Amami ancora

di Barone1998
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto ebbe inizio... ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Avviso per tutti voi ***



Capitolo 1
*** Come tutto ebbe inizio... ***




Simona

 

Non lo so se ho fatto la cosa giu ma sono fuori casa sua...sono appena uscita da scuola e ho sentito il bisogno di dirgli tutto..

 

Lui arriva con la sua macchina, parcheggia e scende...

 

Mi vede...esita a venirmi vicino inizialmente ma poi si avvicina...

 

«Simona, ma che ci fai qua? È successo qualcosa?»

 

Mi chiede dolcemente...

 

Mi avvicino di più a lui...

 

«Prof, ho bisogno di dirvi delle cose...»

 

Dico tremante..Lui mi guarda preoccupato..

 

«Ti ascolto, dimmi tutto..»

 

«Forse ho sbagliato a venire fuori casa vostra sapendo che tra poco tornerà vostra moglie...»

 

Lui mi interrompe all'istante..

 

«Cosa c'entra mia moglie?»

 

Mi chiede confuso...

 

«Io so che avete una famiglia, ma ho bisogno di liberarmi, perché non posso stare così. Non so se dopo avervi detto tutto voi potrete fare qualcosa, ma voglio provarci»

 

Gli dico...

 

Lui mi guarda con un espressione più sicura e preoccupata, come se sapesse tutto quello che voglio dirgli. Sono insicura, perché non so se si è accorto di qualcosa o è stato cieco da non capire niente, ma adesso è il momento che i miei dubbi vengano risolti!

 

«Io provo qualcosa per voi, e non è semplicemente infatuazione o come direbbero in tanti "una cotta" per il proprio professore. Quello che provo per voi va al di là di qualsiasi cosa, è una scossa forte che sento dentro ogni volta che vi vedo ed è ogni giorno sempre più grande. Mi dispiace prof, vi assicuro che non ho nessuna intenzione di crearvi problemi o mettervi in difficoltà, semplicemente volevo solo che voi ne foste a conoscenza»

 

Lui non dice nulla...

 

«Prof, ditemi qualcosa, vi prego..»

 

«Simona forse sarebbe il caso di parlarne in un altro momento, adesso non posso dirti nulla...»

 

Dice e nel mentre arriva la moglie con la macchina che parcheggia accanto alla sua...

 

«Ciao caro...»

 

Dice la moglie scendendo dalla macchina e avvicinandosi a lui stampandogli un bacio sulle labbra...

 

Giro il viso per evitare di starci male ma non cambia nulla perché il dolore è inevitabile...

 

«Ho interrotto qualcosa caro?»

 

Gli chiede la moglie riferendosi alla mia presenza..

 

Conosco bene il mio professore. È un uomo estremante dolce, sensibile e delicato. Non sopporta le bugie, e quindi da questo deduco che non sappia uscirsene da questa situazione, che a malincuore, lo ammetto, l'ho creata io.

 

«No cara, la mia alunna è venuta qui per parlarmi di una cosa che la turba molto ma non abbiamo ancora approfondito l'argomento»

 

La sua risposta mi colpisce molto, ha saputo dire la verità alla moglie senza specificarne il contenuto, che ovviamente non c'è stato ancora, perché lui non ha voluto dirmi nulla

 

Lei mi guarda dolcemente..

 

«Allora vi lascio parlare con calma, io vado dentro a preparare il pranzo, ti aspetto...»

 

Gli dice accarezzandogli il braccio, poi si rivolge a me..

 

«Qualunque sia la cosa che ti turba sono sicura che si risolverà, sei giovane e non penso ci sia qualcosa di irrisolvibile. Buona giornata»

 

Mi dice dolcemente per poi dirigersi verso la sua casa..

 

Appena la moglie entra dentro casa non esito a dire le ultime parole per andare via

 

«Vi ho già messo, senza volerlo, in una situazione spiacevole. Vi prometto che non succederà più. Buona giornata prof»

 

Sto per andarmene ma la sua mano mi blocca il braccio tirandomi verso di lui..

 

«Simona, vorrei poterti aiutare, perché se hai avuto il bisogno di venire qui, significa che non è una cosa da poco. Possiamo parlarne domani quando hai finito le lezioni, se puoi ovviamente...»

 

Le sue parole, la sua dolcezza, premura e attenzione nei miei confronti mi fanno tremare le gambe, è capace di scombussolarmi il cuore fino a farlo scoppiare.

 

«Certo prof, grazie...grazie davvero»

 

Gli sorrido per poi andare via..

 

Angolo autrice

 

Un piccolo prologo per farvi capire come tutto inizia...

 

Nel prossimo capitolo metterò la foto dei personaggi. 

 

Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo molto al vostro parere.

 

Un bacio 😘

 

-PaolaBarone98

(Ho cambiato il nome che appare con la @)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Simona

 

Sono in classe e ho un'ansia tremenda che mi attanaglia lo stomaco

 

L'ultima ora è proprio sua..

 

Ho dimenticato di dirvi che materia insegna, già, che sbadata!

 

Insegna matematica, anche se riesce a spiegarla e a renderla comprensibile a tutti io trovo sempre delle difficoltà, perché ho delle lacune che mi perseguitano dalle scuole medie.

 

Considerando che quest'anno ho un esame di stato dovrei impararla per bene perché il professore ci ha appunto spiegato che se il commissario esterno dovesse impedirgli di aiutarci noi dobbiamo essere in grado di farlo.

 

Mancano pochi minuti al suono della campanella, e anche se con fatica, sto cercando di seguire la sua spiegazione.

 

Vi starete chiedendo se negli anni scorsi provavo sempre delle emozioni verso il professore o sono saltate fuori all'ultimo anno.

 

Ho sempre provato delle forti sensazioni con lui, ma essendo più piccola pensavo fosse solamente simpatia o un affezione, e invece ho costatato che non è così.

 

Finalmente il suono della campanella si fa sentire!

 

Mi alzo dal banco e inizio a mettere nella borsa sia il libro che il quaderno di matematica.

 

Tutti gli altri si dirigono fuori dalla classe mentre il prof avendomi detto che mi doveva parlare in classe si avvicina a me.

 

«Simona, siamo rimasti che dovevamo parlare»

 

Mi dice con voce calma

 

Lo guardo con attenzione 

 

«Si prof, però non so da dove iniziare»

 

«C'era qualcosa che riguardava me no?» 

 

Sospiro e cerco di calmare il mio tremore alle gambe ma senza risultato...

 

«Io...»

 

Lui si avvicina a me..

 

«Parla senza paura, non penso tu abbia vergogna. Ti conosco da 5 anni»

 

«Non è la vergogna che mi ferma, ma quello che voglio dirvi...»

 

Dico abbassando lo sguardo..

 

Lui mi accarezza il mento..

 

«Quando sei venuta fuori casa mia, ho capito quello che volevi dirmi, essendo che hai parlato anche della mia famiglia»

 

Lo guardo intensamente, a questo punto penso abbia capito tutto, ma l'ansia non mi abbandona nonostante tutto

 

«Se avete capito...io non so che altro dirvi»

 

Dico torturandomi le mani..

 

«Simona penso di dover essere sincero con te. Per me gli studenti sono tutti uguali, meritano tutti la stessa attenzione, lo stesso aiuto e rispetto. Non posso negare però di averci tenuto sempre un po' di più a te, forse per la tua innocenza, o perché nonostante non ti vada a genio la mia materia, cerchi di studiarla e di mostrarmi il tuo impegno e in questo modo il tuo rispetto nei miei confronti»

 

«Mi state dicendo che anche voi provate qualcosa per me che va oltre l'affetto?»

 

Dio...fai che dica di sì!

 

«Ma nonostante tutto...»

 

Lo interrompo..

 

«Io non mi sono accorta di niente...»

 

«Non avrei mai potuto farti capire qualcosa, anche se l'ho fatto aiutandoti e preoccupandomi che raggiungessi la sufficienza nella mia materia»

 

Lo guardo confusa...

 

«Voi siete stato vicino a me, chiedendomi di come stessi trovando l'argomento, le mie difficoltà ecc, perché volevate solo tenermi vicina?» 

 

«Purtroppo non potevo espormi troppo, perché prima di essere un uomo con dei sentimenti, sono un professore»

 

Queste parole mi stringono il cuore, come se avesse messo il lavoro prima di tutto.

 

Ora voglio togliermi una curiosità...

 

«E non avete mai pensato se vi ricambiassi? Non vi siete preoccupato di quello che pensavo?»

 

«Si, ci ho pensato, ma ho avuto l'idea che tu essendo giovane, non avresti mai potuto ricambiarmi»

 

Risponde sincero...

 

«Quindi, è tutto. Penso non ci sia più niente da dire»

 

Dico seria..

 

«Voglio solo che questa situazione non ti costringa ad allontanarti da me, né come persone né come alunna»

 

«Essere alunna non c'entra niente con i sentimenti, io non vi sto parlando da alunna ma da persona»

 

Specifico restando seria..

 

«Lo so, ma, tu sai anche che io ho una moglie»

 

Ora vediamo cosa mi rispondi...

 

«Amate vostra moglie?»

 

«Queste non sono cose che ti riguardano»

 

Dice freddo...

 

Detto questo, stringo la mia borsa e mi incammino verso l'uscita dell'aula...

 

Poi sento la sua voce...

 

«Ho dei problemi con mia moglie, ma penso non sia il caso di spiegarti tutto»

 

Mi giro verso di lui..

 

«Io vi avevo solo fatto una domanda, alla quale dovevate rispondere con un affermazione o negazione»

 

«Se non ti ho risposto, e se ti ho detto tutte quelle cose prima, un motivo ci sarà»

 

Non ho il tempo di rispondere che mi passa e esce dall'aula ma prima mi guarda dicendomi

 

«Arrivederci Simona, a domani»

 

Angolo autrice

 

Siamo solo all'inizio della storia.

Vorrei sapere cosa ne pensate, se volete!

 

PaolaBarone98

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


"L'amore come i primi passi"

Erano due poli opposti, distanti,

pupille nere in mezzo occhi chiari,

piccoli sintagmi di nuvole nel cielo.

Non so davvero cosa li avesse spinti a restare insieme,

so solo che la vita da opportunità e di sicuro la loro era stata quella da non perdere. 

Da quel giorno l'unica cosa importante era il loro amore incatenato tra le stelle destinato a finire solo quando sarà trovata la fine del cielo, 

di questa atmosfera che soffoca l'aria e fa pavoneggiare i beffardi, dove solo la pioggia è la vera lacrima e solo negli occhi dell'inganno trovi piccole verità, perché l'amore è un po' come i primi passi: falso ma senza paura.

Carla  Caputo: Non sono solo parole.

 

Simona

 

Sono in classe, è l'ora di ricreazione, tra poco entrerà il professore di matematica.

 

Io sono intenta a leggere il mio libro di poesie, mi piacciono molte le frasi in ogni contesto, in alcune mi rispecchio molto, e forse rispecchio anche quello che vorrei avere, un amore come i primi passi, un amore senza paura, un amore tra le stelle che non finirà mai di esistere, perché dovrebbe esserci la fine del cielo.

 

«Buongiorno ragazzi, buon appetito!»

 

Ed eccolo che fa la sua entrata.

 

Camicia sui colori dell'azzurro con una giacca sopra scura.

 

Si toglie la giacca e la poggia sulla sedia, si siede e inizia a guardare il prospetto della classe.

 

«Ragazzi 5 minuti e cominciamo, il programma  è ancora lungo e noi siamo indietro. Vi ricordo che avete un esame di stato.»

 

E rieccoci con il ricordo dell'esame e di quella maledetta prova di matematica!

 

Poggio il quaderno e il libro di matematica sul banco e continuo a leggere il mio libro, oggi non ho molta fame, quindi mi nutro di poesie d'amore, quello che manca a me.

 

All'improvviso mi sento chiamare dal professore

 

«Simona cosa stai facendo abbassata sul banco?»

 

Che domande, è l'ora di ricreazione, mica stai spiegando!

 

«Prof sto leggendo un libro di poesie»

 

A quelle mie parole, si alza e viene verso di me.

 

«Qualcosa non va prof?»

 

Chiedo confusa e lui nel momento dopo della mia domanda prende il mio libro di poesie tra le mani.

 

«Di cosa parla questo libro?»

 

Chiede curioso...

 

«Ho letto solo la prima parte, l'amore come i primi passi»

 

Lui annuisce e la legge..

 

«Molto romantica»

 

Dice posandomi il libro sulla cattedra accanto a quello di matematica

 

Mi limito a non dire nulla

 

«Prof ma tutte le ragazze sono romantiche» 

 

Aggiunge la mia amica di banco in mia difesa

 

Dio mio, grazie per avermela fatta conoscere!

 

«Su questo non c'è dubbio, ma sono poche le ragazze che leggono, quelle della nostra società, passano direttamente ai fatti»

 

E i maschi ridono...

 

«Forse perché avendo fatto prima i fatti, trovano appoggio e riescono a rispecchiarsi nelle semplici parole di una poesia»

 

Dico seria guardandolo..

 

«E tu con chi hai fatto i fatti?»

 

Mi chiede ridendo un ragazzo della classe accompagnato da tutti gli altri, ovviamente le ragazze mi guardano silenziosamente. Viva le donne!

 

«Queste non sono cose che ti riguardano»

 

E a queste mie parole il professore diventa serio, perché queste parole sono le stesse che lui ha detto a me.

 

Mi lancia uno sguardo per poi ritornare al suo posto..

 

«Ora iniziamo!»

 

Prendo la penna e accendo il cervello.

 

«Prima di iniziare con l'argomento nuovo, voglio costatare che i vecchi argomento siano stati capiti. Simona, avendo più difficoltà, vuoi venire a svolgere qualche esercizio?»

 

«Posso dirvi di non essere l'unica però»

 

«Ti dispiace iniziare per prima?»

 

Sospiro rassegnata e vado alla lavagna

 

«Scrivi questo»

 

Mi dice dandomi il libro con l'esercizio segnato

 

La classe mi dice di dire pagina e esercizio

 

«Pag 231 n* 25»

 

Dico per poi iniziare a scrivere la traccia

 

Guardo il professore per poi riguardare l'esercizio..

 

«Professore devo applicare la derivata seconda giusto?»

 

Viene accanto a me e il suo profumo arriva subito alle mie narici..

 

«Si bisogna fare la derivata seconda, perché è fratta. Brava!»

 

Mi dice come se fosse fiero di me

 

«Lo svolgo?»

 

«Si, devo vedere come fai i calcoli»

 

Ovviamente arrivata alla fine dell'esercizio, forse ho saltato qualcosa o sbagliato quale calcolo, ma questo maledetto esercizio non si trova!

 

Guardo preoccupata il risultato...

 

«Professore potete vedere dove ho sbagliato?»

 

Lui annuisce e guarda alla lavagna...

 

Trova l'errore e all'improvviso sfiora la mia mano mentre si prende il gesso per scrivere..

 

Una scossa al cuore mi fa tremare fino a chinare la testa per far scomparire quella sensazione..

 

Il professore prima di scrivere, mi guarda

 

«Simona, ti senti male?»

 

Mi chiede accarezzandomi una spalla..

 

Alzo subito la testa per poi dirigere lo sguardo verso la lavagna

 

«Tutto apposto prof, forse perché non ho mangiato»

 

Banale scusa che tutti si credono!

 

Guardo l'errore che ha corretto..

 

«Hai capito ora?»

 

«Si prof»

 

«Il ragionamento è corretto, cioè sai come iniziare ma devi stare attenta ai calcoli, sono fondamentali, mi raccomando»

 

«Va bene prof»

 

«Puoi andare a posto. Federico vieni»

 

Mezz'ora la passiamo così, mentre nell'altra ci spiega degli argomenti nuovi.

 

«Ragazzi segnatevi questi esercizi»

 

Dice il prof girando le pagine del libro 

 

«Vi assegno sia quelli di riepilogo dei vecchi e sia i nuovi. Domani li correggiamo se non vi trovate, però dovete esercitarvi molto e farli tutti»

 

Prima che dica anche solo la pagina, gli squilla il telefono

 

«Scusatemi ragazzi, devo rispondere»

 

Nel frattempo che il prof parla a telefono, la mia amica di banco si mette dietro per vedere delle sintesi di un argomento di filosofia della nostra amica, e vicino a me si mette Simone, cioè quello che sta vicino a lei.

 

Inizio a parlare con Federico a bassa voce...

 

«Lucia non lo so, penso di no. Abbiamo i consigli di classe stasera, e poi devo risolvere una faccenda che mi preoccupa molto»

 

Lucia dovrebbe essere la moglie..

 

Federico nel frattempo inizia a tirarmi i capelli per attirare la mia attenzione

 

«Non si ascoltano le conversazioni altrui»

 

Gli faccio la linguaccia e abbasso lo sguardo...

 

Lui poi appoggia la testa sulla mia spalla e mi accarezza i capelli...

 

Il professore all'istante stacca la chiamata e ci dice di prendere nota degli esercizi...

 

Mentre scrivo l'assegno alzo lo sguardo e lo vedo molto serio e freddo, forse avrà litigato con la moglie, come mi aveva detto, aveva dei problemi con lei. Ma poi d'altronde perché mi preoccupo, non sono cose che mi riguardano.

 

«Finito. Vi ripeto di provarci a casa, se avete problemi, chiamatemi o mandatemi un messaggio»

 

Chiudo il libro e il quaderno e aspetto che suoni la campanella ..

 

Lui si avvicina al mio bianco e guarda Federico..

 

«Federico torna al tuo posto»

 

«Ma prof al mio posto sta seduta la compagna di Simona»

 

«È necessario che tu resti qui? Sai che non mi piace quando cambiate i posti a vostro piacimento essendo che c'è una mappa precisa in classe»

 

Solo per la mappa caro prof? Non ti sei mai interessato così tanto di chi stesse avanti e chi dietro, molto strano!

 

«Prof non cambia nulla un posto avanti e uno indietro»

 

Il professore si avvicina a lui severamente..

 

«Federico quante volte ti vengo incontro per aiutarti nella mia materia?»

 

«Sempre prof..»

 

«E adesso tu farai lo stesso. Passa dietro!»

 

Intervengo all'istante..

 

«Prof andare incontro a un alunno che si trova in difficoltà in una materia è un conto,ma pretendere che lui vi venga incontro rispettando la mappa di una classe, è del tutto fuori luogo»

 

 Il professore mi incenerisce all'istante con lo sguardo e allo stesso tempo sento una fitta enorme allo stomaco...

 

«Stai insinuando che rispettare i posti assegnati non fa parte dell'educazione e del rispetto nei confronti di un docente?»

 

Mi chiede alzando un pò la voce...

 

«Prof non succede di certo la fine del mondo se Simone ha cambiato per poco tempo il suo posto sedendosi davanti»

 

Lui continua ..

 

«Invece cambia! Tu non sai proprio cosa significano le parole: educazione e rispetto.»

 

Ora no!

 

Mi alzo di scatto parandomi di fronte a lui..

 

«Posso essere tutto quello che volete voi, anche una frana nella vostra materia, ma non potete assolutamente venirmi a dire che non conosco l'educazione e il rispetto!»

 

«Prima di tutto abbassa i toni con me ragazzina e mettiti seduta!»

 

Mi risponde urlando...

 

Alcune prof e due bidelli si affacciano per vedere cosa succede, mentre la classe osserva confusa e esterrefatta la scena...

 

La prof di informatica si avvicina a noi..

 

«Roberto cosa succede?»

 

Il professore mi lancia un ultima occhiata per poi guardare la prof di informatica..

 

«Stavo discutendo con Simona per un cambio di posto. È stata fatta una mappa di classe, con i posti assegnati, e non sopporto che vengano cambiati!»

 

La prof mi guarda..

 

«Simona siediti, cosa ci fai alzata?»

 

«La signorina ha cercato di mettersi al mio livello, ma non ha capito che per arrivarci ne deve fare di strada!»

 

All'istante gli rispondo urlando...

 

«Non vi preoccupate, non voglio di certo diventare come voi, sarebbe l'errore più grande per la mia persona. Con permesso!»

 

Li sposto per andare fuori dall'aula ma il professore mi blocca il polso con la mano...

 

Il contatto con lui mi fa scoppiare il cuore, il suo tocco su di me, le sue mani, il suo profumo, ma questa volta le parole hanno avuto la peggio!

 

Scosto il polso dalla sua mano e corro fuori 

dall'aula.

 

Vedo la mia amica di banco venirmi dietro, ma non penso di essere pronta per affrontare anche lei. Vorrà sicuramente capire perché il professore si è comportato così, ma come spiegarglielo se non l'ho capisco nemmeno io.

 

Angolo autrice

 

Vi invito sempre a dirmi cosa ne pensate😊

 

PaolaBarone98

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Roberto

 

Rientro a casa dopo aver fatto dei consigli stancanti.

 

Ero abbastanza teso e nervoso, infatti i miei colleghi se ne sono accorti.

 

La collega di informatica sapeva tutto, ma non ha voluto dire nulla, perché è una cosa che riguarda me.

 

Ovviamente mi ha consigliato di andarci piano e di non irritarmi più così tanto per un cambio di posto. Ha talmente ragione cazzo!

 

Sembro un bambino, e i miei alunni sembrano degli adulti che hanno voluto darmi una lezione.

 

Non dovevo innervosirmi per Federico o per chiunque altro. 

 

Ma perché poi mi sono innervosito? Io ho la mia vita e lei la sua. 

 

Anche se c'è qualcosa che ci lega, di più del rapporto scolastico, devo starle lontano dal punto di vista emotivo, non posso continuare a fare scenate a scuola, qualcuno capirebbe qualcosa e non posso permettermelo.

 

Non posso permetterlo, per me stesso, per la mia carriera e per mia moglie.

 

«Caro, sei rientrato, finalmente!. Faticosi i consigli?»

 

Mi chiede Lucia vedendomi rientrare in casa

 

«Si ma, ero io il problema. Non ero dell'umore adatto»

 

Le spiego dirigendomi verso la stanza da letto

 

«Non mangi nulla? Ti ho preparato la carne con l'insalata»

 

Mi chiede preoccupata..

 

«No tesoro, non ho fame, scusami»

 

Le dico rammaricato..

 

Alle mie parole si dirige in cucina, penso per togliere dalla tavola quello che aveva preparato per me. 

 

Mi si stringe il cuore vederla così. La scuola mi toglie il tempo per stare con lei, per renderla felice e amarla.

 

Dalla stanza da letto mi dirigo verso la cucina e mi metto dietro di lei.

 

«Invece di fare la cucina, perché non vieni in camera?»

 

Le chiedo sensuale stringendole i fianchi e baciandole il collo..

 

«Non sei stanco?»

 

Mi chiede abbassando l'acqua del rubinetto..

 

«Non voglio mai essere stanco per te»

 

E dolcemente la giro verso di me..

 

«Ho bisogno di te»

 

Le bacio le labbra..

 

Si stacca e sorride...

 

«Non c'è nient'altro da dire quindi..»

 

Le sorrido a mia volta, la prendo in braccio e la carico sul letto della nostra stanza..

 

Inizio con toglierle maglia e reggiseno..

 

«Quanto vorrei una famiglia ...»

 

Dice mentre ansima al il mio tocco sui suoi seni..

 

«Sai benissimo i problemi che abbiamo tesoro...»

 

Le dico per poi succhiarle i capezzoli con forza..

 

Lei mi prende il viso tra le mani e mi guarda intensamente...

 

«Non si può mai dire mai. Se ci riprovassimo?»

 

Mi chiede speranzosa..

 

«Sai bene il medico cosa ne pensa»

 

«La scienza e la medicina non possono mai saperne più dell'amore»

 

Dice per poi tirarmi verso di lei e baciarmi intensamente...

 

«Roberto, ti desidero, ti prego..»

 

Alle sue parole le sfilo i jeans e le mutandine...

 

«Sei sicura tesoro?»

 

«Ti amo Roberto, tu sei la mia unica certezza»

 

Le accarezzo i capelli e lentamente senza farle male, entro dentro di lei...

 

Per rispondere alla mia reazione, si morde fortemente il labbro inferiore e stringe le lenzuola...

 

Inizio a spingere lentamente per fare abituare la sua parte alla mia...

 

Lei mi toglie la camicia e stringe la mia schiena...

 

«Ti amo, non sai quanto ...»

 

Inizio a velocizzare il movimento facendola godere di più...

 

Nel mentre spingo, le bacio il collo fino a crearle un livido violaceo..

 

Ci ritroviamo entrambi sudati e con il legame del rapporto che ci unisce, fino a quando stanchi non ci stendiamo a letto.

 

«È stato bellissimo...»

 

Mi dice affaticata..

 

«Spero tanto che, il nostro desiderio si avveri»

 

Mi dice accarezzandomi il petto..

 

«È tanto che aspettiamo, speriamo che succeda qualcosa»

 

Angolo autrice

 

Secondo voi, a cosa si stanno riferendo?

 

PaolaBarone98

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Roberto

 

Entro in classe all'ultima ora, saranno sicuramente stanchi, quindi cercherò di alleggerire più che posso quest'ora.

 

«Ragazzi buongiorno»

 

In coro dicono «buongiorno Prof»

 

Mi accomodo alla cattedra e li guardo..

 

«Ragazzi so benissimo che siete stanchi, ma dobbiamo fare uno sforzo. Avete fatto gli esercizi?»

 

Annuiscono tutti

 

«Bene, mi fa piacere sapere che ci avete provato. Forza, qualcuno che non si è trovato, vuole venirli a fare?»

 

Dopo le mie parole, Giada, la compagna di banco di Simona, inizia a parlarmi

 

A proposito, non vedo Simona...

 

«Prof dovrei chiedervi una cosa»

 

La guardo confuso. Sicuramente non si tratta di scuola

 

«Ti ascolto»

 

«Io come tutto il resto della classe, siamo rimasti scioccati dal vostro scontro con Simona e...»

 

La interrompo all'instante

 

«Lei dov'è? Non è venuta oggi?»

 

«Ha chiesto il permesso di andare in bagno alla prof precedente»

 

Annuisco..

 

«Stavi dicendo?»

 

La intimo a riprendere il discorso di prima

 

«Prof noi vogliamo solo che la situazione si sistemi e che ritorniamo ad essere uniti. Proprio quest'anno che abbiamo un esame di stato da sostenere, non mi sembra il caso di avere delle ostilità»

 

E nel frattempo entra Simona dalla porta

 

«Buongiorno Prof, scusatemi l'assenza, ero in bagno»

 

Dice e va a sedersi 

 

«Giada posso solo dirti che, chi è causa del suo male, pianga se stesso»

 

«Ma prof, questo non è giusto! Simona non ha fatto niente!»

 

Sto iniziando ad innervosirmi..

 

Sono un uomo molto calmo, sensibile e premuroso, ma quando iniziano ad assumere questi atteggiamenti, perdo la pazienza.

 

«Giada, la tua compagna di banco, non mi ha rispettato. I posti assegnati devono rispettarsi!»

 

Giada sta per rispondere ma Simona la zittisce sussurrando: "Lascia perdere, è un mio volere chiarire la situazione"

 

Dopodiché mi rivolgo a lei

 

«Simona, hai qualcosa da dire?»

 

Lei mi guarda 

 

«Nulla Prof, per me non c'è niente da chiarire»

 

La guardo confuso

 

«Quindi per te, avermi offeso davanti a tutti, non è mancanza di rispetto?»

 

Lei mi brucia con lo sguardo

 

«Prof, a ogni azione corrisponde una reazione. Se siete un uomo intelligente, sapete a cosa mi riferisco»

 

E chiude il discorso

 

Questa ragazza per la sua giovane età sembra molto più matura. So benissimo a cosa si riferisce 

 

Io l'ho offesa dicendole che neanche alzandosi poteva arrivare al mio livello, l'ho fatta stare sicuramente male e lei ha ricambiato facendomi stare ancora più male. 

 

Essere come me, le implicherebbe l'errore più grande per la sua persona. Era solo rabbia o lo pensa davvero?

 

Dopo le sue parole mi limito a tacere.

 

«Qualcuno venga alla lavagna per correggere gli esercizi»

 

Passa tutta l'ora così, tra esercizi e dubbi da risolvere.

 

La professione che faccio è molto dura, ma devo dire che il risultato alla fine mi rende sempre felice.

 

«Ragazzi non ho tempo per farvi l'assegno, perché sta per suonare, quindi fatevi il prossimo esercizio di quelli fatti oggi» 

 

Il suono della campanella conferma che questa mattinata è finita, ma, non può finire così.

 

Aspetto che tutti gli altri vadano fuori dall'aula e blocco il polso di Simona prima che esca anche lei.

 

«Simona, possiamo parlare?»

 

Lei annuisce senza dire nulla

 

«Mi dispiace per averti offesa. Non è vero quello che ti ho detto, anche seduta puoi arrivare molto lontano, le potenzialità c'è l'hai eccome!»

 

Lei rimane sorpresa dalle mie parole e vedo un piccolo luccichio nei suoi occhi..

 

«Perché avete reagito così per un cambio di posto?»

 

Mi chiede confusa ma allo stesso tempo curiosa..

 

«Non c'è bisogno di spiegartelo, lo sai benissimo»

 

«Ma voi siete sposato e ...»

 

La interrompo prendendole entrambi le mani e unendole con le mie...

 

Dio mio, ho provato una fitta fortissima sentendo le sue mani così vicine.

 

«Simona ti chiedo scusa anche per quello. Tu sei libera di fare quello che vuoi con chi vuoi. Io sono solo il tuo professore e questo non cambierà mai, ma ci sarò sempre per te!»

 

«Perché è nato questo sentimento se poi non posso esprimerlo? Io non mi sento libera di sentirmi con qualcun altro. Mi sento legata a voi e...»

 

La interrompo di nuovo, lasciandole le mani e accarezzando il suo viso 

 

«Anche se non fossi stato spostato, sarebbe stato lo stesso. Non sentirti legata a me in quel modo. Sentiti libera di stare con qualsiasi altro ragazzo tu voglia. Hai bisogno di un ragazzo giovane, io ormai sono di vecchio stampo»

 

La sento, trema sotto il mio tocco..

 

Ha il viso caldissimo. La sua reazione mi provoca piacere, perché riesco a farla sentire così. Ma allo stesso tempo penso che dovrei finirla di starle così vicino, perché le faccio solo del male.

 

«Tutte le qualità che voglio in un uomo, io le ho già trovate in voi..»

 

Le bacio dolcemente la fronte

 

«Simona, non puoi capire quanto mi fa stare male questa situazione, ma allo stesso tempo ho una moglie che mi aspetta a casa, e non posso farle questo»

 

Lei si stacca da me..

 

«Voi vi siete scusato con me per l'offesa e io voglio fare altrettanto. Vi vedo come un modello esemplare per la mia persona, quelle parole erano solo rabbia»

 

Sorrido dolcemente, meno male!

 

Stavo male a quel pensiero

 

«Posso farvi una domanda?»

 

Annuisco..

 

«Che problemi avete con vostra moglie?»

 

A quella domanda mi irrigidisco all'istante...

 

«Io ho solo lei, e questo ti basta come risposta»

 

Lei mi guarda confusa ma poi riflette

 

«Voi non ...»

 

La interrompo..

 

«Si, non possiamo, anzi, lei non può»

 

«Mi dispiace...»

 

E nel frattempo entra il bidello

 

«Sentivo delle voci, scusatemi ma sto chiudendo la scuola»

 

Simona imbarazzata mi saluta e va via..

 

Il bidello mi guarda con aria sospettosa..

 

«Ha qualche problema la ragazza?»

 

Annuisco...

 

«Non chiedetemi cosa, non posso tradire la sua fiducia»

 

Dico per poi andare via

 

Angolo autrice

 

"Io sono solo il tuo professore e questo non cambierà mai." Ne siamo proprio sicuri?

 

-PaolaBarone98

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Roberto

 

Che brutta giornata oggi mamma mia!

 

Ci mancava solo la pioggia

 

Sono costretto a rimanere a casa, anzi, sarà un bene, così sto anche vicino a Lucia

 

«Tesoro, dove sei?»

 

«Amore sono in camera. Sto provando un vestito nuovo»

 

Mi dirigo verso la camera e la vedo applicata a specchiarsi allo specchio

 

Il vestito è rosso, con un tessuto morbido. Ovviamente il petto in questo vestito le spicca alla perfezione.

 

Mi avvicino a lei accarezzandole i capelli

 

«Hai qualche occasione speciale?»

 

«Siamo stati invitati a un evento molto speciale»

 

«Cioè?»

 

Le chiedo curioso

 

«Devo sponsorizzare questo vestito rosso di un Atelier, mentre tu uno smoking»

 

«Ma chi ti ha invitata?»

 

«Ma tesoro, che domande! Sono passata all'Atelier per vedere qualcosa, poi la proprietaria mi ha parlato di questa sfilata e mi ha chiesto se volessi sfilare con questo vestito»

 

«E tu ovviamente hai accettato»

 

«Cosa c'è di male? Non sarai mica geloso?»

 

«Ti ho sempre lasciata libera in tutto e lo sai, ma la cosa che mi infastidisce è che hai inserito anche a me sapendo  gli impegni che ho quest'anno con la scuola e con i miei alunni»

 

Lei mi guarda come se stesse pensando al significato delle mie parole

 

«Per impegni ti riferisci anche a quella ragazza che venne fuori casa?»

 

All'istante mi si gela il sangue..

 

«Cosa vuoi dire con questo?»

 

Si avvicina a me ..

 

«Cosa voleva da te?»

 

Mi chiede come se stesse entrando in punto di guerra

 

«Lucia stai scherzando vero? Non posso venirti a dire i problemi della mia alunna!»

 

«C'è il segreto confessionale di mezzo?»

 

Chiede ironicamente..

 

«Non voglio tradire la sua fiducia!»

 

Dico freddo...

 

«Posso anche sbagliarmi, ma ti vedo molto più legato a lei che al resto degli alunni»

 

«Ma dai, non esagerare! Mi ha solo chiesto di aiutarla»

 

«Non aiutarla troppo perché qui c'è qualcuno che è gelosa»

 

Sorrido alle sue parole...

 

«E chi sarebbe?»

 

Le chiedo ironico..

 

Mi lascia un bacio sulle labbra per poi passare al collo....

 

Poi mi guarda...

 

«Io sono gelosa di te, perché ti amo tanto! Sei l'uomo più bello e dolce che io abbia mai conosciuto!»

 

Le sorrido e l'abbraccio dolcemente...

 

«Che ne dici ti toglierti questo vestito e preparare una bella cioccolata calda, essendo che fuori piove?»

 

«Mmhh...magari accompagnata da dei biscotti?»

 

Mi chiede entusiasta

 

Le accarezzo il viso..

 

«Ottima idea!»

 

Angolo autrice

 

-PaolaBarone98

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Roberto

 

Non sopporto più questi scatti, questa gente e queste fotocamere.

 

Sono vestito elegante per sponsorizzare questo smoking.

 

Mia moglie sempre con il vestito rosso.

 

Ci dicono di guardare l'obiettivo

 

 

 

«State tranquilla, perché se evitate di guardalo, non scappa»

 

 

 

Dicono alcuni fotografi a mia moglie.

 

A me viene da ridere

 

Mia moglie penso che abbia capito perché inizia a guardare anche lei l'obiettivo

 

 

 

Continuano il servizio fotografico fin a quando non interviene la proprietaria dell'Atelier...

 

«E dopo aver visto il Roberto e Lucia sfilare con un bellissimo smoking nero e un vestito morbido rosso, è la volta di Simona e Giuseppe»

 

A quei nomi mi si gela il sangue.

 

Simona? La mia Simona? Giuseppe?

 

Li vedo fare il loro ingresso

 

È proprio Simona!

 

Porta anche lei un vestito lungo però bianco, accompagnata da un uomo elegante, con uno smoking simile al mio, però tutto nero. La cravatta è stata sostituita dal fiocco nero e ha un fazzoletto nella tasca della giacca nera.

 

 

 

Lei è bellissima...

 

Vedendola da vicino porta anche una collana brillantata.

 

Lui la prende a braccetto e la porta verso il centro della sfilata.

 

 

 

 

 

 

Le mantiene il vestito e continuano a camminare..

 

 

 

 

Una volta arrivati i fotografi iniziano a scattare varie foto ...

 

Sono talmente scioccato da quello che vedo che non ho sentito quello che mi diceva Laura

 

«Caro ma mi ascolti?»

 

La guardo di scatto

 

«Cos'hai detto?»

 

Le chiedo confuso

 

«Lei è quella ragazza che venne fuori casa, come si trova qui?»

 

Non so nemmeno io cosa dirle

 

«Non lo so, vorrei saperlo anche io»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lei ancora non si è accorta della mia presenza

 

È semplicemente un incanto. I capelli sono morbidi e lisci, gli occhi chiari brillano da soli. La collana le dona valore al petto e quel rossetto chiaro sulle labbra le offre un effetto naturale.

 

 

 

 

«Giuseppe, dobbiamo fare un primo piano di Simona»

 

Chiedono gentilmente all'uomo che fino ad ora l'ha accompagnata

 

Simona, con tutta la sua eleganza, si mette in posa valorizzando il vestito.

 

 

 

 

«Muovi il vestito Simona»

 

Le chiedono i fotografi 

 

 

 

Ad alcuni tratti i fotografi con le luci fanno apparire il vestito sui tocchi del rosa ma in realtà è bianco brillantino. 

 

Dopo aver valorizzato il vestito, la proprietaria dei vestiti apre una piccola parentesi

 

«Voglio precisare che ho scelto Simona perché questo vestito doveva essere valorizzato da una giovane bellezza e chi meglio di lei poteva farlo. Mentre quello rosso è valorizzato da una donna matura, questo bianco da una giovane bellezza. Io penso che questo sia un punto fondamentale, perché ogni vestito e ogni colore nel loro insieme devono essere sfilati da persone giuste. Un abito rosso da signora non potrebbe portarlo una giovane ragazza, ciò vale anche per il bianco»

 

Dopodiché dicono a entrambi di mettersi vicini. Metteranno un fotomontaggio di un muro e faranno una foto con l'effetto del bianco e nero, anche se non ne capisco il motivo.

 

 

 

Lei si mette in posa con lo sguardo basso, mentre lui le guarda il viso in modo dolce. 

 

Tutto questo non mi convince per niente.

 

Solo quando la presentatrice ci chiama tutti, lei si accorge della mia presenza.

 

«Simona..»

 

La guardo confuso..

 

Lei mi guarda con un espressione sorpresa ma allo stesso tempo scioccata.

 

Poi guarda mia moglie con un senso di inferiorità..

 

Mia moglie le sorride

 

«Complimenti, mi hai colpita tantissimo»

 

Lei inizialmente si imbarazza ma poi svela la donna che è realmente..

 

«Grazie mille signora, questo vestito rosso vi sta alla perfezione, avete delle forme perfette»

 

Non l'ho mai vista sentirsi all'altezza di mettersi a suo agio in così poco tempo

 

Giuseppe le accarezza la mano e gliela stringe. 

 

Questo gesto mi infastidisce e non poco.

 

La guardo con attenzione ma lei non proferisce parola..

 

«Hai risolto i tuoi problemi?»

 

Le chiede mia moglie con meno delicatezza possibile. La incenerisco con la sguardo per poi guardare Simona

 

Lei abbassa lo sguardo per poi guardarla..

 

«Si signora, vi ringrazio per l'interesse. Sto molto meglio»

 

Stringo i pugni e cerco di guardare altrove.

 

«Penso che tu ti riferisca a questo bellissimo uomo»

 

Dice Lucia guardando Giuseppe..

 

Poi Giuseppe guarda Simona..

 

«Penso sia arrivato il momento di andare»

 

«Si hai ragione, vado a cambiarmi»

 

Lei gli sorride per poi guardarmi..

 

«È stato un piacere rivedervi prof»

 

E poi va in camerino

 

La presentatrice si avvicina a noi

 

«Grazie, grazie mille per la vostra disponibilità. Siete stati tutti perfetti»

 

Ci sorride e poi guarda Giuseppe..

 

«Scusami Giuseppe per averti fatto chiamare all'ultimo momento, ma il ragazzo ha avuto un problema»

 

Lui le sorride..

 

«Non ti preoccupare, conoscevo già Simona. Sono un carissimo amico del padre e praticamente sono uno zio per lei. Non mi hai recato nessun disturbo,anzi, mi sono divertito tantissimo, e sopratutto non potevo lasciarla da sola»

 

Interviene Lucia..

 

«Quindi conoscete Simona da piccola?»

 

«Si, è come una figlia per me»

 

«Per caso, vi ha mai parlato dei suoi problemi?»

 

Incenerisco mia moglie

 

«Lucia!»

 

«A quali problemi vi riferite?»

 

Chiede Giuseppe un po' stizzito dalla domanda..

 

«Nulla, non fate caso a mia moglie e scusatela»

 

Poi afferro la mano di Lucia

 

«Andiamo a cambiarci!»

 

La faccio entrare nel camerino e la guardo con uno sguardo severo

 

«Perché hai fatto tutte quelle domande? Cosa hai a che fare con Simona?»

 

«Perché ho sbagliato?»

 

Mi chiede sorpresa

 

«Si,hai sbagliato! Lei è una mia alunna, come ti sei permessa di chiedere sia a lei che a quell'uomo dei suoi problemi!»

 

«Mi da fastidio che la proteggi così tanto!»

 

Mi dice seria

 

«Tu non hai capito proprio niente! Ma cosa ti sei messa in testa?! Solo perché hai quel fottuto problema non significa che la prima ragazza che vedi la devi considerare una minaccia!»

 

Alle mie parole cambia completamente espressione. Forse ho sbagliato a ricordarle il suo stato

 

«Tesoro..»

 

Lei mi interrompe

 

«Roberto, per favore, esci!»

 

«Io non volevo ...»

 

«Non hai fatto nulla, hai detto la verità. Esci, devo cambiarmi» 

 

Dice freddamente

 

Evito di dire altro e esco dal camerino

 

Mi dispiace, mi dispiace tanto!

 

Non dovevo!

 

Già le pesa gravemente..

 

Lei vorrebbe una famiglia con me, vorrebbe farmi felice, sentirsi più legata a me con qualcosa di nostro, ma non può.

 

Mi sembra ovvio che qualsiasi ragazza che vede accanto a me la agiti, ma devo darle più sicurezza, non voglio che soffra ancora.

 

Mentre penso tra me e me una soluzione per sistemare le cose con Lucia, da un altro camerino esce Simona

 

La guardo con attenzione 

 

«Buon proseguimento di serata, a domani prof»

 

Ma non lascio che se ne vada così

 

La tiro verso di me stringendole il braccio..

 

«Lasciatemi, per favore»

 

«Aspetta, volevo chiederti scusa per il comportamento di mia moglie»

 

«Non c'è né bisogno, va tutto bene»

 

Mi dice guardandomi 

 

Le lascio il braccio per poi accarezzarlo delicatamente..

 

«Sei proprio sicura che va tutto bene?»

 

Lei annuisce..

 

«Comunque complimenti, eri bellissima con quel vestito»

 

«Grazie prof, anche voi eravate elegante»

 

Mi avvicino di più a lei...

 

Sento il suo respiro, è agitata

 

Le faccio sempre lo stesso effetto quindi deduco che soffre, perché tutto quello che prova è soffocato 

 

Le accarezzo il viso dolcemente ma lei mi toglie la mano...

 

«Perché...»

 

Lei non mi risponde...

 

«Ti prego, non ti allontanare, non mi mostrare la tua freddezza e indifferenza»

 

Le sussurro dolcemente...

 

«Non mi sto allontanando, ma sto cercando di evitare tutto quello che mi ferisce»

 

La guardo affranto

 

«Ti sto facendo del male?»

 

Ma non ricevo risposta perché si avvicina Giuseppe che le accarezza la spalla

 

«Simona, dobbiamo andare, ti accompagno?»

 

Lei guarda me e poi lui..

 

«Si, sono molto stanca. Arrivederci Prof»

 

«Arrivederci. Se non ci rivedremo, vi faccio un in bocca al lupo per l'esame, preparate bene questi ragazzi!» 

 

Mi sorride Giuseppe porgendomi la mano..

 

Gliela stringo 

 

«Senz'altro, crepi»

 

Rivolgo l'ultimo sguardo a Simona prima di vederla andare via..

 

Dio mio, sto sudando!

 

Lucia esce dal camerino

 

«Ho sentito delle voci, con chi parlavi?»

 

«Giuseppe e Simona»

 

«Andiamo a casa, per favore»

 

Quando arriviamo a casa l'aria che si respira è abbastanza pesante...

 

«Amore, mi dispiace per prima»

 

«Roberto, non ne parliamo più. Ci sono tanti modi per avere una famiglia»

 

La guardo confuso 

 

«Cosa intendi dire?»

 

«Vorresti adottare un bambino?»

 

«Se lo adotti, dovrai rinunciare al lavoro e dedicarti a lui»

 

«Possiamo pensarci allora?»

 

Mi chiede dolcemente 

 

Le bacio la fronte..

 

«Si, riflettiamoci meglio. Un bambino non è un giocattolo, richiede tempo, sopratutto uno adottato che deve fidarsi e ambientarsi»

 

«Si, hai ragione»

 

«Ma non scartiamo la possibilità»

 

Lei avvolge le braccia attorno al mio collo e mi stringe

 

«Ti amo, non so cosa farei se ti perdessi»

 

La stringo a me

 

«Ti starò accanto, sempre»

 

Angolo autrice

 

-PaolaBarone98

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Roberto

 

Sento delle urla provenire dalla mia classe, ma la cosa strana è che non è la mia ora. 

 

La voce che sento è una voce maschile, penso che sia il collega di storia e filosofia

 

Lascio un attimo la mia classe per andare nella quinta

 

«Ho sentito delle urla, cosa succede?»

 

Chiedo confuso guardando i miei ragazzi seduti con lo sguardo basso e il mio collega alzato e furioso

 

«Cosa succede? Molto semplice! Questi ragazzi li abbiamo portati fino in quinta e si vede che non apprezzano niente di quello che stiamo facendo per loro!»

 

Mi avvicino a lui

 

«Puoi spiegarti meglio?»

 

«Non vogliono studiare nulla e io non posso mettere degli impreparati alla fine dell'anno. Ci sono veramente persone brave e con una media alta nella mia materia che si sono azzardate a venire a scuola oggi senza studiare!»

 

«Per brave ti riferisci a?»

 

«Simona, Giada, Federico,...»

 

Lo interrompo e guardo i ragazzi

 

«Quelli nominati e quelli che non ha finito di dire, ma che penso sappiano di sapere la materia, perché non si sono preparati? Almeno oggi si metteva un bel voto e le persone che hanno difficoltà avevano più tempo!»

 

E poi guardo Simona

 

«Simona non hai avuto tempo di studiare con Giada?»

 

«Prof essendo che ci sono persone che hanno anche degli arretrati, se vogliamo dirla tutta, pensavo che dovessero recuperare»

 

Guardo il mio collega stranito

 

«Quelli che devono recuperare porteranno tutto con i nuovi argomenti essendo che non mi hanno seguito con costanza»

 

Ribatte lui..

 

«Aspetta, non devi essere così severo. Cerca di capirli come faccio io»

 

«Ma cosa costa ai ragazzi con meno difficoltà iniziare a venire così da permettere agli altri di recuperare e prendere un voto migliore?»

 

Chiede guardando me e i ragazzi

 

Io sposto lo sguardo verso Simona e Giada..

 

«Se siete preparate, andateci»

 

«Prof non è il problema di non voler studiare, ma di non avere tempo. Viene la prof di informatica, assegna, fissa compiti e interrogazioni, quest'ultime associate anche a Power Point e ci vuole tempo..»

 

La interrompo..

 

«Create un calendario, fissate le interrogazioni programmate e chi non rispetta i giorni prende l'impreparato»

 

Il collega mi guarda...

 

«Voglio anche assecondare questo calendario, ma è l'ultima possibilità perché il tempo è poco e ci sono tante cose da fare. Dobbiamo preparare, correggere e sentire le tesine»

 

«Appena vedi che qualcuno non viene o si giustifica agisci di conseguenza»

 

Lui annuisce...

 

«Sopratutto iniziate ad inserire i più capaci in modo tale che gli altri apprendono dalle vostre interrogazioni. Ragazzi dovete aiutarvi!»

 

«È quello il problema! C'è gente che non aiuta, perché noi dovremmo aiutare loro..»

 

«Simona a chi ti riferisci?»

 

Le chiedo stranito..

 

«Prof lo sapete che ci sono persone brave nella vostra materia che quando gli viene chiesto un aiuto non si mettono a disposizione»

 

«A priori ci sono io che ti aiuto nella mia materia, ma la situazione deve cambiare in questa classe. Siete una quinta, forza, dovete essere più uniti e più compatti. Che pensate che all'esame di Stato ognuno deve guardare il suo compito? Usciranno esercizi e domande difficili che anche noi dovremmo passarvi, quindi voglio che da ora in poi questa classe cambino i rapporti!»

 

Dico serio guardandoli...

 

Tutti annuiscono e il mio collega sembra più tranquillo...

 

Questo esame non solo stressa loro ma stressa sopratutto noi.

 

~Progetto scolastico (Punti di credito)~

 

Roberto

 

«Ragazzi prima di iniziare la lezione, vorrei informarvi di una cosa molto carina che hanno organizzato»

 

Vedo che sono interessati essendo che hanno lo sguardo puntato su di me

 

«Ci sono due progetti, uno di musica e uno di poesie, che valgono come punti di credito. Ho pensato che vi potevano servire per l'esame, qualcuno è interessato?»

 

Chiedo guardando tutti

 

«Prof in cosa consistono?»

 

Mi chiede Giada 

 

«In quello di musica dovete dare interpretazione e voce alle canzoni, mentre in quello di poesie dovete leggere delle poesie e trasmettere il significato attraverso la recita e l'emozione»

 

Cerco di spiegare tutto con precisione

 

«Io sono interessata ad entrambe»

 

Interviene Simona

 

«Non so se è possibile fare entrambe, ti faccio sapere»

 

«Prof sono due progetti molto carini, fateci sapere se sono possibili insieme»

 

Dice un'altra alunna..

 

«Io sono interessata al canto però»

 

«Ragazzi, state tranquilli, vi darò questa informazione in prima possibile»

 

Giorno dopo:

 

-Progetto di poesie: Consegna

 

«Simona, fermati»

 

La chiamo prima che entri in classe, la campanella è appena suonata e devo fare in fretta

 

«Che succede Prof?»

 

«Ho parlato con la coordinatrice dei due progetti e mi ha detto che per il momento è attivo solo quello di Poesie, poi attiveranno anche quello di Musica. Potete partecipare ad entrambi se riuscite. Ti inizio a consegnare questa poesia che dovete provare al progetto, c'è scritto tutto, data, ora e aula. Se riesco, vedo di esserci»

 

Le dico consegnandole il foglio della poesia

 

«Mi raccomando, fai delle fotocopie solo a chi è  realmente interessato»

 

Lei guarda il foglio e legge il titolo 

 

"Distanti ma vicini"

 

Poi mi guarda..

 

«Devo leggere la poesia e interpretarla al progetto?»

 

«Si, magari per facilitarti associala a qualche evento della tua vita, ovviamente se ti rispecchi»

 

Abbassa lo sguardo sul titolo per poi riguardarmi...

 

«Poteva esserci titolo migliore per rappresentare tutto quello che mi succede?»

 

La guardo confuso e prendo la pagina tra le mani..

 

"Distanti ma vicini"

 

Sospiro ...

 

So bene cosa vuole dire...

 

Siamo distanti, ma dentro di noi sappiamo che c'è qualcosa che ci unisce profondamente, anche se trascuriamo del tutto quel "qualcosa"

 

Non voglio allungare questa conversazione, sarebbe dolorosa per me e sopratutto per lei

 

Non penso che ripetere sempre le stesse cose sia piacevole per una ragazza, quando poi queste cose non sono niente di buono 

 

«Non voglio che per colpa mia arrivi in ritardo. Ne parliamo dopo»

 

Le dico restituendole il foglio..

 

«Di cosa dovremmo parlare?»

 

Mi chiede guardandomi

 

«Dell'interpretazione»

 

Dico per poi andare via..

 

Angolo autrice

 

 

-PaolaBarone0

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Roberto

 

Sono arrivato in tempo per il progetto!

 

Oggi ci saranno tutti i miei alunni della quinta, ovviamente quelli realmente interessati che proveranno a recitare la poesia

 

«Buon pomeriggio a tutti»

 

Dico entrando nell'aula

 

«Buon pomeriggio Roberto! Stavamo giusto provando»

 

Mi sorride la coordinatrice del progetto venendomi vicino

 

«Interessante! Sono tutt'orecchie»

 

«Simona vieni e fai vedere al prof la tua interpretazione»

 

La guardo attentamente mentre si mette al centro dell'aula

 

«Un giorno ci riprenderemo e forse chissà, resteremo così»

 

Dice guardando in basso con gli occhi chiusi

 

«Sai, la vita è troppo breve per non riscoprirsi ancora, possiamo avere un'ultima occasione per restare insieme senza una ragione, ma se non rischi vuol dire, che forse in fondo non vuoi»

 

Dice guardando il vuoto, come se stesse cercando di parlare con qualcosa o meglio, con qualcuno

 

Mi da i brividi. Mi da l'impressione che stia usando quelle parole per far capire qualcosa ...

 

«Con tutte le complicazioni, stammi vicino adesso...»

 

E guarda tutti con uno sguardo sofferente

 

Poi si tocca le braccia..

 

«perche queste braccia sono così stanche, stanche di respingerti ora, e che queste braccia ti stanno aspettando ancora...»

 

E abbassa lo sguardo ...

 

«potrei lottare contro tutti per te, e mentre ascolti queste mie parole lo so, che dentro sorridi»

 

E lentamente alza la mano verso l'alto...

 

«amore, amore amore, amore mio, ogni giorno mi sveglio e tu sei già andato via...ancora...»

 

E le scende una lacrima...

 

«dopo tutto è stato bello averti accanto, e io che pensavo che sarebbe stato in eterno...»

 

«Simona basta così, fermati»

 

La ferma la coordinatrice e poi si avvicina a me

 

«Voglio solo specificare che quello che lei ha recitato non è stata proprio "poesia". Ho preso dei pezzetti delle canzoni e ho cercato di capire dove arrivasse l'anima di Simona»

 

Lei guarda entrambi

 

«Io non so se tu abbia già vissuto qualcosa che ti abbia fatto uscire queste emozioni, ma so per certo che mi hai fatta venire i brividi più di prima e penso che anche il professore sia rimasto colpito»

 

La guardo intensamente

 

«Di certo l'esperienza aiuta, ma penso che si sia affidata interamente alla parte»

 

«L'esperienza mi ha aiutata moltissimo, e in queste parole mi rispecchio molto. Ho capito che forse mi piace più parlare di canzoni che di poesie»

 

«Comunque molto brava!»

 

«Simona, potrei parlarti in privato per favore? Volevo parlare di quei documenti di matematica, sempre se per la coordinatrice sta bene»

 

«Ma certo, vai pure»

 

Simona annuisce e viene fuori dall'aula con me

 

La porto in un'altra aula e chiudo la porta 

 

«Simona...»

 

Lei mi guarda confusa..

 

Lentamente mi avvicino a lei..

 

Angolo autrice

 

Vi ho lasciati con il dubbio?

Per sapere cosa succederà dovete attendere il prossimo capitolo 

 

-PaolaBarone98

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Roberto

 

Non capisco neanche io il motivo che mi ha spinto a parlarle in privato

 

Lei mi guarda confusa e in attesa

 

«Volevo farti i complimenti per l'interpretazione e...»

 

Mi interrompe

 

«Non credo che mi abbiate portata qui solo per farmi i complimenti, perché li potevate fare anche davanti alla coordinatrice!»

 

Ha ragione..

 

«Dimmi la verità, quelle parole..»

 

«Quelle parole non le ho scelte io se è questo che volete sapere»

 

«Ma comunque per esprimerle al meglio hai dovuto fare uso di qualcosa all'interno della tua vita, o sbaglio?»

 

Non ha il tempo di rispondermi che mi arriva una chiamata...

 

«Scusami un attimo»

 

Prendo il telefono vedo il nome di Lucia sulla schermata

 

«Tesoro dimmi..»

 

In quel preciso istante Simona gira il viso mordendosi il labbro inferiore

 

«Sei sicura di quello che dici? Forse è solo influenza»

 

Simona mi guarda interrogativa..

 

«Arrivo subito, aspettami!»

 

E stacco la chiamata per poi toccarmi nervosamente i capelli..

 

«Qualcosa non va?»

 

Mi chiede avvicinandosi a me..

 

«Mia moglie»

 

Lei ripensa alle mie parole..

 

«Sta male?»

 

Mi chiede preoccupata

 

«Mi sta aspettando dal medico, e forse...»

 

«Non è una semplice influenza avete detto»

 

E poi mi accarezza la spalla..

 

«Siete suo marito, cosa state aspettando?»

 

Sospiro e poi esco dall'aula lasciandola da sola...

 

Prendo la macchina e cerco di andare più veloce possibile..

 

Quando arrivo dal medico, la segreteria mi fa entrare in una stanza di ginecologia

 

Mi sta salendo un'ansia tremenda, non è possibile!

 

«Dottore, il marito della signora è arrivato»

 

E poi si rivolge a me

 

«Prego si accomodi, lì c'è sua moglie»

 

Annuisco e mi siedo accanto a mia moglie

 

«Cosa è successo Lucia?»

 

Lei mi guarda emozionata

 

«Amore ho avuto un crollo e sono andata in bagno a vomitare, poi mi sono sentita di nuovo male e ho pensato di venire a fare una visita»

 

Guardo il dottore

 

«Voi sapete bene la nostra situazione, non ditemi che..»

 

Lui mi guarda 

 

«Roberto, sono felice di dirvi che il caso di sua moglie è cambiato»

 

Lo guardo interrogativo

 

«La scienza e la medicina purtroppo non possono spiegare questa cosa, ma è successo, e penso che dovresti essere felice»

 

Guardo lui e poi mia moglie

 

«È incinta? Dio mio. Io non ci speravo più!»

 

Lucia si asciuga le lacrime dall'emozione..

 

«Però c'è una brutta notizia...»

 

«Cioè? Cosa vuole dire per brutta notizia?»

 

«Essendo che sua moglie non ha mai potuto avere figli, e in questo caso "miracoloso" ci è riuscita, c'è la possibilità che questa possa essere l'unica gravidanza»

 

«Già sono felice così...è un miracolo!»

 

Aggiunge Lucia 

 

«Roberto, sarai padre, saremo genitori!»

 

Le sorrido e le accarezzo la mano

 

«Farò di tutto per renderti felice, ti starò accanto tesoro»

 

«Bene, vi stabilisco la prossima visita. Mi raccomando signora, mangi sano e regolare, e soprattutto non si sforzi, ora non deve preoccuparsi solo di se stessa»

 

«Non si preoccupi dottore, starò molto attenta, è la mia unica possibilità»

 

Dopodiché il dottore le consegna il foglio per la prossima visita

 

«Per qualsiasi cosa, ci sono»

 

Ci sorride il dottore 

 

«Grazie mille!»

 

Gli stringo la mano e accompagno Lucia fuori dallo studio

 

«Amore mio, sono così felice!»

 

«Dobbiamo stare molto attenti tesoro, come hai detto prima, è la nostra unica possibilità»

 

Le bacio la fronte e la porto a casa

 

Mentre lei si stende sul letto della camera e accarezza la sua pancia emozionata, io vado in cucina per prepararle qualcosa che la faccia rilassare

 

Nel mentre le preparo una tisana mi arriva un messaggio sul telefono

 

-Simona

Prof scusi l'invadenza, ma sono preoccupata. È successo qualcosa di grave a sua moglie?

 

Sospiro...

 

La verità anche se fa male, è sempre meglio di una bugia

 

Le rispondo..

 

-Per Simona

Non c'è bisogno di scusarti e grazie per il tuo sincero interesse. Non è successo nulla di grave, abbiamo scoperto che è incinta...

 

Non dovevo entrare nei dettagli! Starà solo male per colpa mia!

 

Il messaggio tarda ad arrivare, da questo capisco che ci è rimasta..

 

Ma all'improvviso..

 

-Simona

Vi faccio i miei auguri, l'importante è che siate felici.

 

Che poteva mai dirmi?

 

Ovviamente si starà chiedendo perché nonostante io le abbia confessato che provo qualcosa per lei, sono stato con mia moglie?

 

-Per Simona

Posso spiegarti..

 

-Simona

Prof non dovete darmi nessuna spiegazione, siate felice con la vostra famiglia, perché se lo siete voi, lo sono anche io. Tanti auguri e in bocca al lupo!

 

«Amore, con chi stai parlando?»

 

Mi chiede Lucia entrando in cucina

 

Immediatamente nascondo il telefono

 

«Con la scuola, si sono preoccupati che sono andato via senza avvisare»

 

Lei mi viene vicino e mi bacia le labbra..

 

«Roberto, ma sei felice?»

 

Le accarezzo il viso..

 

«Ho una moglie che mi donerà una bellissima creatura, cosa dovrei volere di più dalla vita?»

 

Lei mi abbraccia sorridendo

 

«Roberto per favore, è la nostra unica possibilità, non sprechiamola»

 

La stringo dolcemente

 

«Ora vai a letto, devi stare a riposo»

 

Lei annuisce e fa come le ho detto

 

Spero solo che la nascita della mia creatura non mi farà perdere Simona..

 

Angolo autrice

 

"Spero solo ne la nascita della mia creatura non mi farà perdere Simona"

 

Caro Roberto, sei proprio sicuro che invece di Simona, non perderai qualcos'altro?

 

PaolaBarone98

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Roberto
 
«Tesoro buongiorno»
 
Entro in camera da letto per portarle la colazione..
 
Lei lentamente si posiziona il cuscino più in alto
 
«Buongiorno»
 
Mi sorride e aggiunge
 
«Ma non dovevi portarmi la colazione»
 
«Ma scherzi? Hai bisogno di energie!»
 
«Ma non dovresti essere a scuola?»
 
«Ho approfittato del fatto che devo entrare più tardi»
 
Le bacio la fronte
 
«Ora mangia e poi riposati, non devi fare sforzi»
 
«Va bene, non ti preoccupare...e grazie»
 
Le lascio un sorriso per poi andare via
 
Ed eccoci arrivati nel mio ambiente, la scuola!
 
Aspetto che suoni l'ora per entrare nella mia quinta, nel mentre prendo un caffè 
 
«Buongiorno Roberto!»
 
Mi saluta il mio collega di Biologia, nonché ottimo amico 
 
Vi può sembrare strano, ma lui sa tutto ...
 
Sa che sono sposato, che Lucia è incinta, ma anche che sono legato a Simona. Ovviamente mi ha giurato di mantenere il segreto per la questione con Simona e di non chiederle niente, e né metterla in imbarazzo. Insomma, farà finta di non sapere nulla e si comporterà normalmente. Tutta questa storia non ricadrà su Simona come "punizione" scolastica, perché lei non ha fatto nulla, oltre a dirmi i suoi sentimenti. Da parte mia lei non avrà favoreggiamenti, la tratterò sempre come tutti gli altri alunni, anche perché non ne ha bisogno essendo che ha la media alta in tutte le materie,  scartando la mia, ma non c'entra lo stesso con i favoreggiamenti.
 
«Buongiorno! Ora buca?»
 
«Si, ho la prossima ora di lezione. Come va la situazione con tua moglie?»
 
«Bene, le ho anche preparato la colazione prima di venire qua»
 
Lui mi guarda stupito 
 
«Non mi guardare così, è mia moglie e mi darà una creatura, voglio solo prendermi cura di lei come si deve e come si merita»
 
«Ma non perché ti senti di farlo, giusto?»
 
Lo guardo confuso
 
«Cosa intendi dire?»
 
«Ti prendi cura di lei solo perché è tua moglie e aspetta un figlio da te, quindi un dovere no?»
 
«Io voglio farlo, voglio prendermi cura di loro, sono la mia famiglia»
 
«E Simona invece, cosa significa per te?»
 
Non gli rispondo..
 
«Tu caro mio continui a mentire a te stesso! Non metto in dubbio che ami tuo figlio, ma penso che tu tratti bene tua moglie solo perché hai paura che la sua unica possibilità di essere felice vada al vento»
 
«Io le voglio bene, non sai quanto! Ho paura che la gravidanza possa avere intoppi e lei finisca per stare male»
 
«Amare non significa volere bene Roberto, e questo dovresti saperlo!»
 
All'improvviso ci interrompe Simona che si avvicina a noi..
 
«Buongiorno»
 
Dice guardando entrambi
 
«Buongiorno Simona»
 
Le rispondo ..
 
Lei poi consegna delle carte al mio collega
 
«La professoressa di informatica vi manda questi documenti, e ha detto che per sicurezza dopo vi manda anche un'email con il file»
 
Guardo i fogli
 
«Cosa sono?»
 
«No nulla, mi sono fatto dare i punti di credito complessivi, poi li controllo meglio»
 
Annuisco..
 
«Arrivederci Prof»
 
Vedo Simona ritornare in classe
 
«Io penso proprio che tu dovresti parlare con tua moglie»
 
«E cosa le dovrei dire secondo te?»
 
«Che l'amore che lei prova per te, non è ricambiato allo stesso modo da te»
 
«Non rovino un matrimonio per..»
 
E lui mi interrompe
 
«Per una studentessa che a breve prenderà il diploma? Forse allora il problema si deve risolvere dalla radice. Tu hai paura di lasciarla, perché non sai cosa ti aspetta dall'altro lato, ciò significa che ci tieni più a rimanere fermo e vedere un ragazzo che si prenderà Simona, invece che rischiare!»
 
Non dico nulla...
 
Ha ragione! Cosa mi ferma realmente?
 
Il fatto che non so come andrà a finire con lei?
O perché ho paura di lasciare Lucia in questo momento?
 
"Ma se non rischi vuole dire, che forse in fondo non vuoi"
 
 
 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Roberto
 
 
Sono andato a scuola anche questo pomeriggio, sembra che oggi Simona e le altre ragazze della mia quinta abbiano la prova canto per i punti di credito
 
Sento delle voci provenire sempre dalla stessa aula e all'improvviso sento che parte la musica, è un chiaro segnale che hanno iniziato
 
Entro e salutando tutti silenziosamente mi siedo 
 
«Probabilmente è chiara come il sole la mia tendenza alla continuità, contraria a tutte le tue aspettative, sto qua. Tu vuoi una rosa che non abbia spine, ma non è questa la normalità, ci si innamora di un imperfezione, io resto qua! Per te sarò sbagliata....ma resto qua!»
 
«Forse dovresti solamente lasciare andare nel momento in cui dici "Per te sarò sbagliata", deve essere lasciato andare e poi ripreso dal "ma io resto qua", chiaro Simona?»
 
Intervengo..
 
«Ma tutte queste canzoni che stanno provando ci verrà fatto anche qualche spettacolo o è solo una partecipazione al progetto che favorisce i punti di credito?»
 
«Sinceramente se loro vogliono, avrei voluto farle sentire in qualche opera teatrale, con una musica più sentimentale di sottofondo»
 
Mi risponde convinta guardando le ragazze..
 
«Sarebbe carina come idea, anche per approfondire il progetto e farlo conoscere esternamente»
 
«Se Simona vorrà, le farò provare una canzone di Elisa, mi piacerebbe molto "L'anima vola"»
 
Simona la guarda titubante
 
«Sinceramente prima di creare aspettative, vorrei prima essere in grado di farlo»
 
«Ma certo, questo prima di tutto. Vogliamo continuare?»
 
«Posso andare prima in bagno?»
 
La coordinatrice annuisce e lei va via dall'aula..
 
Vorrei poterle parlare, è da molto che non abbiamo un dialogo nostro
 
«Scusatemi un attimo, vado a prendere qualcosa da bere, gradite qualcosa?»
 
Chiedo gettando una scusa per uscire
 
«Solo un po' di acqua, grazie Roberto»
 
Annuisco e esco dall'aula
 
Aspetto fuori dal bagno delle ragazze fin quando non esce Simona
 
La fermo all'istante accarezzandole un braccio
 
«Simona aspetta...»
 
«Ditemi Prof»
 
«Come stai? Non parliamo da tanto..»
 
«Bene, grazie»
 
«Sicura? Io ti vedo così...»
 
Lei mi interrompe
 
«È solo impressione, sto benissimo»
 
Mi avvicino a lei lentamente, lei sospira..
 
«Spiegami come si fa a stare bene stando  lontani dalla persona alla quale si tiene..»
 
Lei gira il viso per poi guardarmi nuovamente
 
«Si sta bene se si sa che l'altra persona sta altrettanto bene»
 
«E tu come fai a sapere se sto bene?»
 
«Siete sposato e aspettate un figlio, questo non basta per essere felice?»
 
La guardo intensamente ..
 
«Sono felice per lei, so che aspettava questo figlio da tanto ed è l'unica cosa che può farla tornare a vivere..»
 
Lei mi interrompe
 
«Sembra che fate tutto questo per lei, e non per entrambi»
 
«Se lei è felice con questo bambino, lo sono anche io per lei..»
 
«Ma forse sarebbe corretto iniziare a pensare anche a voi stesso, alla vostra felicità. Con chi vi immaginate di essere tra un paio di anni? Con chi vorreste trascorrere il resto della vostra vita, oltre che con vostro figlio?»
 
Mi domanda guardandomi seria...
 
Io mi avvicino a lei lentamente...
 
«Io...»
 
Lei mi guarda intensamente mentre le luccicano gli occhi..
 
«Ho promesso di renderla felice e..»
 
La guardo mentre le scende una lacrima dal viso..
 
Le accarezzo la guancia per asciugarle la lacrima ma lei la respinge ..
 
«Io non posso fare niente per voi, ma voi potete fare tanto per me. Se sapete che parlando arriviamo sempre allo stesso punto, evitate di dirmi come faccio a stare bene senza starvi accanto. Io vi sto lontana perché so che avete dei doveri e sopratutto qualcosa che vi lega a vostra moglie in un modo indissolubile, e non posso fare altro che guardarvi sperando che siate felice»
 
Mi dice per poi rientrare in classe...
 
Forse è lei che è troppo matura per me nonostante la sua giovane età, o sono io che in questo momento non capisco cosa sia più giusto per me?
 
Vedere crescere la pancia di mia moglie e realizzare che presto saremo una famiglia mi trasmette ansia, come se ormai la mia vita fosse finita in quella casa con la nascita di nostro figlio. 
 
Perché mi trasmette ansia? 
Non voglio vivere con loro per il resto della mia vita? 
Cosa mi manca?
 
Dio mio...finirò per impazzire.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Simona
 
Ho accettato l'invito a cena del mio compagno di classe Federico, perché non c'è la faccio più. 
 
Ho bisogno di distrarmi, di riscoprire la ragazza spensierata che è in me, di riscoprire delle nuove sensazioni, delle nuove emozioni...
 
Finisco di prepararmi mentre aspetto il suo arrivo. Capelli corti mossi, vestito nero e tacchi alti neri. Per finire mi spruzzo un po' di profumo non troppo pesante. 
 
«Tesoro, è arrivato qualcuno per te»
 
Mi dice mia madre entrando in camera
 
Mi giro verso di lei e le sorrido
 
«Scendo subito»
 
Lei viene verso di me
 
«Ti piace questo ragazzo?»
 
«No mamma, è solo un amico, credimi»
 
«Va bene, io vado a preparare la cena che tra poco arriva tuo padre da lavoro, divertiti»
 
Mi bacia la guancia e ritorna in cucina
 
Prendo la borsa con all'interno anche le chiavi di casa e scendo 
 
«Buonasera»
 
Mi sorride Federico mentre sta appoggiato vicino alla macchina
 
«Buonasera»
 
Gli sorrido avvicinandomi a lui
 
«Simona dire che sei bellissima è veramente poco»
 
«Ti ringrazio Federico...»
 
Arrossisco all'istante
 
«Sali, ti porto in un posto speciale!»
 
Annuisco salendo in macchina 
 
Dopo poche ore arriviamo in un locale. È bellissimo e ci sono anche delle porte a scorrimento per l'area fumatori.
 
Appena arriviamo un ragazzo con una grande macchina fotografica ci scatta una foto
 
«Il nostro locale ha degli account anche sui social, è li che metteremo la vostra foto, ovviamente potete prenderla» ci dice gentilmente aggiungendo «Vi auguro una gradevole serata ragazzi!»
 
 
 
«Vieni, sediamoci a quel tavolo»
 
Dice Federico prendendomi la mano e portandomi con lui
 
Mi accorgo subito che l'emozione che mi provoca Roberto quando mi tocca non è assolutamente paragonabile a quella che mi provoca Federico. Roberto mi fa mancare il fiato, mentre Federico lo considero un amico.
 
Ci sediamo a tavola e aspettiamo per ordinare
 
«Allora, ti piace il posto?»
 
Mi chiede
 
«Certo, è bellissimo»
 
Gli sorrido
 
«Vediamo un po' questo menù...»
 
Dice iniziando a sfogliarne le pagine 
 
Nel frattempo che entrambi lo guardiamo mi arriva un messaggio
 
-Da Prof. Roberto
Buonasera Simona, scusami per l'ora ma dovrei chiederti un favore scolastico. Mi hanno chiamato per il programma in modo tale che il professore esterno di Fisica non vi chieda quello che non è stato fatto. Riusciresti a farmelo avere per domani mattina?
 
Certo, con la scusa del programma scolastico! Perché non se lo fa scrivere dalle altre mie alunne, mica sono l'unica ragazza in quella classe!
 
«Simona, qualche problema?»
 
Mi chiede Federico guardando la mia espressione pensierosa 
 
«No nulla, sto rispondendo a Giada»
 
Invento una scusa, lui sembra crederci perché ritorna a guardare il menù
 
Questa è la mia serata, voglio dedicarmi a me stessa e svagarmi, non posso fare il programma a lui e starci di nuovo in contatto, mi continuerei solo a fare del male!
 
-Per il Prof. Roberto 
Buonasera Prof, mi dispiace dirvelo ma non credo di riuscire a consegnarvi il programma per domani mattina, perché non sono a casa.
 
 
 
Roberto
 
-Da Simona
Buonasera Prof, mi dispiace dirvelo ma non credo di riuscire a consegnarvi il programma per domani mattina, perché non sono a casa.
 
Non è a casa? 
 
Ovviamente non ho assolutamente il diritto di chiederle dov'è, ma ne sono tentato!
 
Simona
 
-Da Prof. Roberto
Non riesci a rientrare presto?
 
Certo, come no! Praticamente vuole che gli dico dove sono e cosa sto facendo! Se gli accenno qualcosa, mi lascerà in pace?
 
-Per il Prof. Roberto
Penso proprio di no, sarebbe scortese essendo un invito a cena. 
 
Roberto
 
-Da Simona
Penso proprio di no, sarebbe scortese essendo un invito a cena.
 
Un invito a cena?! 
Ma certo! Qualche ragazzo sicuramente le avrà fatto la corte...porca miseria!
 
Lei subito ha accettato a buttarsi nelle braccia di un altro!
 
Simona
 
-Da Prof. Roberto
Ah, scusami per averti disturbato allora...buona serata!
 
«Simona, hai scelto qualcosa da ordinare?»
 
All'istante poso il telefono guardando Federico
 
«Prendo quello che prendi tu»
 
Annuisce e ordina la stessa cosa per due
 
Dopo qualche ora finiamo di mangiare, lui paga il conto e usciamo dal locale
 
«Grazie Federico, ho passato una serata diversa e piacevole»
 
«Voglio solo che tu stia bene»
 
Sorrido e entro in macchina con lui
 
«Ti riporto a casa?»
 
Mi chiede prima di accendere la macchina
 
«Si, si è fatto tardi»
 
«Non è mica la prima e ultima uscita? Mi piacerebbe ripeterla, se ti va»
 
Gli sorrido accarezzandogli il viso
 
«Certo, quando vuoi»
 
E meno male, tutto è finito bene!
 
Mi ha riportata a casa e ci siamo salutati
 
«Ci vediamo a scuola»
 
«Si, a domani, grazie di tutto Federico»
 
Gli dico e poi mi avvicino al portone di casa mia mentre lui va via 
 
Prendo le chiavi dalla borsa ma qualcosa mi ferma
 
«Aspetta, non entrare!»
 
Questa voce la conosco benissimo!
 
La sua stretta si fa forte sul mio braccio
 
Mi giro verso di lui e con violenza mi libero dalla sua presa
 
«Ma siete impazzito?! Cosa ci fate qui?!»
 
Gli chiedo alzando la voce
 
«Avevo bisogno di sapere con chi eri uscita e avevo già immaginato che fosse stato Federico ad invitarti. È per lui che non potevi rientrare presto a casa...»
 
«Si, è per lui, e voi non avete nessun diritto di venire fuori casa mia e spiarmi!»
 
Gli dico nervosamente
 
«Perché avevi qualcosa da nascondere?»
 
Dopo queste sue parole vado fuori di me!
 
«Io non devo nascondermi da nessuno, sono libera di fare ciò che voglio!»
 
Gli dico urlando
 
Dopo queste mie parole mi fa indietreggiare all'indietro fino a toccare il muro accanto al portone
 
Ma nessuno sente nulla, i miei già dormono?!
 
«Non alzare la voce, potrebbero sentirci!»
 
E incastra il suo corpo sul mio fino a sentire i nostri battiti e respiri accelerati
 
Le mie gambe tremano mentre il mio cuore, talmente dei battiti forti, che vorrebbe uscire dal petto
 
Anche se mi costa ammetterlo, è l'unico che riesce a farmi sciogliere con così poco, mi provoca delle emozioni che non ho mai provato, mi sento una donna quando sto con lui, anche se tutto quello che provo per lui è proibito, perché lui non è mio, io lo amo...
 
«Se sei libera di fare tutto quello che vuoi, significa che gli hai permesso di toccarti e di baciarti?»
 
Mi chiede mentre sento il suo cuore esplodere e il suo respiro affannato
 
Impazziremo solamente così...
 
«Non bacio il primo che mi capita, per farlo devo sentirmi trasportata da lui»
 
Lui mi accarezza il viso come se non aspettasse altro
 
«Non pensavo di arrivare fino a questo punto, cosa mi stai facendo?»
 
«Quello che voi avete fatto a me..»
 
E si allontana...
 
«Perdonami, io non dovevo...»
 
Gli vado incontro velocemente per dargli uno schiaffo quando lui all'istante mi blocca il polso
 
«Volevi darmi uno schiaffo?»
 
«Non vi permettete più di venire fuori casa mia e di interessarvi di quello che faccio, non avete nessuno diritto su di me, lasciatemi in pace!»
 
Lo allontano da me per poi aprire il portone, salire le scale e andare a casa!

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Roberto
 
Rientro a casa dopo aver avuto quel confronto con Simona
 
Ma cosa mi è saltato in mente? Lasciare mia moglie qui da sola nelle sue condizioni!
 
Entro in camera cercando di non fare troppo rumore, la luce è spenta e cerco di intravedere il letto stendendomici sopra 
 
«Dove sei stato?»
 
Mi chiede Lucia accedendo la luce della camera 
 
«Da quanto sei sveglia?»
 
Le chiedo nervosamente
 
«Non rispondere alla mia domanda con un'altra domanda! Ti ho chiesto dove sei stato!»
 
Dice seria alzando la voce
 
«Tesoro calmati, non devi agitarti, fa male al bambino»
 
Cerco di calmarla
 
«Roberto porca miseria, rispondimi!»
 
«Sono andato a fare un servizio importante»
 
Lei si alza da letto e mi guarda 
 
«Roberto basta dirmi cazzate, da chi sei andato?!»
 
«Non capisco perché ti agiti in questo modo, cosa ti ho fatto?»
 
Lei mi guarda sempre più seria e nervosa
 
All'improvviso prende il telefono dal cassetto e lo getta sul letto
 
«La prossima volta faresti meglio a cancellare i messaggi con la tua alunna!»
 
«Hai spiato i miei messaggi?!»
 
Le chiedo alzando la voce
 
«Hai dimenticato il telefono qua e volevo vedere cosa cavolo stavi combinando. Ma non ti vergogni? Spiegami cosa c'è tra te e lei, e da quanto tempo va avanti!»
 
Mi alzo anche io dal letto e mi metto di fronte a lei
 
«Tu sei pazza, ma cosa pensi?!»
 
«Io non penso nulla, ho solo letto i messaggi che vi siete mandati e di come volevi giustificare o meglio dire "spiegarle" la mia condizione! "Posso spiegarti...", ma cosa dovevi spiegarle?!»
 
Mi urla contro 
 
«Amore, ti prego, posso spiegarti tutto»
 
Mi avvicino a lei cercando di non farla alterare
 
«Non chiamarmi più amore! Chissà quante volte mi avrai tradita con questa ragazza e cosa sarai andato a fare prima da lei!»
 
Urla ancora...
 
«Cazzo, non ti ho mai tradita, come puoi dire una cosa del genere?!»
 
La guardo sconvolto...
 
«Sei andato via all'improvviso, ho visto questi messaggi, e sei rientrato tardi, cosa dovrei pensare?!»
 
«Credimi, non ti ho tradita, altrimenti con quale faccia tosta starei ancora qui..»
 
Mi avvicino a lei accarezzandole le spalle
 
«Cosa c'è tra te e lei? Dimmi la verità!»
 
Sospiro...
 
«Tra me e lei...»
 
Sto per parlare ma lei mi interrompe stringendomi le braccia
 
«Roberto, aiutami!»
 
La guardo spaventato 
 
«Tesoro che ti succede?!»
 
Lei cerca di aggrapparsi a me mentre si tocca la pancia
 
No, Dio mio no!
 
«Roberto, mi fa tanto male la pancia, portami all'ospedale, ti prego..»
 
Urla forte...
 
All'istante la prendo in braccio e la porto in macchina
 
«Ti prego amore, resta sveglia!»
 
Cerco di andare più veloce possibile
 
«Dio mio, cosa mi succede?! Non posso perdere mio foglio!»
 
Urla piangendo mentre cerca di scaricare il dolore ..
 
«Andrà tutto bene, respira!»
 
«Ho paura, non voglio morire!»
 
Urla forte...
 
Per favore Dio, non farle perdere il bambino. È tutta colpa mia! Farò qualsiasi cosa, qualsiasi, starò lontano da Simona, ma non farle perdere il bambino!

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Roberto 

«Dottore, la prego, mi dica come sta!»

Gli dico impaziente..

«Ha subito un grave colpo a causa del nervosismo»

«Il bambino come sta?!»

«Dobbiamo aspettare per sapere, la informerò appena ci saranno novità, ora devo andare»

Dice per poi andare via

Questa attesa è snervante. Ho bisogno di sapere come stanno entrambi, perché è tutta colpa mia!

Mi siedo sulla sedia e aspetto delle notizie 

Vorrei potermi sfogare con qualcuno, vorrei poter chiamare Simona e dirle tutto...

Lei potrebbe capirmi oltre al mio amico...

Ti prego, rispondi!

«Pronto?» 

Tiro un sospiro di sollievo..

«Simona...»

«Prof...cosa succede?»

Chiede preoccupata ...

Ha ragione ad esserlo, è tardissimo!

«Sono in ospedale..»

«Cosa?! Perché?!»

Chiede spaventata..

«Mia moglie ha avuto una crisi nervosa...»

Cerco di spiegarle ma lei mi interrompe

«Arrivo subito!»

«No Simona, aspetta!»

Ma è tutto inutile perché lei ha già staccato...

Passano scarso 15-20 minuti quando la vedo entrare in ospedale..

Mi alzo all'istante e le vado incontro..

«Prof come state?»

Mi chiede preoccupata abbracciandomi..

Mi meraviglio del suo abbraccio, non mi aspettavo un gesto del genere ma senza tirarmi indietro accolgo la sua richiesta di confortarmi e la stringo a me...

Mi stacco lentamente da lei e la guardo..

«Sta diventando snervante questa attesa, non reggo più..»

Lei mi porta lentamente sulla sedia e si sede accanto a me

«Cosa è successo?»

«Ha visto i nostri messaggi e si è preoccupata quando sono uscito per venire da te»

Dico nervosamente torturandomi le mani

«È tutta colpa mia, non me lo perdonerò mai..»

Lei mi accarezza la schiena

«Non scaricate tutto su di voi..»

«Come potrei non farlo Simona? Quando sono rientrato era tardi, ha avuto una crisi nervosa per colpa mia, pensava che la stessi tradendo!»

Le dico alzando la voce...

Lei abbassa lo sguardo, perché forse la sto facendo sentire in colpa ma in realtà non c'entra niente. Io ho sbagliato ad inseguirla come un pazzo fuori casa sua mentre avevo una moglie a casa e in attesa. 

«Simona non sentirti in colpa, sono stato io a creare tutto questo...»

Lei sospira ..

«Se solo non vi avessi chiesto perché vostra moglie vi aveva chiamato quel giorno per andare dal medico, se non mi fossi intromessa nelle vostre cose quei messaggi non sarebbero mai esistiti!»

«No Simona, io ho sbagliato a risponderti. Lei mi ha detto "Che cosa dovevi spiegarle?", e posso capire come si sia potuta sentire. Ho un figlio con lei, perché dovevo darti spiegazioni...»

«Infatti io non le ho mai volute...»

La guardo intensamente...

«Mi dispiace per averti messo in questa situazione, per averti coinvolta anche ora ...»

Lei mi accarezza la spalla guardandomi negli occhi..

«Non potete nemmeno immaginare come mi sento in questo momento. Stavate male e avete cercato me, mi sono e mi sento ancora speciale per voi, e questo mi basta»

«E perché?»

Le chiedo stranito..

«Perché avete pensato subito a me nonostante abbiate il vostro collega di scuola, nonché migliore amico, vi siete fidato e aperto con me»

Le accenno un sorriso..

«È incredibile come riesci ad accontentarti di piccoli gesti...»

«Conosco la vostra situazione per questo anche una piccola cosa ha un valore grandissimo»

Sorrido alle sue parole. Non ho mai conosciuto una ragazza della sua età così matura, forte e coraggiosa, forse è proprio per questo che mi piace, perché nonostante la sua giovane età, mi sento come se stessi parlando con una mia coetanea. Vi starete chiedendo del perché cerco in una giovane una persona matura? Sono sempre stato caricato di responsabilità e problemi: nella prima circostanza mi sono sempre sentito responsabile per la sofferenza di mia moglie, del non poterle dare quello che cercava, e alleviare quella sofferenza che provava, mentre nella seconda circostanza i suoi problemi diventavano i miei, senza la sua felicità non riuscivo a stare bene, mi sentivo impotente nei suoi confronti e non ho mai più avuto dopo il matrimonio la donna frizzante e spensierata che ho sempre desiderato.

All'improvviso si avvicina a noi il dottore...

Mi alzo di scatto..

«Dottore, come sta mia moglie?»

«Lei sta bene...»

Lo guardo terrorizzato..

«Il bambino?»

«Vorrei poter dare la notizia ad entrambi, infondo è vostro»

Annuisco...

«Se mi vuole seguire...»

All'istante guardo Simona...

Non so cosa abbia capito dal mio sguardo, so solo che nonostante io provi qualcosa di così forte per lei, riesco sempre a farle del male senza volerlo. 

«Di qualsiasi cosa abbiate bisogno sapete dove trovarmi, spero che tutto vada bene»

Dice guardandomi per poi darmi le spalle, ma non c'è la faccio a non ringraziarla per tutto quello che fa per me. 

All'istante le blocco il braccio e la giro verso di me...

«Simona grazie, grazie davvero, non puoi capire quanto sei speciale...»

Lei accenna un sorriso...

«Non dovete ringraziarmi, andate, vostra moglie vi aspetta»

Le lascio il braccio per poi vederla andare via...

Raggiungo con il dottore la camera di Lucia

Entra prima il dottore

«Signora, come vi sentite?»

Lei accenna un sorriso per poi vedere la mia figura dietro a quella del dottore

«Dottore cosa ci fa lui qui?»

Mi avvicino a lei..

«Tesoro ti ho portata qui e non me ne sono mai andato. Ho bisogno di sapere come state entrambi..»

«Certo, capisco benissimo quanto possa pesarti la coscienza»

La guardo spalancando gli occhi...

«Ma cosa dici?! Sono preoccupato!»

«Ah si? Di certo non ti sei preoccupato quando dovevi andare dalla tua studentessa!»

«Lucia perché mi parli così?»

Lei senza rispondermi guarda il dottore..

«Dottore, come sta mio figlio?»

«Signora ha corso un grosso rischio, ma sono felice di dirle che suo figlio sta bene. Vi consiglio tanto riposo e sopratutto calma, perché penso che sappia le sue condizioni...»

Lucia abbassa lo sguardo accarezzandosi la pancia..

«Si, so benissimo che sarà la mia ultima possibilità, grazie dottore»

Il dottore mi risolve un ultimo sguardo per poi lasciarci soli..

Mi avvicino a lei...

«Tesoro sono felice veramente...per te e per noi»

Lei mi guarda seria..

«Anche io sono felice per me, finalmente posso essere felice senza avere altri problemi»

«Perché mi tratti così? Ti prego Lucia, torna la donna che ho sposato, quella donna debole ma allo stesso tempo dolce e bisognosa d'amore...»

«Cosa ti piace di questa donna?»

«Te l'ho appena detto...»

«Perché allora hai iniziato a fare attenzioni a quella ragazza? Cos'hai che io non ho?»

Mi chiede nervosamente..

Penso che a questo punto la sincerità e verità siano gli unici valori che contano...

«Lucia sai benissimo che prima del matrimonio stavamo bene, anche se a quella ragazza che si chiama Simona ho sempre voluto un bene speciale, mi sono sempre sentito protettivo nei suoi confronti. È proprio dopo il matrimonio che sono nati i nostri problemi, e tu sei cambiata molto. Sei diventata più triste, cupa, bisognosa di tutte le attenzioni possibili perché ti mancava sempre qualcosa, e quel qualcosa sappiamo benissimo che non ero io»

«Ho cercato di essere una moglie perfetta, ho cercato di colmare il nostro grande vuoto, che è sempre esistito solo per colpa mia...»

Dice cercando di trattenere le lacrime..

«Io ho vista in Simona una ragazza giovane, spensierata e frizzante, ma allo stesso tempo molto matura, ma non per questo ho osato tradirti, non l'ho fatto e non l'ho farò mai. Come dice la nostra promessa? Fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia...»

«Tu mi sei sempre stato vicino...»

Dice guardandomi dolcemente...

Le accarezzo il viso guardandola intensamente...

«Voglio essere chiaro con te, e per questo ti chiedo di crescere questo figlio insieme, come deve essere»

Ma alle mie parole si tira e si irrigidisce...

«Tu provi qualcosa per lei...»

A quelle parole le prendo le mani e continuo a guardarla serio..

«Lucia tu mi hai sposato, io sono tuo marito e aspetti un figlio da me, questa sono le cose che vengono prima di tutto, mia moglie e mio figlio. Non puoi capire il bisogno che ho di renderti felice, ti prego, voglio vederti sorridere»

«Ciò significa che ami me e che con lei non avrai nessuno rapporto oltre a quello scolastico?»

Mi chiede stringendomi le mani, come se dalla mia risposta dipendesse tutto...

«Penso che voler rendere felice qualcuno sia una grande dimostrazione d'amore...»

Lei sorride attirandomi ...

«Ti amo»

Le bacio la fronte ...

Devo occuparmi di lei e di mio figlio, voglio vederla sorridere, se lo merita più di chiunque altro ed è l'unica possibilità che ha.

Ho giurato a Dio che se a mio figlio non fosse successo nulla mi sarei allontanato da Simona, e così sarà.

Simona ha già capito le mie responsabilità e continuerà ad appoggiarmi.

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Capitolo 16
*** Avviso per tutti voi ***


Buonasera a tutti, 
Sono ritornata dopo un lungo periodo di assenza, e me ne scuso davvero, per darvi una notizia che forse non conoscete. Non ho continuato a pubblicare i capitoli di questa storia, perché adesso, per chi vorrà ovviamente, potrà leggere la storia completa comprando il libro: "Amami ancora, Come tutto ebbe inizio" disponibile online in tutti i link d'acquisto, Amazon, IBS, la Feltrinelli, Mondadori...in entrambe le versioni (Cartaceo e Ebook). 
Ringrazio anticipatamente chi vorrà acquistarlo, e sopratutto per tutti quelli che hanno letto questi capitoli iniziali e mi hanno sostenuta con commenti e recensioni.
Vi aspetto sui social di Facebook e Instagram, mi trovate come "Paola Barone Scrittrice".

Un caro saluto a tutti voi ❤️

 

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