Solo per te, Swan di BloodyMeii (/viewuser.php?uid=922950)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jolly Roger ***
Capitolo 2: *** L'ospedale ***
Capitolo 3: *** Rivelazioni dolorose ? ***
Capitolo 4: *** L'errore più grande ***
Capitolo 5: *** Basta errori ***
Capitolo 6: *** Lettera ***
Capitolo 7: *** Solo per te, Swan ***
Capitolo 1 *** Jolly Roger ***
POV EMMA
In questo periodo sono successe un sacco di cose: il rapimento di
Henry; il viaggio a Nerverland; la riconciliazione con Neal; Zelena; il
viaggio nel tempo. E in tutto questo c'è sempre stata una
persona al mio fianco che mi ha sostenuto e costui è Hook,
però in questo periodo è più
distaccato ma soprattutto non mi parla più o se lo fa non mi
guarda nemmeno negli occhi. Tutto è cominciato dal nostro
ritorno dal viaggio nel tempo. Quella sera mentre parlavo con Neal mi
voltai verso di lui e i nostri sguardi si incrociarono e il mio cuore
cominciò a battere forte come non mai, poi all'improvviso
tutti finì quando, Hook uscì per andare
chissà dove. Ogni volta che mi trovo nella stessa stanza
insieme a lui ho sempre la sensazione di avere delle farfalle nello
stomaco come una ragazzina alla prima cotta, neanche Neal mi ha mai
fatto questo effetto. E ora mi trovo come una stupida a vagare nel
porto in piena notte solo per vederlo. Arrivata davanti la Jolly Roger
esitai un attimo, mi feci coraggio, "E' permesso" urlai sperando che
Hook fosse sveglio e proprio in quello istante senti un rumore di vetro
rotto provenire dalla cabina del capitano. Entrando quasi non riconobbi
quel posto, era tutto sotto sopra pieno di bottiglie, c'era un forte
odore di alcool che ricopriva tutta la stanza. In un angolo vidi Hook
privo di sensi con una ferita molto profonda sulla fronte, corsi verso
di lui in preda al panico "Hook, Hook apri gli occhi" dissi mentre lo
scuotevo, verificai se c'era polso e per grazia divina c'era. Non
sapevo cosa fare così decisi di prenderlo in spalla anche se
era molto pesante ma in quel momento non mi interessava, uscii sul
ponte e cominciai ad urlare per chiedere aiuto ma ovviamente nessuno
rispose cosa potevo aspettarmi saranno state le tre di notte.
Angolo autrice:
Salve mondo,
questa è la mia prima fanfiction quindi se ci sono degli
errori di scrittura o formazione del testo non indugiate a scrivermelo.
Comunque scusate se questo primo capitolo è cortino ma serve
solo per dare l'input alla storia. Comunque spero vi sia piaciuto e ci
rivediamo ad un prossimo capitolo.
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Capitolo 2 *** L'ospedale ***
POV
EMMA
Con
tutta la forza che avevo in corpo trascinai entrambi fino la torre
dell'orologio, per mia fortuna c'era David in pattuglia, appoggiai Hook
su un muro e lo fermai, avevo lo sguardo cupo infatti mio padre appena
mi vide si preoccupò "Si può sapere che diavolo
gli è successo?" disse riferendosi a Hook ancora privo di
sensi "non lo so, l'ho trovato in questo stato sulla sua nave"ero sul
punto di piangere ma il mio orgoglio non me lo permise e ricacciai
indietro le lacrime per non farmi vedere debole però a mio
padre questo particolare non scappò "non ti preoccupare ora
lo portiamo in ospedale ok?" per fortuna lui aveva sempre la soluzione
per tutto. Durante il breve viaggio che ci divideva dalla nostra
destinazione nessuno aprì bocca, arrivati ci dissero che non
era niente di grave ma i 2 punti non glieli tolse nessuno. Rimasi tutta
la notte a vegliare su di lui come quest'ultimo aveva fatto con me
svariate volte, fino a quando non sentì la voce di mio padre
che mi detestò dai miei pensieri "Cosa ci facevi sulla Jolly
Roger alle tre di notte?" mi aspettavo quella domanda da lui, ora mai
lo conoscevo molto bene. "Volevo solo vedere come stava" non amavo
mentire ma di certo non potevo dirli che mi ero innamorata di un pirata
e che la sua presenza era diventata come una droga, che senza di lui mi
sentivo persa e vuota. Di sicuro avrebbe ucciso prima Hook e poi me, in
effetti non aveva tutti i torti c'era Neal e dovevo pensare anche al
bene di Henry. Non riesco a comprendere come nessuno riesca a fidarsi
di lui, diamine ha salvato Storybrooke, mio padre, Henry e Neal senza
mai chiedere niente in cambio e devo dire che già questo
vuole dire tanto visto che quest'ultimo è un pirata e queste
azioni vanno a discapito della sua reputazione. "Alle tre di notte?" la
voce di David era molto calma, "Emma dimmi il vero motivo della tua
visita" mi squadrava con occhi preoccupati che solo un padre
può avere nei confronti di una figlia. "Non sono affari
tuoi" dissi sperando di finire lì il discorso cosa che non
accadde "sono tuo padre è ovvio che mi interessa" ora il suo
tono cominciava ad alzarsi e stava cominciando ad innervosirsi, "cosa
vuoi che ti dica, non si faceva più vedere e stavo
cominciando a preoccuparmi" era una cosa ovvia,davvero in quella
città ero l'unica che si preoccupava per lui? Notai che il
suo sguardo era fermo in punto ignoto, stava pensando. Speravo che il
discorso fosse finito ma poi sentii nuovamente la voce di David "spera
solo che non ti faccia soffrire altrimenti..." esitò prima
di finire la frase "se la vedrà con me" capì
subito dove voleva andare a parare e non riuscì a non
accennare un piccolo sorriso. "Grazie" era quello che riuscì
a dire prima che scomparisse nel nulla lasciandomi da sola con l'uomo
che ora considero indispensabile come l'aria. Verso le otto la
stanchezza cominciava a sentirsi, infatti non riuscivo a tenere gli
occhi aperti, anche perché non dormivo da non so quanto e
forse lì con Hook di fianco potevo dormire in
tranquillità ma il fato volle che neanche quel giorno
riuscì a dormire perché lo vidi aprire gli occhi.
Era spaesato, così gli passai un bicchiere d'acqua "Non ti
preoccupare sei in ospedale, ora bevi questa ti sentirai meglio" gli
passai l'acqua aspettando una sua minima parola, "Sei stata tu?" disse
con tono molto basso di sicuro era ancora un po'stordito "si" lo dissi
abbassando lo sguardo, avevo paura che lui mi facesse la fatidica
domanda che per mia fortuna non arrivò. Dopo alcuni minuti
di silenzio lo vidi mentre si alzava per andare via ma io fui
più veloce e gli presi il braccio e lo bloccai "Si
può sapere che diavolo vuoi fare?" lo vedevo indifferente
"voglio andarmene non si vede?" disse quella domanda quasi con
disprezzo, che diavolo gli era successo? Giuro non riuscivo
più a riconoscerlo "non puoi andare finché i
medici non ti dico che sei stato dimesso" ora cominciavo ad irritarmi,
chi credeva di essere. "Ti ricordo che sono un pirata e non prendo
ordini da nessuno" lo disse con uno stupido ghigno sulla faccia. Questa
era la bocca che ha fatto traboccare il vaso.
Angolo
autrice:
Salve mondo, nuovo capitolo di questa storia. Spero che vi sia piaciuto
e come sempre commentate per il vostro parere e i vostri consigli
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Capitolo 3 *** Rivelazioni dolorose ? ***
POV
HOOK
Cambiare
ecco cosa volevo fare a tutti i costi
per quella ragazza che si ostinava a trattarmi come una pezza da piedi,
anche
dopo averla aiutata innumerevoli volte. Speravo che dopo il viaggio nel
tempo
fosse cambiato qualcosa, invece le cose non facevano che peggiorare,
ovviamente
per me, Bea da quel giorno gli girava sempre intorno come una mosca,
era vero
che gli avevo detto che avrei rinunciato ad Emma per il bene di Henry
ma non
era una scusa per farle la corte solo in mia presenza, lo faceva
apposta per
caso ? Quanto era vero il detto 'il migliore amico di ogni pirata
è il suo rum'
infatti la mia amata fiaschetta non mi aveva mai abbandonato ne
rifiutato ne
tanto meno deluso. Adesso mi ritrovo con un mal di testa assurdo e
un'Emma
preoccupata che mi fissa, non ricordo molto della sera prima ma una
cosa era
sicura, avevo alzato troppo il gomito. Ero molto confuso, vidi Emma
passarmi un
bicchiere d'acqua, lo presi senza berne il contenuto, l'unica cosa che
mi passa
per la testa in quel momento era sapere come fossi arrivato in quella
stanza ed
ero sicuro di non esserci arrivato con le mie gambe. Dopo svariati
minuti a
pensare decisi di alzarmi per andarmene però qualcosa mi
fermò prima, era la mano
di Emma, era preoccupata si vedeva distante un miglio ma in quel
momento non mi
interessava. "Ti ricordo che sono un pirata e non prendo ordini da
nessuno" dopo aver finito la frase non capì subito cosa
stesse succedendo
sentì solo un dolore molto forte sulla guancia e vidi la
mano di Emma a
mezz'aria. Non potevo crederci mi aveva appena dato uno schiaffo in
pieno volto
senza un motivo apparente, è vero gli avevo dato una
risposta non molto gentile
poco prima ma non era abbastanza come scusa. "Tu non te ne vai
finché non
mi dici cosa diavolo ti è successo" sentì la
frase come se fossi stato
chiuso dentro una campana di vetro, non potevo credere alle mie
orecchie
davvero era così cieca davvero era così,
così stupida da non capire.
"Niente Swan non mi è successo niente, cos'è non
ti piace la mia vera
natura" le parole mi uscivano come veleno, neanche a parlare con il
coccodrillo usavo certi modi e finendo la frase vidi una cosa che non
credevo
di vedere nello sguardo di Emma...disappunto, ovviamente non potevo
mentire con
lei. "Vuoi sapere cosa mi è successo Swan sei davvero
così curiosa ?"
il suo sguardo non si smosse di un millimetro ed era fisso su di me e
mi diceva
di continuare. "Ok va bene, dopo Neverland non riesco a non pensare ad
una
cosa, se avessi lasciato stare, se non ti avessi portato su quella
stupida
isola cosa sarebbe successo, di certo non avresti rincontrato Bea,
scusa Neal,
però così facendo non avresti salvato Henry
e...e...e" non riuscivo a
finire la frase era come bloccata in gola, vedendomi in
difficolatà Emma mi
prese la mano per darmi sicurezza "Sei geloso di Neal per caso ?"
disse quella frase con una tranquillità innaturale che mi
innervosiva, poi che
stava insinuando ? io non ero geloso è che mi dava fastidio
che quel codardo,
perché era proprio come suo padre, gli girasse intorno come
un avvoltoio che
gira intorno ad una carcassa. "Non mi interessa niente di quello che
fate
tu e Neal è solo che..." cosa potevo dirgli, mi stavo
aggrappando sugli
specchi ero finito in un vicolo cieco. "E' solo che sei geloso
ammettilo
dai, non ti giudico" l'ultima frase la disse con un sorriso beffardo
sul
volto, cos'è ora ci scambiavamo persino i ruoli ! "No ti
sbagli è solo che
mi ha dato fastidio il fatto che ne tua madre ne tuo padre mi hanno
ringraziato
cioè ho fatto così tanto per loro senza mai
chiedere niente in cambio" era
una mezza verità ma volevo finirla lì. "Oh era
per questo motivo, ti
sentivi sfruttato" era tristezza quello che sentivo ? davvero si stava
dispiacendo per me ? forse era meglio se gli dicevo subito che cosa
avevo al
posto di farla sentire così.
Angolo
autrice:
Salve
mondo allora cosa si può dire di questo nuovo capitolo visto
dal nostro amatissimo Killian Jones ? L'idea iniziale non era questa ma
andando avanti ho cambiato idea comunque credo che ci saranno ancora
2/3 capitoli. Come sempre commentate per darmi consigli e alla prossima.
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Capitolo 4 *** L'errore più grande ***
Era passata circa una settimana da quando Hook uscì
dall’ospedale, non cambiò molto tra Emma e lui
anzi si può dire che la situazione stava peggiorando di
giorno in giorno perché non si parlavano più,
facevano solo piccoli discorsi. Entrambi sapevano che la loro
“amicizia” era molto a rischio sarebbe bastato
anche solo un piccolo passo falso e puff tutto poteva andare in fumo.
La giornata della salvatrice era cominciata nel modo peggiore, mentre
faceva colazione qualcuno suonò il campanello davanti a lei
c’era Neal, la persona che si era promessa di evitare per
quel periodo. “Ti prego una sola volta e se andrà
male non ti importunerò più lo giuro”
la supplicava più o meno da mezz’ora, Emma non
voleva cambiare idea, “Cosa non capisci della parola no ? sei
diventato sordo per caso ?” era tutto inutile
perché a quanto pareva per la prima volta insisteva in
qualcosa e non faceva il codardo quindi decise di accettare
però non ne era molto convinta, passare un intera serata
insieme a Neal non era il massimo ma era anche giusto dargli una
seconda possibilità. E magari se andava bene, avrebbe
trovato finalmente il suo lieto fine ? Però c’era
sempre quella vocina in testa che gli diceva che non era lui il suo
“principe azzurro” ma era qualcuno di molto
più strambo per quell’epoca, non pensava ad altro
che a Killian e al suo rinunciare a lei così facilmente
senza combattere, forse quello che le aveva detto appena conosciuto e a
Neverland era solo un escamotage per portarla a letto ma
c’era anche il suo stupido modo di fare da gentil uomo che la
confondeva, cosa voleva veramente da lei ? e se accettare
l’invito di Neal fosse stato il colpo decisivo per rompere il
rapporto con lui ? non sapeva cosa pensare forse doveva chiedere
consiglio a chi ne capiva di più. “Allora tesoro
di cosa volevi parlare” Snow era sempre così
pacata in qualsiasi situazione invece Emma era sempre così
agitata e non riusciva a pensare in modo razionale, come facevano ad
essere madre e figlia ? molte volte la salvatrice se lo chiedeva.
“Sono confusa su una cosa” Emma lo disse mentre
giochicchiava con le mani, “Quando mai non lo sei
?” Snow la prense un po’ in giro cercando di
smorzare la tensione che si era creata nella stanza, sapeva che per sua
figlia parlare con lei fosse una cosa nuova e difficile da fare.
“Allora Neal mi ha chiesto di uscire a cena questa sera
e…” sua madre non la fece finire ed intervenne
“E hai paura che Hook ci rimanga male, giusto ?” la
salvatrice non rimase sorpresa, ormai sua madre la conosceva e
conosceva la sua situazione complicata gli ne aveva parlato la sera
dopo l’inconveniente successo a Hook. “Secondo me
devi chiederglielo direttamente” Emma ci aveva già
pensato ma non credeva fosse la cosa migliore da fare, forse chiedere a
sua madre era stata una cattiva idea, era meglio che Hook non sapesse
niente, in realtà perché si preoccupava non lo
sapeva, dopo tutto a Hook non interessava niente di lei, solo a
pensarlo ad Emma venne un senso di tristezza. “Non lo farai
vero ?” la conosceva troppo bene oramai “Esatto non
lo farò, tanto a lui non interesso” le ultime
parole le disse quasi sussurrando “Emma sappiamo entrambe che
non è così, dopo tutto quello che ha fatto per te
come fai a pensare che non gli interessi ?” secondo Emma sua
madre stava solo parlando a vanvera “Me l’ha detto
lui stesso e mi sembra di avertelo detto quindi non dire il
contrario” ora la vedeva sorridere “Sei proprio
sciocca lo sai ? te l’ha detto solo per darti una
possibilità con Neal, ma soprattutto per Henry
perché lui sa come ci si sente a crescere senza un padre e
non vuole far passare la stessa cosa a tuo figlio” era un
pirata non poteva essere così tanto gentil uomo non poteva
accettarlo, nessuno e dico nessuno l’aveva messa al primo
posto neanche Neal. “Ora devo andare” era ancora
più confusa dopo quella breve chiacchierata ma prima di
uscire Emma fu fermata da sua madre che era molto seria “Emma
ti meriti un lieto fine, per una volta pensa un po’ di
più a te stessa che ad Henry, lui sa cavarsela da solo tu
no” finì con un grosso sospiro perché
sua figlia era scappata subito dopo la parola lieto fine, infatti le
ultime parole le disse urlando per farsi sentire. Ora la salvatrice si
ritrovava a parlare da sola, “Assurdo, sapevo che sarebbe
stata una cattiva idea chiedere aiuto, me la sono sempre cavata da
sola, e poi io sono la salvatrice, il lieto fine non è
compreso nel contratto, pensano che sia semplice aiutare tutti e se
voglio uscire con qualcuno non devo dicerto preoccuparmi
di…” continuò a borbottare
finché non andò a sbattere contro qualcosa o
meglio qualcuno “Scusami Swan, non ti avevo proprio
visto” quella voce, quella stupida voce la fece sussultare
“Hook stai più attento la prossima volta mi hai
quasi fatta cadere per terra” era visibilmente arrabbiata
“Oh, qui c’è qualcuno che ha i nervi a
fior di pelle, vero Swan ? comunque sta sera devi uscire con qualcuno
?” Emma non sapeva se dirglielo o no ma oramai
l’aveva sentita quindi non poteva più nascondergli
niente. “Bè Neal mi ha chiesto di uscire a cena e
ho accettato, non si sa mai che sia la volta buona” la
salvatrice si pentì subito di aver detto quella frase
perché vide il volto di Hook cambiare dal suo solito sorriso
malizioso ad un sorriso triste quasi malinconico, “Sono
sicuro che andrà tutto alla grande e finalmente avrai il tuo
lieto fine” lo disse con un sorriso falso ed a Emma questo
non piacque, era così per causa sua, però lui
aveva esplicitamente detto che non gli interessava più e
aveva lasciato via libera a Neal quindi era ovvio che di lei non voleva
più sentire parlare, però alla notizia che aveva
un appuntamento era visibilmente scosso, e se sua madre aveva ragione,
e se lo faceva per il bene di Henry ma soprattutto per il suo bene? Per
la salvatrice tutto questo era assurdo nessuno e dico nessuno aveva
messo i suoi bisogni al primo posto neanche i suoi genitori o Neal lo
avevano mai fatto quindi perché uno stupido pirata doveva
farlo ? il silenzio dilaniava entrambi, il primo ad aprire la bocca
fu’ Hook “Sai credo davvero che Neal sia la persona
giusta per te, dopo tutto lui ci sta provando anche se tu gli avevi
esplicitamente detto a Neverland che non volevi ricominciare, ha avuto
il coraggio di chiederti di uscire e non ha fatto il codardo lasciando
via libera al primo che passava pensando che fosse la cosa giusta da
fare” Emma sapeva che si stava riferendo a se stesso
“Hook…” la salvatrice lo disse
avvicinandosi “Emma, scusami devo proprio andare, divertiti
stasera” disse la frase lasciando Emma sull’orlo di
un pianto che l’avrebbe distrutta. Solo ora capiva
l’errore che stava commettendo a farlo andare via.
Angolo
autrice:
Salve
mondo come va ? allora nuovo capitolo appena finito. Secondo voi Emma
cosa farà ? Andrà all'appuntamento ? se lo
farà cosa combinerà e Hook vuole veramente
lasciarla a quel codardo di Neal, tutte le risposte a queste domande le
troverete nei prossimi capitoli.
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Capitolo 5 *** Basta errori ***
La giornata della salvatrice
passò come al solito tra le lamentele di Leroy o i giri di
pattuglia per controllare chissà cosa visto che gli unici
pericoli c’erano solo durante la comparsa di nuovi nemici.
Non riusciva a concentrarsi per bene infatti faceva le cose con
inerzia, non vedeva l’ora di tornare a casa per stendersi sul
letto e dimenticarsi per un po’ dell’uscita a cena
con Neal. Era troppo stanca per rimanere lì e doveva
prepararsi, dopo tutto aveva accettato e non poteva rinunciarci
all’ultimo momento, non era una cosa da lei però
non poteva far finta di niente perché oramai aveva capito
cosa provava per quello stupido sexy pirata, e quando l’aveva
visto andare via con il volto coperto da un velo di tristezza, il suo
cuore si ruppe, voleva seguirlo e fare la cosa che si era ripromessa
non avrebbe più fatto dopo Neverland, baciarlo. Si
perché le labbra di lui dopo il bacio a Neverland erano
diventate come droga, voleva assaporarle ancora e ancora ma come suo
solito il passato veniva sempre a galla e decise di non fidarsi come
aveva sempre fatto con chiunque. Però andando avanti,
conoscendolo meglio capiva sempre di più che di lui ci si
poteva fidare, ma il suo orgoglio di ragazza orfana gli urlava che
anche lui l’avrebbe abbandonato come avevano fatto tutti.
Così decise di non parlargli e come cosa stava funzionando
finché non entrarono nel portale per il viaggio nel tempo,
lei sapeva che Hook poteva anche non seguirla e non avere problemi ma
non lo fece anzi l’aiutò un sacco cercando anche
di consolarla quando credeva che sua madre fosse morta, quindi
perché non riusciva ad aprirsi con lui, perché
era così difficile. Lui con lei era sempre così
tranquillo era sempre così sincero e come cosa alla
salvatrice dava sui nervi, lei più provava ad aprirsi
più lo allontanava. Nel fare tutte queste riflessioni Emma
non notò che il suo turno era finito da circa 10 minuti
infatti a destarla dai suo pensieri fu’ suo padre.
“Emma il tuo turno è finito, perché non
vai a casa che ti vedo stanca” la calma che aveva era la
stessa che aveva usato sua madre la mattina quando gli aveva chiesto
aiuto. “e poi so’ che hai un appuntamento questa
sera” rideva contento, come poteva pensare che fosse una cosa
bella ? Emma quasi odiava Neal eppure suo padre era felice nel sapere
che aveva un appuntamento con lui. “Emma va tutto bene
?” la salvatrice non si era accorta che stava piangendo, da
quanto tempo non lo faceva ? da quanto tempo si teneva tutto dentro ?
forse suo padre l’avrebbe consolata ma lei sapeva che nessuno
l’avrebbe aiutata tranne la causa di quelle lacrime.
“Ovvio che va tutto bene, mi è solo entrato una
ciglia nell’occhio” si stava asciugando gli occhi
con troppa rabbia, era ovvio che andava tutto storto! Ad un certo punto
suo padre gli prese le mani e gli alzò il viso per guardala
negli occhi “Emma cosa c’è puoi dirmelo
lo sai” forse sfogarsi con qualcuno l’avrebbe
aiutata “Ok, tanto mi sono già esposta”
era così difficile però suo padre la guardava con
una tale dolcezza e questo la motivava ad andare avanti “Il
mio problema è Hook” appena quel nome
arrivò alle orecchie di David scattò in piedi e
strinse i pugni “Io te l’avevo detto, non ci si
può fidare di un pirata, ora lo ammazzo” era su
tutte le furie ed Emma dovette subito placarlo per non fargli fare cose
troppo stupide “David calmati, lui non ha fatto
niente” ora la faccia era sbigottita. “Non capisco,
se non ha fatto niente perché prima…”
dopo tutto lui non sapeva niente, era più che lecita quella
domanda “Sono io papà, sono sempre io”
questa volta se ne accorse delle lacrime che uscivano. Sapevano di
rabbia, delusioni e tanto odio che aveva represso per molti anni in un
angolo del suo cuore. “Per la prima volta nella mia vita
avevo trovato qualcosa di bello, qualcuno che mi faceva sentire unica,
qualcuno che teneva veramente a me e mi metteva sempre al primo posto
eppure io sono riuscita a rovinare tutto perché non sono mai
stata abituata a queste attenzioni e credevo che fosse tutto finto ma
non era così per lui sono o meglio ero davvero
importante” E vide per la seconda volta in quella giornata un
sorriso, da parte di suo padre questa volta, che la fece innervosire
“Sei così schiocca, mi duole dirlo ma quel pirata
non rinuncerà mai a te anche a costo di perdere
l’altra mano, quindi non rinunciare a una persona
così solo per il tuo orgoglio, sai che puoi contare di
più su Hook che su di me e tua madre ?” poi disse
una frase che stupì entrambi “Siete proprio come
me e Snow, prima vi odiavate poi pian piano avete ceduto
però per colpa dell’orgoglio di uno dei 2 avete
sofferto o meglio state soffrendo molto, azzarderei a dire che il
vostro sia vero amore” non si capiva chi era più
stupito, David per aver detto quella frase o Emma per aver realizzato
che dopo tutto aveva ragione. Il silenzio che ne seguì
durò un po’ “Forse è meglio
che vai a casa sai non credo che Regina voglia pagarti gli
straordinari” David cercò di cambiare argomento
“Si, forse hai ragione” se ne andò dalla
centrale con le idee più chiare. Sapeva benissimo cosa
doveva fare, non doveva commettere errori questa volta.
Angolo
autrice:
Salve
mondo nuovo capitolo. Allora voi siete d'accordo con David, ovvio
soprattutto dopo la 5x20 vero ragazzi ? Ma apparte questo credo che il
prossimo sia l'ultimo capitolo, quindi come si metterenna le cose per
la coppia, credo, più amata di OUT ? lo scoprirete leggendo
il prossimo capitolo.
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Capitolo 6 *** Lettera ***
Sapeva
che aspettare il momento dell’appuntamento per parlare con
Neal era una cosa
meschina però sapeva anche che non poteva fare altrimenti.
Aveva chiesto
nuovamente aiuto a sua madre ma questa volta l’aveva
ascoltava non come aveva
fatto la mattina. Anche Snow aveva constatato che era meglio aspettare,
e
soprattutto le aveva suggerito di meditare sulle parole da usare con
entrambi
gli uomini, con Neal doveva usare parole non troppo dirette e con Hook
doveva
riuscire ad aprirsi come voleva senza avere problemi. Distesa sul suo
letto la
salvatrice continuava a meditare senza alcun risultato, non era mai
stata brava
con le parole, lei faceva sempre tutto con i fatti, era sempre stata
questa la
sua filosofia quindi perché questa volta doveva essere
diverso ? forse se
faceva come sempre sarebbe stato tutto più semplice
esprimersi però anche per
colpa del suo modo di fare che si era messa in quella situazione quasi
imbarazzante. L’emicrania stava diventando sempre
più forte e pulsante nella
testa di Emma, stava pensando da troppo tempo e lei lo sapeva bene ma
non
poteva farne a meno in quel momento, però quel mal di testa
la stava
distruggendo, forse una piccola pausa l’avrebbe aiutata a
riordinare le idee.
Mentre scendeva le scale notò un foglio di carta che
sporgeva dalla porta.
Raccolse l’oggetto con molta curiosità, sembrava
una lettera, e nel leggere il
destinatario il terreno sotto i suoi piedi sprofondò
completamente, una sola
parola “Swan” e lei sapeva bene di chi fosse quella
calligrafia così perfetta
che solo un ex marinaio che aveva servito un re corrotto sapeva usare.
Da
Granny’s qualche ora prima...
Killian sapeva che quella era la cosa giusta da fare, lo aveva sempre
saputo
ciononostante quella scelta lo stava distruggendo pian piano da dentro.
Se lo
faceva era solo per la sua Swan e per il ragazzo, era quello che
continuava a
ripetersi mentalmente, senza risultato alcuno. Era davanti
Granny’s da qualche
minuto, le sue gambe non volevano collaborare in alcun modo, le mani
gli tremavano,
quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto quel
posto. Prese
coraggio e si avviò verso la tavola calda con passo molto
lento, appena varcò
la porta i suoi occhi si puntarono su due figure molto famigliari,
Regina e Bea
stavano parlando mentre bevevano, per quello che riusciva a vedere
Hook, lui
della cioccolata e lei un caffè. Si avvicinò a
loro e prese a parlare “Lo so
che non è il momento adatto ma potete farmi un favore
?” parlava non con la
solita convinzione che caratterizzava Hook, ma il suo tono era triste.
“Captain
eyeliner qual buon vento ti porta da queste parti” a Regina
non scappò il tono
del pirata, sapeva che in quel periodo le cose non gli andavano a
gonfie vele
ma non credeva che stesse così male da chiedere aiuto a lei
ed a Bealfire. “Già
Killian cosa ti serve ?” anche a Neal non scappò
lo stato d’animo di
quest’ultima ma non ci fece molto caso. “Beh,
dovreste consegnare questa
lettera ad Emma” e tirò fuori l’oggetto
nominato da una tasca dentro il suo
pesante cappotto “lo farei io ma…” stava
per finire la frase quando entrambe le
figure davanti a lui lo fermarono con un secco “no”
detto all’unisono. Era
confuso sperava che almeno quel favore gliel’avrebbero fatto
ma effettivamente
si sbagliava. “Non serve leggere quella lettera per sapere
cosa c’è scritto,
quindi no non gliela consegniamo” a parlare per grande
sorpresa del pirata fu’
Neal che sembrava quasi deluso dal suo comportamento.
“E’ divertente vedere
come tu dia sempre del codardo a Gold quando tu stesso in questo
momento stai
facendo la stessa cosa” questa volta fu’ Regina a
proferire parola mentre
sorseggiava il suo caffè. Quella lunatica gli stava davvero
dando del codardo ?
quando lei si era rifugiata in una città creata da un
sortilegio dove i suoi
abitanti non ricordavano chi fossero davvero. “Va bene gliela
consegnerò io non
scomodatevi” cominciava ad irritarsi, era così
difficile fargli questo favore ?
Lui sapeva che non ci sarebbe mai riuscito perché se avesse
incrociato quelle
gemme tanto amate non sarebbe mai partito e sapeva che non poteva
farlo. “Senti
Killian non so’ come mai tu ed Emma continuate a rincorrervi
così tanto,
sarebbe più semplice se voi due vi chiariste subito
così finiamo questi stupidi
capricci da bambini dell’asilo, ok ?” il pirata non
poteva credere alle parole
appena proferite da Bae, secondo lui era capricci quelli, secondo lui
tutto
quello che stava facendo erano capricci!! Dopo quelle parole in un
impeto di
rabbia Killian tirò un pugno in faccia a Neal senza pensare
troppo alle conseguenze,
“Ma dico sei impazzito per caso ?!” Bea si stava
tenendo la mascella per il
dolore, Regina invece lo fulminò con lo sguardo,
“Credevo che dopotutto quello
che ti è capitato fossi maturato e invece mi sbagliavo, non
hai ancora capito
che quelli che tu chiami capricci li stiamo anzi li sto facendo per te,
per
Henry e per Emma voglio che siate la famiglia che tu non hai potuto
avere per
causa mia, non voglio rifare lo stesso errore due volte ma
evidentemente sei
anzi siete troppo occupati a vedermi come il pirata senza cuore che mi
descrivono” finalmente si stava liberando dal macigno che
l’opprimeva da tempo
oramai, si sentiva più leggero. Tutti dentro
Granny’s si ritrovarono a vedere
la scena in silenzio, anche Regina che in quel momento non sapeva
proprio cosa
fare e dire. “Comunque credo che abbiate già
capito le mie intenzioni quindi
l’unica cosa che posso dirvi è addio e salutatemi
Snowhite e il principe” così
dicendo si diresse verso la porta ma una voce lo fece fermare per un
secondo
“Non lo fare, lei non merita di soffrire ancora e sappiamo
entrambi che se te
ne vai lei ne uscirebbe distrutta e so per certo che non è
questo quello che
vuoi per lei” un solo istante e poi Hook continuò
per la sua strada, niente e
nessuno l’avrebbe persuaso a rimanere lì. Con la
lettera tra le mani si avviò
verso l’appartamento di Emma.
Le mani
gli tremavano, il mal di testa aumentò, doveva leggere,
voleva sapere cosa
diceva quella lettera così si fece coraggio e comincio a
leggere
Cara,
Swan
Lo so è da vigliacchi scrivere una lettera ma non sarei mai
riuscito a dirti a
voce, guardandoti negli occhi, quello che ho da dirti. Io ti feci una
promessa,
avrei conquistato il tuo cuore però non sono riuscito a
mantenerla. Nella tua
vita sono solo stato uno sbaglio me l’hai detto anche tu
quando ci siamo
baciati a Neverland, quindi per non crearti altri
problemi e farti vivere la tua vita con
Bealfire ed Henry in pace ho deciso di lasciare Storybrooke per sempre.
Per me
qui non c’è più niente. Ti volevo solo
dire che ti amo e ti amerò per sempre
Emma Swan e spero che troverai finalmente il tuo lieto
fine. Addio Emma
-Killian
L’unica
cosa che Emma riuscì a fare in quel momento era versare
lacrime, l’unica volta
in cui aveva trovato la felicità era riuscita a rovinare
tutto per colpa del
suo passato che l’aveva spinta ad allontanare chiunque anche
l’unica persona
che l’amava e che non l’avrebbe mai delusa. La
rabbia nella salvatrice aumentò
sempre di più, tale da rompere le lampadine in casa con la
magia, Regina
gliel’aveva detto che la magia deriva dalle emozioni di chi
la usa. Non
riusciva a reagire, era colpa sua e solo sua come sempre, era la
salvatrice ma
non era riuscita a salvare la persona più importante, se
stessa. Sentì la porta
dell’appartamento aprirsi ma non voleva vedere chi fosse
voleva stare sola,
prese per uscire da quella stanza con l’aria ormai troppo
pensante per lei ma
una mano conosciuta la fermò “So cosa sta
succedendo e sei ancora in tempo per
fermarlo” Neal la stava fissando dritto negli occhi, era
confusa “Come fai
a...” forse gliel’aveva detto di persona era
l’unica spiegazione razionale.
“Non ha importanza devi solo sapere che ho preso un pugno in
faccia per questo
motivo” e fece segno di guardare un livido che aveva sullo
zigomo. Ma una
domanda la stava tormentando “Perché me lo stai
dicendo ?” era solo curiosa del
suo cambio di idee verso il pirata e verso soprattutto la loro storia,
“Ti
conosco Emma, ti conosco anche meglio di te stessa ma nessuno sa
leggerti
dentro come Killian l’abbiamo notato tutti qui a Storybrooke
tranne te. So che
lo stai allontanando solo per non affezionarti a lui e soffrire
perchè pensi
che ti possa lasciare come ho fatto io, ma ho visto qualcosa che in lui
non
avevo mai visto, sta mettendo la tua felicità e quella di
Henry prima di se
stesso e sinceramente io una scelta così non
l’avrei mai fatta” erano parole
difficili per Neal ma anche lui sapeva che era tutto vero e ne
fu’ anche un po’
triste ma anche sollevato, finalmente Emma avrebbe trovato qualcuno che
la
rendeva felice sempre se quella testona non si sbrigava ad andare.
“Cosa ci fai
ancora qui, vai e corri molto veloce” mentre proferiva quella
frase vide il
sorriso di Emma aumentare ad ogni singola parola, la donna poi corse
veramente
perché non poteva perdere la sua possibilità di
essere felice.
Angolo
autrice:
Salve
mondo, allora cambio di idee tattico questo sarà il
penultimo capitolo di questa long e questa volta è veramente
così. Secondo voi
Emma riuscirà a fermare Hook prima che parta ? oppure la sua
sfiga farà la sua
parte ? beh lo scoprirete nel prossimo ed ultimo capitolo di "Solo per
te,
Swan"
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Capitolo 7 *** Solo per te, Swan ***
Stava
correndo talmente forte che a metà strada dovette fermarsi
per mancanza d’aria,
ciò nonostante si riprese subito e ricominciò
questa volta senza intoppi verso
il porto. Arrivata quasi svenne, non c’era traccia della
Jolly Roger, come
faceva a non vedere quella nave così imponente ? in
realtà c’era una
spiegazione più che logica, ma lei non voleva pensare a tale
conclusione, non
poteva pensare che anche questa volta fosse arrivata troppo tardi e di
nuovo
nel giro di poche ore dall’ultima volta in cui
l’aveva fatto ricominciò a
piangere, questa volta non si sarebbe vergognava se qualcuno
l’avesse vista, era
troppo distrutta. Fece l’unica cosa che in quel momento,
probabilmente,
l’avrebbe fatta stare meglio: urlare. Cominciò
urlando quello che pensava in
quel momento “Sei solo un bugiardo, me lo avevi promesso, non
mi avresti mai
abbandonato e ora sei andato chissà dove lasciandomi
sola” le ultime frasi
faceva fatica a dirle per colpa dei singhiozzi “Bugiardo,
bugiardo,
bugiardo...io credevo che tu fossi diverso da Neal eppure, eppure
adesso mi
rendo conto che siete uguali” in quell’istante si
sentì un pesante cappotto
addosso e una voce che la fece rinascere “Non provare mai
più a paragonarmi a
Bea e copriti che fa freddo” la salvatrice era immobile non
riusciva neanche a
parlare. Ancora con le lacrime agli occhi si strinse in quel grande
cappotto
che profumava di salsedine. “Come fai a...” voleva
davvero finire la frase però
i singhiozzi non glielo permettevano. “Calmati Swan, stavo
per partire ma...”
cominciò a grattarsi l’orecchio in segno di
imbarazzo, Emma sapeva che Killian
aveva sentito tutto e ne fu’ felice soprattutto era felice di
averlo ancora lì
con sè. “Ma hai sentito tutto” per la
prima volta non si vergognava di aver
esternato quello che provava, “era inevitabile
Swan” lo disse mentre l’aiutava ad
alzarsi da terra “quindi...è quello che pensi di
me ?” per Killian se fosse
stato qualcun altro a dirglielo non avrebbe dato peso a quelle parole
ma a dirgliele,
non direttamente, era stata la sua Emma e questo non gli faceva di
certo
piacere. “Si” due lettere, servirono solo quelle
due lettere per far cadere il
mondo sotto i piedi del capitano, sapeva che la sua scelta di andarsene
fosse
la cosa più giusta o forse no, quel dubbio gli venne quando
vide lo sguardo della
donna, era spendo e triste, l’aveva vista piangere ma si era
convinto che non
fossero per lui anzi non potevano essere per lui. “Si
perché sei solo un
miserabile bugiardo, davvero per te le promesse valgono così
poco da non
provare neanche a rispettarle. Io voglio che tu rimanga con me qui a
Storybrooke,
non posso vederti andar via, perché prendere questa stupida
decisione ? Ho per
caso fatto qualcosa di sbagliato ? se è così
dimmelo, posso cambiare davvero ma
non voglio che mi lasci” il cuore di Killian si
fermò per qualche secondo
soprattutto nel sentire le ultime parole di Emma dette quasi in un
sussurro “potrei
sopportare l’abbandono di tutti ma non il tuo” non
poteva aver detto davvero
una cosa del genere, Il pirata stava boccheggiando, non se lo aspettava
proprio, non da Emma. Entrambi non sapevano cosa dire però
il silenzio che si
era creato non era imbarazzante tutt’altro era un silenzio di
approvazione,
entrambi sentivano che quello fosse un momento importante.
“Io davvero non
credevo...” Killian era ancora immobile con Emma davanti,
“Non è colpa tua sai
non sono brava ad esternare i miei sentimenti” e sorrise con
un sorriso sincero
“Giusto” e anche lui la imitò puntando i
suoi grossi occhi colore oceano nei
piccoli smeraldi di lei. Passarono secondi o minuti nessuno dei due lo
sapeva
con certezza, rimanevano fermi uno perso negli occhi
dell’altro poi Killian si
decise ed abbracciò Emma stringendola molto forte quasi per
paura che potesse
scomparire da un momento all’altro. “Sai mi
basterebbe che tu mi dicessi quello
che mi hai detto prima ancora una volta per farmi restare” ed
era vero ora
capiva quello che intendeva dire Bea poco prima da Granny’s
solo che era stato
troppo stupido e cieco da non capirlo subito e il bello che lui si vantava
tanto
che la salvatrice per lui era un libro aperto eppure non aveva capito
che lei
ci teneva veramente al loro legame creatosi nel tempo. Si aspettava di
tutto da
quella donna ma si stupì quando le loro labbra si unirono in
un bacio prima
casto ma che dopo sprigionò tutta la passione che entrambi
avevano dentro, si
staccarono per mancanza di aria dopo svariati minuti “sai che
a me non servono
le parole” e Killian fù felice che fosse
così con lei, “lo so molto bene Swan”
e si baciarono di nuovo, Emma non avrebbe mai ammesso davanti a nessuno
ma
stava aspettando quel contatto da un sacco di tempo ormai.
“Posso farti una
domanda ?” a spezzare la quiete di quel momento magico
momento fu’ la
salvatrice, il pirata annuì per la curiosità,
“si può sapere come ti è saltato
in mente di andartene ?” il suo sguardo cominciò a
farsi più cupo ma subito
Killian si affrettò a rispondere “sai il
perché, hai letto la lettera io
credevo di fare la cosa giusta ma evidentemente mi sbagliavo e anche di
tanto”
ne era consapevole, non poteva credere all’errore che stava
per commettere
eppure ancora un dubbio si stava insinuando nella sua testa
“e con Bea che cosa
intendi fare ?” era una domanda a cui l’uomo voleva
risposta come l’aria per
qualsiasi essere vivente. “io...” la frase lasciata
in sospeso non era un buon
segno, Emma non sapeva come rispondere, Killian non poteva sapere che
era stato
lui a convincerla ad andare al porto però non poteva
escluderlo dalla vita di
Henry, poi un’illuminazione, anche lei aveva una domanda che
gli premeva in
testa e non poteva più aspettare “Tutto questo per
chi lo stai facendo in
verità ?” la risposta sarebbe stata
l’inizio di una cosa molto bella per
entrambi, sempre se fosse stata quella giusta. “In
realtà lo sto facendo solo
per te, Swan” alla salvatrice non servì il suo
superpotere per sapere che
quella fosse la verità.
Angolo
autrice:
Salve mondo, ecco l'ultimo capitolo di questa long, non era proprio il
finale
che volevo ma hey quando mai pubblico qualcosa che avevo in mente. Alla
fine ho
optato per qualcosa di semplice con un finale non troppo chiuso, come
faccio
sempre del resto, per chissà qualche altra storia sulla
nostra amata coppia che
ne dite ? Comunque io vi saluto e spero che questa storia vi sia
piaciuta e
alla prossima
P.S:
All'inizio avevo scritto "Stava
correndo talmente forte che Bolt levati"
giusto per dare enfasi alla sua velocità hahaha
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