1-Punizione
La
vita di Hana cambiò una tiepida e tetra mattina di Aprile
, precisamente il suo primo giorno del terzo anno delle scuole
superiori.
*Sveglia!
BIP...BIP...BIP...Sveglia!
BIP...BIP..BIP...Sveglia!...*
Quel
fastidiosissimo e stupido suono che continuava a
cantare e suonare con voce alquanto infantile era diventato uno dei
suoni più
fastidiosi che potevano esserci per Hana Suzuki : capita infatti che le
persone
associno ad un suono o ad un rumore ascoltato di continuo in un momento
di puro
relax una
sgradevole sensazione , pronta
a distruggere tale meraviglioso momento.
Ecco , questo era il caso di Hana: la fanciulla , che fino a
5 minuti prima era immersa in profondissimi sogni e riposava beata tra
le
braccia di Morfeo , venne d'un tratto disturbata da quell'orribile e
ripetuto
"Sveglia!BIP BIP" emesso dalla sua stupida sveglia a forma di papera
che diffondeva a volume sparato tale "simpatica" canzoncina.
"MMMMMMhhhh"
Hana
mugugnò a lungo tentando di soffocare il suono che
penetrava nelle sue bianche orecchie ficcando la testa sotto il suo
cuscino blu
notte , ma fu un gesto del tutto invano: la papera-sveglia non ne
voleva
proprio sapere di chiudere quel suo stupido becco ne di abbassare il
suono dei
suoi strazianti lamenti , per cui la ragazza , analizzata la situazione
, optò
per arrendersi e alzare il capo per avere il coraggio di guardare l'ora
.
Lanciato il cuscino contro la sveglia -che finì a terra in
frantumi , come quasi ogni mattina di scuola- Hana
stropicciò i suoi grandi e
stanchi occhi castani e , con l'espressione di chi era stato svegliato
a suon
di cannonate , osservò le lancette dell'orologio che
segnavano le 7:35...
Per un attimo la ragazza non si fece problemi, continuò ad
osservare l'orologio sbadigliando e socchiudendo talvolta le palpebre ,
infastidite dai tenui raggi solari che penetravano dalla grande porta
finestra
non del tutto coperta dal pesante tendaggio blu scuro. Una volta
però collegata
la spina al cervello , essa si rese conto del fatto che aveva meno di
20
stupidi minuti per cambiarsi e raggiungere la fermata dell'autobus che
l'avrebbe condotta a scuola per il suono della prima campanella , alle
8:50.
Cacciato uno strillo , la ragazza si tolse le cuffie del suo
Ipod scaricatosi durante la notte e si imbucò nel bagno
tentando di lavarsi e
sistemarsi i lunghi capelli rossi nel minor tempo possibile: del resto
sua
madre la aveva avvertita il giorno prima di andare a dormire presto ,
ma la
cocciutaggine di Hana le aveva suggerito di non chiudere occhio fino al
cuore
della notte ascoltandosi la sua band preferita , i Maximum the Hormone.
Per fortuna i suoi genitori erano assenti:la madre aveva da
fare acquisti mentre il padre , assieme al nonno , gestiva un
ristorante di
Okonomiyaki dall'altra parte del quartiere.
"Cazzo
lo sapevo...Dovevo dare retta a mamma , e ora
come cappero faccio? Il professore mi batterà fuori di
classe!" pensò in
panico la fanciulla mentre vestiva il suo fuku alla marinara nero ;
dopotutto
quello era il primo giorno di scuola ed essere sbattuta in punizione
proprio la
prima ora poteva dirsi un grandioso record!
La
fretta con cui la ragazza si preparò fù
letteralmente
miracolosa e , dopo circa 20 minuti , ecco che si trovava come al
solito alla
fermata dell'autobus , pieno a quell'ora di liceali suoi coetanei.
I lunghi capelli rossi lisci erano lasciati in parte sciolti
fino alle spalle e legati nell'estremità da un nastro nero ,
intonandosi
perfettamente alla divisa scolastica e ai mocassini anch'essi scuri e
lucidi;
al collo , nascosto sotto la divisa , portava un ciondolo verde alla
quale era molto
affezionata.
Quello sarebbe stato il suo ultimo anno di liceo : una certa
tristezza la attanagliava per questo , certo la scuola non era il
massimo ma se
non altro con gli amici se l'era sempre spassata ; per non parlare poi
del suo
adorato club di Kenpo ,
di cui lei era
una delle maggiori esponenti. Infatti era stata addirittura campionessa
regionale l'anno prima ed era giunta alle semifinali del torneo
nazionale tra
scuole superiori , perdendo per un soffio contro una ragazza di Osaka.
Essendo quello l'ultimo anno , essa era ben decisa nel voler
studiare a fondo , per poter avere una possibilità di
entrare in una
prestigiosa università ed avere poi molte chance di ottenere
un ottimo futuro.
Del resto quelli erano tempi bui e l'unica maniera per avere
un futuro splendente era proprio quello di impegnarsi a fondo nello
studio ed
ottenere una prestigiosa laurea.
Nell'autobus essa stava sempre in piedi
a metà del mezzo attaccata alle ringhiere
assieme alle amiche che formavano la sua solita combriccola : Nanako ,
una
simpatica ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi verde smeraldo ,
Ai ,
fanciulla piuttosto corpulenta dalle guancie rosso acceso ed i boccoli
castani
e Shizuka , caratterizzata da due graziose treccine nero corvino.
Le 4 parlavano delle solite cose: problemi di scuola , di
famiglia ma soprattutto i loro sguardi ed il loro interesse si
illuminavano non
appena venivano a sapere che una loro compagna era corteggiata o
corteggiava un
ragazzo dell’istituto:in tal caso il gruppetto , euforico ,
si riuniva attorno
all’amica da ciò interessata ed iniziava a
chiedere domande sui fatti e a
dettare consigli sulla buona riuscita del rapporto.
Hana dal canto suo
non era interessata a quest’argomento , difficilmente infatti
era attratta da
qualcuno , dopo una lunga storia finita male a causa del carattere
troppo
assenteista e menefreghista del suo precedente ragazzo.
Anche quella mattina il gruppetto era radunato , questa
volta bersagliando di domande Nanako che , arrossendo , rispondeva
timida alle
domande delle amiche curiose.
"Dai
Nanako-chan...Che cosa ti ha detto poi Eiji?
Eh?" chiese Ai maliziosa.
"Ah se fossi in te con quello andrei subito al
sodo!" sbottò sicura Shizuka assumendo un aria saccente.
Solo
Hana pareva non interessata , anzi si limitava ad
osservare le compagne e a ridacchiare talvolta alle loro battute.
"Dai
ragazze , saranno fattacci suoi no?" disse
d'un tratto Hana sorridendo divertita alla vista della compagna
impacciata e
paonazza che raccontava i fatti anch'essa piuttosto eccitata ma
comunque in
imbarazzo.
"Mah...Hana-san
, su 'sti discorsi non partecipi
mai...Esageri se pensi ancora a Sosuke , non sono mica tutti come
lui..."
"Beh , diciamo il 99% dei ragazzi!" sbottò Hana
bloccando il discorso di Shizuka , mostrando un lampo di rabbia che
subito
si spense. Le
compagne di tutta risposta
, la guardarono stupite : del resto quando si parlava di Sosuke , Hana
reagiva
sempre piuttosto nervosamente.
"Beh dai ma Eiji-san...E'
così dolce...Ed è così
figooo!" replicò poi Nanako giocherellando nervosamente con
le dita e con
il manico della sua cartellina marrone , molto simile a quella delle
amiche del
cuore.
Per
tutto il viaggio in autobus le ragazze continuarono a
ridacchiare come loro solito , mentre ad ogni fermata il bus non faceva
che
riempirsi di gente , pendolari , studenti , ma anche nullafacenti : era
quello
il ritratto di Tokyo , una delle città più attive
di tutto il Giappone , anzi
di tutto il mondo.
La scuola si trovava in un quartiere molto affollato della
capitale nipponica , popolato dai grattacieli e da schermi giganti che
mostravano 24 ore su 24 pubblicità e notizie in tempo reale
; Hana ormai
associava quegli schermi dove erano perennemente imbrattate grottesche
pubblicità inneggianti all’operato degli Esorcisti
in nome di Dio e notizie
sempre più frequenti di sanguinosi omicidi , stupri e rapine al simbolo di quel mondo
sporco e volgare ,
caduto ormai in un tugurio.
Il tempo passò piuttosto velocemente e l’aria
tiepida di Aprile
si era surriscaldata all’interno del bus , a causa della
calca che si era
venuta a creare tra tutta la gente all’interno del mezzo : le
ragazze si erano
piazzate apposta vicino ad un uscita , per evitare la pressione
dell’orda di
gente che si sarebbe apprestata a scendere alla scuola , ma del resto
evitarla
del tutto era impossibile e le 4 si trovarono a loro malgrado coinvolte
in quel
pauroso ammucchiamento di persone.
Fu un impresa uscirne vivi , ma alla fin fine ormai le
ragazze erano abituate a quella confusione , dopotutto per anni avevano
preso
quel bus per raggiungere la scuola!
Le 4 erano coetanee e tutte quante nella stessa classe : era
una fortuna , non volevano trovarsi separate , specie per il fatto che
in tale
maniera non avrebbero potuto chiacchierare come al solito mentre il
professore
tentava invano di far entrare qualcosa nella zucca vuota degli alunni.
L’area affollata
attorno all’istituto era sempre la solita: timidi ragazzi del
primo anno
sbucavano qua e la inceppati con gli orari e le classi assegnate ,
mentre i
veterani chiacchieravano tra di loro fino al suono della campana . Hana
naturalmente era una veterana ed aiutava sempre di buon grado le new
entry : la
sua gentilezza e la sua buona volontà nell’aiutare
il prossimo erano qualità
assai rare ormai in quel mondo macabro e vuoto , un mondo nel quale chi
agiva
nel giusto era destinato ad un cupo futuro.
Il gruppo di amiche stava nel frattempo entrando
nell’istituto , quando all’improvviso un nuovo
studente , confuso dalle
innumerevoli aule , chiese loro aiuto: era un ragazzino piuttosto alto
e dai
capelli disordinati color bronzo , caratterizzato da una mascella
abbastanza
pronunciata e dalla pelle piuttosto chiara e brufolosa. Il tipo ,
chiaramente
in imbarazzo , arrossì lievemente rivolgendosi alle ragazze
, chiedendo loro
aiuto su dove si trovasse la sua aula , una delle tantissime.
“Andate
ragazze , lo aiuterò io…” disse loro
Hana ,
salutandole ed accompagnando il ragazzino verso la sua destinazione.
“Hana-san
sbrigati però!” le urlò in lontananza
Nanako
mentre la campanella suonava , segno che era ora per tutti di essere in
classe:
Hana stava infatti rischiando di arrivare in ritardo aiutando il
ragazzino ,
cosa che le sarebbe costata una punizione, ma del resto lei era quasi
certa di
fare abbastanza in tempo…
“Suzuki-chan….”
Disse il professor Tori alla giovane non
appena essa , inesorabilmente in ritardo , varcò la soglia
della classe ormai
piena “Vedo che ha deciso di degnarci della sua
presenza…Il primo giorno ed è
già in ritardo…”
Il
signor Hotaru Tori era un tipo sulla cinquantina d’anni
alto e dal fisico piuttosto possente , dotato di
folti baffi neri ed un paio di occhialetti
penzolanti dal naso adunco, capelli brizzolati che attorniavano
solamente la
nuca e le zone attorno alle orecchie , lasciando quindi gran parte
della testa
priva di peli e rotonda e lucida come un uovo. Portava inoltre
pantaloni scuri
e un elegante camicia azzurro chiaro alla quale era legata al collo una
cravatta rossa; mostrava , nel suo portamento e nella maniera in cui
sistemava
i suo abbigliamento , un quasi maniacale senso dell’ordine
che poteva essere
percepito da distanza siderale. Dallo sguardo severo che più
volte lanciava si
mostrava comunque come un inquietante figura.
“M…Mi
scusi professore…M…Ma..”
balbettò la ragazza tentando
di chiarire la motivazione del ritardo , chiarimenti che il professore
non
pareva voler ascoltare gridandole contro un secco
“silenzio!”.
“A
posto Sukuki –chan…” disse poi
“ E sei in
punizione…All’uscita da scuola ti fermerai qui e
la stabiliremo…Sai bene che il
nostro è un sistema basato sulla diligenza e sul rispetto
delle regole , dunque
niente scuse!”
A
nulla valsero le proteste della ragazza , tranne ad una
severa occhiataccia da parte dello stesso Sign.Tori che le fece perdere
ogni
speranza di vedersi assolta da ogni colpa: con espressione furibonda e
con
passo nervoso , la ragazza si avviò verso il suo banco
lasciatole libero dalle
amiche in fondo alla classe , precisamente tra Nanako e Shizuka :le 4
infatti sedevano
sempre vicine , solitamente nei banchi
in fondo alla classe così da dare meno
nell’occhio.
L’attenzione di Hana verso le amiche ed il suo stesso banco
venne meno quando notò tra i vari compagni un ragazzo che
non aveva mai visto e
che difficilmente poteva passare inosservato; sembrava essere il
principale
oggetto dell’attenzione della classe poiché
tutti quanti lo osservavano come se fosse un estraneo ,
anche se in un
certo senso era proprio così.
La cosa che più colpiva di quel ragazzo era il fatto che
aveva lineamenti molto più occidentali , probabilmente
doveva venire da un
altro paese: aveva grandi occhi freddi neri come la pece , un viso
piegato in
un espressione all’apparenza annoiata
e
capelli , anch’essi neri, piuttosto arruffati , sparati in
parte in aria con
del gel
; lunghi ciuffi della frangia scivolavano sulla sua fronte
, ciuffi che
da lui venivano spostati di tanto in tanto sempre con quei modi
annoiati di
fare che sembravano accompagnarlo ovunque .
Indossava un gakuran nero sbottonato , sotto la quale aveva
una normale maglietta bianca ed un paio di pratiche scarpe da
ginnastica.
Ad Hana quello dava l’aria del classico sbandato , anche se
notava una certa aura tetra e fredda attorno a lui , una sensazione
quasi
glaciale.
“Ma
chi è quello? Non mi pare d’averlo mai
visto!” disse
qualcuno curioso in classe.
“Ehi…Non
è mica male però eh?” commentarono
altre.
“Però…”
disse Shizuka sorridendo maliziosa osservando la new
entry “..Davvero niente male!”
Hana
dal canto suo osservava quel tipo intensamente , mentre
prendeva posto accanto alle compagne , dal lato opposto della classe
rispetto a
lui : non sapeva perché , ma il tipo aveva un qualcosa di
strano , almeno per
come la vedeva…Aveva la tentazione di andare a presentarsi
con lui , ma non
poteva assolutamente vista la situazione. Inoltre quella sua
espressione così
fredda e quei suoi occhi inespressivi la avevano quasi sconvolta ,
facendole
quindi associare quel ragazzo ad un’enorme senso di mistero;
mai nessuna
persona le aveva fatto provare tale senso di gelo e di solitudine
profonda
solamente dal suo aspetto esteriore , pareva quasi che
all’interno di quel
giovane corpo da 18enne si nascondesse qualcosa di oscuro e misterioso
,
qualcosa di tenebroso ed inspiegabile. Ma fu una sensazione di qualche
secondo
quella di Hana , sensazione che , nonostante fosse quasi dissolta ,
sembrava
tuttavia tormentare la ragazza.
Il professore nel frattempo , dopo aver analizzato e firmato
i vari registri , iniziò con il solito immancabile appello ,
per la prima volta
seguito dalla maggior parte della classe: forte era la
curiosità di sapere chi
fosse quel tipo dall’aria così strana.
“
Genseki Matsumoto…Gonbe Akira...”
l’appello continuò con
un susseguirsi di cognomi e nomi , con il rispettivo
“Presente!” dei citati.
“Homura
Michizane ..”
Rispose
all’appello un ragazzetto occhialuto con i capelli a
caschetto.
“Ikita
Jun , Inari Shizuka …” entrambe le ragazze
risposero
alzando le rispettive mani.
“Iwamura
Roy…”
Dal
nome non di certo giapponese parve quasi scontata
l’identità del tale nominato dal professore:
rispose infatti alzando pigramente
la mano destra il tenebroso protagonista di quella prima mattina di
scuola.
Anche il professore , resosi conto della presenza del ragazzo ,
fermò
momentaneamente l’appello rivolgendosi a lui con un tono
piuttosto incuriosito
:
“Ah , You’re the new
American student ! You’re
welcome Iwamura-kun…”
“Thanks
...” sibilò lentamente Roy con un sorriso un
pò
sornione.
Hana
osservò a lungo quel tipo , Roy, che a quanto pare non
aveva dimestichezza col giapponese e parlava solo inglese: del resto se
veniva
dall’America era del tutto normale , anche se dal cognome
doveva per forza
avere origini nipponiche ...
La ragazza capì perché quel Roy la attirava
così tanto , lui
aveva un aria molto familiare , le pareva di averlo già
visto da qualche parte
, ma non sapeva dove! Sicuramente in un contesto fuori da quello
scolastico ,
ma la giovane non riusciva proprio a fare mente locale…
“Hana-san
, ti piace quel Roy eh?”
Furono
queste le prime parole che Shizuka
disse ad Hana
nel cortile della scuola durante la pausa pranzo , mentre
quest’ultima
ingurgitava un boccone della porzione di sushi che si era portata da
casa e che
quasi le andò di traverso dopo le parole
dell’amica.
“Ma
manco lo conosco! E poi non mi piace , ha l’aria da
spavaldo…” replicò la ragazza con aria
di chi la sapeva lunga .
“Guarda che ci sta benissimo con te , fate una coppia
perfetta!” precisò poi Nanako entusiasta
“ E poi è un ottima scelta , è molto
carino! E si è già integrato , guarda ha
già fatto amicizia con Masashi e gli
altri di classe nostra! Deve essere anche simpatico allora!”
“E
poi…” ci tenne ad aggiungere Shizuka “
lo abbiamo notato
che non hai fatto altro che osservarlo!”
“Ma
lo sapete che siete veramente delle rompiscatole? Basta
me ne vado , tornerò da voi quando avrete finito con queste
sciocchezze!”
sbottò Hana alzandosi di scatto ed allontanandosi con passo
veloce , fuori
dalla portata delle amiche che accompagnarono la sua uscita di scena
con varie
battutine del tipo “ Uuuhhh , va da Roy eh?”
Hana
si sedette lontano dalle compagne , decidendo di
pranzare da sola seduta in una panchina del cortile : dopotutto Shizuka
e
Nanako non avevano tutti i torti , la tentazione di conoscere quel Roy
era
grande…Non che le piacesse , ma qualcosa in lui la attraeva
, voleva scoprire a
tutti i costi dove lo aveva già visto.
“Roy
Iwamura…” Si ripetè la ragazza in
continuazione “
Iwamura…Iwamura…Chi
sarà…”
La giornata trascorse come al solito tra noiose lezioni ed
i
più disparati pensieri , terminando infine con
l’atteso suono della campanella
che segnava la fine delle lezioni , ma non certo la fine delle fatiche
per gli
studenti che la frequentavano. Molti infatti si dedicavano ad un
approfondito
studio anche dopo la scuola , a partire dal primo giorno , specie chi
voleva
raggiungere alti voti per terminare gli studi con un ottima media.
C’era naturalmente anche chi se ne infischiava , ma questa
è
un’altra storia…
Per Hana invece la giornata a scuola non era terminata :
avrebbe dovuto scontare la punizione a causa del suo ritardo ,
decidendola con
il professore di matematica , il signor Tori. La ragazza era furibonda
e altro
non faceva se non maledire quel dannato professore che
l’aveva ripresa
solamente perché era arrivata in ritardo , per una giusta
causa oltretutto.
Aveva aiutato uno sconosciuto , e questo le aveva comportato solamente
guai ,
ma del resto la ragazza non perdeva la sua buona volontà ,
preoccupandosi
solamente della reazione dei genitori , sicuramente adirati nello
scoprire il
fatto.
Senza alcun indugio tuttavia la ragazza si trattenne in
classe , dove la attendeva , seduto sulla cattedra , un impaziente Signor Tori ,
visibilmente
soddisfatto di vederla. Era strano vedere la classe vuota ed in parte
buia , a
causa delle tapparelle quasi del tutto abbassate e ciò fece
rabbrividire la
giovane.
Hana inoltre notò che il professore aveva un’ aria
ed
un’espressione alquanto diversi dal solito: mostrava uno
strano sorrisetto
malizioso ed uno sguardo interessato alla giovane ragazza , quasi
intimorita da
quel suo anormale comportamento. Inoltre sembrava aver perso quella sua
solita
aria severa ed ordinata , cosa che poteva essere notata facilmente non
solo
dalla sua espressione ma anche dal disordine con il quale si presentava
:
diversamente dal solito infatti , portava la cravatta slacciata al
colletto e
la camicia sbottonata nella parte superiore; le maniche di questa erano
inoltre
alzate , lasciando spazio a possenti braccia pelose . Di solito il
sign.Tori
appariva come uno dei professori più ordinati , quasi un
maniaco dell’ordine ,
ma da come si era presentato in quel momento ad Hana , quasi la ragazza
non lo
riconobbe.
Hana era piuttosto preoccupata vista la spiacevole
situazione in cui si trovava: era in una classe vuota , sola , assieme
ad un
professore solitamente perfezionista e ben ordinato che le appariva ora
in
tutta la sua disordinata malizia , una malizia che faceva quasi orrore
e lasciava
un senso di grottesco sgomento visto l’aspetto fisico
dell’uomo e l’età da lui
posseduta.
“Puoi
accomodarti qui Hana…”
disse il professor Tori indicandole lo spazio tra la
cattedra ed il
primo banco della fila di fronte a quella. L’aveva chiamata per nome e tralasciando il
suffisso:era un
particolare che una persona perfezionista come lui , anzi che nessun
professore
aveva mai tralasciato , e ciò non fece che aumentare lo
sgomento che ormai
dominava i sensi ed il cuore della ragazza dai capelli color fiamma,
che altro
non poteva fare se non portarsi nel banco in prima fila di fronte al
professore
, stando tuttavia in piedi e poggiando sul freddo pavimento la
cartellina nera
zeppa di libri. Si accorse inoltre di sudare freddo.
“Calma
Hana…” si ripetè la ragazza tra
sé e sé ,
visibilmente nervosa“ Calma…è solo una
normale punizione nulla
di chissà cosa…”
L’atmosfera
era tiepida , ma alla ragazza pareva esser
bollente : non sapeva perché ma la differenza di espressione
e di portamento
che il professore presentava la innervosivano parecchio , soprattutto a
causa
del suo sguardo interessato e scrutatore , che le fissava il corpo da
testa a
piedi. Essa inoltre giurò di aver notato una certa
disgustosa passione ardere
negli occhi castani dell’uomo , quando esso le
osservò le perfette gambe lisce ed
i seni curvilinei.
“Allora
Hana…” sbottò soddisfatto e con tono
quasi amorevole
il signor Tori non appena la ragazza si fu sistemata “ Come
ti ho detto
stamattina è impensabile che un alunno che aspira a voti
eccellenti giunga in
ritardo ad una lezione , anche se di pochi minuti, specie il primo
giorno…Non
posso assolutamente chiudere un occhio quindi mi dispiace , ne
risentirebbe la
mia stessa reputazione…”
Si
prese una breve pausa per poi continuare:
“
La diligenza è molto importante per lanostra
società…E’
grazie a quella se ho raggiunto i livelli in cui mi trovo
oggi…Vedi questa
Hana?”
Disse
cio indicando la parte inferiore del suo colletto ,
dove era presente un particolare che la ragazza non aveva mai
notato.Era una spilla che riportava il seguente simbolo:Δ
“U…Una
spilla…Una spilla triangolare?” disse nervosamente
Hana osservando il piccolo particolare indicato con orgoglio dal
professore ,
la spilla argentata a forma di triangolo talmente lucida da brillare
senza la
luce del sole.
“Delta…” aggiunse
tempestivamente il Sign.Tori , rivelando
alla ragazza che , quella che a lei appariva come un triangolo , altro
non era
che la quarta lettera dell’alfabeto greco , il Delta.
“Questa spilla cara ragazza…” disse poi
l’uomo camminando
lentamente attorno alla finestra ed accarezzando la brillante spilletta
quasi
accarezzasse un inestimabile tesoro “ Fa di me un uomo molto
importante ed
influente…”
Allargò
ancor di più il suo sinistro sorriso , cambiando
tono di voce quasi volesse calcare le parole dritte nella mente della
ragazza
per fare in modo che essa non lo dimenticasse :
“…visto
che mi da il pieno appoggio e la riconoscenza della
stessa Organizzazione Arkhe…”
Tale
rivelazione trasformò l’iniziale sgomento di Hana
in
puro e macabro terrore:
sapeva ormai
dove voleva parare l’uomo, sapeva quello che succedeva dopo
rivelazioni di
questo genere.
Colta dal terrore , Hana fece qualche passo verso la porta
mentre i suoi dolci e terrorizzati
occhi
iniziarono ad inumidirsi , ma il tentativo di fuga fu rapidamente
neutralizzato
dall’uomo con il solo uso delle parole.
“Varca
quella soglia puttanella…E puoi dire addio ai tuoi
sogni e al tuo futuro…Inizia a toglierti divisa ed intimo e
non avrai problemi…”
Sorrise
macabro dopo la sua provocazione , mentre la ragazza
si immobilizzò all’improvviso abbandonando il suo
tentativo di fuga: il suo bel
viso pallido cominciò a rigarsi di lacrime mentre i suoi
occhi facevano
trasparire orrore , indignazione e
soprattutto paura. L’uomo , un professore rispettato e
rispettabile , ordinato
e preciso , altri non era che un volgare molestatore,faceva parte
anch’esso di
tutta la massa di uomini che utilizzavano il proprio potere per mettere
in
soggezione i più deboli , anche se mai l’ingenua
ragazza se lo sarebbe potuto
aspettare…Ma era troppo tardi oramai , quell’uomo
avrebbe abusato di lei
all’insaputa di tutto e tutti , pena il crollo definitivo del
suo futuro e
addirittura il crollo dell’attività di famiglia.
Era costretta a fare ciò che l’uomo voleva, doveva
macchiare
così la sua coscienza ed i suoi sogni di giovane ragazza
donando la sua
verginità contro
la sua volontà al
professore …Pensò a sua madre e a suo padre
che si aspettavano tanto da lei , che l’avevano educata sui
sani principi
…Probabilmente li avrebbe incredibilmente delusi…
Pensò alle amiche , felice e sorridenti , con la quale si
sentiva al sicuro : ora erano lontane e non a conoscenza del suo
terribile
destino , era sola
e senza aiuto tra le
braccia di uno stupratore spacciato per professore, tra le braccia di
un mostro
grottesco impaziente di mettere le sue fauci sulle sue
intimità.
Gli occhi ormai erano inondati di lacrime ed il viso ne era
ormai completamente rigato , mentre frequenti singhiozzi la presero.
Impaziente
tuttavia , l’uomo la afferrò poderosamente per le
braccia sdraiandola
con forza sulla cattedra , mentre i suoi singhiozzi si fecero
più forti. Era la
fine dei suoi sogni adolescenziali e della sua giovinezza ,
probabilmente tale
esperienza l’avrebbe portata addirittura al suicidio vista la
sua incapacità di
vivere con un tale peso sulle spalle…Invece al Professor
Tori la situazione non
poteva che far piacere, piacere sottolineato da un disgustoso ghigno
che
piegava il suo viso abbruttendolo ancor di più:
iniziò con lo slacciarsi i
pantaloni e la cinghia , quando all’improvviso, nello
sgomento generale…
“Ti
conviene riallacciare i pantaloni e riposare il lingotto
Tori-chan , non vorrei dover sprecare una pallottola...Sai,
con la crisi costano...”
Una
voce fredda e calma fece la sua apparizione nell’ombra
dell’aula fermando il tentativo di stupro del
professore…Totalmente sorpreso
dalla misteriosa presenza , l’uomo si riallacciò i
pantaloni ruotando la testa
a destra e a sinistra per vedere chi avesse pronunciato tali parole di
sfida.
Hana invece , ancora piuttosto shockata e con le lacrime copiose che le
rigavano il bel viso , aveva smesso di singhiozzare concentrandosi
anch’essa sulla
misteriosa figura che aveva parlato.
“Chi…Chi
ha parlato…Chi sei?!” grido il professore
allarmato
avvicinandosi poi alla sua borsa , intento probabilmente ad estrarre
qualcosa.
“Sono
qui testa rapata....”
Ed
ecco che improvvisamente la figura fece la sua
apparizione puntando un enorme pistola sulla tempia pelata e sudata del
sign.Tori: era un ragazzo alto circa un metro e 75 , i capelli
scompigliati e
gli abiti scuri. Indossava una divisa scolastica maschile sbottonata ed
aveva
freddi e glaciali occhi nero pece che freddavano con uno sguardo
agghiacciante il volgare stupratore.…
Hana
osservò il viso dell’ombra senza parole ,
stupefatta
nello scoprire chi fosse…Altri non era infatti che il nuovo
misterioso compagno di classe giunto dall'occidente...L'ombra altri non
era che…
“R…Roy-kun?!!”
Disse Hana in stato di incredulità assoluta mentre ,
caricando l'arma puntata sulla tempia dell'uomo, Roy Iwamura faceva la
sua irruenta apparizione...
*Nota dell'autore: Il
sistema scolastico citato è quello giapponese, per cui non
sono sviste le diaminerie da me descritte xd Ehm comunque...questo
è solo l'inizio di questa fanfiction , sperando che piaccia
ai due o tre lettori che se ne interesseranno ( se ci saranno lettori
che si interesseranno! ). Purtroppo non ho avuto molto tempo questi
mesi ed ho postato solo oggi il primo capitolo, ma da ora
cercherò di andare avanti con tale storia il più
costante possibile! Che dire...Alla prossima!
"Jigoku no Tenshi"
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