The wolf lives in me

di Wolf017
(/viewuser.php?uid=714152)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uomo o animale? ***
Capitolo 2: *** Confusione e stordimento. ***
Capitolo 3: *** Il piano di Raingates. ***
Capitolo 4: *** La rinascita di Nike ***
Capitolo 5: *** L'entrata nel branco dei Warriors ***
Capitolo 6: *** Il ritorno di... ***
Capitolo 7: *** Paradise or Hell? ***



Capitolo 1
*** Uomo o animale? ***


Uomini o animali?

 "Uff...anche questa volta sono riuscito a farmi pestare dai Quebbek"
disse  sbuffando Nike un ragazzo di 13 anni. Era davvero alto per la sua  giovane età.
Aveva capelli castani con un lungo ciuffo che gli scendeva molto spesso su i suoi meravigliosi  occhi azzurri come il vivace colore del cielo. Era un ragazzo dai mille hobby,anche se molto spesso si ritrovava a seguire le sue passioni da solo.
Amava molto la natura (compresi animali),disegnare,leggere fumetti ed infine ma non per ultimo andare sullo skateboard in tutta la sua completa libertà ed autonomia. Purtroppo aveva perso il padre alla tenera età di otto anni.
Quell'episodio lo aveva cambiato,un tempo era più aperto con le persone e amici ma adesso era introverso come non mai.
A scuola era il più bravo della classe perciò, tutti i suoi compagni erano invidiosi di lui .Persino quelli che un giorno erano stati i suoi migliori amici  gli avevano voltato le spalle.
"Meglio se aumento il passo prima che quella banda di bulli mi rintracci di nuovo"
 Nike viveva in una piccola cittadina collinare chiamata Greenland, proprio perché in questo splendido paesino vi erano immensi spazi verdi.
Molto spesso in queste zone rigogliose e fertili, vi erano parchi giochi dove i bambini potevano divertirsi,ma la maggior parte delle volte erano intere vallate ricoperte da fitti boschi ,dimora di molti animali selvatici. Il nostro protagonista abitava in una grande casa dalle mura gialle in prossimità di una foresta.
A dividere natura selvaggia da quella umana vi era un muretto fatto di mattoni arancioni alto quasi un metro e sessanta. Insomma tutti l’avrebbero potuto scavalcare con molta facilità.
In questa radura di fronte la casa di Nike,un lupo maestoso dal manto corvino,(tranne che sulle zampette candide) ed occhi con varie sfumature di giallo ,si trascinava dolorante sull’erba verde ,umida e rigogliosa.
Avrebbe fatto di tutto pur di proteggere il suo branco e infatti la notte prima....  
"Non avrai mai i cuccioli RASSEGNATI RAINGATES" urlò a squarciagola il lupo dal manto nero. 
"Ti sbagli mio caro Duncan . Ho molto appetito oggi ” disse con un ghigno in viso,poi con una lesta zampata ,ferì l’occhio destro del suo nemico.
 Questo provocò una grande fuoriuscita di sangue che sgorgava rapidamente e finiva al suolo rendendolo così di un colore rosso porpora. 
"ARR....non li avrai mai dovrai passare prima sul mio cadavere . Foxy scappa con il branco proteggi i cuccioli e prendi tu il comando!"  incitò il lupo beta che intanto cercava di radunare i piccoli.
Il branco dei Warrios era composto da soli due maschi,( Duncan e Foxy) tre femmine (Misaka,Layla,Okami),e cinque cuccioli..
Foxy era il suo miglior amico. 
 Si chiama  così poiché il suo manto era rossiccio come quello di una volpe.
Dopo una lunga lotta per il territorio e cuccioli, il vincitore uscì fiero e sanguinante da quel duro scontro.
Adesso il povero lupo si trascinava dolorante sull'erba,che quella sera sembrava emanare un’odore davvero pungente. Duncan sentendosi solo,indifeso e privo di forze si sedette su un tronco d’albero ormai raso al suolo ,e iniziò a contemplare la luna. 
Ripensò ad una leggenda che gli raccontavano spesso i suoi genitori .
L’enorme luna bianca era una dea,o almeno così gli raccontavano.
Nella storia della creazione da parte di madre natura, prima di diventare ciò che noi conosciamo,la luna era la dea della bellezza,della notte e infine della generosità.
Purtroppo in seguito ad un accaduto,un dio più forte dovette trasformarla in quella che e’ la luna oggi:un satellite. 
Il lupo maestoso allora,decise di parlarle.
"Oh…mia cara amica Luna,solo tu puoi sentirmi e capire...mandami un segnale se ci sei …aiutami a trovare le forze per raggiungere la mia amata famiglia te ne prego” disse quasi senza forze. 
 La voce che gli rimaneva era poca,aveva ringhiato ed emesso latrati per troppo tempo.
La luna ascoltò la sua predica e gli rispose:
"Lupetto mio. Figlio della notte buia"  
“Chi parla?sei davvero tu Luna?" disse stanco e incredulo Duncan, alzando un’orecchio al cielo come a dire “ho sentito bene?”
“Si sono io. Lupetto mio il tuo tempo e' finito.  Adesso diventerai uno spirito, non temere" 
"Tempo finito? Spirito?Come?" ribattè il lupo stramazzando al suolo dalla notizia appena udita. 
In realtà aveva inteso  bene quello che la luna gli aveva detto, solo che voleva convincersi del fatto che non poteva essere così.
 Doveva ancora proteggere il suo branco. Avevano ancora bisogno di lui, non poteva abbandonarli.
 "Ti spiego tutto. Quando un animale valoroso muore, diventa la guida di un umano. 
Ovviamente  a seconda delle proprie capacità e doti.
Un ragazzo fedele e leale avrà come totem un orso ad esempio.
Arriverò al punto: un ragazzo ha bisogno di te.
Serve il tuo aiuto. L'aiuto della tua anima nobile.
Dopo tutto stavi per morire ma visto che hai sempre fatto bene il tuo lavoro di capobranco, ti meriti la vita eterna. Diventerai un guardiano dei ragazzi in pericolo .Adesso vieni con me" 
Fatte queste premesse, la Luna emise una luce abbagliante dalla quale poi, ne uscì una donna di mezza altezza albina dagli occhi bianchi come la sua pelle candida.
Era bellissima, e stare di fianco a lei, aveva un certo impatto.
La sua potente energia la si poteva sentire a kilometri di distanza.
 Era imensa.
"Oh...quale onore Luna.  Ma la prego di guidare il mio branco, allora io farò il possibile per aiutare il ragazzo. " 
Contemporaneamente nel fitto bosco al sicuro dagli attacchi di Raingates, Foxy stava controllando il branco. 
Sembrava che ci fossero tutti .
Invece non era così perché mancava il vero capobranco. 
Appena capì che il suo migliore amico non sarebbe più tornato, cadde in una profonda depressione. Duncan era il suo amico fraterno e proprio da lui aveva appreso i trucchi su come essere un buon capobranco, abile nella caccia, buon amico.
 Fin da piccoli erano sempre stati uniti da un forte legame d’amicizia .
Ne avevano passate tante assieme: guai, andavano a caccia, si confidavano.
 Anche se erano lupi conoscevano a fondo i significati dei valori universali.
Il lupo dal manto rossiccio scoppiò in un pianto, cercando però di non farsi notare dai cuccioli e dalle lupe.
“Duncan ti prometto che mi impegnerò e porterò avanti il nostro branco…addio amico mio”
"Perfetto Duncan , adesso andiamo a trovare Nike, questo è il nome del ragazzo da “guidare” " disse la lucente luna voltandosi verso il maestoso lupo dal vello nero.
“Duncan ora ti senti spossato e privo di qualsiasi forza, ma tempo un minuto, e ti sentirai “sollevato”, diventerai una sorta di spirito.”
 Il corvino lupo era emozionato quanto ansioso.
Nike intanto era già calduccio del suo letto ;quando Luna e Duncan arrivarono da lui.
"Bé adesso non devi fare altro che entrare nel suo corpo . Mettigli la tua zampa sul cuore e premi”
Il lupo con un tocco leggero spinse la sua zampa sul petto del ragazzo e venne assorbito nel corpo di questi. 
 Un fascio di luce marrone proiettava il vissuto del lupo, poi sparì segundo il proprietario al'interno del corpo dell'umano.
“Ciao Duncan fa un buon lavoro" disse dolcemente la luna, poi tornò a splendere .
 La luna che dapprima era a spicchio, diventò piena e illuminava tutta la volta celeste.
D'un tratto gli occhi del ragazzo s'illuminarono di una luce giallastra. Stava sognando o meglio credeva di sognare.
“Ho le zampe?!" disse stupendosi nel osservare le sue mani tramutarsi in soffici zampette candide.
Poi si voltò indietro, notò con suo grande stupore  una folta coda nera come il carbone. 
 Così provò a muoverla e ...
"Ma cosa...ho la coda, le zampe, le orecchie, il muso…”disse in tono da resoconto poi esclamò:
”Allora sono un lupo, devo provare ad ululare…”anche questa volta il giovane era riuscito nel suo intento.
"Nike .!!Nike!" lo chiamava la Luna.
Nike si voltò spaventato prima a destra, poi a sinistra, cercando di capire da dove provenisse quella voce così soave. 
Infine provò a guardare in alto .
 Il cielo era trapunto di stelle e sovrana di tutte quelle  piccole lucine gialle vi era la luna.
“Allora sei  tu che parli!?”disse barcollante.
"Si esattamente sono io. Vedi io ti ho fatto un piccolo dono quello di poterti trasformare in un canide . Fanne buon uso.
 Per far si che tu riesca a tramutarti in un lupo, ho scelto appunto un’anima di questa specie .
A presto Nike!" 
Il ragazzo perplesso si alzò di botto anzora scosso dal sogno, ma poi le “dolci” parole della mamma lo destarono del tutto e con fare scocciato si portò giù in cucina.
Fece colazione come al solito salutò sua madre e poi giunto a scuola dovette imbattersi come al solito con i bulli.
Quel giorno Nike si sentiva strano, come se i suoi sensi si fossero affinati.
 Adesso udiva di piu' . Soprattutto il suo odorato era divenuto molto raffinato così  come la sua vista acuta.
Solitamente il martedì  passava in fretta , dato che si svolgevano le sue materie preferite ossia:inglese,scienze ed italiano.
L’ultima campanella risuonò  in modo squillante, tutti gli alunni si catapultarono verso al porta provocando un grand e intoppo e la rabbia dei bidelli.
Finalmente anche questa dura giornata di scuola era finita.
Nike si stava dirigendo a passo svelto vero casa quando,udì un rumore provenire  dietro di sè. 
Pensò fosse stato qualche scoiattolo , ma Ierano i Quebbek che lo stavano pedinando passo passo, così il ragazzo iniziò a correre all’impazzata .
Svoltò lestamente dietro un muretto, e pensando alle parole della Luna nel suo sogno, come un veloce flashback, ripensò alla sensazione provata la sera precedente nel corpo di quel maestoso lupo.
Gli occhi azzurri si fecero gialli e grandi, i capelli bruni si scuriwono e iniziarono a ricoprigli l'intero corpo, la mascella si allungò, i baffi gli spuntarono nei pressi del naso adesso umido, le mani diventarono zampe così come i piedi.
 Era avvenuta la sua prima trasformazione.
Non sapeva bene come avesse fatto a tramutarsi, sta di fatto che c’era riuscito e anche alla grande.
L’aspetto rabbioso e spaventoso che aveva il lupo dal manto corvino mise in fuga i bulli .
Questi indietreggiarono spaventati verso scuola dove avvertirono della presenza di un caninide feroce nei pressi dell’istituto.
I ragazzi si domandavano che fine avesse fatto Nike.
Tornati sulla scena dell'avvistamento con il dirigente scolastico, si accorsero che il lupo non era più lì.
 Uno dei bulli, il leader,  indagava meticolosamente la zona e venne attratto da un piccoklo dettaglio: un pezzo di stoffa somigliante a quello della divisa scolastica.
Nike barcollante si diresse verso casa riprese ormai le sembianze umane, ancora scosso dalla trasformazione, si accascio nel giardino di casa.
Poco dopo, disteso nell'erba, si rese conto dell'accaduto e ancora incredulo rise per l'inverosimile della situazione in cui sostava il suo corpo.
 Si alzò e entrato in casa, lasciò che la porta si richiudesse alle spalle così da lasciarsi indietro anche tutta quella strana faccenda.

 

ANGOLO DELLa PSEUDO-AUTRICE!
Salve popolo di EFP,sono qui di nuovo per riproporvi questa storia. Si,avete capito bene .Dopo aver ricevuto  due recensioni  critiche ,ho deciso di riscrivere la storia. Spero di essere riuscita a migliorare la trama.
P.S mi scuso ancora per i problemi di battitura,il mio PC sta dando i numeri,quindi se notate errori,anche nell'impostazione del brano, è tutto merito del mio PC. Alla prossima! 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Confusione e stordimento. ***


Confusione e stordimento.

Un raggio di sole inondò la stanza di Nike che intanto ronfava placidamente nel suo letto. 
Quando il luminoso raggio solare lo colpì in pieno viso facendolo destare dalla sua dormita rilassante e rigenerante.
“Ah...devo andare a scuola” esclamò sbadigliando sonoramente e stiracchiandosi.
Sua madre intanto era in cucina a preparargli una deliziosa colazione.
Il ragazzo dai capelli bruni scese dal suo comodo letto e s’infilò le pantofole calde, dopodiché si incamminò stile zombie verso la cucina.
“Buon giorno Nike. Dormito bene?”chiese sua madre girata verso i fornelli.
“Certo mamma. Buon giorno anche a te” rispose poi guardò l’orologio e notò che erano già le sette e trenta, così bevve rapidamente una tazza di latte caldo e corse in camera sua per vestirsi.
“Mamma io vado allora. A più tardi.”
La madre fece cenno per salutarlo con la mano poi gli diede la merenda a sacco e un bacino sulla fronte.
“A dopo, mi raccomando non fare tardi oggi abbiamo un appuntamento.”
“Ok “ ribatté il ragazzo uscendo di casa.
 Era riuscito a prepararsi in tempo record così iniziò a camminare tranquillamente.
Ad un certo punto, percorrendo la stradina di fianco al muretto che divideva natura con uomo, Nike vide delle affilatissime ed enormi corna, sbucare da un albero.
Incuriosito si avvicinò al muretto e scorse un muscoloso cervo nutrirsi.
Si portava con le zampe sul tronco dell'albero per poi riuscire a strapparne i frutti.
Questo a  differenza degli altri cervi, era davvero grande e possente.
Aveva lunghe zampe per poter correre e lucenti e pericolosissime corna affilate. 
Sembrava essere davvero interessato a Nike tanto che sentendosi osservato con una mela ancora in bocca, si avvicinò a lui facendo attenzione a non spaventarlo.
BANTU’ POV
I suoi occhi erano davvero strani ,brillavano di una luce giallastra. E in quei stessi occhi vedevo riflessa la mia immagine. Mi soffermai però sul loro colore:erano azzurri ma e come se…li avessi già visti da qualche parte. Così interessato cominciai ad avvicinarmi a lui in modo cauto, così da non spaventarlo. 
Nike intimorito dalla megadontica stazza di quello strano cervo, indietreggiò cadendo rovinosamente al suolo.
Bantù si fermò ad osservarlo per qualche secondo,  poi s’incamminò verso lui e con un grande balzo scavalcò il muretto. Con fare dolce avvicinò il suo muso caldo al viso del ragazzo dai capelli marroni, il quale spaventato indietreggiò ancora al suolo. Il ragazzo dagli occhi cerulei notò che Bantù non era pericoloso come sembrava, così s’alzò in piedi e si avvicinò al cervo con cautela.
“Ciao b-bello,non mordermi.”disse balbettando e spaventato il ragazzo.
Con sua grande sorpresa il cervo gli rispose.
“Io non voglio morderti ragazzo. ”.
Nike si meravigliò del accaduto.
“Ahm…forse la colazione di oggi mi ha fatto male. Gli animali non parlano,gli animali non parlano”disse il ragazzo confuso ,poi si stropicciò gli occhi.
E impaurito e basito raccolse il suo zaino da terra e tentò di andarsene, ma quando fece per dare le spalle all'animale, questo con un delicato morso gli prese lo zaino e lo tirò a sé con uno strattone.
Poi con voce pacata gli disse:”I tuoi occhi sono come quelli di un lupo, riflettono immagini come boschi, branchi. In loro posso distinguere cose che voi creature su due zampe non potete conoscere. Quindi ti aspetterò qui fino a che non ripasserai per questa strada. A presto ragazzo”
Aveva uno sguardo magnetico, e ancora impaurito Nike scappò a gambe levate e  voltandosi di continuo al fine di scorgere l'enorme cervo per assicurarsi di non essere seguito.
L'animale restava lì immobile a fissarlo.
Appena entrato in classe consegnò la merenda ai Quebbek.
Era loro abitudine rubare merende, pestare ragazzi meno fortunati, prendere in giro chiunque.
Insomma si sentivano i più forti dell'intero istituto.
“Nike, amico nostro sgancia immediatamente la merenda”disse uno di loro avvicinandosi al ragazzo dai capelli castani.
“Si, Jhon dammi il tempo di prenderla dalla cartella.”
“Su moccioso fa in fretta prima che entri la professoressa.”aggiunse il Boss incitandolo a velocizzarsi.
Nike tirò fuori dalla cartella un panino dall’odore nauseante. 
“Ma che roba è questa Boss” sbraitò Jim osservando il capo del team.
“Non lo so ragazzi ma qualcuno qui è nei guai!”disse il capo con un ghigno stampato in viso, poi continuò a parlare:”Senti mezzatacca adesso non ho tempo per farti fuori, quindi aspettaci fuori scuola”
La professoressa d’italiano entrò in classe e tutta la confusione creata dalla sua assenza ,svanì alle sue parole:
“Buon giorno ragazzi,sedetevi e prendete i vostri libri. Quest’oggi ripeteremo un po’ le regole di grammatica ed analisi logica.”.
Finalmente rintoccò l’ultima campanella.
Il ragazzo dai grandi occhi azzurri non fece in tempo a scappare che si trovò dietro di se la banda di bulli.
“Dove vai?”dissero all’unisono,poi il Boss rise.
Il leader dei Quebbek si chiamava in realtà Buddy,aveva sedici anni ed era stato bocciato già varie volte,e assieme a tutti gli altri ripetenti della sua sezione aveva formato la sua banda di bulli.
Non si sa perché aveva fatto ciò. 
Insomma secondo voci comuni,  viveva una vita abbastanza spensierata. 
Nel mentre Buddy era quasi ad un palmo di naso per infliggere a Nike un doloroso pugno, Bantù prendendo una lunga rincorsa, si stava dirigendo verso Nike. 
Alla vista del mastodontico cervo dal vello beige a chiazze bianche,ma sopratutto delle grandi corna affilate, i bulli si dileguarono ancora una volta.
Nike stranito dalla situazione, si voltò indietro notando il ruminante che era intento ad osservarlo come poco prima.
Bantù era davvero gigante e muscoloso per essere un cervo, che di solito sono di natura mansueta.
“Ma...Mi spieghi cosa vuoi da me?” chiese Nike confuso e non riuscendo a reggere lo sguardo fisso del cervo, evitava i suoi occhi.
“Mi è stato chiesto di chiarirti alcune cose.”disse il cervo incamminandosi verso cassa di Nike.
Poi fece cenno con il capo al ragazzo per indurlo a seguirlo.
“Bene…cervo…” disse Nike titubante e incredulo ancora una volta delle strane situazioni che gli stavano accadendo.
Era quasi vicino ad una crisi di nervi.
Non riusciva a concretizzare l'accaduto.
Insomma, prima la Dea Luna, poi lui da lupo, adesso il cervo parlante. Cosa diamine stava accadendo?
“Oh io ho un nome, mi chiamo Bantù. Tu dovresti essere Nike a quando pare”
“E tu come lo sai?”rispose incuriosito.
“Non t'interessa.  Si chiamava Duncan. Lui mi ha salvato la vita rovinando la sua.”
Nike non capì a chi si stesse riferendo, ma ascoltò ugualmente.
Quella giornata non poteva essere più strana di così.
Fortuna sua era che la strada verso casa era sempre solitaria.
Che faccia avrebbero fatto a vederlo dialogare con un cervo?
Sembrava essere in una favola di Esopo, ma invece era la realtà.
“Salvandomi si fece nemico un lupo solitario, si chiama Raingates. Dovresti stare molto attento perché se si accorge di te, ti darà la caccia.
“Grazie degli avvertimenti e di questa storiella...Ma dunque il soggetto è un lupo?” disse intuendo.
Il cervo fece per annuire poi scomparve nella fitta pineta, lasciando dietro di sé un Nike ancora più confuso e brulicante di risposte.
Nel frattempo Olly, la madre di Nike era a tavola e aspettava con ansia suo figlio.
“Cavoli ,adesso ha fatto tardi all’appuntamento. Dovrò disdirlo, o spostarlo nel tardo pomeriggio...”
In quel preciso istante fece irruzione in casa Nike dicendo:”Scusa per il ritardo mamma”
“Non fa nulla,  adesso mangia e va a studiare.”
“Si,mamma.”
"Mamma ho finito i compiti adesso esco a giocare con…con un mio compagno di classe” disse Nike con un sorrisino di chi la sa lunga stampato in volto.
Olly lo guardò ricambiando il sorriso sapeva che Nike le stava dicendo una bugia.
“Ehm…verso che ora torni signorino!”disse facendogli l’occhiolino la bruna, poi aggiunse:”Nike so che vai sullo skateboard da solo non dirmi bugie, inoltre va però non fare molto tardi. Ricordati che alle sei e mezza abbiamo un appuntamento.”
"Si mamma lo so. Allora torno alle sei in punto.”
“D’accordo fai attenzione” ribatté la madre guardandolo.
Nike si sbatté la porta alle spalle e questa  si chiuse con un sonoro tonfo.
Gli bastò fare solo dieci passi affinché si trovasse di fronte il grande cervo.
"Hey eccoti” esclamò scocciato e ancora stupito il ragazzo scorgendo Bantù scavalcare il muretto di mattoni arancioni.
"Hey Nike si sono qua! Vieni nella nostra radura, potrò spiegarti un paio di cose. Però devi trasformarti in lupo”
Frustrato e scoraggiato poiché non sapeva bene come aveva fatto la volta precedente, il ragazzo tentò di trasformarsi.
Ripensò alle parole della Dea e in neanche  due secondi netti  Nike era su  quattro zampe.
Strano, il bosco era sempre stato di fronte casa sua, ma Nike non era mai riuscito ad esplorarlo. 
Infatti era davvero entusiasta di poterlo vedere ma soprattutto era interessato alla storia che il suo “amico” doveva raccontagli.
"Wow io non c'ero mai stato qui , eppure questo bosco c'è sempre stato...grazie tante Bantù "
"Di niente ragazzo. Guarda quella è una quercia secolare. Non la trovi stupenda anche tu?”
“Si, è davvero bella Bantù.”
Sul viso del ragazzo adesso non vi era più un sorriso ma l’opposto.
“Che hai?Perché sei diventato triste in una frazione di nanosecondi!?” gli domandò il cervo.
“Oh, be’ niente…Stavo solo pensando.”rispose il ragazzo divenuto oramai un lupo dal manto nero come la pece.
“A cosa?” sul muso del cervo vi era espressione stranita e confusa.
“Al fatto che gli umani distruggono boschi, uccidono animali. Questo mi rattrista.”esclamò il ragazzo fissando negli occhi il suo amico cervo.
“Oh… Adesso che mi ci fai pensare è proprio così. Senza offesa ma voi umani fate schifo, insomma, come potete distruggere altre vite?”
“Non lo so Bantù. Io sono diverso da tutti gli altri umani puoi stare tranquillo.”
“Bè questo lo so Nike, se eri solo un comune individuo dalla pelle rosa io non ti avrei portato qui con me.”
“Allora dove mi porti?”
“Ieri ho avuto il tempo di avvertire il branco di Duncan sull'accaduto. Loro conoscono tutto su di te adesso. Ti porto da loro, anche perché così riacquisirai parte della memoria da lupo.”
“ Wow, grazie tante...Spero possano spiegarmi tutto nel dettaglio.”
I due parlarono a lungo mentre percorrevano la via  per arrivare dal branco dei Warrios . 
Il nome del branco era secolare, in quanto un tempo i lupi dovevano incutere terrore a gli avversari che volevano ad ogni costo occupare i territori altrui. Quel bosco era davvero fitto, c’erano molti alberi di noci, fichi e pere.
Ma quello che colpì più Nike furono i cespugli di ciliegie. Queste erano davvero succose e rosse come non mai.
Era tutto sommato una splendida giornata di primavera, il sole caldo splendeva in cielo illuminando gli alti e folti alberi; gli uccelli sembravano intonare canzoncine adatte alla giornata.
Il bosco sembrava però deserto. Gli unici esseri a fare baccano erano Bantù e Nike.
Per arrivare al branco dei Warrios, si doveva percorrere un bel po’ di strada dato che, per essere al sicuro dagli attacchi del potente Raingates, i lupi si erano nascosti nel fittissimo sottobosco.
D’un tratto comparve dinanzi ai due amici un piccolo cucciolo di lupo.
“Ecco guarda, lì c’è un cucciolino” esclamò entusiasta Bantù voltandosi verso il maestoso lupo nero.
“Oh, è davvero tenero. Hey tu piccolo non scappare via!” disse il ragazzo-lupo rivolgendosi alla piccola palla di pelo grigia ed occhi smeraldo.
Il piccolo lupo spaventato scappò. Era davvero veloce neanche Bantù e Nike nel corpo di Duncan, riuscivano a stargli dietro.
Il cucciolo, doveva conoscere davvero bene il bosco dato che  riusciva a seminare l’ abile cervo e l’aspirante ragazzo-lupo con molta facilità.
“Ah, finalmente sta rallentando” esclamò a fatica Duncan/Nike.
“Aiuto,non fatemi del male!”urlò disperato il piccolo di lupo. Era molto spaventato,così cercò di rendersi più tenero possibile affinché i due individui che aveva davanti avrebbero dovuto risparmiarlo.
“Tranquillo piccolo. Noi non vogliamo farti del male” disse Duncan/Nike in tono pacato per rassicurarlo.
“Puoi condurci dai Warrios?”
Il piccolo non rispose, ma abassando le orecchie e tenendo la coda tra le gambe, proseguì anxcora la sua corsa che li condusse al branco.
Bantù e Nike non si sorpresero a fatto quando scoprirono,che il cucciolo che li aveva accompagnati fin lì,si chiamava Schizzo.
*************************************************************************
Foxy’s Pov 
Ero appena tornato da caccia,quando vidi da lontano un muso conosciuto. 
Così mi avvicinai con passo veloce verso l’individuo. 
Ero davvero confuso,sembrava di aver rivisto un mio amico,poi pensai “i fantasmi non esistono,o quanto meno non possiamo vederli”. Forse mi sbagliavo perché avvicinandomi di più al canide feci una scoperta sensazionale:era Duncan. Ero davvero sbigottito, stentavo a credere a ciò che avevo davanti.
Sembravo uno stupido, ero lì dinanzi a lui immobile con del cibo ai piedi.
So che osservare qualcuno è da maleducati, ma non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso.
Se non fosse stato per il cucciolo,forse adesso sarei ancora lì a tenerlo d’occhio.
***************************************************************************
“Bantù ti sei dimenticato di avvisare quel lupo. Sembra strano quando mi guarda.” Disse sottovoce Duncan/Nike.
“Cavolo!forse hai ragione!” disse preoccupato e al contempo stupito il cervo, poi continuò:”Ehm, adesso ci parlo io “
Il mastodontico cervo s’avvicinò con cautela la lupo dal manto arancione/rosso e gli spiegò la situazione delineando tutti i particolari.
Foxy aveva ancora un espressione stupita e confusa, ma nonostante ciò, cercò di dimostrarsi per niente sconvolto a gli occhi di Duncan/Nike. Dopo tutto, il capobranco era lui, e come tale doveva dimostrare altezzosità e orgoglio.
“Ehm, salve forestiero” disse Foxy in tono altezzoso.
“Salve a lei. Io sono…”tentò di rispondere il lupo nero.
“Non c’è bisogno che tu ti presenti, Bantù mi ha spiegato tutto” ribatté Foxy.
“Si, io vorrei conoscere il branco di Duncan…” esclamò il ragazzo-lupo con un'espressione determinata.
“Bene, però prima voglio verificare una cosa” rispose il lupo dal manto rossastro.
“Ossia?” chiese il maestoso lupo dal pelo nero come la pece.
“Bé mio caro devo vedere chi sei realmente” rispose Foxy incitandolo a seguirlo in su di un sentiero, questo portava in un luogo perfetto per cacciare.
“D’accordo, ti seguo!” esclamò il ragazzo-lupo.
“Eccoci arrivati. Qui, siamo cresciuti allegramente io e Duncan. Te lo ricordi?” chiese il lupo dal vello rossiccio. Guardava un cespuglio, forse gli ricordava un’avventura vissuta con il suo più grande amico.
“Si, ricordo Foxy. Una volta volevamo cogliere tutti i mirtilli da quel cespuglio. Hahaha, quanti ricordi in questo posto. Una volta, facemmo uno scherzo ad una volpe e quella ci cercò per una settimana intera” rispose il ragazzo-lupo osservando l’espressione stupita del suo compagno.
“Si,si. Oh, mi sei mancato molto amico. Anche se sei solo in parte qui, questo basta a rendermi felice”
Il ragazzo era frastornato, percorreva flashback velocissimi.
Come se ogni oggetto in quella radura avesse avuto a che fare un tempo con lui.
Un violento mal di testa gli prese alla sprovvista . I troppi ricordi affollavano la sua mente.
I due tornarono al branco dove Foxy, dichiarò Duncan/Nike un componente dei Warrios.
“D’ora in poi, sarai il benvenuto qui!” esclamò felice,e muovendo forte la coda il lupo dal manto rossiccio.
Si avvicinò a Nike/Duncan con passo svelto, una lupa tutta bianca dal naso rosa.
Era davvero splendida , persino la sua cordigliera era totalmente bianca come la soffice e delicata neve.
Il suo nome era Layla, anche se il nome Snow sarebbe stato più adatto a lei.
I suoi occhi erano di:uno splendido blu. Blu come il mare,come uno zaffiro.
“Ciao…” disse la lupa con un filo di voce. Era un po’ timida.
“Hey,ciao”rispose il lupo dal manto corvino.
“Ti ricordi di me?” chiese ancor più timidamente la lupa dal manto candido.
“Uhm…sei Layla se non sbaglio” ribatté il ragazzo-lupo.
“Si, posso darti un benvenuto a modo mio?” formulò la lupa arrossendo.
“Ehm,si d’accordo” rispose Duncan/Nike
Layla diede un bacio al maestoso lupo che aveva di fianco, lasciandolo senza parole.
Intanto il lupo dal pelo corvino, aveva il cuore che batteva all’impazzata.
Non era una cosa da tutti i giorni, essere baciati da una lupacchiotta ,ed entrare a far parte di un branco. Fortunatamente, tutti i ricordi di Duncan erano tornati.
“Ecco, benvenuto! Adesso va dai cuccioli, ho sentito che vogliono una tua storia.”
“Gr-grazie…” rispose il lupo balbettando per l’emozione,poi salutò Layla e andò dai cuccioli.
“Hey ragazzi, guardate quello è zio Duncan!” esclamò un cucciolo.
“Ciao piccoli,adesso vi racconterò di quando mi battei con Rainagtes.”
“Evvai!” esultarono in coro dodici piccole palle di pelo.
“Era un pomeriggio cupo, e io decisi di perlustrare la zona. Quando mi fermai per abbeverarmi lungo un corso d’acqua.
L’acqua era davvero fresca e limpida, riuscivo perfino a vedere quale forme di vita vi erano in quel fiume.
Proprio in quel luogo e in quel preciso istante, scorsi Raingates dietro un albero intento a spiarmi.
“Che ci fai da queste parti” mi domandò
Io gli risposi che lo stavo cercando e aggiunsi:”Sai quando si parla del diavolo spuntano le corna (in francese questa espressione viene tradotta con il lupo)”
“Tsk, guarda chi sta arrivando Duncan. Il tuo branco. Quindi prevedo una cena a base di cuccioli.”
“Non avrai mai i miei piccoli, ne tanto meno Layla. Brutto farabutto!”
“Foxy perché mi hai seguito, ritorna a casa e porta con te il branco!”
“Ottimo tentativo Duncan, ma io ti farò fuori comunque.”
“Non cantare vittoria lupacchiotto. “
In quel preciso instante,  Raingates mi graffiò l’ occhio sinistro. Ma il vostro zio Duncan è molto furbo.
“Vieni qui brutto codardo!”dissi al mio nemico,  poi con un balzo fulmineo gli saltai a dosso, e con i miei acuminati artigli, gli graffiai la cordigliera e la pancia. A sua volta Raingates mi graffiò e mi morse la zampa destra. Che da candida assunse un colore rosso acceso.
“Riesco ancora ad alzarmi bello mio”
“Non più, devo riuscire a morderti l’altra ”
Fu in quel momento che decisi sul da farsi.  Mi tuffai a peso morto su Raingates addormentandolo,  poi gli morsi il muso e gli graffiai l’occhio destro.
Ed ecco come sono andate le cose piccoli miei.”
“Wow. Ce ne racconti un’altra?”chiese Schizzo.
“Non posso adesso. Vi prometto che tornerò da voi in questi giorni e vi narrerò altre storie. Adesso devo andare.”
Poi si voltò verso il suo fidato amico cervo, e gli fece cenno con la testa per incamminarsi verso casa.
“Ciao ragazzi. A domani Foxy, a domani Layla” esclamò il lupo dal manto corvino poi s’incamminò verso casa.
“Oh, Bantù, io ti saluto qui. Ho un appuntamento importante,non posso far tardi, inoltre non so neanche se sono in ritardo. Ci sentiamo domani.”
“D’accordo Nike, a domani e sii prudente.”
Nike ritornò in forma umana, poi sulla soglia di casa spiò dall’enorme finestra del salotto cosa stava accadendo.
Notò che sua madre stava parlando con un uomo.
Questo indossava uno smoking, una cravatta rossa, nel complesso era vestito in modo elegante.
Sembrava parlare alla madre con disinvoltura. Forse si erano già visti una volta.
Visto ciò decise di entrare in casa. Si sedette con aria cauta di fianco alla madre, che vedendolo lo baciò come solo una madre può fare, e lo presentò all’ospite indesiderato dal ragazzo.
“Oh, quindi è questo il ragazzo di cui mi parli tanto. Nike, davvero un bel ragazzotto” disse Butcher.
“Si, adesso con permesso vado su in camera mia. A più tardi MAMMA” rispose in tono arrabbiato, poi andò a chiudersi in camera sua.
NIKE’S POV
Come ha potuto farmi questo? Insomma, so che papà è morto, ma questa non è una giustificazione per mettersi con un altro. 
Ancor di più mi sento solo adesso. Mi ha deluso, ha deluso papà. Perché non mi capisce nessuno!? Insomma io…io vorrei solo essere felice. Essere trattato con più rispetto, praticare *uno sport, divertirsi. In poche parole essere trattato con dignità, come un normale ragazzino. Invece, non sono affatto trattato in questo modo. Mamma non si è neanche accorta che vengo pestato dai bulli, non si è accorta che sono infelice, nessun ragazzo alla mia età dovrebbe essere infelice. AH! Se ci fosse ancora papà, a quest’ora forse, vivrei con più spensieratezza
Il ragazzo dai capelli bruni e occhi cerulei , prese tra le mani una vecchia foto. Questa era incorniciata da una cornice fatta da lui all’età di cinque anni circa, lo si poteva intuire perché era fatta di cartone nero e sopra di questa vi erano attaccati tanti strass colorati, e pasta di varie forme,dimensioni e colori.
La foto rappresentava la famiglia al completo.
Nike sulle spalle del padre sorridente. Sembrava essere rassicurante essere lì su,sulle spalle del papà.
Suo padre invece, lo teneva stretto per non farlo cadere. Aveva un sorriso a trentadue denti, e si poteva notare la sua felicità, nel poter trascorrere una giornata, con il suo piccolo fagottino.
La madre, Olly, invece stava seduta su di una panchina a guardare la scena, e sorrideva a sua volta.
Guardando quella foto, sul volto di Nike, scesero lacrime. Queste percorrevano tutti il suo viso lasciando un segno che sembrava indelebile.
Poi si asciugò il viso e scese giù in cucina, dove la madre stava cucinando.
“Mamma adesso spiegami cosa ti è saltato in mente!” esclamò il ragazzo guardandola negli occhi cerulei.
“Nike è solo un amico, poi è una brava persona, e non deve interessarti con chi me la faccio.”
“Appunto, e poi scusami mamma ma a me, sinceramente, dovrebbe interessarmi. Sai cosa provo io adesso?” ribattè il ragazzo, pronunciando l’ultima frase bisbigliando.
“Nike, non è che perché è un cacciatore, è pericoloso. Adesso cena e fila in camera tua. Non provare
Più a rispondermi in questo modo.”
“D’accordo, ma sappi che mi hai fatto del male.”
Olly afflitta e pensierosa si gettò sul divano e prese a sorseggiare del vino rosso.
Accese la tv, il registratore e prese a guardare i video dei ricordi.
Un modo per farsi del male.
N quei fotogrammi vide il figlio crescere rapidamente.
Era così piccolo rispetto al mondo, se avesse potuto lo avrebbe protetto sotto una campana di vetro in eterno.
La donna pianse.
Fu un pianto muto all'inizio, le sole lacrime scendevano una dopo l'altra  seguite da qualche soffiata di  naso.
Fu quando si arrivò ad uno degi ultimi video che non riuscendo a trattenere le lacrime, dovette affondare la faccia nel cuscino per far si che non si sentissero rumori del pianto.
Nike dal canto suo, sentendo ugualmente il pianto della  madre, scese velocemente le scale e arrivato in soggiorno guardate le condizioni della povera madre, si accucciolò vicino a lei.
“Nike, anche io mi sento sola. Mi sento inutile, morta. Da quando tuo padre non c'è più sembra sia andato tutto a rotoli. Non riesco a gestire la nostra famiglia. Io amavo tuo padre, ma ora ho bisogno di qualcuno che mi faccia sentire amata.”
Nike sedeva vicino a lei in silenzio.
Tutto ciò che fece fu limitarsi  a guardarla con occhi ricolmi di pietà e tristezza.
Seguì un abbraccio lungo e sincero.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il piano di Raingates. ***


IL PIANO DI RAINGATES 

Intanto in una  caverna si  nascondeva Raingates.
La caverna  era poco illuminata con rocce  appuntite ,un laghetto zampillante d'acqua limpida ,e tante ossa di vari animali  sparse qua  e  la';proprio da qui  si intuiva la  sua  astuzia ,scaltrezza, intelligenza insomma  tutte  le  doti  che  hanno i lupi solitari come lui.
"Devo trovare un piano per sterminare il branco dei  Warrios."pensava tra se e se il lupo.
Adesso il lupo dagli occhi violetti si  specchiava  nel laghetto apparentemente calmo.
"Guarda come mi ha  ridotto male" 
Era  triste e  arrabbiato ,stava  osservando i segni della  lotta  contro  Duncan con un espressione rabbiosa e triste .
Sul suo muso marrone c'erano  un mucchio di graffi  e  sull'occhio destro vi era una lunga  cicatrice  ancora  di colore  rosso sangue , anche  sul suo corpo agile  e  magro vi erano graffi e lividi
In preda alla  rabbia  le sue parole  di vendetta  riecheggiavano nella  grotta  buia.
"Me  la pagherai  Duncan ,attento  che quando ti avrò trovato  sara' giunta la tua  ora "urlò in preda alla rabbia che non era mai riuscito ad esternare del tutto.
Il  povero lupo  dal manto marroncino  era assetato di vendetta  .Il suo  cuore  un tempo  puro... era stato reso  cupo  e  buio. Per un momento  nella sua folle mente perversa ,si  fece vivido  un ricordo:
"Andiamo a  cacciare Rainy?"disse Amy ,era  una  lupacchiotta   che aveva il manto  con mille tonalità di grigio che  creavano un particolare  gioco di sfumature sul pelo ,occhi grandi e verdi  come lo smeraldo . Era una lupa tutto pepe e Raingates avrebbe fatto di tutto  per renderla felice.
"Certo Amy, vamos!" esclamo'  guardandola innamorato. Si guadagnò un bel baciotto sulla  fronte.
Era un luogo perfetto per cacciare, c'erano due  mandrie di  cervi ingenui.
L'unico  problema era   che avevano  ottime zampe per correre e  grandi  corna  appuntite e pericolose.
"Amy  dobbiamo prestare molta attenzione!, quindi ecco il piano!"disse con un sorriso beffardo, poi  riprese in tono serio come se fosse un  comandante dell'esercito
"Io  mi nascondo lì, tu rimani qui  e  quando  faccio correre la mandria verso di te tu attacchi  .Ok?!"
"Certo generale tutto chiaro!" disse in tono scherzoso  portandosi una  zampa  verso la  fronte per fare il saluto.
"Ok allora vado a nascondermi  là tesoro, sta  attenta" disse premuroso.
La lupetta fece cenno di si col capo  e si nascose anch'essa.
Ben presto  Raingates  si accorse che non  erano soli a cacciare, poiché acquattati  dietro un cespuglio di more  c'erano gli inseparabili amici  Duncan  e  Foxy.
Aveva appena  4 anni (mentre  Raingates  e  Amy 6)già alla  tenera età di  2 anni si era adulti  nel branco..infatti  subito dopo alla morte  del padre, Duncan dovette assumersi le  responsabilità di capobranco ,cosa non molto facile all'età  di  3  anni!.
"Foxy io sto qui  te vai  li' giù  e  nasconditi al mio segnale  salti  fuori e il gioco è fatto!  Batti la zampa socio!" esclamò allegramente.
"D'accordo   "rispose l'amico dal  vello rossiccio.
Ovviamente  Bantu' era  un piccolo cerbiatto senza neanche le corna,aveva dei piccoli occhi languidi  neri nei quali si poteva percepire la  sua spensieratezza da cucciolo.
Stava  brucando l'erba verde e umida con  sua madre.
Fortunatamente nel branco dei Warrios vigeva una severa legge:i  cuccioli non  dovevano essere mangiati, se non in casi di pura emergenza.
La madre di Bantù  iniziò a muovere freneticamente le orecchie, questo voleva significare che  aveva captato la presenza di predatori, infatti  cominciò a   girare la testa e poi corse  condizionando la mandria a fare lo stesso.
Si trascinò Bantu'  per la codina e lui fu costretto a  scappare di fianco a lei  anche se  a fatica.
Raingates rincorse  la mandria  dirigendola verso  Amy . Ben presto anche  Duncan e  Foxy fecero lo stesso.
"Bantù  corri  più veloce che puoi . Raggiungi tuo padre o tuo nonno... ti voglio bene"disse la madre di Bantù. 
Si pose tra i lupi e la mandria e cercò in qualche modo di allontanare i canidi dal suo piccolo, intimorendo i predatori con le corna.
Era molto affettuosa nei confronti del figlio. Possedeva un bel mantello  marrone nocciola con macchiette  bianche  sparse sul dorso e  sul collo, le sue corna  erano sottili  ma pur sempre pericolose.
Vittima xei lupi famelici, furono anche due altri componenti del branco, che affiancarono la femmina alfa.
Amy  le saltò sul collo e lo morse  strappandogli la carne  e  Raingates  la fece cadere a terra  immobilizzandole le  gambe.
La cerva  maculata  urlava dal dolore ma poco importava per i  due lupi affamati.
"Ottimo lavoro !"disse la lupetta da gli occhi verdi, poi entrambi chinarono  la testa sul  dolce bottino e   continuarono a mangiare freneticamente.
Un possente cervo stava osservando la scena ,riconobbe il corpo della sua  dolce metà ridotto già a brandelli e il muso dei due lupi impregnato del suo sangue, così    prese la  rincorsa  e imbufalitosi  si diresse verso  Amy   e le  infilzò le corna nella carne   provocandole un'enorme ferita. Raingates  spaventato e arrabbiato non riflettè molto sul da farsi e  saltò sulla groppa  del cervo maestoso, cominciando a morderlo e graffiarlo.
Il lupo dal pelo  marroncino si sentiva inutile ,spaesato ,era impotente di fronte a quello che gli stava accadendo.
A  osservare  l'accaduto vi era  Duncan . Raingates  stava  per  uccidere il cervo   ma  il lupo  nero  notò che  dietro le  fronde  c'era un altro spettatore, Bantù. Intuendo la gravità dell'accaduto  Duncan decise di intervenire scaraventando Raingates sul terreno umido.
Il  cervo affaticato e malmesso corse vero  Bantù  e  scapparono  nella  foresta.
"E'  troppo tardi ,lascialo stare  è pericoloso ,e poi spezzeresti il cuore  ad un cucciolo."disse  Duncan cercando di tranquillizzarlo.
"NO!MAI!"urlò poi si voltò verso  Amy  e rimase sconvolto vedendo il corpo quasi senza vita della sua  amata che giaceva  a terra inerme e insanguinata.
Dagli occhi della lupa  cadevano lacrime  salate e ogni tanto guaiva dal dolore ,capì che le rimaneva poco da vivere così cercò di parlarle anche se balbettava.
Allora Raingates  si  diresse  correndo verso di lei  e  la  strinse forse tra le sue zampe  morbide  e vellutate.
"oh...a-more.. io..io non sono stato in grado  di-di -di  fermare  quel ce-cervo perdonami"disse mentre piangeva a singhiozzi.
"Non preoccuparti-tossiva-ti amo ricordatelo!-gli schiocca un bacio sul muso con le ultime forze che le rimanevano-"poi chiuse  i suoi grandi occhi verdi per sempre. Raingates  rimase vicino al  corpo senza vita della sua  meta'  ripensando  a tutti i momenti vissuti con lei  , poi  ululò in sua memoria una melodia  e  pianse ancora per molto tempo.
Parole insulse come :"Amore" sembravano ornare quel momento. Insulse perchè per il grande lupo dal vello marrone non avevano più molta importanza. Adesso l'amore non sarebbe mai esistito. Nessuno avrebbe osato avvicinarsi a lui, perchè sarebbe divenuto  il lupo cattivo di cui si parla nelle favole.
"Per te  cercherò  quei  lupi e li ucciderò."
Questo fu il flaschback  rivissuto dal lupo  "cattivo". I suoi occhi viola  fissavano l'infinito  e da  quelli scese una lacrima amara  che rigò il suo muso poi cadde nella laghetto  formando  quello che  si chiama "il senso della  vita" (ossia  tanti cerchi concentrici).
Aveva un piano in mente  perciò decise  che era arrivato il momento di metterlo in atto.
Doveva andare dal suo amico mago che l'avrebbe aiutato  a  proseguire con i  suoi piani malefici.
Cosi' si mise in cammino.
La  luna  illuminava il suo cammino. Era una stradina di montagna molto ripida  e ricca di rocce appuntite.    
  "Caspita non ricordavo di  dover  percorrere tutta questa strada" disse mentre affannava.
Era uno che  rifletteva  molto.
Le sue  zampe color nocciola si  confondevano con il colore del  terriccio umido che  era sparso qua  e là tra le rocce.
"Finalmente sono arrivato a destinazione adesso non mi resta che  ululare" 
Detto fatto , ululò e il mago gli aprì la porta.
Il  mago era un tipo molto strano . Portava una camicia  viola  decorata  da stelle e   strass gialli ,il cappello come quello di  Michael Jackson  decorato nello stesso modo ,e  un jeans  bianco. Era un ragazzo sui  30 anni  proprio come la madre di Nike.
"Oh  Raingates  sei tu. Entra pure"loinvitò ad entrare molto gentilmente.
“Dunque ho qui la pozione per farti diventare un umano, così potremmo parlarci.”
Il lupo  bevve velocemente la mistura e in un secondo, dietro una nuvola di polvere, comparse il Raingates ragazzo.
Grandi e penetranti occhi viola, capelli castani con riflessi biondi, di media statura, magro ed esile.
L'unico problema?
Si ora era un ragazzo, ma...era nudo come un pupo.
“MAGO DEI MIEI STUVALI DAMMI QUALCOSA?”
Mentre provocava la rabbia del lupo, l'uomo se la rideva di gusto.
Fatto vestire il ragazzo e passati i minuti d'imbarazzo poterono iniziare una discussione apparentemente normale.
“£Ebbene, a cosa devo la tua visita lupo solitario?” chiese Adam.
Con una sola emissione sonora il lupo ormai essere umano disse:”Duncan.”
Stanco dell'attaccamento al passato dell'amico, Adam sbuffò  e non chiedendogli neppure cosa gli fosse accaduto vendo notato i vari lividi, disse:”Ok. Bene. Che hai in mente?”
Raingates emise dei suoni, quasi ugiulii, sembrava imbarazzato.
“Credo di aver capito. Non hai un piano. E vuoi affidarti completamente a me.
Finalmente!!” esclamò sorridendo.
“Si, ma non vantarti troppo umano.” disse con il suo solito savoir-faire.
“Dunque, possiamo iniziare d intercettarlo. Vedere dove si nasconde, così da poterlo sorprendere con un attacco.” disse mentere simulava la posa del “Pensatore”.
Raingates annuì.
“Aspetta qui.”
Il lupo stranito e confuso attese in soggiorno arredato stile arte povera, e poi vide tornare l'umano con una sfera magica.
Rise.
E si chiese tra se e se , se fosse staat una buona idea quella di affidarsi ad un mago da quattro soldi.
“Dunque grazie all'uso dell'I-ball3000, sapremmo dove si trova il tuo amichetto. Occorre solo un minutoe dovrebbe accendersi.Ok...forse erano due...”disse spasientendosi, poi si accorse di non aver inserito la spina nel contatore.
“Hai presente quella citazione di Scar, Sono circondato da un branco di idioti? Ecco.” disse il lupo suscitando le risa del compagno.
Massaggiandosi le meningi con l'indice, il mago si concentrava su ciò che la sfera gli mostrava.
“Ok so dove si trova, ma...”
 "Ma?..." chiese curioso e brulicante di vendetta  il lupo.
Il mago si tolse gli occhiali e guardò il compagno negli occhi:”Duncan è un umano.”
“Cosaaa?” fu la pronta reazione del lupo.
“Non è possibile suu!” disse ridendo, poi calò piano piano il tono delle risate e si zittì osservando la faccia seria dell'amico.
 Adam diresse nuovamente lo sguardo a consultare la sfera.
"Ecco, l'anima di Duncan è nel corpo del  ragazzo. Questo gli permette di farlo trasformare nel tuo nemico!"”Ok, questa cosa è veramente assurda e paranormale...”disse, poi scoppiò a ridere.
“Sei il solito scemo” asserì il lupo ridendo, poi scomparì in un alone di polvere per tornare alla sua forma madre.
 “mangia questa ora. E' una pillola per l'invisibilità. Andiamo a fare una visita al tuo ragazzone.."
"Bene amico, grazie.  E tu?"
"Io ho il mio fidato mantello invisibile ,comunque non dista molto da qui."
Fu così che i nostri amici si  teletrasportarono fuori casa di Nike, che in quel momento era in camera sua  a studiare.
Olly e  Butcher intanto,erano in cucina.
"Vedrai che riuscirai a piacergli"disse la bruna guardandolo negli occhi scuri . Lui non rispose,si limitò a chinare il capo. In verità gli interessava ben poco del ragazzino,se lui non ci fosse stato anzi,si sarebbe trasferito in casa loro da un secolo.
"Mhm.,come gli diremo che tra una settimana mi trasferiò qui?"chiese l’uomo .
"A quello ci penseò  io "
"Adesso devo andare cara a domani!"disse il cacciatore dirigendosi baldanzoso verso l'uscio di casa, lì salutò la donna.
"Cavolo,devo trovare un modo per dirglielo. Magari se prendo un po' di tè caldo,mi verrà in mente qualcosa" sentenziò Olly con voce quasi rilassata, e lasciando chiudere la porta alle spalle.
Aveva all'incirca 30 anni,occhi azzurri come il cielo e capelli bruni che le cadevano leggeri sulle spalle. Amava cucinare,ma sopratutto il suo lavoro.
E' strano ritrovarsi a fare il lavoro che si è sempre sognati fin da piccoli , lei era riuscita a farlo diventare realtà. Il suo mestiere era quello dell'infermiera. Chissà cosa gli attirava di più di questo lavoro, resta il fatto che la signora, coltivava questa passione fin dalla sua tenera età. Intanto Adam e Raingates ,stavano spiando la  scena da dietro le finestre della grande casa .
"Mi sa che ci serve un diversivo..."disse serio il lupo rivolgendosi al mago.
"Detersivo!? e perché mai?" replicò l'amico bipede.
Raingates lo guardò allibito, e fissò l'amico per interminabili secondi, prima che questo intuisse il malinteso.
"Allora. Tu, magari ti fingi uno zoologo che deve condurre delle ricerche su questo territorio. Però serve il consenso di tutti i  cittadini di questo luogo, così  facendo  la terrai occupata mentre io vado  su dal ragazzo. Magari puoi dire che io sono il tuo cane"
"Cavolo ottima  idea!"
In un secondo netto i due diventarono visibili.  Adam fece si che indossasse un costume da zoologo con tanto di camice. 
"Bene tutto chiaro allora?In bocca al lupo!!"  disse il lupo scherzoso e facendo l'occhiolino, poi diresse lo sguardo verso il suo amico mago, il quale ricambiò la strizzata d'occhio.
Adam e Raingates  si diressero verso la porta della casa mastodontica, bussarono al campanello e subito Olly ,gli aprì la porta.
Aveva sulle spalle un plaid blu, dove vi era impressa l'immagine di un leone. Sembrava davvero caldo. "Salve, lei chi è?"chiese incuriosita  la bruna.
"Salve a lei Signora. Io sono...sono Mirko uno zoologo, può farmi entrare ? devo chiederle alcune cose"disse titubante l'uomo in camice.  Aveva un aspetto che incuteva inizialmente paura, ma poi quando lo si guardava attentamente, era tutt'altro che spaventoso; sembrava avesse in dosso una tenda da camera. Il camice era viola e sopra di esso vi erano dei brillantini bianchi, mentre sul taschino vi era disegnata una stella gialla.
"Ehm, si certo. E' arrivato giusto in tempo per il tè caldo. Oh ma cos'è quello?" domandò la bruna indicando Raingates.
"Oh bé, lui è  il mio fidato cane."la donna lo interruppe dicendo: "Oh strano, assomiglia molto ad un lupo.  Allora deve  essere un cane lupo cecoslovacco, sa il mio vicino di casa ne possedeva uno una volta"
"Si si ,è proprio così” affermò il ragazzo.
"Dai su  entri!"
"La ringrazio"appena Olly si voltò verso la cucina Adam ,emise un sospiro di salvezza. Il primo impatto sembrava buono.
"Avanti si segga pure dove vuole ;però aspetti prima di accomodarsi, posso accarezzare il suo cucciolo?"domandò felice.
"Certo che si, aspetti che lo chiamo Raingates *fischia*. Eccolo il mio piccoletto" Piccoletto in modo di dire. Insomma era abbastanza alto e grande per essere scambiato come un cucciolo di cane. 
Raingates corse subito verso la donna e si fece accarezzare il pancino bianco e  soffice.
"Che tesoro! Sei libero di andare dove vuoi piccolino. Intanto lei dica tutto!"
“Guarda cosa mi tocca fare per averti Dunucan.” mugugnò essendo ferito  nell'orgoglio per la scenetta fatta dinanzi alla donna.
Raingates approffittò della distrazione , così decise di salire la rampa di scale  e cercare la camera di Nike.
Incamminandosi per il lungo corridoio, immaginava ad una vita in una di queste case.
Ammaestrato e coccolato.
Gli sarebbe piaciuto solo nel caso in cui non avesse dovuto barattare la sua libertà.
 perdere la sua  libertà. Dopo tutto uno spirito libero non si può  rinchiudere,si può soltanto ammirarlo o amarlo.
Giounto dinanzi ad una porta molto  decorata, annusò meglio l'aria.
 Concedendosi una sosta , sul suo volto si dipinse un ghigno di vendetta.
 Senza far rumore, spalancò la porta  con la sua zampina marrone e  morbida.
Notò che aveva fatto bingo. La camera era quella ,così entrò di soppiatto .
Per sua sfortuna la porta si chiuse di botto  provocando un sonoro tonfo, il ragazzo si voltò spaventato.
“Dopo tutto è una giornata ventosa oggi, alzatosi dal posto dove studiava, socchiuse la finestra e tornò sui suoi appunti.
Il nostro lupo l'aveva scampata bella, aveva avuto la prontezza  di  nascondersi sotto il  grande letto di Nike. Da  lì poteva osservare tutta la  sua cameretta.
C'erano grandi mensole, e sopra di esse vi erano vecchi libri polverosi , su di una  una collezione di macchine d'epoca.
La cosa che colpì più di tutti Raingates, fù una foto posta sulla scrivania del ragazzo. Quella che il giorno prima Nike prese e guardandola pianse al ricordo del padre morto.
Il lupo non conosceva la storia del ragazzo, ma comprese che doveva avere un certo valore quella fotografia. Era davvero ampia quella stanzetta.
Raingates studiò la camera del giovane con attenzione così da poter attaccare meglio,  in fine decise di attaccare il ragazzo di spalle , di scaraventarlo a terra  e di tappargli la bocca portando una zampa  su di essa.
 Così  fu.
Appena il corpo  di Nike  toccò terra i due  ebbero modo di  guardarsi negli occhi;il ragazzo era davvero confuso  e spaventato.
Raingates  incomiciò a ringhiargli contro tanto da sbavargli addosso. Nike tra un brivido e l’altro dello spavento e della meraviglia, si tramutò . La sua pelle rosea, diventò del blu vellutato tipico dei lupi neri. I tendini  delle spalle guizzarono, le zampe spuntarono dove fino ad ora vi erano le mani, suscitando così stupore negli occhi violetti dell’altro lupo.
"E'  così ci rincontriamo Duncan "disse il lupo dal pelo marrone come il fango, e con un sorriso beffardo stampato sul muso.
"Scusa ma io non ricordo molto bene di te..."rispose l'altro che era in posizione di difesa.
"OH! si . Giusto ragazzino ,che sbadato adesso mi presento. Io  sono Raingates, il  nemico di Duncan.
Colui che un tempo,  mi portò via la mia adorata: Amy" Mentre esclamava ciò, gli si poteva leggere l’amaro in  bocca.
Era davvero disgustato, arrabbiato ed assetato di vedetta più che mai.
"Oh!perdonami. Adesso mi viene in mente tutto, ma comunque io non c'entro."rispose il lupo dal pelo color cenere.
"Stronzate Duncan! sai bene quello che  hai fatto. Sicuramente ricorderai"disse digrignando i denti.
"Be' si, senti so che adesso sarai confuso e  arrabbiato, ma io non sono proprio ...Io!"replicò Nike.
"In effetti, si non lo sei ,ma  lui mi ha rovinato la vita. E come lui ha fatto con me  io farò lo stesso con lui”
Raingates morse l’orecchio destro di Duncan. Il suo morso sembrava una trappola per volpi, era davvero forte e doloroso.
"Ajja !Io non ti ho fatto niente, vuoi capirlo si o no?!"  e si scagliò contro il  lupo dal manto marrone che per scrollarselo da dosso  gli  diede una zampata in pieno muso.
Riuscì nuovamente a ribaltare la situazione mettendo K.O il giovane.
Gli ringhio nuovamente contro mentre lo teneva bloccato al suolo.
Si specchio negli occhi gialli di Duncun.
E fu allora che...
“Oh Rainy, sei orrendo quando fai così!”
Sentì la sua voce sussurarglielo.
Era Amy.
Il lupo smise di ringhiar e lasciò la presa.
 Era al suo stramazzato, delicatamente si portò seduto e continuò a contemplare quella radura. 
Duncan preoccupato e al contempo ancora spaventato, si sedette ad osservarlo da una certa distanza. Era seduto su un tappeto che c'era proprio al centro della stanza.
Era davvero strano ritrovarsi a guardare quella scena. Guardare quel grande lupo dal manto color nocciola in quella situazione, era strano! Insomma prima, si dimostra un avversario temibile, astuto e potente, poi d’un tratto diviene…sensibile,vulnerabile.
"So che non  è colpa tua, perchè  non sei tu il vero Duncan. Ma io non posso fare a meno  di odiarlo." disse a testa  bassa Raingates, poi continuò  il suo discorso,e mentre lo faceva enormi lacrime  gli rigavano il viso e venivano illuminate dalla luce del sole che penetrava dall'enorme finestra della camera.
"Insomma lui mi ha portato via  qualcosa che non si può comprare:il mio amore Amy..."s'interrupe perché sentì la morbida zampa bianca di Duncan,sulla sua spalla sinistra. I  due  si fissarono negli occhi per un interminabile secondo. Duncan sembrava rincuorarlo  poi sorrise e disse:"Su è tutto passato, so che  è dura ma  ogni perdita  è una conquista . 
Potrai  non credermi, lo so come ci si sente a perdere qualcuno di importante.
Ti senti inutile, scoraggiato, triste e solo.
Tanto tanto solo.
Ti isoli da tutti, cerchi di rimanere nell'ombra e  rimurgini sul passato.
Queste sono cose che a lungo andare, ti fanno stare peggio.
Ti crolla il mondo addosso.
Ti sentirai una nullità.
Ma è il prezzo da pagare per chi ha un'anima e sa amare a 360°.
Tu sei buono. Lo riesco a leggere nei tuoi occhi.
Unisciti al mio branco."
“Ti ringrazio per l'offerta. Ci rifletterò. Parli come se avessi provato anche tu tutta sta merda.”
“Si...L'ho provata. Ma ora non ha importanza no?” disse poi tornò umano.
 Raingates sorrise.
Nike e il lupo si diressero giù.
“Hey, chi è quello?” esclamò Nike confuso.
“Oh..Eh sai avevo bisogno d'intrufolarmi in casa in qualche modo. E' un mio amico, no problem.”
"Hey mamma  guarda quanto  e'  cuccioloso?!"esclamò il ragazzo per attirare l'attenzione degli umani in soggiorno.
 Menre Raingates seguiva Nike come un fedele cane.
"Si davvero molto, che ne dite di fermarvi a cena da noi?" chiese la bruna sorridente. Questa domanda non era stata posta senza un motivo, lei voleva che il suo ragazzo potesse essere felice, così vedendolo sorridere e giocare spensierato con il cane, pensò bene di farli rimanere un altro pò con loro. 
"Oh be' se non disturbiamo!" rispose il mago
"Certo che no"
Tra il mago e la bruna vi era una certa simpatia, tanto che Nike pensava, a qualche modo per poter rendere felice sua madre e lui  stesso. Magari, uno zoologo , sarebbe stato un ottima figura paterna.
Il problema era che, Raingates e Adam ,non avevano detto la verità alla famiglia Lapis. Questo sarebbe stata una bella complicazione.
Infatti il lupo marrone e  il mago, scambiandosi occhiate in modo da capirsi, decisero che era arrivato il momento per rivelare la verità.
Adam incominciava a sudar freddo, ma nonostante ciò iniziò il suo discorso:”Ehm, allora, io dovrei...dire una cosa, peperò, dododovete ascoltarmi tutti… siate clementi.”
“Uhm, D’accordo” disse confusa Olly.
“Allora, la prego non si arrabbi. Bene ,in verità io sono un mago, e questo non è il mio cane. Bensì  il mio amico Raingates:un lupo. Sono qui perché lui, mi ha detto che voleva salvare la foresta, e per farlo occorreva l’aiuto di tutti. Mi scuso ancora per le bugie che vi sono state dette, ma dovevo farlo perché se no, non mi avreste fatto entrare…” Adam terminò il suo discorso “brillante”.
Madre e figlio avevano uno sguardo meravigliato. Non sapevano se ridere o arrabbiarsi per le bugie che  gli erano state raccontate . Olly,  rise ma poi osservando la faccia del mago,si rese conto che  ciò che gli stava narrando, era vero.
“Ok, d’accordo. Almeno lei ha avuto la sfacciataggine di venirmelo a dire in faccia, per questo motivo la perdono. Dopo tutto lo ha fatto a fin di bene. Mi scusi, come ha fatto a parlare con il lupo?”
Sembrava averla presa bene.
“Segreti da mago, signora”
“Bè, può darmi del tu adesso. Comunque ha il mio consenso per aiutare il bosco e tutta la fauna e flora di quel luogo.”
“La ringrazio davvero tanto, Olly. Sa , era da tempo che non passavo una serata con altre persone. Non ho molti amici perché tutti mi credono pazzo.” Disse Adam in tono quasi triste.
“Si figuri, per me  è un piacere. Anche noi non siamo sempre in compagnia. Mi lasci una curiosità, il suo vero nome qual è?” esclamò la bruna, sminuzzando una coscetta di pollo che aveva nel piatto.
“Adam, sempre Adam”
“Okay “ rispose ridendo la bruna.
“Lei è proprio strano.”
Tra una risate ed una chiacchierata, la serata trascorse in fretta.
Subito,s’era fatta l’ora di andare a dormire. Di solito a Nike piaceva far tardi la sera, ma quella
notte invece, proprio non voleva saperne. Era stanco morto. Eppure, non aveva fatto un granchè. Così, si diresse in camera  sua, si infilò il pigiama che,precedentemente aveva messo sopra il calorifero per farlo riscaldare. Dopo di che, scoprì il suo grande letto e si mise dentro. Ora si che si stava bene. Pigiama caldo,lettuccio caldo,coperte calde,davvero splendido.
Ad un tratto il   ragazzo sentì bussare alla porta.
Era Olly che voleva dargli la buona notte.
“Si mamma, puoi entrare” rispose il ragazzo. Era steso, con le braccia dietro al nuca a guardare il soffitto dipinto di blu.
“Wow,mamma era da tempo che non passavamo una serata così. Da quando non c’è papà che non ridavamo a crepapelle io e  te assieme. Davvero una serata indimenticabile.”
“Oh,Nike, questo mi fa molto piacere. Sono felice che tu sia felice.”
“Anche io mamma”
Era davvero una scena dolce,mamma e  figlio che dopo anni,incominciavano a dialogare con la stessa serietà e felicità di una volta.
La dolce “opera” terminò con un caloroso abbraccio.
Olly stava quasi per strangolare Nike. Si amavano ma non se lo ripetevano spesso. Si volevano bene solo come una mamma può voler bene al suo fagotto.
“Sogni d’oro cucciolo mio!”sussurò, poi chiuse la porta, e andò in camera sua a  dormire.
“Buona Luna”rispose Nike, quando ormai sua madre era già nel suo letto a  ronfare. Poi chiuse gli occhi stanchi e cadde in un profondo sonno. 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La rinascita di Nike ***


La rinascita di Nike

Il mattino seguente,Nike si alzò più sorridente che mai pronto ad affrontare un intensa  giornata scolastica.
Sembrava che per un momento, si fosse dimenticato dei bulli,come se fosse tornato un sincero sorriso sulle sue labbra. Ebbene sì, il ragazzo da tempo taciturno e introverso,sembrava aver cambiato atteggiamento nei confronti della madre e nel relazionarsi con altre persone. Come ogni mattino, un Nike ancora mezzo addormentato, scese lentamente dal suo letto, e si diresse verso la cucina per mangiare la sua solita sana colazione. Questa era composta da: fette biscottate alla marmellata-che ogni giorno aveva un gusto differente-,spremuta d’arancio e in fine quattro spicchi di mela.
Dopo tutto sua madre faceva l’infermiera,e come tale ci teneva ad una dieta  equilibrata.
“Okay mamma! Allora anche oggi torno io a piedi,sta tranquilla.” Disse il ragazzo pronto per andar a scuola,già col suo zaino sullo spalle.
“D’accordo Nike,mi raccomando,fa attenzione”
Il ragazzo fece cenno di si col capo, poi si diresse verso la soglia di casa, spalancò la porta e salutò nuovamente la madre.
Uscito di casa sembrava un giovane diverso,fischiettava allegramente una canzone di cui il testo era più o meno così:”Adesso son felice,il mondo non mi fa più paura come prima…”
Una canzone alquanto strana ma sembrava non uscirgli da mente quel giorno.
Arrivato a scuola, prese posto nel suo banco e iniziò a  ripassare le regole di matematica,che per lui erano come la bestia nera.
Una cosa strana dato che solitamente i maschi, secondo alcune ricerche  scientifiche,sono più portati per queste materie:matematica,geometria,diritto ecc…
Nike era diverso da tutti i ragazzi. 
Nel frattempo, la Signora  Olly Lapis,era in casa a sbrigare delle faccende domestiche. Ogni giovedì,aveva il turno  lavorativo pomeridiano.
Infatti,la mattina era suo solito sbrigare servizi come andare in banca, dedicarsi alla cura della casa e altri mille servizi che svolgono le madri di tutto il mondo.
Prima di lavare a terra, inseriva un suo CD musicale, e poi iniziava a sfregare con energia il pavimento rendendolo così in seguito,luccicante come non mai.
“Brilla Qui,Brilla là tutta la casa deve brillare. Brilla su e brilla giù la sporcizia non c’è più. Ad Olly non sfugge niente tutto pulito  e splendente” si diceva la bruna mentre strizzava la pezza , facendo colare l’acqua nel  secchio di color arancione. Nike era un ragazzo abbastanza ordinato, per cui in camera sua  non aveva problemi a lavare o spazzare. “L’ultima strizzata di pezza e poi ho finito,uhh!” esclamò,sentiva già la dura fatica. In effetti la casa della famiglia Lapis era molto grande con: due bagni, tre camere da letto, soggiorno, cucina e studio. Quindi la fatica c’era ed era tanta!.
Olly si specchiò nell’acqua del secchio e si sistemò una ciocca di capelli ribelli  che aveva fuori posto, per poi rimettersela nel foular che teneva in testa per evitare che la sua lunga chioma potesse esserle d’intralcio.
“Wow, che bella serata ieri…” pensava. Trovava simpatico l’uomo della sera precedente, nutriva anche interessi per la natura quindi non poteva essere un uomo crudele. Infatti è risaputo  che la bontà di un essere umano si misura da come egli tratta un  altro essere.
Poi amava la sua onestà, perché non era riuscito a dire una bugia  fino in fondo.
“Uhm, è arrivato il momento di parlare con Butcher” disse ad alta voce togliendosi il foular rosso dal  capo.
Mentre svuotava il secchio d’acqua sporca nel water, sentì bussare alla porta. Chi poteva mai essere a  quell’ora di mattina?.
“Olly, sono io Butcher”.
Era il cacciatore.
Quando si dice un tempismo impeccabile.
Olly si diresse ad aprire la porta con passo veloce, la aprì con un sorriso finto in volto. Fece accomodare l’uomo in cucina.
Era confusa, non aveva meditato su ciò che doveva fare di preciso, sapeva solo che ora non era convinta che Butcher fosse l'uomo che desiderava.
Sentiva già di non provare nulla nei suoi confronti, se non compassione visto ciò che avrebbe dovuto comunicargli inn seguito.
“Ciao, ti preparo un caffè come al solito, entra pure!” disse cercando di comportarsi come soleva normalmente.
“Cosa dovresti dirmi di così impellente,tesoro?” chiese l’uomo.
“Mi appari strana e...silenziosa. A cosa stai pensando?”
“Niente di che, stai tranquillo. “ disse voltandosi verso di lui con un sorriso falso.
“Non ti credo.” rispose lui osservandola.
La donna che era voltata di spalle, sospirò sonoramente questo provocò l'abbassarsi “involontario” delle spalle.
“E' solo che...” biascicò lei.
“Che?!” ribatté lui che incominciava ad alterarsi.
“Non sono più sicura della nostra relazione.” si voltò verso di lui con occhi bassi e sguardo atterrito.
“Cosa?!”
“Hai capito bene” continuò Olly, con voce fredda.
“Non sarà mica per quel moccioso!?” disse  l'uomo incurante. Si beccò  un sonoro schiaffo in pieno viso.  Fu così potente, che persino la forme della fede- che  possedeva  ancora sul dito anulare la donna-, gli  rimase impressa sul viso.
Ad Olly diede molto fastidio quel suo comportamento per cui continuò:
“Non provare mai più a parlare di MIO figlio in questo modo. Non te le permetto. Rispetta le mie scelte e vai furoi di qui. Dopo ciò che mi hai dimostrato, sono decisamente sicura sul da farsi. Addio!” urlò la donna mentre lo calciava verso la porta. Lanciò a dosso il cacciatore tanta di quella roba, che sembrava avesse fatto uno sfratto.
L’uomo uscito oramai di casa era anch’egli infuriato. La verità, e che stava con Olly solo perché lei aveva uno stipendio più elevato del suo non l’amava davvero. Olly questo stava incominciando a capirlo.
“ARR, vedremo, vedremo”
Butcher non era una persona molto comprensiva, sembrava fosse diventato uno psicopatico adesso che aveva subìto la furia della donna.
“Tsk, se prova ad avvicinarsi di nuovo chiamo la polizia” sbuffò arrabbiata la bruna mentre spazzava lo studio.
Intanto Nike era alle prese con i bulli.
“Hey, Nike. Passato una buona giornata…” esclamò il Boss dei Quebbek con un sorriso beffardo in viso.
“Per favore, andatevene. “ implorò il ragazzo dagli occhi cerulei mentre osservava la banda di bulli avvicinarsi sempre di più a lui. Poi sospirò.
“Di già,siamo appena venuti e tu ci cacci via. Questa e’ maleducazione moccioso”-(Jimmy)
Nike questa volta sembrava meno spaventato. Eppure era sempre da solo contro tre ragazzi tra l’altro questi avevano due o tre anni in più a lui. Strano! Si sentiva più forte, coraggioso. Proprio per questo cercò di dimostrarsi forte a gli occhi della banda, che intanto avanzava verso di lui sta volta con passo più veloce.
“Non avete sentito. Ho detto lasciatemi!” esclamò il ragazzo dai capelli bruni con tono fermo e sguardo freddo.
Aveva le sue mani chiuse a formare un pugno. Era davvero arrabbiato. Bè, in effetti le persone tranquille quando si alterano, sono sempre le più letali.
“Vi ho detto:LASCIATEMI STARE!Quale parola di questo periodo,non vi è chiara?”sbraitò Nike in tono provocatorio stando fermo.
“Che hai oggi?Sembri frustrato!Poco importa. Ragazzi facciamolo nero!”le ultime parole del Boss dei Quebbek riecheggiarono nell’aria, mentre lo sguardo di Nike si faceva più cupo e provocatorio che mai. Il ragazzo aveva intenzione di porre fine a quella situazione che lo stava perseguitando da ben due anni.
Forse era stato l’istinto di Duncan a farlo riflettere sul da farsi oppure s’era finalmente scocciato abbastanza da farla finita.
“Vi ho appena detto,di non avvicinarvi”continuò restando fedele alla tecnica che aveva deciso di utilizzare.
Niente,i bulli imperterriti continuavano ad avanzare finchè il leader corse verso Nike e lo calciò facendolo cadere rovinosamente al suolo.
Al chè ,il ragazzo dagli occhi come l’ampia volta del cielo s’alzò e stanco degli attacchi dei bulli sfoderò una sessione di pugni sul viso di Buddy, questo dal dolore cadde a terra mentre gli altri se la diedero a gambe levate.
Cosa strabiliante, dei bulli cattivi  e prepotenti erano scappati osservando il timido ed introverso ragazzo dai capelli bruni picchiare il loro superpotente capo.
Non erano molto intelligenti e spaventosi Jimmy(in “arte” Jim) e Jhon,ma come si sa, l’unione fa la forza.
Mentre picchiava con crudeltà Buddy, Nike  si stava sfogando a tal punto da piangere e urlare:”QUESTO E’ PER TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO!TI ODIO,SEI UN CODARDO. PROVA A METTERMI LE ZAMPE A DOSSO E TI FACCIO VEDERE IO LA PROSSIMA VOLTA!”
Buddy intanto, tentava di schivare o quantomeno proteggersi dagli attacchi del ragazzo bruno.
“Okay, perdonami Nike. Adesso lasciami, ti imploro” disse il sedicenne in tono di preghiera, mentre veniva massacrato dall’altro ragazzo.
“Sappi, che non dovrei farlo. Ma dato che io e te siamo diversi, ti lascio stare. Ma solo ad una condizione: devi lasciar stare tutti i ragazzi e le ragazze di questo istituto. Ognuno di noi ha dei problemi a casa, e se tu dovessi averli, parlane con qualcuno. Claro?”
“SI, d’accordo. Non lo farò più.”rispose il bullo rimettendosi in piedi  e scrollandosi di dosso la polvere del terreno. Poi si diresse in classe con non chalance.
Finalmente il giovane Nike era riuscito ad essere un duro, era riuscito a sconfiggere la sua più grande paura.
Finalmente poteva essere felice ancor più di prima.
Purtroppo, quando arrivò in casa si ritrovò davanti una Olly arrabbiata. Ma poco importava, quel giorno niente e nessuno poteva turbare la felicità di Nike.
Da buon figlio, Nike cercò di tranquillizzare sua madre che sembrava  aver bevuto più di sette caffè!
“Mamma,c’è qualcosa che ti turba?”chiese il tredicenne avvicinandosi alla madre e sfiorandogli le mani nei capelli.
Olly alzò la testa che aveva chinata, e guardò suo figlio negli occhi. In fine abbracciò il bruno.
“Eh…in effetti si tesoro, ma non deve importarti. Sto bene.”
“No mamma, dimmi cosa c’è che non va!” esclamò Nike preoccupato e sforzandosi di capire cosa avesse sua madre.
“Ok, te lo dico. Ma non deve riguardarti in prima persona. Prima è venuto a farmi visita Butcher, ma mi sono resa conto di che persona fosse. Inoltre ho pensato che non poteva essere  un buon compagno poiché non ti era simpatico. Non mi andava di vedere mio figlio di cattivo umore…”
A queste parole sul volto di Nike si dipinse un sorriso,che svanì e  diventò un’espressione  attenta e seria. Doveva ascoltare il termine del discorso della bruna.
“Bè,poi è da questa mattina che non faccio altro che pensare a ieri sera. Ho visto che sorridevi, eri davvero molto contento…poi quell’uomo è straordinario.”
Detto ciò la donna osservò suo figlio per vedere in che modo egli aveva reagito sentendo la sua risposta.
Nike al suo canto aspettava che la madre facesse qualcosa, o che  continuasse a parlare,o che lo abbracciasse nuovamente oppure che si alzasse dalla sedia.
Olly non fece nessuna di queste cose. Aspettava che il figlio facesse la prima mossa. Voleva verificare se quel ragazzo aveva cambiato il uso atteggiamento nei suoi confronti.
Il tredicenne che nel frattempo si stava sfregando al testa per pensare al meglio, iniziò a  parlare anche se le sue prime parole  furono:”Ehm…insomma,cioè…ahm…!” ecco  in lingua bofonchia.
Tanto che la madre sorrise e  disse:” Cosa,mettiamo i sottotitoli o ti spieghi da solo…”
Nike sorrise a sua  volta, e continuò a “parlare”.
“Allora, diciamo che…non far caso a come parlo perché  uscire suoni sgradevoli dalla mia bocca, oppure inizio ad assumere una faccia da rimbambito…”
Olly aveva intuito che suo  figlio stava cercando di  farla ridere.
“Beeene, quindi mi stavi dicendo che  quel cacciatore dei miei stivali, potrebbe ritornare qui?
E pure se fosse così?non vuoi vederlo non gli apri la porta ,no? Inoltre c’è la polizia nel caso dovesse scocciarci”
Il ragazzo dagli occhi cerulei fece l’occhiolino alla bruna che intanto sorrideva compiaciuta. Si,finalmente era tornato il Nike di un tempo! C’era una ragione per cui i suoi genitori l’avevano chiamato così, il suo nome vuole dire “vittoria” e deriva dal greco*.
Colui che porta il nome di Nike dovrebbe avere una personalità forte, coraggioso, testardo, amichevole…prima che il padre morisse, in effetti il tredicenne era proprio così.
Bè, ci sono cose che quando accadono, ci mutano, ci cambiano dentro e fuori. Ci fanno maturare.
Si ha una rinascita fisica e morale.
Il tredicenne aveva subìto questo cambiamento.
“Ok mamma, io vado su a  studiare. A dopo!”
“Ok amore,a dopo!”
Mentre Nike si voltò e  mise il primo gradino, si bloccò con un espressione da idiota, perché sua madre l’aveva chiamato.
“Nike, cosa vuoi per merenda?...”
“Uhm…pane tostato con Nutella, grazieee!”
“Hahah, su questo non cambierai mai! Uhm… perdonami…”
“Ma di cosa mamma…” disse il bruno dirigendo lo sguardo nuovamente verso la madre, sta volta si stavano fissando negli occhi ancor più di prima.
Subito s’intesero.
“No mamma, scusa me. Credo sia stato difficile convivere con un ragazzo che non sorrideva mai qualunque cosa la madre facesse. Oramai è storia passata.”
“ La merenda arriva tra un po’ tesoro.”sorrise emozionandosi.


*
si legge Naike come il nome del ragazzo

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** L'entrata nel branco dei Warriors ***


L’entrata nel branco dei Warrios
RAINGATES’S POV

Finalmente era giunto quel giorno nel quale  anche io sarei riuscito a  farmi notare sotto una buona luce.
Certo ne erano passati di anni da quando non ero più un semplice canide di branco!
In verità, sono sempre stato un lupo  solitario che vagava tra i boschi in cerca di un posto affabile, un riparo…
E’ strano!
Un giorno, mentre mi abbeveravo presso un laghetto, sull’altra sponda di questo vi era una lupacchiotta.
Mi piacque dal primo momento in cui la  vidi.
Si stava specchiando nel laghetto con fare disinvolto, poi però dal suo bel volto scese una lacrima e io non feci in modo di non poterla notare.
Non sembrava una lacrima di gioia.
Sapeva che io la stavo squadrando da capo a zampe, ma non mi rivolse il suo sguardo.
Vedendola triste, non potè  fare a meno di avvicinarmi a lei con cautela.
Ricordo che aveva un buonissimo profumo di fiori di bosco, di solito noi lupi abbiamo un inconfondibile profumo di selvaggina e di muschio. Ci piace rotolarci in quelle piccole erbette rade e umide. 
La sua pelliccia, era ornata di tutte le sfumature di grigio,che alla luce di quel caldo sole diventavano ancor più belle.
Ah che splendore! Da vicino era ancora più bella!
Da buon “gentilupo”, le porsi la mia zampa destra e mi presentai a lei con fare educato.
Appena alzò il suo sguardo per guardarmi, potei ammirare i suoi meravigliosi occhi di un verde magnetico.
Cavolo se erano favolosi!
La cosa ancor più strana però, era quella che  avevo già visto degli occhi verdi ma non erano niente in confronto ai suoi.
“Oh…io sono Amy. Adesso può anche andare via!”
Eh sì,aveva un bel caratterino! Questo la distingueva dalle altre lupe.
“Uhm…non credo tu voglia rimanere sola “ le dissi in tono di sfida.
“…Io sono sola anche in mezzo a  centinaia di lupi!”
“Bè fa come vuoi…Io credo che non dovresti rimanere sola.” Le dissi dolcemente avvicinandomi a lei, e sedendomi di fianco alla sua destra.
“Guarda nell‘acqua, vedi! Ci siamo noi. Ma se io mi allontano da te, la  tua immagine non sarà mai completa…”
“Senti …io…”
“Ok, volevo solo aiutarti”
La risposi così perché volevo che  non mi lasciasse andare.
Sono un tipetto in gamba, so fingere e recitare ! 
“Si, scusa. Non volevo…” mi rispose mettendosi su quattro zampe e voltandosi verso di me, affinchè ci potessimo guardare negli occhi.
“E’ che ho avuto una pessima giornata oggi…”
A queste parole la mia faccia divenne un po’ cupa e pensierosa.
“Hey, è tutto a posto adesso…su racconta”
Stava arrossendo, ed era ancora più bella così!
“Mi hanno esiliato…non avevo fatto niente, non ero stata io a rubare l’artiglio di luna che possedeva il mio capobranco. Sta di fatto che il mattino seguente, me lo ritrovai nella tana.
So chi è stato, è stata Shelby! Mi ha sempre odiata, e per questo voleva cacciarmi dal branco.
Io ero la migliore nella caccia, e figlia di un lupo guerriero: Aslan.
Nessuno mi ha dato ascolto…anche quelli che credevo miei amici.
Ma adesso non importa veramente…”
Mentre lei parlava,io l’ammiravo.
Per essere gelosa di Amy ci voleva poco; era troppo meravigliosa.
I suoi occhi sembravano essere stati dipinti da un grande pittore.
Anche se era triste, il suo muso rimaneva comunque angelico.
Quando concluse il suo dialogo, la strinsi a me e la rassicurai dicendole:” Su, oramai è tutta storia passata, Il passato si lascia alle spalle. Sei una lupa forte, si orgogliosa di te stessa! “
“Ti ringrazio…ehm… Come ti chiami?”
“Oh..si che sbadato, il mio nome è Raingates. E ,sono un lupo solitario, ma credo di aver trovato una compagna di viaggio” le dissi mentre ci guardavamo ardentemente ed instancabilmente negli occhi.
Non potevo fare a meno di guardarla, Troppo bella!
“Oh, si ti ringrazio tanto Raingates!”
Adesso,quel laghetto zampillante non è uno dei miei posti preferiti. Anche se lo ammetto, da quel giorno ogni due Agosto torno lì in quel posto per inaugurare il nostro amore. Dalla sua morte, sono diventato ancor più poetico di un tempo. Sin da quando ero un cuccioletto, adoravo comporre varie canzoncine o poesie,per descrivere vari momenti vissuti nella mia vita. Ho sempre avuto una'esistenza difficile. I miei genitori mi hanno abbandonato quando avevo poco più di dieci mesi, avrei dovuto lasciare il branco solo il giorno dei miei cinquantaquattro mesi, ma non fu così. Comunque sarà uno dei posti che non dimenticherò mai per il resto della mia vita...
Adesso eccomi qui, lo stesso lupo, o quasi…
 Credo di essere maturato in quest’ultimo periodo.
I miei pensieri vennero soffocati perché qualcosa aveva richiamato la mia attenzione.
Era Nike che mi stava chiamando.
Sembrava essere felice. A differenza della sua “forma umana”, il suo manto, era ben strigliato e lucido come delle scarpe nuove e sfavillanti.
Da ragazzinoportava un ciuffo ribelle che non stava mai al suo posto.
Una cosa alquanto curiosa, era quella che le sue zampe di solito candide, questa volta erano sporche di terra!
Questo voleva dire che stava iniziando a risvegliare il suo istinto da lupo, e a far parte del branco.
Io e lui ci assomigliamo sotto certi aspetti.
Insomma, entrambi abbiamo sofferto per la perdita di una persona cara.
Inoltre, entrambi ci sentiamo, o meglio ci sentivamo fuori luogo…soli.
Fortunatamente, era arrivato il momento di smettere di nascondermi dagli altri.
Il tempo di aver timore degli altri…il tempo di isolarmi credendo di essere inutile, senza alcun senso, un problema per gli altri.
Oggi mi riscatterò, e mi libererò da questa gabbia di paure che, mi sono creato intorno.
Si, assaporerò il sapore della libertà.
“Allora Raingates, a che pensi? Su Andiamo!” mi disse energicamente Nike mentre iniziava a ballare.
Era davvero buffo!
Dopo essermi goduto la scena ed aver riso di gusto, iniziammo ad incamminarci  in un piccolo sentiero di alberi fitti, cespugli di mirtilli e foglie che scrocchiavano al nostro passaggio.
Il gioco era fatto ormai, eravamo quasi giunti alla fine di quel sentiero che si stava facendo sempre più fitto.
UH! Avevo il cuore che pompava a mille per l’emozione!
Un emozione che non sapevo bene come definire, sembrava paura, ansia, gioia…
La chiamerei…pauransigioia!
Credo di non essermi mai sentito così…o forse non in quel modo così forte.
La prima volta che baciai Amy, provai la stessa emozione, solo che era decisamente più bella.
Inizialmente ero spaventato, teso e insicuro.
Poi però presi coraggio e la baciai ardentemente al chiarore pallido della Luna.
Così quelle sensazioni svanirono per lasciare spazio ad altre: amore, gioia e quiete.
Ululare alla Luna era la cosa che preferivamo fare.
Ci sentivamo più uniti in quegli istanti.
Forse perché si racconta, che le anime la notte escano fuori a conoscerne altre, o per cercare un po’ di pace e tranquillità.
Bè, forse accadeva una cosa simile.
Le nostre anime si libravano in volo fino a raggiungere la Luna e danzare in allegria.
Ad ogni modo quelle tremende sensazioni di sconforto, si fecero strada dentro me , e si fecero più forti alla vista di Foxy che ordinò rabbioso e preoccupato al branco di mettersi al riparo.
Prima che riuscisse però a mettere in fuga tutti, Nike lo prese da parte e gli parlò.
Mi sentivo osservato, tutti mi stavano fissando , e il capobranco dal pelo rossastro non abbandonava neanche per un minuto il suo sguardo da me.
Perfetto, credo che a prima impressione risulti simpatico!
Sarcasmo aiutami tu.
Ok, forse dovrei pensare più al positivo.
Può essere, che vedendomi innocuo, mi prenderà con se.
Niente è per scontato.
Ecco, si sta avvicinando a me ancora con un atteggiamento freddo e distaccato.
Sta per parlarmi…ok…sono in ansia.
Ma un lupo grande e grosso come me può essere ansioso?
BHO
Ad ogni modo, spero abbia buone notizie, sono stanco di essere solo e rifiutato da tutti.
“Raingates” disse schiarendosi  la voce.
“Ho notato che hai cambiato il tuo atteggiamento irriguardoso e deplorevole.
Hai messo in ordine tutto quello che avevi nella mente”mi disse squadrandomi da capo a zampe.
Questo mi sembrò un offesa, per cui non feci a meno di risponderlo.
“Senta mister Saputello so tutto io, è meglio se non mi parli in quel modo altezzoso.
Perché poteri metterti K.O in un solo momento.
Non credo sia bello essere umiliato da tutti.
Inoltre faresti una brutta figura dinanzi al branco…e tu non vuoi questo vero…” dissi in tono pacato, mentre in tono di sfida le ultime frasi.
Si calò attorno a noi un silenzio tombale.
 Mi accorsi di aver fatto male ad agire d'istinto.
Foxy  mi guardava perplesso, e Nike si portò una zampa su gli occhi perché non voleva assistere ad una brutta scena.
Chissà quale!
Io che venivo cacciato, oppure il suo amico in terra sanguinante!
Decisi di continuare a parlare:”Se non ti piace come sono, cacciami! Non ti costerà fatica. Su avanti fallo!”
 La mia bocca impertinente continuava a spalancarsi e a dichiarare scalpore.
Mi guardò in modo minaccioso, poi si voltò e andò a chiudersi nella sua tana.
Questo era un buon segnale per me!
Significava che  ero stato accettato dal branco!
Finalmente avevo smesso di nascondermi!
Ero un warrior anche io!
 Diedi un forte sospiro di sollievo, guardai Nike e lo vidi sorridere.
Mmm…credo di essermelo meritato questo titolo.
---------------------------------------------------------------------------------------------
Col passare dei mesi, il mio rapporto con Foxy, era molto migliorato.
Eravamo diventati…amici, chi l'avrebbe mai detto!
Inoltre avevo stretto un forte legame con Nike e con il resto del branco, persino i cuccioli mi adoravano adesso.
Potevo ritenermi soddisfatto!
Ogni notte, prima di andare a letto, ripresi a ululare alla Luna  per invocare lo spirito di Amy, e per salutarla.
Ogni mattina andavo a caccia assieme a  Foxy e Misaki.
Una lupa nera con delle chiazze bianche qua e là; grandi occhi azzurri, possedeva un ciuffo di peli sulla testa che gli conferiva un aspetto sbarazzino e ribelle.
Una lupa punk!
Ma mai quanto lo era la mia adorata Amy…
Misaki e Foxy , formavano uno splendido duo.
Uno dipendeva dall'altra e viceversa l’altra dipendeva dall'altro.
Una coppia stupenda.
Svegliarmi con l’unico pensiero di essere libero, era come essere in Paradiso.
Noi lupi correvamo tra gli alberi radi, le zampe leggere sul terreno, le spalle che si urtavano, le fauci che schioccavano giocosamente, i corpi che si appiattivano d’improvviso per poi guizzare, l’uno sull'altro, che  era quasi impossibile distinguerci.
A guidarci attraverso il fitto bosco, era il muschio e i segni incisi nelle cortecce forti e ruvide di alcuni alberi.
Fiutai  l’odore invitante ma disgustoso, del lago prima ancora di giungervi.
Avevo sentito l’odore di cervo.
Un cervo oramai in prossimità della morte.
Così lo predammo.
Portammo la carcassa dell’animale al resto del branco,e tutti ci acclamarono con gioia.
Facevo parte del branco,ed ero felice… 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Il ritorno di... ***


IL RITORNO DI…
NIKE’S POV

Che bello poter intravedere un sorriso sul musetto marroncino del lupo che avevo dinanzi a me.
Era da tanto che come me, non sorrideva come un bambino che mangia il suo zucchero filato!
Cosa ancor più bella e sbalorditiva era quella che eravamo diventati amici, e il rapporto con il branco era cambiato.
Gli avevo trovato una ragione per continuare a vivere e distrarsi anche se poco dal pensiero della sua defunta  amata.
Lui si godeva la vita e anche io!
La scuola senza quei bulli era cambiata.
Ora era  come se vedessi i “colori” della vita, la scuola era una passeggiata anche a livello sociale.
In classe i Quebbek non mi rivolgevano neanche uno sguardo, erano terrificati…hahs buffo pensare che prima di allora io ero terrorizzato da loro.
Ogni volta che passavo dinanzi al loro banco, iniziavano a tremare tutti. Mentre il boss,(Buddy)conservava ancora il suo orgoglio da bullo, aveva  timore ma cercava di tenerlo nascosto.
La cosa ancor più positiva, era quella che non davano più fastidio ai miei compagni di classe e a quelli dell’istituto.
Il rapporto tra me e mia madre era migliorato, inoltre lei e Adam  stavano benone insieme, per cui tutti erano felici.
Ultimamente stavo trascorrendo le giornate nel bosco con il mio branco.
La vita proseguiva quindi in modo dignitoso.
Le giornate con i Warrios erano super belle!
Ero diventato il baby-sitter della situazione, quello che raccontava storie ai piccoli quando lo desideravano, li portava ad esplorare, li accudiva, li istruiva, ero il loro miglior amico.
Però non era solo quello il mio compito.
Dopo tutto restavo comunque Duncan il lupo, e come tale avevo delle priorità da svolgere e far svolgere all’interno del branco.
Bè parlando di lupe…Duncan aveva dei bei gusti. Non ho ancora capito se Layla  mi piace perché piaceva a lui, o perché piace a me.
Resta un incanto in entrambi i casi.
Mantello candido e lucido come una colomba bianca, e come solo chi ha una lucidatrice può fare.
La cosa che adora di più fare,è quella di bagnarsi al fiumiciattolo non molto lontano dalla nostra casettina.
Noi lupi non ci bagnamo più di tanto per quello che so!
In una fresca giornata estiva, la seguii fino al fiume zampillante, e riuscii a  vederla nuotare con una tale dimestichezza da far invidia ad un pesce.
L’aria di quella mattina era ancora frizzantina proprio perché il sole stava appena facendo capolino dalla catena delle montagne rocciose poco distanti dal nostro luogo.
Gli alberi riflettevano la loro immagine nel breve corso d’acqua con una simmetria perfetta, gli uccelli salutavano il giorno con vari canti e cinguettii; le marmotte e gli orsi uscivano dalle loro tante per cercare del cibo  e per affrontare un’altra giornata.
Layla, si stiracchiò sulla riva del fiume e poi con scatto da canide si tuffò nell’acqua gelata , iniziò a dimenarsi per rimanere a galla ma poi trovato il sistema per galleggiare, iniziò a nuotare stile “lupo”.
Muoveva le candide  zampe anteriori, in modo tale da potersi muovere e tale cosa la eseguiva per le zampe posteriori; la coda veniva agitata da poter servire come timone di una nave a vela.
Al suo passaggio, alcune farfalle posate sui fiori delle ninfee rosa che ornavano il laghetto, si alzarono in volo e cominciarono a girare intorno a Layla quasi come fosse una loro coreografia. La facevano sembrare un angelo.
A questa magica scena, decisi di gettarmi nel fiumiciattolo con la classe che solo uno sfigato può avere: mi buttai a capofitto in acqua e diedi una “panzata” che ricorderò per tutta la mia vita, sembravo una balena spiaggiata più che un lupo.
La canide da gli occhi cerulei, mi sorrise e mentre io annaspavo, nuotò velocemente verso di me per venire a salvarmi.
“Haha… sai che non ci si deve buttare in questo modo”  mi disse dolcemente mentre mi guardava negli occhi con fare allegro.
Io non la risposi, ma le feci una smorfia alla qual lei non seppe resistere e dalle risate, mi mollò e io affogai nuovamente.
“Uhm…hahah…Scusa, io non volevo.”
“Ok, forse il nuoto non è il mio talento”
Mi rispose sorridendo:” Si può essere, che ne dici se saliamo su e andiamo a farci una passeggiata?”
“Certo che si!” ribattei.
Salimmo a riva e ci scrollammo l’acqua di dosso.
Mentre si contorceva per asciugarsi era stupenda!
Era come se guardassi la scena a rallentatore, ogni sua singola mossa era più lenta e strabiliate!
Quanto potevo essere scemo a guardarla con una faccia da perfetto idiota?!
Dopo esserci scrollati, ci dirigemmo verso la montagna   Tadaschi.
Era un posto magico, ricco di prati fioriti, cave dove nascondersi, panorami mozzafiato, una foresta rigogliosa e tante piccoli insetti brulicanti.
La montagna si chiamava così in onore di un eroe che proprio lì, espose una sua promessa-in nome del fratello minore-:quella di proteggerlo da tutti i pericoli.
Infatti il nome Tadaschi vuole dire “lelatà”.
E fu proprio lì che dichiarai il mio folle amore per lei!
“Ehm…” incominciai a farmi rosso.
“Uhm dimmi?” disse guardandomi e questo mi mise ancor più soggezione.
“C’è una..una co-cocosa che volevo dirti…” dissi balbuziente ingoiando rumorosamente la saliva.
“Ossia …” la lupa cominciò a preoccuparsi.
“Io cioè tu…cioè noi…insomma” prima che potessi finire la mia frase, lei mi baciò ardentemente,ci fermammo un secondo a fissarci negli occhi dopo di che, la ri-baciai.
“Quanto ti ci vuole per dirmi un Ti amo?”ribattè lei.
Io mi feci rosso, poi dissi :”Ti amo!”
Lei mi sorrise e tornammo al branco.
Non potrò mai dimenticarmi quest’avvenimento così speciale.
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<
Oggi, la vita nel branco procede tranquilla Foxy e Misaki sono di guardia; Raingates dorme con il cucciolo Schizzo- lui lo vede come un padre- io  e Layla invece stiamo sotto la grande quercia a parlare.
Però purtroppo sono le diciotto e devo tornare a casa.
Saluto tutti, e inizio ad incamminarmi nel fitto bosco.
Appena quasi all’uscita, riesco a percepire alcuni strilli, sembrano provenire dallo stesso luogo ma la persona che li emette…non è una.
Sembrano un uomo ed una donna…
Anzi…le persone non sono solo due come credevo, bensì tre…
Corro velocemente nel bosco tanto che le zampe sembrano non toccare terra, sembra di volare.
Sono quasi arrivato al luogo, quando incontro Bantù :” Trasformati ragazzo!,Fa presto!” mi dice velocemente.
Io sono solo tanto spaventato e confuso.
 Un turbinio di penieri affollano la mia mente.
Lo ascolto, e  andiamo a  controllare assieme ciò che sta accadendo.
La scena che ho dinanzi a me mi fa raggelare il sangue…é tornato…di nuovo lui…
Lui ha mamma intrappolata in una delle sue prese, il suo fidato e lucido fucile puntato sulle tempie di Olly;mentre dall’altra parte c’é Adam che lo guarda atterrito nell’attesa di una buona idea.
Non posso fare a meno di sbiancare vedendo la lite in corso, il mio cuore si é per un attimo fermato, e come lui anche tutto ciò che mi circonda. I miei occhi sono fissi sul grilletto del  TK527,io tremo…
Non posso lasciare che accada ciò , non ora!!!
Non può turbare le mie emozioni, non può rendermi di nuovo in-felice!
Non lo permetterò né ora né mai!
Penso in fretta sul da farsi,  e mentre i tre discutono , intorno a me regna il silenzio, la paura, lo stupore, la rabbia…
Poi penso e dico sotto voce al cervo che mi ha raggiunto fin qui: “Bantù, corri a chiamare gli altri te ne prego! Cerca di fare in fretta!!”
Lui annuisce e io torno a guardare la scena, decido di porre fine a questo disastro…
Corro in strada e cerco di distrarre l’attenzione dei presenti.
“Cosa ci fai qui moccioso?! Vattene via, oppure sarò costretto ad uccidere tua madre”dice il cacciatore mentre mi guardava in modo rabbioso negli occhi.
Sono spaventato, ma non posso lasciare che accada questo!
Lo guardo fisso negli occhi mentre ammutolisco, sono in posizione di difesa, non so come agire, sono immobile dinanzi a lui. Il tempo sembra essersi fermato…
Mi volto per vedere se Adam  ha un idea, o se per puro caso sta correndo in mio aiuto.
Non lo vedo…perché? Eppure fino a pochi minuti fa era lì! Abbasso lo sguardo e vedo un uomo a terra privo di sensi…proprio ora doveva svenire il mago?!?
“Allora non hai capito quello che ti ho detto moccioso! Devi andartene!”
“…No…”rispondo consapevole del fatto che forse non avrei rivisto più mia madre, ma che posso fare?
“Cosa hai detto?” mi chiede il cacciatore mentre mi guardava dritto negli occhi e teneva la mano a serrare la bocca di mia madre.
“Ho-ho detto …no!”rispondo traumatizzato.
“Nike scappa!” urla mia madre in quell’istante liberandosi delle luride mani che le chiudevano le labbra.
Il suo grido squarciò quell’area da suspance.
“Sta zitta! E tu, vattene via ragazzino! Potrei far del male a tua madre…”
Ok, io Nike, sto per dire addio al mondo…ADDIO
Mi  scaglio a tutta velocità e forza su Butcher, però prima che potessi arrivare da lui, un lupo si butta al mio posto e …
Un rumore sordo.
Un tonfo.
 Un corpo che cade quasi inerme al suolo…
Il proiettile trapassò la spalla destra, il lupo cade a terra e il suo bel pelo marroncino si tinse di un rosso acceso.
I suoi gemiti, le sue urla, il suo contorcersi a terra…
Sono sul punto di piangere.
Il cacciatore a sua volta cade a terra e mia madre si libera dalla sua morsa d’acciaio, corre verso di me.
Io sono in piedi e non parlo, lei mi abbraccia forte, ma io sono ancora immobile…
Non riesco a non guardare quella terribile scena.
Butcher che viene mangiato vivo dal resto del branco…e Raingates a terra…
Si sta contorcendo, è molto dolorante, corro verso di lui.
E’ gravemente ferito e perde molto sangue.
Dal mio viso scendono lacrime di dolore, mi rigano il viso fino a cadere sul vello del lupo.
Non doveva accadere tutto questo, non doveva dannazione!
“Mamma, dove lo portiamo? Dal veterinario?!” piango a singhiozzi, e cerco di spiccicare delle parole comprensibili.
Mamma mi risponde:”Non possiamo tesoro, lo sopprimerebbero…”
Anche mamma sta piangendo, tutti piangiamo…
Il resto del branco è qui attorno a me  e a Raingates.
Cerco di portare Raingates dentro casa, devo estrargli il proiettili dalla spalla, devo tentare!
Mia madre intanto cerca di far "resuscitare" Adam.
I Warriors mi aiutano a trascinare il maestoso lupo da gli occhi violetti sul tavolo della cucina.
Appena dentro, preparo una tovaglietta antisettica  da stendere sul tavolo dell’aula pranzo, poi prendo un coltello, delle pinzette, ago e cotone. Un po’ come si fa nei film d’azione.
Tento di stendere il lupacchiotto sul tavolo, lui produce tanti gemiti doloranti , lo stendo con cautela.
“D-d-dove sono?” domanda con un filo di voce, sta soffrendo molto.
“Shh!” lo zittisco io.
Mamma e Adam ancora pallido entrano in casa preocupati.
“Eh allora? Che avete da guardare…fate qualcosa…!” li supplico singhiozzando.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Paradise or Hell? ***


Paradise or Hell?
RAINGATES'S POV

Ah! Dolore solo dolore, provo solo questo...
Non capisco dove mi hanno portato né perché Nike aveva delle enormi forbici in mano.
Ah!Dolore solo dolore,provo solo questo
Incomincio ad essere molto stanco, non riesco più a sentire le voci delle persone che mi stanno attorno.
Respiro a fatica, non riesco a tenere gli occhi aperti.
Annaspo, affanno.
Perché d'un tratto vedo tutto nero?
Perché adesso il nero è svanito e un intensa luce dorata mi abbaglia la vista?
Cos'è tutto questo bianco intorno a me... sembra che sia diventato anche più leggero ...
Questo fascio di luce accecante sembra mi purifichi, vedo una sagoma avvicinarsi.
Qui il terreno è morbidissimo  e friabile, sembra essere su di una nuvola.
La figura si avvicina sempre più a me, chi potrà mai essere in mezzo a questo candore?
Sembra essere un angelo, riesco a vedere l'aureola.
Forse sono finito in Paradiso...strano!
Davvero insolito, questo non può essere il Paradiso se no a quest' ora ci sarebbe stata una fila immensa per poter solcare l'enorme cancello d'oro del magico posto candido.
Forse questo è Monte-zucchero candito,il nostro limbo...
Non posso crederci, quello che si sta avvicinando a me non è un semplice angelo, bensì:" Amy!" esclamo mentre mi avvicino a passo svelto verso di lei.
Strano, i miei dolori sembran esser svaniti.
 "Raingates..." mi risponde con voce celestiale mentre resta ferma ad un kilometro da me.
Perchè non viene verso di me? Ripete solamente il mio nome, sta ferma lì ad aspettarmi.
"Rainagates vieni" mi dice più soavemente.
A queste parole il mio viso confuso e stupito lascia spazio ad un piccolo sorriso.
Mi sto avvicinando sempre più a lei, sempre di più.
Appena le sono vicino, lei si siede dinanzi a me e mi guarda senza emettere suoni o parole, senza fare gesti...rigorosamente immobile.
"Amy" dico con voce dispiaciuta poi le domando:" Non sei felice di vedermi?..."
La lupa con gli occhi che sembrano smeraldi verdi e magnetici, mi risponde:" Non molto mio caro Rainy...Se sei qui vuol dire che stai morendo..."
"Ah, hai ragione. Ma non c'è motivo di dispiacerti perchè saremo insieme...non sei contenta?"ribatto io.
"Bè Rainy mio, il fatto è semplice: non puoi essere qui non è ancora giunto il tuo tempo. Non morirai così. Ascolta, io vorrei tanto che tu restasti qui con me e sono sicura che lo desideri  anche tu, ma non è possibile perchè adesso hai un branco. Poi ho visto che il cucciolo Schizzo ti considera come un padre, sei molto premuroso nei suoi  confronti. Va da lui che ha più bisogno di te. Ti prometto che dopo saremo insieme per sempre. Prenditi cura di Schizzo, e amalo come avresti fatto con me. Questo ti terrà in vita.
Ma adesso ti prego va..."
"Una sola domanda Amy mia, dove sono?"dico in voce bassa.
Ho un nodo alla gola, faccio fatica a parlare.
"Siamo a Monte-zucchero candito." mi dice mentre guarda avanti a se.
Sembra contemplare l'infinito.
"AH ok...perchè hai l'aureola? Insomma in un limbo non dovrebbero esserci angeli"
"Si hai ragione, vedi io sono un angelo e sono venuta qui solo per te. Per mostrarti la via...di ritorno concessa solo a pochi di loro."
Finalmente mi rivolge i suoi bellissimi occhi magnetici e avvolge la sua coda di varie sfumature di grigio attorno alla mia. Sembrava un koala attaccato al suo albero di eucalipto.
"Capisco, grazie di essere venuta. Comunque quale via devi mostrarmi?" le chiedo dolcemente mentre l'ammiro.
"Bè...quella porta piccola e stretta la vedi? Devi passare di lì per tornare di nuovo a vivere."
Osservando la porta mi accorsi di un piccolo particolare...era davvero troppo stretta e piccola.
Come sarei passato da là?
Lo chiedo al mio tesoro:" Amy..scusa permettimi un'ultima domanda. Come faccio a passare?"
A questa domanda il suo volto si fa cupo. Perchè?
"Ehh...devi saperlo tu mio caro . Io ti accompagno ma devi sapere tu cosa fare." mi dice incamminandosi, così la seguo.
Man mano che ci avviciniamo alla porta,noto che ci sono dei mutamenti nella mia Amy.
Prima aveva solo l'aureola invece ora poco a poco iniziano a spuntarle delle ali ricche di piume bianche .
"Ahh" sbuffo lei mi guarda e ha in viso un espressione interrogativa poi mi chiede:" Che hai?"
"Niente Amy, stavo pensado...Sei ancora più bella con le ali e l'aureola, forse ti mancava solo questo per essere chiamata angelo."le dico mentre arriviamo dinanzi alla minuscola porta.
Mi sorride. Mi sciolgo.
Questa  è adornata da piccoli decori in oro,un pomello fatto a forma di fenice e poi vi era una scritta incisa sopra purtroppo però non riuscivo a decifrarla era una lingua diversa da quella che parliamo noi. Doveva essere una scritta in latino probabilmente.
Ad ogni modo, avevo paura di passarci non so il perchè ma era come se...fosse complicato.
Sentivo una forte tensione quando mi avvicinavo ad essa mentre la lupa che avevo affianco sembrava essere disinvolta.
"Am io non riesco ad avvicinarmi...come posso passarci?" dico scocciato
A queste parole, lei mi abbraccia mi bacia poi apre la porta e dice:" Rainy mi raccomando sii prudente e vivi. Non sentirti obbligato a non viverla come prima solo perchè io non sono con te. Sappi che so quanto mi ami.- fece una pausa e sorrise nostalgicamente- Io ti aspetto qui." mi dice con voce rassicurante, poi mi spinge nel vortice portentuoso che esce dalla piccola porta.
Prima di essere risucchiato da quest'ultimo le rinnovo il mio amore.
Dischiudo  gli occhi lentamente e noto che sul mio petto e sulla mia spalla destra c'è una fasciatura. Mi gira la testa ma ciò nonostante, inizio a scrutare il posto nel quale mi trovo. Non ricordo nulla di quello che è successo precedentemente tranne che una cosa: ho incontrato Amy, e prima di ciò ero morto salvando Nike. Per il resto è tutto buio. 
Mi accorgo di essere in una cuccia situata in un piccolo studio dove c'è una scrivania con  varie raccolte di libri e quaderni al di sopra e un computer portatile.
Sento delle voci familiari.
E' Nike con Foxy.
Quando mi vedono sorridono e dalla gioia saltellano.
Nike viene verso di me e mi abbraccia facendo molta attenzione alle ferite, poi mi sussurra nell'orecchio:"Grazie amico!"
Il suo abbraccio mi riscalda e mi sento felice, cerco di parlare e dico sottovoce:"Figurati ragazzo, è così che si fa in un branco."
Il suo abbraccio si fa sempre più stretto fino a quando in camera con noi arrivano Olly e Adam.
“A  finalmente si è svegliato poverino, eravamo tutti in pensiero per te" mi dice la signora Olly sorpresa e sollevata mentre si china per accarezzarmi la testa.
"Raingates bentornato tra noi" mi dice Adam  sempre col suo tono scherzoso.
“Senti chi parla” dico sotto voce, un tono quasi impercettibile.
Poi Nike guarda la bruna e le fa cenno con la testa che deve dirle una cosa.
"Mamma è una cosa importante, qui lo sanno tutti tranne che te posso svelarti questo segreto?"
A quella domanda il viso della madre del tredicenne divemta cupo e sorpreso ,la donna annuisce e il figlio inizia a parlare.
"Ok, inizialmente non mi crederai ma ho le prove di quello che sto per dirti.Io sono...insomma posso trasformarmi in un lupo. Un pò come fanno i bruchi per diventare farfalle."
"Nike non dirmi bugie e spara ciò che devi."dice la donna in tono severo.
"Raingates aiutami" mi implora il ragazzo, così dico alla donna:" Ciò che dice suo figlio è vero Olly-tossisco-Nike avanti mostra la tua natura..."
"Raingates, ti prego questo basta a sorprendermi e a confondermi le idee.” dice la donna rivolgendosi a me.
Sbarra gli occhi e mi chiede di ripetere.
“Suvvia, non mi faccia sforzare. Cosa non ha capito?” dico con il mio solito savoir-faire.
"Hai visto e udito bene amore, Raingates parla e Nike può trasformarsi in un lupo." interviene Adam tentando di risollevare la situazione di irrealtà che si era creata poco prima nella camera.
“Ok, tutto normale. Prima si scopre che tu sei un mago, poi che il tuo cane con pedigree certificato “cane lupo cecolovacco” in realtà è un vero lupo, ora si scopre che il lupo parla e che mio figlo fa parte di un branco e uggiola? La mia vita è surreale. Talvolta mi chiedo :” E se facessi parte di un romanzo scritto da un'adolescente?” Non vi pare?” ragiona ad alta voce, poi ridiamo tutti.
Olly torna seria:”Sul serio, figlio mio, palesati lupo e poi ti crederò.”
Detto fatto.
“Ok. Ok. Vado in camera mia a metabolizzare quanto accaduto oggi.” dice ancora shockata e scettica, poi si chiama a sé Adam e assieme si dirigono in camera loro.
Sento dei piccoli passetti, poi vedo spuntare dalla porta un piccola testolina, è Schizzo che rimane con me per i miei giorni di convalescenza.
Nel frattempo gli umani sono di sotto.
Un'altra giornata che si conclude qui a GreenLand.

RAINGATES'S POV

MI sveglio e mi stiracchio facendo attenzione a non colpire il piccolo Schizzo che dorme di fianco a me.
Oggi è un giorno diverso dagli altri, c'è un evento importante:
Nike deve scoprire se è stato ammesso alle classi secondarie di secondo grado.
Se sarà ammesso vorrà dire che sta crescendo e io non sono affatto contento.
Se cresce è molto probabile che non riesca più a trasformarsi in lupo e che non riuscirà a comunicare con noi.
Sono spaventato ,ho paura che non ci capirà più e che la nostra amicizia scompaia.
Anche gli altri del branco sono spaventati.
Infatti Foxy e da qualche giorno che è diventato inaccostabile, è sempre nervoso e persino Misaki non riesce a farlo tranquillizzare.
Ad ogni modo avremmo una new-entry nei Warrios : Okami oppure Leo non sappiamo ancora se sarà un maschio o una femmina.
Ma i genitori sono Foxy e Misaki.
Sono emozionato, devo correre perchè sono in ritardo sicuramente.
Affido il piccolo Schizzo sotto lo sguardo attento della lupa di Foxy che come una mamma se ne prende cura amorevolmente.
"Hey leader devo andare, controllo io come va. A dopo!" dico al lupo dal manto rossiccio lui mi fa cenno di si col capo e io mi allontano.
"Nike! Nike" urlo appena lo vedo e gli salto in braccio.
Lui cade e mi accarezza la testa ridendo.
"Raingates mio , sei il solito briccone! Su corriamo a scuola ti stavo aspettando già da dieci minuti."
"Lo so Nike ho fatto tardi ma adesso andiamo su.-mi guardo in torno per vedere se c'è la madre e mi accorgo della sua assenza così domando-Ma tua madre non viene?"
"No, dice che aspetterà qui i risultati."
"D'accordo allora andiamo !!" dico allegro e baldanzoso mi incammino con lui verso scuola.
"Hey guarda lì Nike , c'è Bantù! Aspetta vado a vedere cosa vuole tu va a controllare." dico al tredicenne mentre mi dirigo dal possente cervo.
"Bantù, cosa ci fai qui sei venuto per il marmocchio?" chiedo.
"Si Raingates. Ammesso o non ammesso crescerà lo stesso." mi dice triste.
"Lo so ma ... non pensiamoci. A dopo!" gli dico e mi volto verso la scuola e noto , che un Nike felice mi viene incontro correndo.
"Raingates sono stato ammesso alla scuola secondaria !"dice festeggiando poi aggiunge :" Corriamo a dirlo a gli altri! Bantù a dopo!"
Neanche il tempo di voltarmi per salutare il cervo che la sagoma di Nike è sempre più lontana e a poco a poco si fa più piccola fino a sparire.
Lo seguo e entro in casa e saluto i presenti.
"Raingates su dillo a tutti!" mi incita il ragazzo.
"E' stato ammesso"dico serioso.
A queste parole mi ritrovo soffocato in un abbraccio.
"Ok ragazzi lasciatemi"dico sottovoce mentre venivo quasi strozzato.
"Ok allora si festeggia. Sta sera tutti al ristorante . Mi dispiace che voi lupi non possiate venire ma vi prometto che ...il giorno dopo potrà dormire con voi." dice Olly.
Io annuisco ,rinnovo i complimenti a Nike ed esco per tornare nella mia casa.
"A presto Nike!"dico mentre mi allontano sempre più dalla sua abitazione.
Emozioni concatenate scaturiscono in me.
Ne lascio prevalere una: gioia.








 

 Simbologie in “The wolf lives in me”

Salve  nuovamente miei cari lettori, spero di non essere troppo noiosa, eccomi qui con alcune curiosità sulla mia “storia” intitolata “The wolf lives in me”.
Bene, ci sono alcune cose che volevo chiarire e se qualcuno sarà disposto a farmi una domanda può farmela spudoratamente recensendo semplicemente (?).
Iniziamo con una cosa che volevo scrivervi da un bel po’ di tempo, ma che non sapevo come fare.
Quindi si parte miei cari…
Per prima cosa, volevo ricordarvi che come ben sapete i nomi scelti per i personaggi sono stati scelti appositamente in base alle conformazioni fisiche, aspetti psicologici e caratteriali.
Ed ecco a voi i significati :

-Nike, nome di origine greca  he vuole dire:”Vittoria”, gli ho assegnato questo nome perché come ben sapete il tredicenne affronterà molte delle sue paure, che verranno in seguito superate e quindi, vinte.

-Olly in effetti questo nome non ha un significato ben definito, è solo un nome dei trick che si imparano con lo skateboard;
-Butcher, vuol dire macellaio dopo tutto quale nome potevo assegnare ad un cacciatore!;

Passiamo ai nostri lupacchiotti <3:
-Duncan vuole dire oscuro, proprio come il fitto mantello di questo canide dagli occhi gialli;
-Foxy perché il termine inglese “Fox” vuol dire volpe, e come ben ricorderete, il mantello di questo lupo richiama i colori della pelliccia delle volpi;
-Raingates è un gioco di parole che sta a dire:”Rain=pioggia” e “gates=cancello”, questo perché diventerà cattivo nascondendo i suoi sentimenti;
-Amy , è un nome che mi piaceva era orecchiabile, inoltre feci un sogno nel quale comparve dinanzi a me una lupa dagli occhi verdi e dal pelo dallmille sfumature di grigio, lei mi guardò poi sentii chiamare il nome “Amy”  e lei se ne andò;
-Layla invece, è il nome di una dei primi animali che ho soccorso, aveva un lucido pelo bianco e meravigliosi occhi blu;
-Misaky vuol dire “bellezza che sboccia” ed è un nome di origine giapponese;
-Schizzo l’ho scelto solo perché il cucciolo in questione è molto veloce, quasi schizzofrenico;
-Okamy  è il gioco di parole di lupo , o anche alla lettera “Grande dio”;
-Leo perché avrà un coraggio da leone;
Adesso i cervi:
-Bantù, cercavo un nome sonoro e simpatico giocando con la parola “Tuba” è venuto fuori questo;
-Akemi, anche se non viene specificato durante il corso della storia, è la madre di Bantù, il suo nome vuol dire “Lucente” e deriva dal giapponese;
-Daiki invece, è il padre di Bantù il suo nome vuol dire “Grande nobile;
Adesso ritorniamo a gli umani:
Il gruppo dei Quebbek:
-Buddy significa amico ed è un nome inglese, si mi sa tanto di ossimoro.
-Jhon e Jimmy, non hanno un significato appropriato, volevo ricreare la situazione d’amicizia che vi era tra i personaggi del cartone:”Ed, Eddy e Eddie” XD voi direte :”Che infanzia ha avuto questa?!” ibè  sono fiera di essere vissuta nell’epoca di questa banda perché sicuramente meglio di quella porchetta di:”Peppa pig”…
Bene, allora inoltre volevo rispondere alla domanda sul perchè abbia deciso di scrivere questa storia. Allora, diciamo che mi ha sempre affascinata la cultura indiana, la quale ci dice che ognuno di noi nei meandri dell'anima ha un animale guida nascosto nei recessi più profondi di quest'ultima. Inoltre amo la natura, e di conseguenza gli animali. Diciamo che "The wolf lives in me" è anche una denuncia contro il disboscamento, come dice Bantù in una delle sue battutte :"Scusa se offendo Nike, ma voi umani siete davvero una razza inferiore e stupida, come potete distruggere tutto questo?". ^^ Allora, Raingates e Amy nella seconda serie, avranno modo di comunicare *tranquillizza Alecraft Mounts*. . La storia si ambienta in Groenlandia.
Alla prossima e ancora grazie!
By Wolf017 




Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3697724