capitolo 3
Eyes
of Ice
Capitolo
2
Mi sistemai ancora una volta il vestito bianco
aderente che avevo addosso: quando mia mamma aveva saputo che sarei andata al
ballo della scuola era uscita di testa.
Mi scostai un boccolo dalla spalla, e dissi ad Amy:
-Sei pronta?-
-Sì!- disse eccitata. Prese un gran respiro, e poi si
corresse: -No. Hai del lucidalabbra?-
Glielo passai con un gesto annoiato.
-Grazie!- diede una passata veloce e poi fece una
leggera pressione tra le labbra.
Mi guardò con un sorriso timido, ma felice
all’ennesima potenza: -Come sto?-
La guardai con tenerezza: era un vero e proprio
incanto nel suo abitino nuovo, bianco aderente, che finiva in una gonna morbida
a volant, sopra il ginocchio, esaltando il suo fisico esile e
minuto.
La parte superiore del capelli era legata in un mini
chignon, ma sotto i capelli scendevano slegati fino alla fine della schiena,
puliti e morbidi.
Gli occhi azzurro chiaro erano truccati con
raffinatezza, e le labbra erano rosee e scintillanti, grazie al lucidalabbra che
aveva appena applicato.
Scossi leggermente la testa, quasi sorridendo: -Oh,
Amy. Sei un incanto.-
Sorrise timida, segretamente entusiasta della
risposta che le avevo dato.
Poi sembrò ripensarci: -Mai quanto te, però.-
sbuffò.
Sospirai guardando altrove: -Oh, per favore,
Amy. Non scherziamo. Lo sai che questo è solo il mio più grande
difetto.-
Sorrise: -Lo so, scusa. E’ che…Sei così bella!!-
terminò con voce quasi commossa.
Sbuffai, scuotendo la testa in segno di
disapprovazione. Se anche Amy me lo diceva dovevo essere uno schianto.
Mi venne la nausea il solo pensarci: non avrei dovuto
sottovalutare le capacità di mia mamma
nell’abbigliarmi.
-Dai, entriamo.- proposi per metter fine a quella
conversazione.
Amy sembrò ricevere una scarica da 10mila watt:
spalancò gli occhi e si mordicchiò l’interno del labbro
inferiore.
-Pan?- mi chiamò mentre scendevamo le scale verso la
palestra.
Mi voltai verso di lei, inarcando le
sopracciglia.
-Ho un po’ paura.-
L’abbraccia forte, la mia piccola biondina, che aveva
la sua Prima Occasione con un ragazzo – di cui non sapeva nemmeno il
nome.
-Andrà tutto bene.- le sussurrai nei
capelli.
Sorrise rincuorata, ed entrammo in
palestra.
La preside e la commissione studentesca si era data
davvero da fare; la palestra era irriconoscibile: luci, festoni, tavoli con
tovaglie colorate, bibite e addobbi dovunque. E, mi accorsi con un mugolio di
disapprovazione, vischio.
Tanto, ma tanto vischio.
-Okay. Andiamo?- chiese Amy tocchicciandosi i capelli
con fare nervoso.
-Sì, dai.-
Cominciammo a camminare con passo incerto verso il
centro della pista da ballo. Più ci avvicinavamo, più Amy si guardava attorno,
per cercare… cosa? Uno che avesse la faccia da anonimo? Mah. Comunque sia, si
guardava attorno.
Al centro stavano ripetendo la stessa sua operazione
due ragazzi.
Mi bloccai.
Eh, no, ehh!! E’ una persecuzione,
questa!
-TU?!- chiesi con tono
accusatorio quando li raggiungemmo.
-TU?!- chiese contemporaneamente
lui.
-No, - si aggiunse il ragazzo accanto a lui, -Io.-
Poi guardò verso Amy, e aggiunse: -e lei.-
Incenerii con lo sguardo il Ragazzo dell’Armadietto,
e passai a guardare il ragazzo che aveva parlato. Aveva una faccia simpatica, da
tipo a posto.
Per capirci, lui non mi avrebbe mai detto certe cose
che mi sentivo ripetere ogni giorno.
Mi voltai quindi verso Amy, con sguardo compiaciuto:
-Buon ballo, Cenerentola.-
Sorrise felice.- Grazie.-
Mentre mi allontanavo, sentii alle mie spalle la sua
voce un po’ roca presentarsi: -Ciao, Amy. Io sono
Freddie.-
-Ciao, Freddie.-
-Balliamo?-
La immaginai annuire con quel suo sorriso timido:
-Assolutamente sì.-
Mi sarebbe venuto da sorridere, se non fosse che vidi
spuntare davanti a me lui.
Lo ignorai, indurendo il mio sguardo, e mi diressi al
tavolo con le bibite, evitando accuratamente il ponch, dove era tradizione
versare alcolici mentre la Preside non guardava, e afferrai un
bicchiere.
Un paio di ragazzi attorno a me mi guardarono,
facendo poi scendere pericolosamente lo sguardo in basso, verso la mia
scollatura. Eppure non era profonda!! Mi voltai dando loro le spalle, e
cominciai a sorseggiare un’aranciata, riflettendo sul fatto che magari era il
caso, ora che la mia Amy era sistemata, di andarmene a
casa.
Un ragazzo che di sobrio non aveva niente si avvicinò
pericolante al tavolo, costringendomi a fare un passo indietro: non l’avessi mai
fatto!
-Uh, ma guarda un po’ dove siamo capitati.- osservò
una voce alle mie spalle. Alzai lo sguardo e gemetti sconfortata: vischio.
Mi voltai. Lui. Ma non aveva altre ragazzine
da importunare? Ce n’erano sicuramente di più provocanti (ma soprattutto più
disposte a cedere al suo semi corteggiamento) nella sala. Questo, stavo per
dirgli, quando qualcuno dietro di me mi spinse verso di lui, tanto da poter
sentire il suo profumo.
Tentai di fare un passo indietro, ma altri ragazzi
che non avevano sicuramente nulla di meglio da fare fecero da barriera umana,
chiudendoci in un piccolo cerchio.
-No, eh..- attaccai, ma mi posò un dito sulla bocca.
Le mie sopracciglia schizzarono così in alto che
probabilmente si erano confuse con l’attaccatura dei capelli, ma non
replicai.
-Ba-cio, ba-cio!!- sillabavano quelli dietro di
noi.
Imbronciai il labbro in un’espressione scocciata.
No..! Non lui!! Furono le ultime cose che pensai prima
che le sue labbra sfiorassero le mie.
Cavolo. Non ci potevo credere. Lei qui.
Credevo che avrebbe evitato quel posto peggio della peste.
Ma probabilmente l’aveva fatto solo per l’amica…
Ridacchiai al ripensare alla galante presentazione che ci eravamo
fatti a inizio serata. Lei nemmeno sapeva come mi chiamavo, ma mi aveva subito
riconosciuto.
Fico!
Buttai giù del ponch, facendo schioccare la lingua sulle labbra.
Mi girai distrattamente per dare un’occhiata alla sala – si erano dati davvero
da fare per abbellirla – ma il mio sguardo si fermò su di lei.
Ora che non mi stava guardando, mi sentivo tranquillo nell’
osservarla più liberamente.
I lunghi e folti capelli ondulati scendevano sciolti sulla
schiena, ma non furono – al contrario delle altre volte – quelli a
catturare la mia attenzione: il vestito che indossava, infatti, era la cosa più
spettacolare che avessi mai visto. O meglio. Il vestito.. addosso a
lei.
La vita stretta, che i giorni scorsi non avevo avuto l’occasione
di notare, scendeva linearmente verso i fianchi
morbidi in una curva invitante. Cavolo, era.. strepitosa!
Notai che proprio a un passo da lei c'era del vischio. Se solo avesse fatto un passettino indietro..
La
fortuna girò dalla mia parte: un ragazzo dal passo barcollante
caracollò sul bancone delle bibite dove lei stava,
costringendola ad arretrare. Colsi al volo l'occasione: -Uh... Ma
guarda un pò dove siamo capitati!- dissi sorridendo.
Spalancò gli occhi blu, stupefatta subito e, in un secondo tempo, disgustata.
Provò
a fare un passo indietro, ma qualcuno alle sue spallela spinse ancora
più vicino a me potevo sentire il suo profumo fresco di pulito
entrare nelle mie narici e stordirmi, inebriato.
-Eh, no...- attaccò, ma la interruppi posandole un dito sulle labbra. Sembrò sconvolta, ma non insistette.
-Ba-cio,
ba-cio!!- sillabavano sempre più esaltate le persone che si
erano radunate attorno a noi. Cominciavo a divertirmi.
La
folla si era radunata attorno a noi, a bloccarci, tutti lì per
vedere se Eyes of Ice mi avrebbe davvero baciata. Ahah.
Chissà... Sorrisi malizioso, nel vedere la sua espressione
corrucciata.
-Ba-cio! Ba-cio!!- scandivano sempre più a voce alta.
Era
splendida in quell'espressione confusa e disgustata.. Mi
avvicinai a lei, e chiudendo appena gli occhi posai le mie labbra sulle
sue, reggendole la testa con una mano. Resto rigida, ma tra le ciglia
vidi che anche lei chiudeva gli occhi.
Una
scarica di adrenaline mi percorse tutto il corpo, facendomi sorridere
sulle sue labbra. Era.. wow! Sentii un flash abbagliarci.
Baciai un ultima volta le sue labbra di piuma e mi staccai da lei.
-Ciao.- sussurrai prima di andarmene, lasciandola interdetta.
Andai da Ryan, ricordandomi che Freddie non era disponibile - stava ancora ondeggiando in mezzo alla pista con la sua biondina.
-L'ho baciata!!-
Alzò un sopracciglio. -Che?-
-La Wood, cazzo! Ryan, ho baciato Pan!!-
Mi prese per le spalle e mi scosse forte: -Svegliati, Seth! Cosa stai dicendo?- poi mi guardò strano. -Hai bevuto, vero?-
-No, no!- negai gesticolando. Credo che sarei potuto metermi a saltellare per la palestra.
-Il vischio, Ryan! Il vischio!!-
Capì, finalmente, e strabuzzò gli occhi:-Giura! No, che culo!-
Annuii sorridendo maliziosamente.
-
E bravo il nostro Seth!- si complimetò abbattendo pesantemente
la sua grande mano sulla mia spalla. -Così si fa!-
-Lingua?- si informò.
-Ma va! Era rigida come uno stoccafisso, e teneva i denti ben serrati. Ti pare?-
Fece una smorfia: -Già, hai ragione. Ehi, sai mica dov'è Meggie?-
-Bho.-
rispondo, -Se è riuscita a farsi invitare sarà in pista.
E se non si è fatta invitare... sarà in pista comunque.-
terminai ridendo.
-Mhf. Giusto.- si guardò attorno per cercarla.
-Senti, devo rifarlo.- ripresi.
Continuò a far scorrere le sguardo per la sala, e mormorò distrattamente: -Sì. Giusto.-
-Quindi ho bisogno che tu mi aiuti!- continuai.
-Ma certo.- rispose, occupandosi del lato sinistro della sala.
-Grande!
Allora: ci avviciniamo a lei, io mi posiziono sotto il vischio,
tu la urti facendola cadere, ma io la prenderò al volo e...
bhè, il resto lo sai.- conclusi sorridendo malizioso.
Finalmente Ryan si voltò verso di me, con espressione perplessa: -Eh? Chi... chi, scusa?-
Sbuffai spazientito: -Pan Wood! Il vischio!-
-Ah, certo scusa.- fece una piccola pausa. -Lo vuoi rifare?-
Gli
tirai un pugno. -Oh, ma ce la puoi fare! Sì, voglio finire
sotto il vischio di nuovo con lei. E tu mi aiuterai.-
-E come?-
-Mi fai cadere le palle, Ryan!- sbuffai, e ripetei il piano.
-Okay, ci sto! Ora?-
-No, pensavo domani verso le cinque, cinque e mezzo.- risposi sarcastico. -Andiamo, va!-
-Quella ragazza ti rende nerv oso...- borbottò Ryan, ma mi seguì.
-Eccola!-
Era
seduta in mezzo a tante altre ragazze che non avevano trovato un
cavaliere che le accompagnasse al ballo, ma erano venute nella speranza
di trovare qualcuno che le scegliesse. Stonava, in mezzo a quelle
ragazze un pò sovrappeso, con problemi di acne, spessi occhiali
e sguardo insicuro.
-Seth, io ti aiuto, ma finché quella sta seduta io posso farci poco.-
-Cavolo!- imprecai. Quella ragazza doiveva finire sotto il vischio, con me.
Guardò
verso l'amica che rideva e scherzava, assolutamente rapita da Freddie;
sorrisi: e chi lo sapeva di questa sua infatuazione? Nessuno - o
meglio, io no di certo. E poi, zitto zitto...
Spostai nuovamente lo sguardo sulla sedia, e sbarrai gli occhi: era vuota!!
Ma dov'era andata?
Mi voltai e feci scorrere le sguardo per la sala.
-Di là!- indicai, - Se ne sta andando!-
Cominciammo a farci largo, correndo. -Scusate.. permesso.. Oh, ma levati!!-
-Ahah!- urlò Ryan, -Fa molto film poliziesco! Acchiappala, sergente Cohen!-
-Chiudi la bocca, mascotte!-
-Oh, mascotte per un cazzo!- si offese Ryan.
-Mhmm! Corri, piuttosto!!-
Ryan
fece uno scatto, la superò e, mentre lei afferrava il
coprispalle dall'appendiabiti, la urtò facendola cadere.
-Mr. Delicatezza...- borbottai.
-Ahia!- si lamentò lei, -Sta attento, stupido orso!-
Ryan mi strizzò l'occhiolino e si fece inghiottire dalla folla; era Il mio Momento.
-Scusalo, è peggio di un grizzly appena butta giù del ponch- esordii, prendendole la mano.
-Cosa vuoi?- sibilò inferocita.
Le sorrisi: -Ti sto solo aiutando.-
-Ce la faccio da sola.- disse sfilando la sua mano dalla mia, -Grazie.-
Senza che se ne fosse accorta, l'avevo portata dove volevo io. Alzai lo sguardo con un sorriso furbo: il vischio.
-Oh, no, eh!- disse scuotendo la testa.
Sogghignai: - Dai, Pan. E' la tradizione!-
-Per questa volta non si seguirà la tradizione.- disse seria, -Davvero.-
-Scommettiamo?-
-Non so nemmeno come ti chiami...- protestò debolmente, mentre mi avvicinavo al suo viso.
Mi baciò.
Non
come la prima volta, in un bacio infantile. Ma tenendomi la testa,
muovendo dolcemente le sue labbra sulle mie in una danza lenta e
nuova.
Chiusi gli occhi, sbalordita.
Si staccò dalla mia bocca, e mi diede un bacio sull'angolo della mascella.
-Mi chiamo Seth.- mi sussurrò all'orecchio, facendomi socchiudere appena gli occhi.
Sorrise per l'ultima volta e si allontanò. Presi un grande respiro. Dovevo schiarirmi le idee.
No.
Dovevo andare a casa.
Quel ballo era durato anche troppo.
Angolo dell'autrice:
Buongiorno!!
Eccoci con il secondo capitolo della storia! Spero che vi sia
piaciuto quanto è piaciuto a me e a Erica immaginarlo, trovare i
vestiti e all'occorrenza disegnarli!! xD
Spero
che non vi siate demoralizzate a vedere che non aggiornavamo ma
ho avuto dei problemi a pubblicare - lo pubblicavo ma nessuno vedeva
l'0aggiornamento!! o.O^
Comunque
alla fine siamo tutti qua, curiosissime di sapere che ne pensate!! Ma
intanto, ringrazio chi già ci ha tenuto a farcelo sapere *-*
Grazie!!
Ashleys (Ale):
Sono così felice che ti piaccia!! ^________^ Adori
Amy? Ne sono così felice, secondo me è adorabile!! *-* E
poi per gli amici di Seth oggi abbiamo potuto conoscerli un pò
meglio - almeno Ryan! Grazie anche da parte di Erica, che ha
ufficialmente deciso che ti adora U____U Scusa se ci ho messo
tanto ad aggiornare ç.ç Ma ogni tanto sto stupido PC mi
gioca brutti scherzi... -.-° Spero che recensirai anche
questo!! Ciaooo!! Ci vediamo su messenger ;)
Emily Doyle: Grazie!! Figurati, è stato un piacere avvisarti!! ^^ A presto!
BlackIceCrystal:
Uha, questa storia ti ispira!! Grande!! xD Grazie da entrambe, te ne
siamo molto grate.. E scusa se ci ho messo così tanto ad
aggiornare ç____ç A presto - mi auguro!! ^^
Bè,
io qui ho finito. Un grazie enorme da parte anche di Erica!! Speriamo
di vedervi aumentate per il prossimo capitolo ;)
Baci, e a prestoo!!
Marta & Erica*
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