Land of Confusion di hinata93 (/viewuser.php?uid=45161)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- Land of confusion. ***
Capitolo 2: *** Restart ***
Capitolo 3: *** Almost ***
Capitolo 4: *** Feelings ***
Capitolo 5: *** Maybe ***
Capitolo 6: *** No we can't ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1- Land of confusion. ***
Buon
giorno popolo di Efp. Oggi vi posto qualcosa di diverso.
Fondamentalmente questa non è una semplice fan fiction. E' una
ruolata. Cosa è una ruolata? Semplice, io e una mia amica,
DarkJessy94
abbiamo creato, un po' per gioco Kara e Lena e, sempre per gioco,
abbiamo iniziato a scrivere una storia in botta e risposta. Io in
particolare scrivo le parti di Lena mentre lei scrive
Kara. Ovviamente vi sono delle differenze tra una ff normale ed
una ruolata perché fonamentalmente io ho potere su Lena (e
qualche altro personaggio che vedrete più avanti) e quindi ciò
genera una serie di scelte diverse. Per farvi capire in alcuni casi
io avrei risposto diversamente con Kara rispetto alla mia collega ma,
proprio la sua risposta, ha generato delle svolte inaspettate nella
storia. Diciamo che è più dinamica la cosa. Ora che
vi ho spiegato per sommi capi che cosa è questa storia vi
lascio alla lettura. Sarei onorata se decideste di darci dei
pareri. Grazie. Hinata93.
Kara: *Insieme al gruppo di
ricognizione kryptoniano, Kara si trovava molto vicina alla capitale
di Daxam. La missione era semplice: contare da lontano in modo
approssimativo quanti uomini e astronavi possedeva Daxam. Erano in
periodo di guerra e la tensione insieme all'ansia divoravano Kara.
Dovevano giocare di astuzia, perché non possedevano purtroppo
le stesse risorse del loro nemico. Avvolta in una stoffa color sabbia
per riparare il viso dalle piccole tempeste desertiche che avevano
incontrato, teneva nascosto il resto della divisa kryptoniana da
combattimento degli El per non farsi riconoscere.* Ma
guarda un po' qui chi c'è *la
voce di un uomo sconosciuto interruppe la riflessione di Kara, che si
girò per vedere chi fosse l'estraneo. Purtroppo non era da
solo. Era insieme ad altri cinque uomini e puntarono già i
fucili laser nella loro direzione. Erano finiti in un'imboscata. Non
poterono che alzare le mani per arrendersi.
Sul
tardi Kara aveva scoperto che erano finiti nelle mani di un gruppo di
schiavisti e mercenari diretti alla capitale per vendere la loro
merce. Quando il capo di quella spedizione si premurò di
denudarli per capire a quanto potesse venderli, si fermò di
colpo appena vide il simbolo degli El sul petto di Kara. Aveva capito
che avrebbe potuto diventare ricco vendendola non al mercato, ma
bensì ai reali di Daxam. Era un prigioniero di guerra legato
alla famiglia al comando di Krypton, avrebbe fatto una fortuna.
L'uomo
dopo vari ordini gridati ai suoi uomini, prese Kara e la trascinò
con sé per andare al luogo prestabilito, ovvero il palazzo
reale.*
Lena:
*Quando le giunse la notizia Lena non poté che ghignare
soddisfatta.
Che
giornata fortunata, i mercenari erano riusciti a catturare Kara della
famiglia reale degli El. * Portatela
nelle prigioni*
Disse al capo delle guardie.* E
assicuratevi di dare una lauta ricompensa ai venditori, hanno fatto
un ottimo lavoro*
disse.
Decisa
a far attendere la ragazza un po', giusto per farla innervosire, Lena
si diresse verso la sala reale. Ci vide Rhea, la sua madrina, e suo
figlio Mon El, il legittimo erede al trono.
Si
inchinò leggermente a Rhea mostrandole il suo rispetto, prima
di sedersi nel trono accanto a lei.* Mia
signora, mi è arrivata la voce che i mercenari abbiano
catturato una piccola combriccola Kryptoniana venuta a spiarci. E
insieme a loro è stata presa l'erede di Zor-El, Kara Zor-El.
Ho già predisposto che venisse portata nelle carceri e più
tardi andrò a farle una piccola visita per mostrare loro com'è
l'ospitalità Daxamita.*
Le
due donne sorrisero malignamente prima di continuare a prendersi cura
del loro regno.
Lena
ne era consapevole, non era l'erede del trono di Daxam, ma sapeva
anche che Rhea (e con essa tutto il regno) pensava che fosse lei
colei che avrebbe riportato allo splendore il regno. Mon-El era solo
un fantoccio da raggirare.
Qualche
ora dopo Lena decise di aver fatto aspettare abbastanza la ragazza
Kryptoniana* Portatemi
alle prigioni*
Disse alle sue guardie.
Una
volta giunta nelle prigioni non poté che storcere il naso alla
puzza di muffa che sentiva. Non era il luogo ideale per una reale ma
dovette ammettere che era perfetto per un Kryptoniano.* I
vermi alla terra*
Ridacchiò prima di varcare la porta con aria superiore.*
Spero
che tu ti sia trovata bene, Kara Zor-El di Krypton, spero che le mie
guardie non ti abbiano fatto mancare nulla.*
Ghignò soddisfatta nel vedere la ragazza.
Incrociò
le braccia al petto prima di far segno ad una delle sue guardie che
costrinsero la ragazza ad inchinarsi in segno di rispetto.*
Dev'essere
difficile inginocchiarsi con quella gonna così corta,
kryptoniana.*
Rise
malignamente godendosi la faccia della ragazza.
Sollevò
un sopracciglio soddisfatta quando fu messa ai suoi piedi.*
Kara
Kara Kara... cosa dovrei fare con te? Potrei usarti come merce di
scambio oppure... non saprei, potrei ucciderti ora.*
Si morse il labbro.*
Voi
Kryptoniani vi credete così intelligenti e mandate una reale
in avanscoperta? Che ci facevi sul mio pianeta? *Si
avvicinò prendendo in mano una ciocca dei capelli di Kara e
giocandoci.*
Che
cosa cerchi dal mio popolo? *Fece
scorrere il dito indice lungo la guancia di Kara costringendola ad
alzare il mento e a guardarla negli occhi.
Lena
ghignò soddisfatta nel vedere lo sguardo della ragazza.
Rimase
leggermente sopraffatta dal celeste puro dei suoi occhi ma decise di
non pensarci.* Sai,
sto pensando di prenderti come mia schiava, sarà divertente
togliere l'arroganza da quegli occhi*
Ghignò nel suo orecchio*
Kara:
*La paura percorse Kara quando si rese conto di dove l'uomo la stava
trascinando. Quante possibilità avrebbe avuto adesso di
scappare? Pari a zero. Tutto sembrava un incubo quando si ritrovò
a contemplare i muri delle segrete dove l'avevano portata,
spintonandola come se fosse un animale da soma. La puzza di stantio e
muffa le riempiva le narici, costringendola a respirare lentamente,
anche se il cuore le galoppava in petto. Le guardie daxamiti non
l'avevano neanche legata e sogghignavano soddisfatti, considerandola
non un pericolo, anche se erano armate. Nessuna di loro proferì
parola, quando dopo una mezz'ora Kara iniziò a fare domande a
causa del nervoso* Allora?!
Stiamo qui a fare cosa? *sbottò
irata, ma in cambio una delle guardie invece di rispondere, alzò
il fucile che aveva in mano, puntandola. Kara agitò le mani in
segno di resa e serrò la mascella spaventata. Si mise in un
angolo della stanza, ormai rassegnata, e aspettò ignara di chi
sarebbe venuto a "trovarla".
Passarono
delle ore e le gambe iniziarono a dolerle, ma ogni volta che provava
a chinarsi per riposare, una guardia la intimava di alzarsi.
"per
Rao... sono appena finita in un incubo"
pensò, cercando di trovare conforto almeno appoggiandosi al
muro, sporcando ovviamente il mantello rosso del suo bellissimo
costume kryptoniano.
Le
parve di sentire dei passi e né fu certa quando udì
chiaramente la voce di una donna. Non capì cosa disse, ma
percepì la risata fare eco. Si ritrovò davanti una
ragazza vestita di rosso, la pelle pallida che si scontrava con la
vivacità di quel colore e le labbra dipinte dello stesso.
Quando una delle guardie le ordinò di inginocchiarsi, era
stranamente quello che più desiderava in quel momento per via
della stanchezza, ma allo stesso tempo scosse la testa, indignata da
se stessa e da ciò che stava facendo davanti a quella donna.
Alla frase proferita, un rossore colorò fortemente le guance
di Kara, mentre la rabbia si impadronì di nuovo di lei,
divorandola dall'interno. Tenne la bocca chiusa, ascoltando le sue
parole senza rispondo alle sue domande. Non voleva darle nessuna
soddisfazione. La daxamita non sapeva neanche che su Krypton non
vigeva più la monarchia già da parecchio tempo. Erano
davvero considerati reali solo perché faceva parte della
famiglia che governava? Quanta ignoranza... L'ambiguità delle
carezze che la donna in rosso le stava lasciando, diedero vita ad una
certa perplessità nella mente di Kara. Stava decidendo per
quale sorte? Poteva avere ancora un futuro? L'unica risposta che
aleggiava nella sua testa era un secco no.
Quando
fu costretta ad alzare il viso, corrucciò la fronte,
perdendosi in quel profondo verde che per la prima volta.
All'ultima
frase non riuscì più a resistere e il gesto fu dettato
dall'istinto, probabilmente fu come condannarsi da sola. Appena la
donna si allontanò dal suo orecchio, non poté che
espellere con forza dalla bocca un getto di saliva che la prese in
piena faccia. Fu il momento più soddisfacente della sua vita,
ma le sarebbe costato a caro prezzo, anche se il sorriso non lasciò
il suo volto. *
Lena:
*Il volto le si aprì in una smorfia di disgusto. Lena si
asciugò la saliva dal volto* Hai
carattere. *Disse
prima di darle uno schiaffo sul volto* Ma
questo carattere ti porterà a morte certa.*
Le prese il volto ponendolo vicinissimo al suo* Fallo
ancora una volta e mi assicurerò di ucciderti io stessa. Ci
siamo capite, Kryptoniana?.*
Lasciò il volto della bionda spingendola e facendola cadere
all'indietro. La fissò con aria da superiore.* Vedremo
se sopo una notte di digiuno avrai ancora questa arroganza in
faccia.*
Le disse sollevando il sopracciglio.* GUARDIE! *Urlò.
Non appena la porta si aprì Lena osservò per l'ultima
volta la ragazza ancora stesa a terra e si morse il labbo.* Ci
vediamo domani, Kryptoniana. Ho bisogno di cenare, penso che oggi
mangerò per due persone, peccato che tu non possa
raggiungermi.*
Rise alla sua stessa frase prima di uscire dalla stanza.
Poco
fuori la cella si rivolse verso le guardie* Assicuratevi
che oggi non mangi. La voglio trovare domani pulita nelle mie stanze
alle nove in punto, sono stata chiara?*
Disse e si ritenette soddisfatta solo quando le guardie annuirono.
Quella
sera cenò con Rhea e suo figlio.* Sai,
madrina, penso che prenderò la Kryptoniana come mia schiava.
Voglio vederla inginocchiarsi per me e toglierle quello sguardo
arrogante dal volto. Penso che sarà divertente.*
Rise
insieme a Rhea mentre fissò Mon-El che mangiava la sua cena
senza interessarsi molto della conversazione. Ribollì di
rabbia al pensiero che lui era l'erede al trono legittimo mentre lei
sarebbe rimasta sempre in secondo piano.
Non
potendo uccidere l'erede, ancora, Lena si fece da parte e continuò
a mangiare la sua cena contenta.
Una
volta nelle sue stanze, pronta per il sonno, Lena si rivolse verso la
sua ancella, una ragazza proveniente da Verrun.* Da
domani non mi serviranno più i tuoi servigi. Ho predisposto
che tu vada a lavorare nelle cucine.*
Disse cacciandola con la mano.
Una
volta a letto sorrise a se stessa pensando ai modi per torturare la
bionda che aveva osato sfidarla. La guerra tra Krypton e Daxam era
ancora aperta e lei l'avrebbe fatta finire. Avrebbe fatto
inginocchiare Kara davanti a tutti. Tutti avrebbero visto la
supremazia di Daxam.*
Kara:
*il calore provocatole dallo schiaffo, si diffuse sulla guancia,
arrossandola. Era stato talmente forte che Kara sentiva un incessante
pulsare anche alla tempia. Cadde a terra, tenendosi la parte colpita
con la mano, mentre la donna si vantava della cena che avrebbe avuto
quella sera. La donna in rosso sarebbe stata nei giorni successivi il
suo incubo peggiore e Kara aveva semplicemente alimentato quella
fiamma d'odio che già provavano incondizionatamente essendo
nemiche per "natura". L'unico sollievo fu la chiusura della
cella e Kara rimase da sola, rannicchiata in un angolo polveroso e
sporco di essa. Aveva cercato di dormire, ma il suo stomaco
continuava a brontolare, accompagnato dalla bocca secca e arida come
quelle lande di sabbia del deserto che aveva attraversato per giorni,
fino ad arrivare ai pressi della capitale e fallire miseramente la
missione.
"sei
solo una stupida inesperta e inutile ragazzina"
pensò fra sé e sé e continuò a insultarsi
da sola, finché le prime luci rosse dell'alba non illuminarono
la cella da una fessura vicino al soffitto. Non era riuscita a
riposare e le occhiaie cerchiavano i suoi occhi. Aveva bisogno almeno
di bere se voleva sopravvivere, perché anche nei giorni
precedenti la scorta d'acqua del gruppo di ricognizione stava finendo
e dovettero razionare la rimanente. Sentì aprire la porta
della cella e Kara alzò la testa debolmente, osservando una
delle guardie del giorno prima. Aveva una caraffa d'acqua in una mano
e un sorriso sadico accompagnava il suo viso* Vuoi
bere vero? *chiese
con voce perversa e Kara deglutì, spaventata. Le tese la
caraffa, ma quando Kara allungò la mano per prenderla la tirò
indietro* Ah...
dimenticavo questo *si
portò il contenitore al viso e sputò al suo interno.
Kara storse il naso, schifata dal gesto dell'uomo* Questo
è per la mia signora. *disse
prima di uscire, posando la caraffa sul pavimento al fianco di Kara.
Imprecò, non poté che imprecare. Era nei guai fino al
collo e chissà quanto sarebbe riuscita a sopravvivere in
quelle condizioni. Avrebbe dovuto bere quell'acqua? E se non l'avesse
fatto, quando le sarebbe capitata di nuovo l'occasione di ricevere
qualcosa?
Non
lo fece. Era passata mezz'ora e sentì di nuovo il rumore delle
chiavi aprire la porta della cella. Questa volta era un'altra guardia
che non aveva mai visto prima. Era abbastanza giovane, ma lo sguardo
serio vigeva sul suo viso. La prese di peso alzandola in piedi e la
scortò rudemente nell'alloggio della servitù, dove fu
affidata ad una donna poco più grande di lei.* E
così tu sei la nuova arrivata. Kryptoniana... *constatò* Non
so se considerarti fortunata. La principessina ha messo gli occhi su
di te *continuò
il suo dialogo, portandola in una stanza con una vasca già
pronta dove l'avrebbe aiutata a darsi una ripulita.* Vuole
che il suo nuovo giocattolino sia ben pulito e profumato. Anche io
sono stata per un periodo di tempo uno dei suoi tanti giocattoli.
Quando si è stancata, sono stata assegnata alla sartoria del
palazzo. Ma per te che sei kryptoniana non saprei... potrebbe
ucciderti appena si stancherà di te, quindi ti toccherà
mantenere vivo il suo interesse *Kara
stava cercando di seguire il discorso che la donna le stava facendo,
ma quando la vide riempire un secchio d'acqua, glielo strappò
letteralmente dalle mani e trangugiò completamente il
contenuto del secchio. Un sospiro di sollievo lasciò la sua
bocca e guardò la donna questa volta con tutta l'attenzione
del mondo. Aveva dei capelli neri ondulati fino alle spalle, la pelle
imbrunita dal sole e gli occhi grigi ad accompagnare il tutto, in
completo contrasto con la carnagione. Le raccontò per sommi
capi cosa era accaduto nella sua cella il giorno prima e la mora
scoppiò a ridere, dicendole che se l'era cercata. Per quanto
avrebbe voluto darle torto, era vero. Era colpa sua se si trovava in
quella situazione. Il bagno procedette velocemente e le lavò i
capelli, spazzolandoli minuziosamente e asciugandoli. Ondulati,
caddero sulle sue spalle, di un biondo splendente quasi di luce
propria. Essendo la daxamita una sarta, le fece indossare un vestito
semplice. Era bianco, la stoffa leggera e fresca per le temperature
abbastanza alte del pianeta durante il giorno. Alcune parti del
vestito erano come se fosse un velo che lasciava trasparire la pelle
al di sotto, creando fantasie lungo la parte alta del petto. Alla
vita il vestito si stringeva in una fascia estetica dorata e non
aveva altro a caratterizzare la particolarità di quel capo.
Non sembrava neanche molto daxamita, visto che rispecchiava i canoni
di moda kryptoniani alla perfezione. Fu una cosa che la lasciò
abbastanza stupita. La ragazza si premurò di sistemarle anche
il viso, applicando qualcosa per sistemare un po' le occhiaie della
nottata precedente e quando fu pronta, le augurò buona
fortuna. Fuori dalla stanza, la guardia aspettava la sua uscita. Si
sentì come se fosse accompagnata al patibolo per essere
processata. Più salivano le scale e più lusso si
percepiva. Le aree del palazzo erano estese in enormi spazi che Kara
non poteva avere su Krypton. Si rese conto di quanto erano differenti
sia a livello tecnologico che socialmente culturale. Argo city, la
città dove viveva, era strutturata in enormi edifici fatti di
appartamenti che tendevano ad essere identici gli uni agli altri,
ottimizzando gli spazi per contenerli tutti in un ambiente urbano e
tecnologicamente avanzato, il tutto chiuso in una bolla di difesa che
proteggeva la città fatta. Invece quel palazzo era... antico?
Non sapeva come definirlo, se non di un'era antecedente a quella
kryptoniana. La guardia si fermò davanti a una porta, bussando
ad essa, e aspettò la risposta che non tardò ad
arrivare.*
Lena:
*Posò il libro sul comodino più vicino. Si voltò
verso la porta ordinando alla guardia di entrare.
Quando
furono dentro Lena cacciò velocemente la guardia fissando la
nuova ragazza* Non
male.*
Disse girandole attorno e squadrandola.
Era
bella, veramente bella. La sua pelle bianca e liscia sembrava
risplendere a contatto con l'abito. Gli occhi, azzurrissimi, vagavano
per la stanza irrequieti forse in cerca di un modo per fuggire.
Inspirò un po' dell'odore rimanendone subito sopraffatta. Le
piaceva questa ragazza, era bella. Rise internamente al pensiero di
costringerla a seguire i suoi ordini da brava schiava. Una
Kryptoniana, della famiglia reale per di più era la sua
schiava. Toccò un lembo del vestito e si morse il labbro
sogghignando al tatto. Era liscio e morbido, probabilmente seta.
Prese una ciocca di capelli di Kara raggirandola tra le dita. Li fece
scorrere lungo la spalla sinistra di Kara e tracciò con il
dito la giugulare destra. Sorrise nel sentire la pelle d'oca della
ragazza.
I
suoi occhi si posarono su un piatto di frutta che si era fatta
portare appositamente per la giovane e si diresse verso di questa*
Immagino tu abbia fame, Kryptoniana. Tieni, mangia. Avrai bisogno di
forze per adempiere ai miei ordini.* Le passò il piatto
contenente la frutta. Sollevò il sopracciglio nel vederla
avere a che fare con il cibo.* Sai
come mangiare la frutta stupida Kryptoniana?*
Le chiese esasperata. Non era possibile che facessero così
tanto i superiori per poi perdersi in sciocchezze come queste*
Kara:
*Entrò timidamente nella stanza e fu catturata dalla vista che
le si parò davanti. Era una stanza lussureggiante illuminata
dalle ampie finestre che davano su tutta la città.
L'agitazione iniziò a divorarla quando incrociò quegli
occhi tanto odiati che analizzarono la sua figura senza esitazione.
Mentre la principessa di Daxam le girava intorno come un predatore,
cercò di cogliere i dettagli che potevano esserle utili per un
possibile piano di fuga. Sì, avrebbe voluto scappare, ma
pensandoci non sarebbe andata lontano non conoscendo il palazzo.
C'era un'altra porta oltre quella dove era entrata e uno scaffale
pieno di libri. Quest'ultima cosa la incuriosì
particolarmente, i daxamiti scrivevano che tipo di storie? Tremò
visibilmente quando la donna sfiorò la sua pelle e deglutì,
cercando di tenere lo sguardo alto.
Quando
la vide allontanarsi da lei per andare verso il piatto di frutta, un
certo languore provenne dal suo stomaco. Prese il piatto che le
diede, aveva veramente moltissima fame, ma si ritrovò a
bloccarsi. Erano frutti che non aveva mai visto prima, considerando
il fatto che non ne mangiavano e non ne coltivavano. Si ritrovò
per la prima volta veramente a disagio nel non conoscere qualcosa che
per loro doveva essere semplice. Aprì la bocca e poi la
richiuse, cercando di trovare le parole giuste* Noi...
i nostri pasti sono prodotti sinteticamente nei laboratori
kryptoniani per soddisfare solo il fabbisogno energetico quotidiano.
Non abbiamo una terra adatta per coltivare frutta e cose di questo
genere, quindi produciamo pasti adatti a soddisfare solo il bisogno
primario per sopravvivere. Io non l'avevo mai vista prima
d'ora *prese
una bacca rotonda violacea e la osservò, tastandola lievemente
per sentire la consistenza. Altri frutti invece erano ruvidi e
dovevano essere probabilmente sbucciati* oh
questo l'ho visto nel deserto *disse
la kryptoniana, indicando un frutto molto allungato color verde. Alzò
lo sguardo osservando la reazione della mora e si corrucciò
lievemente, sperando piuttosto che la aiutasse, anche se sembrava
stesse pensando. Probabilmente pensava a quanto fosse inutile la
bionda che aveva deciso di prendere come schiava. Portò poi la
bacca alla bocca e la assaggiò. Gli occhi della bionda si
spalancarono di meraviglia, mentre le papille gustative stavano
impazzendo. Era la prima volta che assaggiava qualcosa che avesse un
sapore e la dolcezza di quella bacca dal retrogusto lievemente aspro
la lasciò scossa. Era come se avesse iniziato a vivere la sua
vita per la prima volta e gli occhi si illuminarono di un blu acceso
vivace, mugugnando un verso di approvazione*
Lena:
*Alla reazione della bionda Lena rise. Non rideva così da
bambina forse. La ragazza, così tanto arrogante e saccente,
sembrava una bambina catturata a mangiare la sua prima caramella.
Vide i suoi occhi illuminarsi di gioia e non poté che
sorridere alla visione.La studiò con curiosità mentre
la vide gustarsi la bacca e riprese subito il suo sguardo austero.
Non poteva lasciarsi intenerire da una stupida Kryptoniana.* Dammi
qua. *
Le disse prendendo il piatto. Lo sistemò sul tavolino da caffè
e prese un coltello. Iniziò a sbucciare il frutto rosso. Lo
tagliò in piccoli tocchetti che mise al bordo del piatto.
Prese poi il frutto giallo e le insegnò come tagliare anche
questo. Fece delle piccole rondelle e mise anche quest'ultimo a bordo
del piatto. Quando finì di tagliare tutti i frutti, passò
il piatto alla ragazza.* Ora
sai come si tagliano. E ricorda, sei tu che devi servire me, non il
contrario. *Disse
austera. Riprese il libro e si sedette sulla scrivania ma, senza
farsi scoprire, osservò le reazioni della bionda ad ogni nuovo
frutto. La vide fare uno sguardo di assoluta meraviglia ogni volta
che assaggiava qualcosa di diverso. Si morse il labbro per trattenere
un sorriso quando la vide arricciare il naso all'asprezza dell'agrume
giallo e sorridere mentre assaggiava la bacca verde. Voleva dirle i
nomi, ma pensò fosse più divertente farglieli scoprire.
Non riuscì più a trattenersi e poggiò il libro
sulla scrivania. Si sistemò in maniera tale da poggiare il
viso sulla mano destra e guardò la ragazza.* Ok
devo chiedertelo, di che cosa sa il vostro cibo? E dove sono i
terreni per coltivarlo? Rhea mi ha sempre detto che siete degli
arroganti e saccenti tuttologi e che vi credete di essere superiori a
tutti ma tu mi sembri più una bambina in questo momento. Non
riesco a vedere nessun tipo di arroganza in te quindi devo
chiedertelo. Parlami di Krypton. *Le
chiese incuriosita. Non riusciva a capire come questa ragazza
provenisse da quel mondo così diverso dal suo e sembrasse così
diversa dagli standard che le erano stati proposti.
Voleva
conoscere tutto di quel mondo così diverso.
Rhea
glielo diceva sempre che era troppo curiosa ma lei ne era contenta.
Voleva conoscere, voleva sapere, odiava vivere nell'ignoranza come
suo cugino Mon-El che era felice se si svegliava con cibo e donne
ogni giorno.*
Per
i tuoi compiti ne parliamo più tardi. Ora siediti e parlami di
Krypton.*
Le disse facendole segno di sedersi sulla sedia che aveva di fronte a
se.*
Kara:
*Sentì la risata della principessa e alzò i suoi gli
occhi blu per un attimo e dopo li riabbassò, riosservando la
bacca che aveva appena morso. Ne studiò i colori e le
striature, poi finì di mangiarla. La sua attenzione andò
di nuovo alla principessa che le tolse il piatto dalle mani e Kara
non poté che sorridere, mentre le tagliava la frutta. La
principessa daxamita che continuava a vivere dando ordini ai suoi
schiavi, si stava mostrando clemente nei suoi confronti?
Quando
finì di tagliare la frutta, Kara dovette trattenere la
soddisfazione di averla vista in quel modo, anche perché come
aveva detto la principessa, non poteva dimenticare chi era la schiava
in quel regno. Serrò le labbra, mordendosi infine il labbro
inferiore e studiò i vari pezzettini di frutta, non sapendo da
dove iniziare. Assaggiò tutto con estrema calma e quando
arrivò all'agrume, lo avvicinò al viso. Era come se la
polpa forse formata da piccole cellette e si accigliò. Quando
lo mangiò, arricciò il naso e rivolse uno sguardo alla
nobile, osservando la sua reazione divertita dietro il libro. Le
rivolse un'espressione buffa e poi mangiò la bacca verde,
sperando fosse migliore. Era dolce come aveva sperato e sospirò
di beatitudine. Forse aveva trovato il suo frutto preferito.
La
richiesta improvvisa della mora, le fece inclinare la testa sorpresa.
Non pensava di essere riuscita a suscitarle abbastanza curiosità
da farle perdere il suo tempo. Andò a sedersi dove le aveva
indicato la principessa, posando il piattino con la frutta sulle
proprie cosce e per la prima volta si ritrovò a guardarla,
provando una certa tranquillità per l'ambiente che si era
creato tra loro in quel momento. Si inumidì le labbra e
schioccò la lingua sotto il palato prima di iniziare a parlare
del suo pianeta valutando per bene cosa dirle e cosa non dirle* Come
già ti ho detto, noi kryptoniani creiamo il nostri pasti in
laboratorio. La consistenza a volte cambia, ma il gusto... *scosse
la testa* è
come mangiare qualcosa che relativamente non sa di niente. Per
esempio pensa se questa bacca non avesse sapore. Sai che è
formata da acqua per la maggior parte e quando andrai a morderla
sentirai la lingua bagnata, ma senza cogliere altro. Non abbiamo
terreni su cui coltivare, la nostra terra non è più
fertile da molto tempo. Raramente si trovano alcuni frutti selvatici
che di solito non mangiamo. E alcune piante per noi velenose, vengono
mangiate dalle creature che vivono fuori dalla nostra città.
Dove vivevo... Argo City, non so se te ne hanno parlato, è la
seconda città più grande dopo Kandor che è la
capitale. Essa è completamente avvolta da una cupola
protettiva. Per quanto vasta, mi sono sempre sentita come in una
gabbia e di solito andavo alla "libreria" di Argo City per
perdermi nelle informazioni e racconti sull'universo e sulle altre
culture, sulle cose al di fuori dalla società di Krypton. In
realtà non è propriamente giusto chiamarla libreria, ma
è un database di informazioni. Tu puoi dire all'intelligenza
robotica cosa stai cercando. Tramite la parola cercata, escono tutte
le informazioni che il database kryptoniano contiene su di essa e
ogni volta che qualcuno di noi scopre qualcosa di nuovo, aggiorniamo
il database, condividendo la nostra conoscenza con tutta la società.
Comunque
tutta questa... autonomia robotica... Ci ha reso deboli. I daxamiti
invece cercano di sopravvivere ogni giorno perché c'è
disparità con i ruoli sociali. I kryptoniani tendono invece a
trattare tutti in modo uguale. Se mancano dei ruoli lavorativi,
allora vengono clonati bambini con dei parametri specifici, in modo
che in società dovranno adempiere a quel ruolo. Io per esempio
secondo mia madre, ero nata per diventare una scienziata. Ma detto
tra noi, non penso di esserne stata mai all'altezza. *concluse
con tono scherzoso, mangiando un'altra bacca dal piattino e guardando
gli occhi della ragazza che aveva di fronte, poi la sua curiosità
la portò ad osservare il libro che stava leggendo* E
voi Daxamiti invece? Come è basata la vostra cultura e la
vostra conoscenza. Non pensavo che vi basavate ancora sull'uso della
carta, lo trovo stranamente... *gli
occhi della kryptoniana si posarono sulla figura della principessa,
prima di concludere la frase* ...affascinante. *schiuse
le labbra, rivolgendole un sorriso timido* s-spero
di non aver divagato troppo mentre parlavo. E' che c'è tanto
da raccontare *trovò
a giustificarsi perché si era trovata a parlare molto, senza
tener conto della sua interlocutrice*
Lena: *Lena la fissò
sconcertata* Parli...
molto.*
Disse quasi sorpresa.* Sapevo
che i Kryptoniani fossero loquaci ma non mi aspettavo così
tanto.*
Si
sollevò in piedi andando verso la libreria. Ripose il suo
libro prima di decidere cosa dirle. Non poteva lasciarsi sfuggire più
del necessario, doveva evitare di darle informazioni importanti. I
loro popoli erano in guerra e presto qualcuno sarebbe venuto a
reclamarla.
Pensierosamente
si sedette sulla sedia davanti la bionda.* Il
nostro popolo?*
Si chiese stranita, non sapeva proprio che dirle* Beh,
prima di tutto abbiamo il cibo... come cibo vero*
Sollevò il sopracciglio ridacchiando* Cibo
con sapore. Come carne, verdure, dolci.*
Pensò ai dolci e sorrise, non vedeva l'ora di fargliene
provare uno. Sbatté gli occhi sorpresa al suo stesso pensiero.
Perché voleva far provare qualcosa alla sua schiava? Le cose
non dovevano andare così, Lena non doveva affezionarsi ad una
stupida Kryptoniana.* Ma
non penso di doverti spiegare io le cose. Le scoprirai con il tempo.
Ora piuttosto, devi imparare quali sono i tuoi compiti.
*Si
alzò dalla sedia ed iniziò ad andare su e giù
per la stanza. *
Prima
di tutto ti voglio nella mia stanza ogni giorno all'alba. E voglio
che tu mi porti la colazione e il cambio di abiti del giorno. Dovrai
anche pettinarmi i capelli, lavare le mie robe, occuparti dei miei
Wlok, ripulire la stanza e fare tante altre cose. *
Andò dietro di lei sogghignando.* Inoltre
pretendo di vederti nei tuoi abiti Kryptoniani quando sei al mio
servizio.*
Prese i capelli e se li fece scivolare tra le dita.* E
i capelli devono essere sciolti.*
Si abbassò verso di lei portando le sue labbra al livello
dell'orecchio della ragazza.* Hai
capito tutto?*
Le sussurrò mordicchiando leggermente il lobo per vedere la
reazione della ragazza. Si stava divertendo troppo a sfotterla. Era
la sua schiava e poteva farle tutto quello che voleva.
E
in questo momento voleva solo farla pregare di farla sua. Strinse gli
occhi e ghignò alla nuova idea che le stava venendo in mente
prima di allontanarsi da lei.*
Kara: *La
bionda si morse le labbra, cercando di stare in silenzio. Si chiedeva
se la principessa avrebbe risposto a qualche domanda da lei fatta in
modo soddisfacente o l'avrebbe considerato futile. La osservò
posare il libro e chiuse appena gli occhi, scrutandone il gesto con
non indifferenza. Non voleva parlare di cosa leggeva, suppose. Kara
appuntò mentalmente questa informazione. Quando ritornò
a sedersi di fronte a lei, le rivolse tutta l'attenzione e inclinò
la testa alla parola "dolci". Cos'erano? Fece per aprire
bocca e chiederglielo, ma la richiuse perché la daxamita la
precedette. Ed ecco che aveva riportato la kryptoniana alla realtà.
Schiava della principessa daxamita, avrebbe dovuto cercare di
resistere e sopravvivere ai compiti ordinati arrogantemente dalla
bocca di quella donna. Avrebbe dovuto fare cose che non aveva mai
fatto in vita sua e doveva imparare a farle il prima possibile. La
richiesta in abiti kryptoniani... Fremette alla vicinanza improvvisa
e il respiro caldo colpì il suo orecchio. Cos'era l'altra
sensazione che provò al suo insolito gesto? Fastidio... Kara
sentiva ribollire il sangue caldamente, imbarazzandosi e
arrabbiandosi per il gesto della principessa. Serrò la
mascella e chiuse le mani a pugno, sbiancando le nocche per la
pressione esercitata.* Bene *disse.
Il tono neutrale accompagnò la sua risposta* Non
vedo l'ora di servirvi principessa. Non vedo l'ora di sporcare il
nome della mia famiglia, indossando l'abito della mia casata. Non
vedo l'ora di strisciare ai vostri piedi come un verme, principessa.
Se è questa la definizione della
vostra felicità, la soddisfazione di una donna che non conosce
neanche il popolo di cui è al comando. Sarà un piacere
essere al servizio di una donna come voi, principessa Gand. *Kara
non era riuscita a trattenere le insinuazioni, dopo che aveva parlato
molti minuti di Krypton. L'insoddisfazione delle risposte e il
comportamento della daxamita, accompagnarono le sue parole dettate
dall'irrazionalità. Dalla voglia di non essere del tutto
pienamente prostrata e di volerla continuare a rendere consapevole di
ciò che pensava.*
Lena:
*Sussultò alle parole della ragazza. Sembrava più
austera della giovane che aveva visto pochi minuti prima.
Infastidita
dalle sue parole e dalle insinuazioni si allontanò da lei
quasi scottata. Camminò su e giù per la stanza
selezionando il modo migliore per rispondere.* Lena.
Il mio nome è Lena. Non sono la principessa Gand. Il re e la
regina non sono i miei veri genitori.*
Disse tagliente prima di posizionarsi davanti a lei. Le prese il
mento costringendola a guardarla intensamente* E
non osare più di rivolgerti con quella voce a me. Sei la mia
schiava. Non ti è permesso oppure ti ucciderò con le
mie stesse mani.*
Lasciò il mento della ragazza prima di volgersi verso l'enorme
finestra che dava sul cortile.
Vide
Mon-El che si stava allenando con la spada deridendo il giovane servo
che correva da una parte all'altra mentre lui lo attaccava. Che cosa
stava facendo? Lei non era come lui. Lei non era arrogante e
spocchiosa come il ragazzo.
Perché
la sola presenza della giovane riusciva a farla impazzire e diventare
ciò che non era mai stata?*
Mi
dispiace.
*Sussurrò
in silenzio, conscia che la ragazza l'avrebbe sentita anche se il
tono era basso.*
Non
volevo scattare su di te. E' che...*
Si fermò non sapendo come continuare il discorso. Non poteva
darle alcuno spiraglio.
Non
poteva stringere alcun tipo di rapporto con lei. Era una Kryptoniana,
per l'amor del cielo! Doveva usarla, rovinarla e ucciderla.
Doveva...
ma perché non vi riusciva?
Si
sentiva stranamente legata alla giovane di Krypton. Una sua rivale,
eppure una ragazza sola come lei. Ripensò alle sue parole
mentre descriveva la sua città natale definendola una gabbia.
Le era capitata spesso di sentire la stessa sensazione.
Si
voltò verso di lei, dando così le spalle all'uomo che
più odiava nel mondo e accennò ad un sorriso
triste.* Hai
detto che per te l'uso della carta è affascinante. *
Le disse andando verso la scrivania e prendendo il libro di poesie
Daxamite. Lo pose direttamente in grembo alla ragazza prima di
sedersi.
Sbuffò
di frustrazione prima di accennare ad un timido sorriso* è
tuo, te lo regalo. *Le
disse.* Narra
degli eroi Daxamiti e delle loro avventure.*
Le spiegò.* Non
avrei dovuto scattare su di te.*
Ripeté frustrata.* Ma
mi è stato insegnato ad odiare voi Kryptoniani con la vostra
arroganza. Siete il male. Avete causato la guerra con tutta la vostra
tecnologia e la vostra sete di sapere.*
Sbuffò infastidita.*
Dici
che io non conosco il mio popolo, Kara. Ma almeno so che noi siamo
felici, che ci sposiamo per amore, che costruiamo una famiglia su di
esso. So che noi siamo passionali, dolci, violenti, iracondi. Voi
cosa siete? Non provate sentimenti, non amate, vi unite solo perché
uno stupido computer l'ha detto per voi.
Siamo
noi quelli sbagliati? Non mi pare proprio. *La
schernì con disapprovazione.*
Magari
potresti insegnarmi qualcosa del tuo popolo ed io potrei insegnarti
qualcosa del mio.*
Le disse interessata alla possibilità di conoscere il suo
pianeta rivale.*
Kara:
*La donna le sembrava come un felino pronto a scattare. Continuava ad
andare avanti e indietro per la stanza pensierosa sulle prossime
parole da rivolgerle. Kara non si aspettò di certo la
rivelazione del suo nome, insieme al fatto che non fosse l'erede al
trono di sangue. Era come se le sue parole avessero fatto scattare
qualcosa in Lena. Assottigliò lo sguardo alla minaccia e posò
il piatto della frutta sulla scrivania, seguendo la figura della
mora. Ormai era diventato un fiume in piena, finalmente la sentiva
parlare senza soppesare le parole. Lasciò semplicemente che
Lena facesse scivolare tutto dalla sua bocca, che dicesse tutto
quello che aveva da dire perché a Kara risultò la
reazione sperata, perché finalmente diceva quello che
veramente pensava, non dettato da altri fattori. Lo sguardo di Kara
si addolcì alle sue scuse e appena arrivò il gesto
inaspettato, non poté che sorriderle con la sua solita
sincerità. Toccò la copertina del libro con premura,
mentre Lena le parlava di quella differenza tra i daxamiti e i
kryptoniani. Una differenza assai rilevante che Kara non aveva mai
veramente preso in considerazione. Non era arrabbiata per le sue
parole, non lo era per niente perché le stava parlando in modo
pacifico. Alzò lo sguardo, guardandola con i suoi occhioni blu
e un'espressione compiaciuta* Finalmente
ti vedo. *Le
disse e annuì alla richiesta della donna che aveva di fronte*
Mi piacerebbe
capire il tuo punto di vista e quello del tuo popolo e sarei lieta di
raccontarti altro. E poi guardami. Mi fai arrabbiare, mi fai
sorridere, mi fai irritare... La mia società è
vincolata, ma non siamo diversi. Provo anche io emozioni *Si
sporse in avanti dove aveva posato il piatto di frutta. C'era rimasta
l'ultima bacca verde tanto agognata e questo la portò ad
avvicinarsi terribilmente a Lena. Prese il frutto e si risedette
sulla sua sedia ritornando alla distanza iniziale* La
mia natura egoistica mi direbbe di mangiarlo, ma è l'unica
cosa che posso regalarti ora oltre alle mie parole. E dimenticavo. Il
mio nome è Kara... Kara Zor-El. *Le
offrì il dolce frutto, porgendoglielo con la mano, suggellando
quello che sembrava un trattato di pace informale. Aveva tante altre
cose da dirle, ma avrebbe imparato a conoscerla meglio con calma.
Quello che Kara era riuscita ad ottenere quel giorno, le sembrava un
ottimo risultato per iniziare un rapporto pacifico con la sua...
padrona*
Lena:
*Rimase sorpresa nel sentire il calore del corpo di Kara così
vicino al suo. Si voltò alle sue parole osservando il
frutto che la ragazza le porgeva come segno di pace.
Storse
la bocca reprimendo una risata e lo prese* uh...
Grazie? *rispose,
quasi più una domanda che una vera risposta.
Lo
accettò ma glielo porse indietro.* è
tuo, Kara. Accetto il gesto e ti ringrazio ma sono convinta che te lo
gusterai meglio di me. *le
disse ridacchiando. Voleva rivedere lo sguardo di pura gioia negli
occhi della ragazza mentre mangiava il frutto. *
Forse
hai ragione, non siamo così diverse ma il tuo popolo arrogante
ha rovinato il mio. Eravamo pacifici prima che il tuo popolo
decidesse di iniziare questa stupida guerra senza senso.
Voi... *sbuffò
esasperata nel ricordare la storia. *il
vostro egoismo ha rovinato il mio popolo. *
Lena fissò Kara negli occhi pronta a continuare quando sentì
bussare alla sua porta.* mangia
il frutto o nascondilo e alzati da li. *le
comandò andando ad aprire la porta.
Vide
una guardia del castello reale che era venuta ad accompagnarla per la
prima colazione. Annuì e chiuse la porta.
Si
girò verso Kara.* dobbiamo
andare. Tieni a bada la lingua e la tua curiosità, Zor-El o
neanche io potrò salvarti dalla morte. La mia madrina non è
magnanima come me nei confronti dei kryptoniani. *
Si
diresse poi verso il tavolo della toelettatura accomodandosi. Guardò
Kara dallo specchio sollevando il sopracciglio* vieni
qui e fammi una treccia alta. *le
disse. * ne
sei capace, vero? *chiese
ridacchiando. Non poteva smettere di sfotterla sulle cose più
semplici. *
Kara:
*Kara riprese la bacca e stava per rispondere alle accuse di Lena
questa volta, ma furono interrotte dal bussare della porta. La
kryptoniana si alzò posando il libro sulla scrivania di Lena e
cercò di assumere una posa adatta a quella di una schiava
senza più un briciolo speranza, ovvero capo basso e schiena
lievemente china. Le mani portate dietro la schiena a nascondere la
piccola bacca. Appena richiuse la porta, infilò la bacca in
bocca e Lena si girò a guardarla. Diede un morso e cercò
di contenersi dall'entusiasmo del sapore, mugugnando qualcosa alla
richiesta della principessa dopo averla seguita. La kryptoniana
stranamente era ossessionata dai suoi capelli e le piaceva moltissimo
sistemarli in acconciature particolari, quindi per la prima volta si
ritrovò a saper fare quello che Lena le aveva richiesto. Il
sorriso soddisfatto di chi aveva appena finito di fare qualcosa di
fatto bene, accompagnava le labbra di Kara, sentendosi stranamente
utile. Osservò Lena dallo specchio, sistemando la treccia al
lato della sua spalla destra* Allora? *le
chiese incuriosita* Dillo
che ti ho sorpresa. *prese
uno specchio piccolo a portata di mano per mostrarle la parte dietro
al capo della treccia.*
Lena:
Lena:
*Rise nel vedere la faccia di Kara mentre cercava di mangiare
sottilmente il frutto. Le sembrava quasi uno scoiattolo con le guance
piene.
Attese
che Kara finisse di sistemarle i capelli e si guardò allo
specchio soddisfatta. Le piaceva l'acconciatura della ragazza* Si
è... bello.*
Le disse. Decise di stuzzicare la ragazza* Allora
qualcosa la sanno fare i Kryptoniani*
Sollevò il sopracciglio alla faccia che fece la ragazza
ridacchiando. Non la conosceva da molto ma si divertiva troppo a
prenderla in giro per la provenienza.* Seguimi
e ricorda. Capo basso e non parlare se non interpellata* Le ricordò
prima di avviarsi verso le sale comuni.
Una
volta giunte li, Lena fece un piccolo inchino a Rhea, la regina e a
suo figlio Mon-El che risposero con altrettanto entusiasmo.
Si
sedette davanti alla donna con Kara alle sue spalle.* Tu,
schiava. Versami l'acqua*
Le disse aprendo gli occhi e cercando di dirle con lo sguardo di fare
come le era stato detto. Le piaceva la ragazza e, cosa più
importante, le piaceva la diversità che vigeva tra loro e la
possibilità di imparare qualcosa sul nuovo mondo. Si rivolse
verso la sua madrina con un sorriso di scherno portando il bicchiere
alle labbra* Mi
scuso madre, ma la schiava Kryptoniana deve essere ancora
ammaestrata. E' divertente farla strisciare ai miei piedi così
come le spetta.*
Rise accompagnata dalla donna.
Vide
lo sguardo che Mon-El rivolgeva alla sua schiava e subito strinse gli
occhi accigliata*
Sapete,
madre mia, penso che la terrò molto con me. Infondo è
la mia*Sottolineò
mia tagliente* schiava
preferita. Quando mi stancherò di lei penso che la manderò
a lavorare nelle stalle, ma fino ad allora mi occuperò
personalmente di farle capire qual è il suo ruolo in questo
mondo.*
Ghignò verso il ragazzo portandosi alle labbra un
biscotto.* Tu!*
Si rivolse a Kara.* Prendi
questi biscotti e mettili in un panno, esigo che mi vengano portati
in stanza dopo colazione*
Le disse con fare austero ed autoritario.
Guardò
Rhea e si accorse di aver fatto un passo falso. Non aveva mai portato
del cibo in camera e sembrava sospetto che avesse iniziato giusto
ora.
Con
un sorriso falso accennò alla prima scusa che le venne in
mente. Disse alla regina che stava studiando un nuovo modo per
facilitare l'irrigazione dei campi e che le avrebbe fatto bene uno
spuntino.
Segretamente
pregò che la donna si facesse andare bene la scusa.*
Kara:
*Kara fece una smorfia alla battuta di Lena, ma sapeva che stava
scherzando, infatti accennò un sorriso.
Era
arrivato il momento tanto temuto e l'ansia le formò un groppo
in gola. Avrebbe dovuto recitare bene e sperava veramente che tutto
andasse liscio. Fu tenuta a inchinarsi in silenzio alla presenza dei
reali, così come sua madre aveva cercato di insegnarle a fare
quando la famiglia reale era venuta in visita su Krypton in passato
per il rinnovo dei trattati di pace. Eseguì la richiesta di
Lena e da quanto aveva capito, avrebbe dovuto farlo ogni volta in
automatico ad ogni pasto. Riempito il bicchiere d'acqua, sopportò
i discorsi futili che Lena cercava di portare avanti con Rhea. Non
passò inosservato il tono che usò la principessa,
mentre guardava il principe con astio, sicuramente Kara non era
passata inosservata allo sguardo di Mon-El. Kara di sicuro non aveva
intenzione di alzare lo sguardo e guardare in viso i due reali,
perché sfortunatamente li conosceva abbastanza bene. Sobbalzò
quando Lena la richiamò e inclinò lievemente la testa
di lato alla richiesta. Gli occhi blu vagarono per la tavola
imbandita alla ricerca di un panno che trovò all'estremità
del tavolo, lontano dai commentasi. Vi mise dentro alcuni biscotti e
fece un nodo in modo da trasformarlo in un piccolo sacchetto. La
scusa di Lena la lasciò abbastanza perplessa. Un reale
daxamita che studiava qualcosa di utile? Rhea guardò Lena con
soddisfazione* Sei
destinata a grandi cose. Ricorda sempre che la curiosità è
sinonimo di intelligenza, ma non dimenticare che bisogna avere anche
buon senso e sapere quando tenerla a bada. *A
kara parve come se Rhea avesse colto qualcosa e voleva ricordare a
Lena di tenere le dovute distanze. Gli occhi della donna più
anziana si posarono sulla kryptoniana, rivolgendole un piccolo
ghigno* Kara
Zor-El *pronunciò
con un falso tono quasi cortese, lo stesso tono che le aveva rivolto
anni addietro* sei
cresciuta. Ti ricordavo più rumorosa. *Kara
rialzò lo sguardo e annuì, aprendo la bocca per
parlare* Ero
ineducata, maestà. Sono passati parecchi anni. *le
disse la giovane kryptoniana* E
lo sei ancora. Non ti ho dato il permesso di rivolgermi la
parola. *Kara
la richiuse e deglutì, riabbassando lo sguardo. Non sapeva se
scusarsi o meno. Decise semplicemente per paura di tacere, così
la donna si rivolse a Lena* Spero
che riuscirai a darle il dovuto addestramento. Il solo trovarmela
davanti, già mi irrita. Figuriamoci sentirla parlare. *Mon-el
sorrise al discorso della madre, soddisfatto. Era la prima volta che
sentiva sua madre rivolgere quel tono alla sua "preferita".
Per quanto Lena non fosse sua figlia, la trattava come tale e l'aveva
educata a sua immagine e somiglianza, cercando di riprodurre una
donna con il suo stesso pensiero e i suoi stessi ideali.*
Lena:
*Lena lanciò uni sguardo irritato al principe e lo vide
gongolarsi al suo errore.*
Non
preoccuparti madre. Mi occuperò personalmente di addestrarla
in questi giorni.*
Si
portò una brioches alla bocca gustandola felicemente.* non
preoccuparti, so quando usare la curiosità e l'intelligenza
per il mio popolo. Sai bene madre che dopo di te, a questo tavolo,
sono quella con più buon senso seduta a questo tavolo. *Lena
lanciò un sorrisino di scherno al principe.
Lo
odiava, lo odiava con tutto il suo cuore.
Finito
di mangiare la sua colazione la ragazza si congedò. Rivolse
uno sguardo a Kara dicendole di seguirla e tornò nella sua
stanza senza dire una parola.
Una
volta al sicuro nelle sue mura si girò verso la Kryptoniana.
*ti avevo detto di
tacere. Io sono curiosa sul vostro popolo, Rhea vi odia. Avrebbe
potuto ucciderti. *
la guardò con uno sguardo di apprensione. *dammi
il sacchetto*
le disse. Una volta preso il sacco le ordinò di accendere il
fuoco del camino.* sto
per insegnarti una cosa che sicuramente non conosci. Fa
attenzione. *le
disse dirigendosi verso il mobile posto vicino la finestra. Lo aprì
e vi prese una teiera.* dentro
questa, si chiama chayera comunque, devi mettere l'acqua e queste
foglie. *gliele
indicò* si
chiamano foglie di chay. Si mettono circa due cucchiai a tazza.
*disse
mettendone quattro. * una
volta fatto posizioni la chayera sul fuoco grazie a questo gancio.
Capito? *attese
la risposta della ragazza e quando la vide annuire continuò la
spiegazione. * una
volta che la senti fischiare la togli dal fuoco e versi il contenuto
nelle tazze in questa maniera. *
le fece vedere come non bruciarsi.*ovviamente
attenta a non bruciarti. Ora assaggia*
le disse passandole la tazza e studiando le sue espressioni. Prima
che la ragazza potesse portarsi alla bocca la tazza la fermò.
*aspetta, fai
attenzione. È bollente. Forse dovresti iniziare con loro. *le
disse accennando ai biscotti con un pizzico di vergogna nel sentirsi
così interessata al parere della ragazza.*
Kara:
*La kryptoniana seguì Lena, sperando di non incontrare altri
estranei. Arrivarono alla camera della principessa e poté di
nuovo respirare e liberarsi in parte della tensione. Ovviamente Lena
la sgridò e Kara colse la sua preoccupazione, sentendosi molto
piccola. Guardò il camino. La sua fortuna era che la legna
fosse già preparata per essere accesa e vide della carta sotto
la legna secca. Chiese a Lena se ci fosse qualcosa per far prendere
fuoco alla carte e le indicò un oggetto. Sembrava una specie
di accendino daxamita. Fu facile questa volta e Kara trasse un
sospiro di sollievo, mentre Lena richiamava la sua attenzione.
Osservò tutti i passaggi che la mora stava cercando di
insegnarle e aspettarono in silenzio che la chayera fischiasse,
gettando vapore dal piccolo foro.* oh,
ho capito come funziona. Quindi l'acqua dovrebbe calda dovrebbe
prendere il sapore dell'erba e l'aroma *provò
ad odorare la tisana che Lena le aveva dato e passò la tazza
da una mano all'altra, posandola poi su una superficie piana di un
mobile lì vicino. Si guardò le mani un po' arrossate e
poi scoppiò a ridere* ok,
mi sono resa conto che è bollente, ma non rimarrà il
segno non preoccuparti. In questo momento mi sento una
neonata *ammise,
l'ultima cosa con un tono imbarazzato, abbassando lo sguardo e prese
un biscotto. Ne studiò la forma, passandoci il polpastrello
dell'indice. Era un po' ruvido, ma non fece ulteriore pressione per
non sbriciolarlo. Lo portò alla bocca e diede un morso. Il
biscotto si frantumò nella bocca della kryptoniana che
sorrise, mangiandolo con gioia. Era come se fosse aromatizzato a
qualche spezia daxamita. Non era solo dolce e odorava ancora come se
fosse stato fatto quella mattina stessa. Kara sorrise a Lena
grata* Grazie
Lena *pronunciò
con tenerezza, ringraziandola. Poi riprese la tazza un po'
raffreddata e con cautela, bevve un sorso di tisana, voltata verso il
fuoco del camino. Il clima di Daxam era strano. L'aveva studiato un
po' quando era su Krypton. Alternava, c'era un periodo in cui faceva
terribilmente freddo, accompagnato da incessanti piogge. Un altro
periodo in cui il caldo soffocava terribilmente. La notte il clima
calava in modo drastico, mentre di giorno la temperatura si alzava
terribilmente. Quella mattina una brezza fredda entrava dalle tende
della finestra della stanza di Lena, quindi Kara fu grata della sua
idea, essendo il suo vestito bianco troppo fine.* Lena,
ti confesso... Rhea non mi è mai piaciuta. *disse
improvvisamente Kara sovrappensiero* So
che ti ha cresciuta. Ma ci sono cose che dovresti sapere *continuò
cautamente* E
non penso che resterò per molto tua schiava, se solo sapesse
che ho aperto bocca. Anzi non so neanche perché ti abbia
permesso di tenermi con te. *la
voce di Kara tremò lievemente di preoccupazione. Si era resa
conto che Lena non sapeva veramente nulla di quello che era accaduto
per come ne parlava. Chissà, forse neanche Mon-El lo sapeva.
Era una situazione troppo complicata e le parole di una kryptoniana
appena conosciuta non valevano per Lena quanto quelle di una donna
che conosceva da una vita*
Lena:
*Sorseggiò il chay gustando il suo sapore speziato. Un leggero
sorriso di aprì sul suo volto quando vide lo sguardo estasiato
di Kara mentre gustava il biscotto.
Rise
alla battuta, effettivamente la ragazza sembrava una bambina appena
nata che scopriva le cose buone del mondo. Bevve un secondo sorso di
chay sussultando quando sentì la lingua scottare. Non si era
resa conto che fosse ancora bollente. Sollevò il sopracciglio
incuriosita quando sentì le parole della ragazza tentando di
capire cosa volesse dire.
L'avrebbe
uccisa? Che cosa sapeva di così tanto segreto su Rhea? *allora
dimmi*
le disse accavallando la gamba sinistra su quella destra dandole la
possibilità di chiarire le sue precedenti affermazioni. Voleva
vedere cosa avrebbe detto questa volta la kryptoniana. Lo sapeva, i
kryptoniani erano buoni solo a sparare sentenze. Socchiudendo gli
occhi osservò ogni movimento della ragazza. Pronta a farla
tacere e a rimetterle la testa apposto*
Kara:
*Bevve un sorso di chay per sciogliere il nodo che aveva in gola e
poter parlare. Si voltò di nuovo verso di Lena e cercò
i suoi occhi. Lo sguardo che vide non fu dei migliori e ne era
consapevole. Era lo sguardo di chi non l'avrebbe creduta.* Allora,
le mie sono solo supposizioni. Quello che mi hai detto fino ad ora,
mi suona come se Rhea non ti avesse detto molte cose. Per esempio, su
Krypton c'è una Repubblica e non la Monarchia. Perché
dovrei credere che ti abbia tenuta informata sulla politica esterna
al vostro pianeta, se non ti ha detto neanche questo? Mon-el ha
sempre accompagnato Lar Gand e Rhea come loro figlio legittimo anche
nell'ultima trattativa. Ma tu dov'eri? Sai di cosa si trattava? Era
Rhea a tenerti lontana da lui oppure fra te e Lar non scorreva buon
sangue? *Kara
era abbastanza confusa sulla situazione. Non capiva Lena che ruolo
aveva avuto fino ad ora in quella famiglia. Di certo se le avesse
detto la verità in quel momento, sarebbe risultata sgradevole
da digerire, se non da credere. Ma l'ingenuità di quelle
domande, portarono a cambiare argomento in una zona ancora più
minata.*
Lena:
*Lena socchiuse gli occhi e ascoltò attentamente le parole di
Kara. Le sue domande erano accurate e un senso di fastidio si
impossessò di lei.* Non
credo siano affari tuoi. *Disse
sottilmente. Non voleva dirle di essere la figlia del generale
Luthor, fratello di Rhea, generale ucciso durante il suo tentativo di
rivoluzione.
La
sua famiglia, quella vera, si era macchiata di un crimine gravissimo,
suo padre Lionel e sua madre Lilian avevano guidato il colpo di stato
contro i regnanti.
Il
colpo di stato, poi fallito, aveva segnato la fine della vita dei
suoi genitori. Poco tempo dopo anche suo fratello Alexander fu
catturato mentre cospirava per un secondo attacco. Egli fu
incarcerato mentre lei, ancora troppo piccola per capire, fu presa in
ostaggio dalla famiglia reale. Volevano avere una garanzia nel caso
Alexander, o Lex come ormai si faceva chiamare, fosse riuscito a
mettere su un nuovo esercito.
Si
vergognava tremendamente della sua famiglia, a volte si svegliava e
immaginava di essere solo un'altra Gand.
Non
che la regina le avesse fatto mancare qualcosa, ma Lena sentiva le
voci che i suoi sudditi borbottavano al suo passaggio. Sentiva come i
nobili attaccassero la regina Rhea e giudicassero la sua scelta
avventata ed errata.
Amava
la sua regina, l'aveva salvata da morte certa e le aveva dato un
tetto sotto cui vivere e una posizione di prestigio. Le doveva la
vita e si sarebbe sacrificata per lei.
Certo,
non era stata la migliore delle madri, a volte un po' fredda ed
esigente ma, Lena ne era sicura, non poteva volere di meglio.
Si
riscosse dai suoi pensieri e si alzò dalla sedia.*
Credi
di sapere tutto non è vero? Credi di conoscere noi Daxamiti
perché ci avete studiati nei vostri laboratori super
tecnologici vero? Credi di conoscere le cose che si celano nelle
nostre politiche? Pensi di poter venire qui, nella mia stanza, nella
mia casa*
Sibilò la parola casa* E
lanciare una delle vostre solite sentenze sulla MIA regina vero? Sei
una schiava qui, Kara Zor-El. Sei una schiava e non dimenticarlo. Non
hai più il diritto di pensare o di parlare male della donna
che mi ha dato un futuro. Ora esci di qui.*
Le fece segno con la mano voltandosi verso la finestra* Esci
di qui prima che ordini alle mie guardie di rinchiuderti nelle
segrete per il resto della tua miserabile vita. VAI!*
Urlò l'ultima frase rossa in volto per la rabbia.*
Kara:
*La kryptoniana per quanto avesse esposto le sue domande con tutta la
calma possibile, non potevano che suonare come accuse alle orecchie
di Lena. Aveva fatto domande troppo specifiche, senza avere tatto. In
effetti non conosceva la situazione di Lena. Kara nella sua
"innocenza" si rese conto di aver fatto una stupidaggine
solo dopo la reazione della principessa. Si irrigidì alle sue
parole, mettendosi in moto solo quando Lena non le urlò
contro. Lasciò tutta superficie del mobile più vicino a
lei, affrettandosi per uscire dalla stanza e lasciarla da sola. -
Colpita e affondata, brava Kara. Complimenti - pensò
tra se e se. Fuori dalla stanza poco distante, c'era una guardia che
guardò la kryptoniana con odio. Molto probabilmente aveva
sentito la sua principessa inveire contro di lei, ma non poteva farle
del male essendo la schiava di Lena. Avrebbe deciso quest'ultima per
lei. Un senso di smarrimento la invase e fece l'unica cosa che le
venne in mente, visto che non poteva gironzolare liberamente per il
palazzo. Si avvicinò alla guardia e gli chiese di poter andare
dalla sarta che conobbe la mattina stessa perché aveva bisogno
di essere "addestrata". Fu l'unica scusa che le venne in
mente. Gli disse che si chiamava Lys e la guardia la scortò
velocemente nello stesso luogo dove era già stata. Come al
solito Lys ironicamente applaudì alla sua astuzia, dopo aver
ascoltato il riassunto di quello che aveva combinato.* Non
è neanche passato un giorno e mi chiedo perché tu sia
ancora viva. *commentò
con un gran sorriso sulle labbra* Sei
riuscita a fare le domande più infime che avresti potuto
farle. *Kara
gonfiò le guance, assumendo il viso di una bambina colpevole.
Il resto della giornata passò con Lys che le raccontò
parte delle voci che giravano sull'origine di Lena e più
andava avanti con il racconto, più Kara si sentiva in colpa,
offendendo se stessa per non aver tenuto la bocca chiusa. Il resto
del giorno Lys occupò il suo tempo nell'insegnarle le
abitudini di Lena e il modo in cui avrebbe dovuto comportarsi da quel
giorno in poi. Fece anche più del dovuto perché in
effetti nessuno aveva chiesto a Lys di farlo, ma non se la sentiva di
lasciarla da sola. Essendo kryptoniana, non avrebbe fatto sicuramente
amicizia con le altre schiave. Arrivata la sera, a Kara fu dato un
piccolo letto (se era possibile definirlo tale) posto in un angolo
della stanza da notte della servitù del palazzo. Lena non
aveva mandato nessuna guardia a cercarla. Questo fece rattristare
terribilmente la kryptoniana. Il giorno dopo l'avrebbe voluta ancora
come sua schiava? Quale sarebbe stato il suo destino? Di questo
passo, sarebbe morta molto prima di quanto sperasse. Kara promise a
se stessa che, da quel giorno in poi, avrebbe fatto semplicemente
quello che le era stato detto di fare in modo da non creare altri
problemi alla giovane.*
Lena:
*Decisa a sbollire la rabbia Lena fece ciò che sapeva fare
meglio. Si sedette alla scrivania pronta ad immergersi nelle leggi
della fisica. Ideò l'idea di una pala meccanica che spingesse
la pressione contro gravità. Sarebbero bastati quattro schiavi
per farla girare e l'acqua sarebbe arrivata anche sulle dune più
alte.
Non
si accorse che era giunta l'ora di pranzo finché non venne
richiamata dalla guardia che la avvisava che era tutto pronto.
Lasciando
i suoi progetti ancora sulla scrivania si diresse verso la sala da
pranzo.
Si
inchinò al cospetto di Rhea e dovette farlo, anche se con
enorme odio, anche a Mon El.
Il
ragazzo fece un inchino sarcastico e Lena lo guardò con
astio.*
Perdonate
il ritardo, madre*
Disse Lena alla donna accomodandosi alla sua destra.
Cominciarono
a mangiare parlando del più e del meno finché la regina
non le chiese dove fosse la sua schiava.
Assumendo
la sua migliore faccia neutrale Lena sorrise* L'ho
mandata via, ha ancora bisogno di capire qual è il suo posto e
devo ancora insegnarle alcune cose. Non pensavo fosse abbastanza
idonea da restare al tavolo al nostro cospetto, madre.*
Bevve un sorso del suo vino speziato.*
Una
volta che si sarà piegata completamente a me potrò
ricominciare a portarla in giro. Adesso sta facendo i compiti più
ardui del castello, così come conviene ad una Kryptoniana*
Rise con la madre.
Una
volta che la cena fu conclusa Lena si alzò e fece un leggero
inchino alla madre prima di avvisarla che avrebbe cenato in camera
per non deconcentrarsi dagli studi.
Ricevette
uno sguardo orgoglioso dalla donna e, dopo averle dato un leggero
bacio sulla guancia, si congedò da lei.
Le
ore passarono e Lena era intenta a studiare metodi alternativi alla
pala meccanica ma non le veniva nulla in mente.
Sentì
bussare alla sua porta e diede il permesso di entrare.
Non
alzò neanche gli occhi dal progetto aspettandosi Kara ma,
quando udì la voce di Mon-El si sollevò.* Mon-El.*
Disse già con astio.*
Lena*
Rispose lui con il solito sguardo arrogante.*
Cosa
ti porta nelle mie stanze, principe?*
Domandò allora lei. Non che odiasse il ragazzo ma lo reputava
inutile e viziato. Era il legittimo erede al trono solo per diritto
di nascita mentre lei, che si affacendava per rendere il regno un
posto migliore, non avrebbe potuto mai aspirare a tale ruolo.*
Sono
venuto per la Kryptoniana*
Mon-El iniziò a gironzolare per la stanza afferrando di tanto
in tanto qualcosa.
Lena
gli lanciò uno sguardo tagliente* Cosa
cerchi dalla mia schiava?*
Mon-El
sorrise e Lena seppe che la sua risposta le avrebbe dato la nausea.*
Oh*Finse
una voce innocente* Voglio
solo controllare se le voci sui Kryptoniani sono esatte*
Il ragazzo si fissò le unghie curate.*
Quali
voci?*
Domandò allora Lena.*
Le
voci che dicono che i Kryptoniani non sanno essere partner sessuali
discreti*
Rise lui.
Lena
sollevò un sopracciglio provando ancora più ribrezzo
per il ragazzo. Decisa a non dargliela vinta ghignò
soddisfatta* Mi
dispiace dirtelo, mio caro principe, ma Kara non appartiene a quella
linea di Kryptoniani.*
Accennò ad un sorriso falso.
Mon
El sgranò gli occhi* Vuoi
dire che l'hai provata?*
Lena
annuì soddisfatta nel vedere la faccia del
ragazzo* Ovviamente,
è stata la prima cosa che ho fatto quando è arrivata
qui.*
Disse saccentemente, godendosi il suo sguardo sbigottito* Doveva
capire a chi appartiene e Mon-El...*
ghignò maleficamente* Lei
mi appartiene. È il mio giocattolo, la mia schiava e non sono
disposta a dividerla con te.*
Si avvicinò a lui tanto da farlo arretrare* Potrei
non essere l'erede al trono ma ho molti amici nel palazzo e un
cervello che lavora, non ti conviene metterti contro di me.*
Il
ragazzo la guardò leggermente impaurito prima di riprendere la
sua postura* Mi
stai minacciando Lena?*
Chiese infatti.
Lena
gli rivolse il suo miglior sorriso falso* Non
mi permetterei mai! Mio caro fratellino, volevo solo darti un
consiglio.*
Si rivolse verso la scrivania risedendosi* Ora,
se non ti dispiace vorrei continuare a studiare. Sai, in questa
stanza qualcuno si occupa veramente del suo popolo. Non passiamo
tutti il nostro tempo a giocherellare con la spada e a saltellare da
un letto ad un altro quindi, a meno che non decidi di darmi una mano,
preferirei essere lasciata sola.*
Mon-El
la guardò sconcertato prima di annuire ed andarsene.
Quando
la porta fu chiusa Lena rilasciò un respiro che non sapeva di
star trattenendo.*
Cosa
mi è saltato in mente?*
Si chiese* Minacciare
il principe per una schiava? Che mi sta succedendo?*
Si domandò confusa.
Decisa
a non perdere altro tempo chinò il capo sui libri e ricominciò
a studiare.*
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Capitolo 2 *** Restart ***
Buonasera
popolo di EFP. Come promesso eccovi il secondo capitolo. La storia
sta diventando più appassionante? Non vi piace? Fatecelo
sapere, perché supportare un demente che scrive fa tanto tanto
piacere. Detto questo non vi trattengo molto e arrivederci al
prossimo capitolo! Hinata93 & DarkJessy94
Kara:
*Kara era decisamente di malumore, intristita dalla situazione del
giorno prima, ma non solo. Il tutto fu amplificato a causa del brusco
risveglio -Dannata
Lys!-
imprecò nella sua mente. Cosa c'entrava Lys con tutto questo?
Be' le aveva buttato un intero secchio d'acqua sul viso,
canticchiando allegramente con voce entusiasta che era l'ora del
bagnetto.* Oh
suvvia, hai intenzione di tenermi il broncio per tutta la giornata?
Voi kryptoniani non sapete proprio scherzare *le
disse Lys, mentre le sistemava i capelli. Kara la guardò dallo
specchio con sguardo minaccioso e aprì bocca per dirgliene
quattro* Sappi che
un giorno mi sveglierò prima di te. E quando arriverà
quel giorno, verrò a cercarti. E sappi che mi divertirò
tantissimo. *Lys
scoppiò a ridere, non prendendola sul serio* Con
quel viso da cucciolo, pensi davvero di farmi paura? Forse è
proprio per questo che sei ancora viva *Kara
gonfiò le guance, riprendendo la sua espressione
imbronciata.* E
smettila di fare la bambina. Oggi ti comporterai come una brava
schiava e farai contenta la principessa Lena. Starai in silenzio e
farai quello che ti ho detto di fare ieri, capito? *Kara
annuì seccata, sbuffando per la situazione. Tenere la bocca
chiusa sarebbe stato difficile per lei. Appena fu pronta, Lys le
diede il cambio pulito di vestiti per Lena e le raccomandò di
nuovo di non fare stupidaggini. Uscita fuori dalla stanza, si
avvicinò alla guardia che la accompagnò dalla
principessa. Ovviamente non poteva gironzolare per il castello da
sola senza essere supervisionata -Come
se potessi scappare via con questo vestito addosso-
pensò. Il vestito che indossava quel giorno era diverso dal
vestito che aveva indossato il giorno prima. Non aveva niente di
kryptoniano. Era un vestito da schiava daxamita. La gonna era
lievemente più corta dell'altro vestito, ma non era quello il
punto. Kara era a disagio perché si sentiva più esposta
per la parte superiore. La stoffa in quel punto non era proprio della
sua misura, quindi andandole più largo, si appesantiva
afflosciandosi in piccole pieghe che creavano una scollatura non
accentuata.
Arrivata
alla porta della stanza di Lena, bussò e non sentendo nessuna
voce arrivare dalla stanza, decise di aprire comunque la porta. Lena
stava ancora dormendo serenamente nel suo letto e Kara non sapendo
che fare, alla fine decise di farla riposare. Posò il cambio
su una delle sedie della stanza e poi si mosse in giro con passo
felpato per curiosare. Sulla scrivania c'erano i progetti a cui Lena
stava lavorando, quelli sull'irrigazione. La kryptoniana si stupì
della mente di Lena, da quello che vide sembrava una persona molto
intelligente. La sua idea era applicabile, l'unico problema è
che era veramente rozza e basica. -Hanno
navicelle spaziali e vuole utilizzare degli schiavi per creare la
pressione necessaria per il sollevamento dell'acqua?-
Kara non riusciva a spiegarselo. Lei avrebbe usato un motore per
creare una forza lavoro adatta per far girare la ruota in modo
automatico. Il motore poteva essere alimentato grazie all'energia dei
raggi forti di Rao catturata da pannelli costruiti appositamente per
questo. Se avevano un'intera flotta e armi super avanzate, potevano
creare qualcosa di così semplice o Kara si sbagliava?
Per non pensarci
ulteriormente, Kara decise di dare la sua attenzione altrove e vide
che poco più lontano da dove l'aveva lasciato ieri, c'era il
libro che Lena le aveva regalato. Lo prese con estrema cura e decise
di iniziare a leggerlo. Si spostò vicino alla finestra dove
entrava una lieve brezza dalla piccola fessura. Aperto il libro, si
ritrovò davanti una scrittura molto simile a quella
kryptoniana, pressoché identica. Solo alcune lettere erano più
morbide, lasciando lo stile rigido che caratterizzava l'alfabeto
originale.*
Lena: *Aprì
gli occhi stiracchiandosi e gemendo alla bella dormita che aveva
fatto.
Si sentiva riposata
e calma quella mattina. Ancora mezza addormentata si girò e
scese dal letto notando Kara che, intenta, leggeva il libro che le
aveva regalato.
Era bella,
dannatamente bella ed eterea. Sotto quella luce mattutina i capelli
della ragazza sembravano ancora più chiari del normale. La
vide corrucciare la fronte verso il libro.
Avrebbe capito il
significato delle parole stampate?
Rimase qualche
secondo a studiare la figura della ragazza. Il vestito non le rendeva
giustizia ma riusciva comunque a vederne il fisico scolpito e tonico.
Si soffermò sulle gambe allenate mordendosi il labbro dalla
voglia.
Scosse il capo,
sembrava quasi Mon-El in questo momento.
Si sollevò
dal letto e notò che la ragazza non l'aveva ancora notata e,
quindi, decise di avvicinarsi dietro di lei.
Giunta alle sue
spalle si chinò tanto da far combaciare la sua bocca con il
suo orecchio e le parlò sussurrandole*
Ti piace
quello che leggi?
*Disse
con voce grave e bassa.* Sai Kara, a
quest'ora avresti dovuto svegliarmi e portarmi la colazione come ti
avevo ordinato ieri.*
Fece scorrere una mano sul suo braccio languidamente* Forse
dovrei punirti per farti imparare le buone maniere.*
Portò l'altra mano sulla spalla poggiandosi su di lei tanto da
far entrare in contatto il suo seno con la spalla della ragazza* O
forse potrei lasciarti senza cibo oggi.*
Continuò sempre a volume veramente basso.* Ti
piacerebbe una cosa del genere, Kara?*
Soffiò il suo nome nell'orecchio* Credo
proprio di no. Allora impegnati e, se farai la brava, potrei anche
pensare di premiarti.*
Si spostò da lei allontanandosi.
Ricordandosi
le parole del giorno prima però si riprese.* Anzi.*
Disse ora più austera* Hai
ragionato sulle tue parole di ieri? Vuoi per caso dirmi qualcosa,
schiava?*
Si diresse verso la
libreria prendendo un libro. Si sorprese nel constatare come fosse
facile flirtare con la giovane quando, teoricamente, avrebbe dovuto
odiarla per le parole del giorno prima.
Si chiese se stesse
perdendo il suo orgoglio Daxamita o se fossero gli occhi della
ragazza a non farla ragionare in maniera esatta.*
Kara: *Leggere
quelle storie, la portò ben presto a corrucciarsi. Alcune
iniziavano come si aspettava, ovvero l'eroe di turno compieva l'atto
eroico, però dopo veniva premiato in un modo che non capiva.
Gli avevano dato delle schiave e il libro iniziò ad affrontare
argomenti che Kara non comprendeva pienamente, come il piacere del
possesso e della dominazione fisica. Non si accorse del movimento che
ci fu nella stanza perché troppo assorta dalla lettura e dalle
domande che le frullavano nella testa. Si voltò verso la
libreria, dando le spalle al letto, chiedendosi se c'erano libri
differenti. Oppure più avanti quelle poesie e storie brevi,
avrebbero raccontato qualcosa di diverso?
Sussultò
lievemente quando sentì la voce di Lena al suo orecchio,
portandosi una mano al petto per lo spavento. Tremò alla voce
della sua padrona così bassa e roca perché si era
appena svegliata, accompagnata da parole di minaccia per farla
mettere in riga. Quello che aveva appena letto dal libro, di certo
non aveva aiutato quella vicinanza improvvisa e si ritrovò con
le guance rosse dall'imbarazzo, chiudendo il libro prima che Lena
potesse leggere il punto dove era arrivata. AL sentirla parlare del
digiuno, Kara emise un mugugno di disapprovazione. Lys il giorno
prima le aveva fatto mangiare qualcosina a pranzo e cena, niente di
speciale. Però se fosse stata tutto il giorno con Lena di
nuovo senza toccare né acqua e né cibo, avrebbe
preferito morire.
Quando
si allontanò, mise il libro sulla scrivania già pronta
per andare a prendere qualcosa nelle cucine, ma quello che le chiese
Lena, la fece fermare. Ovviamente le era tornato in mente la
discussione che ebbero il giorno prima. Si voltò per cercare
il suo viso, ma Lena era di spalle, intenta ad osservare i libri che
possedeva. Fece dei passi verso la principessa, affiancandola in modo
da poter cercare il suo sguardo e parlarle apertamente e con
sincerità.* Sì,
ci ho pensato. Ho pensato costantemente alle parole che ti ho detto
ieri e volevo chiederti scusa per la mia insolenza. Ho detto cose che
avrei dovuto non... *deglutì,
la bocca improvvisamente secca non le permise di completare la
frase.* Avevo paura che non volessi più
tenermi... *concluse
a voce bassa e abbassò lo sguardo* Cercherò
di comportarmi meglio d'ora in poi. Adesso vado a prendere la
colazione, farò presto.
Lena: *Lena la
guardò con curiosità. La ragazza sembrava così
spaventata che quasi subito dimenticò la sua arrabbiatura.
Senza neanche accorgersene le sorrise dolcemente e le spostò
una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio.*
Scuse
accettate ma impara, Kara, io non ti ho mandato a morte certa perché
sei la mia schiava ma persone diverse*
Pensò a Mon-El o a Rhea* beh,
loro non si faranno problemi ad ucciderti. Non potrò
difenderti da loro.*
Concluse allontanandosi da lei e sistemandosi sulla scrivania* Ora
va nelle cucine e prendi un po' anche per te. Di al cuoco che ho
richiesto quei cornetti che sa fare solo lui e fatti dare anche
la cioccolata.*
Le sorrise prima di concentrarsi sui libri.
Vedere Kara mangiare
era già uno spettacolo per gli occhi ma vedere Kara mangiare
cioccolato... beh Lena non vedeva l'ora di poter assistere ad una
scena del genere.
La
vide uscire fuori dalla stanza e si domandò per quale insulso
motivo si sentisse così legata ad una schiava. Una schiava
Kryptoniana per di più. Decise di dare la colpa a quei capelli
dorati e a quel fisico statuario ma sapeva di star sbagliando. Era
attratta da quel modo di fare così fanciullesco e senza
malizia. Pizzicandosi il ponte del naso sbuffò* Dannazione
che mi sta succedendo*
Sussurrò a se stessa continuando a guardare i suoi progetti. *
Kara: *era strano
sentire un senso di protezione dalla figura di quella donna. Kara
sapeva che la cosa migliore era rimanere sotto l'ala della
principessa, mascherata in quell'improbabile ruolo di schiava. Lena
le aveva detto che poteva anche sbagliare con lei, ma doveva stare
attenta con chi deteneva potere in quel palazzo. Non aveva intenzione
di procurarle altri problemi ed era intenzionata a portare la
maschera da brava schiava silenziosa per un bel po' di tempo. Finché
non avrebbe trovato un modo per andarsene.
Annuì alle
parole della principessa, incuriosita da ciò che le aveva
detto di prendere. Si chiese in effetti cosa doveva essere, perché
Lena aveva sorriso e conoscendola, due erano le opzioni. Poteva
essere qualcosa di estremamente buono, oppure qualcosa di
estremamente orribile. L'aveva perdonata veramente?
Uscita
dalla stanza, andò verso le cucine. Grazie a Lys, adesso
sapeva dove si trovavano alcuni luoghi fondamentali per ciò
che doveva fare ogni giorno. Entrò timidamente in cucina,
trovando un cuoco stranamente non daxamita. Era enorme e colpì
particolarmente la bionda, mentre osservava agilmente muovere le mani
nel preparare quelli che Lena aveva chiamato cornetti? O almeno così
suppose Kara. Poteva essere descritto come un rospo umanoide,
provvisto di braccia e gambe ben muscolose.* Sei...
un krogan?
*chiese Kara, riconoscendo alcuni aspetti di una razza che aveva
studiato tempo fa. La testa piena di cicatrici le fecero supporre che
doveva aver partecipato a parecchie battaglie. Il cuoco si voltò
verso la kryptoniana, grugnendo qualcosa. Sembrava un sì
infastidito. Kara aprì la bocca per fare domande, ma poi la
richiuse. Avrebbe voluto chiedergli cosa facesse un krogan dietro la
cucina. Era una razza che amava combattere, non stare in posti di
quel tipo. Forse aveva voluto cambiare vita? Sapeva che erano molto
permalosi e irritabili e... * Allora
ragazzina, sei qui per perdere tempo nel fissarmi, oppure devo
pensare che hai un cervello non funzionante. *La
voce del krogan roca e forte, fermarono le molteplici domande che
stavano viaggiando nella testa della bionda* E-ecco...
io devo... cosa devo prendere? La principessa mi ha chiesto di
prendere dei cornetti che preparate voi e... come si chiama *cercò
di spremere le meningi* C...
inizia con la C... Cioccurato... cioccorapo... per Rao come si
chiama. Ah sì, cioccolato! Giusto? *Il
krogan non poté evitare una risata lieve di scherno, poi tornò
a ricomporsi* Sei
la Kryptoniana? Me li immaginavo più intelligenti. Non sempre
quello che si dice in giro sono cose esatte. *Kara
si corrucciò all'affermazione del krogan* Ah
be' e io non immaginavo un krogan dietro alle cucine. Non dovresti
che ne so... combattere la guerra? *chiese,
mentre preparava un piccolo cesto mettendo i cornetti caldi in
esso.* Non
sono cose che ti riguardano. *le
rispose, ficcando una barretta scura di qualcosa nel cesto davanti
agli occhi della kryptoniana*
Ecco,
adesso puoi andare. E prendi anche questo così non ritorni in
cucina a rompere *Insieme
al cesto, le diede una bottiglia contenente qualcosa di strano. Era
un liquido giallo.* Burbero...
antipatico *commentò
Kara prima di ritornare da Lena irata. Bussò alla porta e poi
entrò senza aspettare il permesso* Sono
tutti antipatici i krogan? *Commentò
al alta voce per avere una risposta da Lena*
Lena:
*Quando sentì la porta aprirsi si girò turbata. Non si
aspettava che la schiava entrasse senza neanche annunciarsi.
Mise una mano sul
petto coprendolo alla bell'e meglio mentre socchiuse gli occhi.
Non
si vergognava del suo corpo nudo e Kara era la sua schiava ma l'idea
che una delle guardie potesse vederla in condizioni poco consone non
le piaceva.* Dovresti
imparare a bussare prima.
*Le
disse critica* Visto
che sei qui aiutami a cambiarmi prima di sistemare il tavolino con la
colazione.*
Le diede le spalle esibendo il sedere ancora nudo e privo degli
indumenti intimi.
Si
chinò verso il cassetto dove teneva le mutande e se le infilò.
Si voltò verso Kara mostrandole il petto nudo e fece segno con
gli occhi per indicarle il busto in pizzo viola.* Sai
mettermelo?*
Le domandò. Vedendola spaesata lo indossò da sola e,
una volta fatto le diede le spalle.* Stringi
le corde per bene prima di fare il nodo. Domani esigo che queste cose
tu le faccia senza i miei ordini ok?*
Una volta che Kara le si posizionò dietro le fece segno di
stringere* Stringi
finché non ti dico di fermarti*
Le disse. Sussultò nel sentire le mani di Kara sulle sue
spalle e, stranamente, si sentì eccitata. Era passato del
tempo dall'ultima volta che si era sentita così per una
schiava. L'ultima volta successe con Eliza, una giovane bionda del
pianeta terra. Ricacciò immediatamente i suoi pensieri, troppo
tristi nel ricordare la fine della ragazza. Mon-El era riuscito a
vincergliela in un gioco di carte e non poté che lasciarla al
suo destino. Quella volta decise che sarebbe stata l'ultima e, questa
volta, non avrebbe mai giocato con la vita della sua schiava. Era
inebriante l'idea di possedere qualcosa che il suo "fratellino"
voleva.* Perfetto
fermati. Ora stringi le corde.*
Le disse. Una volta conclusa l'azione sentì le mani di Kara
tergiversare sulla sua spalla e ingoiò un groppo di saliva
nervosa. Non volendoglielo far capire Lena indicò il vestito
viola, dello stesso colore del busto posizionato sul letto e si fece
aiutare nell'indossarlo.* Te
la sei cavata bene.*
Le disse cercando di farle un complimento.
Si
sedette davanti al suo specchio e si rivolse verso la ragazza* Adesso
fammi i capelli. Mi piacerebbe uno chignon quest'oggi.*
Le disse attendendo pazientemente che la ragazza facesse ciò
che le era stato ordinato.
Si sorprese nel
vederla così consona ad accettare i suoi compiti, sembrava
avesse perso un pizzico dell'odio che provava verso di lei.
Si chiese se fosse
stato grazie a lei ma dedusse che probabilmente la ragazza non fosse
capace di provare vero odio.
Una volta concluso
il tutto si avvicinò al tavolo dove era stata già
posizionata la colazione e fece segno a Kara di sedersi accanto a
lei.
Aprì
la cioccolata e ne passò un pezzo a Kara prima di prendere il
suo cornetto ed un sorso del succo di frutta che il cuoco aveva
aggiunto al suo cesto* Mmh*
Gemette nel sentire il sapore.* Krex
sa sempre cosa mi piace*
Disse.* Forza,
assaggia.*
Indicò la cioccolata ed il succo.
Vide Kara
ispezionare la tavoletta nera e rise in maniera discreta, le sembrava
quasi un cucciolo di Wlok.*
Kara: *Aprì
la bocca per dire qualcosa, ma si ritrovò solo a darle aria.
Strabuzzò gli occhi alla visione che le si parò
davanti, richiudendo la bocca e deglutì. Posò
frettolosamente il cesto che aveva portato sul tavolo e si mosse alla
richiesta di Lena. Voleva scusarsi, doveva farlo. Solo che iniziò
a muoversi come un robot, dedicandosi a ciò che Lena le diceva
di fare. In realtà si poteva dire che la bocca non era
collegata al cervello in quell'istante.
Maledisse
mentalmente quei vestiti. Chi li indossava? Sembravano degli oggetti
di tortura. Lena sarebbe riuscita a respirare? Era questo quello che
si chiedeva, mentre tirava quei lacci. Fece un nodo, mugugnando alla
frase di Lena. Passò il mignolo fra il corpetto e la pelle
della principessa, in modo da vedere se fosse troppo stretto, ma
sembrava andar bene. La pelle era morbida e liscia, non presentando
nessun tipo di imperfezione, bianca come un foglio di carta. Kara non
poté resistere, passando il polpastrello del mignolo lungo la
colonna vertebrale, poi con un gesto lento spostò i capelli di
Lena che erano caduti davanti alla visuale di lavoro, sfiorando le
spalle della principessa in modo da poter sistemarli davanti, così
poté ricontrollare i lacci un'ultima volta.
Dopo
averla aiutata a mettere il vestito e dopo aver aggiustato con
estrema cura i suoi capelli, si unì alla daxamita, sedendosi
al tavolo e emettendo un sospiro rilassato, come se avesse trattenuto
il respiro. Prese il piccolo pezzo di cioccolato che Lena le aveva
passato e lo toccò, premendo con le dita per tastarlo. Ma
prima di iniziare a mangiare, continuava ad avere la testa
altrove* Quel...
coso scomodo *indicò il busto* riesci a respirare? A voi
daxamiti piace per l'estetica? *tenne
lo sguardo fisso sul petto di Lena, constatando che la pressione
aveva fatto in modo che il seno sembrasse più tondo di quanto
non lo fosse. Per Kara era anomalo vedere la nudità. Non che
fosse imbarazzante, sia chiaro. A Krypton semplicemente si usava
essere discreti e non mostrarsi in quella forma considerata
primitiva. Però Kara non la collegava all'attrazione sessuale,
non lo aveva mai fatto nel corso della sua vita, eppure qualcosa era
scattato in lei. Le curve che aveva visto qualche minuto prima, si
era ritrovata a pensare che fossero gradevoli alla vista e che la
visione non le aveva provocato nessun fastidio.* Stai
molto bene anche senza e mi scuso per essere entrata senza bussare.
Ero un po' irritata per... il krogan *concluse
ingenuamente, dando un morsetto al quadratino di cioccolata. Gli
occhi le si illuminarono di un intenso blu e guardò la
principessa con l'espressione più stupita che avesse mai
fatto.* Cosa
è? Crea effetto di dipendenza? Oh Rao... Mmnh... *si
gustò l'intero pezzettino, facendo sciogliere fra la lingua e
il palato, emettendo suoni di apprezzamento. Quando finì,
guardò Lena e dondolando lievemente sulla sedia con il busto,
chiese* Posso
averne un altro poco? *con
voce fanciullesca, sperando che la principessa fosse clemente con lei
e che glielo concedesse*
Lena: *Portando il
succo alle labbra Lena ascoltò le parole di Kara. Sollevò
un sopracciglio nel sentire quel commento velato sul suo seno e si
sorprese nel vederla fissarlo così intensamente. Kara le aveva
appena detto che aveva un bel seno anche senza il corpetto?* Uhm
si, riesco a respirare*
Ruppe il cornetto con la mano prima di portarne un pezzo alla
bocca* Mnh
marmellata*
Gemette al gusto.* Si
è per l'estetica. Sono la principessa, Kara, devo sempre
essere perfetta. *Le
disse.
Osservò
attentamente la ragazza alle prese con il quadratino di cioccolato.
Le sembrava un neonato e non poté che sorridere nel vederla
mentre ne tastava la consistenza. Quasi senza accorgersene trattenne
il respiro curiosa di saggiare la risposta della ragazza.
Vide gli occhi di
Kara illuminarsi e stava quasi per scoppiare a ridere ma si fermò
quando la sentì emettere un gemito di apprezzamento.
Come poteva questa
ragazza fare le cose così semplici e, contemporaneamente,
suscitarle risposte così accentuate?
Sbatté
gli occhi più volte cercando di far combaciare le due idee che
si erano formate nella sua mente. Voleva sentire questi gemiti di
apprezzamento di nuovo dalle labbra di Kara, magari in altre
situazioni. * Dannazione *
Borbottò.
Prese il bicchiere
di succo e lo bevve tutto insieme nel tentativo di calmare i suoi
bollenti spiriti.
Ascoltò le
domande di Kara e si maledì subito dei suoi pensieri. Le
sembrava una bambina, una bambina curiosa.*
No
Kara, *Emise
una risata nervosa* non
crea dipendenza e si, puoi averne ancora. Anzi... *
Le passò il suo pezzo e l'intera barretta* E'
tua, come segno di pace. *Si
sorprese. Era troppo gentile con questa Kryptoniana ma non riusciva a
farne a meno* Credo
stia meglio con te che con me, ma...*
La fermò prima che si mangiasse l'intera barretta* Ho
due richieste per te. *
Sollevò il sopracciglio e fece un sorrisino malvagio. Quando
ottenne la piena attenzione della ragazza continuò a
parlare.* Per
prima cosa ti chiedo di fartela durare fino a domani. Non posso
chiedere troppa cioccolata, non è il mio cibo preferito e
quindi qualcuno potrebbe insospettirsi se chiedessi un altro pezzo
oggi.*
Quando vide la delusione sul suo volto trattenne una risata. Una
bambina, Kara era davvero una bambina* e
per la seconda cosa...*
Si alzò e aprì la porta della stanza. Parlò
velocemente con una guardia dandogli un ordine e la richiuse. Si
sedette di nuovo davanti la ragazza* Per
la seconda cosa dovrai attendere ancora un po'.*Le
disse. Avendo visto che Kara non aveva toccato ancora i cornetti
gliene passò uno.* Prova
questi. Non puoi mica solo assaggiare la cioccolata*
Rise.
Non
dovette attendere molto, sentì infatti bussare pochi minuti
dopo. Aprì la porta e ringraziò la guardia prima di
richiuderla.* Come
seconda cosa vorrei che tu indossassi questo oggi. Quel vestito non
rende giustizia*
Le disse passandole una camicia bianca stretta, un paio di pantaloni
neri in raso e degli stivali neri al ginocchio. Le ispirava l'idea di
Kara vestita in abiti maschili e sarebbe stato molto più
comodo portarla in giro così.* Ho
dei progetti per te, Kara, e questi abiti mi aiuteranno a
realizzarli.*
Le disse criptica mentre si accomodò sul letto in attesa.*
Kara:
*Allungò le mani, muovendo le dita come una bimba e prese la
barretta di cioccolato offerta gentilmente da Lena. Il sorriso di
gioia portò a gonfiare le guance come un tenero cucciolo,
mentre si mordeva il labbro inferiore, pronta a mangiarne ancora.
Mangiò un altro pezzettino, tenendolo sulla lingua finché
non si sciolse, mentre ascoltava interessata quello che la
principessa aveva da dirle. Inclinò la testa di lato alla
parola "richieste". Mise un piccolo broncio alla prima
richiesta, riponendo la cioccolata nel cesto per tenerla lontana
dalle sue mani prima che la finisse. La seconda invece... cos'era?
Seguì con lo sguardo i movimenti della principessa e quando
ritornò al suo posto, studiò il suo viso -Cosa
avrà in mente?-
si chiese, mentre accettò il cornetto. Lo divise a metà
e come al solito si ritrovò a studiarlo e a mangiarlo in modo
insolito. Ne schiacciò una parte, facendo fuoriuscire la
marmellata e la leccò, constatando che sapeva della sua bacca
preferita. Si ritrovò a gongolare sul posto, finendo la sua
colazione.
Dopo
alcuni minuti, ritornata la guardia, Kara si alzò dalla sedia
e si avvicinò a Lena.* Ooh...
Be' devo dire che saranno sicuramente comodi. Devo cambiarmi qui? *Le
domandò e Lena annuì con lo sguardo tipico di chi non
vedeva l'ora. Kara si tolse i sandali che le avvolgevano i piedi,
tenendo di tanto in tanto d'occhio il viso della principessa,
sentendosi lievemente in disagio perché sotto non indossava
molto. Non che avesse veramente qualcosa di cui avere vergogna,
anzi... Solo che quegli occhi... I suoi verdi occhi penetranti, non
la lasciavano per un attimo, studiando ogni gesto svolto dalla
Kryptoniana, ogni centimetro di pelle che si scopriva lentamente.
Kara alzò la parte inferiore del vestito senza nessuna fretta,
scoprendo i glutei sodi avvolti in quegli slip aderenti, poi gli
addominali ben delineati dalla continua attività fisica che
aveva svolto su Krypton e infine i seni tondi e spogli. La folta
chioma color grano andò a coprirli in parte e le labbra di
Kara si inclinarono in un mezzo sorriso all'espressione di Lena. Non
l'aveva mai vista così, con quell'espressione, le labbra un
po' schiuse e le guance appena colorate da una punta di rosso. Poteva
finalmente dare un senso ad uno dei tanti argomenti trattati dal
libro di Lena. Il sentirsi desiderabili, era quello che stava
provando in quel preciso istante, mentre un'indefinita sensazione
calda nacque molto in profondità* Non
pensavo che avesse questo genere di preferenze principessa. *commentò
vagamente con tono divertito, prendendo la camicia e sbottonandola
per poterla indossare. Il sorrisetto non lasciava il suo viso*
Intendo, pensavo
fosse più per i vestiti. Oppure ha intenzione di oscurare il
mio lato femminile per lasciar brillare il suo? *cercò
di portare l'argomento iniziato su un'altra ottica, rivolgendole
parole formali ma accompagnate dal sarcasmo, infilando la camicia e
dopo i pantaloni, abbottonando con tranquillità il tutto
davanti agli occhi della mora.*
Lena:
*Osservò Kara togliersi i sandali e si morse il labbro notando
la curva ben delineata del suo sedere. Dio, probabilmente sotto il
vestito Kara nascondeva un corpo niente male. Si morse le labbra
reprimendo un gemito quando il vestito fu tirato tanto da non coprire
più i glutei sodi della ragazza.* Maledizione *
Imprecò nel vedere come le mutandine, tanto aderenti quanto
belle, non coprissero molto. Respirò pesantemente con il naso
nel vedere gli addominali. Non si aspettava che fossero così
delineati e perfetti. Immaginò di poterci passare la lingua su
quelle pieghe così scolpite ed arrossì pesantemente.
Schiuse la bocca nel
vedere il seno. Anche se i capelli di Kara ricoprivano metà di
essi, Lena riuscì a studiarli bene. Erano tondi, non enormi e
molto sodi.
Aveva una voglia di
far sua Kara, voleva vedere il viso di quella dolce fanculla venir
trasfigurato dal piacere che lei poteva darle. Voleva farla pregare,
implorare, agognare qualcosa che non conosceva neanche.
Chiuse gli occhi nel
tentativo di calmarsi. Avrebbe potuto prenderla ora, subito e calmare
i suoi pensieri ma sapeva che non era la cosa giusta. Sapeva che così
le avrebbe tolto l'innocenza che tanto le piaceva. Non voleva farlo.
Non poteva.
Si ridiscosse alle
parole della ragazza e si schiarì la gola imbarazzata
sentendola secca e arida.*
No
Kara, ho intenzione di allenarti e questi vestiti sono più
adatti per lo scopo. Dopo pranzo mi vestirò anche io come te e
ti insegnerò la nobile arte della spada.*
Si alzò dal letto e si avvicinò verso di lei. Si chinò
tanto da far sfiorare le loro labbra senza chiudere le distanze.* E
i miei gusti Kara, oh...*Soffiò
sulla sua bocca* Tu non hai nemmeno idea di
quali sono i miei gusti.*
Le sussurrò con voce roca ricca di sensualità*
Kara: *osservò
incuriosita la mora, sinceramente non pensava che avrebbe dovuto
allenarsi con la principessa, ma non avrebbe dovuto stupirsi, infondo
tutti i daxamiti sapevano lottare. Di certo non si aspettava che
Lena, con la sua rigidità, riuscisse a muoversi egregiamente
come combattente. Non riusciva ad immaginarsela impugnare una spada.
Il flusso di
pensieri fu interrotto dalla vicinanza improvvisa della daxamita e
Kara rimase immobile, non capendo le sue intenzioni. Il battito del
cuore era lievemente accelerato e socchiuse gli occhi, sollecitata
dal respiro caldo che batteva sulle proprie labbra appena umide. Kara
non riusciva a capacitarsi di quelle sensazioni che stava provando
per una semplice vicinanza e fuggì da essa, spostando il capo
di lato completamente rossa in viso. Il calore delle guance le fece
provare disagio e fece un passo indietro, girandosi di lato per
allontanarsi dallo sguardo della principessa e finire di abbottonarsi
la camicia.*
I-io... *mosse
la mano al vento, gesticolando* vado
a portare i vestiti sporchi a lavare insomma, cose da schiava che
tipo devo fare ogni giorno *percorse
la stanza a grandi falcate, raccogliendo i vestiti di Lena e i suoi,
sotto gli occhi della principessa* A
dopo! *salutò
frettolosamente, scomparendo dalla stanza.
Sì, era una
fuga per calmarsi e sì, doveva trovare Lys. Consegnati i
vestiti sporchi, si recò nella stanza dove Lys di solito
cuciva qualche nuovo abito o rattoppava qualcosa.*
Buh! *Lys
sobbalzò dalla sedia per la paura e iniziò a
sbraitare* Kara
sei un'idiota! Mi hai fatto prendere un colpo, potevo pungermi! *non
poté evitare di ridere soddisfatta* Non
immaginavi che la mia vendetta per stamattina sarebbe arrivata così
presto? *si
voltò per osservare la kryptoniana e la squadrò da capo
a piedi, alzando un sopracciglio con sguardo malizioso* Non
ricordavo che a Lena piacesse il gioco di ruolo o almeno non di
questo genere. *Kara
scosse la testa e le rispose* Dai
Lys non fare la stupida. Piuttosto, che diavolo di aspettano i reali
da una schiava? Mi ha quasi baciata! *iniziò
a torturarsi le mani, mentre Lys iniziò a fare dei gesti
strani. Alzò la mano destra come se stesse bussando ad una
porta e Kara fissò il gesto con una faccia perplessa. Lys
allora provò con un altro gesto, facendo un cerchio con
l'indice e il pollice sempre con la mano destra e dopo vi infilò
l'indice della mano sinistra.* Non
ho capito *disse
nella più totale ingenuità e Lys ormai senza più
un briciolo di pazienza, le parlò chiaro tondo* Ma
allora lo vedi che sei proprio tarda! Vuole scavare nella sua
profonda cava!*
- * Eh?! *
- *ma lo sai come
si fanno i bambini?*
- *in
un'incubatrice unendo il dna della coppia di cui si vuol far unire
per creare un embrione con le caratteristiche sia dell'uno che
dell'altro*
- *Esattam-.... No!
Kara parlo di riproduzione animale. Intendo quella naturale *kara
a questo punto aprì la bocca, annuendo* ah
ora ho capito. Aspetta... si vuole riprodurre con me? *domandò
perplessa* ok
forse è quello di cui stava parlando il libro che mi ha
regalato Lena, prima di chiuderlo.*
- *ti ha regalato
un libro che spiega cosa è il sesso? Sei messa così
male che se n'è accorta pure lei. *la
bionda guardò l'amica con uno sguardo minaccioso* Il
fatto è che non so come comportarmi. E' come se si aspettasse
qualcosa da me. Non dico che tu abbia già fatto certe cose...
ok forse le hai fatte *Lys
la interruppe* hey
hey non darmi della cortigiana eh? Mi offendo. Sono cose che ho fatto
in passato, ma siamo schiave. Cosa avrei dovuto fare, oppormi sapendo
di finire i miei giorni senza la testa sul collo? *
- *ok scusa, scusa.
E' solo che non capisco cosa voglia. Lena non dovrebbe semplicemente
prendere quello che vuole e basta? Mi sento confusa perché è
gentile... Oggi mi ha fatto mangiare la cioccolata. *più
Kara parlava e più Lys si accigliava pensierosa,
sorridente* oh
piccola kryptoniana, se continuerai così Lena diventerà
una mollacciona solo per vederti felice. Hai fatto colpo e non
proprio sessualmente parlando. E' la prima volta che si comporta
così *Kara
inclinò la testa di lato, cercando di assimilare quello che
Lys le aveva appena detto* Non
ti ha ancora ripassata. Io l'avrei fatto da un pezzo! *le
rifilò un'occhiataccia, mentre Lys se la rideva* Oh
Lys sei una... una... Aaargh! Forse è meglio che ti lasci
lavorare. Non mi sei d'aiuto! Ci vediamo dopo *esclamò
la biondina con il viso in fiamme e si voltò per lasciare la
stanza con il suo solito passo svelto, di nuovo in fuga.
Ritornata
da Lena, dopo aver quasi urtato uno schiavo che portava un vaso ed
essersi presa insulti vari sul suo essere kryptoniana, bussò
alla porta e aspettò questa volta il suo permesso. Appena
sentì la voce di Lena, entrò in stanza e la trovò
seduta alla scrivania* Ancora
il problema dell'irrigazione? *domandò,
avvicinandosi a lei per vedere cosa stesse facendo* Vuoi
una mano da una saccente Kryptoniana? Basta che non mi mandi via
insultandomi. Ho già avuto la mia dose di offese fantasiose
daxamite quotidiane qualche minuto fa. E credimi quando dico
fantasiose, non lo sono.
Lena:
*La vide fuggire con estrema fretta dalla stanza e non poté
che ridere alla scena. Kara era troppo ingenua.* Non
ha nemmeno preso tutto.*
Disse scuotendo la testa divertita. Forse avrebbe potuto prendere la
palla al balzo e divertirsi un po' alle sue spalle.
Ridacchiando ancora
per la faccia della ragazza decise di portarsi avanti col lavoro e
ricominciò a studiare per risolvere i suoi problemi.
Mordicchiò la
matita per liberarsi dallo stress e non si accorse che era passato
del tempo.
Si ridiscosse dal
suo momento di studio intenso quando sentì la porta battere
pesantemente.
Borbottò un
avanti conscia che Kara aveva imparato la sua lezione.
La sentì
parlare di insulti daxamiti e rise in maniera silenziosa,
probabilmente era difficile essere l'unica Kryptoniana nel castello.
La guardò
sollevando un sopracciglio alla sua richiesta e ci pensò un
po' su. *
Si,
forse una mano non sarebbe male. Voi Kryptoniani siete più
avanti di noi con la tecnologia, ve lo concedo. Accomodati.*
Le fece segno di sedersi accanto a lei.
Una
volta sistemata Lena le passò il progetto e la osservò
mentre la ragazza studiava le sue carte.* Cosa
ne pensi? Io sono bloccata su questo punto, non riesco a pensare ad
alcun modo per far salire l'acqua su per la collina se non agli
schiavi. *
Mordicchiò la matita* Il
priblema è che così facendo ci vorrebbero almeno 12
schiavi al giorno in buona salute e molto potenti fisicamente.*
Si fermò accigliata.* Qualche
idea?*
Le disse sollevando il sopracciglio e avvicinandosi a lei tanto da
lasciare solo qualche centimetri tra i due visi.
-Perché
non approfittarne?-
Pensò mentre studiava alcuni metodi per far imbarazzare la
ragazza.* Magari
potrei mettere te a fare questi lavori pesanti, hai un bel fisico
tonico e allenato, saresti un bel vedere oltre che utile, Kara*
Soffiò il nome con voce molto bassa e profonda. Si morse il
labbro all'idea di Kara sudata e con i muscoli sotto sforzo.*
Kara: *si
sedette al fianco di Lena e guardò i disegni davanti a sé.
Come aveva immaginato la principessa era bloccata proprio sul punto
che aveva previsto. Sospirò alle sue parole, non accorgendosi
troppo della sua vicinanza, finché non si voltò verso
di lei e se la ritrovò a pochi centimetri dal viso. Si voltò
di nuovo a guardare i disegni, con le guance lievemente arrossata e
tossì per schiarirsi la voce* perché
non riesci a fare la seria? Comunque non capisco come mai non riesci
ad uscire fuori dagli schemi. Non siete messi male con le vostre
astronavi, ma non riuscite a portare la tecnologia che utilizzate in
ambito bellico, anche nell'utilizzo quotidiano. Non avete schiavi che
corrono su qualche pedana per avviare i motori delle vostre navi
spaziali. Qui parliamo di ettari di terreno che devono essere
irrigati ogni giorno per poterlo utilizzare. Quindi parliamo di
un'azione che deve essere compiuta quotidianamente. Porterebbe al
lungo andare alla perdita di conoscenza, se non di vita, di
tantissimi schiavi in un breve periodo di tempo. Perché non
creare un motore alimentato dall'energia dei raggi di Rao? Su alcune
vostre astronavi avete dei pannelli che lo fanno, perché non
creare un pannello meno potente che permetta di acquisire abbastanza
energia in modo da poter avviare la macchina che giri automaticamente
la ruota in tempi della giornata prestabiliti? Basta un timer e la
macchina riuscirà a girare la ruota che farà leva e
pressione per far salire l'acqua. Se costruite navi spaziali, potete
fare anche questo. *puntò
il dito sulla parte del disegno della ruota* Ricorda
che essere un sovrano, significa prima di tutto pensare alle esigenze
del proprio popolo. E tu sei l'unica interessata veramente a questa
problematica. Sennò sarete costretti a mangiare sbobba
insapore come i kryptoniani *storse
il naso* E poi
già oggi mi vedrai sudare, fattelo bastare. Non voglio di
certo girare la ruota per il resto della mia miserabile vita. *alzò
il mento assumendo scherzosamente un'espressione da donna
aristocratica, mettendosi seduta tutta dritta e impettita*
Lena:
*Lena ascoltò Kara fortemente interessata, oltre ad essere un
bel visino la ragazza era strettamente intelligente.* Non
ci avevo pensato al motore. Non sarebbe male l'idea, potrei fare una
macchina che usa l'energia di Rao per generare calore che porterebbe
l'acqua ad evaporare. Così mi è più semplice
trasportarla con dei tubi fino all'apice delle dune più alte.
A quel punto potrei mettere una macchina di raffreddamento in maniera
tale da far ricondensare l'acqua che poi può essere usata per
irrigare i campi.*
Mordicchiò la matita prima di scrivere gli appunti alla destra
del progetto. Prese un foglio di carta e ci scrisse un paio di note
sulla nuova idea che stava avendo.* L'unico
problema sarebbero i materiali. Dovrei andare sul pianeta Ornicron 8
per prendere l'ornicrina.* Vide Kara guardarla in maniera strana* Oh
si, la sabbia di Daxam è un pochino più corrosiva della
vostra. Perché pensi che le case siano costruite in pietra? I
nostri materiali alla lunga vengono corrosi dalla sabbia. Abbiamo
scoperto qualche anno fa l'ornicrina per caso e il team di tecnologi
del palazzo è riuscito ad affermare che la sabbia non riesce a
corrodere solo questo tipo di materiale. Ecco perché le nostre
nav...*
Si fermò. Kara era pur sempre una Kryptoniana, non poteva
darle informazioni sui materiali della sua flotta.* Lascia perndere,
la cosa importante è che dovremmo andare su Ornicron8 per
prendere il materiale. Partirò non appena finirò di
mettere a punto tutti i dettagli del motore.* Si girò verso
Kara* E tu
verrai con me. Mi sarà utile avere il tuo cervello. *
Continuò
a ragionare sul quantitativo di materiali e sulla forma migliore da
dare al motore quando sentì bussare. Guardò in alto e
vide che il sole era ormai alto. Probabilmente era ora di pranzo.
* Ora
ascoltami. Stiamo per andare a pranzo e devi venire con me altrimenti
Rhea potrebbe insospettirsi. Mi sei simpatica per essere una
Kryptoniana e non voglio che Mon El o altri ti rubino a me quindi non
aprire la bocca se non sei interpellata e versa sempre il vino nella
mia coppa e in quella di Rhea e Mon El ci siamo capiti?*
La guardò duramente* Ricorda
che non posso proteggerti da loro. Sono i reali e hanno più
potere di me. *
Dopo aver avuto un cenno di assenso si diresse verso la porta. Stava
per aprirla prima di bloccarsi nuovamente* Tira
indietro la sedia quando sto per sedermi e attenzione a Mon El. Ama
giocare con i miei giocattoli per farmi arrabbiare. Non dargli
assolutamente modo di avere una qualche pretesa su di te
altrimenti...*
Sospirò pesantemente pensando ad Eliza.* Beh,
ti basti sapere che le ragazze che ha usato non sono state ritrovate
o peggio ancora...*
Si trattenne cercando di non pensare alla povera terrestre. In
momenti come questi le mancava terribilmente. Sapeva quale fosse
stata la sua fine ma non voleva ancora ammetterlo.* Solo...*
Si voltò verso Kara tenendo una mano sulla sua guancia* Non
lasciare che ti separi da me. Ricorda che qui dentro sono forse
l'unica che può proteggerti*
N.B.
vi ricordate la luna degli schiavi? E' la luna dei Maldoriani, sono
riusciti a mettersi in contatto con qualcuno che riesce ad ottenere
schiavi umani in modo da venderli al miglior offerente. (e ovviamente
non è Roulette, ma di questo non ci interessiamo)
Kara:
*non pensava che Lena le avrebbe dato ragione. Ascoltò le sue
parole e ovviamente come era solita fare da brava kryptoniana,
appuntò mentalmente l'informazione che Lena le aveva dato.
-Materiale nuovo,
ornicrina di Ornicron 8-
ripeté mentalmente. Se solo i kryptoniani avessero investito
di più sulle navi di esplorazione. Invece non erano a
conoscenza del materiale con cui le navicelle Daxamite erano
ricoperte. Sapevano solo che era molto resistente. Purtroppo dopo la
brutta esperienza del passato con gli esploratori in avanscoperta,
avevano deciso di rinunciare ad esplorare alcune zone. Ornicron 8 era
una di queste. Il via vai di daxamiti era sempre stato così
intenso da non potersi avvicinare e le navi da carico facevano
pensare ad una zona di traffico delle materie prime. Mai avevano
immaginato fossero materiali di così tanta importanza.
Quel viaggio con
Lena, sarebbe stata l'unica possibilità per tornarsene a casa
con qualcosa che poteva virare le sorti della guerra.
Kara fece una
smorfia quando la definì giocattolo, ma sapeva anche che Lena
si stava preoccupando per lei e che sotto sotto si stava abituando
alla kryptoniana. Alla mano della principessa posata sulla sua
guancia, Kara abbassò lo sguardo e annuì come
un'ubbidiente bambina. Avrebbe fatto di tutto d'ora in poi per far
filare le cose perfettamente. Avrebbe spinto molto sul successo del
progetto di Lena, perché le serviva quel maledetto viaggio e
quel materiale. Non doveva dimenticarsi chi era e non doveva lasciare
il suo popolo per fare una vita di schiavitù con persone che
disprezzava. Non poteva solo sopravvivere, perché doveva fare
qualcosa e se questo comportava utilizzare la fiducia che Lena le
stava dando, l'avrebbe fatto. Anche se questo andava contro la sua
morale e avrebbe ferito Lena, una persona che anche se conosceva solo
da due giorni, stava imparando ad apprezzare.
Il pranzo iniziò
come al solito. Un inchino sia a Rhea che al principino Mon-El e
aiutò Lena a sedersi, spostandole la sedia. Sì rese
conto degli sguardi che aveva addosso, probabilmente anche a causa
del suo abbigliamento. Kara fece attenzione a non incrociare i loro
occhi, in modo da non dover rispondere a nessuna domanda. Non voleva
di certo parlare con loro. Versò il vino rosso a Lena, facendo
estrema attenzione a non far rovesciare neanche una goccia. Fece lo
stesso con Rhea e infine toccò a Mon-El. Lo affiancò
con la bottiglia, mentre Rhea e Lena stavano parlando. Si inclinò
appena per poter versare il vino nella sua coppa, ma improvvisamente
sentì qualcosa pressare sulla sua natica destra, strizzandola.
Le dita di Mon-El...
Si
morse il labbro con lo sguardo più che irritato e pressò
le dita talmente forte sulla bottiglia quasi a sbiancarle. Riuscì
per fortuna a non far ribaltare il bicchiere o altro. Versatogli il
vino, si scostò da lui, per rimettersi dietro di Lena e
osservò il tavolo con lo sguardo infuocato di chi non poteva
sopportare* Schiava,
il mio bicchiere è vuoto *Disse
ovviamente Mon-El. Aveva svuotato il bicchiere dopo neanche un
minuto, che non soddisfatto per la breve toccata di prima,
schiaffeggiò rumorosamente la stessa parte del corpo di Kara.
Per fortuna Kara non era impreparata e riuscì a riempire il
bicchiere senza fare danni. Però il gesto di Mon-el questa
volta non passò inosservato. L'irritazione di Kara era
veramente tangibile e chiuse gli occhi per un breve istante per non
aprire bocca e starsene buona in silenzio.*
Lena: *osservò
attentamente la scena che le si era posta davanti. Vide lo sguardo
compiaciuto di Mon El e desiderò solo di potergliela fare
pagare. Odiava l'arroganza del ragazzo. Era un viziato, egocentrico,
misogeno e maleducato.* Kryptoniana
vieni qui.*
Urlò in maniera dispregiativa attenta a non destare
sospetti.* Ho
dimenticato lo scialle in camera e ho freddo. Corri a prenderlo. *
Le disse cercando di farla allontanare da quel viscido di Mon El.
Le
diede un'occhiata significativa* Allora?
Sei sorda oltre che stupida? Corri. ORA!*
Alzò il volume.
Non
appena Kara si allontanò Lena continuò a mangiare
tranquillamente.* Madre,
sono così stupidi tutti i Kryptoniani o mi è capitata
l'eccezione?*
Disse con un sorriso la ragazza.
Si sentiva in colpa
a trattare Kara in questa maniera, le piaceva la ragazza ma non
poteva dare a sua madre un motivo per dubitare di lei. Doveva fingere
di odiarla e di disprezzarla per tenerla con se.
Quando
Kara tornò col suo scialle dovette continuare secondo quella
via* Ce ne hai
messo di tempo, schiava. *Si
mise lo scialle che Kara le aveva portato* Data
la tua lentezza esigo che tu ti inginocchi qui, forse sei un po'
stanca e non puoi correre. Forza, riposa le tue gambe da brava
schiava. *
Volse uno sguardo a sua madre che la guardava soddisfatta. Era
riuscita a prendere due piccioni con una fava. Kara era al sicuro
lontana da Mon El e sua madre era contenta.
Mentre il pranzo
continuava Lena osservò Kara con la coda dell'occhio e la vide
sofferente in quella posizione ma non poté fare altro per
allontanarla da Mon El.
Decisa a far durare
il meno possibile il supplizio della ragazza finse un leggero
capogiro e si fece accompagnare in camera.
Non
appena varcata la porta si voltò verso la ragazza.* Mi
dispiace per quello che ti ho costretta a fare.*
Le disse seriamente dispiaciuta.* In
genere non sono così ma quello era l'unico modo per toglierti
dalle mani del principe. Come sospettavo ha messo gli occhi su di te
e quindi sarà dura tenerti lontano da lui. Non posso lasciarti
alla sua mercé.*
Fece un giro nella stanza nervosamente.* Da
oggi in poi dormirai nella stanza accanto alla mia. Non devo perderti
di vista neanche un secondo. Ora va e chiamami Vael la capo
governante del palazzo, devo farti sistemare nella stanza.*
Attese che Kara uscisse dalla stanza prima di sedersi avvilita sul
letto. Non avrebbe mai lasciato Kara nelle mani di Mon El. Avrebbe
combattuto con le unghie e con i denti piuttosto.*
Kara: *Sobbalzò
alle parole di Lena e posò la bottiglia del vino sul tavolo.
Andò a prendere lo scialle in camera della principessa,
uscendo dalla sala da pranzo velocemente, dopo essersi riscossa. In
realtà si prese un po' di tempo per sé prima di
ritornare, facendo dei grandi respiri per calmarsi. Quella situazione
era veramente insopportabile perché non poteva fare nulla e
doveva solo affidarsi a quello che Lena le diceva di fare. Avrebbe
voluto così tanto spaccare la bottiglia di vino in testa a
Mon-El solo per soddisfazione personale, ma valeva la propria vita?
Grata per quella
piccola pausa che riuscì ad ottenere, ritornò alla sala
di pranzo. Messo lo scialle sulle spalle di Lena, si accigliò
al suo ordine, ma dovette eseguirlo. Si inginocchiò, tenendo
lo sguardo basso per tutto il tempo e la rabbia presto si trasformò
in tristezza sul suo viso. Intanto le ginocchia iniziarono a dolerle
e serrò le labbra, cercando di resistere.
Seguì
la principessa con calma nella sua stanza, per quanto volesse
ritornarci il più velocemente possibile. Appena furono dentro,
chiuse per un attimo gli occhi e sospirò per cercare un po' di
pace, anche se tutto fu inutile. La preoccupazione di Lena non fece
altro che aumentare la sua, ma allo stesso tempo la rincuorò.
Non pensava veramente che potesse sentire quel bisogno di
proteggerla* Non
scusarti, non ce l'ho con te *disse,
prima di congedarsi e andare a cercare Vael. Infondo Kara lo capiva,
non era un comportamento dettato dal volere di Lena, ma doveva agire
in quel modo sia per proteggere se stessa che per proteggere la
maschera che doveva indossare davanti ad una famiglia che l'aveva
accolta e accudita come reale.
Passò
da Lys perché non aveva la più pallida idea di chi
fosse Vael. La ritrovò a mangiare qualcosa nella "sala da
pranzo" degli schiavi, sempre se si poteva chiamare così.
C'erano lunghi tavoli di legno e qualcosa di non identificabile nei
piatti. Quando Lys la vide, la trascinò a sedere e le mise
davanti una specie di carne di dubbia provenienza* Lys
non pos-...*
- * Mangia! *Kara
giocò con un pezzo di quella poltiglia. Stufato di carne? Non
comprendeva veramente cosa aveva davanti. Ne prese un boccone e
iniziò a mangiare* Per
Rao, questo è buono! *
- *Lo so! E' una
ricetta speciale di Krex. Riesce a rendere la carne degli Kiuvet una
delizia. Ah per te che non conosci i Kiuvet, sono tipo delle bestie
schifose che vivono nel deserto ed escono da sotto la sabbia. I reali
non mangiano questa carne perché costa pochissimo e quindi la
prendono per noi. *La
faccia di Kara si trasformò in un'espressione di disgusto,
avendo capito di cosa stesse parlando. Ne aveva visto uno durante il
viaggio e aveva dato alcuni problemi al suo gruppo. Talmente viscido
e strisciante, aveva avvolto una tenda dell'accampamento temporaneo
per la notte, facendola sprofondare nella sabbia di Daxam. Passò
il piatto spostandolo verso Lys* Ho
bisogno di sapere dove trovare Vael. Lena vuole sistemare la stanza
affianco alla sua per farla diventare il mio nuovo alloggio *Lys
sgranò gli occhi* Ma
di cosa stai parlando? Cosa è questo lusso? *il
tono scherzoso accompagnò l'ultima domanda, ma dovette subito
lasciarlo per via della serietà di Kara. Le raccontò
brevemente cosa era successo a pranzo con Mon-El e ovviamente Lys,
dopo aver fatto una lunga lista di insulti, le disse* Kara
non dargli nessuna soddisfazione. Devi restare neutrale e dillo anche
alla principessa. Non dovete suscitare nessun tipo di reazione.
Conosco quella persona meglio di quanto credi ed è meglio
stargli lontana. E' facile che perdi interesse per te, non appena
arriveranno altre nuove schiave, ma fino ad allora lascia che lui non
riesca a trarne niente. Lo so che non è facile, ma credimi è
meglio così. *Kara
annuì alle sue parole e prima che Lys la portò da Vael,
non poté evitare di dire una frase* Adesso
non potrò più svegliarti con il secchio d'acqua *Kara
le sorrise e le diede un piccolo buffetto contro il braccio* dai,
non è che mi sto trasferendo su un altro pianeta. Non fare la
sentimentale! *Risero
entrambe e questo fece alleggerire di molto Kara.
Vael sembrava una
persona veramente rigida. Era una donna di mezz'età che guardò
la kryptoniana dall'alto in basso con uno sguardo che, Kara avrebbe
osato dire, peggiore di quello ricevuto da Rhea. I capelli scuri
tirati in su in uno chignon, gli occhi così neri tanto da
essere inquietanti e la pelle pallida, mostrava una daxamita
sicuramente poco propensa alla luce diurna. Non lasciò che
Kara la accompagnasse, ma andò diretta verso la stanza di Lena
e Kara non poté fare altro che seguirla a ruota. Entrò
insieme a lei dopo aver annunciato la sua presenza e Kara si scusò
con Lena per il lieve ritardo*
Lena:
*Quando Vael entrò nella stanza, Lena seppe esattamente cosa
dire. La vide inchinarsi al suo cospetto e attese che anche Kara
facesse lo stesso.* Bene...
La mia schiava ti ha detto del motivo della tua convocaione?*
Chiese alla donna. Quando la vide negare col capo sbuffò* Esigo
che lei*
Indicò Kara con la mano* Dorma
nella stanza di fianco. Preparala entro sta sera.*
La donna le rivolse uno sguardo sorpreso. La vide stringere gli occhi
come se stesse trattenendo le parole* Parla
Vael. Lo sento che hai qualcosa da dire.*
Lena osservò l'insicurezza della schiava e ghignò.
Riusciva ad inquietare anche una donna così
potente.* Principessa,
non mi sembra consono per una schiava dormire in queste zone del
palazzo*
Le disse la donna. Lena ghignò e si voltò verso la sua
finestra.* Ho
bisogno di tenerla vicino a me per controllarla, Vael. E' una
Kryptoniana, che cosa potrebbe fare senza un adeguato controllo? Così
facendo sarà sempre guardata a vista da me e, durante la
notte, dalle mie guardie.*
La donna annuì
e Lena sorrise a se stessa, era riuscita a prenderla in giro senza
destare sospetti.*
Ora
va, e fai in fretta*
Le disse.*
Subito
signorina*
Rispose la donna prima di congedarsi.
Poche ore dopo, che
Lena aveva speso nel progettare il nuovo motore, la governante si
presentò nella sua stanza dicendole che tutto era pronto. Lena
la ringraziò e la lasciò andare a compiere i suoi
ruoli.
Era
ormai pomeriggio inoltrato quando Lena si alzò dalla
scrivania* Kara?*
La vide sobbalzare dalla lettura del suo libro* Ti
piace così tanto quel libro?*
Rise quando Kara si calmò. Alla sua risposta Lena si morse il
labbro* Non
pensavo che le storie Daxamite potessero prenderti così
particolarmente. Devo regalarti un altro libro*
Ghignò al pensiero di regalare alla ragazza uno dei libri del
suo autore preferito. Era un libro che parlava di un posto
inesistente pieno di fate, maghi e dragoni, un luogo ricco di magia e
onore. Amava la cattiva del suo libro, la sentiva molto simile a se.
Vide
lo sguardo pieno di aspettative della ragazza e sorrise.* Ora
però aiutami ad indossare la mia casacca.*
Le fece segno di prenderla dall'armadio. Quando la ragazza lo fece si
voltò verso di lei dandole le spalle e tirando in alto i
capelli mostrandole il collo pallido.* Togli
il vestito e il busto, Kara*
Le disse con una voce bassa e profonda.*
Kara: *Aspettava
che Vael concludesse, perché era molto incuriosita da ciò
che avrebbe dovuto essere la sua stanza. Chiese il permesso a Lena di
uscire, per andare a mangiare qualcosa in modo da non dover restare a
digiuno e quando ritornò, la trovò di nuovo indaffarata
con il suo progetto, così prese il libro che stava leggendo e
si mise a sedere. Era veramente presa dalla storia, perché era
arrivata al punto in cui il protagonista finalmente poteva interagire
con la donna al quale sembrava interessato sentimentalmente. Quando
Lena la chiamò, sobbalzò sul posto e nascose metà
del suo viso nel libro aperto, alzando gli occhi blu per poter
guardare la principessa. Non poté evitare di arrossire per
essere stata beccata in quello stato totalmente perso. Tossì
per schiarirsi la voce e chiuse il libro ricordandosi il numero del
capitolo.* Lo
sai che non ci sono libri di intrattenimento su Krypton. Siamo
persone... noiose *non
poté evitare di ammetterlo* Ma
forse è proprio per questo il motivo per cui ci siamo
concentrati in altri ambiti, perché queste cose fanno passare
il tempo troppo velocemente. Però non vedo l'ora di leggere
altro *E
allargò la bocca in un sorriso raggiante, attirata dall'idea
di una nuova storia. Si alzò dalla sua postazione e rimise il
libro dove l'aveva trovato. Prese la casacca dall'armadio e la posò
sul letto per poter iniziare di nuovo quel duro lavoro. La aiutò
a togliere il vestito così come glielo aveva messo. Iniziò
ad allargare i lacci stretti del corpetto, mentre lo sguardo ogni
tanto si posava sulla linea sottile ed elegante del collo della
principessa. Tracciò delicatamente con l'indice la curva tra
il collo e la spalla e tastò il muscolo. Passò lungo la
nuca con le dita fino ad arrivare a grattare lievemente il capo e le
disse con tono apprensivo* Stare
alla scrivania sempre piegata a studiare ti ha resa tesissima. Penso
che oggi l'allenamento ti farà bene sai? *e
dopo continuò a spogliarla, dicendole quando alzare le braccia
per sfilarle l'intero vestito. Quando Lena fu completamente libera
dai vestiti, Kara si sentì in estremo disagio e prese un
reggiseno dal cassetto di Lena con il suo permesso. Si avvicinò
a lei e glielo fece indossare, agganciandoglielo* Mi
chiedo quale siano i gusti di Vael e come abbia organizzato la mia
stanza, sai? Questa cosa mi inquieta e allo stesso tempo non vedo
l'ora di vederla. Non sembra una persona dai gusti molto vivaci. Avrà
messo una gabbia al posto di un letto? *commentò
con tono divertito. Finì di vestirla e le abbottonò la
casacca blu scura, osservando quel vestiario insolito che effetto
aveva.* Magari
potresti vestirti così anche quando sei in camera. Almeno
eviterei tutti quei lacci. Allora andiamo?
Lena:
*Rabbrividì nel sentire le dita di Kara sul suo collo. Il
calore del corpo della ragazza suscitò in Lena pensieri non
proprio casti e si schiarì la gola nel tentativo di
allontanarli. Vide Kara porgerle con disagio il reggiseno e lo
indossò facendolo chiudere dalla ragazza.
Ascoltò le
sue parole e concesse a Kara di andare a vedere la stanza mentre lei
finiva di prepararsi.
Decisa
a fare un lungo allenamento Lena prese dalla dispensa che aveva in
camera qualcosa da sgranocchiare e dell'acqua in maniera tale da non
doversi fermare. Quando fu convinta, Lena si diresse verso l'uscita
della stanza. Bussò alla porta di Kara e la vide uscire dalla
sua stanza con un'espressione triste in viso. Si ritrovò
desiderosa di rivedere quel sorriso che le piaceva tanto.* Domattina
ti darò dei soldi e andrai con un'altra schiava a prendere
qualcosa per rendere la stanza più vivibile, va bene?*
Le domandò e sorrise nel vedere un pizzico di quel sorriso di
nuovo sul volto della bionda.
Andarono
verso le scuderie dove Lena vide Kara illuminarsi alla vista di un
cucciolo di Wlok* Questi
sono Wlok... sono aggressivi non avvici...*
Bloccò le sue parole nel vedere Kara ricoperta dai cuccioli di
Wlok. La vide sedersi a terra e coccolare gli animali con gioia. Non
riuscì a smettere di sorridere alla visione di Kara sommersa
dai cuccioli.* Tendenzialmente
sono aggressivi, non so cosa fai tu alle perso- *
Bloccò la frase non volendo esporsi troppo* Agli
animali*
Si corresse.
Afferrò le
due spade di legno adatte per l'allenamento e incitò Kara a
separarsi dagli animali con la promessa che sarebbe potuta venire a
giocare con loro più tardi o domani.
Si allontanarono
entrambe verso una zona non molto lontana dal palazzo, coperta di
edera e piante grasse. La sabbia era minore in questa zona e anche il
vento sembrava essere quieto.
Lena
amava questo posto, era il suo posto preferito da quando era bambina.
Lanciò una delle due spade di legno al volo e vide Kara
prenderla.* Bene
Kara, da oggi ti inizierò alla nobile arte della spada. Tu
diventerai la mia guardia del corpo.*
Le disse.* Inizieremo
dalle basi. Impugna la spada dall'elsa in maniera dolce e non
nervosamente*
Le mostrò il modo migliore per impugnare l'arma* Pensa
che sia un prolungamento del tuo braccio Kara. E' una parte di te,
una porzione della tua anima*
Osservò la postura della ragazza.* Rilassa
le spalle e molleggia le gambe*
Le toccò entrambe le parti del corpo con la mano.* Così
Kara*
Si mise dietro di lei e premette leggermente sulla sua spalla. Inalò
l'odore della ragazza trovandolo dolce e buono. Chiuse gli occhi e
fece un respiro profondo. Era qui per allenare la bionda non per
altri motivi.* Bene.
Adesso prova un affondo*
La vide fare l'affondo grezzo e scosse la testa* Che
armi usate voi su Krypton visto che non sai neanche le basi della
spada?*
Le chiese sorpresa. Si aspettava che fosse leggermente più
preparata.*
Kara: *Andò a vedere la sua stanza. Era
abbastanza spoglia. La finestra era stata completamente sbarrata come
in una prigione -Come
se potessi fuggire da questa altezza. Mi hanno privato della
possibile scelta di suicidarmi o cosa?-
pensò, avvicinandosi al piccolo letto. Si sedette, constatando
che era talmente misera la copertura che riusciva a sentire il legno
di sostegno -un
tavolo... per Rao, potrebbe essere peggiore del letto degli schiavi.
Dannata Vael!-
Al muro della stanza c'erano delle catene fissate alla parete, come a
simulare la prigione sotterranea in cui era stata il primo giorno. Si
ritrovò a sentirsi meno libera del solito, quella stanza non
aveva nulla di accogliente. Quando uscì fuori con il suo
faccino triste, Kara si ritrovò Lena davanti. Non poté
evitare di rivolgerle un piccolo sorriso. Magari ne avrebbe parlato
con lei al ritorno di quella stanza. Avrebbe chiesto a Lys di
accompagnarla a comprare qualcosa di utile oltre a cambiare
urgentemente il letto, sperando di poterlo fare.
Uscite
dal palazzo, poco lontano c'erano le scuderie dei Wlok. Kara
ricordava vagamente di aver letto di questi animali. Avevano una
pelliccia rasa e morbida che li proteggeva dal sole di Daxam, le
orecchie erano lunghe e a punta, potevano essere classificati nella
famiglia dei canidi. Il carattere doveva essere aggressivo, ma a Kara
poco importò quando vide quell'ammasso di cuccioli saltellanti
e contenti che scodinzolavano sovraeccitati. Alcuni erano un po'
troppo cresciuti e quando Kara si piegò per giocare con loro,
fu completamente travolta e fu costretta a sedersi. Leccarono il loro
viso e le sue mani, contenti di ricevere attenzione e
coccole.* Aaawww
sono così morbidi e dolci. Tutti i cuccioli sono buonissimi!
Su krypton non abbiamo nulla del genere, posso morire felice. *disse
con la voce di una bambina. Era terribilmente felice e non poteva
evitare di mostrare a Lena un piccolo broncio, quando la informò
che dovevano andare. Si alzò e salutò i wlok,
rimettendosi poi a seguire Lena.
Il terreno della
zona in cui l'aveva portata era più solido sotto i piedi, cosa
che Kara apprezzò molto. Kara apprezzò la visione,
soprattutto per quel piccolo straccio di natura verde che le si parò
davanti. Prese al volo la spada (per fortuna) e la impugnò
troppo stretta, facendo sbiancare le dita. Alla frase di Lena, Kara
si stupì. Guardia del corpo? Lei, una kryptoniana?
Probabilmente qualsiasi Daxamita sarebbe scoppiato a ridere
nell'ascoltare quella che poteva suonare come un'assurdità. La
bionda cercò di eseguire le istruzioni come meglio poteva,
perché quelle lezioni le sarebbero servite in futuro, ne era
più che sicura.
Emise
un piccolo sospiro, cercando di non sembrare tesa, anche se la
vicinanza di Lena non aiutava. Soprattutto quel respiro lungo che le
sollecitò sulla pelle, le provocò un lieve tremore.
Provò a fare un affondo come le aveva detto, ma ovviamente
fallì miseramente con i movimenti e Lena le chiese delle armi
che usavano i kryptoniani* Ah
be' queste armi sono così primitive. Non ho mai visto una lama
in vita mia. Di solito usiamo armi più avanzate sia per breve
che a lunga distanza, ma io non ero addestrata per i combattimenti
ravvicinati. Però ho una mira perfetta. Ero... *si
bloccò e fece un gesto della mano come per sorvolare* Be'
non ha più importanza. Adesso sono una schiava e ho altre cose
a cui pensare. Il mio nuovo obiettivo sarà quello di riuscire
a batterti e migliorare con la spada se è questo che desideri.
Perché ti batterò *annuì
con quel tono convinto* E'
una promessa e mantengo sempre le promesse! *Lena
ritornò davanti a lei e la guardo con un sorrisetto, il solito
dei suoi sorrisi. -Che
cosa ha in mente?-
Pensò Kara, osservandola e inclinando la testa con fare
curioso. Le gridò di mettersi in guardia e Kara sobbalzò,
impugnando la spada in panico. Cercò di parare quei colpi
veloci, continuando a indietreggiare perché non sapeva come
affrontarla. Lena la colpì appena sul fianco con la spada di
legno, dichiarandolo come mortale, ma continuò per prenderla
in giro e Kara continuando a indietreggiare, trovò del terreno
più rialzato dietro i suoi piedi. Non aspettandosi quel
rialzamento, mise male il piede nella fretta e cadde rovinosamente a
terra* auch!
Sei una str... straordinaria combattente. Argh che botta *Stava
per imprecare, ma si trattenne*
Lena:
*Kara era scarsissima. Sospettava che i Kryptoniani non avessero mai
avuto a che fare con le spade ma non pensava che la ragazza fosse
così negata. Attaccò velocemente a destra della ragazza
dandole una botta sul fianco.* con
questa saresti morta. Tieni la guardia. *le
disse prima di ricominciare con gli affondi. La fece indietreggiare
di alcuni passi prima di vederla ruzzolare a terra e rise. Sentì
le parole di Kara e a stento trattenne la risata. Kara doveva essere
addestrata ma glielo poteva concedere, la parolaccia in questo
contesto non era poi così sbagliata. Le tese la mano e la
riportò in piedi* tu
invece sei alquanto scarsa, Kara.
*sollevò il sopracciglio.* prova
ad allenarti sugli affondi prima di affermare che mi batterai. Segui
le mie mosse. *si
mise davanti a lei. Prima di iniziare si tirò su i capelli in
una coda di cavallo stretta.* bene,
sono pronta. Iniziamo. *
si mise in posizione. *il
piede sinistro indietro kara, aggiusta le spalle. Devono essere
dritte. Il ginocchio deve essere più morbido*
le diceva battendo sulla parte anatomica ad ogni commento.
Quando
Kara fu posizionata in maniera discreta fece un cenno con la testa.
Prese la spada con due mani e mimò un attacco dall'alto* vai,
tocca a te. *
Kara lo fece, in maniera meccanica ma lo realizzò * devi
lavorarci di più ma per essere la prima volta non sei andata
malissimo. *
le disse notando la faccia compiaciuta di Kara al sentire il
complimento.
Rimasero
ad allenarsi per qualche ora, facendo solo una breve pausa con il
cibo che aveva portato, finché non fu effettivamente
buio.* torniamo. *
le disse tendendole la mano* ci
verremo tutti i giorni a partire da domani ok? Andiamo
a riposarci*
Kara: *borbottò
qualche altra cosa prima di prendere la sua mano e farsi aiutare ad
alzarsi. Cercò di imitare Lena e di trarre il più
possibile dai suoi insegnamenti. Era un'insegnante diligente e
sembrava che le piacesse dirigere i movimenti della kryptoniana. Kara
non poté evitare di sentirsi in soggezione nell'essere
guardata così minuziosamente da quegli occhi. Non si aspettava
il complimento di Lena, così sorrise soddisfatta e si impettì
entusiasta.
Quando
ormai fu buio, Kara annuì dando ragione a Lena. Erano restate
anche troppo ad allenarsi, ma stranamente il tempo era volato e la
bionda non si rese effettivamente conto di ciò. La stanchezza
iniziò a farsi sentire e delle piccole gocce di sudore
imperlavano la sua fronte. Avrebbe voluto farsi un bagno al più
presto e la fame per qualcosa di più sostanzioso iniziò
a farsi sentire. Quando Lena le offrì la mano, non stava
effettivamente capendo cosa volesse e senza pensarci le diede la sua
mano e gliela strinse.* Kara...
in realtà io voglio la spada *le
guance di Kara si colorarono di porpora e iniziò a
boccheggiare per la figuraccia, lasciando la sua mano
frettolosamente.* Sì,
tieni! Certo, lo avevo capito. Era evidente che volessi la spada.
Volevo solo esserne sicura... *le
diede la spada di legno e si affrettò in avanti con passo
svelto* Kara!
E' dalla parte opposta! *Si
bloccò e ritornò indietro per affiancarla.
La passeggiata
proseguì silenziosamente. Kara teneva il viso basso per non
scorgere lo sguardo sicuramente divertito di Lena. Quando andarono a
posare le due spade di legno nelle stalle dei wlok, non poté
che fermarsi qualche minuto a coccolare i piccoli cuccioli che subito
le saltellarono intorno. A malincuore dovette lasciarli perché
Lena la incitò a muoversi. Purtroppo era davvero tardi e
dovevano ritornare al palazzo per darsi una ripulita prima di cena.
Andate
nella stanza di Lena, Kara dondolò sul posto non sapendo cosa
dire e Lena si accigliò osservandola* Forse
dovrei andare a farmi un bagno.
Lena:
*Lena rise all'imbarazzo della ragazza. Era tutta completamente rossa
e nervosa. Quando Kara l'affiancò diretta verso il castello
non riuscì ad evitare di prenderla in giro ancora una volta.
*sai, se la tua
idea era quella di scappare per il deserto forse non sei così
intelligente come pensi*
rise alla faccia di Kara.
Una
volta giunta a palazzo si ritirò nella sua stanza per lavarsi
e prepararsi per la cena. Ascoltò le parole di Kara* oggi
cena con gli altri, porterò un'altra schiava.*
quando Kara le accennò del bagno sollevò un
sopracciglio maliziosamente* sai... *
si mise dietro Kara poggiando le mani sulle spalle della ragazza
pronta a farla imbarazzare* forse potremmo
farlo insieme*
le disse a voce bassa mentre con le dita iniziò a fare dei
leggeri movimenti circolari* sai... Daxam è
un posto con poca acqua... Non vorrai sprecarla.*
si diresse verso il bagno privato dove kara aveva già aperto
l'acqua calda e si tolse la casacca rimanendo in reggiseno. Decisa a
farla imbarazzare ancora, era troppo divertente per non farlo, Lena
si tolse anche il reggiseno lanciandolo verso Kara. Si divertì
nel vederla tutta rossa e si tolse anche i pantaloni rimanendo in
mutande. Non era la prima volta che si spogliava così davanti
ad una serva ma era la prima volta che aveva a che fare con una
Kryptoniana che di emozioni ne capiva poco e niente. Si voltò
verso Kara facendole l'occhiolino e gustandosi la sua faccia.*
Kara: *Quando le
disse di non dover accompagnarla a cena, non poté che
ringraziare Rao. Avrebbe evitato il contatto con Mon-El e ne era più
che felice.
All'accenno
del bagno, di sicuro la bionda non si aspettava la vicinanza di Lena.
Un caldo insopportabile invase il suo viso e non solo, tenendola in
uno stato di estremo imbarazzo, in silenzio mentre Lena muoveva le
dita contro le sue spalle con fare provocatorio. Respirò
pesantemente e si coprì le guance per la vergogna, come se
volesse nascondere il suo stato. Non sapeva proprio cosa le stava
succedendo. Preparò il bagno alla principessa, regolando
l'acqua alla giusta temperatura e ritornò alla soglia della
porta appena Lena entrò nella stanza. Non poté evitare
di deglutire quando iniziò a denudarsi davanti a lei,
scoprendo un pezzo alla volta del suo corpo. Si ritrovò ad
afferrare il reggiseno della principessa, assumendo un'espressione
semisconvolta, mentre la donna davanti a lei le ammiccò,
sicura di quello che stava provocando alla bionda. Quando iniziò
a togliersi anche gli slip, con estremo imbarazzo li raccolse per
metterli sull'accumulo di vestiti che già aveva
preso* A-allora
io.. io devo... bagno. Sì, ecco... da sola. E poi la cena...
Buon bagno e buona cena... padr-... CIAO! *si
congedò balbettando una frase non in senso compiuto, uscendo
dalla stanza di Lena con il viso in fiamme, accompagnata dalla
splendida risata divertita della principessa.
Kara
con passo svelto andò a consegnare i vestiti sporchi di Lena
per farli lavare e incrociò Lys. In effetti voleva parlare con
lei, ma prima che aprisse bocca fu lei a parlare per prima* Capelli
disordinati e vestiti stropicciati, pelle un po' sudata. Ehi non mi
dire che... *assottigliò
lo sguardo e Kara le rispose* Dire
cosa? Abbiamo solo fatto *
- * L'avete
fatto?! *Lys
puntò i suoi occhi grigi verso di Kara che la guardava come se
fosse impazzita* Allenamento
con la spada *
- * Oh adesso
di chiama così? *
- * Lys ma di
cosa stiamo parlando? *Sbottò
Kara infastidita perché erano discorsi di cui non riusciva a
cogliere il filo logico.* Ah,
mi ero dimenticata che sei una kryptoniana che non coglie le frasi
indirette. Quindi non avete fatto quello che penso io. Che delusione.
Farai aspettare Lena una vita prima che farete veramente qualcosa *
- * Lys sei
noiosa. Piuttosto Vael. Ti devo parlare di una cosa. La mia stanza è
una prigione letteralmente. Ci sono anche catene al muro per
imprigionarmi. Insomma... *Lys
sospirò con un sorrisetto disegnato sulla bocca* Ah
cara vecchia Vael. Come al solito non delude mai. Tu e Lena vi
divertirete molto in quella stanza ad esplorare nuovi modi
per... *Lys
fu interrotta da uno schiaffetto dietro alla nuca da parte di
Kara* Ehi!
Questo ha fatto male! *
- * Te lo sei
meritato! Piuttosto vado a farmi un bagno e poi ceniamo insieme,
d'accordo? *
- *ah non vai ad
accompagnare Lena? *
- * No, oggi
ha deciso di tenermi lontana dalla famiglia reale. Piuttosto ci
porterà un'altra schiava. *Lys
alzò il sopracciglio* Un'altra
schiava eh? *Il
tono in cui la ragazza lo disse, infastidì terribilmente Kara.
Non conosceva il motivo, ma lasciò perdere quella
conversazione e si divise da Lys per potersi fare il bagno e
cambiarsi.
La cena proseguì tranquilla tra le battute
di Lys e i suoi discorsi stupidi. Le faceva un po' male la schiena
per via dell'allenamento e in realtà voleva solo riposare. Si
ricordò del letto per niente comodo solo mentre ritornava da
Lena. Esitò un attimo e poi bussò alla sua porta. Aveva
deciso di passare a salutarla per quanto fosse abbastanza tardi.
Quando sentì la sua voce darle il permesso, entrò e la
ritrovò a leggere un libro nel suo letto. La luce tiempida
della lampada illuminava parte del suo viso e del libro in modo da
permetterle la lettura. I suoi occhi si alzarono dal libro e Kara le
rivolse un sorriso dolce, ancora sulla soglia della porta. Si
riscosse e chiuse la porta alle sue spalle* E-ecco...
Sono passata per sapere se avessi bisogno d'altro e per augurarti
buon riposo *Il
tono timido era più che evidente* Confesso,
in realtà sono qui anche per la cioccolata. *continuò
scherzosamente.* e
per il libro, anche se non ho una lampada da lettura e il mio letto è
un tavolo di legno.
Lena: *Quando udì
le parole della ragazza e la vide fuggire imbarazzata sorrise. Sentì
chiudere la porta e rise in maniera incontrollata. Adorava Kara e il
suo imbarazzo.
Si rilassò
qualche minuto in vasca e si lavò anche i capelli. Decise di
uscire dalla vasca solo quando l'acqua divenne ormai fredda.
Chiamò una
delle tante schiave che erano a sua disposizione e le ordinò
di vestirla e di farle i capelli.
Una volta pronta
prese la ragazza e la trascinò con se a cena.
Come al suo solito
chiacchierò con sua madre del regno e di come portare avanti
alcune idee belliche contro i Kryptoniani.
Avevano progettato
un attacco da li a tre mesi ma Lena stava valutando ancora gli ultimi
accorgimenti.
Non potevano
sbagliare contro i Kryptoniani. Un solo errore e avrebbero perso
molti uomini della flotta.
Si sentì un
po' male al pensiero di uccidere la gente di Kara ma ricacciò
tutto nel profondo dei suoi pensieri. Erano i kryptoniani o loro, il
dubbio nemmeno si poneva.
Pensò a come
iniziare una pace grazie all'aiuto di Kara. Era stanca della guerra,
ci era nata e cresciuta. Aveva visto la morte nel volto dei suoi
cittadini, aveva visto la sofferenza, la carestia, le malattie.
Doveva porne fine. E
Kara sarebbe stata la chiave per concluderla.
Un'idea le venne in
mente. Poteva scambiare Kara per una tregua militare. La ragazza
infondo faceva parte di una delle famiglie più influenti del
pianeta.
Avrebbe preso due
piccioni con una fava proteggendola e finendo la guerra che stava
pian piano distruggendo il suo pianeta.
L'unico problema?
Rhea. La donna amava la guerra e ciò che comportava. Riusciva
a tenere più sotto controllo i suoi sudditi e poteva usare il
terrore della guerra per costringere loro a seguire i suoi ordini.
Avrebbe
dovuto aggirarla... forse avrebbe dovuto ucc-* Lena?
Mi stai ascoltando?*
Udì
in lontananza. Rhea le stava parlando* Mi
dispiace madre, devo essermi distratta.*
Rispose composta. Non avrebbe lasciato che i suoi pensieri fossero
trapelati. Sarebbero stati la sua condanna a morte.*
Sei
parecchio distratta figlia mia. E' colpa della kryptoniana?*
Domandò allora la madre. Lena accennò ad un sorriso.*
Assolutamente
madre, è troppo stupida e inetta per essere un vero problema.
L'ho fatta rinchiudere nella stanza vicina alla mia così le
guardie possono tenerla d'occhio quando dormo.*
Sorrise prima di bere un sorso di vino.*
E
come mai non è qui?*
Le domandò Mon-El. Lena socchiuse gli occhi infastidita.
Maledetto ragazzino viziato*
E'
a svolgere compiti più consoni per una schiava di basso rango
come lei. Ho preferito prendere qualcuna più istruita quando
vengo a pranzo con voi, mio principe. Non vorrei mai imbarazzarmi per
l'inettitudine della mia schiava*
Disse tagliente.
Rhea annuì
apparentemente bevendosi la scusa di Lena mentre Mon-El provò
a chiederle ancora una volta dove fosse Kara.
Riuscì ad
ovviare la domanda e continuò a parlare con Rhea.
Una volta conclusasi
la cena, Lena si diresse verso la sua stanza. Si versò un
bicchiere di un liquore dolce elo poggiò sul comodino.
Kara era sparita da
quando erano tornate e non si era fatta vedere.
Indossò
il pigiama e si sdraiò sul letto, la luce della lampada le
colorava i capelli di rosso ruggine. Lesse qualche pagina quando
sentì bussare. Alzò gli occhi dal libro e vide Kara,
leggermente imbarazzata, sulla soglia. Fissò il suo volto
trovandolo carino e dolce e sorrise di rimando anche lei. Alzò
gli occhi al cielo, scuotendo leggermente la testa rassegnata quando
Kara ammise di volere la cioccolata.* Prendila
pure, è sul tavolino.*
Le disse. Quando poi Kara accennò al letto e all'assenza della
luce sollevò il sopracciglio maliziosamente. Poteva sfottere
ancora una volta la ragazza e farla imbarazzare? Decisamente si, ed
era anche molto divertente.* Beh
Kara... puoi sempre venire qui e sdraiarti accanto a me. *
Disse con voce lasciva* Sono
sicura che il mio letto sia molto comodo. Inoltre è grande,
staremmo bene entrambe... magari senza vestiti così stiamo più
comode.*
Sussurrò gustandosi il volto di Kara che subito virò al
rosso scarlatto*
Kara:
*Andò al tavolino e prese la barretta di cioccolata con il
viso soddisfatto di una bambina per aver ritrovato ciò che più
agognava. Quando Lena continuò a parlare, alzò lo
sguardo dalla barretta e aprì la bocca per risponderle. Poi la
richiuse e divenne completamente rossa. Alzò l'indice con
segno di disapprovazione e gesticolando, le disse* S-sappi
che stavo per accettare, ma ho cambiato idea... Penso che il letto di
là vada più che bene per oggi. A domani e buon riposo
principessa Lena*
Si diresse verso la porta e prima di lasciare la stanza, salutò
con un inchino regale, quasi come se volesse restaurare un rapporto
più "professionale" tra loro. Ma ci ripensò
su, aggiungendo* Ehm...
e grazie ancora per la cioccolata *Non
avrebbe potuto smettere di godersi quelle piccole prelibatezze che
Lena le faceva ottenere. Era troppo golosa per rinunciarvici, così
si ritrovò a lasciare la stanza e ad andare nella propria.
Certo, era difficile
definirla accogliente perché non lo era per niente. Mangiò
un quadratino di cioccolato e posò il resto della barretta in
un angolo nascosto di un mobiletto che affiancava il letto. Pronta
per la notte, si sdraiò su quest'ultimo ed emise un suono
lamentoso dalla bocca. Sarebbe stata una lunga notte e iniziò
a pensare alla sua stanza di Krypton e a sua madre. Per quanto fosse
fredda, riusciva a trovare un briciolo di tempo per andare a darle la
buonanotte e lasciarle un bacio delicato sulla fronte. Sarebbe
riuscita a rivederla, anzi doveva... Non avrebbe potuto perdonarselo
se non ci fosse riuscita. Per non parlare del suo amato cuginetto
Kal-El e di sua zia Astra. Quanto tempo mancava prima che accadesse
il peggio. Una calda lacrima si formò sotto l'occhio sinistro
e Kara la tirò via, prima che ne scendessero altre. Soffocò
un piccolo singhiozzo nel cuscino, dopo essersi girata di lato, e
sprofondò nel sonno solo quando fu abbastanza stanca sia dal
pianto che dalla lunga giornata. Era così facile lasciar
vincere sentimenti come la tristezza nella solitudine di una stanza
così buia.*
Lena: *Quando Kara
uscì dalla stanza Lena emise una piccola risata sommessa. Si
stava affezionando alla ragazza. Non la conosceva da molto, avrebbe
dovuto odiarla, non affezionarcisi ma Kara con la sua dolcezza
rendeva tutto così difficile. Era stato quasi immediato
l'interesse che le aveva suscitato e, ancora di più, era stata
attratta dalla sua gioia di vivere, dal suo sorriso quando scopriva
le piccole cose, dal suo imbarazzo, dalla sua risata quando una cosa
le piaceva. Aveva scorto anche uno sguardo di tristezza e, il
pensiero le balenò nella mente, non voleva più che il
viso di Kara fosse segnato da questo sentimento.
Non
riusciva a capire perché la giovane kryptoniana le suscitasse
tutti questi sentimenti contrastanti ma una cosa era certa. Lei e
Kara Zor-El avrebbero posto fine alla guerra e fino ad allora Lena
l'avrebbe protetta.* che stai combinando
Lena Luthor? *
si domandò poggiando il libro. Spense la luce e si sdraiò
comodamente sul suo letto. Sbuffò e chiuse gli occhi esausta.
Domani sarebbe stata una giornata intensa e doveva essere pronta*
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Capitolo 3 *** Almost ***
Buona sera signori e
signore. Non ho molto da dire su questo capitolo se non che spero che
vi piaccia. Come sempre aspetto risposte da voi. Mi piace quando
mi dite cosa ne pensate. Io e DarkJessy94 (Kara) vi ringraziamo
molto per le vostre parole. Alla prossima! :)
Kara: *erano passati
dieci giorni dal loro primo allenamento e Kara si trovava a leggere
il libro che la principessa le aveva regalato. Era quasi arrivata
alla fine, ma i suoi occhi le si chiudevano di tanto in tanto. Non
riusciva a tenerli aperti perché non era più riuscita a
riposare bene. Gli allenamenti la stancavano e quando tornavano a
palazzo, le aspettava quel letto scomodo e a volte non chiudeva
neanche occhio, perdendosi nella miriade di pensieri che
attraversavano la sua mente irrequieta.
Le occhiaie ormai
erano visibili già da un po', ma nella sua stanchezza riuscì
comunque a tenere il giusto ruolo davanti ai reali di Daxam. Non
c'erano stati moltissimi problemi, però Lys se n'era accorta e
le aveva detto di parlarne con Lena, ma lei ancora non l'aveva fatto.
Non sapeva perché, forse per orgoglio di chiederle un favore?
O era solo per la sua stupidità?
Si ritrovò
ben presto a mugugnare qualche verso di approvazione, mentre la
principessa parlava con lei di come continuare a migliorare il
progetto o cose del genere. Kara non la stava più seguendo e
iniziò a non rispondere più a Lena, perché si
era addormentata sulla sedia in una posizione per nulla sana, con il
libro scivolato sul suo grembo ancora aperto. Sostanzialmente era
inspiegabile come mai non fosse crollata prima e il respirare calmo e
tranquillo alzava e abbassava il suo petto, finché non fu
interrotto del tutto dal lieve russare*
Lena:
*Lena non sollevò gli occhi dal progetto su cui aveva lavorato
in maniera estenuante. Voleva finirlo nel più breve tempo
possibile e negli ultimi dieci giorni, escludendo i momenti in cui si
era allenata con Kara, non aveva fatto altro che studiarlo.* Kara,
puoi prepararmi del Chay?*
Chiese cercando di capire come risolvere un particolare problema.
Mordicchiò la
matita pensierosa ma, quando non udì alcuna risposta dalla
bionda, sollevò il capo confusa.
Strinse le labbra
cercando di trattenere una risata quando vide la bionda sonnecchiare
sulla sedia che era lentamente diventata sua.
Era una scena che si
ripeteva quasi tutte le sere. Lena si impegnava sul suo progetto
mentre Kara continuava a leggere tranquillamente le storie Daxamite.
Aveva notato che la ragazza fosse tanto presa dal libro, tanto che
come trovava un momento libero lo usava per leggere e quindi decise
di lasciarla libera la sera, dopo la cena. Solo di tanto in tanto si
concedeva di chiedere qualche opinione alla ragazza, godendosi i
momenti in cui comunicavano di gravità e pressione. Trovò
Kara molto acculturata e la cosa la fece risplendere ancora di più
ai suoi occhi.
Quasi senza
accorgersene era arrivata ad avere una sorta di comodità con
Kara. Le sere erano silenziose e placide. Lena lavorava e Kara
leggeva. Non si scambiavano quasi parola, troppo intente nelle loro
mansioni. Ogni tanto Lena si era trovata ad osservare Kara che
leggeva attentamente il libro.
Si ritrovò a
studiare i movimenti del suo viso e nella sua mente tentava di
indovinare a che punto della storia fosse arrivata.
Molte volte pensò
che la ragazza fosse bellissima e, senza neanche accorgersene, si
ritrovò a fissare le sue labbra volendo assaggiarle.
A volte capitava che
Lena fissasse talmente tanto Kara che questa alzasse lo sguardo dal
libro verso lei e la bruna abbassasse il volto verso il progetto
rossa ed imbarazzata.
Altre volte era Kara
che fissava lei e Lena si sentiva stranamente orgogliosa di ciò
che stava facendo.
Quella sera non era
stata diversa da tutte le altre. Kara stava leggendo mentre Lena
stava lavorando ma la bruna si sorprese a trovarla addormentata.
Aveva notato le
occhiaie di Kara e si chiese a cosa fossero dovute. Lavoravano molto,
è vero, ma si assicurava di avere le ore di sonno necessarie a
star bene. Inoltre Kara non poteva uscire dalla stanza, quindi era
sicura che passasse le sue otto ore dentro di essa.
Un
flash la colpì. -La stanza!-
Pensò. Kara le aveva detto che il letto della sua stanza
sembrava una tavola di legno. Le aveva promesso che le avrebbe dato i
soldi per cambiarlo ma, tra tutte le cose se n'era dimenticata. Si
dette della sciocca per aver portato Kara a questo livello di
sopportazione e si alzò dalla sua scrivania.
Una
volta vicina udì il suo russare. Era davvero troppo
stanca.* Kara,*
le toccò la spalla leggermente attenta a non farla spaventare.
Si assicurò di prendere il libro e poggiarlo su un mobile
prima che cadesse.* Kara
svegliati*
Le disse.
Vide
Kara aprire gli occhi assonnata e le fece pena* Avanti
alzati, oggi dormirai nel mio letto con me.*
Le disse. Una volta ai piedi del letto l'aiutò a spogliarla,
lasciandola solo con la vestaglia e la fece accomodare sul materasso.
Le mise le coperte e la lasciò dormire.
Si diresse verso la
scrivania dove sistemò il tutto prima di raggiungere Kara nel
suo letto.
Si sdraiò
accanto la ragazza e rimase qualche minuto ad osservarla dormire
placidamente.
Fece scivolare il
pollice sulla sua guancia carezzandola finché il dito non
toccò le sue labbra rosa e leggermente aperte. Non riuscendo a
resistere Lena si inclinò verso Kara e le diede un leggero
bacio sulle labbra. Sospirando alla morbidezza delle labbra.
Una
volta accortasi di ciò che stava facendo si staccò
quasi come scottata* Dannazione. Non di
nuovo*
Sussurrò a se stessa. Si inclinò per assicurarsi che
Kara dormisse prima di ripoggiare la testa sul cuscino.
Il sonno arrivò
molto lentamente. Ciò che aveva fatto lasciò Lena con
molti dubbi e paure. Non poteva ricascarci di nuovo. Non dopo Eliza.*
Kara: *Si sentì
chiamare da Lena e non poté che aprire gli occhi in una
piccola fessura, osservando assonnata il viso della mora. Sembrava
che stesse in uno stato di dormiveglia e si lasciò aiutare da
Lena nell'alzarsi e accompagnarla verso il letto. Una volta pronta
per dormire, si accoccolò sul suo lato sinistro, strofinando
la guancia contro il morbido cuscino e un piccolo sorriso tranquillo
nacque sulle sue labbra. Ci rimise poco a riaddormentarsi. Del resto
era veramente senza forze da giorni e iniziò a respirare con
calma non accorgendosi di nulla... se non di quel lieve tocco che le
sollecitò le labbra. Quando la principessa si allontanò
dal suo viso, la kryptoniana arricciò il naso e si girò
dall'altro lato, probabilmente infastidita.
Era mattino presto e
la luce rossastra di Rao entrò dall'ampia finestra, posandosi
sul viso della kryptoniana. Mugugnò infastidita e si girò
dall'altro lato, ritrovando rifugio sul petto della principessa e nel
tepore del suo corpo. Stava ancora dormendo e adesso che i suoi occhi
erano lontani da quel fastidio, si beò di tutte le sensazioni
piacevoli che sentiva, come la percezione del petto di Lena che si
alzava e abbassava, cullandola irrimediabilmente e quel dolce profumo
fruttato che accompagnava la sua pelle*
Lena: *Quella
mattina Lena si sentì più riposata del solito. Aprì
gli occhi infastidita dal peso che aveva sul petto e vide una massa
di capelli biondi. Si ricordò di Kara e sorrise nel vederla
accoccolata a lei. Si sentiva in pace con la ragazza tra le braccia,
come se niente o nessuno potesse rompere la bolla di torpore che si
era costruita.
Si morse il labbro
pensierosa, non poteva ricascarci di nuovo. Non poteva lasciarsi
andare e legarsi a Kara. Era una Kryptoniana, dovevano essere nemici.
Eppure la sensazione che tutto fosse giusto non riusciva ad andarsene
dalla sua testa. Kara era dolce, gentile, un po' ingenua e forse un
po' impulsiva ma Lena adorava queste sue qualità. Le piaceva
il carattere solare e dolce della ragazza così diverso dal
suo, cupo e solitario. Amava il suo sorriso e i suoi occhi...
Si ridiscosse ai
suoi pensieri. Amava? No. Era troppo presto, era troppo...
Si coprì gli
occhi con il braccio odiandosi. Non poteva rifare gli stessi errori
eppure eccola li, ad agognare qualcosa che non poteva avere, a
desiderare Kara in modi che una principessa non doveva fare. Poteva
avere il suo corpo, forse anche la sua anima se avesse voluto ma non
poteva avere Lei. Rhea l'avrebbe uccisa e Lena si sarebbe ritrovata
da sola, come tutte le volte.
Una lacrima
solitaria scese dal suo occhio destro e Lena subito la scacciò
via con la mano. Doveva soltanto trovare un modo per allontanarsi da
Kara e farla tornare al suo mondo, glielo doveva. Prese un lungo
respiro e si calmò. Non poteva continuare così. Avrebbe
rispedito Kara su Krypton quando sarebbe arrivata l'occasione. Solo
standole lontana avrebbe potuto proteggerla. Strinse maggiormente
Kara a se, odorandone il profumo della pelle.
Si ridiscosse ai
suoi pensieri quando sentì un movimento dalla ragazza,
probabilmente un riflesso ai suoi movimenti. La vide aprire gli occhi
completamente persa e sorrise al suo volto.
Era
dannata.* Buongiorno Kara *Sussurrò
in silenzio per non farla spaventare.*
Kara: *Sentì
i movimenti leggeri di Lena, ma non aprì ancora gli occhi. Si
era svegliata in realtà e stava valutando che per la prima
volta si sentiva veramente bene, rilassata e completamente al sicuro.
Era così incoerente quel pensiero. Era possibile sentirsi al
sicuro tra le braccia del proprio nemico? Eppure era così.
Ormai aveva passato molti giorni con la principessa e aveva imparato
molte cose su di lei. Non era una persona a cui non importava, aveva
una morale ed era anche molto intelligente, cose di cui Kara si era
resa conto con il tempo passato al suo fianco ad osservarla e
ascoltarla. Per quanto fosse imbarazzante, non aveva la forza di
spostarsi, sperando che Lena stesse ancora dormendo per non trovarla
in quella posizione così intima.
Sospirò
pesantemente ad un altro pensiero. Si stava abituando troppo a quella
vita, a quella routine e non stava combinando niente, anche se le
piaceva passare del tempo con Lena. Mancava circa un mese ai
preparativi per il viaggio ad Ornicron 8, o almeno era così
che Lena sosteneva. Probabilmente avrebbe dovuto non tenerla allo
scuro di cosa stava succedendo e se l'avesse creduta, le avrebbe dato
una mano. Ma se non avesse avuto abbastanza fiducia da credere alle
sue parole?
A
quest'ultimo pensiero, sentì le braccia di Lena stringerla e
Kara si sforzò ad aprire gli occhi lentamente. Cercò di
mettere a fuoco l'ambiente circostante e non immaginava di trovarsi
davanti quegli occhi verdi così limpidi a fissarla. Le sue
guance si colorarono di rosso immediatamente perché era la
prima volta che si trovava a quella distanza dal suo viso senza
essere completamente stravolta da qualche battuta provocatoria della
principessa. La sua voce calma e delicata accompagnò il
buongiorno e il sorriso dolce e gentile, provocarono una certa
agitazione nel petto della kryptoniana, che non riuscì più
a sostenere il suo sguardo, abbassando il capo. Aprì la bocca
impastata dal sonno per dire qualcosa, ma non prima di tossire per
schiarirsi la voce* Ehm... E' un mondo
parallelo? E' l'unica spiegazione possibile *fece
leva sul suo braccio per sostenersi, mentre con la mano libera,
iniziò a strofinarsi gli occhietti. Si mise a sedere e alzò
le braccia, stiracchiandosi la schiena e allungandole per bene.* Per
Rao! Non facevo una dormita del genere da giorni. Scusa se ho invaso
il tuo spazio, ma sbaglio o... mi stavi abbracciando? *chiese
in modo titubante, sperando in una qualche reazione che andasse a
intaccare la solita sicurezza che la caratterizzava. Si voltò
e le regalò un sorriso timido, mugugnando di nuovo un paio di
scuse* Scusa
ancora... Anzi non importa. Eri comoda quanto il cuscino, quindi
penso che vada bene. No aspetta questa è suonata male. *mosse
la mano come faceva di solito mentre parlava di cose che le
provocavano un certo disagio e non riusciva mai a dire ciò che
pensava senza creare frasi ancora più imbarazzanti.* Sono
pessima!
Lena:
*Quando sentì le parole di Kara sollevò un
sopracciglio confusa.* Mondo
parallelo?*
Si domandò stranita. Alle parole successive rise finché
non sentì parlare dell'abbraccio.* Ti
sbagli Kara. Non ti ho abbracciata, probabilmente te lo sei sognato.
Infondo sei tu quella che si è spostata su di me.*
Si alzò dal letto nervosamente. Kara non doveva sapere di ciò
che le frullava nella mente.
Alle
ulteriori parole di Kara rise istericamente nel tentativo di
trattenere il nervoso che si era attanagliato nel suo intestino* Ti
ringrazio, era da tanto che qualcuno non mi dicesse che sono...*
Si fermò un secondo e guardò Kara
scandalizzata* Comoda?*
Chiese piuttosto di rispondere. Come può una persona essere
comoda?
Kara l'aveva appena
accomunata ad un cuscino?
Decisa a cambiare
tono alla conversazione Lena si diresse in bagno per sciacquarsi
pronta ad iniziare una nuova giornata e lasciò Kara nel suo
letto che tentava di calmarsi con le sue parole.
Si guardò
allo specchio e sbuffò a se stessa. I capelli disordinati, la
camicia da notte sgualcita per la presenza di Kara, il volto rosso
d'imbarazzo e di nervoso. Come si era ridotta in questa situazione? *
Kara?*
Urlò tanto da farsi sentire.* Ho
bisogno che oggi tu vada al mercato. Devi comprarmi degli oggetti.
Più tardi ti farò una lista.*
Le disse. Doveva liberarsi di lei per la giornata. Aveva bisogno di
pensare e di ritrovare la sua calma e con Kara vicino la cosa era
impossibile.* Inoltre
potrai prenderti un materasso comodo per la tua stanza. Non puoi
dormire nel mio letto. Non è consono. *Disse
più duramente.* Ieri
è stata un'occasione speciale che non si ripeterà*
Tornò nella stanza dopo essersi sciacquata il viso e sistemata
i capelli* Ci
siamo capite? Non posso dividere il mio letto con una schiava.*
Le disse.* Ora
va in camera tua e sistemati. E vedi di non farti vedere dagli
altri. *
Disse. Attese che Kara uscisse. Le cose dovevano tornare al loro
posto. Kara era una schiava, una schiava kryptoniana per di più.
Doveva riportare tutto alla normalità.*
Kara: *seguì
la daxamita con lo sguardo e si morse il labbro per la figuraccia che
aveva fatto. Il suo "complimento" non era andato a buon
fine come si aspettava. Si diede della stupida e cercò di
respirare a pieni polmoni per ritrovare lucidità. Sobbalzò
quando Lena la chiamò e si rimise in piedi, dandosi una
sistemata grossolana ai capelli. Ascoltò le sue parole con
attenzione e sospirò tristemente. La principessa sembrava aver
assunto di nuovo chiaramente un atteggiamento distaccato e a Kara
dispiaceva molto. Quella notte si era sentita bene e a casa per la
prima volta. Sapeva che quello che stava provando poteva risultare
sbagliato e non avrebbe dovuto abituarsi a quelle piccole cose che le
sarebbero incondizionatamente mancate. Si sentiva terribilmente
confusa, eppure agognava ogni giorno quello sguardo complice e quei
sorrisi rubati, mentre parlavano di qualsiasi cosa a fine giornata.
Uscita
dal bagno, prima di andare, decise di provare ad avvicinarsi sperando
di non infastidirla. Percorse dei piccoli passettini verso di lei e
le cinse la vita con il braccio destro, posando il mento sulla sua
spalla* Grazie per tutto... sei stata
dolce *sussurrò
con voce più morbida del solito, poi si allontanò non
aspettandosi veramente una reazione da lei al suo gesto di
gentilezza.
Uscita dalla stanza
di Lena, filò nella sua e richiuse la porta alle spalle. Per
fortuna non aveva incontrato la guardia nel corridoio o almeno le
parve di non averla vista. Il cambio dei vestiti puliti si trovava
sulla sedia di fianco al letto, proprio dove l'aveva lasciato il
giorno prima. Prese il tutto e andò al dormitorio degli altri
schiavi per darsi una pulita, parlare con Lys e prendere vestiti
puliti e qualcosa da mangiare sia per lei che per Lena.
Lys
stava ancora dormendo, in effetti era abbastanza presto e la piccola
kryptoniana non avrebbe dovuto interrompere il suo sonno. In effetti
avrebbe dovuto sentire i sensi di colpa? Prese dell'acqua e immerse
le dita. Le tirò su e lasciò scivolare le gocce da
esse, aspettando che cadessero sul viso della povera malcapitata.
Vide un piccolo sfarfallio delle palpebre e Lys mugugnò
infastidita, tanto che Kara non poté trattenersi dal
ridacchiare. A questo puntò aprì gli occhi
improvvisamente e si mise a sedere, dandole un colpo al braccio* Tu!
Ma guarda questa... troia*afferrò
il bordo del secchio veloce come un felino e lo tirò verso di
sé, solo che Kara non mollava la presa. Dopo averlo tirato
abbastanza, lo lasciò andare e l'acqua rimbalzò addosso
alla kryptoniana, troppo vicina al suo letto, tanto che il resto
dell'acqua finì anche addosso a Lys. Quest'ultima scoppiò
in una risata sguaiata, facendo svegliare il resto delle altre
schiave e Kara si sentì terribilmente a disagio, mentre tutte
le altre le guardavano con odio profondo.
Qualche
minuto più tardi dopo aver fatto un bagno decente, Kara era
seduta davanti allo specchio, sistemandosi i capelli in una treccia
di lato, mentre Lys stava cercando un cambio vestiti per Lena* Sei
tremenda *commentò
Lys* Non
riesci neanche a vendicarti come si deve.*
- *E invece tu mi
oscuri più della mia natura kryptoniana. Non mi fa bene
frequentarti. *rispose
Kara con voce insolente* Ah
ma dai, smettila. Lo so che mi vuoi bene piccola biondina con il viso
da cucciolo di wlok. *si
avvicinò, tirandole una guancia tra l'indice e il
pollice* senza
di me saresti persa *Kara
sbuffò a quest'ultima frase. Era vero, non avrebbe saputo dove
andare e si voltò ad osservarla, mettendo un piccolo broncio
da bambina* Cos'hai
ora? *Chiese
allora Lys con voce interrogativa e preoccupata. C'era qualcosa che
Kara non le aveva detto? Era successo qualcosa con Mon-El?* Sono
andata a letto con Lena *Lys
sul primo momento boccheggiò non aspettandosi quella frase e
alzò le sopracciglia, formando delle piccole rughette sulla
fronte* Aspetta.
Cosa? *
- *Abbiamo dormito
insieme. E' stato così strano e rilassante. Era da tanto tempo
che non mi sentivo così bene e questo avvicinamento con lei mi
ha colto di sorpresa perché non pensavo che mi facesse così
piacere. *mentre
spiegava quello che aveva in grosso modo provato quella notte,
continuò a sistemarsi i capelli, legandoseli la treccia non
appena finito.* Be'
è normale che sia piacevole... Stiamo parlando del sesso
vero? *Il
viso di Kara si trasmutò in una smorfia e si sistemò
alcuni ciuffi ribelli con una forcina per capelli* Certo
che no! Stavo parlando di dormire dormire. Ero stanca il giorno prima
perché non ho ancora cambiato letto e mi sono addormentata
sulla sedia. Lei gentilmente mi ha fatto dormire con lei. Pensi
sempre solo a quello! *esclamò
Kara* E io che
avevo già gridato al miracolo! *
- *Lys... Semmai
succedesse ed è improbabile che succeda, te lo dirò
chiaramente senza usare frasi con significati nascosti come fate voi
daxamiti. Stamattina l'ho vista distaccata ed è questo che mi
preoccupa. Non vorrei perdere questa quotidianità che si è
instaurata tra noi in questi ultimi giorni, perché non mi fa
sentire una schiava e non mi fa sentire una kryptoniana su Daxam. Mi
fa sentire una persona.*
- *Capisco... Io
penso che non voglia affezionarsi per non restarci male in caso... *
- *in caso? *Kara
guardò Lys dallo specchio, che girò prontamente il
viso, prendendo il vestito per Lena* In
caso finisse male, Kara. Sarò sincera con te. Sei nella casa
di persone senza scrupoli e tu non vali niente per loro. Per quanto
Lena sia cresciuta con loro, lei possiede un cuore e ti svelo un
segreto, in realtà più di mezzo popolo la vorrebbe al
comando. Questa guerra sta decimando troppe risorse e lei è
l'unica che ascolta le problematiche dei cittadini e che cerca di
avviare progetti per rendere più vivibile Daxam. Solo che si è
chiusa in se stessa da quando... *si
bloccò non proseguendo il discorso.* Da
quando? *Cercò
Kara di invogliarla a parlare e a continuare, ma Lys le rivolse uno
sguardo molto triste. Era la prima volta che la vide così e
Kara capì che era meglio lasciar perdere. Si alzò dalla
sedia e cercò di cambiare discorso* Parlando
di altre cose, oggi mi accompagnerai al mercato, quindi muoviti a
fare quello che devi fare perché ho bisogno di te e se mi
perdo, perché ovviamente senza di te sono persa, non so
veramente dove potrei capitare.*
strinse la sua spalla e le rivolse il miglior sorriso da cucciolo che
poteva fare * Stai
cercando di farmi salire i sensi di colpa in caso rifiutassi? Sei
furba, ragazzina e sì, accetto. Oggi devo andare a comprare
delle stoffe pregiate al mercato per dei nuovi vestiti. Tra due
settimane ci sarà una festa al palazzo, cose quotidiane. Non è
una diceria se ti hanno riferito che i daxamiti sono festaioli. *le
riferì e Kara annuì* Devi
fare un vestito anche a Lena? *Le
domandò e Lys annuì. Sembrava già aver indossato
la sua maschera di buon umore che la accompagnava, ma Kara si rese
conto di quanto Lys nascondesse il suo dolore così bene.
Ognuno reagiva diversamente...
Kara
passò a prendere la solita colazione per lei e Lena da
Krex.* Ehi
ragazzina! *esclamò
con la solita voce roca e dura da krogan. Le indicò il cestino
già pronto e trovò al suo interno una barretta di
cioccolato e il succo preferito di Lena. Krex lo sapeva che il
cioccolato non era il cibo preferito di Lena, sapeva le abitudini
della principessa. Kara aprì la bocca per ringraziarlo, ma fu
fermata da Krex* Se
solo apri bocca per dire qualcosa, giuro che non vedrai mai più
cioccolata in vita tua *e
Kara ridacchiò di gioia, rivolgendogli un ampio sorriso. Prese
il cestino pronto, mentre con l'altra mano teneva il vestito di lena
e il cambio. Fu un po' difficile portare il tutto, ma ci riuscì
solo perché era un vestito semplice questa volta. Non ampio,
una stoffa sottile che poteva benissimo esser piegata senza grosse
difficoltà. Arrivata alla camera di Lena, chiese alla guardia
se potesse bussare per lei. Per quanto la guardò male, lo fece
comunque. Era impossibile poter resistere al faccino dolce di Kara.
Si
annunciò ed entrò in stanza appena Lena le diede il
permesso* Buongiorno
principessa. *fece
un piccolo inchino, poi la guardia chiuse la porta e Kara emise un
grande respiro, posando il cesto pieno di cose buone sul tavolino che
di solito usavano per la colazione. Era piena di energia oggi e non
passava di certo inosservato. Aveva riposato bene e non poteva
evitare di essere entusiasta* Ho
chiesto a Lys, la sarta, di potermi fare da guida al mercato. Lei
sicuramente conosce ogni angolo, quindi non mi perderò. *informò
la principessa* A
te va bene?
Lena: *Rimase
sconvolta dalla vicinanza della ragazza. Udì le sue parole ma
non riuscì a rispondere che Kara era già uscita dalla
stanza.
Pregò con
tutto il cuore che nessuno avesse visto Kara uscire dalla sua stanza
così presto.
Quando Kara andò
via decise che si sarebbe data da fare. Si sistemò comodamente
sulla sua scrivania e scrisse la lista a Kara. Si accorse che
l'inchiostro e la carta pergamena erano quasi finiti e gli aggiunse
insieme ad altre piccole cose che le sarebbero servite.
Non sapendo che fare
prese un romanzo dalla sua scrivania e si lasciò trasportare
dalla storia.
Amava i romanzi,
riusciva a immedesimarsi quasi sempre nei personaggi e a lasciarsi
trasportare dalle trame più disparate.
Quando
udì bussare si ridiscosse, era troppo presto per
Kara.* Avanti*
Disse sistemandosi.
La
porta si aprì e una schiava entrò nella sua
stanza.* Principessa
Lena*
La donna fece l'inchino. Lena la guardò era carina. Fece un
sorrisetto beffardo e la donna, sentendosi imbarazzata continuò
a parlare nervosamente* La
regina Rhea richiede la vostra presenza a palazzo questo pomeriggio,
è arrivato nuovo "personale" dalla luna degli
schiavi.*
Lena
annuì. *Fa
sapere a mia madre che ci sarò*
Le disse.
La ragazza fece un
inchino e si congedò dalla stanza.
Lena pensò a
cosa significava, probabilmente Rhea aveva richiesto nuova 'merce'
per la festa .
Indecisa su cosa
fare, e anche leggermente annoiata, Lena decise di suonare. Era da
troppo tempo che non suonava. Fino a non molto tempo fa, ricordò
con un sorriso amaro, suonava per Eliza.
Ricordò la
prima volta che la ragazza la sentì. Il suo sguardo
emozionato, gli occhi brillanti e il sorriso intonacato...
Una lacrima le cadde
dall'occhio e Lena la cacciò via.
Prese la lira e
pizzicò le corde. I movimenti vennero fluidi, come una seconda
natura. Riuscì ad accordarla quasi subito e, immediatamente,
si lasciò andare al dolce suono.
Non si accorse del
tempo passato finquando non sentì di nuovo bussare. Fermò
i movimenti turbata dai ricordi. Stava piangendo. Si schiarì
la gola e si ricompose prima di permettere a Kara di vederla.
Quando la ragazza
entrò nella stanza iniziò subito a parlare e Lena la
guardò scioccata. Come poteva dire così tante parole in
solo mezzo secondo? *
Si,
si Kara. Va benissimo. *Vide
il vestito che Kara aveva portato.* E'
il mio vestito quello? Vorrei indossarlo subito*
Le disse.*
Kara: *Stava
per appoggiare il vestito da qualche parte, ma si bloccò
quando Lena le disse di volerlo indossare subito, così si
avvicinò alla principessa. Alzò le sopracciglia con
fare curioso, quando scorse sul suo grembo un oggetto. Aveva delle
corde tirate in tensione e inclinò il capo, indicandolo* che
strumento musicale è? *Le
domandò, rialzando lo sguardo e incontrando i suoi occhi.
Erano lucidi e riflettevano la luce mattutina di Rao, rendendoli due
pietre scintillanti. Kara fu interdetta da quella visione. Non si era
resa conto prima, ma sembrava che la principessa avesse pianto* è
una lira *Le
rispose con la voce roca.* P-posso
provarla? *chiese
timidamente e Lena sembrò pensarci su e dopo annuì.
Kara posò allora il vestito sul letto e ritornò vicino
Lena. Prese la lira con delicatezza e attenzione e andò a
sedersi sulla sua sedia (quella che usava di solito per leggere).
Toccò la prima corda con il suono più scuro, poi la
successiva e così via, ascoltando tutte tonalità. I
suoni le sembravano giusti e iniziò a suonare qualcosa di
indefinito. Una musica dolce e rilassante riprodotta dalle dite di
Kara con sicurezza, come se non fosse la prima volta. Le labbra si
estesero in un sorriso malinconico e quando finì di suonarla,
sentì di aver bisogno di giustificarsi* E'
la musica del carillon che mi regalò mia madre quando ero una
bambina. E' ancora nella mia stanza e lo ascoltavo sempre prima di
dormire, accompagnato a volte dalla sua ninna nanna. Conosco a
memoria ogni singola nota... *spiegò
con voce emozionata, rievocando ricordi così infantili. Emise
un gran sospiro e si rialzò, ridando la lira a Lena* è
strano come riescano a mancare momenti così semplici. *Posò
la mano sulla sua spalla e gliela strinse. Adesso aveva anche Kara lo
stesso sguardo di Lena, ma non provava odio, o almeno non per
lei* adesso
lascia che ti vesta
Lena: *Ascoltò
Kara suonare il suo strumento e rimase piacevolmente sorpresa dalla
sua bravura. Quando la ragazza parlò fece un sorrisino triste,
le dispiaceva aver privato Kara della sua famiglia per restare in un
luogo ostile per lei.
Non riusciva ad
immaginarsi come si sarebbe sentita se le posizioni fossero
capovolte. Kara l'avrebbe trattata bene, come una persona? O sarebbe
diventata uno dei tanti esperimenti Kryptoniani?
Al pensiero si sentì
ancora più legata alla giovane biondina che, nonostante tutto,
era sempre sorridente e felice. Era strano, non era una ragazza che
si legava facilmente agli altri ma con Kara era troppo facile. Si era
sentita subito vicina a lei e al suo modo di fare.
Non era egoista,
sapeva che avrebbe dovuto mandarla via da Daxam per salvaguardare la
sua vita e la propria. Se Rhea avesse scoperto che le permetteva di
darle del tu avrebbe ucciso Kara e punito lei.
A volte sognava di
essere l'erede al trono legittima. Avrebbe abolito la schiavitù
e avrebbe tenuto conto dei suoi sudditi.
Forse, si ritrovò
a pensare, la sua famiglia non aveva tutti i torti. Certo, avevano
sbagliato i metodi, Lena non avrebbe mai ucciso Rhea. Si sarebbe
impegnata a farle capire i suoi errori e a tentare di aggiustare il
regno con Lei. Ma le sembrava impossibile. Rhea era così
orgogliosa e chiusa di mente.
Non poteva fare poi
molto se non cercare di alleviare la vita ai suoi sudditi con le sue
invenzioni.
Era amata dalla
gente ma questo non bastava.*
Mi
dispiace che tu sia incastrata in un posto come questo*
Disse a Kara.
Si schiarì la
voce e andò dietro il separé. Odiava farsi vedere così
fragile dalla ragazza e desiderò ricomporsi prima di poter
parlare ancora con lei. Kara le passò il vestito e lo indossò,
uscendo solo quando ebbe la necessità di farsi stringere i
fili dietro la schiena.*
Kara: *la
kryptoniana inclinò la testa, osservandola nascondere il suo
corpo dietro quel separé. Era la prima volta che lo usava e in
effetti Kara aveva pensato che fosse inutile e che ormai si fosse
abituata. Lena era così silenziosa e non le rivolse i soliti
sguardi impliciti, così Kara si chiese a cosa stesse pensando.
Probabilmente a cosa non le aveva voluto dire Lys? O si sentiva in
colpa perché teneva Kara come una schiava?
Le
strinse i fili dietro la schiena con accortezza e poi propose a Lena
un'acconciatura alta. Quella mattina per quanto ventilata, faceva
troppo caldo ed era anche per questo che Kara si fece una treccia. Si
mise dietro di lei e iniziò ad occuparsi dei suoi capelli come
faceva di solito. Li spazzolò, usando la delicatezza delle sue
mani morbide e ogni tanto si prendeva qualche minuto in più
per massaggiarle il capo. Lena apprezzava sempre in silenzio, perché
era impossibile rifiutare e Kara le rivolgeva il solito sorriso
gentile dallo specchio. Quel giorno fece lo stesso per gratitudine e
forse anche perché aveva il bisogno di farla sentire bene* Non
ce l'ho con te per essere qui, Lena. Anzi, è colpa mia e della
mia stupidità. Però sono contenta di averti incontrata
perché sicuramente sarei potuta finire in mani peggiori. E poi
vediamo le cose positive, il cibo è ottimo anche se gli
alloggi lasciano a desiderare. Però non lo proporrei a nessuno
come meta per le vacanze. *ridacchiò
per la sua stessa battuta*
Lena:
*Scosse la testa divertita dalle parole di Kara. Portò la mano
alla bocca nel tentativo di nascondere la sua risata.* Si,
effettivamente Daxam può essere difficile per gli schiavi. Ma
tra due settimane daremo una delle nostre feste. Siamo conosciuti per
le feste sai? *
Le domandò alzando il sopracciglio destro. Scherzare con Kara
le risultava facile, era divertente lasciarsi andare ogni tanto ed
essere solo una ragazza piuttosto che la principessa.* Se
fai la brava potrei anche passarti qualcosa di buono senza che gli
altri se ne accorgano. E avanzerà tanta di quella roba che
potrai mangiare per giorni le prelibatezze*
Rise guardando Kara attraverso lo specchio. Alla menzione di cibo
vide che si era illuminata.*
Parlando
di cibo.*
Si alzò e andò verso il cesto con la sua colazione.
Ammise di avere un leggero languorino quando Kara sollevò
tutte le cose buone che c'erano nel cesto.* E'
cioccolata quella? Uhm... *
Prese la tavoletta e la strinse al petto* Mia!*
Disse. Osservò la faccia di Kara che era sconvolta e rise. Non
rideva così da troppo tempo. * Sto
scherzando. So che Krex l'ha messa solo per te. Tieni.*
Gliela passò sorridente.
Le
veniva tutto così naturale che quasi si spaventò di se
stessa. Si stava facendo troppo condizionare dalla Kryptoniana. Non
voleva affezionarsi a lei ben consapevole che in poco tempo l'avrebbe
rispedita al suo pianeta separandosi da lei ma, davvero, l'animo
gentile e dolce di Kara stava rendendo tutto così difficile.
Si schiarì la gola imbarazzata dal gesto che aveva appena
compiuto e si sedette più comodamente sulla sedia. Prese uno
dei cornetti alla marmellata e guardò Kara.* Che
fai non mangi?*
Le domandò rompendo un pezzo del dolcetto con le mani e
portandoselo alla bocca. Un poco di marmellata le rimase sul dito.
Valutò di toglierlo con il tovagliolo ma l'idea di sfottere
Kara era così allettante.* Devo
dire che sono proprio deliziosi Mmmh*
Gemette portandosi il dito in bocca. Lo leccò languidamente
prima di sorridere a Kara* Non
pensi anche tu?
Kara: *Le si
illuminarono gli occhi al sentir parlare di cibo e arricciò in
nasino quando la principessa rise di lei. Sembrava essere ritornata
la solita donna che cercava di farla imbarazzare o provocarle
reazioni buffe solo per poterne bearsi e divertirsi. In effetti Kara
sgranò gli occhi spaventata quando la vide prendere la sua
barretta di cioccolato. Pensava fosse seria, che avesse reclamato il
suo diritto di possessione nei confronti del cibo più agognato
dalla bionda solo per farle un dispetto. Quando scoppiò a
ridere, Kara mise un piccolo broncio e allungò le mani,
muovendo le dita come può fare solo una bambina, per afferrare
lo splendido regalo di Krex. Scartò la tavoletta per prenderne
un quadratino e assaporarlo, mentre osservava Lena e si chiese per
l'ennesima volta cosa l'avesse rattristata. Però era anche la
prima volta che la vedeva scherzare in modo così leggero con
lei. Aveva forse apprezzato la sua discrezione?
Si
riscosse dai suoi pensieri quando Lena le rivolse la parola. Kara si
era incantata nel guardare le mani della donna di fronte a lei,
mentre afferrava il cornetto e tossì per l'imbarazzo. Prese
anche lei un cornetto e lo divise per vedere il colore della
confettura* Oggi
Krex ha deciso di viziarmi o cosa? *domandò
più a se stessa che a Lena. Aveva appena constatato che era la
confettura del suo frutto preferito (per ora) e ne leccò una
parte grondante. Il krogan era solito abbondare, più ne
metteva e migliore era il cornetto secondo la sua natura e
sicuramente Kara non avrebbe sprecato nulla.* Se
non facessimo allenamento quasi ogni giorno, probabilmente la mia
massa aumenterebbe in modo esponenziale.
*La
colazione proseguì in modo tranquillo e quando finirono, Kara
rimise quello che rimase nel cesto. Andò verso la scrivania
dove di solito posava il suo libro per non perderlo nell'enorme
libreria di Lena, e sfogliò le ultime pagine* Ugh...
manca l'ultimo capitolo ed è finito *si
lamentò e si voltò verso la principessa* cosa
farò della mia vita adesso? *le
chiese in modo tragico* E'
così che ci si sente quando finisce qualcosa che ti piace
talmente tanto da volerne ancora?
*Aperte le finestre
della camera, iniziò a spolverare in giro e a volte utilizzava
questa cosa come un pretesto per esplorare la stanza. Infatti si
fermò anche ad osservare le modifiche del disegno del progetto
di Lena, anche se in modo superficiale. Poi curiosò i titoli
dei libri che Lena aveva nella sua libreria, ma come al solito non
aveva mai il coraggio di aprirne uno per leggerlo senza chiedere il
permesso. Il più delle volte si fermava semplicemente a
fissarli e a dondolare sui suoi piedi come una bambina che poteva
vedere e non toccare per non far arrabbiare i suoi genitori.*
Lena:
*Lena ascoltò le parole di Kara e sorrise* oh
Kara, tu non sai neanche cosa vuol dire agognare qualcosa così
tanto. Potrei insegnarti e magari farti pregare per farti avere ciò
che più vuoi*
sollevò il sopracciglio.*ma
penso non sia ancora il momento. *osservò
kara pulire la sua stanza e sorrise quando la vide vicino ai suoi
libri* ne vuoi
un altro? Puoi scegliere quello che vuoi per quanto mi riguarda
solo...*si
avvicinò ad un libro* non
questo. Ha un valore sentimentale. *prese
tra le mani il libro che le aveva regalato Eliza un giorno. Ricordò
quel momento. Lo aprì e rilesse la dedica. Ricordò lo
sgomento quando aprì il libro e vide il suo ritratto la
mattina dopo quando prese il libro. Era sorpresa nel vedere il tratto
morbido e delicato del ritratto. La dedica, poi era intima e
delicata. Sussulto ai ricordi e rimise al proprio posto il libro,
vicino agli altri prima di sistemare il suo progetto in un cassetto
della scrivania chiudendolo sotto chiave. Non voleva che altri
avessero accesso al suo ingegno. * Una
volta finito va a prepararti. Più tardi sarò impegnata
con mia madre quindi quando torni non andartene in giro da sola.
Questo palazzo è troppo pericoloso per una Kryptoniana.*
le disse con apprensione. *
Kara: *Non capì
cosa Lena intendesse quando le disse quelle esatte parole, eppure a
Kara sembrava che desiderasse abbastanza qualcosa. A Krypton
desiderava la conoscenza e questa cosa non era cambiata ora che si
trovava a Daxam. C'era qualcosa che poteva agognare più della
conoscenza? Avrebbe voluto sbirciare quando la principessa la
affiancò, prendendo un libro a cui era legata e lo aprì.
Ma era troppo rispettosa per chiederle veramente di cosa si
trattasse. Era giusto domandarle qualcosa di cui probabilmente non
voleva parlarne?
Fu
troppo presa dai suoi pensieri che Lena già virò
argomento altrove, mentre sistemava il disegno del progetto in un
cassetto* Quindi
non dovrò accompagnarti a pranzo? *Le
chiese per esserne sicura e Lena confermò.
Presa
la lista delle cose da comprare, si chiese se oltre al letto avrebbe
dovuto comprare anche altro per se stessa. Andò a cercare Lys
nella stanza da cucito* Finalmente!
Ce ne hai messo di tempo a ritornare. *
Kara borbottò qualcosa, mentre Lys prese una borsa con dentro
probabilmente un sacchetto di monete per pagare le stoffe e chissà
che altro.* Oggi
con noi verranno altri schiavi. Ci aiuteranno a portare le stoffe al
palazzo e il tuo materasso e resta vicino a me ok?
*fu
la prima volta che kara poteva vedere la grande capitale daxamita con
calma. Il rumore di fondo del vociare delle persone era abbastanza
fastidioso, ma anche caratteristico. Si chiese se la maggior parte
dei daxamiti fossero in realtà come Lys, ma quando osservò
la ragazza al suo fianco che la teneva per mano, come se fosse una
bambina per non farla allontanare, si rispose da sola. I kryptoniani
avevano continuato a definirli irrispettosi e pericolosi, ma a Kara
sembrava semplicemente un popolo che aveva solo bisogno di
sopravvivere. Osservò come i venditori cercavano per forza di
vendere la propria merce e Lys iniziò a vedere le varie stoffe
dei vestiti da un mercante a lei fidato.* Secondo
te Kara, sono indecisa per il vestito di Lena. Stoffa rossa o
verde? *Guardò
le due stoffe e si mordicchiò pensierosa il labbro, poi indicò
il verde* Oh,
come mai? *Le
domandò la daxamita e Kara arricciò il naso, prima di
risponderle* Si
intona con i suoi occhi *e
un piccolo rossore comparve sulle sue guance. Lys non poté
commentare perché c'erano anche gli altri schiavi, ma la sua
espressione compiaciuta diceva già tutto. Kara per distrarsi,
diede uno sguardo alla lista che Lena le aveva dato. Passarono dei
minuti e insieme a Lys era riuscita a trovare praticamente tutto
tranne il letto.*
Kara? *Lys
cercò di attirare la sua attenzione nel chiamarla. Si era solo
distratta un attimo e si trovavano distanti di qualche metro. Per
fortuna che non aveva voltato nessun angolo, sennò non
l'avrebbe più vista.* Cosa
stai facendo? *le
chiese, mentre la vide dare alcune monete che aveva dal sacchetto a
una bambina che chiedeva l'elemosina. Sospirò quasi rassegnata
dalla generosità e dalla gentilezza che continuava a possedere
la giovane kryptoniana.* Dobbiamo andare. *le disse, mettendole la
mano sulla spalla e Kara guardò Lys tristemente*
Perché
non possono occuparsi del popolo? Perché pensano a questa
stupida guerra, invece di poter dare un futuro ai propri cittadini?
Era così sporca e affamata... *commentò,
mentre pranzava con Lys insieme agli altri schiavi. Il letto
ovviamente, se non avesse dato la metà delle monete rimaste
alla bambina, avrebbe potuto permettersi uno dei migliori, ma almeno
quello che aveva comprato era identico a quello sul quale dormiva
prima che possedesse una stanza.* Kara,
purtroppo questa è la situazione. Noi non possiamo farci
nulla. Di certo andare in giro a dare monete non farà cambiare
le cose. *
- *E allora? Non
siete contenti dell'operato, ma comunque non fate nulla per cambiare
le cose. Non è questa la mia casa, ma se lo fosse, almeno
farei qualcosa! *
- *Abbassa la voce
e mangia. *Il
tono cupo e duro, quel tono da Lys non se lo sarebbe di certo
aspettato. Kara infilzò la forchetta nella carne e continuò
a mangiare con una certa rabbia che le ribolliva internamente.
Sul
tardi, Kara si ricordò che Lena le aveva detto che era
impegnata con Rhea nello svolgere alcune faccende.* Lys,
sai per caso oggi pomeriggio di cosa deve occuparsi la regina? *le
domandò e Lys la guardò, alzando le mani, mentre stava
prendendo delle misure per tagliare la stoffa* Ma
cosa sono un centro informazioni? Perché dovrei saperlo? Ok,
presumiamo che io casualmente lo sappia, ma no. Tu non ti muovi da
qui *le
rispose e Kara si accigliò turbata* In
che senso non mi muovo da qui? E' da oggi che mi stai trattando come
una mocciosa. Lys, se hai qualcosa da dire, dimmelo. *Il
comportamento insolito della daxamita, stava turbando Kara perché
non riusciva a comprenderla. Lys sbuffò infastidita* Non
potresti stare semplicemente buona e aspettare? C'è un carico
di schiavi per la festa. Ogni volta che c'è una festa, viene
assunto qualche schiavo per pochi giorni, niente di che. Rhea, Lena e
forse anche Mon-El, sono occupati nella valutazione per scegliere i
migliori, quelli più adatti nel soddisfare i loro bisogni.
Vuoi davvero assistere a una cosa del genere e rischiare di andare
nei guai? Perché sei emotivamente instabile *Kara
si alzò dalla sedia e iniziò a camminare per la
stanza* Ne
parli come se fossi pazza. Come fai ad essere così tranquilla
come se tutto questo fosse normale? *
- * No,
Kara... non è normale. Ma è sempre stato così e
non è facile cambiare un popolo da un giorno all'altro con
radici così profonde. Metà dell'economia di questo
pianeta si basa su questo. Non sto cercando di giustificare il tutto
perché sono una schiava anche io, ma tu Kara sei solo una
kryptoniana e sei mia amica. Ti voglio con la testa sul collo, non lo
capisci? La tua parola porterebbe alla tua morte inutilmente. Anche
oggi a pranzo, non dovresti parlare di queste cose in un luogo dove
tutti hanno orecchie. Devi essere furba Kara, perché sia io
che la principessa Lena, non possiamo badare a ogni parola o azione
che potresti dire o fare. Sta buona, ok? *Lys
si alzò, avvicinandosi a una Kara nervosa e non poté
evitare di abbracciarla per farla calmare. La capiva infondo perché
era quello che provava ogni giorno e la cosa più difficile per
lei fu quella di accettare di essere inutile e di vivere senza più
vedere e senza più sentire. Era ciò che riuscì a
farla sopravvivere per tutti questi anni, l'indifferenza. Eppure
si sentiva così sporca. Soprattutto in quel momento... mentre
teneva Kara stretta a sé. Avrebbe dovuto insegnarle ciò
che più la faceva vergognare, solo per non farla morire.
Kara
restò con Lys per un po', aiutandola a fare quello che
chiedeva, anche se alcune volte le tremava la mano a causa della
rabbia assopita. Non era arrabbiata di certo con lei, ma lo era
perché non riusciva a comprendere. Sapeva che la voleva
proteggere, ma non capiva come riuscissero ad esserci persona del
genere.* Vorrei
andare nella mia stanza a riposare *confessò
alla daxamita, anche se in realtà voleva semplicemente restare
da sola.* Va
bene *le
rispose Lys, così si avviò verso la sua stanza. Ma
prima di andarci, il suo sguardo si posò sulla porta della
camera di Lena. Si avvicinò ad essa e bussò, ma nessuno
rispose. Non doveva essere ancora tornata e si voltò per
vedere se ci fosse la guardia del corridoio. Non c'era perché
probabilmente era stata convocata per occuparsi del carico di
schiavi, così senza pensarci due volte entrò e chiuse
la porta. Si avvicinò a grandi falcate alla libreria e iniziò
a frugare per cercare qualcosa di utile, qualcosa che le facesse
capire, magari un libro storico sullo sviluppo economico di Daxam.
Lena era una studiosa, avrebbe dovuto occuparsi anche di quello, no?*
Lena: *Quando Kara
lasciò la stanza decise di prepararsi per l'incontro con sua
madre. Odiava quando doveva aiutarla a scegliere i nuovi schiavi del
palazzo.
Vedeva lo sguardo
spento di molti di loro. Alcuni avevano accettato il loro destino,
altri lottavano ancora per la libertà e venivano
inevitabilmente catturati e messi a morte.
Odiava farlo ma
doveva.
Si
diresse alla sala reale dove sua Rhea e il principino erano già
pronti. Si inchinò a sua madre e si sedette alla sua
sinistra.* Madre.
Vi trovo bene quest'oggi*
Disse alla donna la quale le sorrise dolcemente.*
Anche
tu Lena. Hai domato la Kryptoniana?*
Domandò la donna toccandole la guancia.
Lena
annuì. * Non
che ci volesse poi molto madre, i Kryptoniani saranno più
acculturati di noi ma sono stupidi. Mi è bastato così
poco per distruggerla.*
Rise freddamente tentando di non far capire alla donna che stava
fingendo.
Rhea rise con lei. *
Mia
signora siamo pronti.*
Disse una delle guardie.
Rhea
fece cenno con la mano* Benissimo,
fateli entrare*
Esclamò.
Le porte della sala
del trono si aprirono e una fila di persone entrò. Erano tutti
legati ai polsi e alle caviglie. Camminavano con capo chino,
sconfitti, probabilmente stanchi e affamati.
Il
mercante di schiavi, una donna che Lena conosceva fin troppo bene si
fece avanti* Mia
signora! *
Si rivolse a Rhea inginocchiandosi e mostrando i suoi rispetti* Mi
consenta di mostrare la nuova mercanzia.*
Disse indicando i poveri malcapitati* Sono
tutti provenienti dal pianeta terra mia signora. Solo il meglio per
Voi.*
Disse cercando di attirare l'attenzione della regina. Vi riuscì
perché Rhea si sedette meglio sulla sedia* Ebbene,
Veronica Sinclair. La vostra mercanzia è sempre di ottima
qualità, per questo siete il mercante più ricco di
Daxam e dintorni.*
Rise mentre la donna, vestita con un abito rosso succinto,
ringraziava la regina* Voi
siete troppo buona mia regina. Prego, osservate la mercanzia mia
signora. Sono a vostra disposizione.*
Disse la donna mettendosi da parte per far passare la regina. Rhea
infatti si era alzata, seguita da Mon El e Lena, e aveva iniziato a
guardare la merce.* Tu!*
Disse ad un uomo della folla. L'uomo si guardò
disorientato* Si
tu!*
Ricalcò Rhea.
Quando
l'uomo non rispose una guardia diede un calcio alle costole dell'uomo
facendolo piegare su se stesso.* Mostra
rispetto alla regina, terrestre.*
Rhea rise
accompagnata da Veronica.
Lena si costrinse a
emettere un risolino anche se dentro di se voleva solo scappare.
Rhea
osservò l'uomo da vicino tastando i suoi muscoli e fissandone
lo sguardo* Questo
lo prendo*
Disse notando l'ottima forma fisica dell'uomo.* Quell'altro
invece...*
Indicò un uomo sulla sessantina. Aveva i capelli bianchi e lo
sguardo terrorizzato* Quello
non mi serve, Veronica lo sai che li prediligo giovani.*
Disse. L'uomo venne preso dalle guardie e portato via urlante.*
Mia
signora, ne sono consapevole. Vi chiedo scusa.*
Disse umile la donna.
Rhea
continuò ad osservare gli schiavi, ne prese altri ventitrè
prima di voltarsi verso i suoi figli* Mon
El, Lena. Scegliete quello che più vi aggrada. *
Disse loro.
Mon-El non si fece
pregare e si diresse subito verso una ragazza bionda che,
probabilmente, non aveva neanche vent'anni.
Si rammaricò
per lei consapevole del suo destino. La vide piangere e sentì
un dolore nel cuore che quasi la uccise. Come poteva una barbarie
come questa continuare senza che nessuno si ribellasse?
Mon
El prese il suo nuovo giocattolo e la tirò a se.* Sì,
definitivamente. Voglio questa madre.*
Disse palpandole il seno in maniera rude. La ragazza guaì
sorpresa ed ebbe uno schiaffo dal giovane* Non
emettere un suono schiava.*
Le disse.*
E'
tua, figlio mio.*
Disse compiaciuta Rhea.
Lena voleva vomitare
alla scena.*
E
tu Lena? Quale scegli?*
Le disse la donna.
Lena
provò a mascherare il disgusto. * Non
ne ho bisogno madre, le mie energie sono tutte spese a raddrizzare la
Kryptoniana. Mi diverto già abbastanza con lei. *
Fece un ghigno che suscitò l'orgoglio di Rhea.* Hai
ragione figlia mia. I kryptoniani meritano un trattamento di favore,
devono essere addestrati meglio.*
Rise e Lena la seguì.
Una volta che fu
tutto finito Rhea e Lena andarono a pranzare, Mon-El era scomparso
con la sua nuova schiava.
Lena trattenne le
lacrime al pensiero del destino della giovane. Avrebbe voluto
salvarla ma, probabilmente, sarebbe già stato troppo tardi.
Si trattenne con
Rhea dopo pranzo per parlare della festa che stavano per dare e non
si accorse che ormai era pomeriggio inoltrato. Kara era probabilmente
tornata ma non aveva idea di dove fosse, sperava solo che fosse al
sicuro.
Prima
di tornare nella sua stanza fece una piccola deviazione verso la
biblioteca del palazzo. Ricercò un libro ben preciso, un libro
che narrava di una donna che aveva perso la memoria. Il libro
trattava tutto il percorso della donna che, dopo diverse peripezie, e
grazie all'amore incondizionato di suo marito ricordava il suo
passato.* Le piacerà*
Si disse sorridendo. Voleva abbandonare i ricordi della mattinata ed
era sicura che il sorriso di Kara l'avrebbe aiutata.
Contenta,
dunque varcò la porta della sua stanza congelandosi nel vedere
Kara che sbirciava nella sua roba.* Che
cosa stai facendo?*
Le urlò chiudendosi la porta alle sue spalle.* TU!*
Iniziò * Piccola
ingrata Kryptoniana.*
Si avvicinò alla ragazza e la spinse verso il muro* E'
così che mi ringrazi? Sono sempre stata gentile con te, ho
provato a proteggerti, ho salvato la tua maledetta vita*
Urlò rossa in viso.* E
tu mi ringrazi frugando tra le mie cose?*
La prese per il colletto sbattendola contro il muro.* Forse
dovrei davvero domarti. Dovrei davvero seguire il suggerimento di
Rhea.*
La spinse facendola cadere a terra.
La
sentì gemere e si bloccò. Che stava facendo? Si stava
comportando come Rhea e stava trattando Kara come una
schiava.* Dovrei
rispedirti da Rhea. O forse vuoi andare da Mon-El?*
Socchiuse gli occhi con rabbia. Alzò la mano pronta a
picchiare la ragazza quando vide i suoi occhi terrorizzati. Prese un
respiro profondo nel tentativo di calmarsi.* Esci
fuori dalla mia stanza Kara Zor-El.*
Urlò alla ragazza.*
Kara: *Aveva
trovato alcune cose nei libri che l'avevano soddisfatta in parte. In
effetti c'erano dei libri di storia aperti sul letto e uno di
economia sulla scrivania. Mentre stava cercando di trovarne un altro
libro di cui parlava della rivoluzione che c'era stata almeno
cinquanta anni pima (i Luthor non erano stati i soli a provare un
colpo di stato alla monarchia regnante) sentì la porta
aprirsi.
Di certo non si
aspettò quella reazione. Rimase con la bocca semi-aperta e lo
sguardo terrorizzato a fissare quell'ira cieca incombere su di lei.
Le parole fluivano taglienti e quando la spintonò a terra, non
poté evitare di far uscire un verso di dolore dalle sue
labbra.
Il
suo fianco aveva urtato l'angolo di un mobile di legno spesso e
premette sulla pelle colpita con una mano, mentre guardò la
donna di fronte a sé, alzando la testa, poi riabbassò
il capo.* stavo
cercando libri di storia su Daxam. Mi dispiace di essere entrata
senza permesso, ma non pensavo che ti arrabbiassi o almeno non così.
Se non mi credi, guarda i libri che ho preso. *la
voce tremante e lievemente rotta, dava perfettamente idea delle
emozioni che stava provando Kara in quel momento.* Per
la prima volta sono riuscita a vedere Daxam da vicino al mercato e ho
visto questo popolo, un popolo che cerca solo di sopravvivere. Ho
dato quasi metà dei soldi che mi hai dato ad una bambina che
neanche chiedeva più l'elemosina. Era nascosta in un angolo,
con gli occhi di chi non ha più speranza. E' da oggi che non
riesco a dare risposta alle mie domande, mi chiedo perché sia
accaduto questo a Daxam, perché è avvenuto questo
commercio sulle persone. Ma di un'unica cosa ero certa. Solo di una
cosa ero veramente certa. E quella cosa eri tu. In questi giorni mi
hai fatta sentire come se non fossi una kryptoniana su Daxam e avevo
così tanta fiducia, mi sentivo protetta e apprezzata. Pensavo
anche al perché i daxamiti non sono come te e a quanto ti stai
dando da fare per fare qualcosa di giusto ed ero così
orgogliosa della donna che saresti potuta essere, ma adesso mi stai
guardando come se fossi uno dei tuoi sbagli più grandi.
*Kara non sapeva
neanche se Lena la stesse veramente ascoltando, però aveva
bisogno di dire quelle parole. Continuava a tener la testa bassa,
mentre alcune lacrime avevano rigato le sue guance. Non provava
rabbia, provava solo una forte delusione, come se tutto quello che
aveva pensato di Lena, fosse completamente falso. E questo la fece
sentire maledettamente male più di qualsiasi altra cosa*
Lena:
*Si bloccò alle parole della ragazza. Che cosa aveva fatto. In
cosa si era trasformata? Si sentì terribilmente in colpa per
le sue azioni. Si allontanò di scatto dalla ragazza quasi come
se fosse terrorizzata da se stessa. Si odiava per quello che aveva
tentato di fare. Era saltata a conclusioni senza neanche darle il
tempo di spiegarsi.* Io-*
Bloccò le sue parole. Non sapeva cosa dire, non sapeva come
riguadagnare la fiducia che pian piano aveva costruito con Kara. Era
riuscita a mandare in malora tutto.* Io-
Mi dispiace*
Disse portando le mani al petto come a volersi difendere. Lo sguardo
era triste e cupo. Era esattamente come loro.* Sono
come loro*
Disse infatti* Non
ti ho dato neanche il tempo di spiegarti e ti ho trattata come una
schiava. Mi dispiace Kara*
Una lacrima scese sul suo volto* Sono
saltata alle conclusioni. Ti ho fatto del male*
Si accasciò a terra distrutta dal senso di colpa* Non...*
Singhiozzò, si portò le mani alla bocca.* Non
dovevo farlo, sono esattamente come loro. Io li disprezzo, li odio
ma, in casi come questi, agisco esattamente come loro.*
Si morse il labbro frustrata.* Odio
questa situazione!*
Urlò piena di rabbia.* Odio
non poter fare nulla per salvare il mio popolo, odio che quella
bambina debba chiedere l'elemosina per vivere. Odio sopratutto il
fatto di non potermi opporre alla regina e alle sue angherie. Forse
non lo faccio perché sono come loro infondo. Non sono altro
che un'ipocrita.*
Pianse la sua rabbia, la sua frustrazione, l'odio verso se
stessa* Perdonami.
Non dovevo trattarti così. Capirò se vorrai essere
assegnata ad altri ruoli.*
Le disse sconfitta. Era riuscita a rovinare di nuovo tutto. Aveva
visto uno sguardo di puro terrore negli occhi di Kara e pianse. Era
riuscita a rendere terrorizzato quel viso che tanto amava, aveva
trasfigurato quel sorriso e quegli occhi in una smorfia di dolore e
paura.
Si
alzò da terra e si asciugò le lacrime. Si avvicinò
a Kara aiutandola a sollevarsi* Mi-*
Trattenne un singhiozzo, come poteva farsi perdonare da lei?
Senza
neanche pensarci l'abbracciò. Tentò di riversare tutto
il suo dispiacere nel gesto. Continuò a singhiozzare stretta a
Kara quasi a non voler farla andare via da lei.* Mi
dispiace, mi dispiace.*
Ripeté come un mantra sulla sua spalla*
Kara: *si
asciugò gli occhi con le dita, alzando la testa per osservare
la reazione della principessa. Si era già pentita per come
aveva reagito e Kara cercava di comprenderla. In effetti era stata
cresciuta in quell'ambiente e capiva come poteva essere difficile
andare contro a tutta la visione che aveva avuto fino ad ora. La
bionda accettò la mano che Lena le aveva dato, alzandosi
lentamente. Era ancora un po' scossa da quello che era accaduto e le
faceva male il fianco per poter muoversi in modo eccellente. Si
sorprese dell'abbraccio e sbatté le palpebre, prima di
concederle una piccola stretta. Lena sembrava così dispiaciuta
e Kara sospirò pesantemente, sperando che in futuro non
sarebbe più stata violenta nei suoi confronti, non che ne
fosse veramente certa. Infondo Lena era una daxamita, la conosceva
neanche da un mese, però non poteva allontanarsi da lei. Avere
quel ruolo era l'unica cosa che avrebbe potuto avvicinarla ad una via
di fuga e allo stesso tempo le assicurava una protezione che una
semplice schiava non poteva avere. Così, con questi pensieri
che le ronzavano per la testa, le concesse il privilegio del dubbio e
le chiese* possiamo
sederci? *e
Lena annuì.
Si
mise seduta sul letto, massaggiandosi il fianco e facendo una piccola
smorfia al contatto. Probabilmente sarebbe comparso un livido. Lena
sembrava così indecisa, se non intimorita, e Kara le fece il
segno di sedersi al suo fianco, aspettandola. Quelle parole che aveva
detto a Lena non erano false. Avrebbe governato sicuramente
diversamente quel popolo e sarebbe stata una regina migliore di Rhea.
Comprendeva le sue colpe e cercava di rimediare, tenendo conto
comunque del suo ruolo. Kara le prese una mano e la strinse con
sicurezza* Non
puoi darti la colpa per quello che è il tuo popolo ora. Di
sicuro non è colpa tua. I tuoi genitori non ho idea di come
avrebbero voluto cambiare le cose, ma non sono stati i primi a
provarci. Lys oggi mi ha fatto anche una ramanzina credo... E' ovvio
che sia difficile cambiare le cose, ma anche non impossibile. Se solo
Lar Gand fosse ancora vivo, forse le cose sarebbero diverse... almeno
per la guerra. Promettimi solo che quando siamo da sole, di avere
rispetto l'una per l'altra e di dialogare, di non litigare e di non
alzare le mani, ma di discutere e parlare. Io ho agito senza pensare
che avrebbe potuto darti fastidio, però lo giuro, non ho
toccato niente di quello che mi hai proibito. Per quanto le mia
parole possano valere, io non voglio sapere quello di cui tu non sei
disposta a parlarmi. Quando vorrai farlo, mi dirai quello che vuoi.
Lena:
*si asciugò le lacrime colpevole* Lo
so Kara. Lo so. Ma è dannatamente frustrante non poter fare
nulla. Mio fratello, il mio unico fratello è in prigione. I
miei genitori sono morti quando hanno provato a ribellarsi al re e
alla regina.*
Si pizzicò il ponte del naso.* E'
frustrante vivere con gli assassini dei miei genitori. Rhea è
stata una madre per me e per questo l'amerò per sempre ma non
ha esitato ad uccidere i miei genitori. Sarei dovuta morire anche io
sai? *
Le disse confidandosi* Ma
Rhea ha deciso di tenermi in vita come assicurazione contro mio
fratello e i suoi uomini.*
Respirò pesantemente.* A
volte mi sento solo come una pedina. E non posso fare niente per il
mio popolo. Ci ho sempre provato, in tutti i modi, ma il mio potere è
limitato. Sono la principessa di questo popolo ma, al contempo, non
vengo riconosciuta da metà di esso in quanto figlia dei
Luthor.*
Volse lo sguardo alla bionda* Sì,
proverò a scattare meno. Mi dispiace. Ho pensato che volessi
scappare con le informazioni sulla flotta o qualcosa di simile.*
Poggiò una mano sulla sua guancia.* Mi
spiace non essermi fidata di te, Kara.*
Le disse.
Notò
il fastidio sul suo volto.* Per
gli dei, hai battuto vero? Togli la camicia, devo controllare.*
Le suggerì esortandola a togliere la camicia ed a mostrarle il
fianco.
Si
morse il labbro imbarazzata* E
grazie... sai, per non aver sbirciato nella mia roba personale.*
Sussurrò rossa in viso.
Kara: *ascoltò
le parole di Lena. Si stava confidando sulle sue paure e sul perché
era così difficile per lei fidarsi degli altri. In effetti era
normale nella sua situazione stare in allarme costantemente e per la
prima volta Kara si ritrovò a pensare quanto sarebbe stato
difficile andare via e lasciarla lì. All'affermazione della
fuga, Kara sorrise divertita* anche
se avessi quelle informazioni, non penso proprio che sarebbe il caso
di scappare nelle mie condizioni. Se prendessi un Wlok e scappassi
verso il deserto con un po' di cibo e acqua, quanto potrei durare?
Probabilmente finirei mangiata da quei cosi orribili. *fece
una piccola smorfia di dolore a causa del fianco e abbassò gli
occhi sulle loro mani ancora strette, mentre Lena le carezzava la
guancia con la mano libera.* Sarà
solo un livido *le
rispose con semplicità, poi liberò la mano di Lena
dalla sua e iniziò a sbottonarsi la camicia per rendere
visibile il lato colpito.
Sapeva che Lena
avrebbe insistito per vedere e assicurarsi che stesse bene, anche se
era un pensiero abbastanza assurdo dopo lo scontro che avevano avuto
pochi minuti prima. Provò quel lieve imbarazzo, perché
sotto non indossava altro, ma allo stesso tempo provava quel disagio
nel sapere che Lena le aveva fatto del male e in quel momento si
sentì vulnerabile. Si sentiva combattuta dalle due visioni che
adesso aveva della principessa. La prima, quella preoccupata e
gentile, quella premurosa e delicata, come la mano con la quale
sfiorava la sua guancia. La seconda invece era quella che pochi
minuti prima l'aveva spintonata, quella rude e rabbiosa che non
avrebbe più voluto vedere per il resto della sua vita. Si
sentiva confusa e allo stesso tempo amareggiata, mentre le mani
iniziarono a tremarle visibilmente, non riuscendo più a
usarle*
Lena:
*Rise alla battuta di Kara* No,
probabilmente no. Ti metteresti a giocare con il Wlok quindi dubito
che riusciresti ad uscire di qua in tempo prima di essere scoperta*
Rise.
Quando
Kara iniziò a sbottonarsi la camicia notò che le mani
le tremavano. Forse era ancora spaventata.* Lascia,
faccio io*
Le disse iniziando a togliere i primi bottoni. Non indossava nulla al
di sotto ed arrossì. Non era la prima volta che vedeva Kara
ma, come ogni volta, non riusciva a capacitarsi del suo fisico
scolpito. Chiuse gli occhi nel tentativo di allontanare i pensieri e
sussultò quando vide il fianco di Kara arrossato. Il senso di
colpa la invase e sfiorò il punto offeso* Mi
dispiace Kara. Non so cosa mi sia preso*
Le disse. Si alzò di scatto e andò verso la sua
scrivania. Scavò nel cassetto ed esultò quando riuscì
a trovare il piccolo barattolino di crema* Eccolo! *Disse
avvicinandosi a Kara. Le fece segno di stendersi e, molto
delicatamente, iniziò a spalmarle la crema sul fianco.* E'
una crema fatta di erbe del pianeta Dratura. Da piccola la usavo
spesso. Dovrebbe ridurre il dolore ed evitare che si formi il livido*
Le disse con voce bassa mentre, lentamente, continuava a spalmare la
crema sul suo fianco. Si avvicinò a lei, i volti a pochi
centimetri di distanza, e le fece una faccia dispiaciuta. Si sentiva
dannatamente in colpa.* Non
potrà rimediare a quello che ti ho fatto, e di questo non mi
scuserò mai abbastanza, ma almeno eviterà il dolore.*
Le disse. Finì di mettere la crema sul fianco della ragazza e
si spostò ad una posizione più consona consentendole di
vestirsi. *
Kara: *Lasciò
perdere i bottoni e guardò le mani di Lena che sostituirono le
sue. La aiutò a sbottonarla e Kara alzò lo sguardo
quando Lena si bloccò di colpo. Colse il rossore delle sue
guance e la vide un po' in difficoltà.
Osservò
la principessa muoversi nel cercare qualcosa per lei e alle sue
istruzioni, si stese sul fianco buono per lasciarsi applicare quella
crema che aveva trovato. Sbatté le palpebre alla vicinanza
insolita di Lena e si chiese quale fosse il motivo. Forse voleva
farle capire quanto fossero sincere le sue scuse, guardandola con i
suoi splendidi occhi chiari e limpidi. Kara sinceramente non ne era
alquanto sicura e semplicemente sospirò, quando Lena si
allontanò. Non si rese conto che stava trattenendo il fiato.
Strofinò la guancia sul cuscino morbido del letto di Lena e
mugugnò lamentosamente, chiedendole* Posso
usare il tuo letto per riposare un po'? Voglio far asciugare la crema
prima di coprirmi e, se vuoi, potresti mettere i tuoi libri al loro
posto? Penso di non ricordarmi l'ordine con cui li ho tolti. Mi
dispiace, sono inutile come schiava... *confessò,
mentre guardava la luce rossastra che proveniva fuori dalla
finestra.* E
poi è vero, non riuscirei a scappare perché sarei
troppo impegnata a coccolare il Wlok, invece di cavalcarlo. Un giorno
mi porterai alla stalla per cavalcarne uno?
Lena:
*osservò Kara rilassarsi sul suo letto e non poté che
sorridere. Come aveva potuto pensare che una come lei potesse essere
talmente subdola da cercare un modo per rovinarla?* va
bene kara. Dormirai qui sta sera. *le
disse mentre si affaccendò a mettere i suoi libri al loro
posto. *ma non
prenderla come abitudine. La schiava tra le due sei ancora tu. E per
quanto tu possa piacermi la cosa non deve sovvertire i ruoli. *rise
sollevata dal fatto che Kara non la odiasse.
Alla
frase successiva non riuscì a trattenersi e rise* sì,
ti porto alla stalla quando starai meglio. *
le disse. Sistemò i libri nel suo ordine ben preciso e,
notando Kara quasi addormentata decise di stendersi con lei. Era
ancora presto ma si concesse qualche minuto di pausa.
Si sdraiò al
suo fianco guardandola. Prese il suo libro ed iniziò a
leggerle una poesia. Amava leggere per gli altri, la rilassava, ma
era passato così tanto tempo che quasi aveva dimenticato cosa
si provasse.
Lesse
due intere poesie prima di chiudere il libro e si mise comoda al
fianco di Kara. * mi
dispiace davvero per quello che ti ho fatto, Kara. Di solito non sono
così...*
le disse tristemente poggiando una mano sulla sua spalla. Sarebbe
stato così facile allungare il capo e baciarla ma non voleva.
Non poteva fare anche questo e rischiare di perderla per sempre.
Poggiò un braccio sugli occhi e sbuffò piena di
frustrazione. Odiava la situazione che si era
creata.* Sai... *iniziò* la
mia vita non è sempre stata questa. Sono stata adottata quando
avevo solo sei anni. Prima ero una ragazza normale. Ricordo i
pomeriggi passati con Lex a correre nel giardino dei Luthor. A
pensarci sembrano ricordi lontanissimi ma, infondo, sono passati
molti anni ma mi sembra tutto come se fosse ieri. *
tolse il braccio da sopra gli occhi e guardò Kara. *a
volte vorrei tornare ad essere la ragazza spensierata di allora.*
le confidò* sarebbe
tutto più semplice anche per te.
Kara: *Quando Lena
si stese al suo fianco, Kara si coprì con la camicia ma senza
indossarla, lasciando ancora il fianco scoperto. Si mise stesa di
schiena per osservarla mentre leggeva. Gli occhi erano ormai
assonnati, ma voleva ascoltarla, perché stava leggendo per
lei. E non fece altro che guardarla, rendendosi conto di quanto fosse
attenta nel pronunciare le parole in modo da cogliere anche i
sentimenti di ciò che raccontavano.
Quando
si scusò e iniziò a parlare della sua infanzia, Kara
lasciò che si confidasse con lei. Voleva aprirsi per farle
capire quanto fosse addolorata da ciò che aveva fatto. Kara si
avvicinò a lei e posò la testa vicino la sua,
sospirando pesantemente* Al
prossimo allenamento lasciami vincere e ti perdono *le
disse per alleggerire l'argomento.* Comunque
deve essere stato bello giocare con qualcuno a rincorrersi. Quando
ero piccola, i ragazzi della mia stessa età non facevano altro
che seguire le regole imposte dalla società kryptoniana. Non
dico che non mi sia divertita sia chiaro, giocavamo a giochi di
strategia, di intelletto e cose così, ma sempre composti e
seduti. Una volta entrai di corsa durante un rinnovo del trattato di
pace con Daxam. Forse avevo sei anni. Mi ricordo ancora la faccia che
fece Rhea. Si era spaventata e teneva la mano sul petto. Forse
pensava che fosse un attacco kryptoniano e un inizio di guerra, non
lo so, ma quando capì che era semplicemente la figlia non
educata di uno degli illustri membri del consiglio, mi guardò
talmente male come se volesse fulminarmi con un solo sguardo. Fu il
giorno più bello della mia vita, anche se la mia tata rischiò
di perdere il lavoro. Non era riuscita ad acciuffarmi prima che
potessi fare qualche danno. Mia madre mi fece la ramanzina il giorno
dopo, ma non riuscì a resistere al mio faccino *si
voltò verso di Lena e fece un sorriso smagliante*
Lena:
*rimase sorpresa dalle parole della ragazza.* Per
gli dei, non ci credo. Hai davvero fatto spaventare Rhea così?*
Rise mettendosi la mano sulla bocca.* L'hai
rischiata grossa sai?*
Volse lo sguardo verso di lei restando impressionata al sorriso di
Kara. Dei, era stupendo* Va bene va bene. Visto che ci stiamo
confidando voglio raccontarti una storia di quando ero piccola.* Si
sforzò per ricordarsi i particolari* Ah
si, avevo circa otto anni quando accadde. Stavo giocando con Mon-El a
nascondino, era il suo turno di contare e io mi nascosi. *
Si avvicinò a Kara con fare cospiratorio* Era
un nascondiglio perfetto sai, ero nascosta dietro un cespuglio e
dovevo fare pipì.*
Ricordò esattamente l'ansia che aveva* Sì,
la pipì è importante, serve a capire quanto ero
agitata, non ridere. *
Aggiunse nel vedere il volto di Kara* Comunque
dicevo. Era un nascondiglio perfetto, ero accovacciata dietro questo
cespuglio pronta a correre per fare tana quando successe. In men che
non si dica mi sono ritrovata riempita di formiche. *Rise
un po' anche lei* Ero
finita direttamente su un formicaio e non me n'ero accorta. Inutile
dire che ero terrorizzata.*
Represse un brivido alla sensazione delle formiche* Ricordo
di aver urlato come se fossi rincorsa da una mandria di Wlok
inferociti e di essermi spogliata davanti a tutti pregando per una
doccia. * Guardò
Kara e socchiuse gli occhi* Fu
Krex a salvarmi, ricordo che mi buttò addosso un'intera
pentola d'acqua per salvarmi. Mon-El mi ha preso in giro per
mesi. *
Si mise una mano sulla pancia nel tentativo di trattenere le
risate.* Non
ridere!*
Gli occhi si allargarono nel tentativo di risultare seria, tentativo
completamente fallito* Ho
ancora paura di essere ricoperta dalle formiche!* Esclamò
ad alta voce.
Quando
sia lei che Kara si calmarono fece un respiro profondo* Visto?
Non sono sempre stata la ragazza viziata di ora.*
Disse seriamente prima di darle un buffetto sul naso ridacchiando. *
Kara: *Guardò
Lena ridere, cercando di trattenersi e non poté che farle
compagnia, ridacchiando al ricordo dell'espressione di Rhea. Avrebbe
dato di tutto per rivederla di nuovo in quello stato, ma al momento
era meglio starle lontana e non farle ricordare cose di anni fa.
Quando
iniziò a raccontare, Kara le rivolse la completa attenzione e
appena pronunciò la parola "pipì" iniziò
già a ridacchiare, trattenendosi con la mascella serrata. A
fine racconto, sbottò a ridere nasalmente e si tenne lo
stomaco con le braccia, dondolando sul letto della principessa. Non
riuscì più a trattenersi ed era scoppiata. Passò
qualche minuto in cui cercò di ritornare calma e guardò
Lena con gli occhi lucidi per via delle tante risate.* Ok... *prese
un gran respiro e sorrise a Lena quando le diede il piccolo buffetto
sul naso* Di
certo non immaginavo che questa viziata principessina si spogliasse
davanti a tutti per essere salvata dalle formiche *e
ricominciò di nuovo a ridere, scomponendosi fino a far
scivolare troppo la camicia. Kara non si rese conto della cosa ed
osservò Lena che stava guardando il soffitto completamente
seria* Dai!
Non fare la finta offesa. Adesso ti faccio ridere io! *esclamò,
sporgendosi verso di lei con la mano per farle il solletico.*
Lena: *Gonfiò
le guance indispettita* Sì
va bene, continua a ridere. *
Disse fissando il soffitto. Quando sentì le parole di Kara
sollevò il sopracciglio guardandola.* Cosa
vorresti fare, di grazia? Dubito che tu possa trovare qualcosa di più
imbarazzante della mia sto-*
Si bloccò vedendola avvicinarsi e si allontanò da
lei* N-non ci
provare. No. Kara sta ferma.*
Allargò gli occhi sorpresa* No...*
Fece per scappare ma non vi riuscì e si ritrovò
bloccata sotto il corpo di Kara che continuava a farle il
solletico* Per
gli dei fermati!*
Rise a crepa pelle, soffriva il solletico* Kara
ti prego, ti prego*
Continuò non riuscendo a controllarsi* Oh
Valor! *Provò
a bloccarla facendo vagare le mani un po' ovunque sul corpo della
ragazza.* Giuro
che ti lego se continui*
Esalò quando Kara rallentò il suo assalto.*
Kara: *Quando
vide le sue intenzioni di fuga, con un colpo di reni, la bloccò
sotto di sé e iniziò a farle il solletico accompagnando
le mani da un verso buffo emesso dalle sue labbra per farla ridere
ancora di più. Non poteva evitare di pensare a quanto fosse
bella vederla ridere in quel modo incontrollato, ma allentò la
presa appena sentì le mani di Lena vagare senza obiettivo suo
suo corpo per respingerla. Il problema fu quando le passò sul
suo torso per opporre resistenza e allontanarla, ma involontariamente
si era ritrovata a tenere i suoi seni tra le mani.* Oh
be' *disse
kara, completamente rossa in viso* Attenta
con queste mani. Questa giornata sta prendendo un risvolto abbastanza
strano ogni mezz'ora. *Appena
Lena tolse le mani, Kara si mise a sedere a cavalcioni su di lei e
prese la camicia per indossarla. Fece scivolare le mani dietro la
schiena in modo da alzare la chioma bionda intrappolata nella camicia
e liberarla.* Potresti
aiutarmi ad abbottonare? *chiese
gentilmente e le rivolse uno dei suoi migliori sorrisi
convincenti* Infondo
ora dovresti farti perdonare il doppio... no? *aveva
ancora le guance arrossate e gli occhi riflettevano una luce propria
di divertimento per quello che si erano raccontate pochi minuti
prima*
Lena:
*Si bloccò di colpo alle parole di Kara* I-io...
mi dispiace*
Arrossì al gesto. I seni di Kara le parvero morbidi e sodi.
Immaginò di poterli tastare più comodamente ma si
trattenne. Dei, avrebbe vouto davvero toccarli in circostanze
diverse.
Si
ritrovò impotente quando Kara si sedette sulla sua vita e
poggiò le mani sulle sue cosce non fidandosi a metterle in
altri luoghi. Quando Kara si alzò la chioma la sua saliva si
ridusse moltissimo nel vedere il collo ben delineato della giovane e
i seni furono ancora più in vista.* Kara,
Kara...*
Le disse tirandosi in avanti.* Non
iniziare cose che non puoi finire*
Passò l'indice sul ventre di Kara facendolo scivolare molto
superficialmente. Si avvicinò col volto a quello della ragazza
tanto da mischiare i loro respiri.* Potrei
chiuderla...*
Prese i lembi della camicia tirando il busto di Kara più
vicino al suo* Oppure potrei farmi
perdonare.*
Sussurrò. Si chinò quanto basta per poggiare le labbra
direttamente sotto l'orecchio e lì le fece riposare* Sta
a te decidere.*
Le disse dandole un bacio in quel punto talmente leggero da essere
quasi un fantasma*
Kara: *Kara
si era completamente pietrificata alla vicinanza della principessa.
Il respiro che le sollecitava la bocca e il bivio della sua proposta
che aleggiava nell'aria confusero la giovane kryptoniana. Il bacio
lasciato sulla pelle come un tacito assaggio, fece deglutire
rumorosamente Kara, che aprì la bocca per parlare e dire
qualcosa, ma non sapeva realmente la sua risposta. Era diventata
completamente rossa fino alla punta delle orecchie e sentiva un
leggero calore crescere incontrollato, ma il tutto finì presto
quando qualcuno bussò alla porta e Kara scivolò via dal
grembo di Lena, iniziando ad abbottonarsi la camicia e a
sistemarsi.* E'
già ora di cena? *domandò
ad alta voce retoricamente. Cercò di calmarsi, ma l'agitazione
era persistente, insieme al battito del suo cuore accelerato.*
Lena: *Vide
Kara arrossire e ghignò nel vederla completamente imbarazzata.
La vide boccheggiare e sorrise. Sentì il brivido lungo la sua
spina dorsale nel tenere la bionda sopra di se. Amava stuzzicarla e
farla imbarazzare così. Era quasi dolce il modo con cui Kara
arrossiva e balbettava. Stava per continuare il suo gioco di
seduzione quando sentì bussare la porta. Dannazione, c'era
quasi.* Deduco
sia così Kara. *
Le mancò il calore della ragazza su di se. La osservò
mentre si stava chiudendo la camicia e le prese il polso tirandola
vicino a se.* Magari
quel discorso lo terminiamo questa sera*
Disse più per sfotterla che per altro. Le chiuse gli ultimi
due bottoni prima di andare verso la porta. Si fermò di scatto
per ammonirla per l'ennesima volta.* Ricordati
di non avvicinarti a Mon El per nessuna ragione Kara. *
Le disse prima di aprire la porta e di avviarsi*
Kara: *sbatté
le palpebre più volte in agitazione alla frase di Lena e si
fece abbottonare gli ultimi due bottoni della camicia, poi la stirò
con le mani sperando non fosse stropicciata. Annuì a ciò
che le disse su Mon-El. Di certo non voleva avvicinarsi di nuovo
troppo a quell'orrido daxamita.
La
cena iniziò come al solito, ma c'era qualcuno di nuovo. Kara
osservò la ragazza dietro Mon-El. Lo sguardo spento, un taglio
sul sopracciglio e la pelle attorno ad esso era gonfia e infiammata.
Kara rimase per un istante immobile, prima di riprendersi e riempire
il bicchiere di Lena. Alzò lo sguardo e vide il giovane
ragazzo che affiancava Rhea. Era alto, moro e abbastanza robusto. Non
aveva nessuna ferita e sembrava sano e forte. La situazione alla
kryptoniana non piaceva e avrebbe voluto veramente fare qualcosa per
quella povera schiava, per toglierla dalle grinfie di quel misogino.
Il resto della cena lo passò nell'osservare la ragazza bionda
e si chiese quand'è che avrebbe potuto parlarle e soprattutto
si chiese anche se fosse daxamita oppure no. Il vino stava per finire
e Kara, visto che era la più vecchia fra i nuovi schiavi, fece
un giro lungo del tavolo per prendere la caraffa del vino e andarla a
riempire. Purtroppo era nelle vicinanze di Mon-El, che come al
solito, non poté evitare di cogliere l'occasione e allungare
le mani. Le strinse il fianco colpito e Kara non poté evitare
di far uscire un verso di dolore dalla sua bocca* Sorellina,
vedo che ti stai divertendo con la tua schiava. *disse
Mon-El a Lena, rivolgendole un mezzo sorriso. Ma prima che potesse
succedere altro, Rhea aprì bocca* Schiavo,
accompagna la kryptoniana a prendere il vino, così saprai dove
si trova. *e
Mon-El dovette mollare la presa per lasciar andare Kara, che andò
insieme al ragazzo a riempire la caraffa.* Odio
prendere nuovi schiavi, devono imparare tutto da capo. Hai fatto bene
a tenerti la Kryptoniana, sembra che tu stia facendo un bel lavoro
nel tenerla al suo posto.
Lena: *Si sedette
compostamente al suo posto con Kara dietro di lei. Conversò
con sua madre ma, con lo sguardo, osservò la giovane ragazza
dietro il suo fratellastro. Come sospettava l'aveva usata. Si
dispiacque per la schiava e provò ancora più disgusto
verso suo fratello. Come poteva trattare così le sue schiave?
Come non riusciva a capire che la fiducia era forse una delle cose da
conquistare in una schiava. Invece lui... lui l'aveva usata. Senza
alcuna remora.
Osservò Kara
fare il giro per andare a riempire il vino e la scena che le si pose
davanti agli occhi le fece salire ancora di più il disgusto.
Dovette nasconderlo e fece un sorrisino soddisfatto portandosi alle
labbra la bevanda.
Quando
Rhea parlò Lena rivolse la sua attenzione verso di lei* Grazie
madre, so tenere i miei schiavi*
Disse con fare superiore* E'
un buon allenamento per il futuro*
Disse.* Se
riesco a piegare la stupida Kryptoniana posso fare tutto. E' un
lavoro difficile ma ce la sto facendo*
Continuò per poi rivolgersi verso Mon El.* A
volte è troppo impertinente ma riesco a tenerla a bada. Ma
devo dire che si fida di me abbastanza da farmi dormire sogni
tranquilli*
Prese un pezzo di carne e se lo portò alla bocca degustandolo.
La cena continuò
tranquillamente, era riuscita ad evitare una qualsiasi iterazione tra
Kara e Mon El.
Osservò
ancora una volta la giovane alle sue spalle e desiderò davvero
salvarla dalle grinfie del ragazzo. Era palese ciò che le
avesse fatto, le aveva tolto la gioventù. Per un attimo la
ragazza le ricordò Eliza e un conato di vomito si fece strada
in lei. Lo represse senza farsene accorgere o almeno questo era ciò
che pensava.* Figlia
mia stai bene?*
Le chiese infatti Rhea.
Lena
si limitò ad annuire dicendo che le era venuto un forte mal di
testa a causa dello studio sul macchinario per l'irrigazione. Nel
tentativo di sviare il discorso iniziò a parlare proprio di
quest'ultimo* Credo
sarà pronto in pochi mesi, madre mia. Ma ho bisogno di andare
sul pianeta Ornicron8 per il materiale.*
Quando Rhea le suggerì di mandare qualcun altro a prenderlo
Lena si oppose* Non
penso sia il caso. E' il mio progetto e voglio supervisionare ogni
parte di esso, dai materiali alla costruzione*
Le disse. Pensò che Ornicron8 fosse il modo migliore per
mandare Kara via da Daxam. Doveva andarci con lei e poi farla
scappare.* Figlia
mia, sei troppo seria nel tuo lavoro*
Le disse allora Rhea. Lena sorrise alla madre sentendosi compiaciuta
e bisognosa delle attenzioni che la donna le dava* Grazie
madre ma faccio semplicemente quello che ogni buon regnante deve fare
per il suo popolo.*
Le disse alludendo all'incapacità di Mon-El di fare qualsiasi
cosa. * Forse
dovresti imparare da lei, Mon-El.*
Disse allora Rhea e Lena lo guardò con un sorrisetto
soddisfatto.
Mon-El fece un verso
prima di tornare a bere il suo vino.
Una
volta finita la cena Lena si alzò dal tavolo. Stava tornando
nella sua stanza, smaniosa di riprendere il discorso con Kara, quando
si sentì affiancata da qualcuno. Girò lo sguardo e vide
Mon-El che camminava con il suo solito fare da gradasso. L'uomo le
mise una mano sulla spalla bloccandola* Devi
smetterla*
Le disse a bassa voce* Devi
smettere di farmi fare brutta figura con mia madre.*
Lena
socchiuse gli occhi.* Fratello,
se il tuo ego è così piccolo da sentirti minacciato da
me non è un mio problema.*
Disse venale togliendo la mano di lui dalla sua spalla* Potresti
iniziare a fare qualcosa piuttosto, invece di divertirti soltanto nel
violentare giovani donne che non possono dirti di no.*
Sputò piena d'odio verso il ragazzo* O
forse non pensi di avere alcuna possibilità con una donna
consenziente?*
Vide
il volto di Mon-El trasfigurarsi in una maschera piena d'odio e forse
capì di aver esagerato* Tu
sei esattamente come me.*
Disse allora lui prendendo Kara e spintonandola.* Non
hai fatto tu le stesse cose che ho fatto io, Lena?*
Disse strappando la camicia di Kara ed esponendo il suo livido che
toccò facendo sibilare di dolore la ragazza. *
Come
osi!*
Esclamò allora Lena prendendo la mano di lui* Come
osi toccare la mia schiava con le tue mani. Lei mi appartiene e tu
non devi neanche provare a sfiorarla, hai capito?*
Mon-El
rise.* Non
sarà come con Eliza, sorellina. Hai una cotta per la tua
schiava? Così banale e ripetitiva.*
Non
vedendoci più Lena lo spintonò.* Non
sono fatti che ti riguardano. *
Gli disse prima di allontanarsi da lui con Kara al suo seguito.
Una
volta in camera Lena guardò Kara* Stai
bene?*
Le chiese apprensiva. Odiava Mon-El. Odiava che avesse aperto le sue
vecchie ferite.*
Kara: *La cena
sembrava procedere in modo tranquillo, o almeno così aveva
immaginato Kara. Quella fervida competizione su chi fosse il migliore
era estenuante, visto che Rhea sembrava preferire Lena invece di suo
figlio. Kara si chiese se fosse realmente fiera di Lena oppure era
solo tanto per dire, infondo non si fidava delle sue parole. Kara
trattenne il fiato quando Rhea cercò di convincere Lena a
mandare qualcun altro su Ornicron 8 e riprese a respirare normalmente
alla risposta della principessa. Se l'avesse convinta, avrebbe perso
il suo unico biglietto di sola andata.
Una
volta finita la cena, affiancò Lena e stavano ritornando
tranquillamente in stanza, quando sentì dei passi e si voltò
per vedere chi fosse. Era ovvio, quel passo pesante solo di una
persona poteva essere. Ebbe quasi paura che potesse fare qualcosa a
Lena, quando le mise la mano sulla spalla e le parlò con quel
fare minaccioso. Peccato che non poteva farlo, così
semplicemente infierì su Kara, anche perché era l'unico
modo che Mon-El conosceva per far del male a Lena. Kara si trattenne
dall'urlare. Questa volta era stato meno gentile e appena Lena lo
allontanò da lei, Kara tenne le dovute distanze, finché
non riuscirono a tornare in stanza. Mon-El però aveva parlato
di qualcosa che la colse di sorpresa e per la prima volta iniziò
a vedere le cose da un'altra prospettiva.* Non
lo so... Lena non voglio essere lo strumento usato da quell'essere
ignobile, solo perché non può far del male a te. Voglio
sapermi difendere, piuttosto preferirei ucciderlo che concedermi a
lui! Per Rao... quella povera ragazza cosa starà passando.
Dannazione! *diede
un pugno alla parete per sfogare la sua rabbia e iniziò a
camminare avanti e indietro per la stanza*
Lena: *Osservò
Kara scattare infuriata e capì cosa stava provando. La ragazza
sotto le grinfie di Mon-El poteva essere lei. Se era ancora viva e
vegeta era stato un colpo di fortuna. La vide dare il pugno al muro e
sibilare di dolore* Kara!*
Le prese la mano osservando le nocche rosse.* Non
ha senso agitarsi così. Non possiamo fare niente per lei.*
Le sussurrò.* Mon-El
è viziato, dobbiamo solo sperare che trovi un altro
passatempo.*
Disse.* Non
posso fare altro. Ho le mani legate.*
Acconsentì irritata* Tu
lo conosci da poco ma io ci ho vissuto con lui. E' sempre stato
l'esemplare più infimo della famiglia ma è il principe
ereditario. Non posso davvero fargli nulla.*
Ammise sconfitta. Si sedette sul suo letto* E
se provi a fargli del male sarai giustiziata senza battere ciglio.
Devi solo non trovarti nelle sue vicinanze Kara. Purtroppo è
l'unica cosa che posso fare per proteggerti.*
Le disse sollevandosi e avvicinandosi a lei. Era troppo nervosa per
stare nello stesso punto per più di qualche minuto.* Come
stai piuttosto? Ti fa male il fianco? La mano?*
Le disse riprendendo la mano tra le sue e studiandola per vedere se
avesse qualcosa di sbagliato.* Sembra
sia tutto ok. Ma hai bisogno di una nuova camicia*
Le disse alludendo alla camicia aperta e ai seni in bella
vista.* Forse
dovrei averne una mia che non mi va più.*
Si girò verso l'armadio dove prese una vecchia camicia di
quando era ragazza che ormai era stretta a livello dl seno* Tienila
e...*
Prese un respiro profondo, nervosa* Ti
prego, non farti prendere da lui. Non posso difenderti Kara. E non
voglio...*
Le toccò la guancia* Non
voglio che ti faccia del male.
Kara: *Lena
sembrava tenere molto a Kara ed era stata sincera, aveva i suoi
limiti e non poteva difenderla a spada tratta. Anche lei era nervosa
quanto la kryptoniana e Kara cercò di calmarsi e sospirò,
chiudendo per un attimo gli occhi. Poi li riaprì e le
domandò* E
cosa dovrei fare? *Mentre
si tolse la camicia malandata e prese quella offerta da Lena per
indossarla. Le andava lievemente stretta sulle spalle, ma comunque
riuscì ad abbottonarla* Dovrei
stare sempre con te così se ci sei, magari se sono fortunata,
potrebbe non farmi niente perché ci sei tu? Sinceramente non
voglio vivere nella paura di non poter far niente se accadesse. Io
vorrei sapermi difendere. Vorrei intensificare gli allenamenti, che
mi insegni ad essere agile e... Se devo essere la tua guardia
personale, devo saper fare queste cose. Che poi, non vorrei
contraddirti, non avrò nessun'arma per difenderti perché
sono una schiava "kryptoniana", quindi più che arte
della spada, dovrei imparare a fare le prese per buttare a terra il
mio nemico e colpirlo in punti vitali come... gli organi genitali. E
sto diventando logorroica perché sono agitata e anche perché
è tutta colpa dell'adrenalina. *iniziò
a gesticolare come faceva di solito quando parlava e divagava* Non
possiamo semplicemente... non saprei... buttarlo in un formicaio di
formiche del deserto di Daxam, quelle grosse e rosse. No? Oggi ho
letto le peggiori pratiche di tortura utilizzate dai daxamiti sui
propri nemici. Era su uno dei tuoi libri di storia ed è una
pratica molto tradizionale, quindi potrebbe essere apprezzato da
chiunque daxamita.
Lena: Kara
calmati*
Lena bloccò le sue parole sul nascere. Rise all'eccessiva
risposta della ragazza* Non
puoi fare una cosa simile anche se sarebbe estremamente
soddisfacente*
Le disse facendola fermare.* Ti
allenerò nella lotta corpo a corpo e anche alla spada. Devi
poterti difendere in entrambi i modi ok?*
Una volta che Kara annuì anche Lena si calmò* Sei
adorabile quando straparli sai?*
Si morse il labbro trattenendo una risata* Tutta
così emozionata e piena di energia. *
Scosse la testa andando verso la mensola dove teneva un liquore alle
erbe. Versò un bicchiere per se stessa e uno per
Kara.* Assaggia
questo.*
Le disse passandole poco alcool, non voleva proprio farla ubriacare
ma al massimo solo rilassare.
Bevve il contenuto
del suo bicchiere, leggermente più rifornito, e si accomodò
sulla sedia che dava alla finestra. Osservò le stelle in
silenzio mentre attendeva che Kara venisse a farle compagnia*
Kara: *annuì
soddisfatta della proposta di Lena e si zittì, ascoltandola.
Gonfiò le guance quando la prese in giro e arrossì
terribilmente, rivolgendole un'espressione buffa. Lena la trovava
adorabile e si ritrovò a pensare che l'idea non le dispiaceva
per niente.
Accettò
il bicchiere che la principessa le offrì e annusò il
contenuto, facendo un'espressione strana. Poi decise di fidarsi e lo
bevve* Ugh...
è forte! E' questo l'alcol? Suppongo di sì. *disse,
posando il bicchiere* Come
prima esperienza, devo dire che non mi piace. *posò
il bicchiere ormai vuoto e si avvicinò a Lena, osservando il
cielo ancora non troppo buio per vedere le stelle.* Il
simbolo della mia casata, la casata degli El, volevo dirtelo prima,
significa insieme più forti. Quindi volevo dirti... nella mia
testa suonava bene prima di bere quel liquore... volevo dirti che
insieme siamo più forti. E che insieme sarà più
facile sopportare quell'essere orribile. Quindi ti chiedo di stare
insieme. *aveva
appoggiato il gomito sul bordo della finestra e posò il mento
sul palmo della propria mano, mentre la lieve brezza notturna le
carezzava i capelli. Si voltò dopo pochi secondi verso di Lena
per poterla osservare e sorriderle teneramente, cogliendo il colore
dei suoi occhi chiari e brillanti.*
Lena:
*Vide Kara bere e si sorprese nel vederla buttare giù il
contenuto del bicchiere tutto insieme* Forse
dovevo avvisarti. Dovevi berlo lentamente Kara.*
Le disse.
Quando
Kara si avvicinò fece per spostarsi e lasciarle un po' di
spazio ma Kara rimase in piedi ed iniziò a parlare attirata
dalle stelle. Apprese il significato del simbolo che gli El
sfoggiavano con così tanto orgoglio e si sentì
privilegiata nel conoscerlo. Quasi come se Kara si fidasse talmente
tanto di lei da dirle qualcosa di molto intimo.* E'
un bel significato Kara. Davvero.*
quando poi Kara continuò arrossì. Giocherellò
per distrarsi con il bracciolo della poltrona prima di guardare la
ragazza che, probabilmente senza accorgersene, le aveva scatenato
l'inferno dentro* Uh...*
Rimase un secondo senza parole* Beh,
sei sentimentale oggi?*
Cercò di sviare la domanda di Kara. Pensò
all'implicazione delle parole della bionda. Sicuramente non intendeva
insieme in quel senso, no?*
Kara: *la
kryptoniana ridacchiò alla domanda di Lena e si spostò
dalla finestra per avvicinarsi a lei. Lena le fece spazio e la
poltrona sembrava abbastanza larga ma non troppo per stare veramente
sedute in due, però Kara non si sentì di rifiutare quel
gesto di cortesia, così si decise a sedersi come poteva. Fu
costretta ad alzare le gambe e tenerle su quelle di Lena, mettendosi
seduta di lato e sospirò, guardandola negli occhi.* Penso
di aver messo su qualche chilo. Oppure sei tu che mi vedi più
magra. Non riuscirò più a muovermi a causa del fianco,
quindi... sarai incastrata per sempre su questa
poltrona con questa kryptoniana sentimentale *sussurrò
in modo falsamente spaventoso e sorrise di nuovo. Si sentiva la testa
leggera ed era probabilmente colpa dell'alcol.* Eppure
è la prima volta che un daxamita ci definisce sentimentali.
Non so se prenderla come una battuta o meno. Che poi detto da
te... *alzò
le sopracciglia divertita* visto
che oggi qualcuno ha detto casualmente che hai una cotta per me.
Dimmi Lena, hai una cotta per questa stupida kryptoniana? *le
domandò con ironia, come se fosse un'assurdità*
Lena:
*sollevò un sopracciglio quando Kara si sedette praticamente
su di lei. Ascoltò le sue parole sorpresa. Che Kara fosse
ubriaca? Eppure le aveva dato davvero poco da bere. Forse il suo
corpo non era preparato ad assimilare l'alcool e non sapeva come
eliminarlo.*merda*
sussurrò a se stessa consapevole dell'errore fatto.* no
kara ti farò alzare anche perché devi andare a cena
ancora. Vuoi mangiare qualcosina, sì? *
le disse. Kara annuì prima di ricominciare a parlare.
Alle
sue parole Lena arrossì. Non si aspettava una schiettezza tale
da Kara. Pensava che le parole di Mon-El fossero passate in secondo
piano al gesto.* Non
penso sia il momento giusto per risponderti Kara. Non quando sei così
affamata. Su,*
disse alzandosi dalla poltrona e aiutando Kara a ripetere lo stesso
movimento* vai
a cena e forse più tardi ne possiamo parlare*
disse sperando che la kryptoniana non si ricordasse della
conversazione. La indirizzò verso la porta chiudendola fuori
accasciandosi ad essa esausta. Dannato Mon-El che metteva a nudo le
sue sensazioni. *
Kara: *Lena
le spostò le gambe e si alzò, aiutandola a far alzare
anche lei. Kara era completamente confusa dal comportamento della
principessa. Che la domanda l'avesse messa in
agitazione?* Ma... *Tentò
di dire qualcosa prima di andare via, ma si ritrovò a parlare
con la porta. -Mi
ha letteralmente cacciata fuori?-
pensò, incamminandosi verso le cucine. In effetti aveva molta
fame, ma di certo non si sarebbe dimenticata di riparlarne con Lena.
Trovò Lys ad aspettarla al solito posto e alzò la mano
per attirare la sua attenzione. Poi la guardò, studiandola
dalla testa ai piedi.* Ehi
biondina, ma questa qui non è la tua camicia. *commentò
Lys e Kara si sedette di fronte a lei* Eh
no. Non è mia, è di Lena. La mia si è...
strappata *Lys
rimase sorpresa dalla risposta* Sesso
selvaggio?*
alzò il sopracciglio maliziosamente e Kara iniziò a
ridere* Non
proprio.*
- *Non proprio?
Vuoi dire che c'è stato qualcosa? *
- * Più
o meno e non c'entra la camicia. Io e Lena abbiamo litigato. *Kara
si sporse a rubare il cibo dal piatto di Lys e ricevette uno schiaffo
sulla mano* Ehi,
va a prenderti le tue cose! E torna presto che devi raccontarmi
tutto. *Prese
un piatto e lo riempì di tutto ciò che c'era per cena e
Lys la fissò interdetta* Ancora
non comprendo come tu possa mangiare questa roba mescolata insieme...
Non si mangia così *Kara
guardò Lys con la bocca già piena e sbatté le
palpebre non sapendo cosa aveva fatto di sbagliato.* Si
mangiando separate. *Kara
alzò le spalle come se non le importasse* A
me piace lo stesso. *Lys
sospirò spazientita e picchiettò la mano sul
tavolo* dai
non mi importa di come mangi, piuttosto racconta! *
- *Ah be' io e la
principessa abbiamo avuto una discussione perché sono entrata
nella sua stanza quando lei non c'era per leggere alcuni libri e
niente, mi ha spintonata e mi ha fatta cadere a terra. Abbiamo
parlato, mi sono scusata e giustificata. Lei ha fatto lo stesso e ora
penso che andrà bene. *Lys
le diede un colpo sull'avambraccio sinistro* Ehi! *
- * te lo meriti!
Ma sei impazzita, entrare nella camera della principessa senza
consenso. Avrebbe potuto cacciarti o peggio. *kara
si massaggiò la parte colpita e Lys guardò di nuovo la
camicia di Lena* Però
quella?*
- *E' una lunga
storia...*
Kara
raccontò tutto quello che era accaduto durante la cena, anche
perché Lys non le aveva lasciato scelta e si incupì
sull'argomentazione di Mon-El, finché non arrivò alla
fine della storia* E
niente, mi ha cacciata fuori dalla stanza. *Lys
non poté evitare di ridere alla scena che si stava immaginando
nella sua testa* Kara,
certo che fai certi discorsi sdolcinati e poi te ne esci con una
domanda del genere. Chissà cosa faresti con un goccio di alcol
in più. *Ormai
avevano finito di mangiare e Lys stava fornendo Kara di un cambio per
dormire.* Certo
che il principe mi preoccupa... la principessa lo provoca troppo,
dovrebbe stare attenta a quello che gli dice. E Kara tu cerca di
stare sempre con lei e di non fermarti troppo in giro per il palazzo.
Non devi incontrarlo da sola. *Kara
annuì, per poi chiederle una cosa che continuava ad avere in
testa da quando aveva iniziato la conversazione con lei* Chi
è Eliza? *Lys
si voltò verso di lei e sospirò tristemente* Era
una schiava della principessa Lena. E' stata molto importante per lei
e anche per me. Era la mia migliore amica *
- *Ne parli come se
fosse morta *Commentò
Kara, non rendendosi pienamente conto di ciò che aveva detto e
Lys si girò altrove. La voce iniziò ad avere un tono
più cupo* Quando
la ritrovai, posso dire che lo pensai anche io. Il principino non si
risparmiò di ridurla in uno stato quasi irriconoscibile e
incosciente. Respirava debolmente e non so neanche io come feci a
nascondere il suo stato alle guardie del palazzo. Mi occupai di lei
ogni giorno, finché non la misi abbastanza in forze per farle
lasciare il palazzo. L'ho mandata da gente fidata, una famiglia
gentile lontana dalla capitale. Possiedono un ranch di Wlok e
un'osteria per viaggiatori di passaggio. Ovviamente non l'ho più
vista, però ho chiesto di lei. Dicono sia una gran lavoratrice
e che si sia inserita bene. Lo spero vivamente per lei. *Kara
ascoltò la storia di Eliza e annuì comprensiva,
avvicinandosi a Lys per abbracciarla e consolarla* Per
gli dei, ha ragione Lena. Sei davvero una sentimentale. *Kara
mugugnò qualcosa e le rispose con tono offeso* Piantatela
di dirmelo. Non lo sono. Sei tu che non ammetterai mai che adori gli
abbracci. *Lys
si allontanò e le diede un buffetto sulla fronte* Stupida
kryptoniana vedi di stare attenta. Non voglio rivivere nulla di tutto
ciò e neanche la principessa. Quindi non farci preoccupare e
sta attenta. Va da lei, scommetto che ti sta aspettando. *
- *tu dici?*
- *Certo che sì.
Ricordati che ho sempre ragione *Kara
iniziò a ridere* Non
è una battuta! *
- * Ceeerto,
Lys è sicuramente la sarta più saggia del castello. *e
le diede una pacca sulla spalla. Prese il cambio che Lys le aveva
dato e la salutò, facendole una linguaccia.
A passò
svelto arrivò alla porta della sua stanza e valutò se
andare a cambiarsi e dopo andare da Lena. Però non voleva
uscire con la camicia da notte con la guardia ad osservare il tutto.
Quindi alla fine optò di andare direttamente da Lena e bussò
alla porta, aspettando il permesso per entrare*
Lena: *Non appena
Kara fu fuori dalla stanza si accasciò sulla porta. Che cosa
stava succedendo? Perché continuava ad infatuarsi delle sue
schiave? Si era ripromessa, dopo Eliza di non cadere nello stesso
tranello.
Prese
la carta pergamena e scrisse una lettera prima di uscire e
consegnarla alla prima guardia. Una volta tornata in camera andò
dritta verso la sua bottiglia prendendo un bicchiere del liquore che
prima aveva offerto a Kara. Lo bevve tutta d'un fiato sentendosi
meglio quando il bruciore scese lungo la sua gola.* Dannazione.*
Si disse poggiando il bicchiere. Non poteva restare nella stanza,
sarebbe impazzita.
Uscì
dalla stanza e si diresse verso l'ala est del castello. Osservò
da una delle finestre la città e sbuffò.* Valor!
Odio questa situazione.*
Urlò a se stessa. Si rinchiuse nella stanza che, sin da
bambina, era stata il suo nascondiglio segreto. Ricorda di aver
passato troppe ore tra queste quattro mura quando, ancora piccola,
cercava di scappare da Rhea e dai suoi compiti. Ricorda i pomeriggi
passati a disegnare e quelli passati a leggere. Ricorda tutto.
E' solo quando il
cielo era ormai scuro che Lena uscì dalla stanza. Aveva
sfogato la sua frustrazione in un disegno raffigurante Kara. Non
riuscì neanche a capacitarsi del perché aveva disegnato
la ragazza, capì solo che le mani si erano mosse di loro
spontanea volontà.
Più calma, si
diresse verso la sua stanza ormai consapevole di essersi impanicata
per una cosa di poco conto. Le bastava soltanto negare per non farsi
coinvolgere emotivamente. Kara andrà via tra poco più
di un mese e lei tornerà ai suoi compiti da regina.
Attraversò il
corridoio e vide Kara bussare alla sua porta con la camicia da notte
ancora in mano.
Sorpassò
la guardia e si diresse direttamente verso di lei* Ce ne hai messo di
tempo* Le disse facendola sobbalzare. *Forza
schiava, entra*
Si rivolse poi verso la guardia * Assicurati
che nessuno entri nella mia stanza senza un mio ordine*
Disse perentoria prima di chiudere la stanza.
Non
appena entrata si diresse verso la sua Stanza da bagno. Aveva bisogno
di lavarsi e togliere dalla sua mente tutti i pensieri su Eliza e
Mon-El. * io
farò un bagno. Se tu vuoi dormire puoi farlo. Non ti
preoccupare per me e riposa il fianco, domani ricominceranno gli
allenamenti quindi ti voglio riposata *
le disse spogliandosi e rimanendo solo in intimo *
Kara: *Sobbalzò
quando sentì la voce di Lena alle sue spalle con il suo solito
modo arrogante di rivolgerle la parola quando c'era un'altra persona
in ascolto (in questo caso la guardia). Entrò in stanza come
le aveva detto e alla sua frase, si accigliò. Era una
frecciatina nei suoi confronti? E si chiese perché sembrava di
nuovo di malumore. Eppure prima di andare a cena, Kara aveva capito
che avevano chiarito. Posò la camicia da notte sul letto e
ascoltò la voce di Lena provenire dal bagno. Alla fine decise
di spogliarsi e di mettersi comoda, indossando la camicia da notte.
Prese i suoi vestiti quotidiani e li sistemò sulla sedia,
andando poi verso la porta del bagno e fece capolino con la testa
nella stanza. Ormai Lena era immersa nell'acqua girata di schiena e
aveva lasciato la porta semi-aperta. Visto che più della metà
delle volte si spogliava davanti alla kryptoniana, Kara semplicemente
aveva pensato che non avesse problemi nell'essere vista nuda da
lei* Lena,
vuoi per caso che ti lavi la schiena? *le
chiese con gentilezza. Sentiva come se avesse il bisogno di essere
utile dopo la frase che aveva sentito dire alla guardia.* Infondo
è questo che fanno le schiave, no?
Lena:
*si immerse all'interno della vasca con un gemito di pura estasi. Si
rilassò godendosi l'acqua calda che le abbracciava le membra e
socchiusa gli occhi.
Pensò
che Kara fosse ormai andata a letto quando sentì la sua voce
suggerirle di lavarle la schiena* uhm...
Si penso che sia il tuo ruolo *le
disse girandosi verso la ragazza e guardandola. In camicia da notte
le sembrava ancora più bella del normale. La fece avvicinare e
si chinò leggermente in avanti dando accesso completo alla sua
schiena* uhm...
La spugna è lì *indicò
la spugnetta che galleggiava poco lontano dal suo seno. * sicura
di sapere come si fa Kara? *
le chiese sfottendola* infondo
da che ricordo ho sempre dovuto insegnarti tutto*
ridacchiò. *
Kara: *Quando
Lena si voltò dopo averle detto che andava bene, Kara entrò
completamente nel bagno. Ebbe visione completa della sua schiena e
non solo, tanto che si ritrovò ad apprezzare particolarmente
cose che prima le sfuggivano.* Presuntuosa *commentò,
quando Lena le disse quelle cose e si allungò a prendere la
spugna che galleggiava beatamente in un punto dove non avrebbe mai
sognato di avvicinare le mani. La prese e la passò lungo la
sua spalla* E
come avresti voluto insegnarmi? *chiese
Kara con tono ironico* Avrei
dovuto assistere ai tuoi bagni ogni giorno per vedere come ami
passare la spugna sul tuo corpo e magari calcolare la velocità
e la pressione con cui tamponi? *passò
la spugna lungo la schiena della principessa, fino in basso, poi
risalì* o
le mie mani non sono abbastanza delicate? Non mi apprezzi
mai *immerse
la mano nell'acqua e la rialzò, portandola sino alla spalla,
dove lasciò cadere le gocce. Poi la posò sulla pelle di
Lena e abbandonò la spugna, iniziando un massaggio lungo i
muscoli delle spalle e del collo, usando anche l'altra mano.* Va
bene così? *fece
pressione con le dita sui muscoli tesi per scioglierli*
Lena: *Sollevò
il sopracciglio al tono sarcastico di Kara. Non riusciva ad
immaginarsela mentre faceva ironia.
Sentì
le sue mani che, sapientemente, scivolavano sulla sua schiena
aiutandola a sciogliere i muscoli* Oh
dei *Gemette
nel sentire il muscolo sciogliersi* Si,
esattamente li.*
Chiuse gli occhi godendosi il massaggio. Forse l'idea non era stata
così tanto malsana. Le piaceva la situazione.* Stai
andando bene Kara. Non sapevo sapessi fare i massaggi*
Le disse sorpresa, la ragazza era piena di assi nella manica che Lena
adorava scoprire.* Sai...*
Accennò con nonchalance * Potresti
sempre unirti a me quando faccio il bagno e deliziarmi con quei
movimenti così sapienti*
Represse il gemito che le scaturì dalla gola quando Kara toccò
un nervo particolarmente sensibile sciogliendoglielo.
Continuò
a godersi il massaggio per ancora qualche minuto quando starnutì* Ok,
penso sia abbastanza. *
Disse sollevandosi dall'acqua e facendo cadere le gocce dal suo
corpo* Puoi
passarmi l'asciugamano?*
Chiese a Kara.
Una
volta asciugata tornò in camera e si rivestì pronta per
andare a letto. Ci pensò qualche minuto prima di avvicinarsi a
Kara con un sorrisino sulle labbra* Puoi
andare anche tu a fare il bagno se vuoi*
Pose le mani sulle spalle della bionda e si avvicinò al suo
orecchio* Potrei
ricambiare il favore e farti rilassare oppure...*
Soffiò sull'orecchio per poi allontanarsi con un sorrisetto
malizioso* Oppure
potrei rimanere tranquillamente in camera e lasciarti godere l'acqua
calda.*
Disse allontanandosi di colpo da Kara.*
Kara:
*la soddisfazione della voce di Lena, la fece continuare con estrema
voglia il suo lavoro. La vasca per fortuna era abbastanza alta,
quindi non dovette calarsi troppo per continuare a fare quello che
stava facendo.* Certamente... *commentò
Kara, premendo su un punto sensibile di Lena e trattenne una risatina
quando capì che ebbe effetto.
Lena
a causa del massaggio era rimasta troppo nella vasca e allo starnuto,
Kara si preoccupò per la sua salute. Quando si alzò,
girò la testa altrove e le prese l'asciugamano con estrema
agitazione. C'erano dei momenti in cui pensava che avrebbe voluto
riuscire a vedere Lena completamente nuda senza provare quel panico
che l'assaliva. Eppure erano giorni che non riusciva a studiare
quelle curve senza provare disagio. La richiesta di Lena la sorprese
e si ritrovò a boccheggiare come il suo solito per riuscire a
trovare le parole giuste, ormai offuscata da quello che voleva,
mentre il buonsenso gridava altro.* N-no...
Grazie! *prese
un gran respiro e si voltò andando verso il bagno con le
guance rosee. Preparò la vasca per lei e si spogliò per
immergersi completamente.* Buonanotte
Lena.*
disse dal bagno e posò la schiena al bordo della vasca. Si
portò le ginocchia al petto, abbracciandole ed emise un verso
di frustrazione, mentre il sapone usato da Lena la avvolse con il suo
odore, lo stesso di Lena e sapeva terribilmente di buono. -Perché
mi sento così?-
chiese mentalmente a se stessa. Si sentiva confusa perché non
riusciva più a comprendere cosa era ciò che stava
provando.*
Lena: *Sorrise
mentre si allontanava dal bagno scuotendo la testa divertita. Kara si
era imbarazzata ancora una volta a causa sua. Non si sarebbe mai
stancata di suscitarle queste sensazioni.
Si sdraiò sul
letto e prese il suo libro preferito. Voleva attendere Kara e magari
addormentarsi con lei ma non riuscì a tenere gli occhi aperti
ed in pochissimo tempo si assopì. Il libro ancora in mano le
scivolò lentamente sulla coperta*
Kara: *finì
il bagno con mille pensieri nella testa e mille domande senza una
risposta. Si asciugò e rimase allo specchio, osservano il suo
corpo nudo. Percorse con le dita il fianco colpito e sospirò
con tristezza. Sperò con tutta se stessa che non sarebbe più
accaduta una cosa del genere e infondo anche lei era stata stupida,
tanto che Lys l'aveva rimproverata. Si rimise la camicia da notte,
ritornando nell'altra stanza chiedendosi se Lena stesse dormendo o se
l'avesse aspettata.
Quando
la ritrovò con la piccola lampada da lettura ancora accesa e
il libro ormai scivolato e abbandonato sulle coperte, sorrise
incondizionatamente e si avvicinò a lei, facendo attenzione
per non svegliarla. Sembrava quasi tenera con gli occhi chiusi e non
quella donna che la mandava in scompiglio ogni giorno. Le tolse un
ciuffo di capelli dal viso e lo sistemò dietro il suo
orecchio, studiando per la prima volta i lineamenti delicati e
perfetti della principessa senza sentirsi a disagio. Era estremamente
bella e affascinante e nessuno poteva negare quel dato di fatto,
neanche Kara che aveva appena abbassato lo sguardo per cercare il
libro, ma si ritrovò invece a fissare ben altro. Le labbra non
troppo sottili, ma neanche troppo grandi, rosate e delicate erano
lievemente aperte e lasciate morbide come ad aspettare una carezza.
Stava per sfiorarle con le dita, quando si fermò e si rese
conto di quello che stava per fare. Abbassò ancora di più
lo sguardo, portandolo sul libro e lo prese per richiuderlo e posarlo
sul comodino. -Kara
va a dormire-
si disse, prima di guardare bene gli spazi della stanza e chiudere
l'unica luce che la illuminava. Camminò piano, sperando di non
inciampare nel letto, cosa che per fortuna non accadde, e si sistemò
al suo lato, beandosi della morbidezza del cuscino. -Dovrei
finire di leggere il libro che mi ha dato Lena. Chissà come
finirà- pensò -Per
Rao, che giornata...-
i suoi pensieri finirono per percorrere tutte le cose che erano
accadute quel giorno, soprattutto rincorse spesso pensieri sulla
donna al suo fianco e si diede della stupida fino allo sfinimento per
la figura che avrebbe fatto se Lena si fosse svegliata o forse in
realtà per la paura di quello che avrebbe fatto se non si
fosse fermata. La stanchezza iniziò a farsi sentire e appena
si addormentò, il sonno la portò inconsapevolmente
verso il lato di Lena, come il giorno prima. Quello no, non poteva
evitarlo.*
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Capitolo 4 *** Feelings ***
Buona
giornata a tutti, vi siamo mancate?
Ebbene
eccoci. No, non ci siamo scordati di voi. Semplicemente io e la mia
amica /collega/Kara siamo impegnate tra studio e lezioni quindi...
scusate il ritardo. Beh, enjoy e scusate ancora.
Hinata93
Kara: *Una
sensazione di calma e pace attraversò Kara nel momento in cui
ritornò vigile. Era la stessa sensazione che provò il
giorno prima e questa volta decise di aprire gli occhi. Lena la stava
tenendo stretta tra le braccia e sembrava ancora dormiente, mentre le
labbra erano curvate in un lieve sorriso. Sorrise anche lei e si alzò
un po' facendo peso sulle braccia per osservarla meglio. Il viso
beato da quel sonno confortante, mentre le sue braccia non lasciavano
la presa dal suo corpo. Pensò al giorno prima quando le disse
che era solo stata la sua immaginazione e si intenerì, ma per
fargliela pagare decise di sollecitarle le labbra con le dita per
infastidirla o almeno fu quello che si disse. In realtà voleva
soddisfare quella voglia repressa che sentì un momento prima
di mettersi a letto, ora che poteva farlo. Iniziò a toccarle e
al tatto le sentì soffici, cogliendo dopo qualche secondo un
piccolo movimento. Mentre le accarezzava, Lena iniziò a
muovere le labbra, baciando i polpastrelli delle sue dita e Kara
emise un sospiro appesantito, osservando con agonia e brama
quell'azione, abbassando le palpebre con un desiderio per nulla
velato. Non sapeva cosa le stesse accadendo, ma la l'idea di premere
quelle labbra contro le sue fu irrefrenabile. Spostò la mano
in basso, pressando poco sul labbro inferiore della principessa e
quando la bocca fu finalmente libera, sostituì le dita con le
sue labbra, sfiorandole finché non decise di assaporarle,
muovendole sulle sue lentamente come carezze delicate. Di certo non
riusciva più a pensare, se non a quello che stava provando e
per ora andava tutto bene.*
Lena:
*sentì un leggero fastidio alle labbra. Delle dita, sorrise al
pensiero di Kara che le sfiorava le labbra quasi con vergogna. Decisa
a farle capire che era sveglia le baciò con piccole carezze
morbide. Si rilassò a quel gesto finché non sentì
le labbra di Kara sulle sue. Erano morbide e dolci come aveva sempre
saputo. Le piaceva la sensazione che stava provando. Fece risalire
una mano portandola dietro il collo della bionda tirandola più
verso di se in un bacio dolce ma appassionato. Era come se tutta la
passione, repressa fino a quel momento fosse evaporata per lasciare
spazio alla sicurezza di avere Kara così vicina a se.
La
baciò per un tempo indefinito ma che le parve comunque ancora
molto breve per i suoi gusti. Si staccò solo perché
l'aria era ormai necessaria alla sua sopravvivenza. Aprì gli
occhi e la guardò, specchiandosi in quelle pozze
azzurre.* Buongiorno tesoro *Borbottò
assonnata stiracchiandosi un pochino prima di spingersi di nuovo
contro di lei. La guardò negli occhi e sorrise, le mise una
mano sulla guancia tirandola a se per un secondo bacio. *
Kara:
*percepì la mano di Lena dietro la sua nuca che premeva piano
per non farle avere paura di un rifiuto, per farle sapere che lei
voleva quanto Kara quel bacio e la bionda sorrise, godendosi per la
prima volta quelle sensazioni, non avendo alcuna fretta.
Non
sapeva quanto tempo era passato e quando si staccarono, si imbarazzò
terribilmente, pronta a subire qualche frase di Lena su quello che
era appena accaduto, ma invece non fu così. Fu tutto il più
naturale possibile, come se fosse semplice il sentimento che
provavano l'una per l'altra, quell'attrazione incondizionata e quella
voglia di non restare troppo lontane. Kara ricambiò il secondo
bacio, rossa sulle guance per il nomignolo con cui le aveva dato il
buongiorno e la strinse tra le sue braccia, carezzandole i fianchi,
la schiena e i capelli. Restarono a baciarsi sul letto per altri
minuti, finché Kara non le disse* si
sta facendo tardi... non dovremmo alzarci, sistemarci, fare colazione
e tante altre cose?
Lena: Non
voglio Karaaa* Lena
trascinò le parole mentre si stringeva alla bionda. Il viso
era incastrato sotto il collo della bionda. Inalò quel dolce
profumo che apparteneva solo a Kara e si sentì
rilassata.* Perché
non rimaniamo tutto il giorno così? Non si accorgerà
nessuno che manco. Si sta così beeene*
Provò a dire strofinando il naso nel collo della ragazza
facendola ridere. Sorrise anche lei al gesto.* Però
hai ragione. Dobbiamo andare.*
Si allontanò leggermente dandole un bacio sul naso.* Prima
però... *
Le prese il viso tra le mani guardandola negli occhi intensamente* Mi
piace questo tipo di risveglio.*
Le disse appoggiando leggermente le sue labbra a quelle della ragazza
in un bacio leggerissimo* Forza
andiamo.*
Si alzò diretta verso il bagno dove si lavò i denti e
il viso. Vide Kara riflessa nello specchio dietro di lei e le fece
l'occhiolino sorridendo*
Kara: *osservò
quel nuovo modo di fare di Lena. Sembrava che avesse lasciato andar
via la sua rigidità per sostituirla con una certa leggerezza.
Iniziò a ridere per colpa del solletichio provocato dai
movimenti di Lena contro il suo collo e quando le disse che dovevano
andare, stava per mettersi seduta ma fu per un attimo bloccata dalla
principessa e dalle sue parole. Sorrise con gioia, perché non
poté evitare di pensare che era felice. Dopo essersi alzata
dal letto e stiracchiata, la seguì in bagno e si fermò
sulla soglia della porta per osservarla dallo specchio. Colta sul
fatto, arrossì lievemente sulle guance e quando finì di
lavarsi i denti, prese coraggio e l'abbraccio da dietro, avvolgendole
la vita con le braccia e posizionò la bocca troppo vicino al
suo orecchio* piacciono anche a me questi
risvegli *sussurrò
dolcemente e mosse le labbra sulla linea del collo di Lena per
stamparle la pelle di baci lenti e morbidi* ho
letto, dal libro che mi hai dato, che dovrebbero rilassare *provò
a giustificarsi quando colse lo sguardo di Lena dallo specchio*
Lena:
*terminò di lavarsi i denti completamente rilassata quando
Kara si avvicinò e le cinse la vita da dietro. La guardò
dallo specchio e sorrise nel vederla cosi felice. Amava questa
ragazza. L'amava e le avrebbe fatto di tutto per renderla felice.
Emise
un sospiro quando sentì le labbra della ragazza sul suo
collo.* Ho
fatto bene a darti quel libro sai? *
spostò il capo per darle più accesso.* sai,
potremmo riprendere qualche altra scena del libro*
le disse girandosi verso la donna e mettendo le braccia intorno al
suo collo tirandola a se per un bacio. Le morse il labbro per poi
leccarlo languidamente tirandola verso di se. Il bacio crebbe di
passione quasi subito finché non capì di volere di più.
Si staccò da Kara, le prese la mano e la tirò verso il
letto. Prima di sdraiarsi però si voltò verso di lei
guardandola negli occhi* sei bellissima
Kara. *
le sussurrò in silenzio incastrandola in un bacio bagnato e
pieno di passione*
Kara: *permise
Lena di girarsi tra le sue braccia e ricambiò il bacio con
tutta se stessa. Se prima era difficile resisterle, ora non era più
possibile farlo. Ormai Lena l'aveva trascinata sul letto per dare
sfogo alle emozioni represse e all'attrazione che provavano l'una per
l'altra.* Anche
tu sei bellissima *le
rispose e fu presa alla sprovvista dal riavvicinamento di Lena. Kara
rimase questa volta con il fiato corto, mentre Lena spinse il suo
corpo contro al suo fino a farla cadere sul letto. Si ritrovò
ben presto Lena sopra di sé, che la guardava con quei suoi
occhi predatori, ma allo stesso tempo dolci e Kara arrossì
terribilmente, mentre si sistemava fra le sue gambe già
tremanti.* C'è
qualcosa che non va? *domandò
Lena con premura* sembri
agitata. *Kara
deglutì rumorosamente e scosse la testa* Sto
bene. E' solo che non penso che riuscirò mai ad abituarmi a
tutto questo. E' come se fosse un sogno... *Lena
le accarezzò il viso con estrema premura* infatti
lo è. Svegliati Kara. Svegliati e rendi questo reale
Lena:
*Quella mattina aprì gli occhi. Si sentiva bene con Kara alle
sue spalle che le cingeva la vita. Si sentiva al sicuro e coccolata.
Sorrise alla situazione. Voleva allontanarsi dalla ragazza ma,
volente o nolente, non ne era capace. Era come una calamita per lei.
Si
stava godendo il silenzio della mattina quando sentì Kara
agitarsi dietro di lei. Si girò lentamente e la guardò
mentre la ragazza muoveva le sopracciglia e la bocca. Stava ancora
dormendo, forse sognando qualcosa di importante. Le mise una mano
sulla guancia, tirando indietro i capelli ribelli. La voglia di
baciarla divenne impellente ma si trattenne, non poteva avvicinarsi
così a Kara e rischiare di svegliarla. Continuò quindi
a guardarla e notò come la ragazza stesse sognando qualcosa di
bello a giudicare dal sorriso che aveva sul volto.
Rimase
qualche minuto interdetta dalla sua bellezza ma il momento fu
annullato quando la vide agitarsi nel sogno.* Kara...
Svegliati Kara *le
disse scuotendole la spalla attenta a non toccarle il lato del fianco
offeso.* Kara
era solo un sogno, non è reale *
disse presumendo che la ragazza stesse avendo un incubo.
La
vide aprire gli occhi e le sorrise.*Buongiorno*
le disse silenziosamente* stai
bene?
Kara: *a
primo impatto non capì quello che stava succedendo, finché
Lena non la scosse piano portandola via dal sogno. Aprì gli
occhi di scatto, poi li richiuse per mettere a fuoco, finché
come un colpo non ripercorse mentalmente tutto il sogno e si mise a
sedere velocemente, spostando le coperte leggere che le coprivano e
rotolando dal lato opposto a quello di Lena fino a fare un
capitombolo a terra, atterrando con il sedere* Auch!
Maledizione! *per
la prima volta imprecò davanti alla principessa e alzò
il braccio, agitandolo* Sono
viva, sto benissimo! Non si vede? *si
rimise seduta e si tirò in piedi, tenendosi il
fianco* Buongiorno. *disse
e prese un gran respiro* Penso
che dovrei andare via *corse
vicino la porta e poi ritornò indietro* Diamine
non posso andare via in camicia da notte.
*ritornò indietro a prendere i vestiti abbandonati del giorno
prima sulla sedia e il viso completamente in fiamme* E
non guardarmi, non così. Non come se fossi pazza. Anche se lo
sono, non farmelo pesare. Per Rao mi sto rendendo ridicola. *Si
voltò per riprendere a fare grandi respiri per calmarsi e
pensò -Kara
non è successo niente. E' stato solo un sogno.-
Lena:
*Vide Kara agitarsi di colpo.* Kara
tutto ok? *
le chiese spaventata. Cosa aveva potuto sognare Kara da farla
spaventare così?
Seguì
il suo sguardo spaventato e la vide agitarsi per scendere dal letto,
per poi finire a terra. Sgranò gli occhi apprensiva* oddio
stai bene? Ti sei fatta male? *
Si alzò dal letto per darle la mano ed aiutarla ad alzarsi.
Sollevò un sopracciglio scettica quando la vide alzarsi di
colpo da sola.* Bene
si... *
Borbottò scettica.* la
camicia da.. Kara? *
provò ma la ragazza non la stava minimamente ascoltando. La
vide andare verso la porta per poi fermarsi di colpo per prendere i
suoi vestiti ed infine tornare ancora una volta alla porta. La guardò
sorpresa. *Kara
calmati. Era solo un sogno. Vuoi dirmi che è successo? *
Disse cercando di fermare il suo sproloquio. *Kara! *
urlò quando la ragazza non accennava a fermarsi. *calmati
dannazione e raccontami ciò che è successo. È un
ordine. *
disse perentoria. Che
diavolo stava succedendo?
Kara: *Certamente
non le avrebbe raccontato del sogno, anche perché era troppo
imbarazzante per poterlo fare. In quel momento voleva soltanto
scappare e andare via lontano da Lena per prendere aria e calmarsi.
Si voltò il giusto per vederla di sbieco* non
penso sia questo il momento migliore per parlarne, magari
riprenderemo il discorso più tardi. E sì, sto dicendo
la stessa cosa che mi hai propinato te ieri sera. Quindi a più
tardi. *Detto
questo, ritornò sui suoi passi e uscì. Sgattaiolò
fino alla sua stanza e si rimise gli stessi vestiti di ieri sera.
Appena fu pronta, si recò a cercare Lys. Stava ancora dormendo
nel suo letto e la punzecchiò per svegliarla.* Kara?
Ma che ore sono? *domandò
confusa* Non
ne ho la più pallida idea. Non ho visto *le
rispose e Lys si accigliò, guardandosi in giro* Kara...
è prestissimo. Per Valor, è successo qualcosa di
importante? *kara
guardò Lys e alzò le sopracciglia* non
proprio... Possiamo parlarne altrove? Ho bisogno di vestirmi con
qualcosa di diverso *Lys
guardò Kara e sorrise alla sua camicia* Vuoi
tenerla con te? *la
puntò e Kara le schiaffeggiò la mano* no,
smettila e andiamo. Non voglio svegliare le altre. *e
trascinò Lys in bagno, dopo aver preso un cambio per
entrambe.* Quindi? *domandò
Lys, mentre Kara asciugava i suoi capelli* Tanto
abbiamo tutto il tempo del mondo, mi hai fatta svegliata un'ora
prima. Ma ti voglio bene comunque. *Kara
sospirò e iniziò a raccontarle pressoché del
sogno* Be' ieri sera ho di nuovo dormito con Lena *Lys la fissò
dallo specchio con sguardo equivoco* e
no, non è successo niente. Ieri notte le ho lavato la schiena.
Ho fatto il bagno nel suo bagno *
- * bagno nel
suo bagno bagno? *
- * Sì,
il bagno nella sua stanza. *
- * E le hai
lavato la schiena? *
- * sì,
le ho lavato la schiena. *
- * Avete
fatto il bagno insieme? *
- * No. Non
abbiamo fatto il bagno insieme. Sta zitta che non mi fai andare
avanti nel raccontare. Alloooora, dopo aver fatto il bagno nella sua
vasca, quando sono ritornata nell'altra stanza, lei già stava
dormendo. Mi sono messa nel letto, mi sono addormentata e ho fatto un
sogno *
- * Quindi
come sempre niente di effettivo. Un sogno, non hai combinato ancora
niente? Che delusione e io che ci speravo. Dai raccontami di questo
sogno. *Kara
divenne un peperone e iniziò a balbettare e a raccontare
sommariamente quello che aveva sognato con l'aiuto di Lys che tirava
a indovinare per strapparle le parole di bocca* Quindi
in poche parole qui, la biondina di Krypton, dopo esser durata per
circa mezzo mese, è arrivata a conclusione certa che vuole
fare cose con la principessa. Ce ne hai messo di tempo per pensarlo e
anche per resistere mentalmente. *Kara
strinse la spalla di Lys e le diede un colpetto* Auch,
dai piccola. Non mi dire che non è quello che vuoi *Lys
ammiccò con tono malizioso* Non lo
so... *ammise
la giovane kryptoniana per la prima volta con tono triste. In realtà
lo voleva, solo che il buonsenso stava cercando di convincere se
stessa del contrario. Lys si voltò e le prese la mano* Io
ho sempre scherzato su questa cosa, ma visto che siamo arrivate a
questo punto. Pensaci un po' e ne riparliamo con più calma
domani, d'accordo? Almeno forse avrai le idee più chiare.
Adesso andiamo a mangiare e dovrai aiutarmi per i vestiti della
festa. *Kara
annuì e finì di sistemare i capelli di Lys. Ormai erano
pronte per affrontare la giornata e si recarono a mangiare. Di
certo non pensava che la giornata si sarebbe evoluta differentemente.
Kara e Lys stavano mangiando nel loro solito angolo* Quindi
quando ti sei svegliata, sei scappata passando per pazza e
lasciandola da sola completamente preoccupata per la tua salute
mentale. Ottimo! Povera principessa, forse dovresti dirglielo? *
- * Dirle
cosa? Seriamente Non glielo dirò mai.
* - * Allora
inventati una scusa. Che ne so, dille che hai sognato di essere stata
torturata fisicamente da lei. In effetti non è una bugia. *
- * No! Sei
insopportabile quanto ti ci metti. *Continuarono
a fare colazione tra una battuta e un'altra, finché non entrò
Vael con uno sguardo che non le aveva mai visto. Sembrava preoccupata
e si avvicinò direttamente al loro tavolo* Ragazze
ho bisogno di una mano. Una delle nuove schiave ha lesioni e lividi
su tutto il corpo, deve essere portata immediatamente dal
medico. *Kara
lasciò il suo cibo e si alzò insieme a Lys. Era sicura
che fosse la schiava di Mon-El perché non poteva essere
un'altra schiava. Kara seguì Lys e Vael in una zona del
palazzo a lei sconosciuta. Non ci aveva mai messo piede e mai avrebbe
voluto più rimettercelo. Era un corridoio gemello a quello di
Lena e si fermarono davanti alla porta di una delle due stanze. La
stanza era identica a quella usata da Kara, il letto era differente
invece. Era un letto matrimoniale molto ampio e la schiava di Mon-El
completamente incosciente, giaceva da un lato. * Non
possiamo far venire qui il medico? *Chiese
Kara completamente allarmata dallo stato della ragazza. Vael si voltò
a guardarla come se fosse pazza* No!
Non possiamo. *Rispose
Vael e Lys le disse* Kara
aiutami. Dobbiamo fare peso sotto le braccia e trascinarla. *Kara
si mosse e aiutò Lys a portarla dal medico di fronte agli
alloggi degli schiavi. Era lui che si occupava della loro salute e di
rimetterli in sesto. Lys e Kara misero la schiava sul lettino
indicato da questo anziano signore daxamita. Fortunatamente gli umani
erano completamente simili ai daxamiti e ai kryptoniani.* Lys? *Kara
chiamò Vael con la voce incrinata, come se fosse emotivamente
scossa e Lys si voltò verso Vael che annuì, per dirle
che potevano andare. Così portò Kara fuori da quel
luogo* Lys
perché fa questo? *domandò
Kara. Per la prima volta aveva veramente realizzato cosa avrebbe
potuto fare anche a lei.* Non
lo so. Una volta lo chiesi a Vael e mi disse che prima non era così.
Era un ragazzo arrogante, ma non aveva mai avuto questo interesse
particolare nell'infliggere dolore in questo modo. Penso che sia a
causa delle persone che ha frequentato in questi anni. Non ne ho la
più pallida idea. Mentre la regina infligge dolore fisico ad
uno schiavo solo se non impara a fare quello che vuole lei come vuole
lei. Ecco perché molte volte la principessa parla di
addestrarti. Solo che lei è diversa. *si
rese conto che Lena non avrebbe mai potuto farla finire in quello
stato e per un certo verso, era fortunata.* Vorrei
solo poter far qualcosa per quella ragazza*
- *L'unica cosa che
possiamo fare è supportarla almeno psicologicamente, finché
il principe non si stanca di lei. Così potrà
riprendersi ed essere assegnata ad altri ruoli al palazzo. Molte
schiave giovani che vedi sono passate fra le sue mani. Adesso chi è
in cucina, chi alle stalle, chi è alle pulizie e altro, ma di
certo non vorrebbero rievocare quei ricordi. Però non sono più
state toccate. *
- * Quindi
dobbiamo tenere le mani in mano? Bella soluzione... *rispose
Kara in completo disaccordo.
Più
tardi arrivò l'ora di pranzo. Si era sincerata delle
condizioni della ragazza e il medico le disse che era in stato di
shock. Si era svegliata, ma era in completo silenzio e non rispondeva
se le venivano poste domande. Kara si rattristì ancora di più
e salutò Lys per andare da Lena e accompagnarla per il pranzo.
Bussò alla sua porta e aspettò che le rispondesse,
prima di entrare.*
Lena:
*sgranò gli occhi alla risposta di Kara. Come si permetteva di
rigirare le sue stesse parole?
Stava
per controbattere quando Kara uscì di corsa dalla sua stanza.*
Kryptoniani*
Borbottò prendendo i vestiti per il giorno. Andò verso
il bagno dove si sciacquò il viso prima di vestirsi. Indossò
un vestito azzurro con i lacci sul davanti, uno dei pochi che non
necessitava di aiuto per essere indossato.
Avrebbe
dovuto riprendere Kara quel giorno. E decise di punirla con
l'allenamento del pomeriggio.
Passò
l'intera mattinata indaffarata facendo ricerche per il progetto.
Aveva bisogno di trovare un materiale abbastanza malleabile per poter
risalire anche le colline più ripide di Daxam.
Non
si accorse nemmeno che era quasi ora di pranzo finché Kara non
bussò alla sua porta. Si alzò ed andò ad aprire
squadrando la Kryptoniana con fare scettico* Guarda
chi ha deciso di ritornare oggi. *
Le disse facendola entrare. Una volta chiusa la porta, Lena si voltò
verso la ragazza e la guardò con sguardo arrabbiato* Non
è stato carino quello che hai fatto oggi sai? Cosa avevi che
ti ha fatto fuggire con la coda tra le gambe come un Wlok impaurito?*
Le chiese mostrando lo sguardo più austero che riusciva ad
avere.*
Kara: *andò
in agitazione e si morse le labbra, abbassando lo sguardo quando
incrociò i suoi occhi così intransigenti. Avrebbe
dovuto immaginare la sua accoglienza dopo quello che aveva fatto
stamattina.* M-mi...
mi dispiace. Era solo un sogno e mi sono agitata per nulla come
un'immatura. Mi dispiace di averti fatta preoccupare e mi rendo conto
che sono sembrata una stupida e sono anche scappata dai miei doveri
di schiava verso i tuoi confronti. Se vorrai punirmi, accetterò
in silenzio. *si
torturò le dita, mentre pronunciava quelle parole e aspettò
una sentenza da parte di Lena.*
Lena:
*la guardò scettica*solo
un sogno mh? *non
si bevve la sua scusa, un sogno non agitava così. Era
dannatamente curiosa e avrebbe indagato. - non
adesso. -
pensò. Erano in ritardo per il pranzo* Va
bene. Potevi dirmelo prima senza scappare. Ora andiamo. *
E senza dire altro si avviò con Kara al seguito. Una volta a
pranzo notò che Mon-El non era presente. Si accomodò al
suo solito posto e fece segno a Kara di non muoversi. * Madre.
Felice di rivederti.*
Disse sorridendo a Rhea. La donna le sorrise.* Come
mai oggi Mon-El non ci delizia della sua presenza? *
Domandò allora.
Rhea
prese un sorso di vino facendo segno agli schiavi di iniziare a
portare loro il cibo* È
impegnato a scegliere le decorazioni per la festa.*
Lena ebbe un lampo* giusto,
madre. Tra dodici giorni ricade l'anniversario della vostra ascesa al
trono.*
Rispose allora Lena.* Proporrei
un brindisi al vostro regno duraturo. Kryptoniana, riempi il
bicchiere della tua regina. *
urlò a Kara.
Una
volta che i bicchieri furono riempiti Lena alzò il suo verso
quello di Rhea * A
voi madre, che siete una guida per il popolo di Daxam. Con il
migliore augurio che questo regno continui ad essere prospero come è
stato fin ora. *
Le disse. Sapeva che non erano le parole esatte. Sapeva che il regno
era stato prospero solo grazie al defunto Re ma voleva tenere quieta
la regina.
Dopo
aver brindato iniziarono a pranzare discutendo di fatti notevolmente
più leggeri finché non fu il momento di
andare.* Madre, *Disse
allora Lena. * Oggi
ho intenzione di allontanarmi da castello per andare a caccia, se la
cosa non vi reca disturbo. *Le
disse. Rhea acconsentì e Lena sorrise.
Si
congedò dalla donna con un bacio sulla guancia e andò
via seguita da Kara.
Ripercossero
l'intero corridoio prima di fermarsi. * Non
andremo a caccia, voglio portarti in un luogo più isolato per
gli allenamenti. Le voci iniziano a correre e far sapere che sto
allenando una Kryptoniana alla nobile arte della spada non è
quello che voglio. *Le
disse. La guardò e notò lo sguardo inquieto della
ragazza. *Ok tu hai
qualcosa che non va. Non ho mai visto quello sguardo così
nervoso. Hai paura che ti faccia del male? *
rise alla sua stessa battuta. * Perché
non mi servirebbe andare così lontano per quello sai?
Kara:
*Fu sollevata che Mon-El per una volta non ci fosse e si
tranquillizzò. Fece tutto il possibile per far andare bene il
pranzo, anche se parlare di quanto Rhea fosse una guida per il suo
popolo, le diede un bel po' fastidio. Era completamente falso sotto
ogni punto di vista e purtroppo non poteva aprire bocca, anche se
aveva validi argomenti per farlo. Si sorprese quando Lena disse che
voleva andare a caccia e inclinò la testa.
Finito
il pranzo, seguì Lena verso l'ala del palazzo dove era la sua
stanza. Ascoltò le sue parole e scosse la testa per
negazione* Certo
che no. Non è per quello che sono nervosa. Stavo pensando ad
una cosa che è successa oggi a colazione. *si
guardò intorno per vedere se ci fossero guardie* forse
è meglio entrare in stanza. *Le
disse e Lena annuì. Appena furono nella sua stanza, continuò
il discorso* Vael
ha chiesto a me e Lys si soccorrere una schiava. Penso sia ovvio di
chi sto parlando. Lena... non posso descriverti come l'ha
ridotta *commentò
con voce triste e gli occhi umidi* Prima
di pranzo sono andata a vedere in che condizione stava. Era in stato
di shock. Penso sia stato per la discussione di ieri e ti chiederei
gentilmente se potessi evitare di farlo arrabbiare. Per quanto sia
soddisfacente per te.
Lena:
*strinse i pugni* Quel
bastardo*
Digrignò i denti.* Perché
deve prendersela sempre con le schiave che non possono controbattere?
Perché deve fare così? *
Afferrò Kara per la spalla.* Perché
farle del male? Non ha senso! Può prenderla comunque senza
ridurla in quello stato. *
Il volto divenne rosso di rabbia. Lasciò Kara prima di farle
del male. * E
si vanta anche delle cose che fa.*
Batté la mano sul tavolo.* Quel
maledetto. *
Urlò piena di rabbia. Sapere cosa aveva fatto alla giovane
ragazza la fece innervosire incredibilmente.* Non
può continuare così. Deve essere fermato. *Si
lasciò andare, esausta dalla situazione e stanca di dover
mantenere la facciata di donna dura e fredda. Si lasciò andare
e pianse le lacrime che, fino ad allora non aveva ancora versato a
causa del nervoso e dell'impossibilità di contrastare quel
bamboccio così viziato.*
Kara: *sgranò
gli occhi per la reazione di Lena. Aveva iniziato a scuoterla,
sfogandosi con lei, finché non la lasciò andare. Quante
volte la principessa continuava a tenere tutto dentro di sé
fino a scoppiare. Kara si rese conto che effettivamente, Lena era
emotivamente a pezzi nell'aver dovuto sopportare per anni, senza la
possibilità di poter fare veramente qualcosa. Si avvicinò
a lei con dovuta calma e la avvolse in un abbraccio silenzioso,
cercando di farla stare bene. Accarezzò la sua schiena per
tranquillizzarla, ma non le veniva nulla in mente da dire in quel
momento. Avrebbe voluto dirle che un giorno sarebbe stata lei la
regina, avrebbe voluto dirle che insieme gliel'avrebbero fatta
pagare, ma infondo a lei non piaceva mentire. La strinse un po' di
più, dandole un piccolo bacio sul capo* Andiamo
via dal castello per un po'? Prendo qualcosa da Krex e stiamo fino a
tardi fuori, così cambiamo un po' aria.
Lena:
*Seguì il consiglio di Kara ed insieme a lei decise di
andare via dal castello. Voleva vedere la ragazza ma sospettava che,
se Mon-El si fosse accorto di lei, avrebbe picchiato la giovane senza
motivo. Per questo motivo si trattenne e decise di uscire da
palazzo.*
Va
a prendere del cibo da Krex mentre io mi cambio. Non posso allenarmi
con questi vestiti*
Disse istruendo Kara. Si cambiò abbastanza velocemente e
attese che la ragazza si presentasse. Annuì quando lei bussò
con un cesto ricco di cibo.
Andarono
direttamente nelle stalle e Lena fece cenno allo stalliere di
preparare la sua Wlok.
Era
un esemplare unico. Alta, slanciata e nera, Nixx era più
grande dei normali Wlok. Era una femmina possente e dannatamente
indomabile. Ricordò con nostalgia il giorno in cui Lar Grand
la portò alle stalle per scegliere la sua cavalcatura. Lo
stalliere gliela sconsigliò ma Lena si sentì
immediatamente legata a quella cucciola completamente nera. Ricordò
di essersi rovinata gomiti e ginocchia nelle numerose cadute dal
dorso di quel cucciolo indomabile.
Ricordò
la soddisfazione nel cavalcarla la prima volta.
Nixx
era indomabile ma fedele, non si era lasciata calvalcare da nessun
altro oltre che da lei.
Si
avvicinò alla sua folta criniera bianca e l'accarezzò
con un sorriso.* Ehy
cucciolona! *
Le disse prendendo dalle mani dello stalliere una zolletta di
zucchero e dandola all'animale.
Mise
una mano sul lungo muso allungato e rise al verso dell'animale, quasi
un misto tra un ululato e una fusa. Posò una mano dietro
l'orecchio allungato dell'animale coccolandolo con carezze scherzose.
Pian
piano fece segno a Kara di avvicinarsi* Nixx,
la vedi? E' Kara. Oggi ho bisogno che cavalchi con noi. Puoi farlo
vero?*
Si rivolse poi verso Kara* Dalle
una zolletta di zucchero. Mano aperta verso l'alto.*
La istruì.
Kara
eseguì il gesto anche se leggermente spaventata e Nixx mangiò
felicemente dalle mani di Kara.* Benissimo.
Kara*
Si rivolse verso la ragazza reprimendo un sorriso nel vederla
completamente persa nell'osservare Nixx.* Sali
sul suo dorso. Non ti disarcionerà, so quando è agitata
ed ora non lo è.*
Kara eseguì il movimento, aiutata anche dallo stalliere.
Una
volta che fu tutto in posizione Lena diede un'ultima coccola al Wlok
prima di salire anch'essa sul suo dorso. Si sedette dietro Kara
prendendo le redini dell'animale.
Così
facendo circondò Kara con le sue braccia e si poggiò
completamente a lei per riuscire a superare la leggera differenza
d'altezza. Poggiò il mento sulla spalla destra di Kara e diede
una scossa all'animale che iniziò a muoversi* Afferra
la sua criniera senza tirare per mantenere l'equilibrio ok?*
Le disse avviandosi verso l'uscita del castello.*
Kara:
*Visto che Lena già aveva il suo cambio per la giornata di
allenamento, Kara prima di andare da Krex, passò per vedere le
condizioni della ragazza. Il dottore le aveva fatto portare del cibo
per il pranzo e un'altra schiava la stava aiutando a mangiare. In
effetti non sembrava in vena di farlo e Kara purtroppo non aveva
troppo tempo per fermarsi. Avrebbe voluto parlarle e magari la
mattina seguente sarebbe stato perfetto. Decise di andare a pranzare
velocemente anche lei, ma non vide Lys. Forse era impegnata per i
vestiti della festa, così andò diretta da Krex e si
fece riempire il cesto con tantissime cose.
Quando
finalmente furono alla stalla, Kara come al solito fu riempita da
qualche cucciolo di Wlok e tenne il cesto in alto in modo da non far
mangiare nulla. Per fortuna erano già sazi, infatti la maggior
parte stava ancora mangiando e non fu come la prima volta. Quando
vide il Wlok personale di Lena, spalancò la bocca. Era la
prima volta che aveva a che fare con un Wlok adulto e sembrava anche
più alto degli altri. Era affascinata e terrorizzata
contemporaneamente, perché era una creatura di una bellezza
devastante. Si avvicinò a Nixx con timore e sorrise, dandole
la zolletta. Diede il cesto a Lena e salì sul dorso
dell'animale, guardando a terra.* Wow,
è altissimo. *commentò,
e Lena le ridiede il cesto. Lo appoggiò in mezzo alle sue
gambe e sperò vivamente di non farlo cadere durante la
traversata, o almeno di non cadere lei.
Lena
salì dietro di lei e Kara fu completamente circondata dalle
sue braccia. Era una bella sensazione e sorrise, perché si
sentiva abbastanza protetta, finché Nixx non iniziò a
camminare. Lena la tenne stretta e Kara seguì il suo
consiglio, posando entrambe le mani sulla criniera del wlok per
tenersi in equilibrio e fece leva con gli avambracci sul cesto per
tenerlo fermo. Il sole era abbastanza forte a quell'ora e Lena teneva
la strada lungo un sentiero vicino l'ombra di alcuni alberi e fu un
sollievo per Kara che non era abituata a quel clima. Ci mise un po'
ad abituarsi al dondolio dei passi di Nixx, che faceva premere e
strofinare il corpo di Lena contro la sua schiena. In realtà
non si abituò per niente a quest'ultima cosa ed era certa che
quel calore che sentiva provenire dal suo interno, di certo non era
colpa di Rao. Arrossì terribilmente, mentre alcune immagini
del sogno che aveva fatto quella sera, ritornarono a vagare nella sua
testa e prese un gran respiro per darsi una calmata.
Cavalcarono
per un po', finché la zona non si fece più fitta di
verde e a Kara sembrò un miracolo. Erano piante esotiche che
crescevano fra la sabbia, ma di certo doveva esserci dell'acqua
vicino. Infatti colse anche alcune che avevano della frutta
selvatica.* Oooh,
quella è commestibile? *chiese
a Lena, indicando quella frutta verde e rigonfia che grondava da una
pianta alta* Però
è troppo in alto... Mmnh *mugugnò
lamentosamente. Sembrava esser ritornata la kryptoniana dei primi
giorni.*
Lena: Io
non lo farei se fossi in te*Lena
sorrise mentre si inclinava in avanti per tenere meglio le redini di
Nixx.* Provocano
spasmi all'intestino.*Rise
mentre continuava a cavalcare verso l'oasi. Non era poi così
lontana come ricordava. Aveva bisogno di un posto isolato dove
allenare Kara. Le voci iniziavano a girare e ben presto avrebbe
dovuto dare spiegazioni a Rhea. Vide lo specchio d'acqua tirò
le redini della sua cavalcatura per farla rallentare.* Buona
Nixx. Rallenta brava* La
posizione in cui era la costrinse a sussurrare le parole direttamente
nell'orecchio di Kara. Una volta giunta smontò dalla sua
posizione ed aiutò Kara a fare lo stesso. Legò Nixx
all'ombra e le diede una zolletta di zucchero.* Brava
ragazza. *
rise mentre l'animale le leccò il viso contenta.
Diede
un'ultima carezza sulla testa del suo destriero e si allontanò
verso Kara. Prese un panno e si asciugò la guancia prima di
rivolgersi a lei.* Da
oggi ci alleneremo qui. Poggia tutto sotto quell'albero e mettiti in
posizione. *
attese che Kara seguisse i suoi ordini e si mise in posizione anche
lei. * Gli
allenamenti di oggi saranno sul corpo a corpo. Pronta? Attaccarmi. *
le disse. Vide Kara attaccarla e, con un gesto fluido la fece
cadere.* Questa
tecnica è utile contro gli avversari veloci. Hai visto la
mano? Riproviamo, più lentamente questa volta. *
Disse. Ripeté il movimento causando, come risultato, una nuova
caduta di Kara.*
Kara: *scoppiò
a ridere quando ebbe quella rivelazione da Lena.* Be',
per fortuna che non sono facili da prendere allora. *commentò,
mentre Lena rideva con lei. La voce lieve sussurrata al suo orecchio
come una cosa abituale, provocò un brivido a Kara, finché
Lena non scese da Nixx. Vide a poca distanza da loro, la linea
d'acqua che doveva essere l'oasi e si allungò di più
con la testa per scorgerla meglio. Magari durante la pausa, avrebbe
chiesto a Lena di andare ad esplorare in giro, perché non
vedeva l'ora di farlo. Nixx era molto alta e sicuramente Kara
riusciva a cogliere più aspetti del paesaggio intorno a lei da
quella altezza, ma purtroppo doveva scendere. Si fece aiutare da Lena
e sgranchì un po' le gambe* Auch...
non sono abituata a tenerle in questo modo per così tanto
tempo. *commentò,
riferendosi al fatto che si sentisse lievemente indolenzita. Seguì
gli ordini di Lena, sistemando tutto sotto l'albero che le aveva
indicato e saltellò per riscaldare i muscoli e si mise in
posizione. Provò ad attaccare Lena, ma fece un capitombolo a
terra* Maledizione. *Commentò.
Per fortuna era caduta sul fianco buono. Si rialzò e riprovò,
studiando i movimenti di Lena questa volta. Infatti essendo lenta, la
caduta fu quasi "delicata" se era possibile definirla in
quel modo. Provarono per un po' e Lena iniziò a dirle frasi di
incoraggiamento o era solo provocazione?* Dai,
fammi vedere cosa sai fare! *le
disse e Kara non poté che fare qualcosa, non che avesse
propriamente voluto fare quello, ma quando Lena le rifece la presa,
nella caduta mise un piede dietro alla caviglia di Lena, facendole
perdere l'equilibrio e trovandosela addosso l'una sopra l'altra.*
Lena:
*Non aveva considerato di perdere l'equilibrio quando Kara le mise il
piede dietro la caviglia. Si ritrovò quindi sopra di lei e
un'idea malsana le venne in mente.
Appuntò
le braccia di Kara sopra la sua testa, bloccandole con una mano, e si
avvicinò pericolosamente al suo volto* Non
stare mai sotto l'avversario, in una battaglia saresti già
morta.*
Le disse con voce bassa e seria.* Adesso,
visto che ho l'intero potere... Raccontami del tuo sogno di questa
mattina. Eri troppo spaventata per aver fatto un normale sogno.*
Così dicendo bloccò sul nascere ogni tentativo che Kara
stava facendo per divincolarsi* Quindi...*Sollevò
il sopracciglio destro* Sto
aspettando Kara. Che cosa hai sognato?*
Concluse per darle la spinta di parlare*
Kara: *Non
si aspettò di certo una piega del genere. Stava cercando di
divincolarsi, ma fu presa sostanzialmente alla sprovvista dalle sue
mani. Ormai era bloccata sotto il corpo di Lena e deglutì
rumorosamente a causa della sua vicinanza. -Per
Rao...-
pensò, mentre teneva lo sguardo fisso su quegli occhi
penetranti che tanto apprezzava. Alla sua domanda, cercò di
divincolarsi, ma fu inutile. Il cuore ormai andava a mille e i
pensieri iniziarono ad essere offuscati, mentre Lena continuava a
incitarla per rispondere. Abbassò lo sguardo dai suoi occhi
alle sue labbra, Come al solito, stava lievemente sorridendo
godendosi quel potere che aveva sulla kryptoniana.* Ho
sognato... H-ho sognato questo *le
rispose Kara, mostrandoglielo. Alzò la testa di poco, il
giusto per chiudere le distanze e posare le labbra sulle sue in un
gesto timido e timoroso, quasi come una carezza. Kara non sapeva bene
cosa avrebbe comportato ciò, forse aveva solo voluto seguire
il suo cuore per una volta tanto.*
Lena:
*Sgranò gli occhi alla mossa della ragazza. Sentì la
morbidezza delle labbra di Kara sulle sue. Erano dolci e timide
mentre sfioravano le sue.
Kara
l'aveva baciata. Per Valor, Kara l'aveva baciata e le stava piacendo.
Lasciò la presa sulle sue mani e pose la mano sul suo volto
ricambiando il bacio felicemente finché non si rese conto di
quello che stava facendo. Non doveva ricascarci. Kara non poteva
diventare solo un'altra vittima della sua eterna lotta con Mon-El. Si
allontanò di colpo mettendosi seduta.* No.*
Disse sgranando gli occhi.* Non
posso.*
Ripeté quasi inquieta.* Non
possiamo Kara.*
A
queste parole si alzò e si diresse verso Nixx. *Dobbiamo
andare. Torniamo a palazzo. *Senza
dire altro si preparò per tornare nella sicurezza della sua
stanza. Evitò di guardare Kara negli occhi, conscia che
sarebbe crollata non appena si fosse specchiata nei suoi occhi
azzurri*
Kara: *chiuse
gli occhi e sentì le sue labbra muoversi contro le sue, mentre
la sua mano si posò sulla sua guancia. Kara stava per
stringerla fra le sue braccia, ma come quando si svegliò dal
sogno, Lena le scivolò tra le dita. Riaprì gli occhi
confusa e cercò di capire cosa non andasse. E per la prima
volta, la realtà che aveva dimenticato per un attimo, le
crollò addosso di colpo. Lei era una schiava e non solo, una
kryptoniana per giunta. Non aveva di certo argomenti vincenti per
convincerla del contrario. La seguì con lo sguardo e ormai
sembrava pronta per andare via. Avrebbe voluto rimanere di più
lontana dal palazzo e da quei problemi, ma come al solito aveva
rovinato tutto. Si mise in piedi, scuotendo i vestiti dalla sabbia e
si avvicinò a Nixx, affiancando Lena. Diede una piccola
carezza al wlok, prima di salire sul suo dorso e riprendere il cesto
non toccato dalle mani della principessa. Salita anche Lena, si
rimisero in marcia per il ritorno. Durante la traversata, Kara pensò
a quello che era successo e gli occhi le si riempirono di lacrime e
non poté evitare di farle scendere lungo le sue guance e farle
cadere una dopo l'altra. Per quanto Lena non potesse vederla, il
corpo di Kara su attraversato da piccoli tremori. Per lei, per Kara
era stato il suo primo bacio e se glielo aveva concesso, era solo per
agognare quella felicità che non poteva avere. Sentiva quel
dolore opprimere il suo petto e per la prima volta comprendeva parole
che aveva letto e al quale non era riuscita a dare significato.*
Lena:
*Osservò le spalle di Kara scuotersi per il pianto. Avrebbe
davvero voluto solo confortarla e dirle che le cose sarebbero andate
bene ma non poteva. Non doveva lasciarsi andare. Kara sarebbe andata
via su Krypton e lei sarebbe rimasta sola. Inoltre non voleva
attirare l'attenzione del principe e sarebbe stato difficile. Non
poteva mettere in pericolo la vita di Kara. Non poteva permetterselo
dopo Eliza. Nel più completo silenzio arrivarono a palazzo.
Lasciò Nixx nella stalla e si diresse direttamente nella sua
stanza senza controllare se Kara fosse dietro di lei o meno. Quando
fu vicina alla sua stanza si voltò vedendola pochi passi
indietro.* Desidero
restare sola Kara. Ho... *
Dei, faceva male vedere quello sguardo su quel volto in genere
sorridente e felice* Ho
bisogno di pensare. Puoi tenerti il cestino se vuoi.*
Le disse cercando di darle almeno un modo per sorridere. Di sicuro
Kara l'avrebbe apprezzato più di lei.* Mi
dispiace per oggi. Non è così che deve andare.*
Fece per metterle una mano sulla guancia ma si fermò. Non
doveva lasciarsi andare.* A
domani Kara. *
Le disse ritirandosi nella sua stanza.
Come
poteva provare questi sentimenti per una Kryptoniana? Perché
si era affezionata a lei ben sapendo che non ci sarebbe stato futuro
per loro? Decise di evitare Kara. Forse era l'unico modo per
sopprimere la voglia costante di baciarla.*
Kara:
*lei e Lena non spiccicarono una parola da quando erano salite su
Nixx. Kara scese dal wlok quando arrivarono al castello, gli occhi un
po' arrossati per via del pianto, mentre alcuni cuccioli girarono
intorno alle sue gambe, uggiolando in cerca di attenzione. Kara non
poté evitare di sorridere almeno a loro e di accarezzarli,
mentre Lena sistemava Nixx nel suo box. Le furono un po' di
consolazione, erano talmente teneri e non evitarono di leccarle le
mani e di guardarla con sguardo preoccupato, come se sentissero il
suo malumore. Lena uscì dalla stanza senza spiccicare una
parola e Kara si chiese se era la cosa giusta in quel caso seguirla,
ovvero compiere il suo dovere da schiava oppure no. Ma infondo era
quello che era... quindi per quanto avesse voluto restare da sola a
pensare al suo rifiuto e a tutto quello che era successo, decise di
seguirla. Arrivate davanti alla porta, Lena si voltò e Kara
annuì a quello che le disse. Serrò le labbra e deglutì,
mentre incombeva di nuovo su di lei quella sensazione di
malessere. Quando la salutò, ritirandosi nella sua stanza,
Kara non le rivolse una singola parola, neanche il saluto. Aveva
talmente paura di singhiozzare e mostrarsi pateticamente a lei in
quelle condizioni, era l'ultima cosa che voleva fare. Di certo non
voleva farla sentire in colpa per la decisione che il buon senso le
aveva fatto prendere. Si ritirò nella sua stanza e
per la prima volta da quando era arrivata a Daxam, perse l'appetito.
Abbandonò il cestino sul comodino che affiancava il letto
nuovo che aveva preso al mercato e da lì prese solo
dell'acqua. Ne bevve un po', prima di rannicchiarsi e inondare il suo
viso di lacrime. Ormai era da sola e poté liberamente tirare
fuori tutto quello che stava provando, finché la stanchezza
non la portò presto ad addormentarsi. Non sapeva quanto
avesse dormito e si svegliò a causa di un rumore che disturbò
le sue orecchie. Mugugnò qualcosa, appena si accorse che
qualcuno stava bussando alla sua porta. Pregò fortemente che
non fosse nessuno di pericoloso, per esempio Mon-El. Ma infondo se
fosse stato lui, avrebbe bussato? Era Lena? E se fosse stata lei,
forse... forse aveva cambiato idea? Kara si alzò
subito dal letto e andò ad aprire la porta con un nuovo
entusiasmo, finché non vide chi era ad aver bussato. Il
sorriso si inclinò all'ingiù e Lys la guardò
malissimo* Non
sembri neanche un po' felice di vedermi *Kara
si buttò letteralmente tra le sue braccia e la strinse forte,
mentre Lys fu presa alla sprovvista e entrò in stanza,
chiudendosi la porta alle spalle* Kara...
piccolo cucciolo di Wlok, che è successo? *domandò
Lys preoccupata, mentre le accarezzava il capo e ogni tanto le dava
dei piccoli baci.* Adesso
ci sediamo e ne parliamo va bene? Mi hai fatta preoccupare
tantissimo. Non sei venuta a mangiare e non ci sentiamo da
stamattina, pensavo ti fosse successo qualcosa di grave. *Kara
annuì e andarono a sedersi, così Lys le prese la mano,
stringendogliela e Kara cercò di parlare, però non ci
riusciva, così Lys iniziò a strofinare la mano dietro
la sua schiena per calmarla. Aveva colto i suoi occhi arrossati e
quel faccino triste le spezzò il cuore. Le diede il tempo di
respirare e aspettò finché Kara non si sentì
pronta.*
H-Ho
fatto una stupidata... *deglutì
e si inumidì le labbra secche con l'acqua che Lys le passò
dal suo comodino.* Io
non ho pensato alle conseguenze. Ci stavamo allenando... Oggi mi ha
portata in un posto diverso per farlo. Mi ha detto che dovevamo
allontanarci dal castello in modo da non farci vedere perché
le voci potevano iniziare a girare. Le ho chiesto di addestrarmi per
riuscire almeno a difendermi da Mon-El nei peggiori dei casi,
soprattutto senza una spada. E in poche parole, dopo una presa, sono
caduta e l'ho tirata con me. Lei mi ha bloccata e mi ha di nuovo
chiesto del sogno e io non ho più resistito e l'ho baciata.
*Lys ascoltò il suo racconto e quando arrivò alla fine,
osservò sorpresa Kara. Di certo non aspettava da lei la prima
mossa e mai avrebbe puntato su questo. Non commentò perché
non voleva bloccare il suo racconto* All'inizio
ha anche ricambiato, ma poi si è alzata e ha detto che non
poteva... che non potevamo. Per Rao, mi sono sentita una stupida.
Avrei dovuto pensarci prima. E' ovvio che la principessa non può
stare con una schiava, una schiava kryptoniana! E adesso ho paura che
non vorrà più avermi e... *un
singhiozzo incondizionato interruppe il flusso di parole e Lys la
attirò a sé, facendola sfogare in un abbraccio. Aveva
combinato lei un guaio ad aver omesso qualcosa di così
importante. E doveva dirglielo perché in questo modo Kara
poteva capire* Kara
non ti ho detto una cosa l'altra volta. *la
bionda si incuriosì e alzò il capo per guardare il viso
dell'amica* Eliza
era molto importante per Lena. Troppo. Hanno avuto una relazione
sentimentalmente romantica e quando Mon-El ha fatto quel che ha
fatto, Lena ha sofferto più di chiunque altro, persino più
di me. Questo è un altro motivo per cui non può, non
soltanto perché sei una kryptoniana. Lena non vuole più
soffrire in quel modo. *la
bionda rimuginò su quello che Lys le disse e prese un altro
sorso d'acqua. In quel momento tutto assunse ancora di più
senso. Come quel libro che Lena le aveva detto di non toccare, forse
conteneva qualcosa di Eliza.* ma
lei sa che è viva, no? Non dovrebbe comunque essere felice in
parte, perché adesso è al sicuro? *le
chiese e Lys aggrottò la fronte in modo strano, formando delle
rughette e non rispose* Lys?...
Sei seria? Non glielo hai detto?! *si
affrettò a tapparle la bocca* Shhh!
Non gridare. No, non gliel'ho detto per ovvie ragioni. Che adesso ti
dirò solo se prometti di non inveire. *e
Kara roteò gli occhi al cielo, per poi mugugnare un verso di
affermazione. Lys lasciò andare la presa sulla sua
bocca* Allora,
non gliel'ho detto perché volevo proteggere Eliza. I reali non
possono lasciare il loro territorio senza scorta e sai anche te che
non ci vuole niente per corrompere una guardia. In molti al palazzo
cercano favori dal principe. E se la principessa fosse andata a
trovare Eliza, se Mon-El avesse saputo, pensi che non sarebbe andato
lì? Ho detto alla famiglia che la ospita che tutto sarebbe
andato per il meglio, che non avrebbe creato problemi. Non potevo
rischiare, sia per Eliza che per loro. Ma anche per la principessa,
se la voce fosse arrivata alla regina? No, ho avuto e ho ancora le
mie valide ragioni e se tornassi indietro prenderei le stesse
decisioni. *Kara
comprese il suo discorso e le rispose* Ma
non penso che Lena farebbe una cosa del genere *e
Lys sorrise falsamente* Kara,
io non mi fido di nessuno. Non è per la fiducia che sono
ancora viva. E' una lezione che ho imparato col tempo e so che vedi
la principessa in modo differente dal mio e per carità, so che
lei è buona, ma no. L'impulsività fa fare cose che non
dovresti fare e tu lo sai bene. Magari adesso la prenderebbe
diversamente e probabilmente si arrabbierà anche con me, ma
non per questo glielo direi. Non ho certezza *
- * Ma tu
l'hai salvata. Dovrebbe essertene solo grata. E per quanto tu non mi
abbia detto queste cose, voglio farti sapere che sei la persona
migliore che io conosca.
*Lys guardò Kara e non poté che sorriderle
sinceramente* Ti
odio così tanto Kara... *le
disse* come fai ad essere così maledettamente dolce. *e
kara arricciò il naso e indicò il comodino dove c'era
il cesto* E
dimenticavo una cosa del racconto. Mi ha lasciato il cesto come
regalo di "consolazione". Vorrei non toccarlo ma... *un
ruggito provenì dal suo stomaco* Seriamente
non hai mangiato? Chi sei tu, dove è finita la mia
kryptoniana? *Kara
ridacchiò per la prima volta e si allungò a prendere il
cesto.* A
proposito di Eliza, non ci sono novità? *chiese
con genuina curiorisà* No,
in realtà due mesi fa inviai una lettera e ogni volta che sono
andata a controllare, non ho mai ricevuto la sua risposta. Le poche
cose che so di lei, le ho sapute da un tizio che lavora al ranch.
Ogni tanto viene in città per fare rifornimento e barattare
qualcosa. *fece
una smorfia.* Da
quand'è che non controlli? *
- * Da una
settimana. *
- * Allora in
questi giorni, magari domani, va e fammi sapere, no? *Lys
guardò Kara in modo strano* Ma
da quand'è che sei così impicciona? *
- * Ho avuto
una buona insegnante*
rispose Kara allusivamente e Lys le diede un colpetto sul
braccio. Prese le cose dal cesto, mangiarono insieme mentre ogni
tanto Lys diceva qualche sua stupidata solo per vederla ridere. Senza
di lei non avrebbe saputo come sarebbe riuscita a reggere*
Lena:
*Si buttò fittamente nello studio del progetto. Doveva tenere
la mente occupata prima che sfociasse di nuovo nel pensiero di
Kara. Perché aveva dovuto stuzzicarla così
tanto da farla arrivare a compiere un gesto impulsivo? Cosa sarebbe
successo se qualcuno le avesse viste? Kara sarebbe
sicuramente morta e lei punita per aver fraternizzato con il nemico.
Kara doveva essere la sua schiava, non una sua pari. Ma non poteva,
non poteva trattarla come tale. In cuor suo sapeva che Kara non
sarebbe mai stata niente di meno di una persona importante. Le
piacevano i suoi sorrisi, i suoi occhi, il suo carattere dolce e
comprensivo. Adorava il suo modo di fare giocherellone e dolce.
Voleva proteggerla sempre e comunque. Infine amava il suo corpo
tonico e allenato. Aveva sognato più volte di passare la bocca
su quel ventre così piatto e, ora che poteva averlo, era
fuggita con la coda tra le gambe. * Sei
un'idiota Lena. *
si disse. Decise di non scendere quel giorno e si preparò
direttamente per andare a letto. Dovette fermarsi quando sentì
bussare alla sua porta. La aprì leggermente trovando uno
schiavo che le porse una lettera. La prese e si rintanò nella
sua stanza. Osservò il sigillo e sorrise, le aveva
risposto.* Cara
principessa Lena.*
lesse ad alta voce* la
tua lettera mi ha resa così felice. Se per te va bene desidero
giungere a palazzo per la festa che si terrà tra due
settimane. Non vedo l'ora di rivederti e di ascoltare quello che hai
da dire. Con
i miei migliori auguri. Vir
For.
* Lena abbracciò la lettera, l'umore leggermente
risollevato all'idea che la sua migliore amica l'avrebbe raggiunta di
lì a poco. Almeno la giornata non era stata tutta da
buttare. Si sedette alla sua scrivania e scrisse una
risposta alla ragazza tutta agitata dicendole che non vedeva l'ora di
rivederla. Chiamò uno schiavo e gli chiese di consegnare la
lettera con urgenza. Magari con l'aiuto di Vir sarebbe riuscita a
venire a capo a questa situazione. Si poggiò sul
letto sperando di addormentarsi quando sentì un rumore
attutito di risate. Kara stava ridendo? Ma con chi? L'aveva già
dimenticata? Con questi pensieri si addormentò*
Kara:
*dopo la cena con Lys, Kara decise di andare con lei a posare il
cesto in cucina e prendere qualcosa per cambiarsi. In effetti non
poteva restare con quei vestiti addosso per tutta la notte. Prese
quello che doveva e dopo un'altra chiacchierata con Lys, arrivò
il momento di andare via prima che fosse troppo tardi. Ritornò
nella sua stanza, ma prima di entrare, ripensò a Lena,
guardando la porta della sua camera. Si chiese cosa stesse facendo,
come si sentisse e se fosse il caso di bussare per darle la
buonanotte. Alla fine non fece niente di quello che aveva
pensato e lasciò perdere tutto, rientrando nella sua camera.
La giornata era stata stancante per entrambe e si disse che era
meglio dormirci su. Ripensò alla discussione che aveva avuto
con Lys. Da un lato avrebbe voluto dirlo a Lena per alleviare il
dolore del suo passato, dall'altro se l'avesse fatto, avrebbe tradito
la fiducia di Lys. -Perché
deve essere sempre tutto così difficile-
pensò dopo esserci cambiata e rimessa sul letto. Si chiese
anche se i giorni a seguire Lena l'avrebbe trattata in modo
differente. Con mille pensieri nella testa, nonostante era riuscita a
dormire qualche ora prima, continuava a sentire le palpebre pesanti,
che tendevano a chiudersi. Sconfitta, si rannicchiò da un lato
e cadde in un sonno profondo con troppe domande e nessuna risposta.*
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Capitolo 5 *** Maybe ***
Lena:
*Il mattino successivo Lena si svegliò stanca. Non aveva
dormito così male da quando Eliza... Beh da quando era finito
tutto. Stancamente si sollevò dal suo letto pronta ormai ad
una nuova giornata.
Andò
in bagno dove si diede una lavata prima di sistemarsi i capelli.
Decise quel giorno di lasciarli lisci sulle spalle.
Optò
per un vestito comodo rispetto agli altri più elaborati. Senza
Kara ad aiutarla era difficile indossarli.
Non
voleva farsi trovare in camera dalla ragazza e quindi, anche se era
ancora mattino presto, decise di allontanarsi dalla stanza. Vagò
per il castello prima di andare nelle stalle.
Trovò
Nixx già sveglia. *Neanche tu riesci a dormire oggi? *
Le accarezzò il muso. Pensò a ciò che poteva
fare a palazzo. Avrebbe passato probabilmente la giornata ad evitare
Kara. Consapevole di ciò si rivolse al suo Wlok. * Ti
va una cavalcata? * Le chiese retoricamente prima di saltare
sulla sua groppa. Non aveva bisogno realmente di una sella. Amava
cavalcare il suo destriero senza costrizioni, sentendo i muscoli
dell'animale tirare e flettersi sotto le sue gambe.
Cavalcò
per quelle che le sembrarono ore finché non giunse in una casa
di legno nei pressi dell'oasi. Era una casa piccola e silenziosa. Il
luogo perfetto per pensare. Giocherellò con il legno del
camino prima di sedersi a terra accanto ad esso e ripensò agli
eventi della giornata precedente.
Era
fuggita e lo stava facendo di nuovo. Non riusciva ad affrontare
l'idea di provare qualcosa per Kara. Le piaceva? Tanto. Voleva
qualcosa di più? Probabilmente. Ma non poteva rischiare di
restare sola di nuovo. Dopo Eliza si era promessa che non sarebbe più
accaduto. Aveva perso troppo con lei.
Non
era più riuscita a legarsi a nessuno dopo quella giovane
terrestre.
Era
contenta di non avere più sentimenti, il divertimento era
abbastanza per lei... Fino a Kara.
La
ragazza era riuscita a smuoverle qualcosa dentro e non riusciva a
capacitarsene.
Chiuse
gli occhi e la sua mente, maledetta mente, la trascinò al
momento del bacio. Era stato timido, dolce, imbarazzato. Era stato
perfetto. Kara era stata perfetta e lei aveva rovinato tutto.* L'hai
fatto per proteggerla Lena.* Disse a se stessa ma le sue parole non
la fecero stare meglio.
Decisa
a non pensarci più si alzò e decise di allenarsi. Forse
l'attività fisica l'avrebbe ristorata. Si tolse il vestito e
rimase solo con l'intimo notturno. Infondo quel luogo era isolato.
Iniziò con degli esercizi di respirazione per calmarsi. Una
volta abbastanza calma iniziò a flettere i suoi muscoli contro
l'aria in movimenti leggiadri da sembrare quasi una danza.
Non
pensò a Kara o a ciò che comportava quel bacio. Non
pensò ad Eliza e a quanto le mancava. Non pensò a
niente e nessuno. In quel momento c'erano solo lei, il rumore della
natura, e la tranquillità nel suo animo. *
Kara:
*si svegliò alle otto e se la prese un po' con calma. Nella
sua stanza Vael aveva fatto mettere un piccolo armadio in modo da
poterlo riempire con qualche vestito, cosa che Kara fece ieri notte
di ritorno, prima di lasciare gli alloggi delle schiave. Ormai si era
abituata a indossare camicia e pantaloni, non che lo facesse solo
perché glielo aveva detto Lena, ma sicuramente apprezzava la
comodità. Prima di andare a fare la sua solita routine, decise
di svegliare Lena. Infondo era la sua schiava e aveva bisogno che le
desse le sue direttive come faceva ogni giorno, vivendo nella
speranza che si comportasse in modo normale e non freddo dopo quello
che era successo.
Entrò
nella sua stanza per svegliarla, ma non c'era, forse era in
bagno?* Lena? *ma non arrivò nessuna voce e
quando andò a controllare, non era neanche lì. Kara
fece una piccola smorfia e sospirò. -Ottimo. Mi sta
evitando.- pensò, rifacendo il letto e pulendo la stanza e
il bagno. Ci mise un po' a finire, erano passate due ore e Lena non
era ritornata. Presa dal lieve sconforto, decise di aspettare,
leggendo l'ultimo capitolo del libro che Lena le aveva dato.
-Stupido
scrittore daxamita- pensò dopo essere arrivata al finale e
chiuse il libro. Lo posò sulla scrivania e prese un quaderno
rovinato di Lena pieno di pagine strappate, usato di solito per
scribacchiare e fare conti. Ne strappò una pagina pulita e
scrisse a matita "Ho finito di leggere questo libro. Se
per te l'amore significa abbandonare la propria donna e il proprio
bambino per inseguire ciò che si è prefissati di essere
o il ruolo che la vita ci ha dato, allora non sono d'accordo. Non è
questo per cui vorrei lottare. So che ci sono sacrifici da compiere
per un bene più grande, ma non per questo vorrei scappare da
qualcosa di bello come te." Infilò il foglio a
fine capitolo e lasciò che sporgesse un po' fuori dal libro.
Lo riprese e decise di posarlo sul tavolino vicino alla sedia dove di
solito usava sedersi per leggere. Non sapeva quando avrebbe letto
quella nota, ma aveva comunque deciso di non lasciarla troppo in
vista.
Lena
non era ancora arrivata e Kara lasciò la sua stanza ormai
ordinata, recandosi a fare colazione. Era un po' tardi, ma di certo
Krex le aveva lasciato qualcosa* Ehi! *salutò
il krogan appena entrò in cucina e gli sorrise con
gentilezza* Non mi dire che è finita la tua scorta di
cioccolata. * - * No, perché? Ti vengo a
trovare sempre *rispose Kara, accigliandosi* Si vede
da lontano che c'è qualcosa che non va. I Krogan risolvono i
loro problemi con i pugni. Prendi i tuoi problemi a pugni. *Kara
non poté evitare di iniziare a ridere* Quindi mi stai
dicendo che per convincere una persona a fare il contrario di ciò
che pensa, dovrei prenderla a pugni? * - * Esatto * - * Questo
ragionamento non fa una piega. Ti farò sapere se riuscirò
a risolvere con il tuo consiglio. *e prese un cornetto* in
realtà sono qui per la colazione. Oggi ho fatto tardi con le
pulizie *e Krex la guardò male* La prossima
volta troverai i piatti da lavare allora. *a questa frase,
Kara assunse un'espressione triste per impietosire il krogan, che
grugnì, emettendo un basso ringhio infastidito.* Mangia
quel cornetto e lasciami lavorare, piccolo parassita *e Kara
non se lo fece ripetere due volte, mangiando quella deliziosa
leccornia che raramente agli schiavi veniva concessa, prima di andare
in cerca di Lys. Aveva come la sensazione che le colazioni con Lena
non ci sarebbero più state e sospirò con tristezza,
ripensando ai momenti di complicità quotidiana che avevano
segnato quei giorni. Lys ovviamente stava lavorando ai vestiti della
festa costantemente e Kara bussò prima di entrare nella
stanza* Giorno Lys. *e Lys alzò il capo dalla
stoffa del vestito. Sembrava che lo avesse quasi finito, era quello
di Mon-El e solo per questo, Kara fece una smorfia di disgusto* Ehi
ciao! Cos'è quella faccia, non mi dire che non ti piace la mia
opera d'arte. *Scosse le mani in segno di negazione* No
no, anzi Lys, sei bravissima. Stavo solo pensando alla persona che lo
indosserà. * - * Eeewwww... non farmici
pensare. Tutta questa buona stoffa indossata da una merdina come il
principe. Che spreco.
*Kara
si avvicinò a vedere il suo lavoro* Allora? *chiese
Lys e Kara sbuffò* Mi sta evitando. Oggi non era in
camera e ci sono rimasta per un po'. Sai, ho pulito, sistemato tutto,
le solite cose da schiava. Ho addirittura finito di leggere il libro
per perdere altro tempo, ma niente. Krex mi ha vista giù di
morale e mi ha detto che dovrei risolvere i miei problemi con i
pugni. Dici che semmai mi ripoterà a fare allenamento, dovrei
farci a botte? *Lys si voltò a guardarla, facendo una
faccia buffissima, sgranando gli occhi e Kara scoppiò a
ridere* Stavo scherzando! Di certo non seguirò i
consigli di un krogan. * - * Menomale! Non mi sembra il caso. *e
ritornò a lavorare sul vestito* Stamattina volevo che
mi facessi compagnia al mercato e tu invece stavi perdendo tempo in
poche parole. Dovevo prendere degli aghi nuovi e alcuni fili da
cucito e alla fine ci sono andata da sola. *Kara strofinò
la mano contro la sua schiena per farsi perdonare* Sono
andata a controllare anche se mi fosse arrivato qualcosa. E indovina
un po'. *indicò una lettera posata sul tavolo, ancora
chiusa* Oh! E' di?... * - * Non l'ho ancora aperta. Non
voglio illudermi, ma potrebbe essere sua e stavo aspettando che
venissi prima di farlo. *Kara prese la lettera e gliela
porse in modo tale da poterla aprire e leggerla.* Allora...
Ciao. So che non c'è il mittente, ma tu sai chi sono. Ho
deciso di essere molto riservata per non rischiare. *la voce
di Lys cambiò, il tono di felicità con cui continuò
a leggere era palese* So anche che sono anni che non ricevi
mie notizie specifiche e sappi che non potrò mai ringraziarti
abbastanza per quello che hai fatto per me. Ti racconto brevemente
cosa è accaduto in tutto questo tempo. La famiglia a cui mi
hai affidata ormai è la mia famiglia. Ne sono talmente grata.
Ed è da un po' che io e Sod. *Lys smise di leggere e
fece un gridolino entusiasmato, allarmando Kara* Che è
successo? *chiese, chinandosi a leggere la calligrafia
elegante* Oh! Si è sposata! *esclamò
con gioia* Sì! Sono contentissima! * - * Anche io! * -
* Aspetta, ma tu neanche la conosci! * - * Giusto, ma almeno è
occupata! No, cioè intendevo, è andata avaaanti *Kara
cercò di giustificarsi, gesticolando, ma senza successo e Lys
scoppiò in una sonora risata.* Non ho parole per te
Kara. Ecco perché ieri avevi insistito. Sei talmente gelosa *e
Kara arrossì di colpo* No, non lo sono... No! *negò
con la testa, scuotendola* Ceeerto. * - * Comunque chi è
Sod? * - * E' il diminutivo di Sodam, è il figlio del
proprietario del ranch. Confesso, avevo una cotta per lui quando ero
una dodicenne. *Lys ridacchiò* quando ero
piccola vivevo con i miei fuori città, era un posto piccolo e
mio padre aveva un branco di bramini. * - * E come sei finita qui? *
- * Lunga e triste storia, ma non voglio rovinarmi la giornata
raccontandotela ora. Magari un giorno verrai a conoscenza del passato
della migliore sarta di Daxam. * Lys fece la vaga, muovendo
la mano, poi continuò a leggere le ultime parole della
lettera. Parlavano dell'insicurezza di Eliza perché non sapeva
se sarebbe piuscita a dare un figlio a suo marito.* Ma gli esseri
umani e i daxamiti penso che siano compatibili. Infondo sono molto
simili. *disse Kara pensierosa. La notizia di Eliza l'aveva
tranquillizzata parecchio e magari sarebbe stato più facile da
raccontare a Lena. Infondo Eliza era andata veramente avanti e nella
lettera non aveva chiesto di Lena, ma solo di Lys. Che non volesse
rivangare il passato?
Arrivata
l'ora di pranzo, Kara andò a vedere se Lena avesse fatto
ritorno. La risposta era no, non c'era. Kara ormai rassegnata,
ritornò da Lys per pranzare insieme. Era tutto così
tranquillo, Lys parlava ancora di più degli altri giorni e
Kara la lasciò fare, ascoltandola e apprezzando che riempisse
il suo tempo così facilmente. La lettera l'aveva messa di
buonumore e sprizzava gioia da tutti i pori. Invece Kara era
ritornata a pensare a Lena, rinchiudendosi nel silenzio e annuendo di
tanto in tanto, continuando a mangiare quello che aveva davanti.
Dopo
pranzo, Lys ritornò a lavorare e Kara la salutò,
dicendole che sarebbe andata a vedere come stava la ragazza dal
medico. In effetti era un altro dei suoi pensieri. Entrata, salutò
il medico e si sedette sulla sedia affianco al letto. La ragazza era
seduta e si stava cibando con una ciotola di zuppa. Si accorse della
sua presenza e la fissò senza dire una parola* Ciao *disse
Kara* posso darti una mano? *le chiese perché
aveva colto la sua difficoltà con i movimenti. Le sorrise
gentilmente e allungò la mano, prendendo la ciotola e il
cucchiaio. L'umana emise un piccolo mugugno di disapprovazione, ma
alla fine si arrese all'idea di essere imboccata.* Sai, anche
io non sono daxamita. *iniziò a parlare Kara,
cercando di incuriosirla.* Ma non sono neanche umana. Sono di
Krypton, un pianeta di questo sistema. E indovina un po', siamo in
piena guerra con Daxam. Dovrei considerarmi fortunata ad essere
ancora viva? Forse. *Continuò a darle da mangiare e
si presentò alla ragazza, iniziando a raccontarle del suo
pianeta. Sembrava interessata e con molta probabilità le dava
il modo di non pensare. Quando le disse che sul suo pianeta il cibo
non aveva sapore, fece una smorfia e Kara le sorrise* Ed è
una delle cose positive di essere qui, la cucina. *la
ragazza aprì la bocca per parlare* E-...
n-non.. *aveva difficoltà a mettere qualche parola
insieme, ma Kara aspettò pazientemente, finché non finì
la frase* N-non hai mai mangiato un cheeseburger. Sul pianeta
Terra si cucina molto meglio *Kara sbatté le palpebre
confusa e fu così che iniziò a riempirla di domande sul
pianeta Terra. Più andava avanti e più la ragazza
iniziò a parlare fluentemente della cultura e delle tradizioni
del posto da dove proveniva. Sembrava che avesse acquisito una certa
fiducia nei suoi confronti. Si era fatto molto tardi e la ragazza per
la prima volta le sorrise, cogliendo il movimento che Kara fece con
la testa* Se devi andare, puoi farlo. Grazie per essere
passata. *le disse e Kara le donò uno dei suoi
sorrisi meravigliosi* Posso rimanere ancora per un po', anche
perché non mi hai detto ancora il tuo nome. *Le
rispose e la ragazza sgranò gli occhi, come se le fosse
passato di mente. Era riuscita a parlare così tanto con Kara,
ma non le aveva detto come si chiamava* Mi chiamo Jane e ora
puoi andare. Sembri impaziente, come se dovessi andare a vedere
qualcosa. *Kara si grattò il capo, alzando gli occhi
al cielo* Be' in realtà sì, hai ragione. Devo
andare a fare una cosa. Se riuscirò a liberarmi passo dopo
cena o magari domani mattina, promesso. *si alzò,
prendendo il cucchiaio e la ciotola per portarli in cucina* Ciao
Jane! *la salutò e la ragazza le fece un cenno con la
testa.
Lena:
*Si inginocchiò a terra esausta. Era ormai pomeriggio
inoltrato quando prese un secondo di pausa. Si era allenata tutto il
giorno. Non aveva mangiato e neanche bevuto per tutto il giorno.
Stancamente si diresse verso lo specchio d'acqua presente e si
accasciò accanto ad esso. Prese l'acqua con le mani e ne bevve
il contenuto avida sentendosi rinascere.
Chiuse
gli occhi e si accasciò al suolo esausta. Grazie
all'allenamento si sentiva più calma, quasi rilassata.
Rimase
a pensare per qualche minuto finché il dolce viso di Kara non
si fece strada nella sua memoria* DANNAZIONE! *Urlò
al vento, unico testimone della sua caduta* Cosa devo fare?
Perché Sta riaccadendo tutto come allora?* Diede un pugno
alla sabbia sibilando per il dolore dei muscoli, ormai completamente
affaticati.
Rimase
qualche secondo in quella posizione prima di farsi forza ed alzarsi.
Trovò i suoi abiti e li indossò velocemente, senza
alcuna cura.
Tornò
da Nixx e le coccolò il muso prima di salire sul suo dorso
diretta verso il palazzo* Portami a casa* Disse crollando
sul suo dorso.
Meno
di un'ora dopo giunse a palazzo. Smontò dal dorso del suo
animale consegnandolo allo stalliere dicendogli di cibarla. Si
diresse direttamente nella sua stanza, non voleva parlare con
nessuno. Non voleva vedere nessuno.
Non
appena varcò la porta si diresse verso il bagno, pronta ad
eliminare le prove della giornata agli occhi indagatori di Rhea e
Mon-El. fece un bagno lungo e rigenerante, si lavò i capelli e
il corpo. Si rilassò nella vasca dove vi rimase finché
non sentì una delle schiave che venivano a chiamarla prima che
Kara entrasse nella sua vita.
Si
asciugò e si vestì, pronta per la cena. Entrò
nella stanza dove Rhea l'attese in assoluto silenzio.
Montò
la maschera migliore che potesse avere. Era fredda, assolutamente
fredda ed insensibile.* Madre.* Disse soltanto mentre si
sedeva alla destra della regina.
Non
fu molto di parole, si limitò a mangiare il tutto prima di
alzarsi accampando una scusa veloce.
Sempre
in assoluto silenzio si diresse nella sua stanza. Era esausta e
voleva solo dormire.
Vide
Kara fuori dalla sua stanza e non seppe cosa fare. Non l'aveva ancora
notata. Poteva scappare e cambiare strada o poteva affrontarla. * Sei
la principessa, Lena.* Si disse facendosi forza e andando dalla
ragazza* Kara.* Disse fredda. La ragazza sobbalzò
sorpresa. *Cosa ci fai qui?* Incrociò le braccia al
petto restando fredda, cercando di non farsi vedere debole. Lei era
la principessa di Daxam, non sarebbe bastato una ragazza per farla
crollare*
Kara:
*dopo aver lasciato Jane, si accorse purtroppo che era troppo tardi
per accompagnare Lena alla cena e probabilmente non l'avrebbe trovata
in tempo. Infatti si fermò davanti la porta della sua stanza,
sapendo che sarebbe stato completamente inutile bussare, ma tentò
lo stesso. Attese una risposta ma non sentì niente. Sospirò
e stava per voltarsi, quando sentì la sua voce. Si pietrificò
e deglutì, non era pronta. Non era pronta a ricevere quel tono
così freddo. Si accigliò, ma decise comunque di tenere
il tono da schiava, per quanto la sua facoltà di parlare
avesse problemi.* E-ecco... *balbettò,
gesticolando con le mani* Oggi non siete stata presente per
tutto il giorno, quindi volevo sincerarmi delle vostre condizioni.
Sono qui per fare il mio ruolo da schiava personale. E mi dispiace di
non essere riuscita ad accompagnarvi a cena, ma ho subito un ritardo
a causa di una paziente. Non che io sia un medico. *la
guardia era presente in corridoio e non poteva evitare il tono
formale*
Lena:
*Ascoltò le parole di Kara sorprendendosi per il tono così
formale. -La guardia, giusto- Pensò.
Annuì
con il capo.* Non fa niente, sono riuscita a fare tutto senza
la tua presenza. Sei congedata per la notte. Va a riposarti o a fare
quello che ti pare per oggi. Non ho bisogno dei tuoi servigi.* La
sorpassò non degnandole nemmeno di un secondo sguardo. Non
voleva vedere il volto di Kara, conscia che l'aveva fatta soffrire.
Si chiuse la porta dietro di se e una lacrima le scese lungo la
guancia. Si stava comportando in maniera pessima ma forse questo era
l'unico modo per allontanare Kara da sé. Non l'avrebbe
trascinata nel buio con lei. Kara era troppo buona per farla
sprofondare negli intrighi della corte Daxamita.
Esausta
per la giornata, fisicamente ed emotivamente, Lena si lanciò
senza riguardo sul letto. Affondò la faccia nel cuscino e
urlò. Urlò forte per liberarsi dell'angoscia che le
intrappolava il cuore. Come avrebbe potuto andare avanti ignorando
Kara in questa maniera? Come poteva essere fredda con l'unica persona
che le riscaldava il cuore?
Si
addormentò mentre, ancora, una lacrima le solcava il volto*
Kara:
*Con un'unica frase riuscì a farla sentire inutile. Ecco come
si sentiva, non le serviva. Seguì i suoi movimenti con i suoi
occhi, ma nemmeno per un istante fu in grado di cogliere i suoi. Non
le rivolse neanche uno sguardo e chiuse la porta.
Avrebbe
voluto ribussare alla porta e dirle tutto quello che continuava a
tenersi dentro in quel momento, ma non lo fece. Decise di andare via
e allontanarsi per cenare, anche se non aveva molta fame. Lys
continuava ad essere di buonumore, finché non si accorse del
perenne broncio di Kara, mentre giocava con il cibo senza
mangiare* Kara? * - * Uhm? * - * Parla, l'hai vista * - *
Vista sì. Mi ha congedata nel modo più professionale
possibile, dicendomi che era riuscita a fare tutto da sola senza di
me. * - * Auch... Quindi ha proprio deciso di ignorarti. Veramente
immaturo da parte sua * - * Già. Scappare dai "problemi"
non la rende una persona migliore, soprattutto ignorandoli. Non che
io sia un problema. Non sono un problema, vero? *Lys
mugugnò, pensandoci e restò per troppo tempo in
silenzio* Lys?! *la richiamò spazientita* Ah
no, certo, no. Non sei un problema! *si affrettò a
dire* Bene... *le rispose Kara con tono
minaccioso* E quindi, cara biondina, domani che intenzione
hai? * - * Di comportarmi come una normale schiava. Anche se mi
ignorerà di nuovo, cosa che temo. Sto valutando veramente di
prendere il mio problema a pugni. * - * Tu non prendi niente a pugni.
E' solo che Lena quando si mette una cosa in testa, può
risultare testarda. Devi avere pazienza e vedrai che cede da sola.
Penso che abbia paura di averti intorno perché potrebbe
provare cose che non riuscirebbe più a gestire, ora che... sa
che lo vuoi anche tu *Lys cercò di analizzare la
situazione* Quindi dovrei aspettare e non fare nulla? * -
*Non dico di non far nulla. Lei sta cercando di allontanarsi. Quindi
dovresti comunque provare ad imporre la tua presenza, ma in modo più
naturale possibile. Ovvero come se non fosse successo nulla per non
farla sentire a disagio. * - * Quindi... capisco. Devo solo cercare
di ristabilire il rapporto normale che avevamo prima. * - * Esatto
*Dopo
aver cenato e dopo il discorso con Lys, Kara provò un po' di
pessimismo. In effetti non è che le andasse proprio a genio
quella situazione e non era tanto sicura di riuscire a fare quello
che si era prestabilita. Uscita dagli alloggi degli schiavi, Kara
passò dal medico e salutò Jane. Sembrava quasi che la
stesse aspettando e il suo viso si illuminò, come se non ci
credesse fino infondo che sarebbe ritornata per un'ultima
chiacchierata. Parlarono ancora, ma questa volta di storie terrestri
paranormali. Le disse che qualche anno prima, molti esseri umani non
credevano ancora negli alieni e che c'erano moltissimi film di paura
che parlavano di invasioni aliene sulla Terra e per molti gli alieni
erano esserini bassi con la testa enorme e completamente grigi. Kara
scoppiò a ridere di tali assurdità, fino a lacrimare e
Jane non poté che rallegrarsi della sua reazione.
Dopo
aver salutato Jane, si recò a fare delle ultime cose, finché
non ritornò nella sua stanza per prepararsi per la notte e
mettersi a dormire. Le cose che voleva fare il giorno dopo erano:
riuscire a svegliarsi prima di Lena, in modo da non farla fuggire, e
riuscire ad avviare la solita routine di sempre, ovvero ottima
colazione di Krex e allenamenti. Di quest'ultima cosa ne aveva
bisogno non solo perché doveva imparare a difendersi, ma anche
per non rischiare di... aumentare la sua massa corporea in modo
esponenziale.
Sospirò
affranta e ripensò un attimo a tutto quello che era successo.
Aveva fatto amicizia con Jane, mentre Lys aveva ricevuto buone
notizie da Eliza. Non era stata propriamente una brutta giornata e
con questo pensiero si addormentò tranquillamente.
Come
aveva prestabilito, Kara riuscì a svegliarsi un'ora prima del
solito. Si tolse la camicia da notte, vestendosi con il suo solito
outfit, ovvero una camicia e un pantalone e uscì dalla sua
stanza, pronta ad entrare in quella di Lena, per darle il buongiorno
da buona schiava. Cioè l'idea era quella di non farle avere il
tempo di scappare. Entrò nella sua stanza con passo felpato e
la trovò ancora nel letto. Sospirò, osservandola
dormire e si chiese se avesse trovato la sua lettera, ma quando
guardò sulla scrivania, il libro era ancora lì.
Ormai
decisa di fargliela pagare per averla ignorata per un'intera
giornata, decise di solleticarle il viso con la punta delle dita, in
modo da infastidire il suo sonno. Quando vide il tremore delle sue
palpebre, si preparò per farle prendere uno spavento. Aperti
gli occhi* BUH! *esclamò Kara con un sorriso
maligno su quel viso d'angelo. *
Lena:
*Aveva dormito male. Lena odiava dormire male, ma non poteva neanche
riposare bene con tutti i pensieri che le affliggevano la mente.
Quando il sole le toccò gli occhi si girò dall'altro
lato stancamente, non ancora pronta a salutare il giorno.
Si
sentì solleticare il viso da qualcosa e mugugnò
stancamente.* Mhh* Esalò aprendo leggermente gli
occhi. Saltò quando Kara urlò per farla
spaventare* Dannazione, Kara!* Si mise una mano sul petto
mettendosi seduta.* Hai intenzione di uccidermi?* Le chiese tentando
di calmarsi.* Potrei farti fustigare pubblicamente per molto
meno* Si ravvivò i capelli. Per un attimo i suoi pensieri
furono sostituiti dalla voglia di fargliela pagare. Si alzò
stancamente pronta a rivaleggiarla. Non poteva fare queste cose e
pensare di uscirne indenne. Le si avvicinò con fare
predatorio. Kara voleva giocare? Avrebbe giocato ma alle sue regole.
Le prese il mento tra le mani notando come, senza i suoi tacchi,
fosse leggermente più bassa della bionda* Dovrei
punirti per questo.* La tenne ferma con la mano destra.* Dovrei
fartela pagare pubblicamente, fustigare una Kryptoniana, chissà
quanta gente ne sarebbe felice* Disse sussurrando. Notò
poi lo sguardo della giovane e capì che non era lo scherzo
giusto da fare* Ma non lo farò.* Si allontanò
da lei e la guardò dalla spalla* Per questa volta.
*Si
sentiva attratta ma non poteva cedere. Sarebbe stato davvero facile,
ora che sapeva che anche Kara era d'accordo, prendersi quello che
voleva ma non poteva rischiare.* Oggi ho bisogno che badi a Nixx. Si
fida di te quindi lavala per bene e dalle da mangiare, se fai in
fretta puoi prenderti il resto del pomeriggio libero per fare quello
che vuoi.* Così dicendole corse in bagno chiudendosi la porta
alle spalle. Si sentiva in trappola ma non poteva farsi di nuovo del
male e farne a Kara. Avrebbe continuato ad evitarla finché
l'attrazione che provava per lei non fosse svanita.*
Kara:
*la bionda si rese conto di quanto Lena volesse spaventarla. Ma
sapeva che non avrebbe mai compiuto un atto del genere. Era il suo
unico modo per continuare a creare disparità tra i loro ruoli.
La osservò negli occhi e deglutì non a causa delle
parole che stava dicendo, ma unicamente per la sua vicinanza.
Ed
ecco che optò per un'altra tattica di allontanamento: darle
compiti distanti da lei. Non fece in tempo per aprire un dialogo con
lei, che subito scappò in bagno. Decisa a non andare via senza
neanche lasciarle una frase, si avvicinò alla porta in modo
che la sentisse* Non mi hai neanche detto cosa mangiano i
Wlok, ma suppongo che lo stalliere molto carino sia disponibile per
aiutarmi. *le disse, calcando sull'aggettivo "disponibile".
Non aspettò alcuna risposta e andò via, lasciando la
stanza di Lena. *
Lena:
*ascoltò le parole della ragazza sorpresa. Voleva forse farla
ingelosire? Ridacchiò a questo stupido tentativo non essendo
minimamente irritata dalla risposta di Kara.
Ormai
in bagno si sciacquò, tanto da rendersi presentabile ed andò
nelle stanze di Rhea. Era da molto che vi mancava e, quando fu
scortata al suo cospetto si sedette al suo fianco. Giocherellò
con una delle sue penne prima di essere fermata dalla donna* cosa
ti affligge Lena?* le chiese.
Lena
la guardò sconcertata* come hai fatto a scoprirlo
madre? * Le chiese infatti sorpresa. *
È
da molto che non vieni a trovarmi nelle mie stanze e il tuo sguardo
parla chiaro. *
Lena
sorrise, la conosceva troppo bene. * non è nulla, sono
solo problemi. Forse avevo bisogno di stare con te oggi.* Le
disse affranta, non poteva davvero dirle cosa le passava per la
mente. *Vieni qui. *Rhea le fece segno e Lena si avvicinò
alla donna godendosi l'abbraccio.* Sei nervosa per la
festa? *Le domandò allora la donna. Lena sorrise e
negò col capo. *Non è nulla madre, solo che...
Mon-El si sta comportando da stronzo. So che è tuo figlio ed è
l'unico erede legittimo ma... A volte mi chiedo come regnerà
su daxam se continua a comportarsi... Così.* Le disse
sinceramente preoccupata per le sorti del suo popolo.* Non è
maturo madre, pensa solo a divertirsi e ho paura che il popolo si
schiererà contro di lui se non cambia il suo modo di fare. *Le
espresse parte delle sue preoccupazioni.
Rhea
strinse la ragazza a se. *è ancora troppo giovane per
capire Lena. Ma sono sicura che con te alle sue spalle sarà un
ottimo regnante. Devi solo dargli fiducia. *
Lena
annuì non contenta della risposta. Non poteva fare altro che
annuire. Mon-El era l'erede e lei doveva governare dalle retrovie.
*avete ragione madre mia.* Disse stancamente. Rhea le coccolò
i capelli dandole un bacio sulla fronte.* Cosa ne pensi di
venire con me oggi? Ho un paio di riunioni con i consiglieri e mi
piacerebbe che tu fossi presente. *Le disse.
Lena
ci pensò un attimo. Era una scusa perfetta per stare lontana
da Kara. *sarebbe perfetto madre. *Le disse. Rhea sorrise
alla sua figlioccia e si alzò. *Allora andiamo. La giornata
è lunga e il popolo non si governa da solo. *Le disse
e Lena annuì seguendola. *
Kara:
*dopo aver fatto una veloce colazione, andò alla stalla dei
wlok, almeno il lato positivo era che finalmente poteva giocare con
tutti quei dolcissimi cuccioli e studiare il comportamento di Nixx
senza di Lena. In effetti ne era intimorita e sperava che Nixx non
avrebbe avuto qualche comportamento strano.
Entrata,
fu subito circondata da qualche cucciolo e lo stalliere fu attirato
dal movimento dei piccoli wlok e si accorse della
kryptoniana.* Buongiorno! *la salutò con un
sorriso cortese e gentile e Kara ricambiò il saluto* Buong-...
auch. Mi stanno dando testate! *commentò Kara, mentre
alcuni cuccioli strofinavano la testa contro le sue gambe e lo
stalliere rise* E' raro che ai wlok piaccia qualcuno che non
conoscono. Anche Nixx si è comportata bene con te. Io ci ho
messo un po' prima di riuscire ad ottenere la sua fiducia. *Kara
alzò le spalle* Non so perché. Però sono
carinissimi *Si chinò a prendere un cucciolo
piccolissimo in braccio e si avvicinò allo stalliere, mentre
lo coccolava* Non tutti i Wlok sono adatti per essere
cavalcati. *le disse a Kara e indicò il cucciolo che
subito afferrò il suo indice per mordicchiarlo* che ci
fai qui? Di solito non vieni mai senza la principessa. *Kara
prese un grande sospiro, prima di rispondere* Mi ha ordinato
di occuparmi di Nixx e... lavarla. *lo stalliere iniziò
a ridere e Kara lo guardò male* allora ci sarà
da divertirsi * - * Quindi non mi darai neanche una mano? *e
lui scosse la testa, ma poi ci ripensò* dai, mi fai
troppo pena ragazzina.* - * Ehi, non sono una ragazzina!
*Prima
di lavarla, decisero di farla mangiare in modo che non si sporcasse
di nuovo. Dopo averla fatta mangiare, fecero uscire Nixx dal suo box
e la portarono fuori la stalla in modo da poterla lavare. Ovviamente
lo stalliere la legò in modo che non scappasse appena avesse
visto l'acqua. Sembrava terrorizzata e Kara la coccolò* Va
tutto bene Nixx *accarezzò la sua folta criniera e lo
stalliere portò il necessario per iniziare il lavaggio.
Volete
sapere come è finita? Be', Kara aveva i vestiti completamente
zuppi a causa di Nixx che si era scrollata di dosso tutta
l'acqua* Perfetto direi... *commentò e il
ragazzo iniziò a non fissarla più* Vado a
prenderti qualcosa per farti cambiare almeno la camicia* le disse
e Kara si guardò per la prima volta. Era diventata
completamente trasparente -Magnifico- pensò.
Quando lo stalliere ritornò, Kara prese la giacca che le aveva
dato e andò a cambiarsi nella stalla per poi ritornare ad
occuparsi del wlok.* Grazie per il gesto. Domani te la
restituirò *e lui annuì. Finita di lavare Nixx
con più calma, Kara iniziò ad occuparsi del suo pelo,
strigliando quello raso, mentre per occuparsi della criniera, usò
una spazzola diversa. Nixx sembrava così tranquilla,
apprezzando finalmente quello che Kara stava facendo per lei e Kara
si rese conto che i Wlok odiavano l'acqua. Mentre si occupava di lei,
pensò a Lena e si chiese cosa stesse facendo. L'animale si
accorse del cambiamento di umore di Kara e avvicinò il muso al
suo capo, dandogli una piccola testata giocosa. Kara si strofinò
la fronte e la fissò male* Nixx non sono un wlok o un
krogan *si strofinò il capo. L'animale inclinò
il capo confuso e leccò la sua mano, così Kara sorrise.
Quando
Nixx fu rimessa nel box da lei e lo stalliere, sembrava restia nel
voler lasciare andare Kara, tanto che iniziò a strofinare il
viso contro il suo torso per avere altre coccole e Kara guardò
lo stalliere* oh non guardare me, io non ho questi problemi
con loro* e Kara sbuffò.
Si
occupò di lei finché non arrivò di nuovo ora di
pranzo e Nixx cambiò interesse, iniziando a mangiare, così
Kara poté lasciare il suo box.* Visto che sei qui,
perché non mi dai una mano con tutti questi wlok? Infondo ti
ho aiutata *le disse lo stalliere e Kara annuì.
Infondo Lena non aveva bisogno di lei.
Kara
passò l'intera giornata con quel ragazzo. Era a tratti
insopportabile perché la prendeva in giro, però allo
stesso tempo era gentile, un po' un paradosso. Pranzò con lui
e si occuparono di tutti gli altri Wlok, finché non fu
pomeriggio e Kara si congedò, salutandolo* Ciao
Khalid. * - * Ciao Kara, magari mi aiuterai anche la prossima
volta! *e Kara sorrise* Vedremo. Sono veramente
esausta * - * E pensa che io lo faccio quasi ogni giorno. E ricorda
che dovrai ritornare per quella *indicò la
giacca* ops, allora sarò costretta a ritornare. *gli
fece un segno con la mano e ritornò al castello, sorridendo
per la giornata, anche se stanca.
Andò
a darsi una pulita agli alloggi degli schiavi, facendosi un lungo
bagno e dopo andò a parlare con Lys* Ho la schiena a
pezzi *le disse appena entrò in stanza* hai
fatto a pugni con Lena come aveva detto Krex? *commentò
Lys e alzò la testa dal vestito di cui si stava occupando, per
sorriderle.* No. Mi ha mandata alla stalla. Ho dovuto
occuparmi di quei piccoli esserini teneri e del suo Wlok personale. *
- * Quindi non avete chiacchierato? * - * Non proprio. Sono entrata
prima nella sua stanza per trovarla e niente, non è che ci
siamo dette poi molto. Qualche minaccia velata perché l'ho
fatta spaventare e poi mi ha mandata alla stalla. Mi ha aiutata lo
stalliere e mi ha anche prestato la sua giacca *gliela
mostrò, mentre la teneva piegata tra le sue braccia. Lys fissò
l'indumento* Oh lo stalliere carino? Khalid se non sbaglio *e
Kara annuì* Be' ti direi di provarci con lui se non
fossi così occupata da Lena *e Kara
sbuffò* Sinceramente non capisco più niente.
Vorrei solo che con Lena ritornasse tutto normale, non mi importa di
iniziare qualcosa con lo stalliere. Mi importa di lei. * - *
Aaaawwww * commentò Lys* Oh smettila, stupida
daxamita.
*passò
qualche ora prima che Kara si decidesse a vedere se Lena era
ritornata. Voleva parlare con lei, anche solo per raccontarle la sua
giornata e dirle come Nixx si era comportata, magari sarebbe riuscita
a risentire la sua risata. Le mancava terribilmente.
Posò
alcune cose nella sua stanza, prima di andare a bussare alla sua
porta*
Lena:
*La riunione si era prolungata più del previsto. I consiglieri
stavano attuando un piano per attaccare l'avanguardia Kryptoniana su
un pianeta vicino.
Lena
ascoltò le loro tattiche, azzardandosi a dare qualche
consiglio di tanto in tanto. Era un'esperta tattica e i suoi uomini
la tenevano in buona considerazione. Se avessero saputo che voleva
liberare Kara per porre fine alla guerra probabilmente l'avrebbero
uccisa. Doveva mantenere la facciata.* la mia proposta è
quella di aggirarli con almeno venti navi veloci e di attaccarli alle
spalle mentre si aspettano un attacco frontale dalle navi pesanti. In
questa maniera entreremo nelle loro retroguardie senza farci notare e
i nostri avversari saranno sorpresi. Calcolo che le nostre perdite
saranno povere rispetto alle loro.* Disse professionale. I
soldati parlottarono tra loro decidendo che si, questa tattica poteva
essere usata. *Ma vi consiglio di farlo tra due mesi* Disse
tentando di prendere del tempo per rimandare Kara su krypton* non
si aspetteranno un attacco dopo due mesi di stallo e avremo ancora
più effetto sorpresa. * Disse. Gli uomini annuirono
soddisfatti.
La
riunione continuò per qualche altra ora e Lena, con il
supporto di Rhea, organizzò diverse tattiche da utilizzare in
guerra.* Se abbiamo concluso vorrei allontanarmi* Disse
ai suoi uomini.
Se
ne andò con la testa alta, soddisfatta di ciò che era
riuscita a fare. Mangiò insieme a sua madre, Mon-El era
assente, e chiacchierò con lei di questioni più futili
finché non arrivò la solita domanda su Kara.* La
kryptoniana? È a pulire il mio wlok come le conviene. È
quasi troppo stupida per fare qualcosa di più importante. A
volte mi chiedo come fanno ad essere ottimi strateghi se non sanno
fare le cose più stupide.* Bevve il suo vino soddisfatta.*
Rhea
allora le chiese come stava andando e Lena sorrise dicendole che
l'aveva zittita. *Posso persino farla strisciare a mio comando
madre, è divertente avere una schiava come lei. *
mentì per tenerla contenta. * ma madre, parlare di
quella schiava è noioso. Perché non mi racconti come
mai siamo in guerra con Krypton? Ho provato a cercare negli archivi
ma le informazioni sono vaghe e distorte. * Disse tentando
di cambiare discorso. Non voleva addentrarsi nel parlare di Kara per
più tempo rispetto al necessario.* Questo è un
discorso che non può essere fatto qui, figliola. * Le
disse Rhea e Lena annuì comprendendola. Persino i muri avevano
le orecchie nel palazzo reale.
A
fine pranzo Lena decise di tornare nella sua stanza, il progetto era
stato dimenticato per troppo tempo.
Intenta
a studiare non si accorse del tempo che passava finché non
sentì bussare alla sua porta.* Avanti* disse
sovrappensiero masticando una matita*
Kara:
*Non pensava di trovarla in camera sua e aprì la porta,
entrando timidamente e la richiuse alle sue spalle, poggiando la
schiena contro di essa. Ritrovando Lena intenta nel progetto, pensò
a tutte le volte che aveva passato del tempo a leggere, mentre lei
continuava a pensare e ad appuntare le proprie
idee.* Disturbo? *Chiese impacciata* Volevo
chiederti se potevo passare un po' di tempo con te, anche solo in
silenzio *confessò e abbassò lo sguardo,
giocando timidamente con le dita delle sue mani, aspettandosi una
risposta negativa.*
Lena:
*Alzò la testa sorprendendosi, come aveva potuto abbassare le
difese e farsi trovare impreparata?* Hai deciso di diventare
una brava schiava Kara?* Le chiese sarcastica.* Puoi
farmi un po' di chay? *Le domandò tornando ai suoi
appunti senza darle un secondo sguardo.
La
vide affaccendarsi per svolgere il suo ruolo e la seguì
silenziosamente con lo sguardo. Come doveva interpretare le sue
parole? Voleva davvero stare con lei? Come doveva comportarsi? Decise
di optare per la freddezza.
Quando
Kara le servì la bevanda la ringraziò* Grazie,
ne avevo bisogno.*Prese un sorso* Puoi prenderti un libro
dalla libreria se vuoi* guardò un attimo sul tavolino
vicino la sedia che di solito era occupata dalla ragazza e vide il
libro che precedentemente le aveva regalato. *oppure puoi finire
quello vecchio.* disse indicandolo. *Preferirei comunque non
essere disturbata tranne che per cose urgenti. *Così
dicendo ritornò a studiare il suo progetto cercando di non
farle vedere che, silenziosamente, seguiva ogni suo movimento.
Dei,
come poteva restare fredda davanti a lei quando l'unica cosa che
pensava era quel bacio? Come poteva fingere di non interessarsi
quando voleva solo appoggiare le proprie labbra sulle sue e amarla
come meritava? *
Kara:
*fu contenta della risposta che Lena le aveva dato e non se lo fece
ripetere due volte, pronta già per prepararle il chay in
completo silenzio, ma con un sorriso dolce sul volto. Si mise seduta
ad aspettare con pazienza l'acqua, finché non la usò
per preparare la bevanda e la servì a Lena.
Si
avvicinò alla libreria con fare pensieroso dopo le parole di
Lena e con certezza, Kara si rese conto che la principessa non aveva
letto quello che aveva lasciato nel libro.
Accarezzò
i bordi dei libri, cercando qualcosa sui Wlok perché
incuriosita dal comportamento di Nixx* Lena? *la
chiamò Kara in cerca della sua attenzione* So che non
è importante, ma Nixx ti ha mai tenuta in ostaggio nel suo
box, dopo averti dato una testata? *chiese, finché
non trovò un libro generico sulla fauna locale e lo tirò
dalla libreria per leggerlo.*
Lena:
*sollevò il sopracciglio sorpresa* scusa cosa? *Le
chiese sgranando gli occhi.* Nixx ha fatto cosa? È
assolutamente senza senso.* Non si capacitava di cosa avesse
fatto il suo animale. Neanche con lei si era comportata così.* Ti
vede forse come un cucciolo? Perché questo atteggiamento di
solito lo ha con loro. * sbatté gli occhi incredula
dalla situazione. Scosse il capo tentando di immaginare la
scena.* Comunque avevo detto di non voler essere disturbata.
Se non devi fare niente puoi tranquillamente tornare nella tua stanza
a leggere o a fare quello che ti pare.* Le fece segno con la mano
* Nel caso avrò bisogno di te ti farò chiamare
dalla guardia. * Le disse non dandole alcuna ulteriore
attenzione.
Dannazione
doveva evitarla ma le domande di Kara, e il suo faccino curioso
facevano vacillare le sue scelte. *
Kara:
*Afferrato il libro, andò a sedersi sulla sua solita sedia,
mentre fissava Lena parlare. Era riuscita ad attirare la sua
attenzione, finché Lena non ritornò di nuovo al suo
stato di freddezza iniziale e Kara mise il broncio, cercando di
silenziarsi il più possibile per potersi comunque beare della
sua figura.
Aprì
il libro e lo sfogliò, osservando le rappresentazioni delle
creature di Daxam. Alcune erano veramente mostruose, tra cui rettili
e vermi e Kara assunse un'espressione di disgusto per questi ultimi,
i Kiuvet. Era riuscita a mangiarli l'altra volta in effetti, ma
vederli vivi e striscianti era tutto un altro discorso. Andò
più avanti fino a trovare i Wlok e iniziò a leggere,
finché non trovò quello che le interessava. I Wlok
erano molto aggressivi, ma raramente potevano riconoscere una persona
come suo simile e comportarsi in modo giocoso. Considerati pari
ormai, la persona vista come tale non poteva più diventare
padrone di tale animale. -Oh bene, non potrò mai essere la
padrona di un wlok. E io che ne volevo uno- pensò,
continuando a leggere. Alla fine della lettura, l'ultimo pezzo
diceva: attenzione, i wlok sono molto territoriali con i cuccioli.
Più
tardi arrivò quasi ora di cena e Kara posò il libro
della fauna, andando a sedersi sulla poltrona vicino alla finestra,
osservando fuori il cielo rossastro. Ogni tanto lasciava cadere
l'occhio su di Lena, seduta alla scrivania, mentre si concentrava.
Chissà a che punto era con il progetto. Avrebbe voluto
chiedere, ma non voleva disturbarla e sospirò piano, beandosi
della lieve brezza che entrava*
Lena:
*C'era quasi riuscita. Mancavano le ultime rifiniture ma il
progetto era completo. Doveva solo procurarsi il materiale e la
manodopera. Sorrise, orgogliosa di sé stessa ma esausta. Era
ormai sera inoltrata e sicuramente la cena reale si era quasi
conclusa. Valutò l'opzione di mangiare in camera e, mai come
quella sera, le sembrò allettante l'idea.* Kara! *
esclamò facendola alzare. * Vai nelle cucine e
procurami la cena * Le disse perentoria.
Per
una volta Kara parve ascoltarla e andò via a compiere i suoi
ordini.
Rimasta
ormai sola si girovagò nella stanza in attesa. Gli occhi si
posarono sul tavolino accanto alla sedia dove la ragazza era seduta e
ci vide il libro che le aveva regalato *non sa neanche
mettere le sue cose a posto.* Disse prendendo il libro per
metterlo insieme agli altri. Sembrava l'avesse finito. Quando lo
sollevò un biglietto cadde per terra. Si chinò sorpresa
e lo lesse. Rimase piacevolmente sorpresa delle sue parole.
Sacrifici? Che cosa intendeva Kara con sacrifici.
Si
morse il labbro pensierosa. Kara voleva stare davvero con lei? Era
disposta a lottare per loro? Non era solo una tattica per restare in
vita? Perché si sentiva emozionata grazie solo ad un
biglietto?
Ne
valeva la pena lottare? Avrebbe potuto aspirare alla felicità
anche lei?
E,
sopratutto, sarebbe riuscita a sacrificare se stessa per questi pochi
momenti con la ragazza?
Persa
in questi pensieri non si accorse che Kara era ormai tornata con il
carrello della cena. Chiuse il libro rimettendolo sul tavolino e
spinse il biglietto nella manica senza farsi notare.* Ce ne
hai messo di tempo! *Le disse scherzosamente.
Forse...
Forse avrebbe potuto sperare. Forse dopo Eliza avrebbe potuto
innamorarsi ancora.*
Kara:
*la kryptoniana scattò all'ordine di Lena e mentre percorreva
la strada per andare in cucina, si chiese se dovesse prendere
qualcosa anche per lei. Domanda che non ebbe risposta, perché
quando incontrò Krex, abbondò come il suo solito e la
mandò via. La cucina sembrava l'inferno in quelle ore di
punta, quindi voleva farla smammare perché aveva altre cose di
cui occuparsi.
Si
ritrovò in fretta alla porta di Lena, non ci mise neanche
cinque minuti. Fu talmente veloce ad arrivare che si dimenticò
anche di bussare alla porta, trovandolo inutile in quei casi. Entrò
di schiena nella stanza, trascinando il carrello con la mano, facendo
attenzione a non urtare niente e dopo richiuse la porta.* Krex
mi ha lasciato con questo. Ho come l'impressione che siano tutti gli
avanzi della cena e mi ha cacciata via. Io non mangio così
tanto... *concluse l'ultima frase con una voce da
bambina* N-non che dovrei restare a cenare con te. *si
corresse. Sicuramente non voleva imporsi, in effetti le aveva
ordinato di prendere la "sua" cena e non qualcosa anche per
lei*
Lena:
*Era sinceramente confusa. Kara riusciva a confonderla molto spesso.
Più di quanto volesse ammettere. Era entrata nella stanza
blaterando sul cibo e dalle sue parole capì che non avrebbe
cenato se non con lei.* Puoi mangiare con me, sembra troppo.
Non riuscirei comunque a mangiare tutto questo.* Le disse
sedendosi. Attese con calma che Kara preparasse il tavolo e le
servisse il cibo. Non era di molte parole.
Mangiò
silenziosamente immersa nei suoi pensieri, perché Kara le
aveva scritto un biglietto del genere. Voleva davvero rischiare?
Voleva davvero sacrificare qualcosa per lei?
Nessuno
aveva mai ammesso di voler sacrificare qualcosa per lei. Nessuno le
aveva mai scritto niente del genere. Si sentiva strana. Forse, pensò,
forse valeva la pena rischiare per vedere quel sorriso, forse poteva
lasciarsi andare. Forse... Forse poteva stringere Kara a se e
condividere i suoi momenti di gioia e di dolore. Nessuno doveva
sapere di loro, è vero, non poteva rischiare di fare lo stesso
errore come con Eliza.
Bevve
un sorso di vino e guardò la ragazza intenta a mangiare.
Era
bella, dannatamente bella, e dolce. Immaginò di stringerla a
se in quel letto dove avevano dormito, immaginò di svegliarsi
con un suo bacio e di dormire dopo aver fatto l'amore con lei fino ad
esaurire le sue forze. Immaginò di parlare con lei, di dirle
le sue paure, di confidarsi, di lasciarsi andare.
Si
sorprese nel pensare che voleva tutto questo.
Aveva
sbagliato. Kara era degna della sua fiducia. Kara avrebbe potuto
rendere le sue giornate vive.
Doveva
farlo, voleva farlo.
Chiese
a Valor di darle la forza di non baciarla ora, dal nulla. Doveva
rendere le cose perfette. Si morse il labbro sovrappensiero e
continuò a guardarla.* Come sta la schiava di
Mon-El? * Le disse allora tentando di iniziare un discorso.
*non guardarmi così. So che sei andata a trovarla. Hai
parlato di pazienti e sospetto che lei sia l'unica dal medico in
questi giorni. *
Kara:
*Non si aspettò che Lena le dicesse che andava bene rimanere.
Un sorriso nacque sulla sua bocca e la gioia che esprimeva era
palpabile, come se il suo viso fosse illuminato di luce propria.
Preparato
il tavolo, scoprì le varie pietanze incuriosita da quello che
avrebbe trovato sotto ogni cloche. Riempì sia il piatto di
Lena che il suo e si mise a sedere, prendendo la forchetta per
iniziare a mangiare, ma si fermò. Si rese conto che i
bicchieri erano ancora vuoti, così si premurò di
riempire quello di Lena di vino rosso, mentre il suo con della
semplice acqua. Non che lei non volesse provare il vino, ma l'ultima
volta quel liquore le era andato subito alla testa e non voleva
rischiare.
Finalmente
iniziò a mangiare quella buona cucina e si sentiva abbastanza
tranquilla, anche se non stavano parlando. Non che Lena fosse di
tante parole, ma era più silenziosa del solito e Kara si
chiese cosa stesse pensando.
Alla
sua domanda, smise di mangiare e bevve un sorso d'acqua. Fu colta un
po' alla sorpresa, ma in effetti era plausibile per come lo avesse
dedotto* Sta meglio. Ieri ho passato l'intera giornata con
lei e ci ha messo un po' per prendere confidenza e parlare. Mi ha
parlato di tante cose del suo pianeta e... confesso che mi piacerebbe
veramente poterla aiutare a tornare a casa. Se solo avessi dei
superpoteri, sarebbe più facile aiutare le persone. Sto di
nuovo blaterando troppo, non è vero? *alzò lo
sguardo, trovando i suoi occhi limpidi ad osservarla*
Lena:
*Si stupì delle sue parole. Kara era sempre così.
Pronta ad aiutare gli altri.* Voglio fargliela pagare. Non
può continuare a trattare le donne così. *Disse
seriamente. Prese un pezzo della sua cena portandolo alle labbra. Lo
masticò sovrappensiero. *È un maledetto. Prima non
era così. Il potere gli ha dato alla testa. Invece di aiutare
il suo popolo lo tartassa con tasse inutili per mantenere i suoi
vizi. *ingoiò un sorso di vino.* Dovresti
assaggiarlo, è delizioso* le disse versandone un po' nel
suo bicchiere.
Non
sapeva bene come comportarsi con la ragazza. Aveva ancora paura che
Mon-El o altri scoprissero che cosa sentiva per la giovane e che la
usassero per farle del male ma non riusciva a starle lontana.
Voleva
rischiare, come una falena che incontra il fuoco. Sapeva che si
sarebbe ferita ma continuava ad agognare il suo calore.
Sapeva
che Kara l'avrebbe lasciata per tornare su Krypton ma forse, pensò,
forse poteva aiutarla a instaurare la pace tra i due pianeti. Forse
avrebbe potuto...
Si
ridiscosse dai suoi pensieri. Stava correndo troppo
velocemente.* Dopo cena va da lei. Potrebbe servirle un volto
amico. Se come dici si è aperta con te, potresti rendere più
facile il suo processo di guarigione
Kara:
*la kryptoniana osservò Lena che parlava con tanta veemenza,
come se volesse farle capire che quelle sue parole erano veritiere.
Sospirò, sapendo che senza un piano ben architettato, era
inutile continuare quel discorso, perché quelle parole gliele
aveva già ripetute talmente tante altre volte e le aveva anche
detto che non poteva farci niente. In più Lena continuava a
bere vino e non le sembrava il caso di portare l'argomento ad un
livello differente e pensare seriamente a cosa fare.
Rifiutò
la sua offerta di vino, scuotendo la mano* Forse è
meglio di no, soprattutto se devo lasciare la stanza. L'altra volta
non ero in me e non vorrei dire cose davanti alla terrestre che
possano sembrare strane o inconvenienti per il suo stato. Magari sarà
per un'altra volta, quando potrai tenermi d'occhio. *le
sorrise dolcemente con l'ultima frase* passerò
sicuramente da lei, visto che dovrò portare tutte queste cose
in cucina *indicò il carrello e dopo continuò
a mangiare tranquillamente con Lena, prendendo un altro bicchiere
pulito per riempirlo d'acqua.* Comunque parlando
d'altro... *c'erano veramente tantissime cose di cui avrebbe
voluto parlare con Lena, ma sembravano tutte così
catastroficamente inadatte* ...la musica. Che ne dici se
qualche volta suoniamo insieme qualcosa? Potrei stupirti con altri
miei talenti nascosti. Tipo... *alzò gli occhi al
cielo con fare pensieroso* il canto. Basta che non mi chiedi
di ballare, ero negata e non ho più provato e mi
imbarazza. *arricciò il naso al pensiero della
figuraccia che fece, quando suo padre le chiese di danzare con lei e
da brava ragazzina, continuava a pestare incondizionatamente i suoi
piedi. A quel ricordo una sensazione di nostalgia la travolse
irrimediabilmente ed emise un sospiro triste*
Lena:
*Annuì alle sue parole, si effettivamente farla bere non era
la scelta migliore.* va bene. *Le disse
semplicemente chiudendosi nel suo mutismo finché non
ricominciò a parlare. * Sai cantare? Mi sorprendi
Kara. *Sollevò il sopracciglio.* magari più
avanti. *Rise nell'immaginarsi la ragazza che
ballava* magari potresti ballare con me. O forse potresti
ballare per me, come le danzatrici del deserto* La guardò
scettica ridacchiando nel vederla in difficoltà.
*Sai,
ho quasi finito il progetto. Mi piacerebbe che tu ci dessi un'
occhiata, mi fido delle tue capacità scientifiche. *Le
fece segno. *Anzi. Visto che abbiamo finito metti questo a posto
mentre io mi occupo di sistemarlo.* Le disse alzandosi e andando
verso la scrivania dove dispiegò il foglio e pose il suo
quaderno degli appunti*
Kara:
*storse il naso a disagio e poi scoppiò a ridere quanto Lena
iniziò a ridacchiare* Certo, se vuoi vedere una
kryptoniana goffa poi non dire che non ti ho avvertito. Rideresti
sicuramente di me.
*Alle
parole del progetto, si alzò dalla sedia e iniziò a
togliere le cose dalla tavola che avrebbe dovuto portare in cucina e
quando finì, si avvicinò alla scrivania.
Osservò
il progetto per esteso e si fece spiegare da Lena come collegare i
suoi appunti al disegno. Il motore per quanto rozzo, era funzionale
per ciò che doveva fare e la disposizione dei pannelli, anche
essi in ornicrina, era su un punto abbastanza alto della zona. I fili
anche dovevano essere coperti e osservò Lena,
indicandoglieli* e se spostassimo i pannelli proprio sopra al
motore? In modo da risparmiare altro materiale per da copertura del
cablaggio? Formando una piattaforma che supporti il peso dei pannelli
con il materiale con cui costruite i vostri edifici, proprio sopra al
motore, così l'ombra può tenerlo ancora più
freddo. Non so se l'ornicrina sia abbondante o meno, però a
Daxam non manca mai Rao. Il sistema interno del motore invece
funziona, la pompa quindi funzionerebbe perfettamente e... *si
voltò a guardarla e le sorrise, mentre Lena sembrava pendere
dalle sue labbra, ascoltandola con attenzione* sono fiera di
te.
Lena:
*Ascoltò sorpresa le parole della ragazza. Era rapita dal suo
modo di parlare. Sembrava appassionata nelle cose che diceva, quasi
fossero cose con cui veniva a contatto ogni giorno.
Avidamente
prese appunti sulle sue idee che, riflettendoci, non erano proprio
così errate.* Pensi che riusciranno a tenere il peso
dell'intera struttura? *Chiese sorpresa. Fece qualche
calcolo matematico e si, forse la cosa era fattibile.
Quando
Kara le disse di essere fiera di lei arrossì. Perché si
sentiva così in imbarazzo? Perché il suo parere era
così dannatamente importante?* Grazie. Anche tu non
sei male. *Le disse sotto voce tentando di nascondere
l'imbarazzo.
Si
schiarì la voce imbarazzata e si girò dandole le
spalle.* Penso... Dovresti andare a portare queste cose nella
cucina prima che Krex si arrabbi. E sei congedata per la notte. Puoi
andare dalla schiava del principe o dormire, la scelta è tua.*
si voltò mettendo poi una mano sulla spalla sorridendo
affettuosamente* Mi sei stata molto utile oggi. Grazie. *Le
disse mordicchiandosi il labbro nervosamente. *
Kara:
*Colse l'espressione di Lena e il viso di Kara si addolcì
ancora di più, intenerita dal suo modo di fare, finché
non si voltò dandole le spalle. Sembrava volesse ritornare a
cacciarla come faceva di solito, ma quando prese coraggio e si voltò,
rivolgendosi di nuovo a lei, la ringraziò posandole una mano
sulla spalla. Kara le sorrise di nuovo* Se è per una
buona causa, mi fa piacere essere utile. Ed è estremamente
soddisfacente sentirmi dire che "non sono male" *disse
l'ultima cosa, muovendo le dita a formare virgolette* Allora,
ci vediamo domani... *abbassò lo sguardo, cogliendo
il movimento delle sue labbra, sentendo un impulso di desiderio
fastidioso invadere la sua mente.* Buonanotte
principessa. *Fece scivolare la mano che Lena teneva
poggiata ancora sulla sua spalla e la catturò nella sua,
stringendola con delicatezza, prima di lasciarla andare e abbandonare
la stanza di Lena con il carrello da portare in cucina. Andò
nella sua stanza e prese la barretta di cioccolata che teneva
nascosta e la mise nella tasca larga dei pantaloni, per poi
rimettersi in cammino con il carrello.
Si
sentiva più leggera, come se con Lena fosse riuscita a
raggiungere di nuovo quella tranquillità che le avvolgeva
quando erano da sole. Non era molto tardi, ma probabilmente avrebbe
trovato ancora Krex in cucina. Di solito restava a tarda ora per
vedere se fosse tutto al suo posto.
Arrivata
alla porta della cucina, sentì delle voci familiari. Krex non
era da solo, aveva compagnia. Kara ovviamente entrò senza
farsi troppi problemi e la scena che le si presentò davanti,
la pietrificò* C-... *lasciò il
carrello all'entrata, mentre indietreggiava nel verso opposto,
sbattendo contro un bancone, poi fuggì a gambe levate,
sperando di non incontrare nessuno -Oh Rao, oh Rao, Oh RAO!-
Si
recò ancora completamente shockata verso la stanza da lavoro
di Lys, che appena la vide, la afferrò, scuotendola* Kara!
Parlami! Cosa è successo, stai bene?! Kara? *passò
la mano davanti al suo viso per vedere se gli occhi seguivano il
movimento, ma sembravano persi, mentre la bocca continuava a restare
semiaperta. Appena si riprese, iniziò a balbettare cose in
completa agitazione* H-ho appena visto una cosa che n-non...
RAO! *Lys la fece sedere e le diede un po'
d'acqua* cosa? *bevve l'acqua velocemente e posò
il bicchiere, facendo gesti strani con le mani* Vael e Krex,
Krex e Vael. Ho appena visto davanti ai miei occhi una scena di
riproduzione sessuale interrazziale. Non riuscirò più a
vedere Vael e Krex in un modo diverso. E la sua lingua...
Eeeewwwww *Lys guardò Kara per un'istante e scoppiò
a ridere sguaiatamente per la reazione di Kara* Ma come?! Lo
sanno tutti a palazzo che Krex e Vael hanno le loro scappatelle.
Anche te che entri in cucina come una scema dopo tutti quei rumori
molesti, dai. Piuttosto non ho mai visto un krogan nudo, com'è?
E' davvero ben accessoriato come dice sempre di essere? *Kara
si coprì le orecchie con le mani per non sentirla* Lys!
Ti odio! Questa immagine non mi uscirà più dalla testa
e tu mi chiedi i dettagli?!
*Minuti
più tardi, dopo che Lys continuò a prenderla in giro,
Kara le parlò di Lena e di Jane e le disse che sarebbe andata
a trovarla prima di andare a dormire* Quindi avete cenato
romanticamente in camera con vino e carrellino pieno di ottimo cibo
cucinato da Krex e voleva farti bere? Bene. Potresti... non lo so.
Darle la buonanotte come si deve, entrando in camera sua e dicendole
che ti serve qualcosa di forte per dimenticare quello che hai appena
visto? *suggerì Lys con la sua solita faccia
maliziosa e Kara la guardò malissimo, ricordandosi di nuovo
della scena.* Ma dimmi ancora perché parlo con
te. *disse Kara e Lys le rispose* be'... ovvio. Mi
vuoi bene *e l'abbracciò, incurante del viso
incattivito della kryptoniana e le tirò le guance* su,
fammi un sorriso * - * Ti odio *mugugnò
altre cose senza senso, indispettita dal comportamento della
daxamita, finché non si alzò e le diede una pacca sulla
fronte, salutandola dispettosamente.
Arrivò
in infermeria e salutò il medico che se ne stava assonnato
sulla sua sedia a scrivere alcune cose. Sarebbe andato presto a
dormire, quindi non poteva restare poi molto. Si avvicinò a
Jane che subito cercò di mettersi seduta appena la vide
arrivare e Kara la aiutò a sistemare i cuscini dietro la sua
schiena e si sorrisero a vicenda* Ancora così vigile?
Non mi dire che mi stavi aspettando. *Disse Kara e Jane abbassò
la testa, come se fosse stata beccata e Kara si diede della stupida
per non essere passata prima da lei.* Scusami se sono passata
tardi oggi. *le confessò, frugando nella tasca* ma
ho portato qualcosa per farmi perdonare. Spero che ti piaccia, anche
se ne è rimasta poca *e le fece vedere la piccola
barretta a cui mancavano molti pezzi, però c'era e gli occhi
di Jane le si illuminarono.* Cioccolato? Oh dove l'hai
trovato?! *e Kara sorrise nel vederla così
entusiasmata* credo che i daxamiti abbiano importato cose
dagli altri pianeti, oltre che persone. Quindi è della
Terra? *e Jane annuì, mentre aveva già preso
un piccolo pezzettino e lo stava assaporando, facendolo sciogliere
tra il palato e la lingua. Sospirò grossolanamente e guardò
Kara negli occhi con luccichio emozionato. Molto probabilmente stava
ricordando quanto le mancasse il proprio pianeta e le persone che
amava. Kara si sporse per prenderle la mano nella sua e la strinse in
segno di conforto, accarezzando con il pollice il dorso e le raccontò
una storia kryptoniana che sua madre le raccontava quando era piccola
per farla addormentare. Le diede un ultimo pezzettino di cioccolato e
la fece stendere di nuovo, essendosi accorta della sonnolenza che
iniziò ad accompagnare il viso della terrestre. Finita la
storia, si era ormai addormentata e Kara si alzò per andare
via. Dovette addirittura svegliare il dottore che si era appisolato
sulla sedia.
Ormai
era abbastanza tardi e tornò in camera sua, valutando se
ripassare da Lena per un ultimo saluto. La voglia di rivederla per
poterle parlare era sempre più forte, mentre la paura che il
giorno dopo sarebbe ritornata a comportarsi in modo freddo, la stava
attanagliando. Ma non lo fece perché doveva resistere. Si era
appena riavvicinata e non poteva comportarsi in quel modo immaturo.
Lena aveva i suoi tempi e non era il momento giusto per fare qualcosa
del genere.
Entrò
in camera sua, pronta a sistemarsi per dormire e ricominciare una
nuova giornata, con la speranza che contrastava l'incertezza di
quello che sarebbe potuto accadere. *
Lena:
*Kara parlò e Lena si sentiva così felice. Quando Kara
le afferrò la mano arrossì imbarazzata. Si stava
comportando come una ragazzina alla prima cotta e, infondo, forse era
così. Aveva amato Eliza ma le cose con lei erano state più
rapide e con meno pensieri.
Era
molto più giovane e non pensava alle conseguenze quando si
buttò in una relazione con lei. Le piaceva solo essere amata e
coccolata ed Eliza era stata perfetta.
Kara
invece... beh con Kara era diverso.* Buonanotte Kara* Le
disse vedendola uscire dalla sua stanza.
Con
Kara era tutto diverso. Era più adulta e responsabile, sapeva
cosa aveva da perdere se le cose fossero andate male, sapeva che un
eventuale errore sarebbe costato la vita a lei e alla ragazza.
Per
non contare il fatto che Kara apparteneva ad una delle casate
principali di Krypton. Sicuramente i suoi genitori sarebbero venuti a
cercarla. Sapeva che si sarebbe dovuta separare da lei, prima o poi.
Questo pensiero non l'abbandonava mai ma, sarebbe stata un'ipocrita a
non realizzarlo, tra lei e la giovane Kryptoniana c'era un'intesa che
non aveva raggiunto con nessuno, neanche con Eliza.
Avrebbe
davvero voluto prendere Kara e scappare via da Daxam o Krypton, via
dai loro genitori, via da tutti. Voleva prenderla e scappare. Solo
loro due, senza nessuno. Ma non poteva, il suo popolo aveva bisogno
di Lei e quello di Kara necessitava di una guida. L'avrebbe rimandata
su krypton e con lei avrebbe costruito la pace.
Se
fosse riuscita a non legarsi sarebbe stato meglio.
Con
questi pensieri si addormentò nel suo letto, passando una
notte senza sogni.*
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Capitolo 6 *** No we can't ***
Buona
sera a tutti :) siamo in ritardo, lo so, ma eccovi il sesto capitolo
:) per il settimo siamo in lavorazione con molte idee :) grazie a
tutti e ricordate, se recensite avrete il prossimo capitolo prima :D
Sono
61 pagine quindi... enjoy! Hinata93 e DarkJessy vi salutano!
Kara:
*era ormai mattina e si alzò per prepararsi per una nuova
giornata. Fece le sue solite cose, ovvero vestirsi, incominciare la
sua routine di igiene quotidiana e recarsi da Lena, per non perdere
altro tempo e poterla svegliare, così da farla preparare. Non
stava di certo pensando al giorno prima, come se avesse rinchiuso i
ricordi in un cassetto e il suo subconscio non voleva di certo
rievocarli. A dir la verità era ancora assonnata e si addentrò
come uno zombie nel corridoio fino alla porta della stanza della
principessa.
Aprì
lentamente ed entrò, soffocando uno sbadiglio con la mano. Si
mise a sedere sul lato del letto vuoto e studiò il profilo del
viso addormentato della principessa. Spostò con delicatezza i
capelli che le coprivano il viso e percorse con le dita il contorno
della sua guancia* Lena? *chiamò
flebilmente per farla svegliare, sperando di non spaventarla e farle
avere il giusto risveglio rispetto al giorno prima.*
Lena:
*Quando Kara la chiamò si mosse stancamente verso la
voce* Mmh*
Disse cercando di infilare la testa sotto al cuscino. Non voleva
svegliarsi quindi, con gli occhi ancora chiusi ed il cervello ancora
addormentato, tirò Kara vicina a se facendola capitombolare
tra le sue braccia* Non
voglio alzarmi*
Disse. La notte precedente si era addormentata a fatica, un sonno
agitato, nervoso, disturbato. Si era svegliata svariate volte e, ogni
volta, prendere sonno le risultava difficile.
Strinse
gli occhi e mosse la bocca emettendo qualche mugugno stanco.* Ho
sonno*
Disse stringendo la povera Kara a se e sprofondando di nuovo nel
sonno.
Aprì
gli occhi quando una luce la colpì nell'occhio e vide il volto
di Kara così vicino al suo* Cos-*
Iniziò sollevandosi e facendo alzare la ragazza* Cosa
ci fai tu qui, nel mio letto per di più?*
Le chiese sconvolta. Perché Kara si era intrufolata nel suo
letto?
Come
era successo?*
Kara: *Non
si aspettò di certo quel comportamento. Le ricordò la
Lena che aveva sognato e si chiese se non stesse sognando in quel
preciso istante. Confusa, si fece trascinare da quella Lena
addormentata. La sua stretta salda, la portò tra le sue
braccia e Kara si sistemò, confortata dal tepore del suo
corpo. Stava per riaddormentarsi anche lei ormai rilassata dalla
situazione, ma dovette rialzarsi appena la sentì muovere.
Kara
si strofinò gli occhi con le mani e mugugnò qualcosa di
incomprensibile. Si schiarì la voce con un colpo di tosse e le
rispose, cercando di rimettere insieme i pezzi* Mi
sono svegliata, poi... *si
guardò* mi
sono vestita, quindi... sono andata a fare delle cose, ma quando sono
entrata qui avevo intenzione di svegliarti. Solo che poi mi hai
tirata verso di te, dicendo nel sonno che non volevi svegliarti e
quindi mi sono fatta convincere dalla tua te addormentata. E quindi
stavo per rimettermi a dormire anche io. Mi dispiace ta-... *la
sua frase fu interrotta da uno sbadiglio e si affrettò a
coprire la bocca con le mani. Chiuse gli occhi un po' lucidi dal
sonno e le guance erano di un lieve color porpora, però
l'imbarazzo non la fermò dal suggerirle qualcosa* possiamo
dormire per un altro po'? *Sembrava
che stesse per cascare a terra da un momento all'altro*
Lena: *Sconvolta
dalle parole di Kara si coprì gli occhi imbarazzata, non
sapeva di parlare nel sonno.* No
Kara. Non possiamo dormire un'altro po'. Forza alzati e procurami la
colazione nel tempo in cui mi vesto. Oggi verrai con me.*
Si alzò dal letto e si diresse in bagno per fare pipì.
Continuò a parlare attraverso la porta.* Dobbiamo
andare in un paese qui vicino e ho bisogno della mia schiava
personale. Inoltre*
tornò nella stanza* ho
bisogno che mi procuri il pranzo per me e per le guardie. Che ci
seguiranno. È una visita ufficiale quindi va a cambiarti con
qualcosa di più consono. Ti farò recapitare in camera
un vestito.*
Le disse andando nel suo armadio e scegliendo l'abito per la
giornata. Scelse un vestito nero, stretto in vita e largo sotto. Era
scomodo ma ne aveva bisogno per incutere rispetto.* Forza
Kara. Non abbiamo tutto il giorno. *Le
mise fretta, dato che la ragazza era ancora ferma sul suo letto.*
Kara:
*appena Lena andò nel bagno, si mise seduta sul letto e
aspettò come al solito i suoi ordini, ma aveva bisogno di
riposare un po'. Aveva ascoltato passivamente gli ordini della
principessa e ancora non aveva ben connesso le parole. Si accigliò
alla sua frase, perché era la prima volta che avrebbe dovuto
seguire Lena in via ufficiale. Di cosa si trattava?
Quando
Lena ritornò di là e sentì la parola pranzo,
un'espressione di disgusto accompagnò il suo viso, perché
la mente la portò nella direzione dei ricordi del giorno
prima. Ricordi che avrebbe voluto assopire nel tempo, ma al momento
non poteva. Mugugnò lamentosamente e prese il cuscino,
stringendolo in modo protettivo e protestando* Devo
proprio andare in cucina? *usò
i migliori occhi da cucciolo, ma Lena sembrava intransigente*
Lena:
*La guardò con il sopracciglio sollevato alla sua
domanda.* Si? *Le
chiese come una domanda anche se non lo era* Perché
ora non vuoi andare in cucina?*
Cercò di capire.* Avanti
Kara, non ho tempo per queste cose da bambina. Ho un compito da
svolgere oggi e dobbiamo essere efficienti. Forza va in cucina e
prendimi la colazione. Chiedi a Krex di preparare due cesti per il
pranzo.* iniziò
a togliere la camicia da notte * Inoltre
vai alle stalle e fa preparare la carrozza da viaggio.*
La vide ancora ferma. * Avanti
Kara! Non ho tutto il giorno! *Urlò esasperata. Che diavolo
aveva oggi questa ragazza?
*Quando
finalmente si mosse le fece l'occhiolino *Vedi
se riesci a rubare qualche cornetto, le cose che fa quel krogan con
le mani sono divine. *
Kara:
*Sistemò il cuscino e si alzò, per andare a fare le
commissioni che Lena le aveva assegnato. Purtroppo doveva farlo e non
poteva continuare a comportarsi in quel modo, anche perché
avevano poco tempo. Si recò verso la porta, ma prima di
girarsi completamente, sentì la frase di Lena e arricciò
il naso in un'espressione abbastanza nauseata.* Ewww *commentò,
andando via.
Passò
nella sua stanza e prese la giacca che doveva consegnare a Khalid.
Uscì fuori, recandosi alla stalla dei Wlok e ritrovò
Khalid che stava dando da mangiare ai piccoli* Ehi!
Buongiorno. *Salutò
Kara e il giovane si girò, con un gran sorriso* Cosa
ci fai qui? *le
chiese e Kara indicò la giacca* Noi
kryptoniani siamo di parola. *commentò
e Khalid si accigliò* scusami,
kryptoniani? *forse
non lo sapeva, eppure nel palazzo ormai la conoscevano tutti e le
voci erano girate nei corridoi* Come,
non lo sapevi? Eppure a palazzo i muri hanno orecchie. Non sono una
daxamita. *
- * Adesso
capisco perché sei così stramba. *Kara
gli diede una pacca scherzosa sul braccio* Comunque
non sono solo qui per questo. La principessa Lena vuole che le
prepari la carrozza. Deve recarsi ad un paese qui vicino. *e
Khalid annuì. Dopo un altro scambio di battute, Kara si
congedò e ritornò al palazzo.
Doveva
farcela, poteva farcela. Si recò a grandi falcate in cucina,
prontissima per fare quello che doveva fare, ma davanti alla porta,
fece qualche passo indietro e iniziò a girare sul posto,
camminando avanti e indietro -Adesso
entra e comportati come se non fosse successo nulla. Magari non ti
hanno neanche vista. Sì, non mi avranno vista- pensò,
autoconvincendosi dopo il baccano che aveva fatto. Entrata in cucina,
adocchiò il krogan che stava preparando alcuni biscotti.
Appena la vide, la sua bocca si trasmutò in un ghigno
divertito* Oh
ma guarda chi c'è. La bimba ieri si è
spaventata. *Tutti
i piani di autoconvincimento di Kara andarono in fumo e,
indispettita, iniziò a dare ordini* Prepara
due cesti per il pranzo. Ci sono più bocche da sfamare oggi. E
poi la principessa Lena vuole che le porti la colazione in stanza,
quindi mi serve un cestino possibilmente con i suoi cornetti
preferiti. *Krex
prese un piccolo cesto che iniziò a riempire, mettendo qualche
cornetto e commentò* Come
sei professionale biondina. Ma ti capisco, noi Krogan abbiamo tante
abilità e moooolto da offire. E' normale rimanere con la bocca
aperta. *il
tono allusivo di Krex, disturbò la sanità mentale di
Kara, che prese il cesto e si allontanò dalla cucina, mentre
alcune immagini vagavano nella sua testa inquieta.
Ritornò
da Lena, ma prima di bussare alla sua stanza, entrò nella sua
per prendere il vestito che le avevano dato. Sembrava stretto al
torso e Kara mugugnò infastidita. Odiava le sue spalle larghe
perché molti vestiti si incastravano e infatti aveva sempre
dovuto farsi aiutare da Lys sia per metterli che per toglierli.
Quando Lena aveva iniziato a farle indossare vestiti più
maschili, per lei fu una benedizione di Rao. Prese anche i sandali
che dovevano accompagnare il vestito e si recò alla porta di
Lena, bussando. Appena ebbe il permesso, entrò e posò
il cesto sul tavolo che usavano per mangiare*
Lena:
*Si chiese perché Kara avesse fatto quela faccia quando aveva
nominato il krogan ma lasciò perdere. Era una delle sue tante
stranezze. Si diresse verso il suo bagno e si sistemò prima di
indossare il vestito. Era dannatamente stretto in vita ma con questo
addosso riusciva ad incutere rispetto e timore. Sapeva che erano
necessari.
Si
truccò in maniera più pesante del solito, preparò
le carte di cui necessitava mettendole in una sacca e attese la
giovane. Quando sentì bussare le diede il permesso di entrare
e vide che stava imbandendo la tavola. Mangiò in rigoroso
silenzio, concentrata per quello che avrebbe dovuto fare quel giorno.
Quando
finirono di fare colazione Kara le chiese se poteva aiutarla a
vestirla.* Non
puoi farlo da sola?*
Le chiese scocciata. Quando Kara le parlò delle sue spalle
larghe sbuffò infastidita. Possibile che doveva disturbarla
anche per le cose più sciocche?
Le
prese la camicia e la sbottonò con fare efficiente e rapido.
Le fece cenno anche di togliere i pantaloni e quando Kara eseguì
i suoi ordini, si permise di far vagare il suo sguardo sul corpo
della giovane. Era tonico e bello da vedere. Si soffermò sul
livido presente sul suo fianco. Non era il livido che le aveva
procurato lei, quello era leggermente più sbiadito ed era
presente sul lato opposto. Si avvicinò a Kara e le passò
le dita sul punto offeso* E
questo?*
Le chiese confusa. Non era opera sua... che qualcuno avesse picchiato
la giovane e lei non gliel'aveva detto?* Chi
è stato?*Chiese
aggressiva* Chi
si è permesso di toccare la mia schiava senza il mio permesso
esplicito?*
Le domandò avvicinandosi a lei, i visi a pochi centimetri di
distanza* Chi
si è azzardato a toccarti Kara? Solo io posso farlo. Voglio i
nomi. Ora.*
Disse perentoria *
Kara:
*osservò il vestito di Lena e il modo in cui si era preparata
da sola nella sua indipendenza. Eppure pensava che l'avrebbe
aspettata. Fecero colazione in silenzio e ogni tanto Kara posava lo
sguardo sulla principessa e sul trucco scuro che risaltava ancora di
più i suoi occhi.
Erano
così estremamente affascinanti, ma al tempo stesso incutevano
il timore di un predatore, pronto a sbranare la sua preda.
Dopo
colazione, aveva anche paura di chiederle il favore di aiutarla a
vestirsi, infatti balbettò un po' nella richiesta, ma Lena
iniziò ad aiutarla comunque, anche se Kara cercò di
giustificare il tutto in modo inefficace come al solito.
Non
si aspettò della rapidità con cui le sbottonò la
camicia, non che le chiese di farlo, e intanto Kara si tolse i
pantaloni mentre Lena sembrava tenere il suo sguardo perennemente
addosso al corpo della kryptoniana.
Si
accigliò al tocco di Lena e la sua domanda le fece assumere
un'espressione interrogativa. Tirò la testa indietro a causa
della vicinanza dei loro visi e sgranò gli occhi all'iracondo
temperamento della principessa. Poco fa avrebbe voluto non vederla
arrabbiata con quell'aspetto minaccioso, ma ora quel suo modo di fare
l'aveva colpita in pieno. Perché? Perché si era appena
resa conto a cosa Lena si stesse riferendo, dopo un rapido sguardo
alla sua pelle.*
Oh... *emise
dalla sua bocca, sorpresa di trovare un livido* Quando
me lo sono fatto? *domandò
più a se stessa che a Lena, poi si ricordò di quando la
sera precedente aveva urtato il fianco sull'angolo del bancone della
cucina per scappare da ciò che aveva visto.* Sei
carina quando ti arrabbi e fai la possessiva, ma dovresti renderti
conto che sono un po' troppo imbranata. *Alzò
gli occhi al cielo, non riuscendo a tenere il suo sguardo su quello
di Lena* ieri,
sono scappata via dalla cucina, perché Krex stava avendo
un'intensa attività fisica con qualcuno. E non farò il
nome, maaa *prese
un grande respiro* sono
rimasta talmente sconvolta da urtare il bancone e poi sono scappate a
gambe levate. E quindi... niente.
Lena:
*Ascoltò attentamente le parole di Kara ed arrossì
quando la definì carina. Non voleva esserlo. Quando Kara
accennò a Krex rise. Rise talmente tanto da doversi portare la
mano alla bocca* Hai
trovato Krex e Vael? *Si
poggiò al muro e si piegò su se stessa nel tentativo di
mantenersi mentre continuava a ridere in maniera spropositata.* Ora
capisco perché hai fatto quella faccia schifata quando ti ho
chiesto i cornetti*
Si asciugò una lacrima. * E
hai sbattuto. Oddei non ho parole con te. Sei proprio imbranata.*
Le disse. Respirò a fondo per calmarsi.* Meglio
così. Non voglio essere costretta ad affermare la tua
appartenenza a me.*
Così dicendo si riavvicinò a lei.* Forza,
alza le braccia.*
Quando Kara eseguì le infilò il vestito. Notò
che le stringeva le spalle e si morse il labbro nel vederle così
definite. Dei, il corpo di Kara la faceva impazzire. Si trattenne dal
mordere la clavicola della ragazza così esposta e si schiarì
la gola imbarazzata dai suoi pensieri. Andò dietro di lei e le
alzò i capelli in una coda di cavallo. Voleva stuzzicarla
quindi si avvicinò al suo orecchio* Questi*
Soffiò* Dovresti
alzarli*
E così dicendo li tirò in una coda stretta e alta.
Quando
finì fu contenta della sua scelta. Il vestito abbracciava la
ragazza nei punti migliori. Le spalle toniche erano in vista, così
come i seni morbidi e coperti solo da un lembo di stoffa. La gonna
era abbastanza corta e esponeva le cosce lunghe e toniche.* I
vestiti da schiava ti stanno bene*
Le disse facendo scivolare una mano sul suo braccio con fare
civettuolo e mordendosi il labbro pensosamente.* Ora
però non abbiamo tempo da perdere. Forza, finisci di
preparare, dobbiamo andare
Kara: *Osservò
Lena ridere sguaiatamente e si imbronciò, totalmente offesa.
Sapevano tutti di Vael e Krex tranne lei e si ritrovò ad
essere presa in giro sia da Lena che da Lys. Teneva le braccia
incrociate e sospirò quando Lena si riprese e le disse di
alzare le braccia. Lo fece senza fare storie e si lasciò
aiutare a mettere il vestito, calandosi un po' per farselo infilare e
Lena lo tirò giù, facendolo scendere pian piano intorno
al suo corpo. Kara mosse le braccia perché si sentiva un po'
stretta e rabbrividì quando sentì la voce di Lena
troppo vicina al suo orecchio.
Si
lasciò osservare da Lena e mosse la testa scuotendola, facendo
oscillare la coda. Le sorrise sorniona e le rispose* Oh
non ci pensare neanche. Potresti prendere l'abitudine di vestirmi e
svestirmi e non è degno di una principessa. Preferisco
piuttosto la camicia. *parlò
normalmente, come se non volesse alludere ad altro* e
guarda qui... *osservò
Lena e si avvicinò a lei, posando una mano sulla sua guancia.
Strofinò il pollice sotto al suo occhio, come se volesse
togliere qualcosa* Prima
hai pianto così tanto dal ridere che hai rovinato il trucco.
E' tutto sbavato. Dovresti ritoccarlo mentre finisco di prepararmi e
andiamo. E soprattutto non dovresti ridere di me.*si
era avvicinata molto per vedere meglio il viso di Lena e incrociò
i suoi occhi* Però
ho apprezzato molto la tua preoccupazione, anche se parecchio
aggressiva. *si
allontanò, continuando ad avere lo stesso sorriso furbo che
aveva assunto prima, poi si voltò a prendere i sandali per
indossarli. Si mise seduta per facilitare la cosa e incrociò
tutti i lacci intorno la caviglia, sospirando di tanto in tanto
perché era veramente stancante.*
Lena:
*per un attimo pensò davvero che stesse per baciarla. Quando
si allontanò da lei Lena la guardò nervosamente.* Non
sono aggressiva e non sono neanche preoccupata. *Le
disse gonfiando le guance indispettita* semplicemente
non voglio che gli altri mi considerino debole. Tu sei mia e solo
mia. Quindi solo a me è permesso giocare col tuo corpo come
voglio. *Le
disse avvicinandosi a lei, che intanto era seduta sul suo letto, e
prendendole il mento tra le dita. La costrinse a guardarla e si
accovacciò in maniera tale da poterla guardare negli occhi.
*Ci
siamo capite?*
Le toccò il labbro con le dita indispettita.
Prima
di poter fare qualcosa si allontanò dalla ragazza.*Forza
andiamo. *Le
disse.
Arrivarono
nel cortile dove trovarono la carrozza e un paio di guardie già
pronte. Il capitano si inginocchiò a lei mostrandole i suoi
rispetti e lei accettò di buon grado. Si sistemò nella
carrozza seguita da Kara e fece segno ai suoi uomini di partire.
Il
viaggio fu silenzioso e pacifico, nessuno si azzardò ad
attaccare una carrozza recante il simbolo della famiglia reale.
Giunsero nel paese dopo quasi un'ora di viaggio che Lena passò
osservando il panorama dalla finestra.
Quando
si fermarono fece segno al cocchiere di essere pronta e quest'ultimo
si premurò di aprire la portella.
Scese
in maniera composta e regale le scale e venne subito accompagnata dal
capo del villaggio, un uomo anziano, con la barba lunga ed i capelli
bianco sporco.*
Mia
signora *si
inginocchiò lui con difficoltà. *
La
prego di alzarsi.*
Le rispose allora Lena. *
Mi
dispiace averla chiamata, mia signora.* L'uomo
si Sollevò aiutato da una giovane, probabilmente sua nipote.*
Non
si preoccupi. Mi dica piuttosto qual è l'urgenza.
*L'uomo
si toccò la barba nervosamente prima di dire a sua nipote di
preparare qualcosa per la sua ospite. *
Vedete,
mia signora. Il villaggio è attaccato dai predoni del deserto.
Abbiamo provato a resistergli*
l'uomo sbuffò esausto* ma
non siamo addestrati e non ne abbiamo le forze. So che voi siete
gentile ed amate il vostro popolo, mia signora. *
Le rivolse uno sguardo di pietà* E
so che potrete trovare una soluzione. Io confido in voi, così
come il mio villaggio. *Concluse
lui abbassando il capo in segno di rispetto.
Lena
si fermò a pensare qualche minuto. *Avete
degli uomini giovani? Potrei lasciare due delle mie guardie per
allenarli.*
Disse.
Il
volto dell'uomo si accese ricco di speranza. *Si
mia signora. Mio figlio e gli altri uomini saranno onorati di essere
addestrati dalle vostre reali guardie. Grazie. *
L'uomo si avvicinò a Lena e si inginocchiò per baciarle
la mano.
Lena
accettò la risposta e prese due dei suoi uomini, coloro che
non avevano moglie o figli da cui tornare e li lasciò alle
cure del capo villaggio.
Dopo
aver concordato con l'uomo gli ultimi ritocchi fu pronta ad andare.
Stava per salire sulla carrozza quando sentí i suoni dei
corni.
Capì
immediatamente ciò che stava succedendo. I predoni stavano
attaccando.
Prese
Kara e la trascinò dietro una casa con sé. *Proteggete
il villaggio*
urlò mentre portava la sua schiava al sicuro. *Nasconditi.*Le
disse guardandola. *Non
farti trovare. Non voglio perdere anche te.*
Disse le ultime parole poggiando una mano sulla sua guancia e
tirandola vicino* Resta
nascosta qui finché non tornerò va bene? Non sei pronta
per una battaglia *Le
disse. Prima di alzarsi e tornare nel pieno della battaglia guardò
la giovane un'ulteriore volta e, presa dall'adrenalina del momento si
chinò congiungendo le loro bocche in un bacio veloce e
desiderato.
Si
alzò di scatto dalla sua postazione non dando a Kara neanche
il tempo di riflettere su quello che aveva fatto.
Non
era il momento di pensarci. Doveva proteggere i suoi sudditi.
Corse
verso la battaglia trovando una spada lasciata a terra. Probabilmente
apparteneva ad uno dei predoni. Ne usò la lama per tagliarsi
la gonna*Meglio*
disse quando i suoi movimenti furono più comodi.* Squadrone.
Difesa. *
Urlò. Ringraziò Rhea per le lezioni di tattica e spada
che aveva preso da bambina. I suoi soldati la rispettavano e lei era
più che buona a dare loro degli ordini.
Lottò
contro uno dei predoni. Schivò il suo affondo e, come trovò
un'apertura, decise di sfruttarla. Affondò la lama nello
stomaco dell'uomo e lasciandolo morire.* Non
sono addestrati. Possiamo facilmente vincere.*
urlò agli uomini mentre si spostò più
centralmente. Voltò lo sguardo verso Kara e la vide ancora al
sicuro. Rilasciò un respiro tremolante pronta a combattere
ancora.*
Kara:
*La reazione al palazzo non la stupì. Lena era sempre talmente
impreparata nel sentirsi esposta, che doveva imporre comunque il suo
potere in un modo o nell'altro, per ora solo con le parole.
Quando
uscirono dal palazzo, Kara passò velocemente dalla cucina per
prendere i cesti del pranzo, mentre Lena si era recata alle stalle,
dove la carrozza era già pronta. Non la fece aspettare molto e
iniziò il lunghissimo viaggio. L'ambiente che vedeva dalla
piccola finestra della porta della carrozza, era sempre lo stesso.
Era arido e desertico, con degli alberi spogli che ogni tanto
uscivano fuori dal terreno.
Passò
il resto del tempo ad osservare quella finestra e di tanto in tanto
si voltava nel guardare Lena, che se ne stava in silenzio, anche se
il più delle volte ricambiava il suo sguardo.
Passata
un'ora, arrivarono al villaggio. Scesa Lena, Kara uscì dalla
carrozza e si guardò intorno. Il villaggio si trovava in un
punto inadatto. Non c'era acqua, non un'oasi vicino a bagnare i
terreni, ma solo un pozzo che sembrava fornire acqua a tutto il
villaggio. Osservò meglio la zona e riuscì a scorgere
del verde e fece altre supposizioni che andarono a sfumare, quando il
capo del villaggio iniziò a parlare. La situazione sembrava
difficile, in effetti non è che avessero molto. Di certo Kara
era realmente arrabbiata con questi predoni che andavano in giro a
derubare poveri villaggi.
La
soluzione, seppur semplice di Lena, avrebbe potuto funzionare. Kara
guardò i giovani del villaggio e sembravano molto robusti, con
la pelle imbrunita dal sole.
Stava
dietro di Lena, quando sentì un rumore che la allarmò.
Il villaggio era in attacco. Si fece trascinare dalla principessa,
che la nascose dietro un edificio per non farla vedere. Osservò
la preoccupazione del suo sguardo, il modo in cui dolcemente le
consigliava di fare quello che diceva, quasi con tono implorante,
perché ormai conosceva Kara e sapeva che il più delle
volte non era mai stata propensa ad eseguire perfettamente gli
ordini, non in quei casi. Osservò il viso di Lena, mentre si
alzava pronta per andare via, ma restò qualche secondo in più
del dovuto come se stesse pensando, ma a cosa? Finché decisa,
si chinò per posare la bocca sulla sua, in un bacio
frettoloso, pressando la bocca di Kara, finché non si staccò
e si voltò, lasciandola lì a pensare. Suonava come un
bacio di addio in caso sarebbe andato qualcosa storto e ciò
non andò giù a Kara.
Di
certo Kara non sarebbe restata con le mani in mano e quando se ne
andò per andare ad occuparsi dei predoni, Kara già
stava pensando a cosa avrebbe potuto fare con i dettagli analizzati
prima, mentre all'arrivo aveva osservato il luogo.
Restò
per un po' lì, finché Lena non si voltò di nuovo
per combattere, sollevata dalla vista di Kara che la osservava
dall'angolo del muro. Si ricordò di qualcosa che aveva visto
prima e completamente abbassata, si decise a muoversi. Attraversò
il basso muretto costruito lungo la casa, quasi come un recinto.
Arrivò vicino alla torre di guardia, che più che torre
sembrava una pedana rialzata. Alla base c'erano i resti di legna
bruciata e una pentola, probabilmente l'avevano usata per scaldarsi
mentre facevano la guardia e intanto avevano anche preparato qualcosa
da mangiare. Afferrò il cerchio di metallo e salì la
scaletta fino ad arrivare al punto più alto. I predoni erano
venuti dal lato opposto, quindi da lì aveva i loro visi ben in
vista. Alzò il cerchio di metallo verso Rao e mosse il raggio
in pieno viso dell'uomo più robusto del gruppo, accecandolo.
In effetti era l'unico che stava mettendo realmente in difficoltà
Lena e le guardie, tanto da essere riuscito a colpire con un colpo
contundente la testa di una di esse, e mentre aveva rialzato la sua
arma per colpire di nuovo la guardia, era in quel momento che Kara
intervenì. Il predone alzò il braccio per coprirsi gli
occhi e Lena non si lasciò scappare il momento, affondando la
spada nella morbida carne del suo collo, ponendo fine alla sua vita.
Kara fece la stessa cosa con l'ultimo rimanente, ma iniziò a
fuggire via quando vide la fine del suo compagno più forte.
Purtroppo per lui, fu preso alla testa da un raggio laser lanciato da
una guardia.
Kara
scese dalla piattaforma e commentò ad alta voce* Il
miglior stratega avrebbe lasciato in vita quel povero fuggitivo per
scoprire il loro covo.
Lena: *La
battaglia imperversava duramente e Lena si trovò svantaggiata.
Iniziava a sentirsi stanca ma non voleva dargliela vinta* In
posizione!*
Urlò. Avevano ucciso molti dei predoni ma erano rimasti quelli
più forti. Si diresse verso quello più grande, che già
stava combattendo contro una delle sue guardie mettendolo alle
strette quando vide che questo si portava la mano agli occhi come
accecato. Vide un'entrata e affondò la spada nel collo
dell'uomo uccidendolo a sangue freddo. Notò come l'ultimo
stesse cercando di fuggire ma non ebbe neanche il tempo di dire che
lo voleva vivo quando questo cadde a terra vittima di una delle sue
guardie. Si voltò verso la fonte della luce che aveva accecato
il capo degli uomini e vide Kara. Istintivamente corse da lei. La
raggiunse a terra e subito iniziò ad urlarle iraconda* Sei
per caso stupida? Ti ho detto di stare nascosta per un motivo.*
Urlò alla giovane. Come aveva potuto rischiare la propria vita
così?* Volevi
morire? Non sei pronta per una battaglia. Sei una dannata schiava non
un'eroina*
Camminò avanti ed indietro nervosamente. Si accorse che le
guardie la stavano fissando, irritate anche dal commento della
giovane. Le prese il braccio nervosamente e la trascinò dietro
la casa abbassando il volume della voce* Come
ho potuto pensare che per una volta, UNA DANNATA VOLTA, tu potessi
ascoltare i miei ordini.*
Spinse Kara fino a farla sbattere al muro, alzò la mano e le
diede uno schiaffo in pieno volto sconvolta.*Mi-
mi dispiace*
Disse pentendosi subito di ciò che aveva fatto. Massaggiò
la parte offesa della bionda prima di ricominciare a parlare* Ti
rendi conto che avresti potuto morire? Io-*
Si bloccò c'era mancato poco. Avrebbe potuto perdere la
ragazza senza neanche accorgersene. Non poteva accadere, non ora che
aveva capito cosa voleva da lei. Non ora che si stava avvicinando a
lei.* Io
non sono pronta a perderti, Kara*
Le disse. Tentò di trattenere un singhiozzo ma non vi riuscì
e, senza poter opporre resistenza iniziò a piangere. D'impulso
si avvicinò alla ragazza abbracciandola e posando il capo
sulla sua spalla. Si accorse di essere leggermente più bassa
della bionda anche se indossava i tacchi.* Non
posso perdere altra gente. *Disse
ancora, come se fosse un mantra.* Non
riuscirei a sopportarlo*
Continuò a piangere tra le braccia di Kara. Senza neanche
pensarci si avvicinò a lei baciandola. Era un bacio salato,
ricco di speranza e paura. Un bacio pieno di tensione, terrore e
nervoso.* Mi
hai fatto spaventare Kara. Promettimi che non lo farai mai più*
Le sussurrò, le labbra a pochi centimetri di distanza le une
dalle altre.*
Kara:
*Eppure nella testa di Kara le sembrava di aver fatto la cosa giusta.
Ne era sicura al cento per cento che, aiutando Lena da quella
distanza, non avrebbe corso pericoli in battaglia. Eppure Adesso si
ritrovava ad essere sgridata da Lena, come se avesse messo la sua
vita in pericolo. Aveva calcolato tutto, la distanza dalla battaglia,
i nemici totalmente occupati nel combattimento, non avevano usato le
loro armi a distanza e diede per scontato che non le avessero. Se le
avessero avute, avrebbe parato il primo colpo con il metallo perché
non si era esposta, coperta in parte dalla barricata della torretta.
Eppure
dopo tutto quello che aveva organizzato, si ritrovò con la
guancia pulsante, colpita dalla mano di Lena, e bruciava
incessantemente. Lena continuava a parlare, le parole fluivano come
un fiume e scorrevano mentre le accarezzava la guancia colpita. Si
rese conto di quanto avesse avuto paura di perderla, eppure Kara
aveva rimuginato a fondo prima di agire, l'aveva vista per un istante
in difficoltà e cosa avrebbe provato se la battaglia fosse
finita male? Infondo quel predone era il doppio di Lena. E se avesse
colpito lei? Sarebbe sopravvissuta come la guardia robusta che aveva
subito quel colpo, la stessa guardia che pochi minuti prima si
trovava a terra con la testa dolorante e contusa? Non lo sapeva.
La
strinse tra le sue braccia e, anche se confusa dagli avvenimenti
appena accaduti, ricambiò il bacio per farle capire che era
ancora lì. Annuì alle parole di Lena e le confessò* Ho
avuto paura anche io per te. E' per questo che sono intervenuta, in
modo da aiutarti anche se da lontano. Mi dispiace se tu creda che io
non abbia mai fatto parte di una battaglia, ma non ero una semplice
esploratrice nell'esercito. E non te l'ho detto prima perché
non volevo che tu mi considerassi una minaccia. *sospirò
affranta e prese il suo viso tra le mani, pulendolo dalle
lacrime.* Avevo
tanta paura che potessero farti del male. Quando mi hai baciata prima
di andare, sembrava come se avessi voluto farlo perché se
fosse accaduto qualcosa di brutto, te ne saresti pentita per sempre.
Non potevo restare lì e non fare nulla, lo capisci? *strofinò
sotto i suoi occhi per pulirla dal trucco completamente rovinato e si
sporse per baciarle la guancia. Le labbra si posarono morbide e
confortanti sulla pelle ancora bagnata, e rimasero lì per un
po', mentre riabbassava le braccia per stringerla in un abbraccio.
Vederla piangere le struggeva il cuore. Ogni singola volta in cui si
lasciava andare al dolore, Kara piangeva con lei anche se non lo
dimostrava. La comprendeva e cercava sempre di confortarla, ma non
poteva dirle che non l'avrebbe più fatto, perché si
sarebbe comportata in quel modo altre mille volte* Ne
parliamo meglio quando ritorniamo al palazzo, va bene? *le
disse per convincerla, in modo da poter riprendere le sue attività
da principessa e lasciare presto quel posto. Non era né il
momento e né il luogo adatto per parlare di quelle cose e Kara
lo sapeva.*
Lena:
*Sfogò le ultime lacrime nell'abbraccio confortante di Kara.
Non sapeva perché aveva avuto così tanta paura di
perderla ma solo l'idea le faceva provare un senso di vuoto nel
cuore.
Si
lasciò consolare dalla ragazza apprendendo un pezzo del suo
passato. Tirò su col naso quando smise finalmente di
piangere* Effettivamente*
Iniziò con voce roca e per questo si schiarì la
gola* Non
so niente di te. Non conosco nulla della tua vita prima di Daxam.*
Le confidò. Ascoltò ancora le sue parole annuendo.* Non
voglio che ti metti in pericolo Kara, non posso rischiare di
perderti*
Le disse stringendosi tra le sue braccia. Si sentiva al sicuro,
protetta dal mondo esterno racchiusa in quell'abbraccio così
intimo e sincero. Sentì le labbra di Kara sulla sua guancia e
si godette il loro calore, cercando di trarne quanto più
possibile. Sapeva che non poteva restare a lungo in quella posizione,
le guardie la stavano aspettando pronte a ricevere gli ordini.
Annuì
alle parole di Kara* Si.*
Le disse prima di allontanarsi da lei, non dopo averla stretta
un'altra volta a se.* Renditi
presentabile.*
Le disse allora. Si strofinò le guance tentando di togliere il
trucco residuo ormai sbavato e subito sentì la mancanza del
tocco più gentile e delicato di Kara.
Chiuse
gli occhi e respirò profondamente, pronta ormai ad uscire dal
loro nascondiglio improvvisato.* Fingi
che ti abbia sgridato.*
Le disse. Si poggiò un attimo sulle sue labbra in un bacio
veloce prima di camminare verso le guardie.
Assunse
il suo miglior volto irritato e camminò fieramente con Kara al
suo seguito*
Conto
dei danni?*
Chiese ad alta voce. Una delle sue guardie si avvicinò* Mia
signora, i danni sono miseri, abbiamo perso una guardia e un uomo del
villaggio è ferito come una nostra guardia. Sono stati già
mandati dal medico per le cure.
Lena
si sentì male per la famiglia dell'uomo.* Manderemo
dei fiori ed un indennizzo alla famiglia.*
Disse cercando di mascherare la sua tristezza.* Il
suo sacrificio non sarà invano*
Disse freddamente. Si girò poi, diretta verso la casa del capo
villaggio. Entrò fiera e subito l'uomo si piegò a
lei.* Sono
così mortificato mia signora. Hanno attaccato pochi giorni fa,
non mi aspettavo che lo rifacessero. Non abbiamo più nulla da
dare loro.*Disse
sconsolato* Sollevatevi.*
L'uomo fece come Lena gli aveva detto.* Sapete
la postazione del loro covo? Ho bisogno di un luogo. Inoltre ho
bisogno di sapere quanti sono.*
L'uomo annuì e chiamò la ragazza che precedentemente
l'aveva aiutato* Mia
signora*
La ragazza abbassò il capo in segno di rispetto* I
nemici sono circa una ventina, considerando quelli uccisi oggi, direi
che ne sono rimasti circa sette alla base.*
Lena annuì soddisfatta* Sai
dov'è?*
Chiese. La ragazza annuì e segnò una croce sulla mappa
del luogo che il capovillaggio teneva nella sua
casa* Approssimativamente
qui, mia signora. A solo mezz'ora di camminata.*
Le disse.* Bene.*
Lena annuì.* Hai
qualche dettaglio del luogo?*
Domandò.*
Si,
mia signora. Ho studiato a lungo il loro covo, sono veloce e
silenziosa quindi non si sono accorti di me. Il covo è una
struttura in legno bassa, nascosta in una rientranza al di sotto del
quale passa il fiume che arriva fino al villaggio*
Lena annuì. Si portò le mani alla bocca
pensierosa* Bene.*
Fece un calcolo dei suoi uomini. Non ne aveva portati molti, non
aspettandosi di dover combattere.* Ho
quattro uomini da potervi mettere a disposizione. Normalmente
basterebbero per dei bruti non addestrati ma non voglio rischiare.
Hai detto che la struttura è in legno ed è vicino ad un
fiume?*
Chiese e la giovane annuì* Bene.*
Uscì dalla casa dell'uomo.* Uomini.
Ho bisogno di sapere chi di voi sono i migliori tiratori.* Disse.
Tre degli uomini si fecero avanti.* Ottimo,
prendete le frecce di fuoco e preparatevi a partire.*
Spiegò loro come voleva mettere fuoco alla struttura dei
predoni e costringerli a salvarsi attraverso il fiume. Li avrebbe
posizionato un altro soldato pronto a uccidere con le frecce.
Considerò
il piano ma vi notò una falla. Un solo soldato non sarebbe
riuscito a uccidere sette predoni che probabilmente viaggiavano su
delle barche. Si voltò allora verso Kara.* Hai
detto di non essere solo un'esploratrice. Cos'eri?*
Le domandò considerando ogni possibile opzione per vincere
senza spendere molte delle sue risorse.*
Kara:
*Si accigliò al fatto di doversi rendere presentabile, perché
non capiva cosa non andava del suo aspetto. Si guardò il
vestito un po' stropicciato e lo stirò con le mani, poi
controllò i capelli e si rifece la coda. Lena le diede un
piccolo bacio a stampo e Kara sbatté le palpebre, non
abituandosi comunque a quel comportamento reso frequente da quando
aveva toccato le sue labbra quel giorno.* Fingi
che ti abbia sgridato *Kara
inclinò il capo e si massaggiò la guancia ancora
pulsante per lo schiaffo -Probabilmente
mi avrà lasciato i segni delle dita e devo fingere che mi
abbia sgridata? Bene.-
pensò ironicamente e la seguì.
Purtroppo
una guardia era morta a causa dell'improvviso attacco. L'altra che
era stata colpita, era ancora viva e doveva essere medicata.
Probabilmente Kara le aveva salvato la vita, ma sarebbe stato
improbabile l'ammissione di questa cosa.
Si
rattristò per la notizia dell'uomo morto e tenne il capo
abbassato per il più del tempo in segno di rispetto per Lena.
Non voleva di certo farla passare per impotente davanti ai suoi
uomini.
Ascoltò
la disposizione del covo e capì subito al volo l'idea di Lena.
Continuò a seguirla e quando spiegò il piano, ebbe la
certezza che erano sulla stessa linea di pensiero. I nemici sarebbero
scappati dal lato opposto della direzione delle prime frecce, verso
il fiume. Lì avrebbero trovato altri uomini ad attaccarli.
Insomma, il piano era stanarli e ucciderli nel panico. Quando Lena le
rivolse la domanda, Kara fu sorpresa* Ero...
Ero un tiratore scelto specializzato in balistica e non
solo. *Rispose
Kara, per nulla onorata di quel titolo. Non era felice di ammazzare
qualcuno, non lo era mai stata da quando era iniziata quella guerra.
Si era arruolata nell'esercito con l'idea di poter aiutare a salvare
vite, infondo era quello che facevano prima di entrare in conflitto
con Daxam. Kara aveva partecipato a missioni di salvataggio, aveva
prestato servizio cittadino, catturando criminali e non solo. Poche
volte era stata costretta ad ammazzare persone, ma solo per salvare
vite. Adesso lei avrebbe dovuto essere la cacciatrice e ciò la
disturbava parecchio. Cercò di convincersi che fosse la cosa
giusta eliminare predoni. Infondo avevano ucciso persone, sottratto
cibo e oggetti di valore, bestiame e altro. E probabilmente anche le
giovani donne del villaggio.* Posso
provare prima? *Chiese
e le fu concesso un arco e delle frecce. Una delle guardie daxamite
non era convinta della capacità della kryptoniana e mentre
Kara si chiese dove protesse lanciare la freccia per avere un
obiettivo, le venne un'idea* Saranno
in movimento. Qualcuno potrebbe lanciarmi quel frutto di Yucca? *La
guardia colse l'occasione di farsi avanti e prese uno di quei frutti,
Ghignò, pronto a vedere il tiro mancato di Kara, che si mise
in posizione. Prese una freccia e incoccò l'arco, pronta a
seguire il movimento del frutto. Lasciò andare la freccia
mentre il corpo era in caduta e questa si conficcò nella sua
massa morbida, affondando il povero frutto, che cadde a terra
spaccandosi.*
Lena:
*Osservò la scena sorpresa delle abilità di
Kara.* Complimenti*
Le disse chiudendo le braccia al petto.* Bene,
se siamo tutti pronti possiamo andare.*
Iniziò a camminare. Una volta vicina alla zona osservò
il territorio con occhio critico. Vide la presenza di un'altura utile
da essere usata. Controllò meglio il fiume studiandone il
flusso e guardò i suoi soldati* Voi
due, andate di là*
Disse loro facendo segno di posizionarsi a circa venti metri dal
campo. * Tu,
con me*
Silenziosamente si avviò, seguita dal soldato e da Kara, verso
la piccola altura.* Bene,
siamo in posizione. Siete pronti?*
Chiese. Quando Kara e l'uomo risposero con un cenno del capo diede il
segnale agli arcieri posti in basso. Avvenne tutto così
velocemente. Il fuoco divorò tutto quello che riusciva a
trovare. Ben presto i predoni, senza più una casa, fuggirono
con le barche proprio come aveva previsto Lena.* E'
il vostro turno. Preparatevi*
Osservò Kara tendere le corde dell'arco, i muscoli in tensione
e lo sguardo concentrato. Dei, era davvero bella.* Fuoco!*
Esclamò. Due frecce volarono simultaneamente verso gli uomini
che caddero in acqua senza più vita.* Ottimo.
Ne sono rimasti ancora cinque. Caricate!*
Esclamò. Li vide prendere la mira con assoluta
concentrazione* Fuoco!*
Altre
due frecce volarono conficcandosi nel petto dei due mal
capitati.*Ottimo.*
Osservò Kara che era ormai completamente sudata a causa dello
sforzo* Ancora
una volta. Caricate*
Attese un secondo* Fuoco!*
L'ultimo
sopravvissuto era un ragazzino che si piegò su se stesso
invocando pietà.* Fermi*
Urlò Lena.* Lo
voglio vivo.*
Con queste parole bloccò entrambi. Fece segno agli uomini a
terra di catturarlo senza ucciderlo e, solo quando questi lo fecero,
si voltò soddisfatta verso i due* Avete
fatto un ottimo lavoro.*
Disse professionale. Scese dall'altura e subito andò verso il
giovane* Dei,
non ha più di tredici anni*
Disse. Le sue guardie lo costrinsero ad inginocchiarsi al suo
cospetto* Il
tuo nome!*
Urlò l'ordine. Il ragazzo non alzò il capo consapevole
ormai della sua fine* Merid
Grinch mia signora*
Disse lui. Lena vide in lui un ragazzino, probabilmente senza
famiglia e decise di dargli una seconda possibilità.* E'
il tuo giorno fortunato Merid Grinch. Avrai salva la vita.*
Il ragazzino sollevò lo sguardo sorpreso.* Torneremo
al villaggio. Li potrai chiedere perdono agli uomini e, se te lo
concederanno, potrai rimanere con loro*
Disse.
Il
ragazzo allora sorrise. Lena notò che gli mancavano i due
denti davanti e si intenerì a quel sorriso sghembo. Come
poteva un ragazzo così piccolo far parte di una banda di
criminali?*
Kara:
*tutto finì velocemente. Kara aveva eseguito gli ordini di
Lena, finché non uscì fuori un ragazzino e Kara abbassò
l'arco prima che Lena le dicesse di farlo. Fu grata nel sentire
l'idea di Lena perché era l'unico modo per potergli far vivere
una vita rispettabile fuori dal mondo a cui era appartenuto.
Più
tardi, mentre si recavano di nuovo al villaggio, Kara constatò
che Merid, il ragazzino, non era sconvolto da quello che era
accaduto. Si chiese che infanzia avesse avuto e se uno di quei
predoni fosse un suo parente. Forse lo avevano tenuto lì
contro la sua volontà?
Tutte
le sue domande non ebbero risposta, finché non arrivarono al
villaggio. La scena fu straziante e le grida del ragazzino coprirono
tutti gli altri suoni dell'ambiente. L'ultimo dei predoni che aveva
attaccato il villaggio, era suo padre. Probabilmente aveva pensato
che suo padre fosse vivo, che fosse ancora in giro insieme agli altri
predoni che erano usciti dal loro rifugio. E invece non fu così.
Suo padre non sarebbe mai ritornato a prenderlo dal villaggio, perché
il suo corpo era lì, steso sulla sabbia di Daxam e senza vita.
Kara
rimase a guardare la scena con il cuore spezzato, completamente
oppressa dalla sensazione più brutta che provava ogni volta
che portava via una vita: si sentiva un mostro.
Si
voltò nella direzione di Lena perché non sapeva che
fare, finché non intervenì una ragazza del villaggio
che portò via il ragazzino aiutata da un uomo.
Kara
si tolse l'arco e la faretra come scottata per ciò che aveva
fatto, rendendosi conto di come si sentisse. La ridiede a chi
apparteneva e si limitò a stare dietro la schiena di Lena, in
completo silenzio e piena di sensi di colpa*
Lena:
*Tornarono in rigoroso silenzio sino al villaggio. Lena osservò
il ragazzo studiandolo. Aveva la pelle bruciata dal sole ed i capelli
rossi pieni di riccoli. il viso, lentigginoso, era adesso muto e
triste. Forse era consapevole del suo destino.
Era
troppo giovane. Come si era ritrovato a fare cose più grandi
di lui?
Una
volta giunte nel villaggio udì il suono acuto delle grida del
ragazzo.
Piangeva
e si dimenava verso quello che doveva essere suo padre.
Le
si strinse il cuore nell'ascoltare quelle urla strazianti.* Portatelo
via*
Ordinò ad una ragazza che subito prese il bambino portandolo
lontano dalla vista.
Si
voltò verso Kara e la vide privarsi delle armi che avevano
ucciso gli uomini. Vide il suo volto affranto e pieno di tristezza e
quasi si sentì male per lei* Ascoltate,
so che quello che vi sto per chiedere è difficile.*
Iniziò a parlare catturando l'attenzione del villaggio* Quel
ragazzo era figlio di uno dei predoni. Quell'uomo ha rubato nelle
vostre case, ha mangiato il vostro raccolto, ha ucciso probabilmente
un vostro parente o amico. Lo so che vi sembrerà difficile ora
accettare le mie parole ma il ragazzo non ha colpe.*
Respirò pesantemente* E'
una vittima delle circostanze come voi. L'unica cosa che conosce è
la vita da predone e non merita di finire in prigione o peggio per
cui vi chiedo, popolo di Daxam*
Si fermò qualche secondo, abbastanza per creare un po' di
phatos* Volete
condannare questo giovane ragazzo? Volete davvero ucciderlo?*
Una donna si fece avanti timorosamente* No
mia signora.*
Disse abbassando il capo in segno di rispetto. * Mi
occuperò io di lui. I predoni hanno ucciso mio figlio e lui ha
perso un genitore.*
Lena si avvicinò alla donna guardandola* Molto
bene. Il ragazzo è sotto la mia protezione.*
Urlò allora. *Io
Lena Grand, principessa di Daxam mi inchino a voi e alla vostra
clemenza*
Concluse il suo discorso prendendo Kara e dirigendosi verso la stanza
del giovane. Era sul letto piangente. Entrò in silenzio e si
dispiacque per lui.* Mi
dispiace per quello che ti è successo*
Si sedette sul letto* Da
oggi vivrai in questo paese. Non dovrai più rubare per vivere.
Lavorerai per quella che sarà la tua nuova madre. Hai avuto
una seconda possibilità. Non sprecarla ragazzo*
Disse. Si alzò pronta ad andarsene per la sua strada quando
sentì un flebile grazie dal ragazzo. Sorrise fiera di se
stessa.* Il
nostro compito è concluso.*
Disse allora a Kara mentre camminarono per tornare verso la carrozza*
Sei
pronta per tornare a casa?*
Le chiese. Aveva bisogno di parlare con lei, di quello che era
successo, del bacio ma sopratutto di come si sentiva Kara a proposito
di ciò che aveva fatto. Non voleva che si sentisse in colpa
per aver ucciso dei ladri e assassini. Non voleva che il suo onore
fosse macchiato a causa sua.*
Kara:
*Fu soddisfatta del discorso che Lena fece al villaggio, anche perché
qualcuno si sarebbe occupato del ragazzino e sperava vivamente che
sarebbe riuscito a ricevere i giusti insegnamenti. Forse un giorno
avrebbe capito quanto era sbagliata la vita che conduceva prima
oppure infondo già lo sapeva. Questo Kara non lo sapeva,
finché non sentì quel grazie sussurrato.
Uscite
dalla casa, annuì alla domanda di Lena e salite in carrozza
dopo i vari saluti e ringraziamenti, Kara prese uno dei cesti* Pensi
che uno possiamo lasciarlo al villaggio? *chiese
a Lena, che le diede il consenso e Kara lo diede alla ragazza al
fianco del capovillaggio. Gli abitanti del posto, ringraziarono di
nuovo la principessa, mentre Kara risalì e la porta della
carrozza fu chiusa. Ripartita la carrozza, Kara emise un piccolo
sospiro come per tranquillizzarsi da tutto quel movimento. Infondo se
le avessero detto poche ore prima che sarebbe andata con Lena a
caccia di predoni, non avrebbe creduto a queste parole. Non si
aspettava che Lena di occupasse di queste cose, ma quando aveva il
tempo, andava lei stessa a risolvere le situazioni sul posto. Era una
cosa non da tutti, ma era anche stato molto pericoloso.
Kara
si voltò con il torso di lato, in modo da poterla osservare
meglio, infondo erano da sole nella carrozza e quindi potevano
parlare in modo tranquillo e basso per non farsi sentire dalle
guardie.* Vorrei
che non mi chiedessi più di fare una cosa del
genere. *confessò,
abbassando lo sguardo e guardandosi le mani che stringevano
nervosamente il lembo del vestito. Lena non le aveva fatto nessuna
domanda ancora da quando era iniziato il viaggio, ma Kara aveva
sentito costantemente il suo sguardo addosso, come se volesse sapere
qualcosa, ma non aveva avuto il coraggio di chiedere. Infondo
chiedere "ehi
come ti senti dopo aver ucciso delle persone?" non
era il massimo.*
Lena:
*Una volta nella carrozza Lena si accomodò silenziosamente.
Attese che Kara andasse a lasciare uno dei cesti al villaggio e si
mise comoda. Sbuffò stancamente. Come si era trovata in quella
situazione? La lettera del capo villaggio le aveva solo detto che il
problema era più politico che altro. Si era aspettata di dover
fare da giudice in una contesa e invece si era trovata costretta ad
uccidere gente.
Quando
Kara rientrò nella carrozza vide il suo volto. Capì
subito cosa non andava ma le sue parole furono una
conferma* Tranquilla.
Non devi farlo. Non è il tuo pianeta, non devi prenderti le
mie responsabilità.*
Mise una mano sulla sua gamba* Anzi,
ti ringrazio. Senza di te le cose sarebbero andate diversamente.*
Strinse la mano nella sua cercando di darle conforto.*Mi
dispiace averti chiesto di fare una cosa che non volevi. E' stato
egoistico e sbagliato.*
Intrecciò le loro dita nel vano tentativo di farla sentire
meglio* Posso
capire come ti senti. E' stato così anche per me. La prima
volta che ho ucciso una persona ricordo di aver vomitato per
un'intera giornata dal disgusto verso me stessa. Hai fatto la cosa
giusta Kara. Saremmo morti noi al loro posto, non fartene una colpa*
Le disse cercando in tutti i modi di farla sentire meglio.* E
poi hai salvato la tua principessa, meriti un premio*
Provò a tirarle su il morale prendendo l'intero cestino e
mettendolo davanti ai suoi occhi* E'
tutto tuo.*Provò
a sorridere provando a trasmettere a Kara la stessa sensazione.
* Per
quanto riguarda quel...*
Boccheggiò. Sorprendentemente si sentiva a disagio a parlare
del bacio. Si schiarì la gola* Il
bacio...*
Non sapeva cosa dire effettivamente. Provò a cercare le parole
ma non le venne nulla da dire a Kara. Arrossì e si morse il
labbro fissando quelle di Kara. Sembravano così morbide.*
Kara: *sospirò
pesantemente, amareggiata comunque dalla situazione. Guardò la
mano di Lena che strinse la sua come gesto di conforto e sorrise,
lasciando che le sue dita facessero spazio per far incastrare quelle
di Lena tra le sue, intrecciandole dolcemente.* Stai
ammettendo che ho salvato il culo a te e alle guardie? *chiese
ironicamente* Lys
mi ha insegnato questo nuovo modo di dire. Anche se non so perché
si dia tanta importanza al didietro. *continuò,
sperando di smorzare la discussione, anche se Lena voleva virare il
discorso in qualcosa di sentimentalmente romantico e irrazionale per
come era avvenuto.
Tenne
il cesto con un braccio e lo posò di nuovo a terra, in mezzo
ai suoi piedi per tenerlo fermo durante la traversata. Non aveva
molta fame e si voltò verso la daxamita, appoggiando il capo
sull'imbottitura degli interni della carrozza* Non
ho voglia di mangiare *ammise,
mentre Lena aspettava la risposta all'argomento che aveva accennato e
Kara timidamente, chiese con gentilezza* Ne
possiamo parlare più tardi in camera? *e
le sorrise lievemente. Era ancora molto scombussolata per quello che
era accaduto e non aveva molta voglia di rallegrarsi per il buon cibo
o di parlare dei suoi sentimenti confusi in una carrozza, dove non
poteva neanche avvicinarsi per la paura di essere viste. Però
sapeva anche che Lena aveva bisogno di sentirsi dire qualcosa per la
frettolosità del suo gesto ed era ovvio che la spaventasse
l'idea di un rifiuto da parte di Kara, tanto che la vide distogliere
lo sguardo e la kryptoniana decise di tranquillizzarla. Si sporse
verso il suo lato per avvicinare la bocca al suo orecchio e
sussurrarle come se fosse un segreto* Mi
piaci tanto... *e
si allontanò poco dopo. Non voleva rischiare un attacco da
parte di Lena alle sue labbra, perché difficilmente avrebbe
potuto resisterle. Si mise all'angolo della carrozza, guardandola e
le sorrise di nuovo, il solito sorriso affabile e tenero, ma con una
piccola nota di divertimento a causa dell'espressione che
accompagnava il viso della principessa. Per quanto Kara fosse
confusa, di quell'unica cosa era certa, Lena le piaceva e non poteva
non dirglielo.*
Lena:
*Si sorprese nel sentire quelle parole dalla bocca di Kara ma, quando
le parlò di Lys, se non ricordava male la sarta del palazzo,
Lena scoppiò a ridere.* Ommieidei
Kara. Ti ha preso in giro. È un modo di dire.*
Scosse il capo divertita. *Non
imparare altri suoi modi di dire per favore.*
Si
sorprese quando Kara rifiutò il cibo guardandola come se fosse
un'aliena* chi
sei tu. E che ne hai fatto di Kara Zor-El? *Domandò
ridacchiando. Sapeva perché Kara non voleva mangiare ma voleva
rendere la traversata più leggera. Per tale motivo cercava di
sfotterla quando più possibile.
Quando
Kara le disse che preferiva attendere in camera ci rimase un po'
male. Aveva bisogno di chiarire ogni suo dubbio e l'attesa le dava
fastidio. Guardò allora fuori dalla finestra nel tentativo di
distogliere lo sguardo dalla bionda. Sentì la voce di Kara sul
suo orecchio e alle sue parole arrossí di colpo. Strinse le
labbra nel tentativo di reprimere una risata ai modi dolci di Kara e
la guardò, seduta nella carrozza con un sorrisino divertito.
Decise di toglierglielo. Adorava farla imbarazzare e l'avrebbe fatto
ancora. Si sporse verso Kara. *Sai
Kara...*Iniziò
con voce bassa e roca. *Non
puoi dire certe cose e poi metterti li, seduta, come se non avessi
fatto niente*
le disse. Fece scorrere una mano lungo il braccio della giovane prima
di salire più su a livello della spalla. Mosse la mani tanto
da applicare la pressione necessaria per far sentire la sua presenza
ma senza farle davvero male. *Non
puoi prima stuzzicare e poi stare lì, tranquilla, senza
aspettarti una mia risposta. *voltò
il Busto tanto da esserle ormai di fronte e con l'altra mano prese la
guancia di Kara avvicinando il suo volto al proprio. *Perché
quando fai così l'unica voglia che ho è di toglierti
quel sorrisino innocente dalla faccia sai? *Si
avvicinò cosi tanto che i loro nasi si toccarono. Uscì
la lingua e leccò leggermente le labbra di Kara prima di farsi
completamente indietro* Ma
hai ragione, meglio parlarne in camera mia. *
Sollevò il sopracciglio in tono di sfida verso la ragazza
godendosi il suo volto scandalizzato. Non si aspettava una risposta
del genere e Lena si godette la sensazione di lasciarla
sconvolta.* Per
la cronaca Kara. *Disse
dopo qualche minuto, mentre guardava fuori dalla finestra.
Si
voltò verso le e le fece l'occhiolino*Mi
piaci anche tu*
Kara:
*Era rimasta interdetta al modo di fare di Lena. Si era avvicinata
con la sua solita aria di predatrice e Kara guardò fuori dalla
finestra sperando che le guardie non si accorgessero di
nulla.* M-ma... *Non
riuscì a pronunciare altro, quando si ritrovò con il
viso di Lena a pochi centimetri dal suo. Non comprendeva Lena quando
si comportava in questo modo. Infondo Kara voleva solo
tranquillizzarla con la sua affermazione, invece la principessa
daxamita continuava ad approfittare della sua ingenuità per
imbarazzarla. Le guance di Kara si colorarono di un rosso purpureo e
abbassò il capo per il disagio che stava provando in quel
momento. Si calmò, quando Lena si girò verso la
finestra e riprese il suo colore naturale. Prese un gran respiro e
rialzò lo sguardo appena Lena iniziò di nuovo a
parlare. Alla sua frase, sorrise di gioia e lasciò scivolare
di nuovo la mano nella sua, stringendola per tutta la traversata del
viaggio, continuando ad accarezzarle il dorso con piccoli cerchi
fatti con il pollice.
Arrivate
al palazzo, lasciò la sua mano, mentre lo stomaco si fece
sentire.* Chissà
che ore sono *si
chiese ad alta voce, prendendo il cesto e uscendo dalla carrozza.
Khalid aveva appena finito di dare da mangiare ai Wlok e Kara gli
fece un cenno con il capo per salutarlo, perché aveva le mani
occupate. Smise di fare quello di cui si stava occupando per poter
prendere i wlok utilizzati dalle guardie e metterli nei box. Kara si
limitò a seguire Lena, lontana ormai dalle guardie reali che
erano state congedate. Si guardò intorno e poi le
chiese* Pranziamo
insieme? Ormai il pranzo sarà finito e potrei prendere
qualcosa di fresco da bere dalla cucina.
Lena:
*Una volta giunta a palazzo Lena lasciò la carrozza allo
stalliere. Notò con ma coda dell'occhio lo scambio di saluti
tra lui e la sua schiava e si sorprese della facilità nel fare
amicizia di Kara.
Salì
al piano superiore, diretta nella sua stanza quando udì le
parole di Kara.* Sì,
non sarebbe una cattiva idea. *Le
disse sorridendo.
Il
piano era semplice. Lavarsi, pranzare e poi parlare di tutto quello
che era successo in quel villaggio.
Sapeva
di piacere a Kara ma valeva la pena rischiare per una schiava?
Poteva
finalmente dimenticare le convenzioni sociali e vivere con Kara
qualcosa di reale?
Si
disse che si, poteva farlo, a patto di tenere tutto segreto e lontano
dalle orecchie indiscrete di Mon-El e di Rhea.
Giunta
in camera lasciò Kara a fare i suoi servigi e andò a
lavarsi. Si tolse il sudore e la terra dai capelli. Era esausta ma il
bagno caldo la stava facendo tornare in vita. Si chiese se anche Kara
dovesse farlo e se fosse consono farlo in camera sua. Non vi pensò
molto. Si lavò velocemente e, quando Kara tornò nella
sua stanza con le bevande, lei era ancora semi nuda, coperta solo
dall'intimo. Si tamponò i capelli chiudendoli in una treccia
bassa e si diresse verso il suo armadio.*Va
a farti un bagno Kara. Hai sudato molto al villaggio e ti meriti di
riposare le membra.*Quando
Kara fece per protestare si voltò verso di lei sollevando un
sopracciglio* Non
osare discutere. Puzzi. Va, qua finisco io.*
Le passò un suo vecchio vestito che le andava ormai stretto al
seno.* Dopo
che avrai finito potremo mangiare e parlare.*
Le disse quasi spingendola in bagno. Sistemò lei il tavolo per
entrambe e, vedendo il cibo, capì di avere incredibilmente
fame.
Quando
Kara uscì, ormai linda e profumata stappò la bottiglia
di vino mettendola sul tavolo.
Una
volta pronte entrambe si accomodarono per pranzare.
Voleva
attendere ma la sua curiosità ebbe la meglio. *Quindi... *
Prese un sorso del suo vino.* Ho
bisogno di parlare di quello che è successo questa
mattina... *
iniziò ma venne interrotta dallo bussare alla porta.
Si
alzò e aprì la porta in maniera tale da non far vedere
Kara seduta al suo stesso tavolo. *
Mia
signora. Siete richiesta nella sala da pranzo reale con assoluta
priorità. *Lena
Sollevò lo sguardo. Chi poteva mai essere? *Arriverò
subito. *Chiuse
allora la porta.
Si
voltò verso Kara che la guardava confusa. *Forza,
dobbiamo andare. Parleremo più tardi.*Le
disse.
Andarono
nella sala da pranzo reale. La curiosità la stava divorando.
Che cosa era così urgente da farla chiamare ora che era appena
tornata?
Leggermente
irritata oltrepassò la porta quando si bloccò ed il
sorriso più puro e genuino si fece strada sulle sue
labbra*Vir!*
urlò correndo verso la donna. La abbracciò con quanta
forza aveva in corpo, sollevandola leggermente per la felicità.*Mi
sei mancata! Cosa ci fai qui? Non ti aspettavo prima di cinque
giorni*
Le disse.
Vir
rise ricambiando l'abbraccio* Sorpresa?*
Lena le diede un bacio sulla guancia ridendo felicemente. *Sembrava
avessi bisogno di me nella lettera e sono venuta il prima possibile.*
Le disse la donna.
Lena,
se possibile, sorrise ancora di più prendendole la mano. *Oh
Vir, ho tante cose da raccontarti.*
Le disse dimenticando completamente del colloquio che voleva avere
con Kara.
Era
troppo felice, finalmente aveva rivisto la sua migliore amica*
Kara:
*la Kryptoniana lasciò il cesto in camera e fece una capatina
veloce in cucina, prendendo qualcosa da bere per Lena e lei. Salutò
frettolosamente Krex, ma trattenne per una chiacchiera* Allora
biondina. Non vuoi più parlare con me? *
- * Ehm...
Sì? Cosa c'è? *chiese
Kara titubante.* Volevo
dirti che puzzi come una femmina di Krogan. Sei estremamente
attraente oggi. Cosa hai fatto? *il
tono di Krex era per fortuna scherzoso e Kara balbettò cose
incomprensibili, arrossendo visivamente* Vado,
ciao! *esclamò
infine e lasciò la cucina. Quando ritornò alla stanza
di Lena, si rese conto che aveva una gran fame e bussò.
Ottenuto il permesso, entrò e deglutì rumorosamente
alla visione del corpo di Lena. Chiuse la porta, mettendo le bevande
sul tavolo vicino al cestino. Quando ordinò di farsi un bagno,
in realtà Kara desiderava sedersi e mangiare. Il suo stomaco
aveva iniziato a torturarla da quando erano ritornate al palazzo.
Alla fine fu convinta dai modi di fare della principessa e si ritrovò
in bagno.
Si
rilassò nella grande vasca, mentre il suo stomaco gorgogliava,
così si diede una mossa. Infondo Krex e Lena avevano ragione.
Indossato il vestito, raccolse infine i suoi capelli umidicci in una
crocchia, dopo averli asciugati abbastanza da non farsi prendere un
malanno.
Erano
finalmente sedute e si trovavano una di fronte all'altra. Kara non
vedeva l'ora di parlare, ma prese un pezzettino del sandwich
preparato da Krex e iniziò a mangiare, mentre Lena sorseggiava
il suo vino* Quindi? *Cercò
di spronarla, finché il discorso non fu interrotto dal bussare
della porta. Kara non riuscì a trattenere un piccolo sospiro
di esasperazione e finì il sandwich con pochi morsi per non
rimanere a digiuno. Quando Lena si voltò, aveva le guance
piene e si aiutò con dell'acqua per buttare giù il
tutto.
La
curiosità di Lena la fece muovere velocemente e si ritrovarono
ben presto alla sala da pranzo. Kara non capì quello che era
successo e guardava Lena con una malcelata irritazione, mentre
stingeva quella donna come se fosse la persona più felice al
mondo. Era splendida con i suoi capelli biondi lunghissimi, gli occhi
ambrati come la sabbia del deserto di Daxam e la pelle poco più
scura di quella di Kara. Era più alta di Lena, molto snella e
aveva l'aria da gran signora nobile e aristocratica. Era la prima
volta che Kara riusciva a vedere la vera Lena senza tristezza e
preoccupazioni, mentre Vir rideva di gioia stretta in
quell'abbraccio. Eppure fu in quel momento che Kara si chiese se
sarebbe riuscita a renderla felice tanto quanto la rendeva la sola
presenza di Vir.
Iniziò
a farsi domande in completo silenzio, senza ottenere nessuna risposta
e il tutto la rese più confusa del solito su ciò che
Lena provava nei suoi confronti. Forse era solo attrazione? E
soprattutto Vir chi era? Una sua amica oppure altro?*
Lena:
*Il pomeriggio per Lena divenne più luminoso di quanto si era
aspettata.* Oh
Vir. Cosa mi racconti, sono ormai due anni che non ci vediamo*
Le disse sorridendo*
Sai,
mia principessa, le solite cose*
Rise Vir utilizzando la solita frase che diceva quando Lena le
chiedeva della sua vita* Qualche
ordine qua e là, qualche festicciola e un sacco di problemi.*
Le due donne risero* E
tu, nella lettera mi hai scritto che hai molte cose da raccontarmi*
Lena
si riprese alla frase della donna* Hai
letto il giusto, mia cara amica. Ma vorrei parlartene altrove. Ti va
una camminata per i giardini reali?*
Le domandò. Vir rise ed annuì* Non
sei cambiata affatto da quando avevi diciassette anni Lena.*
Anche Lena rise stringendo la mano della donna nella sua.* Kara.*
Chiamò la ragazza poco dietro di lei.* Io
e Miss For andremo fuori, assicurati di preparare del Chay per quando
torniamo ok?*
Le chiese dolcemente. Doveva parlarle ma non riusciva a stare lontana
dalla sua migliore amica. Non la vedeva da almeno cinque anni.
Prese
Vir per mano tirandola fuori e ridendo come una ragazzina alle sue
battute.* Mi
sei mancata un sacco sai? Conservo tutte le lettere che ci siamo
mandate in questi anni ma non saranno mai come una chiacchierata di
persona*
Le confidò. Vir annuì* Ti
capisco Lena, mi sei mancata un sacco anche tu.*
Camminarono
verso il giardino e giunsero sotto un albero *C'è
ancora!*
Esclamò Vir nel vedere sulla corteccia una frase che scrissero
quando erano poco più che adolescenti.* Vir
e Lena amiche per sempre. Eravamo proprio sciocche!*
Rise e Lena l'accompagnò ricordandosi solo allora della
frase.* Allora...*
Iniziò Lena.* Chi
inizia a parlare?*
Vir finse di pensarci qualche secondo, tenendo Lena sulle spine* Va
bene inizio io. Mi sono fidanzata.*
Disse e Lena saltò dalla gioia.* Per
Valor, Vir! Chi è, a che casata appartiene?*
Domandò felicemente.* E'
il primogenito della casata dei Phel. E' un uomo gentile e molto
rispettoso, ha anche un gran fisico che non guasta.*
Le fece l'occhiolino e Lena rise.* Sono
così contenta per te, amica mia. Devi assolutamente
raccontarmi tutto.*
le disse.*
Certo,
ma prima... Nella lettera hai scritto che hai una cotta impossibile.
E' quella schiava che ho visto prima?*
Le chiese e Lena arrossì.* Come
hai...*
-*Oh
tesoro,*
Vir carezzò la guancia di Lena* Ti
conosco da quando avevamo sei anni. Ho visto come la guardi.*
Se possibile Lena arrossì ancora di più. *Sì,
è lei.*
Le disse giocherellando con le sue mani imbarazzata.*
E'
una bella donna. Mi piace. Le hai già detto cosa provi per
lei?*
Le domandò a bruciapelo e Lena sorrise* In
realtà mi ha baciata. E poi l'ho baciata io. Due volte e lei
ha ricambiato ma...*
Si vergognò leggermente.* Non
abbiamo ancora parlato di quello che sta succedendo, Vir. Io so solo
che è bellissima e gentile e un po' ingenua. Dovevi vederla la
prima volta che ha assaggiato del cibo vero! I suoi occhi si sono
illuminati di pura gioia*
Vir aggrottò le sopracciglia guardandola sorpresa* La
prima volta che ha assaggiato del cibo vero?*
Le domandò infatti. Lena sgranò gli occhi. Aveva fatto
un passo falso.* Sì,
beh... lei... è Kryptoniana?*
Le disse. *E'
una domanda, Lena?*
Lena sbuffò.* Smettila
di prendermi in giro. E' una Kryptoniana, prigioniera di guerra. L'ho
salvata da morte certa solo per vederla strisciare ai miei piedi.*
Le disse sognante* L'avevo
sempre immaginata egoista e saccente, invece è dolce, gentile,
generosa e pura.*
Vir rise*
Per
Valor Lena, sei proprio cotta.*
Lena arrossì e si morse il labbro tentando di trattenere il
sorriso.* Però
ora sono curiosa, cosa hai intenzione di dirle?*
Le chiese allora Vir e Lena fece una faccia sorpresa, come se
effettivamente non avesse ancora pensato a cosa dire a Kara.* Non
lo so... Pensavo di baciarla e lasciare a lei la parola. Ho un po'
paura di cosa potrei dirle.*
Vir rise. *Sei
assurda Lena. La baci e scappi? Era questa l'idea? *Le
chiese divertita. Lena fece le spallucce. * Oh
Lena davvero? *Vir
la spintonò* Dobbiamo
creare un piano d'azione. Perché non provi con una cena?*
- *Sì,
certo, una cena. Come glielo spiego a mia madre che voglio cenare con
la mia schiava?*
Vir sorrise subdolamente* Ma
come Lena, non ricordi "il nostro posticino speciale?"*
Le fece l'occhiolino* Portala
lì e vedrai che il resto avverrà da solo.*
Lena parve pensarci.* Beh,
infondo è... magico.*
Vir rise. *Allora
abbiamo un accordo signorina.*
Cominciarono a camminare verso il palazzo dove incontrarono Kara.
Lena si fermò a guardarla e Vir per poco non scoppiava a
ridere.* Sono
un po' stanca, Lena. Penso che mi ritirerò nella mia stanza
fino a domani.*
Si avvicinò all'orecchio di Lena e le sussurrò
sottovoce, attenta a non farsi sentire* E
domani mi racconterai tutto nei minimi particolari e si, Lena, per
tutto intendo tutto.*
Lena arrossì completamente boccheggiando qualche parola
incoerente finché la giovane non si allontanò* A
domani Lee. Kryptoniana.*
Le disse per far capire a Lena che approvava la sua scelta. Se non
l'avesse approvata non avrebbe degnato di uno sguardo la sua schiava.
Lena
rimase qualche momento sconvolta. Sbatté gli occhi più
volte finché non si riprese. Si avvicinò a Kara ancora
leggermente scossa* Quindi...*
Iniziò non sapendo dove parare.* Dovevamo
finire quel discorso...*
Le disse.* Lo finiremo questa sera. Fatti
trovare nella tua stanza alle sette ok? Passerò a prenderti
io, va bene?*
Le domandò mentre con la mano sfiorò il suo braccio per
incitarla a rispondere*
Kara:
*Quando Lena si rivolse a lei, le diede subito attenzione e annuì
al suo ordine. In poche parole l'aveva congedata e Lena avrebbe
parlato da sola con Vir.
Kara
ritornò nella camera di Lena, prese il resto del pranzo che
doveva essere suo e andò a trovare Lys che, come al solito,
stava continuando a fare i vestiti per la festa e questa volta stava
lavorando su quello di Lena. Non voleva di certo pranzare da sola e
aveva troppa fame per aspettare. Bussò e poi entrò in
stanza, completamente in silenzio. Le fece un cenno con la testa e
addentò il sandwich quasi in modo iracondo. Lys si drizzò
meglio sulla sedia e osservò la giovane kryptoniana con le
guance gonfie di cibo, sapendo già che c'era qualcosa che non
andava.* Cosa
è successo? *chiese
e Kara rispose con uno strano verso, poi provò a
parlare* N-non
ne Voghio Phallale *La
bocca era ancora piena e non riusciva a formulare una frase
correttamente. Lys si alzò e le passò dell'acqua per
aiutarla a liberare la bocca, poi incrociò le braccia,
aspettando quasi con impazienza* Quindi
sei venuta qui da me per divorare cibo senza neanche offrirmelo e poi
non vuoi raccontarmi nulla? Seriamente? *Kara
abbassò lo sguardo e Lys le prese la mano, portandola vicino
all'altra sedia che occupava la stanza. Si rimise a sedere per
lavorare al suo vestito. Kara si accigliò confusa dal
comportamento di Lys, perché pensava che avrebbe continuato a
insistere per sapere, invece no. Se ne stava lì, buona a
lavorare al vestito verde di Lena, reiniziando a cucire con calma.
Kara alla fine parlò spazientita* D'accordo
parlo. La psicologia inversa funziona con me. *concluse,
capendo il comportamento di Lys e quest'ultima rialzò lo
sguardo, sorridente* Stai
diventando sveglia, Kara. *Emise
un piccolo sbuffo* In
poche parole, siamo andate in un villaggio. Lena pensava fosse
qualcosa di semplice da fare, ma non lo era per niente!*
Kara iniziò a raccontarle tutto quello che era accaduto. Le
raccontò del bacio prima, dello schiaffo dopo e dell'altro
bacio e di tutta la battaglia, finché non finì il
racconto con l'ultima cosa che si erano dette in carrozza.* E
quindi Lena ti ha baciata perché era spaventata. Be' la paura
le ha fatto fare dei passi, non sei contenta? *
- * Per
niente! *Lys
rimase interdetta dalla risposta* Come?
Perché? *
- * Perché
sì, mi ha detto che le piaccio, ma se è solo attrazione
fisica? Io non lo so! Perché ne dovevamo parlare oggi e invece
no! Oggi non ne abbiamo parlato! Stavamo pranzando nella sua stanza,
pronte ad iniziare il discorso e invece no! E' venuta... Venuta
un'"amica" di Lena e non so se considerarle amiche, perché
per me non lo sono per niente! Rao, dovevi vedere come l'ha stretta e
come stava ridendo di gioia. Non la sopporto anche se non la conosco
e non dovrei dirlo, non è da me! Voglio parlarle e chiarire
perché sto impazzendo! Se n'è andata a camminare in
giardino con lei, mentre mi ha lasciato qui e non so neanche cosa si
stiano dicendo*
Lys scoppiò a ridere in una sonora risata. Non aveva mai visto
Kara così agitata in preda alla gelosia e non poteva che
bearsi della situazione che tanto la tormentava. Se ne stava lì
a struggersi, parlando velocemente senza neanche respirare e non poté
trattenersi* Cosa
hai da ridere?! *
- * Ah
be', Kara sei GELOSA! *
- * COSA?!
Chi? io? Ma pfff, per favore, io gelosa? Ok... forse lo sooono.
Forse... Ma devi vederla, non posso competere. E' splendida ed è
bionda, ma non bionda come me, è elegante e non goffa e sembra
una gran signora. Io invece, guardami. E' già tanto che riesca
a muovermi senza urtare qualcosa, non che io non abbia urtato mai
nulla. E' successo, ma sono migliorata. *
- * Quindi
Kara, vorresti dire che Lena dopo averti baciata, potrebbe trovare di
meglio dal suo passato perché secondo te questa persona è
migliore? Be' se hai così tanta paura, perché non
appena siete da sole non le fai vedere cosa sai fare? Vai e
prenditela, no? *
- * Prenderla
in che senso? *
- * Nel
senso che la sbatti al muro e vai giù di lingua! *Kara
la guardò confusa, arrossendo e chiese spiegazioni* Giù...
Giù dove? Cosa intendi? *Lys
si spalmò la mano in faccia perché Kara non comprendeva
mai cosa voleva dire* No
giù! Intendo, baciala! Oh per tutti gli dei, non riesci a
seguire un discorso. *
- * Come
non riesco a seguire un discorso?! Tu hai detto giù! *
- *Be'
se proprio ci tieni ad andare giù, allora fallo! Ma non ti
facevo così focosa signorina! *esclamò
Lys spazientita dalla piega del discorso e Kara diventò un
peperone, arrossendo fino alla punta delle orecchie* Ah
ora che fai? Ti imbarazzi? Non ti preoccupare, imparerai. *
- *P-pensi
che... pensi che sia questo che Lena si aspetti da me. Insomma, fare
queste cose? *Lys
alzò un sopracciglio e la fissò come se fosse una
stupida* Ovvio
che sì! Kara, guarda che sono cose normali che fanno tutti.
Siete voi kryptoniani che non vi godete i piaceri della vita, eppure
lì sotto dovreste essere proprio come noi, o sbaglio? *Kara
si coprì il viso con le mani per nasconderlo* Non
ne voglio parlare! *disse
ormai nascosta dagli occhi di Lys. Era diventato un discorso così
talmente imbarazzante* Senti
piccola. Non devi essere spaventata da quello che Lena si aspetta.
L'amore non deve essere fatto da aspettative, perché ogni
persona è diversa e pian piano vi conoscerete in quel modo e
sono certa che riuscirete a comprendere cosa vogliate l'una
dall'altra. Quindi oggi le parlerai e risolverete questa confusione
che sono certa avete entrambe. Adesso smettila di avere paura. E
lascia che passi un po' di tempo con la sua vecchia amica. Non pensi
che adesso le stia parlando di te, come tu fai con me? Infondo Lena
non ha nessuno con cui parlare del vostro rapporto. Lascia che si
schiarisca le idee e se la sua amica non sarà contenta di
questa relazione che è appena iniziata, sono certa che
riuscirai a convincerla comunque del contrario. Ma adesso fa solo un
bel respiro profondo. *Kara
prese un gran respiro per calmarsi* Brava,
ora sta in silenzio che devo continuare a lavorare. Piuttosto dimmi
come sta venendo il vestito.
*Dopo
aver parlato un po' del vestito con Lys, la ringraziò con un
bacio sulla guancia per la chiacchierata precedente che avevano avuto
e la lasciò a lavorare. Si ricordò che avrebbe dovuto
preparare del chay per il ritorno di Lena e Vir e si mise in marcia
verso il corridoio. Girato un angolo del palazzo, incontrò di
ritorno Vir e Lena e Kara abbassò il capo in segno di
rispetto, facendo un lieve inchino. Guardò Vir che disse
qualcosa all'orecchio di Lena e si accigliò, curiosa e allo
stesso tempo infastidita, visto che Lena sembrava agitata dalla cosa
e colse il rossore delle sue guance. Quando Vir si rivolse a lei,
chiamandola "kryptoniana" capì che Lena le aveva
parlato di lei. Continuò a seguirla con lo sguardo, finché
non sparì dall'altro lato del muro.
Quando
Lena iniziò a parlare, le rivolse di nuovo le sue
attenzioni* Uhm? *annuì
alle sue parole* Certo,
dovremmo parlare. *inclinò
il capo di lato, confusa da quello che le disse.* Oh... *
Si guardò in giro per osservare se ci fosse qualcuno per poter
parlare liberamente e si sentì sfiorare il braccio* è
un... appuntamento? Non mi aspettavo una richiesta del genere. *Non
c'era nessuna guardia per fortuna* Cosa
preferisci su di me? Vestito o pantaloni e camicia? *domandò,
sperando che le rivelasse i suoi gusti e abbozzò un mezzo
sorriso quando si rese conto dell'imbarazzo del suo viso.*
Lena:
*Lena si grattò il naso leggermente imbarazzata* Penso...
sì, puoi chiamarlo così*
Disse arrossendo leggermente. Si morse il labbro nervosamente. *Come
preferisci Kara. Se vuoi indossare pantaloni e camicia puoi farlo.
Non avrei nulla da obiettare*
Disse la verità. Amava vedere Kara in pantaloni, la rendevano
appetibile e dannatamente sexy.* Quindi,
passerò dalla tua stanza tra un'ora. Fino ad allora sei libera
di fare quello che vuoi, va bene?*
Dopo aver avuto l'ok Lena si allontanò da Kara con il cuore a
mille.
L'aveva
fatto. Le aveva chiesto un appuntamento.
Dopo
anni aveva finalmente deciso di lasciarsi andare. Svoltò
l'angolo diretta alla sua stanza per prepararsi e sussultò
quando si trovò davanti Mon-El.* Lena!*
Urlò lui. *Devo
parlarti*
Lena continuò a camminare cercando di non dargli nemmeno il
tempo di avvicinarsi* Non
ho tempo Mon-El.*
Disse spazientita. Il ragazzo le si parò davanti
fermandola.* Dimmi
è vero?*
Lena lo guardò interrogativa. Era nervosa, possibile che suo
fratello, l'essere più viscido di Daxam, avesse saputo quello
che era successo?* Cosa
fratello?*
- *E'
vero ciò che dicono le guardie sull'assalto in quel
villaggio?*
Lena sudò freddo. Possibile che qualcuno avesse visto il loro
scambio di effusioni?* Non
so cosa intendi dire. Se non ti dispiace vado di fretta.*
- *E'
vero che è successo qualcosa di diverso al villaggio?*
Lena si bloccò squadrando il ragazzo che ghignava.* E'
vero che la Kryptoniana sa combattere?*
Chiese. Lena ringraziò Valor, suo fratello non sapeva nulla di
lei e Kara.* Si.
Le ho insegnato qualche mossa.*
Gli disse freddamente.
Lui
la guardò iracondo* Sei
impazzita? Lei è una nostra nemica, una prigioniera di guerra!
E tu cosa fai? Le insegni a combattere? Le dai le armi per farci del
male? Quanto tempo ci vorrà prima che attacchi te? Lena?*
Le disse beffardo.
Lena
lo bloccò al muro avvicinandosi a lui per incutergli
timore.* Tu
non sai niente di lei. Non la conosci e non puoi permetterti di
sputare le tue solite sentenze.*
Disse con voce roca tentando di spaventarlo.
Si
sorprese quando ebbe la reazione opposta. Mon-El stava
ghignando.* Oh,
vedo che ti ha colpito nel profondo. Dimmi sorellina, sei innamorata
di lei come con Eliza?*
Lena
strinse il pugno cercando di calmarsi* Ti
giocherai anche lei come facesti con la tua vecchia amata?*
Provò a stuzzicarla.
Lena
diede un pugno al muro, poco lontano dalla sua testa. Sentì il
dolore ma la faccia spaventata di Mon-El ne valeva la pena.* Ero
giovane e stupida e mi fidavo ancora di te, Mon-El. Ora sono adulta e
con molte più conoscenze. Non farò di nuovo lo stesso
errore e mi assicurerò che tu non possa neanche pensare di
farne altri*
Disse con tutta la rabbia.* Oh
guarda, la piccola Luthor esce gli artigli. Questa Kryptoniana deve
averti davvero impressionata per farti minacciare il tuo principe.*
Udite
le sue parole Lena si staccò da lui.* Non
è colpa della kryptoniana o di nessun altro. Mi fai schifo
Mon-El. E ti farò pagare tutti i soprusi fatti, dovessi
rimetterci la vita.*
- *Come
il tuo paparino Lionel, o vuoi finire come tuo fratello Lex nelle
prigioni Lena? Chissà se anche tu perderai i tuoi capelli.*
Lena lo guardò schifata.* Mi
fai schifo, Mon-El. Ora vattene, ho degli impegni e non voglio più
ascoltarti.*
Così
dicendo si allontanò dall'uomo senza degnarsi di rispondere
alla sua ulteriore provocazione.
Si
rintanò nella stanza dove tentò di calmare il proprio
cuore. Voleva fargli del male, farlo soffrire. Avrebbe dovuto
ingegnare un piano, uno necessario a ferirlo, o meglio, a ucciderlo
ma ora non poteva. Aveva detto a Kara che l'avrebbe raggiunta da li
ad un ora e aveva perso del tempo prezioso con quel verme di suo
fratello.
Prima
di sistemarsi chiamò la guardia chiedendogli di prendere del
cibo dalle cucine e di lasciarlo dietro la porta. Quando lui annuì
Lena chiuse la porta della sua stanza e si diresse nel suo bagno.
Acconciò
i capelli in una crocchia alta, li tirò leggermente tanto da
mettere in risalto il suo collo. Indossò gli orecchini che le
avevano regalato i suoi genitori quando era ancora una bambina. Non
li usava spesso ma questa serata sarebbe stata diversa quindi si
permise di indossarli. Si truccò leggermente e scelse di
mettere sulle labbra un rossetto rosso sangue.
Una
volta contenta del risultato andò verso l'armadio e scelte un
vestito rosso. Lo indossò con un po' di fatica dato che non
aveva nessuno che l'aiutasse ma, quando si guardò allo
specchio, si sentì soddisfatta del suo operato. Il vestito era
rosso sangue, come quello che aveva indossato la prima volta che
aveva incontrato Kara. Voleva soprenderla ma, nel frattempo, non
poteva vestirsi in maniera troppo appariscente per andare in giro con
una schiava.
Si
guardò allo specchio e annuì a se stessa contenta.
Sarebbe riuscita a sedurre Kara entro la nottata anche indossando dei
semplici abiti comodi piuttosto che seducenti.
Una
volta pronta aprì la porta e sorrise nel vedere il cesto
pronto solo per lei. Prese una coperta dalla sua stanza ed uno
scialle per se stessa e uscì. Davanti alla porta di Kara si
ricordò di prendere qualcosa per vedere durante la notte e,
per tale motivo, tornò in camera dove vide una vecchia lampada
elettrica. Ricordò di averla usata quando faceva le sue
passeggiate con Eliza. Era perfetta per l'atmosfera romantica che
voleva creare.
Prese
un respiro profondo ed alzò la mano per bussare alla porta di
Kara. - Ok
Lena, puoi farcela, è solo una ragazza. Lei ti piace, tu le
piaci, l'hai baciata e bacia divinamente. Cosa può andare
storto?-
Si domandò.
Con
l'ultimo residuo di coraggio bussò alla porta. Quando Kara
aprì il suo nervoso aumentò esponenzialmente.* Ciao
Kara.
Kara:
*annuì, rivolgendole un dolce sorriso, prima di salutarla con
uno sfiorare di dita lungo l'avambraccio. Rao, Kara non vedeva l'ora
di poterla stringere tra le braccia e dirle quanto è
importante per lei, ma avrebbe dovuto aspettare ancora un'altra ora.
Osservò la sagoma di Lena allontanarsi, dopo averla salutata e
giocò con le dita delle proprie mani, indecisa sul da farsi.
Alla fine optò per ritornare verso le stanze degli schiavi.
Sapeva che Lys avrebbe dovuto avere qualche vestito o abito
particolare, ma Lena le aveva anche detto che andava bene con la
camicia e i pantaloni. Non sapeva come vestirsi, non sapeva in realtà
neanche come comportarsi in quei casi, eppure aveva colto lo stato di
agitazione e imbarazzo anche nel viso della principessa e questo
stranamente la tranquillizzava.
Si
presentò di nuovo da Lys, che la guardò, sospirando
pesantemente e scocciata dal fatto che era ritornata così
presto.* Allora?
Che ci fai di nuovo qui? *chiese,
mentre finiva un ultima rifinitura sull'abito* Lena...
Lei mi ha chiesto un appuntamento. *balbettò
e Lys alzò il capo, questa volta veramente interessata alla
cosa* Mi
ha detto che devo farmi trovare tra un'ora nella mia stanza *Lys
si alzò e aprì l'armadio, cercando qualcosa da farle
mettere* Non
ti ha detto dove vuole portarti? *Le
chiese, mentre rovistava tra i vari vestiti* Se
dovete lasciare il palazzo e usare un wlok, allora presumo che tu
voglia indossare qualcosa di comodo *e
Kara annuì, avvicinandosi all'armadio per vedere cosa c'era.
Lys tirò fuori una camicia di seta bianca, completamente
liscia al tatto e sotto abbinò dei pantaloni stretti neri che
mostravano i punti giusti* Indossa. *Le
ordinò e Kara lo fece* Metti
però il resto della camicia nei pantaloni *le
disse mentre si sistemava. Il pantalone riusciva a risaltare le sue
curve in modo perfetto, dando comunque un tocco di eleganza al
tutto.* Stai
benissimo e le mostrerai il tuo bel culetto *commentò
Lys, facendola arrossire, poi le passò la cintura* Metti
anche questa*
- *Ma
il pantalone è già stret-... *
- * Metti.
Le cinture piacciono. *
Kara non si fece domande, ma rimase confusa comunque. Indossata la
cintura, Lys la fece sedere sulla sedia e squadrò il suo viso.
Iniziò a truccarla in modo lieve finché non passò
agli occhi e li appesantì il trucco con una matita nera. Ciò
fece risaltare di più i suoi occhi chiari, anche se Kara emise
un verso lamentoso. Lys ovviamente non chiedeva pareri a Kara, stava
soltanto sistemando il suo aspetto e sicuramente non le importava se
Kara non era d'accordo.* Mancano
i capelli e visto che sei più brava di me in quelli, fa pure.
Sono qui se serve una mano. *Le
disse Lys e Kara si mise davanti allo specchio* Pensi
che possa lasciarli sciolti? *domandò
a Lys, ravvivandosi i capelli. La chioma bionda ricadde sulle sue
spalle in piccole onde, adornando parte della camicia bianca* Lo
sai che hai dei bellissimi capelli, ma... fossi in te, terrei il
collo bene in vista. *Non
capì neanche questa frase, ma decise di seguire il suo
consiglio. Alzò i capelli questa volta e iniziò a
lavorarli per ottenere uno chignon con una treccia laterale semplice,
mentre alcune piccole ciocche erano lasciate libere. Contenta del
risultato e ottenuta l'approvazione di Lys, si avvicinò alla
porta per lasciare la stanza* Divertiti
e mi raccomando, come al solito, voglio i dettagli *e
le fece l'occhiolino. Kara sbuffò e andò in camera sua,
chiedendosi se Lena fosse pronta.
Quando
sentì bussare alla porta, andò ad aprire un po' agitata
e si ritrovò Lena in uno splendido vestito rosso che
accompagnava il colore delle sue labbra. Boccheggiò un momento
e riuscì a ritrovare le parole, rendendosi conto che non
voleva fare una figuraccia.* Sei... *si
sporse per vedere se ci fosse la guardia, ma forse Lena l'aveva
congedata, perché non c'era.* Sei
splendida. *Le
disse, mentre gli occhi di Kara guardavano i suoi e ogni tanto si
abbassavano per dare un'occhiata alle sue labbra invitanti. Distolse
lo sguardo dalla sua figura, osservando le sue mani. Portava una
coperta e un cestino* Lascia,
faccio io. *disse
Kara, prendendo i due oggetti e seguì Lena.*
Lena:
*Rimase leggermente sorpresa nel vedere Kara.
Sbatté
gli occhi completamente rapita dalla visione della ragazza che aveva
davanti. Dannazione Kara era bella in vestiti ma con una camicia e e
dei pantaloni così stretti era da togliere il fiato. Si morse
il labbro mentre la guardava sognante. Era truccata, non un trucco
pesante e brutto, uno leggero e decisamente perfetto per i suoi occhi
che adesso sembravano ancora più chiari e profondi del solito.
Lena capì di essere persa non appena incrociò lo
sguardo di Kara e si sentì annegare nei suoi occhi.
Kara
parlò e lei si ritrovò ad arrossire
pesantemente.* Grazie.*Sorrise* Anche
tu stai bene Kara.*
Notò che Kara aveva fissato per qualche secondo le sue labbra
e sorrise predatrice. Sarebbe stata una lunga notte.
Quando
Kara le chiese di prendere il cesto glielo passò senza alcuna
remora ed iniziò a camminare, attenta a non andare troppo in
fretta. Voleva gustarsi ogni momento della serata. * Dobbiamo
essere silenziose Kara. Non possiamo farci vedere dalle guardie di
mia madre o di mio fratello quindi seguimi, prenderemo un passaggio
secondario.*
Le prese la mano tirando Kara con se.
Svoltò
l'angolo e giunse in un corridoio stretto.* Vieni.*
Entrarono
nel corridoio, era talmente stretto che dovevano passare una alla
volta e Lena non esitò ad andare per prima. Si premurò
di sculettare per dare una bella visione a Kara, dopotutto dovevano
divertirsi.
Una
volta finito il corridoio si ritrovarono in una stanza che dava
direttamente ad un'uscita secondaria del castello* Ce
l'abbiamo fatta. E senza neanche trovare una guardia!*
Esclamò Lena agitata. *Dei,
è da tanto che non faccio una cosa del genere! Mi mancava
questa scossa di adrenalina!*
Rise portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.* Forza,
manca poco. Vieni.*
Le disse. Camminarono qualche passo prima che Lena decidesse che si,
era abbastanza coraggiosa.
Prese
la mano di Kara, quella che non portava il cesto, e la strinse nella
sua. Arrossì leggermente nel farlo e guardò Kara
sorridendo.
La
camminata non fu davvero lunga, forse qualche centinaio di metri.
Lena aveva pensato di prendere Nixx ma non voleva che qualcuno
sapesse della sua fuga con Kara.
Camminarono
per circa dieci minuti, passando tra gli alberi che circondavano il
castello ma, una volta giunte in prossimità del suo luogo Lena
si fermò e fece fermare anche Kara.
Frugò
nella tasca trovando un fazzoletto.* Ti
fidi di me?*Domandò
avvicinandosi a Kara e mettendole una mano sulla guancia. La trascinò
su quella pelle candida e liscia ammirandone la perfezione. Come
poteva una ragazza come Kara essere sua?*Adesso
ti benderò, non aver paura*
Disse quando Kara le disse che si, si fidava di lei.
Le
mise il fazzoletto intorno agli occhi e prese il cesto.* Questo
dallo a me.*
Disse con voce roca direttamente nel suo orecchio. Prese la mano di
Kara incastrando le sue dita con quelle della ragazza e la
tirò* Vieni
con me. Seguimi*
Mormorò.
Una
volta arrivate, lasciò il cesto per terra e si mise dietro
Kara togliendole lentamente la benda.* Guarda.*
Le disse.
Con
il sole ormai tramontato il panorama che si presentava ai loro occhi
era stupendo, magico.
L'acqua
dell'oasi era completamente nera, ad eccezione dei riflessi delle due
lune di Daxam. Sorrise nel vedere che le pahir erano vigili e
rendevano l'atmosfera ancora più romantica, illuminando il
tutto con le loro lucine. Era il suo posto speciale. L'aveva scoperto
un giorno con Vir. Erano uscite per passeggiare e, dopo aver
camminato perse nei loro discorsi, si ritrovarono in quello stesso
identico posto. Era perfetto per l'appuntamento che aveva dato a
Kara. Era romantico, silenzioso, bello e sopratutto sicuro. Quella
era una zona poco trafficata dai residenti del palazzo. *Questo
è il mio posto speciale. Vengo qui ogni qual volta mi sento
sola o ho voglia di urlare. E' silenzioso e gli animali non ti
giudicano. *
Sorrise poggiando il mento sulla spalla di Kara. La vide leggermente
inquieta *Non
ti preoccupare, è sicuro. Nessuno passa mai da questa zona del
palazzo ed inoltre è notte. Non verrà nessuno.*
Mosse le labbra sul collo della Kryptoniana senza effettivamente
toccarlo. Solo il leggero sfiorarsi mandò una serie di scosse
lungo la spina dorsale di Lena. Dei, come poteva farcela?* Ti
piace?*
Le disse cingendo la vita della donna da dietro.
Poteva
un momento essere così tanto perfetto?*
Kara:
*Di certo Kara non era la persona più silenziosa del mondo, ma
cercò di fare del suo meglio nel seguirla con passo felpato,
concentrata come se fosse in missione. Arrivate al corridoio stretto,
Kara osservò Lena, cogliendo il movimento palesemente rivolto
a lei e arrossì pesantemente, incamminandosi a piccoli
passettini.
Al
commento della principessa a fine corridoio, Kara sospirò in
modo da calmarsi. Di certo quella situazione non le piaceva, perché
se avessero incontrato una guardia, dovevano avere una scusa pronta e
non esitare. E Kara di certo non poteva parlare al posto di Lena.
Stranamente
proseguirono il cammino senza nessun intoppo, tanto che Lena si sentì
sicura anche di prenderle la mano libera e Kara le sorrise
dolcemente. Si infiltrarono fra la fitta flora e Kara si chiese se ci
fosse una fonte d'acqua ad alimentare il tutto.
Lena
si fermò vicino ad un tronco intagliato, forse era stato fatto
per ricordarsi del sentiero che portava al luogo dove erano dirette.
Fu sorpresa della richiesta di Lena, le chiese se si fidasse di lei.
Era una domanda strana, infondo stava rischiando quella notte con
lei, non che non avesse timore della situazione, eppure al semplice
tocco di Lena si rese conto che tutto quello che stava provando
valeva la pena.
Si
fece bendare e alla sua vicinanza, rabbrividì e la seguì,
stando attenta a mettere i piedi nei posti giusti. Proseguì
lentamente in avanti finché Lena non le disse che erano
arrivate.
Le
tolse la benda e Kara poté finalmente ammirare il paesaggio
davanti a lei.
Dei
piccoli insetti dall'addome illuminato di luce propria, volavano
intorno all'oasi, sembrando piccole stelle che, accompagnando il
riflesso dei due satelliti di Daxam, formavano un planetario in
miniatura.
Kara
rimase a bocca aperta per lo stupore perché non si aspettava
di certo che si presentasse davanti ai suoi occhi qualcosa del
genere. Si chiese però se il posto fosse realmente sicuro,
perché desiderava poter parlare liberamente con Lena e poterla
stringere senza timori, come lei stava facendo. Non sembrava
preoccuparsi della cosa e infatti tentò di rassicurarla, così
Kara posò la mano su quella di Lena, mentre quest'ultima le
procurava una leggera pelle d'oca data la sua vicinanza.* E'
meraviglioso... *sussurrò
piano, calmandosi tra quelle braccia. Si girò fra queste
ultime per poter incontrare i suoi occhi e si sporse in avanti,
dandole un bacio sulla guancia in segno di affetto. Kara non sapeva
mai quando osare, eppure era anche la persona che più bramava,
ma infondo erano appena arrivate, così si allontanò da
Lena e prese la coperta per poterla stendere da qualche parte e
sistemarsi più comodamente per parlare di tutto. Chiese a Lena
se andasse bene il terreno e si premurò di sistemarla,
posandovi il cesto in un angolo.
Aspettò
che Lena si sedesse e si posizionò al suo fianco, osservando
l'oasi per un istante, poi ritornò a guardare la principessa,
mentre il sorriso non lasciava mai le sue labbra* Il
rosso ti sta bene. *le
disse* Anche
se mi ricorda la prima volta in cui ti vidi vestita di questo colore.
Eri così... prepotente *fece
una piccola pausa, pronunciando l'ultima parola con una certa
ironia* Eppure
già il giorno dopo mi avevi concesso di mangiare nella tua
stanza. Sarò sincera, sotto sotto non mi hai mai realmente
spaventata. Mi... mi affascinavi *portò
le dita vicino la sua mano, sfiorandola in piccole carezze e abbassò
lo sguardo per l'imbarazzo della piccola confessione, già con
le guance colorate di un rosso lieve*
Lena: *Quando
Kara sistemò la coperta sul terreno si sedette e le fece segno
alla ragazza di accomodarsi. Arrossì quando le disse che il
rosso le stava bene e fece subito la faccia accigliata quando le
disse che era una prepotente.* Ehi,
non lo sono! *
Esclamò fintamente offesa.* Sono
la principessa e tu una schiava di guerra. Dovevo invitarti a cena
per caso?*
Gonfiò le guance dandole una spinta giocosa alla spalla.* Ho
sbagliato allora. Perché volevo decisamente spaventarti, solo
che*
Rise.* Ammettiamolo,
eri completamente inutile come schiava. Non sapevi neanche tagliare
della frutta senza che qualcuno te lo spiegasse. Sembravi davvero un
cucciolo sai?*
Continuò a ridere al ricordo della faccia di Kara quando le
chiese di tagliare la frutta. Strinse la mano di Kara alla sua
tirandola più vicina.* E
comunque anche tu mi affascinavi e mi affascini tutt'ora. Non sei
come mi hanno sempre descritto voi Kryptoniani. Sei dolce, gentile,
rispettosa. A volte un po' ingenua e chiacchierona ma credo sia una
parte che mi intriga parecchio. Non puoi sapere quante volte ho
pensato di toglierti questa ingenuità.*
Si avvicinò a lei prendendola per il colletto e, così
facendo, i loro volti furono separati solo da pochi
centimetri* Inoltre
sei bellissima in questo completo e l'unica cosa che vorrei fare ora
è strappartelo di dosso e farti arrivare a picchi di piacere
che non puoi neanche immaginare*
Soffiò sulle sue labbra con un sorriso maligno. Uscì la
lingua e leccò le labbra di Kara lentamente e
languidamente.* Ma
forse dovremmo aspettare e mangiare qualcosa. Cosa ne pensi, mia
dolce Kryptoniana?*
Lasciò il collo ma non si mosse di un centimetro, continuando
a desiderare quelle labbra sulle sue in maniera spropositata.*
Kara: *Dalle
parole di Lena si era resa conto di come era parso il suo aspetto
quel giorno. Si ricordò di come le aveva insegnato a fare cose
sconosciute per lei e della pazienza che aveva usato senza mandarla
via. Sorrise, arrossendo alle parole di Lena e la sua vicinanza
imporporò ancor di più le sue
guance* Dannazione... *imprecò
a bassa voce e si sporse per chiudere le distanze, pronta a
riassaggiare le sue labbra, ma non lo fece. Cambiò strada dopo
averle sfiorate sollecitandole e avvicinò la bocca al suo
orecchio* Cosa
vuoi da me, Lena?... *chiese
con tono di voce rauco, abbassando il viso e baciando la pelle
sottostante. Arrivò alla linea del suo collo posandovi le
labbra appena umide, poi ritornò al suo orecchio e
continuò* Lascia
che ti dica una cosa. Lo sanno tutti cosa fanno ai loro schiavi i
Gand, ma dimmi. Vuoi solo che io sia consenziente per una notte di
passione, oppure cerchi qualcosa che vada oltre all'attrazione
fisica? Dimmi cosa devo aspettarmi da te per favore, o non potrò
di nuovo congiungere le mie labbra sulle tue prima di una risposta.
Lena: *Stava
per gustarsi finalmente il tanto ambito premio quando Kara spostò
le labbra facendole combaciare con la pelle sotto il suo orecchio.
Rabbrividì al suo tono caldo ed eccitante e alla sensazione
delle labbra della ragazza.
Ghignò
malignamente alle parole di Kara e le prese il volto, alzandolo dal
suo collo e portandolo vicino alle sue labbra. Stava smaniando per
baciarla, voleva davvero farlo. Ma poteva aspettare ancora qualche
minuto e tenere Kara ancora sulle spine* Ma
io non sono un Gand, sono una Luthor, Kara.*
Passò lentamente il pollice sul suo labbro, gli occhi
incatenati tra loro in una sfida che, probabilmente, nessuna delle
due voleva perdere. * Tu,
cosa vuoi Kara? Ti concederesti a me per una notte o vuoi che la cosa
si ripeta ancora.*
Si avvicinò, i nasi che si scontravano tra loro* Ancora.*
I respiri su unirono * E
ancora?*
Le domandò dando a lei la possibilità di baciarla o di
rifiutare. *
Kara: *mosse
le labbra a sfiorare le sue in un tocco leggero e parlò da
quella distanza* Lena,
ti bacerò solo se mi risponderai. *ritirandosi
infine indietro con il capo, il giusto per guardarla negli occhi* Se
vuoi sapere cosa voglio, sarò sincera. Lo sai che ti voglio
Lena. Ti ho concesso il mio primo bacio e qualsiasi cosa accadrà
sarai la mia prima volta e... *abbassò
lo sguardo in imbarazzo* Dimmi
solo che tutto quello che vuoi non è solo... *scosse
il capo e si voltò per osservare la piccola oasi davanti a
loro e deglutì nervosamente. Avrebbe voluto baciarla senza
timori e paure, eppure aveva bisogno di essere rassicurata perché
era confusa. Lena aveva detto che avrebbero dovuto parlare e Kara
aveva bisogno di sapere cosa si aspettava da quella relazione che
stavano per avviare.*
Lena:
*udì le parole di Kara e provò solo un gran senso di
felicità* Kara,
Kara. A volte sei proprio stolta sai? *
Le mise una mano sulla guancia costringendola a voltare il capo verso
di lei. Le tracciò con pollice un leggero cerchio sulla
guancia nel tentativo di calmarla.* Pensi
davvero che io sia così?*
Assunse un volto triste nel sapere che Kara non si fidava di
lei.*Pensi
davvero che io sfidi il principe per chiunque? *Sorrise
affettuosamente* Pensi
davvero che farei tutto quello che ho fatto per altre persone? Pensi
che coccolerei una mia schiava qualunque? Pensi che se volessi solo
quello da te non l'avrei già preso con o senza il tuo
consenso? *
Le diede un bacio sulla guancia nel tentativo di farla
calmare.* Pensi
che avrei portato chiunque qui?*
La guardò negli occhi seriamente. *Perché
Kara, se lo pensi vuol dire che di me non hai capito niente.
Guardami.
Sono la principessa di un pianeta e sto parlando con te, una schiava
di un pianeta con cui sono in guerra. Ti ho fatto mangiare al mio
tavolo, hai dormito nel mio letto, ti ho abbracciata, coccolata,
trattata sempre con riguardo. Davvero pensi che l'abbia fatto solo
per fare del sesso con te?*
Sorrise. *Non
l'ho fatto per questo Kara. Tu mi interessi. Tanto. E se me ne darai
l'opportunità userò ogni giorno della mia vita per
dimostrartelo. Magari non potremmo vivere *Indicò
se stessa e Kara *in
pubblico, Rhea ci ucciderebbe entrambe, ma possiamo farlo in privato
finché non riuscirò a mandarti su Krypton dove mi
aiuterai a creare la pace.*
La guardò con infinito affetto. *Ma
per ora quello che posso offrirti è il mio cuore e il mio
corpo. Oltre al mio rispetto incondizionato quando saremo sole.*
Pronunciò le parole solennemente. Quasi come se fossero dei
voti.* Quindi
dimmi, ti sta bene questo? Puoi accettare di vivere questo casino con
me?
Kara:
*si accigliò, voltandosi verso Lena. Inizialmente era stupita
per le sue parole. Finché non si spiegò e Kara si rese
conto che era stata una stupida a voler chiedere una conferma, ormai
spaventata e confusa dalla maschera di provocazione che era solita
indossare. Invece adesso le stava parlando con il cuore in mano e
Kara provò un briciolo di vergogna per non essersi resa conto
di quanto fosse importante per Lena e dei sentimenti che provava per
lei.
Alle
parole della principessa, gli occhi le divennero lucidi. Era pronta a
lasciarla andare però le stava comunque chiedendo di...
amarsi?
Sapeva
il finale che avrebbero avuto, ma voleva comunque vivere il resto di
quei giorni con lei e questo la commosse immensamente. Annuì
alla sua domanda* sì *deglutì
e le prese il viso tra le mani, sporgendosi verso di lei* Sì,
lo voglio... *e
finalmente chiuse le distanze, posando le labbra su quelle di Lena in
un bacio dolce e desiderato. Un lieve sorriso non lasciava il suo
volto, mentre delle lacrime le bagnarono il viso, scendendo lungo le
sue guance. Scivolò con la mano destra sulla linea del suo
collo, fino a carezzare la nuca con la punta delle dita e decisa,
tracciò il labbro di Lena con la lingua, pronta a seguire
qualche consiglio di Lys, anche se non aveva troppe idee sul come
proseguire. Infondo Lena sapeva a cosa andava incontro e
probabilmente non si sarebbe lamentata conoscendo Kara. Sapeva che
era imbranata e le piaceva anche per questo.*
Lena:
*Quando sentì le labbra di Kara sulle sue sorrise nel bacio.
Finalmente poteva gustarsi il sapore della ragazza senza la paura di
morire o di non fare più ritorno a casa. Sentì la mano
di Kara sul suo collo e rabbrividì al tocco. La lingua di Kara
le stava già facendo provare sensazioni mai viste e decise di
osare di più. Forse non era la scelta migliore correre ma non
riusciva ad aspettare. La sua pazienza era scoppiata nel momento in
cui Kara aveva poggiato le proprie labbra sulle sue. Morse le labbra
della ragazza e, quando riuscì a trovare un'ingresso si spinse
in avanti intrappolando la lingua di Kara nella sua bocca.
Succhiò
leggermente Kara godendosi il suono che fece, immaginò che la
cosa le stava davvero facendo piacere.
La
spinse verso il basso, intrappolando il suo corpo tra il proprio e la
coperta quando si accorse che Kara era a disagio.* Non
faremo niente che non vuoi, Kara.*
Le disse baciandole la fronte e il naso. *Non
c'è bisogno di correre, non vado da nessuna parte.*
Le disse.* Anche
se...*
Sorrise.* Mi
piacerebbe far questo anche per tutta la notte se non ti
dispiace. *Rise
riprendendo da dove aveva lasciato.
Intrappolò
Kara ancora una volta sotto di se e fece scorrere la mano lungo i
fianchi della ragazza, stringendoli leggermente. Era bella,
dannatamente bella e sensuale e voleva farla sua a qualunque costo.
Poteva farlo. Doveva solo aspettare ancora un pochino e, finalmente,
Kara sarebbe stata solo sua.
Spinse
il viso lungo il collo di Kara, decisa a marchiarla come sua
proprietà e iniziò a succhiare poco sopra la giugulare.
-Dei- Pensò
quando sentì il mugolio roco della donna sotto di se. La mano,
quasi dotata di vita propria risalì lungo il fianco fino a
soffermarsi sul seno. Non lo toccò. Lasciò
semplicemente la mano ferma in attesa di una conferma di
Kara.* Posso?*
Le chiese ad alta voce perché voleva farle capire che il suo
pensiero fosse molto importante.*
Kara:
*Era la prima volta in vita sua che si sentiva in quel modo. Le
guance calde, il respiro appesantito e l'eccitazione che sentiva
crescere internamente, spinta dalla passionalità di Lena.
Accompagnò i movimenti della lingua della principessa con la
sua usando la dovuta calma e assaporando il momento. Lasciò
fuoriuscire un verso dalle sue labbra e si lasciò intrappolare
sotto di lei, osservando prima le sua bocca rossa e il rossetto
sfatto, poi i suoi occhi più scuri del solito e non solo
perché era ormai quasi buio.
Si
sentì per un attimo in imbarazzo perché non sapeva Lena
cosa si aspettasse quella notte da lei. Si rassicurò grazie al
tono di voce della principessa e ai suoi baci confortanti, sorridendo
alla confessione del suo desiderio. Anche lei avrebbe voluto restare
lì per tutta la notte a godere delle sue attenzioni.
Lena
scese giù con la bocca, le sue labbra si posarono sul collo ed
iniziarono a succhiare un lembo della sua pelle. Le scappò un
mugolio soffocato e degluitì, posando una mano dietro il collo
di Lena e lasciandole più spazio inclinando il capo.
La
mano della principessa risalì, adagiandosi sul suo seno e la
richiesta di Lena le fece capire quanto fosse veritiero il discorso
che le aveva fatto. Le sorrise con dolcezza e timidamente non rispose
a voce, anzi, usò più i gesti. Mosse la mano dal collo
di Lena e la spinse giù, fino ad arrivare al suo seno destro e
la posò su quella della principessa. Fu il tacito consenso, a
Kara andava bene ma era imbarazzata per parlare.
Si
morse il labbro inferiore, riabbassando lo sguardo sulla bocca di
Lena e la fece riavvicinare al suo viso, facendo uscire per la prima
volta una certa intraprendenza che non la caratterizzava. Lasciò
che le loro labbra si ricongiunsero, muovendole su quelle di Lena e
si spinse delicatamente con la lingua ad incontrare la sua, lasciando
piccoli tocchi fugaci nello sfiorarsi per poi scappare di nuovo e
infine rincontrarsi*
Lena:
*Si sentì tremendamente eccitata quando Kara posò la
mano sulla sua dandole il consenso. Questa ragazza, per quanto pura e
dolce, si stava rivelando la morte di Lena. Non sarebbe
sopravvissuta. Probabilmente sarebbe morta di una morte lenta e
soddisfacente.
Si
sorprese quando Kara mosse le labbra sulle sue e nel sentire la
lingua di Kara. Era sfuggente e timida proprio come lei. La carezzò
con la propria, cercando di calmarla e di farle capire che non doveva
correre.
Ricordandosi
del consenso iniziò a muovere la mano sul suo seno. Era
morbido, tondo e perfetto. Voleva tremendamente toccarlo sotto i
vestiti ma le aveva promesso che non avrebbe corso e, anche a costo
di farsi un bagno freddo in questo preciso istante, avrebbe mantenuto
la sua promessa.
Massaggiò
il seno, godendosi di quei piccoli mugolii che Kara emetteva ogni
tanto.
Dei,
era difficile fermarsi quando si accorse che Kara non indossava il
reggiseno.
Poteva
sentire il capezzolo sotto la palma delle sue mani.
Una
malsana idea le venne in mente e ghignò. Le baciò
ancora una volta le labbra in un bacio veloce e casto prima di
scendere in basso. Succhiò ancora una volta laddove un piccolo
segno violaceo aveva iniziato a formarsi. Voleva marcarla e far
sapere a tutti che questa donna era sua.
Quando
si ritenne abbastanza soddisfatta scese ancora sino a poggiare le
labbra sul capezzolo di Kara. *Non
sai quanto vorrei toglierti la camicia.*
Le disse baciandolo. *Ma
è meglio che per questa notte tu la tenga. *Concluse
succhiando direttamente sopra di esso ed emettendo un gemito
strozzato quando, anche con la presenza della camicia, lo sentiva
nella sua bocca duro ed eretto. *Per
gli dei Kara.*
Disse continuando a giocherellare con il seno di Kara. *Devo...*
Spostò leggermente il viso da quel seno maledettamente
eccitante e la guardò in viso.
Inghiottì
la saliva quando osservò la ragazza sotto di lei. Kara aveva
gli occhi vitrei, le labbra gonfie e i capelli spettinati ma, agli
occhi di Lena sembrava bellissima. La mano, prima impegnata sul suo
seno, risalì sino a posarsi sulla sua guancia.* Devo
fermarmi, altrimenti verrò meno alla mia parola Kara e ti
prenderò qui, seduta stante.*
Le disse scivolando lontano da lei e sdraiandosi al suo fianco. Le
prese la mano e la tenne tra le sue poggiandola sul suo ventre e
giocherellando con le sue dita. *Dei
Kara. Non puoi neanche capire quanta forza di volontà ci
voglia per staccarmi da te quando hai questo sguardo.*
Si girò leggermente fino a che il suo volto e quello di Kara
non erano a pochi centimetri uno dall'altro. *Ma
ti ho dato la mia parola ed intendo mantenerla.*
Sorrise e si avvicinò per un bacio veloce e casto.* Ma
sappi solo che è molto difficile trattenermi con te quando fai
quei mugolii tanto eccitanti.*
Le fece l'occhiolino cercando di metterla in imbarazzo. Era troppo
divertente sfotterla anche in questi momenti. E, sopratutto, aveva
bisogno di stemperare tutta quella tensione sessuale.*
Kara:
*soffocò dei piccoli mugolii nella bocca di Lena a causa dei
movimenti della mano sul proprio seno. Quando le labbra si
staccarono, si imbarazzò per lo sguardo che Lena le rivolse e
dopo un frettoloso bacio, Lena iniziò a scendere con il capo.
Si attaccò di nuovo al suo collo nello stesso identico punto e
quando Lena sembrò essere compiaciuta, scese ancora di più
e iniziò a parlare con la sua maledettissima voce eccitante.
Le labbra appoggiate al petto sulla stoffa della camicia, fecero
arrossire violentemente kara, che, dopo la confessione di Lena, non
riuscì a mantenere il gemito che uscì dalle sue labbra
quando la principessa osò sul punto più sensibile del
suo seno. Ciò le provocò ancor più imbarazzo e
imporporò le sue guance di un rosso acceso. Non che a Kara
dispiacesse quello che le stava facendo, anzi. Avrebbe desiderato
dirle che andava bene, avrebbe voluto invogliarla spingendo il suo
capo sul proprio petto, eppure c'era una voce che le diceva che non
era il momento giusto. Kara voleva prenderla con più calma,
infondo velocizzare completamente la loro relazione sarebbe stato
troppo per entrambe.
Kara
passò le mani sul viso, come per trattenere tutte le
sensazioni che stava provando in quel momento, finché Lena si
rese conto che stava andando troppo di fretta.
Strofinò
il viso contro la mano che Lena aveva posato sulla sua guancia ed
annuì alle sue parole, ancora un po' scossa dal calore che
sentiva ribollire nel suo interno.
Lena
si era sdraiata al suo fianco e Kara inclinò il capo per
osservarla, mentre continuò a parlare fino a farla di nuovo
arrossire. Per Rao, non poteva riuscire a tranquillizzarla soltanto
senza fare una battuta sullo stato in cui l'aveva ridotta qualche
secondo prima.* Sei
una maledetta daxamita *pronunciò
fintamente seria e con le guance di nuovo rosse. Si voltò per
calmarsi e guardando il cielo, si rese conto che la notte stava
diventando sempre più buia e che avrebbero dovuto accendere
qualcosa per poter vedere meglio e proseguire la serata. Prese un
gran respiro e si voltò di nuovo verso la principessa che
teneva ancora la sua mano e gliela carezzava. Sembrava che si fosse
calmata anche lei e le sorrise dolcemente* Sappì
che... *sussurrò
a bassa voce* Non
dovrai fare più nulla finché non prenderò
l'iniziativa io *Le
disse scherzosamente, quasi come per punirla per l'ultima cosa che
aveva fatto.* Che
ne dici se mangiamo qualcosa? *le
domandò infine, guardando il cestino al fianco di Lena*
Lena:
*Rise alle parole di Kara.* Da
quando fai l'intraprendente Kara?*La
guardò col sopracciglio alzato in segno di
scetticismo* Finiremo
come due vecchie bacucche allora*
Concluse ridendo. Sollevò il busto prendendo il cestino e
avvicinandolo a se stessa.
Accese
la lampada per fare chiarezza e iniziò ad uscire le
vettovaglie mettendole sulla coperta. Prese il primo e vi fece due
piatti, uno per sé con una porzione normale ed uno per Kara,
con una porzione esagerata.*Sai,
anche se stiamo insieme queste cose dovresti continuarle a fare tu.
Dall'ultima volta che ho controllato sei tu la schiava. *
Rise passandole il piatto. *Ma
oggi è diverso e te lo concedo.*
Stava per baciarla ma si tirò indietro. Kara l'aveva sfidata?
Benissimo. Avrebbe atteso una sua mossa. Infondo la pazienza era una
delle sue tante virtù.* Buon
appetito Kara.*
Le disse prendendo una forchettata del primo e portandola alle labbra
molto lentamente. I suoi occhi non lasciarono mai quelli della bionda
davanti a lei mentre, con assoluta calma, apriva le labbra per
mangiare.* Mmmh *Gemette
in maniera esagerata.*Assaggialo.
Ha un sapore spettacolare*
Le disse leccandosi le labbra sensualmente.
Kara
le aveva detto di aspettare? L'avrebbe fatto. Ma niente e nessuno
potevano impedirle di stuzzicare la bionda sino a portarla
all'esasperazione.*
Kara:
*alle parole di Lena si offese un po'. La principessa non sembrava
darle fiducia in quello che disse e la osservò mettersi
seduta. Eppure Kara non pensava di essere poco passionale o altro,
anzi.
Si
mise seduta anche lei, osservando Lena che si dava da fare. Accese
una piccola lampada graziosa. La luce non era accecante, ma tenue, il
giusto per rendere l'ambiente attorno a loro illuminato, ma al
contempo ancor più romantico.
Lena
iniziò ad impiattare e Kara sorrise alle sue parole. Quando si
avvicinò per baciarla Kara stava per sporgersi, ma Lena si
ritirò e la kryptoniana la guardò incuriosita. Era la
prima volta che si comportava in quel modo. Era forse per quello che
le aveva detto prima?
Quando
la principessa iniziò a mangiare, Kara si vergognò per
quello che passò per la sua mente. Eppure era stata così
ingenua finora e conoscere quel desiderio nuovo che non aveva mai
provato per nessuno, la faceva imbarazzare.
Distolse
lo sguardo e iniziò a mangiare anche lei il piatto che le
aveva offerto prima Lena. Era ottimo come qualsiasi piatto preparato
da Krex, qualsiasi cosa esso sia. Infatti non riuscì a
riconoscere il gusto da ciò che aveva mangiato fino ad
ora.* Sai,
non penso che sarò sempre io a servirti in queste
occasioni *le
disse, voltandosi verso di lei* Sei
più carina quando fai qualcosa per me. Mi fa sentire
importante *posò
la mano sulla coscia di Lena e la strinse con delicatezza,
allungandosi per darle un bacio sulla pelle scoperta della spalla* E
sappi che ti sorprenderò quando meno te lo aspetti. Perché
non sono immune alle tue provocazioni, miss Luthor. *prese
un piccolo boccone dal proprio piatto e lo portò alla bocca,
mangiandolo* comunque
hai ragione, è veramente ottimo. E se non riprendiamo gli
allenamenti, con le porzioni che mi lasci potrei iniziare ad
ingrassare seriamente.
Lena:
*Sorrise. *Mi
piace vederti mangiare Kara, è più forte di me. Fai
questa faccia tutta contenta quando mangi.*
Rise. * E
per il peso ho qualche idea sai? *Le
fece l'occhiolino.
Si
appoggiò con la schiena all'albero dietro di se. * Mi
piace qui. *Le
disse lasciando il piatto sulla coperta.* È
sempre calmo e rilassante. *
Chiuse gli occhi * Sai...
Sei la prima persona che porto qui dopo Vir, ma lei non conta perché
ho scoperto il posto con lei quando eravamo ragazze. *
Le disse mentre la osservava mangiare felicemente. Tacque per qualche
minuto, lasciando il tempo a Kara di concludere il piatto. * Ti
va di venire qui? Mi piacerebbe abbracciarti se non hai nulla in
contrario. *Le
chiese facendole segno di avvicinarsi a lei. *
Kara:
*Alla frase di Lena, iniziò a mangiare con gusto il suo
piatto, convinta dal fatto che la principessa avesse un'idea per
farla dimagrire. Non si era resa conto del doppiosenso, troppo
intenta a gustarsi il buon cibo.
Intanto
si guardò in giro, beandosi di nuovo dell'aspetto del posto
dove Lena l'aveva portata, mentre la ascoltava parlare. Era contenta
perché si sentiva importante infondo. Finito di mangiare, mise
il suo piatto a fianco a quello di Lena e gattonò verso di lei
per avvicinarsi e sistemarsi tra le sue braccia. Appoggiò la
guancia contro la sua e si strofinò appena contro la sua
pelle* Piace
anche a me qui. Sono contenta che tu mi ci abbia portata e devo
confessarti una cosa. Ero gelosa di Vir, perché pensavo fosse
una tua ex... *le
scappò una piccola risatina* è davvero imbarazzante
ammetterlo.
Lena: *Rise
nel vedere Kara che gattonava verso di lei comportandosi come un
wlok.* Ora
capisco perché Nixx ti tratta come un suo cucciolo sai?*Scosse
la testa ridendo. La tirò a se stringendola per la vita.* Vir
e io?*
Iniziò a ridere. *Oddei
no! È quasi una sorella per me.*
continuò a ridere a crepapelle. *Scusa.
È solo che... Io e Vir. È come se ti dicessi che penso
che tu sia stata con tua sorella o tuo fratello Kara! *Prese
un respiro profondo cercando di calmarsi.* Piuttosto.
Visto che siamo qui...*Le
prese il viso dandole un leggero bacio sulle labbra senza
approfondirlo* Perché
non mi parli di... *Si
fermò a pensarci. *Argo
city? Si chiama così?*
Le domandò sinceramente confusa. *Ricordo
di esserci stata da bambina, quando ero ancora una Luthor di nome e
di fatto.*
Si lasciò andare ai ricordi. *Ricordo
di aver conosciuto una bambina lì, chissà magari eri
proprio tu.*
Sorrise guardando le stelle. *Le
stelle sono bellissime sta sera.*Le
toccò la guancia *Certo,
tu sei meglio ma anche loro non son da meno.*Le
disse seriamente. Poggiando il capo sulla spalla di Kara e godendosi
la calma della serata. *
Kara:
*Arrossì lievemente al commento e le rispose* Sì,
anche se in realtà penso che sia la compagnia a rendere il
tutto migliore. *e
alzò il capo, guardando il cielo stellato, forse rivolgendosi
proprio verso la direzione di Krypton. Pensò per un attimo
alla domanda di Lena, ricordando qualcosa della sua infanzia, un
piccolo momento di un giorno ufficioso, di quelli che promettevano
essere noiosi.*
Lena
non ho fratelli o sorelle. In realtà mi sono sempre sentita
molto sola e cercavo di legarmi ai grandi e ai loro discorsi. Però
non riuscivo a capire perché non potevo partecipare alle loro
riunioni ed ero considerata troppo piccola per farlo. Anche perché
se ricordi bene entrai durante la firma del rinnovo del trattato di
pace quando ero molto piccola *ridacchiò
di nuovo a quel ricordo e allo spavento che fece prendere a Rhea* E
indovina un po'? L'anno dopo rimasi a casa ad Argo City perché
i miei non mi portarono con loro in capitale per il trattato di pace.
Rimasi con la tata in modo da non poter combinare nessun guaio come
era mio solito fare. Quando tornarono, c'erano delle persone con
loro, le avevo viste alcune volte insieme alla famiglia reale di
Daxam. Sinceramente non li conoscevo. Però c'era una bambina
che si appiccicò a me. Mi chiese se volessi giocare con lei e
mia madre ovviamente mi raccomandò di trattarla bene. Era una
daxamita mooolto curiosa e forse un po' viziata. Si impuntò
perché voleva il mio robot domestico, Kelex. Era talmente
allarmato che stava per inviare un codice di autodifesa, infatti
dovetti chiedergli di non farlo. Poi pian piano con pazienza cercò
di rispondere a tutte le domande fluenti di quella piccola daxamita
nel suo modo professionale. Mi manca quell'ammasso di circuiti.
Per
calmare la bambina alla fine decisi di assecondarla e giocai con lei
a uno stupidissimo gioco che aveva scelto... Certo, voi daxamiti dite
che noi kryptoniani siamo noiosi, ma credimi quel giorno fu il più
noioso della mia vita. *raccontò
con un sorriso divertito sul volto al ricordo di quella petulante
bimba che, nel suo vestitino colorato, si imponeva di volere il suo
robot*
Lena: *La
fissò sconcertata* Non
dirmelo. *Iniziò
quindi a ridere a crepapelle* La
Kryptoniana eri tu! Oddei*
Si tenne la pancia* I
miei genitori mi lasciarono con una bambina quando viaggiammo su
Krypton. Non so precisamente perché eravamo lì.
Probabilmente accompagnammo la famiglia reale nella firma del
trattato.*
Sorrise al ricordo della sua famiglia* Sai,
mio padre era un uomo curioso e come poteva amava visitare nuove
terre*
Poggiò una mano sulla coperta distendendosi meglio* Visitammo
Argo City quella volta. Ero ancora una bambina ma ricordo di averti
odiata tantissimo quando non hai voluto darmi il tuo robot.*
Si sforzò per ricordare la giornata, i ricordi erano confusi e
sfocati.* Ero
così invidiosa che tu avessi un amico come Kelex sai? Lo
volevo anche io ma tu non hai voluto regalarmelo.*
Fece la faccia piccata.* Lo
voglio ancora sai? *
Le disse sinceramente.* E
comunque, Kara, non ero noiosa. Ero solo una bambina!*
Le disse borbottando* Come
puoi dire che il gioco della famiglia fosse brutto, paparino?*
Si morse il labbro inferiore tentando di reprimere un sorriso ai
ricordi che le vennero tutti insieme.* Se
non ricordo male tu eri il paparino, io la mamma e Kelex il bambino.*
Rise.* Quanto
avrei voluto avere la foto che ci scattò, sarebbe stata bella
sai? *
Le disse.* Quanti
bei ricordi.*
Si stese sul telo tirando Kara in un abbraccio.* Ricordo
anche di averti dato il mio primo bacio sulla guancia quando sono
dovuta andare via.*
Le fece l'occhiolino baciandole il naso.* Chi
l'avrebbe mai detto, la mia schiava è stata anche il mio primo
bacio, quanta ironia*
Rise.*
Kara:
*Quando finì il racconto, si voltò verso di Lena e di
certo non si aspettò di trovarla con quell'espressione. Il suo
viso presentava una nota di sorpresa e sbigottimento che fu presto
coperta dalla forte risata che riecheggiò intorno a loro.
Non
capì quella reazione, finché Lena non si spiegò
e Kara spalancò la bocca, mentre i ricordi risalirono nella
sua mente, cercando di ritrovare i dettagli che era riuscita a
cogliere allora. Gli occhi verdi vispi e i capelli un po' più
chiari del nero mogano che accompagnavano ora la donna adulta che
Lena era diventata. La pelle pallida, ma colorata con un lieve tocco
rosato sulle guanciotte piene di quel ricordo. Kara ricordava meglio
di Lena perché era di due anni più grande di lei, anche
se non sembrava. Lena avrà avuto 5 anni, mentre lei 7 e
sorrise divertita dalla casualità della situazione. Si erano
incontrate anni prima e, anche se erano due bambine, Kara ricordò
il gesto di quella piccola daxamita come se fosse successo solo il
giorno prima. Quel bacio inaspettato e tremendamente vicino alle sue
labbra le aveva riempito il petto di calore e si ricordò della
vergogna che provò nel provare quell'insolita sensazione che,
per il resto della sua vita su Krypton, non riuscì più
a provare. Eppure quel ricordo l'aveva seppellito nei meandri della
sua mente e si rese conto di quanto risultasse familiare quello che
provava per Lena solo adesso che il puzzle sembrava essere completo.
Quella sensazione l'aveva sentita più volte con la Luthor al
suo fianco, anche solo incrociando il suo sguardo in quelle sere
tiepide daxamite, mentre lei leggeva e Lena studiava. E per quanto
avesse voluto ignorare il tutto, con Lena inconsciamente si era
ritrovata a sorriderle con naturalezza e a rivolgerle quella gioia
che non poteva nascondere.
Si
stese al suo fianco, lasciandosi avvolgere dalle braccia di Lena e
alzò una mano a carezzarle il viso come a coglierne ogni
linea.* La
foto è molto bella. *commentò
Kara, perché l'aveva vista il giorno stesso in cui l'avevano
scattata* Sarà
ancora nascosta da qualche parte nel database di Kelex. E comunque
non potevo darti Kelex perché è il robot domestico
della casata degli EL da generazioni.
Lena:
*Chiuse gli occhi godendosi il tocco della bionda* Ah
si? Hai ancora la foto? *
Le chiese sorridendo.* Un
giorno vorrei vederla, magari quando finalmente Daxam e Krypton
saranno in pace riuscirò a venire da te e me la farai vedere.*
Le sussurrò in silenzio, facendo strofinare i loro nasi in un
gesto intimo.*
Kara:
*L'idea che Lena e lei sarebbero riuscite a portare la pace fra i
loro due pianeti le era quasi impossibile da immaginare, però
non per questo poteva arrendersi. Le sarebbe piaciuto presentarla
alla sua famiglia in modo diverso e farla restare qualche giorno su
Krypton per farle conoscere i suoi posti preferiti, farle vedere di
nuovo la sua camera e magari giocare di nuovo con Kelex. Cosa che
chiaramente non era propriamente facile da far accadere. Krypton non
era più lo stesso di quando erano bambine. I segni della
rottura del regime politico presente erano evidenti e Kara sapeva che
sua zia Astra con il suo compagno Non avevano idee differenti dal
consiglio di Krypton e alcuni cittadini appoggiavano le loro idee di
pensiero.
Tutti
i suoi pensieri sul suo pianeta vennero interrotti dalla vicinanza di
Lena e Kara non poté evitare di sorriderle e decise di dare
tutta la sua attenzione a Lena almeno per il resto della serata.
Infondo era il loro primo appuntamento* E
tu eri così... presa nel dare i tuoi ordini. Nata per
comandare. *pronunciò
ironicamente e ridacchiò continuando a ricordare sempre più
dettagli.* Certo
che far passare Kelex come nostro figlio, ce ne voleva di fantasia.
Comunque eri veramente una bella bambina. *questa
volta la guardò intensamente negli occhi* E
anche a quel tempo eri veramente un bel tipetto. Mi ricordo del
bacio... eccome se me lo ricordo. Mi salutasti chiamandomi paparino e
mancava poco che non mi centravi le labbra. Eri quasi riuscita a
rubare il mio primo bacio, ma dopo tutti questi anni alla fine,
eccoci qui. *avvicinò
il viso al suo tanto da sentire il suo caldo respiro.* Ti
ho odiato anche io *sfiorò
la bocca di Lena con le sue labbra e poi si allontanò
dispettosa*
Lena:
*Rise alla frase di Kara.* Però
lo volevo davvero Kelex. Era davvero stupendo. Parlava a macchinetta
ma sapeva fare un sacco di cose. Sai, penso sia stato il figlio
migliore che abbia mai avuto.*Si
fermò un momento, dimenticando di respirare, quando Kara la
fissò così intensamente.* Oh
avanti, era una cosa innocente, non volevo davvero rubarti il primo
bacio. Volevo essere gentile con te perché eri stata dolce nel
subire i miei ordini.*
Rise al ricordo. Quel giorno aveva trascinato Kara per tutta la
stanza costringendola a giocare ai suoi giochi.* Non
ci crede nessuno che tu mi abbia odiato, avanti ammetti che mi volevi
già allora*
Stava già per pregustarsi un bel bacio quando la bionda si
tirò indietro. Ghignò maleficamente mentre preparava la
sua risposta*
Sai
paparino,*
Si avvicinò facendole l'occhiolino prima di baciarla
languidamente. Fece scivolare lentamente la lingua nella bocca di
Kara mentre con la mano scese lungo il suo corpo. Strinse il fianco
di Kara e portò avanti la gamba tanto da farla strofinare tra
quelle della bionda. Inghiottì un gemito al calore che si
irradiava dalla ragazza* Io
sono nata per darti ordini.*
Le disse a bassa voce leccandole leggermente le labbra, tentando di
morderle.
Si
sistemò meglio sopra la bionda e le prese le mani
tirandogliele sul capo bloccandola quindi sotto il suo corpo.* E
tu sei nata per sottostare ai miei ordini. *
Si chinò per baciarla ma, all'ultimo secondo, puntò
alla gola dove succhiò abbastanza da far uscire una forma
violacea.* E
questi segni rimarcano il fatto che mi appartieni*
Le disse accostandosi al suo orecchio. Parlò a voce
bassissima, come a voler nascondere al mondo quello che voleva
dirle.* Perché
tu sei mia, Kara. *Le
leccò il lobo mordicchiandolo* Sempre
se la cosa ti sta bene. Lo vuoi Kara? Vuoi essere mia?*
Le chiese continuando con le sue movenze. Riuscì finalmente a
far incastrare la gamba tra quelle di Kara e, lentamente, mosse la
coscia gustandosi il volto, ma sopratutto i suoni, della donna sotto
di se.*
Kara:
*la bocca sicura di Lena, mentre si spingeva con il suo corpo sul
suo, provocò di nuovo quell'insopportabile sensazione di
insoddisfacimento in Kara. Il tono di voce così mellifluo e
malizioso della principessa rendeva ancor più difficile una
reazione di opposizione e Kara sembrava che volesse lasciarsi
inebriare dalle sensazioni che stava provando in quell'istante. Le
ritornarono in mente alcuni passi che lesse del libro, qualcosa che
non era riuscita a comprendere ma che probabilmente ora comprendeva.
Era forse questo il piacere della possessione? La smaniosa voglia
incontrollata di concedersi senza remore?
Quando
Lena posò la bocca per l'ennesima volta sul suo collo,
succhiando parte della sua pelle, Kara emise un verso infastidito.
Aveva quasi ripreso parte del buon senso, finché non si
ritrovò di nuovo a perdersi. Lena era così
maledettamente eccitante mentre le poneva quella domanda che, in
occasioni differenti, Kara non avrebbe mai risposto. Eppure aveva
quella capacità di persuaderla che la faceva sentire debole.
Aprì la bocca per rispondere e ne uscì un filo di voce
timido e implorante* sì... *La
gamba di Lena si mosse, strofinandosi contro il punto sensibile di
Kara e questa volta non poté evitare di emettere un gemito di
piacere, arrossendo violentemente sulle guance* L-Lena *deglutì
sperando di riprendere la capacità di parlare. Le era
difficile e aveva le mani bloccate sotto il peso della principessa,
quindi non poteva fare molto.* Per
favore... f-fermati *chiese
con tono non convinto, ma sapeva che non era il momento giusto. Kara
non voleva che succedesse in quel modo e non in quel momento, per
quanto la notte si presentasse magica nel luogo dove Lena l'aveva
portata. Stava facendo un grosso sforzo per parlarle e sperare che la
ascoltasse. Infondo Kara la voleva quanto lei, ma era anche la prima
volta che provava quel genere di emozioni. Erano troppo intense per
la kryptoniana e voleva godersele gradualmente, così da
abituarsi a quel modo diverso di legarsi e imparare a lasciarsi
andare a quella passione primitiva sconosciuta*
Lena:
*Quando udì l'assenso di Kara strofinò la gamba tra le
sue con più decisione. Dei, come poteva fermarsi quando Kara
era così invitante sotto il suo corpo. Sentì il suo
gemito e ne fece uno di riflesso. Pensò che Kara fosse pronta.
La guardò in viso, completamente rossa e con il fiatone.
L'apoteosi della bellezza.
Quando
il suo nome sussurrato arrivò al suo orecchio rallentò
i suoi movimenti confusa e guardò Kara. Il volto della ragazza
era imbarazzato, forse a disagio.
Si
staccò immediatamente da lei.* Oddei,
perdonami Kara. *
Le sussurro. *Mi
dispiace. Solo...*
Le rilasciò le mani e si spostò dal suo corpo.* È
così difficile mantenermi quando sei... Così.*
Le fece segno, indicandola.* Ma
ho promesso che non avrei corso. Non voglio metterti a disagio.
Perdonami.*
Si sedette lontana da lei, come a voler tenere le distanze per paura
di non riuscire a controllarsi.* Riesci
a farmi diventare così disperata.*
Si ravvivò i capelli ormai fuggiti dalla costruzione della
crocchia tentando di calmarsi. Una volta che si sentì
abbastanza pronta si avvicinò alla ragazza.* Ma
hai ragione, stavo correndo troppo. Perdonami.*
Le mise una mano sulla coscia. Senza muoverla, semplicemente voleva
farle sapere che era lì per lei e che non era
arrabbiata.* Però
Kara...*Sorrise.*
Non
puoi biasimarmi se l'unica cosa che vorrei fare ora è l'amore
con te.*
Le disse arrossendo. Forse aveva esagerato con i gesti ma Kara doveva
sapere che non voleva solo il suo corpo. * Ma
saprò trattenermi finché tu non sei pronta. Solo... Se
vedi che sto esagerando fermami.*
Le disse, provando a metterla a suo agio.* Ora
dimmi... Ti piacerebbe fare qualcosa adesso? Sono disponibile ad ogni
tua richiesta. *
Le disse sperando intimamente che Kara le dicesse di continuare.*
Kara: *Prese
un profondo respiro per calmarsi ora che Lena l'aveva liberata. Si
mise a sedere mentre ascoltava le scuse che fuoriuscivano dalla sua
bocca e Kara scosse la mano* Non
è successo niente *le
disse* Non
devi scusarti. *Posò
la mano su quella di Lena e si intenerì, vedendola così
agitata. La sua espressione presto mutò in rossore e imbarazzo
alla frase successiva di Lena e alla sua confessione. Era ovvio che
lo volesse anche Kara, ma non si sentiva totalmente pronta. Abbassò
lo sguardo sulle loro mani e pensò a cosa fare. Si era resa
conto che ormai l'acconciatura di Lena si era rovinata, così
alzò la mano e le tastò i capelli* Tu
sta solo ferma. *le
disse, mentre si trascinò indietro per posizionarsi alle
spalle di Lena e togliere i ferretti intrappolati nei suoi capelli
per liberarli. Accarezzò la chioma color ossidiana e alla fine
si fece spazio spostandola di lato, in modo da poter appoggiare il
mento contro la sua spalla. La avvolse con le sue braccia e la tirò
indietro, incontrando il tronco dell'albero vicino con la propria
schiena.* Ti
va bene passare il resto della serata così? *chiese,
mentre con le dita sfiorava la pelle del suo avambraccio,
accarezzando la superficie delicatamente. Ora che si trovava in
quella posizione, le era più facile parlare perché non
aveva i suoi occhi da predatore che la studiavano.* Prima
mi hai detto alcune cose e vorrei esporre il mio pensiero ora che
riesco a pensare lucidamente. Io voglio che, quando noi due siamo da
sole, non ci siano la schiava e la sua padrona ma solo Kara e Lena.
Quando parli di possessione, penso che sia ovvio il fatto che io
voglia essere tua, come tu vuoi essere mia. Non riesco a pensare a
nessun altro al di fuori di te. *prese
una pausa perché stava parlando dei propri sentimenti* Solo,
promettimi che mi lascerai un po' di iniziativa la prossima volta.
Smettila di essere sempre così.... così *agitò
la mano davanti al viso di Lena gesticolando perché non
riusciva a trovare l'aggettivo adatto* Comprendimi.
Sei come un Wlok selvaggio. Mi sento attaccata e vado in panico.
Kara: *Si
accomodò tra le braccia di Kara godendosi quelle piccole
coccole* Sì,
Kara. Questo va più che bene*
Le disse appoggiandosi al suo torso e chiudendo gli occhi. Si sentiva
così rilassata nello stare tra le braccia forti della ragazza
che le aveva rubato il cuore.* Mhh*
Sussurrò quasi addormentandosi. Si riscosse solo perché
sentì la ragazza parlare. Rise quando ammise che trovava
difficoltoso parlare quando le faceva qualche avance. Si stese e le
baciò il volto esortandola a continuare* Oh
Kara. Quando siamo sole è ovvio che siamo solo Kara e Lena.
Non voglio una schiava al mio fianco, voglio te e soltanto te.*
Le disse poggiando la mano sulla sua e stringendola sopra il suo
ventre.* Vuoi
l'iniziativa? Bene, allora l'avrai. Prometto che non farò
nulla finché non ti sentirai pronta tranne...*
Si allontanò da Kara tanto da potersi girare e guardarla negli
occhi.* Questo*
Le disse prima di prenderla a se in un bacio casto. Rise alla faccia
imbarazzata di Kara.* Scusami...*
Si asciugò le lacrime.* E'
più forte di me, forse mi piace essere un Wlok selvaggio. E'
divertente.*
Rise poggiandosi ancora tanto che sentiva il seno di Kara a contatto
con la sua spalla.* Ma
tranquilla, anche se baciarti è divertente mi limiterò
a fare solo quello. Non voglio metterti a disagio.*
Chiuse gli occhi ancora una volta.* E'
rilassante stare tra le tue braccia sai? Mi sento sicura con te
dietro di me, non so neanche come spiegartelo ma forse, a volte,
penso che tu mi sia stata destinata.*
Sussurrò quasi a non voler spezzare il momento. Si rese conto
della sciocchezza detta e si riprese* Perdonami,
è sciocco. Non dovrei dirle certe cose. Sono una donna di
scienza per gli dei, non dovrei neanche credere a qualcosa come il
destino.*
Uno sbadiglio la colse impreparata.* Ho
sonno. Forse potrei mettere lo scialle su di me e potremmo
dormire.*
Le sussurrò scherzando.* Comunque,*
trattenne un secondo sbadiglio* neanche
io riesco a pensare a nessun'altra al di fuori di te ora. *chiuse
gli occhi e si lasciò cullare dal dolce respiro della
Kryptoniana. *
Kara: *osservò
accigliata Lena quando si allontanò da lei e si ritrovò
poco dopo con le sue labbra sulle sue in un dolce bacio. Sarà
stata forse la faccia perplessa che la kryptoniana fece a far
scoppiare Lena a ridere in modo scomposto? Kara la guardò
confusa e un po' offesa. Infondo era irritante che Lena ridesse di
lei ogni volta per qualsiasi cosa. Era pronta a rinfacciarglielo,
quando la daxamita aprì di nuovo bocca e disse qualcosa che
ovviamente fece intenerire Kara. Infondo era strano il modo in cui si
erano incontrate quando erano piccole e come si erano riunite adesso.
Sembrava veramente colpa del destino. Si sistemò meglio dietro
di lei e la strinse, avvicinando la bocca al suo orecchio* Non
è sciocco pensare che sia colpa del destino. Sono sicura che
qualsiasi cosa accadrà, ci rincontreremo sempre. *le
sussurrò piano e sfiorò con la bocca la pelle dietro al
suo orecchio. Poi si rese conto che l'idea di dormire in quel posto
era una brutta idea* Lena,
penso che dovremmo andare a dormire nelle nostre stanze. Se le
guardie non ti trovano nei tuoi alloggi senza aver riferito niente a
nessuno, potrebbero allarmarsi e non mi sembra il caso. Ti riporto in
stanza d'accordo? Tanto se veniamo scoperte, comunque potrai dire che
sei andata a divertirti con la tua schiava o che volevi passeggiare
per goderti l'aria notturna. Ma la tua incolumità è
un'altra cosa.
Lena: *Sorrise
quando Kara le disse che erano destinate*Mi
piace pensare che tu abbia ragione*
sospirò di piacere nel sentire il dolce calore del fiato di
Kara sul suo collo. Si strinse nelle braccia di Kara godendosi la sua
presenza.*Sei
calda. *Le
disse e sorrise. Si rilassò ancora di più tra le
braccia di Kara.*Mnh,
hai ragione. Allarmerei tutti e basta. Allora torneremo nelle nostre
stanze... *
chiuse gli occhi per qualche secondo prima di farsi forza e alzarsi
prendendo Kara con sé.* Forza.
Andiamo Kara, permettimi di accompagnarti a casa.*
Scherzò.
Sistemò
tutto quanto prima di andare. Divise con Kara i pesi dandole il
cestino mentre lei portava la coperta.
Sulla
via del ritorno Lena allungò la mano per prendere quella di
Kara. Arrossì al gesto ma incastrò le sue mani a quelle
della ragazza.* Sai...
Mi piace... Questo*
Le disse alzando la mano ed indicandola con li sguardo.* E
mi piace passeggiare con te. *
Continuò un pochino più sicura dei suoi sentimenti.* Mi
piacerebbe farlo sempre.
*Le disse.
Continuarono
a camminare tranquillamente, finché giunte nei pressi del
palazzo Lena dovette lasciare la mano di Kara. * Mi
dispiace.*
Le sussurrò rilasciandola.*
Kara:
*Sorrise quando le chiese il permesso di accompagnarla a casa.
Sarebbe stato bello se fossero state sue ragazze normali che
cercavano di viversi, invece era tutto più complicato di
questo. Però era piacevole scappare dalla realtà per
una notte. Kara prese il cesto, insieme alla piccola lampada che
illuminava la strada, finché non la spense e la rimise nel
cesto appena si liberarono degli alberi. Il vuoto lasciato dalla
lampada ben presto fu colmato dalla mano di Lena e le loro dita si
intrecciarono, facendo arrossire entrambe come se stessero vivendo la
loro prima cotta. Accarezzò la sua mano con piccoli movimenti
del pollice e la ascoltò confessare il piacere che provava in
quei piccoli gesti* Piace
anche a me, Lena. *Le
disse con il tono calmo e dolce, riservato solo alla principessa,
ormai intenerita dalla situazione.
Arrivate
al castello, Lena lasciò la sua mano e Kara scosse la
testa* Non
dispiacertene. *dovette
parlarle in tono basso e rientrarono da dove erano uscite in
precedenza. Kara rimase per un istante interdetta perché non
vedeva la porta da dove erano uscite, finché Lena non si
avvicinò al muro e fece pressione su di esso, aprendo una
porta dello stesso colore del palazzo. La parte esterna era decorata
con lo stesso materiale utilizzato per la costruzione dell'edificio e
Kara non si era resa conto di questo piccolo particolare quando erano
uscite. Ecco perché Lena era certa che lì non avrebbero
incontrato guardie. Entrate nella stanza buia, Lena sigillò di
nuovo la porta ma prima di ripercorrere l'intero corridoio stretto,
Kara la trattenne con la mano, facendola voltare verso di lei e si
spinse in avanti per sfiorare le labbra di Lena con le proprie. La
kryptoniana prese il giusto tempo per assaporare la morbidezza della
sua bocca, beandosi del respiro caldo di Lena che si scontrava contro
la sua pelle, resasi conto che appena arrivate alla porta della sua
stanza avrebbero dovuto separarsi e non avrebbe potuto darle il degno
saluto.*
Lena:
*Si sorprese a questo gesto di Kara.
Sorrise
nel bacio e si strinse a lei abbracciandola mentre, lentamente,
ricambiava quel bacio dolce.
Le
mise una mano sulla guancia, quasi a volerle far capire che non
avrebbe corso, che le avrebbe lasciato tutto il tempo del
mondo.* Kara.*
Disse poco dopo, allontanandosi leggermente dalla bionda* Dobbiamo
andare.*
Continuò con le parole ma lo sguardo rimase su quelle labbra
dolci e invitanti. Chiuse ancora le distanze tirando Kara verso di
sé. Era una sensazione bellissima. Per la prima volta da anni
si sentiva bene, realizzata, calma. Si sentiva a casa tra le braccia
della bionda, al sicuro. Con un ultimo morso leggero si separò
da Kara e sorrise. Le diede un leggero bacio sul naso prima di
prenderle la mano e portarsela alle labbra.* Mi
piacerebbe baciarti tutta la notte, Kara. Ma dobbiamo andare sul
serio adesso. Tra poco inizieranno le ronde e avremo solo quel
momento per sgattaiolare nelle nostre stanze senza essere viste dalle
guardie.*
Le accarezzò la guancia con fare gentile prima di iniziare a
camminare lungo il corridoio.* Ferma*
Disse alzando il braccio. Si appiattì al muro con Kara, attese
che passasse la guardia prima di allungarsi e guardare verso il
corridoio.* Ora,
andiamo.*
Tirò Kara.* Se
te lo stai chiedendo sono abituata a sgattaiolare di notte.*
Rise mentre correvano verso le loro rispettive stanze.* Abbiamo
circa un minuto prima che avvenga il cambio.*
Le disse una volta fermatasi davanti la porta della stanza di
Kara.* Quindi
penso sia una buona notte questa.*
Sorrise nervosamente.* Buona
notte Kara.*
Si allungò per arrivare alla stessa altezza di Kara prima di
darle un velocissimo bacio sulle labbra.* A
domani.*
Sussurrò prima di tirarsi indietro e cominciare a camminare
all'indietro fino alla sua porta. Sorrise prima di rientrare nella
stanza ed accasciarsi lungo la porta con un sorriso felice. Come
erano cambiate le cose quel giorno? Perché aveva dovuto quasi
perdere la ragazza per capire i propri sentimenti?*
Kara:
*La kryptoniana si stupì di come Lena sapesse il giusto tempo
che mancava per le ronde. Eppure stava per addormentarsi tra le sue
braccia e adesso era ridiventata la persona sicura che tanto Kara
conosceva. Come era possibile? Non fece in tempo a darsi risposta
alle proprie domande che già Lena si era messa in movimento e
Kara la seguì, cercando di fare meno rumore possibile, mentre
Lena proseguiva con passo felpato e elegante. Seguì le sue
istruzioni e si lasciò trascinare da lei. Arrivate al
corridoio delle loro stanze, ormai Lena si sentiva più al
sicuro e le rispose come se glielo avesse letto nella mente.
Possibile che era abituata a fare quelle cose? Fuggire dal palazzo
per ritagliare del tempo per se stessa, lontana dalla realtà
che la opprimeva? Avrebbe voluto chiederglielo, avrebbe voluto
parlare un altro po' con lei e conoscerla veramente, invece la
giornata era già finita e dovevano salutarsi.
Erano
vicino alla porta della camera di Kara e quest'ultima sorrise
imbarazzata al bacio veloce che Lena le concesse, insieme a quello
sguardo che non lasciò la sua figura, finché Lena non
sparì nella sua stanza.* Buonanotte
Lena *mormorò
poco prima che Lena sparisse ed entrò anche Kara nella propria
stanza, arrossendo ancor di più sulle guance. Era come se si
fosse svegliata dal sogno che stava vivendo e si era resa conto di
tutti gli eventi accaduti in compagnia della principessa.
Era
abbastanza tardi, ma avrebbe dovuto fare una capatina al bagno
apposito degli schiavi e prendere un cambio sia per la notte che per
il giorno dopo in modo tale da essere già pronta.
Sistematasi
i capelli, uscì fuori dalla sua stanza e incontrò la
guardia del cambio notturno. Proprio come aveva previsto Lena, la
ronda era iniziata e la guardia la guardò male, ma non disse
niente. Avrebbe dovuto fare in fretta per non incorrere a nessun
problema. Infatti non portò neanche il cesto della cena in
cucina per non scontrarsi di nuovo in una visione scomoda per i suoi
occhi. Compiuta la sua routine, non andò neanche a cercare Lys
e subito ritornò nella sua stanza. L'indomani le avrebbe
raccontato tutto, ignorando le solite domande imbarazzanti che le
avrebbe posto.
Si
cambiò i vestiti con la veste da notte e si accomodò
nel proprio letto, sospirando rumorosamente e guardando fuori dalla
sua finestra con le sbarre. Da lì riusciva a scorgere un pezzo
di cielo pieno di stelle e iniziò a pensare alla serata al
fianco di Lena, sdraiate su quella coperta a osservare la vastità
dell'universo e magari a fantasticare sull'esistenza di un posto
tranquillo, dove avrebbero potuto viversi liberamente ed evitare quei
problemi che affliggevano le loro posizioni sociali. Non voleva
pensare razionalmente alla questione, almeno per un giorno poteva
illudersi che tutto sarebbe andato per il meglio. Chiuse gli occhi
con un lieve sorriso a inclinare le proprie labbra e solo il volto di
Lena ad accompagnare la discesa tranquilla verso il mondo dei sogni.
*
Angolo
autrici: Scusateci, il capitolo era già pronto, ma siamo state
(e purtroppo siamo) occupate a causa dell'università. Il
capitolo è abbastanza lungo, ho dedicato mezza giornata per
sistemarlo su wattpad e spero che vi sia piaciuto. Come al solito
commentate e fateci sapere se la storia sta proseguendo bene o
avreste voluto qualcosa di diverso. O anche cosa vi immaginate
succederà in avanti. Detto questo, grazie per la lettura.
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