Bianca come la Luce

di DolceAmu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


"Buio.

 

Intorno a me è tutto buio.

 

Mi sento sprofondare nell'oscurità.

 

Ricordo solo il rumore dei keyblade che si scontrano, la luce di Kingdom Hearts, e poi... il nulla."



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Salve a tutti! Questo è un mio nuovo progetto che spero concluderò XD Lo so, come primo capitolo è cortissimo, ma ci tenevo a fare un prologo così, non preoccupatevi, la storia vera e propria inizierò a pubblicarla da domani.

A presto!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Era una calda mattina di primavera, l'estate era alle porte, e nell'aria si poteva già sentire l'odore di vacanza.

Shiro era una ragazza di 16 anni dai lunghi capelli neri con gli occhi grigi come la tempesta, che frequenta l'accademia dei custodi di keyblade situata nella Terra di Partenza. Percorreva il cortile dove erano situati gli strumenti di allenamento per imparare nuove mosse e magie, e poco prima del ponte che conduce all'ingresso, in mezzo alla piazzetta, si trovava una statua raffiguranti i sette guardiani della luce, che mille anni prima avevano sconfitto le tredici oscurità, liberando così il vero Kingdom Hearts e salvando i mondi. Da allora i custodi dei Keyblade aumentarono di molto, fino al punto di istituire un'accademia per allenare le giovani leve, e Shiro era una di queste.

L'accademia era suddivisa in due corsi, il primo dove si trova la maggior parte degli studenti, dove vengono allenati con armi in legno e imparano la magia, e finito il corso si veniva sottoposti a un test, dove i Maestri di Keyblade mettevano in prova sia l'abilità che il cuore dello studente, ma solo alcuni di loro lo superano, e superarlo significa diventare un custode del Keyblade e unirsi al secondo corso. Shiro faceva parte di quest'ultimo da un paio d'anni, anche se le sue abilità fisiche non erano il massimo, è riuscita a superarlo grazie alla sua magia. 

 

Shiro, quella mattina, era in anticipo come al suo solito, e decise di aspettare la sua migliore amica, come sempre in ritardo, sedendosi  nella piazzola vicino alla statua, ammirando come ogni giorno le sagome degli eroi della guerra, soffermandosi sempre sui due più grandi amici-rivali, Sora e Riku, le sarebbe piaciuto conoscerli, ma ahimè, era impossibile.

 

Qualche minuto dopo finalmente giunse la sua amica Evelyn, una ragazza un po' più bassa di lei, con gli occhi marroni e i capelli a caschetto rossi chiaro tendente all'arancione, che si precipitò verso Shiro facendole subito un inchino di perdono.

"Scusami!! Prometto che domani sarò puntuale!"

diceva sempre così, ma Shiro le sorrise, sapendo che la sua amica sarà sempre in ritardo.

"Tranquilla, facciamo comunque in tempo per le lezioni, dai andiamo."

"Dopo gli allenamenti ci vediamo in piazza ad ammirare il tramonto come al solito?"

"Certo Evelyn, ma non fare tardi come al tuo solito!"

disse rimproverando l'amica.

"Stai tranquilla! Questa volta sarò puntuale!"

diceva sempre così, ma sapeva già che sarebbe stata in ritardo.

"Si va bene!"

E un'altra tranquilla giornata all'accademia dei custodi di Keyblade stava per iniziare, ma Shiro in quel momento non sapeva che non sarebbe stata una normale giornata.

 

Era il tramonto, e gli allenamenti del pomeriggio erano già finiti. Shiro indossava il suo solito completo casual, una canotta bianca con le spalline sottili, degli shorts in jeans, delle parigine nere con delle snekars a collo alto bianche e sul collo, portava un ciondolo raffigurante un cuore, simbolo di Kingdom Hearts, regalato dalla sua migliore amica. Era seduta su una panchina al di fuori dell'Accademia ad ammirare il tramonto, mentre aspettava Evelyn che, come al solito, era in ritardo.

"Uffa! Quanto tempo ci mette!"

Era da un'ora che Shiro la aspettava, e la pazienza le stava per esaurire. Si alzò dalla panchina, pronta ad andare verso la casa della sua amica quando qualcosa cambiò; il cielo si fece all'improvviso scuro, un vento forte si abbattè su quel luogo, e al posto del sole c'era una palla nera e viola che risucchiava tutto, il mondo stava per cadere nell'oscurità. 

"Che sta succedendo?!"

Shiro era molto confusa, fino a un attimo prima era tutto normale, e ora stava scomparendo tutto. Fece apparire il suo Keyblade, la guardia era a forma di cuore rovesciato sul verde prato, la lama era sottile e la punta era piena di fiori di ciliegio, tutto il Keyblade era intrecciato da dei rampicanti e sul pomo era attaccato un porta fortuna con lo stesso fiore della punta; dopo di che corse verso la città, dove si sentivano numerose urla e si vedevano dei cuori che volavano in cielo e venivano assorbiti dall'oscurità.

Arrivata in città, Shiro si sentì sopraffatta dalla paura e dal timore, in tutti quegli anni c'era stata la pace e non aveva idea che un giorno sarebbe toccato anche a lei difendere la luce, e ora che toccava a lei difenderla non sapeva cosa fare, tremava alla visione di quei shadow e neoshadow che attaccavano gente innocente, dagli anziani ai bambini, facendoli perire uno dopo l'altro, e non sapeva cosa fare, aveva troppa paura.

Un neoshadow la attaccò alle spalle, prendendola alla sprovvista, facendola cadere a terra. Shiro fece in tempo ad usare il suo Keyblade per scansarlo, e si rialzò a fatica. Ingaggiò una battaglia contro l'heartless per potersi assicurare la salvezza, lo colpì un paio di volte con Fire prima che la attaccasse di nuovo facendolo sparire, ma non era sufficiente perché un'orda di heartless era pronta alla battaglia, e Shiro era da sola.

La gente era dimezzata, e le urla non cessarono un minuto, altri custodi dei Keyblade stavano combattendo in lontananza, ma molti di loro scomparvero come fecero i cittadini, lasciando il nulla, e Shiro si stava per trovare completamente  sola, facendola entrare nel panico. Un violento terremoto colpì il mondo, creando varie crepe sul terreno, ma la mora non fece in tempo a notare una figura nera dietro di se, che la ferì al fianco, facendola cadere in un varco di oscurità che si era creato vicino a lei. La ragazza cadde nel varco, non senza vedere la figura che la attaccò poco prima, era un uomo con indosso un'armatura nera, è il volto era coperto dal'elmo, nascondendo i dettagli del viso.

Shiro si sentiva precipitare nel vuoto, per lei significava la fine, e delle lacrime lasciarono una scia, riflettendo la piccola luce che era il mondo dove si trovava poco prima, finché non rimase che il buio.

"Evelyn, mi dispiace..."

 

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Eccoci col primo! Spero che la storia vi piaccia, se avete critiche fatele pure, cercherò di migliorare!

Il titolo è ispirato al nome della protagonista (Shiro significa bianco) e dalla luce di Kingdom Hearts. 

Spero di publicare al più presto il seguito, alla prossima!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Sulle Isole del Destino era metà pomeriggio, e Sora, Riku e Kairi erano nella loro isola a godersi la giornata chiacchierando come al loro solito seduti sulla palma; dalla guerra dei Keyblade era passato un anno, e da allora avevano vissuto una vita tranquilla, senza combattimenti e senza minacce, ma ciò non ha impedito ai nostri eroi di allenarsi per il futuro.
Sora sbadigliò, stiracchiando le braccia verso l'alto, e colpendo Riku sulla guancia.
"Sora, stai attento! Guarda che ci sono anche io!"
gli disse dandogli un leggero colpo sul braccio di risposta, facendo così sorridere Kairi mentre guardava i due ragazzi.
"Riku, sai che Sora non guarda in faccia nessuno se si tratta dei pisolini!"
"Hey non è vero!"
Rispose offeso Sora gonfiando le guance facendo ridere i suoi due migliori amici, ma il castano sperava col tutto il cuore che da quella sera Kairi non sarebbe stata più solo un'amica visto che, come ogni giorno, era intenzionato a dichiararsi, ma ogni volta che ne aveva l'occasione il coraggio lo abbandonava, ritrovandosi a cambiare sempre discorso.
"Volete un ghiacciolo al sale marino?"
chiese Kairi a un certo punto, e i due ragazzi annuirono vedendola poi allontanarsi verso la sua barca dove aveva lasciato una borsa frigo.
"Dimmi un po', hai intenzione o no di dirle ciò che provi? Vuoi forse che lo faccia io per primo?"
"Assolutamente no Riku! Sai che glielo farò, ma ogni volta mi manca il coraggio, e se non corrisponde?"
"Sora, ti ho già detto che voi due siete fatti l'uno per l'altra, tutti lo hanno notato!"
ma il castano non ne era per niente convinto, per lui Kairi era una ragazza troppo bella e troppo gentile per poter scegliere un ragazzo normale come lui, poteva scegliere di meglio. Tornò la rossa e porse i gelati ai due ragazzi e ritornarono a godersi il cielo, chiacchierando del più e del meno, notando a un certo punto una scia luminosa nel cielo, che cadeva dritta verso l'isola principale.
"È una stella cadente?"
"Non lo so, ma sarebbe meglio andare a dare un'occhiata."
rispose Riku ai suoi due amici, che lo seguirono dove erano ormeggiate le barche.

***

Topolino, Paperino e Pippo si trovavano al cospetto del saggio Maestro Yen Sid, posizionati di fronte alla grande scrivania; Paperino e Pippo si trovavano uno di fianco all'altro sull'attenti, uno vestito da mago e l'altro da cavaliere, invece Topolino era di fronte a loro e indossava i suoi soliti abiti da viaggio. Erano arrivati da poco dal Castello Disney grazie alla loro fidata gummiship dopo aver ricevuto un messaggio in cui era richiesta la loro presenza per comunicare un avviso molto importante.
"Mi dispiace avervi convocato qui senza darvi nessun preavviso, ma le forze dell'oscurità si stanno muovendo e dobbiamo subito intervenire."
"Maestro Yen Sid, mi sa dire di chi si tratta?"
gli rispose Topolino, e il maestro non poté far altro che scuotere la testa.
"Non so di chi si tratta, ma so che non è una copia di Xehanort, avendo distrutto tutte le sue copie durante l'ultima battaglia siamo certi che non si tratta di lui. Le uniche cose che so è che è in grado di avere pieno controllo sia degli heartless, che dell'oscurità; non sappiamo ne da dove venga, ne quale sia il suo scopo."
"Ma Maestro, come ha saputo di questa minaccia?"
"Ha già distrutto due mondi, e ha usato lo stesso copione in entrambi; crea dei varchi con il Regno dell'oscurità facendo fuoriuscire orde di Heartless che divorano i cuori delle persone, è una volta sterminate si impossessa del cuore dei mondi."
"Ma è orribile!"
Rispose sorpreso Topolino, e Yen SID dovette annuire addolorato da quello che stava accadendo al di fuori della sua Torre.
"Per questo dobbiamo dubito intervenire, per evitare che succeda ad altri mondi la stessa sorte. Ma ora è meglio che convochiamo sia Sora che Riku, così che siano anche loro informati della minaccia imminente e che difendano la luce."
Paperino e Pippo, a sentire ciò, erano molto eccitati all'idea di vedere il loro compagno, e Topolino annuì facendo un grande sorriso.
"Possiamo sicuramente contare su Sora e Riku!"
"Pero Topolino, a te devo chiedere un piccolo favore mentre aspettiamo i ragazzi."

***

Shiro non vedeva altro che il buio, e si sentiva precipitare nel vuoto. Mano mano che cadeva sentiva come se aveva una morsa intorno al collo che la soffocava, e più le mancava il respiro più cominciava a perdere coscienza di chi fosse. Nei sui ricordi tutto stava diventando offuscato e lentamente sbiadiva fino a svanire nel nulla, stava lentamente perdendo tutto ciò che faceva parte di lei, le sue emozioni, i suoi ricordi, i legami con i suoi amici; ma la cosa che più la struggeva era il fatto di sapere di star lentamente dimenticando tutto.
"Non voglio! Non voglio dimenticare!"
Sussurrava tra se e se, sperando che qualcuno la sentisse. Si mise le mani intorno al collo, come se cercasse di liberarsi dalla presa che la stava soffocando, ma era inutile, ciò che la soffocava era la forte oscurità che la stava inghiottendo. Le lacrime cominciarono a rigarle gli occhi, voleva uscire da lì, e andare ad aiutare una persona a cui era molto legata, ma si era dimenticata di chi si trattava.
"AIUTO!!"
Urlò a un certo punto dopo aver recuperato un po' di fiato, e una luce troppo forte per i suoi occhi la invase tutta, liberandola da quell'oscurità.

***

 I tre amici giunsero all'isola centrale, ma appena ormeggiati notarono che era tutto nella normalità, la gente passeggiava sulla riva e dei bambini giocavano allegramente a palla.
"Dite che era una normale stella cadente?"
Chiese Kairi, ma Riku scosse la testa guardando poi il cielo.
"No era sicuramente qualcosa, cerchiava qui intorno deve essere caduto nei paraggi."
Sora guardava dubbioso il cielo, quella scia gli aveva ricordato quando lui e il suo migliore amico avevano attraversato la porta della luce ed erano tornati nella loro isola, ma a differenza di allora, nessuno era giunto nel loro piccolo. Ad un tratto, vide una cosa che lo deve destare dai suoi pensieri, sulla riva vicino alle loro barche, si trovava un messaggio in una bottiglia.
"Guardate!"
esclamò avvicinandosi a tale oggetto, lo prese ed estrasse una lettera con il marchio di Re Topolino. Si schiarì la voce e cominciò a leggere.
"Cari Sora e Riku, mi dispiace dovervi convocare così urgentemente dal Maestro Yen Sid, ma c'è un nuovo nemico che minaccia la pace dei mondi e abbiamo bisogno del vostro aiuto.
Spero che raggiungiate presto la Torre Misteriosa, così possiamo spiegarvi meglio cosa succede e darvi le poche informazioni di cui siamo forniti sul nemico. Dite a Kairi di rimanere nascosta e al sicuro, non sappiamo se tra i suoi obiettivi c'è la cattura delle Principesse della Luce, ma non possiamo scartare questa possibilità.
A presto, Topolino"
Sora chiuse la lettera, e guardò prima l'argenteo, che annuì di rimando, e poi guardò la ragazza che gli fece un sorriso di incoraggiamento.
"Forza Sora, partiamo subito!"
gli disse Riku allontanandosi, ma Sora aveva bisogno di un momento per parlare con Kairi.
"Puoi aspettare un minuto? Devo salutare Kairi..."
disse guardando la rossa dritto nei suoi occhi azzurri come il mare, dove al ragazzo piaceva perdersi ogni volta che la fissava. Riku comprese e con un gesto della mano gli fece capire che lo avrebbe aspettato, andando qualche metro più distante facendo aspettare l'amico.
Il castano prese il coraggio a denti stretti e si decise a parlarle.
"C'è una cosa di cui volevo parlarti..."
Kairi lo fissò, pronta a sapere cosa aveva da dirle.
"Kairi ho sempre provato dei sentimenti forti per te, da ancor prima che la nostra avventura iniziasse. Non avevo intenzione di dirtelo in questo modo, ma ora devo partire e non volevo lasciarti di nuovo senza dirtelo. Mi piaci davvero tanto..."
disse dicendo le ultime parole in un sussurro distogliendo lo sguardo imbarazzato; la rossa sentì comunque quello che disse e gli fece un sorriso sincero pieno di felicità, prendendo dalla tasca il suo solito porta fortuna e dandolo a Sora, incrociando poi il suo sguardo sorpreso.
"Anche tu mi sei sempre piaciuto Sora, aspettavo solo il momento che eri pronto per poterti dire che anche io ricambiavo."
Sora fece un sorriso felice e baciò la ragazza come aveva sempre sognato di fare, trasmettendole quell'amore che tratteneva da anni, e ora sapeva che era lo stesso anche per lei. Si staccarono e il custode strinse al petto il porta fortuna appena ricevuto, facendole capire che sarebbe tornato presto da lei, e solo per lei.
"Tornerò presto!"
"Ti aspetterò."
Poi raggiunse Riku aprendo un varco con i loro Keyblade, per raggiungere dove viveva il loro Maestro.

***

"Dove sono?" è questo che Shiro si domandò appena svegliata. Era molto confusa, appena aprì gli occhi vide un piccolo vicolo. Si alzò a fatica, si sentiva uno straccio. Si prese la testa fra le mani cercando un po' di sollievo, non ricordava come ci era finita in quell'angolo buio. Decise di allonatanrsi da lì per cercare qualcuno, sopratutto una faccia amica, e appena svoltato l'angolo, vide una grande piazza, illuminata da dei lampioni, e poche persone che passeggiavano andando verso un locale che occupava una piccola parte del luogo con dei tavoli, un sacco di insegne al neon che distinguevano i vari negozi e un bellissimo cielo stellato che illuminava la piazza. 
"Dove sono?"
Shiro non ricordava nulla di quel posto, e neanche delle persone che si trovavano alla locanda. Fece qualche passo percorrendo poi la scalinata ma una figura la raggiunse da dietro cogliendo la di sorpresa.
"Sei te la custode del Keyblade?"

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Ciao a tutti! Ecco a voi il secondo capitolo!
Spero che vi piaccia come si sta evolvendo la storia, per ora non avete conosciuto bene la protagonista, ma dal prossimo capitolo sarà più presente, e non solo lei.
Se avete critiche e suggerimenti sono ben accetti. Alla prossima!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Shiro si immobilizzò. Si domandava di chi fosse quella voce. Non le era familiare, ma cosa in quel posto lo era? Si voltò piano intimorita da chi potesse essere, ma davanti a se si ritrovò un topo antropomorfo con delle enormi scarpe gialle.
“Scusa se ti ho spaventato, ma sei te la Custode del Keyblade?”
“Ehm... Custode del Keyblade?”
Chiese alquanto confusa, non solo non la conosceva, ma le chiedeva se era la custode di un qualche cosa. Il topo sospirò afflitto e le allungò la mano facendole un sorriso.
“Non era mia intenzione spaventarti. Io mi chiamo Topolino!”
Shiro sorride di rimando stringendogli la mano, in fondo era molto gentile con lei e non sembrava una cattiva persona, o topo.
“Piacere di conoscerti, io sono Shiro. Ma dimmi, sai che posto è questo?”
Topolino le lascio la presa cominciando a rispondere alle sue domande.
“Ci troviamo alla Città di Mezzo, non sei di qui vero? Come ci sei finita in questo luogo?”
“No mi dispiace, purtroppo non ricordo nulla a parte il mio nome. Ma che cos’è un keyblade?”
All’inizio il piccolo maestro non sapeva se diglielo oppure no, ma dal primo momento che la vide aveva intuito che anche lei in fondo sarebbe stata una custode, per ciò allungo la mano evocando la Catena Regale D, il keyblade che trovò nel Regno dell’Oscurità durante la battaglia contro Ansem. Shiro rimase stupita in un primo momento, ma quella forma e quel bagliore che si era formato le erano familiari, e decise anche lei di imitarlo. Allungò la mano cercando di immaginarsi anche lei una chiave gigante nella sua mano, ma non accadde nulla; chiuse gli occhi mettendosi una mano sul cuore concentrandosi, ripensando a quel luccichio e al calore che aveva provato per un istante. Fu allora che si materializzò il suo Keyblade, aprii gli occhi e lo vide nel suo completo splendore e le era sicuramente familiare.
“Fioritura notturna... “
disse in un sussurro, cosa che a Topolino non sfuggì.
“Cosa hai detto?”
“Fioritura notturna. È così che si chiama, non so se è la prima volta che lo impugno, ma so che si chiama così.”
La ragazza ammirava la fattura dell’arma, sembrava così delicata eppur era dura come l’acciaio, e risplendeva sotto la luce delle stelle, e quel luccichio le fece provare un’enorme tristezza. Quel nome doveva significare qualcosa per lei, ma non ricordava cosa.
“Scusami Shiro, ma ho bisogno che vieni con me. C’è un Maestro del Keyblade che può spiegarti la situazione in cui ci troviamo e perché abbiamo bisogno del tuo aiuto. E magari può aiutarti per la perdita della memoria, ti andrebbe di venire con me?”
La mora lo guardò sorpresa, per lei era uno sconosciuto e non doveva fidarsi, ma qualcosa in lui riusciva a farla stare bene e a darle conforto. Annuì guardando il topo che le fece un sorriso di rimando. Topolino estrasse dalla tasca il suo Frammento di Stella, utilizzato da ormai tantissimi anni ma che lo aveva accompagnato per molte avventure, e presa per mano la ragazza lo utilizzò per raggiungere la Torre Misteriosa.

***

Sora e Riku stavamo percorrendo la lunghissima scalinata della torre in cui risedeva il Maestro Yen Sid, erano arrivati da un paio di minuti, e Sora aveva un enorme sorriso a trentadue denti, cosa che all’argento non sfuggì.
“Era ora che ti dichiarassi a Kairi! Dovevi aspettare una nuova minaccia per farti avanti?”
“Ma certo che no! Aspettavo il momento giusto, ma non potevo sopportare di partire senza dirle nulla, se avesse rifiutato almeno non sarei riuscito a vederla per un po’ ma invece ricambia! Ci credi?”
“Certo Sora, te l’ho detto un miliardo di volte”.
Rispose il ragazzo ormai spazientito da quella storia, era da mesi che glielo ripeteva, e finalmente avrebbe smesso di ridirglielo. In fondo era contento per l’amico; è vero che ha avuto una cotta per Kairi quando era più giovane, prima che il loro mondo fosse inghiottito dall’oscurità, ma aveva visto quanto era già forte all’epoca il loro amore, e aveva deciso che per lui era meglio mettersi da parte.
Arrivarono alla cima della torre, dove si trovava una massiccia porta in legno, la aprirono insieme e si trovarono nel solito studio del Grande Maestro, dove avevano iniziato la loro ultima avventura insieme, e una nuova stava per iniziare. Paperino e Pippo si trovavano dietro la scrivania, e appena videro Sora lo salutarono con estremo entusiasmo, mentre Yen Sid era in piedi e stava ammirando le stelle fuori dalla finestra; si voltò verso i due ragazzi facendo un sorriso.
“Ben Arrivati, avete fratto presto.”
Disse raggiungendo la sua sedia e poi sedendosi.
“Come vi abbiamo accennato nella lettera, una nuova minaccia incombe sui mondi, ma ve ne parlerò quando Topolino sarà tornato insieme a un ospite, vi spiegherò quando sarete tutti presenti.”
Riku era molto nervoso, in quel momento molti mondi erano in pericolo, e lui non sapeva come rendersi utile e rimanere in attesa non era una soluzione. Non ci volle molto che la porta di legno si aprì vedendo entrare Topolino.
“Maestro Yen Sid, l’ho trovata.”
disse poi facendo entrare una ragazza dai lunghi capelli neri e dagli occhi grigi, Riku rimase per un attimo affascinato da quei occhi grigi come la tempesta, rimanendo incantato per qualche secondo, atteggiamento che la ragazza notò subito, ricambiò lo sguardo con un misto di imbarazzo e curiosità, non capendo il perché la stesse fissando. Fu Sora a far riprendere l’argento, mettendogli una mano sulla spalla.
“Riku! Ritorna tra noi!”
“Oh si, scusate.”
Disse cercando di rimporsi, non riusciva a spiegarsi il perché quei occhi grigi lo attirassero così tanto, ma anche se si era messa di fianco a lui non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Shiro si sentiva a disagio con quel ragazzo che la continuava a guardare come se venisse da un’altra pianeta, ma cercò di dargli poco conto a quelle occhiate, se no sarebbe esplosa dalla vergogna.
“Benvenuta mia cara, come ti chiami?”
Disse l’anziano cercando di interrompere quel momento di silenzio che si era creato. “Mi chiamo Shiro...”
Rispose la ragazza in completo imbarazzo. Trovarsi in mezzo a quei sconosciuti la rendeva molto nervosa.
“Da dove provieni?”
“Io... non ricordo, mi dispiace.”
Rispose abbassando il viso nascondendolo sotto i ciuffi che le ricadevano dal fronte. Quel piccolo gesto le era familiare, come se per lei era consuetudine farlo, e quell’ombra creata dai suoi capelli la faceva sentire al sicuro ma anche nostalgica, di momenti felici e tristi che non riusciva a ricordare. Fu Topolino a continuare la storia della ragazza.
“L’ho trovata dove mi ha detto lei Maestro, alla Città di Mezzo. Credo che sia una superstite dei mondi distrutti.”
Shiro alzò il volto incuriosita dalla facenda.
“Mondi distrutti?”
“Aspettavo il tuo arrivo e quello di Topolino per spiegare cosa stesse accadendo.”
Yen Sid si ricompose, preparandosi a spiegare ai giovani custodi tutto quello che sapeva, sia su Shiro sia sul nemico.
“È iniziato tutto qualche giorno fa, stavo controllando dalla mia finestra come stavano i mondi, fino a quando non ne vidi uno scomparire. Fu in quel momento che mi allarmai, e dopo aver indagato scoprii un nuovo nemico. Non siamo a conoscenza del suo obiettivo, ma usa gli heartless per uccidere le persone e rubare i cuori dei mondi. Fu mentre controllai dalla finestra se era scomparso qualche mondo che vidi una stella cadente dirigersi verso la Città di Mezzo, e la sua luce era diversa dalle persone normali, per questo ho intuito che doveva essere un Custode del Keyblade, e fu così che mandai poi Topolino a cercarti.”
disse riferendosi alla ragazza, che si ritrovò tutti gli occhi puntati su di lei. “Oh! Sei anche te una Custode? Dovevi dircelo subito!”
Le disse Sora, in preda all’euforia. Shiro sorrise al castano ed evocò il suo Keyblade stringendoselo poi al petto.
“Fino a qualche attimo fa, non sapevo neanche di essere in grado di evocarlo, ma stringerlo tra me mie dita mi da conforto, come se lo avessi da molto tempo...”
Disse facendo un attimo pausa chiudendo gli occhi, quell’attilo le sembrò di vedere una ragazza dai capelli color arancioni, ma appena si focalizzò sull’immagine non riuscì a ricordare niente, facendola sconfortare. “La prego, mi può aiutare a recuperare la memoria?”
Chiese Shiro a Yen Sid quasi come una supplica, ma l’anziano non poté far altro che scuotere la testa.
“Mi dispiace, non ho poteri di quel genere. Ma credo che andare in viaggio con Sora e Riku potrebbe aiutarti; non solo potresti trovare la tua casa, ma sarebbe un buon allenamento per saper maneggiare al meglio il Keyblade.” Shiro rimane un attimo sorpresa da quella proposta, doveva viaggiare per i mondi con due perfetti sconosciuti? Non ne era per niente sicura, perché non li conosceva per niente. Si voltò verso di loro che le sorrisero cercando di rassicurarla, avendo notato la sua preoccupazione. La ragazza sorride di rimando e accettò la proposta offertagli dall’anziano, anche se non li conosceva le sembravano persone buone e sincere.
Sora entusiasta come al suo solito, si mise tra Riku e Shiro abbracciandoli entrambi facendo passare il braccio intorno al loro collo.
“Vedrete sarà divertente!”
“Aspettate un momento.”
Disse Yen Sid attirando l’attenzione.
“Il nemico che stiamo affrontando è molto astuto, perché attacca il mondo direttamente, senza nessun preavviso, per cui quando farete visita dei vari mondi non troverete traccia di heartless. Sicuramente vi starete chiedendo come faremo a prevenire un suo attacco; osservando i mondi ho potuto notare che quelli che aveva attaccato avevano cominciato a formarsi l’oscurità e quando era sufficiente attaccava il mondo. Perciò ho tenuto sotto controllo i mondi e vi manderò in quelli dove ci sarà un prossimo attacco.”
Disse poi muovendo la mano facendo comparire un foglio davanti al moro che lo afferrò.
“In quel biglietto sono segnate le coordinate del primo mondo che dovrete salvare. State attenti e cercate di scoprire qualcosa sul nemico.”
Disse concludendo il discorso facendo congedare i ragazzi, che uscirono dalla stanza. Mentre percorrevano le scale Shiro era sia eccitata che preoccupata, non aveva mai fatto un’avventura del genere, o meglio non ricordava di averne fatta una, ma era preoccupata per la battaglia che dovevano affrontare. Riku notando che la ragazza stava qualche passo dietro di loro in completo silenzio decise di affiancarla.
“Tutto bene?”
La notava afflitta da qualche pensiero, come se fosse sul punto di spezzarsi e mettersi a piangere, come se avesse tanti pensieri pronti a uscire fuori. La ragazza lo guardò negli occhi, e l’argento non poté resistere a perdersi in quei occhi tempestosi, ricchi di ogni sfumatura di grigio, così energici e così pieni di dolore allo stesso tempo.
“Sto bene... Vorrei solo capire chi sono e da dove vengo...” Shiro non sapeva perché si stesse confidando con il ragazzo, parlare con lui era rassicurante, e voleva sentirsi meglio, aveva il bisogno di togliersi quel peso che sentiva nel cuore. Smise di scendere le scale e si strinse al petto il keyblade, che aveva tenuto con se da quando lo aveva evocato poco prima, e chiuse gli occhi cercando di ricordare la chioma arancione che si era immaginata prima.
“Questo Keyblade non ricordo di averlo visto prima di oggi, ma mi trasmette molte emozioni: felicità, tristezza, nostalgia di qualcuno... se chiudo gli occhi vedo una ragazza di schiena coi capelli rossi, non so chi sia, e questo mi rattrista molto...”
Riku si sentì amareggiato nel vedere Shiro così abbattuta, voleva farla sentir meglio in qualche modo, ma non sapeva come, non era pratico di ragazze e di sentimenti. Così appoggiò una mano sulla sua spalla facendola voltare e incrociare i suoi occhi azzurri acquamarina con il grigio di lei.
“Ti prometto che troveremo il tuo mondo e i tuoi ricordi, anche a costo di metterci una vita.”
Shiro fu quasi commossa da quelle parole sincere, si sentiva dal suo tono di voce che Riku era convinto di quello che diceva. Rimasero qualche secondo fermi e in silenzio guardandosi negli occhi, scambiando frasi solo con lo sguardo, finché non furono interrotti da Sora che saliva le scale, non essendosi accorto prima dell’assenza dei due.
“Che fate lì impalati voi due? Sbrigatevi! I mondi hanno bisogno di noi!” Concluse il moro scendendo nuovamente le scale. I due lo seguirono sorridendo, pronti a ogni evenienza e con una promessa nel cuore che li teneva uniti. Una volta usciti dalle grande torre i due custodi evocarono i loro keyblade puntandolo di fronte a loro creando un varco. Riku guardò Shiro che si era messa di fianco a lui ad osservare meravigliata quello che facevano i ragazzi.
“Fai come abbiamo fatto noi, evoca il keyblade e immagina nella tua mente di aprire una porta.”
Shiro ubbidì alle istruzioni facendo esattamente come le era stato detto. Una volta evocato il keyblade chiuse gli occhi cercando di metterci tutta se stessa a riuscire a creare un varco, sia per iniziare la sua ricerca, sia per non fare una brutta figura davanti a Riku, ma per sua fortuna e abilità riuscì ad aprilo senza problemi. Riku era molto soddisfatto dall’abilita della ragazza, anche se lei affermava che era la prima volta che impugnava il keyblade era più abile di quanto potesse immaginare. Depose delicatamente una mano sulla sua spalla, sentendo una piccola scarica percorrergli il braccio che gli fece battere il cuore più velocemente, e le sorrise con sincerità. Era attratto da lei, non solo per la sua abilità, ma anche per quei suoi occhi espressivi. La ragazza ricambiò il sorriso, seguendo poi Sora che si era lanciato nel portale, seguita poi da Riku.

***

Si sentivano solo risuonare dei passi. Un uomo con indosso un’armatura completamente nera e con il mantello dello stesso colore stava percorrendo un lungo corridoio completamente nel buio. Quel luogo gli ricordava il tuffo nel cuore, ma in questo caso non c’era una luce provenire dalla vetrata, l’unica luce che si poteva intravedere proveniva dagli occhi degli Shadow che si tenevano a debita distanza dal uomo, forse per rispetto o per paura, oppure per entrambi. L’uomo raggiunse la fine del corridoio, entrando in una stanza con una fioca luce viola proveniente dal soffitto e fermandosi esattamente al centro. Tra le sue mani teneva stretto un Cuore dei mondi che era appena riuscito ad ottenere, era una grande sfera luminosa, fatta di luce e oscurità, che si continuavano a mischiare creando una continua danza di sfumature, rappresentava l’equilibrio: ovvero che tutti i mondi sono fatti esattamente di luce e di oscurità, rimanendo sempre equilibrati. Il cavaliere si concentrò facendo sì che il cuore diventasse di completa oscurità, per poi liberarlo verso la luce, facendola diventare un pochino più luminosa. Più la luce si intensificava, più si sentiva diventare forte. Aveva bisogno di altri cuori per riuscire a completare il proprio obiettivo, ed essere entrato nello stesso varco della ragazzina lo aveva trasportato nel passato, dove i custodi del keyblade erano meno numerosi, per cui più facili da eliminare. Ritornò indietro nel corridoi raggiungendo le orde di heartless, e con un semplice schiocco delle dita, diede l’ordine di prepararsi ad attaccare un nuovo mondo, il loro nuovo obiettivo era Crepuscopoli.

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