I'm going to save you...

di Silkye96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Bacio Kiss Kiss I'm going to save you...

Capitolo 1:

Avevo promesso che l'avrei protetta ad ogni costo, avevo giurato che mi sarei fatto perdonare per tutta la sofferenza che le ho causato ma chi lo avrebbe mai detto che lungo la strada avrei trovato qualcosa di più grande di me?

Sei mesi prima:

-Buongiorno- bofonchio entrando in mensa, non riesco a trattenere uno sbadiglio di stanchezza pura.
-Buongiorno Ezarel, ti trovo in forma- scherza Nevra.
Non posso ribattere, oggi sono davvero uno straccio.
-Come mai così esausto?- chiede Valkyon incuriosito.
-Mmh...Ieri notte mi sono fermato nel laboratorio di Alchimia fino a tardi, con tutto quello che è successo ho lasciato un po' da parte la preparazione di alcune pozioni e di certi unguenti che mi aveva richiesto Ewelein- borbotto seccato.
Nevra alza gli occhi al cielo rivolgendomi un sorriso beffardo che la dice lunga sulle sue intenzioni.
-Sei troppo occupato a baciare ragazze per concentrarti sul lavoro- ribatte con tono arrogante.
Abbasso il capo, in realtà non vorrei che scherzasse su una cosa simile, non ho compiuto una bella azione e me ne pento ancora enormemente.
Dopo il discorso che ho fatto ad Erika lei non mi ha più rivolto la parola, mi limito ad osservarla da lontano cercando di proteggerla come posso.
-Nevra...- lo rimprovera Valkyon.
Il vampiro si ammutolisce e mi osserva con una certa curiosità nello sguardo di solito languido.
-Ti da così fastidio che se ne parli?- chiede.
-No, è solo che mi pento molto di quel che ho fatto...Effettivamente non ve ne ho parlato ma...In seguito a quella scenata sulla spiaggia sono andato a parlarle e...-
-E?- incalza Nevra.
Inizio a raccontare ogni cosa nel minimo dettaglio, evitando accuratamente di parlare dei miei sentimenti al riguardo.
-E quindi le hai promesso di proteggerla per sopperire al male che le hai fatto eh?-
-Esatto- rispondo con voce flebile :-Mi rendo perfettamente conto che non potrò mai farmi perdonare fino in fondo ma ci voglio almeno provare-
Il mio sguardo crolla inevitabilmente sul suolo, non so davvero cosa pensare di tutta questa storia, effettivamente è da quando ho avuto quella conversazione con Erika che non dormo e non mangio come si deve.
-Non è male come idea...Però stai attento a non farti coinvolgere troppo-
-Che vuoi dire?- chiedo osservando Nevra da capo a piedi.
-Non te ne sei ancora reso conto?- chiede il vampiro divertito.
-Di cosa?- incalzo nervoso.
-Mah, non posso dirtelo mi spiace...Devi capirlo per conto tuo- risponde lui con tono enigmatico.
Sbuffo, ma che cosa dovrebbe significare?!


Finiamo di fare colazione abbastanza in fretta, non posso dire di essermela goduta più di tanto, sono davvero troppo stanco anche per sollevare un dito.
-Oggi hai missioni?- chiede Val.
-No, penso che ne approfitterò per acquistare un paio di ingredienti e poi mi riposerò un po'-
-Fai bene, hai un aspetto orribile!- esclama Nevra.
-Grazie- borbotto infastidito.
Sospiro salutando a malavoglia i miei compagni.
Mi siedo per un attimo sulle scale che conducono all'infermeria, dalla balconata vedo Erika uscire dalla Sala delle Porte.
-Mh?-
Mi dirigo verso di lei con passo deciso.
-Dove te ne vai?- chiedo.
E' la prima volta che le rivolgo la parola dall'episodio della spiaggia...
-Buongiorno anche a te- sbuffa lei.
-Rispondi- insisto.
-Sto andando al negozio di Alchimia, Ewelein mi ha chiesto di comprare un paio di cose per degli unguenti-
-Posso vedere la lista?- chiedo curioso.
Annuisce e mi porge il foglio facendo ben attenzione a non toccarmi le mani, non so spiegare perché ma io invece muoio dalla voglia di afferrare le sue.
Ma che mi prende? Perché il cuore mi batte così forte? Che mi succede?
Esamino distrattamente la lista e noto che deve andare a prendere gli stessi ingredienti che servono a me.
-Stai a vedere che ti ha mandata a prenderli per me...Ti accompagno-
-Non ce n'è alcun bisogno- risponde secca.
-Fammi venire con te, la strada che porta alla boutique d'Alchimia è gremita di persone, non ci si muove...Non vorrei ti perdessi maldestra come sei!-
Erika fa spallucce, immagino che sia il suo modo di dirmi che accetta la mia compagnia.
Arriviamo a Piazza del Mercato e non posso fare a meno di notare che c'è più gente del solito per le strade che portano alle varie boutique.
Mi viene la nausea al solo pensiero di tutti quegli estranei a un passo dal mio corpo.
-Oh...Quanta gente- mormora l'umana.
La vedo fare un passo indietro, effettivamente è la prima volta che si addentra nelle strade di Piazza del Mercato nell'ora di punta.
-Prendimi la mano- le dico senza riflettere.
Le porgo la mia mano.
-Vuoi davvero che ti tocchi?- chiede sorpresa.
-No, ma mi darebbe molto più fastidio se ti perdessi in quanto rallenteresti di molto la nostra piccola missione-
-E se io non volessi prenderti per mano?- chiede furiosa.
-Ti prego, ti ho promesso che ti avrei protetta e, onestamente, mi farebbe stare molto più tranquillo se mi tenessi la mano almeno non ti perderei di vista...-
La osservo mentre sgrana gli occhi, mi pare che le sue guance siano così rosse da sembrare una pietra scarlatta.
La sua mano tocca dolcemente la mia per poi stringerla con vigore e delicatezza al medesimo tempo.
Sento il mio viso scaldarsi, il cuore riprende a battermi così forte che da l'impressione che voglia uscirmi dal petto.
-Andiamo- mormoro.
Riusciamo finalmente ad arrivare all'entrata del negozio quando veniamo fermati da una passante piuttosto anziana.
-Ah l'amore di gioventù...Se solo il mio povero marito fosse qui per vedervi, siete una splendida coppia-
-Eh? C...Coppia!? A...Amore?!- esclamo nervoso.
-Grazie signora ma noi non...- Erika tenta di spiegare ma la tizia se n'è già andata.
-Nota mentale: tenersi per mano è pericoloso- dice lei ridendo.
Non riesco a trattenere una risata nemmeno io.
-Coppia, io e te...Che idee assurde si fa la gente- borbotto.
-Sarebbe così assurdo?- lo dice con un filo di voce scarsamente udibile ma sono sicuro che abbia detto questo.
-Come?- chiedo.
-No, nulla...- risponde lei con voce flebile.
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Arriviamo al laboratorio di Alchimia e sistemiamo tutti gli ingredienti appena comperati.
-Grazie dell'aiuto-
-Di nulla, se dovesse servirti altro non esitare a chiedermelo- risponde lei abbozzando un sorriso onesto.
La prendo per un braccio nel momento in cui si dirige verso la porta costringendola a voltarsi.
-Sì?- chiede timidamente.
-Io...Non...Tu...Ehh...-
-Non credo di capire- dice ridendo.
-Mi hai perdonato?- chiedo confuso.
-Non sei venuto a parlarmi in questi giorni perché credevi che fossi così arrabbiata da non volerti parlare?- chiede nervosa.
-Sì...- mormoro.
-Ezarel...Io...Quello che mi hai detto mi ha donato una nuova motivazione, ho capito che anche se ora non sono più nessuno nel mio mondo posso comunque diventare qualcuno qui, devo solo metterci impegno. Ho provato a cercarti per ringraziarti in questi giorni ma tu mi hai evitata come la Peste- sussurra.
-Davvero?- chiedo sorpreso.
-Sì, e poi...Mi sono resa conto che senza di te non è la stessa cosa. Sai, se non ci fossi tu la mia permanenza qui sarebbe insopportabile per me- confessa, ha le guance così rosse...E' adorabile.
Aspetta...Adorabile? Ma che mi viene in mente?
-Vedi Ezarel io...Mi sentirei persa senza le tue prese in giro, senza i tuoi scherzi e senza di te...- mormora.
-Anche io mi annoierei qui in giro se tu non ci fossi- confesso carezzandole i capelli.
-Ora permettimi di andare a dormire, sono tremendamente stanco e so che dovrò passare un'altra notte in bianco-
-Posso chiederti perché?- chiede lei curiosa.
-Ecco...Con tutte le missioni importanti che ho dovuto affrontare ultimamente ho messo un po' da parte il lavoro che dovevo fare qui in laboratorio, dentro quei cassetti ci sono venti indicazioni su come eseguire correttamente pozioni ed unguenti, stiamo finendo le scorte- spiego.
Non posso reprimere uno sbadiglio.
-Capisco...Vai pure a riposare, ora me ne vado anche io-
Nemmeno me lo faccio ripetere e corro in camera mia preso dal sonno.
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Sono le nove di sera, ho dormito un sacco!
Corro a cenare e poi mi dirigo in tutta fretta verso il laboratorio, non appena varco la soglia trovo tutto ben pulito, una ventina di fiale suddivise fra pozioni e unguenti sulla scrivania, le indicazioni ben impilate all'interno del cassetto aperto ed Erika addormentata sul pavimento della stanza.
Sgrano gli occhi.
-Ma che...-
Mi avvicino inginocchiandomi accanto a lei, la scuoto appena destandola dal suo sonno.
-Erika ma che ci fai qui?- chiedo.
-Oh...Eri così stanco così mi sono messa al lavoro, ho seguito tutte le indicazioni e ho realizzato tutte le preparazioni di cui mi avevi parlato, ho pensato che potesse farti bene riposarti un po' e non pensare al lavoro- mormora con un filo di voce.
Non riesco ad evitare di arrossire, non capisco perché lo abbia fatto.
-Grazie ma non dovevi disturbarti, immagino tu sia esausta ora- commento aiutandola ad alzarsi da terra.
-Effettivamente...- non fa in tempo a finire di parlare che mi collassa fra le braccia.
-Argh...Ma perché deve sempre toccarmi?- borbotto infastidito.
La prendo in braccio, proprio come quella volta quando è tornata dalla missione con Chrome, la porto fino in camera sua e la stendo sul letto con la massima delicatezza.
Spengo la luce ed esco senza pensarci due volte.
-Ez? Che ci facevi nella stanza di Erika?- chiede Leiftan arrivando alle mie spalle.
-Oh...N...Niente di speciale, si è addormentata nel laboratorio di Alchimia quindi l'ho riportata qui-
-Ho capito- sospira lui.
Sembra davvero agitato, oserei dire...Geloso?
Ma di che poi?
Non oso davvero continuare a parlare con lui, vado a cercare gli altri piuttosto.
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Mi ritrovo senza nulla da fare, che fastidio...Sono grato a Erika per aver svolto tutto quel lavoro con impegno e dedizione ma io non ho praticamente più nessun compito ora.
Sospiro profondamente cercando di pensare a qualche cosa da fare.
Mi dirigo verso la spiaggia approfittando del tempo libero per fermarmi a pensare un po'.
Arrivo finalmente alla mia destinazione, mi siedo direttamente sulla sabbia osservando l'orizzonte cercando inutilmente risposte alle mie domande.
Mi stendo sulla sabbia lasciando che i capelli si impregnino dei suoi granelli fini e perlati.
Il vento mi solletica leggermente il viso e gli abiti.
-Prendi il sole?-
Mi alzo fino a mettermi seduto nuovamente, Erika si siede vicino a me.
-Ho l'impressione di incontrare solo te ultimamente- commento.
-E la cosa ti secca?- chiede lei.
-No, in realtà no- confesso.
La cosa sembra sorprenderla parecchio.
-Ti sorprende?- chiedo curioso.
-Sì, il fatto è che mi sembra che non ti piaccia molto avermi intorno-
-Mh? Scherzi? Se non mi piacesse stare con te non ti prenderei in giro di continuo- affermo.
-Buono a sapersi allora- dice lei sorridendo caldamente.
Ci stendiamo entrambi sulla sabbia ardente del mattino.
-Non hai nulla da fare oggi?- chiedo.
-No, ho già sbrigato la mia missione giornaliera, non era nulla di troppo impegnativo-
-Capisco- sospiro.
Lei volta il suo viso verso di me, sembra squadrarmi da capo a piedi, il suo sguardo si posa specialmente sulle mie labbra.
-Ho qualcosa in faccia?- chiedo.
-No...Io...Stavo ripensando a...-
-A?- incalzo.
-A niente...- mormora intimidita.
-Stavi ripensando al "bacio"?- chiedo.
-Oh...Come hai fatto a capirlo?-
-Ci penso spesso anche io in verità...Ecco, dopo quello che è successo qualcosa è cambiato in me e non so esattamente cosa...- mormoro confuso.
-Capisco che vuoi dire, anche io mi sento così...-
I nostri sguardi s'incrociano per un attimo, non capisco, perché? Perché il mio cuore batte così forte?
Questa sensazione strana che provo è...Cos'è?
Ho una tale confusione in testa!
-Ezarel...Che succede?-
-Non...Non lo so! Scusami ma ora devo andare!- esclamo correndo via.


Perché ho voglia di baciarla di nuovo?

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


Me lo sento! Capitolo 2:

Niente è più come prima.
Ho appena realizzato quello che ho cercato di negare da quel bacio, desideravo illudermi che lo avessi fatto per un'unica ragione ma non è così, ora comprendo...
Credo di provare qualcosa per la piccola umana e non so come gestire la cosa evidentemente.
Il mio cuore batte a mille all'ora ogni volta che la vedo, inizio a tremare quando la sfioro, per non parlare dei sogni che...Sì bè, lasciamo stare...
-Tu stai peggiorando...- sento una voce alle mie spalle.
Mi volto lievemente turbato, è Nevra.
-Che vuoi dire?- chiedo nervoso.
-Hai capito finalmente?-
-Non rispondere con un'altra domanda, lo sai che è da maleducati?- sbotto.
-Quindi hai capito- dice lui con convinzione.
-Sì- ammetto.
Un ghigno si fa largo sul viso del mio amico, il suo sguardo non mi piace affatto.
-Ti fermo subito, non le dirò nulla di nulla...- commento alzando gli occhi al cielo.
-Fai come vuoi- borbotta il moro, si volta per andarsene ma si blocca :-Sappi però che quando i sentimenti vengono imbottigliati per troppo tempo poi esplodono e non esiste più modo di contenerli-
Non faccio in tempo a ribattere che è già svanito nell'ombra della notte.
Sarà meglio che vada a dormire.
Ho una confusione in testa che mi renderà il tutto molto più complesso ma non posso decisamente permettermi un'ennesima notte in bianco!
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Il sole irrompe nella mia camera destandomi dal mio sonno tranquillo.
-Argh! Che fastidio- mi lamento.
Piombo fuori dal letto cercando di recuperare un po' energia e buon umore.
Mi vesto in tutta fretta e mi dirigo verso la sala da pranzo per fare colazione.
-Ezarel!- mi sento chiamare.
-Oh...Erika...- mormoro.
-Posso gentilmente sapere perché continui ad evitarmi?- chiede furiosa.
-E...Evitarti?-
Ora balbetto anche! Eccellente!
-Sì Ezarel! Sono giorni che cambi strada quando mi vedi! Mi eviti anche durante le lezioni di alchimia!- esclama, sembra essere davvero infastidita.
-M...Ma no...Non è vero dai- cerco di giustificarmi come posso.
Non posso nasconderlo però, ha ragione...La evito perché non voglio tornare su quel discorso...Non voglio ammettere che mi sono innamorato, non posso confessarlo.
-E invece è vero! Non capisco davvero che hai in quella testa quadrata! Prima mi dici che ti piace avermi intorno, poi mi eviti! Ma che hai che non va?!-
Il suo viso è tutto rosso, ha gli occhi lucidi, non so che pensare.
-E...Erika ma...-
-NO! Sono stufa di farmi prendere in giro da te! E' mai possibile che non riesca a deciderti?! Io voglio esserti amica Ez, davvero, ma tu non mi rendi il compito semplice. Hai detto che mi avresti protetta, che avresti rimediato ai tuoi errori e ora mi eviti come la Peste-
E' agitata, i suoi occhi sono sgranati e ha il viso contrito dalla rabbia.
Le poso una mano sulla guancia con dolcezza, sento la mia pelle fremere al contatto con quella morbida e calda di lei.
Una marea di brividi mi percorrono la schiena facendo sì che le mie guance divampino.
-Calmati ora, per favore...Lasciami spiegare, ok?- chiedo con tenerezza.
La voce che mi esce non sembra nemmeno la mia, è molto più delicata e comprensiva, non è da me.
I suoi enormi occhi mi squadrano con speranza e...Desiderio?
-Spiega- dice con voce tentennante.
-Ecco io...Ti ho evitata perché per quanto voglia proteggerti e per quanto stia bene con te, quel bacio mi ha confuso molto. Non è da me capisci? Io non mi faccio nemmeno toccare di solito, figuriamoci baciare gente a caso- esclamo nervoso.
-E allora perché lo hai fatto?-
Il mio cuore perde un battito, e ora che le dico?
-Io...Non lo so- mormoro di tutta risposta.
Erika sembra calmarsi all'improvviso, mi sorride.
-Non pensiamoci più, d'accordo? Voglio solo che tutto torni come prima- dice convinta.
-Anche io, credimi- concordo.
-Potremmo iniziare facendo colazione insieme? Muoio di fame-
Sorrido e annuisco divertito, le scosto la mano dal viso e la seguo fino in mensa.
-Che strano, non c'è nessuno...- mormora lei sorpresa.
-E' molto presto...Di solito a quest'ora Miiko è già operativa e così anche Keroshane e Ykhar- rispondo distrattamente.
-Oh...E Karuto e gli altri?- insiste lei.
-Forse dormono ancora...- azzardo.
-Bè, andiamo a prendere le razioni, cucino io!- propone lei con un sorriso energico.
-Mmh! Adoro la tua cucina- dico ridendo.
Il complimento la fa arrossire violentemente, non l'ho mai vista così imbarazzata.
Decido di non commentare questo fatto.
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-Dimmi ancora come si chiamano-
-Croissant- risponde lei tenendo una piccola luna ripiena di miele nella mano destra.
-E' la cosa più buona del mondo!- esclamo felice.
-Fare da mangiare a te è come alimentare un bambino, mostri lo stesso entusiasmo- commenta lei divertita.
Non posso evitare di lasciare uscire una risatina, effettivamente sono davvero sorpreso del mio comportamento, è come se fossi tornato a quando avevo otto anni.
-Sai, mia madre e mio padre non hanno mai cucinato per me- mormoro.
-Come mai?- chiede curiosa.
-Ecco io...Provengo da una famiglia di alta nobiltà, è evidente che in una famiglia simile i genitori non si mettano a cucinare per i figli-
-Sei una specie di Principe quindi...-
-Qualcosa del genere, sì...Sono andato via di casa per non dover vivere in Monarchia, è una cosa che odio e ciò nonostante mantengo comunque un rapporto cordiale con i miei genitori anche se, effettivamente, non li vedo ormai da anni e non ho più loro notizie-
-Deve essere terribile- dice lei con un filo di voce.
Mi volto per guardarla, le lacrime le rigano il viso pallido.
-Erika...-
-No, tranquillo non...Non è nulla è solo...Solo che...-
Continua a piangere disperata, non mi viene idea migliore che prenderla fra le mie braccia e stringerla a me con decisione.
-Ezarel...Non vedrò mai più mio padre e mia madre, vero?- chiede alzando appena lo sguardo.
La terra sembra inghiottirmi vivo, mi sento così male e in colpa per quel che ho fatto, solo ora mi rendo conto di quanto Erika stia soffrendo a causa mia.
-Io...Io non penso- riesco a dire solo questo.
Lei si stringe a me ancora di più, il suo viso nascosto nell'incavo tra il mio collo e la mia spalla.
-Mi dispiace da morire, credimi io...Io non...-
-Ah! Tranquillo, ora passa...Devo solo farmene una ragione, tutto qui- risponde staccandosi da me.
Si asciuga le lacrime con l'orlo del suo cappotto, sperando ovviamente che non noti i suoi occhi rossi e l'espressione di pura tristezza sul suo bellissimo viso.
-Erika, sono stato cattivo con te. Ho preso la scelta sbagliata e non passa giorno senza che io me ne penta con tutto il cuore- le dico serio.
-Lo so...Ezarel, io non sono più arrabbiata, davvero...E' solo che il pensiero di non aver potuto salutare i miei genitori un'ultima volta...Insomma non è facile-
Non so che dire, le accarezzo i capelli con dolcezza e la avvicino di nuovo a me.
-Grazie per...Per questo- mi dice con sguardo sincero.
-Figurati...- la mia voce è roca.
I nostri visi sono pericolosamente vicini eppure non riesco a staccarmi da lei, desidero ardentemente le sue labbra sulle mie, il suo corpo sul mio...
-Erika io...-
Mi avvicino ancora a lei e siamo solo a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altra, sento il mio cuore esplodere dal petto.
-E...Ezarel non credo che...- la sua voce trema, riesco a sentire dal suo odore che qualcosa è cambiato.
Non so che mi prende, non riesco a fermarmi, il mio corpo non vuole obbedirmi.
-Che fate qui soli soletti?-
E' Nevra.
Mi scosto rapidamente da lei, ho le guance rosse dalla vergogna e il cuore mi pulsa così forte da annullare ogni mio pensiero.
Nota mentale: ringraziare Nevra per avermi salvato dalla mia stupidità!
-Ehm noi...Ah...Vado a vedere se c'è bisogno di me!- esclama Erika correndo via a una velocità sorprendente.
-Grazie- mormoro guardando Nevra con un sorriso a mezza bocca.
-Di nulla Ez! Questo varrà i tuoi servigi per almeno una settimana-
Ecco, lo sapevo che c'era qualcosa sotto. Ovvio.
-Sì, quello che vuoi, mi hai dato un aiuto notevole- affermo alzando gli occhi al cielo.
-Io te lo avevo detto comunque...Non fa bene tenersi tutto dentro, devi dirle quello che provi o lo scoprirà nel modo peggiore- commenta sedendosi accanto a me.
-Io non voglio dirle nulla Nev- asserisco con aria preoccupata.
-Ci credo che non vuoi, però devi-
-E poi cosa? Glielo dico e poi?- esclamo nervoso.
-E poi vedi come si evolve la cosa- risponde lui con una calma assurda.
-Cosa credi eh? Che andrò da lei le dirò che me ne sono innamorato e me la porterò all'altare?- incalzo.
-No- poi aggiunge :-Ma non puoi nemmeno continuare a torturarti per lei-
Se ne va di nuovo, ma che gli prende a questo pazzo?
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Valkyon sta pranzando da solo, ha gli occhi fissi sulla sua birra gelata e mi saluta con vigore quando mi nota.
-Val!- esclamo allegro.
-Nevra me lo ha detto sai?- mi approccia ridendo.
-Per fortuna che è il capo della Guardia d'Ombra...Non sa tenersi nulla per lui!- esclamo furente.
-Dai, tanto lo so che me ne avresti parlato- dice Valkyon con sguardo paterno.
-Sì, è vero...Lo avrei fatto in ogni caso- sospiro.
-Dai, siediti con me, ne parliamo- mi incoraggia con un sorriso amichevole.
Vado a prendermi il pranzo e poi mi siedo con lui cercando di ignorare il suo sguardo di curiosità.
-Quindi è vero? Ne sei innamorato?- chiede speranzoso.
-Sì- ammetto con decisione.
-Bè, diglielo!- esclama Valkyon come se fosse una cosa ovvia.
-Lo sai che non ne ho intenzione- rispondo sbuffando.
-Sai che ti dico? Tenersi tutto dentro non è la soluzione migliore, non ti fa bene e se proprio vuoi saperlo io penso che anche lei sia innamorata di te-
Il suo commento finale mi ha lasciato di stucco, il mio cuore batte fortissimo e mi sudano le mani.
-T...Ti prego non dirlo mai più! Mi fa uno strano effetto...- commento.
-E' normale!-
-Non penso davvero- sbotto nervoso.
-Ezarel, ti fidi di me?- chiede alzando gli occhi al cielo.
-Più di chiunque altro...- mormoro.
-Dille quello che senti, confessa ciò che ti passa per la testa...Lei vuole saperlo, pensaci bene! Hai detto che ha indugiato su quel bacio, no? Hai detto che si è lasciata andare, sicuramente ne aveva voglia-
Rifletto attentamente sulle parole del mio amico, effettivamente ha ragione...Sembra proprio che sia interessata a me, insomma...Se non lo fosse perché sarebbe rimasta così vicina a me prima?
Ho un vortice di sentimenti e idee strane in mente, spero solo di mettere ordine prima di parlarle.
-Ok, lo farò- rispondo finalmente.
Valkyon mi mostra il pugno in segno di rispetto, e sicuramente anche per infondermi fiducia e coraggio.
Non che ne abbia bisogno, sia chiaro!
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-Kero!- esclamo incrociando l'unicorno per il corridoio.
-Oh, Ezarel...-
Ha l'aria sfinita, come sempre.
-Hai visto Erika?- chiedo curioso.
-Ehm sì...Era com Mery poco fa, le ho chiesto di portarlo a fare un giro...Sai com'è, sua madre ha avuto un altro attacco, è meglio che il piccolo non assista, sono sempre più frequenti...- mi spiega pazientemente.
-Vero, hai fatto bene...Vado a vedere se riesco a trovarli- dico con un sorriso.
-Tu vai a riposare piuttosto- aggiungo poi battendogli una mano sulla schiena.
-Penso che lo farò- dice sbadigliando.


Corro verso il chiosco sperando di trovarli lì, effettivamente ho fatto centro.
-Hey- esclamo con un sorriso.
Erika si volta e il piccolo fa altrettanto, entrambi mi osservano con aria attenta.
-Ciao Mery-
-Ciao- mi risponde allegro.
-Che fate?- chiedo divertito.
-Stavamo giocando, o meglio...Stavo spiegando a Mery un gioco del mio mondo, mi piacerebbe insegnarlo a lui- risponde Erika con voce soave.
-E che gioco è?- domando incuriosito.
-Ah bè, è facile! Consiste nel nascondersi mentre qualcuno conta, la persona che conta non appena finisce deve andare a cercare chi si è nascosto, se i giocatori sono scaltri possono chiamare tana prima di essere stati trovati tutti, altrimenti vince colui che li cerca e toccherà alla prima persona trovata contare- mentre spiega le regole del gioco non posso fare a meno di notare che una nuova luce compare nei suoi magnifici occhi.
-Mi sembra divertente, posso giocare anche io?- chiedo.
-Certo che puoi!- esclama Mery sorridente.
-Visto che è la prima volta che ci giocate sarò io a contare e voi potete andare a nascondervi- dice lei serena.
-Ok, fino a che numero conti?- chiede il bambino.
-Fino a venti- risponde Erika con un gran sorriso.
-Bene, pronti? VIA!- esclamo divertito.
Erika si copre gli occhi con le mani ed inizia a contare lentamente, io e Mery ci osserviamo e, nel panico totale, corriamo a nasconderci dietro una siepe.
Quando Erika termina di contare inizia subito a cercarci, i suoi occhi attenti scrutano la siepe con insistenza.
Mi sa che abbiamo fatto un gran rumore tentando di nasconderci bene.
Infatti ci trova in un lampo gridando alla vittoria.
-Voglio contare io! Voglio contare io!- grida Mery.
-D'accordo, fino a venti eh- chiarisce lei con il sorriso.
Mery inizia a contare così come Erika aveva fatto prima di lui.
Lei mi prende per mano e, silenziosamente, mi conduce verso l'albero centenario.
Ci nascondiamo in un cespuglio fitto.
-Non sarà troppo difficile trovarci qui?- chiedo preoccupato.
-Ma no, Mery è un bambino sveglio, gli ci vorrà comunque un po' prima di trovarci- mormora lei avvicinandosi a me.
Ci sediamo in terra, lo spazio è davvero poco e siamo costretti a stare appiccicati.
-Non hai scelto questo nascondiglio a caso, vero?- chiedo.
-No...L'ho fatto di proposito- risponde lei secca.
Deglutisco rumorosamente.
-Come mai?- chiedo nervoso.
-Volevo stare sola con te a dire la verità- confessa.
Le sue guance sono rossissime e le mie penso non siano da meno.
-Perché?- insisto.
Voglio che me lo dica.
-Perché...Io...-
Si blocca abbassando il capo, ha un espressione imbarazzata.
-Perché tu?- incalzo ancora.
Voglio che me lo dica!
-Perché...Speravo di poter...Di poterti parlare di una cosa...- dice con un filo di voce.
-Di cosa?-
VOGLIO CHE ME LO DICA!
-Ecco io...Credo che...Sì insomma...Credo di provare...-
Non fa in tempo a finire la frase che udiamo la voce di Mery gridare :-VI HO TROVATI! SIETE DENTRO IL CESPUGLIO! HO VINTO!-
Sospiro per l'esasperazione, non ne ho cavato un ragno dal buco in tutta questa faccenda...
Usciamo dal nostro nascondiglio, io decisamente seccato, lei ancora tutta rossa in volto.
Aspetterò che cali la notte, di notte si parla sempre meglio di sentimenti...Riuscirò a dirle tutto, me lo sento!

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