Pirati dei Caraibi - L'Airone Bianco

di emmawh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La vecchia Perla ***
Capitolo 2: *** Una scimmia da salvare ***
Capitolo 3: *** La guerra e il cuore ***
Capitolo 4: *** Stallo ***
Capitolo 5: *** Complicazioni ***
Capitolo 6: *** In catene ***
Capitolo 7: *** Ammiraglio ***
Capitolo 8: *** Il segreto di Kate ***
Capitolo 9: *** Guerra in mare ***
Capitolo 10: *** Imboscate ***
Capitolo 11: *** Entra in gioco l'Olandese ***
Capitolo 12: *** L'atto eroico ***
Capitolo 13: *** Il bacio ***
Capitolo 14: *** Trasferimento ***
Capitolo 15: *** Calypso ***
Capitolo 16: *** Geniale gelosia ***
Capitolo 17: *** Pensieri ***
Capitolo 18: *** Fallimento ***
Capitolo 19: *** La battaglia finale ***
Capitolo 20: *** La nuova Perla ***



Capitolo 1
*** La vecchia Perla ***


-Insomma! È un’ora che ve lo ripeto, voglio vedere Miss Swann! Miss-Swann! Capito? Comprende?- urlò gesticolando la ragazza alla porta.
Il servitore non fece una piega. La squadrò di nuovo –soffermandosi particolarmente sul sudicio cappello a tesa larga che le copriva gli occhi, i lunghi capelli scuri e disordinati che ne spuntavano e il vestito sciatto e sporco che indossava. -Non credo che Miss Swann gioirebbe particolarmente di questa visita.
-Ma lo saprò ben io se Miss Swann può gioire di questa visita, altrimenti non sarei qui, le pare?- sbuffò la ragazza. L’uomo alzò un sopracciglio.
-Ma non ha appena detto che non l’ha mai vista in vita sua?
-Che tutte le bandiere nere possano sfilarsi! Voglio vedere Miss Swann!- si spazientì di nuovo.
-Cosa succede qui?- chiese una voce maschile. Il servitore si girò, vedendo sulle scale un ragazzo alto e atletico con fluenti capelli biondi.
-Signorino, può mandarla via lei?- chiese l’uomo esasperato, indicando la ragazza, che sbuffò di nuovo, facendo sollevare di poco il cappello. Uno scintillio colse l’attenzione del ragazzo, che vide un meraviglioso occhio verde oscurato dall’ombra del cappello.
-Che cosa vuole?- le chiese affiancando veloce il servitore.
-Vedere Miss Swann, se possibile,- disse sarcastica con un mezzo inchino.
-E perché no? Mi segua,- le rispose sorridendo.
-M-ma signorino…- balbettò il servitore.
-Non si preoccupi, Ernest, non credo che mia madre si lasci prendere tanto alla sprovvista,- gli sorrise, e scortò la ragazza su per le scale.
-Sua madre?- chiese lei sardonica alle sue spalle.

Bussarono alla porta ed entrarono in una stanza lussuosa e ben arredata, che tradiva però la personalità di chi la usava: sullo scranno, dotato di specchio, oltre a una spazzola intagliata nel legno c’erano un coltello lucido dal manico elegante e un libro di avventure. Sul letto era seduta una bella donna dagli occhi scuri, senza praticamente alcun segno dell’età. I capelli biondi erano sciolti sulle spalle e in grembo teneva un forziere chiuso.
-James! Chi mi hai portato di bello?- chiese con un sorriso.
-Questa ragazza ha chiesto di te ad Ernest.
-Poverino! Devi averlo sconvolto!- rise Elizabeth.
-Ma non mi dica…-. La ragazza per tutta risposta si avvicinò a lei e si tolse il cappello, mostrando un bel viso e i suoi occhi verdi scintillanti di ironia. Poi fece un leggero inchino e disse -Mi hanno incaricata di parlare con lei, Miss Swann… o dovrei dire regina?- aggiunse con malizia.
Il ragazzo chiamato James impallidì. Elizabeth aggrottò le sopracciglia, mise da parte lo scrigno e si alzò. -Chi ti manda, ragazzina?- chiese scorbutica.
I suoi occhi scintillarono di nuovo. -Una vostra vecchia conoscenza, maestà.

Attraccata al molo c’era una scialuppa in cui era sprofondato un uomo massiccio, che ronfava sonoramente. La ragazza gli diede un calcio.
-Ahia! È questo il modo di svegliare un onesto marinaio?- urlò lui, girandosi a guardare il suo aggressore.
-Tanto onesto non direi, amico,- ironizzò lei guardandolo.
-Mastro Gibbs!- gridò Elizabeth, felice.
-Miss Swann! Per la barba del pirata, siete sempre bellissima!- esclamò lui. E poi, rivolgendosi al ragazzo -E questo dev’essere il figlio di Will.
-James Turner, per servirla,- gli rispose.
-E tanto per finire le presentazioni, io sono Kate. Ora ci muoviamo?, gli altri ci aspettano,- aggiunse la ragazza, saltando nella scialuppa con fare barcollante.
-Mi ricordi qualcuno, Kate,- le disse Elizabeth, salendo con grazia, seguita a ruota dal figlio, che rideva sotto i baffi.
-A tutti sulla Perla ricorda qualcuno.
Gibbs iniziò a remare, portando lo strano gruppo oltre un promontorio. Durante il tragitto, Elizabeth chiese delle informazioni sulla Perla.
-Ah, quel buon vecchio cane di Jack è riuscito a riprendere la Perla e a trovare la Fonte della Giovinezza –una mezza fregatura, visto che rallenta soltanto l’invecchiamento. Nessuno sulla Perla ha cambiato aspetto, ma oserei dire neanche voi! Che fate di bello?
-Governo Port Royal, almeno di nascosto. Il nuovo governatore sembra avere molto bisogno della figlia del vecchio,- sorrise lei.
-Tortuga è sempre la stessa, Miss Swann, non vi siete persa granché ritirandovi in porti sicuri.
-Tanto più che ho dovuto sudare parecchio per non farvi arrestare tutti quanti, Mastro Gibbs.
-E suo figlio? È a conoscenza di tutta la storia?
-Ma certo, ho vissuto anch’io a Tortuga per un po’. Ma perché diavolo ora stiamo andando sulla Perla Nera?
-Perché sono loro che vi vogliono lì, mi sembra logico, no?- gli rispose Kate, spazientita.
-Kate è nervosa perché ha dovuto indossare un vestito d’alta moda,- confidò loro Gibbs con fare cospiratorio. Elizabeth e James squadrarono di nuovo la pessima fattura e le indecenti condizioni dell’abito.
-Be’? Siamo comunque pirati,- sorrise Kate ironica.
Superato il promontorio, il mare aperto si parò dinanzi a loro, mostrando in tutto il suo splendore un superbo veliero nero come la pece, con le vele spiegate e una jolly roger con un teschio e due sciabole incrociate; si avvicinarono, scivolando sulle acque calme e scure, alla Perla Nera.

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Capitolo 2
*** Una scimmia da salvare ***


-Mastro Gibbs! Kate! Siete tornati infine!- esclamò Jack Sparrow, sventolando una mano nella loro direzione, mentre salivano sulla nave.
-Jack!- Elizabeth corse ad abbracciarlo, per poi ritrarsi immediatamente storcendo il naso. -Bleah, puzzi di rum!
-Come al solito, mia cara! L’età ti dona!- le sorrise, e poi si avvicinò a James con la sua andatura barcollante, fermandosi in modo buffo davanti a lui. -E tu devi essere il Turner in carica. Benvenuto sulla Perla Nera!- annunciò ufficiosamente indicando con un ampio gesto la ciurmaglia di pirati raccolta sul ponte, che salutò e sorrise imbarazzata.
-Piacere, James…- rispose lui tendendogli la mano, ma il pirata girò su se stesso ed esclamò:
-Kate! È un piacere vedere che gli squali ancora non ti hanno mangiata!
-Lo stesso vale per me, vecchio topo di fogna,- disse lei seccata.
-Perché ci hai riuniti qui, Jack?- chiese Elizabeth. -A cosa miri?
-Alla libertà assoluta e incondizionata,- rispose lui alzando un dito. -Come l’ultima volta, e quella prima ancora.
-Diciamo pure che Calypso è tornata a fare guai,- aggiunse Gibbs.
-Cosa? Come?- esclamò James, attonito.
-In vent’anni la sua ira non si è sbollita, e ora cerca un modo per vendicarsi…- continuò Gibbs.
-… Che guarda caso implica la totale e definitiva distruzione della pirateria,- concluse Jack con aria teatrale. -Perché la rabbia degli dei dev’essere sempre tanto plateale?
-E quindi volete riunire di nuovo i Pirati Nobili a consiglio?- chiese Elizabeth, ignorandolo.
-Ci abbiamo provato, ma non ha funzionato. Non vogliono più una lotta tanto grande. Purtroppo gli unici Pirati Nobili del quarto consiglio rimasti in vita sono te e Jack,- spiegò Kate, che si era tolta il vestito scoprendo una tenuta degna di un pirata. Poi si calcò un cappello a tesa larga sulla testa. -E Barbossa.
-Pensavamo che il Re potesse indire una nuova guerra, ma ci sbagliavamo,- aggiunse Jack con un’alzata di spalle. -Contro una dea non puoi litigare come se niente fosse, a quanto pare. Ci serve il permesso di uno dei suoi, comprendi?
-E come speri di ottenere il permesso di un servo di Calypso?- chiese James scettico.
-Semplice,- sorrise malizioso. -Con il tuo caro paparino.
James impallidì. -Come potresti chiamare Will?- si arrabbiò Elizabeth.
-Con il cuore, naturalmente,- le rispose Jack, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Si dà il caso che io non abbia il cuore con me, Jack Sparrow!- Elizabeth s’infiammò.
-Capitan, prego,- corresse Jack aggiustandosi il cappello. Poi una scintilla di comprensione gli attraversò gli occhi. -Tu!- esclamò puntando un dito contro Kate. Stava andando quasi in iperventilazione. -P-perché non le hai detto di portare il cuore?
-Semplicemente perché non me l’hai chiesto, capitano,- rispose lei con non-chalance.
-E ora che facciamo?- chiese Gibbs, impallidito di colpo.
-Lo chiamiamo in un altro modo, no?- rispose Kate sorridendo. -Capitan Turner non è addetto a scortare i morti in mare nell’aldilà? Chi è disposto a morire per la causa?
Tutti gli sguardi puntarono verso Jack.
-Ah, non io! Io sono già morto, e non è una cosa che voglio rifare!
-Serve una soluzione. E se andassimo a prendere il cuore?
-Temo sia impossibile. Con l’assenza di mia madre, tutti i soldati di Port Royal staranno pattugliando tutte le navi, credono sicuramente che l’hanno rapita.
-Bene, non li hai neanche informati che te ne andavi?- s’inalberò Jack.
-Perché avrei dovuto? Senza neanche una spiegazione…- s’infuriò Elizabeth.
-Zitti, forse ho un’idea,- l’interruppe Kate, che si divertiva un mondo. -Che ne dite di Jack?
-Ne abbiamo già parlato…
-Non tu, la scimmia.
-Jack la scimmia è ancora qui?- chiese attonita Elizabeth.
-È rimasta qui da quando il vecchio Barbossa se n’è andato.
-Barbossa è morto?- disse Elizabeth, improvvisamente pallida.
-No, gli ho soltanto reso pan per focaccia. È stata una delizia salutarlo, mentre diventava sempre più piccolo su quello sputo di terra dove l’ho abbandonato…- Jack ridacchiò ricordando.
-Ma la scimmia non era immortale?- chiese James.
-Quando Calypso è tornata dea tutte le maledizioni si sono rotte…- spiegò Kate.
Jack, nel frattempo, dondolava su una sartia, con l’aria di aver già capito dove si voleva andare a parare; ma il capitano fu più lesto di lui, tirò fuori la sua pistola e sparò un colpo. Jack gridò e cadde in mare con un tonfo sordo.
-… tranne la sua. Stranamente, rimane sempre in vita, anche se è come se morisse ogni volta,- completò la ragazza impassibile.
-E ora aspettiamo,- disse Jack, sedendosi a gambe incrociate e tracannando una bottiglia di rum.
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Per Alice Bredon Cullen: Grazie del commento! Mi sprona a contiuare! ^^

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Capitolo 3
*** La guerra e il cuore ***


Una miriade di spruzzi di schiuma si sollevò dall’acqua, mentre l’Olandese Volante emergeva dalle oscure profondità del mare. La nave si spostò al fianco della Perla Nera, e una passerella venne allungata sul ponte. Dei passi risuonarono attutiti sul legno, e poi Will Turner saltò in coperta.
-Jack Sparrow. Sospettavo che la brillante idea fosse tua-. Detto questo, mostrò la scimmia che teneva con poco garbo con la mano, mentre lei si agitava e strillava come una pazza. Poi si liberò, graffiandolo, e si avventò su Jack, che mulinando le braccia cadde all’indietro.
-Levatemi… questa… arpia… di dosso!- ruggì, scaraventando l’animale di nuovo fuori bordo.
-Io non la vado a recuperare,- commentò Will indicando il mare.
-Will!- gridò Elizabeth, correndogli incontro.
-Elizabeth? Ma tu che ci fai qui?- chiese lui stupito, abbracciandola.
-Ti abbiamo chiamato noi,- rispose Kate con noncuranza. Afferrò Jack per la collottola e lo rimise in piedi; lui si spolverò con una mano e disse -Grazie, cara.
-Non c’è di che.
James era immobile, appoggiato al parapetto. Quando Will si accorse di lui, i suoi occhi si illuminarono.
-Jamie? Sei proprio tu?- chiese con cautela.
-Sì,- rispose lui, con voce rotta dall’emozione. Will si avvicinò a lui e, dopo un istante, lo strinse a sé.
-Ti sei fatto grande, figliolo…- mormorò emozionato.
-Sì, sì, la bella famigliola felice, peccato che qui stiamo per morire tutti,- disse sbrigativo Jack.
-Si dà il caso che non vedo mio figlio da otto anni, Jack.
-Ma nel frattempo hai fatto carriera, no? Quanti morti hai trasportato? Con la furia di Calypso, avrai avuto molto da lavorare…
-Calypso è arrabbiata?- chiese Will, con l’aria di essere appena caduto dal cielo.
-Comiciamo bene,- mormorò Kate, scuotendo la testa. -Will Turner, devi darci il permesso di muovere guerra contro la dea Calypso…- disse ufficiosamente, -…altrimenti verremo tutti fulminati a morte,- aggiunse.
-Perché volete combattere contro Calypso? È un suicidio!
-È un suicidio anche se non lo facciamo, caro mio,- gli disse Jack, toccandogli una spalla. -Uh, ma che bella camicia! Devi essere ben stipendiato!
-Papà, credo che dovresti accettare. Dopo di te, ci serve il permesso del Re, che abbiamo sicuramente.
-Non dirmi che anche tu vuoi essere un pirata,- impallidì Will.
-Te lo dissi quando avevo dieci anni, papà,- sbuffò James.
-Ascolta il figlioletto, Will,- disse Kate sorridendo. -Senza pirateria, avresti molto meno lavoro da fare.
-Quindi molti meno morti, non sarebbe meglio?- la sfidò lui.
-Non credo, visto che dovresti comunque traghettare tutti i pirati defunti. Sarebbe una bella botta, no?- lo sbeffeggiò lei.
-Ma chi è questa?- chiese Will a Jack.
-Bah, un mozzo che ho trovato a Tortuga…- Jack fece un gesto come per allontanare il fatto.
-… Che guarda caso ha anche truffato Barbossa, permettendoti il ritorno sulla tua nave!- lo rimbeccò la ragazza.
-Quisquilie,- disse lui. -Allora, ci dai il tuo permesso? Dobbiamo ancora riunire i Pirati Nobili a consiglio, e ci serve del tempo per arrivare alla Baia dei Relitti.
-Datemi un solo motivo per cui dovrei farlo,- ringhiò Will.
-Me,- sussurrò Elizabeth alle sue spalle. Will si voltò verso di lei. -Fallo per me, Will. Non credi che il primo a morire sarà proprio il Re?
Will la guardò intensamente, e poi posò lo sguardo su suo figlio, ormai cresciuto, che lo ricambiava con uguale intensità. Aveva gli stessi occhi scuri e determinati di sua madre. Immaginò di doverlo trasportare nel Regno dei Morti.
-Ci sto,- si arrese. Poi aggiunse in tono ufficiale -Jack Sparrow, ti do il permesso di indire il Quinto Consiglio dei Pirati Nobili per muovere guerra contro la dea Calypso!
Ci fu un rombo lontano, nonostante il cielo fosse sereno.
-E questa era la sua risposta!- sorrise maligno Jack. Will impallidì.
-Vuoi dire che… lei sa?
-Ma certo, cocco bello, è una dea, comprendi?- gli rispose Kate, ghignando. -La cosa migliore che puoi fare ora è scortarci alla Baia, visto che Calypso non può ucciderti senza cuore.
-Tu hai il cuore, vero, Elizabeth?- le chiese Will speranzoso.
-Ecco… in questo momento no,- disse lei cauta. Will sbiancò letteralmente.
-Ora siamo fregati,- commentò Jack sospirando.
-Che facciamo?- chiese James, spaventato.
-L’unica cosa da fare è recuperare il cuore. Jack, tu chiama i Pirati Nobili e falli riunire a Tortuga, non abbiamo tempo da perdere,- ordinò Kate. -I membri dell’Airone potrebbero già essere a Port Royal.
-L’Airone…?- disse Elizabeth.
-Non mi piace il tuo tono di comando, signorina…- la rimproverò Jack scuotendo un dito.
-Jack! Non è questo il momento di pensare a certe cose!- lo rimbrottò Will.
-Eh già, tu stai per morire…- commentò il capitano alzando un sopracciglio.
-L’unico problema è che non so dove sia il cuore,- disse Kate.
-Ti ci porto io,- decise James.
-Sarà pericoloso!- esclamò Elizabeth, preoccupata.
-Non è la prima volta che affronto un duello, mamma.
-E allora andiamo!- gridò Kate. Poi prese un coltello, salì sulla passerella e si tuffò in acqua.
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Per Alice Brendon Cullen: Grazie di nuovo! E' un piacere essermi trovata una fan! ^^ Meglio pochi ma buoni. **

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Capitolo 4
*** Stallo ***


Due figure buie camminavano silenziose lungo la banchina di Port Royal, mentre soldati pattugliavano ogni singola nave attraccata.
-Per questo siamo venuti a nuoto?- bisbigliò James batte i denti dal freddo.
Kate si limitò ad annuire, strizzandosi i capelli e lasciando che grosse gocce salate cadessero sulla strada.
-Dov’è casa tua? Non so orientarmi con il buio,- sussurrò, infilandosi il coltello nella giacca.
-Da questa parte,- indicò James, e le fece strada. Passarono nell’ombra delle case, badando bene a non essere illuminati dalla luna. Arrivarono alla grossa Villa Swann, e James bussò con cautela alla porta, che venne aperta con un cigolio.
-Ernest, sono James. Mi serve solo…- Ma venne improvvisamente interrotto dal luccichio di qualcosa di metallo puntata alla sua gola.

-Come sarebbe a dire che indica Port Royal?- urlò Jack scuotendo furiosamente la sua bussola.
-Significa che là c’è quello che più desideri, no?- gli rispose Will annoiato. Stringeva Elizabeth a sé, accarezzandole i capelli.
-E perché? Cosa c’è a Port Royal? Un Pirata Nobile? No! Una bella, grande e lurida prigione? Sì! Rum? Mmh… Forse…- ruminò Jack, infastidito. La lanciò a Will. -Vedi se riesci a trovare tu la rotta per il “luogo-dove-si-nascondono-i-Pirati-Nobili”.
Will l’afferrò al volo. -È naturale che indicherà Port Royal: lì si trova mio figlio, e io voglio che lui stia bene.
-Lo stesso vale per me,- aggiunse Elizabeth, colma di apprensione, con un’alzata di spalle.
-Nessuno ti ha interpellato,- sibilò Jack. Poi, ricomponendosi, commentò: -Evidentemente infettate il mio volere, con il vostro di genitori.
-Scusate… che ne pensate se la tenessi io?- chiese timidamente uno speranzoso Pintel, dal fondo della nave. La ciurmaglia si spostò mentre lui avanzava.
I tre pirati si guardarono.
-Perché no? Non abbiamo nulla da perdere,- accordò Elizabeth, porgendogli la bussola.

James indietreggiò, accompagnato da Kate.
-Guarda guarda chi si vede, la piccola Katie,- ghignò una voce dall’oscurità della casa.
-Tu… non sei Ernest,- mormorò James spaventato.
-Che acume,- commentò Kate acida.
-Sempre la solita,- rise la voce. -Beh, se cercate il forziere, è già nostro, spiacente.
-In realtà saremmo venuti perché Miss Swann ha dimenticato la sua trousse, e non può stare senza.
-Se questo è il motivo, allora prego, potete entrare, Katie.
-Per entrare è necessario che tu esca,- sibilò lei. Non sembrava minimamente atterrita.
La voce rise di nuovo. -Allora mi toccherà farlo.
La luce della luna illuminò un bell’uomo che reggeva una spada luccicante dinanzi a sé; i suoi occhi azzurri brillavano di malignità, e sotto braccio reggeva lo scrigno che teneva Elizabeth in grembo quel pomeriggio.
-Cattle Heron,- disse Kate. Sembrava un saluto freddo.
-Non credo che tu voglia essere salutata come si deve, Katie… Non di fronte a testimoni,- rispose lui, divertito. James si irrigidì.
-Dammi il forziere,- minacciò.
-Sennò cosa fai? Mi attacchi?- lo canzonò l’uomo. James ringhiò e si avventò contro di lui, che con una mossa veloce lo costrinse al muro, tenendogli la lama alla gola. -Non si gioca con il fuoco,- mormorò lui. Ora non era più divertito.
-Che utilità hai a prendere il forziere, Cattle? Vuoi davvero diventare il capitano dell’Olandese?- chiese Kate tranquilla, incrociando le braccia.
-Certo che no, ma Calypso saprà bene che cosa farne,- ghignò.
-Chi altri hai portato con te, Cattle? Chi c’è in casa?- domandò lei con non-chalance.
L’uomo si pietrificò. -Non sono affari tuoi.
Kate sogghignò. -Lo sono ora più che mai.
Una ragazza uscì festante dalla porta, correndo verso il cortile. -Cattle!- gridò, -l’abbaimo pres…
Con un movimento lesto, Kate afferrò la ragazza, le alzò la testa per i capelli e le puntò alla gola il suo coltello.
-Ora che vuoi fare, Cattlie? Minacciarmi ancora?- disse lei ferma, sorridendo, mentre gli faceva il verso. -Non credo ti convenga.
Cattle impallidì, e James potè vedere che sudava freddo. Passarono alcuni secondi di silenzio, interrotto solo dal canto delle nottole.
-Che cosa vuoi?- chiese lui infine, rassegnato, ma mantenendo un vago sentore di minaccia nella voce. Il sorriso di Kate si fece più ampio.
-Discutiamone.

Dopo che la bussola ebbe puntato su una cassa di rum, la pistola di Will e il cappello di Jack (che gli fece cambiare idea fracassandogli una bottiglia vuota di rum in testa), finalmente riuscirono ad ottenere una rotta verso il mare aperto.
-Speriamo che questa sia la volta buona,- borbottò Jack, nervoso, prendendo il timone.
-Perché sei nervoso, Jack? Ti sei affezionato così tanto a mio figlio?- chiese Will schernendolo.
Il capitano fece una smorfia. -Sto semplicemente pensando cosa possa esserci a Port Royal di tanto interessante.
Nel frattempo Pintel gongolava vantandosi con Ragetti del suo nuovo ruolo chiave nella storia.

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Ok, prometto che ora ci sarà un po' più di azione, questi capitoli sono serviti da introduzione (una luuuuuuunga introduzione... XD)
Per gli amanti dell'inglese, voglio dire che ho ricavao il nome di Cattle Heron da "heron", "airone", e "cattle egret", "airone guardabuoi". Mi sembrava un bel nome!
E forse dà anche un indizio dul suo ruolo...
Per Alice Brendon Cullen: Sei sempre più entusiasta, sono contentissima! Tranquilla, Will non morirà, non mi piace uccidere la gente... comunque questa storia è ancora aperta, se vi piace la allungò un po', altrimenti... *taglia, taglia*
Per Grilla: Evvai! Sono felice che piaccia anche a qualcun altro (niente nei tuoi confronti, Jo...). Grazie del bel commento e scrivimi cosa ne pensi!

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Capitolo 5
*** Complicazioni ***


La Perla Nera attraccò a Tortuga. Will era rimasto a bordo, lasciando l’Olandese al comando di suo padre, ancorata in una baia nascosta poco distante. I due pirati scesero a terra.
-Non posso credere che tutti i Pirati Nobili siano già a Tortuga,- esclamò Elizabeth, che non credeva in tanta fortuna.
-Me lo chiedo anch’io,- mormorò Jack, stranamente preoccupato.
-Che ti succede ora?- chiese esasperata lei, mentre si dirigevano al pub più affollato dell’isola.
-Pensavo: se tutti i Pirati Nobili sono qui, allora c’è anche…
-Jack Sparrow,- disse una voce alle loro spalle. -È un piacere vederti qui.
Jack si girò lentamente e si trovò faccia a faccia con uno splendente Barbossa.
-Hector! Ti trovo in splendida forma!- cinguettò lui con tono adulatorio.
-Vero? Deve avermi aiutato passare due settimane su un’isola deserta,- ghignò lui, le mani ai fianchi.
-Tanto per curiosità… come ne sei uscito? Dalla situazione, intendo.
-Meglio dirtelo, potrebbe esserti utile per la prossima volta…- rise beffandolo. Jack s’irrigidì. -È semplicemente passata la Fléau Méditerranéen, il veliero del Pirata Nobile del Mediterraneo.
-L’erede di Chevalle?- chiese Elizabeth.
-Oh, Miss Swann! Non mi ero accorto della sua presenza!- le sorrise lui.
-Quindi ora stai con un francesino?- chiese Jack, che sudava freddo, con un sorriso tirato.
-Un francesino che già conosci.
Un ragazzo alto sulla ventina con corti capelli neri, occhi scuri e un sorriso smagliante si presentò dietro Barbossa, seguito a ruota da un’altra dozzina di pirati.
-Rieure! È un piacere vederti!-. Ormai Jack era un bagno di sudore.
-Lo stesso vale per me. Dov’è la tua ciurma, capitano?-. Aveva solo un lieve accento francese.
-Sulla nave, volevamo stare da soli…
-Per cosa?
-Per indire un Consiglio,- rispose Elizabeth. Vistala, Rieure s’inchinò.
-È un piacere conoscerla. E credo anche che lei sia molto fortunata, visto che la Fratellanza è già riunita.

-Propongo che tu mi dia il ragazzo e il forziere e io la tua preziosa fidanzata,- sorrise Kate.
-Neanche per sogno,- urlò Cattle imbestialito.
-Ti prego, amore, non voglio morire,- piagnucolò la donna.
-E allora falla tu una proposta.
-Io ti do il ragazzo e tu mi dai Isadore, un bello scambio di persone.
-Non credo ne valga la pena. Ricorda che sono io in vantaggio.
-E perché? Guarda che io ho il cuore e il ragazzo,- disse lui, scuotendo lo scrigno per ribadire il concetto.
-E con ciò? Non me ne frega di entrambi, se è per questo, è un comando che mi hanno dato e io lo eseguo. Al contrario,- tirò un po’ di più i capelli alla ragazza, che gemette, -lei ti è molto cara.
Heron grugnì. -Dannazione.
-Cattle!- si lamentò lei di nuovo.
-Sta’ zitta! E osi chiamarti pirata?- le sibilò contro Kate, avvicinando il coltello alla sua gola.
-Scusate, io non ho voce in capitolo?- chiese James.
-No!- esclamarono i pirati all’unisono.
-Va bene, accetto!- concesse frettoloso Heron. -Ma non farle del male.
-Perfetto. Ora, tu dai il forziere al ragazzo…- James lo afferrò saldamente. -Bene. Al tre, io la spingo verso di te e tu verso di me, pronto? Uno, due…
-Tre!- urlò Cattle, e buttò avanti James con un calcio, mentre Kate gli restituiva Isadore con una spinta. James ruzzolò fino ai piedi di Kate impolverandosi completamente. Nel frattempo, degli uomini eruppero dalla casa.

-Dichiaro aperto il quinto Consiglio della Fratellanza!- esclamò Rieure a capotavola. -Sono presenti Li Hi Kiong, Tormand il Bucaniere, Desdichado, Kulan Jambee, Ammiraglio Coleman, Hector Barbossa, la Regina Elizabeth Swann, Jack Sparrow –scusa, Capitan,– e il qui presente Armand Rieure. Domande?
-Sì, perché diavolo avete indetto il Consiglio?- chiese Jack. Nonostante i Pirati Nobili fossero in carica da poco tempo, aveva lo stesso debiti con ognuno di loro. Li guardava nervoso di sottecchi.
-Semplicemente volevamo discutere della carica di alcuni pirati inadeguati al ruolo di Pirati Nobili,- ghignò Barbossa.
-Infatti, io e il caro Hector abbiamo parlato durante il viaggio, e abbiamo convenuto che abbandonarlo son una pistola ed un sol colpo su una minuscola isola deserta, per quanto un azione piratesca, è davvero deplorevole, specialmente per i tempi che corrono.
-M-ma lo fece lui con me!- piagnucolò il povero Jack, indignato.
-Vent’anni fa, Sparrow,- lo sbeffeggiò Coleman. -E ti ricordo che il tuo debito con me risale anche a prima.
Jack rabbrividì. -E cosa volete fargli, ora? Certo il Codice non prevede una cosa del genere!- esclamò Elizabeth in sua difesa.
-Il Codice è andato perduto con la morte di Capitan Teague,- tagliò corto la bellissima cinesina Li Hi Kiong. -È ora che la pirateria si modernizzi.
-No, è ora che combatta! Non è questo il momento per discutere della nomina di Sparrow!
-Che peraltro mi sono guadagnato!- aggiunse lui felice, subito zittito da molteplici occhiatacce.
-Che vuol dire, Regina? Perché non è questo il momento?- chiese Rieure sgomento.
-Abbiamo un problema,- disse lei, e iniziò a spiegare.

James e Kate furono circondati da una cerchia di trenta uomini, mentre Isadore scoppiava in lacrime tra le braccia del fidanzato.
-Che vuol dire, Heron? Non erano questi i patti!- gridò Kate, superando i ghigni poco amichevoli dei pirati.
-Guarda, Miss Kate, che abbiamo discusso uno scambio, non una via d’accesso,- sogghignò lui, accarezzando i boccoli dorati della ragazza. -È ora di vedere se tieni di più alla tua vita o a quella di due uomini di cui non ti frega.
Ringhiando, Kate si mise in posizione, imitata da James, anche se ostacolato dal forziere, preparandosi allo scontro.

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E dal prossimo capitolo, scintille per lo scntro tra le spade! XD Finalmente un po' d'azione... Ok, nuove note per i nomi: "rieure" in francese significa "colui che ride molto", mi sembrava appropriato per il mio personaggio... Desdichado, l'erede di Villanueva, prende il nome da "infelice", perchè Spagna e Francia sono da sempre il bianco e il nero della situazione. Gli altri nomi sono un po' buttati così, mezzi scopiazzati dagli originali! Solo per Isadore mi ci è voluto un po' di più, ma l'idea mi ha fulminato. Dopo avervi annoiato, vi rispondo (finalmente!)
Per Alice Brendon Cullen: Mi sento davvero scossa dai tuoi apprezzamenti, grazie mille! E' bello non avere limitazioni e poter scrivere tutto quello che voglio! Spero di meritare ancora la tua fiducia con quest'altro capitolo! Alla prossima!

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Capitolo 6
*** In catene ***


-Riflettiamo con calma, Rieure,- disse Jack, agitando le mani come un forsennato. -Calypso sta per distruggere ogni traccia di pirateria, due dei miei stanno recuperando un cuore per salvare un uomo da morte certa, il Re dei Pirati chiama la guerra e tu pensi solo a deporre me?
-Detto così mi fa sembrare profondamente egoista,- rispose lui calmo.
-Beh, lo sei! Dà ascolto alla cara Regina qui presente e…- ma non riuscì a finire, perché due dei pirati di Rieure lo presero per le braccia, lo incatenarono e lo portarono in un angolo della sala, il tutto mentre lui si dibatteva come un pazzo.
-Che diamine fai, Rieure?- gridò Elizabeth infuriata.
-Non condivido la politica sua e di Sparrow. Pertanto, chiedo una nuova votazione,-. Sorrise. -È tempo che questo Re venga deposto.

Kate atterrò tre pirati con un calcio e ne spinse via altri due, poi estrasse uno spadino dallo stivale e lo lanciò a James, che se lo lasciò sfuggire, impacciato dal forziere.
-Per la miseria, James! Concentrati, o verremo infilzati!- urlò lei, schivando un colpo di spada scartando di lato, e poi infilò il suo pugnale nello stomaco di un uomo.
-Non è colpa mia, il forziere mi sta tra i piedi!- gridò lui di rimando, stando dietro di lei per proteggersi.
-E tu hai ancora intenzione di starmi tra i piedi, idiota?-. Kate fece una mezza giravolta, afferrò James e lo spinse verso dei pirati, che crollarono insieme al ragazzo.
-Ehi, non vale usarmi come arma!- si lamentò lui, alzandosi a fatica.
-Molla a terra quel maledetto forziere e dammi una mano!-. Ne uccise altri tre con un colpo solo, poi corse a riprendere lo spadino. Girando le sue armi con maestria, si fece largo tra gli uomini, ammazzandone un altro paio e menando calci e pugni.
-Devo farti i miei complimenti, Kate,- ghignò Heron sovrastando le urla. -Hai ucciso la metà dei miei uomini. È ora di fermarti, temo,-. Detto questo, tirò fuori qualcosa dalla tasca interna della giacca e la stagliò contro il cielo: catene.
Un fulmine le colpì e lui le lanciò contro Kate, che stava combattendo davanti a James per evitare che venisse trafitto. Lanciando scariche elettriche, le catene si diressero verso i due ragazzi e si chiusero ai loro polsi: il destro di Kate e il sinistro di James.
-Che cosa hai fatto?- urlò Kate fuori di sé, mentre cinque uomini cadevano sotto la sua spada.
-Ti ho ostacolato. È così che fa un buon cattivo, no?- sorrise lui, poi mormorò qualcosa ad Isadore, si levò il cappello in segno di saluto e fuggì verso il porto.
-Dannazione!- imprecò Kate, mentre con un impeto di rabbia ammazzò tutti gli uomini rimanenti con la sola mano sinistra. Tirò su James con uno strattone. -Cosa diavolo ti è venuto in mente? Dovevi combattere con me, invece di pensare a quello stupido cuore!
-Si dà il caso che è il cuore di mio padre!- esclamò lui, indignato.
-E come pensavi che avesse reagito se il suo unico figlio fosse morto?- ringhiò lei di rimando. James impallidì. Non ci aveva sinceramente pensato.

-Io voto Armand Rieure come nuovo Re dei Pirati,- disse a voce alta e chiara Li Hi Kiong.
-Lo stesso per me,- aggiunse Tormand.
-Idem cum patate,- ghignò Barbossa.
-Io voto Elizabeth Swann,- borbottò con voce cupa l’Ammiraglio Coleman. -Ci ha servito bene per questi anni e quel che dice è giusto, Sparrow a parte. Ci ha già portati alla vittoria una volta, io c’ero.
-Sì, ma non c’interessa!- lo fulminò Desdichado con lo sguardo. -Io voto Rieure, e tanto basta!
-Io voto Swann,- disse Kulan Jambee, che era un alleato di Coleman.
-Io voto Swann,- sussurrò Elizabeth. A conti fatti, l’esito era certo.
-Anch’io voto Swann!- esclamò Jack dal fondo della sala. Un istante di silenzio.
-E io voto Rieure,- concluse Armand soddisfatto. -Sembra che io sia il nuovo Re dei Pirati.
-Hai imbrogliato! I Pirati votano sempre e solo per se stessi!- s’infuriò Elizabeth.
-Semplicemente c’è un’aria nuova,- sorrise con aria assassina Li Hi Kiong. -Il tuo tempo è scaduto, Swann. Non c’è niente che tu possa fare. Lo scettro passa ad Armand.
Si udì un lamento provenire da un angolo. -Sono fregato,- gemette Jack.

James e Kate stavano navigando sulle acque scure a bordo di una scialuppa che avevano rubato al porto. Remavano spalla contro spalla, il forziere al sicuro ai piedi del ragazzo.
-E ora che facciamo con queste catene?- sbottò Kate. Era livida in volto.
James ringraziò vivamente che non poteva vederla in faccia. -Mio padre era un fabbro, sono sicuro che ci libererà.
-Non ne sei convinto neanche tu,- ringhiò lei di rimando. James inghiottì il boccone amaro. Perché le donne dovevano avere sempre ragione?

-James! Kate! Siete vivi, grazie al cielo!- gridò Will felice a bordo della Perla. Calò la scaletta che i due salirono con non poche difficoltà. -Che cosa vi è successo? Perché siete incatenati?- aggiunse con stupore, aiutandoli a scavalcare il parapetto.
-Ringraziamo Caplypso,- borbottò Kate massaggiandosi il braccio. Avevano remato per ore.
-Dov’è mamma?
-Con Jack, a Tortuga. Sono scesi circa mezz’ora fa.
-Puoi vedere se riesci a liberarci, papà?
-Con piacere.

A occhi chiusi, aspettavano il colpo. Un sonoro tintinnio, e poi niente.
-Ho provato in tutti i modi. Non si spezza, mi dispiace,- si rassegnò Will, asciugandosi il sudore, con un martello rovente in mano.
James e Kate stendevano le braccia unite sul tavolo della cabina del capitano, tendendo le catene. James gemette. –E ora che facciamo?
Kate si voltò a guardarlo. Aveva gli occhi come infuocati. James rabbrividì.
-Scendiamo a Tortuga,- rispose lei glaciale. E non si poteva discutere.
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Scusate il ritardo! ^^" La mia unica scusa è: inizia il secondo giro di interrogazioni e compiti. Spiacente! Spero comunque che questo capitolo sia degno dell'attesa. Si sta muovendo qualcosa, no? *bisogno disperato di conferme*
Per Alice Brendon Cullen: E' assolutamente normale che io finisca i capitoli sul più bello, sennò mando la suspense a quel paese, e tu non leggeresti più. U.U Sembri essere la mia unica lettrice oltre a Grilla... peccato. Ma, come ho detto prima, meglio pochi ma buoni! Continua a seguirmi! (te ne prego!!!) ^^

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Capitolo 7
*** Ammiraglio ***


-Allora per prima cosa, io, Armand Rieure, nuovo Re dei Pirati, sollevo da ogni suo incarico presso il Consiglio il Pirata Nobile Jack Sp…
La porta della locanda si aprì di botto, mentre un temporale scoppiava e risuonò nell’aria un tuono. Kate entrò di gran carriera seguita da James, che arrancava tentando di stare al passo con lei. Si fermò zuppa al centro della sala, si ravviò i capelli sulla fronte e sospirò.
-Armand Rieure. Che piacere rivederti,- sorrise. Ma non era allegra.
Il volto di Rieure s’illuminò. -Kate! Speravo che venissi!
-James! Allora avete preso il cuore!- gridò Elizabeth con giubilo.
-Bene! Avete evitato l’irreparabile!- esultò Jack. Calò il silenzio.
-Cosa succede qui?- chiese James con affanno.
-Sono appena stato nominato Re dei Pirati,- esordì felice Rieure. James spalancò gli occhi.
-Oh, congratulazioni!- esclamò Kate, tentando di stendere la mano destra, bloccata dalla catena.
-Che ti è successo?- chiese incredulo il Re.
-Regalino dell’Airone Bianco,- sbuffò Kate. James crollò a terra, costringendola a sedersi.
-L’Airone Bianco?
-Siete qui da mezz’ora e ancora non gliel’avete spiegato?- rimproverò lei guardando Jack.
-Erano impegnati a buttarmi fuori,- sorrise lui malizioso facendo tintinnare le catene. Poi, assunta un’aria plateale, aggiunse -Vedi, Rieure? Essendo il mio nostromo, Kate non potrebbe più avere la carica di Pirata Nobile se la togli a me!
-Oh, non avere quella faccia contrita, Armand! Mi sarei presa lo stesso il comando della Perla, tranquillo,- ghignò lei, e Jack sbuffò innervosito.
-Quindi che sarebbe l’Airone Bianco?- chiese Elizabeth, nervosa.
-È la nave ammiraglia della flotta di Calypso,- rispose Jack con voce lugubre, sorprendendo i presenti. Era scuro in volto.
-È un veliero totalmente bianco, in grado di raggiungere se non superare la Perla. Il suo capitano è Cattle Heron,- concluse Kate, l’odio che traboccava dalla voce.
-Una vecchia amicizia, eh?- commentò aspro James.
-Ma Heron non significa proprio “airone” in questa lingua?- chiese Desdichado.
-Esatto.
-Che idiozia,- sbuffò Elizabeth. -È come se io avessi una nave e la chiamassi, che so, il Cigno Elegante.
-Già, e io il Passero Libero!- esclamò Jack risollevato, ma nuovamente zittito da molte occhiatacce.
-Che si può fare per distruggerlo?- chiese Rieure accorato.
-L’unica è colpire Calypso, e quindi annientare la sua flotta,- rispose Kate scuotendo la testa. -Mi serve anche per liberarmi, solo lei può farlo.
-Allora è deciso, andremo in guerra!- esclamò Rieure.
-Che cosa?- urlarono all’unisono i Pirati Nobili.
-M-ma Rieure… ti abbiamo nominato proprio per evitare una guerra inutile!- balbettò Barbossa atterrito.
-No, l’avete fatto per avere una nuova guida e buttare fuori Sparrow,- chiarì Rieure. -Evitare la guerra significa aggirare un grosso problema che potrebbe schiavizzarci tutti!-. Poi indicò Kate con un gesto plateale. -Questa è la fine che potremmo fare! Ridotti come servi al cospetto di una dea che vuole la nostra morte! E voi volete questo?
I Pirati, scuri in volto, dovettero ammettere la verità.
-Quindi cosa hai intenzione di fare?- chiese Elizabeth compiaciuta.
-Organizziamo una battaglia, naturalmente. Riuniremo tutte le nostre navi e la Fléau Méditerranéen sarà l’ammiraglia, naturalmente. Se il pregio dell’Airone è la velocità, allora noi potremmo…
-Posso interromperti, Armand?- chiese Kate con noncuranza. Rieure, stupito, le fece un segno per lasciarle continuare. -Chi ci dice che qui non ci fosse qualche spia di Claypso? Magari lei è già a conoscenza dell’elezione del nuovo Re dei Pirati, e noi non lo sapremmo fino a quando non venissimo sconfitti.
Le sue parole lasciarono nella perplessità i Pirati Nobili, che si fecero attenti. Jack drizzò le orecchie dall’angolo in cui era costretto.
-Pensateci bene: non sarebbe il caso di confonderle le idee? Potremmo farle credere che il nuovo Re sia stato sostituito subito dopo la sua nomina e lasciare il comando di ammiraglio a qualcun altro, mentre tu muoveresti le fila di nascosto, Armand. Potresti gettare in confusione Heron –sarà anche un bravo combattente, ma certo non ha un gran cervello… Uno scambio di comando potrebbe essere una strategia vincente, non trovi?
-Mmh… Si potrebbe fare…- rimuginò Rieure. -E hai già in mente chi potrebbe essere il falso ammiraglio?
-Certo, un’idea ce l’avrei…Ma forse azzardo troppo… Be’, se proprio insisti, Armand… L’Airone Bianco non ha dalla sua solo la velocità, ma ha anche un discreto equipaggio, e un’arma infallibile, chiamata “fior di cannone”,-. I Pirati ammutolirono. -Il fior di cannone è un cannone a sei bocche che riesce a creare falle gigantesche sui fianchi delle navi. Non conviene un attacco di lato, e questo complica ancora di più le cose. Potremmo accerchiare l’Airone e affondarlo con un attacco multiplo. Per fare questo, però, serve una nave che gli tenga testa, ovvero…
-… la Perla,- concluse Jack ghignando. Aveva capito.
Rieure spalancò gli occhi. -È davvero un’idea vincente, Kate. Se non fossi legata alla Perla, ti vorrei come nostromo.
Lei sorrise. -Sei troppo buono.
-Allora è deciso. Sparrow, prenderai un temporaneo comando della flotta. Riuniamoci a Isla Paraìso, poi concorderemo il da farsi. L’agitazione allarmerà Claypso, sono sicuro che sta già organizzando un contrattacco.
-Perfetto!- esclamò felice Jack, alzandosi in piedi. -Allora sarebbe il caso che mi liberassi dalle catene, no?
Di malavoglia, Rieure diede l’ordine di slegarlo, e poi se ne andò, seguito a ruota da tutti gli altri pirati nella sala. Jack si avvicinò con baldanza alla porta.
-Non gongolare, Jack,- sibilò Barbossa furioso. -La tua revoca è solo rimandata.
-Nel frattempo, però, io ho realizzato il tuo sogno di una vita: diventare ammiraglio.
E detto, questo, si diresse esultante verso la sua nave.

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E anche questa è fatta... inutile dire che mi dispiace per il ritardo, ma la scuola incombe su tutti noi... ç_ç
Per Alice Brendon Cullen: Grazie per tutti i tuoi meravigliosi commenti! Finalmente tra un po' inizia la guerra! (Detto così sembra una bella cosa... O_O Sto impazzendo) *assume la voce di un presentatore televisivo* Continua a seguirmi e grazie per avermi scelto! ^_-
Per Summerbest: Ho conquistato un'altro fan! *_* Mi sto galvanizzando... siamo a quota tre adesso! ^^ Modestia a parte, il mistero su Kate si scioglierà il prossimo capitolo (creiamo un po' di suspense... funziona sempre con i telefilm!) Comunque, uso già l'html, solo non sapevo che la scrittura fosse troppo piccola... la ingrandisco al più presto anche agli altri capitoli, così non diverrai una talpa a causa mia! ^_^ Ciao e alla prossima!

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Capitolo 8
*** Il segreto di Kate ***


-Rotta per Isla Paraìso, Gibbs!- gridò gioioso Jack, uscendo dalla coperta con un paio di bottiglie di rum in mano. -Se riesco a giocare bene le mie carte, riesco a riprendere la fiducia degli altri Pirati!
-Non credo che fuggendo ce la farai, Jack,- commentò Kate acida saltando la murata con un balzo, trascinando con sé James.
-Guarda che non sono un sacco di patate, dannazione!- sbottò lui irritato.
-Oh, scusa se mi stai tra i piedi,- sorrise lei forzatamente, e poi si allontanò a grandi passi.
-Se cerchi di evitarmi, non puoi, siamo a due metri di distanza!- urlò James bloccando la catena.
Kate si voltò di scatto verso di lui. -Cosa diavolo hai, Turner? L’acqua di mare ti ha dato al cervello?
-Semplicemente non mi è piaciuto il tuo comportamento, lì dentro!
-Come mi sono comportata, Jamie? Non diversamente dal solito!
-Con Rieure, idiota!- sbraitò lui. Sul ponte calò un silenzio di tomba. Persino Jack smise di bere.
-Oh, be’, non credevo che potessi essere geloso, Jamie,- rispose fredda lei.
-Tu gli piaci.
-Lo sapevo già, grazie.
-E tu lo illudi.
Kate rimase a guardarlo per qualche secondo. -Armand sa bene che io non lo amo né potrò farlo mai,- replicò glaciale. -E nonostante siamo legati da queste maledette catene, Turner, non credere che abbiamo qualche tipo di legame. Fino a stamattina non ti conoscevo e, sinceramente, non avrei voluto conoscerti mai.
Poi entrò nel castello di poppa, dove c’era una fessura tra lo stipite e il battente, vi lasciò passare la catena e si chiuse all’interno. James si accasciò a terra, la schiena appoggiata al muro.
Gibbs fischiò. -Mai visto Kate più arrabbiata, sul serio, ragazzo.
James sospirò. Will prese una bottiglia dalla mano di Jack e si avvicinò al figlio; si sedette accanto a lui e gliela porse. James lo guardò con aria interrogativa.
-A volte aiuta,- gli rispose con semplicità.

Essendo separati, passarono una notte tranquilla. La mattina successiva la porta del castello si spalancò improvvisamente, svegliando James, e Kate lo trascinò alla murata, mentre era ancora steso e insonnolito; poi salì su una sartia e si sedette su una delle code di topo più basse. Tirò fuori dalla giacca un piccolo cannocchiale ed esclamò allegra -Sveglia, signori! Isla Paraìso è in vista! Tra due ore attraccheremo!
Da sottocoperta salirono tutti i pirati, ancora assonnati, mentre Will, di turno al timone, li raggiunse e prese in prestito il cannocchiale.
-Rotta nord-est!- urlò ad Elizabeth, che si era avvicinata alla ruota.
-Sissignore!- giocò lei, mentre correggeva la direzione.
-Ben svegliato, Jamie,- scherzò Kate, guardando Jamie che a stento si reggeva in piedi.
-Dormito bene?- chiese lui, tenendo il broncio, con voce impastata.
-Decisamente!- rispose lei gioiosa, stupendo i Turner. Tornò a guardare il mare con gli occhi che le brillavano.
Jack emerse dalla sua cabina con una bottiglia di rum in mano. Si accostò ai tre con la sua andatura traballante, poggiò la bottiglia sul parapetto, prese il suo chilometrico cannocchiale e sorrise.
-Cara Kate, qui scommettiamo il nostro futuro.
Lei rise. -Passami il rum.
-No, è mio,- si lamentò Jack stringendosi il fiasco al petto.
-Il rum , Jack.
-Sei una signorina, Kate –è vero, pirata, ma pur sempre una donna. E poi è mattina presto e…
-Passami il rum, papà,- aggiunse lei stizzita.
Will e James ammutolirono, mentre Elizabeth rimase a bocca aperta.
-Oh, mannaggia,- mugugnò Jack.
-Papà?- chiese Elizabeth sbalordita.
-Be’, che c’è? Non ve l’aveva detto?- rispose Kate con noncuranza. Guardò la donna e ghignò, uno scintillio divertito negli occhi. -Sono l’ultima dei Sparrow.
-Non ti credevo il tipo da fidanzarsi, Jack,- commentò Will sconcertato.
-Infatti non lo sono,- disse lui seccato.
-Mia madre è una donnina allegra di Tortuga. Scarlet, non so se ti ricordi. Mi ha detto che una volta ha schiaffeggiato anche te,- aggiunse Kate divertita.
-Non farmelo ricordare,- gemette Will con una mano sulla guancia.
-Questa mi giunse nuova,- borbottò Elizabeth a braccia conserte.
-Ma… come…?- chiese James ancora attonito.
-Semplice. Mia madre non è mai stata tipo da madre, per cui mi ha mollata a me stessa quando avevo cinque anni, con il solo nome di mio padre in tasca. Sono stata mozzo su parecchie navi travestita da ragazzo, cercando la Perla, e quando ho scoperto che era stata sottratta da Barbossa, mi sono fatta prendere come nostromo, ho trovato Jack e mi sono ammutinata.
-L’unica cosa di cui le sono grata è la soddisfazione di averlo abbandonato su quel maledetto sputo di terra,- aggiunse sognante Jack. -A parte questo, non abbiamo alcun legame affettivo,- si riscosse.
-Alcuno,- rimarcò Kate divertita.
-È solo il mio nostromo e tale rimarrà, comprendi?- disse a Will con una sottile vena di minaccia.
-Comprendo benissimo,- si schermì Will, le palme aperte in segno di resa, sorridendo imbarazzato.
-Non fatemi altre domande su questo, altrimenti…- sembrò pensarci su, poi riprese, gesticolando ampiamente, -…vi butto a mare, intesi?
-Sì, capitano!- risposero in coro Will ed Elizabeth, ancora, sorpresi, mentre Jack afferrava la bottiglia, intenzionato a bersela in pace in cabina. Kate però gliela strappò di mano, gli sorrise, e lui irritato tornò nel suo ufficio sbattendo la porta. Ci furono attimi di pesante silenzio, rotto solo dal suono del rum che scendeva piano nella gola di Kate.
-Allora… la figlia di Sparrow, eh?- chiese James.
-Sì,- rispose lei asciugandosi la bocca con il dorso della mano.
-E perché non me l’hai detto?- aggiunse in tono amaro.
-È una risposta facile, Jamie,- disse lei, avvicinandosi a un centimetro dal suo naso. James deglutì, osservando il suo viso sorridente e il suo sguardo freddo, fermo e furente. -Non sono affari tuoi.
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Salve e auguri di buona Pasqua (in ritardo) ^^ Scusate per l'attesa, ma ho avuto la febbre (proprio domenica, sigh!). Questo capitolo è più lungo perchè altrimenti avrei dovuto posticipare la guerra, e ho visto che vi entusiasmava tanto... XDXD In gran parte a causa mia!
Ho scoperto di avere sei lettori più o meno fissi, e ringrazio tantissimo specialmente quelli che mi hanno messa tra i preferiti: la grande Alice Brendon Cullen, ovvero la mitica Giorgia (con cui sono miracolosamente connessa, a quanto pare!); Bulmettina e Nemothenameless, i cui nomi mi intrigano non poco; Grilla, che mi ha commentata, e Ladylulu; in più, grazie a Summerbest, e a tutti quanti per il supporto! Ci vediamo quanto prima!
P.S. Le "code di topo" sono le corde orizzontali e le "sartie" sono le verticali; per chi si stupisse del fatto che Kate si sedesse su dei sorci posti sulle sartie! ^^

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Capitolo 9
*** Guerra in mare ***


Jack, Kate, Elizabeth e James scesero dalla scialuppa arenata sulla spiaggia sabbiosa di Isla Paraìso. Intorno a loro gli altri Pirati Nobili, insieme a qualche rappresentante della propria ciurma, aspettavano impazienti l’arrivo del Re.
-Ci siamo quasi tutti, allora,- commentò Jack spolverandosi con noncuranza il pantalone.
La lancia di Rieure arrivò poco dopo, portando con sé anche Barbossa, che sembrava aver perso la sua solita calma.
-Dunque, hai già elaborato una strategia di guerra, Rieure?- chiese l’Ammiraglio Coleman.
-No, ma dovremo farlo in fretta,- rispose lui scendendo con un salto a terra. -Abbiamo avvistato una flotta di navi, e l’ammiraglia era completamente bianca.
-Io credo che dovremmo arrenderci,- avanzò Barbossa, quasi tremando.
-Cos’è che temi esattamente, Hector?- lo schernì Li Hi Kiong.
-Semplice: fu lui a liberare Calypso e a dirgli del tradimento di Jones,- ghignò Jack.
-Ah, è così? Non ne sapevo niente,- si accigliò Rieure.
-Se la flotta nemica è vicina, significa che Calypso conosce già le nostre intenzioni, e ci ha spiato. C’è poco da fare, dobbiamo agire ora,- intervenne Kate. -Dilungarci e darsi la colpa non aiuta.
-Totalmente d’accordo,- le disse Rieure con aria compiaciuta. -Tu cosa proponi?
Lei sorrise. -Per prima cosa dovremmo riunire le navi, la Perla Nera in testa. Poi…

Jack aspettava impaziente a prua, osservando l’orizzonte coperto da una spessa linea nera.
-Navi in vista!- urlò Gibbs dalla coffa. Sulle navi accanto alla Perla i pirati estrassero le spade, pronti allo scontro. Jack sudava freddo.
Kate affilava la sua sciabola mentre James si rigirava tra le mani uno spadino.
-Mai stato in guerra prima, Jamie?- ghignò lei, guardandolo.
-Sembra che neanche tuo padre ci sia stato, guarda come sta,- rispose amareggiato.
Kate incassò il colpo, ma il suo viso non mutò espressione. Girò la sciabola con la mano sinistra, provandone l’equilibrio. -Ringrazia che sono ambidestra, altrimenti saresti già morto.
Jack si avvicinò alla ragazza. -Perché devo fare da esca?- disse con voce spaventata.
-Perché Heron ce l’ha con te, e se si distrae sarà più facile prendere l’Airone.
-Sì, ma perché io?
-Non fare il codardo, Jack,- disse Elizabeth. Tuttavia era preoccupata anche lei: l’Olandese era nella flotta nemica, e il suo cambio di padrone avrebbe innervosito non poco Calypso.
Le navi si avvicinavano sempre di più, l’Airone Bianco già riluceva davanti a loro. Essendo più veloce, avrebbe di sicuro attaccato per prima. Infatti, poco dopo, era di fronte alla Perla. Heron era in piedi a prua, e sembrò sorpreso dalla scelta dell’ammiraglia. Poi un lampo di comprensione gli attraversò il viso.
-E così, Jack, sei diventato Re?- ghignò malizioso. -La vendetta sarà più divertente, così.
-Evvai,- mormorò lui debole, mimando un gesto di vittoria con il pugno alzato.
Kate rise. -Preparati alla disfatta, Heron!- gli gridò, facendo luccicare la spada minacciosa.
Lui si limitò a sorridere. Poi diede un ordine con la mano e l’Airone si girò sul fianco. La Perla lo imitò, facendo uscire allo scoperto i cannoni. Sei enormi bocche spuntarono minacciose dalla fiancata dell’Airone, grandi quasi quanto due piani.
-E voi preparatevi a colare a picco!- li schernì Heron.
Un colpo risuonò sulla distesa di acqua limpida. L’Airone era stato attaccato a distanza dalla Fléau Méditerranéen, che aveva una gittata lunghissima. Heron osservò stranito la vera nave ammiraglia avvicinarsi a loro e prendere il comando.
-Hai sbagliato direzione, Heron!- lo sbeffeggiò Rieure. -Dovresti girarti da questa parte!
Nel frattempo le altre navi lo avevano circondato, bloccandolo e non lasciandogli vie di fuga. Il resto della flotta nemica era ancora lontana. Le navi dei Pirati Nobili lanciarono i rampini, legandosi definitivamente all’Airone. Con altissime urla, i pirati si lanciarono all’attacco, atterrando con sonori tonfi sul ponte dell’Airone. L’equipaggio di Heron, uomini in carne e ossa, si slanciarono contro gli avversari, e l’aria si riempì del tintinnio spaventoso delle spade e delle grida dei combattenti.
Kate si batteva come una furia: trascinando con sé James, che più che altro parava e schivava, abbatteva nemici come se fossero stati fuscelli; Jack ed Elizabeth, rimasti sulla Perla, bombardavano l’Airone insieme alle altre navi, per evitare che riuscissero a caricare il Fior di Cannone.
Kate si fece strada fino ad Heron, che menava fendenti a destra e a manca; mentre si avvicinava, gridò a James -Tu stammi di spalle e non tra i piedi, Turner!
Lui grugnì, concentrato, e non commentò. Quando arrivarono alla cerchia di Heron, Kate si buttò nella mischia, mentre James allontanava nemici con calci e colpi, la mano sinistra bloccata alla destra di Kate.
-E così vuoi davvero farmela pagare, Katie?- ghignò Heron, tergendosi il sudore dalla fronte.
-Non credevi mica che ti avrei ringraziato per le catene, Cattle,- rispose lei compiaciuta.
-Che sia il duello, allora,- esclamò l’altro, e si slanciò verso di lei. Kate ringhiò e parò tutti i suoi colpi, rispondendo con una furia immane, tanto che James lottava per non perdere l’equilibrio.
La battaglia infuriava su ogni nave, e la flotta nemica era sempre più vicina; di lì a poco ci sarebbe stato uno scontro che sarebbe entrato negli annali della storia della pirateria libera.
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Salve a tutti! Scusate come al solito il ritardo, ma la febbre non mi abbandona: sale e scende e non so più che fare ^^ Spero che questo capitolo vi piaccia, c'è più azione e meno romanticismo, per così dire, ma riprenderò tra poco. E ora... Un regalino che ho ricevuto e che volevo condividere con voi: il primo capitolo ha raggiunto quota 269 visualizzazioni (di cui 51 proseguite fino all'ultimo capitolo), che soddisfazione! A quanto pare, qualcuno in più è sopravvissuto alla mia pazzia! Lo devo anche a voi, quindi grazie tantissimo!
Per Alice Brendon Cullen: Forse per Kate era uno di quei giorni... Le difficoltà di essere una donna pirata XD A parte gli scherzi, Kate quella notte non ha dormito molto, più che altro ha riflettuto... Grazie per gli auguri, comunque! ^^
Per _misa misa_crazy love zero_: Grazie per i complimenti! Fa sempre piacere sapere che le proprie storie sono apprezzate. Vedremo se sopravvivrai fino alla fine e ti piacerà ancora ^^
Per Taloap: Paoletta non ha bisogno di ringraziamenti, sa già quanto tengo a lei. Solo una piccola precisazione: Polly, questo non è propriamente un libro, comunque... Grazie!
Per GioTanner: Io preferisco più il mitico Johnny, ma sono gusti. Totalmente scusata, e anzi ringraziata per i tre commenti XD Sembra che tu ti sia confusa un po', ma non importa! Vedrai, Jack non lascia nulla d'intentato...
Per Summerbest: E io sono proprio curiosa di sapere se ti piacerà! Alla prossima ^^

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Capitolo 10
*** Imboscate ***


Si era creato una sorta di pareggio tra le due fazioni nemiche: i pirati dell’Airone erano forti e preparati, e tenevano testa a tutti quelli che arrivavano sul ponte del veliero; nel frattempo, però, venivano continuamente bombardati dai Pirati Nobili che non lasciavano le proprie navi alla battaglia, e quindi non subivano perdite se non sul vascello nemico.
James era un vero impedito in battaglia: non combatteva da quando aveva dodici anni e lo faceva solo per gioco. In quel momento, invece, doveva lottare tra la vita e la morte, e spesso e volentieri si feriva –non era neanche tanto abile a schivarsi. Tenendo le spalle a Kate, allontanava i pirati come meglio poteva, senza riuscirci del tutto; all’improvviso, un uomo enorme gli si parò davanti e calò su di lui un potente fendente, che James non riuscì a fare altro che schivare. Per farlo, però, trascinò con sé Kate, che si ritrovò a fare una capriola a mezz’aria proprio davanti la lama, che colpì e slanciò via in una sola mossa. Tuttavia in questo modo Heron riuscì a liberarsi e scese sottocoperta approfittando della confusione.
Kate, ritrovatasi a terra, saltò in piedi e fronteggiò James. -Cosa diavolo ti è venuto in mente?
-Scusa se sono vivo, eh,- le rispose lui alzandosi.
-Non me ne frega se hai complessi d’inferiorità o sprazzi di gelosia immotivata, Turner, ma non rompermi le scatole mentre combatto!- abbaiò Kate, spazzando via tre pirati con un colpo.
-Heron è solo scappato, vagli dietro, se vuoi!- gridò lui, frustrato, dando un calcio a un uomo che gli puntava una pistola.
-Come sei idiota, Turner,- rise isterica lei, spingendo via due uomini e uccidendone altrettanti.          -Heron è andato a caricare il cannone!
James sbiancò. -C-cosa?
-Hai capito!- esclamò Kate, facendo volare in aria la spada che si stava abbattendo sul ragazzo, poi lo attirò a sé, gli afferrò saldamente il braccio e guardandolo ferma negli occhi disse -Ora mi segui sottocoperta e mi copri per bene le spalle, ci siamo capiti?
Fissando quegli occhi fiammeggianti, James non poté far altro che annuire spaventato.

Heron tentava convulsamente di infilare un enorme e pesantissimo proiettile nel cannone quando la porta alle sue spalle si spalancò ed entrarono Kate Sparrow e l’altro ragazzino, che chiuse la porta ed estrasse una pistola dalla tasca.
-Porta sotto tiro, Kate,- le bisbigliò concentrato sull’obiettivo.
-Così nessun altro ci disturberà, Cattlie,- ghignò la ragazza.
Un rivolo di sudore freddo scese sulla fronte del capitano. Aveva una paura matta della Sparrow, ma lei stessa non sapeva perché. -Non dirmi che ce l’hai ancora con me, Katie.
-Certo che ce l’ho con te.
-Non potresti perdonarmi? È stato un errore…
-Ingannarmi per sedurmi e derubarmi non è stato un errore,- sorrise lei mentre uno scintillio pericoloso le passava negli occhi, -è stato l’errore, il più grosso della tua vita, quello che ti porterà nella tomba.
James sussultò. -Che cosa ha fatto?
-Lui e la sua ciurma hanno assaltato una nave su cui lavoravo qualche anno fa, mi hanno sorpresa di notte e io ho chiesto di risparmiare la ciurma, in cambio dei miei servigi sulla sua. Non sapevo che fosse comandato da Calypso, ma lui acconsentì, tentò di sedurmi, io lo respinsi e lui mi buttò in mare con niente se non i miei abiti. E ora, la pagherà, finalmente.
Heron inghiottì il boccone amaro, estrasse la spada e si preparò a uno degli scontri più duri della sua vita.

La flotta nemica era pericolosamente vicina al luogo della battaglia; Will scrutava il mare azzurro dalla prua, tentando di valutare la situazione. Quando scorse le sei bocche già fuori dalla fiancata, si rassegnò al tradimento.
-Papà, hai già bruciato l’incenso?
-Sì,- gli rispose avvicinandosi con una ciotola fumante e profumata tra le mani. -Sei sicuro che funzioni?- gli chiese preoccupato.
-Dovrebbe, almeno così si dice. Casomai moriremo per la causa.
-Io non temo la morte per me, William,- aggiunse l’uomo, lasciando la ciotola piena di ceneri ai suoi piedi. Will guardò di nuovo lo spettacolo, pensò ad Elizabeth e a suo figlio che combattevano, e si fece coraggio.

I colpi si susseguivano sempre più veloci e potenti, mentre Kate schizzava da una parte all’altra del ponte seguita a malapena dal povero James, con la pistola sempre puntata sulla porta.
-E se ti restituissi il tuo denaro?- chiese Cattle, schivando per poco un affondo.
-Non è il denaro che dovresti restituirmi,- mugugnò lei a denti stretti, frustrata dall’impossibilità di usare la mano destra.
-E cosa, allora? Posso darti qualunque cosa!
-Quello che tu puoi darmi non… mi… interessa!- urlò lei, gettandoglisi addosso. Lo atterrò e la sua spada volò vicino al cannone. Tuttavia si trascinò dietro anche James, che si lasciò scappare la pistola. Kate l’afferrò con la destra, spezzando quasi il braccio al ragazzo, e la puntò contro il viso del capitano. -Ora ritira i cannoni e arrenditi alla Pirateria Libera, se non vuoi morire,- rignhiò.
Purtroppo la porta in quel momento si aprì ed entrò Isadore, seguita da una decina di uomini, e indicò la ragazza. -Prendetela,- urlò quasi isterica, e i pirati le si buttarono contro.

L’Olandese Volante girò su se stessa e si preparò a fronteggiare le dieci navi della flotta di Calypso, mentre la Perla l’affiancava. Due dei tre velieri più pericolosi dei Sette Mari stavano per scontrarsi contro le forze di una dea.
-Tutto bene?- urlò Will ad Elizabeth.
-Sì! Già acceso l’incenso?
-Certo! E voi?
Domanda inutile, visto che Jack correva da una parte all’altra della nave come un pazzo accendendo candelotti e ceneri; addirittura ne prese un po’ e se la mise nella tesa del cappello. Rispose agli sguardi interrogativi degli sposi con una scrollata di spalle. -Non si sa mai,- commentò.
Le due navi prepararono i cannoni, mentre la flotta nemica tirava fuori i suoi. Fortunatamente, grazie a un fuoco incrociato, riuscirono a colarne a picco due, ma prima che si potesse fare molto i pirati salirono sulle altre navi, in modo da non subire grandi perdite.
-Ammettiamolo, è un gran nemico,- disse Jack tenendo saldamente il timone con una mano e scolandosi freneticamente una bottiglia di rum con l’altra.
-Tanto tu sai che fare se ci raggiungono, vero?- chiese Elizabeth sparando in aria un colpo, centrando un barilotto di polvere su una nave nemica.
-La tua mira è migliorata di molto, vedo,- sorrise Jack nervosamente.
-Ricorda, Jack, non abbiamo altra scelta,- lo ammonì lei, mentre il ponte del veliero colpito s’incendiava.

Kate e James vennero spinti al muro, cinque sciabole puntate alle loro gole. Gli altri pirati erano miseramente morti sotto i colpi di Kate. Heron aveva ripreso la sua spada e recuperato un contegno; in quel momento baciava con trasporto la sua fidanzata, per poi sussurrarle -Sono fiero di te.
Lei rise civettuola, mentre Kate stava per vomitare.
-Tutto ciò è molto divertente,- commentò James.
-Che c’è, temi la morte, piccolo Turner?- ghignò Heron.
-Fai lo spavaldo, eh, ora che i due ragazzini che ti tenevano sotto torchio sono al muro,- disse Kate, prima di sputare a terra.
-È ora che io compia il mio dovere, Katie,- rise Heron. -Devo proprio…
Con una mossa fulminea, James tirò fuori dalla tasca un coltellino e atterrò tre uomini, mentre gli altri due li stese con un calcio.       -… Arrendermi,- completò, sorridendo soddisfatto.
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Scusate il ritardo! ^^ Ok, mal di gola totalmente passato, e giusto ieri ho avuto la conferma che passerò alla grande il mio primo anno di liceo! Che si può volere di più (a parte che leggiate e commentate, s'intende)? ^__^
Questo capitolo è un po' più lungo degli altri perchè mi ha ispirato. Per quanto riguarda l'incenso, ho pensato che è un odore che piace agli innamorati, e che Calypso avrebbe quindi odiato e temuto.
Un grandissimo grazie a Alice Brendon Cullen, Fannysparrow, Genny 63 e Lady lulu che hanno messo questa fan fiction tra le seguite. Sono contenta di scoprire altri lettori che mi ritengono degna di commenti! ^^ Comunque un grazie anche agli altri venti che hanno letto il capitolo precedente, facendo crescere le cifre (mi piacciono in modo quasi maniacale così alte ^^).
Senza altri indugi, dunque, mi accingo a rispondere ai miei commenti, e magari ad aggiornare di qualche secolo il mio vocabolario:
Per GioTanner: Certo che i gusti sono gusti, altrimenti nessuno mangerebbe la pizza ai crauti (lo so che pensate, ma esiste, l'ho vista con i miei occhi e ho vomitato subito dopo mentre mio padre osava mangiarla. Lo so che non ve ne frega, ma mi sembrava un bell'aneddoto ^^). Ti capisco per le altre fan fiction, è difficile seguirne molte... Comunque, in questo capitolo come vedi c'è la rivalsa di James, e continuerà anche nel prossimo! Spero che tu ne sia contenta ^^
Per Summerbest: Viva Kate! E' il mio modello di donna, e l'ho messo come figlia di Jack proprio perchè lui è il mio modello di uomo... *sbavo* A parte questo, mi spiace per la febbre, spero ti passi presto (se non ti è già passata, è da un po' che non aggiorno).
Per _Christine_: Felicissima di conoscerti! ^^ Grazie mille per i complimenti, che fanno sempre piacere. Volevi che Kate fosse l'unica donna a far palpitare il cuore del povero Jack? Spiacente, ma non avevo la capacità mentale di creare una donna che potesse andar bene per Jack; i suoi unici amori sono tre: il mare, la libertà e il rum (non per forza in quest'ordine XD). Grazie ancora e spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento! (Devo davvero ricontrollare il mio dizionario, parlo quasi come i miei prof) Bacioni!

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Capitolo 11
*** Entra in gioco l'Olandese ***


James puntò lo spadino contro i due fidanzati. Isadore si aggrappò ad Heron, che deglutì rumorosamente. Kate lo guardò sbalordita.
-Come diavolo hai fatto? Fino a un’ora fa non riuscivi a tenere in mano un coltello senza tagliarti!
-Ah-ah…- sorrise lui ironico. -tare con te mi ha influenzato positivamente, forse,- aggiunse beffardo. La verità era che, preso dalla paura, aveva agito senza riflettere. Si avvicinò ad Heron con fare minaccioso.
-Andiamo, che può fare un bambino con una spada?- chiese Cattle tentando di sembrare spavaldo, ma spaventato a morte.
-L’unica cosa che ti chiedo è ritirare il cannone e arrenderti ai Pirati Nobili.
-E perché mai? Un fischio e tutta la ciurma sarà qui in un battibaleno.
-Non ci conterei. I fischi dei cannoni sono più forti dei tuoi,- ghignò James.
-Te la godi, eh?- rise Kate, recuperando la sua sciabola.
-Mi spiace, ma non posso trasgredire gli ordini di Calypso, pena la morte,- rispose Heron sorridendo.
-Allora faremo da soli,- lo minacciò Kate puntandogli la spada alla gola. Lei deglutì di nuovo.
-Ehi, calma! Cosa ne dici di un patto?- azzardò terrorizzato, allontanando da sé la spada con dita tremanti.
-Un patto?- chiese James abbassando la sua spada.

Tre navi della flotta nemica erano miseramente affondate e altre due completamente carbonizzate. Ne restavano poche e Jack, Will ed Elizabeth sentivano già la vittoria in tasca.
-Caricate, avanti!- urlò Elizabeth gioiosa.
-Ehm… ci sarebbe un problema…- balbettò Gibbs facendo capolino da sottocoperta.
-Che succede?
-Non ci sono più munizioni.
Jack impallidì. -Ma come, ho controllato personalmente i barili di polvere!- protestò Elizabeth.
-In realtà, sono proprio le palle che mancano. Le palle di cannone.
Jack iniziò a correre da un capo all’altro della nave, tentando di esaminare la flotta nemica.
-Gibbs!- chiamò, e il suo nostromo accorse. -Quanto danno possono fare cinque navi a due velieri come i nostri?
-Considerate le nostre posizioni, munizioni, strategie e tutto il resto?
-Sì.
-Ci possono tranquillamente mandare tutti al creatore.
Jack scrutò la muraglia scura di fronte a lui. -Mannaggia.

-Che tipo di patto?- chiese sospettosa Kate, riportando la spada sotto la sua gola.
-Una soluzione rapida e veloce per concludere la guerra,- sorrise Heron sudando freddo. Isadore, al suo fianco, piangeva in silenzio spaventata.
-Spiegati,- soggiunse James nervosamente.
-Che ne direste se l’ammiraglia di Calypso si battesse con l’ammiraglia dei Pirati Nobili? Pratico, veloce e con poche perdite. Naturalmente non userò il Fior di Cannone,- aggiunse frettoloso, guardando l’espressione di Kate.
-La nostra ammiraglia non riuscirebbe a battere l’Airone neanche se a bordo non ci fosse un solo fucile,- disse Kate calma, rigirando minacciosamente la spada sotto la faccia di Heron, che non la mollava un secondo con lo sguardo.
-E allora cosa… proponi?- chiese atterrito.
-Un’alternativa semplice. La nave la scegliamo noi. Nel frattempo, la tua flotta deve stare alla larga dallo scontro, come noi d’altronde. E saremo liberi di scegliere l’equipaggio e le condizioni di vittoria una volta fuori.
-D’accordissimo,- annuì Heron, ansioso di togliersi la minaccia di dosso.
-E sia,- accordò Kate ghignando minacciosa. Girò intorno all’uomo e con un calcio nel sedere lo spinse a camminare. -In coperta, muoversi. James, tieni Isadore sotto tiro.
James, seccato di dover sempre ubbidirle, si portò dietro la ragazza e insieme li sospinsero verso le scale. -Che bisogno c’era di accettare? Li avevamo in pugno!- bisbigliò innervosito.
-Uccidere il capitano dell’Airone non significa distruggere la nave, ma solo privarla del suo capitano,- sussurrò lei di rimando.
-E allora?
-E allora,- lo fulminò Kate con un’occhiataccia, -la flotta avrebbe ancora avuto un’opportunità di batterci, grossa, visto che non sarebbe stata guidata da un inetto come l’uomo qui davanti.
-Quindi qual è il tuo piano?
Lei sorrise, il solito scintillio negli occhi. -Include l’impiego di un Turner, Jamie. E non sei tu.

La Perla e l’Olandese, velocissime, erano tornate nel cerchio principale, mentre urla di gioia si levavano dalla flotta nemica, che si avvicinava inesorabile.
-Che state combinando?- urlò arrabbiato Rieure, finendo un pirata mozzandogli la testa.
-Bel colpo!- si complimentò sorridendo Jack. -Rapido, deciso, indolore. E anche un po’ inquietante.
-Gli sono finite le munizioni,- spiegò Will pragmatico, -e io da solo non avrei potuto batterli.
-E ora che facciamo?- si disperò l’Ammiraglio Coleman, infilzando con la spada tre nemici uno dietro l’altro.
-Ve lo spiego io,- disse una voce forte e chiara proveniente dall’Airone. I pirati si volsero tutti, e videro Cattle Heron prigioniero di Kate e James.

-Che cosa intendi fare?- chiese Rieure nervoso a Kate, dopo che fu salita insieme a James sulla Fléau. Heron dava ordini alla sua flotta, riunitasi alle spalle dell’Airone.
-Semplice. Heron ha detto che possiamo scegliere una nave per battere l’Airone. E io credo che dovremmo scegliere l’Olandese,- concluse lei soddisfatta.
-Cosa?- esclamò Will sbalordito.
-Perché non la Perla?- chiese Jack risentito.
-Primo, non avresti avuto il coraggio di batterti faccia a faccia con l’Airone,- spiegò Kate alzando l’indice. Jack annuì con vigore. -Secondo,- aggiunse alzando il pollice, -come condizione di vittoria possiamo chiedere che l’ammiraglia diventi l’Olandese, visto che solo una nave di Calypso può stare a capo delle sue truppe. Come conseguenza immediata, ci troveremmo a comandare la flotta di Calypso e sarebbe un giochetto da ragazzi vincere contro di lei.
-Tecnicamente non sono più un capitano di Calypso…- azzardò Will.
-Niente scuse, papà. Recluta gli uomini che vuoi e combatti da uomo.
-James?- mormorò Elizabeth, colpita. Mai suo figlio si era comportato in quel modo.
Will fissò il ragazzo. Vide nei suoi occhi lo stesso sguardo determinato che aveva lui quando voleva salvare Elizabeth. Ma chi era che James voleva salvare? -E sia,- si arrese.

-Queste sono le condizioni,- esclamò Will, a prua, di fronte all’Airone. Le latre navi avevano formato un cerchio intorno a loro.
-Bene per me,- gridò Heron di rimando. -Ora ti dirò le mie.
-Prego.
-Voglio che Kate Sparrow, in caso di vittoria, salga sulla mia nave come prigioniera.
Un silenzio di tomba calò sul mare. Nessuno si muoveva. James si pietrficò mentre Kate non diede alcun segno di sorpresa. Non visibile.
-Cosa?- si alzò una flebile voce.
-Jack, non credo sia il momento opportuno,- lo zittì Kate con un gesto brusco.
-Ma… ma… tu… lui…- gesticolò l’uomo frenetico.
-Niente ma. Lasciamoli combattere,-. Fissò Heron negli occhi con sguardo glaciale. -Mi fido di Turner.
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Salve ^^ In questo capitolo, ho voluto dar spazio a Will, come mi avevano chiesto (Tu sai chi sei... ^.-) Sappiate che di questa fan fiction io conosco solo tre parti, di cui una è l'estrema scena finale. Posso modellarla a seconda delle esigenze, e a dir la verità questa è una grande soluzione ^^ Un'ultima cosa: avevo pensato di mettere come ultima frase del capitolo "A quelle parole, James provò un brivido freddo sulla schiena e non sapeva perchè", però mi sembrava davvero troppo sdolcinata e un insulto alle vostre supreme intelligenze di ragazze attente ai particolari (mi riferisco a quelle che leggono la mia ff e mi commentano, se ci sono ragazzi sono pregati di comparire a lamentarsi U.U). Quindi vi lancio una domanda... a quale Turner si riferiva Kate? (Ora sì che insulti la nostra intelligenza, direte voi. Ebbene sì, sono un'idiota ^^") Ah, sorry, un'altra cosa: pensavo di scrivere una one-shot su Jack prima di diventare capitano della Perla Nera... Ditemi che ne pensate come idea e se è già stata fatta, se lo sapete, non ho voglia di passare per ladra U.U
Per GioTanner: Contenta? Il prossimo capitolo Will farà ben più che un po'! ^^ James si prenderà la sua rivincita, prima o poi (più poi che prima, spiacente ^^) Grazie per l'incenso! Mi è venuto così, non credevo che ti potesse piacere così tanto ^^
Per Summerbest: Eh sì, sono tornata! Tempeste e mostri marini a scuola m'impediscono di raggiungere il computer ^^ Contentissima che tu stia meglio, e grazie per la battaglia, il prossimo capitolo avrò bisogno del tuo incoraggiamento (rullo di tamburi... no, non era una vera e propria anticipazione ^^"") Come già detto, Jamie si vendicherà, non so come, ma lo farà. Comunque, lui non teme l'ira di Kate, ma qualcos'altro... Lascio a te il compito di indovinare ^^

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Capitolo 12
*** L'atto eroico ***


Le due navi si schierarono una al fianco dell’altra. I battenti del Fior di Cannone rimasero chiusi, come promesso; in compenso, una schiera di bocche candide come la neve comparve nella fiancata dell’Airone mentre i suoi marinai caricavano convulsamente i cannoni. Anche l’Olandese sfoggiò il proprio armamentario, facendo uscire anche le bocche dei Tripli Cannoni dai loro nascondigli.
Will reggeva con forza il timone. Quella sarebbe stata la battaglia cruciale, ed era in mano sua. Il peso di quel pensiero gli strinse il cuore in una morsa.
-Tutto bene, figliolo?-. Sputafuoco si era avvicinato al figlio.
-Credo di sì. Strategia?
-Spariamo a più non posso, e nel tempo di ricarica ci sono gli uomini dietro il parapetto,- ghignò l’uomo. Poi aggiunse, con voce più preoccupata -Ma che faresti se fossi a capo della flotta di Calypso?
-Accompagnerei tutti a darle battaglia,- rispose senza guardarlo negli occhi. -E poi credo che…- si zittì. Non aveva il coraggio di dire che…
-… Ti solleveresti dall’incarico,- completò Bill con perspicacia.
-Lo farei con tutti voi,- si affrettò ad aggiungere. Ma era inutile, perché suo padre rideva, senza tristezza.
-Faresti davvero bene! L’ho sempre detto che quella di liberarmi era una pessima idea! Ti ha portato a morire!
-Non lo faccio perché non voglio liberarti!- esclamò lui risentito. Poi aggiunse malinconico -È  che vedo mio figlio già grande e penso che non l’ho visto crescere…
Bill gli diede una sonora pacca sulla spalla. -Ti capisco,- disse allontanandosi. -Ci sono passato anch’io.

I cannoni tuonavano sul mare, creando profonde falle in entrambe le navi. Un grosso buco si formò proprio accanto alla santabarbara dell’Airone, facendo nascere un barlume di speranza in tutta la pirateria. Quando le palle disponibili finirono, Heron urlò ai suoi -Ricaricate! Muoversi!
Anche Will fece un segno, ma non era per quelli in coperta: una ventina di uomini fece capolino dai parapetti sparando a più non posso verso la falla della santabarbara.
-Maledizione,- imprecò Heron a denti stretti. Si precipitò in coperta, cercando la fidanzata. La trovò seduta sul pavimento tra le cucce dei marinai.
-Isadore, la nave può scoppiare da un momento all’altro, non ti conviene rimanere qui!
-Che vuoi che faccia, che prenda una scialuppa e me la dia a gambe?- gli disse lei aspra. -Ho intenzione di aiutarti, se posso. Cosa credi che mi abbia preso a fare Calypso tra i suoi?
Guardando meglio, Heron vide un cerchio di pietre e fumo colorato.
-Tu stai…- esalò inorridito, facendo un passo indietro.
-… Facendo un incantesimo, sì,- completò lei seccata. -Troverò il modo di farti vincere questa battaglia, che sia leale oppure no.

Will aveva escogitato un piano che avrebbe stancato gli avversari: non un attimo di pausa c’era tra un cambio e l’altro, poiché mentre i cannoni venivano ricaricati, i fucili sparavano e viceversa. Stava proprio per prendere un fucile e andare a dare una mano, quando sentì un soffio d’aria sotto di sé, e si ritrovò steso sulla traversa più alta di un albero dell’Airone.
Sorpreso, si rialzò barcollando, accovacciandosi per non perdere l’equilibrio e precipitare di sotto.
-Ehilà! Che ci fa qui il capitano della nave avversaria?
Will alzò lo sguardo a quella voce beffarda e si trovò davanti il viso ghignante di Cattle Heron che lo fissava schernendolo. Si rialzò a fatica.
-Che cos’è, un’altra maledizione?- chiese a sua volta, estraendo lentamente la spada dalla cintura.
-Prendilo come vuoi, ma sappi che nessuno di voi potrà mai vincere contro una divinità,-. Anche Heron tirò fuori la sua. -Se capisci che intendo.
Iniziarono a duellare, i colpi furiosi da ambo le parti, mentre lottavano entrambi per non cadere.

-Sembra spaventoso,- commentò serafica Kate, guardando lo scontro sul pennone dalla Perla.
-Come fai a rimanere così calma?- esclamò isterico James.
-Sei nervoso perché è tuo padre che combatte.
-Non solo! Rischi di finire sola e prigioniera sull’Airone! Non hai neanche un po’ di paura?
-Non ne ha per tre motivi,- rispose Jack dalla sua destra. James si voltò a guardarlo e lo vide assorto nel combattimento, a braccia conserte, come Kate. -Uno,- continuò alzando l’indice, -se ne avesse dimostrerebbe poca fiducia in Will, mentre pocanzi ha chiarito di averne, per cui perché mentire su una cosa ovvia? Fa’ ragionare quel tuo cervellino… Due,- alzò il medio, -non sarebbe sola, poiché tu saresti con lei, siete legati no? Tre,- alzò il pollice, sorridendo affabile al tremore che aveva appena afferrato James, -lei è un pirata, al contrario di te.
-Grazie della spiegazione, Jack, questo codardo iniziava ad annoiarm…
Ma Kate non riuscì a completare la frase, poiché James cadde a terra, in preda a delle paurose convulsioni, trascinandola in ginocchio. Elizabeth, al grido che James lanciò, si precipitò da lui. Jack se ne stette alla larga e commentò -Però, non credevo fosse così codardo.

Cattle era concentrato sulla lotta: doveva ammettere che Turner era un bravo spadaccino. Qualcuno dal ponte chiamò il suo nome, ma all’iniziò non se ne rese conto; tuttavia, quando il nome divenne un grido stridulo, si voltò in basso e tentò di decifrare le parole che Isadore rivolgeva alla furia del vento. Stava ancora lambiccandosi il cervello, quando si accorse che Will si era fermato e, puntandogli la spada contro, lo guardava corrucciato.
-Come osi? Una maledizione su mio figlio? Usi davvero questi mezzucci per battermi?
Cattle allora notò le urla che provenivano dalla Perla, e le occhiate spaventate che Turner lanciava a suo figlio, in preda alle convulsioni. Allora capì e sogghignò alla furbizia della fidanzata.
-Ebbene? Se non ti arrendi il povero James morirà… ma se lo fai, a morire sarà la pirateria. Sarai tanto vigliacco da condannare a morte i tuoi amici, o ti sacrificherai da eroe per salvare tuo figlio?
Turner era combattuto, lo vedeva bene. Ma le urla si facevano sempre più alte, e alle sue si unirono quelle di Elizabeth, che piangeva disperata sul corpo del figlio e chiamava il suo nome.
Alla fine Will, a denti stretti, gettò la spada sul ponte, e all’istante le grida di James smisero, sostituite da strilli di gioia da parte della madre. Cattle sorrise maligno.
-Ottima scelta,- ghignò allora, e lo colpì. Will precipitò nel vuoto senza un lamento.

La Perla si avvicinò all’Airone e fu stesa una passerella tra i due ponti. Kate sbarcò per prima sul veliero bianco, seguita a ruota da James, provato e affaticato. Poi uno dei pirati di Calypso consegnò a Jack il corpo esanime di Will, solcato da una ferita sanguinante sul petto e molti lividi. Elizabeth, ancora piangendo, lo prese e lo trascinò nella cabina del capitano, per curarlo. Prima però, lanciò un’occhiata addolorata a James, ma strinse i denti e si voltò.
-Allora, Jack, tutto bene? Un ultimo saluto alla tua figlioletta?- rise Heron.
Jack alzò un sopracciglio, disse -Se me lo permetti,- e si avvicinò alla ragazza.
-Non mi dire che vuoi fare il sentimentale, Jack,- ghignò lei. non sembrava nervosa né spaventata.
-Lungi da me,- rispose Jack sbuffando. Le diede una pacca sulla testa. -Buon viaggio, Kate. E vacci piano con il povero James, è ancora debole.
Detto questo, si voltò e tornò barcollante sulla Perla. Poi si girò di scatto e aggiunse -Ah, un’ultima cosa.
-Mi dica pure, comandante,- scherzò Kate, già scortata verso la botola che conduceva alle prigioni.
-Non morire!- le urlò Jack sorridendo, e poi seguì Elizabeth in cabina. Kate rise, scosse il capo e sparì sottocoperta.
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Scusate l'ENORME ritardo, ma la mia tastiera va a pila, e guardate un po'?, ci ho messo una settimana per comprare le pile ^^" Lo so che sono un'idiota, ma ho aggiornato appena le ho messe, più o meno XD Se Will ha perso non è per inettitudine, ma per esigenze di storia U.U Kate doveva andare sull'Airone, questo è quanto, e ho voluto dare a Will una chance per apparire ancora più eroico. Persino Cattle lo ha ammesso! XD Ho voluto anche far vedere quanto è grande il suo misero cervellino, invertendo i ruoli nella coppia: la scema sembra Isadore, ma vedete cos'è capace di fare? Potere alle donne XD Ditemi che ne pensate come al solito... Un enorme grazie a chi ha letto e commentato la one-shot su Jack, cioè a Summerbest, Lua82, GioTanner e Fannysparrow in particolare. Vi ringrazio per i complimenti ^//^ Visto che è piaciuta tanto, magari ne metto un'altra... Lo sapete che hanno scritto una collana di libri sull'infanzia piratesca di Jack? Non voglio entrare in merito, se gli esperti ci hanno già scritto sopra... Grazie a Cavallinobianco91, Titty 88 e Taloap (ma non ce ne sarebbe neanche biosgno, Polly, sono favoritismi i tuoi -.^) per aver messo la ff tra i preferiti. Infine, un'enorme grazie a Summerbest e GioTanner che mi hanno messa tra gli autori preferiti, sono così commossa ç_ç
E ora rispondo ai commenti!
Per GioTanner: Non è deprimente la tua recensione! ^^ Jack dal prossimo capitolo riprenderà a comparire come sempre... Scusa per Will, ma come ti ho detto, esigenze di copione!
Per Summerbest: James si mostrerà un vero pirata, sarà fuori prima di kate, non ti preoccupare! ^^ Il tuo sostegno è uno dei più grandi che sto ricevendo, ti rigrazio tantissimo ç_ç
Per _misa misa_crazy love zero_: Ti capisco perfettamente, anche per me è tempo di ultime interrogazioni! Non mi devi niente, è sempre un piacere per me che qualche temerario legga le mie ff! ^^
Per Titty88: Evvai! Nuove fan, tante feste! ^^ Lieta che ti piaccia, in effetti ho un vocabolario marinaresco da qualche parte e ogni tanto lo uso... Non preoccuparti per James e Kate, tra pochi capitoli giustificherò il genere romantico... XDXD

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Capitolo 13
*** Il bacio ***


Jack camminava nervosamente nella sua cabina. Ondeggiava avanti e indietro, le mani giunte dietro la schiena.
-Jack…
-Sh!- la zittì lui immediatamente, e poi riprese a camminare.
Elizabeth stava pulendo la ferita di Will, steso sul tavolo, che si contorceva per sfuggire all’alcol disinfettante e bruciante, smanioso di tornare in piedi.
-Non serve a niente andare a zonzo, Jack,- sospirò Elizabeth, mentre teneva fermo Will.
-E non serve a niente che provi a tenermi giù, Elizabeth, tanto non mollo,- brontolò il marito.
-E non serve a niente neppure stare a parlare, non credete?- borbottò Jack fermandosi a scrutare il mare dalla finestra.
-Dispiace a tutti noi, e io sono la prima a soffrire per James, ma non è il modo giusto di affrontare le cose… Will, per amor del cielo, sta’ fermo!
-Anch’io non riesco a stare senza far niente mentre mio figlio è prigioniero!- replicò lui stizzito, mettendosi di scatto a sedere.
-Ora fate silenzio!- ruggì Jack, voltandosi verso di loro. Elizabeth e Will sussultarono, mentre Jack si avvicinava oscillando. -Parlare e camminare non sono soluzioni accettabili, lo ammetto, mi scappello davanti all’ex regina e tanto basta, ma neanche far venire un coccolone a tutti riesce a sollevarci di morale!
Will si surriscaldò.-L’ho fatto per salvare mio figlio!
-Gnè gnè!- lo schernì Jack facendogli una linguaccia. -Sai come gli hai messo la vita a posto rendendolo prigioniero di una nave maledetta! Quel che hai fatto è stato senza dubbio eroico, ma totalmente inutile.
-Questo non è vero e lo sai anche tu!- lo rimbeccò Elizabeth, difendendo l’amato.
-E invece sì! Credevi davvero che avrebbero lasciato un peso morto alle mani di Kate? Quelle catene non possono essere spezzate, no? Ci hai provato persino tu, con il tuo illustre passato da fabbro di Port Royal… Il piccolo James è stato solo una pedina nelle mani di un servo di Calypso, e tu con lui! Sembra sia destino comune dei Turner, finire schiavi di una dea.
Will stava per ribattere, ma poi si sgonfiò. -Hai ragione,- mormorò amareggiato. -Sono stato stupido.
-Anche questo sembra destino comune dei Turner,- brontolò Jack tirando fuori la sua bussola. Si voltò verso la finestra, la scosse, guardò di nuovo il mare, la scosse di nuovo con maggior vigore, innervosito,e poi sorrise soddisfatto. -Mastro Gibbs! Abbiamo una rotta!- urlò rivolto alla porta.
-Dimmi una cosa, Jack!- esclamò Elizabeth indispettita. -Perché t’interessa tanto Kate? Non vorrà dire che le vuoi bene?
-Io? Quando mai,- la liquidò Jack aprendo la porta. Sogghignò. -Ha semplicemente una cosa che mi appartiene,-. Detto questo, sbatté la porta alle sue spalle.

James camminava nervosamente nella sua prigione. Kate era appoggiata al muro, il cappello calato sugli occhi sghignazzanti.
-La vorresti finire? La catena è male oliata, cigola.
-Come fai a rimanere calma!- sbottò lui, per poi gemere. Sentiva dolori lungo tutto il corpo.
-Semplice, non ho altro da fare,- rispose lei con calma, e scivolò lungo la parete fino a sedersi, costringendo James a inginocchiarsi. Alzò lievemente il cappello per guardarlo, sorridente.
-Che c’è?- sbuffò lui, massaggiandosi lo stomaco.
-Mi fai semplicemente ridere, Turner.
-E perché, di grazia?
-È solo colpa tua se ci troviamo qui.
James divenne rosso di rabbia. -Io-? ruggì.
-E chi altri? Will ha gettato la spugna per te, quindi è colpa tua.
-Sono stato vittima di un incantesimo!
-Se ti fossi messo l’incenso sulle mani non sarebbe successo.
-Pensavo stessi scherzando!
-Gli Sparrow non scherzano mai. Dicono quello che pensano con ironi…-. Non riuscì a completare la frase, poiché si ritrovò improvvisamente distesa, bloccata a terra dal corpo di James, che le puntava un coltello alla gola. Il cappello le era caduto dalla testa. Dopo un attimo di smarrimento, sorrise di nuovo. -Dove hai preso quel coltello, Jamie? Credevo che ci avessero tolto tutte le armi all’ingresso…
-Anch’io ho i miei trucchi,- ghignò lui in risposta, mostrando un tagli nella manica destra.
-Astuto, nascondersi un coltello nei vestiti.
-Ciò non toglie,- riprese lui ringhiando, mentre premeva un po’ di più il coltello sulla gola di Kate,   -che tu mi hai offeso, Kate Sparrow.
-E sì, lo ammetto,- sospirò lei teatrale. Poi tornò a sorridere. -E cosa credi di ottenere, minacciandomi di morte?
-Le tue scuse.
Per poco non gli scoppiò a ridere in faccia. -Le mie scuse? E le vuoi così, in questo modo?
-Così come? Come sono le tue scuse?- chiese James, infastidito.
-Scuse obbligate. Che poi tanto obbligate non sono,- rise, -visto che potrei liberarmi subito.
-E allora perché non lo fai?- sbottò lui offeso.
Lei lo guardò con gli occhi scintillanti di malizia. -Perché ci sono altri modi per chiedere scusa.
Inaspettatamente, avvicinò il suo viso a quello di James e poggiò le labbra contro le sue. James spalancò gli occhi per la sorpresa; poi si sentì pervadere da una strana sensazione di calore, e improvvisamente fu conscio dei loro corpi, rischiosamente e dolcemente vicini. Chiuse gli occhi e la ricambiò con trasporto. Poggiò una mano sulla sua guancia e la accarezzò, mentre sentiva Kate sorridere contro la sua bocca. Improvvisamente si sentì spingere e si ritrovò a terra, mentre Kate gli premeva il suo coltello sotto la mascella.
-Le mie scuse,- disse sorridendo.
-T… tu…- balbettò James, rosso di’imbarazzo. Lei rise.
-Impara bene una cosa, James Turner,- replicò lei avvicinandosi di nuovo. -Nessuno la passa liscia se mi minaccia,- aggiunse con una luce pericolosa negli occhi. Poi si alzò di scatto  e riprese il cappello, facendolo sedere.
Mentre James tentava di riprendersi, un tintinnio echeggiò per la stanza.
-E questo cos’è?- chiese Kate, mostrandogli una catenella colorata.
-Sembra… sembra un dreadlock di Jack,- rispose lui, un po’ confuso.
-Era nel cappello… deve avermelo messo quando mi ha salutato,- mormorò lei, ricordando la pacca affettuosa del capitano.
-Quello… è un medaglione?- chiese James, indicando il cerchio dorato alla fine del dreadlock.
-Sembrerebbe di sì,-. Lo aprì con uno scatto e spalancò gli occhi per la sorpresa. -Ma questo… è un capello di Jack!
-Come fai a sapere che è il suo?
-Solo lui li ha così stopposi.
-Perché mai te l’avrà dato?- mugugnò James, lieto che la sua attenzione si fosse spostata.
-Non lo so,- sussurrò in risposta, infilandosi pensierosa il dreadlock in tasca. -Ma ci sarà un motivo.

-Perché stiamo andando a Tobago?- chiese Gibbs con apprensione.
-Ho una cosa da fare lì,- lo liquidò Jack. La sua mente era altrove. Avrebbe capito?
Sorrise. Era certo di sì.
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Ed eccomi di nuovo ^^ Scusate, ma oggi c'è stato il tema, e domani la versione... me la sto facendo sotto dalla paura °_° Lo so che non ve ne frega niente, ma ve lo dico lo stesso ^_^ Leggendo i vostri commenti, mi è parso di capire che avete pensato che Will fosse morto. COME DIAMINE VI E' VENUTO IN MENTE????? *mi calmo* Non potrei mai uccidere Will, se no Jack con chi se la prende? XD Gio ha ragione, Will può morire solo con il cuore, ha fatto solo una brutta caduta, ma non voglio uccidere nessuno, non mi reputo ancora un'assassina. Non so se ho descritto bene la parte del bacio, se non vi piace la cambio o la cestino, faccio schifo a scrivere queste cose, m'imbarazzo da sola ^//^ Vabbè, commentate numerosi! Io intanto vi rispondo:
Per Summerbest: Il libro sulla trilogia l'ho letto, ci sono rimasta malissimo anch'io, finisce che Elizabeth grida "all'attacco"... ç_ç Che bastardi! A parte questo, le tue chiacchiere mi fanno piacere ^^ Riguardo a Jack, ancora non lo riesco a immaginarlo come un padre affettuoso, quindi non lo faccio come un padre affettuoso... Solo un padre deficiente direbbe non morire, ma Jack è deficiente in un certo senso, e un genio tenerone nell'altro ^^ Ci si scrive!
Per GioTanner: Mi hai profondamente delusa, non ti ucciderei mai Will V.V XD Scherzo, naturalemente! Ma perchè quel capitolo ti piace se credevi che Will fosse morto? O.o? XDXD Comunque non ho alcuna intenzione di uccidere James, semplicemente se ne va dall'Airone prima di Kate! Poi leggerai... Bacioni!
Per Fannysparrow: Non è mai troppo tardi per Jack, come per i cartoni o Topolino U.U Vuoi mettere studiare un libro di fisica alle avventure del piccolo Jack? Non c'è storia! ^^ Sono contenta che mi hai commentato, si vede che sei un'universitaria: le tue recensioni sono mirate e precise, ed è stato un piacere leggere la mia! Significa che quel capitolo ti ha spinto a commentare, spero che anche questo lo farà XD  Ah, per quanto riguarda James, c'è un motivo per cui non sa fare niente con la spada, un po' sciocco, è vero, ma è l'unico plausibile, se ci pensi. Accetto scommesse XD
Per Titty88: Oggi un po' di sensi di colpa, che non guastano mai. Per un po' abbandonerò il personaggio di Will, devo concentrarmi su Jack... Ma tu continua a leggermi, mi raccomando ^^

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Capitolo 14
*** Trasferimento ***


-Ehilà, ragazzi!- esclamò Heron gioviale, fermandosi davanti alla prigione.
-Che diavolo sei venuto a fare?- gli chiese James scorbutico. Il bacio di pochi giorni prima gli bruciava ancora sulle labbra.
-Vi ho portato una sorpresa,- sorrise, e tirò fuori un coltello dall’aria pericolosa.
-Meraviglioso. Vuoi anche torturarci ora?- biascicò Kate, che si era appena svegliata.
-No, voglio liberarvi,-. Alle loro facce sorprese, aggiunse -L’uno dall’altra, s’intende.
-Quindi quello ha il potere di tagliare le catene?- disse Kate spalancando la bocca.
-Esatto. Quindi ora entro e le affetto, ma se provate a scappare giuro che vi trancio in due.
Quando vide un cenno affermativo, prese le chiavi e aprì la cella, avvicinando il coltello al metallo. Lo tagliò come burro.
Kate era pensierosa. Avrebbero potuto benissimo uccidere Heron con l’arma di James, ma farlo avrebbe solo irritato Isadore e la ciurma in generale. Erano prigionieri di Calypso, quindi anche del mare. Ma a che scopo togliere una catena che era stata messa di proposito?
-Ecco qui!- ghignò Heron alzandosi. -Torno subito,- concluse soddisfatto, e se ne andò chiudendo la a chiave. Kate si alzò e si stiracchio.
-Ah, finalmente ho il pieno possesso della mia mano destra!- esultò tirando un pugno all’aria.
-E io della sinistra,- aggiunse James facendo girare il coltello con le dita, meravigliando Kate.
-Cosa…? Ah, ho capito! Ecco perché eri totalmente impedito con la spada: sei mancino!
-Eh già,- rispose lui amareggiato, infilando di nuovo il coltello nella manica.
-E perché non me l’hai detto? Ti saresti risparmiato parecchie battutine…
-Perché avevi la tua bassa opinione di me e non l’avresti cambiata lo stesso,- sbuffò lui.
Lei sorrise. -E anche questo è vero. Ma almeno ti dimostri un pirata.
James stava per ribattere, ma si zittì. La guardò con occhi languidi. -Posso chiederti una cosa?
-Te lo devo, Turner,- gli rispose lei sedendosi per terra con un tonfo, -dopo tutto ciò che ho detto…
-Tu ti sei mai… ehm… innamorata?- concluse imbarazzato, fissando il pavimento.
Kate scoppiò a ridere. -Se di amore si può parlare…- gli rispose tra le lacrime.
-E di chi?- le chiese, in un tono più angosciato di quanto volesse.
-Di cosa, piuttosto,- sorrise lei. era un sorriso vero, dolce e bellissimo. James arrossì proprio mentre lei distoglieva lo sguardo, puntando gli occhi sul soffitto, senza realmente vederlo. -Del mare, della libertà che comporta. In questo,- rise melodiosa, -sono identica a mio padre.
-Se di padre si può parlare,- scherzò James. Kate rise di nuovo. -E hai mai pensato di sposarti?
-Non credo proprio,- replicò lei con semplicità, mentre Heron tornava di sotto. Ma non era solo.
-Fine del viaggio, Turner,- sogghignò l’uomo, aprendo la cella.
-Cosa…?- stava per chiedere, ma non ci riuscì. Isadore mormorò qualche parola in francese e lui scomparve, lasciando Kate sola con i fidanzati.

-Jack, perché ti nascondi, damnation!- imprecò Rieure, in piedi davanti alla cabina del capitano. Quando era nervoso parlava in francese.
-Perché sei arrabbiato, e io non tratto con pirati arrabbiati!-. La voce di Jack, crucciata come quella di un bambino, risuonava attutita dalla porta.
-Giuro che non tiro fuori la spada.
-Giuri?
-Sur mon navire, sulla mia nave,- disse nervoso.
Jack uscì con baldanza. Diede una rapida occhiata alla Fléau, a pochi metri dalla Perla, e poi tornò a guardare il ragazzo. -Sai che sei più bello quando sei arrabbiato?
-Non m’interessa granché, sai?- ringhiò lui di rimando.
-E allora perché sei qui, se non per i miei consigli di moda?
-Per sapere cosa intendi fare per Kate.
Jack alzò un sopracciglio, poi si avvicinò a Rieure. -Per Kate niente,- disse aggiustandogli il cappello. -Per quello che ha, tutto quello che mi è possibile fare,-. Si allontanò soddisfatto, rimirando il copricapo. -Ti sta meglio sulle ventitré.
-Non m’interessa neanche cos’ha,- brontolò. -Perché non sei all’inseguimento dell’Airone?
-Perché sì facendo combinerei più o meno… meno di zero,- concluse con una smorfia. -L’Airone è veloce quanto la Perla, e dalla sua ha una strega. Quindi, facendo due più due…
-Non m’interessa neppure dei numeri, Sparrow!- sbraitò Rieure, frustrato. -A me basterebbe un solo piano d’azione!
-Be’, ma “uno” è un numero…
Solo una cosa fermò Rieure dall’uccidere Jack seduta stante: l’improvvisa comparsa sul ponte di un frastornato James.
-Tu?- esclamò Rieure sbalordito, spalancando la bocca.
-Oh, il giovane Turner,- osservò Jack.
In quel momento Will ed Elizabeth uscirono dalla cabina, lui zoppicando, lei sorreggendolo.
-James?-. Elizabeth quasi urlò tra le lacrime di felicità, mentre Will assunse un’espressione stupita.
-Che ci fai qui?- gli chiese, mentre Elizabeth abbracciava il figlio.
-Vorrei saperlo anch’io,- mormorò il ragazzo con aria confusa.
-Come stai?
-Non… non ne sono sicuro… come sono arrivato qui?
-Se non lo sai tu,- disse Jack con un’alzata di spalle. Elizabeth gli lanciò un’occhiataccia.
-Dov’è Kate?- gli domandò subito Rieure, preoccupato.
James lo guardò strano. -Credo… sia ancora sull’Airone.
-Come “credo”?- ruggì Rieure, afferrandolo per la collottola.
-Lascialo!- ringhiò Will, minaccioso.
-Sono il Re ed esigo una risposta!- lo rimbeccò, mollando il ragazzo.
-La esigiamo tutti, Armand,- sbuffò Jack. -Per caso, caro, l’ultima persona che hai visto è stata Isadore?- chiese a James con gentilezza, sorridendo.
-Sì… Era venuta in cella insieme a Heron… Ci hanno liberati,- esalò, mostrando il polso, violaceo per i segni delle catene.
-Quindi Kate è rimasta in prigione?- aggiunse, pensieroso.
-Sì,-. Poi, come se si fosse ricordato qualcosa, aggiunse -Ma perché le hai dato un tuo dreadlock?
Jack si portò istintivamente una mano ai capelli, mentre gli altri pirati lo guardarono straniti.
-Be’, che c’è? Ve l’avevo detto che Kate aveva qualcosa di mio,- disse Jack ghignando.
-E ora che facciamo?- chiese Rieure spaventato. -Kate è ancora prigioniera.
-Ha ragione,- disse James, improvvisamente deciso, alzandosi. -Non possiamo lasciarla lì.
Rieure era spiazzato. Jack sogghignò. -Kate sa cavarsela.
-Ma certo non può restare lì,- concordò Will, una mano poggiata sul petto, all’altezza dello squarcio. Doveva fargli molto male. -In fondo, è anche colpa mia se è lì.  
-Parole sante,- commentò Jack, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Elizabeth.
-Voglio un piano d’azione!- urlò Rieure all’aria, disperato.
-Ah, voi francesi dovete sempre avere tutto pianificato,- rise Jack, con uno scintillio di malizia negli occhi. -Se proprio lo desiderate, sire, posso esporvi la mia idea…

-E così è per questo che ci avete separati,- mormorò Kate voltandosi lentamente a guardare i visi malvagi e ghignanti di Heron e Isadore.
-Esatto,- sibilò lei divertita. -Entra solo chi lei vuole.
-Entra dove?- chiese Kate sollevando un sopracciglio, alzandosi in piedi.
-Come, dove? rise Heron, con uno scintillio pericoloso negli occhi. -Nella dimora di Calypso.
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E ne è finito un altro! ^^ Ora succederanno un po' di casini, ma non preoccupatevi, credo fermamente nei lieto fine...
Grazie un casino a itachi_love e genny63 per aver messo questa fanfiction tra le seguite! ^__^
Non ho molto tempo, quindi passo subito ai commenti stavolta:
Per Titty88: Non preoccuparti, latino è andato bene (anche se ho ricopiato male i verbi, però ho chiesto alla professoressa e ha detto che va bene lo stesso se li ho scritti giusti nella brutta... Speriamo bene °_°"). Ora manca solo matematica, ma è tra due settimane, quindi aggiorno lo stesso! ^^ Leggerai presto del capello... XDXD E grazie per i complimenti! Se serve, metterò altre scene del genere... anche di gelosia, se vi va ^_^
Per GioTanner: L'avevo capito, non ti preoccupare... E poi la pazzia è sinonimo di genialità, come giustamente dice il caro Jack ^^ La "nuova vicenda" in realtà spiega il vero motivo della guerra contro Calypso... ma devi aspettare XDXD Grazie moltissime!

Per Tensi: Diavolo, certo! Sennò annoio i lettori! ^^ Il commento mi ha fatto molto piacere, breve ma incalzante XDXD Grazie mille anche a te!

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Capitolo 15
*** Calypso ***


Jack, James e Rieure entrarono nelle strade strette di Tobago tra le casupole ammassate l’una sull’altra. Jack camminava a passo sicuro schivando uomini dalla pelle scura e pirati sporchi e ubriachi con agilità, mentre gli altri due lo seguivano a fatica.
Si addentrarono nella periferia e Jack li condusse di fronte a una costruzione grande e traballante con l’aria di poter cadere in un soffio di vento. Spalancò la porta di assi sconnesse con un calcio ed entrò. Rieure sembrava scandalizzato.
-Ehilà, di casa?- chiamò Jack. L’interno era ancora peggio dell’esterno: ampi panneggi consumati pendevano dal soffitto, montagne di libri, bauli e vestiti erano riversati sulla mobilia tarlata.
-M-ma Jack,- sussurrò Rieure, -non puoi entrare così in casa altrui.
-Oh, l’ho fatto un sacco di volte,- sorrise lui agitando una mano.
-Che c’è?- sbuffò stizzito Rieure, notando le occhiate divertite che gli lanciava James.
-Sei strano per essere un pirata,- ridacchiò lui.
-Non c’è un pirata normale, qui dentro,- disse una voce femminile.
I tre si voltarono verso una scalinata pericolante addossata ad una parete che portava a un soppalco. Una ragazza era appoggiata al parapetto e li guardava divertita. James spalancò gli occhi, che si riempirono di rabbia.
-Isadore!-. Fu come se avesse sputato ogni singola lettera.
-Non mi nominare quella sgualdrina,- rispose la donna disgustata.
Tuttavia, in effetti, era identica ad Isadore, tranne che i suoi capelli erano boccoli scuri anziché d’oro.
-Irvinia!- sorrise Jack affabile. Si avvicinò a lei e le fece il baciamano. -Da quanto tempo!
-Oserei dire troppo, Jack,- disse lei con malizia.
-Ma… chi sei?- chiese James spiazzato.
-La gemella della strega!- rispose Jack allegro. -Che non le assomiglia per niente, s’intende,- riparò in fretta, all’occhiataccia che lei gli lanciò.
-Le compagnie che frequenta e il suo carattere frivolo non sono di mio gusto,-. Irvinia si mise con grazia al fianco di Jack e gli cinse un braccio con il suo. -Che ti porta qui, mio caro?
-Mi serve il tuo aiuto.
-Mai qualcos’altro, purtroppo,- sbuffò lei staccandosi da lui.
-Ma è contro Isadore, carissima,- ghignò Jack.
Irvinia spalancò gli occhi. -Allora se ne può parlare,- sorrise interessata. -Che cosa vuoi esattamente?
-Qualcosa che non posso spiegare di fronte a loro,- esclamò lui con sufficienza, indicando i due ragazzi.
-Ehi, io sono il Re dei Pirati!- si inalberò Rieure.
-Basta con questa lagna!- esclamò James, ancora sorpreso.
-Io non sono sotto la giurisdizione del Re,- disse Irvinia con sdegno.
-Allora andiamo?- propose Jack con malizia, sporgendo il braccio.
-Con piacere,- sorrise lei sbattendo gli occhi, gli prese il braccio e salirono insieme le scale.

Kate camminava a grandi falcate lungo il perimetro della sua cella bianca. Persino la paglia per il suo giaciglio era bianca. Era insopportabile, per un pirata abituato alla Perla Nera.
E così, era quella la dimora di Calypso. Un gigantesca nave bianca arenata su un promontorio battuto di continuo dalle onde del mare in tempesta.
Magnifico. Praticamente, zero possibilità di fuga.
Sul pagliericcio era poggiato con cura un semplice vestito bianco. Orribile.
Lei non era tipo da gonnella. Per niente.
Non aveva nient’altro da fare che passeggiare, scervellandosi sulle possibili ragioni di Calypso, ma era praticamente inutile tentare di capire una dea.
Una cosa, però, l’aveva fatta: aveva indossato il dreadlock, nascondendolo nella massa dei suoi capelli. Se l’avessero costretta a cambiarsi, non avrebbe avuto l’occasione di salvarlo, sarebbe stato sospetto. E certo non poteva lasciarlo nella tasca. Suo padre era un po’ pazzo, ma non era stupido.
Uno dei pirati dell’Airone aprì la cella e le fece segno di uscire, e lei ubbidì a passo di marcia. La condusse lungo gli enormi corridoi della nave fino a raggiungere il ponte di sottocoperta. Il soffitto era tanto alto da sembrare quasi quello di una chiesa. Il pirata chiuse la porta alle sue spalle.
Era sola.
In un lampo di luce bianca, in fondo alla sala apparve un altissimo trono d’oro bianco e cristallo abbagliante, su cui stava seduta una figura gigantesca. Kate ghignò e s’inchino.
-Calypso,- disse con voce forte e chiara, sogghignando. Si rialzò. -Non riuscirò mai a vederti in faccia con quella forma.
-Totalmente d’accordo,-. Calypso scomparve e riapparve poco distante da lei in forma umana.
-Adesso sì che si ragiona.
Calypso sorrideva, un sorriso malvagio. La guardava con occhi furbi e le camminava intorno, stringendola in un cerchio dalla morsa d’acciaio.
-Allora, cosa mi porta qui?- chiese Kate, senza smettere di sorridere.
-Non ti sei fatta un’idea?
-Certo. Milioni, una più inadatta dell’altra. Una dea è sempre imprevedibile, no?
Calypso rise. -Vero. Ti do un indizio: qual è il mio unico scopo?
-Mmh…-. Kate finse di pensarci su. -Non credo sia quello di portare la pace nel mondo. Forse… la totale e incondizionata distruzione della pirateria?
-Risposta esatta,-. Si fermò di fronte a lei. -Non hai indossato il vestito, vedo.
-Non era il mio genere,- rispose Kate con una scrollata di spalle. -Posso chiederti perché?
-Perché i pirati hanno distrutto il mio unico amore,-. Il suo sorriso si allargò. -Amore umano. Perché tu e io, Kate, lo sappiamo bene qual è l’unico amore di qualcuno che vive col mare e per esso.
-Anche troppo bene. Quindi, ciò che ti spinge è solo la vendetta?
-Le onde e le correnti dell’oceano cambiano… La dea del mare è una dea volubile e dispettosa.
-Completamente d’accordo.
-Se mi fanno un torto, li ripago. Specialmente il tuo amico Will Turner, rivoltarsi in quel modo contro di me… Non la passerà liscia.
-Per me fai pure.
-Ne sei sicura?-. La sua voce assunse un tono malizioso. -Potrebbe presto divenire tuo suocero.
Kate fece una smorfia. -Su questo non sono sicura. Dunque, ciò che ti spinge è la vendetta. Ma io che centro?
Calypso rise. -Tu sei lo strumento principale della mia vendetta.
Anche Kate rise. -Spiacente, ma non sono intenzionata a collaborare.
-Sta’ tranquilla. Dovrai farlo,-. Kate stava per ridere di nuovo, ma Calypso proseguì. -Se tieni almeno un po’ alla vita del piccolo James… e di tuo padre.
La risata le morì in gola.

-Non credevo che Calypso potesse arrivare a tanto,- esclamò Irvinia meravigliata.
-Io non ne dubitavo,- rispose Jack, giocherellando con uno degli ampi foulard che pendevano dal soffitto.
-E che intenzioni hai?-. Jack le rispose con un’occhiata d’intesa. Irvinia spalancò la bocca. –Non vorrai…-. Jack annuì soddisfatto. -Ma sarebbe un tentativo totalmente vano!
-Non credo,- disse Jack con noncuranza, avvicinandosi a lei.
-E perché mai sei così convinto?- lo sbeffeggiò.
-Hai notato chi c’è con me?
-Il Principe e il Re dei Pirati, sì. E allora?
-E allora,- sorrise Jack, guardandola negli occhi, -saranno spinti a tutto. Perché sono innamorati,-. Si allontanò un poco, rimirando l’effetto delle sue parole. -Anche se entrambi della stessa persona. Mia figlia.
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Salve! Scusate l'ENORME ritardo, ma a casa mia hanno pittato i muri e così sono finita tre settimane con i miei nonni, un semi-inferno, che però mi è servito a raccogliere le idee. Nello spazio di due giorni narrativi si arriverà alla battaglia finale, fatevi voi il conto. Ho dovuto far entrare Irvinia perchè mi mancava Tia Dalma per ovvie e sfortunate coincidenze ^^ Spero che non vi abbia annoiato o deluso dopo tutta questa attesa, e passo senz'altro indugio ai commentini! ^^
Per GioTanner: Eh, i francesi non sono simpatici a nessuno... Strano, a Jack dovrebbero piacere, per relazione, no? XD E così anche tu sei mancina, uao, non mi aspettavo di creare un personaggio tanto amato! E io che pensavo fosse una soluzione banale! XD Dimmi un po': tra Rieure e James, chi preferisci per Kate? Bacioni! ^^
Per Titty88: Grazie per l'interessamento e scusa ancora il ritardo! Se vuoi saperlo, ho 9 in latino, 8 in storia, 9 in matematica, 8 in inglese, 7 in arte e in italiano, 6 in religione e fisica dalle idee che mi sono fatta. So che non te ne fregherà sicuramente, ma... te lo dico lo stesso perchè sono molto egocentrica! XD Intitolerò il prossimo capitolo al nobile e assurdo sentimento della gelosia, spero che mi sopporterai abbastanza per leggerlo! ^^
Per Summerbest: Col cervello che hai, non credo diresti mai cavolate! ^^ L'idea della rivista non è male, posso farci una ff se vuoi... O meglio, la fai tu! XD Eh, gli Sparrow prorpio non ci sanno fare... ma "gli" è maschile: tu che dici, Kate è esentata oppure no? Vedremo! XD Grazie come al solito per i bellissimi complimenti e, te lo dico, mi sono sorpresa che le mie amiche siano entrambe mancine, mi sento in qualche modo esclusa! ç_ç XD Scherzo, a presto, bacioni! ^^
Per Tensi: E così la mia soluzione fa vittime! XD Le idee di Jack e Calypso saranno chiarite nel prossimo capitolo, spero di postare tra massimo un paio di giorni... Vabbè, spero che non ti ho persa come fan, visto il tempo perso! Ciao! ^^
Per itachi_love: La tua recensione mi ha commossa ç_ç Scusa se non ti rispondo in modo chilometrico, ma non ho mai tempo XD Sono ultrafelice che i personaggi ti piacciano così tanto e che Kate sembri davvero la figlia di Jack, credevo di averlo fatta troppo simile a sua madre... Ma ti immagini Kate che si lascia sedurre da Jack? Io non ci riesco proprio, per quanto mi sforzi! XD Mi dispiace tantissimo per l'iperventilazione e l'ansia, avrò davvero la tua morte sulla coscienza? Spero di no XD I tuoi commenti sono attesissimi e graditissimi anche se lunghi, non preoccuparti, e se scrivi una ff su Jack avvertimi che sarò la prima a seguirla! Grazie per avermi messa nei preferiti, sono così felice ç_ç A prestissimo, spero, ciao! ^^

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Capitolo 16
*** Geniale gelosia ***


-Non posso credere che Isadore abbia una gemella,- borbottò James, giocando con la spada.
Rieure, per tutta risposta, scrutò più attentamente il buio del soppalco.
-Non che io abbia pregiudizi, ma sono sicuro che non ha buone intenzioni, come la sorella, d’altronde,- continuò l’altro imperterrito. Poi, accorgendosi che il suo discorso andava a vuoto, sbottò -Potresti anche far finta di ascoltarmi! Non usciranno da lì tanto presto!
Rieure gli rispose con un’occhiataccia, ma rimase in silenzio. James si spazientì.
-La ami così tanto?- gli chiese, con un lieve tono amaro.
Rieure si voltò verso di lui, inizialmente sorpreso. Poi lo prese in giro -Tu cosa puoi saperne dell’amore?
-Non sei tanto più vecchio di me, sai?
-Ma ho decisamente più esperienza,-. Poi aggiunse con malizia -Specialmente in fatto di donne.
James sentì la rabbia montare e stringere il suo cuore in una morsa dolorosa.
-Te la sei voluta,- disse a denti stretti, estraendo la spada.
-Non sperare di battermi facilmente,- ghignò Rieure, prendendo la sua a sua volta.
James si scagliò contro di lui che parò l’affondo senza troppa difficoltà, lo spinse via e schivò un altro attacco. Tentò di colpirlo, ma James colpì la sua spada deviando il suo affondo e si portò dietro di lui. Rieure si schivò prontamente e lo scontro riprese con più foga.
Pochi istanti dopo, Jack e Irvinia si affacciarono al parapetto, ammirando il combattimento.
All’improvviso partì un applauso.
James e Rieure si fermarono e guardarono all’insù, sorpresi e ansimanti, uno Jack entusiasta.
-Bravi! Bravissimi!- urlava sorridendo, senza smettere di applaudire. -State facendo proprio la cosa sbagliata nel momento sbagliato!
-Che vuoi dire?- chiese Rieure ansante, riponendo la spada nel fodero.
-Che combattere ora, mentre la donna per cui combattete è in pericolo, è una cosa totalmente inutile e frustrante, aggiungerei.
-E perché mai?- sbottò James, osando anche lui la sua arma, mentre Irvinia sghignazzava.
-Per tre ragioni fondamentali. La prima è che, diciamolo, combattere è una possibile soluzione per conquistare il cuore di una donna, ma lo scopo si perde se la suddetta donna non assiste. Seconda, se la povera madamigella di cui sopra non è presente per ovvi motivi carcerari la lotta diviene in automatico ancora più rara. Ecco tutto. Ora andiamo, se volete davvero rendervi utili.
I due ragazzi, sbuffando, uscirono dalla casa guardandosi in cagnesco. Irvinia e Jack li seguirono, scendendo le scale.
-E la terza, Jack?- gli chiese lei, curiosa. -Perché mai combattere è frustrante?
-Perché,- rispose Jack ghignando, -Kate non sceglierà mai nessuno dei due.

-Alla vostra destra potete ammirare la Biblioteca di Tobago, l’unico posto pieno di libri appartenente ai pirati!- esclamò Jack, sorridendo mentre indicava un enorme edificio di legno scuro alla cui porta stavano di guardia due enormi ceffi dall’aria poco raccomandabile.
-Qual è il piano?- chiese James, riparandosi gli occhi dal sole.
-Dovresti comprarti un cappello, caro mio. Il piano consiste nell’entrata furtiva nella Biblioteca, il furto di uno dei tomi e la sua repentina consultazione, mentre un fatto straordinario distrae le guardie,- spiegò Jack con noncuranza.
-E quale fatto straordinario può accadere qui?- sbottò Rieure, infastidito.
Seguirono attimi di silenzio. -A questo non avevo pensato,- confessò il capitano.
-Io un’idea ce l’avrei,- ghignò Irvinia, guadagnandosi l’attenzione degli altri.

-Ehi, tu! Come osi guardare la mia donna!- urlò Rieure dal fondo della strada.
-Oh, di certo non hai le idee chiare, se pensi che lei sia tua!- gridò James di rimando.
-Forse è meglio ricominciare ciò che abbiamo interrotto!- sbraitò il Re, e si lanciò contro di lui.
Le risate delle guardie furono coperte dai colpi metallici delle spade.
-Io punto sul biondino,- disse uno, -ha l’aria determinata.
-Io sull’altro, mi sembra più feroce.
Dietro di loro, intanto, Irvinia e Jack sgattaiolarono all’interno della Biblioteca e Jack, levando il cappello in segno di saluto, chiuse la porta con un tonfo.
-È incredibile quanto siano credibili, non trovi?- commentò scuotendo la testa.
-Il libri antichi sono di qua,- disse Irvinia. -È un peccato che tu non possa più entrare qui.
-Debiti con il Governatore,- la liquidò in fretta. -Oh, ecco qui!- sorrise, prendendo un grosso libro rosso dall’aria consunta.
-“Guarire con le alghe di mare”? A che cosa ti può servire?- chiese Irvinia stupita.
-Non certo a sanare le mie ferite,- rispose lui, staccando la copertina. Irvinia stava per fermarlo, quando al disotto comparve uno strato di tela marrone.
-Il Codice,- esalò lei attonita. -Ma non è andato perduto?
-Era,- la corresse Jack, poggiandolo a terra e sfogliandolo. -Il mio caro papino l’ha portato qui per sicurezza. Ah, i vecchi pirati di una volta,- sospirò.
-Ma esattamente che cosa cerchi qui dentro?
-Chi è che scrisse il Codice?- le chiese Jack, leggendo assorto alcuni paragrafi dalla fitta calligrafia.
-La prima Fratellanza,- rispose Irvinia. -Ma questo che c’entra con…
-E chi è che imprigionò Calypso?
-La prima…- ma non completò la frase. Spalancò gli occhi. -Vuoi dire che…
-Nel Codice c’è l’indizio per batterla, sì,- confermò Jack. -Te l’ho detto, i vecchi pirati di una volta non erano sciocchi come quelli di oggi. Loro erano più prudenti, anche per questo scrissero tante regole.
-Io credevo che il Codice fosse più che altro una traccia.
Jack rise. -E una traccia di cosa, secondo te?
Irvinia tacque per un po’. I rumori dello scontro arrivavano fin dentro l’edificio, anche se attutiti, creando un’atmosfera surreale. -Tu sai già cosa serve,- disse infine.
-Non per niente papino era il Custode. Ma mi serve sapere un’altra cosa.
-E cosa può indicartela?
-Guarda un po’, le pagine dedicate al parlay. Ma questo coso è troppo gross…
Irvinia puntò i palmi sul libro e le pagine si sfogliarono fino ai paragrafi sul parlay.
-Grandioso,- sorrise Jack, riprendendo a leggere.

-Esattamente cosa dovrei fare?- si arrese Kate.
-Morire,- rispose Calypso, il viso distorto in una malvagia maschera di soddisfazione.
-E cosa succederà?
-Non granché… I pirati si salveranno, ma non potranno più solcare le acque dei mari. Le navi verranno distrutte e così i porti illegali. Ma tranquilla, trasporterò tutti in un posto sicuro.
-Lo scrigno del tuo amato, scommetto.
Calypso rise. -In effetti, era quello che avevo in mente.
-E se… mi rifiutassi?- chiese cauta Kate.
-Allora,- disse Calypso, il tono improvvisamente freddo e tagliente, -moriranno tutti ugualmente, ma con dolore. E il mondo –e gli innocenti– conosceranno appieno la furia dell’oceano… e della sua padrona.
Kate chiuse gli occhi. Dopo qualche istante li riaprì. -Salva Jack e James. Salvali e acconsento.
Calypso sogghignò. -Parola di dea,- promise, mentre una luce bianca si sprigionò dal suo cuore, creando un sigillo. -E ora…- le puntò le mani contro.
Kate chiuse di nuovo gli occhi, pronta alla fine. Ma si ritrovò di nuovo nella sua cella.
-La cerimonia è domani,- sentì risuonare potente la voce ridente di Calypso, -mettiti in ghingheri.
Kate scivolò a terra, la schiena contro il muro, in un angolo. Si abbracciò le gambe.
Pensieri affollavano la sua mente. Poggiò la guancia sulle ginocchia.
E, per la prima volta in vita sua, pianse.
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Salve! Buon weekend! ^^ Spiegazioni: spero di non aver fatto errori nel ragionamento di Jack. Sarà forse la prima volta che spiega qualcosa a qualcuno, ma altrimenti come ve lo spiegavo? ^^ La pazzia e la genialità coincidono di nuovo! Jack parla un po' più antico in questo capitolo, mi è uscito così, boh. Il sigillo al cuore di Calypso servirà dopo, non temete. Calypso è una dea e, come tale, se promette deve mantenere (lievemente preso da Sinbad XD) Per quanto riguarda il pianto di Kate, be'... Forse crolla un mito, ma ricordate che è una ragazza, cresciuta praticamente senza genitori, abituata a stare da sola. E, proprio quando si affeziona davvero a qualcuno, è costretta a sacrificarsi. Non piange solo per sè. Piange perchè non potrà più vedere i volti delle persone che ama.
Vi propongo la stessa idea che hanno avanzato altr ff su Pirati: volete un continuo? Certo, nel frattempo che lo invento passerà comunque un po', ma sostituirò il vuoto con una ff in produzione, anche se originale, e magari con altre one-shot. Sempre se vi va l'idea, eh.
Passiamo ai ringraziamenti: sono arrivata a quota 13 preferiti e 11 seguite, più 6 autori preferiti. Vi ringrazio dal profondo del mio cuore. Senza di voi la mia vita perde un po' della sua luce (che sdolcinatezza XD Però tutto vero). E quindi vi rispondo:
Per GioTanner: Will doveva diventare suocero, rpima o poi. Tranquilla, ci sarà un grosso lieto fine per lui. Gli esami iniziamo il quindici, vero? Come va con la tesina? Agitata? Mi dispiace per matematica, ma vedrai che copierai tantissimo! XD
Per Fannysparrow: ç_ç Mamma, ma se continui così mi fai commuovere! Sono contentissima che la mia ff ti piaccia, avere un parere tanto disinteressato e professionale da cotanta maestria (senza scherzi) per me. Spero di non averti delusa con queste spiegazioni. Dilettare la gente è un grande traguardo per me, specialmente se ti aiuta a distoglierti dallo studio! ^^
Per Summerbest: Giuro che non deliri mai abbastanza! XD Tranquilla, Irvinia non potrà mai toccare Jack per il semplice motivo che Jack non vuole essere toccato... Non da lei, perlomeno! ^^ Al contrario di quello che pensa Jack, Kate farà una scelta... anche se stupirà un po' tutti, credo, e non solo i personaggi! XD Alla prossima!

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Capitolo 17
*** Pensieri ***


-Signori, abbiamo un piano!- urlò Jack sorridendo, mentre correvano per le strade affollate di Tobago in cerca del porto.
-Almeno è servito a qualcosa questo viaggio, allora!- gridò di rimando James, saltando un carretto pieno di frutta, sfuggendo per un soffio alla spada della guardia che lo inseguiva.
Quando Jack e Irvinia erano usciti dalla Biblioteca le guardie si erano accorte di loro ed era iniziata una fuga rocambolesca che li portò infine all’agognata Perla.
-Salpate! Salpate!- esclamava Jack frenetico, mentre Gibbs obbediva.
-Che cosa è successo?- chiese preoccupato, osservando il caos formatosi sulla banchina.
-Niente di che… Mastro Gibbs, abbiamo un piano!- rispose l’altro raggiante, stringendogli la mano.
-Se potessi farci la cortesia di spiegarcelo…- ansimò Rieure, una mano sul fianco.
-Per caso, il vostro piano include anche quella?- sussurrò Gibbs, indicando Irvinia, che osservava il mare, tranquilla.
-Esatto!-. Jack sprizzava gioia da tutti i pori. Tirò fuori la bussola e si mise a saltellare per tutto il ponte. -Verso sud-est!- gridò.
-Ma che diamine…-. Elizabeth era uscita dalla cabina e osservava attonita Jack ballare con una gioiosa Irvinia.
-Ora vi spiego,- iniziò Jack, il sorriso a trentadue denti. -Il piano di Calypso è quello di sacrificare Kate per distruggere la pirateria!
James e Rieure sbiancarono.
-E… e ti sembra una notizia tale da… festeggiare?- balbettò Rieure, furioso, mentre James, tremante, iniziava ad estrarre la spada.
-Calma, certo che no! anche se sarebbe bello togliersi quella peste dai piedi, mi ci sono affezionato!
-Ma perché proprio Kate?- chiese Elizabeth, attonita.
-Perché lei è l’Erede della Pirateria, no?
Silenzio. Jack osservava soddisfatto le facce stupite dei suoi compagni.
-Cioè?- si azzardò a chiedere Gibbs.
-Cioè,- spiegò Jack, senza smettere di sorridere, -lei possiede tutto il potere dei pirati nel cuore.
E si ritirò al timone, saltellando, lasciando i pirati confusi.

Il potere dei pirati.
In te.
Voci che disturbavano i suoi sogni.
Nebbia.
Kate era seduta su un cerchio grigio, circondata di nebbia color perla, mentre voci ultraterrene le sussurravano parole assurde.
L’ultima degli Sparrow.
Erede della Pirateria.
Si svegliò di soprassalto. Aveva capito.
Gli Sparrow. Una famiglia di generazioni intere di Pirati. Non si spiegava altrimenti, visto che il titolo di Pirata Nobile era trasmesso per via ereditaria, a meno che non ci fossero intoppi.
Era forse possibile che, tra i nomi che parteciparono alla Prima Fratellanza, quella che aveva imprigionato Calypso, fosse sopravvissuto solo quello degli Sparrow?
Così tutto tornava. La Pirateria vera era nata con la caduta di Calypso. E i Pirati Nobili autori del tradimento erano divenuti i suoi eredi. E lei era l’ultima erede di quei Pirati.
Ma perché lei e non Jack?
Ma la risposta arrivò subito.
Lei era una donna.
La prima donna Sparrow. Indomabile come il mare.
E solo con lei la Pirateria sarebbe morta.
Stranamente, però, non si sentiva male. Una profonda pace riempiva il suo cuore.
Perché se lei era l’oceano, c’era qualcuno che era la corrente.

La Perla Nera filava sull’acqua come non aveva fatto mai.
-A quanto siamo, Mastro Gibbs?- domandò Jack, sovrastando il fischio del vento.
-Quasi trenta nodi, capitano!- rispose lui, palesemente stupito.
Irvinia sogghignava soddisfatta, appoggiata al parapetto vicino al timone, sul castello di prua. È sempre utile avere una strega a bordo, quando si ha a che fare con una dea.
-Esattamente quale tipo di sacrificio vuole utilizzare?- chiese a Jack.
-Quello della vita, naturalmente.
-L’annientamento totale dell'essenza. Sì, mi sembra sensato.
-No, non è vero,- ghignò Jack. Irvinia lo guardò stranita. Lui prese la bussola e il suo sorriso si allargò. -L’ago vibra,- mormorò soddisfatto. -Siamo vicinissimi.
Ma le sue parole furono coperte dal fragore delle onde che si abbattevano su uno scoglio.

Calypso era seduta sul suo scranno. Davanti a lei, uno schermo d’acqua le mostrava la Perla avvicinarsi alla sua dimora a velocità sovrumana.
Sogghignò. Quegli idioti speravano davvero di batterla.
Si sarebbero sentiti delusi… giusto un attimo prima di morire. Che triste destino.
-Heron!- tuonò, facendo sparire lo schermo, e Cattle apparve alla porta, ansimante.
-Mi avete chiamato, padrona?- chiese tremante.
-Sì, mio insulso insettino,- rise lei. -La Perla Nera è a poche miglia da qui.
-C-com’è possibile?- balbettò spaventato. -Le fonti ci dicono che questa mattina era a Tobago…
-Diciamo pure che ha stretto alleanza con qualcuno di potente.
-Giuro che non ne sapevo niente!
-Sinceramente, non m’importa un fico secco di ciò che riesce ad entrare nella tua mente bacata. Ti sto ordinando solo di non fare il codardo come tuo solito e di uscire in mare. Jack Sparrow non deve assolutamente mettere piede in questa nave. Mi sono spiegata?
-Sissignora,- rispose lui inchinandosi, e si affrettò ad andarsene.
Calypso rise, pensando all’espressione che avrebbe assunto Isadore una volta a conoscenza dell’alleata di Jack.
Jack.
Ah, le sarebbe piaciuto averlo accanto… Se non fosse stato che era solo una pedina, un passaggio, un veicolo.
Una misera corrente nell’oceano.
Cosa poteva contro una dea? Nulla.
E senza Kate non avrebbe mai potuto batterla.
Mai.

Jack sorrise.
Il vento gli sollevava i dreadlock. La salsedine gli imperlava i baffi. Il freddo gli ghiacciava le mani.
Non si era mai sentito più vivo di allora.
Avvistò un punto bianco, diverso dalla schiuma. Aprì il suo lungo cannocchiale e scorse il profilo dell’Airone Bianco.
Sogghignò.
-A noi due,- mormorò.
E lasciò che il suo sangue fosse lavato via dalle onde del mare.
_________________________________________________________________________________________________________________________
Good morning! ^^ Allora, torno con un capitolo un po' introspettivo, che spiega i pensieri di un po' tutti. Non dovete lasciarvi ingannare dall'ultima frase, il sangue lavato via sta nelle vene (per maggiori spiegazioni, consultare la mia one-shot "Pirati dei Caraibi - Le Origini" XD) Credo che non potrò pubblicare la copertina perchè è troppo grande, però vi posto il link http://emmawh.deviantart.com/art/My-own-Pirates-of-Caribbean-4-125093496 così mi dite che ne pensate! E' interamente fatta col paint, quindi non mi trucidate se è brutta ç_ç Sapete che l'attrice che ho scelto, manco a farlo a posta, si chiama Kate? ^^ Vado ai commenti:
Per GioTanner: Ma certo che Kate è innamorata, è una ragazza! Ma è soprattutto un pirata... Vedrai, vedrai ^^ Sperando che sopravvivi fino all'ultimo capitolo! Dal prossimo inizia la battaglia finale!
Per itachi_love: Non preoccuparti, ti capisco... (non è vero, mai fatto concorsi, ma sono impegnata anch'io! Altro che vacanze XD) Dimmi che ne pensi anche di questo, penso che avrai più tempo per leggerlo, non credo che posso postare prima di giovedì. Quindi fai equitazione? La facevo anch'io, però quei deficienti non mi hanno insegnato ad andare al galoppo ç_ç Grazie per i complimenti, e non è vero, più lunghi sono i commenti, più sono divertenti! ^^ Un bacio!
Per Summerbest: Che carina... ç_ç Temo che dovrai aspettare un po' per il seguito, la mia mente bacata è stanca e si deve riposare... Ma certo che sceglie James, ma dai, ti immagini Kate con un francese? U.U
Per titty88: E' normale che scrivo bene se ho bei voti U.U Scherzo, naturalmente! Quelli erano la mia idea di voti, non so se sono proprio così... Grazie per la voglia di continuo, ma come già detto, si dovrà aspettare ancora... Più che altro, ho il timore che non vi piacerà la fine ç_ç
Per Fannysparrow: Evvai! Io amo Sinbad! E' adorabile! E grazie per i tanti complimenti, giuro che non me li merito ^//^ (Falsa modestia >.> ndLettori) (^//^" ndIo) Per il fatto dei commenti, guarda che "disinteressato" sta per "non di parte", mica hai una pietra al posto del cuore! Non volevo offenderti, scusa ç_ç Per il "professionale", nel senso che tu, avendo finito il liceo, hai letto tante cose di sicuro, e il fatto che ti possa piacere la mia sotria da quattro soldi mi onora... E poi i tuoi commenti vanno sempre al vivo, quindi la potresti fare la critica! Ti adorerebbero tutti (me compresa ^^) per la tua bontà d'animo XD Grazie di essere sopravvissuta fin qua ^^

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Capitolo 18
*** Fallimento ***


Will uscì barcollando dalla cabina del capitano.
-Jack, io voglio combattere!- sbraitò nella sua direzione, appoggiato al parapetto.
-Sciocchezze! Certo non puoi farlo così! Ondeggi più di me, mio caro.
-Ha ragione, papà,- disse James, andando a sorreggerlo. -Sei ancora debole.
-Sono stanco di essere debole!- urlò frustrato, rifiutando l’aiuto del figlio.
-Posso darti una mano, se vuoi,- sorrise Irvinia, e senza aspettare una risposta poggiò la mano all’altezza della ferita. Una forte luce blu avvolse per un istante la nave, e, quando si dissolse, Will rimirava stupito il suo petto senza l’ombra di una ferita.
-Will!- gridò Elizabeth, precipitandosi accanto a lui dal castello di prua. -Stai bene?
-Sì… sono guarito…- mormorò attonito. -Grazie,- sussurrò a Irvinia.
-Prego,- rispose lei, sogghignando.
-Bene! Il tuo aiuto mi servirà!- esclamò Jack, mentre solo poche miglia separavano la Perla dall’Airone.

Kate aveva i polsi legati dietro la schiena da corse spesse e pesanti. Il candido vestito le sfiorava con grazia le caviglie. I pirati di Calypso la portarono a furia di spintoni di fronte al suo trono, ma oppose tutte le sue forze contro le mani che volevano metterla in ginocchio.
-Non badateci, non ce la farete,- ghignò Calypso, scendendo dal trono.
-Esattamente come mi ucciderai?- chiese Kate con leggerezza.
-Ora ti spiego,- sorrise la dea. -Perché il sacrificio sia efficace, è bene che le forze magiche sappiano che tu sei l’Erede della Pirateria, e per questo esaminerò la tua essenza.
-La mia essenza? Non credo di avere un buon profumo.
-L’essenza è la linfa vitale che scorre nel sangue, unica per ognuno di noi,- rispose Calypso ridendo. Una risata fredda che metteva i brividi. -Una volta individuata, le forze magiche ti intrappoleranno e distruggeranno la tua essenza, in modo che tu non possa essere salvata in alcun modo.
-Mi sembra perfetto,- commentò Kate. Non sembrava preoccupata. Anzi, le parole di Calypso le avevano acceso un barlume di speranza.
Se la sua intuizione era esatta, Jack era davvero un genio.

-Salve, Capitan Sparrow!- urlava ghignante Heron dalla prua della sua nave. -Fatto buon viaggio?
-Assolutamente gradevole, signor Heron!- rispose Jack, sorridendo affabile. -Sapete, ho avuto una compagnia un po’ particolare.
-Oh, sarebbe piacevole fare la sua conoscenza,- rispose Isadore, al fianco dell’amato.
-Non credo che per voi lo sia, miss Isadore,- sogghignò Jack, e si scostò di lato mostrando Irvinia, gli occhi che le lampeggiavano di rabbia.
-Irvinia,- mormorò Isadore, stupita e infuriata.
-Isadore,-. Irvinia sputò la parola come fosse un insulto. Heron era terrorizzato.
-Che la resa dei conti cominci!- esclamò Jack gioioso, mentre i cannoni iniziavano a rombare.

Calypso tuonava parole pesanti e profonde in francese, mentre luci e turbini bianchi circondavano lei e Kate, impotente di fronte alle forze magiche. Inaspettatamente smisero di girare furiose, sospendendosi in aria per un istante; poi, come prendendo la carica, colpirono Kate con la forza di un toro in corsa.
Kate urlò. Urlò mentre tutte le sue membra bruciavano e dolevano, mentre ogni centimetro del suo corpo era come trapassato da spilli roventi, mentre la sua mente veniva offuscata da una nebbia bianca. Non sentiva più nulla che non fosse dolore.
E poi, improvviso come era arrivato, si spense. La luce scomparve, mentre Kate si teneva a stento in piedi, barcollante e dolorante. Non riusciva a stare diritta, ma non avrebbe mai dato al demonio la soddisfazione di cadere in ginocchio davanti a lei.
-È stato molto brutto?- ghignò Calypso, un cipiglio folle e malvagio sul volto.
-Alquanto piacevole, direi,- disse Kate, stringendo i denti.
-Sappi che non è nulla in confronto alla distruzione dell’essenza. Sarà bello,- rise stendendo il palmo aperto contro di lei, -sentirti strillare come una donna.
-Perché, prima come ho urlato?- domandò Kate, lottando per rimanere in piedi.
Il sorriso della dea si spense per un attimo. -Come un pirata,-. Poi tornò più grande di prima.
E pronunciò l’incantesimo.

Le palle di cannone provocavano falle in entrambe le fiancate. La Perla stava ben attenta a non lasciare un attimo di respiro all’Airone, in modo da impedire ai pirati avversari di aprire il Fior di Cannone.
Dalle rispettive prue, le urla di Isadore e Irvinia sovrastavano gli ordini dei pirati e la furia del mare. Lampi di luci bianche e blu circondavano le navi, combattendo tra di loro per avere la meglio.
I pirati dell’Airone e della Perla avevano tentato un abbordaggio, ma chi saliva sul ponte della nave nemica veniva abbattuto quasi subito. Quelli che sopravvivevano lottavano con le lame delle spade, tentando di restare in vita.
Will aveva un vigore e una forza straordinari. Affiancato da Elizabeth, uccideva nemici come fossero fuscelli.
-Ti vedo pieno di vita, amico mio,- sogghignò Jack, pestando un piede a un pirata dell’Airone appena arrivato.
-Mai stato tuo amico,- rise Will, infilzandolo da parte a parte.
Jack gli prese un braccio e lo trasse a sé. -Promettimi che non toccherai la mia nave,- sorrise., quasi senza ombra di scherno.
Will tornò subito serio. -Che vuoi dire, Jack?
-Che dovrai ammazzare Heron per me. In fondo, ti ho salvato la vita, no?- ghignò.
-E che vita mi hai donato,- sbuffò lui. Ma annuì.
Jack si ritrasse soddisfatto. -Allora ti saluto.
-Cosa?- domandò stupito.
-Au revoire,- urlò sorridendo, e si buttò in mare, tappandosi il naso.

Kate si aspettava dolore.
Tanto dolore.
E invece nulla.
Aprì gli occhi. Vide Calypso, tanto rabbiosa da aspettarsi che il fumo le uscisse dalle orecchie, che tentava inutilmente di fare l’incantesimo.
Nonostante il dolore, rise.
-Tu sai!- gridò Calypso, afferrandola per la collottola.
Kate la guardò negli occhi, sorridendo, e scosse la testa. Un tintinnio risuonò nella sala.
-Jack,- sibilò lei stupita. E la lasciò andare.
Mai regalo fu più gradito del suo capello.

Jack poteva sentire Rieure, James e alcuni dei suoi nuotare dietro di lui.
Una dozzina di persone per battere Calypso.
Potevano davvero farcela?
Jack sorrise mentre si arrampicava sulla rocca della dea, sgocciolando sulla roccia. Diede una rapida occhiata alla sua bussola e al sacchetto appeso alla sua cintura.
Non poteva essere altrimenti.
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Salve di nuovo! ^^ Prima di tutto, vorrei ringraziare un casino Fannysparrow che mi ha segnalato un ENORME gaffe: nel capitolo precedente ho osato scrivere DNA quando non poteva essere possibile, e quindi l'ho sostituito con "essenza" (scusa se non ho seguito il tuo suggerimento, Fanny, ma non andavano bene ^//^"). Capito il perchè del capello di Jack? Così le forze magiche hanno individuate in entrambi gli Sparrow gli Eredi della Pirateria, per cui per uccidere l'Erede servono entrambi. Domadina: cos'avrà Jack nel sacchettino? ^^ Altra domanda: nessuno mi ha detto cosa ne pensava della copertina ç_ç Uffiiiiii... Vabbè, vi rispondo:
Per Titty88: Traquillissima, non ho intenzione di uccidere nessuno! ^^ Più che altro, sarà un finale aperto (molto, moooolto aperto) per cui forse non vi soddisferà ç_ç Ma vabbè, non preoccuparti ^^
Per GioTanner: Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo ^^ Rieure e James combatteranno per sempre, soprattutto dopo che Kate sarà salva... Secondo te Heron è davvero un grande? Per me è solo un codardo che si para dietro la sua fidanzata... Ma vabbè, ora ti saluto ^^
Per Summerbest: Vorrei ben vedere U.U Jack sarebbe molto scontento se non tifassi per lui! ^^ Un grande grazie a te che ti reputo la mia fan numero 1 ^^
Per Fannysparrow: GRAZIE! Non saprei che figura di niente avrei fatto senza di te! ^^ Tranquilla, non mi ero dimenticata di Will, semplicemente si stava riprendendo dall'attacco di Heron, lui già non ha un cuore, poi pure la ferita... Per lui ci sarà un gran lieto fine! Caccia gli errori anche qui, per amor mio! ^^ Grazie ancora tantissimo!

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Capitolo 19
*** La battaglia finale ***


-Maledizione,- imprecava Calypso. Camminava avanti e indietro, lungo il perimetro del salone, sprizzando scintille intorno a sé. Kate, intanto, rideva in modo incontrollato, quasi isterico, barcollando per restare in piedi. -La magia non può ucciderti come Erede,- sibilò la dea, -ma questo non significa che non posso ammazzarti lo stesso.
Kate smise di ridere, ma continuò a sorridere. -E come pensi di distruggere la Pirateria?
-Beh,- esalò l’altra, estraendo lentamente una spada dalla cintura di uno dei suoi, uno sguardo folle negli occhi, -c’è sempre Jack.
-Non puoi uccidere Jack. L’hai giurato,- disse Kate, ma non era più così sicura.
-Non sono l’unica che può praticare la magia, sai?- ghignò Calypso.
E si stava per lanciare contro di lei quando, improvvisamente, le porte della sala si spalancarono ed entrarono i pirati della Perla Nera.
-No!- urlò Calypso, mentre le sue guardie si schieravano a combattere.

Will non ne poteva più. Uccideva uomini uno dopo l’altro, ma l’Airone non accennava ad arrendersi, e i suoi uomini erano stanchi. Prese infine una decisione e si avvicinò ad Elizabeth.
-Vado sull’Airone.
-Sei impazzito?- domandò Elizabeth preoccupata, atterrando un pirata con un calcio.
-No. Ho promesso a Jack che avrei ucciso Heron.
-E da quando dai retta a Jack?
-Da sempre,- le rispose. Le diede un veloce bacio a fior di labbra, afferrò una cima, prese la rincorsa dandosi forza con un calcio al parapetto e atterrò urlando sul ponte dell’Airone. -A noi due, Heron!
Il capitano gli si parò davanti, ghignando, e lo schernì -Ti ho già sconfitto una volta, non ti è bastata?
-Stavolta combatteremo lealmente,- disse Will colpendogli lo stomaco con un pugno. Al suo sguardo stupito rispose -Lealmente per un pirata, s’intende,-. Ed estrasse la sua lama.

I pirati combattevano a gruppi, in grovigli di mani, teste e spade nei quali non si poteva distinguere chi era dell’una e chi dell’altra fazione. Sempre nuovi uomini raggiungevano Calypso, ma quelli della Perla gli tenevano testa. La dea, furibonda, era impegnata a sigillare le porte della sala solo per gli uomini di Jack, così Kate riuscì a correre via. Si fece largo tra corpi e combattenti, cercando qualcosa che potesse tagliare le corde, quando una spada le filò a pochi millimetri dal naso.
Si ritrasse spaventata, mentre un uomo al suo fianco cadeva gemendo.
-Chi si vede,- disse una voce affabile.
-James! Che cavaliere,- ghignò Kate. James calò la spada e tranciò di netto le corde. –Finalmente libera,- sospirò Kate, ed estrasse la sciabola che pendeva al fianco del ragazzo. -Spero che non ti dispiaccia,- gli sorrise, ma lui scosse la testa.
-L’avevo portata per te. Sai che stai bene vestita di bianco?- la prese in giro.
-Bando alle ciance e combattiamo, Turner.
-Totalmente d’accordo,- sorrise lui.
E, schiena contro schiena, come in una danza precisa e infinita, abbattevano più nemici di chiunque altro.

Will ansimava per lo sforzo, i muscoli tesi, in attesa di un passo falso.
Ma Heron sembrava sapere quello che faceva, nonostante la fatica si facesse sentire anche per lui.
Un passo a sinistra, attacco, difesa, un passo a destra.
Una meccanica che poteva essere sicura, ma inutile.
Destra, sinistra, difesa, attacco.
E poi accadde.
Heron spinse la sua spada contro il fianco di Will, che si schivò. Heron inciampò per lo slancio e cadde a terra. Will lo bloccò al suolo con un piede.
-E così sembra che la fortuna giri dalla mia parte, stavolta, no?- esultò.
-Sarai davvero capace di uccidere un uomo indifeso?- ghignò Heron.
-No,- rispose Will. Poi calò la sua spada su di lui.
Attesa. Sangue. Respiro. Sorpresa.
Heron teneva la sua mano sulla ferita al petto, guardando attonito Will.
-Ti ho semplicemente restituito il regalo,- sogghignò lui. Poi gli diede una botta in testa.

Jack correva da una parte all’altra della sala, abbattendo nemici e colpendone altri alle spalle.
Ogni tanto buttava un occhio a Kate. La vedeva sorridere mentre combatteva con James.
Eh, prima o poi capita a tutti di innamorarsi.
Alla fine vide quello che gli serviva. Sorridendo, lanciò il segnale a Rieure.

James sentì un colpo di fucile.
Il segnale.
-Kate!- gridò, uccidendo un pirata.
-Non fare complimenti e parla!- urlò lei di risposta, voltandosi a guardarlo.
-Tieni questa,- le disse, porgendogli una pistola.
-E a che mi serve?- domandò, prendendola e rigirandosela in mano.
-Lo vedrai,- sorrise lui, indicandole Jack.
Lei si voltò a guardarlo e capì. Afferrò al volo il proiettile che Jack le aveva lanciato, poi si girò di nuovo verso James. Il suo sguardo e il suo sorriso si illuminarono per un attimo.
-A dopo, Turner,- mormorò, fissando i suoi occhi.
James spalancò gli occhi, interdetto, e la vide correre via, in parallelo alla corsa di Jack. Poi sbuffò, sorridendo. Quasi non si accorse di aver ucciso un altro pirata.
Diamine, che donna.

L’Airone era caduto. Irvinia, con una forza sovrumana, aveva circondato Isadore con una gabbia di luce blu, in compagnia di Heron, svenuto per il colpo di Will.
I pirati della Perla esultavano, chiudendo quelli dell’Airone nelle prigioni. La nave, priva della sua magia, colava lentamente a picco.
Will raggiunse Elizabeth e l’abbracciò. -È finita,- le sussurrò all’orecchio.
-La mia unica preoccupazione, ora, è James,- esalò lei, sospirando sul suo petto.
-Sono sicuro che sta bene. Sa cavarsela.
-E ora che ti succederà?- chiese lei, spaventata, guardandolo negli occhi.
Will le sorrise. Percepiva una profonda pace. Sarebbe andato tutto bene. Lo sentiva.
E la strinse di nuovo a sé.

Kate e Jack caricarono le proprie pistole.
Correvano, uno a sinistra e una destra, verso il loro scopo.
Calypso.
Mirarono, sorridendo. E quando Calypso, finito l’incantesimo, li vide e capì, fu troppo tardi.
Il grilletto era già stato premuto.
I proiettili perforarono il petto della dea.
Un urlo, un’accecante luce bianca, e poi ogni cosa finì.
I pirati della perla urlarono di gioia, quelli di Calypso caddero in ginocchio, arrendendosi.
Kate, raggiunse Jack, raggiante.
-Però,- sbuffò Jack, asciugandosi il sudore dalla fronte con il dorso della mano. -Portentosi, i proiettili di Irvinia.
-Grazie, Jack,- sorrise Kate.
-Figurati. Se non ci si aiuta, tra pirati…
Kate rise e gli strinse la mano. -Il patto che ci lega è un po’ più forte che quello di lavoro, no?
Anche Jack sorrise. Poi la lasciò andare, fece ruotare la sua pistola e la ripose nella giacca.
-Beh? Credi che il tuo sia un abbigliamento consono?- la schernì.
-Perché il tuo è decisamente d’alta moda,- ironizzò lei.
-Andiamo, sono stufo di tutto questo bianco.
-A chi lo dici.
E, insieme, varcarono le porte della libertà.
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Va bene! Fine! ^^ Che fine banale =_= Però è così che doveva finire, no? ^^ Scusate le melensaggini, ma dovevo chiarire alcuni punti. Poi, visto che non li ho chiariti per niente, lo faccio qui.
Jack e Kate si dimostrano padre e figlia. Due rifiutatori di sentimenti che si aprono, in modo molto nascosto, l'un l'altro.
Kate e James sono e sempre saranno innamorati. Rieure qui è da sfondo, perchè nelle loro vite sarà sempre da sfondo. Ma sfido a trovare qualcuno a cui piaceva Rieure.
Calypso non morirà mai. Cesserà di esistere come dea in sè, ma il suo spirito aleggerà per sempre nei mari, facendo morire i pirati, scatenando contro di loro tempeste e mostri marini.
Heron e Isadore non sono morti perchè mi facevano pena. I fratelli non dovrebbero uccidersi, è una cosa che non sopporto, nè il prode Will poteva ammazzare un uomo indifeso.
Che altro c'è? Voi direte, che fine schifosa. Tranquilli, vi perseguiterò ancora, con l'epilogo. Sarà l'ultima volta che vi rispondo su questa fan fiction, ci si rivede nel continuo.
Con l'epilogo saranno esattamente venti capitoli. Che forza! ^^ Grazie per i commenti della copertina, sono tutti bellissimi ç_ç Penso che presto metterò un mio disegnino, nel continuo, sempre  alink perchè è troppo grande, colorato in collaborazione con Fiorella! ^^ Va bene, mettiamo fine alla pazzia e rispondiamo:
Per GioTanner: Lo so che me l'hai messa tra i preferiti, ti ho vista! e ho dato un'occhiata anche ai tuoi fumetti, se posso darti un consiglio, fai i profili un po' strani, ma comunque sono bei disegni! ^^ Non avrei mai insinuato che ti piacesse Heron, era una domanda che volevo farti, per lo sfizio di fartela. Spero che non ti sia dispiaciuta per la fine di Cally (alias Calypso)! ^^
Per Summerbest: Grazie del commentuccio e dei complimenti alla copertina! ^^ Non volevo mettervi in croce, però ci tenevo XD Dimmi che ne pensi della fine, tenendo sempre presente dell'epilogo... Sono contenta che ti piace il nome che ti ho dato senza il tuo permesso (non ti sei mai definita mia fan numero 1 ^^) A presto!
Per Fannysparrow: Sei sempre utilissima, sei una delle poche che mi fanno andare avanti a scrivere! Kate certo non è truccata, ma è sporca, ha gli occhi verdi, i capelli mossi ed è bella, non potevo trovare di meglio. Certo non è così femminile, ma non si può avere tutto! Sono felice che ti piaccia la mia riparazione, non avevo notato che fosse così ricorrente ^//^" A presto!
Per Titty88: Nel sacchetto c'erano caramelle di piombo e magia ^^ Non so se poteva davvero esistere una strega tanto potente da uccidere Cally (alias Calypso), ma perchè no? Tanto è una ff! Un bacio!
Per Tensi: Grazie dei complimenti ç_ç Spero che tu non sia rimasta delusa della fine ufficiale e che ti piaccia anche l'epilogo. E sì, vado orgogliosa del capello ^^Tanto più che io ne vorrei uno di Johnny, quindi... *ç* A presto! ^^

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Capitolo 20
*** La nuova Perla ***


L’Olandese Volante emerse dalle acque, ora chiare e tranquille, al fianco della Perla.
-Papà!- urlò Will, agitando la mano verso di lui. -Calypso è stata sconfitta!
-Lo so bene!- gli rispose Sputafuoco, gioioso. -Sai cosa vuol dire per noi, Will?
-Sinceramente no,- s’intromise Jack, che si stava mettendo a posto il dreadlock. Will gli lanciò un’occhiataccia. -Beh? Non si può essere neppure un po’ curiosi?- sbuffò Jack.
-Significa che la nostra maledizione è spezzata! Non siamo più schiavi del mare!
Will spalancò gli occhi. Era davvero possibile?
-Will!- gridò Elizabeth al colmo della felicità. Lo abbracciò e poggiò un orecchio sul suo petto. -Il tuo cuore… batte!- sussurrò stupita.
James, attonito, corse ad aprire il forziere e lo trovò vuoto. -Incredibile,- mormorò.
-Sei in debito perenne con me, ora, amico mio,- osservò Jack soddisfatto.
Will lo guardò. -Colpa tua se sono finito lì sopra, però,- lo rimbeccò.
-Ma ti ho salvato la vita anche quella volta.
-Ma era colpa tua se stavo morendo.
-Se continuate così non la finite più,- li zittì Kate, uscendo dalla cabina del capitano.
-Oh, con i tuoi soliti vestiti sei molto più graziosa, sai?- la schernì Jack sorridendo.
-Che ne dite di andare sull’Olandese a festeggiare?- propose lei, ignorandolo.
Gli altri accolsero l’idea con gioia e salirono sull’altra nave. James e Kate rimasero indietro.
-Contenta di essere libera?- le chiese lui, mettendosi al suo fianco.
-Non ne varò mai abbastanza,- sospirò lei, senza guardarlo.
-Di cosa?- domandò lui curioso.
Kate si voltò e lo fissò negli occhi. -Del mare. Del cielo senza fine. Del vento tra i capelli.
-Tutte cose meravigliose,- commentò James, distogliendo lo sguardo. Kate sorrise.
-Geloso persino della natura, Jamie?- lo prese in giro, tenendo tra le dita una ciocca dei suoi capelli.
-Geloso? Quando mai lo sono…-. Lui si girò, stizzito, ma venne interrotto dalle labbra di Kate sulle sue. Abbandonandosi a lei, la abbracciò e la strinse a sé, accarezzandole i capelli.
Kate si distaccò leggermente e lo  guardò negli occhi, una scintilla di furbizia nei suoi.
-Non ne avrò mai abbastanza,- sussurrò lui.
-Spero di non disturbarvi,-.
Entrambi si girarono alla voce alle loro spalle, e si trovarono dinanzi Rieure, ritto con la schiena.
-Mi dispiace, Armand,- sorrise Kate, andandogli vicino.
-Un po’ lo sospettavo,- esalò lui, guardandola.
-Il cappello ti sta bene sulle ventitré,- si complimentò la ragazza.
-Suggerimento di tuo padre,- sorrise Rieure. -Io vado. Spero di rivederti.
-Ci sarà sicuramente un’altra occasione.
Rieure salì sulla passerella per l’Olandese, che l’avrebbe gentilmente accompagnato all’attracco della sua.
-Andiamo, Miss Sparrow?- le chiese James porgendole il braccio.
-Con piacere, signor Turner,- rispose lei porgendogli la mano.

I festeggiamenti durarono un bel po’. Jack tracannò due intere botti di rum e tutto l’equipaggio della Perla era decisamente frastornato.
-Come farete a tornare, ora?- chiese Elizabeth, sobria, abbracciata a suo marito.
-Un modo troveremo,- biascicò Jack, levando il cappello in segno di saluto.
-Metto io la passerella,- sorrise Kate, poi raggiunse il ponte della Perla.
-Vengo anch’io,- disse Jack, e ci salì barcollando.
-Anche io,- disse James, seguendolo a ruota.
Tuttavia, mentre stavano per scendere sulla Perla, Kate calciò via la passerella, e i due pirati sprofondarono in acqua con un tuffo.
-Perché diavolo l’hai fatto?- sbraitò Jack, svegliato dall’acqua.
-Perché non ne avrò mai abbastanza,- gridò Kate in risposta.
-E come farai a guidare un’intera nave da sola?- urlò James, sputando acqua.
-Non sarà un problema arrivare fino a Tortuga. Lì di certo non lasceranno da sola una povera ragazza indifesa.
-Te la do io la ragazza indifesa, brutta…- imprecò Jack, prima che un’onda lo buttasse sott’acqua.
-Ci si rivede!- rise lei, e guidò la nave lontano. Tra i flutti, comparve una sfera blu che si agitava in cerca di aria.

-Come ha osato!- gridava Jack, in agitazione sul ponte dell’Olandese.
-Dovevi aspettartelo. Dopo tutto, è una Sparrow,- commentò Will con una scrollata di spalle.
-E io ci avevo creduto,- borbottava James, seduto in un angolo.
-Oh, James, dopo tutto questo tempo, ancora non l’hai capita?- rise Elizabeth, ponendoglisi accanto.
-Cosa dovevo capire?
-Kate, tesoro. A modo suo, ti ama.
-Sì, certo,- brontolò, incrociando le braccia.
-Non la passerà liscia!- esclamò Jack, salendo a grandi falcate sul castello di prua e appropriandosi del timone.
-Che vuoi fare, Jack?- gli chiese Sputafuoco.
-Riprendere la mia nave,- rispose deciso, fissando l’orizzonte.
Suo malgrado, però, sorrise.

Kate osservava il mare sterminato tingersi a poco a poco di rosso. Il sole stava tramontando e una dolce brezza marina le accarezzava il viso.
Spiacente, James, spiacente, jack, ma lei era un pirata.
E un pirata doveva avere la sua nave.
Sorrise, pensando alle avventure che la stavano aspettando.
Al vento.
Al cielo.
Al mare.

Fine
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E ora è davvero finita. Ho già pensato al seguito e posterò il primo capitolo tra poco. Ora voglio ringraziare:
alice brendon cullen
bulmettina
cavallinobianco91
CriCri88
eilinn
evita_94
Fannysparrow
genny 63
GioTanner
grilla
gy_93
itachi_love
LaBabi
lady lululu
LadyMorgan
NemoTheNameless
Notte Nera
Summerbest
taloap
Tensi
titty88
XX_sara_XX
_Christine_
_misa misa_crazy love zero_
Ringrazio moltissimo inoltre tutti coloro che hanno soltanto aperto il primo capitolo e che mi hanno seguito in questa avventura;
che mi hanno aiutato a salvare Kate;
che hanno tifato per James;
che hanno battuto Calypso;
che hanno infuso coraggio in Rieure;
che hanno sopportato le mie versioni di Will ed Elizabeth;
e che, infine, hanno riso con me delle pazzie che facevo compiere a Jack.
Non ci sarà mai parola più grande e più adatta per esprimere quello che sento di un enorme, sincero e sentito
Grazie
emmawh

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