card 𝘨𝘢𝘮𝘦𝘴

di tbhhczerwony
(/viewuser.php?uid=227654)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** i — chazz princeton ***
Capitolo 2: *** ii — yuri ***
Capitolo 3: *** iii — the end ***



Capitolo 1
*** i — chazz princeton ***


ichazz princeton


 
Tutto questo è sbagliato. Non accetto ciò che sta succedendo, non accetto tantomeno il fatto che Aster Phoenix stia pianificando il tutto, che sia stato accettato come comandante del Progetto ARC.
Penso che sia stato lui a far scomparire Yusho Sakaki, in un modo o nell’altro. Anzi, ne sono sicuro. Se solo Jaden fosse qui, tutto tornerebbe come una volta.
Questa accademia non è più quella che conoscevo, e sicuramente anche Alexis sta prendendo parte a tutto questo. Tutti ne stanno prendendo parte, visto che sono anche costretti a farlo.
«Ti odio! Ti odio!»
È inutile che continui a urlare, nessuno mi sentirà, e forse è meglio così. Sto cominciando a odiare tutto, e non scherzo. Voglio solo andarmene via di qui, magari cercare Jaden. L’avranno sicuramente cacciato, dato che potrebbe essere l’unico a non accettare il Progetto ARC, oltre a me.
 
«Princeton?»
Smetto di calciare l’albero che è a fianco a me, e mi volto verso chi mi ha chiamato, con l’aria ancora visibilmente aggressiva.
«Cosa c’è?»
Questa ragazza dell’Obelisk mi guarda con un’aria molto seria. Come tutti i soldati dell’Accademia, in fondo.
«Il comandante Phoenix ti vuole parlare»
Ecco, ora cosa vuole da me? Annuisco e mi avvio verso l’interno del grande edificio. Cosa vorrà dirmi quello? Vuole per caso affidarmi una missione? Anche se me lo chiedesse in cambio di molto denaro, risponderei di no.
Non appena arrivo, Aster mi guarda con un’espressione accigliata, poi, inaspettatamente, fa un piccolo sorriso.
«Spero tu sia felice, perché ti sto per dare una buona notizia»
Sospiro, «Ovvero?»
«Non sei più accettato in questa accademia, Princeton».
Mi metto a ridacchiare, «È uno scherzo, vero?»
Aster mi guarda dall’alto in basso, quasi come se lui fosse il sovrano e io una sottospecie di suddito.
«Non scherzo»
 
Non appena esco dall’Accademia ritorno nella scogliera in cui ero poco fa. Dalla rabbia avrei buttato giù quello stesso albero che stavo calciando poco fa, ma so che non ne avrei le forze giuste; mi limito quindi a raccogliere un sasso che era per terra, per poi buttarlo in mare.
«Non sono più accettato, eh?!»
Sembra come se urlare fosse diventato il mio unico sfogo.
«Tutto ciò è ridicolo. È cambiato tutto rispetto a qualche anno fa, lo odio!»
Non appena mi volto dalla parte opposta per andarmene, mi scontro con un ragazzo dai capelli viola e rosa, ma non voglio dargli conto ora. Non mi interessa più di niente e di nessuno, voglio solo andarmene di qui.
 
Dopo un po’ di tempo, però…
Mi accorgo che quello stesso ragazzo mi sta seguendo.

 

ehilà! no, questa non è una fanfiction fatta tanto per o solo per dirvi "ehi, sono ancora vivo!" ma ce l'avevo in cantiere da un po', solo che non mi ero messo a scriverla, ancora. che bravo bimbo che sono, vero? comunque, ora vi spiego un po'. tempo fa una mia follower su tumblr mi aveva richiesto un disegno su un possibile incontro tra chazz e yuri, (ah a proposito, so che ora la ff è nel fandom di dm, ma la sposto subito-) e quando me lo chiese rimasi abbastanza in panico, perché non sapevo assolutamente in che modo chazz e yuri potessero incontrarsi. però poi mi venne un lampo di genio (?) e feci un fumettino di tre pagine, che è praticamente riassunto in questo primo capitolo, appunto, solo che alcune scene naturalmente nel fumetto originale non ci sono, c'è solo l'ultima. nel fumetto chazz ha anche un nuovo outfit, pensai: visto che gli outfit di alexis e aster sono cambiati, perché non cambiare anche il suo? e così feci. per jaden, appunto, anche quello, come chazz, sarà un what if. jaden è misteriosamente scomparso, e chazz, nonostante non voglia ammetterlo, ne è preoccupato, come la scomparsa di yusho. e niente, dopo questo spiegone spero che il capitolo vi sia piaciuto e... non uccidetemi, prest aggiornerò anche le altre ff. 

czerwony

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** ii — yuri ***


ii — yuri
 

Sono in questa scuola da un anno, e da un po’ di tempo c’è questa idea di trasformare le persone in carte per il Progetto ARC. Una volta duellavo per il gusto di farlo, evidentemente mi sbagliavo. Mi piace molto di più il modo in cui sto duellando ora, è per uno scopo valido e poi, mi piace vedere le persone che soffrono mentre le trasformo in carte.
Le loro urla strazianti sono musica per le mie orecchie. È ridicolo il fatto che chi duelli sia convinto che sia solo per far sorridere le persone, i duelli sono fatti per combattere e vincere. Penso a tutto questo mentre guardo un po’ il mio deck, attendendo la mia prossima missione. Mi alzo dalla sedia ed esco dalla mia stanza, almeno mi prendo un po’ d’aria fresca fuori.
Vedo due ragazzi entrare dentro l’edificio. Il primo, con una divisa nera, ha un’espressione leggermente alterata, mentre la ragazza, che indossa la divisa dell’Obelisk Blu, ha un’aria seria, la classica di noi studenti di quest’accademia. Mi chiedo cosa prenda a quel ragazzo, tra l’altro mi sembrava anche di averlo già visto da qualche parte, di averlo conosciuto, in qualche modo.
 
Quando ritorno in camera mia dopo il mio giretto, trovo sulla mia scrivania una lettera. Finalmente è arrivata la mia tanto attesa missione! Prendo la bustina, la apro e ci trovo dentro le direttive, leggendole. A quanto pare devo tornare di nuovo nei pressi di Domino. A quanto so, è lì che Jaden si è perso.
Chissà, forse lo hanno trovato mentre cercava di liberare tutti “dalla malvagità” come diceva. Che ridicolo, spero che in qualche modo gli facciano cambiare idea.
 
Sono riuscito a trasformare un sacco di persone in carte, è stato troppo facile! E poi mi chiedono anche se voglio aiuto, tsk, non ne ho mai avuto bisogno, e non ne ho neanche in questo momento, sono davvero soddisfatto del mio lavoro svolto.
Prima di tornare in camera mia decido di farmi un altro giretto per l’istituto e, arrivato alla scogliera, noto di nuovo il ragazzo vestito di nero. È molto più arrabbiato di poco fa, e ora ricordo chi è. Dovrebbe essere Chazz Princeton, e secondo le voci che ho sentito in giro, una volta era uno studente dell’Obelisk. Mi chiedo però che cosa gli sia successo.
«Ho chiuso con quest’accademia!» esclama, per poi voltarsi e andare via scontrandosi con me, senza nemmeno chiedermi scusa. Forse la rabbia ha preso il sopravvento, e non vuole parlare con nessuno.
Mi chiedo se possa indagare su di lui, magari posso parlargli, in qualche modo.
 
«Insomma, smettila di seguirmi come un cagnolino!»
Mi stupisco del suo urlo, dato che non me l’aspettavo. Pensavo che non mi avesse né visto né sentito, ma forse è più sveglio di quanto immaginassi.
«Mi dispiace, ma… ero solamente incuriosito dal tuo cattivo umore»
Mi guarda quasi con un’aria incredula. «E perché dovresti incuriosirti? Sono stato cacciato dall’Accademia, è difficile da capire?»
Già da lì ho capito tutto. Sicuramente è stato cacciato dall’Accademia perché rifiutava le missioni da parte del comandante. In effetti, ha l’aria da perfetto ribelle. Non ha nemmeno la divisa scolastica giusta, a quanto ho sentito dopo essere stato nell’Obelisk è stato degradato a Slifer. Si vergogna forse a stare nel rango più basso?
Fingo un sorriso malinconico, «Non preoccuparti, capisco il tuo dolore» recito, cambiando espressione, diventando leggermente più serio, «Vedi, a me minacciano sempre di cacciarmi, perché io… non voglio trasformare delle povere persone in carte…»
Si volta completamente verso di me, sembra quasi credermi.
«Mi dispiace» mi risponde, «Per caso mi stai seguendo soltanto perché vuoi fuggire con me?»
Fuggire? Mi è venuta un’idea.
«Sì, vorrei tanto fuggire da quell’Accademia, succedono solo cose spiacevoli, non voglio più stare lì! Ti prego, portami via con te!»
È fatta, se scopro la sua meta, potrò capire se trasformarlo o no in una carta.
«Se proprio vuoi venire, accomodati. Ma ti assicuro che sarà un viaggio molto lungo… devo assolutamente scoprire dov’è finito Jaden Yuki».
«Il ragazzo Slifer scomparso a Domino?»
Lui annuisce, «Sì, proprio lui. Voglio scoprire se è stato trasformato in una carta… o è semplicemente nascosto da qualche parte».
Se non ricordo male lui e Jaden erano amici, insieme anche a quell’altra ragazza dell’Obelisk, Alexis. Ecco perché ci tiene tanto, erano tutti in gruppo. Sicuramente loro fanno parte della Resistenza.
«Se lo cerchiamo in due… magari lo troveremo più in fretta» gli dico, accennando un sorriso.
«Non ne sono convinto, ma se lo dici tu, va bene lo stesso. Ora andiamo»
 
Chazz non sa con chi si sta mettendo contro, nessuno lo sa.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** iii — the end ***


iii — the end
 
 
Mi sembra strano che io abbia voluto credere alla storia di questo ragazzo. Dall’aspetto sembra proprio uno di quelli che vuole trasformare le persone in carte solo per puro divertimento. Forse mi sbaglio? Sembrava così triste quando ha raccontato la sua storia.
Ma in fondo, forse non sono il solo a cui piace questo caos, quindi forse è meglio tenerselo.
«Come ti chiami?» gli chiedo, senza voltarmi verso di lui una seconda volta.
«Yuri» mi dice, quasi con tono titubante. Suppongo che lui mi conosca già dalle voci che circolano nell’Accademia, quindi evito di presentarmi.
«Sei dello Slifer del primo anno, giusto?» domando semplicemente.
«Uhm… non proprio».
Inarco un sopracciglio, non convinto della risposta. Cosa voleva dire “non proprio”? È impossibile che uno non sappia in che anno stia o in che classe stia. Roba da matti. Fatto sta che di solito non mi lascio abbindolare tanto facilmente, se mi sta seguendo, vuol dire che ciò che dice è la verità, quindi non credo di star sbagliando.
«Quindi Jaden Yuki era tuo amico?»
E adesso perché mi fa questa domanda completamente fuori dal contesto? Sospiro, cercando di darmi internamente una calmata.
«Sì, diciamo di sì»
Forse questo è uno dei miei peggiori difetti. La realtà è che Jaden era uno dei miei migliori amici, insieme ad Alexis, che possiamo considerare come una mia vecchia cotta. E gli altri? Certo, anche loro erano miei amici, stavamo sempre insieme. Ma perché ne parlo come se fossero morti? So per certo che Alexis è ancora all’Accademia, all’oscuro di tutto, mentre Jaden, chissà dove sarà.
«Eravate molto legati?»
Ed eccolo che ricominci a fare domande. Non sopporto di andare in giro con qualche ficcanaso, soprattutto se chiede molto sui miei amici, sulla mia famiglia, o chissà cos’altro. Vuoi anche il mio codice fiscale e la mia carta di credito? No, perché te la posso schiaffare in faccia se la vuoi.
«Sì, diciamo di sì»
Stessa risposta di poco fa, ma a denti leggermente stretti e un ruggito accennato.
Ma il ragazzino non demorde.
«So che però anche tu e Phoenix eravate amici, che è successo tra di voi?»
«Chiudi quella bocca.» gli dico seriamente, fermando la mia camminata. Mi volto verso di lui, notando che è rimasto sorpreso dalla mia affermazione. Io non mi lascio intenerire, è solo un ragazzino. «Non farmi più questo genere di domande, se vuoi cercare Jaden con me, almeno abbi la decenza di stare zitto».
Forse era proprio la domanda di poco fa che mi ha fatto arrabbiare così tanto. Cosa c’entra Aster Phoenix con questa faccenda? Non voglio neanche sentirlo nominare, a quello.
«O-okay… va bene» mi risponde, ridacchiando e mettendo le mani davanti, «Vorrà dire che faremo il tragitto in silenzio».
«Sarà meglio».
Infatti, per il resto della camminata, siamo rimasti in completo silenzio. Nessuno dei due fiata, lui non mi fa domande, è di sicuro la pace interiore, tranne per il fatto che stiamo camminando in una landa piena di distruzione e panico.
Continuando il tragitto, ci troviamo fuori città, verso un’autostrada, che prima di proseguire ha un distributore. Naturalmente non ci fermiamo ancora, anche se ormai si sta facendo buio più di prima. Sicuramente pioverà, con tutte queste nuvole nere.
Pensandoci, cambio direzione, andando sotto il vecchio tetto del distributore. Yuri ovviamente mi segue a ruota, e si siede per terra, cosa che faccio anche io. Infatti, comincia a piovere dopo qualche minuto.
«Temo che dovremmo dormire qui»
«Non riesco a dormire con questo tempaccio» rispondo, andando verso la cabina che c’è lì di fianco. Oltre al grande distributore d’auto, c’è anche un distributore di lattine e bibite, uno dentro la cabina e l’altro fuori. Nonostante questo posto sia abbandonato, è ben fornito.
Yuri apre la porta della cabina, entra e la richiude, guardandosi in giro. «Dormiamo qui?» domanda.
«Stai alla larga da me, non dormo con chi conosco a malapena».
Mi sto quasi pentendo di averlo portato con me, ma in fondo anche lui deve scappare dall’Accademia. Ho voluto aiutarlo solo per pietà. Basta che non si metta a dormire appiccicato a me.
Naturalmente non troviamo una posizione comoda, ma per coprirci dal freddo utilizziamo semplicemente le nostre giacche – la mia poi, non è nemmeno considerabile una giacca a tutto tondo, visto che copre la parte superiore del petto e dai fianchi in giù non c’è nulla.
 
Il giorno dopo ci svegliamo e, prima di ricominciare a camminare, prendiamo qualcosa dai distributori di bibite e snack. Prendiamo semplicemente due barrette – senza neanche spiccicar parola – e ricominciamo a camminare per la nostra meta.
Mi sembra strano però che non abbiamo ancora incontrato nessun individuo sospetto. Nessuno che ci attaccasse perché “ehi, siete la resistenza!” o cose così, e ci trasformasse infine in due carte. Molto spesso mi capita di guardarmi in giro mentre cammino, perché potrebbero arrivare da qualsiasi parte e sarebbe davvero inaspettato. Ma chissà, forse è meglio così.
«Chazz, guarda lì!».
No, ho parlato troppo presto. Più in là troviamo tre studenti dell’Obelisk Blu, insieme a Sora Shiunin, uno dei soldati, che corrono verso una meta diversa dalla nostra.
«Credi che ci stiano cercando?».
«Stanno cercando chiunque, non solo noi»
Sospiro e continuo a camminare, mentre Yuri mi segue. Quando superiamo gli ostacoli di poco prima, ci troviamo vicino a una collina, che conduce a delle montagne, è meglio seguire il sentiero, da qui in poi.
Ci penso, Jaden adora le montagne, o comunque i posti alti. Sicuramente, se non l’hanno preso, si sarà nascosto qui da qualche parte. Accelero il passo, andando avanti nel tragitto. Guardo dietro, e Yuri cerca di tenere il mio stesso passo.
«Piano, per favore!» esclama.
Sospiro, fermandomi e aspettandolo. Lui, appena arrivato, mi invita a continuare a guidarlo. Annuisco e continuo a condurre la strada, non seguendo più il sentiero. Io stesso ho detto che era meglio seguirlo, ma so che Jaden non l’avrebbe fatto, per nascondersi.
Yuri inizialmente mi guarda strano, ma lo ignoro. Gli avrei spiegato dopo il motivo, prima devo trovare la strada giusta. Sentiamo una sottospecie di boato, dopodiché io cado a terra, colpito da qualcosa mentre camminavo. Non mi sento per nulla bene, ho la vista offuscata e davanti a me vedo una sagoma familiare.
«Jaden? Jaden… sei tu?»
Rafforzo la vista, notando che… sì, quello è Jaden, ma non sembra essere in sé. Certo, ha la stessa divisa dello Slifer, di quell’Accademia maledetta, ma il suo sguardo non è lo stesso.
Continua a guardarmi e, dopo poco, vedo il buio completo.
 
«Non pensavo che tu fossi dalla mia parte fin dall’inizio, Jaden…»
Yuri si mette a ghignare, quasi maleficamente, guardando la carta che raffigura Chazz per terra.
Jaden la prende in mano, guardandola con lo stesso sguardo serio con cui l’ha trasformata poco prima.
 
«Fuori un altro

 

buonaserissima!
eh sì, "finalmente" questa fanfiction giunge al termine, con molto ritardo, ma giunge al termine. mi spiace molto questa fine perché, inizialmente volevo mettere due finali, uno che era il "good ending" e l'altro il "bad ending" che era appunto questo, dove chazz viene trasformato in una carta dallo stesso jaden posseduto dal volere dell'accademia, e di conseguenza trasforma in carte persone anche se non vorrebbe. yuri ne è contento, alla fin fine il suo piano era trasformare in una carta entrambi, ma per lui c'è stato un bel plot twist a quanto pare. del genere "oddio, wow, hai fatto proprio quello che volevo fare io, solo che volevo farlo anche con te! ehm, cioè, ritiro tutto in realtà mi fai cacare addosso dalla paura adesso, quindi vado a trasformare altra gente in carte, eh" e finisce così. purtroppo il destino di chazz è stato questo, e doveva esserlo fin dall'inizio della storia (anche quando non l'avevo ancora scritta ed era un fumetto era destinata a finire così, già). ma vabb-- spero che questa ff vi sia piaciuta e a presto;;
czerwony

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3703645