The wolf lives in me 2

di Wolf017
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Che vita da cani! ***
Capitolo 2: *** Speranze e verità… ***
Capitolo 3: *** Delusioni... ***
Capitolo 4: *** Chi sei? ***
Capitolo 5: *** UN INCONTRO INDIMENTICABILE ***
Capitolo 6: *** Alba, addestramenti e decisioni ***
Capitolo 7: *** Sorti. ***
Capitolo 8: *** Riunione. ***
Capitolo 9: *** Il giorno tanto atteso. ***



Capitolo 1
*** Che vita da cani! ***


Che vita da cani!

“Che stanchezza e sono solamente le sedici” disse il ragazzo bruno mentre guidava la  sua Suzuki swift di color celestino.
Teneva gli occhi stanchi sulla strada che proseguiva dritta fino ad una piccola curva dove si svoltava per poi ritrovarsi in una radura.
Ormai Nike, viveva in una casa tutta sua nei pressi della foresta nella quale vivevano i “Warrios”.
Aveva compiuto i suoi vent’anni poco prima di compiere il suo settimo anniversario da lupo, festeggiato assieme al suo branco.
Guidava la sua auto in preda alla fatica dovuta allo studio e alle mille cose che aveva fatto fino ad ora.
Ascoltava nel mentre si dirigeva verso casa uno dei suoi brani preferiti che gli faceva ricordare la sua adolescenza.
Era sempre stato un fan sfegatato di una band rock chiamata :”Red Power”.
Parcheggiò la sua auto su di un letto morbido di foglie dalla colorazione dal rosso al marrone, e dal giallo all’arancione.
Si trascinò fuori dalla Suzuki celestina, prese un’enorme boccata d’aria, si stiracchiò e con passo lento e calmo si avviò l’entrata di casa.
L’abitazione aveva uno stile rustico,  tutta costruita in legno come un bungalow che si trovano nei villaggi vacanze.
All’interno, si presentava bene.
Il soggiorno spazioso, forniva l’opportunità di invitare tanti amici per una festicciola o una serata.
Sulle pareti, vi erano molti quadri e scaffali che contenevano libri così come sul tavolino in legno che vi era tra il divano di pelle color nocciola e la Televisione.
Tra i ritratti, quello che spiccava di più,  era uno che aveva la cornice dorata intorno, e sul quale era raffigurato il branco dei Warrios al completo.
Nike seduto in terra come un indiano che sorrideva, Raingates che aveva le sue zampe soffici sulle spalle del giovane, aveva la lingua in fuori e mostrava i denti felice; Foxy, Misaki ed i cuccioli invece, erano seduti alla sua destra che guardavano la macchina fotografica pronta a scattare.
Schizzo era tra le braccia di Nike.
Ogni volta che osservava quella foto, al ragazzo dagli occhi cerulei scappava sempre un sincero sorriso e si chiedeva il perché di quest’insolito potere che gli era stato affidato dalla Dea Luna.
Il ragazzo, scaraventò la sua ventiquattro ore sul divano in pelle, poi andò in un cucina per bere.
Prese la brocca arancio dal gelido frigo, versò all’interno di un bicchiere, il contenuto  cristallino.
“Ah! Acqua limpida e rinfrescante!” esclamò.
Nike era davvero cresciuto: aveva cambiato il rapportarsi con le persone, l’essere sé stessi, la voce come il suo aspetto.
La sua crescita era terminata così come la sua adolescenza turbata da molti fattori.
Aveva i capelli castani con un ciuffo che gli ricadeva sui suoi occhi azzuri come l’ampia volta celeste; statura media, corpo muscoloso il più giusto possibile.
Insomma, un bel ragazzotto.
Si teneva in forma facendo esercizio fisico e cacciando con i suoi amici lupi.
Ad ogni modo, si tolse il giubbino nero e lo posò sull’attaccapanni all’entrata e si posò sul divano con lo sguardo rivolto a guardare il soffitto.
“Il troppo studio fa male” disse scherzosamente con la sua voce soave.
Improvvisamente,si sentì un grattare sul legno ruvido della porta d’ingresso.
“Adesso, chi potrà mai essere?” disse scattando all’impiedi il ventenne.
Nel frattempo, il rumore persisteva e diventava sempre più forte.
“Si vengo Raingates, vengo” disse il ragazzo che aveva capito chi era a bussare.
Nike spalancò la porta e fuori di questa, vi trovò un Raingates felice che scodinzolava.
“Ciao bello, hai ragione non sono ancora passato da voi oggi. Vedo che è venuto anche Schizzo assieme a te.” Disse meravigliato e allegro il ragazzo.
Quando vedeva i suoi lupi la sua stanchezza veniva a dir poco messa da parte, non si sapeva che via prendesse per poi uscire da quel corpo slanciato.
“Si, come vedi è così. Che dici, giornata pesante a quanto pare…” esclamò il lupo mentre scodinzolava.
“Si, hai capito bene. Mentre voi, che mi dite?” disse mentre si sedette sul gradino appena prima di casa .
“Niente di nuovo, oggi papà mi ha portato ad allenarmi per l’esame che affronterò tra due mesi” disse il giovane lupo guardando con ammirazione Raingates.
“Capisco Schizzo, scommetto che sei preoccupato quanto me! Anche io ho un esame quest’anno.” Disse il ragazzo pensieroso.
I due lupi, si sedettero di fianco al ragazzo per farsi coccolare quando uno dei due chiese al giovane uomo:”Ti va di farmi allenare tu domani?”
Nike, era spiazzato da quella domanda così banale ma per lui un enorme traguardo.
“Certamente Schizzo, ma non ti assicuro niente. Domani torno da scuola verso le tre. Il tempo che mangio e poi sono da te.” Rispose tranquillo mentre osservava le ultime foglie cadere dall’albero che aveva di fronte.
“D’accordo, allora noi andiamo. Non vorremmo trovarti stramazzato in terra domani. Va a rilassarti, a domani!” esclamarono insieme i due lupi, poi s’allontanarono nel bosco.
Nike seguiva le loro sagome allontanarsi nel bosco, queste diventarono sempre più piccole fino a sparire all’orizzonte.
Il ragazzo prese una boccata d’aria poi si lasciò sbattere la porta sonoramente alle spalle.

RAINGATES’S P.O.V

Il mio amico è cresciuto così come il “mio” cucciolo.
Il tempo passa proprio per tutti Raingates, è meglio se ti rassegni, stai invecchiando!
Dico tra me e me.
Ma a cosa sto pensando, devo vivere il mio presente con serietà senza ripensare al passato o guardare al futuro.
Devo però parlare urgentemente con Foxy, non abbiamo calcolato un piccolo particolare su Nike.
Arrivo di fronte la tana del maschio alfa, lui mi accoglie dentro e mi scruta attentamente cercando di capire cosa c'è che non va in me, io non suscito emozione.
Ma noi lupi, con un annusata capiamo tutto.
“Vedo che sei preoccupato Raingates…” mi dice Foxy.
“Si, si tratta del nostro ragazzo…” dico io chinando il capo visibilmente dispiaciuto.
“Capisco, dimmi tutto” risponde lui.
Ci accomodiamo sul terriccio morbido e inizio a parlargli .” Bè, mi spaventa il fatto che potrebbe non trasformarsi più in un lupo.
Sai sta crescendo, e visto che ormai ha superato tutti i suoi problemi, la Luna potrebbe riprendersi questo suo potere. E noi, cosa saremo senza lui?
Ormai ci siamo affezionati tutti!” dico perplesso e tremolante.
La sua faccia si fa tetra.
Sta pensando, scuote sempre forte la sua coda rosso-arancione quando riflette su qualcosa.
“La tua preoccupazione è valida Raingates. Era una cosa che fino ad ora non avevamo calcolato. Dobbiamo vedere come reagire, come si metteranno le cose.” Mi dice mentre si mette alzato su quattro zampe e mi invita a fare lo stesso.
Lo seguo fuori casa, e torno da Schizzo che è a riposare nella nostra tana.

 

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Capitolo 2
*** Speranze e verità… ***


Quel fresco sabato  d’autunno, Nike s’alzò sorridente stiracchiandosi dal suo letto.
Il bruno s’infilò le sue ‘terrificanti’ pantofole a forma di coniglietto e con una vitalità che non possiedono neanche i leoni a prima mattina, si diresse in bagno.
“Buon giorno!” disse mentre si specchiava.
Aveva un sorriso a 32 denti, ma il suo aspetto non era uno dei migliori, aveva: i capelli bruni spettinatissimi, che neanche se le avesse pettinati con una bomba a mano, sarebbero usciti così; sotto i suoi occhi cerulei invece vi erano delle occhiaie che sembravano non terminare mai, eppure aveva dormito bene pensò.
“O cavolo, sembro uno zombie!” esclamò facendo una smorfia.
Si sciacquò il viso con della pura e fresca acqua limpida.
Portò le mani a mo di paletta, e con gesti quasi fulminei, passando le mani sotto l’acqua, si bagnò il viso.
Fatto ciò si asciugò e andò in cucina per fare una sana colazione a base di marmellata, fette biscottate e succo di frutta, proprio come la preparava la sua mamma.
Bè ora Nike era abbastanza adulto da abitare da solo, ma ricordava con allegria i gesti affettuosi di sua madre Olly; che ora era in vacanza con il suo compagno.
Da quanto ne aveva capito Nike, sarebbero rimasti  in Australia ad abitare.
Chiamava la bruna e Adam tutte le sere per aggiornali sui suoi studi, e per non farli ansiare. Rimaneva comunque un ragazzino che aveva tanto bisogno d’amore.
Terminò la sua colazione, si lavò i denti che divennero lucenti poi entrò nella doccia per lavarsi.
Aveva l’abitudine di cantare mentre si lavava.
Questa volta stava canticchiando :”Voglio vivere così, col sole in fronte, e felice canto! Beatamenteee!”.
Non era molto intonato, ma questo lo faceva rilassare.
Uscito dalla doccia, si asciugò e si spazzolò i capelli.
“Perfetto, ora sono pronto.” Disse mentre si passava una mano tra i capelli per sistemarseli ancora al meglio.
Prese le chiavi, e uscì di casa.
Arrivato tra gli enormi arbusti della foresta che ormai erano spogli, si voltò lasciandosi la casa alle spalle e si trasformò.
Le sue spalle guizzarono, i suoi tendini si dilatarono, la sua spina dorsale si allungò e spuntò una folta coda nera come la pece.
Era indescrivibile ciò che provava  durante la trasformazione, un tripudio di emozioni che lo attraversavano da parte a parte lasciandolo quasi senza respiro.
Gioia, dolore fisico quanto basta, euforia…
Il suo passo veloce creava del vento che scuoteva le foglie multicolore che erano posate sul terreno umido, facendole anche frusciare.
Il lupo maestoso arrivò  su di una collina rigogliosa e abbastanza alta, da permettergli di poter scrutare tutte le aree verdi che circondavano quel luogo.
Inoltre si poteva notare il posto chiamato:”Vallata della morte”, che da come si intuisce, è un immensa vallata nella quale i giovani lupi si allenano per intraprendere la strada di capo branco, quindi un luogo ricco di  pericoli.
“E’ lì che devono stare Rainy e Schizzo” disse tra sé e sé, poi tornò sul sentiero erboso di prima per raggiungere gli altri canidi che lo attendevano di sicuro lì.
Ed era proprio così.
Il lupo dagli occhi violetti e suo “figlio” erano là.
“Su Schizzo! Cerca di mettere più forza nelle zampe quando ti prepari a fare gli scatti. Più forza equivale ad una più elasticità e velocità!” disse il maestoso lupo dal vello marroncino mentre osservava l’altro canide allenarsi.
Era molto orgoglioso di quel cucciolo, era stato fin dall’inizio affascinato da lui.
Il suo modo di fare da cucciolo ‘ribelle’, che aveva sempre la risposta pronta, vivace, gioioso e anche testardo.
Per certi versi, gli ricordava lui da piccolo.
Proprio come Schizzo, anche Raingates era stato un cucciolo adottato da una lupa che era riuscita a sopravvivere all’incendio che sterminò il branco dei ‘Dux’.
Il piccolo Raingates aveva solo pochi mesi quando gli umani, per catturare i lupi per ricavarne guadagno, appiccarono un incendio per farli impaurire.
Pochi lupi si salvarono dall’incendio del due settembre.

******************************Due settembre*************************************

Un giorno come tanti stava per concludersi nella foresta di Greenland, fino a quando, incominciò ad espandersi nel vento un intenso odore di legna bruciata.
“Cos’è quest’odore?” domandò un lupo dal pelo bianco come la candida neve soffice, e occhi gialli come il sole lucente, mentre annusava l’aria con ‘aria’ curiosa e investigativa. I suoi occhi gialli e vispi, sembravano essere confusi.
Il lupo ‘beta’ avvertì la sua compagna Emily dell’imminente pericolo così che lei, potesse scappare col suo cucciolo che intanto, era nella tana al sicuro.
Emily era una lupa dalla pelliccia grigia con varie sfumature di marrone sul muso, sulle zampe e sulla coda, i suoi occhi invece, erano di un intenso colore  lilla come i fiori di lavanda.
Nel mentre i due lupi si dirigevano verso la tana dove ronfava il piccolo Raingates, gli umani avanzavano nella foresta.
Era quasi  venuto il momento di appiccare l’incendio nelle terre del  branco.
In un attimo le fiamma divorarono gli arbusti che ornavano la vallata.
I lupi furono costretti a scappare via, Emily e Daiki, purtroppo non riuscirono anche’egli a scampare all’idiozia dell’uomo, perciò vennero catturati e portati in uno Zoo.
Emily era dietro Daiki che correva con passo fulmineo, quasi le sue zampe non toccavano terra, però gli umani erano armati di fucile e Jeep ed erano proprio dietro di loro.
La lupa stava perdendo terreno così, Daiki rallentò il passo e se la  caricò sulle spalle.
“Dai dolcezza, non mollare ora che siamo quasi arrivati!” disse alla lupa.
Poteva vedere il suo riflesso negli occhi violetti, che trasmettevano paura in quel momento.
Purtroppo niente da fare, gli umani li notarono e Bam…un tonfo, Emily cadde dal dorso del lupo.
Avevano sparato Daiki con un sonnifero, la lupa anche se a fatica, cercò di trascinarsi il compagno, ma non ce la fece. Si sdraiò sul suo petto e aspettò la sua sorte.
Gli umani erano a un palmo da loro, lei continuava a tenerli lontani da Daiki, ringhiando e mostrando i denti in segno di attacco.
Gli uomini però, non ebbero pietà e spararono anche lei con un sonnifero. Nel giro di cinque minuti, erano tutti e due sul furgone a dormire.
Il piccolo Raingates, era inconsapevole di ciò che stava accadendo al di fuori della sua tana.
Takumi era rimasta di guardia.
Takumi, era una giovane lupa dal pelo grigio, occhi verdi magnetici e un piccolo fiore rosa posato sull’orecchio sinistro.
A differenza degli altri canidi del branco, il suo pelo, era totalmente grigio tranne che per la punta sulla coda, lì era bianco il suo mantello.
La lupa sporse il muso fuori dalla caverna, che mai si era trasformata in un forno
Ciò che potè vedere, era inquietante.
Alberi polverizzati, il fuoco aveva bruciato tutto, lasciando al suo posto cenere e detriti, l’odore intenso vi era ancora e si potevano vedere in lontananza le quattro Jeep che prelevarono i lupi, e li strappavano dalla loro terra per privarli della libertà.
Takumi era arrabbiata, non poteva ancora credere alla brutalità e prepotenza dell’uomo.
Eppure pensava…”cosa abbiamo fatto per meritarci questo?”
Non avevano mai superato il confine…Ma a volte i pregiudizi delle persone, possono influenzare il comportamento di altre.
Il lupo, anche nelle favole, è sempre stato identificato come animale cattivo, pericoloso quando alla fine da questi canidi, discendono i cani…divenuti fedeli amici dell’uomo!
Mha! Che logica gli umani…
Ad ogni modo Takumi prese con dolcezza Raingates e lo portò cautamente fuori dalla tana che incominciava a surriscaldarsi.
La lupa prestava molta attenzione a ciò che faceva, ceneri ardenti ovunque, non poteva permettersi di ustionarsi o far ustionare il piccolo che aveva preso accuratamente e lo teneva al sicuro come solo una ‘mamma’ lupo può fare.
Fortunatamente, dopo aver abbandonato quel luogo di orrore e terrore, trovarono un buon posto per star bene. Il piccolo Raingates crebbe in fretta...
Duncan giunse di soppiatto.
Si nascose dietro un cespuglio e con balzo fulmineo, saltò sul povero lupo dagli occhi violetti che stava osservando con attenzione il giovane lupo allenarsi.
“Sei sempre il solito idiota Dunky!” urlò il maestoso lupo dal vello marrone mentre mordeva la cordigliera dell’amico corvino.
Schizzo intanto, sentendo il frastuono si fermò di botto con la lingua penzoloni.
Né approfittò per fare una pausa, poi iniziò a fissare i due lupi, li squadrava da capo a zampe, da ogni angolazione.
Era una scena epica, Duncan con una faccia da idiota e Raingates che mordeva la cordigliera dell’amico con occhi da strabico.
Il giovane lupo sorrise e si sedette.
I due ancora in terra, si alzarono e fecero lo stesso, e si posizionarono di fronte al futuro lupo ‘beta’.
“Bè, come procedono gli allenamenti?”chiese Duncan a Schizzo.
“Bene, anche se pà è severo!” rispose in tono allegro il giovane.
“Lo so che è severo, si, sai tu lo vedi coccoloso ma alla fine è una belva.” Esclamò scherzosamente.
“Amico, io non sono affatto coccolone, dici bene”disse Raingates in tono calmo e pacato.
“Ehm…dai su devo continuare ad allenarmi, se non passo l’esame tutti gli sforzi di pà, non saranno serviti. Su muoversi! Dimmi come posso rendermi più agile” esclamò Schizzo fiero di sé.
Duncan aveva un espressione confusa e allo stesso tempo meravigliata dal comportamento del lupo dal vello marrone.
Non aveva mai visto un giovane così volenteroso, si vede che ammirava molto suo ‘padre’.
“Si Schizzo, hai ragione! Mettiamoci all’opera. Guarda, sfidiamoci in una gara di velocità nel bosco.
Partiamo da quegli alberi lì giù, e arriviamo a casa. Ci stai?”disse Raingates in tono di sfida,
“Si papà, vediamo chi vince!” esclamò il giovane mentre osservava suo padre con un sorriso di sfida.
Si vedeva che avevano una grande intesa.
“Duncan, vuoi partecipare anche tu?” chiese Schizzo.
Il lupo corvino accettò la sfida, e tutti e tre si portarono sul punto indicato.
“Pronti, al mio latrato!” esclamò Rainy.
I partecipanti iniziarono a correre più veloce della luce, in testa vi era Raingates, al secondo posto Schizzo e testa a coda Duncan.
Vi erano molti ostacoli da superare, alberi caduti da saltare, buche da evitare, e altre cose.
Schizzo e Raingates si davano battaglia, erano uno di fianco all’altro, sembravano sincronizzati.
Sempre affiancati fino a quando, Schizzo si distrasse, e non vide un ramo in terra che lo fece inciampare.
“HAHA, ti ho messo fuori uso piccoletto!” esclamò il padre per farlo arrabbiare.
“No, aspetta ti raggiungo!” rispose il giovane.
Dunacan intanto era ancora molto dietro, il suo corpo agile non era più quello di una volta.
Era indietro di molto, talmente tanto che i due canidi avanti sembravano puntini in movimento.
Ad un certo punto, il lupo corvino iniziò a tremare.
E nel mentre i due avanti erano quasi giunti a destinazione, lui era immobile lì, tra gli arbusti della fitta foresta.
Tremava, ma cercava di correre ugualmente per raggiungere gli altri.
“Ho vinto io papà!HAHA sei troppo vecchio!” esclamò scherzosamente il giovane.
“Si hahah, hai ragione! Comunque ottimo lavoro soldo di cacio. Credo che passerai l’esame.! Felice?”domandò entusiasta il lupo.
“Certo che si, come non potrei esserlo! Fatti dare un abbraccio…”disse Schizzo avvicinandosi al padre, e abbracciandolo più forte che poteva.
“Ti voglio bene papà…grazie di tutto!”esclamò sorridendo il piccolo canide.
“Anche io te ne voglio…ricorda che senza te non sarei ciò che sono ora.”rispose Raingates poi voltandosi e scrutando l'area che circondava l'abitazione domandò:”Dov’è finito Dunky, andiamo a cercarlo”.
Insieme padre e figlio, andarono alla ricerca del canide corvino.
Che  nel frattempo avanzava lentamente nel bosco in preda al panico e al dolore.
Urlava a squarcia gola i nomi dei suoi amici, ma per sua sfortuna non riuscivano a udirlo.
Tremava ancora, sembrava una foglia.
“Eccolo!Papà, ho fiutato il suo odore! Seguimi è per di qua!”esclamò a gran voce Schizzo.
“Non avevo dubbi, sono fiero di te!”ribattè il padre.
Non ci volle molto affinchè i due potessero trovare l’amico che ora era in terra e si contorceva dal dolore.
Produceva sonanti guaiti, che facevano sembrare dolorosissimo quello che gli stava accadendo.
“Duncan che hai? Riesci a parlarci?” domandò il maestoso lupo marrone.
Ma in risposta vi furono solo altri guaiti di dolore.
I sensi da lupo, lo stavano abbandonando, la sua vista si stava sgranando sempre di più, il suo odorato fine era del tutto sparito, l’udito non era più acuto.
Come mai stava per avere quella mutazione così strana ed inaspettata?
Improvvisamente il suo aspetto incominciò a mutare, da lupo ad un umano, da umano a lupo.
Non si riusciva ad intuire un bel niente, la sua forma mutava in continuazione.
Diventato umano, un’aura giallastra lo circondò rendendolo abbagliante.
I due lupi che osservavano la scena, rimasero colpiti da tanto mistero, e di fronte a ciò che stava accadendo loro, non potevano far niente, tranne che guardare a attendere.
Nike disteso a terra, provava un forte dolore all’altezza del petto.
Ed è proprio da lì che uscì, l’anima di Duncan.
Che gli sussurrò:”Nike…Nike…so che sarà dura per te, ma adesso stai bene e sei grande abbastanza per proseguire la tua vita da solo, senza lupo.
Io devo andare il mio compito è finito…ti lascio un regalo…Addio!”.
Dagli occhi cerulei del ragazzo, uscivano lacrime salate che rigandogli il viso, scendevano giù per il mento e cadevano a terra, bagnando il suolo.
“No ti prego, non andare!”urlò l’uomo a terra.
I due lupi lo fissavano straniti, e si avvicinarono a lui.
Ma quando iniziarono a dialogare tra di loro, Nike udiva solo guaiti…
Si alzò da terra, e si asciugò le lacrime che ancora sgorgavano fuori.
“Amici voi mi capite?”domandò ai due lupi che erano di fronte a lui.
I due canidi annuirono  all’unisono.
“Io…non più. Vi prego, parlate…”implorò guardando i loro musi tristi.
“Ci…dispiace…”disse Raingates avvicinandosi al ragazzo.
“Amico…ulula per me…”domandò il moro.
I due lupi ulularono e Nike, si alzò all’impiedi facendo lo stesso.
Non poteva esser più un lupo, ma poteva comunque imitarli.
“Oh, Amici miei! Non so quanto posso esservi grato…Comunque posso ancora ascoltarvi…riesco a capirvi.”
“Ehm…non puoi più trasformarti quindi?”domandò Schizzo osservandolo.
“Si purtroppo…Ve ne prego, tornate a casa…vi raggiungerò più tardi. Adesso mi serve stare da solo…A dopo”li salutò con la mano il ragazzo, poi si diresse al laghetto.
“OK, Nike…”risposero i lupi mentre si incamminavano sul sentiero di casa con passo lento.
Le paure che attanagliavano il vecchio canide dal mantello dalle pigmentazioni marroni, avevano preso terribilmente vita.

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Capitolo 3
*** Delusioni... ***


Nike's P.O.V 

Quella notizia mi sconvolse letteralmente, mi sarebbe tanto piaciuto averlo saputo prima affinchè avrei potuto assaporare meglio la bellezza della libertà che solo uno spirito libero come un lupo può avere.
Correre senza che nessuno ti dicesse cosa fare o dove andare ; sentire la brezza del vento accarezzarti la pelliccia provocandoti dei piccoli brividi; ululare alla meravigliosa Luna dalla pelle bianca; intonare piccoli versi agli alberi alti, robusti e pluricolorati; cacciare, amare, annusare l'intenso profumo del muschio, assaporare la dolce carne di cervo; in una sola parola....VIVERE!
Ecco cosa vuol dire spirito libero, andare contro corrente senza ascoltare i preconcetti della gente.
Mi sento le gambe tremare, ho un mal di testa lancinante, sembra che il mondo mi sia caduto addosso.
E' come se avessi perso un amico, un carissimo amico.
Mi ha sempre aiutato quando ne avevo bisogno, quando volevo sentirmi felice ed amato, mi dava l'opportunità di potermi  unire ad branco, il quale branco, è diventato la mia seconda famiglia...
Sono stati gli undici anni più belli della mia vita, sento di essere maturato tantissimo.
Ho trovato amici stupendi, a cui voglio un bene infinito...eh...adesso?
Come farò a stare con loro?
Come può un semplice umano, vivere assieme a dei canidi in un branco?
Spero mi accettino anche così...
Mi dirigo a passo lento verso la riva del fiume Leo.
Le mie gambe continuano a tremare in modo frenetico, ho un groppo alla gola.
Sembra che mi stia trascinando il corpo pesante fino all'agglomerato d'acqua limpida.
Il tempo non è uno dei migliori, grandi nuvoloni neri, grigi e carichi d'acqua si avvicinano; sta per scoppiare un temporale...proprio come il mio stato d'animo attuale...
Spero che arrivi presto la Primavera, la mia primavera...per rinascere...
E' stato drammatico vedere le facce dei miei amici impauriti da me, i loro musi fino a poco tempo prima sorridenti e allegri, avevano lasciato posto ad un tenebroso muso imbronciato, cupo e spaventato.
Ad ogni mio tremolio la mia paura aumentava come quella dei miei amici a quattro zampe.
Quando il grande e maestoso Duncan lasciò il mio corpo, è come se parte della mia energia, fosse andata via assieme a lui.
Provavo una sensazione di calore che mi pervase ovunque, quando la luce abbagliante mi ricoprì della sua lucentezza, mi sentivo strano, avrei voluto urlare, ma dalle mie labbra non usciva nessun tipo di suono.
Le parole del maestoso lupo nero, sembravano non voler lasciare la mia mente oramai tormentata dal pensiero incessante della trasformazione che, non sarebbe mai più avvenuta inevitabilmente.
I miei pensieri finalmente si distolgono dalle parole del lupo corvino, ma si prestano ad un altro pensiero...
Cosa penserà Layla?
Rimarrà malissimo...
Meglio se mi avvi verso casa, così impiegherò di più per tornare indietro...
Ad ogni mio passo, sento il mio corpo barcollare in modo spaventoso, mi sento debole...
Sono frastornato, il mio senso dell' orientamento sembra essere perduto...
"Cavolo, dove mi trovo adesso?" esclamo a fatica e in preda al panico, sono troppo debole e affranto per urlare..così mi accascio sul friabile ed umido terreno che è ricoperto da foglie che spaziano dall'allegro color giallo al marrone scuro e portentoso.
Improvvisamente, un tuono sonoro  fà irruzione, e pone l'inizio ad una pioggia incessante...
Ed io sono solo, steso e per d ipiù, disperso.
Disperso fuori...e dentro....
Più che confuso, mi sento...come se fossi in una lavatrice che fa la centrifuga.
Pensare che questa mattina, mi era parso che questa giornata sarebbe stata favolosa e invece. direi che mi ha sorpreso.
E' questo che fa la vita.
Hai degli interrogativi, pensi di aver trovato delle risposte a quelle domande e invece la vita te le ha già cangiate nuovamente. Un odioso circolo vizioso.
Il suono di un grande tuono riecheggia nell'aria  uggiosa  di quel pomeriggio interminabile.
Ri-comincio a tremare.
Un rantolio cavernoso sembra provenire non molto lontano da me, mi sento ancora sperduto...
DESAPARECIDOS
Il rantolio fortunatamente, sembra essersene allontanato.
"Chissà chi era?" mi domando portandomi una mano sulle tempie che sembrano andare a fuoco.
La pioggia intanto, sembra essere implacabile e continua sempre più di prima in modo molto più insistente.
D'un tratto sento provenire uno strano rumore, sembrano dei passi. è uno "zampettare" furioso, quasi frenetico.
Inizio a preoccuparmi, sono debole, e se fosse un'animale pericoloso?....che dico!, potrebbe essere qualcuno del branco!
Cerco di convincermi.
La figura scura si avvicina sempre più a me, ed io non posso fare a meno di tremare.
Pensa Nike dannazione!
Ecco ci sono, rifletto sul da farsi e alla fine trovo una soluzione. che definirei ragionevole in questo momento, un pò meno se fossi stato già a casa mia a sorseggiare del caffè e cioè  mi fungo morto.
Come fanno gli opossum e le volpi.
Adesso senza il mio super olfatto raffinato, non posso più percepire tutti gli odori nè tanto meno riuscir a capire chi si nasconda dietro quella fronda.
Fortunatamente, il mio udito è ancora buono, so che si avvicina a me.
E adesso, è sempre più vicino, sento il suo respiro affannoso e curioso..
Provo una sensazione di calore all'altezza del viso, sono in posizione fetale, non oso aprire gli occhi.
Ho paura, l'animale fiuta le mie emozioni e inizia a leccarmi con la sua lingua umida e pungente, tento di restare fermo, ma l'essere continua così, strabuzzo gli occhi e li apro di scatto.
Quel che mi ritrovo dinanzi ai miei occhi ancora increduli, è uno splendido esemplare di...

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Capitolo 4
*** Chi sei? ***


Non potevo crederci, era uno splendido esemplare di lupo rosso!
Di questi purtroppo, ne sono rimasti pochi siccome sono in via d'estinzione, per me fu un onore averne uno dinanzi ai miei occhi celestini.
Sembra essere un esemplare di femmina, potrà avere massimo un tre anni.
Il suo mantello è di un rossiccio acceso ed intenso che sfuma sulla sua coda folta e flessuosa, il suo naso è molto umido e nero come la pece.
I suoi occhi di un verde magnetico, sembran essere risaltati proprio dalla sua fitta  e morbida pelliccia.
Con le poche forze che mi rimangono, mi metto seduto in posizione indiana, e abbandono la mia schiena su di un grosso albero dalla corteccia doppia e ricca di resina appiccicosa.
La lupa sembra essere incuriosita da me, così tento di spiccicare qualche parola nonostante non abbia quasi più risorse.
"Salve, io sono Nike" dico tossendo di tanto in tanto.
La canide mi guarda con i suoi profondi occhi che sembrano penetrare nel tuo corpo fino a scrutare l'anima, li sgrana e mi risponde in tono stranito, ma senza perdere il suo aspetto altezzoso.
"Io sono Reika umano."
Che caratterino che deve avere, sembra abbastanza orgogliosa,ma allora perchè mi ha svegliato?
Ho una fitta al diaframma lancinante, la bocca secca , mi porto una mano sul plesso solare e la lascio lì pensando che ciò, potrebbe colmare il dolore ed alleviarlo.
Intanto la  lupa, ancora stranita dal mio comportamento, si avvicina a me sbalordita, come se non avesse mai visto un umano.
"Voi Sapiens siete strani, ma tu lo sei di più, ho assistito alla scena di prima, ed ho constatato che devi esser stato molto fortunato da poter avere un corpo da lupo. Inoltre, a quest'ora non potresti più dialogare con noi, invece continui a farlo. Come fai?" mi chiede in tono quasi provocante.
"Non saprei dirti...però allo stesso tempo è strano che i miei amici non abbiano fiutato il tuo odore..."rispondo io.
"Si, alquanto preoccupante aggiungerei" mi risponde in tono arrogante la lupa dal vello di color 'tramonto'.
"D'accordo...AH!"
Urlo, un'altra serie di fitte mi pervade.
Ho gli occhi di Reika puntati a dosso.
La lupa orgogliosa che ho di fianco, inaspettatamente mi dice in tono rassicurante:" Non sono una che aiuta i Sapiens di solito, ma mi fai pena ragazzo, quindi ti condurrò dal tuo branco, Fammi strada."
Noto che quando mi parla, non mi guarda negli occhi, ma tende a guardare oltre me, verso l'ignoto.
La ringrazio affannando, dopo di chè cerco di mettermi in piedi, e come un bambino che cerca di cavalcare un pony, tento di salire sul dorso della splendida lupa arrogante.
"Fa attenzione ragazzo!" mi urla, poi continua dicendo :"Non cadere o saran guai per te, e anche per me che mi strappi la pelliccia!"
"Oh si, scusa"rispondo a fatica.
Che voce splendida che ha.
Ha molto pelo, mi tengo stretto a lei anche se a fatica. Mentre mi aggrappo, noto che sotto la sua fitta pelliccia all'altezza della cordigliera, vi è un segno, come se fosse stato provocato da una pesante e doppia catena di ferro.
"Si parte!" dice in tono tranquillo.
Sembra di essere su una nave, traballa tutto!
"Allora, dove dobbiamo andare?" mi chiede mentre schiva abilmente una pigna che cade rapidamente da un albero.
Gli impartisco delle indicazioni pian piano fino a quando, la nostra corsa rallenta.
Reika si ferma bruscamente poco prima di giungere a destinazione.
Sembra sia pietrificata.
Lo sguardo fisso a destra, dove vi è una zona di foresta rasa al suolo, bruciata da tempo e che ancora tenta di riprendersi da un brusco incendio avvenuto molti anni prima.
" Cosa c'è Reika?" chiedo affannando.
"Nulla Sapiens..."risponde non curante ma in tono poco credibile.
Non le credo affatto, non credo sia un comportamento da "nulla" il suo.
La trovo alquanto orgogliosa, tant'è vero che continua a chiamarmi 'Sapiens' o 'umano' nonostante io mi sia presentato.
"Scuse se mi sono fermata così di botto, credevo di aver visto un pericolo" dice in tono di scusa.
La tranquillizzo, così procede fino a quando non ci troviamo faccia a faccia con Foxy e Raingates.
I due, vedendomi in groppa ad un altro lupo da loro mai visto, si avvicinano a noi correndo, quasi aggressivi.
Il leader del branco, e il canide dal vello marroncino, iniziano a ringhiare e si mettono in posizione d'attacco.
 Reika li imita, ma prima mi poggia dolcemente sul suolo bagnato.
Tra Foxy e la lupa vi è guerra aperta.
Raingates viene in mio soccorso. Mi annusa cercando di captare quello che mi sia successo quando ero solo nel bel mezzo di una bufera.
Dopo ciò, io ancora frastornato, mi carica sulla sua morbida groppa,e si dirige a passi lenti verso la caverna dove mi posa su di un letto di foglie multicolore, e sorprendentemente asciutte.
Reika morde violentemente il collo dell'avversario, che ricambia con una zampata in pieno occhio ferendolo.
Sono allo stesso modo preoccupato per Foxy e Reika che al contempo, sono fuori sotto un cielo di nuvole nere a darsi battaglia.
Reika ringhiava insistentemente e entrambi i canidi, si guardavano fissi negli occhi girando in  cerchio per riuscire a scrutarsi meglio.
D'un tratto la lupa si ferma, e frena di produrre suoni, guarda fisso negli occhi Foxy e con tono minaccioso e provocante dice:"Senti lupo, fammi passare, devo controllare la salute del ragazzo."
"Si dia il caso che io sia il capobranco, e come tale prendo io le decisioni" asserenì in modo pacato il lupo dal pelo aranciastro unito ad un chiaro marroncino.
"Credo di aver ben intuito ciò" rispose.
"Bene, con il caratterino che ti ritrovi potresti anche entrare a far parte del branco se ti va. Però dovrai superare il test." spiegò Foxy in tono quasi amichevole, che come per risposta ebbe solo un sorriso malizioso.
"Mi presento, io sono Reika."disse incamminandosi presso il luogo indicato da Foxy.
"Tsk...Io Foxy piacere, il lupo che era con me invece si chiama Raingates" disse e strinse la coda per presentarsi alla lupa.
Alla pronuncia di questo nome Reika assunse un'espressione sconvolta, gli occhi persi nell'infinito mistero.
"Raingates ha detto?" chiese mostrandosi il più neutro possibile, come se non fosse interessata all'argomento, ma era l'opposto, lei era super interessata.
"Si" fu la risposta  del canide che aveva di fianco a sè.

 Reika's P.O.V

Nonostante abbia compreso la ragione della sua trasformazione, mi fa strano sapere che un ragazzo possa trasformarsi in lupo.
La Dea Luna deve aver esercitato un potere enorme su di lui.
Se non altro, grazie a questo ragazzo sono venuta a conscenza di un branco.
Sembra essere 'Ok'.
Anche se si trova vicino al luogo dell'incendio...dove ho perso mio fratello.
Credo che proverò a far parte dei Warrios, mi sono esercitata molto per poter riuscire ad entrare in un branco.
Eppure Raingates era il nome di mio fratello morto, mia madre ne parlava sempre di lui.
Potrebbe essere solo una coincidenza come anche no, devo riuscire a parlare con lui.
Appena i miei occhi arrivano a guardare il lupo dal vello marroncino, mi accorgo di star andando in ansia.
Porto la mia lingua penzoloni così che possa sudare.
Raingates mi indica una pozza d'acqua, così mi presto ad abbeverarmi.
La tempesta sembra essersi placata, ma dentro di me, nè in corso un'altra.
"Grazie per l'acqua, io sono Reika piacere di conoscerti."dico in tono abbastanza amichevole nascondendo la mia agitazione.
"Il piacere è mio, io sono Raingates, per gli amici anche solo Rainy. Grazie di averci portato Nike, te ne siamo grati."mi dice riconoscente.
"Di nulla" dico arrossendo.
Smetto per un attimo al ragione per cui mi sono presentata a lui perchè entra nella caverna un altro lupo.
Ha un bell'aspetto, il pelo di un marrone accesso con qualche  sfumatura di rosso qua e là. Il suo nome è Schizzo. 

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Capitolo 5
*** UN INCONTRO INDIMENTICABILE ***


Appena il lupo dal vello marroncino incrocia il mio sguardo, inizia subito a  squadrarmi da capo a zampe.
Inizia a girarmi intorno fino a che non accenno imbarazzata un ‘Salve’.
Lui si prostra dinanzi a me, e in tono educato, mi porge i suoi saluti e continua dicendo con tutta la frenesia che ha nel suo corpo da canide :” Vedo che sei nuova qui, ti porto a fare un giretto!”
Non ho neanche il tempo di rispondere che lui mi tira per la coda, e ci ritroviamo in strada.
Incominciamo a camminare, d’un tratto si ferma come se avesse tralasciato un dettagli importante, e dice in modo assolutamente pacato :” Uh, che sbadato, non mi son presentato. Il mio nome è Schizzo” si prostra nuovamente come se fossi una principessa.
“Io Reika” dico sorridendo in modo malizioso, poi continuo alzando il tono di voce :” Gradirei che non ci provassi con me chiaro?”
Il canide mi osserva stupito da tale comportamento,  ma allo stesso tempo con occhi meravigliati da tanta bellezza.
“Eh, scusa. Mi son lasciato andare, sono stato folgorato da così tanta bellezza, poi mi hai risposto in questo modo , e la mi stima per te aumenta ancor di più. Non si trovano lupe così in giro. Sei speciale” mi dice dolcemente.
Sorrido e arrossisco, la mia gote sembra andare a fuoco, cerco di non fargli notare ciò, così cambio discorso.
“Bè, ti perdono, hai un gran fegato a parlarmi.” Dico in tono di sfida, poi continuo :” Allora, questo giro? Mi fai conoscere questo luogo?”
Lui mi risponde in tono allegro e simpatico :” Si signora! Andiamo!”
Io mi lascio trasportare dal suo entusiasmo, e proseguiamo mentre mi racconta un po’ di sé, e dei vari posti in cui mi porta.
Sembra essere davvero interessato a me.
Incomincio a fidarmi di lui, anche se non dovrei farlo dato che la fiducia è come una gomma. Piano a piano, si consuma fino a svanire del tutto.
Dopo tutto la mia vita è  come un aereoporto, tutti vengono quando ne hanno bisogno, e poi sene vanno senza far più ritorno.
Non ho più un bel rapporto con la Sig.ra Fiducia da quando Tamaa ha fatto il suo ingresso nella mia vita portando solo scompiglio e tristezza.
E’ vero che le ferite si rimarginano, ma il passato ritorna sempre, e sarà sempre lì a fracassarti nei momenti meno opportuni…Tornerà…
Tamaa, mi fidavo di lui, aveva promesso che non mi avrebbe fatta soffrire e invece, mi ha solo usata per arrivare al mio branco, e proclamarsi Alpha.
 Eppure sembrava un tipo apposto, era un maestoso lupo dal pelo color carbone, occhi azzurri come l’ampia volta del cielo, e delle sfumature di rosso che partivano dalle zampe posteriori fino alla sua folta coda.
Adesso più che amore, provo solo attrazione fisica per lui.
Ma quando faccio mente locale, e penso a ciò che mi ha fatto, la mia dignità va in frantumi, e provo ribrezzo nei suoi confronti.
Pensare che l’ha fatto solo per diventare un leader di un branco che in realtà, non potrà mai essere un branco vero e proprio.
Come si può vivere in uno Zoo, e confondere quello come unica realtà, e destino per noi rinchiusi lì dentro?
Possibile che non si capisca la differenza?
Non comprendo, è tutto diversissimo!
Questo posto è molto diverso dalla “prigione per animali di Greenland”.
Qui è disparso nell’aria un buonissimo profumo di Pino che si unisce a quello delle foglie e della pioggia, mentre lì, dove tutto è buio e i sogni s’infrangono, il profumo è quello nostro, e di Pini sintetici.
Inoltre qui il terreno è molto più friabile, umido e morbido.
Questa è la vera vita!
Non avere confini!
Non essere comandati da nessuno!
Essere liberi!
Respiro a pieni polmoni quest’essenza di libertà che sembra aver orma in impregnato la mia pelliccia.
Osservo il panorama mozzafiato che si nota da questa collina.
Poi i miei meravigliosi pensieri vengono scacciati di nuovo da ricordi di Tamaa, così il mio sorriso si spegne.
“Hey, cos’è successo? Cos’è, hai perso tutto l’entusiasmo?” mi dice in tono dolce.
Io rispondo diffidente e neutra” No tranquillo, è tutto ok!”
Faccio fatica a sorridere di nuovo, ma non voglio che mi faccia domande a cui io non vorrei rispondere.
“Reika” asserenisce guardandomi con i suoi occhi dannatamente stupendi.
Io ricambio il suo sguardo e  lui prosegue dicendo:” Reika, che hai?
Lo si legge nei tuoi occhi che stai pensando a qualcosa che ti turba.
Adesso, non per rovinare il momento, ma tuo padre deve essere stato un ladro, perché ha rubato tutte le stelle del cielo, e te le ha posate nei tuoi occhi color Giada…” mi dice incantato, io arrossisco e rispondo:” Davvero banale, ritenta e sarai più fortunato.”
Poi ammutolisco cercando di pensare a come posso uscire da questa situazione.
Schizzo si siede di fianco a me, e io volto lo sguardo altrove, intenta a non fargli scorgere le mie emozioni.
“Reika ascolta, sono qui per aiutarti.
Sai, mio padre mi ha detto questo :’ Che c’è sempre un po’ di verità in uno "stavo scherzando", sempre un po’ di conoscenza in un "non lo so", e per finire, sempre un po’ di dolore in un semplicissimo" STO BENE.”
Mi dice continuando ad essere dolce, poi si accosta ancor di più a me, e mi abbraccia.
Io scodinzolo inarrestabilmente dal nervosismo, e resto impassibile ed immobile, proprio come un cubetto di ghiaccio.
Poi man a mano, mi sciolgo, e ricambio l’abbraccio.
Appena faccio questo, lui si stacca da me e mi dice :” Tranquilla, qualunque cosa tu stia pensando, andrà tutto bene, basta crederci e riuscirai a diventare invincibile ad ogni ostacolo.
Poi se ti va di parlare, io sono qui! “ mi rassicura sorridendo e poi conclude :” Adesso torniamo a casa che si è fatto tardi.”
Annuisco e abbozzo un sorriso.
Per tutto il viaggio non spiccico mezza parola.
Mi ha rassicurata, vorrà dire che ci tiene davvero a me.
Le sue intenzioni non sono losche.
Lo blocco prima che possa entrare nella tana , e riconoscente e imbarazzata, dico:” Grazie, grazie di tutto Schizzo.”
Lui sorride e poi mi dice “Ah, devo ritenermi onorato per essere stato ringraziato e perfino chiamato con il mio nome vero?” dice scherzoso.
Io annuisco e scoppio in una fragorosa risata.
Entriamo nella caverna dove cerca di riprendersi Nike.
Noto con piacere che i cuccioli lo acclamano e sono molto preoccupati per lui.
Cosa darei per aver lo stesso trattamento che stanno riservando al ragazzo.
Sembra esser apprezzato da tutti.
Deve essere una bella sensazione sentirsi soddisfatti ed amati da tutti.
Sorrido e non ne conosco il motivo.
Sembra che abbia ritrovato la mia pace interiore.
“Hey zio Nike, stai meglio adesso?” dice un cucciolo tutto pepe dagli occhi vispi.
“Certo tranquillo Misaki” risponde al cucciolo quasi dolorante, al chè, Foxy chiama i suoi cuccioli e li manda nell’altra tana dove dovranno andare a dormire.
“Sarò da voi in un lampo cuccioli, preparatevi alla storia della buona notte, nel frattempo,  cenate e lavatevi” dice severo ma pur sempre dolce Foxy rivolto ai suoi piccoli lupachiotti.
“Si papà!” rispondono all’unisono i piccoli, poi si dirigono correndo e saltellando dalla splendida Takumi.
Ho avuto modo di conoscerla tramite Schizzo, mi è sembrata sobria e delicata. Come un fior di loto.
“Figlio mio, dove sei stato tutto questo tempo eh?” chiede Rainy a Schizzo che intanto arrossisce.
Certo una ramanzina avuta dinanzi alla lupa sulla quale vuoi fare colpo, non è un gran chè.
“Eheh papà, posso spiegarti!” risponde al padre tremolante e portandosi una zampa alla testa.
“Sentiamo, credo che dovrei scrivere le tue scuse su di un libro che intitolerò “ Le balle di Schizzo”.” Afferma il canide adulto in tono di rimprovero.
“Ok papà, sono andato a mostrare le terre del branco a Reika.” Risponde tutto d’un fiato.
Io non posso fare a meno di arrossire e di ridere.
“Si Raingates, suo figlio dice la verità.” Ammonisco conquistando la stima del mio interlocutore.
Schizzo mi guarda perplesso dal mio comportamento e sgrana gli occhi, poi sussurra “Ti sei decisa ad aiutarmi”, rivolge lo sguardo al padre con un sorriso innocente.
“Va bene, ma domani riprendiamo con l’allenamento. Adesso va a dormire,  inizieremo alle cinque l’indomani.
Io mi occuperò di Nike quando torneremo.
Ah dimenticavo, dovrete dormire con Foxy , resterò io qui di guardia.
Avviati Schizzo, io devo scambiare due parole con la signorina.”
Il giovane lupo dal vello marron-rossiccio, mi fa un occhiolino e poi dice: “Buona fortuna,  e buona notte”.
Io sorrido, poi vado a sedermi di fianco a Raingates che intanto è vicino Nike per dargli calore.
“Sei in gamba lupa, vorrei che frequentassi di più mio figlio.” Mi dice serio.
Deglutisco sonoramente e continuo ad arrossire, ho la gote in fiamme, ho assunto le sembianze di un peperone.
Il mio pelo è già rosso di solito, sembra mi sia fatta una lampada così.
Annuisco.
“Sai, gli acciacchi della vecchiaia si fanno sentire…”mi dice malinconico poi continua:”E vorrei che mio figlio abbia un futuro splendido, ci tengo moltissimo a lui. Insomma, questo discorso è solo per chiederti se ti prenderai tu cura di lui quando io non ci sarò.
So che è presto per chiederti di diventare una sua amica, ti darò tutto il tempo che vuoi per conoscerlo e imparare a volergli del bene, e se non dovesse succedere. Ti capisco, è una bella testata calda quello lì. Ma almeno ci avrai provato…
D’accordo, allora, prima dovresti arruolarti nel branco, che te ne pare come idea?” dice con le lacrime a gli occhi quasi, poi sorride incitandomi a rispondere positivamente.
“Certo” ammonisco.
“Godo una profonda devozione nei tuoi confronti Reika, sei diversa dalle altre lupe, e mi ricordi Amy la mia compagna…Adesso puoi andare a dormire grazie. A domani e fa bei sogni!” mi dice serenamente.
Io ringrazio, e vado nell’altra caverna non prima di aver fatto scendere una lacrima dai miei occhi color giada.
Ha parlato così bene di Schizzo, manco fosse suo figlio naturale, per quanto mi abbia raccontato il giovane, è stato facile sciogliere il suo cuore.
Mi dirigo verso il mio caldo e soffice letto di foglie.
Annuso un ultima volta quell’inebriante odore, poi inizio a ronfare.
E’ stato un incontro indimenticabile…

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Capitolo 6
*** Alba, addestramenti e decisioni ***


Schizzo’s P.O.V

 Mi sveglio, e come al solito, noto che non è scoccata ancora l’ora che mi ha indicato mio padre.
Saranno all’incirca le quattro e mezza poiché il cielo non è del tutto roseo ed arancio e il sole, si vede appena.
Mi stiracchio, e torno della tana per svegliare Reika, ma con mia grande sorpresa, noto che non è lì.
Comincia la ricerca!
“Dove potrà mai essere andata?”
Mi chiedo mentre fiuto l’aria per riuscire a captare qualche segnale olfattivo che mi conduca alla canide dagli occhi giada.
Poco dopo, scorgo dei solchi nel terreno, devono essere per forza delle impronte, lo si nota perché sono composti da uno scavo poco più grande e profondo degli altri cinque, inoltre l’’ultimo sembra essere quello più piccolo.
Seguo la pista d’impronte che d’un tratto termina, e mi conduce nella fitta foresta della verdeggiante collina.
Adoro questo posto, sembra essere fatato.
Mi ha sempre affascinato fin da quando ero un cucciolo.
Porto lo sguardo su per scrutare il cielo che è incredibilmente roseo in questo momento, decido di dirigermi verso la fine della foresta ricca di enormi arbusti, affinchè non possa perdermi uno degli spettacoli più mozzafiato che ci abbia donato Madre Natura.
Sembra banale un alba, ma  mi suscita grandi emozioni.
Mi piacerebbe inoltre condividerla con chi mi sta a cuore.
Mi suscita tranquillità ed armonia…
Proprio come il cielo in quel momento.
Le nuvole che si diffondono qua e là senza ingombrare, il cielo di un rosa pastello che si fonde con un arancione carico come quello di un albicocca, per non parlare poi del grande e meraviglioso sole che c riscalda con i suoi raggi.
I suoi raggi che in quel momento sembrano strapparci da questo posto e portarci lontano…molto lontano da qui…
Supero gli ultimi arbusti che non mi permettono di ammirare l’orizzonte, e noto con mio piacere e stupore, che Reika è lì.
Stesa con il capo poggiato sulle sue zampe posteriori dal color rossiccio arancio.
Sembra essere stato disegnato il suo manto, così perfetto e colorato.
Per non parlare poi dei suoi occhi…
In una sola parola, sembra un angelo sceso in Terra per omaggiare un lupo che sarà al suo fianco.
Sarei entusiasta di poter passare una vita assieme a lei non come semplice amico…
Perderei anche il mio titolo di Alpha per lei.
Credo si sia accorta della mia presenza perchè muove le orecchie freneticamente a mo di parabole.
“Fatti avanti.” Mi dice con il suo modo di fare scontroso ed aggressivo.
Io mi avvicino a lei cautamente, poi mi siedo a pochi centimetri dalla stessa.
Che visione Paradisiaca essere al suo fianco in uno dei momenti più magici della giornata.
Inizio ad arrossire leggermente, il mio cuore sembra essere diventato una bomba ad orologeria che sta per esplodere.
Tump, Tump
Riuscirebbe a sentirlo anche una formica.
Mi calmo, e cerco di ripristinare il mio battito cardiaco respirando profondamente.
“Bello vero?” chiedo dolce.
Lei non risponde, ma mi basta un suo sguardo per capire che anche lei è emozionata quanto me e che condivide questo mio pensiero.
Inoltre, scuote la coda a destra e a manca, a differenza di prima quando non era in mia compagnia.
“Come mai sei qui tutta sola?”
“Mi sono svegliata presto, e non sapendo che fare, sono venuta qui ad ammirare l’alba” mi risponde pacatamente.
“Potevi svegliarmi. Sai, adoro condividere cose come queste…” dico imbarazzato.
Mi fa un ghigno, ed una linguaccia, poi riprende a guardare l’orizzonte.
Sembra che sia in costante ricerca di risposte.
Risposte dalla vita forse, chi lo sa.
Mi incuriosisce molto…
Cerco di avvicinarmi ancora un po’ a lei, e mi sorprendo nuovamente che lei non abbia cercato di allontanarsi.
Mi stendo.
Primo passo fatto! Penso soddisfatto.
Reika poggia la sua morbida testa sul mio corpo.
ALT CONTROL CANC!!! TRA UN PO’ MI SQUAGLIO!
Cerco di tenere la calma.
Tutto prosegue liscio fino a che
“Sono le cinque e un quarto! Cosa ci fate qui a poltrire!”
Una voce fa irruzione e spegne quel magico momento.
Vorrei riavvolgere il nastro e tornare fino a questo momento per altre venti volte!
Reika scosta subito il suo capo da me e si mette in piedi, poi segue mio padre verso il posto indicatogli da lui.
Intanto io, sono ancora qui con una faccia da ebete e incredulo di ciò che è accaduto.
Mi sarebbero bastati anche solo cinque minuti in più!
Ma che dico, l’amore non si può cronometrare, se no non se ne coglie l’essenza.
Bhè, almeno ho fatto un passo avanti.
*******************
“Pesante vero l’addestramento?” chiedo a Reika che è di fianco a me e sembra trascinarsi al suolo più che camminare.
Annuisce e mette la lingua penzoloni, io faccio lo stesso.
“Devo dire però, che è molto educativo e da i suoi benefici se possiamo così definirli” mi spiega con tono calmo.
Molto strano usare quel tono per lei, forse sarà esausta.
Si è data molto da fare.
Eccoci arrivati al laghetto.
“Io vado a farmi un bagno giusto per sciacquarmi, ho troppa polvere sul manto” dice la canide rossastra.
Al contempo, io l’aspetto e bevo.
Mio padre invece, sarà già da Nike.
Sembra riprendersi giorno dopo giorno sempre di più.
“Avanti , dobbiamo tornare, voglio controllare come sta Nike!” dico a gran voce verso Reika che intanto si sgrondava l’acqua da dosso.
“Si, spero stia meglio” dice.
 ******************
A prima vista, sembra esser un po’ scarno e bianco, infatti fatica ancora un po’ a stare in piedi, ma d’altro canto invece, parla.
Cosa che la sera prima sembrava essere impossibile per lui.
“Schizzo, che piacere vederti assieme a Reika, noto con piacere che è ben accetta nel branco. Sono contento…” mi dice in tono allegro.
Poi prende ad osservare Layla che entra fiacca nella tana.
Ha le lacrime agli occhi…
Per lei dev’esser stato difficile accettare questa condizione.
Formavano una bella coppia assieme.
E’ il primo giorno che fa visita a Nike, non trovava il coraggio di entrare nei giorni precedenti.
Scossa ancora dalla notizia, adesso è lei a far fatica a parlare.
“Dun…Volevo dire Nike, stai meglio oggi?” dice tremolante.
Nike annuisce, ma non riesce ancora a guardarla dritta negli occhi.
Gli dispiace vederla così, a pezzi.
C’è un’ aria davvero pesante qui.
Decido di uscire fuori assieme a mio padre e Reika per lasciarli un po’ da soli.
                                  *************************
“Devi stare tranquilla Layla, troveremo il modo per riuscire a stare assieme…” le parole rassicuranti di Nike, sembrano non aver fondamenta. Neanche lui non è convinto sul da farsi.
“Nike, dobbiamo essere realisti in questo momento. Non c’è modo in cui tu possa ritornare ad essere Duncan…”
La canide dal vello candido, volta il viso altrove, per non fissare gli occhi del ragazzo.
Le lacrime salate solcano il muso, fino a scendere in terra e inumidire il terreno.
“Vedi, bisogna essere realisti si. Ma mai, e dico mai, perdere la speranza.
Se perdi quella, non avrai motivo per continuare la battaglia interiore o esteriore che sia.
Ognuno di noi ha degli ostacoli da superare. Dobbiamo reagire e farci forza, abbattere queste barriere!
Noi ce la faremo, ma anche tu devi crederci”
Il discorso del ragazzo sembra essere rassicurante.
I due si guardano intensamente negli occhi, e il ragazzo prende la zampa della canide e se la porta in petto, proprio dove è il cuore.
“Lo senti? Lui dice di provare. Ci stai?” dice sicuro di se.
In risposta ha solo un annuire.
Un annuire diverso, questo era deciso, e pronto a cambiare.
“D’altronde ho un idea mia cara. Dovrò contattare Adam, lui saprà sicuramente come agire. Il problema è che dovremo…Andare in Australia.” Dice il ragazzo dagli occhi cerulei.
 “Aspetta cosa!?” si sente da fuori.
Raingates ha sbroccato.
“Ma bravo papà!” esclamo sotto voce, e come per risposta ho un sorriso imbarazzato da parte di colui che mi ha cresciuto.
“Direi che avete sentito tutto, no?” ci chiede Nike abbozzando una risata.
Annuiamo all’unisono.
“Bene, direi che devo tornare alla mia abitazione domani. Mi metterò in cammino verso le cinque, così approfitterò di voi per tornare.”
“D’accordo Nike, ci pare un ottima idea!” dico entusiasta.
Reika al mio fianco, sembra esser felice di ciò.

  Nikes's P.O.V

Quel mattino mi sentivo meglio rispetto altri altri giorni.
Più speranzoso...d'altro canto però, spaventato dall'idea che forse non avrei mai più goduto della bellezza lupina di Layla.
Non sarebbe più stata solo la mia lupacchiotta...mi avrebbe abbandonato al mio triste e scomodo destino da comune ragazzo terrestre.
Da lì a poco, sarei tornato a vivere la mia solita monotona vita da patetico Nike di sempre.
Pensare che la Dea Luna mi abbia salvato la vita.
Chissà cosa sarei potuto diventare senza il suo aiuto.
Lo sanno tutti che a volte, un cuore stanco di tanta crudeltà, si converte al lato oscuro.
Come dice la consueta citazione:”Sono cambiato perché in tempi cupi, un cane abbandonato impara a vivere tra i lupi.”
Ah Duncan mio caro amico, sappi che non mi dimenticherò mai di te.
Mai!
Mi hai aiutato tanto.
Valoroso e saggio guerriero, è da te che ho appreso l'arte del coraggio, della lealtà.
Ma ora come ora, non sono qui per rimurginare sul passato.
Si ritorna a casa!
Mi vesto rapidamente e chiamo gli altri.
Ma, prima che potessi uscire, si fionda nell'ormai illuminata caverna: Reika.
Questa è seguita da Schizzo.
“Allora ragazzo, come ti senti?” mi chiede in tono serio mentre mi squadra con il suo sguardo penetrante.
Portandomi una mano sulla nuca rispondo:”Bè meglio sicuramente, sono in grado di affrontare questa camminata impervia!” concludo portando le mani in un pugno ferreo lungo i fianchi e procedo più determinato che mai.
Reika sorride compiaciuta, e seducente come una pantera mi segue attirando l'attenzione di Schizzo.
Niente male come coppia. Dopo tutto gli opposti si attraggono.
Schizzo e Reika sembrano fatti l'uno per l'altra.
Inizio a fantasticare su loro due fino a che i miei dolci pensieri, mi rimandano a quello che meditavo poco fa.
Con un movimento fulmineo, scuoto la testa.
Non voglio pensarci...
Ecco che focalizzandomi su i due lupi nuovamente, nasce in me, un stato di preoccupazione che mi assale più di prima.
“Dov'è Raingates?” chiedo con voce atona ai due canidi che mi sono di fianco.
“Mio padre ha detto che era troppo stanco per accompagnarti...Davvero strano”mi dice talvolta pensieroso e pullulante di risposte.
Reika è intenta a scrutare la stretta via tempestata di alberi dalle foglie multicolore, abozza un ghigno e poi dice sarcasticamente:”Magari starà pensando a come intensificare il nostro addestramento.”
Fortuna che ogni tanto ci scappa qualche battuta.
Reika mi sembra sempre essere colta da una strana preoccupazione quando ci si fa riferimento a Raingates.
“Ci siamo quasi amici. Io ci tengo a ringraziarvi perchè nonostante io non sia più come voi, mi volete ancora bene e mi tenete nel vostro branco.
Voglio che sappiate che siete stati la mia famiglia...quando tutto questo finirà, non mi dimenticherò mai di voi, anzi vi terrò sempre con me. Nel mio cuore...” esclamo emozionato e non curante di cosa avrei potuto scatenare con quel discorso.
“Sei impazzito!”mi ringhia contro Schizzo producendo tanta saliva, da poter riuscire a riempire due piscine intere.
Reika si ferma di botto e osserva la scena con un sorriso dipinto in volto mentre aspetta che io faccia qualcosa.
A questo punto, digrigno i denti e metto le mani a mo di “animale feroce”.
“Ehm...sembri più un formichiere in calore.”risponde Reika seria, poi continua:”Poverino,  aveva una sola certezza nella vita e tu Schizzo, l'hai rovinata!
Sua madre gli aveva detto che poteva diventare qualsiasi cosa nella vita così è divenuto una “papera assassina”!” esclama tentando di strappare un sorriso.
“Resterai comunque uno del branco Nike, vuoi capirlo!” urlò a gran voce il lupo dal vello marroncino simile a quello del padre.
“Ok, proseguiamo adesso.”dico sorridente e abbastanza confuso.
Cammino per inerzia.
Sono già stanco.
Le mie energie vitali sembrano avermi abbandonato.
Fortuna mia è che siamo quasi arrivati.
“Ragazzi!”-esclamo affannando-”Perchè non mi raccontate come procede l'addestramento?”chiedo osservando i due canidi.
“Certo!” dice Schizzo con il suo solito tono allegro e euforico.
E' cresciuto, ma la sua allegria, spensieratezza e coraggio,rimangono sempre gli stessi.
“Bè direi che papà lo ha reso più “pesante” gradualmente.
Inizialmente, mi allenavo solo sugli scatti e miglioravo l'odorato.
Ora che siamo in due invece, oltre a questo, lottiamo anche.
Senza farci molto male ovvio!”
Mi limito ad un “Bravi” detto in tono gioioso.
“Come ben sai Nike, noi dovremmo scontrarci anche con eventuali 'beta' solitari che cercano un branco.
Quindi dobbiamo prepararci al meglio.” continua Reika con voce determinata e bramante di vittoria.
“Vincerete voi.” dico convinto, poi aggiungo “me lo sento. Siete una forza della natura.”
“Ben detto!”esclama Schizzo saltando dalla gioia.
Riesco finalmente a vedere la mia casa.
Baita calda e confortevole.
Corro tirando fuori l'ultimo briciolo d'energia che ho dentro.
Sprint finale!
Ho il cuore che batte all'impazzata.
Sento l'adrenalina attraversare le mie vene e scorrere freneticamente lungo tutto il mio corpo.
Tiro fuori dalla tasca le mie chiavi, le infilo velocemente nella serratura e do le mandate.
Intanto l'euforia sembra corrodermi!
Rido dalla gioia.
Entro dentro finalmente e corro verso il divano, e mentre sto per fiondarmici sopra, parte la segreteria del telefono.
“Nike dove sei? Che fine hai fatto?
Non riusciamo a contattarti in nessun modo. Siamo tanto in pensiero per te...”continua la voce quasi singhiozzante di Olly che per effetto del telefono, sembra essere mutata.
Faccio qualche passo indietro, mi concedo il giusto tempo per riflettere sulle parole della registrazione, poi vado verso il mobiletto di legno e alzo la cornetta del telefono.
Compongo lestamente il numero dei miei.
Ma con mia grande sorpresa :”Risponde la segreteria telefonica di Olly, la ricordo che in questo momento sono a lavoro, chiunque voi siate, telefonate più tardi. Bye!”
Sentivo la voce gioiosa di mamma...tutt'altro diversa da quella che avevo udito poco fa.
Intanto i due lupi fanno capolino nel soggiorno del mio appartamento.
“Nike, è tutto ok?” mi chiede la dolce lupa osservando la mia faccia perplessa.
“No, non è tutto ok...”dico riprendendo a comporre il numero, sta volta di Mirko.
Cammino 'nervosamente' nel soggiorno aspettando di udire la voce dell'uomo che mi cambiò la vita.
E proprio quando mi stavo per arrendere, ecco che una voce profonda mi risponde:”Nike!!Ma che fine hai fatto?!” dice in tono di rimprovero.
“Io e tua madre, siamo stati molto in pensiero per te, e ora siamo arrivati all'aereoporto per tornare da te!”
“Ah, vi spiegherò tutto quando giungerete qui, ora vado. A dopo!”dico tranquillo, e sorrido guardando i due lupi.
 I due canidi mi osservano perplessi, poi dopo aver posato il telefono sul mobiletto in legno, mi abbasso e mi abbandono ad un abbraccio.
Li stringo forte a me e dico:”Grazie ragazzi, c'è ancora una speranza. Entro domani saranno qui e forse potremmo tonare a vivere come prima!” dico gioioso.
“Si Nike!” urla Schizzo poi saltella.
Reika invece, assume una posizione rilassata, e poi ulula contenta.

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Capitolo 7
*** Sorti. ***


Passarono pochi attimi da quella più che gradita notizia.
Pensare che ormai il mio viaggio stava giungendo al termine...
Tra poco avrei scoperto il mio destino.
Sarei rimasto un uomo per sempre?
OPPURE
Sarei riuscito a potermi ritrasformare in un lupo?
Non so a cosa pensare sinceramente.
Cosa risulterebbe più conveniente per me ed i miei amici pelosi?
La mia amata Layla...che fine farà?
Non mi va di lasciarla sola.
So che tanto sola non sarà, perché ci sarà il branco a proteggerla ma...io vorrei esserle accanto sempre.
Sempre. Per tutti i miei giorni in vita.
C***o! Mi sono proprio innamorato.
Ahimè, è forse questa la pena da patire per chi ama?
Più ti affezioni alle persone, e più queste si allontaneranno da noi.
E i nostri tentativi di riavvicinarsi a loro saranno fatti invano.
Più ci sforziamo di amare, di donarci al prossimo, più ne rimarremo delusi.
Perché?Perché talvolta le persone a cui ci affezioniamo di più ci feriscono?
Semplicemente perché da loro non ci aspetteremo certe reazioni.
Perché?...Perché noi esseri umani siamo esseri perfetti, ma il nostro “libretto delle istruzioni” è molto complicato, è talvolta non tutti sono consapevoli delle loro capacità, figuriamoci del riuscir a capire e conoscere a pieno l'altro.
Dovremmo capire che ognuno ragiona a modo suo, che ognuno di noi è DIVERSO.
Entro domani dovrebbero arrivare i miei.
Sono contento ma allo stesso tempo spaventato.
“Reika. Schizzo. Dovreste tornare ad allenarvi. Oramai manca veramente poco.
Tornate e salutatemi tutti. Entro domani i miei dovrebbero rientrare. Vi farò sapere.
Sarete tutti invitati nel pomeriggio.” dico con tono fermo.
I due canidi mi osservano perplessi.
“D'accordo Nike...”ribatte Reika osservandomi mentre inarca un sopracciglio e inclinando il capo a destra.
“Come vuoi Nike, facci sapere!” dice allegro Schizzo portandosi vicino alla porta d'ingresso.
Prima che si possano allontanare chiedo di salutarmi Raingates.
Mi manca tanto giocare con lui.
Pensare che eravamo nemici all'inizio di questa avventura.
Tutto si trasforma, nulla resta invariato.
Tutto si muove, ogni singola particella del cosmo si muove, e tutto ciò che si muove è energia.
Forse dovrei smetterla di studiare medicina.
Sarà meglio che vada a farmi una bella doccia  rinfrescante, così forse canticchiando un po', i miei pensieri si concentreranno su qualcosa di felice.
L'indomani mi portai giù dal letto a fatica, tutti i miei muscoli erano indolenziti.
Sarebbe stato quello il giorno x.
La moira cosa mi avrebbe riservato questa volta?
Mia madre e Adam fecero irruzione in casa mentre io ero intento a fare colazione.
“Oh Dio Nike! Siamo stati tanto in apprensione per te!” disse mia madre tirando un forte sospiro di sollievo.
“Sul serio ragazzi ci hai fatti preoccupare, e anche tanto.” disse Adam portandomi una mano sulla spalla in modo affettuoso.
“Scusatemi. E' accaduta una cosa che mi ha destabilizzato fisicamente e moralmente.” dico faticando nel dischiudere le labbra.
“Lo vedo figlio mio, sei bianco pallido e hai una faccia stanca.” disse mia madre peroccupata.
“Racconta pure ragazzo.” risponde Adam sedendosi di fronte a me.
“Adam credo di aver bisogno del tuo aiuto. Non posso più diventare un lupo. Purtroppo ora mi sono creato una famiglia lì...” dissi visibilmente triste e affranto.
“Oh capisco...” dice grattandosi la nuca, poi continua:”Lo sai, io non uso la magia da molto tempo. Sono diventato infermiere per poter aiutare tua madre e stare vicino a lei. Le mie tecniche sono dunque antiquate, in disuso e pericolose. Se ti sottoponessi ad un incantesimo, non so quante possibilità avresti di uscirne vivo.” disse serio.
“Ho capito.” gli rispondo atono, sorrido malinconicamente.”Ci penserò.”
“Nike, cos'hai intenzione di fare?” mi chiese la bruna.
“Mamma, io non posso abbandonarli.” dissi affrontandola.
“Si, ma non puoi neanche abbandonare noi.” mi ribatte.
“Sono grande e maturo, so cosa fare.” le rispondo, poi mi dirigo in università.
“Adam, davvero sottoporsi ad un incantesimo sarebbe tanto pericoloso?”
“E' probabile.” disse prendendo le mani della sua consorte e la fissò.
“Troverò altri incantesimi, vedremo cosa posso fare tranquilla. Tengo a tuo figlio tanto quanto ci tieni tu. Non lo lascio morire.”
Olly si commosse, si lasciarono trasportare dal forte amore. 
Terminato di studiare, il ragazzo uscì di casa e trovò finalmente il coraggio di tornare al suo branco. 
Erano passate diverse settimane dall'accaduto, e Nike non riusciva ancora  a capacitarsene.
Adam intanto faceva ricerche su ricerche e prove su prove per riuscire a trovare un valido incantesimo.
Niente.
Tutti i suoi tentativi sembravano nulli, non andavano a segno minimamente.
Cominciò a perdere le speranze e fu proprio in quel momento che guardando la foto che era posta nel soggiorno di Nike, gli arrivò un'illuminazione brillante.
"Ho trovatoù!Eureka! Si può fare!!" 
Correva per lo studio avanti e indietro e saltellava dalla gioia.
"Devo riferirlo subito a Nike!"
Nel mentre dei suoi festeggiamenti, Olly che ra giù in cucina, spaventatasi per il frastuono provocato dall'uomo salì di corsa nello studio e si trovò dinazi un Adam con scarse doti da ballerino che cantacchiava "Stay alive" imitandone il ballo.
"Oh per la peppa!" si lasciò scappare dalla meraviglia.
Il compagno che era girato di spalle, sì voltò verso la porta e nel completo imbarazzo disse: "Forse ho un'idea."
La donna rise, dopodichè avvicinatasi dolcemente a lui, gli sfiorò le labbra e disse in tono seducente:" Bravo il mio Harry Potter."
E uscì in modo sensuale dalla stanza.
L'uomo meravigliato doppiamente, e con faccia da pesce lesso, toprnò ai suoi festeggiamenti.
"Si, ma non gasarti troppo!" si sentì dire dall'amata.
Smise e torno ai suoi proggetti.
Intanto il ragazzo era giunto a destinazione a passo mogio mogio.
Osservava da una certa distanza gli allenamenti dei due giovani lupi, erano così innammorati, come facevano a non accorgersene?
Si soffermò ad ammirare la loro complicità, ricordandosi di quella che possedeva con la sua amata.
Spostò lo sguaerdo più a destra e lì vi era seduto Raingates con la lingua penzoloni.
Il pelo dalle varie sfumature di marrone, era ormai divenuto un vello sbiadito dai peli bianchi che ornavano la cordigliera sopratutto, fino a giungere sotto il muso e tra le ciglia.
Gli occhi viola, lucidi e vivi di una volta avevano lasciato spazio a due occhi di un viola non più carico come un tempo, velati e quasi privi di linfa vitale.
Era invecchiato.
A distanza di una settimana la vecchiaia aveva continuato a divorarlo.
Poco a poco lo avrebbe condotto alla morte.
Questi pensieri scaturirono i pensieri pessimistici e cupi del giovane che levò un forte grido inconsapevolmente.
Questi scaturì la reazione dei giovani lupi che corsero a proteggere Raingates.
"Nike." disse sorpreso il lupo adulto.
Il giovane non rispose, si limitò ad andargli incontro ansimando.
Era divorato dagli incubi.
"Poratemi di Layla."
Disse solo questo.
Il branco lo accompagnò visibilmente preoccupato.
"Siete stati grandiosi ragazzi. Tra un mese sarete perfetti."
"Grazie Nike." Risposero all'unisono.
"Lei che ne pensa maestro invece?"  chiese Nike a Raingates.
"Oh bè, credo siano migliorati in velocità, riflessi e sanno usare l'astuzia, ma in quanto forza fisica dobbimo insistere, sopratutto la fanciulla." disse pacato.
"Sempre a precisare. Non cambi mai." rispose l'ormai umano.
Durante il breve traggitto non fece altro che tossire  provocando ansia crescentre nel giovane.
"Tutto ok papà?" domandò Schizzo preoccupato.
"Figliolo, l'asma dell'anziano ahah" ci scherzò sopra l'adulto.
Poi ecco l'atmosfera venne rotta con l'insorgere di Layla.
La vide da lontano il manto candido che spiccava tra i colori che caratterizando i boschi in autunno.
Era felice di vederlo, seppur nonfosse in forma di lupo.
Si corsero in contro.
La lupa era tra le sue braccia.
"Sono tanto felice di poterti avere tra le mie braccia." gli sussurrò nell'orecchio.
"Ma purtroppo, devo parlarti."
Il sorriso che si era creato poco prima lasciò spazio ad un sorriso capovolto.
E fu proprio quando i due amanti s stavano per confidare l'un l'altro che Adam correndo raggiunse il branco "Eureka!!! Nikee!"
Il ragazzo si sentì chiamare e uscì fuori, avendo riconosciuto la voce che lo chiamava.
"Adam?" domandò in tono di sorpresa.
Incredulo che il mago avesse trovato la strada giusta per il branco, tutto da solo.
"Ma come hai fatto ad arrivar..." lo interruppe l'uomo portandogli una mano sulla bocca.-
"Semplicemente...Usando il mio istinto. No ok, mi sono anche perso, ho usato un incantesimo. Non ha importanza comunque, sono qui per darti una buona notizia!"
"Oh dimmi pure!" disse meravigliato il giovane.
Adam si avvicinò all'orecchio del ragazzo e sussurrò la soluzione in modo che nessun altro potesse senturlo.
Nike annuì:" Dobbiamo indire una riunione generale."

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Capitolo 8
*** Riunione. ***


"Chiederò a Foxy di indire una riunione per decidere."
Layla incuriosita si avviocinò al giovane che non volle confidfarle nulla.
Assieme andarono da Foxy.
Nel frattempo i due giovani beta, completato l'allenamento si accinsero ad andare al loro solito posto.
Scrutavano il cielo, e parlavano per ore ed ore.
"Reika, se c'è una cosa che non ti ho mai chiesto, è i tuoi genitori, non ti hanno sostenuta quando sei stata esiliata?"
Reika non rispose subito.
Le ci volle del tempo per focalizzarsi su una risposta adatta per far si di divincolare il dinscorso a suo piacimento.
Non ne trovò una.
"Se non ti va di rispondere puoi anche non farlo, perdonami." le disse dolcemente l'amico.
"No, tranquillo." si trovò costretta a rispondere dato il modo in cui il" ragazzo" le aveva parlato.
"I miei genitori vennerò catturati in seguito ad un incendio appiccato a poca distanza da qui.
Sono nata in cattività, mia madre è ormai deceduta.
Ti chiederai allora della storia dell'esilio?
Ci fu un programma di liberazione dallo zoo delle specie in via d'estinzione, così con i lupi più giovani gli umani crearono un branco e ci portarono in una riserva.
Essendo stata esiliata, mi sono vista costretaa fuggire da lì."
Disse tutto in modo atono.
Non fu un discorso emotivo.
Sembrava non provare sentimenti, non importarsene.
Aveva sofferto tanto, era riuscita ad accettare il suo dolore.
"Ah, questa è una storia veramente intricata e drammatica. Mi dispiac averti fatto rimembrare ciò." disse in tono di scuse il giovane.
Si ricordò di alcuni comportamenti strani della lupa.
Confrontò il manto e la colorazione dell'iride di questa.
Pensò alla sua storia e quella di Raingates.
Non poteva essere.
Eppure tutto coincideva.
Erano fratelli, suo padre era il fratello maggiore della giovane della quale si era perdutamente innamorato.
Non volle rovinare questo momento, e anzi, ne approfittò.
"Forse però se permetti, posso migliorarti l'umore." continuò in modo pacato.
Si avvicinò a lei e anche ella, fece lo stesso.
Tanto vicini, troppo vicini.
Si tenevano vicini al cuore, vicini anche fisicamente.
Si lasciarono andare al loro tenero amore.
Contemporaneamente Raingates, era nella sua tana e continuava a tossire.
Alcune volte la tosse era così frequente da lasciarlo senza respiro per qualche secondo che sembrava interminabile.
L'ultima tose, sputò del sangue.
Si accasciò a terra e vi restò per un pò.
"Non ora bello. Voglio vedere mio figlio felice e soddisfatto. " parlò con la voce ormai roca.
Schizzo e Reika tornarono nel loro territorio dove finalmente Foxy aveva indetto una riunione straordinaria.
Schizzo andò a chiamare suo padre che era ancora disteso nella sua tana visibilmente stanco.
"Papà?" domandò.
"Tutto ok ragazzo mio, mi stavo alzando."
Si preoccupò ulteriormente.
"D'accordo..."
Dove accettare la vecchiaia del suo padre adottivo.
Si intristì.
Capì che avrebbe dovuto rivelargli il tutto.
"Dunque siamo riuniti qui per discutere sulla situazione del nostro amico Nike.
Adam ci illustrerà le soluzioni.Prego." disse a garn voce il capobranco per farsi udire da tutti i presenti.
"Grazie. Dunque non potendo più sottoporre il corpo stressato di Nike, ho pensato di poter lavorare su Layla. A voi andrebbe bene?"
Layla era agitata, dimenava la coda a destra e a manca rapidamente.
"Io non sono d'accordo." dissero assieme Foxy e Raingates.
"Prego parla tu." concesse la parola al più anziano.
"Il nostro branco è già piccolo rispetto ad altri, senza altre cucciolate, non potremmo continuarè il Warriors. Ma è anche vero che dividere due innamorati è doloroso. Scegliete saggiamente. Solo questo."
"Giusta osservazione" ribattè Foxy agitato.
"Si...In tal caso, dovreste attendere ancora un altro mese allora. Il corpo di Nike deve ristabilirsi come umano. Poi potremmo procedere con il trasformarlo in lupo se è d'accordo. Ma le possibilità di non riuscita sarebbero alte." controbbattè subito Adam serio.
"Sciolgo la riunione, e la indico per il prossimo mese. Buona fortuna." disse Foxy, poi tornò dai suoi cuccioli.
Mancava solo un mese alla gara per restare beta.
"Papà, devo parlarti." esordì Schizzo rivolgendosi al maestoso anziano.
"Certo. Andiamo fuori."
"Si, sotto le stelle si parla meglio." ribattè il giovane.
"Sono innamorato." confessò.
"Lo avevo capito, so riconoscere certi sguardi." disse puntando ad una stella precisa nella constellazione.
Quella più luminosa.
"Anche io sono innamorato. Sempre di lei." continuò a parlare.
Il giovane si addolcì a sentire quelle parole dal padre.
"Il punto papaà, è che...In qualche modo tu e lei avete delle affiliazioni..." non sapeva come comunicarlo al padre.
"Che intendi?" chiese l'anziano.
"Dico che i suoi e i tuoi genitori sono gli stessi." disse chiudendo gli occhi dalla paura.
"Ah." si lasciò scappare Raingates.
"Bene, aspetterò venga a comunicarmelo lei. E' curiosa questa storia." prese a ridere l'adulto incitando il figlio a fare lo stesso.
Poi l'abbracciò.
"Andiamo a dormire, manca poco all'esame."
Tornarono nella loro caverna.
Il branco visse ancora un altro mese di ansia e agitazione.

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Capitolo 9
*** Il giorno tanto atteso. ***


Primi a scendere sul campo di battaglia e ultimi ad andarsene,
 primi a sanguinare e ultimi a morire. 

Arrivo solenne anche quel giorno.
I giovani lupi erano in defibrillazione.
Stavano per mettersi in gioco, battere altri lupi beta e aggiudicarsi il titolo di questi, era il loro obiettivo primario.
"Sei agitato?" chiese la lupa al suo moroso ma non ebbe nessuna risopsta in cambio.
"Hey...Hai paura?"
Il lupo continuò a non sentire.
Reika gli posò una zampa morbida sulla coda, e questo saltò via di soprassalto per lo spavento.
Era così concentrato sulla sua strategia, che si era isolato dal mondo.
"Scusaaaa!" disse ridendo Reika.
"No tranquilla, me la sto solo facendo sotto dall'ansia."
Risero, e poi Raingates addobbato a festa venne a chiamarli.
"Papà? Cosìè quel fiore sulla tua cordigliera?"
"La tradizione vuole che in giorni come questi ci si dimostri l'appartenenza al branco indicandola con un fiore specifico. I lupi lo posano sulla cordigliera, le lupe invece li posano su tutto il manto. Ovviamente i partecipanti non lo fanno."
"I concorreti sono pregati di raggiungerci." era Foxy che con aspetto buffo dato dal fiore, li reclamava a gran voce.
"Si, ci scusi." dissero alll'unisono.
"Bene, avrete pochi sfidanti. I miei figli parteciperanno fra qualche4 anno, dategli il buon esempio mi raccomando. Inizieremo con la gara di corsa, poi con quella di agilità e da quest'ultima proseguiremo verso la finale. Decisa in base alle vostre performance. Dovrete lavorare in coppia perchè entrambi i gruppi sono coppie di lupi beta. Ora andate, io vado a chiamare gli altri concorrenti. Ponetevi dietro quella linea." piegò Foxy meticolosamente incitandoli a dare il meglio di loro stessi.
Tutto il resto del branco era addobbato per la cerimonia.
I fiori utilizzati indicavano buon auspicio, con l'arrivo dell'invero erano sbocciati in un luogo preciso le prime stelle di Natale.
Ed erano state utilizzate quelle dai Warioris.
Layla era incantevole. Sembrava che il suo manto fosse neve, e sopra di essa vi erano cresciuti i tipici fiori natalizi.
Mentre dal branco nemico i Kichi, vennero adottati dei fiori di Narciso.
Di un ciolore opaco, segno di vanità.
I due capobranchi si portarono sul punto più alto per osservare i concorrenti.
Foxy presentò Alvar.
Il capobranco dei Kichi era un lupo dal manto molto chiaro con varie tonalità di grigio sul fondo bianco, i suoi occhi erano di un celeste opaco.
Questi presentò i duoi partecipanti appartenenti al suo gruppo.
La coppia di lupi beta possedeva il manto dello stesso colore del loro leader.
Ava possedeva due occhi smeraldi, Ares invece due occhi di ghiaccio vivo.
Non solo sembravano potenti, ma erano dei lupi bellissimi e di razza pura.
La loro corporatura era esile, denotava grande agilità, anche in forza fisica sembravano non essere messi male.
"Dopo esserci presentati, credo si possa dare inizio alla celebrazione." disse Alvar concordando con Foxy.
Intanto Nike aveva preso posizione vicino Raingates e Layla.
I Kichi erano stati avvisati della presenza di un umano, e sembravano averla presa bene.
"Via!" si sentì urlare e subito si videro le zampe dei partecipanti scattare verrso il traguardo.
Reika e Ava erano inidtetro rispetto ai due maschi che intanto si erano portati molto più avanti.
Era un vero testa coda fra i due beta.
I capobranco sedevano in silenzio, senza commentare, osservavano solamente la gara.
"Mangerete la nostra polvere" si sentì dire Reika da Ava poco prima di essere superata.
"No no, mai sfidarmi così apertamente." ribattè Reika accellerando.
La loro era una strategia.
In poco tempo Reika era in testa e ora fronteggiava Ares che era al centro tra i due canidi innamorati.
La gara fu vinta per una manciata di secondi dai Warriors.
Non ci furono festeggiamenti, a Nike tutto questo stranì e chiese delle delucidazioni in merito.
"Vedi Nike, rispettiamo l'altro conconcorrente. Festeggeremo solo una volta finita la gara e al ritiro degli altri partecipanti, come forma di rispetto."
Quanet cose gli avevano insegnato quei lupi.
"Se per Foxy non è nu problema, io vorrei proseguire direttamente con la gara finale. Avete dimostrato grande astuzia e agilità in questa gara. Credo si possa procedere all'ultimo stadio. Uno scontro due contro...due."
Foxy ci pensò su prima di rispondere, poi ecco la sentenza.
"Va bene. Dieci minuti di pausa, niente di più, niente di meno."
Reika e Schizzo andarono ad abbeverarsi.
Non potevano avere nessuna interazione con gli sfidanti secondo la legge marziale del branco.
"Direi che ce la simao cavata. disse gioiosa Reika.
"Direi di si." ribattè Schizzo.
Si tennero stretti, poi si portarono di nuovo in gara dove li avrbbe atesi la sifa più grande.
Come il pancrazio, l'unica mossa esclusa era  l'accecare gli sfidanti.
Inizò tutto in modo veloce.
Senza avere neppure il tempo per pensare ad una strategia.
Ava blocco in terra Reika che subito si portò su di lei facendo lo stesso.
Schizzo e Ares si tenevano testa con la forza fisica.
Tutto procedeva secondo le regole fino a quando non si sentì ululare.
In quel momento Reika e Schizzo si voltarono verso Alvar e in quel frangente che vennero scaraventati in terra e inmmobilizzati di colpo.
Il resto del barnco dei Kichi ciospirò contro i Wrriors.
Lo stesso Alvar tentò di immobilizzare Foxy.
"Allora era questo il tuo intento Alvar!" disse Foxy in terra.
"Cosa cerdevi? Fossi venuto solo per il titolo di beta? I miei sudditi volevano altri territori. "
"I tuoi sudditi o tu?" chiese ironicamente il lupo dal manto rossiccio.
"Non fa differenza, ciò che desidero io, lo vogliono anche loro" esordì Alvar.
"Prendete l'umano!" comandò.
Nike iontanto aveva portato con sè Raingates e Layla.
"Siete pesanti."
Corse ma non andò molto lontano.
Si pararono dinanzi i lupi di Alvar.
La lotta era iniziata.
Morsero Nike che cadde in terra liberando Lyla e Raingates.
Tramortito al suolo svenne.
Raingates si battè contro un lupo poco più anziano di lui.
Layla fece lo stesso contro una lupa più giovane e vigorosa.
Tutti avevano un rivale.
"Nike..." si sentì chiamare il giovane che aveva perso i sensi.
"Luna?" domandò il ragazzo.
"Luna non posso aiutarli aiutali tu, ti prego!" la implorò non riuscendola a vedere.
"Nike. Svegliati!"
Nike si svegliò di soprassalto.
Si sentì investire da una forte energia, e un'abbagliante luce lo avvolse.
Le spalle guizzarono all'indietro, il corpo si allnugò, le mani si trasformavano in zampe, la mascella si ingigantiva.
I capelli crescevano dfiventanto il vello nero pece del lupo.
"Eccomi!" gridò.
E si scagliò contro il rivale di Raingates che dava cenno di cedimento.
Questi cadde al suolo stanco.
Nike uccise il lupo rivale.
"Cos'hai fatto bastardo?!" urlò la lupa che combatteva contro Layla.
Si vide rincorrere da questa che lo morse sulla collottola, provocandogli frastuono.
Era giovane, complicava il tutto.
Layla si scontrò contro quest'ultima e assieme a Nike riuscirono a metterla K.O.
Foxy non stava avendo la meglio su Alvar.
"Sotomettiti a me Foxy, vi guiderò io." diceva i tono insistente Alvar.
"MAI!" urlò il capobranco dei Warrior.
Nike saltò violentemento su Alvar e morse con quanta forza aveva la cordigliera del capobranco laasciandolo senza respiro.
INsistette e lo uccise brutalmente.
"Il vostro caopbranco è deceduto. Ora dovrete sottostare a Foxy se volete rimanere con noi." disse Nike ancora sconvolto dall'accaduto.
Ava e Ares fuggirono a lontani impauriti.
I giovani, Layla e il ragzzo tornato lupo aiutarono Foxy e gli altri lupi feriti.
"Papà!!!" urlò Schizzo correndo verso il padre che sputava ancora sangue dalla bocca.
INtorno a lui una pozza scarlatta nel quale galleggiava.
Il giovane pianse e si avvicinò al padre che era in terra.
Il padre lo guardò negli ochi mentre rivoli di sangue sgorgavano dal suo corpo e sputava.
"Figlio mio, sono contento di vederti vincitore e innamorato. Ora promettimi che guiderai il branco che seguirai le orme di un bravo leader, quale potresti diventare..." disse tossendo incurante del fatto che il fglio cercasse di non farlo parlare.
IIntanto tutti i lupi erano attorno a Raingates e piangevano la sua imminente morte.
Reika si fece spazio e Raingates avendola vista le parlò.
"Reika sorella cara, mi dispiace averlo capito solo da poco. Avrei voluto essere più presente, tratta bene mio figlo e abbi cura di te e del branco."
Reika pianse disperatmente poi ululò e tutti i ulpi fecero lo stesso.
Nike era ancora lupo e teneva la zampa di Raingates stretta tra le sue.
"Raingates grazie." disse solo questo.
Foxy dal dolore non emise nessuna parola, pianse unicamente.
Ulularono tutti.
Attendevano che l'anima di Raingates si levasse al cielo liberandolo del suo corpo pesante e stanco.
"Ragazzi, non lasciatemi solo. Dove siete?" iniziò a chiedere spaventato l'anziano lupo ormai morente.
"Non vi sento. Nike la mia zampa, dove sei?!" domandò ancora una volta.
"Addio" guaì, e una lacrima gli solcò il muso.
Continuarono ad ululare coprendo le sue domande e i suoi lamenti, fino a che il corpo non esalò l'anima.
Gli occhi viola, si chiusero per sempre.
Il  branco posò le stelle di natale sul suo corpo.
Segno che il lupo era stato degno di essere parte del branco.
Piansero tutti la sua morte.
Ma da ogni fiore che muore, ne sboccia uno nuovo.
Nike er tornato lupo.
Reika e Schizzo seppur tristi, tenevano stretti i loro titolo di beta.
Affranti e straziati dal dolore di quella perdita dovettero seguire le leggi del branco che vigevano da generazioni.
I festeggiamenti proseguirono.
I due giovani vennero incorontai con la corona di alloro.
E Foxy, ormai anche lui vecchio, gli conferì il titolo di lupi alfa.
Nike svenne di colpo, come preso da  un colpo di narcolessia.
"Nike, il tuo posto è questo. Ho cancellato il tuo passato da umano. Ora fa del tuo meglio in questa nuova vita."
Nike si svegliò di soprassalto nuovamente.
Nessuno lo aveva visto svenire.
Si fece accompagnare da Layla a casa e con sua grande gioia Ollly e Adam erano lì ad attenderlo.
Furono entrambi sorpresi dell'aspetto del figlio.
"Nike?" domandarono stupiti all'unisono.
Il lupo si avvicinò cauto.
"Mi capisci?" disse Olly pacata.
Il lupo non capì.
Ma posò il suo tartufo contro la mano della donna che intanto piangeva la "perdita" del figlio.
Adam si rattristì ugualmente.
Non capirono dell'accaduto.
Nike aveva ricordi vaghi di quei due umani.
Layloa era rimasta seduta a debita distanza e osservava la scena.
Ollly e Adam erano seduti sulle scale.
Nike ora era un lupo possente e maestoso dal vello nero.
Possedeva un occhio giallo da lupo, e uno azzuro come quelli che aveva in forma umana.
Aveva sembianze antropomorfe rispetto ad altri lupi.
"Nike, sarai sempre mio figlio..." disse Olly singhiozzando.
Adam l'abbracciava.
Olly guardò Adam e si alzò.
Prese una scopa e mise in fuga i due lupi, facendoli allontanare definitivamente.
"La libertà, è questo il mio dono di mamma."
Furono i loro ultimi scambi di "parole".
I due umani rincasarono ancora sconvolti.
Nei giori, mesi, stagioni e anni presenti, il lupo continuava a proteggere la zona che delimitava quella casa.
Ogni sera prima di tornare al branco, passava di lì e osservava dai cespugli ciò che accadeva all'interno dell'abitazione.
Vi furono parole trasmesse tramiti sguardi che si scambiavano reciprocamente madre e figlio.
Una volta aver avuto contatto visivo, il lupo si allontanava tranquillo.
Tornava alla sua nuova casa, dalla sua compagna Layla, dai suoi tre cuccioli e dal suo branco.
Schizzo e Reika rivestivano perefttamente le vesti di capobranco e di genitori, fu l'inizio di un peridodo di pace e spensieratezza.
Conferito anche dalla protezione da parte di Raingates ed Amy che finalmente potevano continuare ad amarsi.

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