Genocidetale

di Angy Mm
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Un paradiso dormiente ***
Capitolo 2: *** Welcome to the Ruins ***



Capitolo 1
*** Prologo - Un paradiso dormiente ***


Genocidetale                          
 

Una debole spirale di luce proveniente dalla superfice, illuminava quel piccolo angolo di paradiso verde che si era creato con i secoli nelle lontane è vecchie rovine. Tutto sembrava come perennemente addormentato, era come se quel piccolo prato nascosto da tutti e dal nulla avesse bisogno di qualcosa per risvegliarsi, come le voci squillanti dei bambini o come i dolci canti delle fanciulle innamorate o del dolce silenzio di due vecchietti che passeggiano tenendosi per mano. Era come se quel vecchio prato avesse bisogno di qualcosa per tornare vivo, ma in mezzo a quel paradiso qualcosa era già sveglio, qualcosa di giovane, di nuovo, di raro, cresceva lentamente riempendo di nuova vita quel posto sperduto, era un cespuglio di fiori d’orati, sicuramente i più belli è preziosi del sottosuolo. Il loro color oro si illuminava sotto ah quei deboli raggi di luce illuminando il mondo intorno a loro con luce di speranza è vita. Ma cosa poteva risvegliare tutto il resto, ridando vita ad un luogo ormai dimenticato anche dai più vecchi uomini? Se non una giovane avventuriera? Che porta con se la curiosità e la dolcezza che solo pochi umani conservano nel loro cuore, questo era ciò di cui quel paradiso aveva bisogno.

MILLE ANNI DOPO
Tutto era tranquillo e dormiente come lo avevamo lasciato, qualche arbusto è cresciuto su le ruvide pareti rocciose della grotta e il cespuglio di fiori dorati era diventato più grande è luminoso. Un silenzio tombale viveva in quel posto è nulla finora, l’aveva mai spezzato, tutto sembrava essere tranquillo come sempre ,fin quando dalla spirale non arrivo qualcuno, l’essere cadde sul cespuglio di fiori d’orati facendo spostare qualche foglia e della polvere. L’essere era una ragazza, aveva  una folta capigliatura riccia trattenuta da un cappellino di lana nera con sopra attaccata una spilla bianca con sopra disegnato un cuore rosso fuoco, portava una felpa viola e sulle spalle uno zaino nero, un paio di pantaloncini marroncini e ai piedi delle scarpe bianche Geox. Tutto era tornato in silenzio, lasciando che la creatura distessa su quei fiori color oro risvegliasse quel paradiso verde ormai dimenticato da tutto e dal nulla .
 
 
Angolo Angy
Salve a tutti gente sono tornata, con un nuovo AU di mia invenzione, allora sto lavorando molto a questa storia che se presa con un sorriso all’inizio alla fine la lascerete in lacrime è appezzi. Non sarà una storia molto simile alle altre in fatti ci sarà molta violenza e sangue, non saranno presenti neanche tutti i personaggi originali del gioco. E’ prima di andare volevo avvertire che ci saranno anche alcune delle ship che amo di più ( Frans,Charasriel, Papyton…)quindi se odiate queste ship e il sangue,non è la storia adatta a voi. Spero che il prologo vi sia piaciuto se notate qualche errore o la storia non da abbastanza spiegazioni scrivetemelo nei commenti, vi ringrazio e vi voglio bene.

Un abbraccio da Angy

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Capitolo 2
*** Welcome to the Ruins ***


Genocidetale

Capitolo 2 – Welcome to the ruins  
 
 
I fiori sbocciavano, gli uccelli cinguettavano, ma anche dopo la caduta dell’umana nulla sembrò cambiato. La ragazza stava distessa sul materasso color aureo, non si era ancora svegliata la caduta la deve aver frastornata parecchio, ma finalmente dopo un paio di ore  si svegliò –Uff…- la giovane apri lentamente l’occhio destro poi il sinistro, erano di un color rosso ramato molto debole che tendeva al marrone, mise entrambe le braccia ai lati del suo busto, appoggiò  le mani sul terreno e si sollevò per poi sedersi a gambe incrociate in mezzo ai fiori.
  • Ahi ahi! La mia testa- si lamentò, alzò il capo per guardare meglio il buco dal cui era caduta -  Che volo che ho fatto, beh per lo meno non mi sono rotta niente- la giovane mise entrambe le mani a terra allungo le gambe è, si diede una spinta per alzarsi, era quasi riuscita a stabilizzarsi quando ricade in dietro, ma il suo fondo schiena non fecce neanche in tempo a ritoccare il suolo che qualcuno l’afferrò per le braccia  – Oh? Charol…sei qui. Hai i miei occhiali per caso?- la giovane si ristabilì in piedi allungo una mano e squadrò il compagno da cima affondo, aveva folti capelli biondo cenere che ricoprivano quasi del tutto due  corna, i due grandi occhi color smeraldo scrutavano ogni angolo della grotta, le sue guance rosa pesca facevano da sostegno a un sorriso disgustato, indossava una felpa verde prato con le maniche gialle e un paio di jeans marroni con dietro un piccolo buchino da cui usciva una piccola coda batufolosa color bianco latte.
Charol, così l’aveva chiamato l’umana ,stava sospeso a mezzaria come se dei fili invisibili potessero sostenerlo – Si c’è li o qui ,tieni Liz- porse alla ragazza una montatura color violaceo che lei prontamente  afferrò è indosso.
-Allora da quante che sono qui sotto?- chiese lei togliendosi delle foglie dai capelli riccioluti – Diciamo da, ben due ore. –
-Cosa?? Perché non mi hai svegliata? Dobbiamo sbrigarci, altrimenti non arriveremo mai in tempo al castello –
-Calmati, abbiamo tutto il tempo del mondo.- i due si guardarono negli occhi per un secondo, poi entrambi si voltarono è percorsero un piccolo corridoio dove alla fine stava un grande arco color viola scuro che segnava il confine fra quel giardino paradisiaco e uno che giardino non si poteva chiamare, i due entrarono nel grande salone, era completamente nero tranne una piccola chiazza di terra secca in mezzo alla stanza, illuminata da dei raggi di sole. I due ragazzi passarono dalla sala molto velocemente, quel luogo era molto spettrale e dava il senso come se li si fossero subite le peggio torture. Attraversarono un altro arco uguale al primo è finalmente entrarono nelle rovine, queste erano piene di puzzle e mostri che abitavano li da generazioni, ogni mostro che i due incontravano lei doveva ucciderli brutalmente lasciando i poveri esseri senza un briciolo di pietà, sui muri viola di quel luogo magico e antico lei aveva inciso con il sangue è la polvere il numero di quanti mostri andarono all’aldilà e sotto le sue iniziali  E.R. – Liz, ti sembra il caso di ucciderli?- Charol non provava fastidio nel vedere l’amica imbrattarsi di sangue e ne nel vederla torturare qualche bestia innocente, ma voleva sapere solo perché perdeva tempo con loro,- Perché è divertente – rispose lei tenendo in mano un piccolo Froggit morto senza alcune zampine. Da bambina “ Liz” subbi un trauma molto forte che la portò ad amare sia il sangue che la tortura altrui , infatti compiuti i tredici anni dall’orfanotrofio dovette andare a vivere in un centro psichiatrico per ragazzi affetti da schizofrenia, anche se la sua si manifestava solo se incontrava qualcuno facilmente torturabile.
I due continuarono a vagare fra le rovine senza una precisa meta, i puzzle che si ritrovavano a fronteggiare non erano molto difficili, alcuni bastava passarci sopra, ma oltre puzzle, mostri( quelli rimasti) e foglie rosse c’era qualcosa che aveva attirato l’attenzione della giovane assassina, era una specie di stella la sua luce emanava uno strano calore, ogni volta che “Liz” la toccava questa si illuminava è il suo calore aumentava, non faceva rumori o suoni anche se, si stava in silenzio si poteva sentire qualcuno che parlava in lontananza.
Finalmente dopo molto girovagare i due trovarono qualcosa di molto interessante, era una piccola casetta alla fine delle rovine, era completamente fatta in legno e sulla porta cera scritto qualcosa, ma col tempo deve essersi sbiadita dato che le uniche lettere leggibili formavano la frase “ la casa… è di… tutti” i due si guardarono è alzarono le spalle, misero entrambi una mano sulla porta e la spinsero questa infatti era aperta, i due entrarono, sembrava una casa molto accogliente, era suddivisa in cucina, salotto, stanze da letto e scantinato. Entrambi si misero a girovagare per la casa a curiosare, Liz andò in bagno a farsi una doccia mentre Charol si distese sulla poltrona nel salotto, per essere una casa molto piccola era molto ben sistemata, in salotto c’era un grande camino con accanto una libreria piena di libri sulla storia dei mostri, sulle piante e album da disegno, davanti alla poltrona stava una TV che fortunatamente funzionava ancora, al centro della stanza stava un grande tavolo con attorno quattro sedie due grandi accapo tavola è due piccole sul latto destro. Il ragazzo accese la TV si sedette comodo ed iniziò a guardare cosa succedeva nel sottosuolo.
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Angy
 Ed ecco a voi il secondo capitolo,  mi spiace davvero molto se non è molto espressivo o ha molti errori grammaticali, spero però che vi piaccia ci sto mettendo tutta me stessa per fare questa  serie, è vi giuro non è per niente semplice.
Volevo mettere un po' più di violenza e psicopatia in più in “Liz” ma dato che siamo solo all’inizio volevo andare per gradi. Volevo darvi anche un piccolo avvertimento in questi giorni non credo che riuscirò a pubblicare qualcosa dato che parto con gli scout per tre giorni, ma nel arco di tempo che sarò assente scriverò qualcosa. Grazie ancora se siete arrivati a questo punto della storia alla prossima.
             Un bacio ed un abbraccio dalla vostra Angy.

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