l'ultimo amore

di Lauretta_36
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** sentimenti nascosti ***
Capitolo 2: *** Scoperte ***
Capitolo 3: *** Di nuovo insieme ***
Capitolo 4: *** Scolpita nella mente ***
Capitolo 5: *** L'incantesimo ***
Capitolo 6: *** Tradimenti ***
Capitolo 7: *** L'anima dell'illusione ***
Capitolo 8: *** Il gioco del tempo ***
Capitolo 9: *** Un passo falso ***
Capitolo 10: *** Ricordami ***
Capitolo 11: *** Il cuore ha la sua memoria ***
Capitolo 12: *** Segreti e partenze ***



Capitolo 1
*** sentimenti nascosti ***


 

Prov Caroline
L’ultima estate prima del college stava per finire, avevo atteso questo periodo con impazienza pensando a tutte le cose belle che avrei potuto fare con i miei amici e con Tyler. Doveva essere la mia estate indimenticabile, invece era stata così noiosa e a tratti solitaria.
Klaus aveva data il consenso a Tyler di tornare a Mystic fall,  ma lui era impegnato ad aiutare un branco di lupi sui monti e non sapeva quando sarebbe potuto tornare da me, a stento riuscivamo a parlare e sempre attraverso messaggi lasciati in segreteria. Oltre alla mancanza che provavo per l’assenza del mio ragazzo si era aggiunta quella per Bonnie, che dopo il diploma era partita con la madre, capisco che avevano bisogno di stare solo per riallacciare i rapporti, ma qualche telefonata ogni tanto alle sue amiche poteva farla.
Elena era l’unica ancora presente, dopo che aveva scelto Damon , come promesso Stefan era partito mantenendo il patto che aveva fatto con suo fratello “ chiunque scelga Elena, l’altro lo accetterà e partirà”.
Lui quindi era partito e non si era degnato nemmeno di fare una chiamata, quanto mi mancava parlare con lui. Per quanto ebbi occasione di passare del tempo con Elena questa estate, molte volte mi ritrovavo da sola con i miei pensieri , perché lei era presa a vivere la sua storia d’amore. Ero felice per lei, anche se un po’ contrariata della sua scelta, aveva lasciato il ragazzo perfetto per Damon. Incredibile. Matt aveva lavorato sodo per mettere i soldi da parte per il college e anche lui spesso era assente.
È stato proprio in uno di quei pomeriggi afosi, dove la noia aleggiava nella mia vita, che mi resi conto di un particolare, che mi turbò notevolmente. Ero sulla veranda di casa con la limonata sul tavolo, quando intenta a giocare con il telefono mi ritrovai a digitare il numero della segreteria e ad ascoltare un messaggio.
Era bello sentire la sua voce, mi ritrovai a chiudere gli occhi immaginando che fosse li di fronte a me. Ascoltavo le sue parole e adoravo i termini scelti e il significato che gli dava. Mentre mi crogiolavo in questo sogno illusorio una voce mi distolse “ Caroline…che fai con gli occhi chiusi?”.
Sobbalzai  e subito misi il cellulare dietro la schiena, come a proteggere e allo stesso tempo nascondere, ciò che stavo facendo. Elena mi guardava dubbiosa “Ehi Car tutto bene?”, sembrava preoccupata e quindi mi stampai uno dei miei falsi sorrisi di circo0stanza, sperando non se ne accorgesse, e mi affrettai a rispondere “si, si sto bene solo ero sovrappensiero. Piuttosto tu cosa ci fai qui? Non dovevi passare la giornata con Damon?”.
Lei dimenticandosi del suoi dubbi iniziali, mi rivolge un sorriso a trentadue denti e si siede accanto a me “ ho pensato che non abbiamo passato molto tempo insieme ultimamente, so che è colpa mia, quindi, ho detto a Damon che oggi sarei stata con te tutto il giorno. Mi voglio far perdonare perciò preparati ad un pomeriggio intenso di shopping” .
A quelle parole non potei che essere contenta, lei continuò a esporre le sue idee per la nostra giornata di sole donne, ma la mia attenzione fu rubata dal click del telefono che segnava la fine del messaggio, la fine della sua voce e mi resi conto che quel messaggio era solo un modo per averlo qui di nuovo, questo mi spaventò a morte. Io che per un intero anno avevo cercato di eliminarlo con i miei amici, ora ne sentivo la mancanza perché, perché ogni tanto avevo bisogno di ascoltare la sua voce.
Mi sentivo morire, mi mancava l’aria, ma davanti ad Elena mantenni un sorriso di facciata.
Caroline, al momento sono in uno dei posti che preferisco di più al mondo, circondato da cibo, musica, arte, cultura. E tutto quello a cui riesco a pensare e che vorrei mostrarlo a te. Magari un giorno me lo permetterai”.

Prov Klaus
Ero nel mio studio a cercare di capire come fosse possibile che Marcel avesse guadagnato tutto questo potere, come riusciva a controllare ogni essere che risiedeva a New Orleans? Dovevo scoprirlo, dovevo fargli capire chi era a comandare davvero.
Chi era il re e sempre lo sarebbe stato. Avrebbe pagato l’affronto che mi aveva fatto, lo avrebbe pagato a caro prezzo e il dolore che gli avrei inflitto sarebbe stato così grande, che sarebbe stato lui a chiedermi la morte. I miei pensieri furono interrotti dalla voce alterata di mio fratello “  hai finalmente trovato qualcosa Klaus?”. Alzai gli occhi verso di lui e lo guardai irato, come si permetteva di parlarmi così, erano ore che cercavo risposte sui libri più antichi che avevamo, mentre lui si divertiva a fare pubbliche relazioni, inutili ai nostri scopi “ ancora no fratello, ma sono certo che se smettessi di passare il tuo tempo con la donna lupo, potremmo trovare ciò che cerchiamo più velocemente”.
Il mio tono era tagliente, sapevo dal suo sguardo di averlo toccato nel profondo “ sto spendendo il mio tempo a cercare risposte come te, solo chiedo alla gente, le stesse persone con cui i tuoi modi gentili non hanno funzionato”. Il mio caro Elijah , sempre a volermi stuzzicare, a cercare di trovare in me quel qualcosa in più che non c’è.
A sperare che un giorno io rinsavisca e diventi più come lui, a volte avrei voluto essere come lui, almeno una volta, per una persona avrei voluto….. Non diedi modo ai miei pensieri di finire quella frase, presi il bicchiere di whisky di fronte a me e lo bevve d’un fiato.
“ Vai a fare pure i tuoi stupidi giochetti tra la gente fratello, io mi premurerò di trovare una soluzione ai nostri problemi e riprenderci così la nostra città”. Abbassai lo sguardo sui libri e con la coda dell’occhio vidi nello sguardo di mio fratello una nuova delusione che nasceva e che aveva me come protagonista.

Prov Caroline
Era tutto il pomeriggio che io ed Elena giravamo per negozi, di solito questo mi metteva di buon umore, ma oggi sembrava avere effetto più sulla mia amica che su di me “ Ehi Caroline questo sembra fatto apposta per te.” sorrideva verso di me, ma io ero troppo assorta nei miei pensieri confusi per darle davvero ascolto.
Tyler mi mancava davvero? Non lo sapevo più, all’inizio quando Klaus mi aveva dato il via libera per farlo tornare ero al settimo cielo, ma con il tempo e la distanza che aumentava tra noi il mio cuore sembrava essersi spento.
A volte mi trovavo a passare intere giornate senza che una sola volta mi fermassi a pensarci, ed era in quelle giornate che fantasticavo su un’altra persona, una persona a cui non dovevo pensare. Lui era un ibrido sanguinario, che non si fermava davanti a nulla e a nessuno pur di ottenere ciò che voleva. Però quel messaggio in segreteria e le lettere, non si era dimenticato di me, ma per quanto ancora.
Avrei voluto Stefan li per parlare, perché era l’unico che poteva capirmi, capire cosa può legarti al cattivo della situazione, loro erano stati amici negli anni ’20. “ Caroline Forbes ci sei?”. Mi voltai e vidi Elena guardarmi con aria confusa “ allora hai sentito quello che ti ho detto”, no non avevo sentito nulla presa com’ero dai miei pensieri “ scusa Elena io…ecco….solo che….” La mia amica si precipito vicino a me e mi mise una mano sulla spalla “ ho capito Car” mi sorrideva, aspetta capito cosa però? “ ti manca Tyler è chiaro” quanto avrei voluto fosse così, in questo caso sapevo cosa fare, ma ora era tutto diverso e non potevo certo parlarne con lei, poi per dirle cosa < sai Elena sono confusa perché mi manca tanto l’uomo che ha ucciso te e tua zia e più o meno ha cercato di uccidere, almeno una volta, tutti noi> si di sicuro mi avrebbe capito.
La guardai sorridendole per quanto ci riuscissi “ si molto”, poi lei sorrise mi fece l’occhiolino “ be presto sarà qui” e a velocità vampiro se ne andò “ ma dove va…..”. Delle mani mi coprirono gli occhi e una voce calda, che avrei potuto riconoscer tra mille, inizio a sussurrarmi nell’orecchio “mi sei mancata Caroline”.
Mi voltai e vidi Tyler che mi prese il viso tra le sue mani e mi bacio con passione e dolcezza, ebbi così la conferma che per me tutto era finito, perché il mio cuore non perse nessun battito, non accelerò nemmeno, oltre che privo di vita era privo di emozioni. Ero in guai grossi se la voce in una segreteria mi  rendeva felice più di un abbraccio in carne e ossa, ma con il tempo lo avrei dimenticato, ormai non lo avrei più rivisti, perché molte miglia e città ci separavano.

Prov Klaus
Era impossibile che nei nostri antichi libri non ci fosse nulla su come Marcel avesse un tale potere sulle streghe, come era possibile. L’ira cresceva in me e quando presi il bicchiere e lo trovai vuoto fui esasperato da tutto, mi alzai e con un gesto gettai tutti  i libri  per terra urlando “ Come !!!” .
Alcuni fogli  volteggiavano ancora in aria, sospinti dal vento che entrava dalla finestra aperta dello studio, tra questi uno più di tutti, rapì il mio sguardo, sopra c’era una delle immagini che ultimamente mi trovavo a disegnare, il suo profilo, il suo viso…..poteva avere ancora tutta quella forza su di me, quella ragazza mi aveva stregato.
Avrei dovuto ucciderla, eppure l’unica cosa che davvero volevo in quel momento era averla, averla completamente.

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Capitolo 2
*** Scoperte ***


Prov Caroline
Con una scusa ero riuscita a evitare di passare la serata con Tyler, il rivederlo mi aveva fatto capire che non provavo più amore per lui, ma solo del semplice affetto. Lui era stato il mio primo amore e adesso era giunto alla sua fine, questo mi era chiaro e lo potevo accettare, anche se con un certo rammarico.
Lui era qualcosa di bello e sicuro allo stesso tempo, invece quel nuovo e incompreso sentimento che stava nascendo in me ,per qualcuno che dovevo imparare a dimenticare, mi spaventava oltre ogni dire.  ''Devo aiutare mia mamma, sai non sapevo del tuo ritorno se no mi sarei organizzata diversamente, scusami Ty'' questo avevo detto al mio ragazzo e lui comprensivo come sempre  non aveva battuto ciglio '' tranquilla Car, abbiamo tutto il tempo per stare insieme adesso''.
Si ma non era più quello che volevo, il problema era cosa volevo? Un ibrido sanguinario? No,no,no decisamente no. Mi sarebbe passata di sicuro, ma dovevo chiudere con Ty. Continuare sarebbe stato sbagliato sia per me, che per lui.
Questi pensieri mi affollavano la mente, mentre distesa sopra il mio letto, in completa solitudine, cercavo di venire a capo di quei sentimenti confusi, ero così stanca che mi addormentai con la certezza che tutto si sarebbe risolto. Sarei ripartita da zero e Tyler avrebbe capito, io avrei con il tempo spento le emozioni che Klaus mi suscitava e tutto sarebbe finito bene. Questo mi dicevo, mentre mi assopivo, ma non sapevo che Silas era dietro alle porte e che per salvare i miei amici e le persone che amavo mi attendeva un viaggio nella città del Jazz.

Prov Klaus
Mi rivolsi a Elijah, mentre mi versavo del whisky per assopire la rabbia crescente in me,“ Novità dalla fonte umana fratello?” bevvi tutto d’un fiato quel liquido ambrato, che scendendo nella mia gola sembrava dilatarsi in ogni centimetro del mio spirito e calmarlo per secondi infiniti.
Lui mi guardo irritato dal mio modo di riferirmi agli esseri umani, ma dopo qualche istante rispose “ forse, tu hai trovato qualche informazione sui libri?”. Odiavo quando qualcuno mi nascondeva le cose , tenendomi sul filo del rasoio, la rabbia si acuiva. In fondo anche io avevo il mio asso nella manica“ forse, ora il nostro problema è chi dei due parlerà per primo. Se credi che sia io a perdere fratello, si vede che in questi mille anni non hai capito chi hai davanti.”
Lo guardai negli occhi in segno di sfida, il mio povero Elijah sapevo che avrebbe ceduto, perché così faceva sempre “ Dobbiamo riprenderci la nostra città, non siamo in disputa tra di noi. Il nemico da sconfiggere è Marcel. Forse l’hai dimenticato Nicklaus?”
Dicendo questo riempì due bicchieri di whisky, uno dei due era per me e me lo porse in segno di pace. “ Dobbiamo unire le nostre scoperte solo così avremo un quadro completo della situazione e, solo allora, potremmo decidere quale strada sia meglio percorrere” dicendo queste parole Elijah si sedette sul divano di fronte a  me in attesa di una mia risposta.

Prov Caroline
Ero su un treno diretto a New Orleans, tra poco lo avrei rivisto, ero al settimo cielo e mi sembrava un sogno potermi lasciare andare, senza pensare se fosse giusto o sbagliato. Seguire solo il battito del tuo cuore, senza nessuna riserva. L’aereo atterrò e mentre scendevo dalla scaletto lo vide, Klaus era venuto a prendermi, dovevamo parlare, entrambi avevamo molte cose da dirci.
Il sole splendeva in alto nel cielo e io stavo camminando sempre più veloce per raggiungerlo, quando d’un tratto un ombra sembrò ingoiare ogni cosa, la luce del giorno, le persone accanto a me e per ultimo anche lui, il suo dolce sorriso.
Ero rimasta solo io e questo mi spaventava un po’, poi udì una voce che mi diceva “ Tutto ha un prezzo Caroline, anche la felicità!”, mi voltai per vedere chi mi stava parlando e quando vidi il volto del mio nemico il mio sgomento mi lasciò senza parole, il mio corpo si irrigidì e il respiro mi vanne meno.
Di fronte a me c’era una Caroline tale e quale a me, l’unica differenza erano gli abiti, indossava pantaloni di pelle aderenti , una canotta bianca e una giacca nera di pelle liscia, ai piedi due stivali di nero laccati con tacchi vertiginosi. Ebbi giusto il tempo di stamparmi questa immagini nella mente, che a velocità vampiresca mi si avvicinò , mi prese il collo con la sua mano destra e mi attacco al muro lasciandomi penzolare a qualche metro da terrà.
Poi lentamente mi vece scendere e i nostri visi si avvicinarono, dalla mano sinistra comparve un paletto e senza pensarci due volte mi dissi “ questo è quello che succede a chi tradisce gli amici” la sua voce si era deformata non era più la mia, ma era un insieme di voci a me familiari Elena, Bonnie, Stefan, Tyler e tutti gli altri. Vidi la sua mano tirarsi il più indietro possibile, per infliggere il colpo con forza maggiore e poi, dopo qualche istante che mi sembrò eterno, mi colpì dritta al cuore e divenni cenere.
Mi alzai urlando, e guardandomi attorno compresi che ero nel mio letto, al sicuro nella mia stanza, ero sudata e respiravo velocemente.
Questo incubo mi avrebbe tormentato per tutto il giorno, avevo sognato Klaus, sognato di rivederlo e la mia coscienza aveva deciso di farmi pagare questo affronto. Se solo con i sogni finiva così, se fosse successo davvero cosa mi sarebbe accaduto. Era meglio non pensarci, non pensare a lui. Il suono del mio cellulare mi desto dai miei pensieri.
Elena mi stava chiamando “ pronto Elena, già sveglia a quest’ora di domen…..”non feci in tempo a finire la frase “ Car devi venire subito qui alla villa, ci sono delle cose che devi sapere”. Mi si fermo il sangue nelle vene, di certo non doveva parlarmi del mio sogno, ma se avesse intuito qualcosa di quello che provavo per Klaus, tentennando risposi “Ehm, si…si arrivo…arrivo subito..”. Tu..tu..tu…con questo rumore nelle orecchie rimasi immobile sul mio letto per qualche minuto. Poi decisi che era il momento di reagire, vestirsi e vedere cosa mi attendeva una volta giunta nella villa.

Prov Klaus
Il silenzio sa essere più assordante di qualsiasi altro suono o rumore tu riesca a emettere, ti sa pungere più di una spada e logorarti più violentemente e velocemente di qualsiasi altra cosa. Il silenzio è un’arma che non va assolutamente sottovalutata, una parola non detta può rovinare dei rapporti, spezzare dei legami che sembrava indissolubili, creare dei ricordi e far nascere dei mostri sanguinari e solitari. “ si hai ragione collaborare al momento è la cosa più utile da fare.
Allora lascio agli anziani la prima parola” gli feci un ghigno e lui rispose con un sorriso deluso “ Bene, dalle poche streghe che hanno avuto il coraggio di parlarmi ho scoperto che l’arma di Marcel è una semplice pietra, il cui valore intrinseco è maggiore del valore che a prima vista gli si può dare. Se la vedi in mezzo ad  altre pietre potresti non accorgerti di lei, ma nelle notti di luna piena essa può distruggere ogni cosa. Bene questo è ciò che ho scoperto, ora tocca a te”.
Quello che Elijah mi aveva appena raccontato, andava a incastrarsi alla perfezione con gli scritti presenti sul libro “ In realtà sul libro, ci sono solo dei pezzi di storia da estrapolare da diversi accadimenti, che vi sono narrati.
Comunque detto questo, ho scoperto che c’è un possibile incantesimo che si può fare solo durante la terza luna piena dell’anno, che permette di racchiudere un immenso potere in un oggetto prescelto dal fato. Credo che debba esserti donato e ti debba giungere in modo inatteso, non puoi sceglierlo tu.
La cosa interessante è che solo una streghe di grande potere e di stirpe antica può fare questo incantesimo, perché chiunque altro lo provi a fare, morirà nel tentativo di portarlo a termine.” Elijah ed io ci guardammo per un attimo, entrambi stavamo mettendo insieme le informazioni per guardare il quadro nel suo insieme.
A interrompere il nostro eloquio silenzioso fu Rebakah “ allora questa è l’ultima volta che faccio da baby-sitter alla ragazza lupo.” Ci girammo entrambi a guardarla, io divertito per come l’aveva chiamata e Elijah risentito per lo stesso motivo, mia sorella non sembrò farci caso e prosegui “ Scoperto qualcosa su Marcel e il suo potere segreto?” fui io il primo a parlare “ si credo che abbiamo finalmente capito come abbia ricevuto questo potere” sorrisi eravamo un passo avanti e Marcel non sapeva quanto ci stavamo avvicinando.
Sentivo già il sapore della vendetta, che si mischiava dolcemente con il liquido contenuto nel mio drink. Elijah prese la parola “ il problema adesso e capire chi gli abbia fornito tale potere, quale strega ha concesso ad un vampiro la possibilità di manipolare e schiavizzare le sue stesse sorelle? Questo dobbiamo ancora scoprirlo e credo che una volta individuato, potremo distruggere Marcel”.
Mentre parlava si alzò andando verso Rebekah che lo ascoltava attentamente, poi posò il bicchiere e lascio la sala. Sapevo dove stava andando, dalla donna che gli faceva battere il cuore, ormai morto nel petto, ma ancora troppo debole per resistere al fascino di una qualsiasi femmina. Mia sorella si mise a sedere al posto fino a poco prima occupato da Elijah e il vento le mosse i capelli color miele, un colore che assomigliava tanto a quello di un’altra vampira bionda, che conoscevo bene.
Perché dei dettagli così insignificanti, come il colore dei capelli, mi riportava alla mente una persona che non faceva e non avrebbe fatto più parte della mia vita. Chiusi gli occhi perché la mia ira stava per esplodere, odiavo perdere il controllo dei miei pensieri, odiavo avere sprazzi di emozioni che in me sembravano morte da tempo.
Mi alzai e lancia il bicchiere ancora colmo di whisky sul primo muro a disposizione. Il liquido scendeva dalle pareti formando un viso che conoscevo bene, mentre il vetro a contatto con la luce produceva diversi colori che sembravano giocare con le ombre appena create sulla parete, mi sembrava di vedere Caroline che mi sorrideva.
Stavo impazzendo e non riuscivo a smettere di pensare a lei, chiusi gli occhi nella speranza di riprendere il controllo, poi una voce “ Che sta succedendo?”. Mi volsi e vidi mio fratello e mia sorella guardarmi stupefatti “ è mezz’ora che ti chiedo che succede e ti volti solo ora che entra Elijah?Incredibile.”
Rebekah attendeva una mia risposta, un mio gesto che spiegasse la reazione appena avuta. L’unica cosa che seppi dire fu una piccola verità “ niente che vi riguardi” mista ad una grande menzogna “ e niente che non possa gestire”. Mi avviai nel mio studio, chiusi la porta dietro di me e sedendomi alla scrivania iniziare a scrivere l’ennesima lettera.

Prov Caroline
Ero giunta alla villa da un po’, ma non mi decidevo a suonare. Mi sentivo ancora confusa e stordita per il sogno che avevo fatto quella notte, e la voce di Elena non era rassicurante sulle notizie che mi attendevano, dietro quella porta. Sapevo che sarebbero state devastanti e non volevo che mi portassero via, quello che rimaneva della mia serenità. Alla fine fu il destino a scegliere per me, la porta si aprì e vidi Damon “ ehi barbie, finalmente stavano aspettando solo te”, solo me?! che voleva dire?? Anche il tono usato non era di scherno come al solito, ma più irritato per avermi dovuto aspettare, sembrava fremere per iniziare quel qualcosa, che ancora non sapevo. Entrai e vidi che c’erano tutti, Elena, Jeremy, Matt e Stefan.
Stefan era tornato, ma allora non erano brutte notizie, anche se con un occhio più attento capì che c’era qualcosa che non andava “ Che succede?” guardai tutti in cerca di risposte” Ok Barbie forse tocca a me spiegarti la patata bollente. Allora, Silas non è morto, notizia sconvolgente vero, lo so.”
Il suo tono era sarcastico, cercava di minimizzare “ Il bello però sta nel fatto che ha ben pensato di buttare il mio fratellino in fondo ad un lago, per tipo tutta l’estate e per rendere la cosa più esilarante l’ha rinchiuso in una cassaforte. Per fortuna Bonnie, da qualsiasi parte del mondo si trovi, ha sentito cosa stava succedente e ha avvertito Jeremy” mi voltai verso il fratello di Elena di scatto “ l’hai sentita? Come sta? Perché ha chiamato solo te?”.
Damon non aspetto nessuna risposta e prosegui il suo monologo “ tutte domande a cui risponderà più tardi il piccolo Gilbert. Ora tornando a noi, sono riuscito a recuperare Stefan che a quanto pare ha qualche piccola amnesia, ovviamente non generale, solo dell’ultimo anno circa”. Qui Damon si scolò di botto il bicchiere pieno di non so quale liquore. Mi fu chiaro da subito cosa quelle ultime parole volevano significare. Stefan non ricordava la sua rottura con Elena, forse credeva di stare ancora con lei.
La mia tesi fu confermata da come erano seduti vicini e dal nervosismo di Damon, il quale riprese a parlare appena finì di svuotare il suo bicchiere, che posò sul tavolino di vetro del salone “ ora venendo a noi bionda è essenziale far tornare la memoria a Stefan e cercare di fermare Silas. Problema principale non sappiamo dove si trovi e quale sia il suo vero aspetto.” Stefan intervenne” la mia memoria non è una priorità adesso, voglio dire che mai potrò aver dimenticato in un solo anno!” Già in fondo la sua ragazza lo aveva solo lasciato per suo fratello, era diventata una vampira e noi eravamo diventati molto uniti, o dio, si era dimenticato della nostra amicizia io con chi avrei potuto parlare di…di…cerco Caroline scopri questa verità e il tuo primo pensiero è questo, sono un mostro. Caroline non ci devi più pensare, mai più “ Bene Stefan, ti ringrazio per il tuo altruismo” disse Damon sarcastico “ ma ti garantisco che sarà una delle nostre priorità qui a Mistyc Fall…mentre la bionda andrà a New Orleans a riprendere l’unica persona che ci può aiutare con Silas. Klaus.”
Cosaaaaaaaaaaaaa?????? No aspetta cosa aveva appena detto “ quale bionda?” dissi senza pensare. Tutti mi guardarono, l’unico a parlare fu Damon “ be sai essendoci solo una bionda in casa, direi che l’unica a cui mi posso riferire sia tu. Non credi! ”.
No fuori discussione, non ci andrò mai “ perché io scusa? Non credo sia una buona idea.” Ero decisa a non mollare, per il mio bene dovevo rimanere con i piedi piantati a Mistyc fall “ Le ragioni sono diverse barbie, ma di sicura una vince su tutte, sei l’unica dei presenti che non ucciderebbe in tronco.”
Con questo aveva vinto su tutta la linea, come ribattere a questa affermazione “ ok forse hai ragione, ma credo di essere più utile se rimango qui con voi e poi non credo ci aiuterebbe, insomma ha le sue ragione se è partito senza più tornare no?” dissi queste ultime parole con più frustrazione di quanto avessi voluto far trasparire. Elena prese la parola “ Car non vorrei che tu partissi, ma sappiamo che sei l’unica che può convincerlo a tornare. Io non posso lasciare Stefan in questo momento” qui gli occhi di Damon fecero trasparire una certa sofferenza “ e Jeremy è l’unico a cui Bonnie sembra parlare”, qui fu Jeremy ad avere una strana reazione “ e comunque non ci darebbe ascolto e ora come ora, per quanto mi dispiaccia ammetterlo, abbiamo bisogno più che mai del suo aiuto.
Chi meglio di qualcuno che ha vissuto quasi quanto Silas, può avere informazioni su di lui, di sicuro qualcosa sui loro antichi  libri di famiglia ci sarà scritto.
Ti prego Car sei l’unica che può salvarci, hai nelle tue mani le nostre vite.” Elena mi guardava con gli occhi pieni di dolore e speranza, sapevo che ero l’unica a poterlo convincere, ma sapevo anche che rivederlo mi avrebbe fatto male, avrebbe acceso qualcosa che non sapevo se sarei riuscita a spegnere.
Da una parte volevo solo poterlo rivedere, risentire il suo profumo. Chiusi gli occhi e dissi sospirando “ Va bene partirò per New Orleans”.

Prov Klaus
Scrissi la lettera tutta d’un fiato, erano uscite quattro pagine piene, non sapevo se l’avrei mai spedita e con questa confusione in testa, decisi di uscire dal mio studio e pensare a come agire con Marcel.
Lo studio era vuoto e silenzioso, il sole stava ormai tramontando, per lasciare il posto alla luna, ma con uno degli ultimi raggi del giorno riuscì a illuminare l’ultima frase che Klaus aveva scritto “…..vorrei solo poterti rivedere, risentire il tuo profumo.”


Angolo dell’autrice ( o almeno ci provo :D )
Ciao a tutti :) nel primo capitolo non ho scritto nulla, perché volevo presentarmi solo con le mie parole e spero vi siano piaciute. Adesso però credo di dovervi spiegare qualche cosa. Questa è la prima volta che mi cimento in una storia a puntate, quindi spero di non fare troppo schifo.
La storia parte dalla fine della 4 stagione di TVD e dall’inizio della prima di the originals, alcuni elementi potranno essere collegati  ai telefilm, per altri invece ci saranno dei cambiamenti. Il tutto è incentrato sul klaroline, che è del tutto frutto della mia fantasia visto che la Plec ha deciso di farci soffrire e tenere i due poverini divisi per un po’ :(….
Ora la smetto e non vi tedio più, finisco solo con il ringraziare tutti quelli che mi hanno recensito,  messo tra le seguite o preferite e anche tutti i lettori silenziosi.
Chiunque voglia recensire è ben accetto, ovviamente non c’è nessun obbligo potete anche solo leggere :)
Sperando che vi piaccia vi saluto e a risentirci al prossimo capitolo :D ( dove finalmente i due si incontreranno evvaiii :D )

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Capitolo 3
*** Di nuovo insieme ***


La porta dello studio si apri silenziosamente, la figura umana vi entrò in cerca del libro più antico della biblioteca. Lo vide subito, era nei ripieni più alti, ma non ebbe nessuna difficoltà a prenderlo e poco dopo lo adagiò sulla scrivania. Immediatamente si accorse, che un foglio usciva dalle massicce pagine del volume, decise di aprirlo e vedere di cosa si trattava. Rimase senza parole, quando apprese, che era il ritratto di una giovane vampira bionda. Capì in quell’istante che Nicklaus teneva ancora a quella fanciulla, nonostante i mesi trascorsi lontano da lei. Un rumore gli fece pensare al pericolo che correva, stando in quella stanza senza permesso, era un tempio per Klaus, un luogo dove nascondere i suoi più intimi segreti. Richiuse subito il volume e sistemò il disegno, così come lo aveva trovato. A velocità vampiresca riposizionò nuovamente il libro sullo scaffale, questo movimento repentino però produsse un moto d’aria, che fece spostare alcuni dei fogli, della carta da lettere, poggiati li accanto.  Questo portò il visitatore ad una scoperta inattesa, sotto i primi fogli lasciati in bianco ve  ne erano altri già scritti. La curiosità fu più forte della riservatezza e si fermò a leggerli, il tutto iniziava con “My love, ci sono momenti che la mia mente è pervasa da un pensiero fisso, quel pensiero sei tu…….a volte vorrei solo cancellarti dalla mia memoria, ma l’idea di non riconoscerti  mi dilania di più, della mancanza stessa, del tuo ingenuo sorriso….. vorrei solo poterti rivedere, risentire il tuo profumo”. Finito di leggere le quattro pagine scritte, risistemò la carta da lettere in modo che nessuno potesse sospettare del suo passaggio e mentre si avviava fuori dallo studio, si ritrovò a pensare a come aveva fatto a non capire ciò che provava Nicklaus verso quella giovane ragazza, come aveva potuto non notare la potenza di quel sentimento. Alla fine la sua ricerca gli aveva fornito informazioni preziose, più utili di quelle che un libro poteva dargli.

Prov Caroline

Dopo essere uscita dalla villa, ero corsa a casa, per recuperare un po’ di pace e iniziare a preparare la valigia. Damon aveva già prenotato il volo, era sicuro che avrei ceduto per il bene di tutti, come ero prevedibile. Odiavo che avessero organizzato tutto prima del mio effettivo consenso. In un certo senso mi sentivo un giocattolo nelle loro mani, sapevo che le loro intenzioni non erano cattive, ma ciò che era appena accaduto mi faceva sentire, decisamente, un oggetto da usare quando necessario. Ero nella mia stanza seduta ai piedi del letto, con la valigia aperta e ancora vuota alle mie spalle, poche ore prima mi ero svegliata in quello stesso letto agitata e sudata, dopo aver sognato una, per niente dolce, Caroline che aveva messo fine alla mia vita, solo perché ero andata a New Orleans, perché ero andata da lui. Adesso, le persone che nel mio sogno mi avevano pugnalato, mi stavano spingendo a preparare le mie cose per andare esattamente nello stesso luogo, adesso il sogno più che un incubo sembrava una profezia. L’idea di partire mi spaventava, erano mesi che non lo vedevo, però una parte di me era eccitata e al pensiero di un nostro incontro, mi si disegno un sorriso sul volto. “ Car sono venuto appena ho saputo”, talmente presa dai miei pensieri, non avevo udito alcun rumore, nonostante i miei sensi acuiti da vampira, che mi avvisasse dell’arrivo di Tyler. Mi alzai e lui si misi di fronte a me, prendendomi il viso tra le mani e posando la sua fronte sulla mia “ Non devi andare, non è giusto quello che ti hanno chiesto. Perché non vanno loro da soli”, rimasi senza parole, era ovvio, non voleva che andassi da sola nella città dell’uomo che gli aveva ucciso la madre, lo aveva reso un ibrido, messo alla fuga e che, in tutto questo, ci aveva anche provato con la sua ragazza. Certo Caroline complimenti, dopo tutto questo tu gli dai anche il colpo di grazia con il ben servito, ma come fai a guardarti allo specchio. Lui mi guardava in cerca di una risposta, mi slegai dal suo vincolo e inizia a fare la valigia “ Ty non ti devi preoccupare, vado io perché sono l’unica a cui darebbe un minimo di retta e ci vado da sola, perché sono decisamente l’unica che non ucciderebbe e poi ” non mi fece finire la frase “ Bene se sei convinta di voler andare, allora vengo con te” sicuro, così lo avrebbe ucciso senza nemmeno darmi il tempo di dire ciao “ no Tyler è troppo rischioso per te e lo sai, non essere testardo, vado, chiedo e torno”. Speravo di averlo convinto, ma così non fu “ Caroline, so che lui aveva un interesse per te quando era qui, ma siamo realisti è un ibrido sanguinario, che adora passare il tempo ad uccidere le persone” il suo tono era serio e carico di rabbia repressa “ credi davvero tenesse a te? Eri solo il suo passatempo e forse lo eri solo per ferire me. Ora non pensi che si sia trovato una nuova bambolina con cui giocare a New Orleans. Non crederai stupidamente che sia rimasto a pensarti tutto il tempo, con il cuore spezzato per la tua assenza”. Le parole gli uscirono di getto, velenose. Non voleva ferirmi , questo lo sapevo, il rancore era tutto indirizzato a Klaus, ma in tutto ciò aveva appena detto che non ero una ragazza così speciale da far innamorare di me qualcuno. La cosa peggiore era, che proprio il mio ragazzo aveva pronunciato queste parole. Come per i miei amici, anche per Klaus ero un giocattolo. Gli occhi mi si spalancarono e divennero lucidi, usai tutte le miei forze per non piangere, per non pensare che forse quelle parole erano la verità. Tyler si rese conto di quello che aveva detto e cerco di rimediare “ Car non volevo dire che tu sei un giocattolo o solo un passatempo, solo che lui non ha cuore, lui non può amare” cercai di darmi un contegno “ Certo io non sono abbastanza per far innamorare qualcuno senza cuore giusto?!”, lui mi guardo senza sapere come risolvere al danno fatto “ Non sei tu Car è lui” sorrisi “ questo è un cliché fin troppo usato, anche per te. Sai Tyler ora credo tu debba andare” . “ Caroline è…tutto a posto..tra noi?”. Non lo sapevo e non era il caso di mentire “ non lo so Tyler, in fondo non lo è da molto.” Lui rimase perplesso “ ora scusa devo preparami e non sono in vena di compagnia” lo dissi con tono serio e non mi importava di nessuno, si poteva offendere, poteva rimanerci male, non aveva usato certo parole dolci per me prima. Chiusi la porta di casa mi avviai in camera mia e mi chiusi dentro. Appoggia la schiena e le mani alla porta, le lacrime iniziarono a sgorgare senza darmi il tempo di pensare a qualcosa che le potesse rimandare indietro, lentamente mi accasciai a terra portandomi le mani sul viso, lì sfogai tutto il dolore di quelle parole e di quella giornata, iniziata davvero male.

Prov Klaus

Ero giù in salone, con un bicchiere del vino più pregiato trovato in cantina e mi ritrovai a guardare perso la piantagione, dove secoli prima avevo aiutato un piccolo bambino a liberarsi dalla schiavitù. Ora quello stesso bambino mi aveva rubato la città, il mio pensiero fu interrotto da Elijah “ tutto bene fratello?” mi voltai verso di lui, vedevo che era ancora confuso per il bicchiere che avevo lanciato qualche ora fa, in quello stesso salone “ si tutto a posto ora” lui continuò a guardarmi “ stai pensando a Marcel o ad altro?” il tono che usò era privo di emozioni, ma i suoi occhi ero affamati di risposte“ Potrei dire entrambe. Pensavo che fare del bene non sempre è la cosa migliore, visto la nostra piccola guerra in atto. Se avessi, tempo or sono, fatto uccidere il piccolo Marcel, ora questa città sarebbe ancora nostra.” Elijah non distoglieva lo sguardo da me “ Già, ma questo ci ha fatto riunire e non mi sembra una cosa tanto negativa Nicklaus”. Nel dire queste parole entrò anche Rebeka” eccomi Elijah, come mai hai indetto una riunione di famiglia?”. Riunione di famiglia, era proprio da mia fratello, di sicuro voleva che decidessimo tutti insieme come muoverci. La mia piccola sorellina si mise seduta sulla poltrona di pelle in attesa di una risposta “ credo sia il caso di decidere come muoverci.” Come era prevedibile, tutti lo erano, tutti meno lei. C’erano momenti in cui i suoi occhi sembravano guardarmi come un ragazzo con cui poteva vedere un futuro, volte in cui sembrava vedere in me solo un ibrido sanguinario. Lei era imprevedibile, forse era proprio questo che mi stuzzicava di più, che non mi permetteva di metterci una pietra sopra, nonostante i miei sforzi. “ Ora che abbiamo un vantaggio su Marcel non voglio perderlo. Nicklaus hai qualche idea?”. La domanda di Elijah mi riportò a New Orleans, mi riportò nel mio salotto insieme ai miei fratelli, mi strappò dai suoi occhi e dal suo sorriso, che si era creato nella mia mente. Mi accorsi subito che Rebeka fu risentita, dal fatto che il primo ad essere interpellato fui io e non lei“ Per una volta fratello sono d’accordo con te, non bisogna sprecare il vantaggio acquisito, ma credo che non si possa parlare di vero vantaggio, non ancora almeno.” Per dare più enfasi alle mie parole mi allontanai dalla finestra ed iniziai a camminare per l’ampio salone “Insomma sappiamo come ha fatto ad avere il potere, ma la cosa che ancora ci sfugge è anche quella più importante. Chi gli ha dato tale potere e come possiamo distruggerla.” Arrivato al tavolino, dove era appoggiata la bottiglia di vino, mi accorsi che il mio drink era vuoto, allora mi versai un altro bicchiere di quel fragrante liquido rosato“ Non possiamo combattere senza essere adeguatamente armati, perché si rischia di perdere e io non perdo mai. Quindi nessuno farà nulla, continueremo le ricerche e la messa in scena di un’amicizia ritrovata.” Fu Rebeka a parlare questa volta “ Come facciamo a scoprire di che strega si tratta? Le sue sorelle non sono disposte a parlare, è già tanto quello che abbiamo saputo fino ad ora e i libri non ci diranno per magia il suo nome?” sorrisi e Elijah se ne accorse “ A cosa pensi fratello?”. Lo guardai “ di streghe potenti e antiche il mondo è pieno, basta cercare. Sono brava a nascondersi, ma più difficile è tenere segreto il potere. Dobbiamo prendere contatto con una di esse, che non risiede qui, che non è immischiata negli affari di Marcel e obbligarla a fare l’incantesimo, che ci svelerà il nome di colei che lo ha reso il mio peggior nemico.” Mio fratello sembrava d’accordo con me “ si è una buona idea, solo chiederemo con garbo di aiutarci, nessuno obbliga nessuno.” Il solito moralista, mi scolai le ultime gocce di quel nettare.  “Domani partirò con Hayle per Chigaco e cercherò la strega che ci aiuterà a riprenderci la città.” Ed ecco mio fratello che vuole fare il capo “ di grazia Elijah, perché vai a Chicago?” lo fissai con aria di sfida negli occhi” Perché tu dovresti contattare la strega?” sottolinea con foga quel tu “E da quando ti sei messo a fare il capo?” le parole vennero pronunciate in tono sempre crescente, la rabbia si era impossessata nuovamente di me. Questo non offusco, però,  la mia capacità di osservatore, vidi mia sorella guardare il telefono e rimanere immobile a fissare il nome di chi, sicuramente, la stava chiamando. Fingendo disinteresse per ciò che stava per succedere, si defilo dal salone, pronunciato poche parole “ io vado e vi lascio ai vostri stupidi e noiosi litigi”. Ci fu silenzio per un po’ nella stanza e prima che Elijah riprendesse il discorso, mi ritrovai a pensare a chi la stava chiamando , visto che i suoi unici fratelli, rimasti ancora in vita, erano qui.

Prov Rebeka

Perché mi stava chiamando, cosa voleva ora, il mio cuore era ancora legata a lui, ma lui non era più legato a me. Decisi di abbandonare la riunione familiare tanto nessuno dei miei fratelli mi dava mai ascolto, fingendo disinteresse li guardai e gli dissi “io vado e vi lascio ai vostri stupidi e noiosi litigi”. Andai così di corsa in camera mia e risposi “ Stefan spero sia importante perché ho molte cose da fare qui”. La voce all’altro capo del telefono però era di un altro Salvatore “ Già posso immaginare Rebeka” la sua voce bastava ad irritarmi “ cosa vuoi Damon?”. Lui sembro attendere qualche secondo, per me di troppo “ se hai chiamato per stare in silenzio, direi che posso mettere giù, ma tranquillo ti do il permesso di continuare a credere che ti stia aspettando o magari farlo credere a chi cerchi di far ingelosire”. Si decise quindi a parlare “ no Rebeka è una cosa seria, Stefan vuole parlarti” il mio cuore iniziò a battere “ solo devi sapere che ha avuto un inconveniente  di nome Silas di recente,  questo gli ha causato una piccola amnesia.” Lo fermai “ amnesia in che senso?” forse aveva dimenticato gli ultimi 90 anni e pensava di stare ancora con me “ si ecco ha dimenticato tutto l’ultimo anno. Lui ti vuole chiamare per chiederti un favore, io lo preceduto per chiederti di non dire nulla, perché a quanto dice la dottoressa Fell, se la verità gli viene detta in modo troppo scioccante, potrebbe andare in una specie di coma.” L’ultimo anno, non credeva di stare con me, ma ancora con Elena, la odiavo sempre di più “ capisco, per il suo bene non gli dirò nulla. Puoi anticiparmi anche ciò che mi vuole chiedere?”, ancora silenzio, mi stavo irritando “ ecco lui è decisamente più bravo nelle parole, quindi lascio a lui tutto il divertimento.” Detto questo chiuse la conversazione, senza un ciao o altro.

Prov Caroline

Ero intenta a fare la valigia, dopo aver sfogato tutto il dolore che la visita di Tyler aveva fatto uscire. Sembravo un automa senza vita, mentre mettevo via le ultime cose,  le parole pronunciate con tale rabbia mi risuonavano nella testa “….credi davvero tenesse a te? Eri solo il suo passatempo e forse lo eri solo per ferire me….” Non poteva essere vero, lui aveva tenuto a me, io lo avevo letto nei suoi occhi, o forse lo avevo solo creduto? “….Ora non pensi che si sia trovato una nuova bambolina con cui giocare a New Orleans.” Che sciocca che ero, pensare a lui con un’altra mi faceva sentire a pezzi “ Non crederai stupidamente che sia rimasto a pensarti tutto il tempo, con il cuore spezzato per la tua assenza”. No, non lo credo. Andrò lì e lui non si ricorderà nemmeno chi sono e mi ucciderà. Aprì il cassetto per prendere le ultime magliette e poi chiudere definitivamente la valigia e nel tirare su quella maglietta rossa, che adoravo tanto, le vidi, le lettere che in questi mesi mi aveva spedito. Posai sul letto le magliette e presi, con delicatezza, le lettere tra le mani. Le avvicinai alle labbra e al naso, sentivo ancora il suo profumo. No, non mi aveva dimenticato, se così fosse stato non mi avrebbe scritto e soprattutto non avrebbe scritto quelle cose. Ancora una volta distratta dai miei pensieri, non mi ero resa conto dell’arrivo di Matt ed Elena “ Car ci sei? Pronta per andare in aeroporto?” nascosi le lettere nella borsa e misi di corsa le magliette in valigia, la chiusi e loro entrarono in camera “ Si sono pronta”. Matt mise la valigia nel portabagagli e una volta che tutti fummo sul suo camioncino, partimmo alla volta dell’aeroporto che mi avrebbe portato a New Orleans, che mi avrebbe portata da lui.

Prov Rebeka

Mi ritrovai ad aspettare la sua chiamata, li seduta sul letto della mia camera, ad aspettare una telefonata senza importanza. Già senza importanza, eppure ero lì a trattenere il respiro. Il telefono sembrava muto, dall’ansia crescente, dovuta all’attesa, lo lancia dietro di me, dandomi della stupida per aver aspettato per più di mezz’ora inutilmente. Stavo per uscire quando il suono di quegli apparecchi, che negli anni ’20 non esistevano, mi vece fare capolino sul letto a baldacchino e mi fece rispondere con fin troppa foga “ Pronto Stefan?”. Il silenzio che segui duro pochi istante, che a me sembrarono infiniti “ Ciao Rebeka, scusa se ti disturbo”, la sua voce ero dolce come sempre “ il fatto è che ti devo chiedere un favore.” Come mi aveva preannunciato Damon “ si Stefan dimmi”, lui prosegui “ so che avrai mille cose da fare” , certo che era proprio diverso da suo fratello “ ma qui siamo in guai seri, vedi Silas ci sta rendendo la vita un vero inferno. Ci sta attaccando uno alla volta e il primo sono stato io. Fortunatamente i danni non sono permanenti e comunque riguarda solo una piccola amnesia.” piccola non direi, hai scordato che la tua ragazza ora se la spassa con tuo fratello “ il punto è che abbiamo bisogno di aiuto , in particolare dell’aiuto di tuo fratello Klaus. Per questo sta venendo lì Caroline” direi che non potevano fare scelta più azzeccata, tra tutti loro era l’unica che Klaus avrebbe lasciato vivere e magari, ascoltato le assurde richieste che si erano preparati. Lo fermai “ Esattamente Stefan qual è il favore?”, sembrò tentennare per qualche minuto, perso nei suoi pensieri, per poi parlare con il cuore in mano “ Caroline non conosce la città, si troverà da sola, ti prego aiutala. La potresti andare a prendere in aeroporto e poi fare in modo che parli con Klaus?” ancora silenzio “ Sai non ti so spiegare perché, ma non voglio che gli accada nulla di male”. Capì che aveva anche dimenticato la sua amicizia con la bionda vampira, ma ancora si preoccupava per lei “ Bene Stefan ti farò questo favore, ma sappi che sei in debito con me e che verrò a riscuotere” aspettai giusto il tempo di sentire un “ ok e grazie” per poi riattaccare.

Prov Caroline

Ero sull’aereo ad aspettare il decollo, il posto che Damon aveva prenotata ero vicino al finestrino, questo mi piaceva avrei avuto una buona vista della città dall’alto. Il pilota era molto bravo perché il decollo fu delicato. Eravamo in volo da un po’, quando decisi che era il caso di rilassarmi prima dell’arrivo, perché poi non ne avrei avuto più il tempo. Presi la borsa e cercai  il telefono per ascoltare qualche canzone, ma la mia mano trovo prima le lettere di Klaus, quelle che avevo nascosto con l’arrivo di Matt ed Elena. Presi la prima ed iniziai a leggerla “My love , sono davvero lieto che tu ti sia diplomata, è un traguardo importante nella vita e soprattutto è un rito di passaggio tra l’età più spensierata a quella in cui ogni decisione diventa per sempre. So che non vedi l’ora di vivere il college e spero per te che sarà come tu lo desideri, fai tutte le esperienze che il tuo cuore ti suggerisce, anche se ti sembrano rischiose, perché non avrai altre occasioni per farle e una volta perso il momento lo è per sempre. Ti scrivo perché volevo farti sapere che, appena avrai chiaro, di voler fuggire da Mystic falls, di volere qualcosa di più nella tua vita, qui c’è una casa che ti aspetta, una città da scoprire nei suo angoli più belli e intriganti. Sarò lieto di mostrarteli tutti, uno dopo l’altro. Per ora mi accontenterò di descriverti a  parole, ciò che non puoi vedere di persona e il primo di cui ti parlo è……” Adoravo questa lettere, perché era la prima e perché mi diceva che avrebbe atteso il suo momento, lasciandomi il mio spazio, ma senza lasciarmi sola, mai. Nel leggere le sue parole caddi in un sonno profondo, ma sereno. Al mio risveglio mi sarei resa conto che non ero più a Mystic fall, ma ero nella città del jazz. Ero arrivata nella sua città.

Prov Klaus

Elijah riprese a parlare “ so che sei arrabbiato fratello, che ti sembra di non avere il controllo, ma non voglio essere la tua valvola di sfogo, non più. Quindi ti conviene darti una calmata” mentre parlava si avvicinò a me, questo fu il suo primo errore. La rabbia per le sue parole mi accecò la vista, a velocità vampiro lo presi per il colletto e lo attaccai al muro “ tu credi di conoscermi fratello , ma non sai nulla di me.” Si intromise e questo fu il suo secondo errore “ è qui che ti sbagli Nicklaus io so di te più cose, di quante immagini” il uso volto ero serio “e in questo momento provo pena per te, ancora incapace di gestire le tue emozioni”. Lo guardai e solo per il passato che ci legava mi trattenni dall’ucciderlo“ sai è divertente che tu dia a me la tua pietà, quando io provo pena per te, ogni volta che incrocio il tuo sguardo. Da secoli fratello mangi i miei avanzi, prima la Petrova , ora la ragazza lupo, inizio a pensare che tu abbia una disfunzione nel trovare la tua strada e la tua ragazza.” I suoi occhi a queste parole mutarono “ si libero dalla mia presa e mi spinse con forza “ Hayle non è un tuo scarto, avete passato una sola notte insieme e sono certo che se potesse cambiarla…” non lo feci finire “ cosa credi che la passerebbe con te. Povero illuso tu sei solo un’altra delle sue pedine, appena avrà trovato di meglio ti lascerà.” In quel momento entrò Hayle “ ma che succede?” Elijah si voltò verso di lei  “ Andiamo è meglio cambiare aria per un po’”. Li vidi allontanarsi e vidi la tenerezza di lei verso colui, per cui provava qualcosa e non riuscì a frenare il mio pensiero, che volò subito a Caroline e a quanto avrei voluto averla lì. Odiavo non avere controllo su questi sentimenti, odiavo finire in balia di quello che mi suscitava quella giovane donna, volevo con tutto me stesso porvi fine e lo avrei fatto, in un modo o nell’altro.

Prov Caroline

Quando mi svegliai l’aereo stava atterrando, mi sbrigai a sistemare le lettere e a prepararmi, mentalmente e fisicamente, all’imminente incontro. Appena atterrata guardai il telefonino e , come se mi avesse letto nel pensiero Elena mi chiamò “ Car tutto bene?” sorrisi del suo tono preoccupato “ si Elena sono appena scesa dall’aereo e non c’era nessuno pronto ad uccidermi” il silenzio che segui mi preoccupò “ già ecco a questo proposito, Stefan ha pensato che da sola eri in pericolo, così ha chiesto ad un sua conoscenza di venirti a prendere” perché i miei amici non hanno fiducia in me e mi complicano la vita?? “ esattamente di chi stiamo parlando Elena?” altro silenzio, brutto, brutto segno “ Rebeka” scherzava vero “ cosaaaaa? Scherzi …” si affrettò a scusarsi” ho provato a dissuaderlo, ma lui dice che ci si può fidare”. Ora diamo retta a Stefan lo smemorato “ Non credi che avreste dovuto chiederlo a me prima.” Non mi contenevo più ero al limite della sopportazione “ prima fate le cose e poi sperate che le accetti di buon grado, ma certo tanto è solo Caroline.” Lei cerco di calmarmi ma non ebbe l’effetto sperato “ ora devo andare Elena, se avrò bisogno sarò io a farmi sentire.” Misi giù senza pensare , senza provare rimorso, per non aver aspettato una sua risposta. Spensi il telefono, lo buttai in borsa e mi avviai all’uscita. Non ci volle molto a inquadrare Rebeka, era una bella ragazza a guardarla bene e appena mi vidi mi fece cenno con la mano e una specie di sorriso, o almeno qualcosa che gli somigliasse. Arrivata davanti a lei ci fu imbarazzo, non sapevamo come salutarci, non avevamo un rapporto così amichevole, anzi non avevamo proprio un rapporto, a dire il vero. Fu lei a interrompere il silenzio “ Dai avviamoci alla macchina, ti porto a vedere la città e poi a parlare con Klaus, così prima finisci e prima puoi ripartire”. Decisamente un caloroso benvenuto del tipo, sbrigati che qui non ti ci voglio. Le feci cenno affermativo con la testa e la segui. In macchina scese di nuovo il silenzio, che veniva soffocato dalla musica che trasmetteva la radio. Appoggiai il capo al poggiatesta, inclinato verso l’aria calda che entrava dal finestrino abbassato per metà, chiusi gli occhi in cerca di pace. Pace dalla delusione avuta da quelle persone, che mi dovevano essere amiche e che non sembravano avere fiducia in me, pace per la mia storia con Tyler, ormai finita. Pace per avere la forza di rivedere Klaus e gestire tutto, nel migliore dei modi. Dovevo convincerlo e ripartire. Ma avevo davvero voglia di tornare, ad essere così lontana da casa mi sentivo così libera di essere Caroline Forbes al cento per cento,  senza dover nascondere nulla di me, perché nessuno poteva dirmi che non andava bene. Adoravo l’aria e il sole che accarezzavano il mio viso. Rebeka interruppe il vortice dei miei pensieri “Stefano come sta?”, la guardai e sembrava davvero interessata al suo stato “ Non ti so dire molto, appena mi hanno informato di tutto , mi hanno messo sull’aereo e spedito qui. Però fisicamente sta bene, solo non ricorda le cose successe nell’ultimo anno.” La guardai nuovamente e vide tristezza nei suoi occhi, a pensarci bene lei era sola, davvero sola e come me aveva dei fratelli che per secoli le avevano detto cosa fare “ appena so qualcosa ti informo, promesso”. Si volto e mostrò incredulità mista a gratitudine per le mie parole, le sorrisi e lei ricambiò, strano ma non sembrava poi così cattiva. Mi rimisi a  guardare fuori dal finestrino e pensai, ecco un altro originale in cui vedevo umanità, no decisamente avevo qualcosa che non andava.

Prov Klaus

Dopo la litigata con mio fratello avevo bisogno di stare da solo, di allontanarmi da tutto e da tutti, l’unica compagnia che volevo era quella di un buon whisky. Mi girai verso le vetrate del bar, che mostravano tutti quegli stupidi umani felici e divertiti. In questo momento li odiavo e li avrei volentieri uccisi tutti, anche quella bionda che somigliava tanto a Caroline. Sorrisi dal dolore, ora avevo anche le allucinazioni. Forse avrei dovuto avvertire i giovani ragazzi di Mystic Falls, non avvicinatevi a Caroline Forbes, perché se non potete averla vi renderà la vita un inferno, come uccidere un cacciatore. Risi di gusto, la gente mi guardava, pensando che fossi impazzito. Curioso mettere in rapporto l’ingenua Caroline, con uno spietato cacciatore.

Prov Caroline

All’inizio avevo rifiutato l’invito a visitare la città, ma le lettere di Klaus mi avevano fatto innamorare di quello, che New Orleans, poteva offrire, così accettai. Avevo fatto bene era una città in festa piena di colori e la compagnia non era poi così male, mi raccontava aneddoti del presente e del passato e mi sembrava quasi di conoscere le vie, come se non avessi fatto altro che viverle tutti i giorni della mia vita, che risultava decisamente breve, rispetto a quella di Rebeka.

Prov Klaus

Riguardai fuori e lei era ancora lì, poi comparve Rebeka e li mi resi conto che forse non era un’allucinazione, corsi fuori e lei era davvero lì, davanti a me che guardava la mia città estasiata. Si giro verso di me e i nostri occhi si incatenarono, nulla poteva scioglierli. Lei eri li con me, finalmente. Uscì dal bar e dissi il suo nome “ Caroline” lei, al suo della mia voce, si giro e dopo qualche istante di incertezza rispose “ Klaus”.

Prov Rebeka

Erano immobili l’uno difronte all’altro, il silenzio a farla da padrone, eppure i loro occhi sembravano confessare i loro sentimenti, gli stessi che avrebbero negato entrambi con la foga più ardente. Mentre intorno a noi i musicisti jazz sfilavano e la musica diventava la colonna sonora del loro segreto incontro. Erano distanti qualche metro, ma non li avevo visti mai più vicini di allora, la gente di New Orleans, del tutto ignara di ciò che stava accadendo gli passava in mezzo, eppure era chiaro che per loro il resto aveva smesso di esistere già da un po’.
Quell’incanto si spense quando comparve Marcel dietro Klaus “ Ma che bello incontrare i miei due originali preferiti” gli occhi di mio fratello mutarono velocemente “ e dimmi Rebeka chi è la tua bellissima amica?”. I suoi occhi fiammeggiarono, Klaus intervenne “ stupidi rimasugli del passato, che di tanto in tanto ci vengono a trovare Marcel”. Il nostro nemico si volto verso Klaus per scrutare il suo sguardo e capire il reale significato di quelle parole. Mi voltai verso Caroline che, a quelle parole, sembrò perdere colore, sempre che per un vampiro fosse possibile. Klaus sostenne lo sguardo che il nemico uscito dal nostro passato gli stava riservando “ ora che ne dici vecchio amico di bere insieme qualcosa, mi stavo davvero annoiando”. Marcel rise e poi si giro nuovamente verso di noi, dove per fortuna Caroline aveva ripreso un po’ di controllo, dopo le parole pungenti di mio fratello, stampandosi uno dei suoi sorrisi di circostanza.  La bionda fissava il nuovo arrivato, senza sapere bene chi avesse davanti, “ti devo ringraziare uomo senza nome, ci hai liberato da un peso. Girare la città con Klaus deve essere decisamente un’esperienza spiacevole” non lo dava a vedere, ma mio fratello rimase ferito da quelle parole e la rabbia che lessi nei suoi occhi ne era la prova. Caroline mi prese sotto braccio, per quanto io e lei non avessimo mai stretto, quel gesto mi fece piacere, perché non avevo mai avuto un’amica e le ragazze di adesso spesso si tenevano a braccetto “ ora vi salutiamo” per tutto il tempo la bionda guardò Marcel, fino all’ultima frase, quando il suo sguardo incrociò nuovamente quello di Nicklaus “ devo scoprire gli angoli più belli e intriganti di questa città”.
 
Angolo dell’autrice ( o almeno ci provo :) )
Scusate infinitamente per l’attesa, ma in questi giorni non sono stata molto bene. Spero di farmi perdonare con il capitolo, che è più lungo rispetto agli altri. Lo so l’incontro è solo alla fine e dura poco, ma non volevo far accadere tutto subito. Comunque da adesso in poi le interazioni tra loro saranno dirette e a poco a poco si scoprirà tutto. Spero vi piaccia questo capitolo e se volete recensire a me fa solo piacere, tanto piacere :) ….. ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito,  messo tra le seguite o preferite e anche tutti i lettori silenziosi… ora vi lascio, un abbraccio miei cari lettori dalla vostra Lauretta… al prossimo capitolo ;)
 

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Capitolo 4
*** Scolpita nella mente ***


Prima di lasciarvi al quarto capitolo mi voglio scusare con i tutti i lettori per il grande ritardo, ma ho avuto un impegno dietro l’altro e volevo che il primo, vero lungo, incontro klaroline, fosse degno di essere letto. Ora, senza tediarvi ulteriormente, vi auguro una buona lettura.
 
Elijah e Hayley erano arrivati da poco a Chicago e già avevano un incontro importante, cui non potevano mancare. Il reale motivo per cui erano partiti, si stava per chiarire agli occhi della ragazza lupo. Lei si fidava ciecamente di Elijah, non sapeva bene perché, ma sentiva che poteva farlo, poteva credere nelle sue parole e nelle sue intenzioni. Non si era mai sentita così protetta, nemmeno quando viveva con i suoi genitori adottivi. Si erano seduti in un bar e la persona che stavano aspettando era già in ritardo di venti minuti “ Sei sicuro che non ci darà buca?”. Lui si mise a guardarla “ si arriverà, non ne devi dubitare, l’attesa è parte della sua presentazione”. Hayley era preoccupata, se Klaus li avesse scoperti a tramare contro di lui sarebbe stata la fine, eppure Elijah non mostrava alcun segno di inquietudine. Si chiuse nei suoi pensieri, attendendo, nel silenzio di un bar deserto e poco in vista di Chicago, di scoprire cosa voleva fare Elijah a Klaus. Una voce suadente la riportò alla realtà“ scusate il ritardo ma Chicago è piena di affascinanti distrazioni”. Hayley non poteva credere ai suoi occhi, non avrebbe mai pensato che la persona attesa, fosse proprio lei. 

Prov Rebekah
Si trovava sola in quell’immensa cucina, sola a sorseggiare del sangue B positivo, il suo preferito e , al momento, sua unica compagnia. Rifletteva sul pomeriggio, inatteso e piacevole, appena trascorso con la bionda vampira e si ritrovò a sorridere. Dopo aver dato un altro sorso al suo drink il vortice di ricordi ebbe inizio ….
FLAHBACK
Caroline mi trascinò, per le strade trafficate di New Orleans, per molto tempo, prima di rendersi conto, che non sapeva dove andare. Si blocco di colpo “ Ecco, non so proprio che fare adesso”. Parlò senza neppure guardarmi e facendo un passo avanti, notai uno sguardo turbato e triste, uno sguardo, che conoscevo bene e che aveva, spesso, bagnato i miei occhi, di lacrime amare. Quella scena fece nascere in me un senso di tenerezza, nei confronti di quella ragazza, che non avevo mai conosciuto davvero. Mi ritrovai in lei “ Allora che ne dici se faccio strada io? Ci sono delle vie piene di negozi caratteristici che sono certa apprezzerai”. Si girò verso di me e  senza dire una parole sorrise, subito dopo, fece un semplice cenno di assenso con la testa. Stavolta la presi io per il braccio e la trascinai in quei luoghi, che per anni avevo vistato da sola o, raramente, accompagnata dai miei fratelli. Ora invece lo avrei fatto, per la prima volta, con un’altra ragazza, una specie di amica.
FINE FLASHBACK

Prov Klaus
Guardavo il bicchiere di fronte a me cercando di mantenere la calma, eravamo stati così vicini, lei era di nuovo con me, ma poi quando la voce di Marcel mi raggiunse, capì che lei poteva diventare un bersaglio. Se il mio nemico avesse anche solo avuto un leggero sospetto, di quanto lei fosse importante per me, allora l’avrebbe usata per distruggermi. Avevo desiderato averla qui, come niente da secoli, e ora che c’era dovevo trovare il modo di farla ripartire per Mistyc Falls. “ Pensieroso amico, forse i rimasugli del passato hanno lasciato un segno più profondo di quanto pensavi?” le parole di Marcel furono un pugno allo stomaco, dovevo fargli credere che non m’importava nulla della dolce Caroline “ No, a dire il vero sarà una vera scocciatura” cercai di non incrociare i suoi occhi, “ stavo giusto pensando al modo, più rapido, di levarmi di torno tale fardello. Idee?” sorrise e si avvicino a me lentamente “ Se vuoi ci penso io alla biondina, è solare, sexy, direi proprio il mio tipo di ragazza”. Un livore mi crebbe dentro e come lava incandescente, voleva uscire dal mio corpo, per colpire violentemente sul viso Marcel e togliergli la possibilità di ridere ancora e di parlare di lei così, nessuno doveva e poteva toccarla, lei era mia. Qualcosa in lui cambiò, il suo sguardo da scherzoso divenne serio “ Dal tuo sguardo però, penso che questo  potrebbe danneggiare la nostra amicizia. Forse, anche i vecchi rimasugli dei veri amici, è meglio lasciarli stare, che mi dici Klaus.” Mi stava mettendo alla prova, bevvi d’un fiato il mio drink “ Io ti ho avvisato, è meglio non averci a che fare con lei, ma se vuoi rischiare sei libero di farlo. Io d’amico” lo fissai e posi l'accento sull’ultima parola “ti ho avvertito, il mio dovere l’ho fatto.” Stavo per andarmene quando mi rigirai “ attento però, Camille potrebbe non apprezzare che giochi con altre ragazze” gli sorrisi, lui ricambiò e uscì dal bar, dovevo sfogare la rabbia che si era accumulata in me.

Prov Marcel
Così Klaus aveva ancora un cuore, ed era nelle mani di una piccola vampira indifesa. Per vincere la mia guerra, avrei colpito il cuore dell’ibrido e la biondina, appena arrivata, sarebbe stata il pugnale perfetto.

Prov Rebekah
Stavo sistemando le posate sul tavolo per la cena di stasera, mi chiedevo come sarebbe andata. Quel pomeriggio avevo rivalutato Caroline Forbes, mi sarebbe dispiaciuto non poterla più vedere.
FLASH BACK
“Ecco, questa e la via dove le ragazze amano fare shopping e fermarsi a riposare le gambe e le carte di credito, nei bar più in vista di New Orleans.” Lei mi guardava stupita “ vuoi fare shopping?” divenni seria “ sì perché a te non piace?” sorrise “ no, no io lo adoro, solo non pensavo di dover fare acquisti. Non ho nulla con me per pagare”. Fui io a sorridere e poi a ridere di gusto “ sei un vampiro biondina, sono certa che troverai il modo di convincere la commessa.”A quel punto mi guardò seria “ io non soggiogherò la commessa, potrebbe perdere il lavoro Rebekah”. Dimenticavo che era una moralista di prima classe “ ok, allora useremo la carta di mio fratello Elijah” cercò di rimanere seria, ma poi non riuscì a trattenere un sorriso. Entrammo nel negozio e mi resi conto di quanto, fare shopping con un’altra donna, fosse più divertente che farlo con fratelli o ragazzi. Fu bello provare un vestito dopo l’altro e fare anche le stupide, lasciarsi andare. Era questo che stava facendo Caroline, provava a non pensare alla freddezza di mio fratello ed io volevo aiutarla. Alla fine rimessi i nostri abiti e immerse da tutta la roba provata ci guardammo indecise “ allora tu cosa prendi bionda” lei mi sorrise “ ti ringrazio Rebekah, ma penso di non voler sfruttare tuo fratello. Voglio dire te sei sua sorella ti perdonerebbe, a me potrebbe riservare un altro tipo di trattamento e ci tengo a vivere”. Mi piaceva sempre più quella ragazza, non era come la immaginavo “ sai non prendo nulla nemmeno io, ma che dici di venire a cena da me stasera? Potresti chiedere a mio fratello quello per cui sei venuta e se va male ti prometto un’altra giornata di shopping, questa volta con acquisti e prometto che offro io.” I suoi occhi si rattristarono dopo che ebbi la malsana idea di mettere in mezzo Klaus, come sempre dall’altronde.  Cerco di sorridere dopo la proposta di un altro po’ di shopping. Prima di riaccompagnarla in albergo però mi ringrazio “ ti ringrazio per il pomeriggio, forse non sono stata la migliore delle compagnie, ma ti ringrazio di cuore”. Poi la vidi salire e rimasi con i miei pensieri. In principio non capivo come mio fratello fosse ancora legato a lei, poi dopo questo pomeriggio e dopo aver conosciuto la sua semplicità disarmante, tutto mi fu più chiaro.
FINE FLASH BACK
Ora tutto era pronto, mancava solo lei.

Prov Caroline
Mi stavo preparando per la cena cui Rebekah mi aveva invitato, chissà poi perché avevo accettato. Una parte di me lo aveva fatto per convincere Klaus ad aiutarci con Silas, ma un’altra grande parte di me era felice di passare un’intera serata con lui. Mi sorpresi poi a pensare, che anche la compagnia della bionda originale non mi dispiaceva, il pomeriggio passato insieme era stato strano, ma lei era stata un’amica più di quanto negli ultimi tempi lo fosse stata Elena. Mi ero sentita libera di essere me stessa, senza dover nascondere quelle parti che a Mistyc Falls dovevo sopire, perché non andavano bene, perché non mi facevano apparire come “abbastanza giusta”. Questo mi faceva pensare, che non sarebbe stato tanto male vivere a New Orleans. Alla fine preferii qualcosa di poco elegante e mentre mi avviavo, alla villa Mikaelson, speravo di non riprovare quelle immense emozioni, che il rivederlo, davanti a quel bar, mi aveva suscitato. No, non dovevo più provare tutto questo, ero una promessa che mi stavo facendo, klaus era solo l’ibrido sanguinario che aveva più volte tentato di uccidere tutti, nulla di più. Con questa convinzione Sali sull’auto, che Rebekah mi aveva mandato, mentre una vocina nella mia testa si chiedeva, se mai sarei riuscita a mantenere la promessa appena fatta. Ero davanti alla loro immensa villa, era bellissima, da mozzare il fiato. Mi sarebbe piaciuto vivere in una residenza così, ma non lo avrei mai fatto. Chissà quante stanze c’erano e i dettagli, ero certa mi avrebbero entusiasmato. Quella casa mi rammentava le feste fatte a Mystic Falls. Quella villa era la prova di un passato di feste, balli e vita che loro avevano davvero vissuto, e che io poteva solo immaginare. Forse, anche aver letto in un libro o visto in un film. Ero finita a guardare il giardino immenso alle mie spalle, c’era un bellissimo roseto e mentre mi perdevo in tutto questo la porta, ora dietro di me, si aprì. Una figura si avvicinò e pronunciò, vicino al mio orecchio, poche parole, con voce calma e decisa “ Love a quale onore devo la tua visita?”. Mi voltai di scatto senza pensare all'irrisoria vicinanza che ci separava, così le nostre labbra si ritrovarono a pochi centimetri di distanza e i nostri occhi s’incatenarono, in una morsa che non sembrava destinata a sfaldarsi. Cercai di riprendere il controllo di me stessa, ma sembrava così difficile “ tua sorella mi ha invitato a cena, ma non pensavo ci fossi anche tu. Posso sempre tornare un’altra volta avverti Rebekah che sono passata”. Brava Caroline! Ero stata indifferente e distaccata, così imparava a darmi del rimasuglio. Me ne stavo andando, anche se tutto il mio corpo lottavano contro quella decisione e subito, scoprì che non era l’unico. La sua mano avvolse il mio braccio destro e mi fece girare, ritrovandomi nuovamente così vicino al suo viso, pericolosamente vicino.  Il silenzio calò su di noi e per quanto le mie parole e le mie azioni sembravano voler dire io non ti voglio, i miei occhi e anche i suoi sembravano aver iniziato una dolce danza.

Prov Klaus
Era così bella e le ero così vicino, da poter sentire di nuovo il suo profumo. Avrei voluto baciare quelle labbra, bramavo poter unire, a quel dolce e intenso profumo, il gusto delicato della sua pelle. Avrei voluto unirmi a lei in modo completo e potevo, bastava soggiogarla e così l’avrei avuta tutta per me fino a che non mi fossi stancato. Guardandola negli occhi però, mi resi conto che non avrei mai potuto stancarmi di Caroline e di una cosa ero certo, quando ci saremmo uniti, sapevo sarebbe successo, i suoi occhi lo confermavano a dispetto delle sue azioni, sarebbe avvenuto perché lei lo desiderato quanto me. Allora e solo allora, sarebbe stata mia davvero e per sempre. Fu l’arrivo di mia sorella a interrompere quel silenzio assordante, che ci stava avvolgendo.

Prov Rebekah
Ero lì a fissarli e non sapevo se intervenire o no, era strano vedere Nick così e sembrava che, attraverso gli occhi, si stessere confessando i loro veri sentimenti. Alla fine però il silenzio sembrava che stesse avvolgendo ogni cosa, così mi avvicinai “ Caroline sei arrivata. Dai entra la cena è quasi pronta” i due si staccarono velocemente e in un profondo imbarazzo, cercarono di riprendere un certo contegno. Le presi un braccio e la scortai in sala da pranzo.

Prov Caroline
Chissà cosa aveva pensato la bionda originale vedendoci così vicini, a dire il vero io per prima ero confusa a riguardo, non sapevo perché mi sentissi così attratta da lui. Mi fu chiaro solo in quel momento, che il mio cuore e la mia ragione erano in totale disaccordo, su come agire a riguardo. La cena non sembrava andare per il meglio, sia io sia Klaus stavano in silenzio e rispondevamo alle domande di Rebekah con monosillabi. Poverina stava facendo salti mortali per tenere viva la conversazione e noi sembravano due mummie. Una piccola voce dentro di me mi spronava “ allora Caroline ti muovi ad affrontare il discorso Silas o vuoi stabilirti qui in eterno”. Già Silas me ne stavo scordando, stabilirmi in eterno, non suonava così male. No Caroline no, chiusi gli occhi e cercai di non pensarci. D’improvviso il telefono di Rebekah mi riporta alla realtà e prima, che io potessi capire ciò che stava per accadere, lei sparì lasciandomi sola con Klaus. Ora eravamo solo io e lui in quell’enorme villa. Solo noi. Cosa voleva fare Rebekah, forse era d’accordo con Klaus. Per un po’ rimanemmo in silenzio, fu lui il primo a parlare “ Love rimanere qui in silenzio non risolverà le cose, dimmi perché sei qui. Non dirmi per le lettere che ti ho scritto, perché non ci crederei minimamente, poiché non hai risposto a nessuna di esse. Suppongo che tu le abbia buttate senza nemmeno leggerle”. Colpita e affondata, le lettere, come poteva aver scritto quelle parole e ora tirarle fuori come merce di scambio “ Hai ragione non sono qui per le lettere, ma per chiederti aiuto” mi guardò perplesso, ma aspettò che io finissi, prima di parlare “ Silas è tornato e ha iniziato a colpire i miei amici e sono certa, che alla fine colpirà anche me.” Credendo avessi terminato inizio il suo monologo “ love se hai bisogno di un posto dove stare, per sfuggire al cattivo di turno, sarò lieto di ospitarti” sorrise con quel suo sguardo freddo “ non sono qui per avere la tua protezione, ma per chiederti di aiutarci. Tu sei sulla terra da più tempo di chiunque io conosca e potresti avere informazioni, per sconfiggere questo matusa che ci vuole eliminare.” Lo dissi con decisione e un po’ di rabbia, come poteva pensare che avrei potuto fuggire, abbandonando i miei amici “ Caroline so che ti sorprenderà, ma hanno inventato i telefoni, mezzi di comunicazione molto efficaci, che ti permettono di parlare con tutto il mondo senza muoverti da casa. Cosa che avresti potuto fare per chiedermi informazioni. Perciò o volevi venire qua per ragioni personali” i suoi occhi a questa frase brillarono “ o c’è dell’altro. T’invito vivamente a dirmelo, prima che il mio interesse per questa conversazione si esaurisca.” Il solito gentiluomo “ ecco in realtà mi chiedevo” s’intromise “ ti chiedevi o si chiedevano i tuoi amici, che tra l’altro hanno ben pensato di mandare te, sola, soletta da un ibrido sanguinario, che ha tentato di ucciderli più volte” ora ero irritata “ ok ci serve il tuo aiuto, questa è la verità e i miei amici non mi hanno mandato qui da sola per scelta ma x sopravvivere, insomma tu non mi faresti mai del male.” Mi fissava “ ne sei così sicura love, insomma ne è passato di tempo. Per quanto le lettere possano aver convinto te, loro cosa ne sapevano. Forse hai condiviso con loro i miei versi, magari intorno ad un fuoco, cantando canzoni.” No, loro non sapevano nulla delle lettere, i miei occhi s’inumidirono e rimasi senza parole, forse sia Tyler, sia Klaus avevano ragione, i miei amici mi avevano mandato al macello, una piccola ragazza sacrificabile per il bene di tutti. “ Direi dal tuo sguardo, che non sapevano delle lettere” cacciai indietro le lacrime e feci uscire Caroline, quella forte e testarda “ mi ucciderai adesso? se la tua risposta e no e io lo spero, allora dimmi se ci aiuterai?”. Scosse la testa “ perché dovrei love. Mettere a rischio me stesso, per salvare un branco di stupidi liceali, che fanno arrabbiare un cattivo dietro l’altro. Spiegami perché mai dovrei aiutarvi?”, già perché doveva, senza rendermene conto lo dissi“ Per me”, quello era ciò che pensavo davvero.

Prov Klaus
Lo disse così, semplicemente, per lei avrei dovuto e avrei voluto farlo, ma non per gli altri “ mi spiace love ma qui ho una guerra da combattere e se mi allontano perderò, ed io non perdo mai”. Mi alzai e la lascia da sola.

Prov Caroline
Avevo tentato e avevo perso. Ora come tornavo a casa? Rebekah mi aveva mandato un suo tirapiedi per raggiungere la villa e al ritorno, aveva promesso di darmi uno strappo. Non mi restava che attendere che rientrasse. Ero sola, in quella casa stile ottocento, mi guardai intorno e la curiosità prese il sopravvento, dovevo restare lì per non so quanto tempo ancora, quindi tanto valeva scoprire i segreti di ogni stanza. Mentre passavo in visione ogni luogo del piano terra, ripensavo alle parole di Klaus, agli amici che senza sapere se lui ancora provava qualcosa, mi avevano preso un biglietto aereo per venire qua da sola, indifesa contro un suo attacco. Begli amici Caroline, quella vocina iniziava a infastidirmi. Decisi di salire a visitare il primo piano e mi accorsi di alcune scale che portava a un terzo piano, che guardando da fuori non esisteva, di sicuro era una soffitta, vi salì curiosa di spere cosa ci fosse custodito, ma non ero pronta per quello che mi avrebbe rivelato.

Prov Klaus
Ero nel mio studio, in cerca di qualcosa che potesse farmi dimenticare quel viso, incorniciato da lunghi capelli biondi, quando sentì lo scricchiolio della scala, che portavano al mio piccolo laboratorio. Mi alzai e raggiunsi la stanza in pochi istanti, per ritrovare Caroline con uno sguardo stupito e incredulo, ammirare il mio ultimo capolavoro. “ Non credo tu abbia avuto il mio permesso per stare qui love” lei non si volto nemmeno “ è bellissimo Klaus, mi chiedo solo perché il mio volto sia così sfuocato”. Solo ora si voltò verso di me, in attesa di risposta, una risposta che non arrivò.  “ Be è chiaro mi stai dimenticando, non ricordi più i miei lineamenti.” S’iniziò a incamminare verso la porta per uscire dal laboratorio, dalla casa e dalla mia vita per sempre. Non potevo permetterlo, le presi il braccio destro per fermare la sua corsa e la adagia con la schiena al muro adiacente alla porta, con una mano le accarezzai il viso, mentre con l’altra le cingevo la vita e la fissai dritta negli occhi, lei ricambio e notai che erano lucidi “ love non ho dimenticato il tuo viso, non potrei farlo nemmeno volendo”. Appoggiai la mia fronte sulla sua e le sue palpebre tremarono leggermente a quel contatto, come il mio cuore “ Tu Caroline sei scolpita nella mia mente” sentivo i nostri respiri prendere lo stesso ritmo, non eravamo mai stati così vicini e lei non si spostava, non mi respingeva. In quel momento avrei voluto baciarla, con passione farle sentire quanto la desiderassi. Se solo fossi potuto rimanere lì con lei per sempre “ Klaus?” poggiò entrambe le sue mani sul mio petto e i nostri sguardi divennero indissolubilmente legati, i nostri respiri si fusero insieme e divennero uno solo, mi avvicinai alle sue labbra e quasi le sfiorai “ Klaus, Caroline ci siete?”. Caroline, a quella voce a me così familiare, si scansò e corse giù per quelle scale, che in principio l’avevano tanto avvicinata a me. In quel momento odia profondamente mia sorella e l’idea di ficcarle un pugnale nel cuore mi alletto molto.

Prov Caroline
Ringraziai il ritorno provvidenziale di Rebekah, la raggiunse di corsa “ Eccomi, scusa ora sono stanca mi puoi riaccompagnare?” sentivo i passi di Klaus, ci stava per raggiungere, dovevo andarmene prima di rincontrare i suoi occhi, i suoi dolci e ipnotici occhi. Rebekah sembrò capire la mia fretta “ ok arrivo, aspettami in macchina” mi lanciò le chiavi dell’auto e la aspettai lì, al sicuro dai miei stupidi e sbagliati sentimenti. Lo stavi per baciare Caroline, o quanto lo avrei voluto. Stupida vocina. Fortunatamente non dovetti attendere molto, prima di vedere la bionda originale raggiungermi in auto e riportarmi in albergo. Mentre eravamo in auto Rebekah ebbe la delicatezza di non chiedermi di Klaus, però mi mise in guardia su Marcel. Mi dissi di non fidarmi e di non rimanere sola con lui, mai. Non ne capivo la ragione e avrei voluto saperne di più, ma ero ancora scossa da ciò che era appena successo con Klaus, così lasciai stare. La salutai e promisi di fare colazione con lei l’indomani, mi sarebbe passata a prendere alle nove. Rimasi un po’ all’aria aperta, dopo aver visto la sua auto scomparire nella notte festosa di New Orleans.

Prov Marcel
Bussai e attesi qualche istante prima che una voce, nascosta dietro quell’esile porta, rispondesse “ Chi è?”. La dolcezza, che scaturì da quelle poche lettere, mi fece intuire come fosse riuscita a penetrare nelle difese di un ibrido sanguinario, come klaus “ sono Marcel l’amico di Klaus. Ti ricordi? Ci siamo incontrati questa mattina”. Non sentì più nulla e poi rumori di sottofondo, stava scappando o Rebekah o Klaus l’avevano messa in guardia. Con un calcio ben assestato buttai giù la porta e riuscì ad afferrarle la vita, prima che riuscisse ad uscire dalla finestra “ niente di personale piccola, ma sei l’arma che stavo cercando” lei provava a divincolarsi, ma la mia presa su di lei era ferma “ lasciami subito o ” cinsi la sua vita con tutto il braccio sinistro e con il destro premetti la sua schiena sul mio petto “ o cosa Caroline? Si so chi sei, ho fatto le mie ricerche. Credi che il tuo principe senza macchia ti verrà a salvare. Forse, ma appena arriverà sarai tu a ucciderlo” lei riuscì appena a dire un soffocato “Cosa?” che io le spezzai il collo. La guardai lì distesa a terra, per qualche ora priva di vita, fino a che Davina, la mia potente strega, non entrò nella stanza dell’albergo “ ora mia cara possiamo cominciare i giochi.”
 
Angolo dell’autrice ( o almeno ci provo ^_^ )
Mi scuso ancora per l’attesa, spero di essermi fatta perdonare con il nuovo capitolo. Ci sono scene Klaroline ( lo so non è molto, ma voglio fare le cose per gradi. A poco, a poco il loro stare insieme aumenterà) e l’amicizia tra le barbie inizia a mettere le prime basi. Vi lascio con due domande: Che cosa vuole fare Elijah? Come Marcel renderà Caroline un arma? Lo scopriremo con il prossimo capitolo ^_^ …. Ringrazio sempre tutti i miei lettori, sia quelli silenziosi, sia chi mette la mia storia tra le seguite e le preferite….. Sono sempre felice di una vostra recensione, così posso migliorare la storia e capire se piace la piega che sta prendendo….ora vi saluto e vi auguro un felice Natale, di sicuro posterò dopo le feste il prossimo capitolo….Baci la vostra Lauretta ^_^
 
 

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Capitolo 5
*** L'incantesimo ***


Prov Caroline
 
Mi sentivo intorpidita e il collo mi faceva molto male, volevo aprire gli occhi e tirarmi su ma non ci riuscivo. Non capivo dove fossi e cosa mi stesse accadendo, provai a ripensare agli ultimi momenti e l’unica cosa che vedevo era Klaus che mi sfiorava il viso, mentre io mettevo entrambe le mie mani sul suo forte e ampio petto,  ricordo anche quanto fosse forte il desiderio di sfiorare le sue dolci labbra e poi il buio.
 
Prov Rebekah
 
Mi continuavo a chiedere come sarebbe potuta andare a finire tra quei due, non vedevo Nick così legato ad una persona, che non fosse parte della nostra famiglia, da molto tempo. A pensarci bene forse non lo era mai stato così tanto, almeno con nessuno che avessi la forza di ricordare. Arrivai davanti all’albergo e vi entrai, non era male la struttura, decisamente però non eguagliava la nostra villa. Senti l’orologio a pendolo della hall rintoccare le nove in punto e di Caroline ancora niente. Provai diverse volte a chiamarla al telefono, ma suonava a vuoto fino a che non entrava la solita segreteria. Odiavo chi mi faceva aspettare , andai dal concierge per avere spiegazioni “ Salve sto aspettando una mia amica che è vostra ospite da pochi giorni, ma ancora non è scesa può dirmi la camera che la raggiungo?” lui per risposta mi tiro uno sguardo di cinismo “ le pare che diamo informazioni a tutti quelli che vengono qui, spacciandosi per amici o parenti. Se vuole può aspettarla qui nella hall ma, non le darò mai l’informazione che mi richiede”. Ok avevo provato con i modi di Caroline, ma non avevano funzionato, quindi ora usavo i miei. Sorrisi lo fissai bene negli occhi “ ora tu mi dirai subito la camera di Caroline Forbes e quando sono stupendamente vestita così” lui attese qualche istante con gli occhi spalancati e poi esegui le mie istruzioni alla lettera “ la camera è la 321 e lei signorina oggi è stupendamente vestita”. Soggiogare era più facile e decisamente più divertente “ grazie caro”, detto questo girai i tacchi e salì nella sua stanza. Quando giunsi di fronte alle camera mi bloccai, la porta era semi aperta, inizio a salirmi un sospetto poco piacevole, in merito a che fine avesse fatto la bionda vampira. Lentamente entrai e per fortuna non c’era il suo corpo con un paletto conficcato nel cuore, ma non c’era ombra di lei nemmeno viva. Guardando attentamente però notai come sul comodino vicino alla finestra le cose fossero messe in modo disordinato, alcune cadute per terra. Tra queste vi era anche il suo cellulare. Un profumo molto forte e non femminile mi arrivò al naso, era delicato e deciso allo stesso tempo e lo avrei riconosciuto ovunque, Marcel era stato qui. La prima cosa che feci dopo questa scoperta fu chiamare Nicklaus.
 
Prov Klaus
 
Avrei potuto passare la giornata a pensare a lei a struggermi di dolore, ma mi era bastata la notte in bianco e la decisione presa, non avrei più permesso a Caroline Forbes di avere tutto questo potere su di me. Chi era quella ragazza per farmi sbilanciare sui mie sentimenti a poi scappare così. Chiusi gli occhi e iniziai a bere del buon vecchio scotch. No, era deciso non avrei fatto più nulla per Caroline. Preso dai miei pensieri ci misi un po’ a rispondere a mia sorella “ Rebekah oggi ho di meglio da fare che ascoltare le tue lamentele.” Sembrava agitata “ non voglio lamentarmi solo che” non la feci concludere “Sono le nove e mezza e visto che dovevi fare colazione con…come l’hai chiamata? Ah si…. la tua nuova amica” risi in modo che sentisse la mia derisione “ Nick fammi parlare è importante” già per lei tutto era importante “  deve essere andata male se a quest’ora già mi chiami?” ci fu silenzio e capì che allora era davvero importante “ Che succede?” il mio tono si fece serio. “ Nick Marcel l’ha presa”. Poche parole, che potevano significare tutto o niente ad orecchie indiscrete, invece per me volevano dire solo una cosa, Caroline era in pericolo, solo per colpa mia, solo perché io la a….non diedi spazio alla fine del mio pensiero. Ma un’immagine si focalizzo nella mia mente, il suo ingenuo sorriso e il suo sguardo fiducioso, la sera del suo diploma, in quella serata, dove anche il tempo estivo sembrava cullare paziente, che ci incontrassimo davvero. “ Dove sei? ti raggiungo subito.”
 
Prov Marcel
  
“Allora Davina quanto manca? Avevi detto che ci volevano solo poche ore, ormai è mattina inoltrata” lei era presa dall’incantesimo e non sapevo se mi potesse sentire o meno. Ero certo che Klaus sarebbe venuto a salvarla, i suoi occhi, quando davanti al bar la fissava, erano stati eloquenti, mentre del tutto vani i suoi tentativi di eludere la mia indagini, per confermare ciò che già sapevo. Ero pronto ad una sua visita, ma ciò voleva dire insinuare in lui e in tutti gli originale, il sospetto che mi stavo muovendo e che un piano era stato avviato. “ si lo so” Davina parlò “ ma il suo legame con lui è difficile da spezzare. Vedi devo insinuare in lei una scintilla di ira feroce verso di lui, ma sembra difficile posarla dentro la bionda, gli ha già perdonato molte cose.” La stavo ad ascoltare “ come fai a essere certa che non attecchisce”, lei mi sorrise “ ho scelto un ricordo preciso e fino a che non muterà un particolare determinante, vuol dire che non si è instillato nulla. Ora se permetti devo concentrarmi, perché il sentimento più è forte più è difficile da manipolare…. Un’altra cosa sento che hanno scoperto la sua assenza e che sei tu ad averla presa, presto saranno qui.” Sorrisi “ Bene tu lavora, agli originali ci penso io.”
 
Prov Caroline
 
Sentivo voci indistinte che parlavano vicino a me, mentre una ragazza sembrava insinuarsi nel mio ricordo e urlare senza voce qualcosa. Sembrava ripetersi all’infinito la scena, che poche ora prima si era consumata nella soffitta di Klaus, solo mi chiedevo perché ero scappata. A furia di ripetere la scena in me sembrava rafforzarsi, sempre di più, la convinzione che il mio posto era accanto a lui. Poi c’era quella ragazza, che mi fissava dal fondo della stanza, da sfuocata diveniva nitida e lentamente i miei occhi sembravano più attratti da lei che da Klaus. Così senza rendermene conto la guardai per la prima volta e senti la sua voce, come un flebile sussurro.
 
Prov Rebekah
 
Klaus sembrava non arrivare mai, decisi di perlustrare la stanza in cerca di qualche indizio lasciato da Marcel, anche se conoscendolo sapevo che era attento a non lasciare tracce dietro di sé. Frugai nei cassetti, per terra, ma niente e di Klaus nemmeno l’ombra. Caroline poteva morire e tutto per colpa di Klaus. La rabbia stava prendendo il sopravvento, per sfogarla presi il letto e lo lancia in aria. Questo si capovolse e ricadde su se stesso. Con il letto anche la borsa di Caroline fine a terra, insieme al suo contenuto. Mi avvicinai per rimettere tutto a posto, mentre una lacrima mi rigava il viso, fu allora che le vidi, una serie di lettere, avvolte con un filo di seta lilla, erano indirizzate a Caroline da…non ci potevo credere mio fratello…lui le aveva scritto delle lettere da quanto era venuto a New Orleans, aveva mantenuto i rapporti con lei. Questo gesto non era da Klaus, lei aveva scelto un altro, per lui questo era un tradimento, eppure era ancora viva e aveva ricevuto lettere da lui. Io per aver scelto Stefan, avevo subito la pugnalata al cuore, con annessa prigionia nella bara per circa novant’anni. Poi il mio sguardo cadde su un altro gruppo di lettere, la carta non era consumata come le altre, per via delle numerose letture, il mittente era Caroline e il destinatario Klaus, erano la risposta ad ogni singola lettera ricevuta, ma che non aveva avuto il coraggio di spedire. Sentii i suoi passi, mio fratello era finalmente giunto all’albergo, mi sbrigai a rimettere tutto a posto, com’era prima del mio scatto d’ira, presi tutta la corrispondenza e la misi nella tasca segreta del mio giacchetto. A casa con più calma, una volta recuperata Caroline, avrei letto di questa loro, strana, storia epistolare.
 
Prov Klaus
 
Entrai nella stanza mia sorella era li ad attendermi “ Era ora! Hai fatto con calma” voleva stuzzicarmi ma non era proprio il momento “ Rebekah non è il momento. Piuttosto hai trovato qualche indizio?” la sua faccia mi aveva già dato il responso “ purtroppo no, ma di sicuro lei ha cercato di scappare. Quando sono arrivata le cose vicino alla finestra erano già per terra. Dobbiamo riprendercela” lei mi fissava, aveva bisogno di qualcuno che la rassicurasse, peccato che Elijah non ci fosse “ Andiamo direttamente da Marcel allora, riprendiamoci ciò che è nostro!”
 
Prov Marcel
  
Ormai era quasi mezzogiorno, sapevo che a breve sarebbero arrivati nella mia dimora a chiedere di lei. La mia sicurezza derivava anche dal fatto che Davina mi aveva avvertito. Comunque il rituale si stava compiendo, dopo di che avremmo trasferito la bionda vampira in una cella dei sotterranei, dove Klaus l’avrebbe trovata, tratta in salvo e portato a casa con se la mia efficiente arma.
 
Prov Caroline
 
La Ragazza parlava, ma faticavo a comprendere le sue parole, d’improvviso un fischio assordante mi fece coprire le orecchie con le mani, klaus sparì e io mi accasciai a terra priva di conoscenza. Quando ripresi i sensi ero ancora nel laboratorio e davanti a me si ripresentava la medesima scena, già vissuta molte volte. Tutto sembrava procedere nelle stesso modo fino all’ultima parte dove le miei mani si alzarono brandendo un pugnale, con inciso la scritta “Kur”sul manico, e senza avere nessun controllo su di me, pugnalai con violenza l’ibrido che mi stava di fronte. Lui si accascio ai miei piedi privo di vita. Il mio cuore si ruppe in mille pezzi, mi mancava il respiro e urlai con tutta l’aria che avevo in corpo, mentre protesa su di lui, con la testa poggiata al suo torace, versai tutte le lacrime che potevo, ma esse non ridussero nemmeno per un attimo il dolore, che aveva preso il posto del mio cuore.
 
Di colpo mi risvegliai, in una stanza fredda e scura, ero sola e respiravo a fatica non capivo perché fossi così agitata e poi mi ricordai di Marcel e del rapimento. Dopo quel momento avevo il vuoto, non ricordavo cosa fosse successo e da quanto fossi lì, di sicuro mi avevano drogato perché avevo una forte cefalea. In quel momento mi accascia di fianco alla porta della mia prigione , vi appoggiai la testa e dissi con un filo di voce il nome dell’unica persona che avrei voluto avere lì … Klaus….
 
Prov Klaus
 
Io e Rebekah entrammo nella nostra vecchia dimora, ora e ancora per poco sua. Marcel era seduto su una delle sedie poste all’esterno della casa e intorno c’erano i suoi fedeli compagni. Ci fermammo di fronte a lui “ qual buon vento miei cari amici” la sua voce era irritante, quasi quanto il ghigno sul suo volto “ dove Caroline?” la mia ingenua sorellina, sempre troppo impulsiva “ non so di chi tua stia parlando mia cara” lei lo fissava freddamente, parlare con lui non avrebbe portato da nessuna parte “ certo che lo sai , la bionda vampira che hai conosciuto ieri davanti al bar” si avvicino di scatto a Marcel, i visi a pochi centimetri di distanza. I ragazzi intorno a lui si stavano muovendo, ma con un cenno della mano li bloccò tutti “ forse ti è più chiaro se ti dico quella che hai rapito questa notte” lui sorrise “ ora ricordo, ma non ho idea di che fine…” un urlo straziante fece girare entrambi. Ero stufo di aspettare e mordere tutti i suoi compagni fedeli , impegnati a controllare la mia sorellina, mi sembrava un metodo veloce e divertente, però l’ultimo non fu fortunato come gli altri. Con la bocca ancora sporca del sangue della mia ultima vittima parlai sotto gli occhi increduli di Marcel “ ora mio caro amico, dimmi dove si trova Caroline o lascerò, con immenso piacere,  morire tutti loro” Rebekah sorrideva, per la prima volta non aveva nulla da dire sui miei metodi “ inoltre visto che sono di animo nobile ti ucciderò velocemente, così da non vederli soffrire” . Marcel riprese il suo contegno “ Ebbene te la vado a prendere, certo che con voi ragazzi siete diventati troppo seri, non si può più giocare” lo fissai “ ti avverto non provare di nuovo a giocare con le persone a cui tengo” mi avvicino e con lo sguardo lo fulmino “oh amico, mi spiace ma mi sembrava di aver capito fosse un rimasuglio”. Un grido squarciò la notte e interruppe la mia sete di vendetta. Quella voce l’avrei riconosciuta ovunque, Caroline urlava dal dolore. Mi stavo avviando verso quella voce quando Marcel mi si parò davanti e così facendo mi diede solo l’occasione di sfogare la mia ira, gli assestai un pugno che lo fece finire contro il muro dell’entrata, lo segui a velocità vampiresca e senza dargli il tempo di toccare terra gli presi il colletto della sua sudicia camicia e lo tenne in aria ancora un po’ “ se scopro che gli hai torto anche un solo capello, ti prometto che proverai un dolore così grande, da farti pensare alla morte come ad un dolce sollievo” mia sorella si avvicinò “ vai da lei , io penso a lui”. corsi giù nel seminterrato urlando il suo nome “ Caroline” fino a che non senti di rimando il mio “ Klaus” era solo un sussurro ma sufficiente per riuscire a trovarla.
 
Prov Caroline
 
Senti dopo qualche istante che la serratura veniva aperta, aprì con cautela la porta e controllai se ci fosse qualcuno di guardia. Il corridoio era deserto allora mi avviai in cerca dell’uscita, fino a che il mal di testa non crebbe a dismisura, il dolore mi fece urlare come non mi era mai capitato e mi piegai fino a toccare il terreno con la fronte, mi sentivo svenire, le ultime forze mi stavano abbandonando, poi sentì il mio nome urlato con foga, era la sua voce, era venuto a salvarmi e con le ultime energie risposi chiamandolo a mia volta. Ormai ero distesa a terra, feci in tempo a vedere la sua figura giungere da me e piegarsi al mio fianco “ Caroline stai bene?” prima di svenire buttai le mie braccia al suo collo “ ora si , non mi lasciare mai Klaus, non lo sopporterei” e mentre tutto si faceva nero udì solo “ non potrei mai lasciare il mio cuore” poi più nulla.
 
Prov Klaus

Era stato bello sentire quelle parole, ma ora dovevo accertarmi che stesse bene. La presi in braccio e mi avviai all’uscita, dove non trovai ciò che mi aspettavo. Non c’era più ne Marcel ne i suoi compagni di sventura e mia sorella giaceva per terra con la testa sanguinante. Mi avvicinai a lei, adagiai al suo fianco Caroline e provai a svegliarla, non ci volle molto e si tirò su con facilità per fortuna “ mi vuoi dire che è successo al ‘ci penso io’? ” lei mi guardò con gli occhi sgranati “ ricordo solo un forte vento e poi il buio. Un forza mai sentita prima mi ha scaraventato a terra, io…”.  Ripresi in braccio Caroline “ credo che tu abbia incontrato la sua strega, quella che gli ha consegnato il vero potere. Se ti ha fatto dimenticare tutto deve essere davvero potente. Su torniamo a casa”.
 
Non ci volle molto per raggiungere la piantagione e posai Caroline sul divano del salotto, mentre Rebekah chiamava Sophie- deveraux . Guardavo il suo viso circondato da quell’ammasso di capelli dorati, pensando che era solo colpa mia se giaceva lì priva di vita “ arriva tra venti minuti. A cosa pensi Nick”. Voleva delle risposte chiare , ma io al momento non ne avevo “ Penso che Marcel abbia un piano e credo che si sia avviato proprio questa notte.” Lei sembrava aspettare dell’altro “ si lo credo anche io , ma cosa ti turba esattamente.” La guardai per qualche secondo e poi spostai il mio sguardo di nuovo su Caroline, la mia piccola Caroline “ Sono certo che in tutto questo Caroline abbia una parte importante, non ho idea di cosa sia e non so come…” su Klaus dillo proteggerla, può essere così difficile?? “ proteggerci da un suo attacco” .
 
Sophie- deveraux entrò dalla porta principale come se fosse casa sua “ perché mi avete chiamato” si fermo di scatto quando vide il corpo, che sembrava privo di vita, di Caroline “ Marcel l’ha presa e qualcosa gli è stato fatto, se ci tieni alla tua vita devi scoprire cosa”. Sentii il suo cuore accelerare, e con un semplice cenno del campo assentì alla mia richiesta. Mi avvicinai e senza farmi udire da mia sorella aggiunsi una piccola richiesta“ poi devi farmi un altro piccolo piacere Sophie- Deveraux”.
 
Prov Marcel
 
La mia strega mi stava medicando “ se non fossi intervenuta sarebbe stato peggio lo vuoi capire” era lei a non capire “ ti ha vista, ora sanno”. Rideva la sua piccola e potente strega “ tranquillo le ho fatto dimenticare tutto, ricorderà un forte vento tutto qui. Siamo al sicuro” ingenua “ Non li conosci a loro basta un piccolo indizio, una supposizione per scoprire le carte. Almeno dimmi hai compiuto il sortilegio” posò le garze e prese il volto di Marcel tra le sue esili mani “ l’arma è carica, dobbiamo solo decidere quando sparare”.
  
Prov Klaus
 
Sophie aveva le mani adagiate sul capo di Caroline, ancora priva di conoscenza. Aveva gli occhi chiusi e alternava movimenti rotatori con le mani a momenti in cui rimanevano immobili sulla sua chioma bionda. L’attesa era snervante, volevo sapere, sapere se si sarebbe mai svegliata. Sophie- deveraux aprì gli occhi e si alzò in piedi “ sono certa che qualcuno ha giocato con la mente di questa povera ragazza, ma non ti so dire cosa sia e nemmeno posso fare qualcosa per sciogliere l’incantesimo, è troppo potente. Per quanto mi sforzi non riesco a scalfirlo, la strega che l’ha attuato ha fatto in modo che rimanesse celato agli occhi di qualsiasi altra sorella.” La fissai con sdegno “ quindi a che mi servi esattamente sophie – deveraux” pronuncia il uso nome lentamente “ direi a nulla, quindi potrei ucciderti, così almeno sarai utile per sfogare la rabbia che ora sta crescendo in me”. Lei indietreggio, cercando di capire quale via di uscita fosse adatta per riuscire a sopravvivere, ma io a velocità vampiresca la raggiunsi e la scaraventai distruggendo il tavolino con sopra gli alcolici “ ecco hai visto cosa mi hai fatto fare, mia cara streghetta. Era scotch invecchiato 150 anni, una vera delizia”. Lei sembrava arrendersi, ma poi si tirò di nuovo in piedi intenta a scappare, le presi allora la chioma color cioccolato e la strattonai fino a che i nostri corpi entrarono in contatto “ tesoro la festa è appena iniziata, non è carino che tu te ne voglia già andare” lei cercava di tenere i capelli per sentire meno dolore quando tiravo. “ Klaus lasciala” la sua dolce voce, era sempre un piacere ascoltarla. Lasciai andare la strega e mi sedetti al suo fianco sul divano “ love stai bene?” le accarezzai la testa “ si credo di si, mi fa solo molto male la testa” aveva un volto provato “ ricordi qualcosa love, cosa ti è successo?” lei mi guardava confusa, stava cercando di ricordare “ l’ultima cosa che riesco a rammentare e quando Marcel mi ha preso mentre cercavo di scappare” la guardavo e lei guardava me, era spaventata “ la strega le ha fatto perdere la memoria”. Qui intervenne la mia cara sorellina, che fino ad ora era rimasta solo una spettatrice “ deve essere la stessa strega che ha cancellato la mia ”. Sophie si ricompose “ c’è un modo per farle ricordare cosa le hanno fatto.  Ci sono delle spezie che mescolate ti fanno rivivere determinati momenti, che la tua mente ha deciso di offuscare. Potrebbe funzionare”. La guardai “ Bene allora hai guadagnato un po’ di tempo, vai a prenderli e vedi di fare ritorno o ti verrò personalmente a cercare e finirò ciò che avevo iniziato”. Lei chinò lievemente il capo e uscì dalla casa, più velocemente che poteva.
 
Prov Caroline
 
Cercai di alzarmi ma la testa mi girava e finì per perdere l’equilibrio, prontamente Klaus arrestò la mia caduta. Mi ritrovai fra le sue braccia, con la testa appoggiata al suo petto. Senti il suo inebriante profumo profondersi nel mio corpo e tutto il dolore sembrava diminuire. “ Forse dovresti riposare love, ti porto nella tua stanza”. Io avevo una stanza nella sua casa? No dovevo tornare in albergo, ma non ero in condizioni di restare sola  “ si magari riposo un po’ e poi torno in albergo”. Tutto si fece più scuro , vidi Rebekah chiudere le tende, mentre Klaus mi posava dolcemente sul letto “ love tu non tornerai in albergo, rimarrai qui con me. Starai sempre vicino a me ora”. Volevo rispondergli che non ci pensavo minimamente, che appena avessi recuperato le forze me ne sarei andata,  ma la stanchezza era così forte che mi assopì senza controbattere. Al mio risveglio tutto mi sarebbe stato più chiaro, né la mia volontà , né alcuna mia decisione avrebbe potuto cambiare, ciò che ormai aveva avuto inizio.
 
 
Angolo dell’autore ( o almeno ci  provo ^_^)
Spero il capitolo vi piaccia e mi scuso se non ho parlato di cosa accade a Chicago. Ma il prossimo capitolo sarà di spiegazioni, partenze e ritorni, sia per la situazione a Chicago, sia per quella a Mistyc Falls. Poi ovviamente ci saranno diverse scene klaroline ( ora che sono nella stessa casa ^_^). Ringrazio tutti i miei lettori, sia chi da voce alle sue opinioni, sia quelli silenziosi, ringrazio chi mette la mia storia tra le preferite e tra le seguite. Auguro a tutti un felice anno nuovo, ci si vede dopo l’epifania. Un bacio la vostra Lauretta
 

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Capitolo 6
*** Tradimenti ***


Premessa: Katherine è ancora un vampiro, nessuna pozione l’ha riportata ad essere umana.
 
 
 
Ci sono momenti nella nostra vita in cui crediamo di avere le risposte a tutte le domande che ci vengono poste, abbiamo la completa certezza di ogni azione, di ogni sentimento e ci crediamo oracoli di verità, che sembrano uniche ed immutabili. E’ proprio in questi attimi, che perdiamo la capacità di vedere veramente, quello che ci accade intorno. A volte non notiamo i momenti in cui il seme del tradimento nasce, mentre crediamo di vederlo in quei luoghi dove, in realtà, si trova l’amore più puro, celato solo dalla fragilità dell’animo umano e non.
 
 
 
 
Prov Rebekah
Caroline era al sicuro, alla fine tutto si era risolto, eppure il mal di testa continuava a farsi sentire. Posai la giacca sulla sedia di fronte al mio letto a baldacchino, con tutta l’intenzione di seguire la bionda vampira nel mondo dei sogni. Stavo quasi per adagiarmi su quella morbida superficie, quando la mia giacca cadde dalla spalliera della sedia e le lettere si sparsero sul pavimento. Dopo tutto quello che era accaduto quella notte,  mi ero completamente scordata di questo particolare. Le andai a raccogliere e le portai con me nel letto, sistemai i cuscini dietro la mia schiena e inizia la lettura, la scelta era davvero ampia, ma notai la lettere numero quattro, la più logora, di sicuro la più letta, così l’apri….
My love oggi è stata una giornata complicata, vorrei sapere come è stata la tua, ma visto che non rispondi a nessuna delle mie lettere non credo che avrò questo piacere. Ricordi il discorso fatto sul voler essere umani e su quanto questi siano fragili, forse no, ma io ricordo ogni istante di quel momento e oggi ho compreso come gli uomini per quanto piccoli e inferiori hanno una forza di volontà davvero incredibile…..” mio fratello che lodava gli esseri umani? Questo non lo avrei mai creduto possibile. Più andavo avanti a leggere e meno riuscivo a riconoscere mio fratello, come l’artefice di quei versi. “ Nella mia lunga vita Caroline ho avuto la possibilità di provare ogni tipo di sentimento che l’uomo può sperimentare, l’ho fatto sotto tutte le sfumature esistenti e,sfortunatamente, sia per quelle buone che per quelle cattive. Per ognuna di esse, però, ho sempre trovato un momento, qualche ora o perfino giorni interi, in cui ne dimenticavo il sapore dolce e amaro che il solo ricordo suscitava in me…. Oggi è stata davvero una giornata complicata love, la mia mente è stata completamente assorbita dall’assurdità di ciò che è accaduto qui a New Orleans, sotto gli occhi ignari dei suoi abitanti. In tutto questo però,  devi sapere che nemmeno per un secondo ho smesso di pensare a te e a quanto avrei voluto averti al mio fianco. Forse, tu non hai compreso del tutto, che la frase detta il giorno del tuo diploma non era una semplice affermazione, non era una semplice promessa, la mia Caroline era un avvertimento di ciò che desidero ardentemente e sai che ciò che voglio lo ottengo sempre. Quindi love preparati perché io sarò il tuo ultimo amore, con o senza il tuo permesso.”
Non avevo compreso quanto Caroline fosse importante per mio fratello, adesso potevo farmene un’idea e solo leggendo la risposta, mai arrivata a Klaus da Caroline, avrei scoperto i sentimenti della bionda vampira. Cercai la lettera numero quattro nell’altro gruppo, immacolate per quanto nessuno le aveva toccate e lette, la vidi e l’aprì delicatamente “ Klaus vorrei sopire questa mia voglia irrefrenabile di aprire le tue lettere, di leggere le tue parole e rileggerle ogni volta che mi sento triste o sento la tua mancanza, ma per fortuna  riesco ad evitare di spedirti le mie risposte. Potresti capire male o forse comprendere ciò che sento e questo sarebbe un casino, perché al momento sono confusa io su un possibile noi. Quando ho letto la tua frase “eppure devi sapere che nemmeno per un secondo ho smesso di pensare a te e a quanto avrei voluto averti al mio fianco” mi sembrava di rivedere quel ragazzo che sorrideva e mi prendeva in giro per la mia lettera di presentazione per miss mystic falls, quel ragazzo che raramente ho intravisto nel tuo sguardo, quel ragazzo che mi fa sentire sempre come se nulla fosse più importante che stare con me. A volte vorrei che fossimo solo Caroline e Klaus e nulla di più, semplici ragazzi che hanno una normale e noiosa vita, certo tu ne impazziresti e forse anche io, ma tutto sarebbe più semplice….” Che ci fosse qualcosa tra loro lo avevo intuito, ma tutto questo sentimento non lo credevo possibile “ … se chiudo gli occhi e penso a te, a volte mi sembra quasi di sentire la tua voce o il tuo profumo e per un lungo attimo mi sembra che nulla sia cambiato, che tu non mi abbia lasciato, non mi spiego perché la mancanza che provo per te superi quella che provo per il mio ragazzo….” Finiva così la sua lettera, incompiuta e firmata da lacrime scese dai suoi occhi tristi e confusi. Mi alzai dal letto e guardai fuori dalla finestra, mentre la luna illuminava la città il mio viso era solcato da emozioni da tempo represse, che ora sgorgavano senza attendere il mio consenso. Mio fratello l’ibrido sanguinario aveva trovato l’amore, qualcuno che lo ricambiava sapendo ciò che era davvero, mentre io rimanevo di nuovo sola.
 
 
 
Quella notte nella piantagione c’era chi ignara del suo futuro dormiva , chi sfogava il suo tormento secolare e chi pensava a come farla pagare all’uomo, che aveva toccato ciò a cui teneva di più.
 
 

 
MYSTIC FALLS
 
 
Prov Elena
Ero seduta sulla veranda a pensare a come mi sentissi sola e confusa, mi mancava Caroline e l’assenza di Bonnie non era d’aiuto. Avevo bisogno di parlare con qualcuno di quello che provavo, era così facile stare con Stefan, fingere ogni giorno di più sentimenti sopiti, che ora si stavano risvegliando. Con lui mi sentivo tranquilla e al sicuro, non dovevo preoccuparmi che un mio gesto o una mia parola potessero far vacillare la certezza del mio sentimento, come invece accadeva con Damon. “ Tutto bene Elena?” Stefan mi aveva raggiunto e si stava sedendo vicino a me “ si tutto bene” gli sorrisi “ Elena….io ho deciso una cosa….ho deciso di andare a New Orleans. L’idea che Caroline sia li da sola mi distrugge, non ne capisco il motivo, non siamo così legati, ma sento di doverlo fare” lo guardai perplessa “ Stefan è rischioso, Klaus potrebbe ucciderti senza la minima esitazione tu..” non mi lasciò finire “ Non mi sembravi così contraria a mandare Caroline, insomma erano mesi che non vedeva e sentiva Klaus, eppure nessuno ha fatto obiezioni per la sua partenza. Non c’è giorno in cui non mi senta in colpa per questo e voglio rimediare, mi sembra strano che tu non provi lo stesso.” Mi lasciò impietrita, le sue parole era pura verità cosa avevo fatto, Caroline forse non rispondeva perché era stata uccisa, ma che razza di persona ero diventata “ io andrò a riprenderla, fidati Elena tornerò con lei” prese il mio viso tra le mani e si avvicinò a me, mi stava per baciare e fino ad allora avevo fatto di tutto per evitare questa intimità, o ridurla a semplici baci casti sulle labbra, ma adesso desideravo ardentemente baciarlo con passione e così mi lasciai andare e quel bacio fu una vera scoperta, un mix di passione e dolcezza da tempo dimenticate. Il tempo aveva smesso di scorrere, ogni cosa sembrava sparire, anche i problemi. Fu lui a staccarsi e a sussurrare “ tornerò presto tu abbi cura di Damon”, fino ad allora avevo tenuto gli occhi chiusi, ma a quel nome li aprì di scatto, come se fossi stata fulminata, cosa avevo fatto. Stefan mi diede un ultimo bacio sulla fronte prima di andare in auto e partire ed io non lo segui con lo sguardo, udì solo il rombo del motore farsi sempre più flebile, sino a scomparire del tutto. Fu allora che mi voltai e vidi Damon immobile a fissarmi, dal suo sguardo capì che aveva assistito al mio tradimento, il silenzio cinse i nostri corpi, i nostri sensi e le nostre vite.
 
 
 
Prov Stefan
Non riuscivo a capire perché mi importasse così tanto di Caroline, ma il mio cuore mi portava a New Orleans. Sarei arrivato verso sera, poco più tardi delle nove. Misi un po’ di musica per farmi compagnia e per dimenticare la sensazione negativa, che il bacio dato ad Elena mi aveva suscitato.
 
 
 
 
 
CHICAGO
 
 
Prov Hayley
 
Stavo preparando la valigia, saremmo partiti tra poche ore per tornare a New Orleans, ma nel silenzio della camera dall’albergo continuavo a ripensare all’incontro appena avvenuto.
 
FLASH BACK
Ero incredula “ Katherine???” guardai Elijah “ lei dovrebbe aiutarci?”, lui sorrise “ so che ti sembra impossibile, ma lei sa sempre come recuperare le giuste informazioni”. Sembrava sicuro che lei non ci avrebbe tradito, ma era la sua caratteristica primaria, ora ero sicura che saremmo stati uccisi da Klaus. “ Allora hai recuperato le informazione che ti ho chiesto?” Katherine si mise a sedere vicino a Elijah e il suo sguardo fu eloquente, lei lo desiderava, forse anche qualcosa di più. Certo ora capivo da cosa proveniva la sicurezza del mio compagno di viaggio, qualcosa di profondo e importante c’era stata tra loro e questo mi disturbava. “ Si ho le informazioni che mi hai richiesto.  Conosco una strega di grande potere, che discende da una delle stirpi più importanti e imponenti, ma non è disposta ad aiutare gli originali. Vedi la sua trisavola è stata uccisa da un originale, lo stesso che mi perseguita da secoli, quindi non vi aiuterà con facilità a capire quale strega ha fatto l’incantesimo sulla pietra” lui la guardava senza distogliere mai lo sguardo dai suoi occhi “ queste non sono le notizie che mi aspettavo, mi spieghi che utilità ha sapere dove si trova la strega se non è disposta ad aiutarmi?”. Katherine sorrise e si avvicinò ancora di più a lui “ perché se le dici per cos’altro ti serve la pietra sono certa che accetterà, così , dopo tutto questo tempo, potrà vendicare finalmente la sua amata famiglia”. In quel momento Elijah sgranò gli occhi “ si mio caro la pietra ha il potere di sopire nuovamente la parte di licantropo che c’è in Klaus, niente più ibrido” ora capivo l’intento che era nascosto dietro ai mille segreti del mio compagno di viaggio “ serve una notte ben precisa, la sesta notte di luna piena dell’anno. La pietra, che racchiude un potere enorme, deve essere bagnata con il sangue dell’innocente che lui ama. Entrambi sappiamo che esiste questa persona innocente mio caro, tu ora devi porti una semplice domanda.” lei si avvicino ancora di più, le sue labbra sfioravano il lobo del suo orecchio sinistro e poteva sentire il suo dolce profumo “ tu sei pronto ad accettare il sacrificio?”. Lui mi guardò solo in quel momento “ voglio incontrare la strega” poi si giro verso di lei “ devo incontrare la strega, lui deve tornare ad essere solo un vampiro originale. Forse inizialmente mi odierà, ma poi torneremo ad essere di nuovo una famiglia felice.” Lei sorrise e diede un foglio a Elijah “ non è qui, sarà lei a venire a New Orleans, vi aiuterà con Marcel e poi…” la frase rimase in sospeso, diede un bacio sulla guancia, fin troppo sensual,e a Elijah e svanì. Senza dire molto altro tornammo in albergo.

FINE FLASH BACK
Ora ero qui a finire le valige “ sei pronta dobbiamo andare. Saremo di ritorno per le nove circa.” Annuì senza dire altro, ero terrorizzata che Klaus ci scoprisse, non tanto per me, quanto per il fratello che stavo iniziando ad amare e che lui avrebbe ucciso o pugnalato senza alcun rimorso, se avesse avuto un minimo sospetto del suo tradimento.
 
 
 
 
 
NEW ORLEANS
 
 
Prov Caroline
Apro gli occhi e guardandomi intorno capisco che non sono nella mia sicura camera a mystic falls, che non sono nemmeno nella camera d’albergo di New Orleans. Mi tiro su con fatica, portando la mia mano sulla fronte, come se potesse aiutare a riportare alla mente quei ricordi offuscati. Poi rammento il rapimento, ricordo Marcel,  il salvataggio e il mio salvatore, ricordo Klaus. Sono in una camera della sua immensa casa, sento dei rumori di tazze che toccano una superficie dura, un tavolo forse. Mi alzo dal letto e noto che non indosso i miei abiti e il mio unico pensiero e “ o mio dio chi mi avrà cambiato” seguito da “ io lo ammazzo”. Scendo a velocità vampiro pronta ad esplodere, ma in cucina mi trovo di fronte alla Mikaelson sbagliata “ ti sei svegliata finalmente. Hai fatto la bella addormentata per ben due giorni cara. Iniziavamo a preoccuparci.” Un sorriso prosegue le sue parole “ io…io non pensavo di aver dormito cosi…a lungo” guardavo fuori dall’enorme finestra alle sue spalle “ tranquilla, non ti sei persa molto in questi giorni, avrei dormito volentieri anche io. Però, non pensavo che lo avrei mai detto a nessuna ragazza, ma..” la interruppi “ ma cosa?” lei sorrise di nuovo dolcemente “ ma i miei abiti ti stanno bene.” Già gli abiti “ a proposito chi mi ha cambiato non sarà mica stato…” non ebbi tempo di concludere che lo fece lui per me “ love tranquilla ho chiesto a Rebekah di farlo” era dietro di me a pochi centimetri, sentivo il suo viso sui miei capelli “ bene” cercavo di riprendere il mio controllo, ma lo sentivo così vicino , così intimo, e quel contatto mi fece tornare in mente le mie ultime parole, quando i miei occhi incrociarono i suoiora si , non mi lasciare mai Klaus, non lo sopporterei”. Cavoli cosa ti fa dire lo shock “ la verità”. Ora legge anche nella mente “ come prego?” mi voltai mettendo qualche centimetro in più di distacco tra di noi “ la verità è che tu hai poca fiducia in me Caroline. Come stai?” lui ridusse di nuovo la distanza tra noi i suoi occhi erano così, così ipnotici, la sua mano tocco una ciocca selvaggia dei miei capelli e la rimise a posto. Nessuno oltre noi sembrava esserci in quella stanza “ Bene direi che io posso andare, così evito di vomitare”. La voce contrariata di Rebekah mi riportò alla realtà, ma prima che potessi fermarla lei era già sparita “ be grazie per avermi salvato, ora è meglio che mi prepari e torni in albergo. Non voglio disturbarvi più del dovuto”. Gli voltai le spalle e senti la sua risatina, doveva irritarmi eppure era un suono così dolce, che mi succedeva “ non credo love tu lascerai questa casa, almeno non troppo presto” ok mi aveva salvata, ma cosa credeva che per questo ora non potevo decidere della mia vita  “sicuro?! Non rimarrò qui solo perché tu lo vuoi Klaus. ” decisa poggia la mia mano sulla maniglia della porta, lui non si era mosso di un centimetro, non tentava di fermarmi, qui qualcosa non quadrava. Decisi di non pensarci e aprì decisa la porta e d’un tratto questa si richiuse e io venni scaraventata all’indietro da una specie di vento, caddi sul suo petto scolpito “ ma che cosa? “ le sue braccia mi avvolsero in un tenero e forte abbraccio e la sue labbra, vicino al mio orecchio, mi confessarono una verità sconvolgente “ love ora dove ci sono io ci sei tu e viceversa, nessuno ti porterà mai più via da me, perché io non lo permetterò mai” girai il mio volto verso il suo, ora i nostri respiri si fusero in uno solo “ cosa hai fatto Klaus?” lui sorrise “ tutto ciò che era in mio potere Caroline”.
 
 
 
 
Prov Klaus
Cosa pensava che l’avrei lasciata andare ,  mia dolce e ingenua Caroline “ Klaus dimmi subito cosa hai fatto” le sue labbra erano rosee, il suo profumo di mandorla inebriante, volevo baciarla, volevo starle ancora più vicino, condividere con lei il dolce sapore dell’adrenalina che scorre. “ tu e io Caroline siamo legati” le presi la mano e le mostrai un piccolo taglietto che Sophie le aveva fatto quando era svenuta “ il mio sangue e il tuo sono uno solo adesso. Le conseguenze mia cara sono quelle che hai appena visto, se ti allontani troppo da me, il nostro sangue rimette tutto in ordine.” i suoi occhi già grandi si aprirono di più “ tu sei pazzo, come hai potuto. Bene richiama la tua strega e disfa l’incantesimo immediatamente” si slego dalla mia presa e si allontano, come a mettere quella distanza simbolica, che in realtà non poteva più esserci “ cosa ti è passato per la testa? Io sto bene e me la cavo da sola” ora iniziava a farmi arrabbiare “ si certo a farti rapire e quasi uccidere sei davvero la numero uno. Certo che sei incredibile uno ti salva la vita ed è così che lo ringrazi. Forse dovevo lasciarti in prigione Caroline, o magari quello andava bene, perché a quanto pare ho dei paletti al quanto contraddittori”. Volevo davvero prenderla e fare qualcosa di cui mi sarei pentito, lei era l’unica in grado di farmi perdere le staffe e rimanere in vita nello stesso momento “ io, io ti ringrazio per avermi salvato, ma qui si parla di aver legato due persone con il sangue Klaus, insomma è qualcosa di importante, intimo e visto che sono una dei due protagonisti, credo proprio che mi avresti dovuto interpellare. Giusto per chiedermi se poteva andarmi bene sai, mettere il mio contributo” sorrisi “ lo hai messo un contributo cara, il tuo sangue” i suoi occhi era espliciti. Senza pensare si avvicino a me “ ma chi ti credi di essere?nessuno e ripeto nessuno deve e può decidere della mia vita. Ti è chiaro Klaus!”. A velocità vampiro le cinsi con un braccio la vita sottile, il tocco con il suo corpo era sempre qualcosa di indescrivibile, e con l’altro le toccai il capo mentre la poggiavo delicatamente sulla parete del salone. Tutto questo accadde prima che lei potesse rendersi conto di quello che stava avvenendo, mi strinsi a lei più che potevo, così da far congiungere i nostri corpi in modo perfetto e con un filo di voce le dissi “ va bene love, da oggi cercherò di non fare nulla senza il tuo permesso “ poggia la mia fronte sulla sua “ ma devi concedermi del tempo, un mese non di più. Quando Marcel non sarà più un pericolo ti prometto che ci slegheremo. Fino ad allora io e te saremo una cosa sola. Ti conviene accettarlo.” Dopo quelle parole entrambi ci calmammo, il silenzio ci avvolse e l’unica cosa a cui pensavo era a quanto fosse bello averla tra le mie braccia.
 
 
 
 
Prov Caroline
Ero legata a Klaus, più di quanto non mi sentissi già qualche giorno fa, di certo questo stare vicino in modo quasi totale non aiutava a reprimere quelle emozioni che, da quando avevo messo piede nella città del Jazz, non facevano che aumentare. Il silenzio ci avvolgeva e non vi era imbarazzo tra noi, solo incertezza su cosa fare. Ci guardavamo come mai prima d’ora e in lui non riuscivo a vedere l’ibrido sanguinario, che aveva ucciso persone a cui tenevo, ma solo il ragazzo che mi voleva salvare la vita “ ok ti darò un mese di tempo, ma dovrai darmi in cambio qualcosa” lui mi guardò con sospetto “ vorrei dare un’occhiata ai tuoi libri di famiglia, per scoprire qualcosa su Silas e su come sconfiggerlo. Non posso tornare presto a mystic falls, ma questo non vuol dire che lascerò soli i miei amici”. Il sospetto svanì dal suo volto, al suo posto comparve un sorriso “ bene, affare fatto”. Il silenzio scivolo di nuovo tra di noi, ma mai prima di allora mi ero sentita così serena e al sicuro.
 
 
 
Prov Klaus
Era fatta, aveva capito, certo avevo solo un mese e non sapevo se davvero fossi riuscito, in quel breve periodo, a rendere inoffensivo Marcel, ma allo scadere del tempo dato ci avrei pensato. Di sicuro sarebbe scaturita una nuova lite tra noi, ma adoravo stuzzicarla e litigare con lei era una cosa che avrei potuto fare per l’eternità. “ Ora potresti lasciarmi andare Klaus” la guardai per capire se era davvero quello che voleva, ma nei suoi occhi leggevo desiderio e non voglia di fuggire “ E’ questo ciò che vuoi davvero love?” i suoi occhi penetrarono nei mie “ io….si io…certo che è questo che voglio” sorrisi “ perché ti basterebbe chiedere lo sai!” lasciai la presa, aveva bisogno di altro tempo e io ero disposto a lasciargli tutto il tempo necessario. “ be che ne dici se ti faccio visitare la biblioteca” rilasciò la tensione accumulata fino a quel momento e con un cenno del capo acconsentì. La portai al secondo piano e quando aprì la porta lessi la meraviglia sul suo volto “ si sono molti , ti consiglio di iniziare dallo scaffale alla tua sinistra e il ramo più antico, forse lì hai più probabilità di trovare quello che cerchi” lei guardava estasiata i volumi sistemati sopra quegli imponenti scaffali “ è davvero tanta roba” non riuscivo a distogliere lo sguardo da lei “ be alcuni libri sono nel mio studio li nessuno può entrare, ma appena avrai finito con questi sarò lieto di portarteli. Certo ti servirà più di un mese per leggerli tutti” lei si girò a guardarmi male “ Klaus un mese non un giorno di più”. Sospirai “ allora love credo tu debba iniziare a leggere”. Ridemmo insieme, complici di un segreto che ancora non esisteva, si stava lasciando andare, si stava iniziando a fidare di me “ Klaus , Caroline ci siete?” Rebekah aveva un tempismo perfetto “ Siamo in biblioteca ”. Ci raggiunse subito “ ma che ci fate qui? Questo posto è la stanza più noiosa di tutte” la mia amata sorella che non amava molto i libri “ Caroline deve trovare informazioni e cosa c’è di meglio di una biblioteca ultra fornita” Caroline intervenne “ si devo trovare informazioni su Silas e direi che è ora che mi dia da fare”. Iniziò a prendere un grosso volume e a non fare più caso a noi. Uscimmo dalla stanza “ ho sentito Elijah” mi fermai d’un tratto mi resi conto di ciò che avevo accantonato, di ciò che Caroline non sapeva e del fatto che primo o poi questi due mondi si sarebbero scontrati “ stanno tornando” e la cosa a quanto pare era imminente “ sai cosa vuol dire Nick vero? Lei deve saperlo ed è meglio che lo sappia da te e non da una ragazza con la sua pancia” mia sorella era stata diretta e brutale , ma aveva centrato il punto “ si Rebekah le parlerò” lei sospirò, poco convinta sulle mie reali intenzioni “ allora sbrigati perché saranno qui stasera”.
 
 
Il pomeriggio passò velocemente, anche troppo per qualcuno che è in giro da un eternità, Caroline non era uscita nemmeno un minuto dalla biblioteca e Rebekah le aveva portato da mangiare qualcosa verso pranzo, forse l’aveva anche aiutata, perché per due ore non ebbi notizie di nessuna bionda. Poi la mia sorellina uscì di corsa “ devo andare, torneremo per sera” la guardai perplessa per quel noi detto frettolosamente , ma pensai che stesse parlando di nostro fratello e della ragazza lupo in attesa di mio figlio. Questo mi fece capire che dovevo darmi una mossa, il tempo per dire la verità stava per scadere.  Entrai in biblioteca proprio mentre Caroline si massaggiava le spalle “ è dura leggere tutti questi libri vero?” lei si girò e mi sorrise “ abbastanza e sono scritti in un linguaggio alquanto incomprensibile, almeno alcuni passaggi. Per fortuna Rebekah mi ha aiutato, poi qualcuno l’ha chiamata ed è scappata.” Un telefonata? Perché Elijah doveva chiamarla di nuovo? odiavo non sapere le cose. “ se vuoi ti do una mano io ?” segui un silenzio che non riuscì a interpretare “ sarebbe bello” . Fui felice delle sue parole e così mi sedetti vicino a lei, iniziai a sfogliare i libri, e a cercare di aiutare degli stupidi vampiri che non facevano altro che cacciarsi nei guai, solo per lei “ klaus questo passaggio non lo capisco, parla di una pietra e della luna ma non comprendo tutto il resto” mi passò il libro e si appoggiò sulla mia spalla con naturalezza “ allora dice che la pietra, su cui si racchiude una grande fonte di energia, è in grado di donare e sopire grandi poteri, di mutare l’essere che contiene due vite, solo durante la sesta notte di luna piena dell’anno e solo quando proverà il dolore della perdita più grande” questo mi portò a riflettere, la pietra di Marcel era davvero potente e per me poteva essere davvero pericolosa “ no niente che riguardi Silas , dobbiamo continuare a…” mi voltai e vidi i suoi occhi chiusi, la presi in braccio e la portai di sopra, mi sedetti nella sedia di fronte al grande letto, a guardarla nella penombra , dovevo aspettare che si svegliasse per dirle la verità, qualcosa che forse avrebbe potuto allontanarla per sempre da me.
 
 
 
Prov Caroline
Mi persi nella sua voce, le parole si confondevano tra loro, e poi il richiamo di una donna “ dormi” . Fu così che mi ritrovai in uno strano sogno, una giovane ragazza bruno era di fronte  a me “ mia cara tra poco sarà il momento” ma di che stava parlando “ il momento per cosa?” lei sorrise e mi porse un pugnale “ di uccidere l’ibrido” Klaus no io non lo farò mai, eppure mi ritrovai a prendere il pugnale, senza avere nessun controllo sul mio corpo.
 
 
 
 
Ci sono rapporti che sembrano indistruttibili, eppure tutto va a rotoli nell’attimo di un bacio, che non doveva essere dato, nella stretta di un patto, che non doveva essere fatto…poi, ci sono persone che, all’insaputa del mondo, uniscono la loro anima, per salvare la vita di chi amano. Perché nel tempo in cui una goccia di rugiada si unisce al resto del mare, essi hanno compreso che senza questa persona nulla avrebbe più senso e loro sarebbero persi per sempre.
 
 
 
 
 
Angolo autrice ( o almeno ci provo ^_^ )
Mi scuso per la grande attesa , ma sono stata molto presa tra esami universitari e lavoro. Spero di farmi perdonare con questo capitolo, ringrazio tutti coloro che hanno messo la mia storia tra le preferite e le seguite e spero di sentire una vostra opinione sia positiva che negativa ( ovviamente costruttiva e non offensiva), perché mi farebbe piacere avere un confronto su come la storia sta prendendo forma.
Comunque ringrazio davvero tutti un abbraccio la vostra Lauretta.

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Capitolo 7
*** L'anima dell'illusione ***


Ci sono momenti nel corso della nostra vita in cui decidiamo di farci cullare dall’illusione, la quale si insinua silenziosamente nella nostra mente, per raggiungere e, in breve tempo, radicarsi nel nostro cuore. Costruiamo così sfondi di vita in cui ciò che si riteneva impossibile diventa reale, ci leghiamo alla persona che sembrava l’unica al mondo, che non potevamo e dovevamo volere. Ci lasciamo andare completamente a quelle emozioni, che soggiogano la nostra ragione, ma poi si manifestano a noi, rivelazioni che non possiamo evitare e così l’illusione si dissolve e ci troviamo fragili e deboli di fronte alla realtà, che ci colpisce senza nessun avviso. La terra sotto ai nostri piedi si squarcia e noi cadiamo in un vortice senza fine, dove cerchiamo invano la forza per tornare a respirare.
 
 
 
Prov Klaus
 
Erano ore che Caroline dormiva e non mi ero ancora stancato di guardare il suo dolce viso, incorniciato da boccoli biondi. Ormai stava scendendo la sera e il tempo per dirle la verità, prima che questa le si manifestasse senza preavviso, si stava esaurendo. Questa era la cosa più difficile che, nel corso di questi secoli, mi ero trovato ad affrontare. Dire alla persona, a cui tenevo di più, che aspettavo un bambino da una donna che odiava. Chiusi gli occhi cercando di riflettere e poi senti la sua melodiosa voce “ Klaus” , lentamente allontanai il capo dalla poltrona, riaprì gli occhi e la guardai. Era seduta sul letto e mi fissava “ Quanto ho dormito?” . La vedovo confusa, allora mi avvicinai a lei e carezzandole la mano, che si poggiava delicata sulle lenzuola di seta, la cercai di confortare “ qualche ora, ma non temere devono essere i postumi del rapimento”.  In fondo era vero, solo omettevo che era dovuto all’incantesimo che le era stato fatto. Mentre nella semi oscurità della camera i nostri sguardi si incatenarono e i nostri cuori iniziarono a battere all’unisono, ebbi l’illusione che tutto sarebbe andato bene, che io e Caroline saremmo a breve divenuti un noi. Non potevo fare altro che avvicinarmi al suo viso, delicatamente lei poso l’altra mano, che reggeva fino ad un secondo prima il lenzuolo, sul mio volto e senza pensare mi aiuto ad accorciare ancora la distanza fisica che ci separava. Sentivo il suo respiro unirsi al mio e il suo profumo avvolgeva ogni cellula del mio essere, le fronti si baciarono in un tenero contatto, che diede ad entrambi una scarica di eccitazione, sfiorai per la prima volta le sue labbra color porpora e mi sembrava di non avrei mai toccato superficie più morbida, di non aver assaggiato sapore più inebriante. Quando pensavo che nulla potesse interrompere questo momento, quando avevo completamente scordato ogni cosa che non fosse noi, una voce familiare mi riportò alla realtà.
 
 
 
Prov Caroline
 
Eravamo seduti così vicini e l’unica cosa che volevo era sfiorare la sua pelle con la mia, esattamente come tante volte avevo osato fare con il mio sguardo. Ero rapita da lui, dal suo lento modo di muoversi, sembrava attento a non farmi del male, come se stesse vicino ad una cosa preziosa che si ha paura di rompere, io mi sentivo così con lui, speciale e preziosa, come nessuno mai mi aveva fatto sentire, con lui non c’era nessuna Elena che vinceva su tutto, non c’era nessun lato di Caroline Forbes che fosse troppo eccessivo o troppo poco adeguato, con lui io ero perfetta in ogni aspetto e io lo volevo, lo desideravo io lo am…..ecco il contatto, il primo , il più emozionante, l’unico che da tempo avrei voluto vivere, ma di cui mi privavo. Le sue labbra erano unite alla mie in un bacio lungo, dolce e incredibilmente giusto. Era come se il resto del mondo si fosse fermato, anzi come se noi fossimo tutto il mondo e nulla poteva più mettersi in mezzo. Poi una voce maschile ci fece aprire gli occhi, ancora uniti ci allontanammo di qualche centimetro. Dai suoi occhi capì che la semi oscurità, che ci avvolgeva, non avrebbe più protetto il nostro fragile sentimento, ora una luce abbagliante avrebbe accecato ogni cosa “ Caroline ti devo parlare”. Ecco parole che dopo un bacio nessuno vorrebbe sentirsi dire.
 
 
 
Prov Klaus
 
Il tempo era finito, la verità sarebbe venuta a galla e l’avrei persa, subito dopo averne avuto un assaggio, che per l’eternità mi avrebbe tormentato. “ Ragazzi siamo tornati” Elijah e Hayely erano tornati, guardai l’ora erano le nove passate “ ehi c’è qualcuno?” mio fratello insisteva “ si siamo di sopra, ora scendiamo”. Guardai Caroline “ ora vedrai qualcosa che ti confonderà, ma sappi che ti spiegherò tutto”. Nei suoi occhi leggevo preoccupazione e per la prima volta nel mio cuore sentivo paura, un sentimento che da tempo non provavo. Scesi le scale con lei, mano nella mano e lo feci con lentezza, speravo che quei gradini non finissero mai, ma terminarono e lei si trovò davanti mio fratello Elijah stupito e Hayely più di lui, con un pancione che non poteva lasciare dubbi, era incinta. Il silenzio divenne padrone della casa e delle persone presenti. A porre fine a questa assurda situazione fu Elijah “ Caroline che piacere rivederti”, lei sembro sorpresa di riceverete attenzione da mio fratello  “ Anche per me Elijah.” Il suo sguardo però si sposto subito su Hayely e il suo pancione.
 
 
 
Prov Caroline
 
Ero confusa dalla presenza di Hayely, ma ancora di più da tutto quello che era appena avvenuto. Avevo pensato subito a Tyler e al periodo che sui monti avevano trascorso insieme, a tutti i mesi in cui eravamo stati lontani e d’un tratto mi resi conto che, anche se il figlio fosse stato suo, non avrei provato nulla, io volevo solo Klaus, Klaus che per tutto il tempo era rimasto stranamente in silenzio, che doveva parlarmi e che avrebbe potuto spiegare tutto quello che stavo per vedere……un fulmine squarciò il mio cuore e l’aria intorno a me si fece rarefatta, tutto sembrava offuscarsi intorno a me. Non riuscivo a muovere un muscolo e le voci dei nuovi arrivati mi giunsero come un flebile sussurro.
 
 
 
Prov Klaus
 
Era immobile non si muoveva e il suo viso perse qualche tono di colore, avrei voluto leggere i suoi pensieri per capire cosa la stesse tormentando, ma forse lo sapevo, aveva capito tutto.
 
 
 
Prov Rebekah
 
Quando entrammo mi ritrovai felice di avere al mio fianco Stefan, visto l’aria gelida che ci accolse. Nessuno parlava e gli occhi sembravano voler dire tutto quello che, fino ad allora, era rimasto nascosto. Vidi Caroline, vidi il suo sguardo, la sua sofferenza, riconobbi un dolore che mi era familiare, quello causato dalle bugie di mio fratello Nicklaus. Fu istintivo, non pensai alle conseguenze, non presentai nemmeno Stefan, anche se non c’era bisogno di presentazione visto che tutti si conoscevano. Camminai in mezzo a tutte quelle persone come se non ci fossero nemmeno, mi avvicinai alla bionda vampira, le presi il polso e dissi “noi andiamo. Voi continuate pure ciò che stavate facendo…comunque ben tornati da Chicago”. Lei mi guardò e a velocità vampiro, tornammo in biblioteca, dove ci richiudemmo la porta alle spalle e il suo cuore poté implodere, il suo corpo crollare sotto il peso della verità e i suoi occhi rilasciare tutta la pena, che avevano evitato di mostrare di fronte al resto degli abitanti di quella casa.
 
 
 
Prov Caroline
 
Non riuscivo a muovermi, mi sentivo in balia di qualcosa che non riuscivo a spiegare, quando era successo, quando le miei emozioni verso di lui erano diventate così padrone del mio cuore. Sembravo chiusa in me stessa non sentivo nulla, fino a che la sua mano non toccò il mio polso e una chioma bionda, che non mi aspettavo, si dimostrò una grande salvezza, una buona amica. Ci chiudemmo in biblioteca, il nostro pensiero sembrava seguire la stessa linea. Poi i libri iniziarono a tremolare ed io inizia ad essere sopraffatta da un dolore intenso.
 
 
 
Prov Klaus
 
Era solo colpa mia non le avevo parlato della situazione quando potevo, così avrebbe potuto prepararsi e farmi tutte le domande, che le passavano per quella testolina complicata, poteva difendersi da quello che, una volta piombato davanti ai suoi occhi, le avrebbe fatto male come una pugnalata. Avevo sbagliato e forse per questo l’avrei persa per sempre.  A Caroline e Rebekah segui l’uscita di scena della donna che aspettava il mio erede, accompagnata dal gentiluomo che mio fratello era. Così ci ritrovammo solo io e Stefan in un enorme salone “direi che il momento non è dei migliori” lo guardai “si Stefan il tempismo non è mai stato il tuo forte. Io ho bisogno di un drink, vuoi farmi compagnia?” Sorrise “Volentieri”. Ci dirigemmo verso il salotto e versai del buon brandy in due bicchieri, uno dei quali lo adagia sul tavolino, di fronte alla poltrona in cui il nuovo ospite aveva deciso di accomodarsi “bene ora dimmi mio vecchio amico quale ragione ti spinge a venire fino a New Orleans? eh ti prego non mentirmi, il mio umore non è dei migliori e sono molto propenso a fare cose di cui poi dovrei fingere di pentirmi.” Prese un sorso dal suo bicchiere e mi guardo sorridendo “vedo che non sei cambiato Klaus, la minaccia e l’unico modo per parlare con te. Comunque non ti mentirò, ero preoccupato per Caroline e così sono venuto qui, in fondo se siamo in due a cercare notizie su Silas, ci metteremmo la metà del tempo. Ora però ho una domanda io per te” lo guardai più curioso che preoccupato “ti prego di spiegarmi cosa, esattamente, è successo prima?”. Nessuno dei due sorrideva più e per quanto avrei voluto dirgli che non era affare suo, capire cosa accadeva nella mia casa, ero felice che Caroline avesse qualcuno che teneva a lei tanto da rischiare di essere ucciso da me. “Qualcosa che vorrei cancellare…sai tornare indietro nel tempo Stefan? Mi servirebbero solo pochi minuti” mi ritrovai a fissare il liquido dentro al mio bicchiere, così calmo e tranquillo a differenza del mio animo, provai a chiudere gli occhi sperando, come uno sciocco, di riaprirli e di ritrovarmi ancora nella penombra della sua stanza a fissare il suo viso dormiente.
 
 
 
Prov Caroline
 
La notte passò così senza che me ne rendessi conto, a pensarci era tutto confuso, mi accorsi solo dopo qualche momento che la mia testa poggiava sulle gambe di Rebekah e che la sua giacca copriva la parte superiore del mio corpo. Mi alzai e fui grata che stesse ancora dormendo, perché mi sentivo intontita da tutto quello che era accaduto e, ora come ora, non avrei saputo dire nulla. Il sole entrava prepotente dalle finestre ampie, che circondavano una buona parte della stanza e anche se gli occhi mi facevano male mi sforzai di guardare fuori, appoggiai una mano sul vetro e la mia fronte sul braccio, a pochi centimetri dalla finestra, guardavo fuori e faticavo a sentirmi viva, l’unica cosa che mi dava conferma di questo era il mio respiro che si scontrava su quella superficie trasparente, che per qualche istante diventava opaca “come ti senti?”, la voce di Rebekah giunse inaspettata, mi voltai lentamente verso di lei, perché ogni movimento mi sembrava faticoso “ho avuto giorni migliori. Sono confusa” lei si avvicinò a me e guardammo insieme il mondo esterno “so che ciò che ti sto per dire in realtà non vorresti sentirlo, ma credo che tu dovresti parlare con mio fratello. Tra di voi c’è qualcosa, che ho sempre sognato di condividere con quella persona speciale, che purtroppo non ho ancora incontrato. Quindi prima di perdere tutto, parlagli. Datevi una chance.” Parole che avrei detto anche io alla mia amica, se fosse stata nella mia situazione, ma adesso mi rimbombavano come lame taglienti nella testa, si avevo decisamente un emicrania feroce.
 
 
 
Prov Klaus
 
Era stata la notte più lunga di tutta la mia vita, il silenzio della villa si era tramutato nel rumore più assordante, che avessi mai udito. Non so quante volte mi portai verso la biblioteca, verso quella stanza che conteneva l’unica persona che fosse mai riuscita a superare le mie difese. Quella esile porta mi separava da lei, l’avrei potuta scardinare senza problemi, eppure sapevo che ora come ora aveva bisogno di stare sola, di non vedere il mio viso, di non guardare i miei occhi traditori. Il mattino portò una luce illusoria, sulle ombre che sovrastavano le nostre vite, ed io ero di fianco a quella porta chiusa, sperando di sentire quel cigolio così familiare, che faceva ogni volta che si apriva. Volevo darle il tempo di cui aveva bisogno, mi ero ripromesso che questa volta avrei anteposto i suoi bisogni ai miei, ma poco prima di mezzogiorno la mia resistenza inizio a vacillare e ruppi la promessa. Quando entrai dalla porta la vidi, con gli occhi di chi aveva pianto, stanca, stravolta e bellissima come sempre. Lei alzo il volto e i nostri occhi si incontrarono, vidi mia sorella guardare Caroline e ad un suo accenno di assenso scomparire, chiudendo la porta dietro di sé per lasciarci lo spazio e il tempo di cui, il possibile noi, aveva bisogno. Il silenzio fu un grande protagonista, per un tempo che mi sembrò infinito, poi stufo dell’attesa parlai “ Caroline so che hai capito tutto e mi scuso, avrei dovuto dirti ciò che era accaduto, avrei dovuto metterti subito al corrente dei cambiamenti avvenuti nella mia vita, ma era difficile parlare quando finalmente tu…” feci una pausa, come potevo essere io a scusarmi, da quando poi, ma appena le mie iridi azzurre toccavano le sue celesti, non potevo che sentire un calore crescere in me e cancellare ogni remora “tu mi avevi concesso di entrare ufficialmente nella tua vita. L’ho sperato per tanto tempo e ora che c’ero riuscito, non volevo perderlo”. Il suo silenzio, accompagnato da uno sguardo vuoto mi stava uccidendo “ti prego di qualcosa love”. Lei chiuse il libro che teneva in mano, con calma lo appoggio per terra, alla sua destra, si alzò e mi venne incontrò “Ho creduto ad ogni tua parola, ho maledetto ogni tuo gesto perfetto, che mi ha portato sempre un po’ più vicino a colui che avrei dovuto odiare. Ho sognato un noi, ho sperato di mutare ciò che provavo, ho pregato di dimenticarmi di te” il tono della sua voce cresceva ad ogni parola “di dimenticarmi il tuo viso, di non perdermi più in ricordi, che avevano come protagonisti i tuoi occhi, occhi in cui mi perdevo trasognata” si avvicino a me a velocità vampiro, così lo spostamento d’aria mi permise di respirare il suo dolce odore, sapeva di vaniglia “ ho cercato di cancellare la voglia di scoprire il sapore delle tue labbra. Nulla di questo mi è riuscito. Poi mi spediscono qui e ti vivo Klaus, ti vivo davvero, completamente e tu…” un ghigno triste compare sul suo volto “tu menti, nascondi la verità, fai ciò che sai fare meglio, ciò che da millenni metti in atto, giochi con le persone” le sue parole mi ferirono, ma ciò che davvero mi fece sentire un mostro, come mai prima d’ora, fu il suo sguardo disperato “tu hai giocato con i miei sentimenti, hai giocato con me e io non so se ti potrò mai perdonare.” Uno schiaffo, inaspettato, ma forse meritato, si infranse sulla mia guancia sinistra, il mio viso segui la strada di quello chiaffo, non tanto per la forza con cui Caroline l’aveva tirato, quanto per evitare i suoi occhi, almeno per alcuni istanti.
 
 
 
Prov Caroline
 
Mi sentivo stanca, debole, fragile e il dolore alla testa aumentava, dopo lo schiaffo, la mia vista si offusco e vidi lei “ E’ ora Caroline” un sorriso compiaciuto comparve sul suo volto e ora di fare ciò per cui ti ho creato”. La vista tornò e lui mi stava guardando “ Non farlo mai più Caroline” mi avvicinai a lui in segno di sfida” se no Klaus che fai? Magari mi uccidi…tremo di paura” faticava a mantenere la calma “ love non ti conviene esagerare” gli sorrisi “ perché se no cosa mi fai?” mi avvicinai al suo corpo e alzai la mia mano per sfiorare la parte sinistra del suo volto “ cosa mi potrà mai fare l’ibrido sanguinario”. Le sue mani strinsero le mie braccia e velocemente mi ritrovai contro al muro, i nostri visi così vicini, tanto che il suo respiro era diventato un prolungamento del mio e poi accadde. Il sapore delle sue labbra che si mescolava al mio, le sue mani che sfioravano il mio corpo, sentivo ogni cellula perdere il controllo, Non sapevo più chi ero, ma sapevo bene cosa volevo “ Klaus…”un gemito che gridava il suo nome. Le sue labbra stavano conoscendo intimamente il mio collo, e io con le mie mani sentivo la sua pelle nuda, mia solo mia.
 
 
 
Prov Klaus
 
Di colpo ogni rabbia, ogni dolore erano scomparsi, c’eravamo solo noi e la nostra voglia di sentirci ancora più vicini, di diventare l’uno parte dell’altro. Il suo corpo si modellava perfettamente al mio, le sue labbra sembravano fatte per unirsi perfettamente alle mie. Ogni parte razionale per la prima volta era svanita, sentivo solo il suo calore e la sua passione che rimbombavano nella mia testa, la baciai di nuovo con passione sulle labbra, poi mi staccai un attimo per guardare i suoi occhi e dirle tutta la verità “ Caroline….”, mentre dicevo il suo nome una lame fredda si inseriva nel mio cuore, se non fossi stato certo della mia immortalità avrei potuto pensare che il mio momento era giunto, per assurdo pensai che almeno il mio ultimo respiro sarebbe stato con lei “ Ora siamo pari amore” Caroline con calma e freddezza disse questa frase, che fu più dolorosa del pugnale conficcato nel mio corpo. Il buio si impadronì di me, l’ultima cosa che sentì fu Caroline che diceva “Ora cosa devo fare…”
 
 
Angolo dell’autrice (o almeno ci provo)
Si avete ragione ad odiarmi, il tempo di attesa per questo capitolo è stata davvero lungo ma ero in cerca della mia musa, che si era persa nei mie mille impegni. Con questo non voglio giustificarmi, ma solo scusarmi. Proverò a non far passare più così tanto tempo, ma non garantisco niente, perché tra lavoro, università e zia a tempo pieno ho davvero poco tempo. Spero che il capitolo vi regali qualche emozione, che le scene klaroline siano all’altezza delle vostre aspettative. Chiedo ancora scusa a tutti, e ringrazio chi comunque ha atteso questo settimo capitolo. Un abbraccio la vostra Lauretta :)
 
 

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Capitolo 8
*** Il gioco del tempo ***


Il tempo che scorre è un abile giocatore, esso si nasconde, si dissolve, si distende senza che tu possa avere su di lui alcun potere. Durante un bacio ti perdi nel suono dei cuori che divengono uno solo, nel sapore di quel contatto tanto atteso, nella sensazione di assoluta felicità, portata dalla certezza di essere finalmente con la persona giusta, con colei che è tutto ciò, che in secoli di vita, ardentemente cercavi.
 
 
 
Prov Klaus
 
Sentivo il dolce tepore del primo raggio di sole, posarsi sul mio viso, ma gli occhi erano troppo stanchi per aprirsi, troppo deboli per scrutare ciò che avevo intorno, fino a che un dolce e familiare profumo di vaniglia non si impossesso di me. Aprì lentamente gli occhi e lei era lì davanti a me, con le sue iridi azzurre che mi fissavano delicatamente e le sue labbra, che mi richiamavano con un sorriso “ti sei svegliato finalmente” sembrava tutto irreale, la stanza, gli oggetti, lei ed io “mi spiace love averti privato della mia compagnia…quanto ho dormito?” la sua risata frizzante e serena si profuse per tutta la stanza e non riuscì a trattenere un sorriso a mia volta “direi il giusto, avevi bisogno di riposare, dopo tutto quello che è successo”. Il suo sguardo si fece serio, non volevo vedere tristezza sul suo volto, mi dava dannatamente fastidio quando la sua luce si offuscava. Le sue parole però mi diedero una scossa, cercai quindi di rammentare cosa fosse accaduto, prima di risvegliarmi accanto a lei. Tutto era annebbiato, ricordavo la biblioteca e ricordavo un bacio e poi…una fitta mi lacerò il petto “ mi spiace Klaus, non volevo farlo” una lacrima squarciava l’armonia del suo viso “ volevo fermarmi, ma il mio corpo non mi ascoltava, non rispondeva” la guardavo e non capivo “ Caroline cosa hai fatto?” lei fece un sorriso triste e con una mano tocco il punto che mi faceva tremendamente male, quasi da lasciarmi senza respiro. Seguì il suo movimento lento sino a vedere comparire un enorme chiazza di sangue spargersi sul mio petto, proprio dove pochi istanti prima lei aveva posato la sua mano “ti prego perdonami” stava scomparendo, tutto intorno a me si sgretolava, pezzo dopo pezzo e lei, svaniva lentamente “Klaus ti prego salvami”. In pochi istanti non rimasi che io, solo in mezzo al niente, sdraiato per terra, disteso sul mio stesso sangue, che continuava ad espandersi. Cercavo di alzarmi, ma non riuscivo a muovere un muscolo…poi un urlo, il suo urlo, mi diede la forza di gridare un nome … CAROLINE…. Il suo.
 
 
 
Mi ritrovai seduto sul mio letto, sudato e agitato, non mi resi conto della loro presenza “Dimmi fratello, com’è il sveglio, dopo che una persona che credevi di amare ti pugnala? .... Sai sono proprio felice di poter finalmente condividere con te questa esperienza” Rebekah era di fronte a me e le sue parole mi riportarono ogni cosa alla mente “Smettila Rebekah, non è il momento. Come ti senti Nicklaus?” Elijah si era intromesso “confuso direi e dolorante” involontariamente mi passai una mano sul torace “Cosa è successo dopo che…… Caroline sta bene?” pregavo che nessuno le avesse torto un capello, come potevo essere arrivato a questo punto, lei mi pugnala e io spero che nessuno si sia preso la briga di ucciderla? Un tempo avrei ucciso io stesso, chiunque avesse osato o anche solo pensato di farmi una cosa del genere “Il pugnale che ti ha ferito profondamente, ha avuto un rimando anche su di noi. Siamo quindi corsi a vedere che succedeva e abbiamo visto caroline intenta a prendere il tuo sangue e con quello, che era riuscita a raccogliere, disegnare dei simboli sul pavimento, stava formando un cerchio intorno al tuo corpo” Elijah parlava con calma e io iniziavo a credere che l’avesse uccisa senza pensarci troppo “abbiamo dovuto fermare tutto prima che fosse impossibile tornare indietro e così …” Non potevo crederci… mi alzai di scatto, presi mio fratello per il collo e lentamente pronuncia le parole “Dimmi – che-  è-  ancora-  viva?”. Stringevo la mia mano introno al suo collo sempre più forte, come la morsa di paura che comprimeva il mio cuore e la mia ragione “E’ viva Nick…ora metti giù Elijah” lo posai appena udì le parole di mia sorella, era viva ora potevo tornare a pensare con lucidità “cosa è successo allora?” la mia voce uscì più dura e fredda di quanto fossi intenzionato “Abbiamo dovuto spezzarle il collo, era come in trans, non si fermava, non ci ascoltava, dovevamo fermarla. Ora è nella sua stanza, non si è ancora ripresa, o meglio svegliata Nick” guardai mia sorella e la preoccupazione per Caroline nei suoi occhi era sincera “Ci vuole tempo, si sveglierà”. Lei mi sorrise dolcemente, mi mancava ancora una parte del racconto, lo sentivo “Nicklaus” riprese a raccontare Elijah “tu hai dormito per tre lunghi giorni, a questo punto si sarebbe dovuta svegliare.” Ci fu un attimo interminabile di silenzio “Per capire ciò che è accaduto in biblioteca abbiamo chiamato Sophie, lei ha scoperto che l’incantesimo fatto su Caroline è potente, antico e irreversibile. Qualcosa la sta cambiando dentro, lei sta diventando qualcun altro o qualcos’altro. Non sa di preciso quanto ci metterà, ma una volta completata la transizione sarà persa per sempre.” No, non era possibile “A quanto pare un forte dolore poteva dare inizio a tutto il processo e credo sia stata la notizia del bambino.” Chiusi gli occhi, nella vana speranza che una volta riaperti si sarebbe cancellato tutto il male che era entrato dentro la mia vita “Perché non è sveglia? Perché dorme da tre giorni?” Rebekah prese parola “Pensiamo che sia in opera il cambiamento, è questa potrebbe essere la ragione del suo stato di incoscienza.” Dovevo vederla, dovevo farle sapere che avrei fatto di tutto, ucciso chiunque, torturato senza rimorso ogni essere che poteva avere informazioni utili per farla tornare sana e salva da me “devo andare da lei e poi penseremo ad un modo per guarirla”.
 
 
 
Prov Rebekah
 
A velocità vampiro vidi uscire mio fratello per raggiungere Caroline, gli andai dietro e vidi per la prima volta, dopo secoli, un Nicklaus spaventato. Li immobile di fronte alla porta aperta della sua stanza, a guardare il corpo della donna, che sapevo, amava “ Non entri” ero vicino a lui e vedevo i suoi occhi e il suo tormento “ è colpa mia Rebekah, solo mia” la forza, il potere e la crudeltà che da sempre lo distinguevano erano scomparse “ non dire così, sappiamo che è stato Marcel, che quando l’ha rapita ha fatto fare un incantesimo. Deve avere al suo servizio una strega potente e noi …” lui si giro mi guardò dritto negli occhi, e vidi uno sguardo che conoscevo bene, lui soffriva e non voleva sentire quelle emozioni, che ora lo stavano possedendo “la salveremo e poi la spediremo a casa, dove dovrà rimanere a tempo indeterminato, sono stato chiaro. Dimenticati di lei, non sarà mai una tua amica, non sarà mai parte delle nostre vite.” A quel punto si giro verso di lei e lentamente si avvicinò al suo corpo, fino a sedersi al suo fianco. Stefan che aveva protetto Caroline fino ad allora si alzò, per lasciare sole quelle due anime perse, per dare a quell’amore mai davvero vissuto, un ultimo momento.
 
 
 
Prov Caroline
 
Sentivo il suo profumo, sentivo la sua presenza e poi sentì il suo tocco, la sua mano sfiorava la mia delicatamente. Partendo dalle dita immobili saliva fino al polso e poi scivolo sulle lenzuola e abbraccio la mia mano, inerme, tra le sue. Sentì poi distintamente il suo corpo che si spostava, non era più sul letto, ma comunque era al mio fianco, la sua fronte sfioro la mia tempia e sentì le sue parole chiaramente “ti salverò love, non temere. Questa è una promessa ed io le mantengo sempre. Poi ti prometto che sarai libera, libera di vivere la vita che meriti, senza di me.” Un bacio seguì queste parole e poi persi ogni contatto, con l’uomo che mi aveva appena detto addio.
 
 
 
Prov Klaus
 
Li sentivo, i loro occhi che scrutavano ogni mio gesto, increduli, sbigottiti, compiaciuti, esasperati dal mio comportamento, con lei, per lei, solo per lei. Non era da Klaus l’ibrido sanguinario, ma non mi importava, era il mio momento, il mio unico e ultimo momento con la dolce Caroline, il resto non contava, il resto era un effetto collaterale di un nulla, che conoscevo fin troppo bene.
 
 
Una volta riuniti in salone dovevamo capire cosa fare “Sappiamo che è stata opera della strega di Marcel, quindi potremmo andare a casa sua e prenderci l’informazione che ci spetta.” Volevo uccidere qualcuno, ne avevo bisogno, il dolore che provavo doveva essere buttato fuori, in me doveva tornare la rabbia, l’ira feroce per cui in tutto il mondo ero conosciuto “Ci sarà il tempo fratello mio di combattere, ma ora dobbiamo giocare d’astuzia.”  A quanto pare Elijah aveva in mente di agire in modo differente, il solito guata feste “dobbiamo prima liberare Caroline dal sortilegio” che perspicacia “Come fai a liberarla se non sai di che incantesimo si tratta, ci serve questa informazione e solo Marcel la conosce. Quindi, ripeto, andiamo da lui e distruggiamo tutto quello a cui tiene di più” la mia voce si alzò di tono, e la mia rabbia crescente lo accompagnava. “Capisco come ti senti, ma potremmo non avere tempo. Dobbiamo cercare di impedire la trasformazione, di rallentarla almeno” sorrisi dal nervoso “tu sai cosa sento Elijah…davvero…e di grazia dimmi da quando sei il mio psicologo personale?! No mio caro fratello tu non sai cosa provo, non lo hai mai compreso e quindi ti prego di finirla una volta per tutto di crederti l’unico a sapere cosa passa per la mia testa o…” non mi fece finire la frase “o cosa Nicklaus, mi pugnali, mi mordi, mi combatti? ...nulla che non abbia già provato. Forse non ti è chiaro che il tempo sta per finire, sono passati già tre giorni e al suo risveglio potrebbe non essere più quella che conosci. Non sono io il tuo nemico, ma il tempo. Mi spiace fratello ma su di lui non hai alcun potere.” Il silenzio calò nella stanza “Nick abbiamo già chiamato una strega che Elijah conosceva tempo fa, è di stirpe antica e potente quanto basta. Cercheremo di svegliare Caroline e poi con il suo consenso cercheremo le risposte che ci servono da lei. Marcel non saprà nulla e così potremo attaccarlo ad armi pari.” Li guardavo dritti negli occhi “Bene quando dovrebbe arrivare questa fantomatica strega?” fu mio fratello a parlare questa volta “Tra un’ora circa, non era lontana quando l’ho sentita l’ultima volta”. Presi da bere, ma prima di versare il liquido dentro il bicchiere decisi di bere direttamente dalla bottiglia, sperando di calmare i miei demoni, che gridavano all’’unisono vendetta.
 
 
 
Prov Rebekah
 
L’ora più lunga di tutta la sua vita, vedevo come cercava in tutti i modi di combattere i suoi demoni, vedevo che cercava di mostrarsi tranquillo, quando in realtà il suo mondo si stava sgretolando sotto i suoi occhi e lui, forse per la prima volta, era impotente. Anche io mi sentivo smarrita, non volevo che Caroline cambiasse, non so perché mi sentissi così legata a lei, forse perché in molte cose avevo rivisto me stessa, o meglio una me di tanti secoli prima, che era morta sotto i tradimenti ripetuti. Mentre cercavamo di non far vincere la nostra impulsività la strega si presentò in casa nostra. Era una donna di colore, che faceva parte della dinastia dei Carlile, era giovane, più di quanto mi ero immaginata. L’accompagnammo nella camera di Caroline, le toccò la fronte e fece scivolare le sue dita lungo il suo viso, ogni momento sempre più pallido. Con gli occhi chiusi disse una frase in latino “sangue, anima, spirito illuminate questo arduo cammino, mostrate il maleficio agli occhi della vostra servitrice… Sangue, anima, spirito aprite il varco per il giusto respiro”. Alle terza ripetizione nulla sembrava accadere, fino a che Caroline non aprì gli occhi, completamente neri, e iniziò a ripetere lei stessa le frasi in latino. Poi la strega staccò le mani dal viso di Caroline e i suoi occhi si chiusero nuovamente e la sua voce torno silente “ora so cosa è accaduto.”
 
 
 
Prov Klaus
 
Quella strega non mi convinceva, c’era qualcosa in lei che andava oltre la storia di Caroline, lei cercava di leggermi dentro. Ora, però, non mi importava se era un nuovo nemico da affrontare, ci avrei pensato solo dopo aver salvato la vita di Caroline “Bene allora ci illumini la prego”, il suo sguardo era di sfida, ma rispose cortesemente “nessun demone o spirito è in lei, ma una strega di enorme potenza ha fatto qualcosa che è difficile da mettere in atto, la trasfigurazione” prima che potessi formulare la domanda Stefan, che era sempre rimasto in silenzio, prese parola “ La trasfigurazione? cosa vuol dire?” lei si girò a guardarlo prima di iniziare a proferire parola “ vuol dire che ha preso il sentimento positivo che questa povera ragazza prova verso uno di voi, per tramutarlo in odio puro. Un odio così forte e potente da portarla a sentire il bisogno viscerale di ucciderlo”. Il suo sguardo si posò su di me “il problema di questi incantesimi è che non è possibile controllare l’intera coscienza di un individuo, nel profondo della sua anima lei patirà il dolore più agonizzante, l’impotenza che scaturisce dal volere profondamente qualcosa, ma vedere il tuo corpo compiere l’atto opposto. E’ come se in lei vivessero due entità, che si combattono e che alla fine impazziscono.” Sentivo ogni sua parola e mi sembrava una lama che mi trafiggeva, mi ripromisi che ognuna di quelle simboliche lame, sarebbe stata realmente conficcata nel corpo di Marcel e della sua stupida strega “Cosa possiamo fare?” lei penso per qualche istante prima di rispondere “ posso rallentare il processo, far risvegliare Caroline portando la sua vera essenza nello stato di coscienza, ma l’unico modo per disfare questo maleficio e che la strega che l’ha composto lo interrompa o che lei stessa…” non la feci terminare “ muoia”. Lei mi guardò e capì ciò che avrei fatto, la strega di Marcel aveva le ore contate “Bene cosa le serve per svegliarla?”.
 
 
 
Prov Caroline
 
I preparativi fervevano intorno a me, sentivo ogni parola, ogni gesto che serviva per risvegliarmi, poi un grande freddo intorno a me e infine il fuoco, un fuoco che ardeva. Bruciavo e non potevo controllarmi urlavo, urlavo come mai prima d’ora, sentivo la mia carne lacerarsi, il mio cuore battere all’impazzata, la mia anima sciogliersi di fronte al male….poi una voce famigliare quella del mio migliore amico “ Caroline calmati, passerà te lo prometto”… poi più nulla, tranne l’assordante dolore che mi stava uccidendo “ Caroline torna da me” questa volta era la voce che avrei potuto riconoscere tra mille….il fuoco si spegneva lentamente, il dolore svaniva….
 
 
 
Prov Klaus
 
Niente fu più difficile per me che vedere il dolore sul volto di Caroline. Preparammo tutto l’occorrente, candele accese intorno al suo corpo, steso per terra al centro di un cerchio, fatto con il sangue di strega, le cui incisioni latine servivano a rafforzare la magia che avrebbe liberato Caroline. Poi una mistura che fu spalmata sul volto di caroline e sulle estremità del suo corpo, infine il rituale. Sembrava tutto tranquillo, ogni cosa procedeva per il meglio, fino a che i suoi occhi si aprirono di scatto e si fecero di color porpora, e poco dopo le urla strazianti di dolore, che mi entrarono sin nelle viscere. Non persi tempo e appena le udì mi proiettai verso la strega che le stava facendo del male, ma Elijah mi fermò. Stefan cerco di farle sapere che era con lei, le diceva di resistere, che il dolore sarebbe cessato, ma tutto continuava. Mi liberai dalla stretta di mio fratello spingendolo verso il muro, che al contatto son il suo corpo si incrinò dalla violenza della mia spinta, a velocità vampiro mi posizionai al suo fianco e cinsi il suo corpo al mio petto “no non entrare potresti ferirti”. Qualcuno disse qualcosa, ma non feci caso a nulla, ero di nuovo con lei, il dolore di un fuoco che mi bruciava ogni parte del mio corpo a contatto con lei, passava in secondo piano, ora eravamo solo noi due e niente di più. Di nuovo in quella stanza con l’oscurità che copriva ogni problema, ogni pericolo, ogni dubbio, in cui Caroline e Klaus potevano essere loro stessi e amarsi senza essere giudicati o senza sensi di colpa, io volevo solo una cosa, tornare in quella stanza con lei, perciò dissi la sola cosa che mi passava per la testa “Caroline torna da me.”
 
 
Angolo dell’autrice (o almeno ci provo)
Spero tanto vi piaccia questo capitolo, a me è uscito di getto. Ringrazio tutti quelli che hanno recensito, mi fa sempre piacere sapere cosa ne pensate della mia storia, i lettori silenziosi e tutti coloro che hanno messo l’ultimo amore tra le storie seguite e preferiti. Buona lettura e un abbraccio dalla vostra Lauretta, che spera sempre di poter vedere anche sullo schermo questo grande amore, che la Plec sta rovinando….al prossimo capitolo

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Capitolo 9
*** Un passo falso ***


Oggi
 
 
 
La rabbia crescente di chi ha perso tutto, questo vedevo davanti ai miei occhi, un uomo ferito che cercava di non perdersi in quell’oscurità, che per anni lo aveva dominato “Nick ti prego calmati, troveremo una soluzione” lui mi guardo furente, i suoi occhi divennero gialli con striature nere “calmarmi sorella, calmarmi dopo che la vita mi ha tolto l’unica cosa di cui mi importava”. Non rammentavo l’ultima volta che l’avevo visto così “Ti prego Nicklaus smettila, così farai del male solo a te stesso”. Il silenzio s’impadronì della stanza, messa sottosopra dal cuore devastato dell’essere soprannaturale più forte sulla terra, i mobili intorno a noi erano distrutti, sui muri scivolavano ancora rivoli di alcolici, lanciati nella speranza che potessero cancellare il sortilegio “Non parlarmi fratello, tu hai portato qui la strega, tu hai ucciso la mia Caroline” …nessun rumore si udiva nella stanza, se non lo scorrere di una lacrima segreta, sul lato del volto che mio fratello si premurava di nascondere.
 
 
 
Due giorni prima
 
 
 
Prov Klaus
La guardavo, sembrava serena, il dolore era cessato, era ancora tra le miei braccia e nonostante sentissi un bruciore su tutta la superficie del corpo, che da lei era toccato, mi alzai e la portai nella sua camera, per adagiarla sul letto. Mi sedetti lì accanto, in attesa di rivedere i suoi occhi celesti tuffarsi nei miei. “Nicklaus come stai? perché le tue ferite non guariscono” Rebekah sembrava preoccupata “Non lo so sorella, ma non è importante ora” diressi il mio sguardo alla strega che toccava la fronte di Caroline “Tra quanto si sveglierà?” lei si girò verso di me “Dipende, ogni soggetto è diverso…potrebbe trattarsi di pochi minuti o di un paio di giorni. Adesso dobbiamo solo aspettare.” Rebekah mi anticipo e non ebbi il tempo di parlare “Come mai le ferite di mio fratello non si rimarginano?”, il volto della strega si fece serio “E’ entrato durante un rituale molto potente e più antico di voi, per quanto immortale dovrà fare i conti con la scelta presa. Soffrirà un po’ e il tempo lentamente lo guarirà.” Il tempo non era un problema, non avevo mai sentito lo scorrere dei singoli istanti di una vita, perché la mia era senza tempo, ma ora per la prima volta, ogni rintocco delle lancette, del vecchio orologio a pendolo, scandivano ogni momento in cui Caroline teneva sigillati i suoi occhi.
 
 
 
Prov Rebekah
Il sole del giorno ci aveva lasciato da ore ormai e mentre la strega si era sistemata in una delle innumerevoli stanze ed Elijah era accorso da Hayley, per vedere come stava, io, Nick e Stefan vegliavamo su un corpo inanime. Nessuno di noi parlava e nessuno di noi badava agli altri compagni della stanza, eravamo tutti presi da Caroline e da un suo possibile ed impercettibile movimento. La notte era scura e fredda, la luna era stata inghiottita dalle nuvole nere che sovrastavano il cielo. Questa fu l’ultima immagine che vidi prima di chiudere i miei occhi, prima di raggiungere Stefan nel mondo dei sogni, nel mondo tranquillo e protetto in cui tutto andava sempre come volevi, in cui il lieto fine era qualcosa di certo.
 
 
 
Prov Klaus
Ero rimasto solo io a vegliare su di lei, la solitudine non mi aveva mai spaventato e ad essere sincero la preferivo. Le mani giunte in un pugno, che toccavano il mio mento, in cerca di un appoggio, per quel macigno che non voleva andare via, e poi il crollo, il macigno sembrava vincere contro un ibrido di mille anni e quel pugno, che stringeva le mie speranze, fu l’appoggio perfetto per nascondere, più a me stesso che a chiunque altro, quel dolore tramutato in lacrime “Klaus”. Ed ecco finalmente la sua voce, che calma ogni mio supplizio, l’unico suono in grado di farmi riscoprire il piacere delle piccole cose “Caroline” mi avvicinai a lei e le sedetti accanto “come ti senti? la testa ti fa male?”. Lei mi guardava confusa “io credo di si, sto bene” cercavo di mantenere il controllo, di non far vedere quanto fossi preoccupato “Dimmi l’ultima cosa che ricordi”. I suoi occhi si mossero, come in cerca di quell’ultimo frammento di memoria “La biblioteca io e te stavamo parlando, non ricordo di cosa… ero arrabbiata e ad un certo punto un vuoto .. e poi te a terra.. oh mio Dio che cosa è successo Marcel ci ha attaccato?”. Avrei potuto dirle si, in fondo Marcel era responsabile di tutto “In un certo senso è stato lui, ma è una lunga storia. Ti prometto love che un giorno ti racconterò ogni cosa e che rideremo di tutto questo.” Mi avvicinai ancora un po’ e poggia la mia fronte sulla sua, lei chiuse gli occhi e un sospiro le usci dalla sue morbide labbra “Cosa è successo esattamente Klaus?” sapevo che era spaventata, lo sentivo fin nelle viscere che ora, più che mai, era fragile. Lei si trovava in quella situazione solo per colpa mia, solo perché una persona pericolosa aveva deciso di amarla. “Vorrei mangiare qualcosa Klaus?” la sua voce mi ridesto dai miei pensieri “te la senti di scendere dal letto?” sorrise e questo basto a scaldarmi il cuore “Si Klaus, la tua premura mi fa credere che qualcosa di brutto mi sia successo” il mio sguardo ebbe un momento di smarrimento “o che forse qualcosa di brutto mi stia per accadere”. Mi senti gelare completamente “Love fin quando sarò in vita nessuno ti farà mai del male, io non lo permetterò”.
 
 
 
Prov Caroline
La casa era completamente avvolta dal silenzio, sembrava che ci fossimo solo io e lui e la cosa non mi dispiaceva, sentivo un forte cerchio alla testa, ma non volevo preoccuparlo, più di quanto non fosse già. Cercava di nascondermelo, ma ormai lo conoscevo bene, sapevo che qualcosa stava accadendo e odiavo essere tenuta all’oscuro di tutto. Qualcosa era accaduto in biblioteca, ma cosa. D’un tratto la sua voce si intromise tra lo scorrere dei miei pensieri “Love ti sei ammutolita?” alzai lo sguardo e vidi i suoi occhi, quelli che avevano messo paura a così tante persone, che nel corso dei decenni si era perso il conto, eppure io provavo solo una gioia e una tranquillità colpevole “no è che non riesco proprio a ricordare, questo mi fa impazzire” sorrise “ora capisco la signorina del controllo non riesce a lasciare il comando” inarcai le sopracciglia e lo guardai con occhi torvi “ehi io non sono una maniaca del controllo, ma preferisco gestire in modo deciso e oculato ciò che ci circonda” lui scoppio in una fragorosa risata “hai ragione love sbagliato, tu non sei la signorina del controllo, ma una vera e propria maniaca” non potei trattenermi e risi di gusto insieme a lui, per un momento libera dai pensieri. La strada per giungere in cucina fu più breve del previsto “ bene signorina cosa desidera, sono il suo chef personale, pronto a cucinarle ogni prelibatezza desideri” ero rapita da lui, diversamente dalle altre volte non sentivo di doverlo nascondere, o meglio di volerlo nascondere “Vorrei…te” e senza pensare mi fiondai a velocità vampiro a pochi centimetri dal suo viso e lo baciai, come qualcosa di cui si ha bisogno profondamente, come di ossigeno dopo minuti interminabile di apnea, come del sole dopo un lungo inverno, come di acqua dopo giorni passati nel deserto.
 
 
 
Prov Klaus
Era come un sogno dopo aver vissuto un incubo, lei che mi baciava con delicata passione, non trattenni i miei istinti, le cinsi la vita e la poggia con vemenza contro il freddo muro della stanza, mentre con la bocca assaporavo le sue labbra rosso porpora, con la mano cercavo di sfiorare il suo corpo, volevo fare mio ogni piccolo gesti, ogni piccolo sapore e odore che fosse Caroline, perché volevo ricordare tutto ciò che potevo della donna che amavo e che proprio per questo dovevo lasciare andare, appena tutto si fosse risolto. Sentivo il suo respiro affannoso stringersi al mio, il suo corpo modellarsi perfettamente al mio, come se fossero stati sempre una cosa sola. Mi stavo perdendo in qualcosa di cui non conoscevo l’esistenza e credevo che nulla avrebbe potuto rompere quel momento perfetto “Klaus…” lei si scosto da me giusto qualche centimetro, per potermi guardare negli occhi, in quegli occhi che bravano lei e solo lei, con una foga tale che nemmeno il sangue umano mi aveva fatto raggiungere “ Per la prima volta non m’importa se questo è sbagliato, perché non sono mai stata così bene e..” provai a fermarla “ Caroline..” lei adagio il suo dito indice sulle mie labbra, mi zittì all’istante “ se sbagliare mi fa stare così, allora sono pronta a farlo per tutto il resto della mia vita” i suoi occhi lucidi mi fecero tremare “stai bene Klaus?”. Il mio tremore passò anche a lei “Si love sto bene come non lo sono mai stato in mille anni.”
 
 
 
Prov Caroline
Come potevo sentirmi così bene tra le braccia dell’ibrido non lo sapevo e decisi in quell’istante che avrei smesso di pormi questa domanda, poi un flash attraverso la mia mente e rividi il mio sguardo colmo di dolore e la mia mano insanguinata che feriva colui che ormai non potevo più nascondere di amare “Io, sono stata io a pugnalarti?! io perché, come ho fatto?” i suoi occhi era mutati, non vi trovai rabbia, ma solo tristezza “Love è stato Marcel, ti ha fatto un sortilegio, in quel momento non eri tu” lo guardai devastata “ no ero io, io ho maneggiato il coltello, non Marcel o la strega che ha fatto l’incantesimo, ma io, solo io. Tu dovresti odiarmi, tu devi odiarmi” mi allontanavo da lui sempre di più, ad ogni parola, come per essere certa che se gli fossi stata abbastanza lontana, non avrei più potuto fargli del male. Lui però si avvicinò a me a velocità vampiro “no stammi lontano, potrei perdere di nuovo il controllo e tu potresti odiarmi per sempre” lui prese il mio volto tra le mani, asciugò quella lacrima sfuggita al mio controllo “ Love non potrei mai odiarti, perché la mia vita è fatta della tua” e con un bacio sigillo le sue parole, un bacio in  cui avrei potuto perdere il controllo e non richiedere mai di averlo indietro.
 
 
 
Prov Rebekah
L’urlo di mio fratello mi svegliò di soprassalto, urlava il suo nome e vedendo il grande letto vuoto capì che la cosa poteva essere molto seria. La voce proveniva dalla cucina e in un secondo mi ritrovai di sotto con affianco Stefan e davanti ai miei occhi Nicklaus in ginocchio, in braccio stringeva il corpo ancora incosciente di Caroline “Cosa è successo Nick?” lui sembrava intontito “si era svegliata, siamo scesi e poi” alzò gli occhi verso di nuovi e il suo sguardo era vuoto, non guardava veramente qualcuno o qualcosa “ poi abbiamo parlato e ci siamo baciati e mentre la baciavo è svenuta di nuovo, io non so perché…” ora mi guardava “ Perché Rebekah?”….una lacrima rigava il suo viso quando Caroline si riprese e d’un tratto si allontano di scatto da mio fratello e si mise in un angolo della cucina in posizione di difesa “ Caroline siamo noi stai tranquilla” lei continuava a guardarci “ love che ti prende?”. Sembrava tranquillizzarsi e ritrovare la ragione e il senso di ciò che la circondava “Stefan che ci faccio qui?” lui la guardò “Stiamo cercando informazioni su Silas e gli originali ci stanno dando una mano”. Lei ci guardava, prima posò lo sguardo su di me e poi su Klaus, infine di nuovo su di me “E loro chi sono?”. Il mio cuore perse un battito e subito il mio sguardo si girò verso Nicklaus, ne frattempo Elijah ci raggiunse “Che succede?” con la testa gli feci cenni di non muovere un muscolo perché sapevo che Nick sarebbe esploso, che avrebbe fatto qualcosa di stupido e violento, non aveva mai imparato a gestire le emozioni negative, lo facevano soffrire troppo “Caroline dimmi chi sono io?” i suoi occhi sbattevano velocemente e a stento stavano trattenendo delle lacrime, che lo stavano ferendo come mille pugnali. Lei lo guardava avanzare e di risposta indietreggiava, senza sapere che così lo stava uccidendo ancora di più “Io non so chi tu sia e ti prego di non avvicinarti più a me o giuro…” fu con queste parole che lo persi per sempre. I suoi occhi divennero gialli e le zanne gli uscirono dall’arcata superiore della bocca “Se no cosa love…dimmi cosa mi farai che già non hai fatto” lei rimase inorridita dalla scena e mi parai davanti a lei per fermare quello che mio fratello non si sarebbe mai perdonato “Nick non è in lei ok, la sua mente non le appartiene, quindi non fare nulla di cui ti potresti pentire”. Con mio sorpresa torno normale e guardandomi “Sorella non potrei mai farle del male io non potrei...”. Indietreggiò e poi scomparve in quell’oscurità che credevo lo avrebbe annientato.
 
 
 
 

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Capitolo 10
*** Ricordami ***


Ci sono molti modi in cui si può perdere una persona…tanti pensano che la peggiore sia la morte fisica, loro credono che sia lacerante non avere più la possibilità di vedere la persona amata, di sentirne il profumo o la voce. Tutti loro sbagliano! Sfido chiunque a vivere amando una persona perdutamente e vedere ogni singolo giorno il suo volto illuminato dal sole, sentire il suo dolce profumo inebriare la stanza e udire la sua melodiosa voce echeggiare nei corridoi della propria casa avendo la consapevole certezza che non ricorda più chi siete, non rammenta i suoi sentimenti per voi e con il terrore che prima o poi tutto quell’amore verrà riversato su un altro uomo. Questo secondo me è il modo peggiore di perdere una persona, ha il potere di lacerti l’anima, se solo ne possiedi una.
 

Prov Klaus
 

Non riuscivo a calmare il dolore, nemmeno il mio amico Jack Daniels placava la mia agonia “Smettila Nick”, mia sorella che cercava di aiutarmi, senza sapere che ormai non era possibile farlo “Rebekah se ti infastidisce quello che vedi allora ti consiglio di guardare altrove”. La rabbia sembrava trovare facile strada per giungere al mio cuore “Nicklaus dovresti essere grato a nostra sorella per la sua disponibilità nel sopportare il tuo brutto momento. Potresti mostrare…” non sopportavo la sua voce, il suo senso del sacrificio, io avevo sacrificato ogni cosa, lui invece? “Chi ti credi di essere Elijah, proprio tu che sei il cagnolino della donna che aspetta mia figlia. Credi che il tuo modo di vivere e di reagire sia quello giusto, bé ti do una notizia che potrebbe scioccarti. In questo caso ti sbagli e non sai quanto.” Come osava parlarmi lui che aveva portato quella strega da me. La strega dovevo trovarla “Dove si trova adesso la tua maga da quattro soldi?” Elijah mi guardò per un lungo istante “Non è con lei che devi prendertela, gli incantesimi sono complicati e misteriosi anche per chi si muove nel loro mondo...” non lo feci nemmeno finire “Davvero fratello allora doveva pensarci due volte prima di toccare la mia Caroline. Ora lei non ricorda niente…” le parole mi morirono in bocca, lei non ricordava noi, questo mi distruggeva. Le lacrime cercavano uno spazio d’uscita e anche se il loro luccichio aveva trovato conforto nei miei occhi martoriati, dalla vista di una Caroline che non mi apparteneva più, avevo ancora tutta l’intenzione di celare ai loro occhi la reale portata del mio dolore.
 
 
Prov Caroline


Ero salita con Stefan in una delle camere, che a quanto pare era la mia “Da quanto siamo qui? E chi sono questi originali esattamente?” Stefan mi guardava con occhi preoccupati “Davvero Caroline non ricordi nulla delle persone che hai visto di sotto?”. Lo guardai senza riuscire a capire il senso delle sue parole “Cosa vuol dire ricordare, io non li conosco, non li ho mai visti prima Stefan!” Stefan si adagio sulla parte finale del letto e intrecciò le dita delle sue mani “Non ti ricordi di loro a Mystic Falls?” mi sedetti accanto a lui “Per l’ennesima volta non li conosco, io non dimentico mai nulla Stefan lo sai?” sorrise “Si Caroline lo so, hai una memoria da elefante” lo guardai divertita “Si ma nel corpo di una sirena”. Ridemmo e per un attimo la tensione sembrò svanire “Continui a dire che dovrei ricordarli perciò ho dimenticato immagino, esattamente quanto ho dimenticato due mesi, tre?” Stefan mi guardò “Ecco circa tre settimane in modo completo e poi direi che hai cancellato gli originali e la loro presenza nella nostra vita degli ultimi tre anni circa.” Spalancai gli occhi, confusa “Come tre anni? Ma io ricordo tutto, il tuo arrivo, Damon, la morte di Jenna e tutto il resto…” D’improvviso Stefan scattò in piedi “Perfetto, sai chi ha ucciso Jenna?” lo guardai “Certo, ricordo il fuoco, di essere stata rapita e che vi erano un licantropo e una strega, che la morte di queste tre persone avrebbe spezzato l’incantesimo, e so che ad uccidere Jenna è stato...” A quel punto Stefan era in ginocchio di fronte a me con le sue mani che cingevano le mie, entrambe poggiate sulle mie gambe, i suoi occhi sembravano voler entrare nella mia mente “E’ stato, io …non lo so”. Gli occhi di Stefan sembrarono rattristarsi “Perché non lo ricordo?!”. Stefan si sedette di nuovo accanto a me, mi abbraccio e io posai la mia testa sulla sua spalla in cerca di conforto “Non ti preoccupare si aggiusterà tutto Klaus troverà il modo, lui ti farà tornare la memoria”. Sembrava così sicuro delle sue parole, ma mi chiedevo perché questo Klaus dovesse combattere per farmi tornare la memoria e poi chi era dei due uomini visti di sotto proprio non ricordavo. Caroline Forbes non ricordava troppe cose. Chiusi gli occhi e cercai di calmare il mio cuore impazzito, ogni battito sembrava sussurrami una sola e ripetitiva parola “Ricordami”.
 
 
Prov Klaus


Ero lì a fingere di ascoltare i consigli di uno dei miei due fratelli, il suono della voce che udivo era così ovattato che non distinguevo chi fosse davvero a parlare ma non mi importava ciò che cercavano di inculcarmi, l’unica cosa che volevo era vendetta e l’avrei ottenuta con o senza il loro aiuto. “Klaus hai almeno ascoltato una parola di tutto quello che ti ho detto?”, mi voltai di scattò e capì che a parlare almeno negli ultimi istanti era stata Rebekah. Mi guardava con occhi che mostravano rabbia e disperazione, sembrava soffrire per me e forse un po’ anche per lei. Caroline aveva dimenticato tutti gli originali, lei compresa, proprio ora che stavano diventando amiche, aveva subito l’ennesimo abbandono. Bene questo avrebbe potuto giocare a mio favore per portarla dalla mia parte e attuare così la mia vendetta contro Marcel e contro la strega artefice di questo maleficio. “Scusami Rebekah, ma no non ho ascoltato una sola parola perché non avevo interesse in merito a ciò che entrambi volevate dirmi. Mi rammarico molto se questo mio comportamento sorella ti turba, certo non eguaglia la perdita della tua nuova amica che al momento non ricorda più né me né te, né alcun originale abbia conosciuto in questa vita, ma ho un piano per farle tornare la memoria perché in questo istante è la sola cosa che ho bisogno di fare.” Ero pronto a una ramanzina sulla morale, su come ci si deve comportare, ma ebbi in cambio solo un assenso silenzioso eppure così potente al mio fine da parte di Rebekah e poco dopo anche da Elijah “Quale sarebbe il tuo piano?” sorrisi “Sta entrando proprio in questo momento”. La strega che aveva fatto l’incantesimo per risvegliare Caroline stava entrando in cucina, le corsi incontro a velocità vampiro e la presi per il collo sbattendola dopo pochi istanti e senza delicatezza contro il muro color sabbia di fronte a me “ Ora tu mi dirai tutta la verità ho giuro che la mia faccia sarà l’ultima cosa che vedrai nella tua miserabile vita strega” i suoi occhi si spalancarono mostrandomi tutta la paura che stava provando in quel momento e che si stava amalgamando al color nocciola da cui erano avvolte le pupille nere che per il poco ossigeno si stavano dilatando “Klaus se la uccidi di sicuro non potrà dirci niente, quindi mettila giù…ora!” il tono di Elijah era differente dal solito, non era semplicemente infastidito dal mio comportamento impulsivo e crudele ma era preoccupato che facessi del male alla strega, la lasciai cadere a terra e mi allontanai qualche passo da lei così da poter vedere la scena con maggiore accuratezza, mio fratello le si misi vicino controllando che stesse bene e l’aiuto ad alzarsi “Ora ditemi di grazia cosa avete voi due in programma?” simultaneamente mi guardarono “ Fratello non diventare paranoico, la sto solo aiutando dopo che tu l’hai quasi uccisa, ricordi?!” sorrisi “ Certo ricordo e assaporo ogni istante, ma ti conosco fratello e tu eri preoccupato per lei e non per quello che io stavo facendo. Ora vi avverto che scoprirò cosa tramate, ma al momento ho altre priorità perciò strega parla, dimmi perché la mia Caroline” mi avvicinai a lei a un centimetro dal suo viso “non si ricorda di me e cosa più importante cosa dobbiamo fare per farle tornare la memoria? Hai un minuto da ora e visto che sono gentiluomo ti avverto che la tua miserabile vita dipende dalla tua risposta.” Lei mi guardò con furente odio che si placò al contatto della mano di mio fratello sul suo braccio, ebbi la conferma così che vi era un certo legame tra loro e il fatto che lo tenessero nascosto implicava qualcosa che io e mia sorella non dovevamo sapere e di cui eravamo le vittime, ora però non potevo distrarmi avevo una cosa importante da risolvere molto più dell’ennesi tradimento di mio fratello. “L’incantesimo fatto sulla ragazza è molto potente, la strega che lo ha realizzato non voleva rischiare di perdere il controllo su di lei perciò ha fatto un doppio incantesimo, se la ragazza si fosse risvegliata allora e solo allora la sua memoria si sarebbe cancellata. Ciò che però mi lascia perplessa è il fatto che abbia dovuto cancellare dalla sua mente tutti gli originali. Sappiamo che voleva colpire solo te quindi non comprendo perché abbia cancellato tutti voi, se la strega è così antica e potente poteva tranquillamente elidere dai suoi ricordi solo il tuo volto, ma non l’ha fatto, questo mi fa sospettare che sia forte ma non così esperta tanto che ha dovuto cancellare un intero clan perché più semplice. Il punto è che una strega con tale potenza non può essere giovane perché il suo potere è dato dall’esperienza” la strega sembrava perplessa “Ok come possiamo agire adesso?” sospirò profondamente “Quella povera fanciulla ha su di sé un numero incredibile di sortilegi, un essere umano sarebbe già in condizioni disperate, lei essendo un vampiro ha una maggiore resistenza ma se le venisse fatto un altro incantesimo così profondo e forte credo che potrebbe morire. L’unica soluzione per cancellare tutto sarebbe uccidere la strega che ha dato il via a questa catena di eventi.” Mio fratello per evitare una mia reazione negativa ringrazio la strega e la invitò a ritirarsi “Credo sia giunto il momento di far visita a Marcel e alla sua streghetta” mi esortai a dire prima che potesse introdurre un’idea differente.
 
Prima di iniziare era utile prendere degli accorgimenti, aveva con sé una strega potente quindi avevamo bisogno di conoscere le loro abitudini e di aumentare il nostro potere.
 
 
Prov Caroline
 
 
Mi ritrovai a camminare in un lungo corridoio con le pareti nere, mi chiedevo come fossi arrivata lì e come poteva fare così freddo. Cercai di scaldarmi strofinando ripetutamente con le mani le mie braccia nude ma il freddo non sembrava placarsi, anzi ogni minuto che passava si acuiva sempre più. “Caroline…” mi voltai e lo vidi li dinanzi a me “ti va di giocare un po’ con me?”. Inizia a correre più veloce che potevo ma il suo viso nero quasi quanto la notte usciva dalle pareti e rideva, rideva di me e dell’odore della mia paura. D’un tratto delle mani mi afferrarono, io cercai di divincolarmi e per riuscirci tirai un pugno su una delle tante facce che mi circondavano. Ricomincia a correre urlando in cerca di aiuto finché non mi scontrai con qualcosa o qualcuno, cercai nuovamente di liberarmi da quella stretta ma una voce familiare mi raggiunse “Ricordami”. A quel punto mi bloccai alzai lo sguardo per capire chi fosse e vidi di fronte a me un viso duro con due occhi azzurri che esprimevano una dolcezza e al contempo una disperazione infinita. Smossero in me un gran fervore di sentimenti ma non ricordavo chi fosse “Ricordami Caroline”. Lui voleva che ricordassi. Mi sveglia di soprassalto in quel letto che non ricordavo, in quella casa che non conosceva, immersa in un silenzio che mi agitava il cuore. Scesi dal letto “Ok Caroline adesso basta, hai dimenticato questi originali ma chi vuoi che siano, nemici o amici di sicuro niente di importante se no non li avresti dimenticati” a questa frase il mio cuore iniziò a tamburellare, quasi a voler esprimere il suo disaccordo. “Forse qualcosa di importante da ricordare c’è”. Andai in bagno per rinfrescarmi un po’ e per cercare di calmare i miei nervi. Dopo aver atteso qualche minuto decisi di scendere a cercare Stefan, ma la casa sembrava deserta, nessun rumore, nessuna voce “C’è qualcuno?” in attesa di udire il minimo suono rimasi in silenzio “Ci sono solo io love”.
 
 
 
 
Spazio scrittrice (almeno ci provo)
Mi scuso infinitamente per non aver più scritto. Purtroppo ho dovuto mettere da parte la mia passione per la scrittura per terminare dei lavori che non potevano proprio essere rimandati e hanno richiesto più tempo del previsto. Mi sembra giusto dare un finale alla storia perché ho sempre pensato che le serie chiuse all’improvviso che lasciano mille domande e nessuna risposta siano la cosa peggiore. Quindi se vorrete ancora seguire questa storia ne sarò davvero lieta e prometto di postare un capitolo ogni due settimane. Chiedo ancora scusa a tutti i miei lettori. Mi auguro che il capitolo possa farmi perdonare almeno in parte. La vostra Lauretta.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 11
*** Il cuore ha la sua memoria ***


La memoria che strana capacità dell’uomo, è come possedere un album su cui riporre gli eventi più importanti ed emozionanti della vita. Come si sceglie cosa ricordare è ancora più complesso, vi sono numerosi fattori che entrano in gioco, il mio preferito è quello delle forti emozioni, belle o brutte che siano, giuste o sbagliate se travolgenti hanno la forza di stampare quel dato e unico momento nella tua mente.
Un bacio, un piccolo bacio dato nella penombra di una stanza se ricordato racchiude un grande potere, e se qualcuno gioca con la nostra memoria e tutto dovesse andare perso sono sicura che quell’emozione nascosta dietro il bacio segreto tornerebbe con tutta la forza dell’amore che racchiude dentro di sè.
 
 
Prov Caroline
Quella era la stessa voce che avevo udito nel mio sogno, mi girai curiosa di vedere chi fosse dei due uomini che avevo visto poche ore prima.
Era il ragazzo con i capelli ricci e gli occhi azzurri che mi sorrideva e lentamente si avvicinava, avrei dovuto provare paura o almeno sentirmi a disagio nel condividere una stanza, nella penombra della notte, con uno sconosciuto che seppur con calma si avvicinava a me, ma in realtà il mio cuore inizio ad accelerare, sentivo le farfalle nello stomaco e non ne capivo la ragione. I miei occhi non sembravano volersi staccare dai suoi tristi e innamorati allo stesso tempo, e sembrava innamorato di ciò su cui il suo sguardo si posava, ma ero io che i suoi occhi stavano guardando e io non lo conoscevo, come poteva lui amarmi?
Poi capii che forse io non lo ricordavo ma lui si ricordava di me e forse tra noi ci poteva essere stato qualcosa, ma per quale ragione non lo ricordavo?
Ormai lui era a pochi centimetri da me, la sua mano destra sposto delicatamente i miei capelli dietro l’orecchio, sfiorò la mia guancia e scendendo poggio delicatamente la sua mano sul mio cuore.
I nostri occhi non si staccarono mai e io non riuscivo a muovermi. La mia logica mi diceva cosa fare, allontanati Caroline non lo conosci, per amore della precisione non lo ricordi, ma il punto è che non hai idea di ciò che potrebbe succedere, quindi allontanati subito e di qualcosa. Poi intervenne la mia parte emotiva, la quale diceva vivi il momento e il mio corpo rimaneva immobile.
Il silenzio sembrava la giusta melodia di sottofondo per quel momento così strano e perfetto e poi lui disse solo “Ti prego love ricordami”, poi avvicinò il mio viso al suo, quel dolce profumo che percepivo mi stava inebriando e la mia ragione taceva, ma dove si era cacciata. Eravamo così vicini, troppo per due estranei.
Lui sfiorava le mie labbra e io avrei dovuto distaccarmi ma invece premetti le mie labbra su le sue e il bacio che seguì mi sembrava così familiare, caldo e rassicurante e ogni cosa sembrava essere perfettamente logica, ogni successione degli eventi non poteva che andare così.
 
 
Prov Klaus
Nella penombra della sala pensavo a ciò che era accaduto e mi sentivo furente e perso, so cosa dovevo fare ed ero certo di poterlo fare ma non sapevo quanto tempo ci avrei impiegato, non sapevo per quanto tempo lei non sarebbe stata mia e poi nella frenesia dei miei pensiero un’altra voce si addentrò in essi. Una voce che potevo riconoscere tra mille, la voce di Caroline.
Le risposi e mi alzai per rendermi più visibile attraverso la flebile luce della luna che entrava dalla finestra centrale. Lei rimase in silenzio e decisi di avvicinarmi a lei lentamente, per evitare di spaventarla e farla così scappare. I nostri sguardi si incatenarono subito e ad ogni passo che facevo mi sembrava di tornare indietro, di tornare dalla mia Caroline.
Con mia grande sorpresa lei non indietreggiava e non proferiva nemmeno parola, una volta raggiunta le spostai una ciocca di capelli e le carezzai la guancia fino a posare la mia mano stanca sul suo petto in prossimità del suo cuore, un cuore in cui forse ancora giaceva una piccola memoria di me e di quello che ero per lei o che almeno ero stato fino a poche ore fa. In quel momento le disse l’unica cosa che avevo davvero desiderato negli ultimi secoli, le chiesi “Ti prego love ricordami”.
La guardai e mi avvicinai al suo viso ancora un po’, ero convinto che a quel punto sfiorando le sue labbra se ne sarebbe andata e invece lei avvicino le sue alle mie e questi si suggellarono in un bacio dolce e passionale, come quei baci dati dopo lunghe attese o quelli che si danno solo e ancora per un’ultima volta. Sembrava tutto così giusto e come se nulla fosse mai cambiato.
 
 
Il mattino seguente….
 
 
Prov Stefan
Mi alzai relativamente presto per andare da Caroline, la sera prima mi sembrava davvero sconvolta e visto che ero l’unico di cui aveva memoria era mio compito starle vicino.
Bussai alla sua porta ma non rispose, attesi qualche minuto prima di aprire e controllare che stesse bene, ma con mia grande sorpresa non c’era nessuno.
Decisi di scendere per controllare il piano inferiore prima di lasciarmi andare a pensieri negativi.
Controllai bene tutte le stanze fino a sentire la sua voce che canticchiava qualcosa provenire dalla cucina “Caroline tutto bene?”. La vidi saltare dalla paura e una volta girata verso di me tirare un sospiro di sollievo.
 
 
Prov Caroline
Non riuscii a dormire per tutta la notte, ogni volta che chiudevo gli occhi rivedevo tutta la scena e mi chiedevo perché???? Pensavo a mille modi diversi in cui potevo reagire, ma nessuno di quelli includeva baciare quel tizio, quel ragazzo dagli occhi celesti, con labbra morbide e quel bacio delicato che… “Caroline tutto bene?” oddio che pensi Caroline “Oh Stefan si tutto bene, certo perché no” lui sembrava stranito “Solo che ieri sembravi turbata e volevo solo accertarmi fossi riuscita dormire un po’”. Dormire giusto appunto quello che non ero riuscita a fare per colpa di ...una voce spezzo i miei pensieri e le mie poche sicurezze “Buongiorno a tutti”. Klaus era lì di fronte a me. Ok Caroline adesso basta riprenditi perché tu non sei così “Buongiorno signor klaus” o mio dio ma che vuol dire signor Klaus, vorrei sprofondare. “Signor Klaus mi piace dovrei farmi chiamare così più spesso, mi dai sempre dei buoni consigli love”.
Stefan intervenne sicuramente non ero riuscita nel mio intento di nascondere il mio turbamento “Sicura di stare bene?” era davvero premuroso “Si Stefan devo solo riprendermi dopo gli ultimi avvenimenti” l’ultimo in modo particolare. Il suono del suo telefono lo aveva distratto “Scusate è Elena devo rispondere” si allontanava, lasciandomi sola con lui “Ok senti io non so perché sia successo quello che è successo ieri notte…non…io non sono così abitualmente. Insomma non ti conosco…” lui alzo il dito indice “Qui sta l’errore love non ti ricordi di me, ma ciò non vuol dire che non mi conosci” certo come no “Questi sono cavilli e anche se è effettivamente così per me sei un estraneo.” A questa frase il suo sorriso si spense e i suoi occhi si rattristarono e questo mi lasciò l’amaro in bocca, io non volevo fosse triste, ma cavolo perché! Non ci capivo nulla “Dammi un giorno solo e farò in modo di non essere più un estraneo per te” si avvicino di nuovo come la notte prima e io di nuovo non mi mossi “Passa le prossime 24 ore con me? ti chiedo solo questo e poi se non mi vorrai più vedere ti prometto che sparirò”.
Ovviamente no ma cosa mi chiede, non ci penso minimamente a passare 24 ore sola con lui, anche se in fondo è solo un giorno “Ok va bene” ma cosa dici Caroline adesso gli rispondi che ci hai ripensato, su forza.
La logica diceva questo ma il cuore decise di concedergli un altro sorriso.
 
 

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Capitolo 12
*** Segreti e partenze ***


L’amore è un sentimento meraviglioso, si dice che possa portarti a non vedere altro che l’oggetto del tuo amore, a non sentire nient’altro che il suo dolce profumo e il suono soave della sua voce. Non dubito che tutto questo sia qualcosa di meraviglioso, ma l’equilibrio della natura chiede sempre che a qualcosa di buono si accompagni qualcosa di cattivo, quindi attenti miei cari lettori perché quando la nostra ragione si perde tra le più recondite emozioni del cuore i nemici hanno modo di avvicinarsi a noi senza poterli vedere e di attaccare con forza e ferocia inaudita.
 
 
Prov Caroline
Sono solo ventiquattro ore cosa potrà mai succedere, be per iniziare potrebbe essere un pazzo o un serial killer o magari entrambi. Cosa non darei per ricordare qualcosa.
Ora non ci pensare Car hai accettato e vedrai che tutto finirà ancora prima di quanto pensi, anche se è stato così bello ieri notte, io non so cosa mi sia presa ma un calore così intenso e profondo non ricordo di averlo mai provato.
Va bene diamo una possibilità a tutto questo e ora che metto nello zaino???
 
 
Prov Klaus
“Sentite so cosa state per dirmi ma nulla può farmi cambiare idea” come possono pensare che la metterei in pericolo “Klaus so che la ami e posso immaginare benissimo cosa si prova a perdere qualcuno che si ama, ma so anche che questo non è il momento di fare una gita e poi dove vorresti andare di preciso? Marcel potrebbe aver pensato a questa tua reazione ed essere pronto a colpirvi non appena uscirete da quella porta”. Quanta verità in quelle parole ma dovevo tentare, quella notte avevo capito che il suo cuore rammentava il suo sentimento verso di me e non potevo permettermi di aspettare, il tempo poteva essere un nemico e più i secondi passavano e più quel flebile ricordo poteva cadere nell’oblio. “Avete ragione ma io devo tentare!” “Fratello ti prego così metti a rischio tutti noi”. Ora mi era tutto chiaro “Quindi è questo che in realtà ti turba fratello, non ti importa davvero del mio dolore, di me o di Caroline ma solo di rimanere a combattere da solo contro questo nemico” l’ira si stava facendo sempre più strada in me, forse era giunto il momento di capire cosa stava complottando mio fratello “o forse Elijah sto scombinando i tuoi piani. Forse avevi in mente altro per me” lui si irrigidisce e così capisco che c’è davvero altro in serbo per me “Non iniziare con le tue paranoie Nicklaus” bene usa il mio nome per intero deve essere seria la cosa “La mia paranoia come la chiami tu è ciò che ci ha mantenuto in vita per tutto questo tempo, questa mia paranoia ci ha salvato da molti nemici incluso nostro padre e credo mi salverà da te, dalla tua strega e da qualunque piano voi stiate architettando.”
 
 
Prov Caroline
“Si dovrebbe andare, non credo si noterà la differenza tu che dici Stefan?” lui guarda la mia valigia “A parte che sono contrario a questa uscita di un’intera giornata e te lo ripeterò fino alla fine, ma sei davvero sicura che non ci sia differenza tra una valigia e uno zaino? E soprattutto pensi o meglio speri davvero che lui non ne noterà la differenza?” a pensarci è decisamente impossibile spacciare questa valigia per un grande zaino “Io giuro che ci ho provato a farci stare l’indispensabile in uno zaino, ma è stato impossibile” Stefan ride e questo mi irrita “Tu hai messo l’indispensabile in questa valigia. Cioè perdonami io potrei mettere l’indispensabile in questa valigia, anzi a me lo zaino basterebbe ma per te Caroline”. Iniziai a ridere si forse aveva ragione ed ero contenta che la sua amnesia non avesse cancellato ogni parte di me, aspetta se anche Stefan ricordava qualcosa di me forse le emozioni che Klaus mi suscitava erano dovute a un ricordo che in qualche modo era sopravvissuto. “Ok sai che ti dico voglio usare solo lo zaino e tu mi aiuterai a capire cosa è davvero indispensabile” “Per me indispensabile è che tu non faccia questa cosa, è troppo pericolosa Caroline!”
Si forse lo era ma dovevo farlo e poi non so perché ma sentivo che con l’originale dimenticato nulla di male poteva accadermi.
 
 
Prov Klaus
Elijah non parlava più mi guardava soltanto dritto negli occhi, il silenzio che era calato su di noi era davvero assordante, ormai ero certo che la vera battaglia non era con Marcel ma con mio fratello e in tutto questo mi chiedevo quale parte avrebbe preso Rebekah “Adesso piantatela tutti e due, dobbiamo rimanere uniti per sconfiggere Marcel e possiamo riuscirci solo come famiglia e non come individui. Se per te Nick è così importante possiamo darti 24 ore ma non un minuto di più, so che sei in grado di difenderti e soprattutto di difenderla da lui ma non posso essere certa che tu possa riuscirci contro la sua strega. L’unica cosa certa è che il suo potere è grande quindi” la dolce Rebekah che forse sperava quasi quanto me di far tornare a Caroline la memoria “Tranquilla sorellina ti assicuro che sarò fuori dalla portata di Marcel e della sua potente strega. Ho già chiesto ad un’amica di creare un sortilegio che impedirà a qualsiasi magia di rintracciarci, saremo invisibili. Ti prometto che allo scattare delle ventiquattro ore saremo di ritorno. In mia assenza cercate di non combinare danni”. Speravo che Caroline fosse pronta non vedevo l’ora di lasciare quella casa e in modo particolare di farlo con lei.
 
 
 
Prov Caroline
Ancora non ci credo sto usando solo uno zaino per andare via una giornata intera con uno sconosciuto. Effettivamente questa frase dovrebbe mettermi i brividi “Grazie Stefan” ero un po’ sconvolta la mia coscienza stava tornando alla carica per ricordarmi l’enorme cavolata che stavo facendo, ma cosa pensavo quando ho accettato. Lui a breve sarebbe arrivato ed io ero terrorizzata “Car puoi sempre non andare se non te la senti” era così visibile sul mio volto l’incertezza di non ricordare chi fosse davvero Nicklaus per me “Io non so...” prima di poter terminare la frase lo vide sulla soglia della porta che mi guardava come ho sempre sognato di essere guardata, ricordo la mia cameretta, ricordo che stavo giocando con Elena e Bonnie alle bambole e ricordo con precisione che le mie amiche avevano iniziato a ridere quando descrissi dettagliatamente come il ragazzo della mia bambola doveva guardarla ‘lui la guarderà come se non vi fosse nulla di più bello da vedere oltre lei, come se ogni cosa di lei racchiudesse tutto quello che lui sognava e come se lo sguardo di lei fosse l’unico luogo in cui il suo cuore è sereno e felice’. Non so come fosse possibile, ma senza parlare solo attraverso i suoi occhi celesti sapevo e sentivo che lui mi stava guardando così, non volevo altro e non mi interessava altro “Sono pronta, possiamo andare” le sue labbra si aprirono in un dolce sorriso e apparirono le sue tenere e sensuali fossette quelle che adoravo, aspetta io le ricordo, io ricordo le sue fossette.
 
 
Prov Klaus
Ero arrivato alla sua camera per prendere la sua valigia e andare via velocemente, ma poi la vidi e vidi lo zaino, ero sicuro che non sarebbe riuscita a far stare il suo indispensabile dentro uno spazio così misero, ma Caroline riusciva sempre a stupirmi. Improvvisamente incontrai i suoi occhi e mi fermai ad ammirare la cosa più bella che avessi mai visto, in lei vi era tutto quello che non sapevo nemmeno di volere e solo guardandola riuscivo a calmare quell’ira che per secoli non si era mai placata dentro di me. Avrei voluto avvicinarmi a lei, stringerla a me e sfiorare le sue labbra come la sera prima, perdermi poi in quel noi come mai prima d’ora “Sono pronta, possiamo andare”. Lei era lì che attendeva di affrontare questo viaggio con me, senza sapere dove saremmo andati e senza avere memoria di me, la Caroline che conosco non l’avrebbe mai fatto, lei deve avere ogni cosa sotto controllo e adesso non aveva nulla, se stava venendo con me doveva esserci qualcosa che la spingeva, quel sentimento intravisto la notte prima, quell’emozione che nemmeno la magia più potente era riuscita a cancellare “Si love andiamo”.
Ci avviammo alla mia auto e iniziai a guidare immerso nei miei pensieri, dovevo stare attento ed essere sempre allerta “Dove stiamo andando posso saperlo?” la sua voce mi distolse dai miei pensieri “Dove tutto ha avuto inizio love. Stiamo andando a Mystic Falls.”
 
 
Prov Elijah
Devo stare più attento o Nicklaus capirà cosa voglio fare “Strega ho bisogno che mi aiuti a sconfiggere Marcel al più presto o il nostro piano non potrà essere più attuato. Mio fratello non è stupido ha capito che abbiamo in mente qualcosa e non ci metterà molto a scoprire le nostre reali intenzioni. Il pugnale è pronto?” dall’altra parte del telefono il silenzio prima di udire una voce diversa da quella che si aspettava “Caro Elijah il pugnale è pronto e ora è nelle mie mani” sapeva di non potersi fidare di lei “Dovevo immaginarlo che non saresti rimasta in disparte. La mia strega sta bene?” una risate dall’altro capo del telefono “Come sei tenero a preoccuparti, è viva ma dire che sta bene forse è esagerato” un’altra risata “Ad ogni modo sappi che sarò io a provare il dolce piacere di conficcare questo pugnale nel suo petto, merito di partecipare alla fine del mio persecutore molto più di quanto lo meritiate tutti voi. Però visto il nostro passato ti prometto che prima di mettere la parola fine alla sua esistenza vi aiuterò a sconfiggere Marcel. Poi non dire che non sono di buon cuore caro.” Di colpo rimase solo il ronzio del telefono, alla mie spalle Rebekah con il filo del telefono tra le mani “Credo di aver diritto ad una spiegazione”.
 
 
 
Intanto l’auto prosegue la sua strada verso la città dove avvenne il loro primo incontro, dove quell’amore così forte da resistere ad un potente maleficio ebbe inizio, tra resistenze e ostacoli vari. Dove la loro attenzione era rapita dalla foga di ritrovarsi e questo non permetteva loro di vedere quegli occhi che li seguivano silenziosi.
 
 
 
 
 
Spazio autrice (o almeno ci si prova)
Spero vi sia piaciuto il capitolo, il prossimo sarà ricco di momenti dolci e romantici e di attacchi a sorpresa. Buona fine estate a tutti.
Vostra Lauretta
 
 

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