Ladies and Gentlemen! It's Show Time!

di Irene_Violet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1: Scoop! ***
Capitolo 2: *** #2: Caccia al Ladro! ***
Capitolo 3: *** #3: Che lo Show abbia inizio! ***



Capitolo 1
*** #1: Scoop! ***


Capitolo 1: Scoop!
Annunciato doppio colpo al Museo Seika!

 

POV Meimi Haneoka

Una mattina di inizio autunno come tante altre, era cominciata in maniera regolare, per Meimi Haneoka, studentessa delle medie, alla scuola cattolica Saint Paulia. Meimi, non era però una studentessa qualunque, aveva infatti una seconda identità: era, anche Kaitō Saint Tail, la ladra gentile che rubava oggetti precedentemente sottratti e li rendeva ai loro legittimi proprietari. Questa doppia vita era qualcosa a cui, la ragazza teneva molto. Aiutare le persone in difficoltà, la rendeva sempre molto felice, ma come per tutti i ladri, anche la carriera di Meimi, come St. Tail, non era priva di intoppi e difficoltà; doveva fare i conti con il responsabile ad onorem, nominato dal sindaco, assegnato al caso di St. Tail, il suo compagno di classe, nonché cotta, Daiki Asuka Jr., figlio del Detective Asuka. Quella condizione spesso si rivelava fastidiosa e in molteplici occasioni, aveva rischiato che il ragazzo, venisse a conoscenza della sua identità, ma in fondo, ne valeva la pena: vedere Asuka Jr, dare il massimo per riuscire a catturare la Ladra Fantasma, rendeva Meimi molto felice, ed anche per questo motivo, faceva di tutto per non farsi prendere, pur continuando ad aiutare con i suoi furti le persone che si rivolgevano alla Chiesa Saint Paulia adiacente all'accademia, per domandare un aiuto a Dio, per le loro pene.

La sera prima, St Tail, aveva riportato indietro ad una giovane, un ciondolo, che le ricordava l'anziano nonno scomparso tempo prima. Questo stesso ciondolo tuttavia era stato impegnato per necessità dalla madre della ragazza – tendola all'oscuro di tutto – ed infine scambiato con un falso, da un gioielliere disonesto che progettava di rivenderlo, poiché era incastonato nel ciondolo d'oro, un piccolo smeraldo, di grande valore. Grazie alle informazioni raccolte dalla sua amica Seira, novizia presso la chiesa di St. Paulia, Meimi era riuscita a reperire tutti i dettagli del caso e a far arrestare il gioielliere prima che portasse a termine la vendita dall'oggetto, per poi restituirlo alla giovane che l'aveva cercato così disperatamente; tutto ciò, fu possibile, anche e soprattutto, grazie alla collaborazione inconsapevole di Asuka Jr. ed i suoi uomini. Al pensiero delle gesta della notte precedente Meimi sorrise e vedendo il “detective” da lontano, gli corse incontro, dandogli una pacca sulla schiena.

«Asuka Jr.! Buongiorno!» - sorrise felice la ragazza dai lunghi capelli castano-arancio, accostandosi al compagno - «Ho sentito che grazie a te, un orefice disonesto è stato arrestato. Bel lavoro, complimenti!» - si complimentò la ragazza, mentre Asuka poneva le mani dietro la nuca, mentre teneva la cartella.

«Non è stato niente di che» - rispose lui con atteggiamento indifferente - «Ho solo fatto ciò che era mio dovere fare» - disse.

«Anche se... ti sei lasciato scappare un'altra volta Saint Tail, come sempre del resto» - ridacchiò lei, divertendosi a prenderlo in giro, toccando il nervo scoperto, del fallimento, che però a lei non dispiaceva, in quanto poteva osservarlo dare il massimo, ancora e ancora.

«Chiudi il becco! La prossima volta la catturerò di sicuro, vedrai!» - sbottò infastidito il ragazzo, verso la sua compagna, che sghignazzava alle sue spalle.

«Continui a ripeterlo, ma non ci sei ancora riuscito, mi pare» - rincarò la dose, Meimi, superandolo di qualche passo, per poi mettersi a correre con fare spensierato.

«Come ti permetti!» - disse correndole dietro, seguendola a ruota - «Guarda che St. Tail, non è affatto un'avversaria facile. Cosa vuoi saperne tu, Haneoka!»

«Proprio niente! Ma questo non vuol dire che riuscirai a catturarla!»

«Cosa hai detto?!» - Asuka Jr., infuriato continuò a seguire la ragazza, che correva da una parte all'altra del vialetto, continuando a prendersi gioco del suo rivale, fino a quando una voce non attirò l'attenzione di quest'ultima.

«Ah, vedo che andate d'accordo come al solito, mi fa piacere saperlo» - Seira si avvicinò loro sorridendo, accostandosi all'amica Meimi.

«Seira! Buongiorno!»

«Buongiorno a te, Meimi-chan» - replicò la novizia, con il suo solito fare dolce e comprensivo, che sapeva trasmettere una grande pace.

«Buongiorno, Mimori» - la salutò vedendola avvicinarsi, Asuka Jr, con un segno della mano.

«Ah, Asuka Jr, buongiorno a te. Ho letto il giornale, hai compiuto un nuovo arresto, incredibile!» - si dimostrò stupefatta elogiando le sue gesta, con un piccolo applauso.

Il giovane investigatore, si portò un braccio alla nuca ridendo - «Grazie, ma non ho fatto niente di ché.»

«Anche se Saint Tail, è di nuovo scappata» - rise Meimi, scatenando nuovamente l'ira di Asuka e le risa divertite di Seira.

«Silenzio!! La prossima volta, la catturerò di certo!» - ribadì per l'ennesima volta, il ragazzo, innervosito e seccato, dal continuo ricordo dei suoi numerosi fallimenti, sul caso della Ladra Fantasma.

«Avanti, Meimi-chan» - ridacchiò la novizia - «Asuka Jr., sicuramente fa del suo meglio. Ad ogni modo entriamo in classe, altrimenti la Sorella si arrabbierà» - ricordo ai due, così insieme, si recarono verso la loro aula, per non fare tardi a lezione. Una volta in classe, gran parte dei loro compagni erano radunati attorno il banco del loro compagno Sawatari, membro del giornalino scolastico, che probabilmente, aveva edito un nuovo numero, con qualche articolo interessante.

«Ah, Meimi, Seira! Avete sentito?» - due sue compagne, una con i capelli corti e neri ed una con i capelli lunghi e castani, si avvicinarono alle due compagne tutte elettrizzate.

«Buongiorno Kyōko, Ryōko!» - le salutò Meimi, mentre Seira intervenne in coda domandando.

«E' successo qualcosa? Come mai tutto questo clamore?»

«E' per l'impresa di Asuka Jr.?» - le imbeccò Meimi, con il sorriso sulle labbra.

Le due scossero il capo e subito dopo, Ryōko, prese la parola - «No, però si parla sempre di ladri e furti» - introdusse brevemente la castana - «...però non si tratta di Saint Tail questa volta, ma di un Ladro Fantasma, che appare spesso nelle zone di Beika, Haido ed Ekoda. Alcuni lo considerano addirittura al pari del re dei ladri»

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Kyōko, intervenne subito dopo, approfondendo - «Si chiama Kaitō Kid, anche lui usa trucchi di prestigio, e si vocifera che sia interessato alla mostra di gioielli,che si terrà tra qualche giorno al museo Seika! Il suo obbiettivo, si dice sia il diamante stella, conosciuto come “Lacrima di Maria”, di proprietà del banchiere Rintarō Kusakabe!»

«Eh? Impressionante!» - sospirò Meimi, non era molto informata su questo Kid, ma aveva sentito delle voci, che lo definivano come “l'Arsenio Lupin dell'era moderna” o con altri appellativi, che comunque lo ponevano a quel livello, per la sua abilità - «Quindi, si sa già quando avverrà il colpo?» - domandò curiosa la ragazza.

Ryōko scosse la testa - «No, purtroppo non c'è ancora niente di sicuro»

«Ma stando alle dichiarazioni di Kusakabe, anche senza preavviso, sembra sia sicuro che Kid, punti a quella gemma!» - affermò Kyōko, con convinzione.

A quel punto Asuka Jr., s'intromise nella conversazione - «Come fai ad esserne tanto sicura?» - domandò confuso.

La corvina rise superbamente - «E' una conclusione logica. Sembra che Kaitō Kid, miri solo ai Big Jewels, ovvero a pietre preziose di grandi dimensioni, e la “Lacrima di Maria”, è attualmente uno dei Diamanti di grande dimensioni, paragonabili solo al Lots of Sunshine in Paris del regno di Sabrina ed al Crystal Mother di Ingram»

«Sembri molto ben informata Kyōko» - constatò Seira, con le mani giunte al petto, mentre ascoltava le informazioni della compagna.

Kyōko ridacchiò - «Naturalmente! L'informazione prima di tutto, quando si tratta di un furfante del genere. E poi...»

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««Dicono che sia davvero un ragazzo carino!»» - dissero in coro le due, scatenando in Meimi e Seira delle risatine.

Asuka Jr. a quel punto, si allontanò dal gruppetto delle ragazze e Meimi lo seguì con lo sguardo, mentre raggiungeva Sawatari al suo banco.

«Buongiorno Scimmiawatari (Saruwatari), fammi dare un'occhiata» - disse rubandogli il giornale dalle mani e dandovi una lettura.

«Ehi! Asuka Jr. restituiscimelo! E poi è Sawatari!» - urlò agitandosi il castano, cercando si riprendersi il giornale, ma venendo prontamente tenuto a bada dal braccio teso di Asuka.

«Quanto sei seccante! Lo prendo in prestito solo un minuto» - ribadì Asuka, osservando per bene l'articolo.

La testata recitava: “Kaitō Kid, progetta di rubare il Diamante stella “Lacrima di Maria”, probabile prossimo obbiettivo di Kaitō Saint Tail. Assisteremo ad una sfida tra ladri fantasma? Chi potrebbe mai essere il vincitore?

Asuka sbuffò nel leggere quella testata, restituendo il giornalino scolastico al compagno - «Che domande. Se ci dovesse essere una sfida tra ladri, St. Tail vincerebbe senza difficoltà, contro quel Ladro da strapazzo!»

Chiba e Yasuhiro allora si avvicinarono al compagno con aria maliziosa - «Oh allora, Asuka Jr. tiferesti per St. Tail?» - rise il primo.

«Mossa audace visto che non fai che mancarla ad ogni suo colpo» - completò il secondo unendosi agli sghignazzi dell'altro.

«State zitti voi due!» - gridò l'investigatore delle medie - «Non tiferei per nessuno, in nessun caso! Credo solo che St. Tail non si farebbe mai battere dal primo che passa, ecco tutto!»

«Oh, molto interessante» - disse Chiba.

«Quindi questo include anche te, mi pare, Asuka Jr.» - rincarò la dose Yasuhiro, facendo urlare di rabbia Asuka, che si agitava come un forsennato.

«Insomma dateci un taglio!!»

Meimi e Seira si guardarono tra di loro e si misero a ridere, ascoltando quella discussione. Meimi poi puntò lo sguardo su Asuka Jr., che stava difendendo, in un certo senso, l'onore di Saint Tail, reputandola migliore del Mago del chiaro di luna.

La cosa la fece sorridere, ma anche riflettere, su un possibile confronto con un altro Ladro. Dopotutto quando sua madre era anche lei una ladra, aveva una rivale di nome Rosemary, quindi non sarebbe stato poi così strano, se per qualche ragione, un giorno, anche per Saint Tail, si fosse presentato un ostacolo, quale un rivale, con il quale doversi confrontare.

Kaitō Kid eh?” - pensò tra sé e sé Meimi - “Anche se non ho motivo di rubare quel gioiello, confesso che sarei un po curiosa di incontrarlo, questo ladro. Bé non importa!”

Quel pensiero sparì in un istante proprio com'era arrivato, nella mente della giovane Haneoka, che rapidamente corse a sedere al suo posto, appena la suora entrò, ed annunciò che sarebbero cominciate immediatamente le lezioni

 

 

 

POV Kaito Kuroba

Un assonnato Kaito, si sedette al suo banco accanto alla finestra, in fondo all'aula 2-B del liceo Ekoda. La notte precedente, era stato impegnato, nel furto di un Ossidiana, presso la residenza di Jirokichi Suzuki, che aveva fatto metter su, un sistema di sicurezza davvero mastodontico, apposta per mettere in gabbia il ladro: si parla di pavimento elettrificato, teca di vetro in diamante, telecamere termiche e sensori a raggi laser, che avrebbero fatto scendere la teca, intrappolando il gioiello in uno spazio interrato, al minimo movimento brusco di qualsiasi cosa che fosse stato più grande di una zanzara. Senza contare la stretta cerchia di poliziotti che Nakamori aveva portato sul posto, disponendo di sorvegliare il tutto, con la massima cura. Nulla di tutto questo, però sembrò mettere in difficoltà Kid. Egli infatti sfruttò proprio lo spazio tra la teca ed il pavimento, che si poteva raggiungere tramite un corridoio scavato, passando per il piano interrato della villa, al quale ebbe accesso, fingendosi un tecnico della società elettrica, mandato dalla ditta per dei controlli. Riuscì con questo banale stratagemma ad evitare tutte le misure di sicurezza e a rubare la gemma senza alcun tipo di intoppo. Anche la fuga non fu complicata, perché una volta sparita la gemma, grazie all'ausilio di un deltaplano comandato a distanza, inscenò una fuga dal tetto dell'abitazione, liberandosi così,in un attimo di tutte le forze di polizia presenti sul posto. L'ingenuità di Nakamori non smetteva mai di stupirlo, ma gli era anche profondamente grato, per rendere il suo lavoro meno complicato; cosa che invece, non si poteva dire del signor Suzuki. Il vecchietto, infatti, non abboccò all'amo lanciato del ragazzo e lo attese fuori, sguinzagliandogli contro il suo fidato cane Lupin, che veloce e sveglio com'era gli dette parecchio da fare. Il cane infatti, per poco non gli portò via una porzione di natica a causa di un morso, di cui riuscì ad omaggiarlo, facendogli prendere uno spavento mostruoso e costringendolo ad arrampicarsi su un albero per poi scappare in deltaplano, subito dopo.

Sfortunatamente, tutta quella fatica, non ricompensò il giovane Kuroba, che si ritrovò tra le mani una pietra che non era Pandora, oltre che un fondo schiena dolorante a cui badare. Una volta giunto a casa, Kaito aveva provveduto a restituire la refurtiva all'Ispettore, ed aveva passato la notte insonne per via del forte dolore. Quella mattina, il ragazzo si svegliò di mal umore ed ancora dolorante, saltò la colazione a casa Nakamori, inviò un preavviso con il suo prossimo obbiettivo alla stazione di polizia e si diresse subito verso la sua scuola, dove riprese un po del suo consueto buon umore, solo grazie ad alcuni compagni che lo distrassero dai fallimenti della notte precedente, ragguagliandolo sulle imminenti gare della squadra femminile di atletica leggera, che avrebbero svolto gli allenamenti in cortile proprio quella mattina, durante l'ora si educazione fisica, materia che Kaito adorava già di per sé e che dopo questa bella notizia, attese con impazienza, solo per beneficiare di un bello spettacolo.

Quando la fatidica ora arrivò, la classe fu invitata a riscaldarsi prima di fare un giro di corsa del cortile. Kaito, come fosse, membro del pubblico di uno spettacolo, attese con impazienza, l'arrivo dei membri della squadra di atletica, seduto a terra in un angolo del cortile, una volta finito il suo riscaldamento, ed annoiato, si guardò un po a torno. In questo modo, poté assistere al riscaldamento di alcuni compagni della sua classe:

Keiko ed Aoko, si misero schiena contro schiena, eseguendo l'esercizio tipico per sgranchire le vertebre della spina dorsale mentre chiacchieravano tra loro.

«Ehi Aoko, hai letto le News questa mattina?» - domandò la ragazza occhialuta, mentre veniva sollevata dall'amica, che si stava piegando in avanti.

«No, perché? E' uscito un nuovo articolo su quel Ladruncolo , che ha di nuovo umiliato il padre di Aoko?» - domandò infastidita la castana, per poi stendere la schiena, in modo che Keiko potesse ripetere l'esercizio dalla sua parte.

«Ti sbagli, non si tratta di tuo padre» - la rassicurò Keiko - «Pare che Kid, abbia già definito il suo prossimo obbiettivo, ma questa volta, non avrà la vita facile» - le spigò molto vagamente, mentre si piegava in avanti sollevandola.

«Come? Che intendi dire?» - domandò Aoko spaesata.

«Pare che...» - Keiko parlò a fatica, mentre svolgeva l'esercizio - «il suo prossimo obbiettivo... sia la “Lacrima di Maria”... diamante... che sarà esposto... al museo Seika, la prossima settimana...» - la ragazza ansimò, dovendo tenere quella posizione per venti secondi, cronometrati da Akako che era poco lontano.

«Okay. Stop!» - la voce della Strega, che aveva deciso di non fare lezione, circondata da molti suoi ammiratori, dopo qualche tempo, fu udibile da Keiko, che poté stendersi e riprendere fiato - «Ah, che faticaccia!» - sbuffò la ragazza coi codini - «comunque quelli erano più di quindici secondi!» - si lamentò puntando lo sguardo verso Akako. Tuttavia Keiko, non era il tipo da litigata, quindi si arrese, sospirando.

Kaito ridacchiò, Akako era poco lontano da lei, e Keiko non aveva tutti i torti: Koizumi, l'aveva trattenuta in quella posizione per circa mezzo minuto ovvero il doppio del tempo, perché assordata dai complimenti di tutti quei suoi lacchè, che la veneravano come una dea.

«Ad ogni modo Keiko...» - Aoko si accostò all'amica porgendole una bottiglietta d'acqua - «Stavi dicendo?» - l'espressione malinconica di Keiko, si trasformò in un istante, appena l'amica le ricordò che non aveva finito di spiegarle la faccenda del diamante.

«Ti dicevo: pare che quel diamante, sia il terzo diamante più grande al mondo e che il proprietario della pietra temi che Kid possa rubarlo durante la mostra, ma non è questa la parte più sensazionale...» - disse la ragazza, tenendo un attimo Aoko sulle spine.

«Davvero? Allora qual è?» - domandò quindi quest'ultima.

«Kid potrebbe non essere l'unico interessato al diamante. Infatti, a Seika, opera una ladra di nome Saint Tail, che potrebbe voler rubare lo stesso oggetto» - affermò con aria elettrizzata, Keiko - «Potremmo assistere ad una sfida senza precedenti tra due famosi ladri fantasma! Che te ne pare? Incredibile vero?» - disse prendendole le mani, tutta contenta.

Aoko batté le palpebre, confusa e rispose in modo vago, non voleva rovinare l'entusiasmo della sua amica, mostrandosi disinteressata - «E-Eh già... sarebbe interessante...» - rise nervosamente, per mascherare la sua ignoranza, in quanto non aveva idea di chi fosse, quella ladra chiamata “Saint Tail”.

Sentendo anche se debolmente, il nome del suo alter ego, Kaito si sentì chiamato in causa e si avvicinò alle due ragazze - «Che cosa state confabulando voi due?» - domandò appoggiandosi alla spalla di Aoko, come se fosse la cosa più naturale che potesse fare.

«Niente di importante» - disse Aoko guardandolo di traverso e spostandosi bruscamente, per non fare da sostegno al ragazzo.

«Se davvero non è niente d'importante, allora che problema c'è nel dirmelo?» - rivoltò la frittata Kaito, con un sorrisetto divertito sul viso, che fece sbuffare la compagna esasperata, ma prima che potesse dire qualsiasi altra cosa, Keiko intervenne, spiegandogli qual'era l'argomento di discussione.

«Stiamo parlando di Kid e del suo prossimo colpo, in cui potrebbe incontrare un ostacolo ben più grosso della polizia, ovvero un'altra ladra!» - sorrise, la ragazza, incontrando uno sguardo interrogativo, disegnatosi nel mentre sul viso di Kaito - «Questa è-» - stava per rivelare anche a Kaito il nome della ladra in questione, ma una voce maschile dall'impercettibile sfumatura di cadenza inglese, interruppe il suo discorso a metà.

«Si tratta di Kaitō Saint Tail, la ladra gentildonna che sottrae merce rubata, per poi renderla di nascosto ai legittimi proprietari, dico bene?» - dichiarò il ragazzo castano, con un placido sorriso sul volto.

«Sì, esatto proprio così, Hakuba-kun!» - confermò Keiko, voltandosi sorridente verso il ragazzo.

«St. Tail, eh? Non ho mai sentito il nome di questa ladra prima d'ora» - ammise tranquillamente il moro, tornando ad appoggiarsi sulla spalla di Aoko, che seppur infastidita, decise di rassegnarsi.

«Questo mi pare evidente» - riprese la parola Saguru - «Saint Tail, è una giovane ladra-prestigiatrice che opera nella prefettura di Seika, quindi è normale, che tu non la conosca, Kuroba-kun. E' una giovane elegante e misteriosa, che ruba solo per fare del bene al prossimo, ha obbiettivi nobili. Per tanto, non ha nulla a che fare, con il nostro mago dal mantello bianco» - sorrise provocatoriamente il detective.

Guarda che anch'io restituisco ciò che rubo. Ed ho le mie motivazioni per farlo, Non trarre conclusioni a vanvera, detective incapace!” - pensò Kaito, mentre Saguru scambiava due chiacchiere con Keiko sull'argomento.

«In ogni caso, è solo un ipotesi giusto? Oppure qualcuno tra Kaitō Kid e Kaitō St. Tail, hanno inviato un preavviso, per annunciare questo fantomatico furto?» - domandò lui, dimostrandosi improvvisamente interessato alla questione.

«Non mi pare proprio, anzi a quanto ne so, niente di tutto ciò, è avvenuto» - riferì Keiko - «In verità, sono state le preoccupazioni del proprietario del gioiello, Rintarō Kusakabe a far nascere queste speculazioni. Più che per St. Tail, riguardo Kid. Non so proprio cosa pensare, sinceramente. Anche se confesso che mi piacerebbe proprio, vedere un confronto tra Kaitō Kid e Kaitō St. Tail»

«Anch'io sarei curioso, in effetti. C'è la possibilità, che sentendosi minacciata nel suo territorio, Saint Tail, decida di ingaggiare una sfida contro Kid.» - ipotizzò Hakuba, con un sorrisetto divertito in volto - «Sarebbe davvero stimolante , in questo caso, scoprire quale tra i due ladri fantasma finirebbe con l'avere la meglio.»

Aoko annuì alle parole del detective - «Già, già, dovrebbe proprio dare una lezione a quel ladruncolo da strapazzo» - disse riferendosi alla prestigiatrice, a lei sconosciuta.

Questo scambio di battute fece assumere all'espressione di Kaito una smorfia ebete - “E bello vedere come le barriere territoriali, in questo caso non esistono minimamente. Eheh” - rise tra se Kaito, rispetto all'affermazione di Aoko. Per quanto lo detestasse, infatti, sarebbe stato logico che provenendo dal quartiere Ekoda, lei sostenesse Kid, in quanto operante in quella zona, ma questo ragionamento non si applicava a lei, che anzi avrebbe preferito “tifare” per la sua avversaria, in caso di contesa, pur di non parteggiare per lui.

Concluso il riscaldamento, finalmente la lezione ebbe inizio, e mentre il gruppo della 2-B percorreva il cortile di corsa, il club di atletica si radunò per cominciare gli allenamenti, come annunciato a Kaito dai suoi amici. Qualche ora più tardi alla conclusione dell'ora di educazione fisica, la classe torno ad occupare l'aula come al solito e Kaito, riprese il suo posto ed il suo tablet, per in modo da cercare notizie sulla sua potenziale concorrente, curioso ora più che mai di scoprire con chi avrebbe potuto avere a che fare. Non trovò tuttavia, molto di più, di quanto Keiko ed Hakuba non gli avessero già riferito, quindi tornò sulla sezione delle News, il tutto mentre la professoressa Konno, stava dando degli esercizi si algebra, da svolgere durante l'ora, prima di mettersi a spiegare, un argomento differente.


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Pazienza... chiederò a Jii-chan di darmi una mano nel ricercare informazioni su Saint Tail. Un'altra ladra prestigiatrice eh?” - sorrise, pensando all'eventualità di un confronto tra i due - “Chissà potrebbe essere divertente” - in effetti la prospettiva la incuriosiva: le loro abilità si sarebbero equiparate o qualcuno avrebbe sopraffatto l'altro?

Kaito si disse che quell'interrogativo, non avrebbe mai trovato una risposta, almeno fin quando, i due non avessero avuto modo di incontrarsi, e che fosse stato a causa del furto del Diamante stella, come aveva preannunciato, o altrove, non avrebbe potuto fare altro che aspettare. Più importante tuttavia, fu un dubbio, che affollò la mente di Kaito, quando tra le News, venne confermato l'arrivo di un preavviso da parte del suo alter ego.

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L'articolo citava Le preoccupazioni del banchiere, Kusakabe, si sono concretizzate. Un preavviso del Ladro Fantasma Kid, è stato infatti inviato alla Seconda Divisione della Polizia Metropolitana, ed è giunto proprio questa mattina. Nel quale, viene annunciato il colpo al museo Seika, previsto per Mercoledì alle 21:15!

Tutto ciò che l'articolo riportava, in sé era corretto, in quanto contenuto del suo preavviso; ciò che lo indispettiva erano questi “sospetti” del banchiere Kusakabe. Per quale motivo, il proprietario della gemma, era così sicuro che Kid, avrebbe preso di mira proprio il suo gioiello, tanto da confessare le sue paure ai giornalisti, che ne hanno poi fatto un argomento da prima pagina? Non aveva senso! Se non vuoi che il topo mangi il tuo formaggio, non lasci una prelibata forma, priva di protezioni. La custodisci in un posto in cui il topolino non riuscirà ad arrivare o in alternativa, disinfesti l'area. Non poni certo, la forma di formaggio, esattamente davanti alla sua tana, così che possa consumarla poco alla volta. Sì, il tutto era profondamente sospetto, Kaito l'aveva capito benissimo, ma ormai era fatta. Avrebbe rubato in ogni caso quella pietra, come preannunciato, poiché ne andava della sua reputazione, tuttavia avrebbe tenuto gli occhi aperti a qualsiasi situazione, di sfondo, al fine di evitare sorprese di ogni genere.

 

 

POV Meimi


Una volta giunti al termine delle lezioni, Meimi, ritirò le sue cose, ponendo il tutto nella cartella, prima che una voce la richiamasse da poco lontano.

«Meimi!» - la chiamò Kyōko - «Torniamo a casa insieme?» - chiese, con al suo fianco Ryōko, che si sarebbe unita al gruppetto come di consueto.

«Sì certo» - annuì la ragazza, unendosi alle amiche, per poi lasciare l'aula tutte e tre assieme. Come al solito Seira, si era allontanata dopo la pausa, verso la canonica, per indossare l'abito bianco ed il velo da suora, ed accogliere le pecorelle smarrite, che avrebbero avuto bisogno del suo aiuto, saltando così l'ora di studio in classe, che era prevists prima dell'ultima campanella della giornata, che sanciva il rientro a casa, Mentre Meimi, Kyōko e Ryōko, si avviavano per il vialetto in direzione del cancello della scuola, ridendo e scherzando, una voce sottile, proveniente da dietro un albero, attirò l'attenzione della giovane Haneoka.

«Meimi-chan! Meimi-chan!» - la chiamò a bassa voce la novizia, facendole segno di avvicinarsi, non appena, si fosse accorta della sua presenza.

«Seira?» - mormorò, per poi voltarsi verso le compagne - «Scusate ragazze, mi sono ricordata che ho una cosa da fare» - disse sorridendo.

«Huh?» - si voltò a guardarla la corvina - «Quindi non vieni a prendere il tè con noi?» - chiese Kyōko con espressione confusa.

«No, purtroppo non posso. Magari un'altra volta, a domani ragazze!» - disse Meimi per poi mettersi a correre in direzione di Seira, che era con la schiena appoggiata ad un albero, con le mani giunte ed un'espressione serena sul viso

«Cosa è successo, Seira?» - le domandò, una volta che l'ebbe raggiunta. Questa si voltò e le sorrise, allegramente.

«A dire il vero, Meimi-chan...» - cominciò, incontrando sul viso della compagna un'espressione confusa, mentre camminavano in direzione della canonica Saint Paulia - «E successo, proprio poco fa...» - si accinse a raccontare, in maniera più accurata, Seira.

 

 

Era appena entrata in chiesa, dopo aver indossato l'abito. Seira avanzò, tranquillamente attraverso la navata principale, a passo tranquillo, quando si accorse della presenza di un uomo inginocchiato presso l'altare, dunque si affrettò a raggiungerlo.

«Mi scusi. Posso aiutarla in qualche modo?» - chiese Seira, avvicinandosi all'uomo .

Un signore alto, sulla quarantina, dai capelli castani spettinati, ad avvolto in un completo beige, si alzò di scatto dall'altare e si voltò verso la ragazza. Aveva un'espressione a dir poco sconvolta, cosa che fece preoccupare maggiormente, la novizia.

«Mi scusi Sorella, sono entrato in Chiesa senza avvertire» - si scusò l'uomo inchinandosi, rammaricato.

«No, non si preoccupi» - si affrettò a dire Seira, sorridendo all'uomo - «Chiunque è benvenuto nella casa del Signore» - lo rassicurò - «Qualcosa la turba? Se ne ha bisogno, io sono disposta ad ascoltarla» - sorrise, per poi attendere replica da parte dell'uomo, che chinando il capo e liberando un profondo sospiro, si rivolse alla novizia, con voce spezzata, come se qualcosa gli pesasse sul cuore.

«La ringrazio Sorella» - disse, per poi sedersi su una delle panche della chiesa, con accanto a se, la sposa di Dio. Dopo un momento di raccoglimento, l'uomo riprese la parola, così che Seira, potesse essere al corrente, delle vicende, che l'avevano portato, alla Chiesa St. Paulia, quel giorno - «Io mio nome è Shirai Toyotomi, sono il responsabile della mostra di gemme, che si terrà tra pochi giorni al museo Seika.»

«Lei, è il responsabile dell'esposizione?» - chiese per essere sicura di aver capito, le preoccupazioni del povero Toyotomi.

«Esatto» - sospirò l'uomo - «Tutte le pietre esposte, sono di mia proprietà, o meglio tutte eccetto una» - rivelò l'uomo a sguardo basso, prima di essere interrotto da Seira.

«Il Diamante Stella, “Lacrima di Maria”?» - domandò la novizia con dolcezza.

«Sì sorella. Il Diamante stella, il pezzo più prezioso della mia collezione, purtroppo non mi appartiene più oramai. Fu l'ultima grande creazione del mio Bisnonno, un orafo, rinomato per la sua abilità. Realizzò il taglio di quel diamante, per sua moglie, la mia Bisnonna, una donna di origine tedesca, che incontrò durante la grande guerra e che portò con sé in Giappone, alla prima occasione e con la quale, visse poi una vita piena e felice.» - fece una piccola pausa per poi proseguire - «Quel diamante è sempre stato il tesoro della nostra famiglia e mi pento amaramente di averlo venduto al signor Kusakabe, per ricavare il denaro necessario per tenere in piedi il mio museo. Ho avuto grosse perdite finanziarie negli ultimi, mesi ed ero disperato, non sapevo veramente cosa fare» - confessò Toyotomi, cominciando a piangere, per l'amarezza.

«Si faccia coraggio, per favore» - tentò di confortarlo Seira - «Sono sicura che Dio, ascolterà la sua preghiera e tutto si sistemerà» - disse ponendogli una mano sulla spalla.

«Lo vorrei tanto Sorella, mi creda» - singhiozzò Shirai - «Ma questa non è la parte peggiore della storia» - confessò - «La parte davvero tremenda della faccenda e che il signor Kusakabe, ha chiesto proprio al mio museo di esporre il diamante in occasione di questa mostra, ma all'ultimo momento, mi ha comunicato che la “Lacrima di Maria”, che ha affidato alle mie cure, per tutto l'arco della mostra, non è altro che un falso! Una volgare imitazione!» - pianse l'uomo - «Mi ha detto, che non poteva permettere che l'originale venisse esposto, perché temeva che io stesso avrei tentato di ingannarlo, sostituendo il vero diamante con una copia e per questo ha sostituito il gioiello in modo preventivo ed ha messo l'autentica “Lacrima di Maria” in un luogo sicuro, che non ha voluto rivelarmi. Io ho provato a convincerlo che non farei mai nulla del genere, ma non mi ha voluto ascoltare e se mai qualcuno scoprisse che quella pietra è un falso... io non potrei più vivere per la vergogna!» - il povero Toyotomi, singhiozzò ancora e quando si fu calmato, aggiunse un'ultima considerazione al suo racconto - «Questa mattina, so che un ladro ha comunicato che desidera rubare la pietra, esposta al museo. In cuor mio Sorella, sapete, io spero tanto che quel ladro liberi il mio museo da quell'imitazione. Così almeno in parte mi sentirei sollevato. Non potrei mai accettare che i partecipanti alla mostra, osservino un falso, che non ha nulla a che fare con la reale “Lacrima di Maria”. Anche se probabilmente non la riavrò mai indietro, almeno saprò che, non avrò infangato la memoria del mio bisnonno e di sua moglie Maria, in un modo tanto ignobile.»

Shirai scoppiò quindi, nuovamente in lacrime, anche Seira, fu commossa dalla sua storia e si asciugò delle lacrime che fuggirono dai suoi occhi violacei - «E' un ricordo prezioso, dunque» - disse - «Preghiamo insieme. Sono sicura che Dio accoglierà la sua richiesta e le darà la forza necessaria a trovare la strada giusta»

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Detto ciò Seira pregò assieme al signor Toyotomi, che infine la ringraziò per averlo ascoltato e confortato, prima di andarsene, con almeno, un leggero sentimento di speranza nel cuore.




«Ed ecco come stanno le cose» - Seira concluse il suo racconto, rivolgendo lo sguardo, verso Meimi, che l'aveva ascoltata con attenzione tutto il tempo - «Credi che potremmo fare qualcosa per lui, Meimi-chan, sembrava davvero disperato» - disse a mani giunte e con lo sguardo rivolto verso il cielo, la novizia, mentre aspettava la risposta dell'amica.

«E' orribile! Giocare in questo modo con i sentimenti di una persona, ferendolo di proposito, ingannandolo, per giunta usando come pretesto un prezioso ricordo di famiglia, tutto questo è imperdonabile!» - sentenziò Meimi, stringendo il pugno destro - «Bene non resta che una cosa da fare!» - disse rivolgendo uno sguardo carico di determinazione - «Io ruberò quel falso dal museo Seika, per il bene del signor Toyotomi e svelerò l'inganno di Kusakabe!» - affermò - «Non c'è dubbio che quell'uomo meschino, voglia mettere nei guai il povero signor Toyotomi, sfruttando la mostra. Farò di tutto per dimostrarlo e poi, restituirò la vera “Lacrima di Maria” al signor Toyotomi. Lascia fare a Kaitō St. Tail! Sistemerò ogni cosa, di sicuro!» - quando ebbe finito il suo monologo, purtroppo la voce meno risoluta, e più realista di Seira, riportò Meimi con i piedi per terra, una volta per tutte

«Temo non sia poi così fattibile Meimi-chan»

«Huh? E perché?» - domandò confusa la ragazza.

Seira alzò due dita della sua mano destra per poi cominciare a dire - «In primo luogo, non sappiamo dove sia nascosta la vera “Lacrima di Maria”, neppure il signor Toyomi, ne è a conoscenza, quindi anche volendo non potremo restituirla» - a quel dettaglio, Meimi abbassò leggermente il braccio ed assunse un espressione ebete.

«Hai ragione» - disse, riconoscendolo, in tono flebile.

«inoltre, anche se il signor Kusakabe è stato meschino, chiedendo di esporre il diamante nel museo del signor Toyotomi, è stato firmato un contratto. Kusakabe possiede legalmente il diamante e può decidere di esporlo ovunque desideri, nessuno può impedirglielo. Se Toyotomi ha accettato, pur di rivedere il diamante del suo bisnonno, noi non possiamo farci nulla.» - spiegò Seira - «L'unica cosa per cui lo si può rimproverare, è l'aver fornito un falso, che potrebbe mettere in gran difficoltà il signor Toyotomi, in caso la verità venisse alla luce, ma in ogni caso, nulla più di questo»

«B-Bé, è comunque un crimine ignobile, non può certo passarla liscia!» - Meimi, sebbene amareggiata dal fatto che non potesse essere condannato, anche per il dolore inflitto al povero direttore della mostre, riprese un po di convinzione tra le mani, perché il suo mal affare andava comunque fermato.

«Certo, ma a tal proposito c'è un altro problema. Anche se in n certo senso, più che un problema potrebbe essere una soluzione in un certo senso...» - disse Seira, riflettendo ad alta voce.

«Huh? A che cosa ti riferisci Seira?» - domandò confusa Meimi.

«Ecco, pare che quest'oggi, sia arrivata una nota d'avvertimento, da parte di quel ladro fantasma... Kaitō Kid» - al sentire pronunciare quel nome, Meimi sgranò gli occhi, sorpresa - «Ho fatto una breve ricerca e pare che abbia fissato il colpo per Mercoledì alle 21:15» - la informò.

«Però, Seira...Mercoledì è domani sera. E se non sbaglio, è proprio il giorno di apertura della mostra!» - esclamò Meimi.

«Proprio così» - confermò Seira - «Presumo dunque che se la mostra non è stata ancora posticipata, sarà comunque impedito l'accesso al pubblico, per ragioni di sicurezza»

«Quindi? Se è così, perché dici che potrebbe essere sia un problema che una soluzione, non riesco a capire.» - chiese confusa Haneoka.

Seira allora si sedette sulle scale della canonica e Meimi fece altrettanto, per poi cominciare a spiegarsi meglio - «In parole semplici: dipende tutto da come agirà quel ladro.» - cominciò Seira - «Potrebbe rubare la gemma, capire che è un falso e rivelarlo al mondo intero, e questo potrebbe essere un problema. Poiché come ti ho raccontato, il signor Kusakabe, potrebbe denunciare il signor Toyotomi per negligenza, o peggio, accusarlo di avergli rubato il diamante, fornire prove costruite per incastrarlo ed addirittura farlo finire in prigione. E questo sarebbe un problema enorme, anche perché non sappiamo dove Kusukabe nasconde il diamante autentico e quindi non potremmo provare che ha mentito per tutto il tempo» - spiegò Seira ipotizzando uno scenario, tanto più realistico, che le venisse in mente a riguardo.

«Oh no, sarebbe terribile!» - constatò Meimi, ponendo le mani davanti alle labbra con espressione sconvolta in viso.

«Ma le cose potrebbero anche andare diversamente» - riprese Seira - «Infatti, il ladro, potrebbe anche venire a conoscenza di questi fatti e decidere di darci una mono» - sorrise la novizia, per poi chiudere gli occhi, stringendo le mani giunte al petto - «Non possiamo fare altro che confidare nel buon cuore di quel ladro, dunque»

«In ogni caso... Saint Tail, cercherà di rubare il diamante stella! Non possiamo correre il rischio di mettere in pericolo la reputazione del signor Toyotomi!» - affermò energicamente la ladra-prestigiatrice.

«Mah, Meimi-chan, sembri proprio impaziente, per questo lavoro» - notò Seira sorridendo.

«Certo! Dopotutto, potrò incontrare un altro ladro fantasma, con le mie stesse abilità, non lo trovi entusiasmante, Seira?» - le chiese prendendole le mani ed osservandola con espressione gioiosa.

La novizia ridacchiò - «Anche se sareste in competizione, comunque»

«In ogni caso, non vedo l'ora! Ah, già! Devo preparare il preavviso» - si ricordò Meimi di colpo, prendendo la sua cartella ed allontanarsi - «Ciao Seira! Ci vediamo presto!» - la salutò per poi sparire in fondo al vialetto.

Meimi corse fuori dal cancello e si mise sulla strada, per la quale, Asuka Jr. solleva passare. La ragazza allora si nascose dietro un cespuglio e mentre aspettava che il compagno passasse, prese dalla sua cartella un fogliettino di carta, scrisse il biglietto e lo firmò, per poi arrotolarlo e porlo all'interno di un borsellino che aveva portato con sé. Pose il preavviso sopra un cono di stelle filanti, la quale linguetta da tirare per farle esplodere fu attaccato con un filo da pesca all'aggancio del borsellino, in modo che alla sua apertura, le stelle filanti esplodessero ed il biglietto uscisse allo scoperto. Quando lo vide in lontananza, Meimi, fece scivolare il borsellino sull'asfalto e come previsto, quando Asuka Jr, lo rinvenne, non poté far a meno di raccoglierlo.
 

«Oh? Cos'è questo?» - si chiese Asula Jr. inchinandosi e raccogliendo il borsellino - «Un portamonete? Qualcuno l'avrà smarrito?» - si domandò rigirandolo tra le mani, per poi sbuffare - «Accidenti, mi toccherà restituirlo» - disse aprendolo con un gesto - «Vediamo a chi app-» - non riuscì neppure a finire la frase che il borsellino scoppiò in decine di stelle filanti che fecero svolazzare un bigliettino, davanti agli occhi del detective - «Q-Questo... questo tipo di atteggiamento...» - quando vide il biglietto svolazzare, lo prese al volo osservandolo - «U-Un preavviso di Saint Tail!» - affermò ad alta voce per poi leggere il contenuto del messaggio, della ladra fantasma, che gli era stato recapitato.


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Domani notte, alle 21:15, mi impossesserò del Diamante Stella, “Lacrima di Maria”, esposto al museo Seika” - St. Tail.

«Come ha detto?!» - urlò il detective, per poi tornare sui suoi passi di corsa in modo frenetico, correndo via, in direzione di casa sua.

 

«Bene, è fatta!» - esultò Meimi, uscendo dal suo nascondiglio, mettendosi anche lei a camminare in direzione della sua abitazione, con il sorriso sulle labbra - «Sono a casa!» - annunciò la ragazzina aprendo la porta ed entrando in casa e trovando suo padre e sua madre, seduti sul divano, abbracciati l'uno all'altra, assorbiti da un programma televisivo.

««Bentornata Meimi»» - risposero i due all'unisono.

«E' raro vedere entrambi davanti alla Tv» - sorrise Meimi togliendosi le scarpe e raggiungendo i suoi genitori - «Cosa state guardando?» - domandò curiosa.

«Un documentario sul numero di magia di un prestigiatore, che ha messo in scena un trucco strabiliante qualche mese fa» - rivelò il padre di Meimi, sorridendo spensierato alla figlioletta.

«Cavoli papà!» - sbuffò di contro la donna seduta al suo fianco - «Ti ripeto che si tratta di un ladro fantasma e non di un semplice mago!» - si lamentò Eimi, per poi tornare a fissare lo schermo.

«Ah, giusto. Hai ragione mamma» - rise l'uomo occhialuto, ponendosi la mano dietro la nuca.

Un ladro fantasma, che usa trucchi di magia? Che sia per caso...” - Meimi alzò lo sguardo verso la Tv, che rispose a tutti suoi dubbi, quasi fosse uno specchio magico.

«K-Kaitō Kid» - disse una delle guardie di sicurezza, shockata, mentre la figura di un uomo, vestito da capo a piedi, si stagliava al in piedi su di un espositore, posto a terra. Si trattava di una replica televisiva, del servizio del furto delle pregiate calzature “Purple Nail” di proprietà di Jirokichi Suzuki. In occasione di quel furto, Kid, sperimentò il miracolo del teletrasporto. Meimi rimase ipnotizzata, completamente ammutolita, nel guardare quella prodezza.

«Incredibile, E' davvero sparito nel nulla! Si è teletrasportato! E' davvero impressionante...» - esclamò la madre di Meimi stupefatta, ammirata dalla bravura del ladro.

«Davvero una magia coi fiocchi» - il padre di Meimi, annuì, riconoscendo le abilità del Ladro, che aveva eseguito anche a suo dire una strabiliante performance.

«Puoi fare anche tu, una magia del genere, vero Genichiro-san?» - chiese tutta elettrizzata la donna, voltandosi verso il marito, che sobbalzò per la domanda improvvisa.

«B-Bé...» - balbettò quest'ultimo - «Se sei tu a chiedermelo Eimi-san... potrei anche provarci.» - disse ridendo l'uomo, mentre la moglie, sembrava compiacersi della risposta ottenuta.


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Quindi... è lui... Kaitō Kid” - per qualche motivo, si sentì nervosa ed ingoiò a fatica un groppo di saliva, che le era rimasto bloccato in gola - “R-Riuscirò davvero... ad impedire il furto della “Lacrima di Maria”, ad un prestigiatore di questo livello?” - tentennò Meimi – guardando fisso lo schermo della Tv, senza dire una parola, finché la voce del padre, non la riportò con i piedi per terra.

«Cosa succede Meimi? Sembra che tu abbia visto un mostro?» - scherzò l'uomo - «Vuoi che ti faccia uno dei miei trucchi migliori, per tirarti un po su?» - chiese sorridendogli e facendo apparire dei festoni tra le mani vuote, con gli ideogrammi della parola “Sorridi”.

«Ah, no» - scosse la testa, la ragazzina - «Sto bene papà» - sorrise, per poi correre per le scale fino in camera sua - «Vado a fare i compiti!» - annunciò, chiudendo la porta rumorosamente. La studentessa delle medie, ancora scossa venne accolta dal suo piccolo riccio, Ruby che le saltò addosso tutta felice e contenta di vederla. Meimi, tornò a sorridere grazie all'animaletto, per poi rivelarle ciò che avrebbe dovuto fare la sera seguente, in modo da sfogarsi un po.

Dopo che ebbe davvero, terminato i suoi compiti, Meimi, si gettò sul suo letto, raggiunta subito dopo dalla piccola Ruby che cercò di far stare allegra la sua padroncina, che fissava il soffitto con aria assorta e malinconica. Stava ripensando all'impulsività che aveva avuto nel inviare l'avviso ad Asuka Jr., convinta di poter competere con qualcuno, pur non sapendo nulla al suo riguardo. Era stata avventata e se ne stava pentendo. Aveva paura di fallire, ma non solo per lei, anche per l'organizzatore della mostra, Toyotomi, che avrebbe potuto passare dei guai, a causa dell'intrigo montato su dal signor Kusakabe. Era incerta. Meimi si girò sul fianco, puntando lo sguardo verso la sua scrivania, cacciando fuori un sospiro.

«Senti Ruby...» - disse la ragazzina, rivolgendosi all'animaletto, che era accanto a lei e sembrò risponderle con un versetto flebile - «...cosa credi che dovrei fare?»

 

 

POV Kaito

Il moro, dopo le lezioni, si diresse, come sua abitudine da quando aveva assunto la seconda identità di Ladro Kid, al Blue Parrot, per discutere con Jii, come al solito in merito al colpo, previsto per la sera seguente.

«Buon pomeriggio Jii-chan» - saluto entrando, il giovane Kuroba - «Com'è vanno le cose da queste parti?» - chiese sorridendo, sedendosi al bancone, attaccando discorso come farebbe un qualsiasi cliente abituale, nonostante il locale a quell'ora fosse sempre completamente deserto.

«Ben arrivato padroncino Kaito» - sorrise il vecchio, posando il bicchiere che aveva appena finito di lucidare, sul bancone, preparando una tazza di caffè al ragazzo, che accettò senza troppi complimenti.

«Quindi Jii-chan, è tutto pronto per domani?» - domandò curioso il liceale, dopo che ebbe assaporato almeno la metà della bevanda, dall'aroma intenso ed il colore profondo.

«Come avete richiesto, signorino, ho reperito i materiali per il prossimo spettacolo ed anche...» - disse prendendo un fascicolo piuttosto sottile, da sotto il bancone - «... le informazioni sulla ladra di nome Saint Tail, che mi avete richiesto.» - disse aprendo il fascicolo, cominciando a spiegare al giovane quali furono i risultati delle sue ricerche - «L'identità di questa giovane, resta un mistero.» - cominciò Jii - «E' certo però che sia una ragazza, di età stimata tra i 14 ed i 18 anni. A giudicare dal materiale che ho trovato, riguardo le sue imprese, ha cominciato la sua attività non molto tempo dopo, che lei, padroncino, assunse l'identità di Kaitō Kid» - lo informò l'uomo - «Sembra che il nomignolo, di “Coda Santa” le sia stato attribuito, da un gruppo di studentesse dell'accademia cattolica St. Paulia e che derivi dal fatto, che la ladra, porti sempre i capelli legati in una coda alta. Fin ora ha rubato solo oggetti già sottratti da terze parti o smarriti dai propri possessori.»

«Una sorta di rivisitazione di Robin Hood, eh?» - sorrise il giovane Kuroba per poi poi incalzare il vecchietto - «C'è dell'altro?»

«Sì» - annuì Jii, mostrandogli un articolo di giornale in particolare tra quelli che aveva trovato - «Ecco qui» - gli indicò - «Vede, signorino, del caso di St. Tail, ne è ufficialmente incaricato il Detective Asuka, della polizia di Seika, ma ufficiosamente è il figlio di 14 anni, Daiki Asuka Jr. ad occuparsi delle indagini riguardo ai furti, che sono opera della ladra-prestigiatrice. Pare infatti che Asuka Jr. sia stato investito di un permesso speciale, elargito dal sindaco, in persona.» - spiegò Jii, per poi lasciare a Kaito il tempo per visionare da solo il materiale reperito.

«Come, il responsabile della sicurezza, sarebbe questo ragazzino?» - domandò confuso Kaito, grattandosi il capo - «Accidenti. Se così giovane, già lavora ad un caso, dev'essere una sorta di prodigio. Dovrò tenere gli occhi aperti pare» - si convinse, mentre finiva il suo caffè, tutto d'un fiato.

«A tal proposito, credo dovremmo cambiare un po la strategia riguardo a questo colpo, Signorino» - rivelò l'uomo, che incontrò un'immediata risposta confusa da parte del giovane.

«Come mai Jii-chan? Cosa c'è che non va nella procedura che abbiamo ideato? Prima di cambiare tattica, non sarebbe meglio fare un sopralluogo, per vedere, se qualcosa potrebbe andare storto?» - dubbi di Kaito furono più che legittimi. Avevano fissato il sopralluogo del museo, per il pomeriggio seguente, giusto qualche ora prima del colpo, ovvero il tempo necessario, di valutare tutte le contromisure da apportare, prima di entrare in scena.

«Lei ha ragione a preoccuparsi, ma vede, la ragione per cui le dico ciò, è questa» - disse Jii, mentre armeggiando sul mini-tablet di Kaito, aprì un articolo tra le News e lo porse al ragazzo, che immediatamente cominciò a leggerlo ad alta voce.

La contesa è aperta!- recitava la testata, mentre l'occhiello informava dell'argomento dell'articolo in questione - Saint Tail, raccoglie la sfida del ladro fantasma 1412, annunciando il furto del diamante stella, “Lacrima di Maria”, Mercoledì alle 21:15, durante l'esposizione di preziosi, che avrà luogo presso il museo Seika

«Ma certo, è chiaro» - sorrise il giovane Kuroba - «Adesso che Saint Tail, ha annunciato lei stessa il furto del diamante, credi che il piano non sia più molto adatto, vero, Jii-chan?» - gli domandò retoricamente.

Questo annuì di rimando - «Dunque, cosa credete sia meglio fare, Signorino? Rinuncerete al colpo?» - il vecchietto era ben consapevole, che avrebbe ricevuto una risposta negativa, infatti Kaito non ci mise molto a dissentire.

«Suvvia, Jii-chan, mi conosci bene ormai. Kaitō Kid non si nasconde né scappa davanti ad una sfida» - sorrise con sicurezza, lui - «Ruberò comunque “La lacrima di Maria”, anche se vorrà dire, contendere la gemma con un secondo ladro fantasma. E poi a dire la verità, un po m'incuriosisce, questo Kaitō Saint Tail.» - gli spiegò, mentre fissava uno dei tanti articoli che Jii era riuscito a procurargli, in cui era presente una sagoma, che doveva essere, la silhouette della famosa ladra in questione.

«Per quanto riguarda la strategia allora?» - chiese, l'uomo, in modo da sapere come comportarsi, da lì in avanti.

«Ci toccherà modificarla» - dichiarò Kaito - «Vorrà dire che anziché fare un controllo preliminare» - sorrise - «Lascerò che sia la stessa St. Tail a sbarrarmi la strada, verso il gioiello»

Jii, inizialmente parve confuso dalle parole del giovane, ma poi parve cogliere la strategia alla quale il ragazzo stava pensando, quindi sorrise a sua volta - «Capisco, molto bene Signorino. Allora le preparerò tutto il necessario, per essere pronto per lo spettacolo, senza intoppi»

«Thank you, Jii-chan! Conto sui di te» - disse il ragazzo rigirandosi sullo sgabello, per poi recuperare il suo zaino ed avviarsi verso la porta del locale.

Orgogliosamente, Jii ribatté - «Lasciate fare a questo Jii, non la deluderò Signorino Kaito!» - affermò l'uomo stringendo i pugni, con convinzione.

«Allora ci vediamo domani, Jii-chan» - lo salutò il ragazzo, per poi uscire dal locale, ritrovandosi di fronte Aoko, con un'espressione truce che lo fissava

«Sei proprio antipatico!» - sbottò la ragazza, incrociando le braccia al petto - «Avresti anche potuto aspettarmi, che ti costava? Bakaito!» - si lamentò mentre Kaito le passò accanto senza emettere un suono.

«Guarda che ti ho aspettato circa una decina di minuti, ma poi ti sei messa a parlare con Keiko e sembravate tirarla per le lunghe, quindi ho preferito andarmene.» - si giustificò Kaito tenendo le mani in tasca e superandola di qualche passo.

«Come sarebbe a dire? Con Keiko stavamo affrontando un argomento molto serio!» - si indispettì Aoko, alla velata accusa di essere una che si perde facilmente in chiacchiere.

«Certo, certo.» - annuì il ragazzo - «Ad ogni modo non è colpa mia se sei lenta Ahoko. Io sono libero di andarmene se mi stufo di aspettarti, nessuno mi obbliga a starti dietro, giusto?» - la prese in giro, sfruttando il nervosismo già presente in lei, per divertirsi un po. Gle piaceva il clima di reciproci scambi di battute, che si creavano per un non nulla e finivano in una sorta di “gara a chi arrivava prima” a finire con le spalle al muro. Era estremamente stimolante e trattandosi di Aoko, esistevano pretesti infiniti per farla innervosire e cominciare con lei, una sorta di sfida all'ultimo sangue, su quale dei due avrebbe avuto la meglio sull'altro. Questo genere di “competizioni” tra loro non erano mai a senso unico, il che le rendeva sempre divertenti, agli occhi di Kaito, che continuava a perpetrarle di volta in volta.

«Cosa? Aoko non è affatto lenta! E non chiamarmi Ahoko, Bakaito!» - disse la ragazza agitando la cartella contro di lui, cercando di colpirlo, ma il giovane Kuroba la evitò con tutta tranquillità.

«Visto? Sei lenta. Scommetto che non sai fare di meglio, Kekeke» - rise il ragazzo, che si ritrovò ad evitare per un pelo, un secondo colpo sferrato dalla giovane Nakamori.

«Sei davvero fastidioso! Se vuoi la guerra l'avrai» - dichiarò Aoko, correndogli incontro, con il bagaglio posto sopra la testa. Stava simulando uno Shinai da Kendo, sport in cui Kaito era davvero abile.

«Interessante, fammi vedere di cosa sei capace» - ribatté mettendosi a braccia in avanti, fingendo di impugnare una spada di bambù a sua volta.

Da quella piccola diatriba, ne seguì un inseguimento, fuori dal comune, tra i due amici di infanzia, che in almeno un paio di casi, rischiarono di coinvolgere dei poveri ed ignari passanti, come danni collaterali, dovuti al loro piccolo duello in strada

 

 

POV Meimi

Meimi, aveva passato tutta la giornata seguente, a rimuginare sul da farsi; non era riuscita a dormire bene quella sera, facendo incubi continui sul ladro in bianco, che scappava di corsa, camminando in cielo, dopo aver rubato la pietra preziosa, solo per rivelare al mondo intero che si trattava di un falso, facendo il gioco di Rintarō Kusakabe. L'ultima scena di uno dei suoi incubi era il signor Toyotomi, che chiedeva a St. Tail, perché non l'avesse aiutato, nonostante avesse tolto da situazioni ben peggiori, diverse altre persone, durante la sua carriera di ladra.

Meimi, aveva raggiunto la scuola a piedi come tutti i giorni, anche quella mattina, immersa nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni riguardo al colpo di quella sera. Camminò tenendo sempre lo sguardo basso, almeno finché non sentì una voce famigliare strillare ad alta voce:

«Te lo detto e te lo ripeto, la risposta è: No!» - Asuka Jr., stava urlando contro qualcuno, quindi la ragazza alzò lo sguardo, per capire di chi si trattasse.

«Ti prego, andiamo! Solo per questa volta! Voglio aiutarti a catturare entrambi quei ladri. Se saremo in due avremo più possibilità, non credi?» - la ragazzina, più alta di lui e dai capelli corti biondo miele, che rispondeva al nome di Rina Takamiya, fissava con sguardo implorante Asuka Jr., che però si dimostrò impassibile alle sue richieste.

«Non se ne parla nemmeno. Se c'è qualcuno che deve catturare St. Tail, quello sono io! Inoltre di quell'altro ladro, non me ne importa proprio un bel niente. E tu cerca di restare alla larga da questa storia, Takamiya!» - la intimò il ragazzo, con freddezza.

«Ma ti rendi conto di quello che dici?» - ribatté lei - «Hai l'occasione di prendere due piccioni con una fava e intendi gettarla via così?» - osservò indignata - «Mi dispiace ma non te lo permetterò. Stanotte verrò anch'io al museo Seika a dare una mano!» - ribadì per l'ennesima volta la nipote del sindaco, facendo spazientire definitivamente, l'incaricato speciale alla cattura della ladra-prestigiatrice.

«E va bene» - sbuffò - «Fa pure come ti pare!»

«Ah! Evviva che bello! Grazie Asuka!» - disse saltando subito al collo del ragazzo che per tutta risposta, si dimenò tentando di scollarsela di dosso.

«Lasciami andare Takamiya!» - si lamentava - «Non starmi appiccicata»

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Meimi osservò il tutto da poco lontano e l'atteggiamento di Rina, la infastidì facendola ringhiare e ribollire di rabbia.

«Se reagisci in questo modo, Meimi-chan, allora significa che va tutto bene, per fortuna» - la voce pacata di Seira, fu udibile dalla ragazza che si voltò, vedendo l'amica sorriderle.

«Seira!» - sorrise a sua volta, la seconda, incontrando il suo sguardo.

Le due dopo la pausa si incamminarono verso la cappella della Chiesa, per poi raccogliersi in preghiera all'interno di essa, dopo di che, Seira, si rivolse a Meimi, dal momento che la compagna era stata buona e tranquilla tutto il giorno. Fatto insolito, considerando il carattere sempre allegro ed esuberante, della giovane Haneoka.

«Qualcosa non va, Meimi-chan? Oggi sembri così pensierosa» - azzardò la novizia, rivolgendo lo sguardo alla compagna, con fare apprensivo.

Meimi le sorrise e scosse il capo - «No... non è nulla Seira» - tentò di rassicurarla, in un primo momento, ma consapevole del fatto che non sarebbe riuscita a mentirgli, la ragazza proseguì - «E solo che...»

«E solo che...?» - ripeté Seira, in coda alle sue parole.

«Ecco vedi, si tratta del colpo di questa sera» - le spigò - «Non sono molto sicura di riuscire a farcela» - disse con una nota di malinconia.

«Davvero? E come mai?» - domandò Mimori, perplessa. Non capitava spesso che la sua compagna, avesse ripensamenti riguardo ad un furto a fin di bene, dei suoi.

«L'altra sera, sai... hanno trasmesso un servizio, riguardo quel ladro» - cominciò a raccontarle Meimi. Seira annuì.

«Sì, l'ho visto anch'io. E' stato davvero interessante» - comunicò la novizia, con un lieve sorriso in viso - «Il suo modo di agire, è davvero spettacolare.» - si espresse, Seira, cosa che però notò far crollare ancora di più l'umore della compagna - «Oh caspita, non vorrai dirmi che è per questo...» - ipotizzò mortificata, ponendo una mano sulle labbra, rincresciuta per ciò che aveva appena detto.

«Sì è proprio così» - confermò Meimi, per poi gettarsi tra le braccia dell'amica cominciando a piagnucolare - «Che cosa faccio Seira?! Non posso competere con un avversario di quel livello!!»

Seira abbracciò Meimi e le accarezzò i morbidi capelli castano ramati, per infonderle un po di pace - «Andrà tutto bene, Meimi-chan» - la rassicurò - «Finché avremo dalla nostra parte la benedizione di Dio, le cose troveranno sempre il modo per aggiustarsi, vedrai»

Haneoka, sollevò gli occhi lucidi per il pianto, verso Seira, che le sorrideva placidamente. Ancora una volta, seppe darle la forza, per non arrendersi davanti alle difficoltà ed andare avanti a testa alta.

«Seira.» - le sorrise, asciugandosi le lacrime - «Hai ragione, finché agiremo nel giusto, non avremo niente di cui preoccuparci, vero?» - disse rimettendosi a sedere, sulle ginocchia.

«Esattamente» - confermò lei - «Ad ogni modo, Meimi-chan, a proposito di quel ladro...» - introdusse la novizia - «Ho fatto delle ricerche sul suo conto»

«Davvero?» - chiese Meimi curiosa - «Hai trovato qualcosa di interessante?»

«Bé...» - Seira si sedette su di una delle panche, seguita da Meimi - «A giudicare da ciò che ho trovato, la prima apparizione di Kaitō Kid, risale a 18 anni fa, in Francia, a Parigi. La sua attività si è poi spostata in Giappone, dove ha compiuto svariati furti per un lungo lasso di tempo, salvo poi sparire nel nulla circa otto anni fa, per poi mostrarsi nuovamente al pubblico. Dal suo ritorno, ha preso di mira sempre pietre preziose conosciute come “Big Jewels”, che restituisce immancabilmente, dopo ogni suo furto. Non si conosce nulla riguardo alla sua identità, se non il fatto che si tratta sicuramente di un uomo. Il suo nomignolo, ovvero “Kid”, che in inglese significa “bambino”, gli è stato attribuito da uno scrittore di romanzi. Incaricato della cattura del ladro, è l'Ispettore Ginzo Nakamori, della seconda divisione investigativa. Fin qui nulla di particolarmente interessante, se non fosse che...» - Seira lasciò in sospeso la frase, spingendo Meimi a riprenderla.

«Se non fosse che...?»

«Devi promettermi che farai molta attenzione Meimi-chan» - le comunicò con apprensione Seira - «poiché questo ladro, è un maestro dei travestimenti, quindi non sappiamo sotto quali spoglie potrebbe nascondersi»

Meimi annuì - «Ho capito, Seira» - sorrise – «Allora terrò gli occhi aperti. Non mi farò ingannare da uno sciocco travestimento!» - affermò determinata la giovane Haneoka.

«Fa del tuo meglio Meimi-chan» - sorrise la novizia in bianco.

«Certo. Saint Tail, non scapperà. Non importa come, ce la farò» - si convinse per poi sorridere all'amica - «Allora, vado a casa per prepararmi» - disse per poi correre lungo la navata, salutando con la mano - «Ci vediamo stasera, Seira» - detto ciò sparì, all'esterno dalla Chiesa.

Seira, con le mani giunte al petto ed il sorriso sulle labbra, rivolse lo sguardo al crocifisso della chiesa - «Speriamo che tutto vada per il meglio» - disse per poi inginocchiarsi di fronte all'altare - «Oh, Signore, ti prego, veglia sempre su Meimi-chan» - disse, per poi raccogliersi in silenzio in preghiera.













L'Angolo dell'Autrice:

Benvenuti a tutti in questo Cross-Over.
Fresca fresca di St. Tail, ho pensato di buttar giù questa storia in cui  la giovane Meimi, incontra il ladro fantasma Kaito Kuroba. Cosa pensate potrebbe succedere, ora che il furto di una stessa pietra, è stato annunciato da entrambi i due ladri fantasma?
Fatemi sapere cosa ne pensate. Vi saluto e vi rimando al prossimo capitolo.  -Irene_Violet.







Riferimenti:
Testo

•EP 14 e 15 di Magic Kaito 1412

Immagini
•Kaito, dall'EP n° 4 di Magic Kaito 1412
•Meimi, dall'EP n° 2 di Saint Tail

Originali
•Biglietto di preavviso di Kid
•Biglietto di preavisso di St. Tail
•Meimi & Kid. Meimi dall'EP n° 12 di Saint Tail; Kid dall'EP n° 515 (562-563) di Detective Conan

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Capitolo 2
*** #2: Caccia al Ladro! ***


Capitolo 2: Caccia al Ladro!
Obbiettivo: Recuperare il diamante stella!

 

POV Meimi/Kaito

Quella sera dopo cena, Meimi salì come al solito nella sua stanza e spensierata affermò - «Avanti, è ora di lavorare!» - Ruby a quella frase, reagì con un versetto, avvicinandosi alla sua padroncina - «Mi spiace Ruby, non posso portarti con me. Il lavoro di stasera è molto importante» - le spigò - «Quindi devi rimanere qui a coprirmi, okay?» - chiese accarezzando il piccolo riccio, sorridendo. Ruby annuì e fece un versetto d'approvazione. Meimi allora, rallegratasi, calò dalla finestra la sua fidata corda, recuperò il suo ciondolo che le sarebbe servito a d assumere i panni del suo alter ego, ed infine sorrise rivolgendosi di nuovo all'animaletto dicendole - «Allora io vado. A più tardi Ruby!»

Meimi dunque si calò dalla finestra e raggiunse di corsa la cappella dell'accademia St. Paulia, dove Seira la stava aspettando. Quando la ragazza entrò chiudendosi la porta alle spalle, la novizia le sorrise

La giovane Haneoka allora giunse le mani al petto, chiuse gli occhi, tenendo stretto il suo ciondolo e pronunciando - «Signore, perdonami per tutte le trovate ed i trucchi» - a queste parole il ciondolo si illuminò e le permise di indossare il suo costume di scena. Formato da un corpetto nero con le code sul retro, una gonna in tessuto rosa e bianca, guanti, stivali alti e fiocco di colore nero – che manteneva i suoi capelli acconciati in una coda alta –. Mentre indossava la sua divisa disse - «One!» - e nella sua mano destra, comparve un cilindro - «Two!» - pronunciò e nella sua mano sinistra comparvero delle carte che poi lanciò per aria, raccogliendole con il cilindro - «Three!» - concluse la sequenza, impugnando il suo bastone magico, con all'impugnatura una gemma di colore rosso. Conclusa quest'operazione, Kaitō Saint Tail aveva fatto la sua comparsa. Dunque, la ladra-prestigiatrice, si voltò verso l'amica sorridendole - «Io vado Seira» - annunciò, sorridente, la giovane.

«Per favore sta attenta, Meimi-chan» - la supplicò, la ragazza in bianco, con mani giunte.

«Tranquilla, andrà tutto bene» - le fece l'occhiolino.

Le due si avvicinarono a mani giunte e ad occhi chiusi recitarono, all'unisono:

««Possa la benedizione di Dio, discendere su di noi»» - si raccomandarono, per poi sorridersi a vicenda, prima che la ladra, uscisse dalla cappella, spedita, per poi raggiungere il luogo del preavviso, correndo e saltando agilmente sul tetto di un edificio all'altro.

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Saint Tail, arrivò dopo una quindicina di minuti, con largo anticipo, rispetto all'orario prefissato, sul luogo del colpo, accucciandosi su di un albero, per controllare la situazione.

«Dunque vediamo» - mormorò guardando verso il museo - «Asuka Jr, sembra essere già arrivato» - sorrise Meimi - «Oh, quest'oggi ha proprio fatto le cose in grande. Guarda quanti poliziotti!» - disse con ammirazione, la giovane, con il sorriso sulle labbra - «Si vede che ci tiene proprio a catturarmi» - rise. Mentre dalla strada, si alzavano cori a favore dei due ladri, che avevano annunciato, ognuno il proprio spettacolo.

Asuka, aveva disposto all'esterno dell'edificio un robusto cordone di uomini, che impedivano l'accesso al museo Seika. Un altro ampio cordone, si trovava dislocato in strada. I poveri agenti che ne facevano parte, erano incaricati di bloccare la folla di curiosi, che, senza la loro presenza, avrebbe sicuramente circondato l'edificio. Che lavoro ingrato quello di quei poveri uomini! Spintonati ed insultati in continuazione, da fan esaltati di Saint Tail e Kaitō Kid. Oltre a questi schieramenti, era logico pensare che anche l'interno del museo, fosse gremito di agenti, soprattutto per quanto riguardava la sala, dov'era stato collocato il diamante stella.
Tuttavia, nulla di tutto ciò, sarebbe stato un problema per la giovane Meimi: lei infatti sarebbe passata dal tetto, introducendosi dalla finestra dell'ultimo piano, scivolando così direttamente, nell0ubica stanza nella quale, sarebbe valsa la pena entrare. Perfettamente consapevole, che Asuka Jr, sarebbe stato lì ad aspettarla.

«Ascoltatemi tutti! St. Tail sarà qui tra circa una ventina di minuti, voglio tutti gli uomini in posizione qui all'esterno ed hai piani inferiori, io mi posizionerò all'interno della sala dell'esposizione. Tutto chiaro? Non fate avvicinare i curiosi, mi raccomando, non possiamo permetterci distrazioni!» - così parlò l'investigatore, con fare autoritario, per poi ottenere replica affermativa da parte degli agenti.

«Cos'è tutta questa confusione?» - tuonò una voce maschile alle spalle del ragazzino, che si voltò di scatto.

«Mi scusi tanto, lei chi è?» - domandò Asuka Jr., verso l'uomo con i baffetti, che gli si stagliava davanti, avvolto in un completo verde bottiglia, seguito da un manipolo di agenti.

«Questa domanda dovrei farla io, ragazzino» - ribatté - «Sono l'ispettore Ginzo Nakamori, della seconda divisione investigativa della polizia metropolitana di Tokyo. Sono qui, per il preavviso di Ladro Kid. Tu chi saresti, figliolo?» - domandò nuovamente l'Ispettore.

«Mi chiamo Asuka Jr, sono il figlio del Detective Asuka» - rispose il giovane estraendo dalla sua giacca la coccarda che di cui il sindaco l'aveva investito - «Sono l'incaricato, del caso di St. Tail, che ha annunciato il furto del diamante stella, in coda a quel ladro.»

«Quindi tu saresti l'incaricato del caso?» - domandò confuso Nakamori - “Che roba! La polizia è così a corto di uomini che adesso, mettono sul caso perfino i figli degli agenti?” - pensò lui perplesso.

«Esatto» - annuì, Asuka Jr. - «Si senta pure libero di dislocare, gli uomini che ritiene necessari. Questa sera è un occasione d'oro per entrambi» - disse il ragazzo sorridendo.

«L'avrei fatto comunque anche se non me lo avessi detto!» - ribatté Nakamori - «Rafforzate il perimetro e chiamate gli elicotteri. Kaitō Kid, molto probabilmente arriverà dal cielo; ma non fatevi ingannare! Kid è anche un maestro del travestimento, quindi non abbassate mai la guardia, potrebbe anche essere nascosto tra noi!» - avvisò ad alta voce l'Ispettore. Gli agenti si guardarono tra loro perplessi, mentre Asuka Jr., dava ulteriori istruzioni ai suoi.

«Wow. Quell'Asuka non scherza. Sembra che l'Ispettore abbia un concorrente in tema di sicurezza.» - Kaito affacciato dalla finestra del museo, osservava di sotto, con espressione trionfante - «Bé, per lo meno, questa non sarà affatto una sfida noiosa» - a quel punto, il ragazzo si spostò dalla finestra, posta nel corridoio ed entrò nella sala dell'esposizione della mostra, dove erano presenti solo un paio di agenti, come disposto dal giovane investigatore delle medie circa un'ora prima, in attesa, che scattasse, la fatidica ora X.

«Bene, direi che qui all'esterno, la sicurezza è ben piazzata» - constatò Nakamori, una volta che gli elicotteri da lui richiesti, giunsero sul posto, come indicato - «Diamo un'ultima occhiata all'interno e prepariamoci a ricevere i nostri due Ladri fantasma, Asuka Jr-kun»

«Certo!» - Asuka annuì e si mise in cammino al fianco del “superiore”, dirigendosi verso la porta del museo, quando un paio di voci femminili emersero in modo confusionario dalla folla, in tutta la rispettiva forza.

«Ma che fate lasciatemi razza di imbecilli!» - sbottò una voce acuta e molto penetrante - «Sapete con chi avete a che fare?! Io sono la nipote del Sindaco!» - reclamò una prima voce.


«Ve l'ho già spiegato!» - sbuffò una seconda voce, più soave, anche se ugualmente squillante - «Io sono Aoko, la figlia dell'Ispettore Nakamori! Sono solo passata a portare il pranzo a mio padre!»

«Ma-» - Asuka balbettò, vedendo un'agente portare Takamiya con se, trascinandola per un braccio.

«Ispettore! Questa ragazzina ha tentato a tutti i costi di penetrare il cordone di sicurezza. Dice di essere autorizzata ad entrare» - Nakamori la fissò perplesso. Stava per dire di non aver ricevuto nessun “permesso” di nessun tipo, ma Asuka, intervenne di prepotenza domandando seccato.

«Si può sapere che ci fai qui, Takamiya?! La finisci di creare problemi!»

«La conosci?» - sussurrò Nakamori che si avvicinò all'orecchio del ragazzo.

Questo alzò le spalle - «Purtroppo! E' la nipote del sindaco. Takamiya Rina, una mia compagna di classe. Agente, la lasci andare!» - ordinò Asuka. Il poliziotto, fissò Nakamori prima di fare qualunque cosa, e quando quest'ultimo acconsentì, la ragazzina fu liberata dalla presa.

«Visto? La prossima volta ci pensi due volte, è chiaro?!» - sbottò Rina, spazzolandosi i vestiti spiegazzati, con le mani prima di saltare addosso ad Asuka - «Meno male! Grazie tante, Asuka Jr.! Hai visto sono venuta ad aiutarti come promesso!» - disse stringendosi al suo petto.

«Va bene, va bene. Ora però scollati di dosso» - si lamentò il giovane.

Nel mentre un secondo agente sbucò dal cordone, scortando una ragazza - «Asuka Jr., questa signorina insiste per passare, dice di essere la figlia dell'Ispettore Nakamori, della seconda divisione» - spiegò l'agente.

La giovane, non appena vide l'Ispettore, rasserenò la sua espressione - «Papà! Meno male! Puoi dire a questi agenti che Aoko è semplicemente venuta a portarti da mangiare? Non mi ascoltano!»

«Aoko!» - esclamò l'uomo - «Non sapevo saresti venuta.»

«La lasci andare agente. Si tratta davvero della figlia dell'Ispettore» - l'ufficiale liberò la giovane e si scusò per poi ritornare al suo posto. Aoko, raggiunto suo padre si voltò un attimo indietro, facendo la linguaccia a quel poliziotto, che non le aveva creduto, nonostante, gli avesse ripetuto un mare di volte, chi fosse e perché volesse entrare nel museo.

Risolte queste piccole questioni burocratiche, Asuka, Takamiya, l'ispettore e sua figlia, concluse le presentazioni di rito, s'incamminarono all'interno dell'edificio, salendo al terzo piano dello steso, dov'era ubicata la mostra di gioielli.

«Come procede la sorveglianza?» - domandò Nakamori ad uno degli agenti presenti fuori dalla porta della sala, che venne aperta per loro.

«Non abbiamo nulla da segnalare» - rispose l'agente, facendo il saluto al suo superiore.
 

Nel frattempo, la figlia dell'ispettore assieme a Takamiya ed Asuka Jr., entrarono nella sala dell'esposizione. Quando la porta fu aperta dagli ufficiali di polizia, permettendo loro l'accesso allo spazio, la giovane Nakamori, come suo solito, si precipitò subito verso l'espositore, osservando da vicino la gemma che era l'obbiettivo designato, da entrambe le figure dei ladri fantasma.

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«Ah, è bellissimo!» - esclamò non appena la ebbe davanti. La ragazza stette ad una distanza di sicurezza dal vetro, con le mani raccolte dietro la schiena, tutta sorridente, mentre Asuka Jr. e Rina, piantonavano palmo a palmo la stanza, per assicurarsi che non ci fosse nulla di strano in essa.

«Sembra qui vada tutto bene.» - affermò la figlia del sindaco, mentre controllava gli infissi della finestra, assieme al compagno investigatore.

«Oh?» - ad un certo punto Aoko, notò che la gemma brillava in modo eccessivo, quindi per dissipare i suoi dubbi, spense la luce all'interno della stanza, per poi tornare a fissare la teca.

«Cosa ti salta in mente? Perché hai spento la luci?!» - domandò irritata Takamiya, avvicinandosi alla ragazza, più grande di lei.

«Volevo solo controllare una cosa...» - mormorò distrattamente la giovane Nakamori, notando in questo modo che esisteva un'altra fonte di luce, eccetto la finestra, ovvero un lucernario, posto sul tetto. La ragazza prese dunque una penna dalla sua tasca, che era provvista di torcia e la puntò contro la gemma, per poi continuare ad osservarla.

Kaito, che era posto alla destra della teca, si stupì delle mosse della sua amica d'infanzia - “Aoko sta... controllando se il diamante è autentico? Come fa a sapere che quello è uno dei metodi possibili?”

Il ladro, ne rimase davvero sorpreso. Aveva già osservato la gemma, ed in effetti gli era già venuto qualche sospetto, ma all'operazione della ragazza, finì per esserne completamente certo. Lui oramai era divenuto abile nel riconoscere il tipo di taglio che possedeva un diamante rispetto ad uno zircone semplicemente osservandone le linee; quello però non era il solo espediente: infatti puntando una forte luce concentrata (come il fascio di luce di una pila in questo caso) contro un diamante falso a causa della rifrangenza della luce, si riuscirà a vedere attraverso di esso, cosa che per un diamante autentico, non sarebbe possibile, in quanto si formerebbe solo un alone attorno alla gemma stessa. Solo in quegli istanti, Kaito si ricordò di dove potesse averlo imparato, poiché, ricordò che gliel'aveva raccontato diverso tempo fa: Aoko gli disse infatti di quanto fosse rimasta stupita, nell'apprendere delle tecniche per verificare la purezza di un diamante, da programma Tv, di quelli simili a documentari, che vanno in onda di tanto in tanto, nel primo pomeriggio e che alle volte le capitava di vedere assieme a Keiko, quando andava a farle visita per studiare assieme. Aoko, sapeva, per tanto che la luce emanata dalla pietra era troppo strana, per essere naturale, quindi aveva deciso di attuare questo stratagemma, che si era improvvisamente ricordata, per accertarsi delle sue perplessità.

Quando ebbe finito, la ragazza ripose in tasca la sua penna e sorrise come se nulla fosse, allontanandosi di qualche passo, rivolgendo lo sguardo alla finestra, sorridendo - «Stasera ci sarà la luna piena. Che bella»

«E quasi ora. Mancano due minuti all'ora del preavviso» - annunciò Asuka Jr. in tono fermo - «Coraggio Takamiya, adesso esci di qui, non puoi restare. Dobbiamo lavorare qui» - disse spingendo la ragazza bionda e dai capelli corti, fuori dalla stanza.

«Aspetta Asuka Jr. perché vuoi mandarmi via. Io posso aiutarti!» - cercò di persuaderlo Rina, ma inutilmente.

«Niente da fare, avanti» - disse dandole un ultima spinta cacciandola fuori.

«Sei ingiusto, però!» - si lamentò lei - «E dire che sono venuta-»

La frase di Takamiya, fu troncata a metà poiché un forte soffio di vento, proveniente dal corridoio, fece sbattere con forza la porta della sala ed aprire la finestra con un forte rumore. Aoko colta di sorpresa di allontanò dalla finestra, liberò un urletto, chiudendo gli occhi, tenendosi una mano sulla sua gonna che prese a svolazzare a causa della folata d'aria improvvisa. I poliziotti tennero ben saldi i loro berretti, per evitare che volassero via, tutti tranne uno, ovvero Kaito, che utilizzò la scusa del berretto per avvicinarsi all'amica d'infanzia ed allontanarla dagli infissi, mentre le introduceva un bigliettino dei suoi, nella tasca nella tasca della sua gonna, mentre era distratta. Il tutto durò sì e no meno di un minuto, ovvero fin quando la folata non si fermò così com'era cominciata.

«Ehi, che scherzi sono, apri! Asuka! Apri la porta!» - la voce isterica di Takamiya seguita da un paio di colpi potenti di mano maschile, risuonarono dall'altra parte della porta.

«Cosa sta succedendo? Aoko, stai bene?!» - domandò preoccupato Nakamori, battendo sull'uscio chiuso.

«Ma che diavolo-!?» - Asuka Jr. tentò con tutte le sue forze di aprire la porta, ma fu inutile.
 

Quando la giovane Nakamori, aprì gli occhi per cercare di capire cosa fosse accaduto, una figura in contro luce, era presente sul davanzale, in piedi, con i capelli raccolti in una lunga coda, che svolazzavano da una parte all'altra, mossi dal vento appena cessato. La ragazza, sgranò gli occhi e balbettò stupefatta - «K-Kaitō Saint Tail!»

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Asuka a quel nome si voltò di scatto urlando - «Come hai detto?!» - mentre ancora dall'altra parte della porta, giungevano le voci di Nakamori e Takamiya, che domandavano spiegazioni.

«Buona Sera!» - esclamò la ladra in nero e rosa, sorridendo. La folata di vento era stata opera sua, l'aveva provocata per distrarre i presenti nella stanza, mentre dall'albero su cui si era appostata, raggiunse con un balzo felino il tetto del museo ed infine scese sul cornicione della finestra, come se fosse apparsa dal nulla.

«Sei qui Saint Tail! Quest'oggi non ti permetterò di scappare!» - affermò con convinzione il detective rivolgendosi alla sua rivale.

«Questo lo vedremo. Asuka Jr., ad ogni modo, questa sera non sono qui per sfidare te, ma il tanto acclamato ladro dal mantello bianco, il signor Kaitō Kid» - dichiarò la prestigiatrice, per poi raggiungere la cima della teca del diamante, con un balzo - «Quindi non interferire okay, Asuka Jr.?» - gli raccomando la ladra, sorridendo.

«Non ci contare, St Tail! Qualunque cosa succeda, io ti catturerò ugualmente!»

«Intanto, prenderò con me il diamante stella “Lacrima di Maria”!» - disse sollevando la teca con disinvoltura e prendendo tra i guanti neri, il diamante in questione, mostrandolo ad Asuka e ad Aoko che era rimasta impietrita dall'apparizione della ladra.

La figlia dell'Ispettore Nakamori, serrò i pugni tremante, per qualche ragione, mentre fissava la gemma tra le mani della ladra Saint Tail, serrando gli occhi, come se sentisse che qualcosa, mancasse all'interno di quello scenario criminoso, già di per sé, moralmente sbagliato.



«Non è ancora detta l'ultima parola! Una sfida non è una sfida se non si attende una contro mossa, dico bene?» - rispose all'affermazione di poco prima, la stessa voce di St. Tail, proveniente da un angolo buio della stanza.. Asuka Jr, si voltò repentinamente, così come anche Aoko, attirati dalla misteriosa voce.

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“N-Non è possibile!” - pensò Meimi, tremando leggermente sul posto, mentre la figura avanzava nei pressi del lucernario posto sul soffitto, illuminando una figura identica a quella della ladra, posta sulla teca.

««Ci sono due Saint Tail?!!»» - affermarono Asuka ed Aoko, con occhi strabuzzati, mentre la seconda St. Tail, balzò anch'essa in cima all'espositore, affiancando la sua copia.

 

Questa figura... così simile a me...” - tremò Meimi - “E' Kaitō Kid!” -  la giovane ladra era quasi rimasta senza fiato per un momento, non pensava fosse talmente abie da impersonarla così sfacciatamente, proprio di fronte a lei. Ma quallo non era il momento per l'ammirazione della dote df un avversario, d'altronde erano l'uno contro l'altra. St Tail allora, riprese il suo atteggiamento audace da ladra fantasma, quello stesso modo di fare che la rendeva in grado di rubare con eleganza e disinvoltura. La sua Poker Face.

«Sarò io a prendere la “Lacrima di Maria”, mia cara “Saint Tail”» - rispose Kid, impersonando la ragazza di fronte a sé, con un placido sorriso sulle labbra.

«Chi può dirlo» - ribatté Meimi, con lo stesso sorriso sul suo volto.

«Basta con le chiacchiere! Ferme dove siete. Tutte e due. Non importa chi sia l'originale e chi la copia. Verrete entrambe trattenute in stato d'arresto!» - dichiarò Asuka Jr. puntando il dito verso le due giovani donne.

«Dici davvero, Asuka Jr.? Davvero non ti importa, quale di noi sia vera e quale di noi non lo sia?» - chiese la reale St Tail, voltandosi verso Asuka, radunando le mani dietro la schiena e nascondendo dunque la gemma alla sua vista.

«Non è una mossa molto astuta! Vuoi farci credere che non sei in grado di distinguerci?» - replicò quasi in tono offeso, la falsa ladra - «Ci sono! Perché non facciamo un gioco dal momento che siamo qui?» - disse Kid replicando le mosse di St. Tail, ponendo anch'egli le mani dietro la schiena.

«Un gioco?» - domandò confusa Aoko, verso le due ragazze.

««Esatto!»» - risposero all'unisono le due, prendendo in fuori, l'una il braccio destro e l'altro quello sinistro, (in modo da essere perfettamente speculari), cominciando a contare - ««One!»» - dissero facendo comparire entrambi il cilindro nero della ladra - ««Two!»» - entrambi avvicinarono i due cappelli l'uno all'altro - ««Three!»» - detto questo le due St. Tail lanciarono in aria i propri cilindri scatenando una tempesta di coriandoli che offuscarono la vista dei pochi agenti nella stanza, del giovane Asuke e della figlia dell'Ispettore, per diversi secondi. Quando il turbinio cessò, le due erano ancora lì, in ginocchio e con il cilindro poggiato al petto.

Asuaka Jr., le fissò perplesso - «Cosa significa tutto questo?»

«E' presto detto» - disse una delle figure

«Questo è un piccolo quiz, per voi» - aggiunse la seconda.

««Osservate con attenzione, tutti voi. Siete in grado di indovinare?»» - chiesero le due St. Tail in coro - ««Chi è la Saint Tail originale e quale l'imitazione?»» - dissero senza muoversi di un millimetro dalla loro postazione.

Meimi, in quel frangente, come il suo doppio, il ladro fantasma al suo fianco, rimaneva immobile con le palpebre abbassate, pensando a tutto ciò che Asuka Jr. probabilmente stava provando. Aveva intuito subito, quale fosse il piano del "collega", usare quel pretesto, per confondere i due osservatori, dando anche un po di spettacolo, magari approfittando del tutto, per sottrarle la pietra preziosa, che Meimi però si assicurò rimanesse sempre nella tasca del suo abito. Inoltre... quella sarebbe stata per lei un'occasione irripetibile, per giudicare, quanto Asuka Jr. fosse "affezionato" al suo alter ego. Ad un certo punto, ebbe quasi la tentazione di aprirne leggermente una, per osservarlo. Ed infatti, così fece: Il viso di Asuka Jr. era imperlato di sudore. Stava esitando. Possibile che non notasse nulla di particolare? Quel mago, era davvero talmente abile nel travestirsi, da poter trarre in inganno persino lui, che la inseguiva da un sacco di tempo? Meimi non riusciva a crederci.

Coraggio Asuka Jr., so che puoi riuscirci!” - lo incoraggiò mentalmente - “Guardami sono qui!” - per un attimo, volle quasi dargli un indizio, ma un sussurro, raggiunse in tempo le sue orecchie, convincendola a fermarsi.

«Non preoccuparti» - mormorò in un flebile suono Kid - «Ce la farà benissimo anche senza il vostro aiuto. Siete “nemesi”, dopotutto» - la rassicurò. Meimi allora tacque, anche lei dopotutto, confidava che ce l'avrebbe fatta


«Ci sono!» - affermò di colpo Asuka Jr. - «Quella a sinistra!»

«Quella a destra!» - esclamò in sincrono la voce di Aoko

««Sei tu...!»» - pronunciarono insieme Asuka ed Aoko.

«Saint Tail!»

«Kaitō Kid!»

 

Dissero additando rispettivamente, l'uno la ragazza a destra e l'altra quella a sinistra. Dopo quelle affermazioni, il silenzio ricadde pesantemente, ricoprendo ogni angolo della sala. I pochi agenti di Asuka, che erano in sala, erano troppo presi dalla curiosità per poter anche solo pensare di mobilitarsi, mentre l'investigatore e la figlia di Nakamori, puntavano i due ladri, fissandoli con un espressione colma di serietà.

««Oh, molto interessante»» - dissero insieme le due, mentre i propri “avversari” abbassavano lentamente le braccia. La suspense era palpabile, ed il nervosismo crebbe rapidamente nelle due figura devote alla giustizia, che i due conoscevano ad un punto tale, che avrebbero potuto addirittura indovinare cosa avrebbero potuto pensare in quegli istanti, come se lo avessero affermato ad alta voce.



Asuka tremò e strinse i pugni; probabilmente si stava domandando: “Allora, eri davvero tu, Saint Tail?!”

La giovane Nakamori, fissando la ragazza che era stata la sua scelta, tentennò con aria incerta, probabilmente chiedendosi: “Che Aoko, abbia sbagliato?”.

Finalmente, le due copie denominate “St. Tail”, si degnarono, di rispondere, ponendo fine ai tormenti dei due partecipanti al "gioco".

 

Quella di destra parlò per prima - «C'era da aspettarselo da te, Asuka Jr. Sapevo ci saresti riuscito!» - disse alzandosi, l'autentica Saint Tail, con un dolce sorriso sulle labbra. Il giovane sembrò rasserenarsi.

«Lo stesso si può dire per la figlia dell'Ispettore Nakamori...» - disse alzandosi anche la seconda figura, che parlò ancora imitando la voce della collega. Fino a quando non pose il cilindro all'infuori, dal quale si sprigionò una forte luce.

«E' accecante! Non vedo più nulla» - disse Asuka tentando di coprirsi gli occhi.

Quando la luce improvvisa sparì completamente, la seconda St. Tail rivelò il suo vero aspetto: un uomo con una camicia blu, cravatta rossa, un monocolo sull'occhio destro avvolto in un completo bianco, con cilindro e mantello come segni distintivi.
Il mago del chiaro di luna, sistemandosi il copricapo, parlò con disinvoltura, completando il periodo lasciato in sospeso - «... davvero un'incredibile osservatrice» - disse ammiccando nei confronti di Aoko, per poi schioccare le dita, facendo sì che la porta della sala si aprisse improvvisamente, lasciando cadere al suolo l'Ispettore Nakamori e Rina Takamiya, che non avevano smesso un istante di bussare e urlare da dietro la porta. - «Dunque, come promesso, porterò via con me, il diamante stella, “Lacrima di Maria”» - annunciò Kid, mostrando il prezioso gioiello, stretto tra i suoi guanti bianchi, scatenando così la perplessità di Meimi, che controllò subito nelle sue tasche ed estrasse la pietra che aveva nascosto poco prima.

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«Non ci credo... non mi dirai che questo è...» - Meimi osservò il diamante e su di esso vi lesse: “Replica di Kaitō Kid”, con a seguito il famoso simbolo del ladro. La ladra Saint Tail, ne fu sconvolta, doveva averglielo sottratto poco prima e lei non se n'era minimamente accorta, cosa che la stupì parecchio.

«Esatto» - confermò senza indugi il ladro - «Al mondo dopotutto, non esistono due copie perfettamente identiche di qualcosa. Lo tenga bene a mente, signorina ladra fantasma» - le disse sorridendo Kid. Quella frase colpì molto Meimi: era evidente che il suo contendente, avesse capito al volo, che quella pietra fosse un falso, ma tuttavia la stavo sottraendo ugualmente. Insomma sembravano star seguendo entrambi, la stessa linea d'azione, seppur senza aver concordato nulla.

«Fermo dove sei Kaitō Kid! Questa volta non hai via di scampo» - sbottò un ispettore Nakamori, fuori controllo, contro la sua nemesi in bianco.

«Mi dispiace, ma lo spettacolo di questa sera e terminato Ispettore Nakamori» - disse inchinandosi il ladro - «Ma non si preoccupi» - lo rassicurò -

«Ci incontreremo sul prossimo palco, molto presto» - detto questo, una nuvola di fumo ricoprì la stanza e Kid volò via con l'ausilio del suo fidato deltaplano, dileguandosi nella notte in un baleno.

«Cosa fate lì impalati. Inseguitelo!» - urlò subito Nakamori, svegliando dalla trans in cui era caduto il giovane Asuka Jr. che come di consueto, si fiondò contro St. Tail, che era rimasta sbalordita ed immobile, in piedi sulla teca dell'espositore, vuota.

«Questa volta non mi sfuggirai!» - urlò il ragazzo - «Saint Tail!!»

Meimi si riprese in fratta e per fortuna riuscì a scappare, saltando sul davanzale della finestra e poi sull'albero più vicino, fuggendo a sua volta. Per quanto riguarda Asuka Jr., finì col cadere dalla finestra, nel tentativo di acciuffarla, ma non si fece del male, in quanto atterrò in un gruppo di siepi sottostanti alla finestra. Svenne però per lo spavento procuratosi, ma fece in tempo a mormorare:

«Accidenti a te, St. Tail! La prossima volta, ti acciufferò di sicuro! Me ne ricorderò!»

Kaito circumnavigò il museo, atterrando nel giardino posteriore per poi sedersi su uno dei cespugli, per poi ripescare la gemma rubata dalla sua giacca per osservarla da vicino - «A quanto pare è proprio come pensavo» - constatò Kaito, che sbuffò infastidito dall'avere davanti un falso - «Comunque cosa ci faceva Aoko, qui questa sera?» - si domandò, ricacciando poi il pezzo di vetro grossolanamente intagliato nella sua tasca, dove l'aveva custodito poco prima. Mentre cercava di darsi una risposta a quell'interrogativo, una voce gli replicò da poco lontano, sospirando.

«Ah, dunque si chiama Aoko, la figlia di quell'ispettore, capisco.»

A Kaito per poco non venne un colpo sentendo una voce, nonostante credesse di essere completamente solo, visto che la polizia ed i curiosi, si erano velocemente dispersi. Non appena individuò la posizione della fonte di quelle parole, alzò lo sguardo: la ladra Saint Tail era accovacciata sul tetto del museo in tutta tranquillità, essendo ora il cielo sgombro da elicotteri che avrebbero potuto identificare la sua posizione. Quando gli sguardi dei due colleghi s'incrociarono, St. Tail sorrise, gettandosi giù dal tetto ed atterrando in tutta calma sull'erba morbida del giardino, con un atterraggio da atleta che compie una manovra di 10/10, per poi rivolgere lo sguardo in direzione di Kid, che ancora sconvolto, sospirò sollevato.

«La signorina Saint Tail, eh?» - sorrise Kid - «Non mi sorprenda in questo modo, per favore! Sono ancora giovane per lasciare questo mondo, a causa di uno spavento!» - disse con una lieve risatina.

Meimi sorrise - «Non avevo intenzione di spaventarti» - si scusò - «Sono qui per la pietra...» - disse, ma il suo discorso venne interrotto bruscamente dal ladro, che la intercettò.

«Anche questo è un falso, non ti disturbare» - la informò il ladro, abbandonando momentaneamente le formalità, in quanto non sembravano necessarie, visto che si erano “esibiti” insieme poco prima - «Se proprio lo vuoi posso anche lasciartelo, ma non avrebbe senso. La mia copia è decisamente migliore di questo pezzo di vetro scadente» - disse gettando la pietra in direzione della ladra.

«Sì, questo lo sapevo già» - ribatté Meimi - «Mi chiedevo cosa avessi intenzione di fare ora che sai che si tratta di un falso.» - gli chiese retoricamente la giovane Haneoka, giocando con il pezzo di vetro, rigirandolo ripetutamente tra i guanti.

«Voglio precisare che non sono stato interessato fin dall'inizio a questa pietra e che ho annunciato il furto principalmente, perché il proprietario, ha presupposto che ne avrei tentato il furto. Detto questo, sono ancora meno interessato ad una riproduzione e dal momento che oramai sono coinvolto in questa strana storia, mio malgrado, credo proprio che m'impossesserò della pietra autentica, anche solo per curiosità di ammirare questo famoso diamante, da vicino.» - rivelò senza indugi il prestigiatore - «Ma come mai tutto questo interesse?»

 

A quella domanda Miemi si sentì in dovere di condividere con il ladro di nome Kid le informazioni che Seira aveva raccolto per lei. Informandolo del fatto che il bancario Kusakabe aveva presentato al gestore della mostra Toyotomi un diamante falso, nascondendo la vera “Lacrima di Maria” in un luogo imprecisato al fine di evitare una truffa e probabilmente per mettere in qualche modo nei pasticci, l'ex proprietario della gemma. Udita questa storia, Kaito annuì alzandosi da terra e pulendo i pantaloni bianchi da eventuali residui di foglie e rametti, lasciati dal contatto con la siepe.

«Capisco, quindi il signor Kusakabe è l'artefice di tutto. E' più spregevole di quanto pensassi» - disse rivolgendo lo sguardo verso St. Tail, che poggiava la schiena contro la parete dell'edificio.

«Proprio così!» - la ragazza parve completamente d'accordo con l'ultima frase di Kid - «E' orribile! Mi piacerebbe che pagasse per il suo modo di fare. Sarebbe certo tutto più facile però... se solo sapessimo quale fosse il luogo dove ha nascosto il vero diamante...» - disse la ragazza, proponendosi nell'atto di pensare.

«Se questo è l'unico problema, credo di sapere dove possa trovarsi la vera “Lacrima di Maria”» - disse il mago estraendo dalla manica della giacca uno strano rotolo, che si rivelò essere la fotocopia di un articolo postato online, incuriosita Saint Tail si avvicinò per vedere di cosa si trattasse.

L'articolo recitava: “Tesoro di inestimabile valore trasportato alla banca centrale del quartiere Minato: Né il proprietario, né il titolare del caveau all'interno dl quale è rinchiuso, hanno voluto rilasciare dichiarazioni, riguardo il misterioso oggetto in custodia


«Credi che sia lì che si trova la gemma? Nel caveau della banca di Minato?» - domandò confusa Meimi.

«Esatto. Questo articolo risale a circa sei mesi fa. Dopo alcune ricerche sono riuscito a scoprire che fu proprio Kusakabe il proprietario che non ha rilasciato dichiarazioni e probabilmente l'oggetto misterioso, doveva essere proprio la pietra»

«E se così fosse, quali sono le tue intenzioni?» - domandò Saint Tail, facendo qualche passo indietro, mentre Kid riponeva di nuovo nella sua giacca l'articolo di giornale.

«Se dovesse trattarsi del diamante autentico, ne entrerò in possesso ed almeno ammesso che quella non sia la pietra che sto cercando, ho intenzione di restituirla al suo legittimo proprietario e smascherare le malefatte di quell'uomo, con un grande spettacolo di magia.» - disse Kaito, voltandosi sorridendo - «In breve questo»

«Huh? Sei in cerca di una pietra particolare?» - chiese curiosa Meimi.

«In un certo senso...» - ribatté in modo vago il mago, per poi cambiare argomento, il più in fretta possibile - «E per quanto riguarda voi, signorina St. Tail? In caso dovessi finire con il restituire la pietra, le andrebbe di unirsi a me per lo spettacolo di magia che metterò in atto?» - le domandò il ladro facendo un inchino verso di lei, imbattendosi in un espressione piuttosto confusa, da parte della ragazza.

«Uno spettacolo di magia?» - chiese confusa la ladra - «Ma... che tipo di magia dovremmo mettere in atto?» - domandò. Ricordava ancora perfettamente il miracolo della passeggiata a mezz'aria, osservata nel servizio alla Tv. Il sospetto di Meimi, era che Kaitō Kid fosse un amante delle esibizioni appariscenti, per questo era curiosa di sapere cosa fosse intenzionato ad attuare il mago.

Il mago si calò il cappello sugli occhi sorridendo - «Bé...Il cielo piangerà, per i misfatti di Kusakabe e per la sua lontananza dal suo discendente»

La ragazza parve nuovamente confusa, ma non poté domandare altro, perché Asuka Jr., che si era liberato dai cespugli aveva seguito le voci dei due ladri fantasma e quando li ebbe individuati, non esitò un momento, prima di urlare - «Fermi dove siete! St. Tail, sei in arresto!» - disse fiondandosi contro la ladra, che senza esitare, a mettere in atto uno dei suoi trucchi di magia.

«One!...Two!...Three!» - contò la maga afferrando il suo bastone magico ed il suo cilindro, dal quale uscirono una miriade di colombe che si scagliarono contro Asuka Jr., bloccandolo ed infastidendolo. Quando finalmente riuscì a scacciare il gruppo di uccelli, poté vedere St. Tail librarsi in alto con il suo pallone ed un piccolo triangolo bianco, dirigersi in volo sulla stessa traiettoria, che si faceva sempre più piccolo.
 

Mentre si spostava nell'oscurità a bordo del suo deltaplano, Kid sospirò - «Cavoli, quel ragazzino è davvero ostinato»

«Vero?» - sorrise Meimi divertita - «E' determinato a fare di tutto pur di catturarmi, almeno così pare»

«Sembra che ognuno di noi abbia il proprio “Garimard” personale» - disse mentre in lontananza si poté udire un frastuono infernale, provocato da un gregge allineato di macchine della polizia - «Oh? A proposito... anche il mio pare proprio instancabile» - disse sorridendo - «Bene, credo che per questa sera sia giunto il momento di salutarsi. Riguardo allo Show, invierò un preavviso alla polizia nei prossimi giorni, aspetterò una tua risposta, okay?» - le chiese retoricamente - «A presto... mia adorabile ladruncola!» - le fece un cenno con l'indice ed il medio, sorridendole, per poi planare verso il centro città, seguito a ruota dalle macchine della polizia con a capo la vettura guidata dall'Ispettore Nakamori.
 

Arrivederci” - sorrise St. Tail, vedendolo allontanarsi - “Signor Ladro fantasma” - mentre il pallone cullato dal vento, la guidò fino a casa nel silenzio della notte.

 

 

La mattina seguente Meimi, raggiunse la sua classe, come al solito accompagnata da Seira. Come un paio di giorni prima, nuovamente diversi compagni di classe erano tutti riuniti attorno al banco di Sawatari e smaniavano per leggere il nuovo articolo, uscito sul giornalino scolastico.

«Ottimo lavoro!» - si complimentò Chiba, poggiando una mano sulla spalla del compagno.

«Sawatari, adesso fai il veggente?» - lo prese in giro Yasuhiro dandogli delle forti pacche sulla schiena, mentre Sawatari rideva imbarazzato.

Quando notò che Meimi era in classe, il biondino non si trattenne oltre e corse verso di lei - «Haneoka-san! Guarda, il giornale locale ha confermato la mia teoria! Kid e Saint Tail, hanno avuto uno scontro l'altra sera al museo!»

«Davvero?» - disse lei con un dolce sorriso sul volto - «Incredibile Sawatari-kun»

Asuka Jr, rubò per la seconda volta il quotidiano dalle mani del ragazzo. - «Oh, ma quante storie!» - sbuffò l'investigatore - «Era ovvio che sarebbe successo. St. Tail, avrà voluto sicuramente fermare quel ladruncolo da compiere il furto. Per questo dev'essere intervenuta» - affermò il ragazzo, leggendo l'articolo in cui si parlava dell'avvenimento in questione.

«Anche se a quanto pare la pietra è risultata falsa, giusto?» - azzardò Meimi.

«Certo» - gli rivolse lo sguardo Asuka - «Probabilmente St. Tail non doveva esserne a conoscenza, ma quel ladro a quanto pare sì. Infatti ha lasciato una nota presso la pietra falsa»

Kaito infatti aveva lasciato ad Aoko una nota firmata da Kid, quando le si avvicinò per allontanarla dalla finestra, durante la folata di vento.


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Sull'avviso vi erano impresso il seguente messaggio - “Non sono interessato ad un'imitazione priva di lucentezza. Domani sera alle 20:30, ruberò l'autentico Diamante stella dal caveau della banca di Minato. -Kaitō Kid”

«Meimi-chan, che facciamo?» - le domandò preoccupata Seira, che non era al corrente della proposta che Kid aveva rivolto alla ragazza quella notte - «Se quel ladro si impossessa della gemma, il povero signor Toyotomi, perderà definitivamente il suo cimelio di famiglia» - le sussurrò piano piano la novizia.

«Va tutto bene Seira» - le sorrise quest'ultima, cercando di rincuorarla - «Fidati di me. Sono certa che tutto andrà a finire bene!» - affermò gaiamente Haneoka, senza preoccuparsi troppo della vicinanza di Asuka Jr., a loro due, che incuriosito dalla sua affermazione, si voltò subito.

«Di che cosa parli, Haneoka?»

«Eh?» - Meimi trasalì di colpo - «Ah..-» - finse una risatina nervosa - «N-Nulla.. mi riferivo al furto al caveau. E' assolutamente impossibile entrare in simili posti, no? Quindi sono certa che quel ladro, non c'è la farà mai... ecco tutto» - disse completando la frase con una lieve risatina nervosa.

«Oh capisco... immagino tu abbia ragione» - disse gettando alle sue spalle ila copia del giornale arrotolandola - «Ecco riprenditi il tuo “scoop” Scimmiawatari» - disse per poi sedersi al suo banco, con aria indifferente

Il biondo prese al volo il giornale, per poi mettersi a battibeccare con Asuka Jr., come suo solito. La giornata scolastica trascorse in maniera lineare ed alla pausa pranzo Meimi, si accise a spiegare all'amica Seira, il motivo della sua serenità riguardo al colpo del ladro fantasma: così le raccontò del travestimento che aveva attutato, di come magistralmente aveva sostituito “il falso” con una copia, e di come avesse espresso interesse verso la storia del signor Toyotomi, riferendole che avrebbe rubato la gemme originale istituendo uno spettacolo di magia, per il quale le chiese di collaborare, nel quale avrebbero svelato gli inganni del banchiere Kusakabe, il tutto alla condizione che la pietra non fosse quella da lui ricercata.

«Starebbe in cerca di una pietra particolare? Ma se si trattasse proprio del Diamante Stella? Cosa faremmo, Meimi-chan?» - chiese con apprensione la ragazza, Meimi si grattò la guancia imbarazzata, affettivamente sarebbe potuta essere una bella gatta da pelare.

«B-Bé, in quel caso, potremmo arrivare ad un accordo, insomma... troveremo una soluzione. Non preoccuparti Seira»

La novizia pose una mano sulla fronte e sospirò rassegnata - «Alle volte sei davvero incredibile, Meimi.chan. Come hai potuto non pensarci...» - disse seguita da una risatina secca della compagna che sospirò rassegnata.

 

 

Ad ogni modo, tutto ciò che restava da fare era aspettare che Kid rubasse la “Lacrima di Maria”, solo allora, Meimi avrebbe saputo con certezza, come la vicenda si sarebbe evoluta. Come annunciato Kaito si diresse alla banca, vestendo i panni dell'addetto alle cassette di sicurezza, lasciando quello vero a fare un pisolino dello sgabuzzino delle scope vicino ai bagni. In questo modo Kaito poté preparare con tranquillità il da farsi. Per la privacy non vi erano telecamere all'interno del caveau, ma vi era un sistema ad infrarossi molto sofisticato. Tuttavia questo si disattivava automaticamente all'apertura della porta del caveau. Semplicemente, Kaito ebbe accesso alla cassaforte facendo forza sul meccanismo ed aprendola normalmente, per poi utilizzare la combinazione di due chiavi, per aprire la cassetta di sicurezza. Spostò dunque la pietra in una cassetta di sicurezza che Jii aveva preso lo stesso giorno, sotto falso nome e la sostituì con una replica ottenuta da un blocco di ghiaccio, con posto all'interno un biglietto di preavviso plastificato. Il pezzo di ghiaccio era stato trattato con del congelante istantaneo ed una vernice riflettente, in modo da sembrare in tutto e per tutto un autentico diamante. Era un'opera d'arte, peccato che si sarebbe dovuto sciogliere fino all'ora annunciata dal preavviso, per effetto del sistema a infrarossi. Applicò infatti dei fermi alla porta della cassetta, in modo che non si chiudesse completamente, quando l'Ispettore Nakamori ed i suoi arrivarono Kaito si fece già trovare all'interno del caveau e mostrò la gemma; nessuno ci vide nulla di anomalo, dunque il caveau, venne chiuso dall'addetto in persona ed il sistema di sicurezza attivato. Per effetto del calore, la replica si sciolse entro l'ora prestabilita.

«Che strano» - borbottò Nakamori, all'arrivo dell'ora stabilita - «Non è successo ancora un bel niente» - affermò controllando l'orologio, per assicurarsi che l'ora fosse esatta. Quando ne fu certo, mormorò - «Non mi convince»

«Mi scusi Ispettore...» - intervenne in tono preoccupato l'addetto - «E' mai successo che Kid mancasse un colpo?»

«No, neppure una volta» - rispose repentinamente Nakamori - «E' proprio per questo che non mi convince. Ehi voi!» - disse riferendosi ad alcuni agenti - «Aprite immediatamente la porta, voglio dare un'occhiata all'interno»

In quegli attimi, del fumo cominciò ad uscire da dietro la porta del caveau e gli agenti lo fecero notare al superiore - «Ispettore guardi!»

Nakamori allora scattò in avanti - «Aprite subito!» - ma i suoi uomini, non fecero in tempo ad eseguire che vennero investiti da una densa coltre di fumo che annebbiò loro i sensi.

«Oh no. Oh no!» - l'addetto,interpretato da Kaito, mentre il fumo si diradava pian piano, pronunciò - «Il proprietario mi farà licenziare in tronco.... povero me. Come farò? Come farò!»

«Non si preoccupi» - l'uomo baffuto si coprì la bocca con un fazzoletto - dato che probabilmente si trattava di gas soporifero - puntando lo sguardo verso la porta spessa in metallo, essa fu ritrovata spalancata al completo diradarsi del fumo, con attorno tutti gli agenti di guardia, svenuti. Nakamori realizzò solo qualche istante dopo, che la cassetta che custodiva il diamante era aperta e che al posto dell'inestimabile prezioso, vi era solo un piccolo pezzo di carta - «Huh? Cosa?!» - affermò Ginzo, precipitandosi all'interno - «Ma è... è sparito! Com'è possibile?!» - si chiese, mentre il responsabile, si accasciò, per terra in ginocchio, cominciando a piangere e lamentarsi.

«Oh povero me, povero me...» - piagnucolò il ladro, ghignando sotto i baffi - “Rendere possibile, l'impossibile, è il compito dei maghi, oramai dovrebbe saperlo, Ispettore Nakamori” - detto questo l'uomo alto ed allampanato si alzò e si diresse anch'egli verso il caveau, raggiungendo Nakamori nei pressi della cassetta, dalla quale Nakamori aveva estratto l'avviso del ladro.

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Mi sono preso il Diamante stella. Sabato sera, metterò in scena, uno spettacolo di magia mozzafiato: Maria verserà dal cielo della prefettura di Seikam lacrime amare. Lo spettacolo si terrà, nella piazza principale della città, per cui non vi è un numero di posti prefissato. Vi aspetto numerosi. -Kaitō Kid”

«Cosa?!» - sbottò Nakamori accartocciando il bigliettino di avviso di Kid, per poi voltarsi infuriato verso la porta del caveau - «Sbrigatevi! Non è il momento di poltrire! Cercatelo, dev'essere ancora qui nei dintorni. Trovate Kid!» - disse mettendosi a correre poi in direzione dell'uscita della cassaforte, alla ricerca di Kid, che secondo lui, doveva essere nascosto chissà dove, all'interno della struttura. Mentre il responsabile delle cassette di sicurezza continuava a singhiozzare, inginocchiatosi di nuovo sul pavimento.

«Oh povero me. Come farò... come farò!» - continuò a ripetere finché i poliziotti non furono tutti spariti - “Fate buon viaggio!” - pensò tra sé e sé il ladro fantasma mentre si avviava a recuperare la gemma dall'alloggiamento che lui e Jii avevano appositamente preparato - «Jackpot!»

Kaito dopo essersi dato alla fuga. rivolse alla luce della luna il diamante, ma nessuno scintillio rosso si presentò - «Uffa, non ho vinto di nuovo» - sospirò, ponendo la gemma nella tasca della giacca - «Mah, credo sia meglio così dopotutto» - si disse sorridendo in questo modo avrebbe potuto smascherare le malefatte di quel banchiere, che fin da subito gli era parso sospetto; inoltre avrebbe provveduto a restituire la pietra, come consuetudine, mettendo però in scena uno spettacolo entusiasmante come promesso.Non gli restava che definire gli ultimi dettagli del piano con Jii ed aspettare Sabato notte, oltre che la conferma della sua eventuale collaboratrice, che lo avrebbe aiutato ad animare la serata.

Il giorno dopo, le news non parlavano che del furto messo in atto dal mago del chiaro di luna e della sua strana frase, in cui prometteva che “le lacrime di Maria sarebbero scese dal cielo”, affermazione alquanto bizzarra, che in molti non avevano colto in maniera definitiva.

«Ehi Aoko, hai sentito?» - chiese un euforica Keiko, riferendosi all'articolo dedicato al ladro fantasma - «Pare che Kid farà un qualche genere di magia nella prefettura di Seika questo Sabato!» - proseguì prendendo le mani alla compagna - «Ci andiamo?» - le domandò supplichevole.

«Eh? P-Perché dovrebbe venire anche Aoko?» - domandò la figlia dell'ispettore confusa.

«Ma come? Per assistere allo spettacolo,no?» - tentò di convincerla, sempre con quel tono implorante - «Non dirmi che non sei neanche un po curiosa, di vedere cosa avrà escogitato in quest'occasione?» - domandò retoricamente in modo da persuadere l'amica ad accompagnarla. Dopo un po Aoko, sospirò ed accettò la sua proposta di accompagnarla. Keiko ne fu entusiasta.

Poco lontano, Hakuba s'intromise nella conversazione con un sorriso placido in volto - «Potremmo andarci insieme allora» - sorrise il detective londinese - «Ho intenzione di assistere anch'io all'esibizione del nostro ladro, quindi se siete d'accordo, potrei venirvi a prendere. Cosa ne dite?»

Le due ragazze parvero felici della sua proposta ed accettarono all'istante. Kaito osservò il tutto da poco lontano, con uno sguardo seccato in viso - “Quel Maledetto” - sbuffò fissando Hakuba - “Con tutte le occasioni di furto che ho attuato in questo mese, perché vuoi presentarti proprio quella sera?” - il mago sbuffò, scorrendo gli articoli delle news, in cerca di una risposta di Kaitō Saint Tail al suo preavviso, ma purtroppo non trovò nulla di interessante, quindi seccato da tante chiacchiere, si voltò verso la finestra, cercando di ignorare Hakuba che si accordava con Aoko e Keiko sull'ora del loro incontro - “Che diamine, ogni scusa è buona per intromettersi. Dannato detective da due soldi”.

Mentre Kaito era intento a fissare il vuoto, la figura di Akako gli si avvicinò, per poi poggiargli una mano sulla spalla, gesto che fece rabbrividire il mago poiché era immerso nei suoi pensieri - «Davvero interessante il tuo piano, Kid ma è difficile che il cielo possa piangere a comando, non ti pare?» - ironizzò la strega parlando a bassa voce verso il moro, che le rivolse lo stesso sguardo seccato, che aveva riservato ad Hakuba qualche secondo prima.

«Non mi pare una novità questa. E poi, in quale lingua devo dirtelo per fartelo capire? Te lo ripeto: io non sono Kid» - sbuffò irritato Kuroba

Akako lo ignorò proseguendo con il suo discorso, come se nulla fosse - «Ad ogni modo, il mio consiglio è di evitare di dire troppo e dare troppe cose per scontato. Non si può mai sapere che cosa le persone siano in grado di fare. Soprattutto... quelle di nostra conoscenza» - disse Akako, fissando con la coda dell'occhio, il suo compagno dai capelli castano chiari, intento ad accordarsi con Aoko e Keiko.

«Ma di che parli, non ti capisco» - ribadì Kaito - «Mah... sei proprio strana, Akako» - disse tornando a fissare fuori dalla finestra, rivolgendo lo sguardo al cortile.

«Fa pure come vuoi» - sospirò infine Akako allontanandosi - «In ogni caso, è solo un consiglio. I miracoli sono rari... non è giusto abusarne troppo spesso. Signor Mago» - pronunciò la strega allontanandosi.

Kaito colse il messaggio, ma non gli diede troppo importanza. Come al solito, era certo che Akako, si stesse preoccupando tanto per un non nulla, quindi semplicemente decise di ignorare la cosa.
 


 

Anche all'accademia St. Paulia il giorno seguente al furto della “Lacrima di Maria, tra le notizie, vi fu un articolo a riguardo. Non appena Meimi l'ebbe sotto gli occhi, sorrise. Kid a quanto pare non aveva trovato la gemma che cercava e mantenne dunque la sua promessa di realizzare uno Show di magia con il pretesto di restituire l'oggetto prezioso.

«Ehi Meimi, Seira, avete sentito?» - Kyōko e Ryōko si avvicinarono tutte esaltate alle compagne.

Kyōko espose il motivo della loro gioia, immediatamente dopo, mostrandole un articolo su Kaitō Kid - «Ladro Kid ha rubato una gemma dal caveau della banca Minato, che vantava un sistema di sicurezza di ultima generazione, con telecamere ad infrarossi!»

Ryōko proseguì - «Ha annunciato anche che terrà uno spettacolo di magia, Sabato sera nella piazza principale della nostra Seika. Sono così emozionata!»

«Sì, a chi lo dici» - Ridacchiò Kyōko, per poi rivolgersi nuovamente alle compagne - «Perché non venite con noi, Sabato sera ragazze?»

«Huh?» - Meimi assunse all'istante un espressione interrogativa - «E dove?» - domandò, in quanto non aveva ascoltato attentamente, la prima parte dell'affermazione dell'amica

«Sei diventata sorda Miemi? In piazza che domande!» - affermò Kyōko in modo energica, quasi volesse svegliare una Meimi assonnata - «Se andiamo presto, subito dopo scuola, saremmo certe di prendere i poisti migliori così da poter vederlo! Giusto, Ryōko?» - disse voltandosi verso la compagna che annuì.

«Senza Dubbio. Quindi? Venite anche voi?» - ribadì Ryōko con più calma.

Seira sorrise per poi fare un breve inchino - «Mi dispiace, ma devo rifiutare. Questo Sabato devo aiutare i ragazzi del coro con le prove, quindi non posso proprio venire» - inventò la novizia, per sottrarsi a quella uscita di gruppo.

«Accidenti che peccato» - sospirò Ryōko

«Allora, tu Meimi?» - la incalzò Kyōko.

«N-No, mi dispiace» - disse Meimi, grattandosi la nuca ed abbozzando un sorriso - «Questo sabato, Papà svolge un nuovo spettacolo di magia e mi ha chiesto di fargli da assistente. Mi dispiace ragazze, ma credo che passerò»

«Capisco» - sospirò Kyōko rassegnata - «Bé, dopotutto il lavoro è lavoro e la famiglia e la famiglia, no? Vorrà dire che vi racconteremo i dettagli» - fece loro l'occhiolino la corvina.

«E poi, ci sarà sicuramente anche la Tv locale e nazionale, quindi potrete seguire anche i servizi in differita. Sarà come essere lì» - Le rassicurò Ryōko, sorridendo.

««Già hai ragione»» - risposero le due all'unisono. Intanto la campanella suonò e la Suora entrò pretendendo ordine per cominciare le lezione.

 

Meimi, approfittando di quelle informazioni, si mise all'opera già durante la spiegazione, per inviare ad Asuka Jr. il suo contro-preavviso, in maniera tempestiva. Prese dunque uno di quei biglietti di auguri pop-up che si usano per le feste dei bambini, che aveva opportunamente modificato in precedenza. facendolo giungere fino a lui, passandolo in con nonchalance tra i banchi. Era certo sarebbe arrivato fino a lui, avendo scritto sulla parte frontale “Ad Asuka Jr.”. Dopo vari passaggi, confusionari, aiutata dal classico passa parola, finalmente il biglietto arrivò a lui. Quando Asuka lo aprì, esso esplose come di consueto in festoni e coriandoli ed il cartoncino pop-up si alzò, mostrandogli il seguente messaggio, che venne letto dalla voce della ladra, in sottofondo:

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“Sabato sera, restituirò la gemma, “Lacrima di Maria”, al legittimo proprietario. -St.Tail”

«Un avviso di St. Tail!» - affermò ad alta voce l'investigatore, scatenando così l'ira della Suora oltre che l'incontrollabile curiosità e frenesia dei compagni di classe.

«Sei sicura che andrà tutto bene, Meimi-chan?» - le si rivolse Seira, mentre osservava la ressa di compagni che infastidivano il povero Asuka, curiosi di vedere da vicino il preavviso.

«Ma certo Seira!» - ribatté energica come al solito Haneoka - «Sono sicura sarà uno spettacolo stupendo, vedrai e poi lo facciamo per il bene del signor Toyotomi»

La bruna sorrise, con le mani giunte al petto - «Hai ragione, ti confesso che non vedo l'ora di vedere di cosa si tratterà. Chissà come potrà il cielo piangere per la signora Maria. Sono curiosa» - disse rivolgendosi all'amica.

«Vero? Anch'io non vedo l'ora!» - replicò Meimi annuendo.












L'Angolo dell'Autrice:
Bevenuti in questo secondo capitolo. Dunque eccoci qui.
Il colpo è stato portato a termine e St Tail e Kid hanno stretto un alleanza, per restituire la "Lacrima di Maria".
Inoltre è in programma uno spettacolo di magia e Kid annuncia che il cielo finirà col piangere.Farà piovere in qualche modo come durante la sfida per i testori di Ryoma?
Fin ora che ve ne pare? Come penste proseguirà la vicenda? Fatemi sapere! Saluti - Irene_Violet






Riferimenti:
Immagini

•Saint Tail, EP n° 1


Originali
•Biglietti di preavviso di Kid
•Biglietto di preavviso di St. Tail




 

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Capitolo 3
*** #3: Che lo Show abbia inizio! ***


Capitolo 3: Che lo Show abbia inizio!
Un palcoscenico per due ladri fantasma.

 

POV Kaito/Meimi

Il venerdì, giorno prima del “magico” evento, annunciato da Kid, il fermento e la curiosità, erano palpabili, sia nella zona di Seika, che nel resto dei quartieri che Kid aveva provveduto a derubare nel tempo. Si era sparsa la voce che sarebbe apparso nella piazza principale di Seika, quindi alcune delle sue fan più accanite, si erano già date da fare per assicurarsi un posto, in modo da non perdersi nulla. Quel pomeriggio, Kaito era passato ancora una volta dal Blue Parrot, per ritirare alcuni oggetti di scena, da usare durante lo spettacolo della sera seguente.

«Signorino, le ho approntato le copie della pietra che avete chiesto» - riferì il vecchio Jii, al giovane figlio del suo maestro, quando si presentò al locale.

«Grazie mille Jii-chan!» - sorrise Kaito, osservando il lavoro portato a termine dall'uomo con stupore ed asserendo - «dev'essere stata dura, riuscire ad infiltrarsi tra le fila di quell'uomo e sottrarle »

«In realtà non è stato difficile, ma lei signorino, non deve preoccuparsi di nulla, se non che, realizzare un magnifico spettacolo.» - Jii non si dilungò, in superflue lamentele, sulla mole di lavoro che era stata necessaria per procurarsi quell'ammontare di copie del diamante, al contrario, gli rammentò con fare autoritario - «Dovete smascherare quel malfattore! Sono certo che soprattutto vostra madre, la padrona Chikage, sarà molto fiera di questa vostra impresa, signorio.»

Essendo stata Phantom Lady una grande “giustiziara”, che impediva che gioielli falsi circolassero sul mercato nero, truffando milioni di ignari acquirenti, si poteva vedere, questo colpo come una sorta di “secondo omaggio” alla sua carriera, anche se meno diretto rispetto al caso dei Tesori di Ryoma.

«Non preoccuparti, gliela faremo vedere» - disse ammucchiando tutte le riproduzioni della “Lacrima di Maria” in una borsa, per poi incamminarsi verso la porta; si sarebbe cambiato strada facendo. Prima di lasciare il locale, Kaito alzò la mano destra e disse - «Augurami buona fortuna!»

Jii ovviamente gli raccomandò di stare attento durante lo spettacolo, anche perché a quanto Kaito aveva avuto modo di riferirgli, quella sera il pubblico sarebbe stato composto, oltre che dalle forze di polizia, anche da Hakuba, che non avrebbe perso sicuramente occasione per ingaggiare una sfida tra i due.

 

 

 

Meimi come tutte le sere, dopo cena, si recò in camera sua e si rivolese a Ruby, il suo piccolo riccio, con un sorriso, comunicandole che stava uscendo e di coprirla con i suoi genitori. Quindi come al solito, si calò dalla finestra ed in tutta fretta raggiunse la Chiesa di St. Paulia, dove Seira la stava aspettando.

«Eccomi qui, Seira» - disse tutta affannata, mentre chiudeva la porta alle sue spalle, per poi venire accolta dall'amica che con il suo abito, le trasmetteva sempre una pace ed una tranquillità indescrivibili. Dopo essersi salutate, Meimi si affrettò a giungere le mani e ad indossare i panni del suo alter ego, così da potersi recare in anticipo, sul presunto luogo in cui si sarebbe svolta la restituzione della pietra rubata, ora in possesso di Ladro Kid - «Ecco fatto» - disse una volta indossati i panni di St. Tail - «Io allora comincio ad avviarmi, Seira» - le sorrise Meimi, mentre la compagna le si avvicinò stringendo le mani giunte al petto.

«Va bene» - annuì - «Ma ti prego Meimi-chan, sta molto attenta» - la disse supplichevole Mimori - «Ricorda che questa volta, non avrai a che fare solo con Asuka, ma anche con molti altri agenti.»

«Sta tranquilla» - Meimi affiancò la sua amica e “complice”, prendendole le mani ed affermando in tono ottimista - «Vedrai, arà uno spettacolo stupendo. E quel Kusakabe, grazie a questo, verrà imprigionato per le sue malefatte. Non importa quanti poliziotti ci saranno, il signor Toyotomi, riavrà il suo prezioso cimelio di famiglia. L'ho promesso dopotutto» - sorrise in conclusione allontandosi di qualche passo.

La novizia a quelle parole quasi si commosse - «Sì, buona fortuna Meimi-chan» - detto questo le due si avvicinarono e ripeterono all'unisono.

«Thank you, Seira» - ribatté la ladra-prestigiatrice, facendole l'occhiolino.

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««Possa la benedizione di Dio, discendere su di noi»»

Dopo ciò Meimi fuggì via dalla Chiesa, in direzione del centro città, muovendosi, sui tetti delle abitazioni, agile come fosse un gatto



Kaito, lasciato il Blue Parrot, si recò dunque a Seika in moto, portando con se, la borsa piena di riproduzioni della pietra, che avrebbe dovuto restituire. L'originale l'aveva posta in una scatolina che aveva tenuto con sé ed ora la trasportava al sicuro, in una delle tasche della sua giacca di pelle. Mentre si dirigeva a tutta velocità, verso una zona abitata, piuttosto distante dalla piazza centrale, studiò quella che sarebbe stata la sua traiettoria di volo, per arrivare a destinazione: la Pietra infatti, era stata posizionata proprio al centro della piazza centrale, su di un espositore, attorniato dagli agenti d di Nakamori e del giovane Asuka, che erano già presenti sul posto. L'idea era probabilmente quella di metterli in difficoltà, obbligando i due ladri a muoversi, “via terra”. Era una mossa astuta, in quanto, sarebbe stato complicato nascondersi in un piazzale sgombro, con solo una teca ed una fontana, al centro di essa, circondati da poliziotti. Una volta sceso al suolo, infatti, non avrebbe avuto modo di risalire facilmente. Inoltre, ad attorniare la zona del colpo vi erano anche una mezza dozzina di riflettori, pronti ad accecare i ladri, per renderli prede facili per gli agenti.Per ragioni di sicurezza, i curiosi vennero tenuti lontani dal luogo in cui lo spettacolo avrebbe avuto luogo, grazie ad una recinzione appositamente installata, per impedire loro di fare irruzione. Ed alla zona avrebbero potuto avere accesso, solo pochissime personalità, identificate dai responsabili dalla sicurezza.

Caspita, hanno proprio fatto le cose in grande” - sorrise Kaito, che aveva appreso il tutto, attraversando le vie parallele alla piazza, in moto - “Bene, avranno pane per i loro denti!”

Sebbene Kaito non avesse specificato, dove avrebbe dovuto incontrare la sua collaboratrice, egli si piazzò su uno dei tetti, dei palazzi con maggiore altitudine di tutto il quartiere Seika, mentre il cielo, si faceva sempre più scuro. Con il suo mantello bianco, individuarlo non sarebbe stato un problema. Il palazzo che aveva scelto, era il tetto del municipio, che si affacciava sulla piazza, garantendogli una vista eccellente, lì avrebbe atteso l'arrivo di Saint Tail e le avrebbe illustrato la sua idea per lo Show, per poi entrare in scena insieme e rimettere ogni cosa al proprio posto.

Mentre aspettava pazientemente, Kaito ne approfittò per sbirciare le mosse di Hakuba, che intanto era giunto con la sua vettura a destinazione , raggiungendo senza perdere tempo, il gruppo di agenti schierato attorno all'espositore.

«Comunque... non crederanno davvero che quell'espositore serva a qualcosa, vero?» - sbuffò Kid, mentre teneva il perimetro sotto osservazione - «Mah, vorrà dire che lo useremo come parte del trucco, visto che sono stati così gentili da fornirci un palcoscenico» - mentre diceva ciò, un lieve rumore di tacchi, attirò l'attenzione del ladro, che si voltò, in tempo per vedere St. Tail, giungere con un balzo sul tetto del municipio, in largo anticipo rispetto al previsto.

«Buona sera» - sorrise St. Tail, raggiungendo Kid per poi sporgersi leggermente in direzione della piazza - «Come procedono le cose laggiù?» - domandò curiosa Meimi, tentando di scorgere qualcosa, anche se inutilmente, del luogo, nel quale sarebbero dovuti giungere, per mettere in scena il loro spettacolo. Il ladro allora le prestò il suo visore, per consentirle di dare un'occhiata da sé mentre gli riassumeva brevemente lo scenario.

«A quanto pare, quella teca, dovrebbe essere il luogo di restituzione della gemma. Una sorta di palco per noi due.» - disse l ladro sorridendo.

«Oh, ma che gentili» - sorrise St. Tail puntando il visore proprio sulla teca - «hanno pensato proprio a tutto» - nel continuare a scrutare l'area, Meimi notò un ragazzo avvolto in un giubbotto che parlava con Asuka ed i poliziotti - «Oh? E quello chi sarebbe?» - domandò incuriosita, la ragazzina.

«Se ti riferisci al tizio vestito da “Sherlock Holmes, mancato”, quello è Saguru Hakuba» - disse Kid, con un espressione di fastidio sul volto - «Diciamo che è uno dei miei “Asuka” personali» - disse ironicamente.

«Ah, capisco...» - ridacchiò la giovane - «Però... non è niente male» - commentò Meimi, dopo che Hakuba si era voltato, “a favore di visione” così che lei potesse osservarlo in faccia.

«Se ti piace così tanto, puoi anche prendertelo» - ribatté senza esitare il ladro fantasma - «Non è solo un semplice detective, ma è anche uno scocciatore di prima categoria. Quindi, se ti fa piacere, te lo cedo volentieri»

Meimi rise di gusto a quelle affermazioni, si capiva che doveva essere davvero un ottimo rivale: Abile abbastanza da arrivare ad un passo dalla cattura e che proprio per questo ad ogni nuova fuga, si rafforzerà. Per poi tornare la volta successiva, ancora più determinato ad acciuffarti. Da come ne aveva parlato, Kid aveva diverse controparti del genere, ma c'era da aspettarselo, dopotutto si trattava di uno dei più grandi ladri fantasma del Giappone!

Una volta frenate le risa, Meimi ribatté - «Non grazie, sono apposto» - poi aggiunse sorridendo - «Dunque, che trucco attueremo una volta arrivati laggiù? Ho portato con me un po di trucchi, ma non so quali potrebbero essere adatti» - disse estraendo dal suo cilindro vari oggetti, uno dopo l'altro, per poi alzare lo sguardo dicendo - «A proposito... dov'è il gioiello?»

Kaito a quella domanda. lo estrasse dalla sua giacca mostrandolo a St. Tail - «Eccolo qui: l'autentico diamante stella, conosciuto come “Lacrima di Maria”»

St. Tail allora lo fissò estasiata - «E' così brillante. E' ancora più bello di quanto pesassi» - disse ponendolo contro la luce della luna, che generò l'effetto “alone” attorno al diamante, facendolo risplendere.

«Vero?» - sorrise Kid, mentre la ladra lo prese tra le mani per osservarlo meglio - «E' sarà proprio questo stesso splendore, che illuminerà la nostra serata»

«Ah, giusto! Hai detto che il cielo avrebbe pianto per Maria, giusto? Di che trucco si tratta, puoi dirmelo?» - domandò curiosa la maga, mentre Kid sorrise nuovamente.

«Tempo al tempo collega. Te lo spiegherò mentre prepareremo il nostro ingresso trionfale» - disse Kaito, adagiando sul tetto, la borsa che portava con sé - «A tal proposito, non avresti un'altro di quei tuoi palloni giganti da usare come mezzo di trasporto?» - domandò il mago - «Magari, un po più grandi?» - Meimi betté le palpebre un paio di volte, ancora non aveva ben chiaro, quale genere di magia avrebbero eseguito ed il mistero che avvolgeva la loro esibizione, la stava logorando, tuttavia si trattenne, lasciando che Kid, le spiegasse passo per passo, cosa avesse intenzione di fare.

 


 

POV esterno (annunciatrice Televisiva della Tv Locale)

«Gentili telespettatori. Io sono Akemi Minowa di Nihon Tv. Sono qui, in diretta dalla piazza centrale di Seika, dove dovrebbe fare la sua comparsa Kaitō Saint Tail, che ha annunciato la restituzione del Diamante Stelle “Lacrima di Maria”.; ma non è tutto; pare infatti che anche il celebre Kaitō Kid, autore di numerosi furti di gioielli, si presenterà qui stasera, per mettere in scena – a quanto è stato comunicato nel preavviso inviato alla stazione di polizia, due giorni fa – uno spettacolo di Magia. Come saprete, Kid, proprio due giorni fa, ha operato il furto del diamante stella, che era custodito al sicuro, nel caveau della banca di Minato, dopo che è stato appurato, che la pietra esposta al Museo Seika, non era altri che un falso. Dichiarazione per altro, riportata, proprio in un preavviso dello stesso ladro, che infine è entrato in possesso della pietra autentica. Il proprietario della gemma il signor Rintarō Kusakabe, afferma di aver portato all'organizzatore della mostra la pietra autentica e di non avere la minima idea, di cosa sia successo in seguito. Per tanto, 'organizzatore della mostra, il signor Shirai Toyotomi è ora indagato dalla polizia con l'accusa di furto ed appropriazione indebita, anche se continua a dichiararsi innocente. Ad ogni modo, la polizia si sta occupando del caso con la massima attenzione. Ad ogni modo, al di là del fatto di cronaca, collegato a questa vicenda, c'è una domanda che tutti i presenti in questa piazza gremita...» - disse l'annunciatrice, mentre la telecamera faceva una panoramica del luogo, tutto intorno, mostrando una grande folla, che si accalcava, dietro il perimetro preparato della polizia - «si stanno ponendo: Come farà St. Tail a restituire la pietra, che si trova in mano a Kaitō Kid? Questa domanda è senz'altro molto intrigante alla quale tenteremo di rispondere, raccogliendo le opinioni di qualche presente sul luogo, oltre che – se ci sarà concesso – le dichiarazioni dell'incaricato alla cattura di St. Tail, Asuka Jr., l'Ispettore Ginzo Nakamori ed il giovane Detective Saguru Hakuba, brillante investigatore, che ha una certa fama all'estero. Cominciamo subito dunque... vediamo cosa ne pensano, i curiosi accorsi da ogni dove, proprio per ammirare questo straordinario evento» - disse l'annunciatrice, cominciando a muoversi tra la folla, domandando a persone, in maniera casuale, il quesito “impossibile” riguardo la restituzione della gemma, “Lacrima di Maria”.

«Scusate ragazze» - disse l'annunciatrice, avvicinandosi a due giovani, l'una coi capelli corvini corti e l'altra con i capelli castano chiari molto lunghi, che si voltarono ritrovandosi dunque a favore di telecamera mentre la donna proseguiva, in tutta tranquillità, nel porre loro l'interrogativo, tanto discusso - «Dalla divisa scolastica che indossate, si capisce che siete allieve dell'accademia St. Paulia, è esatto?»

Le due – che non erano altro che le amiche di Meimi, Kyōko e Ryōko – annuirono e la seconda rispose - «Sì esatto» - al contrario della compagna, che pareva molto nervosa, Ryōko sembrò non avere problemi nel trovarsi di fronte alla telecamera.

Akemi Minowa, allora proseguì - «Bene, allora siete di casa. Vorrei porvi una domanda semplice, ma allo stesso tempo talmente intrigante, che di sicuro, starà facendo arrovellare il cervello di molti nostri telespettatori: Voi come pensate che St. Tail possa restituire, un gioiello che è in mano al Mago del chiar di luna? Avete qualche idea sul genere di avvenimenti ai quali assisteremo questa sera?» - domandò la giornalista.

Kyōko a quel punto, mise totalmente da parte l'imbarazzo e mise in moto il suo ingegno. Aveva un idea precisa di quello che secondo lei, sarebbe successo,quindi non esitò ad esprimersi - «Io credo assisteremo ad una lotta tra ladri prestigiatori!»

«Un duello tra ladri fantasma?» - ripeté la reporter

«Esatto!» - confermò la bruna - «St. Tail ha dichiarato che “restituirà” la pietre e se Kid non l'ha ancora restituita, vorrà dire per forza che gliela sottrarrà qui, sotto gli occhi di tutti. Mi sembra evidente!» - dichiarò sicura di sé la giovane.

«Capisco... teoria interessante. Ed in effetti, non fa una piega» - ammise la donna - «Vuole aggiungere qualcosa, per caso?» - domandò alla castana al fianco della ragazza.

«Credo che St. Tail, non fallirà il colpo» - dichiarò Ryōko sorridendo e ridacchiando, sostenendo in poche parole la versione di Kyōko.

«Grazie mille per la vostra dichiarazione» - disse l'annunciatrice - «Bene le cose sembrano farsi interessanti. Che ci sia veramente un duello, tra questi due strabilianti ladri fantasma?» - domandò retoricamente la giornalista, che non si aspettava certo, che qualcuno potesse risponderle.

«Io credo non avverrà nessunissimo duello» - dichiarò una voce femminile poco distante dalla troupe televisiva.

«K-Keiko...!» - la riprese una seconda voce, che però venne totalmente ignorata. Infatti la ragazza occhialuta proseguì nel suo discorso.

«Piuttosto, credo finiranno con il collaborare in un unico Show mozzafiato»

«Lei dice signorina?» - domandò la donna, che subito riprese il contegno tipico della sua professione, incalzando la giovane Momoi con una nuova domanda - «Come mai questa convinzione?»

La ragazza con i codini sorridendo dichiarò - «Bè, Kaitō Kid, è un ladro gentiluomo, restituisce sempre ciò che ruba, proprio come Saint Tail. Suppongo che però essendo Seika, il territorio di quest'ultima, Kid voglia che sia lei a restituirlo, mentre lui è occupato ad intrattenere il pubblico con una delle sue magie spettacolari»

«Capisco. Dunque siete delle sostenitrici di Kid» - sorrise la giornalista - «Certo anche questa prospettiva è piuttosto avvincente. A tal proposito, cosa credete significhi la frase del suo preavviso: “il cielo piangerà amare lacrime”? Che abbia qualcosa a che fare con la pioggia?»

«Sì, veniamo da Ekoda» - Keiko rifletté per un secondo alla domanda dell'annunciatrice - «Non ne sono del tutto sicura» - confessò la ragazza con i codini - «Ma qualunque cosa accadrà, sarà sicuramente uno spettacolo, senza precedenti»

«Allora non ci resta che aspettare l'arrivo dei due» - sorrise la donna verso le tre che avevano parlato, per poi aggiungere - «Grazie mille per aver condiviso con noi i vostri pensieri» - per poi voltarsi e proseguire con il suo soliloquio, allontanandosi di diversi metri - «Bene, gentili telespettatori, sono quasi le 22 qui, nella cittadina di Seika» - disse la donna, mentre il cameraman, inquadrava il quadrante dell'orologio, della chiesa di St, Paulia che era visibile in lontananza, e che presto avrebbe rintoccato, tale orario - «La folla di curiosi, aumenta sempre più ed il fermento è alto per questo particolare evento, che vede nuovamente Kid e St. Tail sullo stesso terreno di sfida. Come potete udire, i cori sono per ambedue le parti, molto vivaci e calorosi, e le opinioni su cosa questa serata ci riserverà sono discordanti. Non ci rimane altro che attendere. Nè Kid, né St. Tail, hanno specificato l'orario in cui il tutto si sarebbe svolto. Quindi potrebbe essere questione di minuti, come anche di ore. Solo il tempo potrà darci una risposta. Intanto m'informano che il proprietario del Diamante Stella, ha ora raggiunto la polizia, all'interno della piazza, attendendo, il momento fatidico. Noi di Nihon Tv, ci auguriamo, che possiate godere di una buona diretta, nonostante i pochissimi mezzi a nostra disposizione. Intanto i secondi scorrono.

Nella piazza gremita di persone, i cori che inneggiavano ai due ladri fantasma erano sempre più forti e ritmici. Passarono diversi minuti, in cui Akemi Minowa, mostrò con l'aiuto del cameraman il fermento sul posto. Fu allo scoccare delle 22 precise, che qualcosa finalmente accadde:
 

«Guardate lassù in cielo!» - disse una persona tra la folla.

«Cos'è quell'oggetto volante?» - domandò una seconda persona.

«Un U.F.O.?!» - indicò un bimbo che stava a cavalluccio sulle spalle del padre.

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A quel punto il cameraman inquadrò lo strano oggetto in questione e l'annunciatrice esclamò - «E' un enorme pallone che vola a mezz'aria, in linea retta!» - disse e poco dopo aggiunse - «Gentili telespettatori, osservate con attenzione la fiancata del pallone in questione» - così facendo la giornalista, indicò dunque al cameraman di zoomare su quella zona - «Quelli sono...!» - esitò un attimo la donna - «Sì! Sono il simbolo di Ladro Kid ed un Artwork di St Tail!» - confermò la donna - «Il pallone, riporta proprio quei simboli, non saranno per caso...!» - la donna s'interruppe una seconda volta, poiché dai lati dell'enorme palloncino volante, adornato a fiocchi ed altri palloncini più piccoli, colorati tutto intorno , cominciò ad uscire uno strano fumo bianco che preoccupò lievemente la folla di curiosi, presenti sul posto. - «Dal pallone, sta... sta fuoriuscendo una cortina di fumo bianco!» - affermò l'annunciatrice, che non riusciva a commentare in maniera adeguata quella scena, dal momento che vi stava assistendo in diretta, come tutti gli altri, e neppure a lei era ben chiaro cosa stesse accadendo.

Quando la cortina di fumo si diradò, in piedi sul pallone, si poterono notare due figure: la prima, alta ed avvolta in un mantello e cappello a cilindro di colore bianco, mentre la seconda più bassa e vestita con un abito nero, dalla gonna rosa, con in testa un cilindro nero.

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Il cameraman, avvicinò la ripresa il più possibile, per permettere ai telespettatori di avere una migliore vista, di quegli avvenimenti. Mentre le due figure, che rimasero in silenzio per vari istanti finalmente si mossero.

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La figura in nero, indicò il cielo e pronunciò dolcemente - «Ladies...»

Seguita subito dopo dalla figura in bianco, che con una voce calda proseguì - «and Gentlemen...»

A quelle parole, ci fu un boato tremendo della folla, che riconobbe subito, a prescindere dalla fazione che ricopriva, chi fossero quelle due figure che erano apparse, in maniera così eccentrica nel cielo notturno.

««It's Showtime!»» - affermarono i due, schioccando le dita all'unisono, dopo di ché dei fuochi d'artificio, partirono dal tetto del municipio, distraendo la folla per qualche istante. I fuochi, illuminarono il cielo scuro, di una moltitudine di colori. Alcuni di loro recitarono: “Thanks for be here tonight. - Kaitō St. Tail & KID”

«Kaitō St. Tail e Kaitō Kid, hanno appena fatto la loro comparsa! Insieme...» - disse l'annunciatrice, con aria sorpresa, tanto quanto la folla nella quale era immersa - «Questo evento ha dell'incredibile gentili telespettatori! Sembra proprio che questa sera assisteremo ad un evento fuori dal comune. Quale magia, avranno in serbo per noi, questi due ladri fantasma?» - domandò retoricamente l'annunciatrice, mentre pochi istanti dopo, si sentì forte e chiaro il rumore di qualcuno che si schiariva la gola, come se un potente impianto stereo fosse stato installato da qualche parte, in modo che chiunque all'interno ed all'esterno della piazza, potesse sentire; si capì subito, che quella doveva essere la voce di Kid, che difatti, prese la parola.

«Perdoni l'interruzione. Concedeteci qualche momento, per ringraziare il gentile pubblico, per essere accorso qui stasera, così numeroso.» - pronunciò il mago, mentre la troupe di terra, faceva del suo meglio per effettuare delle buone riprese. Dal momento che Nakamori e Asuka, aveva tassativamente proibito, l'uso di elicotteri alla stampa, che sarebbero stati presenti sul luogo.

«Questa sera, potrete assistere ad un miracolo che non si ripeterà, oltre che alla resa di un prezioso cimelio» - proseguì Saint Tail, ovviamente riferendosi al diamante, che Kid mostrò nelle sue mani.

«Speriamo di cuore di riuscire ad intrattenervi al meglio, e di rendere questa serata indimenticabile» - disse Kid, per poi, inchinarsi, seguito dalla collaboratrice. Quando alzò la testa, il mago sorrise a favore di camera - «Dunque... come promesso questa sera...» - disse ed i fuochi, che ancora venivano sparati, dal tetto del municipio, conclusero la propria funzione, dando alla frase seguente un tono solenne.

«Maria(-sama) farà scendere le sue pene su di voi. Ready?» - domandò St. Tail, per poi portare una mano indicando il cielo - «Three!»

Kid seguitò portando una mano verso l'esterno - «Two!»

«One!» - pronunciò la maga in nero portando dunque la mano all'infuori anche lei.

««Zero!»» - al pronunciare di questo numero, si aprì una sorta di portellone, posto nella parte inferiore del palloncino, visibile solo quando questo, sorvolò, pian piano la folla. Da esso dunque cominciarono a ricadere sulla folla degli oggetti scintillanti. Alcuni tra la folla alzarono le mani al cielo e riuscirono ad afferrare ciò che stava precipitando sulle loro teste.
 

Un uomo, afferrato l'oggetto esclamò - «Ehi, ma questo...! Non è il gioiello?!»

A quelle parole, molti altri membri della folla alzarono le mani al cielo, per afferrare uno di quei cristalli in modo da appurare la cosa - «Ah, è vero!» - affermò una ragazza che ottenne una pietra a sua volta.

Tra le persone che ottennero uno di quei cristalli ci fu anche Keiko, che prendendolo tra le mani constatò come molti altri - «Sembra proprio la “Lacrima di Maria”!» - disse stupita dalla fattura del falso.

Aoko che era accanto a lei, notò un secondo particolare, ovvero che sulla gemma si poteva notare una piccola scritta, sulla faccia maggiore - «C'è scritto qualcosa...» - osservò.
Per allora, anche Ryōko e Kyōko notarono quel particolare e lessero all'unisono.

««”Preso in prestito dal magazzino Kusakabe”?»» - le due ragazze si guardarono confuse, mentre la folla smaniava per ottenere una delle false Lacrime. gentilmente donate loro dai due ladri fantasma.
 

«S-Stanno cadendo dal cielo...» - disse l'annunciatrice ancora sconcertata da quella visione - «...decine e decine di copie della “Lacrima di Maria”! Questa... è la magia preannunciata da Kid!»

Mentre tutti avevano lo sguardo puntato verso il cielo, assistendo alla pioggia di Diamanti, mentre il pallone con i simboli dei ladri attraversava la piazza, le due figure tacquero e sembrarono sparire nel nulla più completo. Quando il pallone, raggiunse il centro della piazza, esplose in una luce accecante, che costrinse tutti i presenti, poliziotti e giornalisti compresi, a chiudere gli occhi per non rimanere abbagliati. Quando la luce cessò, ci fu un ennesima pioggia di cristalli, nel cielo notturno, e niente fu più visibile, al di là della pallida luna piena, che troneggiava nel buio della sera.

Cessata la luce improvvisa, sia il cameraman che la giornalista Minowa, cercarono le figure dei due ladri, che furono infine identificati. Si trovavano sulla cima dell'espositore fatto piazzare nel centro della piazza, lì si poteva però solo identificare come due sagome scure, in contro luce, da quella posizione, in ogni caso la donna esclamò - «Ma dove..? Ah! Eccoli laggiù! St. Tail e Kid, sono scesi a terra ed adesso sono in piedi sull'espositore! Cosa avranno mai intenzione di fare, quale magia potranno eseguire?» - si chiese la donna - «Gentili telespettatori, come sapete l'utilizzo di elicotteri, in questa occasione c'è stato proibito, ma non c'è stato vietato di utilizzare un drone. Quindi, le prossime immagini che vedrete, saranno trasmesse in diretta da questo. Osserveremo dunque insieme... ciò che accadrà d'ora in avanti!»

Molte persone tra la folla tentarono di sfondare la recinzione posta attorno al perimetro della piazza, ma fu tutto inutile. Ripresero allora i cori a sostegno dei due ladri, anche se ovviamente non mancavano le proteste in merito a questa misura di sicurezza. Grazie però alla diretta streaming, la folla finì per assistere al resto del colpo, tramite il drone della stazione televisiva che forniva loro una chiara panoramica della situazione.

«Bene, si vede!» - esultò Keiko, usando il suo cellulare per visualizzare come tutti la diretta. Attorno a lei vi erano anche Aoko e le due ragazze che prima avevano risposto alle domande dell'annunciatrice - «Che cosa fastidiosa però... se non avessero acceso tutti quei fari, non ci sarebbe bisogno dello streaming. E proprio un peccato... e dire che hai dovuto insistere con tuo padre, per questo posto “riservato” Aoko» - borbottò la ragazza occhialuta, rivolgendo lo sguardo all'amica.

«Va tutto bene. Se non altro è possibile comunque vedere come vanno a finire le cose. Sarebbe davvero frustrante aver fatto tutta questa strada, solo per aver visto la loro apparizione e non la restituzione del diamante» - sorrise Aoko, verso la ragazza - «Mi chiedo quale sarà la loro prossima mossa»

 

 

 

 

POV Hakuba/Asuka Jr.

La zona della piazza era rigidamente sorvegliata sin dalle 20 di quella sera. Asuka e Nakamori, avevano infatti dislocato diversi agenti, per dare la guardia all'espositore installato al centro della piazza. Ovviamente si trattava di un esca, giusto per dare hai due un luogo sul quale discendere. Essendo il posto pieno zeppo di agenti, infatti i due sarebbero stati automaticamente senza alcuna via di scampo, non appena avrebbero messo i piedi sulla teca. Quando i due annunciarono l'inizio dello spettacolo, per poi far piovere finte gemme dal cielo, gli unici ad avere una reazione furono gli agenti in servizio, né Nakamori, né Asuka Jr., né tanto meno Hakuba, che nel frattempo si era unito ai due, avevano battuto ciglio, poiché a loro non interessava la magia dei due, ma la loro presenza, anche più della restituzione del prezioso. Il loro trucco, fu una pioggia di copie del gioiello, come Hakuba aveva già potuto intuire, per questo al contrario dei colleghi, egli tenne puntato lo sguardo verso il cielo, notando il deltaplano di Kid approssimarsi, ad un certo punto.

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«E' arrivato il momento» - disse Hakuba, fissando intensamente l'oggetto divenire sempre più evidente, almeno fino a quando, un bagliore intenso, non invase la volta stellata, sopra le loro teste, ed Hakuba, come gli altri, fu costretto a chiudere gli occhi per l'accecante luce.

«Ma-Ma che diavolo succede?!» - chiese Nakamori, mentre poneva il braccio destro a difesa dei suoi occhi.

«Ancora una volta. Non ci vedo!» - si lamentò Asuka Jr. che già qualche giorno prima aveva finito per essere accecato da una forte luce a causa di quei due ladri - «Dannazione!»

Quando la luce cessò, accompagnata da una seconda pioggia di repliche, Hakuba aprendo gli occhi non vide più il deltaplano e subito si chiese - «Dove sono finiti?»

La risposta fu evidente ed anche Asuka Jr. la colse, entrambi i detective rivali dei rispettivi ladri, si voltarono dunque in direzione di quel piedistallo e li videro: La ladra dal corpetto con le code nere e tutù rosa e l'uomo dal cilindro e cappello bianco, in piedi dietro di loro, che sorridevano beatamente, sotto gli sguardi dei loro rivali.

«Kaitō St. Tail»

«Kaitō Kid»

Esclamarono i due quasi in contemporaneamente, al ché Nakamori, ripresosi dall'abbaglio di poco prima, ordinò ai suoi uomini - «Sbrigatevi! Accendete i riflettori!» - a qual comando, di sei riflettori posti agli angoli estremi della piazzetta ed i due orientati verso il centro, scattarono illuminando i ladri in pieno viso, che però non sembrarono risentire della cosa, esattamente come i detective, e gli agenti che si erano dotati di occhiali scuri.

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«Accidenti, questo sì che significa essere “sotto i riflettori”» - disse sarcastica St. Tail, per poi rivolgersi all'investigatore che rendeva tanto interessanti i suoi colpi - «Come va, Asuka Jr.?»

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Kid, concordò con lei, annuendo - «Decisamente» - per poi puntare lo sguardo verso Hakuba - «Non ci vediamo da un pezzo, signor Detective. Lo show di questa sera, è stato di tuo gradimento?» - domandò il mago, con la sua consueta espressione arrogante in viso.

Hakuba volle rispondergli a tono, ma fu intercettato da Asuka Jr., che aveva conosciuto poco prima e che aveva capito essere molto determinato alla cattura della ladra St. Tail, tanto quanto lui, era intenzionato ad ammanettare Kid.

«Non essere ridicolo!» - sbottò Asuka Jr. fomentato anch'egli dall'atteggiamento del ladro - «Ma quale Show? Non prendeteci per idioti! Questa sera, sarà la fine della vostra carriera, maledetti ladri!»

Hakuba a quelle parole sorrise - «Concordo.» - asserì per poi spostare lo sguardo verso il resto della piazza - «Questo posto è pieno zeppo di agenti pronti a caricarvi, ed inoltre da qui, non potete neppure tentare la fuga in volo con il tuo deltaplano» - spiegò Hakuba ricambiando lo sguardo che Kid gli aveva rivolto poco prima - «Inoltre, se tenterete la fuga con i palloni usati da St. Tail, verrete immediatamente abbattuti dai tiratori scelti della polizia, appostati sui tetti delle case che danno sulla piazza» - Hakuba fece una piazza - «In altre parole, non avete via di scampo. Fareste meglio ad arrendervi. Questa notte... è la notte del Finale del circo!»

A questa affermazione quasi solenne, i poliziotti di Nakamori, capitananti da lui stesso e quelli di Asuka, si appostarono pronti all'azione. Al minimo cenno di movimento, sarebbero piombati sui due ladri, impedendo loro di muoversi e decretando così la fine di non uno, ma ben due ladri fantasma in un colpo solo.

La frase quasi profetica di Hakuba, che annunciava le intenzioni della polizia, venne subito demistificata, da una risata maschile. Kid infatti rise divertito a quell'affermazione e vi ribatté senza accenni di esitazioni.

«Questo chi può dirlo, i maghi hanno sempre un asso nella loro manica, non dovresti sottovalutare le nostre potenzialità, mio caro detective tornato da Londra» - lo provocò Kid, suscitando in Saguru un sorriso di scherno.

«Lo stesso potrei dirti io, non credi?» - ribatté semplicemente il castano.

«Ad ogni modo, lo Show non è ancora finito. Ed alzarsi dai propri posti prima del numero di chiusura è davvero da maleducati» - ammonì il detective, la ladra dalla lunga coda di cavallo - «Ad ogni modo, se siete così curiosi di vedere il Gran finale, saremo costretti a stringere i tempi»

«Basta con le chiacchiere. Ora vengo lì St. Tail!» - così dicendo Asuka si fiondò di corsa sull'espositore, arrampicandosi per raggiungere la ladra fantasma, che sorridendo, si scansò di scatto, passando letteralmente attraverso la figura di Kid che era posta al suo fianco - «Cosa? U-Un vero fantasma?!» - affermò impaurito lo studente delle medie, che non poteva credere a quello che stava vedendo.

«Un illusione?» - Hakuba colse subito quel trucco e si guardò intorno, in cerca della figura del ladro mancante, mentre rifletteva sullo stratagemma da lui usato - “Ma certo... Kid in realtà non è mai atterrato sull'espositore, ma da qualche altra parte ed ha utilizzato uno specchio o qualcosa del genere, per proiettare un'immagine di se, in direzione del piedistallo. Ma dove può essersi nascosto... dove?” - mentre Saguru rifletteva, anche Asuka giunse alle stesse conclusioni e si riprese dallo shock di poco prima, tentando di afferrare la ladra, che rimaneva ferma di fronte a lui.

«Non prendermi in giro!» - Asuka Jr. tentò di afferrare la ragazza, che però lo superò con un balzo, lanciando in aria qualcosa che aveva ripescato dal suo cilindro.

«Intanto vi restituisco il vero Diamante Stella» - disse per poi scendere dal piedistallo, correndo per la piazza in direzione della fontana che ne costituiva il fulcro dalla piazza.

 

«Ah! Il gioiello!» - Asuka Jr., per fortuna riuscì a prendere il diamante al volo, liberando poi un sospiro di sollievo; poco dopo scorse attaccato alla gemma un biglietto con su scritto - “Lascio il resto a te Asuka Jr. Ti prego di restituire il diamante al signor Toyotomi Shirai. Grazie infinite. - St. Tail”

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Letto ciò, il ragazzo prese atto della cosa,dunque guardò gli agenti ancora ammassati attorno alla teca ed alcuni di loro ancora balbettavano cose come “K-Kid...era trasparente” o “altro che ladro fantasma, quello è uno spettro”, al ché Asuka, dapprima confuso, poi sbottò - «Razza di imbecilli! Non state lì impalati, fermate St. Tail!»

Al coro del ragazzino, si unì anche Nakamori, che a dirla tutta era rimasto sbalordito quanto i suoi agenti, ma ripreso il contegno urlò a sua volta - «Giusto! Andate a prendere anche quel farabutto di Kid!»

Nel frattempo. Hakuba era giunto ad identificare il ladro, difatti urlò, orientandosi verso il suo nascondiglio - «Ti ho trovato... Kaitō Kid!»

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Allora l'aria fresca smosse il mantello del ladro, che sorrise beffardamente ad Hakuba - «Ottimo lavoro, anche se mi aspettavo ci saresti arrivato prima» - disse Kid spostando leggermente il cappello dagli occhi, per fissare per bene la sua controparte - «Evidentemente stai perdendo colpi... signor Detective»

«Hmph...» - Hakuba sorrise amaramente, in effetti si era fatto ingannare, da sei semplici sagome di cartone raffiguranti il mago in sei diverse angolazioni, della stessa posizione. Queste erano applicate alla lente dei riflettori, che dovevano essere state modificate in precedenza, applicando sopra il vetro originale, la sagoma e sopra di essa un altro strato di vetro opaco, di modo che, da spenti non si potesse notare alcuna anomalia, mentre una volta azionati, la sagoma di Kid sarebbe stata proiettata in 3 dimensioni lì dove ci si aspettava di trovarlo, ovvero accanto alla ladra Saint Tail - «E' stato davvero un trucco ingegnoso. Devo ammetterlo, non ci avevo pensato, ma questo non cambia le cose, questa, sarà la sera in cui Kaitō Kid terminerà la sua carriera da ladro. Dimentichi i cecchini appostati e pronti a sparare? Anche se volassi via in deltaplano, ti abbatterebbero senza alcuna esitazione.»

«Oh?» - Kid apparve sorpreso, ma sorrise subito dopo - «Tu dici?» - quell'affermazione fece capire ad Hakuba, che Kid avesse fatto qualche cosa per ovviare al problema, non fece in tempo a domandargli cosa, che lui glielo rivelò - «Quei ragazzi... non dovrebbero accettare tutto ciò che una bella cameriera di un bar, offre loro» - Hakuba a quelle parole dedusse che Kid aveva servito loro del caffè o qualche altra bevanda o cibo, contenente del sonnifero, per metterli fuori combattimento.

«Avrei dovuto immaginarlo» - sorrise il detective - «In questo caso, tornerò al mio intento originale: porterò la tua identità alla luce del sole, con le mie mani!» - affermò Saguru, scatenando una risata nel ladro fantasma.

«Credo che questa sera, ciò che dovresti esporre alla luce del sole, non sia la mia identità, bensì la verità riguardo a tutte queste copie del diamante che ti circondano.» - lo imbeccò Kid, fissandolo - «Otterresti risultati migliori, Detective. Comunque se ci tieni tanto, puoi sempre salire quassù per arrestarmi, se ne sei in grado» - lo sfidò il ladro.

L'investigatore allora, non se lo fece ripetere ed affermò - «Se credi che mi tiri indietro, sei fuori strada!» - disse avanzando di corsa verso la fontana, fu allora che gli agenti si mossero come un banco di pesci in quella direzione, dove sopraggiunse la ladra Saint Tail che agile come un felino, scalò la fontana e si accostò alla cima di essa, dove si trovava appunto anche Kid; quando i due ladri furono entrambi sulla vetta della fontana, la stessa si attivò improvvisamente, impedendo ad Hakuba di tentare di raggiungere il ladro ed agli agenti di seguire la prestigiatrice.

«Maledizione!» - affermò stizzito Saguru, mentre Asuka Jr. sopraggiunse poco dopo, sbraitando come un ossesso.

«St. Tail! Scendi giù, sfidami! Non crederai si cavartela in questo modo!»

La ladra in nero sorrise - «Spiacente, Asuka Jr., ma questa sera, sono stata solo per restituire un diamante rubato. Il resto lo affido a te, sono sicura farai un ottimo lavoro.»

«Di che cosa parli? Quel diamante non era stato Kid a rubarlo?» - domandò confuso il detective delle medie, che non era a conoscenza dell'avviso recapitato a Nakamori, in cui appunto rivelava che quello esposto al museo Seika giorni prima, fosse un falso. Nakamori infatti aveva pensato di tenere nascosta la vicenda, per evitare, che la notizia del furto generasse troppo clamore nell'opinione pubblica.

L'accusato del furto, stava per prendere la parola, ma Hakuba lo precedette. Saguru infatti stava rigirando una copia del diamante in un fazzoletto, dove appunto veniva rivelato che le copie erano di proprietà del signor Kusakabe - «In un certo senso...» - disse dunque Saguru, che notò che la scritta sul diamante falso, col ripetersi dei movimenti, cominciava a sbiadire - «Anche se può sembrare che sia stato Kid il primo a rubare il diamante, questo non è completamente vero. Kid si è impossessato di un falso. Qualcuno, infatti, aveva preparato anticipatamente, tutte queste repliche della “Lacrima di Maria”, in modo da poterle smerciare sul mercato nero,ad un prezzo elevato, spacciandole per vere. E' una truffa di vecchio stampo. Quando gli acquirenti comprendono che il diamante ottenuto è un falso, non possono recarsi dalle autorità, o sarebbero loro a passare guai, per primi. In altre parole, Kid e St. Tail sono stati dei pretesti per mettere in atto questa truffa, come non si può denunciare un falso acquistato sul mercato nero, non si può denunciare neppure di possedere un diamante rubato, dico bene?» - disse alzando la testa e fissando il ladro in bianco, che semplicemente sorrise al suo discorso.

«Ma se è così, allora chi sarebbe il responsabile di questa truffa?» - chiese Asuka Jr. ancora confuso.

Hakuba sorrise, con l'aria di chi aveva capito tutto, dipinta sul volto, voltandosi verso un uomo, che per tutto il tempo, era rimasto a fissare la scena in silenzio, in un angolo poco lontano da lì nella piazzetta, sorvegliato da un agente - «Un truffatore, che ha tentato di mascherare le sue malefatte, sottraendo il diamante per vie legali. Ossia acquistandolo. E' esatto, signor Rintarō Kusakabe?»

«Ottime deduzioni giovanotto» - rispose la voce di un uomo, che si avvicinò alle spalle di Hakuba dandogli una pacca sulla spalla. Questo era identico ad Asuka Jr., si trattava infatti di suo padre, il Detective Asuka.

«Detective Asuka!?» - esclamò Nakamori - «E lei da dove sbuca?» - domandò stranito non spiegandosi da dove fosse giunto l'uomo, visto che tutte le vie d'accesso alla piazza erano state bloccate già verso le 20:30, dal far entrare qualcuno, di non autorizzato all'interno della piazza, con l'unica eccezione per Hakubam che l'aveva avvisato in anticipo della sua presenza.

«Ba-Babbo? E tu che ci fai qui?!» - domandò incredulo Asuka Jr. che non si aspettava di vederlo lì.

«Oh, figliolo» - sorrise l'uomo baffuto al ragazzo - «Il caso del furto al museo, ha avuto sviluppi davvero interessanti, Ecco cosa ci faccio qui» - disse sbrigativamente il detectice, per poi rivolgersi all'uomo con il quale il figlio del questore Hakuba, stava parlando fino a poco prima - «Se questo signore, non risponderà da sé, ci penseranno le prove che abbiamo raccolto ad incastrarlo. Qualche giorno fa, infatti, ci sono stati movimenti sospetti nella zona del molo. Uno dei magazzini, che è risultato appartenere al signor Kusakabe, era stato derubato, ma non ne è conseguita alcuna denuncia. Possiamo ipotizzare che avesse nascosto lì le copie del diamante, in attesa di venderle. Ho ragione, signor Kusakabe?»

Kusakabe, oramai con le spalle al muro, affermò stizzito - «Ormai è inutile accampare scuse, pare»

 

 

 

 

POV Meimi/Kaito

L'uomo venne dunque ammanettato e portato via dal detective Asuka, lasciando nuovamente gli agenti, Nakamori, Asuka Jr. e Hakuba, alla caccia dei due ladri-prestigiatori.

Prima di tornare ad occuparsi del suo rivale però, Hakuba notò il drone della stazione Tv e sorrise nella sua direzione, scompigliando il suo ciuffo castano e recitando la sua celebre frase, per l'estasi delle fanciulle presenti in piazza, che sicuramente seguivano lo streaming online - «Tutto quanto è alla luce del sole» - a quella frase, un boato tremendo si innalzò dall'esterno della piazza, che fece spaventare Asuka Jr. in quanto non si aspettava nulla del genere.

Saint Tail, osservando quella scena dall'alto rise - «Bé, che dire... se un giorno la sua carriera di Detective fallisse, potrebbe tentare come attore»

Il viso di Kid allora assunse un sorriso ironico seguito da un lieve tic all'occhio destro. SI rivolse dunque alla ragazza domandando - «Sono serio...puoi prendertelo, se vuoi»

«Mi dispiace, non ne ho bisogno» - sorrise allegramente la ladra-prestigiatrice. Lei aveva già Asuka Jr.

«Ah... che peccato» - ridacchiò nervosamente Kid, per poi pensare tra sé e sé - “Tutto quanto è alla luce del sole, un corno! Siamo stati noi a fare tutto il lavoro. Vedi di darti meno arie, Bastardo di un Hakuba”

Kid a quel punto si schiarì la gola, attirando l'attenzione delle persone che erano al di sotto della fontana - «Bene, Signori, sembra proprio che tutti si sia risolto per il meglio, quindi, vi prego di prepararvi...» - disse aprendo le braccia - «...al Finale di questa sera»

St. Tail a queste parole affiancò il collaboratore sulla parte più alta della fontana, proseguendo - «Vi mostreremo un numero unico nel suo genere, un miracolo d'illusionismo»

««Godetevi dunque “La sparizione del Ladro Fantasma”»» - dissero all'unisono, per poi mettersi l'una contro la schiena dell'altro, indicando ognuno con la mano a palmo aperto di fronte a se, in maniera teatrale.

«Aspetta un attimo Kaitō Kid!» - Hakuba richiamò l'attenzione del ladro, che dunque gli rivolse lo sguardo con aria interrogativa.

«Urlare in questo modo durante uno spettacolo è piuttosto scortese, signor Detective» - lo riprese il mago, con un sorriso superbo in viso - «Non eri proprio tu che desideravi, che ponessi fine al mio circo?» - proseguì provocandolo il ladro - «Dovrei attendere la tua approvazione adesso?» - affermò sarcastico, per poi dare all'investigatore diritto di replica.

«Ah, come sono maleducato, hai ragione. Desidero tu ponga fine al tuo circo, ma per mano mia» - rispose con aria di sfida il giovane Detective.

«Oh, ma certo. Sono curioso di vederti all'opera.» - replicò a sua volta il ladro dal mantello bianco - «Attenderò con ansia che arrivi quel giorno, signor Detective. Fino ad allora, fa del tuo meglio. Io aspetterò sempre» - ricambiò lo sguardo Kid,

«Quel giorno, arriverà molto presto, non temere. Ti catturerò di sicuro» - ribatté Hakuba.

Kid sorrise di rimando all'affermazione Hakuba. Lui non era l'unico che gli dava la caccia, ma era l'unico – non contando Nakamori – che aveva espresso apertamente l'intenzione di catturarlo e rivelare la sua identità a tutti i costi.

La rivalità che aveva con Hakuba, non era neppure lontanamente paragonabile a quella che aveva con il giovane detective dell'Est o con l'Ispettore Nakamori.

Kudo era come la volpe che vuole arrivare all'uva. Il loro era un confronto d'astuzia raffinato. Il genere rivalità, che trae la propria forza dal piacere dalle sfide che si ripetono e per la quale, arrivare ad una conclusione, significherebbe archiviare un divertimento sempreverde che porterebbe inevitabilmente alla noia. Quella con Nakamori, seguiva lo stesso principio, anche se il divertimento in questo caso era unilaterale, dal momento che riguardava solamente l'Ispettore stesso – come aveva dimostrato in svariate occasioni -. Quella con Hakuba invece era differente dalla prima, poiché l'obbiettivo di Saguru era smascherare il ladro, e nulla più. Questo lo rendeva pericoloso ed allo stesso tempo, rendeva appagante la sfida, poiché ogni vittoria su Hakuba, significava un altro colpo per Kid e la possibilità di continuare la ricerca di Pandora, almeno fino al loro prossimo scontro. La loro era una relazione pericolosa, ma non per questo la si doveva sottovalutare, anzi. Era una lotta all'ultimo, in cui Kid, doveva assicurarsi sempre, di non essere l'ultimo a cadere.

Kid dunque sorrise riprendendo la parola - «Se non ci sono altre interruzioni, allora-» - non fece in tempo a concludere la frase che una seconda voce lo interruppe,

«Aspetta St. Tail!» - urlò Asuka Jr., attirando l'attenzione della ladra.

Quest'improvviso sopraggiungere del ragazzo, irritò Kaito che assottigliò lo sguardo sbuffando - “Questa cosa sta andando troppo per le lunghe per i miei gusti. Almeno mettetevi d'accordo, no?”

St. Tail allora replicò con il sorriso in volto - «Non hai sentito, ciò che è stato detto poco fa, Asuka, Jr.? Urlare in quel modo ed interrompere mentre qualcuno parla, è davvero qualcosa di scortese.» - lo rimproverò la maga, dando man forte a Kid, in quella circostanza.

«Accidenti» - Asuka si vergognò un po del suo atteggiamento, ma si riprese dopo qualche istante - «Non ha importanza, ho una domanda, perciò rispondimi St. Tail!» - affermò seriamente il ragazzo per poi continuare - «Perché hai fatto tutto questo? Perché partecipare ad uno spettacolo in pompa magna solo per smascherare quell'uomo? Hai già fatto cose simili in passato. Allora perché questa volta hai preso parte a tutto ciò? Rispondimi!»




La ladra sorrise. In effetti era vero. In passato aveva già sventato crimini dal genere, con le sue sole forze ed aveva raramente eseguito grandi numeri di fronte ad un pubblico numeroso. Quindi era insolito da parte sua. Poco dopo St. Tail rispose ad Asuka Jr. - «Mi chiedi perché?» - ripeté - «Oh? Ma non te lo avevo già detto una volta... Asuka Jr.?» - chiese in modo criptico la ragazza, mentre la pressione dell'acqua della fontana aumentò improvvisamente, schizzando gli uomini a terra.

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«Perché...» - disse la ragazza.

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«...i ladri fantasma sono...» - proseguì Kid, quasi come se si fossero accordati precedentemente, proprio come quella sera al museo Seika.

««Audaci e Magnifici!»»

Mentre i due ladri pronunciavano questa frase, l'acqua della fontana coprì del tutto le loro figure, facendole divenire solo sagome sfocate, che si dissolsero, sgretolandosi sotto gli occhi degli agenti e degli investigatori, che non poterono credere ai loro occhi. La fontana poi smise di colpo di erogare acqua, mostrando appunto, che i due si fossero effettivamente volatilizzati.

««S-Sono spariti»» - dissero all'unisono Nakamori ed Asuka, quando videro che oramai, sulla fontana, non era rimasto più nessuno.

Hakuba allora alzò lo sguardo al cielo, sorridendo - «Ma certo... era così evidente» - mormorò Hakuba, mentre Asuka Jr. continuò a guardarsi un po intorno, per poi lanciare uno dei suoi, ormai noti, urli.

«Maledizione! Non la farai franca. Saint Tail!»

 

In quanto a Meimi, stava venendo trasportata da Kaito, come fosse stata una passeggera. Una volta lontani dalla piazza, finalmente, la ragazza, liberò un sospiro di sollievo - «E stato divertente! In più è andato tutto liscio come l'olio. Che gran successo!» - esclamò entusiasta la ladra-prestigiatrice, rispetto all'esibizione appena terminata.

Era andato tutto, proprio come da loro pianificato: Una volta giunti in cima alla fontana, approfittando della distrazione dei presenti, dovuta all'arresto di Kusakabe, i due ladri, avevano posto al loro fianco, due sagome fatte di carta di riso. Mentre pronunciarono la frase di chiusura ad effetto, ovvero quando la pressione della fontana, si fece maggiore, coprendo la visuale dei maghi, allora i due raggiunsero la sommità di uno dei riflettori con un balzo e spiccarono il volo con un Jetpack di cui Kid si era equipaggiato, mentre le sagome di carta si scioglievano a causa dell'acqua.

L'idea del Jetpack era stata di Jii, che se lo era fatto prestare da quel professore suo amico, pensando che sarebbe potuto tornare utile in qualche modo, mentre Meimi, aveva cambiato i settaggi della fontana della piazza, introducendosi nel municipio e cambiando gli orari, dell'attivazione e la pressione, come avevano concordato, studiando insieme i dettagli, riguardanti, l'idea che Kaito, aveva avuto per l'occasione.

Come da programma, avevano attuato i loro trucchi, senza alcun tipo d'intoppo ed una volta lontani dal centro, Kid atterrò sul tetto di un abitazione, poco lontano da dove aveva parcheggiato la sua moto.

Una volta che i due si furono sistemati su quel tetto, Meimi si stirò e sorrise - «E' stata un impresa veramente insolita per me» - confessò la la ragazza - «Sicuramente, Papà sarà impressionato. Dirà sicuramente qualcosa come: “Wow, davvero dei trucchi ben congegnati. Devo provarli una volta o l'altra”, o cose del genere» - Meimi disse tutto ciò, senza pensarci troppo, ma ovviamente quelle affermazioni, non sfuggirono alle orecchie di Kaito, che incuriosito cercò di farsi spiegare meglio la situazione.

«Come? Per caso... tuo padre è un mago?»

«Huh?» - Meimi si rese conto solo in quel momento di quel che aveva detto e si grattò la nuca imbarazzata - “Ah, accidenti... che guaio” - si rimproverò mentalmente per poi dirsi che dopo tutto quello che era successo, forse non c'era motivo di accampare scuse. In fondo non avrebbe fatto nomi, quindi rivelarglielo, non sarebbe stato poi così grave - «B-Bè, sì. Mio padre è un mago in effetti» - ridacchiò la ragazza.

Kaito assunse un espressione sorpresa per poi sorridere - «Ma dai!» - affermò. Per un momento, Kuroba, ricordò le parole di Akako, sul essere attento e giudizioso con le parole. Probabilmente, la strega si riferiva a questo genere di situazioni. Il mago ad ogni modo sorrise alzando le spalle - “Non credo possa succedere qualcosa di male” - pensò tra sé e sé il mago - «Che coincidenza, anche mio padre, era un mago»

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«Davvero?» - replicò Meimi stupita e con un gran sorriso in volto - «Incredibile!» - replicò.

«Eh...già» - ribatté Kaito - «Tutto quello che so, è stato mio padre ad insegnarmelo»

«Oh?» - Meimi, alzò lo sguardo al cielo sorridendo - «Doveva essere davvero un mago formidabile eh?»

«Lo era» - affermò Kid, senza aggiungere di più. La bravura di suo padre, era qualcosa, che lo aveva sempre ispirato e che sempre avrebbe continuato a farlo.

La ladra sorrise, osservando il ladro, notando un po di malinconia nella sua ultima affermazione - «Sicuramente sarebbe molto fiero, di sapere che i suoi trucchi, siano ora nelle mani di un mago del tuo calibro.» - lo rassicurò St. Tail - «Anch'io vorrei diventare brava quanto mio padre, un giorno.»

«C'è la farai» - sorrise Kaito - «Credo tu sia già un ottima maga, oltre che una straordinaria ginnasta»

A Meimi, sfuggì una lieve risatina - «Grazie mille. Per quanto riguarda l'agilità, quella è eredità di mia madre» - confessò la giovane - «Molto tempo fa, anche lei era una ladra fantasma, almeno finché non conobbe mio padre. Quando s'innamorarono, mia madre smise di fare la ladra, ma volle comunque trasmettermi la sua abilità nella ginnastica, che sfruttava durante le sue varie esperienze nei furti»

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Sentendo ciò, Kid le rivolse uno sguardo sconvolto. Quella situazione, sembrava davvero molto simile a ciò che era successo ai suoi genitori - «Aspetta un attimo...» - disse il moro, attirando l'attenzione della castana dalla lunga coda - «Tua Madre era una ladra?!»

Meimi annuì - «Esatto. Si faceva chiamare Kaitō Lucifer» - affermò orgogliosa, per poi controbattere, notando l'espressione strabuzzata del ladro - «Qualcosa non va?» - chiese.

«Ah, no» - sorrise il ladro - «E che anche mia madre, circa 18 anni fa, prima di conoscere il mio Babbo, era una ladra. Era conosciuta come “Phantom Lady”. Davvero assurdo, eh?» - rise il giovane Kuroba.

«Non ci credo!» - sorrise Meimi rialzandosi di scatto, elettrizzata - «Sembra quasi fatto apposta» - ridacchiò lei.

«Già» - concordò Kid, per poi fare un lieve inchino verso di lei, facendo apparire nella sua mano destra, una rosa rossa - «Sembriamo proprio assomigliarci molto, noi due» - le sorrise il mago del chiar di luna.

St. Tail accettò il dono di Kid, rigirando il fiore scarlatto tra le mani. I due ladri chiacchierarono per un po, su quelle che erano le analogie che avevano scoperto e si divertirono o parecchio. Il destino era proprio un burlone, se ci si metteva d'impegno.

«Quindi tuo padre, ha in programma uno spettacolo di magia, la prossima settimana? Fantastico, farò sicuramente un salto a vederlo» - si propose Kaito, una volta appresa la bella notizia.

«Esatto. Più precisamente, il prossimo Giovedì sera» - lo informò Meimi - «Mi farebbe piacere se venissi. Potresti portare con te anche quella ragazza. I posti non sono prenotati» - sorrise ottimista, riferendosi implicitamente ad Aoko, intuendo che tra loro due, ci fosse qualche tipo di legame.

Kaito sussultò sorridendo, cogliendo l'allusione della giovane ladra - «M-Mah... forse»

Meimi, sorrise nuovamente a quella risposta e poco dopo, in lontananza, il pendolo del municipio della città, rintoccò le 23. Kaito, quindi, che si era messo a sedere, accanto a St. Tail, quando i due si erano messi a chiacchierare. Si rialzò, sistemandosi giacca, mantello e cilindro, spazzolandosi poi i pantaloni bianchi con la mano.

«Bé, in ogni caso, come si suol dire tutto e bene ciò che finisce bene» - sorrise Kid, rivolgendo lo sguardo a St. Tail che sorrise di rimando.

«Già. Kusakabe è stato arrestato e Toyotomi, riprenderà sicuramente possesso del suo prezioso cimelio di famiglia. Tutti hanno avuto il proprio lieto fine»

«Tutti eccetto i nostri investigatori, per meglio dire» - precisò Kid, divertito e Meimi annuì - «Credo proprio, sia giunta l'ora dei saluti, signorina St. Tail» - aggiunse in coda Kid, mettendo le mani in tasca.

«Così pare. Si è fatto piuttosto tardi in effetti.» - concordò la giovane Haneoka, mettendo le mani dietro la schiena, in maniera composta - «Ancora grazie di tutto, Kaitō Kid» - quest'ultimo, sorrise e poi si voltò, con l'intenzione di scendere in strada, liberarsi del costume e poi sfrecciare via sulla sua moto, in direzione di casa, tuttavia, la voce della ladra-prestigiatrice, lo fermò, prima che potesse farlo - «Comunque, io sono Meimi Haneoka, ho 14 anni e frequento la scuola media St. Paulia, lieta di conoscerti»

Kid allora si voltò e sorridendo ricambiò la presentazione - «Io Kaito Kuroba, ho 17 anni e frequento il Liceo Ekoda, è un piacere»

«Piacere mio, Kuroba-senpai» - sorrise Meimi, di rimando.

«Spero di rincontrarti presto, in occasione di un nuovo colpo, signorina Haneoka» - Kaito le fece un cenno che la ragazza ricambiò con un inchino.

«Va bene anche solo Meimi. Sì, mi piacerebbe tanto» - ribatté la studentessa delle medie, con aria allegra.

«A presto allora» - si augurò Kaito, aprendo il suo deltaplano con la pressione dell'interruttore apposito, era pronto a planare in strada, tuttavia, la voce di Meimi, lo fermò ancora una volta.

«Ecco...» - di azzardò la ragazza, mentre Kuroba le rivolse ancora lo sguardo - «Potrei, chiederti un piccolo favore?» - gli domandò la ragazza a mani giunte inclinando la testa da un lato.

«Huh?» - l'espressione di Kaito si fece stranita, mentre Meimi, si accinse a spiegargli quale fosse, il favore in questione.


 

 

 

Intanto la piaccia centrale di Seika, finì con lo svuotarsi dal conglomerato di curiosi accorsi appositamente per lo spettacolo dei due ladri fantasma. Tra tutte le persone, che erano li presenti quella sera, una ragazzina dai capelli biondi corti e la divisa dell'accademia cattolica St. Paulia, stava rincasando, passando per la via principale. Aveva assistito a quella che riteneva una “buffonata”, per una sola e semplice ragione. Il detective che si occupava del caso della ladra-prestigiatrice, Daiki Asuka Jr. Quel ragazzo, perennemente ossessionato da St. Tail, che se la faceva sfuggire ad ogni occasione, ma che allo stesso tempo, la ragazza non poteva smettere di ammirare, per la sua grande determinazione e forza d'animo.

Rina, avanzò per la via principale, in direzione del municipio, dov'era situato l'appartamento, che il sindaco, suo zio, aveva riservato per lei. Mentre camminava, Rina, calciava ritmicamente una lattina di soda oramai vuota, lasciata in terra, da qualche maleducato, mentre era immersa nei suoi pensieri.

«Ah accidenti!» - sbuffò ad un certo punto la bionda, calciando con forza la lattina, che andò a colpire un palo della luce in lontananza - «Stupido Asuka! Sempre fissato con quella ladra, eppure quando ne ha l'occasione, se la lascia scappare. Quanto mi da il nervoso» - disse stingendo i pugni, per poi avvicinarsi barcollando al suddetto palo, appoggiandovi un braccio per sostenersi - «Se solo ti guardassi un po più in torno e riuscissi ad accorgerti di me.» - disse a bassa voce la ragazza, illuminata dalla luce del lampione che la sovrastava - «Non chiedo poi così tanto. Se proprio non ti vado a genio... permettimi almeno di aiutarti.» - proseguì nel suo soliloquio, la giovane Takamiya - «Ti chiedo solo questo Asuka. Vorrei solo poterti stare vicino. Eppure tu... eppure tu...»

Rina cominciò a singhiozzare, poggiando la fronte alla struttura verticale che le si parava davanti, ripetendo di tanto in tanto, con voce rotta - «Stupido, stupido Asuka!» - mentre le lacrime, scivolavano sulle sue guance, posandosi rotonde, sull'asfalto, ai suoi piedi.

D'un tratto nel silenzio, una voce maschile, pronunciò - «Le lacrime non si intonano al suo viso delicato, signorina»

Rina sussultò, alzando si scatto la testa, per andare ad osservare verso l'alto, da dove le parve, che provenisse. Lì Takamiya, vide in piedi la figura di un uomo vestito di bianco, con un cilindro in testa ed un mantello svolazzante, allora sgranò gli occhi e balbettò, indietreggiando sorpresa - «Tu... tu sei... K-Kid» -disse per poi asciugarsi dal volto le lacrime, il più velocemente possibile.

Quest'ultimo, saltò dunque giù dal lampione, ricadendo in ginocchio, con il suo tipico sorrisetto sfrontato in viso - «Corretto» - pronunciò, alzando la testa così da fissare la scolara delle medie dritta in viso.

Takamiya, ancora con gli occhi lucidi, mostrava un'espressione diffidente ed aveva alzato le mani istintivamente, come a proteggersi da quello sconosciuto, del quale non sapeva assolutamente nulla.

Kid le sorrise benignamente, poi, con il suo tipico fare da gentil uomo, afferrò delicatamente la mano della studentessa - «Aspetta- Che credi di-» - balbettò confusa Rina, mentre Kid eseguì nei suoi confronti un elegante baciamano.

«Quel detective non ha un minimo di tatto» - pronunciò il ladro, sciogliendo adagio la presa sulla mano della ragazzina, tornando a rivolgerle lo sguardo - «se può permettere che una così bella signorina, scoppi in lacrime. Evidentemente non vi merita. Non vale la pena, soffrire per quel genere di persone.» - disse per poi sorridere, il ladro fantasma, porgendo alla ragazza una rosa bianca, che sembrò brillare, alla luce artificiale - «Signorina Rina Takamiya.»

La giovane, arrossì di colpo, incontrando lo sguardo del ladro, ed accettando il suo dono. Questo nel mentre si alzò aggiungendo - «Quell'investigatore... Asuka Jr., sta sprecando una grande occasione...» - dichiarò Kid , calandosi sugli occhi il cappello - «Mah, immagino che lo capirà quando sarà troppo tardi» - disse sorridendo, mentre Rina, ancora impressionata, tenne per qualche istante lo sguardo fisso sulla rosa, che le era stata donata.

Il mago allora ne approfittò per allontanarsi, furono infatti i suoi passi ritmati, ad attirare l'attenzione della giovane, che vedendolo andarsene, lo richiamò - «A-Aspetta! Kid!»

«Si è fatto tardi» - ribatté il ladro - «E' meglio se ritorna subito a casa» - le raccomandò il ladro - «Arrivederci, Signorina»

Rina tentò di inseguire la figura dell'uomo, ma questa, dopo quell'ultima frase, si dileguò in uno storno di colombe bianche, sotto gli occhi increduli ed ammirati della giovane Takamiya, che quando fu nuovamente sola, non poté far altro che guardare quel fiore, che le era stato così gentilmente offerto, con un luminoso sorriso sulle labbra.

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«Grazie... Kaitō Kid» - pronunciò la ragazza, osservando il fiore,alla pallida luna piena

 

 

 

 

 

 

«Bene, ed anche questa è andata»

Kid sospirò soddisfatto, mentre, con il suo fidato deltaplano, si era messo sulla via del ritorno, concludendo finalmente quella serata, così movimentata. Dopo la magia delle colombe, con cui aveva distratto la ragazza, il mago ne approfittò per allontanarsi e raggiungere il tetto di un'abitazione, così da poter spiccare il volo, mettendosi in viaggio. Quello era stato solo un piccolo fuori programma, niente di eccezionale. D'altra parte, non c'era nulla di male, nel aiutare una collega, giusto?

 

«Ti supplico!» - aveva esordito Meimi giungendo le mani e chinando leggermente il capo, per rafforzare le sue parole - «Durante il colpo al museo, avrai sicuramente notato, quella ragazza dai capelli biondi e corti, che non si staccava un attimo da Asuka Jr. no?» - Kid aveva annuito a quella domanda retorica da parte di lei - «Bene, quella è Takamiya Rina, la nipote del sindaco e come è chiaro, è innamorata di Asuka Jr. e non fa che dargli il tormento.» - spiegò Meimi un po imbarazzata, per la richiesta che si accingeva a fargli - «Q-Quindi ecco... stavo pensando... Kuroba-senpai... emh, volevo dire... Kid è molto apprezzato dalle ragazze giusto? Quindi... ecco... mi stavo chiedendo se potessi persuadere Takamiya a lasciar perdere Asuka Jr., o qualcosa del genere... con qualche pretesto... ecco... » - Kaito sorrise alla richiesta della ladra, aveva intuito che per Meimi, quel giovane investigatore era importante. Capiva perfettamente come si sentiva, dunque decise di aiutarla.
 

Ripensando a tutto ciò, Kaito alzò gli occhi alla luna, sospirando ancora una volta, ma più amaramente di poco prima - «... però... sarebbe bello, se anche io avessi qualcuno dalla mia parte, in grado di darmi una mano con il mio di “terzo incomodo”» - disse, riferendosi ovviamente ad Akako, la sua messaggera di sventura, nonché “tentatrice” personale. Dopo qualche istante di rammarico, per la sua condizione di svantaggio, rispetto a quella della ladra fantasma in mero che poté beneficiare del suo intervento, altri pensieri si presentarono alla mente di Kaito, che intanto si stava lasciando la città di Seika alle spalle.
 

«Ah già...» - ricordò di colpo Kaito, nel mentre che rimuginava - «Credo proprio che mi toccherà chiedere a Jii-chan di recuperare la mia moto, domani.» - si disse, per poi alzare le spalle - «Oh, bé... pazienza!»

 









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«Salve a tutti lettori. Qui è Kaitō Kid questo incontro tra due ladri-prestigiatori, è ora giunta alla sua conclusione. Cosa ne pensate?»

«Salve a voi, sono Kaitō Saint Tail. Spero davvero che lo spettacolo vi abbia entusiasmato. Io mi sono divertita veramente tanto!»

«Speriamo di avere dei vostri feedback al più presto»

«Dopotutto il coinvolgimento del pubblico è vitale per un mago.»

««Detto questo, noi vi salutiamo e vi ringraziamo per essere arivati sin qui. See you next Time. Non fatevi scappare l'illusione»»












L'Angolo dell'Autrice:
Con questo capitolo, qiesto piccolo Cross-Over si conclude.
Come trama non è poi tutta questa originalità, ma volevo proprio operare un incontro tra questi due ladri fantasma che hanno diversi punti in comune tra loro.
Questa storia non avrà nessun "extra" (come faccio da un paio di FF a questa parte), perché non mi è venuto in mente nulla da sviluppare.
Cosa ne pensate? Fatemi sapere cosa ne pensate con una piccola recensione, se vi va. Alla prossima! Un saluto.  -Irene_Violet.









Riferimenti:
Immagini
•Kid dall'OP n° 1 di Magic Kaito 1412
•KId dall'OP n° 2 di Magic Kaito 1412
•Kid dall'EP n° 16 di Magic Kaito 1412
•St Tail dall'EP n° 5 di Kaitō Saint Tail
•St Tail dall'EP n°11 di Kaitō Saint Tail
•Kaitō Lucifer dall'EP n° 40 di Kaitō Saint Tail

Testo
•EP n° 10-11 di Magic Kaito 1412
•EP n° 19 di Magic Kaito 1412
•Frase finale della Previw di Magic Kaito 1412
•Frasi della Character song "It's Showtime" di Magic Kaito 1412.

Originali
•Biglietto St. Tail
•Pallone KID & St. Tail.


 

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