Capitolo 3.
“Visto che era lui?” disse entusiasta la ragazza zompettando
sul balcone.
TUUU—TUUU
Nessuna risposta.
“Tem?...oi ci sei?”
Temari attaccò il telefono in faccia a Sakura ed entrò nella sua stanza
sbattendo la finestra.
Vado a studiare in Inghilterra…
Perché era tornato?
Non sto scherzando…
Che voleva?
TI ODIO
CRY BABY!!!
°°°
Sakura chiuse la telefonata
perplessa.
Non riusciva a capire la reazione
di Temari.
Insomma Shikamaru cosa le aveva
fatto? Eppure pensava fosse stata contenta del suo ritorno. Ma a quanto pare
più che felicitarsene, sembrava che i fratelli le avessero rotto le corde della
chitarra.
Chissà perché aveva reagito così?
Bah, valla a capire quella.
Alzò le spalle componendo il
numero telefonico della bionda che abitava sopra di lei. Ino Yamanaka.
Aspettò un paio di squilli, ma
poi rispose la ragazza che evidentemente si stava asciugando i capelli.
“Pronto?!”
strillò sotto il rumore fastidioso del föhn.
“Ino?! Mi senti?” anche Sakura gridò per farsi sentire, ma urlare fuori
dal balcone, dove c’era una calma assurda, pareva un po’ da pazzi, così abbassò
subito la voce.
“Si dimmi Sakura…” sbuffò
spegnendo l’asciugacapelli e riponendolo sulla mensola del bagno, per poi
andare nella propria stanza.
“L’hai sentita l’ultima!?”
“No…cosa?” Ino cominciò a
rovistare nell’armadio “Uhm…cazzo, non ho niente da mettermi” si lamentò.
“Ino!
Ascoltami! Shikamaru è tornato!” Sakura ricominciò a saltare
sul balcone tenendosi alla ringhiera di cemento.
Ci fu un minuto di silenzio, ma
poi un grido assordante uscì dal telefono.
“COOOOSAA?!
E me lo dici ora, Sakura!?”
Sembrava parecchio nervosa nel
parlare.
“Calma Ino…ora lo sai…” ridacchiò
nervosa la rosa che ora lentamente rientrava dentro casa.
“Ottimo!
Allora avviso tutti gli altri” strillò contenta chiudendo a piombo la chiamata
“Sa vai Ino…Ino?
Ma che cazzo! Mi sbattono tutti il telefono in faccia!”
Sakura diede un calcio all’armadio sfondandolo quasi mentre Ino era andata a fare
il bravo dovere di pettegola.
Ino si precipitò di corsa al
computer aprendo la pagina principale di msn.
“Vediamo…”disse facendo scorrere
gli occhi azzurri sullo schermo del computer. “ma si… Kiba, così mi aiuta a
sparger la voce”
*F@vol3*
scrive:
KIBAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
=W CHI
ME LA DA XDXD= scrive:
Ino!!! Cos’è vuoi essere elogiata anche tu?
*F@vol3*
scrive:
Taci…<.<
altrimenti ti mando il mio Sasuke <.<
=W CHI
ME LA DA XDXD= scrive:
Ok… ok… non
ci tengo per niente a trovarmi davanti a quello li…
*F@vol3*
scrive:
Cosa
vuoi dire con quello li??
=W CHI
ME LA DA XDXD= scrive:
Niente,
niente… ma come mai mi hai salutato così?
*F@vol3*
scrive:
AH!!! Prima che mi scordo!!!!!
=W CHI
ME LA DA XDXD= scrive:
Su forza!
Che è successo??
*F@vol3*
scrive:
Tu
non te lo immagini nemmeno!!! *_________*
=W CHI
ME LA DA XDXD= scrive:
Ma posso
sapere cosa?
*F@vol3*
scrive:
È
tornato Shikamaru!!!!
=W CHI
ME LA DA XDXD= scrive:
COSA?????????? Stai scherzando?
*F@vol3*
scrive:
No!
Assolutamente no! Ti pare che scherzo?*_____*
=W CHI
ME LA DA XDXD= scrive:
Che notiziona!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
*F@vol3*
scrive:
Avvisa
tutti! Mi raccomando! A… e vedi di cambiare nick!
Maniaco pervertito!
=W CHI
ME LA DA XDXD= scrive:
Ok… come
ti pare…<.<
Bene… adesso che ci pensava Kiba
era tutto più semplice…
“Oh cavolo!!!”
Ino guardò l’orologio impanicata, Sasuke
sarebbe passato li tra mezzora…ma forse se si faceva trovare in reggiseno e
mutande, i programmi per il pomeriggio, avrebbero preso un piega migliore.
BI-BIIIIP BI-BIIIIP
Prese il cellulare celeste,
facendolo scorrere verso l’alto per vedere chi era…
“nuovo messaggio ricevuto da:
Temari”
“stasera il pigiama party è alle 9.00”
Ok… Temari non era una persona di
molte parole… ma quel messaggio era esageratamente corto.
Non capiva il perché di quell’essere spiccia. Eppure avrebbe dovuto farle una testa
così che Shikamaru era tornato, facendo programmi per l’estate su come
rendergli la vita impossibile.
Ma sembrava che con quel messaggio
la Temari che
conosceva fosse morta e sepolta.
Nella mente di Ino si dipinsero
immagini macabre dell’amica in una bara di mogano. No. Forse era meglio non
pensarci.
Certo però, poteva dimostrare più
entusiasmo alla notizia, non l’era certo morto il criceto; insomma era tornato
il suo migliore amico d’infanzia.
Ma Ino aveva fiuto per certe
cose, e sapeva che non fosse finita lì. C’era qualcosa sotto. Qualcosa che
sapeva solo Temari; o sapevano solo Shikamaru e Temari.
Doveva scoprire cosa.
Così decise di prendere una delle
sue ricariche telefoniche di riserva che teneva nel cassetto della biancheria
intima. Precisamente una ricarica da 50 euro.
Un buon affaruccio
per una che sperperava una ricarica del genere in meno di una settimana.
Ma quella era una situazione
prioritaria ed aveva bisogno di soldi per poter mandare messaggi e far luce su
quella faccenda spinosa.
Preparò il borsone per la notte,
e si agghindò in fretta e furia per il suo adorato Sasuke.
Però per decidere cosa si dovesse
mettere era rimasta mezz’ora a contemplare l’armadio che era gonfio di vestiti
da scoppiare con la tipica frase “non ho
niente da mettere”.
Così pronta e profumata si
apprestò ad
aspettare il fatidico fidanzato sotto il portico di casa.
Kiba intanto, ricevuta la
notizia, era corso a casa del grasso Choji, che al
tempo della sua partenza era il migliore amico di Shikamaru.
E pensò fosse opportuno avvisare
prima lui. Vestitosi in fretta e furia, e nascondendo il più velocemente
possibile il suo pigiama con i cani, Kiba si diresse alla porta di casa Akimichi.
Suonò il campanello ed attese.
“Si? Oh
ciao Kiba! Cerchi Choji?” domandò la formosa donna
alla porta che reggeva una pentola che ribolliva come un vulcano attivo
“Ehm si…”
“Entra pure, caro” sorrise
facendo entrare il bruno che corse in camera dell’altro che era preso da un
videogame alla Play Station
“Ohi! Cho! Hai sentito l’ultima!?” si
fiondò sull’amico che premette subito il tasto pausa.
“È una notizia tanto importante
da interrompere la mia partita a Tekken?” il ragazzo
tarchiato lo guardò malissimo, mentre stringeva pericolosamente il joystick con la minaccia di lanciarglielo contro
“Certo! Il caro Shikamaru si è
degnato di tornare tra di noi”
“Che!?!?
Shika è tornato!?” scattò in
piedi scaraventando Kiba sul letto
“Si…ahi…Choji
hai mai pensato di fare lotta libera?” ironizzò l’altro che accuratamente si
massaggiava la testa che aveva picchiato al muro vicino al letto.
Choji
sorrise afferrando un pacchetto di patatine sulla scrivania dove il computer
stava scaricando qualche canzone
“Kiba hai la
memoria corta? Io faccio judo…” ridacchiò cominciando
a trangugiare le patatine ad alto contenuto calorico.
“Mi spieghi che stai aspettando?”
“A fare cosa?”
“A prepararti idiota!!! Dobbiamo festeggiare il suo ritorno” esaltato gettò
all’aria il cuscino del letto, giusto per dare un po’ d’enfasi.
“Ma a te chi lo ha detto?”
“Ino su msn”
“Andiamo a chiamare Neji così avvisiamo anche Hinata”
“Ok”
Choji
lasciò a metà la sua amatissima busta di patatine, lasciando anche a metà la
partita alla consolle.
Così i due ragazzi si diressero
verso il terzo piano dove abitava lo Hyuga.
Un attimo di tensione si propagò
tra di loro appena arrivarono davanti alla porta. Si scambiarono due sguardi
persi.
“Suona tu” propose gentilmente
Kiba.
“No Kiba…suona tu!”
“Ma no, choji…a
te l’onore”
I due ragazzi continuarono a battibeccare
davanti all’uscio della casa, per chi doveva bussare alla porta del famigerato Hizashi Hyuga.
“E va bene… suono io!” sospirò il
brunetto.
Kiba prese le redini della
situazione, e facendo un bel respiro profondo premette il tasto del campanello
di casa Hyuga. DLIN-DLON
I ragazzi incominciarono a sudare
freddo, mentre aspettavano interminabili secondi per poter parlare con il loro
placido amico.
Attesero ancora.
Dovevano ammettere che col padre
di Hinata non avevano buoni rapporti così la loro paura era che aprisse lui e
non facesse dire all’amico la notizia sconvolgente che era arrivata poco prima.
Lentamente la porta si aprì e le
loro paure trovarono fondamento.
“Che volete?” domandò acido
l’uomo dai capelli lunghi e gli occhi chiari davanti alla porta.
Kiba esitò un secondo, ma non
fece in tempo a dire nulla che subito l’uomo, con fare burbero
e scorbutico chiuse la porta in faccia ai due.
“Ma che cazzo…” Kiba afferrò
malamente il cellulare, mandando un messaggio a Neji.
“Neji, esci. Abbiamo una notizia sconvolgente! Spicciati che tuo zio c’ha
chiuso la porta in faccia”
Mandato il
messaggio entrambi aspettarono a braccia conserte l’amico, che non tardò
ad arrivare vestito e pronto.
“Allora?” chiese con fare
scocciato il bruno, chiudendosi la porta alle spalle e riponendo le chiavi
nella tasca dei jeans.
Kiba si stiracchiò e Choji aprì un largo sorriso.
“Shikamaru è tornato!” disse
infine l’Inuzuka che allegro sorrise anche lui.
Neji
guardò i due con poca convinzione.
“E allora?”
“Ma come allora!
È tornato! Aveva detto che sarebbe rimasto via!” entusiasta
prese le spalle dell’amico che lo guardò malissimo.
“Si…bella notizia” poco
entusiasta Neji si scrollò di dosso le mani di Kiba.
“E un’altra cosa…”
“Cosa?”
“Hinata più uscire?” domandò
quasi pregandolo.
Neji
sospirò rassegnato chiamando la cugina.
Detta la notizia anche a Hinata, Choji e Kiba decisero di fare una capatina anche da Rock
Lee, Naruto e Shino.
Si! Tutti
insieme per una bella bevuta per festeggiare la fine della scuola e il
ritorno di Shikamaru!
Appena avvertiti tutti, i ragazzi
si fiondarono a casa Nara.
Suonarono il campanello ed in
trepidanti aspettarono che la porta si aprisse.
Con un cigolio l’entrata si aprì e
mostrarono uno Shikamaru con i capelli sciolti e gli occhi incrostati di sonno.
Vide l’allegra combriccola che
per poco non gli saltò addosso
“Che volete…?” domandò
sbadigliando sguaiatamente e massaggiandosi il cuoio capelluto.
Nessuno
risposte e si fiondarono sul ragazzo atterrandolo.
“Sei tornato!!”
gridò Kiba abbracciando.
“Finalmente!!”
“Ce ne hai messo di tempo, eh!”
I ragazzi, entusiasti si
coccolarono l’amico, poi una volta rialzati tutti, Kiba e Naruto
gli puntarono un dito per ciascuna spalla.
“Stasera si festeggia!!” gridarono i due abbracciandolo ancora.
“Spicciati a vestirti che la
birreria non rimane certo aperte per te, eh”
I sei ragazzi si sedettero sul
divano aspettando l’amico che cominciò a maledirli mentalmente per averlo
svegliato.
Infondo però gli erano mancati
parecchio, loro, e i loro modi casinisti.
Si vestì in fretta, che in fretta
per lui voleva significare una mezz’ora buona in bagno, tra il lavarsi i denti,
vestirsi e i capelli da legare.
Uscì dal bagno agghindato e
profumato, con un’acqua di colonia straniera.
Probabilmente un regalo dei
coinquilini inglesi per il Natale scorso.
Tutti si alzarono in piedi chi
sgranchendosi e chi, come Neji, aggiustandosi la
camicia bianca.
“Andiamo gente!!!”
strillarono Naruto, Kiba e Choji
prendendo a braccetto il bruno Nara che, ovviamente non oppose resistenza, dato
che cercare di reagire in qualche modo gli sarebbe costato non poche fatiche.
Così Neji,
da bravo diciottenne, mise a disposizione la macchina, in fondo anche lui era
contento di veder a casa un suo amico d’infanzia.
“Oh cazzo… Kankuro e Gaara!” disse Naruto
precipitandosi al secondo piano e suonando il campanello.
Temari intanto era in camera che
rimeditava sui suoi ricordi.
Prese il cuscino e lo butto verso
l’armadio, cadendo poi ai piedi di esso.
“Bastardo!”
DLIN-DLON
“E chi cazzo è ora?” non potevano
essere arrivate già le nove… era impossibile.
“TEEEEEEEEEMM VAI AD APRIRE?????” Kankuro urlò dall’altra parte della casa chissà che
stava facendo…no meglio non saperlo.
DLIN-DLON-DLIN-DLON-
Insistentemente il campanello
continuava a suonare.
“E CAVOLO HO CAPITO!! ARRIVO!!” urlò Temari
attraversando il salone. Chi diavolo era a questa ora? Oltre a non avere un identità era anche piuttosto insistente.
DLIN-DLON!
“KANKURO APRIIII” strillò l’Uzumaki battendo sul legno e continuando insistentemente a
premere il bottone.
“NARUTO TE LO FACCIO INGOIARE
QUEL CAMPANELLO SE NON LA
SMETTI!!” disse, o meglio, urlò
Temari aprendo la porta.
Due minuti… due interminabili
minuti. Temari aprì la porta di casa e si trovò davanti Naruto
che continuava a suonare il campanello e Shikamaru in camicia bianca e
pantaloni neri, con una sigaretta spenta in bocca che la guardava da sotto i Ray Ban neri, con un sorriso dolce,
come di chi ha mantenuto una promessa. Invece lui non aveva mantenuto niente!
Un’improvvisa carica di rabbia
l’assalì, strinse i pugni fino a che le nocche non diventarono bianche.
“Ma vaffanculo!” disse sbattendo
la porta in faccia a gruppo che si chiedeva interrogativo che cosa le fosse
capitato.
“Fottiti! Bastardo
di merda…”
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Ottimo! Bene andato anche questo!
E ora la rubrica dei commenti:
Fallen
Star: Tesssoro! Grazie ancora per il tuo
commento! Si decisamente due coppie perfette!
Spero che questo capitolo ti sia
piaciuto come i precedenti due!
Continua a seguirci e commenta!
Aruhi:
Tranquilla, siamo contente che ti abbia espresso ciò che pensavi. Sinceramente
sono piccole licenze d’autore che ci siamo volute prendere soprattutto nei
dialoghi. Ci dispiace immensamente che tu abbia trovato ciò come errori, tipo
le onomatopeiche, ma come ho detto sono licenze d’autore per dare più enfasi.
Grazie ancora per aver commentato e continua a
seguirci con i tuoi saggi consigli!^^
x
Saretta x: Salve tesoro! Non sei in ritardo sei
sempre in tempo per leggere questa storia! Sisi Shika è tornato ma mica sono finite qui le sorprese, no,
no!
Anzi! Spero che andando avanti
ti appassioni sempre di più!
Grazie per il tuo gentile commento e continua a
seguirci e a commentare!^^
temari
nara: ciao! Grazie per aver commentato! Scusa…ma…o_o chi dovrebbe venire tra le tue braccia? Non so chi ma
sarà fortunato! XDD A parte gli scherzi sono contenta che ti abbia emozionato,
anche scriverlo ha emozionato noi stesse!
Grazie ancora e commenta!^^