Sette Ragazzi Solo Per Me 2 -L'Attizzatoio del Destino

di Lady Windermere
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Salve, sono qui per uccidervi tutti. Posso entrare? ***
Capitolo 2: *** Il panino ai cetriolini più buono dell'intero Universo ***
Capitolo 3: *** L'attizzatoio del destino ***
Capitolo 4: *** “Ma non esiste al mondo che io baci un rospo” ***
Capitolo 5: *** "Ma non esiste al mondo che io baci un rospo" pt 2 ***
Capitolo 6: *** “E Capitan Uncino mantiene sempre la sua parola” ***
Capitolo 7: *** Bloody Hell ***
Capitolo 8: *** Because there're no fairy godmothers in this world ***
Capitolo 9: *** Dove Loki scopre che anche Thanos guarda i cartoni Disney ***
Capitolo 10: *** "Ho fatto un sogno. Ero nudo. Ti sarebbe piaciuto." ***
Capitolo 11: *** "I was feeling epic" ***
Capitolo 12: *** "Passabile, ma non abbastanza bella da tentarmi" ***
Capitolo 13: *** "L'ultimo uomo sulla terra che avrei mai potuto sposare" ***
Capitolo 14: *** “Ho lottato invano. Non c’è rimedio” ***
Capitolo 15: *** Dove Loki fa conoscenza con la famiglia di Thanos. Suo malgrado. ***
Capitolo 16: *** Dove Loki fa conoscenza anche con il resto della famiglia. Sempre suo malgrado. ***
Capitolo 17: *** "Le nostre lame sono affilate" Forse anche troppo. ***
Capitolo 18: *** You know nothing, Ramsay Snow. Specialmente di salmone affumicato. ***
Capitolo 19: *** Un selfie di gruppo con gli Avengers? Si può organizzare ***
Capitolo 20: *** Giochiamo a telefono senza fili con le Gemme dell'Infinito? ***
Capitolo 21: *** Dove Loki capisce di essere passato dalla padella nella brace ***
Capitolo 22: *** Ok, è ufficiale: Padme mi odia. ***



Capitolo 1
*** Salve, sono qui per uccidervi tutti. Posso entrare? ***


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"Salve, sono qui per uccidervi tutti. Posso entrare?"

 

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Era passato ormai più di un anno da quello che le era capitato, eppure Audrey sentiva in cuor suo che il peggio non fosse ancora arrivato.

Presentimento che condivideva con il suo attuale (e molto felice di esserlo) ragazzo, il dio degli Inganni in persona, Loki Laufeyson.

Presentimento che si era rivelato miserabilmente, drasticamente, drammaticamente veritiero.

Tutto era iniziato la sera del giorno precedente.

-Non capisco, Audrey, perché ti ostini a cercare di farmi mangiare questa schifezza- protestò Loki, guardando disgustato l’ammasso di brodaglia dal colore tendente al giallino che la ragazza gli aveva appena servito davanti.

-I minestroni fanno bene alla salute- fu la sua concisa risposta.

-Mi sembrerebbe più probabile il contrario, in realtà. Ma visto che l’hai fatto tu stessa con le tue adorabili manine, farò questo sacrificio.-

Audrey gettò nella pattumiera la busta vuota del preparato per minestroni Orofresh e sorrise innocente.

Loki ricambiò il sorriso e calò nuovamente il silenzio.

Era da qualche mese che tra loro due le cose non funzionavano più come un tempo e Audrey si domandava continuamente se la colpa fosse sua.

Si era licenziata dall’agenzia di viaggi per andare a lavorare in una nota rivista di moda, cosa che, se da un lato era sempre stato il suo sogno più grande, dall’altro le portava via parecchio tempo. Tempo che probabilmente Loki rivendicava per se stesso.

La ragazza sospirò e mise in bocca un'altra cucchiaiata di minestrone.

In effetti era davvero disgustoso.

Guardò Loki di soppiatto e rimase stupita nel vederlo mangiare avidamente quella brodaglia con aria da intenditore e l’entusiasmo di un televenditore di materassi.

Il dio dal canto suo aveva un motivo di mostrarsi così allegro.

Era stato licenziato quella mattina e ora cercava in tutti i modi di non farlo vedere alla sua carissima fidanzata.

Venire licenziato da un miserabile umano a capo di una miserabile azienda pubblicitaria gli sembrava un insulto.

Davvero, Loki non capiva cosa non andasse nel suo spot. Perché una bambina non avrebbe potuto uccidere la sua intera famiglia per accaparrarsi l’ultima brioche alla marmellata di fragole se erano davvero così buone?

Queste cose erano la normalità ad Asgard. Lui stesso aveva iniziato più di una volta una battaglia all’ultimo sangue con il suo fratellastro per l’ultima porzione di cinghiale alla griglia.

Dannati midgardiani, e adesso come glielo dico? Guardala, sembra il ritratto della felicità. Pensò il dio, guardando Audrey addentare ferocemente un pezzo di pane.

Audrey posò il pane e si diresse verso la cucina.

Loki ne approfittò per riversare il contenuto del suo piatto nel vaso della pianta tropicale che avevano portato come souvenir dall’Indonesia.

Mi ucciderà appena lo verrà a sapere.

Audrey tornò dalla cucina con un coltellaccio in mano.

Loki per poco non cadde dalla sedia –Audrey, ti prego, non uccidermi! Sono stato licenziato e ho sputato tutto il minestrone sulla pianta, ma ti prego non uccidermi!- gridò, schermandosi con le mani.

Audrey lo fissò stralunata.

Le possibilità era due: o lei era diventata pazza o lui era uscito di testa.

-Cosa diavolo stai farneticando?-

-Perché mi minacci con quel coltello?-

-Non sto minacciando nessuno! L’ho preso per tagliare l’arrosto.-

Loki sbiancò. Adesso l’avrebbe davvero ucciso a sangue freddo.

-Ma cosa stavi dicendo sul fatto che sei stato… licenziato?-

Il dio sorrise nel modo più seducente che conosceva –Devi aver capito male… ho detto sono in vena di affettato. A proposito hai un po’ di prosciutto?-

Audrey si passò il coltello tra le mani. Cosa che fece rabbrividire Loki.

-Mi pareva anche di aver sentito qualcosa riguardo al mio minestrone e ad una pianta…-

-Che dici! Mi stavo complimentando con te per l’ottima cena e ho detto “dovrebbero assaggiarlo anche le piante”.-

Audrey gli scoccò il suo miglior sguardo sospettoso, poi cominciò a tagliare l’arrosto. Loki tirò un sospiro di sollievo.

Non era sicura di quello che aveva sentito, ed era piuttosto stressata in quel periodo, cosa che le fece pensare fosse meglio evitare litigi inutili e sfiancanti.

E poi si sentiva ancora in colpa per Loki. Qualunque cosa gli fosse capitata, quantunque avesse perso il lume della ragione, era senza dubbio colpa sua.

L’aveva trascurato e non riusciva a perdonarsi per questo.

In quel momento suonò il campanello.

Audrey, che era già in piedi, si diresse verso la porta con aria seccata.

-Ehm, amore, forse dovresti posare…- cercò di avvisarla Loki, inutilmente.

Fu così che un povero venditore porta a porta si ritrovò davanti una ragazza poco più che venticinquenne con un coltellaccio in mano e un’espressione cupa sul volto.

-Che c’è?- domandò Audrey, vedendo il ragazzo sbiancare di paura.

-Nulla, signora, davvero. Ho s-sbagliato a s-suonare. Torni pure a fare qualsiasi cosa stesse facendo. Mi scusi e buona serata- rispose l’altro, affrettandosi a correre giù per le scale del palazzo.

Audrey sospirò. Certo che ce n’erano di matti al mondo.

Chiuse la porta e si ridiresse verso la cucina, quando uno scampanellare acuto la costrinse a fare dietrofront, questa volta seriamente intenzionata a usare il coltello che aveva in mano.

-Che diavolo vuole ancora?- sbraitò, aprendo la porta.

Uno scintillare di armatura le fece perdere la cognizione del tempo.

Che dannazione era quella…c-cosa?

Lo sconosciuto sorrise –Salve, sono Thanos e sono venuto per uccidere il suo ragazzo. Loki è in casa per caso?-

 

 

N.d.A: Bonjour! I'm back! Chi tra di voi aveva Wattpad sa che questo progetto era in programma... :) Ho deciso di pubblicarlo anche qui perchè alcune persone non hanno Wattpad (JordanHemingway sto parlando di te) e perchè comunque questa è una storia che è iniziata su EFP  e deve continuare anche su EFP. Pubblicherò pressochè in contemporanea, per cui leggetela pure dove vi trovate meglio :)

Spero che questo primo capitolo vi convinca, anche perchè la storia è tutta in fase di elaborazione, quindi se avete suggerimenti sono più che graditi.

Grazie mille a chiunque deciderà di continuare questo viaggio assieme a me! :)

A lunedì prossimo!

LadyWindermere <3

 

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Capitolo 2
*** Il panino ai cetriolini più buono dell'intero Universo ***


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Il panino ai cetriolini più buono dell'intero Universo

 

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-È andato a comprare le sigarette.-

-Non mi risulta che Loki fumi.-

-È un’abitudine che ha preso da qualche tempo- cercò di sviare Audrey –Adesso se vuole scusarmi. Le dirò che è passato.-

Thanos mise una mano sulla porta –Non c’è nessuna ragione per essere così frettolosi, non trovi? Penso che lo aspetterò nel salotto.-

-Non c’è posto.-

-Non c’è posto nel salotto?-

-Ho una casa molto piccola- si giustificò lei.

-Amore, chi era alla porta?- chiese la voce di Loki dall’altra stanza.

Audrey lo maledì in tutte le lingue che conosceva. Mai una volta che stesse zitto.

-Toh guarda, è tornato.-

Thanos sorrise in maniera inquietante e spostò Audrey in un modo che per lui doveva essere sicuramente gentile, ma che la ragazza trovò leggermente rude e le sfilò il coltello dalle mani.

Infine entrò in cucina con aria soddisfatta –Oh, vedo con piacere che sei qui.-

Loki si alzò dalla sedia –Che diavolo ci fa lui in casa nostra?- disse, rivolto ad Audrey che era entrata in seguito al dio.

-Io non sapevo nemmeno che lo conoscessi!-

Thanos si accomodò su una sedia, tagliandosi una fettina di arrosto per preparare un panino.

Loki si passò una mano tra i capelli –Ecco, non si può dire che lo conosca… non nel vero senso della parola.-

-Ha tentato di sedurre mia figlia- spiegò Thanos, tra un boccone e l’altro.

-Mi sembra alquanto probabile- commentò Audrey, scoccando un’occhiataccia al dio.

Ma c’era qualcuno con cui non ci aveva provato?

-Sedurre non è il termine che userei- protestò Loki.

-Inoltre ha provato a ingannarmi.-

Audrey si sedette affianco al dio e gli passò il tubetto di maionese –Strano.-

-Audrey, insomma, ma da che parti stai?-

La ragazza si rivolse a Thanos –Mi dica di più su questa ragazza che il mio fidanzato ha tentato di sedurre.-

Thanos cosparse il panino di maionese e mostarda, cosa che fece venire un conato di vomito a Loki.

-Beh, era solo una ragazzina. E lui è arrivato con quei suoi occhi verdi e il suo umorismo sarcastico.-

-Sì in effetti i miei occhi sono molto belli.-

-A quindici anni è facile essere preda di un’infatuazione di questo tipo. Avete dei cetriolini, per caso?-

Audrey guardò Loki stupefatta –Quindici anni?!- disse prendendo il barattolo dal frigo e porgendolo al dio affamato.

-Sembrava molto più vecchia della sua età!-

Thanos aggiunse i cetriolini e altra carne al panino –E proprio quando mi sarei aspettato una domanda di matrimonio, lui è scomparso. Puf nel nulla, ma non prima di essersi fatto consegnare da mia figlia la mia splendida Gemma dell’Infinito.-

-Loki! L’hai sedotta e abbandonata per scopo interesse!-

Loki si appoggiò al bancone della cucina –Non hai idea di come siano andate le cose. Quella ragazza è pazza. Mi è saltata addosso e…-

-Quindi- continuò Thanos –Sono qui per riprendermi la mia Gemma e anche per ucciderlo, ovviamente. Mia figlia mi ha fatto promettere che lo avrei fatto soffrire- concluse, sorridendo.

Audrey represse il disgusto di fronte ai pezzetti di arrosto che erano rimasti incastrati tra i suoi denti.

Mai una volta che quel pezzo d’idiota ne combinava una di giusta.

-Sono sicuro che possiamo giungere ad un accordo- affermò Loki, mostrando un’ostentata sicurezza di sé.

-Non credo proprio.-

-Beh innanzitutto io non ho più la tua Gemma.-

Thanos deglutì forzatamente –Esattamente cosa intendi dire con “non ho più la tua Gemma”?-

Audrey si affrettò a calmare le acque –Confermo! Gliel’hanno rubata gli Avengers! Vada da loro a farsela ridare.-

-Ho già sentito parlare di questi mocciosetti che si divertono a giocare ai supereroi e vi assicuro che ho già preso provvedimenti al riguardo. Ma questo non cambia le cose.-

-Come non cambia le cose? Non posso darti più nulla- protestò Loki.

-Mia figlia vuole che ti uccida. Quindi ti ucciderò.-

-Ma se mi facesse parlare con lei, una videochiamata, un messaggino su whatsapp, vedrebbe che le cose si sistemerebbero- replicò Loki.

Audrey cercò di reprimere l’impulso di strozzarlo.

Thanos mise in bocca l’ultimo pezzo di panino.

I due lo osservarono masticare in silenzio.

Il dio deglutì, poi, molto lentamente, si versò un bicchiere d’acqua.

La tensione poteva essere tagliata con un coltello.

Il dio si alzò con calma, pulendosi la bocca con il tovagliolo.

-Veramente ottimo, grazie mille. Complimenti alla cuoca- disse, subito prima di afferrare Loki per la gola e metterlo con le spalle al muro.

Audrey cercò in tutti i modi di farsi venire un’idea geniale.

Ma, proprio quando tutto stava per andare per il peggio e la faccia di Loki stava assumendo un colorito tendente al rosso che non prometteva nulla di buono, si sentì un telefono squillare.

Audrey guardò il suo cellulare, ma non dava segni di vita.

-È il mio. Scusate devo ancora abituarmi a queste diavolerie- disse, continuando a tenere Loki con una mano e rispondendo al telefono con l’altra.

-Ciao, piccola. Sì l’ho trovato. No, era con una ragazza. Piuttosto sciatta direi. Sì, piccola, lo so che questo ti manda fuori di testa. Sto per ucciderlo, sei contenta? Come?- Thanos aggrottò la fronte –Ma certo, piccola. Ogni tuo desiderio è un ordine. Va bene. Hai la mia parola. Sì. Ho detto che va bene. Ok, dì alla mamma che tra poco arrivo e di non aspettarmi in piedi. Ok. Buonanotte, piccola.-

Audrey lo guardò esterrefatta. Loki, per quanto potesse capirsi dalla sua faccia ormai paonazza, era sorpreso tanto quanto lei.

-Non pensavo che fossi così premuroso- balbettò Loki, cercando di respirare come poteva.

-Sì, mi dipingono in modo molto diverso. Ma sono in procinto di intentare causa contro coloro che hanno diffuso questa mia cattiva reputazione.-

-Comunque- continuò –Mia figlia ha cambiato idea. Ha detto che ti vuole vivo e vuole che ti porti da lei senza un graffio.-

-Ehi!- protestò Audrey –È del mio ragazzo che stai parlando, non di un pacco postale!-

Thanos lasciò la presa sul dio, il quale si accasciò sul pavimento, portandosi le mani alla gola, dove fu subito soccorso da Audrey.

-Non verrò con te.-

-Verrai.-

-Non puoi costringermi.-

-Beh tecnicamente posso, invece. Ma farò di meglio: se non vieni con le buone ti rapirò e poi ucciderò la ragazza- disse Thanos –E ti sto dando questa possibilità solo perché il panino era molto buono, quindi fossi in te la coglierei al volo prima che cambi idea.-

Loki guardò Audrey con aria preoccupata –Non puoi ucciderla! Gli Avengers saranno su di te in meno di un minuto!-

-Ho come la sensazione che non abbiano così tanta voglia di soccorrere la ragazza del loro peggior nemico. E poi credo che abbiano altro di cui occuparsi al momento.-

-Mio fratello…-

-Quella mezza checca?-

Audrey si alzò in piedi –Non credere che sia così semplice uccidermi.-

-Ma fammi il favore, sei solo una mortale, è ovvio che è così semplice ucciderti. Conterò fino a tre.-

-Audrey, ti prego, non metterti in mezzo.-

La ragazza lo guardò con le lacrime che le salivano agli occhi -Non lascerò che ti portino via da me un’altra volta.-

-Uno.-

Loki le passò una mano sul viso –Non posso rischiare che ti faccia del male e da quando sono tornato non ho più i miei poteri. Non posso difenderti, Audrey, non questa volta.-

-Loki…-

-Due.-

-Ti giuro che troverò un modo per tornare da te, amore, come l’altra volta. Accetto!- disse, rivolto a Thanos, il quale sorrise trionfante.

Audrey abbracciò Loki –Ti amo- disse, ma non poté mai sapere se lui l’avesse sentita, perché Thanos si era già smaterializzato, portando con sé Loki sotto i suoi occhi.

E fu così che i loro presentimenti si avverarono, sfortunatamente per tutti. 

 

 

 

N.d.A: Hola! Scusate se vi ho fatto un po' aspettare, ma dovevo assolutamente guardare il finale di Teen Wolf perché avevo l'hype a mille. Non ci credo ancora che sia finito, comunque. Non voglio farvi spoiler, per cui non dirò nulla, se non che per me è stato bello, ma avrebbe potuto esserlo molto di più...

Ma, venendo a noi: allora? Spero non vi sia venuto un infarto, non preoccupatevi, siamo solo al secondo capitolo dopotutto 😉

Ci tengo a precisare ancora che tutto ciò che riguarda Thanos è puramente e bellamente inventato. Ho voluto dargli una famigliola, poraccio.

Non preoccupatevi se non vedete ancora i nostri cari amici, perché arriveranno piano piano. Ragni, serpenti, scorpioni e zanzare se io dico stronzate ch'io possa crepare.

Detto questo, spero come al solito che il capitolo vi sia piaciuto e sentitevi liberi di sfogare i vostri feels contro la sottoscritta. Sono qui apposta.

Lasciamoci con quel manzo di Daniel Sharman che potevano uscire benissimo in Teen Wolf e nemmeno una capatina, dannato.

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Sto per collassare.

 

Peace and love,

 

LadyWindermere


 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** L'attizzatoio del destino ***


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L'attizzatoio del destino

 

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Audrey pensa, pensa, pensa. Devi assolutamente trovare una soluzione. Santo cielo, e io che speravo di averci dato un taglio a tutto questo.

La ragazza stava camminando avanti e indietro per il salotto da almeno tre ore. Era notte inoltrata ormai e Audrey era ad un passo dall’esaurimento nervoso.

A dir la verità era sempre ad un passo dall’esaurimento nervoso, ma stavolta la faccenda era ben più grave di arrivare in ritardo al lavoro o rovesciare il caffè macchiato sul vestito del capo.

Stavolta un dio incredibilmente grosso e incredibilmente bellicoso aveva letteralmente rapito il suo ragazzo, dopo averle svuotato il frigo.

-Audrey. Respira. Ce la puoi fare. Non ce la posso fare. Oh Dio, quanto avrei bisogno di un discorso motivazionale in questo momento.-

Si sedette per terra, sul tappeto, e sospirò. Aveva lottato così tanto per ottenere quello che voleva e non poteva vederselo rubare così dal nulla. Non dopo tutto quello che aveva passato.

Non ora che la sua vita, sebbene non fosse assolutamente perfetta, assomigliava a quella che aveva più o meno immaginato di vivere.

Si sdraiò completamente sul tappeto e chiuse gli occhi. Il gatto, svegliato da tutto quel baccano, si andò ad accovacciare sui capelli sparsi sul pavimento.

-Non lascerò il mio ragazzo tra le mani di un’insulsa ragazzina aliena. Questo è poco ma è sicuro.-

-Sono contenta di vederti così determinata. Era proprio così che volevo vederti.-

Audrey riconobbe la voce, ma non aprì gli occhi. Ormai poteva superare qualsiasi cosa.

-Che ci fai tu qui?-

La vecchina si sdraiò al suo fianco –Non è la lezione di meditazione? Oh, temo di aver sbagliato indirizzo allora.-

-È inutile che fai tanto la sarcastica. Non hanno appena rovinato la tua, di vita.-

-Ma, tesoro, all’inizio non li volevi nemmeno.-

Audrey spalancò gli occhi –Adesso ho cambiato idea. Lo voglio. Voglio lui e lui solo.-

La vecchina sorrise –Non aspettavo altro che questo. Davvero credevi che non sarei venuta a tirati fuori dai guai? Che pessimo deus ex machina mi credi?-

Audrey si tirò su e si portò il gatto in grembo –Che idee hai?-

La vecchina rovistò nella borsetta, tirandone fuori prima un rossetto, poi un alambicco e infine, per completare lo stupore della ragazza, un cacciavite.

-Questo dovrebbe aiutarmi?-

-No, questo serve per riparare la bicicletta- bofonchiò la vecchina, continuando a cercare –Questo serve a te!- disse, mostrando quello che aveva tutta l’aria di essere un attizzatoio.

-Un attizzatoio?-

La vecchina sorrise mefistofelicamente –Esattamente, mia cara. Nei momenti di disperazione assoluta e di depressione cronica tutto quello che serve è un bell’attizzatoio ben fatto.-

Se Audrey non avesse già saputo che la vecchina era completamente pazza, avrebbe probabilmente iniziato a pensare che avesse perso la testa.

-Non capisco come possa aiutarmi. Dovrei usarlo per picchiare Thanos?-

-Un attizzatoio, mia cara, nelle mani di un esperto, ha mille e uno usi. Innanzitutto questo non è un attizzatoio come gli altri. Questo è un attizzatoio magico.-

-Oh mio Dio, ha perso definitivamente il cervello.-

La vecchina le tirò la borsetta in testa –Non essere blasfema, mia cara e lasciami finire. Come dicevo, questo è un attizzatoio magico: può essere usato per massacrare i tuoi nemici a suon di botte…-

-Oh, ci avevo azzeccato allora.-

-Oppure lo si può usare in modo molto pratico e maneggevole…-

Audrey si massaggiò la testa–Risparmiami la televendita, ti prego.-

-…per viaggiare da un mondo all’altro.-

-Adesso comincio a capire dove vuole andare a parare quella tua testolina danneggiata- commentò Audrey, interessata –Parlami di più di questa funzione.-

Gli occhi della vecchina scintillarono –Agitando l’attizzatoio in una maniera ben definita si può creare uno squarcio nel tempo e finire in un altro degli infiniti mondi paralleli che popolano l’Universo.-

-Quindi usando quest’affare posso andare nel posto dove Thanos ha portato Loki?-

La vecchina tossicchiò –Ecco, qui cominciano i problemi.-

Audrey si accasciò nuovamente sul tappeto –E ti pareva. Era troppo bello per essere vero.-

-L’unico neo di questo portentoso oggetto è che non puoi scegliere la destinazione. Per cui prima di arrivare nel mondo di Thanos potresti essere costretta a passare centinaia di altri mondi…-

-Che è come dire che potrei anche non arrivarci mai. L’hai detto tu stessa che i mondi sono infiniti- fece notare Audrey.

-Con un po’ di fortuna, mia cara, potresti arrivarci prima dei prossimi mille anni.-

Audrey si passò una mano sugli occhi –Wow. Per quell’ora Loki sarà sicuramente carne per i vermi, io sarò più vecchia di te e tra l’altro sarò anche povera perché verrò licenziata in tutti i modi possibili. È davvero consolante, in effetti.-

La vecchina si rialzò –Sono i rischi della vita. Hai scelto tu di innamorarti di un dio e hai detto tu che non vuoi lasciarlo a quella ragazzina, che, mi hanno detto, adesso è diventata una splendida giovane donna. Chissà, forse a Loki potrebbe piacere di più la sua nuova sistemazione.-

Audrey si irrigidì –Loki ama me. E nessun’altra. Dammi quell’affare- disse, strappando dalle mani dell’anziana signora l’attizzatoio.

-L’unico altro modo riguardava un favore che un certo dottore in possesso di una cabina telefonica blu mi doveva, ma temo che sia abbastanza occupato al momento…-

Audrey la fissò a bocca aperta. Poi recuperò la dignità –Meglio non disturbarlo, allora. Non vorrei mai che qualche mondo finisse nel caos per causa mia.-

-Come vuoi- replicò la vecchina, riassettandosi il vestito –Ti avviso che comunque il tempo nei vari mondi scorre in modo molto diverso per cui non ti consiglio di trattenerti a lungo, altrimenti potrebbe risentirne il continuum spazio tempo. Tieni questo orologio magico. Ti dirà esattamente quanto tempo è passato in questo mondo e in quello in cui ti troverai al momento.-

Audrey si allacciò l’orologio al polso e impugnò l’attizzatoio -Dimmi come si usa quest’affare.-

La vecchina sorrise –Devi agitarlo nell’aria come se dovessi scrivere Vecchina The Best.-

Audrey la guardò di sbieco –Per passare da un mondo all’altro devo scrivere in aria “Vecchina The Best”? Davvero?-

-Se continui a fare tanto la spiritosa me lo riprendo, ti avviso. Ah, ti ho preparato uno zaino con alcuni prodotti di prima necessità –disse l’altra, tirando fuori uno zainetto dalla borsa.

-Troppa grazia- dichiarò Audrey, mettendosi lo zaino in spalla.

-Sono stata una fata madrina in una delle mie vite passate.-

Audrey preferì non indagare. Strinse i pugni e ispirò a pieni polmoni.

Non si rendeva conto nemmeno lei di quello che stava per fare. Era una completa, assoluta follia. Eppure sentiva di doverla fare. Nel profondo del suo cuore, sapeva che quella era la cosa giusta da fare. 

La Vecchina si guardò attorno –Ah, quasi dimenticavo. Nel caso in cui dovessi rimanere per più di trecentosessantacinque giorni e sei ore al di fuori del tuo mondo d’origine, rimarrai bloccata per sempre nel mondo in cui ti trovi.-

Audrey annuì –Quindi ho solo un anno di tempo. Me lo farò bastare- strinse più forte l’attizzatoio -Ricordati di dare da mangiare a Loki e Mr Darcy- disse, piegandosi per salutare il gattino che si era addormentato vicino al divano.

-E non far preoccupare Bessie, o i miei genitori.-

-Ci ho già pensato, mia cara. Lascia che ci pensi io.-

-È proprio di questo che ho timore.-

La vecchina sorrise –Stai già perdendo tempo.-

Audrey sospirò e tracciò in aria “Vecchina The Best”. Davvero, com’era finita a fare tutto questo?

Immediatamente si aprì uno squarcio. La ragazza si sentì trascinare verso l’apertura.

-Attenta a non innamorarti di qualcun altro nel frattempo.-

Era giunto quel momento. La sua avventura stava per iniziare. E questa volta non sarebbe stata semplicemente la donzella in difficoltà. Stavolta avrebbe salvato l’uomo della sua vita da niente meno che un dio assetato di sangue e potere, non necessariamente in quest’ordine.

-Non succederà.-

La ragazza sorrise e poi saltò dentro lo squarcio, che si richiuse subito dopo di lei.

La vecchina rimase sola nel salotto. Si guardò attorno e si grattò la testa –Ho come la sensazione di essermi dimenticata di dirle qualcosa. Bah, immagino che troverà un modo per cavarsela da sola, dopotutto è adulta e vaccinata. Vieni con la nonna, Loki, andiamo a prendere la pappa.-

 

 

N.d.A: Bonjour! Bonjour!

Con questo capitolo cominciano i giochi. Come avrete capito stavolta invece di andare loro da lei andrà lei da loro. Del resto se Maometto non va in montagna...

Ho scelto questo stratagemma perché così sono libera di inserire chiunque voglia in qualsiasi momento, per cui aspettatevi molti personaggi nuovi. 😊

Anzi, se guardate questo video https://www.youtube.com/watch?v=cOWlvldg59Q&feature=youtu.be potrete vedere alcuni dei personaggi che inserirò. Per cui guardatelo. Sperando che si veda. Ho preso a piene mani da serie tv, saghe cinematografiche, anime e anche cartoni animati per cui preparatevi. 😂

Ovviamente non arriveranno tutti uno dopo l'altro, ma alternerò i vari personaggi, per cui, ogni quattro capitoli ci sarà un personaggio vecchio e ogni cinque un capitolo dal POV di Loki.

Tipo: il quinto personaggio vecchio, il sesto Loki, e poi altri personaggi nuovi fino al decimo personaggio vecchio, l'undicesimo Loki e così via... Se non avete capito è perché io spiego malissimo, ma comunque potete anche fregarvene e leggere e basta ahahah 😂

Stavo pensando di inserire anche qualche volta un capitolo dal POV della Vecchina, ma non so, ci devo pensare.

Ah, se avete mai visto la Signora in Giallo sicuramente saprete cos'è un attizzatoio, ma nell'infausto caso che non l'abbiate mai vista e non lo sappiate, un attizzatoio è un lungo bastone di ferro con cui si muovono le braci nel camino. #LadyWindermereperlacultura

Al prossimo capitolo!

LadyWindermere<3

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Capitolo 4
*** “Ma non esiste al mondo che io baci un rospo” ***


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"Ma non esiste al mondo che io baci un rospo"

 

 

 

I pensieri di Audrey, mentre veniva risucchiata da quella specie di ponte di Einstein Rosen, andavano da "Ma perché devono capitare tutte a me?" a "La Vecchina si ricorderà di chiudere il gas?".

Ma, man mano che scivolava nel vuoto come Alice nel Paese delle Meraviglie, un pensiero preciso cominciò a prendere il sopravvento su tutti gli altri: "Esattamente come faccio a riconoscere il mondo di Thanos da qualsiasi altro mondo?"

E fu proprio con questa domanda fissa nel cervello che Audrey cadde rovinosamente a terra.

-Dove diavolo sono finita?- si chiese, ancora leggermente frastornata dal viaggio temporale.

La ragazza annusò l'aria intorno a sé.

-Ma soprattutto, da dove viene quest'odore nauseabondo?-

Era buio pesto e non sembrava esserci anima viva.

Audrey cercò l'attizzatoio a tentoni. Mannaggia, ma proprio in un posto senza elettricità dovevo finire? E poi da dove viene questa puzza?

Un muggito che non prometteva assolutamente nulla di buono ruppe il silenzio.

Una mucca? Che ci fa una mucca qui? Thanos si è dato all'allevamento di bovini, per caso?

Proprio quando riuscì ad afferrare l'attizzatoio, una voce rimbombò nel buio.

-Sei un licantropo?-

Audrey rimase immobile.

Il rumore della sicura di una pistola risuonò in maniera allarmante.

-Non uccidermi! Ti prego, sono solo una povera ragazza che è venuta a cercare il dio che ha rapito il mio fidanzato! A proposito, si chiama Thanos, non è che lo conosci, per caso?-

-E nel frattempo ti diverti a squartare mucche, eh?-

Audrey sentì dei passi e poi la canna di una pistola puntata alla testa.

-Posso esprimere il mio ultimo desiderio?- chiese, impugnando con più forza l'attizzatoio.

-Solo se riguarda una crostata di mele, figlio di puttana!-

-Mia madre è solo un po'eccentrica! Stai per uccidermi! Non serve anche offendermi, stronzo!- gridò Audrey, colpendo con tutta la forza che possedeva quella che probabilmente era la testa del suo aggressore, che cadde a terra con un tonfo sordo.

Audrey cominciò a correre alla cieca, finché non finì addosso alla porta della stalla, che a causa del colpo si spalancò.

La luce della luna illuminava la foresta adiacente. Non sembrava il più sicuro tra i posti, ma sempre meglio di un pazzo armato di pistola che faceva strani discorsi su licantropi e torte di mele.

Corse a perdifiato tra gli alberi, sperando che la botta in testa fosse stata abbastanza efficace.

Ma dimmi te se proprio a me devono capitare queste cose.

-Ferma o sparo!- No, non un'altra volta.

Per tutta risposta Audrey svicolò per un sentiero secondario, ma la sua corsa fu breve perché all'improvviso, come una margheritina, spuntò un uomo a cui lei andò a sbattere contro. 

-Oh- disse lui, con aria di rammarico.

Audrey lo guardò per la prima volta in faccia. E scoppiò a ridere.

-No, non può essere! Oh mio Dio, sei proprio tu! Io ti amo, Castiel!- strillò, abbracciandolo forsennatamente.

-Perché mi stai stringendo con tutto il tuo corpo?- chiese lui.

Audrey lo strinse ancora di più -Oh, stai citando!!! Ti prego, fallo ancora!-

-Castiel, perché invece di uccidere il licantropo lo stai abbracciando?-

Audrey riconobbe la voce e il suo cuore ebbe un sussulto.

Si alzò, liberando l'angelo dalla sua stretta mortale, per gettarsi addosso al nuovo arrivato.

-SAM!-

Sam evitò l'abbraccio, tenendola a distanza con la mano -Cosa le hai fatto esattamente? Hai adoperato un nuovo genere di lavaggio del cervello?- chiese, rivolto a Castiel.

L'altro si tolse le foglie dal trench -Penso che sia così al naturale.-

-Avete preso quella brutta, stronza, figlia di...- gridò Dean, arrivato in quel momento, massaggiandosi la nuca.

Audrey cercò di abbracciare anche lui -Dean! Mi dispiace! Non volevo farti male!-

Dean le puntò addosso la rivoltella -Stammi lontana.-

-Che genere di licantropo sei?- chiese Sam.

-E come conosci i nostri nomi?- aggiunse Castiel.

-Spiegati in tre minuti- concluse Dean.

La ragazza sorrise innocente -Vi guardo tutti i giovedì! A proposito ho adorato come avete ucciso Hitler!-

Dean la guardò confuso -Come sai che ho ucciso Hitler?-

-E come avete rinchiuso Lucifero!-

-Cosa sai riguardo a Lucifero?- domandò Sam, preoccupato.

Audrey si asciugò una lacrima -Oh Sam, la tua povera anima!-

-Sai definitivamente troppe cose per i miei gusti- tagliò corto Dean.

-A me sta simpatica. Possiamo tenerla? Non sembra che mangi molto- propose Castiel -La chiamerò Pie e la userò come peluche.-

Dean lo fulminò con lo sguardo -Non se ne parla.-

Gli occhi blu profondo dell'angelo si riempirono di lacrime.

-Dean, per l'amor del cielo, metti via la pistola. Questa sciroccata sembra tutto tranne un licantropo- disse Sam.

-Non la metterò via finché non ci avrà spiegato come fa a sapere tutte quelle cose.-

-Pie, spiega a Dean come fai a sapere quelle cose- la incitò gentilmente Castiel.

Audrey trasse un respiro profondo -Come posso spiegarvi? Voi siete di una serie tv che si chiama Supernatural...¦-

-Quel dannato di Chuck Shurley! Adesso fa anche serie tv? Non mi sorprenderebbe se l'attore che mi interpreta venisse da una soap opera...- la interruppe Dean.

-Ehm non è proprio così-. In realtà  tutto il vostro mondo nel mio mondo è una serie tv. Sono giunta qui grazie a questo attizzatoio magico che mi ha dato una vecchina per poter viaggiare tra gli universi e raggiungere il mondo di Thanos dov'è rinchiuso il mio fidanzato. Non so se sono stata chiara.-

Le facce confuse dei tre le fecero capire che no, non lo era stata affatto.

Castiel tirò leggermente la manica di Sam -Sam, Pie straparla. Sta male?- sussurrò.

-Ti esprimi come il mio culo- rispose Dean.

-Dean, ti prego, non voglio passare alla storia come il fratello dello scaricatore di porto.-

-Curala, Dean, fallo per me.-

-Castiel, non dire stronzate!-

-La Destiel- sospirò Audrey, guardandoli con occhi languidi.

-Perché non Sastiel?- si lamentò Sam -Io vengo perennemente bistrattato. E dire che sono anche più bello.-

-Sam! Ma io voglio bene anche a te!- protestò Castiel.

-Abbiamo intenzione di stare tutto il giorno a decidere a chi voglia più bene Castiel?- fece notare Dean -Abbiamo un licantropo da catturare.-

Gli occhi di Audrey si illuminarono -Posso aiutarvi?-

-No.-

In quel momento un urlo che nulla aveva di umano squarciò l'aria.

I ragazzi si voltarono e corsero in direzione del suono.

Audrey li seguì.

 

L'urlo non aveva nulla di umano, perché non era stato affatto prodotto dalla gola di un essere umano.

Bensì dall'ugola d'oro di una mucca.

-Betsy! Perché proprio tu!- si lamentava l'inconsolabile proprietario dell'animale.

Betsy, bisogna dirlo, era una mucca particolarmente speciale. Fin dalla tenera età era evidente come in lei ci fosse qualcosa di più che nelle altre. Aveva quel je ne sais quoi che la rendeva, agli occhi dello stimatissimo signor Johnson, allevatore di bovini per lavoro e per passione, un esemplare più unico che raro.

All'età di sette anni aveva vinto il concorso di bellezza della contea, ottenendo così il titolo di Miss Bellezza Bovina, di cui si fregiava con orgoglio.

Vincitrice di tutti gli altri premi dei dintorni, da Miss Coda Bagnata a Miss Manto Pezzato, aveva fruttato all'esimio signor Johnson più soldi che tutte le altre mucche messe assieme.

E questo ben giustificava la reazione del pover'uomo, nel vedere la sua mucca più bella, sventrata da parte a parte, con gli intestini ancora caldi che fuoriuscivano lentamente, in una pozza del suo stesso sangue.

-Betsy! Chi ha avuto il cuore di ucciderti? Oh, Betsy!-

-Chi hanno ucciso?- domandò Dean, trafelato, impugnando la pistola.

Sam lo raggiunse -Il licantropo ha fatto una strage?-

-Ah- commentò Dean, riponendo l'arma nella fondina -Ha solo ucciso una mucca.-

-Ha solo ucciso una mucca? Solo una mucca? Questa non era una mucca come le altre! Era la mia Betsy!-

-Le sono vicino. Anch'io ho dovuto dire addio al mio cucciolo- lo rincuorò Castiel.

Audrey comparve dagli alberi, respirando a fatica, e si aggrappò a Sam -La prossima volta niente corsa eh...-

-Ancora tu? Ma che ti dice il cervello?-

-Pie! Sei tornata da me!-

-Allora chi è morto?- chiese Audrey, interessata.

-La mia Betsy! La mia povera Betsy!- singhiozzò il signor Johnson, tra le braccia dell'angelo.

Dean lo guardò con sospetto -Chi mi assicura che non l'abbia uccisa tu stesso? Per incassare l'assicurazione, magari...-

-Dean, non infierire come fai di solito.-

Il signor Johnson pianse ancora più forte -Come può dire questo? Lei, signore, non ha un cuore?-

-No.-

-Suvvia, Dean, sappiamo tutti che ce l'hai!- replicò Sam -Altrimenti non piangeresti guardando Le pagine della nostra vita.-

-Sam!-

-Sapevo che avevi un animo sensibile!- si sciolse Audrey.

-Ha visto qualcuno di sospetto nei dintorni, per caso?- domandò Sam all'allevatore, sfilandosi taccuino e matita.

-Solo la vecchia cagna di Tobias.-

-Un'escort girava da queste parti?-

Il signor Johnson tirò su col naso -No è proprio una vecchia cagna. Sa, il femminile di cane...-

Si interruppe -Ma voi chi siete? Cosa ci fate qui? Avete ucciso voi la mia Betsy?-

Dean tirò fuori un distintivo -Agente Collins e Gabriel. FBI.-

-Federazione Bovini Innocenti?-

-Federal Bureau of Investigation. Siamo qui per catturare il mostro che ha compiuto questo... terribile massacro- specificò Sam.

Audrey saltellò dall'eccitazione -Quindi adesso andiamo a catturarlo?-

Dean la fulminò con lo sguardo -Noi andiamo. Tu te ne vai.-

-Dean, non essere cattivo con Pie! Vuole solo aiutare- lo rimproverò Castiel.

-Posso fidarmi di voi, signori agenti dell'FBI?- domandò preoccupato l'allevatore.

Sam si infilò gli occhiali da sole -Al cento per cento.-

-E come farete a prendere il mostro?-

Dean fissò Audrey come se avesse improvvisamente avuto un'illuminazione -Non si preoccupi, abbiamo già un piano. Ragazza stramba, ho cambiato idea. Vieni con noi. Sembra che in fin dei conti tu ci serva- concluse, con un sogghigno inquietante sulla faccia.

 

N.d.A: Allora, come si è capito, ho dovuto dividere questo capitolo in due parti perché altrimenti sarebbe venuto incredibilmente lungo, credetemi. 

Ho inserito le prime new entries che sono niente meno che Sam, Dean e Castiel da Supernatural! Yuppie! 

Spero che lo abbiate trovato divertente, io senza dubbio mi sono divertita un mondo, anche se la seconda parte è più bella della prima a mio parere... ;)

Per caratterizzare al meglio Dean ho dovuto fargli dire qualche insulto, a me non piace scrivere insulti nelle storie, non mi piace proprio l'impressione che danno da scritti. Per cui mi sono limitata, ma ho dovuto. Se qualcuno è fissato quanto me, mi scuso in anticipo.

Seconda cosa: sì, Castiel è leggermente OOC, ma capitemi, è troppo cucciolo e non potevo non caratterizzarlo a quel modo... sorry not sorry.

Suvvia, guardatelo:

Sam... oh il mio Jared Padalecki... io lo amo dai tempi di Una Mamma per amica. Anche se Dean era odioso. 

Sì, penso sia più bello di Dean. Non ho problemi ad ammetterlo.

Ma solo di uno 0,03 %. E comunque Dean è più figo come personaggio.

Detto ciò, vi lascio prima di sommergervi di gif.

Supenaturalmente vostra, 

LadyWindermere

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Capitolo 5
*** "Ma non esiste al mondo che io baci un rospo" pt 2 ***


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"Ma non esiste al mondo che io baci un rospo" pt 2

 

 

 

 

-Ecco quando ho detto che volevo aiutarvi, non intendevo esattamente questo- protestò debolmente Audrey, legata ad un albero nel bel mezzo della foresta.

Un fruscio tra i cespugli la fece sobbalzare.

Dean comparve da dietro una roccia, la faccia pitturata in stile marine e un casco con delle fronde in testa –Ti ho già detto di non parlare. Il nostro licantropo apprezza di più la compagnia delle mucche che degli esseri umani, per cui devi comportarti come una mucca.-

-Mi avete già costretta a rotolarmi in mezzo alla paglia per prenderne l’odore, cosa volete che faccia di più? Mettermi una testa di mucca addosso?-

-Sam, perché non ci abbiamo pensato noi?-

L’altro ragazzo comparve da un cespuglio poco più in là, conciato nello stesso modo –Perché non avevamo una testa di mucca, Dean.-

-Ma Pie è già molto brava, anche senza testa- commentò Castiel che se ne stava tranquillamente appoggiato al tronco di un albero, forte della sua invisibilità, giocherellando con l’attizzatoio.

-Muggisci- ordinò Dean.

Audrey tentò di obbedire, ma quello che le uscì dalla bocca sembrava più un latrato che un muggito.

-E questo che diavolo era?-

-Un muggito.-

-No, quello non era un muggito. Sembrava più il richiamo d’amore dell’alce siberiano.-

-Incredibilmente somigliante, tra l’altro- concordò Sam.

-Pie, dove hai imparato il richiamo d’amore dell’alce siberiano?-

Audrey si spazientì –Non era nessun richiamo d’amore! Quello era il mio muggito e se non vi va bene, trovatevi un’altra esca.-

Dean cercò di controllare la rabbia –Riprova.-

Audrey muggì di nuovo.

-Stavolta sembrava più il lamento di un gatto che viene scuoiato…- osservò Sam.

-Deve uscirti dal cuore, Pie. Prova ad immedesimarti. Non devi assomigliare ad una mucca, devi essere la mucca.-

Audrey chiuse gli occhi. Sii una mucca. Sii una mucca.

Cercò di ricordare il motivo per il quale stava facendo tutto ciò quando invece avrebbe già dovuto cambiare mondo da un pezzo.

Tu sei una mucca. Audrey, tu sei una mucca.

Del resto quando le sarebbe ricapitato di poter aiutare i fratelli Winchester in una delle loro missioni? Loki avrebbe capito sen’altro.

Audrey s’immaginò campi pieni d’erba verde e fiori di montagna, paglia fresca e acqua gelida nell’abbeveratoio, profumo di formaggio appena fatto e latte appena munto… e poi lo sentì. Potente nel suo petto, che premeva per uscire all’esterno. Il suono di decine di campanacci le risuonò nel cervello.

La ragazza inspirò a pieni polmoni e poi muggì, con tutta la determinazione di cui era capace.

-Questo sì che era un muggito. Brava ragazza- si complimentò Dean.

-Mi sono venuti i brividi da quanto era bello- commentò Sam.

-Pie! Vedi che ne eri capace!-

Audrey sorrise, compiaciuta. Ma il sorriso le morì sulle labbra quando sentì un ululato riecheggiare nel silenzio della foresta.

-Bingo- disse Dean, nascondendosi immediatamente dietro alla roccia.

Audrey sentì nettamente il rumore della carica di un fucile e pregò di arrivare tutta intera nel prossimo universo.

 

Si stava avvicinando, di questo ne era certa. Percepì i suoi passi farsi sempre più rapidi. Il rumore delle foglie secche che si rompevano al suo passaggio.

La Vecchina non mi aveva avvisata di questi possibili effetti collaterali.

Audrey strinse i pugni e sperò di non morire prima di aver salvato Loki dalla prigionia.

E, proprio mentre si chiedeva se per la sua tomba sarebbe stato meglio il velluto borgogna o tortora, lo vide.

Un licantropo alto almeno due metri, le zanne più lunghe che avesse mai visto, artigli affilati come rasoi e due incredibili occhi gialli iniettati di sangue.

Ok, morirò certamente. Loki, mi dispiace, ma non sopravvivrò.

Il licantropo le si avvicinò, annusando l’aria. Audrey chiuse gli occhi.

Sentiva il suo fiato caldo sul collo.

L’animale la fissò per qualche secondo, come se stesse riflettendo sul da farsi.

Poi aprì le fauci e… ululò di nuovo, questa volta molto più forte della precedente.

-Adesso!- urlò Dean, uscendo allo scoperto.

Audrey riaprì gli occhi per trovarsi faccia a faccia con il muso peloso dell’animale e gridò con quanto fiato aveva in gola.

Il licantropo si voltò verso Dean, rabbioso, il quale lo colpì alla zampa destra, facendolo ululare di dolore.

Proiettili d’argento. Ingegnoso.

Il licantropo si avventò contro Dean, facendogli volare il fucile dalle mani e ingaggiando una lotta corpo a corpo.

-È un purosangue!- avvisò Sam, uscito in quel momento dai cespugli, imbracciando anch’egli un fucile.

-Ma non mi dire- ribatté Dean, intento a evitare che gli artigli del’animale si abbattessero contro la sua gola –Per fortuna che ci sei tu, Sam.-

Sam teneva sotto tiro il licantropo –Non vorrei colpirti nel tentativo di colpire lui!-

-Che premuroso.-

Audrey stava osservando la scena a bocca spalancata quando sentì che le corde che la tenevano prigioniera si erano allentate e si ritrovò libera.

Castiel le fece l’occhiolino, facendole segno di tacere.

-Sam, maledizione! Spara a questo figlio di puttana!-

-Ma se gli sparo potrei ucciderti!-

-Meglio morto che licantropo!-

Audrey girò intorno alla radura, arrivando alla roccia dove avevano lasciato le armi.

Castiel intanto si stava avvicinando al licantropo da dietro, cercando di prenderlo di sorpresa, ma si beccò un calcio da Dean che tentava di liberarsi.

-Grazie Dean- commentò, piegandosi in due dal dolore.

-E che ci stavi a fare tu lì?-

Audrey adocchiò le pistole. E se… è rischioso, ma si può sempre provare.

Nel frattempo Dean sembrava avere la peggio, mentre Sam era disperatamente in cerca di trovare il momento giusto per colpire l’animale senza ferire accidentalmente il fratello e Castiel era ancora a terra.

-EHI!- urlò Audrey. Il licantropo alzò lo sguardo.

-Sì, dico a te, brutto muso! Fai così schifo che mi viene da vomitare guardandoti!-

L’animale ringhiò.

-Hai voglia di morire, ragazza stramba?- inveì Dean.

Audrey lo ignorò –Sai cos’ho in mano? No? Ma come? Pensavo che tutti i licantropi riconoscessero la pistola di Samuel Colt quando la vedono!-

Sam la fissò come se fosse uscita di testa.

-Ma…- mugugnò Castiel, da terra.

-Ma certo!- l’interruppe Dean –Non la riconosci eh, cagnaccio schifoso?-

Audrey sorrise –E come sai con questa posso ucciderti all’istante. Per cui fossi in te io non mi farei arrabbiare. E il fatto che tu stia cercando di uccidere il mio amico mi fa molto arrabbiare.-

Il licantropo guardò Dean, poi Audrey e poi nuovamente Dean. Infine si alzò con le mani in alto.

Dean balzò in piedi, facendo lo sgambetto all’animale che si inginocchiò a terra, mentre Castiel, del tutto ripreso, lo teneva per le braccia.

-Se ti trasformi adesso, potremmo decidere di concederti una morte rapida- disse Sam, continuando a tenerlo sotto mira.

Audrey si avvicinò.

Il licantropo sospirò e cominciò a trasformarsi. Le zanne ridivennero denti, gli artigli unghie e gli occhi da gialli divennero blu.

-Un bel miglioramento- commentò Castiel.

-Vi prego, non uccidetemi- li pregò l’uomo –Non ho ucciso nessuno!-

-E Betsy?-

-Nessun essere umano- si corresse.

Audrey lo fissò –Ma chi sei?-

-Mike Samuels! Come hai potuto farmi questo!- gridò il signor Johnson, sbucato dal nulla.

-Da quanto era qua?- chiese Sam, sconcertato.

-Eri mio amico!- urlò l’allevatore, puntando il dito contro la faccia del signor Samuels –E hai ucciso la mia Betsy!- dal tono si capiva che tratteneva le lacrime.

-Non ne potevo più!- sbottò Samuels –La mia Carolina meritava di vincere più della tua Betsy! Non era giusto che vincesse sempre lei!-

-Carolina era uno scorfano in confronto a Betsy!-

-Non offendere Carolina, stronzo!- ringhiò l’altro.

Sam si grattò il collo –Ma come siamo finiti a pareggiare i conti tra allevatori di mucche licantropi?

-Dean voleva venire qui perché aveva letto sul giornale che fanno le torte di mele migliori dello stato.-

-Castiel! Chiudi quella boccaccia!-

Audrey scoppiò a ridere –Non posso crederci.-

-Dovete ucciderlo!- protestò Johnson.

-Non uccideremo proprio nessuno. Mike qua non ha ucciso nessun essere umano. E nemmeno un gregge di mucche.-

-Gregge è per le pecore- precisò Sam.

-È uguale.-

-Ma ha ucciso la mia Betsy!-

Sam ripose il fucile –Per una mucca non credo che meriti di morire…-

-Esigo un risarcimento!-

-Sai benissimo che non ho soldi!- protestò Samuels –Per questo ho fatto quello che ho fatto! Se Carolina avesse cominciato a vincere avrei avuto il denaro per sfamare la mia famiglia!-

Castiel sospirò –Che cosa carina.-

-Signor Johnson, lei per caso ha un toro?- domandò Audrey.

-Ovvio. Big Jack è il più bell’esemplare della provincia.-

-Allora che ne direbbe se il signor Samuels gentilmente prestasse la sua Carolina al suo Big Jack e il prodotto di questa unione rimanesse a lei? Se Carolina e Big Jack sono così belli come dite, pensate a quanto sarà bella la figlia!-

-Hai uno strano modo di pensare- commentò Dean.

-Sono abituata a trattare con le persone difficili.-

Johnson ci pensò un momento –Ci sto.-

Samuels sorrise –Andata.-

-Pie! Hai risolto la situazione!- disse Castiel, abbracciandola.

-Direi che possiamo anche andarcene a questo punto- osservò Sam, liberando l’allevatore Samuels, il quale prese a braccetto Johnson per ritornare insieme al paese.

Dean lo prese per il colletto della camicia –Se sento parlare di altre morti in questo paese, verrò a cercarti e a strapparti le budella fuori dalla pancia. Sono stato chiaro?-

Samuels annuì –Cristallino.-

-Bene e ora andiamo ad assaggiare questa famosa torta di mele!-

 

-Sai, mi è piaciuto come hai bluffato, prima- constatò Dean, tra un boccone e l’altro.

-Speravo che non se ne accorgesse- replicò Audrey, affondando la forchetta nel dolce.

-Non è stata una brutta idea, in effetti- ribadì Sam.

-Pie è così piena di risorse! Ero sicuro che ci sarebbe stata d’aiuto!-

-Che ne diresti di unirti a noi?-

Audrey guardò Dean, la forchetta a mezz’aria –Insieme a voi, intendi?-

-Ti prego, dì di sì!- la supplicò Castiel.

-Perché no?-

La ragazza lo guardò ad occhi spalancati. Le vennero in mente centinaia di avventure a cui avrebbe potuto partecipare come protagonista. Per un attimo fu tentata di dire di sì.

Poi però le venne in mente il vero obiettivo della sua missione.

Due occhi verdi le riempirono il cervello.

-Non posso.-

Dean annuì -Per via del fidanzato disperso?-

-Devo trovarlo. Mi sono imbarcata in questo viaggio solo per lui. Ha bisogno di me.-

-Pie! Sei così dolce!-

-Peccato. Ci saresti stata utile. Se non altro per placare Dean nei suoi momenti d’ira.-

Audrey sorrise –Sarà per un’altra volta.-

Dean si sfilò un biglietto da visita dalla tasca dei jeans –Ad ogni modo, se mai ti servisse una mano chiamaci.-

La ragazza si girò il cartoncino in mano. Hai problemi con vampiri, demoni o altre creature soprannaturali? Chiamaci. Ti salveremo la vita. Fratelli Winchester. Audrey sorrise nel vedere E Castiel scritto sotto a mano.

-Lo farò senz’altro.-

-Felici di aiutarti.-

-Pie! Mi mancherai!- disse Castiel, ridandole l’attizzatoio e lo zaino e abbracciandola per l’ultima volta.

-Anche tu! Anzi, mi mancherete tutti voi!- replicò Audrey, mentre tracciava in aria il segno stabilito per cambiare mondo –Ah, e mi raccomando, più Destiel e meno Wincest!- disse, prima di sparire nel tunnel temporale.

Castiel aggrottò la fronte -Chissà che cosa avrà voluto dire-

-Fidati di me. Meglio non saperlo- concluse Dean, mettendosi in bocca un’altra forchettata di torta.

 

Non appena Audrey si riscosse dal viaggio appena compiuto, seppe esattamente dove era capitata stavolta.

-Non può essere…- mormorò, gli occhi che le scintillavano.

Sentii dei passi alle proprie spalle, si voltò e…

-A-Audrey? Sei proprio tu?-

La ragazza sorrise.

 

 

 

N.d.A: Allons y! Oggi sono riuscita ad aggiornare più tardi, ma capitemi, ho appena riiniziato l'uni e sono stata via tutta la mattina. -.-

Si accettano scommesse! Chi sarà il prossimo? Chi tra i sei famosi ragazzi? Chi indovinerà avrà una menzione speciale nel prossimo capitolo! E una metaforica pacca sulla spalla. :)

Detto ciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio per tutto il supporto e l'affettoh <3

Vi lascio con il mio meravigliosissimo Robert Sheehan, scusatemi ma lo amo e in Misfits è meraviglioso e ho già detto che lo amo?

 

Baci stellari

LadyWindermere<3

Ps: per chi se lo chiedesse il titolo non è altro che una citazione da Supernatural. Ho deciso che metterò come titoli varie citazioni, così, tanto per non fare troppa fatica u.u​

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Capitolo 6
*** “E Capitan Uncino mantiene sempre la sua parola” ***


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​"E Capitan Uncino mantiene sempre la sua parola!"

 

La Jolly Roger ondeggiava leggermente nella baia di Storybrooke.

-Hook! Quanto tempo!-

Il pirata scese la scaletta e l'abbracciò -L'ultima volta eravamo inseguiti dai selvaggi, mi pare di ricordare. Per colpa di... a proposito, dov'è quell'idiota del tuo fidanzatino?- disse, guardandosi attorno.

Audrey sorrise forzatamente -Questo è esattamente il motivo per cui sono qui.-

Hook la fissò per un lungo istante, prima di sorridere -Andiamo nella mia cabina, qui ci sono troppe orecchie indiscrete.-

-Capitano, chi è la ragazza? Un ostaggio?-

Il pirata sorrise amorevolmente -Spugna, se parli di nuovo ti sventro con l'uncino. Che nessuno ci disturbi per nessun motivo.-

 

-Loki è stato rapito da un dio più grosso di lui? Posso ridere?-

-Lo stai già facendo, Hook.-

Il capitano si piegò in due dalle risate -Quanto avrei voluto essere là per vederlo!-

Audrey incrociò le gambe dietro la scrivania del pirata e osservò le carte nautiche sparse sulla superficie di legno intagliato -Molto divertente.-

Hook poggiò l'uncino sulla scrivania per non perdere l'equilibrio e si asciugò le lacrime con l'altra mano -E perché l'avrebbe rapito, sentiamo?-

Audrey si morse le labbra -Perché aveva sedotto e abbandonato sua figlia minorenne in passato.-

La smorfia sulla faccia del pirata indicava che era sul punto di scoppiare a ridere nuovamente.

Ma, fortunatamente per la ragazza, riuscì a controllarsi.

-Aveva sedotto sua figlia- ripeté, un tremito sulle labbra.

Audrey annuì lugubre.

-Ma dove l'hai trovato un tale marpione? Audrey, fidati del pirata, mollalo finché sei in tempo.-

-Sai dovresti aprire una rubrica su una rivista per teenager: "La posta del capitano". Avresti molto successo e la smetteresti di dispensare consigli non richiesti.-

Hook ridacchiò -Non ti ricordavo così divertente.-

-Sono come il vino, miglioro invecchiando- ribatté Audrey, giocherellando con un teschio in miniatura.

Il pirata poggiò anche l'altra mano sulla scrivania e si sporse leggermente verso di lei -Sì, c'è stato un miglioramento... radicale.-

Per un momento Audrey si perse nel suo sguardo intenso. Ma sono sempre stati così blu i suoi occhi?

Hook si umettò le labbra e sorrise.

Audrey, cosa ti prende? Lo conosci! Ci hai convissuto per mesi! Smettila di fare la casalinga disperata!

-Ehm, che ne dici di farmi fare un giro per Storybrooke?-

 

-Quindi Cora è appena morta?-

-Sì, ero riuscito ad avvelenare quel dannato coccodrillo, ma no, quella scema di Biancaneve ha deciso di diventare stronza all'improvviso e ha fregato Regina facendole scambiare la vita della madre con quella di Tremotino. Se uno di loro fa qualcosa di sbagliato allora è sicuramente stato ingannato, se lo fai ti lasciano mezzo morto in un pianerottolo a cinquecento miglia da qui... E poi la chiamano giustizia.-

Audrey si morse le labbra per non ridere -In effetti... e Emma?-

Hook alzò gli occhi dalla strada -La biondina? Mi ha ammanettato in cima ad una pianta di fagioli troppo cresciuta con un gigante in libertà . Non avevi detto che sarebbe stato l'amore della mia vita? Perché se iniziamo così...-

-Beh dalle tempo. Non credo sia facile per lei.-

-E a me chi ci pensa? Dovrebbe essere facile per me? Hanno anche cercato di rapirmi!-

Ah, giusto, Greg e Tamara! Questo vuol dire che ho appena cambiato il continuum spazio temporale? Lo sapevo di non dovermi fidare di quella vecchia schifosa...

-Oh siamo arrivati da Granny's. Ti avviso, non sono molto ben visto in questo posto. Mi sto chiedendo ancora il perché.-

 

-Che ci fai qui, pirata?- sbraitò David, alzandosi di scatto e puntandogli addosso la pistola -E chi è lei?-

Hook sospirò -Abbassa pure l'arma, principino. Sono venuto a prendermi un cappuccino. Avrò il diritto di fare anch'io colazione o no?-

-Salve! Hook farà il bravo finché ci sarò io, glielo assicuro.-

David passò lo sguardo dall'uno all'altra, poi rimise la pistola nella fondina -Ma Mila non era morta?-

-Lei non è Mila. E tu come cavolo fai a sapere di Mila?-

Audrey strinse la mano al principe -Audrey, piacere. Sono un'amica di Emma.-

-Non ti avevo mai sentita nominare...-

Hook batté l'uncino sul bancone -Quanto ci vuole per un cappuccino e una cioccolata, insomma! Perché mai avrei dovuto nominarla parlando con te, principe dei miei stivali?-

-E chi parlava di te, pirata! Mi riferivo ad Emma!-

-Serviamo solo persone educate- sbottò Granny.

-Sono un'amica dei tempi dell'orfanotrofio, forse è per questo che non ve ne ha parlato- cercò di rimediare Audrey -Ma... Mary Margaret? Come sta?- domandò.

David scosse la testa -Sempre depressa. Francamente è impossibile viverci.-

-Io sono educato, brutta vecchiaccia!-

-Ed Emma?-

-Vedo che il pirata ha la bocca larga.-

Hook stava per scoppiare -Se non ho immediatamente quello che ho ordinato...-

Audrey poggiò la mano sulla sua, poi si rivolse a Granny -Lo scusi, è così impaziente. Una cioccolata con la cannella e un cappuccino, grazie.-

-Ruby, una cioccolata e un cappuccino per la gentile signorina!-

-Anche Emma prende sempre la cioccolata con la cannella!- osservò David.

Audrey sogghignò -Ha preso questa abitudine da me. A proposito, vorrei salutarla e conoscere tutti gli altri componenti della vostra famiglia... allargata.-

-Fossi in te non ci terrei così tanto, tesoro- commentò Hook.

David gli scoccò un'occhiataccia -Tieni a freno la lingua, pirata.-

Hook si sporse verso di lui, spostando Audrey che era in mezzo tra i due -Forse sarebbe meglio se la tenessi tu a freno la lingua, principe.-

La ragazza era al settimo cielo -Sto assistendo ad un vero e proprio momento CapitanCharming? Non vedo l'ora di tornare a casa a scriver fanfiction sull'argomento. Il principe e il pirata... suona bene.-

Hook la guardò come se gli avesse appena ucciso il criceto -Non vorrai ricominciare con quella storia delle fanfiction vero? Già essere shippato con Loki era tremendo, ma con questo fantoccio!-

-Non ho capito una parola di quello che avete detto- commentò David.

-Che strano.-

-Stai insinuando qualcosa per caso?-

-Mah, a te cosa viene in mente?-

E, proprio quando Audrey credette che i due fossero sul punto di scatenare una terza guerra mondiale, Ruby risolse la situazione con quattro semplici, ma efficaci, parole.

-Ecco il vostro ordine- disse, sganciando due cioccolate e un cappuccino sul bancone.

Audrey si portò la tazza alle labbra e fu assalita da un brivido di piacere.

È proprio vero che il cioccolato cura ogni male.

 

-Adesso sei pregato di non fare battute idiote- avvisò David, guardando Hook -Mary Margaret è depressa e già il solo vederti potrebbe aggravare la sua situazione.-

-Ma cosa le ho fatto? Non capisco perché in questa città per il solo fatto che io sia un adorabile furfante mi odino tutti a prescindere. Qui la vittima sono io- si difese Hook.

-Adorabile furfante- ripeté Audrey.

-Ti piace? Pensavo anche a simpatica canaglia, ma mi sembrava meno caratteristico...-

David aprì la porta dell'appartamento -Bene, adorabile furfante, dì qualcosa di lontanamente scortese e ti taglio l'unica mano che ti è rimasta.-

Quando Audrey mise piede nell'appartamento che Emma condivideva con i suoi genitori, per poco non ebbe un attacco di cuore dalla gioia.

Loki sono veramente contenta che ti abbiano rapito.

-Ti piace?- chiese David, notando l'eccitazione della ragazza.

Hook si guardò attorno disgustato -Mah, sinceramente preferisco la Jolly Roger...-

-Oh è meraviglioso! Quanti ricordi! Quanti bei momenti!- mormorò Audrey, estatica.

-Ricordi?-

Hook le tirò una gomitata nello stomaco -Voleva dire che luogo denso e impregnato dei ricordi dei vostri bei momenti vissuti assieme!-

Un mugolio soffocato attirò l'attenzione dei presenti.

-Cos'è quella... cosa?- domandò Hook, vagamente preoccupato dal cumulo indistinto sopra il letto matrimoniale.

David si diresse verso l'angolo cottura -Oh, quella è solo Mary Margaret.-

-Biancaneve!- trillò Audrey, sollevando il cumulo di coperte ed esponendo Mary Margaret alla luce del sole che filtrava attraverso le finestre.

Per tutta risposta Biancaneve mugugnò qualcosa che suonava vagamente scortese.

Hook la guardò stranito -Davvero, amico, cosa ci trovi in quella là?-

-Biancaneve! Ti prego, so tutto quello che è successo e so che pensi che sia colpa tua, e forse lo è...- iniziò Audrey.

-Decisamente lo è- borbottò Hook.

David gli scoccò un'occhiata di gelido disprezzo.

-...ma non devi stare qua a rimuginarci all'infinito! Commiserarti non ti porterà da nessuna parte! Puoi anche essere stata cattiva per un momento, puoi anche aver compiuto un'azione degna della Regina Cattiva...-

-Eh, dov'è Regina? Lei sì che mi sta simpatica.-

-...ma questo non cambia ciò che sei. Non esistono buoni o cattivi, Mary Margaret, non esistono solo il bianco e il nero. Esistono vie di mezzo e scale di grigi. Una volta un uomo saggio mi disse che sono solo due le regole che contano davvero a questo mondo: quello che un uomo può e quello che un uomo non può...-

Hook alzò lo sguardo dalle foto di famiglia sul caminetto -Sbaglio o hai appena definito Jack un uomo saggio?-

-Lasciala finire. Mi sto commuovendo- lo rimproverò David, una mano sul cuore.

-Tu, Biancaneve, hai avuto il coraggio di fare una cosa che non tutti avrebbero fatto. E, sinceramente, non ci vedo nulla di male in questo- concluse Audrey.

La testa di Mary Margaret sbucò dalle coperte -Ma io ho ucciso Cora!-

Se, ti piacerebbe.

-Ma se non l'avessi fatto, Rumple sarebbe morto e la città sarebbe distrutta!-

-Da quanto è diventato Rumple per te?- domandò Hook, sospettoso.

Audrey prese le mani di Biancaneve e la costrinse ad uscire dal suo nascondiglio -Ricordati, gli eroi non si arrendono. Nemmeno di fronte ad uno sbaglio o all'ennesimo fallimento. è questo che fa la differenza. E tu, Biancaneve, tu sei un eroe.-

David applaudì, asciugandosi le lacrime -Il discorso motivazionale più bello che abbia mai sentito!-

Mary Margaret sorrise -Grazie. Anche se non ho idea di chi tu sia.-

-Audrey. Sono un'amica di Emma.-

-Io non credo proprio-  commentò una voce alle loro spalle.

 

-Emma! Stai dicendo la verità? Davvero non conosci questa ragazza?- disse David, mettendo mano alla pistola.

Emma chiuse la porta dietro di sé -Mai vista in vita mia.-

-Mamma, chi è questa?- domandò Henry -E che ci fa Hook a casa nostra?-

-È quello che vorrei capire, infatti.-

Hook sorrise -Vediamo di non far degenerare la situazione. Questa ragazza è una mia vecchia amica.-

-Ma Mila non era morta?- chiese Emma, squadrando Audrey da capo a piedi.

-Perché tutti credono che tu sia Mila? Non capisco.-

Audrey sospirò -Sono Audrey. Sono passata a salutare Hook, e siccome sono una vostra grande fan ho pensato che sarebbe stato carino venirvi a trovare, tutto qui.-

-Tu non sei nel libro- osservò Henry.

-E tu sei più brutto nella realtà . Comunque, io non sono un personaggio delle favole. Sono nata a New York.-

-Non dirmi che sei un'ex di Neal perché più di una fidanzata al giorno non...-

La ragazza sorrise -No no, nessun pericolo.-

Per carità, mi sta pure antipatico.

-Audrey è fidanzata. Con un ragazzo che è stato rapito. Lo sta cercando e quindi è venuta qui a chiedere il mio aiuto, cosa che sarò ben lieto di fare, sia chiaro- spiegò Hook, rivolgendosi ad Audrey.

Sta forse dicendo che vuole venire con me?

Audrey annuì.

Hook fece un sorriso smagliante -Bene, visto che è tutto chiarito possiamo anche...-

Ma in quel momento una scossa di quello Audrey avrebbe definito un signor terremoto, gettò tutti nel panico.

David sospirò -Cosa diavolo sta succedendo, ancora?-

 

 

N.d.A: Benissimo, come alcune di voi avranno visto il personaggio misterioso era proprio Hook! Complimenti a chi ha puntato su di lui! Purtroppo non posso spedirvi un Colin per posta, ma posso rimediare mettendovi lui figo che dice cose sarcastiche.

A: Benissimo, come alcune di voi avranno visto il personaggio misterioso era proprio Hook! Complimenti a chi ha puntato su di lui! Purtroppo non posso spedirvi un Colin per posta, ma posso rimediare mettendovi lui figo che dice cose sarcastiche

Oppure lui figo che fa l'Ice Bucket Challenge.

Oppure lui figo che fa l'Ice Bucket Challenge

O lui figo che fa cose.

O lui figo che fa cose

Bene. Ora che ho premiato i vincitori veniamo a noi.

Per vostra gioia, o sfortuna, il capitolo su OUAT è inverosimilmente lungo, per cui non ci saranno solo due capitoli su Hook ma ben TRE! Esatto, avete capito bene, in tre comodi capitoli potrete vedere tutto quello che accade a Storybrooke. Eccezionale.

Probabilmente per non farvi morire di noia intervallerò capitoli Loki's pov, così almeno distinguiamo.

Non preoccupatevi se in questo capitolo avete visto solo David,

Non preoccupatevi se in questo capitolo avete visto solo David,

 

...Maria Margarena...

e un pochetto Emma, perché nei prossimi capitoli ci saranno niente meno che Neal, Rumple e la favolosissima Regina

...e un pochetto Emma, perché nei prossimi capitoli ci saranno niente meno che Neal, Rumple e la favolosissima Regina.

e un pochetto Emma, perché nei prossimi capitoli ci saranno niente meno che Neal, Rumple e la favolosissima Regina

A proposito qualcuno ha visto la nuova stagione? Quanto figo è Henry, punto primo. Quanto bella è Regina, punto secondo.

Io sto adorando questa nuova stagione, davvero. Cenerentola è troppo badass, e se deve essere la nuova Mary Margaret io approvo. 

L'unica cosa che non mi piace è il nuovo taglio di Rumple che fa schifissimo e non ho idea di cosa abbia in mente chi gli mette a posto i capelli.

Ed Henry incredibilmente è anche un bel personaggio! Pazzesco.

Infatti il figo del giorno è proprio lui: Andrew J. West.

 West

Detto ciò, vi lascio.

A prestissimo!

LadyWindermere

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Capitolo 7
*** Bloody Hell ***


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Bloody Hell

 

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-Io davvero non capisco perché appena succede qualcosa a Storybrooke dobbiate venire immediatamente da me. L’ho detto e lo ripeto: stavolta io non ho fatto niente.-

Regina fece per chiudere la porta di casa, ma Emma infilò il piede nello spazio tra la porta e il muro –Se non sei stata tu, allora cos’è stato?-

-Emma, è ovvio che sia stata lei!- replicò David.

-Secondo me…- iniziò Mary Margaret, subito prima di venire interrotta da Regina.

-Fossi in te, starei zitta. Considerando quello che mi ha fatto.-

-Ogni volta che si ritrovano fanno così- mormorò Hook ad Audrey.

-Credimi, lo so benissimo.-

Regina incrociò le braccia –E sulla base di che prove sarei stata io, mi dica signor Principe Azzurro.-

-Sulla base del fatto che sei la Regina Cattiva! Non mi servono altre prove!-

-David- lo richiamò Emma –Non puoi saperlo con certezza.-

-Mamma- disse Henry, sbucato da dietro Mary Margaret –Dimmi la verità. Sei stata tu?-

Regina si piegò fino ad arrivare alla sua altezza –No, tesoro. Sai che non farei mai nulla per metterti in pericolo.-

Henry la fissò qualche istante –Ti credo- concluse.

-Anch’io- s’intromise Mary Margaret.

Regina le scoccò un’occhiataccia –Il minimo proprio.-

Emma guardò David, David guardò Hook, Hook guardò Audrey, la quale sentendosi troppo al centro dell’attenzione sorrise incerta –Ehm, io opto per crederle.-

-Bene- tagliò corto Emma –Se non è stata Regina allora può essere colpa di una persona sola.-

Regina annuì –Tremotino- disse, nello stesso momento in cui Emma disse –La fidanzata di Neal.-

Sotto lo sguardo stupito dei presenti si affrettò a correggersi –Ma può essere anche Tremotino, in effetti.-

-A proposito, chi è lei?- domandò Regina, indicando Audrey.

-La nuova ragazza di Hook- spiegò Henry.

-Non sono la sua ragazza!- protestò Audrey.

David le diede man forte -Infatti! Non è la sua ragazza!-

Hook lo guardò stranito -Ma a te che te ne frega?-

-È un’amica di Emma- disse Mary Margaret –Comunque, davvero David, che te ne frega?-

-Non dovevamo andare da Tremotino?- sviò il principe, affrettandosi lungo il vialetto di Regina.

-Io non ho ancora capito chi sia- borbottò Regina, chiudendo il portone di casa.

-Una sua grande fan- si presentò Audrey, affiancandola e sorridendo a trentadue denti.

 

-Signori, temo che ci sia stato un fraintendimento. Il cartello CHIUSO davanti alla porta, invita le persone a tornarsene a casa, non a sfondare la vetrina ed entrare- disse Rumple, imperturbabile.

-David, te l’avevo detto di non gettarti addosso alla vetrina- lo rimproverò Mary Margaret.

-Ci dica perché ha provocato quel terremoto- lo accusò Emma, in modo aggressivo.

-Io non ho causato nulla. So che sembra difficile crederlo, ma i terremoti ogni tanto hanno anche cause naturali.-

-Sappiamo tutti che è colpa tua, coccodrillo.-

Rumple fulminò Hook con lo sguardo –Toh, guarda chi c’è. Sarà meglio che non ti avvicini troppo, pirata, altrimenti ti taglio anche l’altra mano.-

David sorrise –Gliel’ho detto anch’io.-

-Sì, principe, lo sappiamo che sei un macho- commentò Regina, sarcastica.

-Ah sì?- cominciò Hook, il mento alzato in segno di sfida –Vieni a prenderla allora- lo invitò, facendogli segno con la mano sana.

Henry alzò gli occhi al cielo -Vi prego, non litigate di nuovo.-

Rumple fece qualche passo verso Hook –Ho giusto un’amica là dietro che apprezzerebbe senz’altro tutta questa violenza.-

-Oh, la tua ragazza ha scoperto tendenze sadomaso, coccodrillo? Quanto mi dispiace- lo schernì il pirata –Certo, anche la bibliotecaria santarellina aveva il suo perché ma…-

-Ok, ora basta- s’intromise Audrey, avvertendo istinto omicida nell’aria –Cerchiamo di darci una calmata.-

Si rivolse a Rumple –Sei stato tu a provocare il terremoto?-

-Ma chi sei tu?-

-Non è la ragazza di Hook- intervenne David.

-David, smettila con questa storia, immediatamente- lo avvertì Mary Margaret.

-Non ha importanza chi sono io. L’importante è scoprire chi ha provocato il terremoto. Te lo ripeto per l’ultima volta, poi ti tiro un attizzatoio in testa: sei stato tu a provocare il terremoto?-

Nella stanza calò il silenzio.

Il ticchettio di un orologio a pendolo scandiva i secondi.

La tensione poteva essere tagliata con un coltello.

-No- ammise Rumple –Non sono stato io a provocare il terremoto.-

Regina lo guardò disgustata -Non dirlo come se ti dispiacesse.-

-Oh, ma mi dispiace. Se ne fossi stato io la causa avrei potuto spedirvi dritti filati al centro della Terra e non sareste qui a infastidirmi in questo momento.-

Un’altra scossa, stavolta più forte di quella precedente, fece tremare il negozio del Signor Gold.

-Ma e se fosse veramente un terremoto vero?- azzardò Audrey.

-Non dire assurdità, nonsochitusia, qui non succede mai nulla di realistico- rispose Regina.

-Rumple? Cos’è stato?- Belle fece capolino da dietro il bancone dei pegni.

-Belle?- dissero in coro David, Mary Margaret ed Emma, sbalorditi dall’innaturale mise della nuova arrivata.

-Il mio nome è Lacey- replicò lei seccamente.

-Hai saccheggiato il guardaroba di Ruby, per caso?- domandò Regina, osservando lo striminzito vestitino di finta pelle che l’altra aveva addosso.

-Cos’è quella cosa che tiene in mano…?- domandò Henry.

-Niente- si affrettò a dire Emma, mentre Belle nascondeva dietro le spalle il frustino di pelle nera.

Hook scoppiò a ridere –Coccodrillo, non sei un po’ vecchio per queste cose? Se ti serve qualcuno in perfetta forma, mia cara…-

Audrey notò il lampo di furia negli occhi di Gold e spinse Hook verso la porta -Sì, lo terrà a mente. Adesso andiamo, Mr Grey.-

-Dove mi vuoi portare?-

-Infatti, dove lo vuoi portare?- ripeté David.

-DAVID!-

-Il più lontano possibile da Rumple- rispose la ragazza –Vedrete, troverò una soluzione al vostro problema.-

-Ma insomma, qualcuno mi vuole dire chi è quella ragazza?-

-Quando arrestiamo Tamara?-

 

-Davvero troverai la soluzione al problema?- domandò Hook, affiancandola mentre camminavano a passo svelto lungo la strada principale di Storybrooke.

-Pensavi che fossi venuta via per salpare con la Jolly Roger assieme a te nel tramonto verso l’infinito e oltre?-

-Sarebbe la cosa migliore da fare.-

-No- replicò la ragazza –Innanzitutto dobbiamo sistemare la faccenda qui, ho come la sensazione che sia colpa mia… e, seconda cosa, anche se venissi con me comunque non potremmo portarci dietro la Jolly Roger.-

-Non posso portarmi via la Jolly Roger?-

Audrey sospirò guardando la faccia angosciata del pirata –Ma che avete voi pirati con le navi?-

Hook si portò l’uncino al cuore –Non riusciresti a capire. Dove stiamo andando?-

-A cercare informazioni. Siamo stati da Regina, da Gold e adesso io farei una capatina a casa di Neal e Tamara. Sai mai che Emma avesse ragione…-

-Ma che ha fatto questa Tamara per essere odiata così tanto?-

-È la nuova fidanzata di Neal, è cattiva, rapirà Henry per portarlo da Peter Pan e, infine, è troppo tamarra. Lo dice anche il nome.-

-Rapirà il figlio della Swan? Che motivo ha Peter Pan di volere quel mocciosetto petulante?-

-Ha il cuore del vero credente.-

-A me pare un’idea da veri dementi, altro che veri credenti. A cosa dovrebbe credere poi? Come funziona? Se gli dico che è una scimmia, lui crederà di essere una scimmia?-

La ragazza osservò Hook, il quale sembrava veramente interessato.

-Sono cose da Azzurro’s family. Meglio non sapere. Oh, siamo arrivati.-

Audrey si fermò in mezzo alla strada, costringendo Hook a finirle addosso.

Si voltò –Mi raccomando, Tamara dovrebbe essere a fare cose losche in un posto vicino al mare, se ricordo bene, ma potrebbe ancora esserci Neal nei paraggi, quindi: silenzio.-

Il capitano la guardò come se avesse perso il lume della ragione –Ti ricordo che sono un pirata. So come tendere un agguato.-

-Non stiamo tendendo un agguato, Hook, non fare cose stupide.-

 

Dopo essere entrati di soppiatto nell’edificio, Audrey e Hook salirono furtivamente tre rampe di scale per arrivare davanti alla porta dell’appartamento di Neal.

Stranamente la porta era aperta.

-Tutto qui? Non c’è stato nemmeno bisogno di scassinare qualcosa?- chiese Hook, deluso.

Audrey alzò le spalle ed entrò. La casa era piccola, ma in ordine e ben curata e, cosa più importante, del tutto uguale a quella della serie tv! Audrey si chiese se sarebbe stato di cattivo gusto farsi un selfie in casa d’altri.

Magari vicino al famoso acchiappasogni!

-Sai- mormorò Hook, curiosando in giro –Mi pare tutto troppo semplice. Come se…-

-Come se ci fosse qualcuno in casa?-

-Esatto!- rispose Hook, voltandosi appena in tempo per vedere Neal, gocciolante acqua, nudo dalla vita in su, un asciugamano sui fianchi e una cuffia da doccia in testa, che osservava i due intrusi con fare beffardo.

-Baelfire!-

-Hook!-

-Neal! Oh cielo, devi assolutamente farti una foto con me, altrimenti Bessie non mi crederà mai- disse Audrey, cercando il telefono nella tasca dei jeans –Ma dove l’avrò messo?-

-Quindi adesso ti sei trasferito qui in pianta stabile, eh?- domandò Neal a Hook, ignorando Audrey.

Il pirata sorrise –In realtà sono solo di passaggio…-

Audrey tirò fuori una macchinetta usa e getta dallo zainetto che le aveva dato la vecchina e la porse ad Hook –Facci una foto.-

-Non aspetti che si vesta?-

-No, lo preferisco così- replicò Audrey sorridendo smagliante.

-Che siete venuti a fare in casa mia?- domandò Neal, parlando tra i denti.

Hook scattò la foto –Audrey aveva qualche dubbio sulla tua nuova fidanzata.-

-No. Non di nuovo. Ho già Emma che mi stressa come non mai, se adesso vi aggiungete pure voi mi verrà l’emicrania.-

Audrey si guardò intorno con fare assorto –Pensa che emicrania ti verrà quando scoprirai che l’amante di tua madre è innamorato della tua ragazza…Però, c’è qualcosa che non mi torna.-

Si sedette sul letto, mentre Hook e Neal si squadravano a vicenda.

Se i terremoti fossero veramente da imputare a Greg e Tamara questo non cambierebbe la storia di Storybrooke?

In quel momento una voce squillante risuonò nell’androne –Neal! Sono tornata!-

Quello che si presentò davanti agli occhi della povera Tamara probabilmente la segnò per sempre.

-Neal, si può sapere cosa ci fai mezzo nudo in compagnia di un’altra ragazza e di un… uomo vestito di pelle e con un uncino al posto di una mano?-

-Il mio nome è Hook- specificò il pirata.

-Tammy, ti assicuro che…-

Tamara scosse la testa, confusa –Sapevo che ti sono sempre piaciuti i giochi di ruolo, ma fino a questo punto…-

Si diresse verso Hook –Dove l’hai trovato? Su un sito d’incontri?-

-Come, prego?-

-Tamara! Ma che idee ti vengono in mente!-

-Cosa sta cercando di dire la tua signora, Baelfire?-

-Sta dicendo che sembri uno spogliarellista. Di quelli che praticano il sadomaso, mi sembra di capire- spiegò Audrey, assorta nei suoi pensieri.

Neal si passò una mano tra i capelli –La situazione sta degenerando.-

-Sembro uno spogliarellista?- chiese Hook, a nessuno dei presenti in particolare, guardandosi allo specchio.

-Beh, l’eyeliner… i pantaloni di pelle…- borbottò Tamara.

-Tammy, amore, ti giuro che non è così. È solo un vecchio conoscente che è venuto a trovarmi con la sua fidanzata.-

-Non sono la sua fidanzata. Smettetela di dire che sono la sua fidanzata.-

-Quindi non sembro veramente uno spogliarellista?-

Neal si avvicinò a Tamara –Mi credi, vero?-

-Certo, Nealuccio.-

-Nealuccio?- ripeté Audrey –Questa la devo dire ad Emma.-

Hook scoppiò a ridere –Amico, credo che questo sia peggio dello essere scambiato per uno spogliarellista. Decisamente.-

In quel momento un’altra violenta scossa di terremoto fece quasi perdere l’equilibrio ai presenti.

L’acchiappasogni dondolava furiosamente.

Audrey si alzò di scatto dal letto –Beh, direi che questo conferma la mia teoria. Non è Tamara la responsabile. Hook, possiamo andare.-

-Credevate che fossi io a provocare i terremoti?- si accertò Tamara, con aria innocente.

Audrey le scoccò una lunga occhiata, poi sorrise –Sappi che io so chi sei. E so quello che fai con Greguccio…- le mormorò all’orecchio.

Un lampo d’ira passò negli occhi scuri della ragazza.

-Ti tengo d’occhio- concluse Audrey, mimandole il gesto con le mani, immediatamente prima di chiudere la porta dell’appartamento dietro di sé.

-Quindi?- chiese Hook –Adesso che si fa?-

-Se c’è una cosa che ho imparato in sei stagioni di Once Upon a Time è che, se c’è qualche problema, l’ottanta per cento delle volte la fonte  si trova nelle gallerie sotto la città. Per cui è esattamente lì che andremo.-

Hook si sistemò l’uncino –Sembro veramente uno spogliarellista sadomaso?-

 

 

N.d.A: Hey guyz! Spero che vi sia piaciuto, so cosa vi starete chiedendo: ma se non sono stati Greg e Tamara, né Rumple, né Regina, chi è stato? Ebbene vi dirò solo che è un personaggio che esiste veramente nella serie tv anche se non ha molto spazio purtroppo...

Il prossimo capitolo sarà l'ultimo di Ouat e ne sono tristissima. Per chi non seguisse assiduamente questa serie informo che gli eventi narrati/personaggi nominati si trovano tutti nella seconda metà della seconda stagione, in particolare gli ultimi episodi. Anche se non credo sia necessario vederli per leggere il capitolo...

Comunque sia siccome obiettivamente non tutti conoscono tutte le serie tv/saghe che ho intenzione di aggiungere, cercherò di essere il più esplicativa possibile e metterò le serie tv più famose adesso, perché poi una volta che i personaggi ci sono tutti sarà divertente anche solo vederli interagire spero.

Detto ciò vi informo che sono reduce da una maratona di Stranger Things e che amo Steve.

Inoltre ieri sera sono andata a vedere Thor Ragnarok e confermo che è assolutamente meraviglioso. Ho riso per due ore e Loki è bellissimo dall'inizio alla fine.

Detto ciò vi adoro e vi lascio alle vostre cose

So much love

Lady Windermere<3

 

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Capitolo 8
*** Because there're no fairy godmothers in this world ***


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Because there're no fairy godmothers in this world

 

 

Le gallerie erano buie e impregnate di un penetrante odore di terra.

Audrey si portò la torcia all'altezza del viso, cercando di illuminare la via.

Sono a Storybrooke, sto perdendo tempo e per giunta ho anche perso il cellulare. Un'altra magnifica giornata.

-Hai qualche vaga idea di dove andare?- sussurrò Hook, al suo fianco.

-No. Ma mi aspetto qualcosa di mostruoso, di spaventosamente disgustoso, di assolutamente ripugnante...-

-Qualcosa come quello?- disse Hook, indicando una sagoma nera che prendeva forma sulla parete di fronte a loro.

Audrey sentì i brividi scorrerle lungo la schiena.

L'ombra diventava sempre più grande, sempre più deforme e contorta.

Che diabolica creatura poteva nascondersi dietro quell'ombra?

Strinse la mano di Hook con tutta la forza che aveva.

Finché la creatura non svoltò l'angolo, finendo nello specchio di luce creato dalla torcia di Audrey, la quale urlò con tutto il fiato che aveva in gola.

Anche la diabolica creatura urlò.

Hook alzò un sopracciglio.

-Mary Margaret! Perché urli?- disse David, raggiungendoli.

-Non lo so! Lei ha urlato e io ho urlato.-

Audrey nel frattempo si stava riprendendo dalla sorpresa.

-Che ci fate voi qui?- chiese Hook.

-Siamo venuti ad indagare!- spiegò David -Voi che ci fate qui, invece? Siete venuti a fare cose losche?-

-Il tuo cervello ha qualche problema, amico.-

-Pensavamo che forse la causa dei terremoti si trovasse qui sotto- disse Audrey, prendendo fiato.

-David! Mary Margaret! Avete trovato qualcosa?- gridò Emma, dall'altro tunnel.

-Cos'è? Una riunione al vertice?- domandò Audrey -Non posso credere che siate venuti tutti qua sotto. Questo potrebbe rovinare tutto!-

-Henry ha insistito così tanto. E quindi anche Regina è voluta venire. Poi si è aggiunto il signor Gold e Belle non voleva assolutamente rimanere in negozio, per cui...- disse Mary Margaret.

-E perché non portare anche Granny e il dottor Whale, già che c'eravate?- ribatté Audrey, sarcastica.

Biancaneve aggrottò la fronte -Dici che dovevamo portare anche loro?-

-No. Lascia perdere. Portateci dagli altri- concluse Audrey, tra le risatine di Hook e le occhiatacce di David, prendendo Mary Margaret per un braccio e costringendola a farle strada.

-Continuo a pensare che sotto ci sia Tamara- disse Emma.

-No- replicò Audrey -Ce ne siamo già accertati io e Hook.-

-Beh, starà tramando qualcos'altro allora. Ha la faccia di una che trama.-

-Potrebbe essere qualche nemico di Regina?- chiese David.

Rumple sorrise -Quale tra i tanti?-

-Simpatico. Detto da te, poi. Ad ogni modo lo escludo- ribatté Regina.

-Forse troveremo qualche indizio sul libro- tentò Henry.

-Magari è veramente solo una semplice terremoto e noi, essendo qua sotto come degli idioti, moriremo tutti alla prossima scossa- dichiarò Belle.

-Belle, torna quando sarai una protagonista- la rimbeccò Regina.

-Il mio nome è Lacey.-

-Sì, lo sappiamo. Adesso vai a giocare con Henry, da brava- sbottò Audrey, guadagnandosi uno sguardo assassino da parte di Gold.

-Oh insomma, è inutile presa male a questo modo- si difese la ragazza -Anzi, sbrigati a farla tornare normale così almeno evita di infastidire la gente.-

-Allora- continuò Audrey -Cos'abbiamo finora?-

-Praticamente nulla- iniziò Mary Margaret, tossicchiando -Ma credo che...- si interruppe per tossire di nuovo -Insomma...-

-Amore, tutto bene?- si preoccupò David.

-Sì, ho solo la gola un po'secca- disse lei, tra un colpo di tosse e un altro.

Quando aprì di nuovo bocca e proferì parola sei volti la fissarono sconvolti.

-Biancaneve! Che ti succede?- gridò David.

-Sembra stia parlando in... un'altra lingua?- disse Tremotino, guardando schifato Mary Margaret che cercava di spiegarsi.

-È senza dubbio più sopportabile così- commentò Regina.

-Un momento. È normale anche questo?- chiese Hook, indicando gli occhi di Mary Margaret che stavano pian piano diventando sempre più allungati.

-Sta diventando... cinese?- domandò Belle, incuriosita -La lingua che usa è sicuramente il cinese, mi è capitato per caso di vedere un film su internet...-

-Nonno! Stai diventando come Mary Margaret anche tu!-

Regina guardò gli altri -Stiamo diventando tutti cinesi!-

Audrey guardò Hook che si stava guardando, preoccupato -Ma com'è possibile?-

Una risata malvagia riscosse i presenti, i quali si voltarono a vedere chi l'avesse emessa.

-Ero sicuro che ci sarei riuscito- disse il proprietario della voce, uscendo dall'oscurità .

Regina strabuzzò gli occhi -Il nano cinese?!-

-Ma che ti abbiamo fatto?- domandò David, prima di non riuscire a parlare altro che cinese.

-Appena ritornerò normale- lo minacciò Gold.

-Audrey!- gridò Hook -Sto cominciando a diventare cinese anch'io! Fai qualcosa per l'amor del cielo!-

Henry, gli occhi a mandorla e il colorito bilirubinico, appoggiò il libro a terra e si diresse verso il nano cinese -Sono qui per lavorare. Datemi da lavorare.-

-L'hai fatto diventare un manovale cinese!- intuì Audrey -Vuoi far diventare tutti tuoi schiavi!-

Il nano cinese sorrise malefico -Esattamente!-

-Henry! Cosa ti hanno fatto? Sei bruttissimo!- disse Regina, facendo per lanciare una palla di fuoco, per poi fermarsi a metà e seguire come uno zombie Mary Margaret, David ed Emma dietro il nano cinese -Lavorare.-

-Perché su di me non funziona?- chiese Audrey, stupita.

-Non ne ho la più pallida idea. Ma funziona su tutto il resto di Storybrooke per cui non lo considero un problema.-

-Audrey! Ti prego, salvami!- disse Hook, un attimo prima che i suoi occhi si rimpicciolissero e seguisse gli altri.

-Hook!- gridò lei, disperata.

Dopo che anche Rumple e Belle si furono schierati dalla parte del nano, Audrey si guardò attorno. Doveva esserci un modo per risolvere la situazione.

Il nano cinese ridacchiò -Inutile che cerchi di fermarmi. Ormai ho tutta la città nelle mie mani! Diventeranno tutti miei schiavi e li costringerò a fabbricare cellulari con materiali cancerogeni, rivendendoli a prezzi esosi e costruendo un impero su questo!- disse, tirando fuori dalla tasca il telefono di Audrey.

-Non l'avevo perso! Me l'avevi rubato tu!-

-L'ho trovato per terra, vicino al molo. è stato così che ho ideato questo piano malvagio. Ho rubato la polvere di fata e un sortilegio dalla cripta di Regina e l'ho modificato a mio piacimento.-

-Lavorare, lavorare- ripetevano gli altri, come se fosse un mantra.

-Non puoi far diventare Storybrooke una fabbrica di cellulari tarocchi!- gridò Audrey -Io te lo impedirò!-

Su Audrey, lo sai che puoi fermarlo. Ma come?

La ragazza guardò Hook, i suoi splendidi occhi blu diventati piccoli occhi marroni e sentì una stretta al cuore.

Era solo colpa sua. Per cui solo lei avrebbe dovuto rimediare.

Improvvisamente le venne un'illuminazione. Era rischioso, ma era sempre meglio tentare.

-Hai detto un incantesimo di Regina?-

-Sì, ma non farti venire strane idee. Ho tolto la parte del vero amore. Nulla mi potrà fermare!- disse, ridendo sguaiatamente.

Un'altra scossa minacciò l'assestamento delle gallerie.

-Mi dispiace per te, nano malefico! Ma se solo avessi guardato un po' di serie tv ti saresti accorto che i buoni vincono sempre e che c'è sempre un modo per rompere un sortilegio! E penso anche di sapere quale!- gridò Audrey, prima di girarsi e correre via.

-Prendetela!- urlò il nano cinese.

-Prendere Audrey! Prendere Audrey!- ripetevano i suoi inseguitori, mentre Audrey correva verso l'uscita delle gallerie, un unico obiettivo nella testa.

Devo trovare Tamara. Devo assolutamente trovare Tamara.

Schivò una palla di fuoco scagliata da Regina e i frustini lanciati da Belle.

Accelerò il passo, correndo a perdifiato, uscendo finalmente all'aria aperta e dirigendosi verso casa di Neal.

 

E fu a pochi metri da casa sua che la trovò. Tamara, diventata anch'ella cinese, seduta affianco a Neal, intenti a rammendare pile di camicie sparpagliate per terra, in mezzo alla strada.

-Tamara!- gridò Audrey.

La ragazza alzò uno sguardo vacuo.

-Vieni qui, Tamara! Ho un lavoro per te!-

-Lavorare- ripeté lei, alzandosi e dirigendosi verso Audrey.

Era quasi riuscita ad afferrarle il braccio quando Hook spuntò dal nulla e le puntò l'uncino alla gola.

-Hook, ti prego, so che sei là dentro, da qualche parte! Sono io, Audrey! Lasciami salvare la città!-

-Prendere Audrey- disse il pirata.

-Oh, credimi, non avrei mai voluto arrivare a tanto- replicò Audrey, sferrandogli una ginocchiata nelle parti basse.

Hook si accasciò a terra dolorante, liberandola dalla presa.

La ragazza afferrò Tamara proprio quando il resto degli abitanti zombificati fece capolino da dietro l'angolo.

-Prendere Audrey- disse Emma.

-Ormai è finita! Arrenditi e sottomettiti a me, ragazza! Sono il signore di Storybrooke!- gridò il nano cinese.

-Anche se hai modificato il sortilegio e tolto la clausola del vero amore non significa che non possa essere spezzato! Anzi, se non può riuscirci il vero amore, può riuscirci solo il vero odio!- disse Audrey, trascinando Tamara da Emma, afferrando le teste di entrambe e costringendole a baciarsi -Eccolo qua il bacio del vero odio!-

Per un momento, mentre le labbra delle due ragazze erano ancora incollate, ci fu silenzio.

-Lavorare- ripeterono Emma e Tamara, leggermente confuse.

NO. NO. Deve funzionare.

Il nano cinese ridacchiò -A quanto pare il tuo piano ha fatto cilecca.-

Hook afferrò Audrey per le braccia, costringendola a stare ferma.

-Non può essere... sembrava tutto così...- protestò Audrey tra le lacrime.

Il nano scoppiò a ridere sguaiatamente.

Improvvisamente la voce di Regina ruppe le risate del nano -Un momento, cos'è successo?-

-Ho appena baciato Tamara?- strillò Emma.

-Ho baciato la tua ex?-

-Chi ha baciato chi?-

-Cavolo me lo sono perso.-

-Belle, stai bene?-

-Il mio nome è Lacey.-

-Mamma! Non sei più gialla!-

Hook allentò la presa -Perché ti stavo tenendo ferma?-

Audrey sorrise -Oh, fa niente. L'importante è che abbia funzionato- disse, abbracciandolo.

-No! Non può essere! I miei schiavi! La mia fabbrica cinese! I miei sogni di gloria!- protestò il nano.

Rumple lo scaraventò contro il muro con un cenno della mano.

Regina gli si avvicinò e gli sussurrò qualche parola all'orecchio, poi sorrise -Gli ho lanciato un incantesimo della memoria. Non si ricorda nulla di quello che è successo. Così evitiamo di uccidere un nano che poi la Fata Turchina comincia a rompere le palle.-

Mary Margaret sorrise -Allora sei veramente cambiata.-

-Non ci metterei la mano sul fuoco, amore.-

-Quindi non siamo più cinesi?- chiese Henry.

-Sai che forse era meno fastidioso com'era prima? Forse anche meno brutto...- sussurrò Hook ad Audrey.

La ragazza si staccò -Beh, credo che sia giunto il momento di salutarvi.-

-No- protestò Mary Margaret -Avevamo appena iniziato a conoscerci!-

-Puoi ritenerti fortunata allora- commentò Rumple, stringendo la mano di Audrey.

-Io non ho ancora capito chi tu sia- disse Belle.

-È la ragazza di Hook- disse Neal.

David scosse la testa -Non è la ragazza di Hook.-

-Non era un'amica di Emma?- chiese Henry.

-A me ha detto di essere una mia fan- disse Regina.

Audrey scosse la testa -A prescindere da tutto questo, è stato un piacere salvare Storybrooke insieme a voi.-

-Tieni d'occhio Tamara- mormorò ad Emma, mentre l'abbracciava.

Arrivata ad Hook la ragazza sorrise -Quindi?-

-Dovrei lasciare la Jolly Roger?-

-Temo di sì-

Hook si morse le labbra -Audrey, io...-

-Hook, non te l'ho mai chiesto di venire con me. Tranquillo. Capisco benissimo- disse -Riguardati. Mi mancherai.-

Si girò -Henry, fidati di me, da grande diventerai un gran figo, non farti mettere i piedi in testa.-

Il ragazzino sorrise.

 

Audrey ispirò una boccata d'aria fresca e tirò fuori l'attizzatoio, preparandosi a cambiare mondo.

-Hai intenzione di andarci senza di me?-

-Hook! Ma la Jolly Roger!-

Il pirata si portò una mano alla testa -La Jolly Roger non andrà da nessuna parte. Tu sì. Mi hai sempre aiutato, per cui adesso tocca a me aiutare te.-

Audrey tirò su con il naso -Killian...-

-Allora, come si usa sto coso?-

-Bisogna scrivere Vecchina The Best nell'aria.-

Hook ridacchiò -Quella vecchiaccia.-

Audrey tracciò le lettere in aria, poi sorrise ad Hook ed entrambi entrarono nel vortice spazio temporale, scomparendovi dentro.

Forse, dopotutto, non era stata una perdita di tempo.

 

 

 

N.d.A: Hey! Rieccomi! Sono qui con voi oggi per questo fantastico, fenomenale, eccitante, nuovo capitolo... no dai, scherzo. Boh sinceramente non so se faccia ridere, spero non la prendiate sul personale e mi accusiate di razzismo perché... anche no.

Per quanto riguarda il nano cinese io vi giuro che esiste. Non me lo sono inventata, me l'hanno fatto scoprire i Danincommenti di Ouat che leggevo su Facebook (non li ho letti solo io vero?) e devo dire che hanno ispirato un sacco questo capitolo.

Come avete visto Hook si è unito ad Audrey. Adesso mancano solo gli altri. E poi sarà divertente. Spero.

Il prossimo capitolo, vi informo, sarà dal punto di vista di Loki fregno raro Laufeyson.

Detto questo veniamo all'angolo delle cose che non fregano a nessuno ma che scrivo lo stesso, vi avviso che ho visto It e mi ha messo un po' d'ansia, ma del resto io ho paura anche di Scary Movie 2, 3, 4 e 5 per cui non faccio testo.

Ho recentemente visto Gifted e devo dire che è molto bello, strappalacrime, ma bello. Soprattutto Chris Evans.

Il mio consiglio di serie tv per la settimana è Alias Grace, sono solo sei puntate, fatte molto bene e poi è ispirata ad un romanzo della Atwood quindi...

Concludendo, il figo che ho scelto per voi oggi con molta gioia e amore è Bill Skarsgard che come tutti i suoi fratelli Skarsgard è figo oltre che bravo.

Complimenti alla mamma.

Complimenti alla mamma

 

Sì, ragazze, lui era il clown di It

Sì, ragazze, lui era il clown di It. Il che spiega perché sia andata a vedere quel film.

Galleggiamo tutti insieme a lui.

Galleggiamo tutti insieme a lui

Bene, ora che abbiamo appurato che ci getteremmo tutte (o quasi) nelle fogne per seguire uno così, vi saluto e

Bene, ora che abbiamo appurato che ci getteremmo tutte (o quasi) nelle fogne per seguire uno così, vi saluto.

Baci

LadyWindermere

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Capitolo 9
*** Dove Loki scopre che anche Thanos guarda i cartoni Disney ***


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Dove Loki scopre che anche Thanos guarda i cartoni Disney

 

 

Meanwhile at Thanoslandia...

 

 

Loki non era in grado di dire con certezza se fosse stato il viaggio temporale o il fatto che Thanos lo avesse strappato con la sua rinomata grazia al suo unico vero amore a ridurlo così.

Probabilmente entrambe le cose cooperavano a farlo sentire come un condannato a morte in procinto di salire sul patibolo.

Sensazione che non si discostava poi così tanto dalla dura realtà .

-Cerbiatto, non hai una bella cera- commentò Thanos, osservando il colorito tendente al verdognolo del suddetto dio.

-Che strano, di solito sto benissimo dopo essere stato rapito e costretto a cambiare universo.-

-È la vecchiaia, amico mio- ribatté Thanos, facendo comparire delle manette dal nulla.

-Gli dei non invecchiano, amico.-

-Sì, bravo, alza le mani adesso.-

Loki sorrise -Ma non era tua figlia quella ossessionata da me?- disse, mentre l'altro lo ammanettava -Non pensavo però che questi fossero i tuoi gusti...-

Thanos sbuffò -Wow. Sarebbe questo il famoso sarcasmo del dio degli Inganni?-

-Sai com'è, è da un po' che non mi esercito davanti allo specchio.-

-Non riesco proprio a capire cosa ci trovi mia figlia in te- commentò Thanos, squadrandolo dall'alto al basso, prima di girarsi e tirare la catena a cui erano attaccate le manette.

Loki, sentendosi trascinare in avanti, inciampò, cadendo in ginocchio sul suolo bruciato del pianeta, davanti ai piedi di Thanos.

-Ascoltami bene, dio dei miei stivali- iniziò lui, premendogli il viso a terra con la punta della scarpa.

Loki strinse i denti per trattenere la rabbia. In qualsiasi altra situazione non avrebbe permesso a nessuno di trattarlo a tal modo.

Sentii la pressione della scarpa farsi leggermente più insistente.

-Ti conviene tenere a freno la lingua quando parli con me. Sarò stato anche gentile fino ad ora, ma non dimenticare mai nemmeno per un secondo con chi hai a che fare. Ed ora alzati, cerbiatto. Mia figlia non mi perdonerebbe se gli rovinassi quel bel visino che ti ritrovi- concluse, spostando il piede e dandogli le spalle.

-Oh, allora c'è effettivamente qualcosa che apprezzi di me- rispose Loki, alzandosi e sputacchiando la terra che gli era rimasta attaccata alle labbra.

Thanos diede un altro strattone alla catena.

Loki dovette accelerare il passo per evitare di cadere nuovamente a terra.

Era furioso. Per aver perso Audrey, per l'umiliazione appena ricevuta, per il destino che l'aspettava, ma soprattutto per essere completamente impotente.

Detestava il fatto di non avere più i suoi poteri e, ancora di più, di non essere stato in grado di proteggere la sua felicità .

Loki scosse la testa per spostare i capelli dal viso.

Per lei, era solo per lei che avrebbe sopportato e che avrebbe tentato di rimanere vivo il più possibile.

Chiuse gli occhi e inspirò a fondo l'aria malsana del pianeta.

Quando li riaprì si trovò ad osservare la corazza dorata di Thanos.

Gliel'avrebbe fatta pagare, di questo era certo.

Solo non era quello il momento adatto.


 

-Avete mai pensato ad una ristrutturazione?- chiese Loki, osservando il palazzo diroccato che Thanos aveva appena indicato come casa sua.

-Non lo dico per vantarmi, ma Asgard è mille volte megl...-

Thanos gli scoccò uno sguardo minaccioso prima che potesse finire la frase.

Oh, siamo suscettibili.

-Intendevo dire è mille volte peggio. Mille volte peggio. Assolutamente divino qui, dovrei proporre a Thor questo posto come luogo di villeggiatura, sai, dopo che quell'umana l'ha mollato è molto triste e...-

Thanos sospirò -Parli troppo per i miei gusti, Bambi.-

Davanti alla faccia stupita del dio, si spiegò -Mia figlia era ossessionata dai cartoni Disney e, strano ma vero, anche qui su Thanoslandia abbiamo la tv satellitare...-

Questo devo dirlo ad Audrey.

-Anche a te piacciono queste cose umane?- domandò Thanos, sinceramente interessato.

Il pensiero che tutti potessero venire a sapere che sapeva a memoria le battute de Il Re Leone lo fece impallidire.

-Mah, no, non direi.-

-Io ne sono ossessionato. Il mio preferito è Frozen. Ogni tanto canto Let It Go sotto la doccia.-

Loki si morse le labbra per non scoppiare a ridere. Cantare Let It Go sotto la doccia, suvvia. Nulla a confronto con Sarò Re quella sì che era una canzone con ritmo!

-Se osi dirlo in giro giuro che ti ammazzo. Anche se mia figlia non vuole- lo minacciò.

-Avrò la bocca cucita.-

-Potrei considerarla un'opzione. Oh- disse il dio, sorridendo -Siamo quasi arrivati. Salite queste scale saremo proprio di fronte al portone principale.-

Loki alzò lo sguardo e per poco non perse il controllo di sé stesso.

-Ma saranno qualcosa come diecimila gradini!-

-Gambe in spalla allora, dovremmo arrivare giusti per l'ora di cena. Mia moglie ha fatto l'arrosto di tricheco.-

-Questo sì che mi invoglia a salire- commentò il dio, ironico.

-Ci aggiunge la noce moscata e qualche altra spezia particolare che mi fa perdere la testa- mormorò Thanos, pregustando la cena e trascinando Loki dietro di sé in quella che all'altro dio pareva una vera e propria fatica erculea.




 

-Suvvia, cerbiatto, e tu ti definisci un dio?-

-Non è scritto da nessuna parte che un dio deva essere per forza atletico!- protestò Loki, una dozzina di gradini più sotto, esausto.

-Ti mancano solo una manciata di gradini! Alza le tue divine chiappe e vieni qui, se non vuoi che ti tiri su con la forza.-

Loki sbuffò rassegnato, si puntellò sui gomiti e si alzò a fatica.

Mi teletrasportano sulla Terra, mi costringono a vivere con degli idioti spiantati, poi, quando finalmente uno si abitua e anzi comincia a prenderci gusto, lo rapiscono, lo strappano all'amore della sua vita, lo portano in un posto dimenticato da tutti e gli fanno pure salire interminabili scale...E poi dicono che non sono bistrattato.

Arrivato in cima, alzò gli occhi al cielo e respirò a pieni polmoni.

Non l'avesse mai fatto.

-Che diavolo c'è nell'aria? Non dovrebbe essere pura a quest'altezza?- domandò, tossendo come se stesse per morire di tubercolosi.

Thanos alzò le spalle -Mio figlio si diverte a inquinare l'ambiente. Dopo un po' ci si fa l'abitudine.-

-Figlio?-

-Sì, ho tre figlie e un figlio. Non lo sapevi? Le mie figlie maggiori non sono molto presenti ultimamente. Quella disgraziata di Gamora si è affiliata ad un gruppo di scemi che giocano a fare i salvatori della Galassia. E Nebula le è andata dietro. Ha un caratteraccio che davvero non te lo consiglio, è convinta che io la tratti male, anche se ti assicuro che non è così. Non sono il padre dell'anno, ok, ma da qui a dire che sono un crudele tiranno...-

Mi ha scambiato per lo psicologo.

-Comunque Norberto e Primilla sono a casa purtoppo.-

Primilla. Mi ero scordato si chiamasse così. Che nome di...

-Ti avviso, piccolo bastardo, non osare far loro del male se non vuoi morire nel peggior modo possibile.-

-Temo che dovrai metterti in fila.-




 

-Ehi, sono a casa!- sbraitò Thanos, spalancando la porta di quello che ad occhio e croce Loki giudicò essere il salone.

Nessuno diede segni di vita.

I due aspettarono inerti sull'uscio, Thanos in attesa e Loki in catene.

Continuarono a non esserci segni di vita.

-Magari sono andati a fare un picnic- tentò Loki, che temeva già il peggio con tanto di amante sgozzato e moglie appesa ad una picca.

Il dio sorrise -No, è solo che ci mettono un po' per arrivare. Sai, questo palazzo è molto grande.-

In effetti Loki poteva percepire ora come un tremore che sembrava provenire da qualche punto indistinto della casa. Un tremore che si fece via via sempre più forte e che assunse ben presto le sembianze di un terremoto.

-Questo posto sta crollando a pezzi!- urlò Loki, cercando di ripararsi sotto un tavolino d'epoca dall'aria costosa.

Thanos scoppiò a ridere -Sei proprio un dio fragile- commentò -Quello che senti non è un terremoto, è solo la mia famiglia che è felice di vedermi.-

E la famiglia doveva essere parecchio felice di vederlo, perché il terremoto raggiunse il suo apice prima che tutti gli abitanti della casa fossero giunti in cima all'enorme scalone che si stagliava al centro del salotto.

Abitanti che erano di gran lunga in numero superiore a quanto Loki avesse mai potuto immaginare nemmeno nei suoi sogni più cupi.

-Ti presento mia moglie Hekate, mia madre Astrea, le mie tre sorellastre Atropo, Cloto e Lachesi, mio fratello gemello Hypno, mio figlio Norberto e, ultima ma non per importanza, la mia piccola Primilla...ah, quello che vedi affianco a lei è il suo cucciolo di drago Frisbee. Devi perdonare mio padre Erebo, ma suppongo sia ancora a letto con i postumi di una sbronza.-

Loki sbattè tre volte le palpebre prima di svenire.





 

N.d.A: So, cosa ne pensate di questo POV? A me è piaciuto parecchio scriverlo e spero che la storyline di Loki piaccia a voi quanto piace a me.

Tutto quello che riguarda Thanos, ve ne sarete già accorti di sicuro, è inventato di sana pianta. A parte Nebula e Gamora, il resto della famiglia è totalmente a caso. I nomi li ho presi dalla mitologia greca e sono in qualche modo, chi più chi meno, legati a Thanatos, il dio della morte, il quale lo so che non c'entra una ceppa con Thanos, ma sono andata per assonanza di nomi. 😂

Primilla e Norberto sono i primi due nomi che mi sono venuti in mente. Credo di avere qualche problema... uno dei due è un omaggio e vi manderò un sasso di Thanoslandia autografato da Loki se riuscirete a dirmi a cosa. Spoiler: è facile. 

Ho sempre pensato che Loki come Scar ci stesse benissimo. Pensatelo a cantare Sarò Re...😍

Del resto Il Re Leone è ispirato all'Amleto e il primo film di Thor è stato girato da Kenenth Branagh che praticamente si nutre di opere shakespeariane e ci ha messo molto del suo nella rappresentazione televisiva di Loki, per cui alla fin fine torniamo sempre al buon vecchio caro Will.

Il rallegra-lunedì di oggi è Cesar Domboy, perché ho appena guardato Outlander e Fergus è diventato proprio bono.

Il rallegra-lunedì di oggi è Cesar Domboy, perché ho appena guardato Outlander e Fergus è diventato proprio bono

E poi è francese e io ho un debole per i francesiE poi è francese e io ho un debole per i francesi.Bonsoir!♥️LadyWindermere

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Capitolo 10
*** "Ho fatto un sogno. Ero nudo. Ti sarebbe piaciuto." ***


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"Ho fatto un sogno. Ero nudo. Ti sarebbe piaciuto."




 

-Sarà sempre così?- chiese Hook, portandosi una mano alla testa -Non mi sono sentito tanto male da quando ho fatto il mio primo viaggio per mare.-

-Oh, ti ci abituerai...- replicò Audrey, rassettandosi i vestiti e infilando l'attizzatoio nello zaino.

Hook si passò la mano tra i capelli corvini e sospirò.

La ragazza lo guardò di soppiatto.

Ok, Audrey, sì è sempre stato così figo. È l'astinenza a parlare, non hai dimenticato Loki, stai tranquilla.

È come con la droga, Audrey. Non puoi passare dalla coca al nulla come se niente fosse. Deve essere un passaggio graduale, altrimenti si sentirebbero troppo i sintomi dell'astinenza... Quindi secondo questo ragionamento Hook sarebbe la mia marijuana?

-Audrey.-

La giovane sobbalzò sentendo una mano posarsi sulla sua spalla.

-Tutto ok?- domandò Hook, visibilmente preoccupato.

-Io? Benissimo! Perché non dovrei stare bene? Stavo solo pensando alla cocaina... cioè a Loki, cioè alla droga in generale...-

-Non ho idea di che cosa tu stia parlando, ma eri rimasta fissa come uno stoccafisso in mezzo a questa strada nel bel mezzo del nulla... a proposito, dove siamo?-

Audrey si guardò attorno, sorrise, poi vide l'insegna di un bar e il sorriso le si smorzò sulle labbra.

-Oh cielo.-

-Dove siamo? In un mondo pieno di esseri demoniaci?-

-Peggio.-

Hook spalancò gli occhi -In un mondo pieno di mostri pericolosi e assetati di sangue?-

-Peggio ancora.-

-Siamo finiti all'Inferno per caso?-

Audrey sospirò lugubremente -Siamo finiti in un mondo pieno di strafighi...- E io sono in astinenza.

Loki, perdonami, non è colpa mia.

Davanti allo sguardo stranito di Hook, la ragazza scrollò le spalle -Benvenuto a Mystic Falls.-




 

Damon Salvatore non si era mai trovato in difficoltà nella sua vita.

Certo, ogni tanto era dovuto ricorrere alla violenza, ma suvvia, chi non ne era stato costretto almeno una volta nella vita?

Damon alzò il bicchiere di bourbon e se lo portò alle labbra. Era venuto a Mystic Falls sostanzialmente per dare fastidio a suo fratello, ma non aveva messo in conto la possibilità di rimanere invischiato nello stesso incantesimo che aveva sedotto il buon Stefan.

Ma chi avrebbe potuto anche solo immaginare che il lupo cattivo avrebbe finito per innamorarsi della sua preda?

Elena. Anche il suo nome era così dannatamente bello.

C'era da dire, per onor di cronaca, che lei attualmente sembrava molto più attratta dal fratello che da lui, ma Damon non aveva dubbi al riguardo: chi sarebbe riuscito a resistere al suo fascino da bello e dannato, ai suoi incredibili occhi blu e al suo sorriso arrogante?

Il giovane sorrise tra sé e sé. Di certo a bellezza era sicuramente messo meglio lui.

Mi dispiace Stefan, dovrai farti da parte. Nemmeno un cieco potrebbe resistermi.

Gli dispiaceva portar via la ragazza al suo amato fratello?

Damon finì di sorseggiare il whisky. Dopotutto l'aveva già fatto in passato. Non sarebbe stato difficile portargliela via anche stavolta. Senza rimpianti e senza sensi di colpa.

Perché questo era Damon Salvatore: un concentrato di stronzaggine pura. E nessuno avrebbe potuto cambiarlo.

Damon posò il bicchiere sul bancone con un tonfo sordo.

Stava per compellere (N.d.A: significa costringere qualcuno a fare quello che uno vuole con gli occhi. Potere vampiresco.) il barista per non pagare, quando qualcuno entrò improvvisamente al Mystic Grill.

Erano due persone, ma l'attenzione del vampiro venne catturata soltanto dalla ragazza e dalla sua incredibile chioma rossa.

E questa chi è?

Quando gli occhi verdi della giovane incontrarono i suoi, Damon si trovò in difficoltà per la prima volta nella sua vita.




 

-Stai forse insinuando che io non sia abbastanza figo per te?- chiese Hook, affiancando Audrey.

La ragazza sbuffò -No. Ho solo detto che questa città sembra uscita da una competizione di Sexiest Men Alive. E tutto questo non facilita la mia vita.-

-Finora io non ho visto nessuno di così sexy- commentò Hook -A parte me, ovviamente.-

-Ah, e dimenticavo, oltre ad essere belli sono pure letali. Sono praticamente tutti vampiri o licantropi o entrambi, per cui stai attento alla gola.-

-Com'è possibile che in un posto sperduto come questo siano concentrati tutti questi esseri soprannaturali?-

Audrey alzò le spalle -Sai, è esattamente quello che mi chiedo da sette stagioni. Oh ecco, questo è il bar del posto. Cento dollari che dentro di troviamo qualche protagonista.-

-Questa città è anche un centro di recupero per alcolizzati?- domandò Hook, spingendo la porta del pub.

-Sbrigati a bere così possiamo cambiare universo il prima possibile.-

Quando furono dentro Audrey si guardò attorno.

Stranamente il Grill sembrava vuoto. Vuoto ad eccezione di una persona seduta al bancone, una persona che adesso la stava fissando con aria preoccupante, una persona che Audrey purtroppo conosceva bene.

Una scarica di brividi le corse lungo la schiena.

Ma tra tutti quelli che potevo incontrare perché proprio lui?




 

-Un bicchiere di rum, grazie. Anzi, facciamo una bottiglia, ho molta sete- ordinò Hook, sbattendo l'uncino sul bancone per attirare l'attenzione del barista.

Il viaggio gli aveva lasciato la gola secca e tutte le sue riserve alcoliche erano rimaste sulla Jolly Roger.

Il pirata osservò il giovane seduto affianco a lui.

Questo non è meglio di me, decisamente. Ha gli zigomi troppo alti, guardali, e poi non ha nemmeno l'eyeliner.

-Scusi- ripeté Hook, visto che il barman non dava segni di muoversi.

L'uomo non lo degnò di uno sguardo.

-Audrey, ma in che postaccio mi hai portato? Era quasi meglio Granny...- commentò, voltandosi per guardarla.

Ma la ragazza non diede segni di vita. Era rimasta sulla porta, a fissare quello strano tipo che stava seduto al bancone.

Il quale la fissava a sua volta.

Hook cominciò a sentire un calore bruciante perforargli le ossa. Chi diavolo era quel tipo e che dannazione voleva da Audrey?

Si alzò e fronteggiò il giovane.

-Senti tu- lo apostrofò -Non ho idea di chi tu sia e nemmeno mi interessa sinceramente, però mi dà fastidio il modo in cui stai fissando la mia... amica. Hai capito o sei completamente idiota?-

Damon voltò lo sguardo sul pirata -Qualunque cosa tu voglia vendermi non sono interessato.-

Ok, è completamente idiota.

Hook lo prese per il bavero della camicia -Ti ho detto di smettere di fissarla.-

-Ah lei è con te?-

-Sì.-

-Ed è la tua ragazza?-

-No, ma...-

-Allora fatti gli affari tuoi, amico- tagliò corto Damon, liberandosi con molta facilità dalla presa del pirata.

Hook l'afferrò per un braccio -Non costringermi a ripetertelo, amico.-

Damon sorrise -Suonava come una minaccia.-

-Lo era infatti.-

Il vampiro sbuffò. Ecco un altro da compellere. Ma, quando fissò lo sguardo negli occhi blu profondo di Hook si accorse che qualcosa non andava.

Damon aggrottò la fronte. Perché non funzionava?

-So di essere bello, ma non voglio che ti faccia strane idee- commentò il capitano.

Le labbra del redivivo s'incresparono -Temo che dovrò ucciderti, amico. Credimi, non era nei miei piani.-

Ma, prima che Damon si avventasse sulla gola di Hook che lo guardava stranito, Audrey si riprese dalla catalessi.




 

Dal momento in cui aveva posato gli occhi su Damon, il livello di ormoni di Audrey era schizzato a mille. Era come se improvvisamente tutto ciò che era rimasto sopito in lei per così tanto tempo si fosse risvegliato. Come se una forza invisibile le imponesse di lasciarsi andare.

Il fatto poi che il vampiro la guardasse in quel modo di certo non aiutava.

Ma fu solo quando vide Damon sul punto di aggredire Hook che la razionalità ebbe la meglio.

-Lascialo stare!- disse, avvicinandosi ai due.

-Solo se mi dirai il tuo nome- mormorò Damon, in tono seducente.

-Audrey. Ora lascialo andare.-

-Non ho bisogno del tuo aiuto, mi so salvare benissimo da solo, al contrario del tuo fidanzato inetto- protestò Hook, rimettendosi a posto la giacca.

Lo sguardo di Damon vagò da uno all'altra -Sono ufficialmente interessato.-

-Sì, ma noi no- ribatté Hook -Eravamo entrati solo per farci un goccetto.-

Il pirata si diresse dietro il bancone e prese una bottiglia di rum.

-Ecco, ora che ci siamo serviti da soli, ce ne andiamo- disse, prendendo Audrey per le spalle -Addio, idiota.-

Damon li precedette e si mise davanti alla porta -Oh, io non credo proprio.-

-Ma non hai una un'altra ragazza a cui rompere le palle?- chiese Hook.

-La mia attenzione è stata catturata da un'opzione migliore al momento- replicò lui, concedendo ad Audrey il suo miglior sorriso.

La ragazza sorrise estatica. Audrey resisti. Ti prego, resisti. Non puoi saltargli addosso in un luogo pubblico, ti arresterebbero.

Il capitano sbuffò -Vuoi continuare a flirtare così senza ritegno per molto tempo?-

-E anche se fosse?- replicò Damon.

Il pirata strinse la mano a pugno.

Audrey si passò una mano tra i capelli e appoggiò l'altra sulla spalla di Hook, premendo leggermente -Killian, calmati.-

-Che sbadato, io so il tuo nome ma tu non sai il mio- Damon prese la mano di Audrey e fece per portarsela alle labbra -Damon Salvatore, per servirti.-

Hook fu lesto a rubare la mano della ragazza e a sostituirla con la propria -Il piacere è solo tuo- replicò, mentre il vampiro gli faceva il baciamano, per poi accorgersi dello scambio e passarsi la mano sulla bocca, schifato.

-Senti- disse Damon rivolto ad Audrey -Mi sto trattenendo perché credo che se lo uccido tu non mi rivolga mai più la parola, ma è dannatamente difficile se continua a fare così.-

-Oh, fa sempre così quando si sente minacciato- replicò Audrey sbattendo le palpebre, gesto che non sfuggì alla vista acuta del pirata.

-Vuoi sbattere le ciglia un altro po'? No, perché forse in Alaska non ti hanno vista.-

-La signorina può sbattere le ciglia finché vuole. Sono così belle.-

Audrey sospirò di piacere. Dopotutto cosa sarà mai un'accusa di atti osceni in luogo pubblico? Qualche settimana in un centro sociale e poi via, libera come un fringuello...

-Lei non farà proprio nulla. Anzi, se vuoi scusarci abbiamo altro di meglio da fare e...-

Damon fissò per qualche secondo Audrey, la quale si morse le labbra e si staccò da Hook -Killian, ecco, in realtà io vorrei andare con Damon.-

Hook rimase a bocca aperta -Ma se due minuti fa mi hai detto di fare attenzione perché sono mostri assetati di sangue!-

-Ho cambiato idea.-

-Non ti lascerò andare con questo... questo... non so nemmeno come definirlo!-

-L'hai sentita, amico, vuole venire via con me. Sparisci- concluse Damon, cingendo Audrey per la vita.

-Audrey! Loki è mio amico, non ti permetterò di fargli questo.-

La ragazza fece spallucce.

Le sopracciglia del pirata schizzarono in alto. Passò lo sguardo da Audrey che fissava inebetita Damon a Damon che sorrideva compiaciuto. Poi capì.

-Sei stato tu! Tu l'hai resa così! Audrey non è così scema nella vita reale!- disse puntando il dito contro il vampiro.

Damon sorrise -Non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando.-

-Attento, sanguisuga, non sai contro chi ti sei messo.-

-Non mi piace il tuo tono, umano.-

-E a me non piace la tua faccia.-

Le mani di Damon formicolarono -Mi dispiace, Audrey, ma qualcuno deve dare una lezione al tuo amico impiccione.-

Hook lo sfidò con lo sguardo -Avanti, ti sto aspettando.-

Il vampiro comparve in meno di un secondo dietro di lui e gli strinse la gola con un braccio.

-È tutto qui quello che sai fare?- disse Hook, cercando di liberarsi dalla stretta.

-Non hai la benché minima idea di quello che sono capace di fare.-

Gli occhi del vampiro si incupirono e le zanne spuntarono al posto dei canini.

-Non hai una bella cera, amico- commentò Hook, per nulla impressionato.

Damon sogghignò.

E in quel momento, proprio come i migliori deus ex machina, Stefan Salvatore entrò nel Grill, accompagnato da Elena Gilbert.




 

-Damon, si può sapere che stai facendo? E chi sono queste persone? Non ti si può lasciare solo un momento...- esordì Stefan, allibito.

Il vampiro lasciò andare Hook, il quale si parò davanti ad Audrey con fare protettivo.

-Fratello! Quanto tempo!-

-Ci siamo visti ieri.-

-Ed Elena! Sempre più bella.-

La ragazza fece un mezzo sorriso -Chi è quella?- indicando Audrey.

Stefan seguì con lo sguardo la direzione che indicava la sua ragazza.

-Oh, un'amica, nulla che...- ma si interruppe, vedendo che il fratello si era imbambolato fissando Audrey, la quale continuava ad avere un'espressione inebetita in faccia.

-Stefan- mormorò Elena -Stefan, smettila immediatamente di fissarla.-

-Chi è quella ragazza?- chiese il vampiro, ignorando completamente la giovane.

Hook seguì quello scambio di battute con un'espressione disgustata -Non un altro, vi prego.-

-Audrey. E vedi non farti strane idee. L'ho vista prima io- rispose Damon.

-Come sei primitivo- replicò Stefan, avvicinandosi.

-Il tuo parente qui le ha fatto qualche incantesimo- disse Hook, di getto.

-Damon! Hai compulso una ragazza solo per farla cadere ai tuoi piedi?-

-Io non...-

-Taci. Perdonami, cara, adesso ti faccio liberare- disse, lanciando un'occhiata eloquente al fratello.

Damon sospirò -Oh, e va bene.-

Quando Audrey ritornò alla normalità e vide non uno, ma ben tre ragazzi fissarla con un'intensità ben oltre il normale, perse un battito.

-C-cos'è successo?-

-Dì la verità, chi preferisci tra me e lui?- intervenne Damon.

-Io ho i capelli più belli- aggiunse Stefan, sfoggiando un sorriso mozzafiato.

-Audrey, ti prego, andiamocene da questo posto di pazzi.-

Non posso farcela... il mio cuore non può farcela... la mia astinenza... Signore sostienimi!

L'ultima cosa che la ragazza vide prima di cadere a terra svenuta fu Elena Gilbert uscire furibonda dal Grill, sbattendo la porta dietro di sé.


 

N.d.A: Buonsalve a tutti amici di CittàLaggiù!

Come avete potuto constatare oggi è toccata a The Vampire Diaries. Spero che tutti in minima parte conoscano almeno di nome i personaggi, ma, in caso ci fosse qualche profano, sono qui apposta per chiarire ogni dubbio. 💛

Ad ogni modo ho ambientato il capitolo durante la prima stagione per cui non mi addentrerò in dettagli e aneddoti come invece è capitato con Ouat.

Damon Salvatore, per chi sventuratamente non l'avesse mai visto è codesto tizio.

Damon Salvatore, per chi sventuratamente non l'avesse mai visto è codesto tizio

Eh sì, un vero figo, amici di CittàLaggiù

Eh sì, un vero figo, amici di CittàLaggiù. E pure carismatico.

Questo invece è suo fratello Stefan Salvatore:

Questo invece è suo fratello Stefan Salvatore:

Questo invece è suo fratello Stefan Salvatore:

Quando si dice

Quando si dice "Buon sangue non mente"

Quando si dice

E questi sono loro due assieme. Attente agli ormoni, ragazze, altrimenti qua fate la fine di Audrey. (Che sviene come Dante tra un canto e l'altro. Dove le trovate queste citazioni colte nelle altre storie?)

 Dove le trovate queste citazioni colte nelle altre storie?)

Sono sempre stata dell'opinione che two fighi are better than one

Sono sempre stata dell'opinione che two fighi are better than one.

Adesso sono costretta a fare una dichiarazione che probabilmente molte di voi non condivideranno. Mi duole il cuore dirlo, ma io preferisco Stefan a Damon.

Damon è stupendo nelle prime stagioni, ma poi diventa quasi una macchietta di sé stesso a mio parere, e anche all'inizio è comunque troppo stronzo per i miei gusti. Un personaggio bello solo in tv, secondo me.

Stefan invece ha subito una maturazione incredibile come personaggio ed è diventato sempre più interessante man mano che si aggiungevano le stagioni, per non dire che comunque lui è il classico bravo ragazzo con quella punta dark che non guasta mai e che nella mia opinione è la combinazione perfetta.

Detto ciò, specifico che comunque la mia ship era la Delena. Subito dopo la Klaroline (Dio mio, Klaus penso sia il mio personaggio preferito 😍). Stefan lo shippavo con me, povero cuore. 😭

Se vi è venuta voglia di vedere o rimettervi in pari con questa serie dopo questa dissertazione filosofica su chi sia meglio tra i due Salvatore's Brothers, allora il mio consiglio è non andate assolutamente oltre la quinta/ sesta stagione al massimo. (E solo e unicamente per Kai)

Il resto ve lo riassumo io volentieri in dieci minuti e vi risparmiate quaranta episodi del nulla cosmico.

Infine, volevo assicurarvi che il prossimo sarà l'ultimo su TVD e che Audrey sarà ancora più infojata... infatti la vera domanda è: riuscirà Audrey chiusa in una casa di strafighi a non tradire Loki?

 infatti la vera domanda è: riuscirà Audrey chiusa in una casa di strafighi a non tradire Loki?

Questo e molto altro ancora nella prossima puntata!

Qui dal magico mondo della Melevisione è tutto! Grazie mille di tutto, amici di CittàLaggiù! ♥️

Qui dal magico mondo della Melevisione è tutto! Grazie mille di tutto, amici di CittàLaggiù! ♥️

Da Tonio Cartonio è tutto, a voi la linea!

Baci

LadyWindermere

Ps: Abbasso Milo Cotogno.

 

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Capitolo 11
*** "I was feeling epic" ***


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"I was feeling epic"

 

Non agitarti, Audrey, è stato solo un brutto sogno. Nulla di tutto ciò è vero... adesso aprirai gli occhi e ti troverai a casa tua, nel tuo letto, con Loki in cucina che prepara i pancakes...

Audrey aprì piano un occhio, poi l'altro, ritrovandosi ad osservare il soffitto di Casa Salvatore.

O mi hanno ristrutturato casa mentre dormivo oppure non era un sogno e tutto questo è...

-Oh, si è svegliata!-

-Amore della mia vita, come stai?-

-Angelo caduto dal cielo, tutto bene?-

...la realtà.

Damon le sorrise –Non capivamo come mai ci mettessi tanto a svegliarti. Capisco che essere liberati dalla compulsione possa essere stressante, ma...-

-Ad ogni modo non ti abbiamo lasciata sola per un minuto. Anche se qualcuno qua ha cercato in tutti i modi di impedircelo- concluse Stefan, prendendole la mano.

Hook, che fino a quel momento era rimasto zitto in un angolo del soggiorno, contrasse la mascella –Cercavo di evitare che la disturbaste con le vostre maniere da bifolchi.-

-Giusto, perché è meglio rimanere in disparte a mugugnare su quanto sia ingiusta la vita, vero?- ribatté Damon.

-Non stavo mugugnando. Stavo riflettendo tra me e me. Cosa che palesemente tu non hai mai fatto in vita tua.-

-Su questo ha ragione- assentì Stefan, continuando a massaggiare la mano di Audrey.

La ragazza sospirò. Possibile che non potesse mai trovare persone che andavano d'accordo nella sua vita?

Si guardò attorno. Certo, doveva ammettere che non era poi così male. Una casa pazzesca, due vampiri pazzeschi... un fidanzato pazzesco che stava passando chissà che indicibili torture...

Audrey liberò la mano dalla presa di Stefan e fece per alzarsi.

-Hook credo proprio che dovremmo andare.-

Il capitano sorrise compiaciuto in faccia a Damon.

-Ma non ti sei ancora rimessa del tutto!- protestò Stefan.

-Non possiamo lasciarti andare via in questo stato!- insistette l'altro redivivo.

-Ma se sto benissimo- replicò Audrey, mentre si allacciava le converse –E, ci terrei a ricordarvi, se sono stata male, è stata solo e unicamente colpa vostra.-

Damon le si fece appresso, fissandola dritto negli occhi con un'intensità che le fece perdere il fiato.

-Audrey. Non puoi lasciarci così...-

Oh cielo, e adesso come faccio a dirgli di no?

-Non prima di averci detto chi avresti scelto tra noi due!-

-Certo, perché siamo finiti all'asilo in realtà- commentò Hook, servendosi un bicchiere di bourbon.

-Ma non posso dirlo così su due piedi, cioè, siete così affascinanti tutti e due...- iniziò la ragazza, presa alla sprovvista.

-Mettici alla prova!- la supplicò Stefan, facendole gli occhi da cucciolo.

-Ma Elena...-

-Chissenefrega di Elena!- sbottò Damon –Pare che giri tutto attorno a lei in questo paese. Siamo noi i vampiri fighi e carismatici, mica lei!-

-E poi non fa che lamentarsi per qualsiasi cosa- rincarò Stefan.

Audrey ridacchiò –Non fatico a crederci. Comunque non posso permettermi di rimanere qui per troppo tempo. Killian...-

Hook alzò lo sguardo dal costosissimo tagliacarte in avorio –Non vedo l'ora di essere nel prossimo universo. Magari con persone meno stupide stavolta.-

Damon gli fece il verso –E con quale magia passate da un mondo all'altro?-

A nulla valsero gli sguardi supplicanti di Audrey.

-Oh, abbiamo un attizzatoio magico che ci permette...-

Gli occhi dei due fratelli si incrociarono per mezzo secondo.

-Intendi questo attizzatoio?- domandò Stefan, rigirandosi tra le mani l'oggetto magico.

Hook rimase sconcertato per qualche istante, si voltò verso Audrey che lo fulminò con lo sguardo –Non ti dirò te l'avevo detto perché risulterei pesante- sospirò –Cosa diavolo volete per riaverlo indietro?-

Damon si morse il labbro inferiore –Ho paura che ti farebbe arrossire, mia cara.-

-Damon, smettila di fare il marpione e dille cosa abbiamo in mente- replicò Stefan, seccato.

-Concedici un'opportunità. Un appuntamento a testa. Mezza giornata per ciascuno, al termine della quale ci dirai chi hai preferito.-

-E se non dovesse preferire nessuno dei due?- chiese Hook.

-Impossibile- tagliò corto Damon.

Audrey si portò una mano alla testa, cercando di riflettere.

Un appuntamento. Mezza giornata. Se riesco a fare in fretta potrei metterci anche meno. Poi gli rifilo una stronzata a caso e me ne vado. Posso farcela.

Sentendosi osservata, alzò gli occhi, incrociando lo sguardo penetrante di Stefan.

O forse no...

La ragazza si spremette le meningi, cercando di trovare una via di fuga. E proprio quando era sul punto di darsi per vinta, le si accese la lampadina.

-Ci sto- disse, lanciando ad Hook una lunga occhiata.




 

Devo avere l'aspetto di uno che non ha nulla da fare. Non riesco a spiegarmelo altrimenti. Qui mi prendono tutti per un servetto, come se non avessi nulla di meglio per passare il mio tempo.

Quando ho deciso di seguirla non sapevo mica che sarebbe finita così. Lei comanda e io obbedisco.

Che sia questa l'essenza di una coppia duratura? Dovrò chiedere a Loki come si sente al riguardo...

Hook continuò a camminare lungo la strada principale, cercando di decifrare la mappa che Audrey gli aveva disegnato in tutta fretta su un tovagliolino di carta.

Forse dovrei farmi pagare.

Ripensò alle parole di lei.

"Ricordati, non avrai molto tempo. Io sarò impegnata con quei due per cui sarai da solo. Devi assolutamente trovare Elena Gilbert."

Elena Gilbert. Per quello che lo riguardava poteva anche essere un mutaforma con cinque teste. Ma Audrey diceva che era importante e tutto quello che diceva Audrey era legge...

È difficile però prendersela quando ti guarda con quegli occhi. E ti sorride in quella maniera tutta sua.

Dannazione a te, Loki.

Il pirata sospirò, continuando a guardare le case su entrambi i lati della strada.

Infine si fermò davanti ad una villetta con patio.

Ok, dovrebbe essere questa.

Salì le scalette di legno, si sistemò i capelli, provò un paio di sorrisi e bussò con decisione, pronto a fare colpo.

-Caroline, vai tu! Non posso sopportare di vedere nessuno di quei dannati fratelli!-

Si sentirono dei passi pesanti, un rumore di chiavistello e infine una bionda imbronciata spalancò la porta, con una faccia che non presagiva nulla di buono.

-Elena non vuole vedere nessuno di voi du... Chi diavolo saresti tu?-

Hook continuò a sorridere –Ehm, sono Killian Jones. Avrei bisogno di parlare con Elena Gilbert.-

Caroline lo squadrò da capo a piedi –Sei imparentato con i Salvatore?-

-No, non ho nulla a che fare con quei due. Io sono irlandese- confidò.

La ragazza lo guardò per qualche secondo, poi sorrise –Sai, anch'io ho parenti irlandesi. Magari potremmo essere lontani cugini- disse, ridacchiando e posandogli una mano sulla spalla –Vieni, ti porto da Elena, sai è mezza depressa perché quello stronzo di Stefan...- continuò, prendendolo per un braccio e trascinandolo dentro casa.

-E lui che vuole?- borbottò Elena, uscendo dalla sua tana di cuscini che si era fabbricata sul divano.

La mano di Caroline rimase sulla spalla del pirata.

Hook la guardò in modo dubbioso –Sono un amico di Audrey. Mi ha chiesto lei di venire qui perché...-

Accidenti cos'è che dovevo dire?

-...perché Stefan è in pericolo. E anche il fratello stronzo. Sono tutti e due in pericolo.-

-Chissenefrega- mormorò Elena –Ho smesso di preoccuparmi per i fratelli Salvatore.-

Il pirata si liberò dalla stretta di Caroline e si avvicinò a lei –No! Non puoi capire! Sono stati drogati! In realtà sono ancora tutti innamorati di te!-

Questo parve rassicurarla.

-Dev'essere stata la tua amica! È per questo che tutti le saltano addosso come mosche!-

-No, no, ti sbagli. Audrey non c'entra nulla! In realtà si tratta di una sporca vecchiaccia che si diverte a giocare con le vite degli altri...Ha rapito il fidanzato di Audrey e adesso la costringe a cambiare mondo di volta in volta per riuscire a farglielo tradire, così lui sarà distrutto e lei potrà tenerselo tutto per sé! Di conseguenza fa innamorare di lei tutti i maschi sopra i diciotto anni che incontriamo.-

Caroline guardò Elena –Secondo me è stata la sciattona.-

-Non mi bevo la storia sulla vecchia. È verosimile che siano stati drogati e per questo non siano più innamorati di me, ma il resto...-

Hook rifletté un istante, poi si batté l'uncino sulla mano –Posso provarlo!- disse, cercando nello zaino qualcosa che potesse servire al suo caso.

Fazzoletti, un asciugamano, cibo, una collana di perle, trucchi vari, ancora cibo, uh del rum!, un ombrello, un paio di tacchi alti, cibo di nuovo, un reggiseno?, un gioco da tavolo, libri, un telefono...santo cielo che schifo!

Il pirata mostrò il cellulare con aria trionfante.

-E quindi?-

-Cosa dovrebbe provare?-

-Questo telefono prova tutto! Non appartiene ad Audrey, quale ragazza normale metterebbe come sfondo del display una vecchia disgustosa che prende il sole all'ombra di una palma attorniata da sette bei ragazzi che le fanno aria con dei ventagli??-

Le due ragazze si avvicinarono.

–In effetti fa schifo.-

-Sembra proprio il telefono di una vecchia maniaca...-

Caroline guardò più a fondo l'immagine –Questo qui a destra mi pare di riconoscerlo...-

Hook nascose il telefono dietro la schiena –Bene, ora che vi ho convinte possiamo andare a salvare la ragazz...la situazione?-

Caroline gli sorrise in modo suadente –Verrò ovunque vorrai portarmi, mio bel principe.-

-Non sono per niente un principe, mia cara. Credimi, i principi sono tremendamente noiosi.-

Elena si infilò un paio di scarpe da ginnastica e si asciugò le lacrime –Bene, andiamo a salvare i miei ragazzi da questa perfida megera!-




 

Audrey, è per questo che tua madre ti leggeva quelle storie da piccola. È per questo che sei cresciuta con la determinazione e la forza di volontà che ti contraddistinguono. È per questo che sai a memoria il discorso di Sam ne Le Due Torri, quindi vedi di darti una regolata e guai a te se ti esce anche un solo sospiro.

-Tutto bene?- chiese Stefan, con aria preoccupata.

-Sì, sì, benissimo. Non potrebbe andar meglio di così.-

Il vampiro sorrise –Non puoi capire quanto ne sia felice.-

I due fratelli avevano tirato a sorte ed era risultato che Audrey sarebbe dovuta uscire con Stefan il pomeriggio e con Damon la sera, cosa che la metteva discretamente in subbuglio.

Damon Salvatore e una notte di luna piena. Combinazione perfetta.

Sempre se sarebbe sopravvissuta a quel pomeriggio di sguardi intensi e gentilezza a profusione.

-Ho pensato che avremmo potuto fare un picnic, per cui eccoci qua- annunciò Stefan.

Audrey sorrise. Non aveva mai fatto un picnic in vita sua.




 

-Esattamente come facciamo a risolvere la situazione?- domandò Caroline.

-Infatti, come liberiamo Damon e Stefan dall'incantesimo ammaliatore?-

Hook fece buon viso a cattivo gioco –Basterà che entrambi ricevano il bacio del vero amore. Per esperienza diretta posso dire che funziona sempre e praticamente con qualsiasi cosa.-

-Stai dicendo che...?-

-Esatto, mia cara, essendo tu il loro vero amore, dovrai baciarli entrambi.-

Caroline osservò Elena con invidia –Non capisco perché le fortune capitino sempre a te.-

-Nemmeno io- commentò Hook.

Elena giocherellò con i capelli –Sai com'è... E poi tu hai sempre lui!- disse, indicando il pirata.

Il quale per poco non inciampò contro un lampione –Ehi ehi ehi, cos'è questa storia? Capisco di essere irresistibile, ma, signore, io non sono disponibile.-

-Hai una ragazza?-

-Beh no, ma...-

Caroline lo prese sottobraccio –E allora sei disponibile.-

-Non c'entra cosa io abbia o non abbia, in questo momento non mi sento in vena di...-

Elena lo guardò, un sopracciglio alzato –Sei anche tu innamorato di quella ragazza?-

Hook trasalì –Di Audrey?! Ma come ti viene in mente! È la ragazza di un mio amico, non potrei mai!-

-Quindi è questo il problema, sta assieme ad un tuo amico.-

-Anche se fosse libera, comunque non sarei interessato. Non è per niente il mio tipo e poi è così fastidiosa e...-

Caroline gli tirò un pugno sulla spalla -Ci sono! Lei non ricambia! Oh, povero cuore, un amore non ricambiato! Dicono sia quello che faccia soffrire di più. Ho detto "dicono" perché io modestamente non l'ho mai provato...-

-Non è assolutamente vero. Io non sono innamorato e lei...-

Elena gli diede una pacca sulla spalla –Sei stato friendzonato, amico. Mi dispiace per te.-

Il pirata digrignò i denti –Io non sono stato friendzonato, qualsiasi cosa voglia dire. Se voglio qualcosa la ottengo, punto e basta.-

-Se è davvero così perché hai sempre quell'espressione triste stampata sulla faccia?-

-Non ho nessuna espressione triste. E guardati la tua di faccia, invece di guardare la mia. Ma soprattutto, perché non ti fai un po' i fatti tuoi?- replicò Hook, liberandosi dalla presa di Caroline e accelerando il passo, evitando così altri possibili discorsi di quel tipo.

Che stronzate. Io non sono stato friendzonato. Non sono innamorato di nessuno e, specialmente, non sono triste.




 

-Stefan, non posso credere che tu abbia preparato tutto questo!- strepitò Audrey, guardando con aria sognante il cibo che il vampiro stava sistemando sulla tovaglia.

È bello, è gentile e sa pure cucinare. Mi domando cosa abbia Elena nella testa...

-Volevo che fosse tutto perfetto.-

L'intensità dello sguardo costrinse Audrey ad abbassare lo sguardo, per non arrossire –G-grazie.-

-Sai faresti meglio a mangiare, altrimenti ti perderai i sapori.-

La ragazza non se lo fece ripetere due volte.




 

-Bene, stanno pranzando. Ripassiamo il piano ancora una volta e la prima che dice qualcosa di non inerente la sventro con l'uncino.-

Caroline sbuffò –Io faccio il palo.-

-E io andrò da Stefan e lo bacerò, così si dimenticherà di quella sciatta dai capelli tinti.-

-Sono rossi naturali- precisò Hook.

Elena gli lanciò un'occhiata penetrante, ma evitò di dire alcunché.

-E se per caso arriva Damon?- domandò Caroline.

Hook fece un vago gesto con la mano –In quel caso sarai tu a distrarlo.-

La ragazza scosse i lunghi capelli biondi –Oh, questo non credo che mi dispiacerà farlo...-

Elena la fulminò con lo sguardo –Bene, vediamo di muoverci che rivoglio indietro i miei spasimanti.-




 

-Era veramente delizioso- si complimentò Audrey.

Stefan si protese verso di lei –Per te questo e altro.-

La ragazza sorrise. Hook, ma dove diavolo ti sei cacciato?

-Sai, non mi era mai capitato di incontrare una ragazza come te.-

-Ah no?-

-No. Dove sei stata per tutto questo tempo?- disse lui, sistemandole i capelli dietro l'orecchio.

Audrey si ritrasse leggermente –Mah, sai, un po' qua, un po' là. New York, Chicago, New Orleans...-

Gli occhi di Stefan si incupirono –Tutti posti meravigliosi.-

-Infatti- mormorò lei, guardandosi attorno in cerca di un viso conosciuto.

-Ora sei qui, però- ricominciò il vampiro.

-Non per molt...oh!- disse Audrey, trattenendo l'entusiasmo nel vedere il luccichio di un uncino in lontananza.

Stefan fece per girarsi -Hai visto qualcuno?-

-Io... io, devo assolutamente dirtelo, Stefan: io so il tuo segreto.-

Il vampiro concentrò la sua attenzione su di lei, in modo che Hook ed Elena potessero avvicinarsi di soppiatto.

-Che segreto?-

-Sai, il fatto che tu sia un vampiro. Lo so. E so anche un sacco di altre cose, ma non mi pare questo il momento opportuno.-

Stefan rimase scioccato –Ma come fai a saperlo?-

Audrey sorrise, vedendo i suoi salvatori sempre più vicini –È una lunga storia.-

-Però- aggiunse, protendendosi verso di lui –sappi che ho pianto disperatamente a causa del tuo "essere in vena di poesia".-

-Ma...-

-Stefan- disse Elena, giunta alle spalle del redivivo.

Prima che lui potesse fare o dire qualcosa, Elena gli si avvinghiò addosso, baciandolo.

Hook comparve da dietro un albero –Ti sono mancato?-

Audrey gli tirò un pugno sulla spalla –Non sai quanto.-

Quando Elena decise di lasciar libero Stefan, il vampiro rimase un momento incapace di proferire parola.

-Sì, ti sei comportato malissimo, Stefan, ma siccome sono buona e tu eri drogato, ho deciso di...-

-Che cavolo vuoi tu? Dov'è finita Audrey?-

Hook e la ragazza si guardarono, in preda al panico.

-Audrey, sei tu l'unico amore della mia vita!- disse Stefan, andando verso di lei –Rimani con me per sempre!-

La ragazza per tutta risposta gli tirò in testa il termos del caffè.

-Questo sì che è vero amore- commentò Hook, colpito.

-Avevi detto che avrebbe funzionato!- protestò Elena, scagliandosi come una furia verso Hook –Invece ama ancora quella sciattona!-

-Sciattona sarai tu- replicò Audrey, facendole lo sgambetto.

Elena cadde a terra battendo la testa e lì rimase, svenuta.

-Sai, sono sempre più impressionato.-

Audrey scrollò le spalle –Normale routine.-




 

-Dov'è finita Elena?- chiese Caroline.

-Sta insieme a Stefan. Erano così presi dalla passione che non abbiamo potuto fare nulla per staccarli- rispose Audrey.

Tralasciò il fatto che, pur essendo insieme, fossero legati e imbavagliati nello scantinato di Casa Salvatore.

Caroline batté le mani –Che bello! Ma adesso come farà a liberare Damon?-

-Abbiamo sviluppato un piano alternativo- s'intromise Hook.

-E tu ne sarai la protagonista. Abbiamo trovato un antidoto. Basterà solo che tu lo metta nel drink di Damon.-

La bionda esultò –Non ero così eccitata da quando Bonnie mi ha detto che Elena e Matt si erano lasciati.-

-Damon era al Grill a bere, per cui tornerà a casa a momenti- dichiarò Hook –Sarà meglio che ci trovi preparati.-




 

E così, quando Damon aprì la porta di casa sua, si trovò davanti un'Audrey tutta sorrisi e moine.

-Hai bevuto anche tu?- chiese, stralunato.

-Ero solo in ansia per il nostro appuntamento, sai, con Stefan è stata una noia mortale...-

Damon si accasciò sul divano –Stefan è sempre stato una noia mortale.-

Audrey gli si sedette affianco. Dovette ammettere che con quella camicia nera sbottonata, quei capelli scompigliati e quel sorriso seducente, Damon era più sexy che mai quella sera.

-Ma io, per tua fortuna, non sono mio fratello, angelo- continuò lui.

-Immagino. Tu sai come far divertire una ragazza.-

Il vampiro le gettò un'occhiata in tralice, poi si spostò verso di lei –Esatto. Vedo che hai colto il concetto.-

Audrey gli passò la mano sul braccio –E poi sei così affascinante...-

Damon sorrise –Sono affascinante.-

-...e carismatico e hai questi occhi magnetici che...-

Ormai erano così vicini che i loro nasi avrebbero potuto toccarsi.

Damon la fissò negli occhi –Sai, sei piuttosto brava a recitare. Dovresti farlo per lavoro.-

La ragazza rimase sconcertata. Questo non l'aveva previsto.

-Pensavi che non mi sarei accorto?- ribatté Damon, afferrandole entrambi i polsi –Andiamo, tesoro, è da secoli che faccio questo giochetto. Non puoi battermi nel mio campo.-

-Però sei stata brava- continuò, avvicinando sempre di più le labbra alle sue –Non pensavo di trovare una ragazza del genere. Sicuramente non a Mystic Fall.-

Audrey trattenne il respiro.

Ma, proprio quando le loro labbra erano sul punto di sfiorarsi, Hook sbucò da dietro una tenda e colpì il vampiro in testa con una bottiglia di rum.

-Questa te la metto in conto- disse, mentre Damon crollava a terra, privo di sensi.

Stavolta ci era andata molto vicina. Di questo Audrey era certa. Ma non era successo nulla. Nulla di cui preoccuparsi.

E se Hook non fosse arrivato in tempo?

La ragazza scosse la testa, non voleva nemmeno pensarci.

-Bene, adesso abbiamo due vampiri e una ragazza nello scantinato e una bionda in cucina intenta a preparare un Martini- esordì Hook.

-Liquidiamo Caroline e andiamocene, prima che si liberino- replicò Audrey.

In quel momento qualcuno suonò alla porta.

-Chi diavolo sarà adesso?-

La ragazza spalancò la porta e rimase sbigottita –Klaus?!-

Il vampiro sorrise –L'unico e solo. Ci conosciamo?-

-E questo chi è?- commentò Hook –Io un altro non lo reggo, ti avviso.-

Klaus rimase sulla soglia –Sono stato chiamato.-

-Da chi?-

Lui fece una smorfia –Una vecchia amica. Mi ha detto che c'era qualcuno da compellere per fargli perdere i ricordi di queste ultime ventiquattr'ore.-

Hook e Audrey si scambiarono un'occhiata allibita.

Klaus si guardò le unghie –Per cui, ditemi dove sono quei due idioti così faccio ciò che sono venuto a fare e me ne vado. Non ho tempo da perdere.-

-Sono nello scantinato.-

-Non posso entrare. Dovrete portarmeli qui fuori.-

Hook colse l'antifona e si diresse verso il piano di sotto.

Audrey rimase sola con Klaus, che la squadrava da capo a piedi.

-Beh, fa freschetto fuori eh...-

-Sai, non capisco perché quei due si ostinino a perdere la testa per voi umane. Io non ci trovo nulla di speciale in...-

S'interruppe, perché Caroline aveva fatto la sua apparizione sulla soglia, con un Martini appena fatto in mano.

-E lui chi è?-

-Klaus Mikaelson.-

Per qualche minuto Audrey assistette al lungo scambio di sguardi che i due ebbero. Poi decise di prendere in mano la situazione.

-Bene, Caroline forse è meglio se torni di là. Sono sicura che avrai molte altre occasioni per conoscere il signor Mikaelson.-

Ho appena assistito all'inizio della Klaroline. Grazie Loki.




 

Una volta portati fuori i corpi, Audrey si riprese l'attizzatoio che Damon teneva nascosto dentro il cassetto dei calzini.

-Bene- disse, scendendo al piano di sotto e uscendo sul patio –Grazie mille di tutto e...-

Klaus scosse le spalle –Non ringraziarmi. Non lo faccio per te. Sto solo ripagando un vecchio debito.-

Hook sospirò –Molto interessante. Adesso se ci permette noi andremmo volentieri.-

-Sì, lasciate pure fare a me. Sistemerò la situazione e me ne andrò- gettò uno sguardo verso la finestra della cucina –Anche se mi sarebbe piaciuto approfondire la conoscenza di quella biondina. Per non parlare di questa doppelganger che sto cercando da secoli e...-

Audrey lo interruppe –Credo sia meglio che tu lasci scorrere le cose con il loro corso. Non credo te ne pentirai...-

Klaus la fissò –è esattamente quello che mi ha detto la mia amica.-

-Si può sapere chi è?- sbottò Hook.

-Mi ha fatto promettere di non dirvelo.-

La ragazza sbuffò, poi tirò fuori l'attizzatoio e creò il portale.

-Ah, quasi dimenticavo, mi ha detto di dire al tipo con una mano sola di non raccontare più fandonie sul suo conto. E poi ha blaterato qualcosa su una palma da cocco e sui felici tempi andati- disse Klaus, all'ultimo secondo.

Hook sbarrò gli occhi, prima di saltare nel tunnel spaziotemporale con Audrey.

-Quei fratelli Salvatore- sbuffò Klaus, rimboccandosi le maniche –Alla fine tocca sempre a me risolvere i loro casini.-




 

N.d.A: Ok, eccomi qua! Che ne dite, vi è piaciuto il capitolo? Alla fine Audrey ha tenuto botta abbastanza bene, dai... si accettano scommesse su chi sia la vecchia amica di Klaus e su che debiti avesse da ripagare, anche se si capisce subito chi sia (zero suspence proprio ahah).

Per chi non conoscesse i personaggi sono sempre qui, h24, per rispondere alle vostre domande.

Klaus è questo figo qua. è il protagonista di The Originals, ma ha fatto anche una parte in TVD, per grazia divina.

 è il protagonista di The Originals, ma ha fatto anche una parte in TVD, per grazia divina

Caroline sarebbe lei... e, lo so, non è così scema in TVD, almeno non nelle ultime serie, ma all'inizio dovete ammettere che un po' su di giri lo era eccome. E ve lo dico da accanita fan di Caroline e, soprattutto, di Caroline con Klaus.

 E ve lo dico da accanita fan di Caroline e, soprattutto, di Caroline con Klaus

Il prossimo capitolo, vi avviso, vedrà il ritorno di un altro personaggio noto. Non spoilero nulla. "Nella foresta c'è un così bel villaggio, nessuno sa dov'è, devi scoprirlo da te..."

Tornando a noi, vorrei anche avvertire (qui lo dico e qui lo nego) che ci sarà la possibilità che per qualche capitolo mi ci voglia più tempo del previsto e che quindi non riesca ad aggiornare ogni settimana, ma ogni DUE. Vi prego di capirmi, anche perché siamo in periodo di sessione quasi e dovrei anche iniziare a studiare per gli esami.

 Vi prego di capirmi, anche perché siamo in periodo di sessione quasi e dovrei anche iniziare a studiare per gli esami

Per sdrammatizzare, metterò il figo del giorno che oggi è un eccezionalmente bello Toby Regbo.

Per sdrammatizzare, metterò il figo del giorno che oggi è un eccezionalmente bello Toby Regbo

Io ancora non mi capacito.

Io ancora non mi capacito

Prima di mettermi a piangere, me ne vado che è meglio

Prima di mettermi a piangere, me ne vado che è meglio.

Ringrazio di cuore tutti quelli che seguono la storia e al prossimo capitolo!

LadyWindermere

 

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Capitolo 12
*** "Passabile, ma non abbastanza bella da tentarmi" ***


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"Passabile, ma non abbastanza bella da tentarmi."




 

 

È un fatto universalmente conosciuto che per rendere epica una festa, serva qualcosa di improvviso e inaspettato che arrivi a movimentarla.

L'unica persona apparentemente ignara di ciò sembrava essere Mr Fitwilliam Darcy, il quale, a sua discolpa, non aveva dato molte feste nella sua vita, e sicuramente nessuna di epica.

Anzi, a dire tutta la verità e nient'altro che la verità, a Mr Darcy le feste proprio non andavano a genio.

Per questo motivo quel giorno, alla domanda del suo caro amico Charles Bingley, Mr Darcy rischiò di strozzarsi con il the delle cinque.

-Una festa, Charles? Non ne vedo né il motivo né l'utilità, se devo essere completamente onesto.-

Bingley gli scoccò un'occhiataccia –Siete sempre completamente onesto, Darcy. Fin troppo, oserei dire.-

Darcy continuò a sorseggiare il suo the –L'onestà è una qualità che apprezzo molto in me stesso.-

-Sì. Comunque, essendo casa mia sono libero di decidere come più mi aggrada, siete consapevole di questo, vero?-

-Infelicemente.-

-Perfetto- disse Charles, alzandosi dal sofà –Allora si farà. La prima festa dal nostro arrivo a Netherfield Park. Lo trovo semplicemente meraviglioso.-

-Ed io semplicemente orrendo.-

Charles sorrise –Darcy, lo sappiamo tutti che vi siete infatuato di quella Lizzie Bennet, è inutile che continuiate a negare l'evidenza.-

Questa volta il gentiluomo rischiò seriamente di morire soffocato, tant'è che fu costretto a tossire per riprendere aria –Non dire assurdità, Charles.-

-Ho sentito dire che in cucina fanno addirittura scommesse su quanto tempo resisterete prima di proporvi.-

-E voi prestate fede a queste malelingue, ovviamente. Non c'è assolutamente nulla tra me e Miss Bennet, ve lo posso assicurare. La mia opinione è rimasta invariata.-

Bingley ridacchiò tra sé –Ovviamente, Darcy. Come può essermi venuta in mente una cosa così assurda...-

-Certe volte non riesco a capacitarmi nemmeno io, Charles.-

-Gentile come sempre, amico mio- ribatté l'altro, posandogli le mani sulle spalle, per poi servirsi un bicchiere di whisky.

-Questa vostra abilità nello scegliervi amicizie così...singolari, mi ha sempre stupito- continuò Darcy –Come pure quella di vedere bellezza ovunque.-

-State cercando di dirmi qualcosa riguardo a Miss Jane Bennet, per caso? Perché in quel caso non rimarrò in silenzio, mio caro.-

Darcy sbuffò –Non serve che vi agitiate. Non ho nulla contro la ragazza. È la sua famiglia che mi preoccupa. Il suo rango così inferiore al vostro, le aspettative della vostra famiglia, la vostra ricchezza che senza dubbio fa gola a più di una matrona in questo paese sperduto dell' Hertfordshire...-

Charles si sedette all'altro capo del divano –State ancora parlando di me o è diventato un soliloquio?-

-...per non parlare della palese mancanza di buone maniere, di eleganza, di raffinatezza che sembra caratterizzare tutti i componenti della famiglia Bennet...-

-Darcy, sembrate mia sorella quando fate questi discorsi.-

-Caroline...-

Charles fece un segno di disprezzo con la mano -Caroline è una snob, un'egocentrica e una pettegola della peggior specie. Non tessetemi le lodi di mia sorella perché non ci ho mai creduto né ci crederò mai. E so benissimo che voi non siete così. Fate finta di esserlo, per non so quale inspiegabile motivo, ma in cuor vostro, Darcy, credetemi, non siete come lei.-

Darcy posò la tazzina sul tavolino e rimase in silenzio.

Bingley alzò le gambe e le posò sulla sedia di fronte al sofà –Una volta forse eravate come lei. Ma adesso siete diverso. Non saprei dire cosa vi ha cambiato, ma qualcosa l'ha fatto di sicuro, anche se non del tutto.-

Un lieve sorriso comparve sulle labbra di Darcy.

-Ad ogni modo, la festa si farà, inviterò tutte le sorelle Bennet e anche i loro terribili genitori, oltre a qualche dozzina di persone che non vi piacciono, per cui mettetevela via, amico mio. Mi sembra incredibile poi che non conosciate nessuno di rango inferiore al vostro...-

Darcy alzò un sopracciglio –Nessuno che conosca al punto da considerarlo amico.-

In quel momento l'intera Netherfield tremò. Le tazzine cozzavano le une con le altre, i piatti nella credenza minacciavano di cadere all'esterno e il divano su cui erano comodamente seduti i due giovani gentiluomini si mosse in maniera preoccupante.

Charles era già pronto a gridare alla calamità naturale quando dal nulla si aprì, incredibilmente, un vortice in mezzo al salotto, da cui, ancora più incredibilmente, uscirono due persone che vennero sbattute miseramente a terra.

-Credo di essermi rotto qualche osso stavolta.-

-Ho male ovunque.-

-Dove siamo finiti 'sto giro?-

Audrey alzò lo sguardo, continuando a massaggiarsi il collo –Oh- disse, quando i suoi occhi misero a fuoco le due persone che stavano sedute davanti a lei, uno a bocca spalancata, l'altro con gli occhi sgranati.

Hook si tirò su –Mi sembra un luogo sciccoso. Magari siamo finiti a Buckingham Palace...-

Audrey lo fece girare dalla sua parte –All'incirca.-

Il pirata si voltò –Mr Puzza sotto il naso! Per mille balene, da quanto tempo!- disse, andando verso Darcy e stringendolo in un abbraccio.

Bingley si alzò in piedi –Ehm, cosa stavate dicendo, amico mio?- disse, trattenendo a stento le risate.




 

Darcy si portò una mano alla tempia. Questa sarebbe stata sicuramente difficile da spiegare.

-Non ci saluti neanche?- lo rimproverò Hook, incrociando le braccia.

Il gentiluomo alzò leggermente lo sguardo, imbattendosi in quello di Audrey. C'era qualcosa nei suoi occhi che gli fece completamente dimenticare l'intera situazione. Un senso di smarrimento, una richiesta di aiuto, qualcosa che gli fece venire improvvisamente voglia di alzarsi e rincuorarla.

-Perdonatemi- disse infatti –Ho scordato per un momento le buone maniere.-

Charles lo fissò divertito, il bicchiere di whisky ancora in mano.

-Questo è Charles Bingley, il mio più vecchio amico. Charles, vi presento Miss Audrey Flaurinbel, un'amica di vecchia data e...- Darcy squadrò il pirata, a corto di parole.

-Killian Jones- si presentò lui –Ma per gli amici sono solo Hook.-

Bingley osservò l'uncino –Pittoresco. Darcy, non mi avevate mai detto di avere amici così interessanti.-

Darcy si annotò di prendere a pugni Charles non appena fossero rimasti soli.

Hook sospirò, prese la tazzina di the che Darcy aveva poggiato sul tavolino, ancora piena a metà, e se la portò alle labbra.

-Siamo arrivati per caso- spiegò Audrey, mentre rimetteva l'attizzatoio nello zaino –Sapete, il mio rag...il mio fidanzato è stato rapito.-

-Mr Loki è stato rapito?-

-Un rapimento addirittura!- mormorò Charles, facendo segno ad Audrey di sedersi e di continuare con la sua storia.

Hook fece una faccia disgustata e risputò il the nella tazzina, tra gli sguardi attoniti dei presenti.

-Quella brodaglia faceva schifo- si giustificò –Oh, quello mi sembra decisamente meglio- disse, sfilando il bicchiere di whisky dalle mani di Bingley.

Audrey cercò di riportare l'attenzione su di sé -Ehm, sì, appunto, stavo dicendo, Loki è stato rapito da un di... da un malvivente ed è stato portato in un altro mond... nel suo covo di briganti.-

Darcy si sentì morire in cuor suo.

Charles dal canto suo sembrava eccitato –Un vero malvivente? Di quelli che assaltano le diligenze con la faccia coperta?-

-Sì, esattamente uno di quelli.-

-Forse un po' più grosso- precisò Hook.

-Quindi adesso vaghiamo di paese in paese cercando di azzeccare l'univers...ehm, cercando notizie sul suo conto.-

-Vi assicuro, miss, che di qui non è passato nessun malvivente.-

-Come potete dirlo con certezza, Darcy?- protestò Charles –Non credo che siate mai nemmeno uscito a passeggiare fino a Meryton, figuriamoci avventurarsi nelle campagne sperdute alla ricerca di briganti.-

-Non passeggiava neanche ai tempi in cui ci siamo conosciuti, eh, Darcy- commentò Hook –In compenso però infastidiva che era una meraviglia.-

Vedendo lo sguardo disperato di Darcy, Audrey si alzò in piedi –Beh, visto che qui certamente non si trova chi stiamo cercando, potremmo anche togliere il disturbo...-

Bingley scattò dal divano –Perché? No, no non se ne parla. Dovete assolutamente restare. Stasera daremo una piccola festa e mi farebbe un immenso piacere se vi uniste ai festeggiamenti.-

-Una festa? Io ci sto.-

-Non credo che sia opportuno...-

-Sciocchezze- tagliò corto Charles, prendendo la mano di Audrey –Insisto. E poi comunque non avreste potuto mettervi in viaggio prima di domani mattina, visto il maltempo.-

La ragazza guardò Darcy, il quale sospirò.

-Miss Audrey, Mr Jones, mi farebbe immensamente piacere se rimaneste per stanotte.-

Hook si sfregò le mani -Ci sarà da bere gratis vero?-




 

-Miss, vi prego, cercate di non respirare.-

Audrey trattenne il fiato il più possibile. Maledetti corsetti.

-Miss...-

-Più di così cado stecchita sul pavimento. Scusa se non ho una vita di trenta centimetri.-

La cameriera ridacchiò –Non avevo mai sentito una signorina dell'alta società esprimersi in modo così colorito.-

-Oh, e non mi hai mai sentito quando sono arrabbiata.-

L'altra legò le ultime stringhe e ammirò la sua opera, soddisfatta.

-Potete guardarvi allo specchio, miss.-

Audrey rimirò il vestito candido in stile impero, in morbida mussolina, e l'acconciatura intrecciata con nastri e rose bianche, che contrastavano con il rosso dei suoi capelli.

Aveva sempre desiderato un vestito in stile ottocento e dovette ammettere che Darcy aveva senza dubbio buon gusto.

-È stato Mr Darcy a mandarvi le rose che vi ho infilato tra i capelli, miss- confessò la cameriera, eccitata.

Da perfetto gentiluomo.

-Se non fosse per il fastidio continuo del corsetto direi che mi sembra di indossare una nuvola- commentò Audrey, rigirandosi davanti allo specchio.

E mi è anche andata bene, se finivo qualche secolo prima mi toccavano le stecche di balena.

Chissà come se la passa Hook.




 

In effetti Hook se la passava non male, malissimo.

-Non esiste che io mi abbigli da damerino- si impuntò, davanti a Mr Darcy e al suo cameriere personale –Non esiste proprio.-

Il gentiluomo strinse i denti.

-Se vi "abbigliate da damerino" solo per stasera, vi regalerò tre bottiglie della mia scorta personale di Bordeaux invecchiato.-

Hook lo guardò interessato –Cinque.-

-Non più di tre. E ci aggiungo anche una bottiglia di cherry- ritrattò Darcy.

Il pirata si accarezzò il mento con la mano –Andata.-

-Perfetto. Thomas, vestilo per favore- disse, rivolgendosi al suo valletto.

-Ma niente nei finti!- lo ammonì Hook.

Darcy si sedette su una poltrona e sorrise –Temo che abbiate sbagliato epoca, i nei finti non sono più in voga da quando Maria Antonietta è stata decapitata.-




 

-No, io quella cosa in faccia non me la metto. Scordatela.-

-Ma, miss, un tocco di colore!-

-Sì, così sembro un clown rifatto.-

La cameriera ripose il belletto con aria afflitta.

Audrey tirò un sospiro di sollievo. Si stava già figurando le risate di Hook se fosse uscita con quella roba addosso.

Chissà come l'hanno conciato. Non vedo l'ora di vedere quella sua adorabile faccetta imbronciata nei vestiti di Mr Darcy, con tanto di cappello a cilindro.

Eppure, quando il pirata aprì furiosamente la porta del bodouir della sorella di Bingley, tra le rimostranze disperate della cameriera, ad Audrey non venne assolutamente da ridere.

-Audrey. Se pensi che io asseconderò quell'idiota solo perché è pazzo, allora non ci siamo proprio- inveì.

La ragazza non riuscì a far altro se non fissarlo a bocca aperta.

Sembrava Darcy, solo decisamente più sexy.

Il gentiluomo lo seguì a ruota –Mr Hook, vi prego...-

Audrey dovette ammettere che anche Darcy fosse piuttosto sexy quella sera.

Quando poi entrò nella stanza anche Mr Bingley, la ragazza si domandò internamente se fosse veramente possibile che fossero tutti così sexy in quella stanza.

No vabbè, basta. Tutti questi gentiluomini fighi mi stanno dando alla testa.

-Hook- disse, prendendolo per un braccio –Smettila di propinare il tuo disagio agli altri.-

Il pirata le si fece appresso –Io i ricci finti non me li faccio. Mi dispiace, ma nemmeno per tutte le bottiglie di vino del mondo.-

Audrey scoppiò a ridere –Sarebbe questo il problema?-

-Non era un problema infatti- precisò Darcy –è stato lui che ha avuto una reazione esagerata. Il mio cameriere ha solo proposto...-

Hook s'indignò –Ma se mi ha inseguito per tutta la stanza con un ferro per capelli in mano! Dicendo che capelli come i miei non li aveva mai visti  che sarebbe stato un peccato lasciarseli sfuggire!-

Bingley rise sotto i baffi –Poverino, bisogna comprenderlo. Ha sempre e solo a che fare con quelli di Darcy- mormorò a bassa voce.

-Voleva farmi lo scalpo per farsi una parrucca!- urlò Hook, puntando un dito accusatorio verso Darcy.

-Non avrei nessuno scopo nel fare una cosa simile!-

-Chissà quali potevano essere i tuoi loschi piani!-

-Ragazzi, state calmi- disse Audrey, prendendo in mano la situazione –Avete fatto scappare la cameriera di Miss Caroline.-

Hook rimase zitto per un secondo –Beh, tanto stai bene anche così, quindi non vedo il problema.-

La ragazza arrossì –Lo dicevo per Caroline, mica per me. Non ha voluto prepararsi assieme a me e chissà adesso quando la ritroveranno quella poverina, l'avete traumatizzata.-

Questa volta fu Bingley a parlare –Tanto meglio. Mia sorella, se mi è concesso dirlo davanti ad una signora, è una completa stronza.-

Darcy sospirò –Vedo che la situazione sta degenerando. Non eravate contenti di avermi fatto passare le pene dell'Inferno in quel minuscolo posto in quella città che ancora non ho capito quale fosse, ma siete venuti a cercarmi pure qui, a casa mia, senza nessun motivo alcuno. Devo aver fatto qualcosa di male nella vita.-

Tutti gli sguardi fissarono, chi più chi meno compassionevolmente, Mr Darcy.

Infine Bingley ruppe il silenzio.

-In realtà sarebbe casa mia.-

Un valletto bussò alla porta –Signore, sono arrivati gli ospiti.-

-Meraviglioso. Ci mancava solo questa- commentò, lugubre, Darcy.




 

N.d.A: Ehiiiiiii eccomi qua!!!! Felici? Bene, sono contenta :)

Era Mr Darcy, ebbene sì, un altro che si unirà alla gang del bosco!

Immaginatevelo nella forma cinematografica che più preferite ovviamente (gustoso approfondimento più giù).

Spero come al solito che il capitolo vi sia piaciuto, sarà diviso in due o tre parti, devo ancora contare le parole ahaha.

Posso spoilerarvi che ci sarà un bel ballo e che Audrey danzerà con parecchie persone. ;)

E Hook potrebbe fare nuove conquiste, chissà... il fascino del pirata.

Detto ciò, vi ringrazio as always. <3

Approfondimento gustoso su Mr Darcy:

Dicevo, siccome ce ne sono veramente molti di Darcy, ho deciso di mettere loro come figo del giorno

Dicevo, siccome ce ne sono veramente molti di Darcy, ho deciso di mettere loro come figo del giorno.

Iniziamo in bellezza con il mio preferito che è Matthew MacFayden in Orgoglio e Pregiudizio del 2005.

Iniziamo in bellezza con il mio preferito che è Matthew MacFayden in Orgoglio e Pregiudizio del 2005

Che sostanzialmente è come lo vedo io quando scrivo i capitoli

Che sostanzialmente è come lo vedo io quando scrivo i capitoli.

Voglio dire, amo Colin, ma lui lo batte sorry not sorry. E la Lizzie di questo film non la batte nessuna, diciamoci la verità.

(La scena sotto la pioggia è di una fighezza unica. Soprattutto quando Elizabeth nomina Wickham e lui si arrabbia)


 

Poi, al secondo posto, ovviamente Colin Firth nella miniserie del 1995.

Poi, al secondo posto, ovviamente Colin Firth nella miniserie del 1995

 

Per carità, splendido è splendido, ma solo lui in quella miniserie, perché personalmente gli altri personaggi non mi piace come li hanno fatti, specialmente Lizzie che pare abbia perennemente una scopa infilata in un posto molto scomodo

Per carità, splendido è splendido, ma solo lui in quella miniserie, perché personalmente gli altri personaggi non mi piace come li hanno fatti, specialmente Lizzie che pare abbia perennemente una scopa infilata in un posto molto scomodo.


 

Al terzo posto abbiamo il Mr Darcy di Laurence Olivier nell'Orgoglio e Pregiudizio del 1940. Ebbene sì, io li ho visti tutti.

Ho trovato solo questa gif, ma vi assicuro che merita molto

Ho trovato solo questa gif, ma vi assicuro che merita molto. Io amo i vecchi film e Laurence oltre che ad essere bello è anche bravo.

Questo O&P devo ammettere che non è del tutto uguale al libro, però è molto divertente.

Più dieci punti bellezza.


 

Al quarto posto il Mr Darcy di Elliot Cowan in Lost in Austen! Lo amo.

Questo è il telefilm da cui ho preso l'attrice che fa Audrey, per cui se non l'avete ancora visto, vedetevelo

Questo è il telefilm da cui ho preso l'attrice che fa Audrey, per cui se non l'avete ancora visto, vedetevelo. Mi pare ci sia tranquillamente su YouTube.


 

Al quinto posto il Mr Darcy di Martin Henderson (sì è proprio quello di Grey's Anatomy e The Ring) in quella meravigliosa perla trash che è Matrimoni e Pregiudizi, il cui titolo dice già tutto.

Al quinto posto il Mr Darcy di Martin Henderson (sì è proprio quello di Grey's Anatomy e The Ring) in quella meravigliosa perla trash che è Matrimoni e Pregiudizi, il cui titolo dice già tutto

Vi dico solo che è un film semi indiano e che Lizzie canta, Mr Collins fa una scena in perizoma leopardato e Bingley balla la danza della corrente elettrica

Vi dico solo che è un film semi indiano e che Lizzie canta, Mr Collins fa una scena in perizoma leopardato e Bingley balla la danza della corrente elettrica.

Da vedere.


 

Al sesto posto abbiamo il Mr Darcy di Sam Riley in PPZ, che per chi non lo sapesse sarebbe Pride&Prejudice&Zombies.

Il film obiettivamente è quello che è

Il film obiettivamente è quello che è. Carino. Ma mi piace molto la chimica che hanno Lizzie e Darcy, lui è un gran figo e c'è Matt Smith che fa Mr Collins.

Motivi più che sufficienti, oserei dire.



 

Al settimo posto il Mr Darcy di JJ Feild in Austenland.

Al settimo posto il Mr Darcy di JJ Feild in Austenland

Un film molto divertente. Lui ha fatto anche Mr Tinley nel film su L'abbazia di Northanger, dove è più bellino a mio parere.

Più trenta punti simpatia.


 

All'ottavo posto il Mr Darcy di The Lizzie Bennet Diaries che è una serie di minivideo su YouTube molto bella. La si vede in due, tre giorni tutta quanta, volendo.

Sarebbe una sorta di trasposizione moderna di O&P, in cui Lizzie sostanzialmente fa video su YouTube

Sarebbe una sorta di trasposizione moderna di O&P, in cui Lizzie sostanzialmente fa video su YouTube.

Merito: C'è il Wickham più bello di sempre in questa serie. Fidatevi del rosa che la macchia svanisce.


 

Al nono posto Hugh Dancy in Il Club di Jane Austen. (Sì, non sarebbe proprio Darcy di nome, ma sostanzialmente lo è ammettiamolo).

Io ho una passione morbosa per Hugh Dancy fin da quando ho guardato Il Magico Mondo di Ella da piccola, ma in questo film non mi ha convinta

Io ho una passione morbosa per Hugh Dancy fin da quando ho guardato Il Magico Mondo di Ella da piccola, ma in questo film non mi ha convinta. Tutto il film in generale non mi ha convinta.

Ritenta e sarai più fortunato.



 

Al decimo e ultimo posto il Mr Darcy di Ryan Paevey in Unleashing Mr Darcy.

Al decimo e ultimo posto il Mr Darcy di Ryan Paevey in Unleashing Mr Darcy

L'unica cosa bella di questo film è lui. E neanche così tanto.

Passabile, ma non abbastanza bello da tentarmi.


 

Infine, per concludere in bellezza, un outsider che è decisamente fuori categoria.

Non è Mr Darcy, ma c'entra lo stesso con la Austen.

Sì, sto parlando di Tom Lefroy in Becoming Jane, interpretato da James McAvoy (che amo alla follia).

Sì, sto parlando di Tom Lefroy in Becoming Jane, interpretato da James McAvoy (che amo alla follia)

Film stupendo, consigliatissimo e da vedere assolutamente se vi è piaciuto almeno un minimo O&P

Film stupendo, consigliatissimo e da vedere assolutamente se vi è piaciuto almeno un minimo O&P.

VVB

LadyWindermere<3

 

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Capitolo 13
*** "L'ultimo uomo sulla terra che avrei mai potuto sposare" ***


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"L'ultimo uomo sulla terra che avrei mai potuto sposare"

 

 

-Miss Bennet, Miss Elizabeth Bennet, Miss Lydia Bennet, Miss Kitty Bennet e Miss Mary Bennet- annunciò il valletto con tono stentoreo.

-Cielo, abbiamo tutti i Bennet del paese stasera- commentò sottovoce Caroline a Darcy, il quale fece finta di non sentire.

Audrey sorrise alle ragazze, mentre Bingley faceva il baciamano a Jane.

Hook sbuffò, cercando di sistemarsi l'abito in modo goffo, attirando gli sguardi incuriositi delle due Bennet più giovani.

-Mr e Mrs Bennet.-

-Mio caro signor Bingley, che piacere immenso essere qui alla vostra festa- cinguettò Mrs Bennet, trascinandosi dietro il marito.

-Oh, ci siete anche voi, Mr Darcy, avevo capito che non vi piacessero le festicciole di provincia...-

Elizabeth si portò una mano alla tempia per nascondere l'imbarazzo.

Mrs Bennet fece scivolare lo sguardo su Audrey e Hook con espressione interrogativa.

Bingley smise per qualche secondo di fare la corte a Jane e si ricordò delle buone maniere.

-Questi sono due nostri ospiti giunti da pochissimo a Netherfield. Mrs Bennet, lasciate che vi introduca a Miss Audrey Flaurinbel e Mr Killian Jones.-

Al sentire il nome di Hook, Lydia e Kitty squittirono eccitate.

-Piacere mio, Mrs Bennet, Dar...voglio dire, Mr Darcy mi ha molto parlato di voi- disse Audrey.

Mrs Bennet guardò Darcy di soppiatto, il quale fece di tutto per nascondere il suo imbarazzo.

Mr Bennet tossicchiò –Se permettete, io andrei a farmi un goccio.-

Hook strinse in modo molto poco formale la mano di Mr Bennet, un sorriso a trecentosessanta gradi –Mio caro, credo che io e voi andremmo molto d'accordo- disse, dirigendosi insieme a lui al tavolo dei drink, inseguito in modo tutt'altro che discreto da Lydia e Kitty.

Elizabeth, vedendo la mal parata, evitò che sua madre dicesse un'altra parola -Mamma, guardate, c'è Mrs Lucas da quella parte, sarà meglio che andiate a salutarla.-

La signora Bennet non se lo fece ripetere due volte, seguita a ruota da Mary, che aveva adocchiato un pianoforte a coda in un angolo del salone.

Visto che Jane e Bingley conversavano fittamente, erano rimasti solo Caroline, che osservava Elizabeth dall'alto in basso, Darcy che non sapendo dove guardare, fissava ostinatamente il pavimento di marmo e Audrey, la quale tirò una gomitata a Darcy nello stomaco e sorrise a Lizzie.

–Io e voi dobbiamo fare assolutamente quattro chiacchiere- disse, prendendola sottobraccio e trascinandola via.

L'altra sorrise a sua volta –Ho notato che il vostro cognome suona straniero.-

-Sì, ho origini francesi da parte di padre. Ma non ho quasi mai vissuto in Francia, se è questo quello che speravate.-

-Venite da Londra?-

-New York.-

Lizzie la guardò incredula –Dall'America? Non avevo mai conosciuto nessuno che venisse da lì. Com'è?-

Audrey scrollò le spalle –Rumorosa, inquinata e piena di gente. Nulla di diverso rispetto a Londra. Ma invece di parlare di me, parliamo di voi. Mr Darcy mi ha parlato molto di...-

-Sembra che Mr Darcy abbia parlato moltissimo, non vorrei che avesse consumato il totale di parole per oggi.-

La ragazza ridacchiò –Sapete, non lo confesserà mai, ma è abbastanza timido.-

-A me sembra solo terribilmente snob, se posso permettermi di parlare francamente.-

-Dite pure tutto quello che vi passa per la testa, mia cara. Non sono una che dà troppo peso all'etichetta.-

-Siete una persona singolare, Miss Flaurinbel.-

-Audrey, ve ne prego.-

-Allora voi chiamatemi Lizzie.-

Audrey sorrise –Tornando a Darcy, sì forse è un po'orgoglioso, ma dategli un po' di tempo e il beneficio del dubbio e potreste rimanere sorpresa.-

-Vi conoscete da molto, a quanto sembra.-

-Abbiamo passato del tempo assieme a New York- rispose Audrey, sorridendo tra sé e sé.

Elizabeth la fissò per qualche secondo –Ho avuto opinioni contrastanti su di lui. Recentemente...-

-Fatemi indovinare, Mr Wickham?-

Lizzie sgranò gli occhi –Lo conoscete?-

-All'incirca. Fossi in voi non prenderei per oro colato tutto quello che dice.-

Audrey vide con la coda dell'occhio Darcy che le fissava insistentemente mentre passeggiavano.

-Scusatemi- disse –Ma temo che Darcy stia cercando di richiamare la mia attenzione. È stato un piacere conoscervi, Lizzie.-

-Il piacere è stato mio, Audrey.-




 

-Cosa le avete detto?- soffiò Darcy, non appena Audrey gli arrivò affianco.

-Nulla, Darcy. Mi ha detto che ti trova snob e le ho detto di darti una seconda chance. Inoltre le ho detto che sei timido e di non fidarsi di Whickam. Non esattamente in quest'ordine.-

-Le avete detto che sono timido?-

-Darcy, ti prego...-

Il gentiluomo si passò una mano tra i capelli –Grazie mille, miss. Davvero. Non potevo aspettarmi aiuto migliore da voi.-

-Allora ti piace veramente?- chiese Audrey, alzando le sopracciglia.

Darcy divenne bordeaux –Miss Audrey, vi prego di ricordarvi che non siamo in America e soprattutto non siamo nel ventunesimo secolo.-

-Sarebbe un modo raffinato per dire sì?-

-Credo che Miss Elizabeth Bennet possa in qualche maniera senza dubbio involontaria aver suscitato il mio interesse.-

-Ma non era, e qui sto citando, "passabile, ma non abbastanza bella da tentarmi"?-

Darcy le scoccò uno sguardo di disappunto –Non me la farete mai passare liscia, vero?-

-Non in questa vita.-

-Almeno non ditelo a Mr Hook, altrimenti si farebbe beffe di me ininterrottamente.-

Audrey fece il gesto di sigillarsi le labbra –Sarò un pesce. Anzi, a proposito di Hook. È lui quello che sta agitando il bicchiere di punch al rum? Dimmi di no, ti prego.-

Lo sguardo di Darcy le fece capire che purtroppo la sua vista era ineccepibile.




 

-Sono arrivato a mezzo metro dal vortice e ho ruotato l'intero timone, incitando il signor Spugna ad ammainare l'albero maestro, quando...-

-Ehm, Killian- sussurò Audrey, facendosi strada tra le ammiratrici in deliquio.

-Scusate, mie dolci fanciulle, ma il dovere mi chiama.-

-Mr Jones, dovete assolutamente venire a farci visita!- disse Lydia.

-Anche a noi, Mr Jones!-

-Non vediamo l'ora sentire la fine delle vostre avventure, Capitano Jones!-

Hook sorrise –Ma certo, mie care. Non vi lascerò appese.-

-Gergo marinaresco- commentò Mary Bennet –Dovrò informarmi meglio al riguardo.-

-Sai, non è poi così male come me l'aspettavo- disse Hook, quando si trovò vicino ad Audrey.

-Mi fa piacere che ti diverti, Hook.-

-Sì, anche quel tipo, come si chiama, Mr Bennet, molto simpatico. E quella Lydia Bennet se permetti è tant...-

-Non ti permetto.-

-Ti dà fastidio se faccio apprezzamenti alle altre ragazze?-

-Quanto punch ti sei scolato per dire simili stronzate?-

-Due o tre, e ti assicuro che di rum lì dentro ce n'era veramente poco.-

Audrey rifletté un secondo –Sbaglio o hai appena detto era?-

Hook sorrise sornione –Sì, adesso ce n'è molto di più visto che ce ne ho rovesciato dentro un'intera fiaschetta.-

Audrey guardò Hook, poi guardò le ragazze visibilmente brille che scherzavano tra loro e infine guardò Darcy che si accingeva a servirsi un innocuo bicchiere di punch.

Infine scoppiò a ridere.

-Beh sicuramente questo movimenterà la festa.-

-Ho pensato la stessa cosa. Darcy!- disse, avvicinandosi al gentiluomo –Prendine un altro, che ne dici?- continuò, girandosi solo un istante per ammiccare ad Audrey, la quale scosse la testa, divertita.

Non appena Hook se ne fu andato, Lydia le fu addosso –Miss Audrey, posso chiamarvi Miss Audrey, vero?, dovete assolutamente dirmi se voi e Mr Jones siete legati in qualche vincolo particolare.-

Audrey arrossì –Ma che dite? No, no, per carità. Mr Jones è solo un caro amico.-

-Lizzie mi ha detto che venite dall'America. Ho sempre sognato vederla.-

-Non è nulla di così eccitante, fidatevi.-

L'altra le si fece più appresso, tanto che Audrey poté sentire distintamente l'odore di alcool dal suo fiato –Ma ditemi, come ha fatto il capitano Jones a perdere la mano? A noi non ha voluto dircelo.-

Audrey si grattò il collo –è una lunga storia. Inoltre ci è stato imposto di mantenere il segreto per cui non posso rivelarvi i dettagli. Sappiate che c'entrano un coccodrillo, una banda di selvaggi, un rito vodooo e Sua Maestà.-

Lydia si portò la mano alla bocca -Sua Maestà Re Giorgio in persona?-

-Io non vi ho detto nulla- la ammonì Audrey.

-Quanto vorrei un uomo come lui con cui scappare da questo buco di posto!- sospirò Lydia –Sapete se è scapolo?-

-So per certo che non è una buona compagnia per una giovane fanciulla come voi. Inoltre dovreste diffidare da quel tipo di uomo, credetemi, se lo faceste sarebbe un bene per tutti.-

-Siete così dannatamente poco romantica, Miss Audrey. Ma avete degli amici straordinari, di questo ve ne rendo merito. Vado a cercare Kitty, ho appena visto entrare gli ufficiali. Inoltre- disse, abbassando il tono di voce –Mr Darcy si sta dirigendo verso di noi e io non lo posso soffrire.-

-Miss Audrey- disse infatti una voce profonda alle sue spalle –Volete concedermi l'onore di questo ballo?-




 

-Ma cosa ti dice il cervello, si può sapere?- sussurrò Audrey a Darcy, mentre stavano ballando la quadriglia –Non era me che dovevi invitare!-

-Miss Elizabeth sta ballando con un altro gentiluomo, non potevo certo invitare lei.-

Audrey guardò di sfuggita Lizzie danzare con un goffissimo Mr Collins.

-Oh, non durerà a lungo. Finita questa danza sarà il tuo momento. Sono certa al centodieci per cento che accetterà.-

-Sempre che Mr Hook non dia scandalo prima- commentò funereo Darcy, osservando il pirata danzare con Lydia in modo tutt'altro che appropriato.

-Massì tanto sono tutti ubriachi in questa sala. Guarda, perfino Mary sta suonando meglio di quanto faccia da sobria.-

-Ubriachi?- s'inalberò Darcy.

-Hook ha svuotato una bottiglia di rum puro nel punch.-

-Oh cielo. Me lo sentivo che qualcosa sarebbe andato storto.-

Audrey fece spallucce –Non prendertela a male, ora di domani nessuno si ricorderà nulla se non che la festa è stata strepitosa.-

-In effetti mi chiedevo come fosse possibile che Caroline stesse sorridendo.-

La ragazza seguì il suo sguardo. La sorella di Bingley era seduta molto poco dignitosamente sul pianoforte che suonava Mary, cinguettando con diversi gentiluomini e lanciandosi ogni tanto in qualche performance musicale a cappella.

-Lei sicuramente avrà un gran mal di testa.-

-Anche a me gira un po', se proprio devo ammetterlo.-

-A te fa solo che bene scioglierti un po', lasciatelo dire.-

Darcy le scoccò un'occhiata di disapprovazione –Non mi darete mai del voi, vero?-

-Sai già la risposta, Mr Cappello a Cilindro.-

-Non iniziate anche voi come il vostro fidanzato poco raccomandabile. A proposito, non mi avete più detto nulla.-

Audrey si fece improvvisamente seria –Io e Hook partiremo domattina per il prossimo Universo.-

-Charles ne sarà dispiaciuto.-

-Solo Charles?-

-Oh, e va bene, ne sarò dispiaciuto anch'io- confessò Darcy.

Audrey vide Jane piroettare per la stanza assieme a Bingley –Ah, Darcy, a Jane piace davvero Bingley, quindi evita di fare sciocchezze, ok?-

Darcy la guardò aggrottando le sopracciglia –Che intendete dire?-

In quel momento il ballò finì.

Audrey fece passare lo sguardo tra i presenti, poi sorrise.

-Che intendete dire?- insisté Darcy.

Ma, invece di rispondergli, Audrey spinse il reticente gentiluomo addosso ad Elizabeth Bennet, che veniva da quella parte assieme a Charlotte Lucas.

-Mr Darcy.-

Darcy si ricompose in un istante, dimostrando una notevole presenza di spirito.

-Miss Bennet, volete farmi l'onore di concedermi il prossimo ballo?-

Presa alla sprovvista Elizabeth non poté far altro che dire -Sì.-

Audrey sorrise trionfante.

-Visto che sono tutti qui a ballare, vuoi farmi anche tu l'onore di concedermi questo ballo?- disse una voce alle sue spalle.

La ragazza si voltò -Non potrei mai rifiutarlo al mio pirata preferito.-

Hook le porse l'uncino, sfoggiando il suo miglior sorriso.







 

N.d.A: Eccoci qua! Aggiornamento post abbuffata natalizia! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! :)

Allora? Hook ci proverà con Audrey? Audrey ci starà? Lydia scapperà con il primo ufficiale che incontrerà?

Per quanto riguarda Darcy ovviamente la scena che sarà nel prossimo capitolo è quella del famoso primo ballo tra lui e Lizzie, che ho deciso di mantenere simile, ma leggermente diverso dall'originale.

Inoltre ho aggiunto qualche scena e qualche personaggio che non dovrebbe essere presente al ballo. ;)
Il prossimo aggiornamento dovrebbe essere direttamente a gennaio, finite le feste, ma temo che poi sarò costretta ad andare a rilento perché ho due esami nello stesso periodo 😭

Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate e grazie mille davvero per tutto il supporto.

In particolare vorrei ringraziare myfiphina  che ha fatto l'immagine stupenda che ho messo in alto. ♥️

Passando a noi, il figo del giorno oggi è Kim Rossi Stuart.

Ebbene sì, mi sono rivista tutti e cinque i film di Fantaghirò e mi sono saliti i feels prepotenti


Ebbene sì, mi sono rivista tutti e cinque i film di Fantaghirò e mi sono saliti i feels prepotenti.

Se qualcuno per follia pura non avesse visto nemmeno il primo film di questa epica saga, vi informo con gioia che ci sono tutti su Netflix e, in più, anche su YouTube.

Se qualcuno per follia pura non avesse visto nemmeno il primo film di questa epica saga, vi informo con gioia che ci sono tutti su Netflix e, in più, anche su YouTube

 

Dei cinque film, vi consiglio caldamente il primo che è meraviglioso, il secondo così così, il terzo e il quarto solo per Tarabas se preferite il classico bello e dannato, il quinto evitatelo come la peste

Dei cinque film, vi consiglio caldamente il primo che è meraviglioso, il secondo così così, il terzo e il quarto solo per Tarabas se preferite il classico bello e dannato, il quinto evitatelo come la peste.

Io sono #teamRomualdo da quando avevo dieci anni, ma per chi magari fosse #teamTarabas...

Io sono #teamRomualdo da quando avevo dieci anni, ma per chi magari fosse #teamTarabas

(Qui trovate il link al suo famosissimo bagno nella sorgente con i pantaloni di pelle tamarri: https://youtu

(Qui trovate il link al suo famosissimo bagno nella sorgente con i pantaloni di pelle tamarri: https://youtu.be/YxYq8m_txz4)

Comunque vi avverto che il trash è molto potente in tutti i film, così come gli effetti speciali tarocchi e scenografie create da Giovanni Mucciaccia.

Però come vi può ci sono mille tematiche nascoste in questi film, temi innovati e significati reconditi che neanche nella Divina Commedia.

Vi ringrazio per la gentile attenzione.

Buone feste, buon Natale, buon Anno e buon Chrismukkah a tutti!

Ingrassate mi raccomando. Tanto lui vi guarderà sempre così:

 Tanto lui vi guarderà sempre così:

Baci

LadyWindermere

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Capitolo 14
*** “Ho lottato invano. Non c’è rimedio” ***


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"Ho lottato invano. Non c'è rimedio."

 

 

-Una gran bella festa, Mr Darcy- cercò di rompere il ghiaccio Elizabeth, mentre stavano ballando il reel.

-Riferirò i vostri complimenti a Charles, Miss Elizabeth.-

Darcy rimproverò se stesso per non aver trovato altro da dirle. Ma del resto che cosa poteva chiederle?

Rimase in silenzio, cercando disperatamente qualche oggetto di conversazione adeguato.

Ancora una volta, fu lei a prendere l’iniziativa –Ho già fatto la mia osservazione sulla festa, Mr Darcy. Adesso tocca a voi a dire qualche parola di circostanza, sul tempo magari o sugli invitati.-

-Non credo di essere molto bravo in questi discorsi di circostanza.-

Elizabeth sorrise –Miss Audrey mi ha detto che siete timido.-

Che sia maledetta quella ragazza. Sapevo che prima o poi mi avrebbe messo in imbarazzo.

-Miss Audrey non sa quello che dice. Temo che abbia bevuto un po’troppo punch.-

Lizzie si guardò attorno –Ho come l’impressione che tutti qua dentro abbiano bevuto un po’troppo punch, Mr Darcy.-

E che sia maledetto pure Mr Hook.

 -Credo che in questa stanza ci siano persone che sappiano mettersi in ridicolo anche senza bisogno del punch, Miss Elizabeth.-

Perché mai ho detto una cosa simile? Mi maledico da solo.

La ragazza si irrigidì –E ci sono persone in questa stanza che avrebbero un disperato bisogno di un po’ di punch in più per risultare affabili, o anche solo, vagamente tollerabili, Mr Darcy.-

-Forse quelle persone sono solo state fraintese, Miss Elizabeth.-

-Ne dubito fortemente, Mr Darcy.-

 

-Ma che diavolo sta facendo quell’idiota? Gli servo un’occasione del genere su un piatto d’argento, l’ho avvisato in tutte le lingue e ancora non riesce a farsi piacere a quella ragazza?-

-Non tutti hanno uno charme innato come il mio- replicò Hook.

Audrey sbuffò –Far finta di essere un grande capitano della Marina Reale Inglese non significa avere charme, Hook.-

-Ma io sono un grande capitano! Ho solo omesso la storia della pirateria.-

-Già in cinque sono venute a chiedermi se sei scapolo e le rispettive madri a chiedermi quanto hai di rendita all’anno.-

-E tu cos’hai risposto?-

-Che il tuo unico amore è il mare, alle prime e che non vedi il becco di un quattrino, alle seconde.-

-Audrey, sei insopportabile. Ho capito che sei gelosa, ma rovinarmi la piazza in questo modo.-

La ragazza arrossì leggermente –Non sono gelosa.-

-Di Loki lo sei.-

-Non è vero. Gli ho sempre lasciato il suo spazio. Io mi fido di lui.-

Hook sbuffò –Non mi sorprenderebbe se tu fossi l’unica al mondo.-

-So che non mi farebbe mai del male.-

-Quindi non sei gelosa al pensiero che quella ragazzina possa sedurlo?-

Audrey aggrottò la fronte –Non si farà sedurre da una ragazzina.-

-Beh, l’ha già sedotto in passato, mi pare di aver capito. Quindi si potrebbe considerare quella ragazzina come una ex del tuo ragazzo.-

Non l’avevo mai vista sotto questi termini, ma ora che mi ci fa pensare…

-È cambiato da allora.-

Hook si protese verso di lei, per quanto gli concedeva la danza –Le persone non cambiano, tesoro. Specialmente gli uomini.-

 

-Vi ho osservato a lungo, Mr Darcy.-

-E a che conclusioni siete arrivata, sentiamo.-

-Non riesco decifrarvi, Mr Darcy, non fate che sollevare in me sentimenti contrastanti.-

-Sono lieto che passiate molto del vostro tempo a pensare a me e al mio carattere, Miss Elizabeth.-

La ragazza arrossì dalla rabbia –Non era questo che intendevo dire, Mr Darcy.-

-E sono lieto di sollevare in voi dei sentimenti. Per quanto la cosa non sia reciproca, temo.-

Bugiardo.

-Mi state mettendo in bocca parole che non ho detto, Mr Darcy. Non vi state affatto comportando da gentiluomo.-

-Vi dimenticate che sono un gentiluomo a malapena tollerabile, Miss Elizabeth. E solo dopo alcuni bicchieri di punch.-

-Aveva ragione Mr Whickam sul vostro conto. Ho fatto male a fidarmi di Miss Audrey.-

-Per quanto non possa che essere onorato dal fatto che mi riteniate un ottimo argomento di conversazione, Miss Elizabeth, non sono affatto contento che parliate di me con degli estranei.-

-Oh, ma Mr Whickam non è un estraneo, non è vero, Mr Darcy?-

Darcy strinse leggermente i denti –Non sono tenuto a darvi spiegazioni sulla mia vita privata, Miss Elizabeth.-

-Nessuno ve le ha chieste, Mr Darcy.-

Darcy tacque e quando la danza li costrinse a prendersi per mano, il palmo di lei era infuocato sotto al suo.

 

-Loki non farebbe mai una cosa del genere, non giudicarlo con il tuo metro.-

-Tutti gli uomini sono uguali.-

-Non capisco dove vuoi arrivare con questo discorso.-

Hook aggrottò la fronte –Sei tu che hai inizaito.-

-No, io non ho iniziato un bel niente.-

-Dico solo che forse dovresti prendere in considerazione più possibilità, ecco tutto.-

-Che tipo di possibilità?-

Hook strinse la sua mano con più forza di quanta ne fosse necessaria –Forse alla fine di questa storia le cose potrebbero essere cambiate. Tu potresti essere cambiata.-

-Hai appena detto che le persone non cambiano.-

-Non in quel senso.-

-In quale allora? La faccenda sta diventando troppo enigmatica per i miei gusti.-

-Non è detto che tu sia felice solo ed esclusivamente con lui, Audrey.-

La ragazza lo fissò negli occhi –E con chi altri dovrei essere felice? Con Darcy, per caso? Con Casanova? O con te magari?-

-Hai bevuto troppo punch. Non sai quello che dici.-

-Lo so benissimo invece. Hai iniziato tu questa conversazione con il solo scopo di ferirmi.-

-Non ho mai voluto ferirti! Io…-

-No? Eppure sai quanto io soffra per tutta questa spiacevole situazione, sai quanto mi manchi Loki e sai benissimo che lo amo alla follia e non potrei mai stare con nessun altro uomo al mondo sulla faccia della terra- replicò Audrey, gli occhi che le si riempivano di lacrime.

-Sei stata chiarissima. Non serve che tu dica altro- tagliò corto Hook, facendo l’inchino e lasciandola sola nel mezzo della pista da ballo.

 

-Smettetela di lanciarmi sguardi infuocati, Miss Elizabeth, so bene che mi graffiereste gli occhi se ne aveste l’occasione.-

Sorprendentemente lei rispose.

-Non avete fatto che insultarmi da quando è iniziato questo reel, Mr Darcy. C’è da chiedersi perché abbiate voluto danzare con me. Forse per dimostrarmi quanto siate superiore.-

-Non ho mai voluto dimostrarvi un bel niente, Miss Elizabeth. Non penso di esservi superiore.-

-Non si direbbe da come vi comportate, Mr Darcy.-

-A questo punto c’è da chiedersi perché abbiate accettato di danzare con me, Miss Elizabeth- replicò lui.

-Mi avete colta alla sprovvista, Mr Darcy. Adesso che ho avuto il privilegio di questa esperienza state certo che non mi coglierete mai più impreparata.-

Ha sempre la risposta pronta, questo devo concederglielo.

 -In futuro vi risparmierò della mia compagnia, Miss Elizabeth.-

-Ve ne sono infinitamente grata, Mr Darcy.-

-Ora, se volete scusarmi, la musica è finita e per evitare di battibeccare all’infinito, vi chiederei di concedermi il permesso di andare a manifestare la mia evidente inferiorità da un’altra parte, Mr Darcy.-

-Permesso accordato, Miss Elizabeth.-

La ragazza non se lo fece ripetere due volte e girò i tacchi, incamminandosi verso il lato opposto del salone, gonfia di rabbia repressa.

Darcy sospirò affranto.

Non me ne va mai bene una.

 

Non posso credere di aver pensato per un solo istante che questo viaggio sarebbe stato piacevole.

Perché poi scegliere di dirmi una cosa del genere proprio adesso? Non sa quanto io stia soffrendo? Non sa quanto potrebbe turbarmi?

Ovvio che no, perché quel dannato bastardo deve pensare sempre e solo a se stesso, mi pare giusto…

Audrey ribolliva di rabbia. Si faceva largo tra gli invitati alla festa senza badare alle buone maniere, pestando piedi e spintonando persone senza badare alle lamentele di protesta.

Questo stupido corsetto poi mi sta soffocando.

La ragazza vide una terrazza aperta, dalla quale si vedeva il giardino e se approfittò.

-Finalmente dell’aria fresca- mormorò, inspirando a pieni polmoni.

Si guardò attorno e cominciò a slacciarsi il vestito, nel vano tentativo di riuscire a liberarsi del corsetto.

Era appena rimasta in sottoveste quando un tossicchiare discreto le fece perdere almeno dieci anni di vita.

-Non avrei mai pensato che il panorama qua fuori sarebbe stato così bello.-

-Chi c’è?- disse Audrey, cercando di coprirsi alla bell’e meglio.

Una figura alta si distaccò dalla parete del padiglione davanti alla terrazza e si mostrò alla luce delle finestre.

-E tu chi diavolo sei?-

Il giovane sorrise, mostrando dei denti bianchissimi e si inchinò in modo buffo, scompigliandosi i capelli biondi.

-George Whickam. Per servirvi, mademoiselle.-

Audrey per poco non rischiò un attacco isterico –Ovvio. Chi poteva essere il guardone se non George Whickam? Audrey, mi meraviglio di te, ma che domande fai?-

Il giovane si lisciò i baffi ben curati –Vedo che la mia fama mi precede.-

La ragazza si appoggiò al muro della terrazza, coprendosi davanti con il vestito –Non era un complimento.-

-Così sembrava. Posso chiedere come vi chiamate?-

-Il mio nome non è cosa che vi riguardi. Piuttosto come mai siete qui? Non avreste dovuto esserci, non siete stato…-

-…invitato- la precedette lui –Sì, lo so. Ma sono stato invitato da qualcun altro.-

Audrey aggrottò la fronte –Non ditemelo. Elizabeth? Vi ha invitato lei, giusto?-

Whickam si sedette sulla balaustra –Sembra che sappiate tutto, mademoiselle.-

-Ma non dovreste essere qui lo stesso.-

-Per questo sono qui fuori.-

Audrey si morse un labbro, pensando –L’avete appena incontrata, vero? Elizabeth dico. È per questo che siete qui fuori!-

Il giovane sorrise –In verità, miss, siete un vero portento. Dovreste farci una professione. Sì, ho appena visto Miss Bennet, ma vi prego di non riferirlo ad anima viva. Temo che non sarebbe… opportuno.-

Audrey immaginò per un istante Lizzie darsi alla pazza gioia con Whickam dietro un cespuglio.

Questi retroscena piccanti la Austen se li è dimenticati.

L’ufficiale scese dalla balaustra e le si avvicinò –Volete una mano?-

Audrey lo fissò interrogativa.

-Con il corsetto. Dalla mia modesta esperienza so bene che la cosa che opprime di più le donne in quest’epoca è il corsetto. Per cui, visto che vi stavate spogliando, o volevate ballare nuda in mezzo al giardino, spettacolo a cui sarei ben lieto di assistere, se posso permettermi, oppure volevate togliervi il corsetto…-

La ragazza divenne viola dall’imbarazzo –La seconda ipotesi. Era la seconda ipotesi.-

-Lasciate che vi aiuti a slacciarlo, allora- disse lui, con fare sornione.

-Scommetto che le ragazze cadono ai vostri piedi dopo questa frase- replicò lei, dandogli le spalle, dimodoché potesse liberarla da quei fastidiosi lacci.

Wickham lasciò scorrere lo sguardo lungo la sua figura –Non meno vanto delle mie conquiste, mademoiselle- ribatté, sciogliendo i nodi del busto nel modo più lento possibile.

Audrey si sentì fremere per un attimo al tocco delle sue mani sulla schiena.

-Siete esattamente come vi dipingono, Mr Wickham.-

Il giovane sciolse l’ultimo nodo, osservando la schiena, ora completamente nuda, della ragazza –Sempre lieto di corrispondere alle aspettative di una fanciulla- commentò, voltandosi per lasciare ad Audrey un momento di privacy.

La ragazza si tolse il corsetto e si rimise in fretta il vestito, armeggiando con i lacci di quest’ultimo.

-Mr Wickham, se volete finire ciò che avete iniziato…-

Lui si girò sogghignando –Non si dica che George Wickham non sia riuscito a soddisfare a pieno una signora- replicò, aiutandola a legare il vestito.

Audrey sbuffò. Che pallone gonfiato. Ok flirtarci, ma come aveva anche solo potuto pensare Elizabeth che lui avesse serie intenzioni.

E dire che le sembrava una ragazza sveglia.

-Siete ammutolita, miss?-

-Mi avete tolto il fiato, Mr Wickham.-

L’ufficiale strinse l’ultimo nodo facendo quasi perdere il respiro alla ragazza –Speravo di togliervi il fiato in altro modo, stasera, mademoiselle- le sussurrò all’orecchio.

Audrey sentì il suo respiro caldo sul collo e si voltò di scatto, trovandosi a pochi centimetri dal suo viso.

-Non avrete nulla da me, Mr Wickham, né stasera né qualsiasi altra sera a venire.-

-La speranza è l’ultima a morire.-

-Siete troppo sfacciato, Mr Wickham. Ve ne pentirete in futuro, date retta alle mie parole.-

George si morse il labbro inferiore –E voi siete troppo intelligente, mademoiselle, per pensare che vi lasci andare senza nemmeno una ricompensa per i miei servigi.-

-E che tipo di ricompensa vorreste, sentiamo?-

Il giovane poggiò le mani sul muro, ai lati della sua faccia, togliendole ogni via di fuga –Mi accontenterei di un bacio.-

Audrey sbuffò, infastidita –Mr Wickham, evitatemi ed evitatevi una seccatura.-

George la fissò negli occhi per un lungo istante, protese il viso verso di lei schiudendo leggermente le labbra, infine sorrise e si allontanò, lasciandola libera.

La ragazza ricominciò a respirare.

-Non sono il tipo d’uomo che prende quello che una ragazza non è disposta a dare.-

Audrey sorrise –Sapete, forse non siete esattamente come vi dipingono, Mr Wickham.-

Il giovane sorrise a sua volta –Diffidate dalle imitazioni, mademoiselle, non sono poi così male, come vedete. Spero di rincontrarvi in futuro- disse, dirigendosi verso il giardino.

-Chissà- mormorò Audrey, tornando dentro la sala da ballo.

 

-Finalmente!- le soffiò Hook in faccia, afferrandola per un braccio.

Audrey sbuffò –Toglimi le mani di dosso, ti ho già detto…-

-Ma che hai capito? Qui abbiamo un problema serio.-

La ragazza osservò la faccia buia del pirata –Problema serio?-

-Signorina Flaurinbel!- la chiamò un signore dall’aria buffa al quale non avrebbe saputo associare un nome –Deliziateci con qualche vostra danza tradizionale, ve ne prego.-

-Sì, Miss Audrey, deliziateci, ve ne prego- rincarò Mr Bingley, palesemente divertito.

Darcy guardò i due con aria impotente. Era evidente che qualsiasi cosa avesse fatto per impedire quella sciagura non aveva avuto successo.

-Un ballo di coppia con Mr Hook- sospirò Lydia Bennet.

-Vogliono farci esibire come fenomeni da baraccone- sussurrò Hook all’orecchio di Audrey.

-Ma in realtà noi…- tentò la ragazza, cercando disperatamente una soluzione.

-Non credo che in America siano così evoluti da avere balli propri tradizionali…-

-Ma se siete stato proprio voi a dire che anche i selvaggi sanno ballare, Mr Darcy- lo rimbeccò lo stesso signore buffo dell’inizio.

Vedere Darcy zittito in quella maniera lasciò sia Audrey sia Hook esterrefatti. E, da quanto si poteva evincere dalla faccia del gentiluomo, lui stesso non ne era meno stupito.

Bingley, dal canto suo, stava trattenendo le risate –Suvvia, Darcy, avranno pur qualche tradizione anche al di là dell’oceano no?- poi si rivolse ad Audrey –Ci andrà bene qualsiasi cosa, fosse anche la danza della pioggia.-

La ragazza sorrise forzatamente. Chi aveva insegnato a Bingley ad essere così sarcastico?

-E sia- acconsentì, infine, non vedendo via di scampo.

-Questa che stiamo per mostrarvi è una famosa danza che balliamo a New York durante le feste.-

Hook la guardò come se si fosse bevuta il cervello.

-Cosa dobbiamo suonare?- chiese il direttore d’orchestra.

-Oh, potete suonare la stessa melodia della quadriglia, andrà benissimo.-

Darcy cominciò a sudare freddo.

-Perfetto- iniziò la ragazza –Come vedrete è molto semplice- invitò Hook con gli occhi a mettersi affianco a lei –l’unica cosa che dovrete fare è copiare le mie mosse.-

Hook aveva un’aria funerea.

-Cominciate a muovere le gambe a ritmo. Innanzitutto bisogna portare in avanti il braccio destro- spiegò lei, quando sentì la musica –poi il braccio sinistro. Adesso voltate prima il braccio destro e poi il sinistro, in sequenza. Esattamente così Mr Bennet, siete bravissimo!-

-Che dannazione stai facendo?- le sibilò il pirata all’orecchio.

Audrey lo ignorò –Adesso si porta la mano destra alla spalla sinistra e la mano sinistra alla spalla destra. No, non così, Mary, ho detto spalla sinistra. Mr Darcy cercate di sentire il ritmo!-

L’espressione di Darcy le fece capire che forse era meglio non insistere sull’argomento.

-Ora mano destra a tempia destra e mano sinistra a tempia sinistra, ci siete?-

Allora è così che devono sentirsi le insegnanti di zumba.

-Bene, ora le cose stanno per scaldarsi, come diremmo noi americani, perché dovete portare la mano destra al bacino sinistro e la mano sinistra al bacino destro, come sto facendo io.-

Qualche matrona lanciò uno sguardo di disapprovazione dai divanetti.

-Ed ora, fatemi vedere un bel movimento di bacino, disegnate un cerchio, proprio così Miss Lydia, proprio così!-

La ragazza represse un gridolino di piacere nell’essere presa ad esempio.

-Salto- continuò Audrey –E battito di mani. E adesso voltatevi di fronte al vostro partner e replicate quanto fatto finora. Ricordatevi il movimento di gambe, Mr Lucas, dovete ondeggiare, ondeggiare, come salici.-

Hook, di fronte a lei, non riuscì a trattenere il sorriso –Ma dove diavolo l’hai trovata questa danza?-

-Oh ti assicuro che è molto in voga ad un certo tipo di party. Mr Bingley, ballate straordinariamente bene. Darcy, il bacino, il bacino Darcy.-

-Mi dispiace per prima- si scusò Hook, battendo le mani a tempo.

Adesso davano entrambi le spalle al pubblico.

-Non volevo dire nulla di quanto mi hai accusato, ad ogni modo. Credo ci sia stato un fraintendimento.-

-Più veloci, più veloci- gridò Audrey.

-Audrey, ti prego, sai benissimo che…-

-Oh, e va bene- si arrese lei –Lasciamo perdere la questione, ok? Mettiamoci una pietra sopra.-

Il pirata sorrise –Anche due.-

 

La danza di Audrey ebbe un successo strepitoso, tanto che per un bel pezzo a Meryton non si ballò altro che quello.

-Come si chiama questo ballo, Miss Audrey?- chiese Mr Lucas.

-Noi d’oltremare lo chiamiamo Macarena, Mr Lucas.-

-Che nome pittoresco.-

-È il fascino delle Americhe.-

-Sono sempre un passo avanti a noi.-

-Siete stata divina, Miss Audrey- si complimentò Mr Bingley, prendendole la mano.

-Eccezionale- dichiarò Jane, al suo fianco.

-Tutto merito dei campi estivi- si difese Audrey –A proposito, dov’è vostra sorella? Mi sarebbe piaciuto salutarla…-

-Credo sia in qualche anfratto con Charlotte Lucas. A lei… a lei piacciono di più le danze tradizionali, credo.-

-Una cosa in comune con il nostro Darcy, qua, che dite Darcy?- replicò Hook, tirandogli una gomitata.

Il gentiluomo divenne viola dall’imbarazzo.

Quando tutti se ne furono andati, parecchie macarene dopo, i restanti quattro si radunarono in salotto.

-Credo sia venuto il momento di salutarci- disse Audrey, rompendo il silenzio.

-Così presto?- si lamentò Bingley.

-Siamo già in ritardo sul programma e dubito che il di…coloro che hanno rapito il mio fidanzato si facciano scrupoli nell’ucciderlo prima del nostro arrivo.-

-A questo proposito- mormorò Darcy –Credo che sarebbe giusto se venissi con voi.-

Tre facce attonite si voltarono a guardarlo.

-Ma non potete lasciarmi da solo!-

-Ed Elizabeth?-

-Tu, damerino? Guarda che ci sarà da faticare.-

Darcy sospirò –La prospettiva non mi elettrizza per niente, ma Mr Loki è un amico in fin dei conti ed è in grave pericolo. Lo fareste anche voi per me, Charles.-

Bingley alzò le mani in segno di resa –Mi mancherete, vecchio mio.-

-Per quanto riguarda Miss Bennet, credo di non piacerle, motivo per cui non ho nulla che mi trattenga in questo luogo.-

Audrey sospirò. Sarà stato anche un gentiluomo, ma aveva la sensibilità emozionale di un carciofo.

-Eddai, Audrey, non ti ricordi? Bella brigata vita beata!- disse Hook, prendendo Darcy sottobraccio –Chissà che non riusciremo a trovare anche qualcun altro di noi durante il viaggio.-

-I sette in trasferta- sorrise Darcy.

-Così mi piaci, cappello a cilindro.-

-Voi cosa farete, Mr Bingley?- s’informò Audrey.

-Oh, senza Darcy non c’è gusto nello stare qua. Tanto più che non sono sicuro che Miss Jane provi le stesse cose che io provo per lei… me ne tornerò per un po’ a Londra, penso. Così almeno Caroline sarà contenta e chiuderà quella boccaccia.-

Dev’essere una prerogativa dei gentiluomini ottocenteschi non rendersi conto dei sentimenti altrui.

-Ottima idea- approvò Darcy –Salutate Georgiana da parte mia!-

-A presto, amico mio!- si accomiatò Charles, avvolgendo Mr Darcy in un fugace abbraccio.

Audrey prese l’attizzatoio e tracciò le lettere in aria.

-Vecchina is the best?- commentò Darcy.

-È una lunga storia- dissero Audrey e Hook insieme.

-Sarà doloroso?-

-No, è come andare sulle montagne russe- spiegò la ragazza.

-Non vomitarmi addosso, Cappello a Cilindro.-

-Anche se succedesse per voi sarebbe un miglioramento, Mr Hook.-

 

 

N.d.A: Come promesso, eccomi qua, il primo capitolo del 2018! Yuppie!

Ho cercato di farlo il più lungo possibile, giusto per compensare il fatto che in questo periodo sarò meno presente, ma so già che il prossimo capitolo sarà dal POV di Loki, per cui non temete.

Ebbene, quanti sperano che infine anche Hook abbia una gioia nella sua vita? Per quanto non si sia esposto in maniera così plateale, pare che la reazione esageratissima di Audrey l'abbia chiuso ancora di più nel suo guscio...

E in quanti avrebbero voluto vedere Mr Darcy ballare la Macarena? 😍

Vi ringrazio ancora per tutto il supporto, vi si vuole bene. ♥️

Bene, dette le cose serie, passiamo a quelle frivole. Innanzitutto il bello di oggi:

Timothée Chalamet

L'ho visto in ben due film strepitosi e mi è piaciuto da impazzire


L'ho visto in ben due film strepitosi e mi è piaciuto da impazzire.

Il primo è senza dubbio Chiamami col tuo nome che è uscito in streaming sottotitolato e ho già visto tre volte in tre giorni, credo, e penso che quando finalmente uscirà in Italia andrò a vederlo altrettante volte perché merita tantissimo

Il primo è senza dubbio Chiamami col tuo nome che è uscito in streaming sottotitolato e ho già visto tre volte in tre giorni, credo, e penso che quando finalmente uscirà in Italia andrò a vederlo altrettante volte perché merita tantissimo.

Il primo è senza dubbio Chiamami col tuo nome che è uscito in streaming sottotitolato e ho già visto tre volte in tre giorni, credo, e penso che quando finalmente uscirà in Italia andrò a vederlo altrettante volte perché merita tantissimo

Profetizzo: per me andrà agli Oscar e sicuramente almeno una statuetta la porterà a casa.

E il secondo è Lady Bird, anche questo uscito solo in sub ita

E il secondo è Lady Bird, anche questo uscito solo in sub ita. L'avevo iniziato per Saoirse Ronan che è una delle mie attrici preferite e poi ci ho trovato lui, big surprise.

 L'avevo iniziato per Saoirse Ronan che è una delle mie attrici preferite e poi ci ho trovato lui, big surprise

Anche questo veramente bello, molto in stile Noi siamo infinito, per darvi l'idea.

Potrei stare qui a parlare di film per ore, ma vi lascio andare a dormire, perché uno dei miei propositi per il 2018 è essere più buona col prossimo

Potrei stare qui a parlare di film per ore, ma vi lascio andare a dormire, perché uno dei miei propositi per il 2018 è essere più buona col prossimo.

Baci 😘

LadyWindemere

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Capitolo 15
*** Dove Loki fa conoscenza con la famiglia di Thanos. Suo malgrado. ***


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Dove Loki fa conoscenza con la famiglia di Thanos. Suo malgrado.

 

-Non credo che sia il caso, Prim, è ancora svenuto.-

-Lo sto solo guardando, Norb, tranquillizzati.-

-Non pensavo che fosse così bello...-

-Non ti starai facendo venire strane idee, vero, fratello? Loki è solo mio.-

Su quella dichiarazione di possesso, il dio degli Inganni aprì gli occhi.

Un unicorno color mattone lo fissò con occhio vacuo.

-Si è svegliato- fece notare una voce atona.

Loki si stropicciò gli occhi diverse volte, prima di accorgersi che l'inquietante animale faceva parte, insieme a tanti altri, dell' ancora più inquietante carta da parati che ricopriva il soffitto della stanza.

-Oh, LOKI! Quanto mi sei mancato!-

Prima che potesse anche solo dire una parola, fu travolto da una ragazza intorno ai vent'anni, che gli saltò addosso senza nessun ritegno.

Il suo meraviglioso, fantasmagorico intuito divino gli fece capire che doveva trattarsi di Primilla.

-Ehm, tesoro...- disse, cercando di liberarsi.

La ragazza lo strinse ancora più forte –Ridillo.-

-Prim, così lo stai strangolando.-

Loki si girò verso il proprietario della voce.

Un ragazzo alto, dai capelli fucsia gli sorrise con aria complice –Fa sempre così- dichiarò, scrollando le spalle avvolte da un'aderentissima casacca militare argentea.

Dove diavolo sono finito?

-Amore, ti vedo pallido, vuoi qualcosa da mangiare? Da bere, magari?-

Loki guardò la ragazza che gli stava ancora in braccio.

-Primilla, noi due dobbiamo parlare.-

-Ma certo, mio caro, dopo.-

-E dovresti toglierti di dosso.-

Primilla scese dal letto, ridacchiando.

Il dio si passò una mano tra i capelli. Si era cacciato davvero in un bel guaio questa volta.

Fece per alzarsi, ma ritornò ben presto sotto le coperte.

-Primilla! Dove diavolo sono i miei vestiti!?- sbraitò.

-Eh sì, sorella, devo ammettere che hai proprio buon gusto- commentò il ragazzo, alzandosi dalla sedia vicino al letto e dirigendosi verso la porta –Davvero buon gusto- concluse, ammiccando al dio.

Loki sentì un lungo brivido scorrergli lungo la schiena.

Primilla sorrise –Oh, non badare a Norberto, lui flirterebbe anche con i muri se potessero rispondergli.-

-Non ne dubito. Ora, se non ti dispiace ridarmi i miei vestiti, te ne sarei infinitamente grato.-

Prim scosse la testa –Li ho messi a lavare. Puoi usare qualcosa di Norb, o di papà se preferisci.-

Il pensiero di infilare qualcosa appartenente a qualunque componente di quella dannata famiglia gli fece sfiorare l'idea di rimanere nudo.

-Ti farò portare una selezione di abiti in camera. Dopotutto ti voglio bello per stasera.-

-Stasera? Cosa c'è stasera?-

-Ma come, amore? Ti devo presentare alla famiglia! Mio padre è all'antica, per poterti sposare serve che tutti siano d'accordo...-

-Frena, frena, frena. Hai detto sposare?-

-Passerottino, non penserai mica che ti abbia fatto risparmiare per poi lasciarti andare come se nulla fosse, vero?-

-Ma, dovremmo conoscerci un po' meglio, prima. Mi sembra che tu stia affrettando un po'troppo le cose, tesoro.-

Primilla alzò le sopracciglia –Ma, amore, noi due ci conosciamo già a fondo. O hai già dimenticato tutto?-

Loki si schiarì la voce –Come potrei dimenticare il nostro idillio? Ma è passato molto tempo, io sono cambiato, tu sei cresciuta... c-cosa stai cercando di fare?- disse, ritraendosi nel letto e cercando di coprirsi alla bell'e meglio, mentre la ragazza gli si avvicinava.

-Ti piace come sono cresciuta?- mormorò lei, sedendosi sul letto e sbattendo le ciglia.

-Primilla, non mi piace quello sguardo- replicò Loki, spostandosi ancora di più da lei.

-Quale sguardo?-

-Mi ha capito benissimo.-

La ragazza si protese verso di lui e gli sfiorò il naso con il suo, poi si ritrasse –Oh, sei davvero un dio all'antica, cerbiattino.-

-Sì, esatto. Hai colto nel segno. Sono un dio molto all'antica. Per cui non farti venire strane idee- l'avvertì Loki, tenendo il lenzuolo in modo spasmodico.

Primilla si alzò e si diresse verso la porta, ondeggiando i fianchi.

Il dio si costrinse a guardare altrove.

-Spero che la tua permanenza qui sia delle più piacevoli, mio caro- disse, leccandosi in modo del tutto poco appropriato, le labbra.

Quando chiuse la porta alle sue spalle, Loki tirò un sospiro di sollievo.

Una famiglia di pazzi. Non sono altro che una famiglia di pazzi. Ecco perché ad Asgard vietiamo i matrimoni tra consanguinei...

Il dio ripensò allo sguardo che gli aveva lanciato la ragazza.

Per tutti i mondi, quanto è diventata bella. Faccio fatica a guardarla.

Ed è anche diventata decisamente più pazza di un tempo. Non so per quanto riuscirò a gestirla.

Per non parlare del suo fratello svitato che mi guardava come se fossi un lecca lecca al gusto paradiso.

Il dio sospirò, appoggiando la testa sul bordo del letto.

In che guaio ti sei cacciato stavolta, Loki, eh?

-Adesso sì che mi ci vorrebbe dell'alcool.-

 

Loki si guardò allo specchio, dubbioso.

Aveva immaginato che Primilla gli potesse mandare dei vestiti fuori dal comune, ma quelli erano molto più che particolari.

Erano inguardabili.

Il dio guardò i pantaloni di pelle neri, aderentissimi, che sicuramente dovevano essere stati di Norberto.

Se mi vedesse Audrey, penserebbe che sono pronto per girare il prossimo film di Cinquanta Sfumature di Grigio.

Il suo sguardo salì più in alto, a rimirare il gilet che Prim gli aveva fatto arrivare. Un gilet argentato. Con le paillettes.

"Farà contrasto con i tuoi occhi" aveva scritto quella sanguisuga, nel biglietto che accompagnava i vestiti.

Per non parlare del fatto che non gli aveva fornito nulla da mettere al di sotto.

Loki aveva cercato in lungo e in largo una camicia o una maglia da poter indossare sotto a quel pittoresco capo d'abbigliamento, ma nulla. Sembrava che gli unici pezzi di stoffa in quella stanza fossero le coperte del letto.

Ragion per cui, ora stava guardando la sua immagine riflessa. Pantaloni da sadomaso, gilet più simile ad una palla da discoteca che ad un capo di vestiario e null'altro.

Il dio ringraziò mentalmente i giorni passati in palestra mentre era su Midgard.

Perlomeno le scarpe sono portabili, pensò, prendendo in mano gli anfibi lucidi che gli avevano fatto recapitare.

Se mi vedesse Hook riderebbe fino a crepare.

Qualcuno bussò alla porta.

-Prim, ti sembra davvero il caso che io venga giù conciato in questa maniera? Sembro uno spogliarell... tu non sei Prim.-

Norberto si appoggiò allo stipite della porta e incrociò le braccia –Vedo che hai un ottimo spirito di osservazione. No, non sono Prim.-

-Sei il fratello depravato.-

Norb sorrise, e il dio poté intravedere il luccichio di un dente d'oro.

-Lieto che la mia reputazione mi preceda. Tuttavia credo che anche la tua non sia da meno.-

Loki alzò un sopracciglio, però preferì non approfondire il discorso.

-Allora, questi sarebbero i tuoi vestiti?-

Il ragazzo l'osservò con aria critica –Direi che ti stanno bene quasi quanto a me.-

Quel quasi punse l'orgoglio del dio.

-Perché quasi?-

Norb si alzò dallo stipite e gli girò attorno –Non saprei. Forse è il modo in cui li porti. Sei troppo rigido.-

-Non sono affatto rigido.-

-Allora sei vecchio.-

–Sono un dio, non potrò mai essere vecchio.-

-Ti ricordo che lo sono anch'io, fiorellino, eppure non sono così... impostato. Dovresti lasciarti un po'andare. Rilassarti. Se capisci cosa voglio dire- replicò Norberto, accendendosi una sigaretta.

Come osa questo moccioso?

Loki lo fissò, furibondo, e, per la prima volta, si accorse che era diverso da come l'aveva visto in precedenza.

-Hai fatto qualcosa ai capelli?-

Norberto fece passare una mano tra i capelli violacei –Sono un mutaforma. Dovresti essere avvezzo a cose simili.-

-Non cambio forma da moltissimo tempo, ormai.-

-Beh, a me piace cambiare- ribatté l'altro, abbassando le palpebre per qualche secondo.

Quando li riaprì i suoi occhi erano diventati simili a quelli di un serpente.

-Affascinante- commentò il dio, sarcastico –Sei venuto fin qui per farmi vedere questo siparietto?-

Norb si appoggiò al muro. Possibile che quel ragazzo non riuscisse a stare in piedi senza bisogno di appoggiarsi a qualcosa?

-Prim mi ha mandato a prenderti- rispose, aspirando dalla sigaretta.

Loki sospirò –E non potevi dirmelo subito?-

-Mi piacerebbe vederti perdere il controllo. Dev'essere uno spettacolo molto interessante.-

-Senza dubbio. Ora se Vostra Altezza lo permette, potremmo scendere così tua sorella non se la prende con me per il ritardo.-

Norberto sorrise e si protese verso di lui –Vostra Altezza va bene per gli altri, tu puoi chiamarmi Norb.-

Perfetto. Adesso mi guarda come se volesse scartalo il lecca lecca al gusto paradiso.

-Temo che sarà una lunga notte.-

-È quello che spero anch'io.-

 

 

-Loki! Finalmente sei sceso! Norb ti avevo detto ti portarlo qui, non di fargli perdere tempo!- esclamò Primilla, afferrando il dio per un braccio.

-Vedo che l'hai vestito come te, Norberto- commentò Thanos, lanciando un'occhiata piena di disgusto al figlio –E togliti quella cosa dalla bocca. Sai benissimo come la penso.-

Norberto gettò la sigaretta a terra e la pesto con un piede –Sarebbe impossibile non sapere come la pensi, paparino- mormorò.

-Non ti ho sentito- sbraitò Thanos.

Hekate si avvicinò al marito e gli mise una mano sul petto –Thanos, lascia in pace il ragazzo. Lo sai che sta passando una fase critica.-

Prim le saltellò incontro -Mamma, ti ricordi di Loki vero?- 

-Lieto di rivederla, signora.-

La donna lo squadrò con disgusto –Il piacere è solo tuo.-

-Dimenticavo di dirti che mia madre ti odia- gli sussurrò Prim all'orecchio.

Di bene in meglio.

-Sarà meglio andare- continuò Hekate –Il resto della famiglia ci aspetta in sala da pranzo.-

 

 

N.d.A: Finalmente! Dopo tutto questo tempo sono tornata! (rumore di grilli)

Spero che non abbiate pensato che fossi dispersa in mare, perché vi annuncio che ho finito la sessione, ho dato tutti gli esami e per cui adesso ho molto molto (credetemi davvero tanto) tempo libero. 50 punti a Serpeverde!

Ho deciso quindi di aggiornare oggi, con la prima parte sul pov di Loki, e di continuare ad aggiornare con regolarità come facevo prima :)

Ok, finite le premesse, veniamo a noi.

Siete anche voi scioccati dalla dichiarazione di Primilla? Loki dovrà davvero sposarla? Prim soffre di Sindrome di Stoccolma? Norberto avrà il suo da fare in questa incasinata situazione? 

Ma soprattutto, Loki sopravvivrà al resto della famiglia?

Spero che vi sia piaciuto e non vedo l'ora di farvi leggere la seconda parte! :)

Detto questo, vi ringrazio as always,  e vi dirò che 1) ho visto Altered Carbon e la straconsiglio, 2) ho iniziato Twin Peaks e mi sono innamorata dell'agente Cooper, 3) ho quasi finito Friends e il mio amore per questa serie va all'infinito e oltre, 4) ho visto il trailer di Solo- A Star Wars Story e mi è salito un hype che durerà fino a maggio probabilmente.

Il fanciullo del giorno è (ovviamente) Kyle Maclachlan.

Il fanciullo del giorno è (ovviamente) Kyle Maclachlan

Quanto amo lui e il suo caffè.

Quanto amo lui e il suo caffè

 

 

L'ultima e poi smetto, vi giuro

L'ultima e poi smetto, vi giuro.

Certo, adesso è invecchiato, ma, parafrasando Rhett Butler: onestamente, chissenefrega

Certo, adesso è invecchiato, ma, parafrasando Rhett Butler: onestamente, chissenefrega.

Certo, adesso è invecchiato, ma, parafrasando Rhett Butler: onestamente, chissenefrega

Spero che il capitolo vi sia piaciuto!

LadyWindermere<3

 

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Capitolo 16
*** Dove Loki fa conoscenza anche con il resto della famiglia. Sempre suo malgrado. ***


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Dove Loki fa conoscenza anche con il resto della famiglia.

Sempre suo malgrado.

 

 

 

-Oh, Primilla cara, quanto tempo!- esclamò una megera con un occhio solo.

-Ma, zia, ci siamo viste ieri.-

-Ma non ci vedremo per molto tempo, mia cara. Lo vedo distinto.-

-Non vedi nulla di distinto, brutta racchia- sbraitò un'altra vecchiaccia –Sei pure mezza cieca.-

-Ritorna alle tue riviste di gossip, Cloto. Nessuno ha richiesto la tua presenza.-

-Sorelle, smettetela di litigare. Abbiamo un ospite importante, stasera- concluse un'altra vecchia, spuntata dal nulla.

Primilla sorrise a Loki –Queste sono le mie zie: Lachesi, Cloto e Atropo. Zie, lui è Loki Laufeyson.-

-Oh lo sappiamo.-

Loki si sforzò di sorridere –Quale onore incontrare le famose Moire.-

-Hai sentito, ha detto che siamo famose- disse Lachesi, tirando di gomito a Cloto.

-Il piacere è nostro, Loki Laufeyson, fratello di Thor, figlio di Odino.-

-Oh, no, in realtà lui è stato adottato- precisò Prim.

-La vogliamo finire con questa storia?- mormorò Loki tra i denti.

-Oh, cara, ovviamente lo sappiamo. Sappiamo tutto su questo baldo giovanotto.-

-Anche chi si è portato a letto- ridacchiò Cloto.

Il dio perse dieci anni di vita –Io...io ho una domanda da farvi!- disse, cercando di cambiare discorso.

Le Moire si fecero attente.

-Ehm, come... come mai avete tutte gli occhi? Chi più chi meno.-

Atropo sospirò –Non siamo noi a passarci un unico occhio. Quelle sono le Graie. Non capisco perché continuino a scambiarci per quelle luride streghe.-

Loki si appuntò di non fidarsi mai più dei film Disney.

-E perché zia Cloto ha un occhio solo allora?- domandò Prim.

-Quello è successo perché tua zia Cloto è cretina, mia cara, ed è caduta sul mio fuso.-

-Non sono caduta! Tu me l'hai infilzato nell'occhio!-

-Non è vero, non lo farei mai!-

-Eri gelosa perché i miei occhi erano più belli dei tuoi!-

Atropo sorrise –Andranno avanti per molto, per cui vi consiglio di scappare, finché siete in tempo.-

 

Loki si sedette a tavola, tra Primilla e Erebo, l'anziano padre di Thanos.

-Nonno! Lui è Loki Laufeyson!-

-Chi ha bisogno di un phon?-

Pure il vecchio sordo. Non ci facciamo mancare nulla.

-Il mio fidanzato!-

Erebo aggrottò le sopracciglia –No, non sono malato! Tu come stai, bambina cara?-

Primilla ridacchiò –Beh, nonno Erebo è un po' sordo, ma è meglio se fai finta di niente. Mio padre è molto protettivo nei confronti dei suoi parenti.-

Erebo tirò una gomitata a Loki -Figliolo, mi allungheresti quel fiasco di idromele?-

Sordo e alcolizzato. Adesso sì che ragioniamo.

-E soprattutto, non dargli mai e dico mai, un goccio di alcool. Mio padre odia questo suo vizio e di conseguenza odia chiunque lo favorisca.-

Loki passò all'anziano signore la bottiglia di acqua frizzante.

-Però forse per te le cose non cambierebbero comunque. Ti odia già, dopotutto- concluse Prim.

Loki assaggiò un pezzo di pane –C'è qualcuno in questa famiglia che non mi odi?-

Primilla scoppiò a ridere –Ma certo tesorino! Ci sono io! Mio zio Hypno poi ti adora. Anche se ho il dubbio che lo faccia solo per indispettire mio padre...-

-Ragazzo, ragazzo, sei sicuro di avermi passato l'idromele?- gli chiese Erebo al suo fianco.

-Ma certo, signore.-

Il vecchio scosse la testa –Non fanno più i liquori di una volta.-

-Ah e poi c'è Norb. Anche se in realtà non sono sicura di cosa pensi Norb. È una persona difficile da comprendere- continuò Prim.

Loki alzò gli occhi sul giovane dall'altro lato del tavolo, che era intento a fissarlo mentre mangiava grissini in modo molto esplicito.

-Sì, senza dubbio. Una persona difficile da capire.-

Norberto strappò un pezzo di pane con i denti.

Loki sentì il sudore freddo corrergli lungo la schiena.

-Per quanto riguarda nonna, sai, lei di solito odia tutti. È una misantropa.-

-Primilla! Dov'è quella scapestrata di mia nipote?-

-Ecco appunto, che ti dicevo... sono qui, nonna.-

Un'anziana signora si avvicinò al posto dove erano seduti.

-Chi è questo giovanotto vestito in modo succinto? Non dirmi che tuo fratello ha portato a casa un altro spogliarellista...-

-No, nonna. Non è uno spogliarellista. Lui è Loki Laufeyson, il mio fidanzato.-

Dovrei farle smettere di chiamarmi così, altrimenti è ovvio che poi si monta la testa.

-Il tuo fidanzato è uno spogliarellista?- chiese Astrea, osservando Loki dall'alto al basso.

-Nonna, solo perché indossa i vestiti di Norb non significa che sia come lui!- sbottò Prim.

Loki, dal canto suo, annuì con fare solenne.

Astrea sospirò –Beh, suppongo che dovrò darti il beneficio del dubbio, ragazzo. Se sei proprio deciso a sposare mia nipote...-

Il dio si passò una mano tra i capelli –Ecco, vede, in realtà c'è stato un equivoco. Io non vogl...-

-Sì, caro, ti capisco, tu non vuoi aspettare troppo a lungo. Capisco perfettamente, però, sai com'è, mio figlio è un dio all'antica e mia nuora pure, per cui...-

-No, mi ha frainteso, io non voglio sp...-

Astrea gli rifilò una pacca sulla spalla –Mi piaci, giovanotto.-

Quanta forza per essere una vecchietta millenaria...

-Adesso, se permetti, devo cercare quell'ubriacone di tuo nonno- disse, rivolta a Primilla.

 

-Amore, dimmi la verità, cosa stavi cercando di dire prima a mia nonna?-

Loki sorrise –Ecco, Prim, tu sai benissimo che in questi quattro anni io mi sono rifatto una vita. In particolare nell'ultimo periodo avevo finalmente trovato l'am... oh cielo, cos'è quello?-

Primilla si voltò –Oh, quello è il mio drago da compagnia. Frisbee! Vieni qua, Frisbee!-

L'enorme animale si diresse rapidamente verso la padroncina, si fece accarezzare la testa e poi rivolse la sua attenzione a Loki, con quella che sembrava un' aria inquisitoria.

-Frisbee è molto protettivo nei miei confronti. Pensa, una volta ha mangiato uno dei miei pretendenti.-

-Magnifico. Veramente stupendo, Prim- biascicò il dio.

Meraviglioso, Loki, davvero, come farai ad uscirne stavolta?

Frisbee gli soffiò in faccia.

-Buono, Frisbee, buono. Lui è il mio fidanzato, Loki.-

-Ecco, Prim, se vogliamo proprio essere sinceri io non...-

Il drago lo guardò minaccioso.

-...io non vedo l'ora di sposarti!-

Un braccio si avvinghiò attorno al suo collo -Oh, ma quindi vi sposate!-

-Sempre che tu non me lo sciupa prima, zio Hypno.-

Lo zio Hypno, un colosso di quasi due metri per due, ridacchiò, stritolando ancora di più il povero dio.

-P-piacere di c-conoscerla, signore. Vedo che avete l'abitudine in famiglia di strangolare le persone al primo incontro.-

Hypno lo liberò –Ti ci abituerai. Allora, quando farete la dichiarazione?-

-Stasera- cinguettò Prim.

-Stasera?- protestò Loki –Ma non è troppo...-

Il drago alzò gli occhi.

-...perfetto! Stasera è perfetto!-

Hypno ammiccò a Prim –E tuo padre lo sa?-

-Non del tutto.-

Lo zio scoppiò a ridere -Non vedo l'ora di assistere alla scena.-

-Non lo dica a me- commentò Loki.

-Ci sarà da divertirsi.-

Il dio sorrise, disincantato -Mi divertirò proprio da matti. Anzi, credo che mi divertirò così tanto che probabilmente ne morirò.-

Hypno gli scompigliò i capelli –Sai, Prim, mi piace proprio il tuo ragazzo!-

-Ma zio, visto che papà lo odia ti sarebbe piaciuto lo stesso!-

L'uomo guardò Loki –Ha ragione. Mi saresti piaciuto anche se fossi stato una noia mortale, ma, ehi, il fatto che tu sia anche simpatico, aumenta il divertimento, no?- concluse, tirandogli una sonora manata sulla schiena.

Loki si massaggiò la parte dolorante -Credo che la tua famiglia stia cercando di uccidermi.-

 

-Quindi, Loki, raccontaci un po' di te...- cominciò zia Cloto, addentando una pannocchia abbrustolita.

Thanos lanciò un'occhiataccia alla sorella.

Loki per poco non si strozzò con la zuppa –Ehm, signora, non credo che ci sia molto da dire.-

-Suvvia, non fare il modesto- lo rimbrottò Hypno –Sono sicuro che avrai migliaia di fatti divertenti da raccontarci. Non è vero, Thanos?- disse, voltandosi verso il fratello esibendo un sorriso smagliante.

-Definisci divertenti- fu la sua secca risposta.

-Figliolo, chi ha parlato di ammorbidenti?- chiese Erebo a Loki, il quale lo fissò interdetto.

Prim gli tirò un lembo del gilet -Eddai, amore, dicci qualcosa di te! Fallo per me!- pregò, facendogli gli occhioni dolci.

Dall'altro capo del tavolo Norb si morse le labbra, cercando di non ridere.

-Avanti, ragazzo! Vuoi farci morire d'attesa?- incitò Astrea, agitando un'aletta di pollo.

Loki sospirò –Ebbene, forse potrei raccontarvi di quella volta in cui mio fratello si è travestito da donna...-

-Questo sì che è interessante- dichiarò Norb, appoggiando i gomiti sul tavolo.

-Con tuo fratello, intendi Thor, vero?- domandò Hekate, in tono gelido.

-Esattamente, madame. Quel biondo, bamboccione, viziato, tutto muscoli e senza cervello.-

-Ah. L'unico componente della famiglia per il quale nutra un qualcosa di simile al rispetto...-

-...il mio carissimo fratello! La gioia della mia vita!- si corresse in fretta Loki, sudando freddo.

Norb si portò una mano alla bocca, per evitare di ridere.

-Da quando rispetti quell'essere nerboruto?- tuonò Thanos.

-Ho trovato le sue avventure su Midgard molto romantiche- dichiarò Hekate.

-Io trovo che sia molto bello, ha certi addominali!- commentò Lachesi.

-Non ti filerebbe mai, megera disgustosa- la rimbeccò Cloto.

-Perché a te sì, invece?-

Hekate prese un sorso d'acqua -Ciò non toglie che abbia effettivamente molte buone qualità.-

Norb si morse il pollice –Vorrei veramente testare tutte queste sue qualità.-

-Norberto, sei pregato di tenere i tuoi commenti per te stesso- saltò su suo padre –Hekate, non mi avevi mai detto di fantasticare su questo supereroe da salotto!-

-No, non voglio andare in canotto- dichiarò Erebo –Preferirei finire di mangiare prima.-

-Fratellino sei geloso per caso?- disse Hypno, sghignazzando.

-Come siamo passati dal parlare di me a parlare di quel cretino di mio fratello?- chiese Loki a Prim, disperato.

-Oh, per quello che può valere, a me sei sempre piaciuto di più tu, cerbiattino- replicò Prim, stringendogli la guancia tra le dita.

Ammazza che fortuna.

-Perché non ci parli di quando ti sei trasformato in una cavalla e hai dato alla luce un puledro?- s'intromise Norb.

Il dio lo guardò con odio.

-Ti sei trasformato in una cavalla?- gridò Thanos –E adesso vorresti stare con mia figlia?-

-Pronto- ribatté Loki –Suo figlio è un mutaforma pure lui! Vogliamo davvero discuterne?-

-Ma mio figlio non si è mai trasformato in una cavalla!- osservò Hekate, sprezzante.

-E che ne sai tu, mamma! Norberto è talmente depravato!-

-Grazie, Prim, di cuore.-

-Chi è diventato la cavalla di chi?- domandò Astrea, confusa.

Cloto si lisciò i capelli -Io sarei bella da cavalla.-

-Ma sei brutta anche adesso!-

-Non ti permetto di...-

-Norberto, dimmi la verità, ti sei trasformato in un qualche animale per andare a fare cose oscene con altri animali?-

-Papà, la tua domanda è doppiamente offensiva. Verso di me e verso gli animali.-

Il maggiordomo aprì la porta della sala da pranzo –Signori, posso far portare i secondi?-

Qualcuno gli tirò una pannocchia abbrustolita addosso.

-Lo interpreterò come un no, signori. Grazie dell'attenzione- disse, affrettandosi a tagliare la corda.

-Primilla, ti proibisco di frequentare quel...quel... losco individuo degenerato!- dichiarò Hekate, puntando il dito contro Loki.

Dai che posso riuscire a togliermi da questo disastro.

-Oh, sono un vero pervertito, madame!- disse con tono arrogante.

-Loki!- protestò Primilla –Mamma, tu non puoi...-

Hypno cadde dalla sedia dal ridere.

-Invece sì che posso, signorina!-

-Norberto! Voglio solo sapere la verità!-

-Adesso capisco perché ti chiamano il dio della discordia- osservò Atropo, sorseggiando un bicchiere di vino, impassibile.

-Thanos, figlio mio, perché stai urlando contro quel povero ragazzo?-

-...si è addirittura presentato a cena conciato come nei peggior strip club di Thanoslandia!- continuò Hekate.

-Sono molto più bella di te!-

-Adesso basta!- urlò Primilla, alzandosi in piedi di scatto –Adesso basta! Smettetela immediatamente! Non mi interessa assolutamente nulla di quello che pensate di sapere o della vostra opinione nei suoi confronti- dichiarò, indicando Loki, che intanto si stava servendo dell'idromele –Potreste anche andare avanti fino a domani, ma questo non mi farà cambiare idea: io lo amo. Lo amo e lo sposerò. Esatto, avete sentito bene, noi ci sposiamo.-

Nella sala cadde il silenzio.

Thanos guardò sua moglie, stupito.

-In fin dei conti è comunque un dio...-

-Un ottimo partito...-

Loki sorrise nel sentire quei complimenti.

No, un momento, cosa sta succedendo? Non doveva andare così, maledizione!

-Fidatevi di me! Sono un depravato! Uno scostumato, degenerato, smidollato!- protestò.

-Inoltre è anche di bella presenza.-

-Cosa da tenere conto. Pensa a che bei bambini verranno fuori!-

Bambini? Bambini? Chi ha parlato di bambini?!

-Non sono nemmeno un dio! Sono stato adottato!- urlò Loki, non sapendo più che pesci pigliare.

-E poi Primilla lo ama.-

-Ha ragione, caro, bisogna pensare alla felicità di questa povera ragazza.-

Thanos sorrise a Primilla –Beh, cara, visto come stanno effettivamente le cose, direi che, se nessuno ha qualcosa da opporre, puoi pure sposarti quel serpente infido, se questo ti rende felice.-

La ragazza corse a baciare suo padre –Mi rende infinitamente felice! Grazie!-

-Ma...io...non...- biascicò Loki, per la prima volta senza parole.

Per tutti gli dei e adesso come me ne tiro fuori? Mi servirebbe un miracolo.

Il miracolo stranamente si presentò sotto le mutevoli sembianze di Norberto Rodrigo Thanosson, il quale, rompendo il silenzio, fece una dichiarazione sconvolgente –Io mi oppongo.-

 

 

 

 

N.d.A: Buonsalve! Allora, Loki ha conosciuto tutti, e con tutti intendo proprio tutti tutti, i parenti ancora vivi di Prim (per quanto riguarda quelli morti  c'è ancora molto da raccontare).

Quale vi sembra il più simpatico? Io aprirei il contest "Best parente di Prim everhh" anche se secondo me Norberto vincerebbe a mani basse. Sto pensando a un prestavolto però devo dire che è difficile...

Il caro fratello infatti si è opposto al matrimonio e, nella famiglia di Prim, se non c'è l'approvazione di tutti non ci si può sposare, per cui Loki per adesso è salvo.

Ma quale sarà il motivo per cui si è opposto? Chi vivrà vedrà... (chi vorrà vivrà in libertà hakuna matata!)

Oggi invece di un nobil cavaliere ve ne metto tre perché è lunedì. Ho optato per tutto il cast di Friends.

Ossia Matthew Perry aka Chandler.

Ossia Matthew Perry aka Chandler

 

Lui è il mio preferito in assoluto. 

 

 

 

E si sa, dove c'è Chandler c'è anche Joey

E si sa, dove c'è Chandler c'è anche Joey...

Quindi passiamo per Matt Le Blanc, aka Joey per l'appunto

Quindi passiamo per Matt Le Blanc, aka Joey per l'appunto.

Quindi passiamo per Matt Le Blanc, aka Joey per l'appunto

E infine arriviamo a David Schwimmer, aka Ross

E infine arriviamo a David Schwimmer, aka Ross.

E infine arriviamo a David Schwimmer, aka Ross

Non vi dirò altro perché dovreste guardarla, tanto più che l'hanno messa pure su Netflix per cui non c'è santo che tenga

Non vi dirò altro perché dovreste guardarla, tanto più che l'hanno messa pure su Netflix per cui non c'è santo che tenga.

Bonus pack: c'è anche un giovanissimo Brad Pitt in un episodio. 

Era ancora l'epoca in cui stava con Jennifer Aniston e vi dirò di più a me i Brangelina non sono mai piaciuti

Era ancora l'epoca in cui stava con Jennifer Aniston e vi dirò di più a me i Brangelina non sono mai piaciuti. Non mi è mai piaciuta lei, non mi sono mai piaciuti insieme. Ecco, l'ho detto. 

Ringrazio sempre voi tutti per il supporto e spero che il chappy vi sia piaciuto!

Lady W

Ps: They're judging you

Ps: They're judging you

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Capitolo 17
*** "Le nostre lame sono affilate" Forse anche troppo. ***


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"Le nostre lame sono affilate" Forse un po' troppo.

 

-Togli il piede dalla mia faccia, pirata!-

-Se cominciassi con il toglierti dalla mia schiena!-

-Ragazzi, smettetela di litigare, non vedete che siamo arrivati?- sbottò Audrey, uscendo dal dedalo di braccia e gambe che erano Hook e Mr Darcy.

Il gentiluomo si alzò -Siamo arrivati dove, di grazia?-

Hook si alzò a sua volta -Finalmente ti sei tolto dai... dove dannazione siamo finiti?-

Audrey scosse la testa –Credo sia troppo presto per dirlo- rispose, osservando la distesa innevata di fronte a sé.

-Sicuramente in un posto freddo- commentò Mr Darcy, cercando di scaldarsi con le braccia.

-Il tuo acume mi stupisce ogni volta sempre di più, cappello a cilindro.-

-Direi di trovare un posto in cui poter non morire congelati, che ne dite?- propose Audrey, facendo per infilarsi lo zaino in spalla.

Darcy la precedette –Ve lo porto io, miss. Anche se fa freddo rimango comunque un gentiluomo.-

-Vedi di dare un taglio alla sviolinata, amico- sbottò Hook, sorpassandoli –Ne abbiamo di strada da fare.-

Dopo aver camminato per quello che a tutti, ma soprattutto a Mr Darcy, parve un tempo interminabile e dopo che Hook ebbe fatto sapere al mondo intero che se non avesse trovato, nel giro di due minuti, un posto caldo sarebbe morto lì all'istante, finalmente i tre giunsero in prossimità di un castello.

-Beh, se c'è un castello allora c'è la possibilità che siamo finiti in un mondo simil medievale- commentò Audrey.

-Tipo quello di Mr Artù?-

-Non credo che faccia così freddo in Cornovaglia, però sì all'incirca...-

-Si può sapere cosa stiamo aspettando qui impalati? Andiamo dentro, vi prego- li pregò Hook.

Audrey sospirò. Spero che il proprietario non abbia un brutto carattere...

 

Quando giunsero sotto all'arco con il cancello, due guardie li fermarono.

-Chi siete? Cosa volete?-

Mr Darcy, offeso da quei modi bruschi, replicò –Signori, siete pregati di togliere quelle manacce luride dai miei vestiti.-

Le due guardie si guardarono negli occhi e poi scoppiarono a ridere.

-Vi conviene farci parlare con il vostro padrone- sbottò Hook, dandosi un'aria importante –Non sapete con chi avete a che fare.-

Il soldato di destra lanciò un lungo sguardo ad Audrey, soffermandosi sui capelli, dopodiché borbottò qualcosa nell'orecchio dell'altro.

Entrambi fissarono la ragazza per qualche istante.

Perché mi fissano? Oddio, lo sapevo che sarebbe successo qualcosa di brutto, prima o poi...

Hook si voltò –Perché questi due scimmioni ti fissano?-

L'altra guardia fece segno ad un soldato all'interno del cortile, il quale si avvicinò prontamente.

-Ma avete capito che non siamo persone qualunque?- rincarò Hook.

-Ah sì?- rispose la guardia di destra –E chi sareste allora, sentiamo?-

-Noi veniamo dal Derbyshire, signori.-

-Mai sentito.-

Mr Darcy sembrò sbigottito –Pemberly?-

Il soldato non parve colpito.

-Miss Audrey, ma in che luogo privo di civiltà mi avete trascinato?-

La ragazza intanto stava osservando lo stemma sulle uniformi dei soldati.

Aveva la stranissima sensazione di averlo già visto, solo non si ricordava dove.

La guardia finì di parlottare con il soldato, il quale scomparve lesto all'interno del castello.

-Fra pochi secondi sapremo quale sarà la vostra fine- disse, ritornando al suo posto.

Mr Darcy lo fissò -La nostra fine? Che bizzarra scelta di parole.-

-Damerino, credo che vogliano sbatterci in gattabuia- mormorò Hook.

-Volete rinchiuderci in una cella? Per quale motivo? Non abbiamo infranto nessuna legge! Cercavamo solamente un posto dove non morire di freddo!- esclamò Darcy.

-Oh, il nostro signore non fa prigionieri...-

L'espressione indignata di Darcy si rilassò.

-...il nostro signore preferisce ucciderli i suoi nemici- concluse la guardia, sorridendo con cattiveria.

Darcy rimase di sasso.

-Sapevo che dovevo restarmene a casa con i Charming- commentò Hook.

Dove diavolo le ho già viste queste insegne? Ricorda Audrey, ricorda.

-Voi non potete ucciderci. Sua Maestà...-

-Ah, venite dal Sud, quindi- osservò l'altra guardia.

-Veniamo dalla neve- rispose Hook.

Le due guardie si misero improvvisamente sull'attenti –Venite dal nord? Quanto a nord? Come avete fatto a passare?-

-Non siamo passati da nessuna parte- disse Darcy.

-Siete spie?-

Hook sospirò –Non siamo un bel niente. Siamo due poveri disgraziati e una ragazza che si sono trovati in mezzo alla bufera.-

Il soldato che era sparito all'interno fece capolino dal portone e annuì lievemente con il capo in direzione delle guardie.

-Oh, bene. Il nostro signore ha deciso che vuole ricevervi- disse uno dei due uomini, prendendo Darcy per un braccio.

-Lasciatemi immediatamente, bifolco!-

-Fossi in te starei zitto- suggerì Hook.

-Ascolta quello che dice il tuo compare.-

-Il mio compare?- ripeté Darcy, sbigottito.

-E ringrazia i tuoi dei che oggi il nostro signore è di buon umore, altrimenti vi avrebbe già fatti spellare. Tu, ragazza, vieni con me- disse l'altra guardia, afferrando Audrey e trascinandola dentro insieme agli altri.

-Miss Audrey, non temete, abbiamo la situazione sotto controllo- la rincuorò Darcy, vedendo la faccia assente della ragazza e scambiandola erroneamente per una preoccupata.

Quelle insegne. Dove ho già visto quelle insegne?

 

-La situazione sotto controllo eh?- rinfacciò Hook, dopo che le due guardie li ebbero scortati nella sala principale.

-Se non l'avessimo avuta non ci avrebbero portato in sala da pranzo non vi pare?-

-Magari ci vogliono mangiare- replicò Hook, sorridendo dell'espressione sconvolta di Darcy.

-Dove mi avete portato, miss Audrey? Io volevo solo aiutare Mr Loki, non certo vivere i peggiori momenti della mia vita.-

-Suvvia, Darcy, non fare il melodrammatico. Non è detto che la nostra situazione sia brutta come sembra- rispose Audrey, tornando in sé dopo essersi scervellata invano.

Hook si appoggiò al muro -A me sembra particolarmente brutta.-

-Io ho sentito la parola "spellare". Non so cosa significhi, ma non promette di certo nulla di buono.-

-Per non parlare del fatto che quelle guardie ti guardavano come se ti conoscessero- fece notare il pirata.

Audrey scrollò le spalle –Non ho idea di come sia possibile. Mi avranno scambiata per qualcun'altra.-

-Non saremmo finiti in questo pasticcio se Mr Hook non avesse voluto a tutti i costi entrare!-

-Stavo per morire assiderato, pezzo d'idiota. Come tutti noi, del resto.-

Darcy continuò, imperterrito –E mi considero turlupinato, miss Audrey. Voi non avevate specificato i rischi che avrei corso seguendovi in questa folle avventura.-

-Volevi che ti facessi firmare un'assicurazione sulla vita? Come potevo anche solo immaginare che saremmo finiti in un posto simile!- sbottò Audrey.

Hook si passò una mano tra i capelli corvini –Un posto non ancora identificato, per giunta.-

-Può anche essere che non lo conosca affatto. Non sono mica Wikipedia- ribatté Audrey.

Darcy si appuntò mentalmente di chiedere, quando tutto fosse finito, cosa intendesse esattamente con Wikipedia.

-Beh, non ci resta che sperare che il proprietario del castello sia effettivamente di buon umore- commentò Hook, ad alta voce.

-Oh, per vostra fortuna lo sono eccome.-

Tre volti si girarono verso la porta, dove, sullo stipite, stava appoggiato un giovane dai capelli scuri che li guardava sorridendo in modo sghembo.

Ma furono gli occhi, di un azzurro quasi trasparente, che diedero alla ragazza la percezione di averlo già visto.

-Non è un po'giovane per essere il padrone del castello?- sussurrò Darcy.

-Spero che le mie guardie non vi abbiano maltrattati troppo. Non vorrei che mi avessero tolto tutto il divertimento- disse, avvicinandosi e permettendo ai tre di osservalo meglio.

Il cervello di Audrey fece due più due.

Oh mio Dio. Ecco perché avevo quella sensazione di déjà vu.

-Ehm, ragazzi, sapete quando dicevo che forse non eravamo in una butta situazione? Ecco, ho cambiato idea. Siamo in una pessima situazione- mormorò.

Il giovane si sedette dall'altro capo del tavolo –Io sono Ramsay Bolton. Benvenuti a Grande Inverno.-

 

-Cosa intendi con pessima situazione?- mormorò Hook, prima di sedersi affianco ad Audrey.

-Cosa vuoi che intenda? Intendo che non credo che ci offrirà un tè con i pasticcini- sibilò la ragazza, sorridendo a Ramsay.

Ramsay ricambiò il sorriso –Ebbene. Mi hanno fatto chiamare perché credevano che mia moglie fosse tornata, ma evidentemente, tu non sei Sansa.-

Grazie al cielo.

Audrey incrociò le gambe –Sì sfortunatamente siamo solo tre poveri disgraziati sorpresi durante la nevicata.-

Darcy s'intromise -Abbiamo cercato di spiegarlo a quegli scimmion...-

-...a quelle gentili guardie che stavano qua fuori, ma non ci hanno dato ascolto- lo interruppe la ragazza, tirando un calcio al gentiluomo da sotto il tavolo.

-Oh, quei due? Credo che ormai siano già morti- disse Ramsay, con nonchalance –Ho detto ai miei uomini di darli in pasto ai cani- aggiunse, sorridendo come un bambino a Natale.

Hook sentì un improvviso spasmo allo stomaco.

Audrey deglutì affannosamente –Che lieta immagine!-

-Sapevo che ci saremmo capiti al volo- replicò lui, osservando con più attenzione la ragazza –Sai, in effetti le assomigli molto. A Sansa, voglio dire. Avete la stessa sfumatura di rosso...-

Cinquanta sfumature di rosso. Con Audrey Flaurinbel. Alla regia il maestro Ramsay Bolton. Prossimamente al cinema.

-Oh, ne sono onorata- rispose la giovane, con un fil di voce.

Se dico qualcosa di sbagliato questo mi fa spellare viva.

Una serva entrò, portando un vassoio con dei bicchieri e una caraffa di quello che Audrey sperò ardentemente fosse vino rosso.

Darcy approfittò dell'intermezzo per sussurrare all'orecchio della ragazza –Se muoio qui il mio fantasma vi perseguiterà per l'eternità, miss Audrey. Sappiatelo.-

-Grazie Darcy, tu sì che sai come allentare la tensione.-

-Quindi, scusate se ve lo chiedo di nuovo, ma da dove venite esattamente?- domandò Ramsay, versandosi un bicchiere e facendo segno alla donna di andare.

-Da un posto molto molto lontano- farfugliò Audrey, presa alla sprovvista.

Gli occhi del giovane si strinsero –Molto molto lontano.-

-Ma ovviamente siamo i vostri fedeli servitori, mio signore- soggiunse Hook.

Ramsay sorrise –Non mi aspettavo altra risposta- disse, appoggiandosi allo schienale della sedia. –Allora, da che casa provenite?-

-Casa?- ripeté Darcy confuso.

-Non vorrete farmi credere che non apparteniate ad una casa?-

-No, no, noi siamo solo umili servitori- dichiarò Hook.

-Con tutto il rispetto, forse voi due potreste anche esserlo, ma la ragazza è senza dubbio una lady- replicò Ramsay.

Audrey si ringalluzzì –Senza dubbio una lady- ripeté, guardando il pirata con aria soddisfatta.

-Avete ragione, ci avete scoperti, accidenti- disse Darcy –Noi siamo della casa di...di...- il gentiluomo cercò l'aiuto di Audrey con gli occhi.

-...di Serpeverde! L'antica casata di Serpeverde- concluse la ragazza.

-Serpeverde?- ripeté Ramsay, incuriosito.

-Sì, esatto. I Serpeverde di Neverland. È una casata molto antica, mio signore, strano che voi non la conosciate- osservò Hook.

Ramsay aggrottò le sopracciglia –Beh, suppongo di averla sentita nominare. Ma, rinfrescatemi la memoria, in che parte del continente occidentale si troverebbe questa Neverland?-

-Oltre il Mare Stretto- anticipò Audrey –A destra del Derbyshire e vicino al Mare Dothraki.-

-Nei pressi di Meereen, per caso?-

-No- assicurò Audrey –Molto molto più in là. Anzi, noi Serpeverde siamo assolutamente indifferenti alle faccende di tutti voi qui.-

Ramsay alzò le spalle –Dirò ai miei cartografi di aggiornare le loro vecchie mappe. Quindi, Lady Serpeverde, come mai è venuta qui a Grande Inverno?-

-Faceva troppo caldo dove stavo. Avevo bisogno di una bella bufera di neve fresca.-

-È stata fortunata a venire adesso. L'inverno è appena giunto.-

Audrey ridacchiò –Sì. Sì, lo sapevo. Sono venuta per questo.-

Hook sospirò. Adorava quella ragazza, tranne quando trovava qualcosa di divertente in situazioni in cui la sua vita, e quella di tutti gli altri ovviamente, era appesa ad un filo.

Ramsay appoggiò una mano sul tavolo –Ho una battaglia importante domani, per cui non ho tutto il tempo del mondo. Quindi ditemi il vero motivo per il quale siete venuti fin qui- si portò l'altra mano alla testa –E fatelo prima che mi passi la voglia di saperlo e vi faccia scuoiare vivi tutti quanti- soggiunse.

-Ma è la verità! Non ce ne frega un...- cominciò Hook, irritato.

-Mr Jones. Vi prego, calmatevi. Ha ragione- lo interruppe Darcy, posando una mano sulla spalla del pirata –Siamo venuti per un motivo ben preciso.-

-Finalmente qualcuno di ragionevole.-

Darcy si alzò lentamente –Sono il principe Fitzwilliam Serpeverde di Neverland, fratello della qui presente Lady Audrey e sono venuto per negoziare con voi un accordo che sono certo non vi potrà che fruttare.-

-Avete la mia attenzione.-

Audrey cominciò ad arrotolarsi i capelli tra le dita in maniera isterica.

-Ecco- disse Darcy, cercando di pensare in fretta –Abbiamo saputo della vostra... battaglia di domani, e il mio paese mi ha mandato qui per stringere un'alleanza con voi.-

Ramsay strizzò gli occhi –Un'alleanza?-

-Contro il nostro comune nemico- confermò Darcy.

-Jon Snow? Quello sporco bastardo è riuscito a farsi odiare anche da voi che, senza nessuna offesa, state in culo al mondo?-

Darcy lanciò ad Audrey uno sguardo di panico.

-Infatti. Quello... sporco bastardo!- esclamò Audrey –Ha ordinato la morte del mio adorato marito!- concluse, tirando su col naso in modo plateale.

-Pensavo che questo signore qui presente fosse vostro marito- disse Ramsay, osservando Hook.

-No, no- si affrettò a rispondere Audrey –Lui è solamente un nostro servitore...ahi!- disse, quando il pirata le pestò un piede.

-State bene, Lady Audrey?-

-Certo, sono solo i miei reumatismi- replicò lei, scoccando ad Hook un'occhiata risentita.

-Così giovane?-

-Mia sorella è molto più vecchia di quanto non sembri- commentò Darcy –Il trauma della perdita dell'amato l'ha fatta invecchiare precocemente. Anzi, credo che le abbia anche causato qualche problema al cervello, per cui se ogni tanto dice cose assurde, non fateci caso.-

Ramsay passò lo sguardo dall'una all'altro –Beh, suppongo che non siano affari miei. E ditemi, cosa vorreste in cambio di un patto di alleanza?-

Audrey, presa alla sprovvista, rimase in silenzio.

-Una tonnellata di salmone affumicato- fu la sconcertante risposta di Mr Darcy.

Hook si premette una mano sulla fronte. Adesso sì che siamo fottuti.

 

 

 

N.d.A: Buongiorno! Sto aggiornando esattamente alle tre del mattino mentre guardo gli Oscar per cui non mi dilungherò troppo...

Questo è la prima parte del capitolo dedicato a Game of Thrones che è così famoso che si spiega da sé credo. Nel caso, chiedetemi pure. 

Sì, noto il vostro disappunto, c'è solo Ramsay e (SPOILER) ci sarà solo Ramsay. Dovevo per forza scegliere una storyline sola, altrimenti sarebbe venuta una cosa completamente senza filo logico. 

Per stare in tema

Spero però che il capitolo vi sia piaciuto lo stesso, ho cercato di farlo il più divertente possibile :)

Spero però che il capitolo vi sia piaciuto lo stesso, ho cercato di farlo il più divertente possibile :)

Precisato questo, vi lascio al fanciullo del buongiorno.

Fanciullo per modo di dire. Infatti è Cary Grant (1904-1986).

 Infatti è Cary Grant (1904-1986)

Se c'è una cosa sola che dovete sapere di me, è che amo alla follia i vecchi film, i bei vecchi film con Cary Grant, James Stewart, Clark Gable, Audrey Hepburn, Gregory Peck, James Dean e compagnia bella

Se c'è una cosa sola che dovete sapere di me, è che amo alla follia i vecchi film, i bei vecchi film con Cary Grant, James Stewart, Clark Gable, Audrey Hepburn, Gregory Peck, James Dean e compagnia bella.

Tra tutti Cary Grant è sempre Cary Grant. Il fascino del gentiluomo. 

Suvvia ditelo che vi ho dato un buon buongiorno ;)

Suvvia ditelo che vi ho dato un buon buongiorno ;)

Grazie mille! Alla prossima!

LadyW

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Capitolo 18
*** You know nothing, Ramsay Snow. Specialmente di salmone affumicato. ***


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You know nothing, Ramsay Snow. Specialmente di salmone affumicato.

 

Questo capitolo può contenere spoiler riguardanti la sesta stagione di GoT

 

 

Nella sala da pranzo del castello originariamente appartenuto agli Stark di Grande Inverno, il silenzio era assordante.

Perfino i servitori, non sentendo più alcun rumore provenire dalla stanza, decisero di girare al largo, credendo che il loro signore si fosse stancato di quei forestieri dall'aspetto bizzarro, li avesse uccisi a mani nude e ora stesse banchettando con le loro carni.

Per fortuna dei tre, la sorte era dalla loro parte e la situazione, aldilà dell'enorme porta di legno, era molto meno truculenta.

Almeno per il momento.

-Una tonnellata di salmone affumicato?- ripeté Ramsay, rompendo finalmente il silenzio.

Darcy annuì gravemente col capo.

-Voi volete che io stipuli un'alleanza con i Serpeverde di Neverland al prezzo di una tonnellata di salmone affumicato?-

-E qualche dozzina di litri di olio di fegato di merluzzo- aggiunse Darcy –Ho letto che fa molto bene al cuore.-

Ramsay lo fissò con quei suoi occhi traslucidi –E qualche dozzina di litri di olio di fegato di merluzzo.-

Audrey non sapeva se mettersi a ridere o cominciare a piangere.

Darcy continuò a passeggiare per la sala, facendo finta di nulla –Certo, vi facciamo un prezzo di favore perché pensiamo che voi siate una brava persona.-

A sentire quelle ultime parole, Hook strabuzzò gli occhi, ma cercò di contenersi.

Il figlio bastardo di Roose Bolton continuava a rimanere in silenzio, in modo quasi assorto.

Anzi, se Audrey non l'avesse conosciuto bene dopo ben sei stagioni di Game of Thrones, avrebbe giurato che stesse pregando.

Mr Darcy si schiarì la voce –Allora che ne dite?-

-Dico che non ho mai sentito una richiesta più bizzarra di questa.-

-Siamo tipi eccentrici noi Serpeverde di Neverland- dichiarò Audrey.

-Questo lo vedo.-

-Ebbene?- sbottò Hook.

Ramsay schioccò la lingua e si alzò in piedi –Ebbene, dico che ci sto- disse, stringendo la mano di Darcy –Una tonnellata di salmone affumicato, qualche litro di olio di fegato di merluzzo in cambio di un patto di alleanza e... della mano di vostra sorella.-

-Come?- si allarmò Hook.

Audrey per poco non ebbe un infarto –Prego?-

-Questo non era negli accordi- dichiarò Darcy, continuando a stringere la mano del giovane.

Ramsay sorrise in modo sghembo –Beh, il vostro è un prezzo più che onesto, lo devo ammettere. Ma temo di aver bisogno di una garanzia.-

-In che senso una garanzia?- domandò Audrey, sempre più preoccupata.

-Mia cara, un'alleanza non è un accordo a senso unico. Devo essere certo che se mai arriverà il momento, il vostro paese mi aiuterà contro il nostro comune nemico- spiegò lui.

Mr Darcy assunse un'aria indignata –La mia parola, signore, vale più che...-

-Oh, non ne dubito, tuttavia non cambierò idea- ribatté Ramsay –Inoltre ho un debole per le rosse- soggiunse, fermandosi alle spalle di Audrey e accarezzandole i capelli con la mano.

Sapevo che questi capelli sarebbero stati fonte di disgrazie. Me lo sentivo nelle ossa.

-Credo sia meglio che teniate le mani a posto, lord Bolton- ringhiò Hook, facendo per alzarsi dalla sedia.

Audrey gli posò una mano sul ginocchio, per calmarlo.

-Ma- fece notare –Mi pare di aver capito che voi siate ancora sposato, lord Bolton.-

-Avevate la pretesa di impalmare mia sorella essendo voi già sposato? Disonore! Sacrilegio!- scattò Darcy.

Ramsay scrollò le spalle –Lady Sansa è scappata con un povero servo mezzo scemo che avevo al mio servizio per riunirsi a quel suo fratello bastardo sulla Barriera. Non credo che tornerà- rispose –Di certo non viva, almeno. Non dopo la battaglia di domani.-

Il sangue nelle vene e nelle arterie della ragazza raggelò.

-Per cui, tecnicamente parlando, da domani sarò un uomo libero, cosa che mi permette di sposare la vostra adorabile sorellina, con o senza il vostro consenso, Lord Serpeverde- concluse Ramsay, appoggiando le mani sulle spalle di Audrey e stringendo.

Dopodiché una decina di guardie fece irruzione nella stanza, afferrando Darcy e Hook, il quale si era alzato in preda all'ira.

-Portateli nelle segrete del torrione nord- ordinò Lord Bolton, sorridendo pacificamente.

-Non potete farci questo!- protestò Darcy –Avevamo un patto! L'alleanza, il salmone... avete dato la vostra parola!-

-La mia parola non vale nulla, Lord Serpeverde. Se mi conosceste, riconoscereste che è vero.-

-Sapevo che non eri altro che un dannato mostro, schifoso bastardo!- gridò Hook, sputandogli addosso.

Ramsay contrasse la mascella e la presa sulle spalle di Audrey si rafforzò.

Grazie Hook. Fallo arrabbiare quando sono alla sua mercé. Continua pure, ti prego.

-E voi vi siete fidati del mostro, il che non vi rende molto intelligenti, no?- replicò serafico, dopo qualche istante –Portateli via.-

-Non osare toccarla, sudicio maniaco, mi hai capito?- lo minacciò Hook, mentre veniva trascinato fuori a forza dai soldati.

-Non sapete con chi vi siete messo contro!- aggiunse Darcy.

Ramsay li ignorò entrambi –Ed, ora, Lady Serpeverde- disse, spostandosi in modo da essere a faccia a faccia con la ragazza –Ed ora veniamo a noi...-

Audrey sorrise nel modo più falso possibile.

 

-Direi che ci siamo cacciati in un bel guaio- asserì Darcy, osservando l'amico camminare avanti e indietro lungo il perimetro della cella.

-Mr Loki ci ucciderà quando lo verrà a sapere.-

Il pirata si fermò –No. È proprio qui che ti sbagli. Perché quando verrà a saperlo noi saremo già morti e sepolti in questo postaccio squallido e freddo.-

Darcy sospirò e fece finta di non notare il topo rintanato sotto al letto-Questo sì che mi consola.-

Hook si sedette a terra, le spalle appoggiate all'inferriata.

-Sapevo che prima o poi non ci sarebbe andata così bene. Se ci pensi fino ad adesso non eravamo mai stati in serio pericolo- rifletté.

-Vi ricordo che io mi sono aggiunto qualche ora fa. Questa era la mia prima, e a quanto sembra ultima, avventura. Sono certo che Charles piangerà la mia dipartita- disse Mr Darcy, depresso.

Il pirata lo guardò a lungo, poi aggrottò le sopracciglia –Sei ingrassato dall'ultima volta che ti ho visto?-

-Non sono queste le ultime parole che volevo sentire nella mia vita.-

-Mi scuso per aver urtato il tuo fragile ego, Mr Ottocento, ma ti ricordo che siamo tutti e due sulla stessa barca che affonda.-

-E comunque non sono ingrassato. È lo zaino di Miss Audrey che fa volume sotto i vestiti- borbottò Darcy –Non sono ingrassato affatto.-

Killian fece un vago gesto disinteressato con la mano, osservando l'altro che tirava fuori uno zainetto nero e bordeaux da sotto la camicia.

Lo zaino di Miss Audrey. Lo zaino. Per tutti i Sette Mari, lo zaino!

-Oh, Darcy, sei meraviglioso! In questo momento ti bacerei dalla gioia- strepitò, alzandosi e strappando lo zaino dalle mani del gentiluomo.

-Mr Killian, ho capito che stiamo per morire, ma non vi sembra di stare esagerando?-

-Noi non stiamo per morire, amico mio- ribatté Hook, frugando nello zaino –Primo perché abbiamo noi questo- e tirò fuori l'attizzatoio della Vecchina –e secondo perché abbiamo questo!- disse, stringendo tra le mani il coltellino "mille usi più due" di Audrey.

-State proponendo di scappare lasciando qui la povera miss Audrey?- domandò Darcy, scandalizzato.

-Non servirà spingerci fino a questo punto- lo rassicurò lui –Questo affare non è un coltellino multiuso come gli altri. Questo affare ha anche un piede di porco!-

Gli occhi del pirata si illuminarono mentre mostrava all'amico la particolare funzione dell'oggetto.

Killian sorrise e usò il piede di porco contro la porta della cella, la quale, dopo svariate pressioni, si aprì.

-Cosa ti avevo detto?-

-Charles non dovrà piangere la mia dipartita!- gioì Darcy.

Hook sgusciò quatto al di fuori -Non oggi, Cappello a cilindro, non oggi.-

 

-Puoi anche dirmi il tuo vero nome adesso- disse Ramsay, sedendosi davanti ad Audrey e appoggiando un gomito sul tavolo.

-Sono Lady Audrey Serpev...-

-Risparmiami queste stronzate. So benissimo che non esiste nessuna casa Serpeverde. Come non esiste Neverland o il Derbyshire o tutte quelle altre cose che il tuo amico si è inventato poco fa- l'interruppe lui, allungando una mano per prendere una mela da una fruttiera posata su un mobiletto vicino al tavolo.

Audrey sospirò. Sapevo che non si era bevuto tutte quelle scemate.

-Non avrai mica pensato che avessi creduto a quella storiella assurda sul marito morto, il salmone affumicato e l'olio di fegato di merluzzo, non è vero? Non so nemmeno cosa sia l'olio di fegato di merluzzo- continuò Lord Bolton, sbucciando il frutto con quello che aveva tutta l'aria di essere un coltellaccio da caccia.

Attenta Audrey, con quello ci sbuccia te dopo che ha finito con quella povera mela.

-Beh, non si può dire che non ci abbiamo provato- commentò Audrey –E comunque il nome è vero. Audrey almeno. Il resto no.-

-Sud o Nord della Barriera?-

-Né l'uno né l'altro.-

Ramsay smise per un attimo di sbucciare la mela.

-Non mentirmi, ragazzina, verrai pur da qualche parte.-

Il cervello di Audrey lavorava a tutto spiano. Se gli dico che vengo da New York ci sono due possibilità: o pensa che stia mentendo e mi rinchiude con gli altri, oppure pensa che sia un qualche tipo di strega o simili e mi fa bruciare sul rogo. In entrambi i casi per me finisce male.

Del resto era sempre stata convinta che una buona bugia certe volte risultasse più attendibile della dura verità. Verità che in questo caso era a dir poco incredibile anche per lei che non era un personaggio di una serie tv fantasy simil medievale.

-Vengo da Volantis- fu quindi la sua risposta.

Lord Bolton si portò alla bocca un pezzo di mela.

-Vengo da una famiglia di umili origini e i due che avete fatto imprigionare sono i miei due fratelli maggiori. Quando i miei genitori sono morti, noi non avevamo più dove vivere, per cui abbiamo cominciato a viaggiare e siamo arrivati qui- spiegò Audrey, tentando di mantenere un tono di voce il più credibile possibile.

-Immaginavo che ci fosse una storia simile dietro. Quindi non conosci in nessun modo Jon Snow?-

-No, signore. Solo per sentito dire- confermò Audrey.

Ramsay sospirò –Non mi servi a nulla allora, ragazza.-

Audrey sentì i propri denti tremare e cercò di calmarsi.

Lord Bolton continuò a fissarla, mentre mangiava tranquillamente la mela –Anzi, forse dopotutto è meglio così. Non dovrò sposarti.-

-Come dice?-

-Ho sempre un debole per le rosse- rispose, gettando le bucce sul tavolo e riponendo il coltellaccio nella fodera, cosa che fece tirare ad Audrey un sospiro di sollievo, seppur minimo.

Vedendo lo sguardo del giovane lord, la ragazza si rese conto che aveva seriamente bisogno di aiuto.

Loki dove sei quando ho bisogno di te?

Ramsay si alzò in piedi e fece per protendersi verso di lei.

-Non osare toccarmi, psicopatico!- urlò Audrey, affrettandosi a togliersi dalla sua portata.

-Mi piacciono combattive- commentò Ramsay, sorridendo –Vediamo che sai fare.-

Ma, prima che potesse fare qualsiasi cosa, qualcuno fece irruzione nella sala.

 

-L'avete ucciso?-

-Gli ho dato un pugno, non gli ho infilato mezzo metro di spada nella pancia. È solo svenuto.-

Darcy tirò un sospiro di sollievo. Non voleva macchiarsi di omicidio già dal primo giorno.

Dopo aver messo ko almeno una dozzina di guardie, e qui il gentiluomo doveva ammetterlo, più per merito di Hook che suo, i due arrivarono alla sala da cui erano stati cacciati fuori poco tempo prima.

-Come entriamo?- chiese Mr Darcy, osservando i due corpulenti soldati che stavano impettiti davanti alla porta.

Killian si pulì il sangue che aveva sulle labbra, residuo di un pugno ben assestato, e disse –Non so per quanto Audrey potrà tenere a bada quel maniaco, per cui credo sia meglio buttarci e giocare sull'effetto sorpresa.-

Darcy annuì, facendo finta di aver capito cosa aveva appena detto il pirata.

Hook assunse la sua miglior faccia tosta e si diresse verso le guardie.

 

-Hook! Darcy!- gridò Audrey, riconoscendo i suoi salvatori.

Il pirata si precipitò al suo fianco -Ti ho sentita urlare e sono entrato. Ti ha fatto del male?-

La ragazza scosse la testa –Non ne ha avuto il tempo. Ma come avete fatto ad arrivare fin qui?-

Hook sorrise –Quando Darcy ti ha sentita ha cominciato a picchiare i due soldati qui fuori con l'attizzatoio. Per poco non colpiva anche me.-

Il gentiluomo si accarezzò la nuca con la mano –Oh, non ho fatto nulla di che- si schermì, porgendole l'attizzatoio.

-Tutto molto bello- commentò Ramsay –Adoro le riunioni di famiglia.-

Altri soldati piombarono nella stanza.

Audrey impugnò l'attizzatoio e scoppiò a ridere.

-Non penserai di fermarmi con quel coso vero? Siamo molti più di voi- disse Lord Bolton, colpito nell'orgoglio dalla sfacciataggine di quella ragazzina. Come osava ridere di lui?

-No, ma con questo ce ne andiamo- replicò lei, agitando l'attizzatoio in aria.

Sotto gli occhi stupiti di Ramsay Bolton e delle sue guardie un vortice spazio temporale si aprì nel bel mezzo della sala da pranzo del palazzo degli Stark a Grande Inverno.

-E comunque non vengo da Volantis, vengo da New York. Nel mio mondo tu non sei altro che un personaggio di una serie tv, e ti assicuro che sembri molto più simpatico sullo schermo che nella vita vera...-

-Che stai farneticando, ragazzina?-

-...e domani alla Battaglia dei Bastardi, Jon Snow ti farà un culo così. Per non parlare di Sansa. Quindi vedi di abbassare la cresta, amico, perché tu non sai niente, Ramsay Snow!- concluse lei, facendogli un gestaccio con la mano, prima di afferrare Hook e Darcy per mano e saltare nel tunnel, il quale si richiuse subito dopo il loro passaggio, lasciando un Lord Bolton ribollente d'ira urlare ordini a destra e a manca.







 

 

N.d.A: Ebbene eccoci qua! Mi scuso per gli spoiler, ma sono della sesta stagione ed essendo già uscita la settima da un anno ormai pensavo che tutti ormai fossero al passo. Sorry. D'ora in poi lo scriverò. :)

Detto questo spero che vi sia piaciuto. Ho fatto mente locale e diciamo che mancano circa, senza contare il prossimo, otto universi e quattro capitoli su Loki, prima che Loki ed Audrey si ricongiungano, cosa che avverrà solo alla fine. Ma non preoccupatevi, ci sarà una sorpresa nel mezzo ;)

Mancano come potete vedere quattro personaggi all'appello e oltre ai loro mondi vorrei aggiungere altri quattro universi paralleli. Purtroppo infatti non riesco a mettere tutti quelli che avevo inizialmente pensato, per cui bisognerà fare una selezione. Due infatti li ho già scelti e non vi farò spoiler, gli ultimi due li farò scegliere a voi.

Vi scrivo qua sotto la lista dei mondi che posso mettere e i due che avranno più voti saranno quelli: :)

LOTR (il signore degli anelli)
SCREAM QUEENS
AOT (attack on titan)
TEEN WOLF
SHADOWHUNTERS
HG (hunger games)
OUTLANDER
VIKINGS
PLL
LA SIGNORA IN GIALLO
YU GI OH

Bene, fatemi sapere e non uccidetevi a vicenda. Se non viene fuori una maggioranza netta sceglierò io a mia personale discrezione (ossia completamente a caso).

Vi lascio col mio boy per la settimana: Luke Perry aka Dylan McKay da Beverly Hills 90210, l'antesignano di Gossip Girl e The OC.

Non preoccupatevi, non sono così vecchia, l'ho iniziata ieri ahahah

Non preoccupatevi, non sono così vecchia, l'ho iniziata ieri ahahah.

Tra lui e il suo bestie Brandon (che ha una sorella gemella di nome Brenda, e con questo ho detto molto), avete l'imbarazzo della scelta

Tra lui e il suo bestie Brandon (che ha una sorella gemella di nome Brenda, e con questo ho detto molto), avete l'imbarazzo della scelta.

Che poi ho scoperto che sta facendo il padre di Archie in Riverdale, il quale avendo anche Shelly da Twin Peaks (che è la madre di Betty) può tranquillamente considerarsi uno spin off delle serie tv degli anni 90

Che poi ho scoperto che sta facendo il padre di Archie in Riverdale, il quale avendo anche Shelly da Twin Peaks (che è la madre di Betty) può tranquillamente considerarsi uno spin off delle serie tv degli anni 90.

Che poi ho scoperto che sta facendo il padre di Archie in Riverdale, il quale avendo anche Shelly da Twin Peaks (che è la madre di Betty) può tranquillamente considerarsi uno spin off delle serie tv degli anni 90

(Bono anche Archie, anche se sta diventando sempre più cretino)

(Bono anche Archie, anche se sta diventando sempre più cretino)

Bene, detto questo, posso anche lasciarvi in pace.

Bye

LadyW

 

 

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Capitolo 19
*** Un selfie di gruppo con gli Avengers? Si può organizzare ***


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Un selfie di gruppo con gli Avengers? Si può organizzare.

 

Quando, ancora spaventata dall'ultima avventura, Audrey ruzzolò fuori dal tunnel spazio temporale e cadde rovinosamente su quello che si rivelò ben presto essere il petto di Hook, era così scossa che rimase qualche secondo a fissare gli occhi blu circondati da eyeliner del pirata.

Killian, dal canto suo, non aveva di certo remore. Anzi, per quanto lo riguardava, Audrey poteva usarlo come materasso tutte le volte che voleva. Era però ben consapevole del fatto che questo suo pensiero non fosse reciproco, per cui, suo malgrado, si costrinse a trovare un'espressione scocciata e se ne uscì con un –Ehm, magari se ti levassi... anche se non sembra, pesi parecchio.-

La ragazza, riportata alla normalità da quel commento poco educato e del tutto menzognero, prima divenne violacea dall'imbarazzo e poi si affrettò a rialzarsi, non senza tirare un'accidentale gomitata nello stomaco del povero pirata.

-Ehi!- si lamentò lui, infatti –Che ti avevo fatto?-

-Se non te ne rendi conto non sarò di certo io a spiegartelo- lo rimbeccò lei.

-Stronza!-

-Bastardo!-

Di fronte a quell'entusiastico scambio di convenevoli, Mr Darcy, raccolto da terra il suo prezioso cilindro, si guardò attorno, sovrappensiero –Miss...-

-Sei tu che mi sei caduta addosso!-

-Tu hai detto che peso parecchio! Ti rendi conto di avermi appena insultata mortalmente?-

-Miss, non per disturbarvi, ma...-

Hook alzò le spalle –Ho detto la verità.-

-L'hai appena rifatto!- si sdegnò Audrey.

-Volete fare silenzio!?- sbottò Darcy, alzando la voce, fatto che zittì immediatamente i contendenti.

-Oh, finalmente- continuò il gentiluomo –Volevo dirvi, miss, che mi pare di essere già stato in questo posto. Non è per caso l'ameno luogo in cui abbiamo vissuto tutti insieme sotto lo stesso tetto?-

Audrey si guardò attorno. Il traffico, la Fifth Avenue, la gente che camminava frettolosamente, l'aria perennemente inquinata della metropoli, l'Empire State Building che faceva capolino dietro l'angolo.

Non c'era alcun dubbio.

-Siamo tornati a New York- disse con tono incredulo.

Ma come diavolo è possibile?

-Non possiamo essere tornati indietro. Non ha alcun senso- protestò Hook –Sei sicura che questa sia effettivamente New York?-

-Killian, tesoro, ho vissuto a New York per ventisette anni. Credimi, so riconoscere la mia città quando la vedo- ribatté Audrey, ancora infastidita dalla faccenda del peso.

Il pirata si passò la mano sulla fronte –Beh, allora non so cosa dirti. Forse siamo tornati perché non c'è più nessuno da salvare.-

-Cosa vorresti insinuare?-

-Magari Loki è morto e l'attizzatoio ci ha portati qui perché è da qui che sei partita all'inzio.-

Audrey gli diede uno spintone –Loki non è morto!-

-Se siamo qui ci sarà un motivo!- replicò lui, mettendosi fuori portata.

-Mr Jones, Miss Audrey, ve ne prego. State dando spettacolo- fece osservare Darcy, imbarazzato.

-Che ci guardino pure! Voglio che ritiri quello che ha detto! Loki non è morto!- gridò la ragazza, svincolandosi dalla presa del gentiluomo che aveva tentato di prenderla per un braccio.

-Trova un motivo valido per cui siamo tornati a New York, allora- ribatté lui, incrociando le braccia.

-Magari non è nemmeno New York, ma una città che ci somiglia molto- tentò Darcy.

-Questa è New York- s'impuntò Audrey –Credete che sia pazza? Adesso ve lo dimostro- disse, dirigendosi a grandi passi verso un tabacchino, sgomitando tra la folla, seguita a ruota da Darcy.

-Il New York Times, prego- chiese, al giornalaio.

Mr Darcy prese in mano una scatola di chewingum –Oh, che diavoleria è questa? Miss Audrey, com'è possibile che escano bolle dalla faccia? Questo bambino deve essere senz'altro malato.-

Audrey si rivolse di nuovo all'edicolante -E una scatola di gomme, grazie.-

Quando, muniti di giornale e di gomme, tornarono nell'angolo della strada dove avevano lasciato Hook, Audrey sventolò il New York Times sotto il naso del pirata, che si era messo in penombra per evitare occhiate incuriosite.

-Visto? Cosa c'è scritto qui? A grandi lettere? New York! Oh, chissà perché c'è scritto New York, se non siamo a New York!-

Killian guardò prima il volto soddisfatto della ragazza, poi il giornale, lesse qualche riga e, sorprendentemente sorrise.

-Hai ragione, siamo a New York...- iniziò.

-Tié- commentò Audrey, in un impeccabile sfoggio di maturità.

-...ma non siamo nella tua New York- concluse, girando il giornale e mostrando alla ragazza il titolo in prima pagina.

"Il più bello tra gli Avengers salva gattino intrappolato su un albero"

Audrey fissò il sorriso smagliante di Thor per un lunghissimo istante, sotto l'espressione compiaciuta di Hook –Ah. Adesso ho capito.-

 

-Beh, non cambia nulla- continuò lei, con noncuranza –Avevo comunque ragione io.-

-Certo, hai sempre ragione tu- commentò Hook, sorridendo in un modo che smentiva completamente quello che aveva appena detto.

-Chi sono gli Avengers?- chiese Darcy –Ma soprattutto, perché questo bellimbusto biondo mi fissa dal giornale?-

Audrey strappò il giornale di mano ad Hook e se lo mise sotto il braccio -È una foto, Darcy- spiegò –E comunque il fatto che tu, dopo tutto questo tempo, non sappia chi siano gli Avengers mi destabilizza.-

-Glielo spiego io- si fece avanti Hook, prendendo a braccetto Darcy –Gli Avengers sono questa comitiva di modelli usciti da una sfilata di Sexiest Man Alive, che si divertono a combattere i cattivi distruggendo nel frattempo tutta la città.-

-Accurato- ridacchiò Audrey –Ma così hai tagliato fuori Vedova Nera.-

-Ah sì. C'è anche questa rossa badass che prende sempre tutti a calci. E, detto tra noi, è proprio un gran pezzo di...-

Il tossicchiare insistente di Audrey gli suggerì che dopotutto era meglio non finire la frase.

Darcy si sistemò il cappello sulle quarantatré, incurante degli sguardi stralunati che la folla gli gettava quando gli passava affianco –Quindi questi individui sono una specie di esercito?-

Audrey scosse la testa -Circa. Però con le armature.-

-E quella ridicola calzamaglia- soggiunse Hook, girandosi a guardare Darcy –Insomma chi potrebbe mai indossare quella cosa? Effettivamente aveva ragione Loki a dire che Capitan Am...- ma non riuscì a concludere la frase perché andò a sbattere contro un lampione.

O meglio, quello che credeva fosse un lampione.

Ma, sventuratamente per lui, non era affatto un lampione. Era uno scudo di vibranio.

Audrey si fermò in mezzo alla strada, cercando di non rimanere a bocca aperta come una scema per lo stupore.

Darcy pensò che si fossero fermati a dare qualche soldo ad un barbone.

Hook, dal canto suo, vedendo la faccia della ragazza, si girò verso la cosa contro cui aveva sbattuto e si sentì leggermente morire dall'imbarazzo.

-Ehm, salve.-

Capitan America lo squadrò dall'alto al basso -Chi è che indosserebbe una ridicola calzamaglia?-

-Mr Rogers, Steve, posso chiamarti Steve, vero? Sono incredibilmente desolata. Sono certa che il mio amico non intendesse offendere il suo strepitoso costume da supereroe- blaterò Audrey, stringendo convulsamente la mano di Capitan America, che la osservava scioccato.

-Esatto non intendevo assolutamente offendere. Anzi era un complimento- continuò Hook.

Cap alzò un sopracciglio -Ridicola calzamaglia?-

-Nel mio mondo di origine è un grande onore- disse il pirata, in tono solenne.

 

Mr Darcy, il quale, avendo visto la mal parata, aveva pensato bene di, non cavallerescamente parlando, darsela a gambe, stava appunto uscendo di scena quatto e furtivo quando un metro e novanta di muscoli pompati fermò la sua fin troppo precipitosa fuga.

-E tu dove credi di andare?- lo affrontò Thor, scuotendo la vaporosa chioma bionda.

Darcy, che non aveva mai visto tanti muscoli, né tanti capelli in vita sua, ne rimase colpito e traumatizzato al tempo stesso –Signore, vi posso assicurare di non essere un lestofante. Circa la mia vita proba e onesta potete consultare il mio carissimo amico, Mr Charles Bingley, Netherfield Park, Hertfordshire- fece una lunga pausa –Posso avere l'ardire di chiedervi che prodotti usate per la cura dei vostri capelli?-

Thor rimase interdetto. Era il primo losco individuo che arrestava che notava finalmente lo splendore dei suoi capelli.

Sorrise –Oh, uso ogni due giorni un balsamo speciale che dà lucentezza e resistenza e inoltre mi riduce le doppie punte- gli confidò, abbassando la voce –E poi ho anche questo speciale shampoo che...-

-Tappategli quella bocca, vi prego. Appena comincia a parlare di capelli non ce n'è più per nessuno...- sbottò una voce dall'alto.

Quello che Darcy definì un uomo volante in armatura, scese a terra e si scoprì la faccia –Forse qualcuno avrebbe dovuto avvisarti prima. Io sono Iron Man.-

-Tanto piacere. Mr Darcy di Pemberly- ricambiò Darcy, portandosi una mano al cappello.

Tony Stark inarcò un sopracciglio e guardò Thor allibito -Santo cielo ma da dove è uscito questo? Da un Harmony?-

-Steve mi ha detto di fermarlo. A quanto pare fa parte di una gang di delinquenti.-

-Una gang di delinquenti? Ma come osate!- scoppiò Darcy, violaceo. Non sapeva cosa significasse gang, ma dal suono poteva scommettere che fosse qualcosa di brutto.

-Oh su su, Mr Pembrooke, venga con noi e nessuno si farà male- disse Iron Man, prendendolo gentilmente per un braccio.

-È Darcy. Darcy di Pemberly. Togliete quelle luride manacce meccaniche da me, signore.-

-Va bene, va bene, Stacy di Pevensie. Adesso vieni con noi, ti riportiamo dai tuoi amici.-

Thor si impossessò dell'altro braccio, nonostante le furenti proteste del giovane gentiluomo.

-Farò una esplicita denuncia al comitato delle forze pubbliche!- dichiarò Darcy, spinto fuori dal capanello di gente che si era fermata a godersi lo spettacolo –Il Re in persona dovrà sentire le mie lamentele!-

 

-Steve, ti prego! Solo un selfie! Un misero selfie cosa vuoi che sia! La mia migliore amica è pazza di te! Non posso tornare senza un selfie- lo pregò Audrey.

-Non mi faccio selfie con i delinquenti.-

-Ma che delinquenti e delinquenti- sbottò Hook –Con che diritto ci chiamate delinquenti quando non abbiamo fatto nulla?-

Capitan America passò lo sguardo da uno all'altra. In effetti non avevano l'aria da delinquenti.

-Ma dimmi te, uno si sforza pure di essere onesto e gli danno lo stesso del delinquente. Lo sapevo che non dovevo lasciare la pirateria- continuò Hook imperterrito.

Alla parola pirateria, le orecchie di Capitan America si rizzarono come quelle di un gatto quando sente il rumore dei croccantini versati nella ciotola.

-Pirateria? Lo sapevo che eravate delinquenti. Thor- disse rivolto ad una ricetrasmittente –Erano in tre e adesso ne sono rimasti solo due. Portami il fuggitivo. Bada bene è una gang di delinquenti.-

-Una gang di delinquenti?- ripeté Audrey, con il telefono a mezz'aria.

-L'ho sentito esplicitamente parlare di essersi dato alla pirateria. La pirateria informatica, signorina, è un reato grave. Piratare è come rubare e per questo perseguibile per legge.-

-Oh, ma perché non impari a tenere chiusa quella maledetta boccaccia?- sbraitò Audrey ad Hook.

-Che ne sapevo che avrebbe preso tutto per oro colato- si difese lui.

-Steve, ascoltami- disse Audrey, prendendo Cap sotto braccio –C'è stato un errore. Non parlava di pirateria informatica, bensì di pirateria vera e propria, di quella con la bandiera nera con il teschio, i tesori, le mappe e il giro di chiglia.-

-Un giro di chiglia lo farei fare a te in questo momento- bofonchiò Hook.

Gli occhi di Steve Rogers si spalancarono –Ancora peggio, signorina! Siete dei veri fuorilegge, il mio istinto non sbaglia mai.-

-Adesso chi è che dovrebbe imparare a chiudere quella maledetta boccaccia?- le rinfacciò Killian, sogghignando.

Audrey aprì bocca per rispondergli a tono, ma la sua bocca rimase aperta nel vedere la scena che le si presentò davanti agli occhi.

Un imbronciato Darcy veniva trascinato per entrambe le braccia da Thor e Iron Man.

La ragazza non sapeva se era rimasta più scioccata per aver visto Iron Man, o per il fatto che Darcy fosse imbronciato o per i lucenti capelli di Thor, il quale ogni tre passi scuoteva la testa, come a manifestare la sua supremazia cappelluta.

Chissà che balsamo usa.

-Abbiamo riportato il terzo delinquente- annunciò Thor, liberando Darcy dalla stretta, il quale si sistemò la rendigote e si affiancò ad Hook, sfoggiando la sua miglior espressione di sdegno.

-Avrete le mie lamentele, signori, non dubitatene.-

-E anche le mie, se non ci lasciate subito andare per i fatti nostri- rincarò Killian.

-No, vi prego, dovete assolutamente concedermi un selfie di gruppo!- trillò Audrey, del tutto entusiasta della situazione.

 

-Insomma era solo un selfie di gruppo! Non serviva portarci alla centrale degli Avengers!- sbottò Audrey –Nemmeno avessi chiesto uno spogliarello di gruppo...-

Capitan America la degnò di una lunga occhiata pietosa. Le ragazze erano molto diverse da come se le ricordava.

Audrey ricambiò lo sguardo –Non che mi tiri indietro nel caso eh...- precisò, confondendo la pietà con manifestazione di assenso.

-Oh, ne siamo più che sicuri- dichiarò Iron Man, togliendosi l'armatura –Riceviamo più o meno milioni di richieste di questo tipo ogni giorno.-

-Come quella volta che hanno telefonato per sapere se Clint fosse disponibile per un addio al nubilato- ridacchiò Thor.

-Paulson per me accetterebbe. Prova a chiedere a lui- consigliò Tony.

Mentre la ragazza ci pensava su, Darcy e Hook erano seduti su un divanetto, domandandosi cosa ci fosse di più sbagliato: Audrey che cercava in tutti i modi di far spogliare qualcuno o il fatto che stessero perdendo tempo in quella centrale senza aver fatto nulla, tra l'altro.

Hook giunse alla conclusione che le richieste esplicite di Audrey fossero lo sbaglio maggiore, ragion per cui si schiarì la gola e disse –Ti ricordo, Audrey, che hai un fidanzato. Un fidanzato che è stato rapito e che probabilmente starà passando le pene dell'inferno. Un fidanzato che mi ucciderebbe all'istante se sapesse che ho permesso tutto questo.-

Bruce Banner, che stava passando per di là in quel momento, osservò il pirata con curiosità –Chi è che è così geloso da ucciderti?-

-Mr Loki- rispose prontamente Darcy, felice di sapere la risposta ad almeno questa domanda.

Nella stanza calò il silenzio e tutti gli avengers presenti si voltarono a guardare il povero Darcy.

-Mr chi?- chiese Tony, sperando che fosse un qualche tipo di perversione riguardante i nomignoli.

-Mr Loki- ripeté soavemente Darcy.

Hook si portò una mano alla fronte e sospirò. Adesso sì che le cose stavano girando per il verso giusto.

-Loki Loki?- chiese di nuovo Tony.

-Quel Loki?- si accertò Steve, protendendosi verso di loro.

Thor alzò lo sguardo confuso –Un momento. Loki, mio fratello Loki?-

-Il Loki che ha distrutto mezza New York?- continuò Bruce.

Audrey roteò gli occhi. Quanta drammaticità.

-Sì. Sì. Sì. E ancora sì. Esattamente quel Loki- rispose.

Steve la fissò come se fosse pazza –Tu sei fidanzata con Loki?-

-Ma fidanzata per sposarti?-

-Mio fratello ti ha chiesto di sposarlo? Ma stiamo parlando della stessa persona?-

-Ma soprattutto- fece notare Bruce –Non era morto??-

-Ho sempre sospettato che fosse ancora in circolazione- mormorò Thor, fra sé e sé.

Audrey si sentì leggermente soffocare da tutte quelle domande –Beh, sì stiamo assieme. Non so se voglia sposarsi, non ci ho mai pensato. No, non me l'ha ancora chiesto, ma...-

-Diresti di sì?- si affettò a chiedere Hook, interessato.

-Ci penserò quando me lo chiederà, se mai me lo chiederà. E poi non sono fatti che vi riguardano- replicò seccamente Audrey.

Non era vero che non ci aveva mai pensato. Ci aveva pensato eccome. L'aveva addirittura sognato. Lui splendido in smoking e lei eterea in abito bianco. Certo questo prima che il lui in questione venisse rapito da un bestione viola per darlo in pasto alla sua figlioletta che tra l'altro era una sua ex.

Chissà cosa ne pensava Loki del matrimonio. Forse avrebbe dovuto chiederglielo quando ne aveva la possibilità. E, se lui non fosse stato disposto, sarebbe stato un ostacolo insormontabile? Uno di quelli che fanno concludere anche la più duratura delle relazioni?

Audrey non ci aveva mai riflettuto. Non sapeva mai cosa ordinare al cinese, figuriamoci se sapeva cosa voleva dalla vita.

E poi aveva solo ventisette anni, era ancora giovane per il matrimonio. O no?

La voce di Steve la distolse dai suoi pensieri -Io non ho capito chi ha rapito chi.-

-Loki è stato rapito da Thanos. Thanos ha rapito Loki- disse Hook –Se vuoi che ti faccia anche lo spelling...-

-Questo direi che è un bel problema- commentò Tony, grattandosi il collo.

-Dite che dovremmo andare a tirarlo fuori dai guai?- domandò Thor.

La ragazza li anticipò –No grazie. Ci stiamo già pensando noi. Non abbiamo bisogno di aiuto.-

-Esatto, siamo la nuova squadra di salvataggio- rincarò Hook –I Salvatori dell'Universo.-

-Ci sono già i Guardiani della Galassia- osservò Bruce.

-Beh, noi siamo più fighi di questi guardiani. Infatti abbiamo un nome che prende dentro più cose. Mica ci occupiamo di una galassia sola, no, noi difendiamo l'intero universo- spiegò Killian, che sembrava averci preso gusto.

Tony alzò un sopracciglio –Questa cosa dei nomi sta degenerando. Chi saranno i prossimi? I Sorveglianti del Big Bang?-

Darcy guardò Hook -Nemmeno questo è male.-

-Hai ragione, dobbiamo ragionarci di più. Il nostro deve essere il nome più bello di tutti.-

Audrey sorrise –Credo sia meglio che parliate con me. Il mio quoziente intellettivo è più alto.-

-Modesta la ragazza- commentò Natasha, entrata in quel momento con Clint.

-Bene, visto che ci siamo tutti, posso anche cominciare a raccontare. Allora, tutto è iniziato quando...-

 

 

 

 

N.d.A: Oh, eccoci qua! Era ora eh? Lo pensavo anch'io... ;)

Allora, preciso che il capitolo è ambientato post Age of Ultron e prima di Civil War e Thor Ragnarok. Preciso inoltre che SO che Hulk alla fine di Age of Ultron sparisce e ricompare solo in Thor Ragnarok, e che quindi non dovrebbe essere presente nemmeno in questo capitolo, ma... ma lo volevo troppo mettere (caro Bruce), quindi spero che chiuderete un occhio e mi perdonerete :)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, a me è piaciuto molto scriverlo ;) 

Ok, passando a noi, ci tengo a dire che ho visto il trailer di Solo -A Star Wars Story e mi piace da impazzire. Ho visto il trailer di Infinity War e sto fremendo per l'impazienza che esca quel benedetto film. Sì, ho l'hype a mille per tutto, me ne rendo conto.

Il fanciullo del giorno è particolarmente bellino (e particolarmente conosciuto) perché siamo a metà settimana e quindi serve un incentivo in più.

Il fanciullo del giorno è particolarmente bellino (e particolarmente conosciuto) perché siamo a metà settimana e quindi serve un incentivo in più

Eh sì, eh sì, è Robert De Niro. Fangirlo solo a sentire il nome.

 Fangirlo solo a sentire il nome

 

Ve lo meritavate, direi. Tutti ci meritiamo un bel De Niro da giovane in un uggioso mercoledì.

Consiglio particolarmente la visione di Taxi Driver, Il Cacciatore e Dog Day Afternoon

Consiglio particolarmente la visione di Taxi Driver, Il Cacciatore e Dog Day Afternoon.

Come al solito vi ringrazio tutti! Alla prossima!

Avengersamente vostra

LadyW

 

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Capitolo 20
*** Giochiamo a telefono senza fili con le Gemme dell'Infinito? ***


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​Giochiamo a telefono senza fili con le Gemme dell'Infinito?

 

 

 

-Non riesco a crederci...-

-Loki che rinuncia ai suoi poteri per una ragazza?-

-Ehi!- protestò Audrey, incrociando le braccia.

-Ha interrotto il tuo matrimonio e ti ha salvata da un viscido animale?-

-Era molto più che viscido- commentò Hook, ricordando con disgusto.

-Ma quindi adesso vorresti andare a salvare il tuo ragazzo psicopatico? Nemmeno noi abbiamo ancora affrontato Thanos e tu vorresti farlo da sola?- chiese Natasha.

-Loki non è psicopatico! È solo incompreso!- replicò Audrey, irritata –E poi non sono da sola. Ho i miei amici.-

Hook e Darcy annuirono gravemente.

Tony la fissò -Hai due amici?-

-Sempre due più di te, bellimbusto- lo rimbeccò Hook.

-Può essere che, durante i nostri viaggi, pian piano riusciremo a raggruppare tutta la banda. Per cui non saremo più in due, signore, bensì in sei- chiarì Darcy.

-Perfetto, sette civili che vanno a farsi ammazzare per tentare di salvare un potenziale pericolo per l'umanità. Mi sembra normale amministrazione- commentò Clint.

-Ma lasciatelo là- sbottò Thor, prendendole la mano –Audrey, ti assicuro, puoi trovare molto meglio di uno così. Fidati di me, sono suo fratello!-

-In realtà no, palla di muscoli, lui è stato adottato- ribatté lei, svicolandosi dalla sua presa.

Hook si alzò in piedi –Insomma, ragazzi, abbiamo capito, non vi sta simpatico Loki, ma a noi sì per cui qualsiasi cosa voi possiate dire o qualsiasi cosa possiate fare, non ci farete cambiare idea. Noi andremo a salvarlo. Punto e fine. Adesso se ci permettete, vorremmo togliere il disturbo.-

Darcy lo guardò con ammirazione, Audrey aveva addirittura le lacrime agli occhi.

Perfino Steve, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, si commosse nel sentire quelle eroiche parole di fraterna amicizia.

-Lasciamoli andare. Hanno ragione, diamo loro un'opportunità di salvarlo. Inoltre se veramente come dicono Loki si è redento questo non può che andare a nostro vantaggio- disse, con un sospiro.

Audrey avrebbe voluto abbracciarlo per quello che aveva appena detto.

Natasha aggrottò la fronte –L'amore può averlo cambiato?-

-Non aveva bisogno che di quello per cambiare- dichiarò Audrey –Se solo in famiglia qualcuno l'avesse abbracciato più spesso, se qualcuno fosse stato gentile con lui, forse non avrebbe imparato ad esprimersi solo con la violenza...-

Thor si sentì preso in causa -Ehi! Io l'ho abbracciato tantissimo! Era lui che si divincolava e mi faceva scherzi orrendi! Una volta ha addirittura tentato di...-

-Sì, bellissimo, non ci interessa- commentò Hook.

-Rimandiamo i ricordi familiari ad un altro momento- rincarò Bruce.

-Ad un momento in cui io non sia presente- mormorò Tony.

Darcy si rimise il cilindro in testa –Signori, vogliate scusarci, ma abbiamo una discreta fretta.-

-Ma come parla questo?- sussurrò Clint a Natasha.

Audrey strinse la mano che Capitan America le stava porgendo –Spero che ci rivedremo qualche volta. Anche perché mi devi ancora un selfie di gruppo, macho man.-

-Macho man? Davvero?- commentò Hook, seccato.

Steve arrossì –Te lo manderemo per e-mail. Un bel selfie con tutti gli Avengers: Scarlett, Tchalla, Peter, Strange, Visione...-

Una voce attirò l'attenzione dei presenti -Per chi è che dovrei mettermi in posa?-

-Ah, Visione...ti presento la nosta nuova amica...- iniziò Steve.

Darcy lo interruppe –C'è qualche motivo per cui la pietra che il nuovo arrivato ha sulla testa emani un così grande bagliore? Perché se fossi in lui forse mi preoccuperei.-

Tutti si voltarono a fissare la Gemma dell'Infinito sulla fronte di Visione, la quale effettivamente stava brillando in maniera diversa dal solito.

-Dieci a uno che gli scoppia la testa- mormorò Hook a Darcy.

-Non ha mai fatto così prima...-

-Visione, stai per morire?-

-Non è meglio avvisare Wanda?-

-Stronzate- tagliò corto Bruce –Smettetela di fare i melodrammatici- disse, inforcando gli occhiali e avvicinandosi alla testa di Visione –Credo che ci sia una qualche sorta di interferenza.-

Anche Tony esaminò la pietra –Un'interferenza? Ma potrebbe essere possibile?-

-Forse sta cercando di comunicarci che siamo vicini ad un pericolo- tentò Audrey –Come la spada di Frodo nel Signore degli Anelli!-

Bruce aggrottò la fronte –Non credo Però complimenti per i gusti cinematografici- aggiunse, continuando a fissare la Gemma, senza badare all'espressione avvilita di Visione.

-Queste Gemme creano solo guai- dichiarò Thor, facendo roteare il martello tra le mani.

-Ci fossero utili in qualche modo, almeno...- rincarò Natasha.

Steve sospirò –Non sappiamo ancora come potrebbero esserci utili, Nat. Ad ogni modo è meglio che siano nelle nostre mani piuttosto che in quelle di Thanos.-

-Ma le avete tutte?- chiese Audrey, cercando di fare mente locale.

-In realtà no- affermò Tony, che stava trafficando con la Gemma –Noi abbiamo solo questa. Una ce l'avevano i Guardiani della Galassia. Una ce l'ha Strange...-

-...poi c'è il Tesseract...- disse Thor -Quella di Malekith era una Gemma?-

-Mah, lo sai tu? Comunque non ce l'abbiamo noi- rispose Bruce –E in teoria ne manca pure un'altra.-

-Sono sei?-

-Non erano otto?-

-Io mi ricordavo fossero dieci.-

-Sono sei- confermò Audrey –Ho appena guardato su Wikipedia.-

-Darcycuccio sarà meglio che tu mi dia subito il denaro. La pietra sulla testa di quel tipo vestito di viola sta mandando lampi che non mi portano certo a fare pensieri felici e rassicuranti circa la sua incolumità- disse Hook, tendendo la mano.

Ed in effetti, aveva ragione.

-Ops, forse ho sbagliato a toccare qualcosa- dichiarò Tony, con fare evasivo.

-Sto per morire?- chiese Visione, una luce allarmata negli occhi.

-Adesso Wanda la dobbiamo chiamare per forza- mormorò Clint.

I lampi si fecero più accecanti.

Thor pensò bene di ripararsi dietro la scrivania. Non si poteva mai stare sicuri con quelle dannate pietre.

E poi all'improvviso la Gemma si spense, così come si era accesa.

I presenti tacquero per qualche minuto.

-Tutto qui?- domandò Bruce, parlando direttamente alla Gemma.

-Fossi in te non la provocherei- commentò Tony.

-Anche perché è sulla mia di testa, non sulla tua- rimarcò Visione.

-Beh, direi che possiamo tornare ai nostri lavori...- iniziò Steve, scrollando le spalle.

Ma, proprio in quel esatto istante, la Gemma dell'Infinito parlò.

E, cosa ancora più strana, disse una parola che nessuno in quella stanza avrebbe mai pensato potesse dire.

-Audrey.-

Gli Avengers si voltarono a guardare la ragazza.

-La Gemma dell'Infinito conosce il tuo nome- sussurrò Thor, uscendo da dietro la scrivania.

-Cosa sta succedendo?- si lamentò Visione.

-Perché ha detto Audrey?-

-Eh- saltò in piedi Hook –Perché quell'affare ha detto Audrey?-

La Gemma parlò di nuovo –Audrey? Audrey sei tu?-

La ragazza, che era rimasta di sasso nel sentir pronunciare il suo nome, si riscosse.

Conosceva quella voce.

Si avvicinò a Visione e gli abbassò la testa fino a poter guardare la pietra.

-Certo, fai con comodo- borbottò quest'ultimo.

Il cuore di Audrey era a mille –Loki, Loki sei tu?-

-Loki?-

-Come Loki?-

-Ma come fa ogni volta a saltare fuori all'improvviso?-

-Mr Loki è dentro quella pietra?-

Bruce si portò una mano al mento, riflettendo –Forse ha trovato il modo di comunicare tra i mondi. Forse ha trovato un'altra Gemma. Forse sta usando un qualche legame tra le pietre che noi non conosciamo ancora....-

-Forse ha solo avuto culo- sibilò Hook.

-Ma per aver trovato una Gemma, significa che Thanos ne ha una. E perché mai avrebbe dovuto darla a Loki?- chiese Steve.

-Non ha senso- bofonchiò Thor.

-Nulla ha più senso, ormai- rispose Tony.

-Audrey! Oh cielo! Sei veramente tu! Non ho idea di come abbia fatto- disse Loki, tramite la pietra.

Hook scrollò le spalle -Visto?-

-Loki, tesoro, stai bene?-

-Audrey, amore....preoccupare....male....uno strazio...di peggio.-

-Come?- disse Audrey –Amore non ti sento, sembra che ci sia un'interferenza.-

-Smettila di tirarmi pacche in testa, non sono un'antenna parabolica!- protestò Visione.

-Primilla....uscire di testa....Norberto....maniaci....le tre befane...-

-Cosa gli stanno facendo?- si disperò la ragazza.

-Chi è Norberto?-

-Primilla?-

-Ma siete sicuri che sia stato rapito da Thanos?-

-Loki- disse Bruce –Stai parlando con una Gemma dell'Infinito?-

-Ma non me ne frega niente delle Gemme dell'Infinito- strillò Audrey –Loki, sei in pericolo di vita?-

-....fermacarte...Thanos....pericolo...cielo....tortura...-

-Cosa?-

-Lo sta usando come fermacarte?-

-Io ho capito che lo sta torturando con un fermacarte.-

-Loki ti prego dimmi cosa ti sta succedendo! Sentiamo una parola sì e tre no!-

-...drago....mangia....tiro al piattello...sacrificio di sangue....matrimonio...-

Hook alzò un sopracciglio -Ha detto matrimonio?-

-Lo sapevo. Lo stanno uccidendo poco alla volta- mormorò lugubre Audrey.

-Forse lo stanno facendo diventare pazzo- disse Darcy.

-Da quando Thanos ha un drago?- chiese Steve.

-Perché i sacrifici di sangue sono nella norma?- replicò Clint.

-Ragazzi mi state strozzando- cercò di dire Visione, tossicchiando.

-Loki, rimani dove sei! Verremo a prenderti, hai capito? Ti salveremo! Ti amo!- gridò Audrey alla pietra.

-No...non...amo....sembri....scrofa ingrugnita...amo...Primilla...oh dannazione...bietole lesse...-

-Ha decisamente perso il lume della ragione.-

-Thanos deve avere usato su di lui qualche trucco mentale com'è successo a Bucky- rifletté Steve.

Tony si rivolse ad Audrey -Sbaglio o il tuo ragazzo ti ha paragonata ad una scrofa ingrugnita?-

-Deve esserci una spiegazione- replicò lei, titubante. Loki aveva davvero detto che amava Primilla?

-....cena...gattabuia...rincorrere bisonti...fanculo Norberto... no Frisbee no...leccarmi tutto....-

-Ok, adesso ha raggiunto delle connotazioni oscene- disse Cap.

-Pare lo stiano costringendo a giocare a frisbee.-

-Beh, gli sta bene- dichiarò Thor –Se mi viene davanti lo prendo a martellate per aver finto di morire a quel modo.-

Darcy sospirò e si sedette -Continuo a non capirci nulla.-

-...fratello idiota...raccogliere mirtilli...uova di serpente...sento che diventerò pazzo. Audrey, ti prego, salvami da questa gabbia di matti!-

E, dopo queste significative parole, la Gemma si spense del tutto.

-No!- protestò Audrey, mollando la testa di Visione –Proprio quando sembrava essere andata via l'interferenza!-

-Mi ha dato dell'idiota?- domandò Thor.

-Io ho sentito mirtilli.-

-Dobbiamo andarcene via subito- proclamò Audrey.

-Perché?- chiese Hook, che aveva messo gli occhi su Natasha da almeno cinque minuti.

-Smettila di fissarmi, maniaco- lo freddò lei.

-Ha detto salvami da questa gabbia di matti. E io lo andrò a salvare.-

-Sì, ma ha anche detto che sembri una scrofa ingrugnita- fece notare il pirata, gettando a Natasha un'occhiata di disprezzo.

-Sembrava completamente fatto- confermò Tony.

Clint annuì -Soprattutto quando ha parlato di frisbee.-

-E di uova di serpente- continuò Darcy.

-E mi ha dato dell'idiota.-

Audrey puntò i piedi per terra –Non mi interessa! Io ho sentito, ti prego salvami e sarà esattamente quello che farò. Voi Avengers preoccupatevi dei vostri problemi che ai miei ci penso io. Hook, Darcy, andiamo!-

-Quando tornerai, se mai tornerai, ci faremo un selfie di gruppo!- le disse Tony, sorridendo gentile.

-Mi pare il minimo- ribatté lei, agitando l'attizzatoio per aria.

Bruce si sistemò gli occhiali sul naso -Ah, è così che fate? Interessante. Se non ti serve più quando finisci, spediscimelo che vorrei studiarlo.-

Ma, purtroppo, il povero Bruce non seppe mai la risposta di Audrey, in quanto la ragazza si era già affrettata a saltare dentro il vortice spazio-temporale con Darcy ed Hook alle calcagna.

-Certo che mi ha stritolato per bene- protestò Visione –Avrò il torcicollo per una settimana.-




 

N.d.A: Lo so. Lo so. Sono più in ritardo del Bianconiglio. Gomenasai! 🙏🏻

La colpa purtroppo non è mia, ma del fatto che sono nuovamente in periodo esami, per cui tempo per scrivere ne ho veramente poco.

Cercherò comunque di mettere almeno un capitolo al mese per quanto riguarda giugno e luglio, poi se tutto va bene dovrei aver finito per cui aggiornerò con più velocità. Quindi non disperatevi e non strappatevi i capelli mi raccomando. 😂

Allora, premetto che questo capitolo l'ho scritto prima di vedere Infinity War (sono ancora in fase di rifiuto della realtà, se siete come me contattatemi, ci daremo speranza a vicenda) e che quindi alcune dinamiche riguardo alle Gemme mi erano totalmente ignote. Basta che sennò spoilero troppo e poi la gente mi odia.

Detto ciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi lascio al pargolo di oggi:

Tom Holland

Tom Holland

Capitemi

Capitemi. Lo voglio anch'io un amichevole Spider Man di quartiere.

Baci stellari
LadyW

PS: Sì, per la scena del dialogo tra Loki e Audrey mi sono ispirata a una serie tv. Chi la indovina avrà molto lustro e onore, oltre che fortuna e gloria ovviamente.

PPS: Ho visto tutte le recensioni e vi ringrazio di cuore, appena trovo un attimo libero risponderò a tutte!

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Capitolo 21
*** Dove Loki capisce di essere passato dalla padella nella brace ***


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Dove Loki capisce di essere passato dalla padella nella brace






 

-Tu fai che cosa?- sbraitò Thanos, lanciando al figlio un'occhiata fiammeggiante.

Norb scrollò le spalle –Io mi oppongo.-

-E perché dovresti farlo, sentiamo?- chiese Primilla, serrando i pugni.

-Eh infatti sentiamo- ripeté Loki, incerto se dover gioire o deprimersi per questo nuovo incredibile sviluppo.

-Perché voglio sposarlo io- fu la risposta concisa di Norberto, che continuava a rimirarsi le unghie laccate di nero.

Ok, direi di escludere la prima opzione.

-Tu vuoi cosa?- ricominciò Thanos, stavolta alzandosi in piedi.

-Non puoi sposarlo tu! Loki è solo mio!- ululò Primilla.

-Hekate! Hai sentito cosa ha detto tuo figlio?!-

-Non è soltanto mio figlio, caro.-

Me l'aspettavo una cosa simile, in fin dei conti sono pur sempre un figo atomico. È biologicamente impossibile resistermi.

-Se la mettiamo a questo modo perché non posso sposarlo io il ragazzo?- mormorò Cloto.

-Perché sei un cesso, tesoro- le rispose la sorella.

-Non ti vorrebbe nemmeno tra diecimila anni- infierì la terza Parca.

Se si aggiungono anche le vecchie io piuttosto mi faccio mangiare dal drago.

Hypno addentò una coscia di montone -La situazione si sta facendo interessante.-

Interessante per te, brutto...

Astrea sospirò -Norberto, se vuoi sposarti un uomo a me va benissimo ma perché devi rubare il fidanzato di tua sorella, è questo che mi chiedo.-

Norb le lanciò uno sguardo disinteressato -Perché sono stronzo?- tentò.

-Ma lo sentite? Lo fa solo per farmi dispetto! Papà dì a Norberto di smetterla!- strillò Primilla.

-Non lo faccio per dispetto. Lo faccio perché mi piace davvero. E mi piace da prima di te, ochetta ignorante.-

Irresistibile.

-Ah sì?- replicò Prim –E come sarebbe possibile visto che non l'hai mai visto?-

-Sveglia, sono tuo fratello maggiore. C'ero anch'io quando ti ha sedotta per rubare la gemma a nostro padre...-

Ah, quanti ricordi...

-Non mi ha sedotta...amore diglielo che non mi hai sedotta!- sbottò Prim.

-Assolutamente falso- confermò Loki, pensando che la politica migliore da adottare in quel momento fosse sorridere e annuire.

Il colore di Thanos stava pericolosamente passando dal viola chiaro al viola melanzana, segno che la pressione sanguigna del dio stava aumentando.

Hekate mise una mano sulla spalla del marito, cercando di calmarlo.

-Comunque sia, mi è piaciuto fin da subito con quell'armatura meravigliosa...-

Oh, almeno uno che lo dice!

-...e quegli stupendi occhi verdi...-

Continua ti prego.

Le Parche si voltarono a guardare gli stupendi occhi verdi di Loki, sospirando.

Cloto si leccò convulsamente le labbra, lanciandogli quello che probabilmente lei pensava fosse uno sguardo sexy, ma che Lachesi scambiò per un sintomo di attacco epilettico, affrettandosi a infilarle una mano in gola per tenerle ferma la lingua.

Loki distolse lo sguardo per il benessere della sua digestione.

-...e poi è così tremendamente incompreso che solo io sento di poterlo capire veramente nel profondo.-

-Anch'io lo capisco nel profondo... diglielo amore, diglielo quanto ti capisco- ribatté Prim, tirando una manata sulla schiena del suo povero quasi promesso sposo.

-Tantissimo, mia cara- rispose Loki, massaggiandosi la parte lesa.

-Insomma lui è la gioia della mia vita grama!- concluse Norberto –L'ho stalkerato per anni, è come se fossimo già sposati praticamente!-

-Anch'io l'ho stalkerato, anch'io!- replicò Prim, puntandosi un dito contro il petto in maniera esagitata.

-Smettila! L'ho visto prima io!- sbottò Norb.

-Giuro che se continui ti ammazzo con le mie mani!- sbraitò Primilla, agitandogli il pugno dall'altra parte del tavolo.

Ma che stanno a dire questi? Audrey, ti prego dove sei?

-Abbiamo capito c'è molto amore in questa stanza- riassunse Astrea, servendosi un piatto di paté di salmone affumicato –Anche se non capisco bene cosa questo povero ragazzo abbia fatto nella vita per meritarsi tutto questo- borbottò.

Loki le lanciò uno sguardo di riconoscenza.

Astrea gli fece l'occhiolino.

Ho fatto colpo sulla vecchia. Sono proprio un fenomeno.

-Ragazzi, vostro padre sta letteralmente scoppiando. E, per quanto lo spettacolo mi delizi nel profondo dell'animo, non vorrei passare il resto della serata a raccogliere pezzettini di Thanos da terra- commentò Hypno, versandosi un bicchiere di vino rosso.

I ragazzi si zittirono un momento. 

Thanos prese un bel respiro.

-Amore la pressione mi raccomando. Ricordati quello che ti ha detto il dottore- si premurò Hekate.

-Allora, razza di figli degeneri, qui nessuno farà nulla senza il mio permesso. Primilla, mi hai scassato l'anima per cinque anni che volevi questo viscido ammasso di cellule morto, per poi cambiare idea e decidere non solo che questo scarabeo stercorario è l'amore della tua vita, ma addirittura di propinarcelo per sempre blaterando di sposarlo.-

Loki si sentì insultato. Nel profondo.

-E, tu, sì tu, hai ben poco da ridere- continuò Thanos, rivolgendosi a Norb –Tu, con tutti i casini che mi combini, non potevi trovarti un hobby, no? Una collezione di francobolli, il modellismo, qualsiasi cosa. No, dovevi fare di tutto per rovinarmi la vita, vero? Beh, notizia dell'ultima ora, ci stai riuscendo alla grande. Non so se sia vero quello che hai detto o se lo fai solo per rompere le palle a tua sorella, ma vero quant'è vero che sono un dio, adesso ti prenderai la responsabilità delle tue azioni.-

Ahi ahi qui si mette male.

-Visto che ci sono due spasimanti per questo degenerato mentale, io indico una sfida, sì sì avete sentito bene, una sfida composta da tre prove. Chiunque vincerà avrà la sfortuna di sposare questo essere immondo. Questo ho detto e questo si farà. E che sia maledetta la volta in cui vi ho concepiti- concluse Thanos.

Forse, dopotutto, non si è messa poi così male... almeno così guadagno del tempo.

Prim guardò Norb e Norb guardò Prim.

Entrambi si lanciarono sguardi di sfida.

Entrambi fecero capire all'avversario che non avrebbero mollato per nulla al mondo.

Entrambi pensarono che Loki stava divinamente con quella mise da stripper mancato.

Loki dal canto suo capì per la prima volta quanto fosse potente la stupidità dell'intera famiglia Ragnarsson.

-Sono stato chiaro?- sbraitò Thanos, sbattendo il pugno sul tavolo.

Il rumore fece svegliare nonno Erebo di soprassalto, il quale, essendosi perso buona parte del discorso e avendo capito comunque una parola ogni cinque, alzò in alto il bicchiere gridando con quanta voce aveva:

-Viva gli sposi!-




 

 

N.d.A: Avendo qualche giorno libero tra un esame e l'altro, ne ho approfittato per aggiornare. (Sia lode all'eroe salvatore!) Yeee, sì 🎉🎉

Non ho molto tempo per cui sarò brevissima: punto uno, grazie mille per tutte le recensioni, prima o poi troverò il tempo per rispondere a tutte. Punto due, spero che il capitolo vi piaccia, nel caso gettatemi pure frutta marcia come al Gobbo di Notre Dame.

Sono a quota tre esami fatti, me ne mancano solo altri tre, ragion per cui riuscirò a riaggiornare verso metà luglio circa.

Vi lascio comunque con un po' di gioia: Louis Garrel

Vi lascio comunque con un po' di gioia: Louis Garrel

Baci

LadyW

 

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Capitolo 22
*** Ok, è ufficiale: Padme mi odia. ***


OK, è ufficiale: Padme mi odia.
 






L'unico pensiero che il cervello di Audrey riusciva a formulare in quel momento era alquanto bizzarro. Una persona qualunque avrebbe potuto pensare che fosse preoccupata per il suo fidanzato. Hook avrebbe potuto pensare che fosse preoccupata per il fatto che il suo fidanzato fosse nelle grinfie di un'altra aitante fanciulla.

Ma la realtà dei fatti era ben diversa, perché il solo pensiero che frullava nella testa della povera ragazza era qualcosa di drasticamente, inesorabilmente prosaico.

Avrò chiuso il gas uscendo di casa, prima di farmi trascinare in tutto questo pandemonio?

Audrey era una ragazza con i piedi per terra.

E per questo i suoi piedi la ringraziarono quando finalmente il viaggio interdimensionale si concluse ed ebbero l'effettiva possibilità di toccare terra.

-Ebbene, dove siamo finiti stavolta?- domandò Darcy, osservando la desolazione di sabbia che si spandeva a vista d'occhio.

-Il deserto del Sahara?- tentò Hook, accertandosi che la fiaschetta di rum fosse al suo posto.

Audrey tacque. Dal momento in cui avevano messo piede su quel nuovo pianeta aveva capito dove si trovassero. Del resto le era bastato osservare il cielo.

Quanto tempo ci vorrà ancora prima che riesca a rivederlo?

-Per me siamo in Scozia.-

-Ma non c'è il deserto in Scozia.-

-È una terra di selvaggi, non eslcudo che possa esserci il deserto.-

-Siamo a Tatooine- li interruppe Audrey, facendo segno col dito –Vedete, quelli sono i due soli di Tatooine.-

Hook sorrise –Sai, Audrey, quando te ne esci con queste cose io posso anche ammirare la tua conoscenza, ma vorrei specificarti che non ho la più pallida idea di quello di cui vai cianciando il più delle volte.-

-Esatto miss, parlate potabile- commentò Darcy, guadagnandosi due occhiate sconcertate –Me l'ha insegnato quel gentile signore con l'armatura rossa...-

Audrey preferì soprassedere –Tatooine è il pianeta di Anakin.-

Hook sbuffò -Anakin, quel fastidioso Anakin che era con noi in quel buco di appartamento?-

-No, il suo fratello gemello.-

-Mr Anakin ha un gemello?-

La testa di Audrey stava per scoppiare –No, non c'è nessun gemello. Potete smetterla di fare tutto questo casino, ho mal di testa e sto cercando di pensare.-

Se avessero usato l'attizzatoio subito avrebbero guadagnato tempo. Ma l'aiuto di Anakin in quella missione avrebbe potuto essere decisivo.

Guadagnare tempo o gudagnare un compagno? Questo è il dilemma.

E, mentre Audrey era impegnata a risolvere profonde e complicate diatribe mentali, quello che ad Hook sembrò un grande ammasso di ferraglia volante e a Mr Darcy il mezzo di trasporto del demonio atterrò a pochi metri da loro.

-Ehm, Audrey...-

-Ti ho detto di lasciarmi pensare in pace!-

-Sì, ma...-

-Miss Audrey, questa volta il pirata ha ragione. Temo che questo dobbiate per forza vederlo.-

La ragazza si voltò sbuffando e si trovò a fissare due droidi, con i blaster puntati pericolosamente verso di loro, scendere dalla nave di trasporto con cui erano arrivati.

-Siete pregati di seguirci senza fare domande- esordì il primo, con voce metallica.

Audrey chiuse gli occhi e sospirò. Ma la volta in cui non si sarebbero messi nei guai appena arrivati sarebbe mai giunta?

Quando, dopo che Audrey dovette assicurare a Mr Darcy che la sua anima non sarebbe finita nella Geenna se fosse salito su quella "diavoleria intergalattica", i tre poterono di nuovo toccare la superficie sabbiosa di Tatooine, la ragazza provò per un lunghissimo istante il desiderio di scomparire all'istante.

Immaginavo che saremmo finiti qui. Era ovvio, in fin dei conti. Sembra quasi che le sfighe si siano messe d'accordo per capitare tutte a me.

-Dove siamo finiti?- domandò Hook, schermandosi gli occhi dal sole.

Audrey osservò di nuovo l'enorme palazzo che avevano davanti.

-Questo, mio caro Killian, è il palazzo di Jabba The Hutt.-

-Perché questo nome non mi promette nulla di buono? A proposito com'è che adesso sono diventato il "caro Killian"?- fece notare Hook, sorridendo maliziosamente.

-Forse perché sembra il nome di uno dei demoni dell'abisso infuocato?- replicò Darcy.

-Oh, aspetta di vederlo- commentò Audrey, ignorando i tentativi di flirt del pirata.

I droidi li spinsero dentro di malo modo, guidandoli per una serie di stanze, finchè non giunsero a quella che la ragazza giudicò essere la porta della sala principale.

Quando il portone si aprì, Darcy si sentì male.

 

Mai nella vita Killian Jones aveva pensato di poter rimanere scandalizzato da qualcosa. Ne aveva viste fin troppe per poterlo anche solo immaginare.

Eppure, quando entrò nella sala di quel bizzarro palazzo in quel desertico pianeta, rimase di sale.

Hook non sapeva se lo shock fosse stato causato dalla serie di esseri che popolavano la stanza, dalla band o dalle ragazze seminude che ballavano a ritmo di musica. Di una cosa però era certo: nessuno di questi sopracitati era nemmeno lontanamente umano.

Il suo sguardo scioccato perlustrò la stanza, per poi posarsi su quello che contribuì sostanzialmente al suo desiderio di darsela a gambe il prima possibile.

Adagiato su un'ottomana c'era infatti l'essere più schifoso su cui Killian avesse messo gli occhi. E lui di esseri schifosi ne aveva visti tanti.

Sembrava l'incrocio tra una lumaca molliccia e un ammasso di gelatina verde andata a male.

-Quello è Jabba- gli sussurrò Audrey, che aveva notato il suo sguardo disgustato.

-Sapere il suo nome non mi rende più tranquillo- replicò, dando un'occhiata a Darcy, il quale pareva avesse visto il demonio negli occhi.

La lumaca parlò. O almeno, così suppose il pirata, visto che quello che udì fu solo una serie di gorgoglii intraducibili.

Il droide tradusse –Jabba vi dà il benvenuto nella sua umile dimora, stranieri e vorrebbe sapere per quale motivo siete giunti a Tatooine.-

Audrey sorrise –Siamo solo turisti di passaggio.-

-Turisti- ripeté Hook, mimando di scattare una foto con le mani.

-Hook così non aiuti- mormorò la ragazza –Non fare o dire più niente se non vuoi che ci ammazzino all'istante.-

-Jabba dice che non conosce il significato della parola turisti, ma che comunque non potete restare a Tatooine senza aver prima chiesto il suo permesso.-

-Ma noi non vogliamo restare a Tatooine- si affrettò a rispondere Hook –Anzi, se volete scusarci ce ne andiamo subito- disse, prendendo Audrey per il polso –Bella casa, bell'atmosfera, tutto molto piacevole. Ehi tu fammi un fischio un giorno di questi- continuò, facendo l'occhiolino ad una ballerina e voltandosi per scappare.

I droidi che li avevano condotti dentro gli puntarono addosso i blaster.

Hook alzò le mani in segno di resa –Che bisogno c'è di usare la violenza? Possiamo trovare un accordo.-

-Jabba dice che nessuno può andarsene da Tatooine senza il suo permesso.-

-Questo Jabba comincia a rompermi le palle- sussurrò Hook ad Audrey, tra i denti.

La ragazza lo fulminò con lo sguardo –Smettila di fare stronzate. Stai zitto e immobile.-

-Carissimo Jabba- cominciò –Noi siamo più che lieti di aver goduto della tua ospitalità, non abbiamo chiesto il tuo permesso perché non avevamo intenzione di infastidirti per una cosa da nulla come questa. Se adesso ce lo concedi saremo più che felici di togliere il disturbo.-

-Jabba dice che ci sarà un prezzo da pagare.-

Il sorriso di Audrey si spense sulle labbra –Che prezzo?-

Jabba emise un suono molto simile ad una risata.

-Jabba dice che potrete andarvene solo se l'essere umano vestito di nero si presterà al suo servizio per almeno un anno.-

Hook sgranò gli occhi -Sta dicendo a me? Sarei io? Non sono io vero?-

-Jabba dice che gli sarà molto utile come contrabbandiere. Nel frattempo la ragazza lo servirà come schiava e l'essere umano vestito da idiota sarà preso come ostaggio e congelato nella carbonite.-

Audrey ed Hook si girarono a guardare Darcy, che non aveva emesso parola da quando erano entrati nella stanza.

Aveva gli occhi come due palle da biliardo e la ragazza potè giurare di averlo visto sbiancare di almeno due toni.

Nel capire che "l'essere umano vestito da idiota" era lui, si voltò verso Audrey con uno sguardo supplicante –Miss Audrey, cosa vuole farmi questa lumaca parlante? Non mi vorrà mica mangiare vero? Cos'è la carbonite? Sono troppo giovane per morire, ho ancora tante cose da fare a casa, non ho ancora rivelato i miei sentimenti a Miss Bennett, non posso morire in questo posto dimenticato da Dio!- sputò fuori, tutto d'un fiato.

-Ne aveva di cose da dire- commentò Hook.

Audrey si grattò la fronte. Un anno era decisamente troppo tempo. E poi lei non aveva nessuna intenzione di diventare una delle schiave di Jabba.

Per non parlare del povero Darcy, tremante come una foglia.

Del resto non avevano neppure abbastanza denaro per poter tentare di comprare la loro libertà.

No, aveva bisogno di un piano. E ne aveva bisogno all'istante.

Ma dov'è il deus ex machina quando serve?

Jabba fece segno ad una schiava di imboccarlo, tirando la catena a cui era imprigionata e avvicinandola di più a sé.

Audrey osservò la scena con disgusto semi represso.

-Jabba dice che se non decidete entro i prossimi cinque minuti vi darà tutti in pasto alla Bestia.-

Che meraviglia. Che benessere.

Audrey chiuse gli occhi e cercò di farsi venire un'idea illuminante in meno di mezzo secondo.

Ma, fortunatamente per lei, non ce ne fu bisogno.

Si sentì un clamore e poi dei passi lungo il corridoio. Infine la porta si aprì di colpo e due figure incappucciate entrarono nella sala.

Il deus ex machina era arrivato. E stavolta era venuto in compagnia.

 

-No, non di nuovo, vi scongiuro- supplicò Darcy, alla vista dei nuovi arrivati incappucciati.

A quelle parole uno dei due si tolse il cappuccio di dosso, rivelando un volto ben noto.

-Audrey? Mr Darcy??- disse, con aria sgomenta.

Hook tossicchiò.

-Ah, ci sei pure tu.-

-Anakin! Speravo con tutta l'anima che fossi tu!- gioì Audrey, trattenendosi dal saltellare dalla gioia, perché in fin dei conti aveva ancora un blaster puntato addosso.

-Ma che ci fate qui? Non avevo la benché minima idea che...-

L'altro individuo gli posò una mano sulla spalla -Anakin. Avrai tempo più tardi per i convenevoli.-

Il giovane jedi si riscosse –Hai ragione, Obi Wan. Prima il dovere e poi il piacere.-

-Hai visto? Non mi ha nemmeno salutato- si lamentò Hook, scansandosi dal centro della stanza.

Obi Wan liberò il volto dal cappuccio –Ebbene, chi non muore si rivede, Jabba.-

Jabba emise un verso che poteva significare tutto, tranne che fosse felice di vederlo.

-Jabba dice...- iniziò il droide.

-Sappiamo quello che Jabba dice- lo zittì Anakin –Sono cresciuto a Tatooine, non ho bisogno di qualcuno che traduca per me.-

Obi Wan gettò un'occhiata al suo padawan, poi si rivolse a Jabba –Ci è giunta voce che tu stia disobbedendo agli ordini del Senato, Jabba. No, non credo che sia solo una calunnia. No, nessuno vuole mettere in dubbio la tua lealtà, solo abbiamo pensato di farti una visitina per rinfrescarti le idee...-

Audrey fece un segno ad Anakin, il quale colse il messaggio e si schiarì la voce -Perché stai trattenendo questi individui?-

Jabba gorgogliò qualcosa.

-A quanto pare è stato solo un malinteso- tradusse Obi Wan, a favore dei presenti non istruiti.

-Anzi- continuò Anakin –non capisce cosa ci facciate ancora nella sua umile dimora.-

-Ma se ci aveva puntato contro quella cosa! Io esigo...- protestò Hook.

Anakin gli sorrise –È stato solo un malinteso, pirata. Vedi di ficcartelo in quel tuo piccolo cervellino- replicò, soave.

-Bene, adesso che abbiamo risolto tutto sarà meglio che ce ne andiamo- propose Obi Wan.

I presenti convennero tutti con lui.

-Che diavolo ci fate a Tatooine e che diavolo ci facevate da Jabba?- iniziò Anakin, non appena i cinque ebbero messo piede sulla navetta.

-Ci hanno catturati non appena abbiamo messo piede in questo postaccio- replicò Hook.

-Ehi! Modera i termini, qui è dove sono nato.-

-Adesso capisco perché sei sempre così arrabbiato.-

Obi Wan ridacchiò, guadagnandosi un'occhiata raggelante dal proprio allievo.

-È una lunga storia. Ti dirò soltanto che Loki è stato rapito e che noi siamo il team di soccorso per salvarlo dalle grinfie di un astuto titano e dalla sua orrida figlia- spiegò Audrey.

-Direi piuttosto "orrido titano e astuta figlia"- la corresse Hook.

-Immaginavo che quell'idiota si sarebbe messo nei guai prima o poi.-

-Sei consapevole vero che questo potrebbero dirlo anche di te in futuro, non è vero, Anakin?- commentò Obi Wan.

-Beh, siete stati fortunati che passassimo da queste parti, altrimenti Jabba vi avrebbe schiavizzati per decadi.-

-A proposito- interruppe Audrey –Credo che dovresti fare qualcosa per quelle povere ragazze.-

-La politica non mi compete.-

-Lo dici perché non ti interessa, ma quando sarà tua...-

-Che?-

-Nulla. Sto dicendo una sequela di sciocchezze- si affrettò a concludere Audrey, resasi conto della gaffe –Anzi, dove ci state portando di bello?-

-Naboo.-

–Salute- replicò Darcy, pensando che il jedi avesse appena starnutito.

Audrey scoppiò a ridere.

 

Quando giunsero a destinazione, era ormai abbastanza tardi e non c'era nessuno ad attendere il loro ritorno.

Nessuno eccetto Padme.

La ragazza corse incontro ad Anakin –Ogni volta che te ne vai ho la paura che tu non possa più fare ritorno.-

Obi Wan fece un verso seccato –Anakin, se ti scoprono...-

-Lo so- replicò lui –Ma questa avrebbe dovuto essere la nostra luna di miele.-

Hook si fece avanti -Sì, ok, mi dispiace interrompere il siparietto. Io sono Killian Jones- disse, facendo il baciamano a Padme –Incantato.-

Anakin divenne bordeaux.

-Io sono Audrey e lui è Darcy. Anakin ci ha parlato molto di te- si interpose la ragazza.

Padme fece passare lo sguardo da loro al marito ripetutamente. Era ovvio che non sapesse nulla.

Ben fatto, Audrey. Pace matrimoniale zero, rischio di divorzio uno.

Ma, evidentemente doveva aver sottovaluto Padme, la quale non solo si riprese all'istante, ma sorrise loro con inaspettata gentilezza –Piacere di conoscervi.-

Obi Wan, che si era goduto il siparietto appoggiato ad una colonna, si alzò –Credo che sarebbe il caso di andare dentro. Non è il caso che si sappia che siamo qui. Né che questi tuoi amici siano approdati a Naboo.-

-Però, hai capito il nostro caro Ani- commentò Hook, adagiandosi sul sofà.

-Ottimo gusto in fatto di arredamento- rincarò Darcy, osservando con il monocolo un quadro appeso nel corridoio.

-Sì, beh ha fatto tutto Padme.-

-Sapevo che non poteva essere opera tua- disse Hook, sorridendogli affettatamente.

Anakin strinse i denti.

Audrey prese le redini della situazione -Hook, smettila di fare lo stronzo e vieni qua. Darcy molla giù quell'affare.-

I due eseguirono alla lettera.

-Sono colpita- dichiarò Padme.

-Forza dell'abitudine- si schermò Audrey.

Anakin ridacchiò.

-E tu non ridere, altrimenti ti sequestro ti nuovo la spada laser.-

Questa volta fu Obi Wan a ridere –Signorina, credo che io e lei andremmo molto d'accordo.-

La ragazza arrossì. Aveva sempre avuto un debole per Obi Wan.

-Ecco. Adesso vi spiego come stanno le cose. Per farla breve...-

 

Tre ore dopo.

-...ed è per questo che siamo arrivati a Tatooine.-

Silenzio.

Hook si guardava le unghie. Darcy giocherellava con il cilindro.

-Credo di essermi perso da qualche parte in mezzo ai vampiri e i supereroi in calzamaglia- dichiarò Obi Wan –Però di una cosa sono più che certo: voglio assolutamente conoscere questa vecchina!-

Padme strinse la mano di Audrey –Povera cara. Hai avuto una vita piena di disgrazie e adesso ti hanno strappata dal tuo vero amore!-

La ragazza si sentì riempire gli occhi di lacrime. Lei comprendeva!

La stretta si fece più forte. Forse un po' troppo forte.

-Ma se sei arrivata qua pensando di trascinare mio marito in mezzo a tutto questo casino, ti stai sbagliando di grosso.-

Decisamente l'aveva sottovalutata.

-Quindi fatemi capire, voi due vi siete offerti volontari per aiutarla a salvarlo?- chiese Anakin, girando su e giù per la stanza.

Hook esibì un sorriso smagliante –Certamente. Non siamo mica dei cagasotto, noi.-

Il jedi si fermò di colpo.

Calò un silenzio denso di significati.

Padme sapeva cosa stava per uscire dalla bocca di suo marito e si lamentò con se stessa di essersi innamorata di una dannata testa calda.

Obi Wan sapeva quello che sarebbe successo e pensò che sarebbe stato meglio se gli avessero affidato un altro allievo.

Audrey sperava di sentire quello che voleva sentire in quel momento, ma allo stesso tempo le dispiaceva per Padme.

Hook era perfettamente consapevole di quello che aveva scatenato con quelle parole. Ed era per questo che le aveva dette.

Darcy era impegnato ad osservare l'archittettura della casa e a segnarsi silenziosamente qualche modifica che avrebbe dovuto porre alla sua di magione.

Anakin, dal canto suo, non pensò affatto –Io non ho paura di nulla. Verrò con voi a salvare Loki.-

-Ma Ani!- protestò Padme.

-Lo so, amore, ma questo riguarda il mio onore. Non mi sentirei mai più lo stesso se non lo facessi.-

-Spero solo che non ti stia mettendo nei guai da solo, Anakin- commentò Obi Wan.

-Non lo farò. Quando si parte?-

-Anche adesso se vuoi- ribatté Audrey.

-Perfetto. Prima partiamo prima torniamo. Padme, amore, riguardati. Fai finta che sia in viaggio per qualche missione- disse, cercando di consolare la moglie, la quale più che essere consolata avrebbe avuto voglia di strappare i capelli a qualcuno.

Qualcuno che faceva finta di non vedere le occhiate di fuoco che le stava lanciando da quando aveva finito di raccontare la sua storia.

-Penserò io a lei- si fece avanti Obi Wan.

Hook sfilò l'attizzatoio dallo zaino di Audrey –Lo faccio io stavolta. Chissà che non porti fortuna.-

-Miss, è stato un piacere- si congedò Darcy da Padme –Credo che Pemberly dovrà molto alla vostra amena dimora.-

Padme sorrise a stento.

Anakin si lasciò andare ad un ultimo bacio.

Hook, che aveva già aperto il portale, gli lanciò un'occhiataccia –E smettila di mangiarle la faccia, cosa sei un formichiere?-

Il jedi si staccò dalla moglie e saltò dentro il varco, seguito a ruota da Audrey per cui ogni minuto in più in quella dimensione rappresentava un minuto in più in cui rischiava di morire uccisa da una sposa abbandonata.

Quando il tunnel spazio temporale si chiuse, Padme sospirò.

Obi Wan si guardò attorno –Sai, aveva proprio ragione quel tipo vestito strano. È una gran bella casa.-




 

N.d.A: HERE WE GO AGAIN!

Dopo lungo tempo eccomi di nuovo qui, ad aggiornare! Did you miss me?

Dopo lungo tempo eccomi di nuovo qui, ad aggiornare! Did you miss me?

Dopo lungo tempo eccomi di nuovo qui, ad aggiornare! Did you miss me?

Ed anche Anakin si è unito alla banda

Ed anche Anakin si è unito alla banda. Anche se Padme non mi è sembrata molto contenta.

Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto, ho cercato di farlo il più lungo possibile e il più simpatico possibile, non so se ci sia riuscita, ma ad ogni modo sono contenta del risultato

Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto, ho cercato di farlo il più lungo possibile e il più simpatico possibile, non so se ci sia riuscita, ma ad ogni modo sono contenta del risultato.

Se trovate qualche errore o incoerenza ditemelo, che è da tanto che non vedo Star Wars.
Se ho tardato ad aggiornare qui su EFP, mentre su Wattpad è fuori già da un pezzo, è solamente perchè ho avuto qualche problema con il sito, nel senso che non riuscivo a pubblicare il nuovo capitolo. Non è la prima volta che mi succede per cui boh, spero che stavolta sia la volta buona. Questo capitolo alla fine sono riuscita a pubblicarlo col telefono, quindi forse è il mio pc ad avere un problema, vedremo.

Ho finito gli esami, per cui adesso avrò molto più tempo libero :)

Detto ciò, vi lascio al fanciullo del mese di luglio: sono lieta di presentarvi, direttamente da Skins, l'unico, il solo

Detto ciò, vi lascio al fanciullo del mese di luglio: sono lieta di presentarvi, direttamente da Skins, l'unico, il solo...

Jack O'Connell aka "James Cook"

Jack O'Connell aka

Infine, per aumentare la suspence vi lascio con questo spoiler: anche il prossimo capitolo sarà incentrato su uno dei restanti




Infine, per aumentare la suspence vi lascio con questo spoiler: anche il prossimo capitolo sarà incentrato su uno dei restanti "sette", per cui a chi toccherà: Artù, Jack o Casanova? Si aprano le scommesse gente! Dove sono Fred e George quando servono?

Infine, per aumentare la suspence vi lascio con questo spoiler: anche il prossimo capitolo sarà incentrato su uno dei restanti




LadyW

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