I can't hear you

di lovezero
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


SEOKJIN POV

La vita fa schifo.

Ti stai tranquillamente godendo il tempo libero con i tuoi amici e giusto un attimo dopo ti ritrovi senza nulla, privato di qualcosa che fino a quel momento per te era scontato, ma come tutto ciò che è importante ti accorgi solamente dopo averlo perso di quanto fosse necessario per poter andare avanti.

Lo ripeto la vita fa veramente schifo.

L'inevitabile declino della mia intera esistenza è iniziato tre settimane fa.

Era il primo sabato del mese di Aprile, e come ero solito fare ogni sabato, sono uscito per andare a divertirmi con i miei amici. Ci dovevamo incontrare alle 9.30 p.m al Bowling vicino a casa di Jimin; quindi mi sono messo dei vestiti comodi, perché tanto sapevo che alla fine ci saremo messi a giocare come dei bambini, ho preso le chiavi della macchina , sono uscito e ho messo in moto il ferro vecchio.
Mentre stavo guidando uno stupido coglione si è parato davanti alla mia corsia e inevitabilmente abbiamo avuto un incidente. 

Per colpa di questo maledetto  sono rimasto incosciente per quasi tre settimane,  e finalmente mi sono svegliato due giorni fa.

La prima cosa che ho visto dopo il mio risveglio, sono state le facce tristi dei miei amici; Jimin, Hoseok  e Jungkook e le lacrime che rigavano il volto di mia madre. 

Subito dopo ho capito il perché di quei volti tristi e quando ho realizzato cosa mi era capitato, sono scoppiato a piangere anche io.

Quel giorno ho capito che la mia vita non sarebbe più stata la stessa di prima. 

***

NAMJOON POV 

So che la mia vita sarebbe da considerarsi perfetta;  ma credetemi non è affatto così.

Sì lo ammetto i miei sogni sono diventati realtà. Sono andato a studiare medicina all'estero e ho ottenuto una specializzazione in fonochirurgia e audiologia, ho aiutato molte persone e sono fiero di questo. Ma odio la mia vita perché è così meccanica e monotona, mi sento una marionetta, un robot. Intendo dire che mi sveglio ogni mattina alla stessa ora, vado allo stesso ospedale ogni santo giorno e la mia mente no fa altro che pensare al lavoro tutto il tempo. Sono consapevole che la routine è una caratteristica della vita di ognuno di noi, ma sento come se mi mancasse qualcosa di importante, qualcosa che renda la mia vita unica e con la pena di essere vissuta.

Spero di riuscire a trovarla il prima prima possibile; altrimenti la vita mi sfuggirà dalle mani.

knock knock 

"Avanti".

"Buon giorno Dottor Kim!"

"Oh Buon giorno Seohyun! Come stai?"

"Sto bene, grazie. Mi dispiace disturbarla, ma è richiesto nella stanza 36."

"OK, sarò li tra cinque minuti".

"Ok, perfetto a dopo Dottore".

Sbam

ok, questo non è il momento di fare pensieri profondi sul senso della mia esistenza e su quanto la mia vita sia noiosa, devo lavorare.

THIRD PERSON POV

Dopo essersi messo il camice e aver raccolto gli strumenti necessari Namjoon uscì dal proprio ufficio per recarsi nella stanza numero 36 a visitare il suo nuovo paziente. Mentre attendeva che l'ascensore arrivasse a destinazione diede una rapida occhiata alla cartella clinica di Kim Seokjin.

Kim Seokjin, maschio, 23 anni.

Ha avuto un incidente stradale tre settimane fa.

presenta problemi di udito legati in parte a una grossa lacerazione di entrambi i timpani...

Era il primo paziente che aveva più o meno la sua stessa età, e Namjoon sperava veramente di poterlo riuscire ad aiutare in qualche modo.

Arrivò di fronte alla porta della camera e bussò.

"Sì, prego entri!" Disse una infermiera.

Namjoon entrando nella stanza seguì con lo sguardo i passi dell'infermiera, che lo condussero dal suo nuovo paziente. Quando i suoi occhi si focalizzarono su un gruppo di persone riunite attorno ad un letto capì di trovarsi di fronte a Kim Seokjin e si avvicinò a lui.

SEOKJIN POV

Mentre ero ancora in stato si shock qualcuno entrò nella stanza e si avvicinò al mio letto. Non riuscivo a distinguere alcuna sagoma in quel momento, avevo la vista completamente appannata, un po' per il pianto e un po' per lo stato in cui mi trovavo.

Tornai alla realtà quando una mano gentile mi sfiorò la testa. Fu uno di quei tocchi che raggiungono l'anima. Il tipico tocco di una persona che teme di rompere qualcosa di estremamente fragile. Allora sgranai un poco gli occhi, per cercare di mettere a fuoco il volto della persona a cui apparteneva quella mano. Rimasi leggermente sorpreso quando scoprì che si trattava di un dottore. 

Aveva una espressione seria dipinta nel volto ma allo stesso tempo preoccupata e comprensiva, dopo aver scambiato due parole con mia madre rivolse nuovamente lo sguardo a me e mi parlò per la prima volta. 

"Salve Signor Kim, Sono il Dottor Kim Namjoon.  Immagino che lei in questo momento  faccia molta fatica a cercare di comprendere quello che dico eh !"

Non ero riuscito e a percepire alcun suono uscito dalla bocca del dottore e evidentemente la mia perplessità fu talmente chiara che quest'ultimo adottò immediatamente un altro metodo per comunicare con me; infatti tirò fuori carta e penna e cominciò a scrivere, dopo qualche minuto mi porse il foglio che conteneva le seguenti parole:

Salve signor Kim sono il dottor Kim Namjoon, immagino che lei adesso si senta molto disorientato e scosso ed è comprensibile visto la situazione in cui si trova. Io da ora in poi la seguirò durante tutto il processo della sua riabilitazione e insieme ci impegneremo per migliorare le sue condizioni ok? Adesso vorrei spiegarle nei dettagli cosa le è capitato esattamente e quali saranno le fasi della riabilitazione che le ho accennato prima.

La calligrafia era illeggibile, avevo faticato molto ad arrivare alla fine del messaggio; ma una volta terminato mi voltai verso il dottore e annuì in modo da degli la possibilità di spiegarmi la situazione nei particolari.

Dopo aver ricevuto il mio consenso il dottor Kim riprese a scrivere sul blocco e dopo un paio di minuti me lo porse in modo da poter leggere ciò che conteneva.

L'incidente che ha avuto tre settimane fa è stato molto grave, è rimasto incosciente per la maggior parte del tempo in cui è stato ricoverato. Ha subito una grave lesione ad entrambi i timpani e in punti delicati che purtroppo sono molto difficili da operare nelle attuali condizioni. Tuttavia credo sia possibile migliorare la sua situazione; ovvero da una situazione di totale sordità si potrebbe passare una lieve sordità che le permetterebbe di riprendere in parte le sua azioni quotidiane.
L'idea sarebbe quella di partire con alcuni esercizi, che faremo assieme, in modo da allenare il timpano all'ascolto nelle attuali condizioni. Nel momento in cui lei riuscirà ad udire anche se solo in maniera molto lieve i suoni, si potrà procedere con l'operazione che le permetterà di riuscire, in parte ,a ritornare alla vita di sempre. Fino a qui le è tutto chiaro ?

Quella calligrafia era veramente orripilante, più andavo avanti e meno capivo di ciò che c'era scritto. Nonostante le difficoltà riuscì comunque a terminare la lettura. Per un momento pensai che l'uomo di fronte a me potesse essere veramente un angelo, in pochi minuti era riuscito a farmi ritrovare un minimo di speranza e ciò mi commosse, tanto da farmi piangere.

Alla visione del mio pianto tutti si scossero, non avevano idea di cosa fare, di come agire, il dottore era quello più nel panico di tutti. Aveva un espressione sconvolta in viso e non sapendo esattamente cosa fare in una situazione simile, fece una delle cose che per le persone normali risulterebbe estremamente semplice. Si avvicinò a me e mi abbracciò. Un abbraccio forte deciso, uno di quelli che ti dà la mamma nei momenti tristi e che riesce a darti la carica per andare avanti. Quell'abbraccio emanava un calore morbido, di quelli avvolgenti e rasserenanti.
Quando riuscì a smettere di piangere mi scostai da lui e per poter scrivere su una pagina bianca del blocco che mi aveva dato, dopo qualche secondo glielo resi.

Ok dottore, la prego mi dica cosa dovremo fare.

Alla vista della mia risposta il volto del Dottor Kim si illuminò e sorrise. Un sorriso smagliante ma allo stesso goffo e impacciato al punto che fece sorridere anche me mentre lui scriveva i dettagli della terapia sul blocco. 

Bene, sono felice di vederla così determinato, questo atteggiamento che sta dimostrando è molto positivo e se collaboreremo con questo spirito andrà sicuramente bene mi creda. Per quanto riguarda la terapia io direi che dovremo iniziare domani pomeriggio con la prima lezione sul linguaggio dei segni. Visto che lei in questo momento è impossibilitato a comunicare, la prima cosa di cui ci dovremo occupare sarà quella di insegnarle un modo per poter comunicare con noi. Dopo aver studiato e imparato il linguaggio dei segni passeremo agli esercizi di ascolto, che saranno la parte più difficile ed estenuante. Per quanto riguarda la prima lezione di domani le andrebbe bene  alle 18 nel mio studio , che ovviamente si trova all'interno di questo ospedale, le infermiere poi si prenderanno la briga di condurvi qui. Ora io mi dovrò allontanare, anche perché lei ha bisogno di riposo,  passerò domani mattina per controllarla. Fino a qui le è tutto chiaro ? Se dovesse avere bisogno di aiuto non esiti a chiedere.

Seokjin lesse velocemente tutto quanto e scrisse subito un messaggio di risposta al dottore.

Sì dottore è stato chiarissimo, la ringrazio molto per il tempo che mi sta dedicando e spero che il problema si risolva in parte. Grazie e buona serata.

THIRD PERSON POV

Seokjin porse timidamente il blocco  al dottore; quest'ultimo lo prese, lesse velocemente e sorrise,  si voltò vero Seokjin e gli scompigliò i capelli; dopodiché si diresse verso l'uscita della stanza.

L'incontro con quel Dottore aveva cambiato molto lo stato d'animo di Seokjin, dalla depressione era passato ad avere un barlume di speranza, e tutto grazie a quel volto dolce e impacciato che forse sarebbe riuscito a rivedere anche il giorno dopo.

 

End

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


THIRD PERSON POV

Mattino.

Era una piacevole e serena mattinata, il sole batteva sulla finestra della stanza 36 e i raggi di quest'ultimo donavano un dolce tepore alla pelle bianca e candida di Seokjin. Il piacere fu tale da svegliarlo nel modo più dolce possibile; infatti aprì lentamente gli occhi in modo da potersi abituare lentamente alla luce abbagliante, dopodiché si stiracchiò e controllò l'ora sulla sveglia. Erano le 11.00, aveva dormito decisamente troppo, ma doveva ammettere che ora si sentiva veramente meglio rispetto ai giorni precedenti. La sera prima era riuscito a trovare uno stimolo, una speranza per andare avanti e proseguire con la sua vita. Tutto questo gli aveva permesso di godersi finalmente un riposo adeguato e senza sofferenze.

Dopo essersi perso nei propri pensieri per circa 40 minuti decise di alzarsi e recarsi fuori dalla propria stanza per cercare una infermiera e chiedere se poteva avere qualcosa da mangiare. Sentiva lo stomaco brontolargli e per lui il cibo era veramente vita. Era la seconda cosa che amava di più dopo il canto.

Dopo aver svoltato l'angolo del corridoio dove si trovava la sua camera si scontrò con una infermiera.

"Oh mi scusi non l'avevo vist....."

Seokjin era impacciato, non sapeva cosa fare, si sentiva scemo e non sapendo come uscire da quella situazione fece un inchino profondo per manifestare le proprie scuse, fece dietrofront e si precipitò nuovamente in camera sua.

L'infermiera nel frattempo lo aveva ovviamente riconosciuto visto che lo aveva già incontrato il giorno prima; perciò dopo aver compreso immediatamente la situazione di panico del povero Jin si diresse nella stanza dove era stato ricoverato per sentire di cosa aveva bisogno.

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SEOKJIN POV

Jin ma cosa sei un bambino ?

Scappare con la coda tra le gambe in una situazione così stupida, bastava che tu ti mettessi a smanaccare per farti capire, non c'era bisogno di filarsela come un coniglio.

Santo cielo che figuraccia. Mi sento proprio un cretino.

Se reagisco così per una infermiera, non oso immaginare la mia reazione alle sedute del dottor Namjoon.

Sono proprio senza speranza.

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THIRD PERSON POV

Il flusso di pensieri di Jin venne interrotto dall'entrata dell'infermiera.

L'infermiera Sooyeon era una giovane donna molto carina, dai lineamenti dolci e aggraziati, un corpo alto e slanciato e da una folta chioma bruna che teneva raccolta in uno semplice chignon. Qualsiasi paziente sarebbe stato felice di essere sotto le sue cure; ma Jin non dava assolutamente quell'impressione.

Quando l'infermiera entrò nella stanza l'espressione di Jin fu assolutamente indecifrabile, in bilico tra paura e panico. La povera Sooyeon non sapeva proprio come comportarsi, così decise di chiedere al paziente se avesse avuto bisogno di qualcosa, ma poi si ricordò che era impossibilitato a parlare e tirò fuori il taccuino che aveva nel taschino e cominciò a scrivere.

Dopo nemmeno un minuto lo porse a Jin

"Buongiorno signore. Come si sente oggi ? Ha bisogno di qualcosa ? Mi raccomando non si faccia problemi a chiedere"

Jin lesse il messaggio velocemente e si sentì uno stupido, in fondo il motivo per cui si trovava in ospedale era proprio il fatto che non riusciva più a parlare. Si era creato un muro con il il personale che non doveva esistere, loro erano lì apposta per aiutarlo, e la prova era proprio la frase che Sooyeon aveva appena scritto.

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SEOKJIN POV

Mi sento proprio un cretino.

Perché fuggo sempre dai miei problemi, perché non accetto mai l'aiuto d nessuno?

Come posso pensare di uscire da questa situazione disagiata in cui mi trovo completamente da solo?

Non so se sia presunzione o meno la mia ma devo proprio sembrare un'idiota da fuori.

Questa infermiera si era presentata da subito gentile e disponibile e io cosa sono stato capace di fare? Inchinarmi e fuggire alla velocità della luce.

Sì Jin sei proprio un pollo.

Come posso fare per scusarmi in maniera decente?

Intanto provo a rispondere alla domanda che mi ha posto.

"Buongiorno a lei! Mi dispiace ,prima devo esserle sembrata strano, sono andato un po' nel panico. Vorrei chiederle se posso avere qualcosa da mettere sotto i denti, ovviamente se non le è di troppo disturbo. "

Speriamo di aver aggiustato le cose.

Maledetto me.

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THIRD PERSON POV

Il messaggio di Jin intenerì l'infermiera, che si decise ad accompagnare il suo nuovo paziente alla sala mensa a fare colazione.

Insieme scesero le scale fino a raggiungere il secondo piano e entrarono nell'enorme salone passando dalla porta che si trovava di fronte a loro.

L'infermiera spiegò a Jin, utilizzando il blocco, come funzionava per i pasti e per le ordinazioni dopodiché lo fece accomodare in un tavolo in fondo alla sala vicino all'uscita d'emergenza, occupato da una sola persona.

"Buongiorno Taehyung, come si sente questa mattina?" chiese Sooyeon in tono dolce e premuroso.

"Buongiorno dolcezza, oggi sto come ieri , come ieri stava come l'altro ieri, insomma non è cambiato niente alla fine. "

Il tono di questo paziente era ironico, ma di una ironia amara ,colma di tristezza e rassegnazione. E fu proprio questo triste tono ad incuriosire Jin che prese la decisione di sedersi accanto a lui, sentiva una sorta di sintonia con questa persona.

"Bene ora vi lascio qui a fare conoscenza, devo recarmi in sala d'attesa e accogliere nuovi pazienti. Se avete bisogno di me non esitate a chiamarmi ok? "

Detto questo Sooyeon salutò con la mano e un dolcissimo sorriso i due per poi allontanarsi dalla sala mensa.

Dopo essere rimasti soli Seokjin studiò attentamente la persona che si trovava davanti. Aveva un che di magnetico, sentiva di avere una qualche sintonia con lui ma non riusciva davvero a capirne il motivo.

Taehyung era un ragazzo che di circa 20 anni, di media statura, dai capelli castani tagliati a caschetto e che indossava degli occhiali da soli che coprivano lo sguardo.

Dopo qualche minuto di completo silenzio fu Tae a rompere il ghiaccio.

"Ehi la pianti di stare lì impalato a guardarmi? Devi dire qualcosa? e allora dilla senza stare a rimuginarci troppo, tsk!."

Seokjin si era accorto del fatto che Tae stesse parlando perché vedeva le labbra che si muovevano; ma ovviamente non poteva sentire niente, quindi decise di spiegare la situazione al suo interlocutore.

"Mi dispiace, ma non capisco cosa mi stai dicendo, non sento più bene purtroppo."

Jin era curioso voleva assolutamente vedere gli occhi della persona che aveva davanti. Adesso che era stato privato dell'udito la vista per lui era diventata fondamentale, aveva capito che con un semplice cambio di sguardi sì può esprimere qualsiasi tipo di sentimento, e quindi ci teneva a vedere che sguardo gli avrebbe riservato Tae.

Per quasi un minuto Tae non fece niente, come se stesse meditando su come rispondere o affrontare la conversazione e quando finalmente si mosse lo fece per mandare un messaggio forte e chiaro, che non aveva bisogno di parole. Con molta eleganza e lentezza si tolse gli occhiali da sole tenendo gli occhi chiusi, indirizzò la testa in direzione di Jin per poi riaprirli e fissarlo dritto negli occhi. Quelle che fece dopo chiarì definitivamente la situazione a Jin; tae si portò una mano sul volto, all'altezza degli occhi fino a coprirli.

Jin allora capì il messaggio di Tae. Per loro non c'era alcuna possibilità di poter instaurare una conversazione, non c'era alcun modo per poter provare a diventare amici. 
In fondo come potevano un cieco e un sordo comunicare?

Dopo essersi scosso dallo stupore Jin si alzò salutò Tae scusandosi per la sua scortesia e se ne andò correndo e allontanandosi da una realtà non affatto piacevole.

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NAMJOON POV

Sono già le 17.45, alle 18.00 ho la prima seduta con Kim Seokjin. Ho già in mente come sviluppare i vari incontri, spero solo che non si deprima sempre di più. Sarà lunga ed estenuante la riabilitazione e non è detto che tutti riescano a reggerne il peso. In effetti non mi stupirei se dovesse abbandonare dopo poco. Ma vedere un ragazzo così giovane perdere le speranze non è affatto rassicurante, sopratutto se il ragazzo in questione ha circa la mia età.

Sigh....Sigh....Sigh

Cos'è questo ? mi sembra qualcuno che piange. Dovrebbe trovarsi qui nei dintorni. che sarà successo?

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THIRD PERSON POV

Quando Namjoon svoltò l'angolo del corridoio vide una figura rannicchiata su sé stessa che singhiozzava. Si trattava di Seokjin.

Il povero dottore era stato preso alla sprovvista e non sapeva davvero cosa fare non sapeva come avvicinarsi e come tranquillizzarlo, così decise di fare una cosa che fanno tipicamente i pediatri quando cercano di tranquillizzare e far stare meglio i bambini. si avvicinò a Jin,si mise a sedere accanto a lui, gli picchiettò la spalla e gli porse una caramella.

Quando Jin sentì qualcosa che gli picchiettava la spalla si voltò e si trovò davanti agli occhi una caramella, una di quelle gommose alla fragola, il suo gusto preferito; dopodiché spostò lo sguardo dalla mano al viso del proprietario di quella caramella.

Si trattava del Dottor Namjoon.

Gli stava rivolgendo un sorriso buffo e impacciato ma onesto; così dopo essersi asciugato le lacrime lo ricambiò.

Namjoon fu travolto da quel sorriso inaspettato, era un sorriso sì triste ma che aveva appena ritrovato la voglia di continuare, la speranza. A quel punto allora si alzò e porse la mano a Jin per aiutarlo ad alzarsi, quest'ultimo accettò l'aiuto e insieme si diressero verso la stanza dove avrebbero tenuto la loro prima seduta.

Quello sarebbe stato il primo passo verso qualcosa di nuovo, di magico e di inesplorato per tutti e due.

Un nuovo viaggio stava per iniziare, e sarebbero arrivati insieme al traguardo questo ,era certo.

End

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


NAMJOON POV

Non so come, ma sono riuscito a cavarmela prima.

Sono sempre stato molto impacciato nel consolare gli altri, nel cercare di sostenerli, ma con lui mi risulta facile, mi viene naturale.

Ora che presto più attenzione al suo aspetto è veramente molto magro, mangerà correttamente ?

Dopo mi assicurerò che consumi un pasto decente.

Ora basta pensare a queste cose futili, è ora di concentrarsi e iniziare con la prima seduta.

Dopo aver superato questa sono certo che Seokjin troverà ancora più sicurezza in sé stesso e capirà che esistono altri modi di comunicare oltre alle parole.

Non ci resta che iniziare questo viaggio e vedere dove ci porterà.

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THIRD PERSON POV

I due finalmente raggiunsero lo studio del dottore ed entrarono in una stanza molto spaziosa e piena di luce.

Namjoon fece accomodare Jin sulla sedia che si trovava al centro della stanza ; mentre lui si diresse verso una lavagna bianca e una volta raggiunta cominciò a riempirla di parole che Jin si mise a leggere.

Il primo passo da fare per entrare nel vero della terapia e senza ombra di dubbio imparare un modo per farsi capire senza l'ausilio della voce. Il metodo più semplice e diretto è sicuramente il linguaggio dei segni....Fino a qui tutto Chiaro ?

Jin annuì senza pensarci troppo sopra e fece cenno al dottore di continuare.

Per imparare il linguaggio dei segni è ovviamente indispensabile saper utilizzare bene la gestualità e il linguaggio del corpo, sono fondamentali. Quindi direi di partire con alcuni esercizi di riscaldamento per il corpo visto che sei stato fermo per quasi un mese, in modo da non sottoporti a troppo stress fisico. Per prima cosa alzati in piedi e copia i miei movimenti.

Il suo interlocutore stava ancora leggendo quando si trovò a pochi passi da lui il dottore che comincio a fare dei strani esercizi di riscaldamento. Jin non capì esattamente cosa stava succedendo ma evidentemente il riscaldamento doveva essere una parte importante per la sua riabilitazione e poi se lo diceva il dottor Namjoon doveva per forza essere di una qualche utilità. Così anche lui si mise a fare stretching.

Dopo aver terminato i 20 minuti di riscaldamento il dottor Namjoon si recò nuovamente di fronte alla lavagna e si mise a scrivere.

Bene sappi che questa fase sarà eseguita a ogni seduta per far guarire la mente. Per alleggerire la nostra anima è necessario tenere il nostro corpo allenato in modo che garantisca una certa stabilità. Adesso inizieremo con una serie di esercizi dove ti mostrerò come esprimersi per dire una determinata frase oppure una semplice parola e tu dovrai imitarmi per almeno cinque volte. Per oggi credo che inizieremo con 10/15 parole/locuzioni. Allora sei pronto Jin ?

Jin annuì e sorrise dolcemente, così dolcemente da fare arrossire Namjoon che per ricomporsi il prima possibile si recò con un passo veloce e goffo dall'altra parte della stanza inciampando sul tappeto che si trovava sotto i piedi. Infatti Jin scoppio a ridere, ma il dottore fece finta di niente.

Raggiunta la parte opposta della stanza tirò fuori un grosso tabellone sopra il quale erano scritte alcune parole e locuzioni con accanto la loro trasposizione nel linguaggio dei segni.

Jin si avvicinò al tabellone e lesse al prima parola che vi era scritta sopra; Forza.

Namjoon la lesse e mostrò a lui come esprimerla attraverso il corpo e Jin lo imitò.

E Continuarono così per un'ora e mezza.

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JIN POV

E tutta quella roba dovrebbe voler dire Gatto ? Stiamo scherzando ?

Come cavolo fa quella roba a voler dire gatto ?

In realtà non riesco assolutamente a capire quale mistico collegamento c'è fra tutte le parole che Namjoon mi ha detto e questi simboli.

Mah questo è misticismo !

Beh se serve a qualcosa c'è poco di cui mi posso lamentare, devo solo sforzarmi e impegnarmi al massimo con la speranza che mi aiuti davvero.

E questa era l'ultima parola per oggi, ora ti consegno del materiale con cui esercitarti e ti scrivo le mie considerazioni riguardo a questa prima seduta e dei consigli e suggerimenti che mi preme darti.

Come al solito la sua scrittura è veramente incomprensibile, ci metto un' eternità a capire cosa mi ha scritto. Però lo perdono perché è troppo carino e pasticcione, mi fa tenerezza.

Si certo. Mi dica dottore.

Secondo me hai una altissima predisposizione all'apprendimento e ti ci vorrà poco tempo ad imparare questo linguaggio però non ti vedo motivato al 100 %; secondo me hai bisogno di qualcuno che ti è vicino che ti accompagni in questo percorso. qualcuno che impari insieme a te, qualcuno con cui esercitarti. Andrebbe benissimo anche un tuo amico se proprio non te la dovessi sentire di chiedere ai tuoi genitori. è importantissimo avere qualcuno con cui condividere questa esperienza, qualcuno con cui divertirsi in momenti difficili come questi. Che mi dici ? C'è qualcuno che ti viene in mente?

Dunque a chi potrei chiedere?

I miei sono sicuramente fuori questione, mi sentirei sotto pressione e in imbarazzo con loro.

Jimin sicuro.

è il mio migliore amico dall'asilo. Condividiamo tutto, fra poco anche le mutande, quindi credo proprio che con lui mi sentirei a mio agio.

Avrei pensato al mio amico Jimin se per lei va bene. Spero non sia un problema?

No Jimin va benissimo, non ci sono problemi. è il tuo amico con i capelli rossi giusto ? Ha una faccia simpatica.

Sì è il mio unico vero amico alla fine. Uno di quelli su cui si può sempre contare. Anche se è scemo.

Ahahahhaha

Mi fa piacere vederti ridere, spero di poterlo vedere più spesso quel sorriso. L'ultima cosa che volevo dirti è un più che altro un consiglio. Da oggi in poi comincia a prestare attenzione a quando la gente prova a parlarti, concentrati sul movimento delle loro labbra, dopo molto esercizio comincerai ad avere sempre meno bisogno del linguaggio dei segni e ti sarà tutto più facile.

Interessante, sarebbe davvero figo poter capire lo stesso cosa mi dice qualcuno senza dover per forza ascoltare la sua voce e smanaccare come un forsennato.

Certo dottore mi impegnerò anche in questo, la ringrazio molto per la seduta e per la sua disponibilità, arrivederci e buona serata.

Buona serata anche a te, ma ti prego non darmi più del lei mi fai sentire vecchio, chiamami Namjoon ok ?

Ok.....a domani Namjoon.

Non è stata una giornata tanto male alla fine, stare con lui mi fa sentire bene. Non vedo l'ora che sia domani.

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THIRD PERSON POV

Dopo essere uscito dallo studio di Namjoon Jin tornò nella sua stanza e tirò fuori dal comodino accanto al suo letto il cellulare per mandare un messaggio a Jimin.

Ciao Jimin !

Come stai ? Sei appena rientrato dalla lezione di musical ?

Avrei bisogno di chiederti un favore.

Il dottor Namjoon mi ha detto che sarebbe meglio per me avere qualcuno con cui condividere le mie lezione e qualcuno che mi accompagni nel processo di apprendimento per confrontarmi direttamente con chi mi è vicino, e la prima persona che mi è venuta in mente sei tu.

So che sei impegnatissimo fra lezioni di musical e di canto e devi anche badare anche al tuo fratelli, ma non te lo chiederei se non fosse veramente importante.

Fammi sapere e qualunque sarà la risposta ti vorrò bene a prescindere.

Un abbraccio Jin.

Di solito Jimin rispondevo entro 10  minuti al cellulare a meno che non si trovasse nel pieno delle sue lezioni, allora sì che non ti considerava affatto, raggiungeva la concentrazione totale quando praticava l'arte che più amava, ma stranamente ci mise soltanto qualche minuto a dare una risposta al messaggio di Jin.

Ciao Hyung !!!

Indovinato sono appena uscito dalla palestra XD

Senti non devi nemmeno chiedermele certe cose, ovvio che ti aiuterò, figurati se non trovo del tempo per aiutare il mio migliore amico. Dimmi solo quando devo farmi vedere e sarò lì sicuramente.

Anzi scusami se oggi non sono passato a trovarti ma sono stato veramente incasinato, mi farò perdonare giuro!

Un abbraccio Jimin.

Seokjin si sentiva veramente fortunato ad avere un amico così leale, se non ci fosse stato lui sarebbe sicuramente andato in mille pezzi.

Con un sorriso dolce e sincero scrisse un messaggio di ringraziamento al suo amico .

Grazie mille Jimin.

Sei un vero amico e fai già moltissimo per me quindi non preoccuparti per il fatto che non vieni sempre a trovarmi, sei molto impegnato, lo capisco. 
La seconda seduta sarà domani alle 17.30, ma forse è meglio che arrivi alle 17.15 per sicurezza.

Stammi bene e salutami tanto Jungkook.

Dopo aver posato il cellulare sul comodino si mise a mangiare il pasto che le infermiere gli avevano appena portato.

Con la pancia piena e un aria soddisfatta Jin passò la serata a leggere il suo libro preferito "Il piccolo principe" e verso le 21.30 si addormentò come un sasso. Fu una notatta piacevole e rilassante, fece addirittura un sogno bellissimo.

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IL GIORNO SEGUENTE. ORE 17.20

THIRD PERSON POV

Jimin stava correndo come un ossesso.

Era in ritardo perché si era appisolato un attimo sul divano dopo gli estenuanti allenamenti; quindi, quando si era svegliato di colpo aveva gettato una occhiata veloce all'orologio ed erano già le 17.10. Ci avrebbe impiegato 15 minuti a venire a piedi fino alla clinica quindi quando si precipitò fuori casa salto sulla prima bici che si trovò davanti con la speranza di ridurre il suo stupido ritardo.

Arrivò davanti all'entrata della clinica alle 17.20 nelle peggio condizioni. Era grondante di sudore, puzzava e a aveva i capelli arruffati, ma non si curò minimamente di tutto ciò e si precipitò di corsa dentro.

Chiese in fretta e furia alla prima infermiera che trovò dove si trovava lo studio del Dottor Kim Namjoon e dopo esserselo segnato raggiunse a passo svelto le scale e le salì fino a trovarsi davanti al  corridoio del secondo piano.

Proprio mentre svoltò l'angolo si scontrò contro la spalla di un'altra persona e quest'ultimo perse momentaneamente l'equilibrio.

"Ehi tu, stai più attento la prossima volta !"

Si trattava di un ragazzo abbastanza alto con i capelli castani e la frangia tinta di verde che indossava un paio di occhiali da sole.

A Jimin non piacque affatto il tono che gli stava riservando il suo interlocutore e infatti gli rispose a tono.

"Beh allora tu guarda dove metti i piedi !"

La controparte aspettò quasi in minuto prima di controbattere e poi disse:

"Tsk, coglione..."

Dopodiché si allontanò senza più degnarlo di attenzione.

In quel momento Jimin non aveva tempo da perdere in queste inutili discussioni e decise di lasciar perdere, però prima di incamminarsi si voltò indietro per dare una ultima occhiata al tizio e disse fra sé e sé.

Beh peccato che tu sia così scorbutico, perché sei veramente un gran bel figo. 



 

End 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


THIRD PERSON POV

Grazie per essere venuto Jimin, significa molto per me.

Jin abbracciò stretto l'amico che aveva di fronte. L'unico pilastro forte e stabile che era rimasto nella sua vita. In quel semplice gesto riusciva ad accumulare tutta l'energia necessaria di cui aveva bisogno per poter affrontare la situazione in cui si trovava con un sorriso.

La seduta era terminata da poco. Le cose erano andate meglio di quanto si aspettassero. Jimin, anche se all'apparenza poteva sembrare un un po' scemo e sempliciotto, in realtà era un ragazzo perspicace e intuitivo. Aveva memorizzato già quasi tutto quello che Jin aveva imparato nella lezione precedente e si impegnava veramente tanto per cercare di rendersi utile anche con piccoli gesti e questo Jin lo apprezzava davvero tanto, gli riempiva il cuore di gioia.

Erano ormai le sette e mezza di sera e la fame cominciava a farsi sentire così Namjoon decise di proporre sia a Jin che a Jimin di andare a mangiare un boccone insieme alla mensa.
Jin accettò subito l'invito. Oltre a Jimin ciò che lo aveva sempre  sempre reso allegro era stato il cibo; e anche Jimin fece lo stesso. Così tutti e tre si diressero verso la sala mensa , quando varcarono la soglia si misero a scrutare lo spazio circostante per trovare dei posti liberi; ad un certo punto Namjoon notò Tae seduto in disparte che ascoltava la musica mentre mangiava e decise di andarlo a salutare con Jimin e Jin che lo seguirono a ruota. 

"Ciao  Tae ! Come stai ? "

Chiese  Namjoon una volta raggiunto il tavolo.

Tae alzç la spalle come per dire come al solito 

"Ti dispiace se ci sediamo anche noi tre qui? "

"È un paese libero, fai un po' come ti pare"

"Ok allora ho deciso che ci siederemo qui, uno si chiama  Jin ,ma credo che tu lo conosca già se non sbaglio, l'altro invece è Jimin"

"Ciao" ribatte Tae con voce monotona e inespressiva.

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JIMIN POV

Beh sono proprio contento di essere stato in qualche modo di aiuto a Jin, mi fa piacere vederlo sorridere e devo dire che si sta abituando gradualmente a questo grosso cambiamento nella sua vita. 

Noto anche che è entrato veramente in sintonia con il Dottor Namjoon , non fa altro che ammirarlo ogni secondo che può, ne è rimasto proprio ammaliato. Spero solo che non ci si fissi troppo, alla fine il loro è unicamente un rapporto paziente- dottore, non credo proprio che possa esserci qualcosa di più. 

è anche vero che non tutti i dottori propongono ai loro pazienti di andare a mangiare insieme a meno che non sia strettamente legato a terapie o cose simili. Mi stanno mandando in confusione.

Beh speriamo che almeno ci sia qualcosa di buono da mangiare alla mensa, ho un buco nero al posto dello stomaco. Sono corso direttamente qui dopo le prove senza mettere niente sotto i denti, quindi non vedo proprio l'ora di mangiare qualcosa . 

"Ciao Tae. Come stai ?"

Chi sta salutando il dottore ? Vediamo un po'.  

Uhm abbigliamento niente male, fisico niente male e adesso passiamo al viso: capelli castani corti con una bella frangia sul davanti e se non vedo male ha delle ciocche verdi. Sarà strano ma mi sembra di averlo già visto da qualche parte. Vediamo bene il viso, accidenti porta degli occhiali neri da sole....Merda ....oh merda .... fra tutte le persone proprio lui, e adesso che faccio? ci metterà qualche secondo per capire che sono lo stesso che ha incrociato per le scale. 

"Ti dispiace se ci sediamo anche noi tre qui ? "

"è un paese libero. Fai un po' come ti pare!"

Vedo che la simpatia è una delle sue armi forti.

  "Ok allora ho deciso che ci siederemo qui, uno si chiama Jin ,ma credo che tu lo conosca già se non sbaglio, l'altro invece è Jimin" 

Merda ci siamo. Ora mi riconoscerà all'istante. 

"...Ciao"

Un momento ...non si ricorda ? Strano.  Chi mai potrebbe dimenticarsi di avere incontrato un tipo come me. Ammetto che è un figo ma di certo non supera il sottoscritto. 

Beh meglio così una rogna in meno. Non sono proprio in vena di discussioni. 

"Tae che mi racconti ? Come sta la tua famiglia ?"

"Eccoci....Il buon samaritano è venuto a diffondere i miracoli. Ti ringrazio per l'interessamento, ma vedi io sto bene anche da solo, non ho certo bisogno del compatimenti da parte di terzi. Ma visto che insisti io sto bene, alla grande non vedi ? e la mia famiglia è da un po' che non la sento quindi non posso rispondere alla tua domanda. Ora se permetti voglio solo mangiare in pace il mio budino. grazie ! "

Oh Dio che melodramma !!! Una camomilla a questo ragazzo non potrebbe fare altro che bene! Povero dottor Namjoon, sei troppo buono. 

"Ah ....Jin vuole chiederti scusa per l'altro giorno. Ha capito quello che volevi dirgli l'altra volta e non ti disturberà più. Io credo però che nelle situazioni in cui vi trovate, trovare un modo per comunicare possa giovare ad entrambi. Entrare in empatia con una persona che ha un handicap simile al proprio aiuta se stessi."

Handicap ? A me sembra sano come un pesce questo qui. Al limite avrà solo qualche rotella fuori posto. 

"Namjoon quante volte devo dirtelo che non voglio l'aiuto di nessuno. Sai benissimo che odio questi discorsi e di certo uno nella mia situazione come dici tu non vuole essere né compatito ne compreso da nessuno!"

Merda Jin non sta prendendo molto bene questa conversazione, meglio intervenire, anche se ci sto capendo veramente poco. 

"Ragazzi, scusate se mi intrometto, non capisco quale sia il problema. Non credo che provare a comunicare fra voi possa arrecarvi qualche danno, anzi dovrebbe migliorare la situazione . Il mio amico qui sta attraversando un momento difficile e ti sarei grato se la smettessi di rispondere in questo modo, in fondo lui cerca solo di abituarsi a questa nuova realtà. Si può sapere che problema hai con lui ?"

Jimin ti prego smettila non è il caso di fare questo discorso a Tae. meglio lasciar perdere.

"Lasciar perdere un corno, è da quando ci siamo seduti che questo qua mi da sui nervi . Non fa altro che rispondere male ed è acido. Come se solo lui avesse tutti i problemi in questo mondo. Beh bello mio, svegliati  e guardati un po' attorno. Tutti noi abbiamo problemi, ma non ne facciamo un dramma."

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TAEHYUNG POV

Ma sentite questo demente.

Non fa altro che blaterare su cose che non potrà mai capire.

Questo è uno dei motivi per cui odio la gente. Sempre a compatire e a mettere tutti sullo stesso piano. quando è evidente e palese che gente come me o come quel fessacchiotto laggiù non potrà mai essere uguali a loro.

Mi fa veramente incazzare.

"Ripeto quello che ho detto per le scale. Sei un coglione. Ti sei mai fermato a riflettere che magari la gente come noi non vuole avere niente a che fare con quella come te. Facciamo parte di due realtà sociali differenti che secondo me non sono per niente compatibili. Passiamo tutta la nostra vita a sentire gli sguardi compassionevoli della gente. Ci sentiamo in colpa ogni volta che siamo insieme ai nostri genitori o amici perché sappiamo che siamo un motivo di freno, qualcosa che impedisce loro di fare anche le attività che apparentemente possono sembrare più insignificanti. Quindi sì sono acido e rispondo male perché sono stanco di sentirmi così e voglio solo rimanere da solo. spero che ora la tua testa bacata abbia capito."

"......Santi numi. Io sto ancora cercando di capire qual'è il tuo problema. Perché dici che io e te siamo diversi.  A me sembra di avere davanti un ragazzo più o meno della mia stessa età e che ala fine non siamo poi tanto diversi. E non voglio né fare il moralista o altro, voglio solo che il mio amico stia meglio e voglio aiutarlo stare bene per quanto poco possa fare."

"è proprio questo che intendo io per moralismo. Credi che Jin non stia già cominciando a sentirsi un peso per te ? E poi, visto che mi sa che non ti è ancora chiaro, se parlo così  è perché io mi trovo in una situazione simile alla sua ma reagisco in maniera diversa."

"Tae smettila, non è il caso di fare questi discorsi davanti a Jin. La ferita è ancora fresca. Ha bisogno di tempo."

"Namjoon la vuoi smettere di fare così. Smettila di psicanalizzare gli altri !  Fai aprire gli occhi a questo ragazzo..."

"Ok Se Jin è sordo allora vuol dire che tu ...."

"Sono cieco pezzo d'idiota !"

"Merda. Avrei dovuto capirlo. Nessuno porta gli occhiali da sole in pieno giorno e all'interno di un edificio."

"Sì avresti dovuto capirlo. E ora signori, se volete scusarmi vado a finirmi questo benedetto budino in un posto in cui nessuno mi importuni !"

"Tae aspetta, parliamo un po' ...."

"Adieu Namjoon mon amì!"

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THIRD PERSON POV

"Non so più come comportarmi con lui..."

Namjoon era veramente sconsolato, si era rimesso a sedere dopo aver visto Tae allontanarsi e adesso aveva i gomiti appoggiati sulle ginocchia e le mani che gli coprivano il viso, sembrava proprio esasperato e arreso. Jin era rimasto colpito dal modo in cui Namjoon aveva osservato Tae per tutto il tempo. Nei suoi occhi si leggeva dispiacere, come quello di un genitore che vede il proprio figlio sgretolarsi davanti ai propri occhi e allo stesso tempo senso di colpa, come se in qualche modo di sentisse responsabile della situazione in cui l'altro riversava. 

Seokjin allora avvicinò la propria mano a quella del dottore, giusto per attirare la sua attenzione e la strinse dentro la propria. 

Namjoon tornò in sé e guardò diritto negli occhi Jin, che aveva un faccia preoccupatissima, la faccia più dolce che lui avesse mai visto. Dopo essersi soffermato sul volto dell'altro si mise le mani vicino al petto e comincio a parlare nel linguaggio dei segni.

 

Tranquillo Jin, non preoccuparti, è solo che mi dispiace per lui visto che è il mio migliore amico dai tempi del liceo. Vederlo così provato e in continuo auto isolamento mi fa soffrire. Ho provato molte volte a fargli capire che in realtà tutti noi, amici e genitori, abbiamo bisogno di lui, e che non è affatto un peso, ma non c'è modo di farlo ragionare.

Jin annuì sconsolato, per far capire al dottore che aveva compreso come si sentiva. 

Il punto in cui si trovavano piombò in un silenzio imbarazzante per tipo 5 minuti e a romperlo fu Jimin. 

"Dottor Namjoon mi scuso veramente, sono proprio una persona priva di tatto e a volte mi lascio trasportare dai miei pensieri e non rifletto su quello che dico. Non avevo assolutamente capito in che situazione si trovava Taehyung, e non è certo una scusa, anzi avrei dovuto usare altre parole visto la situazione in cui Jin si trova adesso. Mi sento una persona sciocca e orribile. E ha proprio ragione lui, sono un coglione."

Namjoon lo guardò un attimo e poi disse.

"Jimin non credo che tu ti debba scusare. Tae ha perso l'empatia verso gli altri, per essere più precisi la nasconde, Vuol far vedere che non gli importa di nessuno, in modo che anche agli altri non importi di lui. Penso che in realtà lui provi empatia verso Jin, perché gli ricorda il sé stesso di un tempo. Vuole solo che anche Jin reagisca come ha reagito lui, vuole evitare che si ferisca, come è successo a lui precedenza. E devo dirti che in realtà sei la prima persona che nonostante tutto abbia avuto il coraggio di tenergli testa per ben due volte e ti sono grato per avergli trasmesso quello che in realtà avrei voluti dirgli da tempo. "

Jimin rifletté sul discorso fatto da Namjoon. Dopo averci meditato un po' trovò la risposta dentro di sè. 

"Sa Dottore se lei mi dice che Taehuyng è entrato in empatia con Jin, vuol dire che la sua corazza ormai è già stata scalfita; quindi secondo me è cruciale che lei adesso insista e arrivi a frantumarla quella corazza. E non si preoccupi io le darò una mano, sono un tipo tenace, non mi arrendo facilmente. E le darò una mano perché se non lo facessi, sarebbe come abbandonare Jin, ed è una cosa che non potrei mai fare."

Namjoon ,e soprattutto Jin, guardarono Jimin a bocca aperta. Jin poi non si sarebbe mai aspettato un discorso così serio e profondo da parte dell'amico. 

"beh ....cos'è quella faccia ? Sono una persona pure io, non dico e faccio solo cazzate, provo anche dei sentimenti."

Jin scosse violentemente le mani come per dire che aveva frainteso e prese carta e penna per scrivere qualcosa,girò il bigliettino di carta in modo da farlo leggere a Jimin. 

Accompagnato da un sorriso dolce e sincero  nel bigliettino c'era scritto:

Ti voglio bene, sei il migliore !

Jimin si commosse come mai prima d'ora, si girò verso la parete e si mise a piangere, non voleva che nessuno lo vedesse in quello stato. 

Jin però si avvicinò e lo abbracciò da dietro e si misero a piangere insieme. 

Nel frattempo Namjoon osservava la scena da dove si trovava e si commosse, la sua mente tornò indietro, andò a scoperchiare diversi ricordi. 

In ognuno di questi c'era una immagine che li accomunava, il viso sorridente del suo migliore amico. 

Nel suo profondo sperava davvero di trovare un modo per farlo tornare a ridere così. 


 

End 

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