Land of Confusion

di hinata93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- Land of confusion. ***
Capitolo 2: *** Restart ***
Capitolo 3: *** Almost ***
Capitolo 4: *** Feelings ***
Capitolo 5: *** Maybe ***
Capitolo 6: *** No we can't ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1- Land of confusion. ***


Buon giorno popolo di Efp. Oggi vi posto qualcosa di diverso. Fondamentalmente questa non è una semplice fan fiction. E' una ruolata. Cosa è una ruolata? Semplice, io e una mia amica, DarkJessy94 abbiamo creato, un po' per gioco Kara e Lena e, sempre per gioco, abbiamo iniziato a scrivere una storia in botta e risposta.
Io in particolare scrivo le parti di Lena mentre lei scrive Kara.
Ovviamente vi sono delle differenze tra una ff normale ed una ruolata perché fonamentalmente io ho potere su Lena (e qualche altro personaggio che vedrete più avanti) e quindi ciò genera una serie di scelte diverse. Per farvi capire in alcuni casi io avrei risposto diversamente con Kara rispetto alla mia collega ma, proprio la sua risposta, ha generato delle svolte inaspettate nella storia. Diciamo che è più dinamica la cosa.
Ora che vi ho spiegato per sommi capi che cosa è questa storia vi lascio alla lettura. Sarei onorata se decideste di darci dei pareri.
Grazie. Hinata93.

Kara: *Insieme al gruppo di ricognizione kryptoniano, Kara si trovava molto vicina alla capitale di Daxam. La missione era semplice: contare da lontano in modo approssimativo quanti uomini e astronavi possedeva Daxam. Erano in periodo di guerra e la tensione insieme all'ansia divoravano Kara. Dovevano giocare di astuzia, perché non possedevano purtroppo le stesse risorse del loro nemico. Avvolta in una stoffa color sabbia per riparare il viso dalle piccole tempeste desertiche che avevano incontrato, teneva nascosto il resto della divisa kryptoniana da combattimento degli El per non farsi riconoscere.* 
Ma guarda un po' qui chi c'è *la voce di un uomo sconosciuto interruppe la riflessione di Kara, che si girò per vedere chi fosse l'estraneo. Purtroppo non era da solo. Era insieme ad altri cinque uomini e puntarono già i fucili laser nella loro direzione. Erano finiti in un'imboscata. Non poterono che alzare le mani per arrendersi.

Sul tardi Kara aveva scoperto che erano finiti nelle mani di un gruppo di schiavisti e mercenari diretti alla capitale per vendere la loro merce. Quando il capo di quella spedizione si premurò di denudarli per capire a quanto potesse venderli, si fermò di colpo appena vide il simbolo degli El sul petto di Kara. Aveva capito che avrebbe potuto diventare ricco vendendola non al mercato, ma bensì ai reali di Daxam. Era un prigioniero di guerra legato alla famiglia al comando di Krypton, avrebbe fatto una fortuna. 

L'uomo dopo vari ordini gridati ai suoi uomini, prese Kara e la trascinò con sé per andare al luogo prestabilito, ovvero il palazzo reale.*

Lena: *Quando le giunse la notizia Lena non poté che ghignare soddisfatta.

Che giornata fortunata, i mercenari erano riusciti a catturare Kara della famiglia reale degli El. * Portatela nelle prigioni* Disse al capo delle guardie.* E assicuratevi di dare una lauta ricompensa ai venditori, hanno fatto un ottimo lavoro* disse.

Decisa a far attendere la ragazza un po', giusto per farla innervosire, Lena si diresse verso la sala reale. Ci vide Rhea, la sua madrina, e suo figlio Mon El, il legittimo erede al trono.

Si inchinò leggermente a Rhea mostrandole il suo rispetto, prima di sedersi nel trono accanto a lei.* Mia signora, mi è arrivata la voce che i mercenari abbiano catturato una piccola combriccola Kryptoniana venuta a spiarci. E insieme a loro è stata presa l'erede di Zor-El, Kara Zor-El. Ho già predisposto che venisse portata nelle carceri e più tardi andrò a farle una piccola visita per mostrare loro com'è l'ospitalità Daxamita.*

Le due donne sorrisero malignamente prima di continuare a prendersi cura del loro regno.

Lena ne era consapevole, non era l'erede del trono di Daxam, ma sapeva anche che Rhea (e con essa tutto il regno) pensava che fosse lei colei che avrebbe riportato allo splendore il regno. Mon-El era solo un fantoccio da raggirare.

Qualche ora dopo Lena decise di aver fatto aspettare abbastanza la ragazza Kryptoniana* Portatemi alle prigioni* Disse alle sue guardie.

Una volta giunta nelle prigioni non poté che storcere il naso alla puzza di muffa che sentiva. Non era il luogo ideale per una reale ma dovette ammettere che era perfetto per un Kryptoniano.* I vermi alla terra* Ridacchiò prima di varcare la porta con aria superiore.*

Spero che tu ti sia trovata bene, Kara Zor-El di Krypton, spero che le mie guardie non ti abbiano fatto mancare nulla.* Ghignò soddisfatta nel vedere la ragazza.

Incrociò le braccia al petto prima di far segno ad una delle sue guardie che costrinsero la ragazza ad inchinarsi in segno di rispetto.*

Dev'essere difficile inginocchiarsi con quella gonna così corta, kryptoniana.*

Rise malignamente godendosi la faccia della ragazza.

Sollevò un sopracciglio soddisfatta quando fu messa ai suoi piedi.*

Kara Kara Kara... cosa dovrei fare con te? Potrei usarti come merce di scambio oppure... non saprei, potrei ucciderti ora.* Si morse il labbro.*

Voi Kryptoniani vi credete così intelligenti e mandate una reale in avanscoperta? Che ci facevi sul mio pianeta?
*Si avvicinò prendendo in mano una ciocca dei capelli di Kara e giocandoci.*

Che cosa cerchi dal mio popolo? *Fece scorrere il dito indice lungo la guancia di Kara costringendola ad alzare il mento e a guardarla negli occhi.

Lena ghignò soddisfatta nel vedere lo sguardo della ragazza.

Rimase leggermente sopraffatta dal celeste puro dei suoi occhi ma decise di non pensarci.* Sai, sto pensando di prenderti come mia schiava, sarà divertente togliere l'arroganza da quegli occhi* Ghignò nel suo orecchio*

Kara: *La paura percorse Kara quando si rese conto di dove l'uomo la stava trascinando. Quante possibilità avrebbe avuto adesso di scappare? Pari a zero. Tutto sembrava un incubo quando si ritrovò a contemplare i muri delle segrete dove l'avevano portata, spintonandola come se fosse un animale da soma. La puzza di stantio e muffa le riempiva le narici, costringendola a respirare lentamente, anche se il cuore le galoppava in petto. Le guardie daxamiti non l'avevano neanche legata e sogghignavano soddisfatti, considerandola non un pericolo, anche se erano armate. Nessuna di loro proferì parola, quando dopo una mezz'ora Kara iniziò a fare domande a causa del nervoso* Allora?! Stiamo qui a fare cosa? *sbottò irata, ma in cambio una delle guardie invece di rispondere, alzò il fucile che aveva in mano, puntandola. Kara agitò le mani in segno di resa e serrò la mascella spaventata. Si mise in un angolo della stanza, ormai rassegnata, e aspettò ignara di chi sarebbe venuto a "trovarla".

Passarono delle ore e le gambe iniziarono a dolerle, ma ogni volta che provava a chinarsi per riposare, una guardia la intimava di alzarsi.

"per Rao... sono appena finita in un incubo" pensò, cercando di trovare conforto almeno appoggiandosi al muro, sporcando ovviamente il mantello rosso del suo bellissimo costume kryptoniano.

Le parve di sentire dei passi e né fu certa quando udì chiaramente la voce di una donna. Non capì cosa disse, ma percepì la risata fare eco. Si ritrovò davanti una ragazza vestita di rosso, la pelle pallida che si scontrava con la vivacità di quel colore e le labbra dipinte dello stesso. Quando una delle guardie le ordinò di inginocchiarsi, era stranamente quello che più desiderava in quel momento per via della stanchezza, ma allo stesso tempo scosse la testa, indignata da se stessa e da ciò che stava facendo davanti a quella donna. Alla frase proferita, un rossore colorò fortemente le guance di Kara, mentre la rabbia si impadronì di nuovo di lei, divorandola dall'interno. Tenne la bocca chiusa, ascoltando le sue parole senza rispondo alle sue domande. Non voleva darle nessuna soddisfazione. La daxamita non sapeva neanche che su Krypton non vigeva più la monarchia già da parecchio tempo. Erano davvero considerati reali solo perché faceva parte della famiglia che governava? Quanta ignoranza... L'ambiguità delle carezze che la donna in rosso le stava lasciando, diedero vita ad una certa perplessità nella mente di Kara. Stava decidendo per quale sorte? Poteva avere ancora un futuro? L'unica risposta che aleggiava nella sua testa era un secco no.

Quando fu costretta ad alzare il viso, corrucciò la fronte, perdendosi in quel profondo verde che per la prima volta.

All'ultima frase non riuscì più a resistere e il gesto fu dettato dall'istinto, probabilmente fu come condannarsi da sola. Appena la donna si allontanò dal suo orecchio, non poté che espellere con forza dalla bocca un getto di saliva che la prese in piena faccia. Fu il momento più soddisfacente della sua vita, ma le sarebbe costato a caro prezzo, anche se il sorriso non lasciò il suo volto. *

Lena: *Il volto le si aprì in una smorfia di disgusto. Lena si asciugò la saliva dal volto* Hai carattere. *Disse prima di darle uno schiaffo sul volto* Ma questo carattere ti porterà a morte certa.* Le prese il volto ponendolo vicinissimo al suo* Fallo ancora una volta e mi assicurerò di ucciderti io stessa. Ci siamo capite, Kryptoniana?.* Lasciò il volto della bionda spingendola e facendola cadere all'indietro. La fissò con aria da superiore.* Vedremo se sopo una notte di digiuno avrai ancora questa arroganza in faccia.* Le disse sollevando il sopracciglio.* GUARDIE! *Urlò. Non appena la porta si aprì Lena osservò per l'ultima volta la ragazza ancora stesa a terra e si morse il labbo.* Ci vediamo domani, Kryptoniana. Ho bisogno di cenare, penso che oggi mangerò per due persone, peccato che tu non possa raggiungermi.* Rise alla sua stessa frase prima di uscire dalla stanza.

Poco fuori la cella si rivolse verso le guardie* Assicuratevi che oggi non mangi. La voglio trovare domani pulita nelle mie stanze alle nove in punto, sono stata chiara?* Disse e si ritenette soddisfatta solo quando le guardie annuirono.

Quella sera cenò con Rhea e suo figlio.* Sai, madrina, penso che prenderò la Kryptoniana come mia schiava. Voglio vederla inginocchiarsi per me e toglierle quello sguardo arrogante dal volto. Penso che sarà divertente.*

Rise insieme a Rhea mentre fissò Mon-El che mangiava la sua cena senza interessarsi molto della conversazione. Ribollì di rabbia al pensiero che lui era l'erede al trono legittimo mentre lei sarebbe rimasta sempre in secondo piano.

Non potendo uccidere l'erede, ancora, Lena si fece da parte e continuò a mangiare la sua cena contenta.

Una volta nelle sue stanze, pronta per il sonno, Lena si rivolse verso la sua ancella, una ragazza proveniente da Verrun.* Da domani non mi serviranno più i tuoi servigi. Ho predisposto che tu vada a lavorare nelle cucine.* Disse cacciandola con la mano.

Una volta a letto sorrise a se stessa pensando ai modi per torturare la bionda che aveva osato sfidarla. La guerra tra Krypton e Daxam era ancora aperta e lei l'avrebbe fatta finire. Avrebbe fatto inginocchiare Kara davanti a tutti. Tutti avrebbero visto la supremazia di Daxam.*

Kara: *il calore provocatole dallo schiaffo, si diffuse sulla guancia, arrossandola. Era stato talmente forte che Kara sentiva un incessante pulsare anche alla tempia. Cadde a terra, tenendosi la parte colpita con la mano, mentre la donna si vantava della cena che avrebbe avuto quella sera. La donna in rosso sarebbe stata nei giorni successivi il suo incubo peggiore e Kara aveva semplicemente alimentato quella fiamma d'odio che già provavano incondizionatamente essendo nemiche per "natura". L'unico sollievo fu la chiusura della cella e Kara rimase da sola, rannicchiata in un angolo polveroso e sporco di essa. Aveva cercato di dormire, ma il suo stomaco continuava a brontolare, accompagnato dalla bocca secca e arida come quelle lande di sabbia del deserto che aveva attraversato per giorni, fino ad arrivare ai pressi della capitale e fallire miseramente la missione.

"sei solo una stupida inesperta e inutile ragazzina" pensò fra sé e sé e continuò a insultarsi da sola, finché le prime luci rosse dell'alba non illuminarono la cella da una fessura vicino al soffitto. Non era riuscita a riposare e le occhiaie cerchiavano i suoi occhi. Aveva bisogno almeno di bere se voleva sopravvivere, perché anche nei giorni precedenti la scorta d'acqua del gruppo di ricognizione stava finendo e dovettero razionare la rimanente. Sentì aprire la porta della cella e Kara alzò la testa debolmente, osservando una delle guardie del giorno prima. Aveva una caraffa d'acqua in una mano e un sorriso sadico accompagnava il suo viso* Vuoi bere vero? *chiese con voce perversa e Kara deglutì, spaventata. Le tese la caraffa, ma quando Kara allungò la mano per prenderla la tirò indietro* Ah... dimenticavo questo *si portò il contenitore al viso e sputò al suo interno. Kara storse il naso, schifata dal gesto dell'uomo* Questo è per la mia signora. *disse prima di uscire, posando la caraffa sul pavimento al fianco di Kara. Imprecò, non poté che imprecare. Era nei guai fino al collo e chissà quanto sarebbe riuscita a sopravvivere in quelle condizioni. Avrebbe dovuto bere quell'acqua? E se non l'avesse fatto, quando le sarebbe capitata di nuovo l'occasione di ricevere qualcosa?

Non lo fece. Era passata mezz'ora e sentì di nuovo il rumore delle chiavi aprire la porta della cella. Questa volta era un'altra guardia che non aveva mai visto prima. Era abbastanza giovane, ma lo sguardo serio vigeva sul suo viso. La prese di peso alzandola in piedi e la scortò rudemente nell'alloggio della servitù, dove fu affidata ad una donna poco più grande di lei.* E così tu sei la nuova arrivata. Kryptoniana... *constatò* Non so se considerarti fortunata. La principessina ha messo gli occhi su di te *continuò il suo dialogo, portandola in una stanza con una vasca già pronta dove l'avrebbe aiutata a darsi una ripulita.* Vuole che il suo nuovo giocattolino sia ben pulito e profumato. Anche io sono stata per un periodo di tempo uno dei suoi tanti giocattoli. Quando si è stancata, sono stata assegnata alla sartoria del palazzo. Ma per te che sei kryptoniana non saprei... potrebbe ucciderti appena si stancherà di te, quindi ti toccherà mantenere vivo il suo interesse *Kara stava cercando di seguire il discorso che la donna le stava facendo, ma quando la vide riempire un secchio d'acqua, glielo strappò letteralmente dalle mani e trangugiò completamente il contenuto del secchio. Un sospiro di sollievo lasciò la sua bocca e guardò la donna questa volta con tutta l'attenzione del mondo. Aveva dei capelli neri ondulati fino alle spalle, la pelle imbrunita dal sole e gli occhi grigi ad accompagnare il tutto, in completo contrasto con la carnagione. Le raccontò per sommi capi cosa era accaduto nella sua cella il giorno prima e la mora scoppiò a ridere, dicendole che se l'era cercata. Per quanto avrebbe voluto darle torto, era vero. Era colpa sua se si trovava in quella situazione. Il bagno procedette velocemente e le lavò i capelli, spazzolandoli minuziosamente e asciugandoli. Ondulati, caddero sulle sue spalle, di un biondo splendente quasi di luce propria. Essendo la daxamita una sarta, le fece indossare un vestito semplice. Era bianco, la stoffa leggera e fresca per le temperature abbastanza alte del pianeta durante il giorno. Alcune parti del vestito erano come se fosse un velo che lasciava trasparire la pelle al di sotto, creando fantasie lungo la parte alta del petto. Alla vita il vestito si stringeva in una fascia estetica dorata e non aveva altro a caratterizzare la particolarità di quel capo. Non sembrava neanche molto daxamita, visto che rispecchiava i canoni di moda kryptoniani alla perfezione. Fu una cosa che la lasciò abbastanza stupita. La ragazza si premurò di sistemarle anche il viso, applicando qualcosa per sistemare un po' le occhiaie della nottata precedente e quando fu pronta, le augurò buona fortuna. Fuori dalla stanza, la guardia aspettava la sua uscita. Si sentì come se fosse accompagnata al patibolo per essere processata. Più salivano le scale e più lusso si percepiva. Le aree del palazzo erano estese in enormi spazi che Kara non poteva avere su Krypton. Si rese conto di quanto erano differenti sia a livello tecnologico che socialmente culturale. Argo city, la città dove viveva, era strutturata in enormi edifici fatti di appartamenti che tendevano ad essere identici gli uni agli altri, ottimizzando gli spazi per contenerli tutti in un ambiente urbano e tecnologicamente avanzato, il tutto chiuso in una bolla di difesa che proteggeva la città fatta. Invece quel palazzo era... antico? Non sapeva come definirlo, se non di un'era antecedente a quella kryptoniana. La guardia si fermò davanti a una porta, bussando ad essa, e aspettò la risposta che non tardò ad arrivare.*

Lena: *Posò il libro sul comodino più vicino. Si voltò verso la porta ordinando alla guardia di entrare.

Quando furono dentro Lena cacciò velocemente la guardia fissando la nuova ragazza* Non male.* Disse girandole attorno e squadrandola.

Era bella, veramente bella. La sua pelle bianca e liscia sembrava risplendere a contatto con l'abito. Gli occhi, azzurrissimi, vagavano per la stanza irrequieti forse in cerca di un modo per fuggire. Inspirò un po' dell'odore rimanendone subito sopraffatta. Le piaceva questa ragazza, era bella. Rise internamente al pensiero di costringerla a seguire i suoi ordini da brava schiava. Una Kryptoniana, della famiglia reale per di più era la sua schiava. Toccò un lembo del vestito e si morse il labbro sogghignando al tatto. Era liscio e morbido, probabilmente seta. Prese una ciocca di capelli di Kara raggirandola tra le dita. Li fece scorrere lungo la spalla sinistra di Kara e tracciò con il dito la giugulare destra. Sorrise nel sentire la pelle d'oca della ragazza.

I suoi occhi si posarono su un piatto di frutta che si era fatta portare appositamente per la giovane e si diresse verso di questa* Immagino tu abbia fame, Kryptoniana. Tieni, mangia. Avrai bisogno di forze per adempiere ai miei ordini.* Le passò il piatto contenente la frutta. Sollevò il sopracciglio nel vederla avere a che fare con il cibo.* Sai come mangiare la frutta stupida Kryptoniana?* Le chiese esasperata. Non era possibile che facessero così tanto i superiori per poi perdersi in sciocchezze come queste*

Kara: *Entrò timidamente nella stanza e fu catturata dalla vista che le si parò davanti. Era una stanza lussureggiante illuminata dalle ampie finestre che davano su tutta la città. L'agitazione iniziò a divorarla quando incrociò quegli occhi tanto odiati che analizzarono la sua figura senza esitazione. Mentre la principessa di Daxam le girava intorno come un predatore, cercò di cogliere i dettagli che potevano esserle utili per un possibile piano di fuga. Sì, avrebbe voluto scappare, ma pensandoci non sarebbe andata lontano non conoscendo il palazzo. C'era un'altra porta oltre quella dove era entrata e uno scaffale pieno di libri. Quest'ultima cosa la incuriosì particolarmente, i daxamiti scrivevano che tipo di storie? Tremò visibilmente quando la donna sfiorò la sua pelle e deglutì, cercando di tenere lo sguardo alto.

Quando la vide allontanarsi da lei per andare verso il piatto di frutta, un certo languore provenne dal suo stomaco. Prese il piatto che le diede, aveva veramente moltissima fame, ma si ritrovò a bloccarsi. Erano frutti che non aveva mai visto prima, considerando il fatto che non ne mangiavano e non ne coltivavano. Si ritrovò per la prima volta veramente a disagio nel non conoscere qualcosa che per loro doveva essere semplice. Aprì la bocca e poi la richiuse, cercando di trovare le parole giuste* Noi... i nostri pasti sono prodotti sinteticamente nei laboratori kryptoniani per soddisfare solo il fabbisogno energetico quotidiano. Non abbiamo una terra adatta per coltivare frutta e cose di questo genere, quindi produciamo pasti adatti a soddisfare solo il bisogno primario per sopravvivere. Io non l'avevo mai vista prima d'ora *prese una bacca rotonda violacea e la osservò, tastandola lievemente per sentire la consistenza. Altri frutti invece erano ruvidi e dovevano essere probabilmente sbucciati* oh questo l'ho visto nel deserto *disse la kryptoniana, indicando un frutto molto allungato color verde. Alzò lo sguardo osservando la reazione della mora e si corrucciò lievemente, sperando piuttosto che la aiutasse, anche se sembrava stesse pensando. Probabilmente pensava a quanto fosse inutile la bionda che aveva deciso di prendere come schiava. Portò poi la bacca alla bocca e la assaggiò. Gli occhi della bionda si spalancarono di meraviglia, mentre le papille gustative stavano impazzendo. Era la prima volta che assaggiava qualcosa che avesse un sapore e la dolcezza di quella bacca dal retrogusto lievemente aspro la lasciò scossa. Era come se avesse iniziato a vivere la sua vita per la prima volta e gli occhi si illuminarono di un blu acceso vivace, mugugnando un verso di approvazione*

Lena: *Alla reazione della bionda Lena rise. Non rideva così da bambina forse. La ragazza, così tanto arrogante e saccente, sembrava una bambina catturata a mangiare la sua prima caramella. Vide i suoi occhi illuminarsi di gioia e non poté che sorridere alla visione.La studiò con curiosità mentre la vide gustarsi la bacca e riprese subito il suo sguardo austero. Non poteva lasciarsi intenerire da una stupida Kryptoniana.* Dammi qua. * Le disse prendendo il piatto. Lo sistemò sul tavolino da caffè e prese un coltello. Iniziò a sbucciare il frutto rosso. Lo tagliò in piccoli tocchetti che mise al bordo del piatto. Prese poi il frutto giallo e le insegnò come tagliare anche questo. Fece delle piccole rondelle e mise anche quest'ultimo a bordo del piatto. Quando finì di tagliare tutti i frutti, passò il piatto alla ragazza.* Ora sai come si tagliano. E ricorda, sei tu che devi servire me, non il contrario. *Disse austera. Riprese il libro e si sedette sulla scrivania ma, senza farsi scoprire, osservò le reazioni della bionda ad ogni nuovo frutto. La vide fare uno sguardo di assoluta meraviglia ogni volta che assaggiava qualcosa di diverso. Si morse il labbro per trattenere un sorriso quando la vide arricciare il naso all'asprezza dell'agrume giallo e sorridere mentre assaggiava la bacca verde. Voleva dirle i nomi, ma pensò fosse più divertente farglieli scoprire. Non riuscì più a trattenersi e poggiò il libro sulla scrivania. Si sistemò in maniera tale da poggiare il viso sulla mano destra e guardò la ragazza.* Ok devo chiedertelo, di che cosa sa il vostro cibo? E dove sono i terreni per coltivarlo? Rhea mi ha sempre detto che siete degli arroganti e saccenti tuttologi e che vi credete di essere superiori a tutti ma tu mi sembri più una bambina in questo momento. Non riesco a vedere nessun tipo di arroganza in te quindi devo chiedertelo. Parlami di Krypton. *Le chiese incuriosita. Non riusciva a capire come questa ragazza provenisse da quel mondo così diverso dal suo e sembrasse così diversa dagli standard che le erano stati proposti.

Voleva conoscere tutto di quel mondo così diverso.

Rhea glielo diceva sempre che era troppo curiosa ma lei ne era contenta. Voleva conoscere, voleva sapere, odiava vivere nell'ignoranza come suo cugino Mon-El che era felice se si svegliava con cibo e donne ogni giorno.*

Per i tuoi compiti ne parliamo più tardi. Ora siediti e parlami di Krypton.* Le disse facendole segno di sedersi sulla sedia che aveva di fronte a se.*

Kara: *Sentì la risata della principessa e alzò i suoi gli occhi blu per un attimo e dopo li riabbassò, riosservando la bacca che aveva appena morso. Ne studiò i colori e le striature, poi finì di mangiarla. La sua attenzione andò di nuovo alla principessa che le tolse il piatto dalle mani e Kara non poté che sorridere, mentre le tagliava la frutta. La principessa daxamita che continuava a vivere dando ordini ai suoi schiavi, si stava mostrando clemente nei suoi confronti? 

Quando finì di tagliare la frutta, Kara dovette trattenere la soddisfazione di averla vista in quel modo, anche perché come aveva detto la principessa, non poteva dimenticare chi era la schiava in quel regno. Serrò le labbra, mordendosi infine il labbro inferiore e studiò i vari pezzettini di frutta, non sapendo da dove iniziare. Assaggiò tutto con estrema calma e quando arrivò all'agrume, lo avvicinò al viso. Era come se la polpa forse formata da piccole cellette e si accigliò. Quando lo mangiò, arricciò il naso e rivolse uno sguardo alla nobile, osservando la sua reazione divertita dietro il libro. Le rivolse un'espressione buffa e poi mangiò la bacca verde, sperando fosse migliore. Era dolce come aveva sperato e sospirò di beatitudine. Forse aveva trovato il suo frutto preferito.

La richiesta improvvisa della mora, le fece inclinare la testa sorpresa. Non pensava di essere riuscita a suscitarle abbastanza curiosità da farle perdere il suo tempo. Andò a sedersi dove le aveva indicato la principessa, posando il piattino con la frutta sulle proprie cosce e per la prima volta si ritrovò a guardarla, provando una certa tranquillità per l'ambiente che si era creato tra loro in quel momento. Si inumidì le labbra e schioccò la lingua sotto il palato prima di iniziare a parlare del suo pianeta valutando per bene cosa dirle e cosa non dirle* Come già ti ho detto, noi kryptoniani creiamo il nostri pasti in laboratorio. La consistenza a volte cambia, ma il gusto... *scosse la testa* è come mangiare qualcosa che relativamente non sa di niente. Per esempio pensa se questa bacca non avesse sapore. Sai che è formata da acqua per la maggior parte e quando andrai a morderla sentirai la lingua bagnata, ma senza cogliere altro. Non abbiamo terreni su cui coltivare, la nostra terra non è più fertile da molto tempo. Raramente si trovano alcuni frutti selvatici che di solito non mangiamo. E alcune piante per noi velenose, vengono mangiate dalle creature che vivono fuori dalla nostra città. Dove vivevo... Argo City, non so se te ne hanno parlato, è la seconda città più grande dopo Kandor che è la capitale. Essa è completamente avvolta da una cupola protettiva. Per quanto vasta, mi sono sempre sentita come in una gabbia e di solito andavo alla "libreria" di Argo City per perdermi nelle informazioni e racconti sull'universo e sulle altre culture, sulle cose al di fuori dalla società di Krypton. In realtà non è propriamente giusto chiamarla libreria, ma è un database di informazioni. Tu puoi dire all'intelligenza robotica cosa stai cercando. Tramite la parola cercata, escono tutte le informazioni che il database kryptoniano contiene su di essa e ogni volta che qualcuno di noi scopre qualcosa di nuovo, aggiorniamo il database, condividendo la nostra conoscenza con tutta la società.

Comunque tutta questa... autonomia robotica... Ci ha reso deboli. I daxamiti invece cercano di sopravvivere ogni giorno perché c'è disparità con i ruoli sociali. I kryptoniani tendono invece a trattare tutti in modo uguale. Se mancano dei ruoli lavorativi, allora vengono clonati bambini con dei parametri specifici, in modo che in società dovranno adempiere a quel ruolo. Io per esempio secondo mia madre, ero nata per diventare una scienziata. Ma detto tra noi, non penso di esserne stata mai all'altezza. *concluse con tono scherzoso, mangiando un'altra bacca dal piattino e guardando gli occhi della ragazza che aveva di fronte, poi la sua curiosità la portò ad osservare il libro che stava leggendo* E voi Daxamiti invece? Come è basata la vostra cultura e la vostra conoscenza. Non pensavo che vi basavate ancora sull'uso della carta, lo trovo stranamente... *gli occhi della kryptoniana si posarono sulla figura della principessa, prima di concludere la frase* ...affascinante. *schiuse le labbra, rivolgendole un sorriso timido* s-spero di non aver divagato troppo mentre parlavo. E' che c'è tanto da raccontare *trovò a giustificarsi perché si era trovata a parlare molto, senza tener conto della sua interlocutrice*

Lena: *Lena la fissò sconcertata* 
Parli... molto.* Disse quasi sorpresa.* Sapevo che i Kryptoniani fossero loquaci ma non mi aspettavo così tanto.*

Si sollevò in piedi andando verso la libreria. Ripose il suo libro prima di decidere cosa dirle. Non poteva lasciarsi sfuggire più del necessario, doveva evitare di darle informazioni importanti. I loro popoli erano in guerra e presto qualcuno sarebbe venuto a reclamarla.

Pensierosamente si sedette sulla sedia davanti la bionda.* Il nostro popolo?* Si chiese stranita, non sapeva proprio che dirle* Beh, prima di tutto abbiamo il cibo... come cibo vero* Sollevò il sopracciglio ridacchiando* Cibo con sapore. Come carne, verdure, dolci.* Pensò ai dolci e sorrise, non vedeva l'ora di fargliene provare uno. Sbatté gli occhi sorpresa al suo stesso pensiero. Perché voleva far provare qualcosa alla sua schiava? Le cose non dovevano andare così, Lena non doveva affezionarsi ad una stupida Kryptoniana.* Ma non penso di doverti spiegare io le cose. Le scoprirai con il tempo. Ora piuttosto, devi imparare quali sono i tuoi compiti.

*Si alzò dalla sedia ed iniziò ad andare su e giù per la stanza. *

Prima di tutto ti voglio nella mia stanza ogni giorno all'alba. E voglio che tu mi porti la colazione e il cambio di abiti del giorno. Dovrai anche pettinarmi i capelli, lavare le mie robe, occuparti dei miei Wlok, ripulire la stanza e fare tante altre cose. * Andò dietro di lei sogghignando.* Inoltre pretendo di vederti nei tuoi abiti Kryptoniani quando sei al mio servizio.* Prese i capelli e se li fece scivolare tra le dita.* E i capelli devono essere sciolti.* Si abbassò verso di lei portando le sue labbra al livello dell'orecchio della ragazza.* Hai capito tutto?* Le sussurrò mordicchiando leggermente il lobo per vedere la reazione della ragazza. Si stava divertendo troppo a sfotterla. Era la sua schiava e poteva farle tutto quello che voleva.

E in questo momento voleva solo farla pregare di farla sua. Strinse gli occhi e ghignò alla nuova idea che le stava venendo in mente prima di allontanarsi da lei.*

Kara: *La bionda si morse le labbra, cercando di stare in silenzio. Si chiedeva se la principessa avrebbe risposto a qualche domanda da lei fatta in modo soddisfacente o l'avrebbe considerato futile. La osservò posare il libro e chiuse appena gli occhi, scrutandone il gesto con non indifferenza. Non voleva parlare di cosa leggeva, suppose. Kara appuntò mentalmente questa informazione. Quando ritornò a sedersi di fronte a lei, le rivolse tutta l'attenzione e inclinò la testa alla parola "dolci". Cos'erano? Fece per aprire bocca e chiederglielo, ma la richiuse perché la daxamita la precedette. Ed ecco che aveva riportato la kryptoniana alla realtà. Schiava della principessa daxamita, avrebbe dovuto cercare di resistere e sopravvivere ai compiti ordinati arrogantemente dalla bocca di quella donna. Avrebbe dovuto fare cose che non aveva mai fatto in vita sua e doveva imparare a farle il prima possibile. La richiesta in abiti kryptoniani... Fremette alla vicinanza improvvisa e il respiro caldo colpì il suo orecchio. Cos'era l'altra sensazione che provò al suo insolito gesto? Fastidio... Kara sentiva ribollire il sangue caldamente, imbarazzandosi e arrabbiandosi per il gesto della principessa. Serrò la mascella e chiuse le mani a pugno, sbiancando le nocche per la pressione esercitata.* Bene *disse. Il tono neutrale accompagnò la sua risposta* Non vedo l'ora di servirvi principessa. Non vedo l'ora di sporcare il nome della mia famiglia, indossando l'abito della mia casata. Non vedo l'ora di strisciare ai vostri piedi come un verme, principessa. Se è questa la definizione della vostra felicità, la soddisfazione di una donna che non conosce neanche il popolo di cui è al comando. Sarà un piacere essere al servizio di una donna come voi, principessa Gand. *Kara non era riuscita a trattenere le insinuazioni, dopo che aveva parlato molti minuti di Krypton. L'insoddisfazione delle risposte e il comportamento della daxamita, accompagnarono le sue parole dettate dall'irrazionalità. Dalla voglia di non essere del tutto pienamente prostrata e di volerla continuare a rendere consapevole di ciò che pensava.*

Lena: *Sussultò alle parole della ragazza. Sembrava più austera della giovane che aveva visto pochi minuti prima.

Infastidita dalle sue parole e dalle insinuazioni si allontanò da lei quasi scottata. Camminò su e giù per la stanza selezionando il modo migliore per rispondere.* Lena. Il mio nome è Lena. Non sono la principessa Gand. Il re e la regina non sono i miei veri genitori.* Disse tagliente prima di posizionarsi davanti a lei. Le prese il mento costringendola a guardarla intensamente* E non osare più di rivolgerti con quella voce a me. Sei la mia schiava. Non ti è permesso oppure ti ucciderò con le mie stesse mani.* Lasciò il mento della ragazza prima di volgersi verso l'enorme finestra che dava sul cortile.

Vide Mon-El che si stava allenando con la spada deridendo il giovane servo che correva da una parte all'altra mentre lui lo attaccava. Che cosa stava facendo? Lei non era come lui. Lei non era arrogante e spocchiosa come il ragazzo.

Perché la sola presenza della giovane riusciva a farla impazzire e diventare ciò che non era mai stata?*

Mi dispiace.

*Sussurrò in silenzio, conscia che la ragazza l'avrebbe sentita anche se il tono era basso.*

Non volevo scattare su di te. E' che...* Si fermò non sapendo come continuare il discorso. Non poteva darle alcuno spiraglio.

Non poteva stringere alcun tipo di rapporto con lei. Era una Kryptoniana, per l'amor del cielo! Doveva usarla, rovinarla e ucciderla.

Doveva... ma perché non vi riusciva?

Si sentiva stranamente legata alla giovane di Krypton. Una sua rivale, eppure una ragazza sola come lei. Ripensò alle sue parole mentre descriveva la sua città natale definendola una gabbia. Le era capitata spesso di sentire la stessa sensazione.

Si voltò verso di lei, dando così le spalle all'uomo che più odiava nel mondo e accennò ad un sorriso triste.* Hai detto che per te l'uso della carta è affascinante. * Le disse andando verso la scrivania e prendendo il libro di poesie Daxamite. Lo pose direttamente in grembo alla ragazza prima di sedersi.

Sbuffò di frustrazione prima di accennare ad un timido sorriso* è tuo, te lo regalo. *Le disse.* Narra degli eroi Daxamiti e delle loro avventure.* Le spiegò.* Non avrei dovuto scattare su di te.* Ripeté frustrata.* Ma mi è stato insegnato ad odiare voi Kryptoniani con la vostra arroganza. Siete il male. Avete causato la guerra con tutta la vostra tecnologia e la vostra sete di sapere.* Sbuffò infastidita.*

Dici che io non conosco il mio popolo, Kara. Ma almeno so che noi siamo felici, che ci sposiamo per amore, che costruiamo una famiglia su di esso. So che noi siamo passionali, dolci, violenti, iracondi. Voi cosa siete? Non provate sentimenti, non amate, vi unite solo perché uno stupido computer l'ha detto per voi.

Siamo noi quelli sbagliati? Non mi pare proprio. *La schernì con disapprovazione.*

Magari potresti insegnarmi qualcosa del tuo popolo ed io potrei insegnarti qualcosa del mio.* Le disse interessata alla possibilità di conoscere il suo pianeta rivale.*

Kara: *La donna le sembrava come un felino pronto a scattare. Continuava ad andare avanti e indietro per la stanza pensierosa sulle prossime parole da rivolgerle. Kara non si aspettò di certo la rivelazione del suo nome, insieme al fatto che non fosse l'erede al trono di sangue. Era come se le sue parole avessero fatto scattare qualcosa in Lena. Assottigliò lo sguardo alla minaccia e posò il piatto della frutta sulla scrivania, seguendo la figura della mora. Ormai era diventato un fiume in piena, finalmente la sentiva parlare senza soppesare le parole. Lasciò semplicemente che Lena facesse scivolare tutto dalla sua bocca, che dicesse tutto quello che aveva da dire perché a Kara risultò la reazione sperata, perché finalmente diceva quello che veramente pensava, non dettato da altri fattori. Lo sguardo di Kara si addolcì alle sue scuse e appena arrivò il gesto inaspettato, non poté che sorriderle con la sua solita sincerità. Toccò la copertina del libro con premura, mentre Lena le parlava di quella differenza tra i daxamiti e i kryptoniani. Una differenza assai rilevante che Kara non aveva mai veramente preso in considerazione. Non era arrabbiata per le sue parole, non lo era per niente perché le stava parlando in modo pacifico. Alzò lo sguardo, guardandola con i suoi occhioni blu e un'espressione compiaciuta* Finalmente ti vedo. *Le disse e annuì alla richiesta della donna che aveva di fronte* Mi piacerebbe capire il tuo punto di vista e quello del tuo popolo e sarei lieta di raccontarti altro. E poi guardami. Mi fai arrabbiare, mi fai sorridere, mi fai irritare... La mia società è vincolata, ma non siamo diversi. Provo anche io emozioni *Si sporse in avanti dove aveva posato il piatto di frutta. C'era rimasta l'ultima bacca verde tanto agognata e questo la portò ad avvicinarsi terribilmente a Lena. Prese il frutto e si risedette sulla sua sedia ritornando alla distanza iniziale* La mia natura egoistica mi direbbe di mangiarlo, ma è l'unica cosa che posso regalarti ora oltre alle mie parole. E dimenticavo. Il mio nome è Kara... Kara Zor-El. *Le offrì il dolce frutto, porgendoglielo con la mano, suggellando quello che sembrava un trattato di pace informale. Aveva tante altre cose da dirle, ma avrebbe imparato a conoscerla meglio con calma. Quello che Kara era riuscita ad ottenere quel giorno, le sembrava un ottimo risultato per iniziare un rapporto pacifico con la sua... padrona*

Lena: *Rimase sorpresa nel sentire il calore del corpo di Kara così vicino al suo. 
Si voltò alle sue parole osservando il frutto che la ragazza le porgeva come segno di pace.

Storse la bocca reprimendo una risata e lo prese* uh... Grazie? *rispose, quasi più una domanda che una vera risposta.

Lo accettò ma glielo porse indietro.* è tuo, Kara. Accetto il gesto e ti ringrazio ma sono convinta che te lo gusterai meglio di me. *le disse ridacchiando. Voleva rivedere lo sguardo di pura gioia negli occhi della ragazza mentre mangiava il frutto. *

Forse hai ragione, non siamo così diverse ma il tuo popolo arrogante ha rovinato il mio. Eravamo pacifici prima che il tuo popolo decidesse di iniziare questa stupida guerra senza senso.

Voi... *sbuffò esasperata nel ricordare la storia. *il vostro egoismo ha rovinato il mio popolo. * Lena fissò Kara negli occhi pronta a continuare quando sentì bussare alla sua porta.* mangia il frutto o nascondilo e alzati da li. *le comandò andando ad aprire la porta.

Vide una guardia del castello reale che era venuta ad accompagnarla per la prima colazione. Annuì e chiuse la porta.

Si girò verso Kara.* dobbiamo andare. Tieni a bada la lingua e la tua curiosità, Zor-El o neanche io potrò salvarti dalla morte. La mia madrina non è magnanima come me nei confronti dei kryptoniani. *

Si diresse poi verso il tavolo della toelettatura accomodandosi. Guardò Kara dallo specchio sollevando il sopracciglio* vieni qui e fammi una treccia alta. *le disse. * ne sei capace, vero? *chiese ridacchiando. Non poteva smettere di sfotterla sulle cose più semplici. *

Kara: *Kara riprese la bacca e stava per rispondere alle accuse di Lena questa volta, ma furono interrotte dal bussare della porta. La kryptoniana si alzò posando il libro sulla scrivania di Lena e cercò di assumere una posa adatta a quella di una schiava senza più un briciolo speranza, ovvero capo basso e schiena lievemente china. Le mani portate dietro la schiena a nascondere la piccola bacca. Appena richiuse la porta, infilò la bacca in bocca e Lena si girò a guardarla. Diede un morso e cercò di contenersi dall'entusiasmo del sapore, mugugnando qualcosa alla richiesta della principessa dopo averla seguita. La kryptoniana stranamente era ossessionata dai suoi capelli e le piaceva moltissimo sistemarli in acconciature particolari, quindi per la prima volta si ritrovò a saper fare quello che Lena le aveva richiesto. Il sorriso soddisfatto di chi aveva appena finito di fare qualcosa di fatto bene, accompagnava le labbra di Kara, sentendosi stranamente utile. Osservò Lena dallo specchio, sistemando la treccia al lato della sua spalla destra* Allora? *le chiese incuriosita* Dillo che ti ho sorpresa. *prese uno specchio piccolo a portata di mano per mostrarle la parte dietro al capo della treccia.*

Lena:

Lena: *Rise nel vedere la faccia di Kara mentre cercava di mangiare sottilmente il frutto. Le sembrava quasi uno scoiattolo con le guance piene.

Attese che Kara finisse di sistemarle i capelli e si guardò allo specchio soddisfatta. Le piaceva l'acconciatura della ragazza* Si è... bello.* Le disse. Decise di stuzzicare la ragazza* Allora qualcosa la sanno fare i Kryptoniani* Sollevò il sopracciglio alla faccia che fece la ragazza ridacchiando. Non la conosceva da molto ma si divertiva troppo a prenderla in giro per la provenienza.* Seguimi e ricorda. Capo basso e non parlare se non interpellata* Le ricordò prima di avviarsi verso le sale comuni.

Una volta giunte li, Lena fece un piccolo inchino a Rhea, la regina e a suo figlio Mon-El che risposero con altrettanto entusiasmo.

Si sedette davanti alla donna con Kara alle sue spalle.* Tu, schiava. Versami l'acqua* Le disse aprendo gli occhi e cercando di dirle con lo sguardo di fare come le era stato detto. Le piaceva la ragazza e, cosa più importante, le piaceva la diversità che vigeva tra loro e la possibilità di imparare qualcosa sul nuovo mondo. Si rivolse verso la sua madrina con un sorriso di scherno portando il bicchiere alle labbra* Mi scuso madre, ma la schiava Kryptoniana deve essere ancora ammaestrata. E' divertente farla strisciare ai miei piedi così come le spetta.* Rise accompagnata dalla donna.

Vide lo sguardo che Mon-El rivolgeva alla sua schiava e subito strinse gli occhi accigliata*

Sapete, madre mia, penso che la terrò molto con me. Infondo è la mia*Sottolineò mia tagliente* schiava preferita. Quando mi stancherò di lei penso che la manderò a lavorare nelle stalle, ma fino ad allora mi occuperò personalmente di farle capire qual è il suo ruolo in questo mondo.* Ghignò verso il ragazzo portandosi alle labbra un biscotto.* Tu!* Si rivolse a Kara.* Prendi questi biscotti e mettili in un panno, esigo che mi vengano portati in stanza dopo colazione* Le disse con fare austero ed autoritario.

Guardò Rhea e si accorse di aver fatto un passo falso. Non aveva mai portato del cibo in camera e sembrava sospetto che avesse iniziato giusto ora.

Con un sorriso falso accennò alla prima scusa che le venne in mente. Disse alla regina che stava studiando un nuovo modo per facilitare l'irrigazione dei campi e che le avrebbe fatto bene uno spuntino.

Segretamente pregò che la donna si facesse andare bene la scusa.*

Kara: *Kara fece una smorfia alla battuta di Lena, ma sapeva che stava scherzando, infatti accennò un sorriso.

Era arrivato il momento tanto temuto e l'ansia le formò un groppo in gola. Avrebbe dovuto recitare bene e sperava veramente che tutto andasse liscio. Fu tenuta a inchinarsi in silenzio alla presenza dei reali, così come sua madre aveva cercato di insegnarle a fare quando la famiglia reale era venuta in visita su Krypton in passato per il rinnovo dei trattati di pace. Eseguì la richiesta di Lena e da quanto aveva capito, avrebbe dovuto farlo ogni volta in automatico ad ogni pasto. Riempito il bicchiere d'acqua, sopportò i discorsi futili che Lena cercava di portare avanti con Rhea. Non passò inosservato il tono che usò la principessa, mentre guardava il principe con astio, sicuramente Kara non era passata inosservata allo sguardo di Mon-El. Kara di sicuro non aveva intenzione di alzare lo sguardo e guardare in viso i due reali, perché sfortunatamente li conosceva abbastanza bene. Sobbalzò quando Lena la richiamò e inclinò lievemente la testa di lato alla richiesta. Gli occhi blu vagarono per la tavola imbandita alla ricerca di un panno che trovò all'estremità del tavolo, lontano dai commentasi. Vi mise dentro alcuni biscotti e fece un nodo in modo da trasformarlo in un piccolo sacchetto. La scusa di Lena la lasciò abbastanza perplessa. Un reale daxamita che studiava qualcosa di utile? Rhea guardò Lena con soddisfazione* Sei destinata a grandi cose. Ricorda sempre che la curiosità è sinonimo di intelligenza, ma non dimenticare che bisogna avere anche buon senso e sapere quando tenerla a bada. *A kara parve come se Rhea avesse colto qualcosa e voleva ricordare a Lena di tenere le dovute distanze. Gli occhi della donna più anziana si posarono sulla kryptoniana, rivolgendole un piccolo ghigno* Kara Zor-El *pronunciò con un falso tono quasi cortese, lo stesso tono che le aveva rivolto anni addietro* sei cresciuta. Ti ricordavo più rumorosa. *Kara rialzò lo sguardo e annuì, aprendo la bocca per parlare* Ero ineducata, maestà. Sono passati parecchi anni. *le disse la giovane kryptoniana* E lo sei ancora. Non ti ho dato il permesso di rivolgermi la parola. *Kara la richiuse e deglutì, riabbassando lo sguardo. Non sapeva se scusarsi o meno. Decise semplicemente per paura di tacere, così la donna si rivolse a Lena* Spero che riuscirai a darle il dovuto addestramento. Il solo trovarmela davanti, già mi irrita. Figuriamoci sentirla parlare. *Mon-el sorrise al discorso della madre, soddisfatto. Era la prima volta che sentiva sua madre rivolgere quel tono alla sua "preferita". Per quanto Lena non fosse sua figlia, la trattava come tale e l'aveva educata a sua immagine e somiglianza, cercando di riprodurre una donna con il suo stesso pensiero e i suoi stessi ideali.*

Lena: *Lena lanciò uni sguardo irritato al principe e lo vide gongolarsi al suo errore.*

Non preoccuparti madre. Mi occuperò personalmente di addestrarla in questi giorni.*

Si portò una brioches alla bocca gustandola felicemente.* non preoccuparti, so quando usare la curiosità e l'intelligenza per il mio popolo. Sai bene madre che dopo di te, a questo tavolo, sono quella con più buon senso seduta a questo tavolo. *Lena lanciò un sorrisino di scherno al principe.

Lo odiava, lo odiava con tutto il suo cuore.

Finito di mangiare la sua colazione la ragazza si congedò. Rivolse uno sguardo a Kara dicendole di seguirla e tornò nella sua stanza senza dire una parola.

Una volta al sicuro nelle sue mura si girò verso la Kryptoniana. *ti avevo detto di tacere. Io sono curiosa sul vostro popolo, Rhea vi odia. Avrebbe potuto ucciderti. * la guardò con uno sguardo di apprensione. *dammi il sacchetto* le disse. Una volta preso il sacco le ordinò di accendere il fuoco del camino.* sto per insegnarti una cosa che sicuramente non conosci. Fa attenzione. *le disse dirigendosi verso il mobile posto vicino la finestra. Lo aprì e vi prese una teiera.* dentro questa, si chiama chayera comunque, devi mettere l'acqua e queste foglie. *gliele indicò* si chiamano foglie di chay. Si mettono circa due cucchiai a tazza. *disse mettendone quattrouna volta fatto posizioni la chayera sul fuoco grazie a questo gancio. Capito? *attese la risposta della ragazza e quando la vide annuire continuò la spiegazione. * una volta che la senti fischiare la togli dal fuoco e versi il contenuto nelle tazze in questa maniera. * le fece vedere come non bruciarsi.*ovviamente attenta a non bruciarti. Ora assaggia* le disse passandole la tazza e studiando le sue espressioni. Prima che la ragazza potesse portarsi alla bocca la tazza la fermò. *aspetta, fai attenzione. È bollente. Forse dovresti iniziare con loro. *le disse accennando ai biscotti con un pizzico di vergogna nel sentirsi così interessata al parere della ragazza.*

Kara: *La kryptoniana seguì Lena, sperando di non incontrare altri estranei. Arrivarono alla camera della principessa e poté di nuovo respirare e liberarsi in parte della tensione. Ovviamente Lena la sgridò e Kara colse la sua preoccupazione, sentendosi molto piccola. Guardò il camino. La sua fortuna era che la legna fosse già preparata per essere accesa e vide della carta sotto la legna secca. Chiese a Lena se ci fosse qualcosa per far prendere fuoco alla carte e le indicò un oggetto. Sembrava una specie di accendino daxamita. Fu facile questa volta e Kara trasse un sospiro di sollievo, mentre Lena richiamava la sua attenzione. Osservò tutti i passaggi che la mora stava cercando di insegnarle e aspettarono in silenzio che la chayera fischiasse, gettando vapore dal piccolo foro.* oh, ho capito come funziona. Quindi l'acqua dovrebbe calda dovrebbe prendere il sapore dell'erba e l'aroma *provò ad odorare la tisana che Lena le aveva dato e passò la tazza da una mano all'altra, posandola poi su una superficie piana di un mobile lì vicino. Si guardò le mani un po' arrossate e poi scoppiò a ridere* ok, mi sono resa conto che è bollente, ma non rimarrà il segno non preoccuparti. In questo momento mi sento una neonata *ammise, l'ultima cosa con un tono imbarazzato, abbassando lo sguardo e prese un biscotto. Ne studiò la forma, passandoci il polpastrello dell'indice. Era un po' ruvido, ma non fece ulteriore pressione per non sbriciolarlo. Lo portò alla bocca e diede un morso. Il biscotto si frantumò nella bocca della kryptoniana che sorrise, mangiandolo con gioia. Era come se fosse aromatizzato a qualche spezia daxamita. Non era solo dolce e odorava ancora come se fosse stato fatto quella mattina stessa. Kara sorrise a Lena grata* Grazie Lena *pronunciò con tenerezza, ringraziandola. Poi riprese la tazza un po' raffreddata e con cautela, bevve un sorso di tisana, voltata verso il fuoco del camino. Il clima di Daxam era strano. L'aveva studiato un po' quando era su Krypton. Alternava, c'era un periodo in cui faceva terribilmente freddo, accompagnato da incessanti piogge. Un altro periodo in cui il caldo soffocava terribilmente. La notte il clima calava in modo drastico, mentre di giorno la temperatura si alzava terribilmente. Quella mattina una brezza fredda entrava dalle tende della finestra della stanza di Lena, quindi Kara fu grata della sua idea, essendo il suo vestito bianco troppo fine.* Lena, ti confesso... Rhea non mi è mai piaciuta. *disse improvvisamente Kara sovrappensiero* So che ti ha cresciuta. Ma ci sono cose che dovresti sapere *continuò cautamente* E non penso che resterò per molto tua schiava, se solo sapesse che ho aperto bocca. Anzi non so neanche perché ti abbia permesso di tenermi con te. *la voce di Kara tremò lievemente di preoccupazione. Si era resa conto che Lena non sapeva veramente nulla di quello che era accaduto per come ne parlava. Chissà, forse neanche Mon-El lo sapeva. Era una situazione troppo complicata e le parole di una kryptoniana appena conosciuta non valevano per Lena quanto quelle di una donna che conosceva da una vita*

Lena: *Sorseggiò il chay gustando il suo sapore speziato. Un leggero sorriso di aprì sul suo volto quando vide lo sguardo estasiato di Kara mentre gustava il biscotto.

Rise alla battuta, effettivamente la ragazza sembrava una bambina appena nata che scopriva le cose buone del mondo. Bevve un secondo sorso di chay sussultando quando sentì la lingua scottare. Non si era resa conto che fosse ancora bollente. Sollevò il sopracciglio incuriosita quando sentì le parole della ragazza tentando di capire cosa volesse dire.

L'avrebbe uccisa? Che cosa sapeva di così tanto segreto su Rhea? *allora dimmi* le disse accavallando la gamba sinistra su quella destra dandole la possibilità di chiarire le sue precedenti affermazioni. Voleva vedere cosa avrebbe detto questa volta la kryptoniana. Lo sapeva, i kryptoniani erano buoni solo a sparare sentenze. Socchiudendo gli occhi osservò ogni movimento della ragazza. Pronta a farla tacere e a rimetterle la testa apposto*

Kara: *Bevve un sorso di chay per sciogliere il nodo che aveva in gola e poter parlare. Si voltò di nuovo verso di Lena e cercò i suoi occhi. Lo sguardo che vide non fu dei migliori e ne era consapevole. Era lo sguardo di chi non l'avrebbe creduta.* Allora, le mie sono solo supposizioni. Quello che mi hai detto fino ad ora, mi suona come se Rhea non ti avesse detto molte cose. Per esempio, su Krypton c'è una Repubblica e non la Monarchia. Perché dovrei credere che ti abbia tenuta informata sulla politica esterna al vostro pianeta, se non ti ha detto neanche questo? Mon-el ha sempre accompagnato Lar Gand e Rhea come loro figlio legittimo anche nell'ultima trattativa. Ma tu dov'eri? Sai di cosa si trattava? Era Rhea a tenerti lontana da lui oppure fra te e Lar non scorreva buon sangue? *Kara era abbastanza confusa sulla situazione. Non capiva Lena che ruolo aveva avuto fino ad ora in quella famiglia. Di certo se le avesse detto la verità in quel momento, sarebbe risultata sgradevole da digerire, se non da credere. Ma l'ingenuità di quelle domande, portarono a cambiare argomento in una zona ancora più minata.*

Lena: *Lena socchiuse gli occhi e ascoltò attentamente le parole di Kara. Le sue domande erano accurate e un senso di fastidio si impossessò di lei.* Non credo siano affari tuoi. *Disse sottilmente. Non voleva dirle di essere la figlia del generale Luthor, fratello di Rhea, generale ucciso durante il suo tentativo di rivoluzione.

La sua famiglia, quella vera, si era macchiata di un crimine gravissimo, suo padre Lionel e sua madre Lilian avevano guidato il colpo di stato contro i regnanti.

Il colpo di stato, poi fallito, aveva segnato la fine della vita dei suoi genitori. Poco tempo dopo anche suo fratello Alexander fu catturato mentre cospirava per un secondo attacco. Egli fu incarcerato mentre lei, ancora troppo piccola per capire, fu presa in ostaggio dalla famiglia reale. Volevano avere una garanzia nel caso Alexander, o Lex come ormai si faceva chiamare, fosse riuscito a mettere su un nuovo esercito.

Si vergognava tremendamente della sua famiglia, a volte si svegliava e immaginava di essere solo un'altra Gand.

Non che la regina le avesse fatto mancare qualcosa, ma Lena sentiva le voci che i suoi sudditi borbottavano al suo passaggio. Sentiva come i nobili attaccassero la regina Rhea e giudicassero la sua scelta avventata ed errata.

Amava la sua regina, l'aveva salvata da morte certa e le aveva dato un tetto sotto cui vivere e una posizione di prestigio. Le doveva la vita e si sarebbe sacrificata per lei.

Certo, non era stata la migliore delle madri, a volte un po' fredda ed esigente ma, Lena ne era sicura, non poteva volere di meglio.

Si riscosse dai suoi pensieri e si alzò dalla sedia.*

Credi di sapere tutto non è vero? Credi di conoscere noi Daxamiti perché ci avete studiati nei vostri laboratori super tecnologici vero? Credi di conoscere le cose che si celano nelle nostre politiche? Pensi di poter venire qui, nella mia stanza, nella mia casa* Sibilò la parola casa* E lanciare una delle vostre solite sentenze sulla MIA regina vero? Sei una schiava qui, Kara Zor-El. Sei una schiava e non dimenticarlo. Non hai più il diritto di pensare o di parlare male della donna che mi ha dato un futuro. Ora esci di qui.* Le fece segno con la mano voltandosi verso la finestra* Esci di qui prima che ordini alle mie guardie di rinchiuderti nelle segrete per il resto della tua miserabile vita. VAI!* Urlò l'ultima frase rossa in volto per la rabbia.*

Kara: *La kryptoniana per quanto avesse esposto le sue domande con tutta la calma possibile, non potevano che suonare come accuse alle orecchie di Lena. Aveva fatto domande troppo specifiche, senza avere tatto. In effetti non conosceva la situazione di Lena. Kara nella sua "innocenza" si rese conto di aver fatto una stupidaggine solo dopo la reazione della principessa. Si irrigidì alle sue parole, mettendosi in moto solo quando Lena non le urlò contro. Lasciò tutta superficie del mobile più vicino a lei, affrettandosi per uscire dalla stanza e lasciarla da sola. - Colpita e affondata, brava Kara. Complimenti - pensò tra se e se. Fuori dalla stanza poco distante, c'era una guardia che guardò la kryptoniana con odio. Molto probabilmente aveva sentito la sua principessa inveire contro di lei, ma non poteva farle del male essendo la schiava di Lena. Avrebbe deciso quest'ultima per lei. Un senso di smarrimento la invase e fece l'unica cosa che le venne in mente, visto che non poteva gironzolare liberamente per il palazzo. Si avvicinò alla guardia e gli chiese di poter andare dalla sarta che conobbe la mattina stessa perché aveva bisogno di essere "addestrata". Fu l'unica scusa che le venne in mente. Gli disse che si chiamava Lys e la guardia la scortò velocemente nello stesso luogo dove era già stata. Come al solito Lys ironicamente applaudì alla sua astuzia, dopo aver ascoltato il riassunto di quello che aveva combinato.* Non è neanche passato un giorno e mi chiedo perché tu sia ancora viva. *commentò con un gran sorriso sulle labbra* Sei riuscita a fare le domande più infime che avresti potuto farle. *Kara gonfiò le guance, assumendo il viso di una bambina colpevole. Il resto della giornata passò con Lys che le raccontò parte delle voci che giravano sull'origine di Lena e più andava avanti con il racconto, più Kara si sentiva in colpa, offendendo se stessa per non aver tenuto la bocca chiusa. Il resto del giorno Lys occupò il suo tempo nell'insegnarle le abitudini di Lena e il modo in cui avrebbe dovuto comportarsi da quel giorno in poi. Fece anche più del dovuto perché in effetti nessuno aveva chiesto a Lys di farlo, ma non se la sentiva di lasciarla da sola. Essendo kryptoniana, non avrebbe fatto sicuramente amicizia con le altre schiave. Arrivata la sera, a Kara fu dato un piccolo letto (se era possibile definirlo tale) posto in un angolo della stanza da notte della servitù del palazzo. Lena non aveva mandato nessuna guardia a cercarla. Questo fece rattristare terribilmente la kryptoniana. Il giorno dopo l'avrebbe voluta ancora come sua schiava? Quale sarebbe stato il suo destino? Di questo passo, sarebbe morta molto prima di quanto sperasse. Kara promise a se stessa che, da quel giorno in poi, avrebbe fatto semplicemente quello che le era stato detto di fare in modo da non creare altri problemi alla giovane.*

Lena: *Decisa a sbollire la rabbia Lena fece ciò che sapeva fare meglio. Si sedette alla scrivania pronta ad immergersi nelle leggi della fisica. Ideò l'idea di una pala meccanica che spingesse la pressione contro gravità. Sarebbero bastati quattro schiavi per farla girare e l'acqua sarebbe arrivata anche sulle dune più alte.

Non si accorse che era giunta l'ora di pranzo finché non venne richiamata dalla guardia che la avvisava che era tutto pronto.

Lasciando i suoi progetti ancora sulla scrivania si diresse verso la sala da pranzo.

Si inchinò al cospetto di Rhea e dovette farlo, anche se con enorme odio, anche a Mon El.

Il ragazzo fece un inchino sarcastico e Lena lo guardò con astio.*

Perdonate il ritardo, madre* Disse Lena alla donna accomodandosi alla sua destra.

Cominciarono a mangiare parlando del più e del meno finché la regina non le chiese dove fosse la sua schiava.

Assumendo la sua migliore faccia neutrale Lena sorrise* L'ho mandata via, ha ancora bisogno di capire qual è il suo posto e devo ancora insegnarle alcune cose. Non pensavo fosse abbastanza idonea da restare al tavolo al nostro cospetto, madre.* Bevve un sorso del suo vino speziato.*

Una volta che si sarà piegata completamente a me potrò ricominciare a portarla in giro. Adesso sta facendo i compiti più ardui del castello, così come conviene ad una Kryptoniana* Rise con la madre.

Una volta che la cena fu conclusa Lena si alzò e fece un leggero inchino alla madre prima di avvisarla che avrebbe cenato in camera per non deconcentrarsi dagli studi.

Ricevette uno sguardo orgoglioso dalla donna e, dopo averle dato un leggero bacio sulla guancia, si congedò da lei.

Le ore passarono e Lena era intenta a studiare metodi alternativi alla pala meccanica ma non le veniva nulla in mente.

Sentì bussare alla sua porta e diede il permesso di entrare.

Non alzò neanche gli occhi dal progetto aspettandosi Kara ma, quando udì la voce di Mon-El si sollevò.* Mon-El.* Disse già con astio.*

Lena* Rispose lui con il solito sguardo arrogante.*

Cosa ti porta nelle mie stanze, principe?* Domandò allora lei. Non che odiasse il ragazzo ma lo reputava inutile e viziato. Era il legittimo erede al trono solo per diritto di nascita mentre lei, che si affacendava per rendere il regno un posto migliore, non avrebbe potuto mai aspirare a tale ruolo.*

Sono venuto per la Kryptoniana* Mon-El iniziò a gironzolare per la stanza afferrando di tanto in tanto qualcosa.

Lena gli lanciò uno sguardo tagliente* Cosa cerchi dalla mia schiava?*

Mon-El sorrise e Lena seppe che la sua risposta le avrebbe dato la nausea.*

Oh*Finse una voce innocente* Voglio solo controllare se le voci sui Kryptoniani sono esatte* Il ragazzo si fissò le unghie curate.*

Quali voci?* Domandò allora Lena.*

Le voci che dicono che i Kryptoniani non sanno essere partner sessuali discreti* Rise lui.

Lena sollevò un sopracciglio provando ancora più ribrezzo per il ragazzo. Decisa a non dargliela vinta ghignò soddisfatta* Mi dispiace dirtelo, mio caro principe, ma Kara non appartiene a quella linea di Kryptoniani.* Accennò ad un sorriso falso.

Mon El sgranò gli occhi* Vuoi dire che l'hai provata?*

Lena annuì soddisfatta nel vedere la faccia del ragazzo* Ovviamente, è stata la prima cosa che ho fatto quando è arrivata qui.* Disse saccentemente, godendosi il suo sguardo sbigottito* Doveva capire a chi appartiene e Mon-El...* ghignò maleficamente* Lei mi appartiene. È il mio giocattolo, la mia schiava e non sono disposta a dividerla con te.* Si avvicinò a lui tanto da farlo arretrare* Potrei non essere l'erede al trono ma ho molti amici nel palazzo e un cervello che lavora, non ti conviene metterti contro di me.*

Il ragazzo la guardò leggermente impaurito prima di riprendere la sua postura* Mi stai minacciando Lena?* Chiese infatti.

Lena gli rivolse il suo miglior sorriso falso* Non mi permetterei mai! Mio caro fratellino, volevo solo darti un consiglio.* Si rivolse verso la scrivania risedendosi* Ora, se non ti dispiace vorrei continuare a studiare. Sai, in questa stanza qualcuno si occupa veramente del suo popolo. Non passiamo tutti il nostro tempo a giocherellare con la spada e a saltellare da un letto ad un altro quindi, a meno che non decidi di darmi una mano, preferirei essere lasciata sola.*

Mon-El la guardò sconcertato prima di annuire ed andarsene.

Quando la porta fu chiusa Lena rilasciò un respiro che non sapeva di star trattenendo.*

Cosa mi è saltato in mente?* Si chiese* Minacciare il principe per una schiava? Che mi sta succedendo?* Si domandò confusa.

Decisa a non perdere altro tempo chinò il capo sui libri e ricominciò a studiare.*




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Capitolo 2
*** Restart ***




Buonasera popolo di EFP. Come promesso eccovi il secondo capitolo. La storia sta diventando più appassionante? Non vi piace? Fatecelo sapere, perché supportare un demente che scrive fa tanto tanto piacere. Detto questo non vi trattengo molto e arrivederci al prossimo capitolo!
Hinata93 & DarkJessy94



Kara: *Kara era decisamente di malumore, intristita dalla situazione del giorno prima, ma non solo. Il tutto fu amplificato a causa del brusco risveglio -Dannata Lys!- imprecò nella sua mente. Cosa c'entrava Lys con tutto questo? Be' le aveva buttato un intero secchio d'acqua sul viso, canticchiando allegramente con voce entusiasta che era l'ora del bagnetto.* Oh suvvia, hai intenzione di tenermi il broncio per tutta la giornata? Voi kryptoniani non sapete proprio scherzare *le disse Lys, mentre le sistemava i capelli. Kara la guardò dallo specchio con sguardo minaccioso e aprì bocca per dirgliene quattro* Sappi che un giorno mi sveglierò prima di te. E quando arriverà quel giorno, verrò a cercarti. E sappi che mi divertirò tantissimo. *Lys scoppiò a ridere, non prendendola sul serio* Con quel viso da cucciolo, pensi davvero di farmi paura? Forse è proprio per questo che sei ancora viva *Kara gonfiò le guance, riprendendo la sua espressione imbronciata.* E smettila di fare la bambina. Oggi ti comporterai come una brava schiava e farai contenta la principessa Lena. Starai in silenzio e farai quello che ti ho detto di fare ieri, capito? *Kara annuì seccata, sbuffando per la situazione. Tenere la bocca chiusa sarebbe stato difficile per lei. Appena fu pronta, Lys le diede il cambio pulito di vestiti per Lena e le raccomandò di nuovo di non fare stupidaggini. Uscita fuori dalla stanza, si avvicinò alla guardia che la accompagnò dalla principessa. Ovviamente non poteva gironzolare per il castello da sola senza essere supervisionata -Come se potessi scappare via con questo vestito addosso- pensò. Il vestito che indossava quel giorno era diverso dal vestito che aveva indossato il giorno prima. Non aveva niente di kryptoniano. Era un vestito da schiava daxamita. La gonna era lievemente più corta dell'altro vestito, ma non era quello il punto. Kara era a disagio perché si sentiva più esposta per la parte superiore. La stoffa in quel punto non era proprio della sua misura, quindi andandole più largo, si appesantiva afflosciandosi in piccole pieghe che creavano una scollatura non accentuata.

Arrivata alla porta della stanza di Lena, bussò e non sentendo nessuna voce arrivare dalla stanza, decise di aprire comunque la porta. Lena stava ancora dormendo serenamente nel suo letto e Kara non sapendo che fare, alla fine decise di farla riposare. Posò il cambio su una delle sedie della stanza e poi si mosse in giro con passo felpato per curiosare. Sulla scrivania c'erano i progetti a cui Lena stava lavorando, quelli sull'irrigazione. La kryptoniana si stupì della mente di Lena, da quello che vide sembrava una persona molto intelligente. La sua idea era applicabile, l'unico problema è che era veramente rozza e basica. -Hanno navicelle spaziali e vuole utilizzare degli schiavi per creare la pressione necessaria per il sollevamento dell'acqua?- Kara non riusciva a spiegarselo. Lei avrebbe usato un motore per creare una forza lavoro adatta per far girare la ruota in modo automatico. Il motore poteva essere alimentato grazie all'energia dei raggi forti di Rao catturata da pannelli costruiti appositamente per questo. Se avevano un'intera flotta e armi super avanzate, potevano creare qualcosa di così semplice o Kara si sbagliava?

Per non pensarci ulteriormente, Kara decise di dare la sua attenzione altrove e vide che poco più lontano da dove l'aveva lasciato ieri, c'era il libro che Lena le aveva regalato. Lo prese con estrema cura e decise di iniziare a leggerlo. Si spostò vicino alla finestra dove entrava una lieve brezza dalla piccola fessura. Aperto il libro, si ritrovò davanti una scrittura molto simile a quella kryptoniana, pressoché identica. Solo alcune lettere erano più morbide, lasciando lo stile rigido che caratterizzava l'alfabeto originale.*

Lena: *Aprì gli occhi stiracchiandosi e gemendo alla bella dormita che aveva fatto.

Si sentiva riposata e calma quella mattina. Ancora mezza addormentata si girò e scese dal letto notando Kara che, intenta, leggeva il libro che le aveva regalato.

Era bella, dannatamente bella ed eterea. Sotto quella luce mattutina i capelli della ragazza sembravano ancora più chiari del normale. La vide corrucciare la fronte verso il libro.

Avrebbe capito il significato delle parole stampate?

Rimase qualche secondo a studiare la figura della ragazza. Il vestito non le rendeva giustizia ma riusciva comunque a vederne il fisico scolpito e tonico. Si soffermò sulle gambe allenate mordendosi il labbro dalla voglia.

Scosse il capo, sembrava quasi Mon-El in questo momento.

Si sollevò dal letto e notò che la ragazza non l'aveva ancora notata e, quindi, decise di avvicinarsi dietro di lei.

Giunta alle sue spalle si chinò tanto da far combaciare la sua bocca con il suo orecchio e le parlò sussurrandole*

Ti piace quello che leggi?

*Disse con voce grave e bassa.* Sai Kara, a quest'ora avresti dovuto svegliarmi e portarmi la colazione come ti avevo ordinato ieri.* Fece scorrere una mano sul suo braccio languidamente* Forse dovrei punirti per farti imparare le buone maniere.* Portò l'altra mano sulla spalla poggiandosi su di lei tanto da far entrare in contatto il suo seno con la spalla della ragazza* O forse potrei lasciarti senza cibo oggi.* Continuò sempre a volume veramente basso.* Ti piacerebbe una cosa del genere, Kara?* Soffiò il suo nome nell'orecchio* Credo proprio di no. Allora impegnati e, se farai la brava, potrei anche pensare di premiarti.* Si spostò da lei allontanandosi.

Ricordandosi le parole del giorno prima però si riprese.* Anzi.* Disse ora più austera* Hai ragionato sulle tue parole di ieri? Vuoi per caso dirmi qualcosa, schiava?*

Si diresse verso la libreria prendendo un libro. Si sorprese nel constatare come fosse facile flirtare con la giovane quando, teoricamente, avrebbe dovuto odiarla per le parole del giorno prima.

Si chiese se stesse perdendo il suo orgoglio Daxamita o se fossero gli occhi della ragazza a non farla ragionare in maniera esatta.*

Kara: *Leggere quelle storie, la portò ben presto a corrucciarsi. Alcune iniziavano come si aspettava, ovvero l'eroe di turno compieva l'atto eroico, però dopo veniva premiato in un modo che non capiva. Gli avevano dato delle schiave e il libro iniziò ad affrontare argomenti che Kara non comprendeva pienamente, come il piacere del possesso e della dominazione fisica. Non si accorse del movimento che ci fu nella stanza perché troppo assorta dalla lettura e dalle domande che le frullavano nella testa. Si voltò verso la libreria, dando le spalle al letto, chiedendosi se c'erano libri differenti. Oppure più avanti quelle poesie e storie brevi, avrebbero raccontato qualcosa di diverso?

Sussultò lievemente quando sentì la voce di Lena al suo orecchio, portandosi una mano al petto per lo spavento. Tremò alla voce della sua padrona così bassa e roca perché si era appena svegliata, accompagnata da parole di minaccia per farla mettere in riga. Quello che aveva appena letto dal libro, di certo non aveva aiutato quella vicinanza improvvisa e si ritrovò con le guance rosse dall'imbarazzo, chiudendo il libro prima che Lena potesse leggere il punto dove era arrivata. AL sentirla parlare del digiuno, Kara emise un mugugno di disapprovazione. Lys il giorno prima le aveva fatto mangiare qualcosina a pranzo e cena, niente di speciale. Però se fosse stata tutto il giorno con Lena di nuovo senza toccare né acqua e né cibo, avrebbe preferito morire.

Quando si allontanò, mise il libro sulla scrivania già pronta per andare a prendere qualcosa nelle cucine, ma quello che le chiese Lena, la fece fermare. Ovviamente le era tornato in mente la discussione che ebbero il giorno prima. Si voltò per cercare il suo viso, ma Lena era di spalle, intenta ad osservare i libri che possedeva. Fece dei passi verso la principessa, affiancandola in modo da poter cercare il suo sguardo e parlarle apertamente e con sincerità.* Sì, ci ho pensato. Ho pensato costantemente alle parole che ti ho detto ieri e volevo chiederti scusa per la mia insolenza. Ho detto cose che avrei dovuto non... *deglutì, la bocca improvvisamente secca non le permise di completare la frase.* Avevo paura che non volessi più tenermi... *concluse a voce bassa e abbassò lo sguardo* Cercherò di comportarmi meglio d'ora in poi. Adesso vado a prendere la colazione, farò presto.

Lena: *Lena la guardò con curiosità. La ragazza sembrava così spaventata che quasi subito dimenticò la sua arrabbiatura. Senza neanche accorgersene le sorrise dolcemente e le spostò una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio.*

Scuse accettate ma impara, Kara, io non ti ho mandato a morte certa perché sei la mia schiava ma persone diverse* Pensò a Mon-El o a Rhea* beh, loro non si faranno problemi ad ucciderti. Non potrò difenderti da loro.* Concluse allontanandosi da lei e sistemandosi sulla scrivania* Ora va nelle cucine e prendi un po' anche per te. Di al cuoco che ho richiesto quei cornetti che sa fare solo lui e fatti dare anche la cioccolata.* Le sorrise prima di concentrarsi sui libri.

Vedere Kara mangiare era già uno spettacolo per gli occhi ma vedere Kara mangiare cioccolato... beh Lena non vedeva l'ora di poter assistere ad una scena del genere.

La vide uscire fuori dalla stanza e si domandò per quale insulso motivo si sentisse così legata ad una schiava. Una schiava Kryptoniana per di più. Decise di dare la colpa a quei capelli dorati e a quel fisico statuario ma sapeva di star sbagliando. Era attratta da quel modo di fare così fanciullesco e senza malizia. Pizzicandosi il ponte del naso sbuffò* Dannazione che mi sta succedendo* Sussurrò a se stessa continuando a guardare i suoi progetti. *

Kara: *era strano sentire un senso di protezione dalla figura di quella donna. Kara sapeva che la cosa migliore era rimanere sotto l'ala della principessa, mascherata in quell'improbabile ruolo di schiava. Lena le aveva detto che poteva anche sbagliare con lei, ma doveva stare attenta con chi deteneva potere in quel palazzo. Non aveva intenzione di procurarle altri problemi ed era intenzionata a portare la maschera da brava schiava silenziosa per un bel po' di tempo. Finché non avrebbe trovato un modo per andarsene.

Annuì alle parole della principessa, incuriosita da ciò che le aveva detto di prendere. Si chiese in effetti cosa doveva essere, perché Lena aveva sorriso e conoscendola, due erano le opzioni. Poteva essere qualcosa di estremamente buono, oppure qualcosa di estremamente orribile. L'aveva perdonata veramente?

Uscita dalla stanza, andò verso le cucine. Grazie a Lys, adesso sapeva dove si trovavano alcuni luoghi fondamentali per ciò che doveva fare ogni giorno. Entrò timidamente in cucina, trovando un cuoco stranamente non daxamita. Era enorme e colpì particolarmente la bionda, mentre osservava agilmente muovere le mani nel preparare quelli che Lena aveva chiamato cornetti? O almeno così suppose Kara. Poteva essere descritto come un rospo umanoide, provvisto di braccia e gambe ben muscolose.* Sei... un krogan? *chiese Kara, riconoscendo alcuni aspetti di una razza che aveva studiato tempo fa. La testa piena di cicatrici le fecero supporre che doveva aver partecipato a parecchie battaglie. Il cuoco si voltò verso la kryptoniana, grugnendo qualcosa. Sembrava un sì infastidito. Kara aprì la bocca per fare domande, ma poi la richiuse. Avrebbe voluto chiedergli cosa facesse un krogan dietro la cucina. Era una razza che amava combattere, non stare in posti di quel tipo. Forse aveva voluto cambiare vita? Sapeva che erano molto permalosi e irritabili e... * Allora ragazzina, sei qui per perdere tempo nel fissarmi, oppure devo pensare che hai un cervello non funzionante. *La voce del krogan roca e forte, fermarono le molteplici domande che stavano viaggiando nella testa della bionda* E-ecco... io devo... cosa devo prendere? La principessa mi ha chiesto di prendere dei cornetti che preparate voi e... come si chiama *cercò di spremere le meningi* C... inizia con la C... Cioccurato... cioccorapo... per Rao come si chiama. Ah sì, cioccolato! Giusto? *Il krogan non poté evitare una risata lieve di scherno, poi tornò a ricomporsi* Sei la Kryptoniana? Me li immaginavo più intelligenti. Non sempre quello che si dice in giro sono cose esatte. *Kara si corrucciò all'affermazione del krogan* Ah be' e io non immaginavo un krogan dietro alle cucine. Non dovresti che ne so... combattere la guerra? *chiese, mentre preparava un piccolo cesto mettendo i cornetti caldi in esso.* Non sono cose che ti riguardano. *le rispose, ficcando una barretta scura di qualcosa nel cesto davanti agli occhi della kryptoniana* 

Ecco, adesso puoi andare. E prendi anche questo così non ritorni in cucina a rompere *Insieme al cesto, le diede una bottiglia contenente qualcosa di strano. Era un liquido giallo.* Burbero... antipatico *commentò Kara prima di ritornare da Lena irata. Bussò alla porta e poi entrò senza aspettare il permesso* Sono tutti antipatici i krogan? *Commentò al alta voce per avere una risposta da Lena*



Lena: *Quando sentì la porta aprirsi si girò turbata. Non si aspettava che la schiava entrasse senza neanche annunciarsi.

Mise una mano sul petto coprendolo alla bell'e meglio mentre socchiuse gli occhi.

Non si vergognava del suo corpo nudo e Kara era la sua schiava ma l'idea che una delle guardie potesse vederla in condizioni poco consone non le piaceva.* Dovresti imparare a bussare prima.

*Le disse critica* Visto che sei qui aiutami a cambiarmi prima di sistemare il tavolino con la colazione.* Le diede le spalle esibendo il sedere ancora nudo e privo degli indumenti intimi.

Si chinò verso il cassetto dove teneva le mutande e se le infilò. Si voltò verso Kara mostrandole il petto nudo e fece segno con gli occhi per indicarle il busto in pizzo viola.* Sai mettermelo?* Le domandò. Vedendola spaesata lo indossò da sola e, una volta fatto le diede le spalle.* Stringi le corde per bene prima di fare il nodo. Domani esigo che queste cose tu le faccia senza i miei ordini ok?* Una volta che Kara le si posizionò dietro le fece segno di stringere* Stringi finché non ti dico di fermarti* Le disse. Sussultò nel sentire le mani di Kara sulle sue spalle e, stranamente, si sentì eccitata. Era passato del tempo dall'ultima volta che si era sentita così per una schiava. L'ultima volta successe con Eliza, una giovane bionda del pianeta terra. Ricacciò immediatamente i suoi pensieri, troppo tristi nel ricordare la fine della ragazza. Mon-El era riuscito a vincergliela in un gioco di carte e non poté che lasciarla al suo destino. Quella volta decise che sarebbe stata l'ultima e, questa volta, non avrebbe mai giocato con la vita della sua schiava. Era inebriante l'idea di possedere qualcosa che il suo "fratellino" voleva.* Perfetto fermati. Ora stringi le corde.* Le disse. Una volta conclusa l'azione sentì le mani di Kara tergiversare sulla sua spalla e ingoiò un groppo di saliva nervosa. Non volendoglielo far capire Lena indicò il vestito viola, dello stesso colore del busto posizionato sul letto e si fece aiutare nell'indossarlo.* Te la sei cavata bene.* Le disse cercando di farle un complimento.

Si sedette davanti al suo specchio e si rivolse verso la ragazza* Adesso fammi i capelli. Mi piacerebbe uno chignon quest'oggi.* Le disse attendendo pazientemente che la ragazza facesse ciò che le era stato ordinato.

Si sorprese nel vederla così consona ad accettare i suoi compiti, sembrava avesse perso un pizzico dell'odio che provava verso di lei.

Si chiese se fosse stato grazie a lei ma dedusse che probabilmente la ragazza non fosse capace di provare vero odio.

Una volta concluso il tutto si avvicinò al tavolo dove era stata già posizionata la colazione e fece segno a Kara di sedersi accanto a lei.

Aprì la cioccolata e ne passò un pezzo a Kara prima di prendere il suo cornetto ed un sorso del succo di frutta che il cuoco aveva aggiunto al suo cesto* Mmh* Gemette nel sentire il sapore.* Krex sa sempre cosa mi piace* Disse.* Forza, assaggia.* Indicò la cioccolata ed il succo.

Vide Kara ispezionare la tavoletta nera e rise in maniera discreta, le sembrava quasi un cucciolo di Wlok.*


Kara: *Aprì la bocca per dire qualcosa, ma si ritrovò solo a darle aria. Strabuzzò gli occhi alla visione che le si parò davanti, richiudendo la bocca e deglutì. Posò frettolosamente il cesto che aveva portato sul tavolo e si mosse alla richiesta di Lena. Voleva scusarsi, doveva farlo. Solo che iniziò a muoversi come un robot, dedicandosi a ciò che Lena le diceva di fare. In realtà si poteva dire che la bocca non era collegata al cervello in quell'istante.

Maledisse mentalmente quei vestiti. Chi li indossava? Sembravano degli oggetti di tortura. Lena sarebbe riuscita a respirare? Era questo quello che si chiedeva, mentre tirava quei lacci. Fece un nodo, mugugnando alla frase di Lena. Passò il mignolo fra il corpetto e la pelle della principessa, in modo da vedere se fosse troppo stretto, ma sembrava andar bene. La pelle era morbida e liscia, non presentando nessun tipo di imperfezione, bianca come un foglio di carta. Kara non poté resistere, passando il polpastrello del mignolo lungo la colonna vertebrale, poi con un gesto lento spostò i capelli di Lena che erano caduti davanti alla visuale di lavoro, sfiorando le spalle della principessa in modo da poter sistemarli davanti, così poté ricontrollare i lacci un'ultima volta.

Dopo averla aiutata a mettere il vestito e dopo aver aggiustato con estrema cura i suoi capelli, si unì alla daxamita, sedendosi al tavolo e emettendo un sospiro rilassato, come se avesse trattenuto il respiro. Prese il piccolo pezzo di cioccolato che Lena le aveva passato e lo toccò, premendo con le dita per tastarlo. Ma prima di iniziare a mangiare, continuava ad avere la testa altrove* Quel... coso scomodo *indicò il busto* riesci a respirare? A voi daxamiti piace per l'estetica? *tenne lo sguardo fisso sul petto di Lena, constatando che la pressione aveva fatto in modo che il seno sembrasse più tondo di quanto non lo fosse. Per Kara era anomalo vedere la nudità. Non che fosse imbarazzante, sia chiaro. A Krypton semplicemente si usava essere discreti e non mostrarsi in quella forma considerata primitiva. Però Kara non la collegava all'attrazione sessuale, non lo aveva mai fatto nel corso della sua vita, eppure qualcosa era scattato in lei. Le curve che aveva visto qualche minuto prima, si era ritrovata a pensare che fossero gradevoli alla vista e che la visione non le aveva provocato nessun fastidio.* Stai molto bene anche senza e mi scuso per essere entrata senza bussare. Ero un po' irritata per... il krogan *concluse ingenuamente, dando un morsetto al quadratino di cioccolata. Gli occhi le si illuminarono di un intenso blu e guardò la principessa con l'espressione più stupita che avesse mai fatto.* Cosa è? Crea effetto di dipendenza? Oh Rao... Mmnh... *si gustò l'intero pezzettino, facendo sciogliere fra la lingua e il palato, emettendo suoni di apprezzamento. Quando finì, guardò Lena e dondolando lievemente sulla sedia con il busto, chiese* Posso averne un altro poco? *con voce fanciullesca, sperando che la principessa fosse clemente con lei e che glielo concedesse*



Lena:  *Portando il succo alle labbra Lena ascoltò le parole di Kara. Sollevò un sopracciglio nel sentire quel commento velato sul suo seno e si sorprese nel vederla fissarlo così intensamente. Kara le aveva appena detto che aveva un bel seno anche senza il corpetto?* 
Uhm si, riesco a respirare* Ruppe il cornetto con la mano prima di portarne un pezzo alla bocca* Mnh marmellata* Gemette al gusto.* Si è per l'estetica. Sono la principessa, Kara, devo sempre essere perfetta. *Le disse.

Osservò attentamente la ragazza alle prese con il quadratino di cioccolato. Le sembrava un neonato e non poté che sorridere nel vederla mentre ne tastava la consistenza. Quasi senza accorgersene trattenne il respiro curiosa di saggiare la risposta della ragazza.

Vide gli occhi di Kara illuminarsi e stava quasi per scoppiare a ridere ma si fermò quando la sentì emettere un gemito di apprezzamento.

Come poteva questa ragazza fare le cose così semplici e, contemporaneamente, suscitarle risposte così accentuate?

Sbatté gli occhi più volte cercando di far combaciare le due idee che si erano formate nella sua mente. Voleva sentire questi gemiti di apprezzamento di nuovo dalle labbra di Kara, magari in altre situazioni. * Dannazione * Borbottò.

Prese il bicchiere di succo e lo bevve tutto insieme nel tentativo di calmare i suoi bollenti spiriti.

Ascoltò le domande di Kara e si maledì subito dei suoi pensieri. Le sembrava una bambina, una bambina curiosa.*

No Kara, *Emise una risata nervosa* non crea dipendenza e si, puoi averne ancora. Anzi...  * Le passò il suo pezzo e l'intera barretta* E' tua, come segno di pace. *Si sorprese. Era troppo gentile con questa Kryptoniana ma non riusciva a farne a meno* Credo stia meglio con te che con me, ma...* La fermò prima che si mangiasse l'intera barretta* Ho due richieste per te. * Sollevò il sopracciglio e fece un sorrisino malvagio. Quando ottenne la piena attenzione della ragazza continuò a parlare.* Per prima cosa ti chiedo di fartela durare fino a domani. Non posso chiedere troppa cioccolata, non è il mio cibo preferito e quindi qualcuno potrebbe insospettirsi se chiedessi un altro pezzo oggi.* Quando vide la delusione sul suo volto trattenne una risata. Una bambina, Kara era davvero una bambina* e per la seconda cosa...* Si alzò e aprì la porta della stanza. Parlò velocemente con una guardia dandogli un ordine e la richiuse. Si sedette di nuovo davanti la ragazza* Per la seconda cosa dovrai attendere ancora un po'.*Le disse. Avendo visto che Kara non aveva toccato ancora i cornetti gliene passò uno.* Prova questi. Non puoi mica solo assaggiare la cioccolata* Rise.

Non dovette attendere molto, sentì infatti bussare pochi minuti dopo. Aprì la porta e ringraziò la guardia prima di richiuderla.* Come seconda cosa vorrei che tu indossassi questo oggi. Quel vestito non rende giustizia* Le disse passandole una camicia bianca stretta, un paio di pantaloni neri in raso e degli stivali neri al ginocchio. Le ispirava l'idea di Kara vestita in abiti maschili e sarebbe stato molto più comodo portarla in giro così.* Ho dei progetti per te, Kara, e questi abiti mi aiuteranno a realizzarli.* Le disse criptica mentre si accomodò sul letto in attesa.*



Kara: *Allungò le mani, muovendo le dita come una bimba e prese la barretta di cioccolato offerta gentilmente da Lena. Il sorriso di gioia portò a gonfiare le guance come un tenero cucciolo, mentre si mordeva il labbro inferiore, pronta a mangiarne ancora. Mangiò un altro pezzettino, tenendolo sulla lingua finché non si sciolse, mentre ascoltava interessata quello che la principessa aveva da dirle. Inclinò la testa di lato alla parola "richieste". Mise un piccolo broncio alla prima richiesta, riponendo la cioccolata nel cesto per tenerla lontana dalle sue mani prima che la finisse. La seconda invece... cos'era? Seguì con lo sguardo i movimenti della principessa e quando ritornò al suo posto, studiò il suo viso -Cosa avrà in mente?- si chiese, mentre accettò il cornetto. Lo divise a metà e come al solito si ritrovò a studiarlo e a mangiarlo in modo insolito. Ne schiacciò una parte, facendo fuoriuscire la marmellata e la leccò, constatando che sapeva della sua bacca preferita. Si ritrovò a gongolare sul posto, finendo la sua colazione.

Dopo alcuni minuti, ritornata la guardia, Kara si alzò dalla sedia e si avvicinò a Lena.* Ooh... Be' devo dire che saranno sicuramente comodi. Devo cambiarmi qui? *Le domandò e Lena annuì con lo sguardo tipico di chi non vedeva l'ora. Kara si tolse i sandali che le avvolgevano i piedi, tenendo di tanto in tanto d'occhio il viso della principessa, sentendosi lievemente in disagio perché sotto non indossava molto. Non che avesse veramente qualcosa di cui avere vergogna, anzi... Solo che quegli occhi... I suoi verdi occhi penetranti, non la lasciavano per un attimo, studiando ogni gesto svolto dalla Kryptoniana, ogni centimetro di pelle che si scopriva lentamente. Kara alzò la parte inferiore del vestito senza nessuna fretta, scoprendo i glutei sodi avvolti in quegli slip aderenti, poi gli addominali ben delineati dalla continua attività fisica che aveva svolto su Krypton e infine i seni tondi e spogli. La folta chioma color grano andò a coprirli in parte e le labbra di Kara si inclinarono in un mezzo sorriso all'espressione di Lena. Non l'aveva mai vista così, con quell'espressione, le labbra un po' schiuse e le guance appena colorate da una punta di rosso. Poteva finalmente dare un senso ad uno dei tanti argomenti trattati dal libro di Lena. Il sentirsi desiderabili, era quello che stava provando in quel preciso istante, mentre un'indefinita sensazione calda nacque molto in profondità* Non pensavo che avesse questo genere di preferenze principessa. *commentò vagamente con tono divertito, prendendo la camicia e sbottonandola per poterla indossare. Il sorrisetto non lasciava il suo viso* Intendo, pensavo fosse più per i vestiti. Oppure ha intenzione di oscurare il mio lato femminile per lasciar brillare il suo? *cercò di portare l'argomento iniziato su un'altra ottica, rivolgendole parole formali ma accompagnate dal sarcasmo, infilando la camicia e dopo i pantaloni, abbottonando con tranquillità il tutto davanti agli occhi della mora.*



Lena: *Osservò Kara togliersi i sandali e si morse il labbro notando la curva ben delineata del suo sedere. Dio, probabilmente sotto il vestito Kara nascondeva un corpo niente male. Si morse le labbra reprimendo un gemito quando il vestito fu tirato tanto da non coprire più i glutei sodi della ragazza.* Maledizione * Imprecò nel vedere come le mutandine, tanto aderenti quanto belle, non coprissero molto. Respirò pesantemente con il naso nel vedere gli addominali. Non si aspettava che fossero così delineati e perfetti. Immaginò di poterci passare la lingua su quelle pieghe così scolpite ed arrossì pesantemente.

Schiuse la bocca nel vedere il seno. Anche se i capelli di Kara ricoprivano metà di essi, Lena riuscì a studiarli bene. Erano tondi, non enormi e molto sodi.

Aveva una voglia di far sua Kara, voleva vedere il viso di quella dolce fanculla venir trasfigurato dal piacere che lei poteva darle. Voleva farla pregare, implorare, agognare qualcosa che non conosceva neanche.

Chiuse gli occhi nel tentativo di calmarsi. Avrebbe potuto prenderla ora, subito e calmare i suoi pensieri ma sapeva che non era la cosa giusta. Sapeva che così le avrebbe tolto l'innocenza che tanto le piaceva. Non voleva farlo. Non poteva.

Si ridiscosse alle parole della ragazza e si schiarì la gola imbarazzata sentendola secca e arida.*

No Kara, ho intenzione di allenarti e questi vestiti sono più adatti per lo scopo. Dopo pranzo mi vestirò anche io come te e ti insegnerò la nobile arte della spada.* Si alzò dal letto e si avvicinò verso di lei. Si chinò tanto da far sfiorare le loro labbra senza chiudere le distanze.* E i miei gusti Kara, oh...*Soffiò sulla sua bocca* Tu non hai nemmeno idea di quali sono i miei gusti.* Le sussurrò con voce roca ricca di sensualità*



Kara: *osservò incuriosita la mora, sinceramente non pensava che avrebbe dovuto allenarsi con la principessa, ma non avrebbe dovuto stupirsi, infondo tutti i daxamiti sapevano lottare. Di certo non si aspettava che Lena, con la sua rigidità, riuscisse a muoversi egregiamente come combattente. Non riusciva ad immaginarsela impugnare una spada.

Il flusso di pensieri fu interrotto dalla vicinanza improvvisa della daxamita e Kara rimase immobile, non capendo le sue intenzioni. Il battito del cuore era lievemente accelerato e socchiuse gli occhi, sollecitata dal respiro caldo che batteva sulle proprie labbra appena umide. Kara non riusciva a capacitarsi di quelle sensazioni che stava provando per una semplice vicinanza e fuggì da essa, spostando il capo di lato completamente rossa in viso. Il calore delle guance le fece provare disagio e fece un passo indietro, girandosi di lato per allontanarsi dallo sguardo della principessa e finire di abbottonarsi la camicia.*

I-io... *mosse la mano al vento, gesticolando* vado a portare i vestiti sporchi a lavare insomma, cose da schiava che tipo devo fare ogni giorno *percorse la stanza a grandi falcate, raccogliendo i vestiti di Lena e i suoi, sotto gli occhi della principessa* A dopo! *salutò frettolosamente, scomparendo dalla stanza.

Sì, era una fuga per calmarsi e sì, doveva trovare Lys. Consegnati i vestiti sporchi, si recò nella stanza dove Lys di solito cuciva qualche nuovo abito o rattoppava qualcosa.*

Buh! *Lys sobbalzò dalla sedia per la paura e iniziò a sbraitare* Kara sei un'idiota! Mi hai fatto prendere un colpo, potevo pungermi! *non poté evitare di ridere soddisfatta* Non immaginavi che la mia vendetta per stamattina sarebbe arrivata così presto? *si voltò per osservare la kryptoniana e la squadrò da capo a piedi, alzando un sopracciglio con sguardo malizioso* Non ricordavo che a Lena piacesse il gioco di ruolo o almeno non di questo genere. *Kara scosse la testa e le rispose* Dai Lys non fare la stupida. Piuttosto, che diavolo di aspettano i reali da una schiava? Mi ha quasi baciata! *iniziò a torturarsi le mani, mentre Lys iniziò a fare dei gesti strani. Alzò la mano destra come se stesse bussando ad una porta e Kara fissò il gesto con una faccia perplessa. Lys allora provò con un altro gesto, facendo un cerchio con l'indice e il pollice sempre con la mano destra e dopo vi infilò l'indice della mano sinistra.* Non ho capito *disse nella più totale ingenuità e Lys ormai senza più un briciolo di pazienza, le parlò chiaro tondo* Ma allora lo vedi che sei proprio tarda! Vuole scavare nella sua profonda cava!* - * Eh?! * - *ma lo sai come si fanno i bambini?* - *in un'incubatrice unendo il dna della coppia di cui si vuol far unire per creare un embrione con le caratteristiche sia dell'uno che dell'altro* - *Esattam-.... No! Kara parlo di riproduzione animale. Intendo quella naturale *kara a questo punto aprì la bocca, annuendo* ah ora ho capito. Aspetta... si vuole riprodurre con me? *domandò perplessa* ok forse è quello di cui stava parlando il libro che mi ha regalato Lena, prima di chiuderlo.* - *ti ha regalato un libro che spiega cosa è il sesso? Sei messa così male che se n'è accorta pure lei. *la bionda guardò l'amica con uno sguardo minaccioso* Il fatto è che non so come comportarmi. E' come se si aspettasse qualcosa da me. Non dico che tu abbia già fatto certe cose... ok forse le hai fatte *Lys la interruppe* hey hey non darmi della cortigiana eh? Mi offendo. Sono cose che ho fatto in passato, ma siamo schiave. Cosa avrei dovuto fare, oppormi sapendo di finire i miei giorni senza la testa sul collo? * - *ok scusa, scusa. E' solo che non capisco cosa voglia. Lena non dovrebbe semplicemente prendere quello che vuole e basta? Mi sento confusa perché è gentile... Oggi mi ha fatto mangiare la cioccolata. *più Kara parlava e più Lys si accigliava pensierosa, sorridente* oh piccola kryptoniana, se continuerai così Lena diventerà una mollacciona solo per vederti felice. Hai fatto colpo e non proprio sessualmente parlando. E' la prima volta che si comporta così *Kara inclinò la testa di lato, cercando di assimilare quello che Lys le aveva appena detto* Non ti ha ancora ripassata. Io l'avrei fatto da un pezzo! *le rifilò un'occhiataccia, mentre Lys se la rideva* Oh Lys sei una... una... Aaargh! Forse è meglio che ti lasci lavorare. Non mi sei d'aiuto! Ci vediamo dopo *esclamò la biondina con il viso in fiamme e si voltò per lasciare la stanza con il suo solito passo svelto, di nuovo in fuga.

Ritornata da Lena, dopo aver quasi urtato uno schiavo che portava un vaso ed essersi presa insulti vari sul suo essere kryptoniana, bussò alla porta e aspettò questa volta il suo permesso. Appena sentì la voce di Lena, entrò in stanza e la trovò seduta alla scrivania* Ancora il problema dell'irrigazione? *domandò, avvicinandosi a lei per vedere cosa stesse facendo* Vuoi una mano da una saccente Kryptoniana? Basta che non mi mandi via insultandomi. Ho già avuto la mia dose di offese fantasiose daxamite quotidiane qualche minuto fa. E credimi quando dico fantasiose, non lo sono.



Lena: *La vide fuggire con estrema fretta dalla stanza e non poté che ridere alla scena. Kara era troppo ingenua.* Non ha nemmeno preso tutto.* Disse scuotendo la testa divertita. Forse avrebbe potuto prendere la palla al balzo e divertirsi un po' alle sue spalle.

Ridacchiando ancora per la faccia della ragazza decise di portarsi avanti col lavoro e ricominciò a studiare per risolvere i suoi problemi.

Mordicchiò la matita per liberarsi dallo stress e non si accorse che era passato del tempo.

Si ridiscosse dal suo momento di studio intenso quando sentì la porta battere pesantemente.

Borbottò un avanti conscia che Kara aveva imparato la sua lezione.

La sentì parlare di insulti daxamiti e rise in maniera silenziosa, probabilmente era difficile essere l'unica Kryptoniana nel castello.

La guardò sollevando un sopracciglio alla sua richiesta e ci pensò un po' su. *

Si, forse una mano non sarebbe male. Voi Kryptoniani siete più avanti di noi con la tecnologia, ve lo concedo. Accomodati.* Le fece segno di sedersi accanto a lei.

Una volta sistemata Lena le passò il progetto e la osservò mentre la ragazza studiava le sue carte.* Cosa ne pensi? Io sono bloccata su questo punto, non riesco a pensare ad alcun modo per far salire l'acqua su per la collina se non agli schiavi. * Mordicchiò la matita* Il priblema è che così facendo ci vorrebbero almeno 12 schiavi al giorno in buona salute e molto potenti fisicamente.* Si fermò accigliata.* Qualche idea?* Le disse sollevando il sopracciglio e avvicinandosi a lei tanto da lasciare solo qualche centimetri tra i due visi.

-Perché non approfittarne?- Pensò mentre studiava alcuni metodi per far imbarazzare la ragazza.* Magari potrei mettere te a fare questi lavori pesanti, hai un bel fisico tonico e allenato, saresti un bel vedere oltre che utile, Kara* Soffiò il nome con voce molto bassa e profonda. Si morse il labbro all'idea di Kara sudata e con i muscoli sotto sforzo.*



Kara: *si sedette al fianco di Lena e guardò i disegni davanti a sé. Come aveva immaginato la principessa era bloccata proprio sul punto che aveva previsto. Sospirò alle sue parole, non accorgendosi troppo della sua vicinanza, finché non si voltò verso di lei e se la ritrovò a pochi centimetri dal viso. Si voltò di nuovo a guardare i disegni, con le guance lievemente arrossata e tossì per schiarirsi la voce* perché non riesci a fare la seria? Comunque non capisco come mai non riesci ad uscire fuori dagli schemi. Non siete messi male con le vostre astronavi, ma non riuscite a portare la tecnologia che utilizzate in ambito bellico, anche nell'utilizzo quotidiano. Non avete schiavi che corrono su qualche pedana per avviare i motori delle vostre navi spaziali. Qui parliamo di ettari di terreno che devono essere irrigati ogni giorno per poterlo utilizzare. Quindi parliamo di un'azione che deve essere compiuta quotidianamente. Porterebbe al lungo andare alla perdita di conoscenza, se non di vita, di tantissimi schiavi in un breve periodo di tempo. Perché non creare un motore alimentato dall'energia dei raggi di Rao? Su alcune vostre astronavi avete dei pannelli che lo fanno, perché non creare un pannello meno potente che permetta di acquisire abbastanza energia in modo da poter avviare la macchina che giri automaticamente la ruota in tempi della giornata prestabiliti? Basta un timer e la macchina riuscirà a girare la ruota che farà leva e pressione per far salire l'acqua. Se costruite navi spaziali, potete fare anche questo. *puntò il dito sulla parte del disegno della ruota* Ricorda che essere un sovrano, significa prima di tutto pensare alle esigenze del proprio popolo. E tu sei l'unica interessata veramente a questa problematica. Sennò sarete costretti a mangiare sbobba insapore come i kryptoniani *storse il naso* E poi già oggi mi vedrai sudare, fattelo bastare. Non voglio di certo girare la ruota per il resto della mia miserabile vita. *alzò il mento assumendo scherzosamente un'espressione da donna aristocratica, mettendosi seduta tutta dritta e impettita*

Lena: *Lena ascoltò Kara fortemente interessata, oltre ad essere un bel visino la ragazza era strettamente intelligente.* Non ci avevo pensato al motore. Non sarebbe male l'idea, potrei fare una macchina che usa l'energia di Rao per generare calore che porterebbe l'acqua ad evaporare. Così mi è più semplice trasportarla con dei tubi fino all'apice delle dune più alte. A quel punto potrei mettere una macchina di raffreddamento in maniera tale da far ricondensare l'acqua che poi può essere usata per irrigare i campi.* Mordicchiò la matita prima di scrivere gli appunti alla destra del progetto. Prese un foglio di carta e ci scrisse un paio di note sulla nuova idea che stava avendo.* L'unico problema sarebbero i materiali. Dovrei andare sul pianeta Ornicron 8 per prendere l'ornicrina.* Vide Kara guardarla in maniera strana* Oh si, la sabbia di Daxam è un pochino più corrosiva della vostra. Perché pensi che le case siano costruite in pietra? I nostri materiali alla lunga vengono corrosi dalla sabbia. Abbiamo scoperto qualche anno fa l'ornicrina per caso e il team di tecnologi del palazzo è riuscito ad affermare che la sabbia non riesce a corrodere solo questo tipo di materiale. Ecco perché le nostre nav...* Si fermò. Kara era pur sempre una Kryptoniana, non poteva darle informazioni sui materiali della sua flotta.* Lascia perndere, la cosa importante è che dovremmo andare su Ornicron8 per prendere il materiale. Partirò non appena finirò di mettere a punto tutti i dettagli del motore.* Si girò verso Kara* E tu verrai con me. Mi sarà utile avere il tuo cervello. *

Continuò a ragionare sul quantitativo di materiali e sulla forma migliore da dare al motore quando sentì bussare. Guardò in alto e vide che il sole era ormai alto. Probabilmente era ora di pranzo. * Ora ascoltami. Stiamo per andare a pranzo e devi venire con me altrimenti Rhea potrebbe insospettirsi. Mi sei simpatica per essere una Kryptoniana e non voglio che Mon El o altri ti rubino a me quindi non aprire la bocca se non sei interpellata e versa sempre il vino nella mia coppa e in quella di Rhea e Mon El ci siamo capiti?* La guardò duramente* Ricorda che non posso proteggerti da loro. Sono i reali e hanno più potere di me. * Dopo aver avuto un cenno di assenso si diresse verso la porta. Stava per aprirla prima di bloccarsi nuovamente* Tira indietro la sedia quando sto per sedermi e attenzione a Mon El. Ama giocare con i miei giocattoli per farmi arrabbiare. Non dargli assolutamente modo di avere una qualche pretesa su di te altrimenti...* Sospirò pesantemente pensando ad Eliza.* Beh, ti basti sapere che le ragazze che ha usato non sono state ritrovate o peggio ancora...* Si trattenne cercando di non pensare alla povera terrestre. In momenti come questi le mancava terribilmente. Sapeva quale fosse stata la sua fine ma non voleva ancora ammetterlo.* Solo...* Si voltò verso Kara tenendo una mano sulla sua guancia* Non lasciare che ti separi da me. Ricorda che qui dentro sono forse l'unica che può proteggerti*

N.B. vi ricordate la luna degli schiavi? E' la luna dei Maldoriani, sono riusciti a mettersi in contatto con qualcuno che riesce ad ottenere schiavi umani in modo da venderli al miglior offerente. (e ovviamente non è Roulette, ma di questo non ci interessiamo)


Kara: *non pensava che Lena le avrebbe dato ragione. Ascoltò le sue parole e ovviamente come era solita fare da brava kryptoniana, appuntò mentalmente l'informazione che Lena le aveva dato. -
Materiale nuovo, ornicrina di Ornicron 8- ripeté mentalmente. Se solo i kryptoniani avessero investito di più sulle navi di esplorazione. Invece non erano a conoscenza del materiale con cui le navicelle Daxamite erano ricoperte. Sapevano solo che era molto resistente. Purtroppo dopo la brutta esperienza del passato con gli esploratori in avanscoperta, avevano deciso di rinunciare ad esplorare alcune zone. Ornicron 8 era una di queste. Il via vai di daxamiti era sempre stato così intenso da non potersi avvicinare e le navi da carico facevano pensare ad una zona di traffico delle materie prime. Mai avevano immaginato fossero materiali di così tanta importanza.

Quel viaggio con Lena, sarebbe stata l'unica possibilità per tornarsene a casa con qualcosa che poteva virare le sorti della guerra.

Kara fece una smorfia quando la definì giocattolo, ma sapeva anche che Lena si stava preoccupando per lei e che sotto sotto si stava abituando alla kryptoniana. Alla mano della principessa posata sulla sua guancia, Kara abbassò lo sguardo e annuì come un'ubbidiente bambina. Avrebbe fatto di tutto d'ora in poi per far filare le cose perfettamente. Avrebbe spinto molto sul successo del progetto di Lena, perché le serviva quel maledetto viaggio e quel materiale. Non doveva dimenticarsi chi era e non doveva lasciare il suo popolo per fare una vita di schiavitù con persone che disprezzava. Non poteva solo sopravvivere, perché doveva fare qualcosa e se questo comportava utilizzare la fiducia che Lena le stava dando, l'avrebbe fatto. Anche se questo andava contro la sua morale e avrebbe ferito Lena, una persona che anche se conosceva solo da due giorni, stava imparando ad apprezzare.

Il pranzo iniziò come al solito. Un inchino sia a Rhea che al principino Mon-El e aiutò Lena a sedersi, spostandole la sedia. Sì rese conto degli sguardi che aveva addosso, probabilmente anche a causa del suo abbigliamento. Kara fece attenzione a non incrociare i loro occhi, in modo da non dover rispondere a nessuna domanda. Non voleva di certo parlare con loro. Versò il vino rosso a Lena, facendo estrema attenzione a non far rovesciare neanche una goccia. Fece lo stesso con Rhea e infine toccò a Mon-El. Lo affiancò con la bottiglia, mentre Rhea e Lena stavano parlando. Si inclinò appena per poter versare il vino nella sua coppa, ma improvvisamente sentì qualcosa pressare sulla sua natica destra, strizzandola. Le dita di Mon-El...

Si morse il labbro con lo sguardo più che irritato e pressò le dita talmente forte sulla bottiglia quasi a sbiancarle. Riuscì per fortuna a non far ribaltare il bicchiere o altro. Versatogli il vino, si scostò da lui, per rimettersi dietro di Lena e osservò il tavolo con lo sguardo infuocato di chi non poteva sopportare* Schiava, il mio bicchiere è vuoto *Disse ovviamente Mon-El. Aveva svuotato il bicchiere dopo neanche un minuto, che non soddisfatto per la breve toccata di prima, schiaffeggiò rumorosamente la stessa parte del corpo di Kara. Per fortuna Kara non era impreparata e riuscì a riempire il bicchiere senza fare danni. Però il gesto di Mon-el questa volta non passò inosservato. L'irritazione di Kara era veramente tangibile e chiuse gli occhi per un breve istante per non aprire bocca e starsene buona in silenzio.*


Lena: *osservò attentamente la scena che le si era posta davanti. Vide lo sguardo compiaciuto di Mon El e desiderò solo di potergliela fare pagare. Odiava l'arroganza del ragazzo. Era un viziato, egocentrico, misogeno e maleducato.* 
Kryptoniana vieni qui.* Urlò in maniera dispregiativa attenta a non destare sospetti.* Ho dimenticato lo scialle in camera e ho freddo. Corri a prenderlo. * Le disse cercando di farla allontanare da quel viscido di Mon El.

Le diede un'occhiata significativa* Allora? Sei sorda oltre che stupida? Corri. ORA!* Alzò il volume.

Non appena Kara si allontanò Lena continuò a mangiare tranquillamente.* Madre, sono così stupidi tutti i Kryptoniani o mi è capitata l'eccezione?* Disse con un sorriso la ragazza.

Si sentiva in colpa a trattare Kara in questa maniera, le piaceva la ragazza ma non poteva dare a sua madre un motivo per dubitare di lei. Doveva fingere di odiarla e di disprezzarla per tenerla con se.

Quando Kara tornò col suo scialle dovette continuare secondo quella via* Ce ne hai messo di tempo, schiava. *Si mise lo scialle che Kara le aveva portato* Data la tua lentezza esigo che tu ti inginocchi qui, forse sei un po' stanca e non puoi correre. Forza, riposa le tue gambe da brava schiava. * Volse uno sguardo a sua madre che la guardava soddisfatta. Era riuscita a prendere due piccioni con una fava. Kara era al sicuro lontana da Mon El e sua madre era contenta.

Mentre il pranzo continuava Lena osservò Kara con la coda dell'occhio e la vide sofferente in quella posizione ma non poté fare altro per allontanarla da Mon El.

Decisa a far durare il meno possibile il supplizio della ragazza finse un leggero capogiro e si fece accompagnare in camera.

Non appena varcata la porta si voltò verso la ragazza.* Mi dispiace per quello che ti ho costretta a fare.* Le disse seriamente dispiaciuta.* In genere non sono così ma quello era l'unico modo per toglierti dalle mani del principe. Come sospettavo ha messo gli occhi su di te e quindi sarà dura tenerti lontano da lui. Non posso lasciarti alla sua mercé.* Fece un giro nella stanza nervosamente.* Da oggi in poi dormirai nella stanza accanto alla mia. Non devo perderti di vista neanche un secondo. Ora va e chiamami Vael la capo governante del palazzo, devo farti sistemare nella stanza.* Attese che Kara uscisse dalla stanza prima di sedersi avvilita sul letto. Non avrebbe mai lasciato Kara nelle mani di Mon El. Avrebbe combattuto con le unghie e con i denti piuttosto.*



Kara: *Sobbalzò alle parole di Lena e posò la bottiglia del vino sul tavolo. Andò a prendere lo scialle in camera della principessa, uscendo dalla sala da pranzo velocemente, dopo essersi riscossa. In realtà si prese un po' di tempo per sé prima di ritornare, facendo dei grandi respiri per calmarsi. Quella situazione era veramente insopportabile perché non poteva fare nulla e doveva solo affidarsi a quello che Lena le diceva di fare. Avrebbe voluto così tanto spaccare la bottiglia di vino in testa a Mon-El solo per soddisfazione personale, ma valeva la propria vita?

Grata per quella piccola pausa che riuscì ad ottenere, ritornò alla sala di pranzo. Messo lo scialle sulle spalle di Lena, si accigliò al suo ordine, ma dovette eseguirlo. Si inginocchiò, tenendo lo sguardo basso per tutto il tempo e la rabbia presto si trasformò in tristezza sul suo viso. Intanto le ginocchia iniziarono a dolerle e serrò le labbra, cercando di resistere.

Seguì la principessa con calma nella sua stanza, per quanto volesse ritornarci il più velocemente possibile. Appena furono dentro, chiuse per un attimo gli occhi e sospirò per cercare un po' di pace, anche se tutto fu inutile. La preoccupazione di Lena non fece altro che aumentare la sua, ma allo stesso tempo la rincuorò. Non pensava veramente che potesse sentire quel bisogno di proteggerla* Non scusarti, non ce l'ho con te *disse, prima di congedarsi e andare a cercare Vael. Infondo Kara lo capiva, non era un comportamento dettato dal volere di Lena, ma doveva agire in quel modo sia per proteggere se stessa che per proteggere la maschera che doveva indossare davanti ad una famiglia che l'aveva accolta e accudita come reale.

Passò da Lys perché non aveva la più pallida idea di chi fosse Vael. La ritrovò a mangiare qualcosa nella "sala da pranzo" degli schiavi, sempre se si poteva chiamare così. C'erano lunghi tavoli di legno e qualcosa di non identificabile nei piatti. Quando Lys la vide, la trascinò a sedere e le mise davanti una specie di carne di dubbia provenienza* Lys non pos-...* - * Mangia! *Kara giocò con un pezzo di quella poltiglia. Stufato di carne? Non comprendeva veramente cosa aveva davanti. Ne prese un boccone e iniziò a mangiare* Per Rao, questo è buono! * - *Lo so! E' una ricetta speciale di Krex. Riesce a rendere la carne degli Kiuvet una delizia. Ah per te che non conosci i Kiuvet, sono tipo delle bestie schifose che vivono nel deserto ed escono da sotto la sabbia. I reali non mangiano questa carne perché costa pochissimo e quindi la prendono per noi. *La faccia di Kara si trasformò in un'espressione di disgusto, avendo capito di cosa stesse parlando. Ne aveva visto uno durante il viaggio e aveva dato alcuni problemi al suo gruppo. Talmente viscido e strisciante, aveva avvolto una tenda dell'accampamento temporaneo per la notte, facendola sprofondare nella sabbia di Daxam. Passò il piatto spostandolo verso Lys* Ho bisogno di sapere dove trovare Vael. Lena vuole sistemare la stanza affianco alla sua per farla diventare il mio nuovo alloggio *Lys sgranò gli occhi* Ma di cosa stai parlando? Cosa è questo lusso? *il tono scherzoso accompagnò l'ultima domanda, ma dovette subito lasciarlo per via della serietà di Kara. Le raccontò brevemente cosa era successo a pranzo con Mon-El e ovviamente Lys, dopo aver fatto una lunga lista di insulti, le disse* Kara non dargli nessuna soddisfazione. Devi restare neutrale e dillo anche alla principessa. Non dovete suscitare nessun tipo di reazione. Conosco quella persona meglio di quanto credi ed è meglio stargli lontana. E' facile che perdi interesse per te, non appena arriveranno altre nuove schiave, ma fino ad allora lascia che lui non riesca a trarne niente. Lo so che non è facile, ma credimi è meglio così. *Kara annuì alle sue parole e prima che Lys la portò da Vael, non poté evitare di dire una frase* Adesso non potrò più svegliarti con il secchio d'acqua *Kara le sorrise e le diede un piccolo buffetto contro il braccio* dai, non è che mi sto trasferendo su un altro pianeta. Non fare la sentimentale! *Risero entrambe e questo fece alleggerire di molto Kara.

Vael sembrava una persona veramente rigida. Era una donna di mezz'età che guardò la kryptoniana dall'alto in basso con uno sguardo che, Kara avrebbe osato dire, peggiore di quello ricevuto da Rhea. I capelli scuri tirati in su in uno chignon, gli occhi così neri tanto da essere inquietanti e la pelle pallida, mostrava una daxamita sicuramente poco propensa alla luce diurna. Non lasciò che Kara la accompagnasse, ma andò diretta verso la stanza di Lena e Kara non poté fare altro che seguirla a ruota. Entrò insieme a lei dopo aver annunciato la sua presenza e Kara si scusò con Lena per il lieve ritardo*


Lena: *Quando Vael entrò nella stanza, Lena seppe esattamente cosa dire. La vide inchinarsi al suo cospetto e attese che anche Kara facesse lo stesso.* Bene... La mia schiava ti ha detto del motivo della tua convocaione?* Chiese alla donna. Quando la vide negare col capo sbuffò* Esigo che lei* Indicò Kara con la mano* Dorma nella stanza di fianco. Preparala entro sta sera.* La donna le rivolse uno sguardo sorpreso. La vide stringere gli occhi come se stesse trattenendo le parole* Parla Vael. Lo sento che hai qualcosa da dire.* Lena osservò l'insicurezza della schiava e ghignò. Riusciva ad inquietare anche una donna così potente.* Principessa, non mi sembra consono per una schiava dormire in queste zone del palazzo* Le disse la donna. Lena ghignò e si voltò verso la sua finestra.* Ho bisogno di tenerla vicino a me per controllarla, Vael. E' una Kryptoniana, che cosa potrebbe fare senza un adeguato controllo? Così facendo sarà sempre guardata a vista da me e, durante la notte, dalle mie guardie.*

La donna annuì e Lena sorrise a se stessa, era riuscita a prenderla in giro senza destare sospetti.*

Ora va, e fai in fretta* Le disse.*

Subito signorina* Rispose la donna prima di congedarsi.

Poche ore dopo, che Lena aveva speso nel progettare il nuovo motore, la governante si presentò nella sua stanza dicendole che tutto era pronto. Lena la ringraziò e la lasciò andare a compiere i suoi ruoli.

Era ormai pomeriggio inoltrato quando Lena si alzò dalla scrivania* Kara?* La vide sobbalzare dalla lettura del suo libro* Ti piace così tanto quel libro?* Rise quando Kara si calmò. Alla sua risposta Lena si morse il labbro* Non pensavo che le storie Daxamite potessero prenderti così particolarmente. Devo regalarti un altro libro* Ghignò al pensiero di regalare alla ragazza uno dei libri del suo autore preferito. Era un libro che parlava di un posto inesistente pieno di fate, maghi e dragoni, un luogo ricco di magia e onore. Amava la cattiva del suo libro, la sentiva molto simile a se.

Vide lo sguardo pieno di aspettative della ragazza e sorrise.* Ora però aiutami ad indossare la mia casacca.* Le fece segno di prenderla dall'armadio. Quando la ragazza lo fece si voltò verso di lei dandole le spalle e tirando in alto i capelli mostrandole il collo pallido.* Togli il vestito e il busto, Kara* Le disse con una voce bassa e profonda.*

Kara: *Aspettava che Vael concludesse, perché era molto incuriosita da ciò che avrebbe dovuto essere la sua stanza. Chiese il permesso a Lena di uscire, per andare a mangiare qualcosa in modo da non dover restare a digiuno e quando ritornò, la trovò di nuovo indaffarata con il suo progetto, così prese il libro che stava leggendo e si mise a sedere. Era veramente presa dalla storia, perché era arrivata al punto in cui il protagonista finalmente poteva interagire con la donna al quale sembrava interessato sentimentalmente. Quando Lena la chiamò, sobbalzò sul posto e nascose metà del suo viso nel libro aperto, alzando gli occhi blu per poter guardare la principessa. Non poté evitare di arrossire per essere stata beccata in quello stato totalmente perso. Tossì per schiarirsi la voce e chiuse il libro ricordandosi il numero del capitolo.* Lo sai che non ci sono libri di intrattenimento su Krypton. Siamo persone... noiose *non poté evitare di ammetterlo* Ma forse è proprio per questo il motivo per cui ci siamo concentrati in altri ambiti, perché queste cose fanno passare il tempo troppo velocemente. Però non vedo l'ora di leggere altro *E allargò la bocca in un sorriso raggiante, attirata dall'idea di una nuova storia. Si alzò dalla sua postazione e rimise il libro dove l'aveva trovato. Prese la casacca dall'armadio e la posò sul letto per poter iniziare di nuovo quel duro lavoro. La aiutò a togliere il vestito così come glielo aveva messo. Iniziò ad allargare i lacci stretti del corpetto, mentre lo sguardo ogni tanto si posava sulla linea sottile ed elegante del collo della principessa. Tracciò delicatamente con l'indice la curva tra il collo e la spalla e tastò il muscolo. Passò lungo la nuca con le dita fino ad arrivare a grattare lievemente il capo e le disse con tono apprensivo* Stare alla scrivania sempre piegata a studiare ti ha resa tesissima. Penso che oggi l'allenamento ti farà bene sai? *e dopo continuò a spogliarla, dicendole quando alzare le braccia per sfilarle l'intero vestito. Quando Lena fu completamente libera dai vestiti, Kara si sentì in estremo disagio e prese un reggiseno dal cassetto di Lena con il suo permesso. Si avvicinò a lei e glielo fece indossare, agganciandoglielo* Mi chiedo quale siano i gusti di Vael e come abbia organizzato la mia stanza, sai? Questa cosa mi inquieta e allo stesso tempo non vedo l'ora di vederla. Non sembra una persona dai gusti molto vivaci. Avrà messo una gabbia al posto di un letto? *commentò con tono divertito. Finì di vestirla e le abbottonò la casacca blu scura, osservando quel vestiario insolito che effetto aveva.* Magari potresti vestirti così anche quando sei in camera. Almeno eviterei tutti quei lacci. Allora andiamo?


Lena: *Rabbrividì nel sentire le dita di Kara sul suo collo. Il calore del corpo della ragazza suscitò in Lena pensieri non proprio casti e si schiarì la gola nel tentativo di allontanarli. Vide Kara porgerle con disagio il reggiseno e lo indossò facendolo chiudere dalla ragazza.

Ascoltò le sue parole e concesse a Kara di andare a vedere la stanza mentre lei finiva di prepararsi.

Decisa a fare un lungo allenamento Lena prese dalla dispensa che aveva in camera qualcosa da sgranocchiare e dell'acqua in maniera tale da non doversi fermare. Quando fu convinta, Lena si diresse verso l'uscita della stanza. Bussò alla porta di Kara e la vide uscire dalla sua stanza con un'espressione triste in viso. Si ritrovò desiderosa di rivedere quel sorriso che le piaceva tanto.* Domattina ti darò dei soldi e andrai con un'altra schiava a prendere qualcosa per rendere la stanza più vivibile, va bene?* Le domandò e sorrise nel vedere un pizzico di quel sorriso di nuovo sul volto della bionda.

Andarono verso le scuderie dove Lena vide Kara illuminarsi alla vista di un cucciolo di Wlok* Questi sono Wlok... sono aggressivi non avvici...* Bloccò le sue parole nel vedere Kara ricoperta dai cuccioli di Wlok. La vide sedersi a terra e coccolare gli animali con gioia. Non riuscì a smettere di sorridere alla visione di Kara sommersa dai cuccioli.* Tendenzialmente sono aggressivi, non so cosa fai tu alle perso- * Bloccò la frase non volendo esporsi troppo* Agli animali* Si corresse.

Afferrò le due spade di legno adatte per l'allenamento e incitò Kara a separarsi dagli animali con la promessa che sarebbe potuta venire a giocare con loro più tardi o domani.

Si allontanarono entrambe verso una zona non molto lontana dal palazzo, coperta di edera e piante grasse. La sabbia era minore in questa zona e anche il vento sembrava essere quieto.

Lena amava questo posto, era il suo posto preferito da quando era bambina. Lanciò una delle due spade di legno al volo e vide Kara prenderla.* Bene Kara, da oggi ti inizierò alla nobile arte della spada. Tu diventerai la mia guardia del corpo.* Le disse.* Inizieremo dalle basi. Impugna la spada dall'elsa in maniera dolce e non nervosamente* Le mostrò il modo migliore per impugnare l'arma* Pensa che sia un prolungamento del tuo braccio Kara. E' una parte di te, una porzione della tua anima* Osservò la postura della ragazza.* Rilassa le spalle e molleggia le gambe* Le toccò entrambe le parti del corpo con la mano.* Così Kara* Si mise dietro di lei e premette leggermente sulla sua spalla. Inalò l'odore della ragazza trovandolo dolce e buono. Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. Era qui per allenare la bionda non per altri motivi.* Bene. Adesso prova un affondo* La vide fare l'affondo grezzo e scosse la testa* Che armi usate voi su Krypton visto che non sai neanche le basi della spada?* Le chiese sorpresa. Si aspettava che fosse leggermente più preparata.*


Kara: *Andò a vedere la sua stanza. Era abbastanza spoglia. La finestra era stata completamente sbarrata come in una prigione -
Come se potessi fuggire da questa altezza. Mi hanno privato della possibile scelta di suicidarmi o cosa?- pensò, avvicinandosi al piccolo letto. Si sedette, constatando che era talmente misera la copertura che riusciva a sentire il legno di sostegno -un tavolo... per Rao, potrebbe essere peggiore del letto degli schiavi. Dannata Vael!- Al muro della stanza c'erano delle catene fissate alla parete, come a simulare la prigione sotterranea in cui era stata il primo giorno. Si ritrovò a sentirsi meno libera del solito, quella stanza non aveva nulla di accogliente. Quando uscì fuori con il suo faccino triste, Kara si ritrovò Lena davanti. Non poté evitare di rivolgerle un piccolo sorriso. Magari ne avrebbe parlato con lei al ritorno di quella stanza. Avrebbe chiesto a Lys di accompagnarla a comprare qualcosa di utile oltre a cambiare urgentemente il letto, sperando di poterlo fare.

Uscite dal palazzo, poco lontano c'erano le scuderie dei Wlok. Kara ricordava vagamente di aver letto di questi animali. Avevano una pelliccia rasa e morbida che li proteggeva dal sole di Daxam, le orecchie erano lunghe e a punta, potevano essere classificati nella famiglia dei canidi. Il carattere doveva essere aggressivo, ma a Kara poco importò quando vide quell'ammasso di cuccioli saltellanti e contenti che scodinzolavano sovraeccitati. Alcuni erano un po' troppo cresciuti e quando Kara si piegò per giocare con loro, fu completamente travolta e fu costretta a sedersi. Leccarono il loro viso e le sue mani, contenti di ricevere attenzione e coccole.* Aaawww sono così morbidi e dolci. Tutti i cuccioli sono buonissimi! Su krypton non abbiamo nulla del genere, posso morire felice. *disse con la voce di una bambina. Era terribilmente felice e non poteva evitare di mostrare a Lena un piccolo broncio, quando la informò che dovevano andare. Si alzò e salutò i wlok, rimettendosi poi a seguire Lena.

Il terreno della zona in cui l'aveva portata era più solido sotto i piedi, cosa che Kara apprezzò molto. Kara apprezzò la visione, soprattutto per quel piccolo straccio di natura verde che le si parò davanti. Prese al volo la spada (per fortuna) e la impugnò troppo stretta, facendo sbiancare le dita. Alla frase di Lena, Kara si stupì. Guardia del corpo? Lei, una kryptoniana? Probabilmente qualsiasi Daxamita sarebbe scoppiato a ridere nell'ascoltare quella che poteva suonare come un'assurdità. La bionda cercò di eseguire le istruzioni come meglio poteva, perché quelle lezioni le sarebbero servite in futuro, ne era più che sicura. 

Emise un piccolo sospiro, cercando di non sembrare tesa, anche se la vicinanza di Lena non aiutava. Soprattutto quel respiro lungo che le sollecitò sulla pelle, le provocò un lieve tremore. Provò a fare un affondo come le aveva detto, ma ovviamente fallì miseramente con i movimenti e Lena le chiese delle armi che usavano i kryptoniani* Ah be' queste armi sono così primitive. Non ho mai visto una lama in vita mia. Di solito usiamo armi più avanzate sia per breve che a lunga distanza, ma io non ero addestrata per i combattimenti ravvicinati. Però ho una mira perfetta. Ero... *si bloccò e fece un gesto della mano come per sorvolare* Be' non ha più importanza. Adesso sono una schiava e ho altre cose a cui pensare. Il mio nuovo obiettivo sarà quello di riuscire a batterti e migliorare con la spada se è questo che desideri. Perché ti batterò *annuì con quel tono convinto* E' una promessa e mantengo sempre le promesse! *Lena ritornò davanti a lei e la guardo con un sorrisetto, il solito dei suoi sorrisi. -Che cosa ha in mente?- Pensò Kara, osservandola e inclinando la testa con fare curioso. Le gridò di mettersi in guardia e Kara sobbalzò, impugnando la spada in panico. Cercò di parare quei colpi veloci, continuando a indietreggiare perché non sapeva come affrontarla. Lena la colpì appena sul fianco con la spada di legno, dichiarandolo come mortale, ma continuò per prenderla in giro e Kara continuando a indietreggiare, trovò del terreno più rialzato dietro i suoi piedi. Non aspettandosi quel rialzamento, mise male il piede nella fretta e cadde rovinosamente a terra* auch! Sei una str... straordinaria combattente. Argh che botta *Stava per imprecare, ma si trattenne*



Lena: *Kara era scarsissima. Sospettava che i Kryptoniani non avessero mai avuto a che fare con le spade ma non pensava che la ragazza fosse così negata. Attaccò velocemente a destra della ragazza dandole una botta sul fianco.* con questa saresti morta. Tieni la guardia. *le disse prima di ricominciare con gli affondi. La fece indietreggiare di alcuni passi prima di vederla ruzzolare a terra e rise. Sentì le parole di Kara e a stento trattenne la risata. Kara doveva essere addestrata ma glielo poteva concedere, la parolaccia in questo contesto non era poi così sbagliata. Le tese la mano e la riportò in piedi* tu invece sei alquanto scarsa, Kara. *sollevò il sopracciglio.* prova ad allenarti sugli affondi prima di affermare che mi batterai. Segui le mie mosse. *si mise davanti a lei. Prima di iniziare si tirò su i capelli in una coda di cavallo stretta.* bene, sono pronta. Iniziamo. * si mise in posizione. *il piede sinistro indietro kara, aggiusta le spalle. Devono essere dritte. Il ginocchio deve essere più morbido* le diceva battendo sulla parte anatomica ad ogni commento.

Quando Kara fu posizionata in maniera discreta fece un cenno con la testa. Prese la spada con due mani e mimò un attacco dall'alto* vai, tocca a te. * Kara lo fece, in maniera meccanica ma lo realizzò * devi lavorarci di più ma per essere la prima volta non sei andata malissimo. * le disse notando la faccia compiaciuta di Kara al sentire il complimento.

Rimasero ad allenarsi per qualche ora, facendo solo una breve pausa con il cibo che aveva portato, finché non fu effettivamente buio.* torniamo. * le disse tendendole la mano* ci verremo tutti i giorni a partire da domani ok?  Andiamo a riposarci*



Kara: *borbottò qualche altra cosa prima di prendere la sua mano e farsi aiutare ad alzarsi. Cercò di imitare Lena e di trarre il più possibile dai suoi insegnamenti. Era un'insegnante diligente e sembrava che le piacesse dirigere i movimenti della kryptoniana. Kara non poté evitare di sentirsi in soggezione nell'essere guardata così minuziosamente da quegli occhi. Non si aspettava il complimento di Lena, così sorrise soddisfatta e si impettì entusiasta.

Quando ormai fu buio, Kara annuì dando ragione a Lena. Erano restate anche troppo ad allenarsi, ma stranamente il tempo era volato e la bionda non si rese effettivamente conto di ciò. La stanchezza iniziò a farsi sentire e delle piccole gocce di sudore imperlavano la sua fronte. Avrebbe voluto farsi un bagno al più presto e la fame per qualcosa di più sostanzioso iniziò a farsi sentire. Quando Lena le offrì la mano, non stava effettivamente capendo cosa volesse e senza pensarci le diede la sua mano e gliela strinse.* Kara... in realtà io voglio la spada *le guance di Kara si colorarono di porpora e iniziò a boccheggiare per la figuraccia, lasciando la sua mano frettolosamente.* Sì, tieni! Certo, lo avevo capito. Era evidente che volessi la spada. Volevo solo esserne sicura... *le diede la spada di legno e si affrettò in avanti con passo svelto* Kara! E' dalla parte opposta! *Si bloccò e ritornò indietro per affiancarla.

La passeggiata proseguì silenziosamente. Kara teneva il viso basso per non scorgere lo sguardo sicuramente divertito di Lena. Quando andarono a posare le due spade di legno nelle stalle dei wlok, non poté che fermarsi qualche minuto a coccolare i piccoli cuccioli che subito le saltellarono intorno. A malincuore dovette lasciarli perché Lena la incitò a muoversi. Purtroppo era davvero tardi e dovevano ritornare al palazzo per darsi una ripulita prima di cena.

Andate nella stanza di Lena, Kara dondolò sul posto non sapendo cosa dire e Lena si accigliò osservandola* Forse dovrei andare a farmi un bagno.



Lena: *Lena rise all'imbarazzo della ragazza. Era tutta completamente rossa e nervosa. Quando Kara l'affiancò diretta verso il castello non riuscì ad evitare di prenderla in giro ancora una volta. *sai, se la tua idea era quella di scappare per il deserto forse non sei così intelligente come pensi* rise alla faccia di Kara.

Una volta giunta a palazzo si ritirò nella sua stanza per lavarsi e prepararsi per la cena. Ascoltò le parole di Kara* oggi cena con gli altri, porterò un'altra schiava.* quando Kara le accennò del bagno sollevò un sopracciglio maliziosamente* sai... * si mise dietro Kara poggiando le mani sulle spalle della ragazza pronta a farla imbarazzare* forse potremmo farlo insieme* le disse a voce bassa mentre con le dita iniziò a fare dei leggeri movimenti circolari* sai... Daxam è un posto con poca acqua... Non vorrai sprecarla.* si diresse verso il bagno privato dove kara aveva già aperto l'acqua calda e si tolse la casacca rimanendo in reggiseno. Decisa a farla imbarazzare ancora, era troppo divertente per non farlo, Lena si tolse anche il reggiseno lanciandolo verso Kara. Si divertì nel vederla tutta rossa e si tolse anche i pantaloni rimanendo in mutande. Non era la prima volta che si spogliava così davanti ad una serva ma era la prima volta che aveva a che fare con una Kryptoniana che di emozioni ne capiva poco e niente. Si voltò verso Kara facendole l'occhiolino e gustandosi la sua faccia.*


Kara: *Quando le disse di non dover accompagnarla a cena, non poté che ringraziare Rao. Avrebbe evitato il contatto con Mon-El e ne era più che felice.

All'accenno del bagno, di sicuro la bionda non si aspettava la vicinanza di Lena. Un caldo insopportabile invase il suo viso e non solo, tenendola in uno stato di estremo imbarazzo, in silenzio mentre Lena muoveva le dita contro le sue spalle con fare provocatorio. Respirò pesantemente e si coprì le guance per la vergogna, come se volesse nascondere il suo stato. Non sapeva proprio cosa le stava succedendo. Preparò il bagno alla principessa, regolando l'acqua alla giusta temperatura e ritornò alla soglia della porta appena Lena entrò nella stanza. Non poté evitare di deglutire quando iniziò a denudarsi davanti a lei, scoprendo un pezzo alla volta del suo corpo. Si ritrovò ad afferrare il reggiseno della principessa, assumendo un'espressione semisconvolta, mentre la donna davanti a lei le ammiccò, sicura di quello che stava provocando alla bionda. Quando iniziò a togliersi anche gli slip, con estremo imbarazzo li raccolse per metterli sull'accumulo di vestiti che già aveva preso* A-allora io.. io devo... bagno. Sì, ecco... da sola. E poi la cena... Buon bagno e buona cena... padr-... CIAO! *si congedò balbettando una frase non in senso compiuto, uscendo dalla stanza di Lena con il viso in fiamme, accompagnata dalla splendida risata divertita della principessa.

Kara con passo svelto andò a consegnare i vestiti sporchi di Lena per farli lavare e incrociò Lys. In effetti voleva parlare con lei, ma prima che aprisse bocca fu lei a parlare per prima* Capelli disordinati e vestiti stropicciati, pelle un po' sudata. Ehi non mi dire che... *assottigliò lo sguardo e Kara le rispose* Dire cosa? Abbiamo solo fatto * - * L'avete fatto?! *Lys puntò i suoi occhi grigi verso di Kara che la guardava come se fosse impazzita* Allenamento con la spada * - * Oh adesso di chiama così? * - * Lys ma di cosa stiamo parlando? *Sbottò Kara infastidita perché erano discorsi di cui non riusciva a cogliere il filo logico.* Ah, mi ero dimenticata che sei una kryptoniana che non coglie le frasi indirette. Quindi non avete fatto quello che penso io. Che delusione. Farai aspettare Lena una vita prima che farete veramente qualcosa * - * Lys sei noiosa. Piuttosto Vael. Ti devo parlare di una cosa. La mia stanza è una prigione letteralmente. Ci sono anche catene al muro per imprigionarmi. Insomma... *Lys sospirò con un sorrisetto disegnato sulla bocca* Ah cara vecchia Vael. Come al solito non delude mai. Tu e Lena vi divertirete molto in quella stanza ad esplorare nuovi modi per... *Lys fu interrotta da uno schiaffetto dietro alla nuca da parte di Kara* Ehi! Questo ha fatto male! * - * Te lo sei meritato! Piuttosto vado a farmi un bagno e poi ceniamo insieme, d'accordo? * - *ah non vai ad accompagnare Lena? * - * No, oggi ha deciso di tenermi lontana dalla famiglia reale. Piuttosto ci porterà un'altra schiava. *Lys alzò il sopracciglio* Un'altra schiava eh? *Il tono in cui la ragazza lo disse, infastidì terribilmente Kara. Non conosceva il motivo, ma lasciò perdere quella conversazione e si divise da Lys per potersi fare il bagno e cambiarsi.

La cena proseguì tranquilla tra le battute di Lys e i suoi discorsi stupidi. Le faceva un po' male la schiena per via dell'allenamento e in realtà voleva solo riposare. Si ricordò del letto per niente comodo solo mentre ritornava da Lena. Esitò un attimo e poi bussò alla sua porta. Aveva deciso di passare a salutarla per quanto fosse abbastanza tardi. Quando sentì la sua voce darle il permesso, entrò e la ritrovò a leggere un libro nel suo letto. La luce tiempida della lampada illuminava parte del suo viso e del libro in modo da permetterle la lettura. I suoi occhi si alzarono dal libro e Kara le rivolse un sorriso dolce, ancora sulla soglia della porta. Si riscosse e chiuse la porta alle sue spalle* 
E-ecco... Sono passata per sapere se avessi bisogno d'altro e per augurarti buon riposo *Il tono timido era più che evidente* Confesso, in realtà sono qui anche per la cioccolata. *continuò scherzosamente.* e per il libro, anche se non ho una lampada da lettura e il mio letto è un tavolo di legno.



Lena: *Quando udì le parole della ragazza e la vide fuggire imbarazzata sorrise. Sentì chiudere la porta e rise in maniera incontrollata. Adorava Kara e il suo imbarazzo.

Si rilassò qualche minuto in vasca e si lavò anche i capelli. Decise di uscire dalla vasca solo quando l'acqua divenne ormai fredda.

Chiamò una delle tante schiave che erano a sua disposizione e le ordinò di vestirla e di farle i capelli.

Una volta pronta prese la ragazza e la trascinò con se a cena.

Come al suo solito chiacchierò con sua madre del regno e di come portare avanti alcune idee belliche contro i Kryptoniani.

Avevano progettato un attacco da li a tre mesi ma Lena stava valutando ancora gli ultimi accorgimenti.

Non potevano sbagliare contro i Kryptoniani. Un solo errore e avrebbero perso molti uomini della flotta.

Si sentì un po' male al pensiero di uccidere la gente di Kara ma ricacciò tutto nel profondo dei suoi pensieri. Erano i kryptoniani o loro, il dubbio nemmeno si poneva.

Pensò a come iniziare una pace grazie all'aiuto di Kara. Era stanca della guerra, ci era nata e cresciuta. Aveva visto la morte nel volto dei suoi cittadini, aveva visto la sofferenza, la carestia, le malattie.

Doveva porne fine. E Kara sarebbe stata la chiave per concluderla.

Un'idea le venne in mente. Poteva scambiare Kara per una tregua militare. La ragazza infondo faceva parte di una delle famiglie più influenti del pianeta.

Avrebbe preso due piccioni con una fava proteggendola e finendo la guerra che stava pian piano distruggendo il suo pianeta.

L'unico problema? Rhea. La donna amava la guerra e ciò che comportava. Riusciva a tenere più sotto controllo i suoi sudditi e poteva usare il terrore della guerra per costringere loro a seguire i suoi ordini.

Avrebbe dovuto aggirarla... forse avrebbe dovuto ucc-* Lena? Mi stai ascoltando?*

Udì in lontananza. Rhea le stava parlando* Mi dispiace madre, devo essermi distratta.* Rispose composta. Non avrebbe lasciato che i suoi pensieri fossero trapelati. Sarebbero stati la sua condanna a morte.*

Sei parecchio distratta figlia mia. E' colpa della kryptoniana?* Domandò allora la madre. Lena accennò ad un sorriso.*

Assolutamente madre, è troppo stupida e inetta per essere un vero problema. L'ho fatta rinchiudere nella stanza vicina alla mia così le guardie possono tenerla d'occhio quando dormo.* Sorrise prima di bere un sorso di vino.*

E come mai non è qui?* Le domandò Mon-El. Lena socchiuse gli occhi infastidita. Maledetto ragazzino viziato*

E' a svolgere compiti più consoni per una schiava di basso rango come lei. Ho preferito prendere qualcuna più istruita quando vengo a pranzo con voi, mio principe. Non vorrei mai imbarazzarmi per l'inettitudine della mia schiava* Disse tagliente.

Rhea annuì apparentemente bevendosi la scusa di Lena mentre Mon-El provò a chiederle ancora una volta dove fosse Kara.

Riuscì ad ovviare la domanda e continuò a parlare con Rhea.

Una volta conclusasi la cena, Lena si diresse verso la sua stanza. Si versò un bicchiere di un liquore dolce elo poggiò sul comodino.

Kara era sparita da quando erano tornate e non si era fatta vedere.

Indossò il pigiama e si sdraiò sul letto, la luce della lampada le colorava i capelli di rosso ruggine. Lesse qualche pagina quando sentì bussare. Alzò gli occhi dal libro e vide Kara, leggermente imbarazzata, sulla soglia. Fissò il suo volto trovandolo carino e dolce e sorrise di rimando anche lei. Alzò gli occhi al cielo, scuotendo leggermente la testa rassegnata quando Kara ammise di volere la cioccolata.* Prendila pure, è sul tavolino.* Le disse. Quando poi Kara accennò al letto e all'assenza della luce sollevò il sopracciglio maliziosamente. Poteva sfottere ancora una volta la ragazza e farla imbarazzare? Decisamente si, ed era anche molto divertente.* Beh Kara... puoi sempre venire qui e sdraiarti accanto a me. * Disse con voce lasciva* Sono sicura che il mio letto sia molto comodo. Inoltre è grande, staremmo bene entrambe... magari senza vestiti così stiamo più comode.* Sussurrò gustandosi il volto di Kara che subito virò al rosso scarlatto* 



Kara: *Andò al tavolino e prese la barretta di cioccolata con il viso soddisfatto di una bambina per aver ritrovato ciò che più agognava. Quando Lena continuò a parlare, alzò lo sguardo dalla barretta e aprì la bocca per risponderle. Poi la richiuse e divenne completamente rossa. Alzò l'indice con segno di disapprovazione e gesticolando, le disse* S-sappi che stavo per accettare, ma ho cambiato idea... Penso che il letto di là vada più che bene per oggi. A domani e buon riposo principessa Lena* Si diresse verso la porta e prima di lasciare la stanza, salutò con un inchino regale, quasi come se volesse restaurare un rapporto più "professionale" tra loro. Ma ci ripensò su, aggiungendo* Ehm... e grazie ancora per la cioccolata *Non avrebbe potuto smettere di godersi quelle piccole prelibatezze che Lena le faceva ottenere. Era troppo golosa per rinunciarvici, così si ritrovò a lasciare la stanza e ad andare nella propria.

Certo, era difficile definirla accogliente perché non lo era per niente. Mangiò un quadratino di cioccolato e posò il resto della barretta in un angolo nascosto di un mobiletto che affiancava il letto. Pronta per la notte, si sdraiò su quest'ultimo ed emise un suono lamentoso dalla bocca. Sarebbe stata una lunga notte e iniziò a pensare alla sua stanza di Krypton e a sua madre. Per quanto fosse fredda, riusciva a trovare un briciolo di tempo per andare a darle la buonanotte e lasciarle un bacio delicato sulla fronte. Sarebbe riuscita a rivederla, anzi doveva... Non avrebbe potuto perdonarselo se non ci fosse riuscita. Per non parlare del suo amato cuginetto Kal-El e di sua zia Astra. Quanto tempo mancava prima che accadesse il peggio. Una calda lacrima si formò sotto l'occhio sinistro e Kara la tirò via, prima che ne scendessero altre. Soffocò un piccolo singhiozzo nel cuscino, dopo essersi girata di lato, e sprofondò nel sonno solo quando fu abbastanza stanca sia dal pianto che dalla lunga giornata. Era così facile lasciar vincere sentimenti come la tristezza nella solitudine di una stanza così buia.*



Lena: *Quando Kara uscì dalla stanza Lena emise una piccola risata sommessa. Si stava affezionando alla ragazza. Non la conosceva da molto, avrebbe dovuto odiarla, non affezionarcisi ma Kara con la sua dolcezza rendeva tutto così difficile. Era stato quasi immediato l'interesse che le aveva suscitato e, ancora di più, era stata attratta dalla sua gioia di vivere, dal suo sorriso quando scopriva le piccole cose, dal suo imbarazzo, dalla sua risata quando una cosa le piaceva. Aveva scorto anche uno sguardo di tristezza e, il pensiero le balenò nella mente, non voleva più che il viso di Kara fosse segnato da questo sentimento.

Non riusciva a capire perché la giovane kryptoniana le suscitasse tutti questi sentimenti contrastanti ma una cosa era certa. Lei e Kara Zor-El avrebbero posto fine alla guerra e fino ad allora Lena l'avrebbe protetta.* che stai combinando Lena Luthor? * si domandò poggiando il libro. Spense la luce e si sdraiò comodamente sul suo letto. Sbuffò e chiuse gli occhi esausta. Domani sarebbe stata una giornata intensa e doveva essere pronta*




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Capitolo 3
*** Almost ***


Buona sera signori e signore. Non ho molto da dire su questo capitolo se non che spero che vi piaccia.
Come sempre aspetto risposte da voi. Mi piace quando mi dite cosa ne pensate.
Io e DarkJessy94 (Kara) vi ringraziamo molto per le vostre parole. Alla prossima! :)



Kara: *erano passati dieci giorni dal loro primo allenamento e Kara si trovava a leggere il libro che la principessa le aveva regalato. Era quasi arrivata alla fine, ma i suoi occhi le si chiudevano di tanto in tanto. Non riusciva a tenerli aperti perché non era più riuscita a riposare bene. Gli allenamenti la stancavano e quando tornavano a palazzo, le aspettava quel letto scomodo e a volte non chiudeva neanche occhio, perdendosi nella miriade di pensieri che attraversavano la sua mente irrequieta.

Le occhiaie ormai erano visibili già da un po', ma nella sua stanchezza riuscì comunque a tenere il giusto ruolo davanti ai reali di Daxam. Non c'erano stati moltissimi problemi, però Lys se n'era accorta e le aveva detto di parlarne con Lena, ma lei ancora non l'aveva fatto. Non sapeva perché, forse per orgoglio di chiederle un favore? O era solo per la sua stupidità?

Si ritrovò ben presto a mugugnare qualche verso di approvazione, mentre la principessa parlava con lei di come continuare a migliorare il progetto o cose del genere. Kara non la stava più seguendo e iniziò a non rispondere più a Lena, perché si era addormentata sulla sedia in una posizione per nulla sana, con il libro scivolato sul suo grembo ancora aperto. Sostanzialmente era inspiegabile come mai non fosse crollata prima e il respirare calmo e tranquillo alzava e abbassava il suo petto, finché non fu interrotto del tutto dal lieve russare*



Lena: *Lena non sollevò gli occhi dal progetto su cui aveva lavorato in maniera estenuante. Voleva finirlo nel più breve tempo possibile e negli ultimi dieci giorni, escludendo i momenti in cui si era allenata con Kara, non aveva fatto altro che studiarlo.* Kara, puoi prepararmi del Chay?* Chiese cercando di capire come risolvere un particolare problema.

Mordicchiò la matita pensierosa ma, quando non udì alcuna risposta dalla bionda, sollevò il capo confusa.

Strinse le labbra cercando di trattenere una risata quando vide la bionda sonnecchiare sulla sedia che era lentamente diventata sua.

Era una scena che si ripeteva quasi tutte le sere. Lena si impegnava sul suo progetto mentre Kara continuava a leggere tranquillamente le storie Daxamite. Aveva notato che la ragazza fosse tanto presa dal libro, tanto che come trovava un momento libero lo usava per leggere e quindi decise di lasciarla libera la sera, dopo la cena. Solo di tanto in tanto si concedeva di chiedere qualche opinione alla ragazza, godendosi i momenti in cui comunicavano di gravità e pressione. Trovò Kara molto acculturata e la cosa la fece risplendere ancora di più ai suoi occhi.

Quasi senza accorgersene era arrivata ad avere una sorta di comodità con Kara. Le sere erano silenziose e placide. Lena lavorava e Kara leggeva. Non si scambiavano quasi parola, troppo intente nelle loro mansioni. Ogni tanto Lena si era trovata ad osservare Kara che leggeva attentamente il libro.

Si ritrovò a studiare i movimenti del suo viso e nella sua mente tentava di indovinare a che punto della storia fosse arrivata.

Molte volte pensò che la ragazza fosse bellissima e, senza neanche accorgersene, si ritrovò a fissare le sue labbra volendo assaggiarle.

A volte capitava che Lena fissasse talmente tanto Kara che questa alzasse lo sguardo dal libro verso lei e la bruna abbassasse il volto verso il progetto rossa ed imbarazzata.

Altre volte era Kara che fissava lei e Lena si sentiva stranamente orgogliosa di ciò che stava facendo.

Quella sera non era stata diversa da tutte le altre. Kara stava leggendo mentre Lena stava lavorando ma la bruna si sorprese a trovarla addormentata.

Aveva notato le occhiaie di Kara e si chiese a cosa fossero dovute. Lavoravano molto, è vero, ma si assicurava di avere le ore di sonno necessarie a star bene. Inoltre Kara non poteva uscire dalla stanza, quindi era sicura che passasse le sue otto ore dentro di essa.

Un flash la colpì. -La stanza!- Pensò. Kara le aveva detto che il letto della sua stanza sembrava una tavola di legno. Le aveva promesso che le avrebbe dato i soldi per cambiarlo ma, tra tutte le cose se n'era dimenticata. Si dette della sciocca per aver portato Kara a questo livello di sopportazione e si alzò dalla sua scrivania.

Una volta vicina udì il suo russare. Era davvero troppo stanca.* Kara,* le toccò la spalla leggermente attenta a non farla spaventare. Si assicurò di prendere il libro e poggiarlo su un mobile prima che cadesse.* Kara svegliati* Le disse.

Vide Kara aprire gli occhi assonnata e le fece pena* Avanti alzati, oggi dormirai nel mio letto con me.* Le disse. Una volta ai piedi del letto l'aiutò a spogliarla, lasciandola solo con la vestaglia e la fece accomodare sul materasso. Le mise le coperte e la lasciò dormire.

Si diresse verso la scrivania dove sistemò il tutto prima di raggiungere Kara nel suo letto.

Si sdraiò accanto la ragazza e rimase qualche minuto ad osservarla dormire placidamente.

Fece scivolare il pollice sulla sua guancia carezzandola finché il dito non toccò le sue labbra rosa e leggermente aperte. Non riuscendo a resistere Lena si inclinò verso Kara e le diede un leggero bacio sulle labbra. Sospirando alla morbidezza delle labbra.

Una volta accortasi di ciò che stava facendo si staccò quasi come scottata* Dannazione. Non di nuovo* Sussurrò a se stessa. Si inclinò per assicurarsi che Kara dormisse prima di ripoggiare la testa sul cuscino.

Il sonno arrivò molto lentamente. Ciò che aveva fatto lasciò Lena con molti dubbi e paure. Non poteva ricascarci di nuovo. Non dopo Eliza.*



Kara: *Si sentì chiamare da Lena e non poté che aprire gli occhi in una piccola fessura, osservando assonnata il viso della mora. Sembrava che stesse in uno stato di dormiveglia e si lasciò aiutare da Lena nell'alzarsi e accompagnarla verso il letto. Una volta pronta per dormire, si accoccolò sul suo lato sinistro, strofinando la guancia contro il morbido cuscino e un piccolo sorriso tranquillo nacque sulle sue labbra. Ci rimise poco a riaddormentarsi. Del resto era veramente senza forze da giorni e iniziò a respirare con calma non accorgendosi di nulla... se non di quel lieve tocco che le sollecitò le labbra. Quando la principessa si allontanò dal suo viso, la kryptoniana arricciò il naso e si girò dall'altro lato, probabilmente infastidita.

Era mattino presto e la luce rossastra di Rao entrò dall'ampia finestra, posandosi sul viso della kryptoniana. Mugugnò infastidita e si girò dall'altro lato, ritrovando rifugio sul petto della principessa e nel tepore del suo corpo. Stava ancora dormendo e adesso che i suoi occhi erano lontani da quel fastidio, si beò di tutte le sensazioni piacevoli che sentiva, come la percezione del petto di Lena che si alzava e abbassava, cullandola irrimediabilmente e quel dolce profumo fruttato che accompagnava la sua pelle*



Lena: *Quella mattina Lena si sentì più riposata del solito. Aprì gli occhi infastidita dal peso che aveva sul petto e vide una massa di capelli biondi. Si ricordò di Kara e sorrise nel vederla accoccolata a lei. Si sentiva in pace con la ragazza tra le braccia, come se niente o nessuno potesse rompere la bolla di torpore che si era costruita.

Si morse il labbro pensierosa, non poteva ricascarci di nuovo. Non poteva lasciarsi andare e legarsi a Kara. Era una Kryptoniana, dovevano essere nemici. Eppure la sensazione che tutto fosse giusto non riusciva ad andarsene dalla sua testa. Kara era dolce, gentile, un po' ingenua e forse un po' impulsiva ma Lena adorava queste sue qualità. Le piaceva il carattere solare e dolce della ragazza così diverso dal suo, cupo e solitario. Amava il suo sorriso e i suoi occhi...

Si ridiscosse ai suoi pensieri. Amava? No. Era troppo presto, era troppo...

Si coprì gli occhi con il braccio odiandosi. Non poteva rifare gli stessi errori eppure eccola li, ad agognare qualcosa che non poteva avere, a desiderare Kara in modi che una principessa non doveva fare. Poteva avere il suo corpo, forse anche la sua anima se avesse voluto ma non poteva avere Lei. Rhea l'avrebbe uccisa e Lena si sarebbe ritrovata da sola, come tutte le volte.

Una lacrima solitaria scese dal suo occhio destro e Lena subito la scacciò via con la mano. Doveva soltanto trovare un modo per allontanarsi da Kara e farla tornare al suo mondo, glielo doveva. Prese un lungo respiro e si calmò. Non poteva continuare così. Avrebbe rispedito Kara su Krypton quando sarebbe arrivata l'occasione. Solo standole lontana avrebbe potuto proteggerla. Strinse maggiormente Kara a se, odorandone il profumo della pelle.

Si ridiscosse ai suoi pensieri quando sentì un movimento dalla ragazza, probabilmente un riflesso ai suoi movimenti. La vide aprire gli occhi completamente persa e sorrise al suo volto.

Era dannata.* Buongiorno Kara *Sussurrò in silenzio per non farla spaventare.*



Kara: *Sentì i movimenti leggeri di Lena, ma non aprì ancora gli occhi. Si era svegliata in realtà e stava valutando che per la prima volta si sentiva veramente bene, rilassata e completamente al sicuro. Era così incoerente quel pensiero. Era possibile sentirsi al sicuro tra le braccia del proprio nemico? Eppure era così. Ormai aveva passato molti giorni con la principessa e aveva imparato molte cose su di lei. Non era una persona a cui non importava, aveva una morale ed era anche molto intelligente, cose di cui Kara si era resa conto con il tempo passato al suo fianco ad osservarla e ascoltarla. Per quanto fosse imbarazzante, non aveva la forza di spostarsi, sperando che Lena stesse ancora dormendo per non trovarla in quella posizione così intima.

Sospirò pesantemente ad un altro pensiero. Si stava abituando troppo a quella vita, a quella routine e non stava combinando niente, anche se le piaceva passare del tempo con Lena. Mancava circa un mese ai preparativi per il viaggio ad Ornicron 8, o almeno era così che Lena sosteneva. Probabilmente avrebbe dovuto non tenerla allo scuro di cosa stava succedendo e se l'avesse creduta, le avrebbe dato una mano. Ma se non avesse avuto abbastanza fiducia da credere alle sue parole?

A quest'ultimo pensiero, sentì le braccia di Lena stringerla e Kara si sforzò ad aprire gli occhi lentamente. Cercò di mettere a fuoco l'ambiente circostante e non immaginava di trovarsi davanti quegli occhi verdi così limpidi a fissarla. Le sue guance si colorarono di rosso immediatamente perché era la prima volta che si trovava a quella distanza dal suo viso senza essere completamente stravolta da qualche battuta provocatoria della principessa. La sua voce calma e delicata accompagnò il buongiorno e il sorriso dolce e gentile, provocarono una certa agitazione nel petto della kryptoniana, che non riuscì più a sostenere il suo sguardo, abbassando il capo. Aprì la bocca impastata dal sonno per dire qualcosa, ma non prima di tossire per schiarirsi la voce* Ehm... E' un mondo parallelo? E' l'unica spiegazione possibile *fece leva sul suo braccio per sostenersi, mentre con la mano libera, iniziò a strofinarsi gli occhietti. Si mise a sedere e alzò le braccia, stiracchiandosi la schiena e allungandole per bene.* Per Rao! Non facevo una dormita del genere da giorni. Scusa se ho invaso il tuo spazio, ma sbaglio o... mi stavi abbracciando? *chiese in modo titubante, sperando in una qualche reazione che andasse a intaccare la solita sicurezza che la caratterizzava. Si voltò e le regalò un sorriso timido, mugugnando di nuovo un paio di scuse* Scusa ancora... Anzi non importa. Eri comoda quanto il cuscino, quindi penso che vada bene. No aspetta questa è suonata male. *mosse la mano come faceva di solito mentre parlava di cose che le provocavano un certo disagio e non riusciva mai a dire ciò che pensava senza creare frasi ancora più imbarazzanti.* Sono pessima!



Lena:  *Quando sentì le parole di Kara sollevò un sopracciglio confusa.* Mondo parallelo?* Si domandò stranita. Alle parole successive rise finché non sentì parlare dell'abbraccio.* Ti sbagli Kara. Non ti ho abbracciata, probabilmente te lo sei sognato. Infondo sei tu quella che si è spostata su di me.* Si alzò dal letto nervosamente. Kara non doveva sapere di ciò che le frullava nella mente.

Alle ulteriori parole di Kara rise istericamente nel tentativo di trattenere il nervoso che si era attanagliato nel suo intestino* Ti ringrazio, era da tanto che qualcuno non mi dicesse che sono...* Si fermò un secondo e guardò Kara scandalizzata* Comoda?* Chiese piuttosto di rispondere. Come può una persona essere comoda?

Kara l'aveva appena accomunata ad un cuscino?

Decisa a cambiare tono alla conversazione Lena si diresse in bagno per sciacquarsi pronta ad iniziare una nuova giornata e lasciò Kara nel suo letto che tentava di calmarsi con le sue parole.

Si guardò allo specchio e sbuffò a se stessa. I capelli disordinati, la camicia da notte sgualcita per la presenza di Kara, il volto rosso d'imbarazzo e di nervoso. Come si era ridotta in questa situazione? *

Kara?* Urlò tanto da farsi sentire.* Ho bisogno che oggi tu vada al mercato. Devi comprarmi degli oggetti. Più tardi ti farò una lista.* Le disse. Doveva liberarsi di lei per la giornata. Aveva bisogno di pensare e di ritrovare la sua calma e con Kara vicino la cosa era impossibile.* Inoltre potrai prenderti un materasso comodo per la tua stanza. Non puoi dormire nel mio letto. Non è consono. *Disse più duramente.* Ieri è stata un'occasione speciale che non si ripeterà* Tornò nella stanza dopo essersi sciacquata il viso e sistemata i capelli* Ci siamo capite? Non posso dividere il mio letto con una schiava.* Le disse.* Ora va in camera tua e sistemati. E vedi di non farti vedere dagli altri. * Disse. Attese che Kara uscisse. Le cose dovevano tornare al loro posto. Kara era una schiava, una schiava kryptoniana per di più. Doveva riportare tutto alla normalità.*



Kara: *seguì la daxamita con lo sguardo e si morse il labbro per la figuraccia che aveva fatto. Il suo "complimento" non era andato a buon fine come si aspettava. Si diede della stupida e cercò di respirare a pieni polmoni per ritrovare lucidità. Sobbalzò quando Lena la chiamò e si rimise in piedi, dandosi una sistemata grossolana ai capelli. Ascoltò le sue parole con attenzione e sospirò tristemente. La principessa sembrava aver assunto di nuovo chiaramente un atteggiamento distaccato e a Kara dispiaceva molto. Quella notte si era sentita bene e a casa per la prima volta. Sapeva che quello che stava provando poteva risultare sbagliato e non avrebbe dovuto abituarsi a quelle piccole cose che le sarebbero incondizionatamente mancate. Si sentiva terribilmente confusa, eppure agognava ogni giorno quello sguardo complice e quei sorrisi rubati, mentre parlavano di qualsiasi cosa a fine giornata.

Uscita dal bagno, prima di andare, decise di provare ad avvicinarsi sperando di non infastidirla. Percorse dei piccoli passettini verso di lei e le cinse la vita con il braccio destro, posando il mento sulla sua spalla* Grazie per tutto... sei stata dolce *sussurrò con voce più morbida del solito, poi si allontanò non aspettandosi veramente una reazione da lei al suo gesto di gentilezza.

Uscita dalla stanza di Lena, filò nella sua e richiuse la porta alle spalle. Per fortuna non aveva incontrato la guardia nel corridoio o almeno le parve di non averla vista. Il cambio dei vestiti puliti si trovava sulla sedia di fianco al letto, proprio dove l'aveva lasciato il giorno prima. Prese il tutto e andò al dormitorio degli altri schiavi per darsi una pulita, parlare con Lys e prendere vestiti puliti e qualcosa da mangiare sia per lei che per Lena.

Lys stava ancora dormendo, in effetti era abbastanza presto e la piccola kryptoniana non avrebbe dovuto interrompere il suo sonno. In effetti avrebbe dovuto sentire i sensi di colpa? Prese dell'acqua e immerse le dita. Le tirò su e lasciò scivolare le gocce da esse, aspettando che cadessero sul viso della povera malcapitata. Vide un piccolo sfarfallio delle palpebre e Lys mugugnò infastidita, tanto che Kara non poté trattenersi dal ridacchiare. A questo puntò aprì gli occhi improvvisamente e si mise a sedere, dandole un colpo al braccio* Tu! Ma guarda questa... troia*afferrò il bordo del secchio veloce come un felino e lo tirò verso di sé, solo che Kara non mollava la presa. Dopo averlo tirato abbastanza, lo lasciò andare e l'acqua rimbalzò addosso alla kryptoniana, troppo vicina al suo letto, tanto che il resto dell'acqua finì anche addosso a Lys. Quest'ultima scoppiò in una risata sguaiata, facendo svegliare il resto delle altre schiave e Kara si sentì terribilmente a disagio, mentre tutte le altre le guardavano con odio profondo.

Qualche minuto più tardi dopo aver fatto un bagno decente, Kara era seduta davanti allo specchio, sistemandosi i capelli in una treccia di lato, mentre Lys stava cercando un cambio vestiti per Lena* Sei tremenda *commentò Lys* Non riesci neanche a vendicarti come si deve.* - *E invece tu mi oscuri più della mia natura kryptoniana. Non mi fa bene frequentarti. *rispose Kara con voce insolente* Ah ma dai, smettila. Lo so che mi vuoi bene piccola biondina con il viso da cucciolo di wlok. *si avvicinò, tirandole una guancia tra l'indice e il pollice* senza di me saresti persa *Kara sbuffò a quest'ultima frase. Era vero, non avrebbe saputo dove andare e si voltò ad osservarla, mettendo un piccolo broncio da bambina* Cos'hai ora? *Chiese allora Lys con voce interrogativa e preoccupata. C'era qualcosa che Kara non le aveva detto? Era successo qualcosa con Mon-El?* Sono andata a letto con Lena *Lys sul primo momento boccheggiò non aspettandosi quella frase e alzò le sopracciglia, formando delle piccole rughette sulla fronte* Aspetta. Cosa? * - *Abbiamo dormito insieme. E' stato così strano e rilassante. Era da tanto tempo che non mi sentivo così bene e questo avvicinamento con lei mi ha colto di sorpresa perché non pensavo che mi facesse così piacere. *mentre spiegava quello che aveva in grosso modo provato quella notte, continuò a sistemarsi i capelli, legandoseli la treccia non appena finito.* Be' è normale che sia piacevole... Stiamo parlando del sesso vero? *Il viso di Kara si trasmutò in una smorfia e si sistemò alcuni ciuffi ribelli con una forcina per capelli* Certo che no! Stavo parlando di dormire dormire. Ero stanca il giorno prima perché non ho ancora cambiato letto e mi sono addormentata sulla sedia. Lei gentilmente mi ha fatto dormire con lei. Pensi sempre solo a quello! *esclamò Kara* E io che avevo già gridato al miracolo! * - *Lys... Semmai succedesse ed è improbabile che succeda, te lo dirò chiaramente senza usare frasi con significati nascosti come fate voi daxamiti. Stamattina l'ho vista distaccata ed è questo che mi preoccupa. Non vorrei perdere questa quotidianità che si è instaurata tra noi in questi ultimi giorni, perché non mi fa sentire una schiava e non mi fa sentire una kryptoniana su Daxam. Mi fa sentire una persona.* - *Capisco... Io penso che non voglia affezionarsi per non restarci male in caso... * - *in caso? *Kara guardò Lys dallo specchio, che girò prontamente il viso, prendendo il vestito per Lena* In caso finisse male, Kara. Sarò sincera con te. Sei nella casa di persone senza scrupoli e tu non vali niente per loro. Per quanto Lena sia cresciuta con loro, lei possiede un cuore e ti svelo un segreto, in realtà più di mezzo popolo la vorrebbe al comando. Questa guerra sta decimando troppe risorse e lei è l'unica che ascolta le problematiche dei cittadini e che cerca di avviare progetti per rendere più vivibile Daxam. Solo che si è chiusa in se stessa da quando... *si bloccò non proseguendo il discorso.* Da quando? *Cercò Kara di invogliarla a parlare e a continuare, ma Lys le rivolse uno sguardo molto triste. Era la prima volta che la vide così e Kara capì che era meglio lasciar perdere. Si alzò dalla sedia e cercò di cambiare discorso* Parlando di altre cose, oggi mi accompagnerai al mercato, quindi muoviti a fare quello che devi fare perché ho bisogno di te e se mi perdo, perché ovviamente senza di te sono persa, non so veramente dove potrei capitare.* strinse la sua spalla e le rivolse il miglior sorriso da cucciolo che poteva fare * Stai cercando di farmi salire i sensi di colpa in caso rifiutassi? Sei furba, ragazzina e sì, accetto. Oggi devo andare a comprare delle stoffe pregiate al mercato per dei nuovi vestiti. Tra due settimane ci sarà una festa al palazzo, cose quotidiane. Non è una diceria se ti hanno riferito che i daxamiti sono festaioli. *le riferì e Kara annuì* Devi fare un vestito anche a Lena? *Le domandò e Lys annuì. Sembrava già aver indossato la sua maschera di buon umore che la accompagnava, ma Kara si rese conto di quanto Lys nascondesse il suo dolore così bene. Ognuno reagiva diversamente...

Kara passò a prendere la solita colazione per lei e Lena da Krex.* Ehi ragazzina! *esclamò con la solita voce roca e dura da krogan. Le indicò il cestino già pronto e trovò al suo interno una barretta di cioccolato e il succo preferito di Lena. Krex lo sapeva che il cioccolato non era il cibo preferito di Lena, sapeva le abitudini della principessa. Kara aprì la bocca per ringraziarlo, ma fu fermata da Krex* Se solo apri bocca per dire qualcosa, giuro che non vedrai mai più cioccolata in vita tua *e Kara ridacchiò di gioia, rivolgendogli un ampio sorriso. Prese il cestino pronto, mentre con l'altra mano teneva il vestito di lena e il cambio. Fu un po' difficile portare il tutto, ma ci riuscì solo perché era un vestito semplice questa volta. Non ampio, una stoffa sottile che poteva benissimo esser piegata senza grosse difficoltà. Arrivata alla camera di Lena, chiese alla guardia se potesse bussare per lei. Per quanto la guardò male, lo fece comunque. Era impossibile poter resistere al faccino dolce di Kara.

Si annunciò ed entrò in stanza appena Lena le diede il permesso* Buongiorno principessa. *fece un piccolo inchino, poi la guardia chiuse la porta e Kara emise un grande respiro, posando il cesto pieno di cose buone sul tavolino che di solito usavano per la colazione. Era piena di energia oggi e non passava di certo inosservato. Aveva riposato bene e non poteva evitare di essere entusiasta* Ho chiesto a Lys, la sarta, di potermi fare da guida al mercato. Lei sicuramente conosce ogni angolo, quindi non mi perderò. *informò la principessa* A te va bene?



Lena: *Rimase sconvolta dalla vicinanza della ragazza. Udì le sue parole ma non riuscì a rispondere che Kara era già uscita dalla stanza.

Pregò con tutto il cuore che nessuno avesse visto Kara uscire dalla sua stanza così presto.

Quando Kara andò via decise che si sarebbe data da fare. Si sistemò comodamente sulla sua scrivania e scrisse la lista a Kara. Si accorse che l'inchiostro e la carta pergamena erano quasi finiti e gli aggiunse insieme ad altre piccole cose che le sarebbero servite.

Non sapendo che fare prese un romanzo dalla sua scrivania e si lasciò trasportare dalla storia.

Amava i romanzi, riusciva a immedesimarsi quasi sempre nei personaggi e a lasciarsi trasportare dalle trame più disparate.

Quando udì bussare si ridiscosse, era troppo presto per Kara.* Avanti* Disse sistemandosi.

La porta si aprì e una schiava entrò nella sua stanza.* Principessa Lena* La donna fece l'inchino. Lena la guardò era carina. Fece un sorrisetto beffardo e la donna, sentendosi imbarazzata continuò a parlare nervosamente* La regina Rhea richiede la vostra presenza a palazzo questo pomeriggio, è arrivato nuovo "personale" dalla luna degli schiavi.*

Lena annuì. *Fa sapere a mia madre che ci sarò* Le disse.

La ragazza fece un inchino e si congedò dalla stanza.

Lena pensò a cosa significava, probabilmente Rhea aveva richiesto nuova 'merce' per la festa .

Indecisa su cosa fare, e anche leggermente annoiata, Lena decise di suonare. Era da troppo tempo che non suonava. Fino a non molto tempo fa, ricordò con un sorriso amaro, suonava per Eliza.

Ricordò la prima volta che la ragazza la sentì. Il suo sguardo emozionato, gli occhi brillanti e il sorriso intonacato...

Una lacrima le cadde dall'occhio e Lena la cacciò via.

Prese la lira e pizzicò le corde. I movimenti vennero fluidi, come una seconda natura. Riuscì ad accordarla quasi subito e, immediatamente, si lasciò andare al dolce suono.

Non si accorse del tempo passato finquando non sentì di nuovo bussare. Fermò i movimenti turbata dai ricordi. Stava piangendo. Si schiarì la gola e si ricompose prima di permettere a Kara di vederla.

Quando la ragazza entrò nella stanza iniziò subito a parlare e Lena la guardò scioccata. Come poteva dire così tante parole in solo mezzo secondo? *

Si, si Kara. Va benissimo. *Vide il vestito che Kara aveva portato.* E' il mio vestito quello? Vorrei indossarlo subito* Le disse.*



Kara: *Stava per appoggiare il vestito da qualche parte, ma si bloccò quando Lena le disse di volerlo indossare subito, così si avvicinò alla principessa. Alzò le sopracciglia con fare curioso, quando scorse sul suo grembo un oggetto. Aveva delle corde tirate in tensione e inclinò il capo, indicandolo* che strumento musicale è? *Le domandò, rialzando lo sguardo e incontrando i suoi occhi. Erano lucidi e riflettevano la luce mattutina di Rao, rendendoli due pietre scintillanti. Kara fu interdetta da quella visione. Non si era resa conto prima, ma sembrava che la principessa avesse pianto* è una lira *Le rispose con la voce roca.* P-posso provarla? *chiese timidamente e Lena sembrò pensarci su e dopo annuì. Kara posò allora il vestito sul letto e ritornò vicino Lena. Prese la lira con delicatezza e attenzione e andò a sedersi sulla sua sedia (quella che usava di solito per leggere). Toccò la prima corda con il suono più scuro, poi la successiva e così via, ascoltando tutte tonalità. I suoni le sembravano giusti e iniziò a suonare qualcosa di indefinito. Una musica dolce e rilassante riprodotta dalle dite di Kara con sicurezza, come se non fosse la prima volta. Le labbra si estesero in un sorriso malinconico e quando finì di suonarla, sentì di aver bisogno di giustificarsi* E' la musica del carillon che mi regalò mia madre quando ero una bambina. E' ancora nella mia stanza e lo ascoltavo sempre prima di dormire, accompagnato a volte dalla sua ninna nanna. Conosco a memoria ogni singola nota... *spiegò con voce emozionata, rievocando ricordi così infantili. Emise un gran sospiro e si rialzò, ridando la lira a Lena* è strano come riescano a mancare momenti così semplici. *Posò la mano sulla sua spalla e gliela strinse. Adesso aveva anche Kara lo stesso sguardo di Lena, ma non provava odio, o almeno non per lei* adesso lascia che ti vesta



Lena: *Ascoltò Kara suonare il suo strumento e rimase piacevolmente sorpresa dalla sua bravura. Quando la ragazza parlò fece un sorrisino triste, le dispiaceva aver privato Kara della sua famiglia per restare in un luogo ostile per lei.

Non riusciva ad immaginarsi come si sarebbe sentita se le posizioni fossero capovolte. Kara l'avrebbe trattata bene, come una persona? O sarebbe diventata uno dei tanti esperimenti Kryptoniani?

Al pensiero si sentì ancora più legata alla giovane biondina che, nonostante tutto, era sempre sorridente e felice. Era strano, non era una ragazza che si legava facilmente agli altri ma con Kara era troppo facile. Si era sentita subito vicina a lei e al suo modo di fare.

Non era egoista, sapeva che avrebbe dovuto mandarla via da Daxam per salvaguardare la sua vita e la propria. Se Rhea avesse scoperto che le permetteva di darle del tu avrebbe ucciso Kara e punito lei.

A volte sognava di essere l'erede al trono legittima. Avrebbe abolito la schiavitù e avrebbe tenuto conto dei suoi sudditi.

Forse, si ritrovò a pensare, la sua famiglia non aveva tutti i torti. Certo, avevano sbagliato i metodi, Lena non avrebbe mai ucciso Rhea. Si sarebbe impegnata a farle capire i suoi errori e a tentare di aggiustare il regno con Lei. Ma le sembrava impossibile. Rhea era così orgogliosa e chiusa di mente.

Non poteva fare poi molto se non cercare di alleviare la vita ai suoi sudditi con le sue invenzioni.

Era amata dalla gente ma questo non bastava.*

Mi dispiace che tu sia incastrata in un posto come questo* Disse a Kara.

Si schiarì la voce e andò dietro il separé. Odiava farsi vedere così fragile dalla ragazza e desiderò ricomporsi prima di poter parlare ancora con lei. Kara le passò il vestito e lo indossò, uscendo solo quando ebbe la necessità di farsi stringere i fili dietro la schiena.*



Kara: *la kryptoniana inclinò la testa, osservandola nascondere il suo corpo dietro quel separé. Era la prima volta che lo usava e in effetti Kara aveva pensato che fosse inutile e che ormai si fosse abituata. Lena era così silenziosa e non le rivolse i soliti sguardi impliciti, così Kara si chiese a cosa stesse pensando. Probabilmente a cosa non le aveva voluto dire Lys? O si sentiva in colpa perché teneva Kara come una schiava?

Le strinse i fili dietro la schiena con accortezza e poi propose a Lena un'acconciatura alta. Quella mattina per quanto ventilata, faceva troppo caldo ed era anche per questo che Kara si fece una treccia. Si mise dietro di lei e iniziò ad occuparsi dei suoi capelli come faceva di solito. Li spazzolò, usando la delicatezza delle sue mani morbide e ogni tanto si prendeva qualche minuto in più per massaggiarle il capo. Lena apprezzava sempre in silenzio, perché era impossibile rifiutare e Kara le rivolgeva il solito sorriso gentile dallo specchio. Quel giorno fece lo stesso per gratitudine e forse anche perché aveva il bisogno di farla sentire bene* Non ce l'ho con te per essere qui, Lena. Anzi, è colpa mia e della mia stupidità. Però sono contenta di averti incontrata perché sicuramente sarei potuta finire in mani peggiori. E poi vediamo le cose positive, il cibo è ottimo anche se gli alloggi lasciano a desiderare. Però non lo proporrei a nessuno come meta per le vacanze. *ridacchiò per la sua stessa battuta*



Lena: *Scosse la testa divertita dalle parole di Kara. Portò la mano alla bocca nel tentativo di nascondere la sua risata.* Si, effettivamente Daxam può essere difficile per gli schiavi. Ma tra due settimane daremo una delle nostre feste. Siamo conosciuti per le feste sai? * Le domandò alzando il sopracciglio destro. Scherzare con Kara le risultava facile, era divertente lasciarsi andare ogni tanto ed essere solo una ragazza piuttosto che la principessa.* Se fai la brava potrei anche passarti qualcosa di buono senza che gli altri se ne accorgano. E avanzerà tanta di quella roba che potrai mangiare per giorni le prelibatezze* Rise guardando Kara attraverso lo specchio. Alla menzione di cibo vide che si era illuminata.*

Parlando di cibo.* Si alzò e andò verso il cesto con la sua colazione. Ammise di avere un leggero languorino quando Kara sollevò tutte le cose buone che c'erano nel cesto.* E' cioccolata quella? Uhm... * Prese la tavoletta e la strinse al petto* Mia!* Disse. Osservò la faccia di Kara che era sconvolta e rise. Non rideva così da troppo tempo. * Sto scherzando. So che Krex l'ha messa solo per te. Tieni.* Gliela passò sorridente.

Le veniva tutto così naturale che quasi si spaventò di se stessa. Si stava facendo troppo condizionare dalla Kryptoniana. Non voleva affezionarsi a lei ben consapevole che in poco tempo l'avrebbe rispedita al suo pianeta separandosi da lei ma, davvero, l'animo gentile e dolce di Kara stava rendendo tutto così difficile. Si schiarì la gola imbarazzata dal gesto che aveva appena compiuto e si sedette più comodamente sulla sedia. Prese uno dei cornetti alla marmellata e guardò Kara.* Che fai non mangi?* Le domandò rompendo un pezzo del dolcetto con le mani e portandoselo alla bocca. Un poco di marmellata le rimase sul dito. Valutò di toglierlo con il tovagliolo ma l'idea di sfottere Kara era così allettante.* Devo dire che sono proprio deliziosi Mmmh* Gemette portandosi il dito in bocca. Lo leccò languidamente prima di sorridere a Kara* Non pensi anche tu?



Kara:  *Le si illuminarono gli occhi al sentir parlare di cibo e arricciò in nasino quando la principessa rise di lei. Sembrava essere ritornata la solita donna che cercava di farla imbarazzare o provocarle reazioni buffe solo per poterne bearsi e divertirsi. In effetti Kara sgranò gli occhi spaventata quando la vide prendere la sua barretta di cioccolato. Pensava fosse seria, che avesse reclamato il suo diritto di possessione nei confronti del cibo più agognato dalla bionda solo per farle un dispetto. Quando scoppiò a ridere, Kara mise un piccolo broncio e allungò le mani, muovendo le dita come può fare solo una bambina, per afferrare lo splendido regalo di Krex. Scartò la tavoletta per prenderne un quadratino e assaporarlo, mentre osservava Lena e si chiese per l'ennesima volta cosa l'avesse rattristata. Però era anche la prima volta che la vedeva scherzare in modo così leggero con lei. Aveva forse apprezzato la sua discrezione?

Si riscosse dai suoi pensieri quando Lena le rivolse la parola. Kara si era incantata nel guardare le mani della donna di fronte a lei, mentre afferrava il cornetto e tossì per l'imbarazzo. Prese anche lei un cornetto e lo divise per vedere il colore della confettura* Oggi Krex ha deciso di viziarmi o cosa? *domandò più a se stessa che a Lena. Aveva appena constatato che era la confettura del suo frutto preferito (per ora) e ne leccò una parte grondante. Il krogan era solito abbondare, più ne metteva e migliore era il cornetto secondo la sua natura e sicuramente Kara non avrebbe sprecato nulla.* Se non facessimo allenamento quasi ogni giorno, probabilmente la mia massa aumenterebbe in modo esponenziale.

*La colazione proseguì in modo tranquillo e quando finirono, Kara rimise quello che rimase nel cesto. Andò verso la scrivania dove di solito posava il suo libro per non perderlo nell'enorme libreria di Lena, e sfogliò le ultime pagine* Ugh... manca l'ultimo capitolo ed è finito *si lamentò e si voltò verso la principessa* cosa farò della mia vita adesso? *le chiese in modo tragico* E' così che ci si sente quando finisce qualcosa che ti piace talmente tanto da volerne ancora?

*Aperte le finestre della camera, iniziò a spolverare in giro e a volte utilizzava questa cosa come un pretesto per esplorare la stanza. Infatti si fermò anche ad osservare le modifiche del disegno del progetto di Lena, anche se in modo superficiale. Poi curiosò i titoli dei libri che Lena aveva nella sua libreria, ma come al solito non aveva mai il coraggio di aprirne uno per leggerlo senza chiedere il permesso. Il più delle volte si fermava semplicemente a fissarli e a dondolare sui suoi piedi come una bambina che poteva vedere e non toccare per non far arrabbiare i suoi genitori.*



Lena: *Lena ascoltò le parole di Kara e sorrise* oh Kara, tu non sai neanche cosa vuol dire agognare qualcosa così tanto. Potrei insegnarti e magari farti pregare per farti avere ciò che più vuoi* sollevò il sopracciglio.*ma penso non sia ancora il momento. *osservò kara pulire la sua stanza e sorrise quando la vide vicino ai suoi libri* ne vuoi un altro? Puoi scegliere quello che vuoi per quanto mi riguarda solo...*si avvicinò ad un libro* non questo. Ha un valore sentimentale. *prese tra le mani il libro che le aveva regalato Eliza un giorno. Ricordò quel momento. Lo aprì e rilesse la dedica. Ricordò lo sgomento quando aprì il libro e vide il suo ritratto la mattina dopo quando prese il libro. Era sorpresa nel vedere il tratto morbido e delicato del ritratto. La dedica, poi era intima e delicata. Sussulto ai ricordi e rimise al proprio posto il libro, vicino agli altri prima di sistemare il suo progetto in un cassetto della scrivania chiudendolo sotto chiave. Non voleva che altri avessero accesso al suo ingegno. * Una volta finito va a prepararti. Più tardi sarò impegnata con mia madre quindi quando torni non andartene in giro da sola. Questo palazzo è troppo pericoloso per una Kryptoniana.* le disse con apprensione. * 



Kara: *Non capì cosa Lena intendesse quando le disse quelle esatte parole, eppure a Kara sembrava che desiderasse abbastanza qualcosa. A Krypton desiderava la conoscenza e questa cosa non era cambiata ora che si trovava a Daxam. C'era qualcosa che poteva agognare più della conoscenza? Avrebbe voluto sbirciare quando la principessa la affiancò, prendendo un libro a cui era legata e lo aprì. Ma era troppo rispettosa per chiederle veramente di cosa si trattasse. Era giusto domandarle qualcosa di cui probabilmente non voleva parlarne?

Fu troppo presa dai suoi pensieri che Lena già virò argomento altrove, mentre sistemava il disegno del progetto in un cassetto* Quindi non dovrò accompagnarti a pranzo? *Le chiese per esserne sicura e Lena confermò.

Presa la lista delle cose da comprare, si chiese se oltre al letto avrebbe dovuto comprare anche altro per se stessa. Andò a cercare Lys nella stanza da cucito* Finalmente! Ce ne hai messo di tempo a ritornare. * Kara borbottò qualcosa, mentre Lys prese una borsa con dentro probabilmente un sacchetto di monete per pagare le stoffe e chissà che altro.* Oggi con noi verranno altri schiavi. Ci aiuteranno a portare le stoffe al palazzo e il tuo materasso e resta vicino a me ok?

*fu la prima volta che kara poteva vedere la grande capitale daxamita con calma. Il rumore di fondo del vociare delle persone era abbastanza fastidioso, ma anche caratteristico. Si chiese se la maggior parte dei daxamiti fossero in realtà come Lys, ma quando osservò la ragazza al suo fianco che la teneva per mano, come se fosse una bambina per non farla allontanare, si rispose da sola. I kryptoniani avevano continuato a definirli irrispettosi e pericolosi, ma a Kara sembrava semplicemente un popolo che aveva solo bisogno di sopravvivere. Osservò come i venditori cercavano per forza di vendere la propria merce e Lys iniziò a vedere le varie stoffe dei vestiti da un mercante a lei fidato.* Secondo te Kara, sono indecisa per il vestito di Lena. Stoffa rossa o verde? *Guardò le due stoffe e si mordicchiò pensierosa il labbro, poi indicò il verde* Oh, come mai? *Le domandò la daxamita e Kara arricciò il naso, prima di risponderle* Si intona con i suoi occhi *e un piccolo rossore comparve sulle sue guance. Lys non poté commentare perché c'erano anche gli altri schiavi, ma la sua espressione compiaciuta diceva già tutto. Kara per distrarsi, diede uno sguardo alla lista che Lena le aveva dato. Passarono dei minuti e insieme a Lys era riuscita a trovare praticamente tutto tranne il letto.*

Kara? *Lys cercò di attirare la sua attenzione nel chiamarla. Si era solo distratta un attimo e si trovavano distanti di qualche metro. Per fortuna che non aveva voltato nessun angolo, sennò non l'avrebbe più vista.* Cosa stai facendo? *le chiese, mentre la vide dare alcune monete che aveva dal sacchetto a una bambina che chiedeva l'elemosina. Sospirò quasi rassegnata dalla generosità e dalla gentilezza che continuava a possedere la giovane kryptoniana.* Dobbiamo andare. *le disse, mettendole la mano sulla spalla e Kara guardò Lys tristemente*

Perché non possono occuparsi del popolo? Perché pensano a questa stupida guerra, invece di poter dare un futuro ai propri cittadini? Era così sporca e affamata... *commentò, mentre pranzava con Lys insieme agli altri schiavi. Il letto ovviamente, se non avesse dato la metà delle monete rimaste alla bambina, avrebbe potuto permettersi uno dei migliori, ma almeno quello che aveva comprato era identico a quello sul quale dormiva prima che possedesse una stanza.* Kara, purtroppo questa è la situazione. Noi non possiamo farci nulla. Di certo andare in giro a dare monete non farà cambiare le cose. * - *E allora? Non siete contenti dell'operato, ma comunque non fate nulla per cambiare le cose. Non è questa la mia casa, ma se lo fosse, almeno farei qualcosa! * - *Abbassa la voce e mangia. *Il tono cupo e duro, quel tono da Lys non se lo sarebbe di certo aspettato. Kara infilzò la forchetta nella carne e continuò a mangiare con una certa rabbia che le ribolliva internamente.

Sul tardi, Kara si ricordò che Lena le aveva detto che era impegnata con Rhea nello svolgere alcune faccende.* Lys, sai per caso oggi pomeriggio di cosa deve occuparsi la regina? *le domandò e Lys la guardò, alzando le mani, mentre stava prendendo delle misure per tagliare la stoffa* Ma cosa sono un centro informazioni? Perché dovrei saperlo? Ok, presumiamo che io casualmente lo sappia, ma no. Tu non ti muovi da qui *le rispose e Kara si accigliò turbata* In che senso non mi muovo da qui? E' da oggi che mi stai trattando come una mocciosa. Lys, se hai qualcosa da dire, dimmelo. *Il comportamento insolito della daxamita, stava turbando Kara perché non riusciva a comprenderla. Lys sbuffò infastidita* Non potresti stare semplicemente buona e aspettare? C'è un carico di schiavi per la festa. Ogni volta che c'è una festa, viene assunto qualche schiavo per pochi giorni, niente di che. Rhea, Lena e forse anche Mon-El, sono occupati nella valutazione per scegliere i migliori, quelli più adatti nel soddisfare i loro bisogni. Vuoi davvero assistere a una cosa del genere e rischiare di andare nei guai? Perché sei emotivamente instabile *Kara si alzò dalla sedia e iniziò a camminare per la stanza* Ne parli come se fossi pazza. Come fai ad essere così tranquilla come se tutto questo fosse normale? * - * No, Kara... non è normale. Ma è sempre stato così e non è facile cambiare un popolo da un giorno all'altro con radici così profonde. Metà dell'economia di questo pianeta si basa su questo. Non sto cercando di giustificare il tutto perché sono una schiava anche io, ma tu Kara sei solo una kryptoniana e sei mia amica. Ti voglio con la testa sul collo, non lo capisci? La tua parola porterebbe alla tua morte inutilmente. Anche oggi a pranzo, non dovresti parlare di queste cose in un luogo dove tutti hanno orecchie. Devi essere furba Kara, perché sia io che la principessa Lena, non possiamo badare a ogni parola o azione che potresti dire o fare. Sta buona, ok? *Lys si alzò, avvicinandosi a una Kara nervosa e non poté evitare di abbracciarla per farla calmare. La capiva infondo perché era quello che provava ogni giorno e la cosa più difficile per lei fu quella di accettare di essere inutile e di vivere senza più vedere e senza più sentire. Era ciò che riuscì a farla sopravvivere per tutti questi anni, l'indifferenza. Eppure si sentiva così sporca. Soprattutto in quel momento... mentre teneva Kara stretta a sé. Avrebbe dovuto insegnarle ciò che più la faceva vergognare, solo per non farla morire.

Kara restò con Lys per un po', aiutandola a fare quello che chiedeva, anche se alcune volte le tremava la mano a causa della rabbia assopita. Non era arrabbiata di certo con lei, ma lo era perché non riusciva a comprendere. Sapeva che la voleva proteggere, ma non capiva come riuscissero ad esserci persona del genere.* Vorrei andare nella mia stanza a riposare *confessò alla daxamita, anche se in realtà voleva semplicemente restare da sola.* Va bene *le rispose Lys, così si avviò verso la sua stanza. Ma prima di andarci, il suo sguardo si posò sulla porta della camera di Lena. Si avvicinò ad essa e bussò, ma nessuno rispose. Non doveva essere ancora tornata e si voltò per vedere se ci fosse la guardia del corridoio. Non c'era perché probabilmente era stata convocata per occuparsi del carico di schiavi, così senza pensarci due volte entrò e chiuse la porta. Si avvicinò a grandi falcate alla libreria e iniziò a frugare per cercare qualcosa di utile, qualcosa che le facesse capire, magari un libro storico sullo sviluppo economico di Daxam. Lena era una studiosa, avrebbe dovuto occuparsi anche di quello, no?*



Lena: *Quando Kara lasciò la stanza decise di prepararsi per l'incontro con sua madre. Odiava quando doveva aiutarla a scegliere i nuovi schiavi del palazzo.

Vedeva lo sguardo spento di molti di loro. Alcuni avevano accettato il loro destino, altri lottavano ancora per la libertà e venivano inevitabilmente catturati e messi a morte.

Odiava farlo ma doveva.

Si diresse alla sala reale dove sua Rhea e il principino erano già pronti. Si inchinò a sua madre e si sedette alla sua sinistra.* Madre. Vi trovo bene quest'oggi* Disse alla donna la quale le sorrise dolcemente.*

Anche tu Lena. Hai domato la Kryptoniana?* Domandò la donna toccandole la guancia.

Lena annuì. * Non che ci volesse poi molto madre, i Kryptoniani saranno più acculturati di noi ma sono stupidi. Mi è bastato così poco per distruggerla.* Rise freddamente tentando di non far capire alla donna che stava fingendo.

Rhea rise con lei. *

Mia signora siamo pronti.* Disse una delle guardie.

Rhea fece cenno con la mano* Benissimo, fateli entrare* Esclamò.

Le porte della sala del trono si aprirono e una fila di persone entrò. Erano tutti legati ai polsi e alle caviglie. Camminavano con capo chino, sconfitti, probabilmente stanchi e affamati.

Il mercante di schiavi, una donna che Lena conosceva fin troppo bene si fece avanti* Mia signora! * Si rivolse a Rhea inginocchiandosi e mostrando i suoi rispetti* Mi consenta di mostrare la nuova mercanzia.* Disse indicando i poveri malcapitati* Sono tutti provenienti dal pianeta terra mia signora. Solo il meglio per Voi.* Disse cercando di attirare l'attenzione della regina. Vi riuscì perché Rhea si sedette meglio sulla sedia* Ebbene, Veronica Sinclair. La vostra mercanzia è sempre di ottima qualità, per questo siete il mercante più ricco di Daxam e dintorni.* Rise mentre la donna, vestita con un abito rosso succinto, ringraziava la regina* Voi siete troppo buona mia regina. Prego, osservate la mercanzia mia signora. Sono a vostra disposizione.* Disse la donna mettendosi da parte per far passare la regina. Rhea infatti si era alzata, seguita da Mon El e Lena, e aveva iniziato a guardare la merce.* Tu!* Disse ad un uomo della folla. L'uomo si guardò disorientato* Si tu!* Ricalcò Rhea.

Quando l'uomo non rispose una guardia diede un calcio alle costole dell'uomo facendolo piegare su se stesso.* Mostra rispetto alla regina, terrestre.*

Rhea rise accompagnata da Veronica.

Lena si costrinse a emettere un risolino anche se dentro di se voleva solo scappare.

Rhea osservò l'uomo da vicino tastando i suoi muscoli e fissandone lo sguardo* Questo lo prendo* Disse notando l'ottima forma fisica dell'uomo.* Quell'altro invece...* Indicò un uomo sulla sessantina. Aveva i capelli bianchi e lo sguardo terrorizzato* Quello non mi serve, Veronica lo sai che li prediligo giovani.* Disse. L'uomo venne preso dalle guardie e portato via urlante.*

Mia signora, ne sono consapevole. Vi chiedo scusa.* Disse umile la donna.

Rhea continuò ad osservare gli schiavi, ne prese altri ventitrè prima di voltarsi verso i suoi figli* Mon El, Lena. Scegliete quello che più vi aggrada. * Disse loro.

Mon-El non si fece pregare e si diresse subito verso una ragazza bionda che, probabilmente, non aveva neanche vent'anni.

Si rammaricò per lei consapevole del suo destino. La vide piangere e sentì un dolore nel cuore che quasi la uccise. Come poteva una barbarie come questa continuare senza che nessuno si ribellasse?

Mon El prese il suo nuovo giocattolo e la tirò a se.* Sì, definitivamente. Voglio questa madre.* Disse palpandole il seno in maniera rude. La ragazza guaì sorpresa ed ebbe uno schiaffo dal giovane* Non emettere un suono schiava.* Le disse.*

E' tua, figlio mio.* Disse compiaciuta Rhea.

Lena voleva vomitare alla scena.*

E tu Lena? Quale scegli?* Le disse la donna.

Lena provò a mascherare il disgusto. * Non ne ho bisogno madre, le mie energie sono tutte spese a raddrizzare la Kryptoniana. Mi diverto già abbastanza con lei. * Fece un ghigno che suscitò l'orgoglio di Rhea.* Hai ragione figlia mia. I kryptoniani meritano un trattamento di favore, devono essere addestrati meglio.* Rise e Lena la seguì.

Una volta che fu tutto finito Rhea e Lena andarono a pranzare, Mon-El era scomparso con la sua nuova schiava.

Lena trattenne le lacrime al pensiero del destino della giovane. Avrebbe voluto salvarla ma, probabilmente, sarebbe già stato troppo tardi.

Si trattenne con Rhea dopo pranzo per parlare della festa che stavano per dare e non si accorse che ormai era pomeriggio inoltrato. Kara era probabilmente tornata ma non aveva idea di dove fosse, sperava solo che fosse al sicuro.

Prima di tornare nella sua stanza fece una piccola deviazione verso la biblioteca del palazzo. Ricercò un libro ben preciso, un libro che narrava di una donna che aveva perso la memoria. Il libro trattava tutto il percorso della donna che, dopo diverse peripezie, e grazie all'amore incondizionato di suo marito ricordava il suo passato.* Le piacerà* Si disse sorridendo. Voleva abbandonare i ricordi della mattinata ed era sicura che il sorriso di Kara l'avrebbe aiutata.

Contenta, dunque varcò la porta della sua stanza congelandosi nel vedere Kara che sbirciava nella sua roba.* Che cosa stai facendo?* Le urlò chiudendosi la porta alle sue spalle.* TU!* Iniziò * Piccola ingrata Kryptoniana.* Si avvicinò alla ragazza e la spinse verso il muro* E' così che mi ringrazi? Sono sempre stata gentile con te, ho provato a proteggerti, ho salvato la tua maledetta vita* Urlò rossa in viso.* E tu mi ringrazi frugando tra le mie cose?* La prese per il colletto sbattendola contro il muro.* Forse dovrei davvero domarti. Dovrei davvero seguire il suggerimento di Rhea.* La spinse facendola cadere a terra.

La sentì gemere e si bloccò. Che stava facendo? Si stava comportando come Rhea e stava trattando Kara come una schiava.* Dovrei rispedirti da Rhea. O forse vuoi andare da Mon-El?* Socchiuse gli occhi con rabbia. Alzò la mano pronta a picchiare la ragazza quando vide i suoi occhi terrorizzati. Prese un respiro profondo nel tentativo di calmarsi.* Esci fuori dalla mia stanza Kara Zor-El.* Urlò alla ragazza.*



Kara: *Aveva trovato alcune cose nei libri che l'avevano soddisfatta in parte. In effetti c'erano dei libri di storia aperti sul letto e uno di economia sulla scrivania. Mentre stava cercando di trovarne un altro libro di cui parlava della rivoluzione che c'era stata almeno cinquanta anni pima (i Luthor non erano stati i soli a provare un colpo di stato alla monarchia regnante) sentì la porta aprirsi. 

Di certo non si aspettò quella reazione. Rimase con la bocca semi-aperta e lo sguardo terrorizzato a fissare quell'ira cieca incombere su di lei. Le parole fluivano taglienti e quando la spintonò a terra, non poté evitare di far uscire un verso di dolore dalle sue labbra. 

Il suo fianco aveva urtato l'angolo di un mobile di legno spesso e premette sulla pelle colpita con una mano, mentre guardò la donna di fronte a sé, alzando la testa, poi riabbassò il capo.* stavo cercando libri di storia su Daxam. Mi dispiace di essere entrata senza permesso, ma non pensavo che ti arrabbiassi o almeno non così. Se non mi credi, guarda i libri che ho preso. *la voce tremante e lievemente rotta, dava perfettamente idea delle emozioni che stava provando Kara in quel momento.* Per la prima volta sono riuscita a vedere Daxam da vicino al mercato e ho visto questo popolo, un popolo che cerca solo di sopravvivere. Ho dato quasi metà dei soldi che mi hai dato ad una bambina che neanche chiedeva più l'elemosina. Era nascosta in un angolo, con gli occhi di chi non ha più speranza. E' da oggi che non riesco a dare risposta alle mie domande, mi chiedo perché sia accaduto questo a Daxam, perché è avvenuto questo commercio sulle persone. Ma di un'unica cosa ero certa. Solo di una cosa ero veramente certa. E quella cosa eri tu. In questi giorni mi hai fatta sentire come se non fossi una kryptoniana su Daxam e avevo così tanta fiducia, mi sentivo protetta e apprezzata. Pensavo anche al perché i daxamiti non sono come te e a quanto ti stai dando da fare per fare qualcosa di giusto ed ero così orgogliosa della donna che saresti potuta essere, ma adesso mi stai guardando come se fossi uno dei tuoi sbagli più grandi. 

*Kara non sapeva neanche se Lena la stesse veramente ascoltando, però aveva bisogno di dire quelle parole. Continuava a tener la testa bassa, mentre alcune lacrime avevano rigato le sue guance. Non provava rabbia, provava solo una forte delusione, come se tutto quello che aveva pensato di Lena, fosse completamente falso. E questo la fece sentire maledettamente male più di qualsiasi altra cosa*



Lena: *Si bloccò alle parole della ragazza. Che cosa aveva fatto. In cosa si era trasformata? Si sentì terribilmente in colpa per le sue azioni. Si allontanò di scatto dalla ragazza quasi come se fosse terrorizzata da se stessa. Si odiava per quello che aveva tentato di fare. Era saltata a conclusioni senza neanche darle il tempo di spiegarsi.* Io-* Bloccò le sue parole. Non sapeva cosa dire, non sapeva come riguadagnare la fiducia che pian piano aveva costruito con Kara. Era riuscita a mandare in malora tutto.* Io- Mi dispiace* Disse portando le mani al petto come a volersi difendere. Lo sguardo era triste e cupo. Era esattamente come loro.* Sono come loro* Disse infatti* Non ti ho dato neanche il tempo di spiegarti e ti ho trattata come una schiava. Mi dispiace Kara* Una lacrima scese sul suo volto* Sono saltata alle conclusioni. Ti ho fatto del male* Si accasciò a terra distrutta dal senso di colpa* Non...* Singhiozzò, si portò le mani alla bocca.* Non dovevo farlo, sono esattamente come loro. Io li disprezzo, li odio ma, in casi come questi, agisco esattamente come loro.* Si morse il labbro frustrata.* Odio questa situazione!* Urlò piena di rabbia.* Odio non poter fare nulla per salvare il mio popolo, odio che quella bambina debba chiedere l'elemosina per vivere. Odio sopratutto il fatto di non potermi opporre alla regina e alle sue angherie. Forse non lo faccio perché sono come loro infondo. Non sono altro che un'ipocrita.* Pianse la sua rabbia, la sua frustrazione, l'odio verso se stessa* Perdonami. Non dovevo trattarti così. Capirò se vorrai essere assegnata ad altri ruoli.* Le disse sconfitta. Era riuscita a rovinare di nuovo tutto. Aveva visto uno sguardo di puro terrore negli occhi di Kara e pianse. Era riuscita a rendere terrorizzato quel viso che tanto amava, aveva trasfigurato quel sorriso e quegli occhi in una smorfia di dolore e paura.

Si alzò da terra e si asciugò le lacrime. Si avvicinò a Kara aiutandola a sollevarsi* Mi-* Trattenne un singhiozzo, come poteva farsi perdonare da lei?

Senza neanche pensarci l'abbracciò. Tentò di riversare tutto il suo dispiacere nel gesto. Continuò a singhiozzare stretta a Kara quasi a non voler farla andare via da lei.* Mi dispiace, mi dispiace.* Ripeté come un mantra sulla sua spalla*



Kara: *si asciugò gli occhi con le dita, alzando la testa per osservare la reazione della principessa. Si era già pentita per come aveva reagito e Kara cercava di comprenderla. In effetti era stata cresciuta in quell'ambiente e capiva come poteva essere difficile andare contro a tutta la visione che aveva avuto fino ad ora. La bionda accettò la mano che Lena le aveva dato, alzandosi lentamente. Era ancora un po' scossa da quello che era accaduto e le faceva male il fianco per poter muoversi in modo eccellente. Si sorprese dell'abbraccio e sbatté le palpebre, prima di concederle una piccola stretta. Lena sembrava così dispiaciuta e Kara sospirò pesantemente, sperando che in futuro non sarebbe più stata violenta nei suoi confronti, non che ne fosse veramente certa. Infondo Lena era una daxamita, la conosceva neanche da un mese, però non poteva allontanarsi da lei. Avere quel ruolo era l'unica cosa che avrebbe potuto avvicinarla ad una via di fuga e allo stesso tempo le assicurava una protezione che una semplice schiava non poteva avere. Così, con questi pensieri che le ronzavano per la testa, le concesse il privilegio del dubbio e le chiese* possiamo sederci? *e Lena annuì. 

Si mise seduta sul letto, massaggiandosi il fianco e facendo una piccola smorfia al contatto. Probabilmente sarebbe comparso un livido. Lena sembrava così indecisa, se non intimorita, e Kara le fece il segno di sedersi al suo fianco, aspettandola. Quelle parole che aveva detto a Lena non erano false. Avrebbe governato sicuramente diversamente quel popolo e sarebbe stata una regina migliore di Rhea. Comprendeva le sue colpe e cercava di rimediare, tenendo conto comunque del suo ruolo. Kara le prese una mano e la strinse con sicurezza* Non puoi darti la colpa per quello che è il tuo popolo ora. Di sicuro non è colpa tua. I tuoi genitori non ho idea di come avrebbero voluto cambiare le cose, ma non sono stati i primi a provarci. Lys oggi mi ha fatto anche una ramanzina credo... E' ovvio che sia difficile cambiare le cose, ma anche non impossibile. Se solo Lar Gand fosse ancora vivo, forse le cose sarebbero diverse... almeno per la guerra. Promettimi solo che quando siamo da sole, di avere rispetto l'una per l'altra e di dialogare, di non litigare e di non alzare le mani, ma di discutere e parlare. Io ho agito senza pensare che avrebbe potuto darti fastidio, però lo giuro, non ho toccato niente di quello che mi hai proibito. Per quanto le mia parole possano valere, io non voglio sapere quello di cui tu non sei disposta a parlarmi. Quando vorrai farlo, mi dirai quello che vuoi.



Lena: *si asciugò le lacrime colpevole* Lo so Kara. Lo so. Ma è dannatamente frustrante non poter fare nulla. Mio fratello, il mio unico fratello è in prigione. I miei genitori sono morti quando hanno provato a ribellarsi al re e alla regina.* Si pizzicò il ponte del naso.* E' frustrante vivere con gli assassini dei miei genitori. Rhea è stata una madre per me e per questo l'amerò per sempre ma non ha esitato ad uccidere i miei genitori. Sarei dovuta morire anche io sai? * Le disse confidandosi* Ma Rhea ha deciso di tenermi in vita come assicurazione contro mio fratello e i suoi uomini.* Respirò pesantemente.* A volte mi sento solo come una pedina. E non posso fare niente per il mio popolo. Ci ho sempre provato, in tutti i modi, ma il mio potere è limitato. Sono la principessa di questo popolo ma, al contempo, non vengo riconosciuta da metà di esso in quanto figlia dei Luthor.* Volse lo sguardo alla bionda* Sì, proverò a scattare meno. Mi dispiace. Ho pensato che volessi scappare con le informazioni sulla flotta o qualcosa di simile.* Poggiò una mano sulla sua guancia.* Mi spiace non essermi fidata di te, Kara.* Le disse.

Notò il fastidio sul suo volto.* Per gli dei, hai battuto vero? Togli la camicia, devo controllare.* Le suggerì esortandola a togliere la camicia ed a mostrarle il fianco.

Si morse il labbro imbarazzata* E grazie... sai, per non aver sbirciato nella mia roba personale.* Sussurrò rossa in viso.



Kara: *ascoltò le parole di Lena. Si stava confidando sulle sue paure e sul perché era così difficile per lei fidarsi degli altri. In effetti era normale nella sua situazione stare in allarme costantemente e per la prima volta Kara si ritrovò a pensare quanto sarebbe stato difficile andare via e lasciarla lì. All'affermazione della fuga, Kara sorrise divertita* anche se avessi quelle informazioni, non penso proprio che sarebbe il caso di scappare nelle mie condizioni. Se prendessi un Wlok e scappassi verso il deserto con un po' di cibo e acqua, quanto potrei durare? Probabilmente finirei mangiata da quei cosi orribili. *fece una piccola smorfia di dolore a causa del fianco e abbassò gli occhi sulle loro mani ancora strette, mentre Lena le carezzava la guancia con la mano libera.* Sarà solo un livido *le rispose con semplicità, poi liberò la mano di Lena dalla sua e iniziò a sbottonarsi la camicia per rendere visibile il lato colpito. 

Sapeva che Lena avrebbe insistito per vedere e assicurarsi che stesse bene, anche se era un pensiero abbastanza assurdo dopo lo scontro che avevano avuto pochi minuti prima. Provò quel lieve imbarazzo, perché sotto non indossava altro, ma allo stesso tempo provava quel disagio nel sapere che Lena le aveva fatto del male e in quel momento si sentì vulnerabile. Si sentiva combattuta dalle due visioni che adesso aveva della principessa. La prima, quella preoccupata e gentile, quella premurosa e delicata, come la mano con la quale sfiorava la sua guancia. La seconda invece era quella che pochi minuti prima l'aveva spintonata, quella rude e rabbiosa che non avrebbe più voluto vedere per il resto della sua vita. Si sentiva confusa e allo stesso tempo amareggiata, mentre le mani iniziarono a tremarle visibilmente, non riuscendo più a usarle*



Lena: *Rise alla battuta di Kara* No, probabilmente no. Ti metteresti a giocare con il Wlok quindi dubito che riusciresti ad uscire di qua in tempo prima di essere scoperta* Rise.

Quando Kara iniziò a sbottonarsi la camicia notò che le mani le tremavano. Forse era ancora spaventata.* Lascia, faccio io* Le disse iniziando a togliere i primi bottoni. Non indossava nulla al di sotto ed arrossì. Non era la prima volta che vedeva Kara ma, come ogni volta, non riusciva a capacitarsi del suo fisico scolpito. Chiuse gli occhi nel tentativo di allontanare i pensieri e sussultò quando vide il fianco di Kara arrossato. Il senso di colpa la invase e sfiorò il punto offeso* Mi dispiace Kara. Non so cosa mi sia preso* Le disse. Si alzò di scatto e andò verso la sua scrivania. Scavò nel cassetto ed esultò quando riuscì a trovare il piccolo barattolino di crema* Eccolo! *Disse avvicinandosi a Kara. Le fece segno di stendersi e, molto delicatamente, iniziò a spalmarle la crema sul fianco.* E' una crema fatta di erbe del pianeta Dratura. Da piccola la usavo spesso. Dovrebbe ridurre il dolore ed evitare che si formi il livido* Le disse con voce bassa mentre, lentamente, continuava a spalmare la crema sul suo fianco. Si avvicinò a lei, i volti a pochi centimetri di distanza, e le fece una faccia dispiaciuta. Si sentiva dannatamente in colpa.* Non potrà rimediare a quello che ti ho fatto, e di questo non mi scuserò mai abbastanza, ma almeno eviterà il dolore.* Le disse. Finì di mettere la crema sul fianco della ragazza e si spostò ad una posizione più consona consentendole di vestirsi. *



Kara: *Lasciò perdere i bottoni e guardò le mani di Lena che sostituirono le sue. La aiutò a sbottonarla e Kara alzò lo sguardo quando Lena si bloccò di colpo. Colse il rossore delle sue guance e la vide un po' in difficoltà. 

Osservò la principessa muoversi nel cercare qualcosa per lei e alle sue istruzioni, si stese sul fianco buono per lasciarsi applicare quella crema che aveva trovato. Sbatté le palpebre alla vicinanza insolita di Lena e si chiese quale fosse il motivo. Forse voleva farle capire quanto fossero sincere le sue scuse, guardandola con i suoi splendidi occhi chiari e limpidi. Kara sinceramente non ne era alquanto sicura e semplicemente sospirò, quando Lena si allontanò. Non si rese conto che stava trattenendo il fiato. Strofinò la guancia sul cuscino morbido del letto di Lena e mugugnò lamentosamente, chiedendole* Posso usare il tuo letto per riposare un po'? Voglio far asciugare la crema prima di coprirmi e, se vuoi, potresti mettere i tuoi libri al loro posto? Penso di non ricordarmi l'ordine con cui li ho tolti. Mi dispiace, sono inutile come schiava... *confessò, mentre guardava la luce rossastra che proveniva fuori dalla finestra.* E poi è vero, non riuscirei a scappare perché sarei troppo impegnata a coccolare il Wlok, invece di cavalcarlo. Un giorno mi porterai alla stalla per cavalcarne uno?



Lena: *osservò Kara rilassarsi sul suo letto e non poté che sorridere. Come aveva potuto pensare che una come lei potesse essere talmente subdola da cercare un modo per rovinarla?* va bene kara. Dormirai qui sta sera. *le disse mentre si affaccendò a mettere i suoi libri al loro posto. *ma non prenderla come abitudine. La schiava tra le due sei ancora tu. E per quanto tu possa piacermi la cosa non deve sovvertire i ruoli. *rise sollevata dal fatto che Kara non la odiasse.

Alla frase successiva non riuscì a trattenersi e rise* sì, ti porto alla stalla quando starai meglio. * le disse. Sistemò i libri nel suo ordine ben preciso e, notando Kara quasi addormentata decise di stendersi con lei. Era ancora presto ma si concesse qualche minuto di pausa.

Si sdraiò al suo fianco guardandola. Prese il suo libro ed iniziò a leggerle una poesia. Amava leggere per gli altri, la rilassava, ma era passato così tanto tempo che quasi aveva dimenticato cosa si provasse.

Lesse due intere poesie prima di chiudere il libro e si mise comoda al fianco di Kara. * mi dispiace davvero per quello che ti ho fatto, Kara. Di solito non sono così...* le disse tristemente poggiando una mano sulla sua spalla. Sarebbe stato così facile allungare il capo e baciarla ma non voleva. Non poteva fare anche questo e rischiare di perderla per sempre. Poggiò un braccio sugli occhi e sbuffò piena di frustrazione. Odiava la situazione che si era creata.* Sai... *iniziò* la mia vita non è sempre stata questa. Sono stata adottata quando avevo solo sei anni. Prima ero una ragazza normale. Ricordo i pomeriggi passati con Lex a correre nel giardino dei Luthor. A pensarci sembrano ricordi lontanissimi ma, infondo, sono passati molti anni ma mi sembra tutto come se fosse ieri. * tolse il braccio da sopra gli occhi e guardò Kara. *a volte vorrei tornare ad essere la ragazza spensierata di allora.* le confidò* sarebbe tutto più semplice anche per te



Kara: *Quando Lena si stese al suo fianco, Kara si coprì con la camicia ma senza indossarla, lasciando ancora il fianco scoperto. Si mise stesa di schiena per osservarla mentre leggeva. Gli occhi erano ormai assonnati, ma voleva ascoltarla, perché stava leggendo per lei. E non fece altro che guardarla, rendendosi conto di quanto fosse attenta nel pronunciare le parole in modo da cogliere anche i sentimenti di ciò che raccontavano.

Quando si scusò e iniziò a parlare della sua infanzia, Kara lasciò che si confidasse con lei. Voleva aprirsi per farle capire quanto fosse addolorata da ciò che aveva fatto. Kara si avvicinò a lei e posò la testa vicino la sua, sospirando pesantemente* Al prossimo allenamento lasciami vincere e ti perdono *le disse per alleggerire l'argomento.* Comunque deve essere stato bello giocare con qualcuno a rincorrersi. Quando ero piccola, i ragazzi della mia stessa età non facevano altro che seguire le regole imposte dalla società kryptoniana. Non dico che non mi sia divertita sia chiaro, giocavamo a giochi di strategia, di intelletto e cose così, ma sempre composti e seduti. Una volta entrai di corsa durante un rinnovo del trattato di pace con Daxam. Forse avevo sei anni. Mi ricordo ancora la faccia che fece Rhea. Si era spaventata e teneva la mano sul petto. Forse pensava che fosse un attacco kryptoniano e un inizio di guerra, non lo so, ma quando capì che era semplicemente la figlia non educata di uno degli illustri membri del consiglio, mi guardò talmente male come se volesse fulminarmi con un solo sguardo. Fu il giorno più bello della mia vita, anche se la mia tata rischiò di perdere il lavoro. Non era riuscita ad acciuffarmi prima che potessi fare qualche danno. Mia madre mi fece la ramanzina il giorno dopo, ma non riuscì a resistere al mio faccino *si voltò verso di Lena e fece un sorriso smagliante*



Lena: *rimase sorpresa dalle parole della ragazza.* Per gli dei, non ci credo. Hai davvero fatto spaventare Rhea così?* Rise mettendosi la mano sulla bocca.* L'hai rischiata grossa sai?* Volse lo sguardo verso di lei restando impressionata al sorriso di Kara. Dei, era stupendo* Va bene va bene. Visto che ci stiamo confidando voglio raccontarti una storia di quando ero piccola.* Si sforzò per ricordarsi i particolari* Ah si, avevo circa otto anni quando accadde. Stavo giocando con Mon-El a nascondino, era il suo turno di contare e io mi nascosi. * Si avvicinò a Kara con fare cospiratorio* Era un nascondiglio perfetto sai, ero nascosta dietro un cespuglio e dovevo fare pipì.* Ricordò esattamente l'ansia che aveva* Sì, la pipì è importante, serve a capire quanto ero agitata, non ridere. * Aggiunse nel vedere il volto di Kara* Comunque dicevo. Era un nascondiglio perfetto, ero accovacciata dietro questo cespuglio pronta a correre per fare tana quando successe. In men che non si dica mi sono ritrovata riempita di formiche. *Rise un po' anche lei* Ero finita direttamente su un formicaio e non me n'ero accorta. Inutile dire che ero terrorizzata.* Represse un brivido alla sensazione delle formiche* Ricordo di aver urlato come se fossi rincorsa da una mandria di Wlok inferociti e di essermi spogliata davanti a tutti pregando per una doccia. * Guardò Kara e socchiuse gli occhi* Fu Krex a salvarmi, ricordo che mi buttò addosso un'intera pentola d'acqua per salvarmi. Mon-El mi ha preso in giro per mesi. * Si mise una mano sulla pancia nel tentativo di trattenere le risate.* Non ridere!* Gli occhi si allargarono nel tentativo di risultare seria, tentativo completamente fallito* Ho ancora paura di essere ricoperta dalle formiche!* Esclamò ad alta voce.

Quando sia lei che Kara si calmarono fece un respiro profondo* Visto? Non sono sempre stata la ragazza viziata di ora.* Disse seriamente prima di darle un buffetto sul naso ridacchiando. *



Kara: *Guardò Lena ridere, cercando di trattenersi e non poté che farle compagnia, ridacchiando al ricordo dell'espressione di Rhea. Avrebbe dato di tutto per rivederla di nuovo in quello stato, ma al momento era meglio starle lontana e non farle ricordare cose di anni fa.

Quando iniziò a raccontare, Kara le rivolse la completa attenzione e appena pronunciò la parola "pipì" iniziò già a ridacchiare, trattenendosi con la mascella serrata. A fine racconto, sbottò a ridere nasalmente e si tenne lo stomaco con le braccia, dondolando sul letto della principessa. Non riuscì più a trattenersi ed era scoppiata. Passò qualche minuto in cui cercò di ritornare calma e guardò Lena con gli occhi lucidi per via delle tante risate.* Ok... *prese un gran respiro e sorrise a Lena quando le diede il piccolo buffetto sul naso* Di certo non immaginavo che questa viziata principessina si spogliasse davanti a tutti per essere salvata dalle formiche *e ricominciò di nuovo a ridere, scomponendosi fino a far scivolare troppo la camicia. Kara non si rese conto della cosa ed osservò Lena che stava guardando il soffitto completamente seria* Dai! Non fare la finta offesa. Adesso ti faccio ridere io! *esclamò, sporgendosi verso di lei con la mano per farle il solletico.*



Lena: *Gonfiò le guance indispettita* Sì va bene, continua a ridere. * Disse fissando il soffitto. Quando sentì le parole di Kara sollevò il sopracciglio guardandola.* Cosa vorresti fare, di grazia? Dubito che tu possa trovare qualcosa di più imbarazzante della mia sto-* Si bloccò vedendola avvicinarsi e si allontanò da lei* N-non ci provare. No. Kara sta ferma.* Allargò gli occhi sorpresa* No...* Fece per scappare ma non vi riuscì e si ritrovò bloccata sotto il corpo di Kara che continuava a farle il solletico* Per gli dei fermati!* Rise a crepa pelle, soffriva il solletico* Kara ti prego, ti prego* Continuò non riuscendo a controllarsi* Oh Valor! *Provò a bloccarla facendo vagare le mani un po' ovunque sul corpo della ragazza.* Giuro che ti lego se continui* Esalò quando Kara rallentò il suo assalto.*



Kara: *Quando vide le sue intenzioni di fuga, con un colpo di reni, la bloccò sotto di sé e iniziò a farle il solletico accompagnando le mani da un verso buffo emesso dalle sue labbra per farla ridere ancora di più. Non poteva evitare di pensare a quanto fosse bella vederla ridere in quel modo incontrollato, ma allentò la presa appena sentì le mani di Lena vagare senza obiettivo suo suo corpo per respingerla. Il problema fu quando le passò sul suo torso per opporre resistenza e allontanarla, ma involontariamente si era ritrovata a tenere i suoi seni tra le mani.* Oh be' *disse kara, completamente rossa in viso* Attenta con queste mani. Questa giornata sta prendendo un risvolto abbastanza strano ogni mezz'ora. *Appena Lena tolse le mani, Kara si mise a sedere a cavalcioni su di lei e prese la camicia per indossarla. Fece scivolare le mani dietro la schiena in modo da alzare la chioma bionda intrappolata nella camicia e liberarla.* Potresti aiutarmi ad abbottonare? *chiese gentilmente e le rivolse uno dei suoi migliori sorrisi convincenti* Infondo ora dovresti farti perdonare il doppio... no? *aveva ancora le guance arrossate e gli occhi riflettevano una luce propria di divertimento per quello che si erano raccontate pochi minuti prima*

Lena: *Si bloccò di colpo alle parole di Kara* I-io... mi dispiace* Arrossì al gesto. I seni di Kara le parvero morbidi e sodi. Immaginò di poterli tastare più comodamente ma si trattenne. Dei, avrebbe vouto davvero toccarli in circostanze diverse.

Si ritrovò impotente quando Kara si sedette sulla sua vita e poggiò le mani sulle sue cosce non fidandosi a metterle in altri luoghi. Quando Kara si alzò la chioma la sua saliva si ridusse moltissimo nel vedere il collo ben delineato della giovane e i seni furono ancora più in vista.* Kara, Kara...* Le disse tirandosi in avanti.* Non iniziare cose che non puoi finire* Passò l'indice sul ventre di Kara facendolo scivolare molto superficialmente. Si avvicinò col volto a quello della ragazza tanto da mischiare i loro respiri.* Potrei chiuderla...* Prese i lembi della camicia tirando il busto di Kara più vicino al suo* Oppure potrei farmi perdonare.* Sussurrò. Si chinò quanto basta per poggiare le labbra direttamente sotto l'orecchio e lì le fece riposare* Sta a te decidere.* Le disse dandole un bacio in quel punto talmente leggero da essere quasi un fantasma*



Kara: *Kara si era completamente pietrificata alla vicinanza della principessa. Il respiro che le sollecitava la bocca e il bivio della sua proposta che aleggiava nell'aria confusero la giovane kryptoniana. Il bacio lasciato sulla pelle come un tacito assaggio, fece deglutire rumorosamente Kara, che aprì la bocca per parlare e dire qualcosa, ma non sapeva realmente la sua risposta. Era diventata completamente rossa fino alla punta delle orecchie e sentiva un leggero calore crescere incontrollato, ma il tutto finì presto quando qualcuno bussò alla porta e Kara scivolò via dal grembo di Lena, iniziando ad abbottonarsi la camicia e a sistemarsi.* E' già ora di cena? *domandò ad alta voce retoricamente. Cercò di calmarsi, ma l'agitazione era persistente, insieme al battito del suo cuore accelerato.*



Lena: *Vide Kara arrossire e ghignò nel vederla completamente imbarazzata. La vide boccheggiare e sorrise. Sentì il brivido lungo la sua spina dorsale nel tenere la bionda sopra di se. Amava stuzzicarla e farla imbarazzare così. Era quasi dolce il modo con cui Kara arrossiva e balbettava. Stava per continuare il suo gioco di seduzione quando sentì bussare la porta. Dannazione, c'era quasi.* Deduco sia così Kara. * Le mancò il calore della ragazza su di se. La osservò mentre si stava chiudendo la camicia e le prese il polso tirandola vicino a se.* Magari quel discorso lo terminiamo questa sera* Disse più per sfotterla che per altro. Le chiuse gli ultimi due bottoni prima di andare verso la porta. Si fermò di scatto per ammonirla per l'ennesima volta.* Ricordati di non avvicinarti a Mon El per nessuna ragione Kara. * Le disse prima di aprire la porta e di avviarsi*



Kara: *sbatté le palpebre più volte in agitazione alla frase di Lena e si fece abbottonare gli ultimi due bottoni della camicia, poi la stirò con le mani sperando non fosse stropicciata. Annuì a ciò che le disse su Mon-El. Di certo non voleva avvicinarsi di nuovo troppo a quell'orrido daxamita.

La cena iniziò come al solito, ma c'era qualcuno di nuovo. Kara osservò la ragazza dietro Mon-El. Lo sguardo spento, un taglio sul sopracciglio e la pelle attorno ad esso era gonfia e infiammata. Kara rimase per un istante immobile, prima di riprendersi e riempire il bicchiere di Lena. Alzò lo sguardo e vide il giovane ragazzo che affiancava Rhea. Era alto, moro e abbastanza robusto. Non aveva nessuna ferita e sembrava sano e forte. La situazione alla kryptoniana non piaceva e avrebbe voluto veramente fare qualcosa per quella povera schiava, per toglierla dalle grinfie di quel misogino. Il resto della cena lo passò nell'osservare la ragazza bionda e si chiese quand'è che avrebbe potuto parlarle e soprattutto si chiese anche se fosse daxamita oppure no. Il vino stava per finire e Kara, visto che era la più vecchia fra i nuovi schiavi, fece un giro lungo del tavolo per prendere la caraffa del vino e andarla a riempire. Purtroppo era nelle vicinanze di Mon-El, che come al solito, non poté evitare di cogliere l'occasione e allungare le mani. Le strinse il fianco colpito e Kara non poté evitare di far uscire un verso di dolore dalla sua bocca* Sorellina, vedo che ti stai divertendo con la tua schiava. *disse Mon-El a Lena, rivolgendole un mezzo sorriso. Ma prima che potesse succedere altro, Rhea aprì bocca* Schiavo, accompagna la kryptoniana a prendere il vino, così saprai dove si trova. *e Mon-El dovette mollare la presa per lasciar andare Kara, che andò insieme al ragazzo a riempire la caraffa.* Odio prendere nuovi schiavi, devono imparare tutto da capo. Hai fatto bene a tenerti la Kryptoniana, sembra che tu stia facendo un bel lavoro nel tenerla al suo posto.



Lena: *Si sedette compostamente al suo posto con Kara dietro di lei. Conversò con sua madre ma, con lo sguardo, osservò la giovane ragazza dietro il suo fratellastro. Come sospettava l'aveva usata. Si dispiacque per la schiava e provò ancora più disgusto verso suo fratello. Come poteva trattare così le sue schiave? Come non riusciva a capire che la fiducia era forse una delle cose da conquistare in una schiava. Invece lui... lui l'aveva usata. Senza alcuna remora.

Osservò Kara fare il giro per andare a riempire il vino e la scena che le si pose davanti agli occhi le fece salire ancora di più il disgusto. Dovette nasconderlo e fece un sorrisino soddisfatto portandosi alle labbra la bevanda.

Quando Rhea parlò Lena rivolse la sua attenzione verso di lei* Grazie madre, so tenere i miei schiavi* Disse con fare superiore* E' un buon allenamento per il futuro* Disse.* Se riesco a piegare la stupida Kryptoniana posso fare tutto. E' un lavoro difficile ma ce la sto facendo* Continuò per poi rivolgersi verso Mon El.* A volte è troppo impertinente ma riesco a tenerla a bada. Ma devo dire che si fida di me abbastanza da farmi dormire sogni tranquilli* Prese un pezzo di carne e se lo portò alla bocca degustandolo.

La cena continuò tranquillamente, era riuscita ad evitare una qualsiasi iterazione tra Kara e Mon El.

Osservò ancora una volta la giovane alle sue spalle e desiderò davvero salvarla dalle grinfie del ragazzo. Era palese ciò che le avesse fatto, le aveva tolto la gioventù. Per un attimo la ragazza le ricordò Eliza e un conato di vomito si fece strada in lei. Lo represse senza farsene accorgere o almeno questo era ciò che pensava.* Figlia mia stai bene?* Le chiese infatti Rhea.

Lena si limitò ad annuire dicendo che le era venuto un forte mal di testa a causa dello studio sul macchinario per l'irrigazione. Nel tentativo di sviare il discorso iniziò a parlare proprio di quest'ultimo* Credo sarà pronto in pochi mesi, madre mia. Ma ho bisogno di andare sul pianeta Ornicron8 per il materiale.* Quando Rhea le suggerì di mandare qualcun altro a prenderlo Lena si oppose* Non penso sia il caso. E' il mio progetto e voglio supervisionare ogni parte di esso, dai materiali alla costruzione* Le disse. Pensò che Ornicron8 fosse il modo migliore per mandare Kara via da Daxam. Doveva andarci con lei e poi farla scappare.* Figlia mia, sei troppo seria nel tuo lavoro* Le disse allora Rhea. Lena sorrise alla madre sentendosi compiaciuta e bisognosa delle attenzioni che la donna le dava* Grazie madre ma faccio semplicemente quello che ogni buon regnante deve fare per il suo popolo.* Le disse alludendo all'incapacità di Mon-El di fare qualsiasi cosa. * Forse dovresti imparare da lei, Mon-El.* Disse allora Rhea e Lena lo guardò con un sorrisetto soddisfatto.

Mon-El fece un verso prima di tornare a bere il suo vino.

Una volta finita la cena Lena si alzò dal tavolo. Stava tornando nella sua stanza, smaniosa di riprendere il discorso con Kara, quando si sentì affiancata da qualcuno. Girò lo sguardo e vide Mon-El che camminava con il suo solito fare da gradasso. L'uomo le mise una mano sulla spalla bloccandola* Devi smetterla* Le disse a bassa voce* Devi smettere di farmi fare brutta figura con mia madre.*

Lena socchiuse gli occhi.* Fratello, se il tuo ego è così piccolo da sentirti minacciato da me non è un mio problema.* Disse venale togliendo la mano di lui dalla sua spalla* Potresti iniziare a fare qualcosa piuttosto, invece di divertirti soltanto nel violentare giovani donne che non possono dirti di no.* Sputò piena d'odio verso il ragazzo* O forse non pensi di avere alcuna possibilità con una donna consenziente?*

Vide il volto di Mon-El trasfigurarsi in una maschera piena d'odio e forse capì di aver esagerato* Tu sei esattamente come me.* Disse allora lui prendendo Kara e spintonandola.* Non hai fatto tu le stesse cose che ho fatto io, Lena?* Disse strappando la camicia di Kara ed esponendo il suo livido che toccò facendo sibilare di dolore la ragazza. *

Come osi!* Esclamò allora Lena prendendo la mano di lui* Come osi toccare la mia schiava con le tue mani. Lei mi appartiene e tu non devi neanche provare a sfiorarla, hai capito?*

Mon-El rise.* Non sarà come con Eliza, sorellina. Hai una cotta per la tua schiava? Così banale e ripetitiva.*

Non vedendoci più Lena lo spintonò.* Non sono fatti che ti riguardano. * Gli disse prima di allontanarsi da lui con Kara al suo seguito.

Una volta in camera Lena guardò Kara* Stai bene?* Le chiese apprensiva. Odiava Mon-El. Odiava che avesse aperto le sue vecchie ferite.*



Kara: *La cena sembrava procedere in modo tranquillo, o almeno così aveva immaginato Kara. Quella fervida competizione su chi fosse il migliore era estenuante, visto che Rhea sembrava preferire Lena invece di suo figlio. Kara si chiese se fosse realmente fiera di Lena oppure era solo tanto per dire, infondo non si fidava delle sue parole. Kara trattenne il fiato quando Rhea cercò di convincere Lena a mandare qualcun altro su Ornicron 8 e riprese a respirare normalmente alla risposta della principessa. Se l'avesse convinta, avrebbe perso il suo unico biglietto di sola andata.

Una volta finita la cena, affiancò Lena e stavano ritornando tranquillamente in stanza, quando sentì dei passi e si voltò per vedere chi fosse. Era ovvio, quel passo pesante solo di una persona poteva essere. Ebbe quasi paura che potesse fare qualcosa a Lena, quando le mise la mano sulla spalla e le parlò con quel fare minaccioso. Peccato che non poteva farlo, così semplicemente infierì su Kara, anche perché era l'unico modo che Mon-El conosceva per far del male a Lena. Kara si trattenne dall'urlare. Questa volta era stato meno gentile e appena Lena lo allontanò da lei, Kara tenne le dovute distanze, finché non riuscirono a tornare in stanza. Mon-El però aveva parlato di qualcosa che la colse di sorpresa e per la prima volta iniziò a vedere le cose da un'altra prospettiva.* Non lo so... Lena non voglio essere lo strumento usato da quell'essere ignobile, solo perché non può far del male a te. Voglio sapermi difendere, piuttosto preferirei ucciderlo che concedermi a lui! Per Rao... quella povera ragazza cosa starà passando. Dannazione! *diede un pugno alla parete per sfogare la sua rabbia e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza*



Lena: *Osservò Kara scattare infuriata e capì cosa stava provando. La ragazza sotto le grinfie di Mon-El poteva essere lei. Se era ancora viva e vegeta era stato un colpo di fortuna. La vide dare il pugno al muro e sibilare di dolore* Kara!* Le prese la mano osservando le nocche rosse.* Non ha senso agitarsi così. Non possiamo fare niente per lei.* Le sussurrò.* Mon-El è viziato, dobbiamo solo sperare che trovi un altro passatempo.* Disse.* Non posso fare altro. Ho le mani legate.* Acconsentì irritata* Tu lo conosci da poco ma io ci ho vissuto con lui. E' sempre stato l'esemplare più infimo della famiglia ma è il principe ereditario. Non posso davvero fargli nulla.* Ammise sconfitta. Si sedette sul suo letto* E se provi a fargli del male sarai giustiziata senza battere ciglio. Devi solo non trovarti nelle sue vicinanze Kara. Purtroppo è l'unica cosa che posso fare per proteggerti.* Le disse sollevandosi e avvicinandosi a lei. Era troppo nervosa per stare nello stesso punto per più di qualche minuto.* Come stai piuttosto? Ti fa male il fianco? La mano?* Le disse riprendendo la mano tra le sue e studiandola per vedere se avesse qualcosa di sbagliato.* Sembra sia tutto ok. Ma hai bisogno di una nuova camicia* Le disse alludendo alla camicia aperta e ai seni in bella vista.* Forse dovrei averne una mia che non mi va più.* Si girò verso l'armadio dove prese una vecchia camicia di quando era ragazza che ormai era stretta a livello dl seno* Tienila e...* Prese un respiro profondo, nervosa* Ti prego, non farti prendere da lui. Non posso difenderti Kara. E non voglio...* Le toccò la guancia* Non voglio che ti faccia del male.



Kara: *Lena sembrava tenere molto a Kara ed era stata sincera, aveva i suoi limiti e non poteva difenderla a spada tratta. Anche lei era nervosa quanto la kryptoniana e Kara cercò di calmarsi e sospirò, chiudendo per un attimo gli occhi. Poi li riaprì e le domandò* E cosa dovrei fare? *Mentre si tolse la camicia malandata e prese quella offerta da Lena per indossarla. Le andava lievemente stretta sulle spalle, ma comunque riuscì ad abbottonarla* Dovrei stare sempre con te così se ci sei, magari se sono fortunata, potrebbe non farmi niente perché ci sei tu? Sinceramente non voglio vivere nella paura di non poter far niente se accadesse. Io vorrei sapermi difendere. Vorrei intensificare gli allenamenti, che mi insegni ad essere agile e... Se devo essere la tua guardia personale, devo saper fare queste cose. Che poi, non vorrei contraddirti, non avrò nessun'arma per difenderti perché sono una schiava "kryptoniana", quindi più che arte della spada, dovrei imparare a fare le prese per buttare a terra il mio nemico e colpirlo in punti vitali come... gli organi genitali. E sto diventando logorroica perché sono agitata e anche perché è tutta colpa dell'adrenalina. *iniziò a gesticolare come faceva di solito quando parlava e divagava* Non possiamo semplicemente... non saprei... buttarlo in un formicaio di formiche del deserto di Daxam, quelle grosse e rosse. No? Oggi ho letto le peggiori pratiche di tortura utilizzate dai daxamiti sui propri nemici. Era su uno dei tuoi libri di storia ed è una pratica molto tradizionale, quindi potrebbe essere apprezzato da chiunque daxamita.



Lena: Kara calmati* Lena bloccò le sue parole sul nascere. Rise all'eccessiva risposta della ragazza* Non puoi fare una cosa simile anche se sarebbe estremamente soddisfacente* Le disse facendola fermare.* Ti allenerò nella lotta corpo a corpo e anche alla spada. Devi poterti difendere in entrambi i modi ok?* Una volta che Kara annuì anche Lena si calmò* Sei adorabile quando straparli sai?* Si morse il labbro trattenendo una risata* Tutta così emozionata e piena di energia. * Scosse la testa andando verso la mensola dove teneva un liquore alle erbe. Versò un bicchiere per se stessa e uno per Kara.* Assaggia questo.* Le disse passandole poco alcool, non voleva proprio farla ubriacare ma al massimo solo rilassare.

Bevve il contenuto del suo bicchiere, leggermente più rifornito, e si accomodò sulla sedia che dava alla finestra. Osservò le stelle in silenzio mentre attendeva che Kara venisse a farle compagnia*



Kara: *annuì soddisfatta della proposta di Lena e si zittì, ascoltandola. Gonfiò le guance quando la prese in giro e arrossì terribilmente, rivolgendole un'espressione buffa. Lena la trovava adorabile e si ritrovò a pensare che l'idea non le dispiaceva per niente.

Accettò il bicchiere che la principessa le offrì e annusò il contenuto, facendo un'espressione strana. Poi decise di fidarsi e lo bevve* Ugh... è forte! E' questo l'alcol? Suppongo di sì. *disse, posando il bicchiere* Come prima esperienza, devo dire che non mi piace. *posò il bicchiere ormai vuoto e si avvicinò a Lena, osservando il cielo ancora non troppo buio per vedere le stelle.* Il simbolo della mia casata, la casata degli El, volevo dirtelo prima, significa insieme più forti. Quindi volevo dirti... nella mia testa suonava bene prima di bere quel liquore... volevo dirti che insieme siamo più forti. E che insieme sarà più facile sopportare quell'essere orribile. Quindi ti chiedo di stare insieme. *aveva appoggiato il gomito sul bordo della finestra e posò il mento sul palmo della propria mano, mentre la lieve brezza notturna le carezzava i capelli. Si voltò dopo pochi secondi verso di Lena per poterla osservare e sorriderle teneramente, cogliendo il colore dei suoi occhi chiari e brillanti.*



Lena: *Vide Kara bere e si sorprese nel vederla buttare giù il contenuto del bicchiere tutto insieme* Forse dovevo avvisarti. Dovevi berlo lentamente Kara.* Le disse.

Quando Kara si avvicinò fece per spostarsi e lasciarle un po' di spazio ma Kara rimase in piedi ed iniziò a parlare attirata dalle stelle. Apprese il significato del simbolo che gli El sfoggiavano con così tanto orgoglio e si sentì privilegiata nel conoscerlo. Quasi come se Kara si fidasse talmente tanto di lei da dirle qualcosa di molto intimo.* E' un bel significato Kara. Davvero.* quando poi Kara continuò arrossì. Giocherellò per distrarsi con il bracciolo della poltrona prima di guardare la ragazza che, probabilmente senza accorgersene, le aveva scatenato l'inferno dentro* Uh...* Rimase un secondo senza parole* Beh, sei sentimentale oggi?* Cercò di sviare la domanda di Kara. Pensò all'implicazione delle parole della bionda. Sicuramente non intendeva insieme in quel senso, no?*



Kara: *la kryptoniana ridacchiò alla domanda di Lena e si spostò dalla finestra per avvicinarsi a lei. Lena le fece spazio e la poltrona sembrava abbastanza larga ma non troppo per stare veramente sedute in due, però Kara non si sentì di rifiutare quel gesto di cortesia, così si decise a sedersi come poteva. Fu costretta ad alzare le gambe e tenerle su quelle di Lena, mettendosi seduta di lato e sospirò, guardandola negli occhi.* Penso di aver messo su qualche chilo. Oppure sei tu che mi vedi più magra. Non riuscirò più a muovermi a causa del fianco, quindi... sarai incastrata per sempre su questa poltrona con questa kryptoniana sentimentale *sussurrò in modo falsamente spaventoso e sorrise di nuovo. Si sentiva la testa leggera ed era probabilmente colpa dell'alcol.* Eppure è la prima volta che un daxamita ci definisce sentimentali. Non so se prenderla come una battuta o meno. Che poi detto da te... *alzò le sopracciglia divertita* visto che oggi qualcuno ha detto casualmente che hai una cotta per me. Dimmi Lena, hai una cotta per questa stupida kryptoniana? *le domandò con ironia, come se fosse un'assurdità*



Lena: *sollevò un sopracciglio quando Kara si sedette praticamente su di lei. Ascoltò le sue parole sorpresa. Che Kara fosse ubriaca? Eppure le aveva dato davvero poco da bere. Forse il suo corpo non era preparato ad assimilare l'alcool e non sapeva come eliminarlo.*merda* sussurrò a se stessa consapevole dell'errore fatto.* no kara ti farò alzare anche perché devi andare a cena ancora. Vuoi mangiare qualcosina, sì? * le disse. Kara annuì prima di ricominciare a parlare.

Alle sue parole Lena arrossì. Non si aspettava una schiettezza tale da Kara. Pensava che le parole di Mon-El fossero passate in secondo piano al gesto.* Non penso sia il momento giusto per risponderti Kara. Non quando sei così affamata. Su,* disse alzandosi dalla poltrona e aiutando Kara a ripetere lo stesso movimento* vai a cena e forse più tardi ne possiamo parlare* disse sperando che la kryptoniana non si ricordasse della conversazione. La indirizzò verso la porta chiudendola fuori accasciandosi ad essa esausta. Dannato Mon-El che metteva a nudo le sue sensazioni. *



Kara: *Lena le spostò le gambe e si alzò, aiutandola a far alzare anche lei. Kara era completamente confusa dal comportamento della principessa. Che la domanda l'avesse messa in agitazione?* Ma... *Tentò di dire qualcosa prima di andare via, ma si ritrovò a parlare con la porta. -Mi ha letteralmente cacciata fuori?- pensò, incamminandosi verso le cucine. In effetti aveva molta fame, ma di certo non si sarebbe dimenticata di riparlarne con Lena. Trovò Lys ad aspettarla al solito posto e alzò la mano per attirare la sua attenzione. Poi la guardò, studiandola dalla testa ai piedi.* Ehi biondina, ma questa qui non è la tua camicia. *commentò Lys e Kara si sedette di fronte a lei* Eh no. Non è mia, è di Lena. La mia si è... strappata *Lys rimase sorpresa dalla risposta* Sesso selvaggio?* alzò il sopracciglio maliziosamente e Kara iniziò a ridere* Non proprio.* - *Non proprio? Vuoi dire che c'è stato qualcosa? * - * Più o meno e non c'entra la camicia. Io e Lena abbiamo litigato. *Kara si sporse a rubare il cibo dal piatto di Lys e ricevette uno schiaffo sulla mano* Ehi, va a prenderti le tue cose! E torna presto che devi raccontarmi tutto. *Prese un piatto e lo riempì di tutto ciò che c'era per cena e Lys la fissò interdetta* Ancora non comprendo come tu possa mangiare questa roba mescolata insieme... Non si mangia così *Kara guardò Lys con la bocca già piena e sbatté le palpebre non sapendo cosa aveva fatto di sbagliato.* Si mangiando separate. *Kara alzò le spalle come se non le importasse* A me piace lo stesso. *Lys sospirò spazientita e picchiettò la mano sul tavolo* dai non mi importa di come mangi,  piuttosto racconta! * - *Ah be' io e la principessa abbiamo avuto una discussione perché sono entrata nella sua stanza quando lei non c'era per leggere alcuni libri e niente, mi ha spintonata e mi ha fatta cadere a terra. Abbiamo parlato, mi sono scusata e giustificata. Lei ha fatto lo stesso e ora penso che andrà bene. *Lys le diede un colpo sull'avambraccio sinistro* Ehi! * - * te lo meriti! Ma sei impazzita, entrare nella camera della principessa senza consenso. Avrebbe potuto cacciarti o peggio. *kara si massaggiò la parte colpita e Lys guardò di nuovo la camicia di Lena* Però quella?* - *E' una lunga storia...*

Kara raccontò tutto quello che era accaduto durante la cena, anche perché Lys non le aveva lasciato scelta e si incupì sull'argomentazione di Mon-El, finché non arrivò alla fine della storia* E niente, mi ha cacciata fuori dalla stanza. *Lys non poté evitare di ridere alla scena che si stava immaginando nella sua testa* Kara, certo che fai certi discorsi sdolcinati e poi te ne esci con una domanda del genere. Chissà cosa faresti con un goccio di alcol in più. *Ormai avevano finito di mangiare e Lys stava fornendo Kara di un cambio per dormire.* Certo che il principe mi preoccupa... la principessa lo provoca troppo, dovrebbe stare attenta a quello che gli dice. E Kara tu cerca di stare sempre con lei e di non fermarti troppo in giro per il palazzo. Non devi incontrarlo da sola. *Kara annuì, per poi chiederle una cosa che continuava ad avere in testa da quando aveva iniziato la conversazione con lei* Chi è Eliza? *Lys si voltò verso di lei e sospirò tristemente* Era una schiava della principessa Lena. E' stata molto importante per lei e anche per me. Era la mia migliore amica * - *Ne parli come se fosse morta *Commentò Kara, non rendendosi pienamente conto di ciò che aveva detto e Lys si girò altrove. La voce iniziò ad avere un tono più cupo* Quando la ritrovai, posso dire che lo pensai anche io. Il principino non si risparmiò di ridurla in uno stato quasi irriconoscibile e incosciente. Respirava debolmente e non so neanche io come feci a nascondere il suo stato alle guardie del palazzo. Mi occupai di lei ogni giorno, finché non la misi abbastanza in forze per farle lasciare il palazzo. L'ho mandata da gente fidata, una famiglia gentile lontana dalla capitale. Possiedono un ranch di Wlok e un'osteria per viaggiatori di passaggio. Ovviamente non l'ho più vista, però ho chiesto di lei. Dicono sia una gran lavoratrice e che si sia inserita bene. Lo spero vivamente per lei. *Kara ascoltò la storia di Eliza e annuì comprensiva, avvicinandosi a Lys per abbracciarla e consolarla* Per gli dei, ha ragione Lena. Sei davvero una sentimentale. *Kara mugugnò qualcosa e le rispose con tono offeso* Piantatela di dirmelo. Non lo sono. Sei tu che non ammetterai mai che adori gli abbracci. *Lys si allontanò e le diede un buffetto sulla fronte* Stupida kryptoniana vedi di stare attenta. Non voglio rivivere nulla di tutto ciò e neanche la principessa. Quindi non farci preoccupare e sta attenta. Va da lei, scommetto che ti sta aspettando. * - *tu dici?* - *Certo che sì. Ricordati che ho sempre ragione *Kara iniziò a ridere* Non è una battuta! * - * Ceeerto, Lys è sicuramente la sarta più saggia del castello. *e le diede una pacca sulla spalla. Prese il cambio che Lys le aveva dato e la salutò, facendole una linguaccia.

A passò svelto arrivò alla porta della sua stanza e valutò se andare a cambiarsi e dopo andare da Lena. Però non voleva uscire con la camicia da notte con la guardia ad osservare il tutto. Quindi alla fine optò di andare direttamente da Lena e bussò alla porta, aspettando il permesso per entrare*



Lena: *Non appena Kara fu fuori dalla stanza si accasciò sulla porta. Che cosa stava succedendo? Perché continuava ad infatuarsi delle sue schiave? Si era ripromessa, dopo Eliza di non cadere nello stesso tranello.

Prese la carta pergamena e scrisse una lettera prima di uscire e consegnarla alla prima guardia. Una volta tornata in camera andò dritta verso la sua bottiglia prendendo un bicchiere del liquore che prima aveva offerto a Kara. Lo bevve tutta d'un fiato sentendosi meglio quando il bruciore scese lungo la sua gola.* Dannazione.* Si disse poggiando il bicchiere. Non poteva restare nella stanza, sarebbe impazzita.

Uscì dalla stanza e si diresse verso l'ala est del castello. Osservò da una delle finestre la città e sbuffò.* Valor! Odio questa situazione.* Urlò a se stessa. Si rinchiuse nella stanza che, sin da bambina, era stata il suo nascondiglio segreto. Ricorda di aver passato troppe ore tra queste quattro mura quando, ancora piccola, cercava di scappare da Rhea e dai suoi compiti. Ricorda i pomeriggi passati a disegnare e quelli passati a leggere. Ricorda tutto.

E' solo quando il cielo era ormai scuro che Lena uscì dalla stanza. Aveva sfogato la sua frustrazione in un disegno raffigurante Kara. Non riuscì neanche a capacitarsi del perché aveva disegnato la ragazza, capì solo che le mani si erano mosse di loro spontanea volontà.

Più calma, si diresse verso la sua stanza ormai consapevole di essersi impanicata per una cosa di poco conto. Le bastava soltanto negare per non farsi coinvolgere emotivamente. Kara andrà via tra poco più di un mese e lei tornerà ai suoi compiti da regina.

Attraversò il corridoio e vide Kara bussare alla sua porta con la camicia da notte ancora in mano.

Sorpassò la guardia e si diresse direttamente verso di lei* Ce ne hai messo di tempo* Le disse facendola sobbalzare. *Forza schiava, entra* Si rivolse poi verso la guardia * Assicurati che nessuno entri nella mia stanza senza un mio ordine* Disse perentoria prima di chiudere la stanza.

Non appena entrata si diresse verso la sua Stanza da bagno. Aveva bisogno di lavarsi e togliere dalla sua mente tutti i pensieri su Eliza e Mon-El. * io farò un bagno. Se tu vuoi dormire puoi farlo. Non ti preoccupare per me e riposa il fianco, domani ricominceranno gli allenamenti quindi ti voglio riposata * le disse spogliandosi e rimanendo solo in intimo *



Kara: *Sobbalzò quando sentì la voce di Lena alle sue spalle con il suo solito modo arrogante di rivolgerle la parola quando c'era un'altra persona in ascolto (in questo caso la guardia). Entrò in stanza come le aveva detto e alla sua frase, si accigliò. Era una frecciatina nei suoi confronti? E si chiese perché sembrava di nuovo di malumore. Eppure prima di andare a cena, Kara aveva capito che avevano chiarito. Posò la camicia da notte sul letto e ascoltò la voce di Lena provenire dal bagno. Alla fine decise di spogliarsi e di mettersi comoda, indossando la camicia da notte. Prese i suoi vestiti quotidiani e li sistemò sulla sedia, andando poi verso la porta del bagno e fece capolino con la testa nella stanza. Ormai Lena era immersa nell'acqua girata di schiena e aveva lasciato la porta semi-aperta. Visto che più della metà delle volte si spogliava davanti alla kryptoniana, Kara semplicemente aveva pensato che non avesse problemi nell'essere vista nuda da lei* Lena, vuoi per caso che ti lavi la schiena? *le chiese con gentilezza. Sentiva come se avesse il bisogno di essere utile dopo la frase che aveva sentito dire alla guardia.* Infondo è questo che fanno le schiave, no?



 Lena: *si immerse all'interno della vasca con un gemito di pura estasi. Si rilassò godendosi l'acqua calda che le abbracciava le membra e socchiusa gli occhi.

Pensò che Kara fosse ormai andata a letto quando sentì la sua voce suggerirle di lavarle la schiena* uhm... Si penso che sia il tuo ruolo *le disse girandosi verso la ragazza e guardandola. In camicia da notte le sembrava ancora più bella del normale. La fece avvicinare e si chinò leggermente in avanti dando accesso completo alla sua schiena* uhm... La spugna è lì *indicò la spugnetta che galleggiava poco lontano dal suo seno. * sicura di sapere come si fa Kara? * le chiese sfottendola* infondo da che ricordo ho sempre dovuto insegnarti tutto* ridacchiò. *



Kara: *Quando Lena si voltò dopo averle detto che andava bene, Kara entrò completamente nel bagno. Ebbe visione completa della sua schiena e non solo, tanto che si ritrovò ad apprezzare particolarmente cose che prima le sfuggivano.* Presuntuosa *commentò, quando Lena le disse quelle cose e si allungò a prendere la spugna che galleggiava beatamente in un punto dove non avrebbe mai sognato di avvicinare le mani. La prese e la passò lungo la sua spalla* E come avresti voluto insegnarmi? *chiese Kara con tono ironico* Avrei dovuto assistere ai tuoi bagni ogni giorno per vedere come ami passare la spugna sul tuo corpo e magari calcolare la velocità e la pressione con cui tamponi? *passò la spugna lungo la schiena della principessa, fino in basso, poi risalì* o le mie mani non sono abbastanza delicate? Non mi apprezzi mai *immerse la mano nell'acqua e la rialzò, portandola sino alla spalla, dove lasciò cadere le gocce. Poi la posò sulla pelle di Lena e abbandonò la spugna, iniziando un massaggio lungo i muscoli delle spalle e del collo, usando anche l'altra mano.* Va bene così? *fece pressione con le dita sui muscoli tesi per scioglierli*



Lena: *Sollevò il sopracciglio al tono sarcastico di Kara. Non riusciva ad immaginarsela mentre faceva ironia.

Sentì le sue mani che, sapientemente, scivolavano sulla sua schiena aiutandola a sciogliere i muscoli* Oh dei *Gemette nel sentire il muscolo sciogliersi* Si, esattamente li.* Chiuse gli occhi godendosi il massaggio. Forse l'idea non era stata così tanto malsana. Le piaceva la situazione.* Stai andando bene Kara. Non sapevo sapessi fare i massaggi* Le disse sorpresa, la ragazza era piena di assi nella manica che Lena adorava scoprire.* Sai...* Accennò con nonchalance * Potresti sempre unirti a me quando faccio il bagno e deliziarmi con quei movimenti così sapienti* Represse il gemito che le scaturì dalla gola quando Kara toccò un nervo particolarmente sensibile sciogliendoglielo.

Continuò a godersi il massaggio per ancora qualche minuto quando starnutì* Ok, penso sia abbastanza. * Disse sollevandosi dall'acqua e facendo cadere le gocce dal suo corpo* Puoi passarmi l'asciugamano?* Chiese a Kara.

Una volta asciugata tornò in camera e si rivestì pronta per andare a letto. Ci pensò qualche minuto prima di avvicinarsi a Kara con un sorrisino sulle labbra* Puoi andare anche tu a fare il bagno se vuoi* Pose le mani sulle spalle della bionda e si avvicinò al suo orecchio* Potrei ricambiare il favore e farti rilassare oppure...* Soffiò sull'orecchio per poi allontanarsi con un sorrisetto malizioso* Oppure potrei rimanere tranquillamente in camera e lasciarti godere l'acqua calda.* Disse allontanandosi di colpo da Kara.*



Kara: *la soddisfazione della voce di Lena, la fece continuare con estrema voglia il suo lavoro. La vasca per fortuna era abbastanza alta, quindi non dovette calarsi troppo per continuare a fare quello che stava facendo.* Certamente... *commentò Kara, premendo su un punto sensibile di Lena e trattenne una risatina quando capì che ebbe effetto.

Lena a causa del massaggio era rimasta troppo nella vasca e allo starnuto, Kara si preoccupò per la sua salute. Quando si alzò, girò la testa altrove e le prese l'asciugamano con estrema agitazione. C'erano dei momenti in cui pensava che avrebbe voluto riuscire a vedere Lena completamente nuda senza provare quel panico che l'assaliva. Eppure erano giorni che non riusciva a studiare quelle curve senza provare disagio. La richiesta di Lena la sorprese e si ritrovò a boccheggiare come il suo solito per riuscire a trovare le parole giuste, ormai offuscata da quello che voleva, mentre il buonsenso gridava altro.* N-no... Grazie! *prese un gran respiro e si voltò andando verso il bagno con le guance rosee. Preparò la vasca per lei e si spogliò per immergersi completamente.* Buonanotte Lena.* disse dal bagno e posò la schiena al bordo della vasca. Si portò le ginocchia al petto, abbracciandole ed emise un verso di frustrazione, mentre il sapone usato da Lena la avvolse con il suo odore, lo stesso di Lena e sapeva terribilmente di buono. -Perché mi sento così?- chiese mentalmente a se stessa. Si sentiva confusa perché non riusciva più a comprendere cosa era ciò che stava provando.*



Lena: *Sorrise mentre si allontanava dal bagno scuotendo la testa divertita. Kara si era imbarazzata ancora una volta a causa sua. Non si sarebbe mai stancata di suscitarle queste sensazioni.

Si sdraiò sul letto e prese il suo libro preferito. Voleva attendere Kara e magari addormentarsi con lei ma non riuscì a tenere gli occhi aperti ed in pochissimo tempo si assopì. Il libro ancora in mano le scivolò lentamente sulla coperta*



Kara: *finì il bagno con mille pensieri nella testa e mille domande senza una risposta. Si asciugò e rimase allo specchio, osservano il suo corpo nudo. Percorse con le dita il fianco colpito e sospirò con tristezza. Sperò con tutta se stessa che non sarebbe più accaduta una cosa del genere e infondo anche lei era stata stupida, tanto che Lys l'aveva rimproverata. Si rimise la camicia da notte, ritornando nell'altra stanza chiedendosi se Lena stesse dormendo o se l'avesse aspettata. 

Quando la ritrovò con la piccola lampada da lettura ancora accesa e il libro ormai scivolato e abbandonato sulle coperte, sorrise incondizionatamente e si avvicinò a lei, facendo attenzione per non svegliarla. Sembrava quasi tenera con gli occhi chiusi e non quella donna che la mandava in scompiglio ogni giorno. Le tolse un ciuffo di capelli dal viso e lo sistemò dietro il suo orecchio, studiando per la prima volta i lineamenti delicati e perfetti della principessa senza sentirsi a disagio. Era estremamente bella e affascinante e nessuno poteva negare quel dato di fatto, neanche Kara che aveva appena abbassato lo sguardo per cercare il libro, ma si ritrovò invece a fissare ben altro. Le labbra non troppo sottili, ma neanche troppo grandi, rosate e delicate erano lievemente aperte e lasciate morbide come ad aspettare una carezza. Stava per sfiorarle con le dita, quando si fermò e si rese conto di quello che stava per fare. Abbassò ancora di più lo sguardo, portandolo sul libro e lo prese per richiuderlo e posarlo sul comodino. -Kara va a dormire- si disse, prima di guardare bene gli spazi della stanza e chiudere l'unica luce che la illuminava. Camminò piano, sperando di non inciampare nel letto, cosa che per fortuna non accadde, e si sistemò al suo lato, beandosi della morbidezza del cuscino. -Dovrei finire di leggere il libro che mi ha dato Lena. Chissà come finirà- pensò -Per Rao, che giornata...- i suoi pensieri finirono per percorrere tutte le cose che erano accadute quel giorno, soprattutto rincorse spesso pensieri sulla donna al suo fianco e si diede della stupida fino allo sfinimento per la figura che avrebbe fatto se Lena si fosse svegliata o forse in realtà per la paura di quello che avrebbe fatto se non si fosse fermata. La stanchezza iniziò a farsi sentire e appena si addormentò, il sonno la portò inconsapevolmente verso il lato di Lena, come il giorno prima. Quello no, non poteva evitarlo.*




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Capitolo 4
*** Feelings ***


Buona giornata a tutti, vi siamo mancate?

Ebbene eccoci. No, non ci siamo scordati di voi. Semplicemente io e la mia amica /collega/Kara siamo impegnate tra studio e lezioni quindi... scusate il ritardo.
Beh, enjoy e scusate ancora.

Hinata93





Kara: *Una sensazione di calma e pace attraversò Kara nel momento in cui ritornò vigile. Era la stessa sensazione che provò il giorno prima e questa volta decise di aprire gli occhi. Lena la stava tenendo stretta tra le braccia e sembrava ancora dormiente, mentre le labbra erano curvate in un lieve sorriso. Sorrise anche lei e si alzò un po' facendo peso sulle braccia per osservarla meglio. Il viso beato da quel sonno confortante, mentre le sue braccia non lasciavano la presa dal suo corpo. Pensò al giorno prima quando le disse che era solo stata la sua immaginazione e si intenerì, ma per fargliela pagare decise di sollecitarle le labbra con le dita per infastidirla o almeno fu quello che si disse. In realtà voleva soddisfare quella voglia repressa che sentì un momento prima di mettersi a letto, ora che poteva farlo. Iniziò a toccarle e al tatto le sentì soffici, cogliendo dopo qualche secondo un piccolo movimento. Mentre le accarezzava, Lena iniziò a muovere le labbra, baciando i polpastrelli delle sue dita e Kara emise un sospiro appesantito, osservando con agonia e brama quell'azione, abbassando le palpebre con un desiderio per nulla velato. Non sapeva cosa le stesse accadendo, ma la l'idea di premere quelle labbra contro le sue fu irrefrenabile. Spostò la mano in basso, pressando poco sul labbro inferiore della principessa e quando la bocca fu finalmente libera, sostituì le dita con le sue labbra, sfiorandole finché non decise di assaporarle, muovendole sulle sue lentamente come carezze delicate. Di certo non riusciva più a pensare, se non a quello che stava provando e per ora andava tutto bene.*

Lena: *sentì un leggero fastidio alle labbra. Delle dita, sorrise al pensiero di Kara che le sfiorava le labbra quasi con vergogna. Decisa a farle capire che era sveglia le baciò con piccole carezze morbide. Si rilassò a quel gesto finché non sentì le labbra di Kara sulle sue. Erano morbide e dolci come aveva sempre saputo. Le piaceva la sensazione che stava provando. Fece risalire una mano portandola dietro il collo della bionda tirandola più verso di se in un bacio dolce ma appassionato. Era come se tutta la passione, repressa fino a quel momento fosse evaporata per lasciare spazio alla sicurezza di avere Kara così vicina a se.

La baciò per un tempo indefinito ma che le parve comunque ancora molto breve per i suoi gusti. Si staccò solo perché l'aria era ormai necessaria alla sua sopravvivenza. Aprì gli occhi e la guardò, specchiandosi in quelle pozze azzurre.* Buongiorno tesoro *Borbottò assonnata stiracchiandosi un pochino prima di spingersi di nuovo contro di lei. La guardò negli occhi e sorrise, le mise una mano sulla guancia tirandola a se per un secondo bacio. *

Kara: *percepì la mano di Lena dietro la sua nuca che premeva piano per non farle avere paura di un rifiuto, per farle sapere che lei voleva quanto Kara quel bacio e la bionda sorrise, godendosi per la prima volta quelle sensazioni, non avendo alcuna fretta.

Non sapeva quanto tempo era passato e quando si staccarono, si imbarazzò terribilmente, pronta a subire qualche frase di Lena su quello che era appena accaduto, ma invece non fu così. Fu tutto il più naturale possibile, come se fosse semplice il sentimento che provavano l'una per l'altra, quell'attrazione incondizionata e quella voglia di non restare troppo lontane. Kara ricambiò il secondo bacio, rossa sulle guance per il nomignolo con cui le aveva dato il buongiorno e la strinse tra le sue braccia, carezzandole i fianchi, la schiena e i capelli. Restarono a baciarsi sul letto per altri minuti, finché Kara non le disse* si sta facendo tardi... non dovremmo alzarci, sistemarci, fare colazione e tante altre cose?

Lena: Non voglio Karaaa* Lena trascinò le parole mentre si stringeva alla bionda. Il viso era incastrato sotto il collo della bionda. Inalò quel dolce profumo che apparteneva solo a Kara e si sentì rilassata.* Perché non rimaniamo tutto il giorno così? Non si accorgerà nessuno che manco. Si sta così beeene* Provò a dire strofinando il naso nel collo della ragazza facendola ridere. Sorrise anche lei al gesto.* Però hai ragione. Dobbiamo andare.* Si allontanò leggermente dandole un bacio sul naso.* Prima però... * Le prese il viso tra le mani guardandola negli occhi intensamente* Mi piace questo tipo di risveglio.* Le disse appoggiando leggermente le sue labbra a quelle della ragazza in un bacio leggerissimo* Forza andiamo.* Si alzò diretta verso il bagno dove si lavò i denti e il viso.
Vide Kara riflessa nello specchio dietro di lei e le fece l'occhiolino sorridendo*

Kara: *osservò quel nuovo modo di fare di Lena. Sembrava che avesse lasciato andar via la sua rigidità per sostituirla con una certa leggerezza. Iniziò a ridere per colpa del solletichio provocato dai movimenti di Lena contro il suo collo e quando le disse che dovevano andare, stava per mettersi seduta ma fu per un attimo bloccata dalla principessa e dalle sue parole. Sorrise con gioia, perché non poté evitare di pensare che era felice. Dopo essersi alzata dal letto e stiracchiata, la seguì in bagno e si fermò sulla soglia della porta per osservarla dallo specchio. Colta sul fatto, arrossì lievemente sulle guance e quando finì di lavarsi i denti, prese coraggio e l'abbraccio da dietro, avvolgendole la vita con le braccia e posizionò la bocca troppo vicino al suo orecchio* piacciono anche a me questi risvegli *sussurrò dolcemente e mosse le labbra sulla linea del collo di Lena per stamparle la pelle di baci lenti e morbidi* ho letto, dal libro che mi hai dato, che dovrebbero rilassare *provò a giustificarsi quando colse lo sguardo di Lena dallo specchio*

Lena: *terminò di lavarsi i denti completamente rilassata quando Kara si avvicinò e le cinse la vita da dietro. La guardò dallo specchio e sorrise nel vederla cosi felice. Amava questa ragazza. L'amava e le avrebbe fatto di tutto per renderla felice.

Emise un sospiro quando sentì le labbra della ragazza sul suo collo.* Ho fatto bene a darti quel libro sai? * spostò il capo per darle più accesso.* sai, potremmo riprendere qualche altra scena del libro* le disse girandosi verso la donna e mettendo le braccia intorno al suo collo tirandola a se per un bacio. Le morse il labbro per poi leccarlo languidamente tirandola verso di se. Il bacio crebbe di passione quasi subito finché non capì di volere di più. Si staccò da Kara, le prese la mano e la tirò verso il letto. Prima di sdraiarsi però si voltò verso di lei guardandola negli occhi* sei bellissima Kara. * le sussurrò in silenzio incastrandola in un bacio bagnato e pieno di passione*

Kara: *permise Lena di girarsi tra le sue braccia e ricambiò il bacio con tutta se stessa. Se prima era difficile resisterle, ora non era più possibile farlo. Ormai Lena l'aveva trascinata sul letto per dare sfogo alle emozioni represse e all'attrazione che provavano l'una per l'altra.* Anche tu sei bellissima *le rispose e fu presa alla sprovvista dal riavvicinamento di Lena. Kara rimase questa volta con il fiato corto, mentre Lena spinse il suo corpo contro al suo fino a farla cadere sul letto. Si ritrovò ben presto Lena sopra di sé, che la guardava con quei suoi occhi predatori, ma allo stesso tempo dolci e Kara arrossì terribilmente, mentre si sistemava fra le sue gambe già tremanti.* C'è qualcosa che non va? *domandò Lena con premura* sembri agitata. *Kara deglutì rumorosamente e scosse la testa* Sto bene. E' solo che non penso che riuscirò mai ad abituarmi a tutto questo. E' come se fosse un sogno... *Lena le accarezzò il viso con estrema premura* infatti lo è. Svegliati Kara. Svegliati e rendi questo reale

Lena: *Quella mattina aprì gli occhi. Si sentiva bene con Kara alle sue spalle che le cingeva la vita. Si sentiva al sicuro e coccolata. Sorrise alla situazione. Voleva allontanarsi dalla ragazza ma, volente o nolente, non ne era capace. Era come una calamita per lei.

Si stava godendo il silenzio della mattina quando sentì Kara agitarsi dietro di lei. Si girò lentamente e la guardò mentre la ragazza muoveva le sopracciglia e la bocca. Stava ancora dormendo, forse sognando qualcosa di importante. Le mise una mano sulla guancia, tirando indietro i capelli ribelli. La voglia di baciarla divenne impellente ma si trattenne, non poteva avvicinarsi così a Kara e rischiare di svegliarla. Continuò quindi a guardarla e notò come la ragazza stesse sognando qualcosa di bello a giudicare dal sorriso che aveva sul volto.

Rimase qualche minuto interdetta dalla sua bellezza ma il momento fu annullato quando la vide agitarsi nel sogno.* Kara... Svegliati Kara *le disse scuotendole la spalla attenta a non toccarle il lato del fianco offeso.* Kara era solo un sogno, non è reale * disse presumendo che la ragazza stesse avendo un incubo.

La vide aprire gli occhi e le sorrise.*Buongiorno* le disse silenziosamente* stai bene? 

Kara: *a primo impatto non capì quello che stava succedendo, finché Lena non la scosse piano portandola via dal sogno. Aprì gli occhi di scatto, poi li richiuse per mettere a fuoco, finché come un colpo non ripercorse mentalmente tutto il sogno e si mise a sedere velocemente, spostando le coperte leggere che le coprivano e rotolando dal lato opposto a quello di Lena fino a fare un capitombolo a terra, atterrando con il sedere* Auch! Maledizione! *per la prima volta imprecò davanti alla principessa e alzò il braccio, agitandolo* Sono viva, sto benissimo! Non si vede? *si rimise seduta e si tirò in piedi, tenendosi il fianco* Buongiorno. *disse e prese un gran respiro* Penso che dovrei andare via *corse vicino la porta e poi ritornò indietro* Diamine non posso andare via in camicia da notte. *ritornò indietro a prendere i vestiti abbandonati del giorno prima sulla sedia e il viso completamente in fiamme* E non guardarmi, non così. Non come se fossi pazza. Anche se lo sono, non farmelo pesare. Per Rao mi sto rendendo ridicola. *Si voltò per riprendere a fare grandi respiri per calmarsi e pensò -Kara non è successo niente. E' stato solo un sogno.-

Lena: *Vide Kara agitarsi di colpo.* Kara tutto ok? * le chiese spaventata. Cosa aveva potuto sognare Kara da farla spaventare così?

Seguì il suo sguardo spaventato e la vide agitarsi per scendere dal letto, per poi finire a terra. Sgranò gli occhi apprensiva* oddio stai bene? Ti sei fatta male? * Si alzò dal letto per darle la mano ed aiutarla ad alzarsi. Sollevò un sopracciglio scettica quando la vide alzarsi di colpo da sola.* Bene si... * Borbottò scettica.* la camicia da.. Kara? * provò ma la ragazza non la stava minimamente ascoltando. La vide andare verso la porta per poi fermarsi di colpo per prendere i suoi vestiti ed infine tornare ancora una volta alla porta. La guardò sorpresa. *Kara calmati. Era solo un sogno. Vuoi dirmi che è successo? * Disse cercando di fermare il suo sproloquio. *Kara! * urlò quando la ragazza non accennava a fermarsi. *calmati dannazione e raccontami ciò che è successo. È un ordine. * disse perentoria. Che diavolo stava succedendo? 

Kara: *Certamente non le avrebbe raccontato del sogno, anche perché era troppo imbarazzante per poterlo fare. In quel momento voleva soltanto scappare e andare via lontano da Lena per prendere aria e calmarsi. Si voltò il giusto per vederla di sbieco* non penso sia questo il momento migliore per parlarne, magari riprenderemo il discorso più tardi. E sì, sto dicendo la stessa cosa che mi hai propinato te ieri sera. Quindi a più tardi. *Detto questo, ritornò sui suoi passi e uscì. Sgattaiolò fino alla sua stanza e si rimise gli stessi vestiti di ieri sera. Appena fu pronta, si recò a cercare Lys. Stava ancora dormendo nel suo letto e la punzecchiò per svegliarla.* Kara? Ma che ore sono? *domandò confusa* Non ne ho la più pallida idea. Non ho visto *le rispose e Lys si accigliò, guardandosi in giro* Kara... è prestissimo. Per Valor, è successo qualcosa di importante? *kara guardò Lys e alzò le sopracciglia* non proprio... Possiamo parlarne altrove? Ho bisogno di vestirmi con qualcosa di diverso *Lys guardò Kara e sorrise alla sua camicia* Vuoi tenerla con te? *la puntò e Kara le schiaffeggiò la mano* no, smettila e andiamo. Non voglio svegliare le altre. *e trascinò Lys in bagno, dopo aver preso un cambio per entrambe.* Quindi? *domandò Lys, mentre Kara asciugava i suoi capelli* Tanto abbiamo tutto il tempo del mondo, mi hai fatta svegliata un'ora prima. Ma ti voglio bene comunque. *Kara sospirò e iniziò a raccontarle pressoché del sogno* Be' ieri sera ho di nuovo dormito con Lena *Lys la fissò dallo specchio con sguardo equivoco* e no, non è successo niente. Ieri notte le ho lavato la schiena. Ho fatto il bagno nel suo bagno * - * bagno nel suo bagno bagno? * - * Sì, il bagno nella sua stanza. * - * E le hai lavato la schiena? * - * sì, le ho lavato la schiena. * - * Avete fatto il bagno insieme? * - * No. Non abbiamo fatto il bagno insieme. Sta zitta che non mi fai andare avanti nel raccontare. Alloooora, dopo aver fatto il bagno nella sua vasca, quando sono ritornata nell'altra stanza, lei già stava dormendo. Mi sono messa nel letto, mi sono addormentata e ho fatto un sogno * - * Quindi come sempre niente di effettivo. Un sogno, non hai combinato ancora niente? Che delusione e io che ci speravo. Dai raccontami di questo sogno. *Kara divenne un peperone e iniziò a balbettare e a raccontare sommariamente quello che aveva sognato con l'aiuto di Lys che tirava a indovinare per strapparle le parole di bocca* Quindi in poche parole qui, la biondina di Krypton, dopo esser durata per circa mezzo mese, è arrivata a conclusione certa che vuole fare cose con la principessa. Ce ne hai messo di tempo per pensarlo e anche per resistere mentalmente. *Kara strinse la spalla di Lys e le diede un colpetto* Auch, dai piccola. Non mi dire che non è quello che vuoi *Lys ammiccò con tono malizioso* Non lo so... *ammise la giovane kryptoniana per la prima volta con tono triste. In realtà lo voleva, solo che il buonsenso stava cercando di convincere se stessa del contrario. Lys si voltò e le prese la mano* Io ho sempre scherzato su questa cosa, ma visto che siamo arrivate a questo punto. Pensaci un po' e ne riparliamo con più calma domani, d'accordo? Almeno forse avrai le idee più chiare. Adesso andiamo a mangiare e dovrai aiutarmi per i vestiti della festa. *Kara annuì e finì di sistemare i capelli di Lys. Ormai erano pronte per affrontare la giornata e si recarono a mangiare. 
Di certo non pensava che la giornata si sarebbe evoluta differentemente. Kara e Lys stavano mangiando nel loro solito angolo* 
Quindi quando ti sei svegliata, sei scappata passando per pazza e lasciandola da sola completamente preoccupata per la tua salute mentale. Ottimo! Povera principessa, forse dovresti dirglielo? * - * Dirle cosa? Seriamente Non glielo dirò mai. * - * Allora inventati una scusa. Che ne so, dille che hai sognato di essere stata torturata fisicamente da lei. In effetti non è una bugia. * - * No! Sei insopportabile quanto ti ci metti. *Continuarono a fare colazione tra una battuta e un'altra, finché non entrò Vael con uno sguardo che non le aveva mai visto. Sembrava preoccupata e si avvicinò direttamente al loro tavolo* Ragazze ho bisogno di una mano. Una delle nuove schiave ha lesioni e lividi su tutto il corpo, deve essere portata immediatamente dal medico. *Kara lasciò il suo cibo e si alzò insieme a Lys. Era sicura che fosse la schiava di Mon-El perché non poteva essere un'altra schiava. Kara seguì Lys e Vael in una zona del palazzo a lei sconosciuta. Non ci aveva mai messo piede e mai avrebbe voluto più rimettercelo. Era un corridoio gemello a quello di Lena e si fermarono davanti alla porta di una delle due stanze. La stanza era identica a quella usata da Kara, il letto era differente invece. Era un letto matrimoniale molto ampio e la schiava di Mon-El completamente incosciente, giaceva da un lato. * Non possiamo far venire qui il medico? *Chiese Kara completamente allarmata dallo stato della ragazza. Vael si voltò a guardarla come se fosse pazza* No! Non possiamo. *Rispose Vael e Lys le disse* Kara aiutami. Dobbiamo fare peso sotto le braccia e trascinarla. *Kara si mosse e aiutò Lys a portarla dal medico di fronte agli alloggi degli schiavi. Era lui che si occupava della loro salute e di rimetterli in sesto. Lys e Kara misero la schiava sul lettino indicato da questo anziano signore daxamita. Fortunatamente gli umani erano completamente simili ai daxamiti e ai kryptoniani.* Lys? *Kara chiamò Vael con la voce incrinata, come se fosse emotivamente scossa e Lys si voltò verso Vael che annuì, per dirle che potevano andare. Così portò Kara fuori da quel luogo* Lys perché fa questo? *domandò Kara. Per la prima volta aveva veramente realizzato cosa avrebbe potuto fare anche a lei.* Non lo so. Una volta lo chiesi a Vael e mi disse che prima non era così. Era un ragazzo arrogante, ma non aveva mai avuto questo interesse particolare nell'infliggere dolore in questo modo. Penso che sia a causa delle persone che ha frequentato in questi anni. Non ne ho la più pallida idea. Mentre la regina infligge dolore fisico ad uno schiavo solo se non impara a fare quello che vuole lei come vuole lei. Ecco perché molte volte la principessa parla di addestrarti. Solo che lei è diversa. *si rese conto che Lena non avrebbe mai potuto farla finire in quello stato e per un certo verso, era fortunata.* Vorrei solo poter far qualcosa per quella ragazza* - *L'unica cosa che possiamo fare è supportarla almeno psicologicamente, finché il principe non si stanca di lei. Così potrà riprendersi ed essere assegnata ad altri ruoli al palazzo. Molte schiave giovani che vedi sono passate fra le sue mani. Adesso chi è in cucina, chi alle stalle, chi è alle pulizie e altro, ma di certo non vorrebbero rievocare quei ricordi. Però non sono più state toccate. * - * Quindi dobbiamo tenere le mani in mano? Bella soluzione... *rispose Kara in completo disaccordo.

Più tardi arrivò l'ora di pranzo. Si era sincerata delle condizioni della ragazza e il medico le disse che era in stato di shock. Si era svegliata, ma era in completo silenzio e non rispondeva se le venivano poste domande. Kara si rattristì ancora di più e salutò Lys per andare da Lena e accompagnarla per il pranzo. Bussò alla sua porta e aspettò che le rispondesse, prima di entrare.*

Lena: *sgranò gli occhi alla risposta di Kara. Come si permetteva di rigirare le sue stesse parole?

Stava per controbattere quando Kara uscì di corsa dalla sua stanza.*

Kryptoniani* Borbottò prendendo i vestiti per il giorno. Andò verso il bagno dove si sciacquò il viso prima di vestirsi. Indossò un vestito azzurro con i lacci sul davanti, uno dei pochi che non necessitava di aiuto per essere indossato.

Avrebbe dovuto riprendere Kara quel giorno. E decise di punirla con l'allenamento del pomeriggio.

Passò l'intera mattinata indaffarata facendo ricerche per il progetto. Aveva bisogno di trovare un materiale abbastanza malleabile per poter risalire anche le colline più ripide di Daxam.

Non si accorse nemmeno che era quasi ora di pranzo finché Kara non bussò alla sua porta. Si alzò ed andò ad aprire squadrando la Kryptoniana con fare scettico* Guarda chi ha deciso di ritornare oggi. * Le disse facendola entrare. Una volta chiusa la porta, Lena si voltò verso la ragazza e la guardò con sguardo arrabbiato* Non è stato carino quello che hai fatto oggi sai? Cosa avevi che ti ha fatto fuggire con la coda tra le gambe come un Wlok impaurito?* Le chiese mostrando lo sguardo più austero che riusciva ad avere.*

Kara: *andò in agitazione e si morse le labbra, abbassando lo sguardo quando incrociò i suoi occhi così intransigenti. Avrebbe dovuto immaginare la sua accoglienza dopo quello che aveva fatto stamattina.* M-mi... mi dispiace. Era solo un sogno e mi sono agitata per nulla come un'immatura. Mi dispiace di averti fatta preoccupare e mi rendo conto che sono sembrata una stupida e sono anche scappata dai miei doveri di schiava verso i tuoi confronti. Se vorrai punirmi, accetterò in silenzio. *si torturò le dita, mentre pronunciava quelle parole e aspettò una sentenza da parte di Lena.*

Lena: *la guardò scettica*solo un sogno mh? *non si bevve la sua scusa, un sogno non agitava così. Era dannatamente curiosa e avrebbe indagato. - non adesso. - pensò. Erano in ritardo per il pranzo* Va bene. Potevi dirmelo prima senza scappare. Ora andiamo. * E senza dire altro si avviò con Kara al seguito. Una volta a pranzo notò che Mon-El non era presente. Si accomodò al suo solito posto e fece segno a Kara di non muoversi. * Madre. Felice di rivederti.* Disse sorridendo a Rhea. La donna le sorrise.* Come mai oggi Mon-El non ci delizia della sua presenza? * Domandò allora.

Rhea prese un sorso di vino facendo segno agli schiavi di iniziare a portare loro il cibo* È impegnato a scegliere le decorazioni per la festa.* Lena ebbe un lampo* giusto, madre. Tra dodici giorni ricade l'anniversario della vostra ascesa al trono.* Rispose allora Lena.* Proporrei un brindisi al vostro regno duraturo. Kryptoniana, riempi il bicchiere della tua regina. * urlò a Kara.

Una volta che i bicchieri furono riempiti Lena alzò il suo verso quello di Rhea * A voi madre, che siete una guida per il popolo di Daxam. Con il migliore augurio che questo regno continui ad essere prospero come è stato fin ora. * Le disse. Sapeva che non erano le parole esatte. Sapeva che il regno era stato prospero solo grazie al defunto Re ma voleva tenere quieta la regina.

Dopo aver brindato iniziarono a pranzare discutendo di fatti notevolmente più leggeri finché non fu il momento di andare.* Madre, *Disse allora Lena. * Oggi ho intenzione di allontanarmi da castello per andare a caccia, se la cosa non vi reca disturbo. *Le disse. Rhea acconsentì e Lena sorrise.

Si congedò dalla donna con un bacio sulla guancia e andò via seguita da Kara.

Ripercossero l'intero corridoio prima di fermarsi. * Non andremo a caccia, voglio portarti in un luogo più isolato per gli allenamenti. Le voci iniziano a correre e far sapere che sto allenando una Kryptoniana alla nobile arte della spada non è quello che voglio. *Le disse. La guardò e notò lo sguardo inquieto della ragazza. *Ok tu hai qualcosa che non va. Non ho mai visto quello sguardo così nervoso. Hai paura che ti faccia del male? * rise alla sua stessa battuta. * Perché non mi servirebbe andare così lontano per quello sai? 

Kara: *Fu sollevata che Mon-El per una volta non ci fosse e si tranquillizzò. Fece tutto il possibile per far andare bene il pranzo, anche se parlare di quanto Rhea fosse una guida per il suo popolo, le diede un bel po' fastidio. Era completamente falso sotto ogni punto di vista e purtroppo non poteva aprire bocca, anche se aveva validi argomenti per farlo. Si sorprese quando Lena disse che voleva andare a caccia e inclinò la testa.

Finito il pranzo, seguì Lena verso l'ala del palazzo dove era la sua stanza. Ascoltò le sue parole e scosse la testa per negazione* Certo che no. Non è per quello che sono nervosa. Stavo pensando ad una cosa che è successa oggi a colazione. *si guardò intorno per vedere se ci fossero guardie* forse è meglio entrare in stanza. *Le disse e Lena annuì. Appena furono nella sua stanza, continuò il discorso* Vael ha chiesto a me e Lys si soccorrere una schiava. Penso sia ovvio di chi sto parlando. Lena... non posso descriverti come l'ha ridotta *commentò con voce triste e gli occhi umidi* Prima di pranzo sono andata a vedere in che condizione stava. Era in stato di shock. Penso sia stato per la discussione di ieri e ti chiederei gentilmente se potessi evitare di farlo arrabbiare. Per quanto sia soddisfacente per te.

Lena:  *strinse i pugni* Quel bastardo* Digrignò i denti.* Perché deve prendersela sempre con le schiave che non possono controbattere? Perché deve fare così? * Afferrò Kara per la spalla.* Perché farle del male? Non ha senso! Può prenderla comunque senza ridurla in quello stato. * Il volto divenne rosso di rabbia. Lasciò Kara prima di farle del male. * E si vanta anche delle cose che fa.* Batté la mano sul tavolo.* Quel maledetto. * Urlò piena di rabbia. Sapere cosa aveva fatto alla giovane ragazza la fece innervosire incredibilmente.* Non può continuare così. Deve essere fermato.
*Si lasciò andare, esausta dalla situazione e stanca di dover mantenere la facciata di donna dura e fredda. Si lasciò andare e pianse le lacrime che, fino ad allora non aveva ancora versato a causa del nervoso e dell'impossibilità di contrastare quel bamboccio così viziato.*

Kara: *sgranò gli occhi per la reazione di Lena. Aveva iniziato a scuoterla, sfogandosi con lei, finché non la lasciò andare. Quante volte la principessa continuava a tenere tutto dentro di sé fino a scoppiare. Kara si rese conto che effettivamente, Lena era emotivamente a pezzi nell'aver dovuto sopportare per anni, senza la possibilità di poter fare veramente qualcosa. Si avvicinò a lei con dovuta calma e la avvolse in un abbraccio silenzioso, cercando di farla stare bene. Accarezzò la sua schiena per tranquillizzarla, ma non le veniva nulla in mente da dire in quel momento. Avrebbe voluto dirle che un giorno sarebbe stata lei la regina, avrebbe voluto dirle che insieme gliel'avrebbero fatta pagare, ma infondo a lei non piaceva mentire. La strinse un po' di più, dandole un piccolo bacio sul capo* Andiamo via dal castello per un po'? Prendo qualcosa da Krex e stiamo fino a tardi fuori, così cambiamo un po' aria.

Lena:  *Seguì il consiglio di Kara ed insieme a lei decise di andare via dal castello. Voleva vedere la ragazza ma sospettava che, se Mon-El si fosse accorto di lei, avrebbe picchiato la giovane senza motivo. Per questo motivo si trattenne e decise di uscire da palazzo.*

Va a prendere del cibo da Krex mentre io mi cambio. Non posso allenarmi con questi vestiti* Disse istruendo Kara. Si cambiò abbastanza velocemente e attese che la ragazza si presentasse. Annuì quando lei bussò con un cesto ricco di cibo.

Andarono direttamente nelle stalle e Lena fece cenno allo stalliere di preparare la sua Wlok.

Era un esemplare unico. Alta, slanciata e nera, Nixx era più grande dei normali Wlok. Era una femmina possente e dannatamente indomabile. Ricordò con nostalgia il giorno in cui Lar Grand la portò alle stalle per scegliere la sua cavalcatura. Lo stalliere gliela sconsigliò ma Lena si sentì immediatamente legata a quella cucciola completamente nera. Ricordò di essersi rovinata gomiti e ginocchia nelle numerose cadute dal dorso di quel cucciolo indomabile.

Ricordò la soddisfazione nel cavalcarla la prima volta.

Nixx era indomabile ma fedele, non si era lasciata calvalcare da nessun altro oltre che da lei.

Si avvicinò alla sua folta criniera bianca e l'accarezzò con un sorriso.* Ehy cucciolona! * Le disse prendendo dalle mani dello stalliere una zolletta di zucchero e dandola all'animale.

Mise una mano sul lungo muso allungato e rise al verso dell'animale, quasi un misto tra un ululato e una fusa. Posò una mano dietro l'orecchio allungato dell'animale coccolandolo con carezze scherzose.

Pian piano fece segno a Kara di avvicinarsi* Nixx, la vedi? E' Kara. Oggi ho bisogno che cavalchi con noi. Puoi farlo vero?* Si rivolse poi verso Kara* Dalle una zolletta di zucchero. Mano aperta verso l'alto.* La istruì.

Kara eseguì il gesto anche se leggermente spaventata e Nixx mangiò felicemente dalle mani di Kara.* Benissimo. Kara* Si rivolse verso la ragazza reprimendo un sorriso nel vederla completamente persa nell'osservare Nixx.* Sali sul suo dorso. Non ti disarcionerà, so quando è agitata ed ora non lo è.* Kara eseguì il movimento, aiutata anche dallo stalliere.

Una volta che fu tutto in posizione Lena diede un'ultima coccola al Wlok prima di salire anch'essa sul suo dorso. Si sedette dietro Kara prendendo le redini dell'animale.

Così facendo circondò Kara con le sue braccia e si poggiò completamente a lei per riuscire a superare la leggera differenza d'altezza. Poggiò il mento sulla spalla destra di Kara e diede una scossa all'animale che iniziò a muoversi* Afferra la sua criniera senza tirare per mantenere l'equilibrio ok?* Le disse avviandosi verso l'uscita del castello.*

Kara: *Visto che Lena già aveva il suo cambio per la giornata di allenamento, Kara prima di andare da Krex, passò per vedere le condizioni della ragazza. Il dottore le aveva fatto portare del cibo per il pranzo e un'altra schiava la stava aiutando a mangiare. In effetti non sembrava in vena di farlo e Kara purtroppo non aveva troppo tempo per fermarsi. Avrebbe voluto parlarle e magari la mattina seguente sarebbe stato perfetto. Decise di andare a pranzare velocemente anche lei, ma non vide Lys. Forse era impegnata per i vestiti della festa, così andò diretta da Krex e si fece riempire il cesto con tantissime cose.

Quando finalmente furono alla stalla, Kara come al solito fu riempita da qualche cucciolo di Wlok e tenne il cesto in alto in modo da non far mangiare nulla. Per fortuna erano già sazi, infatti la maggior parte stava ancora mangiando e non fu come la prima volta. Quando vide il Wlok personale di Lena, spalancò la bocca. Era la prima volta che aveva a che fare con un Wlok adulto e sembrava anche più alto degli altri. Era affascinata e terrorizzata contemporaneamente, perché era una creatura di una bellezza devastante. Si avvicinò a Nixx con timore e sorrise, dandole la zolletta. Diede il cesto a Lena e salì sul dorso dell'animale, guardando a terra.* Wow, è altissimo. *commentò, e Lena le ridiede il cesto. Lo appoggiò in mezzo alle sue gambe e sperò vivamente di non farlo cadere durante la traversata, o almeno di non cadere lei.

Lena salì dietro di lei e Kara fu completamente circondata dalle sue braccia. Era una bella sensazione e sorrise, perché si sentiva abbastanza protetta, finché Nixx non iniziò a camminare. Lena la tenne stretta e Kara seguì il suo consiglio, posando entrambe le mani sulla criniera del wlok per tenersi in equilibrio e fece leva con gli avambracci sul cesto per tenerlo fermo. Il sole era abbastanza forte a quell'ora e Lena teneva la strada lungo un sentiero vicino l'ombra di alcuni alberi e fu un sollievo per Kara che non era abituata a quel clima. Ci mise un po' ad abituarsi al dondolio dei passi di Nixx, che faceva premere e strofinare il corpo di Lena contro la sua schiena. In realtà non si abituò per niente a quest'ultima cosa ed era certa che quel calore che sentiva provenire dal suo interno, di certo non era colpa di Rao. Arrossì terribilmente, mentre alcune immagini del sogno che aveva fatto quella sera, ritornarono a vagare nella sua testa e prese un gran respiro per darsi una calmata.

Cavalcarono per un po', finché la zona non si fece più fitta di verde e a Kara sembrò un miracolo. Erano piante esotiche che crescevano fra la sabbia, ma di certo doveva esserci dell'acqua vicino. Infatti colse anche alcune che avevano della frutta selvatica.* Oooh, quella è commestibile? *chiese a Lena, indicando quella frutta verde e rigonfia che grondava da una pianta alta* Però è troppo in alto... Mmnh *mugugnò lamentosamente. Sembrava esser ritornata la kryptoniana dei primi giorni.*

Lena: Io non lo farei se fossi in te*Lena sorrise mentre si inclinava in avanti per tenere meglio le redini di Nixx.* Provocano spasmi all'intestino.*Rise mentre continuava a cavalcare verso l'oasi. Non era poi così lontana come ricordava. Aveva bisogno di un posto isolato dove allenare Kara. Le voci iniziavano a girare e ben presto avrebbe dovuto dare spiegazioni a Rhea. Vide lo specchio d'acqua tirò le redini della sua cavalcatura per farla rallentare.* Buona Nixx. Rallenta brava* La posizione in cui era la costrinse a sussurrare le parole direttamente nell'orecchio di Kara. Una volta giunta smontò dalla sua posizione ed aiutò Kara a fare lo stesso. Legò Nixx all'ombra e le diede una zolletta di zucchero.* Brava ragazza. * rise mentre l'animale le leccò il viso contenta.

Diede un'ultima carezza sulla testa del suo destriero e si allontanò verso Kara. Prese un panno e si asciugò la guancia prima di rivolgersi a lei.* Da oggi ci alleneremo qui. Poggia tutto sotto quell'albero e mettiti in posizione. * attese che Kara seguisse i suoi ordini e si mise in posizione anche lei. * Gli allenamenti di oggi saranno sul corpo a corpo. Pronta? Attaccarmi. * le disse. Vide Kara attaccarla e, con un gesto fluido la fece cadere.* Questa tecnica è utile contro gli avversari veloci. Hai visto la mano? Riproviamo, più lentamente questa volta. * Disse. Ripeté il movimento causando, come risultato, una nuova caduta di Kara.*

Kara: *scoppiò a ridere quando ebbe quella rivelazione da Lena.* Be', per fortuna che non sono facili da prendere allora. *commentò, mentre Lena rideva con lei. La voce lieve sussurrata al suo orecchio come una cosa abituale, provocò un brivido a Kara, finché Lena non scese da Nixx. Vide a poca distanza da loro, la linea d'acqua che doveva essere l'oasi e si allungò di più con la testa per scorgerla meglio. Magari durante la pausa, avrebbe chiesto a Lena di andare ad esplorare in giro, perché non vedeva l'ora di farlo. Nixx era molto alta e sicuramente Kara riusciva a cogliere più aspetti del paesaggio intorno a lei da quella altezza, ma purtroppo doveva scendere. Si fece aiutare da Lena e sgranchì un po' le gambe* Auch... non sono abituata a tenerle in questo modo per così tanto tempo. *commentò, riferendosi al fatto che si sentisse lievemente indolenzita. Seguì gli ordini di Lena, sistemando tutto sotto l'albero che le aveva indicato e saltellò per riscaldare i muscoli e si mise in posizione. Provò ad attaccare Lena, ma fece un capitombolo a terra* Maledizione. *Commentò. Per fortuna era caduta sul fianco buono. Si rialzò e riprovò, studiando i movimenti di Lena questa volta. Infatti essendo lenta, la caduta fu quasi "delicata" se era possibile definirla in quel modo. Provarono per un po' e Lena iniziò a dirle frasi di incoraggiamento o era solo provocazione?* Dai, fammi vedere cosa sai fare! *le disse e Kara non poté che fare qualcosa, non che avesse propriamente voluto fare quello, ma quando Lena le rifece la presa, nella caduta mise un piede dietro alla caviglia di Lena, facendole perdere l'equilibrio e trovandosela addosso l'una sopra l'altra.*

Lena: *Non aveva considerato di perdere l'equilibrio quando Kara le mise il piede dietro la caviglia. Si ritrovò quindi sopra di lei e un'idea malsana le venne in mente.

Appuntò le braccia di Kara sopra la sua testa, bloccandole con una mano, e si avvicinò pericolosamente al suo volto* Non stare mai sotto l'avversario, in una battaglia saresti già morta.* Le disse con voce bassa e seria.* Adesso, visto che ho l'intero potere... Raccontami del tuo sogno di questa mattina. Eri troppo spaventata per aver fatto un normale sogno.* Così dicendo bloccò sul nascere ogni tentativo che Kara stava facendo per divincolarsi* Quindi...*Sollevò il sopracciglio destro* Sto aspettando Kara. Che cosa hai sognato?* Concluse per darle la spinta di parlare*

Kara: *Non si aspettò di certo una piega del genere. Stava cercando di divincolarsi, ma fu presa sostanzialmente alla sprovvista dalle sue mani. Ormai era bloccata sotto il corpo di Lena e deglutì rumorosamente a causa della sua vicinanza. -Per Rao...- pensò, mentre teneva lo sguardo fisso su quegli occhi penetranti che tanto apprezzava. Alla sua domanda, cercò di divincolarsi, ma fu inutile. Il cuore ormai andava a mille e i pensieri iniziarono ad essere offuscati, mentre Lena continuava a incitarla per rispondere. Abbassò lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, Come al solito, stava lievemente sorridendo godendosi quel potere che aveva sulla kryptoniana.* Ho sognato... H-ho sognato questo *le rispose Kara, mostrandoglielo. Alzò la testa di poco, il giusto per chiudere le distanze e posare le labbra sulle sue in un gesto timido e timoroso, quasi come una carezza. Kara non sapeva bene cosa avrebbe comportato ciò, forse aveva solo voluto seguire il suo cuore per una volta tanto.*

Lena: *Sgranò gli occhi alla mossa della ragazza. Sentì la morbidezza delle labbra di Kara sulle sue. Erano dolci e timide mentre sfioravano le sue.

Kara l'aveva baciata. Per Valor, Kara l'aveva baciata e le stava piacendo. Lasciò la presa sulle sue mani e pose la mano sul suo volto ricambiando il bacio felicemente finché non si rese conto di quello che stava facendo. Non doveva ricascarci. Kara non poteva diventare solo un'altra vittima della sua eterna lotta con Mon-El. Si allontanò di colpo mettendosi seduta.* No.* Disse sgranando gli occhi.* Non posso.* Ripeté quasi inquieta.* Non possiamo Kara.*

A queste parole si alzò e si diresse verso Nixx. *Dobbiamo andare. Torniamo a palazzo. *Senza dire altro si preparò per tornare nella sicurezza della sua stanza. Evitò di guardare Kara negli occhi, conscia che sarebbe crollata non appena si fosse specchiata nei suoi occhi azzurri*

Kara: *chiuse gli occhi e sentì le sue labbra muoversi contro le sue, mentre la sua mano si posò sulla sua guancia. Kara stava per stringerla fra le sue braccia, ma come quando si svegliò dal sogno, Lena le scivolò tra le dita. Riaprì gli occhi confusa e cercò di capire cosa non andasse. E per la prima volta, la realtà che aveva dimenticato per un attimo, le crollò addosso di colpo. Lei era una schiava e non solo, una kryptoniana per giunta. Non aveva di certo argomenti vincenti per convincerla del contrario. La seguì con lo sguardo e ormai sembrava pronta per andare via. Avrebbe voluto rimanere di più lontana dal palazzo e da quei problemi, ma come al solito aveva rovinato tutto. Si mise in piedi, scuotendo i vestiti dalla sabbia e si avvicinò a Nixx, affiancando Lena. Diede una piccola carezza al wlok, prima di salire sul suo dorso e riprendere il cesto non toccato dalle mani della principessa. Salita anche Lena, si rimisero in marcia per il ritorno. Durante la traversata, Kara pensò a quello che era successo e gli occhi le si riempirono di lacrime e non poté evitare di farle scendere lungo le sue guance e farle cadere una dopo l'altra. Per quanto Lena non potesse vederla, il corpo di Kara su attraversato da piccoli tremori. Per lei, per Kara era stato il suo primo bacio e se glielo aveva concesso, era solo per agognare quella felicità che non poteva avere. Sentiva quel dolore opprimere il suo petto e per la prima volta comprendeva parole che aveva letto e al quale non era riuscita a dare significato.*

Lena: *Osservò le spalle di Kara scuotersi per il pianto. Avrebbe davvero voluto solo confortarla e dirle che le cose sarebbero andate bene ma non poteva. Non doveva lasciarsi andare. Kara sarebbe andata via su Krypton e lei sarebbe rimasta sola. Inoltre non voleva attirare l'attenzione del principe e sarebbe stato difficile. Non poteva mettere in pericolo la vita di Kara. Non poteva permetterselo dopo Eliza. Nel più completo silenzio arrivarono a palazzo. Lasciò Nixx nella stalla e si diresse direttamente nella sua stanza senza controllare se Kara fosse dietro di lei o meno. Quando fu vicina alla sua stanza si voltò vedendola pochi passi indietro.* Desidero restare sola Kara. Ho... * Dei, faceva male vedere quello sguardo su quel volto in genere sorridente e felice* Ho bisogno di pensare. Puoi tenerti il cestino se vuoi.* Le disse cercando di darle almeno un modo per sorridere. Di sicuro Kara l'avrebbe apprezzato più di lei.* Mi dispiace per oggi. Non è così che deve andare.* Fece per metterle una mano sulla guancia ma si fermò. Non doveva lasciarsi andare.* A domani Kara. * Le disse ritirandosi nella sua stanza.

Come poteva provare questi sentimenti per una Kryptoniana? Perché si era affezionata a lei ben sapendo che non ci sarebbe stato futuro per loro? 
Decise di evitare Kara. Forse era l'unico modo per sopprimere la voglia costante di baciarla.*

Kara: *lei e Lena non spiccicarono una parola da quando erano salite su Nixx. Kara scese dal wlok quando arrivarono al castello, gli occhi un po' arrossati per via del pianto, mentre alcuni cuccioli girarono intorno alle sue gambe, uggiolando in cerca di attenzione. Kara non poté evitare di sorridere almeno a loro e di accarezzarli, mentre Lena sistemava Nixx nel suo box. Le furono un po' di consolazione, erano talmente teneri e non evitarono di leccarle le mani e di guardarla con sguardo preoccupato, come se sentissero il suo malumore. Lena uscì dalla stanza senza spiccicare una parola e Kara si chiese se era la cosa giusta in quel caso seguirla, ovvero compiere il suo dovere da schiava oppure no. Ma infondo era quello che era... quindi per quanto avesse voluto restare da sola a pensare al suo rifiuto e a tutto quello che era successo, decise di seguirla. Arrivate davanti alla porta, Lena si voltò e Kara annuì a quello che le disse. Serrò le labbra e deglutì, mentre incombeva di nuovo su di lei quella sensazione di malessere.
Quando la salutò, ritirandosi nella sua stanza, Kara non le rivolse una singola parola, neanche il saluto. Aveva talmente paura di singhiozzare e mostrarsi pateticamente a lei in quelle condizioni, era l'ultima cosa che voleva fare. Di certo non voleva farla sentire in colpa per la decisione che il buon senso le aveva fatto prendere. 
Si ritirò nella sua stanza e per la prima volta da quando era arrivata a Daxam, perse l'appetito. Abbandonò il cestino sul comodino che affiancava il letto nuovo che aveva preso al mercato e da lì prese solo dell'acqua. Ne bevve un po', prima di rannicchiarsi e inondare il suo viso di lacrime. Ormai era da sola e poté liberamente tirare fuori tutto quello che stava provando, finché la stanchezza non la portò presto ad addormentarsi.
Non sapeva quanto avesse dormito e si svegliò a causa di un rumore che disturbò le sue orecchie. Mugugnò qualcosa, appena si accorse che qualcuno stava bussando alla sua porta. Pregò fortemente che non fosse nessuno di pericoloso, per esempio Mon-El. Ma infondo se fosse stato lui, avrebbe bussato? Era Lena? E se fosse stata lei, forse... forse aveva cambiato idea? 
Kara si alzò subito dal letto e andò ad aprire la porta con un nuovo entusiasmo, finché non vide chi era ad aver bussato. Il sorriso si inclinò all'ingiù e Lys la guardò malissimo* 
Non sembri neanche un po' felice di vedermi *Kara si buttò letteralmente tra le sue braccia e la strinse forte, mentre Lys fu presa alla sprovvista e entrò in stanza, chiudendosi la porta alle spalle* Kara... piccolo cucciolo di Wlok, che è successo? *domandò Lys preoccupata, mentre le accarezzava il capo e ogni tanto le dava dei piccoli baci.* Adesso ci sediamo e ne parliamo va bene? Mi hai fatta preoccupare tantissimo. Non sei venuta a mangiare e non ci sentiamo da stamattina, pensavo ti fosse successo qualcosa di grave. *Kara annuì e andarono a sedersi, così Lys le prese la mano, stringendogliela e Kara cercò di parlare, però non ci riusciva, così Lys iniziò a strofinare la mano dietro la sua schiena per calmarla. Aveva colto i suoi occhi arrossati e quel faccino triste le spezzò il cuore. Le diede il tempo di respirare e aspettò finché Kara non si sentì pronta.*

H-Ho fatto una stupidata... *deglutì e si inumidì le labbra secche con l'acqua che Lys le passò dal suo comodino.* Io non ho pensato alle conseguenze. Ci stavamo allenando... Oggi mi ha portata in un posto diverso per farlo. Mi ha detto che dovevamo allontanarci dal castello in modo da non farci vedere perché le voci potevano iniziare a girare. Le ho chiesto di addestrarmi per riuscire almeno a difendermi da Mon-El nei peggiori dei casi, soprattutto senza una spada. E in poche parole, dopo una presa, sono caduta e l'ho tirata con me. Lei mi ha bloccata e mi ha di nuovo chiesto del sogno e io non ho più resistito e l'ho baciata. *Lys ascoltò il suo racconto e quando arrivò alla fine, osservò sorpresa Kara. Di certo non aspettava da lei la prima mossa e mai avrebbe puntato su questo. Non commentò perché non voleva bloccare il suo racconto* All'inizio ha anche ricambiato, ma poi si è alzata e ha detto che non poteva... che non potevamo. Per Rao, mi sono sentita una stupida. Avrei dovuto pensarci prima. E' ovvio che la principessa non può stare con una schiava, una schiava kryptoniana! E adesso ho paura che non vorrà più avermi e... *un singhiozzo incondizionato interruppe il flusso di parole e Lys la attirò a sé, facendola sfogare in un abbraccio. Aveva combinato lei un guaio ad aver omesso qualcosa di così importante. E doveva dirglielo perché in questo modo Kara poteva capire* Kara non ti ho detto una cosa l'altra volta. *la bionda si incuriosì e alzò il capo per guardare il viso dell'amica* Eliza era molto importante per Lena. Troppo. Hanno avuto una relazione sentimentalmente romantica e quando Mon-El ha fatto quel che ha fatto, Lena ha sofferto più di chiunque altro, persino più di me. Questo è un altro motivo per cui non può, non soltanto perché sei una kryptoniana. Lena non vuole più soffrire in quel modo. *la bionda rimuginò su quello che Lys le disse e prese un altro sorso d'acqua. In quel momento tutto assunse ancora di più senso. Come quel libro che Lena le aveva detto di non toccare, forse conteneva qualcosa di Eliza.* ma lei sa che è viva, no? Non dovrebbe comunque essere felice in parte, perché adesso è al sicuro? *le chiese e Lys aggrottò la fronte in modo strano, formando delle rughette e non rispose* Lys?... Sei seria? Non glielo hai detto?! *si affrettò a tapparle la bocca* Shhh! Non gridare. No, non gliel'ho detto per ovvie ragioni. Che adesso ti dirò solo se prometti di non inveire. *e Kara roteò gli occhi al cielo, per poi mugugnare un verso di affermazione. Lys lasciò andare la presa sulla sua bocca* Allora, non gliel'ho detto perché volevo proteggere Eliza. I reali non possono lasciare il loro territorio senza scorta e sai anche te che non ci vuole niente per corrompere una guardia. In molti al palazzo cercano favori dal principe. E se la principessa fosse andata a trovare Eliza, se Mon-El avesse saputo, pensi che non sarebbe andato lì? Ho detto alla famiglia che la ospita che tutto sarebbe andato per il meglio, che non avrebbe creato problemi. Non potevo rischiare, sia per Eliza che per loro. Ma anche per la principessa, se la voce fosse arrivata alla regina? No, ho avuto e ho ancora le mie valide ragioni e se tornassi indietro prenderei le stesse decisioni. *Kara comprese il suo discorso e le rispose* Ma non penso che Lena farebbe una cosa del genere *e Lys sorrise falsamente* Kara, io non mi fido di nessuno. Non è per la fiducia che sono ancora viva. E' una lezione che ho imparato col tempo e so che vedi la principessa in modo differente dal mio e per carità, so che lei è buona, ma no. L'impulsività fa fare cose che non dovresti fare e tu lo sai bene. Magari adesso la prenderebbe diversamente e probabilmente si arrabbierà anche con me, ma non per questo glielo direi. Non ho certezza * - * Ma tu l'hai salvata. Dovrebbe essertene solo grata. E per quanto tu non mi abbia detto queste cose, voglio farti sapere che sei la persona migliore che io conosca. *Lys guardò Kara e non poté che sorriderle sinceramente* Ti odio così tanto Kara... *le disse* come fai ad essere così maledettamente dolce. 
*e kara arricciò il naso e indicò il comodino dove c'era il cesto* 
E dimenticavo una cosa del racconto. Mi ha lasciato il cesto come regalo di "consolazione". Vorrei non toccarlo ma... *un ruggito provenì dal suo stomaco* Seriamente non hai mangiato? Chi sei tu, dove è finita la mia kryptoniana? *Kara ridacchiò per la prima volta e si allungò a prendere il cesto.* A proposito di Eliza, non ci sono novità? *chiese con genuina curiorisà* No, in realtà due mesi fa inviai una lettera e ogni volta che sono andata a controllare, non ho mai ricevuto la sua risposta. Le poche cose che so di lei, le ho sapute da un tizio che lavora al ranch. Ogni tanto viene in città per fare rifornimento e barattare qualcosa. *fece una smorfia.* Da quand'è che non controlli? * - * Da una settimana. * - * Allora in questi giorni, magari domani, va e fammi sapere, no? *Lys guardò Kara in modo strano* Ma da quand'è che sei così impicciona? * - * Ho avuto una buona insegnante* rispose Kara allusivamente e Lys le diede un colpetto sul braccio.
Prese le cose dal cesto, mangiarono insieme mentre ogni tanto Lys diceva qualche sua stupidata solo per vederla ridere. Senza di lei non avrebbe saputo come sarebbe riuscita a reggere*

Lena: *Si buttò fittamente nello studio del progetto. Doveva tenere la mente occupata prima che sfociasse di nuovo nel pensiero di Kara. 
Perché aveva dovuto stuzzicarla così tanto da farla arrivare a compiere un gesto impulsivo? Cosa sarebbe successo se qualcuno le avesse viste? 
Kara sarebbe sicuramente morta e lei punita per aver fraternizzato con il nemico. Kara doveva essere la sua schiava, non una sua pari. Ma non poteva, non poteva trattarla come tale. In cuor suo sapeva che Kara non sarebbe mai stata niente di meno di una persona importante. Le piacevano i suoi sorrisi, i suoi occhi, il suo carattere dolce e comprensivo. Adorava il suo modo di fare giocherellone e dolce. Voleva proteggerla sempre e comunque. Infine amava il suo corpo tonico e allenato. Aveva sognato più volte di passare la bocca su quel ventre così piatto e, ora che poteva averlo, era fuggita con la coda tra le gambe. * 
Sei un'idiota Lena. * si disse. Decise di non scendere quel giorno e si preparò direttamente per andare a letto. Dovette fermarsi quando sentì bussare alla sua porta. La aprì leggermente trovando uno schiavo che le porse una lettera. La prese e si rintanò nella sua stanza. 
Osservò il sigillo e sorrise, le aveva risposto.* 
Cara principessa Lena.* lesse ad alta voce* la tua lettera mi ha resa così felice. Se per te va bene desidero giungere a palazzo per la festa che si terrà tra due settimane. Non vedo l'ora di rivederti e di ascoltare quello che hai da dire. 
Con i miei migliori auguri. 
Vir For. *
Lena abbracciò la lettera, l'umore leggermente risollevato all'idea che la sua migliore amica l'avrebbe raggiunta di lì a poco. Almeno la giornata non era stata tutta da buttare. 
Si sedette alla sua scrivania e scrisse una risposta alla ragazza tutta agitata dicendole che non vedeva l'ora di rivederla.
Chiamò uno schiavo e gli chiese di consegnare la lettera con urgenza. Magari con l'aiuto di Vir sarebbe riuscita a venire a capo a questa situazione. 
Si poggiò sul letto sperando di addormentarsi quando sentì un rumore attutito di risate. Kara stava ridendo? Ma con chi? L'aveva già dimenticata? Con questi pensieri si addormentò*

Kara: *dopo la cena con Lys, Kara decise di andare con lei a posare il cesto in cucina e prendere qualcosa per cambiarsi. In effetti non poteva restare con quei vestiti addosso per tutta la notte. Prese quello che doveva e dopo un'altra chiacchierata con Lys, arrivò il momento di andare via prima che fosse troppo tardi. 
Ritornò nella sua stanza, ma prima di entrare, ripensò a Lena, guardando la porta della sua camera. Si chiese cosa stesse facendo, come si sentisse e se fosse il caso di bussare per darle la buonanotte. 
Alla fine non fece niente di quello che aveva pensato e lasciò perdere tutto, rientrando nella sua camera. La giornata era stata stancante per entrambe e si disse che era meglio dormirci su. Ripensò alla discussione che aveva avuto con Lys. Da un lato avrebbe voluto dirlo a Lena per alleviare il dolore del suo passato, dall'altro se l'avesse fatto, avrebbe tradito la fiducia di Lys. -
Perché deve essere sempre tutto così difficile- pensò dopo esserci cambiata e rimessa sul letto. Si chiese anche se i giorni a seguire Lena l'avrebbe trattata in modo differente. Con mille pensieri nella testa, nonostante era riuscita a dormire qualche ora prima, continuava a sentire le palpebre pesanti, che tendevano a chiudersi. Sconfitta, si rannicchiò da un lato e cadde in un sonno profondo con troppe domande e nessuna risposta.*




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Capitolo 5
*** Maybe ***


Lena: *Il mattino successivo Lena si svegliò stanca. Non aveva dormito così male da quando Eliza... Beh da quando era finito tutto. Stancamente si sollevò dal suo letto pronta ormai ad una nuova giornata.

Andò in bagno dove si diede una lavata prima di sistemarsi i capelli. Decise quel giorno di lasciarli lisci sulle spalle.

Optò per un vestito comodo rispetto agli altri più elaborati. Senza Kara ad aiutarla era difficile indossarli.

Non voleva farsi trovare in camera dalla ragazza e quindi, anche se era ancora mattino presto, decise di allontanarsi dalla stanza. Vagò per il castello prima di andare nelle stalle.

Trovò Nixx già sveglia. *Neanche tu riesci a dormire oggi? * Le accarezzò il muso. Pensò a ciò che poteva fare a palazzo. Avrebbe passato probabilmente la giornata ad evitare Kara. Consapevole di ciò si rivolse al suo Wlok. * Ti va una cavalcata? * Le chiese retoricamente prima di saltare sulla sua groppa. Non aveva bisogno realmente di una sella. Amava cavalcare il suo destriero senza costrizioni, sentendo i muscoli dell'animale tirare e flettersi sotto le sue gambe.

Cavalcò per quelle che le sembrarono ore finché non giunse in una casa di legno nei pressi dell'oasi. Era una casa piccola e silenziosa. Il luogo perfetto per pensare. Giocherellò con il legno del camino prima di sedersi a terra accanto ad esso e ripensò agli eventi della giornata precedente.

Era fuggita e lo stava facendo di nuovo. Non riusciva ad affrontare l'idea di provare qualcosa per Kara. Le piaceva? Tanto. Voleva qualcosa di più? Probabilmente. Ma non poteva rischiare di restare sola di nuovo. Dopo Eliza si era promessa che non sarebbe più accaduto. Aveva perso troppo con lei.

Non era più riuscita a legarsi a nessuno dopo quella giovane terrestre.

Era contenta di non avere più sentimenti, il divertimento era abbastanza per lei... Fino a Kara.

La ragazza era riuscita a smuoverle qualcosa dentro e non riusciva a capacitarsene.

Chiuse gli occhi e la sua mente, maledetta mente, la trascinò al momento del bacio. Era stato timido, dolce, imbarazzato. Era stato perfetto. Kara era stata perfetta e lei aveva rovinato tutto.* L'hai fatto per proteggerla Lena.* Disse a se stessa ma le sue parole non la fecero stare meglio.

Decisa a non pensarci più si alzò e decise di allenarsi. Forse l'attività fisica l'avrebbe ristorata. Si tolse il vestito e rimase solo con l'intimo notturno. Infondo quel luogo era isolato. Iniziò con degli esercizi di respirazione per calmarsi. Una volta abbastanza calma iniziò a flettere i suoi muscoli contro l'aria in movimenti leggiadri da sembrare quasi una danza.

Non pensò a Kara o a ciò che comportava quel bacio. Non pensò ad Eliza e a quanto le mancava. Non pensò a niente e nessuno. In quel momento c'erano solo lei, il rumore della natura, e la tranquillità nel suo animo. *

Kara: *si svegliò alle otto e se la prese un po' con calma. Nella sua stanza Vael aveva fatto mettere un piccolo armadio in modo da poterlo riempire con qualche vestito, cosa che Kara fece ieri notte di ritorno, prima di lasciare gli alloggi delle schiave. Ormai si era abituata a indossare camicia e pantaloni, non che lo facesse solo perché glielo aveva detto Lena, ma sicuramente apprezzava la comodità. Prima di andare a fare la sua solita routine, decise di svegliare Lena. Infondo era la sua schiava e aveva bisogno che le desse le sue direttive come faceva ogni giorno, vivendo nella speranza che si comportasse in modo normale e non freddo dopo quello che era successo.

Entrò nella sua stanza per svegliarla, ma non c'era, forse era in bagno?* Lena? *ma non arrivò nessuna voce e quando andò a controllare, non era neanche lì. Kara fece una piccola smorfia e sospirò. -Ottimo. Mi sta evitando.- pensò, rifacendo il letto e pulendo la stanza e il bagno. Ci mise un po' a finire, erano passate due ore e Lena non era ritornata. Presa dal lieve sconforto, decise di aspettare, leggendo l'ultimo capitolo del libro che Lena le aveva dato.

-Stupido scrittore daxamita- pensò dopo essere arrivata al finale e chiuse il libro. Lo posò sulla scrivania e prese un quaderno rovinato di Lena pieno di pagine strappate, usato di solito per scribacchiare e fare conti. Ne strappò una pagina pulita e scrisse a matita "Ho finito di leggere questo libro. Se per te l'amore significa abbandonare la propria donna e il proprio bambino per inseguire ciò che si è prefissati di essere o il ruolo che la vita ci ha dato, allora non sono d'accordo. Non è questo per cui vorrei lottare. So che ci sono sacrifici da compiere per un bene più grande, ma non per questo vorrei scappare da qualcosa di bello come te." Infilò il foglio a fine capitolo e lasciò che sporgesse un po' fuori dal libro. Lo riprese e decise di posarlo sul tavolino vicino alla sedia dove di solito usava sedersi per leggere. Non sapeva quando avrebbe letto quella nota, ma aveva comunque deciso di non lasciarla troppo in vista.

Lena non era ancora arrivata e Kara lasciò la sua stanza ormai ordinata, recandosi a fare colazione. Era un po' tardi, ma di certo Krex le aveva lasciato qualcosa* Ehi! *salutò il krogan appena entrò in cucina e gli sorrise con gentilezza* Non mi dire che è finita la tua scorta di cioccolata. * - * No, perché? Ti vengo a trovare sempre *rispose Kara, accigliandosi* Si vede da lontano che c'è qualcosa che non va. I Krogan risolvono i loro problemi con i pugni. Prendi i tuoi problemi a pugni. *Kara non poté evitare di iniziare a ridere* Quindi mi stai dicendo che per convincere una persona a fare il contrario di ciò che pensa, dovrei prenderla a pugni? * - * Esatto * - * Questo ragionamento non fa una piega. Ti farò sapere se riuscirò a risolvere con il tuo consiglio. *e prese un cornetto* in realtà sono qui per la colazione. Oggi ho fatto tardi con le pulizie *e Krex la guardò male* La prossima volta troverai i piatti da lavare allora. *a questa frase, Kara assunse un'espressione triste per impietosire il krogan, che grugnì, emettendo un basso ringhio infastidito.* Mangia quel cornetto e lasciami lavorare, piccolo parassita *e Kara non se lo fece ripetere due volte, mangiando quella deliziosa leccornia che raramente agli schiavi veniva concessa, prima di andare in cerca di Lys. Aveva come la sensazione che le colazioni con Lena non ci sarebbero più state e sospirò con tristezza, ripensando ai momenti di complicità quotidiana che avevano segnato quei giorni. Lys ovviamente stava lavorando ai vestiti della festa costantemente e Kara bussò prima di entrare nella stanza* Giorno Lys. *e Lys alzò il capo dalla stoffa del vestito. Sembrava che lo avesse quasi finito, era quello di Mon-El e solo per questo, Kara fece una smorfia di disgusto* Ehi ciao! Cos'è quella faccia, non mi dire che non ti piace la mia opera d'arte. *Scosse le mani in segno di negazione* No no, anzi Lys, sei bravissima. Stavo solo pensando alla persona che lo indosserà. * - * Eeewwww... non farmici pensare. Tutta questa buona stoffa indossata da una merdina come il principe. Che spreco.

*Kara si avvicinò a vedere il suo lavoro* Allora? *chiese Lys e Kara sbuffò* Mi sta evitando. Oggi non era in camera e ci sono rimasta per un po'. Sai, ho pulito, sistemato tutto, le solite cose da schiava. Ho addirittura finito di leggere il libro per perdere altro tempo, ma niente. Krex mi ha vista giù di morale e mi ha detto che dovrei risolvere i miei problemi con i pugni. Dici che semmai mi ripoterà a fare allenamento, dovrei farci a botte? *Lys si voltò a guardarla, facendo una faccia buffissima, sgranando gli occhi e Kara scoppiò a ridere* Stavo scherzando! Di certo non seguirò i consigli di un krogan. * - * Menomale! Non mi sembra il caso. *e ritornò a lavorare sul vestito* Stamattina volevo che mi facessi compagnia al mercato e tu invece stavi perdendo tempo in poche parole. Dovevo prendere degli aghi nuovi e alcuni fili da cucito e alla fine ci sono andata da sola. *Kara strofinò la mano contro la sua schiena per farsi perdonare* Sono andata a controllare anche se mi fosse arrivato qualcosa. E indovina un po'. *indicò una lettera posata sul tavolo, ancora chiusa* Oh! E' di?... * - * Non l'ho ancora aperta. Non voglio illudermi, ma potrebbe essere sua e stavo aspettando che venissi prima di farlo. *Kara prese la lettera e gliela porse in modo tale da poterla aprire e leggerla.* Allora... Ciao. So che non c'è il mittente, ma tu sai chi sono. Ho deciso di essere molto riservata per non rischiare. *la voce di Lys cambiò, il tono di felicità con cui continuò a leggere era palese* So anche che sono anni che non ricevi mie notizie specifiche e sappi che non potrò mai ringraziarti abbastanza per quello che hai fatto per me. Ti racconto brevemente cosa è accaduto in tutto questo tempo. La famiglia a cui mi hai affidata ormai è la mia famiglia. Ne sono talmente grata. Ed è da un po' che io e Sod. *Lys smise di leggere e fece un gridolino entusiasmato, allarmando Kara* Che è successo? *chiese, chinandosi a leggere la calligrafia elegante* Oh! Si è sposata! *esclamò con gioia* Sì! Sono contentissima! * - * Anche io! * - * Aspetta, ma tu neanche la conosci! * - * Giusto, ma almeno è occupata! No, cioè intendevo, è andata avaaanti *Kara cercò di giustificarsi, gesticolando, ma senza successo e Lys scoppiò in una sonora risata.* Non ho parole per te Kara. Ecco perché ieri avevi insistito. Sei talmente gelosa *e Kara arrossì di colpo* No, non lo sono... No! *negò con la testa, scuotendola* Ceeerto. * - * Comunque chi è Sod? * - * E' il diminutivo di Sodam, è il figlio del proprietario del ranch. Confesso, avevo una cotta per lui quando ero una dodicenne. *Lys ridacchiò* quando ero piccola vivevo con i miei fuori città, era un posto piccolo e mio padre aveva un branco di bramini. * - * E come sei finita qui? * - * Lunga e triste storia, ma non voglio rovinarmi la giornata raccontandotela ora. Magari un giorno verrai a conoscenza del passato della migliore sarta di Daxam. * Lys fece la vaga, muovendo la mano, poi continuò a leggere le ultime parole della lettera. Parlavano dell'insicurezza di Eliza perché non sapeva se sarebbe piuscita a dare un figlio a suo marito.* Ma gli esseri umani e i daxamiti penso che siano compatibili. Infondo sono molto simili. *disse Kara pensierosa. La notizia di Eliza l'aveva tranquillizzata parecchio e magari sarebbe stato più facile da raccontare a Lena. Infondo Eliza era andata veramente avanti e nella lettera non aveva chiesto di Lena, ma solo di Lys. Che non volesse rivangare il passato?

Arrivata l'ora di pranzo, Kara andò a vedere se Lena avesse fatto ritorno. La risposta era no, non c'era. Kara ormai rassegnata, ritornò da Lys per pranzare insieme. Era tutto così tranquillo, Lys parlava ancora di più degli altri giorni e Kara la lasciò fare, ascoltandola e apprezzando che riempisse il suo tempo così facilmente. La lettera l'aveva messa di buonumore e sprizzava gioia da tutti i pori. Invece Kara era ritornata a pensare a Lena, rinchiudendosi nel silenzio e annuendo di tanto in tanto, continuando a mangiare quello che aveva davanti.

Dopo pranzo, Lys ritornò a lavorare e Kara la salutò, dicendole che sarebbe andata a vedere come stava la ragazza dal medico. In effetti era un altro dei suoi pensieri. Entrata, salutò il medico e si sedette sulla sedia affianco al letto. La ragazza era seduta e si stava cibando con una ciotola di zuppa. Si accorse della sua presenza e la fissò senza dire una parola* Ciao *disse Kara* posso darti una mano? *le chiese perché aveva colto la sua difficoltà con i movimenti. Le sorrise gentilmente e allungò la mano, prendendo la ciotola e il cucchiaio. L'umana emise un piccolo mugugno di disapprovazione, ma alla fine si arrese all'idea di essere imboccata.* Sai, anche io non sono daxamita. *iniziò a parlare Kara, cercando di incuriosirla.* Ma non sono neanche umana. Sono di Krypton, un pianeta di questo sistema. E indovina un po', siamo in piena guerra con Daxam. Dovrei considerarmi fortunata ad essere ancora viva? Forse. *Continuò a darle da mangiare e si presentò alla ragazza, iniziando a raccontarle del suo pianeta. Sembrava interessata e con molta probabilità le dava il modo di non pensare. Quando le disse che sul suo pianeta il cibo non aveva sapore, fece una smorfia e Kara le sorrise* Ed è una delle cose positive di essere qui, la cucina. *la ragazza aprì la bocca per parlare* E-... n-non.. *aveva difficoltà a mettere qualche parola insieme, ma Kara aspettò pazientemente, finché non finì la frase* N-non hai mai mangiato un cheeseburger. Sul pianeta Terra si cucina molto meglio *Kara sbatté le palpebre confusa e fu così che iniziò a riempirla di domande sul pianeta Terra. Più andava avanti e più la ragazza iniziò a parlare fluentemente della cultura e delle tradizioni del posto da dove proveniva. Sembrava che avesse acquisito una certa fiducia nei suoi confronti. Si era fatto molto tardi e la ragazza per la prima volta le sorrise, cogliendo il movimento che Kara fece con la testa* Se devi andare, puoi farlo. Grazie per essere passata. *le disse e Kara le donò uno dei suoi sorrisi meravigliosi* Posso rimanere ancora per un po', anche perché non mi hai detto ancora il tuo nome. *Le rispose e la ragazza sgranò gli occhi, come se le fosse passato di mente. Era riuscita a parlare così tanto con Kara, ma non le aveva detto come si chiamava* Mi chiamo Jane e ora puoi andare. Sembri impaziente, come se dovessi andare a vedere qualcosa. *Kara si grattò il capo, alzando gli occhi al cielo* Be' in realtà sì, hai ragione. Devo andare a fare una cosa. Se riuscirò a liberarmi passo dopo cena o magari domani mattina, promesso. *si alzò, prendendo il cucchiaio e la ciotola per portarli in cucina* Ciao Jane! *la salutò e la ragazza le fece un cenno con la testa.

Lena: *Si inginocchiò a terra esausta. Era ormai pomeriggio inoltrato quando prese un secondo di pausa. Si era allenata tutto il giorno. Non aveva mangiato e neanche bevuto per tutto il giorno. Stancamente si diresse verso lo specchio d'acqua presente e si accasciò accanto ad esso. Prese l'acqua con le mani e ne bevve il contenuto avida sentendosi rinascere.

Chiuse gli occhi e si accasciò al suolo esausta. Grazie all'allenamento si sentiva più calma, quasi rilassata.

Rimase a pensare per qualche minuto finché il dolce viso di Kara non si fece strada nella sua memoria* DANNAZIONE! *Urlò al vento, unico testimone della sua caduta* Cosa devo fare? Perché Sta riaccadendo tutto come allora?* Diede un pugno alla sabbia sibilando per il dolore dei muscoli, ormai completamente affaticati.

Rimase qualche secondo in quella posizione prima di farsi forza ed alzarsi. Trovò i suoi abiti e li indossò velocemente, senza alcuna cura.

Tornò da Nixx e le coccolò il muso prima di salire sul suo dorso diretta verso il palazzo* Portami a casa* Disse crollando sul suo dorso.

Meno di un'ora dopo giunse a palazzo. Smontò dal dorso del suo animale consegnandolo allo stalliere dicendogli di cibarla. Si diresse direttamente nella sua stanza, non voleva parlare con nessuno. Non voleva vedere nessuno.

Non appena varcò la porta si diresse verso il bagno, pronta ad eliminare le prove della giornata agli occhi indagatori di Rhea e Mon-El. fece un bagno lungo e rigenerante, si lavò i capelli e il corpo. Si rilassò nella vasca dove vi rimase finché non sentì una delle schiave che venivano a chiamarla prima che Kara entrasse nella sua vita.

Si asciugò e si vestì, pronta per la cena. Entrò nella stanza dove Rhea l'attese in assoluto silenzio. 

Montò la maschera migliore che potesse avere. Era fredda, assolutamente fredda ed insensibile.* Madre.* Disse soltanto mentre si sedeva alla destra della regina.

Non fu molto di parole, si limitò a mangiare il tutto prima di alzarsi accampando una scusa veloce.

Sempre in assoluto silenzio si diresse nella sua stanza. Era esausta e voleva solo dormire.

Vide Kara fuori dalla sua stanza e non seppe cosa fare. Non l'aveva ancora notata. Poteva scappare e cambiare strada o poteva affrontarla. * Sei la principessa, Lena.* Si disse facendosi forza e andando dalla ragazza* Kara.* Disse fredda. La ragazza sobbalzò sorpresa. *Cosa ci fai qui?* Incrociò le braccia al petto restando fredda, cercando di non farsi vedere debole. Lei era la principessa di Daxam, non sarebbe bastato una ragazza per farla crollare*

Kara: *dopo aver lasciato Jane, si accorse purtroppo che era troppo tardi per accompagnare Lena alla cena e probabilmente non l'avrebbe trovata in tempo. Infatti si fermò davanti la porta della sua stanza, sapendo che sarebbe stato completamente inutile bussare, ma tentò lo stesso. Attese una risposta ma non sentì niente. Sospirò e stava per voltarsi, quando sentì la sua voce. Si pietrificò e deglutì, non era pronta. Non era pronta a ricevere quel tono così freddo. Si accigliò, ma decise comunque di tenere il tono da schiava, per quanto la sua facoltà di parlare avesse problemi.* E-ecco... *balbettò, gesticolando con le mani* Oggi non siete stata presente per tutto il giorno, quindi volevo sincerarmi delle vostre condizioni. Sono qui per fare il mio ruolo da schiava personale. E mi dispiace di non essere riuscita ad accompagnarvi a cena, ma ho subito un ritardo a causa di una paziente. Non che io sia un medico. *la guardia era presente in corridoio e non poteva evitare il tono formale*

Lena: *Ascoltò le parole di Kara sorprendendosi per il tono così formale. -La guardia, giusto- Pensò.

Annuì con il capo.* Non fa niente, sono riuscita a fare tutto senza la tua presenza. Sei congedata per la notte. Va a riposarti o a fare quello che ti pare per oggi. Non ho bisogno dei tuoi servigi.* La sorpassò non degnandole nemmeno di un secondo sguardo. Non voleva vedere il volto di Kara, conscia che l'aveva fatta soffrire. Si chiuse la porta dietro di se e una lacrima le scese lungo la guancia. Si stava comportando in maniera pessima ma forse questo era l'unico modo per allontanare Kara da sé. Non l'avrebbe trascinata nel buio con lei. Kara era troppo buona per farla sprofondare negli intrighi della corte Daxamita.

Esausta per la giornata, fisicamente ed emotivamente, Lena si lanciò senza riguardo sul letto. Affondò la faccia nel cuscino e urlò. Urlò forte per liberarsi dell'angoscia che le intrappolava il cuore. Come avrebbe potuto andare avanti ignorando Kara in questa maniera? Come poteva essere fredda con l'unica persona che le riscaldava il cuore?

Si addormentò mentre, ancora, una lacrima le solcava il volto*

Kara: *Con un'unica frase riuscì a farla sentire inutile. Ecco come si sentiva, non le serviva. Seguì i suoi movimenti con i suoi occhi, ma nemmeno per un istante fu in grado di cogliere i suoi. Non le rivolse neanche uno sguardo e chiuse la porta.

Avrebbe voluto ribussare alla porta e dirle tutto quello che continuava a tenersi dentro in quel momento, ma non lo fece. Decise di andare via e allontanarsi per cenare, anche se non aveva molta fame. Lys continuava ad essere di buonumore, finché non si accorse del perenne broncio di Kara, mentre giocava con il cibo senza mangiare* Kara? * - * Uhm? * - * Parla, l'hai vista * - * Vista sì. Mi ha congedata nel modo più professionale possibile, dicendomi che era riuscita a fare tutto da sola senza di me. * - * Auch... Quindi ha proprio deciso di ignorarti. Veramente immaturo da parte sua * - * Già. Scappare dai "problemi" non la rende una persona migliore, soprattutto ignorandoli. Non che io sia un problema. Non sono un problema, vero? *Lys mugugnò, pensandoci e restò per troppo tempo in silenzio* Lys?! *la richiamò spazientita* Ah no, certo, no. Non sei un problema! *si affrettò a dire* Bene... *le rispose Kara con tono minaccioso* E quindi, cara biondina, domani che intenzione hai? * - * Di comportarmi come una normale schiava. Anche se mi ignorerà di nuovo, cosa che temo. Sto valutando veramente di prendere il mio problema a pugni. * - * Tu non prendi niente a pugni. E' solo che Lena quando si mette una cosa in testa, può risultare testarda. Devi avere pazienza e vedrai che cede da sola. Penso che abbia paura di averti intorno perché potrebbe provare cose che non riuscirebbe più a gestire, ora che... sa che lo vuoi anche tu *Lys cercò di analizzare la situazione* Quindi dovrei aspettare e non fare nulla? * - *Non dico di non far nulla. Lei sta cercando di allontanarsi. Quindi dovresti comunque provare ad imporre la tua presenza, ma in modo più naturale possibile. Ovvero come se non fosse successo nulla per non farla sentire a disagio. * - * Quindi... capisco. Devo solo cercare di ristabilire il rapporto normale che avevamo prima. * - * Esatto

*Dopo aver cenato e dopo il discorso con Lys, Kara provò un po' di pessimismo. In effetti non è che le andasse proprio a genio quella situazione e non era tanto sicura di riuscire a fare quello che si era prestabilita. Uscita dagli alloggi degli schiavi, Kara passò dal medico e salutò Jane. Sembrava quasi che la stesse aspettando e il suo viso si illuminò, come se non ci credesse fino infondo che sarebbe ritornata per un'ultima chiacchierata. Parlarono ancora, ma questa volta di storie terrestri paranormali. Le disse che qualche anno prima, molti esseri umani non credevano ancora negli alieni e che c'erano moltissimi film di paura che parlavano di invasioni aliene sulla Terra e per molti gli alieni erano esserini bassi con la testa enorme e completamente grigi. Kara scoppiò a ridere di tali assurdità, fino a lacrimare e Jane non poté che rallegrarsi della sua reazione.

Dopo aver salutato Jane, si recò a fare delle ultime cose, finché non ritornò nella sua stanza per prepararsi per la notte e mettersi a dormire. Le cose che voleva fare il giorno dopo erano: riuscire a svegliarsi prima di Lena, in modo da non farla fuggire, e riuscire ad avviare la solita routine di sempre, ovvero ottima colazione di Krex e allenamenti. Di quest'ultima cosa ne aveva bisogno non solo perché doveva imparare a difendersi, ma anche per non rischiare di... aumentare la sua massa corporea in modo esponenziale.

Sospirò affranta e ripensò un attimo a tutto quello che era successo. Aveva fatto amicizia con Jane, mentre Lys aveva ricevuto buone notizie da Eliza. Non era stata propriamente una brutta giornata e con questo pensiero si addormentò tranquillamente.

Come aveva prestabilito, Kara riuscì a svegliarsi un'ora prima del solito. Si tolse la camicia da notte, vestendosi con il suo solito outfit, ovvero una camicia e un pantalone e uscì dalla sua stanza, pronta ad entrare in quella di Lena, per darle il buongiorno da buona schiava. Cioè l'idea era quella di non farle avere il tempo di scappare. Entrò nella sua stanza con passo felpato e la trovò ancora nel letto. Sospirò, osservandola dormire e si chiese se avesse trovato la sua lettera, ma quando guardò sulla scrivania, il libro era ancora lì.

Ormai decisa di fargliela pagare per averla ignorata per un'intera giornata, decise di solleticarle il viso con la punta delle dita, in modo da infastidire il suo sonno. Quando vide il tremore delle sue palpebre, si preparò per farle prendere uno spavento. Aperti gli occhi* BUH! *esclamò Kara con un sorriso maligno su quel viso d'angelo. *

Lena: *Aveva dormito male. Lena odiava dormire male, ma non poteva neanche riposare bene con tutti i pensieri che le affliggevano la mente. Quando il sole le toccò gli occhi si girò dall'altro lato stancamente, non ancora pronta a salutare il giorno.

Si sentì solleticare il viso da qualcosa e mugugnò stancamente.* Mhh* Esalò aprendo leggermente gli occhi. Saltò quando Kara urlò per farla spaventare* Dannazione, Kara!* Si mise una mano sul petto mettendosi seduta.* Hai intenzione di uccidermi?* Le chiese tentando di calmarsi.* Potrei farti fustigare pubblicamente per molto meno* Si ravvivò i capelli. Per un attimo i suoi pensieri furono sostituiti dalla voglia di fargliela pagare. Si alzò stancamente pronta a rivaleggiarla. Non poteva fare queste cose e pensare di uscirne indenne. Le si avvicinò con fare predatorio. Kara voleva giocare? Avrebbe giocato ma alle sue regole. Le prese il mento tra le mani notando come, senza i suoi tacchi, fosse leggermente più bassa della bionda* Dovrei punirti per questo.* La tenne ferma con la mano destra.* Dovrei fartela pagare pubblicamente, fustigare una Kryptoniana, chissà quanta gente ne sarebbe felice* Disse sussurrando. Notò poi lo sguardo della giovane e capì che non era lo scherzo giusto da fare* Ma non lo farò.* Si allontanò da lei e la guardò dalla spalla* Per questa volta.

*Si sentiva attratta ma non poteva cedere. Sarebbe stato davvero facile, ora che sapeva che anche Kara era d'accordo, prendersi quello che voleva ma non poteva rischiare.* Oggi ho bisogno che badi a Nixx. Si fida di te quindi lavala per bene e dalle da mangiare, se fai in fretta puoi prenderti il resto del pomeriggio libero per fare quello che vuoi.* Così dicendole corse in bagno chiudendosi la porta alle spalle. Si sentiva in trappola ma non poteva farsi di nuovo del male e farne a Kara. Avrebbe continuato ad evitarla finché l'attrazione che provava per lei non fosse svanita.*

Kara: *la bionda si rese conto di quanto Lena volesse spaventarla. Ma sapeva che non avrebbe mai compiuto un atto del genere. Era il suo unico modo per continuare a creare disparità tra i loro ruoli. La osservò negli occhi e deglutì non a causa delle parole che stava dicendo, ma unicamente per la sua vicinanza.

Ed ecco che optò per un'altra tattica di allontanamento: darle compiti distanti da lei. Non fece in tempo per aprire un dialogo con lei, che subito scappò in bagno. Decisa a non andare via senza neanche lasciarle una frase, si avvicinò alla porta in modo che la sentisse* Non mi hai neanche detto cosa mangiano i Wlok, ma suppongo che lo stalliere molto carino sia disponibile per aiutarmi. *le disse, calcando sull'aggettivo "disponibile". Non aspettò alcuna risposta e andò via, lasciando la stanza di Lena. *

Lena: *ascoltò le parole della ragazza sorpresa. Voleva forse farla ingelosire? Ridacchiò a questo stupido tentativo non essendo minimamente irritata dalla risposta di Kara.

Ormai in bagno si sciacquò, tanto da rendersi presentabile ed andò nelle stanze di Rhea. Era da molto che vi mancava e, quando fu scortata al suo cospetto si sedette al suo fianco. Giocherellò con una delle sue penne prima di essere fermata dalla donna* cosa ti affligge Lena?* le chiese.

Lena la guardò sconcertata* come hai fatto a scoprirlo madre? * Le chiese infatti sorpresa. *

È da molto che non vieni a trovarmi nelle mie stanze e il tuo sguardo parla chiaro. *

Lena sorrise, la conosceva troppo bene. * non è nulla, sono solo problemi. Forse avevo bisogno di stare con te oggi.* Le disse affranta, non poteva davvero dirle cosa le passava per la mente. *Vieni qui. *Rhea le fece segno e Lena si avvicinò alla donna godendosi l'abbraccio.* Sei nervosa per la festa? *Le domandò allora la donna. Lena sorrise e negò col capo. *Non è nulla madre, solo che... Mon-El si sta comportando da stronzo. So che è tuo figlio ed è l'unico erede legittimo ma... A volte mi chiedo come regnerà su daxam se continua a comportarsi... Così.* Le disse sinceramente preoccupata per le sorti del suo popolo.* Non è maturo madre, pensa solo a divertirsi e ho paura che il popolo si schiererà contro di lui se non cambia il suo modo di fare. *Le espresse parte delle sue preoccupazioni.

Rhea strinse la ragazza a se. *è ancora troppo giovane per capire Lena. Ma sono sicura che con te alle sue spalle sarà un ottimo regnante. Devi solo dargli fiducia. *

Lena annuì non contenta della risposta. Non poteva fare altro che annuire. Mon-El era l'erede e lei doveva governare dalle retrovie. *avete ragione madre mia.* Disse stancamente. Rhea le coccolò i capelli dandole un bacio sulla fronte.* Cosa ne pensi di venire con me oggi? Ho un paio di riunioni con i consiglieri e mi piacerebbe che tu fossi presente. *Le disse.

Lena ci pensò un attimo. Era una scusa perfetta per stare lontana da Kara. *sarebbe perfetto madre. *Le disse. Rhea sorrise alla sua figlioccia e si alzò. *Allora andiamo. La giornata è lunga e il popolo non si governa da solo. *Le disse e Lena annuì seguendola. *

Kara: *dopo aver fatto una veloce colazione, andò alla stalla dei wlok, almeno il lato positivo era che finalmente poteva giocare con tutti quei dolcissimi cuccioli e studiare il comportamento di Nixx senza di Lena. In effetti ne era intimorita e sperava che Nixx non avrebbe avuto qualche comportamento strano.

Entrata, fu subito circondata da qualche cucciolo e lo stalliere fu attirato dal movimento dei piccoli wlok e si accorse della kryptoniana.* Buongiorno! *la salutò con un sorriso cortese e gentile e Kara ricambiò il saluto* Buong-... auch. Mi stanno dando testate! *commentò Kara, mentre alcuni cuccioli strofinavano la testa contro le sue gambe e lo stalliere rise* E' raro che ai wlok piaccia qualcuno che non conoscono. Anche Nixx si è comportata bene con te. Io ci ho messo un po' prima di riuscire ad ottenere la sua fiducia. *Kara alzò le spalle* Non so perché. Però sono carinissimi *Si chinò a prendere un cucciolo piccolissimo in braccio e si avvicinò allo stalliere, mentre lo coccolava* Non tutti i Wlok sono adatti per essere cavalcati. *le disse a Kara e indicò il cucciolo che subito afferrò il suo indice per mordicchiarlo* che ci fai qui? Di solito non vieni mai senza la principessa. *Kara prese un grande sospiro, prima di rispondere* Mi ha ordinato di occuparmi di Nixx e... lavarla. *lo stalliere iniziò a ridere e Kara lo guardò male* allora ci sarà da divertirsi * - * Quindi non mi darai neanche una mano? *e lui scosse la testa, ma poi ci ripensò* dai, mi fai troppo pena ragazzina.* - * Ehi, non sono una ragazzina!

*Prima di lavarla, decisero di farla mangiare in modo che non si sporcasse di nuovo. Dopo averla fatta mangiare, fecero uscire Nixx dal suo box e la portarono fuori la stalla in modo da poterla lavare. Ovviamente lo stalliere la legò in modo che non scappasse appena avesse visto l'acqua. Sembrava terrorizzata e Kara la coccolò* Va tutto bene Nixx *accarezzò la sua folta criniera e lo stalliere portò il necessario per iniziare il lavaggio.

Volete sapere come è finita? Be', Kara aveva i vestiti completamente zuppi a causa di Nixx che si era scrollata di dosso tutta l'acqua* Perfetto direi... *commentò e il ragazzo iniziò a non fissarla più* Vado a prenderti qualcosa per farti cambiare almeno la camicia* le disse e Kara si guardò per la prima volta. Era diventata completamente trasparente -Magnifico- pensò. Quando lo stalliere ritornò, Kara prese la giacca che le aveva dato e andò a cambiarsi nella stalla per poi ritornare ad occuparsi del wlok.* Grazie per il gesto. Domani te la restituirò *e lui annuì. Finita di lavare Nixx con più calma, Kara iniziò ad occuparsi del suo pelo, strigliando quello raso, mentre per occuparsi della criniera, usò una spazzola diversa. Nixx sembrava così tranquilla, apprezzando finalmente quello che Kara stava facendo per lei e Kara si rese conto che i Wlok odiavano l'acqua. Mentre si occupava di lei, pensò a Lena e si chiese cosa stesse facendo. L'animale si accorse del cambiamento di umore di Kara e avvicinò il muso al suo capo, dandogli una piccola testata giocosa. Kara si strofinò la fronte e la fissò male* Nixx non sono un wlok o un krogan *si strofinò il capo. L'animale inclinò il capo confuso e leccò la sua mano, così Kara sorrise.

Quando Nixx fu rimessa nel box da lei e lo stalliere, sembrava restia nel voler lasciare andare Kara, tanto che iniziò a strofinare il viso contro il suo torso per avere altre coccole e Kara guardò lo stalliere* oh non guardare me, io non ho questi problemi con loro* e Kara sbuffò.

Si occupò di lei finché non arrivò di nuovo ora di pranzo e Nixx cambiò interesse, iniziando a mangiare, così Kara poté lasciare il suo box.* Visto che sei qui, perché non mi dai una mano con tutti questi wlok? Infondo ti ho aiutata *le disse lo stalliere e Kara annuì. Infondo Lena non aveva bisogno di lei.

Kara passò l'intera giornata con quel ragazzo. Era a tratti insopportabile perché la prendeva in giro, però allo stesso tempo era gentile, un po' un paradosso. Pranzò con lui e si occuparono di tutti gli altri Wlok, finché non fu pomeriggio e Kara si congedò, salutandolo* Ciao Khalid. * - * Ciao Kara, magari mi aiuterai anche la prossima volta! *e Kara sorrise* Vedremo. Sono veramente esausta * - * E pensa che io lo faccio quasi ogni giorno. E ricorda che dovrai ritornare per quella *indicò la giacca* ops, allora sarò costretta a ritornare. *gli fece un segno con la mano e ritornò al castello, sorridendo per la giornata, anche se stanca.

Andò a darsi una pulita agli alloggi degli schiavi, facendosi un lungo bagno e dopo andò a parlare con Lys* Ho la schiena a pezzi *le disse appena entrò in stanza* hai fatto a pugni con Lena come aveva detto Krex? *commentò Lys e alzò la testa dal vestito di cui si stava occupando, per sorriderle.* No. Mi ha mandata alla stalla. Ho dovuto occuparmi di quei piccoli esserini teneri e del suo Wlok personale. * - * Quindi non avete chiacchierato? * - * Non proprio. Sono entrata prima nella sua stanza per trovarla e niente, non è che ci siamo dette poi molto. Qualche minaccia velata perché l'ho fatta spaventare e poi mi ha mandata alla stalla. Mi ha aiutata lo stalliere e mi ha anche prestato la sua giacca *gliela mostrò, mentre la teneva piegata tra le sue braccia. Lys fissò l'indumento* Oh lo stalliere carino? Khalid se non sbaglio *e Kara annuì* Be' ti direi di provarci con lui se non fossi così occupata da Lena *e Kara sbuffò* Sinceramente non capisco più niente. Vorrei solo che con Lena ritornasse tutto normale, non mi importa di iniziare qualcosa con lo stalliere. Mi importa di lei. * - * Aaaawwww * commentò Lys* Oh smettila, stupida daxamita.

*passò qualche ora prima che Kara si decidesse a vedere se Lena era ritornata. Voleva parlare con lei, anche solo per raccontarle la sua giornata e dirle come Nixx si era comportata, magari sarebbe riuscita a risentire la sua risata. Le mancava terribilmente.

Posò alcune cose nella sua stanza, prima di andare a bussare alla sua porta*

Lena: *La riunione si era prolungata più del previsto. I consiglieri stavano attuando un piano per attaccare l'avanguardia Kryptoniana su un pianeta vicino.

Lena ascoltò le loro tattiche, azzardandosi a dare qualche consiglio di tanto in tanto. Era un'esperta tattica e i suoi uomini la tenevano in buona considerazione. Se avessero saputo che voleva liberare Kara per porre fine alla guerra probabilmente l'avrebbero uccisa. Doveva mantenere la facciata.* la mia proposta è quella di aggirarli con almeno venti navi veloci e di attaccarli alle spalle mentre si aspettano un attacco frontale dalle navi pesanti. In questa maniera entreremo nelle loro retroguardie senza farci notare e i nostri avversari saranno sorpresi. Calcolo che le nostre perdite saranno povere rispetto alle loro.* Disse professionale. I soldati parlottarono tra loro decidendo che si, questa tattica poteva essere usata. *Ma vi consiglio di farlo tra due mesi* Disse tentando di prendere del tempo per rimandare Kara su krypton* non si aspetteranno un attacco dopo due mesi di stallo e avremo ancora più effetto sorpresa. * Disse. Gli uomini annuirono soddisfatti.

La riunione continuò per qualche altra ora e Lena, con il supporto di Rhea, organizzò diverse tattiche da utilizzare in guerra.* Se abbiamo concluso vorrei allontanarmi* Disse ai suoi uomini.

Se ne andò con la testa alta, soddisfatta di ciò che era riuscita a fare. Mangiò insieme a sua madre, Mon-El era assente, e chiacchierò con lei di questioni più futili finché non arrivò la solita domanda su Kara.* La kryptoniana? È a pulire il mio wlok come le conviene. È quasi troppo stupida per fare qualcosa di più importante. A volte mi chiedo come fanno ad essere ottimi strateghi se non sanno fare le cose più stupide.* Bevve il suo vino soddisfatta.*

Rhea allora le chiese come stava andando e Lena sorrise dicendole che l'aveva zittita. *Posso persino farla strisciare a mio comando madre, è divertente avere una schiava come lei. * mentì per tenerla contenta. * ma madre, parlare di quella schiava è noioso. Perché non mi racconti come mai siamo in guerra con Krypton? Ho provato a cercare negli archivi ma le informazioni sono vaghe e distorte. * Disse tentando di cambiare discorso. Non voleva addentrarsi nel parlare di Kara per più tempo rispetto al necessario.* Questo è un discorso che non può essere fatto qui, figliola. * Le disse Rhea e Lena annuì comprendendola. Persino i muri avevano le orecchie nel palazzo reale.

A fine pranzo Lena decise di tornare nella sua stanza, il progetto era stato dimenticato per troppo tempo.

Intenta a studiare non si accorse del tempo che passava finché non sentì bussare alla sua porta.* Avanti* disse sovrappensiero masticando una matita*

Kara: *Non pensava di trovarla in camera sua e aprì la porta, entrando timidamente e la richiuse alle sue spalle, poggiando la schiena contro di essa. Ritrovando Lena intenta nel progetto, pensò a tutte le volte che aveva passato del tempo a leggere, mentre lei continuava a pensare e ad appuntare le proprie idee.* Disturbo? *Chiese impacciata* Volevo chiederti se potevo passare un po' di tempo con te, anche solo in silenzio *confessò e abbassò lo sguardo, giocando timidamente con le dita delle sue mani, aspettandosi una risposta negativa.*

Lena: *Alzò la testa sorprendendosi, come aveva potuto abbassare le difese e farsi trovare impreparata?* Hai deciso di diventare una brava schiava Kara?* Le chiese sarcastica.* Puoi farmi un po' di chay? *Le domandò tornando ai suoi appunti senza darle un secondo sguardo.

La vide affaccendarsi per svolgere il suo ruolo e la seguì silenziosamente con lo sguardo. Come doveva interpretare le sue parole? Voleva davvero stare con lei? Come doveva comportarsi? Decise di optare per la freddezza.

Quando Kara le servì la bevanda la ringraziò* Grazie, ne avevo bisogno.*Prese un sorso* Puoi prenderti un libro dalla libreria se vuoi* guardò un attimo sul tavolino vicino la sedia che di solito era occupata dalla ragazza e vide il libro che precedentemente le aveva regalato. *oppure puoi finire quello vecchio.* disse indicandolo. *Preferirei comunque non essere disturbata tranne che per cose urgenti. *Così dicendo ritornò a studiare il suo progetto cercando di non farle vedere che, silenziosamente, seguiva ogni suo movimento.

Dei, come poteva restare fredda davanti a lei quando l'unica cosa che pensava era quel bacio? Come poteva fingere di non interessarsi quando voleva solo appoggiare le proprie labbra sulle sue e amarla come meritava? *

Kara: *fu contenta della risposta che Lena le aveva dato e non se lo fece ripetere due volte, pronta già per prepararle il chay in completo silenzio, ma con un sorriso dolce sul volto. Si mise seduta ad aspettare con pazienza l'acqua, finché non la usò per preparare la bevanda e la servì a Lena.

Si avvicinò alla libreria con fare pensieroso dopo le parole di Lena e con certezza, Kara si rese conto che la principessa non aveva letto quello che aveva lasciato nel libro.

Accarezzò i bordi dei libri, cercando qualcosa sui Wlok perché incuriosita dal comportamento di Nixx* Lena? *la chiamò Kara in cerca della sua attenzione* So che non è importante, ma Nixx ti ha mai tenuta in ostaggio nel suo box, dopo averti dato una testata? *chiese, finché non trovò un libro generico sulla fauna locale e lo tirò dalla libreria per leggerlo.*

Lena: *sollevò il sopracciglio sorpresa* scusa cosa? *Le chiese sgranando gli occhi.* Nixx ha fatto cosa? È assolutamente senza senso.* Non si capacitava di cosa avesse fatto il suo animale. Neanche con lei si era comportata così.* Ti vede forse come un cucciolo? Perché questo atteggiamento di solito lo ha con loro. * sbatté gli occhi incredula dalla situazione. Scosse il capo tentando di immaginare la scena.* Comunque avevo detto di non voler essere disturbata. Se non devi fare niente puoi tranquillamente tornare nella tua stanza a leggere o a fare quello che ti pare.* Le fece segno con la mano * Nel caso avrò bisogno di te ti farò chiamare dalla guardia. * Le disse non dandole alcuna ulteriore attenzione.

Dannazione doveva evitarla ma le domande di Kara, e il suo faccino curioso facevano vacillare le sue scelte. *

Kara: *Afferrato il libro, andò a sedersi sulla sua solita sedia, mentre fissava Lena parlare. Era riuscita ad attirare la sua attenzione, finché Lena non ritornò di nuovo al suo stato di freddezza iniziale e Kara mise il broncio, cercando di silenziarsi il più possibile per potersi comunque beare della sua figura.

Aprì il libro e lo sfogliò, osservando le rappresentazioni delle creature di Daxam. Alcune erano veramente mostruose, tra cui rettili e vermi e Kara assunse un'espressione di disgusto per questi ultimi, i Kiuvet. Era riuscita a mangiarli l'altra volta in effetti, ma vederli vivi e striscianti era tutto un altro discorso. Andò più avanti fino a trovare i Wlok e iniziò a leggere, finché non trovò quello che le interessava. I Wlok erano molto aggressivi, ma raramente potevano riconoscere una persona come suo simile e comportarsi in modo giocoso. Considerati pari ormai, la persona vista come tale non poteva più diventare padrone di tale animale. -Oh bene, non potrò mai essere la padrona di un wlok. E io che ne volevo uno- pensò, continuando a leggere. Alla fine della lettura, l'ultimo pezzo diceva: attenzione, i wlok sono molto territoriali con i cuccioli.

Più tardi arrivò quasi ora di cena e Kara posò il libro della fauna, andando a sedersi sulla poltrona vicino alla finestra, osservando fuori il cielo rossastro. Ogni tanto lasciava cadere l'occhio su di Lena, seduta alla scrivania, mentre si concentrava. Chissà a che punto era con il progetto. Avrebbe voluto chiedere, ma non voleva disturbarla e sospirò piano, beandosi della lieve brezza che entrava*

Lena: *C'era quasi riuscita. 
Mancavano le ultime rifiniture ma il progetto era completo. Doveva solo procurarsi il materiale e la manodopera. Sorrise, orgogliosa di sé stessa ma esausta. Era ormai sera inoltrata e sicuramente la cena reale si era quasi conclusa. Valutò l'opzione di mangiare in camera e, mai come quella sera, le sembrò allettante l'idea.* Kara! * esclamò facendola alzare. * Vai nelle cucine e procurami la cena * Le disse perentoria.

Per una volta Kara parve ascoltarla e andò via a compiere i suoi ordini.

Rimasta ormai sola si girovagò nella stanza in attesa. Gli occhi si posarono sul tavolino accanto alla sedia dove la ragazza era seduta e ci vide il libro che le aveva regalato *non sa neanche mettere le sue cose a posto.* Disse prendendo il libro per metterlo insieme agli altri. Sembrava l'avesse finito. Quando lo sollevò un biglietto cadde per terra. Si chinò sorpresa e lo lesse. Rimase piacevolmente sorpresa delle sue parole. Sacrifici? Che cosa intendeva Kara con sacrifici.

Si morse il labbro pensierosa. Kara voleva stare davvero con lei? Era disposta a lottare per loro? Non era solo una tattica per restare in vita? Perché si sentiva emozionata grazie solo ad un biglietto?

Ne valeva la pena lottare? Avrebbe potuto aspirare alla felicità anche lei?

E, sopratutto, sarebbe riuscita a sacrificare se stessa per questi pochi momenti con la ragazza?

Persa in questi pensieri non si accorse che Kara era ormai tornata con il carrello della cena. Chiuse il libro rimettendolo sul tavolino e spinse il biglietto nella manica senza farsi notare.* Ce ne hai messo di tempo! *Le disse scherzosamente.

Forse... Forse avrebbe potuto sperare. Forse dopo Eliza avrebbe potuto innamorarsi ancora.*

Kara: *la kryptoniana scattò all'ordine di Lena e mentre percorreva la strada per andare in cucina, si chiese se dovesse prendere qualcosa anche per lei. Domanda che non ebbe risposta, perché quando incontrò Krex, abbondò come il suo solito e la mandò via. La cucina sembrava l'inferno in quelle ore di punta, quindi voleva farla smammare perché aveva altre cose di cui occuparsi.

Si ritrovò in fretta alla porta di Lena, non ci mise neanche cinque minuti. Fu talmente veloce ad arrivare che si dimenticò anche di bussare alla porta, trovandolo inutile in quei casi. Entrò di schiena nella stanza, trascinando il carrello con la mano, facendo attenzione a non urtare niente e dopo richiuse la porta.* Krex mi ha lasciato con questo. Ho come l'impressione che siano tutti gli avanzi della cena e mi ha cacciata via. Io non mangio così tanto... *concluse l'ultima frase con una voce da bambina* N-non che dovrei restare a cenare con te. *si corresse. Sicuramente non voleva imporsi, in effetti le aveva ordinato di prendere la "sua" cena e non qualcosa anche per lei*

Lena: *Era sinceramente confusa. Kara riusciva a confonderla molto spesso. Più di quanto volesse ammettere. Era entrata nella stanza blaterando sul cibo e dalle sue parole capì che non avrebbe cenato se non con lei.* Puoi mangiare con me, sembra troppo. Non riuscirei comunque a mangiare tutto questo.* Le disse sedendosi. Attese con calma che Kara preparasse il tavolo e le servisse il cibo. Non era di molte parole.

Mangiò silenziosamente immersa nei suoi pensieri, perché Kara le aveva scritto un biglietto del genere. Voleva davvero rischiare? Voleva davvero sacrificare qualcosa per lei?

Nessuno aveva mai ammesso di voler sacrificare qualcosa per lei. Nessuno le aveva mai scritto niente del genere. Si sentiva strana. Forse, pensò, forse valeva la pena rischiare per vedere quel sorriso, forse poteva lasciarsi andare. Forse... Forse poteva stringere Kara a se e condividere i suoi momenti di gioia e di dolore. Nessuno doveva sapere di loro, è vero, non poteva rischiare di fare lo stesso errore come con Eliza.

Bevve un sorso di vino e guardò la ragazza intenta a mangiare.

Era bella, dannatamente bella, e dolce. Immaginò di stringerla a se in quel letto dove avevano dormito, immaginò di svegliarsi con un suo bacio e di dormire dopo aver fatto l'amore con lei fino ad esaurire le sue forze. Immaginò di parlare con lei, di dirle le sue paure, di confidarsi, di lasciarsi andare.

Si sorprese nel pensare che voleva tutto questo.

Aveva sbagliato. Kara era degna della sua fiducia. Kara avrebbe potuto rendere le sue giornate vive.

Doveva farlo, voleva farlo.

Chiese a Valor di darle la forza di non baciarla ora, dal nulla. Doveva rendere le cose perfette. Si morse il labbro sovrappensiero e continuò a guardarla.* Come sta la schiava di Mon-El? * Le disse allora tentando di iniziare un discorso. *non guardarmi così. So che sei andata a trovarla. Hai parlato di pazienti e sospetto che lei sia l'unica dal medico in questi giorni. *

Kara: *Non si aspettò che Lena le dicesse che andava bene rimanere. Un sorriso nacque sulla sua bocca e la gioia che esprimeva era palpabile, come se il suo viso fosse illuminato di luce propria.

Preparato il tavolo, scoprì le varie pietanze incuriosita da quello che avrebbe trovato sotto ogni cloche. Riempì sia il piatto di Lena che il suo e si mise a sedere, prendendo la forchetta per iniziare a mangiare, ma si fermò. Si rese conto che i bicchieri erano ancora vuoti, così si premurò di riempire quello di Lena di vino rosso, mentre il suo con della semplice acqua. Non che lei non volesse provare il vino, ma l'ultima volta quel liquore le era andato subito alla testa e non voleva rischiare.

Finalmente iniziò a mangiare quella buona cucina e si sentiva abbastanza tranquilla, anche se non stavano parlando. Non che Lena fosse di tante parole, ma era più silenziosa del solito e Kara si chiese cosa stesse pensando.

Alla sua domanda, smise di mangiare e bevve un sorso d'acqua. Fu colta un po' alla sorpresa, ma in effetti era plausibile per come lo avesse dedotto* Sta meglio. Ieri ho passato l'intera giornata con lei e ci ha messo un po' per prendere confidenza e parlare. Mi ha parlato di tante cose del suo pianeta e... confesso che mi piacerebbe veramente poterla aiutare a tornare a casa. Se solo avessi dei superpoteri, sarebbe più facile aiutare le persone. Sto di nuovo blaterando troppo, non è vero? *alzò lo sguardo, trovando i suoi occhi limpidi ad osservarla*

Lena: *Si stupì delle sue parole. Kara era sempre così. Pronta ad aiutare gli altri.* Voglio fargliela pagare. Non può continuare a trattare le donne così. *Disse seriamente. Prese un pezzo della sua cena portandolo alle labbra. Lo masticò sovrappensiero. *È un maledetto. Prima non era così. Il potere gli ha dato alla testa. Invece di aiutare il suo popolo lo tartassa con tasse inutili per mantenere i suoi vizi. *ingoiò un sorso di vino.* Dovresti assaggiarlo, è delizioso* le disse versandone un po' nel suo bicchiere.

Non sapeva bene come comportarsi con la ragazza. Aveva ancora paura che Mon-El o altri scoprissero che cosa sentiva per la giovane e che la usassero per farle del male ma non riusciva a starle lontana.

Voleva rischiare, come una falena che incontra il fuoco. Sapeva che si sarebbe ferita ma continuava ad agognare il suo calore.

Sapeva che Kara l'avrebbe lasciata per tornare su Krypton ma forse, pensò, forse poteva aiutarla a instaurare la pace tra i due pianeti. Forse avrebbe potuto...

Si ridiscosse dai suoi pensieri. Stava correndo troppo velocemente.* Dopo cena va da lei. Potrebbe servirle un volto amico. Se come dici si è aperta con te, potresti rendere più facile il suo processo di guarigione

Kara: *la kryptoniana osservò Lena che parlava con tanta veemenza, come se volesse farle capire che quelle sue parole erano veritiere. Sospirò, sapendo che senza un piano ben architettato, era inutile continuare quel discorso, perché quelle parole gliele aveva già ripetute talmente tante altre volte e le aveva anche detto che non poteva farci niente. In più Lena continuava a bere vino e non le sembrava il caso di portare l'argomento ad un livello differente e pensare seriamente a cosa fare.

Rifiutò la sua offerta di vino, scuotendo la mano* Forse è meglio di no, soprattutto se devo lasciare la stanza. L'altra volta non ero in me e non vorrei dire cose davanti alla terrestre che possano sembrare strane o inconvenienti per il suo stato. Magari sarà per un'altra volta, quando potrai tenermi d'occhio. *le sorrise dolcemente con l'ultima frase* passerò sicuramente da lei, visto che dovrò portare tutte queste cose in cucina *indicò il carrello e dopo continuò a mangiare tranquillamente con Lena, prendendo un altro bicchiere pulito per riempirlo d'acqua.* Comunque parlando d'altro... *c'erano veramente tantissime cose di cui avrebbe voluto parlare con Lena, ma sembravano tutte così catastroficamente inadatte* ...la musica. Che ne dici se qualche volta suoniamo insieme qualcosa? Potrei stupirti con altri miei talenti nascosti. Tipo... *alzò gli occhi al cielo con fare pensieroso* il canto. Basta che non mi chiedi di ballare, ero negata e non ho più provato e mi imbarazza. *arricciò il naso al pensiero della figuraccia che fece, quando suo padre le chiese di danzare con lei e da brava ragazzina, continuava a pestare incondizionatamente i suoi piedi. A quel ricordo una sensazione di nostalgia la travolse irrimediabilmente ed emise un sospiro triste*

Lena: *Annuì alle sue parole, si effettivamente farla bere non era la scelta migliore.* va bene. *Le disse semplicemente chiudendosi nel suo mutismo finché non ricominciò a parlare. * Sai cantare? Mi sorprendi Kara. *Sollevò il sopracciglio.* magari più avanti. *Rise nell'immaginarsi la ragazza che ballava* magari potresti ballare con me. O forse potresti ballare per me, come le danzatrici del deserto* La guardò scettica ridacchiando nel vederla in difficoltà.

*Sai, ho quasi finito il progetto. Mi piacerebbe che tu ci dessi un' occhiata, mi fido delle tue capacità scientifiche. *Le fece segno. *Anzi. Visto che abbiamo finito metti questo a posto mentre io mi occupo di sistemarlo.* Le disse alzandosi e andando verso la scrivania dove dispiegò il foglio e pose il suo quaderno degli appunti*

Kara: *storse il naso a disagio e poi scoppiò a ridere quanto Lena iniziò a ridacchiare* Certo, se vuoi vedere una kryptoniana goffa poi non dire che non ti ho avvertito. Rideresti sicuramente di me.

*Alle parole del progetto, si alzò dalla sedia e iniziò a togliere le cose dalla tavola che avrebbe dovuto portare in cucina e quando finì, si avvicinò alla scrivania.

Osservò il progetto per esteso e si fece spiegare da Lena come collegare i suoi appunti al disegno. Il motore per quanto rozzo, era funzionale per ciò che doveva fare e la disposizione dei pannelli, anche essi in ornicrina, era su un punto abbastanza alto della zona. I fili anche dovevano essere coperti e osservò Lena, indicandoglieli* e se spostassimo i pannelli proprio sopra al motore? In modo da risparmiare altro materiale per da copertura del cablaggio? Formando una piattaforma che supporti il peso dei pannelli con il materiale con cui costruite i vostri edifici, proprio sopra al motore, così l'ombra può tenerlo ancora più freddo. Non so se l'ornicrina sia abbondante o meno, però a Daxam non manca mai Rao. Il sistema interno del motore invece funziona, la pompa quindi funzionerebbe perfettamente e... *si voltò a guardarla e le sorrise, mentre Lena sembrava pendere dalle sue labbra, ascoltandola con attenzione* sono fiera di te.

Lena: *Ascoltò sorpresa le parole della ragazza. Era rapita dal suo modo di parlare. Sembrava appassionata nelle cose che diceva, quasi fossero cose con cui veniva a contatto ogni giorno.

Avidamente prese appunti sulle sue idee che, riflettendoci, non erano proprio così errate.* Pensi che riusciranno a tenere il peso dell'intera struttura? *Chiese sorpresa. Fece qualche calcolo matematico e si, forse la cosa era fattibile.

Quando Kara le disse di essere fiera di lei arrossì. Perché si sentiva così in imbarazzo? Perché il suo parere era così dannatamente importante?* Grazie. Anche tu non sei male. *Le disse sotto voce tentando di nascondere l'imbarazzo.

Si schiarì la voce imbarazzata e si girò dandole le spalle.* Penso... Dovresti andare a portare queste cose nella cucina prima che Krex si arrabbi. E sei congedata per la notte. Puoi andare dalla schiava del principe o dormire, la scelta è tua.* si voltò mettendo poi una mano sulla spalla sorridendo affettuosamente* Mi sei stata molto utile oggi. Grazie. *Le disse mordicchiandosi il labbro nervosamente. *

Kara: *Colse l'espressione di Lena e il viso di Kara si addolcì ancora di più, intenerita dal suo modo di fare, finché non si voltò dandole le spalle. Sembrava volesse ritornare a cacciarla come faceva di solito, ma quando prese coraggio e si voltò, rivolgendosi di nuovo a lei, la ringraziò posandole una mano sulla spalla. Kara le sorrise di nuovo* Se è per una buona causa, mi fa piacere essere utile. Ed è estremamente soddisfacente sentirmi dire che "non sono male" *disse l'ultima cosa, muovendo le dita a formare virgolette* Allora, ci vediamo domani... *abbassò lo sguardo, cogliendo il movimento delle sue labbra, sentendo un impulso di desiderio fastidioso invadere la sua mente.* Buonanotte principessa. *Fece scivolare la mano che Lena teneva poggiata ancora sulla sua spalla e la catturò nella sua, stringendola con delicatezza, prima di lasciarla andare e abbandonare la stanza di Lena con il carrello da portare in cucina. Andò nella sua stanza e prese la barretta di cioccolata che teneva nascosta e la mise nella tasca larga dei pantaloni, per poi rimettersi in cammino con il carrello.

Si sentiva più leggera, come se con Lena fosse riuscita a raggiungere di nuovo quella tranquillità che le avvolgeva quando erano da sole. Non era molto tardi, ma probabilmente avrebbe trovato ancora Krex in cucina. Di solito restava a tarda ora per vedere se fosse tutto al suo posto.

Arrivata alla porta della cucina, sentì delle voci familiari. Krex non era da solo, aveva compagnia. Kara ovviamente entrò senza farsi troppi problemi e la scena che le si presentò davanti, la pietrificò* C-... *lasciò il carrello all'entrata, mentre indietreggiava nel verso opposto, sbattendo contro un bancone, poi fuggì a gambe levate, sperando di non incontrare nessuno -Oh Rao, oh Rao, Oh RAO!-

Si recò ancora completamente shockata verso la stanza da lavoro di Lys, che appena la vide, la afferrò, scuotendola* Kara! Parlami! Cosa è successo, stai bene?! Kara? *passò la mano davanti al suo viso per vedere se gli occhi seguivano il movimento, ma sembravano persi, mentre la bocca continuava a restare semiaperta. Appena si riprese, iniziò a balbettare cose in completa agitazione* H-ho appena visto una cosa che n-non... RAO! *Lys la fece sedere e le diede un po' d'acqua* cosa? *bevve l'acqua velocemente e posò il bicchiere, facendo gesti strani con le mani* Vael e Krex, Krex e Vael. Ho appena visto davanti ai miei occhi una scena di riproduzione sessuale interrazziale. Non riuscirò più a vedere Vael e Krex in un modo diverso. E la sua lingua... Eeeewwwww *Lys guardò Kara per un'istante e scoppiò a ridere sguaiatamente per la reazione di Kara* Ma come?! Lo sanno tutti a palazzo che Krex e Vael hanno le loro scappatelle. Anche te che entri in cucina come una scema dopo tutti quei rumori molesti, dai. Piuttosto non ho mai visto un krogan nudo, com'è? E' davvero ben accessoriato come dice sempre di essere? *Kara si coprì le orecchie con le mani per non sentirla* Lys! Ti odio! Questa immagine non mi uscirà più dalla testa e tu mi chiedi i dettagli?!

*Minuti più tardi, dopo che Lys continuò a prenderla in giro, Kara le parlò di Lena e di Jane e le disse che sarebbe andata a trovarla prima di andare a dormire* Quindi avete cenato romanticamente in camera con vino e carrellino pieno di ottimo cibo cucinato da Krex e voleva farti bere? Bene. Potresti... non lo so. Darle la buonanotte come si deve, entrando in camera sua e dicendole che ti serve qualcosa di forte per dimenticare quello che hai appena visto? *suggerì Lys con la sua solita faccia maliziosa e Kara la guardò malissimo, ricordandosi di nuovo della scena.* Ma dimmi ancora perché parlo con te. *disse Kara e Lys le rispose* be'... ovvio. Mi vuoi bene *e l'abbracciò, incurante del viso incattivito della kryptoniana e le tirò le guance* su, fammi un sorriso * - * Ti odio *mugugnò altre cose senza senso, indispettita dal comportamento della daxamita, finché non si alzò e le diede una pacca sulla fronte, salutandola dispettosamente.

Arrivò in infermeria e salutò il medico che se ne stava assonnato sulla sua sedia a scrivere alcune cose. Sarebbe andato presto a dormire, quindi non poteva restare poi molto. Si avvicinò a Jane che subito cercò di mettersi seduta appena la vide arrivare e Kara la aiutò a sistemare i cuscini dietro la sua schiena e si sorrisero a vicenda* Ancora così vigile? Non mi dire che mi stavi aspettando. *Disse Kara e Jane abbassò la testa, come se fosse stata beccata e Kara si diede della stupida per non essere passata prima da lei.* Scusami se sono passata tardi oggi. *le confessò, frugando nella tasca* ma ho portato qualcosa per farmi perdonare. Spero che ti piaccia, anche se ne è rimasta poca *e le fece vedere la piccola barretta a cui mancavano molti pezzi, però c'era e gli occhi di Jane le si illuminarono.* Cioccolato? Oh dove l'hai trovato?! *e Kara sorrise nel vederla così entusiasmata* credo che i daxamiti abbiano importato cose dagli altri pianeti, oltre che persone. Quindi è della Terra? *e Jane annuì, mentre aveva già preso un piccolo pezzettino e lo stava assaporando, facendolo sciogliere tra il palato e la lingua. Sospirò grossolanamente e guardò Kara negli occhi con luccichio emozionato. Molto probabilmente stava ricordando quanto le mancasse il proprio pianeta e le persone che amava. Kara si sporse per prenderle la mano nella sua e la strinse in segno di conforto, accarezzando con il pollice il dorso e le raccontò una storia kryptoniana che sua madre le raccontava quando era piccola per farla addormentare. Le diede un ultimo pezzettino di cioccolato e la fece stendere di nuovo, essendosi accorta della sonnolenza che iniziò ad accompagnare il viso della terrestre. Finita la storia, si era ormai addormentata e Kara si alzò per andare via. Dovette addirittura svegliare il dottore che si era appisolato sulla sedia.

Ormai era abbastanza tardi e tornò in camera sua, valutando se ripassare da Lena per un ultimo saluto. La voglia di rivederla per poterle parlare era sempre più forte, mentre la paura che il giorno dopo sarebbe ritornata a comportarsi in modo freddo, la stava attanagliando. Ma non lo fece perché doveva resistere. Si era appena riavvicinata e non poteva comportarsi in quel modo immaturo. Lena aveva i suoi tempi e non era il momento giusto per fare qualcosa del genere.

Entrò in camera sua, pronta a sistemarsi per dormire e ricominciare una nuova giornata, con la speranza che contrastava l'incertezza di quello che sarebbe potuto accadere. *

Lena: *Kara parlò e Lena si sentiva così felice. Quando Kara le afferrò la mano arrossì imbarazzata. Si stava comportando come una ragazzina alla prima cotta e, infondo, forse era così. Aveva amato Eliza ma le cose con lei erano state più rapide e con meno pensieri.

Era molto più giovane e non pensava alle conseguenze quando si buttò in una relazione con lei. Le piaceva solo essere amata e coccolata ed Eliza era stata perfetta.

Kara invece... beh con Kara era diverso.* Buonanotte Kara* Le disse vedendola uscire dalla sua stanza.

Con Kara era tutto diverso. Era più adulta e responsabile, sapeva cosa aveva da perdere se le cose fossero andate male, sapeva che un eventuale errore sarebbe costato la vita a lei e alla ragazza.

Per non contare il fatto che Kara apparteneva ad una delle casate principali di Krypton. Sicuramente i suoi genitori sarebbero venuti a cercarla. Sapeva che si sarebbe dovuta separare da lei, prima o poi. Questo pensiero non l'abbandonava mai ma, sarebbe stata un'ipocrita a non realizzarlo, tra lei e la giovane Kryptoniana c'era un'intesa che non aveva raggiunto con nessuno, neanche con Eliza.

Avrebbe davvero voluto prendere Kara e scappare via da Daxam o Krypton, via dai loro genitori, via da tutti. Voleva prenderla e scappare. Solo loro due, senza nessuno. Ma non poteva, il suo popolo aveva bisogno di Lei e quello di Kara necessitava di una guida. L'avrebbe rimandata su krypton e con lei avrebbe costruito la pace.

Se fosse riuscita a non legarsi sarebbe stato meglio.

Con questi pensieri si addormentò nel suo letto, passando una notte senza sogni.*




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Capitolo 6
*** No we can't ***


Buona sera a tutti :) siamo in ritardo, lo so, ma eccovi il sesto capitolo :) per il settimo siamo in lavorazione con molte idee :) grazie a tutti e ricordate, se recensite avrete il prossimo capitolo prima :D

Sono 61 pagine quindi... enjoy!
Hinata93 e DarkJessy vi salutano!







Kara: *era ormai mattina e si alzò per prepararsi per una nuova giornata. Fece le sue solite cose, ovvero vestirsi, incominciare la sua routine di igiene quotidiana e recarsi da Lena, per non perdere altro tempo e poterla svegliare, così da farla preparare. Non stava di certo pensando al giorno prima, come se avesse rinchiuso i ricordi in un cassetto e il suo subconscio non voleva di certo rievocarli. A dir la verità era ancora assonnata e si addentrò come uno zombie nel corridoio fino alla porta della stanza della principessa.

Aprì lentamente ed entrò, soffocando uno sbadiglio con la mano. Si mise a sedere sul lato del letto vuoto e studiò il profilo del viso addormentato della principessa. Spostò con delicatezza i capelli che le coprivano il viso e percorse con le dita il contorno della sua guancia* Lena? *chiamò flebilmente per farla svegliare, sperando di non spaventarla e farle avere il giusto risveglio rispetto al giorno prima.*



Lena: *Quando Kara la chiamò si mosse stancamente verso la voce* Mmh* Disse cercando di infilare la testa sotto al cuscino. Non voleva svegliarsi quindi, con gli occhi ancora chiusi ed il cervello ancora addormentato, tirò Kara vicina a se facendola capitombolare tra le sue braccia* Non voglio alzarmi* Disse. La notte precedente si era addormentata a fatica, un sonno agitato, nervoso, disturbato. Si era svegliata svariate volte e, ogni volta, prendere sonno le risultava difficile.

Strinse gli occhi e mosse la bocca emettendo qualche mugugno stanco.* Ho sonno* Disse stringendo la povera Kara a se e sprofondando di nuovo nel sonno.

Aprì gli occhi quando una luce la colpì nell'occhio e vide il volto di Kara così vicino al suo* Cos-* Iniziò sollevandosi e facendo alzare la ragazza* Cosa ci fai tu qui, nel mio letto per di più?* Le chiese sconvolta. Perché Kara si era intrufolata nel suo letto?

Come era successo?*



Kara: *Non si aspettò di certo quel comportamento. Le ricordò la Lena che aveva sognato e si chiese se non stesse sognando in quel preciso istante. Confusa, si fece trascinare da quella Lena addormentata. La sua stretta salda, la portò tra le sue braccia e Kara si sistemò, confortata dal tepore del suo corpo. Stava per riaddormentarsi anche lei ormai rilassata dalla situazione, ma dovette rialzarsi appena la sentì muovere.

Kara si strofinò gli occhi con le mani e mugugnò qualcosa di incomprensibile. Si schiarì la voce con un colpo di tosse e le rispose, cercando di rimettere insieme i pezzi* Mi sono svegliata, poi... *si guardò* mi sono vestita, quindi... sono andata a fare delle cose, ma quando sono entrata qui avevo intenzione di svegliarti. Solo che poi mi hai tirata verso di te, dicendo nel sonno che non volevi svegliarti e quindi mi sono fatta convincere dalla tua te addormentata. E quindi stavo per rimettermi a dormire anche io. Mi dispiace ta-... *la sua frase fu interrotta da uno sbadiglio e si affrettò a coprire la bocca con le mani. Chiuse gli occhi un po' lucidi dal sonno e le guance erano di un lieve color porpora, però l'imbarazzo non la fermò dal suggerirle qualcosa* possiamo dormire per un altro po'? *Sembrava che stesse per cascare a terra da un momento all'altro*



Lena: *Sconvolta dalle parole di Kara si coprì gli occhi imbarazzata, non sapeva di parlare nel sonno.* No Kara. Non possiamo dormire un'altro po'. Forza alzati e procurami la colazione nel tempo in cui mi vesto. Oggi verrai con me.* Si alzò dal letto e si diresse in bagno per fare pipì. Continuò a parlare attraverso la porta.* Dobbiamo andare in un paese qui vicino e ho bisogno della mia schiava personale. Inoltre* tornò nella stanza* ho bisogno che mi procuri il pranzo per me e per le guardie. Che ci seguiranno. È una visita ufficiale quindi va a cambiarti con qualcosa di più consono. Ti farò recapitare in camera un vestito.* Le disse andando nel suo armadio e scegliendo l'abito per la giornata. Scelse un vestito nero, stretto in vita e largo sotto. Era scomodo ma ne aveva bisogno per incutere rispetto.* Forza Kara. Non abbiamo tutto il giorno. *Le mise fretta, dato che la ragazza era ancora ferma sul suo letto.*



Kara: *appena Lena andò nel bagno, si mise seduta sul letto e aspettò come al solito i suoi ordini, ma aveva bisogno di riposare un po'. Aveva ascoltato passivamente gli ordini della principessa e ancora non aveva ben connesso le parole. Si accigliò alla sua frase, perché era la prima volta che avrebbe dovuto seguire Lena in via ufficiale. Di cosa si trattava?

Quando Lena ritornò di là e sentì la parola pranzo, un'espressione di disgusto accompagnò il suo viso, perché la mente la portò nella direzione dei ricordi del giorno prima. Ricordi che avrebbe voluto assopire nel tempo, ma al momento non poteva. Mugugnò lamentosamente e prese il cuscino, stringendolo in modo protettivo e protestando* Devo proprio andare in cucina? *usò i migliori occhi da cucciolo, ma Lena sembrava intransigente*



Lena: *La guardò con il sopracciglio sollevato alla sua domanda.* Si? *Le chiese come una domanda anche se non lo era* Perché ora non vuoi andare in cucina?* Cercò di capire.* Avanti Kara, non ho tempo per queste cose da bambina. Ho un compito da svolgere oggi e dobbiamo essere efficienti. Forza va in cucina e prendimi la colazione. Chiedi a Krex di preparare due cesti per il pranzo.* iniziò a togliere la camicia da notte * Inoltre vai alle stalle e fa preparare la carrozza da viaggio.* La vide ancora ferma. * Avanti Kara! Non ho tutto il giorno! *Urlò esasperata. Che diavolo aveva oggi questa ragazza?

*Quando finalmente si mosse le fece l'occhiolino *Vedi se riesci a rubare qualche cornetto, le cose che fa quel krogan con le mani sono divine. *



Kara: *Sistemò il cuscino e si alzò, per andare a fare le commissioni che Lena le aveva assegnato. Purtroppo doveva farlo e non poteva continuare a comportarsi in quel modo, anche perché avevano poco tempo. Si recò verso la porta, ma prima di girarsi completamente, sentì la frase di Lena e arricciò il naso in un'espressione abbastanza nauseata.* Ewww *commentò, andando via.

Passò nella sua stanza e prese la giacca che doveva consegnare a Khalid. Uscì fuori, recandosi alla stalla dei Wlok e ritrovò Khalid che stava dando da mangiare ai piccoli* Ehi! Buongiorno. *Salutò Kara e il giovane si girò, con un gran sorriso* Cosa ci fai qui? *le chiese e Kara indicò la giacca* Noi kryptoniani siamo di parola. *commentò e Khalid si accigliò* scusami, kryptoniani? *forse non lo sapeva, eppure nel palazzo ormai la conoscevano tutti e le voci erano girate nei corridoi* Come, non lo sapevi? Eppure a palazzo i muri hanno orecchie. Non sono una daxamita. * - * Adesso capisco perché sei così stramba. *Kara gli diede una pacca scherzosa sul braccio* Comunque non sono solo qui per questo. La principessa Lena vuole che le prepari la carrozza. Deve recarsi ad un paese qui vicino. *e Khalid annuì. Dopo un altro scambio di battute, Kara si congedò e ritornò al palazzo.

Doveva farcela, poteva farcela. Si recò a grandi falcate in cucina, prontissima per fare quello che doveva fare, ma davanti alla porta, fece qualche passo indietro e iniziò a girare sul posto, camminando avanti e indietro -Adesso entra e comportati come se non fosse successo nulla. Magari non ti hanno neanche vista. Sì, non mi avranno vista- pensò, autoconvincendosi dopo il baccano che aveva fatto. Entrata in cucina, adocchiò il krogan che stava preparando alcuni biscotti. Appena la vide, la sua bocca si trasmutò in un ghigno divertito* Oh ma guarda chi c'è. La bimba ieri si è spaventata. *Tutti i piani di autoconvincimento di Kara andarono in fumo e, indispettita, iniziò a dare ordini* Prepara due cesti per il pranzo. Ci sono più bocche da sfamare oggi. E poi la principessa Lena vuole che le porti la colazione in stanza, quindi mi serve un cestino possibilmente con i suoi cornetti preferiti. *Krex prese un piccolo cesto che iniziò a riempire, mettendo qualche cornetto e commentò* Come sei professionale biondina. Ma ti capisco, noi Krogan abbiamo tante abilità e moooolto da offire. E' normale rimanere con la bocca aperta. *il tono allusivo di Krex, disturbò la sanità mentale di Kara, che prese il cesto e si allontanò dalla cucina, mentre alcune immagini vagavano nella sua testa inquieta. 

Ritornò da Lena, ma prima di bussare alla sua stanza, entrò nella sua per prendere il vestito che le avevano dato. Sembrava stretto al torso e Kara mugugnò infastidita. Odiava le sue spalle larghe perché molti vestiti si incastravano e infatti aveva sempre dovuto farsi aiutare da Lys sia per metterli che per toglierli. Quando Lena aveva iniziato a farle indossare vestiti più maschili, per lei fu una benedizione di Rao. Prese anche i sandali che dovevano accompagnare il vestito e si recò alla porta di Lena, bussando. Appena ebbe il permesso, entrò e posò il cesto sul tavolo che usavano per mangiare*



Lena: *Si chiese perché Kara avesse fatto quela faccia quando aveva nominato il krogan ma lasciò perdere. Era una delle sue tante stranezze. Si diresse verso il suo bagno e si sistemò prima di indossare il vestito. Era dannatamente stretto in vita ma con questo addosso riusciva ad incutere rispetto e timore. Sapeva che erano necessari.

Si truccò in maniera più pesante del solito, preparò le carte di cui necessitava mettendole in una sacca e attese la giovane. Quando sentì bussare le diede il permesso di entrare e vide che stava imbandendo la tavola. Mangiò in rigoroso silenzio, concentrata per quello che avrebbe dovuto fare quel giorno.

Quando finirono di fare colazione Kara le chiese se poteva aiutarla a vestirla.* Non puoi farlo da sola?* Le chiese scocciata. Quando Kara le parlò delle sue spalle larghe sbuffò infastidita. Possibile che doveva disturbarla anche per le cose più sciocche?

Le prese la camicia e la sbottonò con fare efficiente e rapido. Le fece cenno anche di togliere i pantaloni e quando Kara eseguì i suoi ordini, si permise di far vagare il suo sguardo sul corpo della giovane. Era tonico e bello da vedere. Si soffermò sul livido presente sul suo fianco. Non era il livido che le aveva procurato lei, quello era leggermente più sbiadito ed era presente sul lato opposto. Si avvicinò a Kara e le passò le dita sul punto offeso* E questo?* Le chiese confusa. Non era opera sua... che qualcuno avesse picchiato la giovane e lei non gliel'aveva detto?* Chi è stato?*Chiese aggressiva* Chi si è permesso di toccare la mia schiava senza il mio permesso esplicito?* Le domandò avvicinandosi a lei, i visi a pochi centimetri di distanza* Chi si è azzardato a toccarti Kara? Solo io posso farlo. Voglio i nomi. Ora.* Disse perentoria *



Kara: *osservò il vestito di Lena e il modo in cui si era preparata da sola nella sua indipendenza. Eppure pensava che l'avrebbe aspettata. Fecero colazione in silenzio e ogni tanto Kara posava lo sguardo sulla principessa e sul trucco scuro che risaltava ancora di più i suoi occhi.

Erano così estremamente affascinanti, ma al tempo stesso incutevano il timore di un predatore, pronto a sbranare la sua preda.

Dopo colazione, aveva anche paura di chiederle il favore di aiutarla a vestirsi, infatti balbettò un po' nella richiesta, ma Lena iniziò ad aiutarla comunque, anche se Kara cercò di giustificare il tutto in modo inefficace come al solito.

Non si aspettò della rapidità con cui le sbottonò la camicia, non che le chiese di farlo, e intanto Kara si tolse i pantaloni mentre Lena sembrava tenere il suo sguardo perennemente addosso al corpo della kryptoniana.

Si accigliò al tocco di Lena e la sua domanda le fece assumere un'espressione interrogativa. Tirò la testa indietro a causa della vicinanza dei loro visi e sgranò gli occhi all'iracondo temperamento della principessa. Poco fa avrebbe voluto non vederla arrabbiata con quell'aspetto minaccioso, ma ora quel suo modo di fare l'aveva colpita in pieno. Perché? Perché si era appena resa conto a cosa Lena si stesse riferendo, dopo un rapido sguardo alla sua pelle.*

Oh... *emise dalla sua bocca, sorpresa di trovare un livido* Quando me lo sono fatto? *domandò più a se stessa che a Lena, poi si ricordò di quando la sera precedente aveva urtato il fianco sull'angolo del bancone della cucina per scappare da ciò che aveva visto.* Sei carina quando ti arrabbi e fai la possessiva, ma dovresti renderti conto che sono un po' troppo imbranata. *Alzò gli occhi al cielo, non riuscendo a tenere il suo sguardo su quello di Lena* ieri, sono scappata via dalla cucina, perché Krex stava avendo un'intensa attività fisica con qualcuno. E non farò il nome, maaa *prese un grande respiro* sono rimasta talmente sconvolta da urtare il bancone e poi sono scappate a gambe levate. E quindi... niente.



Lena: *Ascoltò attentamente le parole di Kara ed arrossì quando la definì carina. Non voleva esserlo.
Quando Kara accennò a Krex rise. Rise talmente tanto da doversi portare la mano alla bocca* 
Hai trovato Krex e Vael? *Si poggiò al muro e si piegò su se stessa nel tentativo di mantenersi mentre continuava a ridere in maniera spropositata.* Ora capisco perché hai fatto quella faccia schifata quando ti ho chiesto i cornetti* Si asciugò una lacrima. * E hai sbattuto. Oddei non ho parole con te. Sei proprio imbranata.* Le disse. Respirò a fondo per calmarsi.* Meglio così. Non voglio essere costretta ad affermare la tua appartenenza a me.* Così dicendo si riavvicinò a lei.* Forza, alza le braccia.* Quando Kara eseguì le infilò il vestito. Notò che le stringeva le spalle e si morse il labbro nel vederle così definite. Dei, il corpo di Kara la faceva impazzire. Si trattenne dal mordere la clavicola della ragazza così esposta e si schiarì la gola imbarazzata dai suoi pensieri. Andò dietro di lei e le alzò i capelli in una coda di cavallo. Voleva stuzzicarla quindi si avvicinò al suo orecchio* Questi* Soffiò* Dovresti alzarli* E così dicendo li tirò in una coda stretta e alta.

Quando finì fu contenta della sua scelta. Il vestito abbracciava la ragazza nei punti migliori. Le spalle toniche erano in vista, così come i seni morbidi e coperti solo da un lembo di stoffa. La gonna era abbastanza corta e esponeva le cosce lunghe e toniche.* I vestiti da schiava ti stanno bene* Le disse facendo scivolare una mano sul suo braccio con fare civettuolo e mordendosi il labbro pensosamente.* Ora però non abbiamo tempo da perdere. Forza, finisci di preparare, dobbiamo andare



Kara: *Osservò Lena ridere sguaiatamente e si imbronciò, totalmente offesa. Sapevano tutti di Vael e Krex tranne lei e si ritrovò ad essere presa in giro sia da Lena che da Lys. Teneva le braccia incrociate e sospirò quando Lena si riprese e le disse di alzare le braccia. Lo fece senza fare storie e si lasciò aiutare a mettere il vestito, calandosi un po' per farselo infilare e Lena lo tirò giù, facendolo scendere pian piano intorno al suo corpo. Kara mosse le braccia perché si sentiva un po' stretta e rabbrividì quando sentì la voce di Lena troppo vicina al suo orecchio.

Si lasciò osservare da Lena e mosse la testa scuotendola, facendo oscillare la coda. Le sorrise sorniona e le rispose* Oh non ci pensare neanche. Potresti prendere l'abitudine di vestirmi e svestirmi e non è degno di una principessa. Preferisco piuttosto la camicia. *parlò normalmente, come se non volesse alludere ad altro* e guarda qui... *osservò Lena e si avvicinò a lei, posando una mano sulla sua guancia. Strofinò il pollice sotto al suo occhio, come se volesse togliere qualcosa* Prima hai pianto così tanto dal ridere che hai rovinato il trucco. E' tutto sbavato. Dovresti ritoccarlo mentre finisco di prepararmi e andiamo. E soprattutto non dovresti ridere di me.*si era avvicinata molto per vedere meglio il viso di Lena e incrociò i suoi occhi* Però ho apprezzato molto la tua preoccupazione, anche se parecchio aggressiva. *si allontanò, continuando ad avere lo stesso sorriso furbo che aveva assunto prima, poi si voltò a prendere i sandali per indossarli. Si mise seduta per facilitare la cosa e incrociò tutti i lacci intorno la caviglia, sospirando di tanto in tanto perché era veramente stancante.*



Lena: *per un attimo pensò davvero che stesse per baciarla. Quando si allontanò da lei Lena la guardò nervosamente.* Non sono aggressiva e non sono neanche preoccupata. *Le disse gonfiando le guance indispettita* semplicemente non voglio che gli altri mi considerino debole. Tu sei mia e solo mia. Quindi solo a me è permesso giocare col tuo corpo come voglio. *Le disse avvicinandosi a lei, che intanto era seduta sul suo letto, e prendendole il mento tra le dita. La costrinse a guardarla e si accovacciò in maniera tale da poterla guardare negli occhi. *Ci siamo capite?* Le toccò il labbro con le dita indispettita.

Prima di poter fare qualcosa si allontanò dalla ragazza.*Forza andiamo. *Le disse.

Arrivarono nel cortile dove trovarono la carrozza e un paio di guardie già pronte. Il capitano si inginocchiò a lei mostrandole i suoi rispetti e lei accettò di buon grado. Si sistemò nella carrozza seguita da Kara e fece segno ai suoi uomini di partire.

Il viaggio fu silenzioso e pacifico, nessuno si azzardò ad attaccare una carrozza recante il simbolo della famiglia reale. Giunsero nel paese dopo quasi un'ora di viaggio che Lena passò osservando il panorama dalla finestra.

Quando si fermarono fece segno al cocchiere di essere pronta e quest'ultimo si premurò di aprire la portella.

Scese in maniera composta e regale le scale e venne subito accompagnata dal capo del villaggio, un uomo anziano, con la barba lunga ed i capelli bianco sporco.*

Mia signora *si inginocchiò lui con difficoltà. *

La prego di alzarsi.* Le rispose allora Lena. *

Mi dispiace averla chiamata, mia signora.* L'uomo si Sollevò aiutato da una giovane, probabilmente sua nipote.*

Non si preoccupi. Mi dica piuttosto qual è l'urgenza.

*L'uomo si toccò la barba nervosamente prima di dire a sua nipote di preparare qualcosa per la sua ospite. *

Vedete, mia signora. Il villaggio è attaccato dai predoni del deserto. Abbiamo provato a resistergli* l'uomo sbuffò esausto* ma non siamo addestrati e non ne abbiamo le forze. So che voi siete gentile ed amate il vostro popolo, mia signora. * Le rivolse uno sguardo di pietà* E so che potrete trovare una soluzione. Io confido in voi, così come il mio villaggio. *Concluse lui abbassando il capo in segno di rispetto.

Lena si fermò a pensare qualche minuto. *Avete degli uomini giovani? Potrei lasciare due delle mie guardie per allenarli.* Disse.

Il volto dell'uomo si accese ricco di speranza. *Si mia signora. Mio figlio e gli altri uomini saranno onorati di essere addestrati dalle vostre reali guardie. Grazie. * L'uomo si avvicinò a Lena e si inginocchiò per baciarle la mano.

Lena accettò la risposta e prese due dei suoi uomini, coloro che non avevano moglie o figli da cui tornare e li lasciò alle cure del capo villaggio.

Dopo aver concordato con l'uomo gli ultimi ritocchi fu pronta ad andare. Stava per salire sulla carrozza quando sentí i suoni dei corni.

Capì immediatamente ciò che stava succedendo. I predoni stavano attaccando.

Prese Kara e la trascinò dietro una casa con sé. *Proteggete il villaggio* urlò mentre portava la sua schiava al sicuro. *Nasconditi.*Le disse guardandola. *Non farti trovare. Non voglio perdere anche te.* Disse le ultime parole poggiando una mano sulla sua guancia e tirandola vicino* Resta nascosta qui finché non tornerò va bene? Non sei pronta per una battaglia *Le disse. Prima di alzarsi e tornare nel pieno della battaglia guardò la giovane un'ulteriore volta e, presa dall'adrenalina del momento si chinò congiungendo le loro bocche in un bacio veloce e desiderato.

Si alzò di scatto dalla sua postazione non dando a Kara neanche il tempo di riflettere su quello che aveva fatto.

Non era il momento di pensarci. Doveva proteggere i suoi sudditi.

Corse verso la battaglia trovando una spada lasciata a terra. Probabilmente apparteneva ad uno dei predoni. Ne usò la lama per tagliarsi la gonna*Meglio* disse quando i suoi movimenti furono più comodi.* Squadrone. Difesa. * Urlò. Ringraziò Rhea per le lezioni di tattica e spada che aveva preso da bambina. I suoi soldati la rispettavano e lei era più che buona a dare loro degli ordini.

Lottò contro uno dei predoni. Schivò il suo affondo e, come trovò un'apertura, decise di sfruttarla. Affondò la lama nello stomaco dell'uomo e lasciandolo morire.* Non sono addestrati. Possiamo facilmente vincere.* urlò agli uomini mentre si spostò più centralmente. Voltò lo sguardo verso Kara e la vide ancora al sicuro. Rilasciò un respiro tremolante pronta a combattere ancora.*



Kara: *La reazione al palazzo non la stupì. Lena era sempre talmente impreparata nel sentirsi esposta, che doveva imporre comunque il suo potere in un modo o nell'altro, per ora solo con le parole.

Quando uscirono dal palazzo, Kara passò velocemente dalla cucina per prendere i cesti del pranzo, mentre Lena si era recata alle stalle, dove la carrozza era già pronta. Non la fece aspettare molto e iniziò il lunghissimo viaggio. L'ambiente che vedeva dalla piccola finestra della porta della carrozza, era sempre lo stesso. Era arido e desertico, con degli alberi spogli che ogni tanto uscivano fuori dal terreno.

Passò il resto del tempo ad osservare quella finestra e di tanto in tanto si voltava nel guardare Lena, che se ne stava in silenzio, anche se il più delle volte ricambiava il suo sguardo.

Passata un'ora, arrivarono al villaggio. Scesa Lena, Kara uscì dalla carrozza e si guardò intorno. Il villaggio si trovava in un punto inadatto. Non c'era acqua, non un'oasi vicino a bagnare i terreni, ma solo un pozzo che sembrava fornire acqua a tutto il villaggio. Osservò meglio la zona e riuscì a scorgere del verde e fece altre supposizioni che andarono a sfumare, quando il capo del villaggio iniziò a parlare. La situazione sembrava difficile, in effetti non è che avessero molto. Di certo Kara era realmente arrabbiata con questi predoni che andavano in giro a derubare poveri villaggi.

La soluzione, seppur semplice di Lena, avrebbe potuto funzionare. Kara guardò i giovani del villaggio e sembravano molto robusti, con la pelle imbrunita dal sole.

Stava dietro di Lena, quando sentì un rumore che la allarmò. Il villaggio era in attacco. Si fece trascinare dalla principessa, che la nascose dietro un edificio per non farla vedere. Osservò la preoccupazione del suo sguardo, il modo in cui dolcemente le consigliava di fare quello che diceva, quasi con tono implorante, perché ormai conosceva Kara e sapeva che il più delle volte non era mai stata propensa ad eseguire perfettamente gli ordini, non in quei casi. Osservò il viso di Lena, mentre si alzava pronta per andare via, ma restò qualche secondo in più del dovuto come se stesse pensando, ma a cosa? Finché decisa, si chinò per posare la bocca sulla sua, in un bacio frettoloso, pressando la bocca di Kara, finché non si staccò e si voltò, lasciandola lì a pensare. Suonava come un bacio di addio in caso sarebbe andato qualcosa storto e ciò non andò giù a Kara.

Di certo Kara non sarebbe restata con le mani in mano e quando se ne andò per andare ad occuparsi dei predoni, Kara già stava pensando a cosa avrebbe potuto fare con i dettagli analizzati prima, mentre all'arrivo aveva osservato il luogo.

Restò per un po' lì, finché Lena non si voltò di nuovo per combattere, sollevata dalla vista di Kara che la osservava dall'angolo del muro. Si ricordò di qualcosa che aveva visto prima e completamente abbassata, si decise a muoversi. Attraversò il basso muretto costruito lungo la casa, quasi come un recinto. Arrivò vicino alla torre di guardia, che più che torre sembrava una pedana rialzata. Alla base c'erano i resti di legna bruciata e una pentola, probabilmente l'avevano usata per scaldarsi mentre facevano la guardia e intanto avevano anche preparato qualcosa da mangiare. Afferrò il cerchio di metallo e salì la scaletta fino ad arrivare al punto più alto. I predoni erano venuti dal lato opposto, quindi da lì aveva i loro visi ben in vista. Alzò il cerchio di metallo verso Rao e mosse il raggio in pieno viso dell'uomo più robusto del gruppo, accecandolo. In effetti era l'unico che stava mettendo realmente in difficoltà Lena e le guardie, tanto da essere riuscito a colpire con un colpo contundente la testa di una di esse, e mentre aveva rialzato la sua arma per colpire di nuovo la guardia, era in quel momento che Kara intervenì. Il predone alzò il braccio per coprirsi gli occhi e Lena non si lasciò scappare il momento, affondando la spada nella morbida carne del suo collo, ponendo fine alla sua vita. Kara fece la stessa cosa con l'ultimo rimanente, ma iniziò a fuggire via quando vide la fine del suo compagno più forte. Purtroppo per lui, fu preso alla testa da un raggio laser lanciato da una guardia.

Kara scese dalla piattaforma e commentò ad alta voce* Il miglior stratega avrebbe lasciato in vita quel povero fuggitivo per scoprire il loro covo.



Lena: *La battaglia imperversava duramente e Lena si trovò svantaggiata. Iniziava a sentirsi stanca ma non voleva dargliela vinta* In posizione!* Urlò. Avevano ucciso molti dei predoni ma erano rimasti quelli più forti. Si diresse verso quello più grande, che già stava combattendo contro una delle sue guardie mettendolo alle strette quando vide che questo si portava la mano agli occhi come accecato. Vide un'entrata e affondò la spada nel collo dell'uomo uccidendolo a sangue freddo. Notò come l'ultimo stesse cercando di fuggire ma non ebbe neanche il tempo di dire che lo voleva vivo quando questo cadde a terra vittima di una delle sue guardie. Si voltò verso la fonte della luce che aveva accecato il capo degli uomini e vide Kara. Istintivamente corse da lei. La raggiunse a terra e subito iniziò ad urlarle iraconda* Sei per caso stupida? Ti ho detto di stare nascosta per un motivo.* Urlò alla giovane. Come aveva potuto rischiare la propria vita così?* Volevi morire? Non sei pronta per una battaglia. Sei una dannata schiava non un'eroina* Camminò avanti ed indietro nervosamente. Si accorse che le guardie la stavano fissando, irritate anche dal commento della giovane. Le prese il braccio nervosamente e la trascinò dietro la casa abbassando il volume della voce* Come ho potuto pensare che per una volta, UNA DANNATA VOLTA, tu potessi ascoltare i miei ordini.* Spinse Kara fino a farla sbattere al muro, alzò la mano e le diede uno schiaffo in pieno volto sconvolta.*Mi- mi dispiace* Disse pentendosi subito di ciò che aveva fatto. Massaggiò la parte offesa della bionda prima di ricominciare a parlare* Ti rendi conto che avresti potuto morire? Io-* Si bloccò c'era mancato poco. Avrebbe potuto perdere la ragazza senza neanche accorgersene. Non poteva accadere, non ora che aveva capito cosa voleva da lei. Non ora che si stava avvicinando a lei.* Io non sono pronta a perderti, Kara* Le disse. Tentò di trattenere un singhiozzo ma non vi riuscì e, senza poter opporre resistenza iniziò a piangere. D'impulso si avvicinò alla ragazza abbracciandola e posando il capo sulla sua spalla. Si accorse di essere leggermente più bassa della bionda anche se indossava i tacchi.* Non posso perdere altra gente. *Disse ancora, come se fosse un mantra.* Non riuscirei a sopportarlo* Continuò a piangere tra le braccia di Kara. Senza neanche pensarci si avvicinò a lei baciandola. Era un bacio salato, ricco di speranza e paura. Un bacio pieno di tensione, terrore e nervoso.* Mi hai fatto spaventare Kara. Promettimi che non lo farai mai più* Le sussurrò, le labbra a pochi centimetri di distanza le une dalle altre.*



Kara: *Eppure nella testa di Kara le sembrava di aver fatto la cosa giusta. Ne era sicura al cento per cento che, aiutando Lena da quella distanza, non avrebbe corso pericoli in battaglia. Eppure Adesso si ritrovava ad essere sgridata da Lena, come se avesse messo la sua vita in pericolo. Aveva calcolato tutto, la distanza dalla battaglia, i nemici totalmente occupati nel combattimento, non avevano usato le loro armi a distanza e diede per scontato che non le avessero. Se le avessero avute, avrebbe parato il primo colpo con il metallo perché non si era esposta, coperta in parte dalla barricata della torretta.

Eppure dopo tutto quello che aveva organizzato, si ritrovò con la guancia pulsante, colpita dalla mano di Lena, e bruciava incessantemente. Lena continuava a parlare, le parole fluivano come un fiume e scorrevano mentre le accarezzava la guancia colpita. Si rese conto di quanto avesse avuto paura di perderla, eppure Kara aveva rimuginato a fondo prima di agire, l'aveva vista per un istante in difficoltà e cosa avrebbe provato se la battaglia fosse finita male? Infondo quel predone era il doppio di Lena. E se avesse colpito lei? Sarebbe sopravvissuta come la guardia robusta che aveva subito quel colpo, la stessa guardia che pochi minuti prima si trovava a terra con la testa dolorante e contusa? Non lo sapeva.

La strinse tra le sue braccia e, anche se confusa dagli avvenimenti appena accaduti, ricambiò il bacio per farle capire che era ancora lì. Annuì alle parole di Lena e le confessò* Ho avuto paura anche io per te. E' per questo che sono intervenuta, in modo da aiutarti anche se da lontano. Mi dispiace se tu creda che io non abbia mai fatto parte di una battaglia, ma non ero una semplice esploratrice nell'esercito. E non te l'ho detto prima perché non volevo che tu mi considerassi una minaccia. *sospirò affranta e prese il suo viso tra le mani, pulendolo dalle lacrime.* Avevo tanta paura che potessero farti del male. Quando mi hai baciata prima di andare, sembrava come se avessi voluto farlo perché se fosse accaduto qualcosa di brutto, te ne saresti pentita per sempre. Non potevo restare lì e non fare nulla, lo capisci? *strofinò sotto i suoi occhi per pulirla dal trucco completamente rovinato e si sporse per baciarle la guancia. Le labbra si posarono morbide e confortanti sulla pelle ancora bagnata, e rimasero lì per un po', mentre riabbassava le braccia per stringerla in un abbraccio. Vederla piangere le struggeva il cuore. Ogni singola volta in cui si lasciava andare al dolore, Kara piangeva con lei anche se non lo dimostrava. La comprendeva e cercava sempre di confortarla, ma non poteva dirle che non l'avrebbe più fatto, perché si sarebbe comportata in quel modo altre mille volte* Ne parliamo meglio quando ritorniamo al palazzo, va bene? *le disse per convincerla, in modo da poter riprendere le sue attività da principessa e lasciare presto quel posto. Non era né il momento e né il luogo adatto per parlare di quelle cose e Kara lo sapeva.*



Lena: *Sfogò le ultime lacrime nell'abbraccio confortante di Kara. Non sapeva perché aveva avuto così tanta paura di perderla ma solo l'idea le faceva provare un senso di vuoto nel cuore.

Si lasciò consolare dalla ragazza apprendendo un pezzo del suo passato. Tirò su col naso quando smise finalmente di piangere* Effettivamente* Iniziò con voce roca e per questo si schiarì la gola* Non so niente di te. Non conosco nulla della tua vita prima di Daxam.* Le confidò. Ascoltò ancora le sue parole annuendo.* Non voglio che ti metti in pericolo Kara, non posso rischiare di perderti* Le disse stringendosi tra le sue braccia. Si sentiva al sicuro, protetta dal mondo esterno racchiusa in quell'abbraccio così intimo e sincero. Sentì le labbra di Kara sulla sua guancia e si godette il loro calore, cercando di trarne quanto più possibile. Sapeva che non poteva restare a lungo in quella posizione, le guardie la stavano aspettando pronte a ricevere gli ordini.

Annuì alle parole di Kara* Si.* Le disse prima di allontanarsi da lei, non dopo averla stretta un'altra volta a se.* Renditi presentabile.* Le disse allora. Si strofinò le guance tentando di togliere il trucco residuo ormai sbavato e subito sentì la mancanza del tocco più gentile e delicato di Kara.

Chiuse gli occhi e respirò profondamente, pronta ormai ad uscire dal loro nascondiglio improvvisato.* Fingi che ti abbia sgridato.* Le disse. Si poggiò un attimo sulle sue labbra in un bacio veloce prima di camminare verso le guardie.

Assunse il suo miglior volto irritato e camminò fieramente con Kara al suo seguito*

Conto dei danni?* Chiese ad alta voce. Una delle sue guardie si avvicinò* Mia signora, i danni sono miseri, abbiamo perso una guardia e un uomo del villaggio è ferito come una nostra guardia. Sono stati già mandati dal medico per le cure.

Lena si sentì male per la famiglia dell'uomo.* Manderemo dei fiori ed un indennizzo alla famiglia.* Disse cercando di mascherare la sua tristezza.* Il suo sacrificio non sarà invano* Disse freddamente. Si girò poi, diretta verso la casa del capo villaggio. Entrò fiera e subito l'uomo si piegò a lei.* Sono così mortificato mia signora. Hanno attaccato pochi giorni fa, non mi aspettavo che lo rifacessero. Non abbiamo più nulla da dare loro.*Disse sconsolato* Sollevatevi.* L'uomo fece come Lena gli aveva detto.* Sapete la postazione del loro covo? Ho bisogno di un luogo. Inoltre ho bisogno di sapere quanti sono.* L'uomo annuì e chiamò la ragazza che precedentemente l'aveva aiutato* Mia signora* La ragazza abbassò il capo in segno di rispetto* I nemici sono circa una ventina, considerando quelli uccisi oggi, direi che ne sono rimasti circa sette alla base.* Lena annuì soddisfatta* Sai dov'è?* Chiese. La ragazza annuì e segnò una croce sulla mappa del luogo che il capovillaggio teneva nella sua casa* Approssimativamente qui, mia signora. A solo mezz'ora di camminata.* Le disse.* Bene.* Lena annuì.* Hai qualche dettaglio del luogo?* Domandò.*

Si, mia signora. Ho studiato a lungo il loro covo, sono veloce e silenziosa quindi non si sono accorti di me. Il covo è una struttura in legno bassa, nascosta in una rientranza al di sotto del quale passa il fiume che arriva fino al villaggio* Lena annuì. Si portò le mani alla bocca pensierosa* Bene.* Fece un calcolo dei suoi uomini. Non ne aveva portati molti, non aspettandosi di dover combattere.* Ho quattro uomini da potervi mettere a disposizione. Normalmente basterebbero per dei bruti non addestrati ma non voglio rischiare. Hai detto che la struttura è in legno ed è vicino ad un fiume?* Chiese e la giovane annuì* Bene.* Uscì dalla casa dell'uomo.* Uomini. Ho bisogno di sapere chi di voi sono i migliori tiratori.* Disse. Tre degli uomini si fecero avanti.* Ottimo, prendete le frecce di fuoco e preparatevi a partire.* Spiegò loro come voleva mettere fuoco alla struttura dei predoni e costringerli a salvarsi attraverso il fiume. Li avrebbe posizionato un altro soldato pronto a uccidere con le frecce.

Considerò il piano ma vi notò una falla. Un solo soldato non sarebbe riuscito a uccidere sette predoni che probabilmente viaggiavano su delle barche. Si voltò allora verso Kara.* Hai detto di non essere solo un'esploratrice. Cos'eri?* Le domandò considerando ogni possibile opzione per vincere senza spendere molte delle sue risorse.*



Kara: *Si accigliò al fatto di doversi rendere presentabile, perché non capiva cosa non andava del suo aspetto. Si guardò il vestito un po' stropicciato e lo stirò con le mani, poi controllò i capelli e si rifece la coda. Lena le diede un piccolo bacio a stampo e Kara sbatté le palpebre, non abituandosi comunque a quel comportamento reso frequente da quando aveva toccato le sue labbra quel giorno.* Fingi che ti abbia sgridato *Kara inclinò il capo e si massaggiò la guancia ancora pulsante per lo schiaffo -Probabilmente mi avrà lasciato i segni delle dita e devo fingere che mi abbia sgridata? Bene.- pensò ironicamente e la seguì.

Purtroppo una guardia era morta a causa dell'improvviso attacco. L'altra che era stata colpita, era ancora viva e doveva essere medicata. Probabilmente Kara le aveva salvato la vita, ma sarebbe stato improbabile l'ammissione di questa cosa.

Si rattristò per la notizia dell'uomo morto e tenne il capo abbassato per il più del tempo in segno di rispetto per Lena. Non voleva di certo farla passare per impotente davanti ai suoi uomini.

Ascoltò la disposizione del covo e capì subito al volo l'idea di Lena. Continuò a seguirla e quando spiegò il piano, ebbe la certezza che erano sulla stessa linea di pensiero. I nemici sarebbero scappati dal lato opposto della direzione delle prime frecce, verso il fiume. Lì avrebbero trovato altri uomini ad attaccarli. Insomma, il piano era stanarli e ucciderli nel panico. Quando Lena le rivolse la domanda, Kara fu sorpresa* Ero... Ero un tiratore scelto specializzato in balistica e non solo. *Rispose Kara, per nulla onorata di quel titolo. Non era felice di ammazzare qualcuno, non lo era mai stata da quando era iniziata quella guerra. Si era arruolata nell'esercito con l'idea di poter aiutare a salvare vite, infondo era quello che facevano prima di entrare in conflitto con Daxam. Kara aveva partecipato a missioni di salvataggio, aveva prestato servizio cittadino, catturando criminali e non solo. Poche volte era stata costretta ad ammazzare persone, ma solo per salvare vite. Adesso lei avrebbe dovuto essere la cacciatrice e ciò la disturbava parecchio. Cercò di convincersi che fosse la cosa giusta eliminare predoni. Infondo avevano ucciso persone, sottratto cibo e oggetti di valore, bestiame e altro. E probabilmente anche le giovani donne del villaggio.* Posso provare prima? *Chiese e le fu concesso un arco e delle frecce. Una delle guardie daxamite non era convinta della capacità della kryptoniana e mentre Kara si chiese dove protesse lanciare la freccia per avere un obiettivo, le venne un'idea* Saranno in movimento. Qualcuno potrebbe lanciarmi quel frutto di Yucca? *La guardia colse l'occasione di farsi avanti e prese uno di quei frutti, Ghignò, pronto a vedere il tiro mancato di Kara, che si mise in posizione. Prese una freccia e incoccò l'arco, pronta a seguire il movimento del frutto. Lasciò andare la freccia mentre il corpo era in caduta e questa si conficcò nella sua massa morbida, affondando il povero frutto, che cadde a terra spaccandosi.*



Lena: *Osservò la scena sorpresa delle abilità di Kara.* Complimenti* Le disse chiudendo le braccia al petto.* Bene, se siamo tutti pronti possiamo andare.* Iniziò a camminare. Una volta vicina alla zona osservò il territorio con occhio critico. Vide la presenza di un'altura utile da essere usata. Controllò meglio il fiume studiandone il flusso e guardò i suoi soldati* Voi due, andate di là* Disse loro facendo segno di posizionarsi a circa venti metri dal campo. * Tu, con me* Silenziosamente si avviò, seguita dal soldato e da Kara, verso la piccola altura.* Bene, siamo in posizione. Siete pronti?* Chiese. Quando Kara e l'uomo risposero con un cenno del capo diede il segnale agli arcieri posti in basso. Avvenne tutto così velocemente. Il fuoco divorò tutto quello che riusciva a trovare. Ben presto i predoni, senza più una casa, fuggirono con le barche proprio come aveva previsto Lena.* E' il vostro turno. Preparatevi* Osservò Kara tendere le corde dell'arco, i muscoli in tensione e lo sguardo concentrato. Dei, era davvero bella.* Fuoco!* Esclamò. Due frecce volarono simultaneamente verso gli uomini che caddero in acqua senza più vita.* Ottimo. Ne sono rimasti ancora cinque. Caricate!* Esclamò. Li vide prendere la mira con assoluta concentrazione* Fuoco!*

Altre due frecce volarono conficcandosi nel petto dei due mal capitati.*Ottimo.* Osservò Kara che era ormai completamente sudata a causa dello sforzo* Ancora una volta. Caricate* Attese un secondo* Fuoco!*

L'ultimo sopravvissuto era un ragazzino che si piegò su se stesso invocando pietà.* Fermi* Urlò Lena.* Lo voglio vivo.* Con queste parole bloccò entrambi. Fece segno agli uomini a terra di catturarlo senza ucciderlo e, solo quando questi lo fecero, si voltò soddisfatta verso i due* Avete fatto un ottimo lavoro.* Disse professionale. Scese dall'altura e subito andò verso il giovane* Dei, non ha più di tredici anni* Disse. Le sue guardie lo costrinsero ad inginocchiarsi al suo cospetto* Il tuo nome!* Urlò l'ordine. Il ragazzo non alzò il capo consapevole ormai della sua fine* Merid Grinch mia signora* Disse lui. Lena vide in lui un ragazzino, probabilmente senza famiglia e decise di dargli una seconda possibilità.* E' il tuo giorno fortunato Merid Grinch. Avrai salva la vita.* Il ragazzino sollevò lo sguardo sorpreso.* Torneremo al villaggio. Li potrai chiedere perdono agli uomini e, se te lo concederanno, potrai rimanere con loro* Disse.

Il ragazzo allora sorrise. Lena notò che gli mancavano i due denti davanti e si intenerì a quel sorriso sghembo. Come poteva un ragazzo così piccolo far parte di una banda di criminali?*



Kara: *tutto finì velocemente. Kara aveva eseguito gli ordini di Lena, finché non uscì fuori un ragazzino e Kara abbassò l'arco prima che Lena le dicesse di farlo. Fu grata nel sentire l'idea di Lena perché era l'unico modo per potergli far vivere una vita rispettabile fuori dal mondo a cui era appartenuto.

Più tardi, mentre si recavano di nuovo al villaggio, Kara constatò che Merid, il ragazzino, non era sconvolto da quello che era accaduto. Si chiese che infanzia avesse avuto e se uno di quei predoni fosse un suo parente. Forse lo avevano tenuto lì contro la sua volontà?

Tutte le sue domande non ebbero risposta, finché non arrivarono al villaggio. La scena fu straziante e le grida del ragazzino coprirono tutti gli altri suoni dell'ambiente. L'ultimo dei predoni che aveva attaccato il villaggio, era suo padre. Probabilmente aveva pensato che suo padre fosse vivo, che fosse ancora in giro insieme agli altri predoni che erano usciti dal loro rifugio. E invece non fu così. Suo padre non sarebbe mai ritornato a prenderlo dal villaggio, perché il suo corpo era lì, steso sulla sabbia di Daxam e senza vita.

Kara rimase a guardare la scena con il cuore spezzato, completamente oppressa dalla sensazione più brutta che provava ogni volta che portava via una vita: si sentiva un mostro.

Si voltò nella direzione di Lena perché non sapeva che fare, finché non intervenì una ragazza del villaggio che portò via il ragazzino aiutata da un uomo.

Kara si tolse l'arco e la faretra come scottata per ciò che aveva fatto, rendendosi conto di come si sentisse. La ridiede a chi apparteneva e si limitò a stare dietro la schiena di Lena, in completo silenzio e piena di sensi di colpa*



Lena: *Tornarono in rigoroso silenzio sino al villaggio. Lena osservò il ragazzo studiandolo. Aveva la pelle bruciata dal sole ed i capelli rossi pieni di riccoli. il viso, lentigginoso, era adesso muto e triste. Forse era consapevole del suo destino.

Era troppo giovane. Come si era ritrovato a fare cose più grandi di lui?

Una volta giunte nel villaggio udì il suono acuto delle grida del ragazzo.

Piangeva e si dimenava verso quello che doveva essere suo padre.

Le si strinse il cuore nell'ascoltare quelle urla strazianti.* Portatelo via* Ordinò ad una ragazza che subito prese il bambino portandolo lontano dalla vista.

Si voltò verso Kara e la vide privarsi delle armi che avevano ucciso gli uomini. Vide il suo volto affranto e pieno di tristezza e quasi si sentì male per lei* Ascoltate, so che quello che vi sto per chiedere è difficile.* Iniziò a parlare catturando l'attenzione del villaggio* Quel ragazzo era figlio di uno dei predoni. Quell'uomo ha rubato nelle vostre case, ha mangiato il vostro raccolto, ha ucciso probabilmente un vostro parente o amico. Lo so che vi sembrerà difficile ora accettare le mie parole ma il ragazzo non ha colpe.* Respirò pesantemente* E' una vittima delle circostanze come voi. L'unica cosa che conosce è la vita da predone e non merita di finire in prigione o peggio per cui vi chiedo, popolo di Daxam* Si fermò qualche secondo, abbastanza per creare un po' di phatos* Volete condannare questo giovane ragazzo? Volete davvero ucciderlo?* Una donna si fece avanti timorosamente* No mia signora.* Disse abbassando il capo in segno di rispetto. * Mi occuperò io di lui. I predoni hanno ucciso mio figlio e lui ha perso un genitore.* Lena si avvicinò alla donna guardandola* Molto bene. Il ragazzo è sotto la mia protezione.* Urlò allora. *Io Lena Grand, principessa di Daxam mi inchino a voi e alla vostra clemenza* Concluse il suo discorso prendendo Kara e dirigendosi verso la stanza del giovane. Era sul letto piangente. Entrò in silenzio e si dispiacque per lui.* Mi dispiace per quello che ti è successo* Si sedette sul letto* Da oggi vivrai in questo paese. Non dovrai più rubare per vivere. Lavorerai per quella che sarà la tua nuova madre. Hai avuto una seconda possibilità. Non sprecarla ragazzo* Disse. Si alzò pronta ad andarsene per la sua strada quando sentì un flebile grazie dal ragazzo. Sorrise fiera di se stessa.* Il nostro compito è concluso.* Disse allora a Kara mentre camminarono per tornare verso la carrozza* Sei pronta per tornare a casa?* Le chiese. Aveva bisogno di parlare con lei, di quello che era successo, del bacio ma sopratutto di come si sentiva Kara a proposito di ciò che aveva fatto. Non voleva che si sentisse in colpa per aver ucciso dei ladri e assassini. Non voleva che il suo onore fosse macchiato a causa sua.*



Kara: *Fu soddisfatta del discorso che Lena fece al villaggio, anche perché qualcuno si sarebbe occupato del ragazzino e sperava vivamente che sarebbe riuscito a ricevere i giusti insegnamenti. Forse un giorno avrebbe capito quanto era sbagliata la vita che conduceva prima oppure infondo già lo sapeva. Questo Kara non lo sapeva, finché non sentì quel grazie sussurrato.

Uscite dalla casa, annuì alla domanda di Lena e salite in carrozza dopo i vari saluti e ringraziamenti, Kara prese uno dei cesti* Pensi che uno possiamo lasciarlo al villaggio? *chiese a Lena, che le diede il consenso e Kara lo diede alla ragazza al fianco del capovillaggio. Gli abitanti del posto, ringraziarono di nuovo la principessa, mentre Kara risalì e la porta della carrozza fu chiusa. Ripartita la carrozza, Kara emise un piccolo sospiro come per tranquillizzarsi da tutto quel movimento. Infondo se le avessero detto poche ore prima che sarebbe andata con Lena a caccia di predoni, non avrebbe creduto a queste parole. Non si aspettava che Lena di occupasse di queste cose, ma quando aveva il tempo, andava lei stessa a risolvere le situazioni sul posto. Era una cosa non da tutti, ma era anche stato molto pericoloso.

Kara si voltò con il torso di lato, in modo da poterla osservare meglio, infondo erano da sole nella carrozza e quindi potevano parlare in modo tranquillo e basso per non farsi sentire dalle guardie.* Vorrei che non mi chiedessi più di fare una cosa del genere. *confessò, abbassando lo sguardo e guardandosi le mani che stringevano nervosamente il lembo del vestito. Lena non le aveva fatto nessuna domanda ancora da quando era iniziato il viaggio, ma Kara aveva sentito costantemente il suo sguardo addosso, come se volesse sapere qualcosa, ma non aveva avuto il coraggio di chiedere. Infondo chiedere "ehi come ti senti dopo aver ucciso delle persone?" non era il massimo.*



Lena: *Una volta nella carrozza Lena si accomodò silenziosamente. Attese che Kara andasse a lasciare uno dei cesti al villaggio e si mise comoda. Sbuffò stancamente. Come si era trovata in quella situazione? La lettera del capo villaggio le aveva solo detto che il problema era più politico che altro. Si era aspettata di dover fare da giudice in una contesa e invece si era trovata costretta ad uccidere gente.

Quando Kara rientrò nella carrozza vide il suo volto. Capì subito cosa non andava ma le sue parole furono una conferma* Tranquilla. Non devi farlo. Non è il tuo pianeta, non devi prenderti le mie responsabilità.* Mise una mano sulla sua gamba* Anzi, ti ringrazio. Senza di te le cose sarebbero andate diversamente.* Strinse la mano nella sua cercando di darle conforto.*Mi dispiace averti chiesto di fare una cosa che non volevi. E' stato egoistico e sbagliato.* Intrecciò le loro dita nel vano tentativo di farla sentire meglio* Posso capire come ti senti. E' stato così anche per me. La prima volta che ho ucciso una persona ricordo di aver vomitato per un'intera giornata dal disgusto verso me stessa. Hai fatto la cosa giusta Kara. Saremmo morti noi al loro posto, non fartene una colpa* Le disse cercando in tutti i modi di farla sentire meglio.* E poi hai salvato la tua principessa, meriti un premio* Provò a tirarle su il morale prendendo l'intero cestino e mettendolo davanti ai suoi occhi* E' tutto tuo.*Provò a sorridere provando a trasmettere a Kara la stessa sensazione.

Per quanto riguarda quel...* Boccheggiò. Sorprendentemente si sentiva a disagio a parlare del bacio. Si schiarì la gola* Il bacio...* Non sapeva cosa dire effettivamente. Provò a cercare le parole ma non le venne nulla da dire a Kara. Arrossì e si morse il labbro fissando quelle di Kara. Sembravano così morbide.*



Kara: *sospirò pesantemente, amareggiata comunque dalla situazione. Guardò la mano di Lena che strinse la sua come gesto di conforto e sorrise, lasciando che le sue dita facessero spazio per far incastrare quelle di Lena tra le sue, intrecciandole dolcemente.* Stai ammettendo che ho salvato il culo a te e alle guardie? *chiese ironicamente* Lys mi ha insegnato questo nuovo modo di dire. Anche se non so perché si dia tanta importanza al didietro. *continuò, sperando di smorzare la discussione, anche se Lena voleva virare il discorso in qualcosa di sentimentalmente romantico e irrazionale per come era avvenuto. 

Tenne il cesto con un braccio e lo posò di nuovo a terra, in mezzo ai suoi piedi per tenerlo fermo durante la traversata. Non aveva molta fame e si voltò verso la daxamita, appoggiando il capo sull'imbottitura degli interni della carrozza* Non ho voglia di mangiare *ammise, mentre Lena aspettava la risposta all'argomento che aveva accennato e Kara timidamente, chiese con gentilezza* Ne possiamo parlare più tardi in camera? *e le sorrise lievemente. Era ancora molto scombussolata per quello che era accaduto e non aveva molta voglia di rallegrarsi per il buon cibo o di parlare dei suoi sentimenti confusi in una carrozza, dove non poteva neanche avvicinarsi per la paura di essere viste. Però sapeva anche che Lena aveva bisogno di sentirsi dire qualcosa per la frettolosità del suo gesto ed era ovvio che la spaventasse l'idea di un rifiuto da parte di Kara, tanto che la vide distogliere lo sguardo e la kryptoniana decise di tranquillizzarla. Si sporse verso il suo lato per avvicinare la bocca al suo orecchio e sussurrarle come se fosse un segreto* Mi piaci tanto... *e si allontanò poco dopo. Non voleva rischiare un attacco da parte di Lena alle sue labbra, perché difficilmente avrebbe potuto resisterle. Si mise all'angolo della carrozza, guardandola e le sorrise di nuovo, il solito sorriso affabile e tenero, ma con una piccola nota di divertimento a causa dell'espressione che accompagnava il viso della principessa. Per quanto Kara fosse confusa, di quell'unica cosa era certa, Lena le piaceva e non poteva non dirglielo.*



Lena: *Si sorprese nel sentire quelle parole dalla bocca di Kara ma, quando le parlò di Lys, se non ricordava male la sarta del palazzo, Lena scoppiò a ridere.* Ommieidei Kara. Ti ha preso in giro. È un modo di dire.* Scosse il capo divertita. *Non imparare altri suoi modi di dire per favore.*

Si sorprese quando Kara rifiutò il cibo guardandola come se fosse un'aliena* chi sei tu. E che ne hai fatto di Kara Zor-El? *Domandò ridacchiando. Sapeva perché Kara non voleva mangiare ma voleva rendere la traversata più leggera. Per tale motivo cercava di sfotterla quando più possibile.

Quando Kara le disse che preferiva attendere in camera ci rimase un po' male. Aveva bisogno di chiarire ogni suo dubbio e l'attesa le dava fastidio. Guardò allora fuori dalla finestra nel tentativo di distogliere lo sguardo dalla bionda. Sentì la voce di Kara sul suo orecchio e alle sue parole arrossí di colpo. Strinse le labbra nel tentativo di reprimere una risata ai modi dolci di Kara e la guardò, seduta nella carrozza con un sorrisino divertito. Decise di toglierglielo. Adorava farla imbarazzare e l'avrebbe fatto ancora. Si sporse verso Kara. *Sai Kara...*Iniziò con voce bassa e roca. *Non puoi dire certe cose e poi metterti li, seduta, come se non avessi fatto niente* le disse. Fece scorrere una mano lungo il braccio della giovane prima di salire più su a livello della spalla. Mosse la mani tanto da applicare la pressione necessaria per far sentire la sua presenza ma senza farle davvero male. *Non puoi prima stuzzicare e poi stare lì, tranquilla, senza aspettarti una mia risposta. *voltò il Busto tanto da esserle ormai di fronte e con l'altra mano prese la guancia di Kara avvicinando il suo volto al proprio. *Perché quando fai così l'unica voglia che ho è di toglierti quel sorrisino innocente dalla faccia sai? *Si avvicinò cosi tanto che i loro nasi si toccarono. Uscì la lingua e leccò leggermente le labbra di Kara prima di farsi completamente indietro* Ma hai ragione, meglio parlarne in camera mia. * Sollevò il sopracciglio in tono di sfida verso la ragazza godendosi il suo volto scandalizzato. Non si aspettava una risposta del genere e Lena si godette la sensazione di lasciarla sconvolta.* Per la cronaca Kara. *Disse dopo qualche minuto, mentre guardava fuori dalla finestra.

Si voltò verso le e le fece l'occhiolino*Mi piaci anche tu*



Kara: *Era rimasta interdetta al modo di fare di Lena. Si era avvicinata con la sua solita aria di predatrice e Kara guardò fuori dalla finestra sperando che le guardie non si accorgessero di nulla.* M-ma... *Non riuscì a pronunciare altro, quando si ritrovò con il viso di Lena a pochi centimetri dal suo. Non comprendeva Lena quando si comportava in questo modo. Infondo Kara voleva solo tranquillizzarla con la sua affermazione, invece la principessa daxamita continuava ad approfittare della sua ingenuità per imbarazzarla. Le guance di Kara si colorarono di un rosso purpureo e abbassò il capo per il disagio che stava provando in quel momento. Si calmò, quando Lena si girò verso la finestra e riprese il suo colore naturale. Prese un gran respiro e rialzò lo sguardo appena Lena iniziò di nuovo a parlare. Alla sua frase, sorrise di gioia e lasciò scivolare di nuovo la mano nella sua, stringendola per tutta la traversata del viaggio, continuando ad accarezzarle il dorso con piccoli cerchi fatti con il pollice.

Arrivate al palazzo, lasciò la sua mano, mentre lo stomaco si fece sentire.* Chissà che ore sono *si chiese ad alta voce, prendendo il cesto e uscendo dalla carrozza. Khalid aveva appena finito di dare da mangiare ai Wlok e Kara gli fece un cenno con il capo per salutarlo, perché aveva le mani occupate. Smise di fare quello di cui si stava occupando per poter prendere i wlok utilizzati dalle guardie e metterli nei box. Kara si limitò a seguire Lena, lontana ormai dalle guardie reali che erano state congedate. Si guardò intorno e poi le chiese* Pranziamo insieme? Ormai il pranzo sarà finito e potrei prendere qualcosa di fresco da bere dalla cucina.



Lena: *Una volta giunta a palazzo Lena lasciò la carrozza allo stalliere. Notò con ma coda dell'occhio lo scambio di saluti tra lui e la sua schiava e si sorprese della facilità nel fare amicizia di Kara.

Salì al piano superiore, diretta nella sua stanza quando udì le parole di Kara.* Sì, non sarebbe una cattiva idea. *Le disse sorridendo.

Il piano era semplice. Lavarsi, pranzare e poi parlare di tutto quello che era successo in quel villaggio.

Sapeva di piacere a Kara ma valeva la pena rischiare per una schiava?

Poteva finalmente dimenticare le convenzioni sociali e vivere con Kara qualcosa di reale?

Si disse che si, poteva farlo, a patto di tenere tutto segreto e lontano dalle orecchie indiscrete di Mon-El e di Rhea.

Giunta in camera lasciò Kara a fare i suoi servigi e andò a lavarsi. Si tolse il sudore e la terra dai capelli. Era esausta ma il bagno caldo la stava facendo tornare in vita. Si chiese se anche Kara dovesse farlo e se fosse consono farlo in camera sua. Non vi pensò molto. Si lavò velocemente e, quando Kara tornò nella sua stanza con le bevande, lei era ancora semi nuda, coperta solo dall'intimo. Si tamponò i capelli chiudendoli in una treccia bassa e si diresse verso il suo armadio.*Va a farti un bagno Kara. Hai sudato molto al villaggio e ti meriti di riposare le membra.*Quando Kara fece per protestare si voltò verso di lei sollevando un sopracciglio* Non osare discutere. Puzzi. Va, qua finisco io.* Le passò un suo vecchio vestito che le andava ormai stretto al seno.* Dopo che avrai finito potremo mangiare e parlare.* Le disse quasi spingendola in bagno. Sistemò lei il tavolo per entrambe e, vedendo il cibo, capì di avere incredibilmente fame.

Quando Kara uscì, ormai linda e profumata stappò la bottiglia di vino mettendola sul tavolo.

Una volta pronte entrambe si accomodarono per pranzare.

Voleva attendere ma la sua curiosità ebbe la meglio. *Quindi... * Prese un sorso del suo vino.* Ho bisogno di parlare di quello che è successo questa mattina... * iniziò ma venne interrotta dallo bussare alla porta.

Si alzò e aprì la porta in maniera tale da non far vedere Kara seduta al suo stesso tavolo. *

Mia signora. Siete richiesta nella sala da pranzo reale con assoluta priorità. *Lena Sollevò lo sguardo. Chi poteva mai essere? *Arriverò subito. *Chiuse allora la porta.

Si voltò verso Kara che la guardava confusa. *Forza, dobbiamo andare. Parleremo più tardi.*Le disse.

Andarono nella sala da pranzo reale. La curiosità la stava divorando. Che cosa era così urgente da farla chiamare ora che era appena tornata?

Leggermente irritata oltrepassò la porta quando si bloccò ed il sorriso più puro e genuino si fece strada sulle sue labbra*Vir!* urlò correndo verso la donna. La abbracciò con quanta forza aveva in corpo, sollevandola leggermente per la felicità.*Mi sei mancata! Cosa ci fai qui? Non ti aspettavo prima di cinque giorni* Le disse.

Vir rise ricambiando l'abbraccio* Sorpresa?* Lena le diede un bacio sulla guancia ridendo felicemente. *Sembrava avessi bisogno di me nella lettera e sono venuta il prima possibile.* Le disse la donna.

Lena, se possibile, sorrise ancora di più prendendole la mano. *Oh Vir, ho tante cose da raccontarti.* Le disse dimenticando completamente del colloquio che voleva avere con Kara.

Era troppo felice, finalmente aveva rivisto la sua migliore amica*



Kara: *la Kryptoniana lasciò il cesto in camera e fece una capatina veloce in cucina, prendendo qualcosa da bere per Lena e lei. Salutò frettolosamente Krex, ma trattenne per una chiacchiera* Allora biondina. Non vuoi più parlare con me? * - * Ehm... Sì? Cosa c'è? *chiese Kara titubante.* Volevo dirti che puzzi come una femmina di Krogan. Sei estremamente attraente oggi. Cosa hai fatto? *il tono di Krex era per fortuna scherzoso e Kara balbettò cose incomprensibili, arrossendo visivamente* Vado, ciao! *esclamò infine e lasciò la cucina. Quando ritornò alla stanza di Lena, si rese conto che aveva una gran fame e bussò. Ottenuto il permesso, entrò e deglutì rumorosamente alla visione del corpo di Lena. Chiuse la porta, mettendo le bevande sul tavolo vicino al cestino. Quando ordinò di farsi un bagno, in realtà Kara desiderava sedersi e mangiare. Il suo stomaco aveva iniziato a torturarla da quando erano ritornate al palazzo. Alla fine fu convinta dai modi di fare della principessa e si ritrovò in bagno.

Si rilassò nella grande vasca, mentre il suo stomaco gorgogliava, così si diede una mossa. Infondo Krex e Lena avevano ragione. Indossato il vestito, raccolse infine i suoi capelli umidicci in una crocchia, dopo averli asciugati abbastanza da non farsi prendere un malanno.

Erano finalmente sedute e si trovavano una di fronte all'altra. Kara non vedeva l'ora di parlare, ma prese un pezzettino del sandwich preparato da Krex e iniziò a mangiare, mentre Lena sorseggiava il suo vino* Quindi? *Cercò di spronarla, finché il discorso non fu interrotto dal bussare della porta. Kara non riuscì a trattenere un piccolo sospiro di esasperazione e finì il sandwich con pochi morsi per non rimanere a digiuno. Quando Lena si voltò, aveva le guance piene e si aiutò con dell'acqua per buttare giù il tutto.

La curiosità di Lena la fece muovere velocemente e si ritrovarono ben presto alla sala da pranzo. Kara non capì quello che era successo e guardava Lena con una malcelata irritazione, mentre stingeva quella donna come se fosse la persona più felice al mondo. Era splendida con i suoi capelli biondi lunghissimi, gli occhi ambrati come la sabbia del deserto di Daxam e la pelle poco più scura di quella di Kara. Era più alta di Lena, molto snella e aveva l'aria da gran signora nobile e aristocratica. Era la prima volta che Kara riusciva a vedere la vera Lena senza tristezza e preoccupazioni, mentre Vir rideva di gioia stretta in quell'abbraccio. Eppure fu in quel momento che Kara si chiese se sarebbe riuscita a renderla felice tanto quanto la rendeva la sola presenza di Vir.

Iniziò a farsi domande in completo silenzio, senza ottenere nessuna risposta e il tutto la rese più confusa del solito su ciò che Lena provava nei suoi confronti. Forse era solo attrazione? E soprattutto Vir chi era? Una sua amica oppure altro?*



Lena: *Il pomeriggio per Lena divenne più luminoso di quanto si era aspettata.* Oh Vir. Cosa mi racconti, sono ormai due anni che non ci vediamo* Le disse sorridendo*

Sai, mia principessa, le solite cose* Rise Vir utilizzando la solita frase che diceva quando Lena le chiedeva della sua vita* Qualche ordine qua e là, qualche festicciola e un sacco di problemi.* Le due donne risero* E tu, nella lettera mi hai scritto che hai molte cose da raccontarmi*

Lena si riprese alla frase della donna* Hai letto il giusto, mia cara amica. Ma vorrei parlartene altrove. Ti va una camminata per i giardini reali?* Le domandò. Vir rise ed annuì* Non sei cambiata affatto da quando avevi diciassette anni Lena.* Anche Lena rise stringendo la mano della donna nella sua.* Kara.* Chiamò la ragazza poco dietro di lei.* Io e Miss For andremo fuori, assicurati di preparare del Chay per quando torniamo ok?* Le chiese dolcemente. Doveva parlarle ma non riusciva a stare lontana dalla sua migliore amica. Non la vedeva da almeno cinque anni.

Prese Vir per mano tirandola fuori e ridendo come una ragazzina alle sue battute.* Mi sei mancata un sacco sai? Conservo tutte le lettere che ci siamo mandate in questi anni ma non saranno mai come una chiacchierata di persona* Le confidò. Vir annuì* Ti capisco Lena, mi sei mancata un sacco anche tu.*

Camminarono verso il giardino e giunsero sotto un albero *C'è ancora!* Esclamò Vir nel vedere sulla corteccia una frase che scrissero quando erano poco più che adolescenti.* Vir e Lena amiche per sempre. Eravamo proprio sciocche!* Rise e Lena l'accompagnò ricordandosi solo allora della frase.* Allora...* Iniziò Lena.* Chi inizia a parlare?* Vir finse di pensarci qualche secondo, tenendo Lena sulle spine* Va bene inizio io. Mi sono fidanzata.* Disse e Lena saltò dalla gioia.* Per Valor, Vir! Chi è, a che casata appartiene?* Domandò felicemente.* E' il primogenito della casata dei Phel. E' un uomo gentile e molto rispettoso, ha anche un gran fisico che non guasta.* Le fece l'occhiolino e Lena rise.* Sono così contenta per te, amica mia. Devi assolutamente raccontarmi tutto.* le disse.*

Certo, ma prima... Nella lettera hai scritto che hai una cotta impossibile. E' quella schiava che ho visto prima?* Le chiese e Lena arrossì.* Come hai...* -*Oh tesoro,* Vir carezzò la guancia di Lena* Ti conosco da quando avevamo sei anni. Ho visto come la guardi.* Se possibile Lena arrossì ancora di più. *Sì, è lei.* Le disse giocherellando con le sue mani imbarazzata.*

E' una bella donna. Mi piace. Le hai già detto cosa provi per lei?* Le domandò a bruciapelo e Lena sorrise* In realtà mi ha baciata. E poi l'ho baciata io. Due volte e lei ha ricambiato ma...* Si vergognò leggermente.* Non abbiamo ancora parlato di quello che sta succedendo, Vir. Io so solo che è bellissima e gentile e un po' ingenua. Dovevi vederla la prima volta che ha assaggiato del cibo vero! I suoi occhi si sono illuminati di pura gioia* Vir aggrottò le sopracciglia guardandola sorpresa* La prima volta che ha assaggiato del cibo vero?* Le domandò infatti. Lena sgranò gli occhi. Aveva fatto un passo falso.* Sì, beh... lei... è Kryptoniana?* Le disse. *E' una domanda, Lena?* Lena sbuffò.* Smettila di prendermi in giro. E' una Kryptoniana, prigioniera di guerra. L'ho salvata da morte certa solo per vederla strisciare ai miei piedi.* Le disse sognante* L'avevo sempre immaginata egoista e saccente, invece è dolce, gentile, generosa e pura.* Vir rise*

Per Valor Lena, sei proprio cotta.* Lena arrossì e si morse il labbro tentando di trattenere il sorriso.* Però ora sono curiosa, cosa hai intenzione di dirle?* Le chiese allora Vir e Lena fece una faccia sorpresa, come se effettivamente non avesse ancora pensato a cosa dire a Kara.* Non lo so... Pensavo di baciarla e lasciare a lei la parola. Ho un po' paura di cosa potrei dirle.* Vir rise. *Sei assurda Lena. La baci e scappi? Era questa l'idea? *Le chiese divertita. Lena fece le spallucce. * Oh Lena davvero? *Vir la spintonò* Dobbiamo creare un piano d'azione. Perché non provi con una cena?* - *Sì, certo, una cena. Come glielo spiego a mia madre che voglio cenare con la mia schiava?* Vir sorrise subdolamente* Ma come Lena, non ricordi "il nostro posticino speciale?"* Le fece l'occhiolino* Portala lì e vedrai che il resto avverrà da solo.* Lena parve pensarci.* Beh, infondo è... magico.* Vir rise. *Allora abbiamo un accordo signorina.* Cominciarono a camminare verso il palazzo dove incontrarono Kara. Lena si fermò a guardarla e Vir per poco non scoppiava a ridere.* Sono un po' stanca, Lena. Penso che mi ritirerò nella mia stanza fino a domani.* Si avvicinò all'orecchio di Lena e le sussurrò sottovoce, attenta a non farsi sentire* E domani mi racconterai tutto nei minimi particolari e si, Lena, per tutto intendo tutto.* Lena arrossì completamente boccheggiando qualche parola incoerente finché la giovane non si allontanò* A domani Lee. Kryptoniana.* Le disse per far capire a Lena che approvava la sua scelta. Se non l'avesse approvata non avrebbe degnato di uno sguardo la sua schiava.

Lena rimase qualche momento sconvolta. Sbatté gli occhi più volte finché non si riprese. Si avvicinò a Kara ancora leggermente scossa* Quindi...* Iniziò non sapendo dove parare.* Dovevamo finire quel discorso...* Le disse.* Lo finiremo questa sera. Fatti trovare nella tua stanza alle sette ok? Passerò a prenderti io, va bene?* Le domandò mentre con la mano sfiorò il suo braccio per incitarla a rispondere*



Kara: *Quando Lena si rivolse a lei, le diede subito attenzione e annuì al suo ordine. In poche parole l'aveva congedata e Lena avrebbe parlato da sola con Vir.

Kara ritornò nella camera di Lena, prese il resto del pranzo che doveva essere suo e andò a trovare Lys che, come al solito, stava continuando a fare i vestiti per la festa e questa volta stava lavorando su quello di Lena. Non voleva di certo pranzare da sola e aveva troppa fame per aspettare. Bussò e poi entrò in stanza, completamente in silenzio. Le fece un cenno con la testa e addentò il sandwich quasi in modo iracondo. Lys si drizzò meglio sulla sedia e osservò la giovane kryptoniana con le guance gonfie di cibo, sapendo già che c'era qualcosa che non andava.* Cosa è successo? *chiese e Kara rispose con uno strano verso, poi provò a parlare* N-non ne Voghio Phallale *La bocca era ancora piena e non riusciva a formulare una frase correttamente. Lys si alzò e le passò dell'acqua per aiutarla a liberare la bocca, poi incrociò le braccia, aspettando quasi con impazienza* Quindi sei venuta qui da me per divorare cibo senza neanche offrirmelo e poi non vuoi raccontarmi nulla? Seriamente? *Kara abbassò lo sguardo e Lys le prese la mano, portandola vicino all'altra sedia che occupava la stanza. Si rimise a sedere per lavorare al suo vestito. Kara si accigliò confusa dal comportamento di Lys, perché pensava che avrebbe continuato a insistere per sapere, invece no. Se ne stava lì, buona a lavorare al vestito verde di Lena, reiniziando a cucire con calma. Kara alla fine parlò spazientita* D'accordo parlo. La psicologia inversa funziona con me. *concluse, capendo il comportamento di Lys e quest'ultima rialzò lo sguardo, sorridente* Stai diventando sveglia, Kara. *Emise un piccolo sbuffo* In poche parole, siamo andate in un villaggio. Lena pensava fosse qualcosa di semplice da fare, ma non lo era per niente!* Kara iniziò a raccontarle tutto quello che era accaduto. Le raccontò del bacio prima, dello schiaffo dopo e dell'altro bacio e di tutta la battaglia, finché non finì il racconto con l'ultima cosa che si erano dette in carrozza.* E quindi Lena ti ha baciata perché era spaventata. Be' la paura le ha fatto fare dei passi, non sei contenta? * - * Per niente! *Lys rimase interdetta dalla risposta* Come? Perché? * - * Perché sì, mi ha detto che le piaccio, ma se è solo attrazione fisica? Io non lo so! Perché ne dovevamo parlare oggi e invece no! Oggi non ne abbiamo parlato! Stavamo pranzando nella sua stanza, pronte ad iniziare il discorso e invece no! E' venuta... Venuta un'"amica" di Lena e non so se considerarle amiche, perché per me non lo sono per niente! Rao, dovevi vedere come l'ha stretta e come stava ridendo di gioia. Non la sopporto anche se non la conosco e non dovrei dirlo, non è da me! Voglio parlarle e chiarire perché sto impazzendo! Se n'è andata a camminare in giardino con lei, mentre mi ha lasciato qui e non so neanche cosa si stiano dicendo* Lys scoppiò a ridere in una sonora risata. Non aveva mai visto Kara così agitata in preda alla gelosia e non poteva che bearsi della situazione che tanto la tormentava. Se ne stava lì a struggersi, parlando velocemente senza neanche respirare e non poté trattenersi* Cosa hai da ridere?! * - * Ah be', Kara sei GELOSA! * - * COSA?! Chi? io? Ma pfff, per favore, io gelosa? Ok... forse lo sooono. Forse... Ma devi vederla, non posso competere. E' splendida ed è bionda, ma non bionda come me, è elegante e non goffa e sembra una gran signora. Io invece, guardami. E' già tanto che riesca a muovermi senza urtare qualcosa, non che io non abbia urtato mai nulla. E' successo, ma sono migliorata. * - * Quindi Kara, vorresti dire che Lena dopo averti baciata, potrebbe trovare di meglio dal suo passato perché secondo te questa persona è migliore? Be' se hai così tanta paura, perché non appena siete da sole non le fai vedere cosa sai fare? Vai e prenditela, no? * - * Prenderla in che senso? * - * Nel senso che la sbatti al muro e vai giù di lingua! *Kara la guardò confusa, arrossendo e chiese spiegazioni* Giù... Giù dove? Cosa intendi? *Lys si spalmò la mano in faccia perché Kara non comprendeva mai cosa voleva dire* No giù! Intendo, baciala! Oh per tutti gli dei, non riesci a seguire un discorso. * - * Come non riesco a seguire un discorso?! Tu hai detto giù! * - *Be' se proprio ci tieni ad andare giù, allora fallo! Ma non ti facevo così focosa signorina! *esclamò Lys spazientita dalla piega del discorso e Kara diventò un peperone, arrossendo fino alla punta delle orecchie* Ah ora che fai? Ti imbarazzi? Non ti preoccupare, imparerai. * - *P-pensi che... pensi che sia questo che Lena si aspetti da me. Insomma, fare queste cose? *Lys alzò un sopracciglio e la fissò come se fosse una stupida* Ovvio che sì! Kara, guarda che sono cose normali che fanno tutti. Siete voi kryptoniani che non vi godete i piaceri della vita, eppure lì sotto dovreste essere proprio come noi, o sbaglio? *Kara si coprì il viso con le mani per nasconderlo* Non ne voglio parlare! *disse ormai nascosta dagli occhi di Lys. Era diventato un discorso così talmente imbarazzante* Senti piccola. Non devi essere spaventata da quello che Lena si aspetta. L'amore non deve essere fatto da aspettative, perché ogni persona è diversa e pian piano vi conoscerete in quel modo e sono certa che riuscirete a comprendere cosa vogliate l'una dall'altra. Quindi oggi le parlerai e risolverete questa confusione che sono certa avete entrambe. Adesso smettila di avere paura. E lascia che passi un po' di tempo con la sua vecchia amica. Non pensi che adesso le stia parlando di te, come tu fai con me? Infondo Lena non ha nessuno con cui parlare del vostro rapporto. Lascia che si schiarisca le idee e se la sua amica non sarà contenta di questa relazione che è appena iniziata, sono certa che riuscirai a convincerla comunque del contrario. Ma adesso fa solo un bel respiro profondo. *Kara prese un gran respiro per calmarsi* Brava, ora sta in silenzio che devo continuare a lavorare. Piuttosto dimmi come sta venendo il vestito.

*Dopo aver parlato un po' del vestito con Lys, la ringraziò con un bacio sulla guancia per la chiacchierata precedente che avevano avuto e la lasciò a lavorare. Si ricordò che avrebbe dovuto preparare del chay per il ritorno di Lena e Vir e si mise in marcia verso il corridoio. Girato un angolo del palazzo, incontrò di ritorno Vir e Lena e Kara abbassò il capo in segno di rispetto, facendo un lieve inchino. Guardò Vir che disse qualcosa all'orecchio di Lena e si accigliò, curiosa e allo stesso tempo infastidita, visto che Lena sembrava agitata dalla cosa e colse il rossore delle sue guance. Quando Vir si rivolse a lei, chiamandola "kryptoniana" capì che Lena le aveva parlato di lei. Continuò a seguirla con lo sguardo, finché non sparì dall'altro lato del muro.

Quando Lena iniziò a parlare, le rivolse di nuovo le sue attenzioni* Uhm? *annuì alle sue parole* Certo, dovremmo parlare. *inclinò il capo di lato, confusa da quello che le disse.* Oh... * Si guardò in giro per osservare se ci fosse qualcuno per poter parlare liberamente e si sentì sfiorare il braccio* è un... appuntamento? Non mi aspettavo una richiesta del genere. *Non c'era nessuna guardia per fortuna* Cosa preferisci su di me? Vestito o pantaloni e camicia? *domandò, sperando che le rivelasse i suoi gusti e abbozzò un mezzo sorriso quando si rese conto dell'imbarazzo del suo viso.*



Lena: *Lena si grattò il naso leggermente imbarazzata* Penso... sì, puoi chiamarlo così* Disse arrossendo leggermente. Si morse il labbro nervosamente. *Come preferisci Kara. Se vuoi indossare pantaloni e camicia puoi farlo. Non avrei nulla da obiettare* Disse la verità. Amava vedere Kara in pantaloni, la rendevano appetibile e dannatamente sexy.* Quindi, passerò dalla tua stanza tra un'ora. Fino ad allora sei libera di fare quello che vuoi, va bene?* Dopo aver avuto l'ok Lena si allontanò da Kara con il cuore a mille.

L'aveva fatto. Le aveva chiesto un appuntamento.

Dopo anni aveva finalmente deciso di lasciarsi andare. Svoltò l'angolo diretta alla sua stanza per prepararsi e sussultò quando si trovò davanti Mon-El.* Lena!* Urlò lui. *Devo parlarti* Lena continuò a camminare cercando di non dargli nemmeno il tempo di avvicinarsi* Non ho tempo Mon-El.* Disse spazientita. Il ragazzo le si parò davanti fermandola.* Dimmi è vero?* Lena lo guardò interrogativa. Era nervosa, possibile che suo fratello, l'essere più viscido di Daxam, avesse saputo quello che era successo?* Cosa fratello?* - *E' vero ciò che dicono le guardie sull'assalto in quel villaggio?* Lena sudò freddo. Possibile che qualcuno avesse visto il loro scambio di effusioni?* Non so cosa intendi dire. Se non ti dispiace vado di fretta.* - *E' vero che è successo qualcosa di diverso al villaggio?* Lena si bloccò squadrando il ragazzo che ghignava.* E' vero che la Kryptoniana sa combattere?* Chiese. Lena ringraziò Valor, suo fratello non sapeva nulla di lei e Kara.* Si. Le ho insegnato qualche mossa.* Gli disse freddamente.

Lui la guardò iracondo* Sei impazzita? Lei è una nostra nemica, una prigioniera di guerra! E tu cosa fai? Le insegni a combattere? Le dai le armi per farci del male? Quanto tempo ci vorrà prima che attacchi te? Lena?* Le disse beffardo.

Lena lo bloccò al muro avvicinandosi a lui per incutergli timore.* Tu non sai niente di lei. Non la conosci e non puoi permetterti di sputare le tue solite sentenze.* Disse con voce roca tentando di spaventarlo.

Si sorprese quando ebbe la reazione opposta. Mon-El stava ghignando.* Oh, vedo che ti ha colpito nel profondo. Dimmi sorellina, sei innamorata di lei come con Eliza?*

Lena strinse il pugno cercando di calmarsi* Ti giocherai anche lei come facesti con la tua vecchia amata?* Provò a stuzzicarla.

Lena diede un pugno al muro, poco lontano dalla sua testa. Sentì il dolore ma la faccia spaventata di Mon-El ne valeva la pena.* Ero giovane e stupida e mi fidavo ancora di te, Mon-El. Ora sono adulta e con molte più conoscenze. Non farò di nuovo lo stesso errore e mi assicurerò che tu non possa neanche pensare di farne altri* Disse con tutta la rabbia.* Oh guarda, la piccola Luthor esce gli artigli. Questa Kryptoniana deve averti davvero impressionata per farti minacciare il tuo principe.*

Udite le sue parole Lena si staccò da lui.* Non è colpa della kryptoniana o di nessun altro. Mi fai schifo Mon-El. E ti farò pagare tutti i soprusi fatti, dovessi rimetterci la vita.* - *Come il tuo paparino Lionel, o vuoi finire come tuo fratello Lex nelle prigioni Lena? Chissà se anche tu perderai i tuoi capelli.* Lena lo guardò schifata.* Mi fai schifo, Mon-El. Ora vattene, ho degli impegni e non voglio più ascoltarti.*

Così dicendo si allontanò dall'uomo senza degnarsi di rispondere alla sua ulteriore provocazione.

Si rintanò nella stanza dove tentò di calmare il proprio cuore. Voleva fargli del male, farlo soffrire. Avrebbe dovuto ingegnare un piano, uno necessario a ferirlo, o meglio, a ucciderlo ma ora non poteva. Aveva detto a Kara che l'avrebbe raggiunta da li ad un ora e aveva perso del tempo prezioso con quel verme di suo fratello.

Prima di sistemarsi chiamò la guardia chiedendogli di prendere del cibo dalle cucine e di lasciarlo dietro la porta. Quando lui annuì Lena chiuse la porta della sua stanza e si diresse nel suo bagno.

Acconciò i capelli in una crocchia alta, li tirò leggermente tanto da mettere in risalto il suo collo. Indossò gli orecchini che le avevano regalato i suoi genitori quando era ancora una bambina. Non li usava spesso ma questa serata sarebbe stata diversa quindi si permise di indossarli. Si truccò leggermente e scelse di mettere sulle labbra un rossetto rosso sangue.

Una volta contenta del risultato andò verso l'armadio e scelte un vestito rosso. Lo indossò con un po' di fatica dato che non aveva nessuno che l'aiutasse ma, quando si guardò allo specchio, si sentì soddisfatta del suo operato. Il vestito era rosso sangue, come quello che aveva indossato la prima volta che aveva incontrato Kara. Voleva soprenderla ma, nel frattempo, non poteva vestirsi in maniera troppo appariscente per andare in giro con una schiava.

Si guardò allo specchio e annuì a se stessa contenta. Sarebbe riuscita a sedurre Kara entro la nottata anche indossando dei semplici abiti comodi piuttosto che seducenti.

Una volta pronta aprì la porta e sorrise nel vedere il cesto pronto solo per lei. Prese una coperta dalla sua stanza ed uno scialle per se stessa e uscì. Davanti alla porta di Kara si ricordò di prendere qualcosa per vedere durante la notte e, per tale motivo, tornò in camera dove vide una vecchia lampada elettrica. Ricordò di averla usata quando faceva le sue passeggiate con Eliza. Era perfetta per l'atmosfera romantica che voleva creare.

Prese un respiro profondo ed alzò la mano per bussare alla porta di Kara. - Ok Lena, puoi farcela, è solo una ragazza. Lei ti piace, tu le piaci, l'hai baciata e bacia divinamente. Cosa può andare storto?- Si domandò.

Con l'ultimo residuo di coraggio bussò alla porta. Quando Kara aprì il suo nervoso aumentò esponenzialmente.* Ciao Kara.



Kara: *annuì, rivolgendole un dolce sorriso, prima di salutarla con uno sfiorare di dita lungo l'avambraccio. Rao, Kara non vedeva l'ora di poterla stringere tra le braccia e dirle quanto è importante per lei, ma avrebbe dovuto aspettare ancora un'altra ora. Osservò la sagoma di Lena allontanarsi, dopo averla salutata e giocò con le dita delle proprie mani, indecisa sul da farsi. Alla fine optò per ritornare verso le stanze degli schiavi. Sapeva che Lys avrebbe dovuto avere qualche vestito o abito particolare, ma Lena le aveva anche detto che andava bene con la camicia e i pantaloni. Non sapeva come vestirsi, non sapeva in realtà neanche come comportarsi in quei casi, eppure aveva colto lo stato di agitazione e imbarazzo anche nel viso della principessa e questo stranamente la tranquillizzava.

Si presentò di nuovo da Lys, che la guardò, sospirando pesantemente e scocciata dal fatto che era ritornata così presto.* Allora? Che ci fai di nuovo qui? *chiese, mentre finiva un ultima rifinitura sull'abito* Lena... Lei mi ha chiesto un appuntamento. *balbettò e Lys alzò il capo, questa volta veramente interessata alla cosa* Mi ha detto che devo farmi trovare tra un'ora nella mia stanza *Lys si alzò e aprì l'armadio, cercando qualcosa da farle mettere* Non ti ha detto dove vuole portarti? *Le chiese, mentre rovistava tra i vari vestiti* Se dovete lasciare il palazzo e usare un wlok, allora presumo che tu voglia indossare qualcosa di comodo *e Kara annuì, avvicinandosi all'armadio per vedere cosa c'era. Lys tirò fuori una camicia di seta bianca, completamente liscia al tatto e sotto abbinò dei pantaloni stretti neri che mostravano i punti giusti* Indossa. *Le ordinò e Kara lo fece* Metti però il resto della camicia nei pantaloni *le disse mentre si sistemava. Il pantalone riusciva a risaltare le sue curve in modo perfetto, dando comunque un tocco di eleganza al tutto.* Stai benissimo e le mostrerai il tuo bel culetto *commentò Lys, facendola arrossire, poi le passò la cintura* Metti anche questa* - *Ma il pantalone è già stret-... * - * Metti. Le cinture piacciono. * Kara non si fece domande, ma rimase confusa comunque. Indossata la cintura, Lys la fece sedere sulla sedia e squadrò il suo viso. Iniziò a truccarla in modo lieve finché non passò agli occhi e li appesantì il trucco con una matita nera. Ciò fece risaltare di più i suoi occhi chiari, anche se Kara emise un verso lamentoso. Lys ovviamente non chiedeva pareri a Kara, stava soltanto sistemando il suo aspetto e sicuramente non le importava se Kara non era d'accordo.* Mancano i capelli e visto che sei più brava di me in quelli, fa pure. Sono qui se serve una mano. *Le disse Lys e Kara si mise davanti allo specchio* Pensi che possa lasciarli sciolti? *domandò a Lys, ravvivandosi i capelli. La chioma bionda ricadde sulle sue spalle in piccole onde, adornando parte della camicia bianca* Lo sai che hai dei bellissimi capelli, ma... fossi in te, terrei il collo bene in vista. *Non capì neanche questa frase, ma decise di seguire il suo consiglio. Alzò i capelli questa volta e iniziò a lavorarli per ottenere uno chignon con una treccia laterale semplice, mentre alcune piccole ciocche erano lasciate libere. Contenta del risultato e ottenuta l'approvazione di Lys, si avvicinò alla porta per lasciare la stanza* Divertiti e mi raccomando, come al solito, voglio i dettagli *e le fece l'occhiolino. Kara sbuffò e andò in camera sua, chiedendosi se Lena fosse pronta.

Quando sentì bussare alla porta, andò ad aprire un po' agitata e si ritrovò Lena in uno splendido vestito rosso che accompagnava il colore delle sue labbra. Boccheggiò un momento e riuscì a ritrovare le parole, rendendosi conto che non voleva fare una figuraccia.* Sei... *si sporse per vedere se ci fosse la guardia, ma forse Lena l'aveva congedata, perché non c'era.* Sei splendida. *Le disse, mentre gli occhi di Kara guardavano i suoi e ogni tanto si abbassavano per dare un'occhiata alle sue labbra invitanti. Distolse lo sguardo dalla sua figura, osservando le sue mani. Portava una coperta e un cestino* Lascia, faccio io. *disse Kara, prendendo i due oggetti e seguì Lena.*



Lena: *Rimase leggermente sorpresa nel vedere Kara.

Sbatté gli occhi completamente rapita dalla visione della ragazza che aveva davanti. Dannazione Kara era bella in vestiti ma con una camicia e e dei pantaloni così stretti era da togliere il fiato. Si morse il labbro mentre la guardava sognante. Era truccata, non un trucco pesante e brutto, uno leggero e decisamente perfetto per i suoi occhi che adesso sembravano ancora più chiari e profondi del solito. Lena capì di essere persa non appena incrociò lo sguardo di Kara e si sentì annegare nei suoi occhi.

Kara parlò e lei si ritrovò ad arrossire pesantemente.* Grazie.*Sorrise* Anche tu stai bene Kara.* Notò che Kara aveva fissato per qualche secondo le sue labbra e sorrise predatrice. Sarebbe stata una lunga notte.

Quando Kara le chiese di prendere il cesto glielo passò senza alcuna remora ed iniziò a camminare, attenta a non andare troppo in fretta. Voleva gustarsi ogni momento della serata. * Dobbiamo essere silenziose Kara. Non possiamo farci vedere dalle guardie di mia madre o di mio fratello quindi seguimi, prenderemo un passaggio secondario.* Le prese la mano tirando Kara con se.

Svoltò l'angolo e giunse in un corridoio stretto.* Vieni.*

Entrarono nel corridoio, era talmente stretto che dovevano passare una alla volta e Lena non esitò ad andare per prima. Si premurò di sculettare per dare una bella visione a Kara, dopotutto dovevano divertirsi.

Una volta finito il corridoio si ritrovarono in una stanza che dava direttamente ad un'uscita secondaria del castello* Ce l'abbiamo fatta. E senza neanche trovare una guardia!* Esclamò Lena agitata. *Dei, è da tanto che non faccio una cosa del genere! Mi mancava questa scossa di adrenalina!* Rise portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.* Forza, manca poco. Vieni.* Le disse. Camminarono qualche passo prima che Lena decidesse che si, era abbastanza coraggiosa.

Prese la mano di Kara, quella che non portava il cesto, e la strinse nella sua. Arrossì leggermente nel farlo e guardò Kara sorridendo.

La camminata non fu davvero lunga, forse qualche centinaio di metri. Lena aveva pensato di prendere Nixx ma non voleva che qualcuno sapesse della sua fuga con Kara.

Camminarono per circa dieci minuti, passando tra gli alberi che circondavano il castello ma, una volta giunte in prossimità del suo luogo Lena si fermò e fece fermare anche Kara.

Frugò nella tasca trovando un fazzoletto.* Ti fidi di me?*Domandò avvicinandosi a Kara e mettendole una mano sulla guancia. La trascinò su quella pelle candida e liscia ammirandone la perfezione. Come poteva una ragazza come Kara essere sua?*Adesso ti benderò, non aver paura* Disse quando Kara le disse che si, si fidava di lei.

Le mise il fazzoletto intorno agli occhi e prese il cesto.* Questo dallo a me.* Disse con voce roca direttamente nel suo orecchio. Prese la mano di Kara incastrando le sue dita con quelle della ragazza e la tirò* Vieni con me. Seguimi* Mormorò.

Una volta arrivate, lasciò il cesto per terra e si mise dietro Kara togliendole lentamente la benda.* Guarda.* Le disse.

Con il sole ormai tramontato il panorama che si presentava ai loro occhi era stupendo, magico.

L'acqua dell'oasi era completamente nera, ad eccezione dei riflessi delle due lune di Daxam. Sorrise nel vedere che le pahir erano vigili e rendevano l'atmosfera ancora più romantica, illuminando il tutto con le loro lucine. Era il suo posto speciale. L'aveva scoperto un giorno con Vir. Erano uscite per passeggiare e, dopo aver camminato perse nei loro discorsi, si ritrovarono in quello stesso identico posto. Era perfetto per l'appuntamento che aveva dato a Kara. Era romantico, silenzioso, bello e sopratutto sicuro. Quella era una zona poco trafficata dai residenti del palazzo. *Questo è il mio posto speciale. Vengo qui ogni qual volta mi sento sola o ho voglia di urlare. E' silenzioso e gli animali non ti giudicano. * Sorrise poggiando il mento sulla spalla di Kara. La vide leggermente inquieta *Non ti preoccupare, è sicuro. Nessuno passa mai da questa zona del palazzo ed inoltre è notte. Non verrà nessuno.* Mosse le labbra sul collo della Kryptoniana senza effettivamente toccarlo. Solo il leggero sfiorarsi mandò una serie di scosse lungo la spina dorsale di Lena. Dei, come poteva farcela?* Ti piace?* Le disse cingendo la vita della donna da dietro.

Poteva un momento essere così tanto perfetto?*



Kara: *Di certo Kara non era la persona più silenziosa del mondo, ma cercò di fare del suo meglio nel seguirla con passo felpato, concentrata come se fosse in missione. Arrivate al corridoio stretto, Kara osservò Lena, cogliendo il movimento palesemente rivolto a lei e arrossì pesantemente, incamminandosi a piccoli passettini.

Al commento della principessa a fine corridoio, Kara sospirò in modo da calmarsi. Di certo quella situazione non le piaceva, perché se avessero incontrato una guardia, dovevano avere una scusa pronta e non esitare. E Kara di certo non poteva parlare al posto di Lena.

Stranamente proseguirono il cammino senza nessun intoppo, tanto che Lena si sentì sicura anche di prenderle la mano libera e Kara le sorrise dolcemente. Si infiltrarono fra la fitta flora e Kara si chiese se ci fosse una fonte d'acqua ad alimentare il tutto.

Lena si fermò vicino ad un tronco intagliato, forse era stato fatto per ricordarsi del sentiero che portava al luogo dove erano dirette. Fu sorpresa della richiesta di Lena, le chiese se si fidasse di lei. Era una domanda strana, infondo stava rischiando quella notte con lei, non che non avesse timore della situazione, eppure al semplice tocco di Lena si rese conto che tutto quello che stava provando valeva la pena.

Si fece bendare e alla sua vicinanza, rabbrividì e la seguì, stando attenta a mettere i piedi nei posti giusti. Proseguì lentamente in avanti finché Lena non le disse che erano arrivate.

Le tolse la benda e Kara poté finalmente ammirare il paesaggio davanti a lei.

Dei piccoli insetti dall'addome illuminato di luce propria, volavano intorno all'oasi, sembrando piccole stelle che, accompagnando il riflesso dei due satelliti di Daxam, formavano un planetario in miniatura.

Kara rimase a bocca aperta per lo stupore perché non si aspettava di certo che si presentasse davanti ai suoi occhi qualcosa del genere. Si chiese però se il posto fosse realmente sicuro, perché desiderava poter parlare liberamente con Lena e poterla stringere senza timori, come lei stava facendo. Non sembrava preoccuparsi della cosa e infatti tentò di rassicurarla, così Kara posò la mano su quella di Lena, mentre quest'ultima le procurava una leggera pelle d'oca data la sua vicinanza.* E' meraviglioso... *sussurrò piano, calmandosi tra quelle braccia. Si girò fra queste ultime per poter incontrare i suoi occhi e si sporse in avanti, dandole un bacio sulla guancia in segno di affetto. Kara non sapeva mai quando osare, eppure era anche la persona che più bramava, ma infondo erano appena arrivate, così si allontanò da Lena e prese la coperta per poterla stendere da qualche parte e sistemarsi più comodamente per parlare di tutto. Chiese a Lena se andasse bene il terreno e si premurò di sistemarla, posandovi il cesto in un angolo.

Aspettò che Lena si sedesse e si posizionò al suo fianco, osservando l'oasi per un istante, poi ritornò a guardare la principessa, mentre il sorriso non lasciava mai le sue labbra* Il rosso ti sta bene. *le disse* Anche se mi ricorda la prima volta in cui ti vidi vestita di questo colore. Eri così... prepotente *fece una piccola pausa, pronunciando l'ultima parola con una certa ironia* Eppure già il giorno dopo mi avevi concesso di mangiare nella tua stanza. Sarò sincera, sotto sotto non mi hai mai realmente spaventata. Mi... mi affascinavi *portò le dita vicino la sua mano, sfiorandola in piccole carezze e abbassò lo sguardo per l'imbarazzo della piccola confessione, già con le guance colorate di un rosso lieve*



Lena: *Quando Kara sistemò la coperta sul terreno si sedette e le fece segno alla ragazza di accomodarsi. Arrossì quando le disse che il rosso le stava bene e fece subito la faccia accigliata quando le disse che era una prepotente.* Ehi, non lo sono! * Esclamò fintamente offesa.* Sono la principessa e tu una schiava di guerra. Dovevo invitarti a cena per caso?* Gonfiò le guance dandole una spinta giocosa alla spalla.* Ho sbagliato allora. Perché volevo decisamente spaventarti, solo che* Rise.* Ammettiamolo, eri completamente inutile come schiava. Non sapevi neanche tagliare della frutta senza che qualcuno te lo spiegasse. Sembravi davvero un cucciolo sai?* Continuò a ridere al ricordo della faccia di Kara quando le chiese di tagliare la frutta. Strinse la mano di Kara alla sua tirandola più vicina.* E comunque anche tu mi affascinavi e mi affascini tutt'ora. Non sei come mi hanno sempre descritto voi Kryptoniani. Sei dolce, gentile, rispettosa. A volte un po' ingenua e chiacchierona ma credo sia una parte che mi intriga parecchio. Non puoi sapere quante volte ho pensato di toglierti questa ingenuità.* Si avvicinò a lei prendendola per il colletto e, così facendo, i loro volti furono separati solo da pochi centimetri* Inoltre sei bellissima in questo completo e l'unica cosa che vorrei fare ora è strappartelo di dosso e farti arrivare a picchi di piacere che non puoi neanche immaginare* Soffiò sulle sue labbra con un sorriso maligno. Uscì la lingua e leccò le labbra di Kara lentamente e languidamente.* Ma forse dovremmo aspettare e mangiare qualcosa. Cosa ne pensi, mia dolce Kryptoniana?* Lasciò il collo ma non si mosse di un centimetro, continuando a desiderare quelle labbra sulle sue in maniera spropositata.*



Kara: *Dalle parole di Lena si era resa conto di come era parso il suo aspetto quel giorno. Si ricordò di come le aveva insegnato a fare cose sconosciute per lei e della pazienza che aveva usato senza mandarla via. Sorrise, arrossendo alle parole di Lena e la sua vicinanza imporporò ancor di più le sue guance* Dannazione... *imprecò a bassa voce e si sporse per chiudere le distanze, pronta a riassaggiare le sue labbra, ma non lo fece. Cambiò strada dopo averle sfiorate sollecitandole e avvicinò la bocca al suo orecchio* Cosa vuoi da me, Lena?... *chiese con tono di voce rauco, abbassando il viso e baciando la pelle sottostante. Arrivò alla linea del suo collo posandovi le labbra appena umide, poi ritornò al suo orecchio e continuò* Lascia che ti dica una cosa. Lo sanno tutti cosa fanno ai loro schiavi i Gand, ma dimmi. Vuoi solo che io sia consenziente per una notte di passione, oppure cerchi qualcosa che vada oltre all'attrazione fisica? Dimmi cosa devo aspettarmi da te per favore, o non potrò di nuovo congiungere le mie labbra sulle tue prima di una risposta.



Lena: *Stava per gustarsi finalmente il tanto ambito premio quando Kara spostò le labbra facendole combaciare con la pelle sotto il suo orecchio. Rabbrividì al suo tono caldo ed eccitante e alla sensazione delle labbra della ragazza.

Ghignò malignamente alle parole di Kara e le prese il volto, alzandolo dal suo collo e portandolo vicino alle sue labbra. Stava smaniando per baciarla, voleva davvero farlo. Ma poteva aspettare ancora qualche minuto e tenere Kara ancora sulle spine* Ma io non sono un Gand, sono una Luthor, Kara.* Passò lentamente il pollice sul suo labbro, gli occhi incatenati tra loro in una sfida che, probabilmente, nessuna delle due voleva perdere. * Tu, cosa vuoi Kara? Ti concederesti a me per una notte o vuoi che la cosa si ripeta ancora.* Si avvicinò, i nasi che si scontravano tra loro* Ancora.* I respiri su unirono * E ancora?* Le domandò dando a lei la possibilità di baciarla o di rifiutare. *



Kara: *mosse le labbra a sfiorare le sue in un tocco leggero e parlò da quella distanza* Lena, ti bacerò solo se mi risponderai. *ritirandosi infine indietro con il capo, il giusto per guardarla negli occhi* Se vuoi sapere cosa voglio, sarò sincera. Lo sai che ti voglio Lena. Ti ho concesso il mio primo bacio e qualsiasi cosa accadrà sarai la mia prima volta e... *abbassò lo sguardo in imbarazzo* Dimmi solo che tutto quello che vuoi non è solo... *scosse il capo e si voltò per osservare la piccola oasi davanti a loro e deglutì nervosamente. Avrebbe voluto baciarla senza timori e paure, eppure aveva bisogno di essere rassicurata perché era confusa. Lena aveva detto che avrebbero dovuto parlare e Kara aveva bisogno di sapere cosa si aspettava da quella relazione che stavano per avviare.*



Lena: *udì le parole di Kara e provò solo un gran senso di felicità* Kara, Kara. A volte sei proprio stolta sai? * Le mise una mano sulla guancia costringendola a voltare il capo verso di lei. Le tracciò con pollice un leggero cerchio sulla guancia nel tentativo di calmarla.* Pensi davvero che io sia così?* Assunse un volto triste nel sapere che Kara non si fidava di lei.*Pensi davvero che io sfidi il principe per chiunque? *Sorrise affettuosamente* Pensi davvero che farei tutto quello che ho fatto per altre persone? Pensi che coccolerei una mia schiava qualunque? Pensi che se volessi solo quello da te non l'avrei già preso con o senza il tuo consenso? * Le diede un bacio sulla guancia nel tentativo di farla calmare.* Pensi che avrei portato chiunque qui?* La guardò negli occhi seriamente. *Perché Kara, se lo pensi vuol dire che di me non hai capito niente.

Guardami. Sono la principessa di un pianeta e sto parlando con te, una schiava di un pianeta con cui sono in guerra. Ti ho fatto mangiare al mio tavolo, hai dormito nel mio letto, ti ho abbracciata, coccolata, trattata sempre con riguardo. Davvero pensi che l'abbia fatto solo per fare del sesso con te?* Sorrise. *Non l'ho fatto per questo Kara. Tu mi interessi. Tanto. E se me ne darai l'opportunità userò ogni giorno della mia vita per dimostrartelo. Magari non potremmo vivere *Indicò se stessa e Kara *in pubblico, Rhea ci ucciderebbe entrambe, ma possiamo farlo in privato finché non riuscirò a mandarti su Krypton dove mi aiuterai a creare la pace.* La guardò con infinito affetto. *Ma per ora quello che posso offrirti è il mio cuore e il mio corpo. Oltre al mio rispetto incondizionato quando saremo sole.* Pronunciò le parole solennemente. Quasi come se fossero dei voti.* Quindi dimmi, ti sta bene questo? Puoi accettare di vivere questo casino con me?



Kara: *si accigliò, voltandosi verso Lena. Inizialmente era stupita per le sue parole. Finché non si spiegò e Kara si rese conto che era stata una stupida a voler chiedere una conferma, ormai spaventata e confusa dalla maschera di provocazione che era solita indossare. Invece adesso le stava parlando con il cuore in mano e Kara provò un briciolo di vergogna per non essersi resa conto di quanto fosse importante per Lena e dei sentimenti che provava per lei.

Alle parole della principessa, gli occhi le divennero lucidi. Era pronta a lasciarla andare però le stava comunque chiedendo di... amarsi?

Sapeva il finale che avrebbero avuto, ma voleva comunque vivere il resto di quei giorni con lei e questo la commosse immensamente. Annuì alla sua domanda* sì *deglutì e le prese il viso tra le mani, sporgendosi verso di lei* Sì, lo voglio... *e finalmente chiuse le distanze, posando le labbra su quelle di Lena in un bacio dolce e desiderato. Un lieve sorriso non lasciava il suo volto, mentre delle lacrime le bagnarono il viso, scendendo lungo le sue guance. Scivolò con la mano destra sulla linea del suo collo, fino a carezzare la nuca con la punta delle dita e decisa, tracciò il labbro di Lena con la lingua, pronta a seguire qualche consiglio di Lys, anche se non aveva troppe idee sul come proseguire. Infondo Lena sapeva a cosa andava incontro e probabilmente non si sarebbe lamentata conoscendo Kara. Sapeva che era imbranata e le piaceva anche per questo.*



Lena: *Quando sentì le labbra di Kara sulle sue sorrise nel bacio. Finalmente poteva gustarsi il sapore della ragazza senza la paura di morire o di non fare più ritorno a casa. Sentì la mano di Kara sul suo collo e rabbrividì al tocco. La lingua di Kara le stava già facendo provare sensazioni mai viste e decise di osare di più. Forse non era la scelta migliore correre ma non riusciva ad aspettare. La sua pazienza era scoppiata nel momento in cui Kara aveva poggiato le proprie labbra sulle sue. Morse le labbra della ragazza e, quando riuscì a trovare un'ingresso si spinse in avanti intrappolando la lingua di Kara nella sua bocca.

Succhiò leggermente Kara godendosi il suono che fece, immaginò che la cosa le stava davvero facendo piacere.

La spinse verso il basso, intrappolando il suo corpo tra il proprio e la coperta quando si accorse che Kara era a disagio.* Non faremo niente che non vuoi, Kara.* Le disse baciandole la fronte e il naso. *Non c'è bisogno di correre, non vado da nessuna parte.* Le disse.* Anche se...* Sorrise.* Mi piacerebbe far questo anche per tutta la notte se non ti dispiace. *Rise riprendendo da dove aveva lasciato.

Intrappolò Kara ancora una volta sotto di se e fece scorrere la mano lungo i fianchi della ragazza, stringendoli leggermente. Era bella, dannatamente bella e sensuale e voleva farla sua a qualunque costo. Poteva farlo. Doveva solo aspettare ancora un pochino e, finalmente, Kara sarebbe stata solo sua.

Spinse il viso lungo il collo di Kara, decisa a marchiarla come sua proprietà e iniziò a succhiare poco sopra la giugulare.

-Dei- Pensò quando sentì il mugolio roco della donna sotto di se. La mano, quasi dotata di vita propria risalì lungo il fianco fino a soffermarsi sul seno. Non lo toccò. Lasciò semplicemente la mano ferma in attesa di una conferma di Kara.* Posso?* Le chiese ad alta voce perché voleva farle capire che il suo pensiero fosse molto importante.*



Kara: *Era la prima volta in vita sua che si sentiva in quel modo. Le guance calde, il respiro appesantito e l'eccitazione che sentiva crescere internamente, spinta dalla passionalità di Lena. Accompagnò i movimenti della lingua della principessa con la sua usando la dovuta calma e assaporando il momento. Lasciò fuoriuscire un verso dalle sue labbra e si lasciò intrappolare sotto di lei, osservando prima le sua bocca rossa e il rossetto sfatto, poi i suoi occhi più scuri del solito e non solo perché era ormai quasi buio.

Si sentì per un attimo in imbarazzo perché non sapeva Lena cosa si aspettasse quella notte da lei. Si rassicurò grazie al tono di voce della principessa e ai suoi baci confortanti, sorridendo alla confessione del suo desiderio. Anche lei avrebbe voluto restare lì per tutta la notte a godere delle sue attenzioni.

Lena scese giù con la bocca, le sue labbra si posarono sul collo ed iniziarono a succhiare un lembo della sua pelle. Le scappò un mugolio soffocato e degluitì, posando una mano dietro il collo di Lena e lasciandole più spazio inclinando il capo.

La mano della principessa risalì, adagiandosi sul suo seno e la richiesta di Lena le fece capire quanto fosse veritiero il discorso che le aveva fatto. Le sorrise con dolcezza e timidamente non rispose a voce, anzi, usò più i gesti. Mosse la mano dal collo di Lena e la spinse giù, fino ad arrivare al suo seno destro e la posò su quella della principessa. Fu il tacito consenso, a Kara andava bene ma era imbarazzata per parlare.

Si morse il labbro inferiore, riabbassando lo sguardo sulla bocca di Lena e la fece riavvicinare al suo viso, facendo uscire per la prima volta una certa intraprendenza che non la caratterizzava. Lasciò che le loro labbra si ricongiunsero, muovendole su quelle di Lena e si spinse delicatamente con la lingua ad incontrare la sua, lasciando piccoli tocchi fugaci nello sfiorarsi per poi scappare di nuovo e infine rincontrarsi*



Lena: *Si sentì tremendamente eccitata quando Kara posò la mano sulla sua dandole il consenso. Questa ragazza, per quanto pura e dolce, si stava rivelando la morte di Lena. Non sarebbe sopravvissuta. Probabilmente sarebbe morta di una morte lenta e soddisfacente.

Si sorprese quando Kara mosse le labbra sulle sue e nel sentire la lingua di Kara. Era sfuggente e timida proprio come lei. La carezzò con la propria, cercando di calmarla e di farle capire che non doveva correre.

Ricordandosi del consenso iniziò a muovere la mano sul suo seno. Era morbido, tondo e perfetto. Voleva tremendamente toccarlo sotto i vestiti ma le aveva promesso che non avrebbe corso e, anche a costo di farsi un bagno freddo in questo preciso istante, avrebbe mantenuto la sua promessa.

Massaggiò il seno, godendosi di quei piccoli mugolii che Kara emetteva ogni tanto.

Dei, era difficile fermarsi quando si accorse che Kara non indossava il reggiseno.

Poteva sentire il capezzolo sotto la palma delle sue mani.

Una malsana idea le venne in mente e ghignò. Le baciò ancora una volta le labbra in un bacio veloce e casto prima di scendere in basso. Succhiò ancora una volta laddove un piccolo segno violaceo aveva iniziato a formarsi. Voleva marcarla e far sapere a tutti che questa donna era sua.

Quando si ritenne abbastanza soddisfatta scese ancora sino a poggiare le labbra sul capezzolo di Kara. *Non sai quanto vorrei toglierti la camicia.* Le disse baciandolo. *Ma è meglio che per questa notte tu la tenga. *Concluse succhiando direttamente sopra di esso ed emettendo un gemito strozzato quando, anche con la presenza della camicia, lo sentiva nella sua bocca duro ed eretto. *Per gli dei Kara.* Disse continuando a giocherellare con il seno di Kara. *Devo...* Spostò leggermente il viso da quel seno maledettamente eccitante e la guardò in viso.

Inghiottì la saliva quando osservò la ragazza sotto di lei. Kara aveva gli occhi vitrei, le labbra gonfie e i capelli spettinati ma, agli occhi di Lena sembrava bellissima. La mano, prima impegnata sul suo seno, risalì sino a posarsi sulla sua guancia.* Devo fermarmi, altrimenti verrò meno alla mia parola Kara e ti prenderò qui, seduta stante.* Le disse scivolando lontano da lei e sdraiandosi al suo fianco. Le prese la mano e la tenne tra le sue poggiandola sul suo ventre e giocherellando con le sue dita. *Dei Kara. Non puoi neanche capire quanta forza di volontà ci voglia per staccarmi da te quando hai questo sguardo.* Si girò leggermente fino a che il suo volto e quello di Kara non erano a pochi centimetri uno dall'altro. *Ma ti ho dato la mia parola ed intendo mantenerla.* Sorrise e si avvicinò per un bacio veloce e casto.* Ma sappi solo che è molto difficile trattenermi con te quando fai quei mugolii tanto eccitanti.* Le fece l'occhiolino cercando di metterla in imbarazzo. Era troppo divertente sfotterla anche in questi momenti. E, sopratutto, aveva bisogno di stemperare tutta quella tensione sessuale.*



Kara: *soffocò dei piccoli mugolii nella bocca di Lena a causa dei movimenti della mano sul proprio seno. Quando le labbra si staccarono, si imbarazzò per lo sguardo che Lena le rivolse e dopo un frettoloso bacio, Lena iniziò a scendere con il capo. Si attaccò di nuovo al suo collo nello stesso identico punto e quando Lena sembrò essere compiaciuta, scese ancora di più e iniziò a parlare con la sua maledettissima voce eccitante. Le labbra appoggiate al petto sulla stoffa della camicia, fecero arrossire violentemente kara, che, dopo la confessione di Lena, non riuscì a mantenere il gemito che uscì dalle sue labbra quando la principessa osò sul punto più sensibile del suo seno. Ciò le provocò ancor più imbarazzo e imporporò le sue guance di un rosso acceso. Non che a Kara dispiacesse quello che le stava facendo, anzi. Avrebbe desiderato dirle che andava bene, avrebbe voluto invogliarla spingendo il suo capo sul proprio petto, eppure c'era una voce che le diceva che non era il momento giusto. Kara voleva prenderla con più calma, infondo velocizzare completamente la loro relazione sarebbe stato troppo per entrambe.

Kara passò le mani sul viso, come per trattenere tutte le sensazioni che stava provando in quel momento, finché Lena si rese conto che stava andando troppo di fretta.

Strofinò il viso contro la mano che Lena aveva posato sulla sua guancia ed annuì alle sue parole, ancora un po' scossa dal calore che sentiva ribollire nel suo interno.

Lena si era sdraiata al suo fianco e Kara inclinò il capo per osservarla, mentre continuò a parlare fino a farla di nuovo arrossire. Per Rao, non poteva riuscire a tranquillizzarla soltanto senza fare una battuta sullo stato in cui l'aveva ridotta qualche secondo prima.* Sei una maledetta daxamita *pronunciò fintamente seria e con le guance di nuovo rosse. Si voltò per calmarsi e guardando il cielo, si rese conto che la notte stava diventando sempre più buia e che avrebbero dovuto accendere qualcosa per poter vedere meglio e proseguire la serata. Prese un gran respiro e si voltò di nuovo verso la principessa che teneva ancora la sua mano e gliela carezzava. Sembrava che si fosse calmata anche lei e le sorrise dolcemente* Sappì che... *sussurrò a bassa voce* Non dovrai fare più nulla finché non prenderò l'iniziativa io *Le disse scherzosamente, quasi come per punirla per l'ultima cosa che aveva fatto.* Che ne dici se mangiamo qualcosa? *le domandò infine, guardando il cestino al fianco di Lena*



Lena: *Rise alle parole di Kara.* Da quando fai l'intraprendente Kara?*La guardò col sopracciglio alzato in segno di scetticismo* Finiremo come due vecchie bacucche allora* Concluse ridendo. Sollevò il busto prendendo il cestino e avvicinandolo a se stessa.

Accese la lampada per fare chiarezza e iniziò ad uscire le vettovaglie mettendole sulla coperta. Prese il primo e vi fece due piatti, uno per sé con una porzione normale ed uno per Kara, con una porzione esagerata.*Sai, anche se stiamo insieme queste cose dovresti continuarle a fare tu. Dall'ultima volta che ho controllato sei tu la schiava. * Rise passandole il piatto. *Ma oggi è diverso e te lo concedo.* Stava per baciarla ma si tirò indietro. Kara l'aveva sfidata? Benissimo. Avrebbe atteso una sua mossa. Infondo la pazienza era una delle sue tante virtù.* Buon appetito Kara.* Le disse prendendo una forchettata del primo e portandola alle labbra molto lentamente. I suoi occhi non lasciarono mai quelli della bionda davanti a lei mentre, con assoluta calma, apriva le labbra per mangiare.* Mmmh *Gemette in maniera esagerata.*Assaggialo. Ha un sapore spettacolare* Le disse leccandosi le labbra sensualmente.

Kara le aveva detto di aspettare? L'avrebbe fatto. Ma niente e nessuno potevano impedirle di stuzzicare la bionda sino a portarla all'esasperazione.*



Kara: *alle parole di Lena si offese un po'. La principessa non sembrava darle fiducia in quello che disse e la osservò mettersi seduta. Eppure Kara non pensava di essere poco passionale o altro, anzi.

Si mise seduta anche lei, osservando Lena che si dava da fare. Accese una piccola lampada graziosa. La luce non era accecante, ma tenue, il giusto per rendere l'ambiente attorno a loro illuminato, ma al contempo ancor più romantico.

Lena iniziò ad impiattare e Kara sorrise alle sue parole. Quando si avvicinò per baciarla Kara stava per sporgersi, ma Lena si ritirò e la kryptoniana la guardò incuriosita. Era la prima volta che si comportava in quel modo. Era forse per quello che le aveva detto prima?

Quando la principessa iniziò a mangiare, Kara si vergognò per quello che passò per la sua mente. Eppure era stata così ingenua finora e conoscere quel desiderio nuovo che non aveva mai provato per nessuno, la faceva imbarazzare.

Distolse lo sguardo e iniziò a mangiare anche lei il piatto che le aveva offerto prima Lena. Era ottimo come qualsiasi piatto preparato da Krex, qualsiasi cosa esso sia. Infatti non riuscì a riconoscere il gusto da ciò che aveva mangiato fino ad ora.* Sai, non penso che sarò sempre io a servirti in queste occasioni *le disse, voltandosi verso di lei* Sei più carina quando fai qualcosa per me. Mi fa sentire importante *posò la mano sulla coscia di Lena e la strinse con delicatezza, allungandosi per darle un bacio sulla pelle scoperta della spalla* E sappi che ti sorprenderò quando meno te lo aspetti. Perché non sono immune alle tue provocazioni, miss Luthor. *prese un piccolo boccone dal proprio piatto e lo portò alla bocca, mangiandolo* comunque hai ragione, è veramente ottimo. E se non riprendiamo gli allenamenti, con le porzioni che mi lasci potrei iniziare ad ingrassare seriamente.



Lena: *Sorrise. *Mi piace vederti mangiare Kara, è più forte di me. Fai questa faccia tutta contenta quando mangi.* Rise. * E per il peso ho qualche idea sai? *Le fece l'occhiolino.

Si appoggiò con la schiena all'albero dietro di se. * Mi piace qui. *Le disse lasciando il piatto sulla coperta.* È sempre calmo e rilassante. * Chiuse gli occhi * Sai... Sei la prima persona che porto qui dopo Vir, ma lei non conta perché ho scoperto il posto con lei quando eravamo ragazze. * Le disse mentre la osservava mangiare felicemente. Tacque per qualche minuto, lasciando il tempo a Kara di concludere il piatto. * Ti va di venire qui? Mi piacerebbe abbracciarti se non hai nulla in contrario. *Le chiese facendole segno di avvicinarsi a lei. *



Kara: *Alla frase di Lena, iniziò a mangiare con gusto il suo piatto, convinta dal fatto che la principessa avesse un'idea per farla dimagrire. Non si era resa conto del doppiosenso, troppo intenta a gustarsi il buon cibo.

Intanto si guardò in giro, beandosi di nuovo dell'aspetto del posto dove Lena l'aveva portata, mentre la ascoltava parlare. Era contenta perché si sentiva importante infondo. Finito di mangiare, mise il suo piatto a fianco a quello di Lena e gattonò verso di lei per avvicinarsi e sistemarsi tra le sue braccia. Appoggiò la guancia contro la sua e si strofinò appena contro la sua pelle* Piace anche a me qui. Sono contenta che tu mi ci abbia portata e devo confessarti una cosa. Ero gelosa di Vir, perché pensavo fosse una tua ex... *le scappò una piccola risatina* è davvero imbarazzante ammetterlo.



Lena: *Rise nel vedere Kara che gattonava verso di lei comportandosi come un wlok.* Ora capisco perché Nixx ti tratta come un suo cucciolo sai?*Scosse la testa ridendo. La tirò a se stringendola per la vita.* Vir e io?* Iniziò a ridere. *Oddei no! È quasi una sorella per me.* continuò a ridere a crepapelle. *Scusa. È solo che... Io e Vir. È come se ti dicessi che penso che tu sia stata con tua sorella o tuo fratello Kara! *Prese un respiro profondo cercando di calmarsi.* Piuttosto. Visto che siamo qui...*Le prese il viso dandole un leggero bacio sulle labbra senza approfondirlo* Perché non mi parli di... *Si fermò a pensarci. *Argo city? Si chiama così?* Le domandò sinceramente confusa. *Ricordo di esserci stata da bambina, quando ero ancora una Luthor di nome e di fatto.* Si lasciò andare ai ricordi. *Ricordo di aver conosciuto una bambina lì, chissà magari eri proprio tu.* Sorrise guardando le stelle. *Le stelle sono bellissime sta sera.*Le toccò la guancia *Certo, tu sei meglio ma anche loro non son da meno.*Le disse seriamente. Poggiando il capo sulla spalla di Kara e godendosi la calma della serata. *



Kara: *Arrossì lievemente al commento e le rispose* Sì, anche se in realtà penso che sia la compagnia a rendere il tutto migliore. *e alzò il capo, guardando il cielo stellato, forse rivolgendosi proprio verso la direzione di Krypton. Pensò per un attimo alla domanda di Lena, ricordando qualcosa della sua infanzia, un piccolo momento di un giorno ufficioso, di quelli che promettevano essere noiosi.*

Lena non ho fratelli o sorelle. In realtà mi sono sempre sentita molto sola e cercavo di legarmi ai grandi e ai loro discorsi. Però non riuscivo a capire perché non potevo partecipare alle loro riunioni ed ero considerata troppo piccola per farlo. Anche perché se ricordi bene entrai durante la firma del rinnovo del trattato di pace quando ero molto piccola *ridacchiò di nuovo a quel ricordo e allo spavento che fece prendere a Rhea* E indovina un po'? L'anno dopo rimasi a casa ad Argo City perché i miei non mi portarono con loro in capitale per il trattato di pace. Rimasi con la tata in modo da non poter combinare nessun guaio come era mio solito fare. Quando tornarono, c'erano delle persone con loro, le avevo viste alcune volte insieme alla famiglia reale di Daxam. Sinceramente non li conoscevo. Però c'era una bambina che si appiccicò a me. Mi chiese se volessi giocare con lei e mia madre ovviamente mi raccomandò di trattarla bene. Era una daxamita mooolto curiosa e forse un po' viziata. Si impuntò perché voleva il mio robot domestico, Kelex. Era talmente allarmato che stava per inviare un codice di autodifesa, infatti dovetti chiedergli di non farlo. Poi pian piano con pazienza cercò di rispondere a tutte le domande fluenti di quella piccola daxamita nel suo modo professionale. Mi manca quell'ammasso di circuiti.

Per calmare la bambina alla fine decisi di assecondarla e giocai con lei a uno stupidissimo gioco che aveva scelto... Certo, voi daxamiti dite che noi kryptoniani siamo noiosi, ma credimi quel giorno fu il più noioso della mia vita. *raccontò con un sorriso divertito sul volto al ricordo di quella petulante bimba che, nel suo vestitino colorato, si imponeva di volere il suo robot*



Lena: *La fissò sconcertata* Non dirmelo. *Iniziò quindi a ridere a crepapelle* La Kryptoniana eri tu! Oddei* Si tenne la pancia* I miei genitori mi lasciarono con una bambina quando viaggiammo su Krypton. Non so precisamente perché eravamo lì. Probabilmente accompagnammo la famiglia reale nella firma del trattato.* Sorrise al ricordo della sua famiglia* Sai, mio padre era un uomo curioso e come poteva amava visitare nuove terre* Poggiò una mano sulla coperta distendendosi meglio* Visitammo Argo City quella volta. Ero ancora una bambina ma ricordo di averti odiata tantissimo quando non hai voluto darmi il tuo robot.* Si sforzò per ricordare la giornata, i ricordi erano confusi e sfocati.* Ero così invidiosa che tu avessi un amico come Kelex sai? Lo volevo anche io ma tu non hai voluto regalarmelo.* Fece la faccia piccata.* Lo voglio ancora sai? * Le disse sinceramente.* E comunque, Kara, non ero noiosa. Ero solo una bambina!* Le disse borbottando* Come puoi dire che il gioco della famiglia fosse brutto, paparino?* Si morse il labbro inferiore tentando di reprimere un sorriso ai ricordi che le vennero tutti insieme.* Se non ricordo male tu eri il paparino, io la mamma e Kelex il bambino.* Rise.* Quanto avrei voluto avere la foto che ci scattò, sarebbe stata bella sai? * Le disse.* Quanti bei ricordi.* Si stese sul telo tirando Kara in un abbraccio.* Ricordo anche di averti dato il mio primo bacio sulla guancia quando sono dovuta andare via.* Le fece l'occhiolino baciandole il naso.* Chi l'avrebbe mai detto, la mia schiava è stata anche il mio primo bacio, quanta ironia* Rise.*



Kara: *Quando finì il racconto, si voltò verso di Lena e di certo non si aspettò di trovarla con quell'espressione. Il suo viso presentava una nota di sorpresa e sbigottimento che fu presto coperta dalla forte risata che riecheggiò intorno a loro.

Non capì quella reazione, finché Lena non si spiegò e Kara spalancò la bocca, mentre i ricordi risalirono nella sua mente, cercando di ritrovare i dettagli che era riuscita a cogliere allora. Gli occhi verdi vispi e i capelli un po' più chiari del nero mogano che accompagnavano ora la donna adulta che Lena era diventata. La pelle pallida, ma colorata con un lieve tocco rosato sulle guanciotte piene di quel ricordo. Kara ricordava meglio di Lena perché era di due anni più grande di lei, anche se non sembrava. Lena avrà avuto 5 anni, mentre lei 7 e sorrise divertita dalla casualità della situazione. Si erano incontrate anni prima e, anche se erano due bambine, Kara ricordò il gesto di quella piccola daxamita come se fosse successo solo il giorno prima. Quel bacio inaspettato e tremendamente vicino alle sue labbra le aveva riempito il petto di calore e si ricordò della vergogna che provò nel provare quell'insolita sensazione che, per il resto della sua vita su Krypton, non riuscì più a provare. Eppure quel ricordo l'aveva seppellito nei meandri della sua mente e si rese conto di quanto risultasse familiare quello che provava per Lena solo adesso che il puzzle sembrava essere completo. Quella sensazione l'aveva sentita più volte con la Luthor al suo fianco, anche solo incrociando il suo sguardo in quelle sere tiepide daxamite, mentre lei leggeva e Lena studiava. E per quanto avesse voluto ignorare il tutto, con Lena inconsciamente si era ritrovata a sorriderle con naturalezza e a rivolgerle quella gioia che non poteva nascondere.

Si stese al suo fianco, lasciandosi avvolgere dalle braccia di Lena e alzò una mano a carezzarle il viso come a coglierne ogni linea.* La foto è molto bella. *commentò Kara, perché l'aveva vista il giorno stesso in cui l'avevano scattata* Sarà ancora nascosta da qualche parte nel database di Kelex. E comunque non potevo darti Kelex perché è il robot domestico della casata degli EL da generazioni.

Lena: *Chiuse gli occhi godendosi il tocco della bionda* Ah si? Hai ancora la foto? * Le chiese sorridendo.* Un giorno vorrei vederla, magari quando finalmente Daxam e Krypton saranno in pace riuscirò a venire da te e me la farai vedere.* Le sussurrò in silenzio, facendo strofinare i loro nasi in un gesto intimo.*



Kara: *L'idea che Lena e lei sarebbero riuscite a portare la pace fra i loro due pianeti le era quasi impossibile da immaginare, però non per questo poteva arrendersi. Le sarebbe piaciuto presentarla alla sua famiglia in modo diverso e farla restare qualche giorno su Krypton per farle conoscere i suoi posti preferiti, farle vedere di nuovo la sua camera e magari giocare di nuovo con Kelex. Cosa che chiaramente non era propriamente facile da far accadere. Krypton non era più lo stesso di quando erano bambine. I segni della rottura del regime politico presente erano evidenti e Kara sapeva che sua zia Astra con il suo compagno Non avevano idee differenti dal consiglio di Krypton e alcuni cittadini appoggiavano le loro idee di pensiero.

Tutti i suoi pensieri sul suo pianeta vennero interrotti dalla vicinanza di Lena e Kara non poté evitare di sorriderle e decise di dare tutta la sua attenzione a Lena almeno per il resto della serata. Infondo era il loro primo appuntamento* E tu eri così... presa nel dare i tuoi ordini. Nata per comandare. *pronunciò ironicamente e ridacchiò continuando a ricordare sempre più dettagli.* Certo che far passare Kelex come nostro figlio, ce ne voleva di fantasia. Comunque eri veramente una bella bambina. *questa volta la guardò intensamente negli occhi* E anche a quel tempo eri veramente un bel tipetto. Mi ricordo del bacio... eccome se me lo ricordo. Mi salutasti chiamandomi paparino e mancava poco che non mi centravi le labbra. Eri quasi riuscita a rubare il mio primo bacio, ma dopo tutti questi anni alla fine, eccoci qui. *avvicinò il viso al suo tanto da sentire il suo caldo respiro.* Ti ho odiato anche io *sfiorò la bocca di Lena con le sue labbra e poi si allontanò dispettosa*

Lena: *Rise alla frase di Kara.* Però lo volevo davvero Kelex. Era davvero stupendo. Parlava a macchinetta ma sapeva fare un sacco di cose. Sai, penso sia stato il figlio migliore che abbia mai avuto.*Si fermò un momento, dimenticando di respirare, quando Kara la fissò così intensamente.* Oh avanti, era una cosa innocente, non volevo davvero rubarti il primo bacio. Volevo essere gentile con te perché eri stata dolce nel subire i miei ordini.* Rise al ricordo. Quel giorno aveva trascinato Kara per tutta la stanza costringendola a giocare ai suoi giochi.* Non ci crede nessuno che tu mi abbia odiato, avanti ammetti che mi volevi già allora* Stava già per pregustarsi un bel bacio quando la bionda si tirò indietro. Ghignò maleficamente mentre preparava la sua risposta*

Sai paparino,* Si avvicinò facendole l'occhiolino prima di baciarla languidamente. Fece scivolare lentamente la lingua nella bocca di Kara mentre con la mano scese lungo il suo corpo. Strinse il fianco di Kara e portò avanti la gamba tanto da farla strofinare tra quelle della bionda. Inghiottì un gemito al calore che si irradiava dalla ragazza* Io sono nata per darti ordini.* Le disse a bassa voce leccandole leggermente le labbra, tentando di morderle.

Si sistemò meglio sopra la bionda e le prese le mani tirandogliele sul capo bloccandola quindi sotto il suo corpo.* E tu sei nata per sottostare ai miei ordini. * Si chinò per baciarla ma, all'ultimo secondo, puntò alla gola dove succhiò abbastanza da far uscire una forma violacea.* E questi segni rimarcano il fatto che mi appartieni* Le disse accostandosi al suo orecchio. Parlò a voce bassissima, come a voler nascondere al mondo quello che voleva dirle.* Perché tu sei mia, Kara. *Le leccò il lobo mordicchiandolo* Sempre se la cosa ti sta bene. Lo vuoi Kara? Vuoi essere mia?* Le chiese continuando con le sue movenze. Riuscì finalmente a far incastrare la gamba tra quelle di Kara e, lentamente, mosse la coscia gustandosi il volto, ma sopratutto i suoni, della donna sotto di se.*



Kara: *la bocca sicura di Lena, mentre si spingeva con il suo corpo sul suo, provocò di nuovo quell'insopportabile sensazione di insoddisfacimento in Kara. Il tono di voce così mellifluo e malizioso della principessa rendeva ancor più difficile una reazione di opposizione e Kara sembrava che volesse lasciarsi inebriare dalle sensazioni che stava provando in quell'istante. Le ritornarono in mente alcuni passi che lesse del libro, qualcosa che non era riuscita a comprendere ma che probabilmente ora comprendeva. Era forse questo il piacere della possessione? La smaniosa voglia incontrollata di concedersi senza remore?

Quando Lena posò la bocca per l'ennesima volta sul suo collo, succhiando parte della sua pelle, Kara emise un verso infastidito. Aveva quasi ripreso parte del buon senso, finché non si ritrovò di nuovo a perdersi. Lena era così maledettamente eccitante mentre le poneva quella domanda che, in occasioni differenti, Kara non avrebbe mai risposto. Eppure aveva quella capacità di persuaderla che la faceva sentire debole. Aprì la bocca per rispondere e ne uscì un filo di voce timido e implorante* sì... *La gamba di Lena si mosse, strofinandosi contro il punto sensibile di Kara e questa volta non poté evitare di emettere un gemito di piacere, arrossendo violentemente sulle guance* L-Lena *deglutì sperando di riprendere la capacità di parlare. Le era difficile e aveva le mani bloccate sotto il peso della principessa, quindi non poteva fare molto.* Per favore... f-fermati *chiese con tono non convinto, ma sapeva che non era il momento giusto. Kara non voleva che succedesse in quel modo e non in quel momento, per quanto la notte si presentasse magica nel luogo dove Lena l'aveva portata. Stava facendo un grosso sforzo per parlarle e sperare che la ascoltasse. Infondo Kara la voleva quanto lei, ma era anche la prima volta che provava quel genere di emozioni. Erano troppo intense per la kryptoniana e voleva godersele gradualmente, così da abituarsi a quel modo diverso di legarsi e imparare a lasciarsi andare a quella passione primitiva sconosciuta*



Lena: *Quando udì l'assenso di Kara strofinò la gamba tra le sue con più decisione. Dei, come poteva fermarsi quando Kara era così invitante sotto il suo corpo. Sentì il suo gemito e ne fece uno di riflesso. Pensò che Kara fosse pronta. La guardò in viso, completamente rossa e con il fiatone. L'apoteosi della bellezza.

Quando il suo nome sussurrato arrivò al suo orecchio rallentò i suoi movimenti confusa e guardò Kara. Il volto della ragazza era imbarazzato, forse a disagio.

Si staccò immediatamente da lei.* Oddei, perdonami Kara. * Le sussurro. *Mi dispiace. Solo...* Le rilasciò le mani e si spostò dal suo corpo.* È così difficile mantenermi quando sei... Così.* Le fece segno, indicandola.* Ma ho promesso che non avrei corso. Non voglio metterti a disagio. Perdonami.* Si sedette lontana da lei, come a voler tenere le distanze per paura di non riuscire a controllarsi.* Riesci a farmi diventare così disperata.* Si ravvivò i capelli ormai fuggiti dalla costruzione della crocchia tentando di calmarsi. Una volta che si sentì abbastanza pronta si avvicinò alla ragazza.* Ma hai ragione, stavo correndo troppo. Perdonami.* Le mise una mano sulla coscia. Senza muoverla, semplicemente voleva farle sapere che era lì per lei e che non era arrabbiata.* Però Kara...*Sorrise.* Non puoi biasimarmi se l'unica cosa che vorrei fare ora è l'amore con te.* Le disse arrossendo. Forse aveva esagerato con i gesti ma Kara doveva sapere che non voleva solo il suo corpo. * Ma saprò trattenermi finché tu non sei pronta. Solo... Se vedi che sto esagerando fermami.* Le disse, provando a metterla a suo agio.* Ora dimmi... Ti piacerebbe fare qualcosa adesso? Sono disponibile ad ogni tua richiesta. * Le disse sperando intimamente che Kara le dicesse di continuare.*



Kara: *Prese un profondo respiro per calmarsi ora che Lena l'aveva liberata. Si mise a sedere mentre ascoltava le scuse che fuoriuscivano dalla sua bocca e Kara scosse la mano* Non è successo niente *le disse* Non devi scusarti. *Posò la mano su quella di Lena e si intenerì, vedendola così agitata. La sua espressione presto mutò in rossore e imbarazzo alla frase successiva di Lena e alla sua confessione. Era ovvio che lo volesse anche Kara, ma non si sentiva totalmente pronta. Abbassò lo sguardo sulle loro mani e pensò a cosa fare. Si era resa conto che ormai l'acconciatura di Lena si era rovinata, così alzò la mano e le tastò i capelli* Tu sta solo ferma. *le disse, mentre si trascinò indietro per posizionarsi alle spalle di Lena e togliere i ferretti intrappolati nei suoi capelli per liberarli. Accarezzò la chioma color ossidiana e alla fine si fece spazio spostandola di lato, in modo da poter appoggiare il mento contro la sua spalla. La avvolse con le sue braccia e la tirò indietro, incontrando il tronco dell'albero vicino con la propria schiena.* Ti va bene passare il resto della serata così? *chiese, mentre con le dita sfiorava la pelle del suo avambraccio, accarezzando la superficie delicatamente. Ora che si trovava in quella posizione, le era più facile parlare perché non aveva i suoi occhi da predatore che la studiavano.* Prima mi hai detto alcune cose e vorrei esporre il mio pensiero ora che riesco a pensare lucidamente. Io voglio che, quando noi due siamo da sole, non ci siano la schiava e la sua padrona ma solo Kara e Lena. Quando parli di possessione, penso che sia ovvio il fatto che io voglia essere tua, come tu vuoi essere mia. Non riesco a pensare a nessun altro al di fuori di te. *prese una pausa perché stava parlando dei propri sentimenti* Solo, promettimi che mi lascerai un po' di iniziativa la prossima volta. Smettila di essere sempre così.... così *agitò la mano davanti al viso di Lena gesticolando perché non riusciva a trovare l'aggettivo adatto* Comprendimi. Sei come un Wlok selvaggio. Mi sento attaccata e vado in panico.



Kara: *Si accomodò tra le braccia di Kara godendosi quelle piccole coccole* Sì, Kara. Questo va più che bene* Le disse appoggiandosi al suo torso e chiudendo gli occhi. Si sentiva così rilassata nello stare tra le braccia forti della ragazza che le aveva rubato il cuore.* Mhh* Sussurrò quasi addormentandosi. Si riscosse solo perché sentì la ragazza parlare. Rise quando ammise che trovava difficoltoso parlare quando le faceva qualche avance. Si stese e le baciò il volto esortandola a continuare* Oh Kara. Quando siamo sole è ovvio che siamo solo Kara e Lena. Non voglio una schiava al mio fianco, voglio te e soltanto te.* Le disse poggiando la mano sulla sua e stringendola sopra il suo ventre.* Vuoi l'iniziativa? Bene, allora l'avrai. Prometto che non farò nulla finché non ti sentirai pronta tranne...* Si allontanò da Kara tanto da potersi girare e guardarla negli occhi.* Questo* Le disse prima di prenderla a se in un bacio casto. Rise alla faccia imbarazzata di Kara.* Scusami...* Si asciugò le lacrime.* E' più forte di me, forse mi piace essere un Wlok selvaggio. E' divertente.* Rise poggiandosi ancora tanto che sentiva il seno di Kara a contatto con la sua spalla.* Ma tranquilla, anche se baciarti è divertente mi limiterò a fare solo quello. Non voglio metterti a disagio.* Chiuse gli occhi ancora una volta.* E' rilassante stare tra le tue braccia sai? Mi sento sicura con te dietro di me, non so neanche come spiegartelo ma forse, a volte, penso che tu mi sia stata destinata.* Sussurrò quasi a non voler spezzare il momento. Si rese conto della sciocchezza detta e si riprese* Perdonami, è sciocco. Non dovrei dirle certe cose. Sono una donna di scienza per gli dei, non dovrei neanche credere a qualcosa come il destino.* Uno sbadiglio la colse impreparata.* Ho sonno. Forse potrei mettere lo scialle su di me e potremmo dormire.* Le sussurrò scherzando.* Comunque,* trattenne un secondo sbadiglio* neanche io riesco a pensare a nessun'altra al di fuori di te ora. *chiuse gli occhi e si lasciò cullare dal dolce respiro della Kryptoniana. *



Kara: *osservò accigliata Lena quando si allontanò da lei e si ritrovò poco dopo con le sue labbra sulle sue in un dolce bacio. Sarà stata forse la faccia perplessa che la kryptoniana fece a far scoppiare Lena a ridere in modo scomposto? Kara la guardò confusa e un po' offesa. Infondo era irritante che Lena ridesse di lei ogni volta per qualsiasi cosa. Era pronta a rinfacciarglielo, quando la daxamita aprì di nuovo bocca e disse qualcosa che ovviamente fece intenerire Kara. Infondo era strano il modo in cui si erano incontrate quando erano piccole e come si erano riunite adesso. Sembrava veramente colpa del destino. Si sistemò meglio dietro di lei e la strinse, avvicinando la bocca al suo orecchio* Non è sciocco pensare che sia colpa del destino. Sono sicura che qualsiasi cosa accadrà, ci rincontreremo sempre. *le sussurrò piano e sfiorò con la bocca la pelle dietro al suo orecchio. Poi si rese conto che l'idea di dormire in quel posto era una brutta idea* Lena, penso che dovremmo andare a dormire nelle nostre stanze. Se le guardie non ti trovano nei tuoi alloggi senza aver riferito niente a nessuno, potrebbero allarmarsi e non mi sembra il caso. Ti riporto in stanza d'accordo? Tanto se veniamo scoperte, comunque potrai dire che sei andata a divertirti con la tua schiava o che volevi passeggiare per goderti l'aria notturna. Ma la tua incolumità è un'altra cosa.



Lena: *Sorrise quando Kara le disse che erano destinate*Mi piace pensare che tu abbia ragione* sospirò di piacere nel sentire il dolce calore del fiato di Kara sul suo collo. Si strinse nelle braccia di Kara godendosi la sua presenza.*Sei calda. *Le disse e sorrise. Si rilassò ancora di più tra le braccia di Kara.*Mnh, hai ragione. Allarmerei tutti e basta. Allora torneremo nelle nostre stanze... * chiuse gli occhi per qualche secondo prima di farsi forza e alzarsi prendendo Kara con sé.* Forza. Andiamo Kara, permettimi di accompagnarti a casa.* Scherzò.

Sistemò tutto quanto prima di andare. Divise con Kara i pesi dandole il cestino mentre lei portava la coperta.

Sulla via del ritorno Lena allungò la mano per prendere quella di Kara. Arrossì al gesto ma incastrò le sue mani a quelle della ragazza.* Sai... Mi piace... Questo* Le disse alzando la mano ed indicandola con li sguardo.* E mi piace passeggiare con te. * Continuò un pochino più sicura dei suoi sentimenti.* Mi piacerebbe farlo sempre. *Le disse.

Continuarono a camminare tranquillamente, finché giunte nei pressi del palazzo Lena dovette lasciare la mano di Kara. * Mi dispiace.* Le sussurrò rilasciandola.*



Kara: *Sorrise quando le chiese il permesso di accompagnarla a casa. Sarebbe stato bello se fossero state sue ragazze normali che cercavano di viversi, invece era tutto più complicato di questo. Però era piacevole scappare dalla realtà per una notte. Kara prese il cesto, insieme alla piccola lampada che illuminava la strada, finché non la spense e la rimise nel cesto appena si liberarono degli alberi. Il vuoto lasciato dalla lampada ben presto fu colmato dalla mano di Lena e le loro dita si intrecciarono, facendo arrossire entrambe come se stessero vivendo la loro prima cotta. Accarezzò la sua mano con piccoli movimenti del pollice e la ascoltò confessare il piacere che provava in quei piccoli gesti* Piace anche a me, Lena. *Le disse con il tono calmo e dolce, riservato solo alla principessa, ormai intenerita dalla situazione.

Arrivate al castello, Lena lasciò la sua mano e Kara scosse la testa* Non dispiacertene. *dovette parlarle in tono basso e rientrarono da dove erano uscite in precedenza. Kara rimase per un istante interdetta perché non vedeva la porta da dove erano uscite, finché Lena non si avvicinò al muro e fece pressione su di esso, aprendo una porta dello stesso colore del palazzo. La parte esterna era decorata con lo stesso materiale utilizzato per la costruzione dell'edificio e Kara non si era resa conto di questo piccolo particolare quando erano uscite. Ecco perché Lena era certa che lì non avrebbero incontrato guardie. Entrate nella stanza buia, Lena sigillò di nuovo la porta ma prima di ripercorrere l'intero corridoio stretto, Kara la trattenne con la mano, facendola voltare verso di lei e si spinse in avanti per sfiorare le labbra di Lena con le proprie. La kryptoniana prese il giusto tempo per assaporare la morbidezza della sua bocca, beandosi del respiro caldo di Lena che si scontrava contro la sua pelle, resasi conto che appena arrivate alla porta della sua stanza avrebbero dovuto separarsi e non avrebbe potuto darle il degno saluto.*



Lena: *Si sorprese a questo gesto di Kara.

Sorrise nel bacio e si strinse a lei abbracciandola mentre, lentamente, ricambiava quel bacio dolce.

Le mise una mano sulla guancia, quasi a volerle far capire che non avrebbe corso, che le avrebbe lasciato tutto il tempo del mondo.* Kara.* Disse poco dopo, allontanandosi leggermente dalla bionda* Dobbiamo andare.* Continuò con le parole ma lo sguardo rimase su quelle labbra dolci e invitanti. Chiuse ancora le distanze tirando Kara verso di sé. Era una sensazione bellissima. Per la prima volta da anni si sentiva bene, realizzata, calma. Si sentiva a casa tra le braccia della bionda, al sicuro. Con un ultimo morso leggero si separò da Kara e sorrise. Le diede un leggero bacio sul naso prima di prenderle la mano e portarsela alle labbra.* Mi piacerebbe baciarti tutta la notte, Kara. Ma dobbiamo andare sul serio adesso. Tra poco inizieranno le ronde e avremo solo quel momento per sgattaiolare nelle nostre stanze senza essere viste dalle guardie.* Le accarezzò la guancia con fare gentile prima di iniziare a camminare lungo il corridoio.* Ferma* Disse alzando il braccio. Si appiattì al muro con Kara, attese che passasse la guardia prima di allungarsi e guardare verso il corridoio.* Ora, andiamo.* Tirò Kara.* Se te lo stai chiedendo sono abituata a sgattaiolare di notte.* Rise mentre correvano verso le loro rispettive stanze.* Abbiamo circa un minuto prima che avvenga il cambio.* Le disse una volta fermatasi davanti la porta della stanza di Kara.* Quindi penso sia una buona notte questa.* Sorrise nervosamente.* Buona notte Kara.* Si allungò per arrivare alla stessa altezza di Kara prima di darle un velocissimo bacio sulle labbra.* A domani.* Sussurrò prima di tirarsi indietro e cominciare a camminare all'indietro fino alla sua porta. Sorrise prima di rientrare nella stanza ed accasciarsi lungo la porta con un sorriso felice. Come erano cambiate le cose quel giorno? Perché aveva dovuto quasi perdere la ragazza per capire i propri sentimenti?*



Kara: *La kryptoniana si stupì di come Lena sapesse il giusto tempo che mancava per le ronde. Eppure stava per addormentarsi tra le sue braccia e adesso era ridiventata la persona sicura che tanto Kara conosceva. Come era possibile? Non fece in tempo a darsi risposta alle proprie domande che già Lena si era messa in movimento e Kara la seguì, cercando di fare meno rumore possibile, mentre Lena proseguiva con passo felpato e elegante. Seguì le sue istruzioni e si lasciò trascinare da lei. Arrivate al corridoio delle loro stanze, ormai Lena si sentiva più al sicuro e le rispose come se glielo avesse letto nella mente. Possibile che era abituata a fare quelle cose? Fuggire dal palazzo per ritagliare del tempo per se stessa, lontana dalla realtà che la opprimeva? Avrebbe voluto chiederglielo, avrebbe voluto parlare un altro po' con lei e conoscerla veramente, invece la giornata era già finita e dovevano salutarsi.

Erano vicino alla porta della camera di Kara e quest'ultima sorrise imbarazzata al bacio veloce che Lena le concesse, insieme a quello sguardo che non lasciò la sua figura, finché Lena non sparì nella sua stanza.* Buonanotte Lena *mormorò poco prima che Lena sparisse ed entrò anche Kara nella propria stanza, arrossendo ancor di più sulle guance. Era come se si fosse svegliata dal sogno che stava vivendo e si era resa conto di tutti gli eventi accaduti in compagnia della principessa.

Era abbastanza tardi, ma avrebbe dovuto fare una capatina al bagno apposito degli schiavi e prendere un cambio sia per la notte che per il giorno dopo in modo tale da essere già pronta.

Sistematasi i capelli, uscì fuori dalla sua stanza e incontrò la guardia del cambio notturno. Proprio come aveva previsto Lena, la ronda era iniziata e la guardia la guardò male, ma non disse niente. Avrebbe dovuto fare in fretta per non incorrere a nessun problema. Infatti non portò neanche il cesto della cena in cucina per non scontrarsi di nuovo in una visione scomoda per i suoi occhi. Compiuta la sua routine, non andò neanche a cercare Lys e subito ritornò nella sua stanza. L'indomani le avrebbe raccontato tutto, ignorando le solite domande imbarazzanti che le avrebbe posto.

Si cambiò i vestiti con la veste da notte e si accomodò nel proprio letto, sospirando rumorosamente e guardando fuori dalla sua finestra con le sbarre. Da lì riusciva a scorgere un pezzo di cielo pieno di stelle e iniziò a pensare alla serata al fianco di Lena, sdraiate su quella coperta a osservare la vastità dell'universo e magari a fantasticare sull'esistenza di un posto tranquillo, dove avrebbero potuto viversi liberamente ed evitare quei problemi che affliggevano le loro posizioni sociali. Non voleva pensare razionalmente alla questione, almeno per un giorno poteva illudersi che tutto sarebbe andato per il meglio. Chiuse gli occhi con un lieve sorriso a inclinare le proprie labbra e solo il volto di Lena ad accompagnare la discesa tranquilla verso il mondo dei sogni. *





Angolo autrici: Scusateci, il capitolo era già pronto, ma siamo state (e purtroppo siamo) occupate a causa dell'università. Il capitolo è abbastanza lungo, ho dedicato mezza giornata per sistemarlo su wattpad e spero che vi sia piaciuto. Come al solito commentate e fateci sapere se la storia sta proseguendo bene o avreste voluto qualcosa di diverso. O anche cosa vi immaginate succederà in avanti. Detto questo, grazie per la lettura.




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