Dove sei stata Lucy?

di Mimithe_Moonlight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dove sei stata Lucy? ***
Capitolo 2: *** Una sfida e Nuovi Poteri ***
Capitolo 3: *** L'oscurità in me ***
Capitolo 4: *** Una Giornata in Famiglia ***
Capitolo 5: *** In Missione ***
Capitolo 6: *** Il libro delle costellazioni perdute ***
Capitolo 7: *** Tetsu e Ishi ***
Capitolo 8: *** Shadow ***
Capitolo 9: *** Il Quartier Generale ***
Capitolo 10: *** Nella Tana del Lupo ***
Capitolo 11: *** Addio ***
Capitolo 12: *** Sacrificio ***
Capitolo 13: *** Ricordo ***



Capitolo 1
*** Dove sei stata Lucy? ***


POV NATSU
Sono seduto sul letto di Lucy ma lei non c'è da nessuna parte... Sapevo che era strano quando nessuno mi ha cacciato da camera sua dopo che sono venuto a trovarla ritornato dalla mia missione con Gray e gli altri. Solo dopo ho visto il biglietto sulla sua scrivania e ho capito che se n'era andata lasciandomi da solo. E ora capisco cosa deve aver provato dopo che io sono partito per quell'anno di allenamento. Non ho il coraggio di andare ad avvertire Erza e la gilda. Già immagino le lacrime di Wendy e Juvia o lo sguardo di Levy. In fondo siamo noi la sua famiglia e proprio non capisco perchè ci abbia lasciato. Forse dipende ttto da quel suo strano comportamento negli ultimi giorni. Happy che ora piange stretto al mio fianco dava la colpa al pesce andato a male che forse aveva mangiato.  Passava molto tempo negli ultimi giorni in bagno a vomitare ed era sempre stanca ma mi aveva sempre detto di non preoccuparmi. Mi aveva rassicurato anche dopo che io l'avevo vista tornare dall'incontro con Polyuska a cui l'aveva accompagnata Levy in lacrime. Ma mi aveva detto di andare in missione che lei sarebbe stata bene. Eppure io l'avevo sentita singhiozzare forte da dietro la finestra dove mi ero nascosto. Sento già il dolore all'altezza del petto che la sua mancanza mi infliggere. La mia amica. Sapevo che qualcosa non andava ma io avevo comunque deciso di andarmene e lasciarla sola. Mi maledico mille e mille volte ancora per non essere rimasto con lei. Con la mia amica, con la mia compagna. Ho scelto di partire in missione con gli altri. L'ho lasciata indietro e lei se n'è andata senza nemmeno salutare, dicendomi addio con questo stupido foglietto. Sollevo lo sguardo verso il cielo stellato. 
-Ti aspetto Lucy, non importa quanto ci vorrà ma so che alla fine tornerai e io sarò qui ad aspettarti-



DUE ANNI E MEZZO DOPO. POV LUCY

Osservo il portone della gilda esitando. Non ho mai avuto così tanta paura in vita mia. Mi chiedo se sarà cambiato qualcosa in questi due anni e mezzo di assenza. Se gli altri vorranno ancora accogliermi come facevano ogni volta, a braccia aperte. Ho paura che non lo faranno, che saranno arrabbiati per quello che ho fatto e così rimango immobile in attesa di aver il coraggio di spingere in avanti quella pesante porta. 
-Mamma qui ci sono gli amici strani di cui parli sempre?- sussurra una vocina infantile al mio orecchio. Volto il viso verso la bambina aggrappata al mio collo con le piccole manine e le sorrido. La mia piccola Emma mi assomiglia tanto nonostante questa lontananza da casa mi abbia cambiato molto. Ha il mio stesso viso e i miei occhi grandi e dolci ma i suoi sono di un profondo blu oltremare contornati dalle ciocche ribelli di capelli biondi. Assomiglia a suo padre e la cosa a maele. Quello stupido uomo mi aveva lasciata subito dopo aver saputo di lei abbandonandomi senza nemmeno un'aiuto ma sono sicura che non avremmo mai avuto bisogno di lui. Io ed Emma ce la siamo cavata benissimo anche così. Io e lei contro il mondo. 
-Sì tesoro, spero proprio che siano tutti qui- le rispondo prendendo finalmente coraggio.
-Anche quello strano ragazzo?-
-Natsu? Oh bhè, Emma lo spero veramente- ed è così. Sosiro scuotendo le spalle e spingo in avanti la porta. Mi chiedo se mi riconosceranno ancora. Sono cambiata molto negli ultimi tempi. Una fascia di ghirigori mi decora la spalla destra  e dal corsetto di pelle scura con la scollatura a cuore che indosso spuntano le rondini che mi sono fatta tatuare sulla schiena fino alla nuca quando ho preso il soprannome di Sparrow. Alcune cicatrici spuntano dai bordi dei miei vestiti e dalle maniche a sbuffo bianche mentre sulla vita attaccate alla cintura della mia minigonna nera pendono la frusta e le chiavi accompagnate da un lungo pugnale nella sua guaina. L'elsa di un'altro spunta dal mio stivale destro che mi arriva fino a metà coscia fasciandomi le gambe ora più sottili e muscolose come il resto del mio corpo, diventato più asciutto grazie all'allenamento che ho compiuto in questo tempo lontano da casa mentre mi occupavo di Emma. Faccio un passo in avanti reggendo Emma, muovendomi sicura sui miei tacchi a spillo anche se in realtà le mie mani tremano per il nervosismo.

Ad accogliermi è il solito caos. Riconosco subito la chioma rosata di Natsu e quella scura di Gray coinvolti in una rissa al centro della Gilda accompagnati dai soliti insulti detti scherzosamente solo per caricarsi e sfogare un po' della loro energia. Ma tutto si ferma quando il rumore di un bicchiere che si frantuma invade la stanza. Mirajane ha gli occhi fissi su di me e la bocca leggermente aperta. I suoi occhi sono lucidi mentre mormora il mio nome. Tutti gli occhi si fissano su di noi e io mi limito ad annuire tentando di sorridere mentre le lacrime mi scendono lungo le guancie.
-Aye Minna...- sussurro incerta con la voce che trema.
-Lucy, sei veramente tu?- esclama Natsu avvicinandosi. I capelli gli sono cresciuti come quando era tornato dopo il suo viaggio di un'anno. E come dimenticarlo, è durante quel suo viaggio che io ho incontrato il padre di Emma. Annuisco senza più riuscire a trattenere le lacrime mentre una piccola palla di pelo blu che riconosco come Happy mi si fionda addosso, seppellendo il musetto nel mio petto piangendo. 
-Mi sei mancato Natsu. - sussurro guardando il ragazzo che è leggermente cresciuto, mi pare più alto e più muscoloso come Gray al suo fianco che stringe la mano di Juvia. Forse mi sono persa più di quanto immaginassi. Ed allora la figurina che porto in braccio decide di farsi sentire alzando gli occhietti verso il rosato.
-Allora è lui Natsu mamma?- domanda guardando prima lui e poi me con curiosità tipica dei bambini. Annuisco mentre Levy mi guarda annuendo, solo lei e Polyuska sapevano della mia gravidanza prima che partissi anche se a nessuna delle due avevo confessato questa mia intenzione. Gajeel ghigna al suo fianco tirandole un affettuoso pugnetto sulla spalla. 
-Mamma?- la voce di Natsu mi risveglia dai miei pensieri. sorrido imbarazzata sentendomi tutti gli sguardi addosso.
-Diciamo che molte cose sono cambiate, Natsu. Lei è Emma, mia figlia. E' per tenere lei al sicuro che sono partita due anni e mezzo fa- spiego lasciando che mia figlia posi i piedini per terra. Allontanandosi per inseguire Happy. Natsu fa qualche passo in avanti inclinando il viso di lato con la fronte aggrottata. Poi sorride con quel sorriso che ogni volta mi faceva perdere un battito e  mi stringe contro il suo petto mentre la gilda esplode in urla di gioia e Cana inneggia ad un nuovo brindisi. 
-Mi sei mancata Lucy.- lo sento sussurrare contro il mio orecchio. -E lei è bellissima-Poi quando ci separiamo poggia la fronte sulla mia e mi solleva la mano destra per guardare il mio marchio della gilda ormai sbiadito. E' così che succede quando te ne vai dalla tua famiglia. 
-Dovresti fartene fare uno nuovo, sempre che tu voglia rimanere- mi dice senza distogliere lo sguardo dalla mia mano.
-E' la cosa che desidero di più al mondo- rispondo scossa dai singhiozzi mentre lui mi asciuga le lacrime con una mano. Mi separo da Natsu per abbracciare tutti gli altri e presentare loro la mia piccola Emma che sorridente sa di loro già tutto grazie ai miei racconti. Infine si avvicina a me il nonnetto con sguardo serio, al suo fianco Laxus mi rivolge uno dei suoi rari sorrisi. 
-Allora una dei miei figli è finalmente tornata a casa. Ma qualcosa è cambiato non è vero, Lucy? E non parlo solo dei tatuaggi, della piccola che ti assomiglia così tanto e dei pugnali che porti con te. Sento che il tuo potere è aumentato molto. Devi esserti allenata duramente per provvedere sia a te che a lei. Però noto che non portate nulla con voi.-
-Sì master, mi sono allenata con i miei spiriti perchè ero da sola e dovevo imparare a cavarmela da sola, ed ammetto che non è stato facile. Abbiamo lasciato i bagagli in una taverna qui vicino. Grazie alle mie chiavi sono cresciuta molto per riuscire a proteggerci.Sono più forte ora e vorrei solo chiedere di poter tornare ad essere veramente una di voi. Una di Fairy Tail-
-Non hai mai smesso di esserlo mia cara Lucy- mi dice il primo master comparendo a fianco del nonnetto. 
-Anche se sono curiosa di sapere che potere magico ha la tua piccola figlioletta che porta anche lei con se molta energia-
Sorrido voltandomi a osservare Emma che ride scivolando sul ghiaccio che Gray ha creato per lei sul pavimento della gilda. Il giovane mi rivolge un cenno del capo sorridendo e di nuovo sento le lacrime salirmi agli occhi. 
-Io credo che il suo potere sia molto simile a quello del master. Il tempo passato con gli spiriti ha infuso in lei il potere della luce delle stelle. O almeno così m ha detto il vecchio re degli spiriti quando gliel'ho chiesto- Rispondo e sento il nonnetto ridacchiare.
-Allora vorrà dire che ti darò una mano a insegnarle ad usare la magia se vorrai- esclama
-Ne sarei felicissima ma prima non è che potremmo riposarci un po', il viaggio è stato lungo e vorrei che entrambe potessimo avere il tempo di trovarci un posto dove dormire e rifocillarci. E poi dobbiamo imprimerci il marchio nevvero?-
Mirajane mi sfiora la spalla. -Tua figlia è ancora piccola ma il tuo marchio è ormai quasi cancellato anche se vedo che hai pensato bene di imprimertene altri...- mi dice sorridendo e squadrando i miei nuovi tatuaggi. Sorrido.
-Rosa giusto?- mi domanda prendendo il timbro. Scuoto la testa. Molte cose sono cambiate e anche quello deve evolversi con me.
-Nero- dico seria e Mirajane spalanca gli occhi per poi annuire e apporre il marchio. Il mio cuore si scioglie a rivederlo sul dorso della mia mano dopo così tanto tempo.
-Ah e comunque per casa tua non c'è bisogno di nulla. Natsu ha pagato ogni mese al posto tuo per tenere il tuo appartamento in caso fossi tornata- mi spiega Mira e io spalanco gli occhi voltandomi verso il Dragon Slayer che sorride mettendosi una mano dietro la testa.
-Non si sa mai no?- esclama prendendo sulle spalle Emma che sembra essersi già acclimatata alla gioia folle della mia gilda. Sorrido felice unendomi ai festeggiamenti e ai miei amici. O per meglio dire alla mia famiglia.




Sistemo Emma sotto le coperte aiutata da Natsu che l'ha portata fino a casa in braccio. La festa per il mio ritorno è durata tantissimo e mai mi ero sentita così felice tranne forse quando avevo visto per la prima volta i visino dei mia figlia che per la stanchezza si è addormentata fra le braccia del Dragon Sleyer mentre tornavamo a casa dopo i lunghi festeggiamenti. Le rimbocco la trapunta e dopo averle scoccato un rapido bacio sulla fronte esco chiudendomi alle spalle la porta della cameretta. Vedo Natsu sorridere dolcemente mentre mi guarda con il viso inclinato.
-Che c'è?-
-Non avrei mai pensato di vederti formato mamma- mi spiega scuotendo le spalle.
-Nemmeno io il giorno in cui Polyuska me l'ha detto e quell'infame di suo padre mi ha abbandonato dopo che gliel'ho detto- il suo sguardo si fa cupo.
-Sai nemmeno io dimenticherò mai quel giorno-mi dice sollevando un vecchio pezzo di carta e sventolandomelo davanti al naso.
-Te lo ricordi vero? nemmeno un arrivederci di persona mi hai riservato. te ne sei semplicemente andata hai idea di come mi sono sentito?-
-Tu hai il coraggio di giudicarmi? Tu che mi hai abbandonata qui per andarti ad allenare? Avevo appena perso Aquarius e nemeno hai pensato a come questo mi avrebbe fatto sentire! Tu almeno avevi la Gilda. Io ero sola e poi non sei mio padre non ti deve importare come gestisco la mia vita-
-Per Mavis Lucy! Pensavo fossi morta! Tutto questo tempo senza ricevere tue notizie! Avevo paura che tu non saresti mai tornata! Io l'ho fatto perchè volevo proteggerti meglio ma come posso proteggerti se tu scappi via!-
-E io l'ho fatto per proteggere lei. Mia figlia Natsu! Io sono giovane e mi sono dovuta occupare di lei ed ero spaventata. Tu non ti immagini nemmeno quanto ero spaventata!- Abbassa lo sguardo verso il pavimento per poi guardare le cicatrici che ho sulle braccie e che si inravedono sul mio ventre e sulla mia schiena da sotto il pigiama sottile.
-Lucy chi ti ha fatto queste cicatrici?-
-Non sono niente Natsu. Molte sono i residui degli allenamenti altre dei miei lavori da sola ontano da Fiore mentre queste sulla schiena sono quelle che mi hanno fatto dopo avermi rapito poco dopo che avevo lasciato Fairy Tail. Pensavano che come ultima Hertphilia fossi ricca. POveri sciocchi. Avresti dovuto vedere i loro sguardi davanti a Taurus- sussurro dirigendomi verso il letto. Mi blocca tirandomi per un polso e racchiudendomi nel cerchio delle sue braccia. Non è cresciuto solo fisicamente ma anche mentalmene e solo ora me ne accorgo veramente. 
-Mi sei mancata così tanto Lucy. E non solo come compagna- sussurra e prima che io possa replicare le sue labbra sono sulle mie. Fameliche ma esitanti mentre sentono che mi abbandono a loro. Mi divora la bocca stringendomi a se con forza mentre io intreccio le dita fra i suoi capelli rosati ora troppo lunghi. Mi sfugge un gemito quando mi mordicchia il labbro inferiore facendo attenzione a non ferirmi. Lascio che mi sollevi inrecciando le gambre dietro la sua schiena, all'altezza della sua vita e cerco di avvicinarmi a lui il più possibile erchè Dio solo sa quanto mi è mancato averlo vicino a me. Ci fermiamo dopo minuti che paiono ore per rprendere fiato e lo sento sorridere contro le mie labbra mentre i nostri sospri divtano un tutt'uno.
-Lo posso prendere come "io provo lo stesso", Lucy?- mi domanda ridacchiando e io che non mi aspettavo da lui un tale atteggiamento non posso fare a meno che ridere con lui al pensiero di Happy che svolazza per la stalla esclamando il suo tipico "Voi vi piacccieteeeeeee". Docile mi lascio sollevare e mettere sotto le coperte ma non riesco a impedirmi di fermarlo prendendolo per un polso quando dopo avermi rubato un lungo bacio lo vedo andarsene verso la finestra.
-Rimarresti con me stanotte? Vorrei tanto sapere qualcosa di questi due anni e mezzo- Lui si volta e mi sorride prima di sdraiarsi al mio fianco e abbracciarmi. Chiacchieriamo fino a tardi come se nulla fosse cambiato a parte quei baci che mi ruba fra un resoconto e l'altro mentre mi narra di come Gray ha finalmetne accettato l'amore di Juvia o di come sia andato il catastrofico (ma alla fine non così tanto terrbile) primo appuntamento di Gajeel e Levy. E così cullata dalla sua voce e confortata dal calore del suo corpo mi lascio cullare dalle braccia di Morfeo sicura che domani sarà una giornata fantastica perchè è così che va a Fairy Tail. E' così che la mia famiglia si diverte nella sua pura e bellissima follia.
The End
 

Angolo Autrice.
AYE MINNA!! vi rubo qualche secondo per ringraziarvi se avete voluto leggere questa mia prima ff focalizzata sulla Nalu perchè sono stata iniziata dalla mia Oneesan al mondo di Fairy Tail da pochissimo ma amo questi due alla follia. Comeunque spero che vi sia piaiuto e vi prego di recensire così da poter migliorare grazie alle vostre critche e ai vostri consigli.

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Capitolo 2
*** Una sfida e Nuovi Poteri ***


A svegliarmi questa mattina non è come al solito il sole caldo che mi accarezza la pelle ma una vocina sottile e infantile che continua a chiamarmi tirando leggermente l’orlo della manica del mio pigiama. Apro stancamente gli occhi e mi ritrovo a fissare il isino incuriosito di Emma.
-Mamma, perchè Natsu dorme nel letto con te? E’ il mio papà?- domanda con fare innocente ed io per poco non mi strozzo mentre strabuzzando gli occhi tiro una gomitata al mio Nakama sperando che questo lo svegli. Il ragazzo si solleva di scatto spalancando gli occhi con fare preoccupato 
-GIURO CHE NON HO MANGIATO IO LA TUA TORTA ERZA!!- Urla causando le risate mie e di mia figliaSolo allora sembra accorgersi di dove si trova e imbarazzato porta la mano dietro la nuca immergendo le dita fra i capelli rosati. Torno seria e prendo Emma in braccio posandola sulle mi gambe. 
-Te l’ho già detto Em, Natsue è solo un...amico. Non so proprio dove sia il tuo papà- La bambina abbassa tristemente lo sguardo e quella sua espressione delusa mi distrugge mentre la guardo stringere più forte il suo draghetto rosso di peluche.
-Sai cosa potermmo fare oggi piccoletta?- esclama all’improvviso Natsu cogliendomi di sorpresa. Subito la piccola rialza il visino con gli occhi pieni di speranza mentre guarda Natsu sorridere. Quello stesso sorriso che non ho mai scordato in questi lunghissimi due anni e mezzo. 
-Ti andrebbe di veder combattere me e la mamma alla gilda?- Subito Emma sposta lo sguardo su di me in una silenziosa preghiera. Mi volto verso il Dragonslayer dubbiosa.
-Ne sei proprio sicuro?- Lui si stringe nelle spalle
-Non l’abbiamo mai fatto- mi risponde. Guardo mia figlia che nel frattempo si è appesa alla mia maglia iniziando a tirare il bordo saltando sul letto.
-Okay, Okay! Ci sto!- esclamo e subito la bambina mi balza al collo abbracciandomi mentre i miei occhi incontrano quelli ossidiana di Natsu. Sarà sicuramente un incontro interessante. Spero solo per lui che non mi abbia sottovalutato.
             

Mi avvicino ai miei amici che si sono riuniti per assistere all’incontro sistemandosi tutti al limitare del campo di battaglia della gilda. Al mio fianco Emma saltella euforica stringendo con la sua piccola manina la mia. Appena vede il gruppetto dove ci sono Gray, Juvia e gli altri si fionda verso di loro correndo con quel passo incerto e ballonzolante che caratterizza i bambini. 
-Chi ha sfidato questa volta il fiammifero?- domanda Gray cercando di staccarsi di dosso una Juvia abarbicata come un Koala al suo collo.
-Credo di nuovo Erza o Laxus- gli risponde Levy seduta sopra un muretto al fianco di Gajeel che osserva la scena con aria annoiata. Mi avvicino a loro nella mia tenuta da allenamento: corti shorts di jeans e corsetto di cuoio come gli stivali che mi arrivano a metà coscia. La cintura con la frusta e le chievi intorno alla vita tintinna ad ogni mio passo mentre mi sistemo i polsini di pelle stringendo i lacci. 
-Ti sbagli Levy- esclamo entrando nel piccolo cerchio attirando l’attenzione di tutti. -Ha sfidato me-
Sento Juvia bisbigliare un “Rivale in Amore!” zittito quasi subito da un’occhiataccia di Gray che rivolge poi lo sguardo su di me. 
-Lucy ma ne sei sicura? Natsu e molto più forte dell’ultima volta che l’hai visto- mi dice con gli occhi ancora spalancati per la sorpresa. Io mi stringo nelle spalle guardandomi le unghie.
-Bhè anche io sono molto cambiata-mormoro con un sorrisetto furbo -Ed ora è meglio che vada prima che quel Baka dia fuoco alla gilda per sfogare la sua iperattività. Tu fai la brava Okay?- Emma annuisce sorridendo e salutandomi con la manina mentre, dopo aver superato con un salto la staccionata che delimita il campo, mi dirigo verso il centro. Natsu è già lì ad aspettarmi con la sua inseparabile sciarpa che svolazza nel vento fresco e leggero. Sento Emma urlare un -Coraggio Mamma- che mi scalda ancora di più il cuore.
-Ne sei proprio sicuro?Puoi ancora ritirarti Natsu!- dico lisciando con le mani le pieghe del corsetto.
In tutta risposta il ragazzo da fuoco ai pugni regalandmi un’altro dei suoi sorrisi.
-Bene come vuoi ma fammi un favore- dico facendogli l’occhiolino -Non trattenerti-
-SONO TUTTO UN FUOCO!- urla lui in risposta partendo di corsa pronto a colpirmi. Sollevo le mani davanti a me mettendo le braccia a formare una X.Il suo pugno si schianta contro le mie braccia facendo scivolare all’indietro i miei stivali sulla sabbia ma non mi smuove più di tanto. Sento espressioni sorprese levarsi intorno a me tra cui spicca la vociona di Gajeel 
-Ha bloccato un attacco di Salamander senza usare la magia?! Ma dove diavolo si è allenata la Bunny Girl in tutto questo tempo- ridacchio rivolgendomi poi al mio sfidante che mi guarda stupito. Facendo leva sul suo braccio ancora teso in avanti balzo dietro di lui atterrando accovacciata e voltatami poi a guardarlo mentre cerca di capire dove sono finita. Con un fischio attiro la sua attenzione.
-Megli che io mostri un po’ di quello che ho imparato non credi?-
Mi concentro sulla mia energia magica facendola fluire verso le mie mani. Una accecante luce argentea mi avvolge mentre mi scaglio contro Natsu dando il via ad una serie infinita di colpi e parate che lascia entrambi senza fiato. Riesco senza difficoltà a tener testa al Dragon Slayer che come promesso non si sta trattenendo. Intorno a noi è piombato il silenzio turbato ogni tanto dagli incitamenti di Emma. Quando ci separiamo per riprendere fiato Natsu mi osserva compiaciuto le mani poggiate sulle ginoccia e il sudore che rende la sua pelle lucida.
-Sei diventata più forte nhè, Lu?-
-Ho dovuto  per badare a Emma...-
-Potevi rimanere qui, noi ti avremmo dato una mano!- esclama e sento la tansione nella sua voce e la rabbia. Istintivamente mi viene da ridere. Una risata amara e fredda mentre raddrizzo la schiena poggiandomi una mano sul fianco dove la ferita ha iniziato a dolere.
-Noi?- domando con voce tagliente mentre sento la rabbia montarmi dentro
-Noi dici? e doveravate quando io avevo bisogno di voi dopo la battaglia contro Tartaros eh? Quando non riuscivo a smettere di piangere ognii volta che i miei occhi si fermavano sulla chiave spezzata di Acquarius. Dove eravate quando imploravo te ed Happy di non andarvene o quando cercavo con tutte le mie forze di farvi tornare a casa per ricostruire Fairy Tail? Nessuno di voi ha risposto in quell’anno in cui non ho fatto altro che cercarvi e mandarvi lettere. Ma voi avete pensato solo a voi stessi . Siete stati egoisti e meschini. Oserei dire anche Codardi perchè non avete provato nemmeno a lottare per ciò che amavate. E nel fratempo io ero sola ad affrontare la perdita dell’unica cosa che mi legasse a mia madre. L’unica cosa che mi rimaneva di lei. Eppure ognuno di voi ha preso la propria strada tranquillamente senza curarsi di ciò che sarebbe capitato agli altri. Quindi Natsu perchè avrei dovuto riporre in voi la mia fiducia? La vita di una creatura ancora nata? IO e solo io potevo badare a lei e prendermene cura! Quindi mio caro e tutti voi ascoltatemi bene perchè non lo dirò di nuovo. NESSUNO DI VOI HA IL DIRITTO DI GIUDICARMI. NESSUNO!-  Vedo lo sguardo ferito e pieno di vergogna de miei compagni mentre abbassano gli occhi per non incontrare i miei. Anche Erza sembra pentita mentre osserva la sua spada pur di non alzare la testa.
-Ed ora finiamo questo ridicolo duello- esclamo poi afferro una chiave dalla sacca che mi pende dal fianco. E’asparente come il vetro e ghirigori azzurro-blu si rincorrono su tutta la sua superficie.
-APRITI PORTALE STELLARE DEGLI ELEMENTI! ANEMOS STAR DRESS!!- esclamo con voce sicura e un vento mi avvolge mentre i miei vestiti cambiano e due lunghe ali bianche e piumate si aprono sulla mia schiena. Il mio corpo rimane coperto solo da un bikini bianco e da una minigonna ricoperta di sottili piume candide. Nelle mie mani compaiono due lunghe spade le cui lame sono trasparenti come se fossero di vetro o di diamante.
-Ma cosa diavolo sta succedendo!- esclama Natsu coprendosi il volto mentre il vento che mi circonda lo costringe ad arretrare e io avanzo verso di lui a piedi nudi. Vedo i suoi occhi scorrere le cicatrici argentee che ricoprono il mio corpo e soffermarsi poi sulla fassciatura che mi copre il fianco dove sono stata colpita recentemente da un mago di una gilda oscura. Sorrido facendo roteare davanti a me le spade con maestria come mi ha insegnato Capricorn durante i nostri allenamenti. Mi metto in posizione di attacco e aspetto la sua mossa. Lui ancora stupito scuote la testa qualche volta prima di sorridere e gettarsi in avanti. Non aspettavo altro per lanciare il mo primo vero attacco. Ruoto velocemente su me stessa e un turbine mi avvolge per poi dirigersi verso Natsu che lo evita con un balzo mentre io mi libro in aria con un battito d’ali. Si guarda intorno cercando di vedermi finchè con un fischio non attiro la sua attenzione.
-Sei diventato più lento!- commento con una mano poggiata sul fianco. Poi la allungo davanti a me e un vento potente si scaglia contro il Dragon Slayer che questa volta viene colpito e scagliato lontano. Atterro con grazia sul terreno poggiando i piedi nudi sulla sabbia uno alla volta e arresstando lentamente il battito delle mie ali. Natsu si solleva da terra con gli occhi sbarrati. 
-Ma da dove lo prendi tutto questo potere!- Esclama preparandosi ad un altro attacco. IO mi stringo nelle spalle e mi preparo a difendermi. Le due spade pronte a colpire, sollevate davanti a me. Ma ad un tratto qualcosa attira la mia attenzione. Mi volto verso la platea e scorgo fra gli occhi stupiti dei miei compagni quelli di Emma che piange in silenzio, tirando su col nasino ogni tanto. Subito lascio perdere il combattimento e corro verso di lei mentre lascio che il potere delle stelle lasci il mio corpo per tornare al mio normale aspetto. Mi piego davanti a lei che allunga le braccine verso di me per farsi prendere in braccio. 
-Ehi? che hai piccolina?- le domando scostandole un ciuffo dorato dagli occhi. Lei mi guarda con le guancie rosse e fra le mani stretto il peluche. 
-Ti ho visto urlare e sembravi tanto arrabbiata...Non mi piace la mamma arrabbiata. Mi fa paura...- Mormora fra un singhiozzo e l’altro. Sorrido dolcemente stringendola contro il mio petto mentre uno svolazzante Happy esclama
-Aye anche io ho paura di mamma Lucy quando è arrabbiata. Sembra un mostro- lanciando un’occhiataccia all’exceed accarezzo Emma.
-Mi dispiace tesoro. Prometto che non mi arrabbio più così tanto. Okay?- Lei si separa da me e annuisce più con un piccolo sorriso sulle labbra rosse.
-Allora questo incontro?- chiede una voce alle mie spalle.
-NON VEDI CHE SONO OCCUPATA BAKA!?- esclamo voltandomi verso Natsu con in braccio Emma che ride guardando il ragazzo nascondersi dietro a Gajeel che per risposta gli da un pugno sul naso in grado di stendere chiunque. 
-Allontanati da me fiammifero, non proteggo chi non riesce a controllare la propria donna. Ghihihi- esclama il Dragon Slayer del ferro incrociando le braccia davanti al petto. Ed è così che un altra rissa si scatena coinvolgendo piano piano tutta la Gilda. Ridendo al vedere come niente sia cambiato poso per terra Emma che subito corre dietro Happy per farsi portare in volo. Ad un tratto però una fitta di dolore mi attraversa il corpo partendo dal fianco ferito. Mi piego in due poggiando una mano sulla ferita con un gemito di dolore. Natsu solleva gli occhi dalla faccia di Gray che sta prendendo a pugni da un po’ e mi guarda con il viso inclinato di lato.
-Tutto bene, Lu?- faccio per annuire ma un mancamento mi costringe in ginocchio mentre sento la mia mano bagnarsi di sangue. La sollevo dal fianco e mi slaccio il corsetto con mani tremanti mentre sento i miei compagni circondarmi preoccupati. Rimuovo la benda e vedo di nuovo la ferita che si è riaperta e da cui fuoriesce copioso il sangue misto a una nebbiolina nera. 
-Che diavolo è quello?- domanda Gray inginocchiandosi insieme a Natsu al mio fianco. 
-Mi hanno colpito con una lama magica qualche giorno fa ma non sembrava niente di che. Era una Gilda Oscura ma non pensavo fosse una ferita grave fino ad ora-  mormoro mentre un suono di campana indica l’apparizione di Virgo al mio fianco. Mi sono ormai abituata a questa loro abitudine di comparire senza usare il mio potere quando vogliono ma la cosa ccontinua a lasciarmi perplessa.
-Qualcuno chiami Polyuska!- esclama Gajeel che sostiene Levy pallida e tremante mentre mi guarda ridotta a uno straccio.
-Hime! E’ ferita!- dice invece il mio spirito stellare avvicinandosi e guardando la ferita preoccupata. -Vuole punirmi per sentirsi meglio?- ignorando quella sua ultima frase le faccio cenno di avvicinarsi. 
-Credi che sia ora che li evochi?- sussurro e il suo sguardo si fa scuro. Poi annuisce.
-Lui può curare quella ferita. E’ oscura. Lui ne ha il potere- dice seria. Natsu fa scorrere preoccupato lo sguardo fra me e lei.
-Si può sapere di che diavolo state parlando?- Mi volto verso di lui con un sorriso amaro. 
-Lo vedrai presto ma ho bisogno del tuo aiuto- rispondo sperando che non faccia troppe domande.
-Di cosa hai bisogno?-
-Del tuo potere magico. O almeno di una parte. Devo evocare due spiriti e non ho abbastanza potere dopo il combattimento di prima- Lui annuisce e mi stringe la mano intrecciando le sue dita con le mie.
-Prendi quello che vuoi- dice serio sedendosi dietro di me in modo che possa appoggiarmi su di lui per stare un po’ più dritta. Avvicino la mano al sacchetto delle chiavi e ne estraggo due legate insieme da una catenella magica. Una è bianca come la neve ma brilla di una luce potente mentre la seconda è di nera ossidiana. Sento il potere che pervade queste due chiavi mentre le allungo davanti a me. -APRITEVI PORTALI DEGLI ELEMENTI LUCE E BUIO! MISAE, NYX!- urlo e sento il potere scorrere via da me e aggiungersi attraverso la stretta di Natsu. Due figure compaiono davanti a noi. La prima è una donna alta e slanciata con le forme perfeette fasciate in una tunica bianca. I lunghi capelli dorati le scorrono fino alla fine della schiena mentre nella mano detra stringe un lungo scettro che arriva fino a terra e sulla cui sommità brilla una sfera di luce. Al suo fianco vi è un uomo dal fisico possente elegantissimo in un abito scuro. I suoi occhi neri come la pece mi traffigono mentre si avvicina ponendo davanti uno scettro simile a quello della sua compagna ma con una sfera scura sulla cima. Avanzano verso di noi insieme legati l’uno all’altra da una catena che collega il loro polsi. 
-Perchè ci hai chiamati padrona? E’ pasato molto tempo, Lucy Hertphilia, figlia di Laila- dice Nyx con voce profonda.
-Ho bisogno del tuo aiuto Nyx, per curare questa- Lo spirito stellare si piega in avanti e pone una mano sulla ferita chiudendo gli occhi e respirando profondamente. Quando si risolleva la ferita sembra essere guarita a eccezzione di una cicatrice nerastra che ne segna la vecchia posizione.
-Adesso è guarita, mia signora- esclama Misae con un sorriso. -Si riguardi e abbia cura delle nostre chiavi- poi ad un tratto senza che io abbia detto nulla, i due si stringono la mano e scompaiono in una nube di luce e ombra. L’energia viene meno mentre lascio che quella di Natsu torni al suo legittimo proprietario. -Grazie- mormoro poi sento la stanchezza cogliermi e laa mancanza di energie chiudermi le palpebre mentre svengo facendomi accogliere dall’oscurità. 


ANGOLO DELL’AUTRICE:
Aye minna! allora eccoci qua. Anche se non ci avrei mai pensato mi sono lasciata convincere da alcune recensioni e ho deciso di rendere questa one-shot una serie. Premetto che questa è la prima serie che scrivo quindi non so dirvi ne quando riuscirò ad aggiornare (soprattutto perchè è riniziata la scuola, che pizza!) e nè quanto questa durerà dal momento che non ho ancora un’idea precisa di quello che potrebbe succedere. Ditemi cosa ne pensate e se avete consigli fatemelo sapere perchè ho davvero bisogno del vostro aiuto! Ciao Ciao e spero di non avervi annoiato troppo.
Darkalyce

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Capitolo 3
*** L'oscurità in me ***


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POV NATSU







Lucy è sdraiata su un letto dell’infermeria della gilda da qualche ora ormai. Inizio ad essere preoccupato lo devo ammettere, non l’ho mai vista così e questo mi spaventa. Emma è con Levy e Gajeel e credo che solo al pensiero di saperla con la Ferraglia Lucy mi ucciderebbe, ma io non potevo prendermi cura di lei se nel frattempo ero così preoccupato per la mia Nakama. Quella parola ora sembra però così sbagliata su di lei. Lucy non è la mia Nakama, non è più solo una compagna per me. Anzi a chi voglio darla a bere, non lo è mai stata. Ho provato qualcosa per lei da quando  nostri occhi si sono incontratiad Hargeon tutto è cambiato. In gilda erano tutti convinti che io non sapessi nemmeno cosa vuol dire provare attrazione per una donna ma si sbagliavano. Io lo sapevo fin troppo bene. Lo sapevo ogni volta che Lucy mi toccava e la mia pelle rabbrividiva. Non sono mai stato un pozzo di genio ma questo l’ho capito subito. HO capito subito cosa fosse lei per me eppure ho sempre saputo che era troppo per me. Troppo bella, troppo intelligente, semplicemente troppo. Mi accontentavo di stare al suo fianco e il proteggerla è diventato uno dei miei più importanti compiti. L’unica cosa per cui valeva davvero perdere la vita. Poi l’ho vista piangere per la scomparsa di Acquarius ed ho realizzato che non potevo farcela con quel potere magico che avevo. Dovevo diventare più forte e me ne sono andato. Mai mi sono pentito di più di una cosa quanto mi sono pentito di quella stupidissima idea. Sono tornato e ignoravo quello sguardo risentito e triste che aveva. Ignoravo il modo arrabbiato in qui mi guardava ogni volta che nominavo il nostro viaggio. Era chiaro che qualcosa si era spezzato. Ed io ero stato così stupido da fregarmene. Da lasciare che tutto andasse avanti senza provare ad aggiustare quella fiducia che ormai avevo perso. E lei nel frattempo era diventata ancora più forte e ancora più autosufficiente. Non aveva bisogno più di me ormai. Il suo potere era talmente aumentato che combatteva da sola lontano da me e dagli altri senza problemi. Mi aveva anche salvato la vita e tutto senza che io nemmeno una volta le dicessi grazie o provassi a rivelarle ciò che realmente provavo. 
Poi aveva iniziato a diventare sempre più strana, stava sempre male e diventava più pallida ogni giorno che passava. Ma io da stupido non le ho chiesto nulla e non posso fare a meno di chiedermi se questo avrebbe cambiato qualcosa. Magari sarebbe rimasta e si sarebbe fidata di noi di nuovo. Stringo i pugni appoggiandomi alla finestra vicino alla quale mi sono seduto. E oggi quando tutto è venuto a galla il mio cuore ha perso un battitotto ciò che pensa di me e della Gilda mi ha distrutto. C’era odio nei suoi occhi e quei due specchi color cioccolato erano così diversi da quelli in cui ero solito perdermi. Parevano ghiaccio talmente erano freddi e arrabbiati. Il suo aspetto e il suo odore di vaniglia e cioccolato magari non sono cambiati ma è molto diversa da prima e questo è certo. Quella furia e la libertà che non avevo mai visto mi hanno lasciato così stupito che per poco non mi ha soprafatto. I suoi nuovi poteri sono eccezionali. Nessuno aveva mai bloccato i miei attacchi a mani nude e poi queste nuove chiavi o anche il suo evocare la luce delle stelle come facciamo noi Dragon Slayer con i nostri elementi è davvero strabiliante. 
Scuoto la testa cercando di allontanare questi pensieri e mi avvicino a Lucy scostandole un ciuffo biondo dagli occhi e lasciandole una leggera carezza con il dorso della mano sulla pelle candida e morbida. Scorgo il profilo del tatuaggio che ha sulla schiena e sfioro gli uccelli che rappresenta con la punta delle dita. Lei rabbrividisce e lentamente apre gli occhi puntandoli poi nei miei e accennando un sorriso.
-Ehi...- sussurra stroppicciandosi gli occhi ancora leggermente addormentata.
-Ehi, come stai?-
-Sono stata peggio. Dov’è Emma?- domanda e il suo pensare subito alla piccola mi fa sorridere. Mai mi sarei aspettato di vedere Lucy in questa modalità.
-Ehm, non ammazzarmi- mormoro girandomi i pollici.
-Natsu...- inizia lei con voce fra il preoccupato e l’infuriato.
-E’ con Gajeel-termino e vedo i suoi occhi infiammarsi. -COSA?! L’hai lasciata con lui?!- Esclama balzando in piedi come se non fosse niente e avventandosi contro me e Happy che si nasconde alle mie spalle. 
-Giuro che se torna con un piercing io ti uccido Natsu. E’ la volta buona che lo faccio seriamente!-
Indietreggio cercando di trattnere le risate mentre le prendo i sottili polsi mentre cerca di colpirmi.
-Stai tranquilla ci dovrebbero essere anche Levy e Lily con loro. Non gli lasceranno fare niente di fuori di testa su...- Ad un tratto la porta si spalanca e un turbine con biondi capelli corre dentro incontro alla madre inseguita da un Gajeel col fiatone e sfinito. 
-Parli del diavolo...-
-Oh stai zitto Fiammifero quella bambina è iperattiva seriamente! Non sai che cosa ho passato a causa tua- Emma salta in braccio a Lucy che ormai appare totalmente guarita e la abbraccia stretta stretta. 
-Mamma guarda lo zio Gajeel mi ha fato i buchi nelle orecchie così posso mettermi anche io gli orecchini!- esclama contenta mostrando fiera i piccoli lobi bucati. Il mio sguardo terrorizzato scorre fra Gajeel e Lucy che dopo aver posato a terra la figlia si è rimboccata le maniche della camicetta che indossa e si sta avicinando a me con fare minaccioso. 
-Non faranno niente di male no?- esclama imitando il mio tono di prima mentre la sua mano si prepara a colpire. Io indieteggio verso la porta ma per mia fortuna qualcun’altro interviene fermando Lucy. E’ Juvia che gli si è lanciata addosso abbracciandola e piangendo. 
-Juvia è così felice che Lucy-chan stia bene!- esclama l’azzurra separandosi dalla maga degli spiriti stellari. 
-Juvia stai tranquilla! Anzi quasi dimenticavo ho una sorpresa per te...- Si abbassa portando una mano dove solitamente ha le sue chiavi trovando però il vuoto.
-DOVE SONO? DOVE SONO LE MIE CHIAVI!- urla in preda al panico. Io frugo nelle tasche e gliele porgo. I suoi occhi sono diventati scuri e ferdi come quando si era arrabbiata nell’arena. Pare quasi un’altra mentre me le strappa di mano con rabbia e apre il sacchetto controllando con minuziosa attenzione che ci siano tutte. Le sfiora con le dita come tesori poi si volta verso di me. 
-Non osare mai più prenderle-sibila con astio.
-Ehi Bunny Girl calmati, l’ha fatto solo per tenerle al sicuro...- interviene la Ferraglia anche lui stupito dall’atteggiamento della mia Nakama.Lei scuote un attimo la testa e si volta verso Juvia con il solito sorriso, afferra una chiave ed esclama -APRITI PORTALE DEL PORTATORE D’ACQUA, ACQUARIUS!- La chiave si illumina e Acquarius compare fra noi come hai vecchi tempi. Sono passati anni da quando non la vedevamo e gli occhi lucidi di Juvia mi fanno comprendere quanto le sia mancata. Acquarius saluta tutti poi prima di tornare nel mondo degli spiriti si volta verso Lucy e le solleva il mento costringendola a voltare il viso di tre quarti. 
-Devi separare le due chiavi, il loro potere ogni volta che le usi ti entra nelle vene- Lucy si fa indietro scostando la mano di Acquarius con stizza.
-Va tutto bene Acquarius, so badare a me stessa. Ora torna indietro ho promesso a Scorpio di lasciarti tutta per lui- Lo spirito stellare rivolge alla padrona uno sguardo triste e preoccupato prima di sparire. C’è qualcosa che non va e il fatto che i suoi spiriti siano così preoccupati non mi convince affatto. Erza si affaccia dentro la stanza attirata dal rumore. 
-Mavis e il nonnino vogliono vederti Lucy- dice confusa dal caos che aleggia nella stanza.
Annuisce e io la seguo per i corridoi finchè non raggiungiamo il Master e Mavis che mi aspettano con un sorriso teso.
-Lucy, sono felice che tu ti sia ripresa ma dobbiammo parlare di una cosa-
-So già cosa volete sapere e sono pronta a dirvelo ma tutto questo deve rimanere segreto. Se sapessero la verità in molti verrebbero a darmi la caccia-
-Manterremo il silenzio ma ora dicci di queste nuove chiavi e perchè sei venuta qui da noi-
                                                                                                    Lucy Annuisce e si siede sulla sedia davanti a loro.
-Anche se mi piacerebbe dire che sono qui solo perchè mi mancavate purtroppo devo ammettere che sono venuta qui anche in cerca di aiuto. Qualche mese dopo che me n’ero andata ho ricevuto una visita di Virgo che mi ha detto dove trovare la chiave di Aquarius ma che mi ha anche detto che una volta ritrovata quella chiave sarei dovuta venire con lei nel mondo degli spiriti per parlare con il re. Tuttavia quando finalmente recuperai Acquarius la mia gravidanza era già troppo avanti perchè potessi viaggiare in un altro mondo così mi riferirono quello che avevano scoperto. Da secoli si sapeva dell’esistenza di altre sei chiavi denominate Chiavi Celesti degli Elementi il cui potere è pressocchè infinito. Solo i maghi celesti dal cuore più puro e con un grande potere magico possono riuscire a controllarli. Sebbene da lì a poco sarebbe nata Emma decisi di prendere parte a questa spedizione e partii per cercarle. Fuoco, Acqua, Aria ,Terra, Luce e Ombra. Erano questi i miei obbiettivi. Tuttavia non ero l’unica ad essere a conoscenza dell’esistenza di queste nuove chiavi e una Gilda Oscura si mise sulle mie traccie. Celestial Demon. I loro adepti non sono semplici maghi. MOlti di loro hanno stretto un patto con demoni del libro di Zeref e ora ne hanno i poteri. Per questo ho iniziato a scappare con Emma ancora in fasce e ho iniziato un’allenamento intensivo che mi ha portato ad aumentare il mio potere e le mie abilità. Ho imparato a plasmare la luce delle stelle a mio piacere e a controllare le chiavi degli elementi. Persino quelle di Nyx e Misae l’unico problema che ogni volta che evoco questi due spiriti il potere di Nyx mi entra nel sangue riempiendolo di ombra e la stessa cosa fa quello di Misae sfinendo il mio corpo che risulta così quasi diviso a metà. Posso controllarlo ma richiede molta energia e l’unico modo per impedire il rischio di essere sopraffatta sarebbe separare le due chiavi ma in questo modo non ci sarebbe più niente a contrastare il potere di Nyx. Sono vincolata ma piano piano tutta questa magia sta cambiando il mio corpo-
 
 Si ferma un attimo mostrando i segni che prima Acquarius ha visto sul suo collo. E’ quindi questo che diceva? Ma allora perchè lo spirito le ha consigliato di separarle se questo la ucciderà? Tuttavia c’è qualcosa di strano in quello che ha raccontato. Il mio fiuto mi fa riconoscere l’odore di una bugia quando ne sento una e qualcosa mentre raccontava del potere di Luce e Buio non quadrava. Ma la mia Lucy non mentirebbe mai. “Ma è ancora la tua Lucy?” mi sussurra una voce fastidiosa nella mente. Stringo i pugni e rimango in silenzio mentre Lucy rinizia a parlare 

-Non è niente di incurabile ma il loro potere presto mi ucciderà. Ho scoperto però che il potere di Emma riesce in qualche modo a curarmi è per questo che vorrei che voi la addestraste. Ne ho bisogno e vi chiedo anche protezione. Celestial Demon mi sta alle calcagna e non mi lascerà andare tanto facilmente. Ho bisogno di sapere che vi prenderete cura di Emma se mi dovesse succedere qualcosa-

-Certo che lo faremo!- sbotto interrompendo il master e Lucy si volta a sorridermi rincuorata e lì riconosco la mia Lucy. In quel sorriso. 

-Cos’altro c’è che ti preoccupa bambina mia?- domanda improvvisamente il nonnino avvicinandosi.
-Master, io da quando me ne sono andata ho fatto cose orribili...Vorrei dire che è sempre stato epr soppravvivere me non so se sarebbe vero. Non mi stupirei quindi se voi non mi voleste qua-
-Non importa Lucy. Ora sei con noi. Quelllo che è successo prima non importa-
Lei si alza e corre ad abbracciare il nonnino che la stringe contento. Poi dopo alcuni saluti corriamo fuori e ci dirigiamo verso casa.


Camminiamo nel buio. La sua spalla che sfiora il mio braccio mentre i suoi stivali ticchettano a ogni passo sul terreno lastricato della strada. Il silenzio alleggia fra noi mentre lei guarda dritta davanti a se senza neanche guardarmi.
-Gajeel ha portato Emma a casa e Levy l’ha messa ha letto-  dico interrompendo il silenzio e lei mi stringe la mano nel silenzio della notte.
-Grazie di tutto Natsu- Mi risponde sollevando gli occhi castani verso di me.
-Non c’è di...- Un rumore mi interrompe mentre spingo a terra Lucy e una freccia si conficca a pochi metri da noi. Spingo indietro Lucy ma lei si scosta da me e avanza dritta verso il rumore. La chiamo ma lei non risponde e come in trance continua a camminare. Allunga davanti a se una mano e la luce illumina il buio mentre la vedo afferrare un uomo incappucciato e lanciarlo per terra ai suoi piedi. Gli si inginocchia a finco e lo afferra per il collo. I suoi occhi diventano neri come la pece, e all’altezza di quello destro compare una specie di tatuaggio intricato. La suo voce suona metallica mentre urla estraendo un pugnale e sollevandolo sopra la testa. Balzo in avanti poco prima che il coltello si conficchi nel collo dell’aggressore e gli afferro il polso impedendole di colpire. LLucy alza il viso verso di me e la sua espressione è feroce e aggressiva mentre si libera della mia stretta sbalzandomi indietro con un colpo di luce accecante. Lascia cadere il coltello e solleva l’incappucciato tenendolo per il collo. Ad un tratto l’uomo smette di divincolarsi e Lucy lo lascia poggiare i piedi per terra mentre estrae la frusta e la schiocca per terra.
-Chi sei e perchè sei venuto?-
-Sono di Celestial Demon. Ho ordine di uccidere l’imperatrice delle Sette porte. Colei che ha il potere sulle costellazioni e sugli elementi. Lucy Heartphilia- Dice l’uomo con voce rotta e mentre mi rialzo vedo Lucy sorridere ma in modo talmente freddo da farmi venire i brividi.
                                                                                                     
                                                                                       -Mi hai trovata
Escalma prima di prendere la frusta e stringergliela intorno al collo. Mi sforzo di rialzarmi e la prendo da dietro fermandola mentre l’uomo scappa via. Lei si ribella ma poi la smette e cade in ginocchio sbattendo gli occhioni tornati alla normalità mentre il tatuaggio scompare.
-Luce?- la chiamo e lei solleva il viso con gli occhi lucidi di lacrime.
-Va tutto bene. Va tutto bene- inizia a ripetere all’infinito mentre mi permette di stringerla contro di me e tenerla stretta. Scioccato da ciò che ho appena visto le accarezzo i capelli mentre sento le sue lacrime bagnarmi il petto. Rimaniamo così. Intrecciati nell’ombra lei contro di me. I nostri cuori che battono all’unisono e la nostra pelle che rabbrividisce al contatto con l’aria fredda della sera. Rimaniamo immobili mentre nell’ombra qualcosa si muove. Qualcosa con un’odore di malvagità. Qualcosa che purtroppo temo, incontreremo presto.
 
                                                   ANGOLO DELL’AUTRICE
Aye Minna! eccoci qua con questo terzo capitol. Spero di non annoiarvi già. Ringrazio di cuore chi ha recensito gli scorsi capitoli. Davvero mi avete riempito il cuore di gioia.  Mi scuso per il disegno all’inizio ma è il meglio che sono riuscita a fare e volevo darvi un’idea della Lucy che ho immaginato. Non saprei dirvi come voglio svilluppare questa storia (Dal momento che non lo so neanche io) Quindi suppongo che dovrete aspettare il prossimo capitolo, Muahahahaha.
Va bene ora che vi ho mostrato la mia folle mente vi saluto e spero che leggerete il prossimo capitolo. Recensite e se avete consigli da darmi non fatevi scrupoli! 
Un saluto

Darkalyce

P.S
GLI SCANNER MI STANNO FACENDO IMPAZZIREEEEEEE!!!

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Capitolo 4
*** Una Giornata in Famiglia ***


POV LUCY


Il mio petto si solleva veloce scosso dal fiatone, ho la vista annebbiata dalle lacrime che mi scorrono sulle guancie mentre mi stringo tremante a Natsu. Stringo le dita nelle sue braccia muscolose mentre mi tiene fra le braccia. Cerco di respirare profondamente mentre le mie mani tremano senza controllo. Il pugnale giace a qualche centimetro dai miei piedi. Sento Natsu sussurrarmi nell’orecchio ma non riesco a capire quello che mi dice, sono troppo confusa. Ho perso il controllo di nuovo. Non succedeva mai prima che evocassi Nyx e Misae per la prima volta, da allora tenere a freno i miei istinti è diventato sempre più difficile. L’oscurità mi annebbia facendomi agire come qualcun’altra. Non c’è dubbio che sia del potere delle chiavi che mi scorre nelle vene ma la cosa mi spaventa. Cosa succederebbe se perdessi il controllo mentre sono con Emma? Potrei farle del male e non riuscirei mai a perdonarmelo. Sollevo la testa verso Natsu che con un sorriso poggia la sua fronte contro la mia accarezzandomi il viso con delicatezza. Vedo nei suoi occhi più verdi del solito la preoccupazione che alberga nel mio cuore. 
-Natsu...-
-Shh, Lu va tutto bene stai tranquilla non è successo nulla- Mi interrompe lui posandomi un leggero bacio sulla fronte.
-L’avrei ucciso Natsu. Volevo ucciderlo-
-Ma non l’hai fatto è questo l’importante-

-Solo perchè mi hai fermato tu.  NON CAPISCI! Non è la prima volta che mi trovo in una situazione come questa e quelle volte non ho esitato nel colpire il cuore di qualcuno o nel tagliargli la gola. Non sono innocente. Non più. Io ho già ucciso Natsu e temo che ormai per me sia troppo dificile contenere quell’impulso dettato dall’istinto. Cosa succederebbe se tu non ci fossi la prossima volta che succede?-

-Io ci sarò sempre d’ora in poi Luce non dubitarne nemmeno un secondo-
I nostri sguradi si intrecciano e senza pensare mi sporgo in avanti e poso le mie labbra sulle sue con delicatezza mentre lui fa passare il braccio dietro la miea schiena e mi avvicina a se finchè i nostri corpi non aderiscono completamente. E’ un bacio pregno di tenerezza quello che ci scambiamo, non c’è rabbia o passione. Solo il tentativo di stare sempre più vicini. E quando ci separiamo e ci dirigiamo verso casa le nostre mani si cercano e le nostre dita si intrecciano quasi non volendosi separare mai più.
Una volta a casa faccio un salto nella camera di Emma per vedere se è tutto a posto. La mia bambina dorme calma, al petto tiene stretto il pupazzo a forma di draghetto. Sorrido e mi chiudo la porta alle spalle notando che Natsu è rimasto con me e mi aspetta seduto sul letto mentre osserva con fare critico la cintura di armi che è appesa all’attaccapanni vicino ad un cappotto pesante e ad un mantello blu notte con il cappuccio decorato da centinaia di minuscole stelline bianche. Sorrido e mi avvicino a lui gattonando sul materasso e infilandomi sotto le coperte per poi lasciare che mi abbracci mentre poso la testa sul suo petto. Si sfila la sciarpa con tutto il mio stupore e me la avvolge intorno al collo. Stupita alzo lo sguardo verso di lui che si stringe nellle spalle e senza rispondermi mi posa un altro bacio sulle labbra.
Sorrido e dopo essermi levata la sciarpa la uso per avvicinarlo a me passandola dietro il suo collo e tirandola verso di me. Lui ride e mi bacia profondamente spostandomi sopra di me ma poggiandosi sui gomiti per non pesarmi addosso. Sospiro quando le sue labbra scendono a baciarmi il collo e la scapola. Qui si ferma e dopo avermi guardata un attimio negli occhi affonda i denti nella mia carne. Non a fondo ma abbastanza da lasciare un segno rosso. Il gesto non mi stupisce in realtà conoscendo le usanze dei Dragon Slayer ma rimango comunque senza fiato.
-Adesso sei marchiata come mia compagna Lu-
sussurra con voce roca guardandomi negli occhi e io sorrido sollevandomi per poterlo baciare di nuovo. Passiamo ore a scambiarci carezze e piccole attenzioni e poco prima dell’alba ci addormentiamo. 




-Lu?-
-Uhm...- mormoro con gli occhi ancora chiusi mentre sento la mano di Natsu scostarmi i capelli dal collo e posare un bacio sul mio collo. Sorrido per il solletico che mi fa e volto il viso verso di lui sollevando le palpebre stanche. 
-Svegliami sempre così ti prego- sussurro strofinandomi gli occhi. Lui ride e si alza sclaciando via le coperte e facendomi cenno di fare lo stesso.
-Ho una proposta per te mia bella signora delle stelle. Una giornata tranquilla solo per noi quattro-
-Quattro?
-Emma, me, te e Happy- Rido e gli passo di fianco andando a preparare una tazza di caffè.  
-IO ci sto ma devo mandarti in missione allora-
-Sono tutto un fuoco! Cosa devo fare?-
-Ne sei sicuro è una  missione veramente pericolosa...-
-Spara!-
-L’hai voluto tu. Devi svegliare Emma-
-Ah ed era questa la missione pericolosa?- Commenta lui deluso prima di dirigersi verso la stanza della bambina.
-Oh non sai cosa ti aspetta- sussurro fra me e me, ed ecco che pochi secondi dopo si sente un rumore e una ciabatta vola fuori dalla stanza insieme a un cuscino e ad altri oggetti non ben identificati. Natsu corre fuori e mi guarda negli occhi terrorizzato.
-E’ un demone!- esclama col fiatone mentre Emma esce dalla camera strascicando i piedi per terra fino al piano di lavoro della cucina dove si arrampica.
-Mamma, papà Natsu dice che oggi passeremo insieme tutta la giornata- esclama angelica mia figlia. Alle parole “papà Natsu” il ragazzo arrossisce mentre a me va di traverso il caffè. 
-Emma! Natsu non è papà!- Lei ci guarda confusa facendo scorrere gli occhi fra noi due.
-E perchè? dormite insieme, vi tenete per mano e Natsu ti da i bacini sulle labbra. Non è questo che fanno le mamme e i papà? Alzack e Bisca lo fanno me l’ha detto Asuka- Scuoto la testa rinunciando a continuare una discussione che sicuramente vincerebbe lei. 
-Eh va bene tesoro. Oggi tutta la giornata insieme okay?-
-Sìììììì!!!- urla la bambina felice sollevando i pugnetti al cielo e io e Natsu ci guardiamo ridendo.


Osservo Emma che a pochi metri da me dondola sull’altalena del parco pubblico. Ride senza sosta mentre Happy e il suo padroncino la spingono su e giù. Natsu dopo aver dato un’ultima spinta a Emma si dirige verso di me con le mani infilate nelle tasche. Gli sorrido col cuore leggero dopo tanto tempo. Mi mancava quest’aria di famiglia che c’era quando ero nella gilda. Quando ero con  lui. Sento gli occhi inumidirsi per la nostalgia di questi due anni persi a scappare da chi in realtà mi amava così tanto. 
-Ehi,Lu...Posso farti una domanda?- mi chiede Natsu dopo avermi raggiunto
-Sì certo!-rispondo e noto il tono imbarazzato della sua voce.
-Chi è il padre di Emma?- Il mio cuore salta un battito per la sorpresa. Sospiro mentre davanti agli occhi mi compare l’immagine di quel giovane biondo e dagli occhi blu mare.
-Mi chiedevo quando avresti fatto questa domanda...- mormoro e lui dispiaciuto si avvicina poggiandomi le mani sulle braccia con leggerezza.
-Ehi non devi rispondere se non te la senti- Scuoto la testa e alzo il viso per osservare quel suo sorriso che mi ha sempre sollevato il morale.

-No invece io DEVO farlo. Allora, da dove iniziare... Va bene. Dopo che tu te ne eri andato con Happy ad allenarti e la Gilda si era sciolta, io rimasi ancora per qualche settimana qui a Magnolia.
Poi però mi resi conto che ogni passo fatto per queste vie mi ricordava le nostre avventure, le nostre risate e tutto ciò che avevamo passato. Guardavo la gente ricostruire le loro case e pensavo allo scontro contro Tartaros e al sacrificio di Aquarius e dei draghi così decisi di andarmene. Non fu facile consegnare le chiavi alla padrona nè trovare un’altra casain un posto sconosciuto. Dopo qualche mese che abitavo a Crocus incontrai un ragazzo nella libreria della città, Haru. Le nostre mani si sfiorarono quando entrambi allungammo le mani verso un libro e così avvenne l’incontro. Uscimmo insieme qualche volta e ci scoprimmo del tutto compatibili l’uno con l’altra. Dopo un mese circa facemmo il grande passo e sembrava che tutto andasse per il meglio. Poi tu tornasti e insime riformammo la gilda. Per tutto quel tempo lui volle rimanermi a canto. Ci scrivevamo lettere e passavamo insieme tutto il tempo che potevamo. Avevo quasi dimenticato ciò che provavo per te, mi ero infatti convinta che tu non provassi niente per me. Così continuai ad uscire con lui edd ero felice finchè non scoprii di essere incinta. Aveevo la nausea e a volte solo la vista del cibo mi faceva venire i conati. Levy spaventata che potesse essere qualcosa di grave mi portò da Poryuska che mi disse tutto. Incinta di tre settimane. Lo dissi ad Haru e lui si infuriò.
Mi tirò uno schiaffo e poi un altro finchè non riuscii ad invocare Leo che lo cacciò via. Ero distrutta una delle mie poche certezze mi era crollata sotto i piedi e non sapevo che fare. In lacrime tornai a casa e mi rifiutai di venire con voi in missione. Dovevo riflettere. Quando presi la decisione di andarmene non mi sentii in colpa. Ero troppo abbattuta e impaurita da quello che stava per succedere per preoccuparmi di quello che avreste pensato di me. Così partii alla ricerca di un posto in cui starmene tranquilla per un po’. Allenandomi per diventare più forte. Per me stessa e per Emma che cresceva dentro di me. Prendevo i lavori con il nome di Sparrow e sentendo la mancanza del marchio della gilda che era ormai quasi sparito mi tatuai. Ed insomma la maggior parte della storia è qui. Quello che successe dopo è meglio lasciarlo ad un’altra volta Natsu. Per ora sono veramente stanca di ricordare quella parte del mio passato ci sono cose che ho fatto di cui non vado fiera- 
Natsu sorride. E’ rimasto in silenzio per tutto il racconto e la cosa mi ha stupito. Non pensavo ne fosse in grado. Si china verso di me e mi bacia sulle labbra con delicatezza. Gli urletti di Emma in sottofondo mi segnalano che sicuramente ci ha visti però so che non le dispiace. Insomma vuole così tanto un padre che non mi stupirebbe se accettasse che sia questa testa vuota.


-Allora è vero dovrò iniziare a chiamarti Signora Fiammifero , Lucy- Mi separo di scatto da Natsu e mi volto a guardare Gray che ridendo si avvicina. Rigorosamente Nudo.
-Copriti pervertito ci sono bambini presenti!- Esclamo mentre Happy copre svelto gli occhi di Emma. Il mago del ghiaccio sobbalza e arrosendo recupera i suoi vestiti mormorando scuse imbarazzate.
-Se non ti dispiace ghiacciolo dopo averci dato questa dimostrazione di virilità ti pregherei di andartene. Stavo finendo un discorso con la mia donna- Arrossisco alle parole di Natsu mentre Gray spalanca gli occhi.
-Tua donna? Madre santa siete già a questo punto? Deve averti bruciato il cervello questo Testa Vuota-
-A chi hai dato della Testa Vuota, Iceberg?-
-A te Fiammetta- I due iniziano a fare a botte nel mezzo del parco attirando l’attenzione di tutti, genitori e bambini, che si avvicinano per guardare. Sbuffo incrociando le mani sotto il seno sperando che la situazione non richieda il mio intervento e capendo come deve sentirsi Erza ogni volta. Ma dopo cinque minuti dato che non sembrano avere intenzione di fermarsi allungo una mano alla cintura e afferro una delle mie nuove chiavi. 
-APRITI PORTALE STELLARE DEGLI ELEMENTI: PHOENIX! STAR DRESS!- esclamo e il mio corpo viene avvolto da un vestito lungo fino ai piedi rosso fuoco mi pongo in mezzo ai due litiganti e li afferro per le orecchie costringendoli a separarsi per poi bloccare gli attacchi di entrambi creando piccole fiamme che proteggono il mio corpo. Ad un tratto Natsu spalanca gli occhi come se si fosse appena accorto di qualcosa e indietreggia.
-FIAMME!- urla con entusiasmo battendo le mani come un bambino. Sbuffo mentre Gray si ritrae stupito.
-Siete veramente il signore e la signora Fiammifero!- esclama strabuzzando gli occhi mentre lo spirito del fuoco rimasto in disparte fino ad allora si posa sulla mia spalla. Phoenix, la Fenice che lascia gli spettatori di questa piccola scenetta meravigliati. L’uccello mitico canta riempiendo l’aria di un suono lieve e melodioso. Io sorridendo la accarezzo immergendo le mani nelle fiamme che costituiscono le sue piume.
-Però bisogna ammettere una cosa Lucy. Tu e le tue fiamme siete sicuramente più sexy di quel Baka di Natsu- Io rido mentre Natsu fa per scagliarsi contro di lui un’altra volta intimandogli di non guardarmi mai più. Ridendo lo fermo posandogli una mano sul petto e baciandolo. Lui all’inizio scalpitante per una nuova lotta cambia subito idea quando le mie labbra si posano sulle sue. 
-Ricordami di litigare più spesso con Gray. Soprattutto se poi tu mi fermerai in questo modo-
Scuoto il capo divertita mentre lo spirito del fuoco torna nel suo mondo con il vestito delle stelle. 
-Vedo che anche a te piacciono le mie fiamme-
-Oh, Non sai quanto- risponde Natsu malizioso. Io ignoro la luce nei suoi occhi rivolgendomi alla piccola Emma che corre incontro a me e al Dragon Slayer per farsi prendere sulle spalle dal ragazzo che non esita un secondo prima di sollevarla e farla volteggiare in aria. Sentirla ridre con così tanta gioia mi scalda il cuore e sentendo una mano sulla spalla mi volto verso Gray che mi sorride complice facendomi l’occhiolino. Arrossisco e lo abbraccio veramente per la prima volta dopo tutto il tempo che è passato durante la mia assenza. 
-Mamma mamma fai quel gioco con la luce?- mi prega Emma avvicinandosi e facendo gli occhi da cucciolo. Mi piego per guardarla negli occhi  e la osservo con fare meditabondo.
-Quello delle luci salterine?- le domando e lei annuisce senza però smettere di rivolgermi uno sguardo dei suoi enormi occhi blu.
Mi alzo sorridendole e schiocco le dita. Una luce bianca si forma sulle mie sita e poi le lascia al mio comando salendo in alto e poi dividendosi in altre minuscole lucette con un piccolo schiocco. Emma batte le mani felice saltellando da un piede all’altro.
-Ho un’idea Lucy portesti rifarlo?- Mi domanda Lucy e io eseguo e lui aggiunge alla mia luce scintille di fuoco imitato da Gray che fa la stessa cosa con il suo ghiaccio creando nel cielo sopra di noi un’esplosione di minuscoli bagliori che fanno rimanere tutti ad occhi aperti. 
Ad un tratto vedo Emma allungarsi e strattonare il gilet che indossa Natsu. Lui si accuccia e la bambina dopo qualche secondo inizia a parlare.
-Natsu...so che non sei il mio vero papà ma potresti diventarlo per favore? La mamma sorride quando ci sei tu... Prima non sorrideva così tanto e poi mi piacerebbe tanto che fossi tu il mio papà...- mormora e vedo Natsu esitare un secondo spalancando gli occhi. Poi sorride a mia figlia.
-Non c’è niente che mi farebbe più piacere ma non so cosa ne pensa la mamma sai?- Dice voltandosi verso di me che al culmine della felicità non posso che mormorare un sì e solo allora mi accorgo delle lacrime che scorrono sul mio viso accarezzandomi la pelle mentre le due persone più importanti della mia vita mi stringono in un abbraccio. Non riesco a capire se sto ridendo o piangendo menter stringo Emma al petto e lei si rannicchia fra me e Natsu. Il Dragon Slayer mi asciuga le lacrime con il palmo della mano e mi accarezza i capelli prima di darmi un bacio sotto la pioggia di luccicanti bagliori illuminati dalla luce ormai quasi estinta del tramonto. Un tramonto che segna finalmente una giornata che mai fu più felice di questa. Sento che il cuore potrebbe esplodere da un momento all’altro ma non mi importa. Ho mia figlia e un uomo che amo.
Finalmente, ho una
FAMIGLIA


ANGOLO AUTRICE
Allora inanzittutto mi scuso per il ritardo ma come ho detto scrivendo capitolo per capitolo a volta mi mancano un po’ le idee e ammetto che non so bene dove andremo a finire ( Che imbarazzo che sono) Comunque eccoci qua. Volevo avere un po’ di momenti Nalu solo per loro e la loro famiglia che si sta formando prima di trovare un modo per dare inizio ad una storia un poco più movimentata. 
Accetto ogni tipo di consigli e critiche anzi ne ho davvero bisogno.
Un bacio e alla prossima.
Darkalyce

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Capitolo 5
*** In Missione ***




Lucy dorme tranquilla al mio fianco. L’ansia e la paura di ieri sera sembrano essere finalmente scomparse. Mi faceva male vederla così. Emma nella stanza a fianco dorme già da un pezzo ma io non ci riesco. C’è qualcosa che non quadra. I miei sensi lo percepiscono. Qualcosa ci osserva e segue le nostre mosse da vicino ma non riesco a capire cosa sia. Magari è soltanto una mia impressione. Mi chino a osservare il viso rilassato della mia compagna rannicchiata contro il mio petto. Sorrido scostandole una ciocca bionda dal viso e mi incanto vedere quanto sia vulnerabile in questo momento. Poi noto la cicatrice che spunta dal colletto della maglietta che usa come pigiama e quella che spuntano dalle maniche. La rabbia mi monta dentro e vorrei trovare chi le ha fatto questo e ucciderlo ma non posso. Non sono più quello di una volta. Ho imparato a controllarmi ma quando si tratta di Lucy tutti questi anni sembrano passare e io torno il solito testardo. La stringo contro di me e mi addormento in fretta mentre il suo respiro mi calma.
Ci occuperemo domani di quello che non va.

-Gray hai mica visto Lucy?- domando al mio amico che se ne sta in disparte all’interno della Gilda. Mi sono svegliato più tardi del solito stamattina e le ragazze erano già uscite. Emma è con il Master in una sala speciale per imparare ad usare la sua magia ma di Lucy nemmeno l’ombra fin’ora. 
-Si stava allenando con Erza l’ultima volta che l’ho vista- Annuisco e faccio per uscire.
-Hei fiammifero aspettami voglio vedere come se la cava la nostra Lu-
-La mia Lu vorrai dire ghiacciolo-
-SiSi tranquillo. Da quando sei così possessivo?-
-Scusami i draghi tendono a essere gelosi- 
-Non fa niente amico- 
usciamo dalla Gilda e ci troviamo davanti le due ragazze intente in una lotta senza esclsione di colpi. Erza rotea la sua katana cercando di colpire Lucy che risponde ai colpi con i pugnali che le ho visto portare attaccati alla cintura. La rossa attacca senza sosta ma non smuove Lucy di un millimetro. La ragazza concentratissima affronta l’amica con un sorriso in volto e i muscoli tesi. 
-Wow è fantastica davvero!-
-Nudista...-
-Ohi tranquillo era tanto per dire!- esclama l’alchimista del ghiaccio sollevando le mani. Sorrido continuando ad osservare le due che ad un tratto stanche si separano stringendosi la mano con un sorriso. Lucy si volta e dopo avermi visto mi rivolge un sorriso e mi corre in contro rinfoderando i pugnali nei sostegni legati alle cosce. I capelli biondi le fluttuano intorno alle spalle come una nuvola dorata e il suo sorriso mi incanta. Avvicinandosi a me rallenta e mi bacia leggera sulle labbra quasi con fare timido. Gray ridacchia a vedere Erza rossissima che volta lo sguardo da un’altra parte.
-Non c’eri stamattina- Lucy si stringe nelle spalle.
-Dormivi così bene e poi io ed Emma dovevamo venire alla Gilda. Sai per il suo incontro con il Master- Annuisco e le passo un braccio intorno alla vita.
-Te la cavi straordinariamente bene anche contro Erza!-
-Oh in realtà se avessimo continuato  probabilmente mi avrebbe sopraffatta- risponde Lucy sorridendo a Erza.
-Non scherziamo Lucy anche io ero in difficoltà sei diventata una combattente eccezionale. Forse anche degna della classe S- La maga degli spiriti stellari arrossisce scuotendo la testa.
-Non ancora credo. Anche se so che in questi due anni anche Natsu, Gray e Gajeel sono diventati maghi di classe S- commenta guardando me e il nudista con un sorriso scherzoso. Imbarazzato mi passo una mano dietro la testa e annuisco.
-Bhe prima o poi vi raggiungerò lo prometto e allora vedrai che team che diventeremo. Il più forte di Fiore-
-Aye!- esclamo stringendo orgoglioso la mia Lu. Ad un tratto si sente un boato e la nostra attenzione viene catturata da una piccola esplosione all’interno della Gilda. Lucy corre subito dentro preoccupata che possa riguardare Emma e non ha torto. Ma si tratta di lei in modo totalmente diverso da come si aspettava. Il Master è in piedi pietrificato e con i peli della barba sbrucciacchiati. La piccola Emma davanti a lui lo osserva ridendo.
-Si può sapere che diavolo è successo?!- urla Lucy poggiandosi i pugni sui fianchi e assumendo quell’espressione che io e Happy troviamo semplicemente spaventosa. 
-Tua figlia è più forte di quanto immaginassi Lucy! Le ho chiesto di fare una piccola sfera di luce e lei ha fatto quasi esplodere la Gilda!-  esclama il master con i baffi bruciacchiati. Lucy ride sotto i nostri occhi stupiti avvicinandosi alla figlia imbarazzata e prendendola in braccio. 
-Tesoro che cosa fai? Non puoi distruggere il Master. Ti ricordi cosa avevamo detto?- Emma annuisce.
-Respira, controlla, libera e vinci- dice poi con la sua vocina da bambina e la madre le sorride. 
-Io ed Emma ci siamo allenate molto ma il suo potere era troppo grande da assorbire per aiutarla a controllarlo. Tuttavia dopo lìintenso allenamento a cui mi sono sottoposta sono riuscita ad imparare una nuova tecnica in modo da poterlo assorbire e imagazzinare in caso di bisogno. Infatti avendo più esperienza di lei sono in grado di controllare meglio il potere della luce. Che dici gli facciamo vedere?- spiega Lucy per poi rivolgersi a Emma che sorride entusiasta. Lucy la posa per terra e si accovaccia davanti a lei. Le due allungano le mani e le stringono intrecciando le dita. Poi improvvisamente una luce inizia a diffondersi dalle mani di Emma che tiene gli occhi chiudi mentre un’espressione concentrata le occupa il visino. Lucy ad un tratto spalanca gli occhi e solleva il viso verso l’alto. Le sue iridi sono diventate completamente bianche mentre il suo corpo ha iniziato  a brillare. Le chiavi al suo fianco luccicano e tintinnano sollevandosi e scontrandosi l’una contro l’altra. Poi Lucy separa le mani da quelle della figlia e le solleva verso il soffitto. La luce si sprigiona e si plasma formando il simbolo di Fairy Tail che brilla finchè Lucy non si alza in piedi battendo il cinque alla figlia.
-Bravissima socia!- esclama mentre Emma mi viene incontro e mi salta in braccio. 
-Cosa è appena successo esattamente?- domanda Gray confuso togliendosi di nuovo la camicia senza accorgersene. 
-Emma ha collegato il suo potere con quello di Lucy che ne ha preso una piccola parte e l’ha fatto suo- spiega il Master. -Non vedevo una cosa di questo genere dai tempi di Mavis. Sei cresciuta Lucy- Lei sorride e la vedo guardare verso la bacheca degli annunci.
-Master posso partire per un lavoro?- domanda ad un tratto cambiando discorso. Makarov felice acconsente mentre i miei occhi sono puntati sulla figura della mia Nakama che sorride ma stringe la mano destra a pugno mentre scintille di magia le scorrono sulla pelle fino al marchio della gilda che sembra assorbirla. 
-Lucy se vai in missione veniamo anche noi!- Esclama Erza appoggiandosi la spada sulla spalla mentre Gray annuisce levandosi anche i pantaloni.
-Dio mio ghiacciolo vestiti!- intervengo schermando la vista della bambina mentre Gray sta per togliersi l’ultimo indumento che gli rimane addosso. Le mutande. Lui confuso guarda in basso e impallidendo parte alla ricerca dei propri vestiti. 
-Sai Lu, dovremmo riformare la nostra squadra. Da quando te ne sei andata Levy, Gajeel e Levy hanno fondato la loro e noi abbiamo smesso di prendere lavori insieme. Ci farà bene tornare al lavoro- La mia Lu sorride annuendo e mette la mano al centro del nostro cerchio. 
-Il Team più forte!- esclama mentre tutti noi mettiamo una mano sopra la sua e le rispondiamo con un grido. 
-Partiremo domani. Riposatevi ragazzi!- dice Erza allontanandosi verso la collina dietro la Gilda dove l’aspetta una figura incappucciata. Io e Lucy rimaniamo con Emma alla Gilda cercando qualcuno che possa tenere Emma mentre siamo via ma nessuno sembra disponibile. Macao è in piena crisi di mezza età e scoppia di felicità perchè suo figlio a finalmente deciso di iniziare a prendere incarichi insieme a Wendy. Dall’altra parte della Gilda Gajeel e Levy si fanno avanti ma Lucy ancora arrabbiata per l’ultima volta che la ferraglia si è occupata della bambina, lo vieta categoricamente. Cana già brilla di prima mattina viene esclusa a priori mentre non se ne parla di lasciarla a Juvia in una valle di lacrime perchè il suo fidanzato partirà con la sua nemica in Amore. Ad un tratto Mira si fa avanti.
-Sai Lucy, io è Laxus possiamo tenerla se non hai altre alternative. Insomma non possiamo andare in missione per un po’ perchè Freed è in crisi da quando Laxus l’ha rifiutato per me quindi non sappiamo bene cosa fare...- Lucy mi guarda dubbiosa per un attimo. So cosa sta pensando. Lascerebbe sua figlia in mano a un Demone e al suo compagno Elettrico. Sospira e annuisce mentre Mira più felice che mai la abbraccia. 
-So già che mi pentirò di tutto questo- sussurra mentre ci sediamo a mangiare.




Il sole è appena sorto ma la squadra è già pronta a partire. Erza trascina dietro di sè un’enorme mole di bagagli sotto lo sguardo confuso di Gray che cerca di scollarsi una Juvia che si sta sciogliendo. Lucy ha appena lasciato la figlia a Mira e Laxus il quale non sembrava molto felice di occuparsi di una bambina. La maga degli spiriti stellari mi stupisce devo ammetterlo. Gli stivali le arrivano alle cosce dove sono legati i pugnali. Un body blu scuro le copre il corpo fino al seno che circonda attillato mentre un gilet le copre le braccia sotto un mantello blu scuro. La cintura che porta in vita sembra un vero e proprio arsenale. Coltelli da lancio accompagnano la frusta e il sacchetto delle chiavi. Mi sorride infilando un ultimo pugnale nella sua guaina. 
-Non so se sei sexy o se mi spaventi vestita così- mormoro e lei solleva gli occhi al cielo mentre Erza arrossisce. 
-Non dovremmo partire? I banditi ci aspettano!- 
-SONO TUTTO UN FUOCO!-


Okay avevo capito che Lucy era cambiata ma non pensavo così tanto.
Quello che sta facendo davanti ai nostri occhi non dev’essere umano. 
Siamo arrivati al quartier generale dei banditi che ci avevano chiesto di sconfiggere e lei sembra totalmente un’altra persona. Ha evocato senza difficolta sia Loke che Virgo mentre senza usare la magia sta distruggendo uno dopo l’altro chiunque le si pari davanti. Si muove a una velocità impossibile, cordinata perfettamente con i suoi due spiriti e il fatto di tenere aperti simultaneamente i due portali sembra non le produca nessun effetto particolare tanto che usa anche la magia della luce per allontanare i nemici. Io e gli altri siamo stupiti e combattiamo meravigliati dalla nuova Lucy che combatte in modo più che perfetto nel corpo a corpo cosa che mai ci saremmo aspettati da lei. Quando la battaglia termina davanti a lei vi è un cumolo di persone che pare una torre ed anche Erza è confusa. Si volta verso di noi e sorride sollevando un pollice in alto mentre i due spiriti scompaiono. Come se non fosse nulla l’averla appena vista saltare da due metri d’altezza e atterrare in piedi volteggiando come un’acrobata. 
Il suo sorriso ad un tratto si spegne mentre il mio naso fiuta qualcosa. Qualcosa di oscuro. Mi volto e davanti a noi si erge un uomo dai capelli neri come il petrolio e con due occhi blu oceano che si fissano su ognuno di noi. C’è qualcosa di famigliare in quegli occhi nella loro espressione. Sorride ma non sembra sincero. Quel sorriso appare come una ferita sul viso solcato da segni scuri che si diramano su tutta la sua pelle. 
-Haru...- mormora Lucy e  le sue mani tremano mentre si avvicina all’uomo. Haru, il padre di Emma è qui. Quello che ha abbandonato Lucy. Sento la rabbia montarmi dentro e rompere gli argini come un fiume in piena. Faccio per avanzare ma Lucy mi ferma scuotendo la testa. 
-Cosa ci fai qui Haru?- Lui ride  scostandosi dall’ombra. Un lato del suo viso che non avevamo visto è sfigurato da una grossa cicatrice simile a quella di una bruciatura mentre il suo braccio destro sembra fatto da mille piccole rotelle. e ingranaggi. Lucy spalanca gli occhi e si blocca a metà strada.
-Lucy, cara Lucy. Come sta la nostra bambina?- domanda con tono sarcastico avvicinandosi alla ragazza che indietreggia spinta più dal disgusto che dalla paura. 
-Non ti avvicinerai ad Emma non ne hai il diritto! Ci hai abbandonate!- urla  e questa volta tocca ad Haru indietreggiare.
-Oh ma tu non hai capito Lucy, io non voglio la bambina per  qualche riunione di famiglia. Io la voglio per il suo potere: E poi prenderò anche il tuo Imperatrice delle Sette Porte- Sussurra suadente accarezzando il mento di Lucy che freme mentre sfere di luce si formano sui suoi palmi. Erza trema per la rabbia e così anche il ghiacciolo nudista al suo fianco.
-Tu non avrai mai niente da noi due- sussurra Lucy prima di colpire l’uomo al petto con il palmo aperto. Il getto lo attraversa sbalzandolo all’indietro ma si rialza come se niente fosse squotendosi via la polvere dai pantaloni.
-Non hai ancora capito Lucy? Io otterrò sempre quello che voglio. Non potrai sfuggire per sempre a Celestial Demon. Ti prenderemo e allora per te sarà l’ora di abbassare la testa e iniziare ad obbedire- esclama avvolgendosi nel mantello nero che tiene drappeggiato sulle spalle. 
-Allora sei tu Celestial Demon!- mormora Lucy mentre attingendo al potere della fenice si sta ricoprendo di fiamme.  
-Lo sono sempre stato, dovevo solo fare in modo che nascesse una tua figlia che avrebbe ereditato i tuoi poteri e spingerti alla ricerca delle chiavi degli elementi. Ma tu sai che in realtà non è quello che voglio. Tu hai qualcosa che mi appartiene e io lo rivoglio Lucy. Ci metterò poco a radere al suolo casa tua e tutto ciò che ami per riaverlo e allora nessun potere stellare ti potrà salvare. Pensaci bene Lucy e portami il Libro delle Costellazioni Perdute e forse allora io ti lascerò in pace-
Lucy si scaglia in avanti e la schiva per poi colpirla alla schiena con una sfera di magia nera come la notte. Lucy urla cadendo in ginocchio. Corro verso di lei e la aiuto a rialzarsi. Lei si volta verso Haru con gli occhi castani freddi e uno sguardo di pietra.
-Non lo avrai mai Haru non importa cosa dovrò fare per tenertelo nascosto. Non avrai nè il libro nè la bambina e neppure me. Fairy Tail è la nostra famiglia ora. Ci proteggeranno e io combatterò fino alla morte se servirà-
Haru sorride cupo -vedremo- dice prima di scomparire nel nulla. Lucy mi guarda con gli occhi pieni di lacrime. La stringo a me cercando di calmarla mentre Gray ed Erza ci guardano confusi e arrabbiati per quello che è appena successo.
-Natsu, tu mi proteggerai vero?- sussurra Lucy guardandomi negli occhi. -Perchè io non so cosa stia succedendo  è ho paura Natsu. Ho tanta paura- Le accarezzo il viso sorridendo.
-Sempre, Lucy. Un drago protegge sempre la sua compagna non importa cosa succeda o quanto forte sia il nemico. Non ti lascerò mai più Lucy. E’ una promessa- le rispondo prima di chinarmi e baciarla con dolcezza stringendola a me mentre le sue lacrime mi bagnano le dita. 
Non importa quale guerra stia portando con sè Haru. Io la combatterò e proteggerò la mia famiglia. Lucy, Emma...Non le lascerò sole. Potrà mandarci alle calcagna tutti i suoi sottoposti di Celestial Demon e ferirci in tutti i modi possibili ma minacciando Lucy si è messo contro una Gilda che non avrebbe mai dovuto far arrabbiare. 
Perchè Fairy Tail non abbandonerà mai i suoi compagni.
Fairy Tail combatterà.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Eccomi qui di nuovo e quasi puntuale. Ammetto che questo capitolo non mi convince molto e in realtà sono in ritardo proprio perchè ero indecisa se pubblicarlo. Ora più che mai ho bisogno di sapere cosa ne pensate e dei vostri consigli. Non avendo mai scritto una serie tutto questo è nuovo per me....Cooomunque ecco qua il quinto capitolo. Sono troppo felice di essere finalmente arrivata fin qui e raingrazio tutti quelli che hanno recensito o anche semplicemente letto gli scorsi capitoli e anche quelli che hanno messo la storia fra le preferite o fra quele da ricordare. Grazie Mille e al prossimo capi. Si spera a breve anche se non so cosa potrebbe succedere con l’entrata in scena di Haru....Ghihihihi
Darkalyce

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Capitolo 6
*** Il libro delle costellazioni perdute ***




 

Il libro delle Costellazioni Perdute

Lucy pov 

Mi alzo da terra lentamente,sostenuta da Natsu che mi guarda preoccupato. Il colpo di Haru è stato potente mi ha lasciato senza fiato. Ancora mi chiedo come ho fatto a non accorgermi della sua vera natura, del demone che viveva in quel corpo così umano. Oggi però si è mostrato come è veramente...non so come si sia ridotto in quel modo. Stringo le mani a pugno per la rabbia. Non posso credere che dopo quello che mi ha fatto lui sia ancora pronto a distruggermi di nuovo la vita. 
-Lu...cosa sta succedendo?- mi domanda Natsu in un sussurro e i suoi occhi ossidiana mi osservano preoccupati. Scuoto la testa, non saprei come spiegarglielo. Come dirgli che tutto ciò che ho fatto nei due anni passati mi sta cadendo addosso ora. Sapevo che prima o poi sarebbe successo, che Celestial Demon mi avrebbe trovato ma non sono pronta ad affrontare ciò che significa. E’ troppo presto, ho appena ritrovato la mia famiglia, non posso scappare di nuovo. Fare le valigie e dirigermi verso un nuovo posto, prendere Emma e correre lontana ora che abbiamo finalmente qualcuno che ci protegge e ama. Natsu aspetta una mia risposta e so di dovergliela ma quando gli dirò che cosa ho intenzione di fare so già che si arrabbierà. Urlerà e forse darà fuoco a qualcosa ma non posso rimanere qui metterei in pericolo tutti. Le sue mani mi afferrano le spalle costringendomi a voltarmi verso di lui. Mi solleva il mento e i suoi occhi si incatenano ai miei come facevano prima. 
-Lucy, parlami!- mi dice e la sua voce suona ferma ma preoccupata. 
-Non qui- sussurro distogliendo lo sguardo. -Devo parlare con il Master prima- Lui sospira e si volta verso Erza e Gray che hanno raccolto le loro cose e sono già pronti a tornare indietro. Ci incamminiamo verso la strada che porta alla stazione e dopo aver preso il nostro compenso saliamo sul primo treno. Natsu, con la nausea, si sdraia sul sedile appoggiando la testa sulle mie gambe. Distrattamente faccio scorrere le dita fra i ciuffi disordinati mentre osservo il paesaggio scorrermi davanti agli occhi veloce. Mi ricordo la prima volta che ci sono salita con Emma, i suoi occhietti osservavano esaltati ogni cosa e si arrampicava sui sedili come fossero montagne ridacchiando e lanciando urletti di gioia. Emma…Non le piacerà dover partire di nuovo. Si è subito innamorata della Gilda e io non posso che capirla ma il mio dovere è tenerla al sicuro. Non credo ci siano altre soluzioni.

Prima di passare alla gilda per parlare con il Master mi fermo a casa di Mira a riprendere Emma. La porta è aperta e il mio cuore si blocca mentre il terrore che sia arrivato anche qui e l’abbia portata via mi impedisce di respirare. Corro su per le scale e raggiungo l’appartamento dove l’albina vive con Laxus e spalanco la porta con il fiatone. Il mago del fulmine sobbalza svegliando Emma che giace sdraiata in braccio a lui. Mira mi guarda stroppicciandosi gli occhi. Entrambi sembrano distrutti. Il biondo indossa una coroncina appoggiata di traverso sulla testa mentre il viso di Mira è ricoperto di minuscoli Glitter. Emma si solleva e guarda confusa verso la porta mentre sento il peso sul mio cuore allentarsi. Sorrido stringendo Emma che si è lanciata di corsa verso di me. La sollevo tenendola stretta tra le braccia mentre i due maghi cercano di darsi un contegno. Si avvicinano salutandomi con un cenno del capo.
-Grazie mille per ver badato a lei, spero non vi abbia disturbato troppo-  Laxus fa per rispondere ma Mira lo blocca prima che possa dire una parola.
-No, no stai tranquilla è stato un piacere!- I ragazzo si volta a guardarla spalancando gli occhi. Rido guardando i due intenti in una silenziosa conversazione. Emma alza il viso sorridente verso di me.
-Mamma andiamo da Natsu?- mi domanda sorridendo felice.
-Sì tesoro, andiamo da Natsu- rispondo scoccandole poi un bacio sulla guancia.So già che le mancherà questo posto.

Sono seduta nell’ufficio del Master e Natsu al mio fianco sta finendo di raccontare ciò che è successo in missione. Io distrattamente ascolto le parole del Dragon Slayer mentre penso a come spiegare a cosa si riferiva Haru quando parlava del libro. 
-Lucy?- sollevo gli occhi verso il Master che mi sta osservando aspettando. Solo ora mi accorgo che Natsu ha smesso di parlare e che Makarov si aspetta una risposta. 
-Scusa?- 
-Lucy mi puoi spiegare come mai sei inseguita da questa Gilda Oscura?- ripete il Master paziente.
-Io ho rubato loro qualcosa di molto prezioso quando ci siamo scontrati ma allora non sapevo che Haru fosse a capo del loro gruppo-
-Di cosa stai parlando?- 
-Circa un anno fa ero in missione per distruggere la gilda oscura di Celestial Demon che stava terrorizzando un paese nel sud di Fiore. Mi recai al loro quartier Generale e mi scontrai con loro. Avevo da poco completato i viaggi che mi avevano permesso di trovare tutte le chiavi degli elementi e il mio potere era notevolmente aumentato. A fatica riuscii a batterli tutti e a raggiungere la sala principale. Lì tenevano il loro tesoro più prezioso. Il libro delle Costellazioni Perdute. Era andato perduto e da centinaia di anni non si sentivano più notizie sulla sua collocazione. Così quando sentii il suo potere non ci misi molto a trovarlo. Contiene tutte le costellazioni esistenti dalla nascita dell’universo e mostra gli incantesimi più potenti e che solo un mago degli spiriti stellari molto potente può usare. Lo portai via con me e iniziai a studiarlo nei minimi particolari. Imparai molto e decisi di tenerlo nascosto perché al suo interno c’è un incantesimo che, se finisse nelle mani sbagliate permetterebbe di distruggere il mondo intero. Il potere necessario per usarlo è inimmaginabile ma Celestial Demon è giunto ad una conclusione a cui avrei dovuto arrivare anche io. Il mio potere unito a quello di Emma potrebbe permetterebbe l’apertura dei Cancelli Celesti e la riuscita dell’incantesimo.  E’ per questo che Haru vuole che mi arrenda e mi consegni a lui con il libro ed Emma. Ed anche per questo motivo io sono scappata per tutto questo tempo. I maghi che incontrai al quartier generale erano solo i sottoposti dei veri componenti della Gilda. Sono forti. Più di chiunque abbia mai incontrato e sanno che sono in possesso delle chiavi di Luce e Oscurità le più potenti esistenti al mondo. Se mi catturassero sarebbe la fine per chiunque nel regno e fuori. Mi chiamano Imperatrice delle Sette Porte e come tale il  mio compito è proteggere il mondo degli spiriti…-
-E il nostro è proteggere te!- interviene Natsu guardandomi testardo come sempre.
-Sai bene che non posso rimanere. Non voglio che nessuno si faccia male per colpa mia. So che è difficile da capire ma non possiamo rimanere. Io e Emma dobbiamo nasconderci o tutto quello che ho fatto negli ultimi anni non sarà servito a nulla!-
-Non puoi impedirmi di combattere per te Lucy, non puoi!- Urla lui arrabbiato sotto lo sguardo serio del Master. 
-Natsu voi starete meglio senza di noi! E’ stato un errore tornare. Non avrei dovuto e lo sapevo bene ma non ho resistito e ora siete tutto in pericolo. Io posso convivere con quello che ho fatto, con le persone che ho ucciso ma non posso sopportare che il peso dei miei errori cada su di voi!- 
-ORA BASTA!- interviene Makarov fermando sul nascere la risposta di Natsu che sta prendendo fuoco.

-Lucy, tu non te ne andrai da Magnolia. Fai parte di questa Gilda ora di nuovo e non puoi andartene se io te lo vieto. Rimarrai qui e non provare a discutere su questo punto non cederò. Fairy Tail è una famiglia e tu avresti dovuto capirlo ormai. Non ti lasceremo affrontare da sola il nemico anche se vorrà dire legarti per impedirti di scappare via- Sento le lacrime salirmi agli occhi mentre ascolto le parole del Master. Non posso rifiutare il loro aiuto anche se vorrei per tenerli al sicuro da me e da quello che mi porto dietro. Natsu sorride soddisfatto stringendomi la mano e dopo aver ringraziato il Master mi trascina fuori.  Ezra e Gray si staccano da dietro la porta dove stavano origliando la conversazione appena in tempo e mi gettano le braccia al collo felici.
-Non ti libererai di noi così in fretta, Sei una di Fairy Tail no?- esclama Ezra sorridente e io ridendo la abbraccio. Vorrei essere triste perché non sanno contro cosa si stanno mettendo ma l’affetto che dimostrano nei miei confronti mi scalda il cuore e mi impedisce almeno per un po’ di pensare alla battaglia che sta per iniziare. Con il braccio di Natsu stretto intorno alla vita mi dirigo verso casa tenendo per mano un’ignara Emma. Il dragon Slayer sorride al mio fianco osservandola saltellare da una mattonella all’altra. 
-Grazie…-sussurro sollevando lo sguardo verso i suoi occhi scuri.
-Per cosa?- domanda confuso.
-Per avermi impedito di andarmene- rispondo e lui sorridendo si china e mi bacia dolcemente e con delicatezza come se avesse paura di rompermi stringendomi troppo forte.

-Non ti permetterò di andartene un’altra volta. Non adesso che sai finalmente quanto ti amo- commenta in un sussurro contro le mie labbra. Sento le lacrime scorrere leggere sulla mia pelle.
-Anche io ti amo- sussurro prima di baciarlo un’altra volta. Ora mi rendo conto di quanto avrei sbagliato se avessi lasciato tutto questo. Sono loro la mia famiglia e le braccia di Natsu strette intorno a me sono la mia casa. Non posso andarmene. Non potrei mai e qualsiasi cosa succederà, non importa quello che ho fatto, la mia famiglia mi proteggerà perché è questo che una famiglia fa. 
Si protegge a vicenda.


ANGOLO AUTRICE
Ecco qui un nuovo capitolo. Innanzitutto chiedo scusa per il ritardo. Problemi tecnici. Questo era l’ultimo vero capitolo di “calma” perché fra poco dovrebbe iniziare l’azione vera e propria. Grazie a tutti quelli che hanno recensito e seguono questa mia prima serie. Grazie Mille e fatemi sapere cosa ne pensate. 
Al prossimo capitolo
D.













                                                                                                                                                                                                                                                                                           

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Capitolo 7
*** Tetsu e Ishi ***



 
Il palazzo della gilda è affollatissimo, ci sono tutti e i loro occhi sono concentrati su un’unica figura: Lucy che è in piedi in mezzo a loro. Per fare in modo che tutti la vedessero è salita su un tavolo e lì sta ritta davanti alla nostra famiglia che  ascolta con le orecchie tese le sue parole. La sua voce non trema né vacilla mentre racconta del libro delle costellazioni perdute e di Celestial Demon. Emma la guarda parlare con gli occhi che brillano di orgoglio mentre le manine si aggrappano alla mia sciarpa. L’idea che Haru possa essere il padre di questa creatura stupenda ,mi sembra impossibile che un mostro di tal genere possa aver generato una creatura così straordinaria. La bambina mi guarda e sorride con gli occhi azzurri che mi scavano dentro come solo lei può fare. Le sorrido di rimando cercando di essere confortante perché non so cosa possa pensare lei ora sapendo che suo padre in realtà non è l’uomo magnifico che sperava fosse. La sua reazione quando Lucy le ha detto la verità è stata tranquilla anche se entrambi abbiamo visto la delusione nei suoi occhi. 
-Sai perché non mi interessa che cosa fa il mio papà?- mi dice all’orecchio Emma con quella voce dolce da bambina. 
-Perché?-
-Perché anche se lui è il mio papà io non lo conosco e credo che in realtà sia tu il mio vero papà, Natsu- spalanco gli occhi a sentire questa frase che mi investe di così tante responsabilità nonostante il suo tono fosse ingenuo il contenuto di questa frase mi spiazza. Da un lato immaginavo che presto avrebbe iniziato a considerarmi così ma sentirmelo dire fa comunque effetto. Io, il Natsu che si è sempre gettato a testa bassa in ogni battaglia ora sono il padre di questa bambina di quasi tre anni. Il cuore mi si riempie di gioia e paura mentre abbraccio Emma  lanciando un’occhiata a Lucy che ci guarda con un sorriso tenero sul viso segnato dalla preoccupazione. Lo so cosa vorrebbe fare. Scappare via e evitare così di metterci tutti in pericolo ma io non posso permetterlo non adesso che l’ho finalmente ritrovata. Lucy risponde pazientemente a ogni domanda mentre alcuni si preparano già a combattere. 
-Io non vorrei che nessuno di voi finisse nei guai per causa mia, né che venga ferito o peggio. Nessuno di voi a degli obblighi nei miei confronti, mi avete salvato la vita così tante volte che è impossibile contarle e quindi capirei se preferireste tirarvi indietro. Io scomparirò in questo caso e non dovrete più essere costretti a scontrarvi con Celestial Demon. Mai più ve lo prometto ma se deciderete di combattere con me sappiate che nulla mi potrebbe rendere più felice perché siete la mia famiglia e avervi al mio fianco mi renderebbe ancora più forte. Ho bisogno di voi-
-Credo di parlare a nome della gilda quando dico che nessuno ha intenzione di andarsene né di lasciarti sola. Hanno ferito te e così hanno dichiarato guerra a tutti noi e se c’è una gilda che non avrebbero dovuto mettersi contro è sicuramente Fairy Tail- La voce di Gray si solleva in mezzo alle altre forte e chiara e gli occhi di Lucy si fanno lucidi a sentire le sue parole. Sorride e si getta in mezzo alla gilda abbracciando e ringraziando ognuno di loro. Poi ad un tratta Cana alza la mano e si rivolge alla mia compagna, un boccale in una mano e una bottiglia di sakè stretta nell’altra.
-Possiamo però almeno vedere questo magico libro di cui tutti vogliono il potere?- 
Lucy esita un secondo e poi annuisce la sua mano corre alla sacca delle chiavi da cui estrae un piccolo libricino rilegato. 
-Tutto  qui, sul serio?- commenta la maga ubriaca fra un singhiozzo e l’altro. Lucy le sorride e posa la mano sul piccolo oggetto. Subito una luce inizia a divampare fra le sue dita mentre il libro si ingrandisce sino a diventare un grosso volume dall’aspetto antico. Levy osserva il tutto con gli occhi che luccicano mentre Lucy solleva il libro sopra la testa. 
-Questo è il libro delle costellazioni perdute. In queste pagine è contenuto il sapere di generazioni di maghi degli spiriti stellari a partire dalla nascita dell’universo fino ad oggi ,continuano a riempirsi di stelle che scompaiono dal cielo mentre il loro potere viene assorbito da questa carta. Io ne conosco ogni singola pagina a memoria, ogni parola e ben radicata nella mia mente e so quanto possa essere pericoloso se qualcuno ci metterà le mani sopra-
-Ma è solo un libro!- commenta Gajeel rimediandosi un pugno da Levy che lo guarda innervosita.
-Ma in esso è concentrato il potere di miliardi di stelle e l’incantesimo più potente esistente al mondo, Il Portale Dei Sette Cancelli- 
-Di cosa stai parlando?-
-Sai cos’è un buco nero Gajeel? Bene se Celestial Demon venisse in possesso dell’incantesimo e riuscisse ad attivarlo sarebbe in grado di creare un gigantesco buco nero che loro potrebbero comandare con la magia. Questo vorrebbe dire che potrebbero indirizzarlo verso chi vogliono e distruggere l’intero universo se lo desiderassero ma per farlo gli manca ancora qualcosa- 
-Cosa?- 
-Me-risponde lei lasciando senza parole il dragon slayer del metallo. 
-Se riuscissero a catturarmi potrebbero forzarmi ad aprire i sette portali. Solo io sono in grado di aprire i portali degli elementi e degli spiriti stellari. Certo non posseggo tutte le chiavi dello zodiaco ma ne basta una, la più potente. Leo. Io potrei resistere a ogni tortura che Celestial Demon mi possa infliggere ma non riuscirei a resistere per sempre. Ad un certo punto anche io crollerei e allora riuscirebbero ad utilizzare il mio potere e questo sarebbe fatale per me. Per aprire tutti e sette i portali infatti dovrei usare ogni singolo briciolo del mio potere magico e della mia energia vitale. Se aprissi  quel portale la mia vita finirebbe, il mio corpo diventerebbe  un guscio vuoto, niente di più- Il silenzio cala  nella stanza.  
-Mamma?- mormora Emma spalancando la boccuccia. Lucy si volta verso di noi e sorride alla figlia.
-Stai tranquilla tesoro non succederà nulla, andrà tutto bene vedrai!-
-Io non voglio che tu muoia mamma…- mormora però lei con le lacrime agli occhi. La stringo piano ma lei salta fuori dal cerchio delle mie braccia e corre verso la madre che la solleva dolcemente e se la stringe contro il petto.
-La tua mamma è forte non si lascerà catturare , tesoro, ti fidi di me? Emma annuisce tirando su col naso e Lucy ride asciugandole le lacrime con la mano. Qualcuno sorride ma vedo che anche loro sono preoccupati. Magari Lucy non era la più forte della Gilda ma ha comunque lasciato un segno indelebile in ognuno di noi. Scorgo Macao scompigliare amorevolmente i capelli del figlio. Lui sa cosa sta passando ora Lucy. Lui capisce e quando i suoi occhi incontrano i miei ci intendiamo subito. Mi alzo dal  bancone e raggiungo la mia compagna.
-Allora combatteremo giusto?- domando dopo averle depositato un lieve bacio sulla fronte. 
La Gilda esploda in un urlo di assenso sollevando il pugno in aria. 
-Direi che dovresti prenderlo come un sì!- sussurro nell’orecchio di Lucy che mi appoggia la testa contro il petto con un sospiro.
-Odio parlare davanti alle persone- mormora scoppiando poi in una risata liberatoria a cui presto ci uniamo tutti, come una cosa sola.

Nel campo di allenamento davanti alla Gilda, Lucy sta mostrando ai nostri compagni alcune tecniche che Celestial Demon è solita usare cosicché, quando arriverà il momento dello scontro, saremo preparati. Al suo fianco le figure di Nyx e Misae osservano la gilda con occhio critico mentre Lucy mostra alcuni colpi d’ombra. Vedo il marchio della gilda risplendere più forte del solito e riesco a scorgere la fatica che deve fare per mantenere aperte quelle due porte. La vedo balzare in alto e scagliare verso il terreno una sfera di ombra nera e poi delle frecce scure. Il suo viso concentrato è solcato da una deliziosa ruga che la rende ancora più attraente dal mio punto di vista. Quando atterra alcuni di noi sono ancora a bocca aperta mentre lei ormai esausta chiude i portali e si appoggia contro la staccionata. Il corpo magro e tonico reso lucido da minuscole gocce di sudore si rilassa finalmente mentre i membri di Fairy Tail si mettono a coppie e iniziano ad allenarsi come mai prima d’ora. 
-Dovresti prenderti una pausa!- esclamo avvicinandomi a Lucy e scostandole una ciocca bionda dal viso. Lei scuote il capo.
-Ora che non devo occuparmi di Emma che è con Mirajane posso concentrarmi solo sull’allenamento e non posso sprecare questo tempo-
-Di questo passo però non riuscirai a reggere molto. Quelle due chiavi ti distruggono ogni volta che le evochi-
-Non ti preoccupare sto bene- replica lei distogliendo lo sguardo dal mio. Con due dita la costringo a sollevare il mento per guardarla.
-Cosa c’è che non mi vuoi dire?- 
-Io…Non posso Natsu, non ancora- risponde poi mordendosi il labbro combattuta se dirmi la verità oppure aspettare ancora. Anche se un po’ deluso lascio perdere e mi avvicino un poco di più a lei acendo passare il braccio intorno alla sua vita e avvicinandola a me finchè i nostri corpi non sono uno attaccato all’altro. Vedo il rossore comparire sulle sue guance prima che io mi abbassi e le mie labbra sfiorino le sue dolcemente. La sento sospirare prima di stringere le dita intorno alla mia sciarpa tirandomi contro di lei. Sento qualcuno fischiare e applaudire mentre io mi ritrovo a ridere contro le sue labbra. Ancora mi chiedo perché ho aspettato così tanto per avere tutto questo. Perché non le ho detto prima cosa provavo. Forse perché semplicemente non lo sapevo ancora. Troppo stupido per capire.
-Hei voi due questo è un luogo pubblico trovatevi una stanza!- sento esclamare dal ghiacciolo nudista. Mi separo da Lucy e mi preparo ad un’altra delle nostre risse ma Lucy mi ferma posando la mano aperta sul mio petto. 
-Oh no caro mio, tu ti alleni con me- sussurra e non posso fare a meno di leggere della malizia nella sua voce. 
-Virgo!- esclama facendo scorrere le dita contro la chiave dello spirito stellare che compare al suo fianco con un inchino.
-Agli ordini Hime!- esclama
-Virgo hai ancora quegli abiti speciali per gli addestramenti?- 
-Certo, lo vuole?-
-Sì, grazie Virgo- Lo spirito stellare si avvicina alla padrona e le poggia la mano sul cuore e Lucy viene avvolta da una scia luminosa. Quando La luce scompare la maga degli spiriti stellari si trova davanti a me in un abbigliamento decisamente troppo sexy per me. Un body di pelle scura le copre il busto e la parte alta delle cosce lasciando scoperto l’addome pallido e perfetto su cui si allarga una cicatrice argentea. Lunghi stivali col tacco le arrivano sopra il ginocchio. Intorno alla gamba è allacciata la guaina di un grosso pugnale mentre coltelli da lancio pendono da una cintura intorno alla sua vita. Le mani sono coperte da guanti scuri e così gli avambracci. Mi sorride mentre Virgo prende congedo. A bocca aperta devo scuotere più volte la testa per riprendere il controllo.
-Allora pensi di riuscire a combattere con me senza distrarti troppo?- domanda Lucy sorridendo maliziosa. Mi passo una mano fra i capelli e mi sfilo il gilè rimanendo a petto nudo. La vedo esitare un secondo ad osservare i muscoli ben delineati da anni di allenamento e sorrido.
-E tu?-
Lei non risponde ma la sua mano si illumina d’oro e una sfera di luce compare sul suo palmo.
-Fatti sotto fiammifero- esclama imitando Gray che subito borbotta qualcosa con fare offeso. Mi scaglio in avanti come già nel combattimento ma questa volta Lucy non mi aspetta per arare il colpo. Con una velocità straordinaria passa sotto il mio braccio teso e mi gira intorno colpendomi poi con la catana ancora nel fodero. Ringhio irritato preparandomi ad un altro attacco ma questa volta non mi getto subito contro di lei. Aspetto che si fermi e iniziamo ad osservarci. E’ lei a fare il primo passo questa volta. Balza in aria e si slancia contro di me la gamba tesa per un calcio fortificato dalla magia delle stelle. La schivo e questa volta sono io a colpirla senza però esagerare. Lei è costretta a fare qualche passo per mantenere l’equilibrio. Avvicina la mano al sacchetto delle chiavi e capisco che ora si fa sul serio e che io sono nei guai. Nei guai fino al collo. Solleva due chiavi sopra la testa.
-APRITEVI PORTALE DEL PORTATORE D’ACQUA ACQUARIUS E PORTALE STELLARE DELL’ELEMENTO ACQUA:MIZU!- I due spiriti compaiono al suo fianco e per la prima volta la sirena non tenta di attaccare Lucy che sta in piedi fra lei e un mostro che assomiglia ad un grosso drago senza ali, Il corpo è percorso da sottilissime squame del colore del mare. Il corpo di Lucy si illumina ancora e un bikini blu mare le copre ora il corpo rendendomi ancora più difficile concentrarmi. Lei sorride e aspetta la mia mossa. Non posso fare un granchè in realtà. Con tutta la magia dell’acqua che quei due possiedono le mie fiamme sono praticamente inutili e ho già visto come lo scudo di Acquarius la protegga da qualsiasi attacco magico. Non mi resta da fare altro che attaccarla direttamente ed è proprio questo che tento di fare ma mentre io riflettevo su come agire Lucy a diretto due potenti getti contro di me sbalzandomi all’indietro e lasciandomi per tera a sputacchiare acqua.
-Bhè almeno Miccia Corta si è lavato- commenta Gajeel e solo ora mi rendo conto che sono tutti fermi a osservare cosa farò ora ma non ho intenzione di arrendermi ora. Mi lancio in avanti schivando i getti d’acqua che mi arrivano contro finchè non raggiungo Lucy che afferro gettandola a terra la blocco sotto il peso del mio corpo o almeno così mi pare di fare ma la sua immagine diventa acqua e prima che mi possa accorgere di qualcosa sono io sotto di lei. 
-Prima di attaccare verifica sempre di star colpendo la giusta persona e non solo un’immagine, a quelli di Celestial Demon piacciono questi giochetti sai?- Mi dice e io annuisco la gola secca un po’ per il combattimento un po’ per l’effetto che mi fa sentire ogni singola parte del corpo di Lucy premuta sul mio. Lei si alza mentre i due spiriti alle sue spalle scompaiono e mi volta un secondo le spalle, un secondo è proprio quello che mi basta per farle lo sgambetto e farla ricadere a terra bloccandola nuovamente sotto di me. 
-E tu non dare mai le spalle al tuo avversario- mormoro con voce roca prima di appropriarmi delle sue labbra per sottolineare questa mia vittoria e per attenuare quel desiderio che mi stava divorando. 
-Per Mavis, questa scena dovrebbe essere vietata ai minori- esclama Levy coprendosi gli occhi.
-Noi abbiamo fatto di peggio gamberetto, Ghihihi- commenta Gajeel mentre la sua fidanzata diventa color tramonto e nasconde il viso dietro le mani.
Lucy ride sollevandosi sui gomiti.
-Io e te dobbiamo parlare Levy, per molto molto tempo- commenta facendo arrossire, se possibile, ancora di più la piccola maga. 
La gilda ride ma ad un tratto un urlo attira le nostre attenzioni e tutti ci voltiamo verso l’edificio di Fairy Tail. Si sente un altro urlo questa volta più forte e di inconfondibile dolore. Lucy balza in piedi e corre verso la gilda incespicando mentre vedo il panico comparire sul suo viso. Spalanca il portone della sala grande e la vedo immobilizzarsi e impallidire. Quando la raggiungo il mio cuore salta un battito. Mirajane è per terra, sopra di lei incombe una donna dai folti e lunghi capelli argentei, lunghi artigli neri sono stretti intorno all’elsa di una catana che sta lentamente trafiggendo la pancia della Strauss. Lisanna urla e si getta in avanti ma una forza la spinge indietro e solo allora mi accorgo di un’altra donna identica a quella che si trova sopra Mirajane tranne per un particolare, i suoi occhi non sono grigi ma rosso sangue e fra le braccia stringe Emma svenuta con un rivolo di sangue che le scorre lungo il viso.
-Oh che gioia vedo che ci ha raggiunto tutta la famigliola-esclama con voce metallica la donna mentre sentiamo la spada toccare il pavimento e Mirajane urlare ancora più forte. Lucy si lancia in avanti ma anche lei è sbalzata indietro da una parete invisibile e così per tutti quelli che provano ad oltrepassare il confine delle porte. 
-Mi dispiace tesorini non potete attraversare lo schermo d’ombra. Non se nel vostro cuore c’è la luce!- dice l’altra ridendo e volteggiando nell’aria. Lucy stringe i denti.
-Ma nel mio cuore non c’è solo luce- ringhia e la sua mano arriva fino alla cintura ed estrae la chiave di Nyx e Misae. Non credo possa reggere l’evocazione di altri due spiriti così potenti ma non riesco a fermarla. Presto i due sono al suo fianco e dopo aver unito le sue mani con quelle di Nyx Lucy le spinge contro la parete invisibile e lentamente riesce ad attraversarla ma lo sforzo la fa crollare in ginocchio e la costringe a chiudere i portali.
-E così una è riuscita a passare!- commenta stupita estraendo la spada la donna con gli occhi grigi. 
-Lasciate andare mia figlia- 
-Visto che la parete hai attraversato hai diritto di sapere chi siamo. Io sono Tetsu, Regina del Metallo e lei è mia sorella Ishi Signora della Terra. Siamo qui per conto di Haru il nostro divino signore e ci prenderemo la bambina-
-Voi non vi prenderete proprio un bel niente- ringhia Lucy alzandosi in piedi a fatica ed estraendo la Katana preparandosi a combattere.
-Oh, ma non puoi batterci se siamo in due contro uno, e poi tu sei così stanca non riusciresti a combattere con entrambe-
-Fatevi avanti e vedremo- Dice mettendosi in posizione.
Tetsu si lancia contro di lei e inizia a incalzarla con la sua spada mentre la sorella osserva la scena sorridendo, seduta sopra un tavolo. Lucy riesce a reggere i colpi della donna ma è stanca e i suoi movimenti sono troppo lenti così un fendente le raggiunge la gamba facendola ricadere in ginocchio. La spada dell’avversaria le si posa sullo zigomo tracciando una lunga linea da cui sgorga il sangue vermiglio. 
-Vedi, non puoi. Non se sei già così stanca. Come pensi di poter tenere testa al nostro padrone Haru se sei così debole-
-RIDATEMI MIA FIGLIA!-urla Lucy sollevandosi in piedi e scagliando contro Tetsu una sfera di pura tenebra scagliandola indietro ma mentre sta per colpirla ancora Ishi interviene in aiuto della sorella e un grosso blocco di roccia si solleva sopra la maga degli spiriti stellari schiacciandola per terra. La sento  urlare mentre tenta di sollevarsi ma la pietra continua a schiantarsi contro la sua schiena, inesorabile. Urlo anche io cercando di raggiungerla ma ogni  volta la barriera mi respinge indietro. Le due sorelle ridono.
-Visto Fairy Tail?Non potete sconfiggerci! Celestial Demon è troppo forte per voi. Torneremo e allora non saremo così gentili- Una nube le avvolge e spariscono portando con loro anche Emma. La barriera scompare e io corro verso la roccia spostandola con tutta la forza che ho dal corpo di Lucy. Un rivolo di sangue le scorre lungo il mento. 
-LUCY!-urlo in preda al panico mentre dietro di me Wendy cerca di salvare Mirajane che giace inerte fra le braccia del fratello.
Lucy tossisce e il mio cuore rinizia a battere e il terrore di averla persa per sempre mi abbandona lentamente scivolando via come acqua. La sento respirare a fatica e le faccio appoggiare la testa sulle mie gambe mentre lentamente apre gli occhi.
-Dov’è….Dov’è lei?- mormora in un sussurro Lucy fra un colpo di tosse e l’altro. 
-Non lo so, l’hanno presa- rispondo e il dolore mi attanaglia le viscere. Solo questa mattina mi aveva detto di considerarmi un padre e io non sono nemmeno riuscita a proteggerla. Quale padre non riesce a prendersi cura della propria figlia?
-Mi dispiace io…- mormoro ma lei mi zittisce accarezzandomi le labbra con n dito.
-Shh, non è colpa tua Natsu…Oh Emma, mia piccola dolce Emma dove sei finita?- sussurra mentre le lacrime iniziano a scenderle lungo il viso incontrollate. La stringo contro di me dondolandomi avanti e indietro fra le macerie.
-La pagheranno te lo prometto. Troveremo Emma e li distruggeremo. Faremo scomparire Celestial Demon dalla faccia della terra e nessuno si ricorderà più nemmeno della loro esistenza.
Te lo prometto Lucy. Te lo prometto-


ANGOLO AUTRICE
Eccoci qui settimo capitolo e ancora mi chiedo come io sia riuscita ad arrivare fin qui. Grazie mille a tutti colore che hanno recensito e a tutti i lettori silenziosi, siete il mio sostegno. Grazie veramente. Mi dispiace di poter aggiornare solo una volta al mese ma più spesso davvero non posso a meno di non postare capitoli ancora più corti di questo schifo qui sopra.
Grazie ancora e fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci e Abbracci
Darkalyce 

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Capitolo 8
*** Shadow ***





POV LUCY

Quando apro gli occhi intorno a me tutto è ancora oscurità, illuminata da quell’unico raggio di sole che filtra attraverso le finestre accarezzandomi il viso. Cerco di far mente locale e capire. Ricordo cos’è successo. Tetsu e Ishi, Mirajane riversa sul terreno e Emma. La mia Emma scomparsa. Il dolore che mi causa non sapere dove sia è anche maggiore di quello causato dalle ferite. Abbasso lo sguardo e scorgo la benda che mi fascia il busto e la gamba dove le spade di Tetsu mi hanno colpito. Stringo i pugni tentando di rialzarmi ma quando ci provo le mura spoglie dell’infermeria iniziano a girare vorticosamente intorno a me. La porta si apre e i miei occhi incontrano quelli verde smeraldo di Natsu. Si precipita verso di me e mi posa una mano sulla spalla spingendomi con delicatezza e facendomi tornare sdraiata.
-Cosa pensi di fare? Devi riposare!- esclama senza riuscire a guardarmi negli occhi.
-Devo andare Natsu devo trovarla. Non posso riposare, non c’è tempo!-
-Non potrai aiutare Emma in queste condizioni. Polyuska e Wendy hanno fatto davvero fatica a curarti questa volta. E Mira…-
-Cos’è successo a Mira?- mormoro con il cuore in gola mentre il sangue diventa come ghiaccio nelle vene.
-Sta bene tranquilla. Si sta riprendendo ma era piuttosto grave. Tetsu e Ishi l’hanno colta di sorpresa e non è riuscita a difendersi da entrambe-
Sospiro di sollievo mentre almeno una delle mie preoccupazioni scompare. Perdere Mira sarebbe stato terribile e non oso nemmeno immaginare la Gilda senza di lei. Tuttavia non riesco a capire come abbiano fatto a sconfiggerla. Lei che è una delle maghe di classe S più forti di tutta Fiore. Quanto sono potenti i maghi di Celestial Demon?
-Devo trovarla Natsu…Loro non sai cosa le faranno…-
-Di cosa stai parlando Lucy?-
-Loro hanno bisogno di entrambe…Per aprire il Portale dei Sette Cancelli…Gli serviamo entrambe-
-Non capisco Lu, Lei non è una maga degli spiriti stellari, come potrebbe essergli utile?-
-Sai quando vi ho detto che serve la magia degli spiriti stellari per aprire il portale? Ecco, non ho detto tutta la verità. Certo io riuscirei ad aprire il portale a costo della mia vita ma se io ed Emma unissimo i nostri poteri il portale aperto sarebbe ancora più potente e gli permetterebbe di usare me per controllarlo. Se io morissi dopo averlo aperto a controllarlo dovrebbe essere Emma e non è ancora abbastanza forte. Gli serve qualcuno che possegga sia la magia dell’Oscurità che quella della Luce. E io posso farlo. Posso unire in me entrambi i poteri se liberassi dalla catena che li unisce Misa e Nyx. Se lo facessi il loro potere sarebbe ancora maggiore e potrei farlo fluire in me. E’ questo che Haru vuole da me- Natsu solleva gli occhi verso la finestra aperta giocherellando con un angolo della coperta.
-E cosa succederebbe se tu lo facessi? Se liberassi Misa e Nyx?- domanda con voce roca.
-Perderei il controllo. La mia anima si spezzerebbe in due e non riuscirei più a tornare indietro. Tutta la magia delle costellazioni entrerebbe in me e io perderei la mia umanità. Smetterei di essere Lucy e diventerei a tutti gli effetti l’Imperatrice delle Sette Porte. Non sarei più umana, sarei uno  Spirito-
Natsu si irrigidisce quando mi sollevo a fatica abbastanza da sfiorargli le mani.
-Ma stai tranquillo non lo farò- Lui annuisce piano ma ancora non si volta a guardarmi. 
-Natsu si può sapere cosa ti succede? Guardami ti prego! Parlami!- Lui si volta verso di me con gli occhi bassi.
-Lucy io…-
-Cosa c’è?-
-Io pensavo fossi MORTA! Non respiravi più ed eri coperta di sangue… Non sapevo cosa fare! Non rispondevi! Io non ce la faccio! Non riesco a vivere con il terrore continuo che tu possa lasciarmi!-
Gli occhi smeraldo spalancati mi guardano pieni di preoccupazione. Sorrido accarezzandogli il viso, le dita che scorrono leggere sulla linea marcata degli zigomi e della mascella, le guance irruvidite da un filo di barba.
-Non ho intenzione di lasciarti tanto presto, puoi stare tranquillo su questo. Sei la mia FAMIGLIA. L’unica che mi resta. Tu ed Emma siete tutto quello che ho. Non voglio lasciarvi!-           
I suoi occhi si incastrano nei miei, e scorgo il sollievo in quello sguardo. Quando le mie labbra sfiorano le sue in un tocco delicato lo sento rilassarsi. Con una mano mi sfiora il viso facendomi avvicinare di più a lui e approfondendo il bacio. Quello che era un lieve tocco diventa un bacio impetuoso e disperato che mi toglie l’aria dai polmoni e mi riempie il cuore. In un momento la mia maglia viene sfilata e così anche il suo gilet. Stringo le dita dietro la sua testa mentre le sue mani esplorano il mio corpo con fare esperto. Sospiro quando le sue labbra scendono a baciarmi il collo lasciando una scia di baci che pare mi brucino la pelle. Con desiderio porto di nuovo la sua bocca sulla mia mentre Natsu mi costringe a sdraiarmi muovendomi con una forza delicata mentre si mette sopra di me appoggiandosi ai lati del mio capo per non pesare sul mio corpo che altro non vorrebbe che averlo sempre più vicino. Sento le sue labbra sfiorare leggere il segno del marchio che mi ha reso la sua compagna mentre le mie dita sfiorano il suo petto e gli addominali tesi. Le mie gambe si intrecciano con le sue mentre la mia pelle brucia e rabbrividisce al suo tocco. 
-Lu…dovremmo fermarci- mormora Natsu fra un bacio e l’altro. 
-Sì, forse dovremmo…-sospiro allungandomi di nuovo verso le sue labbra che come una calamita sembrano attrarmi a loro. 
-Lu, devi riposare. Polyuska ha detto…- cerca di dire ancora lui con voce roca e col fiatone.
-Al diavolo Polyuska!- esclamo ma i suoi occhi che vedo colmi di desiderio mi guardano come se fossi una bambina cattiva . Sospiro scocciata mentre si sdraia al mio fianco lasciando che mi rannicchi sul suo petto e circondandomi il corpo con un braccio.
-Natsu?-
-Uhm?- mormora lui distrattamente disegnando con le dita lievi cerchi sulla mia spalla.
-Quanto sono rimasta incosciente?- 
-All’incirca un giorno. Gli altri hanno sistemato la Gilda e hanno iniziato le ricerche di Emma-
Sorrido lievemente. Sapevo che avrei potuto contare sull’aiuto della mia Gilda ma sentire come hanno già iniziato a darsi da fare per me mi commuove. Poi le parole di Natsu mi rimbombano nella testa. Un Giorno. Emma è stata rapita da un giorno intero. E’ lontana da me e io ero qui svenuta a non fare niente. Stringo i denti e mi sollevo. Natsu mi guarda stupito.
-Cosa pensi di fare?- 
-Trovare mia figlia. L’hai detto tu che è lontana da un giorno e non posso permettere che le facciano del male. Conosco Celestial Demon meglio di chiunque altro nella gilda. So come pensa e come agisce e non ho tempo per stare in infermeria devo darmi da fare o impazzirò- rispondo cercando di infilarmi la maglietta ma ogni volta che sollevo le braccia una fitta al costato mi blocca. Natsu sorridendo si avvicina e mi aiuta a vestirmi con una delicatezza che non avrei mai immaginato potesse avere. 
-Allora facciamolo- dice infilandosi di nuovo il gilet e tendendomi una mano. -Troviamo tua figlia-

La Gilda è in subbuglio quando io e Natsu entriamo. Alcuni stanno preparando mappe e bagagli altri aspettano ordini da Erza che in piedi su un tavolo indirizza i membri di Fairy Tail dove c’è bisogno di loro. Quando mi vede salta giù dal tavolo e si avvicina con passo sicuro nella sua armatura scintillante. Esita un attimo prima di attirarmi a sé e abbracciarmi. Sorrido sorpresa da questa nuova versione della terribile Titania.
-Grazie al cielo stai bene. Te lo prometto, troveremo Emma e distruggeremo Celestial Demon. Hanno fatto il loro più grande errore tentando di ferirci perché ora siamo pronti più che mai a fargliela pagare cara- 
Annuisco guardandomi intorno.
-Allora come posso esserti utile?- 
-Tu e Natsu mi servite nell’ufficio del Master. Vogliamo discutere della strategia più utile per farli fuori-
-Aye signora!- esclamo accennando per gioco un saluto militare. 


-No, se li attacchiamo da qui avremo più probabilità di riuscire ad annientarli!- esclama Gray indicando un punto sulla mappa.  Makarov scuote il capo.
-Non avrebbe senso. Non essere avventato, se li attacchiamo da dove dici tu avranno il tempo di prepararsi e reagire. Non conosciamo le loro forze e non sappiamo cosa potremmo trovarci davanti-
-Lucy solo tu sai come combattono. Qualche consiglio?- Mi domanda Erza voltandosi verso di me. Sono rimasta in silenzio per tutta la durata della riunione ascoltando le loro diverse strategie e le loro discussioni senza che giungessero ad una soluzione.
-Non fare quello che vogliono che facciamo- esclamo alzandomi dalla sedia con una smorfia di dolore. -Se li attacchiamo direttamente al loro Quartier generale ci faranno a pezzi. Avete visto di che cosa sono in grado i seguaci di Haru. Se ci trovassimo ad affrontarli tutti insieme non avremmo scampo. Sono forti e soprattutto gli piace giocare sporco. Troveranno un modo per metterci gli uni contro gli altri e ci riusciranno. Quindi abbandonerei l’idea di attaccarli direttamente al cuore. A meno che non vogliate che ci facciano fuori tutti. Loro non fanno prigionieri. Loro lottano per uccidere- 
-Quindi?-
-Attacchiamoli dove meno se lo aspettano. Prendiamo di assalto le loro roccaforti e distruggiamole, tagliamogli la via dei rifornimenti e poi dirigiamoci contro di loro solo quando saremo certi che nessun aiuto può raggiungerli. Colpiamo agli arti per fermare il cuore. In questo modo indeboliremo loro e noi prenderemo confidenza con il loro modo di combattere-
Gli altri mi guardano in silenzio. Makarov scruta pensoso la mappa.
-Non possiamo semplicemente attaccare e al diavolo la strategia?- interviene Natsu incendiando un pugno.
-Se vuoi morire fiammifero, mi sembra il modo migliore per farlo- lo zittisce Gray scuotendo la testa. 
-Secondo me dovremmo fare come dice la Bunny Girl- dice Gajeel rompendo il silenzio con la sua voce scura.
-Noi non conosciamo Celestial Demon, lei sì anche secondo me ha senso seguire il suo suggerimento- esclama Laxus lasciandomi stupita perché mai mi sarei aspettata di trovarmi a trattare da pari con un mago così potente come lui. Eppure sono qui fra i più forti a cercare di capire come riprendermi mia figlia e distruggere l’uomo che ha reso la mia vita un inferno. Sollevo lo sguardo osservando i miei compagni di Gilda che annuiscono ormai convinti su come agire. Poi ad un tratto un boato proveniente dalla sala grande ci fa sobbalzare. Senza aspettare che Erza ci ordini come reagire mi precipito verso le scale. Non sono più abituata a seguire gli ordini, a combattere in gruppo. Devo cercare di tornare in me, lo so, ma non posso vedere qualcun altro soffrire per colpa mia. Corro giù per le scalinate fino alla sala dove i maghi della gilda tengono fermo un mago incappucciato che cerca di ribellarsi sbraitando insulti.
Non lo vedo in volto ma riconoscerei quella voce tra mille.
-SHADOW!- esclamo e lui solleva il volto verso di me. Il cappuccio cade e i suoi occhi incontrano i miei. Il mago sorride mostrando i denti bianchi perfetti e i canini appuntiti. I capelli neri come la notte gli cadono negli occhi grigio cenere solleticando gli zigomi alti e affilati. 
-Lucy, lo conosci?- mi domanda Elfman che con le braccia da mostro lo tiene ben fermo.
-Sì, Elfman tranquillo puoi lasciarlo andare è un amico- l’omone annuisce e lascia libero il mio amico che gli batte la mano sulla spalla prima di voltarsi verso di me.
-Allora Sparrow ti sono mancato?- Domanda ridendo e spalancando le braccia. Ridendo balzo giù dal balcone atterrando accovacciata e correndo poi verso di lui.
-Non sei cambiato per niente non è vero? Sempre alla ricerca di una baruffa in cui infilarti. Com’è possibile che non riesci a stare buono nemmeno un secondo?- 
-Parla quella tranquilla! Si può sapere dove ti eri cacciata? Ti ho cercata in tutti i nostri nascondigli prima di sentire che Lucy Heartphilia aveva fatto ritorno a casa con la sua bambina-
-Hai ragione, avrei dovuto avvertirti ma è stato un impulso del momento. Quando sono partita ancora non sapevo che alla fine sarei davvero ritornata alla Gilda- 
-Non importa, quello che mi interessa e che tu stia bene. Alcuni dei nostri informatori sono venuti a dirmi che Celestial Demon sta radunando le forze- 
-Sì è vero. Haru, c’è lui a capo di tutto-
-Intendi il mostro che ha abbandonato te ed Emma? Quell’Haru?- annuisco piano e lui si passa una mano fra i capelli.
-E lei dov’è sta bene? E’ da tanto che non la vedo mi è mancata e sicuramente a lei è mancato Zio Shadow-
-L’hanno presa,Shadow, Haru e i suoi l’hanno portata via- Lui spalanca gli occhi prima di avvicinarsi e stringermi in un abbraccio.
-Mi dispiace, sta tranquilla che la troveremo- Un colpo di tosse mi riscuote. Mi separo dal mio amico e mi volto verso Natsu che mi guarda con le braccia incrociate davanti al petto.
- Luce mi potresti spiegare cosa diavolo sta succedendo e chi è questo tizio col mantello d’estate? Neanche Gerard lo indossa più ormai!-
-Giusto, scusate ragazzi. Lui è Shadow, Kage per essere precisi. Quando sono stata via io e lui ci siamo incontrati e abbiamo iniziato a lavorare insieme. Ne abbiamo passate delle belle non è vero?- Shadow ride facendomi passare un braccio intorno alle spalle.
-Sì è vero, questa ragazzina riusciva a trascinarmi in ogni genere di guai. Comunque è un piacere conoscermi, Sparrow mi ha parlato molto di voi-
-Sparrow?- domanda Levy alzando gli occhi da un pesantissimo volume.
-Era il mio soprannome mentre ero via, era meglio evitare di usare il mio vero nome così..-
-Così noi non ti avremmo trovata- conclude Erza e nella sua voce sento una nota di amarezza. Riusciranno mai a perdonarmi del tutto per quello che ho fatto? Abbasso lo sguardo per non incontrare gli occhi di Nats che immagino già pieni di domande.
-Sono un mago anche io comunque. Spirit Slayer, il che mi permette di controllare qualsiasi tipo di spirito, e Dragon Slayer-
-COSA?!- Esclama la Gilda in coro e Kage mi guarda confuso.
-Che ho detto scusa?- mi sussurra nell’orecchio.
-Niente diciamo che qui iniziano a esserci veramente troppi Dragon Slayer- rispondo ridacchiando.
-Di che elemento?- domanda Gajeel improvvisamente curioso.
-La faccenda non è così semplice. Io sono quello che chiamano un Dragon Slayer Celeste. Il mio potere non deriva da un elemento specifico ma dalle stelle come quello di Lucy sugli spiriti stellari-
-Quindi scusami, tu mangi le stelle?- 
-All’incirca, mangio la loro energia e la loro luce-
-Questo è strano. Davvero amico. E ne abbiamo viste di cose strane qui!- commenta Gray togliendosi la camicia. Rido quando Shadow si volta verso di me spalancando gli occhi.
-Tornando alle cose serie Kage…come mai sei qui?- domando al mio amico appena la situazione si calma.
-Sai mi annoiavo e poi, senza la mia compagna di avventure, non è divertente andare in missione. E comunque direi che se hai intenzione di schierarti contro Celestial Demon avrai bisogno di qualcuno che sa come combatterli-Sorride stringendosi nelle spalle mentre mi risponde, gli stringo la mano in un muto ringraziamento. 
-C’è un unico problema, non ho un posto dove stare Sparrow!- esclama portandosi una mano dietro la testa con aria imbarazzata. 
-Non c’è problema! Puoi stare da me finché non recuperiamo Emma! Il divano è libero e aspetta solo te se vuoi!- rispondo senza esitare poi però mi rendo conto di ciò che ho detto e il mio sguardo incontra quello di Natsu. Il Dragon Slayer del fuoco soleva un sopracciglio incrociando le braccia davanti al petto con aria scocciata. Mentre il resto della Gilda circonda il nuovo arrivato riempiendolo di domande io mi avvicino al mio Nakama.
-Vedrai che sarà divertente! Kage è una persona simpatica, ti piacerà ne sono sicura! Anzi quando l’ho incontrato mi ha ricordato un po’ te sai?- Natsu mi guarda e sospira.
-Certo, sarà uno spasso-


Shadow si guarda intorno curioso mentre chiudo la porta alle nostre spalle. 
-E’ davvero carina sai!- esclama poi poggiando per terra il borsone di tela ormai stracciata con dentro tutte le sue cose.
-Grazie, è abbastanza comoda e l’affitto non è così esorbitante dopotutto- Lui si leva il mantello nero scoprendo il fisico tonico e muscoloso coperto come al solito solo da un paio di pantaloni neri infilati in un vecchio paio di anfibi. Sul suo corpo riconosco molte delle cicatrici che ricoprono anche il mio, come quelle sulla schiena ricordo del nostro primo incontro. Come al solito porta appesa alla cintura la sua spada e sulla schiena il suo arco e la faretra ricolma delle frecce che si fabbrica da solo. Si volta a guardarmi con un sorriso mentre si lascia cadere sul divano.
-Davvero Lucy non so come ringraziarti. Se avessi dovuto dormire di nuovo per strada niente sarebbe riuscito a farmi passare il mal di schiena, te lo giuro- rido sedendomi vicino a lui.
-Allora, come è andata senza più me a salvarti dai tuoi guai?- domando passandogli un piatto con qualcosa da mangiare. 
-Niente di interessante in realtà, le solite missioni noiose ma me la sono cavata piuttosto bene ance senza di lei signorina. Tu ed Emma avete avuto problemi venendo qui?- 
-Nulla di irrisolvibile- rispondo stringendomi nelle spalle -Solo qualche scontro con una gilda oscura o due- sollevo la camicia mostrando la cicatrice nerastra segno che la ferita che mi ha curato Nyx sta guarendo. Con un tocco leggero Shadow ne traccia il percorso esaminandola con attenzione e facendomi rabbrividire. 
-Veleno?- annuisco abbassando la camicetta. 
-Ho dovuto evocarli per curarmi o sarei morta. Era più grave di quanto immaginassi-
-Sai che devi stare attenta con loro. Se esageri potresti non sopravvivere-
-Puoi stare tranquillo, ho tanti che mi proteggono- 
-Immagino, ho notato però che eravate un po’ in agitazione. E’ successo qualcosa prima che arrivassi io?-
-Tetsu e Ishi. Sono arrivate hanno quasi ucciso una delle nostre maghe e si sono portate via Emma senza che potessi fare nulla. Ero già stanca e non sono riuscita ad affrontarle entrambe- dico abbassando lo sguardo per la rabbia e la vergogna.
-Stai bene?-
-Sono rimasta priva di sensi in infermeria per un giorno intero, ma ora sto meglio a parte il dolore alle ossa e i lividi sulla schiena. Da quando sono tornata non riesco a rimanere lontano da quel posto per più di poche ore. Sono un disastro- Con un balzo lui salta il divano e si avvicina a me.
-Ehi, tu sei la leggendaria Sparrow! Non sarai mai un disastro capito? Mai e poi mai- mi rassicura prima di accarezzarmi la guancia e stringermi contro di sé. Lo lascio fare appoggiando il viso sul suo petto con un sospiro. 
-Scusate interrompo qualcosa per caso?- mi allontano di scatto da Kage e mi volto verso la voce incontrando lo sguardo di Natsu che si è fatto di pietra. 
-Non sta succedendo niente, noi stavamo solo…-balbetto in imbarazzo anche se non so per quale motivo.
-Ci stavamo solo salutando come si deve dopo tanto tempo che non ci vediamo- mi aiuta Shadow sfoderando uno dei suoi sorrisi.
-E ora se a voi due non dispiae io andrei a dormire su quel magico divano ce la mia vecchia amica mi ha preparato- Mi scocca un bacio sulla testa e mi strofina i capelli prima di lanciarsi con un mugolio soddisfatto sul  divano che cigola.
-BUONANOTTE!- esclama con aria gioiosa prima di addormentarsi e iniziare quasi immediatamente a russare rumorosamente. Sorrido ricordando quanto odiavo quando lo faceva mentre vivevamo insieme quando mi volto, Natsu mi gira le spalle e si dirige verso la camera da letto facendomi silenziosamente cenno di seguirlo. Si lascia cadere sul letto e solleva gli occhi verso di me. Sembra arrabbiato ma non riesco a capire.
-Posso sapere cosa succede?- domanda in un sussurro con il viso imbronciato.
-Non capisco Natsu cosa c’è che non va?-
-Lui! Ecco cosa c’è che non va!-
-Shadow? E’ solo un vecchio amico!-
-Davvero? Eppure sembrate piuttosto intimi!-
-Natsu…sei geloso di lui?!- esclamo stupita e intenerita quando lui arrossisce distogliendo lo sguardo. Mi avvicino e mi siedo a cavalcioni sulle sue gambe, istintivamente lui mi cinge con le braccia avvicinando il  viso al mio.
-Dovrei esserlo?- mi domanda.
-No, Baka! Non c’è nulla di cui dovresti essere geloso e soprattutto non dovresti essere geloso di Shadow. Non c’è niente fra noi due. Almeno non più- Lui allontana il viso dal mio sospettoso.
-Come non più?-
-E’ vero che c’è stato qualcosa quando lavoravamo insieme in questi due anni e mezzo ma niente di importante. Era solo un modo per smaltire la tensione, nient’altro!-
-E io dovrei credere che ora non ci sia più niente? Lucy…-
-Come fai a essere così stupido Natsu? Io non amo lui, hai capito? Amo te razza di idiota!- Lui spalanca gli occhi e mi sorride avvicinandosi finché non riesco a sentire il suo respiro accarezzarmi le labbra.
 -E così mi ami?- sussurra con voce roca e maliziosa. Sento un brivido percorrermi la spina dorsale mentre cerco di avvicinarmi per poterlo finalmente baciare come si deve ma lui si ritrae.
-Dillo-sussurra ancora.
-Ti amo- mormoro cercando le sue labbra disperatamente.
-Anche io ti amo Luce- mormora prima di annullare la distanza tra noi e rubarmi il fiato di nuovo con uno dei suoi baci. Gli poso le mani a lato del viso mentre le sue mani slacciano lentamente i bottoni della camicia sfiorandomi lievi la pelle. Lascio che me la sfili senza smettere di baciarlo nemmeno per un secondo. Il fiato che ormai manca preso fra un sospiro e l’altro, fra un bacio e l’altro.
Rabbrividisco quando l’aria fredda che arriva dalla finestra ancora aperta da cui è entrato Natsu, mi sfiora la pelle nuda ma le mani del Dragon Slayer annullano subito quella sensazione tracciando con movimenti delicati il contorno delle mie cicatrici. 
-Ti amo, ma se non ti levi quella maglietta, Natsu giuro che mi alzo e vado da Shadow- mormoro separandomi per riprendere fiato. Lui ride sfilandosela per poi alzarsi tenendomi stretta a sé con un braccio . Gentilmente mi depone sul letto prima di sdraiarsi di nuovo sopra di me.
-Credo di voler finire quello che abbiamo iniziato stamattina, cosa ne pensi?- domanda con un sorriso sornione e gli occhi che brillano illuminati dalla fioca luce delle stelle.
-Stai zitto e baciami idiota!- esclamo tirandolo verso di me e circondando il suo bacino con le mie gambe. Mi lascio scappare un gemito quando le sue labbra scendono a sfiorarmi il collo e la clavicola in un volo di farfalla per poi scendere fra il solco dei seni coperti da un reggiseno in pizzo. Quando le sue labbra tornano sulle mie lo sento sobbalzare mentre gli mordo delicatamente il labbro inferiore reclamando quel bacio e cercando di prendere il controllo. Rotolo invertendo le posizioni e intrecciando le dita con le sue. A cavalcioni su di lui mi piego in avanti lasciando una scia di baci lungo gli addominali scolpiti fino all’ombelico prima che lui mi trascini di nuovo verso di sé e catturi ancora le mie labbra in una danza di passione e desiderio sotto lo sguardo muto della luna.

-RAGAZZI!!- 
Sobbalzo a sentire quell’urlo e spalanco gli occhi ritrovandomi a guardare Shadow appoggiato allo stipite della porta che ci guarda stupito e divertito, solo allora mi rendo conto di essere ancora abbracciata a Natsu e completamente nuda sotto le coperte sottili. Il Dragon Slayer del fuoco sbadiglia e si guarda intorno confuso prima di notare il mio vecchio amico e arrossire. Con fare protettivo solleva le coperte fino a coprirmi la testa.
-Sai amico, credo che dovresti seriamente uscire da questa camera- esclama indicandogli l’uscita.
-Hei amico sta tranquillo! Sono solo venuto a svegliarvi e a informarvi che la nostra squadra parte tra due ore per raggiungere una delle roccaforti di Haru e distruggerla- risponde lui mettendo le mani avanti. 
-Quale squadra?- domando sbucando da sotto le coperte e stringendomele contro il petto. Con un sorriso sornione sul viso Shadow percorre il mio corpo con gli occhi prima di rispondermi trattenendo una risata.
-Siamo io, te, il bellimbusto al tuo fianco, lo strambo tipo senza vestiti, la tizia ancora più stramba con i capelli azzurri e quella spaventosa donna con l’armatura- sorrido. La vecchia squadra è stata riformata. 
-Grazie Kage, arriviamo subito se hai bisogno di qualcosa serviti pure- 
-Già fatto, la colazione è pronta sul tavolo anche se credo che forse ve ne servirà una più abbondante dopo la ginnastica di questa notte- dice lui voltandosi e tornando in cucina ridendo. Sento le guance imporporarsi mentre mi volto a guardare Natsu che si stringe nelle spalle.
-Comunque ha fatto la colazione- commenta alzandosi e raggiungendo la sedia con i suoi vestiti.
-Che idiota che sei…- mormoro prendendo una vecchia maglietta per coprirmi prima di raggiungere Kage in cucina. Shadow sta armeggiando ai fornelli e ammassando una pila di pan-cakes in un piatto. Senza darmi il tempo di parlare Natsu vi si getta sopra voracemente e divorandoli fino all’ultima briciola. 
-Allora, Shadow sai qual è la nostra meta?- domando sgranocchiando dei cereali dalla confezione.
-E’ a qualche chilometro da qui ed è uno dei meglio sorvegliati perché è da lì che vengono spediti gli ordini nelle altre sedi. Sarà piuttosto difficile entrare-
-Lo sai benissimo, Shadow, Io amo le sfide- rispondo facendogli l’occhiolino sotto lo sguardo sospettoso e forse ancora geloso di Natsu.


-Allora siamo d’accordo? Fra poco il turno di guardia cambierà e allora io e Sparrow ci introdurremo all’interno e apriremo il portale in modo che voi possiate entrare e darci una mano. All’interno ci sono centinaia di uomini quindi dobbiamo fare di tutto per restare uniti e mentre voi li terrete occupati noi distruggeremo ognuna delle loro torri per i segnali e tutti i loro messaggeri. In questo modo saranno bloccati e toglieremo a Haru ogni contatto- Kage termina di riassumere il piano agli altri. Siamo seduti in una piccola radura poco lontana dalla loro gilda e seduti in cerchio l’uno vicino all’altro ci prepariamo alla battaglia. L’aria intorno a noi si è fatta fredda e pungente con il calare della notte che ricopre con un velo nero la fortezza alle nostre spalle che svetta con le sue torrette illuminate. Tutti annuiscono finendo gli ultimi preparativi e allacciandosi i mantelli scuri che speriamo ci permettano di nasconderci il più possibile dalla vista delle vedette. Controllo per l’ultima volta i lacci che tengono legati i miei pugnali e le chiavi che pendono  dal mio fianco nella loro sacchetta di cuoio a fianco della frusta. Guardo Shadow che mi fa un cenno finendo di allacciarsi i suoi paramenti in pelle nera. Solleva il cappuccio del suo amato mantello in modo da nascondere il viso e così faccio ancora coprendo la chioma bionda legata stretta in una treccia. I miei stivali sono silenziosi sulle foglie secche. E’ stato proprio lui a insegnarmi come muovermi in perfetto silenzio nelle radure boscose in modo da evitare di essere scoperta ed è così che ci muoviamo senza un suono, all’unisono come abbiamo imparato a fare nel periodo in cui abbiamo lavorato insieme.  Quando raggiungiamo le mura ci appiattiamo contro le pietre aspettando che il drappello di maghi si sposti nella prossima area prima di iniziare ad arrampicarci. Le fessure nella roccia ci permettono una salita facile anche se faticosa a causa del vento che pare spingerci verso il basso. Ogni tanto mi volto a guardare verso la radura cercando di scorgere gli altri ma anche se non li vedo sono sicura che siano già pronti al segnale. Cercando di non emettere il minimo suono balziamo oltre la merlatura delle mura e ci mettiamo schiena contro schiena attendendo un secondo prima di iniziare a muoverci vero il portale. Poi un gruppo di uomini ci viene incontro e siamo costretti a nasconderci nel buio e lasciarli passare prima di balzargli addosso zittendoli in pochi secondi e nascondendoli nell’ombra della torretta per evitare che qualcuno li veda. Gli spettri di Kage tornano nell’oscurità aspettando che il loro padrone li invii di nuovo contro un altro obiettivo. Arrivati finalmente alla stanza dove si trova il meccanismo che permette l’apertura delle porte possiamo far entrare gli altri. Mentre Kage fa girare la manovella io mi avvicino a una delle feritoie e creo una piccola sfera di luce che supera la parete di roccia e inizia a brillare fuori dando agli latri il segnale. In fretta li raggiungiamo nel cortile interno mentre uno scalpiccio di passi e una serie di urla ci fa capire che hanno trovato i corpi dei loro compagni. Estraggo una delle mie chiavi e corro con Shadow fino al portale dove ci aspettano Natsu e gli altri ci mettiamo schiena contro schiena in cerchio mentre iniziano ad arrivare i membri di Celestial Demon. 
-APRITI PORTALE STELLARE DELL’ELEMENTO TERRA: TSUCHI! STAR DRESS!- esclamo e il mio corpo viene avvolto da un bagliore mentre al mio fianco appare un grosso lupo talmente alto da superare anche Natsu e Kage. Il manto peloso continua a cambiare colore rispecchiando quello delle stelle e delle galassie. Ringhia piano facendo schioccare le mascelle con gli affilati denti bianchissimi. La mia mano si stringe intorno alla lancia con la doppia lama mentre un bikini di pelle mi copre il seno stringendosi intorno al collo in un collare nero. Due strisce di stoffa bianca decorata da arabeschi si allaccia alla cintura coprendo in parte il mio corpo insieme alla parte sotto del bikini. Faccio roteare la lancia sulla testa prima di picchiarla forte per terra generando una forte onda d’urto che fa arretrare i nostri nemici. Kage mi sorride mentre sfere di acqua gli circondano le mani e i suoi spiriti gli coprono le spalle. 
-Sono tanti- commenta Gray strappandosi di dosso il mantello.
-Sono tutto un fuoco- commenta Natsu preparandosi ad attaccare. 
-Lucy, Kage, andiamo avanti con il piano. Raggiungete le torrette- ordina Erza mentre una delle sue spaventose armature la circonda. Io e Shadow annuiamo. 
-Vi servirà aiuto-commento avvicinando la mano alla cintura ed esraendo la chiave i Taurus. Lo spirito compare subito e mi guarda con i suoi soliti occhi a cuoricino muggendo.
-LUCY HAI UN CORPO MUUUUERAVIGLIOSO- commenta facendomi sollevare gli occhi al cielo. Certe cose non cambiano mai.
-Taurus rimani qui con gli altri. Tu e Thi dovrete aiutarli il più possibile mentre io e Shadow andiamo a completare la missione- Lo spirito annuisce respingendo con l’ascia un attacco di uno dei maghi della gilda oscura. Io e Kage iniziamo a correre aprendoci un varco a colpi di magia e di spada. Con la lancia abbatto molti di loro senza ucciderli ma ferendoli abbastanza gravemente da fare in modo che non possano più combattere. Ci dividiamo appena raggiungiamo le passerelle sulle mura e iniziao a distruggere ogni singola torretta a colpi di magia. Da un lato sfere di luce dall’altr gli spiriti e la forza delle stelle che abbatte ogni cosa con forza. Quando raggiungiamo l’ultima torretta siamo senza fiato e ci guardiamo ridendo prima di essere costretti a metterci schiena contro schiena per respingere l’attacco dei nemici che vogliono cercare di mantenere intatta l’ultima loro fonte di contatti con il resto della loro gilda. 
-Proprio come ai vecchi tempi- commenta con una risata Shadow schivando la magia di uno di loro.
-Già, mi era mancato combattere con te- commento io sferrando un calcio allo stomaco di un nemico mentre con la lancia mantengo lontani gli altri.
-Non finiscono mai!- esclamo poi ormai esausta per l’apertura simultanea dei due portali. Sento Taurus muggire e le urla di incoraggiamento degli altri. Ogni tanto Tsuchi leva un ululato alle stelle prima di avventarsi contro il prossimo nemico. 
-Se andiamo avanti così non ce la faremo. Dobbiamo distruggere questo dannato affare- mi risponde Shadow, anche lui stanco mentre uno dei suoi spiriti si allontana da lui immobilizzando il bersaglio cosicchè lui possa colpirlo. 
-Insieme?-domando guardandolo con la coda dell’occhio
-Insieme- esclama lui porgendomi una mano che io afferro intrecciando con lui le dita in modo che entrambi stringiamo la mia lancia. Solleviamo la mano verso il cielo e con forza la abbassiamo sulla passerella. Il nostro potere fluisce attraverso la lancia e entra nella roccia sgretolandola e spaccandola a metà. Gli spiriti si introducono fra le crepe allargandole e facendo scricchiolare la struttura. Mentre la torretta si prepara a crollare io e Shadow ci gettiamo di lato balzando giù dalla passerella e atterrando con una capriola in mezzo al cortile centrale e raggiungendo gli altri che hanno ormai distrutto la gran parte dei nemici.
-Missione compiuta- esclamo orgogliosa Stendendo con un pugno uno sfortunato mago che aveva avuto la geniale idea di attaccarmi alle spalle. Natsu sorride distruggendo l’ennesima parte della costruzione. Con un boato alle nostre spalle la costruzione si accartoccia su sé stessa costringendoci a metterci al riparo per non essere travolti dalle macerie. Con un balzo mi isso sulla schiena di Tsuchi che corre verso il portale e lo sorpassa. Mi volto e mentre i miei compagni mi sorpassano concentro le mie forze verso l’ultima parte di mura ancora in piedi. Mi abbasso verso l’orecchio di Tsuchi e sussurro parole in una lingua ormai scomparsa. Il lupo ringhia e ruggisce. Il boato scuote la terra mentre  genero una sfera di energia che va a schiantarsi contro le mura abbattendole unita alla forza dello spirito stellare. Dietro di me sento Shadow fischiare di ammirazione  e  mi volto verso di loro con un sorriso sollevando il aria la mia lancia e gli altri esultano con me. Natsu mi guarda sorridendo dolcemente. Mai avrei pensato che mi sarei trovata davanti ai miei compagni in veste di guida. Ero sempre stata quella che veniva salvata. Quella che aveva bisogno del loro aiuto e ora invece combatto al loro fianco come loro pari e la mia forza non è inferiore alla loro. Non sono più un peso. So che se Natsu sentisse quello che penso probabilmente tenterebbe di confortarmi dicendomi che non è vero, che non sono mai stata un peso ma non importerebbe perché io so che è così ma so anche che ora sono cambiata, che ora sono forte e che niente mi potrà impedire di ritrovare Emma. Balzo giù dalla schiena del lupo e gli accarezzo il manto posando poi la fronte sulla sua e guardandolo negli occhi di stelle mentre scompare tornando nel mondo degli spiriti. Natsu si avvicina e mi sorride stringendomi la mano e intrecciando le dita con le mie in una stretta che non ha niente a che vedere con quella che ho scambiato pria con Kage . Questa mi trasmette la sua forza e il suo amore. E’ come un’àncora che mi tiene ormeggiata a terra, vicino a lui, al suo fianco. Forse  è proprio questo che significa essere la compagna di un Dragon Slayer. Sollevo lo sguardo incatenandolo con il suo che la furia della battagli a reso di un verde più scuro quasi completamente nero. Lui si china verso di me e mi bacia leggero mentre con la mano mi accarezza i contorni del viso seguendo la linea delicata della mascella. 
-Dovevo farlo, eri troppo bella sulla schiena di quel lupo per non meritarti un bacio ora- mi sussurra quando le nostre labbra si separano con mio grande disappunto. 
-E ora che facciamo Natsu?- domando accarezzandogli il petto e sentendo sotto le dita il battito forte del suo cuore di drago.
-Ora, mia Luce, andiamo a riprenderci nostra figlia- mi risponde e mai niente mi era suonato così perfetto come quelle parole che sono appena uscite dalle sue labbra sorrido abbracciandolo e stringendomi contro di lui quasi volessi che i nostri corpi si fondano. 
Perché quelle parole mi hanno dimostrato quanto mi ami.
Perché quelle parole mi hanno dimostrato che anche lui ci considera un’unica famiglia.
Una cosa sola.

ANGOLO DELl’AUTRICE
Aye Minna!! Sono tornata dopo mesi con questo capitolo per farvi capire che no, non ho dimenticato questa storia. Eccoci qui quindi con un episodio nuovo di questa storia e molto più lungo del solito. 
Cosa ne pensate vi piace come sta andando? E cosa ne pensate del nuovo arrivato, il misterioso Shadow?
Recensite e fatemi sapere. Spero di vedervi presto con il prossimo capitolo
Baci e Abbracci
Darkalyce.
 

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Capitolo 9
*** Il Quartier Generale ***


CAPITOLO 9
IL QUARTIER GENERALE
P.O.V NATSU

-Notizie da Levy e Gajeel?- chiede il Master osservando la cartina davanti a sé dove sono segnati i punti caldi e le battaglie che si stanno svolgendo.
-Sì, anche il loro obbiettivo è stato neutralizzato, Wendy si sta occupando dei feriti-
-Perfetto- commenta con un sorriso soddisfatto cancellando con una X uno dei punti sulla mappa.
-Per quanto riguarda gli altri?-
-Pare che tutti i fortini siano stati presi o abbattuti, Macao e Wakaba stanno tentando ora di abbattere l’ultimo che sembra essere il meglio protetto-
-Notizie di Emma?-  interviene Lucy alle mie spalle mentre fascia il braccio di Kage con una sottile benda bianca. Il master scuote la testa
-Mi dispiace fino ad ora non ci sono segni che si trovasse dentro i fortini che abbiamo conquistato. Stiamo cercando meglio che possiamo ma non ci sono nuove notizie- Lei annuisce con negli occhi uno sguardo che non le ho mai visto. Uno sguardo che sa di vendetta, rabbia e ghiaccio. A volte faccio davvero fatica a vedere in lei quella ragazza che ho trascinato via dal porto tenendola per mano. Ma è vero, non è più una ragazzina qualunque, è diventata una donna. In lei c’è solo il pallido ricordo di quella giovane ragazza, eppure mi sono innamorato anche di questa sua nuova versione, di questa donna pronta a morire per sua figlia, di questa guerriera coperta di cicatrici. Kage le accarezza la spalla e sento un brivido di gelosia corrermi lungo la pelle mentre li guardo osservarsi in silenzio, come se stessero parlando fra di loro senza che noi tutti possiamo sentirli. Non riesco a capire questa loro complicità, riescono a comprendersi semplicemente con uno sguardo e i loro movimenti in battaglia sono coordinati alla perfezione. Sembra quasi siano parte dello stesso corpo. Ma forse è questo quello che succede quando combatti e vivi con una persona per tre anni senza separarti mai. Io e Lucy non siamo mai stati così, eppure non temo per noi, non temo quello che provo per lei e che ci lega così indissolubilmente da far male a volte. I nostri sguardi si incontrano e tenta di sorridermi ma vedo quanto questa situazione la stia provando. 
-Rimane solo un posto dove possono nascondersi, quindi. La vecchia Cava-
-Lucy, non puoi davvero pensare…-
-Kage, è l’unico posto che rimane e…-
-E’ la loro sede primaria! Saranno tutti lì ora e saranno pronti a difendersi. Non puoi sperare di entrare lì ed uscirne viva. Se ti prendono tutto questo sarà stato inutile! Riusciranno ad aprire i Cancelli e tu diventerai schiava della tua stessa magia, morirai!- 
-Sono pronta a correre il rischio, Kage. Per Emma, sono pronta a farlo!-
-Perché diavolo devi essere così testarda! Non starò a guardare mentre ti fai uccidere!- urla Kage balzando in piedi sotto lo sguardo quasi rassegnato di Lucy.
-Potete calmarvi e spiegare anche a noi di cosa state parlando?-domanda il Master cercando di calmare il nostro nuovo alleato.
  -Sto dicendo che la vostra amica Sparrow ha appena deciso di suicidarsi a quanto pare- risponde lui con voce piena di preoccupazione. Mi chiedo cosa debbano aver passato per diventare così legati l’uno all’altro, ma in fondo lo capisco perché sin da quella notte ad Hargeon sono rimasto incatenato a lei.
-Io posso farcela, Shadow! Mi sono già scontrata con loro, so come combatterli!-
-L’ultima volta sei quasi morta, Lucy, non ti ricordi?- 
-Era prima, prima che imparassi a controllare i miei poteri. Non ero ancora abbastanza forte ma ora lo sono. Ora posso farcela-
-Non se ne parla, tu non andrai lì dentro-
-PER MAVIS, CI VOLETE DIRE DI COSA DIAVOLO STATE PARLANDO?!-esclamo ormai al limite della sopportazione.
-La Cava è il loro quartier Generale. Il cuore del mostro. Se riesco ad entrare là dentro posso distruggerli, non riusciranno nemmeno a capire cosa sta succedendo, prima che possano dare l’allarme avremo il controllo completo. Conosco quei corridoi come le mie tasche. Non mi perderei mai-
-E come fai a conoscere così bene quel posto?- domanda Erza e scioccato la vedo appoggiare la mano sull’elsa della spada, come se improvvisamente fosse lei il nemico. Lucy alza gli occhi dal pavimento che aveva guardato fino ad allora. La sua voce è fredda come il ghiaccio. 
-Perché è lì che mi hanno rinchiuso e torturato quando mi hanno catturato. Ho tentato la fuga abbastanza volte da conoscere ogni singolo passaggio-
-Quando ti ho trovata eri in un bagno di sangue e uscire da lì è stato quasi impossibile, ho esaurito quasi tutte le mie energie per tirarti fuori da quell’inferno e non starò fermo a guardarti mentre ti ci infili di tua spontanea volontà. Se serve ti incatenerò, non mi importa, tu non tornerai là sotto- Le dice Shadow stringendo i pugni e vedo che a stento riesce a trattenere i suoi poteri. 
-Kage, non riuscirai a fermarmi, io entrerò e porterò via mia figlia. Costi quel che costi-
-Ci deve essere un altro modo- sussurra Gray osservando la mappa sul tavolo. Conosco quell’espressione. E’ quella che ha quando non sa come reagire. 
-Lucy, non ti lascerò morire, non ora che sei finalmente tornata a casa. Non ora che siamo una Famiglia di nuovo- mormoro avvicinandomi a lei e accarezzandole il viso delicatamente. 
-E’ mia figlia…-i suoi occhi color cioccolato si riempiono di lacrime mentre mi afferra la mano tenendola stretta contro la sua pelle calda. 
-E’ anche la mia- sussurro prima si stringerla contro di me sotto gli sguardi pieni di pensieri dei miei compagni
-E se facessi una mappa?- domanda Erza. Lucy si volta di scatto verso di lei.
-Potrei descrivere tutto a Reedus e così sapreste tutti la strada. Sei un genio Erza!- esclama la maga degli spiriti stellari abbracciandola felice e la così rigida guerriera di Fairy Tail si lascia andare e ricambia la stretta sorridendo. Solleva lo sguardo verso di me e io sorrido ripensando a quante volte ho visto quell’espressione sul suo viso quando eravamo bambini. Ora siamo cresciuti ma lei è sempre la sorella che non ho mai avuto, e lo sarà sempre. 

Mi passo una mano fra i capelli uscendo con passo stanco dalla Gilda. Fuori è già scesa la notte e la luna piena illumina la strada. Sono passate ore da quando abbiamo iniziato a creare la mappatura della Cava e ad organizzare il piano. Lucy aveva indicato ogni entrata e aveva organizzato le squadre insieme ad Ezra tentando di renderle pronte ad affrontare qualsiasi mago si sarebbero potute trovare davanti. Io osservavo tutto da lontano scorgendo le cicatrici spuntare da sotto la sua canottiera e chiedendomi ancora una volta come se le fosse procurate. Ognuno di noi aveva le sue ferite e ne portava il segno ma la maggior parte non avevano lasciato segni, ma quelle, quelle non sembravano ferite normali. Mi odiavo per non essere stato al suo fianco. Avrei potuto proteggerla, evitarle tutta quella sofferenza ma non avevo potuto fare niente. Mi sentivo impotente come quando l’avevo vista cadere sotto i colpi di Tetsu e Ishi. Ho paura che non rispetterà promessa che mi ha fatto. Ho visto come la sta tormentando quello che stiamo passando, e temo che la paura di perdere Emma le impedirà di pensare lucidamente. Sono ormai quasi certo che non abbia nessuna intenzione di uscire viva da quella Cava, ma non sente ragioni, non vuole tirarsi indietro. 
-Avevi bisogno di una boccata d’aria?- mi volto verso Kage che mi ha seguito all’esterno, stretto nel suo mantello nonostante il caldo dell’estate. 
-Ti capisco, anche io sono preoccupato. Lucy non è mai stata così avventata, non da quando la conosco ma questa storia la sta facendo impazzire, non ragiona più e se andrà avanti così so già che non sopravvivrà. Ho provato in tutti i modi a dissuaderla ma non mi ascolta. Vuole solo andare da Emma, non conta nient’altro per lei- continua avvicinandosi a me e sollevando lo sguardo verso le stelle, sospira e vedo i suoi occhi grigi tingersi d’oro mentre allunga una mano verso il cielo attirando a sé il potere magico degli astri.
-Lucy mi ha parlato molto di te mentre eravamo insieme, mi ha raccontato tutto di voi a dire la verità. Riuscivo a capire dalla sua voce quanto le mancaste ma comunque non voleva tornare a casa. Credimi più volte ho tentato di convincerla che sarebbe stato meglio per lei e la bambina andare in un posto meno pericoloso. Stare al sicuro, ma lei non voleva. C’era qualcosa che mi stava nascondendo ma non sono mai riuscito a scoprire cosa. L’ho incontrata alla cava, sai? Ero andato lì perché alcuni informatori mi avevano detto che avevano trovato qualcosa di molto prezioso e lo stavano nascondendo, volevo rubarlo ma quando arrivai all’interno trovai Lucy. Era coperta di sangue e stringeva al petto le sue chiavi degli Spiriti Stellari. E’ sempre stato un obbligo nella mia famiglia proteggere i maghi come lei, coloro che sono legati come noi alle Stelle. Lasciai subito perdere la mia missione e la portai fuori da lì. Non parlò per giorni, Poi la prima cosa che mi disse fu che era incinta. Pensai che fosse scappata di casa per quello ma lei mi disse che non era vero. Non mi ha mai voluto dire il vero motivo. Però aveva con sé un’altra cosa, un dipinto con tutti voi della Gilda, lo portava ovunque e la sera la sentivo piangere anche se tentava di soffocare i singhiozzi. Un giorno dopo aver acceso il fuoco la vidi guardare un’ultima volta il disegno prima di dargli fuoco. Quando le chiesi perché, mi disse che non poteva più continuare a guardarlo sapendo che non vi avrebbe mai più visto. Capisci? Non aveva intenzione di tornare e quindi mi viene spontaneo chiedermi allora perché è venuta qui. Poteva nascondersi da Celestial Demons anche senza di voi. Eppure è venuta qui e ora se ne vuole andare di nuovo. C’è qualcosa che non quadra, qualcosa che proprio non capisco-
-Perché mi stai dicendo tutto questo, Shadow?- domando confuso voltandomi verso di lui.
-Perché voglio che capisci che lei non è la stessa persona che se n’è andata anni fa. Non è più la tua Lu, c’è qualcosa di oscuro in lei ormai, è questo quello che succede a chi inizia ad usare la sua magia per uccidere. Io so quello che prova perché l’ho provato anche io e mi chiedo se tu sia invece pronto a capire. Lei non è più Lucy ormai è Sparrow, è una mercenaria-
-Lucy non è un’assassina- sibilo afferrandolo per il mantello.
-No, non volontariamente ma quando vivi come noi, a volte devi uccidere se vuoi sopravvivere e questo Lucy l’ha scoperto a sue spese-
-Taci-
-Natsu, non voglio mettermi in mezzo a voi, voglio solo che tu stia pronto perché ho già visto quello sguardo sul suo viso e l’ultima volta è quasi morta. Parlaci, magari a te darà ascolto, perché sento che se entra là dentro, morirà- Lo spingo via e corro verso casa sentendo i suoi occhi fisi sulla mia schiena. Il vento mi fischia nelle orecchie e il fiatone mi brucia i polmoni, non so dove sto andando ma ho bisogno di farlo, di correre finchè le mie gambe non si piegheranno per la stanchezza mentre nella testa mi rimbombano le parole di Shadow. Vorrei che avesse mentito ma ho anche io quella sensazione, che ci sia qualcosa che lei non mi sta dicendo, qualcosa che non va. 

Corro per ore prima di tornare a casa per parlarle. Mi arrampico fino alla finestra (certe abitudini sono dure a morire) ma è chiusa e non c’è nessuna luce all’interno. Sento un peso gravarmi sul petto mentre forzo la serratura e mi precipito nel piccolo appartamento. Lucy non c’è da nessuna parte. Le sue armi sparite così come la sua frusta e le sue chiavi. E mentre una parte di me inizia a capire cosa sia successo vedo quel biglietto poggiato sul tavolo insieme a un anello con delle stelle scolpite nell’oro bianco del piccolo gioiello. Con mani tremanti lo afferro.
“Devo andare Natsu, mi dispiace ma lei ha bisogno di me. Quando capirai cos’è successo sarò già lontana. Ti prego non provare a raggiungermi, non cambierebbe nulla. Io ti amo, Natsu Dragneel ma non posso aspettare. Io libererò Emma ma se non dovessi riuscire a tornare a casa, ti prego prenditi tu cura di lei per me. Io vi guarderò dalle stelle e vi proteggerò. E’ questo il mio destino, lo sento. E sappi che ti ho amato con tutta me stessa e avrei davvero voluto costruire una famiglia con te. 
Ti amerò per sempre.
Tua Lucy”
Mi lascio cadere in ginocchio mentre stringo nei pugni quelle poche righe, le lacrime che scendono silenziose lungo il mio viso. L’ha fatto di nuovo. Se n’è andata e questa volta per sempre. E’ andata incontro al suo nemico. 
-Ti prego non morire- sussurro rivolto al silenzio perché so che se lei morisse io non potrei continuare a vivere, questa volta non riuscirei a rialzarmi. 
Perché non è solo la mia Nakama.
Non è solo la mia migliore amica.
Lei è la donna che amo.
La mia famiglia.
La mia casa.

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Capitolo 10
*** Nella Tana del Lupo ***


PICCOLA PREMESSA DELL’AUTRICE 


Lo so, è passato molto tempo e davvero mi dispiace da morire ma si potrebbe dire che ho perso la bussola in questa storia. Questo capitolo che segue è breve e non mi convince molto ma dovevo scriverlo, insomma, era passato troppo tempo e dovevo andare avanti, solo che non sapevo come. Sono comunque stupita perché questa storia non era mai nata per essere una serie, doveva semplicemente essere un breve racconto e fine. Poi mi avete scritto per sapere come sarebbe continuata e non ho saputo resistere ed eccoci in qualche modo al decimo capitolo. Sono felice comunque e intenzionata ad arrivare fino in fondo anche se non ho idea di quale sia ne di quando ci arriverò ma a piccoli passi, prima o poi ce la farò. Per questo vi imploro siate pazienti e non odiatemi per i miei mesi di buco fra un capitolo e l’altro. Detto questo vi lascio al capitolo e spero recensirete. Buona Lettura.



 
NELLA TANA DEL LUPO

Il sole sta ormai sorgendo mentre osservo i primi uomini di Haru tornare alla base, i volti tirati in espressioni vuote e stanche rivolti verso la fortezza apparentemente inespugnabile dove mi devo introdurre di nascosto. Una piccola spaccatura nella montagna lascia passare un po’ di luce quando si apre per lasciarli entrare, rischiarando il cielo debolmente illuminato dai primi raggi di un timido sole. Scorro il profilo aspro del monte alla ricerca di un minimo segno di debolezza ma ricordo quanto è stato difficile uscirne ‘ultima volta e le cicatrici sul mio corpo non fanno altro che ricordarmelo ogni giorno. Sotto le rupi aguzze si aprono feritoie da cui il nemico osserva lo stretto sentiero sottostante, l’unica via di accesso conosciuta. Impossibile passare inosservati. Dietro la piccola porta in ferro battuto si nascondono le trappole magiche pronte ad uccidere chi si introduca all’interno senza conoscerne la disposizione ed anche la porta stessa è praticamente impossibile da forzare. Davanti a me si erge, in pratica, un’impresa impossibile. Abbasso gli occhi sulla mappa che Reedus ha disegnato seguendo le descrizioni mie e di Shadow, con un dito seguo il percorso degli stretti corridoi. Ricordo quante volte li ho percorsi correndo scalza nel buio con le mie chiavi strette nella mano e quante volte ho fallito. Ero ancora debole allora, una debole ragazzina incinta e senza un posto dove andare. Sola. Poi avevo sentito dei colpi fuori dalla mia cella e Shadow era entrato e mi aveva liberato trascinandomi fuori, a volte portandomi in braccio, troppo stanca anche per parlare. Mai più di allora fui convinta che avrei perso quel bambino. Non avremmo potuto sopravvivere entrambi a tutto quello che stava accadendo. E’ vero lo pensavo, ma Emma era già forte, una combattente. Sopravvisse. Sopravvivemmo entrambe e fu allora che iniziai a sentire il peso delle responsabilità che avevo verso quella bambina. Per lei decisi di diventare più forte, mi allenai e portai il mio corpo allo stremo. Non era rimasto quasi più nullo della vecchia Lucy, nulla a parte quel ritratto di tutta la Gilda e un sorriso di buffi capelli rosa distrutto nel fuoco ma conservato in fondo al cuore. Fu la sera in cui decisi che non sarei mai tornata indietro quella in cui mi liberai di tutto ciò che mi ricordava la mia vecchia famiglia.
Ma Haru cambiò tutto. Mi ha costretto a tornare sui miei passi, sono tornata a quella che una volta chiamavo “casa”. Eppure qualcosa è cambiato, io sono cambiata. Loro se ne sono accorti, hanno cercato di ritrovare in me l’ombra della vecchia Lucy ma ora, qui con la mia spada legata alla schiena e i pugnali che tintinnano pendendo dalla cintura intorno ai fianchi, mi chiedo se da qualche parte quella ragazza ci sia ancora. Sollevo gli occhi verso la luna che splende ormai opaca in uno sghembo sorriso e fa scintillare il piccolo torrente che scorre silenzioso su un lato della montagna spuntando da una sottile fessura quasi sulla vetta. Sorrido fra me e me, ecco la mia occasione.
Silenziosamente scalo il crinale roccioso in groppa allo spirito della Terra, le sue zampe morbide che non falliscono mai la presa sulle rocce friabili mentre seguiamo il corso del rigagnolo coperti da un sottile strato di nebbia che mi bagna i vestiti e ricopre il suo pelo morbido di minuscole goccioline. Poi finalmente scorgo lo stretto cunicolo da cui nasce il sottile fiumiciattolo. Accarezzo un’ultima volta lo spirito prima di saltare giù dalla sua groppa mentre scompare con un sordo fruscio. Cautamente mi avvicino alla spaccatura per paura che ci sia qualcuno appostato di guardia pronto a tendermi un agguato. Allungo una mano verso la cintura sussurrando il nome di Aquarius. Lo spirito appare e stranamente non tenta di colpirmi, mi guarda invece con occhi seri.
-Spero tu sappia cosa stai facendo- sibila stringendo il suo vaso.
-Voglio solo salvare mia figlia, il resto non mi importa-
-Mi chiedo come potrai salvarla una volta che lui ti avrà catturata. Da morta non sarai utile a nessuno-
-E’ per questo che ti ho chiamata. Ho bisogno che tu parli con gli altri spiriti, in caso mi dovesse succedere qualcosa vorrei che tu e gli altri vi prendeste cura di Emma come avete fatto con me. Le stelle sono nel suo sangue come nel mio, è il suo destino-
Aquarius spalanca i grandi occhi blu avvicinandosi piano.
-Lucy…-
-Promettimelo- ripeto risoluta lei mi guarda stupita, nel suo sguardo leggo troppe domande, domande a cui forse non riponderò mai.
-Te lo prometto ma Lucy…-
-Uhm?-
-Sappi che se dovesse succederti qualcosa ti farò male, molto male- sorrido stancamente annuendo.
-Ora vai, ti voglio bene Aquarius- mormoro avvicinandomi al cunicolo.
-Puah, non essere sdolcinata- esclama ma mentre ormai sono già all’interno della minuscola galleria la sento sussurrare
-Anch’io mocciosa- Poi svanisce e io inizio ad avanzare a gattoni nel rigagnolo, una piccola sfera di luce a illuminarmi la via, i pugnali che a ogni passo mi danno sicurezza rimbalzando contro la gamba mentre nel cuore si fa strada l’oscura paura della terribile fine che mi potrebbe attendere. Ma per Emma ne vale la pena, per lei sono pronta a morire.
Arrivo alla fine del cunicolo che ormai le mie mani sono tagliate e sanguinanti a causa degli speroni rocciosi incontrati lungo il cammino. Ascolto con attenzione i ritmi cadenzati dei passi nelle gallerie sotto di me e attendo pazientemente il silenzio per evocare Virgo e scavarmi una via d’uscita. Vedo negli occhi dello spirito il desiderio di chiedere qualcosa ma con un veloce gesto la zittisco. Non ho molto tempo. Estraggo la spada e per un secondo il mio pensiero torna alla Gilda, alla promessa che avrei smesso di uccidere, di usare la mia magia per fare del male. Un’altra promessa infranta, un’altra speranza disattesa, la loro speranza che sarei potuta essere di nuovo quella di prima. Ma la “nuova Lucy” è una mercenaria, un’assassina, non più una fragile donna. Alzo il cappuccio tentando di nascondere il viso e stringendo la mano intorno all’elsa. Il marchio della Gilda nascosto da bende nere. “Sto arrivando Emma”.
Percorro il corridoio con la testa bassa, cercando di passare inosservata fra i soldati, le chiavi ben nascoste sotto il mantello. Un brivido mi scorre lungo la schiena e istintivamente abbasso la mano a sfiorare il profilo rassicurante della mia frusta. Poi ad un tratto qualcuno mi afferra per il polso costringendomi a fermarmi. Il mio cuore smette di battere, il respiro si ferma mentre mi volto per guardare chi mi sta bloccando. So già che appena i nostri occhi si incontreranno lui capirà che non sono parte della sua Gilda, che sono un estranea e allora sarò in guai seri. Stringo i pugni e sollevo il capo nascosto dal cappuccio.
-Tu…-inizia a dire ma prima che possa dire qualcos’altro lo spingo contro la parete, in un anfratto della galleria dove, nascosta dall’ombra, estraggo il pugnale puntandoglielo contro la gola.
-Prova ad urlare o fare qualsiasi altra cosa e ti giuro che nemmeno tua madre ti riconoscerà quando avrò finito con te- sibilo appoggiandomi contro di lui in modo che le mie parole gli giungano chiare all’orecchio.
-Tu sei la Imperatrice, quella che lui vuole…- mormora spalancando gli occhi –sei la madre della bambina-
-Dov’è lei?- domando mentre il mio cuore batte veloce a sentire che Emma è davvero lì da qualche parte. Lui si stringe nelle spalle ma so bene che sta mentendo. Premo il coltello più forte contro la sua gola e una goccia di sangue gli scorre lungo la pelle.
-Proviamo ancora, dov’è mia figlia?-
-Okay va bene, va bene parlerò- si affanna a dire lui deglutendo in preda al panico. –L’ultima volta che l’ho vista era nel Grande Salone, Haru vuole che stia sempre con lui, non la lascia andare da sola da nessuna parte. Sa che saresti venuta a cercarla e non ha intenzione di lasciarti scappare questa volta- spiega con il volto bianco di paura lo scagnozzo.
-Come lo raggiungo?-
-Segui questa galleria, in fondo troverai delle porte di metallo, prendi la più grande e continua sempre sulla stessa strada. Ti porterà dritta da lui. Ora lasciami andare non dirò niente a nessuno lo giuro-
-Vedi mi piacerebbe tanto crederti ma purtroppo non posso permettermi di sbagliare…- mormoro poi gli afferro il capo torcendolo con un colpo netto. Come una marionetta senza fili, il suo corpo improvvisamente si fa pesante contro il mio mentre lo spingo nell’anfratto per nasconderlo il più possibile alla vista. Sospiro nascondendo meglio i capelli sotto il cappuccio prima di tornare alla luce delle torce con in bocca l’amaro sapore che mi dà l’uccidere una persona. Cosa sono diventata? Prima avrei esitato, avrei cercato una soluzione migliore, ma la nuova Lucy non aspetta, non concede seconde possibilità né il perdono. La nuova Lucy non perdona nemmeno sè stessa. So bene che è una trappola, che Haru mi sta già aspettando, pronto per uccidermi una volta che gli avrò dato ciò che vuole. Le mie possibilità di uscire viva da qui sono scarse anzi forse nulle, temo, ma Emma è la mia anima, ciò che di buono rimane in me. Per lei sono pronta a combattere fino all’ultimo respiro, finchè l’ultima goccia di sangue non avrà lasciato il mio corpo. Davanti ai miei occhi continua a riproporsi prepotentemente il viso di Natsu, che già progettava un futuro per noi, lo stesso Natsu a cui io ho mentito promettendo qualcosa che non gli potrò mai dare. Sento gli occhi farsi insolitamente lucidi al pensiero di cosa mi sto lasciando alle spalle, della famiglia che volontariamente sto abbandonando, ancora una volta, ma questa volta per sempre. Sapevo già che anche questa volta non sarei potuta rimanere a lungo, inseguita dai fantasmi del mio passato, da chi conosce il mio potere e lo vorrebbe per sé. Haru è solo il primo di una lunga lista di nomi che negli anni si è fatta sempre più lunga. Shadow questo lo sa bene, lo capisce. Comprende ciò che ho fatto e sa bene che chi siamo e quello che facciamo per sopravvivere sono due cose molto diverse ma non è la stessa cosa per la Gilda. Loro sono i buoni, noi ormai non lo sappiamo più chi siamo. Combattere, uccidere per sopravvivere ti cambia, ci sono poche cose a cui aggrapparsi per non perdere la testa ed Emma è la mia àncora, l’unica cosa che mi impedisce di smarrire la strada definitivamente. Se lei dovesse morire io non avrei più senso di esistere. Non avrei più un motivo per continuare a respirare. Per questo non mi volto piena di rimorsi a guardare il corpo dell’uomo che ho appena ucciso a sangue freddo, non mi volto a pensare a tutte le persone che sono dovute morire perché io potessi continuare a vivere. Cammino invece veloce lungo la galleria la mano stretta intorno alla mia spada, gli occhi bassi e la mente allerta. Non posso rischiare di essere scoperta ancora, non posso rischiare Emma. In pochi minuti raggiungo le porte di metallo e dopo aver spinto con cautela quella più grande mi affretto lungo la galleria deserta seguendo il suono ovattato di voci lontane finchè non giungo al grande salone. E’ davvero immenso, situato nel cuore della fortezza, di forma circolare e con un altissimo soffitto a volta scavato direttamente nella roccia incisa con figure umane e mostruose che lottano. Stalattiti pendono dall’alta volta gocciolando in un laghetto al centro della sala. Torce magiche illuminano il salone appese al muro e le ombra degli uomini di Haru si allungano sul pavimento nero. Sono tanti ma non abbastanza da intimorirmi. La presa si fa salda sulla spada mentre cerco di vedere Emma. Poi finalmente il bagliore dorato dei suoi capelli attira la mia attenzione. Eccola, chiusa in una piccola gabbia appesa di fianco al trono di pietra rialzato su cui siede Haru. Lui ha gli occhi fissi sui capi del suo esercito che pieni di ferite riportano la situazione attuale della Gilda Oscura. Vedo la rabbia pervadere il suo volto mentre stringe i pugni, gli occhi che saettano fra un generale e l’altro.
-Mi state dicendo che in meno di sei ore, Fairy Tail, un’unica Gilda, è riuscita a conquistare e distruggere ogni nostro avamposto a Magnolia e che l’unico posto sicuro rimanente è questa fortezza-
-Siamo spiacenti signore, ma la loro forza…Nessuno si aspettava che potessero attaccarci con una tale furia. Anche Tetsu e Ishi sono state messe in fuga poche ore fa da una giovane guerriera dai capelli rossi e da un vecchio. Nessuno fin’ora era mai riuscito a fare tanto eppure sembra che abbiamo sottovalutato Fairy Tail. La nostra Gilda è in ginocchio ma se ci potesse concedere un altro po’ di tempo…- Prima che possa terminare di parlare Haru ha già sceso a lunghi passi la scala che lo separava da loro e con un unico colpo di magia li ha completamente annientati lasciando di loro solo corpi irriconoscibili. Emma urla e si stringe in fondo alla sua piccola cella che dondola pericolosamente e il mio cuore si sringe nel vedere la paura nei suoi grandi occhioni lucidi di lacrime.
-Un altro po’ di tempo…- mormora con disgusto fra sé e sé Haru tornando al suo trono. Le sue guardie personali sono rimaste accanto a lui senza muovere un muscolo per aiutare o proteggere in qualche modo i propri compagni. Sembra che nessuno abbia intenzione di alzare la testa e ribellarsi a lui.
-Un compito avevo assegnato. Distruggere Fairy Tail e portarmi Lucy ed Emma vive. Vorrei dunque sapere come mai nessuno riesce a darmi quello che voglio. Dov’’è la madre di mia figlia?!- Sbraita ma nessuno parla. Il freddo della stanza diventa ancora più pesante mentre mi faccio avanti abbassando il cappuccio e mostrando il mio viso, il mento sollevato, la spada sguainata al mio fianco.
-Perché è già qui- rispondo a voce abbastanza alta da attirare la sua attenzione. In un attimo le sue guardie mi sono addosso e tentano di colpirmi per trascinarmi ai piedi del loro capo. Volteggio agilmente nell’aria facendo schioccare la frusta mentre con l’altra mano stringo la spada già scivolosa di sangue. I capelli mi si appiccicano al viso e il cuore sembra uscirmi dal petto quando improvvisamente tutto intorno a me si placa. Sollevo lo sguardo e incontro gli occhi terrorizzati di Emma, per un secondo mi chiedo se forse sono davvero io a farle paura, se mai riuscirà a dimenticare la furia negli occhi della sua mamma mentre uccideva degli esseri umani.
-Lucy…-mormora Haru avvicinandosi a me. Subito sollevo la spada riempiendo la distanza fra noi.
-Sapevo che prima o poi saresti venuta da me- commenta con un sorriso fermandosi
-Lascia andare Emma e forse potrei mettere fine a questa storia in modo rapido e indolore, Haru, basta solo che la liberi- Lui fa un passo avanti lasciando che la spada gli ferisca il petto coperto da una sottile casacca bianca che subito si impregna di rosso.
-Mi dispiace tanto Lucy ma sai bene che mi servite entrambe per ottenere ciò che voglio. Aprire i Sette Portali e liberare il Chaos nel mondo. Puoi uccidermi ora se vuoi ma se io muoio la magia che tiene la cella di tua figlia scomparirà e prima che tu possa parlare sarà seppellita da un cumulo di macerie e tu l’avrai persa per sempre. Allora che cosa scegli? – Esito guardando in alto verso Emma e scorgendo il sottile bagliore della magia di Haru. –Sei pronta a rischiare la vita di tua figlia per avere la tua vendetta Lucy? Saresti in grado di vivere senza di lei?-
La mia mano trema mentre la mia testa sembra vuota, non so che fare, cosa dire e non capisco perché Haru non ha ancora cercato di liberarsi di me usando la sua magia. I miei occhi si fissano nei suoi che una volta amavo e il peso dei ricordi mi avvolge mentre ripenso a tutte quelle ore passate con lui, con le sue mani sulla mia pelle e le sue labbra contro le mie. Tutti quei giorni passati parlando dei nostri sogni e il dolore patito quando mi ha abbandonato appena ha saputo di Emma. Tutte quelle emozioni mi disgustano ora, e devo trattenere i conati pensando a quello che ho lasciato che mi facesse, violento e furioso, nelle notti passate insieme, così diverse da quelle con Shadow o con Natsu. Così diverse da come avrebbero dovuto essere. Poi le sue parole mi tornano alla mente. Ha bisogno di entrambe per attuare il suo piano. Lentamente porto una mano alla cintura sfiorando il mazzo delle chiavi e raggiungendo il mio pugnale dalla lunga lama affilata. Lo estraggo e dopo un attimo di esitazione me lo porto davanti alla gola.
-Hai bisogno di entrambe per fare quello che vuoi non è vero?-  gli domando premendomi la lama contro la pelle con la mano che leggermente trema ma decisa ad andare fino in fondo.
-Lucy, stai ferma- mi intima lui sollevando le mai davanti a sé cercando di avvicinarsi. Allora io premo ancora di più il coltello e una goccia di sangue mi scorre lungo il collo costringendolo a fare un passo indietro
-Libera Emma o giuro che mi taglierò la gola e i miei poteri moriranno con me mentre tu avrai perso la tua Imperatrice- affermo sicura sorridendo fredda come il ghiaccio al mio nemico

–Allora Haru, cosa scegli?-
 

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Capitolo 11
*** Addio ***


-Allora cosa vuoi fare?-
Il coltello posato sulla gola e gli occhi cioccolato fissi in quelli dell’uomo davanti a lei, non ho mai vito quello sguardo, non ho mai sentito quella freddezza nella sua voce. Appoggiato contro il muro, nascondo il viso sotto il cappuccio mentre aspetto il momento giusto per uscire allo scoperto. Nella gabbia di fianco al trono Emma piange silenziosa aggrappandosi alle sbarre e sento il mio corpo fremere per la rabbia e le fiamme incendiarmi la pelle correndo nelle mie vene. Mi costringo ad aspettare, a rimanere immobile mentre ogni cellula del mio corpo vorrebbe balzare in avanti e salvare Lucy perché non ho dubbi che se servisse a salvare Emma userebbe quel coltello. Shadow di fianco a me è silenzioso e concentrato, seduto sul terreno con le mani rivolte davanti a sé mormora frasi strette fra le labbra tese. Per secondi che paiono ore non succede nulla, poi apre gli occhi improvvisamente e sorride mentre le ombre scorrono dal suo corpo lungo le pareti verso la gabbia di Emma. Il piano è semplice, aprire la gabbia mentre Haru è distratto e poi prenderlo a calci una volta che Emma sarà in salvo, tutto questo sperando che nel frattempo gli altri membri della gilda di Haru che siamo riusciti ad evitare non raggiungano il loro capo nel salone.
-Lucy non fare sciocchezze- lo sento dire dolcemente e un brivido di disgusto mi corre lungo la schiena quando penso alle sue mani su di lei.
-Lascia andare Emma, Haru. Lasciala andare e io smetterò di oppormi e farò quello che mi chiedi. Aprirò la porta del Chaos-
Trattengo il respiro e abbasso lo sguardo verso Shadow che ancora non da segno di aver completato la prima parte della missione, fremo pregando che si muova e riesca a liberare Emma prima che Haru accetti il patto di Lucy.
-E cosa mi garantisce che una volta che avrò liberato nostra figlia tu non userai i tuoi poteri contro di me Sacerdotessa-
Lucy esita, non è la prima volta che la sento chiamare in quel modo ma non mi ero mai chiesto che cosa significasse realmente. “Aprirò le porte del Chaos” così ha detto, non ho idea di cosa voglia dire ma non promette bene. Per niente.
-Avrai la mia parola, Haru, la parola di una Sacerdotessa del Cielo è vincolante, una volta promesso non potrò tirarmi indietro- Questa volta è Haru a rimanere in silenzio e proprio allora Shadow solleva gli occhi verso di me e annuisce. E’ il segnale prima che Haru possa parlare mi precipito in avanti, il pugno già sollevato sopra la testa e avvolto dalle fiamme, la rabbia che mi muove come un incendio. Lucy mi guarda stupefatta quando colpisco Haru di sorpresa spingendolo indietro, mi avvicino a lei e con delicatezza sposto la sua mano dal collo costringendola ad abbassare il coltello.
-Che cosa ci fai qui?- mi domanda lei inclinando il viso sporco di sangue.
-Salvo la mia famiglia- rispondo con un sorriso prendendole la mano e lei ricambia la mia stretta alzando lo sguardo verso la gabbia.
-Dov’è Emma?- sibila agitata voltandosi a guardarmi con il viso sconvolto dalla paura che qualcosa possa succedere alla sua bambina.
-E’ al sicuro con Shadow- mormoro e la sento rilassarsi mentre Haru chinato sul pavimento si sta rialzando e una risata gorgogliante si alterna ai colpi di tosse mentre si solleva.
-Sai Lucy, è commovente quanto questo stupido ragazzo tenga a te ma vorrei ricordarti una cosa, tu non appartieni più a quel mondo. Appartieni a questo, all’oscurità. Guarda, guarda i cadaveri ai tuoi piedi, le persone che hai ucciso te le ricordi? Ti credi diversa da me non è vero? Pensi di essere migliore? Sei solo un mostro Lucy, guardami negli occhi e vedi il riflesso dei tuoi-
-Stai zitto- mormora Lucy tremando mentre stringe le dita intorno all’elsa del pugnale. -Stai zitto!- urla di nuovo e scaglia il coltello dritto verso Haru. Non manca il bersaglio ma lui non reagisce anzi continua a ridere dandoci le spalle, come se non gli importasse nemmeno di avere una lama conficcata nella schiena. Lucy lo guarda con gli occhi spalancati e il respiro affannoso che le solleva le spalle e il petto mentre la rabbia che per anni ha tenuto dentro di se scorre fuori da lei in un fiume di dolore e risentimento.
-E’ tutto inutile, Lucy, non puoi fuggire alla realtà. Sai perché io e te ci siamo trovati? Perché andavamo così d’accordo? Perché siamo uguali, fra assassini ci si riconosce. Quando me ne sono andato sapevo che ti serviva ancora del tempo, tempo per far crescere quell’oscurità per conquistare il potere che sarebbe servito ai nostri scopi. Ti ho lasciato crescere e nel frattempo anche io sono cresciuto, migliorato- Solo allora si alza da terra e si volta verso di noi, dove l’ho colpito la pelle si è sciolta e ora mostra quello che c’è davvero sotto la superficie: un intricato sistema di ingranaggi e fili che si avvolgono intorno all’occhio blu. Lucy sgomenta fa un passo indietro.
-Haru…-mormora
-Ho impiegato anni a diventare così, a cambiare la mia essenza e ora sono invincibile, indistruttibile, una macchina pronta ad uccidere per ottenere ciò di cui ha bisogno-
-Sai cosa proprio non riesco a sopportare?- intervengo mettendomi davanti a Luci mentre il mio corpo muta come poche volte ha fatto nel corso degli anni e le squame cremisi mi avvolgono il corpo mentre abbraccio la mia essenza di Demone del libro di Zeref. -Le persone che parlano troppo- esclamo prima di colpire Haru con una fiammata, ma quando le lingue dorate si estinguono lui è ancora in piedi davanti a noi e sogghigna.
-Pensavi davvero che bastassero un po' di fiammelle per distruggermi? Una magia oscura protegge questi ingranaggi, una magia che tu non puoi spezzare-
-Forse non da solo- esclama Lucy sicura al mio fianco, mi guarda con un sorriso sollevando la frusta. -Ma insieme possiamo fare qualsiasi cosa-
Attacchiamo all’unisono dando il via a una battaglia senza esclusione di colpi, Lucy evoca uno spirito dopo l’altro e sembra che il suo potere magico non debba mai esaurirsi. Non ha paura, non si lascia intimidire dal mostro che abbiamo davanti, dal demone che combatte al suo fianco. E’ fiera e bellissima come mai l’avevo vista. Quando ci fermiamo abbiamo entrambi il fiatone e Haru è in ginocchio ai nostri piedi, la testa bassa e le mani che arpionano la roccia cercando di sollevarsi, lividi e sangue coprono il suo corpo e Lucy non ha intenzione di dargli la possibilità di rialzarsi. Con un calcio lo spinge a terra e per la prima volta, con la spada sul collo di Haru, la vedo esitare.
-Lucy…-mormoro
-Ha distrutto la mia vita, Natsu, mi ha reso una mercenaria, un’assassina, una donna in fuga da sé stessa. Cosa dovrei fare, perdonarlo? Lasciare che tutto quello che mi ha fatto sia solo un ricordo per lui? Mi ha spezzato e mi ha rimesso insieme nutrendomi di rancore e dolore. Forse la vendetta non mi darà la ace ma almeno potrò guardare mia figlia e dirle che non dovremo più scappare, che siamo salve per la prima volta dopo anni-
-Se lo fai Lucy non potrai più tornare indietro, quest’oscurità che hai tanto combattuto ti divorerà, lo sai anche tu. Lascia che sia qualcun altro a costringerlo a pagare per i suoi errori, lascia che una giuria decida cosa fare di questo verme. Non merita il tuo perdono ma non merita nemmeno di essere la causa del tuo dolore. Dammi la spada Lucy…-
-Fare come dice il bellimbusto se fossi in te, Sparrow- Solo allora mi ricordo che non abbiamo più visto Kage dall’inizio della battaglia. Sollevo gli occhi  e lo vedo, seduto sul trono con Emma sulle gambe e un pugnale stretto nella mano. Lucy rimane senza fiato, gli occhi le si riempiono di confusione e lacrime quando capisce quello che sta succedendo.
Shadow ci sta tradendo.
-Perché?- è l’unica cosa che Lucy chiede, sibilando le parole con rabbia e disgusto mentre guarda quello che credeva un amico minacciare la sua unica ragione di vita. Stringo i pugni lungo i fianchi, consapevole che se mi muovessi lui ucciderebbe Emma senza pensarci due volte.
-Diciamo che Haru è stato molto persuasivo- gli risponde lui stringendosi nelle spalle, come se tradire l’unica persona che ti ama fosse qualcosa da nulla.
-Pensavo fossimo amici, Kage, compagni-
-Lo eravamo Lucy, ma tu hai scelto loro, la tua Gilda, le stesse persone che per un anno intero ti hanno abbandonato e hanno fatto finta che non esistessi. Io sono stato al tuo fianco per anni, ti ho aiutato a crescere Emma, ha superare le tue paure, ad andare oltre i tuoi limiti ma tu mi hai ripagato abbandonandomi. Senza spiegazioni senza nulla che mi facesse sperare che tu fossi ancora viva da qualche parte. Mi hai abbandonata e non mi hai lasciato scelta. Haru mi paga, mi paga bene. Siamo mercenari dopotutto Lucy, non dimenticarlo-
Haru nel frattempo sogghigna con il sangue che gli scorre lungo le labbra, un suono gorgogliante che mi rivolta lo stomaco ma purtroppo ormai è chiaro. Abbiamo perso. Lucy fa un passo indietro e lascia cadere la spada per terra senza distogliere gli occhi da quello che una volta riteneva il suo unico amico.
-Quanto ti ha pagato perché tradissi la tua famiglia, eh? Per quanto hai venduto la tua anima verme?- ringhia mentre si avvicina a me e mi stringe la mano. Poi si irrigidisce, si volta verso di me con gli occhi pieni di lacrime e mi sorride.
-So cosa devo fare- sussurra sollevando la mano ad accarezzarmi il viso sudato. -Prenditi cura di Emma per me, okay-
-Lucy cosa…- Lei mi zittisce posando le labbra sulle mie con disperazione, come se fosse l’ultimo bacio che ci scambieremo. Poi mi spinge indietro e solleva le mani davanti a sé. Solo allora vedo che stringe fra le dita le due chiavi incatenate. Mi guarda e sorride mentre le lacrime le scorrono lungo il viso disegnando sentieri nella polvere che le copre la pelle.
-Ti amo, Natsu- sussurra poi con un movimento netto spezza le catene.
Una luce accecante invade il salone.
Un boato rimbomba nelle gallerie e il suo eco raggiunge la Gilda, e i nostri amici.
Poi è l’Oscurità.
Lucy ha spezzato le catene.

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Capitolo 12
*** Sacrificio ***


Per qualche minuto tutto è silenzio.
Assordante silenzio che mi mozza il respiro e mi stritola il cuore.
L’oscurità attanaglia la stanza, il vuoto.
Poi una flebile luce riprende a brillare nella grande sala e Lucy è lì davanti a me, avvolta da una nube di luce e tenebra che vortica intorno al suo corpo sospeso a un metro da terra avvolto da veli candidi, il viso sollevato verso la luna che spunta timidamente dalla grande vetrata sul soffitto. Haru ai suoi piedi si trascina osservando la scena con gli occhi che brillano, consapevole che ormai il suo piano è riuscito, in alto, sul trono Emma grida mentre Shadow guarda la sua vecchia compagna, quella che ha tradito per una manciata di monete, venir avvolta da un potere immenso. Ho fallito, non le ho impedito di separare le chiavi di scindere quel legame che dentro di lei ha ormai creato il Chaos.
Quella che ho davanti non è più la mia Lucy.
Non è più la Lucy di Fairy Tail.
Lei ormai è l’Imperatrice delle Sette Porte.
La Sacerdotessa delle Stelle.
Colei che aprirà le porte del Chaos.
Improvvisamente la donna che amavo apre gli occhi, non più cioccolato ma uno bianco e uno nero, crepe corvine si arrampicano sul suo corpo e i capelli dorati fluttuano come una nuvola nel vento, è magnifica e terribile mentre abbassa lo sguardo verso Haru che lentamente si è tirato su a fatica.
-La Sacerdotessa…- Lucy abbassa lo sguardo verso di lui, fredda e distante, sembra quasi che nemmeno si ricordi chi Haru sia.
-Tu hai invocato per molti anni il potere delle Sette Porte, ti ho sentito per anni bussare e urlare, ora dimmi chi servi Haru la Luce o le Tenebre? Scegli con cura il tuo signore perché la Sacerdotessa esaudirà solo una tua richiesta in cambio del tuo impegno per liberare il potere delle Chiavi-
Haru esita e nel mio cuore vorrei urlare e correre verso Lucy, implorarla di tornare indietro da me, da Emma, dalla sua famiglia, ma qualcosa mi blocca, i miei piedi come cemento sono incatenati alla pietra del pavimento e le mie mani tremano cercando di contenere l’ira che mi brucia nelle vene. Non comprendo perché lo stia facendo, esaudire la richiesta di Haru, piegare il suo potere al volere di un uomo così infimo eppure sembra che nulla possa fermarla. Guardo la persona che fluttua davanti a noi e non c’è più nulla che riconosco di Lucy ma se ha fatto questo, se ha davvero sacrificato la sua anima per salvare Emma perché ho l’impressione che tutto stia per sprofondare sotto i miei piedi?
-Sacerdotessa il mio cuore appartiene alle Tenebre, egli è il mio signore, per lui ho sempre lottato- dice infine Haru chinando il capo con rispetto. Lucy sorride, un sorriso di ghiaccio che non ho mai visto comparire sul suo viso e le crepe sul suo viso si fanno sempre più numerose.
-Allora dimmi, cosa vuoi che il tuo signore faccia per te?-
-Desidero che apra le Sette Porte e liberi il Chaos cosicché le tenebre possano finalmente invadere il mondo-
Shadow dall’alto del trono abbassa il pugnale e guarda l’uomo che sta davanti alla Sacerdotessa con gli occhi spalancati, nel suo sguardo leggo la consapevolezza che cresce in lui mentre si rende finalmente conto di aver compiuto un errore troppo grande, guidato dal rancore e dalla vendetta per un tradimento che lo deve aver ferito davvero nel profondo. Solo ora mi rendo conto di quanto in effetti lui debba aver amato Lucy per tutto il tempo in cui hanno vissuto insieme. Solo ora in effetti capisco il suo dolore perché so come ci si senta a perderla, a lasciarsela scivolare dalle dita. È cambiata, lui mi aveva avvertita e aveva ragione, la Lucy che amavo, che conoscevo come il palmo della mia mano non esiste più e io pazzo l’ho costretta a fingere, a nasconderlo, a vergognarsi. Forse se avessi cercato di capire invece che spingerla ad essere la stessa di prima tutto questo non sarebbe successo. Forse ora tutto non starebbe implodendo, crollando come un castello di carte sfiorato dal respiro. Emma scivola dalle gambe di Shadow che però la prende per un braccio e la volta verso di sé, il pugnale giace ai suoi piedi mentre parla alla bambina e la vedo annuire e spostarsi alle spalle del mago per guardare la madre che osserva Haru in ginocchio davanti a lei.
-E chi dovrebbe sopperire a un tale potere?- Haru con gli occhi che brillano alza lo sguardo verso il trono e indica Emma che si nasconde dietro le gambe di Shadow, lui solleva la mano davanti a sé e le ombre lo circondano.
-Non oseresti- ringhia e non posso evitare di fare il tifo per lui, io non posso fare nulla, se mi muovessi, se Lucy si accorgesse di me probabilmente mi ucciderebbe, non sa più chi sono ormai, non riconosce nemmeno sua figlia.
-Il potere di quella bambina per evocare il grande Chaos?, Non sarebbe mai stato abbastanza questo lo sai-
-Sono pronto a sacrificare la mia unica figlia per liberare le Tenebre nel mondo, come può non essere abbastanza?-
-Quella bambina è Luce, il suo potere è l’amore di una madre, il coraggio di un padre brucia come fuoco nel suo cuore. La magia che serve al tuo signore è Tenebre, è oscurità- 
Solo allora comprendo: Lucy ha letto il Grande libro nei più minimi dettagli quindi doveva per forza sapere di tutto questo e per questo deve averla portata alla Gilda, dal Master e per questo l’ha riempita di Luce, della sua luce. Lucy sapeva e ha rinunciato a una vita a cui ormai si era abituata per metterla al sicuro. Una voce in fondo alla mia mente si chiede se allora sarebbe mai tornata, se non fosse stato per salvare Emma. Ma non è questo il momento, non ora.
-Dunque come posso aprire il portale?- Lucy si abbassa e lievi come la neve i suoi piedi toccano il terreno e lei avanza verso Haru inclinando il viso, i veli che come uno strascico corrono alle sue spalle.
-È semplice- dice allungando una mano e afferrando Haru per il collo -Il tuo signore accetterà il tuo grande sacrificio- Per qualche secondo Haru tenta di divincolarsi mentre Lucy lo solleva da terra senza sforzo come una marionetta e le nubi di tenebre scorrono dal suo corpo a quello di Haru avvolgendolo. Shadow prende Emma in braccio costringendola a voltare il visino dall’altra parte, nascondendolo nella sua spalla mentre noi guardiamo incapaci di reagire il mostro che abbiamo combattuto prosciugarsi e ricadere sul terreno.

Morto.

Sono senza fiato, Haru è come prosciugato, il suo corpo ormai simile a quello di una mummia giace immobile sul pavimento. Non una goccia di sangue è stata versata, a Lucy è bastato un semplice tocco. Lentamente solleva il viso verso la luna e di nuovo i suoi piedi si separano dal terreno sotto i nostri sguardi attoniti che non possono fare altro che aspettare e pregare. All’improvviso Lucy spalanca le braccia e inizia a parlare una lingua antica, aspra e dura che mi fa scorrere brividi lungo le braccia. Ombre nere si allargano dalle sue mani e strisciano sul terreno fino al centro della sala, Un potere immenso invade la grotta mentre le ombre si radunano e un grosso cratere inizia a formarsi davanti a noi. Grida e strepiti si sollevano dalle profondità della terra perforandoci i timpani ma Lucy sembra non sentire nulla di tutto questo. Continua a pronunciare l’incantesimo mentre lentamente qualcosa inizia a farsi largo dal cratere e il corpo di Haru viene trascinato nell’ombra. Shadow mi guarda e mi fa un cenno prima di posare Emma a terra e sussurrarle qualche parola. Lei annuisce e scappa a nascondersi dietro il trono mentre il mago scende le scale estraendo una spada e preparandosi a usare la sua magia. Annuisco mentre le fiamme avvolgono il mio corpo e le squame ricoprono la mia pelle, la rabbia e il dolore fluiscono nel mio corpo e lascio che prendano il controllo e mi rendano il demone che si nasconde dentro di me. A stento mantengo il controllo e la paura di dimenticarmi chi sono è sempre lì infondo alla mia mente.
Improvvisamente Lucy smette di parlare e china il viso verso il cratere che si apre sotto di lei.
-SETTE PORTE INVOCO IL VOSTRO POTERE, APRITE IL SENTIERO AL CHAOS, GUIDATELO NEL NOSTRO MONDO!- grida e le sue chiavi scintillano mentre dall’ombra sorgono figure di zampe e ali, mostri che si librano nell’aria stridendo.
-NATSU ORA!- urla Shadow e insieme ci lanciamo in avanti attaccando con tutta la forza che abbiamo nel tentativo di rispedire nell’oscurità ciò che lentamente si sta scavando la sua via d’uscita. Grossi esseri simili a pipistrelli si scagliano su di noi colpendoci il viso mentre tentiamo di distruggerli ma sono tanti, troppi per due soli maghi.

-Non ce la possiamo fare, sono troppi per noi- dice Shadow quando ci ritroviamo schiena contro schiena.
-Se qualcuno non ci avesse tradito non ci troveremmo in questa situazione-
-Senti non troverò mai un modo per farmi perdonare ma so di aver sbagliato, ero arrabbiato. Sono un mercenario mi sono lasciato corrompere, capisco che sia impossibile cercare di comprendermi ma lascia che ti aiuti a fermare quello che ancora dobbiamo trovarci davanti-
-Perché questi grossi topi volanti non sono abbastanza?- domando spingendone indietro uno con un calcio.
-Loro sono solo l’antipasto, il Chaos deve ancora sorgere fidati. Ho letto con Lucy i libri stellari decine di volte per trovare una soluzione in caso fosse stata costretta ad aprire il portale e non ce l’abbiamo mai fatta- Sollevo lo sguardo verso di lei che con le mani e il viso rivolto verso il cielo attende fluttuando nell’aria, i mostri che le vorticano intorno ma non la colpiscono e le crepe nere che ormai le coprono più della metà del corpo. E allora capisco.
-Lucy…-mormoro. Shadow si volta a guardarmi confuso poi alza lo sguardo e i suoi occhi si riempiono di terrore mentre capisce quello che anche io ho capito ormai troppo tardi.
-Shadow dobbiamo impedirle di mantenere aperto il portale-
-E come vorresti farlo genio? L’hai vista? NON E’ PIU’ LUCY!-sbraita indicando la ragazza sopra di noi. Shadow ha ragione e l’unico modo che mi viene in mente non sono in grado di accettarlo. Continuo a sollevare i pugni e a ricacciare indietro mostri tentando di ignorare il pensiero che l’unica cosa che potrebbe fermare l’invasione sia uccidere la donna che amo. Non posso farlo. Poi all’improvviso un lampo di capelli biondi mi corre di fianco e prima che possa reagire Emma corre verso il cratere proprio sotto sua madre e una luce la avvolge mentre una scia d’acqua le corre sui piedini sollevandola da terra. “Aquarius” penso stupito mentre Emma lascia che lo spirito la sollevi verso Lucy.
-Mamma, basta, sono al sicuro- la sento mormorare prima di allungare la manina verso il viso della madre fino a sfiorarle la guancia. Tutto d’un tratto Lucy spalanca gli occhi.
-Emma- sillaba senza emettere alcun suono, poi afferra la figlia e se la stringe al petto piangendo e nel frattempo i suoi piedi toccano terra ancora una volta. Quando si separano si guarda intorno e vede la distruzione e il sangue, scorge Shadow al mio fianco che con il corpo coperto di sangue continua a combattere guardandomi le spalle. I suoi occhi incontrano i miei e un ghigno mi attraversa il viso, mi sorride, poi si china verso Emma, non riesco a capire cosa le dica ma la vedo mettere fra le manine della bambina il mazzo delle chiavi da cui rimuove quelle di Misae e Nyx.
Emma piange.
Lucy si china a posarle un bacio sulla fronte.
Ed è allora che la vedo.
La luce fluisce da Emma a Lucy, tutta quella che lei le ha donato ora sta tornando a chi l’ha creata.
Lucy accarezza un’ultima volta sua figlia prima di voltarsi verso il cratere e camminare lenta e sicura verso l’oscurità.
I veli fluttuano dietro di lei e il mondo sembra farsi lento e silenzioso.
Cerco di correre verso di lei, sento la mia voce lontana urlare il suo nome ma Shadow mi tiene fermo.
Lei allarga le braccia e le due chiavi scintillano, i due spiriti appaiono al suo fianco e Lucy allunga le mani verso di loro, lei la stringono e i tre si riuniscono in cerchio.
-Che Luce e Oscurità siano uno, che l’Equilibrio sia ristabilito. Io sono la sacerdotessa delle Sette Porte e ordino a te Chaos di tornare nelle tenebre. Non c’è posto per te su questa terra- Nyx e Misae sollevano il viso verso il soffitto mentre Lucy pronuncia queste parole e dalle loro mani nasce una nube in cui la luce e l’oscurità si fondono e abbracciano in un vortice che spinge i mostri di nuovo nel cratere.
-Che il sigillo sia posto su questa portale, nessun mortale potrà mai aprire di nuovo questo varco. Così è stato decretato, così sarà- Lucy stringe le mani dei due spiriti e insieme a loro si dirige verso il centro, lentamente la vedo venir avvolta dalla nube.
Solleva gli occhi verso di me.

Uno Bianco.

Uno Nero.

Un ultimo Sorriso.

Poi il portale si chiude e di Lucy rimane solo un’immagine nella mia mente.

Dolore nel mio cuore.

Lacrime sul mio viso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** Ricordo ***


Do not stand at my grave and weep
I am not there; I do not sleep.
I am a thousand winds that blow,
I am the diamond glints on snow,
I am the sun on ripened grain,
I am the gentle autumn rain.
When you awaken in the morning's hush
I am the swift uplifting rush
Of quiet birds in circled flight.
I am the soft stars that shine at night.
Do not stand at my grave and cry,
I am not there; I did not die.

By Mary Elizabeth Frye
 
 
NATSU
Un gentile sole penetra dalle vetrate colorate che decorano i muri della gilda, fuori un vento leggero sospinge gentile i rami degli alberi e fa frusciare i rami degli alberi. Le persone passeggiano tenendosi per mano, qualcuno ride. Vite semplici e felici.
Nella gilda invece abita uno strano silenzio, da quasi un anno ormai. Da quel giorno, da quando Lucy è morta. Non ho la forza di litigare con Gray, non ho la forza di ridere e non sono l’unico. Non è come l’ultima volta, non c’è la speranza che lei possa tornare.
Morta.
Questa parola mi suona così amara sulla lingua e mi spezza il cuore ogni volta che ricordo quel suo ultimo sorriso prima che scivolasse via. Devo rimanere in pedi però, non posso crollare, devo andare avanti per Emma che  le assomiglia così tanto. Non ha mai più sorriso da allora e come biasimarla, ma è più forte di quanto pensassi, si allena, studia e va avanti come può con le chiavi di Lucy sempre strette a sé anche quando dorme nel suo letto o come più spesso ormai accade nel letto che una volta era di sua madre, con me, entrambi alla ricerca del suo profumo nelle coperte.
Shadow è rimasto con noi, il Master ha decretato che qui avrebbe vissuto, qui avrebbe saldato il suo debito verso la donna che ha dato la sua vita per salvarci, nonostante l’avesse tradita per una manciata di monete. Non si è ancora ripreso e sinceramente dubito che si riprenderà mai. Il marchio di Fairy Tail svetta chiaro sulla sua mano, nello stesso punto in cui Lucy lo ha sempre avuto. L’amava, lo so recente la ferita e il ricordo del suo coltello contro la pelle di Emma per una vendetta inutile dettata da un cuore tradito. e quindi capisco il suo dolore ma una parte di me non riuscirà mai a perdonarlo, è ancora troppo
Il vento mi solletica il viso, smuovendomi i capelli che iniziano a essere troppo lunghi e mi ricadono ormai sugli occhi. Lontano dalla città qui si respira una certa tranquillità, come se tutto fosse normale. Sospiro accarezzando la lapide di pietra.
“A Lucy Heartphilia di Fairy Tail, la nostra Stella”
-Neh Lucy, ne è passato di tempo non è vero?- rido sedendomi per terra e armeggiando con i fiori che vengo a cambiare quasi ogni giorno.
-Emma sta bene, le manchi ma è forte, continua ad allenarsi e il master dice che presto forse sarà in grado di gestire il potere delle tue chiavi. Sono molto fiero di lei, non ha mai smesso di lottare. E’ più forte di me sai? A volte credo davvero che sia lei a tenermi in piedi e non il contrario…Ti assomiglia così tanto, ha il tuo stesso viso imbronciato quando si arrabbia e ha ormai letto praticamente ogni libro della casa-
Sospiro cercando di prendere fiato mentre le mani tremano.
-Mi manchi davvero tanto, la Gilda non è più la stessa senza si te. Ci sono così tante cose che avrei voluto fare, che ti avrei voluto chiedere…Ma tu non ci sei più, lo sento nel vuoto che ho nel petto…Dicono che un giorno diventerà più facile, che il ricordo piano piano diventerà più flebile e che ti dimenticherò. Ma io non voglio dimenticarti Lucy! Voglio riaverti qui, voglio poterti guardare ancora una volta, vorrei poterti toccare, baciare, chiederti finalmente tutto quello che voglio senza fretta perché abbiamo tempo di parlare…SONO COSI’ ARRABBIATO LUCY! Arrabbiato con Haru, con Shadow…con te per avermi lasciato senza permettermi di dirti addio…-
-Allora fallo Natsu-
Il mio cuore salta un battito e il mio sangue si congela nelle vene. Non è possibile, non posso lasciarmi illudere e rischiare di perderla ancora e ancora. Ma non posso resistere e mi volto.
E’ in controluce e il sole mi abbaglia ma so che è lei.
E’ la sua voce.
E’ il suo odore.
Non mi importa se è un sogno.
Non mi importa se non è reale.
Corro.
 
LUCY
-Allora fallo Natsu-
Lo vedo irrigidirsi quando sente queste parole, le prime che pronuncio dopo sei mesi di silenzio abbandonata nell’oscurità del Chaos. Per qualche secondo esita poi si volta a guardarmi e il suo viso si riempie di stupore e incredulità mentre si alza e inciampando sull’erba corre verso di me colmando quei pochi metri che ci dividono. Non ho tempo di parlare o di spiegare, le sue braccia si stringono intorno a me e le sue mani frenetiche cercano il mio viso come ad accertarsi che io sia davvero qui.  Le sue labbra cercano le mie disperate a dire quello che le parole non potrebbero mai, in un tocco familiare che sa di sale e fumo, del calore del fuoco. Per questi brevi minuti il tempo sembra fermarsi e ciò che è stato venir cancellato. Solo ora mi rendo conto di quanto mi sia mancato in questi sei mesi immersa nel nulla.
Quando ci separiamo i suoi occhi incontrano i miei e so quello che vede, un occhio bianco e uno nero, una ragnatela di crepe che ancora mi copre parte del viso e che forse non scomparirà mai. Con la punta delle dita ne segue il profilo la fronte aggrottata poi scende e il suo pollice si posa lieve ad accarezzarmi il labbro inferiore.
-Sei davvero tu? La mia Lucy?- mormora e non posso trattenere le lacrime che mi scorrono lungo il viso
-Sono davvero io- mormoro e lui si china di nuovo verso di me, la sua fronte che si appoggia contro la mia.
-Com’è possibile Lucy, eri morta, ti ho visto entrare nella nube e poi sei sparita. Pensavo che fossi morta!- mormora.
-Lo pensavo anche io…-sussurro e solo allora mi costringo ad alzare il mento e a guardarlo. -Io ero morta, credo- Lui sorride, poi mi prende una mano e me la posa sul petto proprio all’altezza del cuore.
-Lo senti? Batte, insieme al mio. Non sei morta Lucy, sei qui sei tornata-
Mi lascio cadere per terra e Natsu si siede al mio fianco stringendomi la mano come se non volesse mai lasciarmi andare. Sospiro sollevando lo sguardo verso il cielo, sembra passata un’eternità dall’ultima volta in cui ho sentito il vento sulla pelle e il profumo dell’erba.
-E’ passato un anno Lucy, cos’è successo dopo che sei entrata nella nube?-
Un anno, così tanto tempo? Nel buio non c’era nulla a segnare le ore a farmi capire che giorno fosse. Solo silenzio e mancanza ogni volta che il suo viso e quello di Emma mi passavano davanti agli occhi, per loro sono rimasta in vita, per loro non mi sono arresa al dolore.
-Non ne ho idea Natsu, quando l’ho fatto ero convinta che sarei morta. Ho dato ad Emma le mie chiavi e mi sono diretta verso il nulla con Misae e Nyx certa che quella sarebbe stata la fine e forse così è stato. Ero immersa nel nulla, il Chaos mi gridava nelle orecchie e non potevo muovermi, il mio corpo sembrava spezzarsi in mille pezzi come se qualcuno mi stesse rompendo le ossa una ad una. Misae era vicino a me anche lei immersa in questo dolore incessante mentre Nyx cercava di proteggerci. L’Oscurità non è sempre malvagia sai? Si è avvolto intorno a noi tentando di impedire ai mostri di entrare in questa bolla che aveva creato. Il tempo non passava mai era solo un continuo dolore, come se qualcosa continuasse a bruciarmi dentro, il mio corpo non era più mio e dentro di me sembrava infuriasse una battaglia. Non saprei come descriverlo esattamente ma quello che so è che era terribile…-
Natsu mi guarda attento a ogni mia parola tenendomi stretta e attutendo il tremore del mio corpo con la stabilità del suo.
-Non so quanto tempo sia passato ma a un certo punto il dolore è cessato e una luce a squarciato la nube delle tenebre. Misae e Nyx sono svaniti nel nulla e qualcosa mi ha trascinato fuori. Quando mi sono svegliata nella foresta qua dietro le loro chiavi erano strette nelle mie mani, divise, e il Re degli Spiriti Stellari era al mio fianco. Mi ha indicato la strada ed è sparito nel nulla così ho seguito la strada e mi sono ritrovata qui- 
Mi volto e scorgo dietro di me la sagoma della mia lapide, allora è vero, credevano che fossi morta ma quella scritta sul marmo in fondo dice la verità. Lucy Heartphilia di Fairy Tail è davvero morta ma non in quella nube, molto tempo prima quando ho deciso di abbandonare la Gilda e diventare una mercenaria. Quella parte di me è morta davvero quel giorno e non c’è alcun modo in cui io possa tornare quella di un tempo sebbene lo desideri con ogni fibra del mio essere.
-Lucy ho bisogno di sapere una cosa. Da quando sei scomparsa questa domanda mi ha ossessionato e non posso…non posso andare avanti senza sapere la risposta anche se temo non sarà quella che voglio-
-Cosa vuoi sapere Natsu?-
-Se non fosse stato per Celestial Demon e Haru saresti mai tornata a casa?-
Esito prima di rispondere leggendo nei suoi occhi un’implicita domanda che non ha il coraggio di farmi ad alta voce: ”saresti tornata da me?”.
-Onestamente Natsu, non ne ho idea. Quando Shadow mi ha liberato dal quartier generale della Gilda di Haru ero sicura che sarei tornata a casa dopo la nascita di Emma, dopo essermi allenata al punto da essere una vostra pari. Poi qualcosa è cambiato, ho iniziato a fare la mercenaria e non combattevo più per sfinire l’avversario, spesso combattevo per uccidere. Ero come un animale, non ricordavo più cosa fosse giusto o sbagliato, mi importava solamente d proteggere mia figlia e Shadow, così quando una notte mi fermai a riflettere provai vergogna per la persona che ero diventata. Fredda, spietata, non c’era più traccia della Lucy che voi della Gilda conoscevate, ero così piena di dolore e paura che non mi riconoscevo più e non volevo che voi mi vedeste così. Per questo decisi che non sarei tornata, perché non potevo tornare a casa con le mani sporche di sangue. Non potevo guardarvi negli occhi e tornare a sorridere come se tutto fosse normale…A quanto pare però i miei piani dovevano cambiare. Non credere che non mi siate mancati, che non volessi vedervi ogni giorno mentre ero via. Tu non hai idea di quanto desiderassi tornare a casa ma ogni volta che ci provavo, mi bloccavo. Shadow una volta mi accompagnò fino alla Gilda, vi ho guardati dalle vetrate nascosta da un incantesimo di Kage, eravate sempre voi, tu e Gray stavate di nuovo litigando e Levy leggeva un libro a Gajeel. Volevo entrare ma più vi guardavo più sentivo la vergogna crescere e sono corsa via. Ho capito di amarti molto tempo prima di andarmene da Fairy Tail Natsu, l’ho capito quella notte quando sei partito e io non riuscivo a respirare. Ma dopo che sei tornato tutto è crollato e io non ho fatto altro che scappare da allora, scappare da me stessa, da te, dal futuro che avrei potuto avere. Sono stata una codarda e non troverò mai un modo per farmi perdonare da te e gli altri per ciò che ho fatto, Natsu, lo so, ma non ho mai smesso di amarvi, te lo giuro-
Lui mi guarda per qualche secondo incerto poi mi stringe a sé e le sue labbra si posano sulle mie dolcemente, mentre le lacrime mi scorrono sul viso perché so che quel bacio è il suo modo per dirmi che capisce, che mi perdona nonostante tutti i miei errori lui mi perdonerà sempre.
-Lucy…Vuoi vedere tua figlia?- mi sussurra asciugandomi le lacrime con le dita prima di alzarsi e porgermi la mano per guidarmi alla gilda.
 
Ora che sono qui davanti al portone tutto mi sembra così difficile, come l’ultima volta non riesco a farmi avanti ed entrare. E’ come l’ultima volta, me lo sento.
Poi Natsu mi stringe la mano e improvvisamente capisco che non sono sola, non devo più esserlo. Prendo un respiro profondo prima di spingere la porta e fare un passo in avanti all’interno di quella che una volta era la mia casa. All’inizio tutto è silenzio, sembra che tutti stiano trattenendo il respiro. Poi un urla.
-MAMMA!- un turbine dorato corre fra i tavoli e si precipita verso di me. La mia bambina. Emma mi getta le braccia al collo quando la sollevo da terra stringendola al petto ridendo fra le lacrime di gioia.
-La mia piccola stella…-le sussurro nell’orecchio e lei piange con la testa seppellita nella mia spalla e Natsu che le accarezza la testa, è cresciuta così tanto. La Gilda esplode in grida di gioia e Cana inneggia a un brindisi. Rido fra i singhiozzi e lascio che uno ad uno i miei amici, la mia famiglia mi abbraccino. Infine, si fa avanti lui, Kage. Mi guarda in silenzio, la sua bocca si apre come a dire qualcosa ma subito si zittisce e si volta facendo per andarsene. Poso Emma a terra e mi allungo a prendergli la mano. Lui stupito si volta a guardarmi, gli occhi che corrono dai miei al suo braccio stretto nella mia presa.
-Mi dispiace Shadow, mi dispiace tanto- Gli dico e i suoi occhi si riempiono di lacrime, mai l’avevo visto piangere prima d’ora, così lo stringo a me in un abbraccio che anche se in modo diverso sa comunque di casa.
-Perdonami- mormora all’infinito nel mio orecchio.
-Ti perdono- gli sussurro e so che è così.
Quando mi volto verso Natsu lui sorride e dà una leggera spinta a Emma che si avvicina a me e solleva davanti a sé le manine, strette fra le dita le mie chiavi.
-Le ho tenute al sicuro mamma, hai visto? Proprio come avevo promesso- Esitante le prendo scorrendo le dita su quel metallo così familiare.
-Grazie tesoro- le dico baciandola sulla guancia prima di alzarmi in piedi e per la prima volta dopo tanto tempo usare il mio potere. La luce mi avvolge e al mio fianco, uno dopo l’altro ecco comparire i compagni di tante avventure. SI stringono intorno a me, piangono, ridono e gioiscono nel vedermi di nuovo a casa. Solo Aquarius in disparte attende. Quando la raggiungo lei a malapena solleva lo sguardo e sono certa che stia per colpirmi poi però alza il viso e vedo le lacrime che scorrono sulle sue guance prima che mi tiri a sé stringendomi.
-Stupida ragazzina- singhiozza prima di spingermi via e colpirmi con il palmo della mano sulla testa. Rido e lascio che lentamente tornino a casa, uno alla volta.
Il Master è l’ultimo a farsi avanti, per qualche secondo mi guarda, scruta nel profondo dei miei occhi ormai così diversi segue il sottile tragitto delle crepe nere sulla mia pelle.
-Bentornata a casa Lucy- dice infine sorridendo prendendomi le mani fra le sue. -Nessuno di noi potrà mai capire quello che hai passato tesoro ma questa volta speriamo davvero che tu sia qui per restare-
-A proposito di questo Master, io non posso. Non posso tornare a Fairy Tail, non ancora almeno-
-Ma Lucy…- mormora Natsu alle mie spalle, quando mi volto a guardarlo riesco a leggere chiaramente la preoccupazione nei suoi occhi, la paura che anche questa volta non tornerò.
-Va tutto bene Natsu è solo che quella tomba sulla collina mi ha fatto riflettere. Non sono più la Lucy di Fairy Tail ma non sono nemmeno più una mercenaria. Devo fare ammenda Natsu, per tutte le persone che ho ucciso, per tutti gli errori che ho fatto, il male che ho compiuto. Non posso tornare qui alla Gilda e fare finta che nulla sia successo. Ho bisogno di un po’ di tempo, di sapere che mi sono meritata di essere di nuovo una di voi-
-E quindi cosa hai intenzione di fare? Andartene un’altra volta?- replica lui e non posso fare a meno di notare il risentimento nella sua voce che mi ferisce più di mille parole.
-No-rispondo sorridendo -Semplicemente per un po’ di tempo lavorerò con alcuni vecchi amici: Crime Sorcière- con la coda dell’occhio scorgo Ezra irrigidirsi per un secondo e annuire con un sorriso comprensivo sul viso. Sapevo che lei avrebbe capito il motivo per cui ho bisogno di tempo prima di tornare a essere una maga di Fairy Tail. Natsu rigido mi osserva scettico con le braccia incrociate davanti al petto, mi avvicino e anche se all’inizio lui sembra ritrarsi al mio tocco gli accarezzo la guancia con la punta delle dita.
-Stai tranquillo, non me ne andrò via, prenderò solo degli incarichi insieme a loro, distruggerò quello che è rimasto di Celestial Demon e mi lascerò finalmente tutto alle spalle, il dolore, la solitudine, la rabbia. Finalmente potrò tornare e iniziare di nuovo- I suoi occhi incontrano i miei e dopo un momento di -esitazione sospira.
-Va bene ma a un’unica condizione- commenta infine con un ghigno.
-Che cosa?-
Confusa mi volto a guardarlo e l’intera Gilda mormora quando lentamente lo vediamo estrarre dalla tasca un piccolo anello di ossidiana nera.
-Natsu che diavolo stai facendo idiota?!- esclamo ma lui non si rialza anzi mi guarda e sorride prima di schiarirsi la voce
-Lucy, io e te ne abbiamo passate tante insieme, all’inizio ero confuso non sapevo ancora cosa fosse l’amore, cosa significasse davvero amare qualcuno non solo come un’amica ma come una compagna. Con te ed Emma ho scoperto cos’è la famiglia…Tu e Lei siete la mia famiglia quindi mi chiedevo se… insomma…ecco…-
-Falla finita e chiediglielo fiammifero!- gli urla Gray alle sue spalle mentre Juvia in lacrime gli rifila una gomitata nelle costole.
-Stai  zitto ghiacciolo!- risponde Natsu prendendo fuoco. Poi sospira e torna a guardarmi.
-Lucy quando tornerai vuoi diventare la mia compagna?- Emma mi guarda con gli occhi che brillano in attesa della mia risposta ma io non so cosa dire.
-Natsu io non sono più la stessa di una volta, non voglio che tu scelga di stare con me per sempre sulla base di un ricordo che non esiste più…- Lui si alza e mi afferra per le spalle, i suoi occhi si incatenano ai miei e il suo stupido sorriso mi scioglie il cuore e basterebbe quello a fugare ogni mio dubbio.
-Io voglio te Lucy, ogni parte di te. L’oscurità e la Luce. Quindi dimmi, sì o no?-
-Sì- esclamo ridendo fra le lacrime abbracciandolo mentre tutti applaudono e Happy svolazza in giro urlando a tutti che lui l’aveva capito fin dall’inizio.
-Grazie al cielo sarebbe stato imbarazzante se avessi detto di no davanti a tutta la Gilda!- esclama Natsu mettendomi l’anello al dito, poi solleva Emma e ci stringiamo in un abbraccio che finalmente mi dà la pace che mi mancava. Non so se tornerò mai a essere davvero parte della Gilda, probabilmente no, non finchè non mi sentirò degna di portare sulla mia pelle il marchio di Fairy Tail, per ora so solo che questa è la mia casa e lo sarà sempre. Il mio sguardo incontra quello di Natsu e lui sorride.
-Pronta per la prossima avventura?-
-Insieme?-  gli domando e lui sorride come ha fatto anni fa correndo fra le vie del porto.
-Insieme-
E questa volta so che è per sempre perché qui è casa mia, fra le sue braccia, con Emma stretta fra di noi.
Qui nella Gilda che nonostante i miei errori continua a perdonarmi.
Qui dove tornerò sempre perché qui, in questa casa, ho scoperto l’oscurità che vive nel mio cuore combattendo con la Luce. Ho riscoperto l’amicizia e ho ritrovato l’amore.
Qui a Fairy Tail, dopo tanto tempo, ho aperto le ali e ho spiccato il volo.
 



ANGOLO DELL'AUTRICE 
mi prendo questo piccolo spazio per salutare tutti quelli che hanno seguito questa storia, chi inviandomi recensioni,chi silenziosamente. Grazie a ognuno di voi, questa è stata la mia prima serie in assoluto e sono felice di poter scrivere la  parola fine perchè sinceramente non pensavo che l'avrei mai fatto. Questo capitolo non mi convince più di tanto, forse non lo farà mai perchè non c'è mai un modo semplice per dire addio. Spero che abbiate apprezzato questo viaggio che abbiamo fatto insieme e ancora una volta grazie. Per chi come me legge e pubblica dalla quarantena, tenete duro e prendetevi cura gli uni degli altri. Approffitate di questo tempo per leggere e scrivere (magari recensire questa serie non si sa mai). Non so se leggerete ancora qualcosa di mio su questa piattaforma ma nella speranza che questo accada...
Arrivederci

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