Dall'altra parte

di c_underwater
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° settembre ***
Capitolo 2: *** 2 settembre ***



Capitolo 1
*** 1° settembre ***


1° settembre
 
Iris Dubois finì di sistemare i suoi effetti personali nel dormitorio, diede un’ultima occhiata al letto a baldacchino e scese la scala a chiocciola diretta alla sala comune. Era giunta al suo sesto anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e, come usavano fare ogni primo di settembre dopo il banchetto, lei e i suoi compagni si riunirono per fare due chiacchiere e aggiornarsi sull’estate appena trascorsa.
I più piccoli erano già andati a dormire e a quell’ora la sala era popolata solo da qualche studente più anziano. Raggiunse gli altri del sesto anno e con uno sbadiglio si accomodò su un divanetto di pelle nera, vicino a due ragazze.
«Draco ci stava raccontando del suo incontro con Potter» la informò Pansy Parkinson, il muso da carlino contratto in una smorfia deliziata.
«Cos’è successo?» chiese Iris, più per mantenere viva la conversazione che per reale interesse.
«Gli ho rotto il naso» fece tranquillamente Malfoy. «Si è infilato nel nostro scompartimento per origliare.»
«Chissà quali impenetrabili segreti ha scoperto, eh, Malfoy?» lo stuzzicò Iris.
Un muscolo si contrasse sul volto pallido. «Non vado certo a sbandierare i fatti miei ai quattro venti, Dubois.» Pareva bearsi dell’attenzione che tutti gli rivolgevano.
«Non ora che tuo padre è finito con le chiappe al fresco, vero?» sghignazzò Millicent Bulstrode.
Malfoy scattò in piedi, il volto leggermente arrossato. «Non ti permetto di parlare così di mio padre.»
Tiger e Goyle fecero schioccare le nocche, ma nessuno sembrò preoccuparsi di quella scenetta, a cui avevano già assistito centinaia di volte.
«Ssh, Draco, ignorala…» Pansy si sporse per accarezzargli la spalla.
Malfoy si scostò dal suo tocco e se ne andò in fretta, senza augurare la buonanotte a nessuno.
«È nervoso» sussurrò Pansy, senza che ce ne fosse bisogno.
«Lo sarei anch’io, in una situazione come la sua» disse Zabini.
Le sue parole caddero nel silenzio. Le cose erano cambiate, rifletté Iris. Con tutto ciò che era successo nei mesi precedenti non potevano di certo aspettarsi un resoconto positivo dell’estate appena trascorsa, non come gli anni prima, quando facevano l’una di notte scambiandosi futili pettegolezzi e racconti di avventure divertenti.
Conosceva Malfoy da cinque anni e ancora non era riuscita ad inquadrarlo. Non lo idolatrava come la maggior parte delle persone che gli stavano vicine, come Tiger e Goyle, che sembravano essere stati messi al mondo per eseguire i suoi ordini, o Pansy, con quel suo atteggiamento appiccicoso a dir poco imbarazzante. Non prendeva troppo sul serio l’aria tronfia con cui si aggirava per il castello o le cattiverie che rivolgeva a chiunque considerasse di poco conto. Eppure in qualche modo lo rispettava: vedeva in lui un mago dotato, nonché un ragazzo che nascondeva un animo diverso dalla scorza dura che ostentava. E questo rispetto era ricambiato da Malfoy; d’altronde, Iris era una che si faceva gli affari suoi e forse Draco era colpito dal fatto che non fosse una dei soliti leccapiedi, di cui, anche se non l’avrebbe mai ammesso, iniziava a stancarsi.
Anche Tiger e Goyle andarono a letto (sembravano decisamente sperduti senza Malfoy al loro fianco) e poco dopo fecero lo stesso anche Pansy e le altre ragazze, mentre Zabini bofonchiò che voleva fare due passi e uscì dalla sala comune. Rimasero solo Iris e Nott, che si attardarono a parlare di Quidditch, chiedendosi quale persona sana di mente avrebbe potuto scegliere Urquhart come Capitano e chi avrebbe sostituito Bletchley nel ruolo di Portiere. Iris confessò che aveva la vaga intenzione di partecipare ai provini. Theodore disse che gli pareva una buona idea, si ricordava di averla vista volare molto bene. Nott era, come Malfoy, un altro di quelli che secondo Iris avevano un buon potenziale, ma che preferivano tenerlo per sé. A Iris piaceva osservare le persone, anche se scarseggiava di empatia e faticava a comprenderle.
Alla fine anche Nott decise di andare a dormire e le augurò la buonanotte, lasciandola sola davanti alle braci del caminetto.
«’Notte, Theo» rispose distrattamente.
Osservò le ultime fiamme affievolirsi e si addormentò sul divanetto, dove trascorse tutta la notte senza essere disturbata.


Note dell'autore
Eccomi di nuovo qui con l'ennesima long che probabilmente non vedrà mai una fine; purtroppo per me (e per voi) il personaggio di Draco mi affascina terribilmente e non posso non scriverci su. Naturalmente la trama già la conoscete, ma spero che l'inserimento di un nuovo personaggio possa renderla più stimolante.
Vi ringrazio se avete dato un'occhiata a questo primo capitolo, a presto,
Chiara

 

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Capitolo 2
*** 2 settembre ***


2 settembre
 
Il mattino seguente i Serpeverde del sesto anno si ritrovarono al tavolo della Sala Grande per la colazione. Non appena l'ultima di loro, Tracey Davis, prese posto con uno sbadiglio, il professor Piton li raggiunse per distribuire i loro orari.
Iris aveva ottenuto abbastanza G.U.F.O. da poter seguire quasi tutti i corsi degli anni precedenti, ad eccezione di Divinazione e Aritmanzia, che non aveva comunque intenzione di continuare.
«Dubois» si sentì chiamare, mentre avvertiva alle sue spalle la presenza di Piton. «A quanto pare ci vedremo a lezione» e con un sorrisetto tirato le porse una pergamena.
«Malfoy» disse poi, avanzando. Gli rivolse un'occhiata indecifrabile. «Ottimi G.U.F.O., non che avessi dubbi...»
«Grazie, signore» rispose Draco senza guardarlo, e prese il suo orario.
«Abbiamo quasi tutto in comune» fece Iris, confrontando i loro orari. «Adesso un'ora buca, poi... Difesa Contro le Arti Oscure.»
«Come se ne avessi bisogno» bofonchiò Malfoy sottovoce, ma abbastanza forte da farsi udire dai vicini.
«Che intendi?»
«Intendo che quest'anno la Granger può scordarsi il posto da prima della classe.»
Iris non sapeva cosa avesse in mente, ma lo lasciò parlare.
«Devo ancora finire il tema per la McGranitt» fece Pansy, e imprecò. «Iris, posso dare un'occhiata al tuo?»
Iris annuì, mascherando velatamente il disappunto, e si alzò per seguirla in sala comune. Scavalcando la panca però perse l'equilibrio e si aggrappò al braccio di Malfoy.
«AH!» strillò lui, e per riflesso incondizionato le diede un colpo con l'avambraccio.
«Ehi! Cosa...»
«Scusa...» borbottò Draco massaggiandosi il braccio.
«Non pensavo di averti fatto così male» si giustificò lei. Lo fissò insospettita e se ne andò alla volta di Pansy.
«Devi stare attenta con lui» la ammonì Pansy. «Non vedi com'è nervoso?» proseguì con voce accorata.
Stufa del suo atteggiamento nei confronti di Draco, Iris non rispose, ignorando anche la sfilza di vezzeggiativi e moine che seguì.
Finalmente entrarono in sala comune, e mentre Pansy copiava il suo tema, Iris scrisse una lettera ai suoi genitori, inserendo una breve lista di cose che aveva dimenticato e che doveva farsi spedire.
Fece un cenno a Pansy e uscì, diretta alla Guferia. Certo non aveva una gran voglia di farsi tutto il Castello dai sotterranei alla Torre Ovest, ma non possedendo un gufo personale non aveva alternative. Centinaia di scalini e parecchi sbuffi dopo, raggiunse l'ampia stanza circolare. Scelse una bella civetta bruna, le affidò la sua lettera e la guardò sparire nel cielo nuvoloso. Rimase lì per qualche minuto, mentre gli ultimi gufi rientravano dalla loro nottata di caccia, dopodiché ridiscese la scala a chiocciola e spuntò al settimo piano.
Mentre raggiungeva la scalinata principale, le parve di vedere una chioma bionda sparire dietro un angolo. Chiedendosi vagamente cosa spingesse Malfoy a salire fin lassù, controllò l'ora e decise di recarsi direttamente all'aula di Difesa Contro le Arti Oscure, al terzo piano.
La porta era ancora chiusa. Si mise ad ascoltare la conversazione di tre Tassorosso che si chiedevano come sarebbe stato Piton, ora che era finalmente riuscito ad ottenere l'ambita cattedra di Difesa. Poco dopo la raggiunse Daphne Greengrass, una compagnia molto più piacevole rispetto a Pansy.
Nel frattempo il corridoio si riempì, e quando Piton aprì la porta e ordinò loro di entrare, tutti gli studenti erano già presenti.
Ascoltò distrattamente il professore parlare amorevolmente delle Arti Oscure, poi fece a coppia con Daphne per esercitarsi sugli incantesimi non verbali. Con la coda dell'occhio notò che Draco sembrava particolarmente portato per quel genere di magia e capì cosa intendesse a colazione.
Rise sotto i baffi quando Potter osò sfidare Piton. Non che le stesse particolarmente simpatico, ma bisognava ammettere che aveva fegato.
Era riuscita a Disarmare Daphne senza parlare solo due volte, ma nel complesso non era stata una brutta prima lezione. Notò con dispiacere che aveva altre ore buche prima e dopo pranzo: non sopportava star ferma senza fare niente e quasi rimpianse gli orari strapieni degli anni precedenti.
Passò un'ora piacevole sulla riva del Lago insieme a Daphne, avendo approfittato dei pochi raggi di sole che erano spuntati, poi, dopo pranzo, decisero saggiamente di iniziare i compiti di Piton in attesa della lezione di Pozioni.
Lumacorno corrispondeva esattamente alla descrizione di Zabini: un panzone bavoso attratto da qualsiasi cosa luccicasse, metaforicamente e non. Lo ascoltarono, disgustati, adulare Potter e la Granger, ma fu solo quando promise una bottiglietta di Felix Felicis come premio per il miglior Distillato della Morte Vivente che ebbe la loro completa attenzione.
Draco, notò Iris mentre litigava con un Fagiolo Sopoforoso, rimestava febbrilmente nel suo calderone, apparentemente nervoso.
Fortuna liquida... Non riusciva ad immaginare una situazione in cui avrebbe potuto averne bisogno, ma non le sarebbe dispiaciuto averne una scorta da parte. Magari avrebbe potuto assumerne un paio di gocce prima dei provini di Quidditch...
«Il tempo è scaduto!» esclamò allegramente Lumacorno, iniziando a dare un'occhiata alle loro pozioni. Si aggirò tra i calderoni di Serpeverde senza fare commenti. Quando decretò Harry vincitore, Malfoy imprecò furente, così come qualche altro ragazzo che fu però più discreto.
«Ti serviva proprio, eh, quella fortuna?» gli chiese Iris uscendo dall'aula. Malfoy grugnì in risposta.

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