La bianca avventura di Kaitō Kid

di Irene_Violet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1: Una giornata in montagna ***
Capitolo 2: *** #2: La Strega delle Nevi ***
Capitolo 3: *** #3: La tela del Ragno ***
Capitolo 4: *** #4: Kaitō Kid Vs Spider ***
Capitolo 5: *** #5: Aspettami ***
Capitolo 6: *** #6: Behind The Scenes ***



Capitolo 1
*** #1: Una giornata in montagna ***


La bianca avventura di Kaitō Kid

Capitolo 1: Una giornata in montagna.

 

POV Kaito

«Bene ragazzi, un attimo di attenzione per favore» - disse l'insegnante della 2-B, battendo le mani ed attirando l'attenzione dei suoi studenti - «In questi ultimi dieci minuti, voglio parlarvi dell'imminente gita scolastica, programmata per le prossime settimane» - cominciò la donna - «La nostra destinazione, sarà una località sciistica...» - proseguì nel suo discorso la donna, con diverse descrizioni ed informazioni di poco conto - «Quindi assicuratevi di portate degli abiti pesanti okay?» - raccomandò in conclusione, la signorina Erika Konno, mentre tra tutti i suoi studenti uno in particolare, mostrava un luminoso sorriso compiaciuto.

 

Una dei periodi più agognati dagli studenti, in qualunque parte del globo, sono da sempre i periodi di pausa dalle lezioni. Perché ogni tanto è bene prendersi una pausa da test, esami di semestre, quiz a sorpresa e tutto ciò che fa della scuola “un posto spaventoso” se non ci si impegna a sufficienza. Questo discorso, certo, per Kaito Kuroba non valeva affatto. La sua abilità di cavarsela in qualunque situazione, l'aveva portato a superare ostacoli ben peggiori, di un test o un'esame a cui era poco preparato. Fuggire da un'organizzazione criminale, che come lui, è in cerca della preziosa gemma Pandora, che si dice doni immortalità a chi ne entra in possesso, potrebbe essere un esempio calzante, vi pare?

In ogni caso, le vacanze, in qualunque periodo dell'anno, sono una piacevole distrazione, dalla routine di tutti i giorni, che al giovane Kuroba, non dispiaceva affatto. Sapendo di partire in vista di una località sciistica sul Monte Kita, nella prefettura di Yamanashi, la cosa aveva reso tutti impazienti, compreso Kaito, che non vedeva l'ora di inforcare gli sci, e percorrere le piste innevate. Ammirandone il panorama, l'aria fresca e soprattutto sfoggiando la sua abilità in gare al photo finish con i suoi compagni, più abili. Sarebbero stati fuori casa un giorno intero per ripartire la sera stessa alle dieci in punto. Questo voleva dire che arrivando per le dieci, avrebbero avuto diverse ore libere, prima della cena, e se erano fortunati, magari ancora un'ora libera, per svagarsi la sera. Kaito aveva tutta l'intenzione di passare sulle piste, il maggior tempo possibile: aveva per tanto deciso di escogitare un piano, aiutandosi con la brochure della struttura in cui avrebbero soggiornato, che aveva fornito l'insegnante, poco prima di partire, in modo da non sprecare nemmeno un minuto, della libertà concessa loro, in quella che si prospettava una giornata fantastica.

Oggi non permetterò a nessuno di distrarmi. Cascasse il mondo, ho intenzione di battere ogni centimetro della pista! Non vedo l'ora!” - dalle labbra di Kaito sfuggì una risatina sottile e poco dopo, si sentì picchiettare improvvisamente sulla spalla. Il picchiettio era stato prodotto da qualcuno, che era seduto nei sedili dietro al suo, perciò si voltò a vedere.

«Ehi Kaito! Hai sentito?» - gli disse un suo compagno con un sorriso a 32 denti, stampato in faccia - «Sembra che nei pressi della stazione sciistica, ci sia un centro termale!»

«E quindi?» - Kaito lo guardò perplesso, cercando di capire cosa ci fosse di tanto speciale in quell'affermazione, anche se a farla era stato il sempre timido e pacato Yamada; non perché i centri termali non fossero una bella attrazione o l'idea non lo tentasse, anzi. Quello che però lo sconcertava, era quel enorme sorriso da orecchio a orecchio, che il ragazzo gli stava mostrando, mentre indicava un preciso punto della brochure. Kaito allora si sporse per leggere e quando la cosa fu chiara anche a lui, lo stesso sorriso comparve anche sul suo volto.

«Questa sì che è fortuna sfacciata! kekeke» - affermò Kaito, ridacchiando.

«Vero? Un occasione ghiotta per chiunque!» - rise in coda l'altro ragazzo.

«Quindi? Chi speri di trovare lì, Yamada...? Rika-chan, per caso?» - il viso di Kaito si tramutò in un espressione quasi maniacale, nei confronti del povero compagno, che aveva fatto notare quel dettaglio all'amico in buona fede.

Il ragazzo arrossì istintivamente - «N-Non ho idea, di cosa tu stia parlando...»

«Sicuro? Guarda che a me lo puoi dire.» - disse poggiandogli la mano sulla spalla - «Mi porterò il segreto nella tomba!» - disse ponendo una mano sul cuore - «Allora? Ci ho visto giusto?» - chiese con impazienza, appoggiandosi al sedile in modo da scrutare nel profondo, l'espressione dell'amico.

«C-Chissà...» - balbettò, questo, per poi tentare di rigirare la frittata - «Ma a proposito, Kaito, che mi dici di te?»

«Riguardo cosa?» - ribatté subito Yamada, mentre Kaito, lo ossevava fingendosi confuso da quella domanda, come se fino ad un secondo prima, non avessero affatto parlato.

«Ma come? Le terme! Le terme! Scommetto che tu speri di imbatterti in Nakamori, eh?» - disse sporgendosi per dargli dei colpetti con il gomito per incoraggiarlo - «Avanti sputa l'osso. Siamo amici, giusto? Puoi dirmi tutto.» - disse, cingendogli le spalle con il braccio.


Kaito subì il tutto con il volto congelato in un espressione di fastidio, la stessa che montava su, quando Akako cominciava a tormentarlo. Si stufò dopo qualche minuto dell'insistenza dell'amico, mentre nel frattempo, le sue guance avevano assunto una leggera colorazione rossastra - «E' piantala! Non esiste che parli con te di questo genere di cose, e poi non farti un idea sbagliata, chiaro?!» - con quelle poche frasi, praticamente poste a casaccio e senza significato, Kaito tornò a sedersi correttamente sul suo sedile, sbuffando e sprofondando su di esso, con le braccia incrociate al petto.
 

«Non prendertela amico!» - ribatté l'altro, appoggiandosi sulla parte superiore dello schienale di Kaito, così che lui potesse vederlo, se avesse alzato lo sguardo - «Hai cominciato tu. E poi... non l'hai negato.» - disse mostrando un ghigno superbo, il ragazzo dai capelli castani, leggermente spettinati ed occhiali da vista, per poi sprofondare a sua volta nel suo sedile. Nel modo in cui lentamente si stava sedendo, il ragazzo parve a Kaito, uno squalo che si immergeva pian piano in acqua dopo aver tentato di far affondare un'imbarcazione. Kaito si rese conto che aveva ragione e per un momento, Kuroba si voltò a guardare il sedile vuoto accanto al suo ed una voce, gli rimbombò in testa.

Tutto, verrà esposto alla luce del sole!” - per un attimo gli sembrò che Hakuba fosse proprio accanto a lui, ripetendo quell'irritante frase, burlandosi di lui, per non essere riuscito ad inventare una buona scusa, per uscire da quell'imbarazzante conversazione da lui stesso iniziata. In quel caso, il suo compagno ne aveva fatto le veci, facendogli notare inoltre che, non negandolo, non aveva fatto altro che confermare i suoi sospetti. Tutto ciò, fece sentire Kaito un vero sciocco.

Se fosse qui, avrebbe detto sicuramente le stesse cose. Il lato positivo e che quel detective incapace, è a letto con l'influenza. Almeno potrò godermi la giornata in santa pace, senza dovermi preoccupare di avere a che fare anche con i suoi di ragionamenti da quattro soldi!” - si disse Kaito, per poi prendere il cellulare dalla tasca, mettere le cuffie e tentare di dormire per un po. Era passata neppure un'ora dalla partenza e ci sarebbe voluto ancora un po, prima di arrivare, quindi per evitare di ritrovarsi in mezzo ad altri discorsi simili, tanto valeva, farsi un pisolino, aspettando di arrivare a destinazione.
 

 

POV Akako

Da quando la classe 2-B del liceo Ekoda, si era accomodata sul pullman privato affittato per il viaggio, Akako, pareva avere un'umore migliore del solito. Colse l'occasione, per sfruttare quel lasso di tempo, per preparare uno dei suoi amuleti. Questo non consisteva in altro che un pezzo di carta adesiva, con disegnato sopra un cuore. Non ci mise molto a finirlo, che lo ripose subito nella sua borsa, in modo che non fosse visibile da nessuno dei suoi molteplici ammiratori, che la fissavano estasiati di tanto in tanto. La professoressa Konno, dovette riprendere molti di loro che erano seduti in posizioni scorrette, più di una volta, perché sempre intenti a posare lo sguardo, sull'affascinante strega. Ella però aveva occhi solo per lui: Kaito Kuroba, l'unico che non era mai caduto, neppure per un secondo, sotto l'influsso della sua bellezza. Lo odiava per questo, ed il bisogno di sottometterlo al suo volere, rendendolo suo schiavo, era sempre più forte. Quella gita scolastica, era l'occasione perfetta, per agire, ed Akako era pronta a tutto.

La ragazza, sorrise, mentre fissava intensamente un Kaito, affossato sul sedile, immobile - “Goditi pure il tuo risposo, finché puoi Kaito Kuroba” - pensò tra sé - “Quest'oggi, finalmente, diventerai il mio schiavo.” - pensò ed osservò l'incantesimo nascosto nella sua borsa - “Questo piccolo adesivo, ti costringerà a starmi accanto e se ciò non bastasse...” - Akako ripensò alle sue azioni degli ultimi giorni con orgoglio - “... ho inviato al rifugio in cui saremo ospiti delle rose molto speciali. Intrise di magia e le ho fatte spargere in ogni stanza dell'albergo. Quelle rose stregate, hanno la capacità di far emergere i sentimenti sopiti delle persone e di amplificarli, tuttavia, quando lo avrai addosso, entrando nel raggio d'azione della magia applicata alle rose, l'amore che provi e che verrà amplificato, sarà rivolto a colei che ha applicato lo sticker, ovvero me” - Akako si lasciò sfuggire una risata - “E' un idea geniale! Non potrai fare nulla per salvarti questa volta, mio caro Kaitō Kid. L'unico problema rimane...” - repentinamente, la ragazza indirizzò il suo sguardo sui sedili posteriori, dove Aoko era seduta al fianco di Keiko, con la quale stava chiacchierando. - “Aoko Nakamori, devo escogitare un modo per tenerla alla larga...” - mentre rifletteva, Akako colse un barlume della conversazione delle due ragazze, che sembrò quasi essere propiziatorio per i suoi piani.

 

«Comunque, avrei fatto meglio a non venire» - sospirò Nakamori, guardando fuori dal finestrino.

«Eh? Perché mai?» - domandò Keiko, guardandola.

«Te l'ho già detto. Aoko non sa sciare.» - disse con amarezza - «Probabilmente dovrò restare in albergo da sola tutto il tempo, mentre sarete tutti a divertirvi»

«Che sciocchezze» - sorrise l'amica - «Kaito-kun a quanto ricordo è molto bravo, vero?» - le chiese, sporgendosi verso di lei.

Aoko annuì - «Sì, ma con questo?»

«Semplice, chiedigli di farti da tutor!» - affermò con aria autoritaria Keiko, alzando l'indice della mano destra.

«Eh?! Che idee ti vengono, Keiko?» - le si rivolse Aoko - «Non farei altro che rovinargli questa giornata. Resterò all'albergo, oppure proverò a imparare a sciare da sola, se è proprio necessario» - disse, le sue parole vennero seguite da un'espressione immusonita di Keiko, che la fissava infastidita, non capendo che problema ci fosse nel chiedere aiuto ad un vecchio amico, capace di sciare, qualche nozione di base. Dopo diversi minuti Keiko sospirò e prendendo una rivista sbuffò.

«Sempre la stessa storia! Va bene, se lo dici tu!»


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Aoko Nakamori non sa sciare? Ma tu guarda che colpo di fortuna” - sorrise maligna la strega - “Questo vuol dire che sulle piste, avrò tutto il tempo per mettere in atto il mio piano. La goffaggine di Nakamori-san, per una volta, si dimostrerà utile. Che giornata meravigliosa, sarà quest'oggi.”


«Ohohohohohoh»

Akako, scoppiò nuovamente a ridere. In una rista molto più prorompente, che attirò l'attenzione di tutti sul mezzo, eccetto Kaito, che per la musica che aveva nelle orecchie, non si accorse di nulla.

 

 

POV Kaito/Aoko

Circa un ora e mezza dopo, il pullman arrivò nel parcheggio della stazione sciistica, Kaito venne svegliato dalla voce della professoressa Konno, che annunciava entusiasta, che avevano raggiunto la loro meta. Gli auricolari durante il viaggio, erano scivolati dalle orecchie del castano, quindi l'annunciò risuonò forte e chiaro facendolo sobbalzare.

«Ragazzi siamo finalmente arrivati! Benvenuti sul Monte Kita, nella prefettura di Yamanashi!» - affermò la donna dai capelli corti e neri, con occhiali da vista e con indosso un completo elegante di color lavanda.

«Professoressa!» - Kaito richiamò subito la sua attenzione, che la donna gli rivolse immediatamente - «Solo perché siamo appena arrivati, non c'è bisogno di eccitarsi così tanto!» - a quest'affermazione l'intero pullman scoppiò a ridere, mentre la professoressa Konno, si accigliò e strinse il pugni, tremando per il nervoso; Kaito infatti, aveva appena fatto una battuta a doppio senso, piuttosto ambigua


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Spiegazione:

In giapponese infatti “Monte Kita”, si pronuncia “Kita-dake” (北岳). Dove “Kita” è appunto il nome del monte in questione ed il suffisso “-dake” sta per “Montagna”. Tuttavia l'espressione “Kita dake” scritta con altri ideogrammi assume un significato, ampiamente diverso: se infatti, scriviamo “Ta dake” in alfabeto Hiragana (た だけ) la parola “dake” (だけ) risulterà significare “appena”. Scriviamo poi la sillaba “Ki”, che abbiamo messo da parte, con il Kanji del verbo di moto (来), la sillaba assumerà dunque il significato di “arrivare, venire, giungere” in qualche luogo. Dunque seguendo questa seconda costruzione, la proposizione, significherà “appena arrivato/giunto/venuto” (来た だけ). Kaito utilizzerà in questo contesto il verbo “Kita”, come “Arrivare” nel parlato, per riferirsi all'affermazione della Professoressa Konno, tuttavia, aggiungendo il termine “eccitata” per riferirsi allo stato euforico, con cui ella ha formulato l'annuncio, lascerà intendere che in realtà gli attribuiva un significato differente, ovvero il verbo “Venire”, utilizzandolo con riferimento all'ambito erotico.

Intuito, come tutti i suoi studenti per altro. La signorina Konno, strinse i pugni ed urlò - «KAITO-KUN! VEDI DI FARLA FINITA!» - verso il ragazzo, che smise di ridere, non appena si sentì richiamato all'ordine, in quel frangente, anche il frastuono delle risa degli altri studenti, cessò di colpo, visto che la donna pareva davvero essere andata su tutte le furie.

Kaito, imbarazzato per il rimprovero, ed irrigiditosi sul sedile, abbassò il capo, mormorando - «Sì. Chiedo scusa.» - a quel punto ci fu un'altra lieve risata collettiva, per la reazione affranta del ragazzo, che cessò non appena, la Professoressa Konno, si schiarì la gola, in modo da riottenere l'attenzione della classe.

«Bene, ed ora, sempre se non incorreremo in ulteriori interruzioni...» - disse lanciando un'occhiataccia verso Kaito, che annuì, con aria colpevole - «Vi spiegherò brevemente cosa dovrete fare e quali sono le regole e gli orari, fissati per questa giornata, prima che vi sia concesso fare andare a divertirvi sulla splendida neve che ricopre le piste» - cominciò a spiegare la signorina - «Prima di tutto, andremo tutti in Hotel a registrarci e ritirare le chiavi delle nostre stanze, dove trascorreremo la notte. Le coppie, sono state scelte in classe, come saprete tutti. Da allora, sarete liberi di divertirvi fino alle 13, ora in cui dovrete tornare all'albergo per il pranzo, poi potrete tornare a divertirvi, fino alle 17:30 ora in cui si svolgerà un evento, di cui vi parlerò più nel dettaglio, conclusa la pausa pranzo. Dopo l'evento avrete ancora un po di tempo, prima che venga servita la cena alle 19 ed un altro paio d'ore dopo. Ma ricordate: dovrete tornare all'albergo, tutti quanti, entro e non oltre le 21:45. Alle 22 precise, partiremo per ritornare a casa. Se non tornerete in tempo all'albergo, sarete costretti a tornare a casa per conto vostro. Siete avvertiti!» - minacciò alla fine della comunicazione, sulla tabella di marcia del giorno - «Adesso cominciate a scendere e poi ci incammineremo insieme, verso la struttura in questione.» - detto questo, la donna batté le mani e gli studenti cominciarono a scendere dal pulmino, mentre la Professoressa Konno, ringraziò l'autista, per poi unirsi alla classe e fare loro strada verso l'edificio, tramite il sentiero asfaltato, accuratamente ripulito dalla neve.

Quando il gruppo della 2-B raggiunse il rifugio, l'insegnante si rivolse alla receptionist, presentandosi come la referente della classe, che aveva prenotato le stanze a nome del Liceo Ekoda, fino alle dieci della stessa sera. La ragazza ritirò dunque, il pagamento da parte dell'insegnante, rinchiuso in una busta sigillata. Una volta ritirata la busta, la signorina al bancone sorrise.

«Perfetto. Adesso i ragazzi dovrebbero mettersi a coppie, come lo sarebbero nelle rispettive stanze, così che possa consegnare loro la chiave della stanza ed il dispositivo GPS, per le emergenze» - spiegò la signorina alla Professoressa Konno.

«Certo» - annuì la donna, che voltandosi batté le mani attirando l'attenzione della classe - «Ragazzi, ascoltatemi tutti! Mettetevi tutti a coppie come abbiamo stabilito ed avvicinatevi al bancone, così che possiate ricevere la copia delle chiavi della vostra stanza!»

«Okay!» - rispose la classe all'unisono. Aoko e Keiko, avevano deciso di stare in camera insieme, Akako era capitata in stanza con una compagna con che non conosceva – questo perché le coppie miste non erano consentite –, mentre Kaito aveva finito per ritrovarsi in stanza con Hakuba, che aveva insistito asserendo che in questo modo avrebbe potuto tenerlo d'occhio più da vicino. Probabilmente, sotto sotto, doveva essere ancora convinto che Kaito stesse nascondendo qualcosa; ma essendosi beccato l'influenza la settimana prima, proprio durante un inseguimento del Ladro Fantasma, adesso Kuroba, si ritrovava solo soletto ad occupare una camera doppia. Cosa che in fondo, non gli dispiaceva affatto. Quando arrivò il suo turno di ritirare la chiave della stanza, scoprì di essere finito nella stanza numero 1012. Questo perché quell'alberghetto in quota, era la sezione distaccata di un'altra struttura di villeggiatura, decisamente più grande, presente a valle. Le camere erano disposte su due piani ed i numeri delle camere per tanto andavano da 1001 a 1050, per un totale si 25 camere per piano.

La signorina alla reception, consegnò dunque al ragazzo la chiave della sua stanza, assieme ad un dispositivo di colore giallo. Kaito alla vista del dispositivo s'incuriosì e domandò - «Mi scusi, ma questo a che serve?» - rigirando il dispositivo tra le mani,esso non aveva altro, su di sé, che un bottoncino tondo e due bottoncini al lato a forma di freccette, posti sotto piccolo schermo a cristalli liquidi sulla parte anteriore. Mentre sul retro era presente una luce LED, posta subito sotto al segno dell'icona tipica dello “spillo” indicativo della posizione GPS.

La signorina, che aveva un cartellino, attaccato alla divisa con su scritto “Natsumi”, sorrise rispondendo - «Quello è un Tracker GPS. E' molto importante, che voi ragazzi lo teniate sempre con voi. Qui in montagna, il tempo cambia velocemente, quindi in caso si verificasse una tormenta e qualcuno di voi dovesse perdere l'orientamento, grazie a ciò, potremmo rintracciarvi con facilità. Per attivarlo basta premere quel bottoncino tondo e la tua posizione, verrà indicata da un pallino rosso.» - Kaito, dunque premette il bottoncino ed il piccolo schermo s'illuminò, mostrando una piccola mappa, con un puntino rosso al centro dello stessa - «Le freccette, servono a spostarsi nella mappa, così da visualizzare, gli altri dispositivi nelle vicinanze, in modo che possiate localizzarvi anche a vicenda.» - spiegò Natsumi. - «Inoltre, in caso di valanga...» - cominciò, dopo di ché, sollevò da sotto il bancone, un tablet ed un secondo dispositivo, che non venne riconosciuto subito dal ragazzo - «Grazie al Tablet, possiamo controllare costantemente la situazione, mentre con questo rivelatore termico, potremmo cercarvi, in caso di bisogno!» - la ragazza sorrise, come se l'ipotesi di essere travolto da una valanga, fosse qualcosa di semplice da risolvere, scandagliando un intera montagna, solo grazie ad un unico, rivelatore di calore.

«Ah, ma certo, mi è tutto chiaro, grazie Signorina Natsumi» - sorrise il ragazzo, per poi afferrando dispositivo GPS e chiavi della camera, per poi allontanarsi.

«Figurati è il mio lavoro» - sorrise solare la ragazza con i capelli castani acconciati in una lunga coda.

Mentre Kaito si spostava verso il centro dell'atrio, cominciarono a scorrere sul suo viso -“La cosa la diverte? E' un po inquietante, da parte di qualcuno che dovrebbe garantire la nostra sicurezza, eheheh” - questo momento di inquietudine venne subito spazzato via da una mano che batté sulla spalla del ragazzo.

Un ragazzo dai capelli castani ben pettinati, con solo un paio di ciocche ribelli che gli scivolano sulla fronte, che rispondeva al nome di Ogura, sorridendo, lo riportò alla realtà - «Yo Kaito! Io e Yamada andiamo a poggiare la nostra roba. Ci ritroviamo verso la funivia tra dieci minuti, ci stai?» - gli chiese e nuovamente, il pensiero della giornata sulla neve, rasserenò il giovane Kuroba.

Kaito sorrise, alzando il pollice della mano destra - «Rendiamo le cose più interessanti...» - disse in tono serio, tanto che i due ragazzi, lo fissarono incuriositi - «Una volta in cima, operiamo un testa a testa, noi tre! L'ultimo che arriva a fine pista, comprerà i souvenir per tutti, che ve ne pare?»

Yamada annuì - «Forte!»

Ogura sghignazzò - «Proposta interessante! Sfida accettata!» - disse porgendogli la mano - «L'ultimo che arriva, sgancia per gli altri!» - Kaito gli afferrò la mano stringendola.

«Allora...» - disse, mentre indietreggiò di qualche passo, lasciando stretta a quella del compagno, una mano finta - «Ci si vede!» - Kaito sorridendo beffardo fece uscire la mano dalla manica della divisa scolastica, per poi correre velocemente verso l'ascensore, occupandolo e costringendo i due ragazzi a prendere le scale.

«Dannazione! Mi sono fatto fregare!» - sbuffò irritato Ogura - «Muoviti Yamada, non possiamo lasciare che la faccia franca!» - disse fiondandosi su per le scale con il suo bagaglio dietro, seguito da Yamada.

Dopo aver lasciato la sua borsa in camera, per poi correre e recarsi ad un piccolo negozietto interno alla struttura, dove prendere una giacca a vento, occhiali, ed attrezzatura da sci. Per poi raggiungere l'esterno della struttura, per poi dirigersi sulla neve, verso lo skilift.

«Kekeke. Spiacente, ma non ho intenzione di perdere» - ridacchiò Kaito, avanzando sulla neve, con gli sci sotto braccio, che avrebbe indossato nei pressi dell'impianto, Giunto a destinazione, Kaito equipaggiò gli sci, mentre era in fila per la seggiovia.

Ad un certo punto, mentre la fila avanzava pian piano, Kaito udì un piccolo urlo, provenire da poco lontano - «Waaaah!» - incuriosito, si voltò per vedere chi fosse.

«Tutto bene, Aoko?» . Le chiese Keiko porgendole la mano, aiutandola a tirarsi su.

«Ehm... s-sì. Vedi? Non mi reggo neanche in piedi» - si lamentò lei, mentre si rialzava, tenendo la mano all'amica per evitare di cadere.

Alla vista di quella scena, sul viso di Kaito si palesò un flebile sorriso, ripensandoci, Aoko non era mai stata in montagna, né tanto meno sugli sci. Inizialmente si era addirittura rifiutata, quando venne proposta la gita in montagna, proponendo come alternativa ad Okinawa, per fare immersioni nella barriera corallina, ma essendo in autunno, le acque sarebbero state troppo fredde per nuotare, quindi la proposta della ragazza venne rigettata. Alla fine, poi Keiko era riuscita a convincerla a venire, ed eccola qui, attaccata al braccio dell'amica, mentre avanzava tentennante sulla neve. Capiva bene come doveva sentirsi, dopotutto lui era una schiappa conclamata nel pattinaggio sul ghiaccio, ed aveva collezionato la sua buona dose di cadute, quando per rubare il gioiello custodito sul retro del dipinto “il Sorriso di Adamo”, era uscito con lei, portandola alla pista, posta accanto del museo. In quel caso, Aoko l'aveva aiutato, praticamente portandolo in giro per la pista. Le parti in questa occasione si erano invertite. Kaito, ebbe una mezza idea di lasciare il suo posto in fila, per andare ad aiutarla, ma fu a quel punto che si accorse che Ogura, l'aveva superato, mentre Yamada, li stava raggiungendo di corsa.

«Ehi Kaito, peccato... non fa bene distrarsi, quando c'è una scommessa in corso! Spiacente» - rise il ragazzo.

Kaito sospirò - «Hai ragione! Ma, non è un cervo quello laggiù?» - disse Kaito puntando il dito in lontananza, verso un gruppo di alberi, che incorniciavano la zona.

«Un cervo a quest'altitudine? Serio?» - chiese lui voltandosi, e guardandosi attorno - «Ma dove lo hai visto, Ka-» - lo sguardo di Ogura si assottigliò, non appena non vide più il ragazzo accanto a sé. Dunque alzò lo sguardo e lo notò farli la linguaccia, proprio da sopra alla seggiovia.

«”Mai distrarsi”, giusto!?» - rise Kaito, mentre il macchinario si allontanava, verso l'alto. Kaito si voltò guardando in basso, in lontananza poté veder Aoko salutare Keiko, che si allontanava, probabilmente per fare un paio di pista prima di tornare a dar man forte all'amica. Il giovane Kuroba sorrise, mentre si accingeva ad arrivare in cima alla pista.

Sulla seggiovia erano saliti poco dopo anche Ogura e Yamada, ma Kaito non aveva alcuna intenzione di giocare pulito, quindi appena notò che si avvicinavano all'arrivò, li salutò con la mano ed affondò cominciando a percorrere la pista.

«Aspetta Kaito!» - urlò Ogura, mentre il ragazzo, con il suo stile impeccabile, spariva tra la coltre bianca.

Le sensazioni che Kaito provò durante la discesa, lo rendevano euforico come non mai. L'aria fresca che lo avvolgeva, contrastando naturalmente, la sua discesa, lo spingeva a piegare le ginocchia e spingersi in avanti, aumentando così la velocità e a compiere manovre sulla pista, spostando piccoli cumuli di neve, ad ogni curva o variazione di percorso, lui decidesse di attuare. Dopotutto si trovavano nella regione montuosa più rinomata del Giappone, dove le nevicate sono persistenti anche nella stagione autunnale, ed in ottobre dunque si poteva già godere, di una coltre di neve, fresca e compatta, perfetta per effettuare discese memorabili. L'adrenalina scorreva nel corpo del ragazzo, che man mano che percorreva la pista, sicuro delle sue capacità di sciatore, dribblava vari sciatori, che più adagio, percorrevano il suo stesso tratto di pista.

«Non hai ancora vinato! Kaito!!» - un ruggito, da una voce famigliare giunse alle sue spalle, Kaito allora si voltò notò che Ogura stava sopraggiungendo prepotentemente, intenzionato a superare il mago, che però non si scoraggiò, anzi. La cosa lo spinse ad impegnarsi sul serio.

«Fantastico. Adesso, si che si ragiona!» - detto questo Kaito si sporse in avanti e si dette una spinta profonda grazie alle bacchette, che reggeva in mano - «Ci vediamo a valle Ogura!» - esclamò, per poi prendersi, sfrecciare con ancora più trasporto sulla neve, “raggomitolandosi a uovo” per prendere una maggiore spinta. Ogura, era a pochi metri da Kaito, che sembrava avere la vittoria in mano, almeno finché una voce proveniente dalle spalle dei due, fu udibile, era una voce femminile, che ripeteva ossessivamente una parola.

«Waaaaah! Spostatevi! Spostatevi! Spostatevi! Spostatevi!» - Ogura, fece in tempo a scansarsi, la ragazza muoveva convulsamente le braccia, cosa che non fece altro che farla scivolare, sulla coltre bianca, in maniera scomposta ed ancora più velocemente, proprio in direzione di Kaito, che non se ne accorse, almeno finché l'urlo non provenne proprio da dietro alle sue spalle - «Aaaaaah! Attenzione!!» - urlò, giusto pochi secondi prima di andargli a sbattere contro, nel tentativo di superarlo.

Ogura rise divertito dicendo - «Addio Kaito!» - mentre proseguiva, ancora voltato indietro a guardarlo, pensava di avere la vittoria in pugno, salvo andare a sbattere qualche metro più in là, contro un albero, a causa della distrazione.

La ragazza cadde a peso morto sulla neve, fermandosi sulla schiena, mentre Kaito che venne travolto, cadde sul fianco e riuscì a non ruzzolare ulteriormente, fermandosi affondando le mani nella neve.

«Ahia! Che botta.» - mormorò la voce di Aoko, mentre rimase li stesa dolorante. Kaito, riaprì gli occhi dopo qualche istante di buio. per la botta. Kaito a quel punto si ritrovò sopra la ragazza, ed a quel punto gli fu tutto chiaro.

«Dovevo immaginarlo» - sbuffò il ragazzo - «Cavolo Aoko, che combini?!» - gli chiese mentre la ragazza, sentendosi chiamare per nome, aprì pian piano gli occhi, ritrovandosi davanti l'espressione accigliata del ragazzo.

«Kaito» - sussultò lei, vedendolo - «Mi spiace, non sono riuscita a fermarmi»

«Ma che ci fai qui si può sapere?» - gli chiese lui, fissandola abbastanza infastidito.

«Ho pensato di provare a prendere la seggiovia, per ammirare un panorama migliore, ma mentre ero lì, ho cominciato a scivolare, e non sono riuscita a capire come fermarmi, fino a quando non ho finito per scontrarmi con te, Kaito» - tentò di spiegare la ragazza, con un tono misto di tristezza e vergogna.

«Ma come ti è venuto in mente?! » - sbuffò nuovamente - «Sapendo quanto sei negata, avresti almeno dovuto farti insegnare le basi, prima di muoverti da sola!»

«Aoko ci ha provato!» - ribatté la ragazza - «Keiko mi ha insegnato, ma non ci sono proprio riuscita!» - disse arrossendo per l'imbarazzo.

«Keiko ti ha detto che devi avvicinare le punte degli sci per frenare, puntando le racchette a terra?» gli chiese, spiegandole che era quella la proceduta da mettere in atto per fermarsi.

«Certo!» - esclamò lei - «Ho fatto del mio meglio, ma non ha funzionato, ho continuato ad andare avanti ed è finita così» - si lamentò stringendo una manciata di neve tra le mani per il fastidio.

«Però, hai avuto una bella fortuna, a venire scontrarti contro di me, pensa che figuraccia, se avessi travolto, un povero turista innocente» - scherzò Kaito, che ancora, non aveva elaborato esattamente la situazione in cui si trovava, cosa che non valeva per Aoko, che con un lieve rossore in viso, annuì.

«Hai ragione» - mormorò - «Senti Kaito...» - gli si rivolse poi la ragazza, Kaito annuì, senza capire - «Credi che possa alzarmi adesso?» - il ragazzo batté le palpebre confuso, finché non coapì di essersi fermato, a cavalcioni su di lei e che proprio questo elemento, impediva ad Aoko di mettersi seduta.

Un impercettibile rossore, gli colorò le guance - «Oh, sì scusa» - Kaito allora, si alzò immediatamente al in piedi, e si pulì dalla neve che era rimasta attaccata ai suoi pantaloni, per poi guardarsi in giro in cerca delle sue racchette, che trovò poco lontane dal luogo dell'impatto, immerse nella neve. Una volta recuperate, il ragazzo si voltò indietro, verso Aoko, che tentava di alzarsi con l'aiuto dei suoi bastoncini da sci, Il pensiero avuto, salendo in funivia, si ripropose nel suo cervello, dunque Kaito, scivolò piano sulla neve avvicinandosi a lei, con aria affranta - «Non ho scelta. Ti aiuterò, con le nozioni di base, mentre scendiamo verso l'albergo»

«Va bene» - Aoko si avvicinò titubante a Kaito, attendendo che gli spiegasse nuovamente, le tecniche base dello sci.

«E' tutta una questione di equilibrio e distribuzione del peso.» - cominciò a dire Kaito - «Finché rimani ferma, puntando le racchette a terra, puoi stare sicura che non ti muoverai di un millimetro. La prima cosa che devi imparare e come camminare con gli sci. Una delle tecniche più semplice e quella di usare la tecnica della “lisca di pesce”» - disse - «consiste nel puntare gli sci l'uno lontano dall'altro e spostare la neve camminando in avanti. Piuttosto semplice, no?» - Aoko annuì, aveva fatto pratica, spostandosi dall'esterno della stazione sciistica, al seggiolino della seggiovia, quindi almeno per quel piccolo dettaglio, poteva dire di essere, in grado di spostarsi, per brevi distanze.

«Così?» - chiese, per poi mostrare qualche passo, con quella stessa tecnica.

Kaito annuì - «Bene. Passiamo allo sci adesso» - sorrise - «Per muoverti per brevi distanze, ti basta restare con la schiena dritta e spingerti in avanti con le racchette, però questo non si può chiamare sciare. Come ho detto è solo una questione di equilibrio. Se ti sporgi troppo in avanti, rischierai di non riuscire a controllare gli sci, allo stesso modo, piegarti all'indietro non ti farà fermare, sbilanciandoti infatti, rischi solo di cadere più facilmente» - spiegò Kaito, per poi piegare leggermente le ginocchia e protendersi di poco in avanti - «La posizione corretta, deve poter farti assumere con il corpo una linea simile ad una specie di “Z”, ma è più comodo, per i principianti alle prime armi, affidarsi maggiormente alla forza delle gambe, quindi cerca di mantenere la schiena dritta e di tenere le gambe leggermente piegate. Non è solo per i principianti ad ogni modo, questa tecnica infatti, fa mantenere una velocità costante e non sforza eccessivamente i muscoli. Passiamo infine alla frenata. Quella è la parte più facile, come ti ha spiegato anche Keiko, per fermarti, non devi fare altro che avvicinare le punte degli sci. Gli sci devono praticamente rappresentare la lettera “V” sul terreno. Te ne do una piccola dimostrazione.» - detto questo, Kaito si piegò lievemente sulle ginocchia e protese di poco il busto in avanti, dandosi una spinta con i bastoncini e percorse una breve distanza, per poi unire le punte degli sci, e fermarsi, esattamente come gli aveva spiegato poco prima. Per poi tornare da lei - «Adesso prova tu, Aoko.»

«Eh? Deve provare Aoko?» - chiese lei.

«Che domande. Se non provi come pretendi di raggiungere il rifugio?»

Aoko allora annuì e ci provò, piegando le ginocchia, tenendo la schiena dritta e dandosi una piccola spinta in avanti con i bastoncini. La spinta però fu così leggera che la ragazza di mosse a mal appena di qualche centimetro.

«Okay.» - disse Kaito - «Prova a metterci un po più di energia adesso»

«Va bene» - mugolò Aoko, quasi completamente convinta, che se c'avesse messo più convinzione, avrebbe fatto sicuramente un nuovo incontro ravvicinato con il suolo. Tuttavia, eseguì e si dette una spinta maggiore, cominciando a scivolare sulla neve. - «K-Kaito...» - balbettò Aoko, mentre continuava ad andare in avanti. Il ragazzo la raggiunse, accostandosi a lei.

 

«Non agitarti. Stai andando bene.» - la incitò Kaito - «Prova a frenare ora» - le suggerì, nonostante la ragazza non stesse andando affatto veloce,

«S-Sì» - la ragazza allora pose gli sci a forma di “V” e riuscì a fermarsi.

«Visto? Devi solo prendere confidenza con gli sci.»

«Ti ringrazio Kaito» - sorrise Aoko, che adesso sentiva, quanto meno di aver capito, quali erano le nozioni fondamentali, da sapere. Certo, non garantiva di essere in grado di metterli in pratica, ma come minimo li conosceva.

«Ringraziami quando riuscirai a percorrere le piste» - ribatté Kaito sorridendo.

Kaito a quel punto si allontanò, di diversi metri e la incitò a raggiungerlo, se fosse riuscita a percorrere quel tratto senza cadere, si sarebbe sentito un po più tranquillo ed avrebbe raggiunto i compagni che oramai, dovevano già essere arrivati all'hotel da un pezzo. Aoko, prese un respiro profondo e riprese la posizione che Kaito le aveva mostrato, dunque si spinse in avanti e cominciò ad avvicinarsi a lui. Quando fu in prossimità di Kaito, riuscì ad avvicinare le punte degli sci, frenando prima di raggiungerlo.

«Perfetto, come inizio non c'è male» - sorrise Kaito verso la ragazza, che allo stesso modo ricambiò. C'era riuscita ed anche se solo per qualche metro, era riuscita a sciare e la cosa le aveva risollevato il morale - «Credi di riuscire a raggiungere il rifugio da sola?» - chiese il giovane Kuroba, scrutando il volto della compagna.

«Posso provarci» - disse annuendo - «Credo di aver capito adesso, grazie Kaito»

«Nessun problema» - sorrise lui - «Allora ci vediamo più tardi!»

Kaito allora si dette un'energica spinta con le racchette e proseguì la sua discesa, verso il rifugio. Avvolto in una giacca a vento gialla, Aoko riuscì quindi sa seguirne i movimenti, fin quando il colore vivo dell'indumento, finì con il confondersi completamente con il bianco candido ed accecante della neve.

Un placido sorriso, malinconico, si formò sulle labbra della ragazza - «E' davvero bravo... Kaito» - sorrise Aoko - «Bene! Proviamoci!» - affermò la ragazza, dandosi una spinta con le racchette. La ragazza allora, cominciò a scivolare a ritmo costante, sul manto bianco. Proseguendo nella discesa, sempre più entusiasta, la giovane Nakamori, si godette la freschezza dell'aria e la bellezza del paesaggio, riuscendo finalmente a comprendere cosa ci fosse di unico e meraviglioso nello sci. Fino a quel momento, infatti le continue cadute e la sua palese inesperienza, le avevano fatto perdere la voglia di tentare. Perfino la solare Aoko, in quella situazione, non riuscì a mantenere un atteggiamento positivo, convincendosi che sarebbe stato meglio, se non fosse venuta in gita. Tuttavia, finalmente dopo diversi metri di discesa senza alcun tipo d'incidente, Aoko, realizzò di aver fatto la scelta giusta, quanto meno a provarci. Si sentì in pace, durante la discesa, mentre l'aria l'accarezzava e l'avvolgeva, dandole quasi la sensazione di essere in grado di volare. Qualcosa però, ad un certo punto, andò storto: presa dal trasporto, Aoko infatti aveva finito per sporgersi in avanti, prendendo più velocità di quanto lei volesse, a quel punto, la ragazza tentò di raddrizzare la schiena, così da non andare oltre, quell'andatura, che già le sembrava elevata. Come se non bastasse, la pista remò contro Aoko: infatti, la ragazza, non sentendosi sicura, preferiva percorrere una linea retta; decisa a frenare, per decrescere la sua velocità, la ragazza pose gli sci a formare una “V”, purtroppo, però sul suo percorso incontrò un sassolino ed urtandolo, Aoko perse la sua stabilità, cominciando a scivolare sulla neve a rotta di collo, senza riuscire nuovamente a fermarsi.

Kaito intanto, aveva raggiunto Ogura e Yamada, Quest'ultimo arrivò per primo, mentre nonostante il ritardo, lui, si piazzò al secondo posto. Ogura arrivò per ultimo a causa della botta subita contro l'albero, quindi sarebbe toccato a lui pagare pegno. Dopo aver parlato per un po, aveva finito col rimanere a sciare per conto suo, mentre gli amici avevano deciso di tornare in Hotel per prendere qualcosa da mangiare. Fu durante la discesa che effettuò per conto suo, mettendo in mostra il suo stile innato, che poté notare un particolare: una figura sciava leggiadra tra il candido manto, il suo stile era impeccabile, ed era seguita a breve distanza da un gruppetto di ragazzi, che spargevano petali rossi al suo passaggio. Si trattava senza dubbio di Akako, che stava scendendo a valle, seguita dai suoi tanti piccoli lacchè. Al ché Kaito, si fermò per dare un senso a quella scena, e quando lo fece, rise ironicamente pensando - “Ehi, piantatela di rovinare la bellezza del paesaggio, per compiacere quella Strega. Non ne vale la pena ragazzi”.

«Waaaaah!»- un urlò molto famigliare, distrasse Kaito da quello spettacolo, così triste, ai suoi occhi, spingendolo a voltarsi.

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«Huh?» - proprio poco dopo, Aoko andò a sbattergli contro, facendoli finire entrambi al suolo, l'una accanto all'altro. Kaito, dolorante, rimase seduto per un po sulla superficie soffice della neve, sbuffando - «Quando ho detto: “Ci vediamo dopo”, non intendevo invitarti a finirmi contro di nuovo!»

«Questo lo so!» - sbottò lei - «Guarda che non l'ho mica programmato, è stato un'incidente» - spiegò, lamentandosi, la ragazza.

Kaito a quel punto si alzò e ripulitosi, si voltò verso di lei che fece lo stesso, dopo pochi istanti - «Comunque cerca di stare più attenta a dove cadi» - le disse con tono calmo.

Aoko annuì, imbarazzata dalla sua goffaggine, ma non ci poteva fare granché senza continuare a provare - «O-Okay» - ottenuta la risposta, Kaito si allontanò, cercando di tornare a godersi una discesa, sperando di non ritrovarsi nuovamente, sbalzato a terra dall'amica d'infanzia.

 

 

POV Akako

«Divertiti finché puoi, Kuroba Kaito» - aveva affermato, la strega ridacchiando - «Presto ti trasformerò in uno dei miei tanti schiavi»

Akako aveva assistito allo scontro tra Kaito e Aoko da poco lontano, mentre i suoi schiavetti, cercavano di individuare l'immagine della loro amata nella neve. Lei approfittò della distrazione del suo gruppetto di fan, per tornare in Hotel a darsi una rinfrescata, avendo constatato che l'incantesimo applicato ai fiori che aveva fatto consegnare, funzionava alla perfezione, attirando tutti i ragazzi, verso l'oggetto principale dei loro desideri amorosi, in quel caso, lei medesima, questo significava che tutto ciò che le restava da fare, come da programma, era applicare su di lui, lo stricker, che aveva realizzato. Con quel tramite, lui sarebbe stato completamente sotto il suo potere e Akako avrebbe finalmente coronato il suo obbiettivo, di assoggettare anche il famoso Ladro Kid, l'unico uomo immune al suo fascino, rendendolo parte, del suo Harem personale, di devoti servi.

Certo, lui avrebbe ricevuto un trattamento speciale, rispetto a tutti quei miseri omuncoli, che le sbavavano normalmente dietro. Questo perché era la sua nemesi, sia in quanto uomo, che in quanto mago, per questo, aveva intenzione di sottometterlo, con ogni mezzo necessario.

Akako rise soddisfatta, pregustando la riuscita della sua opera, in quei momenti, se qualcuno avesse saputo ciò che le passasse per la testa, l'avrebbe sicuramente omologata, alla mitica figura, dei miti giapponesi, della donna delle nevi. Poiché proprio come lei, attendeva di attirare gli uomini nella sua trappola, ammaliandoli, per poi strappare loro il cuore dal petto.

Chissà, forse era proprio Akako Koizumi, la “Donna delle Nevi” a cui era rivolta, la leggenda in questione.

Intanto, l'ora di pranzo si avvicinava inesorabile, e la 2-B si diresse, pian piano verso l'albergo, in modo da gustare un pasto caldo, per poi tornare a divertirsi sulla neve, non appena si fosse concluso il pasto. Inoltre, gli studenti erano ansiosi, di scoprire quale fosse l'attività organizzata dallo stabile, alla quale avrebbero dovuto partecipare quella sera, di cui la signorina Konno, parve non vedere l'ora di informarli.









L'Angolo dell'Autrice:
Salve a tutti voi che siete incappati in questa storia. Questa fanficition è basata principalmente sull'EP 13 di Magi Kaito 1412. Quindi sarebbe meglio che non vi avventuraste troppo nella lettura poiché varie situazioni di raccordo rimandano all'episodio in questione e non vorrei vi spoileraste tutte cose. Detto questo, questa storia è a metà tra una Missing Moment ed un versione alternativa, la vicenda infatti si svolge per lo più durante i tempi "morti" tra le scene dell'episodio, ma con l'aggiunta di situazioni completamente di mia invenzione.
Non ho molto altro da dire, poiché voglio lasciare la parola a voi lettori. Io spero semplicemente che questa piccola storia vi piaccia, e spero di non aver fatto troppi errori tra virgole e digitazione, in tal caso vi chiedo scusa e spero possiate comunque divertirvi a leggere questo mio piccolo racconto. Io vi saluto e vi rimando al prossimo capitolo.  Saluti - Irene_Violet











Riferimenti:
Testo
•EP n° 13 di Magic Kaito 1412


Immagini
•Akako, EP n° 8 di Magic Kaito 1412
•Kaito e Aoko, EP n° 13 di Magic Kaito 1412

Originali
•Lavagna con "Spigazione della battuta"

 

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Capitolo 2
*** #2: La Strega delle Nevi ***


Capitolo 2: La Strega delle Nevi.

 

POV Kaito/Aoko

Una volta terminato il pranzo, la Professoressa Konno, rivelò finalmente, che l'evento al quale la classe avrebbe dovuto partecipare: una gara di sci in maschera a coppie. Nessuno sembrò particolarmente entusiasta della cosa, soprattutto, quando la professoressa, specificò in maniera categorica, che per “coppia” si intendeva un duo formato da un ragazzo ed una ragazza. Questo “imponeva” che i ragazzi dovessero invitare le ragazze a sciare assieme a loro. La Professoressa Konno, sembrò fin troppo emozionata all'idea di un evento del genere, nonostante lei non sapesse sciare e non sarebbe stata in nessun modo coinvolta nella competizione, in quanto insegnante. Il fastidio dei giovani, non derivava tanto dal dover proporre ad una ragazza di gareggiare assieme, piuttosto dal risvolto romantico che la donna, vedeva in tutto ciò.

L'imbarazzo a quel genere di scenario era ovvio e palpabile. Kaito sbadigliò per tutta la durata del discorso, melodrammatico pronunciato dall'insegnante, ma all'udire che avrebbero dovuto cercare un partner, obbligatoriamente del sesso opposto, con cui gareggiare i pensieri di Kaito, furono orientati verso un'unica persona. Non aveva il minimo dubbio a riguardo, voleva invitare Aoko a fare coppia con lui. Kaito, chiuse gli occhi, rinchiudendosi in un momento di raccoglimento, esaminando mentalmente, la reazione di lei, alla sua eventuale proposta:


 

Prima possibilità:

«Yo Aoko! Stavo pensando... ti va se facciamo coppia, per la gara di sci in maschera?» - le avrebbe chiesto.

Aoko girata di spalle, avrebbe stretto i pugni e si sarebbe voltata, con le lacrime agli occhi - «Me lo hai chiesto solo per prenderti gioco di me. Bakaito!» - per poi lanciargli addosso diverse palle di neve.

 

Kaito scosse la testa, constatando che quello scenario non era plausibile, dopotutto, non l'aveva presa in giro per il suo modo di sciare, anzi le aveva anche dato dei consigli. Kaito dunque, si mise a riflettere nuovamente, ipotizzando un secondo scenario.


 

Seconda Possibilità:

«Yo Aoko! Stavo pensando... ti va se facciamo coppia, per la gara di sci in maschera?»

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Un piccolo risolino, si liberò dalle labbra di Aoko - «Pff... Vorresti fare coppia con Aoko?» - la ragazza sarebbe scoppiata in una risata divertita, cadendo sulla neve, mentre ancora ridacchiava - «Era davvero buona, Kaito.»

 

Kaito annuì, ancora ad occhi chiusi, mentre la professoressa continuava a dire qualcosa riguardo al torneo di sci, di cui però Kaito non si interessò minimamente - “Sì, questa reazione è probabile.” - il ragazzo frenò il suo ritmico annuire - “Però potrebbe anche andare a finire diversamente”


 

Terza Possibilità:

«Yo Aoko! Stavo pensando... ti va se facciamo coppia, per la gara di sci in maschera?»

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«Eh? Kaito, stai chiedendo ad Aoko di essere tua partner?» - sarebbe arrossita, per poi scuotere la testa - «No, non è il caso! Aoko poi non sa sciare. Infatti, credo che non parteciperò alla gara, in qualche modo» - avrebbe chiuso il tutto con un sorriso malinconico - «Non preoccuparti, Kaito. Non c'è bisogno che ti accolli una frana come Aoko, sicuramente ci sarà qualcuno molto più bravo, con cui fare coppia.» - cercando di rifiutare, senza offendere la sua sensibilità.


 

Kaito annuì, anche questa volta. Questa possibilità era senz'altro la più vicina alla realtà, ed una volta arrivato a questa conclusione, Kaito uscì dal uso stato di trans, picchiando la mano destra chiusa a pugno sulla mano sinistra aperta.

 

D'accordo! L'unica per sapere come potrebbe andare a finire, è rischiare il tutto per tutto” - si disse, in quel momento, la Professoressa Konno, annunciò che la classe era libera di andare. Kaito, vide allora Ogura venirgli incontro e non fu dunque in grado di avvicinare subito Aoko, per chiederle se le andasse di essere sua compagna all'evento di questa sera.


«Allora amico, che ne pensi di questa storia del torneo di coppia?» - gli chiese Ogura, sorridendo, per poi mostrare un'espressione leggermente più rabbuiata - «Bella seccatura, eh?» - disse.

«Vero!» - confermò Kaito in uno sbuffo - «Più importante: ho sentito che qui, ci sono i bagni termali misti» - lo informò Kaito con un espressione divertita in volto.

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«Lo so. Lo so.» - i due ridacchiarono per qualche istante, poi Ogura, tornò serio - «Quindi? Sai già con chi farai coppia?» - chiese curioso.

«Non ne ho la minima idea» - ribatté Kaito, per poi rimbalzare indietro la domanda, in modo da non cadere nella stessa situazione, che aveva vissuto con Yamada sul Pullman; Ogura poi, è un tipo persistente e se avesse dovuto accennare qualcosa, l'avrebbe tormentato per tutto il resto della giornata, fino al momento della gara - «E tu?» - Kaito decise dunque di prendere lui, le parti dell'inquisitore, assillando il ragazzo, con quella stessa domanda - «Sai già chi vorresti che fosse la tua partner?»

Il ragazzo, imponente nell'apertura delle spalle e con un carattere solitamente arrogante, divenne in un attimo, mansueto come un agnellino. Rispondendo con una risatina nervosa - «Neppure io, ne ho la minima idea»

«Umh...» - Kaito lo fissò con sospetto per un attimo, per poi voltarsi - «Sarà. Buona fortuna in questo caso!» - disse Kaito allontanandosi di qualche passo, nel mentre, poté sentire Ogura sospirare di sollievo, cosa che scatenò in Kaito una lieve risatina delle sue. Come altri della sua classe, il moro, si allontanò verso l'uscita dell'albergo, guardandosi attorno, in cerca di Aoko, che però non vedeva da nessuna parte, in compenso, però si imbatté in Keiko e la prese da parte, chiedendo a lei, dove fosse l'amica, così per farsi un idea, su come agire nei suoi confronti.

«Ah, Keiko!» - la chiamò Kaito, prendendola da parte - «Sai dov'è Aoko?» - chiese.

«E' uscita qualche minuto fa. Forse è fuori sulla pista. Mi ha detto che l'hai aiutata con le basi, eh?» - sorrise “diabolicamente” la ragazza con i codini - «Dì un po Kaito-kun, hai intenzione di fare coppia con lei per la gara?» - chiese sporgendosi verso di lui, con espressione interrogativa.

Kaito, preso dal nervosismo, a quella domanda, pose una mano dietro la nuca e rise - «Sei sempre spiritosa, Keiko. Comunque ho da fare...» - disse muovendosi a scatti, in direzione della porta d'ingresso - «Grazie, ci vediamo» - detto questo corse fuori e riprese a guardarsi intorno, senza però riuscire ad individuare Aoko.

Ogura dopo che ebbe parlato un po con un altro compagno, raggiunse Kaito proponendogli una seconda gara di sci, questa volta senza posta in palio. Un semplice testa a testa, tra due sciatori. Non riuscendo a vedere Aoko da nessuna parte Kaito accettò ed i due presero lo skilift e si diressero in cima alla pista, per poi effettuare la prova di abilità sugli sci, durante la discesa. Partirono nello stesso momento e Kaito, piegò le ginocchia ed il busto in modo da avere maggiore aereo dinamicità, riuscendo a superare di almeno una lunghezza di sci, il compagno, che comunque gli stava alle costole. Essendo Kaito in testa ai due, poteva scegliere il percorso da attuare, si diresse dunque dritto verso un paio di quei dossi, che si formano naturalmente a causa dei depositi di neve, superandolo magistralmente. Arrivato al secondo, lo utilizzò come rampa, ed atterrò liscio piegando maggiormente le gambe e curvandosi a destra con il corpo, per mantenere una buona stabilità. Questo genere di prestazioni, era qualcosa di a dir poco indescrivibile.

«Come al solito sei bravissimo, Kaito» - Ogura, si compiacque, nell'avere un “avversario”, della sua portata, contro il quale confrontarsi. Mentre, la discesa proseguiva, una figura femminile, superò il ragazzo, dirigendosi verso il compagno.

Kaito all'improvviso, sentì un colpo sulla schiena, e voltandosi, notò Akako che lo affiancò, facendogli un cenno.

«Ti precedo» - disse lei, sorrido, e superandolo per poi vederla scomparire a fine pista.

«Cos'era quello?» - si disse Kaito, che perplesso, raggiunse Akako a fine pista, rimettendosi in fila per la funivia, mentre Ogura avendo perso la sfida, raggiunse alcuni dei compagni per chiacchierare un po.

 

 

POV Akako

La strega aveva preso da parte Aoko, poco dopo che la Professoressa aveva esposto la faccenda del torneo, confessandole che Kaito le piaceva e proponendole una scommessa: Kuroba avrebbe scelto sicuramente una tra loro due, come partner per la gara di sci. Colei che tra loro due, sarebbe stata scelta, sarebbe divenuta automaticamente la vincitrice. Mentre, la perdente, si sarebbe dovuta allontanare da lui per sempre. Akako aveva l'assoluta certezza, grazie al suo incantesimo, di finire in coppia con lui, quindi i giochi erano fatti. Fu molto seria, nell'esporre a Nakamori la sua proposta, ma lei non reagì affatto come si aspettava. Non che avesse aspettative troppo alte, dato che si trattava di una ragazza così infantile; Nakamori Aoko, rise alla sua proposta, definendola ridicola, ciò sorprese parecchio la strega. Inoltre, non si dimostrò per nulla gelosa, anzi, sembrava interessata ad approfondire, l'argomento dell'attrazione che Akako, provava verso il ragazzo. La Koizumi, decise di defilarsi prima dalla ragazza, considerando la sfida, ancora aperta, nonostante Aoko non avesse ufficialmente accettato. Akako, mentre eseguiva una discesa tranquilla, notò in lontananza il suo bersaglio, dunque infilò la mano nella tasca della sua giacca a vento di color rosso mogano e ne estrasse il suo adesivo, con su disegnando il cuore, da lei rappresentato. Tenne l'adesivo nella mano sinistra mentre accelerando, fino a raggiungere il ragazzo avvolto in una giacca a vento gialla. Akako allora dette una pacca sulla schiena di Kaito, attaccandogli l'adesivo sulla schiena. Per non sembrare sospetta, gli sorrise affiancandolo e facendogli un cenno.

«Ti precedo!» - esclamò, affondando e superandolo, subito dopo - “E' fatta! L'adesivo è piazzato. Oggi raggiungerò il mio scopo, presto, tutti gli uomini del mondo, saranno ai miei piedi.” - «Ohohohoh»

Akako sciò leggiadra, fino alla funivia e si mise in coda. Venne raggiunta da Kaito che si pose in fila dietro di lei.

«Oh, Kuroba-kun» - sorrise gaiamente la strega, vedendolo.

«Yo, Akako.»

«Quello che ci si aspettava da te Kuroba-kun. Sei un ottimo sciatore» - la ragazza mostrò un sorriso placido e felice sul suo volto. Lui rise, e non aggiunse altro, lei invece continuò a sorridergli, fin quando uno schianto poco lontano, non attirò, l'attenzione di entrambi.

««Huh?»» - i due si voltarono per capire cosa fosse, allora poté notare una Aoko, coperta di neve, che si lamentava per il dolore. L'aveva vista tentare di sciare e non era assolutamente in grado.

Akako assottigliò lo sguardo, non appena Kaito si avvicinò a Nakamori, che intanto si stava rialzando.

«Yo Aoko» - le si rivolse Kuroba - «Come al solito, sei proprio negata» - le disse, in tono palesemente giocoso.

«Ma sta un po zitto» - ribatté lei, che doveva aver intuito lo scherzo, infatti si lamentò solo lievemente.

Poco dopo Kaito, pose lo sguardo sulla pista - «Comunque, non hai ancora deciso, giusto?» - domandò alla ragazza.

«Di che cosa parli?» - chiese lei, che prolungò il tono infastidito di poc'anzi.

«Vedi, riguardo alla coppia per il torneo di sci... con qualcosa...» - disse, Akako intuì dell'imbarazzo nella voce di Kuroba e la cosa la infastidì.

Ho capito perfettamente cosa cerchi di fare, Kuroba Kaito, ma mi dispiace, non te lo lascerò fare” - affermò la strega, nei suoi pensieri, mentre Kaito proseguì.

«Kekeke, non ho altra scelta» - disse alzando la mano destra, indicandosi con il pollice - «Farò, io coppia con te!» - disse sfoggiando un sorriso compiaciuto nei confronti di Nakamori, che arrossì di riflesso.

Akako a quel punto, si avvicinò a Kaito, dandosi una lieve spinta con gli sci. Quando concluse la sua discussione con Nakamori, lei si prodigò per endarsene in tutta fretta, ma in lontananza, poté giurare di aver sentito la voce di Fujie, uno dei tanti ragazzi, parte della sua personale cerchia di adulatori della 2-B, che chiamava il suo nome. Anche lui era tremendo nello sci e conoscendo Nakamori, con il suo spirito da agnellino, dev'essersi sentita toccata dalla penosa prestazione del ragazzo, e deve averlo sicuramente consolato. Desunto tutto ciò, da un breve ragionamento, Akako azzardò - «Oh, però ho sentito dire che fosse già in coppia con Fujie-kun»

«Akako-chan» - Nakamori non doveva averla notata sino a quel momento, altro particolare che la rendeva fastidiosa, agli occhi della strega. Che mancanza di educazione, non provare neanche a guardarsi intorno per capire se Kuroba potesse essere solo o meno!

Lui, rivolse lo sguardo ad Akako e poi ad Aoko - «E' vero, Aoko?» - domandò, in tono che lasciava trasparire un lieve velo di delusione. Ella confermò il tutto.

Come ci si aspettava da te, Nakamori-san. Ti sono grata per il tuo essere una sempliciotta” - Akako non cercò neppure di celare, un sottile sorriso compiaciuto, che le venne spontaneo, non appena le sue supposizioni, si concretizzarono.

«Allora... non c'è scelta» - completò Kaito, con aria delusa.

Nel frattempo, lo Skilift arrivò ed Akako, ne approfittò per trascinare il ragazzo sulla seggiovia - «Ah, la seggiovia è arrivata!» - prendendolo per mano. Un inerme Kaito, si fece trascinare, e finì col sedersi accanto ad Akako, sul seggiolino - «Ci vediamo, Nakamori-san! Ohohohoh!»

Il piano di Akako, stava prendendo forma. Il suo target era proprio, accanto a lei, Nakamori Aoko, aveva un partner per la competizione ed adesso, che la sua rivale era sistemata, Kuroba, non avrebbe avuto alcun modo di sfuggirle.

La strega rise, con trasporto, osservando, la ragazza che lì fissava da terra, farsi sempre più piccola, esattamente proprio come le sue possibilità di rivalsa su di lei. Akako poteva sentirlo: il sapore della vittoria, sul Ladro Fantasma.


 

POV Aoko

Con il viso rivolto verso la seggiovia in salita, Aoko sentì nel petto un grande vuoto ed una grande amarezza - “Non c'era scelta, giusto?” - si disse tra sé.

Giusto, non c'era nulla da fare, dopotutto, aveva scelto lei stessa, di non proporsi come partner per Kaito. Sentiva che avrebbe rifiutato e dopotutto non avrebbe avuto tutti i torti, essendo lei una vera frana nello sci. Quindi andava bene così. L'aveva detto anche a Fujie-kun, quando lo aveva incontrato e si era proposta di sciare con lui: “Kaito, troverà sicuramente qualcuno bravo come lui, con cui sciare”. Era inevitabile, che quella persona, dovesse essere Akako Koizumi. Una ragazza dal grande fascino, dalla personalità intrigante ed il carattere forte, oltre che molto brava sugli sci. Inoltre, gliel'aveva detto apertamente.

«A me piace» - riferendosi a Kaito, quando le propose la scommessa, su chi sarebbe diventata la sua partner.

Già se lì immaginava, sciare sulla neve fianco a fianco e vincere il primo premio, con una performance invidiabile, che avrebbe stregato tutti i presenti, lasciandoli senza fiato. Quindi era più che giusto, che facessero coppia.

Per quanto riguardava lei, sapeva benissimo, di essere un'imbranata. Come era anche consapevole, di quanto al pari di Akako, lei non avesse nulla di speciale.

Era infantile, irascibile, esagerata, e sicuramente poco attraente. Era... Aoko.

Quella ragazza, che era stata per anni al fianco di Kaito, che l'aveva sempre osservato come se lui avesse tutte le risposte. Akako, si sbagliava di grosso, credendo che lei, lo ritenesse un sempliciotto. Sapeva stupirla, emozionarla, irritarla e divertirla. Le era stata accanto per dieci lunghi anni. Quindi lo sapeva, quanto Kaito fosse speciale, ma al contrario di Akako, non lo avrebbe ammesso.

In fondo cosa ci avrebbe guadagnato? Avrebbe rischiato di creare tra loro un'inutile imbarazzo o addirittura una rottura ed Aoko, teneva troppo a lui, per lasciare che ciò accadesse. Quindi andava bene, vederlo allontanarsi con un'altra. Sarebbe stato egoista non lasciarlo andare, avrebbe dimostrato di essere davvero una bambina, anteponendo il suo desiderio di vicinanza a Kaito, alla felicità dello stesso. Se Akako poteva renderlo felice, allora anche Aoko lo sarebbe stata.

Davvero? Allora... Perché?” - domandò a se stessa Aoko, mentre immersa nei suoi pensieri, si era messa a camminare per la pista, utilizzando la tecnica a “lisca di pesce” che Kaito gli aveva insegnato - “Perché se sono convinta, che vada bene, sento questo dolore opprimente nel petto? Perché ho voglia di piangere. Sono proprio un'idiota! Sono proprio una bambina!”

Un amaro sorriso, si palesò sulle labbra della ragazza, mentre continuava a camminare, senza meta, con gli occhi che cominciavano a bruciarli, finì per cadere in ginocchio sulla neve, senza nessun apparente motivo. Quel dolore nel petto, le stava togliendo il fiato.

Rimase lì per un po, a fissare il manto bianco, oramai coperto da strisciate di sci ed impronte di racchette. Perse la cognizione del tempo, finché una voce, non la richiamò alla realtà.

 

«Si sente bene signorina?» - chiese una voce maschile, con un flebile accento straniero - «Per caso è ferita? Ha bisogno di aiuto?» - domandò, ed attirata dalla voce sconosciuta, come Ulisse dal canto delle sirene, Aoko alzò il capo.

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Un ragazzo alto, dalla pelle chiara, con una chioma lunga fin sopra le spalle, bionda come il grano, le stava porgendo la mano, per aiutarla ad alzarsi. Aoko, rimase incantata, lo fissò diversi secondi, salvo poi realizzare la maleducazione del suo atteggiamento.

«No» - si affrettò a dire, afferrando la sua mano, alzandosi, rischiando anche di scivolare, nel compiere questa operazione - «Sto bene, mi sono solo fermata a riposare. W-Waah»

Il ragazzo la sorresse per la vita - «Meglio così allora.» - replicò il ragazzo, sollevandosi la visiera e rivelando due occhi chiari limpidissimi. Aoko, si allontanò, sorretta dal ragazzo, che la teneva dagli avambracci, assicurandosi che non cadesse. Aoko a quel punto poté guardarlo meglio: il ragazzo indossava una camicia blu, una cravatta rossa con un panciotto grigio con pantaloni della stessa tinta, ed infine una giacca nera. Quella non sembrava la divisa di una scuola e se lo era, Aoko non la riconobbe. Il ragazzo inoltre, sembrava più grande di lei, ma non ne era sicura.

Il ragazzo le sorrise dolcemente - «Io sono, Gunter Von Goldberg II, onorato di fare la vostra conoscenza signorina» - disse portando la mano destra della ragazza a contatto con le sue labbra - «Sono uno un illusionista in visita qui, nel vostro meraviglioso paese, dall'Inghilterra. Nato da madre inglese e padre tedesco» - aggiunse, chiarendo il mistero dello strano accento, non ché dell'inconsueto colore di capelli, che egli sfoggiava.

Aoko arrossì, il ragazzo aveva la parvenza di un giovane nobile, questa apparenza, quasi ipnotizzò Aoko, che però si ricordò di rispondere alla sua domanda - «P-Piacere, io sono Aoko Nakamori» - disse con un lieve inchino.

«Estasiato» - il ragazzo ricambiò, inchinandosi a sua volta, profondamente, come i cavalieri a corte. La ragazza, rimase completamente senza fiato, di fronte al ragazzo, che una volta risollevato il busto, propose - «Lady Aoko, che cosa ne direbbe, di spiccare il volo assieme a me, su questa distesa di candide nuvole?»

Aoko per un attimo parve confusa, ma poi sorrise, capendo che il ragazzo, semplicemente, le stava proponendo di sciare assieme a lui - «Grazie mille, però Aoko, è negata per lo sci. Mi dispiace, ma sono costretta a rifiutare» - disse inchinandosi con aria mortificata, ma quando alzò il capo, si ritrovò le dita di Gunter, sotto il mento, che la obbligarono a guardarlo dritto nei suoi occhi azzurro cielo.

«Non c'è nulla di cui aver paura» - la rassicurò il biondo - «dovrai solo lasciarti andare. Tranquilla, ci sarò io a guidarti»

Quelle parole, dettero ad Aoko maggiore sicurezza, ed allora annuì - «D'accordo»

Gunter sorrise alla ragazza, e le prese la mano, conducendola sulla pista, e sorreggendola, mentre insieme, discesero per la pista, con eleganza e leggiadria. In quel momento, Aoko si scordò completamente di Kaito e dell'amarezza che aveva provato sino a poco prima, concentrandosi solo sul bianco del panorama innevato, che si estendeva tutto intorno a loro. E mentre assieme percorrevano le piste, per un istante, Aoko ebbe veramente, l'illusione di poter volare, come per magia.

 

 

POV Kaito

Dopo essere rimasto bloccato, per diversi minuti, assieme a quella strega di Akako, il giovane Kuroba, riuscì finalmente a liberarsi di quella presenza così soffocante, operando una discesa tattica,ed abbandonando temporaneamente la sua giacca a vento, scambiandola con quella di un compagno, a cui disse che l'avrebbe ripresa, una volta tornato a valle. In questo modo, indossando una giacca a vento di colore blu, riuscì a guadagnare almeno un po di tempo, prima che lei riuscisse a ritrovarlo.

Aveva ancora i brividi a fior di pelle, pensando a ciò che era successo, su quella funivia:

Completamente immerso nelle sue frustrazioni, per non essere riuscito ad invitare Aoko in tempo, Kaito era troppo impegnato, per dare retta a qualunque cosa Akako stesse blaterando in quei momenti. Il suo cervello, infatti impostò la risposta standard: “Sì, va bene”, mentre macchinava ben altri pensieri. Tuttavia quel genere di risposta, fu inutile alla terza affermazione della strega, che appurato che Kaito non la stesse minimamente degnando di una qualche attenzione, pensò bene di afferragli in viso tra le mani e si ricadere sopra di lui a cavalcioni. Fu solo quando Kaito, si sentì stendere con la schiena sul seggiolino della seggiovia, che “riprese conoscenza”, tremando alla vista di una Akako, che lo teneva sotto scacco, ridacchiando maligna.

«Pare che nemmeno il famoso Kaitō Kid, possa resistere a quella ragazza.» - affermò con un risolino superbo, Akako, dalla sua posizione di vantaggio.

Kaito ebbe un lieve sussulto involontario a quella frase. Non c'era bisogno di essere una diabolica strega, che s'interessava dei sentimenti altrui, per arrivare a quella conclusione – almeno durante quella particolare giornata – tuttavia, il sentir pronunciare, quelle parole da lei, inquietarono parecchio, il mago, ora incatenato da quella donna - «N-Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando» - cercò di fare lo gnorri, simulando un sorriso, nemmeno lontanamente credibile. Akako, poteva avere i suoi difetti, ma certamente non era né stupida, né ingenua.

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Il suo sorriso malevolo, non si spense per un attimo, mentre avvicinava il suo volto di Kaito al suo, affermando - «Saremmo una bella coppia anche nella vita, noi due»

Lui che sgranò gli occhi, oltre che per il poco spazio, rimasto a dividerli, anche per l'affermazione della ragazza - “Cavolo, è seria” - Kaito si affrettò ad allontanarla, obbligandola a mettersi nuovamente seduta, così che lui potesse fare lo stesso - «Ho capito. Ho capito» - si affrettò a dirle - «Saremo partner, okay?» - rimettendosi al suo posto sul seggiolino, Kaito ebbe i brividi al pensiero di ciò che era appena successo. E non poté far a meno di lanciare un'occhiataccia infastidita, quando Akako, cominciò a ridere, apparentemente senza motivo, con quella sua risata da gallina strozzata.

Questa donna, mi infastidisce!” - non poté far a meno di pensare, mentre divenne sempre più impaziente di toccare terra con gli sci, in modo da darsela a gambe, il più velocemente possibile da lei.



Sollevato della buona riuscita dello scambio delle giacche, Kaito liberò un sospiro - «Fiu! Almeno per adesso, dovrei averla seminata. Comunque, cosa le è preso, di colpo? “Saremmo una bella coppia”? Hmph... non ci penso proprio!»

Mentre esternava i suoi pensieri, al panorama candido, Kaito, poté notare, durante la sua discesa, Aoko in compagnia di un ragazzo, che non aveva mai visto prima d'ora. Sembravano star parlando, Kaito si voltò un attimo per osservargli, ma allontanandosi progressivamente, presto, non riuscì a distinguere più nulla. Il che fu un bene, dal momento che non appena riportò lo sguardo davanti a sé, Kaito dovette repentinamente schivare una coppia di ragazzi, che sciava fianco a fianco. Tornato sui suoi passi, ripensò subito a quei due, che vide solo di sfuggita.

Chi diavolo era quel tipo? E soprattutto, che ci faceva insieme ad Aoko?”

Quando Kaito tornò a valle, incontrò di nuovo il compagno al quale aveva chiesto la giacca, ed i due se la scambiarono per la seconda volta, prendendo con sé le rispettive. Akako, non era ancora in vista, quindi Kaito ne approfittò per tornare in albergo, posare l'attrezzatura da sci al negozio e dirigersi poi verso la stazione termale poco lontana da lì. Aveva un gran bisogno di rilassarsi e scollarsi di dosso, gli eventi avversi di quelle ultime ore, con l'aiuto di un bel bagno caldo.

Kaito, raggiunse dunque i bagni termali e liberatosi dei vestiti, si avvolse in un asciugamano e che lasciò, una volta giunto alla vasca, nella quale s'immerse, poggiando l'asciugamano, sul bordo. Immerso tra il vapore caldo, Kaito si lasciò andare a diversi sospiri, era stato davvero sfortunato.

«Accidenti, Aoko!» - sbuffò nella solitaria vasca vuota, che lo ospitava - «Perché sei sempre così altruista? Se non avessi fatto coppia con Fujie a quest'ora io non avrei alle calcagna quella strega!» - Kaito si appoggiò alle rocce della vasca, con aria malinconica - «Certo volte, fa bene essere egoisti.» - dopo quella piccola riflessione ad alta voce, Kaito sospirò ancora - «Che noia!» - per poi immergersi in acqua, fino quasi sotto il naso - «E' tutto così noioso» - concluse la frase, creando bollicine in acqua, lasciando che solo la testa rimase emersa.

«Waaa. Non c'è nessuno! E' enorme!» - diverse voci femminili, provennero dallo spogliatoio antecedente alla vasca, il ché fece ridestare subito Kaito dai suoi pensieri. Aveva completamente scordato che si trattava di un bagno misto. Il pensiero di trovarsi assieme a delle ragazze nella medesima vasca, era qualcosa di stuzzicante per la sua psiche, anche se potrebbe essere stato imbarazzante, per le ragazze stesse.

«Siamo sicure vada bene?» - chiese una di loro.

«Tranquilla, quando ho controllato prima, non c'era nessuno» - la rassicurò una seconda voce.

«Ah! Aoko, vedo che sei piatta come al solito!» - scherzò una terza, seguita da una risposta lamentosa della diretta interessata.

«E lasciatemi in pace!»

Quel nome pronunciato da una delle sue compagne, oscurò istantaneamente tutti i pensieri di Kaito. Lei era proprio lì a pochi metri da lui, e sarebbe entrata nella medesima vasca. Un mare di sensazioni bombardarono la sua mente, ma una prevalse più di tutte sulle altre: la paura di essere riconosciuto da Aoko.

Se si fossero accorte di lui, sicuramente si sarebbero tutte, affrettate a cambiarsi e tornare in hotel, o lo avrebbero cacciato via, ma quello era il male minore, se non quanto, subire l'ira di Aoko, in caso il suo sguardo, avesse tratto giovamento da quella situazione. Già, poteva immaginarselo, lo scoppio di furia nei suoi confronti, nonostante non sarebbe stata colpa di nessuno, se Kaito avesse effettivamente visto qualcosa. E' normale infatti, svestirsi per fare un bagno termale e lui per quanto potesse voltarsi dall'altra parte, non era detto non potesse capitare, che poggiasse lo sguardo su di loro. Approfittando dunque di un attimo di distrazione del gruppetto, Kaito recuperò il suo asciugamano ed improvvisò un'acconciatura alla buona, armeggiando con i suoi capelli, raccogliendoli in due codini, mentre le ragazze si avvicinavano alla vasca.

«Non preoccuparti, ad un sacco di ragazzi, piacciono le ragazze piatte» - scherzò una delle tre.

«Ma di che parlate?» - sbuffò Aoko.

Una di loro, si inginocchiò sul bordo della vasca, per controllare la temperatura dell'acqua, notando Kaito, che in un angolo, ancora stava discutendo con i suoi capelli e l'asciugamano. Riuscì appena in tempo, a darsi una sistemata in modo convincente, che una delle tre disse - «Aspettate, laggiù c'è qualcuno!» - in tono preoccupato.

Kaito allora si voltò e resosi irriconoscibile, camuffò la voce, cercando di renderla il più sottile possibile, nonostante il testosterone che in quel momento circolava nel suo corpo, per pronunciare - «Vi riferite a me per caso?» - sorridendo alle tre e producendo una lieve risatina.

«Che carina! Ha la voce rauca!» - esclamò una di loro.

Aoko, che fino ad un istante prima, stringeva al petto il suo asciugamano, avvolto intorno alle sue forme, sospirò sollevata - «Ah, ma è una ragazza! Per fortuna!» - e così dicendo, assieme alle compagne, si liberò dell'asciugamano entrando in acqua.

Kaito che teneva gli occhi socchiusi, per il suo e loro bene, arrossì a quell'operazione delle tre e si affrettò a voltarsi ed immergere il più possibile il viso in acqua - “Ragazze... posso vedere tutto” - il che non gli spiaceva in quanto uomo, ma lo imbarazzava comunque parecchio. Kaito rimase alla portata degli sguardi delle ragazze, per non destare sospetti, ma si guardava bene dal non voltarsi, per evitare qualunque tipo di situazione scomoda.

Le tre chiacchierarono per un po e Kaito non seguì troppo i loro discorsi, troppo preso da quella situazione in sé, per prestare attenzione, almeno finché Meiko, una delle due compagne con i capelli castano chiari, non si rivolse ad Aoko, con una domanda, che lo riguardava da vicino.

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«Ora che ci penso, perché non fai coppia con Kaito-kun, Aoko?» - sentendosi chiamato in causa, Kaito si voltò leggermente verso il gruppo, posto a diversi metri di distanza da lui.

Aoko rispose con tranquillità - «Perché Aoko è una sciatrice tremenda»

«Eh? Quindi hai rinunciato solo per questo?» - ribatté Yuko, ragazza dai capelli corti e scuri, che era insieme alle due.

«E poi Kaito odia perdere, se sciasse con Aoko, finirei per metterlo in imbarazzo!» - concluse lei, mentre presumibilmente, le ragazze la osservarono con disapprovazione.

«Tch...» - Kaito non riuscì a trattenere una lieve esclamazione stizzita. - “Ma come possono venirle in mente certe idee?! Questo torneo a me non interessa affatto, quindi vincere o perdere non farebbe differenza. Pensavo solo sarebbe stato carino, percorrere assieme a te le piste, Ahoko!” - pensò infastidito il ragazzo, prima che Aoko, proseguisse nel suo discorso.

«Kaito, fa sempre lo stupido, giusto?» - disse lei, con un tono dolce e pacato - «Quindi, come sua amica d'infanzia, qualche volta, voglio che Kaito sembri un figo.» - esclamò.

Kaito ebbe un leggero sussulto - “Aoko...” - lo aveva fatto perché teneva a lui e non solo per “risparmiargli una brutta figura”, in caso avessero sciato insieme. La dolcezza di quel pensiero, colpì Kaito, che si pentì maggiormente, di non essere riuscito ad invitarla, prima che lei potesse fare, qualunque altra cosa

«Quindi, va bene così» - concluse lei, abbassando il capo, e mostrando un'espressione soddisfatta.

Meiko e Yuko, in coro dissentirono - «Non va bene per niente!» - le urlarono contro. Kaito si trovò perfettamente d'accordo con le due e si unì al coro.

«Giusto! Non va bene per niente!» - voltandosi completamente verso le ragazze muovendosi di scatto, ed affermare quella frase, con la sua voce naturale.

Quando le tre si accorsero di quella stranezza, si voltarono nella sua direzione, con aria interrogativa; Kaito fece appena in tempo a dare loro le spalle, stando solo lievemente voltato verso di loro e correggendosi, dicendo con quella vocetta, flebile - «Non va affetto bene! Hohoho» - simulando una risatina, per tentare di rimediare alla sua gaffe involontaria, spinata dall'emotività.

«Visto?!» - si voltò Meiko, puntando il dito contro Kaito - «E' d'accordo anche la signorina! Puoi sempre scusarti con Fujie-kun e proporti a Kaito-kun come partner. Sono sicura, che sarà ben felice di accettare!» - affermò con convinzione, la ragazza.

Esatto!” - annuì di riflesso Kaito - “Ritratta tutto, Aoko! Salvami dalle grinfie di quella strega!” - pensò riferendosi ad Akako, che di sicuro, dopo la sua fuga, sarebbe stata infuriata con lui.

«Che dici?!» - ribatté Aoko - «Non posso farlo! Sarebbe un comportamento orribile!» - la ragazza abbassò lo sguardo verso l'acqua, mentre aggiunse - «E poi ho già detto a Kaito, che avrei fatto coppia con Fujie-kun, quindi non c'è modo che possa accettare la sua proposta adesso.»

«Vorresti dire che lui te l'ha chiesto?» - domandò shoccata Yuko, la quale affermazione venne confermata, da un cenno con la testa di Aoko.

«Aoko...!» - affermò Meiko, con aria accigliata - «Sei una sciocca!» - le urlò lanciandole contro un'ondata d'acqua - «Avresti potuto benissimo fare come ti ho detto! Kaito-kun, si era pure proposto! Come ti è saltato in mente?!» - disse continuando a lanciare acqua addosso alla compagna, che si riparava con le mani davanti al viso.

«Quel che fatto è fatto!» - replicò Aoko, cercando si evitare che gli schizzi d'acqua le andassero negli occhi - «Adesso a cosa serve prendersela?»

«Tu...!» - Meiko, spinse Aoko sott'acqua giocosamente e quando ne riemerse, quest'ultima sbuffò.

«Che ti è preso?!» - le tre si guardarono e si misero a ridere, poi quando il silenzio tornò, Yuka sospirò.

«Certo che è un vero peccato! Avresti dovuto accettare. Dopotutto, fa bene essere egoisti, di tanto in tanto!» - disse riferendosi alla situazione della compagna.

«Bé, non è ancora detto, giusto?» - sorrise Meiko - «Kaito-kun è un mago. Quindi potrebbe anche inventarsi qualcosa per cambiare le carte in tavola!» - disse sorridendo e facendo l'occhiolino ad Aoko, che arrossì repentinamente.

«Sarebbe bello! Me lo immagino: all'improvviso, Kuroba Kaito, apparirà dal nulla in mezzo alla neve, avvolto nel suo costume e ti porterà in trionfo come una Principessa, lungo tutta la pista, lasciando tutti senza fiato. Proprio un quadretto romantico! » - sospirò Yuko, concordando con l'affermazione dell'amica.

«Che sciocchezze!» - replicò Aoko - «Non è proprio da Kaito, fare una cosa del genere!» - in tono infantile e gonfiando leggermente le guance, cosa che fece ridere tutte e tre, lei compresa.

«Comunque vadano le cose...» - disse Yuko, poi quando le risa si calmarono nuovamente - «...in ogni caso, avrai la consapevolezza, che avrebbe voluto sciare con te. Non è bello, anche solo pensarla sotto questo punto di vista?» - chiese retoricamente, la bruna, sorridendo alla ragazza.

Aoko annuì, rossa in viso, per poi affermare, guardando il cielo, che andava verso all'imbrunire - «Si sta facendo tardi, forse dovremmo tornare all'albergo.» - propose.

«Sì, sì certo» - disse Meiko - «Ma prima, ho un'ultima domanda: Chi era quel ragazzo?» - domandò con un sorrisetto ammiccante.

«Huh? A chi ti riferisci?» - Aoko parve confusa, e la guardò battendo ripetutamente le palpebre.

«Non fare la finta tonta!» - la riprese Meiko - «Quel bel ragazzo biondo, che era insieme a te sulla pista questo pomeriggio! Sembravate davvero in confidenza!» - ridacchiò esponendo la questione, anche a Yuko che apparve sbalordita e subito s'incuriosì.

«Davvero? Chi era? Chi era? Diccelo! Diccelo!»

Quando Meiko, rievocò l'immagine di un ragazzo dai capelli biondi, Kaito trasalì, ricordando quel ragazzo che aveva notato anche lui, sulla pista, qualche ora prima, insieme ad Aoko - “Giusto! Chi diavolo era?” - si chiese Kuroba - “Mi è sembrato vagamente famigliare, ma non ricordo proprio, chi sia”

«Nessuno!» - Aoko, tentò in tutti i modi di frenare il loro entusiasmo con quella prima parola - «Si tratta solo di uno studente straniero che si è trasferito qui dall'Inghilterra» - disse.

«Ah, come Hakuba-kun!» - affermò Meiko - «Magari si conoscono pure» - rise, pensando quanto sarebbe sembrato piccolo il mondo a quell'eventualità.

«Vero!» - rise Aoko - «Si chiama Gunter Von Goldberg, ha origini tedesche, ma è nato in Inghilterra. E' un mago illusionista ed attualmente si trova in Giappone, per il suo secondo tour mondiale!» - spiegò, Aoko, sorridendo allegramente.

«Un illusionista eh? Che figata!» - affermò Yuko

«Aoko, sei una vera calamita per i maghi, eh?» - la punzecchiò Meiko, dato che sia Kaito che quel Gunter erano entrambi prestigiatori e provavano interesse, per la ragazza.

«Ma smettila! Sarà solo una strana coincidenza, non inventarti storie!» - rise Aoko, mentre quella le dava leggere gomitate.

Gunter von Goldberg?” - Kaito rifletté, come pensava, quel nome l'aveva già sentito altrove, poi una lampadina gli si accese nel cervello - “Ma certo! Quella volta, Akako ci portò a vedere il suo spettacolo di illusionismo! E pochi giorni dopo... feci la conoscenza di quel tizio strano, probabilmente appartenente all'organizzazione. Ed ora che ci penso... quell'altra volta, Hakuba l'aveva pronunciato chiaramente, questo nome. Quindi, è tornato in Giappone”. - collegò quei due avvenimenti, apparentemente distaccati tra loro, per una frase che quell'individuo mascherato pronunciò, connessa al fatto, che Hakuba, aveva affermato che quel tizio, era un sicario, che ingannava con l'aiuto dell'illusionismo. Durante il loro secondo incontro, inoltre, rivelò che quel nome, era probabilmente falso e che non si avevano eventuali indizi, sull'identità del soggetto.
 

«Ma la prossima scena, sarà più eccitante. Incontriamoci ancora Kaitō Kid!» - aveva pronunciato, prima di scomparire, accecandoli con una luce rossastra, proveniente dalla sua bizzarra maschera - «Dentro i tuoi incubi...»

Guarda caso, la sua apparizione, si era verificata, proprio qualche giorno prima della chiusura del tour di esibizioni, di Goldberg, previste in Giappone, e non si era fatto più vivo da allora. Questo gli diede da pensare: e se i due fossero in qualche modo collegati? Significava che presto, qualcosa di brutto, sarebbe potuto accadere, o a Kaito in prima persona... o a qualcuno, a lui vicino.

Kaito, guardò Aoko ridere spensierata, mentre quel sospetto, gli si insinuava in testa.
















Riferimenti:
Testo

EP n° 13 di Magic Kaito 1412
Special n° 7 di Kid the Phantom Thief di Detective Conan

Immagini
Aoko, Kaito, Kaito e ragazzo senza nome ("Ogura"), Akako e Kaito dall'EP n° 13 di Magic Kaito 1412

Gunter Von Goldberg II dallo Special n° 7, Kid the Phantom Thief di Detective Conan
 

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Capitolo 3
*** #3: La tela del Ragno ***


Capitolo 3: La tela del Ragno

 

POV Kaito
 

Chiarita quella curiosità dell'amica, Aoko propose di nuovo, di rientrare in albergo, le ragazze, questa volta accettarono ed uscirono dalla vasca termale, riprendendo i loro asciugamani.

«Allora andiamo» - sorrise Aoko seguita dalle due ragazze - «Arrivederci» - disse sorridendo verso Kaito, che si ridestò dalle sue preoccupazioni, ricambiando il saluto.

«Bye bye» - agitò la mano, rimanendo ben immerso in acqua e pronunciando quelle parole con voce acuta.

«Ah, è stato davvero bello!» - sospirò Aoko mentre si allontanava

«Vero» - annuì Meiko.

«Lo sapevo, che terme sarebbero state il massimo» - disse Yuko.

 

Quindi le tre si ritirarono nello spogliatoio e finalmente Kaito, poté respirare tranquillamente - «Fiù, ci sono andato vicino... questa dev'essere proprio la mia giornata sfortunate.» - sospirò, mentre scioglieva l'asciugamano che aveva posto tra i capelli. Kaito si immerse nuovamente nell'acqua fino al naso, borbottando, non si era mai sentito così in imbarazzo prima. Tutto l'entusiasmo per la presenza delle terme, di quella mattina, poteva dirsi evaporato e rimpiazzato da una sensazione di disagio per aver quasi visto, Aoko senza nulla indosso. In fondo era un gentiluomo, e si sarebbe sentito un verme, nell'approfittare della situazione, per osservare le forme delle sue compagne.

Kaito attese di non sentire più alcun rumore, provenire dagli spogliatoi, per poi uscire anche lui dalla vasca ed andare a rivestirsi. Kaito, si diresse anche lui all'albergo, tornando in tempo per l'ora di cena. Per fortuna non si imbatté in Akako, riuscendo ad evitarla sedendosi assieme ai suoi compagni. Durante la cena, si susseguirono diverse chiacchiere e la professoressa Konno, annunciò che conclusa la cena, avremmo potuto, noleggiare i costumi per la gara di sci, da uno dei negozi interni all'albergo, che per l'occasione, era stato fornito di un ampia gamma di costumi, tra i quali scegliere. Kaito non si pose affatto il problema. Era sicuro che Akako, avrebbe fatto il bello ed il cattivo tempo per lui.

Kaito, si avviò dunque all'esterno della struttura. Nel pomeriggio, dovevano aver sistemato luci, striscioni ed in più anche una postazione, dove la Professoressa Konno, stava facendo accomodare quattro persone.

 

Quasi tutti gli studenti erano già in maschera, quando la Professoressa, li richiamò - «Okay,ragazzi! Siete pronti?»

Mentre Kaito, s'incamminò in mezzo agli altri, quando s'imbatté in Fujie, vestito da Kid - «Cosa?!» - urlò, mentre Fujie, avvolto in un mantello bianco, rivelando poi, interamente il suo costume - «Kaitō Kid?!»

«Mi sta bene?» - chiese il ragazzo panciuto, sorridendo.

«Accidenti!» - Kaito, reagì portandosi una mano sulla fronte scioccato - «Allora quella Aoko...» - si rivolse verso Fujie, dicendo - «”Kid e l'ispettore Nakamori vinceranno di sicuro!” ...avrà detto qualcosa del genere!» - Fujie annuì - «Non avevo dubbi...»

«Oh, Kaito-kun...» - gli si rivolse Keiko, sorridendo - «Che sticker carino!»

«Eh?» - a quell'affermazione, Kaito, cercò con le mani, presso la sua schiena, ciò di cui Keiko, stava parlando, afferrando infine un adesivo, che era appiccicato sul retro della sua giacca a vento e che lui non aveva minimamente notato, poiché aveva poggiato sempre la giacca, con la parte posteriore di essa rivolta verso il basso: quando la porse al suo compagno, il retro della giacca, poggiava sui palmi delle sue mani ed il compagno la prese, tenendola allo stesso modo, e nel medesimo verso, la tenne in mano, quando gliela restituì una volta a valle; quando si svestì per farsi il bagno alle terme, anziché appenderla ad uno dei ganci, l'aveva poggiata aperta sulla panchina dello spogliatoio, in modo che dovesse solo prenderla ed indossarla. Quindi in nessuno dei due momenti, Kaito, aveva visto l'adesivo. Non ci mise meno di un secondo per capire, che ad applicarlo era stata Akako, quando gli dette quella strana pacca sulla schiena, durante quella famosa discesa, prima di superarlo.

«Dannazione! Questa dev'essere opera di Akako!» - affermò capendolo all'istante.

Fujie, sentita quella frase, si sporse verso di lui - «E' di Akako-sama? Come sei fortunato...» - sospirò, guardando il pezzo di carta, con disegnato su un cuore rosso.

«Huh?» - Kaito sorrise - “E' la mia occasione” - si disse, per poi avvolgere il braccio destro attorno alle spalle del ragazzo - «Non mi dirai...» - disse Kaito, facendo sparire lo sticker davanti agli occhi del ragazzo, il pezzo di carta che riapparve volteggiando sopra la sua testa di Fujie, pochi secondi dopo.

Kaito aveva usato il classico trucco di distrarre l'attenzione dell'osservatore:

aveva finto di prendere l'adesivo con la mano destra, mentre rapidamente lo fece invece scivolare, nella sua manica sinistra, tenendo il pugno destro serrato, avvicinò Fujie a sé mettendogli un braccio attorno alle spalle, costringendolo a guardare il pugno destro ancora ben stretto. Dopo di ché lo aprì mostrando il palmo vuoto e scatenando lo stupore del ragazzo, convinto che il foglio fosse proprio lì, a quel punto a Kaito non restò, che muovere lievemente il braccio, mentre abbracciava Fujie, così che lo sticker scivolasse nella sua mano sinistra ed aprirla, lasciando che il pezzo di carta, raffigurante il cuore rosso, di cui Akako l'aveva omaggiato, raggiungesse un proprietario, ben più entusiasta di lui, di averlo. Tutto stava nella velocità iniziale, con cui Kaito aveva manovrato lo sticker.  Era un trucco basilare ed in quanto figlio di un mago di fama internazionale, Kaito sapeva eseguirlo alla perfezione.

Fujie, fu felicissimo di riceverlo e Kaito ne approfittò per prendere a Fujie il costume ed il mantello.

 

«Keiko, sai dov'è Akako in questo momento?» - chiese Kaito alla ragazza occhialuta.

«Credo sia andata a cambiarsi per indossare il costume, qualche minuto fa» - rispose lei.

«Perfetto, e in quanto al costume? Hai idea di cosa voglia indossare?»

«Uhm... se non sbaglio ha detto qualcosa di molto simile a: “In onore della donna delle nevi, che popola queste montagne, io sarò la bellissima regina dei ghiacci, in compagnia dello Yeti”. Mi pare, ma perché? Hai qualcosa in mente Kaito-kun?» - domandò lei curiosa.

«Naturalmente.» - sorrise lui - «Ed ora che so, quale costume ha scelto, posso andare sul sicuro. Fujie, ti va di fare coppia con Akako, al mio posto?» - gli chiese.

«Sarebbe bello, ma se ne accorgerà subito. Io non sono bravo come te, a sciare, Kaito-kun» - disse lui con aria mortificata.

«Questo si può risolvere» - sorrise il mago - «Tutto quello che devi fare e stare ben saldo al fianco di Akako, se non ti agiti facendo movimenti bruschi, e ti affidi alla sua tecnica, vedrai che andrà alla grande!» - lo rassicurò Kuroba, mettendogli una mano sulla spalla - «Allora, ci stai? Pensa solo a quanto sarà bello, sciare a fianco alla tua amata»

Fujie, così si convinse, ma Keiko, di fronte alla sua ultima frase, non poté non scoppiare a ridere. Aoko le aveva raccontato, di Fujie e del fatto che avrebbero fatto coppia insieme al torneo. Non ci voleva un genio, per capire che se Kaito, rinunciava a far coppia con Akako, l'unica partner rimasta sola, sarebbe stata proprio Aoko. Alla luce di quella certezza, Keiko realizzò, che il primo che avrebbe tratto vantaggio da quello scambio, sarebbe stato proprio Kaito che avrebbe sciato al fianco della sua “amata” Aoko.

Al suono della risata della compagna, Kaito si voltò con un'espressione truce in viso, anche se con le guance leggermente colorata di rosso - «Cosa? Ho detto qualcosa di spiritoso?» - chiese.

Keiko tentò di soffocare le risa - «No... no, non è niente» - disse, mentre se ne andava sghignazzando.

Non appena si allontanò, Kaito si rivolse nuovamente a Fujie - «Allora, ci stai?»

«Certo!» - rispose felice, quest'ultimo

«Bene, allora andiamo» - i due si recarono di corsa al negozio di costumi e raggiunsero i camerini, ma prima di entrare dettero un'occhiata rapida in giro. Uno dei camerini era occupato, ed un costume da Yeti era poggiato, vicino alla porta accanto al medesimo. Kaito, quindi passò a spiegare a Fujie, la strategia che avrebbero adottato - «Ascolta bene, ora entra in quel camerino, dove davanti è posto il costume da Yeti ed indossalo, io prenderò il tuo da Ladro Kid.»

«D'accordo» - annuì lui.

«Il tutto, ha però una condizione importante» - disse Kaito, che si scontrò con un espressione confusa, da parte del ragazzo occhialuto - «Akako non deve scoprire che non ci sono io dentro a quel costume, quindi, se vuoi avere qualche possibilità di gareggiare al suo fianco, non dovrai dire nemmeno una parola, fin quando resterai in quel costume, così non corriamo il rischio di venire scoperti, chiaro?»

Fujie, confermò - «Ho capito, grazie Kaito-kun»

«Non perdere tempo a ringraziarmi, piuttosto facciamo alla svelta» - disse facendo segno di andare e Fujie, come stabilito, si infilò nel camerino che aveva sulla porta il costume da Yeti, lo prese e si cambiò, per poi lasciare nel camerino, ciò che restava del costume di Kid - «Bene, ora aspettala fuori di qui» - gli disse Kaito - «E mi raccomando: acqua in bocca!» - Fujie annuì ed uscì dal negozio, in fretta e furia, ma in perfetto silenzio. Intanto Kaito si infilò in camerino e sfilata l'attrezzatura da sci, indossò per intero, i panni del suo alter ego in bianco - «Akako, sei qui?» - chiese nel mentre che si vestiva.

«Oh, Kuroba-kun!» - rispose allegramente la ragazza dal suo camerino - «Dove ti eri cacciato? Ti ho cercato praticamente ovunque!» - si lamentò lei.

«Mi spiace, ero alle terme ed ho perso la cognizione del tempo» - rispose lui - «Ad ogni modo sono qui adesso. Ho già indossato il costume, ti aspetto qui fuori, okay?»

«D'accordo. Ho quasi finito. Arrivo subito Kuroba-kun» - ribatté Akako, esaltata, mentre Kaito usciva dai camerini.

«Va bene!» - replicò lui, sorridendo, per poi restituire, giacca a vento, pantaloni della tuta da sci, guanti e scarponi alla commessa del negozio, ritirando in più un secondo costume, che portò con sé e nascose fissandolo con il mantello, per tenerlo nascosto alla vista altrui - “Aspetta e spera Akako. Mi spiace, ma non sei proprio il mio tipo.”

Kaito, tornò prima rapidamente in camera sua e recuperò i suoi gadget, che aveva portato con sé, in caso di emergenza, poi andò a riprendere, sci e racchette che aveva lasciato all'uscita del negozietto e dopo aver chiesto alla Professoressa Konno, di cambiare qualche dettaglio, nei nomi delle entrate, corse verso la funivia, con la quale avrebbe raggiunto la parte superiore della pista, dove molti dei suoi compagni, già si trovavano - “Aspettami Aoko. Questa sera, Kaitō Kid, ti farà vivere un'esperienza indimenticabile” .

Mentre lo skilift, lo portava verso l'alto, Kaito osservò il bianco del suo costume, in parte aveva fatto una buona azione, mettendo Fujie accanto ad Akako, grazie a quel costume, che avrebbe impedito a chiunque non lo sapesse, di ipotizzare uno scambio di persona, d'altra parte, Kaito lo aveva fatto per lei. Non voleva rinunciare ad Aoko, soprattutto a causa di una serie di sfortunate coincidenze. Non l'avrebbe permesso. Inoltre, per una volta, le era grata. Aveva scelto il costume da Kaitō Kid, perché aveva deciso di vestirsi da Ispettore Nakamori, non sapendo, di aver dato in questo modo, a Kaito una chance irripetibile.

Quelle vesti, quella doppia vita, che non poteva essere altro che un ostacolo, che si frapponeva tra loro, quella sera, sarebbe stato il collante, che avrebbe reso più forte il loro legame. Kaito, si era prefissato di mettere in scena, una discesa mozza fiato. Era un pensiero decisamente egoista, ma voleva, che al nome ed alla figura del Ladro gentiluomo, nella mente di Aoko, non fossero associati solo ricordi negativi, carichi di frustrazioni e rabbia. Desiderava che quel mantello e quel cilindro bianco, le facessero palpitare il cuore anche solo per un'istante, perché Kid era parte di lui, quella parte di lui, che riusciva a far emozionare gli altri e che gli aveva fatto capire tante cose. Una fra tutte, quanto fosse importante, che Aoko, facesse parte della sua vita.

Kid aveva fatto molto per lei, cose che Aoko, non poteva neppure immaginare, ma nulla di quello che aveva fatto, non era presente nei suoi ricordi. Kid aveva agito nella sua natura di fantasma, lasciando dietro di sé, ben pochi indizi della buona fede delle sue azioni, ma in fondo, era giusto così. La figlia dell'Ispettore incaricato della sua cattura, non può innamorarsi del Ladro fantasma, ma il Ladro fantasma, può rubare, una scheggia di diamante alla sua dama, incantandola con i suoi trucchi, per poi custodire gelosamente, il tesoro sottrattole. Questo era il piano di Kaito: costruire tra i due, un ricordo indelebile ed infrangibile, come quello sotto la Torre dell'Orologio, che almeno in parte, avrebbe colmato il divario naturale, che quell'ambivalenza, creava tra loro.

Credete che il Mago del chiaro di luna, alla fine sia riuscito nel suo intento?

La discesa di Kaitō Kid e della Principessa Nakamori, fu a dir poco perfetta. Ottennero infatti un punteggio pieno di 40, superando il 39 di Akako e Fujie, ottenendo di conseguenza il primo posto.

 

I due vennero portati in trionfo fino all'albergo dai compagni, che rimasero poi tutti riuniti nell'atrio a chiacchierare, in attesa che fosse servita la cena. Dopo il pasto, restarono tutti nella sala comune, e ne approfittarono per farsi delle foto, dato che in pochi decisero di togliere il loro costume, così che almeno per un po di tempo, potessero sfruttarli, dato che li avevano noleggiati apposta.

«Ehi vincitori!» - la voce di Ogura, richimò Aoko, intenta a parlare con Keiko e Kaito, che stava venendo osannato dai compagni per la sua performance sulla neve - «Venite a commemorare questo bel momento, con una foto» - Aoko, fu praticamente costretta dall'amica ad avvicinarsi al compagno con in mano la macchina fotografica, mentre Kaito, sbuffò ma raggiunse il gruppo, ugualmente - «Bene, mostrate i vostri premi e...- Kaito! Esci fuori dall'inquadratura!» - lo riprese Ogura, facendogli segno di spostarsi verso destra, al fianco di Aoko - «Avvicinati un po. Ecco... ancora un po più a destra...» - gli indicò - «siete proprio rigidi, non avete affatto l'aria di una coppia di vincenti!» - sbuffò Ogura, con un sorriso di scherno sul viso, mentre Keiko, posta al suo fianco, cercava a stento di trattenersi dal ridere.

Aoko era in imbarazzo e lo stesso si poteva dire per Kaito, visto che per la maggior parte del tempo, era stato bombardato da battutine ironiche, da parte dei compagni. Alle provocazioni di Ogura, Kaito si spazientì, cingendo Aoko per la vita con il braccio destro ed attirandola a sé - «Quanto sei fastidioso! Sbrigati a scattare questa foto, vuoi metterci tutta la serata?»

«D'accordo, dite “chease”» - disse preparandosi a scattare

««Chease!»» - Aoko, sorrise superando l'imbarazzo, mentre Kaito, mostrando anche lui, un sorriso, fece il segno di vittoria, sulla testa di Aoko, in maniera scherzosa.

«Okay, ora facciamone una come si deve» - disse Ogura - «Guardatevi intensamente, come se il Ladro avesse appena rapito la Principessa ed al mondo non ci fosse più nulla che importi» - Keiko, stava facendo davvero fatica a trattenersi, al ché si voltò per liberare una risatina, prima di tornare a guardare i compagni.

«Sei serio?» - Kaito guardò Ogura, con un sorrisetto ironico sul viso, e quello annuì.

«Mai stato più serio in vita mia!» - ribatté lui

«Sono d'accordo. E' assolutamente necessaria» - disse Keiko sostenendo il ragazzo.

«Che cavolo!» - sbuffò Kaito - «Che razza di rompiscatole, che siete quando vi ci mettete» - disse, sostenendo maggiormente la presa sulla vita di Aoko, mentre questa finì per poggiare le mani sul suo petto, per la paura di perdere l'equilibrio. I loro sguardi si incontrarono per qualche secondo e non poterono far a meno di sorridersi a vicenda. Nonostante tutto, quel trambusto, era divertente anche per loro.

«Bene sto scattando!» - disse Ogura, ed il flash della fotocamera digitale, prestatagli assieme ad un treppiedi, da Yamada, seguì a quella frase. A quel punto Kaito sciolse la presa e sia lui che Aoko, sospirarono.

«Adesso è il vostro turno Keiko!» - disse Aoko, prendendo la mano dell'amica

Ogura, cercò di sottecchi di svignarsela, ma Kaito lo ammonì - «Dove credi di andare Ogura! Anche se non sei più il riflesso di Alice, non credere di non aver diritto ad uno scatto» - disse, costringendolo a posizionarsi accanto alla ragazza con i codini per una foto. Keiko, dall'alto della sua spontaneità, prese sotto braccio Ogura, che arrossì guardando dall'altra parte, mentre Kaito ed Aoko, da dietro la fotocamera, dissero: ««Pronti? Via!»» - per poi scattare la foto, all'improvviso.

«Ah, che carini!» - affermò Aoko, guardando la foto, tramite la galleria di immagini.

«Non prendertela amico, almeno così siamo pari» - sorrise Kaito, sotto lo sguardo truce di Ogura, che lo fissava da poco lontano. Quando gli fu passata l'arrabbiatura, tuttavia il ragazzo lo raggiunse, porgendogli una fiala di vetro spessa con uno spruzzatore - «Huh? Che roba è?» - domandò confuso Kaito.
 

«Seltz.» - rispose Ogura, con aria orgogliosa - «In pratica acqua gassata, che viene spruzzata, se si preme qui in alto, la voglio usare per mettere su uno spettacolo comico, prima della fine della giornata. Ci stai?» - chiese porgendogli la mano.

«Che domande, certo! Sarà uno spasso» - rise Kaito di rimando - «Ma che ci devo fare con questa?»- domandò guardando la bottiglia.

«Tienila fino al momento dello spettacolo. E non usarla per fare scherzi chiaro? E' l'unica che ho!» - si raccomandò Ogura, e Kaito annuì, nascondendola all'interno della giacca del suo costume, come qualunque cosa che custodiva di solito, in veste di Kid.

 

Dopo una breve pausa, seguirono molti altri scatti, tra cui anche uno in cui Kaito era praticamente braccato da Akako, che gli teneva le braccia al collo, nonostante lui volesse solo scappare il più lontano possibile.

Dopo questo momento di svago collettivo, fu servita la cena, ed una volta che questa si concluse, tutti gli studenti, si riunirono in piccoli gruppetti cominciando a chiacchierare, tra loro. Quello di Kaito era formato da: lui stesso, Aoko, Keiko, Ogura ed Akako, che si era praticamente seduta lì di sua iniziativa, intromettendosi nella conversazione.

Ad un certo punto, fu proprio lei ad introdurre un argomento, che altrimenti, non si sarebbe mai affrontato - «Conoscete, la leggenda della Donna delle Nevi, che si narra vaghi su queste cime innevate?» - domandò lei, dal nulla.

«Eh? Che centra ora, quel vecchio racconto da scalatori?» - chiese Ogura, incuriosito.

«Di che leggenda si tratta?» - domandò una perplessa Aoko.

«Come non la conosci? E' famosissima in tutto il Giappone, tanto che è stata oggetto di numerosi romanzi e film, ispirati a questo racconto» - le si rivolse Keiko, spiegandole ciò, con aria di chi la sa lunga sull'argomento.

Aoko scosse il capo - «No, mai sentito nulla del genere»

«Perché Aoko, crede ancora in cose come fate e folletti» - la prese in giro Kaito, beccandosi di conseguenza, un poderoso pugno in testa, che lo fece accasciare sul divanetto, sul quale era seduto, per diversi minuti.

«Allora, di che parla questo racconto?» - ripeté Aoko, curiosa di conoscere la storia, non sapendo che si trattasse di un racconto dell'orrore del folklore giapponese.

«Questa è la storia di una bellissima donna, vissuta su queste montagne, che vagava tra le nevi, indossando un luminoso vestito bianco-argento» - cominciò a narrare Akako, in tono impostato, per creare la giusta atmosfera - «Ella vagava, in cerca di uomini bellissimi, che finivano col perdersi in mezzo ai ghiacci, ammaliati dalla voce suadente della donna, che li attirava in luoghi isolati. Era solita porre una domanda a coloro che la raggiungevano: “Vuoi scambiare qualcosa, per il mio prezioso vestito tessuto con fili d'argento?”. Gli uomini che incontravano la fanciulla, rimaneva incantati dallo splendore del vestito oltre che dalla bellezza della donna che lo indossava e convinti, che dalla vendita del cimelio, avrebbero ricavato grandi profitti, annuivano alla sua richiesta.» - fece una piccola pausa, per creare suspense, nella sua ascoltatrice.

«E poi, cosa accadeva a quegli uomini, Akako-chan?» - chiese lei incitandola a continuare.

«Una volta accettato lo scambio, l'uomo avvolgeva il vestito in un telo, in modo da trasportarlo e diceva alla donna: “Non ho molto di valore, qui con me. Ti prego accetta questo fucile da caccia, mio unico oggetto di valore”, ma la donna rifiutava. “Allora predi le mie vesti, sentirai freddo. Io indosso una pelliccia, posso lasciarla a te”, ma la donna rifiutava anche questo dono, così altruista. Avvicinandosi alla sua preda...» - dicendo ciò, Akako si avvicinò a Kaito e lo afferrò da dietro, avvicinando le labbra all'orecchio di lui, facendolo rabbrividire - «... ella sussurrava: ”Io non sono interessata a qualcosa di freddo. Ciò che desidero ardentemente, è qualcosa di molto caldo”. Con queste parole, la mostruosa donna, conficcava le sue unghie affilatissime nel petto del povero giovane, dicendo: “Ciò che desidero, è il tuo cuore!”, che gli estraeva dal petto ancora pulsante e che poi avrebbe divorato, con i suoi denti affilati.» - Akako raccontò quella parte con un'enfasi tale, che Aoko e Keiko – che pur conoscendo già la leggenda, la stava ascoltando interessata – si strinsero terrorizzate l'una all'altra, urlando all'unisono. La strega ne fu compiaciuta e concluse dunque il racconto - «Morale: Il giorno seguente, gli uomini che avevano incontrato “la Donna delle nevi”, venivano ritrovati privi di vita, sprofondati nella neve ed immersi in una pozza di sangue, mentre nel telo al posto del vestito bianco-argentato, veniva trovato solo un cumulo di candida neve.» - terminò, per poi dire sorridendo, ancora con le braccia avvolte attorno al collo del povero Kaito - «Questa in breve, è la leggenda, anche se cambia leggermente di luogo in luogo»

Kaito, la osservò con la coda dell'occhio infastidito e con un sorriso ebete sul volto - “Dì un po, perché sei così informata? Era una tua parente per caso?” - pensò tra sé e sé per poi scuotersi, liberandosi dalla presa, della ragazza - «Che razza di leggenda stupida! Non esiste una donna che uccide e mangia il cuore di viaggiatori dispersi tra le montagne, è ridicolo!» - sbottò.

«Oh tu dici?» - sorrise la strega rossa - «Dovresti stare attento Kuroba-kun, chi osa deriderla, potrebbe finire con l'incontrarla e non fare più ritorno. Ohohohoh» - rise la strega.

Non credo proprio” - la guardò storto Kaito - “L'unica donna orribile e diabolica presente su queste montagne, in questo momento mi sta ridendo in faccia”.


Kaito sospirò, poggiando i piedi sul tavolino di fronte a lui e calandosi il cilindro bianco del suo costume da Kid, sugli occhi - «Se mai dovessi incontrarla, penserò a lei come un'orrenda creatura, così non riuscirà ad incantarmi» - ribatté lui, con tono di superiorità. Era riuscito a resistere alle magie di Akako, quindi poteva dare filo da torcere, anche alla protagonista, di un'antica leggenda montanara. Mentre i due, avevano questo scambio di battute, un ragazzo alto, dai capelli biondi ed occhi azzurri, avvolto in una divisa elegante, si avvicinò loro applaudendo. Il suono degli applausi, portò Kaito a sedersi normalmente ed alzare il cappello dagli occhi, per capire di chi si trattasse.

«Ottima narrazione, anche se non è l'unica, sulla fantomatica presenza, che aleggia su queste montagne» - dichiarò il ragazzo.

«Ah. Gunter-kun» - Aoko si alzò andandogli incontro.

«Lieto di rivederti» - disse facendole il baciamano - «E' stato emozionante vedere una vera Principessa, scivolare leggiadra sul bianco della neve» - Aoko arrossì, mentre Guter si voltò verso Kaito sorridendo - «Naturalmente, anche il tuo partner ha fatto un'ottima figura»

«Non è stato niente di ché» - rispose Kaito, con aria indifferente ed in tono scostante, mentre tornava nella posizione di poco prima. Questo fece sbuffare, Aoko, infastidita da quell'atteggiamento.

Gunter però le tenne la mano e la spinse a guardarlo negli occhi, difendendo il ragazzo - «Suvvia, non c'è bisogno di innervosirsi. Confesso, che anch'io sono stato geloso, mentre vi osservavo scendere sulla pista. Del resto, chiunque lo sarebbe, nei riguardi di una così bella fanciulla» - disse inchinandosi ad Aoko, mentre lei arrossì nuovamente, balbettando qualcosa di incomprensibile.

Keiko rimase incantata a fissare il biondo, così Ogure ne approfittò per sussurrare all'orecchio del compagno - «Ehi Kaito, chi diavolo è quel damerino incravattato?»

«Gunter Von Goldberg» - rispose Kaito, senza esitazione - «il più grande illusionista del mondo. E' qui in Giappone per il suo secondo Tour Mondiale. Il primo risale a circa sei mesi fa.»

«Capisco, quindi è un mago anche lui» - annuì Ogura - «Questo significa, che potrebbe essere il tuo più grande rivale» - affermò lui.

«Ma che dici?» - chiese Kaito, inarcando un sopracciglio, sotto il cappello.

«Siete entrambi maghi ed entrambi avete un debole per la nostra Aoko, mi pare ovvio» - ribatté il castano.

Kaito osservò la sua amica d'infanzia, che ora era seduta al fianco del mago illusionista, ne fu infastidito - «Tch... perché dovrei prendermela? Se a quel Gunter qualcosa... piace Aoko, allora gli auguro di essere felici insieme»

Kaito mentì spudoratamente, mentre continuava a fissare quel ragazzo con sospetto. Ogura dal canto suo, capì l'umore dell'amico e lo lasciò in pace, convinto che Kaito avrebbe agito di conseguenza, per cui non c'era nulla di cui preoccuparsi.
 



 

POV Akako/Kaito

Nel frattempo Akako prese la parola - «Cosa intendevi dire con “non è l'unica”, intendi dire che esistono altre leggende sulla donna delle nevi?» - domandò Akako, per nulla ammaliata, dal mago dai tratti occidentali.

«Esatto» - confermò, Von Goldberg - «Esiste una seconda storia, decisamente meno cruenta. Vi andrebbe di ascoltarla?» - domandò al gruppo. Le ragazze, per diversi motivi, acconsentirono, mentre i ragazzi lo ignorarono completamente. Avendo avuto il consenso della maggioranza, Gunter si accinse a raccontare, la versione della storia, sconosciuta anche alla precedente narratrice - «Il tutto accadde, durante una notte di tormenta. Un uomo, chiamato Mokichi, si stava dirigendo alla sua casa, scendendo per le pendici della montagna. Durante la discesa, Mokichi, s'imbatte nella figura di una donna, dalla pelle pallida e lunghi capelli corvini, avvolta in un abito lucente. Ella, benché lui non ne fosse consapevole, era la donna delle nevi. Questa, non appena lo notò, gli si rivolse con occhi lucidi, implorandolo: “Mi sono storta una caviglia, lungo il cammino ed ora sono impossibilitata a proseguire. Vi prego, siate buono. Potreste accompagnarmi a casa?”. Mokichi, che era di buon cuore accettò. La donna gli indicò in risposta, un bosco oscuro e privo di sentieri. Mokichi, dunque, caricò la fanciulla nel suo cesto, che portava in spalla e s'incamminò all'interno della boscaglia, ma più proseguiva, più la neve aumentava e non si vedeva all'orizzonte, nessuna dimora. Così, l'uomo ad un certo punto le domandò: “Siete certi che sia la direzione giusta?”, ella annuì senza emettere un suono. Stava aspettando che l'uomo fosse vinto dalla fatica per potersi cibarsi della sua anima. Eppure nonostante la coltre bianca si facesse sempre più fitta, Mokichi, non sembrava voler desistere. Dopo un lungo silenzio, chiese alla donna; “Signorina?” ella rispose sorridendo, convinta che presto l'uomo, tra non molto, sarebbe crollato, arrendendosi al gelo ed alla stanchezza: “Sì, che c'é?”, ciò che l'uomo le domandò in seguito, fu qualcosa che la donna, non si sarebbe mai aspettata di sentire: “Non avete freddo?”. La donna, non seppe cosa rispondere a quella domanda e stette in silenzio, intanto Mokichi, le pose altre domande simili alle quali la donna, rispondeva sempre e solo “Sì”, mentre la sua voce, andava via via affievolendosi. Mokichi, la rassicurava, chiedendole di resistere e dicendole che presto sarebbero giunti a destinazione, ricevendo sempre la stessa risposta, fino a quando non udì più nulla. Preoccupato, Mokichi, tolse il cesto dalle spalle e notò che la donna, non c'era più. Al suo posto, era rimasto solo un cumulo di neve, avvolta in una luminosa veste bianco-argentea.» - Gunter conclusa la narrazione, si rivolse verso le ragazze e chiese loro - «Questa era la versione alternativa della leggenda, ma qualcuna di voi sa dirmi, perché all'interno del cesto, alla fine, rimase solo della neve? Secondo voi, che fine aveva fatto li spirito dei monti?»

Keiko sorrise, e rispose - «Sì è dissolta, che prospettiva romantica»

«Cosa intendi dire?» - domandò il biondo fingendosi confuso da quelle parole.

A quel punto Aoko espresse il concetto, in modo più esteso - «Il cuore gentile di Mokichi, ha sciolto quello gelido della donna delle nevi, che sorpresa da quel modo di fare, così altruista e tenace, ha deciso di risparmiarle la vita.»

«Corretto» - affermò Gunter - «Questa versione, termina con il seguente passo: “Intenerita dal calore del cuore del giovane, la donna delle nevi, rinunciò alla sua secolare missione. Se mai doveste incontrare una donna avvolta in un candido e splendente manto, non temetela. Da quel giorno, il suo compito, è quello di guidare le anime smarritesi nella tormenta, per condurle al sicuro. Proprio come Mokichi, aveva tentato di fare, con lei”. Fine. Cosa gliene pare, signorina?» - chiese Gunter rivolgendosi verso Akako, che imbambolata, fissava il tavolino di vetro difronte a sé.
 

La gentilezza... ha sciolto... il cuore della donna delle nevi?” - a quelle parole, un ricordo venne rievocato nella mente di Akako, un ricordo che la rese del suo colore, per qualche istante.

«”Ha appena detto una bugia”» - disse la voce placida di Kid, mentre i bianchi fiocchi di neve, volteggiavano tutt'attorno a loro.

«”Huh? Io non ho mai mentito!”» - aveva ribattuto Akako, in ginocchio per terra, con sulle spalle appoggiate, sul suo costume da Strega, come fossero trespoli, due colombe bianche, apparse per opera del mago.

«”Lo fa invece!”» - ribadì Kid - «”Sta mentendo al suo cuore”» - Kid sorrise proseguendo nel suo discorso - «”Signorina, non dovrebbe sottovalutare, questo Kaitō Kid.» - la avvertì, il ragazzo avvolto nelle sue candide vesti, che aggiunse subito dopo - «Perché, in fondo al suo cuore congelato, riposa uno splendido gioiello, che non aspetta altro che essere ammirato. Akako-san”»

Akako trovò molte similitudini, tra lei e la donna delle nevi, di questa particolare versione della storia, perché per quanto fingesse, più di una volta, quel ragazzo, che ora sfacciatamente indossava i panni del suo alter ego in pubblico, le aveva scaldato il cuore, facendola vacillare, nelle sue intenzioni di Strega Rossa. Il cuore di Akako, ebbe un sussulto quando, la voce di Aoko, la richiamò alla realtà, poco dopo.



«Akako-chan? Tutto a posto?» - le domandò, avendo notato che la ragazza, si era congelata sul posto e non aveva risposto alla domanda.

«Eh?» - Akako produsse questo piccolo suono, quando realizzò cosa le fosse stato chiesto - «B-Bé, io preferisco la versione, meno sdolcinata, di questa leggenda.» - disse, senza aggiungere nient'altro

«Concordo!» - l'assecondò la voce di Kuroba - «La donna delle nevi, dopotutto è uno Yokai, sono più propensi a fare scherzi anche crudeli, che a provare compassione. E poi, anche nelle versioni più “romantiche” della storia, alla fine, si rivela sempre per il mostro che è in realtà, scomparendo proprio in quanto tale. Non si tratta di una fanciulla bellissima dal cuore di ghiaccio, bensì di una creatura spiritica, che ha perso interesse per la sua preda.»

Quando Kaito, pronunciò quell'ultima frase, Akako si sentì nuovamente scaldare il cuore, sembrava si stesse rivolgendo a lei, esattamente come quella volta, ma senza darlo a vedere.

«Hai ragione, mio giovane amico» - annuì il biondo sorridendogli - «Ma, sai... all'occorrenza anche gli esseri umani, sanno essere mostruosi»
 

Quell'affermazione particolarmente incisiva, seppe gelare il clima nella stanza, ed Akako, questo lo percepì chiaramente, il che la portò a domandarsi - “Questo ragazzo... che cos'è?” - lo fissò intensamente e qualcosa le sovvenne. Percepì in lui, la stessa energia, sentita diversi mesi prima, quando Lucifero, le predisse una sconfitta, non avveratasi, di Kid, a causa di un misterioso avversario - “Non dirmi che lui è...”

 

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Negli stessi istanti, Kaito ebbe una strana sensazione di oppressione al petto, che lo irrigidì. Sentiva uno sguardo, penetrante e famigliare, scrutargli l'anima in cerca delle sue paure più profonde ed oscure. Quegli occhi, erano molto vicini e questo, ormai gli era chiaro. Lo stava aspettando... su queste montagne... per regolare i conti.



Gunter dopo, un apparentemente lungo periodo di silenzio, riprese la parola - «Comunque, quale che sia, la versione che preferiate, si tratta in ogni caso, di una leggenda affascinante» - disse alzandosi dal divanetto, porgendo la mano ad Aoko - «Anche se per quanto mi riguarda... piuttosto che dalla Donna delle nevi, preferirei fossi tu a salvarmi la vita, se mai dovessi perdermi in una tormenta» - Aoko, arrossì a quella frase - «Le andrebbe accompagnarmi, per un breve giro sulle piste, Principessa?» - domandò alla ragazza, che annuì.

Kaito alzò leggermente il capello dagli occhi, in tempo per vedere Aoko allontanarsi, assieme al ragazzo - “Non c'è nulla da fare, giusto?” - si chiese scoraggiato, il mago, mentre faceva ricadere il copricapo, sul viso, in modo da non vedere più nulla. Probabilmente era così, che Aoko doveva essersi sentita, vedendolo salire in funivia con Akako: un involucro vuoto, il cui unico contenuto era un miscuglio indefinito, di tristezza e fastidio. Kaito, esternò un silenzioso sospiro - “A quanto pare, è servito a poco o nulla. Aoko, di questa esperienza, ricorderà sicuramente le adulazioni di quell'illusionista da strapazzo. Mi sono dato tanta pena, per essere surclassato, da qualche sciocchezza smielata, di poco conto. La vita è davvero ingiusta” .

Kaito, chiuse gli occhi, poté udire la voce della receptionist Natsumi, rivolgersi ai due mentre uscivano, ma dopo questo, più nulla. In quella posizione, ovvero sprofondato nel sedile del divanetto dalla sala dell'hotel, con i piedi poggiati sul tavolino di vetro, le braccia incrociate al petto ed il cappello calato sul viso, il diciassettenne, si lasciò andare al sonno, cosa non troppo strana, considerando la giornata movimentata che aveva avuto.


 

Il sogno che fece, fu a dir poco orrendo, non ricordava molto, ma centravano l'illusionista, Aoko, una tormenta, un bacio ed una caverna di ghiaccio.

L'illusionista e Aoko, erano in mezzo ad una tormenta di neve, per sfuggirvi, si rifugiarono in una caverna tra le montagne. Rimasero lì per un po, mentre Aoko pareva preoccupata, il biondo per tranquillizzarla, le diede un bacio sulle labbra, ma quel che fu peggio, fu che quando ella poco dopo perse i sensi – senza un chiaro motivo – questo si allontanò ridendo e sparendo tra le nevi. Kaito in tutto questo, era a circa dieci metri da loro, con le caviglie bloccate da due catene di ghiaccio, che gli impedivano di muoversi, mentre Gunter Von Goldberg, spariva nel nulla.

Tutto quello che Kaito pensò fu - “Ohi, che diavolo stai facendo?! Non puoi andartene. Con questo freddo morirò assiderata! Perché... perché non riesco a muovere le gambe?! Dannazione! Dannazione!” - disperato, digrignò i denti urlando - «”Aoko!!”»


 

«Kaito-kun! Kaito-kun!» - Kaito venne scosso da una voce a lui famigliare, che lo risvegliò da quel sogno nefasto. Una volta aperti gli occhi di scatto, Kaito sollevò il cilindro e vide Keiko, che sconvolta poneva le mani sul suo braccio, con un espressione colma d'ansia nello sguardo, solitamente allegro.

«Keiko? Cosa c'è? E' successo qualcosa?» - domandò Kaito, mettendosi a sedere, mentre lei, agitata ed ancora avvolta nel costume da Alice, lo fissava in preda al panico.

«A dire il vero non ne sono sicura» - confessò la ragazza, guardandosi intorno - «Kaito, per caso hai visto Aoko?» - gli domandò Keiko. Kaito dissentì.

«No, non la vedo da quando è uscita con quel Gunter Von qualcosa. Perché?» - chiese in risposta.

«Umh... è strano... ormai è fuori da più di tre quarti d'ora, credevo avesse detto che avrebbero fatto un “breve giro”.» - disse Keiko.

«Non c'è da preoccuparsi, manca circa un'ora alla partenza. Vedrai che tornerà prima della partenza» - la rassicurò Kaito.

«Non è questo che mi preoccupa, piuttosto, il cielo si sta annuvolando. Non era prevista neve per oggi, però...»

«In montagna il tempo cambia spesso, giusto?» - Kaito dette voce alle preoccupazioni della compagna, che annuì - «D'accordo ho capito» - disse e senza perdere tempo, Kaito si mise a correre verso la reception - «Avvisa la Professoressa Konno»

«Ah! Kaito-kun, cosa devo-»

Kaito non riuscì a sentire cosa volesse dirgli Keiko, perché senza pensarci troppo, corse fuori dalla stanza e percorse le scale di corsa, aveva bisogno di prendere un oggetto, essenziale: i suoi pattini a reazione. Una volta presi corse fuori dall'albergo, tentando di perdere meno tempo possibile. Riuscì a rispondere al volo ad Ogura, che gli chiese - «Huh? Kaito, dove vai?»

«Da Aoko, ci vediamo più tardi!»
 

Era facile a dirsi, ma come poteva sapere dove l'avesse portata il ragazzo?

La prima cosa che gli venne in mente, fu quella di prendere la seggiovia, in modo da avere una chiara visione della zona. Mentre saliva si mise i pattini a reazione ai piedi, pronto a scontrarsi, se necessario, con Gunter Von Goldberg.

Arrivato in cima alla pista, Kaito si guardò intorno, mentre un debole nevischio cominciava a scendere su quelle zone, in quota.

«Maledizione, non ho la minima idea di dove cercare» - fece appena in tempo a finire quella frase, che una debole luce scarlatta poté essere visibile in lontananza, essa non era posta in direzione della pista battuta, ma fuori da essa, verso la boscaglia - «Sei lì allora» - si disse Kaito, che osservando meglio, notò un particolare che lo costrinse a cambiare strategia: per raggiungere la fonte luminosa, avrebbe dovuto fare un fuori pista, in una regione del monte dove la neve era irregolare e meno compatta. Preso atto di ciò, il mago dovette rinunciare ai pattini, che lasciò accanto alla funivia, vicino agli sci abbandonati lì, per qualche ragione a lui sconosciuta, per indossare nuovamente le sue scarpe. Più che altro temeva di minare, il già precario stato della neve, creando slavine, a causa del calore dei propulsori.

Il giovane Kuroba, prese dunque a correre il più velocemente possibile sul terreno friabile, tentando di non inciampare nei punti in cui la neve era più profonda, ci mise diversi minuti a raggiungere la fonte di luce, che proveniva dagli alberi che affiancavano quella zona. Si trattava si tre luci poste a triangolo su di una maschera bianca. Ad indossarla era un uomo di corporatura esile e slanciata, avvolto in un ampia e lunga cappa di colore nero pece. Era sorretto da fili dorati, con i quali era attaccato ai rami degli alberi, incrociati a formare una ragnatela, al cui centro c'era lui.

 

«Come pensavo sei davvero tu...» - affermò Kuroba, rivolgendosi alla figura - «SPIDER!»


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L'uomo sorrise ed articolò, con un forte accento britannico - «Ti stavo aspettando Kaitō Kid!» - per poi mostrare un sorriso pungente sul suo volto mascherato - «Sono qui per prendermi la mia rivincita dall'ultima volta. E questa volta, non fallirò» - dichiarò il sicario portando la mano destra in avanti e schioccando le dita.

A questo gesto dalle fronde di uno dei due alberi che ospitavano la tela, scese un bozzolo dorato, con al suo interno una giovane priva di sensi. Il bozzolo pendeva a pochi metri da Spider, che fece apparire nella sua mano destra un ago e ridacchiando lo leccò, per poi passarlo sulla guancia della ragazza, procurandole un minuscolo graffietto, dal quale uscirono un paio di gocce di colore scarlatto, che andarono a macchiare, la bianca neve che ricopriva il suolo, contaminandola con due piccole, chiazze rosse.

Kaito osservò quella scena a denti stretti e con occhi strabuzzati, gli tremavano le mani dalla rabbia e a quelle vista ringhiò - «Bastardo» - al ché Kaito tentò di muoversi, ma non gli fu possibile - “Cosa?! Cosa sta succedendo? Le mie gambe” - tentò disperatamente di muovere i piedi in una qualsiasi direzione, ma non importava, quanto lo volesse, rimaneva immobile, come se fosse stato incollato al suolo.

Spider rise, mentre in maniera provocatoria, leccò la piccola ferita inferta alla fanciulla, il cui viso di tanto in tanto, subiva micro-cambiamenti di espressione - «Cosa ti succede Kaitō Kid? Hai intenzione di restare lì impalato?» - il sorriso del già inquietante individuo, divenne ancora più profondo - «Allora, con il tuo permesso... io proseguo con un'altra incisione!» - affermò l'uomo, afferrando saldamente l'ago e facendolo scorrere sulla pelle vellutata della giovane, ridendo come un sadico - «Non va bene» - disse ad un certo punto l'uomo, con la voce distorta da un insano timbro d'eccitazione - «Non riesco a tenere la mano ferma... se non sto attento, rischio di sfigurarla in maniera irreparabile» - disse per poi scoppiare in una risata folle, il tutto sotto gli occhi di Kaito, che osservava tutto da poco lontano.

La risata di quello schifoso persisteva, gli riempiva le sue orecchie e gli impediva di pensare. Un terrore disumano aveva preso il controllo del corpo di Kaito, come mai prima d'ora, qualcosa d'irrazionale, del quale non comprendeva l'origine. Forse, perché era tutto troppo simile al suo incubo di poco prima, anzi era addirittura peggio del suo incubo. Aoko rischiava di essere uccisa da quel essere, in maniera brutale e tutto mentre lui, non poteva fare nulla per fermarlo, perché una qualche strana forza lo bloccava al suolo.

Mentre Kaito, si trovava in quella pietosa condizione, Spider fece un altro minuscolo taglietto poco lontano del precedente. Le goccioline di liquido rosso, questa volta non furono richiamate subito dalla forza di gravità, esse invece disegnarono perfettamente il contorno della guancia della ragazza, tanto che per un attimo, parve essere una lacrima di sangue, che l'uomo mascherato non esitò ad eliminare, dal volto della giovane, con lo stesso procedimento di poco prima.

Kaito non poté sopportare di vedere oltre e decise di chiudere gli occhi. Durante il loro primo incontro/scontro sul tetto del museo Ekoda, Kaito aveva capito senza difficoltà, che Spider stesse utilizzando delle illusioni, quindi non ebbe problemi a smascherarle, ma adesso, non sembrava esserci alcun tipo di trucco. Aoko era lì sotto il suo pieno controllo e lui stava maneggiando un vero ago, sulla sua pelle, facendo scorrere ed eliminando vero sangue, la cui prova erano le macchie ancora visibili sul terreno, che pian piano stavano cominciando a venir coperte dalla neve fresca. Tutto questo, era senza dubbio reale e spaventoso.

Una vera e propria tortura psicologica, sotto il peso della quale Kaito, sentiva che sarebbe presto crollato. Era solo una questione di attimi.

Mentre la disperazione aveva preso il posto del sangue e scorreva prepotentemente nelle sue vene, Kaito sentì Spider pronunciare - «Ed adesso, la terza...» - rise, allora Kaito aprì gli occhi e lo vide pronto a praticare un altro lieve sfregio, sulla pelle dell'inerme Aoko, mentre i precedenti, sembravano essere già spariti, rimarginatisi alla velocità del suono. Il ragazzo non poté sopportare oltre e vinto dalla tensione dei momenti e dall'angoscia, urlò - «SMETTILA!»

Il ruggito, rimbombò ed echeggiò per le montagne innevate, quando esso si estinse, Kaito, fissò tremante Spider, che ghignò maligno.

«Certo» - pronunciò l'uomo dando una spinta energica al bozzolo in cui Aoko era rinchiusa, che ondeggiò verso l'esterno del boschetto, a quel movimento brusco, un altro paio di gocce di sangue, macchiarono la neve fresca, intanto il sicario, pose il sottile e lucente ago tra pollice ed indice, sorridendo.

Kaito, capì istintivamente cosa avesse intenzione di fare, ci aveva già provato prima d'ora, durante il loro primo incontro, quella volta, mirando ad Hakuba e durante il secondo, contro Kaito stesso. Il cuore del giovane perse un battito, mentre il ragno scandì, nel silenzio:



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«< As you wish >» - lanciando il piccolo attrezzo in ferro, appuntito, in direzione del bozzolo, dove la Principessa Nakamori, stava dondolando ora verso l'interno, verso l'oscurità del bosco, mentre un sottile dardo, viaggiava verso di lei, a gran velocità.

 

 










L'Angolo dell'Autrice:
Okay, fooorse ho esagerato un po ad idealizzare Spider come un maniaco xD Ma la cosa mi divertiva, ed in fondo un po ci sembra, visto che ha la risata facile.
Ho pensato di inserirlo in quanto lo trovo il criminale più degno rivale di Kid, in quanto mago anch'esso. I loro scontri mi sono sempre piaciuti, al contrario dei facccia a faccia con Snake, che non ci mette nulla a farsi fregare, da qualche semplice trucco (un po come Vodka secondo me). Spider invece essendo un'illusionista, riesce a dare del bel filo da torcere al nostro Kaito e la cosa mi piace parecchio. Spero che nonostante la mia nuova, possiate seguire la storia fino alla fine, in caso vi ringrazio e vi rimando  al prossimo capitolo. Saluti - Irene_Violet









Riferimenti:
Testo

•EP n° 13 di Magic Kaito 1412
•EP n° 9 dallo Special Kid the Phantom Thief di Detective Conan
•EP n° 490  (537-538) di Detective Conan


Immagini

•Kaito e occhi di Spider, dall'EP n° 7 dello Special Kid the Phantom Thief di Detective Conan (Modificata)
• Ago di Spider, dall'EP n° 9 dello Special Kid the Phantom Thief di Detective Conan

 

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Capitolo 4
*** #4: Kaitō Kid Vs Spider ***


Capitolo 4: Kaitō Kid Vs Spider

 

POV Kaito
 

Il ragno, lanciò verso Aoko, uno dei suoi spilli acuminati, non ebbe la forza di guardare - “Dannazione! Cosa potrei fare!?” - chiese a se stesso, in un tentativo disperato, per uscire da quella situazione.

«Perché stai qui a perdere tempo?! Sbrigati e fa qualcosa!» - una voce sbraitò direttamente nel suo cervello e quando Kaito aprì gli occhi, si trovava ancora tra la neve, ma Spider era sparito, come la sua tela dorata ed Aoko. Svaniti senza fare rumore. Kuroba, intanto, si voltò per capire chi avesse parlato e quando notò chi fosse, sgranò gli occhi per la sorpresa.

«Tu... sei... me?» - balbettò mentre, la figura avvolta in un completo bianco, con camicia blu e cravatta rossa, dal lungo mantello, che veniva mosso dal gelido vento, che aveva cominciato a spirare dai monti e l'immancabile cilindro bianco, lo fissava con un'espressione furente.

«Ti sbagli» - affermò questo - «io non sono te. Sono Kaitō Kid! Non ho niente a che fare con lo studente liceale del secondo anno, Kaito Kuroba» - affermò con tono incisivo, fissandolo con aria di sufficienza, con un fastidioso ghigno, stampato il faccia.

«Di che diavolo stai parlando?! Kaitō Kid è solo un costume al quale Kaito Kuroba infonde vita. Siamo la stessa persona.» - ribatté il ragazzo, contro “l'altro se stesso” che a quel punto rise.

«Lo credi sul serio?» - gli domandò con aria divertita lo spettro - «Allora dimostramelo, se sei davvero Kaitō Kid, perché rimani lì fermo a guardare?» - ripeté, Kaito strinse i pugni.

«Ci ho provato! Non riesco a muovermi!»

«E' proprio questo il punto» - affermò Kid, facendo alzare di scatto la testa al suo doppio - «Come coloro che osservano i trucchi di magia, sei rimasto inchiodato alla realtà. Non devi “provare” , devi crederci. Come gli spettatori che si lasciano incantare, credendo nella veridicità delle performance del mago, senza tentare di svelarne i trucchi, per non rischiare una delusione. Anche tu devi fare lo stesso: non provare a muoverti, credici e fallo! » - lo intimò l'uomo in bianco, per poi aggiungere, ritrovando un'aria serena - «Crea un miracolo. Fa a pezzi la sua illusione di controllo. Dopotutto, se sei davvero, Kaitō Kid come dici, dovresti riuscire a farcela, no?»

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Kaito, o per meglio dire Kid il ladro fantasma, sorrise, riaprendo gli occhi, mentre la voce nella sua testa aggiunse brevemente - «Ed in ogni caso....”Non dimenticare mai la Poker Face!”»

 

 

L'ago era ora a pochi millimetri dal viso dell'inerme fanciulla, in procinto di raggiungere l'esatto centro della sua fronte. Colmo di frenesia, Spider sorrideva, aspettando di vedere quella punta sottile, conficcarsi nella carne arrestando così la sua avanzata, nel cranio della sua vittima, ma proprio quando la sua sorte sembrava segnata, ecco che il piccolo oggetto, venne sbalzato lontano tra i rami, da qualcosa che lo colpì, per poi conficcarsi nella corteccia di un albero vicino. Una carta da gioco: un due di picche.

«Oh?» - Spider ebbe un affermazione di sorpresa voltandosi verso il suo avversario che aveva la pistola puntata contro di lui - «Finalmente ti sei deciso a fare la tua mossa, Kaitō Kid.» - sorrise - «Come ti è sembrato? Il tuo incubo ad occhi aperti?» - chiese con aria compiaciuta, notando che nel mentre, l'altro aveva tagliato le corde dorate, che aveva assicurato allo skilift, e delle quali aveva adagiato ben nascosti tra la neve i cappi delle stesse, in modo che correndo per raggiungerlo, Kid vi ci sarebbe finito dentro e di sarebbe frenato da solo, in quanto al passo successivo, i nodi dei cappi si sarebbero stretti attorno alle sue caviglie, impedendogli ulteriori mosse.

«Adesso basta con i giochetti, Spider!» - lo intimò Kid - «E' tempo di fare sul serio!»

«Concordo» - disse lasciandosi cadere al suolo, dopo aver tirato le corde che lo tenevano sospeso a mezz'aria, tra i rami degli alberi - «Giochiamo seriamente» - detto questo afferrò un gruppo di aghi, ma Kid fu più veloce.

Il Mago del chiaro di luna, lanciò in aria una sferetta candida e vi sparò contro una carta, l'esplosione di fumo bianco che si creò era piuttosto densa, ed avrebbe confuso per diversi minuti il suo rivale. Kid ne approfittò: sparò contro i fili che legavano Aoko all'albero e la fece cadere afferrandola al volo e liberandola dalle corde che la imprigionavano, nel mentre che si avvicinava di corsa alla seggiovia. Una volta lì, la pose su un seggiolino dell'impianto, ormai messo fuori funzione, a causa dell'orario e del brutto tempo, mentre Kid, tornò ad infilarsi i pattini a reazione. Aveva bisogno di essere più veloce di lui, se voleva dargli filo da torcere e quella era l'unica via, dal momento che vi era un solo paio di sci, appoggiati all'impianto. Fece appena in tempo ad attivare i propulsori, che Spider, con l'aiuto della sua cappa nera, diradò il fumo e con un sorriso compiaciuto, fissò Kid.
 

«< Not bad >» - affermò, mentre Kid sfrecciava, sulla pista, confondendosi sulla neve del suo stesso colore.

Il Mago, mentre sfrecciava, si guardò alle spalle, aspettandosi di essere inseguito dal ragno, senza calcolare, che questi sono più abili nel muoversi da una tela all'altra o usare la stessa come un paracadute, piuttosto che sfrecciare sulla neve. Notò solo dopo un paio di minuti buoni, che Spider infatti, si sposava di albero in albero, saltando come uno scimpanzé e seguendolo a distanza. Quando ebbe raggiunto un punto che gli sembrava buono, il sicario, si lanciò da uno dei rami più alti che trovò e con una tela enorme sulle spalle, lo “caricò”, proponendosi di piovergli addosso dall'altro. In circostanze normali, questa sarebbe stata la sua fine, ma si trovavano su una pista da sci, con dossi e salti, ideali, perché Kid riuscisse a liberarsi dall'incombere del predatore. Spinto dalla forza dei propulsori ed in corrispondenza di un'irregolarità nei cumuli di neve, Kid spiccò un salto aprendo il suo deltaplano. Spider però, gli sarebbe comunque caduto addosso, riportandolo per forza di cosa al suolo, se non fosse che Kid, gli sparò contro una delle sue carte, riuscendo a sviare la sua traiettoria e facendolo cadere al suolo.

Kid, vedendolo precipitare, sorrise soddisfatto e virò verso l'impianto della seggiovia, dove sarebbe stato al sicuro. Spider non aveva congegni che gli permettessero di volare, quindi per arrivare lassù, avrebbe dovuto arrampicarsi dal basso, al ché il mago in bianco, l'avrebbe notato e lo avrebbe rispedito nuovamente a fare una visitina al suolo ghiacciato - «Kekeke, sembra che in questo scontro, il vincitore sia io» - ridacchiò il ragazzo.

«Mai cantare vittoria troppo presto» - l'accento inglese dell'uomo, colpì le orecchie del giovane. Egli si trovava proprio alle sue spalle, nonostante Kaito avesse visto benissimo, formarsi un piccolo cratere nella neve, proprio dove sarebbe dovuto finire l'illusionista.

Non dirmi che...” - Kid fu assalito da un sospetto e si voltò subito, in modo da confermarlo: come pensava diversi fili dorati erano appesi al suo mantello. Doveva aver sfruttato virata unita alla forza del vento, per montare sul suo deltaplano, senza che lui sospettasse di niente. D'altro canto era logico incontrare una forte resistenza, cercando di sfidare la corrente, questo, già di per sé avrebbe fatto percepire la struttura, come più pesante del normale. Poi doveva aver lanciato delle sfere fumogene, che a contatto con il suolo, sarebbero esplose, spostando la quantità di neve necessaria simulare, la buca lasciata della caduta di un uomo. Essendo in quota, Kid non avrebbe mai potuto notare, se effettivamente, fosse un trucco o se fosse caduto realmente. Era stato furbo, dovette riconoscerlo.

Nel mentre il ragno, continuò - «Questi gioiellini, sono davvero molto utili, lo sai?» - sorrise beffardo, tirando in aria e riprendendo al volo, una piccola sfera metallica.

Sfere di esplosive!” - Kid sgranò gli occhi riparandosi con il mantello, mentre Spider, lanciò la sfera, contro il metallo della struttura, provocando un esplosione, la cui onda d'urto, sbilanciò Kaito, facendolo cadere nel vuoto.

Il più velocemente possibile Kid tentò di afferrare il suo rampino, nascosto in una delle sue tasche, ma non gli servì, poiché la caduta, fu arrestata di colpo.

Spostando lo sguardo di lato, poté capire di essere rimasto impigliato in una ragnatela dorata, tessuta a mezz'aria, tra la funivia e gli alberi poco distanti.

Spider, si ergeva fiero sulla struttura in ferro dello skilift, sorridendo con quella sua solita ed irritante espressione - «Come ci si sente, dunque, Kaitō Kid? Questi trucchi sono di tuo gradimento?»

«Sì, niente male. Non per niente, ti definiscono “il più grande illusionista del mondo”.» - Kid sorrise poi di colpo - «Anche se, un semplice illusionista, non può competere con un Ladro Fantasma.» - affermò pieno di sé, il giovane, immobilizzato, incollato a quella tela, come l'uomo, ritratto da Leonardo da Vinci, in una delle sue tavole anatomiche, più note. Si indicò con il pollice pronunciando quella frase, ciò scatenò in Spider, una risata divertita.

«Interessante sentir dire simili parole, da un mago, che sta per sparire definitivamente dalle scene.» - disse per poi estrarre, tre spilloni per capelli dalla manica della sua cappa - «< Greets, your eternal Nightmare. Kaitō Kid! >» - pronunciò Spider, prima di lanciare contemporaneamente, i tre spilloni affilati, contro il Ladro Fantasma.

«Ingenuo!» - replicò quest'ultimo, schioccando le dita: mentre un palloncino da crash test si gonfiò nel petto del mago, egli fece apparire un fiammifero tra le sue dita, accedendolo grazie all'attrito dei suoi guanti. Kid liberò il fiammifero sulla tela dorata, che cominciò rapidamente a bruciare, gli spilloni invece, s'infilzarono nel pallone, facendolo esplodere in una valanga di festoni e coriandoli. Kid, libero dalla tela, aprì il deltaplano e liberatosi del pallone, che scagliò contro Spider con un calcio, si allontanò in volo, per qualche metro, così da riuscire a riprendere quota. Spider fu distratto prima dall'esplosione, poi dall'oggetto che lo colpì; non perse l'equilibrio, perché riparatosi con le braccia dall'esplosione, tuttavia, quando il pallone cadde al suolo, il sicario non vide più il mago e si guardò intorno.

«Ma- Dov'è andato?» - si chiese ad alta voce.

«Da questa parte!» - rispose l'interessato.

Kid aveva sorvolato il capo di Spider, sparandogli alle spalle. Questo fece appena in tempo a voltarsi per notarlo - «Kid!» - che venne colpito da un paio di carte che lo fecero cadere nel vuoto. Kid, lanciò al suolo tre paia di sferette esplosive, che anche lui possedeva. Spider, nel mentre che cadeva, tentò di colpirlo con i suoi fidati aghi. Kaito li evitò, venendo solo ferito di striscio ad una guancia, per poi atterrare sulla neve, poco lontano dal luogo dove sarebbe avvenuta qualche istante, la caduta di Spider. Una volta raggiunto il suolo, le sferette esplosero, creando un cratere nella neve fresca, dove il sicario cadde rumorosamente.

Dopo una fumata, sale e pepe, il vento, diradò la spessa cortina che bloccava la visuale del Ladro dal mantello bianco, mostrandogli l'illusionista fermo al suolo, ansimante. Kid con le mani in tasca, si avvicinò di qualche passo. Una volta nei pressi dell'uomo, Kid notò che Spider non stava ansimando, ma ridendo a fatica.

Continuò a sghignazzare anche mentre si alzava, e si spostava di qualche metro dal luogo dell'impatto, barcollante a causa volo che aveva appena subito, per poi fissare, i tre punti rossi sulla maschera, verso di lui. Kid gli puntò contro la sua pistola per precauzione, e dopo un altro paio di risatine, Gunter Von Goldberg, o almeno questo era il nome con il quale era conosciuto, parlò - «Hai messo in atto un a strategia niente male. Ma non pensare, che abbia esaurito gli assi nella manica» - rise nuovamente - «Il tuo incubo non è ancora finito.»

 

«Arrenditi, Spider, i giochi sono finiti» - replicò Kid.

«Lo credi davvero?» - ribatté allora l'illusionista - «E dire che mi sono ingegnato molto per preparare l'ultimo giochino da fare insieme» - disse puntando lo sguardo verso la funivia. Quando il mago fece lo stesso, tremò alla vista del vuoto, su quel sellino, su cui ricordava perfettamente di aver lasciato Aoko, dopo averla liberata dalle sue grinfie. Spider, visibilmente affaticato, rise ancora - «Il miglior modo per nascondere un albero, è portarlo in una foresta, ma dato che siamo in montagna, dove credi possa aver nascosto, quella bella signorina?» - chiese retoricamente l'illusionista - «Il tempo scorre e qui, fa freddo, se non ti sbrighi a trovarla...» - rise di nuovo, lasciando il finale di quella frase, come sottinteso.

Sul viso di Kaito, si palesò un espressione di puro disprezzo. Lo detestava quell'essere, se l'era presa ancora una volta con presone innocenti, quando il suo unico obbiettivo, era sempre stato solo lui, ma non c'era tempo per farsi consumare dalla rabbia. Kid in una mossa, gettò contro Spider il suo mantello ed esso ne venne avvolto, il mago, allora colse l'occasione per scattare in direzione dello skilift, ma quello stratagemma, giocò a suo sfavore.

 

«< You're a foolish kid >» - Spider, mosse il braccio destro, come se dovesse indicare qualcosa alla sua destra, ed all'improvviso il suolo si sgretolò sotto i piedi di Kid, che cadde, ma non precipitò solo perché Spider aveva teso una rete proprio in quel punto del manto innevato. Lui ne reggeva un'estremità, mentre l'altra era legata alla balaustra della seggiovia.



Era la seconda volta in quelle poche azioni, che Spider sfruttava la distrazione e l'eccessiva fiducia nelle sue abilità, di Kid, per coglierlo in castagna:

La prima occasione, fu quando Kid lo vide saltare di ramo in ramo nel tentativo di raggiungerlo, Spider in quel momento aveva agganciato diversi fili, che vennero stretti attorno ai rami degli alberi, quando esso tentò di raggiungere il mago in volo, con un salto. Ciò che Kid aveva visto in quel momento, non era un paracadute fatto a mo di tela, bensì un groviglio di fili, che Spider reggeva in una mano, mentre l'altra si aggrappava al suo deltaplano, con l'ausilio di un altro paio di fili, in modo da non cadere nel vuoto. Forte del passaggio ricevuto, mentre il prestigiatore in bianco, guardava in basso, ed esultava per la sua vittoria, il sicario aveva assicurato la seconda estremità dei fili. Ed ecco come era spuntata magicamente la tela, dove Kid si era impigliato, quando cadde dalla struttura della seggiovia a causa dell'esplosione.

In quest'ultima occasione, Spider aveva approfittato dello scoppio del pallone da crash test, per legare i fili alla balaustra, e quando Kid gli fece perdere l'equilibrio, mentre cadeva, aveva intrecciato il reticolo, tenendo i fili ben stretti tra le mani, che si mimetizzarono tra la neve, in quanto sottili e con complice la scarsa illuminazione dei lampioni sulla pista. Il terreno, di era ammorbidito grazie alla caduta di Spider e la fretta di Kid, che aveva imposto il suo peso, sullo strato morbido di neve, lo fece crollare. Spider l'aveva intuito, dunque tese i fili per impedire la caduta del suo avversario, che comunque faceva si che il tessuto, s'inclinasse verso il baratro a causa del peso del suo corpo.
 

Spider rise, per poi rivolgersi a Kid - «Te l'ho detto: Il tuo incubo non è ancora concluso; ma non temere. Ci rincontreremo di nuovo» - disse l'uomo mascherato, tirando un ago in direzione della seggiovia e tagliando di conseguenza i fili che componevano la trama che aveva frenato la caduta del ladro - «Se sopravviverai, ovvio» - disse tirando via il tutto e lasciando Kaito, senza protezione - «< Good Nightmare, Kaitō Kid! >»

Spider rise per l'ultima volta, mentre Kid lo fissava perplesso. A quel punto le tre spie rosse sulla sua maschera dell'uomo, ruotarono in senso orario, ed egli schioccò le dita, lasciando che il fosso si ricoprisse, sotterrando vivo il Ladro Fantasma; al quale parve di precipitare in una voragine senza fine, dove tutto ciò che era in grado di vedere, era il nulla più totale.

 


 

POV Aoko

Un silenzio ed un'oscurità irreali, avvolgevano Aoko, quando aprì gli occhi.

L'ultima cosa che riusciva a ricordare, era una luce rossa abbagliante, dopo che Gunter, l'aveva portata in cima alla pista. Le aveva detto che non avrebbe avuto bisogno degli sci, perché avrebbero replicato la performance durante la gara di quel pomeriggio, in modo che lui potesse reprimere una volta per tutte l'invidia, dell'averla vista sciare assieme a Kaito. Aoko, ingenuamente acconsentì ed insieme all'illusionista, ammirò la pista innevata di notte, fu allora che successe qualcosa di molto strano: Gunter, l'afferrò per la vita e l'attirò a se. Sul volto, aveva una maschera, con tre spie rosse fisse, disposte a triangolo. che rotearono, scambiandosi di un posto, per poi lampeggiare. La luce rossa di quella maschera, fu l'ultima immagine che vide, ed ora era immersa in un luogo buio, illuminato solo da tenue luce violacea, proveniente da chissà dove. Era spaventata, anche perché non si intravedevano porte in nessuna direzione e non aveva idea di dove potesse essere. Solo dopo diversi minuti di silenzio, Aoko poté sentire dei passi avvicinarsi alle sue spalle e quando si voltò notò che si trattava di Kaito. Lui, le passò di fianco, senza nemmeno rivolgerle la parola.

«Kaito?» - lo chiamò lei, allora il ragazzo si voltò, il suo viso si contorse in una smorfia di disgusto, non appena il suo guardo incontrò quello di Aoko.

«Ah, sei tu. Scusa, non ti avevo proprio notata» - disse in tono freddo - «Non fare quella faccia!» - la riprese, quando lo sguardo della ragazza, ebbe uno scintillio cupo, poiché si sentì stranamente delusa da quelle sue parole - «Non credere di contare qualcosa per me, solo perché ti ho chiesto di gareggiare insieme.» - pronunciò con arroganza - «Mi hai fatto pena. Ho solo cercato di aiutare un'amica di infanzia. Anche se ho dovuto rinunciare ad Akako in favore di quella nullità di Fujie» - sbuffò - «Un imbranato cronico e la figlia incompetente di un incompetente Ispettore di polizia, sareste davvero una bella coppia» - ghignò maligno il ragazzo, per poi cambiare argomento - «Lo stesso Ispettore, che non è ancora riuscito a prendermi. Dopotutto, l'incompetenza non è acqua» - detto ciò, l'immagine del ragazzo sfarfallò ed al posto della sua divisa scolastica, egli indossò di colpo, gli abiti del ladro fantasma. Aoko ebbe un sospiro di sorpresa, nel vedere quel cambiamento improvviso e le sue gambe non la ressero più. Avevano cominciato a tremare, sin dalle prime parole del moro, ma ora avevano ceduto del tutto.

«K-Kaito... sei Kid?» - chiese esitante la ragazza.

Kaito rise in modo isterico - «Mi sembrava chiaro, se non sei stata capace di accorgerti neppure dell'evidenza, meriti davvero la fama di figlia incompetente di tuo padre»

Dopo quell'affermazione, dal nulla, si palesò la figura di Akako - «Poverina, non trattarla così male, caro. Dopotutto Nakamori-san, ha anche delle buone qualità, nascoste sotto la sua preponderante immaturità, ma ci sono Ohohoh!» - rise la ragazza,schernendo la povera Aoko, che si sentì nuovamente una nullità in confronto a lei.

La ragazza abbassò lo sguardo triste, verso il pavimento, mostrando un sorriso amaro, solcarle le guance - «No, Kaito ha ragione... Akako-chan.» - replicò lei - «Aoko... Aoko è davvero un'idiota senza speranza» - affermò, mentre un paio di lacrime, cominciavano a rigarle il volto.

I due poco lontano da lei, risero fragorosamente, mentre Akako avvolgeva le braccia attorno al collo, per poi alzarsi sulle punte e baciare Kaito, sulle labbra. Aoko alzò la testa, attirata da una strana forza, assistendo così alla scena. La ragazza, sgranò gli occhi e soffocò un gemito di dolore, tappandosi la bocca con le mani. La coppietta, indirizzò poi lo sguardo, verso la ragazza sorridendo, poi Akako sorrise.

«Ci vediamo, Nakamori-san» - disse, mentre i due si allontanavano abbracciati, nel buio.

 

Quando furono spariti del tutto, Aoko scoppio a piangere in maniera incontrollata. Le stesse sensazioni che provò quella mattina, tornarono amplificate in maniera irreale. Non riusciva a credere, che quel ragazzo a cui teneva tanto, in realtà la disprezzasse in quel modo. A quel pensiero, Aoko sentì le forze dissiparsi dal suo corpo, finì con l'accasciarsi dunque sul fianco. Mentre il suo respiro, si cominciò a fare sempre più rapido ed affannoso; in più cominciò anche a sentire molto freddo.

 



 

POV Kaito

La caduta sembrava interminabile e questo fece sorgere un dubbio nella mente di Kaito - «Certo, non ci sono dubbi, è un illusione!» - in un lampo, Kaito ricordò nuovamente il suo primo incontro con Spider: Hakuba in quell'occasione per svegliarlo dall'illusione, l'aveva innaffiato con la bocchetta antincendio, quindi Kaito, avendo un'intuizione fulminea, frugò nella sua giacca e ne trasse fuori la bottiglia del Seltz, che Ogura gli aveva chiesto di custodire.

«Trovata!» - disse, per poi spruzzarsi il getto in viso. La sua intuizione fu esatta e Kaito si trovò rinchiuso tra due coltri spesse di neve, sia sotto di lui che sulla sua testa - ”Devo ricordarmi di ringraziare Hakuba, per una volta mi è stato utile, anche se a distanza” - sorrise il mago - “Bene... ed ora... come posso uscire da questa brutta situazione?” - si chiese alzando solo gli occhi per la paura di muoversi e ritrovarsi maggiormente sepolto dalla neve.

Il ragazzo, mantenne la calma per evitare di sprecare troppo ossigeno, ed intanto pensò al da farsi. Doveva sbrigarsi, non solo a trarre in salvo se stesso, ma anche Aoko, sepolta da Spider, nella neve, chissà dove.















L'Angolo dell'Autrice:
Benvenuti in questo versus, tra il ragno e l'uomo in bianco.
Come ogni altro scontro tra i due, le fasi sono concitate e per ciò il capitolo è meno prolisso.
Spero in ogni caso, questo confronto vi sia piaciuto. Credete che il nostro Kid, riuscità ad evadere da questa brutta situazione?
Lo scoprirete presto ;)  Saluti  -Irene_Violet











Riferimenti:

Immagini
•Kaito, dall'EP n° 7 di Magic Kaito 1412

 

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Capitolo 5
*** #5: Aspettami ***


Capitolo 5: Aspettami

 

POV Kaito/Aoko

Kaito prese un respiro profondo e scavando lentamente tra la neve, riuscì a mettersi seduto, ricavando poi un incavo nella zona innevata che si trovava vicino al suo naso e alla sua bocca, in modo da riuscire a respirare in modo più agevole. Aveva riflettuto sulla possibilità che Keiko o Ogura, allarmati, avrebbero allertato la Professoressa in modo che partissero le operazioni di soccorso, tuttavia questa opzione, richiedeva un certo lasso di tempo per venire attuata ed a meno che non si trovassero molto vicini alla superficie, cosa che poteva garantire un maggiore ricambio d'aria, non conveniva che restassero lì in attesa di aiuti che rischiavano di arrivare troppo tardi. Quindi, il mago, quasi completamente mimetizzato nella sua prigionia, decise di darsi da fare. L'unico modo per uscire da lì era scavare: ma questa operazione poteva essere rischiosa, in quanto se si fosse trovato, sotto un consistente strato di neve, se avesse cominciato a scavare verso l'alto, per liberarsi, avrebbe rischiato di non andare da nessuna parte. In quanto rimuovendo allo strato inferiore, della neve per aprirsi un varco, si sarebbe trovato bloccato da altrettanta neve, che sarebbe sprofondata a chiudere il vuoto da lui generato e così si sarebbe trovato nuovamente in trappola, venendo costretto dalla situazione a riprovare ancora e ancora, prima di poter emergere in maniera definitiva. Una volta fuori, avrebbe dovuto poi cercare Aoko, rischiando di perdere tempo prezioso. Avrebbe preferito optare per uno scenario diverso: cercare Aoko, per poi scavare per tirare fuori entrambi da quella situazione, in una singola manovra.

D'accordo, ma come dovrei trovarla, la “Principessa sepolta nella neve”?” - Kaito appoggiò, a terra la bottiglia del Seltz, accanto a sé, per poi appoggiare una mano sulla coltre in un punto imprecisato, mentre l'altra la pose in tasca. Due intuizioni da quelle azioni, colpirono il ragazzo:

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nella tasca destra della giacca s'imbatté nel suo localizzare GPS, di cui non si ricordava affatto. La commessa del negozio di articoli sportivi e costumi, glielo aveva ridato indietro, quando dopo aver indossato il costume di Kid ed aver noleggiato quello da Principessa per Aoko, aveva restituito la giacca a vento e la tuta da sci. Kaito se l'era messo in tasca, senza neppure pensarci, ma ora si poteva definire una vera e propria ancora di salvezza.

Huh? Ecco come.” - il ragazzo ebbe un piccolo sussulto, mentre constatava di avere una chance in più di risolvere il tutto; successivamente, Kaito notò un cambio in consistenza presso la sua mano sinistra, dalla morbida consistenza della neve, ad una superficie scivolosa, quando si rivolse per capire cosa fosse successo, vide che dalla bottiglietta del Seltz, era fuoriuscita una piccola quantità d'acqua, che aveva congelato il terreno circostante alla bottiglia. Kaito, sgranò gli occhi e la prese in mano, repentinamente, rimuovendo lo strato di ghiaccio che si era formato su di esso - “Ci sono!” - sogghignò - “Mi spiace Ogura. Il tuo Seltz, avrà vita breve... però si tratta di un'emergenza”.

Kuroba, trovata una strategia efficace, prese il Tracker GPS e lo azionò, allargando la mappa per cercare, la spia di una secondo localizzatore nelle vicinanza - “Ti prego, dimmi che l'hai addosso e che è acceso!” - dopo qualche un minuto circa di attesa, una seconda spia comparve sullo schermo a poca distanza da lui. La vista di quel puntino, fece sospirare di sollievo, Kaito - “Perfetto. Mettiamoci all'opera”.

Kaito a quel punto, recuperò il Seltz, ponendolo nuovamente all'interno della giacca, per poi cominciare a scavare nella neve in direzione del puntino posto sulla piccola mappa, sul minuscolo schermo del tracciatore GPS. Kaito avanzava adagio, gattonando pian piano. Dietro di lui sentiva la neve cadere dalla parte superiore della galleria. Il Seltz sarebbe servito ad evitare il crollo della neve, quando avrebbe aperto un varco, verso la superficie. Kaito si fermava a tratti per prendere ossigeno, per poi tornare ad avanzare. Di tanto in tanto, controllava la posizione, per assicurarsi che stesse andando nella direzione corretta. Proseguì per circa una ventina di metri, sotto la neve, fin quando lo strato di neve davanti a lui, non incontrò un vuoto, cadendo non appena sfiorata dai guanti di Kid.

Il ladro si ritrovò davanti la figura di Aoko, stesa sulla neve, avvolta nel suo costume. La neve non l'aveva sepolta, poiché nei pressi del bacino di Aoko, erano piantati degli sci, mentre nei pressi della sua testa erano affondate le racchette. Questi quattro elementi erano disposti come fossero pilastri, ai quali era tessuta una stretta trama dorata, che impediva al banco di neve soprastante di ricadere sul corpo della giovane. Kaito dedusse dunque, che si trovavano ai piedi della funivia e che Spider aveva disposto tutto ciò per salvare la vita di Aoko. Un sorriso velato solcò il viso del mago, apprezzò quel gesto sportivo, poiché nonostante tutto, il suo avversario, aveva pensato a salvaguardare almeno l'incolumità della fanciulla.

Kaito, gattonò adagiò inserendosi all'interno dello spazio, precedentemente organizzato dall'illusionista, fino a raggiungere Aoko, a carponi. Il suo respiro era irregolare ed agitato, le sue mani stringevano piccoli cumuli di neve ed il suo viso appariva affannato e pallido. A Kaito non servì certo un dottorato in medicina per fare due più due: Aoko stava annaspando in cerca d'aria, l'ossigeno in quel cubicolo di spazio, stava scarseggiando e l'atmosfera era divenuta soffocante. I sintomi che aveva notato su di lei, erano probabilmente dovuti ad una sensazione di soffocamento, che stava sperimentando e l'aveva portata in iperventilazione. Il che era un problema da non sottovalutare, perché respirando così rapidamente, l'ossigeno avrebbe finito per disperdersi ad una velocità tale che Kaito, non sarebbe stato in grado di creare una via d'uscita in tempo per salvare la vita di entrambi. Doveva pensare in fretta a come, poter regolarizzare il respiro di Aoko, prima che le cose potessero divenire ancor più disperate.

Kaito, per cercare di rinfrescare l'aria, estrasse dalla giacca il Seltz spruzzandolo verso l'alto, per poi metterlo da parte, in quanto gli sarebbe servito tra poco, dopo di ché spostò la sua attenzione su Aoko, che sembrava star soffrendo molto, mentre il respiro, andava progressivamente a ridursi di frequenza. Per fortuna il programma scolastico, prevedeva un corso di primo soccorso. La procedura prevista, in caso d'insufficienza respiratoria, era la respirazione artificiale. Kaito dunque dal momento che il soggetto era incosciente, ma il respiro era presente non avrebbe dovuto effettuare le compressioni addominali, ma solo fornirle ossigeno. Al pensiero di dover agire in quel modo, un lieve rossore si palesò sul suo viso, ma si affrettò a scuotere la testa, per tornare in sé - “Non è il momento di farsi venire certi tipi di scrupoli. Ha bisogno d'aria.” - Kaito frenò di colpo i tentennamenti del suo animo di adolescente, per mettere in primo piano, le necessità vitali di Aoko, dunque schiuse le labbra della ragazza, le tappò le narici con pollice ed indice ed avvicinò le labbra sulle sue, soffiandovi per un paio di volte con una pausa di cinque secondi, da una ventilazione all'altra. Kaito dovette ripetere quest'operazione, finché il respiro della ragazza non si fece nuovamente stabile, e se anche solo lievemente la sua carnagione riprese un po del suo colorito roseo.

 

Non ti lascerò riposare tanto presto, Aoko. Dovrai prepararmi ancora un mare di colazioni e cene. Almeno finché non sarai diventata abbastanza brava. Dovrai arrabbiarti, con me ed odiare le mie gesta da ladro fantasma, ancora per un po. Intesi?”

 

Il moro sorrise e si allontanò da Aoko, tornando da dove aveva avuto accesso all'ambiente. Quel punto, infatti, non era protetto dalla rete di Spider e Kaito avrebbe potuto muoversi con facilità. Kaito aprì un varco proprio in corrispondenza della sua testa, piuttosto ampio, considerando che avrebbe dovuto trasportare Aoko a spalla, poiché era priva di sensi. Una volta compiuta quell'operazione, spruzzò, il Seltz, che congelò l'apertura all'istante, complici le basse temperature.

Funziona, ottimo” - si disse, entusiasta del fatto che la sua idea, risultasse efficace, per poi cominciare ad alzarsi adagio, mentre continuava a dar forma al tunnel, verso la loro libertà, spruzzando il Selz nel mentre che avanzava, per evitare il cedimento del condotto. Quando Kaito arrivò a scavare, a circa ¾ della sua altezza, con le gambe leggermente piegate, facendosi strada con il braccio destro, la sua mano dopo essersi fatta strada per qualche attimo, finalmente incontrò il vuoto. Il giovane allora alzò istintivamente la testa, per poi riuscire a vedere le nuvole sopra di sé ancora grigie e minacciose. Il vento ululava e la nave cadeva a grandi fiocchi, probabilmente si stava scatenando una bufera, e ciò aveva contribuito a rinforzare il manto sotto il quale erano stati inizialmente sepolti. Kaito congelò le pareti della loro via di uscita e si precipitò a recuperare Aoko, caricandola in spalla con facilità, grazie alla rete, di Spider. Una volta prese con sé, Kaito raggiunse il cunicolo, avanzando sulle ginocchia, e trascinandosi con il braccio sinistro, fino a raggiungere la loro via d'uscita.

La bravura con i numeri e le proporzioni matematiche, gli aveva salvato la vita, il tunnel era dell'ampiezza necessaria a farlo passare, anche portando in spalla la ragazza, priva di sensi, dunque non gli restò altro che alzarsi completamente in piedi, per sbucare finalmente all'aria aperta. Kaito si assicurò di adagiare prima Aoko su uno strato di neve sicuro, per poi issarsi ed uscire da quella prigione a sua volta. Ritrovandosi all'aria aperta, il ragazzo non poté far a meno che sospirare di sollievo.

«Questa volta c'è mancato davvero poco!»

Il giovane Kuroba, non perse ulteriore tempo ad elogiare la sua impresa e si precipitò da Aoko, sentendola prendere un respiro profondo, quando ebbe disponibilità di aria pulita. Kaito gli si accosto immediatamente, inginocchiandosi accanto a lei e posando la testa della ragazza sulle sue ginocchia, in modo che fosse sollevata da terra.

«Aoko, come ti senti?» - non appena la sollevò sentì che era incredibilmente fredda, cosa più che normale per qualcuno che è rimasto a lungo sepolto sotto un gelido strato di neve. - “Non va bene. Devo trovare il modo si scaldarla almeno un po” - si disse e per prima cosa, si sfilò la giacca con la quale avvolse Aoko, per ripararla dal freddo. La ragazza annaspò e tossì, si stava lentamente riprendendo a giudicare dal lieve e ritrovato colore delle sue gote. Quando la crisi si fu placata, Kaito la strinse a se, sperando che anche questo la aiutasse a scaldarsi Nel mentre un lieve gemito fu prodotto dalle sue labbra della ragazza, allora Kaito, chiamò nuovamente il suo nome, rassicurandola e dicendole di resistere, perché sarebbero stati presto al rifugio.

«Andrà tutto bene Aoko. Adesso torniamo subito al rifugio, cerca di farti forza»

Aoko poté sentire solo una voce confusa, familiare ma indistinta, quando pian piano tentò di aprire le palpebre, tutto ciò che vide fu una figura piegata su di lei ed un candido manto bianco, che svolazzava tra la neve sospinto dal vento.

Chi è... questa persona, che sta parlando ad Aoko?” - si domandò-”Un abito bianco eh?” - notò la ragazza - “La donna delle nevi, mi sta portando in salvo. Per fortuna”.

Aoko sembrò reagire, tuttavia, il suo capo ricadde da un lato, Kaito si precipitò ad appurare i suoi parametri virali. Il battito era regolare, così come il respiro, ma aveva assoluto bisogno di riscaldarsi per non rischiare di cadere in ipotermia. Kaito allora, recuperò solamente le sue scarpe, per poi caricarsi Aoko in spalla, avvolgendo le braccia di lei attorno al suo collo, sorreggendola per le ginocchia, poste all'altezza del bacino. Fatto ciò, il ragazzo sprofondò i piedi, nella neve fresca e di mosse producendo di conseguenza un solco nella neve, man mano che avanzava.

Il vento aveva cominciato a farsi sempre più forte e la neve più fitta, ma Kaito non si perdeva d'animo. La lunghezza della pista che dovevano percorrere per arrivare in hotel, non gli era mai sembrata così lunga. Si sentiva quasi come Mokichi, costretto dalla donna delle nevi ad avanzare in una direzione, senza doversi mai fermare, per il bene della ragazza che portava sulle sue spalle.

 

«Cavoli. Ancora non riesco a crederci» - sbuffò pensando ad alta voce - «Questa giornata è stata decisamente peggio di quando sono uscito con Aoko, lo stesso giorno di un furto. Risolta questa cosa, credo che dormirò per tutta la durata del viaggio di ritorno. Sono esausto!» - sospirò e poco dopo sentì la ragazza muoversi leggermente sulla sua schiena - «Huh?» - Kaito si fermò voltando lievemente la testa.

Aoko pian piano riprese i senti, aggrappandosi a Kaito, per istinto - «K...Kaito?» - domandò, mentre tentava di capire dove fosse. Si sentiva stordita, stanca oltre che infreddolita.

«Ti sei svegliata?» - le chiese, con tono calmo - «Tranquilla, siamo quasi arrivati»

«Dov'è G-Gunter-kun?» - domandò lei a fatica, in quanto il suo ultimo ricordo era di essere con lui.

«Non ne ho idea.» - le rispose, un po infastidito - «Dopotutto, è un illusionista, avrà deciso di scomparire dalla scena!»

«Ah, capisco» - sospirò Aoko. Mentre tremante, cercava di riordinare la confusione che governava in quel momento, nella sua testa.

«Hai freddo, Aoko?» - le chiese. La ragazza annuì, con il viso appoggiato alla spalla di Kaito - «Manca poco, guarda» - le fece segno, con il capo. Aoko capì ma non rivolse lo sguardo verso la struttura illuminata, in lontananza.

 

Diversi flash dell'incubo che aveva vissuto, in quel posto tetro e solo fiocamente illuminato, richiamarono l'attenzione di Aoko, mentre Kaito proseguiva dicendole qualcosa, che lei non riuscì a capire. Ricordò il tono di disprezzo con cui l'aveva trattata, le prese in giro pronunciate con freddezza, il rimpianto nell'aver scelto lei come partner dell'esibizione di quel pomeriggio, ma soprattutto, le ritorno alla mante nitida immagine di quel bacio tra Kaito (nei panni di Kid) ed Akako, nonché la sensazione di vuoto, che la aveva perforato l'addome. Era tutto così strano, ma allo stesso tempo così reale. Al disorientamento iniziale, un sentimento d'insicurezza, avvolse Aoko che dopo un piccolo respiro, si rivolse a lui, con voce flebile.

«Kaito...» - lo chiamò, nel mentre che lui proseguiva nella sua marcia.

«Huh? Cosa c'è?» - chiese lui in risposta.

«Posso chiederti una cosa?» - domandò Aoko, ascoltando il suono del vento che spirava dalle cime innevate alle loro spalle.

«Va bene.» - disse attendendo dunque la sua domanda.

«Kaito... in realtà, tu sei Kaitō Kid, vero?» - gli chiese Aoko stringendosi più saldamente a lui.

«Huh?» - Kaito, assunse un'espressione interrogativa, che lei non poté vedere - «Perché, mi chiedi una cosa così strana all'improvviso?» - domandò lui di conseguenza. Una delle prime cose che gli vennero in mente, fu che fosse in uno stato di semi coscienza, durante la conversazione avuta con Spider, poco tempo prima, ma se era così, non si spiegava perché non si fosse svegliata sentendo l'ago che le graffiava la pelle. La magia di Spider era potente, ma non impossibile da spezzare, ciò era dimostrato dal fatto che se bagnato con un forte getto d'acqua si era risvegliato dall'ipnosi. Perciò scartò quest'ipotesi.

Nel mentre Aoko gli rispose - «Ho fatto un sogno»

Un illusione? Quindi Spider l'ha davvero ipnotizzata. Cosa gli avrà fatto vedere, quel tizio?” - Kaito sospirò - «Se era solo un sogno, allora non dovresti dargli importanza, no?» - la riprese, lui in lieve tono di scherno - «Quindi? Hai sognato che io ero Kaitō Kid, dopo di ché hai pensato fosse una buona idea chiedermelo?» - Lei annuì - «Che sciocchezze! Perché mai dovrei essere Kid? Inoltre, non credi che se fossi davvero un ladro, non te lo direi ugualmente?» - gli infilò la pulce nell'orecchio Kaito

«Sì, forse...» - disse Aoko - «Eppure, gli somigli così tanto...» - proseguì la ragazza - «... e spesso e volentieri durante i suoi colpi, non ci sei mai. Che sia guardare uno spettacolo di magia in Tv o svolgere delle commissioni improrogabili. Alla fine, Kaito hai sempre altro da fare» - disse - «E' sospetto! E non solamente perché l'ho sognato. Alle volte, ti comporti in modo così strano, è ovvio che mi venga qualche dubbio!» - disse alzando la voce.

«Non agitarti o starai peggio» - gli disse in primo luogo Kaito - «Il motivo per cui non assisto ai suoi colpi è semplice: anche se credo che Kid sia un buon mago, non sono mica un Fanboy. Potrei addirittura considerarlo un rivale, almeno sotto quel punto di vista.» - ribatté alle sue affermazioni in tutta calma - «Per quanto riguarda la somiglianza, è semplicemente una coincidenza.» - poi continuò - «Oppure, esiste anche un'altra possibilità: Kaitō Kid, non è un Adone! Le sue fan lo osannano anche per il suo aspetto. Magari, è semplicemente brutto e si è mascherato prendendo a modello i tratti di un comune Giapponese sulla ventina. In fondo non ha nulla di così particolare. Bastano un cappello ed un mantello bianco, tutti potrebbero fingersi Kid. Probabilmente non gli assomiglio nemmeno, e quella che tu hai visto come “somiglianza” in realtà è solo un'impressione data dal costume» - Kaito si difese così “dall'accusa” di Aoko, di essere il Ladro Fantasma, ironizzando sul suo aspetto, nel tentativo di farla ridere, tuttavia, non ebbe reazione, dunque Kuroba continuò - «Comunque, se fossi veramente Kid, mi dici per quale motivo dovrei rubare gioielli? Quella roba non m'interessa e non avrebbe neanche senso sfidare la polizia, rischiando di venire arrestato e sbattuto in cella, se mai facessi un errore.»

Da parte di Aoko non ci fu ancora alcuna replica, quindi Kaito parlò ancora - «Con questo, direi che possiamo chiudere questa conversazione. Anche perché non ha poi molto senso.»

«Sì, forse, hai ragione...» - disse Aoko in tono monotono - «Però... non hai ancora risposto alla mia domanda. » - gli fece notare - «Il che è perfettamente logico... nessuno ammetterebbe mai di essere un criminale... questo lo so...» - proseguì, per poi poggiare la fronte contro la schiena del ragazzo - «Ma... se Kaito, tu fossi davvero Kid... vorrei che tu me lo dicessi. Proprio qui, proprio adesso...!» - Aoko doveva essere stata influenzata parecchio dai trucchi di Spider, per questo si stava struggendo in quella maniera.

 

A Kaito fece male, sentirla così disperata, per cui prima di risponderle, prese un bel respiro - «Non posso dirtelo!» - affermò, facendo alzare la testa di scatto alla giovane Nakamori.

«Eh?» - riuscì solo a pronunciare lei, in risposta, avrebbe voluto chiedergli la ragione, ma questa arrivò subito dopo.

«Forse perché, io non sono Kaitō Kid» - disse in tono sereno - «Sono solo uno studente al secondo anno di liceo, che nel tempo libero si diverte a fare il mago. Sono solo Kaito Kuroba.» - fece una piccola pausa - «E sei stata proprio tu ad aver ricavato le prove a riguardo, Aoko.» - le rammentò il ragazzo, sentì Aoko prendere un respiro, doveva aver confermato, quel che Kaito stava per dire, ancora prima che lo facesse - «Quella volta che mi hai chiesto un appuntamento al Tropical Land, era lo stesso giorno di un colpo di Kid, giusto? L'ho capito, che era un modo per dimostrare la mia innocenza. Per qualche ragione, tuo padre deve aver sospettato di me e tu hai voluto scagionarmi. Quindi, hai pensato di trascorrere l'intera giornata con me, così da verificarlo. Se fossi stato Kid, non mi sarei presentato o avrei trovato il modo di scappare, ma sei stata furba, Aoko. Una volta al cinema, quando ti ho detto che sarei uscito, perché non sopporto il 3D, mi hai ammanettato a te, obbligandomi a restare.»

Riassunse brevemente il ragazzo, sul quale viso era comparso un sorriso, aveva faticato parecchio quella volta a tornare in tempo, ma il suo volto rilassato, quando i sospetti su di lui si vanificarono, fu una ricompensa più che gradita, per il Ladro Fantasma. Perché la sua paura più grande, in quell'occasione, non era solamente essere smascherato, bensì anch perdere la fiducia e l'affetto che Aoko nutriva nei suoi confronti. Ma questo non sarebbe avvenuto, poiché Kaito, avrebbe fatto l'impossibile per impedirlo. Per un mago cadere sotto i sospetti del proprio pubblico è fatale, per questo, non avrebbe mai permesso a nulla di affossarlo, proprio come suo padre, gli aveva insegnato.

«Per ciò dimmi: quale prova può essere più attendibile, di ciò che hai vissuto in prima persona, Aoko?» - le chiese retoricamente, voltandosi leggermente verso di lei, con il sorriso sulle labbra.

Aoko tacque ancora, per un po, poi finalmente prese coraggio e domandò in tono freddo, come poco prima - «Quale film veniva proiettato, quel giorno al cinema del parco?»

«Huh?» - Kaito tirò un profondo sospiro - «Capitan E.T., un film strano, in cui il protagonista, è un'eroe mascherato, che alla fine non si scopre essere altri che l'alieno di quel film famoso, tornato per liberare la terra da un malvagio invasore alieno» - gli rispose senza esitazioni, il ragazzo - «Aveva una trama così assurda, che la si può definire indimenticabile, anche se le scene d'azione erano ben fatte»- aggiunse, per poi voltarsi nuovamente verso di lei - «Allora, sei soddisfatta? L'interrogatorio è finito?» - domandò in tono lamentevole, Kaito, nei confronti della sua amica d'infanzia, che di rimando sorrise in silenzio.

Che sciocca” - pensò Aoko - “Kaito, è sempre è solo il solito Kaito, dopotutto” - si sentiva sollevata, forse non avrebbe davvero dovuto prendere sul serio quello strano sogno.

«L'importante e che non comincia anche tu a fare come Akako, non sopporterei un altra persona fissata con cose assurde.»

A quella frase Aoko ricordò nuovamente quel bacio tra lei e Kaito, nel suo sogno, quindi decise di porgli un secondo interrogativo - «Senti, Kaito... posso farti un'altra domanda?»

«Questa volta cosa c'è, Ispettore Nakamori?» - chiese lui in tono sarcastico.

«Kaito... a te, per caso... piace Akako-chan?» - gli domandò repentinamente, Aoko.

E' ancora a causa dell'illusione di quel tizio o il freddo le ha dato alla testa?” - si chiese tra se, per poi sbuffare ed arrossire leggermente - «Accidenti, ma come ti vengono certe uscite a volte! C-Comunque... Akako non è il mio tipo a dirla tutta. M-Ma che c'entra adesso? Si può sapere che razza di sogni fai?!»

Aoko rispose immediatamente, arrossendo a sua volta - «I-I sogni di Aoko, non sono affari che ti riguardano! Bakaito!» - disse indispettita la ragazza cosa che fece sorridere Kaito. Sembrava starsi riprendendo piuttosto bene, per fortuna.

 

Intanto i due, raggiunsero l'albergo. Ogura subito corse loro incontro - «Ehi Kaito! Dove diavolo siete stati, voi due?! Ci siamo preoccupati a morte!»

«Non c'è tempo per le prediche. Ho trovato Aoko, sdraiata sulla pista, potrebbe aver preso freddo» - lo avvisò Kaito - «E' meglio portarla subito dentro e farle prendere qualcosa di caldo, non si sa mai.»

Ogura annuì - «Va bene, portiamola dentro» - disse.

«Portala tu dalla Professoressa Konno» - disse, mentre Aoko scese dalle spalle di Kaito, barcollando, venendo sorretta da Ogura - «Io arrivo tra un attimo»

Il ragazzo anche se un po disoriento, annuì e scortò Aoko all'interno dell'albergo.

Kaito dovette perdere qualche istante, per togliersi i pattini a reazione, nascondendoseli addosso, rimettendosi dunque le sue scarpe, per poi finalmente entrare anch'egli nel luogo luminoso e caldo, al confronto della bufera che stava attenuandosi progressivamente.

Kaito entrando nell'alberghetto, si diresse subito al negozio di articoli sportivi, restituendo il costume da Kid, una volta recuperati i proprio gadget dall'interno dello stesso, per poi recarsi nella sala dell'hotel, dove le ragazze e la Professoressa si stavano prendendo cura di Aoko, che era avvolta in una coperta, indossando degli abiti comodi, mentre reggeva tra le mani una tazza di cioccolata calda. Kaito sorrise, e si diresse verso uno dei divanetti posti nella sala, subito dopo venne affiancato da Ogura, che gli pose una mano sulla spalla.

«Ehi, puoi illuminarmi amico? Sei scappato senza dire nulla ed alla fine ritorni dicendomi di aver trovato Aoko distesa in mezzo alla neve. Che diamine è successo e dove si è cacciato quel Gunter Von qualcosa, non sarebbe dovuto essere insieme a lei?» - chiese porgendo a Kaito una tazza di caffè bollente.

«Thank you!» - rispose lui accettando la bevanda - «Cosa vuoi che ne sappia? Se la sarà data a gambe quel illusionista da quattro soldi! So solo che Keiko si è preoccupata nel non vedere tornare Aoko ed io sono andato a dare un'occhiata, trovandola poi stesa sulla pista, priva di sensi e infreddolita» - riportò il ragazzo, soffiando sulla bevanda calda, per poi berne un sorso.

«E' tutto piuttosto sospetto, però!» - sbuffò Ogura, per poi cambiare argomento - «In ogni caso, questo farà parte delle cronache di questa giornata. Dopo la vostra performance al concorso e questa bella avventura tra i ghiacci, chissà quante ne diranno a scuola» - disse ridendo, il ragazzo.

Kaito vacillò per un istante, stava per dirgli di chiudere il becco, quando gli venne in mente qualcosa di meglio, replicando - «La storia di ciò che è successo a noi, non supererà mai la tua performance di oggi sugli sci. Signor “Riflesso di Alice”» - lo punzecchiò Kaito, in merito al suo costume.

«Non è stata mica una mia idea! Keiko ha scelto i costumi!» - sbraitò arrossendo, il ragazzo muscoloso, in risposta a quella battuta.

«Certo, certo» - disse Kaito con un sorriso di scherno in volto - «Vallo a spiegare al resto del liceo, che hai protestato per non indossare il costume. Che ti costava sceglierne un altro, mi spieghi?»

«Era l'ultima coppia che avevano, ed il concorso specificava che dovesse essere

in coppia, giusto? Mica potevo vestirmi da velociraptor, non avrebbe avuto nulla a che fare con “Alice nel paese delle Meraviglie”!» - disse lui in risposta.

«Okay... ma restano le foto che abbiamo fatto, dove sembravi così naturale, “Riflesso di Alice”, Kekeke» - Ogura a quel punto si infuriò, ed i due misero in atto una piccola scorribanda per la stanza, che durò solo finché i due non furono richiamati a gran voce dall'insegnante, che imponeva loro l'ordine.

Quando le cose si furono calmate, Ogura rivolse nuovamente la parola a Kaito - «A giusto, che fine ha fatto il mio Seltz, Kaito?»


«Huh?» - lui lo guardò perplesso - «Di che stai parlando?»

«Ma come di cosa? Non fare il finto tonto, della bottiglia che ti ho chiesto di tenermi. Avanti ridammela!» - gli intimò Ogura, allungando la mano verso di lui.

Kaito fece un attimo mente locale, prima di ricordare che fine avesse fatto - “Diamine! L'ho dimenticato là sotto, dopo aver finito di scavare la via d'uscita dalla neve! Ero troppo occupato a tirare fuori di lì Aoko ed mi sono completamente scordato di riprenderlo!” - per un attimo sbiancò, ma poi rise - «E-Ecco vedi, credo di averlo perso durante la corsa, forse è da qualche parte, imboscato sulla pista» - disse portandosi una mano alla nuca - «Mi dispiace, Ogura»

Il ragazzo ruggì - «Kaito!!» - e la scena si ripeté, mentre si lamentava ed insultava il mago, per aver perso l'oggetto a cui comunque teneva, ignaro del fatto che questo avesse salvato la vita ai suoi due compagni di classe.



Mancavano meno di cinque minuti all'arrivo del bus che li avrebbe trasportati nuovamente a Tokyo dalle Alpi meridionali dove si trovavano. Ognuno dunque andò a riprendere i propri bagagli, dalle stanze che gli erano state assegnate, restituendo chiavi e dispositivo GPS alla reception. Natsumi augurò loro di tornare presto a far visita allo stabilimento e con ciò alle 22 precise, il bus, partì con destinazione Tokyo.

Aoko, si addormentò durante il viaggio, per recuperare le forze a quella brutta esperienza, anche Kaito fece un pisolino durante il viaggio di ritorno. Kaito e Aoko giunsero alle rispettive case, verso le 22:45 e si salutarono per poi separarsi.



La ragazza rientrata a casa, poggiò sul tavolo il primo premio della gara di sci, un orsetto imbronciato in miniatura, sul tavolo per poi scappare in camera sua.

Kaito, cambiò magicamente l'espressione dal viso di quella statuina per poi mettersi a sedere davanti al PC, convinto che presto o tardi, sua madre l'avrebbe chiamato per chiedergli notizie, riguardo alla giornata, trascorsa in montagna. Anche se una delle risposte che diede alla madre alla domanda:

Com'è andata la gita in montagna”

Fu: “Lascia stare. Anche se ho vinto una gara di sci, questa rimane comunque una giornata da dimenticare”.

Glielo comunicò in tono seccato, ma tuttavia sorrise, poiché quegli splendidi momenti, trascorsi sulla pista nei panni di Kid, assieme ad Aoko, di sicuro, nessuno dei due gli avrebbe dimenticati. Ne era convinto. Alla fine Kaitō Kid, aveva davvero creato un miracolo: un ricordo condiviso, tra Kaito Kuroba, il suo alter ego e la sua Principessa Aoko.

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L'Angolo dell'Autrice:
Dunque eccoci qui, giunti alla fine di questa breve Fanfiction.
Anche in questo capitolo, forse sono stata troppo melodrammatica, ma spero in ogni caso vi sia piaciuta.
La gita del nostro Ladro fantasma, è stata un po pù movimentata di quanto se l'aspettasse, ma ad ogni modo, tutto si è risolto per il meglio.
Vi rimando al prossimo capitolo, aggiuntivo rispetto alla storia. Ci vediamo lì!  Saluti. -Irene_Violet.









Riferimenti
:
Testo

•EP n° 7 di Magic Kaito 1412
•File n° 4 del Manga di Kaitō Kid.

Immagini

•Kaito e Aoko, dall'EP n° 13 di Magic Kaito 1412

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Capitolo 6
*** #6: Behind The Scenes ***


Capitolo 6: Behind The Scenes

P.1 – Errori, versioni alternative e scene tagliate


 

Capitolo 1

Scena 1: (Kaito e l'improvvisazione)

 

«Professoressa!» - Kaito richiamò subito la sua attenzione, che la donna gli rivolse immediatamente - «Solo perché siamo appena arrivati, non c'è bisogno di eccitarsi così tanto!»

Una volta pronunciata questa battuta, il silenzio più completo calò sul set, neppure il regista disse nulla, il che fece insospettire Kaito, che avendo pronunciato il tutto ad occhi chiusi, li aprì, guardandosi attorno, disorientato.

«Era così brutta?» - domandò

Ogura rispose per tutti loro - «No, solo che non riesco a capire fino in fondo, se sia un vero e proprio colpo di genio oppure la battuta più triste della storia, delle battute a doppio senso»

Rimasero tutti congelati per un po, prima di riuscire a riprendersi da quella geniale uscita, del giovane Kaito.

 

Scena 2: Durante le riprese dello speciale, Aoko ebbe la febbre per i primi tre giorni, ma ha girato lo stesso. I sintomi della ragazza si attenuarono e sparirono, grazie ai benefici dell'acqua termale, di quelle zone di montagna.

 


 

Capitolo 2

Scena 1: (Kaito e Akako, in seggiovia)
 

Il regista si avvicinò agli attori, con il suo megafono in mano, affiancando Kaito e Akako - «Bene ragazzi, pronti per la prossima scena?»

«Veramente...» - azzardò Akako - «non credo di riuscirci»

«Niente scuse!» - sbottò il regista - «Ogni volta la stessa storia! Sono tutte scuse! Mettiti al lavoro!»

La ragazza piagnucolò - «P-Però, non è pericoloso sdraiarsi sui seggiolini in quel modo? Potremmo cadere e farci male»

«Non cadrete da nessuna parte! Ora basta chiacchierare al lavoro!» - intimò il regista, allora Akako, anche se un po abbattuta, raggiunse Kaito sulla seggiovia.

«Tutto bene?» - gli chiese Kaito, vedendola asciugandosi le lacrime. Akako annuì.

«Siete pronti?!» - urlò col megafono il regista, ricevendo dagli attori una risposta affermativa - «Bene... motore... Azione!»

Akako allora rivolse lo sguardo a Kaito, che aveva assunto un'espressione imbronciata - «Che ti succede? Sei imbronciato da prima» - le chiese lei.

«Non sono imbronciato.» - rispose lui, seccato.

Akako afferrò la mano del ragazzo, sorridendo - «Farai coppia con me, okay?»

«Sì, va bene» - ribatté lui dopo pochi istanti, in tono monotono e con lo stesso fare seccato di poco prima. A quell'affermazione Akako, gli lasciò la mano e tutta contenta, sorrise, cercando di far focalizzare maggiormente l'attenzione di Kuroba sulla sua persona.

«Guarda? Questo vestito, è carino non trovi?» - disse indicandolo, spostando alcune ciocche dei suoi capelli, per far si che lo vedesse meglio.

Kaito rispose istantaneamente, allo stesso modo di prima - «Sì, va bene»

Al che la ragazza, capì che c'era qualcosa di strano e lo richiamò - «Ascolta, Kuroba-kun...» - disse ma fu interrotto con la oramai meccanica risposta di lui.

«Sì, va bene»

A quel punto, la strega irritata, prese il viso del ragazzo tra le mani e si sporse in avanti. I due ricaddero sul sellino l'una sopra l'altro. Kaito era poggiato sugli avambracci, mentre Akako rise e lo fissò in silenzio.

Il silenzio durò circo un minuto, poi Kaito, notando il rossore sul viso della collega e la sua fermezza nel non dire neppure una parola, la imbeccò - «Problemi, Akako?»

«Temo... temo proprio di aver scordato la seconda parte della battuta» - ammise, abbassando lo sguardo imbarazzata e data la posizione in cui si trovavano, si affrettò ad allontanarsi, completamente rossa in viso.

Vennero fatti diversi ciak, ma la ragazza, finiva con il bloccarsi sempre nel medesimo punto. Verso il decimo ciak, Akako esasperata urlò dalla seggiovia - «Non c'è la posso fare, signor regista! Possiamo fare una pausa?»

L'uomo sbuffò, ma acconsentì - «Okay! Dieci minuti di pausa!»

I due attori, scesero dalla funivia ed Akako, con aria abbattuta, andò a prendersi qualcosa da bere, sospirando.

«Cosa c'è che non va, Akako-chan?» - disse Aoko, avvicinandosi e sporgendosi verso di lei. Akako le spiegò che proprio non riusciva a ricordare le battute di quella scena a causa del nervosismo e che era disperata, dal momento che l'avevano ripetuta per più di dieci volte - «Ho capito, mostrami il copione, ti do una mano se vuoi.»

«Davvero?!» - disse entusiasta Akako, abbracciando la collega - «Grazie mille Aoko-chan, sei la migliore!»

 

Le due tornarono sul set, dopo essersi riposate un attimo. Aoko raggiunse Kaito, e senza dargli la minima spiegazione, lo strascinò verso la seggiovia facendolo sedere sul seggiolino, mentre Akako osservava da poco lontano.

«Ehi, mi dici che ti prende di colpo, Aoko? Stavo parlando con gli altri. Sai che è da maleducati trascinare, via in quel modo una persona, mentre è occupata vero?» - la riprese il ragazzo, mentre lei gli si sedeva accanto - «E poi, perché siamo sulla seggiovia, non dirmi che hai deciso di voler sciare tutto a un-»

Il periodo del ragazzo si interruppe di colpo, perché esattamente come Akako, avrebbe dovuto fare durante quella scena, Aoko aveva afferrato il viso di Kaito e gli era ricaduta sopra. Kaito, di prese un colpo, non capendo cosa significasse tutto ciò, almeno fino a quando Aoko, non pronunciò la prima battuta tra quelle che l'amica non aveva memorizzato.

«Pare che nemmeno il famoso Kaitō Kid, possa resistere a quella ragazza.»

Kaito, colto finalmente il senso delle azioni della ragazza, rispose con la sua battuta senza pensarci troppo - «N-Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando» - Kuroba si sentiva preparato: la prossima sequenza prevedeva che i due si avvicinassero, sapendolo, restò fermo e tranquillo in attesa della replica di Aoko, ma quando questa lo avvicinò a lei, esagerò, cosa che realmente fece tramare Kaito, per qualche attimo.

«Saremmo una bella coppia anche nella vita, noi due» - pronunciò Aoko, in tono fermo e sorridendogli.

Kaito deglutì, quella prestazione di Aoko, lo aveva messo seriamente a disagio.

Aoko intanto si alzò e si mise a sedere, voltandosi verso Akako, mentre Kaito sospirò sollevato.

«Allora, Akako-chan? Credi di riuscire a fare una cosa del genere?» - domandò la ragazza.

 

«Senti un po...» - le si rivolse Kaito, mettendosi a sedere - «la prossima volta avvisami quando devi farmi venire un infarto!» - sbuffò - «Non sono mica il tuo un manichino da crush test, io.»

Aoko sospirò - «Non lamentarti, pensa al fatto che hai aiutato Akako-chan, piuttosto.» - disse sorridendo, per poi allontanarsi e raggiungere la ragazza - «Quindi?» - domandò la ragazza.

«Sei stata fantastica, Aoko-chan, grazie mille!» - disse prendendole le mani, con fare esultante.

«Figurati, tra colleghe ci si aiuta, giusto?»

A Kaito che guardava da lontano, con aria truce, quella scena parve famigliare, quindi sbuffò - «Tch... le ragazze, sono proprio strane!»


 

Scena 2: Kaito ed Aoko hanno protestato furiosamente, riguardo la scena delle terme, senza però ottenere una cancellazione della stessa. E' stata la sequenza che ha richiesto il minor numero di ciak, in quanto gli attori vi avevano prestato particolare attenzione, per non doverla ripetere e protrarre l'agonia. Una delle attrici che fungeva da comparsa, ha dichiarato che, non è inusuale per gli attori girare questo tipo di scene, tuttavia ha aggiunto che prima di girare simili sequenze, hanno bisogno tutti di un momento di raccoglimento, in quanto non è semplice farci l'abitudine.
 


 

Capitolo 3 (Incidente?)

«Ehi vincitori!» - la voce di Ogura, richimò Aoko, intenta a parlare con Keiko e Kaito, che stava venendo osannato dai compagni per la sua performance sulla neve - «Venite a commemorare questo bel momento, con una foto» - Aoko, fu praticamente costretta dall'amica ad avvicinarsi al compagno con in mano la macchina fotografica, mentre Kaito, sbuffò ma raggiunse il gruppo, ugualmente - «Bene, mostrate i vostri premi e...- Kaito! Esci fuori dall'inquadratura!» - lo riprese Ogura, facendogli segno di spostarsi verso destra, al fianco di Aoko - «Avvicinati un po. Ecco... ancora un po più a destra...» - gli indicò - «siete proprio rigidi, non avete affatto l'aria di una coppia di vincenti!» - sbuffò Ogura, con un sorriso di scherno sul viso, mentre Keiko, posta al suo fianco, cercava a stento di trattenersi dal ridere.

Aoko era in imbarazzo e lo stesso si poteva dire per Kaito, visto che per la maggior parte del tempo, era stato bombardato da battutine ironiche, da parte dei compagni. Alle provocazioni di Ogura, Kaito si spazientì, cingendo Aoko per la vita con il braccio destro ed attirandola a sé - «Quanto sei fastidioso! Sbrigati a scattare questa foto, vuoi metterci tutta la serata?»

«Okay, taglia. Era perfetta» - affermò soddisfatto il regista.

«Fiu! Ed anche questa è andata» - affermò Kaito con un sospiro.

«K-Kaito...» - Aoko, quando ebbero concluso la scena, richiamò l'attenzione del ragazzo, che si voltò, chiedendo cosa volesse - «La mano...» - disse lei, con lo sguardo rivolto al pavimento.

«Huh?» - lui, inarcò un sopracciglio e dette uno sguardo alla sua mano che sembrava ancora, cingere il fianco di Aoko. Solo allora capì ciò che intendeva: Kaito nel mentre che recitava, non si era accorto che la sua mano, da che si trovava attorno alla vita della ragazza, era – forse per distrazione – finita per spostarsi finendo sui glutei della ragazza. Prima di accorgersi pi suesto dettaglio, tuttavia, la mano del ragazzo ebbe un leggero movimento - difficile dire se< si trattasse di uno spasmo muscolare o di una vera e propria palpatina, messa in atto volontariamente -

D-Diavolo, sono proprio nei guai” - pensò Kaito, divetando pallido almeno quanto il suo costume, poi con una risatina nervosa, si allontanò da lei - «N-Non è come credi... è stato un incidente, non l'ho fatto di proposito-»

«Razza di pervertito!» - Aoko, infuriata cominciò a rincorrere Kaito, con in mano l'asta del microfono, rubata al povero microfonista, che non poté evitarlo.

«Ehi! Stiamo scherzando?!» - disse Kaito, quando notò che la ragazza, si era armata e lo inseguiva con tutte le intenzioni di utilizzare quello strumento contro di lui.

«Aspetta!» - urlò Aoko, fuori di se per la rabbia

«Mi prendi per un idiota?! Col cavolo!» - ribadì correndo e cercando aiuto, da parte dei colleghi, che si guardavano bene dall'immischiarsi nella faccenda.

Akako, si portò una mano sulla fronte sospirando - «Bé, almeno una volta a ripresa, pare che le cose debbano finire così.»

 

 

Scena Tagliata:

Capitolo 4 (Spider & Akako)

Quando la neve bianca ebbe ricoperto, la buca che Spider aveva creato, intrappolandovi all'interno il Ladro Fantasma, l'espressione dell'uomo si allargò in un ampio sorriso, che si disegnò sul suo volto. Spider rimase immobile sulla neve per un po, finché qualcosa non spense il suo sorriso, di colpo.

«Mmm...» - mormorò l'uomo mascherato - «Non ci incontrava da tempo, dico bene, Streghetta?» - disse per poi voltarsi, sorridendo verso la figura femminile in avvicinamento - «Ti sei goduta il tuo incubo, durante il nostro ultimo incontro?»

La figura di Akako, spiccò in mezzo alla neve, fluttuava a qualche centimetro da terra, mentre si avvicinava all'illusionista- «Tu chi sei? Qual è il tuo obbiettivo?» - domandò la ragazza con tono fermo.

«Io sono Spider» - disse lui inchinandosi alla ragazza - «Il mio obbiettivo ed il vostro collimano, signorina. Entrambi puntiamo a surclassare Kaitō Kid.» - rispose il sicario - «Anche se i nostri metodi sono sostanzialmente differenti. Il mio metodo ad esempio... è definitivo»

Akako sgranò gli occhi a sentire quella frase e aprì la mano destra verso l'esterno, per utilizzare la sua magia, tuttavia non fece in tempo, poiché le luci sulla maschera di Spider, si scambiarono di posto e la strega, si pietrificò sul posto.

Cosa succede al mio corpo? Perché, non riesco a muovermi?” - si chiese la strega, fissando l'uomo che si avvicinò a lei adagiò.

«Spiacente, Streghetta, non ti lascerò interferire» - sorrise Spider - «Questa è una questione tra me e Kaitō Kid» - affermò, per poi puntare un dito verso la ragazza. Quando l'illusionista spostò l'indice verso il basso, Akako, ricadde sulla neve in ginocchio.

Poco dopo l'inerme Akako, si ritrovò di fronte l'uomo, che pose pollice ed indice sotto il suo mento, così che potesse guardarla negli occhi - “Quest'uomo... è un demone” - pensò Akako terrorizzata, in quanto quello strano personaggio, era stato in grado di neutralizzare la sua magia, senza difficoltà - “Non può... E' assurdo!”

«Forse, si presenterà un'occasione di confronto, tra noi due, signorina» - sorrise Spider, per poi schioccare le dita. Allora, la ragazza perse i sensi, svenendo tra le braccia del criminale, che l'adagiò a terra - «In futuro... dentro i tuoi incubi»

 



 

P.2 - Questions & Answers, con i protagonisti di Magic Kaito.

 

Intervista ad Aoko Nakamori
 

Intervistatore: Cari lettori, oggi siamo qui con alcuni membri del cast di Magic Kaito, che si sono offerti così gentilmente di concederci un'intervista. Siamo qui con la signorina Aoko, protagonista femminile della serie. Grazie mille, per la sua disponibilità.

Aoko: Salve a tutti, lettori. Io sono Aoko! *s'inchina sorridendo*, è un piacere essere qui. Grazie a lei, sono veramente contenta di avere quest'opportunità di partecipare a quest'intervista.

Cominciamo con la prima domanda: Ti capita mai di essere nervosa, davanti alle telecamere?

Le prime volte, forse un pochino. Ma poi ci ho fatto l'abitudine. Un po di nervosismo, durante le sue scene importanti, ma in generale, cerco di tranquillizzarmi prima di andare sul set, in modo da essere il più concentrata possibile.

Sempre riguardo alla tua esperienza sul set. Qual è il tuo rapporto con gli altri membri del cast? Riuscite a lavorare bene insieme, o alla volte avete delle incomprensioni, di qualche genere?

Io mi trovo bene in mezzo agli altri, non ho nessun tipo di problema particolare con nessuno dei miei colleghi. Anche se alle volte, mi capita di avere a che dire con Kaito, perché tende a farci ripetere le stesse scene all'infinito.

Come mai?

Non ne sono sicura... so solo che spesso stravolge le battute e così ci tocca rifare sempre tutto da capo.

*Il giornalista annuì* Capisco, Capisco. Sempre parlando di cast, com'è stato lavorare insieme a tuo padre? (Interprete di Ginzo Nakamori)

E' stato divertente, Papà lavora spesso in teatro ed è difficile vederlo davanti ad una macchina da presa. E' stato lui ad incoraggiarmi a partecipare ai provini. Inizialmente mi ero proposta per il ruolo di Akako Koizumi, ma poi il regista ed il supervisore, mi hanno proposto il ruolo della figlia dell'Ispettore Nakamori. Erano convinti fossi più adatta indossando i suoi panni e con il senno di poi, condivido questa scelta. *sorride* Akako-chan è sicuramente più adatta, per interpretarla, ha il portamento elegante e i tratti delicati, perfetti per una Strega Rossa.

Interessante, quindi c'è stato un cambio di parte! Aoko-chan, dopo il tuo cameo in Detective Conan e gli Special di Magic Kaito per i 15 anni. Come hai reagito nel sapere che saresti stata coprotagonista della serie tratta dal manga, Magic Kaito 1412?

Ero molto emozionata! Nel tornare ad impersonare di nuovo Aoko Nakamori al fianco di Kaito e tutti gli altri. Infatti non vedo l'ora che venga prodotto qualcosa di nuovo a tema Magic Kaito, per poter tornare nuovamente a recitare al fianco di tutti gli altri. Che sia un cameo o la trasposizione cinematografica della futura trasposizione del manga, sono impaziente di rimettermi all'opera.

Cosa ne pensi di questa versione alternativa del file “Sta lontana da lui”, con la partecipazione dell'illusionista Gunter Von Goldberg?

E' stato divertente, conoscerlo dal vivo è stato un'onore. Non immaginavo fosse un bravo attore. Mi ha veramente sorpreso nel ruolo di Spider. Mi sono trovata davvero bene a recitare con lui.

Quale scena è stata più difficile da recitare e quali ti hanno colpito di più?

Una delle più difficili, in assoluto, è stata la scena delle vasche termali. Una delle scene più imbarazzanti che io abbia mai girato. Inizialmente, abbiamo tentato di rifiutarla (lei e le altre ragazze), ma alla fine non abbiamo potuto evitarla, ed abbiamo fatto del nostro meglio per far sì che venisse bene. Oltre alla scena della gara di sci, una scena che mi ha sorpreso molto è stata quella in cui ero stata fatta prigioniera da Spider. Mi sono veramente spaventata, quando l'ho rivista dopo averla recitata. Non scherzo ho avuto i brividi freddi lungo la schiena. *le tremano le spalle*

Adesso parliamo un po di speculazioni dei fan. Aoko-chan, credi che dopo il bacio di Kaito, la coppia possa essere definita Canon?

In realtà credevo fosse già una coppia Canon. Perché nel capitolo finale di Yaiba, Keiko afferma che Kaito e Aoko, sono una coppia. Quindi in teoria, lo sono già. Personalmente, però non considererei quel momento Canon; è un po come la scena del “bacio” *mima il gesto delle virgolette con le mani*, tra il piccolo Conan e Ran Mori, durante il secondo lungometraggio. Però se alla nostra fanbase, fa piacere pensarlo come un momento Canon, a me fa piacere, vuol dire che abbiamo trasmesso loro delle forti emozioni.

Ed eccoci arrivati all'ultima domanda per questa intervista:
Cosa pensi succederà al tuo personaggio alla fine della storia di Magic Kaito?

Eh?! Ma come? Abbiamo già finito!

Purtroppo sì Aoko-chan.

*Sospira* Capisco. Cosa penso possa accadere ad Aoko alla fine di Magic Kaito? Probabilmente Aoko, continuerà a stare al fianco di Kaito, non essendo forse mai completamente consapevole della sua doppia identità. Anche se, sinceramente, spero in un colpo di scena, magari in un ultimo straziante file in cui Kid troverà Pandora, scoprendo la verità sulla morte di suo padre, per poi svelare ad Aoko, la sua vera identità.

Quindi, presumi che alla fine della serie, Kaito smetta di essere Kid?

*scuote la testa* No, non credo che Kaito possa mai smettere di essere Kaitō Kid. Perché indipendentemente dal ritrovare Pandora, per svelare il mistero della morte di suo padre, Kaito, nei panni di Kid, si esibisce in quanto mago. E poi, in tutta onestà, credo che Jirokichi Suzuki, non gli darebbe modo di appendere cilindro e mantello al chiodo, almeno finché non terminerà la sua autobiografia *Ride*

Probabilmente, hai ragione. Aoko-chan. Bene, ti ringrazio molto per averci dedicato un po del tuo tempo, speriamo di poter approfittare nuovamente della tua gentilezza, in futuro.

Nessun problema. Anche Aoko, spera di poter partecipare ad altre interviste, da voi organizzate. Grazie di cuore *s'inchinò nuovamente*

Vuoi lasciare un messaggio ai lettori che hanno seguito quest'intervista?

Certo! Ringrazio, tutti voi lettori, per aver seguito quest'intervista! Spero di poter rispondere presto ad altre vostre curiosità. E ricordate: Un giorno l'Ispettore Nakamori, riuscirà a catturare quel Ladro! Quindi sostenetelo, sempre okay? *fa l'occhiolino* Scherzavo! Alla prossima, bye-bye!


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Intervista ad Akako Koizumi

 

Intervistatore: Abbiamo avuto fortuna, come nostra seconda ospite, abbiamo qui il volto, che sta dietro alla donna più avvenente di tutto Magic Kaito, ovvero, l'interprete di Akako Koizumi. Benvenuta e grazie per essere qui signorina Akako.

La fortuna è solo mia, che tra tutti gli altri attori del cast, abbiate deciso di intervistare proprio me. Sono davvero onorata *s'inchina sorridendo al giornalista*. So che Hakuba-kun, teneva molto a un intervista da parte di questo mensile, ma purtroppo in questo momento, è in inghilterra perché ha ottenuto un'importante ruolo in uno sceneggiato televisivo. Se stai leggendo questo numero, mi dispiace Hakuba-kun *s'inchina*, sarà per la prossima volta, okay? *sorride*

Cosa dici cominciamo, Akako-chan?

S-sì, mi dispiace per aver parlato a sproposito *s'inchina mortificata*

Non c'è bisogno che ti scusi, è la tua intervista, dopotutto.

O-Okay, la ringrazio molto *s'inchina nuovamente*

Bene, prima domanda: Sei mai nervosa davanti alle telecamere?

S-sì. Quasi sempre. Ho il terrore di di dimenticarmi le battute o di sbagliare qualcosa, facendo così andare a rilento le riprese. Questo mio atteggiamento alle volte fa innervosire il direttore, ma nella maggior parte dei casi, sono tutti molto pazienti come me e dunque dopo un po riesco a muovermi più agevolmente sulla scena.

Quindi, qual è il tuo rapporto con il resto di del cast?

Cerco di andare d'accordo con tutti. Aoko-chan è stata sempre molto gentile con me, ad anche Kuroba-kun e Hakuba-kun, sono sempre stati comprensivi. Io non ho problemi con i miei colleghi. Piuttosto Kuroba-kun e Aoko-chan, litigano spesso quando sono in scena, e io non so proprio che fare in quei momenti. *Sospira*

Dopo la tua partecipazione nel cameo e negli Special per i 15 anni della serie di Detective Conan, come ti sei sentita nel sapere che avresti partecipato ad una serie basata interamente sul manga di Kid, ovvero Magic Kaito 1412?

Ero molto nervosa. Sapere di diventare qualcosa di più di una comparsa, mi rendeva difficile, prendere la cosa tranquillamente sin dagli Special. Per evitare attacchi di panico ed ansia, ho cercato di prendere parte ad una classe di meditazione, da allora so che quando mi sento troppo nervosa, devo respirare profondamente, e l'ansia sparisce, come per magia *prende dei respiri profondi*

Cosa ne pensi di questa versione alternativa del file del manga, “Sta lontano da lui”?

E' stato molto divertente. Sono una grande fan di Gunter Von Goldberg, ed averlo conosciuto, è stata un'emozione indescrivibile. Peccato che abbiamo girato insieme poche scene. Alcune se alcune di esse, non sono state incluse nel montaggio finale dell'episodio.

Quali sono state le scene più difficoltose da girare e quali quelle che ti sono piaciute maggiormente?

*Riflette* La più difficile, sicuramente quella in funivia con Kuroba-kun. E' stata davvero imbarazzante. Alle volte è davvero complicato impersonare Akako, lei ha una personalità forte ed in quanto Strega Rossa, è naturalmente molto sensuale e non si fa problemi a fare sul serio, essendo molto sicura di sé. Io invece mi sono imbarazzata tantissimo, a sopraffare Kuroba-kun, pronunciando le battute a pochi centimetri dal suo viso. Credo di aver ripetuto la scena almeno una mezza dozzina di volte, prima di riuscire a recitarla tutta senza bloccarmi o fare errori rispetto alle battute. Per quanto riguarda la mia preferita, è stata quella in cui narravo il mito della Donna delle Nevi. Sono una grande appassionata di miti e leggende, soprattutto quelle fantasy-horror. In parte è anche per questo motivo che mi sono presentata ai provini per il personaggio di Akako Koizumi. *Sorride*

Parliamo di speculazioni dei fan: Credi che il futuro di Akako, riservi qualche romance? Cosa ne pendi dell'ipotetica relationship tra Akako e Saguru Hakuba?

Romance eh? Mi dispiace ammetterlo, ma credo che Akako, non sia tipo da relazioni canoniche. Credo proprio a causa, della sua natura di Strega rossa ovvero il genere di magia che coinvolge i sentimenti. Per questo dubito che Akako possa innamorarsi seriamente di qualcuno, è troppo concentrata, nella manipolazione del cuore di altre persone, per dare uno sguardo ai suoi di sentimenti. Infondo, il suo unico obbiettivo, piuttosto chiaro, infatti è solo quello di far cadere tutti gli uomini ai suoi piedi, poiché più seguaci assoggetta, più la sua magia diventa potente. Non credo abbia mai pensato ad un ragazzo come a qualcosa di diverso da uno schiavo. Lei stessa infatti inizia ad interessarsi a Kid, in quanto egli può resistere alla sua influenza e questa particolarità porta la strega a desiderare la sua vicinanza, ma ancora una volta, solo per averlo ai suoi piedi. Il sentimento d'amore, nascerà poi come conseguenza del sapere, che Kuroba-kun, non si arrenderà mai a lei, in quanto già innamorato. Ma anche dopo ciò, “l'amore” di Akako, non sarà un sentimento puro, in quanto sarà sempre sospinto dal desiderio di supremazia, sul ragazzo. Quindi sì, credo che sarà difficile vedere una vera romance, per il mio personaggio. Per quanto riguarda una relazione tra Akako e Hakuba-kun, potrebbe essere possibile, se Akako si arrendesse nei confronti di Kuroba-kun. Anche Hakuba-kun, seppur sensibile al fascino di Akako, è piuttosto freddo, ed in più è anche un vero gentiluomo, quindi potrebbe anche essere possibile. Sempre se Akako, riuscirà mai a distogliere la sua attenzione dal Ladro sfacciato, rivolgendola al Detective, in grado di spaccare il secondo.

Eccoci giunti alle ultime battute, per questa intervista:
Akako-chan, cosa pensi succederà al tuo personaggio alla fine della storia di Magic Kaito?

Non saprei in realtà, *riflette* Credo che alla fine Akako perderà i suoi poteri! *affermò sorridendo*

Come mai credi questo?

Semplice, credo che Kid in qualche modo, riuscirà a far commuovere Akako, che di conseguenza, finirà col perdere la sua magia e diventare una ragazza normale. Okay, sarebbe un po triste, perché l'essere una Strega è ciò che la rende speciale, ma non si può mai sapere. Forse una volta libera della sua seconda natura, potrebbe finalmente trovare il vero amore?

Ultima domanda: Puoi raccontarci brevemente, un aneddoto riguardo ad una tua esperienza particolare collegata al tuo ruolo?

Eccome, con piacere. Mi ricordo chiaramente il giorno in cui mi sono presentata al provino per il ruolo di Akako, le istruzioni riguardo alla parte erano davvero bizzarre, se ricordo bene, diceva qualcosa del tipo: “Siamo in cerca di una comparsa, il cui cuore palpiti di passione, per stregare gli spettatori. Ciò che importa e che possieda qualcosa di colore rosso”. La cosa mi incuriosì, anche se non ero sicura di cosa volesse dire “possedere qualcosa di colore rosso”, ma ho pensato che chiamandomi “Bambina rossa”, potessi rientrare nelle specifiche dell'annuncio.

Con questa domanda, abbiamo concluso la nostra intervista. Akako-chan, ti siamo tutti molto grati per la tua disponibilità. Hai nostri lettori, farà molto piacere, approfondire la tua conoscenza.

Ed io sono stata molto lieta di aver potuto partecipare a quest'intervista. *s'inchina al giornalista* grazie mille per quest'opportunità.

Vuoi lasciare un messaggio ai lettori che hanno seguito quest'intervista?

*Si schiarisce la gola* Lucifero, me lo ha comunicato poco fa, “la colomba dalle bianchi ali, è destinata a cadere”. Voi lettori, sapete cosa significa dico bene? Se volete scoprire quale sarà il futuro di Kuroba Kaito, continuate a prestare attenzione, ma non preoccupatevi... Molto presto... diventerà mio schiavo. Ohohohohoh!

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*Tossisce ripetutamente* C-Chiedo scusa, potrei avere un bicchiere d'acqua, per cortesia?

 

 

 

 

Intervista a Kaito Kuroba:
 

Intervistatore: Dopo aver scambiato due parole con le interpreti di Aoko Nakamori ed Akako Koizumi. Concludiamo in bellezza: ci troviamo qui in compagnia del giovane attore, interprete del Ladro Gentiluomo, più famoso al mondo, dopo il francese Arsenio Lupin. E' un piacere fare la tua conoscenza Kaito, ti siamo molto grati per aver deciso di concederci un po del tuo tempo, per realizzare questa intervista.

Kaito: Sono io che vi ringrazio. *s'inchina al giornalista* Per me è sempre un piacere, partecipare in queste occasioni ad interviste, in cui posso rispondere a curiosità e domande dei fan.

Pronto per cominciare?

Certo! Prontissimo!

Bene allora andiamo con la prima domanda. Questa per la verità, è una domanda che mi pongo io stesso: Sei mai nervoso di fronte alle telecamere?

Forse durante le scene più impegnative, ma di solito non troppo, perché in quanto figlio di un prestigiatore, posso dire che il palcoscenico è il mio habitat naturale. Stare in scena o di fronte alle telecamere mi emoziona, questo sì, ma non mi impedisce assolutamente di divertirmi e dare il massimo. Chiedo scusa, sono andato un po fuori tema, vero?

Non preoccuparti, è la tua intervista, dopotutto. Ed ai fan, non dispiacerà certo se ti lasci scappare qualche dettaglio in più.

*Ridacchia nervosamente, grattandosi la nuca*. Bé allora in questo caso, spero solo di non dire troppo.

Prossima domanda: Quali sono i tuoi rapporti con i membri del cast?

Generalmente andiamo tutti d'accordo. C'è una bella atmosfera e cerchiamo di fare un bel lavoro insieme, ma come tutti i gruppi eterogenei, di persone che si ritrovano a dover portare avanti un progetto, alla volta andiamo incontro ad incomprensioni. Spesso, mi scontro con Aoko, ad esempio.

Davvero, e per quale motivo?

Principalmente sull'approccio alle scene. Aoko è molto legata al copione, mentre io tendo a modificare le battute, almeno in certi punti, per dare un tono al mio, personaggio. Perché non avete la minima idea di come siano smielate ed imbarazzanti certe battute. Okay sono un attore e devo attenermi gli script, ma vorrei conservare anche un minimo di dignità quando torno a casa dai miei la sera.

A proposito Kaito-kun. Per quanto riguarda i tuoi genitori, il Signor Toichi e la Signora Chikage, come hai reagito, sapendo di dover condividere alcune scene con loro, durante la creazione della serie di Magic Kaito 1412?

E' stato sicuramente uno shock, soprattutto perché a quanto pare si trattava di una clausola del mio contratto. Non ne avevo idea, e quindi direi che mi sono sorpreso parecchio.

Sempre parlando di esperienze sul set: come ti sei sentito, nel sapere che oltre ai vari cameo ed agli Special per i 15 anni di Detective Conan, avresti avuto addirittura una serie tutta tua?

La serie di 1412, completamente incentrata sul mio personaggio, è stato davvero qualcosa di impressionante. Per prepararmi al meglio, al contrario di quanto feci per gli Special, ho letto integralmente il manga, nella speranza di mettere in scena una performance migliore. Ed a quanto pare, sembra sia stata apprezzata. *Ride*

Parliamo un po di questa versione alternativa del capitolo “Sta lontano da lui”, cosa ne pensi dell'ipotetica presenza di Spider, durante la gita scolastica?

Trovo che Spider sia un buon rivale per Kid al contrario di Snake. Certo Snake è il responsabile della morte del primo Ladro Fantasma, questo gli da un valore aggiunto, ma tra i due non c'è molta competizione. Spider di contro, è un illusionista famoso e può dare filo da torcere a Kaito, proprio perché operano entrambi nel campo dei trucchi di magia. I loro scontri, poi per quanto brevi, sono carichi di azioni concitate. Ha contribuito molto a rendere una comune gita in montagna, molto più movimentata.

Qual è stata la scena di questo episodio, più dura da girare e quale invece la più piacevole?

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Dunque, la più difficile, sicuramente sono state quelle girate sotto la neve. Quando Kaito viene sepolto vivo da Spider e lui decide di trovare Aoko, prima di mettersi a scavare una via d'uscita. Come potete immaginare, non eravamo davvero sepolti nelle neve, bensì eravamo mimetizzati con essa, all'interno di una struttura di parallelepipedi di polistirolo. La produzione aveva ordinato e modellato appositamente, tre blocchi enormi di polistirolo, ed un grande tubo di plastica dura, da incastrare nella neve. Uno posizionato verticalmente e due orizzontalmente, in modo da creare una sorta di “L”, capovolta e specchiata, mentre il tubo venne incastrato tra il secondo ed l terzo blocco. L'enorme struttura venne poi riempita di neve artificiale, così che potessi scavarvi in mezzo e rendere il tutto più realistico. Il concept per questa scena è stato davvero incredibile e ciò non ha reso meno difficoltoso per noi attori, girare le scene in questione. Sembrava davvero di essere sepolti vivi, muoversi era difficoltoso ed il tutto, mi ha provocato davvero molta ansia, lo ammetto. Ma il risultato finale è stato davvero impressionante. Quindi le energie spese durante quelle riprese, sono state ripagate più che completamente. Quella che ho preferito in assoluto invece è stata certamente quella della gara di sci. Non mi sono mai divertito tanto a percorrere una pista come in quel momento.

Parliamo un attimo di speculazioni dei fan. Una domanda che sicuramente si faranno in tantissimi: com'è stato girare la scena della vasca termale e quella del “bacio” ad Aoko sotto la neve?

Un bravo attore si riconosce soprattutto in scene del genere *tenta di non mostrarsi a disagio*. N-Non è stato nulla di troppo eclatante. Dopotutto si tratta solo di finzione.

Bene, ci stiamo avvicinando alla fine di questa intervista. Penultima domanda: Cosa pensi succederà al tuo personaggio alla fine della storia di Magic Kaito? Cosa ti aspetti dal futuro?

Umh... mi aspetto sicuramente che venga rivelata la vera identità di Kaitō Corbeau. La controparte in nero di Kid. Finché non verrà svelato questo mistero, io non ipotizzerò nulla sul futuro di Kaito; anche perché smascherato Corbeau, il suo background, potrebbe venire stravolto del tutto.

Dunque, hai una teoria su Kaitō Corbeau? Chi pensi possa essere?

Io punto tutto sulla speculazione per cui Toichi Kuroba ha architettato magistralmente la sua morte, per poi ritornare nei panni di Kaitō Corbeau. Dopotutto Toichi Kuroba è il più grande mago giapponese, potrebbe aver semplicemente finto la sua morte, per poi scomparire all'estero, per ben 10 anni. Sappiamo infatti che Chikage-san, sia nel manga che in uno degli Special, si trovava a Las Vegas, dove aveva appena assistito ad uno spettacolo di magia che le era piaciuto molto. Veniamo successivamente informati che Kaitō Corbeau è un famoso ladro che opera nella stessa Las Vegas, e Chikage-san, sembra esserne molto ben informata. La mia teoria e che in questi dieci anni in cui lo si pensava deceduto a causa dell'esplosione generata da Snake, Toichi e Chikage Kuroba sono rimasti insieme a Las Vegas, dove Kaitō Corbeau ad un certo punto, ha esercitato il suo ruolo di ladro, creandosi una fama. Fama che però non era ancora giunta in Giappone. Quando Kaito è diventato Kid, attirando l'attenzione dell'organizzazione misteriosa, venuto a conoscenza di ciò dalla moglie e Toichi Kuroba, ha deciso di monitorare per un po Kaito per vedere come se la cavasse, ed infine ha deciso di entrare in scena durante il furto del Midnight Crow, mettendo alla prova le abilità di suo figlio, in quanto mago e ladro, per verificare, se avesse o meno, bisogno di supporto da parte sua, nell'affrontare la sua battaglia. Una volta assicuratosi che stesse bene e che svolgesse altrettanto bene anche il suo lavoro in quanto Ladro Fantasma, ha deciso di non interferire. Poiché ha visto in Kaito, la determinazione nel catturare i suoi assassini, non per vendetta, ma per giustizia, ovvero per una nobile causa. A quel punto Kaitō Corbeau, ha detto a Kaito di essere in grado di impersonare chiunque, proprio come lui, in modo che venisse così ingannato. Perché quando hai davanti un mago, non puoi fidarti solamente di ciò che vedi. Con questa convinzione, quando Kaito ha trovato un biglietto firmato da parte di sua madre, che riportava una cosa che solo Kaitō Corbeau, poteva sapere, ha fatto erroneamente due più due.

In sintesi la mia teoria è questa: I coniugi Kuroba hanno agito insieme, per mettere insieme uno spettacolo di magia per il proprio figlio, così da poterlo rivedere, lanciandogli una sfida, nel pieno stile dei Kuroba. L'inganno ha funzionato in pieno poiché Kaito, non ha creduto ai suoi occhi, come ogni scettico di fronte ad una magia. Non ha creduto fino in fondo nel fatto che i Ladri fantasma possono creare miracoli e quindi non lo ha colto.

Può essere plausibile. Mi piacerebbe molto se le cose andassero a finire su questa linea. Scoprire che il padre era vivo per tutto questo tempo e che aveva sempre tenuto d'occhio Kaito, durante le sue gesta, sarebbe davvero un bel colpo di scena. *Beve un sorso d'acqua*.

Certo, anche la teoria, che ci viene proposta e alla quale arriva Kaito stesso, per cui si tratterebbe in realtà di Chikage-san, che ha messo in atto un travestimento, per fare una visita a sorpresa al figlio, mettendolo in difficoltà, per poi partire nuovamente per Las Vegas, una volta visto che stava bene, è affascinante. Ma, fin troppo semplice da intuire. Voglio credere che il Maestro (si riferisce all'autore del manga Gosho Aoyama), ci abbia tenuto nascosto qualcosa, che ci potrebbe regalare bei colpi di scena per il futuro.

Ultima domanda e poi ti lasciamo al tuo lavoro, Kaito-kun. Puoi raccontarci brevemente, un aneddoto riguardo ad una tua esperienza particolare collegata al tuo ruolo di Kaito Kuroba alias Kaitō Kid?

Certo! Credo che l'esperienza più strana avuta con questo personaggio, sia stato proprio il modo in cui ho ottenuto la parte, di sicuro non crederete che tutto possa essere successo realmente, eppure posso giurare che è la pura verità. Come ho detto prima, mio padre, è un abilissimo mago, anche nella vita di tutti i giorni, non solo nello Show di Magic Kaito. Una sera stavamo eseguendo insieme un numero d'illusionismo, in un locale. Quella sera il regista ed il Maestro erano venuti ad assistere allo spettacolo, con parte degli altri membri della produzione. Tutto andò liscio, fino a quando nel bel mezzo dello show, per abbinare il mio costume a quello di mio padre, ho indossato un completo bianco, facendo apparire delle colombe dal nulla. Allora il Maestro si è alzato ed ha gridato: «”E' lui, il mio Kid!” ». Il pubblico rimase sbalordito e così anche io e mio padre. Una volta concluso lo spettacolo, sia il regista che il Maestro si sono presentati nei camerini e mi hanno proposto il ruolo. Tra l'altro rimasero piacevolmente sorpresi della coincidenza, che io stesso mi chiamassi Kaito, esattamente come il personaggio. E, quindi è in questo modo che ho ottenuto la parte. Strano, ma sono grato che quella sera, avessi deciso di esibirmi anch'io. Forse a quest'ora se non l'avessi fatto, sarei solo un Mago e non un attore, con l'hobby per la magia.

Bene, con questo è proprio tutto. Ancora mille grazie per la tua disponibilità, Kaito-kun.

Sì figuri, è stato un piacere.

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*Sorrise, prendendo il tono impostato, di quando recita la parte di Ladro Kid* A tutti voi che seguite con affetto, questo Ladro fantasma, non posso fare altro che essere profondamente riconoscente e lasciarvi con la promessa, che continuerò a fare del mio meglio, per stupirvi e regalarvi emozione sempre nuove. Io vi ringrazio nuovamente di cuore per tutto e vi rimando alla prossima occasione Quindi vi saluto: See you, next Illusion! *s'inchina per poi scomparire in una nuvola di fumo*












L'Angolo dell'Autrice:
Bene, con questo piccolo capitolo "extra", che spero vi sia piaciuto. Vi saluto e spero di tornare presto con una nuova storia.
Mi raccomando, ditemi cosa ne pensate, okay? Un saluto e un abbraccio -Irene_Violet










Riferimenti:
Testo

• Riferimenti generici a Magic Kaito e Detective Conan
•EP n° 24 di Magic Kaito 1412

Immagini
•Aoko, EP n° 7 di Magic Kaito 1412
•Kaito, EP n° 7 di Magic Kaito 1412
•Akako EP n°9 dello Special n°9 di Kid the Phantom Thief di Detective Conan (Modificata)



 

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