Hurricane di KikiLurex (/viewuser.php?uid=83708)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01 ~ Novità ***
Capitolo 2: *** 02 ~ From Yesterday ***
Capitolo 3: *** 03 ~ Hurricane ***
Capitolo 4: *** 04 ~ Libera ***
Capitolo 5: *** 05 ~ Lo Scontro ***
Capitolo 6: *** 06 ~ Una Notte con Vitaly ***
Capitolo 7: *** 07 ~ Maledetto Vitaly ***
Capitolo 8: *** 08 ~ Tornare Sé Stessi ***
Capitolo 9: *** 09 ~ Mettersi a Nudo ***
Capitolo 10: *** 10 ~ Tornare ad amare ***
Capitolo 11: *** 11 ~ Nessun Rimpianto ***
Capitolo 12: *** 12 ~ È Una Promessa ***
Capitolo 13: *** Epilogo ~ ***
Capitolo 1 *** 01 ~ Novità ***
Angolo
della Follia: Okay... rieccomi.
Questa è una storia che avevo già caricato.
È la mia primissima fanfiction "Marziana" e, dopo averla
riletta, mi sono resa conto degli errori, delle ripetizioni e di altre
cose. Così beh... l'ho eliminata, perdendo tutte le belle
recensioni (che però mi sono rimaste nel cuore, davvero).
Ora ho deciso di ricaricarla con qualche ritocchino, sperando che
qualcuno abbia voglia di leggerla o di rileggerla, nel caso in cui
l'avesse fatto a suo tempo.
Bene... passiamo alle cose importanti.
Fanfiction, come dicevo, sui Thirty Seconds to Mars. Naturalmente, i
"fanciulli" non rientrano minimamente nella mia cerchia di amicizie e
non sono qui per cercare di guadagnare sui loro nomi.
La mia è, come sempre, una pura passione dettata dalla mia
fervida immaginazione.
Detto questo, vi lascio ai personaggi e al primo capitolo.
Buona lettura e buona notte. Alla prossima!
~ Viola ~
Melanie
Taylor: 22 anni. Mora, occhi scuri. Studia canto in un
college dove ha legato in modo particolare con tre ragazzi, Thomas,
Michael e Jacob. Insieme hanno formato un gruppo di cui è la
cantante solista. Ha un carattere forte ed è disposta a
lavorare sodo per raggiungere il suo obiettivo, diventare una grande
cantante. È affascinata dalla potente e suadente voce di
Jared Leto, leader del gruppo statunitense Thirty Seconds to Mars con
il quale sembra avere una perfetta intesa vocale.
Thomas:
Migliore amico di Melanie e chitarrista del gruppo fondato
insieme a lei. Ritiene che la ragazza sia innamorata anche degli
immensi occhi azzurri di Jared, oltre che della sua voce.
È una presenza costante nella sua vita, tanto da far pensare
a Jared che l’amicizia che lo lega alla ragazza sia un
sentimento, in realtà, molto più forte.
Jared
Joseph Leto: Leader del gruppo statunitense Thirty
Seconds to Mars. Trova, nella voce di Melanie, il perfetto complemento
alla sua.
Shannon
Leto: Batterista del gruppo statunitense Thirty Seconds
to Mars, nonché fratello maggiore di Jared. Figura portante
nella vita di suo fratello. Sempre pronto a dare consigli e
suggerimenti, non sempre tenuti in considerazione da Jared.
Tomislav
"Tomo" Miličević: Chitarrista del gruppo statunitense
Thirty Seconds to Mars. Grande amico dei fratelli Leto.
L’amico a cui confidare quello che nemmeno al proprio
fratello si riesce a raccontare.
•••
01
~ Novità
Era stanco e irritato.
Aveva completamente dimenticato l’impegno preso con un
college in cui si studiava musica. In pratica, una specie di
conservatorio.
«Eddai fratellino, non può essere tanto male.
È un’esperienza» cercò di
minimizzare Shannon.
Jared sbuffò. «Oh sì certo, e sai che
esperienza! Un branco di ragazzini annoiati che non ci lasceranno in
pace nemmeno per un secondo»
Shannon alzò gli occhi al cielo. Quando ci si metteva, suo
fratello sapeva essere veramente negativo. «Primo: i
ragazzini non sono poi così ragazzini. Secondo: sei stato tu
a prendere questo impegno, quindi smettila di fare il noioso e prepara
la valigia»
«Beh, al momento non mi era sembrata male come
idea» cercò di giustificarsi Jared.
«Però... cavolo Shan, un mese! Non
passerà mai»
Thomas spalancò la porta della stanza senza troppi
complimenti. «Mel, hai sentito la notizia???»
«Ma dico... non ti hanno insegnato a bussare prima di
entrare?» sbottò la ragazza a cui si era rivolto
con entusiasmo.
Thomas si voltò di scatto, dandole le spalle.
«Scusa» Non aveva pensato di bussare. Era
così eccitato da quello che aveva appena scoperto, da essere
corso da lei per condividere la notizia con la sua migliore amica.
Melanie sospirò. «Allora? Qual è questa
novità che ti ha fatto scapicollare in camera mia?»
Il ragazzo fece un respiro profondo prima di parlare. «Hai
presente quando la signorina Christie aveva accennato alla
possibilità di uno spettacolo con un gruppo musicale
famoso?» Lei annuì, continuando a fissare il
ragazzo in attesa che continuasse. «È successo
Mel. Lo spettacolo si farà veramente e... e il gruppo in
questione sono i Thirty
Seconds to Mars!» spiegò con
entusiasmo.
La ragazza rimase immobile ad assimilare la notizia per qualche minuto.
I Thirty Seconds to Mars nella loro scuola. Finalmente avrebbe potuto
dimostrare il suo talento a qualcuno che non fossero i suoi professori
o i suoi compagni.
L’idea le fece esplodere un enorme sorriso sul volto. Avrebbe
dato l’anima per poter partecipare allo spettacolo.
«Tommy, vai immediatamente da Mike e Jake. Cominciamo a
provare subito!»
Il ragazzo sorrise. Sapeva che avrebbe reagito in quel modo.
Annuì e si diresse alla porta, ma prima di uscire le
lanciò un’occhiata. «Forse è
il caso se, prima di uscire, ti vesti» sghignazzò.
Melanie abbassò lo sguardo e si ritrovò ancora
avvolta da un candido asciugamano. Aveva completamente dimenticato di
essere appena uscita dalla doccia quando Thomas aveva fatto irruzione
nella stanza. «Oh. Okay... facciamo tra mezz’ora.
Ora vai!»
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Capitolo 2 *** 02 ~ From Yesterday ***
Angolo
della Follia: Bene bene... eccomi qui a pubblicare il
secondo capitolo.
Ho notato che ci sono state parecchie visite al primo...
chissà se sono state visite che avevano già letto
questa storia oppure no.
In ogni caso, grazie per essere passati a dare uno sguardo.
Ringrazio tantissimo cris_leto
per la recensione. Beh... direi che io con i "very soon" sono
più brava di Leto junior, no? ^^
Okay, detto questo... vi auguro una buona notte e una buona lettura.
Alla prossima!
~ Viola ~
02
~ From Yesterday
«Eccoci
qui» Shannon inspirò a fondo l’aria
fresca che si respirava in quella zona immersa nel verde. Sembrava
improbabile che ci fosse una scuola da quelle parti, ed invece eccola
lì, che si stagliava davanti a loro, imponente e bellissima.
«Non sei un po’ troppo entusiasta?» gli
chiese Jared, che ancora non aveva ripreso il buonumore.
Tomo ridacchiò. «Sei cascato dal letto questa
mattina? Sei più acido del solito»
Jared gli fece un gestaccio. Shannon rise e si attaccò al
campanello. Poco dopo, una donna di mezza età si
presentò a loro. «Buongiorno, sono la preside
Bouvier, benvenuti. Accomodatevi»
I tre entrarono e rimasero in attesa in un lungo corridoio mentre la
donna era al telefono con un insegnante.
Dopo una decina di minuti, apparve un’altra donna che
andò loro incontro col sorriso sulle labbra.
«Benvenuti, vi stavamo aspettando. Lasciate pure i vostri
bagagli, qualcuno penserà a portarli nelle vostre stanze. Se
volete seguirmi, vi faccio fare un piccolo tour della scuola»
Iniziò a camminare, seguita dai tre che si guardavano
intorno curiosi. «Io sono Miss Christie,
l’insegnante di canto»
«È lei che ci ha contattati, vero?»
chiese Jared, ricordando il nome della donna.
Lei sorrise. «Esatto»
«Può spiegarci di cosa si tratta, con
esattezza?» chiese Shannon, curioso.
«Ecco, io e gli altri insegnati, naturalmente col benestare
della preside Bouvier, volevamo fare un regalo ai nostri ragazzi per
l’impegno dimostrato durante l’anno scolastico. Uno
spettacolo con ospite un famoso gruppo musicale. Dopo varie ricerche
tra gli studenti, voi siete risultati come i preferiti»
spiegò Miss Christie.
Tomo fece un sorrisetto compiaciuto. «Siamo forti
insomma»
Shannon ridacchiò, ma Jared lo zittì.
«Ehi, che ti prende?»
Jared lo zittì nuovamente. Una musica famigliare gli era
giunta alle orecchie. «Non sentite? È From Yesterday»
mormorò.
Miss Christie annuì. «Sono Melanie e i suoi
amici»
«Melanie???» chiesero in coro i Mars.
«Sì. È la nostra studentessa migliore.
Le sue doti canore sono eccezionali» spiegò
l’insegnante.
«Può portarci da loro?» chiese Jared,
incuriosito dal fatto che fosse una ragazza a cantare.
Melanie si riavviò i capelli mentre poggiava la bottiglietta
d’acqua a terra. «Okay ragazzi, ricominciamo.
Grinta eh» incitò i suoi compagni. «He’s a stranger to
some, and a vision to none...»
Jared e gli altri, furono accompagnati fino ad una grande sala prove.
Proprio lì, tre ragazzi erano impegnati a suonare la loro
musica. Della cantante, videro solamente una cascata di lucenti boccoli
corvini.
«From
yesterday, it’s coming. From yesterd…
Accidenti Tommy, che diamine ti prende???» sbottò
la ragazza, quando Thomas smise improvvisamente di suonare.
Notando lo sguardo fisso davanti a sé, Melanie si
voltò per capire che gli fosse preso. Due occhi, di un
azzurro intenso, la stavano fissando. Gli occhi di Jared Leto.
«Signorina Taylor, ragazzi, questi sono i Thirty Seconds to
Mars, come già saprete. Sono appena arrivati»
esordì Miss Christie, smorzando l’imbarazzo
creatosi nella sala prove.
I ragazzi corsero verso i musicisti che, sorridenti, fecero loro i
complimenti. Melanie rimase immobile ad osservarli da lontano. Erano
davvero lì. Quella poteva davvero essere la sua grande
occasione.
«Ragazzi, tra mezz’ora avete lezione, è
meglio se tornate nelle vostre stanze. Signorina Taylor, lei per oggi
è libera. Pensa di potersi occupare dei nostri
ospiti?» chiese l’insegnante, con uno sguardo che
lasciava intendere che non erano ammesse risposte negative.
Melanie annuì, accennando un sorriso. «Ma certo,
Miss Christie»
La donna ricambiò il sorriso. «Molto bene.
Signori, vi lascio nelle mani della signorina. A più
tardi»
I tre la salutarono con cortesia. Melanie sbuffò. Era stata
incastrata. «Vi spiace aspettarmi qui solo per un
minuto?» chiese poi ai tre che, immediatamente, annuirono
lasciandola passare.
In meno di un secondo si era chiusa in bagno, lasciando i Mars da soli
nella grande sala prove.
«Allora...» cominciò Shannon.
«Che ne pensiamo della giovane???» chiese,
lanciando un’occhiata indagatrice al fratello.
Tomo fece spallucce. «Brava sembra brava»
Shannon annuì. «Ed è pure molto carina.
No?????» tentò di nuovo, scrutando Jared che non
aveva ancora aperto bocca.
«Non saltiamo a conclusioni affrettate. Non abbiamo ancora
conosciuto gli altri studenti» disse lui, evitando
volutamente le provocazioni del fratello.
Certo che quella ragazza era brava. Lo era davvero. Ed era anche
carina. Molto carina. Ma lui era lì per fare uno spettacolo,
non per flirtare con una ragazzina. Certo, quei lunghissimi capelli
neri, i grandi occhi scuri, la bocca carnosa e quel corpo tutto curve,
erano difficili da non notare, ma lui era un professionista e lei era
una studentessa.
«Rieccomi. Scusate se vi ho fatto aspettare» Era
apparsa dal nulla. Jared le sorrise per tranquillizzarla, ma quando lei
rispose al suo sorriso, fu lui a non sentirsi più tanto
tranquillo. Per un attimo, sperò ardentemente che lei non lo
trovasse nemmeno minimamente interessante se non sotto il punto di
vista professionale.
«Ehm... Melanie, giusto?» azzardò Tomo.
La ragazza annuì. «Tu hai idea di dove possano
essere le nostre stanze? Io vorrei farmi una doccia, se per te non
è un problema»
La ragazza ridacchiò. «Assolutamente.
Seguitemi» Li accompagnò al terzo piano della
struttura. «Questo è il dormitorio degli
insegnanti. Laggiù in fondo ci sono le camere degli
ospiti»
In meno di un minuto, i Mars avevano sistemato le loro cose. Shannon e
Tomo si erano eclissati. Jared li maledisse mentalmente per averlo
lasciato solo.
«Vuoi fare un giro per la scuola? Immagino che Miss Christie
non vi abbia fatto vedere molto» ipotizzò la
ragazza, spezzando i suoi pensieri.
Il cantante scosse la testa. «Preferirei uscire, se non ti
crea problemi»
«Certo che no. C’è un bellissimo parco
dietro la scuola. Vieni, ti faccio vedere»
Sembrava così tranquilla e a suo agio.
Nessun’altra ragazza si era mai comportata così,
in sua presenza. La cosa lo tranquillizzò. Forse, dopo
tutto, non sarebbe stato poi così difficile resistere alle
tentazioni.
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Capitolo 3 *** 03 ~ Hurricane ***
Angolo
della Follia: Ed eccomi qui a pubblicare il terzo capitolo.
Ringrazio cris_leto
per avermi fatto sorridere con la sua recensione. (Sì, l'ho
notato il guizzo malefico di cui parlavi ^^)
Ringrazio anche, come sempre, i fantasmini passeggeri.
Detto questo... buon pomeriggio e buona lettura. Al prossimo capitolo!
~ Viola ~
03
~ Hurricane
Il resto della
giornata lo aveva passato esclusivamente in sua compagnia. Avevano
parlato di musica e di come lei avrebbe potuto migliorare la sua
estensione vocale, la sua potenza. Di come poter combattere il panico
da palcoscenico, anche se davanti alla scuola non aveva mai avuto
problemi. Di cosa comportasse l’essere famosi. Del grande
lavoro che stava dietro ad un album e ad una tournée.
Era stato sorprendentemente piacevole. Forse Shannon non aveva avuto
tutti i torti dicendogli che non sarebbe stato poi tanto male andare
lì. Non aveva ancora avuto a che fare con dei ragazzini
impazziti e gli unici argomenti trattati, fino a quel momento, erano
stati tutti puramente musicali.
La cena con i professori era stata la parte più noiosa.
Certo, si era parlato dello spettacolo e di quello che ci si aspettava
da loro. Dovevano sentire vari gruppi di studenti e scegliere quelli
che avrebbero diviso il palcoscenico con loro. Ma lui aveva
già scelto. Il palco lo avrebbe diviso soltanto con lei.
Mentre andava nella sua stanza, intravide Thomas sulle scale.
«Ehi ragazzo» lo chiamò. Lui lo
raggiunse in un baleno. «Tu suoni con Melanie,
vero?» Thomas annuì. «Puoi dirmi qual
è la sua stanza?»
Il ragazzo lo guardò, incuriosito.
«Perché?» chiese. Jared fu spiazzato da
quella domanda e Thomas si sentì in dovere di spiegare.
«Non fraintendere, ti prego. Io non credo a tutto quello che
scrivono su di te, però lei... è la mia migliore
amica e tu...» Il cantante lo esortò a continuare,
con un gesto della mano. «Insomma... lei sta ad ascoltare le
vostre canzoni per ore ed ore. Credo sia innamorata della tua voce,
oltre che dei tuoi occhi, così ecco... vacci piano con lei,
okay?»
Jared non riusciva a credere alle sue orecchie. Innamorata dei suoi
occhi? Non l’avrebbe mai immaginato. Lei non gli aveva dato
motivo di pensare che lo trovasse attraente. Sarebbe potuta diventare
un’ottima attrice.
Aveva lasciato andare via Thomas e ora si trovava davanti alla porta
della stanza della ragazza. Non sapeva nemmeno il perché. Ma
la sua mano si mosse prima che il cervello gli suggerisse di tornarsene
nella sua stanza.
«Jared» Era stupita. Che ci faceva lui
lì a quell’ora? «Hai bisogno di
qualcosa?»
Anche la sua bocca parlò prima che il cervello potesse
reagire. «Posso entrare?»
Lei annuì e lo lasciò passare. Mentre gli dava le
spalle per chiudere la porta, lui la osservò attentamente,
indugiando sui suoi fianchi.
«Che succede?» gli chiese lei, riportando la sua
attenzione in alto, al suo viso.
Il cantante fece spallucce. «Ecco io...» che poteva
dirle? Nemmeno lui capiva il motivo che l’aveva portato
lì.
«Non riesci a dormire?» azzardò lei. Una
scappatoia perfetta. Annuì. «Nemmeno io. Senti...
ti va di suonare un po’?»
Quella richiesta lo sorprese. «Ma è
tardi»
Lei fece spallucce. «Tutte le camere sono insonorizzate.
Sai... molti di noi hanno problemi col sonno e così ne
approfittano per provare. Pensa il casino»
ridacchiò.
Anche lui si lasciò andare ad una risata. «Che
vuoi cantare?» le chiese poi, imbracciando la chitarra che
lei gli stava porgendo.
Melanie sembrò pensarci su un po’. «Hurricane»
rispose poi, con convinzione.
Richiesta bizzarra, ma Jared la accontentò, cominciando a
suonare e a cantare. Arrivato al ritornello, si fermò per un
istante. «Canta con me» sussurrò.
«Tell me would
you kill to save a life...» La voce della
ragazza si fuse con la sua, come se fossero state fatte per cantare
insieme.
Cantarono quella canzone ancora e ancora, fino allo sfinimento. Ogni
volta era un’emozione diversa. C’era sempre
qualcosa di diverso nelle loro voci. Qualcosa che rendeva la canzone
sempre più unica.
«Jared...» mormorò Melanie ad un tratto,
interrompendo la canzone. Il cantante la guardò, continuando
ad accarezzare le corde della chitarra. «Come ti è
venuta l’idea per il video?»
Domanda lecita. La risposta però era difficile da dare.
«È una cosa un po’ lunga da spiegare e
adesso è davvero tardi. Forse è meglio
se...»
«Resta ancora un po’, ti prego» lo
interruppe lei. «Mi piace ascoltarti cantare. Vuoi?»
Lui annuì. «Mettiti a letto. Resterò
finché non ti sarai addormentata»
La ragazza fece come aveva detto. Si stese su un fianco per poterlo
guardare suonare. La sua voce riempiva la stanza.
Sorrise, pensando a quante sue compagne avrebbero desiderato essere al
suo posto e non certo per ascoltarlo cantare. Ma a lei piaceva
così. Sentire la sua voce aleggiare nella penombra della
stanza era assolutamente fantastico.
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Capitolo 4 *** 04 ~ Libera ***
Angolo
della Follia: Okay... mi rendo conto di avervi fatto
aspettare tanto... chiedo perdono.
Ultimamente sono stata un po' impegnata. Non ho più nemmeno
continuato le altre storie che sto portando avanti... aiuto!!!
Grazie a cris_leto,
sempre presente ad ogni capitolo ^^ (Spero che, andando avanti, tu non
perda l'entusiasmo)
Beh... ad ogni modo... eccoci arrivati al quarto.
Buona lettura e buon fine settimana. Alla prossima!
~ Viola ~
04
~ Libera
«No matter how many deaths that I
die I will never forget...» Finalmente le loro
voci erano di nuovo unite.
Le prove con gli studenti erano cominciate, ma nonostante i vari
tentativi, tornava sempre a cantare con lei. E tutti concordavano nel
dire che, insieme, le loro voci erano perfette. «Do you really want? Do you
really want me? Do you really want me dead…»
Un silenzio irreale aleggiava nella sala prove. Shannon li osservava
scioccato. Non potevano essere così perfetti.
«Sembra che l’abbiate sempre cantata insieme.
È pazzesco!»
Jared e Melanie si guardarono sorridendo. Se solo Shannon avesse saputo.
«Bene. Mi sembra di aver capito che la signorina Taylor
è la favorita per lo spettacolo» disse Miss
Christie, avvicinandosi al gruppo.
I Mars annuirono, convinti. «Sì, lei è
perfetta per noi. Ha un’ottima armonia con tutta la
band» cominciò Jared.
«Inoltre, ha notato come stanno bene, la voce di Mel e quella
di mio fratello, insieme???» s’intromise Shannon.
La professoressa annuì. «Sì, ho notato.
Perfetto. Signorina Taylor, ti concentrerai esclusivamente alle prove
con il gruppo, d’ora in poi. I tuoi voti sono i
più alti della scuola e i piccoli esami della settimana
scorsa bastano per la tua promozione. Congratulazioni»
Non riusciva a crederci. Era libera. Promossa e libera di esercitarsi
con i Mars per tutto il tempo che voleva.
«Ehi, complimenti Miss» si congratulò
Tomo.
Shannon le diede una spintarella con un fianco. «Quindi ora
sei tutta nostra»
«Credi che ti faranno storie se per una sera ti portiamo
fuori?» esordì improvvisamente Jared, attirando su
di sé gli sguardi curiosi dei suoi due compagni
d’avventura.
Melanie fece spallucce. «Chiedere non costa niente,
no?»
♪♪♪
Stavano passeggiando nel parco della scuola. Shannon e Tomo erano
rimasti indietro, lasciandoli soli. Il batterista voleva capire quali
fossero le intenzioni del fratello e Tomo non voleva essere il terzo
incomodo tra il cantante e la ragazza. «Che ti prende,
Shan?» gli chiese poi, notando lo sguardo del batterista
inchiodato sulla coppia ad un paio di metri da loro.
Shannon fece spallucce. «Sai com’è fatto
Jared, no? Voglio solo evitare complicazioni, specialmente con una
ragazzina di soli ventidue anni»
Tomo osservò Melanie. «Ventidue? Ma è
ancora una bambina!»
Il batterista lo guardò, curioso.
«Perché... quanti anni pensavi avesse??»
Lui fece spallucce. «Non lo so. È solo che ragiona
come una più grande»
«Sì, questo è vero. Ma non lo
è. E Jared deve evitare di fare cazzate»
sospirò il batterista, tornando a guardare i due che
ridacchiavano un paio di metri più avanti.
Quella sera, evitare di ammirarla, era impossibile. Indossava un paio
di jeans scuri a vita bassa e una camicetta nera aperta quel tanto che
bastava per lasciare spazio all’immaginazione su cosa si
nascondesse sotto la stoffa. Aveva lasciato i lunghissimi capelli neri
sciolti. Le coprivano tutta la schiena e, ogni volta che il vento li
faceva ondeggiare, Jared poteva sentirne il profumo.
Aveva evidenziato i grandi occhi scuri con un trucco nero molto
marcato, ma che su di lei non era volgare. Le rendeva lo sguardo
semplicemente più magnetico e sensuale.
Tentò di scacciare quei pensieri puntando lo sguardo dritto
davanti a sé. Doveva smetterla di soffermarsi a fissarla in
quel modo. Era del tutto controproducente. Inoltre, se quello che
Thomas gli aveva detto era vero, comportandosi in quel modo avrebbe
potuto illuderla.
«Ehi... a che stai pensando?» gli chiese
improvvisamente lei.
Jared si rese conto di averla snobbata per un paio di minuti buoni. Non
era stata sua intenzione. «No, niente. Ammiravo la quiete di
questo posto»
Melanie rimase immobile a guardarlo per un attimo. Per quanto avesse
tentato, non poteva continuare a far finta che lui non fosse lui. La sua voce le
procurava brividi ovunque, sempre, in qualunque momento. I suoi occhi
erano come delle calamite. Era, assolutamente e assurdamente, bello e
perfetto. Doveva proprio smetterla di fingere.
Aveva dimostrato a sé stessa di poter resistere alla stupida
tentazione di toccarlo e lasciarsi toccare per scoprire cosa si
provava, ma tutto quell’autocontrollo la stava, lentamente,
consumando.
Quella non era veramente lei. Lei che si divertiva come non mai,
insieme a Thomas, Michael e Jacob, a rincorrersi per il parco, farsi
solletico e rotolarsi sull’erba. Lei che, molto spesso,
veniva definita un maschiaccio anche dai suoi insegnanti.
Basta, aveva deciso, dal giorno seguente sarebbe stata la vera Melanie
Taylor. Se fosse riuscita a superare indenne quel mese in compagnia di
Jared Leto, sarebbe stata ancora più forte.
«Ora sei tu che stai pensando a qualcosa»
mormorò il cantante, osservandola.
La ragazza sorrise. «Preparati Leto, da domani le cose
cambieranno» Jared la guardò incuriosito, ma lei
non svelò altro. «Buonanotte» disse
correndo verso la scuola. «‘notte Shan,
‘notte Tomo» urlò poi agli altri due
musicisti che risposero con un cenno della mano.
«Che vi siete detti?» chiese Shannon al fratello
dopo averlo raggiunto.
Jared fece spallucce. «Niente di che. Ma lei mi ha detto che
da domani le cose cambieranno. Non so cosa abbia voluto dire»
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Capitolo 5 *** 05 ~ Lo Scontro ***
Angolo
della Follia: Rieccomi qui dopo una pausa "vacanza".
Spero non abbiate perso l'entusiasmo ^^
Okay... bando alle ciance... vi lascio al capitolo, augurandovi una
buona notte e una buona lettura.
Alla prossima.
~ Viola ~
05
~ Lo Scontro
Era vero. Le cose
erano cambiate. Ma erano cambiate in meglio, sotto tutti i punti di
vista.
Melanie si era rivelata una ragazza sorprendente, molto più
di quanto fosse già apparsa ai musicisti in un primo
momento. Era scatenata, completamente succube della musica. Quando
cominciava a cantare con Jared, tutto il resto spariva. Era un vero
animale da palcoscenico.
Il primo a definirla in quel modo, fu Shannon. «Tu e quella
ragazzina sprizzate adrenalina da tutti i pori quando cantate
insieme»
«Tu credi?» chiese il cantante mentre si sistemava
i capelli davanti allo specchio, nella camera del fratello.
Shannon annuì, convinto. «Assolutamente»
Poi osservò meglio il fratello. «Vai da qualche
parte?» chiese, incuriosito dal suo comportamento.
Jared annuì. «Mel vuole uscire a cena e io mi sono
offerto di accompagnarla. Ne ha tutto il diritto, non credi? Sta
lavorando sodo per lo spettacolo e...»
Shannon lo interruppe. «Jay, che stai combinando con quella
ragazzina?»
Il cantante lo guardò, sorpreso dalla domanda e dal tono con
cui gli era stata posta. «Che razza di domanda è
questa? Usciamo semplicemente a cena»
Il batterista scosse la testa. «Oh no, fratellino. Per te non
è mai solo una cena, lo sai bene»
«Non capisco dove tu voglia arrivare e non voglio nemmeno
saperlo. Stai vedendo cose che non esistono, Shan. Lasciami in pace,
okay?» ribatté Jared, preso alla sprovvista
dall’ostilità del fratello.
Ma Shannon non lasciò perdere. «Ah, tu non capisci
dove voglio arrivare? Bene, anche se non vuoi, io te lo spiego lo
stesso. Ricordi cos’è successo ieri
pomeriggio?» Jared fece l’indifferente.
«Te lo dico io. Tu e Melanie vi stavate rincorrendo nel
parco. Quando sei riuscito ad acchiapparla, le hai infilato le mani
sotto la maglietta»
Jared si voltò di scatto verso il fratello. «Se lo
dici così suona male per forza. Le ho appoggiato le mani
sulla schiena perché erano gelate, per farle un dispetto.
Lei aveva fatto lo stesso con me solo due minuti prima»
Il batterista scosse la testa, sconsolato. «Jay, lei lo ha
fatto ridendo. Tu, dopo un minuto interminabile, ancora la tenevi
stretta a te. Troppo stretta. Possibile che tu non ti sia reso conto
che quella ragazzina si è presa una bella cotta per te? Se
continui così, sai come andrà a finire»
Jared sbuffò. «Vedila come vuoi. Io
esco» e senza aspettare una qualunque reazione da parte del
fratello, lasciò la camera sbattendo la porta.
«Jar... ehi, è successo qualcosa?»
Melanie lasciò entrare il cantante nella sua stanza.
«Allora? Che c’è?» chiese
nuovamente, non avendo ricevuto risposta.
Jared fece spallucce. «Niente, una piccola discussione tra
fratelli»
La ragazza rimase ad osservarlo per un minuto. Era la prima volta che
lo vedeva con quell’espressione seria da quando era
lì. Non le piaceva affatto.
D’istinto, tentò di accarezzargli il viso, ma lui
le afferrò la mano prima che raggiungesse il suo obiettivo.
La tenne stretta tra le sue per un minuto, poi la lasciò
andare. «Beh... che stiamo aspettando? Si va??»
chiese con slancio, per smorzare la tensione che si era creata nella
camera.
Lei scosse la testa. «Prima dimmi perché avete
litigato»
«Non abbiamo litigato, Mel. È stata una piccola
discussione» tentò di sviare lui.
Melanie lo spinse verso il letto. «Finiscila, Jared. Se fosse
stata una discussione da niente, ora non avresti
quell’espressione»
«E tu che ne sai di che espressione ho quando discuto con mio
fratello?» le chiese lui, con un mezzo sorriso. Per quanto
volesse evitare l’argomento, trovava divertente quella sua
caparbietà.
«Lo so e basta. Io...» rimasero a fissarsi per un
tempo che sembrò infinito. Melanie lesse qualcosa in quegli
occhi limpidi come un cielo d’estate. «Avete
litigato a causa mia, vero?»
«No» rispose lui con fermezza. «No, Mel.
È solo che...» Lei continuava a fissarlo e Jared
capì di doverle raccontare tutto. «Shan crede che
i miei modi di fare con te siano equivoci, tutto qui. Dice che mi sto
prendendo un po’ troppe libertà nei tuoi
confronti»
Melanie spalancò gli occhi per la sorpresa. «Ma...
non è vero affatto» mormorò.
Il cantante fece spallucce. «Dai, non pensiamoci
più. Andiamo?» Le sorrise e lei annuì,
ricambiando quel sorriso così luminoso.
Mentre uscivano dal college, la ragazza si fermò di colpo.
«Che ti prende?» chiese Jared.
«Ho dimenticato il cellulare. Torno subito»
spiegò velocemente, rientrando nella scuola. «Ora
mi sente» sibilò tra i denti mentre correva sulle
scale.
Il cellulare era una scusa. Il suo obiettivo era Shannon Leto. Doveva
chiarire un paio di cose con lui.
Arrivata davanti alla porta della sua camera, la spalancò
senza tanti complimenti, ma lui non era lì.
«Maledizione» mormorò.
Sbuffando, tornò alle scale. Proprio in quel momento,
Shannon comparve davanti a lei. «Ehi, Mel» la
salutò con un sorriso. Un sorriso che si spense
nell’esatto momento in cui incrociò il suo sguardo.
Melanie gli si piazzò proprio di fronte, le mani sui fianchi
e l’espressione furiosa. «Non azzardarti mai
più ad intrometterti tra tuo fratello e me, chiaro? Con che
diritto gli hai detto tutte quelle cose?»
Shannon capì cos’era successo. Jared le aveva
raccontato della loro piccola disputa. «Melanie,
senti...» cominciò. «Se ho detto certe
cose, è solo perché mio fratello lo conosco bene
e...»
«Ma questo non ti da il diritto di dirgli quello che deve o
non deve fare!» sbottò lei.
Shannon fece un respiro profondo, per controllarsi. «Mel,
guarda che io l’ho fatto per te, chiaro? Sai... il brutto
vizio di mio fratello è quello di non saper resistere ad un
bel faccino con un corpo mozzafiato che, guarda caso, ha una sbandata
per lui! Non sarebbe la prima volta» Aveva alzato la voce, se
n’era reso conto, ma quello sembrava l’unico modo
per essere ascoltato da lei. «Mio fratello non ama le storie
serie, Mel. Non al momento. E tu sei così giovane. Hai solo
ventidue anni. Lui ne ha diciotto, quasi diciannove più di
te. Hai tutta la vita per...»
«Oh smettila, Shan!» lo zittì lei.
«Tu non sei tanto diverso da tuo fratello, mi pare. E
comunque...» gli si avvicinò, fino a sfiorargli la
guancia con la propria. «Chi ti dice che non sia proprio
quello che voglio, eh?» Doveva ammetterlo, lo aveva lasciato
di sasso. «Non puoi saperlo, Shan»
«Ehi, ma dov’eri finita? Stavo per chiamare
l’FBI» dichiarò convinto Jared,
vedendola uscire.
La ragazza lo raggiunse in un attimo. «Scusa, non lo
trovavo» si giustificò, mostrandogli il cellulare
che teneva stretto tra le mani.
Il cantante ridacchiò. «Okay, perdonata. Dai,
andiamo adesso»
|
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Capitolo 6 *** 06 ~ Una Notte con Vitaly ***
Angolo
della Follia: Ed eccomi tornata anche qui.
Le pause lunghe le odio, ma troppi impegni portano a mollare anche le
cose che si ama di più fare.
Comunque... basta parlare... vi lascio al capitolo. Buona lettura, alla
prossima.
~ Viola ~
06
~ Una Notte con Vitaly
Erano seduti ad un
tavolino di un piccolo ristorante. Melanie osservava Jared, tenendo il
viso poggiato al palmo della mano. Lui aveva notato lo sguardo della
ragazza su di sé, ma per un po’ non disse niente.
Quando si decise a parlare, lei lo anticipò.
«Com’è fare l’attore,
Jay?»
Jay. Era la prima volta che lo chiamava così. Si sorprese a
sorridere. Quel diminutivo, detto da lei, era assurdamente sexy.
«Mmm, vediamo...» iniziò, mettendosi
più comodo sulla sedia. «È
un’esperienza interessante. Beh, niente a che vedere con la
musica, certo, ma a volte è affascinante calarsi nei panni
di qualcun altro. Vivere la vita di qualcun altro. Fare cose che, come
Jared Leto, probabilmente non farei mai»
La ragazza annuì. «Sai... ho visto qualche tuo
film. Beh, se vogliamo escludere Fight
Club, dove non è che sei costantemente
presente, ho visto Alexander
e Lord of War»
Lui ridacchiò. «Gran belle parti, eh? Ci resto
sempre secco!»
Anche lei rise. «Già»
mormorò, tornando seria quasi immediatamente. «Lo
sai che molte ragazze vorrebbero poter conoscere Efestione,
vero?»
Jared la scrutò, tentando di capire la sua espressione.
«Anche tu?» chiese poi, incuriosito da
quell’argomento. Si domandava dove volesse arrivare.
Melanie scosse la testa. «In realtà, io preferirei
incontrare Vitaly»
Il cantante la guardò, sorpreso dalla risposta. «Vitaly? Un
trafficante d’armi. Un tossico. Davvero?» Lei
annuì, convinta. «Perché?»
chiese ancora lui.
La ragazza fece spallucce. «Lui... mi piace, tutto
qui» Non c’era un perché. Sapeva
soltanto che, quando aveva guardato quel film per la prima volta e
aveva visto Vitaly restare ucciso, una lacrima solitaria le aveva
rigato una guancia.
Jared era ancora lì, immobile, ad osservarla perdersi nei
suoi pensieri. Le piaceva Vitaly. Ciò stava a significare
che era lui quello che le piaceva, perché Vitaly lo aveva
impersonato lui. “Un
momento, Jared. Tu eri l’involucro di Vitaly, ma non eri
lui” si disse, cercando di calmare quella strana
sensazione di benessere che gli era montata dentro al pensiero di
piacerle.
«Lui era... dolce» riprese lei, improvvisamente,
distogliendolo dai suoi pensieri. «Sicuramente debole, ecco
perché si è lasciato conquistare dalla droga.
Aveva bisogno di aiuto. Di qualcuno che gli restasse costantemente
accanto, dimostrandogli affetto»
«Ma a fare questo c’era già suo
fratello» disse lui, intrufolandosi nel suo discorso.
Melanie scosse la testa. «Non era abbastanza. Yuri era troppo
preso dai suoi affari per dare a Vitaly
quello di cui aveva bisogno davvero. Lui... a lui serviva qualcuno che
gli regalasse tutto l’affetto possibile. Che diventasse la
sua nuova dipendenza, tanto da allontanarlo dalla droga»
«E tu l’avresti fatto?» le chiese lui,
senza pensarci.
La ragazza lo scrutò per un attimo. I suoi occhi azzurri la
osservavano attenti. «Sì» rispose
infine, con decisione.
♪♪♪
«Buonanotte, Mel» le mormorò, davanti
alla porta della sua stanza.
«’notte» rispose lei.
Erano così vicini che poteva, chiaramente, sentire il suo
respiro sulla pelle. I suoi occhi magnetici che la fissavano erano una
tortura. Perché era ancora lì? Che cosa stava
aspettando?
Il tocco leggero delle sue dita, che le sfioravano il viso, la fecero
sussultare. Non si era resa conto del suo movimento e quel tocco
delicato l’aveva sorpresa.
Jared sorrise. «Non fare come al solito. Vedi di dormire,
okay?» Senza riflettere, le sfiorò la punta del
naso con le labbra prima di allontanarsi. «Domani
sarà una giornata impegnativa. Dormi bene, Mel»
Shannon aprì la porta controvoglia. Stava per addormentarsi,
ma sapeva di doverlo fare. «Che
c’è?» chiese, con poco garbo.
Jared lo guardò con aria di superiorità.
«Volevo solo informarti che sono rientrato e che Melanie
è ancora casta e pura. Niente paura, Shannon, non
l’ho toccata nemmeno con un dito» Il batterista
ridacchiò. «E adesso che ti prende?» gli
chiese il fratello.
Shannon lo fece entrare. «Lo sai che Mel è venuta
da me prima di uscire con te?» Jared scosse la testa,
confuso. «Oh sì» riprese il batterista.
«Mi ha fatto una bella ramanzina. Mi ha detto di non
intromettermi mai più tra voi due. Che non ho nessun diritto
di dirti quello che devi o non devi fare e che non posso sapere quello
che lei vuole»
«Sul serio??» Jared era stupefatto. Melanie non gli
aveva minimamente accennato allo scontro con suo fratello.
Shannon annuì. «Sul serio. Ha un gran bel
caratterino»
«Così pare» mormorò il
cantante. «Beh... ‘notte Shan»
«Jay!» Era la seconda volta che se lo trovava
davanti senza preavviso.
«Posso entrare?» le chiese lui. Melanie
annuì e lo lasciò passare. «Hai
discusso con mio fratello?» buttò lì, a
bruciapelo.
La ragazza si irrigidì. Era ovvio che lui già
sapeva tutto, quindi mentire sarebbe stato del tutto inutile.
«Sì» confessò.
Jared sospirò. «Mel... lui...» doveva
essere sincero con lei. Era necessario, se volevano continuare col
progetto dello spettacolo della scuola. «Lui ha ragione. Io
sono uno stronzo con le donne. Mi è impossibile resistere ad
una bella donna che dimostra di trovarmi attraente. Ma dopo aver
sfogato le mie voglie, sparisco. Non sono ancora pronto per una
relazione duratura»
«E chi te l’ha chiesta?» lo interruppe
lei, spiazzandolo. «Jay, io non ti ho chiesto niente di tutto
questo. Non capisco nemmeno perché tu sia venuto qui.
Io...» si sentiva in dovere di ricambiare quel suo attacco di
sincerità. «Okay, mi piaci. Mi piaci moltissimo.
Sei bello. Sei dannatamente sexy. La tua voce mi manda in confusione e
i tuoi occhi mi danno le vertigini. Ma mi sono imposta di non lasciare
che la mia attrazione per te, e la tua conseguente voglia di
possedermi, mi schiacci»
Era del tutto incredibile. Si era autoimposta di fingere indifferenza
nei suoi confronti, per non cadere nell’inevitabile ed
evitare poi di soffrirne a cose ultimate. Lui non sarebbe mai arrivato
a tanto. Non ce l’avrebbe mai fatta.
«Ma...» Ecco, c’era un ma.
«Potresti recitare... con me» gli disse in un
sussurro.
«Cosa?» Forse non aveva capito bene. Recitare? Lo
aveva detto sul serio?
Melanie gli si avvicinò, tanto da lasciare che i loro corpi
si sfiorassero. «Io ti piaccio, almeno un
po’?» gli chiese, guardandolo fisso negli occhi.
Lui scosse la testa lentamente, non credendo alle sue orecchie. Si
allontanò dal suo corpo solo di qualche passo.
«Dire “un po’” è
riduttivo, Mel. Tu sei... Ma no. Non possiamo. Io non posso farlo. Non
devo. Hai solo ventidue anni e io...»
«Sii Vitaly
per me» lo interruppe lei. «Jared, diventa Vitaly per
me»
Lui rimase immobile per un attimo, assimilando la richiesta. Diventare
Vitaly. Fingere. Recitare una parte per lei. Dimenticare Jared Leto ed
immergersi nuovamente nei panni di Vitaly Orlov. Vitaly, che
l’avrebbe avuta senza conseguenze. Dopo tutto, era finzione,
no?
«Jay?» mormorò Melanie, notando
l’immobilità del cantante. Lo vide scuotere la
testa, ma il suo sguardo non era quello di qualcuno che rifiutava una
proposta. «Vitaly?»
tentò.
Lui la raggiunse in un secondo. «Diventa la mia cocaina
questa notte» sussurrò sulla sua bocca prima di
impossessarsene.
Sentire quelle labbra morbide accarezzare le sue, le fece scorrere un
lunghissimo brivido lungo la schiena. Si era ripromessa di non
lasciarsi travolgere da lui, ma alla fine non era riuscita a resistere.
Ma lui non era Jared Leto. No, lui era Vitaly Orlov, un trafficante
d’armi, cocainomane, che per una notte sarebbe stato suo.
Il giorno seguente, lui sarebbe tornato ad essere Jared Leto e lei
semplicemente Melanie Taylor, una normalissima studentessa. Una volta
passato il giorno dello spettacolo, lui se ne sarebbe andato e tutto
sarebbe tornato come prima.
♪♪♪
Tomo aprì piano la porta della sua stanza. Era sveglio da un
paio d’ore, ma si sentiva ancora intorpidito dalla nottata di
sonno. Però trovare Jared al di là della porta,
con aria stralunata, lo fece riprendere all’istante.
«Jay... ma che diavolo ti è successo???»
Il cantante entrò nella camera. Con la schiena contro la
parete, si lasciò andare sedendosi a terra, prendendosi la
testa tra le mani.
Il chitarrista lo raggiunse, mettendosi seduto davanti a lui, con le
gambe incrociate. «Ehi... che
c’è?» ritentò.
«Ho fatto un casino colossale, Tomo»
mormorò l’altro. «Mi sono lasciato
convincere a...»
Tomo sospirò. «Non me lo dire. Ti sei fatto
Mel»
Lo aveva detto come se non fosse stata una bomba. Come se avesse sempre
saputo che, prima o poi, sarebbe successo. Jared poggiò la
testa al muro. «Sono un cazzone» sbottò.
«E la vuoi sapere la più bella?? Ho recitato una
parte! Come se fossi stato in un fottutissimo film! Ho finto di essere
qualcun altro per non... bah, non so nemmeno io per cosa»
Il chitarrista scosse la testa. «Scommetto che è
stata lei a chiedertelo, vero?» Jared lo guardò
con stupore. Tomo fece spallucce. «Che colpa ne ho io se
tutti, qui, mi considerano il confidente perfetto?»
Il cantante spalancò gli occhi per la sorpresa.
«Che cosa ti ha detto? Cosa... che cosa... Quando?»
«Un paio di giorni fa, dopo le prove»
cominciò il chitarrista. «Mi sembrava triste,
così le ho chiesto se andava tutto bene e lei... ha detto
no. Tu e Shan stavate parlando di non so che, così lei ha
cominciato a sfogarsi con me. Mi ha raccontato di questa specie di
promessa che aveva fatto a sé stessa, alla quale
però non riusciva più a resistere. Io ho tentato
di farle capire che se ne avesse parlato con te forse... ma lei ha
detto che non avrebbe potuto dirtelo. Non voleva rovinare il vostro
rapporto, qualunque esso fosse. Poi si è fatta seria e mi ha
rivelato che, l’unico modo che aveva per riuscire a mantenere
la promessa, era quello di farti diventare un altro. Di farti recitare
una parte e di immaginarsi in un film, dove tutto sarebbe stato
“finto”. Io non ho saputo dirle niente, Jay, mi
aveva spiazzato, mi spiace»
«Ma perché non me l’hai
detto??» chiese il cantante, ancora sconvolto da quella
rivelazione.
Tomo abbassò lo sguardo, con fare colpevole.
«Scusa, Jay, ma mi ha fatto giurare di non dirti niente. Sai
che io mantengo sempre le promesse»
Il cantante annuì. «Sì, lo so. Ma...
cazzo. E adesso come faccio con lei?»
Il chitarrista lo osservò per un attimo. Okay, aveva fatto
una stronzata. Ma perché se la prendeva in quel modo? Non
era la prima volta che gli capitava di fare certe cose. «Ehi
Jared, non ti ho mai visto così. Mi spieghi
com’è andata?»
«Ma devi promettermi che non andrai a raccontarlo a Shan. Mi
ammazzerebbe se sapesse che...» Tomo annuì. Jared
fece un respiro profondo. «Siamo usciti a cena. Abbiamo
parlato della mia carriera di attore. Di Alexander e Lord of War. A quel
punto, lei se n’è uscita dicendo che, al contrario
di molte mie fan, che avrebbero voluto avere a che fare con Efestione, avrebbe
preferito incontrare Vitaly.
Fin qui tutto okay. La sua scelta mi aveva un po’ spiazzato,
ma niente di che» prese fiato e continuò.
«Siamo tornati qui. L’ho salutata e sono andato da
Shan per fargli presente che non l’avevo toccata nemmeno con
un dito e lui scoppia a ridere e mi dice che lei gli aveva fatto una
cazziata pazzesca per una cosa successa tra noi e che lui non poteva
sapere quello che lei voleva, immagino da me. Morale della favola, io
sono corso da lei, le ho chiesto il motivo della sfuriata con Shan e
poi le ho detto la verità su di me, Tomo. Le ho detto come
mi comporto con le donne. Speravo che questo bastasse per spegnere
quella piccola fiamma accesa» Lo stava guardando con una
stranissima luce negli occhi. Sembrava disperazione.
«Invece?» chiese il chitarrista.
Jared sospirò. «Invece lei mi ha spiazzato
un’altra volta. Mi ha detto che non aveva nessuna intenzione
di chiedermi di amarla. Mi ha detto all’incirca quello che ha
detto a te. Poi, quando pensavo che fosse arrivato il momento di uscire
da quella stanza, mi ha chiesto di essere Vitaly. Di
diventare quel personaggio che, per qualche assurdo motivo, le piace
tanto. Di fingere. E io... io l’ho fatto»
«E com’è stato?» chiese ancora
Tomo, incuriosito dalla mente perversa di quella ragazzina che, fino a
qualche giorno prima, lo aveva illuso, facendogli credere di essere
tutta casa e chiesa.
Jared si passò una mano tra i capelli.
«Com’è stato? Dio, è stato...
da pazzi!»
Il chitarrista ridacchiò. «Senti Jared, io non
posso dirti cosa fare, ma capisco che sei sconvolto per questa cosa.
L’unico consiglio che posso darti è di dormirci
su. Ormai è andata, l’hai fatto, indietro non si
torna. Lei era consapevole di quello che stava facendo, non fartene una
colpa. Più tardi, quando vi rivedrete, capirai quello che
devi fare. Ora vai a letto e riposati»
Il cantante annuì. Aveva ragione. Ormai era andata.
«Grazie amico»
|
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Capitolo 7 *** 07 ~ Maledetto Vitaly ***
Angolo
della Follia: Bene, rieccomi.
Non aspetterò di ricevere qualche recensione. Mi importa
sì e no. O meglio... mi farebbe piacere, ma a questo punto
penso di pubblicare più per me che per altro.
Detto questo, ecco il prossimo capitolo.
Buona lettura. Alla prossima.
~ Viola ~
07
~ Maledetto Vitaly
Aveva mentito
spudoratamente. Beh, non del tutto. Quello che era successo, era stato
veramente da pazzi, ma non nel senso in cui comunemente veniva usato
quel termine.
Quello con Melanie, era stato il sesso più dolce mai fatto.
Per qualche assurdo motivo, era stato lui a lasciarsi guidare da lei,
non il contrario. Nella sua mente, era scomparsa tutta la carica
erotica che lo spronava ad ogni folle notte di sesso. Si era
trasformato in quello che lei gli aveva chiesto. Aveva abbandonato
Jared Leto ed era entrato nella mente di Vitaly. Il Vitaly che lei
aveva inquadrato così bene. Sensibile, dolce, debole,
bisognoso di affetto. Affetto che lei gli aveva regalato ad ogni bacio,
ad ogni carezza.
Si era lasciato coccolare e lui non lo faceva mai. Ma lui era Vitaly e
lui aveva bisogno di tutte quelle attenzioni. Di quei baci lenti e
sensuali, che sembravano non dover finire mai. Di quegli abbracci
rassicuranti. Di quelle carezze sul viso, mentre due occhi scuri e
penetranti si perdevano nei suoi.
Quante volte gli aveva affondato le dita tra i capelli mentre lo
baciava? Non se lo ricordava nemmeno più. Non gli importava.
Quanto tempo era passato, prima di essersi lasciato togliere la
maglietta nera da lei, che poi gli aveva poggiato il viso sulla spalla
nuda? Quanto, prima di averle lasciato cadere a terra la camicetta?
La prima volta che aveva preso veramente l’iniziativa, era
stata quando l’aveva sollevata di peso e portata sul letto,
sdraiandosi poi al suo fianco. Lì avevano continuato quel
gioco di baci e carezze per buona parte del tempo.
Non avevano mai parlato. Mai. Le parole non erano state necessarie.
Erano bastati i loro sguardi per capirsi. Almeno per un po’.
Dopo un tempo interminabile passato a guardarsi negli occhi, a
scambiarsi dolcissimi baci, a volte solo un leggero sfiorarsi di
labbra, ad assaporare i leggeri brividi che lei gli procurava
sfiorandogli con le dita le braccia, il collo, un fianco, anche lui
aveva deciso di agire.
Le aveva baciato il collo, una spalla, le labbra. Aveva preteso la sua
bocca. Con la lingua aveva cercato la sua, approfondendo il bacio. Dopo
tutto era un tossico, no? E uno così, dopo essere arrivato
al limite, doveva farsi. Lei era stata la sua coca durante quella notte
e lui aveva voluto la sua dose.
Sotto le sue carezze e i suoi baci, che avevano cominciato a farsi
più vogliosi, anche lei si era fatta più audace.
La fiamma languida, si era trasformata in un piccolo incendio di
passione.
Lo aveva attirato sopra di sé. Le mani le erano finite,
inevitabilmente, sul suo fondoschiena e andate poi ad accarezzargli la
vita, fino ad arrivare al bottone dei pantaloni.
«Togliteli» gli aveva sussurrato, e lui aveva
obbedito. Anche lei si era tolta gli stretti jeans a vita bassa che
aveva indossato per la loro cena.
Si erano baciati ancora. Lì, inginocchiati sul materasso,
uno di fronte all’altra. Le sue mani le avevano accarezzato
le braccia, i fianchi. Era bastato poco per far finire anche gli ultimi
indumenti indossati a terra, insieme a tutti gli altri.
Si erano toccati piano, delicatamente, assaporando l’uno i
gemiti dell’altra. Poi Melanie l’aveva attirato di
nuovo a sé.
Continuando a guardarla negli occhi, le era entrato dentro e lei aveva
sospirato.
La voglia che lo aveva assalito, lo avrebbe portato a spingere sempre
più a fondo, sempre più forte, sempre
più veloce. Ma Vitaly non l’avrebbe fatto. Lei gli
aveva accarezzato il viso e lui l’aveva baciata, mentre il
suo corpo aveva cominciato a muoversi lentamente.
Aveva assaporato ogni momento di quel rapporto. Ogni volta che era
entrato in lei, aveva potuto sentire tutto. I suoi muscoli tendersi, la
sua schiena inarcarsi, il suo cuore battere più forte. Le
aveva preso le mani tra le sue, lasciando che le loro dita si
intrecciassero. Le aveva portate sopra la sua testa, ed ogni volta che
avevano sentito di essere al limite, si erano dati un segnale
stringendo la presa. Ogni volta che aveva sentito quelle mani delicate
stringere le sue, aveva rallentato il ritmo del suo corpo. In certe
occasioni si era addirittura fermato. Più di una volta
l’aveva lasciata andare, tornando semplicemente a baciarla e
a lasciarsi baciare.
C’era stato un momento in cui lei aveva aperto la bocca per
parlare, ma il nome che aveva quasi sussurrato le era scomparso sulle
labbra. Lui, però, aveva captato comunque il sussurro appena
accennato di una J. A quel punto le aveva sfiorato le labbra con le
sue. «Sei meglio della coca» aveva mormorato, per
ricordare ad entrambi quello che avevano concordato.
Melanie gli aveva sorriso. Lo aveva baciato, poi aveva preso il
controllo della situazione. Si era messa seduta sopra di lui. Gli aveva
accarezzato i muscoli del torace, il collo, il mento, la bocca. Lui le
aveva succhiato le dita e in breve, lei le aveva sostituite con le sue
labbra e la sua lingua.
Dopo quel bacio, assolutamente più passionale di tutti gli
altri, si era spostata solo un po’, per fare in modo che
riuscisse ad entrare nuovamente in lei. Lui le aveva poggiato le mani
sui fianchi, per aiutarla in quel movimento che li stava facendo
impazzire.
Quella volta non si erano fermati. Quando si era reso conto di non aver
pensato ai preservativi, era stato troppo tardi. L’aveva
fatta stendere nuovamente e aveva lasciato che i loro corpi si
prendessero con passione.
Lei aveva mormorato il suo nome più di una volta tra i
gemiti. Beh, non proprio il suo nome. Aveva chiamato Vitaly. Quello che
lui aveva finto di essere per lei. Per sé stesso.
Erano rimasti abbracciati per almeno un’ora. Ancora
completamente nudi. Sudati. Appagati.
Lei aveva continuato a coccolarlo, accarezzandogli i capelli, il viso.
Gli aveva sfiorato il naso con il suo. Lo aveva baciato ancora e
ancora. Sicuramente avrebbero ricominciato tutto da capo se le campane
di una chiesetta poco lontana dalla scuola, non li avessero avvisati
che erano già le sette del mattino.
Ecco perché se n’era andato. Ecco
perché era corso da Tomo. Ecco perché si sentiva
un completo imbecille.
Le aveva lasciato credere che fosse stato Vitaly ad averla avuta quella
notte, ma in realtà, di tutte quelle meravigliose
sensazioni, di quei lunghissimi baci, delle carezze, dei sorrisi, del
calore del suo corpo, della sua passione, era stato Jared a goderne.
Jared e nessun altro. Jared, che detestava profondamente Vitaly per
avergliela rubata così.
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Capitolo 8 *** 08 ~ Tornare Sé Stessi ***
Angolo
della Follia: Beh che dire? Visto che cris_leto
mi ha fatto sorridere con la sua recensione carinissima, ho deciso di
regalarvi un nuovo capitolo. Buona lettura. Alla prossima! ^^
~ Viola ~
08
~ Tornare Sé Stessi
Eccola. Aveva appena
fatto il suo ingresso nella grande sala da pranzo dove tutti stavano
facendo colazione. Aveva i capelli raccolti da un enorme fermaglio e
sul suo viso non c’era nemmeno la più piccola
traccia di trucco.
«Ehi Mel» la salutò Thomas, con un
sorriso a trentadue denti che lei ricambiò totalmente.
«Ma che ti è successo?? Di solito sei la prima ad
alzarti»
Melanie fece spallucce. «Ieri ho fatto tardi. Avevo bisogno
di riposare» Il suo sguardo vagò attento per tutta
la sala, fino ad incontrare i suoi occhi. Quegli occhi che
l’avevano stregata per una notte intera. Senza rendersene
conto, si ritrovò a sorridere.
«Dai, vieni a fare colazione. Poi dobbiamo parlare»
riprese Thomas, prendendola per mano e guidandola al tavolo dove la
stavano aspettando anche Jacob e Michael.
Jared aveva osservato tutto con attenzione. Quel ragazzo non gliela
raccontava giusta. Nell’esatto momento in cui lei lo aveva
intercettato tra tutti gli studenti, e gli aveva sorriso, Thomas
l’aveva praticamente trascinata via. E
l’espressione con cui l’aveva guardato era la
tipica espressione di un ragazzo geloso. No, per quel ragazzino, Mel
era molto più di una semplice amica.
«Di cosa dobbiamo parlare?» chiese lei al ragazzo
che ancora la teneva per mano.
«Jake, Mike, vi dispiacerebbe lasciarci?» disse lui
con serietà. I due ragazzi annuirono e se ne andarono.
Melanie scrutò Thomas con curiosità.
«Ma che succede?» gli chiese, non riuscendo a
capire quel comportamento anomalo.
Il ragazzo fissò gli occhi nei suoi. Era tremendamente
serio. «Che è successo veramente, Mel?»
Fece un cenno della testa nella direzione di Jared. «Che sta
succedendo tra voi?»
«Thomas, ma che...» era sbalordita. Non
l’aveva mai visto comportarsi così, non con lei
comunque. «Non credo siano affari tuoi. E comunque non
è successo e non sta succedendo proprio niente,
okay?» Senza aspettare una qualunque reazione del ragazzo,
lasciò il tavolo.
Appena uscita dalla sala da pranzo, una mano la prese per il polso,
trascinandola lontano dagli sguardi di tutti presenti.
Melanie non riuscì a fare altro che seguirlo. Era
così determinato da non darle modo di reagire. In un minuto
avevano raggiunto l’uscita sul retro della scuola, quella che
portava al parco.
«Che ti ha detto?» le chiese, mentre ancora
camminavano.
La ragazza fece spallucce. «Niente di che, Jared»
Lui si voltò di scatto, cogliendola di sorpresa.
«Non è vero, Mel. Ti sei arrabbiata, lo so,
l’ho visto. Cosa ti ha detto?»
«Ma perché t’interessa?» gli
chiese lei, non riuscendo a capire tutte quelle domande.
«Lui...»
«È geloso, Melanie. E ti assicuro che per gelosia
si fanno cazzate pazzesche» la interruppe lui. «Ha
scoperto qualcosa?»
Lei scosse la testa. Per un attimo, ma solo per un attimo, aveva avuto
paura della reazione del cantante. Era arrabbiato e non si spiegava il
perché.
Jared notò lo sguardo spaurito della ragazza. Forse aveva
esagerato. Non era riuscito a trattenere quell’incredibile
senso di fastidio che gli era montato dentro, quando aveva visto Thomas
parlarle a muso duro. «Scusa» mormorò,
attirandola a sé.
Melanie si lasciò abbracciare. Restando immobile,
lasciò che quelle braccia forti la stringessero come avevano
fatto quella notte. Dopo un minuto però, ricambiò
l’abbraccio. Era così bello stringerlo, tenendo la
testa appoggiata al suo petto, ascoltando il battito calmo del suo
cuore.
Il cantante si ritrovò a maledirsi per averla abbracciata
senza riflettere. Avrebbe voluto immergere le mani nei suoi lunghi
capelli, sollevarle il viso, strapparle un bacio, un bacio vero, non da
film. Ma non poteva farlo. Era stato chiaro fin dall’inizio.
Si erano concessi l’uno all’altra come in un set
cinematografico. Lui aveva fatto la sua brava parte d’attore
e lei era stata la collega con cui aveva recitato la scena
d’amore. Niente di più, niente di meno. Era finita.
«Jay?» la sentì mormorare.
«Mmm?» rispose, continuando a tenerla stretta a
sé.
«Diventeresti ancora una volta Vitaly, per
me?» chiese, tenendo il viso nascosto contro il suo torace.
Il cantante sentì un’ondata di calore avvolgerlo
completamente. Non era affatto finita. E lo avrebbe fatto. Pur di
vivere ancora una volta le sensazioni di quella notte, lo avrebbe
fatto. Avrebbe continuato a detestare Vitaly per tutta la vita, ma lo
avrebbe fatto. «Sì» mormorò.
A quella risposta, la ragazza sollevò finalmente il viso,
puntando gli occhi scuri in quelli azzurri di Jared. Lentamente,
avvicinò le labbra alle sue, fino a sfiorarle. Un bacio. Un
dolcissimo bacio che, in breve, lasciò spazio ad un bacio
più appassionato.
Quando le loro labbra si lasciarono, Jared la guardò
colpevole. «Non mi ero ancora calato nei panni di Vitaly. Tu non me
ne hai dato il tempo»
Melanie sorrise, allontanandosi da lui soltanto un po’.
«Lo so, Jay» disse poi, cominciando a camminare per
tornare all’interno della scuola.
Lui rimase immobile per un attimo, incapace di fare o pensare qualsiasi
cosa. L’aveva colto completamente alla sprovvista. Se era
vero quello che gli aveva detto, perché gli aveva dato quel
bacio? Perché, se gli aveva chiesto di impersonare
nuovamente Vitaly?
«Ehi, Jay... vieni??» la sentì urlare
dalla porta. La osservò solo per un secondo, prima di
annuire e raggiungerla con una piccola corsa.
Mentre si richiudeva la porta alle spalle, le prese nuovamente un polso
per fermarla. «Noi due dobbiamo parlare, Mel. Parlare
davvero, seriamente» le sussurrò in un orecchio.
La ragazza annuì. «Lo so» rispose.
«Me ne rendo conto, Jared. Ma ti prego, non oggi»
Lui non mollò la presa, facendo comunque attenzione a non
farle male. «Dimmi solo perché mi hai baciato in
quel modo sapendo che... che ero io»
La lasciò andare. Melanie lo guardò negli occhi,
facendo un sospiro. «È stata una debolezza, Jared.
Una cosa che non dovrà più accadere»
«Ma prima hai sorriso quando te l’ho fatto notare.
Che cosa vuol dire, Mel?» Non riusciva ad accettare che fosse
stato soltanto uno sbaglio dettato da un impulso momentaneo. Non era
possibile.
Gli occhi della ragazza erano lucidi. Non voleva vederla piangere a
causa sua, non sarebbe stato giusto. Improvvisamente però,
la sua espressione cambiò radicalmente. Quegli occhi scuri e
penetranti si accesero di quella stessa luce che aveva visto durante la
notte trascorsa con lei. «Ho voluto farlo, Jared, okay? Ho
voluto farlo perché... perché tu...»
sospirò. «Ma mi sarà più
facile dimenticarti quando te ne sarai andato, se nel mio letto sarai
stato un altro»
Quel ragionamento non faceva una piega. Avrebbe dovuto immaginarlo.
Chiedendogli di essere Vitaly, una persona che in realtà non
esisteva, quando si sarebbero salutati, sarebbe semplicemente
scomparso. Jared, al contrario, sarebbe sempre stato il cantante con
cui aveva condiviso il palcoscenico e le giornate allegre e
spensierate. Un semplice amico. Eppure quel pensiero riuscì
a rattristarlo. Avrebbe dovuto condividerlo pienamente, invece non gli
riusciva di farlo. Non riusciva a spiegarsi il perché di
quella sensazione di malessere, o forse sì, se la spiegava,
ma non voleva crederci. Non poteva essergli successo. Non
così. Non con una ragazzina di soli ventidue anni che
conosceva, sì e no, da un paio di settimane. Come poteva
essere?
«Jared...» mormorò lei, notando il suo
sguardo perso nel vuoto.
Al suono della sua voce, il cantante si riscosse. «Oggi
è domenica. Niente scuola e niente prove. Oggi le saltiamo.
Vieni con me. Andiamo via» le disse d’impulso.
Melanie spalancò gli occhi per la sorpresa di quella
richiesta. «Venire con te? Per andare dove?» chiese.
Lui fece spallucce. «Che importa? Usciamo di qui. Andiamo da
qualche parte, io e te soltanto. Torneremo entro mezzanotte»
La ragazza sembrò pensarci su per un attimo, ma il sorriso
che le si era disegnato sulle labbra la diceva lunga sulla risposta che
gli avrebbe dato. «Okay, andiamo»
♪♪♪
Il permesso della preside era stato facile da ottenere, e le
spiegazioni a Shannon e Tomo furono veloci e sbrigative.
«Ma... dove andate? E perché?» gli aveva
chiesto suo fratello, sorpreso. Al contrario, Tomo aveva ridacchiato
facendogli l’occhiolino.
Lui aveva fatto spallucce. «Non lo so dove andiamo, Shan, ma
so che ne abbiamo bisogno tutti e due. A questa sera»
Ridevano come bambini mentre correvano via, lontano dalla scuola, con
la macchina. Lontano da tutti. Lontano dalla curiosità di
Thomas e dalle continue raccomandazioni di Shannon.
Si erano fermati a parecchi chilometri da dov’erano partiti,
in una stradina di campagna. Erano rimasti in silenzio per un
po’, ad ascoltare la radio ad un volume appena udibile.
Melanie sembrava così tranquilla. Al contrario, Jared si
sentiva in uno stato di completa agitazione, paragonabile solo a quei
primissimi istanti che precedevano l’inizio di un concerto.
«Mel?» la chiamò, non potendo resistere.
Lei gli lanciò un’occhiata. «E se ci
fosse lui
qui con te?»
Era passato solo un secondo dalla domanda. Un secondo e lei lo aveva
sorpreso nuovamente. Si era mossa con tanta velocità da non
avergli dato il tempo di rendersene conto. Si era solo ritrovato con le
labbra incollate alle sue. Con le sue mani tra i capelli.
In un attimo, erano finiti sui sedili posteriori dell’auto,
ad amoreggiare come due adolescenti che non potevano farlo in casa a
causa dei genitori. Niente sesso però. Solo coccole. Forse
delle coccole un po’ spinte, ma pur sempre coccole. La cosa
più eccitante mai fatta. Ed era una cosa assurda detta da
lui.
«Andiamo via di qui» gli mormorò lei,
tra un bacio e l’altro.
«Dove vuoi andare?» le chiese il cantante, mentre
le passava una mano tra i capelli, sfiorandole il profilo del viso con
le labbra.
La ragazza fece spallucce. «Portami dove vuoi. Mi basta solo
poter stare con te»
Quella frase poteva significare tutto o niente, ma dalla sua
espressione, Jared intuì il messaggio non esattamente
innocente.
♪♪♪
L’hotel non era il massimo, ma nel bagno della camera
c’era una doccia abbastanza grande da poterci stare in due.
Lo avevano fatto mentre l’acqua scorreva impetuosa sui loro
corpi. Era stato frenetico, impulsivo, disinibito. Niente a che fare
con la notte precedente.
Ma quando l’aveva adagiata sul letto e aveva tentato di
baciarla, lei lo aveva fermato. Dal suo sguardo, il cantante aveva
intuito che qualcosa la tormentava. «Che succede? Ho... ho
fatto qualcosa che...»
Lei scosse la testa. «No, tu non hai fatto niente di male.
Sei... fantastico» mormorò. Lui sorrise e le
sfiorò le labbra con le sue, ma la ragazza lo
fermò nuovamente. Fece un lungo respiro prima di parlare.
«Basta Vitaly.
Dimenticalo. Non voglio più fare finta Jared. Io voglio...
te»
Il cantante sospirò. Erano arrivati al punto di non ritorno.
Sei lui non avesse più finto di essere Vitaly, se si fosse
dato a lei anima e corpo, totalmente ricambiato, tutto sarebbe
irrimediabilmente cambiato.
La sua voce lo riportò lì, accanto a lei.
«Non m’importa di come puoi definirlo tu, ma
io...» gli accarezzò il viso e una lacrima
solitaria le scese lungo una guancia. «Jay, io voglio fare
l’amore con te»
Un tuffo al cuore. Fare
l’amore. Due parole che di solito erano sinonimo
di un legame profondo tra due persone. Tra il “fare l’amore”
e il “fare
sesso”, c’era una differenza enorme,
abissale. Lui era sempre stato quello per il “fare sesso”,
ma per lo stesso motivo che l’aveva portato a detestare
Vitaly, e a provare fastidio alla vista di Thomas con lei, sentiva di
voler ricambiare la sua voglia. «Perché piangi,
Mel?» le chiese, interrompendo la corsa di
quell’unica lacrima con le labbra.
Lei scosse la testa. Non avrebbe potuto rivelargli
l’improvvisa paura che si era impossessata di lei,
all’idea che lui reagisse male alla sua richiesta. Ma quando
lo sentì mormorare: «Anch’io voglio fare
l’amore con te», sentì il cuore perdere
un battito.
Il suo sguardo era sincero. I suoi occhi azzurri non rivelavano nulla,
se non quello che aveva appena detto.
«Do you really
want?» mormorò, intonando Hurricane,
mentre lui le sfiorava la guancia con il naso.
«Do you really
want me?» bisbigliò lui di rimando,
inchiodando gli occhi ai suoi.
Melanie annuì e questo bastò. Le raggiunse le
labbra con le sue, prendendo pieno possesso della sua bocca. Gli
piaceva da impazzire baciarla.
Le sue mani avevano cominciato a vagarle sul corpo ancora umido dopo la
doccia. Anche lei lo stava accarezzando piano, facendogli scorrere dei
piacevolissimi brividi lungo la spina dorsale.
Nonostante il suo non doversi più nascondere dietro il
personaggio di Vitaly, lasciò che le cose accadessero senza
fretta. La fece sua con dolcezza, muovendosi piano, accarezzandola,
baciandola, assaporando ogni suo fremito. Sentirla sussurrare il suo
nome, il suo vero nome, lo appagò come poche altre cose
sapevano fare.
Le aveva preso nuovamente le mani e avevano ricominciato ad avvertirsi
quando il momento culminante stava per arrivare. In un attimo di
lucidità, Jared si rese conto di una cosa importante.
«Merda» mormorò, rallentando il ritmo.
«Che succede?» gli chiese la ragazza.
«Non ho pensato ai preservativi» spiegò
lui, poggiandole la fronte su una spalla.
Melanie ridacchiò. «Jay, prendo la pillola. E ti
assicuro che sono sana come un pesce»
Il cantante sollevò immediatamente la testa. Un improvviso
senso di vertigine lo travolse. «Idem, te lo posso
giurare»
«Cosa? Che prendi la pillola?» lo
stuzzicò lei, ridendo.
Le lanciò un’occhiataccia, ma poi si
concentrò sulle sue labbra e sul pulsare del suo corpo che
aveva voglia di lei.
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Capitolo 9 *** 09 ~ Mettersi a Nudo ***
Angolo
della Follia: Okay... eccoci qui con un nuovo capitolo.
Orario improbabile, lo so, ma io sono abbastanza nottambula, lo
ammetto! ^^
Bene... detto questo, ringrazio ancora tantissimo cris_leto
che mi lascia sempre qualche parola carina e vi auguro una buona
lettura.
Alla prossima. :***
~ Viola ~
09
~ Mettersi a Nudo
Avevano passato
l’intero pomeriggio chiusi in quella camera
d’albergo. Avevano riso e scherzato. Avevano fatto
l’amore una, due, tre volte. Si erano tenuti stretti,
l’uno tra le braccia dell’altra, intonando le
canzoni che avevano deciso di cantare allo spettacolo. Avevano mangiato
quello che avevano ordinato al servizio in camera, stando a letto, con
solo le morbide lenzuola a coprire i loro corpi.
Melanie non si era mai sentita così a suo agio con il
proprio corpo come in quel momento, insieme a lui. Non aveva mai
passato un intero pomeriggio nuda, a letto con un uomo. Non aveva mai
fatto l’amore in quel modo.
Sì, aveva avuto una storia di sei mesi, qualche anno prima,
e il sesso non era certo mancato, ma mai, nemmeno per una volta, si era
sentita come si stava sentendo in quel momento, mentre Jared le
sorrideva malizioso, con un tubo di panna spray tra le mani.
Non riuscì a fare altro che ricambiare quel sorriso
peccaminoso. «Che vuoi fare?» gli chiese.
Il cantante si liberò velocemente del vassoio poggiato sul
letto, tornando subito da lei, gattonando sul materasso.
La ragazza lo accolse tra le sue braccia, cingendogli i fianchi con le
gambe. Lui la baciò, poi spruzzò un po’
di panna sulle sue labbra prima di riprendersele.
Quel gioco con la panna, si rivelò molto più
eccitante di quanto avesse immaginato. Sentirlo mentre le accarezzava
la pelle con la lingua, per toglierle quella dolce schiuma bianca che
le aveva spruzzato addosso, la stava facendo impazzire. «Sai
essere davvero perverso, Jared Leto» mormorò,
mentre le sorrideva.
«Se vuoi, posso finirla qui» disse lui,
abbandonando il tubo di panna tra le lenzuola.
Melanie scosse la testa, con decisione. «No che non
puoi»
Lui sorrise. «Come sarebbe a dire?» chiese, mentre
con la mano era già tornato ad impossessarsi della panna
spray.
La ragazza lo spinse con la schiena sul materasso. «Dammi
quel coso» gli sussurrò in un orecchio. Lui
mollò la presa e lei sorrise, compiaciuta dello sguardo
trepidante che poteva leggergli negli occhi. «Ora tocca a
me»
♪♪♪
Erano di nuovo in macchina. La giornata era quasi finita e lui le aveva
promesso di riportarla al college entro la mezzanotte.
Aveva passato una delle più belle giornate della sua vita.
Non aveva previsto quel pomeriggio di fuoco, quando l’aveva
invitata a scappare via con lui, ma da come si erano evoluti gli
eventi, la cosa non gli aveva creato nessun problema. Affatto.
Si era lasciato andare completamente. Aveva lasciato cadere la maschera
che indossava, perennemente, in presenza di qualunque creatura di sesso
femminile. Si era lasciato travolgere da quella ragazzina dagli occhi
profondi. Aveva lasciato parlare il suo cuore, non la sua testa. Se si
fosse fermato ad ascoltare quello che gli diceva la testa, non le
avrebbe mai detto una cosa come “anche io voglio fare
l’amore con te”. Mai. Ma il suo cuore
era stato di tutt’altro parere in merito.
In quel momento, tutto quello che aveva desiderato, era stato di
concedersi, completamente. Di fare davvero l’amore, non lo
squallido sesso a cui si era abituato in quegli ultimi anni.
«A cosa stai pensando? Sembri essere lontano mille miglia da
qui» la sentì chiedere.
Vide i suoi occhi scuri puntati su di sé. Lo sguardo
curioso, eppure preoccupato. Fece spallucce. «Stavo pensando
che non abbiamo parlato molto, alla fine»
Lei annuì. «Già, hai ragione»
guardò l’ora sul display della radio.
«Abbiamo ancora un paio d’ore prima della
mezzanotte. Fermati qui. Parliamo»
Lo aveva detto con così tanta fermezza da fargli rallentare
all’istante la sua corsa verso il college. Accostò
e spense la macchina. «Okay» sospirò.
«Comincio io?» le chiese. Lei annuì.
«Devo farti una confessione»
Melanie lo guardò stupita e incuriosita al tempo stesso.
«Ti ascolto»
Le prese una mano, lasciando che le loro dita si intrecciassero
spontaneamente. Il pensiero della prima volta in cui avevano fatto la
stessa cosa, lo travolse. «Ieri notte io... io non sono stato
sincero con te. Ti ho lasciato credere di essere Vitaly,
ma...»
Lei lo zittì, poggiandogli una mano sulle labbra.
«Anche io ti ho mentito. Ti avevo chiesto di essere Vitaly, di recitare
per me, ma non c’è stato un solo attimo di quella
notte in cui non abbia pensato a te. Al vero te. A Jared»
Avevano ancora le dita intrecciate e lui sembrava non voler lasciare la
presa. Questo le diede il coraggio di continuare. «Mi ero
convinta che, se tu avessi pensato che mi importava solo di passare una
notte con il personaggio di un tuo film, tutto sarebbe stato
più facile. Tu non ti saresti chiesto, inutilmente, come
fare per liberarti di me, e io avrei potuto riappropriarmi della mia
vita una volta che tu te ne fossi andato»
«Ma come hai potuto pensare...» Non riusciva a
credere alle sue orecchie. Se la sua mente era contorta, quella di
Melanie lo era molto di più.
«Perdonami Jared» mormorò lei,
abbassando lo sguardo. «Non sono davvero riuscita a lasciar
entrare Vitaly
nella mia testa. Mentre ti guardavo negli occhi, io vedevo te, non
lui»
«Forse perché, in fondo, non siamo poi
così diversi, Mel. E non parlo del corpo, ma di tutto il
resto» disse lui. La ragazza lo guardò
interrogativamente. «Anche io, come Vitaly, ho una
dipendenza. La musica. Ma a volte la uso per sopprimere un bisogno che
mi fa una paura tremenda. L’amore» Era la prima
volta che parlava così. Ma ora che aveva iniziato, non
voleva smettere. Si stava finalmente sfogando di tutte quelle cose che
non aveva mai rivelato nemmeno a suo fratello. «Quando siamo
stati insieme per la prima volta, ho lasciato che Vitaly mi aiutasse
ad essere quello che veramente sono. Io non sono uno da una botta e
via, Mel, ma mi sono ritrovato a diventarlo per non lasciarmi
travolgere mai dai sentimenti. In ogni caso, non ho mai trovato una
donna capace di farmi pensare di poter essere completamente me stesso.
Non ultimamente» precisò facendo spallucce.
«Finché non sei arrivata tu» disse poi,
tornando a guardarla e a stringerle un po’ di più
la mano che teneva ancora con la sua.
Melanie non poteva fare altro che stare lì, immobile ad
ascoltarlo. Non riusciva a credere a quello che stava sentendo. Quello
non era affatto il Jared Leto di cui tutti parlavano. Era completamente
diverso.
«Con te sono riuscito a lasciarmi andare, Mel. Sono riuscito
ad essere davvero me stesso, in tutto. Ho fatto davvero
l’amore per la prima volta dopo... non so nemmeno quanto
tempo. E mi è piaciuto, Mel. Moltissimo»
La ragazza fece un respiro profondo. «Sento che
c’è un “ma” in
arrivo»
Lui annuì. «Il “ma”
è questo. Non ti ho mentito quando ho detto che non sono
ancora pronto per avere una storia duratura. E io non so cosa vuoi tu.
Cosa vuoi che ci sia tra noi. Come vedi tutta questa storia»
Melanie sciolse l’intreccio delle loro dita per accarezzargli
il viso. «Non lo so, Jay. So soltanto che vorrei poter fare
l’amore con te di continuo. Che vorrei restare con te a
parlare per ore. Che vorrei cantare con te anche dopo questo
stupidissimo spettacolo per la scuola»
«Anche io lo vorrei, Mel» disse lui. La ragazza
sorrise. «Mentirei dicendo che non provo niente per te.
È solo che...»
«Sono una ragazzina, giusto?» mormorò
lei, interrompendolo. Jared la osservò, senza capire il
senso di quella domanda. «Non posso essere giusta per te, non
ho ragione?»
Improvvisamente capì. «Mel, chi se ne importa
dell’età? Sei maggiorenne e vaccinata. Sei
intelligente e, te l’assicuro, una donna migliore di molte
altre. È solo che io...» Le prese il viso tra le
mani, fissando i suoi occhi scuri. «Non mi sento ancora
pronto a dire “Ti
Amo”, capisci?»
Lei annuì. Gli occhi le bruciavano. Le lacrime, che aveva
trattenuto fino a quel momento, minacciavano di uscire da un momento
all’altro. «Non piangere, Mel, ti prego»
Quella era la classica frase che faceva scattare le lacrime. Infatti,
come sotto un comando, avevano cominciato a rigarle il viso. Jared la
strinse forte a sé e lei diede libero sfogo a tutte le
emozioni trattenute fino a quel momento. «Sono qui,
Mel» lo sentì mormorare.
«Sarò sempre qui, per te. Sempre»
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Capitolo 10 *** 10 ~ Tornare ad amare ***
Angolo
della Follia: Dopo una leggera pausa, rieccomi con un
nuovo capitolo.
cris_leto
non odiarmi per averti fatto aspettare ^^.
Detto questo, vi auguro una buona lettura e una buona notte.
Alla prossima. :***
~ Viola ~
10
~ Tornare ad amare
Non aveva tenuto fede
alla sua promessa. Non l’aveva riportata al college entro la
mezzanotte. Non ce l’aveva portata affatto.
Dopo una breve conversazione al telefono con la preside, aveva
riportato Melanie in hotel. Non se l’era sentita di
riportarla in quella scuola, dove sicuramente Thomas le avrebbe fatto
mille domande, dove Shannon li avrebbe guardati con sospetto, dove non
avrebbe potuto tenerla stretta a sé come voleva fare quella
notte.
L’aveva fatta piangere e non riusciva a sopportarlo. Gli
aveva detto che non era stata colpa sua, ma non ne era certo. Aveva
combinato proprio un bel casino con quella ragazza. Si era
improvvisamente reso conto che, tutte le cose che gli aveva detto
Shannon, erano vere. Non avrebbe dovuto lasciarsi coinvolgere. Sarebbe
stato tutto più facile se avesse mantenuto le distanze fin
dall’inizio. Ma non ci era riuscito, o forse non aveva voluto
farlo. Ed ora eccolo lì, a tentare di rimediare al casino
fatto.
«Come sei riuscito a convincere la preside a farmi stare
fuori per la notte?» gli chiese, curiosa.
Lui sorrise. «Sono Jared Leto. È bastato
poco»
Melanie ridacchiò. «Insomma hai usato la tua fama.
Bravo» Improvvisamente tornò seria.
«Perché siamo tornati qui?»
Jared fece un respiro profondo. «Ho pensato che non fosse il
caso di farti affrontare i tuoi amici, dopo quello che era
successo»
Lei annuì. «Grazie» sussurrò.
Il cantante le prese una mano e l’attirò a
sé, facendola sedere sulle sue ginocchia. «Senti
Mel, io... non intendevo ferirti» Lei tentò di
parlare, ma lui non glielo permise. «Ho preferito dirti la
verità, tutto qui. Però c’è
un’altra cosa che devo dirti. Io so essere profondamente
fedele ad una persona e...» la guardò fisso negli
occhi. «Potrei esserlo per te»
Melanie sentì il cuore fare una capriola a quelle parole.
Eppure, una vocetta fastidiosa nella sua testa, la fece parlare.
«Essere fedele a qualcuno, non vuol dire impegnarsi in
qualcosa di serio?»
Il cantante annuì. «Sì, di solito
sì. Ma... vedi Mel, io ho detto di non essere pronto, non di
non volerci nemmeno provare» spiegò, continuando a
guardarla.
«Jay» mormorò lei, incapace di dire
altro.
La strinse a sé, affondando il viso nei suoi morbidi
capelli. «Non sarà affatto facile, Mel,
è giusto che tu lo sappia. Ci saranno mille
difficoltà. Ma io ti sarò sempre accanto. Sempre,
Mel, capito?»
Lei annuì, stringendolo un po’ più
forte. «Che cosa ho fatto per meritarti?» gli
mormorò all’orecchio.
«Sono io che dovrei chiederlo a te» rispose lui,
accarezzandole la schiena.
♪♪♪
«Si può sapere dove diavolo sei
stato???» sbottò Shannon appena vide il fratello.
Jared alzò gli occhi al cielo. Aveva immaginato quella
reazione. «Se ti calmi, ti spiego tutto»
Il batterista guardò il fratello, perplesso. Non aveva fatto
una delle sue solite sfuriate per ribattere alla sua domanda. La cosa
era preoccupante.
«Ehi, ben tornato» Tomo era uscito dalla sua camera
e aveva raggiunto i fratelli Leto, dando una pacca sulla spalla a Jared.
Il cantante sorrise. «Bene, visto che sei qui anche
tu...» aprì la porta della sua stanza, facendo
cenno ai due di entrare. «Almeno parlo una volta
sola»
I due si misero seduti sul letto, mentre Jared aveva cominciato ad
andare avanti e indietro per la stanza, cercando un modo per cominciare
il discorso.
«Fratellino, mi stai facendo venire il mal di mare. Ti vuoi
dare una calmata?» lo rimproverò Shannon, a cui
stava cominciando a girare la testa.
Jared sospirò. «Lo so, mi prenderete per pazzo.
Probabilmente non approverete questa mia decisione, ma indietro non
torno, chiaro?»
Shannon e Tomo si scambiarono uno sguardo confuso. «Ma di che
diavolo stai parlando?» chiese nuovamente il batterista.
«Tu poi... non oso nemmeno immaginare come reagirai alla
cosa» riprese il cantante. «Io... ecco io... ho
deciso di frequentare Melanie. Di frequentarla davvero. Niente
storielle. Niente di niente. Io e lei, punto»
Dopo l’esitazione iniziale, aveva sganciato la bomba senza
fermarsi nemmeno per riprendere fiato. Ora se ne stava lì, a
fissare il fratello, col cuore che gli batteva in maniera folle nel
petto, sperando che potesse capire.
Dopo un paio di minuti di assoluto silenzio, Shannon si alzò
avvicinandosi a lui. «Tu e Mel?» chiese, incredulo.
Jared annuì. Il batterista scosse la testa, ridacchiando.
«Che ne hai fatto di mio fratello? Dov’è
andato a finire quel cinico bastardo poco incline
all’amore?»
«Allora non sei arrabbiato» mormorò il
cantante, non riuscendo a credere alla reazione del fratello.
Shannon gli diede uno scappellotto. «Arrabbiato?? Ma sei
scemo????? Jay, mi stai dicendo che vuoi innamorarti di nuovo, dopo
tanto tempo. Come cazzo potrei essere arrabbiato?»
«Ciao Tommy» mormorò sulla porta aperta.
Il ragazzo si voltò immediatamente al suono della sua voce.
«Mel!! Ma dove sei stata? Ieri sei sparita!»
Senza aspettare nessun invito, entrò nella camera e si mise
seduta sul letto. «Sono stata fuori con Jared» Lo
sguardo di Thomas divenne freddo. «È inutile che
reagisci così. Se vuoi essere mio amico, devi accettare le
mie scelte di vita»
«E quali sarebbero? Sentiamo» sbottò
lui, irritato.
La ragazza scosse la testa. «Io davvero non ti capisco. Jay
dice che sei geloso...»
«Jay?? Ora lo chiami Jay??? Wow. A quanto pare le cose sono
cambiate tra di voi» la interruppe lui.
Melanie annuì. «Sì, sono cambiate. Sono
decisamente cambiate, Tommy. Noi... ecco noi...»
«Ti sei innamorata di lui?» le chiese il ragazzo,
senza mezzi termini. «Mel, ti sei innamorata di
lui?» Lei non rispose. Thomas scosse la testa. «Non
posso crederci. Mel, ti sei lasciata infinocchiare da quello?»
La ragazza lo guardò, sorpresa.
«Infinocchiare?» ripeté.
«Thomas! Perché dici queste cose??
Perché non puoi essere felice per me?»
«Perché lui ti farà solo soffrire, Mel!
Io... non ho mai creduto fino in fondo a quello che i giornali
scrivevano sul suo conto, ma dai Mel, è famoso. È
Jared Leto, cazzo. Ti rendi conto di quello che stai
facendo??»
Lei annuì, con le lacrime agli occhi.
«Sì» mormorò.
«Sì, me ne rendo conto. E voglio farlo, Thomas,
con tutti i suoi pro e i contro. Lui è speciale e, non so
ancora come sia possibile, ha scelto me» Senza aspettare una
qualunque reazione da parte del ragazzo, uscì dalla camera,
sbattendo la porta. Aveva appena raggiunto le scale, quando le braccia
di Jared l’avvolsero. «Ehi, che
c’è?» le chiese, notando i suoi occhi
pieni di lacrime.
«Avevi ragione tu, Jay. Lui... lui...» Il cantante
la strinse di più a sé.
«Non piangere. Capirà. Dagli tempo» le
mormorò dolcemente. «Coraggio piccola, vieni con
me. Ci sono un paio di persone che non vedono l’ora di
rivederti»
La ragazza sorrise. Sapeva che si trattava di Shannon e Tomo. Jared
aveva sicuramente parlato con loro e, a quanto sembrava, gli era andata
molto meglio di quanto non fosse successo a lei.
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Capitolo 11 *** 11 ~ Nessun Rimpianto ***
Angolo
della Follia: Ed eccomi qui con un nuovo capitolo.
Non mi perdo in inutili chiacchiere. Vi lascio alla lettura e vi auguro
una buonanotte.
Alla prossima!
~ Viola ~
11
~ Nessun Rimpianto
«Signorina
Taylor, vuole prestare attenzione?» La voce di Miss Christie
la fece trasalire. Era successo ancora. Si era lasciata distrarre da
lui.
Mentre l’insegnante le stava spiegando i dettagli della
serata dello spettacolo, lei aveva puntato lo sguardo sul corpo
assolutamente perfetto di Jared, che faceva avanti e indietro sul palco
del teatro, aiutando Shannon a sistemare la scenografia che avrebbero
usato. Ma come poteva non stare a guardare tanta perfezione, avvolta da
un paio di strettissimi jeans neri e una canotta bianca, tanto aderente
da delineare ogni suo singolo muscolo?
«Mi scusi. Stava dicendo?» chiese
all’insegnante, distogliendo lo sguardo da Jared.
«Melanie» La voce di Miss Christie che la chiamava
per nome, la stupì. «Mi sono arrivate delle voci
su di te e il signor Leto. Non voglio fare la maestrina, ma mi sento in
obbligo di ricordarti che la vostra differenza
d’età non è indifferente. Che sia o no
un famoso cantante poco importa. Dovresti solo pensare a te. Al fatto
che, forse, dovresti essere meno impulsiva e riflettere bene su quello
che stai facendo con un uomo della sua età»
Era la prima volta che le si rivolgeva così, dandole del tu
in quel modo. Non l’aveva rimproverata. Non l’aveva
minacciata di rivelare tutto ai suoi genitori. Le aveva semplicemente
parlato da donna a donna. «Grazie Miss Christie, ma io credo
di averci riflettuto abbastanza. Non so come andrà a finire,
ma in fondo, nessuno sa mai come può andare a finire, no?
Io...» Non riuscì a terminare la frase. Jared le
aveva raggiunte, con un enorme sorriso.
«Allora signore, che ve ne pare? Niente male, eh?»
chiese, attirando la loro attenzione sulla scenografia.
Melanie sorrise del suo entusiasmo. Sembrava pronto per il concerto
più grandioso mai visto, mentre era solo uno stupido
spettacolo scolastico.
Miss Christie annuì soddisfatta. «È
molto affascinante, signor Leto. Mi complimento per l’impegno
dimostrato. Ora perdonatemi, ho altre cose da sistemare. Vi
lascio» Lanciò un’ultima occhiata alla
ragazza, poi uscì dal teatro.
Jared si mise seduto al posto occupato dall’insegnante fino a
un minuto prima. «Ehi... ma che aveva?» chiese a
Melanie, alludendo alla docente.
La ragazza fece spallucce. «Thomas ha fatto la sua prima
mossa. Credo le abbia raccontato di noi»
Il cantante serrò i pugni. «Quel ragazzino deve
darsi una calmata»
«Stai tranquillo, Jay. Ci penso io a lui» disse lei.
Jared la scrutò in silenzio. La sua espressione,
così risoluta, lo rapì. «Vieni con
me» Le prese la mano, correndo fuori dal teatro.
Melanie si ritrovò improvvisamente nel parco, tra le sue
braccia, con le labbra premute contro le sue. Il cuore aveva cominciato
a batterle furiosamente nel petto.
Da quando avevano passato la notte fuori dal college, erano passati
quattro giorni. Da allora non si erano più toccati, non in
quel modo. Avevano deciso di comune accordo di smetterla di vedersi di
nascosto, almeno fino allo spettacolo. Gli unici contatti che avevano
avuto, erano stati puramente professionali. Quelli che, in teoria,
avrebbero dovuto mantenere fin dall’inizio. Solo ogni tanto
capitava l’occasione di scambiarsi un dolce bacio, un breve
sfiorarsi di labbra, niente di più. Ma in quel momento,
stretta tra le sue braccia, mentre le loro labbra si muovevano con
sincronismo perfetto, tutte le decisioni prese stavano crollando
miseramente.
Le mani di Jared le stavano aprendo i piccoli bottoni della camicetta
che indossava. Le sue, si erano infilate sotto la canotta del cantante.
Il contatto con la sua pelle nuda, le fece scorrere un brivido lungo la
schiena.
«Mi sei mancata, Mel» lo sentì
mormorarle all’orecchio. «Mi sono mancate le tue
attenzioni. I tuoi baci. Le tue carezze»
La ragazza si allontanò solo un po’, restando
comunque all’interno del suo abbraccio. Guardò
quei grandi occhi azzurri, così limpidi da potercisi
specchiare. Gli sfiorò la fronte con la punta delle dita,
scendendo lentamente, percorrendogli tutto il viso. Gli
baciò la bocca dolcemente. «Idem»
mormorò, con le labbra ancora sulle sue.
«Vieni da me questa notte» bisbigliò
lui. La ragazza annuì, senza pensarci due volte. Aveva
bisogno di lui. Non le importava di quello che avevano concordato solo
qualche giorno prima. Voleva sentirsi stringere dalle sue braccia,
quella notte. Ne sentiva il bisogno.
♪♪♪
Era ancora sopra di lei. Quel bellissimo corpo sudato, premeva contro
il suo. Il respiro, stava lentamente tornando normale.
Lo sentiva fremere leggermente, mentre le ultime scariche di piacere lo
attraversavano. Brevi movimenti che sembravano volerla fare impazzire.
Quando le lasciò andare le mani, lo abbracciò
istintivamente. Quel gesto fu immediatamente ricambiato.
Quanto era bello starsene così, stretti l’uno tra
le braccia dell’altra, dopo aver fatto l’amore.
Dopo qualche minuto, Jared la sciolse dal suo abbraccio, muovendosi
lentamente per farle spazio. La sentì sussultare quando la
lasciò. «Tutto bene?» mormorò.
Melanie annuì. «Sì. È solo
che... non immaginavo di provare una sensazione
così...»
«Piacevole?» azzardò lui, con un mezzo
sorriso sulle labbra. La ragazza annuì di nuovo.
«Io ho bisogno di ricaricarmi, ma tu potresti continuare
anche per tutta la notte. Il minimo tocco può risvegliare
tutti i tuoi sensi» Melanie si lasciò sfuggire un
gemito, quando sentì la mano del cantante sfiorarla.
«Visto?» bisbigliò lui.
La ragazza si ritrovò a stringere tra le mani le lenzuola,
mentre Jared le faceva scoprire la sensibilità del suo
corpo. Le sue mani, la sua bocca, il suo respiro sulla pelle, tutto di
lui la stava facendo impazzire. «Jared»
sospirò, quando tornò a sfiorarla.
Il cantante sollevò il viso, sorridendo. Gli piaceva
sentirla così, completamente abbandonata a lui.
«Cosa?» sussurrò con tono poco casto.
Melanie si mise improvvisamente a sedere, gettandogli le braccia al
collo, baciandolo con tutta la passione che sentiva dentro.
Jared ricambiò totalmente quell’improvviso bacio
bollente. Era suo. Completamente suo.
♪♪♪
Non aveva quasi chiuso occhio per tutta la notte. Era rimasto al suo
fianco a guardarla dormire. Era così bella.
Ancora non gli sembrava possibile. Si era lasciato incantare da una
ragazzina di soli ventidue anni a tal punto da aver deciso di tentare,
di provare ad impegnarsi, di legarsi. E lei gli stava regalando delle
giornate uniche. Gli stava regalando tutta sé stessa, senza
riserve.
Era davvero pronto a fare lo stesso? A concedersi totalmente,
completamente, senza ripensamenti? Il suo cuore gli diceva di farlo, la
sua coscienza di stare attento. E se si fosse stancata di lui? Se, ad
un certo punto, lo avesse considerato vecchio? Sarebbe impazzito dal
dolore, ne era certo. «Jay» Non si era accorto che
anche lei lo stava guardando.
«Ciao Mel» mormorò, prima di baciarla,
tentando di scacciare i pensieri e i dubbi che lo avevano assalito.
La ragazza rispose al bacio. Quando le sue labbra si staccarono da
quelle del cantante, lo scrutò attentamente per un attimo.
«Cosa c’è che non va?» gli
chiese poi.
Jared scosse la testa facendo spallucce, tentando di evitare la
domanda. Ma Melanie non si lasciò ingannare. «Jay,
dimmelo»
Non voleva spaventarla con le sue paranoie. Se le avesse detto quello
che lo tormentava, avrebbero certamente finito per litigare e lui non
voleva farlo. «Sono solo un po’ preoccupato per...
per quando lo spettacolo sarà finito»
Improvvisamente, una realtà alla quale non aveva pensato,
gli si rivelò utile. «Io e gli altri dovremo
partire per un mini tour e...»
«Jared, è il tuo lavoro. Mi mancherai da morire,
ma ci rivedremo presto, no?» lo interruppe lei.
Positiva come sempre. Il cantante sorrise, annuendo.
«Sì, hai ragione. E comunque, non ci rivedremo
presto, ma prestissimo. Niente potrà tenermi troppo a lungo
lontano da te»
Era vero. Lo stava pensando realmente. Sarebbe ritornato da lei ogni
volta che fosse riuscito a farlo. Il pensiero di starle lontano gli
spezzava il cuore. “Ma
che mi hai fatto, Melanie Taylor?”
pensò.
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Capitolo 12 *** 12 ~ È Una Promessa ***
Angolo
della Follia: Okay, ce la possiamo fare!
Chiedo nuovamente perdono per la lunga assenza. Qui le cose sembrano
iniziare e non dover finire mai... cavolo!
Comunque... eccomi qui con l'ultimo capitolo di questa storia, ma non
scappate... c'è anche l'epilogo =)
Alla prossima.
~ Viola ~
12
~ È Una Promessa
Sembrava di essere ad
un loro concerto, non allo spettacolo di fine anno scolastico.
Tutti gli studenti della scuola erano accalcati dietro le quinte.
C’era chi scattava fotografie e chi chiedeva un autografo.
Naturalmente, Jared e soci, si comportavano benissimo. Firmavano
qualunque cosa gli venisse messa sotto il naso, sorridendo agli
obbiettivi delle macchine digitali. Normale amministrazione per loro.
Al contrario, tutto quel trambusto, a Melanie sembrava irreale. Si era
ritrovata a pensare a quante volte lui si fosse trovato in quella
situazione. A quante ragazze gli ronzassero intorno di continuo.
Un pizzico di gelosia s’impossessò di lei. Eppure
c’era qualcosa nel modo in cui la stava guardando, mentre
firmava il diario di una ragazza bionda di cui non ricordava nemmeno il
nome, che annullò quel sentimento arrivato
all’improvviso.
«Ti ci dovrai abituare anche tu» le
mormorò da dietro le spalle, facendole venire i brividi.
«Ma smettila» gli disse poi.
Improvvisamente, Miss Christie fece il suo ingresso dietro le quinte.
«Allora... siete pronti? Ormai sono arrivati tutti, genitori
compresi»
Jared annuì, poi lanciò un’occhiata a
Melanie. «Tutto okay?» le chiese, prendendole la
mano.
La ragazza fece un respiro profondo. «Sono pronta»
dichiarò.
«Si comincia» disse l’insegnante, con un
sorriso.
Un silenzio irreale aleggiava nella platea. Quando il pesante sipario
venne tirato, la musica cominciò a risuonare
nell’aria.
«What if I
wanted to break... Laugh it all off in your face... What would you do?»
La voce potente di Jared risuonò per tutto il teatro.
Quando quella di Melanie la raggiunse, tutti gli studenti del college
cominciarono ad applaudire e ad urlare, proprio come ad un vero
concerto rock.
Dopo aver cantato From Yesterday, A Beautiful Lie e Closer To The Edge,
Jared fece una vera e propria presentazione della band. Sapeva come
conquistare il suo pubblico, non c’era che dire.
«Ragazzi e ragazze, signore e signori, vi presento la mia
bellissima compagna di palcoscenico, Miss Melanie Taylor!
Facciamole un bell’applauso»
La ragazza scosse la testa, sorridendo. Era completamente pazzo. Un
pazzo furioso. Ma lo trovava assolutamente irresistibile.
Lui le passò un braccio intorno alle spalle, mentre il
teatro tremava sotto gli applausi e le urla dei ragazzi. Le diede un
piccolo bacio sulla tempia, poi la lasciò libera.
Quando gli applausi e le urla si furono smorzati un po’, il
cantante sorprese tutti, Shannon, Tomo e Melanie compresi. «Do you really want? Do you
really want me?» Un boato squassò
l’intero teatro. Melanie sorrise. Quella, in un certo senso,
era la loro canzone. «Tell
me would you kill to save a life?»
intonò, subito seguita da Jared. «Tell me would you kill to prove
you’re right?»
Le voci degli studenti si unirono improvvise alle loro. «Crash, crash, burn, let it all
burn... This hurricane’s chasing us all underground»
♪♪♪
Finalmente l’aveva trovata. Si era nascosta in un angoletto
del teatro. «Che ci fai qui?» le chiese,
avvicinandosi.
Melanie lo attirò a sé, tirandolo per la camicia.
Lui la lasciò fare, con il sorriso sulle labbra. Le prese il
viso tra le mani e si chinò abbastanza per riuscire a
baciarle la bocca. Da lì non poteva vederli nessuno. Erano
liberi di coccolarsi per un paio di minuti.
«Grazie, Jay. È stato... fantastico» gli
bisbigliò all’orecchio mentre
l’abbracciava.
Lui annuì. «Sì, lo è stato.
Ma non devi ringraziarmi. Se abbiamo ottenuto tutto questo successo,
è stato anche grazie a te»
Una voce femminile che la chiamava, la riportò alla
realtà. «È mia madre. Vieni, voglio
fartela conoscere. Tranquillo, non sarà una cosa ufficiale.
Ti presenterò come Jared Leto, l’uomo che mi ha
permesso di cantare al suo fianco»
Il cantante ridacchiò. «Non ero
preoccupato»
«Sì, come no» lo stuzzicò
lei. «Ma se sei impallidito all’idea di
conoscerla?»
♪♪♪
Erano ancora abbracciati. Si erano addormentati così,
stretti l’uno tra le braccia dell’altra, e la fioca
luce del mattino li aveva sorpresi ancora in quella posizione.
Mancavano solo cinque ore, poi Jared se ne sarebbe andato. Doveva
tornare a casa, disfare i bagagli, preparare un’altra valigia
e aspettare il giorno seguente per riprendere la sua vita da musicista
impegnato in un tour.
Avrebbe dovuto lasciarla. La sola idea lo stava torturando. Il pensiero
di non potersi più addormentare al suo fianco,
com’era successo quella notte, lo infastidiva.
Era stata la prima donna, dopo anni, con cui si era semplicemente
addormentato. La stanchezza era stata così tanta da averli
travolti non appena messo piede nella camera da letto. Non si erano
neppure spogliati. Si erano semplicemente buttati sul materasso,
abbracciati e addormentati. E ora non sarebbe più successo
per chissà quanto tempo. Avrebbe resistito alla distanza?
Sarebbe riuscito a sopportarla?
Scosse la testa per scacciare quei pensieri tristi. Non voleva sprecare
nemmeno un secondo del tempo che gli restava da passare con lei.
«Ehi Mel» sussurrò dolcemente.
«Mel, svegliati»
La ragazza si stiracchiò tra le sue braccia, prima di aprire
gli occhi. «Buongiorno» mormorò.
«Ciao» rispose lui. «Scusa se ti ho
svegliata ma... tra cinque ore me ne vado, così
io...»
«Mi mancherai tantissimo, Jared»
«Anche tu, piccola mia» La strinse più
forte a sé, respirando a fondo il suo profumo per
imprimerselo meglio nella mente. Il ricordo di quel profumo sarebbe
stato la sua sola compagnia durante il tour.
Si ritrovarono a fare l’amore in meno di un minuto. Ormai
avevano imparato a conoscersi. I loro corpi erano perfettamente
compatibili.
Per Jared, fare l’amore con Melanie, era diventata la cosa
più bella del mondo. Lei lo aveva fatto tornare ad essere il
Jared, dolce e appassionato, che era stato un tempo. Le doveva
moltissimo.
«Ti amo, Jared» la sentì mormorare,
mentre la teneva ancora stretta tra le braccia.
Sì, sarebbe tornato da lei. Sempre.
♪♪♪
«Ciao bambolina» la salutò Shannon,
abbracciandola. Riuscì a sentire il suo cuore battere a
mille. «Stai tranquilla, ci sono io con lui» le
mormorò, stringendola un po’ più forte.
«Grazie, Shan. Ti voglio bene» rispose lei,
trattenendo le lacrime.
Se avevano avuto qualche diverbio in passato, ora era tutto finito. Lo
sapevano entrambi.
«Ehi» le sorrise Tomo, prima di abbracciarla.
«È stato un onore conoscerti, dico
davvero»
La ragazza ricambiò l’abbraccio, con un sorriso.
«Anche per me»
Era arrivato il momento più difficile. Il momento di
salutare lui. Sentiva già le lacrime pungerle gli occhi.
«Ci lasciate, per favore?» lo sentì dire
a tutti i presenti. In meno di un secondo, davanti alla scuola,
c’erano solo loro due. «Tornerò da te,
Melanie Taylor. È una promessa»
La ragazza annuì, lasciando che le lacrime le rigassero le
guance. Non le importava di fargli vedere il suo dolore. Non
c’era niente di male a dimostrare i propri sentimenti.
Jared la strinse forte a sé. Non avrebbe voluto lasciarla
andare, ma doveva farlo. Doveva partire e lei non poteva seguirlo.
«Ci sentiamo, bambina» mormorò prima di
darle un ultimo bacio.
Lo vide sparire sulla macchina che lo avrebbe portato lontano da lei.
Shannon e Tomo la salutarono da dietro i finestrini. Jared la
guardò solamente.
Un solo minuto e l’auto se n’era andata, portandolo
via. «Tornerò
da te, Melanie Taylor. È una promessa»
Quelle parole l’avrebbero accompagnata per sempre.
«Ti amo, Jared Leto» mormorò prima di
rientrare nel college che li aveva fatti incontrare.
~ The End
|
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Capitolo 13 *** Epilogo ~ ***
Angolo
della Follia: Eccoci. Siamo arrivati alla vera fine di
questa storia.
Lo ammetto... rileggere questa fanfiction mi ha fatto sospirare. Jared
e Melanie mi avevano incantata e si erano lasciati scrivere senza
crearmi troppi problemi. Li adoro ancora!
Comunque... basta parlare a vanvera.
Vi lascio con l'epilogo, augurandovi una buona giornata.
Alla prossima.
~ Viola ~
Epilogo
~
«Mel, ti dai
una mossa??» Michael scalpitava impaziente. La ragazza si
guardò un’ultima volta allo specchio.
«Dai... sei bellissima, come sempre. Andiamo!»
Da quando Jared se n’era andato, Melanie non aveva
più rivolto la parola a Thomas. L’aveva ferita con
quel suo comportamento ossessivo. Ma per fortuna, c’erano
Michael e Jacob a farle compagnia, a consolare il suo cuore.
Lui le aveva detto che si sarebbero sentiti, ma da quando aveva
iniziato il tour, non aveva più ricevuto sue notizie. Lo
seguiva costantemente grazie ad internet, ma ormai non le bastava
più.
«Eccomi» annunciò alla fine, prendendo
la borsa e gli occhiali da sole.
Michael sbuffò. «Era ora. Se ci perdiamo la prima
fila, sarà solo per colpa tua»
La ragazza ridacchiò. «Non preoccuparti, Mike.
C’è qualcuno che ci ha riservato i posti»
Finito il concerto l’avrebbe chiamata. Non gli importava
dell’ora. Doveva sentire la sua voce. Ne aveva bisogno.
«Dai fratellino, è il momento»
annunciò Shannon, dandogli una pacca sulla spalla.
Jared annuì. Quando sentì il rumoreggiare della
folla, l’adrenalina si sostituì alla tristezza.
Sì, l’avrebbe chiamata, ma ora era arrivato il
momento di soddisfare il suo pubblico.
♪♪♪
«No matter how
many times that you told me you wanted to leave...»
Quella voce. Non era possibile.
Il silenzio, tra il pubblico, era irreale. Solo quella voce aveva
spiccato, trasmessa attraverso le enormi casse disposte ovunque.
Jared non riuscì a far altro che guardarsi attorno, senza
riuscire a distinguere i volti delle persone che lo fissavano curiose.
Era troppo agitato.
Quando Shannon gli si avvicinò, lui gli lanciò
un’occhiata disperata. «Sto impazzendo?»
gli chiese. Il batterista scosse la testa, sorridendo. Gli fece cenno
verso un punto, tra le prime file, proprio davanti a lui.
Jared spalancò gli occhi. Lei era lì. Teneva un
microfono stretto tra le mani. Aveva gli occhi lucidi, ma un bellissimo
sorriso sulle labbra.
Senza pensarci un attimo di più, il cantante
saltò giù dal palco, raggiungendola. Sotto lo
sguardo di migliaia di persone, che osservavano la scena dai
maxischermi, le prese il viso tra le mani e la baciò.
Shannon e Tomo sorrisero, riprendendo i loro posti sul palco. Quando la
musica cominciò a risuonare nell’aria, Jared
lasciò andare la ragazza per risalire sul palco.
«Questa è tutta per te, Melanie Taylor. La nostra
canzone» Nessuno fiatava. C’era ancora un totale ed
assoluto silenzio.
Era il momento. Sì, quello era il momento perfetto.
«Ti amo, Mel»
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