Tutto per una ragione

di janerizzoli
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La sconosciuta ***
Capitolo 2: *** L'ospedale ***
Capitolo 3: *** Risveglio ***
Capitolo 4: *** Convivenza ***
Capitolo 5: *** Una strana famiglia ***
Capitolo 6: *** Pizza e cinema ***
Capitolo 7: *** Comprensione ***
Capitolo 8: *** Un nemico inaspettato ***
Capitolo 9: *** Henry! No! ***
Capitolo 10: *** Sorpresa ***
Capitolo 11: *** L'ultima battaglia ***
Capitolo 12: *** Il pericolo è passato ***
Capitolo 13: *** Si torna a casa ***



Capitolo 1
*** La sconosciuta ***


~~CAPITOLO 1

La giornata era iniziata come tutte le altre; la sveglia che suona, la voglia di ignorarla e restare a letto, la telefonata che inevitabilmente arrivava da quando una volta, una sola volta si era riaddormentata ed era arrivata tardi a lavoro, proprio il giorno in cui l'autobus della scuola aveva deciso di fermarsi nel bel mezzo della strada, da quel disastroso giorno Regina tutte le mattine alle 7:00 in punto la chiamava, la bionda le dava il buon giorno, e l'altra riagganciava.
Emma rimuginava su tutto questo mentre, come di consueto faceva colazione da Granny's, quella mattina però qualcosa di nuovo e strano la destò dai suoi pensieri.
Una moto, una splendida moto nera si fermò proprio davanti alla tavola calda,
rimase ad osservare il misterioso centauro, era davvero curiosa di scoprire chi fosse, fisicamente non riusciva ad associarlo a nessuno che conosceva; il centauro spense il motore, e scese, per qualche istante si limitò ad osservare  l'entrata del ristorante, poi con una lentezza quasi ipnotica si tolse il casco, una cascata di capelli mossi e neri come la notte gli ricadde sulle spalle, che prontamente legò in una coda di cavallo; Emma aveva osservato tutto con molta attenzione, il misterioso centauro era una ragazza, che sembrava poco più che ventenne.
La giovane si incamminò verso l'entrata, quando fu dentro si diresse al bancone, aspettando di essere servita, Emma cercava di associare un nome a quel volto, che le sembrava alquanto familiare, conosceva tutti in città, certo molti solo di vista, quella ragazza doveva per forza essere di Storybrooke, l'incantesimo al confine impediva agli stranieri di entrare in città.

“ Ciao, cosa ti porto?”

Chiese Ruby alla ragazza.

“ Una cioccolata calda grazie”

“ Certo arriva subito”

Dopo aver ordinato, la ragazza si sedette su una degli sgabelli iniziando a guardarsi intorno fino ad incrociare lo sguardo con quello dello sceriffo, Emma la osservò attentamente, aveva i capelli neri, leggermente ondulati,la carnagione era chiara, gli occhi verdi e le labbra carnose e rosse come il sangue, la ragazza le rivolse un sorriso che lei ricambiò, anche quello le era dannatamente familiare, qualcosa in quella ragazza la attraeva, doveva per forza averla vista da qualche parte.
Continuò ad osservarla, il suo portamento era elegante, quasi regale si disse, il che stonava molto con la giacca di pelle e la moto.
Le arrivò la sua ordinazione, che iniziò a bere con calma.

“ Scusami, posso farti una domanda? ”

Chiese attirando l'attenzione di Ruby, non che, quella dello sceriffo.

“ Certo dimmi pure”

Rispose la rossa.

“ Sono in viaggio da molto e il motore della mia moto fa uno strano rumore, sai se qui vicino c'è un meccanico?”

“ Sei in viaggio da molto? Quindi non sei di qui?”

“ No, vengo da molto lontano”

La rossa si voltò verso Emma, anche lei sapeva dell'incantesimo, e quella frase non le presagiva nulla di buono.

“ Allora? C'è un meccanico?”

“ Eh...come? Ah si, un meccanico certo, lo chiedo allo sceriffo, Ehy, Emma vieni un attimo qui”

La bionda che non aveva perso d'occhio le due si alzò dirigendosi verso di loro.

“ Emma è lo sceriffo, lei ti saprà aiutare”

“ Ciao Ruby, dimmi cosa c'è?”

“ Questa ragazza viene da FUORI...”

La parola, “fuori”, la enfatizzò in modo da rendere chiaro a Emma che non parlava della periferia.

“...vorrebbe sapere se c'è un meccanico per la sua moto qui vicino”

Lo sceriffo rimase sorpreso, se questa ragazza veniva da fuori, o era un essere magico o l'incantesimo si era indebolito, e nessuna delle due ipotesi le piaceva.

“ Ciao, io sono lo sceriffo, mi chiamo Emma Swan, piacere e benvenuta a Storybrooke”

Le porse la mano, che la ragazza strinse senza esitazione.

“ Hope Sw...Smith, piacere mio”

Al contatto con la mano della ragazza Emma sentì una forte vibrazione, un forte calore.
Era ancora intenta a fissare la ragazza, quando questa, ritraendo la mano chiese.

“ Lei sa se qui vicino c'è un meccanico?”

Emma si riscosse.

“ Certo, penso che Michael ti possa aiutare”

“ Ottimo mi può dire dove lo posso trovare?”

“ Ti accompagno io”

“ Grazie ma non vorrei disturbare”

“ Nessun disturbo”

Emma voleva tenerla d'occhio, si diresse verso la porta mentre la ragazza si alzava e pagava, con noncuranza continuava a osservarla, vide che parlava con Ruby ma era troppo lontana per poter sentire quello che diceva.

La ragazza poi si diresse verso Emma che la aspettava sulla porta.

“ Pronta!”

Disse, uscendo con lei dal locale.
Passandogli davanti la ragazza lasciò una scia di profumo e ancora una volta una strana sensazione di deja-vù si impossessò di Emma, che rimase immobile, non sembrava pericolosa ma l'apparenza inganna, doveva stare attenta.
La ragazza si fermò alla sua moto.

“ Prendo l'auto, seguimi”

Disse Emma, avvicinandosi alla sua auto.
Stava per aprire lo sportello quando sentì la voce di Henry che la chiamava.

“ Ehy! Ciao mà!!

Il ragazzino iniziò a correre verso la bionda, passando davanti all'autobus in sosta.

“ FERMO HENRY!”
 
Gridò Emma, ma era troppo tardi, il ragazzo era già nel mezzo della carreggiata, un'auto uscita nessuno sa da dove e a folle velocità gli piombò addosso.
Emma rimase impietrita dalla scena, non aveva potuto fare nulla, era troppo lontana, e il tutto si era svolto troppo velocemente, sentì solo il tonfo sordo di un corpo che urtava la carrozzeria dell'auto, l'auto non si fermò, ma in quell'istante non era più lo sceriffo era una madre, corse nel mezzo della strada, gridando ai passanti di chiamare un'ambulanza, aveva le lacrime agli occhi, si avvicinò e vide Henry a terra, all'inizio immobile, poi piano piano il ragazzino iniziò a muoversi.

“ Mamma?”

Emma si inginocchiò accanto a lui prendendolo tra le braccia, era un po intontito ma tutto sommato illeso, era invece la giovane straniera ad essersi fatta male, la ragazza era scattata nel mezzo della strada quando aveva visto l'auto piombare addosso a Henry, l'aveva protetto facendogli scudo con il suo corpo.
Emma le si avvicinò sempre con Henry stretto fra le braccia, una profonda ferita alla testa le faceva perdere molto sangue che si spandeva sull'asfalto.

“ Mamma mi dispiace!”

Disse Henry piangendo stretto alla madre.

“ Tranquillo tesoro, andrà tutto bene vedrai”

La sirena dell'ambulanza risuonava nelle sue orecchie, guardarono i paramedici occuparsi della ragazza, i loro volti non presagivano nulla di buono.
Ruby che aveva assistito a tutta la scena si offrì di accompagnarli in ospedale, anche Henry aveva bisogno di cure, e Emma in quel momento non era in grado guidare.

 

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Capitolo 2
*** L'ospedale ***


~~CAPITOLO 2

Era passata più di un'ora da quando erano nella sala d'aspetto del pronto soccorso, Henry era stato visitato e non aveva niente di serio a parte qualche abrasione superficiale che sarebbe guarita in pochi giorni.
Ora stavano aspettando per avere notizie della ragazza.
Emma aveva avvertito Regina dell'accaduto e la donna si era precipitata al pronto soccorso, arrivò correndo, per quanto i suoi tacchi le permettevano e forse per la prima volta in vita sua si malediva per il suo abbigliamento.
Quando vide Henry lo abbracciò, baciandolo sulla testa.

“ Stai bene tesoro?”

Chiese preoccupata.

“ Si, sto bene mamma”

“ Ma cosa è successo?”

Emma al telefono le aveva solo detto che c'era stato un piccolo incidente , niente di grave ma che Henry doveva essere visitato al pronto soccorso.
Non voleva farla agitare più del dovuto.

Il ragazzo, alla domanda della madre abbassò lo sguardo sentendosi colpevole dell'accaduto.

“ Mi dispiace mamma, è colpa mia, ho attraversato senza guardare e...”

Non riuscì a finire la frase, le lacrime gli impedivano di continuare.
Intervenne Emma.

“ Mi ha vista e per venirmi a salutare ha attraversato la strada senza guardare, un'auto è sopraggiunta e li ha investiti”

“ COSA? CHI E' STATO? IO LO UCCIDO!”

“ Non so chi era alla guida, non sono riuscita a vederlo”

“ CHE RAZZA DI SCERIFFO E' SE NON RIESCE NEANCHE A PRENDERE UN NUMERO DI TARGA?”

Emma chinò la testa amareggiata, allontanandosi dal gruppetto, già che razza di sceriffo era se non riusciva a proteggere neanche suo figlio.
A quel punto intervenne Ruby che fino a quel momento se ne era stata in disparte.

“ Ehi! Un attimo, non la può accusare così”

“ Lei stia al suo posto cameriera”

“ No, non sto al mio posto, Emma ha visto investire suo figlio, in quel momento non era più lo sceriffo era una madre disperata, LEI signor sindaco come avrebbe reagito? Avrebbe preso la targa o sarebbe corsa da Henry?”

A quelle parole Regina realizzò che in effetti la ragazza non aveva tutti i torti, anche lei sarebbe corsa da Henry senza badare a nient'altro.
Guardo Emma che si era isolata.

“ Aspetta qui Henry”

Si avvicinò ad Emma.

“ Miss Swan”

La ragazza non rispose.
Si avvicinò ancora toccandole il braccio per farla voltare.

“ Mi scusi Miss Swan, ma ho avuto davvero molta paura per Henry”

“ No, hai ragione Regina dovevo vedere chi era alla guida, o prendere la targa o non so fare almeno qualcosa... è vero sono un pessimo sceriffo...e una pessima madre”

Emma iniziava ad agitarsi e i suoi occhi ad inumidirsi, la tensione del momento iniziava a dare i suoi frutti.

Regina le mise le mani sulle spalle, gesto inusuale per lei ma in quel momento sentì di doverlo fare.

“ No miss Swan, non è vero che è un pessimo sceriffo e men che meno una pessima madre, ha fatto quello che avrebbe fatto chiunque altro, è corsa da suo figlio”

“ Nostro”

“ Nostro cosa?”

“ Figlio, Regina, Henry è NOSTRO figlio”

A Regina si strinse il cuore.

“ Nostro figlio, che sta bene per fortuna”

Emma annuì.

“ E comunque ho chiamato David, gli ho spiegato tutto, detto modello e colore dell'auto, adesso sta raccogliendo le testimonianze e tutto il resto”

“ Visto, non è un pessimo sceriffo, mi perdona per quello che le ho detto?”

Ancora una volta annuì alla domanda della mora.

Non era da Regina scusarsi, lei non si scusava mai, ma la bionda riusciva sempre a metterla in situazioni bizzarre.
Tornarono da Henry e Ruby.

“ Ora che ci penso, ha detto LI ha investiti, chi altro è stato investito?”

“ Una ragazza, si è messa tra Henry e l'auto facendogli da scudo”

“ E ora come sta?”

“ Non lo sappiamo, ancora non ci hanno detto niente”

“ Ma chi è?”

“ Si chiama Hope Smith, pare che sia una turista di passaggio”

“ Non è possibile, il confine è incantato, nessuno può entrare”

“ E' quello che pensavo, avevo deciso di tenerla d'occhio, prima che accadesse l'incidente e poi di parlarne con te, Pensi che sia un pericolo? O forse l'incantesimo si è indebolito?”

“ Non saprei dovrei controllare...”

“ Dobbiamo solo aspettare”

Il gruppetto si mise seduto sulle poltroncine della sala d'aspetto, Emma ripensava alla ragazza ritrovandosi poi a fissare Regina, la guardava seduta accanto a Henry, era cambiata davvero tanto, qualche anno prima non si sarebbe mai scusata con lei, si ritrovò a seguire i lineamenti del suo viso, incantata da quegli occhi color ebano profondi e brillanti, la pelle liscia, le labbra rosse come il sangue solcate da quella cicatrice che le rendeva ancora più sexy, a quel pensiero si riscosse.

( Ma cosa pensi Emma, ti è dato di volta il cervello? E' Regina!)

La mora vedendo il movimento dell'altra si girò verso di lei e le sorrise, Emma non poté fare a meno che ricambiare, rimasero immobili in quella posizione per non so quanti minuti, quell'attimo fu interrotto dall'arrivo del Dottor Whale.

“ Dottor Whale come sta la ragazza?”

Tutti si riunirono attorno all'uomo in camice bianco.

“ La ragazza sta bene, visto il contesto dell'incidente, non è in pericolo di vita,  ha riportato un trauma cranico, di media entità, due costole rotte, ed escoriazioni varie su tutto il corpo dovute alla caduta, la terremo in osservazione”

“ Possiamo vederla?”

“ In teoria no, non siete parenti, ma visto che siete voi, vi lasceremo passare ma non ora, per il momento sta riposando, gli sono stati somministrati antidolorifici molto forti”

Essere lo sceriffo e il sindaco, non che la salvatrice e la ex regina cattiva, aveva i suoi vantaggi.

“ E quando potremo”

“ Nel tardo pomeriggio, andate a casa se ci saranno sviluppi vi chiameremo”

“ Grazie Dottore”

L'uomo se ne andò, tornarono tutti alle loro mansioni, fu per tutti un pomeriggio molto lungo, verso le sei Emma e Regina tornarono in ospedale, mentre aspettavano di parlare con il dottore una voce a loro molto familiare le chiamò.

“ Mamme!”

Si voltarono.

“ Henry che ci fai qui?”

Anche il ragazzino era tornato in ospedale, accompagnato da Mary Margaret.

“ Quella ragazza è qui per colpa mia, voglio esserci anche io quando si sveglia, per poterla ringraziare”

In quel momento le due donne erano davvero molto fiere di quel ragazzino che nonostante la giovane età si dimostrava sempre molto maturo.
Il dottore arrivò.

“ Sceriffo, Sig. Sindaco”

Le salutò di nuovo, le due donne risposero al saluto.

“ Come sta la ragazza?”
“ Devo dire che in queste ore ha reagito molto bene, per adesso dorme ancora ma l'effetto dei medicinali dovrebbe finire a breve, se volete potete accomodarvi nella sua stanza nell'attesa che si svegli”

“ Grazie dottore”

Era passata già un'ora da quando Emma e Regina, sedute ai due lati del letto, aspettavano il risveglio della ragazza, Henry invece si era addormentato sulla poltrona in fondo alla stanza, non avevano detto una parola, si limitavano ad osservare il volto della sconosciuta, quella sconosciuta che non aveva esitato un attimo a lanciarsi contro un'auto per salvare il loro bambino.
Fu Regina a rompere il silenzio.

“ Ha detto che era una turista?”

Emma si voltò richiamata alla realtà dalla voce della mora.

“ Si, mi ha detto che sta facendo un giro in moto”

“ Probabilmente è vero, ho controllato, in effetti è successo qualcosa, c'è stato come un abbassamento di tensione nell'incantesimo”

“ Provocato da cosa?”

“ Non so, per scoprirlo mi dovrà dare una mano lei”

Emma annui.
Passarono ancora alcuni minuti di silenzio.

“ Come ha detto che si chiama?”

“ Hope, Hope Smith”

“ Hope...è davvero un bellissimo nome”

“ Già”

La loro conversazione fu interrotta da un movimento proveniente dal letto, la ragazza si stava svegliando, le due si alzarono per avvicinarsi di più.
Piano piano la ragazza aprì gli occhi, mettendo a fuoco la stanza e le due donne, portandosi una mano alla testa.

“ Ma cosa?....cosa è successo?... dove mi trovo?...”


 

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Capitolo 3
*** Risveglio ***


~~CAPITOLO 3

“ Ahi...ma cosa e successo?....dove mi trovo?....”

“ Tranquilla sei in ospedale hai avuto un' incidente”

Hope ricordò improvvisamente tutto.

“ Hen...cioè il ragazzino sta bene?”

Disse con tono preoccupato cercando di alzarsi dal letto, ma un dolore al torace, dovuto alle costole rotte, la fece subito tornare nei suoi ranghi.

“ No ferma non ti muovere, hai riportato delle ferite abbastanza serie, devi riposare”

Le disse Regina, aiutandola a sistemarsi e rimboccandole le coperte.
Gesto che non passò inosservato ad Emma.
Una voce, dal fondo della stanza, attirò la sua attenzione.

“ Sto bene grazie a te”

Henry con quel trambusto si era svegliato e si era portato accanto alla madre adottiva.

“ Meno male, sono contenta”

Disse Hope rilassandosi.
Rimase per qualche momento in silenzio fissando le due donne davanti a lei.
Poi disse.

“ Lei è lo sceriffo, giusto?”

Emma annuì.

“ E mi scusi, invece lei chi è?”

Si rivolse questa volta alla mora al suo fianco.

“ Oh che maleducata, mi chiamo Regina Mills e sono il sindaco di Storybrooke, piacere di conoscerti”

“ Piacere mio”

Rispose la ragazza.

“ Vado a dire al dottore che si è svegliata”

Disse Regina rivolta alla bionda, uscendo dalla stanza.
La ragazza la osservò uscire, poi si rivolse all'altra.

“ Accidenti, ci tenete davvero tanto ai turisti in questa città, lo sceriffo e persino il sindaco si sono scomodati per vedere se stavo bene”

Emma rise attirando l'attenzione della ragazza.

“ Non è proprio così, è che io sono la madre di Henry”

Disse indicando il ragazzo.

“ e il sindaco invece...”

Purtroppo fu interrotta dall'arrivo del medico.

“ Bene bene vedo che si è svegliata, come si sente?”

“ Come se mi avesse investito un'auto”

Rispose ironica Hope.
A Regina scappò un sorriso, quella sembrava una frase DA EMMA.

“ Vedo che il senso dell'umorismo non le manca, quindi deduco che stia decisamente bene”

“ Mi fa male il torace”

“ Lo credo bene, ha fatto un bel volo, e si è rotta due costole,  ma tutto sommato sembra che abbia la pelle dura, la testa invece come va?”

Chiese il dottore puntando la luce della piccola torcia negli occhi della giovane.

“ Tutto ok, quella è più dura della pelle, molto più dura, l'ho preso da mia madre, quindi non vedo perché due dottori mi debbano visitare”

“ Come due?”

Chiese il dottore allarmato.

“ Sto scherzando, la testa è a posto, non gira, e non mi fa male”

Disse Hope ridendo.

“ Non scherzi troppo, lei ha riportato un bel trauma cranico, e ha rischiato grosso”

“ Ok mi scusi”

Rispose Hope facendo gli occhioni, qualcosa in quell'espressione ricordò a Regina quando Henry da piccolo si fece male cadendo in giardino.

“ Dovrà stare a riposo, almeno per venti giorni, ha un posto dove stare?”

“ COME? VENTI GIORNI?”

Disse, alzandosi troppo velocemente, cosa che ne la sua testa ne le sue costole gradirono.

“ Non si agiti così, non le fa bene”

“ L'ho notato”

Rispose Hope, adagiandosi e riprendendo un respiro normale.

“ Prenderò una stanza da qualche parte”

“ E' qui da sola? Non ha nessuno da avvertire?”

Chiese il dottore.

“ No sono troppo lontani, e non voglio farli preoccupare”

“ Capisco, stare da sola nelle sue condizioni non è consigliabile ma se non può fare altro”

“ Può stare da noi! Abbiamo tanto spazio”

Disse Henry e tutti si girarono a guardarlo.

“ Dai mamma perfavoreeeeeeeeee”

 Henry si stava rivolgendo a Regina con i suoi occhi da cucciolo.

“ Dottore credo che il trama cranico stia peggiorando”

“ Cosa glielo fa pensare? Sente qualcosa di strano?”

“ Si, non era lei sua madre?”

Disse indicando Emma, le due donne si guardarono ridendo.

“ Ti spiego dopo”

Rispose Emma.

“ Mamma non hai risposto, può stare da noi?”

“ Non so Henry”

“ Ma mi ha salvato la vita, non può stare da sola, ha bisogno di noi”

Regina lo guardava.

“ Non importa ragazzino, non credo che tua madre voglia mettersi in casa una perfetta sconosciuta che per quanto ne sa potrebbe essere una serial killer”

Intervenne Hope.

“ Lei dottore che ne dice?”

Disse Henry rivolto al medico.

“ Come ho già detto non deve stare sola”

“ Sentito mamma lo dice anche il dottore”

“ Ascolta Henry”

Disse Hope

“ Non voglio essere un peso, non voglio che tua madre debba preoccuparsi ulteriormente, si sarà già spaventata abbastanza oggi”

“ BASTA, Hope andrà da Regina COSI' E' DECISO”

L'intervento di Emma, che fino a quel momento era stata in silenzio fece voltare tutti.

“ A si? E lo ha deciso LEI?”

Rispose Regina.

“ Si l'ho deciso IO! Non è una serial killer lo dice il mio super potere”

“ EVVIVA!”

Esultò Henry.

“ Un attimo Miss Swan!”

“ Siiiiiiiiiii?”

Fece Emma con fare innocente.

“ Non creda di cavarsela così, ok, la signorina Smith potrà stare da noi, ma ci verrà anche lei sceriffo” 

“ Cosa?”

“ Si, verrà a vivere con noi per tutto il tempo necessario, e si renderà utile”

“ Ancora meglio!”

Esultò più forte Henry.

Le due donne si sfidavano come al solito.

“ EHI, EHI, vi siete accorte che IO sono qui? Non credete che sia io a dover decidere dove stare?”

Intervenne Hope, le due donne si voltarono di scatto.

“NO!”

Dissero insieme, Henry si avvicinò alla ragazza.

“ Non osare contraddirle quando fanno così non ne usciresti bene fidati.”

Hope chinò il capo sconfitta

( Queste due sono tremende)

Pensò.
Regina prese un bel respiro e si rivolse alla ragazza.

“ Henry ha ragione, lo hai salvato, rischiando la tua vita, quindi non puoi essere una serial killer, e ora sei tu ad avere bisogno di aiuto”

Disse queste parole prendendo le mani di Hope e guardandola negli occhi, una sensazione di calore, pace e familiarità la pervase, c'era qualcosa in quella ragazza che la spingeva a volerla proteggere.
Poi rivolta ancora a Emma.

“ E lei Miss Swan è lo sceriffo, quindi è suo dovere assicurarsi che le persone siano al sicuro”

Emma socchiuse gli occhi in due fessure pronunciando.

“ Ok”


La notte mentre tutto intorno a lei c'era silenzio, Hope ripensò alla giornata

( Ho combinato davvero un bel disastro, meno male che mi aveva detto di non farmi notare...)

 

 

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Capitolo 4
*** Convivenza ***


~~CAPITOLO 4

Ci vollero un paio di giorni prima che il Dottor Whale desse il via libera a Hope, giorni che servirono a Regina per preparare tutto il necessario e a Emma per recuperare i pochi effetti personali della ragazza.
Arrivati a villa Mills l'aiutarono a sistemarsi.

“ Bene, tu Hope dormirai nella stanza degli ospiti, è già pronta”

“ Com'è che a lei hai dato subito del tu e a me che mi conosci da  anni dai del lei?”

Disse Emma posando la borsa di Hope sul letto della stanza degli ospiti.

“ Come?”

“ A lei dai del tu e a me del lei”

“ O mio dio ha ragione, mi scuso tanto sig,na Smith, non mi sono resa conto, sono stata così maleducata, è solo che...non so ...mi è venuto normale”

“ Va bene così signora Mills, mi può chiamare Hope”

“ Io dove dormirò?”

Chiese Emma, intromettendosi nella discussione e passando davanti alle due donne.

“ Per lei, Miss Swan, c'è un comodissimo divano al piano di sotto”

Rispose Regina uscendo dalla stanza.

“ COSA? No io li non ci dormo!”

“ Non vedo altre soluzioni, Miss Swan, non ci sono altri letti in casa”

“ Potrei dormire con Henry”

“ Questa è un'opzione da scartare all'istante, il letto di Henry è piccolo e lui deve poter riposare bene”

“ E io invece no?”

“ Di come dormirà lei non mi preoccupo assolutamente”

“ Io non voglio dormire sul divano”

“ Invece lo farà”

“ No”

“ Si”

“ No”

“ SI”

“NO”

“ Certo che lei Miss Swan ha veramente la testa dura”

Emma stava per risponderli a tono quando intervenne Henry.

“ Tu mamma hai un letto grande, Emma potrebbe dormire con te!”

“ SI”

Rispose Emma, forse con troppo entusiasmo vista la reazione dell'altra donna.

“ NO, non se ne parla nemmeno!”

“ E dai, perfavoreeeeeeeee....Si?”

“ NO”

“SI”

“NO”

“SI”

“ Non ricominci!”

“ Dai mamma, non può dormire sul divano per venti giorni, se riposa male non sarà sveglia e se non sarà sveglia non potrà fare bene il suo lavoro di sceriffo”

“ Giusto! Bravo ragazzino”

La donna lo guardò.

“ Tua madre non è sveglia a prescindere”

Il ragazzo stava usando ancora la carta “ occhi da cucciolo” al quale si unì Emma, i due avevano la stessa espressione, Regina trattenne a stento una risata, non voleva darla vinta a quei due.

“ Ti pregooooooooooooo!”

Dissero insieme, dopo un attimo di silenzio e un profondo sospiro la donna rispose.

“ E va bene, faremo una prova stanotte ma se mi arriva anche solo un calcio, LEI fila di sotto sul divano”

“ EVVIVA!!”

Esultarono i due battendosi una sequenza di cinque degna di un contorsionista, Regina scosse la testa.

“ Ho a che fare con DUE bambini”

Hope li aveva spiati da dietro la porte della sua stanza per tutto il tempo.

( Forse non è proprio un totale disastro, dopo tutto ciò che è destinato a noi trova il modo di raggiungerci sempre)

“ Vado a vedere se Hope ha bisogno di aiuto”

Disse Henry.
Bussò e dopo un “AVANTI” da parte di Hope entrò nella stanza.

“ Hai bisogno di qualcosa?”

“ No grazie ragazzino, va bene così”

“ Certo che viaggi leggera”

“ Mia madre dice sempre che per viaggiare non servono grandi cose l'importante è avere sempre lo spazzolino da denti...perché...”

“ L'IGENE ORALE E' MOLTO IMPORTANTE”

Dissero in coro.
Per poi scoppiare a ridere.

“ Si lo dice sempre anche mia madre”

*****************************************************
Era quasi ora di cena Hope e Henry stavano giocando a carte in salotto, le loro risate riecheggiavano in tutta la casa, Regina era in cucina quando il campanello suonò, fu Henry ad andare ad aprire la porta, trovandosi davanti Emma che aveva finito di lavorare, la bionda salutò il figlio e poi si diresse in cucina, Henry tornò a giocare.

“ Ciao Regina”

“ Miss Swan che ci fa qui?”

“ Mi hai detto che dovevo stare con voi, questo include anche i pasti”

“ Non le dà da mangiare sua madre?”

“ Si certo ma il tuo è più buono”

A volte era capitato che Emma si fermasse a cena per far contento Henry.
Regina non voleva darlo a vedere ma era compiaciuta da quel commento della bionda.

“ Dov'è la tovaglia?”

“ Cosa vuole fare?”

“ Apparecchio”

“ Vuole apparecchiare la tavola?”

“ Certo tu cucini io apparecchio se devo vivere qui mi devo rendere utile”

La mora si sentiva strana in quella situazione ma indicò lo stesso a Emma il cassetto dove trovare la tovaglia.
Così mentre Emma preparava la tavola, Regina finiva di preparare la cena.

“ Sai”

Disse Emma interrompendo il silenzio e facendo voltare la mora.

“ L'altro giorno quando ho stretto la mano a Hope ho sentito una strana energia”

“ Anche io l'ho sentita”

“ Pensi che ci sia qualcosa sotto, la dovremmo tenere d'occhio? “

“ Non lo so, cosa dice il suo super potere”

“ Mi dice che non mente, ma anche che non dice tutto”

“ Comunque cercheremo di non lasciarla mai sola, con la scusa delle ferite, ma ha un non so che di familiare, non riesco a sentirla come un pericolo, ha degli occhi sinceri e luminosi proprio come i suoi”

Disse Regina che subito si rese conto di quello che le era sfuggito e pentendosene all'istante.

“ Ah siiiiiii? E così le piacciono i miei occhi sig. Sindaco?”

Rispose Emma con sul volto un sorriso malefico che avrebbe fatto concorrenza alla più temibile Evil Queen.

“ No”

“ Si”

“ No, le ho detto di no Miss Swan!”

“ Ok, ok, be , io quando l'ho vista ho pensato subito che i suoi capelli fossero belli come i tuoi”

Regina si irrigidì, non si aspettava una frase così da Emma, rimanendo per un attimo spiazzata, uno strano calore corse sulle sue guance, perché quella donna riusciva sempre a metterla in difficoltà.

“ Oooooh Sig. Sindaco cosa c'è? La imbarazzano i complimenti?”

Emma si era avvicinata silenziosamente alle spalle di Regina, approfittando del suo momento di distrazione, e ora erano vicinissime, la mora sentiva il suo cuore martellare nel petto.

“ Io...io...”

Inghiottì.

“ La cena è pronta vado a chiamare Henry e Hope”

Dicendo così si divincolò dalla bionda, andando poi a passo svelto verso il salotto, Stava per chiamarli quando sentì il loro discorso,  si fermò per ascoltarli, non era da persona educata origliare ma non riuscì a trattenersi.

“ Hope?”

“ Si?”

“ Ti piacciono le favole?”

“ Certo che mi piacciono”

Nel frattempo Emma era arrivata alle spalle di Regina, che la fermò.

“ Ti piace Biancaneve?”

“ Certo è la mia favola preferita”

“ E quale personaggio ti piace di più?”

La ragazza ci pensò un attimo poi rispose.

“ Io ho sempre fatto il tifo per la regina”

Questa risposta spiazzò Henry e anche le due donne.

“ E come mai? Cioè, di solito tutti dicono Biancaneve o il Principe o uno dei nani”

Chiese Henry incuriosito.

“ Vedi ragazzino, nessuno si ferma mai a pensare come mai la regina sia così, cioè mi spigo meglio, nessuno nasce cattivo giusto?”

Il ragazzo annuì.

“ Quindi deve essere successo qualcosa che l'ha cambiata, non c'è solo bene e male, bianco e nero, se qualcuno si fosse preso la briga di domandarsi il perché dei suoi gesti, forse anche la regina avrebbe avuto il suo lieto fine.
Ma le persone si fermano alle apparenze, non importa chi sei, come sei vissuto e quanta conoscenza pensi di avere, ritarda sempre il giudizio. Dai agli altri il privilegio di spiegarsi. Quello che percepisci può non essere la realtà”

Henry era a bocca aperta.

“ Che c'è ragazzino, mi sembri sorpreso?”

“ In un certo senso si, ma mi piace molto come la pensi, Ma si dice anche che i cattivi non hanno mai il lieto fine”

“ Come ho già detto, nessuno nasce cattivo, quindi come lo sei diventato puoi tornare in dietro , certo è un percorso difficile, ma è così che vince il bene, fai una cosa buona e gli altri ti danno una mano, c'è sempre speranza, no?”

Il ragazzo annuì ancora.

“ Sai penso proprio che andremo d'accordo noi due”

Disse Henry.

“ Si, lo penso anche io, ragazzino”

Regina aveva gli occhi lucidi, Emma se ne accorse e le poggiò una mano sul bracco per rassicurala, Regina istintivamente posò la sua su quella di Emma, mentre ascoltavano quelle parole, si sentiva bene, una sensazione che non aveva mai provato prima, una sensazione di amore, di famiglia, di quella sicurezza e comprensione che aveva sempre cercato in tutta la sua vita, forse quella ragazza aveva ragione, voleva credere nelle parole di Hope.
In tutti questi pensieri non si era accorta che si era appoggiata con la testa alla spalla di Emma che da prima si era sentita un attimo spaesata ma poi aveva stretto l'altra donna fra le braccia.
Quando la mora se ne rese conto si staccò, schiarendosi la voce disse a Emma.

“  Quella ragazza mi piace”

Poi voltandosi verso i due gli chiamò.

“ La cena è pronta a tavola”

Tutti si avviarono in cucina, tutti tranne Emma che era rimasta in piedi sulla porta.

( Il suo lieto fine )

Pensò.

( Speranza....c'è sempre SPERANZA)

Si Emma voleva dare a Regina il suo lieto fine, era tornata a Storybrooke per questo, era questo il suo destino riportare il lieto fine a tutti  compresa Regina.
La voce di Henry la riportò alla realtà.

“ Andiamo mamma o non ti rimarrà niente”

“ Cosaaaaaa? No,no, arrivo!”

E corse in cucina.

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Capitolo 5
*** Una strana famiglia ***


~~CAPITOLO 5

La cena passò tranquilla a Hope venne spiegata tutta la storia delle "due madri", parlò un po di se e chiese a Emma della propria moto.

"Sai potrei anche ripararla da sola se avessi gli attrezzi"

"Davvero?"

Chiese Henry.

"Si mia madre è molto brava in meccanica e mi ha insegnato tutto"

" Anche mà lo è, ti potrebbe dare una mano"

" Se vuoi ho un garage pieno di attrezzi"

 Intervenne Regina, Emma quasi si strozzò con il boccone che aveva in bocca.

"Davvero? e cosa te ne fai se non sai cambiare neanche una ruota?"

"Non si sa mai potrebbero sempre servire"

"Si certo, anche un sifone a V potrebbe sempre servire ma mica lo tengo in casa"

Regina roteò gli occhi, Emma rise.

"Miss Swan non ho la minima idea di cosa possa essere un sifone a V"

"Neanche io ma era una vita che sognavo di dirlo!"

 Tutti a quella battuta risero di gusto anche Regina, nella casa c'era un'armonia tale che se qualcuno da fuori li avesse visti non ci avrebbe mai creduto.

"Comunque, se vuoi puoi usare il mio garage almeno passi un po di tempo"

"Grazie è molto gentile, ma non vorrei disturbare"

"Nessun disturbo e poi Emma ti aiuterà perché non puoi fare grandi sforzi nelle tue condizioni"

"Agli ordini capitano"

 Rispose Emma con il saluto militare e un pezzo di lasagna che ciondolava dalla bocca; Regina appoggiò la testa sulla mano in segno di resa, infondo non era compito suo educarla.

" Regina ma cosa ci hai messo nelle lasagne sono buonissime, hanno un gusto particolare molto meglio di quelle di mia madre"

" Sua madre non sa cucinare questo è un dato di fatto"

"Si va bene, ma cosa ci hai messo?"

"Grani di pepe rosa!"

 Disse Hope soprappensiero, Regina si voltò a guardarla.
 
"Brava come hai fatto ad indovinare, hai un ottimo palato"

 Hope colpendosi mentalmente per aver aperto bocca disse.

" Be sa... anche mia madre le fa così"

" Tua madre sembra davvero una persona in gamba, credevo di farle solo io in questo modo"

****************************************************************
Finita la cena Hope si alzò per sparecchiare mentre Henry e Emma se la stavano filando.

" Ehi, cosa fai? Sei un ospite non ti preoccupare ci penso io"

"Oh no, il proprio piatto va rimesso da soli"

"Lo dice sempre anche la mia mamma”

Commentò Henry.

"E infatti vedo che mi ascolti sempre, te la stavi filando insieme alla tua compare"

 Il ragazzino tornò indietro a testa bassa e rimise a posto il piatto così come Emma e tutti risero di nuovo.

****************************************************************

Ormai era tardi, quindi si salutarono e ognuno andò nella propria stanza comprese Emma e Regina.

"Allora miss Swan io dormo sempre a destra"

"Bene"

 Commentò Emma, Regina prese le sue cose e andò in bagno per cambiarsi Emma stava per sdraiarsi sul letto quando una voce dal bagno la bloccò.

" Si tolga gli stivali sul letto"
 
( uffa)

 Pensò Emma mentre si toglieva gli stivali, stava per gettarli a terra nel mezzo della stanza quando la voce di Regina risuonò ancora.

" E non le getti nel mezzo della stanza!"

( ma come fa?)

 Pensò Emma.

 Dopo 10 min. Regina uscì con una vestaglia di seta nera  legata in vita da un nastro dello stesso colore che le arrivava poco sopra le ginocchia, Emma rimase incantata, nella sua testa iniziava a maledirsi per l'aver insistito per dormire con lei, il divano iniziava a sembrarle molto comodo.

" Be, Miss Swan vuole rimanere li impalata o si vuole cambiare"

 Emma si scosse e entrò in bagno dove mise la faccia nell'acqua fredda , la vista di Regina in camicia da notte l'aveva turbata, come faceva quella donna a essere elegante anche per andare a dormire? Mentre pensava queste cose si cambiò, si mise i soliti calzoncini e la canotta bianca che usava al posto del pigiama, nell'uscire dal bagno attirò lo sguardo di Regina che era già sotto le coperte, la mora rimase a fissarla con gli occhi spalancati, era così sexy, i calzoncini le fasciavano perfettamente le gambe toniche e la canotta metteva in mostra i suoi muscoli e l'addome piatto e scolpito non che il fatto che fosse senza reggiseno, quando Emma ebbe finito di sistemare i propri abiti sella sedia si girò e vide Regina che la fissava.

" Cosa ho fatto di sbagliato ora?"

 Disse avvicinandosi al letto, a quelle parole la mora riscosse.

" No...niente...ehm..."

 Non sapeva cosa dire, aveva improvvisamente la gola secca, e la camminata della bionda fino al letto non la aiutò certo di più, poi però tornò in se.

"Ma lei Miss Swan non c'è l'ha un pigiama?"

 La bionda la guardò alzando le spalle , prima di infilarsi sotto le coperte.

"Nessuno me lo ha mai comprato così ho dovuto arrangiarmi e ora mi sono abituata così"

"Capisco"

 Regina divenne per un momento pensierosa, era colpa sua se Emma non aveva avuto un'infanzia felice, era stata lei a strapparla hai suoi genitori e questo la rendeva triste, la bionda la guardò.

"E ora perché quello sguardo?"

"No, è che...niente...”

“ Dai parla cosa hai? E non mentirmi tanto lo sai che con me non ci riesci ”

Regina rimase per un attimo in silenzio poi prese coraggio e parlò.

“ E' solo che è colpa mia se lei non ha avuto dei genitori che le stavano vicino e ora non fa altro che aiutarmi, non capisco il perché"

 Disse con voce triste, Emma attese un attimo a rispondere guardando l'altra dritta negli occhi, in quei due pozzi neri e profondi che racchiudevano tutta la sua anima ferita, Regina a quel contatto abbassò lo sguardo.

" Non importa, il passato è passato, quel che è fatto è fatto, non si può tornare indietro, certo ti ho odiata, ma poi ti ho visto cambiare"

 Emma le alzò il mento per poterla guardare di nuovo negli occhi.
 
"Non sei più la regina cattiva, io non ho mai visto la regina cattiva, io ho sempre e solo visto Regina"

La mora ebbe un tuffo al cuore a quelle parole e le lacrime iniziarono a  salirle agli occhi.

"Ma io la tratto sempre male perché non mi odia"

"Perché gli amici fanno così, si arrabbino, litigano, ma infondo si vogliono bene"

"Allora noi saremo amiche?"

" uh, certo, incompatibili ma amiche, e poi se il passato fosse stato diverso non avremmo Henry"

Le due donne si guardarono negli occhi in silenzio per qualche istante.
 
"Grazie, ora dormiamo è tardi"

 Dicendo questo si voltò dando le spalle a Emma, la bionda la guardò ancora per un attimo poi si girò anche lei.

"Buonanotte Regina"

"Buonanotte Miss Swan"

****************************************************************

La notte passò tranquilla, era da tanto che Regina non dormiva così serenamente, si svegliò piano piano, sentiva una sensazione di calore e pace che cercò di godersi il più possibile fino a che non si rese conto di dove era, abbracciata a lei c'era Emma, si destò del tutto,il suo volto era appoggiato al collo della bionda, poteva sentire il suo profumo e l'alzarsi e abbassarsi del suo petto a ogni respiro, il suo cuore iniziò a battere velocissimo, voleva saltare giù dal letto ma il suo corpo non si muoveva come se non volesse lasciare quella stretta; all'improvviso Emma si mosse stringendola ancora di più a se; Regina fece per spostarsi e a quel movimento Emma si svegliò, le due si guardarono per un attimo negli occhi a Emma ci volle qualche secondo per realizzare quello che stava succedendo, poi sorrise e disse.

"Buongiorno Regina!"

La mora rimase un attimo spiazzata poi con tono accigliato ma meno di quello che avrebbe voluto rispose.

" Buongiorno? Ma come ha osato avvicinarsi?"

 Emma alzò la testa per guardarsi attorno e poi sorrise.

"Guarda che sei tu a esserti avvicinata io sono nella mia parte del letto e si! Buongiorno!"

 E gli schioccò un bacio sulla fronte.

" MISS SWAN!!!"

  Regina scattò in piedi, scese dal letto e corse in bagno.

"NON OSI MAI PIU'"

E si chiuse la porta alle spalle, Emma ancora se la rideva nel letto, dopo 10 min. Regina non sentendo rumori decise di farsi coraggio e uscire, vide che Emma si era riaddormentata e ne approfittò per sgattaiolare fuori dalla stanza e scendere in cucina.
Avrebbe cucinato la colazione, cucinare la rilassava e aveva davvero un gran bisogno di rilassarsi.
I pancake erano quasi cotti ma la mente di Regina era altrove, ripensava al bacio e senza neanche rendersene conto portò la mano alla fronte e sorrise.

"Ri-buongiorno!"

 Esordì Emma entrando in cucina in calzoncini e canottiera, Regina si voltò.

" E' questo il modo di presentarsi a colazione?"

 Disse indicando l'abbigliamento di Emma, la bionda sedendosi su uno sgabello sorrise.

"Guardi Sig. Sindaco che, primo oggi è sabato non devo lavorare e per secondo anche lei è in pigiama o meglio..."

 E la indicò, Regina si guardò e notò che era in camicia da notte, tra l'altro anche aperta .
 
" ODDIO!!!"

Disse mettendosi le mani davanti come se potesse coprirsi tutta, Emma rise.

( Ero talmente nervosa che sono scesa senza cambiarmi)

 Pensò.

" Dai Regina stai benissimo....caffè?"

Aggiunse Emma con un sorriso da orecchio a orecchio, Regina si sentì avvampare.

" ....oh si...caffè!"

 Si voltò per non farsi vedere, fece per prendere le tazze ma senza i suoi tacco 12 non riusciva ad arrivarci.

" Acciden...."

 Non finì di parlare che qualcosa o meglio qualcuno le era arrivato alle spalle schiacciandola al bancone, Emma essendo più alta di Regina di almeno 10 cm arrivò benissimo alle tazze, Regina era per la seconda volta a contatto con Emma e ancora una volta il suo cuore perse un battito, la bionda abbassò il braccio porgendole le  tazze.

" Ecco a te!"

" Gra...grazie"

 Rispose abbassando lo sguardo per non far vedere il rossore che si sentiva sul volto, ma Emma non si mosse, continuava a fissarla in modo insistente, a quel punto Regina si voltò verso di lei e rimase incantata da quegli occhi verde lago, i secondi passavano e le due non accennavano a dire niente, Emma all'improvviso si sporse verso Regina appoggiando le mani al bancone ai fianchi della mora ,Regina era impietrita non sapeva dove scappare, ma poi voleva davvero scappare? Avrebbe potuto allontanarla con la magia ma non riuscì a muovere un muscolo, il viso di Emma era sempre più vicino.

" Sei veramente bassa!!"

"COSA?"

"Senza tacchi non ti avevo mai vista...sei un tappo!"

" COME OSI! NON E' VERO! RIMANGIATELO!"

"No"

"TE LO ORDINO"

"Sai che paura"

" TI INCENERISCO EMMA!"

"Ti ricordo che anche io ho la magia, anche se rischierei più probabilmente di dar fuoco alla cucina e tu non vuoi una cosa del genere nella tua bella cucina, vero?"

 Emma rideva sotto i baffi mentre diceva queste parole, Regina alla vista di quella faccia da bambina dispettosa non riuscì a trattenere una sonora risata di quelle sincere che vengono dal cuore, Emma rise con lei.

" Cosa c'è di tanto divertente"

 Disse Henry entrando in cucina, le due donne avevano le lacrime agli occhi.

" Perché non siete vestite abbiamo un ospite"

Si guardarono per un attimo e poi ricominciarono a ridere.
 
"Rimproverate dal figlio tredicenne che vergogna!"

 Disse Emma tra le risate.
 Henry era perplesso ma gli piaceva vedere le sue madri ridere.

" Niente, niente"

 Disse Regina andando verso di lui e baciandolo sulla fronte per poi allontanarsi verso le scale.

" Hai ragione vado a vestirmi"

Emma si avvicinò anche lei, baciandolo a sua volta.

" E' che tua madre è un tappo!"

" L'ho sentita miss Swan, per lei niente colazione!"

" Cosa? no,no,no....perdono, perdono"

 Disse correndole dietro su per le scale.

****************************************************************

Hope scese e trovò solo Henry in cucina.

" Buongiorno"

"Ciao Hope, passata bene la notte?"

" Direi di si, gli antidolorifici funzionano alla grande"

" Buon giorno Hope"

Disse Regina entrando in cucina.

" Buon giorno sig.ra Mills"

" Dai ora basta darmi del Lei, puoi chiamarmi Regina"

" E' il tuo nome, in quale altro modo dovrebbe chiamarti?"

Disse Emma, la mora la fulminò con lo sguardo.

"Lei non si intrometta, a differenza sua, Hope è una ragazza educata e da del Lei alle persone che non conosce"

" Mia madre dice sempre che è buona educazione dare del Lei alle persone"

"Visto Miss Swan, Hope tua madre è molto saggia mi piace"

"Ti piace solo perché la pensa come te"

" Solo perché non parlo come uno scaricatore di porto di Boston?"

" Io non parlo come uno scaricatore di porto!"

" No! è vero, lei mangia come uno scaricatore di porto!, senza offesa per la categoria!"

Henry e Hope se la ridevano sotto i baffi.

"Non ti spaventare fanno sempre così ma infondo si vogliono bene"

" Oh, lo so e non sai quanto!"

Rispose Hope senza pensare

"Come lo sai?"

Chiese Henry ma venne interrotto da Regina.

" I pancake sono pronti chi li vuole?"

" IO,IO"

Dissero Henry ed Emma all'unisono alzando i piatti.

" Prima gli ospiti"

 Redarguì Regina.

" E poi ma' tu non li puoi mangiare hai preso in giro la mamma prima"

"AAAAAAH...TRADITORE!!!!"

" Giusto l'avevo dimenticato"

" Cosa? no,no,no...io pancake....io tanta famina!!!"

Disse Emma mettendo il broncio, nello stesso istante il suo stomaco brontolò dicendo la sua.

" Sentito! non mentivo"

" Ok,ok nella mia infinita bontà e perché abbiamo un ospite e non voglio passare per una famiglia di pazzi li può mangiare anche lei"

"EVVIVA!!!"

 Fece Emma battendo le mani e allungando il piatto, lo stesso fece Henry.

" Prego Hope"

"Oh no prima loro sembra che abbiano molta fame"

" Si e anche poca educazione, da Emma lo capisco ma te Henry pensavo di averti educato meglio"

" Ehi, l'infinita bontà è già finita?"

Disse Emma, tutti scoppiarono a ridere.

"Ti sembreremo davvero una famiglia di pazzi"

 Aggiunse Henry.

" No,no...siete una famiglia felice è questo quello che conta"

 Alla parola famiglia Regina trattenne il fiato, erano davvero una famiglia?

" Regina....Regina.... base terra chiama Regina...i pancake!"

" Oh...si scusate"

" Ok ho capito ci vuoi far morire di fame oggi"

 La mora fece finta di non aver sentito.

" Hope cosa ci vuoi sopra?"

" Sciroppo, zucchero e cannella grazie"

"Anche tu? pensavo che questo accozzamento piacesse solo a Henry ed Emma"

" Oh io adoro la cannella"

" Caffè?"

" No grazie io la mattina di solito bevo del tè"

" Bene allora per te e per me tè"

" Non capisco come fate a bere quel coso e a stare sveglie tutto il giorno"

"Classe!"

Dissero all'unisono le due more.

" Voi due mi spaventate!"

Rispose Emma avvicinandosi ad Henry come se fosse veramente spaventata.

" Da come andate d''accordo sembrate madre e figlia"

  Hope quasi si strozzò.

" Ehy! caso mai sorelle!"

Rispose Regina offesa.
Dopo colazione Emma ed Henry aiutarono Hope a portare la moto in garage per poi mettersi ad aggiustarla, dopo un paio di ore il telefono di Emma suonò.

" E' David c'è un problema al molo, non vi dispiace se vi lascio soli, è questione di poco"

" Non c'è problema intanto io finisco di spiegare a Henry come si rimonta un carburatore"

" Ciao mamma a dopo"

 Emma uscì e i due rimasero soli.

" Hope parli sempre di tua madre, tuo padre invece?"

" Be, ragazzino io un padre non c'è l'ho"

"Oh mi spiace scusa, non volevo"

"Nessun problema"

Sorrise.
 
"  Hai fratelli o sorelle?"

" Ho un fratello più grande, è il fratello migliore del mondo, mi aiuta sempre"

" Anche a me piacerebbe avere un fratello o una sorella"

"Non si sa mai in futuro forse"

"Uh, non credo"

 Disse Henry sconsolato.

"Mai dire mai, ragazzino!"

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Capitolo 6
*** Pizza e cinema ***


~~Mi scuso per l'enorme ritardo ma avevo il computer in riparazione e da “ tranquilla basta una settimana” a “ ci dispiace ma ancora no è pronto” è stato un attimo, ma almeno ho avuto un bello sconto.
Bando alle ciancie e buona lettura.
P.S. Per farmi perdonare aggiornerò più spesso.


CAPITOLO 6

“ Il solstizio si avvicina devo riuscire ad allontanare Henry dalle madri o il mio piano andrà a rotoli”

************************************************************
I giorni passavano tranquilli  almeno per Hope e Henry, Emma e Regina erano intente a tenere sotto controllo l'anomalia del confine.

“ Regina che ne pensi?”

“Qualcuno ha forzato il confine, qualcuno di molto potente”

“E' entrato qualcun altro oltre a Hope?”

“ Credo proprio di si, credo che Hope sia passata sul confine nel momento esatto in cui è stato forzato così invece di passare oltre si è ritrovata a Storybrooke”

“ E ora cosa facciamo?”

“ Dobbiamo scoprire chi è entrato e perché”

“ Secondo te è una minaccia?”

“ E' di sicuro una minaccia”

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Hope e Henry stavano rimettendo a posto gli ultimi attrezzi.

“ Grazie al tuo aiuto c'è voluto molto meno per aggiustare la moto e ho anche risparmiato i soldi del meccanico”

“ Di nulla e poi dovrei essere io a ringraziarti per avermi insegnato come si aggiusta un motore e soprattutto per avermi aiutato con i compiti di scuola”

“ Si in effetti può sempre essere utile saper aggiustare un motore e per i compiti be ho avuto un bravissimo maestro, mio fratello ha passato serate intere con me ad aiutarmi era giusto che io facessi lo stesso con te,  ma voglio lo stesso ripagarti anche per il fatto di aver passato il tuo tempo libero con me avrai avuto di sicuro di meglio da fare”

“ No, e poi mi piace stare in tua compagnia”

“ Grazie, in ogni caso ti voglio invitare per un pizza e cinema o cinema e pizza come preferisci, in questo modo anche le tue madri possono riposarsi un po”

“ Sarebbe stupendo devo solo chiedere il permesso alla mamma”

“ Perfetto”

“ Vado subito a chiederglielo”

Dicendo questo corse via euforico.
Ritornò dopo poco.

“ Mamma dice che va bene e visto che sono con te ho il permesso di tornare per le undici”

“ AH PERO'!che onore, a me a tredici anni  non ha mai dato il permesso di tornare alle undici!”

Disse Hope sorpresa.

“ Tua madre è severa?”

“ Lo è ma ho capito che lo fa per il mio bene, perché mi ama”

************************************************************
Quella sera Emma tornò a casa sbattendo la porta, Regina le aveva fatto un duplicato delle chiavi perché si era stancata di sentire quell'incessante scampanellio che la distingueva dalle persone normali, ma ormai si era pentita di quella decisione.

“ Miss Swan la vuole smettere di sbattere così la porta di casa MIA?”

Non ebbe risposta alla sua domanda ma solo un longo sospiro da parte della bionda.

“ Henry e Hope sono fuori, pizza e cinema, siamo solo noi a cena”

“ Capisco e cosa c'è di buono sul menù?”

“ Filetto di maiale in salsa agrodolce sfumato in vino rosso e per dessert panna e fragole, le avevo preparate per Henry ma vuol dire che le mangerà domani”

“ Wow sembra tutto buonissimo, Ehm hai mica del ghiaccio?”

“ E a cosa le serve i ghiaccio in pieno inverno?”

Chiese Regina voltandosi finalmente verso la bionda.
Hai suoi occhi apparve una Emma con occhio e zigomo tumefatti.

“ Ma cosa ti è successo?”

Domandò Regina allarmata correndo in direzione della bionda, che era vistosamente in imbarazzo, le prese il mento e lo alzò in modo da osservare meglio la ferita, facendo questo però il suo volto si ritrovò molto vicino a quello della bionda.

“ C'è stata una lite e il mio zigomo si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma sto bene mi serve solo del ghiaccio”

Regina Con la mano libera sfiorò la parte lesa del volto di Emma.

“ E non hai pensato di andare in ospedale?”

La bionda ci pensò un po su.

“ In realtà no, ho pensato solo di tornare a casa”

“ E tua madre non ti ha curata?”

“ Non casa di mia madre, questa casa”

La mora si fermò un attimo, per Emma  era questa “casa”?, Quando sei ferito cerchi sempre di tornare dove ti senti al sicuro e Emma si sentiva al sicuro in casa sua, non da sua madre, non da Ruby, ma da lei.

“ Regina?”

“Si?”

“ Hai il ghiaccio?”

“ Si certo”

Molto velocemente prese del ghiaccio nel congelatore lo avvolse in un panno e lo porse alla bionda.

“ Ecco”

“ Grazie”

“ Chi è stato?”

“ Non ti preoccupare è stato un incidente, so badare a me stessa”

“ Un'incidente? Un meteorite che ti centra l'auto è un incidente. Emma potevi farti male sul serio”

“ Ti stai forse preoccupando per me?”

La mora rimase immobile.

“ Certo che no, lo so che hai la testa dura, è solo che non voglio risse nella mia città”

“ A ecco mi pareva”

Regina lesse delusione negli occhi della bionda, sentiva l'istinto di avvicinarsi e abbracciarla come faceva con Henry quando era piccolo e si faceva male giocando, era sul punto di fare quel gesto per lei inusuale quando la bionda ruppe l'attimo.

“ In compenso mi hai dato del tu, pensa un po bastava solo farmi pestare se lo avessi saputo prima...”

“ Idiota!”

Regina con una veloce mossa colpì scherzosamente il braccio di Emma.
Che rise.

“ Posso guarirti con la magia”

“ No non importa, è solo un piccolo livido, quando ero in affidamento ho avuto di peggio”

La mora ebbe un' altro tuffo cuore.

“ Ti hanno picchiata?”

“ Ero solo un assegno mensile che avvolte faceva troppo baccano”

“ Mi spiace”

“ Ho imparato a difendermi, un giorno una persona mi disse : Emma cosa sei la principessa che aspetta di essere salvata o la guerriera che si salva da sola, così mi sono salvata, sono scappata e nessuno mi ha più messo i piedi in testa o le mani addosso”

“ E pensare che se non era per colpa mia saresti davvero una principessa”

Regina si rattristò ancora.

“ Regina ti ho detto di non pensarci più, io sono felice ora, accanto a me ho le persone che amo e che mi amano, non vorrei che la mia vita fosse diversa, e poi mi ci vedresti davvero come principessa a cantare e raccogliere fiori nel bosco? Ma dai!”

Regina a quel pensiero sorrise.

“ No in effetti no”

“ Sai lo dovresti fare più spesso”

“ Cosa?”

“Sorridere, sei più bella quando sorridi”

La mora si sentiva in imbarazzo ma sorrise ancora e la bionda con lei.

“ Grazie Emma”

“ E di cosa è la verità”

Disse alzandosi.

“ Vado a lavarmi le mani e arrivo”

************************************************************

Finita la cena Regina propose di mangiare il dessert sul divano, cosa alquanto inusuale per lei, ma dopo due settimane passate in modo totalmente diverso dalla solita routine non le pareva poi così brutto rilassarsi un po sul divano guardando un bel film.

“ Che guardiamo?”

Domandò Emma appropriandosi del telecomando e iniziando a cambiare canale ad una velocità quasi inumana.

“ Per prima cosa niente zapping sfrenato”

“ Sappi che io non guarderò uno di quei programmi noiosi che ti piacciono tanto”

“ Quei programmi noiosi si chiamano documentari, cosa che invece le farebbe davvero bene vedere”

“ Siamo tornate al LEI?”

“ Si”

“ E io non li voglio vedere lo stesso”

“ In realtà avevo pensato ad un film, ma l'idea di un bel documentario sulla vita delle formiche rosse non mi dispiacerebbe affatto”

“ NO!”

“ SI!”

“ NOOOOO”

“ SIIIIIIIIII”

“ NOOOOOOOO NOOOOOOO NOOOOOOO”

“ E dai Emma stavo scherzando, le formiche mi fanno ribrezzo”

“ Ah Ah simpatica, davvero, e allora che proponi”

“ Un bel film”

“ Azione!”

“ Classico”

“ Horror”

“ Commedia”

“Triller”

“ No”

“ Si”

“ NO”

“ Emma è casa mia!”

“ Tiriamo a sorte, sarà il caso a decidere per noi”

“ Eh va bene basta farla finita”

La bionda prese la rivista TV, sfogliò fino al giorno odierno, chiuse gli occhi e puntò il dito.

“ Canale 13”

“ Perfetto”

Disse Regina andando a sedersi sul divano e prendendo il telecomando, il film era iniziato da non più di cinque minuti.

“ Oh no, è una commedia romantica”

Disse Emma buttandosi malamente accanto a Regina.

“ Non ti lamentare, hai scelto tu il modo per decidere cosa vedere”

“ Lo so è che è la mia solita fortuna, uffa”

“ Di grazia almeno posso sapere il titolo del film che sto per vedere”

Emma riprese la rivista e cercò il titolo.

“ Immagine me and you”

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Comprensione ***


~~CAPITOLO 7

Scorrevano i titoli di coda, le due donne non si erano mosse e non avevano proferito parola per tutto il film.

“ Bel film vero?”

Disse Emma.

“ Molto”

Rispose Regina senza voltarsi.
Emma guardò l'orologio, erano le 21:45.

“ Manca ancora più di un'ora al ritorno di Henry e Hope, che facciamo?”

“ Non so, guardiamo un' altro film che dici?”

“ Ok ma stavolta decidi tu “

 La mora allora optò per un film di quelli che piacevano a Emma, anche se non sapeva bene perché.
Ad Emma il film piaceva molto anche se dopo circa 40-45 minuti si rese conto che la donna accanto a lei si era addormentata, per la precisione se ne rese conto perché Regina si era appoggiata alla sua spalla, sul volto della donna un leggero sorriso, si fermò a guardarla e forse per la prima volta vide la vera Regina, non la regina cattiva forte e decisa disposta a tutto pur di distruggere chi le aveva fatto del male, ma solo Regina, la madre di suo figlio, quel figlio che lei aveva abbandonato in fasce in modo che avesse un futuro migliore e che Regina aveva accolto in casa dandogli amore e una famiglia, pensò che quel sorriso doveva esserci sempre sulle sue labbra prima che la bramosia per il potere di sua madre la portasse a diventare quella che tutti conoscono, Regina era una bella persona e non si meritava quello che aveva subito, si ripromise che l'avrebbe protetta da ogni male per ripagare il fatto che sua madre e suo nonno, anche se in buona fede, le avevano rovinato la vita.
Rimase a fissarla per non so quanti minuti poi decise che sarebbe stata più comoda nel suo letto, facendo il più piano possibile la prese in braccio, e si diresse verso le scale, mentre saliva si rese conto di quanto fosse leggera e minuta tra le sue braccia, si rese conto di quanto si assomigliavano, tutte e due con un passato difficile, non capite e abbandonate, tutte e due con le loro armature forgiate da innumerevoli sofferenze.
La poggiò delicatamente sul letto, le tolse le scarpe e spostò da sotto di lei il lenzuolo per poi coprirla, proprio in quel momento la donna si mosse e aprì gli occhi, Emma si era immobilizzata sopra di lei con ancora il lenzuolo a mezz'aria, le due si guardarono per un tempo infinito nella penombra della stanza.

“ Emma...”

“ Shhhhh, è ancora presto i ragazzi non sono tornati, li aspetto io, tu dormi che hai lavorato tutto il giorno”

Disse queste parole finendo di coprire la donna.

“ Ma come?”

“ Ti sei addormentata sul divano e ho pensato che saresti stata più comoda a letto così ti ho portata su”

“ Mi hai portata su? Hai usato la magia?”

“ No ma che scherzi, avrei rischiato di farti materializzare a Tokio, sarebbe stato complicato spiegarlo ai ragazzi, no, ti ho portata su in braccio”

“ In braccio?”

“ Sono forte io che credi”

Disse Emma ridendo e facendo vedere i muscoli in pose ridicole.
Si lei era forte, Regina lo sapeva bene, l'aveva salvata tante volte e ancora una volta si era preoccupata che stesse bene, in quell'istante le venne in mente una frase che Biancaneve le disse molti anni prima, “ L'amore non è dirsi continuamente ti amo, non è quello l'amore. L'amore è scherzare, raccontarsi di tutto, ridere insieme, fare gli stupidi, trovare ogni difetto e accettarlo, nonostante tutto. L'amore è conoscere il peggio di una persona, è fregarsene come per dire : ne vale la pena. L'amore è esserci.”
Emma era tutto questo, lei c'era sempre. Aveva visto il peggio di lei e era rimasta, aveva sempre creduto in lei, l'aveva accettata per quello che era non le aveva mai chiesto di essere diversa, l'aveva protetta e continuava a farlo ogni giorno, con piccoli gesti come portarli il caffè in ufficio, o come quando gli prestò la giacca l'inverno precedente quando iniziò improvvisamente a nevicare per poi passare i sette giorni successivi a letto con la febbre perché si era ammalata prendendo freddo.

“ Dai ora io vado, dormi, buonanotte”

La bionda fece per andarsene quando Regina la fermò prendendola per un braccio.

“ Non andare”

L'altra si voltò.

“ Ti prego rimani un po qui”

Emma annuì e fece per mettersi a sedere sulla poltrona accanto al letto.

“ No, non li...qui”

Regina indicò l'altra parte del letto, Emma rimase un' attimo immobile poi fece il giro del letto e si distese accanto a Regina.
La mora appoggiò la testa sul suo petto chiudendo gli occhi.

“ Grazie”

Emma le accarezzo i capelli.

“ E di cosa? Non ho fatto nulla”

Regina si voltò per guardarla.

“ Grazie di esserci, anche quando faccio la stronza”

“ Praticamente ci sono sempre”

La mora fece per tirargli uno schiaffo ma Emma le afferrò prontamente il braccio.

“ Mi diverto quando fai la stronza, ma mi piaci di più quando sei te stessa, sai quando sei assorta nei tuoi pensieri o quando ti prendi cura di Henry, tu sei una bella persona non lasciare mai che qualcuno ti faccia credere il contrario”

A Regina batteva forte il cuore, come ormai non le succedeva da molto tempo, gli occhi azzurri della ragazza accanto a lei risplendevano mentre pronunciava quelle parole, si alzò lentamente, posò la mano sull'occhio ferito della giovane e con la magia lo fece guarire.

“ Grazie, non importava”

“ Shhhh, lascia che anche io faccia qualcosa per te ogni tanto”

“ Ma tu fai tanto per me, ogni giorno, ti prendi cura di Henry, e di me, è bello tornare a casa e trovare una famiglia che ti aspetta”

“ Noi siamo una famiglia?”

“ Certo, la famiglia non è fatta di legami di sangue, credimi lo so bene, famiglia è chi ti sta vicino e ti cura le ferite”

 Sul volto di Regina apparve un sorriso, il suo corpo si mosse da solo come attirato da l'altro,  avvicinò la sue labbra a quelle di Emma, un leggero contatto, e un brivido pervase le due, il bacio che da prima era leggero divenne sempre più passionale fino a che le due non dovettero separarsi per riprendere aria ma fu per poco la bionda la tirò di nuovo a se, i due corpi si fusero in uno solo, passarono la notte a fare l'amore come nessuna delle due aveva mai fatto poi al mattino si addormentarono l'una nelle braccia dell ' altra, donandosi quel calore che avevano cercato da sempre, non sapevano cosa sarebbe successo l'indomani, volevano solo godersi il momento, un momento di pace e di pura perfezione.

La mattina successiva quando scesero in cucina Henry e Hope erano già in piedi.

“ Buon giorno Henry, buon giorno Hope”

Disse Regina baciando la testa del figlio.

“ Buon giorno mamma, buon giorno mà”

Emma si limitò ad un cenno per poi sedersi e spalmarsi sul tavolo.

“ Buon giorno “

Disse Hope.

“ Hope come stai? Non ti sei stancata troppo ieri sera spero“

“ No, no tranquilla, ieri sera sono rinata”

“ Mi sono divertito un sacco ieri sera con Hope”

Intervenne Henry.

“ Sono felice che vi siate divertiti, dai racconta ragazzino”

“ Il film era bellissimo e Hope è divertentissima, ci siamo fermati a mangiare da Granny's e abbiamo riso tutto il tempo, Hope fa un'imitazione di Granny's impareggiabile, e credo che Ruby si sia presa una cotta per lei, non la voleva più lasciare andare”

Disse Henry ridendo e agitandosi sulla sedia.

“ Sono molto felice”

“ Voi che avete combinato? Quando siamo tornati stranamente non c'era nessuno ad aspettarci”

Le due donne si bloccarono, Regina si immerse nel suo tè e Emma iniziò a balbettare qualcosa.

“ Noi? Nulla...cioè abbiamo fatto qualcosa...ma nulla di che...cioè...”

“Abbiamo visto un film, poi eravamo stanche e siamo andate a letto”

“ Uh, c'è qualcosa di diverso sta mattina, siete strane”

“ Strane? Non mi pare, ti sembriamo strane Regina?”

“ No per niente, Emma, caffè?”

“ Si, grazie”

“ E' che non vi siete ancora dette nulla di perfido, anzi siete gentili, e mamma stai dando del tu a mà”

“ Dai Henry, avranno passato una serata tranquilla senza di noi, si sa che se dormi bene poi il giorno dopo sei più rilassato.”

Disse Hope sorridendo e guardando in faccia le due donne.

“ Si, si è proprio così, abbiamo dormito benissimo”

Continuò Emma mentre Regina cercava di impegnarsi in qualche lavoro.

“ Uh, sarà”

Concluse Henry poco convinto.

Finita la colazione Henry si preparò per andare a scuola.

“ Ciao mamma, ciao Mà, ciao Hope”

Disse velocemente scappando via.

“ Ciao Henry dissero le tre all'unisono”

“ Hope che cosa pensi di fare oggi?”

“ Credo che farò una passeggiata al molo visto che mi sento decisamente meglio”

“ Ok ma non ti affaticare troppo, e portati un golfino che al molo tira sempre un po di vento”

“ Ok mamma”

Rispose Hope soprappensiero.
Regina a quella frase sentì come un brivido.

“ Cioè volevo dire...scusa ma mia madre si preoccupa sempre che non prenda freddo, mi è scappato”

“ Non importa, anzi mi ha fatto piacere, sarei molto orgogliosa di essere tua madre”

Hope sorrise.

“ Grazie è bello sentirselo dire”

Emma aveva assistito a tutta la scena in silenzio, quando Hope se ne fu andata si voltò verso Regina.

“ Noi due dobbiamo parlare”

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Un nemico inaspettato ***


~~
CAPITOLO 8

“ L'incantesimo è pronto ora devo solo aspettare il solstizio e per Regina e per la sua progenie non ci sarà più un futuro”

*****************************************************

Era ormai ora di pranzo, Regina si trovava nel suo ufficio intenta a finire alcune carte quando il cellulare suonò.

“ Pronto?”

“ Ehy, mamma ti va di pranzare insieme a me, Hope e  Mà?”

“ Certo tesoro”

“ Bene, sarò da te tra un attimo, ciao”

Regina rimase a fissare lo schermo del cellulare, non avrebbe mai pensato che un giorno sarebbe stata felice di pranzare con Emma, scosse la testa e si rimise a lavorare.
Dopo pochi minuti la porta dell'ufficio si aprì.

“ Henry hai fatto pres...”

La frase gli morì in gola.

“ Regina da quanto tempo, devo dire che stai ancora benissimo”

“ Non è possibile tu...tu dovresti essere morto!”

Non fece in tempo a dire altro che la figura davanti a lei, con la magia,  la prese per la gola impedendoli così ogni tipo di respiro.

“ Ci vuole ben altro per uccidermi cara Regina, ma adesso basta parlare sarà per me un vero piacere guardarti mentre impotente assisterai alla morte del tuo erede”

Regina non poteva respirare, ma riuscì lo stesso a vedere sbucare Henry dalla porta.

“ MAMMA!”

L'uomo si voltò verso il ragazzo con un ghigno terrificante in volto, facendo questo però lasciò la presa sulla donna.

“ HENRY SCAPPA!”

Urlò Regina con tutte le forze che aveva.

“ Non credere che sia così facile”

Con un gesto della mano bloccò il ragazzo.

“ Mamma non riesco a muovermi”

Regina scattò in avanti frapponendosi tra l'intruso e il ragazzo.

“ Non farai del male ad Henry, prima dovrai passare sul mio cadavere”

“ Grazie dell'invito ma lo avrei fatto lo stesso”

Regina lo fissò, sapeva benissimo che non sarebbe mai riuscita a contrastarlo da sola, ma non aveva altra scelta, nella sua mano si materializzò una palla di fuoco che prontamente scagliò verso l'uomo.
Quest'ultimo con un semplice gesto la bloccò davanti a se.

“ Regina davvero credi di potermi fermare con questa?”

Ad un suo comando la sfera diventò più grande e fu scagliata nuovamente verso la donna.
Regina cercò di fermarla ma fu inutile, era troppo potente per lei, fortunatamente dalle sue spalle un fascio di luce bianca impedì che la sfera la colpisse, purtroppo l'onda d'urto la travolse lo stesso facendole perdere i sensi.

“ NO! Tu...tu non potrai proteggerla per sempre”

Detto questo sparì in una nuvola di fumo nero.
Il ragazzo fu liberato dall'incantesimo e si voltò indietro credendo di vedere sua madre ma dietro di lui non c'era Emma.

“ Chi sei?”

Chiese il ragazzo sconvolto e con le lacrime agli occhi.
La figura inaspettata si diresse verso Regina, chinandosi su di lei.

“ Non fare del male alla mia mamma”

“ Sbaglio o l'ho appena salvata?”

“ Si ma...chi mi dice che sei dei buoni?”

“ Nessuno, devi solo credere in me”

Henry non sapeva cosa fare.
Una luce bianca avvolse il corpo di Regina.

“ Tra un attimo si sveglierà, non dire niente di me a lei o a Emma, ti spiegherò tutto più tardi”

Detto questo scomparve.
Regina si svegliò.

“HENRY!”

“ Sono qui mamma”

La donna lo abbracciò forte.

“ Tesoro stai bene?

“ Si mamma”

“ Dov'è andato?”

“ Non lo so è...solo sparito, ma chi era?”

“ Un gran bel problema, che pensavo di aver eliminato anni fa, dobbiamo avvertire Emma e trovare una soluzione”

I due corsero da Granny's, entrarono e trovarono Emma e Hope sedute ad un tavolo intente a parlare.
Emma fu la prima ad accorgersi dei due.

“ Regina, Henry venite siamo qui”

I volti tesi dei due le fecero capire che non c'erano buone notizie.

“ Emma vieni un attimo ti devo parlare”

Henry nel frattempo si era seduto al tavolo con Hope, Emma si alzò e le due si allontanarono un attimo.
Per ritornare poco dopo.

“ Hope; Henry dovete scusarci ma c'è un problema urgente da risolvere e dobbiamo andare”

“ Nessun problema andate pure”

“ Allora a dopo”

“ A dopo”

Se ne andarono lasciando soli i due ragazzi.

********************************************************************************

La sera si ritrovarono tutti a cena nella grande villa Mills.

“ Hope, Scusaci ancora per oggi”

“ Come ho già detto non c'è problema, siete il sindaco e lo sceriffo è logico che abbiate molto da fare, e poi io e Henry abbiamo fatto una bella passeggiata e poi abbiamo lavato la moto, adesso sembra nuova di zecca”

“ Ci tieni davvero molto a quella moto”

Commentò Emma.

“ Si, è un regalo”

“ E chi te l'ha regalata?”

Chiese Henry incuriosito.

“ Mia madre, per i miei 21 anni”

“ Che strano regalo”

Commentò Regina.

“Lei è un tipo molto “ alternativo”, si è beccata anche una bella ramanzina da tutta la famiglia ma ha la testa dura quando ha detto ha detto, agisce d'impulso senza pensare alle conseguenze”

“ Mi ricorda qualcuno”

Disse Regina sospirando.

“ Ah si? E chi sarebbe questa persona?”

“ Non la conosci”

“ Davvero?”

“ Si”

“ A me piace”

“ Non ne avevo dubbi”

*****************************************************

Ormai erano tutti a letto, Emma e Regina si ritrovarono sole.

“ Regina dobbiamo parlare di ieri notte”

“ Non adesso Emma, abbiamo un problema più importante”

“ Ma...”

“ Ascolta Emma, oggi non ti ho detto una cosa per non farti agitare più del dovuto”

La bionda rimase immobile aspettando che l'altra continuasse.

“ Zagan non è qui per me, è qui per Henry”

“ Henry?”

Regina annuì.

“ E perché?”

“ Perché...perché io...”

Non riusciva ad andare avanti.

“ Regina...”

“ Perché io ho ucciso suo figlio, il ragazzo non aveva fatto nulla di male tranne incappare in me mentre tornava a casa con la medicina per la madre”

Regina si portò la mani al volto.

“ Era solo un ragazzo, poco più grande di Henry”

Un pianto irrefrenabile si impossessò di lei.
La bionda si portò alle sue spalle abbracciandola.

“ Il passato è passato non sei più quella persona”

“ Non riuscirò a fermarlo è troppo potente, usa la Magia di Vendetta”

“ Non sei sola, ci sono io con te”

“ Tu non sai ancora padroneggiarla bene rischieresti la vita e non voglio...non ora che....”

Si fermò come a rimettere insieme i pensieri, in un attimo capì quello che infondo aveva sempre saputo.

“ Ora che?”

La mora si voltò trovandosi gli occhi azzurri della ragazza a pochi centimetri dai suoi.

“... ora che...io...”

Dirlo ad alta voce rendeva tutto reale.

“ ...Ora che ho capito...di....di essermi innamorata di te”

Emma rimase immobile, non riusciva a parlare...a respirare, mentre Regina singhiozzando appoggiava la testa al suo petto.
Il suo cuore iniziò a battere fortissimo.
La mora si riscosse.

“ Emma fai come se non ti avessi detto nulla, anzi domai ti darò una pozione per cancellarti questo ricordo...”

“ ANCH'IO!”

“ Cosa?”

“ Anch'io ti amo!”

Regina non riusciva a credere alle sue orecchie.

“ Ti ho sempre amata, ma credevo di non avere speranze, sapevo di non essere alla tua altezza, tu sei così elegante, bella, eccezionale e io sono solo un'orfana che nessuno vuole”

“ Oh Emma”

“ Cercavo ogni scusa per starti vicino, mi accontentavo di questo, il non finire i rapporti in tempo per costringerti a passare in centrale, il riportare oggetti che Henry si era dimenticato e che invece avevo preso io di nascosto solo per avere una scusa per vederti”

“ Emma...io...”
La frase fu fermata dalle labbra della bionda che dolcemente si posarono sulle sue, era tutto perfetto in quel momento, persino il potente nemico che dovevano affrontare non sembrava più così potente, i loro corpi si incastravano perfettamente, come le loro magie, l'una completava l'altra e in quel momento si resero conto che qualunque cosa fosse successa loro, insieme, l'avrebbero superata.

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Capitolo 9
*** Henry! No! ***


~~
CAPITOLO 9

Erano passati 10 giorni da quando Zagan aveva attaccato, dello stregone non vi era traccia da nessuna parte ma Regina sapeva benissimo che avrebbe attaccato da un momento all'altro, lei e Emma si davano da fare alla ricerca di un incantesimo che lo fermasse o meglio lei cercava e Emma si esercitava con la magia; purtroppo ultimamente aveva iniziato a sentirsi poco bene, la mattina aveva spesso la nausea e doveva correre velocemente in bagno, dava la colpa a tutte le energie che usava per provare incantesimi e pozioni; Emma era sempre li vicina a lei le teneva la testa e la sorreggeva per tornare a letto e poi la stringeva forte una mattina incuriosita le domandò.

“ Emma mi spieghi perché mi stringi così forte, non che non mi faccia piacere, ma sembra che tu abbia paura che scappi”

La sua risposta le fece venire le lacrime agli occhi.

“ Brava hai ragione, sono sempre stata sola, ho imparato a bastarmi a non avere bisogno di nessuno ma mi mancava qualcosa, poi incontrai Neal, ero felice non avevo una vita perfetta ma ero felice poi lui è scappato via da me”

“ E' per questo che mi stringi così forte?”

“ Si, perché questa volta non me la lascio scappare la felicità”

************************************************************

Erano nella cripta.
Al solo ripensare alle parole di Emma a Regina appariva il sorriso sulle labbra.
Si fermò un attimo, sedendosi e chiudendo gli occhi, Emma se ne accorse e corse da lei.

“ Regina cosa hai? Ormai sono giorni che non stai bene devi riposare”

“ Non ti preoccupare Emma sarà un po di influenza”

“ Ti stai affaticando troppo ora ti porto dal dottore”

“ Non essere sciocca, ora non è il momento”

“ Ma...”

“ Nessun ma, sto bene ho solo un peso allo stomaco, ti prometto che mi riposerò, vedrai che è solo un po di stanchezza”

Dicendo questo accarezzò il volto di Emma.

“ Ok ma per favore riguardati”

La mora sorrise, quella turbolenta ragazza che pochi anni prima aveva distrutto il suo intero mondo quello che aveva creato sacrificando il cuore della persona che più amava, sperando finalmente di avere il suo lieto fine adesso era diventata il suo mondo, e a essere sincera questo nuovo mondo le piaceva molto di più.

************************************************************
Era ormai l'ora di pranzo, decisero di ritrovarsi tutti da Granny's, Hope era andata alla visita di controllo fissata dal dottor Whale.

“ Allora cosa ti ha detto il dottore?”

Chiese Henry.

“ E' tutto a posto, sono guarita perfettamente, posso affrontare il viaggio di ritorno”

“ Torni a casa?”

“ Si, purtroppo le mie vacanze sono finite”

“ Mi spiace che tu non abbia potuto fare il tuo viaggio per colpa mia”

“ Non ti dispiacere ragazzino, certo non ho potuto visitare i luoghi che volevo ma i giorni passati con voi sono stati meravigliosi, siete una famiglia fantastica, anzi dovrei essere io a chiedervi scusa per il disturbo che vi ho recato, vorrei poter rimediare in qualche modo”

“ Quale disturbo, per noi è stato un piacere poterti esserti utile e non farti troppi scrupoli puoi tornare a trovarci quando vuoi la nostra porta è sempre aperta”

Rispose Regina.

“ Grazie”

“ Sai mi dispiace tanto che te ne vai mi piaceva avere una “sorella””

“ Non si sa mai, hai due mamme giovani e belle il tuo desiderio potrebbe anche avverarsi”

A quelle parole Emma e Regina quasi si strozzarono con i loro bocconi.

“ Credo che questo sia impossibile”

Commentò Emma.

“ Ah, io non credo nell'impossibile! ”

“ Perché Emma pensi che sia impossibile?”

Chiese Regina vedendo il momento buono per dare un po fastidio alla bionda

“ Come? Be perché...io...tu...”

Emma era diventata tutta rossa.

“ Be...diciamo che penso che sia impossibile perché...ecco...iniziamo ad avere una certa età”

Quella che in quel momento ad Emma sembrava un'ottima risposta per non dover dare troppe spiegazioni sul perché non credeva che ci sarebbero stati altri bambini si rivelò un boomerang con annesso bomba atomica.

“ COOOOOSAAAA??????”

“ No Regina aspetta....”

“ Miss Swan le sembro forse tanto vecchia da non poter avere più dei figli?”

“ Non volevo dire questo Regina”

“ Quanti anni pensi che abbia?”

Henry e Hope se la ridevano all'ennesimo spettacolo delle due donne.

“ Credo che Sua Maestà ne abbia una sessantina, più o meno”

A quella affermazione Regina divenne tutta rossa e una vena iniziò a gonfiarsi sulla fronte.

“ Ah ah ah, che forza che siete, certo non so quanti anni possa avere Regina ma se ne ha davvero sessanta complimenti mi deve dire che incantesimo ha usato”

Alla parola incantesimo tutti e tre si bloccarono di colpo.

“ Cosa?”

“ Che vi prende a tutti sembra che abbiate visto un fantasma”

“ Incantesimo? Come sai...”

“ Come so cosa?”

“ Perché hai detto incantesimo?”

“ E' un modo di dire, come quale pozione o quale trucco”

I tre tirarono un sospiro di sollievo.

“ Siete strani sapete, ma mi piacete tanto”

Henry alzò il suo bicchiere.

“ A Hope!”

Le altre fecero lo stesso.

“ A Hope”

************************************************************

La cena era finita, e tutti insieme stavano uscendo dal locale.

“ Sai mi dispiace davvero tanto che Hope se ne debba andare”

Disse Regina.

“ Ti sei affezionata a lei, vero?”

“ Si, e so che è lo stesso per te, è strano la sento come una di famiglia, come quando vidi Henry per la prima volta, lui era mio figlio, solo lui, non so se mi capisci”

“ Ti capisco, ho la stessa sensazione anche io, però è meglio così visto che dobbiamo affrontare Zagan, restare qui sarebbe pericoloso per lei”

Henry e Hope ridevano e scherzavano qualche metro avanti a loro, mentre le due donne passeggiavano fianco a fianco.

“ Regina senti io...”

La frase di Emma le morì in gola, da una nuvola nera apparve Zagan proprio davanti a i due ragazzi, tutti si bloccarono di colpo, lo stregone scagliò verso di loro un fascio di energia, poco prima di essere colpiti Hope prese per un braccio Henry per poi sparire in una nuvola di fumo dorata, il colpo proseguì andando a colpire le due donne che erano rimaste immobili alla vista di quello che aveva fatto Hope.
Il colpo, potentissimo, si schiantò contro una barriera di luce che si materializzò davanti alle due donne, ma l'onda d'urto le fece cadere a terra, quando rialzarono la testa videro Hope riapparire a fianco di Zagan, senza Henry, per poi toccarlo sulla spalla e sparire con  lui in una nuvola di fumo.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Sorpresa ***


~~CAPITOLO 10

“HENRY!”

Gridarono le due donne alzandosi da terra.

“ Hope ha usato la magia e ha portato via Henry”

“ Dovevo capirlo che non era una coincidenza che fosse arrivata qui in città insieme a Zagan”

“ Ci siamo fatte fregare da quella ragazzina ora come facciamo a ritrovare Henry?”

La risposta non arrivò perché un fortissima esplosione si sviluppò nel bosco.

“ Cos'è stato?”

Chiese Emma.

“ C'è stata un'esplosione in quella direzione, la c'è il mio mausoleo”

“ Forse è li che ha portato Henry”

“ Dammi la mano andiamo”

Regina prese per mano Emma e le due si teletrasportarono al mausoleo, Quando arrivarono la porta era aperta.

“ Dai andiamo Regina”

“ No ferma Emma la porta è aperta”

“ E allora? Meglio così sappiamo che sono dentro”

“ No Emma quella porta può essere aperta solo con la magia del sangue, io sola la posso aprire”

“ E allora chi l'ha aperta?”

“ Non lo so ma dobbiamo stare ancora più attente”

“ Dobbiamo andare Henry potrebbe essere in pericolo”

Le due corsero all'interno, scesero la lunga scalinata di pietra, quando furono infondo videro Henry a terra con le spalle appoggiate al muro, Hope era sopra di lui con una sfera di energia nella mano.

“ FERMA!”

Urlarono le due scagliando entrambe un raggio di energia verso la ragazza che non ebbe modo di scansarlo finendo lontana e perdendo i sensi.

“ FERME, NON FATELE DEL MALE!”

Urlò Henry alzandosi, le due erano pronte a scagliare un' altro colpo quando Henry si mise fra loro e Hope.

“ Henry cosa fai scansati”

Le due donne erano pronte.

“ FERME LEI E' VOSTRA FIGLIA!”

Emma e Regina a quelle parole si bloccarono.

“ Cosa hai detto?”

“ Hope è vostra figlia, è tornata indietro nel tempo per salvarci, ma vi spiegherà tutto lei, ora dobbiamo curarla solo con lei potete avere una speranza di sconfiggere Zagan”

“ Non riesco a capire come la cosa sia possibile”

“ Come ho detto vi spiegherà tutto ma ora andiamo per favore abbiamo poco tempo”

Le due donne ancora non capivano ma si fidavano di Henry, così Regina portò tutti nella grande villa bianca, adagiarono Hope sul letto. Unendo le loro magie curarono le ferite riportate dalla ragazza.

“ Mamma perché ancora Hope non si riprende?”

Domandò Henry dopo una decina di minuti.

“ Il colpo che le abbiamo sferrato era molto potente, anzi sono rimasta sorpresa che fosse ancora viva, ho visto guerrieri e creature magiche cadere con colpi molto meno forti”

“ Povera Hope voleva solo proteggermi”

“ Henry ora ci puoi spiegare? Cosa vuol dire che è nostra figlia? Figlia di chi, mia o di Regina?”

“ E' figlia di tutte e due, mamma ricordi quando Zagan ti ha attaccato per la prima volta nel tuo ufficio, è stata Hope a salvarti e poi a curarti”

“ Ma come è possibile eravamo insieme ad aspettarvi da Granny's, aspetta allora quando è andata in bagno“

“ Hope percepisce la magia oscura ha sentito Zagan ed è corsa a proteggerci”

“ Ma cosa ci fa qui?”

“ L'avete mandata voi, guardate il ciondolo che porta al collo non vi dice nulla?”

Le due donne si avvicinarono.

“ Ma quello è il mio ciondolo con il cigno”

Emma si portò subito la mano al collo.

“ Si, ed è fuso insieme ad un' altro, con...”

“ Una corona”

Rispose Regina.

“ Esatto, un cigno e una corona fusi insieme, adesso guardate dietro”

Le due voltarono il ciondolo, dietro di esso c'erano incise delle parole: H.S.M. The True Love.

“ H.S.M. ? Cosa vuol dire?”

“Hope Swan Mills”

Rispose Henry.
Le due donne si guardarono piene di stupore.

“ Cosa...come...”

“ Non è possibile sarà di sicuro un trucco di Zagan”

“ No mamma, avete fatto caso che per tutto il tempo ha sempre nominato sua madre e mai suo padre, lo faceva solamente per il fatto che non ha un padre ma due madri, voi, parlava di voi”

Le due donne erano ancora più sconvolte, proprio in quel momento Hope riprese i sensi.

“ Ah che botta! Questo viaggio inizia a farsi doloroso”

“ Stai bene Hope?”

Chiese Henry.

“ Si grazie ragazzino”

Rispose guardandosi intorno, vide le due donne che la fissavano imbambolate.

“ Dall'espressione dei loro volti hai detto loro chi sono vero?”

Henry annuì.

“ Scusa ma volevano farti del  male per proteggere me”

“ Non ti preoccupare, capisco, tanto probabilmente mi uccideranno quando tornerò nel mio tempo, mi avevano esplicitamente detto di lavorare nell'ombra”

Disse sospirando, poi rivolgendosi alle due donne.

“ Allora, ciao mamme”

Dalle due ancora nessuna espressione.

“ Henry da quanto sono così”

“ Da una decina di minuti direi più o meno”

“ Tu...tu...sei...”

Emma cercò di parlare.

“ Si sono vostra figlia, se volete vi spiego tutto per filo e per segno tanto ormai disastro per disastro”

***********************************************************

Tutti e quattro scesero giù in salotto e si accomodarono sul divano, tutti tranne Hope che rimase in piedi davanti a loro.

“ Vediamo, non sono brava con le parole...va bé tagliamo corto, Regina tu sei incinta, è stata Emma la sera del solstizio d'inverno, la sera in cui io e Henry siamo andati al cinema”

La mano di Regina corse subito al suo ventre, da dove provenne un piccolo movimento che fece sussultare e sorridere la mora.

“ La tua è una gravidanza magica, scaturita dalla magia del Vero Amore, sarà molto più corta del normale, circa 3 mesi, ora è come se fossi al terzo mese”

“ Ecco il perché delle nausee e della stanchezza”

Disse Henry.

“ Henry tu sapevi tutto?”

Il ragazzo annuì.

“ Quella sera...io...Emma...”

La mora si girò di scatto.

“ EMMA MI HAI MESSA INCINTA?”

La bionda era immobile, in uno stato di shock, fissava un punto non ben definito del pavimento.

“ La magia del vero amore può tutto”

Disse Henry con un sorriso a 33 denti.

“ Sono rimasto scioccato anche io all'inizio ma Hope mi ha fatto vedere una parte del nostro futuro insieme ed è bellissimo, sarà stupendo avere una sorellina come lei”

Disse abbracciando Hope.

“ E tu sarai un fratellone fantastico”

“ Ma perché sei tornata indietro nel tempo?”

“ Ora vi racconto tutto, Zagan è entrato in possesso del cristallo oscuro, una pietra che raccoglie e amplifica tutta l'oscurità presente in qualsiasi essere vivente, e userà questa magia per tentare di uccidermi, purtroppo per lui le nostre magie unite non hanno alcun limite così è tornato indietro nel tempo per far si che non nascessi, uccidendomi direttamente nel grembo di mia madre, l'incidente di Henry non è stato un ' incidente è stato Zagan purtroppo me ne sono accorta tardi e non ho potuto  fare molto, voleva dividervi in modo che io non venissi concepita in tal modo avrebbe avuto la sua vendetta su Regina”

“ Il cristallo oscuro? Nessuno lo ha mai visto come ne è venuto in possesso?”

“ Non lo sappiamo”

“ Ma tu come hai fatto a tornare indietro nel tempo è una magia potentissima”

“ Come ho già detto la nostra magia unita non ha limite”

Hope si avvicinò a Regina, inginocchiandosi davanti a lei e prendendole le mani.

“ Mamma, ascoltami, tu e Emma siete riuscite a portare all'estremo il potere più grande di tutti, la magia più grande di tutte, l'Amore, tu eri l'oscurità che si è redenta, Emma è la figlia del Vero Amore, avete diritto alla felicità e credimi Emma sarà la tua felicità perché ti ama molto più di quanto lei stessa possa credere e tu sarai la sua, lo so, l'ho visto, io ne sono la prova vivente”

Regina aveva le lacrime agli occhi, qualcuno l'amava incondizionatamente a dispetto di quello che era stata.

“ Hope scusa la  domanda ma perché allora non siete tornate tutte e tre indietro nel tempo in questo modo sareste state davvero invincibili”

Domandò Henry.

“ E' semplice Henry perché non possono coesistere nello stesso spazio-tempo due corpi della stessa persona”

“ Ma tu esisti già qui”

E indicò Regina.

“ Tecnicamente no, in quanto non sono ancora nata”

“ Ma lo farai, non mi sono ancora ripresa da questa storia ma ci penseremo poi, ora dobbiamo fermare Zagan, Emma che dici di fare?...Emma?....EMMA!”

La mora si voltò in direzione della bionda che era ancora a bocca aperta, se non fosse stata una situazione di vita o di morte la faccia di Emma sarebbe stata esilarante.

“ Dai Emma riprenditi, stai per avere una figlia va bene ma prima dobbiamo fermare Zagan”

Emma si scosse appena.

“ Riprendermi?...RIPRENDERMI?...ma come faccio a riprendermi dopo una bomba come questa non sono mica miss cuore di ghiaccio? Dio chi lo dice hai miei? Ora capisco cosa ha provato Mary Margaret quandomi ha incontrata da adulta”

Hope se la rideva al bisticcio delle sue future mamme.

“ Ho combinato un bel disastro ma la reazione di Emma è la stessa della versione originale”

“ In che senso?”

Chiese Henry.

“ Mamma mi ha raccontato di quando ha detto ad Emma di essere incinta e che solo lei poteva esserne la responsabile in quanto solo con lei aveva fatto....”

“ Ok, ok risparmiami questo passaggio”

La bloccò Henry.

“ Comunque mi ha detto che è stata due giorni sotto shock esattamente come ora”

“ Due giorni?”

Disse Regina.

“ No, no non possiamo permetterci di perdere due giorni, dai Emma sveglia!”

Regina mollò un ceffone alla bionda.

“ HEY! Ma che ti prende?”

“ Ti dovevo svegliare”

“ Non si usa più il bacio per svegliare le persone?”

“Non nel tuo caso, visto QUESTO!”

E si indicò il ventre che ad un attenta occhiata era più rotondo del solito.

“ Un attimo ma allora quella luce che ha bloccato l'attacco di Zagan...eri tu...cioè lei...”

“ Mamme non sono ancora nata ma vi voglio già un mondo di bene e non permetterò mai a nessuno di farvi del male”

Le due donne sorrisero, quella bambina le aveva salvate, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata.

“Ascoltate, se volete vi posso mostrare quello che ho mostrato a Henry”

Le due annuirono.

“ Bene datemi le mani”

Una volta che la ragazza unì le sue mani con le loro, la loro mente venne trasportata in un' altro spazio tempo, era una sala parto, Regina era stremata ma sorridente, Emma davanti a lei teneva in braccio un fagottino piangente dai lunghi capelli neri.

“ E' bella come te, Regina”

Dicendo questo posò l'esserino sul petto della donna, al solo contatto la bambina smise di piangere guardando fissa la donna che l'aveva appena partorita.

“ Le piaccio”

Disse la mora.

“ E' logico che le piaci è mia figlia ha preso da me i gusti eccezionali e raffinati, come la chiamiamo?”

“ Idiota!”

“ Non mi pare un nome adatto ad una bambina”

La mora scosse il capo.

“ Intendevo tu sei un'idiota, lei è stupenda, è qualcosa di unico al mondo”

“ A me piacerebbe Alice”

“ No, già usato”

“ Clara?”

“ Non le s'addice”

“ Geltrude?, Genoveffa? , Cosmanna?”

“ No”

“ Ariel?, Brunilde?

“ Emma mi fai perdere la speranza”

“Hope?”

A quel nome la piccola accennò un sorriso.

“ Emma guarda, ha sorriso”

“ Ma i neonati non sorridono”

“ Ripeti quello che hai detto prima”

“ Cosa? Hope?”

Ancora una volta la  piccola accennò un sorriso.

“ Che Hope sia, mi pare perfetto per questa piccolina”

Emma prese di nuovo in braccio la figlia.

“ Allora Hope benvenuta in famiglia”

La scena ora si spostò sui primi passi della piccola, che barcollante andava verso i nonni, poi le ginocchia sbucciate, il primo giorno di scuola, i complotti con Henry, i compleanni...alla fine tornarono alla realtà, le due donne avevano le lacrime agli occhi, si guardarono per poi abbracciare la ragazza.

“ Che ne dite, vi piace il futuro?”

“ Oh cara tu sei il nostro miracolo...sei il nostro lieto fine”

 

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Capitolo 11
*** L'ultima battaglia ***


~~CAPITOLO 11

Regina stava camminando da sola verso il mausoleo, quando davanti a lei  apparve Zagan

“ Non è consigliabile, per una donna, camminare da sola nel bel mezzo del nulla, potrebbe incappare in qualche malintenzionato”

“ Da quando ti preoccupi per me?”

“ Da sempre, voglio essere io l'unico a farti soffrire”

“ So badare a me stessa”

“ Non ne ho alcun dubbio, ma senza le tue guardie del corpo non sei abbastanza forte per sconfiggermi”

“ Ti sconfiggerò da sola, nessuno dovrà rischiare la vita per un mio errore”

“ Sei una sciocca, ma almeno in questo modo mi renderai le cose più facili”

“ Non ci contare venderò cara la pelle”

“ Allora grazie dell'invito”

Nelle mani di Zagan apparve un cristallo che brillava di una luce nera, scagliò una scarica di energia verso Regina, la donna cercò di contrastarla con la sua magia ma la scarica era davvero potente all'improvviso un'aura bianca la circondò e la sua magia divenne più forte tanto da respingere al mittente il raggio.
Zagan cadde a terra ma solo per poco.

“ Ma come hai fatto a contrastare il cristallo oscuro? Nessuno era riuscito a tanto”

“ Caro il mio Zagan io ho qualcosa che tu non hai, ho dalla mia parte la forza più grande che esiste, l'amore, l'amore verso la mia famiglia, verso questa piccola che è il mio, il nostro lieto fine”

“ Tu e quel' essere che porti in grembo non mi fermerete, non siete abbastanza forti”

“ Loro da sole forse no ma ci siamo anche noi”

La voce di Emma risuonò alle spalle di Zagan che si voltò giusto in tempo per vederla posizionare a terra l'ultimo cristallo, che unendosi agli altri creò una barriera di contenimento con all'interno lo stregone.

“ Maledette cosa avete fatto?”

“ Abbiamo semplicemente agito come una famiglia, mentre Regina ti distraeva noi abbiamo creato la barriera”

“ Nessuna barriera magica può contenermi”

Disse scagliando un raggio che subito venne assorbito dalla barriera.

“ Ma come ? Non è possibile!”

Hope si avvicinò all'uomo, nel suo sguardo c'era qualcosa di diverso.

“ Vedi Zagan quando ci hai attaccate nel futuro non eravamo pronte così sei riuscito a colpire le mie madri con il cristallo nero, ora versano in fin di vita in un letto, congelate da un incantesimo, ma hai fatto un grande errore a non fare fuori anche me, sono qui non solo per fermarti ma anche per prendermi il cristallo oscuro e distruggerlo salvando così anche le mie madri”

Le due donne l'ascoltavano impietrite.

“ Non lo prenderai mai”

“ Dici? Non sai di cosa sono capace quando perdo il controllo, tu hai ferito a morte le mie madri davanti hai miei occhi e adesso io mi vendicherò”

“ Ho capito, tu sei...ma certo il cristallo oscuro è lui che ti fa parlare così”

“ Di cosa stai parlando?”

“ Tu sei la figlia della regina cattiva, cioè dell'oscurità che si è redenta e della figlia del vero amore, sei luce pura, sei il bene, ma come tutti sappiamo dentro ogni essere c'è si a luce che oscurità, tu essendo solo luce o meglio la luce più pura vieni attratta dal cristallo oscuro il potere malvagio più forte di tutti, che buffo il destino sarai tu a distruggere tutto”

“ Zitto!”

Hope lanciò un raggio magico verso lo stregone.

“ Tu morirai e io salverò le mie madri”

“ Tu...tu...non salverai...proprio nessuno...al contrario sarai la causa della loro fine sarai la causa della fine di tutto”

Disse l'uomo ridendo.
Hope rincarò la dose aumentando il flusso di magia che piano piano stava diventando nero.
Due mani si posarono sulle spalle della ragazza.

“ Ferma Hope la vendetta non è mai la risposta io lo so bene”

“ Ma lui vi ha ferite, portate via da me, se non lo distruggo non potrò salvarvi e rimarrò sola”

“ Hope guardami”

Disse Regina, la ragazza si voltò lasciando libero l'uomo.

“ Hope tu non sei sola, ci siamo noi, e troveremo un modo per salvare le tue madri senza usare la vendetta te lo prometto”

Poi abbracciarono la ragazza che si mise a piangere.

“ Bambina mia noi non ti lasceremo mai da sola”

Hope annuì, poi le tre si voltarono verso Zagan.

“ Zagan, mi dispiace tanto per quello che ho fatto a te e a tuo figlio tanti anni fa ma quella era un'altra persona, una persona accecata dalla vendetta, proprio come sei tu ora, come lo è Hope ma grazie a loro ho capito che la vendetta non serve a niente porta solo altro dolore, altra sofferenza”

“ Le tue parole non cambiano nulla tu hai ucciso mio figlio, un bambino indifeso, Taron aveva solo tredici anni, e io non ti perdonerò”

“ Lo so e se potessi ti ridarei tuo figlio ma non è in mio potere”

Hope si avvicinò alla donna.

“ Nel tuo farse no, mamma, ma noi tutte possiamo farlo”

La mora si voltò.

“ Ho letto un' incantesimo che forse può funzionare se ci uniamo tutte”

“ Ma come?”

“ Fidati di me, fidatevi di me”

Le due donne si guardarono e annuirono.

“ Ci fidiamo”

“ Bene allora datemi le mani”

Così fecero, un vortice scaturì dalla loro magia, un vortice potente.

“ Mamma ripensa al momento esatto in cui hai incontrato il figlio di Zagan”

La donna così fece, il vortice si intensificò poi una forte onda d'urto le scaraventò a terra, là dove prima c'era il vortice apparve un bambino.

“ TARON!”

Urlò Zagan.
Il ragazzo si guardò attorno spaesato.

“ PADRE”

Zagan corse dal figlio ma la barriera lo fermò.
Con un gesto della mano Hope tolse la barriera.

“ Sei sicura di quello che fai?”

Chiese Emma.

“ No, ma spero di non sbagliarmi”

L'uomo corse verso il figlio abbracciandolo.

“ Taron, Taron o mio Dio sei proprio tu”

“ Si padre ma cosa è successo?”

“ Taron tu hai una grande opportunità e anche tuo padre ce l'ha unendo la nostra magia siamo riuscite a farti tornare ma ogni magia ha un prezzo”

“ Quale sarebbe il prezzo?”

Chiese l'uomo con voce irata mettendosi davanti al figlio.

“ Devi rinunciare alla tua vendetta, se tornerai a essere l'uomo buono che eri, Taron resterà con te ma se solo proverai di nuovo a vendicarti su di noi il ragazzo tornerà nell'aldilà”

L'uomo ci pensò un attimo.

“ Tutto qui?”

“ Tutto qui”

“ Va bene dopo tutto voi me lo avete ridato”

In quel preciso istante tutta la magia oscura che Zagan conteneva uscì da lui per tornare nel cristallo.

“ Cosa è successo?”

 Chiese Emma.

“ Zagan ha ritrovato la luce”

“ Hope, grazie, ero accecato dalla vendetta e ho fatto del male a te e alle tue madri prendi il cristallo e salvale”

Dicendo questo passò il cristallo alla ragazza, quando  la mano di Hope le fu vicina una scia magica uscì da esso avvolgendole il braccio.

“ Sarà meglio che questo lo tenga io per il momento”

Regina afferrò il cristallo e lo rinchiuse in un contenitore magico fatto apparire per l'occasione.

“ Giusto devo stare attenta a quello”

“ Già ho già avuto a che fare con tua madre con tendenze oscure non vorrei avere anche la figlia”

Hope sorrise.

“Grazie mamma”

“ Mi fa ancora strano sentirci chiamare  mamma”

 Disse Emma abbracciando le due.
Hope si voltò verso Zagan e suo figlio.

“ Ora sei libero cosa vuoi fare? Rimani qui a Storybrooke o vuoi tornare nella foresta incantata?”

“ Non so se qui sono il benvenuto”

“ Credo che Storybrooke sia il posto ideale per una seconda occasione non è vero mamme?”

Le donne si sorrisero.
Poi Regina si avvicinò ai due.

“ Zagan, Taron lo so che vi ho fatto del male ma come ho già detto quella era un'altra persona ora sono cambiata, qui a Storybrooke mi hanno dato una seconda possibilità e la voglio dare anche a voi quindi come sindaco vi do il benvenuto in città”

 

 

 

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Capitolo 12
*** Il pericolo è passato ***


~~CAPITOLO 11

La giornata era stata lunga ed estenuante, tornarono a casa, dove Henry le aspettava.

“ Allora come è andata?”

“ E' andata bene siamo qui”

“ Di questo non ne avevo alcun dubbio voglio sapere per filo e per segno come si sono svolte le cose avete sconfitto Zagan?”

“ Abbiamo sconfitto Zagan o meglio gli abbiamo dato una seconda possibilità, grazie all'aiuto di Hope siamo riuscite a far tornare in vita suo figlio ora potranno vivere la vita che dovevano vivere”

“ Lo sapevo, siete le meglio”

Mentre lo diceva scambiò con Hope una sequenza di “batti cinque” degna di un contorsionista.

“ Ho come l'impressione che voi due ci darete molto filo da torcere non è vero Hope?”

La ragazza sorrise.

“ Vi lascio scoprire tutto da voi “

“ Ho alcune domande sulla magia che hai usato ma te le farò domani adesso dobbiamo riposare”

Tutti si coricarono e la notte passò tranquilla.
Non tanto invece la mattina, Regina aveva le nausee.

“ Regina tutto bene?”
Chiese Emma da fuori la porta del bagno.

“NO! E' TUTTA COLPA TUA!”

“ Lo so lascia che ti aiuti”

“ TI ODIO!”

“ Non è vero tu mi ami”

La porta si aprì.
Ne apparve una Regina un po pallida ma sempre bellissima.

“ E ti amo anche io, tesoro”

La mora prima imbronciata si addolcì.

“ Lo so, lo so è che non sono abituata a stare male”

“ Tranquilla passeranno presto a sentire Hope”

*****************************************************

Erano tutti seduti attorno al tavolo in cucina aspettando che la colazione fosse pronta, Regina aveva ripreso il suo aspetto magnifico, Henry e Hope stavano chiacchierando del più e del meno, Emma era intenta a preparare il caffè.

“ Mamma...cioè scusa, Regina cosa mi volevi chiedere ieri sera”

La mora sorrise.

“ Puoi chiamarmi anche mamma, d'altronde mi ci dovrò abituare non credi?”

La ragazza sorrise.

“ Ti volevo chiedere dove hai imparato ad usare la magia in quel modo, chi ti ha insegnato? No perché io sono brava ma quegli sono incantesimi di alto livello”

“ E invece sei stata proprio tu, non appena hai visto che ero dotata di poteri magici hai iniziato ad insegnarmi come gestirli, crescendo hai visto che la mia magia era molto potente così ci siamo “ allenate” insieme per riuscire a controllarli, mi hai sempre detto che ci hai messo meno ad insegnare la magia ad una bambina che a Emma”

“ Su questo non ho alcun dubbio, Emma è una zuccona ho dovuto buttarla giù da un ponte perché usasse la sua magia”

“ Hey lo sapete che io sono qui!”

“ E un'altra cosa...”

Regina era titubante a chiederla.

“ Dimmi”

“ Perché non ci hai detto che noi, cioè, le tue mamme sono ferite a morte e che le hai dovute congelare”

“ Non lo so, non volevo farvi preoccupare suppongo, ma adesso ho il cristallo oscuro posso salvarle e torneremo ad essere la famiglia di sempre”

Giusto una famiglia è questo che erano ora, lei Regina colei che aveva distrutto a tutti il lieto fine solo per pura vendetta aveva una famiglia che l'amava, aveva una famiglia con la salvatrice, con  colei che avrebbe dovuto distruggerla, infondo la profezia si era avverata, la salvatrice aveva riportato il lieto fine a tutti, proprio a tutti e ora si prospettava davanti un' altro problema.

“ A cosa pensi?”

Chiese Emma riportando la donna alla realtà.

“ Pensavo che ora lo dobbiamo dire ai tuoi”

*****************************************************

Erano tutti riuniti nel salotto di Mary Margaret e David, avevano deciso di dirglielo tutti insieme, Hope si era offerta di far vedere loro il futuro come aveva fatto con loro e Henry.

“ Emma come mai siamo tutti qui? C'è qualche problema? E come mai ce anche Hope?”

“ Be...noi...allora...io...cioè...abbiamo...”

Emma non riusciva ad articolare niente, non sapeva come dire hai suoi che la donna che aveva maledetto tutti, che l'aveva separata dai suoi genitori era il suo lieto fine, era il suo Vero Amore e che in più portava in grembo suo figlia.
Hope, Henry e Regina si guardavano sorridendo e scuotendo la testa mentre la bionda andava su e in giù per il salotto.

“ E dai ragazzi aiutatemi”

I due si voltarono verso Hope, Henry e Regina.

“ Ok ci penso io”

Disse la Regina che si portò di fianco ad Emma.

“ Emma mi ha messa incinta!”

La mora lanciò la bomba, diretta, poi come se nulla fosse abbracciò Emma baciandola sulla guancia.
I due sul divano erano a bocca aperta.

“ Forse non ho capito bene?”

Disse David

“ Hai capito benissimo, Emma mi ha messa incinta, avrete un' altra nipotina”

“COSAAAAAAAA?????”

La voce di Mary Margaret risuonò nella stanza, si alzò andando di corsa verso Regina.

“TU...TU...NO...LEI E' LA MIA BAMBINA, IO TI UCCIDO!!!”

Regina per la prima volta era spaventata dalla reazione di Biancaneve, e corse a ripararsi dietro le spalle di Emma.

“ Hey, hey, calma tu sei Biancaneve non puoi uccidermi”

“ NON POSSO? SCOMMETTIAMO?”

Emma la fermò.

“ Calmati mamma non è colpa sua...lei è il mio Vero Amore”

A quelle parole Mary Margaret si bloccò di colpo.

“ Il tuo Vero Amore?”

“ Si, lei è il mio Vero Amore, il mio Lieto Fine”

“ Ed Emma è il mio”

“ E possiamo provarlo”

La voce di Hope irruppe prepotente, nella concitazione del momenti tutti si erano dimenticati di lei.

“ Cosa? Un attimo state parlando di queste cose davanti ad un estranea? Siete diventate pazze?”

“ In realtà non sono un estranea, sono il motivo per cui siete qui tutti riuniti...NONNA”

La donna sbianco, cadendo a sedere sul divano.

“Nonn...nonna?”

“ Si nonna, io sono tua nipote o  meglio sono la bambina che Regina sta portando in grembo e che nascerà fra qualche mese, per la precisione, il ventuno di marzo”

“Come è possibile?”

“ Sono tornata indietro nel tempo per salvarmi in un certo senso, salvando Regina, nel mio tempo Zagan a colpito a morte con il cristallo oscuro le mie mamme, io le ho congelate in modo che la magia del cristallo non arrivasse al loro cuore poi anche grazie a voi e a zia Zelina sono riuscita ad aprire un varco temporale e con l'aiuto di questa sono arrivata nel vostro tempo”

Mentre parlava tirò fuori dallo zaino una copertina di lana bianca decorata con un nastro viola e la porse a Biancaneve.

“ Ma questa è la copertina di Emma”

“ Non proprio, girala”

La donna la girò e dietro non c'era scritto il nome di Emma ma Hope.

“ Hope?”

“ Si nonna, l'hai fatta per me, identica a quella di mamma”

“ Hope...”

La donna accarezzò la copertina, era morbida e profumata.

“ Nonni io sono qualcosa che va oltre la magia, oltre il conosciuto, sono la vera essenza del più puro vero amore in quanto figlia di Emma ovvero il frutto del vero amore e di Regina la ex regina cattiva che ha riportato il suo cuore alla luce, ora se volete darmi le vostre mani vi mostrerò quello che il futuro vi aspetta”

I due “nonni” la guardavano ancora titubanti, ma il volto sorridente di Hope gli spronò a dargli le loro mani.
Ancora una volta partirono le immagini, la nascita, i compleanni, il primo giorno di scuola, poi tornarono alla realtà.

“ Tu nonna mi insegnerai a fare torte e a credere nel lato buono delle persone, a non giudicare mai una persona senza conoscerne prima la sua storia e tu nonno mi insegnerai ad andare in bicicletta, a usare la spada, anche se mamma non vuole”

Disse indicando Regina, tutti sorrisero a quel pensiero.

“ Mi insegnerai a non mollare mai e che il vero amore ti troverà sempre”

I due nonni avevano le lacrime agli occhi.

“ Oh Hope vieni qui”

I due abbracciarono la ragazza, stringendola forte.

“ Benvenuta i famiglia, bambina”

 

 

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Capitolo 13
*** Si torna a casa ***


~~CAPITOLO 13

Dopo la confessione hai nonni tutta la famiglia Swan-Mills decise di andare a pranzo da Granny's.

“ Ciao ragazze cosa volete ordinare?”

“ Per me un cheese burger, patatine e coca cola”

Disse Emma.

“ Anche per me”

Rispose Henry.

“ E a lei sindaco cosa le porto?”

“ Per me un'insalata di pollo e acqua minerale grazie”

“ Hope?”

“ Per me un doppio cheeseburger, patatine, crocchette, un milk shake alla cioccolata, e coca cola, grazie Ruby”

Tutti al suo tavolo erano a bocca aperta.

“ Che c'è?”

Chiese la ragazza.

“ Alla salute “

Commentò Emma.

“ Posso mangiare quello che voglio non ingrasso di un etto, questo l'ho preso da te mamma”

“ E anche la fame direi”

Aggiunse Henry.
La ragazza rise.

“ Mangio così solo quando veniamo, cioè verrò, cioè insomma avete capito, di solito mangio solo cose piuttosto salutari come insalate di pollo, frutta, cereali”

“ Questo scommetto che te l'ha insegnato Regina”

“ Da te credo proprio che non lo abbia imparato miss cheeseburger”

“ L'ho imparato da tutte e due, non avete idea di come cambierete dopo la mia nascita”

Le due donne si guardarono e si sorrisero.
Arrivarono i piatti e tutti si misero a mangiare.

“ Dimmi Hope ce l'hai il fidanzato? O la fidanzata?”

La ragazza quasi si strozzò con il milk shake che stava bevendo.

“MAMMA!”

“ E dai è una domanda semplice, ce l'hai?”

“ Su Emma, non lo vedi che è in imbarazzo”

“ Ce l'hai non è vero?”

Lo sguardo di Emma era quali paragonabile alla più cattiva regina cattiva.

“ In effetti si, ce l'ho”

Disse la ragazza riprendendo a bere il suo milk shake con disinvoltura.

“E chi è lo conosco?”

“ Non ancora, cioè deve ancora nascere”

“ Vediamo fammi pensare c'è qualcuno che aspetta un bambino? Non mi viene in mente nessuno”

“ Probabilmente perché verrà concepito...vediamo...si più o meno quando io nascerò l'ho trovato più giovane di me di nove mesi”

“ Poco male io l'ho presa più giovane di me di quar...molti  anni”

Disse Regina.

“ Si ma ora abbiamo la stessa età”

“ Solo per via della maledizione altrimenti sarei stata tua nonna”

“ Mamme il nostro albero genealogico è inquietante”

Disse Henry.

“E possiamo sapere il suo nome?”

“ Si chiama Gideon”

“ Gideon? Interessante lo terrò d'occhio quando nascerà, e chi sono i genitori?”

“ Ma quante cose vuoi sapere, Emma”

“ Voglio solo sapere con chi esce mia figlia, se è al sicuro se lui è un bravo ragazzo”

“ Con chi uscirà caso mai e se non te ne sei resa conto nostra figlia ha un potere inimmaginabile non credo che abbia problemi a difendersi”

“ Lo so, insomma chi sono i genitori?”

Regina alzò gli occhi al cielo.
Hope sorrise.

“ Per restare in linea con il nostro albero genealogico inquietante, come dice Henry, i suoi genitori sono Gold e Belle ma mi raccomando questo è un segreto non lo deve sapere nessuno”

Le due donne rimasero a bocca aperta.
Henry sospirò.

“ Lo sapevo, e io cosa farò?”

“ Tu fratellone hai una splendida bambina di nome Lucy”

“ Cosa? Sarò nonna?”

“ Cosa credevi che sarebbe rimasto per sempre un bambino?”

Aggiunse Emma.

“ Sono fatti che avverranno tra vent' anni pensate a godervi il presente, il futuro può attendere”

“ Cosa accadrà al futuro ora che hai cambiato il passato?”

Chiese Regina.

“ Eh, non mi ci far pensare, in linea di massima nulla, le cose si svolgeranno nello stesso modo, solo che voi, cioè le mie madri avrete due ricordi dello stesso periodo, quello originale e quello che io ho cambiato, e so che me la farete pagare cara”

“ Certo, non si altera il passato”

“ Lo so me lo avete sempre detto quando facevamo allenamento magico”

“ Sei proprio figlia di tua madre”

Sospirò Regina.
Tutti risero perché in effetti il gene Swan ogni tanto si faceva vedere.

Il pranzo continuò in tono molto più leggero, poi tornarono tutti a casa.

*****************************************************

Qualche tempo dopo Hope era pronta per la partenza, stava sistemando le ultime cose nelle borse della moto quando arrivarono tutti.

“ Tieni Hope qui dentro c'è il cristallo oscuro, stai molto attenta con questo per favore “

“ Non ti preoccupare, sveglierò le mie mamme e poi lo metterò dove nessuno lo potrà più toccare”

Tutti abbracciarono la ragazza.

“ Mi raccomando stai attenta “

“ Non ti preoccupare nonna, so badare a me stessa”

“ Neve, Hope è nostra figlia sono gli altri a dover stare attenti”

Disse Regina.

“ Bene io vi saluto, non fate danni in mia assenza che ne ho già combinati abbastanza io”

“ Già chi sa da chi hai preso!”

Commentò Regina.

“ Hey!”

“ Io non ho fatto nomi, lei ha la coda di paglia miss Swan!”

Gli occhi di Emma si ridussero a due fessure e tutti scoppiarono a ridere, la bionda si chinò sulla pancia di Regina, che ormai era molto evidente.

“ Dai tesoro salutati”

Regina scosse la testa.

“ Ho una fidanzata pazza”

“ Si e anche molto affascinante”

Tutti risero ancora una volta, poi Hope si infilò il casco e accese la moto.

“ Un attimo”

Esordì Regina.

“ Hai detto che questa moto è un regalo di tua madre...io non approvo queste cose così pericolose quindi devi essere stata tu a comprargliela”

Hope fece l'occhiolino e partì.

“ EMMAAAAAAAAA, COME TI SEI PERMESSA DI REGALARE UNA COSA DEL GENERE ALLA MIA BAMBINA E' PERICOLOSA!”

“ Hey io non le ho regalato proprio nulla...ancora”

“ E neanche lo farai mai!”

********************************************************************************

Hope prese la strada che conduceva fuori città, al confine aprì il portale e ci passò dentro, dopo pochi istanti correva lungo la stessa strada ma verso Storybrooke, passando per il centro le persone la riconoscevano e la salutavano.
Arrivò a casa dove  Mary Margaret e David, vent'anni più vecchi, le corse incontro abbracciandola.

“ Tesoro finalmente sei tornata”

“ Si nonna, dai andiamo a svegliare le mamme”

Si diressero verso i giacigli dove le due donne dormivano una accanto all'altra.
Hope prese lo scrigno dal suo zaino, si mise davanti alle due e lo aprì, un fascio di energia scaturì dalle due donne per tornare nel cristallo, ma allo stesso tempo un' altro fascio circondava Hope, la ragazza cercava di resistere a tutta quella energia oscura, ma non era facile , quando le due donne furono liberate Mary Margaret chiuse il coperchio, e Hope fece un bel respiro.

“ Grazie nonna”

“ Di nulla cara”

Hope si avvicinò alle madri e le baciò tutte e due sulla fronte da dove scaturì un bagliore arcobaleno, una alla volta si svegliarono, si guardarono intorno e sorrisero alla figlia scendendo dal letto.
Abbracciandola.

“ Hope cosa è successo?”

“ Zagan vi ha colpite con il cristallo oscuro, io l'ho ferito, ma poi è tornato indietro nel tempo per uccidermi, io l'ho seguito e l'ho fermato”

“ Hai fatto tutto questo da sola?”

“ Si, ahm, cioè no, cioè diciamo che ho avuto dell'aiuto”

Le due donne si fermarono un attimo, i nuovi ricordi iniziavano a farsi strada nella mente, Hope intanto aveva iniziato ad arretrare lentamente verso la porta.

“ Aspetta un attimo...ma...”

Le due donne alzarono contemporaneamente la testa verso la figlia.

“ HOPE! MA COSA HAI COMBINATO!”

Le parole si infransero sul muro in quanto Hope stava già correndo lungo la via.

“ HOPE SWAN- MILLS TORNA IMMEDIATAMENTE QUI!”

 

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