The Shadow

di Gold D Akame
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

P.O.V. SCONOSCIUTO
Blüdhaven. La città gemella di Gotham. Considerata dallo stesso Cavaliere Oscuro un "caso perso", ha il suo vigilante,  Nightwing,  ma quello che ancora non sanno è che... Wing non è il solo ad occuparsene~♡

***

Questa storia a dir la verità dovrebbe inziare in Inghilterra, la notte di 13 anni fa, ma questo anedoto lo racconteremo in seguito, ora parleremo di due ragazze, i cui nomi in questa storia sono molto importanti...

:- Sei riuscita a decifrarla alla fine?-

...ora inizieremo da questa frase, all'apparenza semplice, ma in realtà molto più complessa.
Renegade, anzi forse dovremmo dire Ruby Hill chiese sussurando alla sua, ormai amica Shadow, anzi Wendy Summers. 
La prima, Ruby, ha i capelli rosso fuoco, lunghi fino alle spalle, raccolti in una semplice coda laterale, l'occhio destro blu notte, mentre l'occhio sinistro è coperto da una benda, per un motivo che spiegheremo in seguito. Una camicia azzurra legata alla vita da una semplice cintura marrone e una gonna blu, coperte da un camice da laboratorio. Nascosto da una garza il braccio destro metallico,  mentre nascosto da una calza la gamba sinistra metallica.
La seconda, Wendy,  ha i capelli color cobalto, non molto ricci, e corti fin sopra le spalle legati in una coda con un fiocco blu. L'occhio destro è verde acqua e il sinistro è coperto da un ciuffo di capelli. Aveva una camicia bianca, nascosta dal medesimo camicie, e dei blue jeans.
Al momento erano sedute al loro tavolo da lavoro, nascoste grazie alle boccette con dentro dei liquidi chimici di diversi colori.
Wendy guardava pesantemente una chiavetta completamente nera, fino a quando la rossa non le pose la domanda che la fece imbronciare.

:- No. - scosse la testa infastidita - Ogni volta che ci provavo con uno di questi stupidi computer, quando stavo per decifrare il codice, se ne andavano in tilt! -

Brontoló di cattivo umore, fissando senza sosta la USB.
Lei sapeva fin dall'inizio che con un computer ordinario non ci sarebbe riuscita, ma in tutta sincerità lei non aveva la più che minima intenzione di andare a pregare alla porta di suo "padre" per una stupida USB... con informazioni probabilmente molto.... molto.... importanti....
NO, NON L'AVREBBE FATTO, A COSTO DELLA VITA!

:- E se chiedessi al tuo padre o ad uno dei tuoi fratelli? Ci rispamieremo chissa quale fatica -

Sbuffó Ruby, annoiata. Stavano discutendo da mezz'ora su quella chiavetta e quell'idea le ronzava in mente fin dal principio ed era sicura che la sua amica pensava la stessa cosa.

:- Ma anche no! - quasi non urlò - si ok avranno la tecnologia più adatta di quella che abbiamo noi al momento,  ma ho già Terry che lavora qui e sta 'indagando'  su cosa sto facendo, se poi chiedo aiuto alla mia famiglia non sarà solo imbarazzante e umiliate,  ma farei in modo che i sospetti che protebbe avere potrebbero trasformarsi in certezze!-

Stava usando tutto il suo autocontrollo per non mettersi a urlare, ma diventava quasi isterica quando c'era di mezzo le persone che considerava la sua famiglia.
Certo, nel profondo, anche lei voleva correre a Gotham, a casa sua, abbracciare suo padre, i suoi fratelli, suo "nonno", Alfred, e chiedere scusa per qualcosa di cui non si pentiva affatto, ma soltanto per poter tornare a casa. Eppure c'era quel qualcosa che glielo impediva, che la teneva inchiodata al presente e a quel odio inesistente che le attanagliava lo stomaco ogni giorno.
Ruby fece una smorfia, mordendosi il labbro pensante.

:- E sentiamo: cosa pensi di fare allora? Qual'è la tua grande idea, genio?! -

Chiese innervosita dalla cocciutagine della compagna. Avvolte sapeva farla arrabbiare come poche persone facevano, ma soltanto con lei perdeva le staffe in così poco tempo.

:- Io non ne ho la più pallida idea, a esserne sincera -

Era seria, non avevano molte idee e questa era la migliore che avessero.
Quella chiavetta l'avevano presa da uno dei loro nemici: la civetta... si, avete letto bene, la civetta. Sarebbe buffo come nome se quella supercriminale non fosse mezzo umano e mezzo gufo, il che visto di persona, rende la cosa ancora più inquietante.
In tutti i casi, potrebbe contenere chissà quali informazioni importanti di cui nessuno era a conoscenza!

:- Se non hai idee stai zitta e vai subito a parlare con Terry! Prima che ti ci spedisca a calci in culo! -

Wendy si scansó appena in tempo per evitare il pugno della sua partner. A volte sapeva essere parecchio perocolosa.
La cobalto si alzò dallo sgabello su cui era seduta incamminandosi verso la porta, diretta verso la stazione di polizia, dove lavorava suo fratello maggiore.
La prima cosa che aveva imparato quando aveva iniziato era che il suo reparto ed il gruppo di polizia (in cui stava anche Terry) non andavano affatto d'accordo. Quindi, quando è entrata dalla porta d'ingresso, non si è sorpresa più di tanto quando le lanciarono occhiate di disprezzo.

:- 'Meglio che trovi Terry il prima possibile' -

Pensò Wendy,  guardandosi in torno.
In fondo non era tanto complesso trovarlo, bastava trovare un ragazzo capelli neri e occhi blu. No, non era complesso, era UN'IMPRESA!
Ma chissà se dio stava ascoltando le sue "preghiere" quando si scontrò proprio con il ragazzo che stava cercando, ovviamente però doveva sbatterci contro...

:- 'Ahi, che male' -

Pensa la cobalto, massaggiando il naso, unico punto colpito dalla dura schiena del fratello. Terry, nel frattempo, si era girato verso di lei, preoccupato vedendola toccarsi il naso ormai rosso dalla botta ricevuta.

:- Stai bene Wendy? -

Chiede, infatti il moro alla più piccola.
Ella, stizzita, si tolse immediatamente la mano, lasciando che il dolore prendesse leggermente il sopravvento, e lo guardò seccata.

:- Sto benissimo -

Iniziò,  poi evito lo sguardo del ragazzo più grande imbarazzata.

:- Devo chiederti una cosa, possiamo andare fuori? -

Sussurrò la ragazza, trovando improvvisamente le scarpe molto più interessanti del fratello. Terry annuì, prendendole la mano e trascinandola fuori dalla stazione di polizia e, senza che se ne accorga,  erano in un vicolo poco lontano da dove erano prima.

:- Cosa volevi chiedermi? -

Le sorrise, mentre Wendy scosse la testa come per togliersi l'imbarazzo. Subito tirò fuori dalla tasca della camicia la USB.

:- Ho bisogno di un favore: Io e 'Gade non riusciamo a decifrare il criptato di questa chiavetta, puoi chiedere a Tim se... Si, insomma, se riesce a decifrarla? -

Terry annuì sorridendo. Sua sorella minore stava finalmente chiedendo aiuto alla loro famiglia!
Wendy lo guardava, chiedendosi se stava facendo bene a chiedere una mano, quando sapeva benissimo che il motivo per cui se ne era andata era il suo alter ego.
Terry prese la chiavetta notando che la minore iniziava ad avere dei ripensamenti.

:- Ok, glielo chiedo, ma tu dovrai venire al Manor con me e se vuole anche la tua compagna -

Oh no, cosa aveva fatto?!

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Wendy sospirò per la millesima volta quella giornata.
Tutto andava storto! E poi si era ricordata che per quella maledetta chiavetta doveva andare a casa ed era l'ultima cosa che voleva fare.

:- Smettila di sospirare, sei fastidiosa -

Solo Ruby poteva essere infastidita da un sospiro, nonostante fosse dall'altra parte della stanza!
Sospirò nuovamente, solo per infastidirla, e la rossa le lanciò uno sgabello... si avete capito bene e vi posso assicurare che Wendy si è spostata appena in tempo per non finire in ospedale.

:- Sei diventata matta?! -

Gridò la cobalto in preda al panico, tenendosi la testa spaventata.
Rimase seduta sul pavimento, dove era caduta, rimanendo a guardare ogni movimento della sua compagna.
Ruby sospirò pesantemente, poi si alzò e le si avvicinò lentamente.

:- Allora sei pronta per tornare a casa? -

Ruby era consapevole che la sua amica non volesse andarci, ma non potevano farci niente: la chiavetta era in possesso di Terry e non l'avrebbe restituita tanto facilmente.
Wendy scosse la testa debolmente, non voleva andare, ma l'avrebbe fatto se questo significava conoscere un'informazione che potrebbe essere importante, a costo di andarci da sola!

:- Sicura che non vuoi che venga anch'io? -

Chiese ancora, consapevole (anche) della sua incertezza a ritrovarsi nella sua vecchia casa in mezzo alla sua famiglia che non accettava e non accetta il fatto che lei è Shadow.
Wendy annuì tenendo la testa china, non voleva che Ru' venisse introdotta a Bruce o ai suoi fratelli, nessuna delle due sapeva cosa sarebbe potuto succedere.
Wendy alzò la testa di scatto, indirizzandola verso la porta dove subito dopo comparve suo fratello maggiore Terry.

:- Ciao ragazze - Terry sorrise - Pronta little blackbird? -

Wendy si bloccò a sentire il soprannome con cui Terry la chiamava da piccola. Scosse mentalmente la testa e annuì, salutando la rossa nel mentre usciva.

***

Poche ore dopo

Wendy osservava il Wayne Manor ad occhi più o meno spalancati: NON SE LO RICORDAVA COSÌ GRANDE!
Terry intanto ridacchiava guardando la sorellina osservare il Maniero.

:- Non te lo ricordavi così grande, vero? -

Wendy lo guardò, poi gli diede le spalle fino a che la macchina non si fermò.
I due scesero dirigendosi alla porta di casa. Suonarono e aspettarono.

:- Sai: Tim non vedeva l'ora di rivederti. Quando ho detto a Bruce che venivi, Tim ha fatto i salti di gioia -

Prima che la cobalto potesse rispondere, la porta si aprì rivelando ai due il vecchio maggiordomo, Alfred.

:- Buon pomeriggio signorino Terrence, signorina Wendy è un piacere rivederla -

Wendy si 'nascose' dietro il fratello mentre entravano, sentendo nel frattempo la sensazione di essere e, al contempo, non essere dove doveva. La minore non riusciva a toglirsi quella sensazione nemmeno sul divano della 'sala d'intrattenimento', mentre, con la testa bassa, sentiva gli occhi sia del suo padre addottivo sia dei suoi fratelli passarle attraverso.

:- Terry ha detto che avevi bisogno di una mano -

Sentì la voce di Bruce passarle nelle orecchie. Lei annuì, rimanendo in silenzio.

:- Come mai tutto d'un tratto hai bisogno di tornare a casa e, dopo avermi disobbedito, chiedere una mano? -

Wendy di morse le labbra quasi facendole sanguinare. La tensione nella stanza era palpabile. Riusciva ha sentire il suo stesso respiro diventare sempre più veloce così come il suo battito cardiaco, come se stesse per entrare in iperventilazione.

:- In tutta sincerità neanch'io volevo essere qui - Sussurrò lei - Ma... ho bisogno di una mano -

Borbottò a denti stretti. Alzò lo sguardo guardando con occhi annoiati il suo padre addottivo. Sentiva gli occhi dei suoi fratelli addosso, ma non ci fece caso. Sapeva che se si fosse agitata ancora di più sarebbe svenuta per mancanza d'ossigeno.

:- Quella chiavetta era di un mio nemico, Civetta, gliel'abbiamo confiscata dopo averla presa. Ora, ne io ne 'Gade sappiamo se dicesse la verità o se una mera menzogna (o se intendesse altro), ma prima che la lasciassimo in mano ai poliziotti ha detto: "State attente a quel che troverete, potrebbe spaventarvi più di quel che pensiate" -

Finì pensierosa. Bruce si appoggiò allo schienale della poltrona su cui era seduto, incrociando le braccia al petto.
Tim fece lo stesso, situato poco lontano da lei sullo stesso divano.
Dick incrociò anch'egli le braccia al petto pensieroso, seduto sul bracciolo del divano accanto a Tim.
Jason se ne era andato chissà dove, mentre Damian non si era neanche presentato.
Lei gli osservava cercando di controllare il suo respiro, prima che i suoi fratelli, o peggio Bruce, si accorgessero della sua agitazione.
Terry se ne stava appoggiato al muro con le braccia dietro la schiena a guardarla, osservandola con occhi preoccupati.

:- Terrence, passami la chiavetta -

Terry la prese dalla tasca della sua camicia, mettendola subito dopo sulla mano di loro padre.
Bruce si alzò, dopo averla osservata per qualche minuto, e si diresse verso l'orologio a pendola del 'nonno' entrando subito dopo nel Batcave.
I Batbrothers e Wendy lo seguirono, sebbene la cobalto rimase dietro a tutti.
Bruce non si mosse dal Batcomputer per almeno un'ora prima di appoggiarsi allo schienale della sedia.
Si girò verso la figlia minore.

:- Ci vorrà un po' a decriptarla, ma ti aiuterò -

Wendy spalancò gli occhi, anche se quasi impercettibilmente, poi chinò leggermente la schiena in un piccolo inchino.

:- Grazie... -

Si ritirò su tenendo la testa bassa per non fare vedere gli occhi lucidi: non riusciva quasi a crederci che suo padre, Bruce Wayne, Il Batman, ha deciso di aiutarla dopo che neanche un anno fa gli aveva detto specificamente che non aveva la minima intenzione di rinunciare ad essere Shadow.
I suoi pensieri si interruppero quando la mano di suo fratello Terry si poggiò sulla sua spalla facendola sobbalzare.

:- Visto che non succede niente a chiedere aiuto una volta ogni tanto? -

Wendy sospirò pesantemente prima di girargli le spalle ed allontanarsi.
La sua direzione era il giardino sul retro del Manor. L'unico spazio tranquillo dove poteva telefonare a Ru' senza interruzioni.

:- Pronto? Wendy và tutto bene? -

Subito la voce preoccupata di Ruby si fece sentire.

:- Si, và tutto quanto bene, stai tranquilla 'Gade -

Trattenne un singhiozzo a fatica. L'agitazione iniziava farsi sentire, ora che non aveva più l'adrenalina in corpo.

:- Wendy, calma! Hai bisogno di respirare, respira ed espira... -

Continuarono così per qualche minuto poi si salutarono. Ruby sapeva benissimo che quando si agitava troppo, Wendy, andava prima nel panico e poi aveva un attacco di panico e molto spesso andava in iperventilazione come se niente fosse.

Wendy rimise il telefono nella tasca della giacca, poi cadde in ginocchio sull'erba del prato. Non c'è la faceva davvero più, aveva sperato che sentire (o parlare con) Ruby l'avrebbe calmata, ma a quanto pare si sbagliava. Ormai non riusciva più a respirare.
Non si era neanche resa conto che la stavano abbracciando.

:- Shhh... Và tutto bene, respira -

Era Tim. Suo fratello maggiore. Il suo fratello maggiore.
Tim era passato casualmente e l'aveva vista dalle finestre. Quando l'aveva vista cadere a terra e stringersi le braccia intorno al corpo, era corso da lei.

:- Shhh... Và tutto bene Little Blackbird, và tutto bene -

Rimasero così, seduti sul giardino finché lei non gli si addormentò in grembo.

 

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