Vita normale cercasi

di saffyj
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Los Angeles ***
Capitolo 3: *** Primo giorno di lavoro ***
Capitolo 4: *** Strani omicidi ***
Capitolo 5: *** Incontri indesiderati ***
Capitolo 6: *** Demonio e Vampiro... quali differenze? ***
Capitolo 7: *** Vecchi amici... nuovi alleati! ***
Capitolo 8: *** Rinforzi ***
Capitolo 9: *** Tutto Inutile ***
Capitolo 10: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


CIAO A TUTTI!
Vi presento la storia che per giorni mi ha perseguitata fino a quando ho deciso di scriverla... e come sempre... condividerla con voi!
E' un "esperimento" perchè non ho mai scritto di altri personaggi che non fossero Edward & Co... ma il personaggio di Lucifer Morningstar mi ha così affascinata che non potevo non entrare per un pò nella sua testa e scrivere una piccola storia!
Forse la storia non vi piacerà... forse ho mischiato troppo le carte da rendere illeggibile la storia... non lo so... 
Ho cercato di essere il più possibile fedele ai personaggi originali, immaginando Bella in New Moon, appena lasciata da Edward... e Lucifer nei giorni successivi alla scoperta della verità su Chloe... ovviamente ho dovuto prendermi delle licenze poetiche per unire le storie e non nominare personaggi importanti com  Linda, la mamma di Lucifer o la famiglia Cullen... ma non volevo rischiare di confondere troppo chi legge e non conosce una delle due storie... SPERO DI NON AVER FATTO UN IMMANE PASTICCIO! 
SIATE CLEMENTI... e fatemi sapere cosa ne pensate e se continuare a postare la storia o cancellare e dimenticare questo piccolo esperimento!


VITA NORMALE CERCASI!


Prologo

Se ne è andato.
Ha portato via tutto ciò che poteva ricordarmi la sua presenza e se ne è andato, lasciandomi un vuoto in centro al petto che non riuscirò mai a colmare.
Continuo a ripetermi le sue parole “Non sei la persona giusta per me…”.
Come posso dargli torto? Sono solo un’umana impacciata che inciampa nei propri piedi, incapace di legare con i propri simili e che crede alle favole! Come ho potuto illudermi di essere la persona giusta per lui? Un vampiro! Un immortale, perfetto in ogni cosa.
Scuoto il capo per allontanare la tristezza e asciugo le lacrime che continuano a rigarmi il volto dal giorno in cui mi ha lasciata.
Vorrei veramente riuscire a dimenticare come mi ha chiesto lui.
Vorrei riuscire ad essere abbastanza intelligente da accettare la realtà per quanto questa sia difficile.
Non voleva trasformarmi, non voleva che diventassi come lui… me lo ha sempre detto e non lo ha fatto quando ne ha avuto l’occasione. Allora perché ho voluto continuare a sperare? Perché ho creduto che con il tempo avrebbe cambiato idea?
Sorrido al mio riflesso nel vetro della finestra. Sono il fantasma di me stessa…
Cerco di darmi un contegno, asciugandomi nuovamente le lacrime e ravvivandomi i capelli… mi osservo, e anche se l’immagine è sfocata, capisco che sono stata una stupida… come ho potuto anche solo pensare che potesse innamorarsi di me?
Sono sciatta, semplice, senza nessun particolare che possa farmi ricordare… adesso ho delle profonde occhiaie e la mia pelle è così bianca che risplendo nel vetro della finestra!
Piango e rido pensando che l’ho perso… o che alla fine non l’ho mai avuto!








 
** ATTENZIONE SPOILER **
Il locale è immenso, raffinato, e non si può non ammirare il pianoforte che svetta al centro. Scendendo le scale mormoro un grazie a Dio, felice che non sia un night club.
“Non ti conviene nominare il padre del capo se vuoi lavorare qui” esclama una donna di colore vestita in pelle nera. 

 
Ok! Come avrete capito siamo all'inizio di New Moon... subito dopo l'abbandono... e non si è ancora visto il nuovo personaggio... ma è solo il prologo...
cosa dite... continuo?
Fatemi sapere!!! Un abbraccio!!!

 

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Capitolo 2
*** Los Angeles ***


Ciaooo! Dato che alla fine è piaciuta, continuo a condividere con voi questa storia!!

E domani, giurin giuretta, aggiornerò "Cotta"...


Los Angeles

Sono passati mesi ormai da quel maledetto giorno.
Molte cose sono cambiate, ma non la tristezza e la costante voragine che Edward ha lasciato nel mio petto dopo la sua partenza.
Ho cercato di riprendermi seguendo i consigli di mio padre e ho iniziato a frequentare la riserva. Volevo stare in mezzo alle persone, ma non riuscivo a legare con i miei compagni di scuola. Ho provato a frequentarli e capirli, ma i loro problemi futili, le loro battute scontate, il loro seguire solo gli ormoni… non mi aiutava a dimenticare e non rimpiangere le giornate passate con i vampiri.
Alla riserva, invece, era diverso. Mi piacevano tutti e i loro racconti mi rapivano esattamente come quelli che mi raccontavano Carliste e Jasper. Erano divertenti, mai scontati e anche un po' folli. C’era sintonia tra noi e credevo di aver trovato il mio posto nel mondo. Un luogo nel quale rifarmi una vita e colmare il vuoto che mi aveva lasciato Edward.
Purtroppo però, dopo soli pochi mesi, giusto il tempo di rilassarmi e ricominciare a vivere, i miei amici hanno iniziato ad ammalarsi. Prendevano una forte febbre che li costringeva a letto per giorni e quando si riprendevano erano diversi. Non parlo solo dell’aspetto fisico, dato che guarivano diventando più muscolosi e maturi nei tratti, ma anche nel carattere. Mi evitavano e quando provavo ad avvicinarli, mi allontanavano con scuse improbabili. Mi era rimasto solo Jacob, il mio migliore amico, colui che mi promise un’amicizia eterna… fino a quando anche lui si ammalò.
A differenza degli altri, non gli permisi di tenermi lontana con stupide scuse e volli a tutti i costi sapere la verità. La discussione si accese e, quando lo schiaffeggiai dicendogli che era un bugiardo quanto Edward, Jacob si trasformò in un enorme lupo, mostrandomi la verità. Rimasi senza parole, ma non mi spaventai. Mi avvicinai con cautela e lo accarezzai. Aveva il pelo morbido e i suoi occhi erano dolci e umani. Gli parlai dicendogli ogni cosa e lui mi ascoltò mugolando in risposta fino a quando arrivò Sam e lo aiutò a ritrasformarsi.
Non mi importava che fossero licantropi o muta forma… la situazione, però, si complicò quando Jacob mi dichiarò il suo amore.
Non volevo legarmi ad altri non umani. Già un essere soprannaturale mi aveva fatto soffrire, non volevo correre nuovamente il rischio, il mio cuore non avrebbe retto.
Non ero degna di un vampiro, come potevo esserlo di un licantropo?
Così presi l’unica decisione possibile: me ne andai…
Trovai l’annuncio di un medico forense della LAPD di nome Ella Lopez che cercava una coinquilina con il quale condividere le spese e mi rifugiai a Los Angeles, la città delle nuove occasioni…
 
Andai subito d’accordo con lei. Forse perché mi ricordava molto Alice con il suo essere molto espansiva e amante della vita.
In queste poche settimane di convivenza non l’ho mai vista senza il sorriso. Ha sempre una parola buona per tutto e tutti ed è un vulcano che riesce a capirti con un solo sguardo.
Come ieri sera, quando mi ha trovata intenta a fissare la valigia, ormai decisa a tornare a casa. Mi dispiaceva lasciare Los Angeles, iniziava a piacermi, ma, anche se avevo cercato ovunque, non ero riuscita a trovare un lavoro ed i pochi risparmi che avevo stavano finendo troppo velocemente. Ella ha chiuso la valigia e mi ha abbracciata, capendo i miei pensieri. Siamo rimaste in silenzio per alcuni minuti e poi, sorridendo sicura, mi ha dato il biglietto da visita del Lux, un locale di cui conosce il proprietario.
 
Mentre cammino verso il Lux molti dubbi mi riempiono la mente. Ella non mi ha spiegato bene cosa intendesse con “locale notturno” ed essendo a Los Angeles, non sono sicura di volermi presentare al colloquio che mi ha fissato.
Mi piace Los Angeles e sogno di rimanerci per tutto molto tempo, ma non sono sicura di voler accettare certi compromessi. Quando ero piccola ho sempre sognato di diventare una scrittrice, o un’insegnante di lettere… poi, dopo aver conosciuto i Cullen, ho sognato di diventare una vampira… non ho mai pensato di fare la spogliarellista e credo che non mi abbasserò mai a fare un lavoro del genere. Mi guardo riflessa nelle vetrine e sorrido serena: non ho un corpo adatto, sono troppo bassa e troppo piatta… adoro il mio corpo!
 
Quando arrivo di fronte al locale non posso fare a meno di rimanere a bocca aperta. È imponente, elegante e spicca come una torre surreale in mezzo al traffico della città.
Deglutisco pensando che Ella mi conosce e sa che non accetterei certi tipi di lavori. Mi faccio coraggio ed entro.
Il locale all’interno è immenso, raffinato, e non si può non ammirare il pianoforte che svetta al centro, anche se le luci sono ancora basse. Faccio un profondo respiro e mormoro un grazie a Dio scendendo le scale, felice che non sia un night club.
“Non ti conviene nominare il padre del capo se vuoi lavorare qui” esclama una donna di colore vestita in pelle nera avvicinandosi mentre asciuga un bicchiere.
La sua camminata è decisa e sensuale, lo sguardo è penetrante ed il ghigno malizioso… mi ricorda Rose…
“Sono Isabella Swan” mi presento allungando la mano. Lei la osserva e fa una smorfia, continuando ad asciugare il bicchiere e, dandomi le spalle, ritorna verso il bar.
“Sei l’amica di Ella. La ragazza del nord che cerca un lavoro.” Dice posando il bicchiere e riempiendolo con del rhum. “Quali lavori hai svolto prima di questo?” mi chiede sedendosi su uno sgabello.
“Nessuno” ammetto sincera.
Lei mi guarda stupita e poi scoppia a ridere. “E allora perché dovrei assumerti? Mica sono una scuola di bartender?”
“Imparo in fretta” rispondo avvicinandomi e lei mi squadra alzando un sopracciglio. “Mettimi alla prova” continuo sicura.
“Voglio un Angel Face” ordina mettendosi comoda ed appoggiando il viso sulle mani incrociate sotto il mento.
“Un Angel Face” ripeto cercando di ricordare cosa sia. Mi avvicino al bancone e prendo il Gin, il gin c’è quasi sempre nei cocktail. La ragazza sorride ed io continuo la ricerca. Prendo il Calvados, l’unico alcolico che ho assaggiato nella mia breve esistenza, e con la coda dell’occhio la vedo annuire. Faccio alcuni passi e sto per prendere il maraschino, ma lei si schiarisce la gola. Faccio scorrere la mano davanti alle bottiglie e prendo l’Apricot Brandy quando noto un suo movimento.
Li scechero con energia, proprio come mi ha spiegato Peter della riserva, e lo servo senza aggiungere decorazioni, dato che odio gli ombrellini.
Lei sorride compiaciuta e lo assapora ad occhi chiusi. Rimane per alcuni secondi in silenzio ed io inizio a sudare freddo. Forse ci voleva qualche altro ingrediente… forse ho sbagliato le dosi…
“Buono” esclama aprendo finalmente gli occhi “Sei assunta”
Batte la mano sul bancone facendomi sobbalzare. “Impara tutti gli altri cocktail entro stasera. Ti aspetto alle sei…”
“Sono assunta?” chiedo incredula conferma e lei annuisce.
“Ma devi venire vestita meglio. Non siamo a Forks, sei al Lux.”
Si alza e svanisce dietro una porta per tornare dopo pochi secondi con una divisa.
“Questa dovrebbe essere della tua taglia.” Mi guarda il seno e annuisce sicura. “Per le scarpe, ti conviene cercarne di comode… ma comunque adeguate” mi porge il vestito e si risiede per finire di bere il cocktail che ho preparato.
Rimango interdetta per la velocità con il quale si è svolto il colloquio, ma il tempo di immagazzinare la notizia, che ringrazio la donna e corro fuori dal Lux per poter esultare adeguatamente alla bellissima notizia!


 
** ATTENZIONE SPOILER **
“E dimmi.” Riprova Lucifer mettendosi più comodo e avvicinandosi pericolosamente al mio viso “Ti manda per caso mio Padre?” la sua domanda pare più una minaccia ed io nego con decisione scuotendo il capo.
“Non conosco vostro padre. Sono arrivata da Forks da poco e non conosco nessuno oltre Ella.” 

 

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Capitolo 3
*** Primo giorno di lavoro ***


Ciao a tutti! Come già detto nell'atra storia... CHIEDO SCUSA PER IL TEMPO CHE HO ATTESO PRIMA DI AGGIORNARE!
Vorrei poter essere più precisa negli aggiornamenti e condividere con voi la mia storia un capitolo a settimana, ma arrivo sempre molto tardi dal lavoro e se non è il lavoro è la salute che mi gioca brutti scherzi... ma oggi sono arrivata presto dal lavoro e sono in forze quindi mi prendo il mio spazio in questo periodo di fuoco e aggiorno le mie storie per poter stare di nuovo un pò con voi che mi siete mancate tantissimo!!!
Spero che non vi siate dimenticate di me e che questa storia continui a interessarvi!
Un abbraccio pieno di scuse!!!

 

Primo giorno di lavoro

 
Arrivo in anticipo, troppo emozionata per l’occasione che mi è stata data.
Ho ancora le orecchie doloranti per le urla di felicità di Ella quando le ho dato la notizia, ed il sorriso non ha mai lasciato il mio volto dal momento in cui sono uscita dal Lux.
Appena entro nel locale, una musica melodiosa e triste mi accompagna sulla balconata che porta alle scale. Una morsa mi prende il cuore, mentre i ricordi si fanno largo nella mia mente. Cerco di allontanare i pensieri facendo profondi respiri, e rimango senza fiato nel vedere un uomo bellissimo ed elegante suonare un maestoso pianoforte a coda.
Ha i capelli corvini leggermente mossi e scompigliati, la schiena perfetta leggermente curva verso la tastiera e le dita affusolate scorrono sui tasti con grazia, sprigionando sensualità…
Scendo le scale come in trance, senza riuscire a distogliere lo sguardo dall’uomo con la camicia bianca leggermente aperta, che canta a occhi chiusi rapito dalla sua stessa canzone.
“Sei in anticipo” mi risveglia la donna di colore arrivandomi alle spalle. La musica cessa di colpo ed io mi volto verso l’uomo che mi sorride amichevole.
“Io sono Lucifer Morningstar. Tu devi essere Isabella Swan” esclama alzandosi e sistemandosi le maniche e i polsini della camicia.
“Bella” lo correggo come abitudine, pentendomene immediatamente.
Lui sorride mormorando divertito Bella e si avvicina al bancone per sedersi sullo sgabello. “E dimmi Bella, quale è il tuo desiderio inconfessabile?” mi chiede guardandomi negli occhi come se volesse leggermi l’anima. Il suo sguardo è intenso, quasi magnetico, e io non riesco a distogliere lo sguardo dal suo. Uno strano torpore mi invade la mente mentre l’immagine di me e Edward, entrambi vampiri, che ci baciamo, mi si para davanti come se fosse reale. Combatto il pensiero e rispondo ricordandomi che sto parlando con il mio titolare.
“Non ho desideri inconfessabili. Ma spero di poter lavorare per lei a lungo e non deluderla” gli rispondo senza smettere di guardarlo negli occhi e cancellando l’immagine di un futuro impossibile.
Il signor Morningstar mi guarda stupito, come se si aspettasse una risposta diversa. Guardo la donna per capire se ho sbagliato risposta dando l’idea di essere troppo ruffiana, ma lei mi guarda ammirata.
“E dimmi.” Riprova Lucifer mettendosi più comodo e avvicinandosi pericolosamente al mio viso “Ti manda per caso mio Padre?” la sua domanda pare una minaccia ed io nego con decisione scuotendo il capo.
“Non conosco vostro padre. Sono arrivata da Forks da poco e non conosco nessuno oltre Ella.”
Ma lui non sembra credere alle mie parole e continua ad osservarmi come se potesse leggere la vera risposta sul mio volto.
Il suo sguardo penetrante mi mette in soggezione, ma cerco di tenere testa al suo quarto grado fatto solo di sguardi. Poi qualcosa in lui cambia. La sua espressione si trasforma da indagatore a malizioso. Fa un sorriso e mi riguarda dritta negli occhi. Un altro strano torpore mi incanta, ma il viso di Edward prende il posto di quello di Lucifer ed io sbatto le palpebre per rivedere la realtà.
“Sicura che non ti ha mandato mio Padre?” mi chiede alzandosi bruscamente ed io nego nuovamente. “Vedremo” mormora allontanandosi e avvicinandosi alle prime clienti che se lo mangiano con gli occhi.
 
La serata scorre veloce e il lavoro è una follia! Da quando hanno iniziato ad arrivare i primi clienti ho iniziato a correre come una pazza per stare dietro a tutti gli ordini, cercando di ricordare i vari cocktail che ho studiato nel pomeriggio.
Il Lux è un locale indescrivibile: non è un nightclub, ma non è nemmeno un semplice bar. Non credo esista definizione.
È un luogo dove le persone cercano il piacere… che questo sia dato dall’alcol o da un bel corpo, non interessa, l’importante è divertirsi!
E non parlo solo dei clienti. Anche Maze, così ho scoperto chiamarsi la donna di colore che mi ha fatto il colloquio, e Lucifer si divertono moltissimo intrattenendosi con colleghi o clienti, bevendo quantità inimmaginabili di alcolici o ingurgitando strane pastiglie.
Vengo da Forks e sono la figlia di un poliziotto… ma Lucifer e Maze lo fanno con una spontaneità che fa allontanare ogni pensiero che si tratti di qualcosa di sbagliato. Ciò che, invece, veramente mi stupisce è la loro resistenza!
Quando il locale è in chiusura, molti miei colleghi e clienti, sono riversi sui tavoli o sui divanetti, sfatti dalla troppa festa. Invece sia Lucifer che Maze sono lucidi quanto me che non ho toccato un sorso di alcol.
 
***
Dopo soli pochi giorni, il lavoro inizia ad essere più semplice e di conseguenza molto meno stancante. Ormai conosco a memoria ogni cocktail e dove trovare gli ingredienti. Riesco a gestirmela bene e inizio ad avere il tempo di godermi le serate al Lux oltre che osservare meglio i miei nuovi colleghi e il mio nuovo capo.
Ogni giorno che passa Lucifer mi ricorda sempre più Edward. Il suo profumo, il suo viso, la sua voce attraggono ogni donna e uomo presente nel locale. Parla come se avesse milioni di anni sulle spalle e ha una conoscenza infinita su ogni cosa. Suona il pianoforte con una perfezione eguagliabile solo a quella di Edward e, in più occasioni, ho potuto notare la sua magia.
Nessuno riesce a mentirgli quando lui lo guarda negli occhi… sembra che abbia il potere di ipnotizzare le persone… come se avesse un dono pari alla preveggenza di Alice o il leggere nel pensiero di Edward.
Il dubbio che sia un vampiro mi ha sfiorata, ma ama l’alta cucina e ne apprezza le qualità. Oltre a lavorare con LAPD in pieno giorno… ma non posso negare che abbia comunque qualcosa di magico.
Purtroppo, però, sia lui che Maze continuano a guardarmi con diffidenza, cose se aspettassero un mio passo falso. Ho provato a parlarne con lei, a chiederle se è pentita di avermi assunto, e mi ha risposto grugnendo “Meglio tenersi i nemici vicino”
Mi dispiacerebbe lasciare il Lux. Mi sento a mio agio in questo locale e non per ciò che succede all’interno, ma per le sensazioni che emana: mi fa sentire a casa.
Mentre penso a quanto sarebbe difficile lasciare questo posto, metto male un piede sulla scaletta sulla quale stavo salendo per sistemare le bottiglie.
Chiudo gli occhi in attesa del tonfo, ma le forti braccia di Lucifer mi prendono al volo.
“Grazie” mormoro leggermente frastornata voltandomi verso di lui. Sgrano gli occhi e mi copro la bocca con la mano nel vedere un vetro conficcato nella sua spalla “Oddio!” esclamo allungando la mano per toglierglielo.
Lui segue il mio movimento con lo sguardo e sorride rilassato. “Sono immortale. Un pezzo di vetro non può ferirmi” mi rassicura togliendoselo come fosse un sassolino nella scarpa. Osserva il vetro con una nuova luce negli occhi e mi sorride, per la prima volta, con gentilezza. “Allora non mentivi” esclama tastandosi la spalla.
“Scusa?” chiedo confusa, continuando a guardargli la spalla che non sanguina.
“Non ti manda mio Padre. Perfetto… e adesso dimmi, qual è il tuo desiderio proibito?” mi chiede allacciando i suoi occhi ai miei. Sento il torpore, ma a differenza della prima volta, so cosa sta facendo.
“Sono difettosa” lo avviso “Alcuni poteri non funzionano con me. E non posso dirti il mio desiderio proibito…”
Lui alza un sopracciglio stupito e si siede interessato invitandomi a seguirlo.
“Così stuzzichi la mia curiosità.”
“Quando saremo più in confidenza” cerco di scherzare facendogli l’occhiolino.
Una luce maliziosa gli attraversa gli occhi mentre si alza sbottonandosi la camicia. Fa un passo verso di me mangiandomi con gli occhi e sorridendomi pieno di aspettative… ma lo squillo del telefono blocca la situazione che stava diventando imbarazzante.
“Detective” risponde dimenticandosi in un secondo la mia presenza. Annuisce e si allontana di alcuni passi ascoltando assorto la persona all’altra parte. Vedo il suo viso rabbuiarsi e la mandibola avere un guizzo. Non è felice di ciò che sta sentendo.
Chiude la chiamata e mormora un “Ottimo lavoro Papà. Era meglio se me li mandavi direttamente all’inferno” poi, senza degnare nessuno di un saluto, corre sulle scale per uscire dal Lux.

 
** ATTENZIONE SPOILER **
“Tu credi nella loro esistenza?” gli chiedo mascherando la tensione con una smorfia di derisione.
“Non ci credo. SO che esistono.” esclama rizzandosi nelle spalle “Sono il peggior scherzo di mio Padre. Dei peccatori che non posso punire”
“Non credevo che un uomo della tua età credesse nelle storie di paura” continuo la scenetta, ritraendo finalmente la mano e nascondendo il segno.
“Sono il Diavolo e conosco ogni essere creato da mio Padre” ringhia alzandosi e guardandomi con occhi iniettati di sangue, mi prende per il colletto della divisa e mi alza come se fossi una piuma. “Non mentirmi, Isabella. Tu hai incontrato un vampiro!”

 

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Capitolo 4
*** Strani omicidi ***


Ciao a tutte!! Come promesso ecco a voi il nuovo capitolo!!

Sperando che l'Universo sia d'accordo, spero di riuscire ad aggiornare la prossima settima... per il momento...
VI AUGURO UNA BUONA LETTURA e vi invito a leggere la piccola OS che ho scritto su Lucifer... 
Los Angeles

Strani omicidi

Dopo quell’episodio con le bottiglie, il rapporto tra me e i miei titolari è cambiato. Non mi guardano più con sospetto e sono diventata invisibile ai loro occhi come tutti gli altri dipendenti.
 
Siamo ormai all’ora di chiusura. Rimangono solo pochi clienti e Lucifer sta suonando un brano allegro al piano, quando la sua collega Chloe della LAPD scende le scale attirando la sua l’attenzione. Deve essere una persona molto speciale per lui, perché la guarda in modo diverso… oserei dire innamorato.
“Detective!” esclama Lucifer con il suo miglior sorriso, spostandosi sulla panca per farle spazio.
Lei lo saluta con poco entusiasmo. Sembra preoccupata e apre un faldone sulla tastiera.
“Ci sono altre vittime… Ella dice che sono morte per dissanguamento. Ma come è possibile? Ci sono solo due piccoli segni sul corpo… e la vittima è stata vista solo poche ore prima. Per uccidere un uomo in questo modo non possono aver usato un macchinario, troppo poco tempo” le parole della detective attirano la mia attenzione e fanno rabbuiare Lucifer.
“Non usano macchinari, sono vampiri. Usano i denti” esclama sicuro guardando con attenzione le fotografie. Rimango senza fiato alle parole di Lucifer mentre la detective scoppia a ridere.
“Dico sul serio Lucifer” lo ammonisce Chloe “È la decima vittima, e non abbiamo nulla per incastrare questo psicopatico.”
“Non è solo.” Continua Lucifer incurante dell’incredulità della detective. Posiziona due foto una vicino all’altra e continua “Sono due morsi differenti. Uno è più piccolo. Sicuramente una donna.”
Cerco di muovere la mano per pulire il tavolo, ripetendomi che Los Angeles è troppo soleggiata per i vampiri.
Alzo di poco lo sguardo senza farmi notare e il cuore perde un battito nel vedere il viso di Lucifer. Sembra convinto delle sue supposizioni ed è furente come non lo avevo mai visto.
  
Torno a casa ripetendomi come un mantra di stare tranquilla. I vampiri fanno parte ormai del mio passato, e sicuramente nascosti in paesi più ombreggiati.
Appena varco la soglia di casa, trovo Ella seduta sul pavimento accerchiata da macabre fotografie e intenta a spostarle seguendo uno schema tutto suo.
“Straordinari?” le chiedo chiudendomi la porta alle spalle e posando la borsa sul tavolo.
“Questo caso mi sta facendo impazzire” dichiara mettendosi le mani nei capelli e continuando a guardare le fotografie. “Non riesco a venirne a capo”
Mi siedo accanto a lei e le accarezzo la schiena. “Non sono una detective, ma mio padre è un poliziotto… forse posso aiutarti. Cosa non ti quadra?”
“Tutto!” sbuffa indicando con le braccia tese le fotografie “Il killer non segue nessuno schema! Nessuno di loro si conosce, nessuno ha qualche legame o somiglianza. Sembrano presi a caso!”
“Sicuramente hanno qualcosa in comune. Forse non come persone. Forse le circostanze. Il tempo, il luogo…” Le suggerisco ricordandomi un caso che anni fa fece impazzire in egual modo mio padre.
Lei si illumina e si alza per prendere dei fogli dentro la borsa. Si risiede accanto a me e inizia a sfogliarli.
“Tutti di notte. Poco dopo il crepuscolo. Tutte le vittime erano sole… e sono morte dissanguate…”
All’ultima affermazione il mio cuore perde un battito. È lo stesso caso di cui parlavano Lucifer e la detective.
“Avevano uno strano veleno in corpo, un veleno di origine organica, e la maggior concentrazione è vicina al segno che sembra un morso che ha utilizzato per dissanguarli.” Continua concentrata. Poi si ferma e scoppia a ridere. “Dalle circostanze potrei presupporre che è un vampiro!”
Io scoppio a ridere isterica, anche se il mio cuore mi sta strozzando da quanto batte veloce nella mia gola.
Riguardo le fotografie e il morso sulle vittime è molto simile al mio. Mi copro d’istinto il braccio e cerco altri indizi che mi dimostrino che è solo un emulatore, ma senza risultati. Un brivido mi percorre la schiena.
“Solitamente i vampiri hanno un territorio di caccia” provo a scherzare e lei mi guarda ammirata.
“Anche tu una fan di Stoker?” io annuisco. “Beh! Questo vampiro allora è anomalo perché lascia come una scia dietro di sé.” E mi porge una cartina con segnati i luoghi dei ritrovamenti.
“Le ultime vittime sono nel nostro quartiere” le faccio notare e lei mi strappa il foglio dalle mani.
“Sì. Forse non dovevo fartelo vedere. Sono documenti… segreti” si scusa rendendosi conto dell’errore, ma io la tranquillizzo facendomi il segno di chiusura con cerniera sulla bocca.
“So mantenere un segreto.” La rassicuro “Però, adesso che so che il territorio di caccia è così vicino a noi… spero che tu e la tua squadra troviate presto l’assassino”
“Lo troveremo, stanne certa! Lucifer lo ha preso come un caso personale e quindi sta dando del suo meglio”
“Lucifer?”
“Sì, è molto bravo a stanare i cattivi, soprattutto se il caso lo appassiona e questo caso lo ha appassionato parecchio.”
 
***
 
Quando entro al Lux trovo Lucifer intento a leggere un dossier appoggiato al bancone del bar. Mi metto il grembiulino e gli servo il whisky come consuetudine.
“Quel segno te lo ha fatto uno di loro?” mi chiede fermandomi il braccio e scoprendo il morso di James. Cerco di ritrarmi, ma la sua morsa è fortissima. “Dimmi, Bella. Hai incontrato da vicino un vampiro?”
“Tu credi nella loro esistenza?” gli chiedo mascherando la tensione con una smorfia di derisione.
“Non ci credo. SO che esistono.” esclama rizzandosi nelle spalle “Sono il peggior scherzo di mio Padre. Dei peccatori che non posso punire”
“Non credevo che un uomo della tua età credesse nelle storie di paura” continuo la scenetta, ritraendo finalmente la mano e nascondendo il segno.
“Sono il Diavolo e conosco ogni essere creato da mio Padre” ringhia alzandosi e guardandomi con occhi iniettati di sangue, mi prende per il colletto della divisa e mi alza come se fossi una piuma. “Non mentirmi, Isabella. Tu hai incontrato un vampiro?”
Annuisco incapace di mentire oltre.
“E come fai ad essere ancora viva?”
“Mi hanno aiutata” mormoro evitando di guardarlo negli occhi.
“Ma non ti sei trasformata” asserisce facendomi tornare con i piedi per terra e osservandomi dalla testa ai piedi.
Nego con il capo.
“Come è possibile?” chiede curioso.
“Mi hanno succhiato via il veleno”
“Chi?”
“Altri vampiri”
“E perché?”
“Non volevano che mi trasformassi” rispondo con voce incerta.
“Ma tu volevi”
Annuisco.
“Ed è questo il tuo desiderio proibito?” scoppia a ridere “Trasformarti in uno scherzo di mio Padre? In un essere che non è morto, ma non è nemmeno vivo? Un essere che trascorre l’eternità a compiere i peggiori peccati incurante del mio castigo?” il suo sguardo si trasforma e un senso di terrore mi pervade e d’istinto chiudo gli occhi bloccando la sua magia.
“Non tutti i vampiri sono malvagi!” rispondo sicura in difesa dei Cullen e della mia scelta cercando di allontanare quella spiacevole sensazione. Sento la morsa del panico diminuire e apro gli occhi trovandomi di fronte a un Lucifer che mi sorride con scherno.
“Non esiste vampiro che non uccida per sopravvivere”
“Non conosci i Cullen” lo sfido sistemandomi la camicia e continuando a guardarlo in faccia.
“Tu si?” mi chiede ironico ed io annuisco. Si siede continuando a guardarmi come se mi vedesse per la prima volta. È stupito dalle mie dichiarazioni e posso vedere gli ingranaggi del suo cervello lavorare per unire le informazioni.
“Abbiamo un indizio” esclama Chloe, correndo giù dalle scale con un sorriso che le illumina il viso. Lucifer però non le dà ascolto e continua a studiarmi.
“Ella ha trovato dei capelli tra le mani dell’ultima vittima. Sono lunghi e rossi, leggermente ondulati, probabilmente il nostro killer è una donna” continua posando un foglio con dei dati di fronte a Lucifer e catturando finalmente la sua attenzione.
Osservo il foglio, mentre l’immagine di Victoria fa capolino.
“Avevi ragione, sono in due! Non può una donna uccidere tutte quelle persone in così poco tempo”
“Una vampira sì” la corregge Lucifer guardandomi sornione.
“L’emulatrice ha comunque un complice. Ella dice che i segni che l’ultima vittima ha sul corpo non possono essere stati fatti da una donna, ma da un uomo, molto forte e robusto…” si ferma notando che Lucifer non le dà ascolto, ma continua a guardarmi. “Ho interrotto qualcosa?” chiede rendendosi conto della strana situazione, ma io nego vigorosamente prima di voltarmi e fingere di far qualcosa.
Il cellulare della Detective inizia a squillare e lei si allontana per rispondere.
“Ti dice nulla quel capello?” mi sussurra Lucifer alle spalle “È di qualche tua amica?”
“Non ho più amici tra i vampiri…” rispondo continuando a far finta di pulire il bancone, mentre l’immagine di Edward fa capolino nella mia mente.
“E nemici?”
L’immagine di Edward muta in quella di Victoria. “Non credo si ricordino di me… e non credo si scomodino a cercarmi”
“Non conosci così bene i vampiri se pensi una cosa del genere. Loro non dimenticano mai”
“Invece ci riescono BENISSIMO!” rispondo voltandomi verso di lui e scagliandogli addosso tutta la mia rabbia attraverso lo sguardo.
“Uh! Ma qui si parla di amore… il bel vampiro ti ha sedotta e poi abbandonata…” sorride sbattendo le palpebre imitando malamente un innamorato.
“Già” ammetto stringendo i pugni.
“Meglio per te! Non è gente raccomandabile” si alza baldanzoso sistemandosi la camicia.
“Perché il Diavolo lo è?” lo stuzzico e lui mi sorride.
“Sicuramente!” mi fa l’occhiolino prima di darmi le spalle per avvicinarsi alla detective e seguirla fuori dal locale.

 
**ATTENZIONE SPOILER**
“Dovevo solo risolvere una questione in sospeso e poi tolgo il disturbo” risponde con fare diplomatico il vampiro.
Maze sogghigna scuotendo il capo e si avvicina facendo roteare dei strani coltelli. A causa del buio non riesco a vedere bene il suo viso e una strana ombra le copre metà volto.
“Non mi interessano i vostri affari… i patti erano chiari”

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Capitolo 5
*** Incontri indesiderati ***


Ciao a tutte!!!
Sono di nuovo qui con un nuovo capitolo... forse ce la posso fare a essere costante e la tempesta è passata... ma voi continuate a tenere le dita incrociate!!
In questo capitolo, come si poteva intuire dallo spoiler, finalmente incontreremo personaggi a noi conosciuti!!!
BUONA LETTURA!!


 

Incontri indesiderati

“Tu arrivi in città e i vampiri si presentano” continua la sua persecuzione Maze.
Da quando è arrivata al locale ha iniziato a stressarmi con la storia dei vampiri. Mi mancano i giorni in cui le ero indifferente!
“Ma Lucifer non è capace a tenersi le cose per sé?” sbotto posando il vassoio stracolmo sul bancone.
Lei nega con il capo e sorseggia il suo liquore.
“Pensi che sia stato il veleno a renderti immune a Lucifer?” continua alzandomi la manica svelando il morso di James.
“Certi poteri non funzionano con me. Non hanno mai funzionato, nemmeno prima del morso”
“Mmmh, interessante.” Si appoggia con i gomiti al bancone del bar e inizia ad accarezzare il segno. “Dai dimmi dell’amore perduto. È lui che sta uccidendo quelle persone insieme alla sua nuova amante?” 
La allontano con uno strattone e la blocco tra me e il piano, puntandole un dito contro.
“Edward non uccide le persone!”
“Sicura?” chiede leccandomi sensualmente il dito, che allontano schifata.
“Sì, sono sicura.”
“E allora chi credi che sia? Sicuramente c’entra con te.”
“E perché dovrebbe?”
“Perché i vampiri sanno che qui abita Lucifer. Stanno lontano da lui… ma questi sono venuti comunque qui e poco dopo il tuo arrivo…”
“Può essere una coincidenza”
Lei scoppia a ridere e con un gesto fulmineo ribalta la posizione bloccandomi contro il bancone. Mi tiene ferma con il suo corpo e con fare lascivo mi prende il braccio e accarezza la cicatrice “O forse c’entra questo morso”
“Quando avete finito di eccitarmi, posso avere il mio drink?” chiede un cliente sedendosi ubriaco al bancone. Maze mi dà un bacio sulla bocca e si allontana sorridendomi sorniona per servire il cliente.
 
Esco dal locale sfinita. Le parole di Maze continuano a martellarmi le orecchie mentre il pensiero che la vampira in città sia Victoria si fa sempre più concreta.
“Vedo che passano i mesi, ma l’umana dei Cullen non cambia le abitudini.”
La voce di Laurent mi arriva alle spalle dal vicolo vicino al Lux.
“Prima i vampiri, poi i licantropi… e adesso i demoni…” continua scuotendo il capo come se fosse deluso. “Possibile che tu non riesca a vivere con i tuoi simili?”
“Laurent” lo saluto cercando di rimanere calma “Credevo fossi dai Denali… come sta Irina?”
“Credo stia bene… ci siamo presi una pausa… così posso decidere se essere vegetariano o…” con un balzo mi allaccia le braccia alla vita ed ispira il mio profumo solleticandomi il collo con il naso “…rimanere fedele alla mia vera natura…”
“Ti conveniva rimanere fedele ai patti” esclama Maze con un ringhio che mi fa raggelare. Laurent la guarda continuando a stringermi a lui.
“Dovevo solo risolvere una questione in sospeso e poi tolgo il disturbo” risponde con fare diplomatico il vampiro.
Maze sogghigna scuotendo il capo e si avvicina facendo roteare dei strani coltelli. A causa del buio non riesco a vedere bene il suo viso e una strana ombra le copre metà volto.
“Non mi interessano i vostri affari… i patti erano chiari”
“Non abbiamo recato disturbo al tuo padrone.” Cerca di difendersi facendo un passo indietro. La sua voce non è più spavalda, ma trema, come il suo corpo.  “Non.Dovevate.Venire.A.Los.Angeles”
Succede tutto in un attimo: Maze si scaglia contro Laurent che, per difendersi, mi lancia contro di lei, ma invano dato che mi scansa abilmente.
È forte e veloce, più del vampiro e, dopo pochi secondi di lotta, un suono sordo mi conferma che Laurent non si alzerà più.
Maze lo guarda vittoriosa e bacia la guancia della testa mozzata.
“Peccato che io non sia più all’inferno. Mi sarei divertita un sacco con te” esclama con un velo di nostalgia negli occhi.
“Allontananti da lui. Può ricomporsi. Dobbiamo farlo a pezzi e bruciarlo” la avverto correndole incontro e cercando nella borsa qualcosa per dargli fuoco.
“Tranquilla, piccola. Con i miei gioiellini” fa volteggiare in aria i due coltelli a forma di mezzaluna “Nessuna creatura, vivente e non, può resuscitare. È morto definitivamente”
 
 
“Tu cosa sei?” le chiedo una volta sedute al bancone mentre sorseggiamo un Angel Face.
“Un demone, te l’ho già detto” mi risponde tranquilla.
“Non hai le fattezze di un demone” le faccio notare ammirando il suo corpo e il suo viso perfetto.
“Hai conosciuto altri demoni?” mi chiede alzando un sopracciglio ed io scuoto il capo divertita.
“No. Solo vampiri e licantropi…”
“Hai già una buona lista per essere una semplice umana. Forse potrai reggere il mio vero aspetto” mi fa l’occhiolino ed io acconsento. Una folata di vento e mezzo volto di Maze è trasformato. Sembra bruciato… allungo la mano per toccarla, ma lei si allontana tornando “umana”.
“Guardare ma non toccare” mi ammonisce con un tono divertito.
“E Lucifer?”
“Io cosa?” chiede il diretto interessato scendendo le scale.
Appena arriva al piano bar, si ferma e chiude gli occhi annusando l’aria.
“Brava Maze. Hai trovato uno dei cattivoni”
“Più che altro sono loro che hanno trovato Bella. Io ne ho solo spedito uno all’inferno.” Gongola Maze accarezzando la lama del pugnale
“Oh, i vampiri… erano i miei preferiti” risponde Lucifer con aria sognante. “Ma non rimaniamo ancorati ai ricordi. Raccontatemi tutto. Cosa è successo e perché TI hanno trovato?” mi chiede sedendosi e allungandomi un bicchiere per farselo riempire.
“Avevano un conto in sospeso con la signorina” risponde per me Maze appoggiandosi al bancone e sorseggiando il liquore.
Lucifer mi guarda con un sopracciglio alzato e sorride “Piena di sorprese la nostra Isabella” esclama compiaciuto.
“Bella.” Lo correggo “E credo di sapere chi è l’altro vampiro”
“Perfetto!” batte la mano sul tavolo “Dimmi. Chi è?”
“Si chiama Victoria. È una vampira che faceva parte del clan di Laurent… il vampiro di stasera” spiego guardando Maze e poi Lucifer “Aveva promesso vendetta perché… tempo fa… una pers… hanno ucciso il suo compagno per difendere me”
“Mmmhhh…” esclama malizioso Lucifer “Quindi si parla di vendetta d’amore! E dimmi, Bella, perché proprio te?” sciabola le sopracciglia sornione.
“Forse pensano che al vampiro che ha ucciso James interessi ancora della mia vita”
“E così non è?” mi chiede sorpreso ed io nego con il capo mordendomi il labbro.
“I vampiri si uccidono tra di loro solo per il territorio… o per le loro prede” fa notare Maze pensierosa. “Ma tu non sei diventata il loro pasto”
“Non avrò un buon sapore” provo a scherzare.
Lucifer mi annusa e scuote il capo “Il tuo sangue è buono… e anche invitante…” una strana luce gli attraversa lo sguardo mentre mi guarda negli occhi. “Ma la cosa importante non è il perché tu sia ancora viva. Io voglio sapere dove trovare Victoria, Non sopporto che dei vampiri vaghino liberi nel mio territorio. Non li voglio vicino.”
“Non so dove trovare Victoria…” ammetto “Ma forse…” mi fermo pensando che sia una sciocchezza.
“Su. Forza. Forse…” mi sprona Lucifer.
“Forse lei troverà me…”
“Ti useremo come esca!” Maze mi dà una pacca sulla spalla “Mi piace!”
“Sì. Può funzionare, ma come facciamo a farle sapere dove trovarla? E se la trovasse quando è a casa? Potrebbe far del male a Ella…”
“Vivrà qui!” propone Maze sorridente “Così la non-morta sarà obbligata a venirsela a prendere”
“Non entreranno mai nel mio locale” le fa notare Lucifer con espressione furente. “Ricordati che i vampiri hanno un legame speciale con il loro unico compagno… questa Victoria farà di tutto per vendicarlo!”
Lucifer annuisce convinto “Hai ragione. Quella storia dell’unico amore per ogni vampiro è stata proprio una bella trovata. Mio padre ha trovato un castigo perfetto per i suoi giocattolini mal riusciti… un unico amore, non sostituibile per l’eternità! Questa Victoria starà vivendo un inferno”
“E noi la spediremo all’Inferno veramente” si scambiano uno sguardo d’intesa compiaciuti delle decisioni prese.
“Perfetto. Maze vai a casa sua a prendere quello che le serve, mentre le faccio vedere la sua nuova stanza.” Mi porge la mano sorridendomi gentile “Sarai nostra ospite. Finché la tua amica non si farà viva”
“Non è mia amica” borbotto seguendolo verso l’ascensore.
“Meglio!” mi fa l’occhiolino invitandomi con un gesto del braccio a salire sull’ascensore.
 
 
“Tu sei veramente…” gli chiedo seduta sul divano nella sua enorme sala in attesa che ritorni Maze con i miei vestiti.
“Sì, sono Lucifer. Il Diavolo. Anche conosciuto con altri nomi in base ai luoghi.”
“E perché sei qui?”
“Perché non possiamo lasciarti da sola. Victoria può presentarsi in un qualsiasi momento”
“Io intendevo qui a Los Angeles… sulla Terra... non all’Inferno”
“Oh,” sorride, “Mi sono preso una vacanza. Non volevo più essere la marionetta di mio Padre. Ci ha dato il libero arbitrio… ed io lo voglio usare” spiega, sedendosi di fronte a me e porgendomi un bicchiere riempito per metà con un liquido ambrato.
“E tu perché frequenti vampiri, licantropi e demoni?” chiede mettendosi comodo e sorseggiando il liquore.
“Non è stata una scelta. Sembra quasi che io attiri creature soprannaturali… mi sono innamorata di un uomo, e dopo poco ho scoperto che era un vampiro. Mi sono affezionata a un ragazzo, e dopo poco ho scoperto che era un licantropo. Ho trovato un lavoro favoloso, e dopo poco ho scoperto che è gestito dal Diavolo e dalla sua demone” sorrido stringendomi nelle spalle.
“E perché il mio potere non ha affetto su di te?” chiede appoggiandosi con i gomiti sulle ginocchia per avvicinarsi maggiormente. Sento il torpore dovuto al suo sguardo, ma riesco a contenerlo.
“Non lo so. Qualcuno una volta mi ha detto che è come se io viaggiassi a onde differenti. Lui in AM ed io in FM.”
“Quindi non sono il primo…”
Nego con il capo mentre l’immagine di Edward si fa nitida nella mia testa “Un vampiro non poteva leggermi nella mente…”
“Il vampiro del quale sei innamorata”
Annuisco mordendomi il labbro in imbarazzo “Devo aver fatto qualcosa di veramente grave a tuo Padre, dato che continua a farmi affezionare a creature alle quali dovrei stare lontana”
“Non incolpare mio Padre… e evita di nominarlo di fronte a me…” fa una smorfia.
“Scusa” mormoro bevendo il liquore che mi brucia le budella.
“Non scusarti. Evita soltanto e andremo d’accordo” mi fa l’occhiolino e si alza per versarsi altro liquore. “Com’è essere innamorata di un non-umano?” continua porgendomi un altro bicchiere e sedendosi accavallando le gambe.
“Difficile” ammetto bevendo “Soprattutto quando sai che il tuo amore non è corrisposto”
“E se fosse corrisposto?”
Scuoto il capo e scolo il bicchiere per far tacere il dolore che provo al petto “Non saprei, dato che non è il mio caso”
“Non potrò scoprire i tuoi sordidi segreti, ma fattelo dire: come bugiarda fai pena” scoppia a ridere rilassandosi sul divano ed appoggiando la testa sullo schienale per guardare il soffitto. “Come ti sentivi quando credevi che ti amasse?”
“La donna più fortunata del mondo… ero incredula, frastornata, felice… ma era tutta una finzione.”
“A che pro?” mi chiede alzando stancamente la testa per guardarmi.
Mi stringo nelle spalle “Forse per spezzare la monotonia dell’eternità…”
Fa ricadere la testa sullo schienale e ricomincia a guardare il soffitto ripetendo con un sorriso “Per spezzare la monotonia dell’eternità…” 
 
Rimanendo in tema Demoni... ho scritto una storiella per partecipare al contest "Halloween 2017" e del quale ho vinto il primo premio!!!
Fatemi sapere cosa ne pensate!!! Un abbraccio!!!
Banchetto a Sorpresa

** ATTENZIONE SPOILER **
“Tu conosci i Volturi?” chiedo e lui annuisce.
“A volte ti dimentichi con chi stai parlando” mi riprende offeso.
“E parli tranquillamente dei vampiri con la detective?” chiedo ancora più incredula.
“Certamente! Io non seguo le loro regole. Sono solo dei vampiri, sono loro che devono sottostare alle mie!” 

 

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Capitolo 6
*** Demonio e Vampiro... quali differenze? ***


Ciao a tutte! Sono tornata... dopo mesi, ma sono tornata!
Dopo la brutta notizia che non hanno rinnovato Lucifer per la quarta stagione, pubblico questo capitolo.
E al grido #savelucifer  vi auguro una buona lettura!

 
 

Demonio e vampiro… quali differenze?

Sono fuggita da Forks per avere una vita normale, ma credo che Dio abbia altri piani per me.
Sono scappata dai licantropi per trovarmi ospite del Diavolo in persona… e tutto per dimenticare un vampiro!
Sono solo una semplice umana, ma che continua a inciampare nel soprannaturale anche quando prova a fuggirgli. Credo che sia arrivato per me il momento di accettare la situazione perché, anche se Lucifer non è d’accordo, credo proprio che sia il mio destino e non posso farci nulla!
 
Sono alcuni giorni ormai che vivo al Lux e, dalla morte di Laurent, non ci sono più stati omicidi.
LAPD brancola nel buio e con il passare dei giorni si allontana sempre di più la possibilità che trovino gli assassini ed io ne sono felice.
Non conosco bene la Detective, ma mi dispiacerebbe le succedesse qualcosa…
“Ormai avranno trovato un nuovo territorio di caccia” afferma Lucifer chiudendo il faldone che stava studiando Chloe seduta al bancone, ma lei nega riaprendolo. Lucifer sbuffa e alza gli occhi al cielo infastidito.
“Questo è il mio territorio e loro lo sanno” Riprova, ma lei risponde con una smorfia continuando a studiare il caso. “Suvvia, Detective. Brindiamo alla fine degli omicidi!” esclama facendomi segno con la mano di versare due drink.
“Sei incomprensibile, Lucifer! Fino a pochi giorni fa sembrava che fosse una questione di vita o di morte il trovare questi psicopatici… mentre adesso vuoi brindare perché sono svaniti”
“Non ci sono più stati omicidi. A questo voglio brindare!” si difende porgendole il bicchiere.
“Io brinderò solo quando vedrò quei pazzoidi dietro alle sbarre”
“I vampiri non si possono arrestare… si può solo festeggiare quando cambiano il territorio di caccia!”
Chloe si alza furente, chiudendo il faldone con un tonfo.
“Festeggiare perché le prossime vittime non sono di nostra competenza?”
“Non ho detto questo…”
“Ci vediamo domani in ufficio, Lucifer. Non festeggiare troppo, perché quegli assassini sono ancora in giro” lo saluta salendo le scale furiosa.
“Detective!” prova a fermarla, ma lei è già svanita.
Abbassa il capo dispiaciuto ed io gli porgo il bicchiere. È innamorato della Detective, si vede da come la guarda, da come la difende… ma come ogni essere soprannaturale non capisce i limiti della mente umana.
“Lei sa che tu sei…” gli chiedo sedendogli accanto e lui annuisce. “Sa che sei il Diavolo?” riprovo sbalordita.
Lucifer fa una smorfia, “Sì e no. Io glielo ho detto, ma lei non mi crede.” Risponde indignato.
Mi stringo nelle spalle ripensando a come ho reagito alla scoperta che Edward fosse un vampiro. A come è riuscito a farmi avvicinare al suo mondo lentamente.
Ripenso al giorno alla pianura, alla sua paura di farsi vedere per quello che era, al suo timore che il mio amore fosse solo il richiamo della preda verso il predatore…
“Non è facile per noi umani concepire certe realtà… bisogna essere prudenti e farci avvicinare al vostro mondo con cautela…”
“Il tuo vampiro ha fatto così?”
Annuisco mordendomi il labbro.
“E cos’altro ha fatto?” chiede mettendosi comodo.
“Nulla.” Rispondo sincera “Mi ha avvicinata al suo mondo un po’ alla volta, con il timore costante che scappassi da un momento all’altro” sorrido amara ripensando al suo addio “Peccato che, alla fine, quello che è scappato è lui”
“E perché è scappato?”
“Ha capito che non ero quella giusta… che non gli bastava un’umana e che aveva sbagliato ad avvicinarmi”
“Ma secondo le regole dei Volturi, i vampiri non possono dire della loro esistenza a nessuno!” mi ricorda ed io rimango sorpresa nel sentire quel nome pronunciato da lui.
“Tu conosci i Volturi?” chiedo e lui annuisce.
“A volte ti dimentichi con chi stai parlando” mi riprende offeso.
“E parli tranquillamente dei vampiri con la detective?” chiedo ancora più incredula.
“Certamente! Io non seguo le loro regole. Sono solo dei vampiri, sono loro che devono sottostare alle mie!” esclama trasformando i suoi occhi e facendoli diventare rosso fuoco. Annuisco per fargli capire che ho recepito il messaggio e sposto lo sguardo verso il bicchiere ormai vuoto. Mi allontano per riempirlo, ma lui mi ferma.
“Ma il tuo vampiro deve sottostare alle loro regole. Allora perché te ne ha parlato?”
Mi stringo nelle spalle e lui scuote il capo sorridendo. “Non è una risposta”
“Non ce l’ho una risposta. Posso dirti cosa penso io, ma non saprò mai cosa pensava Edward. Tutto ciò che è successo tra di noi era solo un giochino per lui. Ogni parola, ogni carezza… ogni cosa… quindi non so! Non posso risponderti”
Dico tutto d’un fiato mentre le parole aumentano il dolore che porto al petto ormai da mesi. “Posso solo dirti che io lo amavo. Che non mi interessava che fosse un vampiro e che il suo passato non fosse perfetto. Non mi interessava nemmeno la sua teoria che non avesse un’anima. Io volevo solo lui. Immortale, mortale, vampiro, umano… non mi interessava!”
“Come poteva non interessarti?”
“Perché doveva? Ero felice. Mi sentivo completa, avevo trovato il mio posto nel mondo. Avevo accanto un uomo perfetto, che mi faceva sentire perfetta. Ho provato le farfalle nello stomaco, la mente leggera, il cuore in fermento…”
“Tutte sensazioni non proprio piacevoli” esclama con una smorfia toccandosi lo stomaco ed io scoppio a ridere.
“Non posso spiegarti come mi sentivo, ma ti garantisco che era piacevole.”
“E quando ti ha detto chi era? Hai avuto paura?”
Annuisco. “Paura di perderlo, perché mi sono resa conto che non ero abbastanza per lui”
“Quindi era meglio se non te lo avesse detto…”
“NO!” urlo facendolo sobbalzare “Però sarebbe stato meglio se fosse stato sincero sempre e non solo nel dirmi cosa fosse”
“Io sono sempre sincero. Non riesco a mentire, è una delle mie caratteristiche… ma lei non mi crede”
Lo guardo e capisco la vera natura delle sue domande. Mi avvicino e gli sorrido dolcemente, accarezzandogli per la prima volta il viso. Lui chiude gli occhi assaporando il contatto, come un bambino bisognoso di coccole.
“Sii sempre sincero con lei e non farti spaventare dalla differenza che vi divide” lui apre gli occhi cambiando completamente espressione. I suoi tratti si induriscono ed i suoi occhi fiammeggiano.
“Sono il Diavolo, non ho paura di nulla.” Faccio un passo indietro ed annuisco.
“Allora cosa ti preoccupa?” gli chiedo sempre più confusa.
“Non mi piace essere una pedina… e mio Padre ha deciso che la Detective deve essere la mia compagna…”
“Cosa vuol dire?”
Lui scuote il capo e si porta le mani nei capelli coprendosi il viso.
“Chloe è sulla terra per scelta di mio padre…”
“Come tutti noi.” gli faccio notare, ma lui scuote nuovamente il capo soffiando un sorriso.
“Sì, ma lei non avrebbe dovuto esistere. E' un miracolo voluto da mio Padre per me.”
Scoppio a ridere ripensando a Edward e alla sua paura che io fossi solo l’agnello attirato dal lupo.
“Non mi sembra divertente” mi zittisce con voce profonda ed io mi copro le labbra con la mano rendendomi conto di essere sembrata insensibile.
“Dovresti conoscere Edward… avete molte cose in comune!”
Lui alza un sopracciglio senza capire se sentirsi offeso dalla mia affermazione o divertito.
“Edward aveva paura che la mia attrazione nei suoi confronti fosse solo dovuta alla sua natura. Al suo essere desiderabile per attirare le prede…”
“Io non ho paura.”
“Tu no, ma lui sì. Il poco tempo che abbiamo passato insieme lo ha sprecato con le sue paure: paura che fuggissi perché incapace di accettare il suo mondo; paura che non lo amassi veramente, ma fossi solo attratta dal vampiro che era… paure inutili perché il mio amore era vero e avrei accettato qualsiasi cosa per lui…”
“Ed è fuggito…” mormora più a sé stesso che in risposta a me.
“Già, ma lui è solo un vampiro. Tu sei diverso, tu sei il Diavolo…” rispondo sentendo aprirsi maggiormente la voragine nel petto.

 
** ATTENZIONE SPOILER **
“Ti prego, Maze. Non farle del male. È una Cullen, è una mia amica.” La imploro appoggiandole una mano sul braccio teso
“Ti prego, Maze. Non è un nemico”

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Capitolo 7
*** Vecchi amici... nuovi alleati! ***


Ciao a tutte!!! Scusate per la lunga assenza, ma diversi problemi mi hanno tenuta lontana dalle mie amate storie! Ma sono tornata!!
Ho alcune storie che sto riprendendo in mano e altre da terminare... ma soprattutto, mantenendo la promessa fatta quando ho iniziato a scrive su EFP, devo finire di postare questa storia, perchè non è giusto lasciare una storia senza una fine!!
Quindi buona lettura e spero di farmi perdonare per la lunga attesa con questo capitolo!!
A presto!!


Vecchi amici… nuovi alleati 

 
Trascorro la notte tormentata da incubi e ricordi, resi più vivi e dolorosi dalla chiacchierata del pomeriggio.
Dopo l’ennesimo urlo, Lucifer si è addormentato vicino a me, nel mio letto, stufo di dover correre ogni volta per un falso allarme ed io ho avuto conferma che qualcosa in me non va.
La sua vicinanza mi ha tranquillizzata ed è stata un’ottima cura perché gli incubi non hanno più disturbato il mio sonno. Ho dormito con il Diavolo… ed ero serena come non mi succedeva da tantissimo tempo.
 
Scendo i pochi gradini che dividono la mia stanza dal salone con gli occhi ancora chiusi e tenendomi malamente la vestaglia.
“C…Ciao” mi saluta Chloe guardandomi imbarazzata “Scusa. Non volevo…” inizia guardandosi intorno a disagio “Stavo cercando Lucifer… ci sono delle novità sul caso” le sue guance sono arrossite dall’imbarazzo ed io mi corpo meglio con la vestaglia.
“Non è come sembra” provo a recuperare la situazione “Sono sua ospite… non sono la sua… siamo amici… o almeno credo” balbetto “Te lo chiamo” termino fuggendo in camera per svegliare Lucifer.
Lui mi guarda sorridente, come se avessimo passato la miglior notte di sesso ed io lo strattono per svegliarlo maggiormente “C’è Chloe in salotto, ti cerca”
“Chloe?” mi chiede svegliandosi completamente e cercando la vestaglia. “Cosa è successo?”
“Qualcosa che riguarda il caso… ci sono novità”
“Perfetto!” esclama alzandosi con un balzo e dirigendosi in salone. “Detective!” la saluta entusiasta mentre mi rivesto.
 
Quando li raggiungo trovo Chloe seduta al pianoforte accanto a Lucifer mentre lo ascolta distratta. Lucifer spiega alcune teorie sulle fotografie che sta sfogliando e non si accorge del mio arrivo, ma la Detective sì, perché, appena mi avvicino, si irrigidisce e si allontana impercettibilmente da lui.
“Non volevo disturbarvi” si scusa imbarazzata ed io le sorrido.
“Perché pensi di averci disturbato?” chiede confuso Lucifer guardando prima lei poi me per capire di cosa si stia parlando.
“Non è come pensi. Sono solo sua ospite…”
“Problemi con Ella?” mi chiede preoccupata ed io nego.
“Assolutamente. Ella è adorabile.”
“Ma abbiamo delle ragazze malate e le sta sostituendo facendo doppi turni” mi toglie dai pasticci Maze uscendo dall’ascensore. “Ma se vuoi ti posso accompagnare a casa. Così prendi qualche cambio e lasci un biglietto a Ella” mi propone facendomi l’occhiolino. Annuisco e, seguendola nell’ascensore, la ringrazio per avermi tolta da quella situazione.
“Lo nega… ma è innamorata di lui” esordisce Maze appena siamo sole.
“Se fossero più sinceri con loro stessi sarebbero una bella coppia…” penso ad alta voce.
“Già” risponde come se la cosa la infastidisse.
“Tu e Lucifer…” provo a indovinare, stupita della situazione, ma lei mi zittisce con un gesto stizzito della mano.
“Non sono gelosa. Se non fosse che Lucifer non tornerà mai all’Inferno finché ci sarà Chloe sulla terra… sarei felice per loro, ma a me inizia a mancare casa”
 
***
 
Infilo le chiavi nella toppa per entrare in casa, ma Maze mi ferma annusando l’aria come un perfetto segugio. Mi sposta di lato e con un gesto fulmineo apre la porta e si fionda in casa con un balzo. Uno strillo strozzato ed un tonfo arrivano da dentro casa ancor prima che mi renda conto di cosa stia succedendo. Con cautela apro maggiormente la porta e trattengo un urlo nel trovare Maze che stringe alla gola Alice tenendola a mezz’aria.
“Lasciala!” grido avvicinandomi velocemente “È Alice, è una mia amica” le spiego cercando di farle allentare la presa della mano.
Maze non mi dà retta e stringe maggiormente la presa quando Alice prova a liberarsi.
“Ti prego, Maze. Non farle del male. È una Cullen, è una mia amica.” La imploro appoggiandole una mano sul braccio teso “Ti prego, Maze. Non è un nemico”
“È un vampiro… non sono ammessi i non-morti a Los Angeles” mi ricorda furente.
“Lo so, ma c’è sicuramente una motivazione… ti prego, Maze. Lasciala andare e dalle la possibilità di spiegare.”
Il tempo si cristallizza, mentre Maze decide sul futuro della mia sorella ritrovata.
“L’avevo detto che in questa città ci sono troppi vampiri da quando ci sei tu” sbuffa mettendo finalmente a terra Alice e facendo un passo indietro.
Abbraccio con slancio Alice felice di rivederla e che Maze mi abbia ascoltata.
“Avevo previsto questo piccolo scontro” ammette con una smorfia toccandosi il collo che presenta una lieve incrinatura che si sta rimarginando a vista d’occhio “Ma non potevo più aspettare… e tu sei sempre al Lux” esclama crucciata.
“Cosa succede, Alice? Stanno tutti bene?” le chiedo preoccupata e lei annuisce.
“Noi stiamo bene e tutti ti mandano i loro saluti.” Mi tranquillizza con un sorriso dolce e una carezza “Ho visto Laurent e ho visto lei…” spiega indicando Maze “… come ti ha difesa…” si volta verso il demone “Grazie per aver difeso Bella.”
Maze, in risposta, si lecca i denti in un chiaro segno di superiorità ed annuisce continuando a studiarla come fosse una preda.
“Ero in Europa quando ho avuto la visione ed ho preso il primo volo disponibile… ma sono riuscita ad arrivare solo alcuni giorni fa…”
“E ti fai vedere solo adesso?” le chiede Maze sprezzante, guardandola dalla testa ai piedi mentre la gira intorno per osservarla completamente.
“Conosco i patti e so che non possiamo entrare a Los Angeles. Ho provato a stare lontana, ma ho avuto un’altra visione” mi prende le mani nelle sue e mi guarda triste “Ho visto Victoria ucciderti…”
Il mio cuore perde un battito, ma cerco di mascherare la paura sorridendole serena.
“Sappiamo che Victoria è qui. Lucifer e Maze mi stanno ospitando per evitare che succeda” provo a tranquillizzarla, ma lei nega con il capo.
“Eri al Lux… e insieme a te c’era un’altra donna… nella visione era già stesa a terra…”
“Quale donna?” le chiedo preoccupata e lei mi porge una fotografia di Ella insieme a Chloe.
“Questa donna” risponde indicando la Detective.
“Cosa significa?” chiede Maze strappandole la fotografia di mano e puntandole un pugnale alla gola. Alice fa un passo indietro e alza le mani in segno di resa.
“Ho il dono della preveggenza…” sintetizza, ma Maze la incita a essere più prolissa “Ho delle visioni, non sono precise. Non posso dire con certezza quando avverrà… e Victoria cambia idea troppo sovente facendomi impazzire con visioni sempre differenti, ma questa è costante… non cambia mai”
 “Meglio che ti porti da Lucifer.
Lui deve sapere…” esclama Maze prendendola per il braccio e trascinandola verso l’uscita.
“Stai dicendo che mi porterai nel suo regno sulla terra?” chiede Alice con un luccichio negli occhi che le vedevo solo quando si parlava di shopping.
“Il tempo di scovare la rossa e poi dovrai andartene… e non intendo solo dal Lux. Non voglio vampiri a Los Angeles, il vostro odore è nauseante” precisa Maze con una smorfia e coprendosi il naso.
Alice annuisce con entusiasmo coprendosi con il foulard e un enorme occhiale da sole.
 
Maze sfreccia tra le macchine mentre spiega al cellulare tutte le novità a Lucifer.
Alice mi guarda dallo specchietto retrovisore e mi sorride con affetto.
“Quando tutto sarà finito, dovresti uscire da Los Angeles.” Esclama facendo un cenno impercettibile verso il demone che sta guidando “Manchi molto a Esme e a tutti gli altri… vorrebbero rivederti, chiacchierare un po'…”
“Non credo sia una buona idea” le rispondo amara ripensando al giorno in cui tutti i Cullen mi hanno abbandonata.
“Credeva che fosse meglio per te non avere vampiri nella tua vita” cerca di giustificarsi, ma io faccio una smorfia mentre il dolore al petto ricomincia a farsi sentire. “Lo abbiamo fatto per te… per permetterti una vita normale…”
“Sì, una vita senza esseri soprannaturali” ironizzo.
“Non potevamo…”
“Prevedere?” la stuzzico e lei annuisce con uno strano luccichio negli occhi e un sorriso saputo sulle labbra.
“Non potevo obbligarlo… ma tutto procede secondo i piani” mi fa l’occhiolino come se capissi di cosa sta parlando.
Vorrei chiederle spiegazioni, ma Alice inizia a coprirsi per scendere dall’auto dato che siamo arrivate al Lux.
Scende dall’auto con un balzo e si ferma per ammirare il palazzo del Lux.
“Lucifer ti piacerà…” dico prendendola sottobraccio.
“Lo so. L’ho visto” mi fa l’occhiolino maliziosa dirigendosi verso l’entrata.
 
Lucifer ci aspetta seduto al pianoforte dell’attico. È immerso nei suoi pensieri, mentre le sue mani danno vita a una dolce melodia. Sorride sereno e apre gli occhi sull’ultima nota.
“Non avrei mai immaginato di essere felice di vedere un vampiro”
“Ed io di essere ancora viva per vedere il Re degli Inferi” gli risponde Alice con il suo sorriso contagioso. 
Lui ricambia e le offre un bicchiere di liquore, ma lei rifiuta con una smorfia.
“Non ho sangue umano da offrire”
“Non lo accetterei comunque. Non fa parte della mia dieta”
Lucifer la guarda stupito e scoppia a ridere.
“Adesso capisco perché il tuo odore è diverso…” si volta verso di me e mi guarda compiaciuto “Credevo che non esistessero umani sinceri, invece tu lo sei. Nulla di ciò che mi hai detto è una bugia. Complimenti”
“Non dico bugie. Troppo difficile ricordarle…”
“Ma è anche brava a tenere i segreti… omettendo la verità” continua con le lusinghe Alice.
“Allora non ho qualcosa in comune solo con il tuo vampiro”
“Edward?” chiede Alice guardandomi con il suo sorriso che non promette nulla di buono, ed io annuisco mormorando è una lunga storia.
“Se avete finito con questi momenti sdolcinati, io inizierei a parlare della visione” esclama Maze incrociando le braccia al petto.
Alice si avvicina a Lucifer e gli tocca la mano. Entrambi chiudono gli occhi e una strana tensione scende nella stanza. Tutto si cristallizza, ogni cosa sembra rallentare e diventare più nitida. Barcollo, come schiacciata dalla sensazione e Maze mi dà una leggera spinta facendomi sedere sul divano.
Vedo ogni singolo cambiamento del viso di Lucifer. Sorpresa, curiosità, entusiasmo, paura, rabbia… e in un attimo tutto torna normale. Lucifer fa un passo indietro e guarda Alice con occhi sgranati.
“Non può succedere”
“Possiamo evitarlo, adesso che lo sappiamo”
“Dove è adesso la rossa?”
“Cambia idea troppo velocemente, non riesco a rintracciarla… ma ci sarebbe qualcuno che potrebbe sentire i suoi pensieri…”
“NO!” esclamo capendo cosa sta proponendo Alice.
“SI” risponde in un ringhio Lucifer. “Non mi interessano le tue pene d’amore. Questa vampira è sfuggente e pericolosa. Nemmeno Maze riesce a trovarla. Farà del male a Chloe… e a te. Non possiamo permetterglielo”
“Se io me ne andassi da Los Angeles, la detective non verrebbe messa in mezzo… non c’è bisogno di Edward per sistemare le cose!”
“Ma Victoria ti troverà e ti ucciderà” mormora Alice per farmi ragionare.
“Se questo è il mio destino lo accetterò. Ma non voglio mettere in pericolo la detective per una questione che non la riguarda. Non se lo merita.”
“Nemmeno tu meriti di essere uccisa da una non-morta” esclama confuso Lucifer.
“Non importa.” Rispondo trattenendo le lacrime “Io ho fatto la mia scelta… e ne accetto le conseguenze” e corro in camera per preparare la valigia.
 
Lucifer mi segue, chiude la porta alle sue spalle e vi si appoggia sopra con le braccia incrociate davanti al petto.
“Sono stufa di scappare. Se Victoria vuole uccidermi, lo faccia. Non mi importa. Ma non voglio essere la causa della morte di qualcun altro”
“Le conseguenze di cosa?” chiede, riprendendo il discorso di prima. Esausta da tutta questa tensione, smetto per un attimo di fare i bagagli e lo guardo negli occhi. Sono troppo stanca per contrastare il suo potere e mi lascio andare.
“Di amare Edward”
“Lui non c’entra con Victoria” mi fa notare alzando un sopracciglio, ed io scoppio in lacrime.
“Lo so. Ma c’entra con il dolore che continuo a sopportare ogni giorno a causa della sua assenza”
“Se lo vuoi così tanto, perché invece che correre incontro alla morte non lo cerchi?”
“Per farmi ripetere che non mi vuole? Che sono solo un’umana insignificante?”
“Essere un’umana non significa essere insignificante. Conosco ogni creatura esistente, e ti posso assicurare che voi umani siete molto interessanti con le vostre idee bizzarre e le vostre emozioni incontrollate.”
“Per lui lo sono…”
“Per me no” mi sorride dolcemente “Sei speciale Bella. Non sei un miracolo, ho chiesto conferma ad Amenadiel, ma hai qualcosa in te che mi attrae… e non sessualmente… anche se non direi di no se me lo chiedessi” scherza accarezzandomi la guancia.
“Perché vuoi aiutarmi?”
“Perché tu sei perfetta per capire cosa pensa Chloe… tu hai vissuto ciò che vorrei vivere con lei…”
“Non abbandonarla mai. È l’unico errore che una divinità come te può compiere verso un’umana come me.”
“Accetto il consiglio e tu accetta il mio. Resta viva e mandiamo all’inferno Victoria. Renderai felici molti miei demoni” mi fa l’occhiolino ed io annuisco.


 
** ATTENZIONE SPOILER **
Lucifer patte una volta le mani per richiamare l’attenzione e ci sorride come se il rifiuto del fratello non fosse un problema.
“Si passa al piano B.” esclama gioioso facendo l’occhiolino a Alice che ha già il cellulare in mano “Chiama tuo fratello e digli che lo voglio qui entro domani”

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Capitolo 8
*** Rinforzi ***


Ciao a tutte!!! Sono felice che la mia lontananza degli ultimi anni non vi abbia fatto dimenticare di me!!!
Grazie per aver letto e di avermi fatto sentire la vostra vicinanza!!!
VI VOGLIO BENE!!!
Ma adesso bando alle ciancie...  e lasciamo spazio ai... Rinforzi!!!




** RINFORZI **

 
Passiamo l’intera notte a studiare un piano. Lucifer descrive con maggiori dettagli il momento in cui io e la detective verremo uccise, riesce a individuare anche l’ora esatta… ma non il giorno.
Alice cerca di avere altre visioni, ma dopo diverse ore si lascia cadere sul divano esausta per i cambi repentini dei piani di Victoria. Maze controlla e ricontrolla la cartina della città segnando i luoghi in cui ha sentito il suo odore, ma nel quale, una volta arrivata, non ha trovato tracce, e Lucifer sprona entrambe a fare di più, anche se si rende conto lui stesso che stanno già dando il massimo. Victoria è sfuggente, è il suo dono…
All’ennesima visione della mia ultima notte, Lucifer si posiziona in un angolo, con le mani unite in preghiera. Chiude gli occhi e respira profondamente. Sento Maze parlare, ma tutto si rallenta come in un film e dopo un attimo Lucifer è al bancone dei liquori insieme a Maze e a un uomo alto, muscoloso e di colore. Io ed Alice ci guardiamo per capire cosa è successo: da dove è apparso il nuovo arrivato e perché solo io e lei siamo ancora nella stessa posizione.
“Vi presento Amenadiel, mio fratello” esclama Lucifer sorridendoci e posando la mano sulla spalla dell’omone.
“Un’umana e un vampiro… perché mi hai chiamato?” chiede l’uomo ammonendo con lo sguardo il fratello e guardandoci poco amichevolmente.
“C’è una vampira qui a Los Angeles. Ha dei conti in sospeso e continuerà a mietere vittime e riempire l’aria con il suo fetore finché non avrà ucciso questa giovane donna” gli spiega brevemente indicandomi.
“E la vampira?”
“La vampira prevede il futuro e ci aiuterà a sapere in anticipo le mosse della non-morta”
“Vedo che sei già ben assortito. Perché mi hai chiamato?”
“Perché la nostra preda è sfuggente… molto sfuggente”
Amenadiel guarda Maze con un sorriso compiaciuto inarcando il sopracciglio, facendola ringhiare.
“Sì, caro fratello. Così sfuggente che nemmeno Maze riesce a prenderla” gli spiega posandogli un braccio sulla spalla “Abbiamo bisogno di qualcuno che fermi il tempo, in modo da permettere a Alice di vedere la mossa e a Maze di ucciderla… e a Bella di uscirne viva”
Amenadiel ci guarda uno per uno ponderando le opzioni. Si sofferma su Alice e scuote il capo abbassandolo.
“Mi dispiace, ma non voglio essere immischiato.” Mormora avviandosi verso l’ascensore. Lucifer lo ferma e lo guarda incredulo.
“Lasceresti morire degli umani pur di non collaborare con dei vampiri?”
“Sono gli esseri più odiati da nostro Padre… non posso farlo”
“Ma stiamo parlando di ucciderne uno!” Esclama entusiasta Lucifer, ma Amenadiel scuote nuovamente il capo.
“Sei bravo a pianificare e hai un’ottima squadra. Non hai bisogno di me” risponde dandogli le spalle e entrando nell’ascensore.
“Sei solo un vigliacco” lo insulta Maze avvicinandosi furente “Il tuo compito è proteggere i giocattolini di tuo Padre. Sei un angelo. Di cosa hai paura?” gli chiede fermando le porte dell’ascensore che si stavano chiudendo.
“Di cadere… e la discesa è già iniziata” risponde criptico lasciando Maze a bocca aperta e facendole fare un passo indietro.
Amenadiel mi guarda un’ultima volta mentre le porte si chiudono ed il mio cuore perde un battito per tutta la tristezza che leggo nei suoi occhi mentre le sue labbra mi chiedevano scusa.
Lucifer patte una volta le mani per richiamare l’attenzione e ci sorride come se il rifiuto del fratello non fosse un problema.
“Si passa al piano B.” esclama gioioso facendo l’occhiolino a Alice che ha già il cellulare in mano “Chiama tuo fratello e digli che lo voglio qui entro domani”
 
 
Le ore di attesa sembrano eterne. In alcuni momenti ringrazio l’orologio per aver rallentato il suo corso, e in altri lo maledico perché prolunga la mia agonia.
Lavoro come un automa, le mie mani si muovono, ma la mia mente continua a pensare a lui e al momento in cui lo rivedrò. Non sono pronta, non credo che lo sarò mai. Come posso sorridergli o parlargli tranquillamente dopo quello che mi ha fatto?
Stronfino il tavolo cercando di cancellare il ricordo del nostro addio, le sue parole… ed una mano si posa sulla mia. È fredda, marmorea e conosciuta.
Alzo il viso e rimango senza fiato nel rivedere il suo volto dopo così tanti mesi. Il mio cuore ricomincia a battere un ritmo che credevo non avrei più sentito, mentre le farfalle ricominciano a volare nel mio stomaco.
Mi sorride dolcemente, riportandomi in un attimo alla nostra valletta, mentre il suo pollice accarezza delicatamente il dorso della mano.
“È ancora giorno” sono le prime parole che gli rivolgo facendogli aumentare il sorriso.
“Ci sono più cunicoli sotto questo locale che nell’intero stato...” la sua voce carezzevole è come un balsamo per la voragine che da mesi staziona nel mio petto.
Mi perdo nei suoi occhi dorati dimenticando in un secondo tutto il dolore provato in questi mesi, le sue parole nel bosco… ma la tristezza che vi leggo dentro mi fa tornare nel presente come una doccia fredda.
“Mi dispiace che Lucifer ti abbia chiamato. Ho provato a fargli cambiare idea…” mi scuso, spostando la mano da sotto la sua, ricordandomi che non è qui per me, ma perché il Re degli inferi lo ha voluto qui.
“Sono felice che lo abbia fatto” risponde gentile ritraendo la mano che giaceva sola sul tavolo. Rimaniamo minuti interminabili a guardarci. Vorrei accarezzargli il viso, vorrei baciarlo, dirgli che mi è mancato… ma mi trattengo. Conosco Edward e il suo animo gentile. Accetterebbe le mie parole e le mie carezze, ma solo per gentilezza…
Come se mi avesse letto nel pensiero, mi accarezza il viso sussurrando mi sei mancata e poi scuote il capo divertito.
“Sapevo che eri una calamita per i pericoli… ma non avrei mai immaginato che avresti incontrato e conosciuto Lucifer in persona” esclama riprendendomi la mano e ricominciando ad accarezzarla.
“Mi ha assunta come bartender” gli spiego sorridendo “Il soprannaturale è attirato da me… non riesce a starmi lontano!” scherzo stringendomi nelle spalle.
“Già” risponde abbassando il capo, tornando serio “La mia scelta è stata inutile…” mormora amaro stringendomi la mano nella sua.
“I piani di Dio sono misteriosi…” provo ad alleggerire la situazione.
“E non sono mai buoni piani!” esclama Lucifer arrivandomi alle spalle e dandomi una spintarella scherzosa. “Ti avevo detto di non nominarlo. Non voglio rovinarmi le giornate ripensando a Lui” mi ammonisce con un sorriso “Soprattutto adesso, che dobbiamo trovare uno dei suoi scherzi”
“Signor Morningstar, io sono…” si alza in piedi Edward allungando la mano per presentarsi.
“Edward Cullen, il vampiro che legge nel pensiero e che ci aiuterà a trovare quella spina nel fianco di una vampira rossa!” finisce per lui facendolo sorridere con il suo sorriso sghembo che, come un tempo, mina il mio equilibrio.
Edward si guarda intorno per controllare che nessuno abbia ascoltato e Lucifer scoppia a ridere.
“Tranquillo. Qui nessuno crede a quello che dico, e pensare che non posso mentire!” lo tranquillizza posandomi un braccio sulla spalla, un gesto che non aveva mai fatto. Edward si irrigidisce e Lucifer lo guarda compiaciuto “Ma non rimaniamo qui sotto. Saliamo nell’attico così potremo parlare con più tranquillità” indica le scale con un gesto del braccio e gli fa strada trascinandomi con lui.
“Ma cosa…?” sussurro per capire il suo atteggiamento bizzarro.
“Volevo solo aver conferma di una cosa… e mi dispiace Bella, ma avevo ragione io e tu torto…” mi mormora all’orecchio prima di togliere il braccio e camminare soddisfatto verso l’ascensore.
 
Arrivati nell’attico Alice saluta con un abbraccio stritolatore Edward e lo sgrida per aver risposto subito alla chiamata di Lucifer e mai alle sue.
Finito il momento dei saluti, Lucifer, insieme a Maze e Alice, spiegano nel dettaglio a Edward tutto ciò che sappiamo. La visione, gli omicidi, la morte di Laurent, le informazioni che ha LAPD…
Io ascolto in silenzio. Seduta sul divano con lo sguardo rivolto verso lo skyline di Los Angeles. Conosco ogni sfaccettatura della situazione e troppe volte ho sentito descrivere l’ultima notte della mia vita…
Guardo, attraverso la vetrata, il riflesso dei miei amici che discutono. Sono molto concentrati e ognuno reagisce nel proprio modo. Sorrido nel vedere Maze sbattere il pugno sul tavolo per la risposta di Edward a un suo pensiero non ancora espresso. Maze odia che Edward le legga la mente, ma lui si diverte a stuzzicarla e Lucifer e Alice gli danno man forte. Mi copro la bocca con la mano per non farmi sentire dal demone già furente e Edward si volta fissandomi attraverso il riflesso. I nostri occhi si allacciano e il mondo scompare.
Non sento Alice spiegare nel dettaglio le visioni o Maze descrivere il modo in cui vuole uccidere Victoria… tutto svanisce, rimaniamo solo io e Edward. Sembra voglia dirmi qualcosa. Cerco di leggere le sue emozioni attraverso il riflesso, mi sembra preoccupato, dispiaciuto… vorrei voltarmi e guardarlo dritto negli occhi, ma non ne ho il coraggio. Il riflesso può essere interpretato, e io voglio continuare a farmi del male leggendo emozioni nel suo sguardo che forse non esistono veramente, ma che mi servono per sentire meno la voragine nel petto.
 
Immersa nei miei pensieri, smetto di ascoltarli ed inizio a volare con la fantasia fino a quando la realtà viene sostituita dal sogno.
Sento Edward dire agli altri di proteggermi a qualsiasi costo, che la mia vita è troppo importante per lui e che non può pensare di perdermi… sento la sua mano accarezzarmi la guancia e le sue labbra baciarmi la fronte sussurrandomi non ti lascerò mai più, scusami se puoi, mentre le sue forti braccia mi sollevano e mi stringono al suo corpo facendomi sentire protetta. Il suo profumo mi invade le narici facendomi di nuovo respirare veramente. La voragine si restringe fino a scomparire. Sorrido consapevole che sia solo un sogno… un sogno dal quale non vorrei più svegliarmi.
 
Uno strano scintillio mi disturba il sonno. Con fatica apro gli occhi coprendomeli con la mano e scorgo Edward pensieroso, in piedi di fronte alla finestra, mentre osserva la città.
“Buongiorno” mi saluta voltandosi e sorridendomi.
“Buongiorno” rispondo con la voce ancora impastata dal sonno. Chiudo ancora gli occhi per riprendermi completamente e mi accorgo del silenzio che arriva dalla sala. Nessuna voce o movimento. “Maze ha ucciso Alice?” scherzo sedendomi nel letto.
Edward sorride sghembo e nega con il capo.
“Sono uscite per cercare Victoria. Lucifer è in centrale per controllare la detective…”
Il mio stomaco brontola e lo copro con la mano mentre Edward soffia un sorriso.
“Alice lo aveva previsto e mi ha ordinato di portarti la colazione” esclama porgendomi un vassoio con del succo d’arancia e un toast.
Addento la colazione come se non mangiassi da giorni e Edward si siede sulla sedia accanto al letto osservandomi come faceva a Forks.
“Adesso vivi con lui?” chiede spezzando il silenzio e indicando, con un cenno della testa, la camera di Lucifer di fronte alla mia.
“Solo fino a quando non troveremo Victoria. Non vogliamo mettere in pericolo Ella, la mia coinquilina.”
Lui annuisce poco convinto e torna a guardare il panorama oltre la finestra, muovendo nervosamente la gamba.
“Qui sono al sicuro. Se vuoi andare anche tu a cercare Victoria, non farti problemi. Non ho bisogno di una baby-sitter”  
“Vuoi che me ne vada?” chiede guardandomi negli occhi. Sembra ferito dalla mia richiesta.
“Non voglio che tu rimanga se non vuoi”
“Io vorrei rimanere” mormora passandosi una mano nei capelli “Vorrei parlarti”
Scuoto il capo sorridendo, consapevole di quale sia la sua preoccupazione. Mi alzo dal letto e gli sorrido.
“Tranquillo. So che sei qui per Victoria e Lucifer… non preoccuparti. Ho capito perfettamente il tuo discorso nel bosco” prendo il vassoio della colazione e mi incammino verso la sala.
“Non hai capito nulla” mormora roco arrivandomi alle spalle e allacciandomi le braccia intorno alla vita. Sento il suo petto freddo a contatto con la mia schiena, il suo respiro solleticarmi il collo. Chiudo gli occhi per assaporare appieno il momento. “Io volevo dirti…”
“Ops!” esclama Lucifer entrando in salone seguito da Chloe. Edward fa un passo indietro lasciando l’abbraccio e si passa la mano tra i capelli, mentre io sento le guance imporporarsi. Lucifer ci sorride compiaciuto e allunga le braccia in un invito a continuare “Fate come se non ci fossimo. Devo solo prendere alcune cose che servono alla Detective e ce ne andiamo.” Si sistema i polsini superandoci sulla scalinata e ritorna dopo pochi secondi guardandoci come fossimo alieni. “Continuate pure. Io e la detective siamo adulti… non ci scandalizziamo!”
Chloe alza gli occhi al cielo e mima con le labbra un scusate prendendo per il braccio Lucifer e trascinandolo verso l’ascensore.
Appena rimaniamo soli, prendo coraggio e mi volto verso Edward che è rimasto alle mie spalle per tutta la scenetta.
“Cosa volevi dirmi?” gli chiedo riprendendo da dove eravamo stati interrotti.
“Volevo chiederti scusa.”
“Per cosa?”
“Per ciò che è successo… per le mie scelte…”
“Non è colpa tua se Victoria vuole uccidermi” gli rispondo convinta, ma lui alza un sopracciglio “Ok. Forse se non avessi ucciso il suo compagno, lei non mi cercherebbe per ricambiare il favore… anche se, per essere precisi, io non sono la tua compagna, quindi la sua vendetta è solo una follia… ergo tu non c’entri nulla. La colpa è solo di Victoria.” 
Lui scuote il capo sorridendo e con un passo si avvicina così tanto che posso sentire il freddo che emana il suo corpo. Mi guarda negli occhi, posandomi un dito sotto il mento per farmi alzare il viso. “Sei sempre la solita testarda” mormora continuando a guardarmi negli occhi e posandomi una mano sul fianco per farmi avvicinare maggiormente “Lo so di non meritarmelo, ma spero che un giorno tu possa perdonarmi e non solo per Victoria, ma per tutto ciò che è successo nella tua vita da quando ci sono entrato io”
“Il soprannaturale continua a far parte della mia vita anche se tu ne sei uscito…” gli ricordo con un pizzico di amarezza e lui abbassa il capo allontanandosi leggermente.
“Non volevo questo… io volevo permetterti di avere una vita normale…” si scusa guardandomi addolorato.
“Ti sei mai chiesto cosa volessi io?” gli chiedo arrabbiata “Io non volevo una vita normale… io non volevo nulla di ciò che mi hai lasciato andandotene…”
“Lo so…” mormora allungando la mano per accarezzarmi, ma mi allontano per non farmi toccare, mentre tutta la rabbia e il dolore covato negli ultimi mesi esplode.
“So di essere solo un’umana. Di non essere abbastanza per un vampiro, ma tu non avevi nessun diritto di giocare con i miei sentimenti!”
“Io non…”
“Tu nulla, Edward!” sbotto senza trattenere le lacrime che scorrono sulle mie guance come la rabbia nelle mie vene “Mi hai abbandonata dopo aver detto di amarmi, dopo aver promesso che non mi avresti mai lasciata… io ti ho creduto…” le sue labbra bloccano il resto dello sfogo, mentre il suo corpo si stringe al mio ricomponendone i pezzi. Le nostre lingue danzano e lottano mentre i miei polmoni ricominciano a respirare e il mio cuore ricomincia a battere.
Ogni parte del mio corpo si risveglia mentre le sue mani mi accarezzano e le sue labbra mi venerano.
“Tu…” provo a dire quando si allontana per farmi respirare.
“Sono stato uno stupido” finisce per me sorridendomi e tornando a baciarmi.

 
Finalmente Edward ha fatto capolino ed è tornato... siete felici???


** SPOILER **
“Bella SCAPPA” urla Alice nello stesso momento in cui il vetro della mia stanza va in frantumi e Victoria mi si para davanti sorridendo vittoriosa.
“Ciao, Bella!” mi saluta afferrandomi per la vita e trascinandomi con lei sul davanzale.
“LASCIALA ANDARE” ordina con voce profonda un demone con il volto e gli occhi rossi, ma Victoria spicca un salto e, con maestria, passando da una finestra all’altra, ci fa arrivare in strada.

SE VOLETE... NELL'ATTESA DEL NUOVO CAPITOLO, POTETE FARE UN SALTO NELLA NUOVA STORIA CHE STO POSTANDO!
A PRESTO E SAREI FELICE DI SAPERE COSA NE PENSATE!!! 

QUESTIONE DI CODICI ... scritta con la mia grande amica Vanessa!

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Capitolo 9
*** Tutto Inutile ***


Ciao a tutte!!! Grazie per le recensioni e per avermi letta!
Adoro Lucifer e adoro Twilight e sono felice di vedere che questa mia passione mi accomuna a molte di voi!!!
Mabando alle ciance e buona lettura!!! E fatemi sapere cosa ne pensate!!


 

Tutto inutile

 
Apro gli occhi e gli accarezzo le guance osservando ogni singolo centimetro del suo viso, mentre la rabbia scema lasciando posto ai dubbi.
“Se lo hai fatto solo per zittirmi…” inizio a parlare, ma Alice mi interrompe uscendo di corsa dall’ascensore.
“L’abbiamo trovata!” esclama a pochi centimetri da noi senza rendersi conto di aver interrotto un momento che attendevo da tempo.
“Abbiamo trovato il luogo in cui si nasconde, ma non c’era.” La corregge Maze arrabbiata. “Il suo odore è ovunque in quel luogo, ma è troppo sfuggente. Alice continua a cambiare visioni. È completamente inutile e io inizio a non sopportare più questa caccia al topo” sbotta lasciandosi cadere sul divano e sfoderando i pugnali.
“Ma io posso sentire ciò che pensa… posso essere più preciso” risponde Edward prendendole le mani per alzarla. “Portami nella sua tana… ed insieme la sconfiggeremo” è così entusiasta nel dirlo, che Maze accetta senza replicare.
Alice li segue, ma Edward la ferma.
“Non possiamo lasciare Bella da sola. Rimani con lei.” ordina gentile e lei acconsente con il saluto militare “Torniamo presto…” mi saluta schivando per un soffio Lucifer che sta entrando seguito da Chloe.
“Ma cosa…” chiede Lucifer indicando Edward che scompare dietro le porte dell’ascensore insieme al suo demone.
“L’hanno trovata” spiego sintetica e lui annuisce soddisfatto.
 
Mi chiudo in camera, incapace di rimanere ad ascoltare le smancerie di Alice al telefono con Jasper o guardare Lucifer che suona il pianoforte insieme alla sua detective.
Mi corico sul letto e, guardando il soffitto, ripenso a Edward, al bacio, alle sue parole…
La melodia di Lucifer accompagna i miei pensieri, fino a quando un urlo spezza l’armonia.
“Bella SCAPPA” urla Alice nello stesso momento in cui il vetro della mia stanza va in frantumi e Victoria mi si para davanti sorridendo vittoriosa.
“Ciao, Bella!” mi saluta afferrandomi per la vita e trascinandomi con lei sul davanzale.
“LASCIALA ANDARE” ordina con voce profonda un demone con il volto e gli occhi rossi, ma Victoria spicca un salto e, con maestria, passando da una finestra all’altra, ci fa arrivare in strada.
Si guarda intorno per decidere cosa fare ed io cerco di liberarmi, ma la sua morsa è ferrea e aumenta per farmi smettere.
Corre verso il retro del locale e con pochi balzi svaniamo inghiottiti da un tombino della strada.
Corre per alcuni metri, incurante delle mie urla e del mio dimenarmi, fino a quando arriviamo in un anfratto e mi posa malamente sul terreno umido scoppiando a ridere malefica.
“Sei una preda difficile mia cara. James si sarebbe divertito tantissimo a stanarti!” chiude gli occhi e si morde il labbro maliziosa “Lo avrebbe eccitato questa caccia… vincere contro alleati così potenti… il mio James ci avrebbe messo meno tempo, ma sarà comunque fiero di me” gongola a occhi chiusi.
“James è all’inferno e non credo che tra una tortura e l’altra abbia il tempo di guardare le tue peripezie” ringhio tastandomi il polso lussato dalla caduta.
“Oh… ma Edward potrà godere del filmato della tua fine… e avrà l’eternità per rivedere ogni singolo momento.” Estrae una videocamera e la posiziona su un tubo che scorre sulla parete di fronte a noi.
Provo ad alzarmi, ma lei mi blocca slogandomi una gamba. “Ferma, dolcezza. Non vorrai che le riprese vengano sfuocate”
Sistema la videocamera e poi mi arriva alle spalle. Mi blocca con un braccio intorno alla vita e, posizionando il suo viso di fianco al mio, mi chiede di salutare Edward. Alza la mano e lo saluta ironica, prima di girarsi e mordermi il collo.
Urlo per il dolore e provo a liberarmi dalla sua presa, ma i miei movimenti sono lenti. Sembra che il tempo stia rallentando. Anche il bruciore sembra cristallizzato come la sensazione della vita che mi sta lasciando.
Il dolore mi annebbia la vista, ho le allucinazioni. Vedo Maze sorridere diabolica mentre lancia uno dei suoi particolari coltelli. Vedo Lucifer che dà una pacca sulla spalla ad Amenadiel che prega a occhi chiusi.
Il tempo ricomincia a scorrere e vedo Edward corrermi incontro urlando il mio nome. Lo sento afferrarmi prendendo il posto di Victoria.
Vedo Alice guardarmi con le mani alla bocca e gli occhi sbarrati.
E poi… più niente… solo buio…
 
Mi sento trasportare velocemente, mentre il vento sul volto mi dà un po' di sollievo dal fuoco che si sta impossessando del mio corpo. Sento delle urla strazianti, mentre la mia gola va in fiamme insieme al resto della mia testa offuscandomi completamente la vista, l’udito, l’olfatto.
Chiamo Edward, lo imploro di aiutarmi, di salvarmi… ma dalla mia gola non esce nulla.
“Sta morendo” riesco finalmente a sentire Alice mentre delle mani mi toccano ampliando la sensazione di dolore. Cerco di muovermi, di capire chi sta morendo. Sono confusa, vorrei che la persona che urla smettesse di urlare, vorrei che spegnessero il fuoco che mi sta bruciando… Cerco di ricordare cosa ha appiccato l’incendio… eravamo sotto terra… non ricordo candele o torce… non ricordo fiamme… ed allora perché sto bruciando?
“Non voglio” la voce di Edward è lontana, troppo lontana.
Allungo le braccia per cercarlo nel buio che mi circonda, e l’urlatrice urla ancora più forte.
Cerco di coprirmi le orecchie, ma le mie braccia non collaborano. Chiamo Edward… e come eco la persona urla EEDWARD…
“Sono qui…” mi accarezza il volto e il collo lenendo leggermente la sensazione di dolore.
“Non lasciarmi…” riesco finalmente a dire, prima di sprofondare in un vortice che mi risucchia completamente mente e corpo.
Il tempo si dilata, come lo spazio, ed io lotto per tornare in superficie.
Sento dei morsi sul corpo, sulle gambe, sulle braccia e subito dopo, o forse dopo ore o giorni, sento le mie ossa scricchiolare ed il mio cuore battere all’impazzata rendendo insopportabile il dolore che tormenta ogni singola parte del mio corpo. Provo ad aprire gli occhi, ma sono cieca, non vedo nulla. Provo a muovermi, ma il corpo non risponde… sono come prigioniera di me stessa e della mia mente che inizia a farmi rivivere ogni singolo attimo della mia vita… la mia mamma, il mio papà, Forks, i compagni di scuola, Edward, i Cullen, Los Angeles, Maze, Lucifer… Victoria…
 
Non so quando tempo sia passato, ma il mio cuore sta finalmente diminuendo la sua corsa, rallentando anche le immagini partorite dalla mia mente.
Sento una mano toccarmi, vorrei fosse Edward, ma è calda. Cerco di respirare per stare calma e mi lascio cullare dalle voci che sussurrano il mio nome e mi dicono di stare tranquilla.
 
“Non volevo che finisse così. Me ne sono andato per evitarlo”
“Non ti sei mai chiesto cosa voleva lei vero? Classico di voi non-morti, decidete per tutti e siete anche convinti di fare le scelte giuste…”
“Ho fatto la scelta giusta. Non volevo che perdesse la sua anima per seguire un amore che non provava veramente, ma che era dettato dall’attrazione”
Una risata rompe i suoni ovattati “Voi avete un’anima, Edward. Chiedi a Maze se non ci credi. Lei adorava divertirsi con quelli della tua specie quando arrivavano all’Inferno”
“Quindi le ho regalato un biglietto verso l’Inferno”
“Ma ringraziando sono io il capo laggiù e quando sarà il vostro momento vi farò avere una suite matrimoniale”
“Lei meritava il Paradiso”
“Credo che preferisca condividere l’Inferno con te…”
 
 
Il cuore batte forte, troppo forte. Fa vibrare ogni parte del copro, assordandomi. Provo a respirare, ma i polmoni sembrano cementati. Mi muovo alla ricerca di ossigeno, ed una mano mi accarezza.
Il bruciore inizia a diminuire velocemente concentrandosi nel punto del cuore. Un battito secco e poi silenzio… silenzio assoluto.
Apro gli occhi di scatto e la luce mi abbaglia.
“Bella” mormora Edward posandomi una mano sulla guancia, ma la sua mano è calda ed io scatto per la sorpresa trovandomi dall’altra parte della stanza.
Mi guardo intorno. Sono nell’attico di Lucifer, ma è diverso. Più nitido, più luminoso…
“Bentornata” mi saluta sorridente il padrone di casa, tenendo una mano sulla spalla di Maze che mi osserva poco amichevole.
“Bentornata” trilla Alice battendo le mani e avvicinandosi lentamente “Sei bellissima” esclama ammirandomi con gli occhi che le brillano.
Provo a parlare, ma la gola mi brucia.
Edward si avvicina con un bicchiere e me lo porge. È sangue, ne sento l’odore ed è invitante. Sbarro gli occhi e guardo Edward atterrita.
“Mi dispiace… ma è l’unica cosa che può alleviare il bruciore che senti in gola” spiega amareggiato ed io afferro il bicchiere bevendo tutto in un sorso. Edward mi porge altri bicchieri ed io bevo fino a quando il bruciore diventa sopportabile
“Cosa è successo?” chiedo guardandomi le mani irriconoscibili senza le piccole cicatrici che ormai conoscevo e le unghie perfette come se avessi appena fatto la manicure.
“Il tuo desiderio si è avverato… e non hai nemmeno dovuto fare un patto con me” risponde Lucifer brindando contro il mio bicchiere e bevendo del liquore. “Ma credo che adesso sia compito di Edward dirti il resto… io devo andare da Chloe… ha molte domande” alza gli occhi al cielo e invita Alice, Amenadiel e Maze a seguirlo. Chiude la porta e io mi volto verso Edward in attesa di spiegazioni.
“Siamo arrivati tardi. Victoria aveva bevuto molto sangue…”
“E tu non sei riuscito a togliere il suo veleno”
Rimane in silenzio e mi guarda colpevole prima di darmi le spalle.
“Non ho voluto” mormora anche se lo sento come se stesse parlando ad alta voce.
“Cosa vuoi dire?” chiedo facendolo voltare. Rimango un attimo senza fiato per la velocità con il quale mi sono mossa e la forza con il quale l’ho spostato.
Lui sorrise massaggiandosi la spalla.
“Sei una neonata e sei molto più forte di me… adesso sei tu che devi fare attenzione a come mi tocchi”
“Una neonata?”
“Una nuova vampira… hai ancora del sangue umano che scorre nelle tue vene e questo ti rende molto forte… persino più forte di Emmett”
Sorrido al pensiero di battere Emmett a braccio di ferro, ma la mia mente mi riporta alla frase di Edward… “Cosa vuol dire non ho voluto?” chiedo sedendomi sul letto.
Prende un profondo respiro e si passa le mani nei capelli. Si inginocchia di fronte a me prendendomi le mani nelle sue.
“Avrei potuto succhiarti il veleno… portarti in ospedale… ma non ho voluto…” fa una piccola smorfia e continua “Mesi fa ho provato a lasciarti andare per darti la possibilità di vivere una vita senza soprannaturale” allarga le braccia indicando la stanza e mi sorride “Ma tu sei una calamita per tutto questo… ed io non voglio intralciare il tuo destino… non più” mi accarezza il viso con il dorso della mano seguendo il percorso con lo sguardo e fermandosi sulle mie labbra “Sono un vampiro. Egoista per natura… ti amo e non voglio più vivere un solo secondo senza di te… sempre che tu…” mi guarda per intero “Mi voglia ancora…”
“Tu mi ami?” gli chiedo e lui annuisce con decisione.
“Ti ho sempre amata” dichiara con un’intensità che se avessi ancora un cuore batterebbe all’impazzata “Ma se non provi più nulla per me… lo comprendo e lo accetto”
Mi alzo scaraventandolo contro il muro e ritrovandomi tra le sue braccia. Lo stringo a me e lo bacio mordendogli leggermente le labbra. “Il mio è sempre stato vero amore… non un’attrazione dettata dalla tua natura” Un ringhio sordo sale dalla sua gola ed io sorrido compiaciuta.
“E tu? Provi ancora qualcosa per me anche se il mio sangue non ti attira più?” gli chiedo guardandolo negli occhi.
Inclina il capo per inspirare il mio profumo e con la punta del naso mi accarezza la pelle del collo risalendo fino alle mie labbra. Mi bacia dolcemente e le nostre lingue danzano e lottano dicendosi ciò che le parole non possono descrivere.
“Ti amo” mi sussurra a fior di labbra “Con o senza sangue delizioso”
“Ti amo… perché sei tu e non per ciò che sei”
 
** ATTENZIONE SPOILER **
Lucifer sfruttò i miei giorni di quarantena per capire altri punti della mia storia con Edward. Si è auto psicanalizzato ed ha anche psicanalizzato un po' noi. La nostra storia è molto simile alla sua con Chloe e spero che, lo scambio dei nostri punti di vista, lo aiuti con la sua Detective

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Capitolo 10
*** Epilogo ***


Ciao a tutte!! Vi avevo promesso un short per il mio compleanno e per avere la vostra compagnia in attesa della long che sto scrivendo... ed invece... pubblico il finale di questa FF che ha atteso ben due anni prima di vedere la fine!!!
GRAZIE PER CHI MI HA ASPETTATA, GRAZIE A CHI HA INIZIATO A SEGUIRMI, MA SOPRATTUTTO GRAZIE A QUELLE SPLENDIDE PERSONE CHE MI SOSTENGONO LASCIANDO UNA RECENSIONE FACENDOMI SENTIRE DI NUOVO PARTE DI QUESTO PAZZO MONDO CHE SONO LE FANFICTION!!!
VI VOGLIO BENE!!!



 

Epilogo

 
Dovetti star chiusa nell’appartamento di Lucifer per un paio di giorni. Era il posto migliore in cui passare i miei primi giorni da neonata. Le stanze erano insonorizzate, cosa che si è rivelata molto utile nei giorni della mia trasformazione… e in quelli seguenti, quando io e Edward abbiamo deciso di conoscerci meglio e in ogni modo umanamente possibile… e proprio in quei momenti io e Edward abbiamo capito perché Lucifer aveva le stanze insonorizzate!
Maze smise di tenermi d’occhio quando capì che non ero pericolosa per gli umani. Riuscivo a contenere la mia sete, e bere il sangue animale al posto di quello umano non era un peso.
Decisi di provare con lei la mia nuova forza e riuscii a batterla in un paio di lotte, ma Maze è Maze e mi sconfisse appena capì i miei schemi.
Lucifer sfruttò i miei giorni di quarantena per capire altri punti della mia storia con Edward. Si è auto psicanalizzato ed ha anche psicanalizzato un po' noi. La nostra storia è molto simile alla sua con Chloe e spero che, lo scambio dei nostri punti di vista, lo aiuti con la sua Detective come ha aiutato me e Edward, perché, anche se è il Diavolo, merita la felicità.
 
E adesso sono qui. Con le valigie in mano e una nuova vita di fronte a me.
I Cullen mi aspettano in Alaska, insieme al clan dei Denali. Sono tutti felici del mio ritorno ed io sono felice di rivederli e conoscere le famose cugine di Edward e Alice.
Guardo per l’ultima volta Los Angeles e scorro con lo sguardo l’attico che mi ha ospitata in questi mesi così particolari.
Mi mancherà Los Angeles e la sua vita frenetica; mi mancherà Maze e il suo essere sempre pronta allo scontro, ma mi mancherà soprattutto Lucifer con la sua ironia e la sua schiettezza.
Anche se non ho avuto modo di conoscerli bene, mi mancheranno anche Ella e la Detective. Mi sento in colpa per non averle salutate di persona, ma sono una neonata e non sono ancora pronta per affrontare un umano e il suo sangue.
Avrei anche voluto ringraziare di persona Amenadiel, il mio salvatore. Edward mi ha raccontato cosa è successo quella sera nel sottosuolo e come il fratello di Lucifer è stato fondamentale per la mia salvezza, perché, se non fosse intervenuto con il suo dono di fermare il tempo, sarebbero arrivati troppo tardi anche solo per trasformarmi.
“Pronta?” chiede Edward prendendomi la valigia dalle mani.
“Pronta” rispondo drizzandomi nelle spalle e avvicinandomi a Maze per salutarla.
Le porgo la mano che ovviamente guarda con una smorfia e sorrido per la reazione scontata ringraziandola per tutto l’aiuto che mi ha dato in questi mesi.
Mi volto verso Lucifer e lo abbraccio con trasporto incurante della sua postura rigida e del suo ricambiare impacciato.
“Grazie, Lucifer. Spero di vederti ancora”
“Forse non vederci, ma credo che ci terremo in contatto... hai avuto il tuo lieto fine, e questo mi interessa” risponde sorridente accompagnandoci all’ascensore.
“E tu? Cosa farai con Chloe?” chiedo entrando in ascensore.
“Non posso trasformarla in Diavolo” risponde facendomi l’occhiolino mentre le porte si chiudono per aprirsi verso la mia nuova vita.
 
FINE!
 

 
DATO CHE HO PRESO IL VIZIO DI ESSERE IN VOSTRA COMPAGNIA, VI ASPETTO LA PROSSIMA SETTIMANA SULLA NUOVA FANFICTION... E PER METTERVI UN PO' DI CURIOSITA' VI POSSO ANTICIPARE CHE SI INTITOLA "I FANTI" ... SPERO DI AVERVI INCURIOSITO!!! 
UN ABBRACCIO!!!!!

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