di Mechi, per ogni cosa, per ogni problema lei fa shopping. << Si potremo andare, tra l’altro non ho niente da mettermi per una festa del genere >> borbotto io pensandoci, sicuramente sarà elegante e di classe, e avrò bisogno di un vestito adatto. Il giorno seguente quando sono a lavoro la signora Clarke mi avverte che Sophia oggi pomeriggio ha l’appuntamento con lo psicologo e che sarà il suo assistente a venirla a prendere per portarla, io rimarrò qui mentre lei è a fare la visita e poi la andrò a riprendere. Sophia è sul divano a guardare i cartoni animati quando la mia beatitudine viene interrotta dall’arrivo di Stephie e Alba, la prima mi fa un sorrisino di superiorità e io non la degno nemmeno di uno sguardo, << Ciao Alba >> saluto solo lei facendo irritare Stephie, << Ciao Martina >> mi risponde la riccia cordiale prendendosi un occhiataccia da Stephie, << Cos’è tutta questa confidenza? >> chiede spocchiosa, << E’ semplicemente gentilezza e tu non sai nemmeno cos’è! >> la sfotto con fare strafottente, << Ma stai zitta >> ribatte lei salendo le scale imbronciata, Alba mi guarda facendo spallucce e poi la segue su per il piano di sopra. << Quanto è odiosa? >> dico ad alta voce a me stessa, << Si lo è >> a rispondere è Sophia << Lei crede che Jorge la ama ma non è vero >> mi spiega lei, << Come sai tutte queste cose? >> le chiedo sconcertata << Perché sono piccola e nessuno mi nota quando sono nei paraggi >> mi spiega e io scuoto la testa ridendo.

Sono rimasta sola in questa casa, Jorge è uscito con Alba e Stephie poco dopo che loro sono arrivate, Sophia è appena partita per andare dallo psicologo. Sono seduta sul divano in salotto a leggere un libro, i libri hanno il potere di farmi stare bene perché mi perdo in loro e non penso più a tutto quello che mi circonda, i problemi, il dolore, la stanchezza mentale scompaiono mentre leggo quelle parole. La porta di casa si apre e Jorge rientra da solo, con lui non c’è nessuno. Mi guarda e senza dire niente si dirige sulle scale per bloccarsi a metà. Si volta e scende velocemente gli scalini avvicinandosi al divano dove sono seduta. << Usciamo >> dice solo e io alzo la testa dal libro per guardarlo in malo modo, << Non puoi stare chiusa qui dentro da sola, ti farebbe bene uscire un po’! >> esclama lui, << Con te? >> gli chiedo guardandolo contrariata, << Mi comporterò bene >> continua lui << Ma ti prego usciamo da qui >> unisce lui le mani come per supplicarmi, << Una camminata all’aria aperta >>. Sto per ribattere ma lui insiste di nuovo, << Starò qui finché non mi dirai di si, devi comunque andare a prendere Sophia dopo quindi >>, << Ok ma se mi fai solo innervosire me ne vado >> lo minaccio io, << Promesso >> risponde lui serio. Arriviamo nel centro della città e iniziamo a camminare per le vie, fa davvero freddo per questo indosso un cappotto pesante, nero e una berretta per coprirmi il capo. Guardiamo i negozi e ogni tanto ci fermiamo a guardare gl’artisti di strada che sono straordinari, mi perdo nella loro musica rilassandomi. Entriamo in un bar perché il freddo mi ha immobilizzato i piedi di cui non sento più la presenza, mi tolgo il cappotto e la berretta e ordino una cioccolata calda mentre Jorge un caffè grande. Il silenzio è quasi imbarazzante e poco dopo lo trovo osservarmi e arrossisco, lui ridacchia, << Non è divertente >> borbotto io cercando di nascondere il mio viso, << E’ una cosa carina >> ride ancora lui, << Guarda che me ne vado >> lo minaccio con un dito, << Scusa >> alza le mani lui << Ti giuro faccio il serio >> e poi scoppia ancora a ridere facendomi lo stesso effetto solo che cerco di trattenere la mia risata. Quando l’ordinazione finalmente arriva Jorge smette di ridacchiare di me e io mi gusto la mia cioccolata calda, << So che non hai mai conosciuto tuo padre >> gli dico decisa a voler scoprire di più su di lui, << Già >> risponde soltanto incupendosi un po’, << Perché non l’hai cercato anche se tua madre te l’ha proibito? >> gli chiedo insistendo, infondo lui alcune volte non è stato delicato con me, quindi perché io non posso scavare più a fondo? << Perché non conosci mia madre >> borbotta lui alzando gl’occhi su di me, << Cosa potrebbe mai farti? >> chiedo io confusa, << Lei fa tante cose Martina e una di quelle è decidere per me >> mi fa notare lui << Non puoi capire perché non sei nata in una famiglia come la mia, dove il denaro e la posizione nella società viene prima di tutto >>. Mi schiarisco la voce perché quelle parole mi hanno lasciato la gola secca. Prendo un altro cucchiaio di cioccolata calda e rimango zitta pensando di averlo fatto in qualche modo arrabbiare con le mie domande. << E la tua di famiglia com’è? >> mi chiede poi lui con un tono tranquillo, << Non sapevi mica tutto di me? >> lo scherno io ricordandomi che sa molte cose perché a quanto pare ha indagato. Lui scuote la testa e si lecca le labbra ridacchiando. << La mia famiglia è semplice >> gli spiego io << Una di quelle dove tutti si vogliono bene e si trattano con rispetto, i miei genitori, miei e di Fran, sono amorevoli con noi, ci hanno sempre lasciato la libertà di decidere per la nostra vita e sono felici per noi >>, << Capisco >> dice lui anche se io non capisco cosa intenda con quella affermazione. Io rimango a fissarlo, << Ti mancano? >> chiede poi, << Si, mi mancano ma ci vediamo appena è possibile >>, penso ai miei genitori e penso a come sia stata diversa la mia infanzia rispetto a quella di Jorge. << Tornerai in argentina a vivere? >> chiede scrutandomi per bene e io rimango con le parole sospese nell’aria perché non so cosa dire, << Non lo so, non ho mai pensato a cosa farò in futuro >> rispondo sinceramente. Il discorso va avanti un bel po’ perché Jorge vuole sapere dell’Argentina, di come è, di cosa si mangia e i posti più belli, delle nostre tradizioni. E’ quasi ora di andare a prender Sophia e usciamo dal bar. Camminiamo sul marciapiede poi mi blocco e mi volto verso di lui, << Perché profumo di primavera? >> gli chiedo e lui mi guarda incuriosito, << Sophia? >> chiede divertito dalla mia affermazione poi punta i suoi occhi nei miei. Rimane un po’ a fissarmi, poi fa un sorrisetto e senza che me ne renda conto le sue labbra sono contro le mie. Un calore che prima non avevo mai sentito si divampa dentro di me. Le sue labbra sono morbide sulle mie e riesco a sentire il sapore del caffè che ha bevuto misto al suo, che è dolce. È come il se il tempo si fosse fermato, non so dire quanti secondi siano passati da quando le sua bocca si è incontrata con la mia, Ma mi sembra un eternità.  Lui si allontana piano, i suoi nei miei sembrano ardenti mentre io sono rigida come un palo e poi si mette a ridere notando che sono rimasta paralizzata. << La prossima volta stai più attenta a dove ti fermi >> dice alzando la testa e io lo seguo. Sopra di noi, il negozio davanti a cui ci siamo fermati, ha appeso del vischio. Io lo guardo incredula e lui ride ancora più forte, << Dai Tinita non prendertela, non significa nulla è solo un usanza >> mi sorride e ricomincia a camminare. << Sei un idiota >> impreco a bassa voce, imbarazzata e ritrovandomi senza fiato.


P.s: Eccoci qui, sono riuscita a pubblicare oggi!! Spero che vi sia piaciuto, perchè qui alla fine succede qualcosa!! Marina e Jorge si aprono di più e parlano un pò delle loro vite. Jorge ha avuto un infanzia di solitiduni, perchè non ha mai avuto un padre e Martina invece ha avuto un'infanzia più normale con una famiglia che la amava e questo li rende due persone completamente diverrse, Jorge che non sa vivere is uoi sentimenti perchè si è chiuso in se stesso e Martina che li vive troppo invece, siccome già sogna un amore da favola. Jorge soprendendola poi la bacia,avraà voluto usare la scusa del vischio per baciarla o l'ha fatto solo perchè è un usanza? A presto con il prossimo capitolo. grazie a tutti!!
 

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Capitolo 15
*** Tra odio e amore. ***


<< Ti prego Mechi basta, ho i piedi che chiedono pietà e sono stanca! >> piagnucolo io dopo ore di shopping. << Non hai ancora trovato il tuo vestito per la festa >> mi fa notare lei, << Perché non c’è niente che mi piace, ci verrò in pigiama >> faccio spallucce io mentre tengo in mano le borse delle cose che ho comprato, tutto tranne il vestito, mentre Mechi ha trovato quello adatto a lei, un vestito bianco senza spalline, lo scollo a cuore e la gonna lunga e morbida, mi ha ricordato un angelo quando l’ha provato è ho insistito che lo comprasse perché gli sta d’incanto. << Domani c’è la festa cosa credi di fare? >> mi chiede quasi sgridandomi lei. << Ok troviamo questo maledetto vestito, voglio solo andare a casa >> mi rimetto a camminare tra i negozi, mentre Mechi mi indica alcune vetrine con dei vestiti splendidi m che non so il perché non li trovo adatti a me. La mia attenzione viene attirata da un negozio che fuori dalla porta ha il vischio e io miei ricordi iniziano a riempirmi la testa. Sono passate quasi due settimane e ho ancora quella sensazione strana sulle labbra e nel corpo. Come se fossi stata travolta da un turbine di emozioni, come se in qualche modo mi avesse marchiata con il suo tocco. Senza rendermene conto mi sto mordendo il labbro, ripensando a quel bacio stupido che però mi ha lasciato il segno. Ogni volta che in casa ci incontravamo Jorge mi faceva un sorriso di scherno per prendermi in giro, siccome la mia reazione è stata rimanere impalata come una statua e io facevo di tutto per evitare di rimanere per troppo tempo con lui, cercavo di sgattaiolare via con scuse stupide. Poi è partito per andare a sciare, nemmeno sapevo che ne fosse capace, con Diego, facendo gioire Lodo per la loro assenza e dando del tempo a me per sbollire questa cosa così da non sentirmi più in imbarazzo in sua presenza, perché lui sapeva benissimo come mi sentivo e averlo intorno che mi faceva quei sorrisini mi mandava su tutte le furie. Non so bene cosa stia succedendo, non so nemmeno cosa si è scatenato dentro di me dopo quel bacio, è stato come un esplosione di colori, come se mille farfalle volassero dentro di me, mi sono sentita così leggera che mi sembrava di volare, ma forse per il semplice fatto che ero affranta per quello che era successo con Peter, mi sentivo “ sola “  e rifiutata, come se la sbagliata fossi io e quel bacio mi ha ridato in qualche modo la forza e la voglia di andare avanti e dimenticarmi di quel bastardo. Quelle labbra sulle mie sono come state la medicina che mi ha fatto guarire dalle mie insicurezza, dalle mie paranoie e da quell’oscurità che si era avvolta intorno a me. Quelle labbra erano buone. << Martina! >> mi richiama Mechi siccome mi sono persa nei miei pensieri, mi rendo conto che il cuore mi batte forte e il respiro si è rallentato. << Ti senti bene? >> mi domanda, << SI >> rispondo io distogliendo lo sguardo, << E’ da un paio di settimane che fai così e perché sei arrossita? >> chiede facendo un passo avanti verso di me per scrutarmi meglio, << Niente Mechi non sta succedendo niente giuro >> cerco di convincerla io, ma è inutile. << Tini sai che non puoi nascondermi ancora per molto quello che ti passa per la testa! >> mi fa un sorriso bastardo e io scuoto il capo guardandola, << Non è niente >> ripeto, riprendendo a camminare per cercare quel maledetto vestito, sento i suoi passi dietro di me e poi mi affianca guardandomi ancora insistentemente. Io mi blocco e mi giro verso di lei << Dimmelo! >> mi ordina << Devi dirmelo! >> continua lei e sembra impazzire, la solita e classica Mechi di sempre che se non sa va fuori di testa, << Non è niente di che >>, << Allora perché non me lo dici? >> allarga le braccia lei e le fa ricadere sui fianchi. << Jorge mi ha baciato >> parlo così veloce sperando che non abbia capito ma vedo i suoi occhi e la sua bocca spalancarsi, << Quando? >> urla quasi attirando l’attenzione delle gente, io ricomincio a camminare, << Due settimane fa >> abbasso il capo perché so che ora Mechi mi sclererà contro, << Due settimane e non mi dici niente? Che amica sei? E come è stato? Ora mia cara mi racconti tutto >>, io ridacchio a quello sclero e in breve gli racconto quello che è successo, anche perché non c’è molto da raccontare, << Quindi mi ha baciata solo perché c’era il vischio e non perché gli interesso chiaro Mechi? >> gli spiego, lei si mette a ridere di gusto, << Credici Tini >>, << TI dico che è così >> la riprendo io con fare finto arrabbiato << Non ingigantire una sciocchezza per favore >> la supplico, << Ma voi due… >>, << No >> la blocco prima che parli << Tra noi due non c’è assolutamente niente e non voglio stare con un ragazzo problematico, lui non è adatto a me e lo sappiamo benissimo entrambe e poi lui non vuole stare con me Mechi, lui non sta con nessuna quindi non sperarci troppo, non vedrai mai me e Jorge insieme  >>, lei riapre la bocca e io alzo l’indice per metterglielo davanti e zittirla, << Ok >> sbuffa lei e poi la vedo osservare qualcosa dietro di me e sorridere, << Che hai? >> le chiedo prima di voltarmi, << Credo di aver trovato il vestito giusto per te >> borbotta mentre io lo guardo, lì, appeso nella vetrina.
 
E’ la sera della festa, Jorge e Diego sono tornati ieri sera ma non li ho incontrati, meglio così penso tra me e me. << Allora ti muovi? >> mi urla Fran dalle scale. Sono già tutti pronti tranne me, che per l’agitazione ci sto mettendo più del dovuto. Forse Mechi ha esagerato con il mio vestito, che è stupendo ma lascia scoperta un po’ troppa pelle, ma lei insisteva nel dirmi che era stato cucito apposta per me e volevo tornare a casa quindi lo comprai senza obbiettare. Ma ora mi pento. << Arrivo non statemi addosso >> urlo io dalla mia stanza. Mechi è passata per sistemarmi i capelli e era già bella che pronta, la cosa divertente è stata quando Fran ha fatto capolino nella mia stanza ed è quasi svenuto nel venderla e lei che ne è rimasta felice della sua reazione. L’ho anche minacciata, perché la conosco, gli ho detto chiaro e tondo di non fare niente di strano stasera, so che era già pronta a stuzzicare me e Jorge, ma le cose sono abbastanza chiare mi sembra, io e lui non abbiamo niente da condividere. Mi allaccio il sandalo nero e fine alla caviglia e sono pronta. Ma spetto ancora qualche secondo per scendere respirando profondamente, preparandomi ad affrontare la serata. << Wow Martina >> esclama Fran quando scendo dalle scale, << Sapevo che saresti stata una bomba! >> sorride fiera di se Mechi << Ci so proprio fare >> si vanta e io scuoto il capo, << Stai davvero bene >> mi dice dolcemente Facu, << Non è troppo? >> chiede Fran guardando la bionda, << Oh Fran non puoi capire! >> gesticola con una mano lei e mio fratello gli sorride e Mechi ovviamente ricambia. Rimangono a guardarsi per qualche secondo.  << Sono un po’ in imbarazzo >> ammetto guardandomi. Il vestito rosso di seta che ha scelto Mechi per me è davvero… è sensuale nella sua eleganza. Ha le spalline sottili, uno scollo a V abbastanza profondo, la stoffa di seta mi aderisce perfettamente sul corpo fino alla vita dove il tessuto si allarga per formare la gonna lunga e morbida con uno spacco sulla destra, davvero alto. << Non devi essere in imbarazzo sei davvero stupenda >> mi sorride Mechi per rassicurarmi. Prima di uscire mi specchio un ultima volta, le labbra rosse sono perfette e i capelli ondulati sulle spalle fatti da Mechi sono morbidi e strabilianti. Mi infilo il cappotto nero prima di uscire e prendo un ultimo grande respiro, pronta per affrontare tutto quello che mi aspetta. Quando arriviamo alla villa Fran rimane scioccato dalla bellezza di quella casa e Mechi è senza parole per tutto ciò che vede. Come avevo intuito la signora Clarke ha addobbato tutta la casa con lucine e fiori bianchi e rossi qua e là. Un rametto di vischio è appeso infondo alla scala che porta al piano superiore, devo evitare quel tratto di casa il più possibile penso tra me e me. << Tini! >> sento urlare e vedo Lodo raggiungermi con Cande e Ruggero, la mora indossa un abito argento e brillante, corto che le lascia le gambe scoperte, mentre la rossa ha un vestito lungo e setoso, nero con disegnato dei piccolissimi fiori rossi. Io le abbraccio entrambe mentre mi fanno i complimenti, << Sei una gnocca! >> urla Cande e io mi nascondo perché alcune persone si sono girate a guardarci. Dopo i vari saluti, la signora Clarke ci raggiunge, faccio le presentazioni e lei educata, come non lo è mai stata, si comporta in modo impeccabile. Non ho mai visto quella donna così sorridente. Ci dice di prendere tutto quello che vogliamo, tra cibo e alcolici vari e Mechi sembra entusiasta della cosa, mi sembra una bambina che ha appena visto il suo giocatolo preferito. << Oddio Lodovica così mi vuoi far morire! >> la voce di Diego riecheggia nell’aria e perdo un colpo, poi noto che Jorge non è con lui e riesco a calmarmi e c’è Mechi che attenta mi osserva. << Non potevi restare a sciare ancora per tipo non so… tutta la vita? >>, Ruggero e Fran si mettono a ridere per la battuta di Lodo mentre invece Diego afferra la mano della mora, << Balla con me incantevole signorina? >> chiede come un principe chinandosi verso di lei, nel suo completo elegante. Lui quando si rialza gli sorride e Lodo alza gl’occhi al cielo, << Un ballo, solo uno Diego >> lo avverte, facendosi trascinare in mezzo al salotto, dove alcune persone danzano. Cande e Ruggero si uniscono a loro sorridenti e spensierati. Li guardo e penso che loro due sono tra quei pochi fortunati che hanno trovato l’amore vero, perché solo guardandoli percepisci il loro forte legame, riesci a sentire che non si spezzerà mai. Una sensazione strana poi avvolge il mio corpo. Sento i brividi percorrermi la schiena e il sangue scorrere veloce. Poco dopo scorgo due occhi verdi, tra le persone, che mi guardano, con uno sguardo così profondo da farmi mancare l’aria. Abbasso subito lo sguardo, << Tutto ok Tini? >> mi chiede Fran. << Benissimo >> gli sorrido io cercando di non mostrare quanto io in questo momento mi senta in imbarazzo e agitata. Mechi mi fa un sorrisino e capisco che anche lei ha notato Jorge che mi fissava, ma che ora tra la folla è scomparso.
 
<< Ciao >> la sua voce arriva dalle mie spalle e io mi volto per guardarlo. Così elegante nella sua camicia bianca e nella giacca nera. Mechi, Fran e Facu salutano Jorge ma io non dico una parola. Come sempre mi paralizzo. << Dov’è Sophia? >> chiedo io per dire qualcosa, per non sembrare una stupida che è rimasta senza parole. Lui prima mi scruta bene, da capo a piedi e io mi trattengo dal diventare rossa come il vestito, << Sta giocando con alcuni bambini >> mi spiega lui e io sorrido. << Eccoti qui è da mezz’ora che ti cerco >>, Stephie ci raggiunge, è vestita in modo provocante, con un tubino, corto, nero ed oro, << Voglio ballare >> esclama lei guardandomi in malo modo, << A me non va >> gli risponde Jorge facendola andare su tutte le furie, perché non l’ha guardata per un secondo, ha gl’occhi puntati su di me e non li scolla mai. Dietro Stephie mi accorgo che c’è Alba, che si nasconde forse per l’imbarazzo, << Alba! >> le chiamo io e lei compare tra le persone sorridendomi, << Sei bellissima! >> gli dico io quasi non riconoscendola, con i capelli stirati, truccata benissimo e un vestito color ambra che le dona parecchio, con la gonna corta e ampia e lo scollo a cuore. Lei punta gl’occhi dietro di me e so già chi sta guardando, << Sei bellissima anche tu >> mi dice lei e Stephie sbuffa per le sue parole. Snobbo quella vipera perché non mi va di rovinarmi la serata per lei e non voglio fare la figura di quella che si mette a litigare ad una festa. << Facu >> mi volto io cercandolo con lo sguardo << Perché non fai ballare Alba? >> chiedo io, lo vedo agitarsi, afferro la mano di Alba e la faccio avvicinare a lui, << C-certo >> borbotta Facu prendendo la mano di Alba al posto mio e lei rimane impalata a guardare le loro mani che si toccano prima di andare verso la gente che danza. Diego arriva poco dopo e mentre Jorge è distratto scappo via, lontano da lui, avvicinandomi al tavolo dove un sacco di bicchieri sono appoggiati, me ne verso uno di vino, devo trovare qualcosa per rilassarmi, quando una piccola peste mi corre incontro vestita di tutto punto e saltandomi letteralmente in braccio, << Sono felice che tu sia qua! >> mi dice Sophia stringendomi le braccia al collo, << Sei davvero bella! >> le dico io guardandola nel suo vestitino color rosa antico, con dei ricami che sembrano petali attaccati alla gonna di tulle. Sembra un fiore. << Anche tu lo sei >> mi sorride << Vero Jorge? >> chiede guardando dietro di me e quando mi volto di scatto trovo Jorge alle mie spalle. Lei allunga le braccia verso di lui che la afferra per tenerla, << Si lo è >> risponde con un tono basso che mi accende un fuoco dentro, << Devo andare a giocare >> dice poi al fratello, prima di lasciarla a terra, Sophia da un bacio sulla guancia a Jorge e poi corre via raggiungendo altri bambini. Io mi sento nervosa, credo si noti che sono irrequieta perché non riesco a stare ferma, guardo in basso per non incrociare gl’occhi di Jorge che sento su di me come se mi trafiggessero l’anima. << Balliamo? >> chiede poi lui e questo mi fa puntare i miei occhi nei suoi, << E’…. >> non riesco a parlare e lui ridacchia. La sua mano afferra la mia e mi porta in mezzo a tutti gl’alti che ballano. Appoggia l’altra mano sul mio fianco, stringe il suo corpo al mio e il respiro mi si ferma. Guardo intorno a me per non guardarlo mentre lentamente inizia a muoversi, Diego sta facendo girare Lodo su se stessa e poi la afferra per fargli fare un casquè, lei si mette a ridere come una bambina. Facu imbarazzatissimo ha tutte e due le mani sui fianchi di Alba e insieme ciondolano guardandosi ogni tanto facendo comparire sul volto di Alba dei sorridi e facendola diventare rossa. Fran guarda invece Mechi incantato, mentre lei sorseggia un bicchiere di vino, vedo solo che lui si avvicina a lei per dirgli qualcosa all’orecchio che la fa agitare. << Sei bellissima >> le parole di Jorge attirano la mia attenzione su di lui, incrocio i miei occhi nei suoi che mi guardano con una luce strana negl’occhi, come se mi mangiasse con lo sguardo, << Grazie >> borbotto abbassando il capo per la vergogna, lo sento sorridere. << Mi sei mancata questa settimana, non c’era nessuno che mi sgridava >> scherza lui e io ridacchio, << Immagino che vi siate divertiti >> dico e credo che lui capisca cosa intendo, sicuramente si saranno scatenati lui e Diego soli soletti in un chalet in montagna, dove sicuramente avranno trovato delle ragazze per fargli compagnia, << Credimi, mi sono divertito solo sciando >> dice vicino al mio orecchio per poi tornare a guardarmi dall’alto, non so se riesco a crederci, << Diego… credo che si sia innamorato veramente di Lodo perché non ha fatto altro che parlare di lei >> mi spiega lui << Non sembrava nemmeno lui, una ragazza ci ha provato ma non la nemmeno calcolata, è una cosa davvero strana >> dice con una faccia buffa che mi fa ridere, << Chissà invece quante ci hanno provato con te >> dico senza pensarci e subito arrossisco, ci siamo fermati in mezzo alla pista senza rendercene conto, << Vedi io… >> inizia a parlare lui. << Jorge! >> una voce al quanto famigliare mi arriva alle orecchie e quando mi volto la mia intuizione è esatta, << Mi inviti e poi balli con lei? >> chiede la voce fine e acuta di Lucy.
 
Io lascio la presa dalla mano di Jorge e mi divincolo dalla sua stretta, << Cosa ci fai qui? >> chiedo guardando la ragazza che ho sempre odiato, << Come non lo sai? >> mi guarda soddisfatta lei, << Mi ha invitata Jorge >>. Io punto il mio sguardo su di lui << Sei incredibile >> gli dico voltandomi, facendo spazio tra la gente per allontanarmi il più in fretta da Jorge. << Fermati! >> mi segue lui e mi afferra per farmi voltare, << Non voglio sapere niente >> gli dico con gl’occhi iniettati di sangue per la rabbia, << Non volevo ok? >> borbotta, << Non volevi? >> rido io isterica << Io la odio >> gli ricordo, << Lo so… L’ho chiamata quando tu eri arrabbiata con me e non ci parlavamo >>, << E hai pensato di farmi una ripicca? >> chiedo scioccata, << No… forse… non lo so Tini… ero arrabbiato perché tu lo eri con me dopo aver preso in giro il tuo ragazzo >>, << EX >> preciso io, << Ex ragazzo >> si corregge lui << In un momento di non lucidità l’ho chiamata, ci siamo incontrati e gli ho parlato di questa festa e l’ho invitata >> fa spallucce lui, << Ci sei per caso andato a letto? >> gli chiedo con uno sguardo schifato, << No, Martina no >> si affretta a dire. Io abbasso lo sguardo << Sei comunque un idiota! >> dico a bassa voce perché in realtà vorrei urlare, non ci si può fidare di Jorge, di uno come lui che tratta le ragazze come gli pare e piace senza pensare alle conseguenze. << Ti prego Tinita non farne un dramma >> chiede lui esausto mettendosi le mani sul volto, << Non farne un dramma? >> chiedo fulminandolo con lo sguardo, << Non sai niente di quello che è successo tra noi, di cosa ha fatto a mio fratello, quindi si ne faccio un dramma perché come sempre ragioni con il culo e io sono stufa di perdere il controllo per colpa tua. Mi farai uscire pazza. >>, lui mi guarda incredulo delle mie parola ma è la realtà dei fatti, è così, lui non cambierà mai e continuerà a creare casini su casini, come avevo spiegato a Mechi, è inutile credere a una cosa che non esisterà mai, perché Jorge non è una persona di cui io potrei mai fidarmi, anche se qual bacio c’è l’ho impresso nella testa, << Anche tu mi farai uscire pazzo >> confessa lui, << Io non faccio un bel niente per rovinarti le giornate o la vita! >> gli faccio notare, << Lo dici tu >> esclama e io non comprendo le sue parole, cosa gli ho mai fatto? << Sei davvero uno stronzo lo sai? >> gli chiedo ancora più arrabbiata, mi volto per andarmene più lontano possibile, << Dove vai? >> mi chiede lui, mi volto a guardarlo << Non starmi addosso Jorge, non voglio più avere a che fare con te, divertiti con la tua nuova amichetta >> lo vedo arrendersi alle mie parole e poi me ne vado, lasciandolo lì a rimuginare sulle sue stronzate che a me non stanno più bene. << Tutto bene? >> mi chiede Mechi che è al tavolo bandito di cibo prelibato. << Benissimo >> rispondo senza guardarla e afferrando una pizzetta, anche se in realtà non ho fame, ma ho bisogno di sbollire il nervosismo che ho addosso, che mi sento sulla pelle, cosa mi dovevo aspettare da uno come lui? E’ sempre stato così e sempre resterà un idiota che sa solo incasinare la vita degl’altri. Lui e le sue stronzate devono starmi alla larga. << Dov’è Fran? >> le chiedo io e lei mi indica un punto dove mio fratello sta parlando con Diego e Ruggero. Facu sta ancora ballando con Alba, non si sono mai staccati l’uno dall’altra e la trovo una cosa carina, << Non dovreste essere insieme? >> chiedo alla bionda che fa spallucce, << E’ complicato >> borbotta poi lei, << Complicato voi due? >> chiedo io scioccata << Siete perfetti, vi piacete ed è complicato? >> quasi sono arrabbiata, se la loro “storia” è complicata allora cosa dovrei dire io che vengo catapultata sempre nel mondo di Jorge dove il mio umore è così altalenate da farmi paura? Riesce a mandare a puttane il mio equilibrio mentale, a farmi innervosire come nessuno e a mandarmi fuori di testa in una frazione di secondo. Odio il fatto che Fran e Mechi perdano del tempo, io cerco l’amore della mia vita, quell’amore grande che desidero tanto e invece sono stata tradita e umiliata da Peter che credevo quasi perfetto e c’è un ragazzo che mi fa le avance ma in realtà non vuole nulla da me. Perché non capiscono che inutile sprecare il loro tempo? << Aspettami qua >> dico a Mechi che mi guarda confusa. Vado verso Fran e scusandomi con Diego e Ruggero lo trascino via, raggiungo la bionda e afferro anche lei portandoli tutti e due vicino alla scala, li posiziono per bene. << Che diavolo stai facendo? >> chiede Mechi e io la guardo con un sorriso bastardo e poi guardo Fran, << Forse dovreste alzare la testa >> dico io prendendoli in giro, quando lo fanno Mechi spalanca la bocca e arrossisce, << Il vischio >> dice quasi senza fiato << Che stronza >> esclama poi con la voce sottile. Posa gl’occhi su Fran arrossendo, che in un batter d’occhio la attira verso di se e la bacia, in un modo appassionato ma anche dolce e tenero. << Finalmente >> dico a me stessa allontandomi da loro per lasciarli a capire i loro sentimenti. Esco dalla porta principale per prendere un po’ d’aria fresca. Mi sento ancora nervosa per quello che Jorge ha fatto, per tutto quello che Jorge fa. Cerco di respirare l’aria fredda e farmi invadere da essa, per abbandonare tutta la mia rabbia ma è come se questa rabbia che provo nei confronti di Jorge non se ne andasse mai. << Martina >> una voce mi chiama e quando mi volto davanti a me mi trovo Chris, il capitano della squadra di football di cui ero la cheerleader. << Cosa ci fai tu qui? >> chiedo e lui mi sorride, << I miei genitori conoscono la proprietaria di questa casa e sono venuto con loro >> mi spiega avvicinandosi a me. Mi stringo tra le braccia per il freddo perché non ho messo il cappotto per uscire, la rabbia e il contatto di Jorge mi avevo fatto venire caldo e fatta diventare bollente. Lui si toglie la sua giacca e me la passa, << Grazie >> borbotto quando me la mette sulle spalle, << Sei davvero bella >> mi dice lui, io mi imbarazzo e gli sorrido leggermente e poi come se niente fosse iniziamo a parlare ricordando i vecchi tempi.


P.S: Eccoci qua con un altro capitolo. E' la vigiglia di natale e la festa è arivata. Qui un pò di cose accadono, Alba e Facu si incontrano e ballano imbarazzati chissà come si evolverà la situazione... Lodo per una volta fa la buona con Diego e gli concede un ballo, anche se poi ne fa più di uno, sarà l'aria del Natale? Mechi e Fran ancora non si confessano ma Martina non ne può più. Non ha tutti i tuorti, la sua vita sentimentale fa abbastanza pena, lei che ha sempre sognato un amore forte come quello dei romanzi che legge. Odia vederli sprecare del tempo quando si sa che sono fatti per tare insieme.e che si vogliono. Jorge ha fatto una stronzata, quando Martina era arrabbiata con lui per aver insultato Peter, Jorge contatata Lucy, una ragazza che Martina odia per come a trattato il fratello e poi perchè avevano una certa rivalità, e la invita... Jorge Jorge... Forse volevi fargli una rapicca perchè infondo sei geloso di lei?... cosa accadrà ora? Succederanno moltissime cosè... A presro con il prossimo capitolo. 
 

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Capitolo 16
*** Come l'inverno. ***


Il giorno di natale mi sveglio. Sono ancora stanca per la serata a casa della signora Clarke, per tutto quello che è successo. La rabbia invade ancora il mio corpo ma decido di ignorarla. Non ho più voglia di correre dietro a Jorge, ai suoi umori altalenati, alla sua voglia di rovinare sempre tutto. Ho passato una bella serata dopo aver incontrato Chris, che mi ha fatto distrarre dall’angoscia e dal nervoso che stavo provando. Ci siamo scambiati i numeri di telefono, abbiamo parlato e riso tanto e abbiamo anche ballato, sotto gl’occhi roventi di Jorge che ci fissava, ma non mi importava più niente, non volevo nemmeno guardarlo o a avere a che fare con lui. Mi alzo da letto con gl’occhi ancora gonfi dal sonno, raccolgo i miei capelli sparpagliati in una coda alta e scendo in cucina a far colazione. Due voci che ridono attirano la mia attenzione. Dalle scale vedo Fran seduto al tavolo che tiene sulle gambe Mechi, si sorridono. Lei ha le braccia intorno al suo collo e ogni tanto appoggia il viso sulla sua spalle mentre mio fratello le accarezza la schiena. Sono così belli insieme che non so per quanto rimango a guardarli. Mi sembrano due ragazzini alla prima cotta, che si guardano imbarazzati ma con tanto amore. Cosa ci può essere di più bello? Di più puro? Perché Jorge non riesce a capire e a comprendere cosa in realtà vuol dire amare? Ma lui è uno stupido, non lo potrà mai capire veramente, pensa solo a se stesso e a rovinarmi la vita. Scendo le scale e quando Mechi mi vede si alza subito dalle gambe di mio fratello. Io la guardo e rido, << Mechi guarda che mi va bene >> le dico io per rassicurarla << Sono davvero felice per voi ed era ora >> li scherno beccandomi uno sguardo furente dalla bionda. Fran allunga le mani e afferra Mechi tirandola ancora sulle sue gambe << Vieni qui >> gli dice lui sorridendo stringendosi a lei mentre io mi verso una tazza di caffè appena fatto. Mi siedo al tavolo e non posso fare a meno di essere felice per loro, << Ieri sera sei stata molto con Chris! >> esclama Mechi guardandomi, << Si >> le sorrido io << E’ stato carino con me >>, << Ma a te non piaceva Jorge? >> chiede Fran confuso e io spalanco la bocca, << No, ma come ti è venuto in mente? >> chiedo scioccata da questa affermazione, lui fa spallucce << Me l’ha detto Mechi >> spiega poi lui, io la guardo storto e lei fa una faccia dispiaciuta, << Non mi piace Jorge, non mi è mai piaciuto >> ripeto guardandoli entrambi per essere chiara. Abbasso lo sguardo rendendomi conto che l’imbarazzo si sta facendo spazio dentro di me, << Comunque è davvero gentile >> parla poi mio fratello << Jorge >> continua poi quando nota che non capisco di chi sta parlando, << Gentile? >> rido io isterica << Jorge non è gentile per niente >>, << Invece sì, ieri sera ho parlato con Diego, suo padre gestisce un locale molto conosciuto a New York e vuole che io e Diego suoniamo per loro >>, quasi mi va di traverso il caffè, << Cosa centra Jorge? >> chiedo io, << E’ stato lui a proporlo a Diego, gli ha detto che siamo in gamba e ha chiesto a Diego di parlarne con suo padre >>. Io rimango in silenzio senza dire più una parola, sinceramente sono stufa di sentire sempre parlare di lui, di quanto sia in gamba, ma con me è diverso, con me cerca sempre il modo di frantumare tutto e farmi impazzire, non può essere gentile anche con me invece di starmi addosso e poi distruggermi piano piano? << Tini stai bene? >> mi chiede Mechi guardandomi preoccupata, io annuisco leggermente e poi gli sorrido prendendo un altro sorso di caffè bollente. La porta si spalanca e Facu compare sulla soglia, << Buona Natele >> urla lui, sembra felice, fin troppo, con quel sorriso a trentadue denti sparato sulla faccia, io e la bionda ci guardiamo disorientate da tutta questa gioia. << Tutto bene? >> chiede Mechi poi seguendolo con uno sguardo confuso, << Benissimo >> ribatte lui << Mi sento felice, sarà il Natale >> fa spallucce, << O sarà Alba >> lo prende in giro Fran e credo anche io che il motivo principale della sua allegria sia lei. Facu arrossisce leggermente e poi si mette a sedere, << Gli ho dato il mio numero, gli ho detto di chiamarmi quando vuole >> borbotta imbarazzato, << Bella mossa amico >> gli dà un pugno leggero sulla spalla Fran, << Bisogna vedere se mi contatterà >>, << Lo farà >> afferma convinta Mechi. Ci mettiamo a parlare e a chiacchierare mentre io e la nuova ragazza di mio fratello, fa strano pensarlo, ci diamo da fare per preparare qualcosa di delizioso per Natale. Abbiamo deciso di pranzare noi quattro insieme, siccome le nostre famiglie sono lontane. << A capodanno siete invitate al Club, c’è una grande festa e ovviamente suoneremo anche noi >> spiega Facu mentre stiamo mettendo tutte le cose in tavola, << Si sarà divertente >> saltella Mechi contenta, << Portate chi volete non c’è nessun problema >> continua lui a spiegare. Forse chiederò a Chris se gli va di passare con i suoi amici, penso tra me, forse dovrei.
 
Questi pochi giorni lontana da Jorge mi hanno fatta rilassare. Il fatto di non averlo intorno mi ha come purificato da lui e mi ha liberato la mente da tutti i pensieri negativi che continuano a girarmi per la testa. Purtroppo oggi mi tocca andare a lavorare, purtroppo perché molto probabilmente Jorge sarà la ad aspettarmi per sganciarmi un'altra bomba addosso, per farmi andare su tutte le furie. Come sempre. Il suo scopo nella vita è quello di tormentare la mia. Mi infilo un paio di Jeans e una camicetta bianca prima di scendere in cucina. Mechi è a lavoro e Fran dorme ancora nel suo letto, o in quello di Mechi non saprei, dopo aver suonato la sera prima al locale. Bevo velocemente un caffè e con le gambe che tremano mi autoconvinco a uscire da quella casa e andare ad affrontare il mostro nel castello. Mi metto il cappotto ed esco. Vengo avvolta dal freddo glaciale dell’inverno e non so perché questa sensazione mi ricorda Jorge. Lui sa essere gelido come l’inverno e caldo come l’estate, non ci sono vie di mezzo, a rare persone riserva il suo calore mentre per le altre solo ghiacciate emozioni. E’ come se fosse sia la luna che il sole, come se fosse sia il diavolo che l’angelo, in un'unica stessa persona. E questo mi confonde troppo, questo mi fa andare fuori di testa. Quando arrivo alla villa non c’è nessuno, per fortuna. Trovo Sophia in cucina seduta a far colazione, ha un fiocco rosa tra i capelli ed è così carina che appena la guardo mi scappa un sorriso. << Ciao Tini >> urla lei appena mi vede, poi addenta una brioches con un enorme morso che mi fa ridacchiare << Fai piano >> borbotto tra le risate. Sistemo il tavolo quando finisce di mangiare e ci mettiamo sul divano a guardare i cartoni, come è solita fare la mattina. Tutto è tranquillo e sereno, nessuna traccia di Jorge o dei suoi amici sparsi per casa, nessun problema, nessun casino, nessun paio d’occhi che continua ad osservarmi. Quando sento la porta di casa aprirsi mi raggelo, come se fossi rimasta paralizzata tutto d’un tratto, non riesco a muovere un muscolo, non riesco quasi a respirare. Lodo, che sembra preoccupata, compare nel salotto e nel vederla il mio corpo si scioglie dallo stato di pietrificazione. << Ah sei tu! >> dico rilassandomi, << Ciao Tini >> mi saluta Lodo per poi dare un bacio sulla testolina di Sophia che sta cantando la sigla delle Winx, lei sa tutte le canzoni delle Winx a memoria. La mora, meno pimpante del solito e troppo silenziosa, si siede in parte a me sul divano, è troppo strano vederla così. << Stai bene? >> le chiedo io guardandola incuriosita dal suo atteggiamento, non riconosco la Lodo si sempre. << Si bene >> fa spallucce lei continuando a guardare la Tv, come se gli interessasse il cartone che sta guardando. Io la guardo in malo modo e lei sente il mio sguardo addosso. Si volta e poi sbuffa, << Devi aiutarmi Tini >> dice facendo finta di mettersi a piangere, << Perché? >> le chiedo io ridacchiando per la sua smorfia, << Perché c’è qualcosa che non va in me >> esclama convinta e inizio a preoccuparmi, << Stai male? >> le domando, << Forse >> fa spallucce lei. Io rimango a guardarla aspettando che dica qualcosa, << Forse provo un attrazione verso Diego >> dice così a bassa voce mettendosi poi le mani sul volto per la disperazione. Mi ha fatto preoccupare per niente, io pensavo che fosse qualcosa di grave quindi appena intuisco il suo disagio mi metto a ridere. << Non ridere Tini >> mi rimprovera appoggiando la testa sulla mia spalla, << Qualcosa in me non va >> dice seria << Lo penso, l’ho anche sognato >> ammette quasi con fare isterico. << Non c’è niente di male ad essere attratti da qualcuno, non farne una tragedia >> le spiego io cercando di trattenere le risate, << Forse sono malata >> dice alzandosi di scatto, << Sicuramente… Magari ho un problema al cervello o una malattia strana che non mi fa ragionare, e se ho perso il senno? >> sclera lei, << Lodo calmati, stai benissimo >> cerco di rincuorarla io ma peggioro solo le cose. << No Tini, non può piacermi capisci, lui e Diego! >> spiega lei e forse un po’ la capisco, Diego non è di certo un ragazzo da cui ci si può aspettare delle grandi e lunghe storie d’amore eppure qualcosa in lui di profondo verso Lodo esiste, perché l’ho notato molte volte mentre gli parlava, mentre la prendeva in giro che sotto, quella apparenza da Bad Boy, si nascondono dei sentimenti ma solo ed esclusivamente destinati alla mora. << Davvero Lodo devi stare tranquilla, magari ti passa, magari è solo una piccola infatuazione >>, << Hai ragione! >> esclama lei come se gli fosse venuta in mente un idea, << Devo uscire con Charlie, magari mi aiuterà a capire e a non pensare a Diego >>, io la guardo stranita << Non è proprio quello che intendevo >> le dico io, non mi sembra una soluzione ovvia, uscire con un altro per non pensare a Diego, potrebbe solo complicarle le cose, peggiorarle e se si rendesse conto di pensare a Diego mentre è con questo Charlie?  << E invece è la soluzione perfetta, grazie Tini >> esclama correndo fuori di casa come una pazza.
 
Jorge non si è ancora fatto vivo e questo mi fa sentire bene. Non mi andava proprio di affrontarlo, non oggi e forse mai. Deve starmi alla larga il più possibile, deve lasciarmi i miei spazi e farmi vivere la mia vita. Dopo pranzo faccio lezione con Sophia. Le insegno i numeri e le addizioni semplici e lei si diverte a contare, ho sempre sognato di insegnare ai bambini, è una cosa che mi è sempre piaciuta. Ho anche il sogno di scrivere un libro, come uno di quelli che leggo, un romanzo dove l’amore è il protagonista assoluto, dove l’amore sconfigge tutto, una di quelle storie che ti mangia il fegato, che ti lascia senza lacrime, che ti distrugge dentro ma allo stesso tempo riesce a farti provare tutto l’amore del mondo. Dopo aver insegnato un po’ di cose a Sophia la metto sul divano perché è stanca, difatti poco dopo aver mangiato la merenda si addormenta come un angioletto. Vado in cucina a prepararmi un tè, mi metto a canticchiare mentre sistemo le cose che mi servono, cercando di smettere di pensare, chissà cosa sta facendo Lodo? Penso poi mettendomi a ridere da sola. Mi volto per versare il tè nella tazza e mi ritrovo davanti Jorge, mi spavento lasciando quasi andare la teiera che poi appoggio sul ripiano. << Sei scemo mi hai fatto prendere un colpo, avverti quando sei presente >> gli faccio notare io, non mi sono accorta che è entrato, è stato veramente silenzioso. Lui ridacchia e questo mi fa imbestialire, << Non ridere >> dico seria facendo sparire la risata dal suo volto e noto nei suoi occhi un aria di frustrazione, come se qualcosa non andasse. Senza dire più una parola mi verso il tè, non lo degno di uno sguardo mentre sento che segue ogni mio minimo movimento e questo mi irrita. << Che vuoi? >> gli chiedo arrabbiata alzando gl’occhi su di lui, << Niente >> risponde con un tono piatto lui continuando a guardarmi. << Allora smettila di fare così mi stai dando sui nervi >> sbrocco sinceramente io, << Ti do sempre sui nervi >> esclama lui, ed è vero, una cosa che Jorge sa fare benissimo è darmi sui nervi, riesce a farmi irritare in una maniera incredibile, con poco sforzo. << Qualsiasi cosa io faccia >> continua poi, << Perché sei un idiota, semplice >> gli spiego in poche parole. Lui non distoglie gl’occhi da me mentre sorseggio il tè caldo, << Sei ancora arrabbiata per Lucy >> borbotta poi lui, << Non dire quel nome e poi non mi importa con chi stai Jorge basta che non me la sbatti davanti ogni volta, meno la vedo meglio sto >>, << Non sto con Lucy sei impazzita? >> mi chiede quasi arrabbiato, lui si permette di arrabbiarsi? << No che non sono impazzita visto che ti fai i tre quarti della popolazione e che ti diverti a torturarmi invitando una che odio >> inizio ad alterarmi e questo non va bene. << Non ti capisco giuro >> ride lui ma una risata isterica, << Tu non capisci me? >> chiedo stupita dalla sua affermazione, << Si non capisco che fastidio ti da il fatto che io frequenti chi mi pare, sei gelosa o cosa? >> chiede lui con fare bastardo. Io scoppio a ridere di gusto ma anche dal nervoso che mi sta facendo provare, << Non mi dà fastidio il fatto che ti fai un sacco di ragazze >> e dentro di me il cuore perde un battito mentre dico quelle parole << Mi dà fastidio che ti fai quella che odio e che tu l’abbia chiamata per farmi una ripicca >>, << Io non mi faccio Lucy, non l’ho nemmeno mai baciata >> si spiega lui e un po’ questo mi rassicura, come se un piccolo peso se ne fosse andato dal mio cuore. << Nemmeno tu ci metti molto a trovartene un altro >> a queste parole punto i miei occhi infuocati nei suoi, << Io non mi sono trovata un altro e non devo certo darti spiegazioni perché tu per me non sei nessuno Jorge >> gli urlo quasi contro, sembro quasi impazzita ed è Jorge a farmi questo effetto, potrei ucciderlo un giorno o l’altro se non la smette di comportarsi così. << Si certo Tini, non c’è niente tra te e quello la, mi sembrava che ti piacesse stare tra le sue braccia mentre ballavate, forse sei anche venuta nelle mutande >> dice cattivo come non l’avevo mai visto, è incazzato e si vede ma non né ha il diritto, quella arrabbiata dovrei essere io ma finisce sempre così. << Come osi dirmi queste cose? >> gli chiedo schifata dal suo comportamento << Sei davvero uno stronzo, non hai il diritto di essere arrabbiato con me perché io non ho fatto assolutamente niente, sei stato tu a fare casini, invece di pensare con l’uccello qualche volta dovresti usare la testa >>, lui rimane a bocca aperta, << Da quando usi questo linguaggio? >> chiede lui sbalordito, << Da quando ho conosciuto una testa di cazzo >> gli faccio notare io e faccio per andarmene ma mi afferra per il braccio, senza lasciare la presa e avvicinandomi a se. Il suo viso è a pochi centimetri dal mio e vedo la rabbia nei suoi occhi mista a qualcos’altro che non riesco a comprendere, << Mi fai andate fuori di testa quando fai così >> si morde il labbro lui dal nervoso che prova, io mi divincolo dalla sua stretta continuando a fissarlo negl’occhi senza spostarli mai << Allora stammi lontano >> dico quasi senza fiato e con la rabbia che mi scorre nelle vene << Io e te non abbiamo niente da condividere ovviamente >>.
 
Quando torno a casa sono affranta, non faccio altro che pensare a quella litigata, a pensare a quanto Jorge fosse arrabbiato, perché poi? Io non ho fatto niente per farlo incazzare eppure sembrava lui quello ferito, cosa gli ho mai fatto per meritarmi questo? E’ stato duro con me, troppo. << Tutto bene? >> mi chiede Mechi che è seduta sul divano a leggere, << Mai stata meglio >> rispondo sarcastica e con mala voglia gettando la mia borsa a terra senza pensarci, sotto gl’occhi della bionda che mi fissano increduli del mio comportamento freddo. << Ok >> dice alzandosi dal divano e lasciando cadere la rivista che stava leggendo sul tavolino difronte a lei << Cosa diamine è successo? >> chiede avvicinandosi a me, appoggiando le mani sulle mie braccia e i suoi occhi che mi guardano con dolcezza, sa che in qualche modo mi sento distrutta. Io scuoto il capo e il respiro inizia a mancarmi, << Sono stanca, davvero stanca >> le mani mi tremano e Mechi mi stringe a se. << Non lo sopporto più >> dico trattenendo le lacrime << Mi fa andare fuori di testa >>, << Oh Martina >> dice capendo di chi sto parlando << Cosa è successo ancora? >> allenta lei l’abbraccio per guardarmi negl’occhi, << Abbiamo litigato, a quanto pare la stronza sono sempre io, non dovevo arrabbiarmi per Lucy e gettarmi nelle braccia di un altro >> ridacchio in modo spento, << Tu non sei stronza Tini è lui che è alquanto confuso su quello che prova >>, << Fidati Mechi lui non prova niente se non l’odio verso tutti >>. Mi allontano dal tocco di Mechi mettendomi a sedere sul divano, << E se ti sbagliassi? >> chiede lei raggiungendomi << Se lui provasse qualcosa ma non sa capirlo? >>, io la guardo << Mechi ti prego non mi va di complicare la cosa, so benissimo come ragiona Jorge, me l’ha dimostrato un sacco di volte e se fosse così come dici tu sono solo problemi suoi non deve prendersela con me >> gli faccio capire io, non mi importa di quello che a Jorge passa per la testa, deve lasciarmi in pace finché non si renderà conto di come mi sta trattando, io non sono nessuno per lui e non ha il diritto di comportarsi come uno stronzo di prima categoria solo perché gli va di farlo, deve rispettare me e i miei sentimenti, non siamo tutti come lui, c’è chi al mondo sa provare ancora qualcosa e una di quelle persone sono io. Quando Fran torna nota che non sono di buon umore, << Lasciala in pace >> gli dice Mechi << Gli passerà >>, << Puoi almeno dirmi cosa è successo? >> chiede lui alla bionda beccandosi uno sguardo severo da me, << No Fran, cosa tra donne >> le spiega le, << Come volete >> fa spallucce e si arrende, poi la abbraccia e le posa un piccolo e dolce bacio sulle labbra. Questo mi fa tremare un po’. Perché sembra che tutti intorno a me abbiano trovato l’amore in qualche modo, tranne io. Fran e Mechi si mangiano con gl’occhi, si adorano e sembrano i personaggi di una favola. Cande e Ruggero sono sempre più innamorati, ogni giorno che passa, ogni volta che li incontro riesco a sentire il loro amore sulla pelle, nell’aria, Lodo e Diego hanno un rapporto veramente strano, l’odio che lei prova nei confronti di lui sembra dettato dall’amore, e lui alcune volte sembra un bambino quando la guarda. E poi c’è Facu, che sembra aver trovato la sua principessa, anche se non stanno insieme e si conoscono appena ogni volta l’imbarazzo si fa spazio sui loro volti e si illuminano appena si incontrano. Io invece sembro destinata a stare sola a non trovare nessuno che mi ami in quel modo, sembra che tutti mi debbano prendere in giro, che il mondo in qualche modo mi stia dicendo che non c’è nessuno per me. Quando mi metto a letto mi sento ancora più esausta, non faccio altro che girarmi e rigirarmi tra le coperte. Sono con Sophia al parco, la sto spingendo sull’altalena quando ad un tratto Peter compare dietro di me. Mi spavento alla sua vista e lo spingo via per farlo allontanare il più possibile, lontano, non voglio averlo vicino mi fa sentire sbagliata. Chris senza preavviso arriva e gli dà un cazzotto sul viso, facendolo scappare e urlandogli di non avvicinarsi più a me, io lo ringrazio abbracciandolo. Gli sorrido felice del fatto che sia comparso per aiutarmi, << Sai Martina mi sei sempre piaciuta >> mi sorride lui mentre le miei braccia sono ancora legate intorno al suo collo. Io mi imbarazzo abbassando la testa ma lui con una mano mi fa rialzare il viso, lentamente posa le sue labbra sulle mie. Un bacio dolce e pieno di amore, quell’amore che cerco. Mi sento così bene. Quando riapro gl’occhi mi accorgo che la persona che sto baciando è Jorge e mi allontano velocemente, spingendolo via. Lui sorride toccandosi le labbra con le dita, << So che mi vuoi >> dice con una voce sensuale. Mi sveglio di soprassalto nel mio letto, senza respiro.


P.S: Eccoci qui con un altro capitolo. Spero che vi sia piaciuto, Tini è arrabbiata con Jorge e spera di non incontrarlo ma ovviamente si incontrano. Lui si arrabbia con lei, non si sa bene per quale motivo ma Jorge sembra frustrato, molto frustrato. Diciamo che Jorge non riesce a gestire una ragazza come Martina forse perchè non si è mai trovato davanti ad una ragazza come lei. Nel prossimo capitolo vedremo cosa succederà la sera di capodanno, preparatevi che ne succederanno delle belle! ;) A presto, grazie a tutti.
 

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Capitolo 17
*** Capodanno. ***


E’ il giorno di capodanno. Stasera andremo al club dove Facu e Fran suonano, a festeggiare la fine di quest’anno che per me è diventato assurdo. Da quando mi hanno assunto per questo lavoro è praticamente tutto diverso. Non ho più un ragazzo, ho litigato spesso con le persone, ho pianto e in qualche strano modo non mi sento più la stessa Martina di prima, qualcosa dentro di me è cambiato. Mechi e Fran stanno insieme, ho conosciuto persone nuove, ho rincontrato quelle vecchie. Tutto ha preso una altra piega quest’anno. Tutto è diverso. << Vengono anche Lodo e Cande quindi? >> mi chiede Mechi che è sdraiata sul mio letto, Fran è uscito per preparare le cose per questa sera, << Si, le ho invitate e vengono, poi Lodo ha davvero bisogno di stare un po’ lontana da Diego perché credo stia impazzendo >> ridacchio io, << Diego è? Sapevo che c’era qualcosa tra i due >>, io mi giro a guardarla mentre cerco qualcosa nell’armadio da mettermi per la festa, << Non c’è ancora niente tra quei due però si piacciono, o almeno credo, ma hanno dei modi veramente strani per dimostrarselo >> le spiego io tranquilla, credo che tra quei due sarà veramente difficile uscire allo scoperto, sono due teste calde e non riescono a capire cosa provano realmente. << E Jorge? Non l’hai invitato? >> mi chiede piano perché ha paura che mi arrabbi per la sua domanda, << No Mechi, non lo voglio intorno, voglio lasciarmi andare, ho chiesto a Chris però, di passare con i suoi amici se gli va >>, << Chris? >> mi chiede lei guardandomi storto e io alzo gl’occhi al cielo, << Che c’è? >> gli domando irritata dal suo sguardo, << Niente Tini, puoi uscire con chi vuoi ma stai attenta, potresti finire in mezzo ai guai >>, << Guai di cosa? >> la guardo confusa, << Jorge Martina JORGE! >> esclama lei alzandosi e poi uscendo dalla mia stanza, io la guardo ancora più stranita di prima, << Non capisci proprio vero? >> scuote il capo lei sorridendo << Io vado a cercare qualcosa da mettermi >> borbotta sparendo poi dalla mia vista lasciandomi lì a pensare alle sue parole. Jorge non c’entra niente con Chris e poi cosa dovrebbe importargli, siccome è solo uno stronzo bastardo che fa sempre quello che gli pare, lui non si è fatto scrupoli a invitare Lucy alla vigilia di Natale quindi non può assolutamente mettere bocca sulle cose di cui non deve importargliene. Deve solo stare zitto. E’ ormai sera quando Mechi compare vestita di tutto punto per andare a festeggiare la fine dell’anno. Ho davvero voglia di sfogarmi un po’, ho tutta questa tensione sulle spalle che non mi lascia mai in pace, che mi rende nervosa e agitata costantemente. << Stai benissimo >> borbotto io guardandola, in un vestito rosso e corto. Con le maniche lunghe, che le fascia perfettamente il corpo. I capelli biondi a boccoli tutti spostati da un lato e i tacchi neri belli alti, << Grazie >> mi sorride lei, << Credo che a Fran verrà un colpo >> rido io pensando alla faccia che farà mio fratello nel vederla, << E’ proprio quello il mio scopo >> ammette lei e io scuoto il capo incredula e ridendo. << Vedo che tu non ti se ancora preparata >> mi indica, sono seduta sul divano e tengo in mano un libro, << Ora vado Mechi volevo solo finire di leggere il capitolo >> so che quando si tratta di queste cose Mechi diventa come un generale e quindi mi affretto ad alzarmi e andare in camera mia a prepararmi immediatamente. Non so ancora cosa mettermi in realtà e spero di scegliere in fretta se no la bionda mi fa la testa quadrata. Guardo velocemente nel mio armadio e decido di indossare una tuta nera, dai pantaloni larghi che danzano sulle mie gambe e la parte sopra composta da un top con delle trasparenze che lasciano intravedere la mia pelle. Mi infilo qualche gioiello d’oro e mi trucco, opto per dei colori scuri, occhi sfumati di nero, labbra rosso scuro, zigomi ben accentuati. Mi stiro i capelli e li lego in una coda ben tirata ed elegante e infine le scarpe. Un paio di sandali rossi per completare il look, come il cappotto che indosserò. << Ci stai mettendo troppo >> urla Mechi fuori dalla porta << Davvero Tini lo sai che queste cose mi innervosiscono >> la sento brontolare, << Arrivo, arrivo sono pronta >> le dico per farla calmare. Mi guardo un ultima volta allo specchio prima di uscire dalla mia camera, prego dentro di me che la serata vada bene e che non succeda niente di strano. Non ho voglia di problemi, voglio passare una serata all’insegna del divertimento e delle risate e già il fatto che Jorge non sia presente potrebbe anche andare come mi aspetto. Se non c’è lui tutto è così tranquillo e normale quindi la serata dovrebbe andate al meglio. Lui dove sarà? Mi chiedo poco dopo. Cosa farà stasera? In quali mutandine si infilerà? Lo stomaco inizia a bruciarmi ma lo ignoro. Prendo un gran respiro e esco dalla mia stanza pronta ad affrontare l’ultimo giorno di quest’anno che per me è stato veramente folle.
 
Arriviamo al club dove Lodo, Cande e Ruggero già ci aspettano fuori. Ovviamente siccome Facu e Fran suonano qui, ci fanno entrare da una porta secondaria senza farci pagare. Ruggero è tutto bello e pimpante, vestito molto bene e i suoi capelli riccioli sparsi sopra il capo, ogni tanto penso a come sarebbe toccarli. Sembrano morbidi, mi ricordano il mando di una pecora. Lodo è brillante in un vestito bianco che le lascia la schiena scoperta, ha i capelli liscissimi che le ricadono sulle spalle e un trucco scuro come il mio. Si fionda subito verso il bar a ordinare da bere, stasera ha intenzione di scatenarsi ammette lei. Ruggero afferra Cande per farla subito ballare, come sempre sono due scatenatati, hanno sempre energia, si strusciano uno all’altro in modo sexy e provocante. Anche perché Cande è bellissima stasera. Porta un top nero a maniche lunghe e corto che gli lascia scoperta la pelle della pancia, un paio di pantaloni rossi e larghi che ondeggiano sulle sue gambe mentre si muove a ritmo di musica e ai piedi un paio di scarpe non alte, di più. Io li osservo mentre Mechi in parte a me cerca Fran verso il palco, ma ancora non si vede. << Andiamo a ballare >> mi trascina con se Lodo e anche Mechi ci segue. Tutte e tre con un in mano un bicchiere di qualcosa che Lodo ha ordinato, quando ne bevo un sorso faccio una smorfia perché è davvero forte. Iniziamo a muoverci e a divertirci, << All’anno nuovo >> urla la mora sopra la folla, ma la musica è così alta che solo noi intorno la sentiamo. Ci scateniamo un po’ finché due braccia non avvolgono la vita di Mechi, lei si volta pronta a dare uno schiaffo a chiunque l’abbia toccata ma poi si accorge che è Fran che la sta squadrando, anzi mangiando. E’ in ammirazione verso la sua ragazza e sembra che non esista nient’altro. << Che bello non avere Diego tra i piedi >> mi dice Lodo poi quando ci avviciniamo ancora al bancone del bar, perché si è già scolata tutto il suo bicchiere. Il mio cellulare vibra e io guardo chi mi ha scritto, forse mia madre che mi dice di stare attenta a Fran, come ogni anno a capodanno. Quando poi lo leggo rimango senza parole. Proviene da un numero non salvato eppure so già chi è. Trattengo il respiro. E’ come se il mio corpo e la mia testa riuscisse a percepire subito che si tratta di lui, di Jorge. << Fai la brava >> esclama Lodo che sta guardando il messaggio in parte a me, << Chi è che te l’ha scritto? >> chiede e io metto via il telefono velocemente, menomale che non ha notato il numero perché forse si sarebbe resa conto che si tratta di suo fratello, << Mia madre >> rispondo subito io convinta, forse troppo e mi becco uno sguardo strano. Un fuoco strano divampa dentro di me, è come se il nervosismo si fosse fatto strada nel mio corpo e questa cosa inizia a darmi fastidio. Cosa vuole? Non può lasciarmi in pace? Non ho voglia di passare la serata a pensare a lui, a quanto mi faccia incazzare quando fa così, come se lui potesse controllarmi e decidere cosa posso o non posso fare. << Ne voglio un altro anche io >> dico al barista appena porge il bicchiere a Lodo. Quando torniamo in mezzo alla pista dagl’altri cerco di scollarmi quei pensieri di dosso, facendo grandi sorsi di qualsiasi cosa ci sia nel mio bicchiere. Non voglio più pensare a niente, voglio solo lasciarmi andare. << Stai bene Tini? >> mi chiede Mechi, che ha smesso di ballare con mio fratello, lei sa subito quando qualcosa non va, lo nota e alcune volte questa cosa mi dà sui nervi perché vorrei tenermi per me le cose, invece lei mi sgama sempre.  << Bene Mechi >> le rispondo con un sorriso troppo grande e lei ovviamente mi guarda stranita però lascia perdere. Non è la serata giusta per parlare di quello che provo, cioè che sono arrabbiata con Jorge, niente di nuovo. Facu sale sul palco per suonare e sentiamo un boato venire da tutto il club, come sempre ovviamente, ormai lui qui è di casa e tutti lo conoscono e sanno quanto sia bravo nel suo lavoro. Iniziamo a scatenarci davvero con la sua musica. Lodo sembra impazzita, balla scatenata e sensuale, scacciando ogni tanto dei ragazzi che le si avvicinano, non so cosa lei gli dica ma loro scappano spaventati e questo mi fa ridere o forse è l’alcool? Cande e Ruggero sono spariti chissà dove e Mechi è andata a prenderci da bere, ancora. E’ l’unica cosa che per ora riesce a tranquillizzarmi e a rilassarmi i nervi, siccome non ho voglia di passare una serata a pensare mi do all’alcool. Anche se non è una bella idea ma è l’unica che funziona. << Ad un nuovo anno pieno di avventure >> dice la bionda facendo sbattere il suo bicchiere contro il mio e poi fa un grande sorso e la seguo. Ci mettiamo a ridere entrambe come due bambine e poi iniziamo a ballare, alzando le mani al cielo e urlando sopra la musica. Finalmente inizio a sentirmi meglio e i miei pensieri diventano sfuocati nella mia testa, li rinchiudo in un angolo e li lascio li, anche se Jorge non è presente è come se lo fosse e non può rovinarmi la serata. << Martina >> una voce mi chiama e quando mi volto vedo Chris, come una stupida gli sorrido e lui ricambia, forse l’alcool non so ma mi getto su di lui abbracciandolo.
 
<< Sono contento di vederti >> mi dice con un sorriso gentile e ammaliante. E’ veramente bello, lo è sempre stato. << Anche io >> rispondo come una scema continuando a guardarlo. << Sei davvero incantevole, come sempre >> borbotta al mio orecchio e questo mi fa venire i brividi, ridacchio dall’imbarazzo e anche perché i miei sensi mi stanno abbandonando, mi sento così leggera e un po’ confusa. << Balliamo! >> propongo io afferrando la sua mano e trascinandolo verso di me, ci mettiamo a ballare, non mi sono nemmeno accorta che Fran sta suonando, mentre Mechi ovviamente si perché saltella come una pazza con Cande che è ricomparsa. La musica rimbomba nel club ma anche nella mia testa e questo mi fa sentire più brilla di quello che sono in realtà. Metto la mani intorno al collo di Chris e gli ballo un po’ intorno, lo sento tendersi per via dei miei movimenti e mi guarda con uno sguardo pieno di desiderio. Quando incontro i suoi occhi mi vengono i brividi, i suoi occhi mi ricordano troppo quelli di Jorge, non per la forma, non per il colore, ma per come mi guardano. Quando mi rendo conto di pensare ancora a Jorge smetto di ballare, << Ti va di bere qualcosa? >> gli chiedo avvicinandomi all’orecchio per farmi sentire, lui acconsente con un cenno e mi segue tra la gente che si sta scatenando in pista a ritmo della musica di Fran. << Allora Tini come va? >> mi chiede lui quando il barista ci passa i bicchieri, bevo troppo velocemente e lui mi squadra, << Bene, benissimo >> faccio spallucce io, << Sei sicura? >> chiede osservando il mio bicchiere che è già quasi mezzo vuoto, << Certo >> borbotto inciampando leggermente sui i miei stessi piedi, mi aggrappo a Chris per reggermi in piedi. Il mio controllo sta andando a farsi benedire, non sento più il nervosismo però, anzi il nervoso a lasciato posto alla adrenalina, alla voglia di scatenarsi. Ridacchio imbarazzata e ormai ubriaca penso. << Forse non dovresti bere così velocemente >> mi sorride lui mentre mi raddrizzo, << Non preoccuparti >> gesticolo con una mano sventolandola in aria, << Sono felice di essere venuto avevo voglia di vederti >> ammette e io lo guardo stupita, << Davvero? >> gli chiedo io con gl’occhi grandi, << Certo Martina, tu sei fantastica, lo sei sempre stata e da quando ci siamo rivisti ho pensato molto a te >> dice lui in modo dolce e gentile, non come Jorge. “Ancora Martina?” dice una vocina dentro di me. Devo smetterla. << Sei davvero Dolce! >> mi imbarazzo parlando con un tono da bambina << Nessuno è mai dolce con me >> lo dico a voce alta senza pensarci, << Credo sia impossibile non essere dolce con te >> lui mi guarda negl’occhi e mi accarezza una guancia, << Fidati è possibile >> gli rispondo io.  Sono un po’ in imbarazzo e per togliermi da questa situazione gli propongo di tornare a ballare in mezzo alle miei amiche, per sentirmi più al sicuro, ho i sensi alterati e non vorrei mai fare cavolate e se ho vicino Mechi mi sento più controllata. Lodo che si scatena mi passa il suo bicchiere e io bevo, senza pensarci, sono ancora imbarazzata per lo sguardo che Chris mi ha lanciato, pieno di desiderio, ma anche tenero e profondo, non come gli sguardi freddi di Jorge. Appena penso quel nome, ancora, faccio un sorso più lungo prima di ripassare il bicchiere alla mora. << Non stai bevendo troppo? >> mi chiede Mechi avvicinandosi a me, << No Mechi sto bene >>, << Si vede >> mi squadra lei, mi sto lasciando andare troppo e ha ragione, ma ne ho talmente bisogno per non pensarci, per far sparire dalla mia testa quella faccia da stronzo. << E’ quasi mezzanotte! >> esclama entusiasta Ruggero mettendosi di fronte a Cande pronto per baciarla allo scoccare della mezzanotte. Lodo e Mechi si danno la mano con un bicchiere nell’altra pronte a brindare. Sento la voce di Fran contare. Il telefono suona ancora, “Auguri Tinita” leggo io, nello stesso modo in cui Jorge me lo direbbe e il respiro mi si ferma ancora, come sempre. << ZERO! BUON ANNO A TUTTI! >> urla Fran al micorfono mentre una pioggia di nastrini argentati e dorati riempiono il club. Senza nemmeno pensarci afferro Chris per la maglietta e lo bacio. Un bacio veloce ma abbastanza sensuale, uno di quelli che si danno da ubriachi, proprio come lo sono io. Non so perché l’ho fatto, forse perché sono stanca di sentirmi così, pensavo che bere potesse distrarmi da Jorge e invece mi sbagliavo. Chris rimase senza parole ma poi mi sorride, io imbarazzatissima mi invento una scusa per allontanarmi. << Devo andare in bagno >> dico guardandomi in giro e mi allontano da lui, << Ti aspetto qui >> lo sento urlare sopra la musica. In bagno la testa leggermente inizia a girarmi, l’alcool sta facendo il suo effetto. Mentre aspetto ho il telefono in mano. Sblocco lo schermo trovando ancora aperto il messaggio di Jorge. Senza pensarci lo chiamo, voglio dirgliene quattro, voglio fargli capire che mi deve stare lontano.
 
<< Pronto >> la sua voce bassa arriva al mio orecchio e io non riesco a parlare, come una scema rimango zitta, forse non è stata una buona idea. << Martina >>, quando pronuncia il mio nome con quel tono di voce il calore si fa largo nel mio corpo. << Sei un idiota >> dico senza fiato, lo sento ridacchiare << Perché? >> chiede lui, << Lo sai perché! >> dico con un tono di voce strano << Mi stai sempre addosso, non potevi farmi passare una bella serata senza rompermi le palle? >> chiedo sbiascicando un po’ le parole per via dell’alcool. << Sei ubriaca? >> chiede lui in modo più serio, << Non stiamo parlando di me >> replico io, << Martina stai bene? >> continua lui sentendo il suo tono di voce cambiare ancora, << Sto benissimo Jorge, moooolto bene >> dico con troppa enfasi << Non capisco di cosa ti preoccupi, non dovresti neanche preoccuparti per me >>, << Si ma sei ubriaca in mezzo a un sacco di persone che… >> inizia a dire lui, << NO! >> lo fermo io << Sono qui con i miei amici e c’è Chris che mi tiene d’occhio >> non so perché pronuncio quel nome, forse perché, anche se sono ubriaca, dentro di me so quanto gli dia fastidio quel ragazzo. Non sento più Jorge, poco dopo come una scema mi accorgo che ha riattaccato. Rido dentro di me pensando che stavolta l’ho fatto innervosire io. << Stronzo >> dico verso il telefono però ovviamente riferito a Jorge, le ragazze intorno a me nel bagno mi guardano stranite. Quando ritorno nel club, Fran ha smesso di suonare, lo vedo che balla in mezzo alla pista con Mechi e si scambiano dei teneri e dolci baci. Vado al bar e ordino ancora da bere, forse non dovrei ma chissenefrega, penso dentro di me. Rimango lì al bancone a scherzare con il barista che appena finisco ciò che ho nel bicchiere me ne offre uno lui. << E’ stato veramente bravo mio fratello vero? >> chiedo al ragazzo di cui non ricordo il nome, l’ho scordato dopo pochi secondi che me l’ha detto, << Si Fran è una forza >> risponde lui entusiasta. Due braccia mi stringono, Chris, mi sono completamente dimenticata di lui, << Forse dovresti smetterla di bere >> dice vicino al mio orecchio, ma quella voce, non è quella di Chris ma la sua, quella di Jorge. Mi volto di scatto e lo guardo, spingendolo sul petto per farlo allontanare un po’. << Cosa diavolo ci fai qui? >> chiedo arrabbiata anche se non sembro convivente, << Sono venuto ad evitare che tu faccia casini >> spiega lui facendo spallucce, << Vattene >> dico indicandolo con l’indice e minacciandolo, << Non me ne vado da nessuna parte >> risponde lui tranquillo << La festa a casa di Stephie mi stava annoiando >>, << Certo come no! >> mi volto verso il bancone facendo un sorso dal mio bicchiere pensando a quante ragazze si sarà fatto staseta, lui me lo toglie dalle mani, << Ehi è mio! >> urlo come una bambina a cui hanno appena portato via il suo giocattolo preferito, << Martina stai esagerando >> mi riprende lui severo come se fosse mio padre, guardo il barista e alzo il braccio, << Fammene un altro perché uno stronzo mi ha portato via il bicchiere >> incrocio le braccia al petto e poso uno sguardo si sfida verso Jorge, << Ok fai come vuoi ma io rimango qui con te >> spiega tranquillo sapendo di darmi sui nervi, << Non ho bisogno di un badante >> replico, << Non sai cosa può succedere, ragazza ubriaca più ragazzo voglioso va a finire che finisci nel letto di qualcuno senza nemmeno rendertene conto >>. Io rimango scioccata << Oddio Jorge non sono quel genere di persona >>, << No non lo sei ma sei ubriaca >> mi fa notare lui. Decido di ignorarlo, alzo gl’occhi al cielo prima di afferrare il mio nuovo cocktail che il barista mi ha appena preparato, lo guardo con un sorrisino bastardo facendo un bel sorso e poi mi volto verso la pista. Stanno tutti ballando e si stanno scatenando a ritmo di musica. Qualcosa attira la mia attenzione, vedo sfuocato quindi strizzo gl’occhi per cercare di focalizzare ciò che credo di aver visto e poi spalanco la bocca, << Oddio! >> urlo quasi << Quella è Lodo che bacia Diego? >> mi giro verso Jorge e anche lui li sta guardando e poi scuote la testa, << E’ proprio questo di cui ti parlavo… L’alcool non ti fa ragionare >> mi guarda lui, con i suoi occhi fissi nei miei, << Io me la so cavare >> dico cercando di fare un tono serio per non sembrare stupida, poi ripenso che in un momento di poca lucidità ho baciato Chris… Chris mi sono dimenticata di lui. Jorge mi sta ancora fissando. Butto giù ancora un sorso dal mio bicchiere, mi sento in colpa e con gl’occhi lo cerco tra la folla, ma la testa inizia a girarmi così forte che afferro il braccio di Jorge stringendolo forte e chiudendo gl’occhi per far smettere la stanza di girare ma quella sensazione peggiora. Lui avvolge subito le sue braccia intorno a me, << Andiamo fuori ti serve un po’ di aria fresca >> borbotta spingendomi verso l’entrata del club, prima di uscire si sfila il giubbotto in pelle nera che ha addosso e mettendomelo sulle spalle, << Te l’avevo detto di smetterla di bere >> borbotta prima che insieme usciamo all’aria aperta.
 
P.s: Eccoci qui con il nuovo capitolo di oggi. E' capodanno, è l'ora di festeggiare e Martina si prepara per la sua serata che spera sia tranquilla visto l'assenza di Jorge. Però continua a pensare a lui, a quanto la irrita questa faccenda. Ovviamente Jorge si fa sentire anche se non è presente scatenando così una reazione a Martina , che pur di non pensarlo beve, ogni volta che pensa a lui si scola un bel bicchiere per non pensarlo anche se non sembra funzionare molto. Bacia Chris senza pensarci e poi si dimentica di lui. Brava Martina!! Chiama Jorge che ovviamente corre subito da lei sentendola ubriaca. LODO E DIEGO SI BACIANO!! vedremo la reazione di Lodo poi!! Cosa succederà dopo? Scopritelo nel prossimo capitolo. A presto!!
 

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Capitolo 18
*** Dopo la festa. ***


I letti sono molto più comodi quando si è stanchi o dopo essersi ubriacati. Penso quando ormai è mattino e il mio cervello si risveglia. Non vorrei mai uscire da qui, sotto le coperte, al caldo. La sbornia mi ha lasciato un po’ di mal di testa e subito mi pento di aver bevuto. Sono stata una stupida, non ricordo quasi niente, se non poche cose, tipo Lodo e Diego che si baciavano, Chris che alla fine è venuto alla festa e Jorge, che è comparso dal nulla. Mi muovo lentamente nel letto per cambiare posizione. Mi rilasso completamente nel mio letto che grazie alla sbornia sembra davvero più comodo, più grande. Spalanco gl’occhi quando una risatina riecheggia nell’aria, vicino a me. Mi guardo leggermente intorno senza muovermi, mettendo a fuoco quello che ho intorno e non mi sembra di vedere niente di familiare. Mi manca il respiro e quando mi volto incrocio gl’occhi verdi di Jorge che mi guardano, divertito. Caccio un urlo tirandomi su a sedere e coprendomi con le coperte il più possibile. Lui ricomincia a ridere per la mia reazione, sdraiato in parte a me sul letto. Mi stava guardando dormire? Ho il cuore in gola. << Dormi davvero in posizioni strane >> borbotta guardandomi negl’occhi e un scintillio strano si fa largo nel verde smeraldo delle sue iridi. << Oddio >> dico senza respiro << Che diavolo ci faccio qui? >> chiedo a me stessa guardandomi in giro, è la prima volta che noto davvero la camera di Jorge, ci sono entrate altre volte ma non ho mai prestato attenzione a ciò che mi circondava. Le pareti bianche con i mobili scuri. Poche cose appese, è quasi spoglia, tranne la scrivania dove ci sono appoggiate sopra molte cose. Lui rimane a guardarmi divertito dalla mia reazione. Guardo sotto le coperte, grazie a dio sono vestita, ma non indosso i miei vestiti, solo una maglietta lunga che mi copre fino alle cosce, le gambe nude. Mi vengono i brividi solo a pensarci. Come ci sono finita qua? Punto gl’occhi nei suoi terrorizzata, << Dimmi che non abbiamo fatto quello che credo >> dico a bassa voce, perché ancora non riesco a crederci. Lui mi fa un sorrisetto malizioso << Forse >> risponde lui con fare bastardo e io mi pietrifico. Impossibile, penso dentro di me. Lui ricomincia a ridere mentre io divento rossa come un pomodoro. << Martina >> mi chiama lui con quella voce bassa che tutte le volte mi fa venire la pelle d’oca << Non mi scopo una ragazza ubriaca che non capisce dove si trova e non si regge in piedi, non sono quel tipo di persona e ti saresti sicuramente ricordata di me >> dice sincero e poi mi fa l’occhiolino, il mio cuore ricomincia a battere, allora non è successo, allora io non sono nei guai come pensavo, decido di ignorare l’ultima cosa che ha detto. << Solo che mi piace vederti imbarazzata >> mi prende in giro ridacchiando quasi in modo diabolico. Io spalanco la bocca incredula e gli lancio uno dei cuscini che si trovano sul letto, addosso. << Sei un idiota >> gli dico e lui afferra il cuscino bianco prima che lo colpisca, << Non fare la dura >> mi scherna lui ancora sdraiato sul letto con addosso solo i pantaloni della tuta e si alza a sedere, mettendo in mostra il muscoli del petto. << Mi hai spogliato tu? >> chiedo poi pensandoci, sicuramente questa è una delle sue magliette, << Chi se no? >> risponde, prendo fuoco, mi sento così in imbarazzo da voler sotterrarmi sotto terra, << Non dovevi farlo >> dico quasi senza fiato. << Martina non farti questi stupidi problemi, non ti ho toccata senza il tuo permesso, ti ho solo tolto gl’abiti, rivestita e messa a dormire come un buon sammaritano >> borbotta avvicinando il suo viso al mio, fermandosi a pochi centimetri. Mi guarda con gl’occhi infuocati, a cosa sta pensando? Mi chiedo dentro di me, ma poi mi domando come ho fatto a finire qui senza rendermene conto. << Perché sono qui Jorge? >> gli chiedo io e lui si raddrizza sulla schiena, << Eri davvero ubriaca, quando siamo usciti non ti reggevi in piedi e ti ho portata qui >>, << Ho una stanza qui sai? >> gli faccio notare io, la mia stanza si trova proprio due porte dopo la sua quindi poteva benissimo lasciarmi li, << Stavi male >> mi risponde tranquillo lui passandosi una mano tra i capelli << Non ti lascio sola se stai male >> dice serio guardandomi negl’occhi << Non sono così stupido come credi Tini >>, << Preferivo che mi portavi nella mia stanza >> ribadisco in fretta, << Meno male che ti ho portata qui, se no, mi sarei perso le posizioni strane che assumi mentre dormi >> mi prende in giro lui sorridendo come uno scemo. << Non è divertente >> dico nervosa e agitata << Non prendermi in giro >> gli punto un dito contro, lui si avvicina e il mio dito si scontra con il suo petto, il suo viso ancora vicino al mio, << Non ti sto prendendo in giro, sei davvero carina mentre dormi >> continua lui a istigarmi e poi con un balzo scende dal letto. Si stira allungandosi, evidenziando ogni muscolo, ogni linea del suo corpo e io rimango come una stupida ad osservarlo. Vorrei prendermi a schiaffi per essermi ritrovata in questa situazione, poi una chioma di capelli biondi mi torna in mente, cazzo Mechi.
 
<< Devo chiamare Mechi >> borbotto agitata guardandomi in giro per cercare la mia borsa per prendere il mio telefono, << Tranquilla sa già che sei qui! >> mi risponde Jorge e sembra raffreddarsi un po’ a quelle parole come se qualcosa gli avesse rovinato la giornata. << Come lo sa? >> gli urlo quasi io, << Ho chiamato Lodo e mi sono fatto passare Mechi perché lei sicuramente non era in grado di avvertirla >> borbotta lui << Gli ho detto che non stavi bene e che ti avrei portata qui >>, << Bene >> dico un po’ innervosita, non mi piace quando gestisce in qualche modo la mia vita decidendo per me, anche se dovrei ringraziarlo perché sarei potuta svenire per terra in quel posto, ma non mi va perché si tratta di Jorge. Mi lancia il mio telefono che è sul comodino, << Così Lodo a baciato Diego >> borbotto pensandoci incredula, << Non solo lei ha baciato qualcuno >> incrocia gl’occhi nei mie e il mio sangue si raggela, << Cosa diavolo intendi? >> chiedo io. Sullo schermo del mio telefono, c’è un messaggio aperto di Mechi “Chiamami appena ti svegli! Dobbiamo parlare e devi spiegarmi perché hai baciato Chris in quel modo”. << Hai letto i miei messaggi? >> chiedo io arrabbiata, << Continuava a suonare e io volevo dormire >> fa spallucce lui, << Non è un buon pretesto per leggere le mie cose personali >> gli faccio notare io ridacchiando innervosita << E poi cosa ti importa, nemmeno me lo ricordo ero ubriaca >> mi giustifico io ma non so il perché, non devo dargli delle spiegazioni, non a lui. << Si appunto Martina eri ubriaca chissà cosa poteva succedere >> dice come se fosse mio padre, << Non avrei mai fatto niente che non volevo fare >> ribatto io, << Ma se non ti ricordi nemmeno come sei arrivata qui, se non fossi arrivato io poteva benissimo portarti da lui e fare chissà cosa perché eri letteralmente fuori >> mi spiega lui come se io fossi una stupida qualunque, << Conosco quel genere di ragazzi, che si approfittano delle ragazze ubriache >> continua poi, << Come te? >> gli chiedo io, siccome anche lui si diverte a portare a casa ragazze sconosciute. Lui scuote il capo e si china su di me posando le mani sul letto, << Non mi pare di averti scopato >> dice e divento rossa come un pomodoro a quelle parole, io arretro e mi schiarisco la voce << Lo fai con le altre comunque quindi non c’è niente di diverso e non conosci Chris >> gli faccio notare io, << E’ qui che ti sbagli, se credi che io mi faccia ragazze ubriache e non consenzienti ti sbagli di grosso, io metto subito in chiaro quello che voglio, sanno benissimo che non significa niente e no, non mi faccio le ragazze ubriache Martina, non lo farei mai, quindi non paragonarmi a quel Chris che sicuramente ti avrebbe portato a letto se tu ci avessi provato con lui ubriaca o no >> rimango zitta senza dire una parola e guardando verso il basso, << Non sai niente >> ribatto a voce bassa. Lui si rialza e va verso il bagno di camera sua, << Mi faccio una doccia >> dice voltato di spalle << Tu fai quello che ti pare >>. Apre un cassettone vicino alla porta del bagno e tira fuori i vestiti per cambiarsi, il suo armadio dall’altro lato della porta è aperto e dentro ci intravedo una chitarra, una chitarra? << Suoni? >> chiedo senza pensarci e alzandomi dal letto per andare a vedere quello strumento, ma lui mi anticipa e chiude l’anta dell’armadio, << No non suono >> borbotta parandosi davanti a me come per bloccare il passaggio. Io alzo lo sguardo su di lui, << Ok non scaldarti tanto >> alzo le mani come per arrendermi. << Quindi anche tu hai dei segreti >> gli faccio un sorrisetto stronzo io e lui alza gl’occhi al cielo e poi li punta nei miei mordendosi il labbro inferiore, << La tua camera è qui accanto puoi andare lì a cambiarti >> mi dice per farmi andare via, io mi allontano da lui e vado verso il letto per prendere il mio telefono e raccogliere il resto delle mie cose, lo sento guardarmi anzi squadrarmi con gl’occhi, so che la maglietta non mi copre abbastanza ma ormai che importanza ha, mi ha spogliata e rivestita come se fossi una bambola. << Hai paura che frughi tra le tue cose? >> ridacchio io, prendendo il mio vestito appoggiato sulla sedia, << So che lo faresti >> conferma lui la mia supposizione, << E di cosa hai paura esattamente? Cosa potrei mai scoprire ancora su di te? >> mi volto a guardarlo mentre fa correre i suoi occhi sulle mie gambe nude, << Niente che ti importi >>. Rimaniamo occhi negl’occhi come una sfida a chi cede per primo, e qualcosa dentro di me prende vita, sento lo stomaco leggero e le gambe molli. << Non avevi fretta di andartene? >> chiede lui con un mezzo sorriso << O hai cambiato idea? Potremmo fare quello che non abbiamo fatto stanotte >> mi provoca con uno sguardo infuocato, ma so benissimo che usa quelle parole per farmi andare via perché odio quando fa così, << No grazie, se ne ho bisogno vado da Chris >> gli faccio un sorriso bastardo andando verso la porta per andarmene. Lui rimane a fissarmi incredulo e forse arrabbiato per le mie parole, << Stai attenta a quello cha fai >> esclama prima che io richiuda la porta dietro di me.
 
Che diavolo sta succedendo? Sono davvero una stupida e mi ritrovo di nuovo in una situazione di merda. Mi sono ubriacata, ho baciato Chris e ho dormito nello stesso letto di Jorge, io che non dormo mai con nessuno. Ma come è possibile che sia successo tutto ciò? Rimango appoggiata un attimo al muro in parte alla porta della stanza di Jorge per riprendere fiato da quello che è successo, durante la notte e mentre ero nella sua stanza. Per fortuna in casa non c’è nessuno, la signora Clarke e Sophia sono partite per andare a festeggiare il capodanno in uno chalet in montagna. La casa è vuota e silenziosa, ci siamo solo io e Jorge ma sembriamo su due pianeti completamente diversi. Vado nella mia stanza e cerco vestiti normali per tornarmene a casa, per mia fortuna ho portato qua un po’ di cose per quando rimango a dormire. Mi cambio in fretta, voglio uscire di qui prima di rincontrare Jorge, non ho voglia di fare un altro round con lui, non mentre mi mette a disagio come ha fatto prima, dicendomi quelle cose. Esco di casa, come una di quelle ragazze che si fa e mi sento ridicola a pensarlo, perché io non sono una di quelle ragazze e non ho nemmeno fatto sesso con lui, quindi perché dovrei sentirmi così? La mia macchina è parcheggiata qua fuori, credo che Jorge mi abbia accompagnato qui con la mia auto e questo è un bene perché mi permette di andarmene in fretta senza chiamare un taxi. In macchina mi preparo ad affrontare Mechi che sicuramente mi riempirà di domande. Batto le dite sul volante agitata, non solo per quello che Mechi mi riserverà ma anche per la sensazione strana che ho sentito prima in presenza di Jorge, non può farmi quest’effetto, quest’attrazione non deve esserci perché lui mi porterebbe solo guai e poi chi vuole stare con uno stronzo come lui? Il mio corpo deve smetterla di reagire così alle sue parole, al suo sguardo e al suo tocco. Apro la porta di casa e Mechi è seduta sul divano, è ormai mezzogiorno passato. << Grazie a dio stai bene! >> esclama lei vedendomi entrare, << Quando Jorge ha chiamato dicendo che non stavi bene e ti portava a casa mi sono preoccupata, anche tuo fratello >> mi spiega lei, io mi chino verso la bionda e l’abbraccio per poi sedermi di fianco a lei, << Sto bene ero solo ubriaca >> faccio spallucce per rassicurarla << Jorge esagera sempre >>, << Tesoro eri davvero ubriaca, hai baciato Chris e poi sei scomparsa >> mi dice lei per farmi notare che non ero poi così sana come credo. Mi metto le mani sul volto, << Sono una stupida >> dico io << Non so perché l’ho baciato, non che non mi piaccia ma non volevo sicuramente farlo così! >>, << Ora cosa pensi di fare? >> mi chiede la bionda guardandomi, << Appena trovo un po’ di coraggio lo chiamo e mi scuso con lui per il mio pessimo comportamento, solo che è arrivato Jorge, così senza preavviso e ha iniziato a darmi sui nervi, ero già ubriaca e mi sono scordata di quello che avevo appena fatto >> spiego io dispiaciuta per il mio atteggiamento, << Non puoi dire a Chris che ti sei dimenticato di lui perché è arrivato Jorge >>, << Non è per quello che mi sono dimenticata di lui >> gli faccio notare << E’ stato il fatto che ero ubriaca >>, << Si Martina, l’alcool e Jorge >>. Io alzo gl’occhi al cielo. << Davvero Tini quando si tratta di lui tu non ragioni più, non pensi più! >>, << No Mechi, non capisci, mi fa andare fuori di testa, mi irrita fino al midollo e questo mi fa impazzire >>, << Ti sei mai chiesta il perché ti faccia impazzire? >> mi chiede lei sgranando gl’occhi aspettando una mia risposta, << Si perché è uno stronzo e mi sta sulle palle, non mi lascia mai in pace >>, << Certo è proprio così >> mi prende in giro lei, << Si che è così Mechi, non provare a pensare che davvero io provi qualcosa per lui perché non è vero >>. Lei rimane a guardarmi per qualche secondo, << Dove hai dormito? >> chiede poi come se notasse il fatto che io abbai dormito nel letto di Jorge, << Nel mia stanza >> mento cercando di non farlo notare, << Bene >> fa spallucce lei alzandosi poi dal divano. << Dov’è Fran? >> chiedo poi io, << E’ andato a dare una mano a Facu quando ci siamo svegliati >> lei arrossisce leggermente mentre si versa del caffè, << E come è andata la vostra nottata? >> le chiedo alzandomi per raggiungerla, lei si volta e mi guarda più imbarazzata che mai, << Bene >> esclama arrossendo, << Ok cosa diavolo hai? >> le domando, << Lo abbiamo fatto! >> dice a bassa voce come se avesse ucciso qualcuno, io spalanco la bocca << E’ stato… >>, << Oddio Mechi non lo voglio sapere >> dico alzando le mani per coprirmi le orecchie, lei scoppia a ridere, << Ok non ti dico niente >> fa un sorso del suo caffè. << Esatto brava >> gli sorrido io ridacchiando << Vado a docciarmi >> dico salendo le scale, << Ah Tini!  >> mi chiama lei e io mi giro a guardarla, << Tuo fratello è davvero fantastico >>, io arrossisco << Sei una stronza >> borbotto sparendo su per le scale.
 
<< Ciao Tini >> mi saluta Facu rientrando a casa con Fran che subito va a salutare Mechi con un bacio. Ripenso alle parole di prima di Mechi e l’imbarazzo si fa strada dentro di me, ma cerco di non pensarci. Facu si siede sul divano di fianco a me, << Sei sparita ieri >> mi dice << Tutto bene? >>, << Si tutto ok, stavo male e Jorge mi ha portato a casa >>, << Per fortuna c’è quel ragazzo >> dice Fran guardandomi e poi posandomi un bacio sulla nuca, io scuoto il capo incredula delle sue parole, se solo sapesse come è Jorge in realtà e che mi ha messo nel suo letto non penserebbe di certo bene di lui, << Non dovresti bere così tanto >> mi riprende lui, come per sgridarmi per il mio comportamento, << Lo so, sono una stupida ero nervosa e agiata e non ho pensato >>, << Davvero Tini devi imparare a rilassarti >> borbotta Fran abbracciando Mechi dal dietro, avvolgendogli le braccia intorno al corpo. Lei gli sorride girandosi poco con il capo. Si nota la felicità di Mechi ogni volta che lui la tocca, che lui la guarda. Perché io non ho questa felicità? << E a te come è andata invece la serata? >> chiedo a Facu per spostare il discorso su di lui, non ho voglia di essere ancora al centro dell’attenzione, lo sono troppo ultimamente. << Benissimo, abbiamo fatto un sacco di incassi c’era molta gente >> dice entusiasta, << Come sempre >> gli faccio notare io << Sapete di essere bravi a suonare >>, poi mi balena in mente una cosa, << Non c’era Alba? Ho visto Diego >> chiedo guardandoli, << No non è venuta >> a rispondere è Facu che mi sorride << Ma mi ha scritto, ha detto che gli dispiace non essere potuta venire con Jorge e Diego ma Stephie gli ha proibito di seguirli era arrabbiata perché hanno mollato la sua festa >>, << Si vede che non era un granché >> fa spallucce Mechi, nessuno sa che Jorge e Diego sono arrivati perché ho chiamato Jorge in un momento di rabbia e che appena ha capito che ero ubriaca si è precipitato li. E non ho pensato a Stephie, erano alla festa che aveva organizzato lei a casa sua, ora c’è l’avrà sicuramente con me e prima o poi mi toccherà subire le sue stronzate. << A proposito hai baciato Chris? >> mi chiede Fran e io punto gl’occhi su Mechi, << Gliel’hai detto? >> chiedo io finta arrabbiata, << Scusami, c’era Chris che ti cercava disperatamente e Fran si chiedeva cosa fosse successo >>, << E hai pensato bene di dirgli che sua sorella ubriaca si è baciata uno? >>, << Si hai ragione non dovevo >>, Fran ci guarda sconcertato mentre Facu ridacchia. << Odio quel tipo, l’ho sempre odiato fin dall’università, sembra uscito da una pubblicità, tutto perfetto e gentile, bleah! >> Mechi ride alle parole di mio fratello, << A te non piace nessuno di quelli che ci provano con me >>, << Forse non mi piace anche per quello ma non mi è mai piaciuto neanche prima >> ammette lui senza problemi. Decidiamo di guardarci un film insieme, per rilassarci, siamo tutti stanchi dopo la serata passata e ho bisogno di un po’ di silenzio, siccome tutti continuano a starmi addosso e a farmi la ramanzina per quello che ho fatto. Pensare che domani devo ritornare in quella casa mi viene la nausea, non so se sono pronta ad affrontare Jorge, non so cosa mi aspetta e questo mi rende nervosa. So solo che le cose devono cambiare, non possiamo andare avanti così perché andrà a finire che ci ammazzeremo a vicenda prima o poi, lui innervosisce me e io innervosisco lui, non dureremo molto prima di esplodere sul serio, la situazione sta diventando davvero troppo complicata. Sono nel pallone, non so più cosa fare, tra la situazione che si è creata con Jorge e quello che è successo con Chris, sono una sciocca, Martina sei una sciocca. Solo io posso cacciarmi in situazioni del genere. Dopo cena corro subito a letto, sono ancora esausta, ho bisogno di riposare come si deve, di addormentarmi per smettere di pensare a tutto quello che è accaduto. Nel letto continuo a girarmi e ripenso a stamattina, a quando mi sono svegliata in quel letto, ora capisco perché mi sembrava comodo perché non era il mio, e il letto di Jorge è davvero morbido in confronto. Mi guardava dormire divertito, come se fossi una bambina, mi ammirava ridacchiando, come se gli piacesse avermi lì, nel suo letto. Sono così stanca di pensare, di cercare di capirlo, è così altalenate che davvero mi confonde, come può una persona essere così? Come è possibile che non riesco a capirlo? Non riesco a comprendere ciò che gli passa per la testa, cambia così spesso umore e non mi dà il modo ne il tempo di provare a capire cosa pensa. E con l’immagine di quei occhi verdi complicati mi addormento.


P.s: Eccoci qui con il capitolo, dopo la festa. Quando è tutto finito Tini si ritrova nel letto di Jorge e hanno qualche scontro come al solito. Tini deve affrontare le conseguenze di quello che ha fatto la sera prima e affronta non solo i suoi amici ma anche Jorge, Cosa succederà adesso? Nel prossimo capitolo vedremo qual'è la reazione di Lodo a quello che è successo ocn Diego!!! A presto!! 
 

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Capitolo 19
*** Situazioni. ***


Mi sveglio. Non sono ancora pronta per andare a lavoro ma sono obbligata. Esco dalla mia stanza e incontro Fran nel corridoio, che esce dalla sua camera da letto. << Buongiorno sorellina >> mi sorride lui, un sorriso troppo ampio e felice. << Mechi è nella tua stanza vero? >> chiedo io mentre mi avvio verso le scale per andare in cucina, << Si >> risponde lui tranquillo ma con una luce di pura gioia negl’occhi, << Spero per te non sia un problema >> borbotta guardandomi una volta arrivati in cucina. Io gli sorrido dolcemente, << Non è un problema Fran, ma sappi che se la fai soffrire io ti ammazzo >>. Conosco bene mio fratello, non ha mai fatto lo stronzo con le ragazze, ma è uno di quelli che ci mette un po’ a capire se continuare o no la relazione e spesso a infranto cuori per questo motivo e non voglio proprio che la mia Mechi soffra. << Martina >> dice in modo lieve e guardandomi intensamente << Io credo di amarla >> bisbiglia così piano come se stesse dicendo una bestemmia. Io lo fisso per qualche secondo, apro la bocca per dire qualcosa ma non so proprio cosa dire, sentire Fran parlare di amore mi fa uno strano effetto, certo ha voluto bene ad alcune delle sue ragazze ma amare, non avevo mai sentito queste cose uscire dalla bocca di Fran. << Sono un coglione magari per lei non è così >> dice perché sono rimasta zitta senza rispondergli, << E’ una cosa bellissima amare una persona e credo che anche lei provi lo stesso >> cerco di rassicurarlo, non posso esattamente sapere se Mechi ama mio fratello, so che gli piace, che ovviamente gli vuole bene, anche se credo che la bionda sia innamorata di lui, ma deve essere lei a dirglielo non io. << Senti io vado a lavoro, tu torna a coccolare la tua nuova ragazza, cioè la mia migliore amica >> scherzo io dandogli una pacca sulla spalla e facendogli un grande sorriso malizioso. Fran arrossisce leggermente e brontola qualcosa che non capisco mentre esco all’aria fredda. La sento sul collo, sotto i capelli che ho lasciato liberi sulle spalle. Mi fa quasi venire i brividi. Raggiungo velocemente la macchina accendo il riscaldamento appena ci salgo e iniziando ad agitarmi sul serio. Lo scontro di ieri mattina con Jorge continua a girarmi nella testa e non mi abbandona mai, è così frustrante e stancante non riuscire a liberare la mente come vorrei. Appena arrivo alla villa la signora Clarke mi saluta salendo sulla sua auto e partendo per andare a lavoro. Sophia è già stesa sul divano a guardare i cartoni e appena mi vede mi fa un grande sorriso correndomi incontro, la prendo in braccio << Ciao Tini mi sei mancata >> esclama lei beccandosi un bacio sulla guancia, << Anche tu piccola >> le rispondo io lanciandola sul divano facendola ridere. Mi tolgo il cappotto e mi metto in parte a lei a guardare la tv senza dire una parola, non so se Jorge è in casa a dormire nella sua stanza o è uscito e questo mi turba. << Jorge è a casa? >> chiedo a Sophia anche se non vorrei, non ho mai voluto chiedere niente alla bambina di Jorge, non mi è mai sembrato giusto farlo ma l’ansia mi sta divorando dall’interno. Le scuote il capo, << No è uscito prima della mamma, era vestito bene andava a lavorare >> risponde lei prontamente, questa bambina è peggio di una spia della CIA penso e ridacchio dentro di me. Per tutta la mattina non faccio altro che puntare il mio sguardo verso le scale che portano al piano di sopra, ripensando a ieri mattina che mi trovavo nella sua stanza, sembra così irreale ma è successo davvero. Non so perché questa cosa inizia a tormentarmi, ho il pensiero costante di me dentro quella stanza, le cose che ha detto, il modo in cui mi ha trattata, il suo sguardo nel mio era ardore puro. Nel ripensare al suo sguardo un brivido mi percorre la schiena e sento lo stomaco leggero. Io e Sophia giochiamo un po’ con le sue bambole prima di pranzare. Le preparo una minestrina calda di verdure che a quanto pare le piace tanto, non è così per tutti i bambini, ma a quanto pare lei è particolare, cosa mi posso aspettare da lei con i fratelli che si ritrova? Anche loro sono abbastanza particolari e diversi dalle altre persone. << In montagna ho fatto un pupazzo di neve con il tuo nome >> mi sorride la piccola mentre prende una bella cucchiaiata di brodo caldo, << Davvero? Chissà quanto era bello quel pupazzo di neve mi dispiace non averlo visto >> borbotto io, << L’ho fatto grande così! >> dice e con la manina mi fa vedere più o meno l’altezza della sua creazione, << Wow, sei stata proprio brava allora >> gli sorrido. Un rumore strano attira la mia attenzione, all’inizio non vedo niente di strano, << Pss >> sento ancora quel rumore e scorgo Lodo dietro alla porta tutta camuffata.
 
<< Lodo? >> chiedo io e lei lentamente apre la porta guardandosi bene in giro. Indossa un cappello che le nasconde il viso e gl’occhiali da sole neri ed enormi, << Cosa diavolo stai facendo? >> gli chiedo io guardandola incredula, mi viene da ridere ma mi trattengo. << Non c’è nessun’altro in casa vero? >> chiede a voce bassissima che a momenti non riesco a sentirla, << Si James Bond non c’è nessun’altro >> scuoto il capo io guardandola con uno sguardo stupito per la sua stupidaggine. A quanto pare non vuole incontrare Diego. << Sei buffa >> gli dice Sophia ridendo mentre Lodo si toglie cappello e occhiali da sole, saluta la sorellina con un bacio e poi posa gl’occhi su di me con un aria affranta. Io mi metto a ridere anche se non vorrei farlo. << Ti prego non ridere, voglio già prendermi a pugni da sola >> brontola lei appoggiando la testa sul tavolo, << Non è successo il finimondo Lodo, non hai ucciso nessuno >> gli faccio notare io, ma si sa come è Lodo, << Oddio Martina, l’ho… baciato >> la parola “baciato” la mima solamente con le labbra. << Non è niente di grave >> continuo ad insistere, << Si che lo è! >> esclama lei << Stiamo parlando di Diego, è uno stupido e non volevo farlo >>. << Tu e Diego vi sposate? >> domanda Sophia, Lodo come un robot gira lentamente il capo verso di lei fissandola incredula delle sue parole, << No! Non sposo proprio nessuno Sophia >>, io ridacchio, << Peccato >> alza le spalle lei ricominciando a mangiare la sua minestrina, la mora si volta verso di me con la bocca spalancata, << Non guardare me io non ho detto niente >> alzo le mani per difendermi. << Comunque non dovresti fare così >> le dico guardandola << Se ti piace… >>, << No che non mi piace! >> esclama ma riesco a capire che è una bugia, la guardo di sottecchi per farle capire che non mi frega, << Lodo non dire stupidate, lo sappiamo entrambe che un po’ ti piace >> dico cauta perché non voglio farla arrabbiare, sembra una bomba che sta per esplodere e non voglio che esploda su di me, << Cosa dovrei fare? Se lo incontro? Oddio che vergogna >> spara a zero lei, parlando velocemente, sembra sull’orlo di una crisi isterica e io cerco di rassicurarla, << Magari lui ha un vero interesse per te ci hai mai pensato? >> le chiedo io, << Non credo, Diego non è il tipo che si interessa troppo delle ragazze >>, << Magari questa è un eccezione, sai di solito i ragazzi come Diego non si affezionano a nessuno ma se arriva quella giusta tutto cambia e forse quell’eccezione sei tu… ma non puoi saperlo se vai in giro camuffata e cercando di evitarlo >> cerco di spiegarle per non farle avere un attacco di panico, << Io non ho proprio niente di speciale per far cambiare idea a Diego >> dice in un modo serio, << Scherzi? >> gli chiedo io, << Sei fantastica >>, << Si lo sei! >> conferma Sophia e Lodo gli fa un gran sorriso lascandogli una carezza sul viso, << Grazie ma non credo che sia così, sono convinta di essere una delle tante >>, << Non lo sei Lodo, fidati >> le stringo la mano io << Se fossi in Diego non ti farei scappare >>. Dopo pranzo Sophia si mette a giocare in salotto, io e Lodo la seguiamo e ci accomodiamo sul divano. Lei è paranoica ha paura che Diego prima o poi compaia, mentre io ho paura che compaia Jorge da un momento all’altro, anche se lei non lo sa. Non sa quello che è successo e non mi va di raccontarglielo, non perché non mi fido di lei ma perché non so nemmeno io a cosa pensare, è come se Jorge per me fosse un libro con delle pagine mancanti, quei tasselli che completano la sua vita che io non conosco. Questo mi manda letteralmente fuori di testa perché faccio fatica a capirlo e a comprenderlo, ma dentro di me, qualcosa dentro di me mi spinge a voler sapere ogni cosa di lui, per riuscire a gestirlo, per gestire quello che c’è tra noi. << Jorge suona? >> chiedo a Lodo curiosa, lei si volta verso di me, prima mi guarda profondamente in modo curioso e poi fa un sorriso malinconico, << Suonava >> esclama lei << Prima si sfogava suonando, quando era un ragazzino ed io ero il suo pubblico, poi ha trovato altri modi di sfogarsi, modi che non condivido molto >> borbotta lei, capisco cosa intende, ragazze, serate, alcool, sesso, è cresciuto è ha trovato altri modi per sfogare la rabbia repressa dentro di lui, mentre prima lo faceva con la musica. Me lo immagino che suona la sua chitarra, un ragazzino arrabbiato che non ha mai conosciuto il padre e comandato dalla madre che lascia andare le sue emozioni suonando e invece ora tutto è diverso, la musica non bastava più. << Come hai fatto ad intuire che suonava? >> mi chiede incuriosita, non posso dirgli “Ehi Lodo sai mi sono svegliata nella camera di tuo fratello e ho visto la sua chitarra” entro un attimo nel panico, << Ho visto una chitarra in camera sua qualche tempo fa >>, ieri penso dentro me, non mi piace mentire, ma non ho voglia di affrontare questo discorso anche con lei, mi basta Mechi per ora. << Ha ancora la sua chitarra? >> chiede incredula lei, << A quanto pare >> faccio spallucce con indifferenza, << Pensavo l’avesse buttata anni fa >> ammette ancora con uno sguardo di stupore, sembra quasi rincuorata da questa notizia e mentre sta pensando a qualcosa la vedo sorridere dolcemente.
 
<< Non si preoccupi signora Clarke >> le dico mentre sono con lei al telefono << Non è assolutamente un problema >> esclamo io salutandola e riagganciando la chiamata. Per problemi di lavoro deve partire e mi ha chiesto se posso rimanere a dormire anche con così poco preavviso. Ha provato a chiamare Jorge ma non gli ha risposto. Sophia è felice della notizia e saltella qua e là dopo aver finito la cena. Le piace che resto la notte perché prima di farla dormire le leggo le favole. << Cosa vuoi che ti leggo oggi? >> domando dopo avergli rimboccato le coperte, lei con un viso buffo ci pensa su. << La bella e la bestia >> dice poco dopo sgranando gl’occhi che si illuminano, ama le favole, da piccola le amavo anche io, poi ho imparato che la realtà è più burrascosa e che le favole non esistono. Mentre nei libri che leggo io riesco a vedere un fondo di verità, che l’amore non è mai tutto rosa e fiori, che bisogna sempre affrontare qualcosa, un mostro reale, un dolore reale. Sophia si addormenta senza problemi a metà favola, rimetto i libro al suo posto e scendo in cucina per finire di sistemare, poi mi metterò sul divano a leggere qualcosa. Jorge non si è fatto vivo, sua madre ha anche provato a chiamarlo ma non ha risposto. E’ davvero uno stupido, perché deve sparire così e far preoccupare le persone, me, perché a sua madre in realtà non importa praticamente niente di quello che fa Jorge, gli basta che lui faccia quello che lei dice il resto non conta. Dove diavolo sarà andato a finire. Mi metto sul divano e mi metto a leggere, mi immergo nelle parole facendo sparire quello che ho intorno. E’ quasi mezzanotte oramai quando alzo la testa dal mio libro, non mi sono nemmeno resa conto del tempo che è passato da quanto ero presa nella lettura. Appoggio il libro sul divano e salgo le scale per andare al piano di sopra quando un rumore mi costringe a girarmi. Jorge che entra dalla porta barcollante. Lo guardo stranita, ferma sulle scale, appena mi notta si mette a ridere come uno stupido, << Sei qui Martina! >> allarga lui le braccia divertito. Io scuoto il capo e lui barcolla un po’ perdendo l’equilibrio appoggiandosi al muro. Sbuffo prima di scendere e mettermi difronte a lui, << Probabilmente domani nemmeno te lo ricorderai, ma sei un coglione >>, prendo un suo braccio e me lo metto intorno al collo per aiutarlo a salire le scale, lui abbassa il suo volto sul mio e mi sorride per poi ridacchiare ancora, << C’è la faccio da solo >> dice quando ormai siamo a metà strada, << Si Jorge c’è la fai da solo a cadere in terra >> lo riprendo io come una mamma arrabbiata col figlio ubriaco. Apro la porta della sua camera e lo trascino verso il letto dove lo faccio sdraiare. Lentamente inizio a togliergli le scarpe mentre lui come un deficiente ride da solo. << Mi stai spogliando per caso? >> chiede lui alzando di poco la testa << Ho sempre voluto che tu mi spogliassi >> ammette facendo ricadere la testa all’indietro e chiudendo gl’occhi. Ci rimango un po’ di sasso per quelle parole ma faccio finta di nulla, è solo ubriaco fradicio e non sta campendo niente di quello che fa o dice. Le sue scarpe ricadono a terra e io mi metto a sistemargli il cuscino sotto la testa, << Non ti meriteresti il mio aiuto >> borbotto quasi arrabbiata. Lui apre gl’occhi e io dall’alto lo guardo mentre cerco di infilargli un cuscino sotto la testa. Mi afferra la mano e m blocco all’istante, mi guarda così intensamente che ho la pelle d’oca ma la rabbia per il suo comportamento ha la priorità, << Sei bellissima >> borbotto respirando profondamente, come se gli mancasse l’aria, << Tutte sono belle quando si è ubriachi in questo modo >>, << Tu di più >> ridacchia poi lui, << Oh grazie Jorge per il tuo bel complimento da ubriaco, me lo ricorderò >> lo prendo in giro io, so di non dover prendere sul serio le sue parole dato che non sa nemmeno dove si trova. << Cosa diavolo ti è saltato in mente? >> chiedo in modo retorico, << Se devi vomitare sai dove si trova il bagno >> borbotto allontanandomi ma la sua mano mi blocco il polso, mi giro verso di lui, << Cosa vuoi? >> gli chiedo scollando via la sua mano da me, ma lui la riprende e con forza mi trascina, poi mi solleva posandomi sull’altro lato del suo letto, << Cosa stai facendo Jorge? >> chiedo e con il suo peso cerca di tenermi, << Voglio solo che resti >> borbotta prima di rannicchiarsi nel suo lato del letto << Ti prego >> dice prima di addormentarsi profondamente. Rimango imbambolata come una stupida lì in parte a lui che dorme. Ho la tentazione di andarmene, tanto sta dormendo e non credo che se ne accorgerà se mi alzo dal letto, anche perché mi sento a disagio. << Tini Jorge sta bene? >>, alzo il capo quando vedo Sophia sulla porta, con una visino preoccupato, << Certo tesoro ma cosa ci fai sveglia? >> le chiedo, lei si avvicina e si arrampica sul letto mettendosi in mezzo a noi, << Ho sentito dei rumori >> esclama guardandomi << Posso restare qui anche io >> chiede con gl’occhi grandi che poi posa su Jorge, non so cosa dire, in realtà io vorrei andare via da qui, << Certo >> borbotto poi arrendendomi allo sguardo che Sophia ha nei confronti del fratello. Lei si rannicchia contro di me e tutto questo è veramente troppo strano.
 
Quando mi sveglio sono sdraiata sul fianco, Sophia ha la schiena appoggiata al mio petto ed è rannicchiata, è così tenera mentre dorme. Jorge è sdraiato a pancia in giù col viso rivolto verso noi due. Mi accorgo di quanto siano simili mentre dormono silenziosi e immobili. Jorge poco dopo si muove leggermente aprendo piano gl’occhi, è stordito e si vede, ci guarda stranito non capendo il motivo per cui sono qui, sta per aprire la bocca ma io gli faccio cenno di stare zitto e poi indico Sophia, sono solo le sette di mattina, non voglio che si svegli. Lui rimane a guardarla e poi gli dà una piccola carezza sul viso e sorride leggermente. Io mi alzo, ormai Jorge è sveglio e Sophia può continuare benissimo a dormire nel suo letto. Mi segue con lo sguardo mentre esco dalla sua stanza, noto che sta pensando a qualcosa ma cerco di evitare i suoi occhi che mi scrutano mentre me ne vado. Entro nella mia stanza a cambiarmi, siccome ho dormito con i vestiti addosso. Mi metto un nuovo paio di Jeans e un maglioncino grigio, mi sistemo un po’ i capelli e vedo il cellulare sul letto che si illumina. E’ Chris. Leggo il suo nome sullo schermo e apro il messaggio un po’ impaurita. Dopo la festa non mi sono fatta sentire, mi sento in colpa per quello che è successo. “Ciao Tini come stai? Mi stavo chiedendo se domani sera ti va di uscire?” c’è scritto nel messaggio e io rimango un po’ a guardarlo, a fissare quelle parole. Decido di rispondergli subito, sono stata una stronza in un certo senso con lui e devo parlargli, “Hey Chris, sto molto bene, mi dispiace di non essermi fatta sentire e di essere scomparsa ma sono successe un po’ di cose, comunque va bene a domani sera, dimmi dove e l’ora”, la risposta non tarda ad arrivare, “Alle nove allo Starbucks in centro, un bacio a domani”. Scendo in cucina, leggendo mille volte quel messaggio e quasi cado dalle scale, devo pensare a cosa dirgli, deve sapere che non voglio una relazione, cioè non ora, non voglio prenderlo in giro e poi anche se ci conosciamo da molto non siamo mai praticamente usciti insieme e non so ancora se posso fidarmi dopo l’ultimo ragazzo che ho avuto. Entro in cucina e Jorge è appoggiato al bancone a bere un caffè, appoggio il telefono sul tavolo e senza dire una parola mi verso anche io una tazza. << Come mai tu e Sophia eravate nel mio letto? >> chiede lui voltandosi verso di me, lo guardo con uno sguardo quasi arrabbiato, << Sei tu che mi hai chiesto di rimanere lì e mi hai spinto sul tuo letto >> scuoto il capo io << Sophia è arrivata e ha chiesto di rimanere >>, lui rimane senza parole, io faccio un sorso dal mio caffè e lo scruto, vedo che cerca di ricordarsi, << Si Jorge eri ubriaco e non ti ricordi >> dico dando voce ai suoi pensieri, lui ridacchia, << Sei davvero un coglione, Sophia era preoccupata per te >> borbotto abbassando lo sguardo, << Mi dispiace ieri non è stata un bella giornata >> fa spallucce lui, << Non me ne faccio niente delle tue scuse >> rispondo fredda io. Lui appoggia la sua tazza sul bancone e poi si mette davanti a me, appoggia le sue mani sul piano della cucina, in parte ai miei fianchi e io rimango intrappolata, << Cosa posso fare per scusarmi? >> chiede puntando i suoi occhi verdi nei miei e mi manca il respiro per la troppa vicinanza. Odio quando fa così, odio questa sensazione che provo quando me lo trovo così vicino. Si lecca lentamente le labbra e io non riesco a parlare, chiudo gl’occhi e cerco di prendere aria, << Non starmi addosso >> gli rispondo io << Sono stanca delle tue cazzate >>, lui ridacchia, << E se non volessi? >> chiede lui con gl’occhi pieni di fuoco << Non starti addosso >>, io fatico a respirare, mi mordo le labbra << Lo devi fare invece >> rispondo io con un po’ di coraggio e con il poco fiato che mi è rimasto << Lasciami in pace >> dico seria puntando gl’occhi nei suoi << Non mi piace quando fai così >>, o forse sì penso dentro di me, ma soffoco subito quel pensiero << Mi metti in soggezione >>. Il mio respiro si fa sempre più pesante, il mio petto si gonfia e si sgonfia lentamente. Lui si mette a ridere di me e il mio corpo si riempie di rabbia, odio quando mi prende in giro in questo modo, << Sei solo un coglione >> urlo quasi guardandolo dritto negl’occhi, mi libero dalla sua gabbia facendogli spostare un braccio e corro fuori dalla cucina ricominciando a respirare regolarmente. Non può fare così, non può ridere per il fatto che mi faccia quell’effetto, come se lo sapesse e ridesse di me per questo, non lo tollero, non mi va giù questa cosa. Che situazione. 


P.S: Eccoci qui con il nuovo capitolo. Lodo si nasconde da DIego ma non preoccupatevi nel prossimo capitolo vedremo anche come DIego affronta la cosa. Jorge torna a casa ubriaco dopo essere stato fuori tutto il giorno e Tini lo aiuto. Lui dice a lei certe cose a cui Martina non da proprio peso. Il mattino seguente prò Tini e Jorge "litigano" hanno i loro soliti scontri carichi di ellettricità, ma lei si infuria sul serio quando lui la prende in giro per il mondo in cui reagisce quando le sta vicino. E poi c'è Chris che hciede a Tini di uscire e lei accetta, Come finirà? Cosa succederà? Preparatevi per il prossimo capitolo perchè ci saranno delle sorprese. Il capitolo lo pubblico domenica perchè il sabto non sono mai a casa, Abbiate pazienza! <3 
 

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Capitolo 20
*** Sei tu. ***


<< Quindi domani esci con Chris? >> mi chiede Mechi dopo che sono rientrata a casa, lei è ai fornelli intenta a cucinare. << Si >> le rispondo << Ma non so bene cosa dirgli! >> ammetto io, << Ti ho baciato e poi sono andata via con Jorge >> mi prende in giro lei e io le do una piccola spinta << Scherzo Tini, anche se è quello che è successo in realtà >> mi fa notare e non posso dargli torto. Ero ubriaca, arrabbiata con Jorge e ho baciato Chris senza pensarci, poi me ne sono andata via con Jorge dimenticandomi di lui, di avevo lasciato là in mezzo alla pista di ballo come uno scemo dopo averlo baciato in quel modo. Voglio sotterrarmi da qualche parte e smettere di fare stronzate come questa. Mi sento in imbarazzo e in colpa per quello che ho fatto, perché io non sono così, non lo sono mai stata, non mi dimentico delle persone, non bacio senza pensarci. Invece è successo, tutto per colpa di Jorge, come sempre. Se lui non mi avesse fatta arrabbiare quella sera e mi fosse stato alla larga non avrei baciato Chris. << Tini non farti troppi problemi, è un ragazzo e capirà, loro sono peggio di noi >> esclama lei convinta e non posso dargli torto ma io mi sento affranta per quel che ho fatto e questo non cambierà. << Come è andata a lavoro? >> mi domanda, << Bene >> rispondo in modo frettoloso e lei lo nota, è andato tutto bene, finché ieri sera Jorge è tornato ubriaco e mi ha fatto dormire con lui e stamattina ha fatto lo stronzo provocandomi, ma non lo dirò a Mechi perché so già cosa penserebbe, << Dimmi la verità Martina >> mi ordina lei con uno sguardo finto severo e puntandomi addosso il mestolo come se fosse un arma, << Non è successo niente di che, solite cose >> borbotto io in modo tranquillo, << Cosa ha fatto Jorge? >> chiede come se niente fosse, perché sa benissimo che qualcosa è successo, mi conosce troppo bene, sa capirmi all’istante come se lei fosse nella mia testa, << Niente Mechi, Jorge è sempre il solito Jorge >> le rispondo, << E quindi? >> insiste, << E’ tornato ubriaco >> dico solo, << E…. >> continua lei e inizio ad innervosirmi, perché non possiamo parlare di quanto lei e Fran si amano? << E niente, l’ho messo a letto, finita la storia >>, lei mi fissa non convinta, << Da quando conosci quel ragazzo sei cambiata >> mi dice seria guardandomi negl’occhi, << Ovvio continua a starmi addosso e mi fa arrabbiare, mi manda davvero sui nervi, vorrei tanto una volta spaccargli quella faccia che si ritrova >> mi sfogo io, << Non vorrai mica rovinare quel bel visino >> mi prende in giro lei e io la guardo in malo modo, << Potresti almeno ammettere che ti attrae >> borbotta mentre con il mestolo fa girare la pietanza nella pentola, << Non è assolutamente vero >>, << Oddio Tini se sei difficile >>. Non mi va più di parlare di Jorge, me lo devo già subire quando sono a casa sua e non ho voglia di parlare sempre di lui perché tutti continuano a farlo, e difatti quando Fran compare anche lui inizia a parlare di Jorge. << E’ stato un grande, ci ha fissato un po’ di date al locale del padre di Diego, quel ragazzo potrebbe portarci molti soldi >> parla entusiasta lui mentre stiamo mangiando e io alzo gl’occhi al cielo, << Tini è una grande opportunità >> mi riprende lui quando nota la mia reazione, << Certo lo so ma non si merita tutti questi elogi! >>, << Perché fa così? >> chiede mio fratello a Mechi come se io non fossi presente, << Perché è frustrata poverina >> gli risponde lei scherzando e io gli lancio il tovagliolo addosso, << Mi avete rotto voi due! >> mi alzo di scatto dal tavolo << Perché non mi lasciate in pace? >>. Fran mi guarda stranito per il mio comportamento mentre Mechi mi guarda trattenendo una risata. Salgo in camera mia con i nervi a fior di pelle, perché dobbiamo sempre finire sullo stesso discorso, io cerco sempre di evitarlo ma tutti non fanno altro che parlare di lui e io non ne posso più. Mi lancio su letto cercando di non pensarci e invece i miei pensieri mi riportano a lui, continuo ad immaginarmelo come un ragazzino normale che suona la sua chitarra per sfogare la rabbia, quel discorso che ho fatto con Lodo mi è rimasto impresso, quel sorriso che lei ha fatto nel ricordarlo così mi ha fatto credere che in lui, nascosto da qualche parte c’è un altro Jorge. Ha così tante personalità, così tanti modi di vivere e mi domando se riuscirò mai a capirlo, se riuscirò mai ad abbattere quella corazza che si è costruito, l’aveva ammesso anche lui di essersi chiuso così tanto in se stesso che ormai non riusciva più a far entrare qualcuno nella sua vita, che non riusciva più a provare niente. Ma sotto quell’aspetto da duro che vuol far vedere io credo si nasconda un mondo infinito di emozioni, devo solo riuscire a tirarle fuori.
 
Quando arrivo alla villa, il giorno seguente, Jorge sta uscendo di casa per andare a lavoro, è vestito bene e quel completo gli dona, non sembra nemmeno lui, non sembra il ragazzaccio che conosco ma un uomo adulto che si prende le sue responsabilità, peccato che riserva questo atteggiamento solo per il lavoro mentre nella sua vita si comporta ancora come uno stupido ragazzino. Lui mi vede in lontananza e mi fa un piccolo sorriso prima di salire in auto, io lo fisso senza ricambiare e poi entro in casa. Passo la mattina ad insegnare a Sophia la matematica, ma sembra che il tempo non passi più, sembra che non scorra oggi. Stasera devo uscire con Chris e questo un po’ mi preoccupa, ma Mechi mi ha rassicurato dicendomi che andrà tutto bene. << Tini ci sei? >> la voce famigliare di Diego rimbomba nell’atrio e poi fa capolino in cucina, << Cosa ci fai qui? Jorge non c’è! >> gli dico io, lui va verso Sophia che gli sorride e lui gli scompiglia i capelli, << Lo so >> mi dice lui << In realtà cerco Lodo, siccome mi sta evitando in tutti i modi possibili >> borbotta lui << Sai qualcosa di lei? >> mi chiede. << E’ stata qua l’altro giorno ed era abbastanza strana >> ammetto io guardandolo, deve sapere che Lodo non si sente per niente sicura, << Non può fare così, evitarmi dopo avermi baciato, mi sento usato >> ammette, << Come tu usi le ragazze? >> chiedo, << Touché >> mi risponde lui. Sembra affranto dal fatto che Lodo lo eviti e questo un po’ mi dispiace perché infondo Diego non è cattivo, ma Lodo ha bisogno di sicurezze che non vede in lui perché ha questi atteggiamenti con le ragazze. << Senti Diego, io non so se ti piaccia veramente o no ma il fatto che tu sia un Play Boy non aiuta di certo >>, << E’ da più di un mese che non sto con una ragazza >> dice e io rimango a bocca aperta, << Sul serio? >> chiedo e quasi mi scappa da ridere, oddio allora è vero quello che Jorge diceva, che probabilmente Diego si è innamorato di Lodo, << Sul serio Tini >> mi guarda lui e riesco a scorgere la verità nei suoi occhi scuri, << Ormai è quasi impossibile per me stare con un'altra perché ogni volta che ci provo penso a lei, quindi devo parlarci non posso andare avanti così >>, << Perché invece di fare le tue solite battutine non la corteggi? >> gli chiedo, << E cosa dovrei fare? Non ho mai fatto una cosa del genere >> allarga le braccia lui e poi le fa ricadere sui fianchi, sembra arreso, << Davvero non so cosa fare, dammi un piccolo aiutino >> mi supplica incrociando le mani, << Se Lodo lo sa mi uccide >> lo avverto e al sol pensiero penso che lo farebbe davvero, insomma è Lodo. Ci penso un po’ su e poi mi arrendo davanti a quella faccia supplicante, << Perché non inizi a mandargli dei fiori e fargli capire che ti interessa sul serio e che non è una delle tante? >> propongo io e lui mi guarda convinto << E’ un ottima idea >> esclama entusiasta mettendomi le mani sulle spalle e scuotendomi, << Oh Grazie Tini! >>, << Basta che non fai il coglione come il tuo amico se no Lodo ti stacca le palle! >> lo avverto io e lui mi guarda un po’ confuso, << Cosa intendi? >> mi domanda lui. Io alzo gl’occhi al cielo, << Che tu e Jorge dovreste calmarvi un po’, non potete sempre comportarvi come due ragazzini e infastidite le ragazze alcune volte, vi comportate in modi assurdi >> spiego io ripensando al giorno prima e quasi mi viene da arrossire. Lui si mette a ridere, << Non c’è niente da ridere lui mi sta addosso e non lo sopporto più! >>, lui ride ancora più forte dirigendosi verso la porta per andarsene, << Oddio non ci sei ancora arrivata vero? >> chiede, << A cosa? >> borbotto confusa, lui ride ancora e scompare. Questi ragazzi non sono normali, penso dentro di me, rimanendo a guardare il punto in cui è sparito Diego. Dopo pranzo mi metto seduta al piano perché ho promesso a Sophia che gli avrei cantato una canzone, a lei piace molto la musica e quasi mi viene voglia di insegnagli a suonare un po’. Gli faccio vedere qualcosa di semplice e lei ci prova morendosi la lingua per l’impegno, ci mette un po’ a imparare il motivetto che gli ho fatto sentire, ovviamente molto ma molto semplice. La porta si apre e entra Jorge, io e Sophia ci giriamo a guardarlo mentre ci raggiunge per salutare la sorella, << Cosa stai facendo? >> gli chiede, << Tini mi insegna a suonare >> sorride lei piena di gioia, lui cambia un po’ espressione e riesco ad intravedere malinconia. Io lo osservo senza dire niente, mi accorgo che non si sente a suo agio quando si parla di musica, forse perché ha lasciato perdere tempo fa, forse perché gli ricorda qualcosa che non vuole ricordare. Prendo la palla al balzo per vedere se riesco a tirar fuori qualche emozione, << Perché non ti unisci a noi? >> chiedo ma non lo guardo negl’occhi, faccio passare le mani sui tasti per farli suonare leggermente e poi mi volto e gli sorrido. Lui rimane a fissarmi per qualche secondo e poi il suo viso si incupisce e la sua mascella si contrae, << No, non mi va! >> esclama in modo rude, << Dai >> insisto io, << Lasciami stare Martina >> mi risponde lui voltandosi per andarsene.
 
<< Cosa ti metti? >> mi chiede Mechi appoggiata allo stipite della porta della mia stanza, sto guardando nell’armadio per decidere cosa indossare per uscire con Chris. << Non lo so >> faccio spallucce lui << Ma non voglio mettermi troppo in tiro >> le dico guardandola, << Mettiti un bel paio di Jeans, un maglioncino stretto e i tacchi, così non sei ne tropo elegante e ne troppo sciatta >> fa spallucce e mi convinco che ha ragione. Mi infilo i Jeans e sopra mi metto un maglioncino nero che mi fascia perfettamente e sotto il maglioncino una camicia con il colletto ricamato. Mi infilo un paio di stivaletti neri e mi sistemo i capelli con una treccia. Quando scendo in salotto Mechi è sdraiata sul divano tra le braccia di Fran che guardano la tv, << Vedi sei perfetta >> mi dice lei quando mi vede, << Grazie Mechi non so cosa farei senza di te >> la prendo un po’ in giro ma è anche la verità. << Anche noi usciamo >> borbotta mio fratello << Quindi prendi le chiavi di casa >>, << Dove andate? >> chiedo io curiosa, << Al cinema >> risponde la bionda << Allo spettacolo delle 10 e mezza >> spiega lei. Mi infilo il cappotto ed esco di casa salutandoli. Mi avvio verso il luogo di incontro e trovo Chris già seduto dentro ad aspettarmi. << Ciao Tini >> si alza lui appena mi vede e mi posa un bacio sulla guancia, sono un po’ in imbarazzo, << Ciao Chris >> lo saluto io sedendomi difronte a lui. Ordino qualcosa di bollente da bere perché fa molto freddo, << Allora come stai? >> mi chiede con un gran sorriso, << Bene, sono un po’ indaffarata tra il lavoro e il resto ma va tutto bene, scusami se non mi sono fatta sentire >>, << Non preoccuparti >> mi dice posando la sua mano sopra la mia che si trova sul tavolo, << Senti per quanto riguarda la festa di capodanno… >> borbotto io imbranata << Ho fatto una stupidata, non fraintendermi, non è che non voglio baciarti è che è ancora presto e io ero ubriaca ho esagerato e…e mi dispiace sul serio di essere sparita ma sono stata male appunto perché ho bevuto troppo >>, dico quasi tutto d’un fiato, Chris mi sorride << Non devi preoccuparti, davvero, capisco non siamo mai praticamente usciti insieme e sono d’accordo sul fatto di non correre >>, il suo sorriso e dolce, mi ha capita subito senza problemi, mi rispetta e questa è una cosa che mi piace e non come fa qualcun altro di mia conoscenza. << Sai mi dispiace che tu non sia stata bene, la festa era davvero bella >> dice facendo un sorso dalla sua tazza, << Si mi sono persa quasi tutta la serata ma sono stata davvero male, ho esagerato senza rendermene conto >>, << Capita Martina e comunque ti avrei aiutata volentieri se mi avessi detto che non ti sentivi bene, non ti avrei lasciata da sola >>, non ero da sola, penso dentro di me ma scaccio quel pensiero. Chris sembra dolce e gentile e non come Jorge diceva, che si sarebbe approfittato di me se mi fossi spinta oltre con lui mentre ero ubriaca, questo dimostra quanto Jorge non si fidi di nessuno e pensi sempre male degl’altri. Non so proprio perché deve comportarsi così, so che è chiuso, so che è un’isola chiusa su se stesso, ma non può sempre disprezzare gl’altri. Ho una strana sensazione, come se qualcuno mi stesse guardando e osservando ma mi dimentico appena Chris posa ancora la sua mano sulla mia. << Sai mi sei sempre piaciuta, non so davvero perché al college non ti ho mai chiesto di uscire, forse perché mi vergognavo >> dice quasi imbarazzato << Sei sempre stata una ragazza in gamba e con la testa sulle spalle, sei bella e simpatica >>, io arrossisco a tutti questi complimenti, ma non so perché non riesco a provare quello che prova lui, forse per il semplice fatto che sono stata tradita e ora la mia testa mi dice di andarci molto piano con i sentimenti, << Grazie >> rispondo io << Ma non sono poi così eccezionale >> faccio spallucce abbassando lo sguardo per nascondere il volto. Fuori inizia a piovere leggermente e mi incanto a guardare la pioggia, << Invece io credo che tu sia eccezionale >> mi fissa Chris e io punto gl’occhi su di lui. Lo vedo guardarmi intensamente e con desiderio e io mi agito sulla sedia appoggiando la schiena allo schienale per mettere un po’ di distanza tra noi. << Martina che piacevole sorpresa >> dice una voce dietro di me, quando mi volto due occhi verdi e freddi puntano nei miei. << Jorge? >> chiedo io stupita dalla sua presenza, << Cosa ci fai qui? >> gli chiedo alzandomi, << Cosa ci fai tu qui? >> ribatte lui, << Io… >> mi si bloccano le parole in bocca << Io sono qui con Chris >> mi giro lentamente verso il mio compagno di serata, mentre lui lo squadra male, << Piacere Chris >> si alza gentile lui per presentarsi, << Sai quanto mi importa >> risponde in malo modo Jorge e io lo fulmino con gl’occhi, << Non fare così >> mi metto con il corpo davanti a lui.
 
Jorge ridacchia, << Hai ricominciato ad uscire con gente come quella? Vuoi fare la fine dell’altra volta? >> dice ad alta voce senza problemi per farsi sentire, Chris lo guarda confuso, << Come facevi a sapere che ero qui? >> domando arrabbiata e fissandolo dritto negl’occhi verdi che ora sono freddi come l’inverno. << Dovresti stare più attenta a dove lasci il telefono >>, << Hai guardato nel mio telefono ancora? >> gli chiedo io stupita, << Non puoi farlo >> ringhio io a bassa voce. << Ti dà fastidio? >> mi chiede Chris che fa un passo avanti verso di noi, io mi volto e mi ritrovo difronte al mio accompagnatore, in mezzo tra i due. << Non preoccuparti >> gli dico dispiaciuta per quello che sta succedendo, << Già non preoccuparti per lei >> sputa strafottente Jorge e mi rivolto verso di lui, << Smettila >> gli ordino, lui mi guarda incredulo e scuote il capo, << Cosa diavolo vuoi? Perché sei qui? >>, << Perché stai facendo un errore >> borbotta guardandomi intensamente, << Non ti importa! >> gli faccio notare io arrabbiata. << Ehi amico lasciala in pace >> parla Chris e dentro di me so già che ha fatto un errore, << Tu la devi lasciare in pace >> sbrocca Jorge, << Lei è uscita con me, non con te >> lo sbeffeggia Chris. Jorge lo afferra per il colletto della camicia << Devi stare alla larga da lei! >> ringhia cattivo. Io li divido, << Basta >> urlo sotto gl’occhi di tutti, mi volto verso Jorge, << Vattene >> gli dico con uno sguardo severo che se potesse uccidere sarebbe già morto, << Vai via >> lo fisso negl’occhi e lui fa una risatina isterica, << Ok me ne vado >> dice a muso duro e sparisce. << Ti senti bene? >> mi chiede poi Chris toccandomi un braccio con la mano, quando rimango a fisare il punto in cui Jorge è sparito, incredula di quella scenata appena fatta, non posso davvero crederci, ha letto i miei messaggi e si è presentato qui a fare il bullo. << Si, sto bene >> gli rispondo girandomi verso di lui << Voglio andare a casa >> borbotto io << Scusami davvero, ma voglio andare a casa >> tremo quasi io dal nervoso. << Ok va bene >> mi risponde lui preoccupato. Quando rientro in casa regna il silenzio. Sono le undici di sera, tutto è spento e la pioggia ha iniziato a scendere veloce. Il suo rumore mi rilassa mentre mi siedo sul divano di casa, portandomi la testa fra le mani. Sono ancora scioccata da quello che è successo. Mi tolgo le scarpe lasciandole cadere sul pavimento e accendo la tv, rimanendo con gl’occhi fissi a guardarla ma in realtà non la guardo veramente. Il campanello suona e mi alzo per aprire. Spalanco la porta e mi trovo davanti Jorge bagnato fradicio, gli lancio uno sguardo assassino e poi faccio per richiudere la porta ma lui la blocca, facendo un solo passo in avanti per non stare sotto la pioggia, << Cosa vuoi? >> gli chiedo con gl’occhi furenti dalla rabbia che sto provando nei suoi confronti, << Mi dispiace ok, non volevo rovinare il tuo appuntamento >> borbotta guardandomi, sembra frustrato come se ci fosse qualcosa che lo turba nel profondo, << Davvero? >> sghignazzo io a quelle parole per poi diventare seria, << A me non sembra proprio che ti dispiaccia >> scuoto il capo. << Davvero Tini >> dice solo lui, la mia mano stringe la maniglia della porta così forte che potrei romperla. << Si può sapere che cosa diavolo ti ha preso?  Perché devi sempre comportarti così? >> gli chiedo con uno sguardo severo, << Non lo so >> risponde, << Cazzate Jorge >> ribatto io << Sono solo cazzate >>, io faccio per chiudere ancora la porta, non mi importa se lui è in mezzo e potrebbe colpirlo facendogli male. << E’ che sei tu! >> dice prima che io faccia qualcosa, io lo guardo non capendo le sue parole, << IO? >> chiedo, non ho mai fatto nulla per tormentarlo e ora è colpa mia? << Quando si tratta di te io non mi controllo >> ammette. Le gocce della pioggia, gli ricadono dai capelli al viso e io lo fisso senza parole, sono io a farlo stare così? E’ per me che si comporta così? I suoi occhi verdi sono fissi nei miei, ed è come perdersi in qualche luogo sconosciuto. << Non so cosa mi prende ok? Solo che mi fai impazzire, mi fai andare fuori ti testa e non riesco a controllarmi, lo so che mi odi per questo ma io non so davvero dove sbattere la testa >> esclama prima di prendere il mio viso tra le sue mani e baciarmi. Con passione. Le nostre labbra si scontrano e riesco a sentire ancora quel sapore dolce e amaro allo stesso tempo. La presa della mia mano sulla maniglia si allenta finché non scivola sul mio fianco. Vorrei fare un passo indietro, ma qualcosa dentro di me, me lo impedisce. Sento la sua bocca schiudersi e la sua lingua passare sulle mie labbra, in automatico la mia bocca si apre e mi lascio trasportare da lui. Non voglio, ma allo stesso tempo la sensazione che provo mi lascia senza fiato, mi fa sentire su un altro pianeta, come se galleggiassi nell’aria, leggera. Lui si allontana da me senza respiro rimanendo con la fronte appoggiata alla mia, non ho il coraggio di guardarlo negl’occhi. Lo sento solo sorridere, << Buonanotte Tinita >> dice prima di andarsene sotto la pioggia.


P.S: Eccoci qui con il nuovo capitolo! Vi è piaciuto? FINALMENTE UN BACIO. FINALMENTE JORGE L'HA BACIATA!! Cosa succederà ora? Come affronteranno questa cosa? Preparatevi perchè non sarà semplice per loro, ci saranno molte cose che devono affrontare!! A presto con il prossimio capitolo!
 

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Capitolo 21
*** Affrontare i proprio sentimenti. ***


Non so quanto sono rimasta li. Davanti alla porta fissare il vuoto, ascoltando incantata il suono della pioggia. E’ andato via così velocemente che non mi ha dato modo di reagire o di dire qualcosa anche se le parole non mi sarebbero mai uscite dalla bocca. Mi sono sentita e mi sento ancora così strana, come se fossi invasa da una sensazione piacevole, non so come spiegarlo ma mi sento leggera come una piuma. Non avrei mai voluto che lo facesse, non mi sarei mai aspettata questo eppure senza preavviso le sue labbra erano sulle mie e a quel tocco ogni minima parte del mio corpo ha preso fuoco, come se si fosse risvegliato da un lungo sonno dopo molto tempo e il sangue ha ricominciato a scorrere nelle mie vene. Ogni parte di me si è riaccesa. Mi appoggio le dita sulle labbra, ancora incredula per quello che è successo. Sono sdraiata nel mio letto da quasi un’ora ma non riesco a pensare ad altro che ha quel contatto, mi è rimasto impresso, me lo sento ancora addosso. Sono una stupida, mi sento come una bambina, sento le stesse emozioni di quando ero una ragazzina e avevo le prime cotte, quella sensazione che con gl’anni mi ha abbandonato, ma con Jorge mi sembra di essere tornata a quei tempi, a quelle emozioni. Ma cosa mi potrei mai aspettare da lui? E’ una persona troppo complicata, troppo difficile da gestire. Lui non sa amare, lui non ha mai amato e questo potrebbe distruggermi, perché io vivo le mie emozioni in modo amplificato mentre lui non le vive per niente. Non potrebbe uscirne niente di buono da tutto questo, potremmo solo farci del male a vicenda eppure una parte di me nel profondo, una parte che non avevo mai sentito prima, lo vorrebbe, in qualche strano modo, qui, vicino a me. Come farò a gestire tutto ciò? Come affronterò queste sensazioni strane che provo? Lui mi farà del male prima o poi, io sono disposta a lanciarmi nel fuoco e scottarmi? Io che ho sempre avuto bisogno di una stabilità non so se riuscirò ad affrontare il tornado di nome Jorge, perché lui è un turbine di emozioni che non si fermano mai, può essere il più dolce del mondo e portare la luce dopo una temporale, o può essere il più stronzo di tutti e scatenare una tempesta a ciel sereno. E’ sia il bianco che il nero, sia la luce che il buio e questo mi terrorizza, perché non so mai come reagirà, non so mai cosa farà o quale sarà il suo stato d’animo, è sempre una sorpresa e io ho dovuto imparare a gestire questo suo modo di essere. Voglio urlare per buttare fuori tutte queste cose che mi stanno riempiendo la testa, mentre guardo il soffitto e penso a lui, a dove sarà in questo momento e se anche lui sta pensando a me, se è confuso quanto lo sono io. Qualcuno bussa alla porta della mia camera e il rumore mi distrae dai miei pensieri, << Tini siamo tornati >> sento la voce di Mechi prima che la porta si apra, lei mi sorride e io mi metto a sedere sul letto, << Come è andato il tuo appuntamento con Chris? >> mi domanda lei con fare malizioso sedendosi sul bordo del mio letto. Io non so cosa dire, non so come spiegargli quello che è successo. << Tini stai bene? >> mi chiede poi preoccupata quando vede che non riceve una risposta ma rimango a fissare il vuoto. << Si bene >>, in realtà non so come sto, mi sembra di stare bene ma tutti questi pensieri mi mandano in confusione, perché non capisco come mai quel ragazzo riesce a provocarmi queste sensazioni che non spariscono, me le sento dentro e non mi lasciano. << Sei sicura sei strana? >> mi guarda confusa per il mio strano atteggiamento, << Ti ha per caso fatto qualcosa? >> chiede Mechi sgranando gl’occhi traendo conclusioni affrettate, << No Mechi, è stato gentile >> le spiego, << E allora mi spieghi che diavolo è successo? Sei davvero strana, sai che puoi dirmi tutto >> esclama afferrandomi una mano e facendomi uno sguardo dolce. Poso gl’occhi nei suoi e riesco a tranquillizzarmi, non so perché ma Mechi mi ha sempre fatto questo effetto, con lei è come sentirsi sempre a casa al sicuro, è come sentirsi capiti e compresi. << E’ venuto qui Jorge >> le dico io, << Cosa ti ha fatto stavolta? Era ubriaco? Quel ragazzo ha dei problemi quando è ubriaco si presenta qui >>, << Non era ubriaco >> dico tranquilla e lei stranita punta gl’occhi nei miei piegando la testa di lato, la vedo che pensa per capirci qualcosa. << Allora cosa è successo? >> chiede, come un riflesso appoggio le dita sulle mie labbra, è come se lo sentissi ancora, << Mi ha baciata >>. Mechi prima spalanca la bocca e poi la richiude pensandoci su, sta per dire qualcosa e poi si blocca pensando ancora più intensamente. << Tu come ti senti? >> chiede quando ha finito di pensare, << Non lo so davvero >> le dico << Sono confusa, non me lo aspettavo, io… io so che lui è difficile e che ha una personalità altalenante, ma non ero pronta a questo, non pensavo che l’avrebbe mai fatto, non mi è mai passato per la testa >>. Lei mi scruta attentamente, la mia confusione aumenta, è una situazione strana per me, non so davvero dove sbattere la testa. Da un lato odio Jorge, odio che lui si comporti in certi modi, odio il fatto di non riuscire a capire il suo comportamento e di non riuscire a prevederlo, odio l’effetto che mi fa, dall’altra quel bacio mi ha lasciato qualcosa dentro e nessuno prima di oggi mi ha fatta sentire in quel modo mi sembrava di essere tornata a vivere sul serio, tutto si è riacceso, tutto era più intenso, più colorato, più luminoso. << Ti piace? >> chiede la bionda ad un tratto e mi lascia spiazzata perché non so davvero cosa rispondere, non so cosa provo, non so a cosa penso.
 
Il giorno seguente mi sveglio, Mechi la sera prima è rimasta un po’ a chiacchierare con me, lei parlava io l’ascoltavo più precisamente, le ho spiegato cosa è successo con Chris e Jorge, mentre lei cercava di analizzare la cosa. Non so come ho fatto ad addormentarmi, so solo che ho pensato a lui finché non ho chiuso gl’occhi. Mi vesto per andare a lavoro e non mi sono mai sentita così agitata fino ad oggi, non so bene come affronterò la cosa, non so cosà succederà. Arrivata la villa, noto che la macchina di Jorge non c’è e in qualche modo tiro un sospiro di sollievo anche se una piccola parte dentro di me si chiede dove sia e con chi sia in questo momento. Saluto Sophia che è seduta a fare colazione al tavolo quando poco dopo compare Lodo, << Ciao >> le dico quando la vedo entrare di fretta, << Devo andare a lavoro ma sono passata di qua a dirti che stasera ceniamo a casa mia, dillo anche a Mechi, Fran e Facu >> borbotta lei prima di correre via un'altra volta, << Lodo non so dove abiti! >> gli urlo io quando sta uscendo, << Ti scrivo, maledizione sono in ritardo >> la sento dire quando ormai è scomparsa. Poso gl’occhi su Sophia che è incredula quanto me, << Tua sorella non è normale >> le dico sorridendo << E’ un po’ pazza >> borbotta mentre sta mangiando la sua brioches. Sistemo lentamente il tavolo quando la piccola finisce di mangiare, lei si mette a colorare il suo nuovo album, che dice gli ha regalato Jorge. Quando pronuncia quel nome perdo un battito, come posso stare in questa casa pensando che da un momento all’altro potrebbe comparire, questa cosa mi agita parecchio. Troppo. Non so come reagire, non so cosa fare. Delle voci dall’atrio mi paralizzano, quando la porta della cucina si apre il primo a comparire è Diego, che sta ridendo seguito da Alba che mi saluta con la mano, << Ciao Tini >> esclama Diego in modo euforico, ma la mia attenzione si sposta su Jorge che entra dopo Stephie, ovviamente mi becco uno sguardo severo da lei, non ama la mia presenza come io non amo la sua.  Jorge mi guarda per un secondo e poi distoglie subito lo sguardo, mi sento in imbarazzo, solo noi due in questa stanza capiamo il disagio che stiamo provando, gl’altri non possono neanche immaginarlo. << Ho fatto come mi hai detto gl’ho mandato dei fiori >> mi fa l’occhiolino Diego, << Che delusione che sei, proprio con quella >> a parlare è Stephie che si becca un occhiataccia da me ma non solo, << Ehi non parlare così di lei, tu non ne sai niente >> la riprende lui serio, << Fai quello che ti pare, io ho le mie cose a cui pensare e non mi importa di certo con chi stai tu >> continua lei con i suoi occhi di ghiaccio e un sorrisino, afferra il braccio di Jorge e poi posa gl’occhi su di lui guardandolo intensamente, le viscere mi si attorcigliano e lo stomaco si ribalta, distolgo lo sguardo da quella scena concentrandomi su Sophia. Non può darmi fastidio questo, Jorge non è il mio ragazzo, non so nemmeno se mi piace o se provo qualcosa nei suoi confronti, so solo che mi confonde. Dentro di me però si forma l’immagine di Stephie e Jorge insieme e inizio ad avere veramente caldo, qualcosa non va, qualcosa dentro di me non mi permette di respirare. Cerco di rimanere tranquilla e rilassata, nessuno deve percepire il mio stato d’animo. Per tranquillizzarmi dal nervosismo inizio a mordicchiarmi il labbro. Sono concentrata su Sophia che colora senza alzare mai lo sguardo quando una mano gli sfiora la testolina per farle una carezza e alzo lo sguardo incontrando gl’occhi verdi di Jorge. Mi agito sulla sedia cercando di non sembrare una stupida, << Stai colorando l’album che ti ho regalato? >> le chiede lui e lei sorride annuendo con la testa << Tini mi aiuta >> borbotta la piccola e sento gl’occhi di Jorge posarsi ancora su di me per un secondo che sembra un eternità, come se il tempo si fosse rallentato apposta per permetterci di guardarci. << Andiamo Jorge >> dice poco dopo Stephie in modo autoritario, è a braccia incrociate e guarda me e Jorge impaziente con uno sguardo assassino, Jorge da un bacio a Sophia e poi segue Stephie fuori dalla porta insieme agl’altri.
 
Per tutta la giornata non ho fatto altro che a pensare, pensare e pensare. Volevo sbattere la testa contro un muro per fare in modo che quei pensieri sparissero. Dopo che Lodo mi ha inviato la via con una descrizione dettagliata sulla strada, come se non esistessero i navigatori, ho chiamato Mechi per dirle della cena e abbiamo chiacchierato un po’, mi ha detto di rimanere tranquilla e che è lui che deve farsi avanti e parlare perché è lui che mi ha baciato, che io non devo preoccuparmi di nulla. Non ho capito questa filosofia di Mechi ma le do ascolto per il semplice fatto che così mi sento meno stupida siccome non credo che riuscirò mai a parlargli, mi imbarazza troppo e non saprei nemmeno cosa dire. Però non può andare avanti così, non posso lavorare così. La sera siamo davanti a casa di Lodo, che vive all’ultimo piano di un palazzo. In un loft spaziosissimo e arredato in modo moderno, con divani bassi, mobili di legno scuro, tutto dalle tonalità contrastanti, chiare scure. Ci fa accomodare e ci offre un aperitivo quando fanno capolino anche Cande e Ruggero, quest’ultimo sembra nervoso, non è il solito Ruggero pimpante che ho conosciuto, di solito è sempre in movimento e continua a parlare, oggi sembra una statua e non spiccica una parola. Lo scruto leggermente, Cande in parte a lui è un vulcano, sta chiacchierando con Mechi e non sta zitta un attimo, è sempre la solita, quindi cosa c’è che non va? Faccio un sorso dal mio bicchiere di vino quando il campanello suona ancora, << Deve essere Jorge >> esclama Lodo e il vino mi va di traverso facendomi tossire, << Tini non morire >> mi prende in giro Fran mentre la bionda mi guarda preoccupata, ha già capito come passerò la serata, nascosta in un angolo, stando il più possibile lontana da Jorge. Perché non ci ho pensato? Era ovvio che avrebbe invitato anche lui. Non guardo verso la porta quando Lodo la apre, vedo solo il viso di Facu accendersi come un albero di natale, questo mi fa voltare, quando vedo una chioma riccia che sorride ne capisco il motivo. Jorge entra in casa come se fosse casa sua, lo immagino qua dentro mentre viene a trovare la sorella, anche se non lo ammetterebbe mai, sicuramente lo fa perché è troppo a suo agio in questa casa. << Perché hai portato anche lui? >> chiede indispettita Lodo quando vede Diego sulla soglia, << Perché non state insieme? >> fa spallucce lui per prenderla in giro << Pensavo ti avrebbe fatto piacere >> continua a istigarla, << Ehi sei stata cattiva a non avermi invitato >> gli dice Diego e lei arrossisce leggermente << Spero che almeno i fiori ti siano piaciuti >>, << Si, grazie >> risponde Lodo, Mechi mi guarda stranita << Quindi non stanno insieme? >> chiede la bionda, << No >> a risponderle è Lodo, << Credevo di si dopo l’ultimo >> fa spallucce lei, << E’ lei che non vuole stare con me >> borbotta Diego sedendosi in parte a Ruggero, << Perché sei uno stupido >> lo riprende lei andando verso la cucina per controllare le pietanza sul fuoco. Alba un po’ imbarazzata si avvicina a noi, si vede che non si trova molto a suo agio perché non ci conosce benissimo, è strano vederla senza Stephie sono abituata a vederle sempre insieme. Facu si sposta un po’ più in là sul divano per farle spazio, lei gli sorride leggermente e si accomoda. Rimango a guardarli, lentamente la tensione si scioglie e i due iniziano a parlare come se si conoscessero da sempre, lui la fa ridere e gl’occhi scuri di lei si illuminano in un modo che non ho mai visto prima. << Tini puoi anche spostarti un po’ così si siede anche Jorge >> mi riprende Fran, io distolgo lo sguardo da Facu e Alba e guardo mio fratello che si becca una gomitata invisibile da Mechi. Mi volto e dietro di me in piedi c’è Jorge, << Non fa niente sto in piedi >> dice solo lui guardandomi e io mi rivolto velocemente. Ho il cuore che mi martella nel petto e non riesco quasi a respirare, mi sembra di essere rinchiusa in una prigione da cui non posso evadere, sento i suoi occhi su di me, sento l’intensità del suo sguardo e questo mi provoca un brivido infondo alla schiena. Non riesco a stare ferma perché sono agitata e non spiccico una parola, rimango solo ad ascoltare gl’altri che chiacchierano con la sensazione del suo sguardo addosso. << Tini perché sei così silenziosa? >> mi chiede Cande, non poteva non accorgersene? Penso io e tutti puntano gl’occhi su di me. << La cena è pronta >> esclama Lodo che mi salva all’ultimo secondo, grazie a dio. Ci sediamo a tavola, io cerco di stare il più lontana possibile da Jorge, << Siediti vicino a me >> mi sussurra Mechi capendo il mio disagio, seguo i suoi ordini ma purtroppo mi trovo difronte a lui siccome Lodo ha insistito tanto per tenerselo vicino per non stare in parte a Diego. Ceniamo tranquillamente e io devo concentrarmi nei discorsi, non posso stare sempre zitta, sembrerei troppo strana e attirerei l’attenzione. Parliamo di qualsiasi cosa, Facu spiega a Lodo e a Cande cosa e come fotografa e loro sono così confuse dalle sue spiegazioni complicate, sembra che solo Alba riesca a capirlo completamente, difatti sembra entusiasta. Fran non vede l’ora di suonare nel club del papà di Diego e continua a ringraziare anche Jorge per l’opportunità. Dopo cena Lodo stappa una bottiglia, << E tu Ruggero cosa ci racconti? >> gli chiede Diego vedendolo abbastanza strano, è tutta la sera che è nervoso, << Ha problemi sul lavoro, ha litigato con un suo dipendente >> a parlare è Cande, ma mi sembra strano che tutto questo nervosismo arrivi da un motivo così sciocco. << Non devi essere nervoso per questo amico, sei bravo nel tuo lavoro >> lo rincuora Diego. Ruggero fa un sorriso leggero e poi si alza dalla sedia attirando lo sguardo di tutti, << Devo dire una cosa! >> esclama, sta sudando freddo e sembra quasi pallido. Fa un gran sospiro e si volta verso Cande che è seduta in parte a lui, << Che ti prende? >> gli chiede lei confusa e preoccupata, << Ti amo >> dice e prende ancora una boccata d’aria, << Credo di amarti dal primo secondo che ti ho vista >>. Ruggero guarda Cande con occhi innamorati e mentre parla gl’occhi di Jorge mi osservano, li sento su di me così intensamente che faccio fatica a respirare. << Sei fantastica, tu sai sempre farmi ridere e sai quanto a me piaccia ridere, sei la mia vita non potrei mai immaginarla senza di te, non potrei ma immaginare di svegliarmi la mattina senza averti accanto, per questo vorrei tanto che il nostro amore durasse per sempre >>, Cande lo guarda innamorata pazza e gli sorride, lui prende una piccola pausa e prima di dire ancora qualcosa si inginocchia. Mi vengono i brividi e gl’occhi di Jorge non mi mollano mai. Lui lentamente apre una scatolina e sembra sul punto di svenire, lei è diventata rossa, non credevo potesse succedere, Cande che arrossisce. << Vorresti rendermi l’uomo più felice del mondo diventando mia moglie? >> chiede lui. Automaticamente i miei occhi si posano in quelli di Jorge, << Si >> sento rispondere Cande che si alza dalla sedie e tira su di forza Ruggero per abbracciarlo << Certo che lo voglio! >> continua lei con le lacrime agl’occhi. Tutti esplodono in un applauso e io distolgo i miei occhi da quelli verdi di Jorge rendendomi conto di non aver respirato fino a quel momento. Ci congratuliamo con loro e facciamo un brindisi tutti insieme. La serata va avanti tranquilla, con Mechi che già fa progetti sul matrimonio di Cande, Alba e Facu che continuano a chiacchierare come se si conoscessero da sempre, Fran, Diego e Jorge stanno discutendo su qualcosa ma siccome cerco di stare lontana da lui non riesco a sentire di cosa parlano. << Cosa sta succedendo? >> mi chiede Lodo dietro di me e io mi volto per guardarla, << In che senso? >> non capisco la domanda, << Tra te e mio fratello >> borbotta poi e io rimango scioccata << Niente >> le dico facendo spallucce, << Lo vedo come ti guarda ed è strano troppo strano >> ammette lei, << Devi chiederlo a lui perché mi guarda così >> le dico per sviare i sospetti su di me, << Non me lo direbbe mai >> alza gl’occhi al cielo lei << Sai come è fatto, però ti guarda in modo strano, non saprei spiegartelo e poi vi evitate >>, << Io non sto evitando nessuno Lodo, sei tu che eviti Diego >> le faccio notare e difatti Diego in quel momento la sta guardando, << Non mi fido di lui e non stiamo parlando di me >> ribatta facendo la finta arrabbiata << Dimmi cosa succede tra te e mio fratello >>  mi minaccia lei, << Assolutamente niente Lodo >> mento io, non saprei nemmeno cosa dirgli non so nemmeno io cosa sta succedendo, è tutto così complicato che non saprei mai spiegarlo a parole, non ci sono parole per spiegare tutto quello che sta accadendo tra noi. << Se non parli tu allora chiederò a lui perché qualcosa sta succedendo io lo so >> esclama convinta con una faccia che mi fa ridere. Sentiamo un telefono suonare, mi volto e vedo che Jorge risponde al cellulare, distolgo lo sguardo da lui ma poi con la coda dell’occhio lo vedo sbiancare e innervosirsi e attira la mia attenzione, si avvicina a grandi passi a me e a Lodo, << Arrivo >> lo sento dire prima di riagganciare, << Cosa c’è? >> chiede la mora guardandolo, << Sophia è in ospedale dobbiamo andare >>, << Cosa? >> chiedo io e lui mi guarda, ora che è così vicino riesco a vedere la paura nei suoi occhi, una vera e profonda paura. << Cosa diavolo è successo? >> chiede Lodo preoccupata, << Non ne ho idea ma andiamo subito >> dice agitato, << Vengo anche io >> borbotto senza pensarci, ma Sophia è più importante di quello che sta succedendo tra me e Jorge. Lodo si sistema prendendo cappotto e borsa, da le chiavi a Cande e gli dice di chiudere lei casa. Diego decide di seguirci. Jorge ha la paura negl’occhi che continua ad aumentare, più Lodo lo fa aspettare più sembra che stia per esplodere, << Ehi >> gli dico afferrandogli le spalle e punta gl’occhi nei miei, le sue pupille si dilatano nel guardarmi come se trovasse conforto in me << Andrà tutto bene fidati di me >>. 


P.S: Eccoci qui con il nuovo capitolo. Vediamo Tini che cerca di capire quello che prova ma che è solo più confusa, non sa esattamente perchè Jorge si comporti così, e non sa gestirlo siccome non è una persona semplice da capire. Dopo questo capitolo le cose inizieranno a camabiare, vedremo il laro rapporto evolversi anche se ci saranno sempre degl'ostagoli anche grossi da superare. Il rapporto di Lodo e Diego si svilupperà in modo inaspettato e vedramo anche nascere l'amore tra Alba e Facue scopriremo di più su di leie sul suo rapporto con Stephie. Ruggero fa la proposta a Cande e vedremo gl'effetti che questa proposta scatenerà. A presto, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Grazie a tutti! 
 

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Capitolo 22
*** Un nuovo mondo. ***


Mentre stiamo per uscire di casa, Jorge è impaziente, sembra così nervoso e ho paura che da un momento all’altro potrebbe esplodere. << Vengo anche io >> urla Mechi salutando Fran << Così posso vedere cosa è successo >>, << Si tu sei una dottoressa forse è meglio se vieni >> la guarda Lodo con gl’occhi grandi pieni di preoccupazione. Il tragitto è silenzioso, Diego ha insistito per guidare perché Jorge non sembra nelle condizioni giuste, << Cosa sarà successo? >> mi chiede la mora che è seduta in parte a me sui sedili posteriori, << Non ne ho idea Lodo oggi stava benissimo >> le rispondo pensandoci su, era normale, tranquilla e non aveva nulla. Mi chiedo anche io cosa possa essere successo, ma dentro di me spero che stia bene, di vedere ancora quel piccolo sorriso che mi riserva sempre quando mi vede. Osservo Jorge che è seduto davanti, riesco a sentire la sua paura, riesco a percepire il suo nervosismo, è intento a fissare la strada e non si muove di un millimetro. In questo momento mi sento impotente, non so cosa dire o cosa fare per farli rimanere tranquilli, non so proprio come gestire la cosa, mi sembra di essere stata catapultata in una realtà diversa dalla mia, mi sembra di vivere dentro a un incubo, non doveva andare così la serata. Arrivati difronte all’ospedale Diego ci fa scendere per cercare parcheggio, mentre noi entriamo di corsa, << Sto cercando Sophia Hayley Johnson >> borbotta Jorge alla signora all’ingresso, lei inizia a cercare nel computer e Jorge sembra perdere la pazienza, << Si può muovere? >> chiede in malo modo, L’infermiera lo guarda male, io lo afferro per un braccio e lo faccio indietreggiare, << Mi scusi per mio fratello >> dice Lodo alla signora che ricomincia la ricerca. << Non fare così, devi stare calmo >> cerco ti tranquillizzarlo guardandolo negl’occhi per fargli capire che non può comportarsi così anche se ha paura, << Mia sorella è qui non so dove e ho bisogno di vederla, subito! >> esclama lui guardandomi con freddezza, come se tutto il calore che aveva in corpo fosse svanito, come se avesse perso tutto. << E’ al terzo piano, la stanno ancora visitando >> sentiamo dire e Jorge inizia a camminare così velocemente per raggiungere Sophia il prima possibile. In lontananza vedo la signora Clarke seduta nella sala d’aspetto, << Cosa diavolo è successo Mamma? >> urla quasi Jorge dalla rabbia, << Come sta? >> chiede Lodo più tranquilla anche se impaurita quanto Jorge, << Non lo so ancora, la stanno visitando >>, Mechi intanto scompare per andare a visitare Sophia e scoprire cosa è accaduto, << Mamma dimmi cosa diavolo è successo? >> le punta un dito contro Jorge, << E’ caduta, stava saltando sul divano ed è caduta >> borbotta lei guardando il figlio arrabbiato, << Come è potuto succedere? Dove cazzo eri? >> la rimprovera lui, lei lo guarda stranita, non gradisce che il figlio la tratti in quel modo poco gentile, << Ero nel mio studio, l’ho sentita piangere, quando sono scesa l’ho trovata a terra, diceva che le faceva male il braccio >>, << Come sempre mamma vero? >> Jorge diventa rosso dalla rabbia, guarda la madre come se volesse ucciderla da un momento all’altro << Perché invece di pensare solo ai tuoi affari non stai con tua figlia? >> continua a sgridarla lui mentre Lodo assiste alla scena senza dire una parola, come se non si volesse mettere in mezzo tra i due. << Perché tu sei un fratello esemplare per lei vero? >> gli chiede sua madre con un tono pacato ma talmente sottile, come se gli avesse lanciato una lama tagliente addosso, Jorge la fissa e fa un passo verso di lei, << Io non l’avrei mai lasciata sola >> ringhia tra i denti, a voce bassa e con un tono cattivo che quasi mi fa paura. Lodo lo trascina indietro per allontanarlo dalla madre, << Jorge Smettila non è il momento giusto questo >> gli dice la mora facendo in modo che gl’occhi verdi di Jorge si scontrassero con i suoi << Quindi calmati, l’importante è che lei stia bene >>, Jorge fa un gran sospiro e poi riapre gl’occhi guardando la sorella che lo guarda con dolcezza << Ti prego Jorge calmati >> continua a dire lei quasi come una supplica, << L’ha lasciata da sola >> dice leggermente << Non doveva farlo >>, << Lo so Jorge >> lo rassicura Lodo << Ma tu devi calmarti >>. La madre li osserva attenta mentre Lodo cerca di calmare Jorge, in un modo che non avevo mai visto prima di oggi, è riuscita a farlo respirare di nuovo, a tranquillizzare la sua ira come se non fosse la prima volta che Lodo fa una cosa del genere. L’affetto che Jorge prova per lei ora riesco a vederlo, perché per lei è riuscita a calmare la sua rabbia semplicemente chiedendoglielo guardandolo negl’occhi.
 
Mechi dopo mezz’oretta esce dalla stanza dove stanno visitando Sophia, << Come sta? >> gli chiede subito Jorge guardandola, << Sta benissimo >> sorride lei << E’ veramente una bambina coraggiosa e dolce è già riuscita a farsi dare tre leccalecca è un record >> io le sorrido, Mechi sa smorzate la tensione e adoro vederla svolgere il suo ruolo, << Ha qualcosa di rotto? >> chiede la signora Clarke in modo serio, << No, non ha niente di rotto, ha preso una botta al polso nel cadere per questo gli faceva male il braccio e gli abbiamo messo quattro punti sotto il mento dove si è tagliata, per il resto è tutto ok, la tengono qui stanotte perché Sophia ha detto di aver sbattuto la testa quindi la tengono in osservazione in caso abbia un trauma cranico ma sembra stare più che bene >>. Tutti tiriamo un sospiro di sollievo, Lodo dalla contentezza abbraccia Diego senza pensarci, poi si ritrae arrossendo come un bambina. << Potete andare anche a casa >> dice la signora Clarke riferendosi a noi, << Vacci tu a casa mamma >> le risponde Jorge << Io resto qui con Sophia >> la fulmina con gl’occhi e poi si mette a sedere con le braccia incrociate. Lodo decide di restare e Diego rimane con loro non solo per stare vicino a Lodo ma anche per Jorge, che è ancora arrabbiato con sua madre e preoccupato per Sophia e finché non la vedrà non si calmerà mai del tutto. << Fran sta venendo a prendermi tu cosa fai? >> mi domanda Mechi, << Resto qui >> le rispondo << Hanno bisogno di me >> continuo io guardando Lodo e Jorge seduti vicini, lei che lo osserva per vedere se ci sono segnali di pericolo, ha paura che prima o poi vada fuori di testa, << Ok, ci vediamo appena torni >>. Mechi saluta tutti e Jorge e Lodo la ringraziano per essere venuta e aver controllato Sophia. Sono tutti agitati e vogliono vederla, Jorge continua a fissare la porta, aspettando che si apra. Io sono appoggiata al muro, difronte a lui e osservo come Lodo ogni suo gesto, ogni suo movimento e sguardo per riuscire a capire il suo stato e prevedere le sue azioni. Poco dopo la porta si apre e Sophia con un medico escono dalla stanza. Ha il polso sinistro fasciato e un grande cerotto bianco sul mento. Jorge e Lodo si gettano su di lei, Jorge la prende in braccio e la strige a se fortemente, << Non respiro Jorge >> esclama la bambina e poi gli fa un sorriso accoccolandosi su di lui. << Ciao Tini >> mi saluta lei quando mi vede, io gli sorrido e mi avvicino a lei ancora in braccio a Jorge, << Come stai? >> gli chiedo, << Bene >> fa un sorrisino e poi si allunga verso il mio orecchio << Mi hanno dato tre leccalecca >> dice a bassa voce, io mi metto a ridere << Perché sei una brava bambina >> e piano le accarezzo la testa. Ci dirigiamo verso la stanza dove Sophia deve restare per la notte, Jorge prende una sedia e si mette in parte a lei, << Non puoi restare sveglio tutta la notte >> gli fa notare Lodo, << Questo lo dici tu >> ribatte lui guardandola, la mora non dice più nulla e si arrende, sa bene che è inutile e che Jorge non si muoverà da li. Intanto che rimane Jorge a guardare la bambina, Lodo e Diego si siedono sulle sedie fuori dalla stanza per riposare un po’ e hanno fatto promettere a Jorge di chiamarli per fare il cambio. La signora Clarke si siede su una sedia nella stanza, sembra intenta a sistemare gl’affari di lavoro, mentre Jorge accarezza la mano di Sophia che ormai sta crollando dal sonno. Mi addormento in parte a Lodo, su una sedia scomoda ma poco mi importa, non avrei mai lasciato sola Sophia e nemmeno Jorge e Lodo, ho come la sensazione di dover stare qua con loro per qualsiasi cosa abbiano bisogno. Mi sveglia un rumore, guardo il cellulare e sono quasi le cinque di mattina. Diego dorme piano qualche sedia più in là, i suoi respiri sono lunghi e rilassati. << Devi andare a casa a dormire Jorge >> sento dire, la voce di Lodo arriva da dentro la stanza di Sophia, << Non starmi addosso Lodo io faccio quello che mi pare e rimango qui con lei >> ribatte lui, << Ci sono qui io con lei, rimango con Diego, abbiamo dormito fino adesso, tu devi farti una dormita, la rabbia e la stanchezza insieme non ti fanno bene >> esclama lei esausta perché lui non cede, non vuole ascoltarla, << Non posso lasciarla qui da sola >>, << Non gli succederà niente Jorge, ormai sta bene, appena gli faranno la visita la faranno tornare a casa >> gli spiega lei in modo tranquillo. Poco dopo la vedo uscire dalla camera da sola, mi vede sveglia e viene a sedersi accanto a me. Alza gl’occhi al cielo, << Non so davvero cosa fare, Jorge sta crollando e non riesco a fargli capire che deve andare a casa a riposare >> mi spiega lei appoggiandosi allo schienale della sedia e sbuffando, << E’ una testa dura >> gli faccio notare e poi si volta verso di me, << Ti prego Tini portalo a casa >> mi dice, << Io? >> gli chiedo con un’espressione stupita, << Si tu, vai la dentro e tiralo fuori da li >>, << Cosa ti fa credere che mi ascolterà? >>> domando, non penso che Jorge mi seguirà, non vuole lasciare Sophia e sicuramente non sarò io a fargli cambiare idea, << Forse ti ascolterà, se glielo dico io o glielo dice mia madre non ci ascolta ma magari con te… >>, << Non credo ma se vuoi ci provo >> dico alzandomi dalla sedia, lei fa un sospiro di sollievo << Grazie Tini >> borbotta prima che entro nella stanza.
 
<< Jorge >> lo chiamo, ha la testa appoggiata al materasso, si volta piano e vedo i suoi occhi stanchi ma non solo, sono ancora pieni di rabbia, come se a stare lì a pensare avesse aumenta l’ira che prova. Non ho idea di come fare per tirarlo fuori da questa stanza, sembra così frustrato da tutta questa situazione. Prendo una sedia e mi metto in parte a lui, << Andiamo a casa >> gli dico piano con la testa bassa, pronta per essere sgridata, << No >> risponde soltanto. Si raddrizza sulla schiena e io poso i miei occhi su di lui, incrociandoli con i suoi, << Sta bene Jorge e tu devi dormire >>, << Non voglio lasciarla qui >> dice con la voce stanca, << E’ qui con Lodo >> gli faccio notare << Non è da sola >>, << Non mi importa >> dice puntando lo sguardo su Sophia che dorme beata nel letto dell’ospedale. La guarda con un amore così infinito da farmi venire i brividi. Appoggio la mia mano su quella di Jorge che è stesa sul letto, lui a quel tocco mi guarda, << Ti prego Jorge fatti portare a casa, lei starà bene, fidati di me, fra un po’ di ore sarà di nuovo a casa ma tu hai davvero bisogno di riposare e di farti una doccia per calmarti >>, le sue pupille si dilatano nel guardarmi, il suo respiro si fa leggero e continua a fissarmi per qualche secondo che sembra un eternità, << Fidati di me >> ripeto io, la sua mano stringe leggermente la mia, << Ok >> dice poi in modo tranquillo. Guarda ancora una volta Sophia, le dà un bacio sulla fronte mentre lei dorme serena e mi segue fuori dalla stanza. << Grazie >> bisbiglia Lodo quando ci vede uscire insieme, << Forse è meglio che guidi tu >> mi dice poi la mora e Jorge controvoglia mi passa le chiavi della sua auto. Lodo lentamente sveglia Diego mentre ci allontaniamo in silenzio. In macchina Jorge sembra nervoso, la sua agitazione continua ad aumentare, << Puoi stare tranquillo? >> gli chiedo io guardandolo, il suo nervosismo, innervosisce anche me. Lui si volta verso di me, << Tranquillo? >> chiede ridendo isterico << Mia sorella è all’ospedale e io devo stare tranquillo? >>, << Sta bene Jorge >> gli faccio notare, non pretendo che sia allego e felice ma non può essere ancora così preoccupato per lei ora che i dottori hanno detto che non ha niente di grave. << Non importa se sta bene o no lo capisci? >> chiede frustrato << Il punto è che mi madre doveva essere con lei e non lasciarla da sola, sono così arrabbiato, avrei tanto voluto staccargli la testa solo per il semplice fatto che Sophia sia fatta male mentre era con lei >>, la sua rabbia inizia a farmi paura, la vena sul collo gli pulsa e ha gl’occhi spalancati iniettati di sangue. << Si ha sbagliato ma l’importante è che lei stia bene giusto? >> chiedo io, ho quasi paura che esploda addosso a me quindi cerco di pesare le parole che dico, << Lei non doveva lasciarla da sola >> dice solamente. Quando parcheggio la sua macchina fuori dalla villa, Jorge scende di fretta sbattendo la portiera e io faccio un sussulto per lo spavento. Cammina velocemente per entrare in casa e io lo seguo, << Jorge >> lo chiamo ma non mi risponde, so già cosa vuole fare, << Jorge >> continuo ma lui non mi degna di una risposta, ha un sguardo che fa paura, la mascella contratta, gl’occhi pieni di rabbia e il respiro pesante. Lui entra nella sua stanza e io lo seguo, << Lo sapevo >> borbotto quando lo vedo afferrare una bottiglia di non so quale alcolico e versarsene un bicchiere. Io mi avvicino velocemente e gli strappo di mano sia la bottiglia che il bicchiere appoggiandoli sulla sua scrivania. << Che diavolo fai? >> mi chiede quando gli vieto di bere, << Non ti lascio qui ad ubriacarti >> gli spiego sfidandolo con gl’occhi, << Tini non farmi andare fuori di testa >> urla quasi lui guardandomi << Ne ho bisogno >>, << Non è vero >> gli urlo contro << Non è così che ti fai passare la rabbia >>, << Cosa ne sai tu di me? Io ne ho bisogno, devo sfogarmi in qualche modo >> dice esausto guardandomi, << Jorge per favore >> lo supplico quasi guardandolo << Non è la giusta soluzione, devi riposare >>. Faccio un passo verso di lui che continua a guardarmi, afferro una sua mano e sento il suo corpo accendersi, scaldarsi, lo sento rilassarsi leggermente al mio tocco. Lui rimane a guardare la mia mano nella sua mentre lo trascino per farlo sedere sul letto, io mi accomodo in parte a lui che punta i suoi occhi nei miei con una luce diversa da quella di prima, come se la rabbia fosse diventata desiderio.
 
Imbarazzata da quello sguardo lascio la presa della sua mano, << Hai bisogno di qualcosa? >> chiedo io senza guardarlo, << Credo di aver bisogno di te >> dice a voce bassa come se anche lui ne fosse sorpreso, io punto ancora i miei occhi nei suoi incredula da quelle parole, cosa intende? Lui ridacchia, << Come fai? >> chiede poi e io lo guardo confusa, << Come fai a farmi sentire sempre come uno stupido? Quando sono con te e mi sgridi o mi riprendi mi sento davvero uno stupido, bevo, mi diverto, vado a letto con tutte da anni e nessuno è mai riuscito a farmi sentire così, come se stessi sbagliando tutto >>, << Tu stai sbagliando tutto >> dico sincera << E non sei uno stupido, anche se l’ho pensato mille volte, sei solo problematico trovi le soluzioni sbagliate ai tuoi problemi >> gli spiego, << Già, poi sei arrivata tu col tuo fare da ragazza perfettina che segue sempre le regole e mi hai fatto sentire un coglione >>, << Non ho fatto niente per farti sentire così >> borbotto io un po’ imbarazzata, << Tu non fai niente ma è come se facessi tutto >> dice guardandomi negl’occhi, rimanendo lì a fissarli, io mi mordo il labbro dall’imbarazzo che sto provando ma c’è qualcosa dentro di me, delle emozioni che continuano a crescere e non riesco a fermarle. Non so spiegarlo ma in questo momento vorrei abbracciarlo, tenerlo stretto a me e dirgli che andrà tutto bene, mentre quei occhi così intensi continuano a scrutarmi. << Martina devo bere se no la rabbia non se va >> ammette lui poi alzandosi dal letto, io mi alzo di scatto e lo blocco per il braccio, facendolo voltare << No Jorge >> gli dico come un ordine e poi lo bacio, come non avevo mai fatto prima. Afferro la sua testa fra le mie mani e lo bacio in un modo passionale e non so nemmeno il perché. Le sue braccia mia avvolgono alla vita, la sua lingua danza con la mia in modo lento e sensuale. Mi stacco da lui per riprendere fiato, appoggio la fronte alla sua e alzo gl’occhi nei suoi, vedendo il desiderio farsi spazio nei suoi occhi. << Non significa niente >> borbotto pochi secondi prima che le sue labbra tocchino di nuovo le mie. E’ come se avessi il fuoco nelle vene, il mio corpo si accende e le sensazioni che provo si amplificano sempre di più, mi sembra di bruciare sotto il tocco delle sue mani, che non perdono tempo e iniziano a spogliarmi, come se lui aspettasse solo questo momento. Il cappotto tocca a terra, appoggio le mani sulle sue spalle coperte dalla stoffa della camicia bianca che aveva durante la cena, faccio scivolare una mano sul suo petto fermandomi sul suo cuore, per ascoltarlo mentre batte all’impazzata, mentre lui guarda attento ogni mi gesto, con uno sguardo che non avevo mai visto prima. Mi scappa un sorriso quando sento il suo battito correre forte sotto la mia mano. Lui mi stringe a se ricominciando a baciarmi ed assaggiando la mia pelle con le sue labbra che mi lasciano un sensazione di calore quando mi toccano. Sono confusa, non so esattamente cosa sto facendo ma lo voglio, voglio sentirlo, perdermi in lui, esplorare posti sperduti insieme a lui e poco mi importa se domani probabilmente me ne pentirò, ora in questo momento voglio lui più di qualsiasi altra cosa al mondo. Quando gli sbottono la camicia i suoi occhi si accendono di ardore puro. Le sue mani si infilano sotto il mio maglioncino, quel tocco mi fa rabbrividire, le sue mani calde che scorrono sulla mia pelle nuda per spogliarmi mi fanno provare delle sensazioni sconosciute, è come se il mondo fosse sparito insieme ai problemi e a tutte le cazzate che sempre ci circondano, riesco solo a sentire le sue mani su di me che mi toccano. Lui fa un passo indietro per ammirarmi passandosi la lingua sulle labbra, mentre io lo fisso, ha la camicia slacciata e gli si intravede il petto muscoloso. Come una scema allungo una mano per toccarlo, facendo scorrere le dita seguendo le linee del suo corpo, lui fa un sorriso compiaciuto trattenendo il fiato, per poi gettarsi sulle mia bocca e baciarmi con ancora più passione, mordendomi le labbra e la pelle, procurandomi brividi sconosciuti in tutto il corpo. Gli sfilo la camicia sfiorandogli le braccia e lo sento sospirare di piacere. Mi solleva con forza continuando a baciarmi ovunque, sento la sua adrenalina crescere, sento il suo desiderio per me e questo non so come spiegarlo mi manda in paradiso, mi fa sentire potente. Mi lancia sul letto, gattonando verso di me, mi sorride come non aveva mai fatto prima, come se fosse felice davvero. Mi dà dei leggeri baci sulla pancia, mentre risale verso di me, che mi fanno fremere di voglia, quella voglia che non sentivo da tantissimo tempo e in questo momento lo desidero come non ho mai desiderato nessuno in vita mia. Lui piano sale fino ad arrivare alla mia bocca. Se la gusta piano e con dolcezza, mentre il suo sapore dolce e amaro mi invade. Come è possibile che io lo desideri così tanto e in questo modo? Prima non mi ha mai sfiorato l’idea di essere così con lui, di lasciarmi andare con lui. Jorge geme quando inizio a baciarlo ovunque, sulle spalle, sul collo mentre la mie mani indugiano sul suo corpo semi nudo e questo contatto a lui sembra piacere parecchio, lo sento rilassarsi sotto il mio tocco, lo sento gustarsi questa sensazione. Pochi secondi dopo mi ritrovo senza pantaloni, mi guarda dall’altro con un desiderio che non avevo mai visto, nessuno mi ha mai guardata così. Le sue mani sul mio corpo mi fanno tremare, mi tocca dolcemente, mi sfiorano, mi accarezzano mentre il resto dei vestiti scompare e restiamo io e lui corpo contro corpo, ad esplorare un nuovo mondo, il nostro nuovo mondo. 


P.S: Eccoci qui. Jorge è mlto scosso da quello che sta succedendo e si arrabbia molto con la madre per Sophia. In ospedale tratta male tutti, si sente "perso"  perchè non sa gestire bene le emozioni. Lodo per un pò riesce a calmarlo e Tini nota questo loro legame. Dopo essere rimasto sveglio tutto la notte, arrabbiato e preoccupato Lodo e Tini insistono per farlo tornare a casa ed è qui che succede... succede davvero non è solo un sogno. Cosa succederà ora? Ci saranno molti alti e bassi tra loro due ma vi prometto che faranno scintille!!  <3 <3 a presto con il nuovo capitolo!
 

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Capitolo 23
*** Diversi ***


Apro gl’occhi e la luce entra dalla finestra. Mi devo essere addormentata, ero così stanca e tutta la pressione che avevo addosso per Sophia mi deve aver fatto crollare. Ora mi sento bene, non so spiegarlo, è come se fossi ritornata in qualche modo a vivere a pieno la mia vita, è come se avessi ancora fiducia in me stessa dopo quello che è successo. E’ stato fantastico. Anche se so che questa cosa tra di noi non funzionerà mai, siamo diversi, vogliamo cose diverse e mentre io provo troppo, lui non prova niente, ma allo stesso tempo è riuscito ad allontanare quella parte di me che si stava oscurando da quando Peter mi ha tradita. Non mi sentivo più io. Mi sembrava di essere avvolta dal buio e ora sono tornata nella luce. Ho impresso nella testa le sue mani che mi toccano, i suoi baci roventi sulla mia pelle, l’adrenalina che mi percorreva le vene che mi ha fatto sentire forte sotto i suoi sguardi desiderosi di me. I suoi occhi nei miei, era come se non volesse più staccarsene, come se lui si aggrappasse a me per trovare un po’ di pace e di conforto. Allungo una mano in parte a me ma non lo trovo, Jorge nel letto non c’è. << Sono qui >> dice con la voce bassa, mi volto e lo trovo seduto su una sedia, in parte al letto che mi osserva, << E’ inquietante il fatto che mi guardi dormire sai? >> gli chiedo assonnata riappoggiando la testa al cuscino e scrutandolo, lui sorride piano e continua a guardarmi cose se fosse la prima volta che vede una ragazza, nel suo letto. << Stai bene? >> gli chiedo io, mi sembra confuso e affranto per qualcosa ce non riesco a capire, << Tu stai bene? >> mi chiede lui. Benissimo vorrei dirgli, non mi sono mai sentita meglio di ora a dir la verità e non mi pento di essere stata a letto con lui, non mi pento di niente perché sono riuscita a scacciare via la mia angoscia. << Sto bene >> rispondo soltanto. Lui si alza e lentamente si sdraia in parte a me, mi abbraccia dal dietro e lo sento rilassarsi. << Sai vero che non succederà più? >> gli chiedo io girandomi verso di lui, appoggiando la mia fronte alla sua, << Perché? A me è piaciuto, molto >> ridacchia poi lui e io gli do una spintarella con la mano sul petto nudo, << Perché non andrebbe a finire bene e lo sai >> dico soltanto, << Lo so >> risponde semplicemente lui spostandomi una ciocca di capelli dalla fronte, << Io voglio innamorarmi e avere una storia d’amore, tu vuoi solo divertirti, siamo troppo diversi, vogliamo cose diverse >> gli faccio presente e un po’ questo mi rattrista, non ne conosco il motivo, mai il fatto di non poter stare con lui mi ha fatto perdere un battito. Jorge continua a guardarmi e rimane lì a fissarmi come se avesse una visione, come se fosse felice avermi qui nel suo letto, ma Jorge non sa essere felice. Mi mordo il labbro imbarazzata dal suo sguardo profondo, è così vicino che il suo profumo mi invade le narici, ho come la sensazione che questo profumo me lo sentirò addosso per parecchio tempo, che non mi abbandonerà facilmente. Lui si avvicina lentamente e mi dà un leggero bacio sulle labbra, così morbido e dolce, Il respiro inizia a mancarmi per quel contatto così puro da far paura, non è da Jorge comportarsi così, conoscendolo a quest’ora avrebbe già dovuto sbattermi fuori dal letto e da casa come fa di solito. Mi osserva mentre penso e poi riposa le sue labbra su di me, baciandomi con un estrema dolcezza come non aveva mai fatto. Baci lenti e pieni di passione. Sembra stia cercando di controllarsi dal saltarmi addosso un'altra volta mentre mi accarezza e mi bacia in quel modo. << Jorge >> lo chiamo io quando si allontana da me tra un bacio e l’altro, << Si? >> chiede sulle mie labbra mentre le assaggia ancora, << Cosa c’è? >> gli chiedo, c’è qualcosa che lo turba profondamente e riesco a sentirlo, nel profondo, che qualcosa che non va, << Va tutto benissimo, in questo momento è tutto perfetto >> mi risponde guardandomi e capisco che è vero, che in questo momento si sente bene ma so che qualcosa al di fuori lo turba. Il telefono di Jorge suona, lui allunga un braccio sul comodino e risponde, ascolto attenta ciò che dice, anche se non dovrei impicciarmi dei suoi affari. << Era Lodo >> mi dice quando riappoggia il cellulare, << Fra un ora dimettono Sophia >> mi spiega lui e riesco a sentire che si rilassa, ora che è sicuro che Sophia sta bene anche lui si sente meglio. Faccio per alzarmi ma lui mi trattiene stringendomi a se, contro il suo corpo, << Jorge non vuoi che tua madre mi trovi qui per farmi licenziare vero? >> gli chiedo io, lui ridacchia, << Mai >> risponde << Sei perfetta, per Sophia >> continua lui, << Quindi questo non era uno dei tuoi test per le tutor? >>, lo guardo dall’alto e lui punta gl’occhi nei miei, << No, non lo è >>, << Allora devo andare prima che qualcuno mi becchi qui nel tuo letto >>, << Tornano fra un ora >> mi dice facendomi sdraiare sul fianco difronte a lui << Resta ancora un po’, infondo è l’ultima volta in cui posso approfittare del fatto di averti qui >> dice malizioso lui e io mi metto a ridere, è l’unica e ultima volta che possiamo stare in questo modo per il nostro bene, perché entrambi sappiamo che non siamo fatti per stare insieme, Jorge non vuole relazioni e io le voglio, voglio una di quelle storie che durano per sempre, che lui non potrà mai darmi e lui lo sa benissimo per questo capisce che non posso continuare così, perché finirei per affezionarmi troppo a lui e mi distruggerebbe. Jorge posa ancora una volta le sue labbra sulle mie, << Sai di essere buona? >> chiede lui guardandomi intensamente negl’occhi, << No, nessuno me l’ha mai detto >> rispondo pensandoci su, lui sorride << Ma che ragazzi hai frequentato? >> ridacchia poi lui assaggiandomi ancora le labbra, << Ora che lo so posso approfittarne con i ragazzi >> gli dico e il suo corpo si tende leggermente ma poi sorride, << Per questa mezz’ora me le gusto io >>.
 
Io e Jorge siamo in cucina, stiamo aspettando Sophia, ha insistito per farmi rimanere fino al suo arrivo. Mi sto bevendo una tazza di caffè, << Quanti leccalecca si sarà fatta dare stamattina? >> chiedo io mentre giro lentamente lo zucchero nella tazza, << Probabilmente in quell’ospedale hanno finito le scorte, quando vuole quella bambina sa essere davvero convincente >> esclama fissando il vuoto, sta pensando a qualcosa come ad un ricordo di Sophia credo. << Cosa ne pensi del fatto che Ruggero e Cande si sposano? >> gli chiedo, siccome so come la pensa, sull’amore vero e su tutte queste stronzate come le chiama lui, << Se si amano davvero fanno bene, io non lo farei mai, ma io sono io non credo a queste cose >>, << Io credo che sia fantastico >> borbotto sognante immaginandomi un matrimonio in mezzo alla natura. Quando ritorno con i piedi per terra mi accorgo che Jorge è difronte a me, con le mani appoggiate al bancone che mi circondano, << Quindi ti sposerai? >> chiede lui guardandomi dritta negl’occhi, è così vicino e quasi mi viene voglia di baciarlo ancora, << Spero di sì >> borbotto << Uno di quei matrimoni enormi, con tanta gente, dove sono tutti felici e pieni d’amore >> dico quasi senza fiato per la sua troppa vicinanza a me, << Che romanticona >> dice lui con una voce bassa e roca che mi provoca un brivido nel basso ventre, << Si lo sono >> rispondo io con il cuore a mille, << Si lo sei ma intanto so cosa vorresti adesso >> dice vicino al mio orecchio, la punta del suo naso mi solletica il collo e il mio corpo mi abbandona perché è in estasi per via delle sua parole << Jorge non fare così >> cerco di rimproverarlo senza risultato perché la mia voce esce debole e leggera, << Perché no? >> chiede da stronzo, vuole sapere, vuole sentire da me che non resisto a tutto questo anche se sono una romanticona che sogna il grande amore, << Perché non possiamo, mi pare che eravamo d’accordo >> gli faccio notare, << Non è colpa mia se tu non sai resistere >> mi fa un sorrisetto da presa in giro lui, << Nemmeno tu sai resistere >> ribatto io mentre siamo faccia a faccia, così vicini che quasi i nostri nasi si sfiorano. La porta della cucina si spalanca e lui indietreggia così velocemente che in un secondo il suo profumo svanisce. La signora Clarke entra e ci guarda per qualche secondo, è impossibile che abbia visto qualcosa, impossibile, continuo a ripetere dentro di me. << Cosa ci fai ancora qui? >> chiede lei guardandomi, << Volevo sapere come sta Sophia >> borbotto io cercando di nascondere l’imbarazzo, << Lei dov’è? >> chiede Jorge con un tono completamente diverso da come mi parlava prima, freddo, ghiacciato privo di ogni genere di sentimento. << L’ho fatta salire nella sua stanza per cambiarsi >> gli risponde la madre e poi torna a guardarmi, mi fissa per qualche secondo che sembra un eternità, << Puoi andare oggi non c’è bisogno di te >> mi dice seria lei << Tu Jorge vieni con me nel mio studio dobbiamo parlare >>, << No, mi pare di averti già detto quello che dovevo dirti >>, non capisco cosa stia succedendo e come una stupida rimango lì a guardarli non sapendo bene cosa fare. << E invece la conversazione non era finita, quindi vieni nel mio studio e finiamo quel discorso >> gli ordina lei con uno sguardo così duro da farmi paura, lui la guarda in cagnesco dando un pugno sul bancone prima di sparire dalla cucina. Io sono spaventata, in pochissimo tempo Jorge è passato dall’essere gentile, caloroso e pieno di luce ad essere arrabbiato e freddo come il ghiaccio in pieno inverno. << Puoi andare Martina >> mi ripete la signora Clarke vedendomi imbambolata come una statua, << Non preoccuparti per lui non c’è n’è bisogno >> borbotta. Io la saluto a bassa voce e con un cenno ed esco dalla cucina ma prima di richiudere la porta la signora Clarke richiama la mia attenzione, << Martina sabato darò una specie di festa, un evento in casa mia, sei invitata anche tu >>, << Grazie >> rispondo io un po’ stupita da questo invito e me ne vado uscendo da questa casa con il fiatone per quello che ho appena visto. Una madre e un figlio che si odiano a vicenda a quanto pare e questo mi rende nervosa, mi stringe il cuore.
 
Rientro in casa ancora con quella sensazione strana addosso, il loro scontro mi ha reso tesa, non ho mai visto un rapporto così freddo tra madre e figlio. << Bentornata pensavo fossi morta >> dice Mechi quando mi vede entrare e mi riprendo dai miei pensieri. << Ciao Mechi >> la saluto io sorridendo e lei continua a fissarmi mentre è seduta sul divano, << Come mai non sei tornata? >> mi chiede curiosa lei e io la fisso non sapendo bene cosa dirgli. Il silenzio diventa lungo e imbarazzante, << Cosa hai combinato? >> mi chiede lei capendo che forse ho fatto qualcosa che non dovevo fare, << C’è Fran? >> chiedo io a bassa voce, lei mi scruta in malo modo e scuote il capo << No non c’è è uscito >> borbotta. Io mi siedo in parte a lei sul divano e prendo un gran sospiro, << Prima che io te lo dica ti prego non giudicarmi o sgridarmi va bene? >> le chiedo e lei spalanca la bocca, << Sei andata a letto con Jorge! >> esclama stupita, io la guardo incredula e non dico nulla, come fa a saperlo? << Oddio è successo davvero non stai negando >> continua lei spalancando sempre di più la bocca, << Come fai a saperlo? >> gli domando stranita continuando a guardarla come se lei fosse un alieno in grado di leggere nella testa, << Non saprei, sei diversa >> dice guardandomi per bene, << Non sono diversa >> dico guardandomi il corpo, << Non so come spiegartelo Tini >> mi dice la bionda << Sei solo diversa… come è stato? >> chiede facendo un sorriso enorme, << Bello ma non succederà mai più >> le spiego, << Mi immagino voi due come un fuoco ardente >>, << Mechi! >> la richiamo io mentre divento rossa dall’imbarazzo, << Oh non fare così Tini >> mi prende in giro lei << Si vede che ti è piaciuto >> inizia a ridere. << Per questo non ti racconto mai niente perché poi mi prendi in giro >>, << Cara anche se non me le racconti io so cosa ti succede ti conosco troppo bene e ti dico che ti è piaciuto parecchio fare quelle cose con Jorge >>, io le do una pacca sulla spalla << Smettila! >> le ordino io puntandole un dito contro, << Smettila tu di mentire a te stessa >> ribatte lei, << Io non mento a me stessa, mi è piaciuto ma non succederà un’altra volta quindi non facciamone una questione di stato, l’abbiamo fatto solo perché c’era questa cosa strana tra noi e avevamo bisogno entrambi di una distrazione, difatti mi sento meglio, tutto quel peso che sentivo dentro da quando Peter mi ha tradito se ne è andato e lui ha avuto quello che voleva, aggiungerne un'altra alla sua lista >>, << Oddio perché è tutto così complicato, non puoi dire semplicemente che l’avete fatto perché volevate >> fa spallucce lei e io la fumino con lo sguardo, << Ok scusami >> alza le mani lei come per arrendersi << Sono comunque contenta che tu sia riuscita a toglierti quel peso di dosso, non posso nemmeno immaginare come ti sentivi dopo quello che ti ha fatto Peter >> mi sorride lei << Ma questa cosa con Jorge non credo sia solo per una volta >> dice sincera lei, << E invece è così Mechi >> affermo io << Non possiamo andare avanti, non se io sono una che cerca stabilità e lui è uno che non la vuole, potrebbe distruggermi, io sono l’opposto di lui, Jorge non crede a niente, non sa nemmeno cosa significa amare qualcuno e non vuole farlo, mentre io cerco proprio questo, l’amore >>, << Non tutto è come sembra a volte >> dice semplicemente lei e io non capisco cosa voglia dire, conosco bene Jorge, so come la pensa, so cosa vuole e riesco a capirlo perché vedo i suoi comportamenti, vedo come non gli importa di provare qualcosa e non ha intenzione di legarsi a qualcuno come voglio io. Quindi è meglio lasciar perdere fin da subito, è stata un’avventura, una bella avventura e rimarrà così per sempre, una parentesi nella mia vita, tutto qua. << Lo stai pensando? >> mi chiede la bionda perché mi sono incantata, << No >> gli rispondo, << Invece penso proprio di si >> mi sorride maliziosa lei << Non credo sia stata solo un avventura, non ci penseresti così tanto se non ti interesserebbe >>, << Mechi ti prego non iniziare, non staremo insieme, mai e poi mai questo è poco ma sicuro, e non stavo pensando a lui in quel senso stavo solo pensando a quanto siamo diversi e che per me rimarrà solo una avventura e anche per lui credo >> le spiego, << Credi a quel che vuoi Tini ma i miei occhi vedono altro >>, io la guardo stranita dopo quell’affermazione e scoppio a ridere, << Cosa sei una veggente? >> la prendo in giro io, << Potrei >> scherza lei facendo una voce tenebrosa come quelle delle veggenti che si trovano per strada e ti leggono le carte. << Io vado a farmi una doccia, ne ho davvero bisogno >> dico alzandomi, << Fai in fretta perché poi voglio sapere ogni minimo dettaglio della tua notte con Jorge >> mi guarda lei mentre salgo le scale, << Te lo scordi Mechi >> ribatto io.
 
<< Ehi buongiorno >> la voce di Jorge entra nella mi camera, mi alzo di scatto e lo guardo sulla soglia che mi squadra con le braccia incrociate al petto, lentamente viene verso di me, << Cosa ci fai qui? >> gli domando io mentre lui sale sul letto e gattona verso di me finché il suo corpo non si trova sopra al mio, mi guarda dall’alto con un desiderio tale che mi fa tremare e poi mi bacia, in modo sensuale e frenetico, come se avesse bisogno di me, << Jorge no! >> urlo io cercando di allontanarlo << Non possiamo >> gli dico appoggiandogli le mani sul petto, lui mi sorride, fa uno di quei sorrisi a cui è impossibile resistere, << Ne sei proprio sicura? >> chiede lui e le mie certezze crollano quando i suoi occhi si riempiono di dolcezza nel guardarmi e di desiderio profondo. Le nostre bocche si toccano ancora e di nuovo finiamo nel nostro mondo, quel mondo che è scollegato dalla realtà dove io e lui possiamo fare qualsiasi cosa senza complicarci la vita. Mi sveglio di soprassalto senza respiro e sudata, era solo uno stupido sogno penso dentro di me, tutto questo mi sta sfuggendo di mano, perché il mio subconscio non mi lascia in pace invece di farmi sognare queste cose. << Stai bene Tini? >> sento la voce di mio fratello dire, lo vedo fermo, nel corridoio davanti alla mia stanza, << Sembri stravolta >>, << Ho fatto solo un sogno strano >> borbotto io, << Mangia di meno prima di andare a dormire >> mi prende in giro lui e poi scompare. Tiro indietro le coperte e mi vado a fare un doccia, devo prepararmi per andare a lavoro e mi sento un po’ tesa. Quando arrivo alla villa sembra tutto tranquillo, Sophia mi corre incontro ancora con il polso fasciato e il cerotto sotto il mento, non sembra lamentarsi del doloro anzi sembra la solita Sophia di sempre e questo mi rende felice. Lei mi abbraccia e io ricambio stringendola forte a me, anche se non è una sorella, una nipote o una figlia per me le voglio comunque un bene infinito, come se lei facesse ormai parte delle mia vita. Lei si mette a colorare l’album da disegno e Diego fa capolino in cucina, << Ciao >> gli dico io non sapendo nemmeno che si trovava qui, << Ciao Tini >> borbotta lui ma sembra preoccupato, << Cosa c’è che non va? >> gli domando poi, << Jorge, è strano e irascibile da ieri >> dice, << Jorge è sempre strano e irascibile >> gli faccio notare io e lui sorride << E’ vero però stavolta è davvero strano, sembra arrabbiato con il mondo >>, << Gli passerà >> borbotto io come se niente fosse ma in realtà inizio a preoccuparmi come se fossi la sua ragazza premurosa, cerco di scacciare quei pensieri dalla testa e guardo Diego, << Sai cosa può essere successo? >> domando io, << No, ma sono quasi sicuro che centra sua madre >> fa spallucce lui, sarà per quella cosa di ieri? Mi chiedo. Cosa vorrà mai da lui per farlo arrabbiare in quel modo? << Io vado da Lodo >> lo sento dire poi, << Come scusa? >> gli chiedo io, scrutandolo per bene, sono curiosa ora di sapere cosa sta succedendo tra quei due, << Nulla di che mi ha chiesto se potevo aiutarla a montare un nuovo mobile che ha comprato >>, << Si certo >> dico io incrociando le braccia al petto, << E’ vero Tini >> ribatte lui << Ma sono felice almeno facciamo dei piccoli passi avanti, prima piuttosto di chiedermi aiuto si sarebbe gettata da un ponte >> ride lui e se ne va salutandomi alzando la mano. Quei due sono veramente strani, penso tra me e me. Durante il pomeriggio Sophia si addormenta sul divano stanca morta e anche perché deve prendere delle medicine per la ferita. Vedo Jorge scendere dalle scale e entrare in cucina, dopo essere stato chiuso nella sua stanza per tutto questo tempo, lo seguo. Quando mi sente entrare si volta a guardarmi, << Cosa diavolo è successo? >> gli chiedo io, << Non devi preoccuparti per me >> mi risponde lui, << Non mi preoccupo per te solo che… >> non so cosa dire perché in realtà mi preoccupo per lui ma non voglio che lo sappia, non voglio fargli credere che io provi qualcosa per lui non dopo che gli ho detto chiaro e tondo che tra noi non c’era nulla, che non significava niente quello che avevamo fatto. Lui si avvicina a me e mi guarda negl’occhi, << Non dovresti starmi vicino >> mi dice, la sua vicinanza come sempre mi manda quasi in tilt e devo sforzarmi per rimanere concentrata e non perdere il controllo, << Voglio solo aiutarti >> dico abbassando lo sguardo perché mi imbarazza il modo in cui i suoi occhi mi stanno guardando, << Non puoi aiutarmi >> risponde lui << Perché in questo momento ho bisogno di te >> continua e io alzo gl’occhi su di lui incredula delle sue parole. Continua a fissarmi e io non riesco più a staccare gl’occhi dai suoi, dove vedo frustrazione e rabbia ma anche una luce di desiderio nei miei confronti. Le sue pupille si dilatano e sento il suo respiro rallentare prima che mi stringa a se baciandomi.

P.S: Eccoci qui con un altro capitolo dove Martina analizza il loro raporto, ovviamente il fatto di essere così diversi porta a far pensare a martina che non possono stare insieme, vogliono cose diverse. Nel prossimo capitolo però la situazione cambierà e verrano a galla delle cose che faranno arrabbiare Martina e dove le iscoprirà di provare dei veri e proprio sentimenti per lui, che anche se non voleva creare un rapportocon lui ormai il gioco è fatto, perchè lui è entratodentro di lei in un modo che non poteva immaginare. Vedrete!! <3 a presto con il prossimo capitolo.
 

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Capitolo 24
*** Grandi notizie. ***


Sono in cucina e sto sistemando i pasticci che Sophia ha fatto con gl’acquarelli che gli ho portato. C’è del colore sparso ovunque sul tavolo e perfino addosso a lei. Prendo un spugna e le pulisco la guancia sporca di verde, << L’ho fatto per te >> borbotta poi lei passandomi il disegno fatto con gl’acquarelli. << Grazie sei davvero un tesoro >> borbotto dandole un bacio sulla testolina. Il disegno rappresenta una casa e un giardino dove delle persone e un cane stanno giocando. << Questa sono io >> indica lei sul foglio una bambina disegnata in mezzo a due adulti, << Questa sei tu e questo è Jorge >> continua spostando il dito sulle sue figure in parte a quella bambina che dovrebbe essere lei, << Questa è Lodo che litiga con Diego e questa è Flora >> indica il cane, << Flora? >> le chiedo io guardandola, << Si come la mia Winx preferita >> esclama lei, << Quindi vuoi un cane? >> la guardo sorridendo e lei annuisce, << La mamma non vuole, ma tutti vogliono un cane >> spiega lei alzando le spalle, << Si sarebbe bello averlo, quando ero piccola avevamo anche noi un cagnolino in Argentina, era bellissimo aveva solo il difetto che quando si emozionava troppo ti faceva la pipì addosso >>, lei si mette a ridere e io la seguo. << Lavati le mani >> borbotto poi scompigliandogli i capelli e lei obbedisce mentre io rimango a fissare quel disegno. Mi perdo nei miei pensieri che iniziano a viaggiare verso Jorge. Dopo che mi ha baciato l’altro giorno in questa stanza le cose sono cambiate. E’ distante e freddo e so che c’è qualcosa che non va in lui. Anche Lodo ha notato la cosa ma non ne sa niente, siamo solo convinte che c’entri la madre, in realtà Lodo è convinta che c’entri la loro madre. Vorrei aiutarlo ma mi sono ripromessa di stargli lontano. Per il mio bene e per il suo, perché più passo il tempo con lui più le cose peggiorano per il fatto che c’è questa attrazione che non ci lascia mai che ci spinge uno verso l’altro e sappiano benissimo che questa cosa ci porterà a distruggerci a vicenda quindi è meglio tenerci a distanza prima che le cose si complichino ancora di più, finché non c’è ancora niente che ci lega veramente. Però dentro di me sento il bisogno di sapere cosa gli sta succedendo e sono combattuta tra due fuochi, gli sto alla larga o gli sto vicino per aiutarlo sapendo a cosa potrei andare in contro? Questa cosa mi confonde, mi manda in tilt perché non so come reagire. Dico a Sophia che vado in bagno, intanto che lei sistema i suoi acquarelli e pennelli nella scatola. Quando apro la porta della cucina vedo una testa riccioluta scappare via, e mi è parso di sentirla singhiozzare. Esco di casa vedendo Alba camminare veloce per andarsene. La rincorro chiamandola, << Alba stai bene? >> le chiedo quando la raggiungo vedendola in lacrime << Cosa è successo? >> gli chiedo, lei non risponde e d’istinto l’abbraccio. << Scusami >> borbotta tra i singhiozzi lei poco dopo asciugandosi le lacrime, << Non devi dispiacerti >> le dico semplicemente << Cosa è successo? >> chiedo ancora per vedere se posso aiutarla, << Niente sono solo sciocchezze >>, << Non sono sciocchezze se ti fanno piangere >> gli faccio notare. Lei tira su leggermente con il naso, << Stephie… mi è arrivato un messaggio di Facu e si è arrabbiata >> mi spiega lei e io sono confusa, << Per quale stupido motivo si è arrabbiata? >> incrocio le braccia al petto nervosa più che mai, a quella ragazza serve una raddrizzata. << Perché non vuole che io faccia amicizia con altre persone >> dice lei a bassa voce come se, se ne vergognasse, << Tu puoi fare amicizia con chi vuoi Alba non è di certo lei a dirti con chi >>, << Non capisci, se non faccio come vuole lei mi farà passare l’inferno e rimarrò sola >> mi spiega sgranando gl’occhi impaurita, << Non credo che possa farlo, non è Dio >> gli faccio notare io, << Perché sei così tanto amica sua? Non vedi che ti controlla e ti manipola? >>, << Lo so >> ammette lei << Ma io non ho mai avuto nessuno, i miei genitori sono morti e lei mi ha aiutato dandomi un posto sicuro dove stare, grazie ai suoi genitori sono potuta andare a scuola e ho avuto un tetto sulla testa >>, << E tu devi essere la sua schiava per questo? >>, << E’ il prezzo da pagare >> fa spallucce lei e lentamente se ne va, << Alba >> la chiamo ma lei non si volta sparendo per il vialetto con le lacrime che ancora gli rigano il volto e il vento che gli scompiglia i capelli.
 
Salgo per le scale con la rabbia in corpo, mi sale ancora di più quando spalanco la porta della camera di Jorge e lo trovo intento a bere svaccato sul letto con Stephie che gli si struscia addosso, anche se lui non sembra farci caso. Diego seduto alla scrivania con il computer mi guarda confuso quando a passi svelti e lunghi mi avvicino a loro. << Perché hai dovuto farla piangere, sei un mostro >> gli urlo quasi contro e lei mi sorride con il suo fare da stronza, << Senti bella non starmi addosso non sono per niente cazzi tuoi >> si tira su a sedere dalla sua posizione mentre gl’occhi di Jorge non mi hanno mollato un secondo da quando sono entrata, riesco a sentire il suo desiderio nei miei confronti e questo un po’ mi fa perdere la concentrazione sul mio obbiettivo cioè Stephie, perché non può trattare tutti come le pare e piace, non in mia presenza. Sono buona, gentile ed educata ma quando una persona non rispetta un’altra davanti ai miei occhi qualcosa in me scatta. << Sono cazzi miei quando una ragazza piange tra le mie braccia quindi vedi di smetterla di trattare le persone come oggetti, tu non sei nessuno >>, lei ridacchia come se il commento non la toccasse ma infondo, nei suoi occhi vedo quanto gli bruciano le mie parole, << Lei è mia amica non tua >>, << Non mi sembra che lei voglia essere tua amica, e tu che amica sei che le vieti di vedere chi vuole? Sai non sei il capo di nessuno e nemmeno Dio sceso in terra quindi vedi di abbassare le arie >> ringhio contro di lei come un cane feroce, sono quasi senza fiato e lo sguardo di Jorge su di me si fa ancora più intenso. << Cosa vorresti farmi? >> chiede spavalda alzandosi dal letto, con i suoi abiti succinti e il pensiero che si stesse strusciando su di lui mi fa venire da vomitare quanto il fatto che sia una stronza senza cuore e anima. << Dici che si picchiano? >> chiede Diego a Jorge che non stacca però gl’occhi da me e non risponde a Diego, mentre io lo fulmino con uno sguardo e lui si zittisce, << Fai tanto la gradassa e poi? >> mi stuzzica lei trafiggendomi con i suoi occhi di ghiaccio, << Non ti conviene fare così Stephie! >> la avverto io << Se vedo un'altra volta piangere Alba o vengo a sapere che gli dai ordini te la vedrai con me >> la minaccio seriamente uccidendola con lo sguardo. << Sei solo una qualunque Martina, non potrai mai competere con me, non sei nessuno e non lo sarai mai quindi stammi alla larga perfettina del cazzo >>. Senza accorgermene la mia mano la schiaffeggia, come un lampo a ciel sereno, senza preavviso. Diego spalanca la bocca, Jorge rimane immobile e Stephie è sconcertata, non pensava che io potessi farlo davvero ma lei ha superato il limite, chi si crede di essere. << Prova ancora ad insultarmi stronza >> dico cattiva. Stephie solleva il viso e poi guarda Jorge come per spingerlo a dirmi qualcosa, ma lui non dice una parola, ci guarda, anzi mi guarda respirando piano, come se mi stesse scrutando centimetro per centimetro e imprimerselo nella testa, per ricordare ogni particolare, ogni dettaglio di me. Mi volto e me ne vado sbattendo la porta e uscendo da quella stanza, finalmente riesco a respirare regolarmente. Non so cosa mi è preso so solo che non sopporto tutto questo, non sopporto lei, non sopporto lei addosso a lui in quel modo. Sono la quattro di pomeriggio quando decido di farmi una tazza di tè, Sophia si è addormentata sul divano e io mi sono messa a leggere qualche capitolo di un libro. Mi verso l’acqua calda nella tazza quando sento la porta della cucina aprirsi, mi volto e trovo Jorge intento ancora ad osservarmi. << Cosa c’è sei venuto a farmi la morale? >> gli chiedo dandogli le spalle e inserendo la bustina di te nella tazza piena d’acqua bollente, << No >> sento la sua voce vicina al mio orecchio << Sei tremendamente sexy quando sei arrabbiata e combatti per quello che credi >>, io mi volto verso di lui trovandomelo davvero vicino, << Non fare così >> lo riprendo io cercando di rimanere lucida con tutti i miei sforza perché dentro di me mi sto sciogliendo come cioccolato al sole. Lui mi fissa, passa il suo sguardo dai miei occhi alla bocca e mi sembra quasi di sentirlo sospirare di piacere, quando punta ancora i suoi occhi nei miei sono pieni di desiderio puro e passione. Lo allontano con una piccola spinta, << Non puoi fare così >> ripeto arrabbiata stavolta << Non sono una bambola che puoi usare quando hai voglia >> gli faccio notare << Per questo puoi usare la tua amica Stephie >> borbotto. Lui mi guarda sorpreso e si riavvicina a me, << Non mi interessa proprio niente di Stephie se è quello che pensi >>, << Però ti piace il fatto che lei si strusci contro di te >>, stiamo litigando con i nostri visi a pochi centimetri l’uno dall’altro e sto cercando di trattenere l’impulso di baciare quelle labbra, non capisco perché voglio baciarlo se in questo momento sono arrabbiata con lui. << Sei per caso gelosa? >> mi prende in giro lui ma con una luce strana negl’occhi, << Non sono gelosa >> gli urlo quasi in faccia << Ma io non sono lei e non mi avrai ogni volta che vuoi perché io non sono una bambola usa e getta che ti fai quando hai voglia >>, << Sei testarda, tu non capisci >> ribatte lui, << Capisco benissimo e quello che vuoi non posso dartelo >>, lui mi fissa negl’occhi e diventa serio << Non mi importa di Stephie nemmeno in quel senso, non mi è mai importato, si è vero quando non trovavo una ragazza me la scopavo perché sapevo che ci sarebbe stata in qualsiasi caso, lei lo sa benissimo che non staremo mai insieme, non è colpa mia se lei ci sta comunque >> mi spiega lui è un po’ questo mi fa schifo, però è anche vero che lei sapeva benissimo a cosa andava incontro, << Quindi se volessi solo dello stupido sesso in questo momento sarei di sopra a farmi lei… ma con te… tu mi fai impazzire, mi mandi fuori di testa e non mi controllo come dovrei fare, ho cercato di starti alla larga in questi giorni, per cancellare la voglia che ho di te ma poi tu sei entrata nella mia stanza con quel fare da eroina e la tua grinta, eri tutta arrabbiata e sei così bella >> gli manca il fiato e anche a me << Hai riacceso quella voglia in un istante >>. Il cuore mi batte all’impazzata, credo che lui sia impazzito o ubriaco, perché dice queste cose? Non possiamo fare così, non possiamo stare vicini, anche se prova una forte attrazione per me lui rimane sempre una persona su cui non posso contare, su cui non posso aggrapparmi e non posso avere stabilità. Ma mentre si avvicina per posare le labbra sulle mie sono di pietra, vorrei scansarmi ma il mio corpo è fermo immobile e non mi ascolta. << Martina voglio la merenda >> Sophia spalanca la porta e Jorge arretra, lei si strofina gl’occhi prima di aprirli per bene e guardarci sorridendo. Grazie Sophia, penso dentro di me.
 
E’ la sera dell’evento alla villa. Mi sto preparando nella mia stanza quando Mechi si affaccia alla porta e mi sorride. << Come sei bella! >> esclama lei con fare malizioso, << Non mi sono vestita bene per quello che pensi tu! >> le dico io guardandola, << E cosa penso io? >>, << Che l’ho fatto per Jorge, ma non è così, è un evento non so bene per cosa e mi devo vestire bene per forza di cose >> le faccio notare guardandola di traverso. Indosso un vestito molto semplice ma elegante, nero con le spalline sottili, la scollatura a cuore e la gonna lunga fino ai piedi dove porto un paio di decolté anch’esse nere. << Se lo dici tu >> mi risponde lei alla mia spiegazione e decido di ignorarla, quando ci si mette sa proprio essere assillante con questa storia. Fran senza preavviso arriva e l’abbraccia da dietro dandole un bacio sulla nuca, << Cosa state facendo? >> domanda, << Prendevo in giro Tini >> gli spiega Mechi ridacchiando, << Già come sempre >> borbotto io finendo di sistemarmi i capelli con una treccia. << Dove stai andando? >> mi guarda stranito mio fratello, << A un evento dalla signora Clarke >> rispondo mentre lui da un altro bacio a Mechi sulla guancia continuando a guardarla. << Prendetevi una stanza >> li sfotto io passandogli in parte dopo aver finito di prepararmi. Loro si mettono a ridere << Sembri nervosa >> mi dice Mechi mentre mi segue giù per le scale ma lei si ferma a metà guardandomi dall’alto, << Non lo sono >> ribatto ma non è la realtà, qualcosa mi innervosisce, parecchio, ho come la strana sensazione che succederà qualcosa, qualcosa di strano. << Si che lo sei Tini >> controbatte << Non fa niente se sei nervosa io ti capisco anche se ti prendo in giro so come ti senti >> mi fa notare << Per qualsiasi cosa chiamami hai capito? Se stai male, se vuoi che venga da te, se ti succede qualcosa, se sei triste >>, io le sorrido dolcemente << Grazie Mechi >> le dico e lei ricambia il sorriso. Esco di casa e mi dirigo verso la villa, fa molto freddo ma non è l’unica cosa che mi fa tremare, non so da dove arriva questo mio stato d’animo, mi sento agitata più che mai, mi sento nervosa perché dovrò affrontare Jorge ancora e so bene che per me è difficile resistergli. Quando arrivo e entro in casa tutto è addobbato alla perfezione, con fiori bianchi e rosa, le decorazioni seguono il colore e lo stile dei fiori, è un atmosfera romantica e mi chiedo che evento sia. << Martina >> la voce di Lodo mi arriva alle orecchie e mi volto per trovarla sorridente che mi viene incontro, << Cosa ci fai qui? >> mi chiede abbracciandomi nel suo vestito bianco, sembra una dea greca, con i capelli raccolti in uno chignon basso, << Mi ha invitato tua madre >> le rispondo io, << Meno male ci sei anche tu >> borbotta sorseggiando il suo bicchiere di vino, << Vieni andiamo a prendere un bicchiere anche a te >> mi afferra una mano e mi trascina in un angolo dove sono servite bevande e cibo. Lei mi passa un calice di vino e brindiamo, << Per cosa è questo evento? >> le domando io mentre mi gusto il vino fresco scendermi in gola, << Non lo so è una sorpresa a quanto pare, sarà una trovata di mia madre per fare più soldi possibili >> fa spallucce lei. Poco dopo un Diego tutto in ghingheri avanza verso di noi, << Buonasera principessa >> saluta Lodo dandogli un bacio sulla mano, << Sei splendida >> gli sorride lui con una luce particolare negl’occhi e la mora sembra arrossire a quel complimento, << Anche tu Martina >> si riferisce poi a me, << Grazie Diego >> rispondo io continuando a guardare Lodo in preda all’agitazione, << Te la porto via per un po’ >> afferra lui la mano di Lodo per portarla in mezzo alla pista a danzare insieme a lui. Quanto tempo ci vorrà prima che si mettano insieme? Sono cotti l’uno dell’altra, anche se Lodo non lo ammette ma è così, si vede, si sente l’amore nell’aria quando sono vicini. << Martina? >> una voce stupita mi chiama, alzo lo sguardo e davanti a me mi ritrovo Jorge con in braccio Sophia che mi scruta incredulo. Sophia si agita nelle braccia di Jorge e lui la lascia a terra, la piccola corre verso di me, << Tini sono felice che tu sia qua >> mi dice abbracciandomi le gambe avvolte dal vestito, << Quanto sei bella >> lei dico accucciandomi alla sua altezza, porta un vestitino color lilla che le sta d’incanto sembra un fatina. << Cosa ci fai qui? >> alzo lo sguardo su Jorge che si è avvicinato e mi rialzo, << Mi ha invitato tua madre >> faccio spallucce io, non sembra molto contento della mia presenza, anzi per niente. << Sophia vai a giocare con gl’altri bambini >> gli ordina Jorge, << Ci vediamo dopo Tini >> mi saluta lei correndo via felice. Jorge mi afferra la mano e mi trascina in un angolo meno affollato, sembra nervoso anzi spaventato. << Cosa stai facendo? >> gli chiedo io, << Devi andare via >> mi dice guardandomi dritta negl’occhi e questa cosa mi ferisce, << No >> gli dico più per ripicca, non è che desideri essere qui, non mi importa molto sinceramente me il fatto che lui voglia che me ne vada mi fa venire ancora più voglia di restare, << Non capisci, non puoi restare >> lui sembra innervosirsi ancora di più, << Perché no? >> gli chiedo io, << Ti prego Martina non fare così >>. << Martina ma che piacere >> la signora Clarke ci raggiunge, guarda il figlio con fare soddisfatto e poi posa gl’occhi su di me, << Grazie per l’invito >> le sorrido io stringendole la mano, << Non c’è di che, non potevi certo perderti questo avvenimento >>. Jorge è in silenzio, sembra che stia per esplodere, la vena sulla tempia pulsa mentre guarda la madre con uno sguardo assassino, in questo momento la odia riesco a capirlo, ma cosa è successo? Cosa sta succedendo? << L’ha organizzato molto bene >> dico io guardandomi in giro, << Si ho fatto il meglio per questa occasione >>, << Dobbiamo parlare >> ringhia quasi Jorge alla madre, lei lo guarda, << Non mi sembra il momento… >>, << Invece è il momento perfetto >>, lui afferra sua madre per il braccio e la costringe a seguirlo. Rimango scioccata da tutto questo, è tutto così strano e misterioso. Cosa dovrà mai succedere di così grave? Lodo e Diego stanno ancora danzando, vedo lei che gli sorride e sembra essersi sciolta un po’ rispetto a prima, lui la guarda con un desiderio e un amore profondo, riesco a captarlo nei suoi occhi che la osservano, come se avesse visto una dea. << Hai visto Jorge? >> mi chiede lui quando finiscono di ballare e mi raggiungono, << E’ con sua madre, penso stiano litigando >>, << Non è una novità >> esclama Lodo prendendo una tartina e se la mette in bocca. Cinque minuti dopo una voce da un microfono riecheggia nel salone. La signora Clarke, sorridente nel suo vestito blu scuro che le fascia tutto il corpo, saluta e ringrazia gl’ospiti per essere presenti. Non so perché ma c’è qualcosa che non va, mentre Jorge si avvicina a noi e mi guarda in modo strano, come se volesse scusarsi, come se fosse pentito per qualcosa. << Grazie a tutti di essere venuti >> la voce della signora Clarke mi fa distogliere lo sguardo da lui, << Sapete è da molti anni che ci riuniamo per vari eventi e feste varie, e sono sempre grata a tutti voi della vostra partecipazione, di quanto siete sempre leali con noi. Ma è ora che la nostra famiglia faccia un passo avanti e che si espanda. I miei figli sono ormai adulti, tranne la piccola Sophia, è hanno una brillante carriera e con questo la nostra famiglia acquisisce sempre più importanza. Ma abbiamo bisogno di altro per portare avanti il nome, per portare avanti il nostro patrimonio, per diventare ancora più importanti per questo siamo qui oggi, per questo vi ho riunito qui >>. Lodo guarda con una faccia strana e buffa verso la madre, senza capire dove vuole andare a parare, Jorge continua a guardarmi con la paura incisa negl’occhi e questo inizia davvero a preoccuparmi. C’è tensione nell’aria, la sento, la percepisco sulla pelle. << Ho una grande notizia per voi, sono sicura che vi piacerà molto e che vi darà gioia. Vi presento Jennifer Smith >>. Una ragazza bellissima, dai capelli biondi e gl’occhi verdi raggiunge la signora Clarke che la stringe a fianco a se, << La figlia del grande John Smith, imprenditore e filantropo di New York >> tutti applaudono a quella ragazza ma nessuno capisce realmente il suo ruolo, << Siamo qui oggi per festeggiare il fatto che deciso di diventare la moglie di mio figlio, Jorge >>.


Ps: Eccoci qui, non uccidetemi, non prenderevela con me vi prego perchè non volevo arrivare a questo punto ma perl a storia è il punto fondamentale. Vedremo nel prossimo capitolo la sua reazione e questo farà capire molte cose, ci sonfronteremo con altri personaggi e rimarete scioccati da quello che ne uscirà fuori, da quello che gli succederà. Ovviamente sarà arrabbiata con Jorge perchè le ha mentito, lui lo sapeva e continuava a provarci con lei come abbiamo visto all'inizio di questo capitolo, e qui si spiega la sua stranezza nei sui confronti. Spero vi sia piaciuto comunque, ma vi prometto che non tarderanno ad avvicinarsi ancora, quei due essendo così diversi si completano. A presto con il prossimo capitolo, Grazie di tutto!! 
 

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Capitolo 25
*** Cuori infranti. ***


Il sangue mi si ferma nella vene. Jorge mi guarda senza mai staccare gl’occhi da me. Lodo è scioccata e quasi gli va di traverso la tartina che stava mangiando, Diego è allibito dalla notizia e borbotta qualcosa che non comprendo mentre tutti applaudo fortemente. << Jorge vieni qui >> lo incita la madre e lui lentamente la raggiunge. Non mi sembra felice ma comunque lo sapeva. Lo sapeva prima di baciarmi, prima di venire a letto con me forse e allora perché l’ha fatto? Ho il respiro bloccato, il cuore che batte così forte che potrebbe esplodere. Come ho fatto a ritrovarmi in mezzo a questa situazione? Sono un idiota, lo sono sempre stata quando si tratta di ragazzi e questa è l’ennesima volta che vengo fregata. << Non sono perfetti insieme? >> chiede la madre di Jorge difronte a tutti e li costringe a prendersi per mano, una fitta mi attraversa lo stomaco e ho come la sensazione di dover vomitare, di voler tirare fuori tutte le schifezze e i pensieri che mi frullano in testa. Davvero sta succedendo? Davvero il ragazzo con sui sono stata a letto poco tempo fa, colui che voleva baciarmi si sta per sposare? Perché mi devo cacciare sempre in queste stupide situazioni. L’aria continua a mancarmi e ho un disperato bisogno di andarmene, ma non posso, Lodo capirebbe subito il motivo, capirebbe subito che questa situazione mi infastidisce, anche se in realtà non dovrebbe perché non ho mai voluto niente da lui. Oltre a questo resta il fatto che lui lo sapesse e non mi abbia mai detto nulla. Quando era strano, quando sentivo che c’era qualcosa che lo turbava era per questo, era perché doveva sposarsi. << No >> urla Lodo << Non ci credo >> continua lei << Nostra madre non può fare così, decidere chi dobbiamo sposare! >> si impunta lei arrabbiata e ancora incredula, << Io non ne sapevo niente >> borbotta Diego, << Nessuno sapeva niente >> ribatte Lodo << Lei fa così, è un colpo basso, sicuramente l’avrà minacciato per accettare, Jorge non sposerebbe mai una come lei >>. Punto gl’occhi sulla ragazza che sta sorridendo a Jorge. E’ bella, sembra anche intelligente, non una con la puzza sotto il naso solo perché ha un cognome importante, elegante, raffinata, con due occhi enormi verdi, ma non come quelli di Jorge, quelli di Jorge sono rari, forse unici. Come può non provare attrazione verso di lei? << Tu cosa ne pensi? >> mi chiede la mora poco dopo. Io mi volto a guardarla per smettere di osservare Jorge con Jennifer perché per qualche strano motivo vederli insieme mi fa male, mi fa sentire vuota e sola. << Non saprei non sono affari miei, se lui ha accettato… >> faccio spallucce io, << Lui ha accettato perché è successo qualcosa, conosco mia madre e conosco lui, non è possibile che lui abbia detto sì senza ribellarsi quindi sicuramente c’è stato l’inganno >> spiega Lodo scrutando sua madre e Jorge che parlano con gl’ospiti, come se volesse scoprire cosa sta succedendo. Sophia ci raggiunge e sembra triste, << Cos’hai Piccola? >> gli chiede Diego prendendola in braccio, << Non voglio che Jorge sposi quella >> borbotta lei appoggiando la testolina sulla spalla Diego, << A no? Sei gelosa? >> Chiede lui scherzosamente per farla sorridere ma lei ha il visetto arrabbiato, << No, io voglio che Jorge sposa Tini >> esclama lei indicandomi e la mora ridacchia, io divento paonazza quando Diego e Lodo mi guardano, << Mi dispiace Sophia ma io non sposerò tuo fratello >> le dico sorridendo, cercando di fingere di non provare quell’angoscia che mi sta divorando dall’interno, << Anche se sarebbe molto meglio di quella >> le dice Lodo accarezzandola << Ma non credo che Tini vorrebbe mai sposare uno come Jorge >> continua ma poi mi guarda in modo attento. Con una scusa banale, il bagno, mi allontano da loro. Voglio andare via, allontanarmi da tutto questo. Mi chiedo come farò d’ora in poi ad entrare in questa casa consapevole del fatto che Jorge, il ragazzo con cui sono stata a letto, si stia per sposare. Come farò a guardarlo senza provare odio verso tutto? In questo momento odio anche lui, come ha potuto tenermi nascosta una cosa del genere? Perché non me l’ha detto? Perché? Siccome ora mi trovo in questa ridicola situazione. Capisco perché fosse stranito nel vedermi qui, del perché voleva che andassi via, non voleva che assistessi a tutto questo perché sapeva che mi avrebbe ferita il fatto che me l’ha tenuto nascosto e non mi ferisce solo questo, mi ferisce anche il fatto di non averlo più, non so come mai, forse non l’avevo capito prima quanto ci tenessi in realtà a lui. Prendo un bel sospiro mentre mi lavo le mani, devo calmarmi e tornare in mezzo alla gente come se niente fosse, come se fosse tutto normale per me. Esco dal bagno e lentamente faccio le scale che mi portano al piano di sotto. Entro in cucina per prendere il mio cellullare che ho lasciato nella borsetta perché ho bisogno di parlare cinque minuti con Mechi. << Eccoti qui proprio te cercavo! >>.
 
Quando mi volto la madre di Jorge è dietro di me. << Le serve qualcosa? >> le chiedo io sorridendo. << Si mi serve qualcosa >> borbotta guardandomi in modo strano, con soddisfazione, << Devi stare lontana da mio figlio >>. Io spalanco la bocca e poi la richiudo, << Non so cosa stia dicendo >> faccio spallucce finta incredula, dentro di me dico a me stessa di mentire bene per una volta. Lei si avvicina piano fermandosi difronte a me, << Non sono una sciocca >> inizia a parlare << So benissimo che c’è qualcosa tra te e mio figlio e deve finire >>. Io rimango zitta e impalata a guardarla non sapendo bene cosa dire. << Mio figlio è un ragazzo particolare, non va bene per te e tu non vai bene per lui, insomma siamo una famiglia conosciuta e dobbiamo associarci a persone conosciute >>. Questa cosa mi offende, come si permette di dirmi che non vado bene per Jorge solo perché non sono ricca sfondata come loro o perché non porto un nome conosciuto? Questo mi fa arrabbiare ma non posso attaccare la signora Clarke, ne va del mio lavoro, della mia vita. << Jorge sposerà Jennifer solo per questioni di eredità, è perfetta per lui siccome non le importa niente di lui, così Jorge potrà continuare con la sua vita frenetica, fatta di donne, alcool e divertimento anche se è sposato e noi, la sua famiglia, vivremo tranquilli sapendo di avere una bella eredità >>, << E’ orribile >> le dico io, << Si lo è >> dice tranquilla e poi sorride << Ma vedi mia cara è così che funziona, Jorge farà la vita che vuole comunque >>, << E allora perché mi minaccia di stargli lontano? >> le chiedo, << Perché vedi tu sei diversa, tu in qualche modo riesci a cambiarlo e non vorrei mai che arrivasse ad innamorarsi di te e mandare in aria i miei piani, non sei adatta a questa vita, non porteresti nessun profitto alla mia famiglia quindi devi stargli alla larga se non vuoi essere licenziata, e non vuoi vero che Sophia soffra… perché le dirò che la sua Tutor ha preferito ancora una volta Jorge a lei e lei ti adora Martina, si è legata a te in un modo incredibile quindi vuoi che soffra? >> mi chiede, i suoi occhi puntati nei miei e mi vengono i brividi dalla freddezza e dalla bastardaggine di questa donna, ma non vorrei mai far soffrire Sophia, non lo farei mai e poi mai, << No non voglio >> le rispondo quasi senza voce. << Sei una ragazza intelligente Martina, non hai bisogno di uno come Jorge e lui non ha bisogno di una come te quindi perché complicare le cose, quando lui può avere la vita che vuole facendomi il piccolo favore di sposarsi quella ragazza e tu puoi continuare il lavoro che ami facendomi il favore di stargli alla larga? Vinciamo tutti in questo modo >>, << Vince solo lei >> gli faccio notare, << E’ vero vinco solo io >> ridacchia << Ma vedi ti sto facendo un favore a non farti avere Jorge nella tua vita, molto probabilmente te la rovinerebbe, lui non sa cosa vuol dire avere una relazione stabile, mentre tu sei più adulta in questo genere di cose, dovresti trovartene uno all’altezza delle tue aspettative >>, << Io non voglio stare con Jorge >> le spiego << Io voglio solo che lui sia felice >> dico quasi arrabbiata. Non so se voglio stare con Jorge in questo momento credo proprio di no perché sono così arrabbiata con lui per avermi nascosto una cosa del genere, << Se vuoi che sia felice stargli alla larga e fagli fare la vita che vuole >>, << Così lui si rovinerà? >> chiedo, << Non importa quello che farà, L’importante è che faccia quello che io gli chiedo >> sorride lei << Quindi starai lontana da lui? >>. Cosa dovrei dire? Cosa dovrei fare? Non posso mettere in mezzo anche Sophia, tra me e Jorge c’è stato qualcosa, ma non stiamo insieme, non siamo mai stati insieme quindi… << Ok >> rispondo << Starò lontana da lui >>, la signora Clarke mi sorride soddisfatta dei suoi risultati << Sapevo che eri una ragazza in gamba Martina >>. << Mamma? >> la voce di Jorge arriva in cucina << Cosa stai facendo? >> gli chiede, << Niente dicevo a Martine delle cose su Sophia per lo studio >> gli sorride lei << Grazie per avermi ascoltato, scusami se ti ho portato via del tempo >> mi guarda e poi lentamente si incammina verso l’uscita della cucina lasciandoci soli. << Martina io… >>, << No non dire niente Jorge, non adesso non mi va proprio di ascoltarti, di ascoltare le tue cazzate >> gli dico guardandolo negl’occhi con la rabbia che inizia a invadere il mio corpo, la rabbia che provo nei suoi confronti per avermi nascosto questa cosa mentre stava con me, la rabbia nei confronti dii sua madre che mi ha minacciato ed è senza cuore, e la rabbia che provo nei miei confronti per esserci cascata ancora, per provare dei sentimenti verso di lui. Sono arrabbiata così tanto che quasi mi gira la testa, voglio solo andarmene, lontano da qui, da questa casa che mi ha portato solo guai. Lo sorpasso per uscire dalla stanza, lui non dice nulla, affranto e dispiaciuto e sembra capire il fatto che io non voglia parlare con lui perché sono arrabbiata. Lo sento seguirmi con gl’occhi mentre me ne vado, mentre mi allontano da lui. E mi sembra di aver perso tutto.
 
Quando rientro in casa, corro nella mia stanza. Distrutta dalla situazione, arrabbiata con tutti e con me stessa. << Martina stai bene? >> chiede Mechi entrando nella mia camera. Mi tolgo di dosso il vestito con una tale forza che rompo la lampo, lo lancio sul letto levandomi poi le scarpe e le lacrime represse fino ad ora iniziano a scendere. << Martina >> mi chiama Mechi abbracciandomi per tenermi ferma dal lanciare oggetti, << Cosa diavolo stai facendo? >> mi chiede, io mi lascio andare accasciandomi sul pavimento e lei mi segue stringendomi a se. Mi culla per qualche minuto senza dire una parola mentre singhiozzo a dirotto. Mi sento persino peggio di quando Peter mi ha tradita, non era niente in confronto a questo anche se non riesco a spiegarmelo, ma mi sento distrutta, in mille pezzi e sarà impossibile ricomporli. Da oggi dovrò andare a lavorare sapendo di essere sotto un ricatto, sapendo di essere sotto lo stesso tetto di un ragazzo a cui non posso più avvicinarmi e mi importa perché ora capisco quanto in realtà vorrei stargli vicino. Prima non ci davo peso, perché potevo viverlo, anche se mi faceva arrabbiare, anche se non stavamo insieme, potevo comunque godere di quei momenti con lui, che ora mi mancano. Le lacrime non danno segno di fermarsi mentre Mechi me le asciuga dal volto guardandomi, << Sei distrutta >> mi dice prendendo una salviettina sul mio comodino e passandomela sul volto sporco di trucco che è colato con le lacrime, << Mi dispiace Mechi >> le dico, non voglio essere un peso per lei, ultimamente le butto addosso tutti i miei problemi e lei mi sta sempre vicino. << Dispiacerti per cosa? >> chiede, << Perché ultimamente sono un disastro >>, << Tutti siamo un disastro Martina, fidati non sei l’unica >> sorride lei facendo sorride anche me in mezzo alle lacrime. << Ti va di dirmi cosa è successo? >> chiede dolcemente facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla, ancora sedute in terra e la schiena appoggiata al letto. << Jorge si sposa >> dico solo e a quelle parole sento il mio cuore rompersi ancora di più. << Come Jorge si sposa? >> chiede scioccata lei, << Si, con una ragazza ereditiera, a quanto pare l’ha costretto sua madre per portare avanti il nome della famiglia >>, << E tu sei triste per questo? >> chiede lei, << Si, non sono solo triste, sono anche arrabbiata perché lui me l’ha nascosto mentre cercava di provarci con me, sentivo che qualcosa in lui non andava, alcune volte sembrava freddo nei miei confronti pensavo semplicemente che lui fosse fatto così, ora capisco il suo comportamento e continuava comunque a provarci con me come se non sapesse nulla e poi sua madre mi ha minacciata di stargli alla larga dice che non sono fatta per lui perché non sono nessuno e mi ha detto che se non gli sto lontano mi licenzierà facendo così soffrire Sophia >>, << E’ terribile Tini >> mi stringe lei a se mentre io ricomincio a singhiozzare, << Cosa farai? >> mi chiede poi, << Continuerò ad andare a lavorare come se niente fosse, cosa altro dovrei fare! >>, << E Jorge lo sa? >> mi guarda lei, << No e non lo deve sapere e poi non voglio avere più niente a che fare con lui >> esclamo io sicura di me, Jorge deve starmi lontano e non rivolgermi neanche la parola. << Sarà impossibile non credo si arrenderà con te >>, << A lui non è mai importato di me veramente >> ribatto io, << Invece si Martina, forse tu non te ne rendi conto ma a lui importa di te e anche tanto >>, << No non è così >> urlo quasi io << Se no me l’avrebbe detto prima di venire a letto con me, sono una delle tante lo capisci, per lui sono una delle tante e ora può fare la vita che vuole siccome a quella ragazza non importa cosa fa perché si sposano solo per interesse, può scoparsi chi vuole e andare dove vuole, magari si scoperà anche lei così darà un bel bambino ereditario alla sua famiglia >> sono così arrabbiata che ho voglia di rompere tutto, << Ok calmati Martina non puoi sapere cosa pensa lui >>, << Lo so, lo conosco a lui non importa niente di nessuno nemmeno di me >> e la cosa mi distrugge, io che volevo sempre tenerlo alla larga per non affezionarmi a lui, pensavo di non provare niente e invece mi ritrovo qui a piangere perché in realtà era già entrato dentro di me, mi aveva già invaso il cuore e lo sento nelle vene, che scorre dentro di me. Sono stupida. << Ti dà fastidio il fatto che non gli importi di te? >> domanda Mechi, io punto gl’occhi nei suoi e non so cosa rispondere, ho sempre saputo che a lui non importava niente di nessuno, ma il fatto che non gli importi niente di me? Prima non era un problema ma ora? << Martina sei sicura di non amarlo? >>.

Quando mi sveglio mi sento rintronata. Devo essermi addormentata tra le lacrime e le braccia di Mechi la sera prima. La luce entra dalla finestra che non ho chiuso e l’aria gelida penetra nella mia stanza facendomi rabbrividire. Non ho voglia di uscire dal letto, ho solo il desiderio di rimanere qui per sempre, sotto una coperta e smettere di vivere, perché fa male, perché vengo sempre ferita. Ma anche io ho fatto i miei sbagli, anche io ho commesso i miei errori e ora ne pago le conseguenze. Non dovevo fidarmi di Jorge, non dovevo essere messa in mezzo ai suoi drammi famigliari, dovevo restarne fuori e invece ci sono dentro fino al collo. Tra la minaccia di sua madre e il dolore per il fatto che Jorge mi abbia nascosto una cosa così importante, non so più dove sbattere la testa, non so come andare avanti e affrontare la cosa. Per fortuna è Domenica e posso rimanere in questo letto per tutto il tempo che voglio, nascondermi qui e non vedere nessuno. Posso crogiolarmi nel mio dolore in silenzio e senza dover affrontare le persone con falsi sorrisi, posso soffrire ed essere arrabbiata in santa pace. Un rumore al piano di sotto attira la mia attenzione, << Devo vederla >> sento ringhiare fuori dal corridoio e riconosco la sua voce, cosa ci fa qui Jorge? Mi alzo e mi avvicino alla porta, mi siedo a terra e ci appoggio l’orecchio per ascoltare. << Lei non vuole vederti >> controbatte Mechi con un tono severo, << Se anche non vuole vedermi domani verrà a lavorare e sarà costretta quindi cosa cambia? >> chiede con una voce arrabbiata e piena di angoscia lui, cosa vuole da me? Non siamo mai stati niente io e lui eppure è riuscito a spezzarmi, è riuscito a frantumarmi il cuore. E se fosse vero che lo amo come dice Mechi? Perché tutto questo dolore da dove arriva? Perché mi sento come se mi avessero investito con una macchina e mi fossero passati sopra più e più volte? << Le devi lasciare il tempo di sbollire la rabbia, è davvero incazzata con te Jorge e sta soffrendo per colpa tua >> gli spiega Mechi in modo gentile ma con un tono fermo e deciso, << Io non volevo che stesse così >> borbotta Jorge, << Se non volevi farla stare male non dovevi avvicinarti a lei siccome sapevi benissimo a cosa stavi andando incontro, se tu sei così stupido da credere che quello che c’è stato tra voi non significhi niente per lei ti sbagli, io la conosco, io so come lei si lega alle persone, so che non lo fa solo per divertimento o per noia, quindi l’hai ferita, delusa e presa in giro e nel profondo lo sai anche tu >>. Il silenzio di Jorge è lungo, non risponde come se stesse pensando alle parole di Mechi. E’ vero io sono stata la prima a dire che tra noi due non c’era comunque niente se non una stupida attrazione, ma lui lo sa benissimo come sono fatta io, lo ha sempre detto anche lui che sono una stupida romantica, lo sapeva benissimo che mi sarei in qualche modo affezionata a lui, anzi ero già affezionata a lui, anche se io l’ho capito solo ora, sapeva di potermi ferire, che questo mi avrebbe fatto del male. << Io devo parlarle, vedere se sta bene >> lo sento dire con la voce rotta, << Non adesso Jorge, devi aspettare, non so quanto ma devi aspettare >>. Poi sento solo silenzio. Mi spavento quando setto battere con la mia porta, << Jorge ti ho detto di lasciarla in pace! >> lo sgrida Mechi, << Ti prego Martina apri la porta >> ignora la bionda lui, continuando a battere sulla porta della mia stanza, io non gli rispondo, una sola parete ci divide e io riesco a sentire il suo calore anche da qui, ma sono arrabbiata e delusa profondamente in questo momento che vederlo mi farebbe solo male. Lacrime silenziose iniziano di nuovo a rigarmi il volto, nascondo la testa tra le ginocchia che circondo con le braccia raggomitolandomi. << Mi dispiace davvero, io non volevo farti stare male, devi credermi >> la voce gli si spezza mentre parla e questo mi provoca un senso di nausea allo stomaco. << Jorge devi andare >> dice Mechi, pochi secondi dopo lui si arrende e sento i suoi passi allontanarsi nel corridoio e poi giù per le scale. E’ come se il mio corpo avvertisse il suo allontanamento, come se gli mancasse qualcosa. Non mi sono mai trovata in una situazione del genere, per questo mi risulta difficile reagire, per questo non so assolutamente come comportarmi d’ora in poi, ma devo tenere Jorge fuori dalla mia vita, se non voglio che me la incasini e me la distrugga ancora di più. Mechi bussa dopo aver fatto uscire Jorge di casa, << Aprimi Tini >> dice piano. Allungo un braccio e faccio girare la chiave nella serratura, lei piano entra spalancando la porta, trovandomi seduta lì in parte in preda al pianto. << Ho cercato di non farlo salire, ma mi faceva paura, sembrava indemoniato >> mi spiega lei per scusarsi, ma non deve dispiacersi di niente, se non fosse per lei molto probabilmente ieri sera avrei distrutto la casa lanciando oggetti ovunque per sfogarmi. Lei si accovaccia vicino a me e poi si mette seduta tirandomi a se. Io mi lascio cullare da lei, << E’ meglio se ti rimetti in sesto perché fra non molto Fran tornerà a casa e se non vuoi rispondere alle sue domande è meglio se ti rendi presentabile >> mi dice, io annuisco tirando su con il naso e cercando di smettere di piangere. Questa storia deve finire, non ho più voglia di sentirmi così! 

P.S: Eccoci qui. Martina non la prende molto bene, soprattutto quando la madre di Jorge la minaccia mettendo in mezzo Sophia. Martina non vuole affrontare Jorge perchè inizia a capire di provare sinceramente qualcosa per lui di cui prima non si era resa conto. Lui va da lei ma Tini non le apre la porta trovando conforto in Mechi che le sta vicino e la aiuta. E' combattita tra i sentimenti che prova e la rabbia. Ma sa benissimo che deve stare alla larga da lui perchè se si sente così ora che non stavano nemmeno insieme non osa immaginarsi cosa succederebbe e non vuole far star male la piccola Sophia.A Domenica con il prossimo capitolo! nel frattempo passate a leggere le mie altre storie Jortini! <3
 

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Capitolo 26
*** Conseguenze ***


E’ lunedì mattina. Mi sveglio pronta per affrontare la mia più grande paura in questo momento: vedere Jorge. Ieri dentro di me mi sono detta che devo andare avanti, che stare male non serve a niente e che devo prendere la situazione in mano. Il mio piano è di continuare a fare il mio lavoro, stare alla larga da Jorge e mantenere la promessa che ho fatto alla signora Clarke, non voglio che Sophia ci vada di mezzo e non lo permetterò mai. Devo essere positiva, continuare la mia vita e smetterla di stare male per una persona con cui non ho avuto niente di più che una notte. Facu al tavolo continua a brontolare perché Alba non le rispondo i messaggi, con tutto quello che è successo mi sono dimenticata di riferirgli quello che è accaduto con Alba. Glielo spiego e lui tira un sospiro di sollievo perché pensava di aver fatto qualcosa di sbagliato, << Forse dovresti scrivergli ancora e rassicurarla sul fatto che non è sola >> faccio spallucce io prima di uscire di casa salutando tutti, Mechi mentre mi saluta mi guarda come per dirmi di stare attenta e vedo la sua preoccupazione. Quando arrivo alla villa il cuore mi batte all’impazzata. Non vorrei entrare, anzi vorrei scappare il più lontano e ho l’istinto di riaccendere l’auto e andare via ma quando noto la macchina di Lodo parcheggiata nel vialetto mi costringo ad entrare. Nell’atrio non c’è nessuno, sento solo delle voci provenienti dalla cucina che litigano. << Sei impazzito non puoi farlo >> la voce di Lodo è alta e arrabbiata, << Cos’altro dovrei fare Lodovica, non ho altra scelta! >> urla Jorge picchiando, penso, un pugno sul tavolo. << So che non sarà facile ma devi fare qualcosa >> sento la mora ribattere al fratello con una voce più calma << E si può sapere perché sei così incazzato, non è solo per il matrimonio? >> chiede lei ma non riceve risposta << Come vuoi tieniti le cose per te >> borbotta poi. << E’ da un po’ che stanno litigando >> la voce di Sophia mi raggiunge, quando mi volto la trovo in cima alle scale, << E’ normale tra fratelli litigare >> le spiego raggiungendola sulle scale e sedendomi, lei fa lo stesso in parte a me. << Non hanno mai litigato così, solo per Stephie >> mi dice lei, << Vedrai che passerà >> le schiocco un bacio sulla testolina e poi le porgo la mano << Andiamo a fare colazione >> le chiedo. Lei sorride << Aspetta >> dice poi e vedo che gli è venuto in mente qualcosa, lo capisco dalla sua espressione. Corre verso la sua camera e poi ritorna con una busta in mano che tiene stretta e mi porge l’altra per andare in cucina. Quando entriamo Lodo e Jorge si voltano, Lodo mi sorride facendo finta di niente spera che io non abbia sentito il loro litigio, invece Jorge si blocca come una pietra ma io non lo guardo nemmeno, cerco in tutti i modi di evitarlo. << Ciao Tini >> mi sorride la mora << Dove sei finita sabato sera? >> chiede lei e vorrei morire. Sophia si avvicina a Jorge attirando la sua attenzione, lui si abbassa e lei gli dice qualcosa nell’orecchio. << Mi ha chiamato Mechi non si sentiva molto bene >> mento io, << Mi dispiace per lei ora come sta? >>, << Bene, cioè meglio >> le faccio un sorriso tirato io mentre Jorge torna ad osservarmi come se avesse un’allucinazione e con un po’ di paura negl’occhi. << Tini >> mi chiama Sophia << Questo è per te >> dice allungandomi la busta che è andata a prendere in camera sua, è color lilla e piena di brillantini d’oro, << Chissà cosa è? >> chiedo guardandola e lei ridacchia, << Aprila su! >> insiste lei iniziando a saltellare e battendo le mani. Dentro ci trovo l’invito per la sua festa di compleanno e io con un gesto teatrale spalanco la bocca, << Certo che vengo alla festa >>, lei batte le mani ancora più forte e poi mi abbraccia le gambe << Non potrei mai perdermi il tuo compleanno ci divertiremo un mondo >> dico scompigliandole i capelli. << Invita anche tuo fratello, Mechi e Fran, a Sophia farebbe piacere >> parla poi Lodo, << Si invitali >> mi sorride la piccola, << Ok glielo dirò sicuramente >>. Jorge è rimasto zitto a fissarci senza dire niente, Lodo lo guarda in modo strano, come se capisse che c’è davvero qualcosa che non va. << Io vado, devo preparare delle carte per il matrimonio del mio stupido fratellone >> esclama Lodo guardando Jorge arrabbiata, a quelle parole il mio cuore di ferma ma cerco di respirare e tranquillizzarmi. Concentrati Martina, concentrati. << Ah e dì alla mamma di non mandarmi l’invito per la festa di fidanzamento, non lo voglio >> dice poi lei prima di salutarmi e sparire facendomi rimanere lì con Jorge. Io non so cosa fare. Sophia si mette al tavolo pronta per fare colazione e Jorge rimane appoggiato al bancone con le braccia incrociate al petto. Sono voltata di spalle e sento i suoi occhi su di me e questo mi uccide, ma decido di ignorarlo. Poco dopo lo sento arrendersi e scompare.
 
Durante il pomeriggio Sophia mi dice di non sentirsi tanto bene. Le preparo una tazza di tè caldo, ha qualche linea di febbre e la metto nel suo divano a riposare coprendola per bene con le coperte. Non ci vuole molto prima che sia addormenti. Jorge per mia fortuna è uscito questa mattina e il fatto di non averlo qui intorno mi fa stare meglio. Anche se riesco a sentire il suo profumo ovunque e questo mi distrae. Avviso la signora Clarke che Sophia ha la febbre e mi dice che appena tornerà dal lavoro passerà il dottore per visitarla. La guardo mentre dorme e ogni volta mi rendo conto della somiglianza che ha con Jorge, di come si nota che sia sua sorella anche se hanno padri diversi, di come le linee del viso e il suo sorriso siano uguali a quelle del fratello. Mi fa male vederlo, mi fa male solo pensare di stare nella stessa stanza con lui, più ci penso più il dolore e la rabbia aumentano, più ci penso più mi rendo conto di provare qualcosa di profondo che prima non sapevo di provare. E’ come se lui scorresse nelle mie vene. In televisione non danno niente di interessante, non ho voglia di leggere e rimango fissa a guardare lo schermo senza guardarlo in realtà, imbambolata nei miei pensieri che mi tormentano, che non mi lasciano in pace. Perché ci siamo incontrati? Perché il destino ha voluto che sulla mia strada ci fosse Jorge Blanco? Sono così stanca di pensare a lui, di pensare a quello che mi ha fatto, a quello che mi ha tenuto nascosto. Mi alzo per andare in cucina e la porta si apre. Jorge fa capolino nell’atrio e si blocca quando mi vede, rimane lì impalato a guardarmi. << Martina >> dice leggermente il mio nome e un brivido mi percorre il corpo. Sentire il mio nome sulla sua bocca pronunciato in quel modo quasi disperato mi ha fatto temere il cuore. Entro in cucina senza degnarlo di uno sguardo e lui mi segue, << Dobbiamo parlare >> esclama appoggiandosi al bancone con le mani, << Non abbiamo niente da dirci >> rispondo dura io senza voltarmi a guardarlo. << Martina guardami ti prego >> mi supplica lui ma io non lo ascolto, lo sento solo avvicinarsi a me. Il respiro mi si blocca, vorrei urlare e scappare ma non posso. Le sue mani si appoggiano sulle mie spalle e mi fanno voltare. Quando i miei occhi incontrano i suoi mi ci perdo dentro, in tutti i suoi problemi, in tutti i suoi casini. << Io non voglio sposarmi con quella >> mi dice lui << Io non lo voglio >> ha la voce rotta e stanca. Mi guarda intensamente negl’occhi prima di posare le sue labbra sulle mie, a quel contatto è come se ricominciassi a vivere davvero però la rabbia e la frustrazione dentro di me prendono il sopravvento. Mi ricordo delle parole della signora Clarke, io devo stare lontana da lui e lui in ogni caso si è preso gioco di me. Lo spintono per allontanarlo, << Non provarci mai più >> lo sgrido io, << Martina ti prego non fare così, non voglio sposarmi io voglio… >> inizia a parlare ma io lo interrompo, << Non mi importa Jorge, mi hai mentito, sei venuto a letto con me, hai continuato a baciarmi, anche se avevo detto che non significava niente avevo tutto il diritto di sapere che poco dopo avresti annunciato di sposarti, e invece no hai continuato a provarci con me come se tutto fosse normale, perché non me l’hai detto? Perché ti sei preso gioco di me in questo modo? >> gli butto addosso tutto quello che penso senza fermarmi e lui mi guarda consapevole di avermi fatto del male, con gl’occhi colmi di tristezza e dispiacere, ma non posso e non devo assolutamente perdonarlo, non solo per la minaccia di sua madre, perché mi spezzerebbe il cuore ancora e ancora e ancora per il resto della mia vita, e io non posso vivere così, devo dimenticarlo prima che sia troppo tardi. << Io non voglio più avere niente a che fare con te >> urlo quasi puntandogli il dito contro, sul petto, quel piccolo contatto mi fa venire la pelle d’oca, << Sei stato uno stronzo, cosa vuoi da me Jorge? Perché io da te non voglio più niente, non sono una delle tue bambole e pensare di venirmi dietro mentre ti stai per sposare, forse ho fatto un errore a lasciarmi andare con te perché ora mi sento uno schifo per colpa tua, per colpa tua Jorge >>. Lui non dice niente rimane lì ad ascoltarmi e io continuo a lanciargli pugnalate al petto, << Non dire così >> dice solo e lo vedo che si sente affranto, lo sento che gli dispiace ed è distrutto ma io non posso perdonarlo perché lui sa benissimo come sono e non mi piace che le persone se ne approfittino in questo modo, non mi piace per niente. << Tu per me non sei una bambola >> ammette poi puntando i suoi occhi nei miei, << Non voglio sentirti, non accetto scuse Jorge, io e te non abbiamo più niente da condividere, devi starmi lontano, devi dimenticarti di me e di quello che è successo tra noi, perché io l’ho già dimenticato e non voglio più parlarti, vederti o toccarti >>. Lui spalanca leggermente gl’occhi come se un proiettile lo avesse appena colpito in pieno petto, mi fissa incredulo e ferito dalle mie parole. Senza più dire una parola si volta e se ne va, mentre le lacrime iniziano a scorrermi sul viso.
 
Ho dormito male, anzi malissimo. Gl’incubi mi perseguitano, sono irrequieta e non dormo bene da giorni. Continuo a sognare Jorge che sposa quella ragazza, io che muoio dissanguata in terra con un buco nel petto dove mi hanno strappato il cuore, Jorge che ride nel guardarmi sofferente, mentre dice il fatidico sì alla sua nuova ragazza. E’ sempre lo stesso da giorni ormai, le occhiaie si sono fatte largo sul mio volto, sembro uno zombie. Mechi ha provato a farmi qualche tisana per rilassarmi ma non hanno avuto nessun’effetto su di me. << Sorellina che ti prende? Ultimamente sembri così stanca e mangi poco, stai sparendo >> mi dice quando arrivo in cucina, lui mi appoggia davanti un enorme piatto pieno di pan cake e mi sorride, << Mangia, è un ordine >> esclama lui guardando il mio viso contrariato davanti a tutto quel cibo. Non ho molta fame e non posso farci niente. Il nervosismo mi lacera lo stomaco e non mi fa sentire la fame, anzi mi fa sentire solo la nausea. << Senti >> inizia a borbottare lui sedendosi al tavolo in parte a me << Non so cosa ti prende ma devi mangiare e dormire Martina, se no sverrai prima o poi >>, << E’ Mechi che ti ha detto di dirmi queste cose? >> domando perché sembrano proprio le parole che direbbe la bionda, << Si, siccome è a lavoro mi ha chiesto di tenerti d’occhio e di darti degl’avvertimenti, ma mi sta facendo impazzire perché non mi dice cosa sta succedendo >>. Mio fratello mi scruta, aspettando che sia io a rivelargli ciò che mi succede, << Non è niente di che Fran >> lo rassicuro mangiando un boccone della colazione che mi ha preparato << Davvero starò bene ho solo bisogno di crogiolarmi un po’ nel mio dolore per sentirmi meglio dopo, se no rischio di esplodere se fingo che vada tutto bene >>, << Qualcuno ti ha fatto qualcosa? Devi dirmelo Martina >> insiste lui, << No, non mi hanno fatto niente Fran, io ho sbagliato, io mi sono fatta del male >> gli spiego, perché è la realtà, io sapevo a cosa andavo incontro avvicinandomi in quel modo a Jorge, non sapevo però che i miei sentimenti per lui fossero già così forti, è questo il problema, sono io che ho creduto in cose impossibili. << Perché non esci con Chris? >> mi domanda e io sgrano gl’occhi, non l’ho più sentito, non mi andava di fargli perdere del tempo con me, già sapevo che non avrebbe funzionato tra noi almeno per me, << Non mi sembra il caso di gettarmi nelle braccia di un ragazzo, non ora e non mi va di prenderlo in giro non mi interessa Chris >> faccio spallucce, << Quindi è per un ragazzo che stai così! >> esclama lui pensandoci su. << Fran ti prego non ti preoccupare me la caverò, dammi solo del tempo >> gli sorrido dolcemente, << Va bene ma se fra un po’ non ti riprendi te la vedrai con me >> mi minaccia lui puntandomi un dito contro, io mi metto a ridere, forse la prima volta che rido sul serio da quando so che Jorge sta per sposarsi, con un’altra. << E cosa vorresti fare sentiamo? >> incrocio le braccia al petto io scrutandolo, << Vediamo prima ti lego ad una sedia, poi ti obbligo a mangiare ed infine ti metto in loop una canzone lenta e noiosa per farti addormentare >> mi fa un gran sorriso lui mostrando tutti i denti, io rido ancora di più, << Sempre se riesci a legarmi Fran >>. << A proposito >> diventa serio lui, << Oggi vado con Mechi a cercare un regalo per Sophia ma non sappiamo davvero cosa prendergli >> mi scruta lui per sapere informazioni sui gusti della bambina, << Gli piacciono le Winx e  Sailor Moon, ama colorare e adora le favole, a gli piace la musica >> gli dico in grandi linee, << Bene è già qualcosa, abbiamo almeno un punto di partenza, so già che Mechi mi farà stare in giro tutto il giorno per negozi >> borbotta Fran, povero lui non ama molto fare shopping ma si è trovato insieme alla persona che lo ama di più al mondo. << E’ la tua ragazza devi assecondarla mi dispiace >> gli faccio un sorrisino io, << Per lei questo e altro >> ribatte lui con gl’occhi innamorati per Mechi e questo un po’ mi intristisce. Sono felicissima per loro, sono contenta che si amino e si siano trovati, ma vedere e sentire tutto questo amore mi intristisce, mi fa sentire sola, mi fa sentire l’unica a non essere amata da qualcuno. << Tutto bene? >> mi chiede poi Fran vedendomi incantata, << Si benissimo >> rispondo con un finto sorriso, anche se vorrei urlare quanto io in realtà mi sento sola e che odio il fatto che tutti stanno trovando l’amore tranne me, che vengo sempre presa in giro e pugnalata alle spalle. In silenzio, sotto lo sguardo di Fran che mi scruta attentamente mi alzo dal tavolo e mi preparo per andare a lavoro, pronta per affrontare un altro giorno in quella casa.
 
Quando arrivo alla villa, in salotto trovo Lodo, seduta sul divano, che tiene sulla gambe Sophia e gli sorride dolcemente. << Ciao >> dico io entrando, la mora alza gl’occhi su di me e subito capisco che c’è qualcosa che non va. Sophia mi saluta con un grande sorriso e Lodo la fa accomodare in parte a se, afferrandomi la mano, << Aspettaci qui Sophia >> gli sorride lei porgendogli il telecomando, la bambina annuisce e Lodo mi trascina in cucina. << Cosa diavolo stai facendo? >> le chiedo io. Lei mi guarda in malo modo ma poi addolcisce lo sguardo, << Cosa c’è tra te e mio fratello? >> chiede e io rimango paralizzata. << Cosa intendi? >> riesco solo a dire con gl’occhi fermi immobili nei suoi, << Che sta andando fuori di testa e il motivo sei tu >> mi indica lei, << Io? >> chiedo confusa. << Vieni con me >> mi dice e io la seguo senza dire una parola, so di essere nel torto, le ho mentito ma come fa ad essere sicura che c’è stato qualcosa tra me e suo fratello? Saliamo le scale e mi accorgo che si sta dirigendo verso la camera di Jorge. Lei senza dire una parola spalanca la porta e con un gesto mi fa cenno di entrare. La stanza è sotto sopra, è tutto ribaltato. Vetri rotti di bicchieri, giacciono a terra, devono essere stati scaraventati contro il muro. Fogli spezzati, lenzuola e vestiti sparsi ovunque. Sembra quasi che un uragano sia passato di qui. << Cosa è successo? >> domando voltandomi verso Lodo. << Ieri sera è andato fuori di testa, quando sono arrivata qui stava distruggendo tutto, per fortuna Sophia non si è spaventata >> mi spiega lei. Riesco ad immaginarmi Jorge arrabbiato qui dentro che scaraventa le cose in aria. << E cosa centro io? Perché credi che questo è successo per causa mia? >> le chiedo guardandola. Lei sbuffa << Prima di tutto non sono così stupida, ma partiamo con il fatto che mentre stava distruggendo la sua stanza e ho cercato di fermarlo e calmarlo continuava a dire “ Lei mi odia “, non ci ho messo molto a capire che fossi tu >>, io rimango zitta e abbasso gl’occhi, sono imbarazzata, ho mentito a Lodo e lei lo ha scoperto, non la biasimo se ora mi urlerà contro. << Ho capito che eri tu perché ho fatto due più due Martina >> mi scruta lei << Vedi forse tu non lo sai ma da quando sei arrivata in questa casa Jorge è cambiato, in un modo che neanche ti immagini, era strano il suo comportamento con te, conosco mio fratello e so come fa con le ragazze per portarsele solo a letto, ma con te si comportava in modo diverso, quando mi hai detto che se l’era presa con il tuo ex, beh da lì ho iniziato a capire, Jorge non è mai stato geloso, di nessuno, perché non gli importava di nessuno ma lo era di te e questo mi ha fatto pensare. Poi ho iniziato a notare il modo in cui ti guarda, il modo in cui ti parla e di come vuole proteggerti. Però pensavo anche che questa infatuazione fosse solo da parte sua e non anche tu, ma da quando abbiamo scoperto che Jorge deve sposarsi anche tu sei diversa e non negarlo, tra di voi c’è stato qualcosa e lui ora sta andando fuori di testa perché tu sei arrabbiata con lui >>. Non so cosa dire, evidentemente non era difficile intuire che tra di noi era scattato qualcosa, di stupido ma c’era qualcosa, << Io non volevo che succedesse tutto questo >> borbotto dispiaciuta, << Non ti sto dando la colpa Martina anzi >> si avvicina lei a me per accarezzarmi il braccio << Ma come vedi Jorge non ha preso bene il fatto che ti sei allontanata da lui >>, << E cosa avrei dovuto fare, lui lo sapeva che si doveva sposare ed è stato con me senza dirmelo, ci provava con me. All’inizio gl’avevo detto che non significava nulla, ero triste e non mi sentivo più me stessa quando io e lui abbiamo iniziato ad avvicinarci seriamente, ma comunque lui sapeva che io non avrei preso bene questa cosa, che infondo ci tenevo a lui, lui lo sapeva e me lo ha nascosto come se niente fosse >>, << Mi dispiace Martina, mio fratello è un idiota ma fidati di me, lui davvero ci tiene a te, tutto questo >> borbotta indicando la stanza con la mano << E’ successo perché non può averti >>. Il fiato mi si blocca in gola, mi guardo intorno e vedo la sofferenza di Jorge invadere la stanza, riesco a percepirla io ogni oggetto rotto, in ogni foglio strappato. << Non c’è molto da fare Lodo, lui si sposa e io non voglio più avere niente a che fare con lui >>, per proteggere Sophia e anche me stessa da lui e da tutti suoi problemi. << Non ti sto dicendo che devi stare con mio fratello, anche io se fossi in te sarei furibonda con lui, si sta sposando con una che nemmeno conosce e te l’ha nascosto, ma sta anche impazzendo Tini perché non può averti, sei l’unica ragazza al mondo che gli ha tenuto testa, che l’ha sgridato, che non è ceduta subito ai suoi giochetti, sei l’unica che lui ha guardato veramente, non ti guarda come una qualunque, come una bambola, ti vede per quella che sei in tutto e per tutto e questo, fidati amica mia, vuol dire tanto da parte di Jorge, perché se non gli importasse di te non avrebbe devastato la sua stanza, non gli importerebbe nemmeno di sposarsi per volere di mia madre, perché tanto potrebbe fare quello che vuole comunque e invece... Lui, Martina, credo sia innamorato di te >>.


P.S: Eccoci qui con un altro capitolo. Qui vediamo le conseguenza dell'annuncio della mamma di Jorge. Tini decide di evitarlo mentre lui cerca un modo per parlarle. Nell'ultima conversazione che hanno Tini lo ferisce, non per farlo apposta ma sfoga la sua rabbia su di lui e per Jorge sono colpi dritti a lcuore fidatevi. Fra cerca ti proteggere e aiutare Tini da bravo fratello e Lodo sa tutto, almeno l'ha intutirto dopo che Jorge è andato fuori di testa e affronta Tini dicendogli quando Jorge in realtà tenga a lei. A presto con il prossimo e spero che questo vi sia piaciuto! 
 

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Capitolo 27
*** Inaspettato. ***


“Credo sia innamorato di te”. Quelle parole dette da Lodo continuano a girarmi per la testa. Non so come sentirmi, una parte profonda dentro di me spera che sia vero, l’altra parte si chiede se Jorge sia davvero in grado di amare. Lo odio ma allo stesso tempo provo qualcosa di forte nei suoi confronti, qualcosa che va al di là di tutto, qualcosa di inspiegabile. E mi manca, non so come, ma mi manca da morire la sua presenza, mi mancano le sue mani su di me, le sue stronzate e anche le sue stupide prese in giro. Mi manca qualsiasi cosa che riguarda lui. L’unico piccolo problema è che non posso superare il fatto che mi abbia mentito su una cosa così importante. Sono confusa e disorientata, non capisco cosa voglio, sono combattuta tra due fuochi. Lo voglio ma lo odio. Mi giro ancora una volta nel letto, non ho voglia di uscire, ma devo andare a lavoro. Spero in una giornata tranquilla senza Jorge tra i piedi che mi lancia le sue occhiatacce. So di averlo ferito quando gli ho gettato contro tutto ciò che pensavo, anche se non è vero che non voglio che lui mi parli o mi tocchi lo dovevo fare, per il mio bene e quello di Sophia e l’unico modo era allontanarlo da me in modo brusco, dovevo ferirlo come lui ha ferito me. Mechi e Fran continuano ad essere preoccupati per me. Mi sforzo sempre di mangiare di più quando sono il loro presenza, ma ho ancora lo stomaco chiuso, sono ancora triste e arrabbiata e non riesco a vivere la mia vita come dovrei. << Dovresti pensare di meno a Jorge >> esclama Mechi ma poi si copre la bocca perché è presente anche Fran, sa di aver parlato troppo. Mio fratello la scruta mentre ancora tiene la mano davanti alla bocca. << Jorge? >> chiede lui e poi mi fissa, << Tu e Jorge? >> mi guarda sospetto, si alza in piedi di scatto << Ora ho capito >>. << Mechi >> la squadro male io, << Non l’ho fatto apposta >> borbotta lei facendo una faccia troppo dispiaciuta. << Quindi tu, stai con lui? >> mi chiede puntandomi un dito addosso, << No Fran >> gli rispondo con un tono serio io e guardandolo, << Allora parla? >> inizia ad interrogarmi lui, vuole sapere lo noto dal suo sguardo. Incrocia le braccia al petto aspettando una mia risposta. << Io non sto con Jorge, lui si sta per sposare >> cerco di sviare io. << Come di sposa? Non sapevo avesse una ragazza >>, << Non c’è l’ha difatti! >> a parlare è Mechi e lui sembra confuso << Non sto capendo niente >> alza le mani e alterna lo sguardo da me alla sua fidanzata. << E’ un matrimonio combinato idiota >> gli dice la bionda, a quelle parole abbasso lo sguardo attirando l’attenzione di Fran, << E a te piace! >> mi dice. Non so cosa rispondere, << Non è così semplice come credi >> esclamo, per fargli capire che c’è altro, che è tutto più complicato. << Oddio voi due stavate insieme! >> afferma lui guardandomi spalancando la bocca, << No, non stavamo insieme >> ribatto io, << Non ufficialmente >> continua Mechi che prende una occhiata fulminante da me. << Sei mia sorella, non voglio sapere se avevi una strana tresca con lui >> fa una faccia quasi disgustata, << Oddio Fran è adulta e vaccinata, anche tu fai sesso >> gli fa notare la bionda, lui si gira verso di lui, << Lo so ma lei è mia sorella >> gli spiega << Non è divertente sapere che va a letto con dei ragazzi senza impegno >>, << Io non vado a letto con nessuno solo per divertirmi >> gli spiego un po’ arrabbiata, come può pensare che io sia una di quelle ragazze? << Quindi ti piace e invece lui ti ha solo usata >>, << Non è proprio così >> gli faccio notare << Ma non sono cose che ti riguardano >>, << Si non voglio sapere altro su questa strana storia, davvero mi basta sapere che mia sorella è andata a letto con uno che si sta per sposare >>, << Si sta per sposare perché è obbligato >> lo corregge la bionda e Fran la guarda, << Vorresti dirmi che a lui interessa Tini? >> gli chiede, << Penso proprio di sì, cioè non lo so, lui è molto interessato a lei, quello che fa, quello che dice, era distrutto quando si è presentato qua per parlarle >>, << E quando è successo tutto questo? >> Fran è sempre più confuso, << Non è colpa mia se le cose succedono quando tu non ci sei >> fa spallucce la bionda, << Quindi per te lui prova qualcosa per lei ma si sposa con un’altra perché è obbligato >> Mechi annuisce mentre io li guardo incredula, << Io sono ancora qui >> gli faccio notare e tutti e due si voltano verso di me.
 
Quando arrivo alla villa non so perché ho già le sensazione che qualcosa andrà storto. E’ come se riuscissi a percepirlo nell’aria, lo sento sotto la pelle. Quando entro in casa c’è un gran silenzio. In cucina rimango sbalordita quando trovo Jorge, seduto al tavolo con la testa appoggiata sopra. Appena sente la mia presenza apre un occhio e poi sghignazza. Lo guardo e capisco subito che è ubriaco. Rimango a fissarlo per un po’ e lui si tira su perdendo per qualche secondo l’equilibrio. << Ciao Martina >> mi fa un sorriso da ebete lui << Finalmente sei qui >> borbotta poi. Anche se è ubriaco e non sa dove è girato capisco che quell’affermazione è vera, mi aspettava, con ansia e non vedeva l’ora che arrivassi. << Dovresti smetterla di bere così >> gli dico con un tono piatto, senza sgridarlo o rimproverarlo. Appoggio la mia borsa al bancone, << Perché Sophia non c’è? >> chiedo curiosa non sapendo nemmeno se è in grado di rispondere alla domanda. Jorge appoggia i gomiti al tavolo e poi si strofina la faccia con le mani, << Ieri, Lodo, mia sorella Lodo >> farfuglia un po’ << L’ha portata a casa sua a dormire >>, << Perché? >> chiedo, << Forse perché ero arrabbiato >> gesticola lui con le mani. Io scuoto il capo << E ora sei qui ubriaco perché? >>, << Non è da tanto che sono tornato, ho pensato di aspettarti >>. Mi si gela un po’ il sangue a sentirlo dire quelle parole, cosa vuole da me? Deve starmi alla larga, << Non sei felice di vedermi? >> mi chiede alzando i suoi occhi verdi, ubriachi, nei miei. E’ come se il mondi si fosse fermato di nuovo, per farmi vivere quel momento per l’eternità. Io non rispondo, abbasso solo la testa e mi giro per voltargli le spalle. Lo sento alzarsi, mi sento una voragine dentro perché se ne sta andando, e invece pochi secondi dopo lo sento dietro di me. Appoggia le sue mani sulle spalle e poi appoggia la testa nascondendola nell’incavo del mio collo. Ho i brividi a quel tocco, lo sento respirare il mio profumo, come se per lui fosse aria pura. << Jorge >> lo richiamo piano con il fiato corto, lui ridacchia << Mio dio quanto sei buona… >> dice e io mi sento arrossire, so che è ubriaco e che molto probabilmente non sa cosa sta dicendo, ma è anche vero che lo dice come se fosse vero, come se gli mancasse davvero tutto questo. Barcolla leggermente e io mi volto per tenerlo in piedi, non mi sembra il caso di farlo cadere potrebbe farsi del male. Cerco di concentrarmi e tornare me stessa, << Ti porto su >> gli dico facendomi passare un suo braccio intorno al collo, lui punta i suoi occhi nei miei, siamo così vicini che riesco a sentire il suo respiro sul mio viso. << Voglio stare qui con te >> ammette con un tono serio, << Tu hai bisogno di una bella dormita per riprenderti >> rispondo io tenendo il suo sguardo nel mio. Lui mi fa un piccolo sorriso e ho il desiderio profondo di baciare quella bocca, di toccarlo e farlo mio solo mio. Ma mi trattengo, ingoiando il rospo. Saliamo lentamente le scale, quando apro la porta di camera sua vedo che è ancora in disordine, tutto è ancora un disastro e il letto è poco agibile. Allora decido ti portarlo nella mia stanza, lo farò stendere li. Mentre camminiamo lui continua a guardarmi, non stacca mai un secondo gl’occhi da me, li tiene incollati sul mio viso e mi guarda con un misto di stupore e felicità. Lo adagio piano sul letto, gli tolgo le scarpe e poi lo faccio sdraiare, non è la prima volta che lo faccio e mi sembra di ritornare a quella sera che è tornato ubriaco e mi ha chiesto di restare con lui, quel momento mi è rimasto dentro perché li capii che lui in qualche modo aveva bisogno di me. << Resta qui con me >> lui mi afferra la mano, in modo dolce, incrociando le dita con le mie e rimane lì a fissare quel contatto, << No Jorge >> dico sciogliendo le nostre mani. Il suo sguardo cambia quando sente perdere il contatto tra noi. << Devi restare sempre con me se no io annegherò nel buio >>, << Jorge non sai cosa stai dicendo >> lo riprendo io, << Invece lo so benissimo >> il suo sguardo si riempie di rabbia ma è talmente stanco e ubriaco da non avere forze << Non voglio sposarmi >> borbotta poi socchiudendo gl’occhi, rimango lì a fissarlo mentre lentamente si addormenta per la troppa stanchezza. Lo guardo per qualche minuto mentre dorme, mi fa male quando dice certe cose, anche se esprime il bisogno che ha di me, anche se non riesce a starmi alla larga come vorrei, tutte cose belle ma che a me fanno stare male perché è solo un’illusione, lui deve sposarsi e io devo stargli alla larga per non far soffrire Sophia, non abbiamo scampo, non possiamo cambiare le cose, è così e rimarrà sempre così. Sento la porta di casa aprirsi, esco dalla mia stanza e mentre scendo le scale Lodo fa capolino con Sophia che mi corre incontro, << Scusa se l’ho portata in ritardo non trovavo più la sua scarpa >> mi dice Lodo e io ridacchio scuotendo il capo. Sophia mi salta in braccio << Sei pronta? Manca poco alla tua festa di compleanno >> lei fa un gran sorriso e annuisce.
 
<< Speriamo le piaccia >> esclama Mechi prima di uscire di casa tenendo un pacchetto regalo in mano per Sophia, << Si gli piacerà non preoccuparti >> le sorrido io. Facu ci sta aspettando fuori casa in macchina pronto per partire. La bionda si guarda per l’ultima volta allo specchio sistemandosi il vestito che indossa. << Sei perfetta amore, non ti serve specchiarti ogni cinque minuti >> le sorride Fran abbracciandola dal dietro e dandogli dei piccoli ma dolci baci sulla spalla. Io ho deciso di indossare un paio di pantaloni eleganti neri, magliettina bianca e tacchi alti, sopra mi infilo il cappotto nero, << Muoviamoci >> dico ai due piccioncini. Salutiamo Facu che è un po’ agitato, sinceramente non so se ci sarà anche Alba ma credo proprio di sì. Arrivati alla villa della signora Clarke inizio ad agitarmi, l’ultima volta che sono stata ad una festa in questa casa il mondo mi è praticamente crollato addosso. Quando entriamo come sempre Sophia mi viene incontro, << Auguri piccola >> le sorrido mentre l’abbraccio e poi la tiro su per prenderla in braccio, << Sono felice che tu sia qui >> esclama battendo le manine. Due occhi dal salotto mi stanno osservando, li sento su di me e non ci metto molto per scorgere Jorge con un bicchiere di vino che mi osserva in parte a lui Jennifer la sua futura moglie ma non le dà attenzioni. Ci metto un po’ a notare tutte le decorazioni appese, palloncini colorati ovunque, un grande striscione con scritto “tanti auguri Sophia” e il salotto era stato sgombrato per creare un aria giochi per i bambini. Riappoggio a terra Sophia e le consegno il mio regalo e Mechi fa altrettanto. Li scarta con entusiasmo e le brillano gl’occhi quando vede le bambole delle Winx, tutte e sei, io e Mechi ci siamo messe d’accorpo per comprargliele tutte. Inizia a saltare di gioia, quando Lodo compare con Cande e ci salutano. << Finalmente siete arrivati >> ci abbraccia la rossa, la sua felicità non è mai cessata da quando Ruggero gli ha fatto la proposta, quest’ultimo compare poco dopo salutandoci e iniziando a parlare con Fran e Facu. << Allora come vanno i preparativi del matrimonio? >> chiede Mechi a Cande e iniziano un discorso senza fine, lo so già, conosco Mechi e so quanto adora queste cose. << Come ti senti? >> mi domanda Lodo vedendomi un po’ tesa, << Bene >> faccio spallucce io, << Sappiamo tutte e due che non è così >> ribatte lei, << L’ultima volta che sono stata ad una festa qua non è finita molto bene >>, << Oh non ti preoccupare ho minacciato mia madre di non uscire con strane idee e annunci durante la festa, non vorrei che abbia già trovato il fidanzato anche a me o a Sophia >> alza gl’occhi al cielo e io mi metto a ridacchiare. Qualcuno la solleva inizia a farla girare per aria, << Diego mettimi giù >>, lui si ferma e senza preavviso le scocca un bacio sulla guancia che la paralizza, vedo Lodo che vuole dire qualcosa ma non le escono le parole di bocca, << I bambini mi mettono allegria, giocare con loro è troppo divertente >> esclama Diego sorridendomi e poi fa un cenno per salutarmi, << Sei un bambino >> incrocia le braccia al petto Lodo e mette un finto broncio, << Lo so e tu mi ami per questo >> gli fa l’occhiolino lui, Sophia arriva e prende per mano Diego per trascinarlo con se a giocare. << Sophia adora Diego >> le faccio notare, Lodo si volta verso di me con un’espressione scocciata in faccia, << Già purtroppo, Sophia continua a chiedermi quando sposerò Diego >>, io mi metto a ridere e lei mi dà una piccola pacca sul braccio, << Non fa ridere >> borbotta finta offesa. Quando mi guardo in giro noto che Jorge si è unito alla conversazione di Fran, Facu e Ruggero, parlano tranquillamente e ogni tanto lui alza gl’occhi su di me per scrutarmi. Lodo mi dà una leggera gomitata, << Perché non vai da lui e parlate? >> chiedo lei e mi sorride, << Perché io non voglio e c’è la sua futura moglie presente >> ed è bella da lasciare senza fiato, il pensiero di lui che la bacia mi fa vacillare, sarà già successo? Cerco di scacciare quei pensieri che mi fanno male da morire. E non posso parlargli anche perché Sophia soffrirebbe e lei viene prima di tutto. << Perché no? Cosa ti importa di quella? Sai io non avevo mai visto Jorge così e non lo so Tini lui è così preso da te, non so cosa gl’hai fatto ma se sei solo riuscita a fargli provare qualcosa, beh tu sei la persona che io cercavo >>, << Cosa intendi? >> chiedo, << Che è da anni che cerco qualcuno che guarisca Jorge dalla sua oscurità e tu sei quella persona >> spiega lei, << Lodo si sta per sposare, anche se lo perdonerei cosa cambierebbe, io non sto con una persona che si sta per sposare >>, << E’ vero hai ragione, ma ho bisogno di vedere mio fratello felice, lui ha sempre fatto di tutto per me, per proteggermi, si è offerto di restare qui con mia madre, altrimenti questa vita sarebbe toccata a me, ora sarei io che dovrei sposarmi con qualcuno che non conosco e invece lui si è sacrificato per me >>. Negl’occhi di Lodo riesco a vedere l’amore infinito che prova verso suo fratello, riesco a percepire il loro legame, anche se non sembra è davvero forte, Jorge farebbe di tutto per Lodo e Lodo farebbe di tutto per Jorge, << Non posso fare niente per fermare tutto questo >> borbotta poi sconsolata.
 
Ho giocato un po’ con Sophia, sotto gl’occhi di Jorge che continuano a scrutarmi di tanto in tanto. Il pensiero che lui possa essere stato a letto con Jennifer mi fa venire da vomitare, perché non dovrebbe, è bellissima e lui è Jorge. Io faccio finta di nulla e non lo degno di uno sguardo, la mamma di Jorge mi tiene d’occhio e mi sono innervosita quando poco fa mi ha bisbigliato che era fiera del fatto che avessi capito di stare lontana da suo figlio. Mi si è gelato il sangue nelle vene e in quel momento avrei voluto tanto tirarle uno schiaffo, invece mi sono limitata a farle un sorrisino. La mia attenzione viene attirata da Stephie che sta minacciando Alba, << Non puoi stare con quello sfigato >>, mi volto verso l’arpia e la squadro male. Alba in parte a Facu non la guarda negl’occhi, << Può stare con chi vuole >> ribatto io, lei mi scruta e Alba alza lo sguardo su di me felice del fatto che io la stia difendendo, << Cosa vuoi? Sei sempre in mezzo ai piedi >> esclama lei guardandomi con uno sguardo assassino e poi si volta verso Alba, << O stai con lui o stai con me? >> gli dà un ultimatum lei e Alba inizia a tremare dalla paura, so cosa prova, so che Stephie e la sua famiglia l’hanno aiutata ma non può farsi trattare così. << Io… Io… >> balbetta lei mentre Facu la guarda, con una scintilla di tenerezza negl’occhi, quando capisce che è terrorizzata gli stringe la mano. Lei trattiene il respiro a quel contatto e poi posa gl’occhi nei suoi, << Alba! >> la chiama Stephie << Non commettere il tuo più grande errore, senza di me non sei nessuno >>. In quel momento una luce che non avevo mai visto si accende negl’occhi della riccia. Gonfia il petto e tira indietro le spalle, << Come fai ad essere così stronza? Dici di essere mia amica ma mi tratti come una schiava >> gli dice con un tono basso ma veramente arrabbiato, << Ricordati che sei qui grazie a me >>, << Non è vero, io sono qui perché sono amica di Jorge e Diego, non perché sono solo amica tua >> ribatte la ricciola << E sono stufa di te, di tutti i tuoi ultimatum, ogni volta mi costringi a scegliere te o qualcos’altro, stavolta Stephie mi dispiace ma scelgo qualcos’altro, perché sono stanca di te e non ti voglio più nella mia vita >>, lei si volta e guarda Facu, come un lampo lo abbraccia e posa le labbra sulle sue, dandogli un dolce e tenero bacio. << Che schifo! >> incrocia le braccia Stephie al petto, anche se fa tanto la ragazza fiera in realtà dentro sta morendo perché Alba l’ha scaricata, << Dove pensi di andare non hai una casa! >> esclama poi come per convincerla a cambiare idea, Alba ci pensa su << Non importa dove andrò sempre meglio che con te >> gli risponde, << Verrà da me >> fa un passo avanti Facu << Mi prendo cura io di lei >>. Io sorrido vedendo il mio amico farsi avanti per chi ama, << Cos’hai da sorridere? >> mi punta un dito contro Stephie, << Sei sola anche tu come me, e non hai potuto avere Jorge >> cerca di farmi stare male ma io non mollo, << Nemmeno tu puoi averlo >> le faccio notare e lei si mette a ridere << Ti sbagli io posso averlo quando voglio perché mi basta averlo goni tanto e siccome lui può comunque farsi chi vuole mentre è sposato beh, io mi farò avanti, mentre tu sei solo un stupida, stronza che ha creduto che lui potesse cambiare per te >>. << Lasciala in pace >>, la voce di Jorge riecheggia nell’aria e tutti ci voltiamo a guardarlo. << Dai Jorge cosa ti importa? >> fa spallucce Stephie mettendosi di fronte a lui, avvicina il suo viso al suo, molto vicino e questo mi fa tremare, la gelosia mi fa tremare. Jorge senza dire una parola fa un passo indietro, << Devi andartene Stephie e non tornare mai più >> dice pacato e in quel momento mi è sembrato di sentire il cuore di Stephie rompersi, il suo ego spezzarsi e le sue convinzioni crollare. << Non dici sul serio >> borbotta lei << Sai che tornerai dai me perché è me che vuoi >>. Jorge fa una risatina << Non hai capito niente di me >> dice << Quindi vattene e guai a te se usi ancora Alba o provi solo parlare a Martina in quel modo >>. Stephie diventa furiosa, riesco a vedere il fumo che gli esce dalle orecchie, << Siete tutti degli sfigati e non voglio stare con voi >> borbotta per pararsi il culo e poi uscire dalla casa. Mi allontano velocemente, da una parte sono contenta che sia sparita, dall’altra mi sento male perché è vero quello che ha detto Stephie, non potrò mai aver Jorge. Mi chiudo in bagno per riprendere fiato. << Dove eri finita? >> chiede Lodo che è vicino a Diego quanto torno alla festa, << Ho avuto un scontro con Stephie, tuo fratello l’ha cacciata >>. Lodo spalanca la bocca << Vorrei ballare di gioia >> dice << Ma sembrerei una pazza >>, poi Diego sgrana gl’occhi osservando qualcosa alle mie spalle, << Ma quella è Alba che bacia il tuo amico Facu >> bisbiglia tra me e Lodo, anche la mora li cerca con lo sguardo e i suoi occhi diventano a forma di cuore, << Finalmente Alba si è tolta quella spina nel fianco di Stephie >> dice lei, << Già sono contento per lei >> afferma Diego, << Scusate se non vi stava a genio perché stava con voi? >> mi domando io, << All’inizio è stata lei ad attaccarsi a noi perché voleva stare con Jorge, poi non ci ha più lasciato in pace >> spiega facendo spallucce Diego << Ma grazie a dio ce la siamo tolta di mezzo >>. << Grazie a tutti per essere venuti alla festa! >> esclama la signora Clarke agl’invitati attirando la nostra attenzione << Sophia è davvero contenta >> continua poi ma viene interrotta da Jorge. Lodo spalanca la bocca e Mechi la guarda e poi guarda me. Jorge con in mano la sua chitarra si mette in parte alla madre, << Devo fare una cosa >> gli dice, poi afferra una sedia, si siede e inizia a suonare. Sta cantando “Say you want let go” di James Hartur. << Cos’hai Lodo? >> le chiede Mechi, lei ha gl’occhi puntati verso il fratello, << Jorge non canta da anni >> dice come se fosse in trans e poi guarda me. Ma io mi perdo nella sua voce mentre lo osservo, ascolto le parole di quella canzone e lui ogni tanto punta gl’occhi su di me, so cosa sta facendo, so che lo fa per me, me lo sta facendo capire. Sua madre lo guarda male per poi posare anche lei il suo sguardo su di me, Sophia contenta di sentire il fratello cantare rimane stupita e si siede in terra di fronte a lui con l’aria aognante. La sua voce è qualcosa di unico, non pensavo potesse cantare così, non sapevo quanto fosse bravo e quanto questo mi avrebbe fatto venire i brividi in tutto il corpo. Lo voglio, ma non posso averlo.

P.S: Eccoci qui con un altro capitolo. Fran scopre di Tini e Jorge e c'è da ridere quando lui e Mechi si mettono a discutere di questa storia davanti a lei come se non ci fosse. Jorge da ancora prova del suo mal'essere difatti Tini lo trova ubriaco e lui si avvicina a lei anche se ubriaco le f capire che le manca, ma lei non cede, è ancora arrabbiata e non vuole far soffrire Sophia. Alla festa di compleanno, Alba finalmente ha la sua rivicncita su Stephie e può stare con Facu dopo averla scaricata, lui promette di proteggerla e sono davvero carini. Poi Jorge fa una cosa inaspettata stupendo quasi tutti. A presto con il prossimo capitolo che sarà davvero pieno di emozioni!! 

 

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Capitolo 28
*** Lettere d'amore. ***


<< Non lo capisci ha cantato per te >> borbotta Lodo, insistendo su questo fatto. Siamo a casa sua, io, Mechi, Cande e c’è anche Alba, Lodo è stata così gentile con lei, non volevamo che si sentisse sola dopo aver perso la sua unica e stupida amica. << E’ dura di comprendonio >> fa spallucce Mechi rivolta alla mora e di nuovo, come per la millesima volta stasera, la fulmino con lo sguardo. Insistono tutte col dire che Jorge è innamorato perso di me, ma io stento a crederci, si prova un’attrazione, c’è un legame ma Jorge non si innamora. << Anche io penso che tu gli piaccia, cioè mi sono accorta che da quando sei comparsa tu in quella casa qualcosa in lui è cambiato, allontanava Stephie molto spesso rispetto a prima, sembrava ancora più infastidito dalla sua presenza e quando sapeva che eri in casa faceva in modo di non farla venire, sembrano sciocchezze ma se parliamo di Jorge non lo sono affatto >> spiega la ricciola che si sta bevendo lentamente un bicchiere di vino che Lodo ci ha offerto, << Voi non capite e non capirete mai >> ribatto io stufa delle chiacchiere delle mie amiche, si perché ormai per me sono diventate la mia vita, come Mechi anche se lei sarà sempre il mio unico angelo. Cande si mette a ridere dopo la mia osservazione, << Io capisco solo che c’è una forte tensione sessuale tra voi >>, << Tu riesci a percepire solo quello, rossa >> ride Lodo mentre io le guardo scioccata, << Vi prego perché non parliamo d’altro? >> chiedo io guardandole con gl’occhi dolci ma non abboccano, << Perché dovremmo parlare di altro? Jorge innamorato è un evento più unico che raro ed è ovvio che parleremo di questo >> fa spallucce Lodo e Alba annuisce alle sue parole << Davvero Tini è una cosa che lascia sotto shock forse non te ne rendi conto >>, << Siete solo malate >> rispondo io e Lodo ridacchia, << Ricordati che noi tre conosciamo benissimo Jorge, anche Mechi che non lo conosce bene ha capito che quello è cotto di te, come fai tu a non arrivarci? >> mi chiede Alba prendendo un po’ di sicurezza in se stessa. Perché non voglio, penso dentro di me, non voglio arrivare a questa conclusione perché mi farebbe ancora più male, sapere che lui è innamorato di me, sapere che non potremo mai comunque stare insieme. << Non ci arrivo perché forse non mi interessa >> alzo le spalle io senza guardarle, perché ho detto un’enorme bugia, << Oh Tini guarda >> mi squadra Mechi indicandomi la faccia, << Cosa? >> chiedo, << Ti è cresciuto il naso >> mi prende in giro lei e poi mi fa un sorrisetto bastardo, << Ricordati che io ti conosco meglio delle mie tasche, so che c’è qualcosa che non va e non è solo Jorge che si sposa, qualcosa che ti fa paura e ti dà rabbia >> dopo quelle parole le ragazza mi osservano attentamente per cercare di scovare in me i sentimenti che ha descritto Mechi, << Non guardatemi così, mi fate sentire un animale dello zoo >> borbotto abbassando lo sguardo. << Davvero grazie mille per l’aiuto ma non avrò nessuna relazione con Jorge, MAI, capito? >>, << Ma sarebbe bellissima la vostra storia d’amore >> incrocia le mani al petto Cande guardandomi con gl’occhi sognanti. << Davvero mi fate paura, capisco che tutte voi ora siete innamorate perse del vostro ragazzo ma non dovete cercare di farmi avere una storia d’amore che non voglio >> spiego io, sono troppo prese dalla passione e dal romanticismo che iniziano troppo a viaggiare con la testa e fare pensieri strani. << Ehi io non ho un ragazzo e non sono innamorata >> farfuglia Lodo guardandomi, tutte in contemporanea ci giriamo verso di lei con uno sguardo che dice “non ci crediamo neanche un po’ Lodo” e lei arrossisce fortemente, lo sappiamo benissimo che anche se non lo ammette è cotta persa per Diego, ma a lei piace farlo penare un po’, siccome lui la prendeva sempre in giro e faceva il play boy, Lodo così ha la sua piccola vendetta, farlo aspettare. << Non c’è bisogno che mi guardate così >> borbotta come se niente fosse, << Potresti solo ammette ad alta voce che ti piace voglio proprio sentirlo! >> la guarda Alba con un sorriso << Cioè io vi ho sempre visto litigare e in qualche modo ho sempre saputo che Diego aveva veramente un debole per te sotto sotto, quindi sentirtelo dire deve essere veramente strano, insomma tu sei Lodovica colei che ha sempre affrontato Diego senza paura >>, << Non lo dirò mai >> esclama la mora << Neanche per sogno, a me non piace >> poi ci pensa su e si arrende << O forse si >> abbassa il capo in segno di resa. Cande le fa un applauso << Ora dovresti dirlo a lui >> gli dice Mechi, << Come hai fatto tu con Fran? >> chiedo alla bionda e lei arrossisce perché non è stata capace di affrontare i suoi sentimenti e dire a Fran cosa realmente provava, << Lui è il fratello della mia migliore amica quindi era più difficile >> fa spallucce lei per difendersi, << E lui è il migliore amico di mio fratello Mechi >>, le fa notare Lodo, << Oh >> esclama la bionda e tutte insieme ci mettiamo a ridere.
 
Il giorno seguente sono a lavoro. Stamattina Jorge non si è visto e la cosa che mi preoccupa è che devo restare per la notte, non so perché la cosa mi fa paura e mi mette a disagio. Dopo pranzo Sophia si prepara per la sua lezione e subito dopo Jorge fa capolino in cucina osservandoci. Come sempre Sophia le va incontro abbracciandolo, << Sophia puoi andare un attimo di là >> lei annuisce, invece io a quelle parole mi raggelo. Cosa vuole ora da me? Mi ha incastrata in qualche modo. Non dico niente quando mi volto e sistemo un po’ la cucina, lui continua a scrutarmi passo per passo e la cosa inizia a infastidirmi parecchio. << Si può sapere cosa vuoi? >> chiedo io guardandolo in modo brutale. Lui si lecca appena le labbra, << Cosa devo fare con te? >> mi chiede appoggiando le mani al bancone, l’unica cosa che ci divide. E’ come un confronto e per mia fortuna c’è qualcosa che ci separa fra noi. << Niente >> borbotto asciugando i bicchieri appena lavati. << Ti prego Martina >> mi supplica lui e quella voce inizia a farmi cedere. Poi ripenso a tutto, tutti i pensieri che mi sono passati in testa in quei giorni mi frullano in testa senza più fermarsi, finché un pensiero si incide nella mia testa. << Ci sei andato a letto? >> chiedo senza pensare, sgrano gl’occhi per l’imbarazzo ma rimango a fissarlo negl’occhi, << Con chi scusa? >> chiede lui scrutandomi, << Con la tua nuova fidanzata >>. Lui rimane in silenzio con i suoi occhi verdi nei miei e mi sembra di dimenticare tutto, << Come puoi pensarlo? >> mi guarda un po’ frustrato e io ritorno nel mondo reale, << Sei Jorge >> gli rispondo soltanto ricominciando a pulire i bicchieri, << E’ questo che pensi di me? >>, << Io non so cosa pensare di te >> rispondo fredda. << Ci ha provato >> sbotta poi guardandomi con una scintilla di furia negl’occhi e io lo sfido con lo sguardo, << Jennifer >> continua poi, << Voleva che andassimo a letto insieme perché dovevamo trovare un intesa, dice che non possiamo sposarci così, senza almeno avvicinarci un po’ >> ammette lui, il mio stomaco si stringe e non riesco quasi a respira, << Ti dà fastidio che lei ci provi? >> chiede lui, << Puoi fare quello che vuoi >> rispondo con un tono piatto e senza espressione. Lui sembra innervosirsi ancora e si passa la mano fra i capelli, e penso alla sensazione se le mie di mani li toccassero. << Invece a me dà fastidio che lei ci provi e mi dà anche solo fastidio il pensiero che qualcuno ti sfiori, qualcuno che non sia io >> si impunta con le mani sul bancone allungandosi verso di me, i suoi occhi sono pieni di una carica esplosiva, un misto fra desiderio e rabbia pura. Rimango zitta per un po’ osservando i suoi occhi che si sono avvicinati ai miei, << Non puoi fare così Jorge >> borbotto poi senza fiato, lui si tira indietro e ritorna dritto con la schiena, << Il punto è che non so proprio cosa fare >> scuote il capo poi uscendo dalla cucina senza nemmeno guardarmi. Anche se sono al piano di sotto riesco a sentire la porta della sua stanza sbattere forte. Prima di cena Jorge è uscito di nuovo, non è più ritornato. Sto guardando la tv con Sophia, << Tu e Jorge avete litigato? >> chiede lei poco dopo guardandomi, << No, è tutto ok >> le rispondo per non farla preoccupare e poi è una bambina non dobbiamo intrometterla nella nostra strana relazione. << Jorge ti vuole bene >> continua poi a dire << Io lo so, lo sento >> ammette poi con gl’occhioni che mi guardano, io non cosa dire. Rimango zitta a fissare quella bambina che è sveglia e intelligente al punto giusto di accorgersi di tutto. << A sì? >> dico solo con la voce strozzata, << Si >> annuisce lei, << Perché non vi sposate voi due? >>, mi sta mettendo in seria difficoltà, << Perché… ha una ragazza >> cerco il modo più semplice per spiegarlo, << E non puoi essere tu la sua ragazza? >>, << Non funziona così Sophia, quando sarai grande avrai tutto il tempo per capire che la vita è inaspettata >>, lei mi guarda << Tu vuoi bene a mio fratello però e lui vuole bene a te, quindi… >>, io le sorrido ancora, << Ci si può voler bene anche senza sposarsi o stare insieme >>, lei sembra delusa e ricomincia a guardare la tv. Verso le dieci di sera si addormenta e decido di portarla in braccio nella sua stanza, non voglio svegliarla è così beata tra i suoi sogni. Le appoggio sul suo letto e la osservo mentre lentamente respira nel sonno. Non potrei mai farle del male, non potrei mai rovinare la sua felicità. Le do una piccola carezza prima di andare verso la mia stanza. Entro e mi fiondo subito in bagno cambiandomi velocemente. Quando tiro indietro le coperte, sul cuscino trovo un foglio. La scrittura non è perfetta ed è maschile e capisco subito da chi arriva. Mi siedo sul letto enorme appoggiando la schiena alla testiera e mi immergo nelle sue parole.

“Mi dispiace. Non solo di aver rovinato tutto, ma anche di aver distrutto l’unica cosa bella della mia vita. Forse tu non lo sai, ma mi sei entrata dentro in un modo che nemmeno io so spiegare. Non riesco a capire i miei sentimenti, per anni, per troppi anni sono rimasto chiuso in me stesso, avevo deciso che dalla vita non volevo nulla che riguardasse l’amore o tutto quello che lo circondava, ma poi sei arrivata tu. Me lo ricordo come se fosse ieri. Il tuo sguardo confuso e arrabbiato, mi scrutavi con quei occhi grandi, due pozzi scuri pieni di vita, di infinita dolcezza e di una forza incredibile. Sei entrata dentro di me nell’instante i cui i tuoi occhi si sono posati suoi miei, non capivo ancora cosa stesse succedendo, non avevo ancora capito di aver trovato la persona che sarebbe riuscita a tirar fuori i miei sentimenti, che mi avrebbe fatto impazzire e che mi avrebbe insegnato ad amare di nuovo. Si, Martina perché tu mi hai insegnato ad amare. I tuoi sorrisi, la tua positività, il tuo modo di vivere la vita piena di sentimenti mi hanno fatto innamorare di te. Ti amo e ti odio allo stesso momento perché dentro di me mi ero ripromesso che non avrei mai provato amore, che sarei rimasto solo per il resto della vita, non volevo nessuno e poi sei comparsa tu, nella tua splendida bellezza, nel tuo essere così vera e spontanea e mi hai fatto vacillare, piano, piano hai distrutto tutti quei muri che mi sono costruito per tenere lontane le persone. Non ho avuto un’infanzia molto facile, non ho avuto le attenzioni che desideravo, sono cresciuto pensando che l’amore fosse una cosa stupida, che non mi avrebbe portato niente di nuovo, non volevo più sentirmi solo, non volevo innamorami per poi essere abbandonato dalla persona che amavo. Ma tu, Martina, sei così bella. In tutto. Ha un anima così pura, hai un carattere forte, ti rialzi sempre e affronti tutti i tuoi problemi senza abbatterti mai. E ti amo per questo, ti amo perché sei riuscita a far battere il mio cuore ancora, perché sei riuscita a portare la luce nella mia stupida vita. Me ne sono reso conto la prima volta che ho appoggiato le labbra sulle tua, ti amavo già prima, ma quel contatto, quella sensazione strana che non avevo mai provato, mi hanno fatto capire che provavo qualcosa per te. E non era solo attrazione erano sentimenti che arrivavo dritti al cuore. Ho provato a dimenticarti, a starti alla larga perché non volevo provare questo tipo di cose, ma sempre, ogni cosa mi riportava da te, mi ricordava te. Ti sento dentro di me, ogni giorno, ogni ora e ogni minuto. Sento il bisogno di incrociare i miei occhi con i tuoi, solo per sentirmi meglio, ho bisogno di te, della tua presenza per stare bene come vorrei, per essere una persona migliore, per uscire dalla mia oscurità, perché sei l’unica al mondo in grado di farmi tremare, sei l’unica al mondo in grado di farmi battere così forte il cuore che sembra quasi uscirmi dal petto. Mi sento così ogni volta che ti incontro, ogni volta che ti penso. Ti ricordi la prima notte che abbiamo dormito insieme la notte di capodanno? Sono rimasto per ore a guardarti, mentre respiravi piano nel sonno, li ho capito di essere pazzo di te perché mi piaceva anche solo osservarti mentre dormivi, sarei rimasto lì per sempre a guardare il tuo viso, a sentire i tuoi respiri leggeri che si scontravano con il silenzio della notte. Il mio amore per te cresceva sempre di più e io non sapevo proprio cosa fare, non mi ero mai ritrovato in una situazione del genere, ho iniziato a chiedermi cosa avrei potuto mai offrirti, io non sono il genere di ragazzo che tu hai sempre cercato, sapevo che ti avrei fatto solo del male, che il mio modo di essere e la mia vita incasinata avrebbero rovinato tutto. Ma non riuscivo a starti lontano, è come se ci fosse una calamita che ci spinge sempre uno vicino all’altra, è come se ci fosse un filo invisibile che mi porta sempre da te anche quando non dovrei. Hai cambiato la mia vita e forse ora è troppo tardi, forse ora ti ho persa per sempre e ti capisco se non vuoi avere più niente a che fare con me, non ti ho detto la verità perché avevo paura di allontanarti da me ma ho peggiorato le cose e ora quando ti vedo il mio cuore va a pezzi, lentamente e con sofferenza si spezza piano piano per te, per quello che ti ho fatto. Sono anche arrabbiato con me stesso, perché sono sempre stato un idiota e quando finalmente sei arrivata tu e sono riuscito a farti avvicinare a me, ho rovinato tutto. Non so come farò ad andare avanti, perché il solo pensiero di non averti mi fa star male, il pensiero che un altro ragazzo possa entrare nella tua vita, di un'altra persona che ti tocca o che ti bacia mi fa impazzire, voglio che tu sia mia, solo mia, come io sono solo tuo e lo sarò per sempre. Non so più cosa fare, non so più come reagire a questa situazione, riesco solo a pensare di averti ferita, al fatto che stai soffrendo per causa mia e questo mi fa a pezzi e mi rende instabile, non riesco più a controllare tutte queste emozioni che non avevo mai provato. E anche se tu non vorrei più avere a che fare con me sappi che non smetterò mai di amarti, non smetterò mai di pensare a te, in qualsiasi posto in cui sarò, in qualsiasi tempo e spazio io ti amerò per il resto dei miei giorni, finché il mio cuore non cesserà di battere, finché il mondo non crollerà, finché il sole sarà alto nel cielo, io ti amerò. Jorge.”
 
Le mani mi tremano e lente lacrime scorrono sul mio viso mentre quelle parole mi sono entrate dentro, sotto la pelle, nelle vene. I brividi mi percorrono tutto il corpo, ho la pelle d’oca e non riesco ancore a credere di aver letto queste parole che mi raccontano la verità, che mi raccontano i suoi sentimenti. Respiro lentamente continuando a leggere e rileggere ogni singola parola scritta su questo foglio e dentro di me ho una sensazione strana di benessere, come se queste parole fossero riuscite ad attenuare il dolore che provavo, il dolore che lui mi ha fatto provare. Lo amo, e forse anche io l’ho amato dal primo momento che l’ho visto, quel sorriso bastardo, quei occhi verdi e vuoti in cui mi sono persa. Non me ne rendevo conto ma la mia vita era legata alla sua, da quel momento, da quando le nostre anime, così diverse tra loro, si sono incontrate. Lo amo, e mi sono resa conto che niente mi farebbe mai cambiare idea. Mi alzo dal letto tremante e piena di emozioni. So solo che ho bisogno di vederlo, di abbracciarlo, di avere un semplice contatto con lui che mi faccia sentire felice. Con le gambe molli, come se fossi ubriaca esco dalla mia stanza e mi incammino verso quella di Jorge. Non è ancora rientrato, mi richiudo la porta alle spalle e mi siedo sul suo letto mentre mi guardo intorno, alcune cose sono ancora sotto sopra, mentre altre sono state sistemate. Sento il suo profumo e appoggio la mia testa al suo cuscino per riuscire a sentirlo ancora di più, mi invade il corpo e mi sento già meglio di prima. Non so esattamente cosa sto facendo, so che si sta per sposare, so che mi ha mentito, so che potrei rovinare la mia vita e far del male a Sophia, ma non riesco, non c’è la faccio a rimanere indifferente a ciò che provo, non riesco a lasciarlo andare come dovrei, è per questo che mi ritrovo qui, perché sono incapace di lasciarlo andare, perché ho bisogno di lui più di quanto io ammetta come lui ha bisogno di me. Nella stanza si sente solo il mio respiro, il silenzio mi avvolge, mentre nel buio, seduta sul suo letto, lo aspetto. Mi sento una ragazzina, non vedo l’ora di incrociare i suoi occhi nei miei, non vedo l’ora di vedere il suo volto, il sorriso che mi illumina le giornate, anche quando mi faceva impazzire e arrabbiare, un suo sorriso mi riportava sempre alla luce. In questo momento mi sembra così sbagliato volerlo eppure non faccio altro che pensarci, non riesco a dimenticarmi di lui, non potrei nemmeno se lo desiderassi davvero, perché come io sono entrata in lui, lui è entrato dentro di me, impossessandosi del mio cuore, rubandomi il respiro e prendendo possesso dei miei pensieri che sono sempre rivolti a lui. Mentre lo aspetto le mie emozioni continuano ad amplificarsi, è possibile provare così tanto amore per una persona? E’ possibile che io lo ami davvero così tanto? Non ho mai provato niente di simile in vita mia, mi ricorda quell’amore struggente dei miei libri, quell’amore che ho sempre cercato. Mi getto all’indietro, sul materasso, spalancando le braccia e osservando il soffitto, aspettando con ansia un suo ritorno, aspettando il momento di incrociare i miei occhi con i suoi. I miei pensieri iniziano a vagare tra i ricordi, dalla prima volta che l’ho visto e ho pensato subito di odiarlo, lo odiavo sul serio o almeno lo credevo sul serio. Mi ricordo il primo bacio, sotto il vischio poco prima di Natale, quel contatto così semplice mi aveva scaturito troppe emozioni ma avevo deciso di ignorarle per farle sparire. Ricordo la gelosia che provavo nei suoi confronti, anche se non lo ammettevo a me stessa, ma ogni volta che lo vedevo con un'altra il mio cuore perdeva istintivamente un battito mentre i miei sentimenti continuavano a crescere senza che nemmeno me ne accorgessi. La porta si apre e la luce si accende in un lampo. Scatto e mi metto a sedere posando, finalmente, i miei occhi nei suoi e ritrovando quella sensazione piacevole che prima era scomparsa. Lui sembra stranito nel vedermi li, una scintilla di felicità brilla nei suoi occhi profondi, che non sono più vuoti come un tempo, ma sono pieni d’amore. Lui richiude lentamente la porta della sua stanza e poi si volta e mi guarda ancora. Rimaniamo in silenzio per quel che sembra un eternità, e anche se non ci stiamo parlando o toccando mi sembra di essere collegata a lui, come se le nostre anime in questo momento si stessero sfiorando, nel silenzio più assoluto della notte. Lui fa un passo verso di me, << Mi dispiace >> dice poi guardandomi dritto negl’occhi senza mai distogliere lo sguardo, << Tu non sai quanto mi dispiace >> continua poi con una voce sottile e leggera. << Io… >> inizia a dire facendo un passo verso di me, << Non parlare >> gli dico io con una voce quasi strozzata abbassando lo sguardo, lui mi guarda stranito e poi rialzo gl’occhi nei suoi, << Voglio solo che mi baci… Per favore ho bisogno che tu mi baci >>.

P.S: Eccoci qui! Vi è piaciuto? Iniziamo con le ragazze, che hanno instaurato ormai una bella amicizia. Si sono legate e finalmente alba ha delle vere amiche. Lodo come sempre fa ridere, è pazza. Abbiamo uno scontro tra Jorge e Tini, lui non ne può più di vivere quella sensazione, mentre Tini senza volerlo mostra la gelosia nei suoi confronti anche se la conversazione non finisce bene perchè lui come sempre se ne va. Qui arriva la parte bella, Jorge che dichiara ogni suo singolo sentimento nei suoi confronti. Tini non sentendolo mai esprimere le sue vere emozioni rimane colpita da quelle parole e da quella verità scritta sul foglio, cioè che la ama la sempre amata. Dopo la lettera dove lei si fa un esame di coscenza e ammatte i suoi fortisentimente, i due si incontrano e dovrete aspettare il prossimo capitolo per vedere cosa succederà. <3  a presto!! 
 

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Capitolo 29
*** Tutto l'amore del mondo. ***


In un secondo, forse meno, le sue labbra, calde e morbide, sono sulle mie. Non so spiegarlo ma è come se i colori, i sapori e le sensazioni si fossero amplificati il doppio, è come se il mondo avesse ripreso a girare e il cuore a battermi nel petto. Tutto ha ricominciato a muoversi mentre la sua bocca preme sulla mia e le sue braccia mi avvolgono in un abbraccio stretto, come se avesse paura che svanissi nel nulla, come se fossi solo un sogno. Dopo un lungo bacio, passionale e potente quanto una bomba, lui si allontana leggermente da me appoggiando la sua fronte sulla mia, i nostri nasi si sfiorano e mi basta quel contatto per sentirmi bene, quel piccolo e insignificante contatto. Lo vedo sorridere in un modo che non avevo mai visto prima, mentre riprende il respiro. << Ti amo >> esclama lui con il fiatone. I miei occhi puntano subito dritti nei suoi, scioccati da quelle parole. Non pensavo che sentirlo dire direttamente da lui, provenire dalla sua bocca, avrebbe fatto esplodere la felicità dentro di me, mentre milioni di farfalle svolazzano nel mio stomaco. E’ vero abbiamo molti problemi ma in questo momento esiste solo lui e quello che provo per lui. << Ti amo anche io >> gli sorrido facendogli sgranare leggermente gl’occhi che mi scrutano, lui riappoggia la fronte sulla mia, chiudendo gl’occhi e stringendo il mio corpo ancora di più al suo, << Puoi ripeterlo? >> chiede, sorrido e so che se anche ha gl’occhi chiusi riesce a percepirlo perché ricambia, << Ti amo Jorge >> dico e lui spalanca gl’occhi facendo incontrare le sue iridi verdi nelle mie e poi mi bacia, con foga e desiderio, mentre continua a sorridere sulle mie labbra. Mi costringe ad indietreggiare finché con le gambe non incontro il letto e mi ci siedo, mentre le mie labbra vengono mangiate dai suoi baci, dolci ma allo stesso tempo focosi. Indietreggio sul letto e lui mi segue, gattonando su di me fino a quando la mia testa non incontra il cuscino su cui mi appoggio. Lui mi sorride dall’alto scrutandomi come se fossi un apparizione, un angelo, come se io non fossi realmente qui ma sono solo frutto della sua immaginazione. Appoggio le mie mani sul suo volto accarezzandone ogni minima parte, per fargli sentire che sono vera, che sono qui con lui e non è solo la sua immaginazione. Le mie mani scendono sulle sue spalle, percorrendo lentamente le sue braccia, lo sento fremere sotto il mio tocco delicato e lo vedo godersi quel contatto fino infondo. Le nostre labbra si toccano ancora quando raggiungo una sua mano e la stringo nella mia. I suoi baci diventano bollenti poco dopo, la sua lingua mi sfiora le labbra, il collo, la spalla, ha bisogno di me quanto io ho bisogno di lui. Mi lascio trascinare in queste forti emozioni, non mi importa cosa succederà domani, so solo che voglio vivermi questo momento con lui, che voglio sentirlo vicino più che mai, voglio sentire quelle emozioni che solo lui riesce a scatenare. In un lampo mi volto e mi trovo sopra di lui. Lo osservo dall’alto mentre mi guarda con ammirazione e con un desiderio profondo, scruta ogni centimetro di me con un sorriso vero sul volto. Le mie mani si infilano sotto la sua maglietta, toccandogli la pelle nuda del ventre, salendo piano sui suoi addominali lasciandogli dei piccoli baci dove la mia mano è passata. Lo sento gemere di piacere e questo mi manda ancora di più in estasi, mi fa sentire così forte e potente, il mio tocco su di lui ha un potere che non potevo nemmeno immaginarmi. Lui si alza a sedere e mi bacia, tendo la mia testa bene salda tra le sue mani spingendola verso la sua per non farmi allontanare. Mente le mie mani gli sollevano le maglietta per farla sparire e lui fa lo stesso. Sento le sue mani sulle mia schiena nuda che mi accarezzano dolcemente. Con una mossa veloce mi slaccia il reggiseno continuando a passare la sua mano su e giù sulla mia pelle. Mi ritrovo velocemente sotto di lui che mi bacia ancora come se non ne potesse più fare a meno e mi sento così anche io, non credo di poter continuare a vivere senza questi baci, senza sentire la sua bocca sulla mia. Le mie mani accarezzano il suo corpo semi nudo, procurandogli dei brividi che percepisco, lo sento trattenere il respiro quando le mie mani indugiano sulla cintura dei suoi pantaloni, le pupille dei suoi occhi verdi si dilatano per l’eccitazione di questo momento. Non ci mette molto a spogliarsi una volta che gli ho slacciato la cintura. Mi bacia il petto, la pancia scendendo piano e facendo fremere dal piacere del suo tocco, mentre passa le dite sul bordo dei miei pantaloni che senza tanto sforzo mi sfila. I nostri corpi nudi entrano in contatto e una scintilla di amore e di piacere si accende, mentre lui mi scruta guardandomi negl’occhi accarezzandomi il viso. Non vorrei essere da nessun’altra parte se non con lui.
 
Mi sveglio senza aprire gl’occhi. Mi sento soddisfatta, appagata e in uno strano modo felice. Sento il corpo di Jorge a contatto con il mio, è così caldo, confortante e piacevole trovarmi tra le sue braccia in questo momento. Le gambe incrociare alle sue, che si strusciano piano, sorrido prima di aprire gl’occhi. Lo trovo sdraiato su un fianco, sostiene la testa con un braccio mentre mi guarda con una faccia strana, che non avevo mai visto.  Quando i nostri occhi si incontrano lui sorride e posa un bacio leggero sulle mie labbra e dalla gola mi esce un verso di piacere per quel piccolo e leggero contatto, mentre lo osservo con quella strana espressione, << Cose c’è? >> mi chiede lui, << Hai un’espressione strana >> gli faccio notare, << Questa? >> si indica il volto lui e io annuisco << E’ perché sono felice >> dice piano nascondendo poi il volto nell’incavo del mio collo, dando dei piccoli baci che mi fanno venire i brividi. Mi sorride ritornando nella sua posizione. Senza rendermene conto la mia mano accarezza il suo corpo, seguendo ogni linea del sui petto, lui trattiene il fiato quando sente il mio tocco su di lui. Poi sorride ancora, non so se mi abituerò mai a vederlo sorridere così spesso, afferra la mia mano che lo tocca e se la porta alla bocca per baciarne il palmo, << Fai la brava >> dice con voce maliziosa che mi fa ridacchiare mentre avvolgo le braccia intorno al suo collo e lo stringo a me, i nostri corpi si intrecciano alla perfezione l’un l’altro. Lentamente appoggio le mie labbra sulle sue, sento il bisogno di quel tocco più che mai, credo di non poterne più fare a meno. << Martina >> dice sorridendo sulle mie labbra mentre io lo tento morsicandogli il labbro inferiore, << Davvero vorrei continuare questa cosa più di te, fidati, ma fra poco Sophia si sveglierà >> borbotta lui sulle mie labbra. Io sgrano leggermente gl’occhi, che ora sono? Perché non ho controllato? Mi tiro su di scatto e lo guardo, << Non può trovarmi qui >> dico io, se qualcuno scoprisse tutto questo e la signora Clarke lo venisse a sapere sarei fottuta e Sophia ne soffrirebbe. Raccolgo i miei vestiti da terra velocemente, << Cosa c’è che non va? >> mi chiede lui vedendomi turbata, io mi volto a guardarlo, nudo con un lenzuolo che gli copre metà corpo, con un braccio alzato messo sotto la testa, che mette in risalto i suoi muscoli e il corpo perfetto, mi viene voglia di accoccolarmi a lui e lasciarmi andare tra le sue braccia. << Martina! >> mi richiama lui ridacchiando dopo che sono rimasta imbambolata a gustarmi la vista. Ritorno in me dopo quello stato di trans, << Va tutto bene, non voglio semplicemente che Sophia mi trovi qui >> borbotto infilandomi la maglia. Lui si mette a sedere e si sporge dal letto per afferrarmi un braccio e tirandomi a se, facendomi sedere sulle sue gambe, mi stringe forte nascondendo il viso nel mio collo e lo sento respirare il mio profumo. << Se non mi lasci andare non usciremo più da questa stanza >> dico quasi senza fiato, << Io non voglio che tu te ne vada >> sospira, in quel momento percepisco la sua paura, crede che se uscissi da qui tutto ritornerà come prima. Prendo il suo viso tra le mani e gli sorrido, << Ti amo Jorge >> gli dico e vedo i suoi occhi illuminarsi per queste parole, << Ma non deve saperlo nessuno >> continuo io e lui mi guarda stranito, << Jorge ti stai per sposare >> e Sophia ne soffrirebbe perché tua madre mi ha ricattato, << Non voglio sposarmi >> ribatte lui << Io amo te >>. Accarezzo la sua guancia e gli sorrido piano e poso le mie labbra sulle sue, << Dobbiamo tenerlo nascosto >> borbotto poi sulle sue labbra, i suoi occhi si accendo, << Quindi vuoi dire che… non mi stai lasciando >> esclama, vedo un fuoco di felicità pura nei suoi occhi, << Ti ho appena trovato perché dovrei lasciarti >>, non sarà facile lo so, ma non posso più fare a meno di lui, ho bisogno che sia presente nella mia vita, perché lui accende le mie emozioni, persino quelle che non pensavo di avere, lui illumina la mia vita solo guardandomi, come potrei mai a rinunciare a tutti questo, sto giocando con il fuoco lo so, so che sto andando incontro alla mia probabile rovina, ma come faccio ad allontanarmi da lui? Non riesco a vivere senza, non riesco a respirare, non riesco a dormire. Mi stringe a se così forte da farmi mancare il respiro, << Vai se no non ti lascio più andare >> borbotta lui sorridendo e sciogliendo l’abbraccio. Poso un ultima volta le mie labbra sulle sue, prima di uscire dalla sua stanza sotto i suoi occhi attenti che mi seguono. Mi appoggio al muro lì in parte per prendere aria e mi ritrovo a sorridere come una ragazzina.
 
Dopo aver fatto colazione, come promesso a Sophia, prepariamo i biscotti. Da quando sono uscita dalla stanza di Jorge non l’ho più incrociato per casa, credo sia ritornato a dormire. Da una parte è un bene, perché mi distrarrebbe dai miei pensieri averlo intorno. Sophia intanto con le formine ritaglia i biscotti nelle forme che più le piacciono. Sono di spalle alle porta e quando la sento aprirsi, il cuore inizia a battermi all’impazzata, bloccandomi mentre preparo l’impasto per i biscotti. Anche se non so che sia entrato ho come la sensazione che sia lui, lo sento sotto la pelle. << Jorge guarda >> dice Sophia mostrandole le formine e scopro che le mia sensazioni erano fondate. Lui mi passa in parte facendo sfiorare il suo braccio con il mio. Apposta. I brividi mi percorrono il corpo, invadendolo tutto di una sensazione di piacere per il suo contatto. << Sei proprio una piccola pasticcera >> le scuote i capelli lui una volta attivato in parte a lei, difronte a me. I suoi occhi guizzano dalla sorella a me, mi fissa per qualche secondo e poi sorride a Sophia, << Che ne dici se ti aiuto? >> le chiede e i suoi grandi occhi le si illuminano di gioia, inizia a battere le mani, << Si >> urla lei. No. Penso dentro di me. Ma non posso andare contro i voleri di una bambina che adora suo fratello. << Allora cosa devo fare? >> chiede lui, mentre io cerco di evitarlo in tutti i modi possibili, << Prendi la formina e la schiacci forte forte sull’impasto >> gli sorride lei mostrandogli come si fa con una formina a forma di pupazzo. Jorge afferra quella a forma di cuore e fa come le ha mostrato Sophia, incidendo due cuori. << Uno per te >> le sorride lui, << E uno per Tini >>. Non mi sta guardando, sorride a Sophia che è piena di allegria, ma lo sento che con la coda dell’occhio sta scrutando la mia reazione. Jorge inizia a darsi da fare e io divento silenziosa, Sophia per farmi parlare mi fa delle domande, e io rispondo a monosillabi alzando gl’occhi su di lei ogni tanto. Jorge con la scusa ti prendere alcuni attrezzi di lavoro e le decorazioni dei biscotti, mi sfiora, con le mani, con il corpo, facendolo apposta per cercare un contatto tra noi, che anche io cerco. Il più grande dei problemi e che più mi sfiora più vorrei che mi tocchi, mi basterebbe solo un semplice abbraccio o una stretta di mano. Quando finiamo di fare i biscotti li inforniamo. << Hai tutta la maglietta sporca Sophia >> gli dice Jorge, lei guarda giù e sorride notando di essersi sporcata con l’impasto. << Forza vai a cambiarti, se la mamma ti vede così poi se la prende >>, lui gli fa solletico e lei ridendo scappa via. Quando rimaniamo soli io mi volto di scatto verso il lavandino per finire di pulire tutte le cose che abbiamo usato. In meno di un secondo sento le sue braccia avvolgermi dal dietro e la sua testa appoggiarsi alla mia, mi annusa facendo un sospiro e sento il suo corpo rilassarsi, come il mio, finalmente siamo in contatto. Mi volto, << Jorge staccati, se entra qualcuno o se torna Sophia? >> gli faccio notare che non è una situazione adeguata per comportarsi in quel modo, << Ti preoccupi troppo >> borbotta lui, difronte a me, << Lo sanno tutti che non voglio sposarmi anche se sono costretto, e che sto con chi voglio comunque >>, << Si ma non sanno che sono io quella persona con cui stai, e fidati è meglio che non lo sappiano, non voglio passare per quella che si fa il ragazzo fidanzato >>, << Non lo sono fino alla festa di fidanzamento in realtà >> sorride lui avvicinandosi a me, sfiorando con il suo naso il mio e avvolgendo ancora una volta le sue mani attorno a me, stringendomi forte per far combaciare i nostri corpi alla perfezione. Mi manda in estasi, mi sembra di essere ubriaca, di volare insieme alla farfalle che invadono il mio corpo. << Lo so che lo vuoi anche tu >> fa un sorrisetto lui posando poi le sue labbra sulle mia, baciandomi in modo lento e sensuale, stringendo ancora più forte il suo corpo contro al mio. Prendo fuoco, letteralmente. Il mio corpo è in preda ad un incendio, nelle vene mi scorre sangue caldo, vorrei trattenermi ma è più forte di me. Anche se in qualche modo, Jorge, è cambiato da quando lo conosco, non ha perso la sua bravura nel sedurre, anzi, ogni volta che mi dice qualcosa con quel suo sguardo ammaliatore e quella voce profonda, mi sciolgo, come il ghiaccio a contatto con il fuoco. Mi manca quasi il respiro mentre le sue labbra, dal quale ogni tanto spunta un sorriso, baciano ancora le mie. Sentiamo la porta di casa sbattere e Jorge si allontana da me giusto in tempo prima che Lodo entri dalla porta. Sono accaldata e si vede e Jorge è in preda al desiderio, lo si legge dagl’occhi e dalle sue pupille dilatate. Lei ci osserva per qualche istante in silenzio, mentre Jorge è appoggiato facendo finta di nulla al bancone e io appoggiata al lavello. << Cosa state facendo? >> ci chiede lei guardandoci, << Abbiano fatto i biscotti >> faccio spallucce io, alzando la bacinella dove ho preparato l’impasto, sapendo di essere rossa in faccia, poi mi volto, mi metto a lavarla e in quel momento anche Sophia fa capolino in cucina, con una maglietta pulita.
 
Rientro a casa trovando Mechi intenta a cucinare, Fran non c’è evidentemente è a lavoro, se no non si staccherebbe mai dalla sua Mechi. << Come è andata la tua nottata? >> mi chiede lei voltandosi vedendomi entrare. Io abbasso il capo, << Benissimo >>, << Sono contenta >> mi fa un grande sorriso lei << Cosa mi nascondi? >> chiede poco dopo. Io sollevo lo sguardo su di lei << Niente Mechi >> scuoto il capo io << Non ho sempre qualcosa da nascondere come credi >>, e invece sì, penso dentro di me. Le sto nascondendo il fatto che Jorge mi ha scritto una lettera d’amore, che ci siamo detti di amarci e che abbiamo fatto l’amore. A quel pensiero il mio corpo prende vita, insieme ai miei pensieri. << Certo non nascondi niente! Per questo ti sei incantata a pensare a qualcosa e poi sei arrossita >> mi fa notare lei, << Non sei brava a nascondere le cose >>. Io la guardo in cagnesco e con una faccia finta arrabbiata, << Mechi puoi non fare domande per favore >> la supplico io, << Quindi qualcosa è successo >> mi fa notare lei << Stranamente, non sei nervosa o triste e hai anche fame dal modo in cui guardi il cibo >> esclama guardando nella stessa direzione dei miei occhi, che guardando le pietanze pronte sul piano della cucina. << Ti prego >> ripeto io congiungendo le mani a mo’ di supplica. << Prima o poi me lo dirai comunque >> si volta lei portando i cibi pronti in tavola e io la aiuto. Ceniamo tranquille, senza che Mechi mi faccia domande a cui non voglio e non posso rispondere, ma parliamo semplicemente delle cose di tutti i giorni. Quando finiamo di sistemare e mettiamo tutto in lavastoviglie faccio un bel sospiro pronta a buttarmi sotto l’acqua, << Vado a farmi una doccia >> bisbiglio io afferrando la mia borsa. Mentre l’acqua mi scrocia addosso, la porta del bagno di apre e si richiude immediatamente, << Non ci credo >> urla lei, << Mechi? >> chiedo con la faccia incredula che lei non può vedere << Cosa diamine stai facendo? >>, << Jorge TI AMA >> urla lei. Io apro di poco la doccia per sbucare solo con il viso, << Ma cosa? >>, lei alza un foglio in mano che riconosco come la lettera di Jorge e la fulmino con gl’occhi, << Hai frugato nella mia borsa? >>, << No >> scuote il capo lei allungando in avanti le mani << Era sulle scale devi esserti caduta ma… Martina è incredibile >> dice indicandola << Non volevo impicciarmi l’ho aperta per sapere cosa fosse e non sono riuscita a smettere >> fa una faccia quasi dispiaciuta lei, ma so che nel profondo non lo è. << Mechi non è il momento di parlarne >> dico richiudendo la doccia e ricominciando a lavarmi. Volevo tenere per me questa cosa per un po’, prima di condividerla con lei, l’unica a cui posso dirlo. << Oddio raccontami >> la sento dire con una voce sognante, << Mechi! >> la richiamo ancora io, << Martina lui ti ama >> dice con un tono semplice, come se fosse la cosa più bella del mondo. << Lo so >> sospiro io, << Ma non possiamo stare insieme ed è meglio che nessuno lo sappia, si deve sposare >>, nemmeno lei sa del ricatto della madre di Jorge e questo non posso proprio dirglielo. Lei capisce che la cosa mi turba e non poco, anche se so che lui mi ama rimane comunque il fatto che si sposa, e solo a pensarlo mi viene un nodo in gola. << Te l’ha detto? >> chiede << A voce… >>, << Si >> borbotto io, la sento sorridere al di là del vetro della doccia. << Non so bene cosa fare >> ammetto io, lo amo, ma non so dove sbattere la testa, << Devi avere pazienza e prima o poi capirete come fare a sistemare le cose >> mi dice lei. Come potremmo mai sistemare questa situazione? Sua madre mi ha minacciata e non c’è nulla che io possa fare, o sto con Jorge e Sophia ne soffrirà, o sto lontana da lui, perdendo ciò che amo. Poco dopo Mechi se ne va, dicendomi che quando sarò pronta per raccontarle tutto lei sarà disponibile. Mi metto a letto, sono veramente stanca. Troppi pensieri, troppe amozioni in poco tempo. Da quando ci siamo baciati stanotte tutto è cambiato tra noi, tutto è cambiato per me. Queste sensazioni forti che sento sono esplose nel momento esatto che le sue labbra si sono appoggiate alle mie, dopo tanto tempo che le bramavo ancora. E ora mi sento esausta e in più sento la sua mancanza. Come può mancarmi se sono passate solo poche ora da quando sono uscita da casa sua? Mechi bussa alla mia porta, << Cosa c’è? >> chiedo io, non ricevo risposta ma vedo la porta aprirsi. Un sorriso che riconoscerei tra mille. << Cosa ci fai qui? >> domando io mettendomi a sedere, rendendomi conto di indossare solo una lunga maglietta, mi copro le gambe con il lenzuolo, non so bene il motivo per cui lo faccio. << Mi mancavi >> borbotta lui avanzando, chiudendosi la porta alle spalle e avvicinandosi piano al letto << Siccome a casa mia non possiamo stare nel modo in cui voglio ho pensato di venire io da te, sempre se mi vuoi >> chiede puntando i suoi occhi nei miei e qualcosa si accende in me. Lui fa quel suo solito sorrisino, da seduttore mentre si toglie le scarpe e con una mano, lentamente fa scivolare via il lenzuolo dalle mie gambe.

P.S: Ecco qia. Vi è piaciuto? In questo capitolo esplode l'amore tra i due, ma non sarà facile per loro, ci sono ancora degl'ostacoli. Riusciranno a superare il fatto che Jorge si deve sposare e che Tini è sotto un ricatto? A presto con il prossimo capitolo. 
 

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Capitolo 30
*** Inseparabili. ***


Gattona verso di me e posa le sue labbra sulle mie. Non riesco a trattenere un sorriso, ma poi torno alla realtà. << C’è Mechi e in teoria non dovremmo stare insieme >> gli faccio notare senza smettere però di sfiorargli il viso con le mani. Lui sembra gustarsi il mio tocco come se gli fosse mancato. Sorride, << Mechi mi ha praticamente abbracciato quando ha aperto la porta e mi ha visto, non credo che per lei sia un problema >> ridacchia << E poi voglio stare con te, non credo di poter sopportare di stare da solo in quel letto >>. Io lo guardo rendendomi conto che ogni giorno che passa mi innamoro sempre di più di lui, è possibile? << E quando sarai sposato cosa farai? Verrai ancora da me? >> chiedo abbassando un po’ il tono e puntando lo sguardo altrove, mentre lui dall’alto ancora mi fissa. Mi fa male, ogni volta di più, pensarlo. << Non voglio parlare di questo, non so bene cosa farò ma non ti lascerò andare, ho bisogno di te nella mia vita >> dice premendo la sua bocca sulla mia. Le nostre gambe intrecciate iniziano a strusciarsi tra di loro. Appena il bacio termina mi rendo conto di essere senza fiato e di avere il fiatone. Lui fa un sorrisetto malizioso prima di baciarmi il collo. Trattengo il respiro a quel tocco. << Quindi dormi così in casa tua? >> mi guarda lui dall’alto, osservando le mie lunghe gambe nude e la maglietta che mi copre fino alle cosce, arrossisco leggermente, si china di nuovo su di me dandomi dei piccoli baci sparsi sul volto, << Sei bella, davvero troppo bella >> borbotta tra un bacio e l’altro. I suoi occhi si riempiono ancora di più di un desiderio profondo. Vorrei rimanere qui per sempre a godermi i suoi baci, le sue carezze che mi mandano sulla luna. Come è successo tutto questo? Come siamo arrivati a questo punto? Non avrei mai creduto, se qualcuno mesi fa mi avesse detto che mi sarei ritrovata nel mio letto insieme a lui, eppure eccolo qua, che mi rende felice e innamorata. Le mie mani, sulla sua schiena, alzano leggermente la sua maglia per infilarle sotto e toccare la sua pelle, a quel contatto lui afferra una mia gamba e me la fa alzare per mettersela intorno al corpo, iniziando ad accarezzarmi la coscia lentamente su e giù. Il suo tocco mi fa tremare di piacere. Mi morde le labbra come se volesse divorarle. Lui rotola su un fianco e il mio corpo segue il suo movimento. Le nostre gambe si intrecciano ancora di più. Si stacca da me senza fiato, guardandomi così intensamente da farmi rimanere, anche me, con il fiato sospeso. << Non posso più restare senza di te >> esclama poi spostandomi una ciocca di capelli dal viso, << Nemmeno io >> rispondo sorridendo passando una mano fra i suoi capelli, poi la faccio scivolare sul suo volto andando sempre più giù, passando il petto, gl’addominali e infine arrivo al ventre dove sollevo la maglietta per essere in contatto con la sua pelle. Io fisso la mia mano che lo tocca mentre mi mordo il labbro, cercando di franare i miei istinti. Lo sento ridacchiare e alzo lo sguardo su di lui, senza smettere di sfiorarlo, e facendo passare leggermente le dita sul bordo dei pantaloni. << Sei furba >> mi dice tornando serio e una luce più intensa si fa spazio nei suoi occhi. Mi scruta un po’, << Mi vuoi? >> mi chiede vicino all’orecchio e mi parte un brivido che mi percorre la schiena e il mio corpo si tende eccitato. << Si >> riesco a dire, quasi la voce non mi esce. I suoi occhi puntano sulla mia bocca e pochi secondi dopo la fa scontrare con la sua. Il bacio diventa rovente e in poco tempo gli tolgo la maglia, appoggiando tutte e due la mani sul suo corpo, toccandolo per sentire il suo calore sui palmi delle mani. Credo che a lui piaccia essere toccato da me, perché ogni volta geme dal piacere dei miei semplici contatti con lui. Le mie mani su di lui in qualche modo lo fanno stare bene. Con una mossa rapida si mette su di me. Afferra tutte e due le mie braccia e me le fa stendere in alto sopra alla mia testa. Con una mano le tiene ben saldate al materasso, con l’altra lentamente scivola dalla mia coscia andando sempre più su, accarezzando il mio profilo, mentre la mia maglietta sale trasportata dal passaggio della sua mano. Respiro profondamente, sotto quel tocco. Lo sento sorridere e poi appoggiare la sua bocca sulla mia pancia, lasciando una scia di baci sul mio corpo. Inarco la schiena per la sensazione di piacere che provo e cerco di liberarmi dalla sua presa, lo voglio toccare e così mi sta facendo impazzire. Lascia la presa sulle mie mani solo quando decide di sfilarmi la maglietta e io in fretta mi alzo a sedere per gustarmi la visione che si para difronte a me. Le sue mani circondano il mio volto facendo scontrare le nostre bocche. Non posso più fare a meno di lui e tutte queste sensazioni che mi provoca.
 
Mi stiracchio prima di aprire gl’occhi. Mi sento avvolta nelle braccia di Jorge e lo sento respirare piano contro la mia schiena. Mi volto lentamente ancora a occhi chiusi per appoggiare la mia fronte alla sua e accoccolarmi a lui. Sta ancora dormendo e io non vorrei mai uscire da questo letto e staccarmi da lui. Mi decido ad aprire gl’occhi e lo osservo mentre beato ancora dorme. Gli passo una mano sul viso e poi tra i capelli, gli accarezzo la schiena, come per cullarlo, per farlo sentire meglio. << Amo svegliarmi con te >> lo sento dire. << Non volevo svegliarti >> gli sorrido io quando apre gl’occhi uno alla volta, << Se mi svegli così puoi svegliarmi quando vuoi >> ribatte lui stringendo il mio corpo al suo, percepisco la sua eccitazione e questo scaturisce in me la stessa sensazione. Lui se ne accorge e posa le sue labbra sulle mie, iniziando a strusciarsi su di me e a passare una sua mano sul mio corpo, ancora nudo dalla notte appena passata. << Non ti stanchi mai? >> gli chiedo ridacchiando sulla sua bocca e poi afferro un suo labbro fra i denti, << Di te no >> rispondo con il fuoco negl’occhi << Passerei la vita in questo letto con te >> continua lui e il mio cuore fa una capriola. Lo bacio in modo dolce e lento e questo sembra aumentare la suo voglia di me. Con un rapito movimento mi fa finire sopra di lui, mentre mi accarezza la schiena delicatamente. << Un giorno mi spiegherai come fai! >> mi sorride lui mordendosi il labbro inferiore mentre posa una mano sul mio sedere, << A fare cosa? >> chiedo, << A farmi impazzire e ad essere così bella >> sussurra leccandosi le labbra in preda alla voglia che ha di me. << Non faccio assolutamente niente >> rispondo io alzando leggermente le spalle e lui si mette a ridere, << Tu non immagini quanta voglia io abbia di baciarti e toccarti costantemente, per tutto il giorno ti vorrei vicino a me e sei l’unica al mondo che è in grado di farmi sentire così, l’unica che mi fa impazzire >>, io deglutisco perché le sue parole che mi toccano nel profondo, << Quindi qualcosa fai per forza >>. Le sue mani continuano vagare sul mio corpo, anche se sembra tranquillo in realtà so che dentro è in preda al desiderio. << Sono solo io, non faccio niente di strano dalle altre persone >> gli spiego, << Allora forse è il destino che ha voluto che tu mi facessi quest’effetto >> mi scruta lui e poi inizia a baciarmi intensamente, << Ti voglio >> sussurra al mio orecchio e il mio corpo prende fuoco. << Tini sta ancora dormendo? >> una voce che arriva dal corridoio interrompe il desiderio che c’è tra noi. La voce di Fran, mi entra nelle orecchie e mi paralizzo. << Cazzo! >> esclamo a voce bassa e Jorge sorride, << Non c’è niente da ridere >> lo sgrido io. << Si, Fran, lasciala dormire >> sento Mechi dire per farlo allontanare. Ti amo Mechi. << Martina ha qualcosa che non va, non vedi come si comporta ultimamente? >> la voce preoccupata di Fran incupisce leggermente Jorge. << Oh, fidati di me Fran, sta benissimo ora >>, anche se non vedo Mechi me l’immagino che fa uno di quei sorrisetti furbi. Mi alzo dal letto e Jorge contro voglia si stacca da me. Le voci di Fran e Mechi sono scomparse, ora come gli spiego la presenza di Jorge quando lo vedrà. Il mio cervello sta andando in confusione mentre mi vesto. Infilo un paio di jeans e sento le braccia di Jorge avvolgermi. << Sei preoccupata? >> chiede, dandomi un bacio sulla nuca. Proprio come me gli manca da indossare solo la maglietta. Sento il suo corpo aderire alla mia schiena. << Si, oddio non so bene come reagirà nel vederti qui >> gli spiego agitata. Lui inizia a lasciarmi dei baci sulla spalla e piano piano risalire verso il collo, mi ritrovo a piegare la testa di lato per lasciarlo fare, perché questa sensazione mi rilassa. Sorride sulla mia pelle, sfiorandomi piano, fin quando non reggo più e mi volto a baciarlo. Non resisto è più forte di me. << Mi piace il fatto che mi vuoi come ti voglio io, questo pensiero risveglia i miei sensi >> dico con un tono basso e sembra quasi che lui faccia un verso di piacere. << Idem >> rispondo solo per fargli capire che vale la stessa cosa per me. Jorge sarà stato quello che è nella sua vita, un mangia femmine senza sentimenti, ma riesco a sentire quanto lui mi voglia davvero, quanto brama baciarmi e toccarmi, sento quanto gli fa star bene un mio semplice contatto. E’ come se fossimo collegati da qualcosa di così profondo, impossibile da spiegare. Siamo due anime che avevano bisogno di incontrarsi per sentirsi in pace col mondo, due parti che si incastrano alla perfezione.
 
<< Finalmente sei uscita dalla tua stan… >>. Fran si blocca immediatamente quando vede dietro di me, scendere le scale, Jorge. Lo scruta e poi punta gl’occhi su di me. Rimane a guardarmi e si volta verso Mechi << Credo di essermi perso qualcosa >> dice con una faccia confusa, << Non è quello che pensi >> blatero io avvicinandomi al tavolo dove è seduto, invece è proprio come pensa. Sento Jorge guardarmi trattenendo una risata. Non so cosa dire. << Non mi interessa >> borbotta mio fratello poi, << Non mi interessa proprio cosa fate >>, abbassa lo sguardo per afferrare la sua tazza di caffè. << Io devo andare a casa >> parla Jorge e mi volto verso di lui, << Io oggi ho il giorno libero >> gli dico e la sua espressione si incupisce, non sapeva che oggi sarei rimasta a casa. Mi avvio verso la porta e lui mi segue, << Non penserai di liberarti di me, potrei tornare quando meno te lo aspetti >> mi sussurra all’orecchio mentre faccio girare la chiave nella serratura. Trattengo il fiato. Prima di sparire per il vialetto, mi dà un bacio sulla guancia, in modo delicato e stranamente sensuale. So che non mi ha baciato per via di mio fratello e che mi rispetta al tal punto da non crearmi altri casini. Rimango imbambolata a guardarlo mentre se ne va. << Tini >> mi richiama Fran << Mi sa che l’abbiamo persa >> borbotta poi verso Mechi, << Tu non puoi capire >> ribatte lei. Per Mechi, il nostro legame è qualcosa di unico. Tutto quello che è successo dall’inizio, tra me e lui, Mechi ha sempre insistito su queste cose, su questo sentimento strano che ci univa, che ora è diventato amore. << Fran, non devi raccontare a nessuno che Jorge era qui >> mi avvicino a lui e lo guardo con insistenza per farglielo entrare in testa, << Perché si sta sposando? >> chiede per prendermi in giro, << Fran non dirle così >> lo sgrida Mechi. Rimaniamo tutti in silenzio per qualche secondo e poi mio fratello punta gl’occhi su di me, << Qualcuno deve ricordarglielo, si sta mettendo nei casini da sola >>, << Lo so >> rispondo quasi urlando frustrata. Lo so benissimo che sto andando incontro a qualcosa che non posso gestire, che non so risolvere. Non devono ricordarmelo. Ma lo amo e preferisco provare questo amore e poi soffrire piuttosto di averci rinunciato. Lo voglio provare fino infondo, voglio che l’amore mi consumi e che l’amore che lui prova per me mi faccia sentire viva. << Fai quello che ti pare >> bisbiglia quasi lui, << Fran, lui la ama, da morire >> allarga le braccia Mechi, << Tu cosa ne sai? E comunque non può pensare di avere una relazione con uno che si sta per sposare, non voglio vederla soffrire >>, << Pensi che io non sappia a ciò che vado incontro? Lo so benissimo Fran, però in questo momento io mi sento troppo bene e non importa cosa sarà dopo, certo mi preoccupo, ci penso e ci sto male ma quello che provo mi fa sentire finalmente completa >> gli spiego io con un tono pacato e l’aria sognante. << Oddio sei innamorata persa >> mi schernisce lui, << L’hai capito perché ho la tua stessa faccia da innamorato? >> controbatto alla sua presa in giro. Lui scuote il capo, si appoggia allo schienale della sedia e incrocia le braccia, << Non ti romperò le palle su questa cosa, ma per favore stai attenta >>, << Lo farò >> esclamo, per forza devo stare attenta se no vengo licenziata, penso tra me e me. << Ora possiamo parlare d’altro e non della mia sorellina che si accoppia? >> chiede lui e Mechi si mette a ridere. Per tutta la mattina non faccio altro che pensare a lui, a cosa starà facendo, se gli manco, se mi sta pensando. E’ come se ormai il mio cervello fosse concentrato solo su Jorge. A quanto sia bello il suo sorriso, a quanto sia bello lui in generale. Il suo profumo, il suo sapore, il suo modo di toccarmi e guardarmi, amo ogni singola cosa. Se fosse qua in questo momento probabilmente lo starei divorando di baci. << Ci sei ancora? >> chiede la bionda, alzando le mie gambe stese sul divano, per accomodarsi e riappoggiarle sulle sue, << Sei davvero cotta >>, arrossisco violentemente, << Sai che non ti ho mai vista così? Hai avuto dei ragazzi, ma, amica mia, non sei mai stata così attratta da qualcuno >> mi sorride, << Sembro un’idiota? >> chiedo io, << No sembri solo innamorata >>. << Non devo sembrare innamorata di lui, devo nasconderlo >> borbotto, << Sei lo nascondi in quel modo non farai tanta strada >> mi prende in giro lei, << Simpatica >> sbuffo io arricciando il naso. << E’ vero Tini, si vede lontano un miglio che siete innamorati e avete fatto cose >>, << MECHI! >> la richiamo io << E’ VERO! >> urla lei alzando le braccia come per arrendersi << Si nota, mi piacerebbe davvero sapere cosa ti fa quel ragazzo perché sembri rinata >> conclude lei e io la guardo male. Lei scoppia a ridere e io scuoto il capo incredula delle sue parole. << Martina non c’è niente di male >> fa spallucce lei << E’ normale soprattutto tra due persone che si amano >>. Ci mettiamo a guardare un po’ di tv prima che lei esca per lavoro e poi mi lascia sola in casa, i pensieri ricominciano a vagare su Jorge.
 
Sono ormai le quattro di pomeriggio. Mi sto quasi addormentando sul divano quando sento qualcuno bussare intensamente alla porta. Un po’ assonnata vado ad aprire. Jorge mi sorride. Io lo scruto notando che porta i pantaloni della tuta e una felpa. Si avvicina a me senza dire niente e mi bacia, come se non mi baciasse da anni. << Ciao >> sussurro io quando ricominciamo a respirare << Sei sudaticcio >> gli faccio notare e lui ridacchia, << Sono stato in palestra >> mi dice chiudendosi la porta di casa alle spalle << E mi sei mancata >>, << Non credi di esagerare ci siamo visti stamattina >> replico io, anche se in realtà mancava anche a me, ma non voglio farglielo capire, << So che ti mancavo anche io >> sorride lui avvicinandosi ancora, << Jorge sei sudato, ti prenderai qualche malattia se vai in giro così, non è estate >> mi preoccupo, sfilandogli il cappellino che porta in testa dove sotto ha i capelli leggermente umidi e vedo che questo mio senso di protezione nei suoi confronti gli piace, è come se lo mandasse in estasi il fatto che io mi preoccupi di lui e che mi manchi. Qualsiasi attenzione io gli dedico lo sento incredulo ma felice, completamente felice. << Hai ragione devo farmi una doccia >> fa un sorriso malizioso lui mettendomi le braccia intorno alla vita, fissandomi negl’occhi << E tu? >> chiede poi e nei suoi occhi si accende il desiderio. Ancora una volta, come sempre, mi sento mancare il pavimento sotto i piedi, come può farmi questo effetto solo parlandomi? Non mi serve parlare, sono guardandomi negl’occhi capisce la mia risposta. Con un balzo gli salto in braccio avvolgendo le mie gambe intorno al suo corpo e le braccia intorno al collo. Lui sfrega il suo naso con mio prima di baciarmi, intensamente, come solo lui sa fare. Lo sento camminare, per il salotto, su per le scale finché non arriva alla porta del bagno dove mi lascia a terra e mi spinge contro il muro lì in parte, ricominciando a baciarmi, << Mi sei mancata sul serio >> dice tra un bacio e l’altro, questo aumenta la passione tra noi. Le cose iniziano a farsi roventi quando inizia a baciarmi il collo, e sposta il mio maglioncino per baciarmi la spalla. Si allontana da me con il fuoco impresso negl’occhi e si morde le labbra. << Andiamo >> dice aprendo la porta del bagno << Il tuo ragazzo ha bisogno di una bella doccia gelata >>. Rimango imbambolata dalle sue parole mentre entro nel bagno, << Mio >> dico senza pensarci mentre lui chiude la porta e si volta verso di me, << Si tuo Tinita >> dice passandosi la lingua sulle labbra e con un passo lungo si avvicina a me, << Sempre tuo >> sorride contro la mia bocca e le sue mani sollevano il mio maglioncino sfiorandomi la pelle. Esce un gemito di piacere dalla mia bocca, che è contro la sua, per quel contatto. Io senza pensarci troppo tiro giù la zip della sua felpa e gliela sfilo facendola scivolare sulle sue braccia mentre le sfioro con le mie mani, di conseguenza si toglie la maglietta e io rimango a fissarlo, appoggiando le mani su di lui. Il mio maglioncino poco dopo giace a terra insieme ai vestiti che ogni minuto che passa aumentano sul pavimento. Finché non ci ritroviamo sotto la doccia. L’acqua scorre sui nostri corpi, anche se è fresca non la sento il freddo sulla mia pelle, per via del calore che ho nel corpo. Lui mi tocca, sfiorandomi ovunque, sotto il getto dell’acqua che fa diventare ancora più sensibile la mia pelle. Lo sento intensamente. Mi gusta lentamente il corpo, partendo dal collo e scendendo sempre più giù facendomi impazzire. Le sue mani stringono le mie cosce con forza, in preda all’eccitazione che prova e finiamo per fare l’amore sotto la cascata d’acqua fresca che ci ricade sul corpo. Esausti ma appagati, rimaniamo abbracciati sotto l’acqua, mentre Jorge mi passa una spugna insaponata sulla schiena, lentamente e ogni tanto mi massaggia la base del collo procurandomi una sensazione bellissima di rilassamento. Anche io faccio il mio lavoro e lo aiuto a lavarsi mentre ridiamo come bambini sotto l’acqua. Passo un accappatoio a lui e io mi avvolgo in un asciugamano al corpo. << Ora mi sento pulito >> sorride lui e io lo vedo attraverso lo specchio, poi mi volto a guardarlo, << Pulito e profumato >> dico posandogli un bacio casto sulle labbra, prima di aprire un cassetto per estrarre una salvietta più piccola per i capelli. Lo sento che mi osserva, << Che c’è? >> gli chiedo quando noto che è fisso, immobile a guardarmi, << Stavo solo pensando a quanto sarebbe bello tornare a casa e trovarti >> si avvicina a me << Poter mangiare con te, fare la doccia insieme ogni volta che voglio e per la cronaca mi piace molto lavarmi con te >> mi fa l’occhiolino lui, << Poter condividere tutto con te, averti sempre intorno, fare l’amore quando ne abbiamo voglia e dove ne abbiamo voglia >>. Il suo sguardo si fa intenso prima di baciarmi. 


P.S: Eccoci qui con il nuovo capitolo di oggi che è incentrato esclusivamente su Jorge e Martina e sul loro amore. Fran non è molto d'accordo con qutto ciò ma capisce che la sorella ne è innamorata e le chiede di stare attenta. Jorge inizia a pensare a quanto sarebbe bello avela sempre intorno, a quanto gli piacerebbe vivere la sua vita con lei. Vi devo comunucare che mancano cinque capitoli alli fine, ma non preoccupatevi perchè credo che farò dei capitoli extra più avanti, per raccontare altre cose e anche parti raccontate da Jorge.per scoprire il suo punto di vista sulle cose successe nella storia. A presto con il prossimo capitol!! <3

 

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Capitolo 31
*** La mamma è sempre la mamma. ***


Sono ormai giorni che io e Jorge ci vediamo di nascosto in casa mia per non farci vedere. Sono quasi le dieci di mattina, ma è Domenica quindi mi rigiro nel letto per rilassarmi, accoccolandomi, come succede spesso ormai a Jorge. << Buongiorno >> mi sorride lui, sdraiato sulla schiena, dandomi prima un bacio leggero sulla fronte e poi un altro più lungo sulle labbra. << Ciao >> borbotto ancora assonata passandogli una mano sul petto nudo. Non mi stancherei mai di questa sensazione, di svegliarmi con lui, di toccarlo, dei suoi baci. Gli bacio dolcemente la spalla e mi stringo ancora di più a lui, incrociando le gambe con le sue. Le sue braccia mi avvolgono e un senso di benessere mi pervade. Ci amiamo, ed è vero, si sente in ogni piccolo gesto, in ogni piccolo sorriso che ci facciamo. Fran ancora non è molto d’accordo, non perché non gli piaccia Jorge, anzi, ma perché ha paura che io possa essere ferita, che quando lui si dovrà sposare e le cose cambieranno io crollerò. Le sue dita sfiorano lentamente il mio braccio, facendomi venire i brividi. Sorrido con gl’occhi chiusi e sento le sue labbra posarsi sul mio naso per darmi un altro, leggero, bacio. Dalla mia bocca esce un verso di piacere per quel piccolo contatto. Apro gl’occhi per incontrare le sue iridi verdi e come sempre mi perdo in quei occhi, mi perdo in lui. Il suo sguardo è dolce e felice mentre mi guarda, ma come sempre trovo una nota di desiderio in lui. Lui ridacchia quando si accorge che lo sto osservando troppo, << Cosa c’è? >> mi chiede e io gli sorrido, << Niente, stavo pensando a quanto tu sia bello >> lo prendo un po’ in giro io, << Lo so che lo sono >> risponde lui, io lo guardo in malo modo alzando un po’ la testa per osservarlo dall’alto, lui mi stringe a se per riportarmi a contato con il suo corpo, << Sei troppo egocentrico >> gli faccio notare, << No, non lo sono, è vero che sono bello >> borbotta lui << Ma tu lo sei di più >> i suoi occhi si accendono a quelle parole. Allungo un braccio dietro di me, afferro un cuscino e senza preavviso glielo lancio addosso. << Non dovevi farlo >> dice in un tono finto severo lui prendendomi i polsi tra le mani per non farmi muovere. Io gli sorrido un po’ maliziosamente, sa benissimo che sto cercando di distrarlo. Mi fa ribaltare e me lo trovo sopra di me, mi scruta mentre mi tiene le braccia ancora ben salde tra le mani. << Cosa vuoi fare? >> chiedo io scrutandolo, << Mi prendo la rivincita >> fa spallucce lui e poi mi sorride. Ora mi tiene i polsi con una mano e con l’altra afferra un cuscino e mi colpisce tre o quattro volte. << Jorge non è giusto così >> mi lamento io agitandomi sotto di lui, sfregando il mio corpo col suo, e questo sembra aumentare il suo desiderio nei miei confronti. Mi metto a sedere mentre lui non molla la presa sui miei polsi. Lui mi guarda dritta negl’occhi e io senza preavviso mi fiondo sulla sua bocca, dandogli un bacio lungo, lento e sensuale, mordendogli le labbra e la lingua. Il suo fiato si fa corto e sento la sua mano lentamente lasciarmi andare, per poter avvolgermi la testa spingendomi verso di lui. << Sai bene come fare per distrarmi >> bisbiglia lui al mio orecchio che poi mordicchia, scendendo sempre più giù sul collo, automaticamente sposto la testa di lato per scoprirlo di più. Mi esce un gemito di piacere a quel contatto. Tutte e due le mie mani si appoggiano sul suo petto e scendono lente per accarezzargli piano il corpo, fa un verso di piacere per il mio contatto su di lui. Lui ritorna a fissarmi dritto negl’occhi con un sorriso strano, << Che c’è? >> gli chiedo mentre le mie mani ancora lo sfiorano, << Sarà sempre così? Perché ogni volta è sempre più bello e ogni volta ti desidero sempre di più, come è possibile? >> borbotta con il fiato corto, << Vale lo stesso per me Jorge >> gli sorrido piano io, << Tu non puoi nemmeno immaginarti quanto io ti amo >> bisbiglia piano vicino e me e poi ricomincia a riempirmi di baci che mi fanno dimenticare tutto il resto del mondo. Mi sto rivestendo in camera, dopo aver fatto una doccia. Jorge è in bagno, è quasi ora di pranzo quando mi siedo sul letto e mi incanto a pensare ai momenti appena passati, mi sento una stupida perché arrossisco a quei pensieri, anche se mi rendo conto che sono pieni di un amore e di una passione che non avevo mai provato prima. Ogni semplice cosa di lui è capace di mandarmi tra le stelle. << Martina >>, mi volto di scatto riconoscendo quella voce, << Mamma? >> chiedo io sgranando gl’occhi e inizio ad agitarmi.
 
<< Tesoro quanto mi sei mancata! >> entra lei in camera mia e mi sembra di non respirare. L’abbraccio quando si avvicina lentamente a me. << Cosa ci fai qui? Non dovevi arrivare domani? >> le domando un po’ in imbarazzo, ma cercando di far finta di nulla. Jorge arriverà qui da un momento all’altro e io cosa le dirò? << Siamo arrivati un giorno prima, papà mi ha lasciato qui prima di andare in albergo a sistemare le valige >> mi fa un gran sorriso lei spostandomi una ciocca di capelli dal viso e poi mi scruta attentamente, << Sembri felice >> sorride lei << Molto felice >> continua, io non so bene cosa dire e mi limito a sorriderle, << Va tutto bene a lavoro cara? >> borbotta accomodandosi sul mio letto, << Benissimo >> rispondo, sto segretamente con il figlio del mio capo, che si sta per sposare, e mi ha minacciata, va tutto benissimo. << A proposito tuo fratello sta con Mechi! >> esclama lei << Perché non me l’hai detto? >> chiede poi, << Stava a lui dirtelo >> faccio spallucce io, << Siete davvero cattivi con me, non è che siccome viviamo lontani non mi raccontate le cose >> mi sgrida lei in modo simpatico e dolce. Bene, penso dentro di me, ora chi gli spiega di Jorge. << Sono davvero belli insieme però, ho sempre sperato che Fran trovasse una ragazza come lei, dolce, gentile, simpatica >> mia madre mi sorride intenerita dal pensiero di Fran e Mechi insieme << E si amano davvero molto, si sorridono come due idioti >>, << Mamma! >> la richiamo io, << E’ vero tesoro, quando ci si innamora tutti sembrano degl’idioti >> ridacchia lei << Anche io lo ero >>. << Martina dovrest… >> a Jorge muoiono le parole in gola mentre fa capolino nella mia stanza e nota mia madre, che a sua volta si gira per scrutarlo. Mia madre lo osserva un po’ e poi si volta verso di me in un silenzio imbarazzante. << Mamma >> dico con la voce bassa cercando di non guardarla negl’occhi identici ai miei << Lui è Jorge >> lo indico con una mano, << Jorge lei è mia madre, Mariana >>. Jorge riprende coscienza e da ragazzo educato allunga una mano, << Piacere signora >> gli fa uno di quei sorrisi che fanno morire le ragazze e mia madre sembra sciogliersi, poi si volta verso di me lasciando la presa, << Perché non mi hai detto di avere un ragazzo? >> chiede e io divento paonazza mentre Jorge ridacchia per prendermi in giro, << Non è ancora niente di ufficiale >> mi invento io per non raccontargli in realtà quello che sta succedendo, << Già non ci frequentiamo da molto >> mi fa eco Jorge per aiutarmi, << Si ma arrivo qui credendo di trovare i miei ragazzi soli e invece entrambi avete trovato un compagno >>, << Scusa mamma è che sono stata un po’ presa ultimamente, tra il lavoro, stare dietro a Fran e tutto il resto, e poi come ti ho già detto è da poco che ci frequentiamo >> sono così nervosa che credo se ne accorga, << Ok >> borbotta lei alzando le mani << Ma sta a voi raccontarlo a vostro padre >> mi minaccia, sa che non mi piace dire a papà che ho un ragazzo perché lui poi inizia a farmi il terzo grado, << Sei cattiva mamma >> le faccio notare, << Mi avete voluto nascondere le cose ora sta a voi vedervela con lui >>, per Fran sarà una passeggiata siccome, mio padre, Mechi la conosce bene mentre io dovrò sorbirmi un sacco di domande a cui forse non posso nemmeno dare una risposta. Jorge si mette a ridacchiare, attirando anche l’attenzione di mia madre, << Non c’è niente da ridere >> gli dico io, << Scusami è che non sono abituato a vedere questo genere di rapporto tra genitori e figli >> spiega lui e vedo mia madre trattenere leggermente il fiato e incupirsi un po’, << Non hai i genitori? >> gli chiede lei invadente << Oh scusami non volevo >> abbassa lo sguardo mia madre rendendosi conto di essersi spinta un po’ oltre. << Non si preoccupi signora sto bene, ho una madre ma sicuramente non è come lei, anzi per niente e mio padre semplicemente non lo conosco >> spiega tranquillo lui, anche se so che dentro sta morendo per questo, vedendo questo rapporto che non ha mai potuto avere. << Oh, mi dispiace caro >> borbotta lei << Sappi che se tra voi c’è un rapporto serio verrai trattato come un figlio >> gli sorride lei e lui cambia espressione. Sembra quasi che non respiri e che stia per svenire, << Grazie Signora >> dice invece poi riprendendosi dall’impatto che hanno avuto quelle parole su di lui, << Oh chiamami Mariana, signora mi fa sentire vecchia >> mia mamma scoppia a ridere mentre io la guardo incredula, invece Jorge la segue nella sua risata. Che situazione strana, trovarmi qui, con mia madre che dice certe cose a Jorge, sono sicura che le piace dal momento che si sono stretti la mano. Mentre scendiamo per andare al piano di sotto, Jorge è davanti a noi e mia madre si avvicina a me per parlarmi all’orecchio, << Tesoro è proprio un bel ragazzo, complimenti >> ridacchia piano e io divento paonazza.
 
Per fortuna Jorge riceve una chiamata da Diego e se ne va mezz’ora prima che mio padre arrivi. Lo abbraccio forte quando apro la porta e me lo ritrovo davanti. Sono sempre stata la cocca di papà, lui per me prova un amore immenso come io lo provo per lui. << Ehi, ehi, mi uccidi così >> ride lui per il fatto che lo stringo stretto a me, mentre mi solleva da terra. Ci mettiamo tutti al tavolo, << Quindi state insieme? >> chiede a Fran e a Mechi quando gli dà la notizia, << Sono molto felice ragazzi >> sorride poi << Hai fatto un ottima scelta >> borbotta mio padre a Fran e mio fratello sorride contento, << Mentre mi dispiace per te Mechi perché dovrai sopportarlo >>, la bionda si mette a ridere stringendosi a fianco di Fran, << Grazie mille papà >> dice finto scocciato lui mettendo un braccio intorno alle spalle della sua ragazza. << E tu invece tesoro? >> mio padre si volta verso di me e rimango impalata a guardarlo e poi con gl’occhi cerco l’aiuto di mamma, << E’… >> inizio a dire ma non so bene cosa dire, << Sta frequentando un ragazzo ma non è niente di serio >> mi aiuta Mechi e io la ringrazio con lo sguardo, << Chi? >> chiede. Ecco che ci risiamo, le mille domande di mio padre iniziano ora, << Si chiama Jorge, io sono la tutor di sua sorella >> spiego cercando le parole adatte, << Quanti anni ha? Lavora? >> mi chiede poi e mia madre si schiarisce la voce per attirare l’attenzione di mio padre e con lo sguardo gli fa capire di andarci piano, << Ha 26 anni e si lavora è a capo della sua azienda >> gli spiego e lui sgrana leggermente gl’occhi, << E di cosa di occupa? >> mi scruta lui, << Di bioingegneria >> faccio spallucce, << Ah però! >> esclama stupito mio padre. << Che ne dite se noi femmine andiamo a fare shopping e voi uomini fate quel che volete? >> suggerisce mia madre, per salvarmi da mio padre, << Io devo andare a lavoro fra poco >> fa spallucce Mechi un po’ triste, so quanto adora mia madre e soprattutto fare shopping. Usciamo di casa e andiamo in centro per negozi, solo io e mia mamma, è da un po’ di tempo che non ci vediamo e mi mancava la sua presenza. La mamma è sempre la mamma ed è vero, me ne sono accorta quando sono andata via di casa per frequentare l’università, mi sono resa conto di quanto mi mancasse e di quanto alcune volte avevo veramente bisogno di lei, di un abbraccio, di una semplice parola di conforto, del suo sguardo che mi rassicurava. << C’è qualcosa che non va, vero tesoro? >> mi chiede lei, io ritorno alla realtà, << Eh? No mamma è tutto ok >> gli sorrido io, << Non è vero tesoro, lo sento, una madre sa sempre quando la figlia è turbata per qualcosa e sono sicura che c’entra la tua storia con Jorge >> lei mi guarda e mi fa un sorriso dolce che mi fa sentire bene, al sicuro, come se mi togliesse un peso sulle spalle, << Non è semplice, mi sto lanciando nel fuoco >> dico un po’ triste, << Puoi raccontarmelo se vuoi, sai che non ti giudicherei mai per le scelte che fai, sei sempre stata così intelligente e matura >>. Mi viene voglia di raccontargli tutto, per sfogare la mia tristezza, le mie insicurezze e anche la rabbia che provo. << Jorge si deve sposare >> dico senza fiato, mia madre sgrana gl’occhi << Non è come pensi >> aggiungo io << Non sta tradendo la sua futura sposa, è un matrimonio combinato da sua madre, ossessionata dal potere e che in più mi odia >> dico sospirando e vedo mia madre rilassarsi a quelle parole, << Perché ti odia? >> chiede lei socchiudendo gl’occhi, << Perché ha paura che Jorge si innamori di me e io non sono all’altezza per la loro famiglia, invece la ragazza che deve sposare ha un nome conosciuto, è un ereditiera e porterà in alto il nome della sua famiglia >>, mia madre ridacchia e io la guardo in malo modo, << Mi sa che è troppo tardi >> borbotta poi, << Tardi? >> chiedo confusa. Lei mi guarda e poi mi mette le mani sulle spalle, << Tesoro quel ragazzo ormai è innamorato di te, si vede lontano un miglio >>, io gli sorrido e poi abbasso il capo, non so cosa fare, sono in una strana situazione << Scommetto che lei non sa niente di questa vostra relazione >>, io scuoto il capo per confermare le sue parole, << Tu sei perfetta per lui, non importa chi sei, se sei ricco, o sei potente, l’amore vero non vede queste cose e mi pare che lui l’abbia dimostrato stando con te >>, << Difatti a lui non importano queste cose, ma è costretto a sposare quell’altra >> dico quasi arrabbiata, << Quella donna deve avere una brutta vita sentimentale siccome non sa cosa vuol dire amare, e se lo capisse, anche solo un poco, capirebbe che tu sei unica e che suo figlio sarebbe fortunato ad averti. Purtroppo le persone quando non sono soddisfatte della loro vita fanno di tutto per comandare i figli a fare ciò che più giusto per il potere e non per l’amore >>, << Non so cosa fare >> ammetto io a lei che incrocia gl’occhi con i miei, << Fidati Martina quel ragazzo non ti lascerà mai andare via >>.
 
Per strada incrociamo Facu, mano nella mano con Alba. Sembrano due bambini innamorati, li saluto alzando la mano e loro ci vengono incontro. << Non dire a loro di Jorge >> borbotto a mia madre prima che loro si avvicinano, lei annuisce. Alba mi abbraccia e Facu saluta calorosamente mia madre, si conoscono da una vita, perché Fran e Facu sono amici dall’infanzia. << Ti trovo bene >> dice mia madre a Facu e lui gli fa un enorme sorriso, per lei è sempre stato come un figlio, passava molto tempo a casa nostra e l’ha visto praticamente crescere, contando anche che i nostri genitori sono anche amici. << Si sto alla grande, Fran mi sta aiutando molto con il lavoro ormai siamo una squadra e poi ho trovato lei >> spiega lui indicando Alba che arrossisce e poi si presenta a mia madre, << Sei davvero splendida >> le fa un complimento, << G-grazie >> si imbarazza la riccia ancora di più. << E’ da un po’ che non vediamo Jorge >> dice poi lei a me, guardandomi << Ogni tanto scompare e non capiamo dove sia >>, << Non saprei >> faccio spallucce io << Lo vedo solo quando sono con Sophia ma spesso esce >>, mia madre mi guarda di sottecchi, << Chissà cosa sta combinando, è ancora arrabbiato con sua madre, credo che non gli passerà mai, a proposito vieni alla festa di fidanzamento settimana prossima? >> mi chiede, il fiato mi si ferma in gola, la madre di Jorge per essere gentile mi ha mandato l’invito, sapendo cosa avrebbe scaturito in me, << Si, certo >> rispondo con un finto sorriso che per fortuna funziona. Li salutiamo dopo una breve chiacchierata, mi incammino veloce perché ho un forte magone allo stomaco e credo di star per piangere. Raggiungo la macchina in fretta e ci salgo scoppiando in lacrime. << Martina >> mi accarezza una spalla mia madre dopo essere salita << So come ti senti, ehi guardami >> mi ordina lei e alzo i miei occhi lucidi dal pianto nei suoi, << Sono tua madre e se non mi stesse bene questa storia te lo direi ma non so perché sono certa che lui ti ama e vedrai che non si sposerà, me lo sento perché ti ama >> ripete lei << So che non è una bella sensazione, ti direi di uscirne il più in fretta possibile, ma vedo nei tuoi occhi l’amore profondo che provi per quel ragazzo come lui lo prova per te >>. Appoggio la testa sulla spalla di mia madre, << Spero di non incontrare mai quella donna perché potrei ucciderla >> la sua affermazione mi fa scappare una piccola risata, << Davvero Martina voi vi amate >> dice tornando seria << E vedrai che Jorge troverà un modo perché non è disposto a perderti >>. Queste parole mi danno un po’ di sicurezza, ma mi è ancora difficile credere che tutto si sistemerà, perché ne Jorge, ne mia madre, ne nessun’altro sa che sono sotto un ricatto bello e buono. << Lui deve sposarsi >> borbotto io << Per forza >>, << Perché dici così? Lui se vuole può andare contro sua madre >>, << Non credo >> borbotto, << Ne sembri troppo convinta Martina >>, << Perché lo sono >> ribatto io << L’avrà minacciato, come lei ha minacciato me, per questo non ci sono soluzioni >> sputo fuori io in preda alla rabbia e questo aumenta le mie lacrime, << Minacciata? >> chiede incredula, << Si >> borbotto << E avrà minacciato anche lui, ne sono sicura se no si sarebbe già ribellato >>, << Minacciata in che senso? >> chiede lei guardandomi con un viso contratto dalla rabbia, << Mi ha detto che se non sto lontana da lui mi licenzia e questo farà soffrire Sophia, perché sono l’unica che adora, l’unica che è riuscita ad entrare nel cuore di quella bambina, tutte l’hanno sempre messa da parte perché si invaghivano di Jorge e io non voglio fare la stessa cosa >>, << Stai rinunciando all’amore per proteggere una bambina? >> chiede lei << Ma che razza di donna è quella? Anzi non si può nemmeno definire una donna, questo è molto più complicato di quello che mi aspettavo >> dice pensandoci su << E’ veramente un orrenda situazione, vuoi che ci parli io? >> chiede arrabbiata, << No mamma >>, << Jorge lo sa di questo ricatto? >>, scuoto il capo per dirle di no, << Devi dirglielo Martina, perché fidati lui farà di tutto per mandare a monte il matrimonio e tu sarai nei guai >>. Non ci avevo pensato prima, non avevo pensato all’eventualità che Jorge potesse trovare il modo di mandare all’aria i piani della madre, qualunque sia il motivo del suo ricatto e questo ricadrebbe su di me, perché la signora Clarke non ci metterebbe molto a capire che la causa del fallimento dei suoi piani sono io, perché Jorge ama me e questo ricadrebbe su Sophia. Dovrò spiegarglielo in qualche modo, del suo ricatto, ma come? Come posso dirgli che sua sorella potrebbe soffrire se scegliesse me al posto di sposare quella ragazza? Come glielo spiego? 

P.S eccoci qui con un altro capitolo. La mama di Tini arriva e lei si sfoga con sua madre, ne aveva proprio bisogno siccome non sa bene con chi potersi realmente sfigare. Sua madre si rende conto dell'amore ch c'è tra i due solo vedendoli. Martina si rende conto che se Jorge fa saltare il matrimonio lei potrebbe essere nei guai, perchè Jorge non sa del ricatto e potrebe fare qualcosa di avventato pur di stare con Martina. Glielo dirà? A Domenica con il prossimo capitolo!! Nel frattempo passate a leggere le mie altre storie Jorgtini se vi va! <3 
 

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Capitolo 32
*** Poco Tempo ***


<< Sophia sistema i pastelli sul tavolo che facciamo merenda >> le dico e lei mi sorride mettendosi a lavoro. << Buongiorno >> fa capolino Lodo in cucina, sembra serena e tranquilla, strano per una come lei. << Ciao Lodo come mai tutta questa felicità? >>, << Ho vinto una causa >> sorride facendomi l’occhiolino << Una che sembrava impossibile da vincere >> continua poi, << Beh non sei mica uno dei giovani avvocati più in gamba? >>, << Si lo sono >> dice vantandosi e poi scoppia a ridere e io la seguo. Lodo è veramente perfetta per fare l’avvocato, non mi stupisco del fatto che sia brava, quando si impunta su una cosa riesce sempre ad ottenerla e sa farti cambiare idea dopo un discorso ben fatto, non ci terrei mai ad andarle contro perché so già che la vittoria sarebbe sua. << Tu come stai? >> mi domanda, << Bene >> le rispondo semplicemente anche se si avvicina il giorno fatidico della festa di fidanzamento di Jorge con quella ragazza stupenda. << Sei sicura? >> insiste lei, << Si Lodo sono sicura >>, << A me puoi dirlo lo sai >> mi guarda dolcemente lei, io le sorrido, << Non devi preoccuparti per me, supererò anche questa >> faccio un sospiro abbassando il capo, << Beh non ti meriti tutto questo e io sono convinta che tu e mio fratello dobbiate stare insieme, insomma siete perfetti e poi finalmente aveva trovato qualcuno che lo facesse vivere davvero e completamente >> borbotta con una faccia dispiaciuta lei. Non sa che io e Jorge ci vediamo di nascosto, che ci amiamo alla follia e che in realtà passiamo molto tempo insieme. Ma ora che la festa sta per avvicinarsi le cose iniziano a farsi più concrete, il matrimonio di Jorge si sta facendo più concreto e questo in qualche modo mi sta distruggendo lentamente, piano piano il mio cuore si sta frantumando in mille pezzi e non so davvero cosa fare. Non ho ancora detto a Jorge del ricatto, perché so come la prenderebbe, siccome la madre ha messo in mezzo Sophia, una minaccia bella e buona sia per me che per Jorge, perché ci teniamo entrambi a quella bambina e nessuno vuole vederla soffrire. << Me la caverò >> rispondo a Lodo facendo spallucce come se ormai mi fossi arresa a questa situazione, ed in parte è così perché non sembra esserci via di fuga. << Martina davvero possiamo trovare un modo… >>, << No >> la interrompo io << Non voglio mettermi in mezzo a queste cose, io non farò un bel niente per far saltare il matrimonio e va bene così, lo accetto, ormai è da un po’ che l’ho accettato >> mento io, non accetto per niente tutto questo, non accetto che loro abbiano una madre del genere che comanda le loro vite, soprattutto quella di Jorge. Che madre si comporterebbe mai così? Io sono cresciuta in modo diverso, dove l’affetto di una madre vale più di tutto, dove una madre cerca sempre di aiutarti e accetta le tue scelte, i tuoi sbagli e ti lascia vivere la vita come vorresti. Probabilmente io sarei già scappata da questa casa, ovviamente Jorge non è mai scappato da qui per stare con Sophia. << Ok ma io non lo trovo giusto, non voglio che mio fratello si sposi con quella che nemmeno conosce e che non ama >> mi spiega lei << E’ orribile >> borbotta poi incrociando le mani al petto. << Lo so >> rispondo io con un tono basso, so che è orribile, lo so benissimo, ma non c’è altro che si possa fare. << I tuoi genitori sono già tornati a casa? >> mi domanda lei cambiando finalmente discorso, << No tornano a casa domani >> le spiego e mi piacerebbe tanto andare in Argentina, scappare da questo posto e ritornare nella mia terra, per sentirmi meglio, per respirare un aria diversa, per allontanarmi da tutte le schifezze che mi circondano. << La prossima volta che vai in Argentina dimmelo che vengo anche io >> mi sorride Lodo, << Certo, potremmo andarci tutti insieme, un bel viaggio >>, tutti insieme tranne Jorge che sarà sposato. Devo smetterla di pensarci perché sto impazzendo, ma non riesco, non so come fare a togliermi questi continui pensieri dalla testa, continuano a girare intorno a questa cosa e non mi fanno pensare ad altro. Ho in testa l’immagine di Jorge all’altare che guarda la sua sposa, che non sono io, venire verso di lui. Mi si forma un groppo in gola che quasi non mi fa respirare. << Martina ti senti bene? >> mi chiede Lodo, << Si, mi manca solo un po’ d’aria >> le dico io cercando di respirare profondamente, << Mi dispiace >> mi guarda teneramente lei, << Per te non deve essere facile, non lo è per me figurati per te >>. Si avvicina a me e mi abbraccia, uno di quei abbracci forti e protettivi di cui ho bisogno. Poco dopo anche la piccola Sophia ci abbraccia entrambe le gambe e questo ci fa scappare una piccola risata.
 
<< Cosa state facendo? >>, la voce di Diego ci arriva alle orecchie, è appena entrato in cucina, seguito da Jorge che mi guarda subito. Vorrei poterlo abbracciare e baciare, tanto quanto lo vuole lui in questo momento. << Niente che ti importi >> risponde Lodo, << Siamo ritornati a questo? A risponderci male, pensavo fossimo andati avanti >> gli sorride lui avvicinandosi, << Non siamo mai andati avanti >> risponde lei, << A me pare di sì >>, << Diego non mi pare il momento >> lei lo guarda di sottecchi, << Con te non è mai il momento, ma prima o poi ti avrò >>. << Lo sanno tutti che vi piacete quindi perché non la finite? >> a parlare è Jorge, punto subito gl’occhi su di lui e gli sorrido, mentre Diego e Lodo lo fulminano con gl’occhi, << Stai zitto tu che ti sposi una che nemmeno conosci >> lo prende in giro il suo amico, << Non per volere mio >> gli fa notare Jorge che poi posa i suoi occhi verdi su di me, mentre io faccio finta di nulla. Sophia si avvicina a Jorge e si fa prendere in braccio, lei dice qualcosa all’orecchio di Jorge, lo vedo sorridere alla sua sorellina che poi riappoggia a terra << Hai ragione >> gli dice lui e lei ricambia il sorriso battendo le manine. Non so cosa lei gli abbia detto, ma lei sembra felice della risposta del fratello. << Comunque sei molto bella oggi >> Diego stuzzica Lodo che diventa paonazza per quel piccolo complimento, incrocia le braccia al petto e se potesse ucciderlo con lo sguardo sarebbe già morto, << Sai che sei insopportabile >>, << Anche tu lo sei per questo siamo fatti per stare insieme >> ribatte lui, << Piantala >> urla la mora. << La smettere voi due sembrate dei bambini >> ridacchio io gustandomi la loro scenetta << Perché non vi mettere insieme e basta >>, << Anche tu ti ci metti, pensavo fossimo amiche!! >> Lodo mi guarda in cagnesco, << Lo siamo ma è la verità Lodo >> le faccio notare. Jorge lentamente si è avvicinato a me, senza dare sospetti, sento anche io il bisogno di averlo vicino, di toccarlo, di stringerlo e di posare le mie labbra sulle sue per riprendere vita. Ma non possiamo. Il suo braccio sfiora il mio e il mio corpo si accende, come sempre. E’ come se stare con lui ricominciassi a vivere, mentre quando è lontano sono un corpo vuoto e spento. La nostra attenzione viene attirata dalla porta della cucina che si apre. << Mamma? >> chiede Lodo guardando sua madre, << Cosa ci fai qui? >> le chiede poi. << Sono tornata prima >> risponde fredda lei scrutandoci uno a uno ma si sofferma su di me e su Jorge, << Devo accompagnare Jorge a scegliere il suo abito di nozze >>. Ci raggeliamo tutti. << Ma se non c’è ancora stata la festa di fidanzamento >> dice Lodo guardandola stranita, << Tesoro, nel giro di uno forse due mesi ci sarà il matrimonio, non ne vale la pena aspettare, stiamo già guardando le date >>. Il mio cuore si ferma e anche quello di Jorge, è come se lo percepissi. Vorrei abbracciarlo ma non posso, piangere a dirotto ma non posso. Sono bloccata qui senza poter fare assolutamente niente. << Mamma non ti sembra di esagerare? >> chiede la mora un po’ arrabbiata, << Esagerare? Tu non capisci Lodo, te ne sei andata da casa facendo quello che ti pare senza ascoltarmi quando ti dicevo che meritavi di più, ora guardati, si sei un ottimo avvocato ma cos’hai per il futuro? >> lei impallidisce, << Sei crudele, come sempre >>, sembra quasi che stia per piangere e vorrei tanto abbracciarla al mio posto lo fa Diego e la signora Clarke fa una faccia schifata, << Visto con che razza di gente stai? Dovevi rimanere qui, forse ora saresti sposata con un ricco imprenditore che poteva darti un futuro di potere e ricchezza >>, << Ehi non ti permetto di insultarli >> la riprende Jorge, << E’ solo la semplice verità >> risponde fredda lei. << Preferisco vivere sotto i ponti piuttosto che stare ai tuoi piedi e fare ciò che vuoi >> ribatte Lodo asciugandosi le lacrime e sciogliendo l’abbraccio con Diego, << Lo so, hai preso da tuo padre questa cosa purtroppo, per questo se ne è andato, proprio perché come te non capiva l’importanza del potere >>. << Ok basta mamma >> urla Jorge mettendosi davanti a Lodo << Non gli dire un'altra parola se no col cazzo che mi sposo >> gli ringhia contro lui. Lei non si scompone per niente. Rimane fissa, con la stessa espressione come se queste cose non la toccassero minimamente, e mi chiedo dove abbia seppellito i suoi sentimenti. << Davvero? Sai cosa succede se non ti sposi >> dice pacata ma con una voce tagliente che ti fa tremare. << Ti odio >> ad urlare è Lodo che la guarda e poi scappa fuori dalla cucina, mentre Diego la segue, << Tua sorella capirà un giorno, quando sarà troppo tardi e sarà sposata con qualche idiota >>, << Non conosci Lodo >> le fa notare Jorge << Come non conosci me o Sophia, non ti è mai importato di noi >>, << So cosa è meglio per voi e per la nostra famiglia, ora andiamo ci aspettano per la prova dell’abito >>, Jorge trattiene il fiato dalla rabbia, vorrebbe scoppiare ma non lo fa. La signora Clarke si volta verso di me, << Puoi andare Martina per oggi non ci sevi più >> mi dice. Saluto Sophia che per tutto il tempo è rimasta in parte a me, << Ciao piccolina >>, << Non voglio che tu vada via >> mi dice con un viso preoccupato, << Torno domani >> gli sorrido abbracciandola e poi me ne vado, passando di fianco a Jorge e sua madre ed entrambi mi guardano. Jorge con un aria dispiaciuta, sua madre con un aria compiaciuta.
 
In macchina i pensieri mi tormentano. “Massimo uno o due mesi “come è possibile che manchi così poco al matrimonio di Jorge, tutta questa fretta per essere sicura di accaparrarsi una famiglia potente e ricca. Ho il magone allo stomaco, un senso di nausea mi pervade, non riesco a pensare più a niente. Nella mia testa passano le immagini di quello che è accaduto poco prima, di come la signora Clarke ha trattato Lodo solo per il semplice fatto che sta vivendo la vita che vuole, di come ha minacciato Jorge con quelle parole “Sai cosa succede se non ti sposi” è un ricatto bello è buono. Mi distrae il rumore di una frenata e poco dopo non vedo più niente. Quando mi risveglio mi rendo conto di trovarmi in un ospedale. Mi sento rintronata. Cosa diavolo è successo? Mi domando toccandomi la testa. Apro piano gl’occhi e vedo tutto offuscato, sento solo il rumore di una macchine che emette continuamente un bip, ma non ho le forze per tenere gl’occhi aperti e ricado in un sonno profondo. Sto percorrendo la navata, indosso un abito bellissimo e bianco, sorrido imbarazzata a Jorge che mi aspetta infondo all’altare. Cammino lentamente anche se vorrei correre verso di lui ma qualcosa me lo impedisce. La navata sembra farsi sempre più lunga e Jorge più lontano, << Jorge >> urlo non capendo cosa sta succedendo, ma lui continua a sorridermi. Non riesco a raggiungerlo, continuo a camminare su questa navata infinita e ho il fiatone. << Jorge >> urlo ancora più forte, inciampo e quando rialzo la testa vedo Jorge sempre più lontano, << Jorge ti prego aiutami >> gli dico, ma lui rimane immobile a fissarmi. Poco dopo una figura alta e snella, in un abito da sposa, mi passa in parte. La riconosco, è la ragazza che Jorge deve sposare, Jennifer. Mi rialzo cercando di andare incontro a Jorge, ma stranamente lui è sempre più lontano mentre Jennifer riesce a raggiungerlo. << No >> mi agito io << No >>, le lacrime iniziano a scendermi sul volto, mentre una risata diabolica alle mie spalle mi costringe a voltarmi. Incontro il viso trionfante della madre di Jorge, << Pensavi davvero di farcela? >> mi chiede continuando a ridere, << Io lo amo e lui ama me >> gli urlo contro ma lei non cessa la sua risata, << Oh mia cara, non puoi amarlo >> sorride lei. Non so come la sua mano finisce dritta nel mio petto e mi strappa fuori il cuore, tenendolo tra le mani << Ah questi cuori pieni di amore >> sorride guardando il mio cuore che poi lascia rotolare a terra, mentre il sangue macchia il mio vestito bianco e mi accascio senza riuscire a provare più nulla. Apro gl’occhi di scatto senza respiro. Mi rendo conto di essere in ospedale quando un dottore dall’alto mi sorride, << Bentornata >> dice, << E’ sveglia >> sento la voce di mia madre che poco dopo compare nella mia vista, << Tesoro come stai? >> mi chiede, << Cosa è successo? >> chiedo appoggiandomi una mano sulla testa, che mi fa male, mi accorgo che è fasciata, << Una macchina ti è venuta addosso, hai picchiato la testa >> mi spiega lei. Mi sento un po’ debole e dolente, << Non hai niente di rotto, hai solo picchiato la testa, abbiamo fatto un po’ di esami ma non risulta niente, hai preso solo una bella botta e ti terremo qui stanotte sotto osservazione >>, io annuisco e poi strizzo gl’occhi per il dolore alla nuca. Fran e Mechi fanno capolino con mio padre nella stanza, << Come stai sorellina? >> domanda Fran, << Bene, potrei sentirmi meglio >> rispondo io e lui ridacchia, Mechi mi stringe una mano con gl’occhi lucidi, << Mechi è tutto ok sto bene davvero, lo dice anche il dottore >> la rincuoro io, << Lo so ma ho avuto paura >>. Dopo mezz’ora mia madre e mio padre escono dall’ospedale per andare a casa mia a prendermi il ricambio. Fran è andato a prende qualcosa da mangiare a Mechi che si è seduta in parte al mio letto. Oltre al dolore della botta è come se sentissi il dolore che ho provato quando, nel mio sogno, la signora Clarke mi ha strappato il cuore, come se fosse successo per davvero. << Voglio vederla >> sento una voce fuori dal corridoio e quando la porta si apre gl’occhi di Jorge incontrano i miei, dietro di lui Sophia. Rimane fermo sulla porta ad osservarmi, mentre la piccola viene verso di me e mi fa una carezza sul volto, << Come stai? >> mi chiede, << Bene, non preoccuparti >>, << Devi stare bene dobbiamo finire di colorare l’album che mi hai regalato >> esclama lei sorridendomi, << Certo tesoro che finiremo di colorarlo >> ricambio la carezza che mi ha fatto poco prima e poi lei si volta verso Jorge, ancora fermo sulla porta che mi guarda impaurito. << Siccome sappiano che sta bene possiamo andarcene >> riconosco la voce della signora Clarke che scorgo poco dopo dietro Jorge, lui si volta leggermene, << Te lo puoi scordare >> dice entrando finalmente nella stanza.
 
<< Jorge >> lo richiama sua madre ma lui non lo ascolta. Si mette vicino a me e mi stringe leggermente la mano e mi sembra di sentirmi meglio, molto meglio. Sophia sorride vedendo quel gesto. << Sei sicura di stare bene? >> mi chiede lui puntando intensamente i suoi occhi verdi nei miei, << Sicura, lo dice anche il medico >> borbotto, cerco di mettermi a sedere ma mi viene un giramento di testa. << Stai sdraiata >> mi dice Mechi preoccupandosi, io annuisco senza obbiettare. << Jorge andiamo >> sento sua madre dire, << Vai non ti preoccupare >> gli dico guardandolo, vorrei che rimanesse, ma so che non può restare, << Io rimango eccome, qui con te, tutta la notte >> ribatte lui, << Jorge no >> gli dice la madre e lui alza lo sguardo arrabbiato su di lei, << Senti, ho acconsentito a sposarmi, e lo farò ma stanotte io rimango qui >> dice sicuro di se, << Ti conviene >> risponde sua madre << Devi rispettare i patti >> lo squadra in modo gelido lei, << Li rispetterò ma tu ora puoi andartene >>. Sophia con malavoglia se ne va con la madre per tornare a casa ma prima avverte Jorge dicendogli di proteggermi dai mostri e lui le promette di farlo. << Non devi stare qua >> gli dico io, non mi va di creargli casini, << Non mi importa io resto qua Martina, con te >> dice in modo dolce posandomi poi un bacio leggero sulle labbra. Mia madre ritorna con mio padre. Con l’aiuto delle infermiere e quello di Jorge che non vuole lasciarmi un secondo mi mettono addosso il pigiama. << Non sto morendo >> faccio notare a Jorge, lui sorride imbarazzato quasi, << Non importa non ti lascio sola nemmeno per un minuto >> borbotta lui posandomi sul letto, siccome ha insistito per riportarmi nella mia stanza in braccio. Verso sera, dopo mille chiamate di Lodo, Diego, Facu e tutti gl’altri, i miei genitori se ne vanno seguiti da Mechi e Fran, non potevano rimanere, solo una persona può restare e Jorge non voleva andarsene quindi ho detto a mia madre che poteva tornare a casa tranquilla perché ero in buone mani. << Come hai fatto a saperlo? >> chiedo quando rimaniamo soli, << Mi ha chiamato Lodo, è stata avvertita da Mechi >> mi spiega lui, << E come hai fatto a convincere tua madre a venire qui? Non stavi provando gl’abiti da sposo? >> chiedo io distogliendo lo sguardo, lui lo nota e mi stringe una mano, << All’inizio non l’ha presa bene, abbiamo litigato in mezzo al negozio, non voleva farmi venire qui perché per lei era più importante la scelta dell’abito, mi sono arrabbiato, davvero arrabbiato, gli ho detto che se non venivamo qua non mi sarei sposato e che sarei scappato mandando a monte i suoi piani >>, << Ah >> rispondo io << Le hai promesso di sposarti per rimanere qui >> borbotto, << Lo so >> risponde lui sospirando << Non devi preoccuparti per me Martina, ormai ho accettato il fatto che non posso avere la vita che voglio >>, mi si stringe il cuore, << E’ buffo il destino, proprio ora che ho trovato qualcuno con cui voglio stare, che mi ha fatto uscire dall’oscurità e con cui voglio passare il resto della mia vita, non posso farlo perché non posso avere la vira che voglio >> fa un sorriso malinconico e triste lui. << Forse è meglio se non stiamo più insieme >> dico tutto d’un fiato e il mio cuore si distrugge in mille pezzi, lo amo da morire, ma stare insieme potrebbe farci solo ancora più male, << No >> urla quasi lui << Non rinunciò a te, non vale la pena vivere se non ti ho al mio fianco >>, << Ma non possiamo stare insieme >> gli dico << Cosa ne sarà di noi? >>, << Non lo so Martina, so solo che ti amo e che non voglio vivere senza te, sto cercando un modo per non sposarmi, è dura ma ce la sto mettendo tutta >>, << Tu ti devi sposare Jorge non puoi non farlo >> gli dico io, << Perché dici così? >> domanda. “Perché tua sorella ne soffrirà”, vorrei urlare ma non riesco, le parole mi muoiono in bocca. Scuoto il capo, sto cercando di trattenere le lacrime che cercano invano di scendere. << Puoi sdraiarti qui con me? >> gli domando io << Ho bisogno di sentirti vicino, siccome non abbiamo ancora molto tempo per stare insieme >>. Lui lentamente si sfila le scarpe e si infila ne letto dell’ospedale. Mi avvolge tra le sue braccia e io ricomincio a respirare e a vivere come vorrei. << Non voglio lasciarti >> bisbiglia nel mio orecchio con la voce tremante, << Nemmeno io >> rispondo appoggiando una mano sul suo viso e posando i miei occhi nei suoi, siamo così vicini e riesco a sentire i suoi respiri su di me. Lo fisso per qualche istante prima di premere la mia bocca sulla sua, per sentire il suo sapore, per sentirlo mio ancora per un po’, per quel poco tempo che ci rimane da passare insieme, prima che si sposi.


P,S: Eccoci qui con un nuovo capitolo. Le cose stanno oer cambiaee, nel prossimo capitolo ci sarà la festa di fidanzamento di Jorge e vedremo cosa succederà. In questo capitolo vediamo Lofo litigare con la madre che è costantemente fredda nei confronti dei figli. Tini ha un incidente, nulla di grave, e Jorge va da lei lascianfdo la prova del suo abito da sposo, sua madre non la prende bene ma alla fine lui decide di restare con lei. A presto con il prossimo capitolo! Grazie a tutti!!! 
 

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Capitolo 33
*** Festa di fidanzamento ***


<< Sei pensierosa >> esclama Jorge, guardandomi e accarezzandomi la testa appoggiata alla sua spalla. Siamo sdraiati nel letto, in camera mia, dopo una serata passata insieme senza pensare al domani. << Sto bene >> gli dico mentendo, non voglio rovinare questi pochi momenti che ci rimangono. Lo abbraccio stingendolo forte a me e lui ricambia il gesto, mi stringe come se non volesse più lasciarmi andare. << Sei preoccupata per domani? >> mi chiede posandomi un bacio sulla fronte. Io faccio passare una mano sul suo petto e poi alzo gl’occhi su di lui, << Mentirei se dicessi di no >> borbotto rannicchiandomi in parte a lui, chiudendo gl’occhi per gustarmi quel contatto, la mia guancia che tocca la sua pelle, << Non devi >> mi borbotta, << Come faccio a non preoccuparmi, domani ti fidanzerai ufficialmente e fra neanche due mesi ti sposi >> dico in modo tranquillo ma in realtà dentro sto morendo, << Ti fidi di me? >> mi domanda lui alzando leggermente la testa per guardarmi, io ricambio lo sguardo, << Certo che mi fido di te, ma Jorge non possiamo uscire da questa situazione >>. Lui rimane in silenzio, non dice più una parola, fa passare su e giù la mano sulla mia schiena, sfiorandola, accarezzandola leggermente e non mi capacito ancora del fatto, che un tocco così semplice, un suo tocco, mi faccia stare così bene. Poco dopo Jorge si addormenta, sento il suo respiro rallentare. Lo osservo pensando che non potrò godere ancora per molto di questa visione. Gl’appoggio una mano sul viso rilassato e gli poso un piccolo bacio sulle labbra prima di tornare a stendermi di fianco a lui, stringendomi al suo corpo. Ci metto tempo prima di addormentarmi anche io, agitata dal fatto che domani dovrò subire la sua festa di fidanzamento, dovrò guardarlo dare un anello ad un'altra ragazza che non sono io e questo mi tormenta da mattina a sera. Quando riapro gl’occhi è già mattina, non mi sembra di aver dormito affatto. Mi accorgo subito che Jorge non è nel letto e mi alzo a sedere preoccupata, non è da lui scomparire così. Sto per alzarmi quando la porta della mia stanza si apre e Jorge fa capolino con un vassoio in mano. << Mi hai portato la colazione >> borbotto io a bassa voce, mi viene da sorridere anche se oggi non c’è proprio niente per cui farlo. << Si, ho pensato che oggi hai bisogno di tutte le attenzioni del mondo >> mi sorride lui appoggiando il vassoio sul letto e poi si china per darmi un semplice bacio sulle labbra, me che lentamente però diventa sempre più intenso. Avvolgo le mie braccia intorno al collo e lo attiro verso di me. Lui mi sorride sulle labbra, << Tini la colazione si raffredda >> dice con un tono malizioso sulle mia bocca, mentre io continuo a baciarlo. Lui si mette a ridere e io poco dopo lo seguo senza togliere le braccia intorno a lui, << Scusa >> borbotto appoggiando la fronte alla sua, << Solo che ne approfitto ora che posso baciarti >> gli sorrido piano, << Non preoccuparti >> risponde lui << Anche io voglio passare tutto il tempo che abbiamo a disposizione a baciarti >> mi sposta una ciocca di capelli dal viso, incrociando gl’occhi con i miei. Ci mettiamo seduti sul letto a fare colazione, bevo il mio caldo caffè e mi gusto la brioches al cioccolato che Jorge mi ha portato, insieme ad una spremuta d’arancia. Mi sento meglio dopo aver fatto colazione. Mi lecco via la cioccolata che mi è rimasta sulle dita e noto Jorge fissarmi intensamente, mi volto verso di lui e lo guardo, << Cosa c’è? >> gli chiedo, lui non risponde subito, per un minuto rimane a guardarmi, << Non voglio che questo finisca, io e te >> borbotta lui, << Nemmeno io >> rispondo. Lui mi sorride e poi si fionda sulle mie labbra, baciandomi intensamente. Percepisco il sapore di caffè sulla sua bocca, insieme al sapore dolce della marmellata che ha mangiato. Mi morde il labbro e in pochi secondi mi ritrovo sdraiata, mentre le sue mani mi accarezzando dolcemente ovunque sul corpo. << Voglio passare tutta la vita con te, solo con te >> bisbiglia piano sulle mie labbra prima di far incontrare le nostre lingue che si cercano. Sono baci pieni di emozioni, di sentimenti, ma anche strazianti perché sappiamo entrambi che non dureranno per sempre. << Jorge >> lo chiamo piano e lui si allontana da me, mi guarda dall’alto con gl’occhi pieni di amore e di frustrazione, << Ti amo >> gli dico piano e lui sorride, come un bambino quando gli compri il suo gioco preferito, in un modo così sincero. << Ti amo anche io Martina e ti amerò sempre >> ribatte lui per poi lanciarsi sulle mie labbra e ricominciando a baciarmi. Come potrò mai vivere senza di lui? Come posso vivere senza i suoi baci, le sue attenzioni, il suo amore? Sarò in grado di sopravvivere a tutto questo? Decido di togliere questi pensieri dalla testa per godermi questi momenti intensi con lui, dove esistiamo solo noi due e nient’altro, dove possiamo amarci senza confini.
 
Saluto Jorge, con un bacio leggero, quando se ne va. Richiudo la porta di casa e sento gl’occhi di Mechi su di me, difatti quando mi volto la trovo intenta ad osservarmi. << Sei sicura di stare bene? >> chiede lei, << No per niente >> rispondo sinceramente, << Fra poche ore Jorge darà un anello ad un'altra, non sto bene >>. Mi lascio cadere sul divano coprendomi il viso con le mani. Lei velocemente si avvicina a me sedendosi. << Lo so che non è facile, non sai quanto mi dispiace >> borbotta stringendomi a se, << Non posso fare niente per impedirlo >> ed è questo che mi fa più male, che non c’è una vita d’uscita. Maledetta me che mi sono innamorata di chi non dovevo, eppure non rimpiango nulla, tutto quello che abbiamo vissuto lo ripeterei senza ombra di dubbio, non potrei mai rinunciare a queste emozioni, non potrei mai cancellare ciò che abbiamo vissuto insieme. << Possiamo anche non andare alla festa di fidanzamento se non vuoi >> mi dice la bionda, sta cercando un modo per farmi stare bene, per consolarmi ma non c’è niente al mondo che mi possa far sentire bene in questo momento. << No, voglio andarci, devo essere la, stare qui in casa sapendo che Jorge sta festeggiando il suo fidanzamento sarebbe peggio >> gli spiego io, certo anche vedere che diventeranno ufficialmente una coppia mi farà male, ma almeno sarò lì, incrocerò i suoi occhi e capirò che nonostante tutto ama me. << Martina non so cosa fare per farti sentire meglio e per aiutarti >> si dispera lei, << Mechi non devi fare nulla, sapere che mi sei vicina mi basta, non puoi fare nulla per cambiare le cose e nemmeno io quindi >>, << E se interrompessimo la festa, o facciamo scattare qualche allarme della casa così tutti sono costretti ad uscire, oppure rapiamo quella ragazza >>, io inizio a ridere quando Mechi tira fuori cose assurde tipo infestare la casa con dei ragni, o chiamare i carabinieri per dire che c’è uno spacciatore in casa. << Mechi davvero sono delle belle idee, ma è meglio non farle >> dico tra le risata, << Pensaci, potremo vestire Fran da UFO e far credere alla madre di Jorge che nell’universo non approvano questo matrimonio >>, << Si certo ci crederanno tutti >>. Lei mi sorride prima di abbracciarmi, << Almeno ti faccio ridere >> borbotta lei stringendomi ancora di più. << Se non fosse per te probabilmente mi sarei già scavata una fossa e mi ci sarei buttata dentro >> le rispondo quando scioglie l’abbraccio. Lei poi mi fa un sorrisino strano e noto che sta pensando a qualcosa, << Cosa c’è? >> domando, << Stavo pensando che stasera ti renderò irresistibile >> allarga il suo sorriso lei, << No Mechi >> le dico puntandole contro un dito, << Oh sì invece, voglio che Jorge ti guardi tutto il tempo >>, scuoto il capo pensando che non sia una buona idea. Appena finisco di fare la doccia, Mechi mi rapisce e inizia a fare i suoi esperimenti su di me, mi fa provare un sacco di vestiti finché non ne trova uno che soddisfa le sue aspettative. << E’ troppo >> gli dico io specchiandomi, << E’ perfetto >> ribatte lei. Guardo il mio riflesso, questo vestito mi sta a pennello, è nero, con una scollatura molto profonda sulla schiena, che praticamente è nuda, ha le maniche lunghe e mi fascia il corpo alla perfezione. Mechi mi fa infilare un paio di scarpe alte anch’esse nere. Mi raccoglie i capelli in uno chignon spettinato e mi trucca il volto, mettendomi il rossetto rosso, sfumandomi gl’occhi di nero e facendo le ciglia lunghissime. << Sei perfetta >> esclama sorridente guardandomi << Ti guarderanno tutti >> lei batte le mani come una bambina felice. << Non so se voglio che tutti mi guardano >> borbotto io, anche se guardandomi devo dire che non sono niente male, ma forse è davvero troppo, non devo attirare l’attenzione e se Jorge mi starà con lo sguardo puntato addosso tutta la sera non sarà un bene perché sua madre potrebbe prendersela con me. << Ho fatto un ottimo lavoro >> fa spallucce la bionda mentre mi guardo allo specchio. Fran fa capolino nella mia stanza vestito elegante, pronto per la festa, << Wow stai davvero bene >> mi dice guardandomi, << Anche tu >> ribatto io e Mechi è imbambolata a guardarlo nei suoi pantaloni eleganti e camicia bianca, << Si stai davvero bene >> gli dice la bionda andandogli incontro per baciarlo. Lei sparisce poco dopo per andare a prepararsi. << Sei pronta? >> mi chiede mio fratello e so che si riferisce alla serata, se sono pronta ad affrontare tutto questo, << Devo esserlo >> rispondo io, non sono sicura di esserlo, non so come reagirò ma so che devo farlo, perché in qualche modo devo andare avanti, << Noi saremo lì con te, non sarai sola >>, << Lo so, è anche per questo che sono pronta, so che ci sarete voi, qualunque cosa accada stasera >>. Fran mi sorride, << Per quel che vale, io ancora spero che tutto si sistemi, insomma voglio vederti felice >>, << Non si sistemerà niente Fran >> borbotto abbassando il capo << E’ così che deve andare >>.
 
Quando arrivo alla villa ho il cuore in gola. Facu e Alba ci sono passati a prendere. Sono innamorati più che mai e sentire tutto questo amore mi provoca un peso sullo stomaco. Fran e Mechi, Alba e Facu e poi ci sono io, innamorata di un ragazzo che non posso avere, non come voglio. Appena varco l’entrata della casa mi guardo in giro. E’ tutto addobbato alla perfezione, fiori sparsi ovunque, candele profumate accese e un arco di fiori bianchi e lilla posto in salotto, il posto dove lui le darà l’anello, immagino io e smetto di respirare. Sento qualcuno sollevarmi e farmi girare e poi mi accorgo che è Diego, << Cosa stai facendo? >> domando io, dietro di lui vedo Lodo che scuote il capo, << Sono felice >> borbotta lui e io fisso la mora per capirci qualcosa, << Non ti esaltare troppo >> lo sgrida Lodo, poi lui si avvicina a lei e gli afferra la mano, << Ma amore non posso trattenere tutta questa felicità >>, mi stranisco quando vedo Lodo sorridere a Diego in modo così spontanea e genuino, << Amore? >> chiedo io pensandoci su, << Oh sì Tini, Lodo è diventata il mio amore >> mi spiega Diego senza guardarmi ma continuando a fissare la mora negl’occhi poi lui gli stampa un bacio sulle labbra e lei diventa rossa. Quando lui indietreggia, tutti li stiamo osservando stupiti, << Non fare così, se mia madre ci vede mi tocca litigarci di nuovo >> dice Lodo con le guance arrossate, << Meglio, amo far innervosire quella donna acida >> ribatte Diego e Lodo lo guarda male. << Scusate non ho capito bene >> dico io guardandoli e loro si voltano verso di me, << State insieme? >> chiedo, << Oh sì >> risponde con un gran sorriso Diego, mentre Lodo imbarazzata abbassa la testa. << E quando è successo? Devi spiegarmi tutto! >> dico guardando la mora. Lei finalmente alza gl’occhi su di me. << Non lo so >> ammette, << Solo che è vero, ci piacciamo e voglio darci una possibilità, dopo aver litigato con mia madre quel giorno, ho capito che non voglio essere come lei e rimanere sola, non sto con Diego per questo, solo che è vero, quello che c’è tra noi può sembrare assurdo ma è vero >>, << Lodo io sono contentissima per voi >> gli dico sorridendogli, << Davvero? Non credi che io sia pazza? >> chiede, << Non sei pazza perché mi ami >> le spiega Diego finto offeso e poi lui gli sorride e in quel momento negl’occhi di Lodo si accende quella scintilla d’amore che teneva repressa. << Hai saputo la novità? >> la voce di Cande mi raggiunge e insieme a lei Ruggero che si intrattiene subito a parlare con mio fratello, << Finalmente Lodo si è decida a mettersi con Diego, è da anni che gli dico di stare con lui >> borbotta la rossa sorridendomi, << Si ho saputo, era ora >> le rispondo e lei annuisce, << La smettete, io ho bisogno del mio tempo >>, << Ti avrei aspettato per altri cento anni >> la guarda Diego avvolgendola in un abbraccio dal dietro, lei volta il capo per guardarlo e sorridergli, << Ok così siete anche troppo sdolcinati >> ride Mechi che li guarda, << Parli tu? >> la prendo in giro io e lei mi spinge leggermente. Mi rendo conto di non aver visto ancora Jorge, << Non so dove sia >> mi dice Lodo capendo i miei pensieri, << Forse è meglio se non lo vedo prima del grande discorso >> borbotto incupendomi, lei mi appoggia una mano sulla spalla per consolarmi. Sophia mi corre incontro vestita di tutto punto, sua madre dietro di lei mi guarda in malo modo. << Ciao Tini >> sorride la bambina abbracciandomi le gambe, << Sophia tesoro devo parlare un attimo con Martina, vai a giocare con gl’altri bambini >> le dice la madre facendola andare via. La cosa non mi piace molto, difatti il suo sguardo si fa più duro, << Spero che tu non sia qui per rovinare tutto >> mi dice, << No >> rispondo solamente, << Bene, come sai è un giorno importante oggi >> mi guarda con aria strafottente, << Per lei è importante >> borbotto io << Non sicuramente per Jorge >>, << Mi dispiace che tu non riesca a capire l’importanza di tutto questo, un giorno Jorge mi ringrazierà >>, << Non so quanto la ringrazierà >> le dico con un po’ di coraggio, la signora Clarke mi sorride << Vedi te l’ho già detto che tu non potrai mai capire che il potere ha importanza, forse Jorge ora non lo capisce ma un giorno lo capirà quando avrà il potere in mano >>. Io la guardo fulminandola con lo sguardo. Come fa a non capire che per molte, moltissime persone non è così, che il potere non conta, ma è con chi passa la vita, le persone che ti stanno vicino che ti rendono veramente felice, il potere non porta sempre alla felicità, molti rimangono soli proprio come lei. Senza dire una parola la sorpasso, mi dirigo su per le scale per andare nella mia stanza, ho bisogno di riprendermi un attimo, di restare sola a pensare, ho bisogno di spazio perché in questo momento non mi va di stare in mezzo alla gente, felice e contenta per questa festa di fidanzamento.
 
Mi siedo sul mio letto, sono in preda al panico e sono nervosa. Vorrei mettermi a piangere ma mi trattengo, non posso farlo, non devo crollare ora. << Ciao >> la voce di Jorge rimbomba nella mia stanza silenziosa, alzo il capo e lo trovo in piedi appoggiato allo stipite della porta. Lentamente entra richiudendosela dietro di se e si avvicina a me che sono rimasta in silenzio. Appoggia le mani in parte ai miei fianchi sul materasso, piegandosi fino ad arrivare con il viso difronte al mio. << Sei bellissima >> borbotta, << Grazie >> rispondo con un sorriso tirato e i suoi occhi nei miei così intensi mi fanno desiderare di averlo. Lui sorride e mi bacia. Un bacio lento, dolce, ma anche con tanta di quella passione e quasi faccio fatica a trattenermi dal lanciarmi su di lui. Lui si allontana rimanendo in quella posizione e continua a guardarmi, << Non so se voglio restare >> ammetto << Ma non voglio neanche andarmene >> continuo poi. << Non ti devi preoccupare Martina >> mi dice Jorge continuando a sorridermi, guardandomi ogni tanto le labbra, << Mi preoccupo, stai per fidanzarti ufficialmente e fra poco ti sposi, non so se riesco a sopportare tutto questo ma allo stesso tempo non posso lasciarti andare perché ti amo troppo >> appoggio la mia fronte alla sua, prendendo il suo viso tra le mani, << Non ti lascerò mai, fidati di me >> mi dice lui guardandomi fissa negl’occhi come se fosse una promessa, una di quelle vere, come se ne fosse pienamente sicuro che la manterrà. Posa di nuovo le labbra sulle mie, << Non ho proprio voglia di partecipare a questa festa, preferirei restare in questa stanza con te >> ammette lui, << Non puoi >> rispondo io << Hai un dovere da compiere >> dico accarezzandogli il viso, << Già >> borbotta dandomi dei baci piccoli e continui sulle labbra. << Forse è meglio che tu vada >> lo guardo, afferrandolo per il colletto della giacca che porta e lo tiro verso di me per fare scontrare ancora una volta le nostre labbra prima che se ne vada, << Si forse è meglio perché rischio di non uscire più da qui se continuiamo così >>, sfrega il suo naso con il mio. Rimane zitto e fermo guardandomi da vicino, << Ti amo >> mi dice, << Anche io ti amo >> rispondo e lentamente si allontana da me, camminando all’indietro continuando a fissarmi finché non arriva alla porta e poi sparisce. Mi sento vuota quando dopo qualche minuto esco dalla stanza per partecipare alla festa, << Dove sei stata? >> mi chiede Lodo che prima stava chiacchierando con Alba, << In bagno >> borbotto io, incrocio gl’occhi di Mechi che capisce subito che non è così, ma che ero con Jorge. Sophia mi viene incontro saltellando, io le sorrido e la prendo in braccio, << Ti piace la festa? >> le chiedo con un sorriso, lei fa una faccia un po’ contrariata << E’ bella ma non voglio che Jorge si sposi >> scuote poi il capo lei. La signora Clarke attira la nostra attenzione, << Mio figlio vorrebbe dire due parole >> sorride la donna dal cuore di ghiaccio. Sophia ancora in braccio a me rimane attenta a guardare il fratello che si mette in mezzo alla stanza, mentre Jennifer rimane dietro di lui con quelli che sembrano i suoi genitori. Mi manca il respiro, è arrivato il momento che non volevo arrivasse mai, la proposta di matrimonio. Credo che potrei piangere ma grazie a dio ho in braccio Sophia che è contrariata per tutto questo, << Perché la mamma non capisce che Jorge non la ama? >> chiede lei, << Non puoi saperlo Sophia, magari la ama >> le rispondo senza sapere cosa dirgli, << Non è vero lui ama te >> sorride lei bisbigliandomi all’orecchio. Rimango senza fiato ancora di più, se ne è accorta? O ci ha visti? << Sophia, Jorge deve sposare Jennifer >> ribatto io guardandola << Io devo solo occuparmi di te >> devo tenerti al sicuro. << Grazie di essere venuti >> la voce di Jorge riecheggia forte nella stanza, ha in mano un bicchiere di vino, pronto a brindare a questa giornata di festa, che per me non è. Rimane poi in silenzio guardandosi in giro e poi fermarsi con gl’occhi su di me. Distolgo veloce lo sguardo prima che sua madre se ne accorga. << Anzi no >> dice poi lui << Mi dispiace che siate venuti fin qua perché io non sposerò proprio nessuno >>. Tutti rimangono in silenzio a guardarlo, credo che si possano sentire i battiti del mio cuore da quanto batte forte, << Cosa? >> chiede qualcuno tra le persone, << Mi dispiace ma non sposo chi non amo >> dice lui e poi si gira verso di Jennifer, i genitori sono visibilmente offesi e la madre di Jorge è in preda alla rabbia, << Scusami Jennifer ma non posso >> dice lui, lei gli sorride e sembra quasi sollevata da tutto questo, << Oddio si mi va benissimo >> dice poi come per togliersi un peso dalle spalle, << Non voglio sposarmi >> continua poi voltandosi verso i suoi genitori e iniziando a litigare. Un brusio di lamentele si solleva nella sala, Jorge mi cerca con lo sguardo incontrandolo. Sophia batte le mani sorridendo, << Lo sapevo, lui ama te >> dice in estasi. Fisso Jorge che prima di venire verso di me continua a fissarmi da lontano, cosa hai fatto Jorge? Non sa in che situazione mi hai cacciato, non sa cosa succederà adesso, che Sophia soffrirà, che sua madre non si fermerà davanti a questo e che avremo molti più problemi di prima.


Ps: Eccoci qui! Mancano due capitoli alla fine, cosa succederà? Jorge manda a monte i piani della madre lei ne sarà contenta? Si vendicherà come ha detto? Scopritelo nel prossimo capitolo! <3 Ciao a tutti A presto e grazie mille per tutto!!
 

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Capitolo 34
*** Fregata. ***


Sono ancora tutti scioccati dalla notizia. Il salone è pieno di brusii, di gente che parla di quello che è appena successo. << E’ incredibile >> sento dire Cande ad alta voce, << Già chi se lo aspettava >> risponde Diego. Jorge mi sta ancora guardando e poi si avvia lentamente verso di me. Quando mi raggiunge prende Sophia in braccio e lei lo stringe forte, << Lo sapevo >> borbotta lei e Jorge gli sorride, << Lo so, tu mi capisci >> risponde lui poi la appoggia in terra e lei si allontana correndo veloce verso gl’altri bambini. Io non lo guardo, non ci riesco, anche se sono felice del fatto che non si sposi, ho sempre quell’altro grosso problema, come convinco la madre di Jorge che non sono stata io a mandare a monte i suoi piani, almeno non volontariamente. << Martina stai bene? >> mi chiede lui, << No >> rispondo senza fiato. Lo afferrò per mano sotto gl’occhi di tutti e lo trascino verso la cucina per poter parlare con lui. Quando la porta si richiude mi volto verso Jorge, << Sei per caso impazzito? >> chiedo io con il fiatone, sconvolta da questa scena inaspettata. << Perché? Non volevi che mi sposassi >> afferma poi lui, << Lo so, ma… oddio ora cosa succederà? Non ne hai la minima idea >> urlo quasi disperata. Lui rimane a guardarmi in silenzio, non dice niente e mi osserva mentre sto per disperarmi, camminando avanti e indietro senza sosta. Sophia, la bambina soffrirà, come glielo dico? Lui mi prende un polso e io mi fermo a quel contatto, la sua mano calda sulla mia pelle mi fa ricominciare a respirare ma ho questo pensiero fisso che mi tormenta, ora la signora Clarke se la prenderà con me e le conseguenze ricadranno sulla bambina. << Lo so Martina >> borbotta lui, << Sai cosa? >> chiede io, lui mi sorride piano, << Che mia madre ti ha minacciata di licenziarti se non mi avessi allontanato e che Sophia ne avrebbe sofferto perché le avrebbe raccontato che te ne sei andata per me >>. Rimango a bocca aperta e lo guardo, << Lo sapevi? >> chiedo quasi senza voce << Come fai a saperlo? >> chiedo incuriosita, lui sorride ancora più forte << Tua madre, mi ha chiamato appena l’ha saputo >>, << Cosa? >> chiedo io guardandolo, << Meno male che me l’ha detto, se no avrei fatto saltare il matrimonio senza saperlo >> dice facendo spallucce << Non ti ringrazierò mai abbastanza per aver voluto proteggere mia sorella a discapito della tua felicità >> dice accarezzandomi il viso << Sei proprio la persona con cui voglio stare perché fai di tutto per proteggere chi ami >>, << Perché non mi hai detto che lo sapevi? >> gli chiedo, << Perché volevo che tu pensassi che io non lo sapevo, semplice, così potevo trovare una soluzione mentre mia madre ti osservava, se tu non sapevi niente, lei non sapeva niente, non avrebbe mai intuito che io sapevo del ricatto che ti aveva fatto >> mi spiega lui, rimango sconvolta dalle sue parole << Cercavi una soluzione? >> chiedo io guardandolo negl’occhi, << Certo, non mi sarei mai sposato, Martina io voglio stare con te e ho fatto di tutto per fare in modo che accada. Non mi sposerò se non con te un giorno, non andrò da nessuna parte senza di te, non voglio passare il resto della mia vita con una persona che non amo, non ora che ho ritrovato la luce, non ora che ho ricominciato a provare dei sentimenti, voglio stare con te e farò di tutto per restare con te. Ti chiedo scusa se non ti ho detto di sapere che mia madre ti ha ricattato, scusami se non ti ho detto che stavo cercando una soluzione, ma mia madre non doveva intuirlo se no avrebbe peggiorato le cose >>, << Quindi l’hai trovata... una soluzione? >>, << Oh cert… >> riesce a dire appena perché mi fiondo sulle sue labbra per baciarlo, per sentirlo finalmente mio, senza dover baciarlo con la paura di perderlo. E’ come un esplosione, dentro di me ogni mia cellula sta festeggiando per questo contatto pulito e pieno di felicità. Non voglio più staccarmi da lui, allontanarmi da lui, anche se mi ha mentito e sapeva tutto, lui stava cercando un modo per passare la sua vita con me, per uscire da questa situazione sbagliata. Come posso non amarlo? Come posso immaginare la mia vita senza di lui? Poi mi allontano da lui e lo scruto, << Come esattamente hai risolto tutto? >> chiedo io ricordandomi che non mi ha detto questo particolare. Lui mi sorride, << Ci ho messo un po’ per capire come fare ma alla fine ho trovato il modo >>. La porta della cucina si apre, e uno sguardo gelido ci trafigge. La signora Clarke ci guarda pronta a dichiarare guerra.
 
Si avvicina con fare altezzoso, si sente che è arrabbiata, lo si percepisce nell’aria. Jorge mi stringe a se come per proteggermi da quei occhi assassini che mi fissano. Sembra una strega senza anima, con quel viso spento e tetro. Si ferma davanti a noi, ci guarda da capo a piedi e mi si gela il sangue nelle vene, non so come Jorge abbia sistemato la situazione, non ha fatto tempo a dirmelo ma qualunque cosa sia farà infuriare la signora Clarke ancora di più, anche se Jorge la guarda con rabbia ha un leggero scintillio di trionfo negl’occhi. << Avevamo un accordo >> dice lei tagliente a Jorge, lui le sorride << Davvero? >> chiede lui << Mi dispiace ma è saltato >>, la prende in giro, io lo guardo, non mi sembra una bella idea trattarla così con strafottenza per farla arrabbiare ancora di più, ma non so perché mi fido di lui. << Ah davvero? Ti ricordo che ti avevo detto che ti avrei portato via l’azienda se non ti saresti sposato, sai che posso farlo perché la metà è mia >>, << Prenditela >> sorride ancora lui, io lo guardo sospetta sta rinunciando alla sua azienda, al suo lavoro e la suo ruolo per me? Non deve farlo. Lui poi posa un attimo gl’occhi su di me per rassicurarmi, << Se la vuoi mi devi 50 milioni di dollari >> continua poi lui, << Cosa? >> chiede lei stupita, << Oh sì, tua figlia, Lodovica, che è un ottimo avvocato ha trovato il modo di alzare le mie azioni, siccome sono io che gestisco l’azienda, sono io che ci lavoro, sono io la mente lì dentro ho un sacco di diritti che tu non immagini nemmeno, non puoi prendertela se non mi paghi e Lodo sarà contenta di farmi da avvocato se cerchi di portarmela via >> lui fa spallucce come se niente fosse e la madre rimane impalata a guardarlo, fregata dal suo stesso gioco. << Sai dovresti trattare meglio i tuoi figli perché si coalizzano contro di te poi >> gli fa notare lui. La signora Clarke va su tutte le furie, ha le vene negl’occhi rosse e una vena che gli pulsa sul collo. Non è arrabbiata è in preda all’ira, << Tu ti sposerai con chi dico io >> ringhia lei verso suo figlio, << No >> risponde Jorge con un tono piatto, senza espressione. << Allora me la pagherai >> dice puntando poi gl’occhi su di me, << Tu sei licenziata >> mi punta un dito contro << Avrò una bella storia da raccontare a Sophia >> mi guarda con un sorrisetto soddisfatto, << E’ questo che vuoi che tua sorella soffra? >>, << Jorge non deve andarci di mezzo Sophia >> gli dico io guardandolo, << Va bene licenziala >> dice poi lui e io rimango scioccata, cosa diavolo sta succedendo? Perché ora vuole che sua madre mi licenzia, sa cosa dirà a Sophia? Sa cosa succederà? Non posso crederci che lui faccia credere a una bambina che l’ho abbandonata per stare con il fratello, come può accettare tutto questo? Non aveva trovato la soluzione a tutto? Io rimango zitta e non so cosa dire, così come sua madre che sembra sconvolta dalla non calanche di suo figlio. << Jorge ma Sophia… >> inizio a dire e lui mi azzittisce con un cenno, << Sophia non crederà a una parola di quello che le dirai >> dice poi lui, << Come puoi esserne sicuro? >> chiede la madre guardandolo di sottecchi, << Perché Sophia è intelligente, sa già che io amo Martina e che Martina ama me, ci è arrivata prima lei di me sai? >>, io rimango un po’ confusa da quelle parole, << Sapeva ancora prima di me che la amavo, è stata lei a dirmelo, a farmi ammettere che era vero >> spiega e la madre spalanca un po’ la bocca, << Vedi mamma, puoi ricattarci come vuoi ma la verità è che non ci conosci, non hai mai voluto conoscerci, quindi non sai niente di noi e di conseguenza non puoi attuare i tuoi stupidi piani, perché se ti saresti accorta che Sophia è una bambina tanto intelligente che riesce a sentire gli stati d’animo della gente e riesce a capire cosa provano non avresti mai fatto un ricatto del genere, perché come vedi non servirà. Sophia non è stupida mamma, tanto meno Lodo >> dice lui fermo, ma è come se la stesse pugnalando al petto, una pugnalata alla volta. << Lei verrà licenziata comunque >> dice sua madre senza saper più cosa dire, è rimasta fregata, non conosce la figlia come dovrebbe e questo le è costato caro. << Non importa >> risponde lui. Come no? Io ho bisogno del mio lavoro, amo il mio lavoro e voglio stare vicino a Sophia. Stringo leggermente il braccio di Jorge e lui si volta verso di me, << La ami così tanto da farle perdere il lavoro che ama, complimenti >> sorride beffarda sua madre, << Non preoccuparti mamma, ho già pensato anche a questo, lei sarà ancora la tutor di Sophia la assumerò io. << Cosa? >> chiedo io in contemporanea con sua madre, lui mi sorride, << Pensavi davvero che ti avrei lasciato senza un lavoro o che avrei sacrificato quello che ami fare? >> mi chiede << Mai >> continua poi lui e si volta verso la madre, << Ti arriverà una carta da Lodo, dove sopra c’è scritto che metà della custodia di Sophia è mia >> dice facendo un gran sorriso.
 
<< Come la sua custodia? >> chiede la madre, << Si, ancora Lodo, tua figlia, l’avvocato più in gamba, ha fatto in modo che metà custodia spettasse a me, siccome non ci sei mai, siccome non ti importa tanto di lei ho pensato che me l’avrebbero concessa e così è stato, vedi di firmare quelle carte mamma perché altrimenti te la porto via del tutto siccome è una minorenne e tu la lasci sola molto spesso >>, << Non puoi farmi questo! >> blatera lei confusa, non sa più dove sbattere la testa, << Invece si, come tu mi hai costretto a fare un sacco di cose, come hai sempre fatto con noi mamma, ora tocca a te stare al tuo posto >> dice lui con un tono severo, come se avesse preso lui il comando di quella casa ora, ne era diventato il re. << Jorge non puoi… >>, << E’ così mamma accettalo se vuoi avere ancora dei figli altrimenti taglierai i contatto con tutti noi, Sophia verrà assegnata a me, Lodo non ti parlerà più, e io non ti permetterò di avvicinarti a me >>. Senza aspettare una risposta dalla madre mi afferra la mano e mi trascina via, fuori dalla cucina. Nel salotto gl’invitati si sono dimezzati, alcuni sono rimasti solo per scroccare il cibo, penso dentro di me. Sono ancora sotto shock da quello scontro appena visto tra Jorge e sua madre, dove Jorge finalmente ha preso in mano la situazione e l’ha ribaltata, ora è lui che decide e non più sua madre. << Cosa diavolo è successo la dentro? >> chiedo quando siamo fuori all’aria aperta, Jorge va verso la sua auto e mi apre la portiera per farmi salire. << Dove andiamo? >> chiedo io, lui mi guarda e sorride, << In un posto >> risponde lui richiudendo la portiera e lasciandomi confusa. Sale sul sedile in parte a me e mette in moto la macchina. Inizio a respirare profondamente, << E’ stato forte la dentro vero? Mettere al muro mia madre, ho sempre sognato di farlo >> esclama lui ancora in preda all’adrenalina, << Come fai ad esserne certo che non farà più niente? >> gli domando, << Perché gli ho fatto capire che non può mettersi contro di noi, non capisci Martina? Lei ha progettato tutta questa cosa secondo i suoi piani, ha ricattato me e te usando Sophia, ma non ha tenuto conto che Lodo sarebbe stata dalla mia parte, che Sophia sapeva già che ero innamorato di te e tu di me >> sorride lui << Lei non ci conosce Martina e questo l’ha fregata e fidati che non ci riproverà mai più perché si è sentita piccola, stupida e impotente quando gliel’ho fatto notare >>. << In questo momento sono confusa >> ammetto io, << Lo so Martina ma ora ti sarà tutto più chiaro quando vedrai quello che ti devo mostrare >> mi dice lui e la mia ansia aumenta. E così la madre di Jorge è rimasta fregata dal fatto che non conoscesse così bene i suoi figli, Lodo ha procurato un vantaggio a Jorge, sia per l’azienda, sia per Sophia, e questo è servito per smontare i ricatti di sua madre. Sophia sa che ci amiamo, lo sa da un bel po’ a quanto dice Jorge, anzi se non ricordo male prima ha detto che è stata lei a farglielo capire. << Come ha fatto Sophia a farti capire che mi amavi? >> chiedo voltandomi verso di lui che sta guidando con gli occhi verdi puntati sulla strada, ridacchia leggermente, << Sophia è venuta da me, pochi giorni dopo averti baciato sotto il vischio, mi ha chiesto cosa avevo, che i miei occhi erano diversi e che c’era qualcosa di diverso in me, “ Hai gl’occhi del principe che si innamora della principessa”  mi ha guardandomi “ Come nelle favole che mi legge Tini “. Mi misi a ridere all’inizio ma poi ci pensai, tutta la notte. Pensavo a te e a quello che Sophia mi aveva detto, credevo di stare impazzendo, poi la mattina seguente Sophia venne ad intrufolarsi nel mio letto come è solita fare, sentiva che ero turbato e quando si sdraiò in parte a me mi sorrise, disse “ Oh Jorge non essere preoccupato anche lei ti ama “ >>. Io rimango zitto e lo guardo, non è possibile, dopo quel bacio sotto il vischio tra me e Jorge tutto procedeva in malo modo, litigavamo, non andavamo d’accordo, come è possibile? Come faceva a capirlo? << E’ vero >> mi dice lui quando si accorge che sto pensando, << So che sembra strano ma è vero, lei lo sapeva, sapeva che eravamo fatti per stare insieme, lo diceva spesso, anche quando ha saputo che dovevo sposarmi, sapeva che non volevo, che amavo te, e quando tua madre mi ha detto del ricatto sapevo che Sophia non avrebbe mai creduto a quelle parole perché si fida ti te come io mi fido di te, non sottovalutarla, è sveglia, più di noi, è da anni che dice che Lodo e Diego sono anime gemelle che hanno paura di amarsi >>, io ridacchio per quelle parole, << Già è meglio non sottovalutarla >>.  La macchina si ferma, siamo lontani dalla città, dove le case sono distanti e i giardini enormi, << Dove siamo? >> chiedo io. Lui posa una mano sulla mia e poi si avvicina a baciarmi lentamente, << Sai che ti amo Martina Stoessel? >> chiede lui, << Lo so e io amo te >> gli sorrido lui ricambia, << Vieni >> dice solo e scende dall’auto.
 
Camminiamo per pochi metri quando mi ritrovo davanti a una casa. Jorge si volta e mi sorride, << Questa è casa mia >> dice, io spalanco la bocca, << Come casa tua? >> chiedo io, << Già >> mi solleva lui prendendomi in braccio << Sophia verrà qui con me, durante la giornata starete qui, tu le farai da tutor e ogni tanto mia madre avrà il permesso di vederla >> lui sembra felice. La casa è bellissima, non troppo moderna, fatta di pietra e legno scuro. Sembra una baita di montagna ma molto, molto più grande. Lui mi appoggia a terra quando entriamo. Mi guardo intorno osservando le stanze spaziose e le vetrate immense che danno sul giardino e la piscina, << Però… è veramente bella >> gli dico, << Sono contento che ti piaccia, io e Ruggero ci abbiamo lavorato un po’ >> sorride lui, << Quindi ecco di cosa parlavi sempre con lui >> lo guardo di sottecchi avvicinandomi a lui e gli metto le braccia intorno al collo, << Già cercavo di immaginarmi cosa potesse piacerti >> borbotta lui appoggiando le sue labbra delicatamente alle mie e sorridendo, << A me? Deve piacere a te >> ribatto io. Lui fa un gran sospiro, << A dire la verità pensavo che potresti, non so forse vivere qui con me >>. Il mondo si ferma. I suoi occhi sono puntati nei miei e non so davvero cosa dire, sono spaventata lo ammetto e ho addosso tutte le emozioni che ho provato questa sera, ma dentro di me, ogni cellula del mio corpo è esplosa di gioia a quelle parola, << Sei sicuro? >> chiedo io senza voce << Cioè è un passo importante >> dico allontanandomi da lui << Non sei nemmeno abituato alle storie serie e voi correre così? >> sto entrando in ansia, indietreggio ma lui mi tira a se afferrandomi le mani, << Sono sicurissimo, voglio stare con te e niente mi farà cambiare idea, Mechi e Fran avranno bisogno dei loro spazi ora non trovi?  E poi mi annoierei in questa casa senza di te, anzi a dirti il vero sono io che non voglio starti lontano nemmeno per un secondo, non voglio più perdere tempo, ti ho trovata e non ti lascio più andare >> sorride e poi si fionda sulle mie labbra, come un esplosione tutte le emozioni si fanno sentire dentro di me, sembrerà folle, ma io lo amo e sono disposta a passare il resto della mia vita con lui. << Si >> dico tra i baci, lui si allontana da me e mi guarda dritto negl’occhi e stavolta sono pieni di una felicità che non avevo mai visto, << Mi hai reso il ragazzo più felice del mondo >> borbotta per poi baciarmi ancora. Il bacio si fa più rovente. Pensavo che stasera l’avrei perso, che sarebbe cambiato tutto e invece eccoci qua, pronti per affrontare un altro passo insieme. La situazione si è completamente ribaltata, non devo più preoccuparmi di sua madre, non devo preoccuparmi che si sposi, ora posso baciarlo e amarlo come voglio, senza nascondermi, senza riserve. << Ti amo >> sussurro al suo orecchio, << Anche io >> risponde lui deglutendo. Sento che sta trattenendo il suo istinto, << E’ stata una lunga serata >> dice lui << Sono successe un sacco di cose e finalmente posso viverti >> mi sorride leccandosi le labbra, come se non aspettasse altro che un contatto tra noi. Il mio sguardo nel suo sì accende, gli faccio un sorrisino malizioso e appoggio una mano sul suo petto, mi avvicino piano al suo orecchio, << Perché non mi mostri la nostra camera da letto? >> chiedo mordendomi poi il labbro, << Come desideri >> lo sento ringhiare di piacere per quelle parole. In un baleno Jorge mi alza e avvolgo le mie gambe intorno al suo corpo. Percorre la rampa di scale di quell’enorme casa, noto un sacco di porte al piano superiore ma non gli do importanza, sono intenta a baciare le labbra morbide di Jorge senza avere nessun peso sulle spalle. Con un calcio spalanca una porta. Mi appoggia a terra per richiuderla e mi guarda con un desiderio profondo che risveglia ogni mio senso anche quello più profondo. << E’ tutta sera che penso di toglierti quel vestito >> mi fa un sorrisetto lui avvicinandosi a me, facendomi indietreggiare piano finché le mie gambe non toccano il letto. Non ho tempo di guardarmi in giro penso solo a posare le mie labbra sulle sue e baciarlo, slacciandogli in fretta la camicia che indossa. Lui ansima di piacere quando le mie mani e la mia bocca toccano la sua pelle nuda. In preda alla foga, Jorge afferra il mio vestito, accarezzandomi le cosce lentamente facendomi fremere dal piacere e in poco mi sfila il vestito. Sorride guardandomi e poi mi fa sdraiare sul letto, lentamente facendomi indietreggiare gattonando su di me e baciandomi, la bocca, il mento, il collo scendendo sempre più giù. Non desideravo altro che questo, amare Jorge senza problemi, poterlo vivere in pace, godermi ogni sensazione con lui senza dover preoccuparmi di niente, senza nessun peso nel cuore.

P.s: Eccoci qui, il penultimo capitolo. Jorge riesce a fregare la madre, che non può prendere l'azienda grazie a Lodovica e che non può attuare la minaccia fatta a Tini perchè Sophia ora è per metà sotto la sua custodia. La signora Clarke ha fatto un grande errore, non conosce i suoi figli. Jorge si compra una casa, per ticominciare la sua vita e chiede a Tini di venire a vivere con lei, continuando a fare da tutor a Sophia. A presto con il prossimo capitolo, quello FINALE!! Grazie di cuore a tutti!!! 

 

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Capitolo 35
*** Benvenuta a casa. ***


<< Buongiorno >>. La voce di Jorge, leggera e dolce, mi sveglia. Mi giro in questo letto enorme e morbido e mi accoccolo contro di lui respirando il suo profumo. E’ una sensazione bellissima non dover più preoccuparmi di nulla, di poter stare con lui senza problemi, ricatti e senza nascondersi. Credevo che questo momento non sarebbe mai arrivato, che prima o poi ci saremmo dovuti allontanare definitivamente, che sarei crollata e avrei dovuto andare avanti con la mia vita, senza di lui. E invece mi trovo qua, fra le sue braccia che mi avvolgono, nella nostra nuova casa. Sorrido a questo pensiero, ho ancora gl’occhi chiusi mentre premo il mio volto sul petto di Jorge e lui mi accarezza la schiena. << Buongiorno >> rispondo io con la voce un po’ assonnata ma felice. Apro lentamente gl’occhi per incontrare i suoi occhi verdi, che mi fanno lo stesso effetto della prima volta che li ho visti, mi ci perdo dentro, nel mondo di Jorge. Lui posa un piccolo bacio sulle mie labbra poi sfrega il suo naso contro il mio, << Come ti senti? >> domanda lui sorridendomi, uno di quei grandi sorrisi pieni di felicità, << Benissimo >> rispondo ricambiando il sorriso << Sono felice >> dico poi, << Non sai quanto lo sono io >> ribatte lui. Mi guardo in giro, ieri sono entrata in questa stanza e non so nemmeno come è fatta. Le pareti bianche contrastano con il legno scuro. Una vetrata enorme si trova difronte a noi, in fondo al letto c’è una vasca da bagno, bianca e ovale, e due porte sul lato sinistro oltre a quella per entrare, devono essere il bagno e la cabina armadio. E’ tutto così semplice ma allo stesso tempo perfetto, un covo d’amore tutto nostro. << Ti piace? >> chiede lui << Mi piace >> rispondo voltandomi verso di lui << Ma mi piaci di più tu >> sorrido sdraiandomi sopra di lui che inizia a ridacchiare, << Puoi sempre sistemarla come vuoi >> dice riferendosi alla stanza, << E’ perfetta >> lo guardo dall’alto. Inizio a pensare che le cose potevano finire male e invece siamo qui io e lui, ancora e sento che niente al mondo potrà dividerci. << A cosa pensi? >> mi chiede accarezzandomi su e giù la schiena, << Che finalmente possiamo stare insieme senza problemi >> rispondo poi appoggiandomi al suo petto, << Già, finalmente >> dice lui << Sembra stupido ma non vedevo l’ora di iniziare la mia nuova vita con te, quando ho comprato questa casa ero esaltato, volevo dirtelo, correre da te e dirti che potevamo stare insieme, che volevo vivere con te ma non potevo, dovevo nascondere la mia felicità >>, << Sei diventato un romanticone >> lo prendo in giro io, << O forse lo sono sempre stato ma non c’era la persona giusta con cui esserlo e poi sei comparsa tu che mi hai riportato alla luce >>, << Non ho fatto nulla io >> gli dico sorridendo, << Esisti >> borbotta lui semplicemente. Alzo il capo appoggiato sul suo petto e lo guardo dall’alto, << Non sai quanto io ti amo Martina >> dice poi fissandomi negl’occhi e mettendo una mano fra i miei capelli << Sei la cosa più bella del mondo e ringrazio chiunque per averti incontrata >>, << Magari era destino >> lo guardo e lui sorride << Certo che lo è, il destino vuole che stiamo insieme >>. Appoggio le mie labbra sulle sue e lo bacio, in modo intenso per fargli capire che lo amo, che tutto quello che sta dicendo mi rende felice. Lui mi avvolge le braccia intorno al corpo stringendomi come se non volesse più lasciarmi andare, << Sei mia >> bisbiglia sulle mie labbra, << Lo sono sempre stata >> ribatto io facendo incontrare ancora le nostre lingue. I suoi occhi si accendono, << Martina cosa devo fare con te? >> ridacchia lui, << Sei tu che non mi resisti >> gli rispondo con il fiatone e la voglia di lui che sta diventando incontrollabile, << Sei tu che sei irresistibile >> fa un sorriso malizioso e in pochi secondi mi ritrovo sotto di lui. << Ti ho mai detto che sei bella? >> chiede accarezzandomi il viso e poi il collo e la spalla, scendendo delicatamente con la mano, mentre i suoi occhi pieni di desiderio restano incollati ai miei e si lecca le labbra, << Si molte volte >> ridacchio io, << Te lo dirò molte volte ancora >> dice a bassa voce e poi le nostre bocche si incontrano ancora, ma questa volta senza lasciarsi più. Mi sento felice, come non lo sono stata mai. Spero che questa felicità, che questo amore durerà per sempre, perché non posso più vivere senza di lui, perché la mia vita non avrebbe più senso senza di lui.

Mi sto rivestendo dopo essermi fatta una doccia, nel nostro bagno, che è a dir poco stupendo. << Sophia è da Lodo, dobbiamo andare a prenderla >> mi dice Jorge entrando in camera avvicinandosi a me. Mi sorride quando il suo corpo è vicino al mio, << Queste sono per te >> dice con gl’occhi pieni di un emozione strana ed indescrivibile. Quando apre la mano vedo le chiavi di casa, sorrido felice vedendole e la mia reazione rende felice anche Jorge. << Non vorrei mai che tu cambiassi idea >> mi dà un bacio sulla fronte, << Non cambierò idea, devo solo dirlo a Mechi… e a Fran, ora che ci penso anche ai miei genitori >>, << Non preoccuparti Tini >> mi rassicura Jorge << Sanno che sei intelligente e sveglia e che non prendi le decisioni alla leggera >>. Io lo guardo mentre entra nella cabina armadio ed esce infilandosi una maglietta, << Hai già portato qui le tue cose? >> chiedo io, << Non tutte, devo portare qua anche quelle di Sophia >>, << E se tua madre non vuole? >> chiedo << Può ancora imporsi >> gli faccio notare, << Non lo farà >> dice tranquillo lui << Conosco mia madre, ormai ha capito che non può farci niente, siamo tre contro una >>. Usciamo diretti verso casa di Lodo. Quando ci apre ed entriamo un uragano dai capelli rossi mi viene incontro e inizia a saltellare, Jorge guarda male Cande mentre io la guardo perplessa, << Abbiamo scelto la data >> dice, << Calmati Cande >> cerca di tranquillizzarla Lodo, << Ci sposiamo il 12 Maggio >> urla lei con un gran sorriso, << Congratulazioni >> l’abbraccio io. Lodo si mette una mano sul viso e lo scuote incredula della pazzia della sua migliore amica, << Ora devo andare, ho un sacco di gente a cui dare la notizia >>, senza che neanche me ne accorga Cande è già sparita. << Saltellerà per una settimana >> fa spallucce Lodo << O forse anche di più >>. La mora per qualche minuto ci fissa in silenzio e io abbasso lo sguardo un po’ imbarazzata, << Così stavate insieme di nascosto >> mette i pugni suoi fianchi lei guardandoci un po’ arrabbiata per averglielo tenuto nascosto. Da una porta esce Diego, con i calzoncini e a torso nudo, tiene in braccio Sophia che ride come una matta, ma appena ci vede si blocca. Diego la lascia a terra e lei corre incontro a Jorge abbracciandogli le gambe. << Ora vi sposate voi? >> chiede guardando me, << No Sophia, non ci sposiamo >> le dico balbettando un po’ e Jorge sorride, << Non ancora Sophia, ma avremo una casa tutta nostra dove stare e verrai anche tu, tornerai dalla mamma ogni tanto >> gli spiega Jorge e a lei si illumina il volto e batte le mani, << Si che bello!! >> urla la bambina alzando le braccia per farsi prendere in braccio da Jorge, << Con Tini? >> chiede poi lei, << Si con Tini >> risponde lui che poi si volta verso di me. << Quindi andate a vivere insieme? >> chiede spalancando la bocca Lodo, Jorge annuisce ridacchiando. << Oddio amico sei felice da far schifo >> a parlare è Diego << Non l’avevo mai visto così >> dice poi guardando Lodo, << Nemmeno io, è strano vero? >> chiede lei, << Stranissimo >>, << Io sono qui >> dice poi Jorge << E tu da quando dormi a casa di mia sorella? >> domanda poi. Lodo e Diego si guardando e tutti e due arrossiscono, << Sono felice per voi, infondo era anche l’ora >> continua Jorge e Lodo gli sorride, << Si finalmente >> ribatte Sophiache scatena una risata generale. << Allora come è la casa? >> mi domanda la mora mentre ci offre un caffè, << Stupenda, un po’ troppo stupenda >> le rispondo io, << Jorge avrà esagerato siccome l’ha comprata per te e a me non ha detto nulla >> sorride lei ma in realtà sta rimproverando il fratello per aver fatto le cose di nascosto. << Lodo non prendertela non potevo dirtelo, non saresti riuscita a stare zitta >> le dice Jorge, << Ehi non è vero! >>, << E’ vero >> rispondiamo in coro io e Diego, << Vedi non sono l’unico a pensarlo, se ti avessi detto i miei piani avresti rovinato tutto >> continua Jorge con un sorriso stronzo per prenderla in giro, << Non è vero, questo l’avrei tenuto per me perché era per la tua felicità >> ribatte lei, << Lodo non prendertela non lo sapevo nemmeno io >> le dico, << Io nemmeno >> fa spallucce Diego, << Nessuno lo sapeva, tranne Sophia >>. Tutti ci giriamo verso di lei che sta giocando e ci sorride, << L’hai detto ad una bambina e non al tuo migliore amico? >>, io scoppio a ridere alle parole di Diego e allo sguardo che rivolge a Jorge, << Sophia mi ha aiutato nel piano, è stata lei a farmi venire in mente di comprarmi una casa, di far saltare il matrimonio, inconsciamente ma l’ha fatto >> parla Jorge continuando a guardarla, << E’ una bambina troppo sveglia, ci darà del filo da torcere a tutti >> dice Lodo << Già ora è più sveglia di noi >>. Sophia saluta Lodo e Diego, che ormai sono una vera e propria coppia, sembra strano vederli insieme ma poi capisci che sono fatti l’uno per l’altra, che si completano a vicenda e insieme fanno ridere, perché battibeccano sempre ma è proprio per questo che si amano. Jorge mi lascia a casa, la mia vecchia casa ormai, pronta ad affrontare Mechi e Fran. Sono un po’ nervosa, dovrò dire alla mia migliore amica che non vivrò più con lei e spero la prenderà bene.
 
<< Finalmente sei tornata >> la voce di mio fratello mi raggiunge. Io li guardo entrambi seduti sul divano e sorrido, << Che serata >> sorride Mechi << Sono felice che Jorge non si sposi ora potete stare insieme >> continua lei alzandosi dal divano e afferrandomi le mani. << Già, mi sono tolta un gran peso sulle spalle >> dico sorridendo, poi lei mi scruta attentamente e subito, come sempre, capisce che qualcosa non va. << Oddio cosa è successo ancora? >> chiede sgranando gl’occhi << Niente Mechi davvero stavolta non è successo niente di che >> dico quasi senza fiato, guardando la mia migliore amica negl’occhi, è confusa e sta cercando di capire. << Si può sapere allora cosa c’è? >> a parlare è Fran che si alza e si mette in parte alla sua ragazza. << Vedete, so che è presto, e che sembra strano… >>, << Non sarai mica incinta? >> spalanca la bocca Fran, << Cosa? No Fran! >> urlo quasi uno, come può pensarlo, << Oh che sollievo >> dice poi lui rilassandosi e Mechi lo guarda di traverso scuotendo il capo, << Allora me lo dici? >> chiede poi a me. Prendo un gran respiro e guardo la mia migliore amica e mio fratello che sono in attesa che io parli, << Jorge ha comprato una casa e vuole che io vada a vivere con lui e gli ho detto di si >> sputo fuori tutto di un colpo e loro rimangono zitti. A Mechi poco dopo spunta un enorme sorriso e inizia a saltare, mio fratello la guarda stranito e poi si volta verso di me, << Non è troppo presto? >> chiede << Insomma ti devo ricordare in che situazione ti trovavi fino a ieri? >>, Mechi gli dà una gomitata, << E’ una notizia stupenda Tini >> dice poi rivolta a me, io le sorrido e poi guardo Fran, << Lo so che sembra affrettato, ma io lo amo e dopo tutto quello che ho passato voglio fare questa cosa, anche voi così avrete la vostra privacy >> spiego << Ho bisogno di stare con lui >> dico abbassando il capo, << Martina non ti preoccupare noi siamo dalla tua parte, vero Fran? >> chiede Mechi con un tono di minaccia, << Si, saremo sempre dalla tua parte Tini, ma spero per te che non ci siano altri problemi >>, << No, non ci sono, abbiamo risolto tutto >>, << Bene perché ora devi raccontarmi quello che è successo ieri sera >> esclama Mechi afferrandomi per una mano e trascinandomi al piano di sopra, << Scusa Fran ma sono discorsi tra donne >> gli dice lei, << Tranquilla non voglio sentire certe cose >> borbotta lui lasciandosi andare sul divano. Siamo in camera mia, racconto e Mechi quello che è successo dopo che Jorge ha annullato il matrimonio. Di sua madre, del ricatto che aveva fatto a lui e a me e come Jorge a risolto la cosa, poi gli ho raccontato della casa e della proposta di andare là a vivere. << Ti aveva ricattato e non me l’hai detto? >> chiede la bionda guardandomi, << Lo so, scusami e che non volevo metterti in mezzo e non volevo farti preoccupare per me, siccome ultimamente sono stata un disastro >>, << Tini sai che a me puoi dire tutto, non importa quanti problemi tu abbia, sei la mia migliore amica e ti starò sempre vicino e ti aiuterò il più possibile, non devi pensare di darmi fastidio o di essere un peso per me, ci aiutiamo a vicenda noi, sempre >>. Mi fa quasi piangere, la afferro e la abbraccio forte, non c’è l’avrei mai fatta senza di lei, senza il suo aiuto. C’è sempre stata per me nei momenti peggiori, quando crollavo lei era lì pronta a darmi conforto, non potevo trovare un amica migliore. Mi dispiace pensare di non poter più vivere con lei, è come se mi allontanassi da una parte di me, mi mancherà da morire svegliarmi e trovarla gironzolare per la casa, mi mancheranno i suoi rimproveri di prima mattina, le sue sfollate, il suo farmi ridere sempre anche quando non avevo affatto voglia di farlo. E anche vero però che ormai anche lei ha bisogno dei suoi spazi con Fran, non posso sempre starle tra i piedi, hanno bisogno di vivere la loro vita di coppia. << Ti aiuto a preparare un po’ di cose da portare via? >> mi domanda sorridente, << Se vuoi! >> faccio spallucce io. << Sei felice ora che tu e Fran sarete da soli? >> le chiedo mentre mi porta degli scatoloni, << Mi dispiace che te ne vai da questa casa ma sono anche felice perché ora posso vedere come andranno le cose tra noi visto che siamo soli. Sento il campanello di casa suonare e pochi minuti dopo Alba fa capolino nella mia stanza, << Posso aiutare? >> chiede con un gran sorriso, << Certo >> le dico io, << Sai sono davvero felice per te e Jorge, vi meritare un po’ di pace. Ha sempre avuto una vita al quanto complicata me meno male che sei arrivata tu >> mi guarda dolcemente lei, << Grazie >> le sorrido io, << E a te come va con Facu? >> le chiede Mechi, << Benissimo, molto, troppo bene >> esclama con un gran entusiasmo e un gran sorriso, << Cos’è tutta questa felicità? >> domando io, << Stiamo cercando una casa più grande e mi ha detto che mi ama >>, << Wow >> esclama Mechi, << Sul fatto che ti amasse non c’era dubbi >> le dico io, << Ho trovato la persona migliore del mondo >> borbotta sognante, << Strano che siamo tutti felici nelle stesso momento vero? >> chiede la bionda, << Non dirlo Lodo così ci porti sfiga >> ribatto io, << Non è vero! >> esclama lei, << Si invece >> dico lanciandole un cuscino << Non si devono mai dire queste cose ad alta voce >>. Lei mi rilancia il cuscino colpendomi in piena faccia e in secondo si scatena la guerra sotto gl’occhi increduli di Alba che sorride.
 
<< Questo è l’ultimo >> dico a Jorge appoggiando uno scatolone a terra. Sophia mi guarda incredula e Jorge in parte a lei fa lo stesso, << Quanta roba hai? >> mi chiede, << Sono per lo più libri >> faccio spallucce io << Non mi vuoi già più vero? >> chiedo facendo una faccia triste. Jorge ridacchia e si avvicina a me abbracciandomi, << Certo che ti voglio ancora >> dice << Solo che quanto leggi? >> mi dà un bacio sulla guancia lui, << Tanto, siccome ho studiato proprio questo >> gli faccio notare. Inizio a sistemare un po’ di cose in questa casa enorme, forse troppo grande per me, Sophia contenta mi aiuta, << Avevo ragione >> dice poco dopo guardandomi, << Su cosa? >> chiedo io, << Che tu e Jorge vi amate e io sono felice >>, << A sì? >> chiedo io sorridendole, << Si, perché Jorge è felice quando sta con te e io sono felice se Jorge è felice >> borbotta lei e questa cosa mi intenerisce parecchio, il loro rapporto è così forte che è quasi inspiegabile, loro si capiscono con poco, Sophia sa sempre cosa Jorge pensa è come se gli leggesse dentro e mi sono accorta che capisce anche me, << Ora che viviamo tutti insieme avremo un altro bambino? >> chiede lei sorridendomi, << No Sophia è ancora presto per un altro bambino >> a risponderle è Jorge che entra con un altro scatolone da svuotare << Ci sei già tu e per ora va bene cosi >> sorride lui e lei lo guarda mettendo un po’ il broncio. E’ sera e metto a letto Sophia, nella sua nuova stanza, con le pareti tutte decorate di fiori, i mobili bianchi e il letto a baldacchino come una principessa. Come sempre prima che vada a dormire le racconto una favola, << Sai potrebbero scrivere una favola su te e Jorge >> borbotta interrompendomi mentre sto leggendo, << Non è proprio una favola la nostra >> dico pensandoci su, << Si invece, lui è il principe e tu sei la principessa e insieme avete sconfitto chi voleva tenervi lontano, come nelle favole >> spiega lei e io le sorrido, senza rispondergli continuo a leggergli la favola finché non si addormenta. << Sta dormendo? >> chiede Jorge quando lo raggiungo in salotto, sta guardando la tv e non l’ho mai visto così rilassato come ora, << Si, si è addormentata >> mi siedo accanto a lui e ci sdraiamo sul divano abbracciati. << E’ una stana sensazione >> mi dice all’orecchio dandomi poi un bacio sulla guancia << Mi sento libero >>, << Lo sei >> affermo io. Lui mi stringe a se, << Dovevi arrivare prima >> lo sento sorridere e io ridacchio, << Dovevo finire l’università se no non avrei mai potuto lavorare per tua madre >> gli spiego, << Allora avrei dovuto incontrarti prima >>. Alzo lo sguardo su di lui e gli poso un piccolo bacio sulle labbra. << Stai bene? >> mi chiede lui quando mi allontano leggermente, << Non sono mai stata meglio di così >> dico io con un gran sorriso, << Sono contento di questo >> fa un piccolo sorriso spostandomi una ciocca di capelli dal viso, << Benvenuta a casa Tinita >> sussurra poi riposando le sue labbra sulle mie. Finalmente mi sento davvero felice e spero sia così per sempre.
 
3 mesi dopo.
 
<< Si può sapere dove stiamo andando >> mi chiede Jorge ma io non cedo, << Non te lo dico >> ribatto sorridendogli mentre sto guidando, << Sei davvero misteriosa >> dice guardandomi di sottecchi, << Non devi preoccuparti, davvero, sai che ti amo >>, << Ti amo anche io Martina, sempre e molto anche ma non mi piacciono le sorprese >>, << Questa sì >> ribatto io, << Ok mi fido di te >> si avvicina a me e mi scocca un bacio sul bordo delle labbra, << Non distrarmi >> lo riprendo io, << Mi piace distrarti >> borbotta malizioso. Parcheggio difronte ad un bar, ci abbiamo messo quasi un’ora a raggiungerlo ma ne varrà la pena. Jorge è perplesso e io lo prendo per mano prima di entrare, << Ti fidi di me? >> gli chiedo, << Sempre >> risponde lui << Bene allora entriamo >>. Appena varco la porta di quel locale inquadro subito la persona che stavo cercando, un uomo seduto solo ad un tavolo ci aspetta, quando ci nota si alza di scatto. E’ uomo alto, moro sulla cinquantina. Quando mi avvicino noto che ha gl’occhi verdi e ci sorride. << Tu devi essere Martina >> chiede e io gli sorrido annuendo e stringendogli la mano, Jorge è perplesso, guarda l’uomo e poi guarda me. Rimaniamo in silenzio mentre il signora osserva Jorge attentamente, lo guarda con una luce particolare negl’occhi, l’ho cercato per mesi e finalmente eccolo qua. Jorge ha fatto così tanto per me in questi mesi e io volevo ricompensarlo con la cosa che voleva di più la mondo. << Jorge >> dico io facendo un gran sospiro, << Ti presento Felipe Blanco, tuo padre >>. 


P.S: L'ultimo capitolo. Ringrazio di cuore chi ha seguito questa storia davvero, grazie mille! Tutto si conclude con tutti i personaggi felici. Cande e Ruggero hanno scelto la data del loro matrimonio, Facu ha detto ad Alba di amarla, Lodo e Diego finalmente hanno capito che sono fatti l'uno per l'altra e Mechi e Fran ora possono vivere la loro vita da coppia da soli. Per Martina e Jorge arriva il momento di affrontare la loro nuova vita, con Sophia che si è trasferita con loro ed è molto felice di poter stare con il fratello e Tini. Ho messo una piccola parte finale dove Martina trova il padre di Jorge e li fa incontrare. Scriverò altri capitoli e non solo dal punto di vista di Tini ma anche di altri personaggi, come sicuramnte Jorge, Mechi ma anche gl'altri, datemi solo un po' di tempo per organizare il tutto! Per ora vi saluto con questo finale! <3
 

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