Borderline Youth

di iamnotgoodwithnames
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Selezione OC ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


~ Introduzione ~
 
28 Agosto 1977,
Shernox Manor

Probabilmente è colpa del caldo, si dice Asterion mentre tollera, con una pazienza che non gli appartiene, lo sproloquio inarrestabile di Erythea, la lista d’invitati oscilla scossa dall’agitazione che le fa tremare le esili dita


“Ho deciso – tuona dopo ore d’incertezza – li cancello”


Finalmente, sospira il moro, passandosi una mano tra i ciuffi ribelli che gli sfiorano la fronte, forzando un sorriso accondiscendente


“Sbaglio? Sono pur sempre purosangue, anche se – una pausa ad intercalare tra le titubanti parole – dopo quanto successo, avranno troppa vergogna per presentarsi, Leia tu che dici?”


Scuote il capo come riscossa da un sonno profondo Chrysopeleia, sbattendo le lunghe ciglia scure, l’infossarsi delle minute spalle è già una risposta, ma l’insistenza con cui le iridi grigie dell’amica la scrutano le fa intuire che un semplice cenno non è sufficiente


“immagino che sia come dici tu – sospira, celando maldestramente l’amarezza – ma sei tu l'organizzatrice, devi essere tu a decidere Ery”


Del resto, ci riflette Chrysopeleia, dubita fortemente che Sheratan sarebbe venuto, invitato o meno, e l’impossibilità di poter ammettere quanto ciò la faccia sentire incredibilmente, inimmaginabilmente, sola le dischiude le carnose labbra in un sorriso tremulo, dipinto di malinconica tristezza.

Onde brune, scure come la tempesta che s’agita tra le iridi oceano, s’animano dei sospiri che ne smuovono la figura e mentre analizza la sorella Asterion si convince che, forse, è vero ciò che mesi prima le disse, forse è vero ciò che Chrysopeleia gli confessò, quella sensazione, quel pensiero costante, le cose stanno cambiando, la vita sta cambiando, la loro, quella delle famiglie purosangue, dell’intero mondo magico; forse davvero tutto cambierà.

E se lo chiede, Asterion, mentre osserva Erythea destreggiarsi tra preparativi ed inviti, con meticolosa precisione, rigorosa attenzione, quando la vita ha smesso di essere leggera ed è divenuta tanto pesante da soffocare sua sorella, da gravargli sulle spalle.

Inspira scacciando ogni pensiero, mascherandosi tra l’arroganza di un sorriso sfacciato e la sicurezza d’uno sguardo determinato, se proprio le cose devono cambiare tanto vale godere del tempo che rimane; ne conviene infine passando un braccio tra le spalle di Chrysopeleia


“nessuno t’impedirà – sussurra appena, poggiando il mento tra la chioma fluente della sorella – di vederlo ancora, tra di noi non cambierà nulla, te lo prometto”


le deposita un fugace bacio tra i fili bruni, stringendola a sé, le labbra salmone piegate in un sorriso di sincera rassicurazione


“qualsiasi cose deciderai di fare – le dice, guardandola sorridergli tremula – in qualsiasi modo deciderai d’agire, avrai sempre me”

“se avete finito di blaterare – li interrompe bruscamente Erythea, schioccando la lingua al palato – abbiamo questioni di massima importanza da risolvere”


L’esasperazione della perfezione assoluta le dischiude le labbra in un respiro di superficiale agitazione, le rosee dita agitano a mezz’aria lembi di stoffe dai colori così simili da perdersi in sfumature sottili di impercettibile differenza


“per il tavolo del banchetto”


Spiega sbrigativa, indugiando nella scelta con incalzante ansia, ed entrambi i Broorly si scambiano un fugace sguardo d’intesa, tra gli oceani limpidi racchiusi nelle iridi di Chrysopeleia un grazie che si perde nei cieli invernali degli occhi di Asterion.


“allora – insiste, impaziente ed esigente Erythea – quale dei due?”

“fa differenza?”


È una domanda unisona quella che prende forma tra le corde vocali dei Broorly, una domanda che fa vibrare indignate le nubi agitate racchiuse tra le ciglia scure di Erythea


“non avete il benché minimo senso dello stile e del gusto – esclama, infastidita dalla mancanza di attenzione – ma perché vi ho chiesto di aiutarmi? Siete inutili”


Sbuffa, più e più volte, ignorando il risolino cristallino di Chrysopeleia che si tramuta in ovvia affermazione tra le labbra del fratello


“perché siamo gli unici che sopportano le tue insopportabili manie di perfezionismo”
 



28 Agosto 1977,
Casa MacDonald

 


“che significa che non vuoi venire?”


“dai Alph, ci saremo tutti”


Sheratan sospira, la nuca biondo cenere penzola, come un pendolo irrequieto, tra gli avambracci poggiati al bordo della sedia


“devi venire”


Solleva appena lo sguardo, arcuando un sopracciglio all’indirizzo di Mary, un sorriso saputo a piegarne gli angoli delle labbra


“ti divertirai e poi – inspira la bruna, raccogliendo ciuffi dietro le orecchie – ti farà bene”


Già, bene.
Da quando i suoi stessi genitori, la famiglia in cui è cresciuto, le sue sorelle persino, lo hanno allontanato, cancellato, rimosso da ogni quadro, da ogni elenco, privandolo se gliene fosse stato possibile persino del cognome che porta, Sheraton non sa neppure più con precisone cosa significhi stare bene.

Del nome, infondo, non glie mai importato nulla, solo lettere e nulla più, il sangue che scorre nelle sue vene, del resto, gli è sempre sembrato solo sangue, liquido cremisi simile e comune ad ogni altra creatura vivente e nulla più, eppure mai, neppure nel peggiore degli incubi, lo avrebbe rinnegato.

Non per nobiltà, non per arroganza, non per valori stereotipati, ma per bontà, per genuina, innocente ed ingenua, bontà.

Forse, di bene, Sheratan ne ha donato sin troppo tra mura sterili che un tempo erano casa e ne ha ricevuto, in dono, in cambio, ben poco da volti di cera modellati d’altezzoso orgoglio.


“sai che anche Sirius – s’intromette, delicata, Dorcas – lui, tu, avete tutti noi, che magari non siamo il massimo, magari spesso, troppo spesso a dire il vero, combiniamo qualche disastro, ma ci siamo, siamo qui e non ti lasceremo, per noi sei solo Sheratan ed è tutto ciò che c’interessa”


Nelle iridi di tenue smeraldo brilla sincerità, un bagliore di gioia si sprigiona tra i bianchi denti di Dorcas e non c’è motivo alcuno, se ne convince Sheratan, per non darle ragione.

Un’ombra gli sfiora, impercettibilmente,  lo spigoloso volto, i pozzi neri tra le iridi divengono scuri come cieli notturni ed involontaria si forma, tra i pensieri, l’immagine di Chrysopeleia; è certo che, se lei fosse qui, le avrebbe detto parole simili ed un sorriso si forma spontaneo tra le labbra


“ehi tutte le migliori famiglie sono piene di pazzi – ridacchia, sollevando il capo dagli avambracci – dove sarebbe il bello altrimenti?”


Le cosa cambiano, si dice Sheratan guardando le amiche annuire serene, ma non tutte le difficoltà feriscono e non tutto il male nuoce, a volte dalle macerie si riemerge, più forti, più sicuri, sorretti da braccia sincere a cui affidarsi nella fiducia di un’amicizia che è molto di più


“e poi – aggiunge, un sorriso sghembo e sbarazzino tra le labbra – è questo che ci rende perfetti”


Ne conviene infine, ondeggiando alla sedia, lasciandosi avvolgere dal calore di risate su cui ricostruirà lentamente la propria casa.

Le cose cambiano e continueranno a cambiare, ma finché avrà  loro, finché ci saranno l’uno per l’altro, nulla potrà scalfirli, nulla più potrà ferirli.

Ed il futuro non fa paura, il presente non spaventa ed il passato è già un fantasma e spera, Sheratan spera soltanto che non torni a tormentarlo; affidandosi con cieco pessimismo al tempo che verrà e alla gioia con cui, ha deciso, lo vivrà fin quanto potrà.


I cambiamenti, infondo, sono venti impetuosi che soffiano senza sosta, improvvisi, tra mura sicure, insinuandosi in ogni fessura, lasciando confusione al loro passaggio, smarrimento quando se ne vanno, ma dai cambiamenti si può imparare, dai cambiamenti si può migliorare; infondo non è il cambiamento a spaventare, ma quanto l’ignoto che anima e genera il vento.


 
~~~~~~~~~~~~
 
Dopo giorni di riflessione, ore di incertezza, ho finalmente deciso di provare, ancora una volta e questa volta in via definitiva, a pubblicare un'interattiva.
Spinta dalla voglia di provare, dall'incoscienza di un coraggio mattutino, probabilmente per colpa dell'ansia pre esame, ho trovato la forza di crearla; sperando che magari qualcuno possa interessarsi. 

Non c'è molto da dire a rigurardo, si tratta princiaplemnte di una storia che precede la Prima Guerra Magica, che esplora la vita dei Malandrini, dei memebri orignali dell'Ordine della Fenice, dei componenti dei MangiaMorte, nel loro ultimo e, per alcuni, penultimo anno ad Hogwarts. Cercando di analizzarne aspetti che poi li hanno portati a divenire ciò che sono stati e a formarmare la vita che hanno vissuto; nel futuro che noi tutti conosciamo. 

Quindi, fondamentalmente, si trattera di missing moments e slice of life, qualcosa di semplice per cominciare, con una punta di angst ogni tanto ed un po' di dramma quotidiano che si concluderà appena prima della celebre profezia. 

Detto questo spero che a qualcuno possa piacere questa semplice idea e voglia partecipare. 
Intanto vi lascio alla scheda e ai vari personaggi canon ed oc. 

 
SCHEDA : 
(l'asterisco indica che non è obbligatorio)


Nome:
Secondo nome*:
Soprannome*:
Cognome:
Anni e data di nascita:
Casa ed anno:

Stato di sangue:
Famiglia e rapporto con essa:

Descrizione fisica:
Segni particolari*:
Prestavolto:
Schieramento (ordine / mangiamorte / nessuno):
Descrizione caratterliale (dettagliata):
Rapporti interpersonali (amicizie / inimicizie, potete fare anche i nomi dei personaggi e degli oc):
Situazione sentimenatale (flirt avuti / flirt possibili / rapporti sentimentali, potete fare i nomi dei personaggi e degli oc, ma ricordate che non posso accontentare tutti purtroppo):
Cose che ama / cose che odia : 
Patronus* : 
Ruolo (Quidditch / Prefetto / Caposcuola / Club ...)*:
Altro*:
Frase identificiativa :



Personaggi Canon : 

James Potter (PV Kyle Harris)
VII anno, Grifondoro // Cercatore e Capitano // Eterosessuale // Impegnato




Sirius Orion Black (PV Ben Barnes)
VII anno, Grifondoro // Eterosessuale // Libero per flirt // Libero per relazione 




Remus John Lupin (PV Landon Liboiron)
VII anno, Grifondoro // Prefetto // Club di Poazioni // Bisessuale // Libero per flirt // Libero per relazione



Peter Minus (Dane DeHaan)
VII anno, Grifondoro // Eterosessuale // Libero per flirt // Impegnato per relazione



Lily Evans (PV Eleanor Tomlinson)
VII anno, Grifondoro // Capoclasse // LumaClub // Eterosessuale // Impegnata 



Mary MacDonald (PV Aubrey Plaza)
VII anno, Grifondoro // Club delle Creature Magiche // Eterosessuale // Libera per flirt // Impegnata per relazione 




Dorcas Meadowes (PV Imogen Poots)
VI anno, Tassorosso // Club dei Duellanti // Eterosessuale // Libera per flirt // Libera per relazione





Severus Snape (PV Louis Garrel)
VII anno, Serpeverde // LumaClub // Eterosessuale // Libero per flirt // Libero per relazione 




Regulus Arcturus Black (PV Ezra Miller)
VI anno, Serpeverde // Cercatore // Eterosessuale // Libero per flirt // Libero per relazione




Rabastan Lestrange (PV Reeve Carney)
VI anno, Serpeverde // Cacciatore // Bisessuale // Libero per flirt // Libero per relazione 




Bartemius "Barty" Crouch Jr (PV Jamie Bell)
VI anno, Serpeverde // Battitore // Bisessuale // Libero per flirt // Libero per relazione 





Miei OC :


Asterion Alkres Aiace Bloorly (PV Bill Skarsgård)
VII anno, Serpeverde // Cacciatore e Capitano // Eterosessuale // Libero per flirt // Libero per relazione 
"I would rather be known in life as an honest sinner, than a lying hypocrite"




Chrysopeleia Oreithyia Bloorly (PV India Eisley)
VI anno, Serpeverde // Club di Trasfigurazione // Eterosessuale // Libera per flirt // Libera per relazione
"More people would learn from their mistakes if they weren't so busy to denying them"




Erythea Alie Shernox (PV Karla Souza)
VI anno, Corvonero // Prefetto // LumaClub // Bisessuale // Libera per flirt // Libera per relazione 
"To be a winner you must plan to win, prepare to win and expect to win"




Sheratan Alphard Deimos III Lornergrass (PV Dave Franco)
VII anno, Tassorosso // Club di Trasfigurazione // Cronista // Bisessuale // Libero per flirt // Libero per relazione 
"When life shuts a door open it again, it's a door that's how they work"



 



 

 

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Capitolo 2
*** Selezione OC ***


~ Selezione OC ~

29 Agosto 1977,
Casa Meadowes 


Le stelle brillano tra la volta celeste, puntini luminosi, distanti, Sheratan si perde ad osservarli, così lontani, disteso tra fili d’erba, il volto sferzato dalla lieve brezza di fine agosto, le risate dei Malandrini riecheggiano nell’aria.
A quest’ora, riflette, qualche famiglia purosangue starà accogliendo gli ospiti in una villa immensa, tra lusso ed ostentata nobiltà, e forse anche le sue sorelle ne avranno preso parte, magari fasciate in eleganti vestiti, magari intente a cercare tra gli invitati futuri mariti, si rigira il bicchiere di whisky incendiario tra le dita; un sorriso sghembo, amaro come il liquore che gli inumidisce le labbra.


“dici che quello – s’intromette cauto Matthew, puntando l’indice tra le stelle – è il grande carro?”


Sheratan s’infossa nelle spalle, volgendo appena lo sguardo al castano, le iridi nocciola brillano di genuina bontà


 “non saprei – sorride pacato – astronomia non è decisamente il mio forte”

“no infatti – interviene alle sue spalle Dorcas – sei pessimo”


Sorride bonaria la bionda, sedendosi affianco all’amico, le gambe incrociate ed il naso rivolto all’insù, tra le stelle e le nuvole nel cielo notturno


“e sono piuttosto certa che quella – dice, rivolgendo l’attenzione a Matthew – non sia neppure una costellazione”


Ed il giovane annuisce, fidandosi dell’osservazione di Dorcas, sorridendo poi di rimando all’amica, nel silenzio di sguardi fugaci comunicano, una telepatia cresciuta di conseguenza alla profonda unione che li lega, non hanno bisogno di dirselo, sanno già qual è il loro compito.
Lento Matthew si siede, al fianco di Sheratan, poggiandogli una mano sulla spalla


“secondo me quei due – afferma poi, alludendo con un cenno alla sagoma di Sirius – si metteranno insieme prima che finisca l’inverno”


Dorcas scuote il capo, schioccando la lingua al palato, sorridendo consapevole


“io dico che, invece, non si metteranno insieme prima di giugno”


Sheratan li guarda, lo sguardo oscilla tra le iridi grigio tenue di Dorcas e le scaglie di cioccolata incastrate tra gli occhi di Matthew e sa, perfettamente, cosa stanno cercando di fare; e non può non sorriderne riconoscente


“facciamo una scommessa?”


Chiede di getto, trovando nell’annuire conciso degli amici la risposta e nei loro sorrisi sereni la pacifica quiete, l’ancora, la stabilità di cui ha bisogno, in un’amicizia che è la famiglia di cui ha sempre sentito la mancanza.
Sorride, sereno, avvolgendo Dorcas e Matthew tra le braccia, puntando lo sguardo a Sirius, pregustando lo spettacolo consueto di un battibecco, un duello tra battute e sarcasmo, che anima gli sguardi beffardi di Sirius e Lione.


“aspetti di esprimere un desiderio?”


Ridacchia il minore dei Black, scivolando al fianco della giovane, soffiando tra le ciocche more, onde scure che s’agitano appena


“magari posso avverarlo io”


Lione sbuffa sorridente, rivolgendo un fugace sguardo a Sirius


“riesci ad attraversala la porta – schiocca tra i denti – o l’ego t’intralcia?”


Il corvino ridacchia, poggiandole l’avambraccio tra le spalle


“sai  – sussurra, chinandosi a sfiorare il lobo della mora, ignorandone l’affermazione sarcastica – la luna mette in risalato l’oro nei tuoi occhi”


E Lione ride lieve, scivolando melliflua, liberandosi dal debole abbraccio di Sirius


“dovresti cambiare tattica – sorride sicura di sé – ed approccio”


Conclude poi, volgendo le spalle a Sirius, ondeggiando sensuale, consapevole di essere osservata dal corvino che sospira, scuotendo il capo divertito


“voi due siete strani”


Afferma, piuttosto ovviamente, una voce serena alle sue spalle


“e ti ci sono voluti sei anni per capirlo, Gracie?”


Ridacchia James, porgendo un bicchiere di whisky incendiario a Sirius che lo afferra, scuotendo il capo sorridente


“tra l’altro – prosegue Grace, incastrandosi una ciocca ramata dietro l’orecchio – non ho ancora capito che intenzioni hai, con lei”

“se aspetti che sia lui a dirtelo – bisbiglia James, osservano l’amica da dietro la schiena di Sirius – rischi di invecchiare”


Ride, rigirandosi il bicchiere, ricolmo di burrobirra, tra le dita, fissandone i cerchi concentrici


“non lo ammetterà mai, ma guardalo – dice poi, cerchiando il volto di Sirius con l’indice – è cotto”


E Grace sorride, i cieli estivi nei suoi occhi vibrano gioiosi, le piccole dita si stringo alla spalla dell’amico


“e lei – soffia consapevole – è cotta di te”


Lo dice come se fosse un segreto inconfessabile, sussurrandolo appena a Sirius le cui iridi scure s’illuminano, per istanti infiniti, di gratitudine prima di rivolgere l’attenzione a Remus e schioccare la lingua al palato, sollevando il bicchiere a mezz’aria


“quest’anno – enuncia, soffermandosi a guardare i presenti uno ad uno – sarà il migliore delle nostre vite”


Conclude poi, incitando gli amici al brindisi inaugurale a cui risponde, con assoluta gioia, Elizabeth allungando il braccio in aria, facendo oscillare pericolosamente il whisky incendiario al suo interno, non riuscendo tuttavia a contenere alcune piccole gocce che ricadono, picchiettando leggiadre, alla spalla di Remus


“hai mai considerato – sospira quest’ultimo, cercando di pulirsi la giacca nocciola – l’idea di bere acqua?”


Le iridi nocciola, del medesimo colore dei capelli, si dilato a dismisura, una luce brillante, di frizzante gioia, le illumina facendole risplendere di pagliuzze dorate, un sorriso candido le dischiude le labbra plasmandone l’intero volto d’una leggiadra allegria


“no – scuote vivacemente il capo, raffiche di vento s’infrangono tra le spalle dell’amico – mai, questa roba è troppo buona”


E Remus non può non riderne, contagiato dall’aura di fresca allegria che emana Elizabeth, un uragano di gioia, senza di lei, ne conviene, la vita sarebbe davvero insostenibile


“ehi Moony – bisbiglia poi Elizabeth, volgendo completamente l’attenzione all’amico – sai cosa manca alla serata?”

“lasciami indovinare Lizzy – finge pensieroso, sorridendo – fuochi d’artificio?”


Il volto della castana s’illumina raggiante, ogni pensiero è vivo tra le iridi nocciola, un libro sempre aperto, lascia ondeggiare le braccia a mezz’aria, mimando scoppietti tra le labbra


“colori – un riso cristallino riecheggia nell’aria – colori e colori, per una serata magnifica”


Cinguetta di leggiadra felicità, contagiando l’amico che sorride, scuotendo il capo divertito.
Se non ci fossero loro, ne conviene con decisione Remus, la vita sarebbe davvero monotona. 


29 Agosto 1977,
Shernox Manor


Le dita frenetiche di Erythea stringono il flûte di pregiato champagne, le nubi grigie incastrate tra le lunghe ciglia si agitano, rapide, da un punto all’altro dell’ampio salone, analizzando minuziosamente le tavole imbandite con preziosa seta blu notte


“dovresti cercare di rilassarti”


Le suggerisce una voce sottile alle sue spalle, affiancandola


“è la festa più elegante e raffinata a cui abbia mai partecipato”


Cerca di rincuorarla Pandora, afferrando un flûte dal vassoio poggiato al tavolo, alla sua destra, concentrando l’attenzione ai presenti


“sei stata impeccabile – continua poi, poggiando le labbra al cristallo – come sempre”


Ed un risolino stridulo, nervoso, s’agita tra le corde vocali di Erythea, ingolla con voracità l’ultima stilla di champagne, incrociano le braccia sotto al petto


“guardali – soffia, lanciando un cenno in direzione dei fratelli Lestrange – mi stanno giudicando, ne sono sicura”

“no, non direi – la corregge la bionda, roteando il flûte tra le affusolate dite – sono piuttosto certa che stiano analizzando le gemelline Lornergrass”


Conclude poi, schioccando la lingua al palato con ovvietà, certa della veridicità della deduzione ed Erythea la conosce sin troppo bene per non crederle, infondo l’intuito dell’amica non ha mai fallito, sospira socchiudendo gli occhi


“dovrei rilassarmi”


Ne conviene, dischiudendo le labbra in un sorriso sghembo


“decisamente”


Sorride amichevole Pandora, sfilandole il flûte vuoto e porgendogliene uno nuovo


“grazie, Dora”


Inspira Erythea, avvicinandosi all’amica, scrollandosi di dosso l’ansia della perfezione e puntando lo sguardo alla folla di ospiti, cercando tra i volti il viso angelico di Chrysopeleia; trovandola come consuetudine al fianco del fratello.

Asterion sbuffa, per la millesima volta, afferrando una tartina dall’indecifrabile gusto dal vassoio che sfila, rapido, sotto al suo naso


“quando lo vedrai – deglutisce, umettandosi le labbra – digli che aveva ragione, queste feste sono decisamente noiose”


La sorella soffia un sorriso tenue, annuendo appena, volgendo un fugace cenno di garbata educazione ad Eliot che le porge, gentilmente, un bicchiere in delicato cristallo, riempito per metà da acquaviola


“è un peccato che Severus non sia voluto venire”


Una nota di tristezza pregna la voce del moro, Chrysopeleia s’infossa nelle spalle, poggiando le labbra al bordo sottile del bicchiere


“non gli piacciono le grandi feste?”

“no – scuote il capo Eliot, nascondendo le mani tra le tasche – non molto, ma non è l’unico”


le striature verdi nelle iridi castane si perdono ad osservare l’elegante sagoma di Elektra, imperscrutabile figura, statua di freddo marmo poggiata contro la colonna al margine dell’ampia sala, immobile, rivestita di statica freddezza tanto da apparire quasi un naturale prolungamento del mobilio


“già – sorride delicata Chrysopeleia, seguendo i movimenti del fratello – dove vai?”


Chiede, in un sussurro, ed Asterion scrolla le spalle, le dita strette tra due flûte cristallo


“ad offrirle da bere – dice semplicemente – ci vediamo dopo”


La sorella resta ad osservarlo per alcuni istanti, prima di vederlo svanire tra l’oceano di persone


“dovrei chiederli ripetizioni – sbuffa ironico Eliot, grattandosi la nuca impacciato – mi servirebbero”

“io dico di no – tra le iridi nuvolose di Chrysopeleia si nasconde una verità che l’amico ignora – magari dovresti solo cominciare a parlargli”


E le gote di Eliot si tingono di porpora, l’immagine del sorriso di Sheratan s’impone prepotente tra i pensieri, si costringe a guardare altrove, cercando di ignorare il risolino bonario dell’amica; preferendo concentrare l’attenzione alla sagoma di Asterion che porge il flûte ad Elektra.

Iridi verdi, freddo smeraldo, scrutano indagatorie il volto sfacciatamente sorridente di Bloorly


“piuttosto noiose – dice, roteando il bicchiere tra le dita – alla fine sono tutte uguali”


Un annuire distaccato è tutto ciò che riceve in risposta eppure ne è certo, Asterion, nascoste, seppellite come un tesoro d’inestimabile valore, dietro quegli occhi di bosco giacciono fiamme imprigionate; impazienti di ardere


“sono banali, monotone”


Puntualizza semplicemente Elektra, sorseggiano lenta, misurata, lo champagne


“come monotoni e banali siamo noi – una scintilla d’acerbo cinismo a dischiude le labbra di Asterion – a lamentarcene sempre, ma a farvi ritorno comunque”


E la giovane, suo malgrado, si ritrova costretta a convenirne con lui, in una tacita unione, scontro ed incontro di pensieri affini e contrastanti; in un’amicizia che condivide e riempie gli spazi muti nella comprensione dei silenzi. 

 
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
 
Allora, perdonatemi per il ritardo, ma sono stata piuttosto impegnata e solo ora sono riuscta a scrivere questo abbozzo di un primo capitolo in cui ho cercato di inserire tutti i personaggi. 
Essendomene arrivati molti di più di quanti aspettavo mi sono ritrovata costretta a praticare una selezione, spero che non me ne vogliate e non mi odierete. 
Per quanto riguarda gli OC selezionati spero che la loro resa, seppur breve, sia riuscita almeno in parte.
Fatemi sapere cosa ne pensate, grazie ancora a tutti coloro che hanno partecipato e vi chiedo ancora scusa se non sono riuscita a slezionare tutti gli OC; ma non volevo rischiare. 
Grazie, 
a presto. 


 
Lione Astra Valdez (PV Emeraude Toubia)
VII anno, Grifondoro // Prefetto // LumaClub // Club dei Duellanti // Purosangue // Eterosessuale 
"Se non si ama se stessi, non si può amare se stessi" 




Pandora Lilith Skye (PV Emilia Clarke)
VI anno, Corvonero // Cercatrice e Capitano // LumaClub // Club dei Duellanti // Purosangue // Eterosessuale 
"Kiss me on the mouth and set me free, but please don't bite"




Matthew Stark (PV Grant Gustin)

VII anno, Tassorosso // Caposcuola // Battitore // Club di Trasfigurazione // Mezzosangue // Eterosessuale



Elizabeth Rose Daniels (PV Zooey Deschanel)

VI anno, Grifondoro // Cacciatrice // Club dei Duellanti // Nata Babbana // Omosessuale 
"Quanta vita c'è, quanta vita insieme a te. Tu che ami e tu che non lo rinfacci mai e non smetti mai di mostrarti come sei, quanta vita c'è in questa vita insieme a te"




Elektra Montrose (PV Charlie Weiss)

VII anno, Serpeverde // Prefetto // Purosangue // Eterosessuale 
"E i cani danzano sulle tombe dei leoni, ma i cani sono cani e i leoni sono leoni"




Grace Cassiopea Chevalier (PV Lindsay Jordan Voth)

VI anno, Tassorosso // Portiere e Vice-Capitano // Purosangue // Eterosessuale 
"Il mondo è pieno di stelle cadenti"




Eliot Burke (PV Matthew Daddario)

VII anno, Serpeverde // Riserva // LumaClub // Purosangue // Omosessuale 
"Sii te stesso, tutto il resto è già stato preso"





 

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