Quando il cuore comanda 2

di Summer11
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La famiglia riunita ***
Capitolo 2: *** L'esame di guida ***
Capitolo 3: *** Egoismo crescente ***
Capitolo 4: *** La punizione ***
Capitolo 5: *** Piani andati in fumo ***
Capitolo 6: *** Il Ringraziamento ***
Capitolo 7: *** Conflitti ***
Capitolo 8: *** Orgoglio contro ragione ***
Capitolo 9: *** Ripensamenti ***
Capitolo 10: *** Finalmente pace ***
Capitolo 11: *** Nuove conoscenze ***



Capitolo 1
*** La famiglia riunita ***


ATTENZIONE: Questa fan fiction è il sequel della storia "Quando il cuore comanda". Leggetela prima di leggere questo sequel altrimenti capirete poco :) Ecco il link:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1488123


Spero vi piacciano, buona lettura :)




Quando il cuore comanda 2
Episodio 1
-La famiglia riunita-


La cara e vecchia Los Angeles era sempre la stessa a parte qualche nuovo locale e qualche migliaia di persone in più. Chi si trasferiva lì imparava ad amare quella bella città e non amava abbandonarla. Lì hanno vissuto famiglie e famiglie, ma credo sia il momento di passare alla nostra famiglia, quella che abbiamo visto crescere in tutti i sensi e che nonostante gli anni continua a sorprenderci. Scommetto che siete ansiosi di vedere come sono cresciuti i nostri piccoli Drew, Jasmine e Faith. Li avevamo lasciati piccoli, coccolosi e sorridenti, ma ora li ritroviamo adolescenti e in cerca di sé stessi, desiderosi di più autonomia, con le varie preoccupazioni dei genitori Daniel e Lily. Jasmine aveva compiuto ad agosto quattordici anni, Drew a marzo dodici e la piccola Faith otto a maggio. In casa Lee quel sabato sera di inizio settembre, regnava il caos totale. Tutti si stavano preparando per andare alla festa di Hayden, il figlioccio di Lily e Daniel.

Jasmine: *Bussava forte alla porta del bagno* DREW! MA TI MUOVI?
Drew: *Sbuffò in bagno e sbatté le mani sul lavandino* CHE DIAVOLO VUOI?
Jasmine: ENTRARE! COSA STAI FACENDO?
Drew: LA BARBA!
Jasmine: PFFFFF! *Scoppiò a ridere* MA QUALE BARBA! HAI DUE PELI *Aprì la porta ed entrò*
Drew: PERCHE' NON ASPETTI IL TUO TURNO?!
Jasmine: Mi sono stancata di aspettare, mi devo truccare
Drew: *Si risciacquò il viso e lo asciugò*
Jasmine: Waoh Drew, adesso si che sei irriconoscibile! *Lo spinse con i fianchi centrandosi sul lavandino*
Drew: *Uscendo dal bagno..* Che cretina!
Lily: *Andava in salotto e lo sentì* Drew!
Drew: Mamma non si può vivere con quella pazza
Lily: Ragazzi ce la fate a non farvi la guerra per qualche ora? *Sospirò e andò in salotto, dove il marito e la figlia più piccola guardavano la tv. Si avvicinò e accarezzò il visino della figlia che era la sua fotocopia, non solo fisicamente ma anche caratterialmente* Almeno voi siete pronti?
Faith: Certo mami! Ti siedi qui vicino a noi?
Lily: Amore vorrei. Ma devo finire di prepararmi
Faith: Ma mamma tu sei già bellissima
Lily: *Si avvicinò e la baciò* Oh la mia bambina!
Faith: *Si alzò* Posso vedere come finisci di prepararti? E poi mi metti un po' della tua crema buonissima nelle braccia?
Lily: *Guardò Daniel con un sorriso* Papà credo proprio che dovrai continuare a guardare il cartone da solo
Daniel: No adesso spengo tutto e vado a mettermi la giacca, così sono pronto! *Baciò la moglie*
Faith: Papà quale ti metti? Ti prego quella grigia, così siamo abbinati
Daniel: *Accarezzò il visino della figlia sorridendo* Va bene pulcina. Mamma tu approvi? *Guardò Lily*
Lily: Direi di si! *Si avvicinò e lo ribaciò. Poi prese la manina di Faith e andarono in camera con Daniel dietro che le seguiva*
Daniel: *Andando in camera da letto passò davanti al bagno che aveva la porta aperta e Jasmine stava uscendo. La guardò dalla testa ai piedi corrugando la fronte* Non vorrai uscire così?!
Jasmine: Non c'è niente di male
Daniel: Vai a cambiarti e togliti tutto quel trucco
Jasmine: Non esco come uno zombie
Daniel: Sei più bella senza tutta quella roba sulla faccia
Jasmine: Lo dici solo per farmi togliere il trucco! *Andò nella camera dei genitori dove c'erano la madre e la sorellina*
Lily: *Guardò la figlia maggiore inarcando le sopracciglia* E questa gonna? Da dove sbuca fuori?
Jasmine: La vostra misera paghetta serve a qualcosa!
Lily: Perché non mi hai detto che volevi comprarti una gonna del genere?!
Jasmine: Mi avresti dato il permesso?
Lily: Certo che no Jasmine!
Jasmine: Visto?! Ti sei data una risposta da sola
Lily: Cambiati e alleggerisciti il trucco. Hai solo quattordici anni
Daniel: *Entrò in camera sua, prese la giacca dall'armadio e la indossò per poi riguardare la figlia* Jazzy non voglio discutere. Togliti questa cortissima gonna e struccati! Non stiamo andando ad una sfilata di moda
Jasmine: *Lo guardò in tono di sfida* E se non lo faccio?
Daniel: Resteremo a casa, tu ed io. Hayden capirà
Jasmine: Oh Dio no! E' peggio di un incubo *Uscì dalla stanza avviandosi in camera sua*
Daniel: Mettiti qualcosa di decente!
Jasmine: *Aprendo l'armadio e prendendo un paio di jeans urlò in risposta* CERTO! *Sbuffò*
Drew: *Entrò anche lui in camera dei genitori. Stava cercando qualcosa*
Lily: Drew cosa cerchi?
Drew: Le cuffie che mi hanno regalato nonna Brittany e nonno Oliver! Non le trovo e andare a quella noiosissima festa senza quelle è come suicidarsi. 
Lily: Drew ci sarà anche Maya! Non credo che Hayden le dia il permesso di stare con lui e i suoi amici
Drew: Appunto vorrà giocare ad uno stupido gioco di società e a me non va
Lily: *Scosse la testa*
Drew: *Guardò la sorellina* Faith dove le hai fatte sparire stavolta?
Faith: Le ho date a Mr Trecki. Aveva voglia di ascoltare la musica
Drew: La prossima volta prendi quelle di Jasmine!
Daniel: *Guardò il figlio* Drew, vieni qui un momento
Drew: *Si avvicinò* Si?
Daniel: *Gli passò il pollice sotto il mento* Avevi ancora un po' di schiuma *Rise*
Drew: Oh, grazie papà! Forza Faith dov'è Mr Trecki?
Faith: *Si avvicinò al fratello* Vieni, ti faccio vedere! *Gli prese la mano e uscirono dalla stanza*
Daniel: *Si avvicinò alla moglie e l'abbracciò*
Lily: Credo che Drew stia forzando un po' le cose
Daniel: Vedrai che si stancherà presto di farsi la barba immaginaria. Tra tre anni inizierà a crescergli veramente e lo voglio proprio vedere
Lily: *Rise* Ti amo
Daniel: Anche io tesoro! *La baciò*

Alle 20:30 Daniel suonava il campanello di casa Carter. Ad aprire fu Rebecca, una delle migliori amiche di Lily.
Rebecca: Grazie a Dio siete arrivati! *Fece entrare tutti e li salutò* Figlioccia mia fatti vedere
Jasmine: *Rise* Ciao diddi!
Rebecca: Vedo che siete tutti abbronzatissimi! *Arrivò anche Jordan, suo marito e migliore amico di Daniel, che salutò tutti quanti*
Lily: Ma il festeggiato?
Jordan: E' giù nello scantinato con i suoi amici *Stavano scendendo le scale* A noi non ci vuole 
Maya: *Sbucò da dietro* Già, non vuole neanche me che sono la sorella! *Salutò tutti anche lei*
Lily: Ciao bellissima!
Rebecca: Sentite la musica?!
Daniel: Oh si! E' bella alta!
Rebecca: *Aprì la porta dello scantinato* HAYDEN?! HAYDEN!!
Hayden:*Uscì  da dietro il divanetto* Mamma che c'è? *Vide i diddini* Diddi!! *Subito corse ad abbracciarli*
Lily: Ciao tesoro, tanti auguri!
Daniel: Ormai a 19 anni sei grande Hay, non sappiamo più cosa regalarti! *Gli diede una bustina* Credo che ti facciano comodo al college
Hayden: Grazie! Non dovevate però *Si girò verso gli amici* HEY RAGAZZI! LORO SONO I DIDDINI PIU' INCREDIBILI DEL MONDO
Tutti esultarono, più della metà erano partiti, grazie alle birre nascoste
Rebecca: Venite forse è meglio che saliate su con gli adulti
Lily: *Rise* Già, meglio non sapere cosa si combina qua! *Tutti si voltarono tranne Jasmine che diede un colpo ad Hayden sul braccio*
Jasmine: Ti dimentichi di me?
Hayden: *La guardò e sorrise* Ma guarda un po' la bella addormentata! *Le diede un bacio*
Jasmine: Ancora con questa storia?! *Rise e lo abbracciò* Tanti auguri!
Hayden: Grazie! *Sorrise e guadò gli altri* Jasmine rimane qui con noi
Daniel: Non fatele combinare disastri
Hayden: Non ti preoccupare! *Appena tutti uscirono dallo scantinato, chiuse la porta e portò Jasmine nell'area ragazze, dove c'erano le sue amiche e la sua ragazza che a settembre avrebbe iniziato l'ultimo anno del liceo* Ok ragazze, ve la affido per un momento. Trattatela bene perché è la mia sorellina acquisita!
Jasmine: *Si sedette* Ciao sono Jasmine!
Tracie: *Le strinse la mano* Piacere Tracie
Jasmine: *Non si faceva problemi a parlare. Era sempre stata molto diretta ed estroversa* Quindi tu sei la fidanzata di Hayden?
Tracie: Si sono io!!
Jasmine: Wooh! Finalmente ti conosco, Hayden mi racconta un sacco di cose su di te! E’ vero che sei capitano delle cheerleader già da due anni?
Tracie: *Annuì*
Jasmine: E sei la più popolare della scuola?
Tracie: *Guardò le amiche che risero* Beh diciamo di si
Jasmine: Allora preparati a passare il trono e il diadema a me quando ti diplomerai
Tracie: WOAH! Vedo che sei molto sicura di te e anche ambiziosa direi
Jasmine: Oh beh! *Rise* Ero popolare alle medie non voglio che le cose cambino
Tracie: Sai, mi piaci piccoletta!
Jasmine: Piccoletta?! Preferisco New entry 
Tracie: *Le accarezzò il braccio ridendo* Preparati, quest’anno ti insegnerò molte cose
Jasmine: Non vedo l’ora. Cavolo ci sono un sacco ragazzi carini al liceo
Tracie: Corri come un treno ragazza
Jasmine: Devo rifarmi gli occhi no? Alle medie erano tutti così brutti, stupidi e immaturi
Tracie: Segna questa come lezione numero uno, immaturi lo sono anche al liceo! Senti un po’ lunedì  che è il primo giorno puoi sederti in mensa con noi
Jasmine: Scherzi?! Al vostro tavolo? *Era entusiasta*
Tracie: Si! Ho un paio di cosette da spiegarti
Jasmine: Sarò tutta orecchi! 
Hayden:  *Arrivò e baciò sulla testa Jasmine* Allora state trattando bene la mia bambina?
Jasmine: *Gli diede un colpo* Non sono più una bambina, quando ti entrerà in quella testolina?
Hayden: *Rise e si sedette vicino a Tracie* Ecco il modo più semplice per farla arrabbiare
Jasmine: Cretino
Tracie: *Guardò Jasmine* Quando ci si mette è davvero scemo no?
Jasmine: Già!
Hayden: E che ci volete fare? *Baciò Tracie* Allora cosa stavate dicendo?
Jasmine: Già dal primo giorno potrò sedermi al tavolo con loro. Non è fantastico?
Hayden: Hei in quel tavolo ci sono stato anche io! Bei tempi. Goditelo Jas
Jasmine: Oh lo farò, eccome se lo farò!
Hayden: Una novellina del primo anno al tavolo dei più popolari già dal primo giorno. Non credo si sia mai vista una cosa del genere nel nostro liceo
Jasmine: C’è sempre una prima volta e la gente si dovrà abituare!
Tracie: *Guardò Hayden* E’ fantastica!! L’adoro
Hayden e Jasmine: *Risero*
Passò un’ora e mezza e al piano di sopra i parenti andarono via e rimasero solo Daniel e Lily con Rebecca e Jordan..
Lily: Si lo so che è fantastico. Insomma una cattedra al liceo, però non so se sono pronta. Già seguire due adolescenti a casa è da impazzire, non oso immaginare gestirne venti a ora!
Jordan: Dovresti pensarci Lily
Rebecca: Già è un occasione. Però è meglio che tu faccia ciò che ti fa star bene davvero
Daniel: E’ quello che le ho detto io! *Prese in braccio Faith che si avvicinò da lui con un piattino e un panino sopra*
Faith: Papà non ne voglio più. Sono piena
Lily: *La guardò* Amore non hai mangiato niente però
Rebecca: L’unica cosa che non ha preso da te è l’appetito Lily!
Daniel: *Rise, prese il panino della figlia e lo finì* 
Lily: *Rise anche lei* E’ vero
Faith: *Improvvisamente si fece seria* Mamma!
Lily: Dimmi tesoro
Faith: Non abbiamo messo l’acqua ai fiori, si seccheranno!
Drew: *Si avvicinò al tavolo del rinfresco abbassandosi le cuffie. Aveva sentito la conversazione e sedendosi sul divano..* Si sarebbero seccati lo stesso Faith, l’acqua non li rende immortali
Rebecca: Che fiori?
Faith: I fiori per Puki! 
Jordan: Puki?! *Non capiva*
Daniel: E’ morto in questo giorno di due anni fa e ogni anno gli portiamo qualcosa 
Jordan: E’ vero era proprio oggi!
Drew: Faith ci fa radunare dove papà l’ha sepolto. Tutto per quello stupido gatto morto
Lily: Drew! 
Rebecca: Sbaglio o quando quello "stupido gatto" è morto avete pianto tutti quanti?! Io almeno ricordo così
Lily: Si infatti è così. E tu Drew sei rimasto seduto vicino alla sepoltura tutto il pomeriggio. Solo quando ha iniziato a piovere siamo riusciti a portarti dentro. Amavi quel gatto
Drew: Amare è una parola grossa
Lily: *Guardò Rebecca e scosse la testa*
Faith: Ma se hai anche la foto nel portafoglio
Drew: Hei ma chi ti ha autorizzata a guardare là dentro? Perché devi frugare sempre le mie cose e mai quelle di Jasmine?
Faith: *Alzò le spalle quando arrivò Maya con una scatola*
Drew: Oh no! *Si alzò* Vado ad ascoltare la musica!
Maya: Non giochi con noi a Taboo?
Drew: Nemmeno per sogno
Maya: Il solito associale!! *Scosse la testa facendo ridere tutti*
Anche i ragazzi nello scantinato iniziavano ad andare via. Jasmine e Tracie andavano molto d’accordo, Jasmine non riusciva a smettere di parlare e Tracie di ridere..
Jasmine: Te lo assicuro sono insopportabili!
Tracie: Sembrano delle brave persone
Jasmine: Si, con tutto il resto del mondo, si. Ma quando si tratta di me sono odiosi. Sono la loro figlia maggiore dovrebbero darmi fiducia
Tracie: I genitori sono tutti un po’ rompiscatole
Jasmine: Prima di venire qua mi hanno fatto cambiare abiti e struccare. Mio padre è un pazzo. Non posso nemmeno truccarmi ti rendi conto? E’ fondamentale per una donna. Ooh e poi era una stupidissima gonna che tra l’altro mi sono comprata con i miei soldi a loro insaputa perché mamma non me l’avrebbe mai fatta comprare
Tracie: Sei sicura di avere solo quattordici anni? *Rise*
Jasmine: Si purtroppo! Si divertono a rovinarmi la vita
Daniel: *Aprì la porta dello scantinato e vide la figlia* Jasmine andiamo?
Jasmine: Altri dieci minuti 
 Hayden: *Si avvicinò a Daniel* Andate già via? Jasmine ha legato molto con Tracie
Daniel: *Sorrise* Lo vedo, però abbiamo già Faith addormentata sul divano, sono le 22:45. Jasmine andiamo
Hayden: Grazie per essere venuti *Lo abbracciò*
Daniel: E’ un piacere *Sorrise* Scommetto che vi siete divertiti parecchio
Hayden: *Rise* Si!
Daniel: Un consiglio. Fai sparire tutte le birre prima che se ne accorga tua madre!
Hayden: Oh giusto!!
Jasmine: *Guardò Tracie sbuffando* Non se ne andrà da qua fino a che non sarò uscita da quella porta! Beh ci vediamo lunedì?
Tracie: Certo. Per qualsiasi cosa il mio numero lo hai!
Jasmine: Grazie! Ciao
Tracie: *L’abbracciò* A lunedì bella!
Jasmine: *Salutò Hayden e uscì dalla porta senza nemmeno guardare in faccia il padre*

Passarono due anni da quella festa. Ormai Jasmine aveva sedici anni e il controllo di quasi tutta la scuola. Tracie l’aveva istruita per bene. Il giorno del ringraziamento era quasi arrivato e Drew, già in quei primi mesi di liceo era finito sotto le prepotenze del capitano della squadra di basket, Benjamin Marshall che era all’ultimo anno.
Quella domenica alle 8:30 Lily preparava la colazione e Daniel sistemava la tavola quando sentirono una corsetta leggera avvicinarsi.
Faith: BUONGIORNOO! *Cose ad abbracciare il papà*
Daniel: Buongiorno pulcina! Già in piedi? *L’accarezzò*
Faith: Si, sono sveglissima! *Andò dalla mamma che la strinse in un super abbraccio e la baciò*
Lily: Buongiorno patatina! Hai fame?
Faith: Si un pochino! Cosa cucini mamma?
Lily: Frittelle! *Sorrise e l’accarezzò*
Faith: Siiii le mie preferite! Lo sapevate che sono anche le preferite di Jasmine?
Daniel: Si..
Lily: ..peccato che non ci abbia mai dato la soddisfazione di sentirlo uscire dalla sua bocca
Faith: *Salì su una sedia e prese dalla credenza due tazze*
Daniel: Faith aspetta, ci penso io! *Dopo che la figlia fu scesa dalla sedia prese le altre tre tazze e mise la sedia a posto*
Faith: *Sistemava le tazze a tavola* Dobbiamo fare qualcosa oggi?
Lily: Si tesoro. Siamo invitati a pranzo da zia Rachel e zio Alex
Faith: Che bello! Ci saranno anche zio Didi e zia Emy? E diddi Sam?
Daniel: Dovrebbero esserci tutti!
Faith: Finalmente! E’ da tanto che non li vediamo
Lily: Già!
Daniel: Dylan ed Emily avranno tante cose da raccontarci su Parigi!
Lily: Fosse per Emy vivrebbero lì! Nelle foto che ci mandavano erano così felici..
Faith: Non credo che a nonna e a zia Rachel piaccia l’idea che i loro figli stiano così lontani da loro
Daniel: Si infatti!
Lily: *Guardò la bambina sorridendo* Tesoro ti conviene andare ora a farti la doccia, altrimenti Drew e soprattutto Jasmine non ti lasceranno acqua calda. Tanto manca ancora un po’ per la colazione
Faith: Va bene! *Uscì dalla cucina e corse in bagno lasciando Lily e Daniel da soli*
Lily: Sai stanotte ho pensato a Drew *Girò la frittella nella padella*
Daniel: Si? In particolare a cosa?
Lily: In questo periodo è giù di morale
Daniel: Si l’ho notato anche io. E’ come se fosse continuamente in cerca di qualcosa
Lily: Ha bisogno di qualche stimolo.. perché non gli prendiamo un cane?
Daniel: *Si girò e la guardò con ancora il cartone del latte in mano* Un cane? Ma sei sicura? Abbiamo passato anni a dirgli che non prendevamo un cane
Lily: Beh Puki era ancora vivo. Non volevo che anche gli animali litigassero, ci pensavano già Drew e Jasmine a farlo
Daniel: *La fissò per qualche secondo poi poggiò il cartone del latte a tavola* Un cane.. Non so tesoro
Lily: *Sapeva che suo marito era quasi convinto mancava solo una piccola spinta* Sarà il cane di Drew, se ne prenderà cura lui. Ha quattordici anni è in grado di badare ad un cane. Credo che gli farà bene
Daniel: *Prese la caraffa del caffè caldo e la mise a tavola*Mmh… Se Drew si prenderà cura di lui…
Lily: Certo!
Daniel: *Si avvicinò alla moglie* D’accordo! Hai vinto. Diamogli questa possibilità. Ce la farà
Lily: Ne sono sicura
Daniel: E’ abbastanza responsabile
Lily: *Annuì e spense i fornelli della cucina*
Daniel: Mmh che profumino
Lily: Ecco le frittelle *Sorrise portando il piatto a tavola*
Daniel: Le tue sono le più buone del mondo *La baciò*
Lily: Sai quando le feci per la prima volta?
Daniel: Abbiamo iniziato a cucinare decentemente quando aspettavi Jazzy tesoro, presumo che tu le abbia fatte a me per la prima volta *Sorrise sicuro*
Lily: Sbagliato!
Daniel: Cosa?! *Fu sorpreso*
Lily: *Rise* Le feci per Megan. Avrò avuto si e no quattordici anni. Abitavo ancora a Fallbrook e ricordo che era per il suo compleanno. La scuola era cominciata da pochi giorni. Presi il ricettario di mamma..
Daniel: *Scoppiò in una lunga risata* Brittany aveva un ricettario?! A cosa le serviva?
Lily: Siamo molto spiritosi stamattina!
Daniel: Andiamo.. Prendeva polvere e basta!
Lily: Si è vero. Però poi lo presi io e feci le frittelle a Megan. Fine della storia *Si finse offesa*
Daniel: *Rise e la baciò* Sei la più brava cuoca di frittelle di tutto l’universo! *La baciò*
Lily: Oh se la metti così! *Rise*

In quel momento Drew entrò in cucina in mutande e canottiera. Quello era il suo pigiama
Drew: Giorno! 
Daniel e Lily: Buongiorno!
Drew: Che avete da ridere a quest’ora?
Daniel: Tua madre mi ha appena detto che tua nonna aveva un ricettario
Drew: Ma chi nonna Brittany?! *Scoppiò anche lui a ridere* 
Lily: *Diede un colpo leggero sia al marito che al figlio* Siete due gocce d’acqua! Solo perché mia madre non cucina non vuol dire che non possa avere un ricettario
Drew: Non cucina perché non sa cucinare! Per fortuna c’è nonno che compensa questa mancanza
Lily: Se ti sentisse! Comunque, senti Drew, io e tuo padre abbiamo pensato una cosa..
Drew: *Li guardò corrugando la fronte*
Daniel: Vorremmo prenderti un cane. Sarà il tuo. Riusciresti a prendertene cura?
Drew: Cosa?! Certo che ci riuscirei! Un cane, mio?! *Sorrise di gioia alzandosi dalla sedia poi si fermò* Non è uno scherzo vero?
Lily: No!
Drew: *Saltò di gioia* Grazie, grazie!  *Diede un bacio alla madre e poi abbracciò il padre* Non ve ne pentirete, lo giuro
Daniel: Sei contento? *Sorrideva, la felicità del figlio era contagiosa*
Drew: Al settimo cielo! Posso chiedervi solo una cosa?
Daniel: Dicci tutto
Drew: Voglio scegliere il cane dal canile
Lily: Tesoro, ne sei sicuro? Possiamo trovarne uno appena nato anche di razza. C’è un amico di tuo nonno che..
Drew: No mamma. Io sono sicuro. Voglio sceglierlo dal canile, lì hanno tutti bisogno di un padrone che gli voglia bene
Daniel: D’accordo Drew!
Drew: Grazie, davvero!

Faith: *Urlò da bagno* Mamma mi asciughi i capelli?
Lily: Arrivo! Ma Jasmine è ancora a letto? Sono le 9:10! 
Daniel: Vado a svegliarla!
Lily: *Annuì,  si alzò e raggiunse la figlia*
Daniel: *Si alzò anche lui dalla sedia e andò in camera delle ragazze* Jazzy..
Jasmine: *Rimase immobile a letto*
Daniel: Jazzy è ora di alzarsi! Sono le 9:15 *Si avvicinò e le accarezzò il viso*
Jasmine: *Si rigirò a letto ma era sveglia* E lasciami in pace!
Daniel: Coraggio alzati e vieni a fare colazione con noi
Jasmine: Mangiate e lasciatemi dormire
Daniel: Secondo me ti conviene alzarti. Se dovesse arrivare la mamma..
Jasmine: Non m’interessa
Daniel: O peggio Faith..
Jasmine: *Grugnì con la testa sotto il cuscino*
Daniel: *Si allontanò dal letto e mentre usciva…* D’accordo dirò a Faith di venire a svegliarti! Sai è così energica stamattina, scommetto che salterebbe sul tuo letto per un’ora! *Uscì dalla stanza sorridendo e tornò in cucina dove erano tutti seduti per colazione. Due minuti dopo videro entrare in cucina Jasmine*
Lily: Buongiorno tesoro! Finalmente
Jasmine: *La guardò, si sedette e prese una frittella*
Lily: Ok ragazzi dobbiamo muoverci. Alle 11:00 dobbiamo essere a casa di zio Alex e zia Rachel, pranzeremo da loro
Jasmine: Perché ti ostini a chiamarli zio e zia?! Non lo sono diavolo. Non abbiamo tre anni
Lily: Ma è come se lo fossero! Sono dei nonni acquisiti per voi. Vi vogliono un bene dell’anima!
Jasmine: *Sbuffò* E’ una cosa da pazzi!
Daniel: Allora siamo una famiglia di pazzi *Rise*
Faith: *Rise anche lei* SIIIIIIII
Jasmine: Parlate per voi! Forse sono l’unica normale in questa famiglia

Dopo avere finito di fare colazione tutti si prepararono e alle 11:30 erano in casa McKay.
Lily: Scusate il ritardo. Ma una doccia è durata tre quarti d’ora!  *Fulminò Jasmine*
Rachel: Oh non preoccuparti! Vogliamo iniziare a preparare qualcosa?
Lily: Si certo! Hai sentito mamma e papà?
Rachel: Stanno arrivando!
Lily: Oh bene!
Faith: Zio Alex, zia Rachel.. diddi Samuel pranzerà con noi?
Alex: Si bambolina! Oggi si è preso una giornata libera solo per la figlioccia, credo ti farà una bella sorpresa
Faith: Che bello!!

In quel momento entrarono in casa Brittany e Oliver.
Faith: NONNAA NONNOO! *Corse ad abbracciarli e Oliver la prese in braccio*
Oliver: Principessina! Dai un bacio al tuo povero nonno?
Faith: *Subito lo baciò. Oliver la mise a terra e lei baciò anche la nonna*
Brittany: *L’abbracciò e la baciò sulla testa* Ciao super coccolona! *Poi insieme a Oliver salutarono tutti* Allora iniziamo a cucinare?
Rachel: IniziaMO io e tua figlia vorrai dire! *Rise facendo ridere tutti*
Brittany: Insomma potrò pur far qualcosa!!
Lily: Puoi apparecchiare!
Brittany: Che figlia spiritosa ho! *L’abbracciò*
Rachel: Ok Britt! Puoi tagliare il pane!
Brittany: Sarò l’affettatrice di pane del secolo!
Faith: *Scoppiò a ridere* Nonnaa!

Mentre Faith rimase in cucina con la madre, la nonna e la zia, Oliver e Alex raggiunsero in soggiorno Daniel e i ragazzi.

Oliver: *Si sedette a fianco a suo nipote* Allora ragazzi!
Jasmine: *Alzò gli occhi al cielo* Ma Emily e zio Dylan non arrivano?! Solo noi dobbiamo sorbirci questa tortura?
Daniel: *La fulminò con lo sguardo*Non iniziare Jasmine!
Jasmine: *Sbuffò poggiandosi completamente al divano*
Alex:  Qualcuno non è felice di essere qua
Jasmine: Esatto! *Si alzò* Oggi io e April saremmo dovute andare al centro commerciale e invece mi ritrovo incastrata qua con persone che vedo ogni santissimo giorno
Daniel: Piantala Jasmine! Se non ci vuoi vedere puoi anche andare al piano di sopra! E’ meglio per tutti
Oliver: Daniel..
Jasmine: Hai ragione papà! Meglio sola che con voi *Salì su*
Daniel: *Guardò Oliver e Alex* Non sappiamo davvero come combatterla! Non ha minimamente il senso della famiglia. Non so come sia potuto succedere insomma tutti noi siamo molto uniti e affiatati…
Alex: E’ nel pieno dell’adolescenza Daniel. Ci siamo passati anche noi con Samuel e ti capisco. Vedrai che anche Jasmine se ne renderà conto
Daniel: Lo spero!
Oliver: *Diede una pacca sulla schiena a Drew, anche per alleggerire l’aria* Allora Drew, ti stai allenando?
Drew: No nonno
Oliver: Come no? Quest’anno puoi entrare nella squadra di basket della scuola
Drew: Non farò il provino per entrarci
Oliver: No?! Figliolo ascolta tuo nonno. Prima entri in quell’ambiente e meglio è
Drew: Non voglio entrarci
Oliver: *Sgranò gli occhi poi scoppiò a ridere* Ooh Drew c’ero quasi cascato! Sei un ottimo attore, fossi in te prenderei in considerazione anche il corso di teatro
Drew: Non sto fingendo nonno. Non entrerò in squadra!
Oliver: Ma come è possibile? Io ho giocato a basket, tuo zio gioca tutt’ora a basket, tuo padre lo stesso..
Drew: A me non interessa
Oliver: Ce l’hai nel sangue! Drew ragiona..
Drew: *Si era stancato. Il nonno avrebbe continuato per tutto il giorno. Si alzò in piedi seccato ed arrabbiato* SMETTILA DI INSISTERE! NON MI PIACE GIOCARE A BASKET, FATTENE UNA RAGIONE! *Andò in cucina lasciando Oliver, Alex e Daniel a bocca aperta*
Brittany: *Vide suo nipote entrare in cucina e sedersi su una sedia sbuffando, si sedette a fianco a lui* Tesoro che succede?
Drew: Non entrerò nella squadra di basket! Non voglio
Brittany: *Lo guardò per qualche secondo* Va bene *Sorrise dolcemente*
Drew: *La guardò corrugando la fronte* Va bene?!
Brittany: Certo. Ognuno è libero di fare ciò che gli piace. A te cosa piacerebbe fare?
Drew: *La nonna lo prese alla sprovvista con quella domanda* Beh.. insomma.. *Aveva le idee confuse*
Lily: *Mentre cucinava ascoltava la conversazione di Brittany e Drew. Si voltò per guardare il figlio che era in difficoltà. Non riusciva a dare una risposta alla nonna* Oh si diverte da morire a giocare a football e baseball. Insieme ai suoi amici passano ore a giocarci
Drew: *Guardò la madre e sorrise* Si è vero. Il basket non fa per me, mi dispiace aver deluso il nonno
Lily: *Si avvicinò al figlio e anche Faith la seguì sedendosi poi sulle gambe della nonna* Tesoro, non lo hai deluso. Nonno capirà, è solo lo shock iniziale
Drew: E papà.. io non avevo parlato di questo con lui..
Lily: *Lo accarezzò* Papà sarà entusiasta di seguire le tue partite, che siano di football o baseball! Non preoccuparti
Drew: *Sorrise e guardò la madre e la nonna* Grazie! 
In quel momento si sentirono delle risate e delle grida provenire dal salotto. Tutti si affacciarono dalla cucina. 
Faith: *Appena li vide non seppe resistere e subito corse da loro saltando addosso a Dylan* ZIO DIDI ZIA EMY!!
Dylan:*Sia lui che Emily la baciarono* Ma guarda quanto sei cresciuta!! Stai diventando una gigante
Emily: ..e anche i capelli sono più lunghi! Vieni e abbracciami topolina
Dylan: *Mise a terra Faith che abbracciò Emily e avvicinò a sé Drew* 
Drew: ZIO!
Dylan: Come và campione?!
Drew: Io tutto bene! Non chiedere di me, coraggio raccontateci tutto. Ho visto il video è una bomba!
Dylan: Ti è piaciuto eh? Ne ero sicuro
Emily: Siamo partiti a Parigi per girare quello stupido video musicale, voglio proprio vedere se non piace!
Drew: Zia non preoccuparti è super cool! *Diede il cinque a Dylan*
Dylan: Ma non è vero tesoro! Ti ho portato a Parigi perché è la città più romantica del mondo....E poi ne ho approfittato per girare il video!

Tutti si salutarono

Lily: Cosa si doveva far perdonare il mio fratellino?
Dylan: Hei hai proprio poca fiducia in me! *Rise*
Lily: Ti conosco bene ecco perché! *Rise anche lei abbracciando il fratello*
Emily: Vorremmo che tutti vi sediate, dobbiamo dirvi una cosa! Tutto il clan è presente all'appello? Samuel sta arrivando
Rachel: Dov'è Jasmine?
Daniel: L'ho mandata al piano di sopra. Spero non vi dispiaccia, ma stava iniziando ad essere poco gentile
Rachel: Oh non preoccuparti!
Brittany: La chiamo io! *Salì le scale e entrò nella vecchia camera di Samuel* Jazzy?!
Jasmine: *Parlava al telefono* "Oh certo! Ap come diavolo puoi farti trattare così?...Tira fuori il carattere.. Come?.. Cosa vuol dire che non sei come me?!”
Brittany: Jasmine?!
Jasmine: *La guardò alzando il sopracciglio destro e sbuffò* Dammi un secondo! *Riprese a parlare al telefono* "Ap ascoltami, la questione non finisce qui. Domani a scuola risolviamo. Devi smetterla di farti mettere i piedi in testa da quelle idiote. Ora devo andare, allarme PCF..*Rise* Ok ciao" *Spense la chiamata e guardò la nonna* Allora che succede??
Brittany: Sono arrivati Dylan ed Emily. Hanno una notizia da darci
Jasmine: Quale? Che Parigi è una città fantastica? Grazie, lo so già
Brittany: Dai scendiamo! *Fece passare prima la nipote* Cosa significa "Allarme PCF"?
Jasmine: *La guardò e rise* Problemi con la famiglia! Non offenderti ora nonna 
Brittany: Sai Jasmine dovresti andare fiera della famiglia che hai. Non tutti sono così fortunati e..
Jasmine: *Non la lasciò finire di parlare* Che culo proprio! *La superò scendendo le scale*
Brittany: *Sospirò e sussurrò* Oh Jazzy *Scese giù anche lei e vide che era arrivato anche il figlio di Alex e Rachel, ovvero il fratello gemello di Emily, Samuel che già teneva in braccio Faith. Anche Brittany si sedette*
Jasmine: Beh cosa dovete dirci? Non mi avrete fatto scendere giù per niente!
Lily: Jasmine!!
Dylan: Oh ciao anche a te nipotina. Si il viaggio è andato magnificamente e ci siamo divertiti, grazie per l'interessamento!
Jasmine: *Sbuffò sedendosi sul bracciolo del divano a fianco al fratello*
Emily: Bene! Siete pronti?
Rachel: Forza non teneteci sulle spine!
Emily: Beh... *Sorrise* Io e Dylan ci sposiamo!
Ed ecco che in quel momento la famiglia entrò in delirio con urla, abbracci, congratulazioni e lacrime. Brittany e Rachel non riuscirono a resistere a quell’emozione, le loro famiglie si sarebbero unite anche legalmente con questo matrimonio.
Lily: Io direi che bisogna assolutamente festeggiare!
Samuel: Preparo io i cocktail *Si alzò sollevando Faith che teneva ancora in braccio* Pesciolina mi aiuti tu?! 
Faith: SIII DIDDI!
Samuel: *Sorrise, diede un bacio sulla guancia a Faith, le prese la manina e andarono in cucina*

Quella sera ogni famiglia tornò a casa propria molto tardi e gli adulti un po' brilli. Lily e Daniel dovettero trascinare i propri figli dalla macchina al letto dato che si erano addormentati dai nonni. Ad aiutarli ci furono Dylan ed Emily che erano i più brilli di tutti. Salutarono Lily e Daniel e tornarono al loro appartamento in cui continuarono a festeggiare la propria felicità unendosi in un unico corpo.

-Fine-



Salve a tutti lettori vecchi e nuovi :)
Eccomi di nuovo qui con voi e con questa bella famiglia! Come vi sembra questo inizio di stagione? Io sono super emozionata, ho tante ideine per voi :)) 
Avrei voluto postare con questo episodio anche il video con i nuovi personaggi dato che i vecchi (<3) li conosciamo già molto bene, però ho avuto qualche problema con la canzone! Appena lo risolverò lo posterò. Per chi non lo avesse visto o lo volesse riguardare ecco il trailer di "Quando il cuore comanda"
https://www.youtube.com/watch?v=5lZ-BbcaW30

Fatemi sapere cosa ne pensate, due recensioni per il prossimo episodio? :D 

Vi ri lascio il link di "Quando il cuore comanda"
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1488123

di "The magic of being sisters"
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2170158

e del mio nuovo esperimento, non vogliatemi male, una fan fiction su JB. E' solo un esperimento per il momento, per chi ci vuole fare un salto ecco qui il primo capitolo di "Everything’s gonna be alright"
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2521760&i=1

Ok, ci sentiamo presto! Un bacio Sum <3 <3 <3

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Capitolo 2
*** L'esame di guida ***


Quando il cuore comanda 2

Episodio 2

-L'esame di guida-

 

-Quel pomeriggio, Lily, aspettava in macchina che i suoi figli uscissero da scuola, il che era un eccezione, perché Jasmine e Drew prendevano il bus tutti i giorni. Si, quel pomeriggio era l'eccezione perché Lily avrebbe accompagnato Jasmine a sostenere l'esame pratico di guida per la seconda volta appena finita la scuola. Finalmente li vide avvicinarsi, Jasmine sembrava frettolosa. C'era anche April la migliore amica della figlia, doveva aspettarselo. Tutti entrarono in macchina, Jasmine davanti mentre April e Drew nei posti posteriori.-


Lily: Ciao ragazzi!

Jasmine: Parti mamma, parti diavolo!


-Vedendo il panico negli occhi di Jasmine subito accese la macchina e partì quando sentì la figlia continuare a parlare.-


Jasmine: Ma io dico.. Tra tutti i posti nascosti che ci sono qui a scuola, dovevi parcheggiarti proprio davanti all'uscita?! Chissà in quanti ci hanno visti! Dio. Oggi non è proprio giornata!

Lily: Non c'erano altri parcheggi Jazzy!


-Jasmine sbuffò quando April parlò.-


April: Jas dovresti ringraziare tua madre piuttosto!

Jasmine: Oh hai ragione!


-Si rivoltò verso la madre.-


Jasmine: Grazie tante mamma per avermi fatta vergognare da morire

April: Jas!

Lily: Oh April sfondi una porta aperta. Apprezzo però la tua riconoscenza tesoro


-Anche Drew si intromise.-


Drew: Io invece sono felicissimo. Grazie mamma! Per una volta non dobbiamo sederci su quello schifo di bus


-Lily sorrise dolcemente sentendo la voce del figlio.-


Lily: Allora, cosa mi raccontate di scuola?


-Jasmine sbuffò e accese la radio aumentando il volume. A quel suo gesto la madre inarcò le sopracciglia e rispense la radio, beccandosi un'occhiataccia dalla figlia, ma ormai c'era abituata.-


Lily: Jasmine per favore! Finiscila

Drew: Mamma io niente di nuovo, sempre le solite cose

April: Oh Jas dille la nostra super novità! Lily, l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze per il rigraziamento verrà in classe nostra il successore di Hermann Bondi un grandissimo matematico e cosmologo dello scorso secolo. Il suo “aiutante” e successivamente successore, ci spiegherà bene tutte le teorie e scoperte di Bondi

Lily: Wow ragazze, sembra davvero un'ottima occasione per imparare tante cose nuove senza troppo peso

Jasmine: Sarà un'ottima occasione per impiccarmi in classe. Sarà una noia mortale

April: Sarà divertente

Jasmine: Oh vedrai come sarà divertente passare le vacanze del ringraziamento a fare una stupida relazione su quel tizio. Tanto ce l'assegneranno

April: Beh non impareremo niente se no..

Jasmine: Si va bè!

Lily: April ha ragione tesoro, è più facile imparare così

Jasmine: Io ho altri programmi per queste vacanze invece di stare a casa a fare una stupida relazione


-Lily sospirò così come April e Drew.-


Lily: Oh ragazzi, è proprio un caso perso!


-Tutti scoppiarono a ridere, tranne Jasmine che appoggiò la testa al finestrino mettendo il broncio.-


Jasmine: Ma quando diavolo arriviamo?

Lily: Calmati, siamo arrivati!


-Lily parcheggiò e tutti scesero dalla macchina, entrarono dentro l'edificio e aspettarono nella sala d'attesa. Jasmine continuava a far tremare la sua gamba picchiettando il piede a terra. Era in ansia. Lily si sedette a fianco alla figlia prendendole la mano.-


Lily: Amore so che sei nervosa, ma vedrai che andrà bene!

Jasmine: Certo che andrà bene, io so guidare benissimo!


-Si affacciò in sala d'attesa l'istruttore di Jasmine.-


Istruttore: Jasmine, coraggio, è il tuo turno!


-Lei si alzò e prima di entrare guardò la madre.-


Jasmine: Mamma?

Lily: Si?

Jasmine: Preparati a sederti sul lato del passeggero perché vi riporterò io a casa!


-Sorrise sicura per poi entrare a compilare i documenti. Drew guardò la madre ed April.-


Drew: Oggi moriremo, me lo sento!


-Lily gli diede un colpetto.-


Lily: Abbi fede in tua sorella!

Drew: Come se fosse facile!


-La prova durò mezz'ora e quando finì un'arrabbiatissima Jasmine tornò in sala d'aspetto, lanciando verso Lily un foglio.-


April: Com'è anda...

Jasmine: SBRIGHIAMOCI A TORNARE A CASA!


-Uscì come un razzo dall'edificio seguita dagli altri e tutti entrarono in macchina. Drew trattenendo a stento una risata parlò.-


Drew: Bocciata anche questa volta?

Jasmine: Sono solo degli incompetenti!

Lily: Jazzy, qui c'è scritto che hai fatto degli errori molto gravi!

Jasmine: Sono sciocchezze!

Lily: Sei passata con il rosso a un semaforo, non hai dato precedenza ad un pedone sulle strisce pedonali e non hai dato la precedenza in rotatoria. Ma vuoi scherzare? Sono tutti incidenti mortali!

Drew: Grazie Dio per avermi allungato la vita!

Jasmine: Stai zitto deficiente!

Lily: JASMINE!

Drew: Oh mamma non preoccuparti, meglio questo che una morte certa!

Lily: Drew ti prego, non ti ci mettere anche tu adesso! Ora, tutti ci calmiamo e torniamo a casa

April: Lily puoi riportarmi a casa mia?

Lily: Certo tesoro, non preoccuparti!


-Dopo aver riaccompagnato April, tornarono a casa e Lily fu accolta dalla piccolina di casa.-


Faith: MAMMAAA!

Lily: Ciao amore mio!


-Le diede un bacio e in quel momento si alzò in piedi anche Daniel che era andato a prendere Faith da scuola. Tornati a casa decisero di costruire il castello delle principesse con le lego, Faith le adorava. Daniel baciò Lily.-


Daniel: Beh? Com'è andata?

Drew: L'hanno bocciata un'altra volta. La cosa ti sorprende?

Daniel: Ma come è possibile?

Jasmine: Sono degli idioti incompetenti, ecco perché!

Drew: No, sei tu che non stai attenta mentre fai l'esame!

Jasmine: Ma sta zitto!


-Intanto Lily diede il foglio della scuola guida a suo marito.-


Daniel: Cosa? Sei passata con il rosso?

Lily: Continua a leggere tesoro..

Daniel: Non hai dato precedenza ad un pedone??

Lily: E adesso fai un bel respiro...

Daniel: Mancata precedenza in rotatoria??? DIO JASMINE! Eppure abbiamo guidato tante volte insieme, tra il primo esame e questo...

Jasmine: Ho le mie ragioni papà! Il semaforo era arancione quando stavo arrivando

Lily: Con l'arancione ci si ferma Jasmine

Jasmine: Non sempre. Io ero ancora lontana

Lily: A maggior ragione!

Daniel: Spiegaci del pedone

Jasmine: Beh poteva anche stare fermo e lasciarmi passare, tanto era seduto su una sedia a rotelle

Lily: Era un invalido?

Daniel: Io non ci credo!

Jasmine: Beh, come l'ho visto ho accelerato per non dovermi fermare e aspettare che lui passasse. Invece quell'infame ha messo il turbo alla sua stupida carrozzina

Drew: A poco non ammazzavi un invalido. La tua cattiveria aumenta giorno per giorno


-Scoppiò rumorosamente a ridere e Jasmine lo fulminò con lo sguardo.-


Jasmine: SPARISCI IN QUEL BUCO DI FOGNA DELLA TUA CAMERA MICROBO!

Lily: FINITELA, TUTTI E DUE!


-Drew sbuffò mentre Jasmine respirava pesantemente.-


Drew: Me ne vado in camera, ho delle ricerche per scuola da fare! Ho sentito la voce di Jasmine per troppo tempo oggi


-Prese il suo zaino e andò in camera sua. Faith invece sparì nella sua e in quella di Jasmine lasciando soli Daniel e Lily con la loro figlia maggiore.-


Daniel: I pedoni hanno sempre la precedenza Jasmine, anche se sono fuori dalle strisce pedonali. Non puoi metterli sotto con la macchina

Jasmine: Ma dimmi tu i guai che mi sta facendo passare quell'essere! Se mai lo dovessi rivedere lo metto davvero sotto con la macchina!

Lily: JASMINE!


-A poco a Lily non venne un infarto sentendo quelle parole uscire dalla bocca della figlia. Sia Lily che Daniel guardarono la figlia con gli occhi sgranati.-


Jasmine: Sto scherzando ragazzi, rilassatevi! Non mi farei mai la galera per quell'handicappato!

Lily: Si dice diversamente abile o invalido Jasmine

Jasmine: Si, è uguale!

Daniel: Per ultima una rotatoria..

Jasmine: Sono sincera, quella macchina non l'ho vista arrivare


-Lily sospirò.-


Lily: Oh una ragione normale!

Jasmine: Adesso devo aspettare tre mesi prima di poter riavere il foglio rosa

Daniel: Vuol dire che aspetteremo

Jasmine: Oh, che gioia


-Alzò gli occhi al cielo e andò in cucina a prendere i suoi biscotti al cioccolato preferiti per poi tornare a sedersi in salotto e mangiare, accendendo la tv e mettendo ad MTV. Faith tornò correndo in salotto dalla madre con un foglio mentre Daniel andò a parlare con Drew.-


Faith: Mamma mamma, guarda il mio test di storia! Ho preso A++

Lily: Oh ma che brava la mia piccolina! Tutto giusto!


-Le diede un bacio e la strinse a sé.-


Lily: Sono fiera di te amore mio


-Jasmine si intromise.-


Jasmine: Certo che dev'essere davvero difficile prendere A in quinta elementare in un test sui nativi americani. Andiamo, doveva solo ricordarsi che mangiavano frutta, verdura e pesci e poi che il loro stupidissimo animale totem era un gatto. Mamma non sopravalutarla che poi cresce male!


-Lily accarezzò il visino di Faith.-


Lily: Amore non ascoltarla. Qui qualcuno è invidioso.. Da quando non porti a casa una A Jasmine? O anche una B?


-Jasmine si alzò furibonda.-


Jasmine: Ohh, ho passato fin troppo tempo con voi. Me ne vado in camera, che nessuno mi disturbi!


-Poggiò i biscotti sul bancone e mentre andava via..-


Faith: Jazzy?

Jasmine: Che c'è?

Faith: Il gatto era il simbolo sacro degli egizi!

Jasmine: Oh ma che diavolo! E' uguale


-Seccata si voltò e se ne andò in camera mentre Lily dava un cinque alla sua piccolina soddisfatta. Dopo un'oretta chiamò i ragazzi che aprirono le loro porte affacciandosi.-


Drew: Si?

Jasmine: Eppure lo avevo detto, NON DISTURBATEMI!

Lily: Io sto andando dai nonni, qualcuno vuole venire oltre Faith?

Drew: Papà mi sta aiutando a finire la ricerca. Salutali da parte nostra

Lily: Lo farò tesoro!

Jasmine: Quali nonni?

Lily: I miei genitori!

Jasmine: Aah passo!


-Lily scosse la testa, doveva aspettarselo.-


Lily: Allora noi andiamo. Ci vediamo tra qualche ora


-Nessuna risposta, così prese le chiavi di casa e della macchina e andarono a casa dei nonni. Bussarono e subito entrarono dentro dove videro una scena abbastanza prevedibile. Brittany, Rachel ed Emily sommerse da riviste su abiti da spose, torte nunziali e centri tavola mentre un Dylan devastato se ne stava sul divano a fare zapping. Tutti si salutarono, il che diede a Dylan un po' di vitalità. Emily guardò Faith.-


Emily: Tesoro vuoi sederti sulle ginocchia di zia Emy per guardare le riviste insieme?

Faith: SIII!


-Così Faith fece mentre Lily si sedeva tra la madre e la sua seconda madre.-


Rachel: A casa tutti bene?

Lily: Oh si, fin troppo bene

Brittany: I ragazzi?

Lily: Drew sta facendo una ricerca per scuola e Jasmine.. Beh Jasmine non voleva venire

Brittany: Come al solito. Come è andato il suo esame?

Lily: Bocciata

Rachel, Emily e Dylan: Di nuovo??

Brittany: Tu scherzi!

Lily: Magari scherzassi. E' passata con il rosso, ha quasi investito un invalido in sedia a rotelle e ha tagliato la strada in una rotonda!

Dylan: Non fatele mai prendere la patente!

Lily: Potessimo Dyl. Ma lei ormai ha questa fissazione, per fortuna adesso deve aspettare tre mesi prima del nuovo foglio rosa!

Rachel: Ha solo bisogno di più pratica

Lily: Lo spero


-Dylan si alzò in piedi buttando il telecomando sul divano.-


Dylan: Sentite belle signore, io mi sto annoiando a morte qui, vado a fare un giro

Emily: Dyl ma siamo venuti con una macchina!

Dylan: Non preoccuparti, poi ripasso a prenderti tesoro!

Emily: Va bene!

Rachel: Salutami Samuel!


-Lui sorrise.-


Dylan: Lo farò Rachel!


-Dylan diede un bacio a Faith e uscì di casa, dirigendosi da Samuel, il suo migliore amico, che subito gli aprì la porta.-


Dylan: Dai prendi il giubbotto, usciamo!

Samuel: No, non ne ho voglia. Non vedi che sono in pigiama? Entra!


-Lo fece entrare e si sedettero sul divano quando Dylan prese una foto dal tavolino.-


Dylan: Sam, devi farle sparire diavolo. E' tempo di reagire!

Samuel: Lo sto facendo!

Dylan: Ah si? E come?! Stando a casa in pigiama il tuo giorno libero a guardare le sue foto?

Samuel: Esattamente!

Dylan: Andiamo Sam! Vai avanti con la tua vita, Sarah l'ha fatto

Samuel: Ci credo, è lei che mi ha piantato

Dylan: Samuel Dio!

Samuel: Dyl cazzo non lo vedi? Non vedi che sto disperatamente cercando di dimenticarmi di lei? Solo che ho bisogno di più tempo perché l'amavo davvero. L'ho amata per tanto tempo..


-Dylan sospirò dandogli una pacca sulla schiena.-


Dylan: Lo so amico

Samuel: Mi libererò di tutte le nostre cose, ma con calma, adesso non sono ancora pronto

Dylan: D'accordo!

Samuel: Piuttosto dimmi di te ed Emy. Glielo hai già detto?


-Dylan chiuse gli occhi e fece un bel respiro profondo.-


Dylan: No! Non so ancora come affrontare la cosa

Samuel: Prima glielo dirai e meno sarà dolorosa la tua morte. Entrambi conosciamo Emily e sappiamo che la sua reazione sarà una tragedia, ma tu devi riuscire a curare la sua ferita ok?


-Dylan sospirò.-


Dylan: Non preoccuparti, glielo dirò il prima possibile. Dio, non voglio nemmeno pensarci!

Samuel: Che situazioni di merda

Dylan: Puoi giurarci. Liberiamo la mente con una partita alla play?

Samuel: Però giochiamo a NBA

Dylan: Ok, come vuoi tu!

Samuel: Io direi anche di berci su!

Dylan: Ottima idea!

Samuel: Preparati a mangiare la polvere!


-Dylan rise scuotendo la testa per poi buttarsi sul divano e iniziare una nuova partita.-

 

 

Ehi meraviglie <3 <3 <3

Eccomi qui finalmente! So che lo aspettavate da tempo ed ecco che ci risiamo :)

Sapete, è strano ri prendere di nuovo a scrivere di questi personaggi ma è bellissimo. Mi erano mancati tutti.

Allora, ho un disperato bisogno di sapere cosa ne pensate, so che è presto per avere un pensiero completo. Ma mi rendete partecipe delle vostre prime impressioni? Spero vi piaccia, alla prossima settimana

Baci Sum <3

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Capitolo 3
*** Egoismo crescente ***


Quando il cuore comanda 2


Episodio 3


-Egoismo crescente-

 

 

-E anche l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze del Ringraziamento era passato. Quel pomeriggio Jasmine andò a casa di April per poter fare insieme la relazione di fisica che gli era stata assegnata per quelle vacanze.-


Jasmine: Possiamo fare una pausa?

April: Ma tu sei tutta l'ora in pausa!

Jasmine: Annoiarsi a morte non equivale a fare una pausa Ap. Vado in cucina a prendere cibo, vuoi qualcosa?


-April si alzò dalla sedia insieme a Jasmine.-


April: Oh, vengo con te

Jasmine: Brava ragazza!


-Uscirono entrambe dalla camera di April per andare in cucina e già dalle scale si sentiva il profumo della cena. Si percepiva che Victoria, la madre di April e ormai amica di Lily, era tornata. Le ragazze entrarono in cucina.-


Jasmine: Ciao Victoria!

April: Ciao mamma!

Victoria: Ciao ragazze. Sono passata in camera prima ma ho visto che stavate studiando e non ho voluto disturbarvi! A che punto siete?

April: Manca solo la parte finale. Cosa cucini?

Victoria: Pollo fritto stanotte

Jasmine: Wow ha un odore eccezionale, me lo mangio con gli occhi. Mia madre dovrebbe imparare a cucinare da te

Victoria: Andiamo Jazzy! Tua madre cucina abbastanza bene

Jasmine: Voi non ci siete tutti i giorni a casa!


-Victoria la guardò.-


Victoria: Perché le fai questa incessante guerra Jazzy?

Jasmine: Perché si sa, è insopportabile. Lei non è come te, tu sei molto più alla mano ed April è fortunata ad averti, glielo dico sempre

Victoria: Tua madre è alla mano quanto me

Jasmine: Si, certo..

Victoria: Solo che non le dai mai la possibilità di avvicinarsi a te

April: Concordo con te mamma. Povera Lily

Jasmine: Ehi, guardate che qui la vittima sono io, non lei che ha sempre il coltello dalla parte del manico. Sono io quella da compatire. Mi facesse vivere la mia vita per una volta! No, invece ci sono sempre le sue stupide regole idiote

Victoria: Tutti noi genitori vi mettiamo delle regole, tua madre non è l'unica. Sai, dovresti solo provare a parlarci così come fai con me

Jasmine: Con te è facile Victoria, tu non giudichi le persone. I miei genitori si

Victoria: Ma non è vero! Ascoltami Jasmine. Conosco i tuoi genitori davvero da tanto, tantissimo tempo e posso dirti che sono le persone più in gamba che io abbia mai conosciuto!

Jasmine: Siete tutti bravi a difenderli!


-In quel momento entrò in casa Brandon, il figlio maggiore di Victoria, con in mano un grande sacco.-


Brandon: Ciao a tutti! Mamma ti ho portat..


-Si bloccò guardando Jasmine che appena lo vide si sistemò i capelli guardandolo con uno sguardo sicuro.-


Jasmine: Ciao Brandon!

Brandon: Jasmine..


-Victoria vide il sacco del figlio.-


Victoria: Ma farti una lavatrice al college è davvero così difficile?

Brandon: Dai maa, lo sai che la uso come scusa per tornare a casa il fine settimana

Victoria: Si certo, come no!


-Brandon poggiò la sacca a terra e guardò la madre.-


Brandon: Io vado in camera mia! Mi chiamate per cena?


-Victoria alzò gli occhi al cielo.-


Victoria: Va bene


-Subito Jasmine prese la mano ad April.-


Jasmine: Coraggio! Noi andiamo a finire la ricerca

April: Ma dovevi mangiare!

Jasmine: Naah, non ho più fame


-April scosse la testa e seguì l'amica in camera sua mentre Victoria andava a caricare la lavatrice.-


Jasmine: Dio, salterei addosso a tuo fratello in ogni momento

April: Ecco, ci risiamo

Jasmine: Un giorno io e te saremo parenti poco ma sicuro

April: Sei esageratamente troppo sicura di te Jas! Mio fratello non ti pensa. E' tre anni più grande di noi e adesso tante ragazze del college gli andranno dietro. E poi non mi piace l'idea di vederti con mio fratello, sarebbe strano

Jasmine: Solo perché sapresti che andiamo a letto insieme

April: Esatto. E poi fidati, non siete fatti per stare insieme


-Jasmine scoppiò a ridere.-


Jasmine: Parli proprio tu che di relazioni non ne sai niente!

April: Smettila!

Jasmine: E' solo la verità. Non c'è motivo di incazzarsi. Lo sa tutto il mondo che non sei mai stata fidanzata. Io te l'ho detto tante volte, dovresti finirla con la tua timidezza. Sei peggio di quell'idiota di mio fratello

April: Tu sottovaluti Drew. Ha un gran cuore ed è molto intelligente

Jasmine: Può essere ma all'ottanta percento è un impedito


-April scosse la testa contrariata e si sedette sulla scrivania.-


Jasmine: Senti Ap io vado un momento in bagno

April: E fammi indovinare, io devo finire il compito?


-Jasmine sorrise mentre April riprese a scrivere.-


Jasmine: Grazie amica!


-Le diede un bacio e uscì dalla camera, ma non andò in bagno. Senza bussare entrò in camera di Brandon che si stava cambiando.-


Jasmine: Ehilà!

Brandon: Dio Jasmine! Bussare brutto?

Jasmine: Se lo avessi fatto mi sarei persa il tuo bel fisico

Brandon: Te l'ho già detto tante volte, non mi interessi

Jasmine: Non ci credo. Insomma guardami! Sono oggettivamente una bella ragazza, certo che mi desideri, come tutti i ragazzi. Tu cerchi solo di trattenerti

Brandon: Non vado dietro alle ragazzine Jasmine e poi non voglio ferire April

Jasmine: Non lascerò perdere. Io ti voglio e ti avrò. Tu mi tratti come una ragazzina ma abbiamo solo tre anni di differenza


-Lui si avvicinò a lei per farla uscire da camera sua.-


Brandon: Ora esci di qua prima che April ci veda

Jasmine: Prima o poi cederai, lo so!


-Lei approfittando della loro vicinanza si alzò in punta di piedi e gli diede un bacio a stampo mentre lui rimaneva incantato. Lei alzò le sopracciglia soddisfatta.-


Jasmine: Questo era solo un assaggio! Non è finita qui e questo lo sai anche tu! Ora puoi anche rimetterti la maglietta, torno da April


-Lei uscì dalla camera lasciandolo perplesso, lui sospirò e richiuse la porta della sua camera, buttandosi poi sul letto.

La sera seguente in casa Lee, Jasmine prese il giubbotto per uscire ma la madre la fermò.-


Lily: Dove stai andando?

Jasmine: Esco!


-Lily inarcò le sopracciglia.-


Lily: Non stasera Jazzy! Ti avevo detto che avresti dovuto controllare Faith mentre io, Drew e papà andiamo a prendere il cucciolo

Jasmine: Ma tu stai scherzando? Io devo uscire

Lily: Jasmine te lo abbiamo detto tante volte in questi giorni. Se tu non ci hai ascoltato non è colpa nostra. Stasera non uscirai, starai con Faith

Jasmine: Eh che palle!

Lily: JASMINE!


-Anche Daniel sentì il linguaggio della figlia.-


Daniel: Dato il tuo comportamento e linguaggio mi chiedo dove io e tua madre abbiamo sbagliato con te

Jasmine: Ma se io sono praticamente perfetta!


-Tutti in casa scossero la testa sentendo Jasmine.-


Lily: Comunque sia dovrai stare a casa con Faith, chiuso il discorso! Drew sei pronto?

Drew: Si mamma!


-Jasmine guardò i genitori.-


Jasmine: Posso far venire April qui almeno? Saremo in due a controllare Faith

Daniel: D'accordo. Mi raccomando, non combinate pasticci!


-Prima di uscire di casa Lily si avvicinò alla figlia maggiore e sussurrò.-


Lily: Senti Jazzy, Faith è da giorni che fa il conto alla rovescia per questa serata con te. Lei vuole avvicinarsi e per quanto possa sembrare sbagliato e strano, lei ti ammira. Ti prego, non farla soffrire. Gioca con lei, parlate e divertitevi insieme. Queste cose non succedono da anni e lei ha bisogno di una sorella, non di una delusione di sorella

Jasmine: Mamma te lo dico molto francamente. Come diavolo faccio a divertirmi con una bambina di dieci anni?

Lily: Oh Jasmine, mi dispiace davvero per te. L'egoismo che hai dentro diventa sempre più grande

Jasmine: Senti mamma mi dovresti ringraziare solo per il fatto che la controlli. Oggi dovevo uscire!


-Lily sospirò.-


Lily: Ci stai portando proprio all'esasperazione Jasmine. Non tirare troppo la corda, né con noi e né con i nonni, perché poi si spezza

Jasmine: Adesso si che sono preoccupata! Fai una cosa, raggiungi papà e lo scemo del villaggio, ti staranno aspettando

Lily: Oh ma che ti parlo a fare? E' tutto fiato sprecato. Controlla Faith e fai in modo che non si faccia male, perché ci passerai tu chiaro?

Jasmine: Oh, ora si che ti riconosco mamma!


-Lily scosse la testa e raggiunse il marito e il figlio in macchina mentre Jasmine dopo aver chiuso la porta chiamò April che arrivò in dieci minuti. Erano tutte in salotto. April e Faith usavano le lego mentre Jasmine era comodamente seduta sul divano a messaggiare. Rideva di tanto in tanto e Faith a un certo punto si avvicinò a lei guardando il suo telefono sorridendo.-


Faith: Jazzy perché ridi tanto? Posso vedere anche io

Jasmine: No Faith!


-Subito il sorriso della bambina sparì.-


Faith: Ma perché?

Jasmine: Primo perché se ti facessi leggere i miei messaggi andresti a ridirlo al mondo e secondo leggere questi messaggi ti scioccherebbe rovinandoti l'infanzia e mamma e papà ammazzerebbero me, perciò no! Riprendi a giocare


-Faith sbuffò risedendosi sul tappeto. April alzò lo sguardo verso Jasmine.-


April: E chi sarebbe adesso? Troy? Jared? Riky? Bryan?

Jasmine: Sai, sto facendo un pensierino su Sean

April: Ma ci sei uscita settimane fa!

Jasmine: Lo so, ma se continuo a sentirlo probabilmente mi piace

April: A te non te ne piace nemmeno uno. Sei solo annoiata


-Jasmine si alzò dal divano.-


Jasmine: Probabile! Senti Faith prendi il pacco di patatine dalla credenza e vai a giocare in camera, noi adesso guardiamo un film per grandi

Faith: Ma io volevo stare con te oggi

Jasmine: E non lo siamo state abbastanza?


-April vide il visino triste di Faith e l'accarezzò prendendole poi la mano.-


April: Vieni tesoro, ti aiuto a prendere le patatine! E poi che ne diresti di farmi una scultura con la plastellina? Tu sei bravissima. Ne voglio una da poter portare a casa e mettere vicino al disegno che mi hai regalato per il mio compleanno

Faith: Davvero?!

April: Certo


-Jasmine sogghignò.-


Jasmine: Hai ancora quel pasticcio?

April: Quello è un bellissimo disegno. Certo che l'ho conservato!


-Prese la busta delle patatine e le diede a Faith.-


April: Scommetto che mi farai una bellissima scultura!

Faith: Mi metto subito all'opera, ci vuole tempo!


-Sorrise, abbracciò April e corse in cameretta con le patatine. April si sedette sul divano a fianco a Jasmine.-


April: Perché sei così dura con lei?

Jasmine: Io sono normale con lei. Semplicemente non la elevo come fate tutti quanti, specialmente la famiglia di mia madre. Crescerà come una ragazzina viziata e si sa quel tipo di gente non piace a nessuno!


-April guardò Jasmine come per dire “Da che pulpito viene la predica” ma si risparmiò il commento.-


April: Oh già. Ma secondo me Faith è perfetta così com'è


-Jasmine alzò gli occhi al cielo.-


Jasmine: Ora silenzio voglio fare partire il film!

April: Violento?

Jasmine: Horror


-April scosse la testa e iniziarono a guardare il film. Dopo circa un'ora Faith silenziosamente si affacciò in salotto e si incantò a guardare quelle immagini così spaventose ai suoi occhi. Rimase colpita e ricorse subito nella sua cameretta cercando di non pensare al film.-


Faith: “Faith è solo un film. Niente è vero e non potrà mai succedere. Ora concentrati sulla scultura per April”


-Scosse la testa cercando di dimenticare quelle immagini e riprese il suo lavoro. Passò un'altra mezz'ora, il film finì e Jasmine lo spense.-


Jasmine: Prima di andare a casa tua ci ordiniamo una pizza? Ho una fame!

April: Come vuoi


-In quel momento il campanello suonò e Jasmine andò ad aprire. Appena la vide non nascose il suo fastidio inarcando le sopracciglia e sbuffando.-


Jasmine: E tu che cosa ci fai qui? Ti ha mandato la mamma?

Brittany: Mi fai entrare Jazzy o devo aspettare ancora molto qua fuori? E no, non hai scelta, fammi entrare!


-Oh Brittany sapeva molto bene come rapportarsi con la nipote ormai. Entrò in casa.-


Brittany: Oh ciao April!

April: Ciao Brittany!

Brittany: Comunque no, non mi ha mandato tua madre. Ero da queste parti e ho pensato di fare un salto a trovare i miei nipotini preferiti

Jasmine: Beh siamo gli unici che hai!


-In quel momento Faith sentendo la voce della nonna che tanto amava corse a perdifiato fino a saltarle addosso.-


Faith: NONNAAAAAA SEI QUI!

Brittany: Ciao patatina!

Faith: Rimani qui con me per favore?


-La bambina non lo diceva ma era ancora spaventata da quelle scene.-


Brittany: Vuoi che rimanga? Ma hai mangiato amore?

Faith: Delle patatine

Brittany: Oh non va bene così


-Jasmine si intromise.-


Jasmine: Forse le fanno meglio le patatine piuttosto che la tua cucina


-Brittany ignorò la battutina poco simpatica di Jasmine. C'era abituata ormai e ignorare Jasmine le era diventato molto facile ecco perché la nipote coglieva ogni opportunità per andarle contro.-


Brittany: Non cucino io. Possiamo andare a mangiare al ristorante di diddi Samuel che dici?


-Accarezzò il visino della nipotina che iniziò a saltare di gioia.-


Faith: SIIII!

Brittany: Forza chiamiamo nonno, così viene anche lui

Faith: Si! Poi chiami la mamma?

Brittany: Si tesoro!

Jasmine: Non c'è bisogno, le sto mandando un messaggio io. Così se voi vi prendete Faith io posso tranquillamente andare a dormire da April

Brittany: Non venite con noi?

Jasmine: Certo che no! Non mi faccio vedere in giro con mamma e papà figurati con voi

Brittany: Sei ancora incapace di capire Jasmine! Tu sei così..

Jasmine: ..Fortunata ad avere una famiglia unita come la nostra e BLA BLA BLA. Ti consiglio di cambiare repertorio


-Jasmine le fece il verso e la nonna si fermò a guardarla riflettendo per poi riprendere a parlare.-


Brittany: Oh vedrai che bella batosta prenderai dalla vita se continui con questo atteggiamento signorina. Sai che con me le tue battutine, i tuoi giochini non attaccano. I tuoi genitori sono troppo preoccuparti di ferirti o che tu possa essere ferita dal mondo. Ma io penso che possa farti solo bene!

Jasmine: Ma cosa vuoi saperne tu! Nemmeno mi conosci, l'unica cosa che condividiamo è il sangue purtroppo. Io e April ce ne andiamo


-Jasmine prese il giubbotto e la borsa dall'appendiabiti e uscì mentre April aspettò che Faith le portasse il suo lavoro, poi le salutò e seguì l'amica che sicuramente era arrabbiatissima con la nonna. Quella notte Jasmine l'avrebbe passata a lamentarsi della sua famiglia. Come sempre del resto.-

 

Ciao bellezze <3

Ecco che posto il nuovo episodio.

Dovete avere pazienza questi episodi iniziali saranno incentrati su Jasmine ma poi amplierò anche con i nostri vecchi e amati personaggi!

Grazie per le recensioni dello scorso capitolo <3

Cosa ne pensate di questo episodio? E di Jasmine?

Se mi lasciate altre recensioni aggiornerò prima del fine settimana :)

Allora io ho fatto un mini video con i nuovi personaggi, lo volete vedere per farvi un' idea?

Ormai è quasi Natale *-*

Passate delle buone vacanze

Baci Sum <3 <3

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Capitolo 4
*** La punizione ***


Quando il cuore comanda 2

Episodio 4

- La punizione -

 

-Sulla strada del ritorno, con il cucciolo addormentato sulle gambe di Drew e Daniel che guidava, Lily ricevette un messaggio di Jasmine. Lo lesse e sospirò. Daniel la guardò.-


Daniel: Problemi?

Lily: Jasmine! Ha scaricato Faith a mamma ed è andata a dormire da April


-Drew si intromise.-


Drew: Io davvero mi chiedo come una ragazza come April riesca a sopportare Jasmine

Lily: Credo con tanta, tanta pazienza

Daniel: Tua sorella ha proprio un modo di relazionarsi sbagliato con tutto il mondo

Drew: Dillo al suo ego papà!


-Lily si voltò per guardare Drew poi abbassò lo sguardo sul cucciolo.-


Lily: Trema ancora?

Drew: No, sembra essersi calmato e tranquillizzato. Lui ancora non sa che ha smesso di soffrire

Lily: Certo che maltrattare un cucciolo è proprio da..

Daniel: Vigliacchi!

Lily: Già! Bisogna pensare ad un nome

Drew: L'ho già trovato. Lo chiamerò River!

Daniel: Mi piace figliolo!

Lily: Anche a me

Drew: Domani lo porto al negozio di animali,voglio fargli fare il collare con la targhetta con il suo nome e il mio numero di telefono e voglio comprargli un lettino da mettere in camera mia finché è ancora piccolo e gli farò personalizzare anche la ciotola!


-Drew sorrise. Voleva davvero accarezzare River, ma aveva paura di svegliarlo, così si limitò a guardarlo sorridendo mentre il cucciolo sospirava durante il sonno. Drew poi richiamò l'attenzione della madre.-


Drew: Mamma stai ancora pensando al posto di insegnante a scuola?

Lily: Non lo so tesoro. Ma dovrò dare una risposta qualche giorno dopo il vostro rientro a scuola. E' un decisione difficile da prendere. Se non fosse per te e Jasmine avrei accettato al volo ma..

Drew: Mamma se è per noi.. Insomma per me non ci sono problemi se è ciò che vuoi fare. Hai il mio appoggio

Lily: Oh grazie Drew!

Daniel: A questo punto devi accettare

Lily: Dipende da Jasmine e vedrò. Dobbiamo trovare il momento giusto per parlargliene

Daniel: Questa si che è una missione impossibile!


-Tutti in macchina scoppiarono a ridere mentre tornavano a casa. Daniel parcheggiò e tutti entrarono dentro con il cucciolo. Brittany e Oliver erano lì sul divano a guardare un film e li aspettavano. Subito si alzarono vedendoli entrare.-


Brittany: Ooh fateci conoscere il nuovo arrivato!

Drew: Nonna, nonno, vi presento River!

Oliver: Dio, lui si che è particolare

Brittany: Guardagli gli occhi. Uno blu e l'altro nero! E' bellissimo Drew, davvero

Drew: La guardia e il veterinario hanno detto che è stato maltrattato e che al canile stava sempre per conto suo, da solo


-Lily appese i giubbotti e guardò i genitori.-


Lily: Aveva un musetto così triste e spaventato

Daniel: Quando Drew l'ha preso tremava. Adesso sembra più calmo

Drew: Stanotte dormirà sul mio letto. Mamma posso portare una ciotola di latte in camera?

Lily: Sai che non voglio che voi mangiate in camera vostra. Figurati la ciotola per River

Drew: Ma è appena arrivato, non sa la strada per la sua..


-Daniel mise un braccio intorno alle spalle della moglie.-


Daniel: Coraggio tesoro, sarà solo per stanotte


-Lily ci pensò un momento poi guardando il musetto di River e si convinse. Lo accarezzò dolcemente.-


Lily: E va bene, ma solo per questa notte! Chiaro Drew?

Drew: Si, si! Grazie mamma! Io vado a sistemare il suo spazio. Buonanotte nonna, buonanotte nonno!


-Diede un bacio ai nonni che accarezzarono il cagnolino che teneva in braccio portandolo poi in camera sua. Lily e Daniel si sedettero sul divano mentre Brittany e Oliver stavano ancora in piedi.-


Daniel: Non vi sedete?

Brittany: No Daniel, grazie. Siamo molto stanchi oggi

Oliver: I vecchietti hanno fatto troppa baldoria


-Tutti scoppiarono a ridere.-


Lily: Con Faith tutto a posto?

Brittany: Oh si. E' stata bravissima come sempre

Oliver: Un'oretta fa è crollata e l'ho portata a letto. Sta dormendo bene

Daniel: Meno male. Domani vorrà essere in forze per poter giocare tutto il giorno con River

Brittany: Ce lo immaginiamo!


-Tutti sorrisero, si salutarono e Brittany e Oliver tornarono a casa propria mentre Daniel e Lily decisero di gustarsi dei semplici panini seduti sul divano a coccolarsi davanti alla tv mentre Drew andava avanti e indietro per tutta la casa organizzando il posto per River. Verso mezzanotte prima di andare a letto si affacciarono in camera di Drew. Lo videro e non poterono che sorridere vedendolo addormentato a pancia in giù mentre River stava ai piedi del letto raggomitolato su se stesso sotto la stessa coperta di Drew. Daniel chiuse la porta e guardò la moglie.-


Daniel: Credo che diventeranno subito migliori amici..

Lily: Lo credo anche io


-Sbadigliarono e entrambi andarono a dormire dopo quella giornata impegnativa. Entrambi erano ben addormentati quando a Lily parve di sentire delle urla. Si rivoltò a letto cercando di scacciare le urla dal sogno. Non ci riusciva e sembravano essere sempre più forti fino a che non decise di aprire i suoi occhi blu e svegliarsi. Solo in quel momento le riconobbe. Era la voce di Faith. Anche Daniel dopo qualche secondo si svegliò e insieme a Lily corsero in camera della bambina che urlava e piangeva disperata nel sonno mentre continuava a sudare.-


Faith: NOO, NOO HO PAURA! PER FAVORE. JAZZY AIUTO AIUTAMI!

Lily: Faith, amore, svegliati! Svegliati mamma e papà sono qui con te

Faith: AIUTOOO!


-Continuava a piangere e gridare disperatamente quando Daniel la prese in braccio tirandola su dal letto. In quel momento Faith si svegliò di soprassalto tra le braccia del padre.-


Faith: Papà. Papà, ho avuto così tanta paura

Daniel: Oh pulcina mia. E' tutto finito adesso, era solo un brutto sogno

Faith: S-sembrava la realtà

Lily: Amore guardami. Questa è la realtà. Io e papà siamo qui


-Daniel passò la bambina a Lily che la strinse forte tra le sue braccia e tutti e tre si sedettero sul letto.-


Lily: Tesoro ci dici cosa è successo?

Faith: Avevo paura

Daniel: Perché?

Faith: Abbiamo visto un film horror e.. E.. E.. A me ha fatto paura


-In quel momento Daniel e Lily si guardarono e all'unisono...-


Lily: Jasmine!

Daniel: Jasmine!


-Sbuffarono entrambi.-


Daniel: Eh no! Questa volta non la passa liscia. Sarà una punizione che ricorderà per il resto della vita


-Lily accarezzò il braccio del marito.-


Lily: Coraggio tesoro, ci penseremo domani a mente più lucida adesso non riusciremmo a pensare a nulla di efficace

Daniel: Hai ragione!


-Lily accarezzò Faith.-


Lily: Vieni tesoro, ti aiuto con la doccia, lo so che sei stanca, ma sei tutta sudata ed è meglio essere asciutta e con un pigiama pulito


-Faith con il visino stanco annuì abbracciò il papà e poi seguì la madre fino al bagno mentre Daniel tornava in camera sua dove vide l'orario, le 4:00. Pensando ad una punizione per Jasmine aspettò la moglie che dopo aver risistemato a letto la bambina e avendola tranquillizzata, tornò a letto alle 4:30. Solo a quell'ora riuscirono a riaddormentarsi completamente distrutti.
La mattina seguente, Jasmine non era ancora tornata a casa e, dopo essersi preparati e aver fatto colazione Drew e Faith erano pronti ad uscire con River quando Daniel li fermò.-


Daniel: Drew hai bisogno di soldi per comprare tutte quelle cose!


-Aprì il portafoglio.-


Drew: No, no papà ho i miei risparmi, finché ce la faccio sono contento di comprare io le cose per River, è il mio cane no? Io mi devo prendere cura di lui!


-Lily sentì tutto e si affacciò guardando il figlio.-


Lily: Stai avendo un atteggiamento davvero maturo tesoro

Daniel: Già, siamo fieri di te! Perciò prendi questi, non sono tanti ma possono farti comodo


-Gli porse cinquanta dollari.-


Drew: Ma.. Ma..


-Lily e Daniel sorrisero.-


Lily: Considerali come un regalo per il tuo buon comportamento e per l'arrivo di River

Drew: Oh grazie! Grazie davvero


-Li abbracciò, con una mano prese il cucciolo e con l'altra la mano di Faith e uscirono andando al negozio di animali. Entrarono e comprarono tutto. Drew fece fare un collarino blu con una targhetta argentata a forma di osso con il nome del cucciolo, il numero di telefono e la via di casa. Inoltre aveva fatto stampare sulla ciotola il nome di River e lo stesso sul guinzaglio per portarlo a passeggio. Mentre uscivano dal negozio, Drew vide Benjamin Marshall, il capitano della squadra di basket della sua scuola, arrivare con la sua solita banda. Subito guardò Faith.-


Drew: Faith entri dentro a comprare una corda da masticare e giocatoli di gomma per River? Tieni, scegliete i migliori!


-Diede alla bambina sia il cane che i soldi e la spinse dentro. Appena si rivoltò Benjamin era di fronte a lui.-


Ben: Oh, ma guardate chi c'è?! Ragazzi, venite a salutare l'ottavo nano!

Drew: Lasciami in pace!


-Cercò di superarlo ma Benjamin lo bloccò tirandolo su per la maglietta.-


Ben: Vedi di chiedermi scusa braccia flosce

Drew: Non lo farò mai!

Ben: Oh capisco che sei proprio deciso a tornare a casa grondante di sangue

Drew: Dai pestami e finiamola qui. Usi le mani perché il tuo cervello è già andato in pensione, anzi, mi chiedo se abbia mai lavorato

Ben: Non mi sfidare perché ti spacco quella faccia da ritardato che hai


-Lo alzò sempre più in alto, pronto a colpirlo quando un signore che passava di lì li vide.-


Signore: Stammi bene a sentire, metti immediatamente giù questo ragazzino o chiamo la polizia, delinquente!


-Benjamin non poté fare a meno di rimettere giù Drew che stava ringraziando tutti i santi.-


Signore: Ma non ti vergogni?! Grande e grosso e te la prendi con un ragazzino di tre, quattro anni in meno? Sparite prima che davvero chiami la polizia e spero di non dover più assistere ad una scena del genere!


-Benjamin andando via sussurrò a Drew..-


Ben: Non è finita qui Lee. Aspetta di tornare a scuola e vedrai come le prenderai!


-Superandolo gli diede una spallata così forte da farlo spostare fisicamente, quando si furono allontanati l'uomo guardò Drew.-


Signore: Stai bene?

Drew: Oh si, con i piedi a terra sto molto meglio


-L'uomo sorrise.-


Drew: Grazie per quello che ha fatto. Mi ha salvato

Signore: Non preoccuparti ragazzo, spero non si permetta più di importunarti

Drew: Lo spero anche io. Grazie ancora

Signore: E' stato un piacere! Continua una buona giornata

Drew: Anche lei!


-Si salutarono con un cenno della mano e finalmente Faith uscì dal negozio con River e una busta.-


Faith: Ero così indecisa, ma alla fine ce l'ho fatta. Cosa mi sono persa?

Drew: Nulla, assolutamente nulla. Ora andiamo a prenderci un gelato al parco e poi torniamo a casa

Faith: Amo le tue idee Drew

Drew: Lo so!


-Sorrise e si avviarono per il parco. Intanto in casa Lee, Jasmine era tornata. Di soppiatto cercò di andare dritta in camera sua per non dover parlare con i genitori. Apriva la porta quando Lily la vide.-


Lily: Bentornata signorina. Veloce, in salotto! Io e tuo padre abbiamo delle cose da dirti


-Jasmine sbuffò e senza dire una parola andò a sedersi sul divano dove Daniel perse le staffe vedendo il comportamento menefreghista della figlia.-


Daniel: MA CHE DIAVOLO TI PASSA PER QUEL CERVELLO JASMINE? ME LO SPIEGHI? FAR VEDERE A TUA SORELLA UN FILM HORROR! DIO, TUTTI SAPPIAMO CHE NON E' TRA LE PIU' CORAGGIOSE


-Jasmine si alzò infuriata.-


Jasmine: IO L'HO SPEDITA IN CAMERA, POI SE HA GUARDATO IL FILM NON E' COLPA MIA. LE AVEVO DETTO CHE ERA UN FILM PER ADULTI!

Daniel: DOVEVI CONTROLLARLA E STARE CON LEI. NON DOVEVI MOLLARLA IN CAMERA

Jasmine: VE LO HA SPIFFERATO LEI?! E CHI SE NE FREGA SE HA GUARDATO UN FILM HORROR PAPA'. NON E' SUCCESSO NIENTE, IL MONDO NON E' CROLLATO

Daniel: IL MONDO NON E' CROLLATO JASMINE? TUA SORELLA HA PASSATO LA NOTTE A FARE INCUBI TERRORIZZATA PER LA TUA MANCANZA DI RESPONSABILITA'

Jasmine: ORMAI E' FATTA! PASSATECI OLTRE DIAVOLO, PRIMA O POI GLI INCUBI LE PASSERANNO E INVECE DI ROMPERMI L'ANIMA PENSATE A COSA DOVRO' SOPPORTARE IO PER LE PROSSIME NOTTI DATO CHE DORMO IN CAMERA CON LEI!


-Lily si avvicinò alla figlia incredula.-


Lily: No, Jasmine, non puoi pensare questo. Ti prego tesoro, dimmi che non sei così egoista. Faith è morta di paura ieri notte!

Jasmine: E io morirò di sonno le prossime notti mamma, dato che lei urlerà e piangerà. Era solo uno stupido film. Sa che è tutta finzione, non ha più cinque anni

Lily: Certe cose spaventano a tutte le età!

Jasmine: Io non so più cosa dirvi. Il fatto che l'abbia mandata in camera prima di accendere il film non conta niente?! Siete talmente concentrati a sgridare me che non pensate minimamente di sgridare Faith. Non ha ubbidito ai miei ordini e peggio per lei se ha guardato il film


-Anche Lily perse la pazienza.-


Lily: DIO JASMINE, COME FAI A NON ARRIVARCI?!


-Daniel prese Lily per un braccio allontanandola da Jasmine e si intromise.-


Daniel: Basta! Io non voglio più sentire storie. Jasmine sei in punizione per tutto il mese. Niente computer, niente amici e niente uscite se non per venire con noi!

Jasmine: Oh ma ve lo scordate! VE LO SCORDATE CHE STARO' RINCHIUSA QUI! DOMANI NOTTE CI SARA' UNA FESTA DA URLO E IO NON ME LA PERDERO'

Daniel: TU NON CI ANDRAI, A COSTO DI CHIUDERTI DENTRO CASA E BUTTARE LE CHIAVI!

Lily: A proposito, dacci le tue, tanto per un mese non ti serviranno più!

Daniel: E anche il tuo portatile

Jasmine: Non sono così stupida da darvi il portatile!

Daniel: Ah no? Perfetto. Inizia a pensare a quale potrebbe essere la nuova password del wifi perché oggi la cambierò e non ci arriverai Jasmine! Niente wifi, niente internet, utilità del portatile pari a zero


-Jasmine lo guardò sfidandolo per qualche secondo. Continuava a tenere lo sguardo del padre, poi urlò.-


Jasmine: PRENDETEVI IL DIAVOLO DI PORTATILE! SIETE DUE ROVINA VITE. MI CHIEDO PERCHE' ABBIATE FIGLI!


-Portò il suo portatile in salotto e tornò in camera sua sbattendo la porta. Daniel e Lily si sedettero sul divano stravolti da quella litigata.-


Daniel: I tuoi genitori hanno ragione, siamo troppo buoni con lei e lo siamo sempre stati

Lily: Ma anche noi eravamo così problematici a sedici anni?


-Daniel strinse Lily a sé sospirando.-


Daniel: Sinceramente non ricordo!

 

**

26 anni prima..


Oliver: Non sei stata corretta nei suoi confronti!


-Lily era sempre più infuriata.-


Lily: NON ME NE FREGA NIENTE! Può andarsene benissimo a fanculo!


-Brittany sempre più senza parole, guardò la figlia incredula.-


Brittany: LILY!!

Oliver: Non ti permetto di parlare così


-Oliver non si trattenne e sbattè la bottiglia dell'acqua sul tavolo della cucina.-


Lily: Ho 15 anni papà, non ne ho 4!

Oliver: Gli insegnamenti di tua madre dove sono finiti? Ti stai comportando come se av..


-Lily lo interruppe.-


Lily: Già, solo quelli di mamma!! Perché tu eri a spassartela e fare il vagabondo strimpellado quella stupida chitarra, mentre io crescevo. Ti sei perso tutto!


-Più lei urlava e più le lacrime scendevano sul suo pallido viso.-


Lily: E adesso hai pure la faccia tosta di venirmi a dire dove sono finiti gli insegnamenti di mia madre? Dovresti vergognarti!


-Brittany sapeva bene che la figlia stava ferendo Oliver.-


Brittany: LILY, BASTA! FINISCILA IMMEDIATAMENTE!

Lily: Io non vi sopporto più! Vado da Daniel!

Oliver: Tu non vai da nessuna parte. Sei in punizione!


-Oliver d'istinto si piazzò davanti alla porta, impedendo a Lily di passare.-


Lily: Lasciami passare! Me ne infischio delle vostre stupide ed idiote punizioni!

Brittany: Adesso basta! Dammi il telefono

Lily: Scusa? Non sono così stupida da darti il mio telefono

Oliver: Britt, lasciaglielo, annulliamo l'abbonamento e chiediamo se è possibile annullare anche il numero! Così si tiene il telefono..


-Lily li guardò, il padre avrebbe fatto sul serio. Prese il telefono dalla tasca e lo lanciò con forza a terra. Si aprì in molti pezzi.-


Lily: Eccovi il telefono!


-Mentre Oliver la guardava basito lei ne approfittò uscendo correndo dalla cucina e salendo su per le scale.-


Oliver: Preparati a un mese rinchiusa in casa



-Oliver lo urlò mentre la figlia correva per le scale. Sentirono la porta di camera di Lily sbattere forte. Brittany sospirò e rimontò le parti del telefono.-


Brittany: Holly, cosa dobbiamo fare?

Oliver: Non lo so amore mio! Non lo so..


-La strinse a sé sospirando. Si sedettero sul divano e Brittany vide il marito tormentato. Si sedette a fianco a lui.-


Brittany: Tesoro..

Oliver: Io lo so.. So di aver fatto la cosa giusta. Però da una parte mi sento come se non potessi

Brittany: Anche io mi sento uno schifo amore. Non mi era mai successo di doverla sgridare e punire in questo modo. Quindi siamo pari

Oliver: Ma tu ne hai il diritto Britt. Insomma, tu si, tu ci sei sempre stata per lei. Io.. Io no. Ho paura di ciò che potrebbe pensare. Io non sono nessuno per punirla

Brittany: Tu sei suo padre Holly. Ne hai tutto il diritto, non devi rinunciare a fare il buon padre solo perché sei nella sua vita da poco e non vuoi vederla arrabbiata con te per paura di perdere altro tempo. Sono felice di come tu sia riuscito a gestire la situazione con lei. Lo fai per il suo bene e vedrai che lo capirà perché è una ragazza intelligente. Sono sicura che adesso ci stia maledicendo ad entrambi e io mi trovo nella tua stessa barca. Più ci penso e più sto da schifo

Oliver: Io vi amo immensamente e..

Brittany: Anche io e Lily ti amiamo tanto. Adesso avete una vita intera per recuperare il tempo perduto


-Oliver sorrise e diede un bacio alla moglie che lo guardò.-


Brittany: Ti ricordo che il rubinetto della cucina..

Oliver: ..E' da aggiustare. Vado subito mia regina


-Sorrise e andò a prendere gli attrezzi.-


**

 

-Quando Drew e Faith tornarono con River, tutti rimasero in salotto per qualche ora con il cucciolo che sembrava essere più a suo agio con tutti.-


Drew: Oh mamma, papà domani posso andare al campo a fare una partita con Wilson ed Elliot?

Lily: Certo tesoro. L'importante è che tu sia a casa per le 19:00. Alle 20:00 andiamo a cena dai nonni e forse ci saranno anche zio Dylan e zia Emily

Faith: SIIIII!

Drew: Oh non preoccupatevi, tornerò in tempo per prepararmi

Daniel: Tra un'ora invece andiamo dai nonni Lee

Faith: Jasmine sarà contenta

Daniel: A proposito.. Vado io ad avvisarla


-Si iniziò ad alzare ma la moglie lo bloccò.-


Lily: Vado io tesoro. Tu stai con i ragazzi e River!


-Lily si alzò, accarezzò River e andò a bussare in camera della figlia che nemmeno rispose. Ribussò.-


Lily: Jasmine posso entrare?

Jasmine: NO!


-Lily aprì la porta nonostante la risposta della figlia e con sua sorpresa la vide risfogliare il blocco di musica. La guardò sorridendo.-


Lily: Stai pensando di riprendere in mano la chitarra?

Jasmine: Forse. Tanto per un mese non posso fare nulla e in più queste due prime settimane siamo in vacanza da scuola perciò ho ben poco da fare

Lily: Sono felice che tu riprenda questa tua passione

Jasmine: Ti ho detto che non lo so ancora! Oh Dio! E' proprio il gene Hunt-Green che parla. Vi accennano un pensiero e voi ne fate una cosa di stato!

Lily: Calmati! Sono solo felice che tu stia riguardando i tuoi vecchi appunti! Comunque tra un'ora andiamo a casa dei nonni Lee, preparati!

Jasmine: Oh! Finalmente una buona notizia. Dieci minuti e sono pronta!

Lily: Perfetto!


-Lily uscì dalla camera e andò a prepararsi come tutti gli altri, quella sera Jasmine sarebbe stata innocua, ne erano tutti sollevati.-

 

Ehi meraviglie <3 <3 <3

Eccomi qui dopo le vacanze con un nuovo episodio.

In questo episodio iniziano anche i flashback che io personalmente amo perché mi riportano indietro ai vecchi personaggi. A voi piace l'idea dei flashback? :)

Cosa ne pensate di questa nuova generazione?

Avrete il prossimo episodio presto

Grazie per aver recensito il vecchio episodio,mi fa molto piacere parlare con voi <3

A presto, baci Sum <3 <3 <3

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Capitolo 5
*** Piani andati in fumo ***


Quando il cuore comanda 2

Episodio 5

-Piani andati in fumo-

 

 

-Era da un po' che Jasmine non vedeva i suoi nonni paterni e questo le dispiaceva,ecco perché non vedeva l'ora di arrivare a casa loro. Finalmente Daniel parcheggiò, tutti scesero dalla macchina e Jasmine si fiondò sul campanello e quando i nonni le aprirono subito li abbracciò entrando poi in casa e appendendo il giubbotto come il resto della famiglia. Tutti si sedettero nel confortevole e riscaldato salotto. Jasmine si sedette a fianco al nonno che tanto adorava.-


Jasmine: Allora, vi sono mancata?!

James: Certo che c'è mancato vedere quel tuo luminoso sorriso. Io davvero non capisco..


-Guardò Daniel e Lily.-


James: ..Ma cosa mangia questa ragazza? Diventa sempre più splendida di volta in volta

Jasmine: Oh nonno!


-Jasmine si appoggiò a lui che la strinse in un abbraccio. Lei esitava a lasciarlo andare e lui capì che qualcosa non andava mentre Faith stava seduta a fianco alla nonna e Drew a fianco a Daniel che stava vicino a Lily. James si alzò.-


James: Jasmine puoi venire con me nel mio studio? Ho un libro da farti vedere


-Jasmine sorrise e si alzò.-


James: Scusateci!

Katie: Tranquilli. Lily mi aiuteresti con la cena?

Lily: Ma certo Katie

Faith: Posso aiutarvi anche io? Posso?

Katie: Ma certo tesoro!


-La nonna accarezzò il visino di Faith e tutte e tre andarono in cucina lasciando Daniel e Drew da soli che si guardarono.-


Daniel: Partita a football?

Drew: Ci sto! Preparati a mangiare la polvere

Daniel: Oh figliolo, io sono avantagiato, ho giocato per tutta l'adolescenza con questa playstation! Tu avrai anche quella nuova, ma questa è molto diversa, gioco in casa!

Drew: Vedremmo vecchietto!


-Risero e accesero quella vecchia playstation che ormai usavano solo loro quando andavano dai nonni. Intanto Jasmine si sedette sulla poltrona del nonno nello studio.-


James: Qualcosa ti preoccupa?

Jasmine: Mi hanno bocciato un'altra volta a scuola guida


-Lei guardò il nonno che non sembrava né deluso e né arrabbiato anzi, era molto tranquillo e rilassato.-


James: Non devi scoraggiarti Jasmine. Capita anche ai migliori di sbagliare. Evidentemente non era il momento giusto

Jasmine: Adesso devo aspettare tre mesi prima del nuovo foglio rosa

James: Una pausa ti farà bene. Non pensarci e fai finta di iniziare per la prima volta, ma ora riposati. Scommetto che eri abbastanza stressata, sai si percepisce!

Jasmine: Ah si? No, perché a casa a quanto pare a nessuno frega di come mi sento io. Tu invece riesci sempre a capirmi nonno. Com'è possibile che papà sia come loro? Eppure è vostro figlio!

James: Essere così arrabbiata con la tua famiglia non ti fa bene Jasmine. So però come ti senti. E' che sai, fare i genitori è sempre difficile e poter contare anche sull'aiuto del figlio maggiore fa sempre comodo anche se non è una giusta cosa. Non essere troppo arrabbiata con i tuoi genitori..

Jasmine: Fossero solo loro nonno! Lo sai, te l'ho spiegato tante volte. E' tutta la famiglia dalla parte di mamma che non sopporto. Non so perché, ma mi infastidiscono per il loro stupido atteggiamento

James: Forse dovresti imparare a conoscerli meglio

Jasmine: No, è inutile nonno. Sono sforzi inutili perché il modo di farmi incaz..


-Il nonno si schiarì la voce sentendo Jasmine che subito si corresse.-


Jasmine: ..Incavolare. Scusa! Comunque, lo trovano sempre. Con una frase, un gesto..

James: Forse sei un po' prevenuta anche tu?

Jasmine: Probabile. In più ora sono anche punita perché Faith mi ha disubbidito e ha spiato me e April mentre guardavamo un film horror e ha fatto incubi per tutta la notte. Perciò la colpa a chi è andata? A me ovviamente. Tutti continuano a dirmi che sono un'egoista invece con voi è diverso. Tu e la nonna non mi giudicate, per voi sono normale. Ecco perché con voi per me è facile parlare. Non mi dite certe cose

James: Non te le diciamo perché non ne sentiamo il bisogno tesoro. Sappiamo che hai un gran cuore devi solo tirarlo fuori con più facilità. E a noi non piace vedervi tutti in guerra

Jasmine: Lo so!


-Lei sospirò.-


Jasmine: Sai nonno, ho intenzione di riprendere a suonare la chitarra

James: Che fantastica notizia sentono le mie orecchie!


-Lui abbracciò la nipote che si godette quell'abbraccio.-


Jasmine: Ma per il momento lo sai solo tu, quindi acqua in bocca!

James: Promesso!

Jasmine: Ti voglio bene

James: Anche io Jasmine, non dubitarne mai. E non dubitare nemmeno dell'amore della tua famiglia. Anche se in questo momento siete tutti molto lontani loro ci saranno sempre per te, sempre!


-Jasmine fece quasi finta di non sentire.-


Jasmine: Già. Andiamo in cucina? Muoio di fame, voglio magiare i tuoi buonissimi pomodori!

James: Oh ti assicuro che nessuno al mondo li coltiva migliori dei miei!

Jasmine: Lo so!


-Ridendo uscirono dallo studio e andarono in cucina dove poi cenarono tutti insieme e passarono una tranquilla serata.
Il pomeriggio successivo, come quasi ogni anno, quella particolare discussione in casa Lee si animava. Erano tutti radunati in salotto, Daniel, Lily, Jasmine, Drew e la piccola Faith con in braccio River che mordicchiava il suo giocattolo. Jasmine si alzò dal divano infuriata cercando di far valere i suoi desideri.-


Jasmine: Ma non basta che ci vadano lo zio Dylan ed Emily? Perché noi non possiamo andare dai nonni Lee?

Daniel: Perché già l'anno scorso abbiamo passato il giorno del Ringraziamento a casa dei miei genitori. Quest'anno tocca ai nonni Hunt!


-Jasmine guardò il padre sbalordita.-


Jasmine: Ma tu da che parte stai scusa? Non ti va di vedere i tuoi genitori e tua sorella con la sua famiglia per il Ringraziamento?!

Lily: Dio santissimo Jasmine, ci siamo andati ieri a cena dai nonni Lee

Jasmine: Io non voglio passare il giorno del Ringraziamento con la tua famiglia!

Lily: Oh questo si sa da anni Jasmine! Tu verrai con noi, il caso è chiuso

Jasmine: OOHH CHE ODIO! Aspettate che diventi maggiorenne e non mi vedrete più!


-Drew si intromise nella discussione.-


Drew: Si, ma con quali soldi vivrai da sola?! Sei proprio un genio. Non fare promesse che non puoi mantenere che poi uno rimane deluso!


-Jasmine non ci vide più dalla rabbia e con uno scatto si avvicinò al fratello prendendolo per la maglietta.-


Jasmine: Non credo che tu abbia voglia di morire oggi Drew!


-Daniel li separò.-


Daniel: Basta, finitela. Ora ci diamo tutti una calmata e andiamo a prepararci


– Jasmine li guardò lasciando andare Drew.-


Jasmine: Io vado dai nonni a piedi. Ci vediamo lì più tardi, giusto in tempo per la cena. Non mi va di stare in macchina con voi


-Lily guardò la figlia mentre tornava in camera sua furibonda e le prese la mano.-


Lily: Jazzy..

Jasmine: Lasciami andare! Non vi basta avermi rovinato quella fighissima festa a cui oggi dovevo partecipare, mi trascinate pure a cena dai nonni Hunt, sapendo che ci andremmo pure per il Ringraziamento ovvero tra due giorni. Non vi sembra di starmi rovinando la vita un po' troppo?


-Scosse il braccio liberandosi dalla presa della madre e andò in camera sua mentre Faith guardava i genitori.-


Faith: Perché con gli altri è sempre felice e con noi è sempre arrabbiata?


-Lily accarezzò il visino della figlia.-


Lily: Io e papà ci facciamo la stessa domanda da tanto tempo


-Tutti sospirarono e iniziarono a prepararsi e poi dopo un'oretta prima di uscire Lily si affacciò in camera da Jasmine.-


Lily: Noi stiamo uscendo. La cena è alle 20:00. Ti lascio le tue chiavi sul tavolo della cucina. Noi ti aspettiamo, possibilmente prima delle 20:00

Jasmine: Farò del mio meglio


-Lily sapeva bene che la figlia non aveva la minima intenzione di arrivare prima. Sarebbe arrivata in tempo per la cena e lei e Daniel avrebbero dovuto placcare i suoi comportamenti insopportabili. Lily sospirò e chiuse la porta della camera di Jasmine per poi raggiungere tutti in macchina.
Appena sentì la porta chiudersi, Jasmine, uscì dalla sua camera e controllò in giro per casa che non ci fosse più nessuno. Via libera. Prese il telefono e chiamò April.-


April: “Cosa vuoi fare??? Tu sei matta”

Jasmine: “Sai che me ne importa, sono già in punizione, peggio di così non può proprio andare Ap. E poi sono affari miei se mi caccio nei guai, i tuoi genitori il permesso te lo hanno dato”

April: “Si, ma..”

Jasmine: “Niente ma! Non mi perderò quella festa da urlo. Ci vediamo tra tre quarti d'ora a casa tua così andiamo insieme a casa del festeggiato ok? Ci metterò un po' perché sono a piedi”

April: “Mmmh ok! Passerai un sacco di guai, lo sai?”

Jasmine: “Piantala di fare il grillo parlante della situazione. Ci vediamo a casa tua, così potrò vedere anche Brandon”

April: “Non ti fila”

Jasmine: “Lo vedremmo! A dopo”

April: “Ciao”


-Entrambe chiusero la chiamata e Jasmine iniziò subito a prepararsi, trucco, capelli, vestito.. Aveva tanto da fare e doveva muoversi.
Intanto al loro appartamento Dylan ed Emily...-


Emily: Sai sono preoccupata per Sam! E' così giù

Dylan: Beh quella vigliacca della tua migliore amica l'ha lasciato con una lettera, non ha avuto nemmeno il coraggio di lasciarlo di persona

Emily: Guarda che non ha salutato nemmeno me! Ha fatto semplicemente le valigie e se ne è andata. Credi che io non sia furiosa? Io la conosco da molto prima di Samuel, è sempre stata la mia migliore amica, la sua partenza mi ha lasciato una voragine dentro ma sto reagendo e questo Samuel non lo sta facendo e la cosa mi preoccupa. E' facile fingere davanti a mamma e papà ma con me non può fingere e nemmeno con te. Voglio che anche lui reagisca, la vita va avanti

Dylan: Lo voglio anche io Emy ma lui dice di non essere pronto, non lo si può forzare!

Emily: Non lo si può forzare? Vedrai come gli faccio alzare il culo da quel divano

Dylan: Buona fortuna! Sai amore, ti vedo un po' strana. Il tuo umore non è tanto stabile ultimamente..


-Emily lo fulminò con lo sguardo.-


Emily: Mi stai dicendo che sono lunatica?!

Dylan: Un po' più del normale.. Tutto qui


-In quel momento appena Dylan si voltò sentì la sua fidanzata scoppiare a piangere. Subito si avvicinò a lei e la strinse in un abbraccio.-


Dylan: Amore..


-Le diede un bacio sulla testa.-


Emily: Beh certo, adesso ci mancava solo Samuel da dover tirare su. Sono già incasinatissima con il matrimonio, milioni di cose da fare..

Dylan: Tu ci riuscirai! C'è tanto tempo, non voglio che tu ti stressi così tanto


-Lui le asciugò le lacrime accarezzandole il viso sorridendo. Quel suo sorriso fece sorridere anche Emily cambiando completamente il suo umore. Smise di piangere e fece un bel respiro profondo.-


Emily: A proposito, sei sicuro che io possa organizzare tutto? E scegliere tutto? C'è davvero poco tempo e..

Dylan: Beh.. Vedi.. Io.. Noi dobbiamo..


-In quel momento il telefono di Emy suonò. Lei lo prese guardando Dylan.-


Emily: Scusa!


-Rispose mentre Dylan perse tutto il coraggio. Emy riattaccò dopo qualche scambio di parola e qualche risatina.-


Emily: Dicevi amore? Noi dobbiamo?

Dylan: Noi dobbiamo.. Noi dobbiamo muoverci per andare a cena dai miei genitori!

Emily: Oh si, eccome se dobbiamo muoverci. Al telefono era Lily per sapere che fine abbiamo fatto! Andiamo allora


-Presero i giubbotti e uscirono di casa. Salirono in macchina e durante il viaggio Dylan accese la radio per evitare di parlare del matrimonio. A un certo punto superarono una ragazzina che camminava a piedi e Emily rimase sconcertata.-


Emily: Ma l'hai vista? Nemmeno io mi vesto così. Quanti anni avrà? Sedici al massimo..


-Sia lei che Dylan guardarono la ragazza dai vari specchietti appena capirono si guardarono.-


Dylan: Ma hai visto anche tu?

Emily: Si! Assomiglia incredibilmente a..

Dylan: Jazzy no. Non puoi essere tu!


-Preso dall'ansia fece retromarcia in quella strada buia fino ad arrivare alla ragazza. Emily aprì il finestrino e Jasmine li guardò sgranando gli occhi. Si era proprio lei che andava a casa di April.-


Emily: Jasmine!

Jasmine: Cosa ci fate qui? Dovreste essere dai nonni!

Emily: Ci stiamo andando proprio adesso. Ma tu dove stai andando? Perché sei vestita in questo modo?


-Dylan era paralizzato, non riusciva a parlare.-


Jasmine: Si dia il caso che sto andando alla festa più cool di questi tempi

Emily: Vestita così?! Con un mini vestitino e quei trampoli al posto delle scarpe? A parte che morirai dal freddo

Jasmine: Questi sono abiti alla moda!

Emily: Ma i tuoi sanno dell'esistenza di questi abiti?


-Jasmine non rispose.-


Emily: Sanno che stai andando a questa festa che non sembra portare nulla di buono?

Jasmine: Si lo sanno, mi hanno dato il permesso!


-In quel momento arrivò un'altra auto che iniziò a suonare a Dylan che era fermo con la macchina. Lui si risvegliò da quello stato di shock e scese dalla macchina dicendo a quella di dietro di superarlo e quella così fece. Lui poi si avvicinò a Jasmine.-


Dylan: Col cavolo che ci vai! Coraggio, entra in macchina!

Jasmine: Ma nemmeno per sogno

Dylan: Sali in macchina! Sei in condizioni pietose e non andrai a quella festa, sopratutto conciata in questo modo!

Jasmine: MA CHI SEI MIO PADRE?!


-Emily parlò dal finestrino.-


Emily: Non credo proprio che Lily e Daniel ti abbiano dato il permesso

Jasmine: E chi se ne frega se non ci credete! Fate una buona cena


-Riprese a camminare ma Dylan la bloccò prendendola in braccio e aprendo la portiera posteriore della macchina.-


Jasmine: SEI UN PAZZO, MA LASCIAMI! LASCIAMI ANDARE

Dylan: Se fossi padre, mai lascerei uscire mia figlia in queste condizioni! Ma vogliamo scherzare? Chiunque potrebbe prenderti da questa strada! Non andrai a quella festa

Jasmine: NON OCCUPATE UNA BUONA POSIZIONE NELLA MIA LISTA, VOLETE CADERE ANCORA PIU' IN BASSO?

Dylan: CHI SE NE FREGA! NON PERMETTERO' ALLA MIA NIPOTINA DI ANDARSENE IN GIRO IN QUESTE CONDIZIONI!


-Riuscì a farla salire in macchina e appena rientrò mise la sicura.-


Emily: Inizia ad inventare una scusa per spiegare ai tuoi genitori perché sei vestita e truccata in questo modo. Tu verrai con noi dai nonni!

Jasmine: Sapete che c'è? Vi pago io il viaggio di nozze per Fanculo. E' un'ottima località!


-Dylan ed Emily si guardarono mentre Dylan riprendeva a guidare. Decisero di non rispondere. Jasmine era furiosa, li avrebbe solo attaccati, così decisero che non dargli corda sarebbe stata la cosa migliore.-

 

 

Ciao belle <3 <3 <3

Come promesso eccomi qui presto con un nuovo episodio.

Siete curiosi di vedere i personaggi della seconda generazione?

Vi posto il video :)

Mi fate sapere cosa ne pensate?

Grazie per le recensioni <3 Ne aspetto altre pleasee :)

Come avete trovato questo episodio? E il comportamento di Jasmine?

Oh se non riuscite a visualizzare il video fatemelo sapere così troverò un altro modo per farvi vedere i personaggi :)

https://www.youtube.com/watch?v=6AQCBzCGf7g&feature=youtu.be

Copiate il link nella barra di indirizzo :)

E come faccio a non mostrarvi il piccolo River? :)

 

Baci Sum :)

 

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Capitolo 6
*** Il Ringraziamento ***


Quando il cuore comanda 2

Episodio 6

- Il Ringraziamento.-

 

 

-Durante il viaggio in macchina dopo qualche minuto di riflessione Dylan ed Emily si guardarono e capendosi Emily annuì. Dylan parlò.-


Dylan: Jasmine hai le chiavi di casa?

Jasmine: Cosa te ne importa?!


-Dylan fece un profondo respiro calmandosi.-


Dylan: Tirale fuori. Ti portiamo a casa così potrai cambiarti e darti una sistemata

Emily: Se i tuoi genitori dovessero vederti in queste condizioni a tua madre verrebbe un infarto e tuo padre andrebbe di matto. Perciò ora andiamo a casa tua

Jasmine: Ok


-Lei non lo avrebbe mai ammesso a voce alta ma era grata a Dylan ed Emily. Le avrebbero evitato un altro guaio.-


Dylan: Spero che una cosa del genere non capiti più


-Dylan mise freccia per cambiare strada e tornare indietro mentre Jasmine stava seduta nei sedili posteriori zitta. Una volta tornata a casa si struccò e si cambiò poi andarono a casa di Oliver e Brittany dove tutti trascorsero una piacevole serata, tutti tranne Jasmine che detestava stare lì.
Finalmente anche il giorno del Ringraziamento era arrivato e tutti si trovavano in casa Hunt. Tutti ma proprio tutti. Daniel e Lily con i ragazzi, Dylan, Emily e Samuel e anche Alex e Rachel. Tutti erano impegnanti in qualcosa tranne Jasmine che se ne stava sdraiata sul divano con il telefono in mano. Drew, Dylan e Samuel cercavano di insegnare qualche gioco a River, si, Drew aveva portato anche il piccoletto. Erano tutti e tre fuori in cortile quando Drew si buttò sul prato.-


Drew: Io mi arrendo!


-Anche Dylan e Samuel si sedettero a fianco a lui.-


Samuel: Non scoraggiarti Drew..

Dylan: Si infatti. Secondo me è ancora troppo piccolo per imparare certi trucchi. Lascialo giocare adesso


-Drew sospirò.-


Drew: Forse avete ragione!


-Dylan gli diede una pacca sulla spalla.-


Dylan: Qualcosa non va? Ti vediamo un po' giù di morale

Drew: Beh..


-In quel momento videro Emily uscire affacciandosi alla porta.-


Emily: Sam? Samuel puoi venire un momento? Mamma ha bisogno di te


-Subito lui si alzò.-


Samuel: Arrivo


-Guardò Dylan e Drew.-


Samuel: Scusatemi, mamma vorrà aiuto a farcire il tacchino

Dylan: Non preoccuparti


-Lo videro andare via e Dylan riprese a guardare suo nipote.-


Dylan: Allora? Tutto bene a scuola? Qualche problema con le ragazze?

Drew: No.. Insomma non ancora. Zio mi puoi parlare di quando eri nella squadra di basket?

Dylan: Oh beh vedi, un periodo d'oro.. Comunque per me è stato diverso. Insomma, non ho dovuto fare il primo anno da gavetta, ero già abbastanza bravo e ho iniziato subito a giocare in partita. Quanto ci divertivamo

Drew: Vedi, io ho dei problemi con il capitano della squadra di basket! Lui..

Dylan: Senti Drew, capisco che lui sia il capitano e quindi il più grande, ma non devi mettere da parte il tuo talento per farlo contento. Cioè fagli vedere tutto il tuo talento e scommetto che lui sarà fiero di te. Vedrai che instaurerete un buon rapporto


-Drew guardò lo zio aggrottando la fronte e Dylan continuò.-


Dylan: Sai è sempre stato così, il capitano deve seguire l'ultimo arrivato per farlo migliorare. Quindi il consiglio che ti do è.. Come si chiama il capitano?

Drew: Benjamin Marshall

Dylan: Bene, il mio consiglio è quello di mettere tutto te stesso nel basket. La tua amicizia e quella di Benjamin durerà per sempre, non devi essere spaventato

Drew: Amicizia? Beh.. veramente..

Dylan: Se inizio a ricordarmi quante io, Samuel e il nostro capitano ne abbiamo fatte passare al raccattapalle. Ancora rido a lacrime. Vedi Drew, anche questo fa parte dello spirito di squadra. Si sa che di solito i raccattapalle sono destinati a subire in qualsiasi situazione. Tu in che ruolo giocherai alla tua prima partita? Io e Samuel ci saremo, quindi facci sapere quando sarà!

Drew: Oh beh.. Io.. Io sarò il playmaker

Dylan: Sappi che siamo tutti fieri di te. Lo sei come tuo nonno, come tuo padre e come me!


-Emily si riaffacciò.-


Emily: Dylan potresti degnarci della tua presenza e del tuo aiuto? Vieni ad apparecchiare!


-Dylan si alzò da terra guardando Drew.-


Dylan: Scusami nipotino, ma la mia regina mi chiama! E' meglio rispondere

Drew: Vai pure zio

Dylan: Spero di esserti stato utile

Drew: Oh si, grazie


-Dylan sorrise e raggiunse Emily che gli diede una pizza sul collo.-


Dylan: Ahio!! Ma cosa ho fatto?

Emily: Tu sempre a scappare vero?


-Drew rise vedendo la scena mentre gli zii entravano dentro. Dopo qualche secondo si incupì per quello che Dylan gli disse. Si avvicinò a River e lo accarezzò. Aveva bisogno di compagnia.
Intanto Jasmine si era spostata in cucina. Brittany si avvicinò a lei con un mestolo in mano.-


Brittany: Jazzy lo assaggeresti per dirmi se è pronto?


-Jasmine alzò lo sguardo dal suo telefono e alzò il sopracciglio destro guardando la nonna.-


Jasmine: Assaggiatelo da sola. Non è poi così complicato. E poi quante volte ve lo devo ripetere a tutti? Piantatela di chiamarmi “Jazzy”. Non ho più quattro anni. Il mio nome è Jasmine!


-Brittany la guardò.-


Brittany: Stai riuscendo a rovinarci anche il giorno del Ringraziamento Jasmine


-Lily si avvicinò alla madre.-


Lily: Mamma lasciala stare. Non permetterle di rovinare questa giornata. Piuttosto, Faith ti reclama

Brittany: D'accordo. Vado da qualcuno che mi apprezza!


-Lily sorrise accarezzando il braccio della madre. La vide andare via, poi guardò Jasmine.-


Lily: Dopo pranzo io e te andremo nella mia vecchia camera, ti devo parlare


-Jasmine sospirò riprendendo a guardare il suo cellulare.-


Jasmine: Come ti pare!


-Lily in quel momento avrebbe davvero voluto abbracciarla, dirle di sfogarsi, di buttare fuori tutto il male che aveva dentro. Avrebbe voluto consolarla, accarezzarle quei suoi bei capelli biondi. Avrebbe solo voluto essere in sintonia con la figlia. Pensava a tutto questo mentre la guardava, Jasmine rialzò lo sguardo.-


Jasmine: Non hai altro da fare che stare qui impalata a fissarmi?!


-In quel momento Lily tornò alla realtà, accentando il fatto che la figlia probabilmente l'avrebbe odiata per sempre.-


Lily: Non cambi mai!


-Sospirò e andò da Rachel e Emily. Rachel la guardò.-


Rachel: Tesoro qualche problema?

Lily: Se avere un adolescente viziata che ti odia a morte è un problema, beh allora ne ho uno enorme!

Rachel: Prima o poi Jasmine capirà. E' vostra figlia, sappiamo che è molto intelligente. E' solo che l'adolescenza è così, trasforma le persone

Lily: Si, ma è così difficile. Non avrei mai pensato che mia figlia, la mia primogenita che amo così tanto, arrivasse ad odiarmi! Mi distrugge..

Rachel: Lo so Lily. Ma tu sei forte. Tu e Daniel insieme ce la farete

Lily: Lo spero! Ti aiuto a preparare il purè


-Rachel sorrise mentre aveva al suo fianco le sue aiutanti preferite, sua figlia e la sua prima figlia acquisita.
Intanto gli uomini erano stati costretti ad apparecchiare la tavola dalle loro mogli e fidanzate. Dylan con i coltelli in mano seguiva Daniel che metteva le forchette.-


Dylan: Scommetto che sei al settimo cielo Dan


-Daniel si voltò e lo guardò.-


Daniel: Per cosa di preciso?

Dylan: Per Drew ovviamente

Daniel: Drew?

Dylan: Come fai a non dare importanza a una cosa del genere?! Insomma tra poco sarà un playmaker come noi

Daniel: Un playmaker? No, non credo.. Non so quanto resisterà ancora in “squadra”

Dylan: Non ti seguo

Daniel: L'allenatore lo ha preso in squadra a forza, ma lui non vuole giocare. Sta pensando di mollare tutto. Per il momento è solo un raccattapalle, ha talento e può fare strada, ma se non gli piace giocare a basket non possiamo costringerlo!


-Dylan sospirò, maledicendosi per ciò che aveva detto al nipote.-


Dylan: Sono proprio un coglione quando mi ci metto!

Daniel: Cosa è successo?

Dylan: Niente, lascia perdere. Risolverò questo problema dopo


-Daniel annuì e continuarono ad apparecchiare.
Fecero un pranzo che durò quasi tre ore e tutti scoppiavano. Mentre tutti aiutavano a ripulire, Lily salì nella sua vecchia camera che era sempre la stessa. Si soffermò a guardare i collages che aveva fatto l'estate prima di andare al college, si soffermò a guardare i pupazzi che Daniel le regalò quando erano solo dei ragazzini. Già, solo dei ragazzini...-



<<<

27 anni prima..


-In casa Green il campanello era appena suonato e le due ragazze non avevano intenzione di alzarsi dai propri letti.-


Brittany: LILY VAI TU, IO HO LO SMALTO FRESCO AI PIEDI!


-Una Lily quindicenne sbuffò affacciandosi in camera della madre.-


Lily: La prossima volta ci vai tu però!

Brittany: Giuro!


-Il campanello risuonò e Lily corse giù per le scale come un razzo facendo lo slalom tra i vari scatoloni del trasferimento poggiati ancora sulle scale. Arrivò alla porta e prima di aprire fece un bel respiro profondo vedendo la sagoma dietro essa. Lo aveva riconosciuto senza nemmeno vederlo. Aprì la porta diventando completamente rossa.-


Daniel: Ciao piccola Green!

Lily: C-ciao Daniel! I-io.. Non devi farmi ripetizioni oggi, giusto?

Daniel: Giusto. Scusa se non ti ho avvisata, ma ero in zona e ho pensato di farti un saluto

Lily: Sono felice che tu sia passato. Devi scusare il casino che abbiamo in giro, ma con il trasferimento..

Daniel: Oh, non preoccuparti!


-Appena Brittany sentì le loro voci non poté che scendere seguendo la sua curiosità e la sua sete di pettegolezzi.-


Brittany: Daniel, ciao! Ma che sorpresa

Daniel: Ciao Brittany


-Lily fulminò la madre.-


Lily: Ma non avevi lo smalto ai piedi?!

Brittany: Sapessi come si asciuga in fretta questo nuovo smalto!

Lily: Me lo posso immaginare!


-Guardò storta la madre. Poi parlò.-


Lily: Dan che ne dici se ci sediamo sul divano? Ti vanno dei pop corn?

Daniel: Perchè no?!


-Brittany rise.-


Brittany: Ti conviene. Abbiamo solo quello nella dispensa

Lily: Ovviamente scherza! Che mattacchiona! Mamma posso parlarti un momento?


-Daniel rise mentre si andava a sedere sul divano e Lily spingeva sua madre fino alla cucina dove sussurrò.-


Lily: Ma ti ha dato di matto il cervello?!

Brittany: Che c'è? Ho solo detto la verità

Lily: Penserà che siamo delle poveracce

Brittany: Beh di certo non nuotiamo nell'oro tesoro. Soprattutto dopo il trasferimento. Ti do un consiglio. Se vuoi fare colpo su Daniel devi solo essere te stessa, il resto non conta!


-Mise i pop corn nel microonde.-


Lily: Io non voglio fare colpo su Daniel. Siamo solo amici, in che lingua te lo devo dire?

Brittany: Oh giusto dimenticavo. Quindi il battito cardiaco accelerato, il rossore sul viso e il balbettare sono tutti sintomi dovuti alla tua voglia di essere solo sua amica giusto?


-Tirò fuori i pop corn dal microonde e li mise in una ciotola. Lily la prese con forza.-


Lily: Ti odio! Sappilo


-Tornò in salotto sentendo Brittany dire..-


Brittany: Ti voglio bene anche io luce dei miei occhi!


-Lily scosse la testa tornando in salotto e mettendo i pop corn tra lei e Daniel.-


Lily: Scusala, è una pazza! E' senza speranze

Daniel: Io la trovo mitica. Insomma di certo non è la solita madre pallosa

Lily: Oh di certo con lei non ci si annoia mai!

Daniel: Comunque se vi dovesse servire un aiuto per mettere a posto gli scatoloni io sono disponibile

Lily: Oh no, non preoccupa..


-Mentre Brittany passava dietro il divano dirigendosi verso le scale..-


Brittany: Eccome se abbiamo bisogno d'aiuto! Grazie Daniel, un uomo in più non può che farci comodo


-Lui si voltò guardando Brittany salire le scale mentre Lily si sarebbe voluta nascondere sotto terra.-


Daniel: Figurati, è un piacere!


-Riprese a guardare Lily.-


Daniel: Tu mandami un messaggio quando siete in difficoltà

Lily: Oh ma non devi preoccuparti Dan. Lascia perdere mia madre, c'è già Matt, il suo fidanzato, che ci aiuta

Daniel: Meglio ancora, sarà contento di avere un altro aiuto maschile. Perché si sa, ammettilo, voi femmine non riuscireste a uscirne fuori

Lily: Eehi! Noi possiamo fare tutto quanto!

Daniel: Questa è la vostra convinzione..

Lily: Che stupido!


-Rise prendendo un cuscino e lanciandoglielo addosso. Passarono tra chiacchiere e risate tutto il pomeriggio mentre Brittany ogni tanto si affacciava dalle scale per guardali intenerita. Verso le 18:00 il campanello risuonò. Brittany scese le scale, ma Lily aveva già aperto la porta.-


Alex: Ehi bimba!


-Subito sia Alex che Rachel l'abbracciarono.-


Rachel: Ciao tesoro!

Lily: Ciao anche a voi diddi!


-Subito Rachel si volle affacciare in salotto per vedere Daniel mentre Lily guardava la madre con uno sguardo omicida, poi guardò Alex.-


Lily: Vi ha detto lei di venire giusto?

Alex: Non so di cosa tu stia parlando bimba!

Lily: Si certo, dovrei credere a quel tuo tono da finto innocente?!

Alex: Certo!


-Rachel tornò vicino a loro.-


Rachel: E' un ragazzino davvero carino. Confermo ciò che ho detto la sera in cui lo abbiamo conosciuto.-

Lily: Siete venuti per spiare me e Daniel!

Alex: Ma non è vero!

Rachel: Certo che siamo venuti per spiare te e Daniel! C'è bisogno di chiarirlo?!

Alex: Amore! Mi fai saltare tutta la copertura

Rachel: Oh scusa tesoro! No, Lily, noi eravamo nei paraggi e sai..

Lily: Siete pessimi tutti e tre!


-Loro si guardarono con sguardi colpevoli mentre anche Lily li guardava per poi tornare da Daniel che si voltò vedendo Alex e Rachel che salutò.-


Daniel: Ciao!


-Anche loro ricambiarono e andarono tutti a sedersi in salotto con i ragazzi.-


Alex: E così sei il fidanzato della mia figlioccia eh?

Lily: DIDDI!


-Brittany sussurrò a Rachel..-


Brittany: E' fatta, adesso ci odierà a vita!

Rachel: Già!

Alex: Che cosa ho detto?!

Lily: Scusalo Dan.

Daniel: Non è successo nulla di grave


-Lily guardò il diddino.-


Lily: Noi siamo solo amici, perché non capite questo piccolo dettaglio?

Alex: Scusatemi ma pensavo aveste fatto dei passi avant..

Lily: Daniel, vieni! Andiamo in camera mia, lontano da sei occhi!


-Li videro salire al piano di sopra e sia Rachel che Brittany diedero un colpo ad Alex.-


Alex: Ahia! Vi ci mettete anche voi adesso?

Brittany: Idiota hai esagerato

Alex: Scusate, volevo solo fare conversazione!

Rachel: Oh marito mio, non cambierai mai!


-Sia lei che Brittany scossero la testa. Poi Rachel cambiò argomento mentre si toccava il pancione con i gemelli che crescevano dentro.-


Rachel: Matt?

Brittany: Arriverà per cena, volete restare?

Rachel: Tanto peggio di così non può andare. Il guaio lo abbiamo fatto!


-Tutti e tre scossero la testa. Appena Daniel fosse andato via Lily li avrebbe sgridati per il loro inopportuno comportamento. Si stavano tutti e tre preparando psicologicamente.
Intanto al piano di sopra Lily cercò di scusarsi.-


Lily: Come puoi vedere sono una gabbia di matti. Scusali

Daniel: Ma non è vero. Sono spassosi! E così questa è la tua camera..

Lily: Già!


-Lei capì di aver fatto un enorme cazzata portando Daniel in camera sua che girava intorno alla stanza ammirando tutte le sue cose. In quel momento, Daniel, in una scatola vide un pupazzo rosso. Era un granchio. -


Daniel: E questo chi sarebbe?


-Sorrise.-


Lily: Emh nessuno!

Daniel: Nessuno eh?

Lily: Ook! E' il mio pupazzo preferito, si chiama Sebastian ed è il granchio della sirenetta. Lo ho da quando avevo tre anni, me lo avevano regalato diddi Alex e diddi Rachel!

Daniel: Ma che carino

Lily: Ah ah che spiritoso! Ora ridammelo

Daniel: Vieni a prenderlo piccola Green!


-Lui sorrise spavaldo, Lily gli saltò addosso e caddero entrambi sul letto. Si guardarono per dei minuti intensamente prima che Daniel parlasse.-


Daniel: Sai Lily, avevo proprio bisogno di una ventata di aria fresca come te in questo momento della mia vita

Lily: Dan..

Daniel: Grazie!

Lily: No, grazie a te


-Lui sorrise le diede un bacio sulla guancia e si alzarono dal letto dove si misero seduti e parlarono per un'altra ora buona.-


>>>

 

-Jasmine entrò in camera, riportando la madre alla realtà. Si buttò sul letto.-


Jasmine: Di cosa mi vuoi parlare? Facciamo in fretta


-Lily si sedette a fianco alla figlia.-


Lily: Vedi, devo dare una risposta alla scuola per il ruolo di insegnante

Jasmine: Che problema c'è? Devi solo dire no. Tanto rifiuti ovviamente

Lily: Io non vorrei rifiutare

Jasmine: Mi dispiace, ma per il bene di tua figlia rifiuterai mamma. La scuola è il mio regno, non te lo lascerò rovinare. E' già tanto che quel microbo di Drew la frequenti!

Lily: Jasmine, puoi per favore pensarci? Per me è arrivata l'ora di insegnare

Jasmine: D'accordo, ci penso..

Lily: Grazie tesoro


-Ci fu qualche secondo di silenzio poi Jasmine si rigirò verso la madre.-


Jasmine: Ci ho pensato e no! Non verrai a dirmi cosa fare anche a scuola. Puoi scordartelo. Lì ho una reputazione e non lascerò che tu me la rovini


-Si alzò dal letto pronta a uscire dalla camera ma Lily la bloccò prendendole il braccio.-


Lily: E adesso basta, ma basta per davvero Jasmine! Io e tuo padre ci siamo veramente stancati del tuo insolente comportamento. Finiscila di elevarti al di sopra di tutti. Se continuerai con questo atteggiamento io e papà dovremmo prendere dei provvedimenti. Jasmine non costringerci per favore. Io voglio accettare quel posto e lo accetterò, quindi mettiti l'anima in pace

Jasmine: Quanto vi detesto! A tutti e due, vorrei non essere mai nata!


-Mollò la presa della madre e furibonda scese le scale mentre Lily urlava.-


Lily: NON DEVI DIRLO NEMMENO PER SCHERZO

Jasmine: SAI CHE ME NE FREGA, E' CIO' CHE PENSO. ORA SE NON CE NE ANDIAMO IMMEDIATAMENTE A CASA IO SCAPPO DA QUI


-Brittany si intromise.-


Brittany: Cosa è successo?

Jasmine: Ti dico io nonna cosa succede dato che tanto tu hai questa tendenza di non saperti fare gli affari tuoi..


-Tutti la guardarono sconcertati.-


Jasmine: ..Mamma ha deciso di rovinarmi la vita anche a scuola


-Drew sentendo quelle parole capì e si intromise.-


Drew: Sei veramente una stupida Jasmine, lo sai?! Mamma voleva solo il nostro appoggio

Jasmine: Sentimi un po' topo di fogna, fatti gli affaracci tuoi o giuro che ti soffoco nel sonno


-Daniel e Lily non facevano altro che guardare la figlia in modo dispiaciuto. Quando Daniel parlò.-


Daniel: Adesso passerai tre mesi senza computer!

Jasmine: Vorrei passare il resto della vita senza di voi piuttosto. Potete accontentarmi?


-Tutti rimasero pietrificati da tanta cattiveria. L'unica cosa che Lily riuscì a dire fu..-


Lily: Forza fila in macchina. Torniamo a casa

Jasmine: Alleluia!


-Alzò gli occhi al cielo e senza salutare uscì di casa andando in macchina, Drew e Faith dopo aver salutato tutti la seguirono a ruota, con River in braccio. Oliver e Brittany invece si avvicinarono alla figlia che era sull'orlo del pianto.-


Brittany: Tesoro non ne vale la pena

Lily: Lo so, ma ciò non mi impedisce di stare da schifo

Oliver: Dobbiamo assolutamente trovare un modo per placcarla. Lily, Daniel contate pure sul nostro aiuto. E' inammissibile che si comporti in questo modo. Troveremo un soluzione

Lily: Grazie papà


-Abbracciò i genitori, salutarono tutti e andarono in macchina. Tutti gli altri si guardarono scioccati ma nessuno volle commentare la questione. Samuel ed Emily tornarono a lavare i piatti e Dylan andò a buttare la spazzatura.-


Samuel: Ti vedo un po' stressata sorellina

Emily: Stressata dici? Mi sto organizzando il matrimonio vedi tu!

Samuel: Oh allora vi sposate?!

Emily: Che domanda idiota è mai questa scusa?


-In quel momento Samuel capì di aver parlato troppo.-


Samuel: Si, è davvero una domanda idiota. Lascia perdere

Emily: Samuel cosa non mi stai dicendo? Ha a che fare con quell'idiota del mio fidanzato?

Samuel: No, ma chi lo ha mai detto?!


-Dylan entrò in cucina e venne assalito da Emily.-


Emily: Cosa mi stai nascondendo?

Dylan: Niente, assolutamente niente

Emily: Vi assicuro che non lascerete questa cucina finché non saprò la verità. Perciò spero siate convincenti

Samuel: D'accordo! Vedi sorella il problema è per la torta nunziale..

Emily: La torta nunziale. Ma davvero?!


-Dylan si intromise.-


Dylan: Amico lascia perdere. E' il momento che sappia la verità

Emily: Quale verità?


-Lui si avvicinò a lei prendendole le mani.-


Dylan: Il mese prossimo dovrei partire

Emily: Partire? Partire per dove?

Dylan: Per il Giappone. Devo andare lì per lavoro

Emily: Tu stai scherzando!

Dylan: Vorrei poter scherzare tesoro. Dovrò stare lì un intero anno

Emily: Ma tu non partirai vero? Noi dobbiamo sposarci Dylan!

Dylan: Lo so. Ma non sapevo di questo viaggio, te lo giuro, altrimenti non te..

Emily: Non mi avresti chiesto di sposarti..

Dylan: Lo sai che non è così

Emily: Hai intenzione di accettare?


-Lui abbassò lo sguardo ed Emily capì.-


Emily: Tu hai già accettato, non è così?

Dylan: Emy ti prego!


-Lei arrabbiata si tolse il grembiule e lo buttò a terra.-


Emily: VAI AL DIAVOLO DYLAN, TU E IL TUO MALEDETTO LAVORO!


-Anche lei senza nemmeno salutare prese la sua borsa e tornò in macchina, accendendola e andando via. Dentro casa tutti si guardavano di nuovo increduli.-


Alex: Buon Ringraziamento ragazzi!

 

 

Ciao bellezze :)

Come state?

Scusate se posto tardi ma comunque sapete i miei orari :P

Allora, spero che questo episodio vi sia piaciuto

Aspetto i vostri commenti, baci <3 <3 <3

 

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Capitolo 7
*** Conflitti ***


Quando il cuore comanda 2

Episodio 7

-Conflitti-

 

-Quella mattina Jasmine era seduta negli ultimi sedili del bus a fianco ad April che cercava di calmarla.-


April: Dai Jas, tua madre è fantastica! Vedrai che non creerà problemi

Jasmine: Non creerà problemi? A me ne creerà una marea!

April: Povera Lily..

Jasmine: Certo, sempre povera Lily. Guarda chiudiamo l'argomento perché giuro che oggi ne ammazzo qualcuno


-In quel momento un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi si avvicinò a Jasmine.-


Sean: Ehi Jas! Che succede? Ho letto il tuo stato su facebook. C'era la faccina incazzata!

Jasmine: Tutta la scuola lo capirà oggi perché il mio umore è nero

Sean: Perché non salti la prima ora con me? Scommetto di riuscire a trovare un modo per tirarti su il morale


-Le diede un bacio sul collo lasciandole un succhiotto mentre Jasmine si mordeva il labbro. Non riusciva a resistere ai baci sul collo, per questo verso era uguale alla madre. Sotto lo sguardo di April, Jasmine sussurrò a Sean..-


Jasmine: Vedrai cosa io ti farò tirare su!


-Mentre April era scioccata, Sean sorrise.-


Sean: Non vedo l'ora!


-Diede un bacio con la lingua a Jasmine e tornò a sedersi al suo posto mentre Jasmine lo seguiva con lo sguardo. Poi si accorse che April la guardava scioccata.-


Jasmine: Che c'è?!

April: Ma che schifo!!

Jasmine: Ne riparleremo quando qualcuno vorrà uscire con te!


-April in quel momento avrebbe tanto voluto mandare Jasmine a quel paese ma ingoiò il rospo e girò la testa guardando dal finestrino mentre una lacrima non poté che scivolarle giù per il viso. L'asciugò velocemente mentre il capitano delle cheerleaders si avvicinò ai loro sedili.-


Caroline: Jasmine ciao! Senti..

Jasmine: Per la miliardesima volta.. La mia risposta è no. Anche se ti inginocchi e mi lecchi le scarpe. Non diventerò una cheerleader. Ah Caroline?

Caroline: Si?

Jasmine: Fossi in te lascerei quel ritardato di Benjamin Marshall

Caroline: Cosa? Perché?

Jasmine: Sono mesi che ci prova con me. Perciò non pensare che andrete al college insieme, che vi sposerete, avrete dei figli, una bella casa e vivrete felici!


-Sentendo quelle parole Caroline subito si allontanò da Jasmine.-


Caroline: No, non è possibile. Stiamo insieme da quattro anni ormai!

Jasmine: In tre anni che frequento questa scuola ho perso il conto di quante volte ti abbia tradita con altre ragazze

Caroline: Perché mi dici questo?

Jasmine: Perché è la verità!

Caroline: Non ci credo..

Jasmine: Per crederci ti basterà solo osservarlo. Guarda come mi guarda quando gli passo vicino

Caroline: Non perderò altro tempo ad ascoltare una bambina del terzo

Jasmine: La bambina del terzo potrebbe rubarti il fidanzato da un giorno all'altro solo per puro divertimento. Non sfidarmi, non ti conviene. In più oggi è anche una giornata di merda per me perciò faresti bene a levarti di torno


-Indignata Caroline tornò a sedersi mentre April, arrabbiata, guardò Jasmine mentre il bus si fermava davanti alla scuola.-


April: Mi spieghi perché devi essere così antipatica con tutti?

Jasmine: Guarda che le ho detto solo la verità!

April: Ci sono modi e modi di dire le cose. Smettila di essere insopportabile

Jasmine: Dovrei smettere di essere me, perché io sono così

April: Beh allora smettila di essere te Jazzy!

Jasmine: NON MI CHIAMARE COSI'. LO SAI CHE LO ODIO

April: Non urlare!

Jasmine: Vedi di non rovinarmi ancora di più la giornata e comunque solo tu mi trovi insopportabile. Il resto della scuola mi ama

April: Nessuno di loro è tuo vero amico. Come fai a non capirlo? Vivi in un mondo di cristallo. Svegliati perché il mondo non ruota intorno a te!


-La guardò e superandola scese dal bus lasciando Jasmine lì incredula. April non le aveva mai risposto in quel modo. La sua giornata continuava solo a peggiorare. Sospirò e percorse il bus. Vide Drew alzarsi per poter scendere, accelerò l'andatura e spinse il fratello di nuovo tra i sedili.-


Drew: EHI!


-Mentre lui si rialzava, lei scese dal bus, sparendo poi da scuola con Sean.

Intanto in casa Hunt, la situazione tra gli Hunt e i McKay si era fatta davvero molto strana da quando i propri figli avevano litigato al Ringraziamento e un'altra bomba stava per esplodere. Infatti Oliver, Brittany, Alex e Rachel si trovavano tutti in salotto gustandosi delle ciambelle e dei caffè. Stavano avendo davvero una conversazione superficiale, come accadeva spesso da più di una settimana ormai.-


Brittany: Si, credo che dovrei mettere questa pianta più alla luce per farla sopravvivere!

Rachel: Puoi provarci. Poi fammi sapere!

Brittany: Certo


-Ci fu un silenzio imbarazzante che Oliver ruppe.-


Oliver: Queste ciambelle sono davvero buone!

Alex: Vero? Ne vado matto


-In quel momento scese giù per le scale Dylan e si mise il giubbotto.-


Dylan: Buongiorno! Alex, Rachel...

Alex e Rachel: Ciao Dylan

Brittany e Oliver: Buongiorno

Brittany: Dove vai a quest'ora del mattino? Sono solo le 8:00

Dylan: Ho un appuntamento per vedere un appartamento, non posso più stare qui ormai

Oliver: Puoi stare qui quanto vuoi

Brittany: Tuo padre ha ragione e lo sai!

Dylan: Grazie per avermi ospitato questo periodo, ma la faccenda si sta facendo lunga e non ce la faccio a stare qui. Insomma ormai ho i miei ritmi

Brittany: Hai ragione tesoro! Torni per pranzo?

Dylan: No, credo mi fermerò da Samuel. Io vado! Ciao


-Tutti lo salutarono e lo videro uscire dalla porta. Un altro silenzio tombale che venne poi interrotto da Alex.-


Alex: Un altro appartamento eh?


-Brittany alzò il sopracciglio destro.-


Brittany: Cos'è quel tono?

Alex: Non è alcun tipo di tono. E' solo che vedo che si è ripreso abbastanza bene

Brittany: Scusa, ma secondo te come doveva reagire al comportamento di Emily?! Non gli ha nemmeno dato il tempo di spiegare


-Anche Rachel si intromise.-


Rachel: Ma cosa c'era da spiegare? Ma vi devo ricordare che stavamo organizzando il loro matrimonio fino a due settimane fa?


-Oliver rispose.-


Oliver: Ok, forse non è stato corretto che Dylan non glielo abbia detto subito ma..


-Brittany non si trattenne.-


Brittany: Ma il comportamento infantile di Emily non ha scusanti.

Rachel: Ma quale comportamento infantile?! Se Dylan fosse un po' più responsabile magari tutto questo non sarebbe successo


-Tutti iniziavano veramente a scaldarsi.-


Brittany: Lei ha buttato tutte le cose di mio figlio nel corridoio. Sono due settimane che lei non gli permette di entrare in appartamento e che non gli parla, senza nemmeno aver chiarito la situazione tra loro. Questo lo chiamo comportamento infantile. Piantatela di difenderla, perché avete torto marcio


-Alex si alzò puntando il dito contro Brittany. Era davvero arrabbiato.-


Alex: Senti un po', tuo figlio ha ferito la mia bambina che sta soffrendo...

Brittany: Oddio Alex! Emily non è più la tua bambina, è grande e vaccinata e dovrebbe saper gestire determinate situazioni

Oliver: Ma poi credete davvero che Dylan non stia soffrendo? E' a pezzi ed Emily non gli da nessuna opportunità. Quindi prima che Dylan decida di troncare tutto questo forse è il caso che vostra figlia abbassi le barriere! Mi sono stancato, non avete sempre ragione voi


-Alex si avvicinò sempre di più ad Oliver che intanto si era alzato dal divano.-


Alex: Che ci provi,tuo figlio, a far soffrire ancora mia figlia, perché giuro su Dio che..


-Brittany si piazzò davanti ad Oliver, stando faccia a faccia con il suo migliore amico di sempre.-


Brittany: Non azzardarti a minacciare mio figlio, Alex. Non ti azzardare minimamente


-Rachel li interruppe prendendo Alex per il braccio.-


Rachel: Andiamo tesoro. Non ne vale la pena!

Alex: Si, hai ragione!


-Stavano per uscire di casa quando Brittany gridò.-


Brittany: TORNATE PURE QUANDO VI SARETE FATTI UN BELL'ESAME DI COSCIENZA, ALTRIMENTI STATEVENE PER CONTO VOSTRO

Alex: OH NON PREOCCUPARTI, VI STAREMO BENE ALLA LARGA!


-Uscirono di casa e Oliver abbracciò forte la moglie che ne aveva tanto bisogno.-


Oliver: Noi non siamo in torto

Brittany: Lo so. Mi dispiace solo che non capiscano

Oliver: Questa litigata era inevitabile. Erano giorni che tutti facevamo finta di niente

Brittany: Già! Io e Alex non litighiamo quasi mai, ma quando lo facciamo è devastante. Lui è il mio migliore amico fin dalle elementari

Oliver: Lo so bene amore mio!

 

<<<


-Come tutte le mattine, anche quel giorno, la piccola Brittany di otto anni, era seduta al suo primo banco seguendo la lezione di storia, quando sentì delle palline arrivarle tra i capelli. Si voltò di scatto verso il banco di quegli idioti dei suoi compagni.-


Brittany: Smettetela!

Oliver: No. Perché dovremmo treccine scure?

Brittany: Mi state dando fastidio

Alex: Peccato, noi ci divertiamo da matti!

Brittany: Piantatela

Alex: No, subisci


-Brittany sorrise alzando poi la mano.-


Insegnante: Si Brittany?

Brittany: Alex e Oliver stanno facendo le cerbottane con le loro penne e mi stanno sputando palline di carta tra i capelli

Insegnante: Oh! E' già parecchio tempo che volevo separarli. Alex alzati e vieni qui. Devo trovarti un'altra posizione dove so che potrai fare progressi

Alex: Cosa? Ma no!


-Lui si alzò e si avvicinò alla cattedra passando vicino al banco di Brittany.-


Alex: Che infame!


-Lei sorrise mentre lo vedeva andare alla cattedra. In quel momento la maestra parlò.-


Insegnante: Ho trovato! Kendra, vai in banco con Oliver. Alex tu starai qui al primo posto con Brittany


-I quattro bambini urlarono all'unisono.-


B, A, O, K: NOOO!

Insegnante: Silenzio e fate il cambiamento!


-Alex si sedette vicino a Brittany.-


Alex: Sei proprio una stupida


-Brittany sbuffò dividendo il banco con il suo astuccio per poi riprendere a seguire la lezione. Dopo essere usciti da scuola Brittany tornava a casa a piedi da sola felice, perché tornare da soli faceva grandi. Arrivò al solito punto e si fermò, mentre da quella casa due grandi pitbull iniziavano a ringhiare. Brittany li guardò.-


Brittany: Tanto non mi fate paura stupidi cani. Siete rinchiusi! Ah ah!


-Tutto accadde molto velocemente. Brittany si accorse che il cancello era sorchiuso e presa dalla paura iniziò a correre. I cani spinsero il cancello e uscirono inseguendo la bambina che correva disperata. Brittany guardò indietro e vide i cani sempre più vicini mentre iniziava a piangere e pregare. In quel momento vide una bicicletta superarla. Era Alex.-


Alex: Salta su Brittany! Salta o quei cosi ti morderanno

Brittany: Non posso saltare, ho paura. Non ce la faccio

Alex: Certo che ce la puoi fare! Britt salta, sono sempre più vicini. Fidati di me! SALTA ORA


-Brittany con tutto il coraggio saltò sul porta pacchi aggrappandosi allo zaino di Alex che aumentò l'andatura per scappare dai cani.-


Brittany: Ci sono riuscita!!

Alex: Lo sapevo! Adesso gli facciamo uno bello scherzetto


-Improvvisamente Alex girò tornando indietro e cambiando corsia mentre i cani continuavano a rincorrere il nulla. Sia Alex che Brittany tirarono un sospiro di sollievo.-


Brittany: Grazie a Dio!

Alex: Prego!


-Entrambi scoppiarono a ridere e Alex arrivò a casa di Brittany.-


Alex: Stai bene?

Brittany: Ora si!


-Alex si avvicinò e la strinse a sé.-


Alex: Ora puoi smettere di tremare. Non abbiamo più i cani dietro

Brittany: Grazie Alex. Se tu non fossi passato..

Alex: Veramente volevo farti spaventare ma poi ho visto i cani e..

Brittany: Grazie!


-Si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla guancia.-


Brittany: Ci vediamo domani a scuola compagno di banco!


-Alex sorrise risalendo sulla bici.-


Alex: A domani Britt!

 

>>>


-La mattinata continuava e mentre Lily veniva ignorata in corridoio da Jasmine, Drew, non perdeva l'occasione per fermarsi a parlare con la madre.-


Drew: Mamma, come sta andando la giornata?

Lily: Oh tesoro, non vorrei essere troppo ottimista ma sembrerebbe molto bene per adesso

Drew: E' un peccato che io non faccia musica. Mi sarebbe piaciuto vederti all'opera

Lily: Penso si spargerà presto la notizia dei miei metodi e su di me

Drew: Penso proprio di si!


-Entrambi risero, poi Lily guardò suo figlio.-


Lily: Fammi gli auguri, la prossima è la classe di Jasmine

Drew: Terrò le dita incrociate per te!

Lily: Grazie tesoro. Ora vado nella mia classe ad aspettare gli alunni

Drew: Ci vediamo all'uscita. Ciao


-Lily sorrise e tornò nella sua classe mentre Drew andava al suo armadietto per cambiare i libri. Richiuse l'armadietto e appena si voltò sbatte' contro un armadio umano.-


Benjamin: Guarda guarda chi si rivede! Pappamolla Lee

Drew: Lasciami passare!

Benjamin: Io e te abbiamo un conto in sospeso e sarà saldato solo quando ti spaccherò il naso

Drew: E spaccamelo qui il naso! Vediamo chi ne uscirà sospeso


-Benjamin lo prese per la maglietta attaccandolo agli armadietti con forza.-


Benjamin: Non mi provocare nano da giardino


-Proprio in quel momento la fidanzata di Benjamin, Caroline, si avvicinò a lui.-


Caroline: Ben, dobbiamo parlare. Metti giù quel ragazzino e seguimi


-Benjamin sbuffò.-


Benjamin: Ma proprio ora?

Caroline: Muoviti!


-Lui vedendo seria la fidanzata, scaraventò Drew in corridoio e la seguì. Intanto ad aiutare Drew ci pensarono i suoi due migliori amici, nonché gli unici, Elliot e Wilson. Il primo portava gli occhiali e l'apparecchio mentre il secondo aveva qualche kilo di troppo.-


Elliot: Drew, stai bene?!

Wilson: Hai fatto un volo incredibile..

Drew: Si ragazzi, sto bene. Quel gorilla mi ha davvero stancato

Elliot: Cos'hai intenzione di fare?

Drew: Mi sono stancato di scappare. Lo affronterò

Wilson: Ma quello ti massacra

Drew: Non mi interessa. La prossima volta spero mi colpisca. Almeno la finiamo lì


-La campana suonò mentre i suoi amici scuotevano la testa contrariati.-


Elliot: Andiamo a matematica o faremo tardi


-Drew e Wilson annuirono avviandosi verso la classe di matematica. Intanto Jasmine tornava dentro dopo essere stata nel cortile fumatori e mentre andava all'armadietto per prendere una gomma da masticare, Benjamin era davanti a lei.-


Jasmine: Oh, ciao Ben!

Benjamin: Perché hai detto quelle cose alla mia ragazza?

Jasmine: Perchè scusa, sono bugie forse?

Benjamin: No, però adesso ha dei sospetti!

Jasmine: Senti, mi stava irritando stamattina e gliel'ho detto. Scusa!

Benjamin: Lo sai che tanto ti perdono. Ma io adesso come faccio?

Jasmine: Semplicemente fai finta di non essere interessato a me

Benjamin: E ti sembra una cosa facile? Tu mi fai impazzire

Jasmine: Ah questo lo so bene


-Lui sbuffò e Jasmine sorrise.-


Jasmine: Io devo andare a lezione e sono già dieci minuti in ritardo


-Lei si avvicinò e gli stampò un bacio sulle labbra che fece desiderare a Benjamin qualcosa di più.-


Jasmine: Ci si vede in giro

Benjamin: Ci si vede in giro bellezza!


-Lui la guardò allontanarsi fino a che Jasmine non voltò l'angolo. Lei arrivò davanti alla classe di musica e sospirò mettendosi in bocca la gomma da masticare. Senza nemmeno bussare, entrò in classe mentre Lily dopo essersi rassegnata iniziò a presentarsi. Vide la figlia varcare la porta mentre la classe iniziava a mormorare. Tutti sapevano che Jasmine era la figlia della nuova professoressa e tutti volevano vedere il loro comportamento.-


Lily: Signorina Lee, tutto bene?

Jasmine: Mai stata meglio

Lily: Come mai è in ritardo?


-Prima di rispondere Jasmine andò a sedersi all'ultimo banco mentre fulminava i compagni che parlavano in sottofondo di lei.-


Jasmine: Avevo di meglio da fare

Lily: Spero non capiti mai più

Jasmine: Oh credo capiterà tante altre volte!


-April, che era al primo banco, sentendo quella conversazione scosse la testa. L'amica avrebbe fatto più che la stronza con la madre, così decise di far cambiarle argomento alzando la mano.-


April: Professoressa?

Lily: Si signorina Davis?

April: Il nostro sarà un programma approfondito?


-Lily sorrise sentendo quella domanda. Forse le cose potevano migliorare.-


Lily: Beh si, perché ormai siete al penultimo anno. E' bene che abbiate una buona preparazione. Dovete sapere che questo è il primo anno che insegno, quindi per favore, siate clementi e soprattutto tenete a mente che anche io posso sbagliare. Tutti possiamo sbagliare in quanto esseri umani. Perciò non abbiate mai paura di parlare, di dire qualcosa, magari una battuta e ci facciamo due risate tutti insieme. So che la scuola non è tutto alla vostra età, anzi per la maggior parte di voi è meno di zero giusto?


-Sorrise vedendo la classe annuire. Poi continuò.-


Lily: Perciò so che ci potrà essere qualche sbandata nel vostro percorso scolastico, anche nella mia materia. Non so come lavorasse la vostra vecchia insegnante ma con me avete due giustificazioni per i compiti e due giustificazioni per i ritardi. Può capitare a tutti un periodo no e se avete bisogno di qualcuno che vi aiuti, potete contare su di me senza problemi. Tutto chiaro?


-Tutti sorrisero. Apprezzavano Lily.-


Lily: Ok, sentite, mi piacerebbe tanto conoscere tutti voi. Voglio sapere con chi sto parlando. Perciò inizieremo a fare lezione dalla prossima volta. Ma in questa rimanente mezz'ora, vorrei che voi mi scriveste una presentazione. Vorrei sapere chi siete, cosa vi piace fare, che musica ascoltate e perché e parlatemi di voi, del vostro carattere. Voi come vi definireste? Non vedo l'ora di leggere di tutti voi. Se volete potete lasciare anche un commento sulla vostra nuova insegnante di musica. Va bene?


-Tutta la classe era felice dell'approccio di Lily. Si mostrava davvero tranquilla e gentile.-


Lily: Oggi li porterò a casa e li leggerò. Perciò, coraggio, potete iniziare!


-Lily vide tutti prendere un foglio e iniziare a scrivere. Un ragazzina guardò Jasmine.-


Carmen: Jasmine non fai il compito?

Jasmine: Non ne ho bisogno!


-Lily notò lo scambio di battute e l'atteggiamento strafottente di Jasmine.-


Lily: Signorina Lee, prendi un foglio e fai ciò che fanno gli altri

Jasmine: E' una pagliacciata! Lo sai anche tu


-La sua compagna si intromise per difendere Lily.-


Carmen: Scusa è giusto che anche tu lo faccia. Come lo facciamo noi devi farlo anche tu. Non è mica un trattato, devi fare una semplice presentazione

Jasmine: Tappati il becco cornacchia

Carmen: Perché ti ostini a non farlo eh?


-Jasmine si alzò in piedi furiosa e urlò.-


Jasmine: PERCHE' QUELLA E' MIA MADRE! DIO, TUTTA LA SCUOLA LO SA. DOV'ERI QUANDO E' STATO DETTO?!


-Lily intervenne.-


Lily: Prima di tutto Jasmine datti una calmata e risiediti e secondo prendi un foglio e scrivi. La tua compagna ha perfettamente ragione come lo fanno loro lo farai anche tu. Starai chiusa in questa classe fin quando non lo avrai fatto.


-Lily guardò i suoi alunni.-


Lily: Ragazzi non dovete preoccuparvi, Jasmine è una di voi e riceverà lo stesso identico trattamento!

Jasmine: Ma beati voi! Probabilmente il mio trattamento sarà peggiore del vostro perciò calmate gli animi!


-Per tutti quei restanti venti minuti Lily osservava la classe mentre facevano la loro presentazione. Vide che anche Jasmine dopo poco iniziò a scrivere. Quando l'ultimo dei compagni consegnò, Carmen, alzò la mano.-


Carmen: Professoressa, noi le abbiamo parlato delle nostre vite. Ora ci dice qualcosa della sua?


-Carmen adorava Lily si vedeva lontano un miglio, comportamento che a Jasmine faceva vomitare.-


Lily: Volete sapere qualcosa eh? Beh che dire.. Dietro me ho una famiglia grande e a dir poco...

Jasmine: ...Stramba, imbarazzante.. Scegliete voi l'aggettivo adatto...

Lily: Stavo per dire sorprendente. Comunque, sono sposata da diciotto anni con un uomo davvero incredibile e ho tre figli. Jasmine, la conoscete tutti credo, poi Drew, che è al primo anno e Faith che ha 10 anni. Ho studiato musica per tutta la mia vita, ho lavorato in teatro e adesso eccomi qui, pronta a tramandarvi tutti i miei saperi

Carmen: Sa suonare qualche strumento?

Lily: Oh si. Suonavo la chitarra classica, il flauto e il piano che tutt'ora mi piace suonare. Sapete, mi rilassa parecchio..


-In quel momento la campanella suonò e tutti uscirono dalla classe salutando Lily. Jasmine uscì senza nemmeno salutare mentre April si fermò con la nuova insegnante.-


April: E' così strano chiamarti professoressa!

Lily: Anche per me è stranissimo sentirmi chiamare in quel modo


-Risero e Lily guardò April.-


Lily: Come credi sia andata?

April: Oh, penso che tutta la classe ti ami. Sei stata davvero brava!

-Jasmine si riaffacciò in classe.-

Jasmine: Ma Ap ti muovi?!

April: Arrivo!!


-Abbracciò Lily e uscì dalla classe seguendo Jasmine che iniziò a parlare.-


Jasmine: Dobbiamo andare nell'auditorium

April: Perché?

Jasmine: Devo vedere una persona

April: Se stai parlando di Sean, scordatelo. Non mi interessa vedervi slinguazzare

Jasmine: Oh con Sean è successo alla prima ora

April: Cosa?!

Jasmine: Bagno degli insegnanti. Devo ammettere che mi ha davvero tirato su il morale


-Lei sogghignò mentre l'amica era scioccata.-


April: M-ma come fai?! S-si insom..

Jasmine: Ap devi capire che una volta che perdi la verginità è fatta!

April: Non pensi che potrà arrivare davvero quello giusto?

Jasmine: Apri gli occhi, il vero amore non esiste!


-Jasmine aprì la porta dell'auditorium e seduto su una sedia, lo videro. Era un ragazzo dai capelli e occhi castani. Lui le vide entrare.-


Jason: Finalmente Jasmine!


-In quel momento gli sguardi di quel ragazzo ed April si incontrarono e indugiarono l'uno sull'altra per qualche secondo.-


Jason: Ciao, io sono Jason


-April diventò rossa appena gli strinse la mano.-


April: April, April Davis!

Jason: Beh, è un piacere conoscerti April Davis


-Lui sorrise e il battito cardiaco di April si velocizzò mentre si sentiva sempre più accaldata. Lei non sapeva se credere o no al vero amore, ma di una cosa era certa, l'amore a prima vista l'aveva colpita.-

 

 

CIAO BELLEZZEEEEEEEEEE

FINALMENTE RIECCOMI QUI CON IL NUOVO EPISODIO

CHIEDO PERDONO PER L'ASSENZA :(

CHE VE NE PARE DI QUESTO EPISODIO? INIZIAMO A CAPIRE TANTE COSE.

MI SCRIVETE?

DOVREI PUBBLICARE IL PROSSIMO LA PROSSIMA SETTIMANA. FATEMI SAPERE SE CI SIETE.

BACI SUM <3 <3 <3

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Capitolo 8
*** Orgoglio contro ragione ***


Quando il cuore comanda 2

Episodio 8

-Orgoglio contro ragione-



-Dopo aver visto l'appartamento, Dylan, passò al ristorante del suo migliore amico.-


Dylan: Ehy Sam!

Samuel: Ciao Dyl. Vuoi un tavolo?

Dylan: Possibilmente. Sei al completo?

Samuel: Si, ma se torni tra un'ora ti trovo un posto

Dylan: Mmh. No, torno dai miei e guardo cosa c'è in frigo. Grazie lo stesso


-Ci fu un minuto di silenzio, poi Samuel lo guardò.-


Samuel: Come stai?

Dylan: Tu come mi vedi?

Samuel: Uno schifo!

Dylan: Ecco, appunto

Samuel: Lo dico a te come l'ho già detto ad Emy. Non chiedetemi di schierarmi perché non lo farò. Questi sono problemi vostri, non chiedete alle nostre famiglie di schierarsi perché non è giusto. Io non sto dalla parte di nessuno e ho anche i miei problemi. Penso che entrambi abbiate sbagliato, tu a tenere nascosta la faccenda del viaggio a Emy e lei a reagire in questa maniera esagerata. Dyl anche tu devi farti valere però!

Dylan: In che senso?

Samuel: Conosci le femmine e conosci molto bene Emy. Stare con le mani in mano ad aspettare che ti perdoni non farà altro che incrementare la sua incazzatura. Devi fare qualcosa!

Dylan: Dici che devo provare a parlarle?

Samuel: Quello è il minimo. Io so quali sono i tuoi progetti. Io so la sorpresa che avevi intenzione di farle, ma lei no. Lei non sa nulla.


-Dylan sbuffò.-


Dylan: Questa storia è proprio il colmo

Samuel: A voi sta mancando la comunicazione in questo momento

Dylan: Ma come faccio a parlarle se nemmeno mi rivolge la parola Sam? La conosci cazzo, sai come fa!

Samuel: La conosco bene quanto te amico e io so, come anche tu sai nel profondo, che lei sta solo aspettando che tu vada da lei e ti imponga un po' sul suo carattere. Lo sai che le piace fare la finta orgogliosa ma che cede subito dopo con un po' di perseveranza da parte tua. Voi due siete inseparabili. Io so che la sorpresa che hai in mente le scioglierà il cuore quindi quando avrete risolto tutta questa faccenda e lei si sarà tranquillizzata potrai stupirla con l'effetto sorpresa e ti amerà ancora di più


-Dylan pensieroso, continuava a guardare l'amico.-


Samuel: Andiamo Dyl, di solito sei più sveglio di così

Dylan: Queste sono le pene d'amore

Samuel: Vai a riprenderti la tua fidanzata, tu che puoi, idiota!

Dylan: Oggi dovrebbe essere a quello stupido raduno con le sue compagne di squadra di pallavolo. Domani ci andrò a parlare

Samuel: Ottimo!

Dylan: Senti, mi prenoti un tavolo per cena? Voglio passare una serata da solo con Drew. Ho bisogno di parlargli e provare a capire come lui si senta in questo periodo

Samuel: Quindi tavolo per due?

Dylan: Si per favore!

Samuel: No problem!


-Samuel guardò l'orario.-


Samuel: Oh scusa amico, ora ho dei colloqui per trovare del nuovo personale

Dylan: Tranquillo, io torno a casa!

 

-I ragazzi si salutarono, Dylan uscì dal locale e salì in macchina.


Intanto al liceo Jasmine era ancora nell'auditorium che guardava Jason e April quando li interruppe.-


Jasmine: Allora? Hai pensato alla mia proposta?

Jason: Si..

Jasmine: Eh..?

Jason: Ci sto!

Jasmine: Bene allora. Il mio numero ce l'hai. Mi faccio sentire io

Jason: Perfetto!


-Lui subito riprese a guardare April che fissava il pavimento mentre Jasmine si voltò per andare via. Jason prese la mano di April che iniziò a tremare.-


Jason: Spero di rivederti presto in giro


-Sorrise mentre April cercava di evitare il suo sguardo fisso. Riuscì a dire solo..-


April: Ok..


-Jasmine tornò indietro, la prese per il braccio e uscirono dall'auditorium. April tornò in sé riprendendo il suo normale e bianco colorito.-


April: Cosa dovete fare?

Jasmine: E' una cosa tra me e Jason

April: E allora perché mi hai portato con te?

Jasmine: Per allontanarti da mia madre! L'ho fatto per te Ap. Meglio se non ti fai vedere con lei. Non voglio che la gente pensi che tu sia una sfigata

April: Oh, grazie, grazie mille Jas


-Jasmine sorrise.-


Jasmine: Figurati, non c'è di che!


-April sapeva bene che quello era il massimo della gentilezza e amicizia che poteva ottenere dall'amica.-


April: Io vado alla riunione scolastica.. Vieni anche tu?

Jasmine: Ma scherzi? Tra un mare di idioti secchioni, non credo proprio!

April: Un giorno dovresti provare a venire..


-Jasmine la guardò sorridendo maliziosamente.-


Jasmine: Come se non l'avessi mai provato..

April: Scema, non in quel senso!! Che schifoo


-Jasmine scoppiò a ridere dopo aver visto l'amica imbarazzarsi.-


Jasmine: Comunque quel giorno non è oggi! Ho da fare ma non preoccuparti, mi divertirò anche da parte tua

April: Ci ho provato. Io vado!

Jasmine: Ci vediamo dopo


-Le ragazze si separarono e Jasmine era intenzionata ad andare a fumarsi una sigaretta nel cortile fumatori quando camminando andò a sbattere contro qualcuno.-


Jasmine: Ma ti levi?!


-Quel ragazzo alto, dalla carnagione mulatta e dagli occhi e capelli castani alzò lo sguardo da terra.-


Liam: Scusa?!

Jasmine: Ma sei ritardato? Ti ho detto di levarti e farmi passare

Liam: Prima sii gentile e raccogli i libri che mi hai fatto cadere venendomi addosso

Jasmine: Cosa??!


-Lei scoppiò a ridere poi tornò seria.-


Jasmine: Davvero, spostati specie di essere umano

Liam: Raccoglimi i libri e io ti faccio passare!


-Jasmine sbuffò.-


Jasmine: Non ti raccoglierò mai i libri, mettiti l'anima in pace. Poi è stata colpa tua..

Liam: Colpa mia?! Ma vuoi scherzare?! Wooh. Tu devi essere la reginetta della scuola. Sai, la solita stronza della scuola veramente. Ce n'è una in tutte le scuole

Jasmine: Ma chi cazzo sei? Si può sapere? Sparisci dalla mia vista

Liam: Raccogli i miei libri che hai fatto cadere. La prossima volta guarda dove cammini

Jasmine: Raccogliteli da solo, non sei un menomato. Fossi in te mi darei una mossa o arriverai tardi alla riunione scolastica

Liam: Ho tutto il tempo del mondo. Sono nuovo qui, posso dire di essermi perso. Tu piuttosto perché non ci vai? Volevi andare in cortile per qualche canna?!

Jasmine: Non sono affari tuoi! Quindi sei il tipico sfigato nuovo. Nuova vita, nuova scuola, zero amici. Attento, comportandoti così non credo troverai persone disposte a sopportarti

Liam: Perché tu intorno hai persone che ti sopportano? O fanno solo finta di sopportarti per approfittare della tua “popolarità” reginetta?

Jasmine: Chiudi quella bocca, lasciami passare e vattene al diavolo stronzo!

Liam: Raccogli i miei libri

Jasmine: Vuoi che li raccolga? Bene!


-Lei si inchinò, prese i libri e subito li scaraventò lungo il corridoio mentre quel ragazzo continuava a fissarla. Lei lo guardò.-


Jasmine: Benvenuto nella mia scuola. Non provare mai più a mettermi i piedi in testa!


-Superandolo gli diede una spallata e nervosa arrivò nel cortile fumatori dove chiese a degli amici una sigaretta che accese e iniziò a fumarsi da sola in disparte. Doveva assolutamente calmarsi, quel ragazzo l'aveva davvero fatta incazzare. Non riusciva a capire come uno sfigato del genere si permettesse di trattarla in quel modo. Beh di certo non le avrebbe più dato fastidio.


Intanto, Drew si recava in auditorium per la riunione scolastica ma il suo coach di basket lo fermò proprio davanti alla vetrina dei trofei e delle foto che la squadra di basket aveva ricevuto in tutti gli anni precedenti.-


Coach: Drew!


-Drew si voltò.-


Drew: Si coach?

Coach: Ma ci hai pensato bene?

Drew: Benissimo. Ora devo andare alla riunione scolastica. Non voglio tardare!


-Lui si voltò ma il coach gli prese il braccio.-


Coach: Io non posso lasciarti cambiare sport Drew..

Drew: Cosa? Perché?? Questa è una scelta che spetta solo a me, non crede? Io non sono fatto per giocare a basket e sinceramente non mi interessa fare il raccattapalle solo per poter dire di essere dentro. Lei mi ha forzato ad entrare in squadra ma io non ho mai voluto. Non sono portato per il basket

Coach: Cosa sentono le mie orecchie?!Non sei portato per il basket? E' un talento naturale il tuo Drew. Sai perché ho insistito così tanto per farti entrare?

Drew: Perché?

Coach: Perché tu davvero, hai la possibilità e la capacità di fare del basket il tuo lavoro futuro, in modo professionale. Non mi capita spesso di vedere ragazzi con il tuo talento. Tutti hanno fatto da gavetta, soprattutto se sono entrati in squadra il primo anno di liceo. Da metà anno ho intenzione di far giocare anche te alle partite

Drew: Non mi interessa coach. Io non mi sento in grado di giocare a basket, niente mi lega a questo sport

Coach: Niente ti lega a questo sport?!


-Il coach fece voltare Drew verso la vetrina dei trofei.-


Coach: Guarda qua. Questo trofeo appartiene a tuo padre come miglior playmaker in quegli anni e quest'altra targa qua appartiene a tuo zio. Tu il basket ce l'hai nel sangue!


-Drew sentendo quella frase si innervosì.-


Drew: Il fatto che mio padre e mio zio siano stati importanti per questa scuola non vuol dire che anche io sia destinato a ciò. Ora posso andare in auditorium?

Coach: Ascoltami Drew, fai parte della squadra per un altro mese e prenditi il tempo per pensarci bene. Se allo scadere di questo mese per te non sarà cambiato niente allora ti scriverò la lettera per il trasferimento di sport, avrai il mio permesso e sarai libero di andartene..

Drew: Niente cambierà! Lei sta solo rimandando l'inevitabile. Finché lei non mi scriverà quella lettera, io non potrò cambiare sport, quindi aspetterò come vuole lei, sotto costrizione però. Aspetterò questo mese. Ora vado, è tardi!


-Mentre il coach lo guardava andare via, Drew, non riusciva a togliersi dalla mente quel discorso.


Intanto Dylan era appena rientrato a casa.-


Dylan: Mamma sono a casa! C'è qualcosa da mangiare in frigo?


-Brittany dalla cucina si affacciò in salotto mentre il figlio si toglieva il giubbotto e lo appendeva.-


Brittany: Ciao tesoro! C'è una pizza nel freezer, mettila in forno!


-Dylan diede un bacio sulla guancia alla madre e entrambi andarono in cucina. Brittany si sedette mentre Dylan prendeva la pizza.-


Brittany: Non dovevi mangiare da Samuel?

Dylan: Tutto pieno!


-Mise la pizza in forno, si apparecchiò la tavola e poi si sedette vicino alla madre.-


Brittany: Il suo ristorante sta andando magnificamente bene. Siamo così fieri anche di lui..

Dylan: Stasera ci porto Drew. Dobbiamo fare una chiacchierata tra uomini e poi è un occasione per portarlo lontano da Jasmine


-Lui rise stappandosi una birra mentre la madre sospirò.-


Brittany: Sai, quando si ha la fortuna di avere una bella famiglia completa che ti ama succede che spesso la dai per scontata. Se solo Jasmine sapesse quanto tua sorella ha sofferto per la mancanza di Oliver..

Dylan: Sai secondo me qual è il problema con Jazzy? Loro sono troppo buoni con lei

Brittany: Oh ma vedrai che si stancheranno presto. Ormai sia Lily che Daniel hanno la pazienza al limite e io e tuo padre lo stesso. Comunque appena finisce il primo giorno da insegnante, tua sorella passerà qui. Probabilmente con Jasmine, Drew e anche Faith, quindi non c'è bisogno che tu vada a prendere Drew

Dylan: Oh perfetto!


-Si alzò e prese dal forno la sua pizza.-


Dylan: Ne vuoi un po'?

Brittany: In realtà non ho appetito

Dylan: Tu che non hai appetito? E' come dire che a Lily fa schifo il cibo cinese. E' impossibile da credere

Brittany: Posso non avere fame?

Dylan: No, non è da te! Dov'è papà?

Brittany: In casa discografica

Dylan: Allora dopo aver mangiato lo raggiungo. Tanto Lily sarà qui tra tre ore giusto?

Brittany: Più o meno..

Dylan: Mamma sei troppo seria. Ma è successo qualcosa?

Brittany: Niente di cui preoccuparti Dyl

Dylan: E va bene, mi arrendo! Quando avrai voglia di parlare io ci sarò però, ok?


-Brittany sorrise mentre guardava il figlio iniziare a mangiare la pizza. Lei non avrebbe mai voluto creare altri problemi a Dylan, perciò decise di tenere per sé il litigio con Alex e Rachel.


Intanto anche in casa McKay gli animi erano abbastanza tormentati..-


Rachel: Tieni tesoro


-Diede a suo marito la tazza di caffè appena fatto e si sedette a fianco a lui.-


Alex: Noi non siamo in torto amore

Rachel: Allora mi spieghi perché mi sento così maledettamente male?

Alex: Pensi davvero che loro abbiano ragione e che Emily si sia comportata in modo infantile?


-Rachel lo guardò.-


Rachel: Beh di certo la sua reazione non è stata matura. Io capisco lo shock, ma Brittany purtroppo ha ragione e noi non ce la possiamo prendere con Dylan


-Alex sospirò.-


Alex: Mi sono comportato da vero coglione. Ho addirittura minacciato Dylan. E' come se fosse nostro figlio

Rachel: Eravamo talmente presi dall'orgoglio e dal difendere Emy che non avevamo per niente la mente lucida. Non voglio perdere Brittany e Oliver

Alex: Io nemmeno..


-Entrambi sospirarono e ripresero a bere il caffè.


Ormai la campanella del liceo stava per suonare mentre Lily si trovava in sala professori a leggere le presentazioni delle sue classi. Le suonò il telefono. Poggiò la penna e rispose.-


Lily: Ciao Victo..

Victoria: Lily io non ce la faccio più davvero, non ho più la forza..


-Lily la sentì tirare su col naso.-


Lily: Ehi, ehi.. Calma. Tranquilla. Non piangere. Ora bevi un bicchiere d'acqua, ti asciughi le lacrime e ti siedi...

Victoria: Ok, mi sono seduta

Lily: Si, brava. Ora fai un respiro profondo e raccontami cosa è successo. Io ti ascolto!

 

 

 

Ehi meraviglieeeeee <3

Scusate la lunga assenza ma finalmente e questa volta dico per davvero,

mi sono rimessa in carreggiata e pubblicherò spedita come un treno!

Ho visto che siete davvero aumentatii

Qualcuno nuovo che si fa coraggio e mi scrive cosa ne pensa della storia?!

Se volete anche in un messaggio privato. E' giusto per capire se vi piace.

Grazie a quelle persone che recensiscono praticamente sempre,

sappiate che vi porto nel mio cuore sempre!

Spero di sentirvi presto, baci Sum <3 <3 <3

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Capitolo 9
*** Ripensamenti ***


Unconventional Family 2
Episodio 9
-Ripensamenti.-


<<< Bonsall. Maggio 1988.

Oliver: Dai Alex!
Alex: Olly non posso..
Oliver: Ma perché? Sai che a casa mia c'è tanto spazio per giocare e in più papà mi ha comprato la nuova navicella telecomandata. Nessuno ce l'ha, è un giocattolo che è uscito solo ieri. PUO' VOLAREE!

-Entrambi chiusero i loro piccoli armadietti e si diressero verso l'uscita della scuola elementare.-

Alex: Possiamo provarla un altro giorno. Oggi non sono libero
Oliver: Ma perché?!
Alex: Devo andare a casa di Brittany per fare il compito di scienze alle 16:00 
Oliver: Cosa?! Pensavo lo dovessimo fare insieme!
Alex: Tu non mi hai chiesto niente. Brittany lo ha fatto e le ho detto di sì
Oliver: Ma io davo per scontato che noi saremo stati in coppia insieme. Alex uffa! Io adesso con chi lo faccio il compito?
Alex: Non lo so, prova a chiedere all'amica di Britt, Kendra!
Oliver: “Britt?!” Da quando la chiami così?
Alex: Da quando andiamo più o meno d'accordo
Oliver: Voi non andate più o meno d'accordo, voi state sempre insieme da quando la maestra vi ha messo in banco insieme
Alex: Non è vero
Oliver: Sì che è vero! Ti piace passare del tempo con lei, ammettilo
Alex: E va bene, mi piace passare del tempo con Brittany. Siamo amici e mi sta simpatica. Non è come credevamo noi. E' forse sbagliato?

-Uscirono dalla scuola e subito Oliver vide la macchina di suo padre che lo aspettava.-

Oliver: Ora devo andare. Tu divertiti a sbaciucchiare Brittany e a giocare con le bambole, io giocherò tutto il giorno con la navicella telecomandata e poi perché no?! Mi faccio anche qualche salto sul tappeto elastico che ti piace tanto!

-Alex, vedendo l'amico allontanarsi gli gridò...-

Alex: Andiamo Olly, non fare lo scemo! Brittany è solo mia amica!

-Oliver nemmeno si voltò alle parole dell'amico e subito entrò in auto mentre Alex si voltava per andare nella direzione opposta a prendersi la bici.-

Alex: Che idiota!

-Arrivò e vide sul porta pacchi della sua bicicletta, Brittany seduta. Sorrise e si avvicinò.-

Alex: Ehi! Sei pronta?
Brittany: Prontissima!

-Lui sorrise leggermente, prese la bicicletta e ci salì sopra, iniziando poi a pedalare. Brittany parlò.-

Brittany: E' successo qualcosa? Sembri triste...

-Alex sospirò. Aveva così tanta voglia di sfogarsi con Brittany. Era così strano, perché lui non era un bambino che dava confidenza a tutti, ma con Brittany riusciva ad essere completamente se stesso.-

Alex: Ho litigato con Oliver. Pensava che avremmo fatto il compito di scienze insieme io e lui
Brittany: Te lo aveva già chiesto?
Alex: No
Brittany: Beh, allora peggio per lui

-Ci fu un momento di silenzio in cui entrambi sentirono solo il rumore del vento quando Brittany riparlò.-

Brittany: Se ci teneva te lo avrebbe chiesto prima. Tutti sanno com'è fatto Oliver, è un bambino viziato che ha sempre tutto ciò che vuole perché la sua famiglia è ricca. E non negarlo
Alex: E' il mio migliore amico..
Brittany: Come fa ad essere il tuo migliore amico? Voi siete diversissimi
Alex: Sinceramente non lo so.. Insomma con me lui è gentile, dividiamo sempre tutto e ci divertiamo un sacco. Noi siamo amici dall'asilo
Brittany: Capisco, come me e Kendra. Sai, lei sarà la mia migliore amica per sempre! Ci sposeremo lo stesso giorno con i nostri fidanzati e avremo dei bambini lo stesso giorno. Comunque vedrai che a Oliver gli passerà
Alex: Lo spero
Brittany: Però non scaricare me!

-Alex frenò arrivando a casa di Brittany. Scesero dalla bici e lui la parcheggiò con cura, era il suo bene più prezioso. Poi si riavvicinò alla bambina.-

Alex: Certo che no! Io ti voglio bene

-Lei lo guardò sorridendo e tutto quello che fece fu abbracciarlo. Brittany adorava Alex senza avere un particolare motivo.-

Brittany: Anche io Alex!

-Si staccarono dall'abbraccio ed entrarono in casa, dove erano attesi dalla madre di Brittany che li avrebbe aiutati con il compito a casa.->>>


Los Angeles.

-Lily riusciva a sentire il respiro profondo di Victoria attraverso il telefono. Poi la sentì parlare.-

Victoria: “Io non ce la faccio più, Lily. Qui, tutto sta andando a rotoli”
Lily: “E' successo qualcosa con Frederick?”
Victoria: “Per l'ennesima volta abbiamo litigato”

-Lily sospirò continuando ad ascoltare l'amica in lacrime.-

Victoria: “Non ha nemmeno finito di ascoltarmi, ha preso il giubbotto ed è uscito di casa sbattendo la porta. Ormai credo che non si possa più evitare il divorzio”
Lily: “Vicky, non pensare così drasticamente”
Victoria: “Cosa devo fare, Lily? E' già un anno che io e lui non siamo più in sintonia”
Lily: “Dovete sedervi a un tavolo e discuterne come persone mature, non come due bambini strillandovi a vicenda. Aggiustate le cose tra di voi”
Victoria: “Non è facile! Voglio dire, non lo fa nemmeno per i suoi figli. Lui se ne frega completamente, dice che staranno bene. Io ormai mi sono arresa, insomma, me ne sono fatta una ragione. Frederick non mi ama più, con il divorzio sicuramente i nostri rapporti migliorerebbero. Non voglio trattenerlo, ma come faccio con i ragazzi? Con April?”
Lily: “April ne uscirà distrutta!”
Victoria: “Lo so. E’ proprio questo che mi spaventa.”
Lily: “ Siete proprio sicuri? Divorziate?”
Victoria: “Io non ce la faccio più, Lily. Sono stanca di provarci e riprovarci, ma se lui non ci mette del suo è una battaglia persa”
Lily: “Mi dispiace Vicky!”
Victoria: “Non sai quanto a me, però è la vita!”
Lily: “Come ti senti?”
Victoria: “A pezzi, ma meglio, dopo essermi sfogata con te. Grazie”
Lily: “Non ho fatto proprio niente. Vorrei poter fare qualcosa”
Victoria: “Penso che nessuno possa. Ormai il nostro matrimonio è andato in pezzi ed è impossibile ricostruirlo”
Lily: “Vuoi che passi da te oggi?”
Victoria: “No, tranquilla. Sto meglio. Poi avrai tante cose da fare. Come sta andando il primo giorno nella nostra vecchia scuola?”
Lily: “Era fantastico, fino a che non ho incontrato Jasmine. April è stata dolcissima!”
Victoria: “Sono contenta! Non riesco proprio a capire cosa prenda a Jasmine”
Lily: “Ce lo chiediamo anche noi da ben cinque anni ormai. Non sappiamo più che pesci pigliare con lei”
Victoria: “E’ tosta!”
Lily: “Si, lo è. E’ la cocciutaggine dei Green, però non capisco da dove arrivi tutto questo odio”
Victoria: “Tesoro, è un’adolescente. Tutti sputano veleno prima o poi”
Lily: “Forse hai ragione. Comunque sei sicura di non aver bisogno di compagnia?”
Victoria: “Sicurissima!”
Lily: “Se hai bisogno di prenderti del tempo per te, sai che possiamo tenere April con noi finché vuoi. Per noi non è un problema. Sai che l’adoriamo!”
Victoria: “Grazie Lily, davvero!”
Lily: “Io sono sempre qua!”
Victoria: “Lo so. Ora ti lascio al tuo lavoro. Ciao”
Lily: “Ciao Vicky!”

-Lily riattaccò la telefonata e riprese a leggere i compiti dei suoi studenti finché non suonò la campanella che decretava la fine della giornata scolastica. Prese tutte le sue cose, salutò i suoi colleghi e andò a sedersi in macchina, dove avrebbe aspettato i suoi figli.
Ripensò alla giornata, tutto sommato non era stata un disastro e leggere ciò che gli studenti pensavano di lei le diede la spinta giusta. La maggior parte erano commenti positivi.
In quel momento Drew e Jasmine salirono in macchina, Drew sembrava giù di corda e Jasmine molto infastidita.-

Lily: Ciao ragazzi!

-Li salutò la madre, riportandoli alla realtà. L’unico a rispondere fu Drew.-

Drew: Ciao mamma!
Lily: Com’è andata a scuola? Ti vedo un po’ sottotono Drew!
Drew: Il coach mi darà il permesso di cambiare sport tra un mese!
Lily: Un mese? E’ un bel po’!
Drew: Dice che mi lascia del tempo per cambiare idea. Io, però, non cambierò la mia decisione!
Lily: Vuoi che ci parli io, tesoro?
Drew: No, mamma, grazie. Aspetterò. Deve capire che io non cambio idea!
Lily: Va bene!

-Lily sorrise e iniziò a guidare per andare a prendere Faith alla scuola elementare. Durante la strada Jasmine parlò.-

Jasmine: Sapevate che c’è uno studente nuovo?

-Lily si sorprese. Jasmine non voleva mai parlare di scuola, o di qualsiasi altra cosa, con loro. In più vide che la figlia era davvero nervosa e in quei momenti era sempre meglio far finta di niente. La guardò e cercò di rispondere nel modo che secondo lei avrebbe dato meno fastidio a sua figlia. Precisa e diretta.-

Lily: No. Non lo sapevo!
Drew: Nemmeno io!

-Lily notò che Jasmine voleva dire qualcos’altro e la incoraggiò.-

Lily: Cosa sai di lui?
Jasmine: Niente! Solo che è un vero imbecille

-Drew parlò dai sedili posteriori.-

Drew: Ci hai avuto a che fare?
Jasmine: Proprio stamattina. Comunque dev’essere proprio un imbranato
Lily: Se me lo descrivi fisicamente cerco di stare attenta a scuola e vedo che tipetto è!

-Jasmine guardò sua madre e decise di fidarsi per una volta. Forse averla a scuola si sarebbe rivelato utile dopotutto.-

Jasmine: Se te lo descrivo puoi chiedere ai tuoi colleghi informazioni su di lui? Vorrei solo sapere da dove arriva uno sbruffone del genere!
Lily: Certo che posso!

-Sua figlia le aveva chiesto una favore! Lily era davvero contenta, si fece prendere dall’entusiasmo e parlò decisamente troppo.-

Lily: Ma cosa è successo stamattina con questo ragazzo?

-Jasmine percepì l’entusiasmo della madre, troppo. Iniziava già ad oltrepassare la linea. La guardò tornando apatica e rispose…-

Jasmine: Niente!

-Si voltò verso il finestrino chiudendosi di nuovo in sé stessa. Lily capì di avere esagerato e si riconcentrò sulla guida contenta di aver chiacchierato con sua figlia per cinque minuti come persone normali.
Dopo avere preso Faith, andarono tutti a casa dei genitori di Lily. Prima di entrare, Jasmine, si mise le cuffiette alle orecchie.
Brittany salutò tutti quanti, lo stesso fece Dylan appena tornò dalla casa discografica.
Lily, sorseggiando del caffè, lo guardò mentre Brittany ne versava dell’altro per lui in cucina mentre i ragazzi Lee stavano tutti in salotto a guardare la tv.-

Lily: Non ti ha ancora fatto rientrare in appartamento?
Dylan: No, figurati. Ma in quello non ci spero nemmeno più. Io vorrei solo poter parlare con lei. Vorrei spiegarle tutto, ma non me ne da l’occasione

-Stavano parlando proprio di Emily. Lily lo guardò.-

Lily: Dyl, abbiamo provato a parlarci anche io e Daniel
Dylan: Che vi ha detto? Voi siete i diddini, tu e lei siete inseparabili. Deve pur averti detto qualcosa!
Lily: Ha detto che non se la sentiva di parlarne

-Dylan sbuffò.-

Dylan: Comunque ho deciso che ci andrò a parlare. Domani starò fuori da quella dannata porta fino a quando non mi aprirà. L’avrei fatto oggi ma è a uno stupido raduno di pallavolo. Comunque, volevo chiederti se posso portare tuo figlio a cena da Samuel oggi!
Lily: Al ristorante?

-Dylan annuì.-

Dylan: Non lo riporto tardi, te lo prometto. Devo parlargli
Lily: Va bene. Credo che ne sarà contento!

-In quel momento Lily guardò sua madre.-

Lily: Mamma, cos’hai?
Brittany: Niente! Perché tutti mi chiedete come sto?
Lily: Non lo so, sei strana. Sei zitta zitta!

-Dylan si intromise.-

Dylan: A pranzo ha detto di non essere affamata! E’ strano?
Lily: Sì, da morire! E’ successo qualcosa?
Brittany: Non è successo niente ragazzi! Vi state preoccupando per niente! Ora tu…

-Indicò Lily.-

Brittany: ...Prendi le tue belle ragazze e torni a casa tua da tuo marito che ti aspetta, e tu…

-Indicò Dylan.-

Brittany: ...Prendi il tuo adorabile nipotino e lo porti a cena fuori. Scho! Uscite tutti da questa casa!

-Sia Lily che Dylan risero, sapevano che c’era qualcosa di strano nell’aria, ma quando avrebbe voluto, Brittany ne avrebbe parlato, perciò decisero di non forzarla oltre. Entrambi diedero un bacio alla madre, poi, Dylan parlò con Drew che felice accettò l’invito e Lily tornò a casa sua con le sue ragazze.
Una volta arrivati al ristorante di Samuel, il “Neverland’s Delights”, Drew e Dylan si sedettero al loro tavolo e ordinarono. Dylan chiese delle costolette di maiale con salsa barbecue, come contorno patate al forno piccanti e da bere una coca cola. Drew invece ordinò il famoso Lobster roll, ovvero, un panino morbido riempito di polpa di astice cotta, erba cipollina, burro e maionese. Come contorno scelse le patatine fritte e da bere una 7Up.
Parlarono del più e del meno e una volta arrivato il cibo, ci si fiondarono sopra. Drew, gustandosi a pieno il suo panino, guardò suo zio.-

Drew: Diavolo, quanto mi mancava il Lobster roll di zio Samuel!
Dylan: Questo posto è un paradiso, vero?
Drew: Già!

-Dopo aver rallentato il ritmo di masticazione, Dylan decise di tirare fuori l’argomento.-

Dylan: Senti Drew, io devo chiederti scusa!
Drew: E perché?
Dylan: Quello che ti ho detto riguardo ai raccattapalle e…
Drew: OH! Papà te lo ha detto? Ti ha detto che sono un raccattapalle, non è così?
Dylan: Non ti arrabbiare Drew. E’ scivolato nella conversazione. Tuo padre non è venuto da me a dirmi di proposito che sei un raccattapalle! Perché non me lo hai detto?
Drew: Mi vergognavo!
Dylan: Beh, non devi Drew. Sei in squadra già dal primo anno. Solitamente non prendono nessuno!
Drew: E’ difficile dire che sono in squadra. Io non faccio parte della squadra. Hai detto tu stesso che anche ai tuoi tempi ne avete fatte passare un sacco ai raccattapalle
Dylan: Lo so che l’ho detto Drew, e mi dispiace averlo fatto. Ragionandoci su, e sapendo che ci va di mezzo anche mio nipote, beh, mi ha fatto vedere le cose da un altro punto di vista. E’ sbagliato il comportamento che abbiamo avuto anche noi al nostro tempo e non c’è da vantarsi di ciò. Me ne vergogno, te lo assicuro. Tu devi andare in quella palestra a testa alta!
Drew: E’ troppo tardi comunque zio. Ho deciso che cambierò sport. Farò baseball, sono molto più portato!
Dylan: Che baggianate! Chi te lo ha messo in testa per caso? Mia sorella?
Drew: Io so di essere bravo a baseball e se proprio la vogliamo dire tutta, mamma e nonna sono le uniche che mi supportano!
Dylan: Tua madre e tua nonna non capiscono niente di sport, ecco perché ti supportano. Credono che uno valga l’altro! E’ facile dire che sei bravo a baseball. Drew, tu sei bravo in tutti gli sport, hai un’agilità incredibile. Sei portato per lo sport in generale, questo è un dato di fatto. Tu hai un talento pazzesco per il basket, ma ovviamente hai bisogno di allenamento, come tutti. Il coach ti ha preso in squadra perché ha visto qualcosa di speciale in te ai provini!
Drew: Il coach mi ha preso per via di mio padre e di te!
Dylan: Pensi davvero questo? Ti ha preso, perché sa che di te può fare un campione. Altrimenti non si sarebbe sprecato a fare entrare in squadra uno del primo anno. Devi fargli vedere di cosa sei capace. Dopo ogni allenamento della squadra, rimani in palestra e fatti un allenamento per conto tuo. Io ti posso aiutare in casa
Drew: Anche se volessi non potrei farmi un allenamento da solo. Il capitano della squadra è un piantagrane
Dylan: Ti da noie?
Drew: Abbastanza. E’ del quarto anno. Ho deciso di affrontarlo, comunque. Non avrò più paura di lui
Dylan: Così si fa Drew! Dimostragli quanto vali. Comunque, ascolta il mio consiglio. Allenati un po’ di più a basket, e, mentre giochi cerca di capire cosa provi. Se sei carico di adrenalina, emozione e felicità, il basket è il tuo sport! Lascia perdere quegli idioti, gli farai mangiare la polvere. Te lo dico io!
Drew: Ci penserò!

-Concluse semplicemente Drew. Ormai era troppo tardi, Benjamin Marshall gli aveva già fatto odiare quello sport. Niente gli avrebbe fatto cambiare idea.
Dopo aver finito di mangiare, i due ragazzi, entrarono in cucina a salutare Samuel e a complimentarsi per il cibo delizioso. Poi, Dylan, riportò Drew a casa, e dopo, anche lui tornò da Oliver e Brittany, dove avrebbe alloggiato ancora per poco.
Intanto quella stessa sera, Alex e Rachel andarono a trovare loro figlia. Dovevano assolutamente parlare con Emily. Dovevano ammettere che Brittany e Oliver avevano ragione.
Emily li fece entrare in appartamento e si sedettero sul divano.-

Emily: Avete fame?
Rachel: No, grazie. Abbiamo appena cenato. Com’è andato il raduno con le compagne di pallavolo?
Emily: Bene, ci voleva per svagarmi un po’!

-Sia Alex che Rachel si guardarono intorno notando un disordine che non apparteneva alle indole della loro bambina. Alex le prese la mano e la guardò.-

Alex: Passerotto, dobbiamo parlare...
Emily: Di cosa?

-Rachel la guardò e decise di prendere il discorso alla lontana.-

Rachel: Da quant’è che non riordini l’appartamento?
Emily: Sei venuta qui a criticare come vivo?
Rachel: Emy, siamo solo preoccupati, tutto qua! Questo non è il tuo modo di vivere, non sei mai stata disordinata. Non lasciarti andare, amore

-Alex continuò.-

Alex: Hai parlato con Dylan?
Emily: Ecco dove volevate andare a parare! No, non si merita il mio tempo

-Sua madre le accarezzò il viso.-

Rachel: So che lui ti ha ferita escludendoti da tutto, tesoro. Devi pensare però che lui è un ragazzo e i ragazzi non pensano. Dylan specialmente. Lui è sempre stato così istintivo. E’ come suo padre. Dylan è tutto Oliver. Ha fatto i suoi errori, ma ti ama da morire, non li ha fatti in mala fede!
Emily: Lo state difendendo? Davvero, pensate abbia ragione lui?
Alex: No, passerotto. Noi siamo sempre dalla tua parte. Vorremmo solo che tu gli dessi la possibilità di spiegare. E’ una cosa che serve anche a te. Sapere perché lo ha fatto credo sia un tuo diritto!
Rachel: Già. Una volta che lo hai ascoltato potrai prendere una decisione seria. Buttare fuori tutta la roba di Dylan è stato eccessivo
Emily: Mi sono sentita tradita, mamma. Ci stavamo per sposare e lui decide di mettere davanti a me la sua carriera e di rinviare il nostro matrimonio per cui io non dormo la notte. Poi, fosse per lui, questo sarebbe stato ancora un segreto. Samuel ha tirato fuori l’argomento. Io ho reagito d’impulso
Alex: Proprio come ha fatto Dylan

-Emily li guardò appoggiandosi a loro che l’abbracciarono.-

Emily: Lo chiamerò domani mattina. Forse avete ragione!


MERAVIGLIE DEL MIO CUORE
Lo so, lo so che manco da anni e che ho lasciato la storia in sospeso. Ma purtroppo non avevo tempo e soprattutto avevo perso la spensieratezza e serenità per poter scrivere.
Allora, piccolo avviso. Sto ripostando qui su EFP anche la storia principale che non si chiama più "Quando il cuore comanda" ma bensì "Unconventional Family" Spero vi piaccia. Ho aggiunto un sacco di cose e la posterò molto in fretta. Andate a darci una sbirciata? Fatemi sapere se vi piace di più :P
A proposito di pareri....
Vi è mancata la nostra pazza famiglia?
Jasmine, Drew, Faith e il trio Dylan, Emily e Samuel...
Ooohhhh, ho così tante cosettine in mente! Non vedo l'ora di "mostrarvele".
Vi prego, fatemi sapere se questo capitolo vi fa schifo. Aspetto i vostri sinceri pareri, come sempre!
Ora che ho ripreso anche il sequel, posso solo dirvi... Ci sentiamo al prossimo episodio.
Mi siete mancati <3
Buonanotte,
*Sum*

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Capitolo 10
*** Finalmente pace ***


Capitolo 10
-Finalmente pace.-


-Quella mattina alle 7:30, Dylan bussò alla porta del suo ex appartamento e sentì la voce di Emily urlare.-

Emily: “CHI E’?”
Dylan: SONO IO!

-Urlò Dylan mentre Emily andava ad aprire.-

Dylan: FAMMI ENTRARE. QUESTA VOLTA NON MI FARO’ SBATTERE FUORI, MI ASCOLTERAI. NON PUOI DECID…

-In quel momento Emy aprì la porta in canottiera e mutandine. Si era appena alzata.-

Emily: Smettila di urlare. Infastidisci tutto il palazzo!

-Lo fece entrare e richiuse la porta.-

Dylan: Come hai fatto tu quando mi hai sbattuto fuori da questo appartamento?!

-Emily decise di ignorarlo.-

Emily: Ti avrei chiamato stamattina…
Dylan: Sì, certo, come no!
Emily: E’ vero. Ci ho pensato su
Dylan: Anche io. Non sai quanto
Emily: Vuoi una tazza di caffè?
Dylan: No, Emy, io voglio te. Voglio tornare con te, voglio abitare con te, ridere con te, ascoltare te, voglio fare l’amore con te…
Emily: Perché lo hai fatto Dyl? Perché mi hai fatto questo? Hai deciso tutto tu. Vuoi partire e lasciarmi sola qua per un anno. Un anno, dannazione! E hai accettato senza consultarmi. Senza che io potessi…
Dylan: Tu vieni con me!
Emily: Cosa?
Dylan: Come hai potuto anche solo pensare che la parte migliore di me, potesse restare qui?

-Si avvicinò a lei, le prese le mani e continuò.-

Dylan: Io ho bisogno di te

-Emy avrebbe proprio voluto baciarlo, lo amava da morire ma poi ci pensò un momento e si arrabbiò mollando la presa.-

Emily: Tu sei sempre il solito. Non impari proprio mai, eh Dylan?
Dylan: Ma perché adesso ti arrabbi? Ti ho detto che verrai con me!
Emily: Fai sempre come ti gira al momento. TU NON PENSI, DYLAN! Eppure sei così intelligente. Mi fai incavolare perché tu fai i tuoi piani e poi mi metti davanti al fatto compiuto. Non si fa così, non è giusto! Io non ci voglio venire in Giappone. Cosa ci sto a fare là un anno intero da sola mentre tu lavori?
Dylan: Lavorerai anche tu!
Emily: Ma chi lo sa parlare il giapponese? Mi spieghi come diavolo faccio? Un anno Dylan. Parliamo di un intero anno! Ma chi se ne frega, tanto tu hai il tuo bel lavoretto sicuro, no?
Dylan: HO TROVATO UN LAVORO ANCHE A TE! DIO SANTO, MI FAI FINIRE DI PARLARE?

-Lei lo guardò abbassando lo sguardo.-

Emily: Io non so parlare il giapponese…
Dylan: Non dovrai imparare il giapponese, te lo prometto

-Le diede un bacio sulla fronte e l’abbracciò.-

Dylan: Mi manchi stellina! Mi dispiace di non avertene parlato. Volevo farti una sorpresa. Mi sono impegnato per far quadrare tutto: Il mio lavoro, il tuo lavoro e la nostra vita lì. Mi dispiace, ho sbagliato. Hai ragione, siamo una coppia e le decisioni dobbiamo prenderle insieme

-In quel momento, sentendo quelle scuse, Emily cedette e lo baciò. Lui iniziò a baciarle il collo e accarezzarle i capelli. Tocchi teneri e passionali accesero l’eccitazione e Dylan la prese in braccio portandola in camera da letto.-

Dylan: Sai bene quanto io adori vederti solo in canottiera e mutandine, soprattutto appena sveglia!

-Si svestirono velocemente buttandosi a letto. Ormai conoscevano bene l’uno il corpo dell’altra. Dopo nove anni di relazione sapevano tutti i punti deboli dell’altro e, durante quei momenti pieni di passione, venivano sfruttati al massimo. Tocchi, carezze, baci, furono il lasciapassare per la loro unione, diventando un unico corpo ondeggiante.-

Emily: Dio, quanto mi sei mancato Dylan!
Dylan: Hai detto il mio nome per caso?

-Disse Dylan ansimando e sempre più senza fiato.-

Emily: Sì, Dylan. Mi fai impazzire
Dylan: S-sei tutta mia
Emily: Solo t-tua? Oh, amore mio! Ti prego

-Entrambi stavano arrivando al culmine del piacere. Emily adorava pregare Dylan e lui adorava sentirlo uscire dalla bocca della sua fidanzata.-

Dylan: S-se mi preghi così, non mi aiuti!

-Lui riprese a baciarle il collo, le loro energie erano al massimo.-

Emily: No Dyl, il collo… Il coLLO NOOOOOOOOOOOO!
Dylan: OH EMY!

-Fu in quel momento che entrambi raggiunsero il piacere e crollarono, stanchi, con il fiatone e senza più un briciolo di energia rimasta. Dylan si lasciò cadere dall’altra parte del letto riprendendo fiato. Anche Emy non aveva più forze se non quella di avvicinarsi al suo ragazzo e appoggiare la testa sul suo petto mentre lui l’abbracciava. A interrompere il silenzio dopo qualche minuto fu Emily.-

Emily: Mi puoi spiegare tutta questa situazione? Con calma e dall’inizio?

-Dylan annuì e parlò appoggiandosi alla testata del letto.-

Dylan: E’ arrivato un gruppo in casa discografica, è un gruppo che ci farà fare un sacco di soldi. Sono di origini giapponesi e vogliono tornare in Giappone per ricollegarsi alla loro terra e alle loro origini per poter scrivere il nuovo album che verrà composto interamente là. Ci hanno chiesto di partire con loro perché si fidano di noi, gli piacciamo e vogliono che sia io ad andare con loro. Sono davvero un sacco di soldi Emy, e in più sarebbe stata una bellissima esperienza per noi, me e te. Il Giappone è fantastico. Comunque in quel momento gli ho detto che ci dovevo pensare, ovviamente io andavo a colpo sicuro, ma volevo che anche tu fossi impegnata in qualcosa che ami fare, una arrivati lì. Ho detto al gruppo che gli avrei dato la mia risposta qualche giorno dopo. Così ho iniziato a fare delle ricerche online per la tua occupazione. Ho aperto un sacco di siti, ho letto tantissimi forum, finché non ho trovato quello giusto

-Si alzò dal letto, si rivestì e prese il portatile per poi tornare in camera e far vedere tutto a Emy. Continuò.-

Dylan: Stavano cercando un insegnante madrelingua di inglese per bambini dai sei ai dieci anni. Formeranno questo nuovo corso nella cittadina in cui andremo e ogni classe avrà il suo insegnante. Certo, non è come stare nel tuo centro qui, ma credo si avvicini molto al tuo lavoro. In fondo tu e i tuoi colleghi, qui, vi occupate dei bambini stranieri che vengono adottati e della loro integrazione nella società, quindi li aiutate con la nostra lingua, usanze, li aiutate a trovare degli amici e tanto altro. Qui dovrai solo limitarti a insegnargli la nostra lingua

-Subito le fece vedere il sito dell’associazione e mentre Emily lo spulciava curiosa, continuò.-

Dylan: Vedi? Non devi nemmeno sapere il giapponese. Certo, magari le frasi principali, ma niente di più

-Emy intanto continuava a guardare il sito molto interessata, poi guardò il suo ragazzo.-

Emily: Poi cosa hai fatto?
Dylan: Beh, ho subito parlato di te e ho mandato il tuo curriculum. Mi hanno chiesto un incontro su skype, così l’ho fatto e gli ho spiegato tutta la nostra situazione e sono molto felici di averti in questo nuovo progetto. L’unica cosa è che devi fare anche tu un colloquio skype, vogliono vederti. Per il resto è tutto a posto. Che te ne pare?
Emily: Hai ragione, è una proposta che anche io non dovrei rifiutare. Un’esperienza così sarebbe il tocco perfetto sul mio curriculum e mi farebbe crescere un sacco a livello lavorativo per quando tornerò qui a fare il mio lavoro. Vedere come vivono i bambini giapponesi, le loro abitudini, imparare un po’ di giapponese… Aiuterebbe tanto al nostro centro una persona che abbia visto queste cose!

-Dylan guardava Emy super soddisfatto.-

Dylan: Sono stato bravo, vero?! Questo progetto ti piace, eh?
Emily: Direi che è perfetto. Eh sì, sei stato bravo. Ma sei stato anche un’idiota perché hai fatto tutto alle mie spalle!
Dylan: Ti ho chiesto scusa per quello
Emily: Sì, lo hai fatto. E adesso come facciamo con il matrimonio? Non ci sposiamo più?
Dylan: Io ti voglio sposare e lo farò. Prima di andare in Giappone!
Emily: Ma abbiamo pochissimo tempo! Un mese!
Dylan: So che tu vuoi un bel matrimonio, stellina, e lo avrai. Te lo prometto, avrai un matrimonio fantastico, anche se organizzeremo tutto di fretta. Tu lo adorerai. In fin dei conti bastiamo noi e le nostre famiglie, no?
Emily: Già mi gira la testa! Tu mi porterai all’esaurimento Dylan Hunt!
Dylan: Io ti porterò all’altare!

-Lui la baciò e lei concluse sorridendo.-

Emily: Dopotutto ti amo anche per questi tuoi momenti di follia pura
Dylan: Allora, lo facciamo?
Emily: Ma sì, facciamolo!

-Dylan sorrise. Non poteva essere più felice di così.

Intanto, Jasmine, quella mattina, decise di saltare la prima ora per potersi incontrare con il suo amico Jason, nessuno doveva sapere del loro progetto. Lei entrò e vide il ragazzo già seduto con una chitarra in mano.-

Jasmine: Ciao Jason!
Jason: Ehi Jas. Tutto okay?
Jasmine: Diciamo di sì. Sono abbastanza carica
Jason: Bene! Iniziamo?
Jasmine: Sì, grazie! Devo assolutamente trovare una valvola di sfogo
Jason: Punizione?
Jasmine: Tre mesi. Niente wifii!
Jason: I tuoi sono davvero furbi
Jasmine: Gli piace migliorarsi sempre di più nel rovinarmi la vita. E ci riescono, dannazione se ci riescono!

-Jason rise.-

Jason: Coraggio, prendi la chitarra. Non ricordi proprio niente?
Jasmine: Qualcosa la ricordo, ma ho bisogno degli spartiti. Insomma, non suono la chitarra da quattro anni
Jason: Chi ti ha insegnato la prima volta?
Jasmine: Mio nonno. Il padre di mia madre. Ci divertivamo un mondo. Ero piccolissima quando mi mise una chitarra tra le mani per la prima volta!
Jason: Ti ha insegnato anche a suonare altri strumenti?
Jasmine: Suonavo anche il piano. Me lo ha insegnato mia madre
Jason: La professoressa Lee? E’ super in gamba!
Jasmine: Ogni essere vivente di questa terra adora mia madre. Sappiate che non è un angelo!
Jason: Dai, non ti arrabbiare. Forse è meglio iniziare
Jasmine: Direi proprio di sì!

-Quella giornata scolastica, stranamente passò velocemente, e tutti i ragazzi Lee, compresa Lily tornarono a casa. Jasmine, corse a chiudersi in camera sua mentre Drew e Faith facevano merenda guardando la tv in salotto. Lily, intanto, continuò a leggere i temi dei suoi alunni, quando prese in mano quello di Jasmine. Lo lesse.
“Mi chiamo Jasmine Lee, ho sedici anni e non vedo l’ora di andarmene di casa. Ho una famiglia grande, molto invadente e insopportabile con cui non riesco a convivere. La mia migliore amica è April, quella ragazza dai capelli rossi seduta in prima fila. La invidio, sua madre è una forza della natura, non come la mia. Oh a proposito, ciao madre. Hai visto che bel tema ti tiro fuori? Davvero immaginavi che avrei scritto qualcosa di sensato? Abitiamo nella stessa casa e non mi conosci per niente, come puoi anche solo pensare di imparare qualcosa di me da un tema? Hai avuto proprio un’idea stupida. Volevi delle considerazioni sulla nuova insegnante di musica, giusto?
Credo proprio che avrebbero potuto trovare di meglio, molto meglio.
Con il solito non-affetto,
Jasmine”
Lily alzò lo sguardo, mentre una lacrima che si era formata negli occhi veniva giù rigandole il viso. Non riusciva davvero a credere che Jasmine la odiasse tanto, e non sapeva nemmeno come rimediare alla cosa. In quel momento la manina di Faith la riportò alla realtà.-

Faith: Mami, perché piangi?

-Subito Lily si asciugò quella lacrima sfuggita al suo controllo.-

Lily: Oh, niente, tesoro. Ho solo letto un bellissimo tema
Faith: Parlava di una persona felice?

-Lily accarezzò il visino della sua bambina più piccola e sorrise mentendo.-

Lily: Sì, Faith, molto felice

-La bambina ricambiò il sorriso e cambiò discorso.-

Faith: Posso chiedere a Jasmine se mi aiuta a fare i compiti?
Lily: Matematica?!

-Faith annuì ma Lily ci pensò su.-

Lily: Ti aiuto io, amore. Non credo che Jasmine sia dell’umore giusto. Drew è andato a fare i compiti?

-Faith annuì.-

Lily: Bene! Allora, vogliamo iniziare?

-Sua figlia sorrise e andò a prendere il quaderno.
Quella sera, Jasmine non uscì dalla sua camera. Dopo essere tornato da lavoro, Daniel salutò Faith e Lily che preparavano la cena. Lily lo baciò.-

Lily: Come mai così tardi oggi?
Daniel: Oh, non me ne parlare! Mi hanno scaricato delle pratiche all’ultimo minuto. Ho preferito farle oggi che durante il weekend
Lily: Saggia decisione!

-Daniel guardò la sua bambina.-

Daniel: Pulcino, com’è andata a scuola?
Faith: Bene! Vuoi vedere il disegno che ho fatto?
Daniel: Assolutamente!

-Lui sorrise e Faith tirò fuori dallo zaino il disegno, nel farlo, fece cadere anche una lettera. Suo padre lo notò.-

Daniel: Cos’è quella lettera?
Faith: Mmh... E’ l’invito alla festa di Timothy

-Lily la guardò.-

Lily: Perché non me lo hai detto? Lo appendiamo al frigo, altrimenti ci dimentichiamo!
Faith: Ma io non ci voglio andare!

-Sia Daniel che Lily la guardarono.-

Daniel: Perché pulcino?
Faith: Non sono miei amici…
Lily: Ma sono i tuoi compagni di classe!
Faith: Lo so!
Lily: Amore, pensavo che ti trovassi bene a scuola
Faith: Ma a me piace la scuola! Posso andare a giocare adesso?

-Lily era preoccupata e Daniel accarezzò la bambina.-

Daniel: Certo, vai pure!

-Faith, sorridente, corse a giocare con il suo castello delle principesse mentre Lily sospirava. Daniel l’abbracciò e lei parlò.-

Lily: Ho paura che Faith passi troppo tempo da sola!

-Daniel strinse sua moglie a sé per tranquillizzarla. Le diede un bacio sulla testa.-

Daniel: Penso che tu sia preoccupata anche per altro. E’ successo qualcosa?
Lily: Ho letto il tema di Jasmine, quello che ho assegnato a tutti!

-Prima che Daniel potesse rispondere, sentirono il palleggiare di un pallone. Subito aggrottarono la fronte e capirono speranzosi. Lily guardò suo marito.-

Lily: Vai, tesoro. Di Jasmine ne riparliamo dopo!

-Daniel annuì e uscì nel cortile posteriore. Con sua grande sorpresa e piacere vide Drew palleggiare e tirare a canestro più volte. Si sedette a guardarlo quando poi anche Drew se ne accorse fermando il gioco.-

Drew: Ciao papà! Scusa, non ti ho sentito uscire
Daniel: Sono stato silenzioso. Volevo godermi questo momento. La cena non è ancora pronta, ti andrebbe una partita contro di me?

-Drew sorrise.-

Drew: Sì!

-Iniziarono la partita che fu un vero testa a testa. Il tempo volò e Drew si accorse di quanto si divertisse a giocare a quello sport. Suo zio aveva ragione dopotutto. Però aveva ancora quel blocco che gli impediva di concentrarsi al cento per cento. Mentre era in possesso di palla e andava a tirare a canestro, mise male il piede e cadde a terra.-

Drew: AAAHH!
Daniel: Drew! Tutto bene?

-Si inchinò e vide suo figlio ridere a terra. Anche Daniel rise sedendosi a fianco a Drew che parlò.-

Drew: Adoro questo sport, il tempo vola!
Daniel: Allora perché non vuoi più giocare?
Drew: Papà! Lo sai anche tu. Io sono troppo basso, troppo magro, troppo poco per il basket!
Daniel: Oh Drew, è questo che pensi?

-Drew annuì.-

Drew: Non riuscirò mai ad essere come Benjamin Marshall
Daniel: Meglio che tu non lo sia. Drew, hai un fisico che ti permette di essere una saetta, te ne rendi conto? Uno come Benjamin Marshall non potrà mai starti dietro! Sei basso? Hai solo quattordici anni, crescerai. Tempo al tempo. Anche io non spiccavo d’altezza al liceo. Ognuno ha tempi di crescita diversi, questo non vuol dire che tu non crescerai mai. Fa bene la competizione, ma non come la stai vivendo tu. Non puoi fare i paragoni con quel Benjamin. E’ tre anni più grande di te. Okay, non sarai altissimo o molto piazzato, ma hai l’agilità dalla tua parte. E’ un elemento molto importante per un playmaker
Drew: Perché allora sono un raccattapalle, pulisci-palestra, pota-acqua?
Daniel: Perché sei al primo anno. Tu non potresti nemmeno essere nella squadra il primo anno. Ho parlato con il tuo coach, non vede l’ora di vederti in azione
Drew: E quando potrò mai giocare quest’anno, allora?
Daniel: Potresti giocare solo se qualcuno si infortuna. Puoi giocare come riserva Drew. E’ il primo anno, è normale
Drew: Perché non mi alleno con gli altri allora?
Daniel: Potrai farlo dal secondo semestre, Drew. Devi avere pazienza

-Suo figlio si guardò le scarpe.-

Drew: E se non volessi aspettare?
Daniel: Beh potresti allenarti per conto tuo dopo l’allenamento degli altri e poi possiamo allenarci anche qui se ti va…
Drew: Può essere una buona idea!
Daniel: Direi!

-Entrambi si rialzarono, Drew con il coraggio di un leone. Non si sarebbe più arreso a Benjamin Marshall. Lui amava il basket, non ci avrebbe rinunciato per colpa di quell’imbecille.-

Daniel: Credo che la cena sia pronta. Andiamo a lavarci le mani

-Drew annuì e seguì suo padre.-

Drew: Papà?!
Daniel: Sì?
Drew: Grazie! Ne avevo bisogno
Daniel: Lo so. Ricorda che noi siamo qua!

-Drew annuì e proprio quando stavano per entrare dentro rifermò suo padre.-

Drew: Papà?
Daniel: Sì, Drew?
Drew: Lo zio Dylan dice che la mamma e la nonna non capiscono niente di sport e che non devo ascoltare i loro consigli

-Daniel rise.-

Daniel: Dylan ha ragione, tutti in famiglia lo pensiamo. La mamma e la nonna non capiscono niente di sport, è un dato di fatto. Non dire alla mamma che l’ho detto o saranno guai!

-Entrambi risero andando poi a cena.-


Ehii bellezzee <3
Eccomi con il nuovo episodio 
Lascio a voi i commenti, so che vi piacerà tanto.
Ho deciso per il nome Demily (Dylan-Emily), ma sono aperta a suggerimenti!
Vi lascio con le loro foticine

Io li amo!
Aspetto i vostri pareri, come sempre!
Al prossimo capitolo!
Sum <3

 

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Capitolo 11
*** Nuove conoscenze ***



Capitolo 11
-Nuove conoscenze.-


-Quella notte, Samuel, aveva appena finto di rileggere i curriculum dei vari candidati che aveva incontrato quella sera. Spense la luce del suo ufficio e uscì chiudendo la porta a chiave. Aveva già deciso a chi dare il lavoro. C’erano stati dei ragazzi che sembravano davvero in gamba, li avrebbe richiamati il giorno seguente con la buona notizia. Gli erano sembrati dei ragazzi pronti a tutto per quel lavoro, ragazzi di cui avrebbe potuto fidarsi, ma sopratutto erano ragazzi pronti a sacrificarsi per quel duro lavoro.
D’altronde, anche Samuel aveva fatto tanti sacrifici durante la sua vita per arrivare ad avere il suo ristorante sempre pieno, poter assumere personale, istruirlo e gestirlo.-

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6 anni prima. Los Angeles, California.

Emily: Siamo tutti pronti? Non vedo l’ora di metterci in viaggio!

-Quell’estate, Dylan, Emily, Sarah, Samuel e altri ragazzi del college, avevano organizzato una bella vacanza di gruppo per festeggiare la fine dell’anno accademico. Sarebbero andati in un campeggio al mare. Sam, Emy e Dylan c’erano abituati, da piccoli i genitori li portavano sempre in vacanza in campeggio e si divertivano da matti. Comunque, la mattina si sarebbero rilassati sotto il sole e la sera si sarebbero scatenati alle varie feste. Quello era il loro piano. Tutti non stavano più nella pelle. Sarah guardò Emily.-

Sarah: Ma dov’è Samuel?
Emily: Non lo so. Pensavo fosse venuto a prenderti, ma a quanto pare non è così!

-Dylan passò vicino a loro caricando il borsone della sua fidanzata in macchina. Emy lo fermò.-

Emily: Amore, sai dov’è Sam?
Dylan: No, pensavo che lui e Sarah sarebbero arrivati insieme!

-Sarah lo guardò e sbuffò. Proprio in quel momento videro la macchina di Samuel sfrecciare per poi parcheggiare. Lui scese dalla macchina, e la sua ragazza gli andò incontro davvero spazientita.-

Sarah: Ma è possibile che tu sia sempre in ritardo? Dai, aiutami a mettere i bagagli in macchina, gli altri sono già tutti pronti!

-Samuel la guardò dispiaciuto.-

Samuel: Non caricare i bagagli sulla mia macchina, andrai con Dylan ed Emy
Sarah: Cosa vuol dire che andrò con loro?

-Dylan ed Emily sentendosi tirati in ballo si avvicinarono cercando di capire cosa stesse succedendo.-

Samuel: Io non posso più venire!
Sarah: Cosa? Perché? Abbiamo già dato la caparra, anche tu!
Samuel: Lo so! Patrick mi ha chiamato stamattina presto

-Patrick era il suo capo. Samuel continuò.-

Samuel: Gli avevo chiesto le ferie per questi giorni e lui all’inizio me le ha concesse con tranquillità
Emily: Cosa è successo allora?
Samuel: Stamattina sono andato nel suo ufficio. Mi ha detto che questa settimana, dato che ci va di mezzo il 4 Luglio, siamo pieni di lavoro e che preferirebbe avermi qui. Al che gli ho detto che avevo già dato la caparra!
Dylan: E lui cosa ti ha detto?
Samuel: Ha detto che avrebbe capito se lo avessi mandato al diavolo e me ne sarei andato in vacanza. Capiva ciò che mi stava chiedendo e quanto io sacrifichi per questo lavoro. Però mi ha detto che se fossi rimasto a lavorare questa settimana, mi avrebbe dato finalmente la promozione a capo cuoco, un aumento notevole di stipendio e tre settimane di ferie successive a questa settimana. Non potevo rifiutare!
Emily: No, certo che non potevi rifiutare, Sam! Sono così felice per te!

-Subito sua sorella lo abbracciò e lo guardò.-

Emily: Mamma e papà saranno così orgogliosi di te!

-Samuel sorrise e guardò i suoi amici.-

Samuel: Quindi, scusate, ma resto qua!

-Sarah lo guardò incavolata nera.-

Sarah: E cosa ce ne facciamo delle tue ferie la settimana prossima? Il campeggio è ora! Perché il tuo stupido lavoro deve sempre rovinare tutto?
Samuel: Io sto decidendo di restare. E’ una grande occasione, lo sai!
Sarah: Se solo ti fossi iscritto al college come tutti i ragazzi normali…
Samuel: Non riprenderemo questo argomento, Sarah, specialmente qui davanti a tutti!
Sarah: Sempre troppo pigro per lo studio, eh? Adesso guarda, non ti puoi nemmeno fare una vacanza. Mi lasci andare da sola!
Samuel: Non sei sola! Ci sono tutti gli altri
Sarah: Sono l’unica senza il proprio ragazzo lì!
Samuel: Non sto rinunciando a partire con voi per divertimento! Come fai a non capire?
Sarah: Avresti potuto mandarlo al diavolo questa volta. Potevi farlo. Sei sempre ai comodi di quel grassone!
Samuel: Ehi! Attenta a come parli. E’ l’unico che mi abbia preso con sé subito dopo il liceo. Mi ha aperto la sua porta e mi ha sempre trattato come un figlio! Mi ha insegnato davvero tanto
Sarah: Il punto è che non devi essergli eternamente grato! Non ti ha fatto una benedizione. Puoi anche ribellarti!
Samuel: Sono stanco di ascoltarti. E’ come parlare ad un muro!

-Samuel abbracciò Emily e diede il cinque a Dylan.-

Samuel: Buona vacanza ragazzi! Divertitevi anche da parte mia
Dylan: Ti faremo vedere le foto appena torniamo. Sai che là non c’è campo! Poi potremmo organizzare qualcos’altro quando tu sarai in ferie. Non preoccuparti!
Samuel: Grazie, amico!

-Samuel salutò gli altri ragazzi e tornò alla sua macchina. Doveva correre a lavoro. Sarah si voltò verso Emy.-

Sarah: Non solo non viene, ma nemmeno mi saluta!
Emily: Beh, lo hai fatto incazzare. Devi stare dalla sua parte, non remargli contro. Così non lo aiuti minimamente. Non credi che avrebbe voluto venire con noi e rilassarsi il 4 Luglio invece di essere sommerso dal lavoro? Non aveva molta scelta!

-Sarah li guardò sbuffando per poi salire sulla macchina di Dylan mentre vedevano Samuel partire per andare a lavoro.-
>>>

-Quel flashback apparve nella mente di Samuel fresco come un fungo di montagna appena spuntato dopo giornate di pioggia. Era un episodio che aveva ancora chiaro e lucido nella sua mente. Chiudeva a chiave le porte del ristorante immerso in quel ricordo, quando fu risvegliato dal tocco di una ragazza che lo guardò. Entrambi erano sotto la pioggia, ma quella ragazza era completamente fradicia, dalla testa ai piedi. Quella sera aveva stranamente piovuto parecchio a Los Angeles.-

Ragazza: Scusa, sei tu il proprietario del ristorante?

-Samuel la guardò senza darle importanza e riprese a chiudere le porte.-

Samuel: Sì!
Ragazza: Vorrei fare il colloquio!
Samuel: No, scordatelo. Ho chiuso i colloqui ore fa
Ragazza: Ti prego, ho bisogno di questo lavoro!
Samuel: Saresti arrivata in tempo per i colloqui se te ne fosse importato qualcosa. Ho già scelto chi assumere!
Ragazza: Dai, non fare lo stronzo! Io sono qui, tu pure e hai le chiavi del ristorante

-Samuel la guadò accigliandosi. Quella ragazza doveva avere un bel caratterino, ma essere anche abbastanza stupida. Insomma, preghi per un lavoro e poi dai dello stronzo a chi ti potrebbe assumere? Non è una mossa molto intelligente.-

Samuel: E perché mai dovrei farti fare il colloquio? Non mi stai dando buone motivazioni per aiutarti. Vai a casa, è tardi!
Ragazza: Senti, ho avuto un’indelebile giornata di merda. Mi sono trasferita qui da Chicago qualche giorno fa per stare con il mio ragazzo che, indovina un po’, oggi ho trovato nel nostro letto a spassarsela con una troia. Ho preso le mie cose più importanti e ho ficcato tutto dentro una valigia dimenticandomi la mia borsa con dentro il portafoglio, non che ci fossero dei soldi all’interno, ma almeno i documenti. Tutto questo mentre cercavo di non pensare a tutto lo schifo che i miei occhi avevano appena visto. Sarei arrivata in tempo per questo stupido colloquio con te, se solo avessi avuto il mio cellulare con me. Anche quello stava dentro quella maledetta borsa che sta ancora a casa di quel verme. Avrei potuto guardare su google maps dove si trovasse il tuo diavolo di ristorante. Non mi sono data per vinta, ho cercato di andare a memoria, avevo già visto questa strada, ci sono venuta in metropolitana qualche giorno fa. Rischiandomi una super multa, prendo la metro, sì, peccato che fosse dalla parte sbagliata. Penso di scendere alla prima fermata e tornare indietro, il che era un buon piano, sarei arrivata leggermente in ritardo, se non fosse stato per quella speciale metro che non si è fermata se non al fottuto capolinea, un’ora e mezzo dopo. Scendo e la riprendo dalla parte giusta, ed ecco come spendo un’altra ora e quarantacinque minuti. Arrivo alla giusta fermata e scendo dalla metro, quasi incredula di toccare terra. Mi pento in un istante di essere scesa appena il diluvio universale si scaglia su di me. Al che, penso come mai non abbia preso un ombrello, ed ecco che le immagini del mio ragazzo e di quella sgualdrina dai capelli blu, mi riaffiora in mente accompagnandomi qui. In tutto questo non ho la minima idea di dove andrò a dormire stanotte. Quindi, una fottuta senzatetto, senza cellulare, soldi, documenti, nuova in città e completamente zuppa d’acqua, ti sta chiedendo di poter sostenere il colloquio!

-Lei lo guardò ed aggiunse.-

Ragazza: Per favore!

-La ragazza riprendeva fiato mentre Samuel la guardava con indifferenza, anche se doveva ammettere che fu sorpreso da quanto velocemente, quella ragazza, riuscisse a parlare senza prendere fiato. La vide starnutire. Samuel si mise il cappuccio della felpa sulla testa e parlò.-

Samuel: Vieni, ti offro una tazza di caffè a casa mia!
Ragazza: Magari, se ce l’hai, qualcosa di più forte!

-Samuel scosse la testa e sorrise, iniziò a camminare e lei lo seguì in silenzio.

Quella stessa notte, in casa McKay, il telefono squillò, mentre Alex e Rachel guardavano un film dopo aver cenato. Rachel andò a rispondere.-

Rachel: “Pronto?”

-Dall’altra parte del telefono una voce femminile più che familiare parlò.-

Brittany: “Grazie!”
Rachel: “Per cosa?”
Brittany: “So cos’avete fatto. Anche se siete troppo orgogliosi per ammetterlo. Siete abituati ad avere quasi sempre ragione. Come ci si sente ad essere dall’altra parte?”

-Rachel sorrise.-

Rachel: “Uno schifo. Davvero uno schifo”
Brittany: “Dylan ed Emily hanno cenato da noi. Erano più felici che mai. Emy si è scusata per aver rovinato il giorno del Ringraziamento”
Rachel: “Oh!”
Brittany: “Le ho detto di non preoccuparsi, era già stato completamente rovinato da Jasmine!”

-Rachel rise e Brittany continuò.-

Brittany: “So che siete andati a parlare con lei”
Rachel: “Te lo ha detto Emy?”
Brittany: “No, non c’è stato bisogno. Conosco vostra figlia come se fosse la mia, Emy non avrebbe mai cambiato idea così velocemente senza che qualcuno la facesse ragionare”
Rachel: “Ci dispiace, Britt. E ad Alex dispiace di averti puntato il dito contro minacciando Dylan”
Brittany: “Eravate arrabbiati e comunque sembra essere tutto sistemato”
Rachel: “Tra noi è tutto a posto? Per Oliver?”
Brittany: “Come se nulla fosse accaduto. Cinese a casa nostra domani sera?”
Rachel: “Assolutamente!”

-Intanto, nel suo appartamento, Samuel ospitava quella ragazza tanto strana ai suoi occhi. Le diede degli asciugamani.-

Samuel: Tieni, mentre preparo la cena puoi fare la doccia!

-La ragazza li prese e lo guardò mentre Samuel continuava.-

Samuel: Puoi dormire in camera mia stanotte, io dormirò sul divano. Vieni, il bagno è da questa parte, puoi usare tutto ciò che ti occorre. Il phon è dentro questo armadietto, okay?
Ragazza: Grazie…..
Samuel: Oh, Samuel, mi chiamo Samuel McKay!
Ragazza: Io sono Wendy Locke!
Samuel: Wendy, come…
Wendy: Sì, lo so!

-Lei sorrise ed entrò in bagno con la sua roba. Quando Samuel sentì l’acqua scorrere, iniziò a cucinare. Circa un’oretta dopo, mentre finivano di mangiare pasta al ragù, Wendy si leccava i baffi di quella bontà, mentre Samuel la prendeva in giro per via del suo nome.-

Samuel: Andiamo, sei la prima bimba sperduta!

-Wendy scosse la testa.-

Wendy: Wendy non è una bimba sperduta. Te l’ho già detto!
Samuel: Mi vuoi davvero insegnare qualcosa sulla mia storia preferita?
Wendy: Ah, sì? E’ la tua storia preferita?
Samuel: Cavolo, sì! Ho sempre desiderato poter essere Peter Pan e non crescere mai. Starmene sulla mia bella isola a sonnecchiare, volare e sconfiggere i pirati!
Wendy: Oh Dio, Peter Pan è il tuo cartone preferito e non sai che Wendy non è una bimba sperduta?
Samuel: Lo è!
Wendy: Noo! Jane, è la prima bimba sperduta!
Samuel: Chi è Jane?

-Wendy si portò le mani alla bocca indignata.-

Wendy: Come, non sai chi è Jane? E’ la figlia di Wendy!
Samuel: COSA?! Wendy non ha figli!
Wendy: Sì, in Peter Pan 2!
Samuel: No, zitta! Non esiste un Peter Pan 2!
Wendy: Esiste! Jane è la figlia di Wendy ed è lei che Peter nomina come prima bimba sperduta!

-Samuel si mise le mani in testa.-

Samuel: Non ci credo! Come posso essere rimasto indietro?!

-Wendy rise mostrando quel suo perfetto sorriso. Solo in quel momento, Samuel, si rese conto di quanto quella ragazza fosse carina. Aveva i capelli scuri lunghi e mossi, finalmente asciutti, degli occhioni scuri e la pelle color cioccolato al latte. La ragazza aveva dei tratti davvero delicati, totalmente inadatti ad una pazza del genere, anche se Samuel doveva iniziare ad ammettere che la compagnia di Wendy non gli dispiaceva affatto. Lui sorrise.-

Samuel: Vuoi un altro po’ di vino?
Wendy: No, grazie. Sono a posto!

-Anche lei lo guardò e notò quanto Samuel diventasse simpatico una volta rotto il ghiaccio. Si chiedeva come mai in quella casa ci fossero solo loro.-

Wendy: La tua ragazza è fuori città?

-Domandò Wendy indicando a Samuel le foto di Sarah sparse per la casa. Lui bevette un altro bicchiere di vino e la guardò.-

Samuel: Ha preso la maggior parte della sua roba e ora non ho la minima idea di dove sia. Aspetto che torni!
Wendy: Perché?
Samuel: Perché mi ha lasciato con un biglietto. Non si lasciano le persone con un biglietto
Wendy: Invece sì, lo fanno. I codardi lo fanno
Samuel: Io la amo!
Wendy: Secondo te lei ti ama, dopo averti lasciato con un biglietto?
Samuel : Lei tornerà
Wendy: No, non tornerà, Samuel!

-Lui la guardò perdendosi in quegli occhi scuri. Si alzò dalla sedia e cambiò argomento.-

Samuel: Sarai stanca, vieni, ti mostro la mia camera e ti do le lenzuola pulite

-Wendy annuì, non lo avrebbe forzato oltre. Le dispiaceva davvero, Samuel dopotutto sembrava essere un bravo ragazzo.-

Meraviglieee!
Ecco che aggiorno anche qui!
So che questo capitolo è interamente incentrato su Samuel, ma era di fondamentale importanza.
Cosa pensate di Wendy? Vi piace? Come sempre, fatemi sapere!
Ora vi allego le foto.
 
Ecco Samuel e Wendy
Alla prossima,
Sum <3

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