Crash Bandicoot: il ritorno degli elementali

di DhaevetralWarrior
(/viewuser.php?uid=905538)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il vero inizio ***
Capitolo 3: *** La storia di Aku Aku ***
Capitolo 4: *** Una amara sconfitta ***
Capitolo 5: *** L'incontro col dottore, nuova minaccia, in un altra dimensione e Isola Wumap folle ***
Capitolo 6: *** La lotta del Tecnoriccio ***
Capitolo 7: *** Finiti in trappola ***
Capitolo 8: *** Sfuggiti ***
Capitolo 9: *** Arrivo al tempio di Ro-Ko ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Crash, Cortex e Aku Aku VS Ro-Ko ***
Capitolo 11: *** Nuovi pericoli e minacce ***
Capitolo 12: *** Fr-Ez, l'elementale caduto ***
Capitolo 13: *** Nuovi mutanti e un aiuto inaspettato ***
Capitolo 14: *** Il ritorno di Aku Aku ***
Capitolo 15: *** La sconfitta di Py-Ro ***
Capitolo 16: *** Sperduti su un isola deserta ***
Capitolo 17: *** Affetto tra padre e figlia e... dov'è Crash? ***
Capitolo 18: *** Fr-Ez e Wa-Wa ***
Capitolo 19: *** Lo-Lo e i super mutanti ***
Capitolo 20: *** Spiegazioni ***
Capitolo 21: *** Corsa contro il tempo ***
Capitolo 22: *** La pace ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Storia di crasj Capitolo 1: Prologo
Crash stava lì, sdraiato sul tappeto di casa sua, ad osservare il camino. Il fuoco bruciava in modo vivace, ma illuminava poco la casa dei Bandicoot. Era quasi mezzanotte, ma i suoi occhi non davano segni di chiusura. Non smetteva di osservare il fuoco, di osservare i guizzi, mentre era immerso nei ricordi di una settimana prima. A lui sembravano passati secondi dalla sua avventura con Cortex. E gli mancava. Certo, Cortex era cattivo, aveva cercato di ucciderlo più volte... ma c'era qualcosa che li univa... il loro gioco di squadra aveva quasi provocato un'amicizia... le avventure passate insieme: la caverna, il laboratorio del giacchio, la scuola del male. Ricordava tutto con piacere. Nel frattempo, l'ultimo tronco che alimentava il fuoco stava morendo. Il fuoco mostrava le sue ultime scintille, perdendo sempre più potenza. Il calore da esso emanato diminuiva piano piano, in modo graduale, come una ferita che nel tempo guarisce. Il fuoco si spense. Crash rimase al buio. L'oscurità circondava la stanza, ma non fu questo a farlo sentire triste. Coco e Crunch erano usciti a cercare frutti wumpa e Aku Aku era andato con loro per proteggerli da probabili pericoli, e lui si sentiva solo. Solo ed indifeso. In quel momento la mancanza di Cortex si fece sentire ancora di più. Certo, Cortex aveva cercato anche dopo la sconfitta dei fratelli cattivi di ucciderlo, ma lui ne sentiva troppo la nostalgia. Durante quella avventura, non si era mai sentito solo. Sapeva che Cortex era sempre da qualche parte. Ma era inutile pensare al passato. Cortex era il suo più acerrimo nemico e non sarebbero mai potuti diventare amici. Le occhiaie di Crash diventavano sempre più pesanti. Le sue palpebre si chiusero e lui si stese a terra sul tappeto. Iniziò a sonnecchiare. Non sapevo cosa lo aspettasse.

ANGOLO AUTORE: Salve:) Mi era venuta in mente questa diea, e ho deciso di svilupparla. Si svolge dopo twinsanity. Spero che questa storia vi piaccia, ho molte idee per questa storia e già, il titolo della storia dovrebbe far presagire qualcosa... alla prossima! 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il vero inizio ***


Capitolo 2: IL VERO INIZIO
Dopo ore di meritato sonno, Crash  si sentì una strana sensazione  che gli percorreva la schiena. Tutto sembrava cambiato in un attimo: al posto della morbidezza del tappeto di casa sua, sentiva di essere appoggiato contro qualcosa di rugoso, paragonabile alla corteccia di un albero. Era assolutamente anormale passare da una sensazione a un altra, e ciò desto non pochi dubbi al bandicoot, ancora con le palpebre chiuse. Inoltre, sentiva sulla sua pelliccia un calore molto intenso, e ciò sarebbe stato impossibile se lui fosse stato ancora dentro casa sua. Del resto, il camino della notte scorsa si era spento, e a dir la verità, ricordava di sentire un gran freddo pervadergli il corpo. Come era possibile che tutto ciò fosse cambiato? Cosa era successo? Dov'era ora? Chi lo aveva portato lì? Il bandicoot capì che starsene con le mani in tasca era ormai futile, e che l'unico modo di capire qualcosa era aprire gli occhi e vedere cosa aveva intorno. Cominciò ad alzarsi lentamente, e a spalancare gli occhi in modo graduale, approfittandone anche per sgranchirsi la schiena. Inizialmente aveva la vista tutta offuscata, e non riusciva bene a identificare ciò che si mostrava davanti a lui.  Man mano tutto si faceva sempre più chiaro, e cominciò a mettere a fuoco il territorio, facendo perdere quell'effetto di sfocatura, simile ad una foto fatta da una telecamera orribile. Un brivido passò per la sua schiena, tanto da fargli rizzare i peli.  Cominciò ad ansimare, e i suoi battiti cardiaci aumentarono in un attimo, tanto che riusciva egli stesso a sentirli. Non si sentì più il respiro, e per un attimo, ebbe la sensazione di morire. Davanti a lui era presente un enorme orizzonte, con tutto l'azzurro del cielo, e in lontananza intravedeva un imponente ed enorme ramo, che si diramava in altri tre rami, ognuno con la sua chioma folta di erba verde. Inoltre, al di sotto dei suoi piedi capì di non avere del legno di quercia lavorato, ma del legno di quercia grezzo, e notò anche una strana discesa proprio davanti a lui, che terminava con un salto nel vuoto per poi atterrare su una piattaforma rocciosa, e vicino a essa ce n'erano altre, ed erano veramente numerose. Davanti ad esse si ergeva una cascata, la cui acqua scorreva impetuosa, come le foglie di un albero mosse dal vento di un temporale. Osservò, con sguardo decisamente terrorizzato, anche al di fuori della piattaforma, scoprendo di non essere più sulla terra ferma, ma sopra un vero e proprio albero, e il vedere tutto lo spazio che separava quella piattaforma dalla foresta che si trovava al di sotto gli bastò per fargli venire un senso di nausea, come se l'ansimare in continuazione non fosse già abbastanza. Il bandicoot recuperò fiato, stette coi nervi saldi e capì di dover cercare aiuto. Certo, il senso di solitudine era molto opprimente, e il terrore stava pervadendo la sua testa, quasi a farla scoppiare. Il terrore di restare solo, abbandonato dal mondo; qualcosa cominciò a scendere inesorabilmente dai suoi occhi, era la manifestazione di un sentimento, un sentimento che non aveva mai provato prima, un sentimento a lui prima sconosciuto, ma che ora era visibile da quella gocciolina d'acqua che scivolava sulla sua guancia, e che poi si staccò dal  corpo del marsupiale, e andò a sbattere miseramente contro il legno, con un tonfo debole, che tuttavia il bandicoot riuscì a percepire. E cominciarono a uscirne altre. Il bandicoot cercò di fermarle, ma era inevitabile. Le lacrime del bandicoot scivolarono anche sulla sua peluria, inzuppandola. Il povero Marsupiale si tocco dolcemente il viso, per asciugare quell'inutile macigno che lo riempiva di tanta umiliazione, benché lui sapesse che era un normalissimo sentimento che tutti provano. Ma in quel momento, qualcosa lo spingeva ad andare contro i suoi sentimenti, e di affrontarli. Doveva capire cosa stesse succedendo. " Crash... so che ti stai facendo molte domande... beh, meglio che tu sappia almeno dove ti trovi... benvenuto all'albero di Uka".

ANGOLO AUTORE: Salve! Spero di non essere stato dimenticato in questo fandom, e spero che questo secondo capitolo vi abbia interessato. Dal quarto in poi ci saranno meno sentimenti o descrizioni... solo azione! Quindi, cominciate a preparare i pop corn! CI sarà da divertirsi! P.S: Vi avviso che l'albero descritto è l'albero du Uka Uka di of the titans. Più avanti vi sarà tutto chiaro.


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La storia di Aku Aku ***


CAPITOLO 3: LA STORIA DI AKU AKU
" No... probabilmente questo misero benvenuto non serve a rendere più chiare le tue domande, anzi, credo di aver reso la tua mente ancora più offuscata di prima. Forse è il momento di parlarti di ciò che ti ho tenuto celato in tutti questi anni... anzi, no forse, è ora di svelarti  tutto quello che non ti ho mai detto. Non ho più niente da nascondere: non posso farti rimanere un ingenuo all'oscuro di tutto, e non posso trovare scuse per nascondermi ancora. Devo avere il coraggio, coraggio di raccontarti tutti i miei segreti, coraggio che mi veniva sempre a mancare, perché il raccontarti questo ti avrebbe spaventato. Ma questa volta, sento di riuscirci. D'altro canto, ho osservato che i tuoi occhi sono diversi: sembri più determinato, sembri più umano, sembri provare dei sentimenti. Non sei più quello di una volta, sei cambiato. Sembri avere più sicurezza in te stesso, sembra che un nuovo fuoco sia sprigionato dentro di te, eliminando quel che eri precedentemente. Non sei più un bandicoot pazzo e sempre felice, sei diventato un animale capace di provare sentimenti profondi, quasi come un umano. Il vecchio Crash è morto, ma ne è nato uno nuovo, uno che ha difetti e pregi, uno con dei sentimenti, uno che adesso sa veramente cosa vuol dire soffrire, uno che ormai capisce di esser capace di farcela anche con le sue sole forze, un essere cosciente. Ma ora è inutile tenerti sulle spine, so che quello che vuoi è la verità. Ed è giusto così". A quel punto, il marsupiale si girò con uno scatto all'indietro, scoprendo chi gli stava parlando dietro le spalle.

Ed eccoli lì: uno di fronte all'altro, faccia a faccia, occhi dritti, espressioni serie. Aku Aku fissò bene la faccia del marsupiale: nonostante le lacrime gli stessero passando ancora sulle guance, la sua espressione dava l'idea di uno spirito forte, sicuro, pronto ad affrontare chiunque gli si pari sul suo cammino, con un animo saldo e inesorabile, ormai impossibile da spezzare, da ridurre in frantumi. Crash sembrò riacquistare forza in un attimo, e il suo sguardo incitava Aku Aku a continuare. Non avrebbe avuto paura, anche se fosse stata la cosa più spaventosa di sempre. Doveva dimenticare ciò che era stato e pensare a ciò che era ora. Come aveva detto Aku Aku, un Crash era morto, ma ne era nato uno nuovo. Il bandicoot si sedette, e la maschera continuò il discorso dopo un breve sospiro.

 " Vedi, era una giornata normale sull'isola Wumpa. I granchi camminavano sulla soffice sabbia della spiaggia, e il mare era più limpido che mai. Ad un certo punto, una strana lancia comparve nel cielo, e si conficcò in una roccia. E ne seguirono altre. Un granchio notò che sul mare delle barche stavano navigando in direzione della spiaggia, e sopra di esse remavano degli strani esseri, con capelli che coprivano completamente i loro occhi, rendendoli invisibili. A quella vista, i granchi si terrorizzarono nel vedere cosa essi tenevano ben stretti nei pugni delle mani: delle lance. " Terra, terra!" gridò uno degli umani. A quel punto, tutti gli umani lanciarono all'unisono le loro lance in aria. Esse si stavano precipitando come missili sulla spiaggia, e impetuosamente si avvicinavano ai poveri granchi, che parevano incapaci di difendersi. La scarica di lance cessò, ma ciò che lascio fu terribile: migliaia di corpi di granchi stesi a terra, privi di ogni cellula vitale, con le lance conficcate nel loro torace. Vedere qui poveri animali uccisi con così tanta crudeltà non fece senso agli indigeni. Sterminarono metà fauna forestale, tanto che dovunque ci si girasse si potevano vedere corpi maciullati e alcune volte addirittura scheletri senza carne né pelle, dato che erano state strappate e mangiate selvaggiamente, e alcune volta, animali sventrati, con interiora assenti. Costruirono poi un enorme villaggio, che fu eretto al centro dell'isola, in bella vista sul mare. Vicino ad esso, era presente un imponente albero. Sotto quest'ultimo furono costruiti dei templi per venerare le divinità da loro amate: Ro-ko, creatore della crosta terrestre, Py-Ro, creatore del sole e delle fiamme, Wa-Wa, creatore degli oceani e dei mari, e Lo-Lo, creatore dei tornadi e dei venti. Essi venivano identificati come quattro maschere, e furono considerati dagli antichi come i creatori dell'universo. Ma cosa c'entra tutto questo con me? Semplice: il mio artefice, un potente stregone di nome Aku Kau, era l'organizzatore delle cerimonie per le maschere, che forse tu conosci meglio come elementali. Ma tutto questo non basta. Non siamo ancora arrivati al succo del discorso. Siamo arrivatì a metà. Perciò, non mi dilungo troppo, e passiamo a ciò che veramente ti interessa, che veramente ti ha fatto restare qui per tutto questo tempo: la mia creazione" a quelle parole, Crash fece una faccia stupita, ma allo stesso tempo curiosa. Ormai avrebbe capito tutto: chi era Aku Aku e perché fu creato. Il bandicoot fece un leggero sorriso diretto alla maschera, porgendogli la mano, quasi a voler stringere la inesistente mano di Aku. Lui fu commosso da tale fiducia che vi veniva assegnata, la fiducia di un amico, di colui che aveva accompagnato solo durante tutte le sue avventure, l'amico che non lo aveva mai tradito, che aveva sempre protetto. Era un vero e proprio amico, non un semplice alleato. Aku Aku sorrise anch'egli, per poi riprendere il discorso. Il bandicoot si risedette sulla corteccia dell'albero di Uka, e stette ad ascoltare il continuo.

" Era passato ormai un mese dall'arrivo degli indigeni sull'isola, e i problemi non erano certo mancati. Al loro sbarco, gli indigeni erano circa otto milioni, mentre ora il loro numero ammontava a duecento. Ciò accadde perché gli animali della fauna locale furono indignati dell'opera di sterminio fatta dagli indigeni, e quotidianamente penetravano oltre le fragili mura, col solo scopo di massacrare centinaia di indigeni. Verso la fine del mese, gli indigeni ammontavano a quattro milioni, ma il colpo decisivo accadde il giorno che verrà ricordato come: " Caccia all'uomo": quel giorno, tre milioni e oltre di persone furono sbranate senza pietà, costringendo i sopravvissuti a rifugiarsi sotto l'albero. In un preciso giorno, il trenta luglio, lo stregone Aku Kau non trovò il fratello Uka Kua nella loro capanna. Decise allora di andare fuori dal villaggio, a cercarlo. E lo trovò, proprio sotto un albero, sofferente, in ginocchio. Sembrava quasi per morire, ma, con le sue ultime forze, afferrò una maschera e... ci trasferì tutto quello che aveva di malvagio al suo interno. Nacque Uka Uka. Ma cosa lo ha spinto a ciò? Pazzia. Uka kau aveva il terrore di non riuscire a fare tutto quello che volesse fare nella vita, aveva paura di dimenticare qualcosa, aveva paura di non raggiungere il suo sogno, ovvero quello di diventare capo tribù. Allora, fece una seduta spiritica, eseguendo un incantesimo proibito di cui aveva letto su un antico libro di magia, su una maschera... mio fratello. Fece un errore: mentre stava per morire, sbagliò posizione labiale, cosa fondamentale nel rituale: se si voleva trasferire il bene della propria anima bisognava spostare le labbra a destra, in caso contrario a sinistra. E lui fece l'errore. Un misero errore che fu tuttavia rilevante ai fini del destino degli indigeni. Il corpo di Uka kau era prostrato sul terreno, e la maschera Uka Uka risvegliò le maschere elementali, mostrando ciò che erano veramente: esseri impietosi, condannati dagli uomini antichi a vivere dentro la corteccia di un albero. Il rancore conservato per tutto quel tempo si abbatté contro la fauna dell'isola e contro gli indigeni. Ormai, ogni giorno c'era sempre una catastrofe diversa: il primo giorno un tornado, che colpi la parte forestale più vicina alla costa, portando tanti animali e tanta vegetazione con se. Il giorno dopo, un'enorme onda inglobò metà isola, lasciando solo  una piccola parte forestale e il villaggio degli indiani. Il giorno dopo ancora, un incendio divampò nell'unica parte forestale rimasta, facendola bruciare e carbonizzando tutti gli animali su essa residenti. Il giorno dopo, essa fu inghiottita dall'acqua. Oramai, della vecchia e gloriosa isola Wumpa non rimaneva altro che il villaggio indigeno e l'albero, soprannominato albero di Uka. Quello stesso giorno il panico riempì quelle poche persone rimaste, tutti si rifugiavano nelle case, nella speranza che gli elementali non li colpissero. Aku Kua doveva agire, non poteva sopportare il pensiero che altre persone sarebbero morte. Allora, fece come il fratello: lo stesso rituale, ma questa volta non sbagliò col movimento labiale. Il suo corpo cadde a terra, privo di vita. Ero nato io. Proprio quello stesso giorno, andai in cielo, e affrontai faccia a faccia mio fratello Uka Uka e gli elementali. La mia purezza riuscì a superare tutte le loro forze combinate e alla fine ero lì, ansimante, pieno di ferite sulla faccia, fiero di aver vinto quella battaglia. Con il potere rimanente, ricostruii l'isola Wumpa, resuscitando gli animali del luogo. Chiusi gli occhi e cominciai a fluttuare nell'aria, e il vento mi porto sulla spiaggia di N.Sanity. La sabbia mi coprì il volto... poi solo buio..." aveva finito.

Crash sapeva finalmente tutta la verità, e apprese immediatamente ciò che doveva fare: fermare gli elementali ritornati. Aku fu soddisfatto che Crash avesse capito da sé il proprio obiettivo, anzi, il loro obiettivo. I due guardarono all'orizzonte, verso il sole tramontante, si imboccarono simbolicamente le maniche e si diressero verso il bordo della piattaforma. Crash si voltò un attimo per riguardare la vastità dell'albero Uka, osservando la sua bellezza. Ma non era il momento di pensare a quello: doveva passare all'azione!

ANGOLO AUTORE: Salve! Come avete notato, non ho fatto un ritardo madornale come la scorsa volta, ed eccomi qua col terzo capitolo! Come avete potuto notare, in questo capitolo è prevalentemente narrativo, infatti parla della origine di Aku Aku ( Come l'ho pensata io) e della storia degli elementali. Ed è proprio in questo capitolo che vengono rivelati i nemici di questa storia: gli elementali! Esatto! Sono stati risvegliati da... eh eh... può sembrare scontato, ma fidatevi, non è così scontato come credete... detto ciò, prima di finirla, vorrei fare delle precisazioni:
1 Perché gli indigeni si trovano sull'isola Wumpa? Non vivevano sull'isola N.Sanity? Be, ho scritto ciò perché nel primo gioco, nella seconda isola, che si pensa sia l'isola Wumpa dall'enorme albero simile all'albero di Uka di Of the Titans, ho ipotizzato che gli indigeni prima vivessero sull'isola Wumpa, e poi solo un piccolo villagio è rimasto su quell'isola.
2 Perché proprio gli elementali come nemici? Cosa hanno di speciale? Semplice: gli elementali sono sempre stati secondo me un ottima idea, che tuttavià è stata poco sfruttata, e che voglio far rinascere. Tutto quì.
3 I personaggi hanno l'aspetto dei remake o dei classici? Questa è una domanda che vi starete sicuramente porgendo, è dunque è mio dovere dirvelo: essi sono i personaggi classici, dato che come desing li preferisco alle versioni dei remake( A parte Nina). Quindi, sono le versioni classiche.
Detto questo, vi auguro una buona giornata, dal prossimo capitolo inizia l'azione! Ci vediamo GUERRIERI!



Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Una amara sconfitta ***


CAPITOLO 4: UNA AMARA SCONFITTA
" Emh... a dir la verità non ho finito di parlare" disse Aku Aku, frenando con circa dei semplici parole l'entusiasmo di Crash, che si fermò con il piede sinistro poggiato sull'albero, mentre il piede destro era rimasto in balia del vento, senza alcun'appoggio, sospeso sul vuoto. La faccia del marsupiale sembrava quella di una persona che aveva appena visto un fantasma, ma la cosa più strana fu la velocità con cui cambiò, sia la sua espressione che le sue intenzioni: tre secondi prima era pronto a buttarsi nell'avventura, desideroso di salvare chi amava, ma ancora troppo ingenuo per rendersi conto di star facendo una stupidaggine, ovvero quella di buttarsi giù da un albero in quel modo. Se ne rese conto solo dopo essersi fermato, osservando il piede oscillare nel vuoto come un pendolo, mosso dalla debole brezza che in quel momento  passava. Si rese conto di quanto fosse ancora poco maturo e con una mentalità non molto adulta, e si rimproverò fortemente; la sua lotta interiore era appena iniziata, e la sua coscienza era appena pronta alla cresita psicologica che avrebbe subito il marsupiale. " Beh, vedi, io ti ho raccontato quella storia non solo per risolvere un tuo dubbio e per dirti che gli elementali sono tornati... ma anche per darti una idea su ciò che dovrai affrontare" a quelle parole, che di certo il marsupiale non si aspettava, sopratutto dopo che Aku Aku gli aveva spiegato tutte quelle cose, pensando che avesse detto tutto, rimase attonito; gli elementali come li aveva affrontati lui non erano minimamente paragonabili a quelli del racconto di Aku. Difatti, quando il dottor Cortex risvegliò gli elementali, l'unico che risveglio davvero a livelli alti fu Py-Ro, che però era solo al venticinque per cento delle sue potenze. Basti pensare che a quella percentuale, che non era neanche alla metà della sua forza, era capace di provocare eruzioni vulcaniche di potenza immane. Le altre maschere non erano capaci di troppo, neanche Lo lo. Dato che tutte, tranne Py-Ro, furono per sbagliò risvegliate dal cinque per cento della loro potenza, avevano bisogno di un corpo ospite per diventare davvero forti. La cosa sconvolgente e che non solo gli elementali descritti da Aku erano più potenti di quelli affrontati da lui in precedenza. Non solo. Erano solo a metà potenza. Ora erano addirittura, a detta di Aku, al novanta per cento della loro forza. Neanche al cento per cento... al novanta! Il bandicoot rabbrividì, sentendo di star diventando pazzo. Sentiva gli elementali dirgli d essere inutile, vedeva il mondo che veniva sgretolato dai terremoti di Ro-Ko, così potenti da colpire più zone, addirittura più stati alla volta venir colpiti da questi terremoti, generati dal nulla. Vedeva le enormi onde di Wa-Wa sommergere in sol boccone tutta la crosta terrestre; vedeva Py-Ro, che aveva capacità immani, come quelle di creare dal nulla vulcani, di far comparire lava a suo piacimento, di appiccare incendi sull'acqua. E infine vedeva Lo lo, che coi suoi tornado inglobava isole, stati, continenti interi, e spazzava tutto via con una velocità da far invidia a chiunque. Aku Aku osservò il suo amico steso a terra a disperarsi, cercando di confortarlo; troppo tardi. Era completamente uscito di senno, non riusciva a smettere di disperarsi. I suoi occhi sembravano quelli di un pazzo assassino, ma allo stesso tempo di una persona che vuole solo una vita tranquilla, ma che è costretto a soffrire. La maschera non riusciva a muoversi. Sentiva tutto il suo potere venire a meno, a quella vista. Ma ciò che ruppe completamente la loro sanità mentale, fu quando, gettando uno sguardo sull'isola N Sanity in lontananza, videro un potentissimo tornado attorno ad essa. Esso sradicava gli alberi, avvicinava le case nella sua culla della morte, alzava i cadaveri, fra cui... il bandicoot intravide... be, forse ciò che disse vi farà capire meglio. " Coco... Crunch" non era tanto ciò che disse, dato che il marsupiale, come ben sapiamo, non parla. La maschera al suo fianco gli si avvicino, abbracciandolo, dicendogli di non preoccuparsi, e che avrebbe trovato il modo di vendicarli. Poteva capire il dolore del bandicoot, lo capiva bene. Esso sembrava impazzito. Stava per dare un pugno alla corteccia, quando, tutto d'un tratto, si ritrovò in un luogo... strano.

Aku Aku l'aveva teletrasportato sopra un pezzo di roccia, immediatamente riconosciuto da Crash: era il teschio dell'isola N sanity, la fonte dell'acqua che usciva dalla sua bocca. Crash appena lo riconobbe, il che accadde molto velocemente, non poté... non essere nostalgico. Quel teschio era il simbolo dell'isola, e vederlo così miseramente ridotto fece compassione al marsupiale. " Guarda, guarda, ma chi abbiamo! Aku Aku e quel grande idiota di un Bandicoot!" improvvisamente, l'autore del tornado si presentò: Lo-Lo, l'elementale del vento. " Oh, bene, Lo-Lo! So già di ciò che vuoi fare... il tuo progetto è folle! Vuoi inghiottire il continente asiatico con un solo tornado? Farai morire un sacco di persone! Sei un folle! Non ti permetterò di uccidere così tante persone!" gridò la maschera all'elementale, mentre il bandicoot, che dentro di se era pieno di rabbia, osservò la maschera con un espressione di sfida mista a rancore. Lo-Lo fece cenno di voler combattere. Allora, Crash e Aku, in posizione di combattimento, iniziarono lo scontro.

Il bandicoot saltava qua e là sulle piattaforme che trovava nel tornado, che altro non erano che le cose che il vortice aveva preso. Capanne di indigeni, rocce, palme, assi di legno ecc. Saltava dovunque, e nel frattempo poté osservare gli immensi poteri di cui disponeva la maschera. Non aveva mai visto un nemico così potente: con la sola forza di volontà, era capace di creare un pugno con l'aria, velocissimo, quasi più della luce. Si aveva solo dieci centesimi di secondo per scappargli, ma il peggio è che alcune volte il pugno continuava a seguire il bandicoot; e non solo, aveva la stessa identica velocità: sempre solo un istante per schivare. E non è tutto. Se esso andava leggermente più lento, un vento potentissimo trascinava la vittima vicino ad esso. E ciò che successe al bandicoot e alla maschera. Furono colpiti da tutti i pugni, praticamente senza possibilità di essere schivati, e il saltare tra una piattaforma all'altra non aiutava troppo il marsupiale, sopratutto quando il marsupiale saltava da una piattaforma all'altra. Senza nessun appoggio per scappare, era alla mercé della mano. Dopo aver saltato qua e là, ed aver preso un sacco di mazzate, la maschera e il bandicoot erano davvero esausti, e ancora si tenevano a malapena sul teschio, che Lo-Lo non aveva ancora distrutto e che era anche l'unica cosa dentro al tornado a non esser stata disintegrata. Osservarono di nuovo il tornado dove si trovavano in quel momento, gettando anche uno sguardo sull'isola N.Sanity, privata di qualsiasi cosa. All'improvviso, Lo-Lo mostrò il suo potere più grande. Il bandicoot, nell'immensità della notte che era sopraggiunta, divenne la prima vittima del massimo potere dell'elementale: il controllo mentale. Il bandicoot stava cominciando a prendere a pugni Aku Aku, dato che l'elementale aveva preso il controllo della sua mente. Ma non era tutto ciò. Difatti, con solo la sua volontà, l'elementale provocò a Crash una ferita profonda. " Morirai lentamente dissanguato e dolorante" disse l'elementale, prima di scaraventare via il bandicoot e la maschera coi suoi potentissimi venti, stordendoli e separandoli. Il male aveva vinto sul bene, gli eroi erano stati schiacciati dai nemici, la sconfitta era stata umiliante, dato che gli eroi erano stati sconfitti facilmente.

Il bandicoot, quando si risvegliò, si trovò sulla spiaggia dell'isola Wumpa... e...

ANGOLO AUTORE: E dopo quasi un mese, ci rincontriamo! Ben tornati, mei cari lettori, e scusate per l'assenza. Come al solito, la mia pigrizia per pubblicare mi ha portato a stare lontano da sta storia per un mese e quasi oltre, quindi, oggi ho deciso finalmente di pubblicare questo capitolo. Inoltre, fra due giorni raggiungerò un traguardo assurda... un anno su EFP!  Incredibile, vero? Non solo. Di recente ( e credo lo sappiate) è uscito il trailer di  Insane Trilogy. Non sto più nella pelle. Seriamente, è fighissimo! Comunque, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e ok, lo so che non c'è tutta l'azione che avevo detto... ma non riesco a non mettere scene psicologiche. Non ci riesco proprio. Almeno in questa storia. Spero che comunque, questo capitolo vi abbia dato un assaggio di ciò che sono capaci gli elementali in questa storia. Ho deciso di renderli più potenti, e questo è quello che è presente neil capitolo sono solo ma maggiore parte ( manco tutti) dei poteri di Lo lo ( Si, nell'angolo autore mi stanco di scriverlo decentemente). Be, ci vediamo col prossimo capitolo che ho già in mente. Alla prossima, GUERRIERI!


Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** L'incontro col dottore, nuova minaccia, in un altra dimensione e Isola Wumap folle ***


CAPITOLO 5: L'INCONTRO COL DOTTORE NUOVA MINACCIA, IN UN ALTRA DIMENSIONE e l'ISOLA WUMPA FOLLE

Dalla spiaggia, riuscì a intravedere una piccola barchetta che solcava il mare, e la sua prua veniva costantemente colpita da deboli onde che si alzavano molto spesso. La notte era fredda, e sulla riva erano depositati dei cadaveri. Erano i cadaveri degli indigeni, che erano stati trasportati dal mare; Crash passò sopra ad essi, ma non si soffermò sul capire cosa fossero, anche se il suono del suo piede che schiacciava la carne lo rese dubbioso se ciò che stava vivendo non fosse altro che un sogno. Forse, la ferita procuratagli dall'elementale l'aveva già ucciso. Tuttavia, il bandicoot notò che stava ancora sanguinando. Forse era ancora vivo. Forse la sua vita non era finita come pensava. Aveva ancora una possibilità di salvare il mondo, di salvare chi amava. Anche se ormai, di chi amava era rimasto ben poco. Coco e Crunch erano morti, forse anche Aku Aku. Era rimasto solo, solo contro quattro  maschere potentissime. Impazzì di nuovo, e dai suoi occhi partorì un sacco di lacrime, che si versavano sulla sabbia, che le asciugava in un attimo. Il bandicoot non ebbe più motivo di nascondere la sua sofferenza, e cominciò ad urlare. Proprio in quel momento, la barchetta intravista dal marsupiale tirò l'ancora sulla riva della spiaggia. Il bandicoot stese il suo petto a terra, riempendo la sabbia di lacrime. Due sagome con tratti poco chiari sbucarono fuori dalla barca, calpestando la sabbia; questi ultimi osservarono il bandicoot agonizzante accovacciato sulla riva, e il suo pianto si poteva sentire anche dall'altro capo dell'isola. Una delle due sagome parlò all'altra. " So che ciò che sto per dirti ti farà arrabbiare molto... ma io non ho il coraggio di ucciderlo. So che è mio nemico e che mi potrebbe intralciare... o, scusa. Volevo dire ci potrebbe intralciare. Il punto è che... lui è una delle mie creazioni. Un bandicoot stupido, mi ha rovinato centinaia di piani, eppure... ucciderlo non mi farebbe felice. Ucciderlo non mi renderà diverso. Lui è una mia creazione, è come se fosse mio figlio. Non mi chiedere perché da un momento all'altro ho questi sentimenti riguardo a Crash... ma ti prego... grande Uka Uka, risparmialo!" costui non era altro che Dottor Neo Cortex. E l'altra sagoma era la sua fidata maschera Uka Uka. Il dottor Cortex si era stupido della bontà insolita con cui Uka Uka gli parlava, e sembrava addirittura esser diventato buono. Ma Cortex era sospettoso. Com'era possibile che un essere che tre secondi prima seguiva Cortex solo per motivi di gloria fosse cambiato in un agnellino? Ciò che aumentò i suoi sospetti fu che la maschera annuì alle sue preghiere. Anche se diventato quasi un agnellino, nutriva ancora odio contro il bandicoot. Lo scienziato non si fidava più, eppure se ne frego. Non sapevo perché, ma sentiva anche lui che l'avventura trascorsa con Crash l'avesse fatto diventare... un suo amico. Quando si voltò, si ritrovò davanti il bandicoot; egli aveva sentito tutto, e scoppiò di gioia, abbracciando il suo creatore con tanta tenerezza. " Io non dicevo sul serio!" disse Cortex, cercando chiaramente di giustificarsi dall'imbarazzo. Crash lo abbracciò ancora più forte, quando si accorse che di nascosto Cortex gli stava mettendo un cerotto sulla ferita. " Ti voglio bene, stupido di un bandicoot" sussurò Cortex, ricambiando l'abbraccio. Crash aveva chiaramente le palpebre pesanti, e non ci pensò due volti a stendersi sul morbido mantello della sabbia, mentre le lacrime stavano cessando, anche se ormai gli avevano inondato il viso. Cortex osservò insieme ad Uka Uka il chiaro di luna. Cortex notò con tristezza che dell'isola della follia era rimasto il nulla cosmico. Dove un tempo c'era vita e gioia, ora c'era solo la solitudine. Il tornado l'aveva risucchiata del tutto; nel frattempo, l'isola su cui aveva costruito la sua roccaforte( la Cortex Island, per intenderci) stava affondando, e le rovine del castello si riempirono di acqua. E tutti gli animaletti che vivevano lì dopo la sconfitta di Cortex morirono annegati, in silenzio e lentamente. L'artefice di quello spettacolo era chiaramente Wa Wa, e Cortex soffrì nel sentire piccoli gemiti. Erano i gemiti degli animali, che prima di morire, lasciavano un debole gemito, ma che Cortex poteva udire, anche se si trovava sull'isola Wumpa, molto distante dal suo vecchio castello. L'isola era affondata quasi del tutto, e solo la parte più alta del castello, che culminava in una piccola torre, risultava ancora visibile. Cortex la osservò piangente, osservando il lavoro di tanti anni affondare miseramente nel mare, per poi essere dimenticato da tutti. E così, l'isola affondò, e di essa non si ebbe più traccia. Cortex notò che Uka Uka guardava tutto con indifferenza, quasi come se fosse tornato al suo stato originario. Ma appena Cortex si girò per veder meglio, Uka Uka trasformò la sua espressione da neutra a triste, quasi come per nascondere qualcosa; Cortex non ci diede molto peso, quanto invece fece per osservare l'arcipelago Wumpa che si stava restringendo: agli inizi delle sue creazioni, le isole erano ben cinque: un enorme pezzo di ghiaccio che poi sarebbe diventata la base del suo laboratorio, l'isola della follia, l'isola Wumpa e un'isola montuosa, ovvero la Cortex Island, e anche la scuola del male di Madame Amberly; queste due di quelle cinque isole erano ormai un lontano ricordo, che sarebbe stato calpestato e accartocciato. Cortex si addormentò. Nel sonno, si mise a canticchiare una poesia:
Cara mia bella,                                                                                                                                                                                                           osservo la luna splendere,                                                                                                                                                                               mentre riemergono i miei ricordi.                                                                                                                                                              Nonostante io fossi malvagio,                                                                                                                                                                        la tua purezza il mio cuor riscaldò, e da una parte cambiò.                                                                                                                   Durato tre anni or son, io non dimentichero mai i numerosi sfiori di labbra, e il momento del parto.                                                                                                                                                                                                                               Il nostro quarto anno, tu vita finì,                                                                                                                                                                 e il mio cuore di tristezza si riempì.                                                                                                                                                                Nostra figlia vive rinchiusa nel laboratorio di ghiaccio, e di uscire mai le permetto.                                                              Se la mia missione fallir dovesse,  sarò di nuovo accanto a te, e nulla ci separerà.                                                                     L'alba è vicina, e il sole sorge orgoglioso,                                                                                                                                                    e il fiore del nostro amore cresce rigoglioso.      

La mattina seguente, Cortex si svegliò molto presto; non da meno fece Crash, che si svegliò addirittura prima di lui. I due notarono immediatamente che Uka Uka non c'era più. E, alla vista di chi c'era al suo posto, rabbrividirono, credendo di trovarsi davanti un fantasma. " Aku Aku!!!!!!!??????????????? Ma... tu non eri morto!!!!!" chiese Cortex, dubitante del fatto di essere ancora tra i vivi. " No, Cortex, sono io in carne ed ossa. O forse, in legno ed ossa. Be, vedi Cortex... Uka Uka ha venduto la tua anima" a quelle parole, tutto si fermò. Lo scienziato spalancò la bocca, e cominciò a sbavare. Mentre Crash si fermò, quando stava correndo per abbracciare la sua amica maschera. " Già, Cortex. Uka Uka, notando i sentimenti che provavi per Crash e il fatto che lo hai aiutato, lo ha fatto arrabbiare. Lui ha assunto quell'aria così buona per ingannarti, e per ingannare tutti a unirsi con lui. Lui non voleva salvare il mondo perché voleva salvarlo. Lo voleva fare per DOMINARLO!" mentre le verità venivano a galla, il dottore si mise le mani nei capelli, se almeno li avesse tutti. Crash rimase immobile. " Vedi, Cortex. Uka Uka ha venduto la tua anima agli elementali. Ti ha tradito, e ora gli elementali hanno trasformato tutti gli animali dell'isola Wumpa.  Sono mutanti, ma diversi da quelli da te creati. Essi sono totalmente stupidi, uccidere è l'unica cosa che sanno fare, sono selvaggi, e si muovono solo grazie agli istinti naturali. Questi mutanti sono molto forti, e hanno poteri speciali. Dovremo unire le nostre forze per sconfiggerli" disse Aku Aku. Il marsupiale non sembrava per niente spaventato, e, anzi, era molto spavaldo, mostrando i suoi piccoli muscoli. Cortex era invece terrorizzato, tant'è che si tolse i guanti, gettandoli sulla sabbia; essi si sporcarono tutti, mentre lo scienziato si mangiava le unghie, e i suoi occhi erano pieni di terrore; la sua testa tremava; le sue mani tremavano; le sue gambe tremavano; insomma, tutto il suo corpo tremava. Che coraggio, il nostro dottore preferito! Tornando a noi, Aku Aku continuò a spiegare, mentre gli occhi del marsupiale si riempirono di tristezza nel guardare il suo creatore terrorizzato; avvicinò la mano a lui, per consolarlo. Ma qualcosa lo fermò. Pensò che forse sarebbe stato meglio non intervenire. Avrebbe solo peggiorato le cose. Ma non riusciva a vederlo così. Cominciò a lacrimare di nuovo, ma sta volta cerco di trattenerle il più possibile, quando Aku Aku riprese il discorso. " Dobbiamo sconfiggere i quattro elementali, e dunque bene che vi faccio capire cosa dovremo fare. Nell'isola ci sono ben quattro templi, ognuno situato in parti difficilmente raggiungibili: uno si trova sul dorso dell'albero di Uka, uno si trova nella parte più bassa dell'isola, ovvero sotto terra; un altro si trova dietro alla cascata che sgorga dal piccolo tempio ormai in rovina dove sfidammo Ripper Roo nella prima avventura; e l'ultimo, ma non meno importante, si torva dall'altra parte dell'isola, nella zona vulcanica dove sfidammo Koala Kong. Tutte le parti dell'isola e dei templi sono, tuttavia,  piene di mutanti. Dovremo affrontarli per passare avanti. Dovremo stare molto attenti. So che sembra brutto. So che sembra spaventoso. So che tutto questo sembra orribile. Ma non abbiate paura. Insieme potremo farcela. Fidatevi, ci riusciremo!" disse con entusiasmo la maschera, mentre lo scienziato cercava di calmarsi. I suoni della natura erano soavi, e accompagnò l'intera giornata in cui Crash e Cortex rimasero sulla spiaggia, dato che Aku Aku spiegò che l'avventura sarebbe iniziata il giorno dopo. I due osservarono il cielo per tutta la giornata, e il vento muoveva i peli del bandicoot e i pochi capelli dello scienziato. I due rimasero stesi sulla sabbia per tutta la giornata, fino a quando la notte, il dottore accese il falò, e si mise a cantare:

Notte bella, esisti in cielo,                                                                                                                                                                                             e cresci come un melo nella giornata.                                                                                                                                                              Mia amata moglie mi ricordo                                                                                                                                                                             della tua vita breve ma intensa, quando il nodo si spezzò.                                                                                                                 Addio, mia cara.                                                                                                                                                                                                                    

Crash guardò lo scienziato con area sospetta. Cos'era quella poesia? E perché trattare di un argomento così... così strano? Le risposte non sarebbero venute presto, eppure il bandicoot era impaziente come non mai... ma, incredibilmente, decise da tralasciare questa cosa. Fu così che, con il dolce calore addosso di un debole falò, Aku Aku, Crash e Cortex si addormentarono sulla riva dell'isola Wumpa. I tre mi misero vicino l'uno con l'altro e le piccole onde provocate dal mare s'impattavano le loro gambe; tuttavia, da qualche parte nell'universo, lontano da un'insula spiaggia alle cui spalle si trovavano... be, meglio non rivelarlo ora. Comunque in una parte lontana di universo, qualcuno bramava vendetta.

VIA LATTEA:

" LO-LO, CI HAI DELUSI. ED HAI DELUSO ANCHE IL COMANDANTE! Come pensi di battere il bandicoot se sei così debole? Con tutti quei poteri, non sei riuscito ad eliminare né lui né quello stupido di AKU aKU!" " S-sono desolato, Ro-Ko. Il fatto è che volevo un po divertirmi con loro, usarli come riscaldamento e non ci sono andato troppo pesante" " Devi capire una cosa LO-LO: gli incapaci non sono ammessi! Per sta volta di perdoniamo, ma la prossima volta la nostra ira non avrà pietà neanche di te se fallirai di nuovo. A meno che non sia il bandicoot a ucciderti. In tal caso, prenderemo la tua anima, e la metteremo in un buco nero! SONO STATO CHIARO?" " Si, mi è tutto chiaro Py-Ro. Non vi deluderò!" " State attenti sopratutto a non tradire me, il grande Uka Uka"

ISOLA WUMPA:

Crash si svegliò di buon umore, al contrario dello scienziato, che era tornato dal sonno decisamente annoiato, ma con occhi quasi sofferenti. Il bandicoot diede una pacca sulla spalla al suo amico giallo, che tuttavia, rispose solo con una flebile risata; anche Aku Aku aveva notato un'insolita tristezza negli occhi del dottore. Non era paura, non era la sua solita codardia. Era vera e propria sofferenza. " Cosa succede Cortex? Cosa ti hanno fatto? Non ti ho mai visto così triste..." urlò la maschera, ma lo scienziato non rispose. " Non faccio altro che pensare a lei! Mi manca così tanto, e di recente sento il suo spirito sempre accanto! Aiuto, aiuto! Ho lasciato Nina nel laboratorio di ghiaccio, per paura che potesse morire... l'unico ricordo di lei è ora lontano da me... sono un pessimo padre... UCCIDETEMI! VI PREGO! FATE QUALCOSA!!!!!" a quel punto, il dottore balzò contro la maschera, e la prese tra le braccia; bloccato, Aku Aku si sentiva tutto il mondo addosso quando Cortex gli sferrò un potentissimo pugno in faccia. In quel momento, il dottore vide che un ombra si era proiettata oltre lui e la maschera. Era Crash, che osservava Cortex con sguardo serie, come per dirgli che stava sbagliando, che la pazzia lo stava portando a fare robe orribili. " Mi d-ispiace di averti attaccato, maschera. Io non c'è la faccio... penso solo a lei..." e così, Cortex si diresse via dai due compagni, e con un pugno netto, frantumò una roccia. Crash e Aku rimasero di stucco. La bocca del bandicoot si spalancò, e i suoi occhi si riempirono di orrore nel vedere che il dottore non sembrava più quello di una volta. Esso stava distruggendo tutti i sassi della spiaggia, li frantumava, li distruggeva. Il bello è che lo fece lo fece senza guanti. Le sue mani si sporcarono del suo stesso sangue, e il dottore aveva uno sguardo del tutto folle. Sembrava diventato uno zombie: sbavava, si strappò i vestiti, addirittura stava per mangiare la roccia. Per fortuna, si fermò quando si trovò davanti a un enorme struttura. Il dottore riprese coscienza, e gli si gelò il sangue. Solo in quel momento capirono che si trovavano in una spiaggia poco distante da una antica città. Crash si ricordò immediatamente di quelle rovine. Erano le rovine in cui si avventurò quando passò l'isola Wumpa nella sua prima avventura. Crash provò impotenza vedendo la differenza tra lui, un minuscolo ed insulso bandicoot, e la maestosità della città, anche se in rovina. C'erano anche vari templi, quei templi che venivano usati come templi minori per venerare le altre divinità, considerate minori rispetto agli elementali Rivelò anche di averlo ricordato solo in quel momento. Aku Aku ricordò anche il fatto che i suoi ricordi erano distorti: il suo passato era per alcuni tratti misterioso anche per lui, e alcuni elementi non combaciavano col il racconto raccontato sull'albero a Crash per svelare le sue origini. Si ricordò in quel momento che umani costruirono un immensa città non fortificata, fatta di mattoni. Non solo. Gli indigeni non avevano la città ai piedi dell'albero di Uka, ma al contrario avevano solo un piccolo tempietto, da cui si accedeva e si veneravo gli elementali. Sorte volle che fu proprio in quel tempietto, che apriva all'albero di Uka, rinchiuse suo fratello e gli elementali stessi. Ricordo tutto proprio in quel momento perché quando combatte contro gli elementali, rinchiudendoli per la prima volta, LO-LO gli distrusse in parte la memoria, nel tentativo di fargli dimenticare tutto. Purtroppo, fece solo cambiare degli elementi nella sua memoria, ma le cose più importanti le ricordava alla perfezione. Così, spiegò di nuovo tutto al bandicoot. Il bandicoot e la maschera notarono compiaciuto che lo scienziato aveva preso carta e penna, e che stava segnando ogni minimo dettaglio che vedeva in quelle rovine. Crash vedeva che da quando ci si era avventurato, la città era in decadenza ancora maggiore del solito. I pezzi precipitavano qua e là, le creature lì presenti venivano uccise dai macigni. La cosa più inquietanti, e che di tracce dei mutanti descritti da Aku Aku non c'erano. " Ragazzi, avrei voluto avvisarvi sul fatto che... gli elementali non si trovano più in questa dimensione" bastarono quelle parole per farmare il battito cardiaco di ognuno dei due. In senso figurativo, ovviamente. Lo scienziato pensava inorridito a cosa ciò volesse significare. Poi, rifletté sulla parola dimensione; in quel momento, avrebbe preferito morire che sentire di nuovo quella parola. Il bandicoot e lo scienziato in quell'istante avevano solo ed unicamente un pensiero: dovevano tornare nella decima dimensione. Cortex indietreggiò per tutta la spiaggia, fino al arrivare quasi a farsi mangiare dal mare. Crash fece altrettanto, ma qualche volta ci stava quasi ripensando. Alla fine, i due ex nemici si abbracciarono, scusandosi a vicenda di tutte le vicende accadute. Aku Aku non poté non essere felice in quel momento. Gli faceva un sacco di tenerezza quella scena.  Probabilmente, anche il suo crudo fratello Uka Uka, il quale non pensava altro che il male e la sua prevalenza sul bene, si sarebbe intenerito. Ma non c'era tempo per ciò. Il pericolo era all'orizzonte, e quindi Aku Aku riprese in un attimo il discorso, quasi come se l'argomento di amicizia che si stava creando da Crash e Cortex non gli importasse; i due cercarono di fermarlo, dato che volevano ancora scusarsi, ma Aku Aku fece finta di esser sordo, e continuò a parlare. " Vedete, gli elementali, consapevoli del fatto che avremmo scoperto i loro templi, li hanno spostati in un altra dimensione. Be, a dir la verità, tre sono andati in una dimensione e tre in un altra. Dovremmo viaggiare tra un po' di dimensioni, insomma. Ora, di sicuro starete pensando di andare allo Psychetron. Errore più grosso non potevate fare. Non lo potevate proprio fare. Vi ci porterò io personalmente. Mentre cadevo sconfitto contro Lo-Lo, alcune persone pregarono. Erano gli indigeni rimasti sull'isola Wumpa, che pregavano per me, e mi ringraziavano. Ho riconquistato potenza e ne ho acquisita. Non so perché, ma ora posso fare quasi tutto: addirittura, posso volare tra le varie dimensioni. Andiamo nella decima dimensione. Andiamo! Ah, e prima di andare vi dirò una cosa, solo per completezza: gli elementali hanno creato solo di recente questi templi con la loro forza mentale" finito il mega discorso, intorno alla maschera, allo scienziato, e al bandicoot si creò un enorme sfera di energia. " Presto, in un altra dimensione!" urlò Dottor Neo Cortex. A quel punto, la sfera si stava chiudendo. I due, uomo e bandicoot, chiusero gli occhi terrorizzati, e la la sfera si restringeva sempre di più, e la claustrofobia era sempre maggiore. Poi...

DECIMA DIMENSIONE, ISOLA WUMPA FOLLE:

Crash riaprì gli occhi, e si ritrovò in un ambiente completamente diverso. Davanti a lui c'era un immensa landa desolata, tutta rossa. Pochi e piccoli fili d'erba sbucavano dal terreno, unico segno di vegetazione in quella zona, eccetto... un gigantesco, rosso e in cui erano situate varie fonti di acido, albero. La sua conformazione era uguale all'albero di Uka. UGUALE. Le differenze erano molto sottili, ma il bandicoot si sentiva come minacciato, dato il colore del cielo: rosso. Vicino all'albero, c'era un enorme testa che rappresentava un pappagallo con la bocca spalancata, e da essa sgorgava dell'acido, quasi come se fosse la sua fonte. Crash analizzò per bene i dettagli della testa del pappagallo, e quando notò che esso rappresentava nient'altro che Viktor o Moriz, capì che lui non era morto. Era vivo, ma non nella dimensione da lui conosciuta. Osservò cosa c'era sotto l'albero, e vedette un immenso cimitero, con un sacco di lapidi rovinate. Alcune erano rotte, altre si stavano rompendo man mano; alcune si stavano riempendo di polvere, altre erano già sporche di polvere. Un cimitero inquietante e a cui nessuno sembrava prestare attenzione. Anche perché, eccetto lui, il dottor Cortex che analizzò il posto insieme a lui ed Aku Aku, non c'era vita intelligente. Il silenziò pervadeva l'area, e inoltre sulla cima dell'albero, Cortex notò ben quattro teste. Erano le teste di Viktor, Moriz, Evil Crash e anche lo stesso scienziato. Solo che sulla scultura dello scienziato c'erano varie X, e inoltre, essa lo rappresentava da bambino. Tutte quelle statue erano in rovina: per esempio, a Evil Crash mancava il mento, a Cortex mancava un occhio, e l'altro metà l'aveva e metà no. Viktor e Moriz erano stati privato del becco. Tutti i pezzi mancanti furono poi scoperti dal bandicoot, che li vide in lontananza sul dorso dell'albero gigante. Essi si erano depositati su di esso, l'avevano infilzato, e di sicuro l'albero in quel momento stava morendo. " Benvenuti Nell'Isola Wumpa folle" disse Aku Aku.

ANGOLO AUTORE: Eccomi qua col quinto capitol. Inzialmente, dovevano essere due capitoli separati, ma vista la mia voglia di darvi tanto tanto materiale da leggere, li ho unititi in un unico e grosso capitolo. Non è stato facile e tantomeno veloce scriverlo e corregerlo, quindi spero che abbia fatto un buon lavoro. Prima di andare via vorrei fare una precisazione: i mutanti? Starete pensando che siano  quelli di Of the Titans e Mind Over Mutant... ed effettivamente sono così. Tranquilli. Ninete Crash coi tatuaggi. Il punto è che mi piacevano troppo come aspetto, e ho sempre pensato che se fossero stati inseriti nei giochi principali come una sotto specie di mutanti sempre creati da Cortex, ma più stupidi anche se più forti, sarebbero stati più apprezzati. Spero che come idea non vi dispiaccia. Nel prossimo capitolo, li vedremo in azione. Alla prossima GUERRIERI! P.S: E le poesie di Cortex? Oh, ne avremo di tempo per spiegare perché Cortex le ha cantate e soprattuto per chi...


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La lotta del Tecnoriccio ***


CAPITOLO 6: LA LOTTA DEL TECNORICCIO
I tre cominciarono a camminare lungo quella landa desolata, che correva lungo un fiume rosso. Tutto rosso. Da lontano, nell'orizzonte, la roccia con la testa dei due Evil Twins svolazzava sopra il cielo dell' isola Twinsanity. Cortex notò che sulle lapidi del cimitero erano incisi nomi particolari: erano i nomi di persone a caso, ma gli ultimi furono quelli che, grazie a ciò che avevano inciso sopra, provocarono nervosismo e paura nel dottore. Erano le probabili lapidi di lui, Crash e Nina. Il dottore capì tutto: i due pappagalli, uccise le loro vittime, le mettevano in un cimitero. O forse no? Forse, quelle tombe erano solo un utopia dei due animali: costruire mano mano la loro collezione di persone morte, quasi fossero un trofeo. Ma la loro morte spezzò tutto ciò. La loro restò per sempre solo un utopia.
Cortex camminò con mille pensieri in testa, fino a quando non sbatté contro qualcosa. Cadde a terra, mentre Crash rimase attonito a vedere ciò che si presentava davanti a loro, mentre si grattava il naso per alleviare la tensione.

Costei era una sorta di mostro, con la corporatura umana. Nonostante ciò, il suo corpo era ricoperto di spine dalla testa ai piedi; la sua pelle era marroncino  chiaro per quanto riguarda il petto, la testa, l'addome, e i suoi artigli talmente affilati che luccicavano. Le sue braccia e gambe erano di colore marrone scuro al massimo. Spostandosi sul suo intelletto, i due ipotizzarono che esso fosse davvero stupido, dato che continuava a colpire con un pugno il terreno, e non si era minimamente accorto dei due, anche se Cortex era sbattuto contro la suddetta creatura.

 " Questo è uno dei mutanti di cui vi parlavo. Come potete vedere, non è molto intelligente e l'istinto lo comanda. Altrimenti, non perderebbe il suo tempo a colpire la terra. Se facciamo silen" la maschera fu interrotta dallo scienziato, che nel frattempo si era calmato dal leggero trauma subito pochi secondi prima. " Ormai ci ha scoperti! Dovevi bisbigliare!" la maschera rimase indignata dall'animo ribelle del dottore; tuttavia, non poté non pensare che, per la prima volta, aveva sbagliato. Aveva commesso un errore. Ma il suo essere una creatura superiore non gli permetteva di pensare di avere torto. Quando i battiti della creatura si fermarono.
" Un tecnoriccio" disse Aku Aku. Il nome della bestia allora. Il tecnoriccio si voltò, e così potetterò vederlo in faccia: la sua fila di denti superiore era ben visibile, mentre l'inferiore era come invisibile. La sua corporatura era molto magra, anche se i suoi muscoli erano molto grandi. I suoi occhi erano di colore verde, mentre la sua testa era a forma triangolare.

Esso guardò i tre negli occhi, prima di alzare gli artigli, per poi passare all'azione. E i tre non erano preparati a ciò che avrebbero combattuto.
Esso picchiò il terreno coi suoi pugni, e dal terreno emersero un sacco di spine. Una spina là, una spina là, un altra spina di qua. I tre cercarono di scappare, ma ovunque andassero, delle spine ostruivano la loro via. Alla fine, si ritrovarono in un arena chiusa da un vero e proprio muro di spine. Il tecnoriccio alzò le sue mani dal terreno, per poi colpire con ancora più forza. Un immensa foresta di spine coprì l'arena. Comparirono tutte di un fiato. E così, i tre non poterono scappare; riuscirono a schivarli tutti, tranne Crash, che fu colpito al braccio. Sulla spina che lo colpì, del sangue si spalmò. Alla vista del liquido, il tecnoriccio si fermò. Sembrava appagato dal sangue, mentre graffiava il terreno con i suoi grossi artigli, lasciando i tre rinchiusi nella foresta di spine. Provarono a camminare lentamente, ma le spine avevano altre spine più piccole a loro attaccate, che non gli permettevano movimenti tanto ampi. Il mutante dall'altra parte dell'arena sfrutto il fatto che il trio dovesse oltrepassare la foresta per eccitarsi ancora di più con il liquido rosso. Alla fine, i suoi occhi si riempirono di rosso, mentre i protagonisti erano ancora più rallentati dalla foresta, che si faceva sempre più fitta e che aumentava di spine man mano che si avvicinavano al mutante. Il tecnoriccio alzò lo sguardo verso Aku Aku, per poi spostarlo verso Cortex, ed infine cadde su Crash.

In quel momento il tecnoriccio scoppiò un una grossa e grassa risata; fino a quando, senza preavviso, un enorme spina spuntò da dietro il muro, ed esso infilzò il centro del terreno, creando un terremoto. Tutta la foresta fu distrutta. Il tecnoriccio si muoveva eccitato, mentre saltava atterrando con la schiena, incosciente del fatto che si potesse rovinare la spina dorsale. Altre spine emersero, poi un altra manciata, poi un pugno di spine ancora. Sempre più spine, sempre di più spine, sempre più spine. Una spina di là, una spina di qua. Alla fine, l'intera arena era piena di spine, anzi. Era solo piena di spina. Eccetto per un piccolo spazio, dove il tecnoriccio rideva in maniera isterica, fino a quando... fece emergere un enorme spina su di se. Il suo addome fu trafitto. I suoi organi furono infilzati, e un sacco di sangue sgorgò dalla sua pancia. " NO!" urlò la maschera, prima che il riccio mutante si spegnesse. Era morto.

" Povero animale... ha sbagliato ad attaccarci, e si è suicidato... lui era solo un servo degli elementali, ma ormai è morto... non lo possiamo portare indietro" rifletté ad alta voce Cortex, mentre il marsupiale osservò per bene la faccia sofferente del mutante: gli ricordava... gli ricordava lui il giorno prima, dove lui era sofferente per la sconfitta subita dall'elementale. Cercò di avanzare verso il tecnoriccio, ma in tutto questo non osservò le spine. Per questo, i suoi pantaloni si lacerarono, la sua pelle venne colpita e lacerata anch'essa. " Fermati, Crash, fermati!!!!!!" urlò Cortex, ricordandosi che aveva la sua fidata pistola al plasma. Allora, la puntò contro il Bandicoot e lo minacciò. " Io non ti ucciderò... ma ti bloccherò... ti ricordi il proiettile che usai per immobilizzare tua sorella per attirarti nella mia trappola!? Ecco... è un fuoco secondario della mia arma, e lo userò per bloccarti e per non auto lesionarti" disse lo scienziato, ma il bandicoot si girò, e lo osservò con una faccia che sembrava voler dire: " Tu non hai diritto di scegliere il mio destino".
Un improvviso botto fermò entrambi; anche Aku Aku si fermò, dato che stava per fermare Cortex. " Altri mutanti stanno arrivando" disse la maschera con uno strano tono.

ANGOLO AUTORE: Eccomi qui ritornato! Ed ecco il primo mutante sveltato: il tecnoriccio! Non so che altro dire. Spero che vi sia piaciuto il capitolo, ciau e alla prossima!


Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Finiti in trappola ***


CAPITOLO 7: FINITI IN TRAPPOLA
Un enorme buco si formò sul muro di spine, e un titano comparse.
Era un pipistrello con corporatura umana, con la pelle priva dei peli. I suoi denti erano simili a quelli del tecnoriccio, e due grosse ali spuntavano dalle sue spalle, prive di qualsiasi tipo di mani. Era molto simile ad un pipistrello. Ed aveva un enorme sorriso stampato in bocca.

" Un Combattente... guardate in cielo!" urlò Aku Aku, quando un enorme folata di vento passò sopra di loro. Il Combattente guardò in cielo soddisfatto, mentre Crash saltò sulle mani di Cortex, ambedue tremanti.

Un enorme stormo di combattenti volava in cielo; sembravano cercare di creare una folata di vento contro il trio, dato che giravano in tondo senza un obbiettivo preciso. Apparentemente. Le loro ali erano stese del tutto, e i mutanti mostravano fieri i loro muscoli pettorali, dimostrando di essere molto vanitosi. Ridevano all'impazzata, ed a ogni loro risata, il vento diventava più forte. Ci volle un po' prima che il trio capisse il loro vero obbiettivo.

" Dobbiamo fuggire dalla loro orbita! Vogliono creare un tornado per ucciderci!" urlò la maschera. Ma era futile cercare di saltare oltre il muro di spine. Erano troppo alti; una via libera c'era, ma purtroppo, una sfida da affrontare c'era anch'essa: il combattente di prima si era messo in posizione di combattimento. Era chiaro che volesse fare la cosa che si capiva dal suo nome: combattere.Poi un rumore. Un Combattente distrusse una altra parte di muro. Altri rumori... e poi un terzo, un quarto, e un quinto combattente misero piede nell'arena, alzando con le loro ali una nube di polvere, e affilando i loro denti. Alla fine, il trio si trovava a fronteggiare contro ben cinque combattenti. " Oh, accidenti..." disse Cortex, capendo che non avevano scelta se non lottare. Così, tutti i cinque combattenti, con i loro soliti sorrisi diventati beffardi sul volto, si misero in posizione di combattimento. Mostrarono le sue punte sull'ala. Era chiaro che volessero ucciderli in maniera lenta e dolorante. Sarebbe iniziato un duello. Un duello fra umano, mutante e maschera e mutanti. Una sfida tra il bene ( Cortex: Forse, eh!) e il male. Così, sotto il cielo malinconico e rosso sangue della decima dimensione, ebbe inizio la lotta, quella che sarebbe stata una di quelle più memorabili di sempre.

I tre capirono da subito di dover usare un minimo il cervello per battere quei mutanti, che a livello fisico li superavano di tanto, anche perché Aku Aku era stranamente debole in quella dimensione. Oltre ad essere in vantaggio numerico, i combattenti erano nemici tenaci, con movimenti veloci, e che non stavano mai fermi. La loro corporatura sembrava comunque abbastanza fragile, e pochi colpi di un tecnoriccio avrebbero sconfitto uno di quei mutanti in pochi istanti, se fossero stati più lenti; i combattenti alzarono le ali, per poi cercare di colpire i tre, usando la loro punta affilata. Tutto questo in maniera simultanea, dimostrando un ottima coordinazione e gioco di squadra. Un alone di polvere si alzò, quando il corpo dei tre era scomparso, e il vento aumentava. Crash, che prese in mano Aku Aku, e Cortex, scivolarono sotto le loro gambe, lasciandoli di sasso, ma anche felici, come se fossero davvero riusciti a colpirli. I mutanti erano strani, ma quell'insolito comportamento lasciò completamente attoniti il trio, che capì di dover pensare in fretta, dato che la forza del vento diventava sempre più forte.

" Ho un idea! Le vie di uscite son" ma lo scienziato non fece neanche in tempo a finire la frase che i combattenti corsero iper velocemente verso le uscite, tappandole tutte. Provocando anche una nuvola di polvere dietro, ovviamente. Erano in trappola. Il vento diventava sempre più forte, e i cinque combattenti alzarono il volto, che diventò privo di espressione, e alzarono le ali, diventando di nuovo sorridenti. Essi si inchinarono davanti ai loro compagni che stavano volando, mentre il vento muoveva quei pochi fili d'erba del terreno, la cui maggior parte si trovavano sotto i piedi dei Combattenti, che incominciarono a ridere come i loro compari in cielo fino a quando, un idea balenò nella testa di Crash.



Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Sfuggiti ***


CAPITOLO 8:  SFUGGITI
Crash gesticolò ad Aku Aku, in un linguaggio incomprensibile al dottor Cortex. L'unica cosa certa è che per la prima volta vedeva quel bandicoot felice veramente. Cosa insolita in quel periodo.
Il bandicoot fece cenno con la mano. Il dottore inizialmente non capì. Grattandosi il capo, cominciò a pensare. Di certo, il pericolo non lo avrebbe tolto dalla sua filosofia: meglio riflettere che improvvisare. Del resto, da uno scienziato, una persona che studia ciò che deve fare, non si può aspettare un improvvisazione, dato che fare  teorie riflettendo e poi confermandole con ragionamenti ed esperimenti molto lunghi erano e sono il mestiere degli scienziati.

Il bandicoot cominciò a sbattere le scarpe a terra, per avvisare lo scienziato; era irremovibile, fino a quando Aku Aku non gli urlò addosso: " Cosa fai!!!!!!!!!!??????? Devi muoverti! Vuoi morire pur di pensare a delle strategie?!!!!!!!!". Ciò fece sobbalzare Cortex, facendolo cadere a terra. I suoi capelli si sporcarono, diventando ancor più neri, tanto che erano ben evidenziati dal terreno. I suoi vestiti erano sporchi,  ma ciò non portò a niente. Esso stava riflettendo, cercando inutilmente una via di fuga. Nessuna idea era nella sua testa, probabilmente i suoi pensieri erano intrisi di terrore, e ciò non gli permetteva di venire a galla.

Crash, nonostante sembrava che il dottore fosse difficile da cambiare, vide una opportunità. Un opportunità d'oro per salvare lo scienziato e lui allo stesso tempo. Il vento muoveva il pelo così tanto che gli parve di star volando. Con coraggio, scivolo, colpendo Cortex, e trascinandolo per tutto il campo di battaglia verso i combattenti. Il suo sguardo era agguerritissimo, tanto che i combattenti lo guardavano allo stesso modo. Nel frattempo, il tornado si stava creando sempre di più. I combattenti saltellavano, facevano dei segni per incitare Crash a combatterli, e non si levavano il loro sorriso beffardo dalla faccia. Ma ciò non intimoriva il bandicoot, che restava a scivolare, e vedeva tutto a rallenty; i combattenti si innervosirono, e cominciarono a sorridere in maniera meno beffarda. Anche se cambiavano espressione di continuo. Che fosse un modo per distrarre Crash? Che fosse un modo per farli distogliere l'attenzione dal suo vero obbiettivo, per poi farlo impazzire di nuovo e renderlo debole. Ma dopo tutte le avventure passate, il marsupiale non si sarebbe certo lasciato infinocchiare da quegli esseri. Sta volta, il suo animo era saldo, e di certo non averebbe perso di nuovo.

" Oh, no! Cosa vuole farmi!? Vuole uccidermi! Al solo tocco con quel combattento, sarò bello che morto, oppure avrò un piede nella fossa!" si ripeteva in testa lo scienziato, mentre il bandicoot accelerava sempre di più la corsa. Un sacco di terra entrò nella bocca di Cortex, ma lui la sputò subito. La sua lingua era tutta sporca ed emanava un terribile odore; inoltre, sentiva il costante bisogno di grattarla, e ciò era molto fastidioso. " E io che gli ho risparmiato la vita! E lui mi ringrazia così!? Mi vuole soffocare? Non avrei mai dovuto avere pietà di lui!" ma mentre rimuginava su questi pensieri, di punto in bianco, si ritrovò fuori dall'arena.

Erano salvi. A quel punto lo scienziato capì tutto il piano. Crash voleva ingannare i combattenti, facendo finta di scivolare per attaccarli. Invece, sfruttando il fatto che sicuramente l'avrebbe schivato, sarebbero usciti.
 
Crash non abbassò la guardia, però. Prese la mano di Cortex, in modo talmente repentino che quasi gli mollò un pugno. Cortex avrebbe potuto salvarsi da solo, o almeno era ciò che pensava lui. O forse aveva davvero bisogno di Crash? Forse, in quel frangente la scienza non lo avrebbe aiutato, forse solo quel marsupiale l'avrebbe potuto salvare dalla morte. Ora, si fidava cecamente di lui. Non aveva alcun dubbio; non credeva di aver fatto un errore. Non lottò per divincolarsi, ma si fece trasportare.
Il bandicoot mise la sua mano in una roccia, che aveva una rientranza. Crash stringeva la mano di Cortex, e lui faceva altrettanto. Un imponente forza, poi, cercava di attirarli verso qualcosa.

 Entrambi serrarono le mani, e cercarono di mantenersi. Uno vicino all'altro, con poche possibilità di resistere al tornado, che nel frattempo stava inglobando anche gli stessi combattenti, artefici di quel disastro naturale. I due così si ritrovarono, alla fine, coi piedi per terra. Davanti a loro, si mostrò una massa di combattenti: alcuni sfiniti, altri morti, altri ancora sanguinanti, perché nel tentativo di divincolarsi dal tornado, si erano tagliati da soli.
Avevano si vinto, ma alla fine aveva anche provocato dolore. Dolore a dei mutanti, dolore che poteva patire pure un uomo. Avevano davvero fatto la scelta giusta? Forse ciò sarebbe successo lo stesso, quindi decisero di metterci una pietra sopra. La cosa più brutta tuttavia era un altra... Aku Aku era scomparso.

ANGOLO AUTORE: Eccoci con l'ottavo capitolo! Ok, è corto, ma il prossimo giuro che sarà più lungo. P.S: Solo io sono felicissimo che questa storia stia andando bene... ed anche che hanno annunciato la data della trilogy!


Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Arrivo al tempio di Ro-Ko ***


CAPITOLO 9: ARRIVO AL TEMPIO DI RO-KO
Spazio:
Ro-Ko:" Mio signore Uka Uka, mi scusi se il mio piano non ha funzionato.  Però..." Uka Uka: " Non voglio sentire scuse! La tua strategia non ha funzionato per niente! I tuoi mutanti non hanno sconfitto neanche minimamente quel disgustoso trio! " Lo-Lo: " Però in fondo hanno catturato Aku Aku!" Aku Aku: " Mi libererò da questo albero nel nulla, e voi per" Uka Uka: " SILENZIOOOOOOOOOOOO! Come ti stavo dicendo, Ro-Ko, prima che Lo-Lo mi interrompesse, il salvataggio di quei due non è grazie a mio fratello! Dovevi catturare almeno uno di quei due, olte a lui. Eppure no! Hai fallito!" Lo-LO" Beh, buona fortuna Ro-Ko!" Uka Uka: " Ora basta, basta, basta Lo-Lo. Mi interrompi atteggiandoti come un superiore. La verità è che tu non sei nessuno. Cosa ti costa ad ammettere di essere un mio schiavo!? Hai già fallito una volta, e ti atteggi come un campione davanti ai tuoi inutili compagni!? Ro-Ko ha fallito, ma tu non sei da meno! Tornando a noi... Ro-Ko, torna al tuo tempio ed elimina quei due. E non fare un passo falso. Ci vediamo"

Isola Wumpa folle:

I due, rimasti da soli, senza una guida, camminarono per una distesa di sabbia eterna.     Gli ultimi combattenti rimasti erano morti anch'essi, sia dissanguati sia portati via dal vento, che li trasportavano su per aria contro la loro volontà, facendoli cadere in acqua, così calda, ma così calda, che i loro corpi si sciolsero; entrati nel mare, la loro pelle veniva disintegrata, quasi colpita da un accetta. I suoi muscoli e la sua carne venivano poi sciolti mano mano, diventando sempre più piccoli. I loro organi scomparivano. E la loro testa si staccava dal corpo. Si era formata così un vero e proprio cimitero. Teste di combattenti sovrastavano l'acqua, e non venivano minimamente sciolti. Che strana acqua.

Cortex e Crash camminarono lungo l'isola per tutto il tempo. Era deserta, e escluso l'albero, non c'era nessun'altra caratteristica unica. Un posto monotono, dove il tempo sembrava passare il quintuplo più lento. L'incessante camminata era resa ancora più brutta dall'atmosfera. Nessun tramonto, nessuna notte, nessun vero giorno. Sembrava una dimensione di mezzo, una dimensione con pochissimi abitanti, una dimensione caotica, dove non esistevano quasi i giorni e se esistevano erano lunghissimi. In lontananza dell'isola, non si vedeva proprio niente.
I due camminavano forse da quasi un giorno nella loro dimensione, ma in quella era passato forse almeno un quarto di un vero giorno. Durante la loro camminata, alla ricerca disperata dei templi. Non trovavano niente, ma del resto non avevano neanche un indizio.

" Diamine! Siamo al punto di partenza!" disse Cortex, ormai stressato. " Non abbiamo trovato neanche un singolo indizio, e siamo anche rimasti soli!" quelle parole descrissero, anche se velocemente e di certo in modo poco approfondito, la stanchezza dello scienziato. Non che Crash stesse meglio: anche se il suo umore era drasticamente migliorato, affannava e aveva gli occhi pesanti, e la sua lingua era stesa sulla terra.
Cortex tastò rabbiosamente una parte di quercia dell'albero, e fu proprio in quel momento che qualcosa accadde: miliardi di sassi si alzarono in cielo; le radici dell'albero uscirono dal terreno, creando un ingarbugliato intreccio di legno e foglie. In breve tempo, i due eroi si trovarono sperduti in quella foresta creatasi dal nulla dalle radici, e capirono che l'unica cosa da fare era addentrarsi dentro l'albero.
Saltellando qua e là, potevano dire che l'ambiente era diventato leggermente più simile alla loro dimensione, anche se il cielo rosso sangue evidenziava la differenza fra i due universi. Le radici avevano infatti creato una foresta, con piccole foglie che coprivano il cielo, rendendo area ancora più inquietante. I due si trovarono quindi di nuovo di fronte alla apertura. Avevano i nervi ben saldi. " Emh, Crash, dev..." ma quelle parole furono spezzate da un improvvisa botta proveniente dall'apertura.
Da questa vi uscì... un gorilla mutante. Costui aveva le due zampe anteriori molto robuste, il doppio di un gorilla, mentre quelle posteriori erano meno lunghe, meno robuste, e terminavano con provocanti artigli. Il suo corpo era muscoloso, paragonato alla sua piccola testa. Ma da dietro alla sua parte "posteriore" aveva un enorme coda da scorpione.

" Crash, cre" ma il gorilla li attaccò lo stesso, premendo sul terreno con i pugni con una forza talmente grande che tutti i rami di quella foresta uscirono sempre di più. Il gorilla si colpì più più volte il petto, per poi colpire con la coda, che si era infiammata. I due dovevano saltare al momento giusto, ma il problema era che il gorilla sbatteva i pugni a terra, creando onde d'urto impossibili da schivare. Il dottore e  il bandicoot non capivano come faceva quell'essere, così muscoloso e pesante, ad avere movimenti così precisi; il dottor Cortex si sentì umiliato, avendo capito che quei mutanti erano meglio di quelli da lui creati. Quelli aveva una forza sovraumana, ma anche caratteristiche proprie. Cosa che Cortex non aveva mai pensato veramente. Tutti i mutanti da lui creati, avevano solo una forza incredibile, e alcuni una velocità incredibili. Non li creava mai con poteri naturali, ma doveva aiutarli lui a procurarsi armi e strategie di combattimento. Quei mutanti erano invece indipendenti, e il loro aspetto incuteva davvero timore.
" Crash, non abbiamo tempo! Dobbiamo entrare direttamente nell'albero! Combattere è inutile! Non lo sconfiggeremo mai!" disse Cortex. Crash annuì. In quel momento, voleva soltanto salvarsi, e non vincere. La gloria, l'essere forte non importava più per lui. In quel momento si sentì a suo agio. Si sentiva di nuovo lui. Fece un balzo enorme, e cominciò a ridere, con le pupille che volavano da una parte all'altra degli occhi. " Non ci credo... questo... questo è il Crash creato da me!" disse il dottore, meravigliato davanti a quello spettacolo. Si risentiva felice, particolarmente quando Crash gli prese i capelli, e, come ai vecchi tempi, la spiaccicò sorridendo contro la faccia del gorilla, che rimase stordito momentaneamente. I due riuscirono ad entrare nell'albero.

Crash tornò in se, ma i due presero subito a correre, appena notarono che il gorilla riprese ad attaccare.

Spazio:
Uka Uka: " Dannazione Ro-Ko! Forse Lo-Lo aveva ragione" Wa-Wa: " Dovrebbe smetterla di mandare mutanti. Del resto, lui può controllare solo quelli, ed è appurato che Crash e Cortex li hanno sconfitti tutti e tre. Mandarne altri della stessa specie sarebbe inutile" Py-Ro: " Be, Wa-Wa, Ro-Ko non riuscirà a vincere. Lo so già. Lo useremo solo come pedina per scrutare quei due." Lo-Lo: " Ehi! Va bene che vogliate usare Ro-Ko come esca, ma non vi sembra infame farlo pure uccidere da quelli là!? Perderemmo uno di noi, uno fondamentale!" Uka Uka: " ZITTO! Dopo averlo insultato, non hai alcun diritto di proteggerlo! E poi Ro-Ko è il più debole di tutti noi! Credi davvero che abbia fatto quella scelta senza ragionare un minimo? Sei proprio un ingenuo!" Py-Ro: " Beh, io torno sull'Isola Wumpa. Trasformare il tuo albero in un vulcano credo sia proprio un idea geniale!" Wa-Wa:" Anche perché Ro-Ko, per come è fatto, dirà tutto a quei due. Per una volta il suo non sapere nascondere le cose sarà un ottima cosa. Gli terremo un agguato, e appena li vedi nel posto giust... Uka Uka, perché hai colpito tuo fratello?" Uka Uka: " Ho messo tutto il mio potere per tramortire mio fratello e fargli dimenticare tutto. Il mio piano è liberarlo ora, così si accerterà che solo Ro-Ko è rimasto nella Decima dimensione, e cadranno dritti nella trappola" Wa-Wa: " Capo, per quanto consideri malvagio e sublime il suo piano, dovrò rinfrescarle la mente. Quel guastafeste di un Bandicoot è sopravvissuto a Lo-Lo! Non direi di sottovalutarlo." Uka Uka: " Ripeti" Lo-Lo: " Perché?" Uka Uka: " COME OSI OBBIETTARE CONTRO DI ME! E NON RIVOLGERTI A ME CON QUEL TONO!" Lo-Lo: " Tu ci stai solamente guidando, non ci hai neanche liberato!" Uka Uka: " E sentiamo, chi vi ha liberato?" Lo-Lo: " Non siamo riusciti a vederlo, ma siamo sicuri che non sei stato tu!" Uka Uka: " Dammi del lei, sono il tuo capo e non mi devi trattare così! Sopratutto se devi obbiettare!" Wa-Wa: " Ha ragione, signore! Ci tratta come dei deboli e degli schiavi, ma tu vedo che non hai molta determinazione" Uka Uka: " In che senso?" Lo-Lo: " Ti sei calmato finalmente. Allora. Tu ci dai tanti ordini, eppure non scendi mai in campo. Non hai il coraggio di affrontare quel Bandicoot. Forse perché sei più debole di noi e ci hai già perso un sacco di volte. Quel tuo inutile schiavo del Dottor Cortex è la minaccia minore!" Py-Ro: " Il capo ha il compito di elaborare strategie, dare ordini ma no..." Wa-Wa: " Py-Ro, non fare il ruffiano, sappiamo tutti che anche tu lo pensi" Uka Uka: " E così mi sfidate... Ok, accetto. Ora libero quel fallito di mio fratello e andrò a supportare Ro-Ko".
Le tre maschere elementari rimasero da sole, ad osservare il trono  in quel piccolo posto nel nulla (Mi riferisco a quel piccolo pianetino all'inizio di  L'ira di Cortex, dove Aku Aku discute con Uka Uka e quest ultimo gli mostra che ha risvegliato gli elementali). Il vedere quel posto tanto ambito da tutti vuoto, li tentò, ma Lo-Lo rifletté e enunciò: " Perché non aspettiamo di trovare colui che ci ha risvegliati?". Le due maschere erano sbigottite. " E questo chi te lo dice? Forse davvero abbiamo sbagliato ad affrontare Uka U..." ma Lo-Lo lo zittì, mentre osservava il trono felice, per poi girarsi, e cominciare a parlare in un altro lungo dialogo. Lo-Lo: " Macché! Vedrai, vedrai! Perderà! Non può farcela. Non dico che abbandoneremo il piano del vulcano, ma sappi che Uka Uka non sarà più il nostro capo!" Py-Ro: " Hai ragione. Era un tiranno, un dittatore. Meglio che crepi, anzi, spero davvero che verrà spezzettato e bruciato! Se troverò i suoi resti, li renderò cenere!" Wa-Wa: "Contieniti ! Sarà un tiranno, ma essere così esagerato... è esagerato, appunto" Lo-Lo: " Ha ragione, ha ragione. Se vincerà, potremmo anche smettere di esistere, potrebbe eliminarmi; potrebbe prendere Ro-Ko come suo cocco, se lo salverà, e ciò mi farebbe imbestialire" Wa-Wa: " E per quale motivo?" Lo-Lo: " Ti piacerebbe che il più debole e scansafatiche di noi diventasse il preferito di un inutile e debole capo?" Wa-Wa: " Ok, ma se sai che è un debole, che ti importa se Ro-Ko diventa il suo cocco?". Mentre discutevano, Py-Ro se ne stava da parte, per sentire i loro piani. Py-Ro: " Beh, dirò che mi avete convinto. Ci riusciremo" Lo-Lo: " Ora sono io il capo, fino a quando non ritroveremo il nostro benefattore  che ci ha liberato. Py-Ro, vai a cercarlo. Wa-Wa, resta con me. Cercheremo delle strategie per finire Uka Uka, nel caso sopravvivesse".


Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10: Crash, Cortex e Aku Aku VS Ro-Ko ***


CAPITOLO 10: CRASH, CORTEX E AKU AKU VS RO-KO
Crash e Cortex, una volta seminato il gorilla, stando nascosti dietro una roccia, analizzarono il territorio, che univa un albero con una fortezza e una caverna: c'erano rocce sparse qua e la, piene di muschio sulla superficie. Tronchi d'albero intrecciati tra loro formavano stretti passaggi, che prendevano forme ambigue: da semplici quadrati, ad arrivare a forme simili ad artigli, zanne. Addirittura, alcuni formavano delle insenatura qua e là, situate sopratutto in alto dei tronchi, invece che a un livello di terra che era possibile attraversare camminando camminando. Oltretutto, quelle insenature simili a sassi erano ancora più irraggiungibili per colpa dei mille intrecci dei tronchi. Non c'era nemmeno un modo per entrare camminando dove c'erano quelle insenature.

I due camminarono un po' a casaccio, mentre avevano l'impressione di essere osservati. Le loro mani tremavano quando toccavamo i tronchi, le pietre e le pareti di tronchi. Videro, dopo una buona mezz'ora di camminata da nessuna parte, una apertura nel terreno, da cui usciva una strana nube di gas, e una luce verde illuminava quel posto, rendendolo l'unico barlume di luce in quel posto buio.

" Crash, credi che dovremmo entrare" chiese il dottor Cortex, mentre osservava il bandicoot per avere qualche risposta, anche solo dei gesti. " Io non ne sarei tanto sicuro... in fin dei conti, non abbiamo neanche qualcuno a difenderci... no, dobbiamo farlo? Che te lo chiedo a fare? DOBBIAMO FARLO! Non possiamo tirarci indietro proprio ora. Scusa per quello che ti ho chiesto, sono un codardo. Ho paura, eppure sento di dover fare qualcosa... di doverlo fare per mia figlia..." a quelle parole, Crash rimase sbigottito. Non riusciva minimamente a muoversi, ed era rimasto spaventato, pensando che uno come Cortex fosse riuscito ad avere una relazione. E poi, quando potrebbe averla avuta? Egli aveva pensato fino a poche settimane prima a distruggerlo, a eliminare lui, che considerava un fallimento. " Avanti! Siamo coraggiosi! Entriamo! E quel che accade accadrà, dovessimo anche morire; ci sacrificheremo anche per cercare almeno di fermare quelle maschere, e anche se dovessimo fallire... almeno saremo riconosciuti come eroi. Almeno ci avremo provato. Almeno non avremo risentimenti. Ora basta incertezze, ora basta tirarsi indietro! Andiamo!" e con ciò, andarono di sotto l'apertura, provvista di dei tronchi funzionanti come scale.

Nel frattempo, in un posto che non è ancora il momento di rivelare...
Aku Aku: " Dove... dove mi trov" Ro-Ko: " Da dove sei comparso!? Muori!" Ro-Ko: " Adesso sei sotto terra, e nessuno ti vedrà! Ahhhh!" Personaggio misterioso: " Ro-Ko, cosa hai fatto a mio fratello!?" Ro-Ko: " Oh no, è Uka Uka!".

Albero di Uka Uka della decima dimensione:
Erano ormai entrati quando capirono di essere arrivati in un vicolo cieco. Quell'apertura portava ad una sorta di arena fatta di pietra, circondata da del liquido verde; da esso usciva un gas nocivo, che faceva sentire entrambi tristi, ma allo stesso tempo fortissimi. " Crash... questo posto è una trappola! Quel liquido è stregato: evaporando, ci da degli sbalzi d'umore, infatti, ci sentivamo a volte tristi, a volte forti e felici, a volte entrambi: peccato che i pensieri positivi ci distolgano dall'odore, nocivo per il nostro corpo. Tappati il naso e corriamo via!" urlò Cortex, mentre dalla bocca fuoriusciva quel gas mentre tossiva. I due non persero tempo, e mentre camminavano, cominciavano ad avere una vista distorta. Erano entrambi terribilmente felici, eppure consapevoli che era solo un effetto di quel gas, che allo stesso tempo li stava consumando. I loro movimenti erano confusi, le loro gambe tremanti sembravano pronte a spezzarsi. Quando furono arrivati alla scala di tronchi... il liquido evaporò all'istante, alzando una nebbia, che stranamente gli fece normale la vista normale, il loro stato di umore standard e senza paura alcuna. Quella nebbia li aveva curati! Felici, si sbrigarono per cercare di orientarsi nella nebbia. Si diedero la mano, in modo da non potersi perdere. Si diedero uno sguardo da gioco di squadra e fiducia. Crash, infatti, anche se non lo aveva mai rivelato, aveva un ottimo olfatto; era infatti riuscito a memorizzare l'odore di quei tronchi, in quel momento, però, completamente assente. La nebbia si dissolse... e la scala non c'era più. Un enorme buca tondeggiante circondava l'arena, ed era costellata di spine qua e la. I due non ebbero il minimo spavento, dato che sapevano che sarebbero riusciti a salvarsi.

Isola Wumpa:
Nel frattempo, sull'ormai dimenticata da quasi tutti Isola Wumpa, due vecchie conoscenze erano appena tornate coscienti. " Oh, no! Dov'è Crash" disse Coco, incredibilmente sopravvissuta all'attacco di Lo-Lo a N.Sanity Island. " Credo starà bene" disse Crunch, anche egli un superstite. " No... noi non sappiamo dove sia! Lui è ingenuo e da solo! Non sappiamo neanche se Aku Aku sia con lui!" urlò Coco, con aria di rimprovero. " Lui è in gamba... mi ha battuto come se non fosse niente... c'è la farà, fidati!".

Albero Di Uka, Isola Wumpa Folle.
All'improvviso, tuttavia, sentirono una voce alle loro spalle: " Allora, chi abbiamo qui!?". Py-Ro arrivò sul luogo, senza dire niente. Nessuno sapeva il suo vero obbiettivo. Era comparso dal nulla, senza alcuna previsione, e di certo ciò sconvolse non poco i due. Fu questione di venti minuti scarsi, dove i tre stettero ad osservarsi a vicenda. Poi scomparve, nello stesso modo in cui era comparso. Sempre senza alcun preavviso, comparvero numerose molecole nell'area e a poco a poco esse si riunivano, formando delle figure simili ad animali, con aspetti anche umani e sovrannaturali rispetto a un normale animale. Ed ecco un sacco di mutanti comparire, ben cinque combattenti alle estremità e uno scorporilla al centro.
I
n quel caso, entrambi, per la prima volta, ebbero una paura quasi sincronizzata. Cortex, però, decise di mantenere il più possibile la situazione e decidere su come agire sul momento; difatti, appena capì che i mutanti volessero che loro facessero la prima mossa, cominciò a fermare Crash dall'urlare e a ragionare. " Pensaci Crash... aspettano il nostro attacco, quindi possiamo tranquillamente ragionare prima di combattere" disse con un tono molto teso il dottore, che tuttavia si dimostrava molto più impassibile di quanto veramente si sentisse. " Apri bene le orecchie: come ben sai, non potremo mai batterli, o meglio potremo, ma non otterremmo alcun risultato: possiamo infatti sfruttare i mutanti a nostro vantaggio" e detto questo, facendo attenzione a non farsi notare, indicò con il dito il collo di un combattente. " Potresti provare a stringere il collo a quel mutante. In questo modo, puoi provare a domarlo, e magari usare le sue ali come mossa per fare danno ad area. Spero ti ricorderai del nostro precedente scontro contro i combattenti? Sono capaci non le loro ali di provocare grandi tornadi, quindi non mi stupirei se riuscissero a creare tornadi molto più piccoli, ma da una potenza incredibile. Adesso senti: devi cercare di beccare lo scorporilla e tre combattenti: così tre combattenti saranno incapaci di rialzarsi, ma anche quello che controlleremo sarà quasi sul punto di perdere la vita a causa della poca aria che passerebbe nel corpo. In questo modo, dovremo sconfiggere solo un altro mutante, che domeremo. E non avendo nessun ostacolo, riusciremo di sicuro a tornare di sopra. Che ne dici, credi che sia una buona idea. Certe volte, ragionamenti prima della battaglia sono perfetti per vincere. Adesso, però, pensiamo solo a vincere: applica il piano, vai! Io terrò occupati gli altri mutanti, tu doma un combattente" e detto ciò lo scontro iniziò.
La battaglia fu, in quel momento, la più dura mai affrontata fino ad ora che i nostri eroi erano stati capaci di vincere. Crash dovette schivare la punta dell'ala del combattente, anche se saltargli addosso non gli fu particolarmente difficile. La vera sfida fu per il dottor Cortex: il povero Cortex, difatti, dovette saltare da una parte all'altra in continuazione, per schivare le lame affilate dei combattenti e la coda dello scorporilla. Spesso e volentieri i suoi stivali erano vicini a bruciarsi, ma alla fine la fiamma si posava solo un pò sullo stivale. Un piccolo braciere, sufficiente tuttavia a creare cenere: basti pensare che Cortex, mentre schivava, riuscì a notare che la cenere cadeva da un suo stivale, lasciando scoperto e mostrando i suoi calzini. " Che momento imbarazzante..." disse lui, mentre continuava a schivare. Crash riuscì presto a domare il combattente,  ma il mutante oppose non poche resistenze. Con una velocità incredibile, riusciva a capovolgersi e a restare in aria al contrario, facendo restare il bandicoot a zampe all'aria, mentre cercava di morderlo assiduamente; ovviamente, Crash riusciva sempre a salvarsi, avendo affrontato cose anche peggiori di un semplice mutante volante. Il problema era che il combattente proprio non voleva lasciargliela vinta. Continuava a capovolgersi, e sempre più vicino alle spine, tanto che, in una delle tante volte, il combattente stesso ci finì quasi fritto, venendo colpito al petto da uno spuntone, che gli provocò una enorme ferita. Proprio al momento giusto, Crash riuscì a saltare e ad aggrapparsi alla sponda dell'arena, riuscendo, di fatto, a salvarsi. Tornato su, il combattente fu come nuovo, come se non fosse stato mai sfiorato: l'enorme ferita era letteralmente sparita, senza neanche una cicatrice o una parte gonfia. Nel frattempo, il dottor Cortex era costretto a saltellare in uno spazio circolare piccolissimo, tanto che ormai schivare gli attacchi dei mutanti diventava non solo più difficile, ma anche stancante a livello muscolare, date le schivate che era costretto a fare per colpa della coda dello scorporilla; di certo, quello spazio ristretto non lo avrebbe tirato giù, anche perché, dopo minuti di pose estenuanti per evitare di lasciarsi la pelle, un potentissimo vento cominciò a soffiare, e a poco a poco creò dei veri e propri tornadi, che stavano marciando come dei soldati in uno schieramento verso i mutanti. Crash c'era riuscito! I mutanti furono risucchiati da un tornado, e poi rimase storditi quando quest'ultimo fini. Uno solo era rimasto fuori da esso, ed era un combattente. Dato che quello domato da Crash era ormai KO, egli non poté fare altro che domare l'altro. Cortex gli saltò in groppa. Alla fine, riuscirono a salvarsi, inclinando il corpo del mutante stringendone la gola e inclinando anche essa. Alla fine, fecero un salto, si ritrovarono nell'albero e fecero cadere il mutante. Avevano vinto!

Nel frattempo, tra lo spazio e il tempo:
Py-Ro: " Perfetto, hanno perso tempo, così Ro-Ko avrà più tempo per distruggere Uka Uka. Forse non è così debole. Potrebbe tornarmi utile. Il problema... è che sono al punto di partenza. Non riesco a trovare chi ci ha risvegliati" Personaggio misterioso:" Peccato che sia qui" Py-Ro: " Cosa?"
Albero di Uka Uka, Isola Wumpa:
Wa-Wa: " Benché dovessimo cercare una strategia per distruggere Uka Uka, vedo che Ro-Ko lo ha già massacrato" Lo-Lo: " Non è così male... e comunque c'era d'aspettarselo, gli elementali sono più forti delle comuni maschere stregate" Wa-Wa: "E a quanto pare, l'albero di Uka dall'interno e ricolmo di lava pronta ad eruttare. Solo il controllo psichico che Py-Ro ha su di essa non la fa esplodere. Ah, da quanto non eravamo al massimo delle nostre forze!" Lo-Lo:" Già, non siamo minimamente paragonabili a quello schifo che eravamo quando abbiamo dovuto fare da compagni a quel lurido e puzzolente bandicoot rosso!".

Albero di Uka Uka, Isola Wumpa folle:
"Ths, è stata solo una perdita di tempo. Dobbiamo sbrigarci" esordì Cortex, mentre osservava ancora fiero di se stesso il risultato del suo piano.
L'attraversamento dell'albero fu molto tranquillo, a parte il fatto che era inquietante. Cortex, tuttavia, durante l'ennesima svolta che facevano da quando erano all'interno di quell'albero, parlò. " Crash, sappi che io agisco per proteggere Nina. Beh, vedi, io avevo una moglie. La conobbi dopo essermi scongelato nell'artico, ed era una donna fantastica. Viveva in quelle lande gelate, e mi aiutò a costruire il mio laboratorio. Morì poco dopo il parto, ma da lì nacque Nina... l'ho sempre considerata mia nipote per nasconderle la verità, perché... non lo so. La mandai all'accademia di Madame Amberly per tenerla lontano dalla verità, e ho sbagliato. L'ho rinchiusa nel laboratorio per proteggerla... dovevo dirlo a qualcuno, prima o poi" Crash rimase paralizzato. Come si poteva anche solo minimamente pensare che uno Cortex avesse mai avuto una moglie. Crash si fece tante domande, rimanendo commosso da quella compassionevole storia, fino a quando, la sua attenzione fu attirata da un rumore di urli, provenienti da un buco lì vicino. Forse avevano trovato qualcosa.

I due si infilarono senza difficoltà nella fessura. Si ritrovarono in un enorme sala rocciosa, con un imponente trono al centro, e sopra di loro... c'erano Uka Uka e Ro-Ko. La loro vista fu offuscata da un enorme muraglia di pietra che comparse davanti a loro, impedendogli di vedere lo scontro. Urli potentissimi, insulti a valanghe provenivano oltre quelle mura. E, quando tutto si fu placato, silenzio; Ro-Ko aveva sconfitto Uka Uka, anche se ciò non poteva essere visto, ma intuito del fatto che una strana aura rossa, probabilmente segno della sconfitta di Uka, si era propagata per un istante in tutto il territorio. " Siamo nei guai, Crash" disse Cortex. Pochi istanti dopo, la muraglia si ruppe, e finalmente i due si trovarono faccia a faccia con la maschera elementale.

" Ma salve, mosche!" disse in tono provocatorio Ro-Ko. " Salve, testa di roccia" disse in modo spiritoso il dottor Cortex, mentre lui e Crash si mettevano in posa di combattimento. " Ah, quindi osi sfidarmi già verbalmente. Allora credo di dover ricorrere alle maniere forti!" disse Ro-Ko, riprendendo con il solito tono spavaldo degli elementali. E fu a quel punto che, dal nulla, comparve un enorme macigno, di colore meticcio, una sorta di unione tra l'arancione, il giallo e il rosso e il marrone che provocava un immensa paura nei due, dato che alcuni punti erano sprovvisti completamente di colore, con una parte grigia: un sorriso e qualche volta un teschio. Queste erano le varie figure in grigio sul masso, che si scaraventò contro i nostri eroi, che videro la morte coi loro stessi occhi.

Nel frattempo, nei dintorni del laboratorio di ghiaccio:
N.Gin, dal naufragio della sua nave, si era ormai ridotto a vivere su una miserabile barchetta, su cui salpava ogni giorno nella speranza di trovare una nuova idea per conquistare il mondo. Da quando l'isola N.Sanity era scomparsa, lui non sapeva proprio dove andare, vista anche la scomparsa della Cortex Island. Fino a quando, guardò l'isola Wumpa. " Ma certo! L'isola Wumpa! Non ci avevo pensato. Posso andarci e sistemare tutto! Diventerò il sovrano del mondo, e nessuno mi fermerà. E allora, prese la scatola di missili che aveva messo sull'estremità destra della barchetta, e iniziò a soffocare tanto rideva. " Nessuna mi fermerà! Ahhhhhhhhhhh! Ahhhhhhhhhaaaaahhhhhhhhaaaaahhhhhaaaaahhhhhaaaaahhhh!"

Sempre nel frattempo, nello spazio tempo:
Personaggio misterioso: " Beh, Py-Ro, se ti interessa, sono il colui che vi ha risvegliati!" Py-Ro: " Gonna corta, scalzo, maschera tribale con la forma di una tigre... sei un indigeno. E dimmi, quale sarebbe il tuo nome?" Personaggio misterioso: " Mi chiamo Ropywalo" Py-Ro: " Insomma, l'unione delle due lettere iniziali dei nostri nomi. E sentiamo, cosa ti ha spinto a liberarci?" Ropywalo: " Non sono affari che ti riguardano. Comunque, sono felice che mi hai trovato. Portami nel tuo nascondiglio" Py-Ro:  " Certo, certo... ( Come fa a sapere che lo volevamo come nostro capo... possibile che lui sappia tutto ciò che abbiamo fatto? Possibile che forse ci ha osservato per tutto questo tempo?)".

Isola Wumpa Folle, Albero di Uka, stanza di Ro-Ko:
Una barriera difensiva si formò intorno ai due, salvandoli da morte certa. Il macigno si sgretolò in mille pezzi, e una voce riempì la stanza: " Crash, Cortex, sono Aku Aku! Sono intrappolato sotto terra, ma cercherò di aiutarvi il più possibile. Impegnatevi al massimo!" disse Aku Aku. " Puoi giurarci!" disse Cortex, mentre lui e Crash tirarono un sospiro di sollievo. " Questa me la pagate, maledetti!" disse Ro-Ko. E così, un enorme corpo muscoloso di roccia si formo, con solo una piccola fessura, fatta a su misura per la maschera, per farla combaciare perfettamente in quel buco come una chiave. Ro-Ko aveva raggiunto la sua massima potenza.
I due furono spaventatissimi quando l'elementale fece un singolo passo. Un passo che fece tremare tutto l'albero, dato che la scossa fu così potente da espandersi in ogni angolo. " Vedrete come me la pagherete!" disse furioso la maschera elementale. E lo scontro iniziò.

Nel frattempo, nello spazio:
Wa-Wa: " Lo-Lo, Py-Ro mi ha detto mentalmente che ha trovato il nostro benefattore!" Lo-Lo: " Perfetto! La morte di quello stupido tiranno di Uka Uka e il ritrovamento del nostro benefattore! Meglio di così non può andare!" Wa-Wa: " Dice che arriverà a momenti" Lo-Lo: " Speriamo il prima possibile. Nel frattempo, sento che Ro-Ko sta combattendo contro qualcuno... oh no, è il bandicoot!".

Sala di Ro-Ko:
Ro-Ko si dimostrò da subito un avversario tosto. Con solo il suo controllo mentale, era capace di staccare varie rocce dal suo corpo, e esse svolazzavano, chi in direzione del duo, chi in posti dove il duo si sarebbe spostato, alcune addirittura si piantavano nel terreno, creando un piccolo terremoto. Il suo imponente corpo non veniva minimamente smosso da quel terremoto. Ovviamente, fu il primo attacco utilizzato, ma il duo riuscì a schivarlo facilmente, almeno per quanto riguarda le rocce che si avvicinavano a loro. Invece, le rocce che percepivano dove i due si volessero spostare fu di sicuro più pericoloso, anche perché si muovevano con una velocità che quasi rivaleggiava quella del pugno di vento di Lo-Lo. I due riuscivano a salvarsi a malapena, quando uno schizzo di sangue volò in area. Cortex era stato colpito al braccio, e un enorme ferita si era aperta. " Hai visto di cosa sono capace?"

All'improvviso, una pietra impattò contro il terreno, e provocò un terremoto, alzando un potente vento. I due non sapevano proprio che fare. " Crash, ascoltami! Saltami sulle spalle, e aggrappati al corpo dell'elementale! C'è la farai, vedrai!" disse Cortex, mentre il vento faceva svolazzare la sua giacca. Il bandicoot, allora, conscio che quella fosse l'unica soluzione, saltò sulle spalle dell'amico, pronto a spiccare il salto più impegnativo della sua vita. Dapprima, il corpo di Cortex parve impotente e fragile, tanto che stava per cedere al peso dell'amico. Tuttavia, in quel momento sentiva di dover dare il massimo: si spinse oltre i suoi limiti, concentrando tutta la sua forza sulle spalle, mentre le sue gambe erano diventate stuzzicadenti per tutto il peso che era costretto a sopportare. Ro-Ko fu travolto dal vento che la pietra aveva provocato, e indietreggiò, permettendo a Crash di spiccare un salto enorme. Il bandicoot riuscì a raggiungere l'altezza del titano, mentre sudava e si sentiva di nuovo come nella sfida contro Lo-Lo: sprovvisto di qualsiasi difesa ( a parte Aku Aku, che in quello scontro non poteva competere contro Lo-Lo), ella mercé del nemico e tremante. Nonostante ciò, riuscì ad aggrapparsi, tenendo i nervi saldi, e cominciando a spostarsi sul corpo, fino ad arrivare dietro la schiena.

" Grande Crash, c'è l'hai fatta!" disse in testa sua Cortex, appena prima che Ro-Ko si risvegliasse. " Ehi, mosca! Cosa ne pensi di quest attacco!? Ne ho altri due a disposizione, ahhhhh! Ops, chi è sopra la mia schiena?" disse Ro-Ko, ormai accortosi che Crash era sopra di lui. Il bandicoot, difatti, era molto poco cauto, e preferiva essere così veloce perché voleva raggiungere la testa del mostro il più presto possibile. La fretta è cattiva consigliera.

Ro-Ko sbeffeggiò i due con delle risate e gesti provocatori, per insinuare la loro inferiorità. Era così stupido, così arrogante, eppure era davvero imbattibile. " Mai ci riuscirai! Mai! Mai mi abbatterai!" urlò Cortex, senza paura;  la ferita faceva cadere sempre più sangue. Ro-Ko scoppiò a ridere, e fece comparire dovunque delle palle di roccia, che rotolavano e rotolavano. Ignoravano la gravità, riuscendo a rotolare in aria e ad atterrare con un tonfo talmente forte da creare un debole terremoto, ma che sommato alla quantità di palle cadute dall'aria, era così forte che anche il corpo di roccia di Ro-Ko era in pericolo. Questo attacco, difatti, poteva colpire anche lui, data la sua instabilità e indipendenza dalla forza intellettuale dell'elementale. Volando per la zona, rischiò di colpire anche Crash, che riuscì tuttavia a salvarsi con i suoi piedi svelti e con le sue mani rapide. Anche se doveva muoversi in fretta, riusciva a inserire le mani dentro le piccole fessure tra una roccia e l'altra. Barcollava con le mani, tanto che sentiva  la percussione provocata dall'impatto tra la roccia e il corpo del mostro.

Cortex, invece, ne uscì malridotto. Fu letteralmente massacrato dalle rocce, e la sua schiena era talmente malridotta che per poco la sua spina dorsale non si sarebbe spezzata. " No, devo resistere!" disse Ro-Ko, ormai anche egli massacrato dalle sue rocce.
Una volta che tutte le rocce si ruppero, urtando il muro, l'atmosfera era diventata improvvisamente calma. Cortex, ormai privo di forze, giaceva a terra osservando l'imponente mostro di roccia, anche egli pieno di ammaccature sulle rocce. Anche Uka Uka giaceva a terra a pochi centimetri dall'uomo, e sembrava chiedere disperatamente aiuto. Improvvisamente, però, tutte le ferite di Cortex scomparvero. E, al loro posto, comparse la sua carne, tutta apposto, senza alcuna ferita. " Cortex, sono riuscito a curarti... adesso verrò ad aiutarvi!" Aku Aku uscì improvvisamente dal terreno, con un sacco di polvere. Quella scena era degna di essere definita un colpo di scena.

Aku cercò di trovare Crash per sorridergli e dimostrargli che non era solo, eppure non lo trovò. " Crash è sopra quel mostro Aku Aku... lui è la nostra unica speranza!" disse lo scienziato, mentre si rialzava e si guardava il corpo, ancora stupefatto di ciò che era successo. " Allora, fratello, come andiamo!?" disse Aku Aku, riferitosi al suo fratello a terra. " Illuso! Morirai!" disse la maschera malvagia, e, all'improvviso, lo scienziato e la maschera si voltarono. E trovarono Ro-Ko pronto a sferrare il suo più potente attacco.

" Idioti! Credete che me ne sarei stato così, fermo tutto il tempo ad aspettare i vostri comodi!? Come potete vedere, ho creato una spirale utilizzando TUTTI i massi delle braccia di questo corpo, tanto che esse non ci sono più! Preparatevi a morire!!!!!!!!!!!!!" Ro-Ko era ormai alla potenza massima, quando lanciò i massi. Essi provocarono come una frattura nell'aria, tanto da provocare un violento raggio all'interno della spirale. " Raggio dei massi!" urlò Ro-Ko. " Ah, staremo a vedere chi ha il raggio più forte! Raggio del bene!" urlò Aku Aku, e dalla sua bocca uscì un potentissimo raggio, che bloccò quello di Ro-Ko, distruggendo tutti i massi per poi sopraffarlo e colpendo il mostro in pieno petto di pietra. Esso andò in frantumi.
Nel frattempo Crash era arrivato in cima, e ormai si apprestava di schiacciare con il suo piede Ro-Ko. " No! Non lo permetterò!" disse Ro-Ko. Aku Aku, misteriosamente turbato da quelle parole, si precipitò da Crash, con una velocità tale da lasciare spiazzato lo scienziato, tanto che esso considerò i suoi numerosi anni di studio come carta da buttare, notando l'impossibilità nel calcolare la velocità della maschera. " Se è per questo, neanche io!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" disse, per poi creare una barriera. Ro-Ko, intanto, si autodistrusse...

Oceano Wumpa:
Ormai N.Gin si avvicinava alla sponda dell'isola Wumpa, quando... un potentissimo vento portò lui e la sua barchetta lontani diversi chilometri, e dato che ormai N.Gin non vedeva neanche più l'albero di Uka, capì che ormai era sperso nell'oceano. Quando, all'improvviso, intravide una piccola isola un lontananza, molto piccola, costituita da una piccola montagna e della vegetazione attorno. Nessun altra forma di vita intelligente sembrava esserci sull'isola, per cui, nel cervello del cyborg, balenò l'idea di utilizzare l'isola come sua base, essendo lontana da tutto e tutti.

" Ah, si, è perfetta! Un isola così nascosta... nessuno potrà mai rintracciarmi! E così, dominerò il mondo e soggiogherò tutti! E chiunque oserà ribellarsi... SARà POLVERIZZATO! Ahhhhhhhhhhhhhahhhhhhhahhhhhhhhahhhhhhhahhhhhhhhhhahhhhhhhhhhahhhhhhhhhahhhhhhahhhhhhhahhhhhhhhahhhhhhahhhhhhhhahhhhhhhhhhhahhhhhhhhhhhhhhhahhhhhhhhh! Ok, basta ridere" e detto ciò, l'essere un quarto umano e il resto robot si diresse verso l'isola: l'idea che appena giunto su essa sarebbe ormai diventato padrone del mondo era indelebile nella sua testa.

Spazio:
Lo-Lo: " Ro-Ko ha perso... prevedibile" Wa-Wa: " Beh, almeno ci ha provato. Anche se credo neanche lui si aspettasse così grandi risultati" Lo-Lo: " Già... e non è riuscito minimamente a competere con Aku Aku, cosa che io ho saputo fare benissimo. L'abbiamo utilizzato come carne al macello. Purtroppo, ho dato una piccola ricontrollata... e Uka Uka è vivo" Wa-Wa: " Stai scherzando, spero e davvero, spero con tutto il mio cuore che tu mi stia prendendo in giro; non può essere" Lo-Lo: " Purtroppo è in fin di vita. Neanche distruggerlo sa fare quell'inutile elementale della roccia!"  Ropywalo: " Ma, a quanto pare, qualcuno è venuto. Signori, vi presento colui che vi ha risvegliati: il sole e unico Ropywalo!" Py-Ro: " Compagni, l'ho trovato!"

ANGOLO AUTORE: Salve. Finalmente, questo capitolo 10 è concluso. Spero davvero vi sia piaciuto. Come potete vedere, tante cose succedono durante la narrazione principale, e quindi possiamo vedere narrate anche le vicende di altri personaggi. Alcune servono molto per capire cose future, quindi non sono messe proprio a casaccio. Dal prossimo capitolo, inoltre, apparirà una nuova categoria di mutanti, ma che per ora non è il momento di rivelare. Adesso, direi che la saga di Ro-Ko sia ormai finita. Ci apprestiamo da iniziare la saga di Py-Ro. Ciau!

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Nuovi pericoli e minacce ***


CAPITOLO 11: NUOVI PERICOLI E MINACCIA

Crash aveva chiuso gli occhi, e quando li riaprì, si trovò sull'albero di Uka, ma in un posto molto più alto: si trovava, difatti, in un punto da cui riusciva a intravedere il laboratorio di ghiaccio. Esso era una piccola piattaforma di legno con un miserabile albero al centro, con davvero poche foglie. La possanza di quell'albero rendeva nascosta quella minuscola area, davvero tralasciabile.
Su questa piattaforma si trovavano anche Aku Aku e Cortex. " Sento una potente aura all'interno dell'albero... eppure mi pare qualcosa di naturale" disse Aku Aku, del tutto calmo. " Cosa vorresti dire? Ci hai teletrasportati qui poco fa, e già ora senti la forza degli elementali?" replicò lo scienziato. " No, non sono gli elementali. Davvero, è una forza naturale, come uno tsunami... e sembra più forte di qualsiasi calamità naturale. Davvero, non so di cosa si tratti, ma credo che si ricolleghi a Py-Ro... dannazione, è in continua crescita!" disse Aku Aku, turbato. " No, è inutile restare qui. Dobbiamo stare in un posto meno pericoloso" e, detto ciò, un bolla d'aura circondò il trio che scomparve.                                                                                                                                                                                                                                                                                     

I tre si ritrovarono in una palude molto angusta, dall'acqua dall'odore puzzolente, piena di vegetazione morte e delle ninfee più grandi del normale. Da una parte all'altra, c'erano delle piante carnivore e, in uno specchio d'acqua, c'era un aura molto forte. Essa si alzava in quel luogo come delle bolle, e l'acqua pure sembrava bollirsi, tanto che da quell'area proveniva un calore davvero pesante.
Aku Aku stava per proferire parola, quando un enorme onda, comparsa dal nulla, li travolse.
I tre furono portati sulla spiaggia dell'isola, desolata.

Molto dentro le rovine dell'isola Wumpa:
Coco: " Crash non è neanche qui!" Crunch: " Dove si sarà cacciato?"

Spiaggia dell Isola Wumpa:
" Cosa è successo?" si chiese Cortex, spiazzato e rimasto con la bocca aperta, tanto che ormai chiudergliela risultava difficile. Crash era letteralmente sconvolto, e sentiva di star ritornando all'inizio dell'avventura, quando era ancora insicuro e spaventato. Si sentiva come ricaduto nella codardia, eppure riuscì a mantenere i nervi saldi e a calmarsi. " Non lo so, ma credo centri Wa-Wa" disse Aku Aku. " Vi avevo portato lì, in quel modo scampavano un possibile pericol... oh no!" disse Aku Aku.  All'improvviso, il legno dell'albero da circa metà della possente figura si fece rosso incandescente, ma non per modo di dire. Il rosso di quell'albero dava davvero la sensazione che stesse andando in fiamme, dati gli aloni di energia attorno ad esso. Le foglie morirono appena diventate rosse, e quando ormai metà albero era rosso...

Ed ecco che esso esplose. La parte dell'albero "infiammata" si volatilizzò, perché una dritta e lunghissima retta di magma, ormai diventato lava, si alzò nel cielo. La lava cadeva un po' dovunque. Ambienti fantastici come le rovine e la palude vennero a poco a poco inghiottiti dalla lava, mentre i nostri errori si fecero strada tra essi per salvarsi. Aku Aku aveva difatti teletrasportato tutti nelle rovine più a ovest della spiaggia, e in quel momento non c'era un minuto da perdere. Le rovine erano come al solito: buie, rovinate, piene di pipistrelli... e con quelle facce inquietanti sui pavimenti e sulle pareti. Il trio correva a più non posso, quando si trovarono... vicino a un burrone.

Da esso veniva un calore indescrivibile, con un sacco di fumo che riempiva l'altra parte da cui portava il burrone. Essa era la stesso identico vulcano dove Aku Aku teletrasportò Crash per combattere Koala Kong, dato che sapeva che il bandicoot a quel tempo non poteva saltarlo. Ma Crash non l'aveva mai vista dall'esterno, ma probabilmente, non né era così dispiaciuto, dopo la visione di tale montagna: esso era una rilievo non molto alto, con crateri da un po' tutte le parti, e essi sembravano autentiche ferite che squarciavano il vulcano in tante parti, e la lava era chiaramente visibile al loro interno. La lava sembrava tuttavia immobile, dato che non era per niente possibile individuare un qualche minimo segno di movimento. Era come sangue, quella lava. Quei crateri erano così tanto larghi da sembrare delle ferite, come già detto; e la lava che era possibile scorgere poteva essere ricondotta al sangue, che esce fuori quando ci facciamo male, ma in quel momento stava coagulando, non facendo uscire il sangue e, in questo caso, la lava.

" Non riesco a trasportarvi lì... c'è una forza incredibile. Non riesco a fare niente. Dobbiamo saltare..." disse Aku Aku. " La lava si avvicina..."...

Nel cielo dell'isola Wumpa:
L'isola Wumpa era ormai diventata una distesa di lava. I metà isola era ormai diventata di colore rosso, e l'albero di Uka stava cadendo, mentre le sue foglie cadevano soavemente, per poi bruciarsi in un istante. Quando l'albero cominciò a cadere, il fumo che uscì fu talmente tanto che qualsiasi uccello che si trovasse nel cielo in quell'istante sarebbe morto. Il fumo era difatti più tossico del solito, e anche respirarne una piccola quantità poteva provocare la morte istantanea di chi lo annusava. Ormai, anche la maggior parte delle rovine erano sommerse dalla lava, e dove un tempo c'erano delle imponenti città ( anche se in decadenza) ora era rimasta quella polvere che per qualche momento restava in aria per poi finire risucchiata dalla lava, per poi far scomparire ogni segno di vita su quell'isola. Coco e Crunch erano morti. Dopo essere sopravvissuti al tornado non potevano resistere anche a della lava. " No... non è possibile... quell'impiastro di Aku Aku e i suoi seguaci sono riusciti a scappare. Ora si rifugeranno nel mio covo... dannazione a quell'incantesimo di protezione che ho messo! Adesso potranno penetrare nel mio tempio senza che la lava li segua anche lì! Me la pagherete!" Py-Ro era arrabbiatissimo. " Py-Ro, non ti preoccupare, adesso devi soltanto tenerli a bada, mentre noi risvegliamo l'elementale caduto" la voce di Ropywalo si volatilizzò, e disse a Py-Ro il da farsi. L'elementale, molto scocciato, rispose: " Va bene, ma non li terrò a bada. Li incendierò solo. E a quel punto vedrai le loro espressioni. Ahhhhhhhhhahhhhhhhhhhahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh!

Isola Wumpa:
Crash e Cortex rimasero basiti: il burrone era grande quasi ben 1km. Come potevano semplicemente sperare di riuscire a farcela? Era assolutamente impossibile. " Dovete farcela..." disse Aku Aku. Allora, a Crash venne un idea. Prese Cortex per i capelli, saltò e cominciò a girare ininterrottamente. La giravolta tornado! La tecnica di Crash che gli permetteva molto tempo prima di restare in aria in posti dove era possibile cadere per diversi minuti. Quell'idea li aiutò un sacco: non tanto Aku Aku, che poteva levitare, ma gli altri due ne beneficiarono.
Tuttavia, l'attraversata fu dura. Per prima cosa, a girare con una velocità e una costanza così alta, Crash rimase con il capogiro per quasi tutto il tragitto. Non che a Cortex andasse meglio. Tuttavia, il suo capogiro non era minimamente paragonabile a quello del marsupiale. I piedi all'aria erano ormai una costante delle loro avventure, quindi ormai non era più un problema; il vero problema, ma davvero problema, era psicologico:  persave a come la lava andasse veloce gli faceva paura, e pensavano di non farcela, di fallire, di morire; ma non sarebbe successo. Sarebbero sopravvissuti.
Difatti, dopo un quarto d'ora di giravolta, Crash e Cortex caddero svenuti dai capogiri, ma su un terreno, anche se non riuscirono a identificarlo. Era fatta.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Fr-Ez, l'elementale caduto ***


CAPITOLO 12: FR-EZ, L'ELEMENTALE CADUTO
Spazio:
Ropywalo era seduto al trono con i due elementali rimasti lì con lui, ad osservare l'operato di Py-Ro. Dapprima, rimasero delusi dal fatto che l'elementale non fosse riuscito a uccidere quello stupido trio; si resero però conto che in quel modo avevano conquistato un altra isola dell'arcipelago, e presto l'avrebbero rasa al suolo. O, almeno, avrebbero raso al suolo quella che ne era rimasto, tranne il vulcano in cui Py-Ro stava progettando come uccidere i tre. I loro pensieri, tuttavia, erano rivolti verso ben altro.

Wa-Wa: " Fr-ez, l'elementale del ghiaccio... me ne ero dimenticato da tempo, sai? Davvero, è stato l'unico elementale a cadere durante la nostra lotta primordiale contro gli umani, per colpa di una stupida magia... chi poteva immaginare che dei semplici cavernicoli cominciassero già a sperimentare nel campo della stregoneria?" Lo-Lo: " Già, hai ragione, è davvero impensabile" Ropywalo: " Sarebbe bello resuscitarlo. In fondo, Crash non lo ha mai incontrato. Per l'esattezza, solo Aku Aku sa della sua esistenza" Lo-Lo: " Com... come fai a sapere che durante lo scontro con quello stupido stregone gli abbiamo rivelato che c'era un altro elementale decaduto?" Ropywalo: " Semplice, io vi ho sempre osservati" Wa-Wa: " Cosa intendi dire? Mi fa paura, capo! Ci spieghi tutto,  così non avremo più timore" Ropywalo: " Non è ancora il momento di saperlo... meglio dirvi la verità quando avremo risvegliato Fr-Ez, così almeno sarete in tre ad ascoltarolo" Wa-Wa: " E non pensi minimamente a Py-Ro?" Ropywalo: " Nel caso sopravvivesse e uccidesse il trio, lo dirò una volta conquistato il mondo. In caso contrario, ve lo dirò quando risveglieremo Fr-Ez" Wa-Wa: " D'accordo".

Dopo questo discorso, Lo-Lo chiese a Ropywalo se sapesse come risvegliare una maschera stregata caduta. Una domanda stupida certo, eppure la risposta fu positiva.
Ropywalo: " Certo che lo so. Bisogna fare un rituale: in pratica, basta saltare inclinando le mani all'indietro, così come la testa, per poi chiudere gli occhi. Bisogna fare questo procedimento per ogni punto cardinale, senza fermarsi. Bisogna, ad ogni cambio del punto cardinale, saltare all'altro con una piroetta, e fare le indicazioni già dette. Ora lo farò un attimo".

Nel frattempo, nella decima dimensione:
" Sono stato lasciato solo in questa misera stanza... Ro-Ko, sei il tuo spirito riesce a sentirmi, sappi che sei un incapace! Ti sei fatto battere da quei tre... eppure, neanche io ti ho battuto. Però non posso permettere che vada a finire così. Caro fratellino, vedrai che morirai. Aku Aku, che tu sia maledetto! Potevi aiutare anche me! Invece, hai preferito aiutare i tuoi stupidi alleati... me la pagherai, fratello, o si se me la pagherai... aspetta, sento la tua aura... sei in pericolo... finalmente perderai! Ahhhhhhahhhhhhahhhhhhahhhhhhahhhhhhhahhhhhhhahhhhhhahhhhhhhaahhhhhahhhhhhhhahahaahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaahahahahahahahahahahahahahahahahahhaha!" disse Uka Uka, rimasto stremato e battuto nella decima dimensione. Era contento nel sapere che suo fratello fosse in pericolo... anche se, si sentiva male allo stesso tempo.

Spazio.
Wa-Wa: " Eccoti. Bentornato tra noi Fr-Ez!".

Dopo la fine del rituale, comparve una maschera con una forma simile a una curva, senza gli occhi, che erano sostituiti da fiocchi di neve. Era Fr-Ez.

Fr-Ez: " Guarda chi si rivede... allora, cosa avete intenzione di fare?" Wa-Wa: " Sempre con al tua solita calma, eh?" Ropywalo: " Un pò deludente il tuo aspetto, Fr-Ez" Fr-Ez: " Non cercare di provocarmi, sono il più calmo di tutti gli elementali. Non la perdo mai, e ciò fa di me il migliore di tutti" Lo-Lo: " Si, calma che ti ha portato alla sconfitta!" Wa-Wa: " Lo-Lo, scusa se te lo dico, ma non sei troppo esagerato? Ti arrabbi per ogni minima cosa. Meglio essere pacati e calmi ma deboli che iracondi ogni due secondi" Fr-Ez" Ha ragione Wa-Wa, caro il mio Lo-Lo" Lo-Lo: " Ti ricordavo meno arrogante... era meglio non risvegliarti, ora sarai solo d'intralci" Ropywalo: " Adesso basta, avete parlato troppo per i miei gusti!" Wa-Wa: " Va bene, va bene... ma adesso, vediamo l'operato di Py-Ro"

ANGOLO AUTORE: Si, lo so che è molto corto, ma volevo introdurre questo nuovo elementale, con una personalità molto diversa dai restanti 4. Scopriamo anche cosa succede a Uka Uka e ciò che farà, e il mistero su chi sia veramente Ropywalo si infittisce... beh, ci vediamo al prossimo capitolo. Ciau!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Nuovi mutanti e un aiuto inaspettato ***


CAPITOLO 13: NUOVI MUTANTI E UN AIUTO INASPETTATO
Crash e Cortex finalmente si svegliarono, tuttavia la presenza di Aku Aku era totalmente assente. " Ma non fa altro che scomparire?" si chiese Cortex, mentre Crash diede un occhiata al territorio.
Era una caverna con delle rientranze piene di lava, del classico colore rosso vivo, mentre la pietra lavica era talmente tanto dura che sembrava molto più cemento armato. Era inoltre poco bollente, dato che Crash si provocò una ustione solo toccandolo con il dito, mentre i suoi piedi non sentivano la minima scottatura.

" Allora, idioti, devo farvi anche da Baby Sitter!?" urlò una voce dietro i due amici. Era Uka Uka. " Uka Uka... c-cos-s-sa ci fai qu-u-ui? Tu non eri mor-r-r-r-to o comunque in fin di vit-t-t-t-t-t-t-t-t-t-t-t-t-t-a?" disse Cortex, balbettando come un idiota, mentre Crash si nascose dietro di lui. In quel momento aveva troppa paura per mostrare maturità. " Mi sono risvegliato, mi sono spostato in questo sudicio posto perché qui ho percepito la forza di mio fratello. Mi ha detto se potevo farvi da accompagnatore, dato che lui doveva fare qualcosa. Ha detto che doveva potenziarsi, così sarebbe stato alla pari degli altri elementali. Ho accettato, ma non vi fate illusioni. A me importa solo di distruggere gli elementali, dopo il tradimento di Ro-Ko" disse Uka Uka, sempre col classico tono di superiorità.
Proprio in quel momento, una voce spezzò tutto il silenzio: " Ci rincontriamo, Uka Uka! Ormai ne dubitavo!" disse Py-Ro, comparso all'improvviso al centro della stanza. " A quanto pare Aku Aku vi ha direttamente spediti qui... interessante! Adesso, morirete! Proverete sulla vostra pelle la forza del polipastro!" urlò Py-Ro, che rideva in continuazione. Scomparve, ma in quel momento comparì un mutante... spaventoso.

Il mostro aveva come braccio sinistro un tentacolo, mentre come gamba destra aveva le piume di una papera, mentre il piede destro era coperto da un armatura. Il piede e la gamba sinistra avevano, invece, ambedue la corazza. L'addome e un quarto del petto era anche esso di piume di papera, mentre il resto era tutto corazzato, con anche due tubi che si alzavano in aria, probabilmente l'arma segreta del mostro. Il braccio destro era invece un tubo grosso e tondo, con una linea azzurra a metà.

Spazio:
Ropywalo: " Questo mutante è davvero eccezionale!" Fr-Ez: " Questi mutanti sono dei fallimenti. Non fanno altro che perdere, e questo farà la fine di quelli di cui mi avete già parlato" Wa-Wa: " Oh, ma tu non sai che il polipastro combatte sempre coi suoi fidati magmadon!".
Zona vulcanica:
Dalle pozzanghere di lava, uscirono altri mutanti, terrificanti quanto il mostro-polipo.

Essi avevano sulla schiena un guscio molto simile a quello della tartaruga, a parte il fatto che era pieno di spine. Le sue dita erano molto piccole, mentre il colore del corpo, a parte parte del petto e l'addome, era di un rosso molto scuro. La parte non rossa era di un bianco abbastanza scuro.

" Dannazione! Questi mutanti hanno una forza che supera di gran lunga la mia!" urlò Uka Uka, disperato, ma sempre con quel tono spavaldo. " Cosa? E se neanche tu riesci a confrontarti con essi, come potremo vincere?" disse Cortex, disperato. Il cambiamento che anche lui si era prefisso nel tempio di Ro-Ko. Crash, però capì di dover rimanere calmo, e diede una pacca sulla spalla all'amico, sorridendogli. " Hai ragione Crash. Tanto, non saranno mai come Ro-Ko! Però dobbiamo giocare di squadra, solo così potremo farcela!" disse Cortex, praticamente risvegliato. " Beh, sappiate che questa è solo la prima sfida! Ad ogni vittoria, vi aprirò un passaggio, per una prossima sfida, che in totale sono tre. Tanto, non supererete neanche questa! Ci vediamo!" disse Py-Ro da qualche parte. Ed ecco che un nuovo scontro incominciò.
Il mostro-polipo se ne stesse in disparte, fiducioso delle tartarughe di lava, che effettivamente erano piuttosto forti. Il loro attacco principale era girare su se stessi, creando delle leggere fiammelle, che al minimo contatto con qualcosa, potevano bruciarlo. Ciò accadde all'altro stivale di Cortex, che tuttavia ebbe il tempo di toglierselo. Esso si bruciò del tutto, diventando nuovamente cenere. " Ma l'autore di questa storia c'è l'ha con gli stivali di Neo Cortex? E che diamine!" sbuffò Cortex. Alla fine, tuttavia, il combattimento era praticamente vinto, tanto che Uka Uka non dovette neanche intervenire. Crash schivava agilmente i loro attacchi, per poi calcarli con tutta la forza che aveva nel piede. Cortex invece li faceva arrabbiare al massimo, così da farli scontrare contro il muro e sconfiggerli. Il dottore riusciva fra l'altro a schivarli con solo dei semplici spostamenti, dato che non erano così veloci. Proprio così riusciva a farli arrabbiare. In breve tempo, la lotta era vinta. I magmadon giacevano a terra, e da temibili nemici erano diventati docili mostri. " Mhh, impressionante. Credevo che i magmadon vi avrebbero indebolito abbastanza per poi farvi sconfiggere dal polipastro... ma non importa, tanto lui sarà capace di farvi fuori in UN SINGOLO COLPO! Paura, eh?" disse Py-Ro. E a quel punto, finalmente, il mostro-polipo, che ormai abbiamo capito essere " polipastro".

Spazio:
Wa-Wa: " Incredibile! Hanno sconfitto i magmadon! Impressionante! Ma tanto il polipastro riuscirà di sicuro a farli fuori. Non ci riusciranno, non ci riusciranno!".

Zona vulcanica:
Il polipastro cominciò  a camminare. I suoi passi erano pesanti, profondi e smuovevano l'intero territorio. Senza fermarsi, dai due tubi sulla schiena fece comparire una barriera di energia, che tuttavia Crash e Cortex riuscirono a schivarla facilmente. Ad un tratto, Cortex incitò Uka Uka a creare una barriera di energia intorno ai due. Uka Uka, per non cadere nei guai col fratello, li aiutò. Difatti, il polipastro li attaccò con un potentissimo raggio, che tuttavia gli si ritorse contro. Fu polverizzato, e il combattimento era vinto facilmente.

Spazio:
Wa-Wa: " No... hanno battuto il polipastro con questa facilità? No... non può essere... come è possibile? Non può essere! No, non può..." Lo-Lo: " Non ti preoccupare! Addestrare quei mutanti in fretta e furia sapevo da subito che avrebbero perso. Di nascosto, per Py-Ro, ho addestrato l'elefandrago... adesso, anche se forse fisicamente non sia alla pari del polipastro, sarà molto più veloce, intelligente e distruttivo! Lo sapevo! Py-Ro vuole fare tutto di fretta, ed ora ne ha pagato le conseguenze. Adesso, però, dobbiamo osservare ciò che succederà".

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Il ritorno di Aku Aku ***


CAPITOLO 14: IL RITORNO DI AKU AKU

Zona vulcanica:
Un improvviso vento avvolse i tre "buoni" ( Uka Uka: Si, come no!). I tre furono sorpresi quando il muro di roccia lavica dinanzi a loro fu frantumato, e da esso, ne uscì un altro mutante.
Esso era molto più piccolo del Polipastro, molto meno possente, eppure aveva un aria più minacciosa. Era una sorta di elefante, pieno di spine sulle braccia, pochissime sulla testa, e un sacco dietro la schiena; la sua pelle era di colore marrone, a parte quella zona di cute bianca dietro la schiena. Le sue gambe erano molto grandi. Sui lati della testa aveva le zanne tipiche dei Mhammut, e la caratteristica proboscide al posto del naso.

Nel frettempo, in una zona più interna della zona vulcanica:
Py-Ro: " Sono assolutamente desolato, Ropywalo. Giuro che non accadrà più. Spero che la sua immensa clemenza mi salverà da un destino così terribile, del resto lei è l'umano più forte della galassia" Ropywalo: " Py-Ro, adesso basta rivolgerti a me in questo tono. Invece di fare il codardo e usare termini chiaramente ruffiani, parla in maniera più libera! I tuoi fratelli elementali mi avevano già raccontato che facevi il ruffiano con Uka Uka, e mentre Wa-Wa e Lo-Lo discutevano su come distruggerlo, tu te ne stavi in disparte. Confessa, Py-Ro, confessa!" Wa-Wa: " Noi non ti abbiamo detto niente per non farti stare male, ma era chiaro che tu te ne stavi in disparte in modo da poter sfruttare quell'episodio per salvarti nel caso Uka Uka fosse resistito; non sapevamo neanche se era più forte di noi... ma no, tu avevi troppa paura! Vedi di non fallire, oppure farai la stessa fine di Ro-Ko!".

Dopo questa chiacchierata, nello spazio:
Lo-Lo: " Py-Ro... PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRROOOOOOOOOOOOOOOOO! La pagherai, la pagherai, la pagherai, la pagherai! Pagherai la tua codardia con la tua stessa vita!" Fr-Ez: " Calmati Lo-Lo. Si vede che non sei cambiato di una virgola da quando sono stato distrutto. Rimani iracondo al massimo, senza calmarti" Wa-Wa: " Come fai a biasimarlo? Certo, arrabbiarsi in questo modo è ridicolo, ma arrabbiarsi come ho fatto io, in modo controllato, credo che sia davvero giusto. Py-Ro non fa altro che essere un codardo" Ropywalo: " Basta! Ma voi il gioco di squadra non lo conoscete!? Prima fate finta di essere amici per la pelle, poi appena qualcuno fallisce diventa inutile e lo zimbello della situazione. Siete ridicoli!" Lo-Lo: " Mhh... a pensarci bene era quasi quasi meglio Uka Uka di te, inutile umano indigeno" Ropywalo: " Ma come ti permetti di dirmi queste cose! Ho detto a Py-Ro di parlare in modo più libero, ma non in questo tono insolente! Adesso mi sono stancato di tutti voi! Datevi una calmata, è chiaro!?".
Zona vulcanica:

" Questo mutante è più piccolo del polipastro, e contando che abbiamo battuto quest'ultimo facilmente, credo che anche questo farà la sua stessa fine!" disse Uka Uka. E quindi lo scontrò iniziò, e a discapito di quanto si potesse pensare, il mostro era molto forte. Iniziò difatti con un potentissimo pugno al terreno, che i tre riuscirono a schivare con facilita. Tuttavia l'attacco non finiva così.Quel'attacco aveva anche un arma segreta: provocò infatti un onda d'urto, e tante pietre laviche caddero dalla parte altra della caverna, mentre Uka Uka cerò di bloccare tutto con la sua barriera. Incredibile ma vero, l'impatto con l'onda d'urto, aiutata dai massi che cadevano, riuscì a rompere la barriera, e i tre furono travolti da una forza micidiale. Caddero tutti a terra, con evidenti segni di lotta. Cortex aveva la gamba sbucciata, Crash invece sputò sangue dalla bocca, mentre il legno di Uka Uka era stato graffiato da un masso, e difatti il suo occhio non c'era più: al suo posto, una striscia che rappresentava il colpo subito.

" Non pensare di aver vinto, maledetto mostro! Ho ancora un arma celata che non ti ho rivelato! Raggio del male!" disse Uka Uka, lanciando un potentissimo raggio dalla bocca. Incredibilmente, il mutante non ebbe paura ad utilizzare un solo dito come difesa. Ma era impazzito!? Battere un colpo di un potentissimo stregone solo con un dito? Quale era il suo vero obbiettivo? Molto probabilmente era umiliarlo. E così fu. Il colpo non sortì alcun effetto sul mutante, che lo parò con il dito, poi, con un altissimo balzo, giunse a pochi decimetri di distanza da Crash e Cortex, che iniziarono chiaramente a sudare. Il marsupiale, tuttavia, ebbe un idea, forse la più pazza che gli fosse mai venuta: tentò di saltare sopra il mutante, fallendo, dato che esso dovette muovere semplicemente un po' la proboscide, sbattendo quindi il bandicoot a terra, e provocandogli lesioni da non sottovalutare. " Mi dispiace, ma è inutile! Non possiamo batterlo!" Uka Uka si disperò immediatamente quando capì che il mostro era tutt'altro che scarso, e che anzi, era molto più forte di tutti loro messi insieme. " Ti sbagli, invece. Crash, facciamo come con Ro-Ko! Io ti prendo e ti lancio in aria, tu dai un calcio, così i massi cadranno sopra il mutante; nel frettempo, io lo distrarrò, ma prima: Uka Uka, saresti così gentile da potenziare Crash?" disse lo scienziato, mentre il mutante stava aspettando la loro mossa. " Ok, anche se sappi che non lo faccio perché mi state simpatici" rispose la maschera. Il piede di Crash si riempì in men che non si dica di una potenza grandissima. Allora, Cortex lanciò Crash, e andò a confrontarsi con il mutante. I pugni di quest'ultimo resero presto la faccia di Cortex piatta, molto piatta. Doveva resistere solo un altro po', anche se ormai si trovava in ginocchio davanti da quella bestia. Crash era riuscito a dare il calcio al muro, e il mutante, troppo preso dalla lotta contro Cortex, non si accorse dei massi. Cortex, sapendo che se lo avesse ucciso prima avrebbero fallito, fece una mossa strana: gli saltò addosso coprendogli la faccia. " Cosa vuoi fare, idiota?" chiese Uka Uka allo scienziato, che nel frattempo si sforzava a resistere. Crash osservò il suo creatore venire colpito dai massi, che alla fine venne seppellito insieme all'elefandrago sotto i massi.

Il marsupiale rimase paralizzato, e il suo viso fu solcato da un sacco di lacrime.  Cortex si era sacrificato per uccidere un mutante più forte del normale, si era sacrificato per la sua creatura. Crash stese le sue gambe a terra, mentre la sua faccia era al massimo dell'umidità possibile. Era come morto, non riusciva nemmeno a muoversi, e un espressione di terrore era impressa sul viso. Non parlò, stette solamente lì, fermo, a piangere lacrime amare. Come era possibile che colui che per tutta la vita aveva cercato di ucciderlo era ora il motivo del suo pianto? Forse è proprio vero che quando una persona muore ti accorgi quanto gli volevi bene? No, non era questo il punto; non era questa cosa che lo faceva stare triste. Il punto era che Cortex era stato il suo creatore, e la loro avventura li unì così tanto che gli fece riflettere il fatto che alla fine lui era lui il suo creatore, era lui suo padre: a lui doveva la vita, a lui doveva la sua presenza in quel momento. " Povero Crash, scusa se ti ho fatto aspettare, ma sai doveva fare delle cose" disse una voce che spezzò il silenzio. " Finalmente fratello, non ne potevo più di fare da baby sitter a questi due idioti!" disse Uka Uka. Un immensa aura avvolse le pietre, e un improvvisa fessura si aprì. Neo Cortex era di nuovo vivo. Al suo fianco, c'era Aku Aku. Crash saltò sul suo creatore, mentre si asciugava le lacrime, e benediceva Aku Aku per quel miracolo. " A quanto pare sei davvero diventato più forte, fratello. Adesso sei anche capace di curare e resuscitare... interessante, e il tuo potere non è neanche diminuito qui... davvero molto bello" disse freddo Uka Uka, mentre le lacrime di Crash cadevano sul camice dello scienziato. Anche se si sentiva comunque impotente per non essere riuscito a salvare il suo amico, adesso si sentiva di nuovo felice, avendo il suo calore a riscaldargli il corpo. " Mi dispiace ragazzi, non possiamo perdere tempo! Py-Ro ci aspetta, meglio andare!"

Spazio:
Wa-Wa: " Forse Fr-Ez aveva ragione, non possiamo vincere usando i mutanti. Sono troppo deboli, ora che Aku Aku è potenziato e la nostra energia non riesce neanche a diminuirgliela!" Lo-Lo: " Già, hai ragione. Adesso però vedremo Py-Ro all'opera. Oltre che ruffiano, è anche bugiardo: aveva detto che bisognava superare tre prove per affrontarlo, ma invece la terza è proprio lui! Solo per far stupire gli avversari! Non vedo l'ora che venga distrutto!".

Zona vulcanica:
Ecco che nella zona aperta dal mutante, che era uguale a quella dove i nostri eroi lo affrontarono, Py-Ro comparse. " Py-Ro, sei pure bugiardo! Avevi detto che dovevano superare tre prove, ma questa è la terza... e ti affrontiamo già?" disse Uka Uka, arrabbiato dopo aver scoperto la bugia di Py-Ro. " Grande Aku Aku, può cortesemente risparmiarmi la vita? La prego, le posso giurare che non farò mai più malefatte, davanti alla tua magnificenza!" disse Py-Ro, cercando chiaramente di corrompere Aku Aku. " Non mi faccio fregare da te, Py-Ro! Davvero, è la prima volta in vita mia che sono arrabiato, adesso facciamola finita!" disse Aku Aku, con una voce talmente tanto forte da far rimanere spiazzati tutti quelli che si trovavano in quell'area. " Io ho cercato di essere g-g-g-g-gentil-l-l-le... no, non avrò paura di nessuno!!!!!!!!" disse Py-Ro, per poi scomparire. Il silenzio riniziò. Un profondo silenzio.

Spazio:
Wa-Wa: " Py-Ro vuole usare quella tecnica, vero?" Fr-Ez: " Inutile domandare. La farà sicuramente. Beh, tanto peggio per lui" Lo-Lo: " Adesso rimarremo di nuovo in tre... e non esistono altri elementali... dobbiamo organizzarci, trovare postazioni di attacco. Fr-Ez, che ne diresti di andare su un icebarg?" Fr-Ez: " Sono indifferente, quindi metà si e metà no" Lo-Lo: " Non mi arrabio, sarebbe inutile, ma se davvero potessi ti farei parlare in maniera decente qualche volta! Che cosa vuol dire metà si e metà no? Beh, con te meglio non perderci tempo. Comunque, con questo icebarg puoi potenziarti e usare quella tecnica da te tanto desiderata. Vedrai, funzionerà, funzionerà. Per il momento, godiamoci la disfatta di Py-Ro".

Zona vulcanica:
" Allora, Py-Ro: usi la assimilazione del territorio, eh?" disse Uka Uka. " Cosa vuoi dire?" chiese Cortex. " Non vi preoccupate. Voi due dovete solo resistere ora. Io e Uka Uka andiamo a finire Py-Ro. A dopo..." rispose Aku Aku, quando suo fratello e lui scomparvero. All'improvviso, le pozzanghere di lave si inalzarono e tutta la stanza cominciò a riempirsi di lava. " Piano B: corriamo!" disse Cortex.  Iniziarono a correre, ma grazie a una scorciatoia logica, riuscirono a salvarsi.
Difatti, i due andarono subito sulla difensiva, dato che trovarono nella stanza di prima dei magmadon. Cortex disse a Crash di attirare i magmadon nella lava, perché in quel modo l'avrebbero assorbita, dato che pensando logicamente i magmadon sono legati alla lava, e quindi magari traevano energie proprie da esse. E infatti, non si sbagliava. Una volta entrati nel magma, i magmadon lo assorbirono, mentre Crash e Cortex videro la fessura aperta prima per sconfiggere l'elefandrago. Utilizzarono i massi che coprivano il cadavere del mutante per salire fuori dal vulcano da quella fessura. Tuttavia, era chiaro che un semplice saltello non sarebbe bastato. All'improvviso, tuttavia, i due cominciarono a alzare i piedi da terra da soli, e, poco dopo, si trovarono fuori al vulcano, dove ormai l'isola Wumpa non c'era più.

Cielo dell'ex isola Wumpa:
" Non è possibile... possiamo volare!" disse Cortex, muovendosi in modo gioioso intorno al bandicoot. Dal canto suo, Crash urlò tutto contento, e anche se ormai non trovava più tracce dell'isola, sapeva che potevano farcela! " Grazie, Aku Aku!" disse lo scienziato, quando, voltandosi, trovò le due maschere. Aku Aku sorrideva, mentre Uka Uka aveva il solito broncio. " Beh, meglio non cantare vittoria troppo presto... Py-Ro ha preso il controllo del vulcano" disse Aku Aku, sconvolgendo letteralmente sia lo scienziato che il marsupiale. I due abbassarono lo sguardo. " Beh, non importa! Abbiamo ormai affrontato di tutto, non abbiamo paura di niente!" disse Cortex, appoggiato dallo stesso Crash. I loro sguardi sembravano rinati. Erano di nuovo sorridenti, fecero il loro classico sguardo di squadra, dandosi il pungo in modo amichevole, come un batti cinque. La determinazione non ebbe molto altro tempo per presentarsi: dal vulcano uscì una figura di fuoco, una fenice. Essa era grande e possente, tanto da coprire l'intero vulcano, mentre il suo becco veniva messo in evidenza dal sole. " Ahhh! Non avete capito che avevo fatto tutto questo apposta! Sapevo che Uka Uka conosceva questa mia forma, eppure mi aveva sottovalutato dato che non avevamo combattuto in cielo! Era una finta in modo da evitare che tu e tuo fratello bloccaste il sole, lo oscuraste, e così non potevo potenziarmi! Adesso sono potentissimo e nessuno sarà capace di fermarmi! Ahhhhhahhhhhahhhhhh!" disse Py-Ro, che chiaramente era la fenice di fuoco stessa.

Spazio:
Wa-Wa: " Questa forza consuma tutte le energie! Se viene sconfitto, verrà distrutto!"

Cielo dell'ex isola Wumpa:
Lo scontro, anche se assistito da Aku Aku e Uka Uka, fu durissimo. Py-Ro era praticamente intoccabile, ed era capace, grazie alla forma fenice, di lanciare potentissimi e velocissimi spirali di fiamme, che ustionarono gravemente la gamba sinistra di Crash, e polverizzò completamente il suo braccio destro, facendo sgorgare un sacco di sangue. Il poveretto non poté fare altro che urlare per il dolore, mentre si contorceva in ogni direzione.  Uka Uka fu privato di metà del suo copro, dato che stette in mobile, sicuro di riuscire a contenerlo , mentre Aku Aku riuscì a resistere, anche se stette fermo come il fratello. Cortex invece riuscì ad evitare l'attacco rivolto contro di lui con una scivolata molto rapida, eppure sentiva un fortissimo dolore alla gamba sinistra, e, quando la scoprì, vide una enorme parte nera, completamente bollente. " Se uso gran parte della mia energia, posso colpirvi anche se vi manco! Ahhhhhahhhhhh!" disse Py-Ro, mentre moveva la sue ali in continuazione, dando una sensazione di nausa e di ipnotismo. " Preparatevi! Con questo attacco, sarò capace di polverizzarvi in un solo colpo!" disse Py-Ro, scomparendo.
Tutti, in quel momento, sentirono come una limitazione, sentirono come aver perso la capacità di movimento. E difatti, una barriera si era creata intorno a loro, impedendogli gran parte dei movimenti.

Isola sperduta:

" Però, che strano posto" disse N.Gin, osservando l'isola su cui era sbarcato. Si ritrovò in una piccola radura, ed era chiaro fin da subito che nell'isola la natura fosse l'unica forma di vita. Di umani e animali non c'era nessuna traccia, eppure si sentivano dei leggeri fruscii, rapidi e spaventosi. " No, magari è solo impressione" disse N.Gin, mentre preparava la sua scatola di missili. Osservò allora meglio il territorio... e no, non era da solo.
In mezzo agli alberi riuscì a intravedere una figura umanoide, con delle spine di colore viola sulla schiena, si statura esile e di carnagione a metà fra il marrone e il bianco. " Dove diamine sono finito?" disse il cyborg, letteralmente impaurito e spaventato.
Angolo Autore: Quattordicesimo capitolo! Beh, non ho altro da dirvi! Alla prossima!


Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** La sconfitta di Py-Ro ***


CAPITOLO 15: LA SCONFITTA DI PY-RO

Cielo dell'ex isola Wumpa:


Oh, no! E adesso che facciamo!” disse Cortex disperato come un bambino. Uka Uka, nel frattempo, osservò con orrore ciò che si stava avvicinando a loro: un enorme sfera di fuoco, capace di inghiottirli completamente nella sua morsa, e farli bruciare ad una temperatura così alta da far abbrustolire i loro corpi in un men che non si dica. La sfera era davvero spaventosa, e a peggiorare il tutto fu la loro temperatura corporea: più la sfera era vicina, più faceva caldo. Ma non era semplice caldo. Sembrava quasi di venire ustionati senza il minimo contatto con il fuoco. Quel calore ti rubava il respiro, tanto che Crash, rimasto insieme a gli altri in quella barriera indistruttibile, faceva solo dei piccoli affanni. Tuttavia, più che semplici movimenti di disperazione quali erano, quegli affanni sembravano voler significare qualcosa. E quel qualcosa fu intercettato da Aku Aku, che, dopo un primo sconforto, era tornato quello di sempre; tornatagli la calma enunciò il piano.


Ragazzi, statemi a sentire: ho letto nella mente di Crash, ed ha elaborato un piano geniale per salvarci da questa situazione! Io creerò una barriera protettiva, tu Uka Uka invece gli darai il potere di discesa, in modo tale da spedire la sfera nel mare e spegnerla. Anche io darò il mio contributo alla discesa della sfera, e mi impegnerò al massimo per creare una barriera protettiva potentissima, ma a darle anche a creare un potere di discesa non indifferente. Ora, speriamo di cavarcela. Grazie per il consiglio Crash! Per il resto del combattimento, tuttavia, io vi servirò poco, dato che non avrò praticamente più forze. Cercherò comunque di aiutarvi al massimo. Ma adesso basta, eccola che arriva!” disse Aku Aku, che interruppe il discorso e creò una barriera protettiva, bloccando così la sfera di fuoco.


Nonostante non potesse avanzare, la sfera faceva decisamente paura da vicino. Il calore soffocante di prima si era ormai trasformato in una totale assenza d'aria, sensazioni di andare a fuoco continuamente e il sudore diventare come una pioggia del corpo. Cortex, rimase terrorizzato, e non riuscì a trattenersi dall'urlare. Crash invece rimase letteralmente spaventato, pensando di aver condannato tutti, pensando di aver sbagliato. Quasi subito, però, tornò tutto come prima, le barriere si erano rotte, e della sfera di fuoco nessuna traccia.


Attenti!” urlò Aku Aku, quando delle rette di fuoco solcarono il cielo, polverizzando le gambe di Crash. Ora poteva solo volare con il braccio sinistro, data la precedente polverizzazione del braccio destro. Cortex riuscì a schivare la spirale di fuoco a lui diretta, ma l'elementale riattivò la tecnica delle ustioni inschivabili , ustionando in una maniera tale le gambe di Cortex da renderle come dei palloncini sgonfi.


Ammetto che mi avete sorpreso! Ma non sarà più cos” “ No, non te lo permetterò” interruppe Aku Aku,, anche se rimasto senza forze, lanciò il suo raggio del bene contro l'avversario fenice, che per tutta risposta, lo attaccò con una retta di fuoco. Ci fu uno scontro fra i due colpi, uno scontro che provocò un sacco di scintille, mentre Cortex pensava sul da farsi. Uka Uka era troppo preso dal prendere in giro Crash per aver perso tutti i suoi arti, anche se difatti della maschera era rimasta solo una metà. Mentre dava sfogo a tutta la sua arroganza e si pavoneggiava, cominciava a caricare un potente raggio: il suo obbiettivò era polverizzare sia suo fratello, sia la maschera elementale, e nessuno poteva fermarlo, anche perché Crash non riusciva neanche più a volare tanto bene. Eppure Uka Uka era così debole, ma pensava di riuscire a battere due maschere decisamente più forti di lui. Incredibile come la sua arroganza lo stesse inducendo ad una sorta di suicidio. Pensava di farcela, anche se era debole, anche se non sapeva se avrebbe vinto.


Cortex, proprio in quel momento, sfrecciò con tutte le sue forze contro Uka Uka. In quel momento, utilizzò qualsiasi fonte di energia rimastagli, tanto da far battere il suo cuore a catinelle, da fargli sentire il battito in gola. Eppure, continuava. Morente, disperato. Ma continuava. Era come se la sua vita gli fosse passata davanti, tanto lo sforzo che stava facendo. Il suo cuore si sarebbe arrestato di nuovo, sarebbe caduto in mare, e forse non lo avrebbero mai più trovato, perché Wa-Wa lo avrebbe trascinato con sé alla prima occasione. Alla fine, proprio prima che Uka Uka lanciasse il raggio, con le sue ultime forze, inclinò la maschera verso il mare, facendo cadere il raggio in acqua; l'impatto provocò una grande onda, che sommerse la linea di fuoco di Py-Ro, e la sua fenice fu colpita e divisa da parte a parte dal raggio di Aku Aku. “ Noooooooooooo!” urlò la fenice, per poi scomparire in un esplosione di fuoco. Incredibile a dirsi, ma ci erano riusciti. Avevano sconfitto Py-Ro!


Siete stati bravi ragazzi!” disse Aku Aku, sorridendo e usando i suoi poteri per curare i suoi amici e suo fratello. Uka Uka tornò intero, le gambe di Cortex furono curate e Crash ebbe di nuovo tutti i suoi arti. “ Come diamine hai fatto a usare quel raggio, se dicevi di non avere più forze!?” urlò Uka Uka, con un tono quasi di superiorità, ma che aveva come spinta morale l'invidia. “ La rabbia provata pensando di non riuscire a sconfiggerlo. Complimenti, Cortex! Hai saputo sfruttare un momento cruciale: mio fratello mi voleva attaccare, ma tu lo hai indirizzato al mare, provocando così un onda e facendoli prevalere. Direi che Uka Uka può comunque rimanere un nostro alleato. In fondo, è anche merito suo se abbiamo vinto!” disse Aku Aku. Cortex si fece tutto rosso, ma poi tutti risero, felici di esser riusciti a battere il loro avversario.


ANGOLO AUTORE: Salve! Sta volta, non abbiamo nessuna inquadratura né di N.Gin né degli elementali e Ropywalo nello spazio... e mi sa che questi ultimi non li vedremo neanche nel prossimo capitolo. Nel prossimo capitolo vedremo difatti cosa è successo a N.Gin. E faranno la loro comparsa nuovi mutanti... ma non vi spoilero nient altro, vi dico solo che ci sarà anche un personaggio che dopo il primo Crash è stato accantonato, avendo un altro ruolo centrale solo in Bash. Vi dico solo che è il Tiny del primo Crash... beh, alla prossima!



Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Sperduti su un isola deserta ***


CAPITOLO 16: SPERDUTI SU UN ISOLA DESERTA


Isola di nessuno:


Cosa c'è, N.Gin?” disse una voce alle spalle del cyborg. D'un tratto, tutto si fermò. La radura era silenziosa, e neanche quei deboli fruscii di prima sembravano esserci. Il cyborg si girò, e trovò una cosa piuttosto insolita.


All'apparenza poteva sembrare un uomo molto muscoloso, ma il punto è che non era un uomo. Anzi, era un Koala. Certo, probabilmente si era allenato molto tempo in una palestra, ma pur sempre un Koala. E “Koala” con la lettera maiuscola perché di fatto era il suo nome.


Koala Kong... ma che piac” N.Gin provò a salutare quella insolita presenza, eppure si fermò quando vide che quella cosa che lo aveva turbato prima con i suoi fruscii era in mano a Kong.


La sua pelle era diventata pallidissima, dato che era stato preso per la gola dal mutante koala, e difatti sembrava essere morto. Non compieva un solo movimento, aveva la lingua da fuori come un idiota. E cosa poteva esserci di spaventoso in un coso ormai morto, per di più pure in mani amiche? La sua faccia. N.Gin rabbrividì quando vide la sua faccia per intero. Era leggermente allungata, ma con una serie di denti aguzzi, sporchi di sangue, ed aveva delle lunghe spine viola sulle spalle. Inoltre, delle piccole piume di uccello si potevano intravedere tra i denti della bestia. N.Gin rimase stupito di come Koala Kong fosse riuscito ad avere così coraggio per affrontare e uccidere la creatura.Era anche parecchio spaventato e da quella cosa, quel mostro orribile, una creatura che sicuramente lo avrebbe ucciso senza pietà, e senza risentimento, se Koala Kong non lo avesse ucciso. La bestia aveva inoltre un qualcosa in mano, che però era davvero poco visibile, tanto era piccolo. Di sicuro Koala Kong lo aveva distrutto, lasciando solo quel minuscolo frammento di un qualcosa più grande. E allora, capi l'orribile verità: quel mostro utilizzava quelle spine sulla sua schiena come proiettili per sparare, e magari uno di essi aveva colpito l'uccello possessore di quella piuma all'interno della bocca del mostro. N.Gin pensò a come doveva esser stato doloroso e brutto venir ucciso da quella cosa, per poi finire divorati, e assorbiti nel suo corpo. Era un vero e proprio “ mostro-assassino”, un essere che sparava da lontano e uccideva chi gli capitava a tiro. Era un “cecchino”, come lo definì N.Gin in testa sua. Il cyborg lo trovava davvero perfetto come nome, e si considerò un genio in testa sua, senza dirlo al mondo; d'altro canto, il mostro pochi minuti prima gli stava correndo attorno, sicuramente pronto a colpirlo con una scheggia delle spine sul suo dorso. Il tempestivo aiuto di Koala Kong lo aveva salvato da morte certa. Ma ora rimaneva un dubbio: come era veramente venuto Kong su quell'isola?


Cosa ci fai qui, Kong?” disse N.Gin, dopo aver superato la paura iniziale. “ Non sono affari che ti riguardano. E non sono qui per aiutarti. Volevo solo salutarti, e dici al tuo caro amico Dr.Neo.Idiotex ( Nome ironico che Koala usa per insultare Cortex) che è un fallito!” disse Koala Kong, praticamente all'oscuro di tutto ciò che era successo tempo prima. “ Io e Cortex non siamo più alleati. Non siamo neanche così nemici. Beh, se non lo saremmo se ci incontrassimo qualche volta. Non lo vedo più da abbastanza tempo” rispose secco e scocciato il cyborg, dato che avrebbe decisamente preferito andarsene da quell'isola; tuttavia, sapeva della superiorità di Kong, e come era fatto quel mutante, lo avrebbe attaccato, dato che non sopportava di essere ignorato. “ Ah, bene. Meglio per te. Sai com'è... prima prendi in giro Cortex facendogli credere di esser ridiventato un tuo alleato partecipando ad una finta festa di compleanno, e poi tradirlo! Purtroppo, quando cadde in quel burrone, non ebbi neanche il tempo di vederlo e dirgli del tradimento. La sfortuna, questa conosciuta!” disse Koala Kong, per poi sogghignare. “ E già-à-à-à-à-à! La sfortuna porta brutti scherzi!” disse N.Gin, riprendendosi da un iniziale balbettamento, una volta visto lo sguardo malefico dell'animale; questa volta, aveva davvero visto tutto. “ Dimmi, a cosa servono quei missili che hai in quella strana scatola?” domandò Koala Kong, incuriosito dai missili presenti nella scatola di N.Gin. “ Servono per difesa personale, insomma, nel caso qualcuno di nome Kong mi volesse far del male” “ Come hai detto, scusa?” lo interrompé Koala Kong. “ Niente, niente! Dicevo che se qualcuno osasse attaccarmi finirà col venir colpito da questi razzi”


Mentre la discussione prendeva una piega più socievole, un altro mostro si aggirava per gli alberi. Esso sta volta era più basso, ma aveva di sicuro più massa, non solo per quanto riguarda la lunghezza, ma anche muscolare. Sembrava un orso grizzly, con una pelliccia rossa, e con ben quattro zanne: due ai lati della bocca e due ai lati della parte superiore della testa. I suoi denti erano aguzzi, e si teneva in agguato molto vicino ai due.


Ma... che diavolo è questo rumore!?” urlò Koala Kong. Tutto si fermò un altra volta. Un altro mutante era in agguato. N.Gin non era così preoccupato: Kong avrebbe combattuto per lui. N.Gin era abituato a far combattere gli altri al posto suo, dimostrando codardia, oltretutto avendo la faccia tosta di sorridere! Kong avrebbe voluto schiacciarlo in due, ma non lo fece. A quel punto, tutto il resto avvenne in una frazione di secondo. Il mostro spunto fuori dagli alberi, aprì la bocca; N.Gin e Koala Kong furono letteralmente pietrificati dall'urlo del mostro. I due non provavano più emozioni, il loro cervello era praticamente spento... ecco la verità: erano andati in coma. Ma chi poteva sapere che si sarebbero risvegliati molto presto?


Angolo autore: Salve! Eccoci qua con questo mini capitolo, che narra cosa è successo a N.Gin e chi ha incontrato sull'isola. Dopo questi saluti, passiamo ad un paio di precisazioni:
1 Il potere del Megaverro ( perché si, è lui il mutante a fine capitolo): il potere speciale del Megaverro in Crash of the titans era immobilizzare gli avversari. Io ho deciso di cambiarlo, in modo tale da rendere incoscienti sia il Koala che il cyborg su ciò che gli sarebbe successo. Perché io la vedo così: secondo me il potere del Megaverro nel gioco immobilizza si le persone, ma esse rimangono completamente coscienti secondo me. Quindi avrei rivelato altra cose, e per tenere la suspance ho preferito cambiarlo.
2 L'inulto diretto a Cortex: questo insulto deriva dal fatto che secondo me i mutanti del Cortex Commandos, dopo esser stati sconfitti nel primo gioco, abbiamo man mano perso la stima che avevano verso Cortex, arrivando a detestarlo. L'unica riunione fatta ancora con lui è quella per il falso compleanno di Crash, che era comunque un modo per vedere Crash umiliato da Cortex. Quando successe il contrario, secondo me i vecchi scagnozzi di Cortex avevano completamente perso fiducia nel loro capo.
3 I mutanti: i mutanti d'ora in poi li farò apparire molto poco. Probabilmente faranno un po' più di comparse nei capitoli finali, ma nei prossimi saranno molto più assenti


Detto questo, vi auguro buona giornata, dal prossimo capitolo riprendiamo le avventure del nostro quartetto ( Includendo anche Uka Uka) preferito.




Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Affetto tra padre e figlia e... dov'è Crash? ***


CAPITOLO 17: AFFETTO TRA PADRE E FIGLIA E... DOV'è CRASH?

Spazio:

Ropywalo:” Allora, avete già detto cosa fare a quei due stupidi cosi?” Fr-Ez: “ Certamente, mio signore” Wa-Wa:” Ma un pochetto più di entusiasmo no, eh? Comunque, si. Adesso quei due terranno a bada i nostri nemici in modo da darci il tempo per organizzare una strategia. Allora, io e Fr-Ez li attaccheremo all'improvviso, mente tu Lo-Lo, continua l'addestramento dei super mutanti” Lo-Lo: “ Ah, non ti preoccupare. Hanno già raso facilmente al suolo diverse città, non ci metteranno niente a far fuori quel bandicoot. Così, nel caso fallissi, Ropywalo non dovrebbe sporcarsi le mani per farlo fuori. In fondo, vogliamo che almeno uno dei presenti riesca a sopravvivere, giusto? Bene, ora andate! E non deludetemi! Pagherete cara una sconfitta, se non morirete prima!” Wa-Wa: “ Ma darti una calmata no, eh?”.


Laboratorio di ghiaccio:


Aku Aku aveva teletrasportato tutti in una strana stanza, che sembrava avere degli effetti speciali per via di un certo macchinario, ma che tuttavia era una stanza del laboratorio di ghiaccio, per la precisione lo psychetron. “ Zio, sei finalmente tornato!” Cortex si trovò inaspettatamente una Nina lacrimante attaccata al suo corpo. Quell'inaspettato gesto d'affetto fece arrossire Cortex, mentre Crash si mise una mano davanti alla bocca per sopprimere le piccole risate che si stava facendo in quel momento. Non perché fosse insensibile, ma perché gli sembrava strano che Nina fosse corsa incontro a quello che inconsapevolmente era sua padre, con tanto affetto. Prima era sempre restata indifferente, ma il perché Cortex lo doveva ancora rivelare.


A dir la verità, la sua risposta fu piuttosto goffa. Sbalzando la sua testa di qua e di là, non riusciva a trovare alcuna singola parola che potesse descrivere la sua relazione e la verità a sua figlia. “ Emh, Nina, io...” disse, n un primo tentennamento. “ Io devo... beh devo...” disse, con un tentennamento ancora maggiore. “ Ma è così difficile dire che è tua figlia? Nina, ti presento tuo padre, un emerito idiota!” Uka Uka ruppe il tentennamento di Cortex, facendo cadere il tutto in un altro silenzio tombale. Solo in quel momento si accorse di avere un certo bruciore ai fianchi del corpo, dato che le mani robotiche di sua figlia l'avevano rese tutte rosse dal dolore, e questo gli provocò molti fastidi. Ma ciò che gli provocò davvero fastidio, fu vedere che la figlia lo osservava con uno sguardo strano. Parecchio strano. “ Cosa vuol dire ciò che ha detto, zio?” chiese la ragazza, con una faccia per nulla arrabbiata, nonostante Cortex si immaginasse una reazione violenta ed esplosiva. L'atmosfera era tuttavia incerta, e Cortex tentennò per l'ennesima volta. “ Vedi Nina, quando era appena arrivato in questo luogo, io conobbi una ragazza e rimasi qui per più tempo di quanto diss... sigh, sigh... vedi, io feci nascere te, ma dopo la morte di tua m... sigh... sigh!” disse Cortex. Poi scoppiò in un immenso pianto, ma non perché era triste, ma per la commozione: vedere sua figlia che finalmente si rendeva conto della verità, senza creare problemi o dicendogli qualcosa contro lo faceva emozionare.


Wow, che emoz” cercò di dire Uka Uka, per poi ricevere un pugno in faccia da Nina, che si era definitivamente arrabbiata per la prima volta dalla sua apparizione. “ Grazie mille Nina” disse Cortex, ancora impotente davanti all'emozione, ma con una certa convinzione mosse qualche passo vicino a sua figlia, che lo guardò con una faccia confusa e triste. Lo scienziato le mise le mani sulle spalle, per poi continuare il suo racconto. “ Vedi, Nina, dopo la morte di tua madre io decisi di tornare malvagio. Il tentativo fu fallimentare: l'innocenza di quando era bambino e del tempo trascorso con lei mi allontanò dalle mie prime idee di conquista del mondo insieme ad N.Brio. Cercai in ogni modo di ricordarmi della mia malvagità, mettendoti anche delle protesi meccaniche, ma il motivo era ben più profondo del semplice “ farti strozzare gli animali, impedendoti di abbracciarli”. No, il motivo è un altro. Il motivo è che volevo ricordarmi di tua madre, del suo carattere forte, che mi fece riprendere dopo la sconfitta subita in quella stazione spaziale; considero quello scontro una delle mie più grandi umiliazioni. Nonostante il potere di Crunch e degli elementali combinati, Crash era comunque stato capace di battermi. Dopo che Uka Uka si ibernò, io la conobbi e a quel punto, da disperato in cerca di vendetta, cambiai. E poi morì. Ti mandai alla accademia del male, perché pensando al mio desiderio di sfidare di nuovo Crash e di batterlo... tu saresti venuta, e a quel punto tu saresti stata sconfitta. Dopo tutto quelle che è successo, infine, eccomi qui, a rinchiuderti in questo laboratorio... sono dispiaciuto!” e, dopo questo sermone, Cortex si rimise a piangere. Nina trattené al massimo le sue lacrime, ma dalla faccia si poteva capire che non era semplice tristezza.


Padre, portami con me in questa avventura!” disse Nina, sicura di una risposta negativa. E invece: “ Verrai. Davvero, è inutile lasciarti qui sperando di proteggerti. Io stesso ho sbagliato. Invece di salvarti, ti ho messo in pericolo, ti ho veramente messo in pericolo; scusami, ma ti prometto che non finirà mai più così!” e a quel punto, Cortex abbracciò Nina, e a quel punto entrambi piansero, e Cortex diede un bacio a Nina sulla guancia, mentre cercò di rimanere impassibile. Eppure, nessuno dei due riuscì a trattenere l'emozione.


Ma... aspettate... in tutto questa ridicola commedia, dove diavolo è finita quella nullità di un maledetto bandicoot? Non ci avete fatto caso che è scomparso!” come al solito, fu Uka Uka a rompere l'atmosfera. Ma questa volta, anche se in modo scorbutico, aveva detto una cosa vera: dove era finito Crash? Non poteva essere scappato mentre discutevano. O forse si? “ Dannazione, quel bandicoot è incorreggibile!” disse Cortex. “ Andiamo Nina! Padre e figlia di nuovo insieme!” disse lo scienziato a sua figlia, mentre entrambi si dirigevano verso l'uscita del laboratorio, cosa che fecero anche Uka Uka e Aku Aku. Quest ultimo, anche se era rimasto senza dire una parole, si sentì soddisfatto del fatto che Cortex fosse finalmente riuscito a rivelare la verità a sua figlia, ma ora il problema era trovare Crash.


Spazio:

Lo-Lo: “ Incredibile...” Ropywalo: “ Mi spiace che tu sia ormai da solo qui sopra, anche se presto sarete di nuovo in tre” Lo-Lo: “ Ammutolisciti! Io intendevo i super mutanti! Hanno raso al suolo migliaia di città, e hanno fatto affondare numerose navi, su alcune ci si sono infiltrati e hanno completamente distrutto delle isole. Metà dei continenti del mondo è stata rasa al suolo. Solo alcune città sono ancora intatte, le manterremo per avere qualcosa da governare. Gli antichi, quei maledetti cavernicoli, non potranno mai più imprigionarci. Non succederà mai più!” Ropywalo: “ Perfetto, e dimmi, fra quanto hai intenzione di distruggere l'ultima isola dell'arcipelago? Ormai, rimane solo quella distesa ghiacciata, hai distrutto pure l'Accademia del male!” Lo-Lo: “ Wa-Wa e Fr-Ez riusciranno di sicuro a sconfiggere Crash e il suo gruppo di inutili amici. Vedrai, vedrai, vedrai!” Ropywalo: “ Lo spero. Ah, ti ricordo che entro domani voglio anche parte dell'isola distrutta nel caso quei due fallissero, con una possibilità di zero virgola uno per cento. Ergo: nell'ipotetico, ma poco probabile, caso in cui i tuoi fratelli venissero sconfitti, tu distruggerai almeno parte dell'isola, altrimenti, se proprio non ti annoi... oh, ma che dico! Tu in un giro di qualche minuto hai distrutto l'isola N.Sanity. Ti basterà poco per farcela. Ora, ho altre cose da dirti” Lo-Lo: “ Mi dica pure” Ropywalo: “ Beh, sappi che abbiamo un nuovo nemico”.


Angolo autore: “ Abbiamo un nuovo nemico” cosa vorrà mai significare? A chi si riferisce il caro Ropywalo? Lo sapremo, e vi avviso già che ci stiamo avvicinando alla fine di questa storia. Il prossimo capitolo sarà difatti quello con un combattimento contro gli elementali più lungo, e da lì in poi ci saranno ( secondo i miei piani) altri quattro capitolo, che però saranno pieni di azione e probabilmente più lunghi del normale. Detto questo, ho altre cose da dirvi: in primis, il nemico di cui parla Ropywalo sarà rivelato soltanto nel penultimo capitolo, quindi dovrete aspettare ancora altri tre capitoli per vederlo. Vi avviso poi che, finita questa storia, resterò nel fandom. Infine, vi dico anche che questa è per ora la storia più lunga mai scritta, e vi volevo ringraziare per le visite e le recensioni, che mi hanno portato a continuarla. Beh, noi ci vediamo col prossimo capitolo. Ovviamente, il prossimo capitolo non credo uscirà tanto presto, però cercherò di fare il primo possibile. Noi ci vedremo, ciau!



Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Fr-Ez e Wa-Wa ***


CAPITOLO 18: FR-EZ E WA-WA

Laboratorio di ghiaccio;

Crash era uscito ad esplorare il territorio, ed effettivamente non aveva trovato alcun cambiamento dalla sua ultima visita. Certo, il vento era molto più freddo e forte, ma per il resto, le distese di ghiaccio erano rimaste così come le aveva lasciate. Anzi, una differenza c'era: la barca dell'indigeno che lo aveva trasportato lì molto tempo prima era scomparsa. Non era certo una grande mancanza, anzi, il bandicoot quasi non ci fece caso. D'altronde, ormai si era anche dimenticato della barca, e quindi non si mise a pensare a cosa poteva averla fatta sparire...


Ehi! Si, hai capito perfettamente! Sono io, Koala Kong, e sono qui per prendere la vittoria che mi spetta!” urlò il colossale koala, comparso all'improvviso alle spalle di Crash. I due, allora, ingaggiarono un furioso combattimento: Crash venne colpito e scaraventato in aria dal primo pugno a tradimento di Kong, ma riuscì presto a riprendersi e a pareggiare col koala. Difatti, la grande massa muscolare di quest'ultimo gli impediva di muoversi con libertà, e anzi, lo mise soltanto in difficoltà. Crash schivava i suoi colpi facilmente, anche se ad ogni punto gli sembrava che l'aria fosse smossa dalla loro potenza, e alla fine di un ondata di attacchi andati a vuoto, colpì il koala con un calcio in faccio. Il marsupiale, come si aspettava, non aveva fatto neanche un graffio a Koala Kong, ma, inaspettatamente, gli saltò sulla testa, per poi cominciare il suo attacco più basilare: la giravolta. Crash roteò su se stesso, inclinandosi leggermente su alcuni lati, facendo perdere l'equilibrio al koala, che cadde a terra. Il bandicoot saltò lontano da lui, e lo osservò stremante a terra. “ Maledetto!” disse Koala Kong, vedendo la faccia chiaramente soddisfatta di Crash. Dopo tanto tempo, la sconfitta contro Crash continuava a pesare sulla testa di Koala Kong, e ciò gli fece mancare alcune volte il bandicoot, dato che era più concentrato a riflettere sul fatto che l'avrebbe sconfitto che sul vero e proprio combattimento. Crash eseguì la stessa tecnica di prima, e il koala cadde di nuovo a terra, e sta volta si fece davvero male; infatti, cercò di riprendere l'equilibrio ma alla fine fece l'esatto contrario e andò a sbattere con la testa a terra in modo molto violento. Ancora più arrabbiato, Kong attaccò nuovamente Crash. Ma sta volta la rabbia aveva totalmente offuscato il suo cervello, o almeno quel poco di cervello che aveva: mancò tutti gli attacchi, e fu talmente poco concentrato che non si accorse che il bandicoot gli era passato sotto le gambe con una scivolata, facendogli il segno del pollice in giù. Crash non aveva trovato la minima difficoltà in quello scontro, e anzi, forse era stato davvero lo scontro più semplice che avesse mai dovuto affrontare.


Koala Kong, avevate trovato Crash e non mi avevate avvisato!? Maleducati!” una voce ruppe il silenzio: Dingodile era lì in piedi, con N.Gin in mano, che cercava di liberarsi dimenandosi nella mano del mutante. “ Lasciami stare, brutto esperimento fallito!” urlò N.Gin, mentre Dingodile aumentava sempre di più la pressione. “ Oh, ma non ti preoccupi del fatto che io stia facendo fuori il tuo amichetto?” disse in tono provocatorio Dingodile, mentre Crash si preparava a sferrare un calcio a Dingodile. “ No, non siamo alleati. Siamo solo... non siamo niente! Ti trovavamo semplicemente nello stesso posto e nello stesso momento!” disse Koala Kong, quando all'improvviso Crash sferrò il suo attacco, colpendo dritto in bocca Dingodile, e liberando N.Gin dalla sua presa. “ Grazie mille!” disse N.Gin, mentre ringraziava il suo benefattore, anche se pochi istanti prima lo vedeva come un nemico. “ Maledetto... guarda cosa mi hai fatto!” disse Dingodile, togliendo le mani davanti alla bocca. Tutti i suoi denti erano a metà tra lo spezzarsi e essere integri. A quanto pare il colpo del bandicoot aveva fatto un buon lavoro, ma ora il povero Dingodile era pronto per vendicarsi.


Tuttavia, il povero mutante si ricordò di aver dimenticato il lanciafiamme da qualche parte. Koala Kong, infastidito dal suo atteggiamento, lo sconfisse con un solo pugno, facendolo volare il aria. Dingodile finì nel mare, anche se riuscì a rialzarsi, e a scappare dalla zona, in cui Koala Kong stava spezzando pezzi di ghiaccio e glieli stava lanciando incontro, ricordando il suo scontro con Crash nelle miniere.“ Non credi che sia un po' ridicolo?” disse N.Gin al bandicoot, quando, all'improvviso, comparvero Nina, Cortex, Aku Aku e Uka Uka.


Crash, in che guai ti vai a cacciare? Meno male che hai incontrato un idiota del genere, immagina cosa sarebbe successo se avessi incontrato un elementale!” disse Aku Aku, rimproverando il marsupiale. “ E voi due, unitevi a noi altrimenti vi distruggo!” disse Uka Uka, arrabbiato come non mai. “ Ma sono appena stato chiamato idiota da tuo fratello, credi davvero che mi unirò a voi!?” disse Koala Kong, ancora più arrabbiato di Uka Uka. “ E anche tu Uka Uka! Non si ricattano gli esseri viventi! Ok, sarà un idiota, ma non ricattarlo, non dobbiamo ucciderlo! In fondo, non può farci alcun male” disse Uka Uka. N.Gin, nel frattempo, si intromise nella discussione, dicendo: “ Dottor Cortex, la prego! Mi predoni di averla ostacolare nella lotta contro quei due pappagalli! Per favore, mi faccia tornare nei suoi piani!” il povero cyborg, non sapendo che fare, fece il ruffiano con Cortex. Lo scienziato, nonostante fosse molto perplesso, seppe rispondere: “ Certo, che puoi”. A dir la verità, sapere che N.Gin voleva aiutarlo dopo che lo aveva ostacolato in quella che credevano la ricerca del tesoro di Victor e Moriz lo aveva reso dubbioso, ma alla fine capì che il cyborg si era davvero pentito, anche se così non era. Sembrava una semplice riunione, dato che anche Koala Kong alla fine aveva accettato di diventare buono, anche se l'idea non lo affascinava più di tanto, ma del resto, a lui neanche importava del bene; se ci era entrato nel gruppo era solo grazie ai continui discorsi di Aku Aku, che gli aveva letteralmente fritto il cervello. Ma torniamo al discorso principale: sembrava una normale riunione, quando...


Ecco comparire dal mare un enorme montagna di ghiaccio, accompagnata da un onda. “ Fr-Ez... allora tu non sei solo un elementale delle favole! Esisti davvero! Wa-Wa, noto che ci sei anche tu. Bene... volete la guerra? E che guerra sia!” disse Aku Aku. Le sue parole sconvolsero tutti i presenti. Nina, in particolare, si spaventò un sacco non essendo a conoscenza di questi elementali. Essendone molto spaventata (almeno di quanto aveva potuto vedere dalla loro entrata in scena) decise di fare quello che qualsiasi figlio avrebbe fatto: chiedere al padre o alla madre. . “ Papà... cosa significa?” disse la ragazza, mentre stava traballando.. “ Non ti preoccupare amore... ne usciremo vivi!” Cortex dovette fare un impresa: cercare di calmarsi, e rassicurare sua figlia. Koala Kong, invece, era molto tranquillo, e anzi, conoscendo gli elementali, dato che poco prima erano stati loro a dirgli di uccidere Crash, pensava che lo avrebbero aiutato. N.Gin, invece, strinse i piedi di Cortex come se fossero dei cuscini. N.Gin cominciò, da quel singolo gesto, davvero a far tornare in sé la fiducia verso Cortex. Il chiedergli di risparmiarlo di prima era un semplice modo di acquisirsi la simpatia dello scienziato, ma senza davvero voler diventare di nuovo suo alleato. “ N.Gin, stai calmo, ci riusciremo” con quelle parole Cortex diede una pacca sulla spalla ad N.Gin, dato che lui credeva che N.Gin si fosse già ricreduto. Quel gesto riconciliò una alleanza ormai sul punto di sciogliersi. “ Grazie mille dottore” disse il cyborg, fiero di esser tornato sotto la protezione del suo vecchio amico. “ Non abbiamo tempo per queste cose! Adesso combatteremo con Wa-Wa e Fr-Ez. Ecco!” disse Aku Aku. Successivamente, una luce abbagliante proveniente dal basso si accese, per poi far uscire da essa due piattaforme, che avevano un effetto come di un magnete su i nostri eroi. Così, alla fine, Nina, Cortex, Crash e Aku Aku si ritrovarono sulla stessa piattaforma, mentre N.Gin, Koala Kong e Uka Uka sull'altra. Le due piattaforme si alzavano sempre di più, quando alla fine si riunirono, provocando un altro enorme bagliore. Ed eccoli davanti a loro. Fr-Ez e Wa-Wa, pronti per combattere e provare a vincere.


La lotta iniziò subito male: un enorme onda d'acqua travolse l'intera arena, e poi Crash non c'era più. “Maledizione, hanno rapito il bandicoot!” disse Uka Uka, caduto già in disperazione per la perdita di un alleato. Altre due onde arrivarono. La loro potenza era chiaramente visibile, e lo schivare quell'onda era veramente difficile, dato che Wa-Wa poteva cambiare forma dell'acqua, e quindi adattarla al tipo di schivata dell'avversario; si capì anche che era letteralmente capace di leggerti la mente, difatti riusciva a capire dove i suoi nemici stavano per spostarsi. Uka Uka fu preso, ma a differenza di Crash, oppose più resistenza. Creò una barriera e le diede un effetto in salita, in modo da prendere tempo, dato che, notando la resistenza, Wa-Wa aveva creato un getto d'acqua che cercava di trascinarlo in acqua. “Dai, non ti opporre! Lo sai che è inutile!” disse l'elementale dell'acqua, quando sentì un qualcosa: un'aura particolare. Osservando meglio, notò che Aku Aku stava caricando il suo raggio del bene. “ Non ti permetterò di prendere mio fratello!” disse Aku Aku. “ Lo vedremo” disse con molta calma Fr-Ez, che dopo essere stato per ben tre minuti in disparte, alla fine agì, e vinse: Aku Aku fu congelato per un attimo, e alla fine, Uka Uka fu preso da Wa-Wa. “ A quanto pare siamo in vantaggio... oh, no! Aku Aku è già tornato in sé!” disse Wa-Wa, passando da un essere felice e trionfante a spaventato e dubbioso della vittoria che credeva avere già in mano. Nina aveva usato le sue mani robotiche per distruggere il ghiaccio su Aku Aku, anche se la ciò fu parecchio doloroso, dato che le mani fecero un pochettino di pressione e alcune scaglie di ghiaccio lo colpirono, facendo comparire delle cicatrici; e fu subito deriso da Fr-Ez, ma con quel suo semplice modo calmo, ma allo stesso tempo irritante. Aku Aku si infuriò in un attimo, e iniziò a caricarsi. Un altro bagliore travolse tutti, mentre dentro il mare stava succedendo qualcosa.


Mare:

Tu, bandicoot, dobbiamo fare qualcosa! Stammi a sentire! Ho notato che Wa-Wa ha abbassato la guardia! Ora, cercherò di risalire in superficie, dato che, mentre c'era quello stupido battibecco , mio fratello mi ha potenziato! Non posso raggiungere gli elementali, ma riesco a fronteggiarli in un modo o nell'altro. Adesso, creerò una barriera, la alzerò con una velocità assurda e, finalmente, tu lo colpirai, per distrarlo, poi io caricherò il mio raggio del male, e cercherò di distruggerlo!”.


Laboratorio di ghiaccio:

Wa-Wa non pensava che Aku Aku fosse davvero capace di farlo fuori. Senza rimpianto, osservò suo fratello Fr-Ez venire travolto da quel potentissimo raggio. Il suo ghigno, tuttavia, non era frutto di felicità per la morte di un debole. Sapeva il piano del fratello. Infatti, l'impatto fra il raggio di Aku Aku e Fr-Ez provocò un immensa nube di fumo, e tutta la luce che in quel momento aveva inondato l'arena per via del raggio sparì, lasciando spazio alla normale illuminazione. Il fumo era decisamente freddo rispetto al solito, così freddo che probabilmente da solo, se fosse stato più grande, sarebbe stato capace di far morire trenta umani adulti in un batter d'occhio. I nostri non subirono troppo l'effetto del freddo, ma restarono stupefatti dell'immensa potenza delle maschere. Un singolo raggio era stato capace di provocare un casino inimmaginabile. Eppure, nonostante la maschera ( almeno apparentemente) fosse stata disintegrata, riusciva a far emergere il suo potere anche da morto. Almeno apparentemente, come già detto. “ Poveri illusi... pensate davvero di esser stati capaci di disintegrare mio fratello Fr-” ma Wa-Wa non fece in tempo a finire la frase che un calcio colpi il suo legno, lacerando di tanto sia il suo occhio che la sua bocca, provocando un enorme dolore all'elementale, ma non tanto fisico, quanto morale. Lui era stato ferito da un comune mortale, in questo caso Crash, e si sentiva umiliato. Con furore, il raggio caricato di Uka Uka si abbatté contro la maschera, e al contatto, la disintegrò... ma di nuovo apparentemente. Uka Uka era sicuro di riuscire a vincere. Era sicuro che quel raggio sarebbe stato capace di disintegrarlo completamente, non risparmiandone neanche la minima particella. Ricordava ancora il momento in cui la sua barriera aveva creato un sacco di bolle sul getto d'acqua dell'elementale, ricordava la sguardo determinato del bandicoot che lo riempiva di felicità; esso, infatti, si illuse che Crash fosse passato alla malvagità. Pensava che in quel momento quell'inetto essere, che per tanto tempo era stato il suo più terribile nemico, fosse diventato un degno alleato, e di sicuro migliore di Cortex. Pensava veramente che la sua malvagità fosse riuscita ad entrare nel suo cervello, ma non solo come sentimento. Come forza. Lui aveva cercato, coi suoi poteri, di colpire la mente di Crash, pensando che la sua agilità e abilità lo avrebbe potuto aiutare. Gli piaceva quella sensazione. Purtroppo, le sue speranze furono presto rotte quando il marsupiale salutò i suoi amici mentre raddoppiò il suo salto per evitare il raggio di Uka Uka.


Quella lotta era finita agli occhi dei nostri amici, ma loro non sapevano ancora cosa li aspettasse. Ebbero tuttavia il tempo di scambiarsi delle battute. “ Allora, com'è stato combattere per poco tempo al fianco di mio fratello!?” disse entusiasta Aku Aku, mentre Crash lo colpì per indicare che gli volesse dare una pacca sulla spalla. “ Ora ho visto tutto” disse Cotex, di sicuro stupito del bizzarro comportamento del bandicoot, che considerava veramente insolito. Ok, forse un po' di stupidità della sua vecchia creazione era rimasta, ma non poté non complimentarsi con lui. “ Grande Crash! Non dubitavo di te!” disse Cortex, ignorando completamente Uka Uka, dato che dopo quello che aveva fatto, ovvero unirsi brevemente con gli elementali, non era capace di perdonarlo, dato che già da tempo lui non era più al servizio fisso della maschera, tranne per quel breve periodo quando Uka Uka scoprì la ricomparsa degli elementali; d'altro canto, la maschera non la prese tanto bene, rispondendo nella sua solita rabbia, senza però atteggiarsi di molto: “ Ehi, zuccone, guarda che c'ero anche io!”. Nina era tentata nel dare un pugno a Uka Uka, ma Aku Aku la fermò. “ Fidati Nina, non c'è bisogno. Poi, tanto, Uka Uka non è mai cambiato” dopo quelle parole, tutti scoppiarono a ridere, compreso Koala Kong, che dopo esser stato per un breve periodo in disparte, decise di prendere parte alle risate. N.Gin fece una risata del tutto modesta, che infatti sembrava più forzata che naturale. Non sembrava un segno di vittoria. Sembrava più un qualche segno per indicare il periodo. “ Non ti credevo così bravo a fare battute, maschera da circo! Ahhh” a quel punto, nessuno poté trattenere Nina dal colpire Koala Kong, e in un modo piuttosto violento. Con un solo pugno fu capace di fargli saltare i denti, che caddero a terra, frantumandosi. “ Zitti! Non è finita! Sono ancora in vita!” disse UkA Uka, spezzando tutta la gioia di tutti. Aku Aku si guardò intorno, e rabbrividì nel sentire un gran freddo attraverso il suo legno, dato che pensava che ormai gli elementali erano andati. Ma invece no. Un aria umida pervase l'aria, e ciò era una caratteristica degna di Wa-Wa. Il freddo, tuttavia, soffocava e tratteneva l'umidità, e sembrava essere piuttosto potente, dato che era riuscito a provocare un vento gelato veramente forte, tanto che i nostri dovettero cominciare a correre per non essere buttati più dall'arena. Aku Aku non riusciva a fare una mossa, era come se il vento bloccasse il suo potere. Uka Uka non ebbe una sorte decisamente migliore: anche se riuscì a spostarsi di poco, non poté reggere per molto quel freddo, che mano mano gli stavano abbassando la forza, fino a renderlo inerme e impotente. Per gli altri la situazione era davvero peggiore: Crash dovette utilizzare tutte le sue forze per correre come un forsennato, mentre tutti il suo pelo veniva pervaso dal freddo, e alcune parti del suo copro diventavano completamente immobili, come il braccio destro, a causa del troppo freddo, che ghiacciò completamente il braccio del bandicoot, lasciando l'intero corpo del marsupiale in uno stato di shock; Crash cercò di dimenarsi inutilmente, dando dei pugni col braccio sinistro al suo braccio destro per cercare di rompere il ghiaccio, ma nel correre le sue energie si stavano esaurendo. Per poco tempo riuscì a reggere lo sforzò che le sue gambe e il suo braccio non congelato dovettero sopportare, per poi soccombere. Non riuscì a fare entrambe le imprese, ma ormai già il correre gli era uno sforzo che gli richiedeva parecchia energia. Fu per molto tempo in bilico sulla scelta da fare. Alla fine, capì la verità: non poteva vincere. Nessuno riusciva a resistere: erano tutti ai bordi dell'arena. Koala Kong era caduto in mare, stessa cosa riguardo a N.Gin. I due urlarono in una maniera assurda, talmente tanto che le loro grida riecheggiavano in tutta l'arena, ed erano decisamente chiassosi e noiosi. “ Zitti! Adesso vi riporto da Ropywalo! Occupatene tu, Fr-Ez. Io vado a mostrare a Ropywalo questi due traditori” disse Wa-Wa, per poi scomparire. Ormai, il freddo di Fr-Ez aveva sconfitto tutti: erano tutti stesi a terra. Il bene era stato sconfitto definitivamente come con lo scontro contro Lo-Lo... ma ovviamente era una finta.


I nostri eroi si rialzarono. Erano veramente esausti. Nonostante tutto, rimasero del tutto in piedi, mentre Fr-Ez era distratto, a vaneggiarsi sul fatto di essere il più forte. Per la prima volta in vita sua, Fr-Ez si diede alla pazza gioia. Era come una provocazione alle anime di coloro che credeva defunti: faceva finta di essere un elementale veramente calmo, e poco inclinato alla rabbia e alla furia delle altre maschere. Anche il suo stile di combattimento era diverso rispetto agli altri: lui non preferiva andare subito all'attacco, ma neanche di far soffrire gli avversari fino ad ucciderli: il suo obbiettivo era quello di spingere i nemici ad abbandonare lo scontro. Ed era quasi riuscito nel suo intento: i suoi avversari si erano arresi, ma per finta, in modo da fermare la tempesta. Era stata un esperienza terribile. Tutti chiusero gli occhi.


Dopo un po' di tempo, Crash riuscì a svegliarsi. Adesso, Cortex e Aku Aku non c'erano più. Al contrario, Nina e Uka Uka erano ancora presenti, mentre Fr-Ez continuava a ridere. “ Senti tu, Bandicoot! Abbiamo perso Aku Aku e Cortex: sono stati rapiti. Adesso siamo solo noi tre. Stammi a sentire! Anzi, stammi a sentire anche tu, piccola disgraziata! Io userò tutto il mio potere per provocare del calore, ma dovete fare anche voi il vostro gioco! Con il calore cercherò di rallentare la tempesta, tu, bambina, lo colpirai con le tue mani meccaniche, per distrarlo. E tu bandicoot, colpiscilo con tutto la tua forza una volta che esso sarà inerme! Vinceremo!” disse Uka Uka, ma non fece certo una buona mossa. Anche se le parole non furono sentite in modo dettagliato dall'elementale, esso aveva comunque sentito la voce della maschera, data l'alta voce usata da quest'ultimo, che fece spaventare Nina e Crash, consapevoli del fatto che l'elementale si sarebbe girato. Tuttavia, non potevano farci assolutamente niente: Fr-Ez, in un modo o nell'altro, avrebbe di sicuro captato le voci del trio, e nel caso uno dei due avesse colpito Uka Uka, tutto sarebbe andato come in quel momento. Non c'era modo di aggiustare l'errore commesso dalla maschera, dovevano agire.


Fr-Ez riprese col solito attacco, ma questa volta, grazie ad un decisamente più calmo Uka Uka, e dal calore provocato da quest'ultimo, fu messo molto più in difficoltà. Crash si fermò dal correre per non cadere, dato che ormai il calore di Uka Uka era riuscito ad indebolire la potenza del vento e il freddo. Era affascinato dal fatto che il calore che circondava la maschera era simile a quello del sole, con effetti di luce bellissimi e con delle fiammelle che fuoriuscivano fantastiche. Nina non perse tempo ad osservare il sole, e colpì Fr-Ez. L'elementale fu molto infastidito da quell'attacco, considerando disonorevole il fatto che un essere superiore come lui potesse essere colpito da un pugno. Quasi la stessa cosa di Wa-Wa... a parte il fatto che Fr-Ez, a discapito del tono calmo con cui parlava sempre, impazzì. “ Maledetttttttiiiii! IIIIIIIIIIoooooooooo miiiiiiiiiii vennnndiceròòòòòòòòòò! Noooooonnnnnnnnn la passereteeee lisccccccccciiiaaaaaa!” e così lanciò un altra potentissima bufera di neve. Questa fu davvero devastante. Gli sguardi di tutti si appannarono, la neve cominciò a scendere violenta, esattamente come delle meteore. Crash fu colpito in continuazione, il suo corpo diventava sempre più freddo. Sentiva di poter crollare da un momento all'altro. Si sentiva esausto. E pensare che c'erano altri due elementali dopo quello. Avevano combattuto a lungo, ma forse il bene era davvero destinato a perdere? Le maschere erano sempre più potenti, e il potere di Uka Uka era stato soppiantato: lui era forte, ma mai quanto le maschere. Se anche uno stregone era caduto sotto l'immenso potere della natura, come poteva un normale ( per quanto essere mutanti si possa definire normali) essere vivente vincere!? Chiunque sia un umano, o comunque capace di avere sentimenti complessi, non poteva che essere impotente davanti alla natura. Noi umani siamo capaci di piegare tutto sotto di noi... ma Crash rifletté... erano i sentimenti in quel momento a renderlo in difficoltà. Era tempo di passare al piano B.


Uka Uka si stava disperando. Nina continuava a ripete: “ Papà, dove sei?” mentre cercava invano di uscire dai guai. “ Siamo dei guai fino al col... aspetta, cosa sta succedendo a quel bandicoot!?” disse Uka Uka, stupito di ciò che stava succedendo. Crash stava correndo ad una velocità pazzesca, le sue pupille volavano da una parte all'altra del suo occhio, mentre un enorme sorriso era stampato sulla sua faccia, mostrando i suoi denti splendenti, mentre rideva a bocca chiusa. Crash era cambiato in un attimo. Aveva cambiato modo di agire, che ricordava il suo vecchio stile. Uka Uka fu furioso: quello stile gli ricordava le numerose sconfitte da parte di quel bandicoot e di suo fratello. Ma d'altro canto, forse quello era l'unico modo di vincere. “ Tu... cosa ridi... MMMMMMMMMMMMMMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA... MA CHI TI CREDI DI ESSERE! SMETTILA DI RIDERMI ADDOSSO! SMETTILA DI RIDERE! SMETTILA DI RIDERRRRRRRRRRRREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!” Fr-Ez era disperato, in particolare quando fu colpito in piena faccia dal calcio di Crash. Il bandicoot lo stava sbeffeggiando ed umiliando, ma comunque non riusciva a fare niente. Si accorse presto di aver preso le energie... e poi esplose.


ANGOLO AUTORE: Eccoci arrivati a questo capitolo! Siamo quasi arrivati alla fine. Prima di andarvene, devo però dirvi una cosa: se vi ricordate, avevo detto che questo capitolo sarebbe stato quello con un combattimento contro gli elementali più lungo. Intendevo il combattimento in sé, non proprio il capitolo ( il più lungo difatti, per ora, è il decimo). Beh, noi ci vediamo. Ciau!



Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Lo-Lo e i super mutanti ***


CAPITOLO 19:LO-LO E I SUPER MUTANTI

Fr-Ez era sconfitto, e Crash ritornò normale. Ma poco dopo svenne.


Quando si risvegliò, si trovò... in un caso. Una tempesta. Un URAGANO!


Crash, da un momento all'altro, ricordò tutto il suo passato fino al punto in cui rincontrò Lo-Lo. Ricordò ogni singolo istante in cui l'isola N.Sain veniva distrutta da quell'uragano. Ricordava come ogni isola dell'arcipelago stesse cadendo una ad una, e poi, ricordò il laboratorio di ghiaccio. L'ultima isola dell'arcipelago era caduta, anche perché Crash non vedeva più l'Accademia di Madame Amberly, anche se in quel momento si trovò abbastanza in alto per vederla. Ed ora, vedeva tutti i pezzi del laboratorio e dell'Icebarg dive era costruito venire risucchiati da un uragano. L'atmosfera era cambiata: il cielo era cupo e grigio, e il sole sembrava una fiaccola che rappresentava la salvezza, davanti a quell'incubo. Crash si trovava ancora sopra la piattaforma che aveva costruito Aku Aku, che ora ballava nel bel mezzo del tornado. “Maledizione! Quella mocciosa si è fatta prendere dal panico, è finita nel tornado, e mi ritrovo da solo con te, bandicoot dei miei stivali!” disse Uka Uka. Lui era rimasto.


Crash, sentendo che Nina era stata presa dal tornado, ripensò al suo primo scontro con Lo-Lo. Difatti, prima dello scontro, lui vide Coco e Crunch dentro il tornado. Non erano morti in quel momento, ma Crash non sapeva che erano ancora in vita. Ma poi, Py-Ro, distruggendo l'isola Wumpa, li cancellò dalla faccia della terra. O, almeno, di ciò che probabilmente ne rimaneva.


Difatti, all'insaputa di Crash, il mondo era stato messo a ferro e fuoco. Nella maggior parte delle città, morte, distruzione e tristezza erano le parole più adatte per rappresentarle. C'era fuoco ovunque, le case cadevano a pezzi, un sacco di sangue dovunque, cadaveri. Niente era più come prima. E, per ancora un po' di tempo, non sarebbe mai più stato come prima.


Tornando a noi, Crash pensò. Rifletté. In quel preciso istante, lui non pensava a nient'altro se non a Coco e Crunch e a Nina. Anche se non urlò, non disse strani versi eccetera, piangeva. Era silenzioso, completamente. Trovava l'ambiente idoneo al suo stato d'animo: era cupo, con pezzi di cose che volavano dovunque e urla. Urla dei pinguini che abitavano nell'Iceberg e di tanti altri essere viventi. Quelle urla erano la frustrazione che in quel momento si stava mescolando con le emozioni del bandicoot; la frustrazione di non essere riuscito a salvare il mondo. E in quel momento, ripercorse la sua intera vita. Nostalgia. Non sapeva perché. Ma in quel momento provava nostalgia delle sue vecchie avventure. A quei tempi, Koala Kong, Tiny Tiger e Dingodile erano nemici temibili. Per non parlare di N.Gin, uno dei suoi più terribili avversari. E Cortex. Era tutto difficile ai tempi. Ora, Crash pensava a quanto, in verità, quelle avventure furono fantastiche. Esplorava luoghi fantastici, scopriva nuove cose, sentiva l'adrenalina dell'avventura, e anche se sapeva di avere un peso sulle sue spalle (quello di dover salvare il mondo), si sentiva sempre bene, divertito; non era mai così spaventato o terrorizzato. Era sempre felice, si divertiva. Adesso no. Era tutto diverso. Ma la nostalgia non poteva essere tolta. E forse, era meglio così. Prima, il marsupiale era nel panico. Ora, ripensando al passato, si era calmato, perché pensava a quanto fossero belle le sue avventure passate. Sorrise. Incredibile come il solo pensiero di qualcosa che non c'è più possa far calmare una persona. Ma non fu solo questo. Crash si rialzò. Sembrava rinato, in tutti i sensi. Difatti, la sua aria seria era scomparsa. Invece, un enorme sorriso si era stampato sul suo viso, e le sue pupille si muovevano da una parte all'altra dell'occhio. “Dovrò ridiventare serio solo nel caso serva. Per il resto, se devo sconfiggere il nemico, devo agire come ho sempre agito” pensò Crash. Capì finalmente che in certi casi, non bisogna essere ciò che si sarebbe sempre voluto essere. Nel profondo del suo cuore, Crash aveva sempre voluto essere intelligente e serio come Coco, e anche forte come Crunch. Ma poi... no, doveva essere sé. E tra pochi secondi, sarebbe iniziato il penultimo scontro.


Ti preferivo quando eri intelligente... ma forse è meglio così! Sei riuscito a colpire Fr-Ez stando in questo... in questo stato. E credo proprio che tu sia la mia unica speranza... ma non ti illudere! Non sono diventato buono, né tanto meno sono interessato a fare la pace con voi! Non diventerò mai come voi, idioti che non siete altro!” urlò Uka Uka, con il suo classico tono. “Mi sa che qui il vero idiota, in questo caso, sei tu” ed ecco comparire Lo-Lo. Uka Uka rimase paralizzato. “Ah, davvero!? Smettila di deridermi, maschera da quattro soldi che non sei altro!” disse Uka Uka. Ma in verità, lui non lo disse perché era sicuro, ma per illudersi del fatto che lui fosse migliore di lui. La maschera disse, infatti, quella frase con terrore. Si capiva dal suo tono. Un tono che voleva intimidire, ma che in verità faceva fuoriuscire tutta la piccolezza di Uka Uka. Allora era questa la parte negativa dello stregone che, per aver sbagliato il rituale, aveva creato Uka Uka come è adesso? (Questo è un riferimento al capitolo 3, quindi molto molto indietro). “No, non... e invece si. Lo ammetto. Ho paura. Ma ciò non mi impedirà di batterti!” disse Uka Uka. Lo-Lo rise. “Vedo la paura nei tuoi occhi. E cerchi ancora di nasconderti? “Eh, ma io ho ammesso di avere paura!” dirai tu. No, tu hai ammesso per metà. La verità. E poi, ti sei fatto grande. All'inizio pensavo che tu fossi un avversario temibile. Ma dopo la sconfitta da parte di Ro-Ko, hai capito quanto sei debole, anche se continuavi ad illuderti. Avevo paura che mi potessi uccidere. Ma no, ero un idiota, uno che non sapeva la verità. Poi Aku Aku ti ha potenziato, ma ad ora... sei sconfitto, hai finito tutta la tua energia. Ormai, hai fatto quello che dovevi fare. Sei felice!?” disse Lo-Lo. E, con questo papiro, l'elementale spense la sicurezza di Uka Uka. La maschera non disse niente. Non aveva da obbiettare. “Ecco. A mio parere, non ha più senso averti qui. Quindi, è ora che tu sparisca per sempre dalla faccia di questo pianeta” disse Lo-Lo. E poi, un potentissimo vento con un effetto magnetico su Uka Uka. La maschera urlò di tristezza e dolore. “Per la prima volta, dimostri la tua tristezza. Ma, almeno, te ne vai bene da questo mondo. Almeno, hai dimostrato un minimo di umiltà. Addio” disse l'elementale. E così, Uka Uka, con un espressione di terrore, con la bocca contorta dal terrore, fu risucchiato dal tornado. E poi, silenzio.


Ed ora... ed ora... ed ora tocca a te!!!!!!!!!!!!!! Non ho molto tempo! Per colpa tua, sono sempre stato umiliato. Non c'è la farai! Morirai! Ropywalo ci ha traditi! Ad ogni nostra morte, diventava più forte. Voleva che noi morissimo, per diventare imbattibile. Assorbiva la nostra forza. Ha ucciso Wa-Wa! E ucciderà anche me. Però... però... però, prima, voglio distruggere te!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Creeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeppppppppppppppppppppppppppppppppppppppaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!” l'elementale si sfogò, con la sua voce. Crash non ci capì molto. Tornando alla sua vecchia personalità, era ridiventato abbastanza stupido e duro di comprendonio. E sorrise all'elementale. “ Ma chi sei tu per ridermi davanti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Come ti permetti!!!!!! Ma cosa credi, che ti lascerò in pace!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!? Tu... la pagherai, per tutto ciò che mi hai fatto. Preparati... preparati! Moriraiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!” e così, iniziò uno scontro.


Lo-Lo, ovviamente, decise di provare con il pugno d'aria. Un pugno troppo veloce per essere evitato. Almeno, era. Lo-Lo non riuscì a colpire il bandicoot, che cominciò a correre con tutte le sue forze attorno all'arena, così veloce che il pugno non riuscì a prenderlo. “Come può essere?” disse Lo-Lo, assolutamente stupito. Non si aspettava una tale velocità. Provò paura. Si, paura. Lui, che nel precedente scontro aveva dominato il bandicoot, ora provava terrore davanti alla velocità di Crash. Era ridiventato ancora più matto, e con ciò aveva acquisito anche un sacco di energie: Crash correva da una parte all'altra dell'arena, e Lo-Lo non riusciva a vederlo perfettamente, solo delle strisce arancioni, un segno che faceva capire dove aveva corso Crash per scappare alla mano. Invece, sentiva in modo ottimale le sue risate felici. Risate che scaturirono in lui una rabbia pazzesca. Lo-Lo era facilmente irritabile. Ma mai come quella volta si arrabbiò. “Come ti permetti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Come osi non farti colpire da me e ridermi in faccia! Come ti permetti!!!!!!!!!!!!!!!!! Dove sei, dove sei? Non può, non può, non può!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Muoriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”. Crash, nel frattempo, diventava sempre più invisibile ad occhio nudo: ormai, a parte le sue risate, del bandicoot nessuna traccia. Lo-Lo si stancò presto, e decise di chiamare i rinforzi, non prima di aver parlato al bandicoot, con la sua classica rabbia: “Ascoltami, palla di pelo! Adesso arriveranno i super mutanti! Cosa? Non li conosci!? Sono dei mutanti più forti degli originali, e che possono combinare i loro poteri per creare un effetto devastante!”. Da quel momento in poi, non si parlò più. Solo azione. Delle lunghe e affilate spine circondarono Crash, che le riconobbe in un attimo: erano le spine del tecnoriccio. E lo vide. Un tecnoriccio, lì, imponente. Su uno dei pezzi di ghiaccio intrappolati nel tornado. Poi, Crash vide un altra creatura, che non aveva mai visto: era molto snello, con un viso allungato, e con un sacco di spine dietro di lui. Crash gli sorrise, ma il mostro non la prese per nulla bene. Non indugiò, e lanciò quattro spine contro le spine del tecnoriccio. L'effetto fu elettrico. Il contatto tra i due tipi di spine provocò delle scintille, poi dalle punte delle spine del tecnoriccio fuoriuscirono tanti raggi, che si muovevano in base alla direzione dell'avversario. Poteva essere una mossa temibile, ma Crash era troppo veloce. Era talmente veloce che quando Crash saltò in modo da allinearsi con il tecnoriccio, egli schivo il raggio, facendogli colpire in pieno il tecnoriccio. Il mutante fece per spostarsi, ma la sua gola su comunque sgozzata. Morì sul colpo. Le urla del cecchino riempirono l'aria: si vedeva chiaramente che non era semplicemente spaventato, ma stupito ai livelli massimi. Ormai, Crash stava stupendo tutti i suoi avversari. Ma loro non demordevano, anche se ormai anche Lo-Lo lo considerava un prodigio, anche se lui poteva controllare la natura. La natura! Colei che fa inginocchiare ogni essere vivente. Ma adesso torniamo al combattimento. Beh... il combattimento finì lì. Crash era stanchissimo. Il cecchino era caduto per la paura. E Lo-Lo non c'era più. “Addio Crash Bandicoot... il mondo è mio! Ahhhhhhhh!” disse una voce fuori campo, molto profonda. Poi, un enorme forza scaravento via Crash.


Il bandicoot chiuse gli occhi, e...


ANGOLO AUTORE: Cosa succede? Che fine hanno fatto tutti? Cosa nasconde Ropywalo? O meglio, chi è? Beh, nel prossima capitolo scopriremo finalmente tutto: infatti, non ci sarà azione. Solo spiegazione. E, a quanto pare, i programmi sono cambiati: i capitoli che concluderanno la storia saranno tre: uno di spiegazione, uno di azione, e uno di epilogo. Ma quello di azione non avrà combattimenti... Crash dovrà infatti evitare e saltare ostacoli. Come nei platform! Che dire... nel prossimo capitolo (probabilmente più corto), come detto, capiremo tutti i misteri che si sono creati in questo capitolo. Alla prossima!






Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Spiegazioni ***


CAPITOLO 20: SPIEGAZIONI

Crash si ritrovò in una caverna. Era abbastanza luminosa, dato che fuori di essa non si vedeva altro che fuoco, cenere, cadaveri, animali morti nei modi più orribili: un orso era stato letteralmente trapassato da qualcosa, e ora tutto il sangue era riversato sul terreno; esso era del tutto bruciato, e c'erano solo dei finissimi e corti fili d'erba. Poi anche un uccellino, senza piume, con un corpo putrefatto e puzzolente. Poi un cervo con corpo squartato, e privo di organi. Crash non si era mai e poi mai ritrovato in un posto del genere, ma riuscì a intuire qualcosa. Quella che probabilmente era stata una foresta pochi giorni prima (data la presenza di alcuni alberi pieni di graffi, e molti bruciati) era ora distrutta e incendiata. E quella cosa così piccola stava a significare solo una cosa: ormai il mondo era finito. Era tutto finito. Il male aveva vinto. Come poteva un semplice animale risolvere tutto quel casino? Non sapeva che fine avesse fatto Lo-Lo, ma probabilmente era morto. Tuttavia, era ormai tutto finito. Le minacce non erano finite. La voce che gli disse che aveva conquistato il mondo... apparteneva a qualcuno. Qualcuno più forte di tutti gli elementali insieme.


Sembra sia finita, vero? Strano a dirsi, ma io sono la tua unica speranza” disse una voce. Dal bosco in fiamme, Crash notò una sagoma, che ben presto diventò un corpo: il Dottor N.Tropy. “Ti starai davvero chiedendo chi ha creato tutto, come tutto è iniziato” anche se Crash provava ostilità nei confronti di N.Tropy, sapendo che era malvagio, lo fece parlare. Inaspettatamente, un avversario era diventato un alleato. O meglio, era diventato temporaneamente un alleato. “Ma sia chiaro: non sono diventato buono. Ma tu mi servi per sconfiggere Ropywalo. E dovrai cavartela senza Aku Aku... ma ora ascolta” Crash si sentì pronto. Aveva un alleato. Poco affidabile, certo. Ma pur sempre di un alleato si trattava. E così N.Tropy iniziò la storia.


Tempo fa, un indigeno dell'isola Wumpa sapeva la verità sugli elementali. Era un uomo strano, pazzo. Non adorava per nulla la vita, e credeva che gli elementali avrebbero ubbidito ad una persona: suo figlio. E già qui le cose cominciano a complicarsi. Ma tranquillo, tutto si capirà. Esso credeva che se suo figlio fosse stato capace di usare gli elementali, li avrebbe resi benigni e favorevoli alla natura umana. Per questo, eseguì un rituale. Esatto, come quello di Aku Kau e Uka Kau. Ma lo sbagliò come quello di Uka Kau. Il rituale doveva infatti far si che il bambino nato sarebbe stato pieno di purezza, capace di rendere buono anche il più cattivo dei cattivi. Sbagliandolo, inconsapevolmente, aveva fatto l'opposto. Fu così che Ropywalo, questo fu il nome datogli dal padre, nacque. Già da piccolo, aveva una perfidia assurda. Aveva un ghigno malefico stampato in faccia per tutto il tempo, e già da bambino, scomparve dalla circolazione. Ora, adulto, ha risvegliato gli elementali al massimo delle loro forze” N.Tropy si interruppe bruscamente quando vide che Crash stava pensando. Stava riflettendo che era stata una buona intenzione a creare quella creatura. Ma era fallita. Crash finalmente entrò in contatto con il detto: cattivi non si nasce, si diventa. Ma questa volta il detto era leggermente diverso: l'idea di base non era infatti cattiva, ma per uno sbaglio di un rituale, tutto si è rovinato; e per tutto, si intende l'intero mondo. Crash , tuttavia, fu richiamato dalla voce di N.Tropy. “Ascolta, scemo di un bandicoot!” questo insulto non fu preso molto bene da Crash, che infatti provò a tirargli un calcio in faccia, ma fu fermato improvvisamente. Attorno a sé, un campo di energia si era formato. E il tempo si era bloccato. Le fiamme non si muovevano più, eppure Crash, in quel campo di energia, riusciva a muoversi, ma di poco: riusciva a muovere solo la testa, con cui poté tuttavia vedere qualcosa di nuovo; qualcosa di accaduto mentre N.Tropy stava parlando: c'era un cervo, in piedi, ma con una faccia spaventata. Stava camminando probabilmente a caso, spaventato, cercando di salvarsi. E purtroppo era andato contro un ramo appuntito, che gli aveva colpito l'occhio. Ciò lo capì dal fatto che l'animale perdeva sangue dall'occhio, ed aveva la testa abbassata. Poi, tuttavia, tutto scomparì. E i due si ritrovarono in cielo.


Lo spettacolo che si presentò davanti al bandicoot fu terrificante: l'intero mondo era in fiamme, e Crash riuscì a vedere una città sott'acqua. Era distrutta, le strade erano rotte, e i cadaveri galleggiavano sull'acqua, rossa per il sangue. Anche lì, tuttavia, Crash notò che i giardinetti pubblici sembravano bruciacchiati. “Hanno prima bruciato questa città, poi l'hanno inabissata. Almeno possiamo dire che gli hanno dato una sorta di sepoltura” disse N.Tropy. Crash non disse nulla: non ne trovava motivo. Ormai aveva capito che non poteva fare più niente. O almeno, in apparenza. “Ascolta... Ropywalo è così forte perché, quando hai ucciso gli elementali, il loro potere è andato a lui. Già quando hai sconfitto Py-Ro, lui era diventato superiore a Fr-Ez, Wa-Wa e Lo-Lo. Poi, ha ucciso Wa-Wa e, da poco, Lo-Lo. Ma non è lui ad aver fatto questo macello. Vuoi che ti mostri la verità?” chiese N.Tropy. Crash annuì ed N.Tropy gli mostro quello successo prima: una sfera si formò ed eccoli lì: i mutanti; si, proprio loro. Erano alcuni elefandraghi e molti scorporilla, ma diversi dal solito. Facevano mosse molto più potente, ed addirittura, combinate: le fiammate dell'elefandrago erano più grande, e dopo un po' di tempo si dividevano in tante piccole fenici di fuoco, che lo scorporilla lanciava dovunque. Poi, lo scorporilla alzò il suo pungiglione, e l'elefandrago lo colpì, facendolo volare e accumulare potenza. Poi, un onda di terra coprì tutto. Questo era successo in una città, già in fiamme, dove dei militari cercavano disperatamente di uccidere quei mostri. Ma erano morti.


Vuoi davvero aggiustare tutto? Hai solo ed unicamente una chance: tornare indietro nel passato e sconfiggere Ropywalo prima che liberasse gli elementali. Non preoccuparti, Ropywalo era debolissimo prima di assorbire gli elementali. Ma sappi che se farai ciò, tutto quello che hai fatto svanirà. Ritornerai ad essere quello di sempre, avrai solo nostalgia di quella che credevi fosse un amicizia con Cortex, ma poi ritornerete nemici: lui aveva infatti riflettuto sul risparmiarti quando Uka Uka, apparentemente alleato con lui, gli disse di ucciderti. Infatti, anche se contento, riflette e... insomma, divenne il Cortex che hai conosciuto. Ora, vuoi dire addio a questa linea temporale? Manterrai i ricordi fino alla sconfitta di Ropywalo, poi perderai tutto tornato nel presente. Ti aiuto solo perché IO voglio conquistare il mondo! Ed ora... torniamo indietro nel tempo?” dopo questo papiro, Crash annuì. Così, di punto in bianco, N.Tropy, con un solo schiocco di dita, fece scomparire tutto.


Crahs passò molto tempo in quel posto, fino a quando non vide una luce, e si trovò a casa sua, su N.Sanity Beach. Tutto era normale. “Vai bandicoot... la corsa contro il tempo inizia ora!”.


ANGOLO AUTORE: Ecco il capitolo 20! Manca davvero poco alla fine della storia: il prossima capitolo sarà l'ultimo di azione, mentre il 22 sarà quello che porrà fine alla storia, e sarà molto, ma molto calmo: si parlerà infatti dell'equilibrio ristabilito. Ci vediamo!






Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Corsa contro il tempo ***


CAPITOLO 21: CORSA CONTRO IL TEMPO

Aspetta” disse N.Tropy. Il tempo si fermò, e Crash prestò molta più attenzione all'ambiente che si ritrovava attorno che al suo temporaneo alleato: vicino alla spiaggia, dove era presente la sua casa, c'era la giungla, Crash fece qualche passò, e la osservò: c'erano molti piccoli animaletti che trascorrevano la loro vita come al solito, come se niente fosse successo. La natura era più verde e colorata che mai, anche se i frutti Wumpa sugli alberi erano scarsi. Vedere la sua vecchia casa gli provocò una nostalgia davvero incredibile. Mai come in quel momento si sentiva felice. Rivedere la sua vecchia casa... era un misto di felicità e nostalgia: non la vedeva da un po' di tempo, anche se a lui era parsa un eternità. Desiderava ritornare a quella vita spensierata, anche se tutto quello successo in questa avventura sarebbe stato cancellato. Sarebbe stato inutile. Sarebbe stato una cosa di cui nemmeno lui si sarebbe ricordato; però, in fondo, anche se aveva passato innumerevoli sofferenze, era stata una magnifica avventura.”Ehy, bandicoot” lo richiamò N.Tropy, con una voce decisamente scocciata.”Ti ho portato qui solo per clemenza, ma ora dobbiamo spostarci direttamente in un isola. Un isola sperduta in mezzo all'oceano. Per ora, gli unici esseri che hanno messo piede in quel posto sono Koala Kong e N.Gin. In quell'isola sperduta , c'è una montagna. Qualcuno ci ha costruito una sorta di casa. Quel qualcuno è Ropywalo. Ora siamo nel giorno fatidico, il giorno in cui lui risvegliò gli elementali. Essi agirono solo di notte, ma erano stati resuscitati già in prima mattina. Prendi la mia mano” chiese il cyborg. Crash, dopo aver appreso tutto, afferrò la mano di N.Tropy. In un attimo, ecco che cambiò tutto.


Erano arrivati in un posto particolare, una sorta di piccola radura. Era piena di alberi, tanto vicini tra di loro. Era quasi impossibile che Crash riuscisse a passare, e notò anche che c'era una parte libera dagli alberi, che permetteva di vedere il mare, più limpido che mai. Infatti, a insaputa del bandicoot, era proprio da quella parte che N.Gin era sbarcato. Ma ben presto la sua attenzione fu richiamata dal cyborg.”Allora, bandicoot... ora, sbloccherò il tempo. Hai solo 1 ora per riuscire a fermare Ropywalo. Può sembrarti tanto, dato che l'isola è abbastanza piccola. Ma fidati: Ropywalo è un maestro della stregoneria: ha stregato ovunque l'isola, ci sono pericoli ovunque, quindi stai sempre coi nervi saldi. Inoltre, non posso teletrasportati in nessun luogo, a parte questo, dove Ropywalo ha esercitato una forza maggiore. Negli altri, ha creato una barriera che impedisce di teletrasportarsi lì. Eppure, se ci cammini attraverso non succede niente. Troppo sicuro che non avrebbe fallito, ha prestato poca attenzione ad alcuni dettagli, quindi adesso farò ripartire il tempo. Pronto?” ma senza che potesse dire altro, il bandicoot si mise in posizione.”1, 2... 3!” e con quelle parole, il tempo ripartì. Ora, era una corsa contro il tempo. Se Crash avesse fallito, sarebbe stata la fine di tutto il mondo. E così, il bandicoot scattò. La tensione fu l'unica emozione che si impossesò del bandicoot in quel momento. Ma ecco che gli ostacoli iniziarono.


Crash dovette impegnarsi al massimo, per passare attraverso quello che sembrava una sorta di nebbia: era tutto così fitto, oscuro, ed uguale. Era un vero e proprio labirinto. Crash si spostava in qualsiasi direzione, eppure nemmeno una via di uscita, nemmeno una luce. Le uniche volte che il bandicoot intravide la luce fu quanto ritornò più volte al punto di partenza. Scrutando per bene tra gli alberi, riusciva infatti a intravedere N.Tropy. Per un attimo, il bandicoot si fermò. Fu abbastanza infastidito dal fatto che il cyborg non intervenisse. Lui voleva conquistare il mondo, ma se voleva farlo doveva salvarlo. Per quale diavolo di motivo non muoveva un dito? Coi suoi poteri, Crash e lui sarebbero passati subito. Crash pensò da subito a qualcosa come la pigrizia. Ma no, era improbabile. E allora cosa lo spingeva dal non fare nulla? La situazione era troppo misteriosa, e prese troppo il bandicoot. Talmente tanto che, poi, si accorse di aver perso troppo tempo. N.Tropy scomparve completamente dalla sua mente: non se ne importava più. Doveva salvare il mondo, come aveva sempre fatto. Peccato che dimenticò tutto quello che aveva detto N.Tropy. E così, abbassò la guardia. Un errore che per fortuna non pagò in nessun modo, ma che poteva portarlo al fallimento.


Crash non si spostava sempre avanti, ma cambiava spesso direzione. Questo perché sospettava che fosse troppo semplice, e lui era abituato ad affrontare cose difficili e complicate. Il problema, è che a volte, c'erano dei veri è propri vicoli ciechi: posti in cui gli alberi erano totalmente incollati tra di loro, se non per una fessura talmente piccola e sottile che non era possibile passarci attraverso. In breve tempo, il bandicoot realizzò di star perdendo solo tempo. Allora, provò il piano B: andare sempre avanti. Ben presto capì la stupidaggine che aveva fatto. In lontananza, riuscì a vedere un barlume di luce. Camminò allora per un po' di tempo, fino a quando non senti un tonfo molto possente provenire da dietro. E oltre a quello, sentì anche un rumore che non era semplice descrivere, ma che possiamo ricondurre a uno sparo di laser. Il bandiccot si fermò, e capì subito la situazione: era scuramente stregoneria di Ropywalo. Ma Crash non ebbe nemmeno il tempo di pensarci a fondo, che un altro tonfo si sentì. Stessa forza, stesso rumore di laser. Era la stregoneria di Ropywalo. Ormai ne era certo, anche se era quasi fuori da quel bosco. In teoria, quindi, queste cose non gli dovevano importare. Ed invece...


Proprio vicino all'uscita, Crash fu fermato da due raggi laser che si muovevano ad una velocità assurda. Sembravano provenire da qualche parte remota di quel bosco, e quindi, non ci volle molto a per far capire al bandicoot con cosa aveva a che fare. Ma in fono erano solo due, era erano anche all'altezza del terreno: come avrebbero potuto provocargli problemi? Crash li saltò agilmente, ma improvvisamente eccone volatilizzarsi due nuovi raggi, questa volta all'altezza del bandiccot, che stava saltando. Crash non aveva scelta: doveva schivarli. Utilizzò allora la panciata per cadere a terra. I due raggi si allontanarono, ma prima che potessero scomparire nel bosco, Crash sentì dei tonfi: i due raggi di prima all'altezza del terreno avevano colpito degli alberi. E altri ne sarebbero caduti con quelli che si stavano per addentrare lì dentro. Ma tornando a noi. Il marsupiale si accorse fin da subito che la panciata non era una buona mossa: difatti, poi doveva rialzarsi, e nel frattempo comparvero altri sei raggi. Essi erano vicinissimi gli uni agli altri, e non c'era modo di schivarli . Crash non aveva alcuna possibilità, tranne una: scappare.


La fuga fu parecchio complessa, a causa della grande vicinanza tra gli alberi. Inoltre, i tonfi aumentarono: tanti, troppi alberi stavano cadendo, eppure i raggi non sembravano fermarsi. La loro velocità sembrava incredibilmente aumentata, e a dir il vero, era come se diventassero ancora più veloci. Era tutto molto teso, e la difficoltà della fuga fu incrementata dalla comparsa di altri raggi. Compatti, come quelli di prima. Era come in una trappola: adesso aveva due fila di raggi inseguitori. Non sapeva cosa fare. Non era come in una trappola: ERA in una trappola. Ormai, le sue possibilità di salvarsi si erano abbassate incredibilmente: i due raggi non gli davano tregua, e lo seguivano all'impazzata. Eppure, in quel momento, Crash pensò. Rifletté sul fatto che per ora i raggi avevano ormai distrutto metà del bosco: infatti, la prima parte di quel labirinto di alberi era sparita: ora rimaneva solo quella che portava alla parte successiva dell'isola, per ora ancora sconosciuta al bandicoot. Tuttavia, anche la seconda metà del bosco aveva perso ormai molto alberi, e si era ridotto ad un piccolissimo archetto. N.Tropy era sempre al suo posto, quasi come se fosse paralizzato: neanche la sua espressione era cambiata di tanto, seppur qualche volta si era contratta in un piccolo sorriso; tuttavia, il cyborg provvedeva subito a ritornare alla sua espressione neutra. Comunque, adesso torniamo a quello che stava pensando Crash: poteva far distruggere tutto il bosco a quei raggi, in modo da vedere tutto la zona in modo libero. Poi però penso al fatto che i due raggi lo avrebbero comunque inseguito. Poi, vide che i gruppi di raggi stavano arrivando: uno da destra e uno da sinistra. E capì che se avesse saltato, i due raggi si sarebbero annullati all'istante. Sarebbero esplosi, sarebbero scomparsi. Era la sua unica possibilità. E allora lo fece. Aspettò, aspettando l'attimo giusto per saltare. I raggi erano erano ad una distanza ravvicinata, ma non attaccati a lui. Piegò le gambe, fino a toccare la terra con tutto il corpo. La tensione salì al massimo. E poi... colse il momento. Un esplosione. Un esplosione di potenza sopra le gambe del bandicoot, che lo spinsero lontano. Crash notò con piacere che, grazie a quella esplosione, aveva superato tutti gli alberi. Ora, era pronto ad avventurarsi nella seconda parte dell'isola. Tuttavia, era totalmente ignaro di quanto tempo avesse a disposizione. E a dire il vero, si era proprio dimenticato di questo dettaglio. Era una cosa sia buona che malvagia: non lo faceva stare tesissimo, e quindi poteva concentrarsi nell'evitare gli ostacoli senza che la paura di non arrivare in tempo prendesse il sopravvento. Eppure, poteva anche far si che lui andasse con troppa calma , e che diminuisse il passo. Non era ancora finita. Eppure, quegli ostacoli, gli avevano fatto perdere un sacco di tempo: aveva trenta minuti residui per completare la sua missione. Doveva sbrigarsi.


La seconda parte dell'isola non era molto particolare: c'era infatti un sacco di erba, ma nessun albero, a parte quelli del bosco a sinistra. A destra, invece, c'era parte della montagna; eppure, non c'era traccia di nessuna apertura, quindi Ropywalo non doveva essere lì. Ma questo fu l'unico dettaglio su cui Crash si soffermò particolarmente: a lui importava sopratutto trovare Ropywalo, e del resto non se ne importava. Il bandicoot rimase allora con i nervi saldi, e, una volta notata una salita piena di erba che portava al punto più alto dell'isola, si incammino. Tuttavia, lo fece molto, molto lentamente. Se manteneva i nervi saldi, non doveva preoccuparsi troppo. In più, voleva godersi un po' di pace dopo tutti gli avvenimenti successi. Gli piaceva camminare nella natura, senza nessun pericolo in vista. Quell'ambiente era molto tranquillo, e gli dava una sensazione di calma. Ma era appena successo: Crash aveva dimenticato completamente il fattore tempo rimanente. Era così preso dalla calma, che gli ricordava i giorni di riposo sull'isola N.Sanity. Amava passeggiare per la foresta dell'isola, tutto tranquillo. Una fitta nostalgica crebbe in lui, come era già successo contro Lo-Lo: ricordare i bei vecchi tempi lo facevano stare bene. Lo facevano stare sicuro. Ma proprio in quel momento, tutti i pensieri furono frantumati. Infatti...


All'improvviso, tre alberi comparvero dal nulla. Crash si trovava a metà salita quando questi comparve. Questi alberi iniziarono a rotolare. Il rumore del regno scricchiolante era davvero inquietante, ma il bandicoot non sembrava preoccuparsi molto: in fin dei conti, doveva solo saltare. Un piccolo salto. Non era assolutamente difficile da fare, ma quello era solo l'inizio degli ostacoli su quella salita. Tutto d'un tratto, difatti, arrivò dal nulla una pietra di media grandezza. Poi un altra, un altra, e un altra ancora. Queste volavano, avvicinandosi minacciosamente Crash. Il marsupiale capì da subito di non poter sottovalutare la situazione: le pietre erano sempre più vicine, e gli alberi rotolanti erano ormai prossimi all'arrivo, con il solito rumore di scricchiolio. Il bandicoot, doveva pensare, e in fretta, dato che ormai tutti i pericoli erano vicinissimi. Crash ricordò proprio in quel momento il suo scontro contro Koala Kong nella sua prima avventura: riusciva a distruggere le pietre con la sua giravolta. In apparenza, poteva già bastare per salvarsi. Ma non era così: le pietre erano troppe. Se ne era accorto solo ora: erano circa venti. Il bandicoot rifletté, anche se ormai quasi tutto era arrivato a lui. Poi, un colpo di genio. Crash rifletté velocemente che se avesse usato la giravolta tornado, con le sue giravolte continue, avrebbe distrutto tutte le pietre. Poi, avrebbe saltato i tronchi, con tutta la forza che aveva nel corpo: era meglio arrivare subito alla fine della salita; essendo appena a metà strada, questi ostacoli potevano ripetersi. Così, sarebbe sicuramente passato direttamente alla terza ed ultima parte dell'isola. E allora, agì.


Crash cominciò a girare all'impazzata, e nel contempo, si preparava al balzo. Fu parecchio facile frantumare le rocce, e tutti i frammenti rimbalzarono da tutte le parti. Ma ora arrivava la parte difficile, dove anche un singolo errore sarebbe potuto costargli la vita. E allora, il badicoot tornò a terra, per poi cominciare a darsi potenza sulle gambe. L'ansia e la tensione stavano tornando di nuovo alle stelle, dato che doveva fare un salto molto lungo in modo veloce. In pratica, aveva poco tempo per caricare potenza nelle gambe. Non sarebbe mai riuscito a fare un salto in lungo così alto fino ad arrivare a fine percorso con un solo balzo. Ormai, i tronchi si avvicinavano sempre di più. Schivarli era semplice, ma il problema è che se l'ostacolo si poteva ripetere, dato che N.Tropy gli aveva detto che Ropywalo aveva sparso l'isola di pericoli con l'obbiettivo di ostacolare possibili scocciatori. Quindi, una buona percentuale che quei pericoli sarebbero diventati a poco a poco ingestibili fece decidere al bandicoot di adottare quel piano. Il punto era... come? Come agire? La situazione si fece critica, quando un idea balenò nella testa di Crash. Allora, il bandicoot si diede una potente spinta in avanti, mentre sentiva la tensione arrivare all'apice. Ormai, quell'isola era sinonimo di tensione. Ogni momento era teso, e i pericoli erano ormai troppi. Lo sforzo del salto costò a Crash parecchie energie, tanto che durante il balzo sentì dei dolori alle gambe. Ma ormai mancava poco. Vedeva la fine di quella salita! Era quasi vicino alla fine, quando... due tronchi comparvero a terra, e un sacco di pietre lo stavano attaccando. Crash dovette girare all'impazzata, aggiungendo un altro movimento allo sforzo del salto. Un dolore pazzesco si diffuse per il corpo, ma il bandicoot sorrise: aveva predetto il fatto dei tronchi. Si sentiva un gran genio. Si sentiva soddisfatto. Per ora, era riuscito a cavarsela per ben due volte, ma pensando a cosa gli preparava la terza parte dell'isola... lo rendeva assai ansioso. Ropywalo aveva di sicuro messo molti ostacoli avanzati, per evitare a tutti i costi gli scocciatori che avessero superato le prime due parti dell'isola. E così, grande paura entrò dentro Crash. Ripensava a tutti i bei momenti passati con Aku Aku, Crounch e Coco. Ripensava a quanto fosse bello il mondo in pace e tranquillo. Gli piaceva davvero ricordare quei momenti. Tanta nostalgia, troppa. Voleva riviverli, e essere quello di una volta. Voleva che il mondo vivesse per un po' più di tempo in pace. Voleva che tutti fossero felici per molto tempo. Ma non aveva il tempo di pensare a quello. Adesso era arrivato alla terza parte dell'isola. Ma... lui si era ormai dimenticato del tempo. Mancavano solo venti minuti per fermare Ropywalo. Il tempo scorreva sempre più velocemente, ma ormai Crash se ne era dimenticato. Ormai, credeva di dover solo superare degli ostacoli. Ormai, pensava di non farcela morendo, e non fallendo nell'arrivare in tempo dall'indigeno. Ma ben presto, se ne sarebbe ricordato. E avrebbe cominciato una corsa... disperata.


Crash si diede un occhiata intorno. La terza parte dell'isola anche essa abbastanza anonima. Era piena di erba, e con qualche albero qua e là. A destra c'era parte della montagna, mentre a sinistra una bella vista sul mare e sul bosco ormai distrutto. Crash poté anche intravedere N.Tropy. Egli stava fermo. E in tutto quel tempo non aveva mosso nemmeno uno dei suoi arti artificiali. Ma in quel preciso istante, tutto tornò nella mente del bandicoot. Il tempo... il dannatissimo tempo! Maledizione, se ne era dimenticato! E per giunta con facilità! Quanto tempo mancava alla fine? Quanto tempo mancava alla sua disfatta? Il bandicoot cominciò a tremare, e rimase fermo, come se fosse paralizzato. Il ricordo di quel fattore che lo avrebbe potuto portare alla disfatta, chiamato tempo, era stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Com'era possibile che se ne fosse dimenticato? In quel momento, il marsupiale non si mosse, troppo spaventato per continuare. Eppure, sentiva che le gambe gli dicevano di correre e di sbrigarsi. Gli dicevano di dover fare in fretta, e che altrimenti avrebbe fallito. Ormai, il fallimento era l'unico pensiero nella testa del bandicoot, che tuttavia, smise di tremare. A quel punto, cerco di calmarsi, anche se ansimava; sapeva bene che doveva sbrigarsi, ma voleva riprendere un attimo le forze: voleva correre tutto d'un fiato, per evitare qualsivoglia problema: camminare lentamente avrebbe solo causato una perdita di tempo, seppur l'animale antropomorfo fosse consapevole del fatto che avrebbe sprecato ancora più energie correndo e dovendo schivare eventuali ostacoli. Ma in quel momento, doveva giocarsi il tutto per tutto. E allora, iniziò la corsa.


Come già preannunciato, quella fu una corsa disperata. Crash infatti si mosse con la massima velocità che riusciva a raggiungere. Anche se aveva già perso numerose forze, si sforzava, ed andava oltre i suoi stessi limiti. Ormai, l'unico rumore presente in quell'isola erano i suoi passi molto, molto veloci. Crash pensò per qualche momento di alleggerire il passo, in modo da non farsi sentire a Ropywalo. Ma poi pensò che fosse inutile. In fondo, l'indigeno si sarebbe aspettato che gli ostacoli da lui posizionati sarebbero bastati ad uccidere il bandicoot. Allora, Crash continuò con il solito passo. Fino a quel momento, nessun ostacolo. Poi, dovette girare, dato che ad un certo punto, l'isola interrompeva il percorso lineare, e si curvava. Proprio lì, sarebbero iniziati e finiti i suoi ultimi problemi.


Crash si fermò, solo per un istante. Il territorio in quella curva era a forma di arco, ed era privo di alberi, con la solita erba verde che era presente. Era tutto così anonimo. E troppo, troppo tranquillo. Non era successo ancora niente. Era passato poco tempo da quella corsa, precisamente un minuto. Mancavano diciannove minuti. Tutto era troppo semplice. Crash quindi rallentò il passo. Non correva, me non si muoveva lentamente. Si muoveva a passi veloci, ma non correva. Doveva sbrigarsi, ma essere cauto. Non essere impulsivo, o altrimenti l'avrebbe pagata. E infatti non si sbagliava.


Improvvisamente, Crash sentì dei rumori. Essi sembravano oggetti che cadevano dal cielo. Crash capì subito quello che doveva fare. Prima guardò in cielo, e poi, cominciò a correre. Un sacco di lance stavano cadendo dal cielo. Il bandicoot si trovò in difficoltà: parecchie volte dovette schivare in extremis delle lance che stavano per atterrare proprio su di lui. La difficoltà era sempre maggiore. Più volte le lance lo circondarono, rinchiudendolo in un cerchi. Poi, lo attaccavano nello stesso cerchio. Crash doveva muoversi velocemente e con precisione: ogni singolo errore avrebbe comportato la sua dipartita. Il problema principale era che le lance, quando lo circondavano nel cerchio, creavano una sorta di fortezza di lance: un muro pieno di quelle armi, che solo con un balzo bello potente poteva essere sorpassato. Anche perché, sembrava che Ropywalo avesse aumentato in maniera spropositata la resistenza di quelle lance, dato che quando Crash provò a crearsi un varco colpendo il legno delle lance, fallì sempre. Alla fine, riuscì ad uscire sempre da quei cerchi. Era quasi alla fine, ma le lance non smettevano di cadere. E in quel momento cadevano anche più velocemente. Più volte Crash fu sfiorato, e più volte rischiò la morte. Quando... un urlo si espanse per l'intera isola. Un urlo straziante, quasi di un animale morente; eppure, non era un animale morente: il nostro Crash era stato colpito ad una gamba! Un fiotto di sangue si spalmò sul terreno, mentre il nostro Crash continuava a correre nonostante quella ferita continuasse a correre. Ma... le frecce improvvisamente si fermarono. La calma tornò, ma Crash sapeva che sarebbe durata poco. Era impensabile che i pericoli si fossero fermati così, di colpo. Era impossibile. Il bandicoot stesse con i nervi saldi. Camminava, per evitare di perdere troppo sangue. Si tolse la freccia dal piede, ed anche se danneggiato, riusciva comunque a muoversi abbastanza sciallo. Il marsupiale squadrò il luogo: non si sentiva niente, e non si vedeva niente. Tutto era finito. Crash c'è l'aveva fatta. Quando... ecco comparire davanti a lui una freccia, a pochi centimetri dal suo viso. In effetti era fin troppo strano che gli ostacoli fossero finiti così facilmente. Ma mai si sarebbe aspettato una mossa così subdola, anche se infondo doveva sospettarlo. Ropywalo voleva che nessuno fosse capace di avvicinarsi a lui, e avrebbe preso qualsiasi precauzione. Il resto accadde in pochi istanti. Il bandicoot dovette usare la velocità massima per schivare la freccia; e così fece, scansandosi a destra, anche se sapeva che sarebbe stato ferito comunque. La freccia, infatti, gli provocò un taglio abbastanza piccolo sulla guancia sinistra. Non era nulla di che, e non uscì nemmeno tanto sangue. Ma il bandicoot urlò lo stesso, anche se non era un grido di dolore vero e proprio. O meglio, quell'urlo era stato enfatizzato dal bandicoot, che poi lo fermò in maniera progressiva. Il suo piano era ben preciso: voleva far credere a Ropywalo di essere morto, dato che l'urlo si sarebbe espanso per tutta l'isola. In questo modo, forse egli avrebbe abbassato la guardia, e avrebbe fermato gli incantesimi, pensando di aver ucciso l'unico scocciatore presente in quella zona. Mancavano solo dieci minuti, ma ormai, i pericoli erano passati. Ma era ancora presto per cantare veramente vittoria: doveva camminare a passo svelto ma silenzioso, in modo da non farsi notare da Ropywalo. E allora, Crash iniziò l'ultima camminata di quell'avventura. Presto avrebbe potuto mettere la parola fine a quell'avventura. Ma non doveva perdere ulteriore tempo: era meglio sbrigarsi.


Crash raggiunse la fine della curva, e poi cominciò a camminare avanti ad un percorso dopo la fine di quella che sembrava un vero e proprio “Paradiso delle frecce”, dove queste armi erano sparse dovunque, formando anche alcuni grossi cerchi, e conficcate nel terreno. C'era anche qualche gocce di sangue, anche se erano decisamente poche. Il nuovo percorso era uguale al resto dell'isola: una distesa di erba lineare con molti alberi. Il marsupiale camminò velocemente, e nel frattempo, fu molto attendo ad ascoltare della parole. Delle parole che sembravano provenire dalla fine di quel percorso, che costringeva colui che camminava a svoltare a destra. Da metà percorso, i rumori erano molto deboli, e sembravano solo sussurri incomprensibili. Poi, arrivato alla svolta di destra, tutto tornava. Crash si rese infatti conto che lungo quel percorso, a destra, c'era parte della montagna. Il bandicoot sentì Ropywalo parlare, e dire le seguenti parole:”Finalmente mi sono liberato di tutti i possibili scocciatori. Ed ho anche preparato tutto per il rituale. Allora, cominciamo!”. Il bandicoot rimase basito dalle parole dell'indigeno: il rituale iniziava solo ora... ma allora perché N.Tropy aveva detto che ci sarebbe voluta un ora affinché il rituale finisse!? Forse si era sbagliato? Forse si era preso gioco di lui? Tutte queste domande attanagliarono la mente di Crash, che tuttavia, in quel momento, pensò solo ad una cosa: doveva farla finita. E allora, Crash svoltò a destra, entrò nella montagna, e senza prestare a attenzione a nulla, colpì il collo di qualcuno. Poi... silenzio. E buio.


Crash poté udire delle strane voci, dirgli:”Ben fatto, bandicoot. Solo felice che tu c'è l'abbia fatta, ma vedi, effettivamente, mi sono accorto che ora, nella nostra linea temporale ristabilita, io perderò tutti i poteri. Ho iniziato a svilupparli per fronteggiare gli elementali. E mi ci sono applicato, sai? Ma adesso, lascia che ti dica qualcosa: allora, prima di tutto, non ti illudere; difatti, anche se perderò i miei poteri, proverò sempre prima o poi a conquistare il mondo e nessun indigeno me lo impedirà. Poi, secondo, ora perderai tutti i tuoi ricordi questa avventura, ma questo già lo sapevi. Poi, ti sveglierai dentro casa tua, la mattina di quel giorno dove tutto andò a rotoli. A, e ti avviso che non mi sono intromesso per non sporcarmi le mani, e poi... beh, in verità avevi solo due ore a disposizione. Ma dicendoti che avevi solo un ora, saresti andato più velocemente, e quindi avresti impedito sicuramente l'evocazione delle maschere elementali. Bene, dì addio ai tuoi vecchi ricordi, e... arrivederci”.


Dopo queste parole, senza preavviso, un qualcosa nella mente di Crash scomparve. Lui ricordò che suoi vecchi nemici erano tornati, ma non si ricordava chi. Poi, dimenticò del tutto quell'avvenimento. Ricordò di aver stretto amicizia con uno dei suoi nemici, ma non ricordava quale. E poi, dimenticò. Stava man mano dimenticando tutto. Era come se un puzzle si stesse smontando. Poi, ad un certo punto... ritornò quello di una volta. Sorriso in faccia, senza emozioni profonde, pazzo. Era tornato quello di prima. E poi tutto il buo sparì e si ritrovò a casa sua.


ANGOLO AUTORE: Ed eccoci tornati con il penultimo capitolo della storia! Che vi devo dire, se non che è stata dura e che finalmente sono riuscito a finirlo. Nel prossimo capitolo vedremo l'equilibrio ristabilito. Non credo sarà lunghissimo. Comunque io vi saluto. Alla prossima!






Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** La pace ***


CAPITOLO 22:LA PACE

Il bandicoot si guardò attorno. Non capiva il perché non si fosse svegliato, ma non se ne importava molto. Ormai, Crash aveva perso tutti i suoi ricordi dell'avventura precedente, tanto che quando vide Crunch e Coco addormentati sul tappeto... rimase normale. Non era felice perché non li rivedeva da tempo. Lui non ricordava proprio nulla. Era tutto calmo, ma in quel momento a Crash non sembrava nulla di eccezionale. Non poteva pensare a tutta l'azione dell'avventura precedente, scandita da pochi secondi di pace, ma non ricordava; anche nelle sue precedenti avventure non era stato poco calmo, ma quella era stata l'avventura più pericolosa, più brutta, più paurosa. Se Crash avesse ricordato almeno il minimo di tutto l'accaduto, avrebbe tirato un sospiro di sollievo grande quanto la sua casa. Eppure no, non tirò nessun sospiro. Perché non poteva. Il marsupiale si guardò attorno. La luce filtrava dalle finestre, e illuminava bene la casa. Crash guardò sul soffitto e accanto a sé: c'era Aku Aku dormiente. Crash aveva voglia di uscire a andare un po' a correre per la spiaggia. Ma il bandicoot, dentro di sé, era ancora troppo assonnato. In quel momento, non aveva voglia né di mangiare, né di alzarsi, né di correre. Voleva dormire. E basta. Allora, Crash provò a richiudere occhio, ma mai come quella volta gli fu difficile. Ripensò ai vecchi trascorsi con Cortex, e di quando si fosse divertito inseme a lui. Pensava che forse c'era una possibilità per i due di diventare amici. Eppure, lo stesso bandicoot, anche se ci rifletteva molto spesso, aveva i suoi dubbi. Cortex non avrebbe mai accettato di diventare amico di colui che l'aveva umiliato molteplici volte; di colui che gli aveva sempre impedito la conquista del mondo; colui che riteneva il suo più grande fallimento, quello che doveva essere il generale del Cortex Commandos, era invece solo uno stupido errore. Tuttavia, rifletté sul fatto che Cortex non lo avrebbe mai amato. E preso, riprese sonno. Ma mentre dormiva... vedeva qualcosa. Qualcosa di sfocato. Non riusciva a distinguere bene le immagini. Vedeva solo dei colori, e delle forme. Vide una sagoma arancione e una gialla di fronte ad una molto altra, grande e marrone. Inoltre, la figura gialla indossava qualcosa di bianco. Crash lo riconobbe dalla sagoma: era Neo Cortex. Non era possibile. Perché colui che aveva sempre combattuto si trovava di nuovo di fronte a lui? Il territorio, o almeno le sfumature, sembravano non rappresentare nessun ambiente da loro visitato durante il viaggio per sconfiggere i due gemelli cattivi, Victor e Moriz. E allora perché stavano lì, insieme? Semplice: per qualche ragione, il marsupiale era riuscito a resistere in una minima parte alla perdita di memoria: alcuni ricordi erano ancora presenti, anche se le immagini erano poco dettagliate. Però, mentre dormiva, quell'immagine cominciò a farsi più sfocata, fino a sparire completamente dalla sua mente; e infatti, nemmeno lui ricordava di averla vista. Vide altre poche immagini, sempre con pochi dettagli: una vedeva lui a terra, probabilmente svenuto, e Cortex e Aku Aku che, a quanto il bandicoot dedusse dall'immagine, stavano aspettando il suo risveglio; in un altra, vedeva lui affrontare degli strani così rossi, con un qualcosa simile ad un guscio dietro la schiena e lo scenario sembrava un vulcano; in un altra ancora, vedeva lui nel bel mezzo di un tornado, sopra un pezzo dell'isola N.Sanity, fronteggiare una cosa simile ad una maschera. Però, tutte scomparvero, e Crash si addormentò del tutto. Ormai, quell'avventura non poteva definirsi un “ricordo passato”, dato che per tutti non era mai esistita. Non esisteva più. Era stata eliminata. Tuttavia, nulla poteva negare che in futuro ci sarebbero state altre avventure, altre sfide per i nostri eroi. Ma Cortex non sarebbe stato un alleato, ma un nemico. Ma chi lo sa, forse sarebbe potuto diventare un alleato. Solo lo scorrere del tempo avrebbe dato delle risposte. Sta di fatto che Crash si fece una bella dormita nella sua cara, vecchia casa.


ANGOLO AUTORE: Alla fin,e questa storia è giunta al termine. Mi è piaciuto molto scriverla, lo devo ammettere. Tuttavia, anche se l'ho finita, resterò in questo fandom e scriverò altre storie (ho in mente un altra long da scrivere su Crash, che non è il seguito di questa... vedrete). Beh, che dire... ciao!




Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3520603