Nuvole sospinte dal vento di missredlights (/viewuser.php?uid=104229)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Baci bagnati ***
Capitolo 2: *** Gelosia e sfrontatezza ***
Capitolo 3: *** Dichiarazioni autunnali ***
Capitolo 4: *** Amici che ti riportano sulla retta via ***
Capitolo 5: *** I colori caldi dell'autunno freddo ***
Capitolo 1 *** Baci bagnati ***
cap
Ma dove cavolo è finita? Perché non
è ancora arrivata?
Shikamaru
spostò lo sguardo dalle porte della città alle nuvole che avevano coperto il
cielo e buona parte del sole.
E pensare che, fino a mezz’ora fa,
c’era un cielo limpidissimo.
Nuvole
cariche di pioggia si stagliarono all’orizzonte avvicinandosi minacciose verso
il Villaggio. Anche il tempo cambiò repentinamente nel giro di pochi minuti. Si
alzò un vento leggermente più freddo che spazzò via le foglie rosse, gialle e
marroni da terra, portandole chissà dove. Shikamaru le guardò volare,
perdendosi all’orizzonte, quando la prima goccia gli finì sul naso.
“Non può
mettersi a piovere proprio adesso!”
Ma il
tempo, come a farsi beffa del suo ammonimento, non gli diede retta e le nuvole
cominciarono a far cadere le prime gocce di pioggia, via via sempre più veloci,
tanto da costringerlo a ripararsi sotto il tetto di una casa.
E se le fosse successo qualcosa
durante il tragitto? Non scherziamo, Temari metterebbe paura anche al più
valoroso dei ninja.
Ma più i
minuti passavano e la pioggia cadeva, più Shikamaru non poté fare a meno di
preoccuparsi. Vedeva le persone correre per mettersi al riparo dalla pioggia
fino a quando, fra la pioggia battente, non vide spuntare fra le porte
cittadine una figura a lui nota. Non riuscì a levarle gli occhi di dosso,
vedendo come i vestiti avessero aderito al corpo come una seconda pelle, il
ventaglio sempre con sé e aperto per ripararsi dalla pioggia.
Fu
naturale correre verso di lei, incrociare il suo sguardo e sorriderle
leggermente.
Sì, mi sei decisamente mancata.
“Seccatura.”
“Crybaby,
perché non hai un ombrello con te?”
“E perché
avrei dovuto? Hai il ventaglio che ti protegge.”
Lo sguardo
di fuoco che Temari gli lanciò lo fece desistere dal proseguire oltre,
prendendola per mano. Non gli sfuggì il rossore che cominciò a imporporare le
gote della bionda, lo sguardo pieno di stupore e imbarazzo.
“Ma che
fai, Nara? Potrebbe vederci qu-…”
“Chi
potrebbe mai vederci con questa pioggia? Vieni con me.”
Non
lasciandole la mano cominciò a correre, con Temari che cercava di non scivolare
mentre teneva il ventaglio aperto per proteggerli, anche se di poco. Corsero
sotto i balconi, a perdifiato, fino a quando non arrivarono in un vialetto. Con
passo sicuro oltrepassò il cancello della tenuta e condusse la bionda sotto un
pergolato di legno.
“Siamo a
casa mia. Entriamo, così ti presto un asciugam-…”
Non finì
la frase che Temari lo prese per il bavero e lo avvicinò a sé, rubandogli un
bacio che di casto aveva ben poco. Portò una mano fra i suoi capelli bagnati,
per poi allontanarsi. Shikamaru, imbarazzato, aprì la porta d’ingresso e la
prima cosa che vide fu sua madre che lo guardava in modo accigliato.
“Shikamaru
Nara! Quante volte ti ho detto che devi avere i capelli legati?!”
Il ragazzo
in questione si voltò verso Temari, vedendola sorridere sorniona. Durante il
bacio gli aveva levato l’elastico fra i capelli senza che se ne rendesse conto.
Maledetta Seccatura!
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Capitolo 2 *** Gelosia e sfrontatezza ***
cap
“Certo che
quest’anno avete fatto proprio le cose in grande qui.”
Temari guardò
il tavolo accanto a quello dove sedevano lei e Shikamaru, spostando lo sguardo
dallo shinobi della terra alle altre esaminatrici che si spintonavano per stare
accanto a lui.
Ma che ci trovano in un tipo come
lui? E perché Temari lo sta guardando?
“Proprio
carismatico. Bel sorriso e bei capelli ricci.”
Più
imbronciato che mai, guardò malissimo la sua fidanzata segreta. Perché doveva
fare apprezzamenti su altri uomini davanti a lui? E perché doveva sorridergli
in quel modo?
“Sei
geloso, Nara?”
“Ti sembro
geloso, Sabaku no?”
Temari
sorrise leggermente, prendendo la sua cioccolata calda e bevendone un sorso.
Quella bevanda calda era stata la sua salvezza visto il freddo che percuoteva
il suo corpo. Si chiedeva come potesse Shikamaru non sentire freddo con quei
vestiti leggeri. Lei stava morendo di freddo, ed erano solo a ottobre! Come
avrebbe fatto in inverno?
“Sai,
leggendo qualche libro ho scoperto che i cervi diventano particolarmente gelosi
durante il periodo dell’accoppiamento. Tu invece sei geloso anche adesso.”
“Mi stai
paragonando a un cervo?”
“Non è
l’animale della tua famiglia?”
“Scusami
tanto se mi dà fastidio che guardi qualcuno in quel modo dopo che non ci
vediamo da quattro mesi e …”
“12
centimetri.”
Shikamaru
alzò un sopracciglio, non capendo a cosa si riferisse la sua ragazza e lei
dovette intuirlo visto il sorriso e l’alzata di occhi al cielo.
“Il suo
amichetto lì sotto.”
“E tu che
ne sai?”
Il Nara lo
sibilò in un tono talmente velenoso che si stupì lui stesso. Da quando era così
geloso di Temari?
Da quando hanno iniziato anche gli
altri a guardarla in modo diverso. Sarebbe tutto più semplice se lo dicessimo
apertamente che stiamo insieme.
“I
discorsi delle altre esaminatrici. Io non mi accontenterei.”
“In che
senso?”
“Perché
accontentarmi di 12 centimetri quando il mio cervo personale supera i 18
centimetri?”
Gli fece
l’occhiolino e Shikamaru si strozzò col caffè che stava bevendo. Come poteva
uscirsene con queste frasi e per di più col rischio che potessero sentirli?
“Sei
impazzita?”
“Nara,
dobbiamo andare a finire le pratiche burocratiche che ci ha dato l’Hokage e
dobbiamo fare rapporto della fine degli esami chuunin.”
L’ambasciatrice
della Sabbia si alzò, lasciando i soldi sul tavolo, seguita qualche istante
dopo dall’ambasciatore della Foglia. Le si mise accanto, guardandola come si
stesse divertendo a sue spese.
“Stai
ridendo di me.”
“No, Nara,
non lo farei mai.”
“Shikamaru,
Shikamaru!”
Shikamaru
e Temari si voltarono, vedendo Shiho correre verso di loro e mettersi di fronte
al moro. Le guance rosse d’imbarazzo e uno sguardo adorante.
“Ecco a te
dei fogli che mi ha detto di darti l’Hokage. Mi… mi chiedevo se fossi libero
questa sera per…”
“È
occupato a lavorare con me.”
Shiho
guardò i lampi d’odio scaturire dagli occhi di Temari e la mano posata sul
braccio del Nara, trascinandolo via da lei.
“Chi è il
geloso fra i due, Sabaku no?”
“Sta’
zitto, Nara. Stanotte facciamo i conti.”
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Capitolo 3 *** Dichiarazioni autunnali ***
cap
“Shikamaru
dove stiamo andando?”
Temari camminava velocemente dietro Shikamaru, non capendo dove la stesse
portando. Le aveva accennato che voleva farle vedere qualcosa che si trovava
dentro al bosco di proprietà dei Nara, ma non le aveva detto altro. Non era
riuscita a frenare la serie di domande che gli fece, cercando di estorcergli
qualche altra informazione.
“Per la milionesima volta, Seccatura, manca poco.”
Temari sbuffò, mettendosi accanto al suo fidanzato, per poi ritrovarsi, un
istante dopo, con le spalle su un tronco d’albero.
“Ma che fai?!”
Shikamaru la teneva stretta, non dandole nessuna via di fuga o modo di
poter capovolgere la situazione.
“Ora siamo abbastanza lontani.”
“Ma che…?”
Non riuscì a continuare che il Nara la baciò, rubandole il fiato. Si
ritrovarono a baciarsi con foga, a stringersi talmente tanto da non lasciar
passare nemmeno l’aria fra loro.
“Shika…”
Shikamaru guardò Temari. Il respirò affannato, le labbra rosse dovute ai
baci e lo sguardo annebbiato da quella che doveva essere eccitazione.
“Ti voglio…”
“Ah…”
Il Nara cominciò a lasciare una scia bi baci sul collo della fidanzata, la
quale si ritrovò a spingere verso di lui e a far toccare il proprio bacino con
quello del suo fidanzato.
“Perché mi hai portata qui, Shika?”
Shikamaru si staccò quel tanto che bastava per guardare Temari negli occhi
e lei non riuscì a capire se quello che vedeva era imbarazzo o altro.
“Questa è la foresta di proprietà dei Nara. Solo gli appartenenti al mio
clan possono entrare qui, a tutti gli altri è vietato.”
“Allora perché mi hai…”
La principessa della Sabbia non riuscì a continuare la frase, capendo il vero
significato di quella frase. Se lui l’aveva portata lì era perché la
considerava parte del suo clan. Le mancò l’aria e non capì se fu per la
felicità o per l’ansia che tutto ciò avrebbe comportato.
“Non devi rispondermi
adesso, Tem, ma prima o poi dovremmo decidere dove vivere insieme se vogliamo
continuare questa relazione, come dovremmo decidere a ufficializzare la nostra
relazione.”
“Io…”
“Tem, l’hanno capito
tutti gli invitati al matrimonio di Naruto quando ci siamo presi per mano. Sai
come la penso, ma non voglio costringerti a fare qualcosa che non vuoi.”
“Allora perché mi hai
portata qui?”
“Per farti capire quanto
tu sia importante per me.”
Un vento leggero smosse
le fronde degli alberi, facendo staccare qualche foglia morta e adagiandola sul
terreno leggermente secco. Temari non aveva mai visto Shikamaru con quello
sguardo. Davanti a lei non c’era un ragazzo, ma un uomo che le aveva chiesto di
rimanere al suo fianco e in quel momento ne ebbe paura. Paura di fallire, paura
di essere finalmente felice, come se quella felicità fosse passeggera ed
effimera.
“Ti darò una risposta
fra un mese, quando ci sarà il prossimo summit.”
“Sappi che, qualsiasi
risposta mi darai, ti amerò sempre.”
Questo è davvero un colpo basso,
Shikamaru. Non puoi dirmi che mi ami in questo modo!
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Capitolo 4 *** Amici che ti riportano sulla retta via ***
cap
“Quindi vi siete baciati
e l’hai portata alla foresta dei Nara. Certo che la tua dichiarazione è stata
parecchio deludente, Shika.”
“Ino, odio quando entri
nella mia testa e vedi i miei ricordi o i miei pensieri.”
“Non è colpa mia se sei
un libro aperto per me. E poi sei parecchio suscettibile in questo periodo e
fumi troppo. Temari non sarebbe felice di questo, lo sai che odia il fumo.”
“Temari non è qui,
adesso.”
“Ma il summit sarà fra
pochi giorni. Sei nervoso per quello che ti dirà?”
“Tu che dici?”
La Yamanaka guardò il
suo amico, sorridendo divertita. Non erano molte le volte che l’aveva visto
così preoccupato per qualcosa. Erano poche le persone che sapevano della
relazione “segreta” con Temari e molti avevano capito qualcosa per via di
quelle mani intrecciate al matrimonio di Naruto, ma non c’era mai stato
qualcosa di ufficiale.
“Shika, secondo me
dovresti stare tranquillo. È chiaro come la luce del sole che Temari ricambia i
tuoi stessi sentimenti, nello stesso identico modo.”
“E come puoi esserne
così certo che…”
“Accetterà? Cos’è che ti
ha detto nella foresta?”
“Che mi avrebbe dato
risposta al prossimo summit?”
“La frase dopo.”
“Che gioco sporco?”
“Mettiti nei suoi panni
per un momento. È la sorella del Kazekage e il suo braccio destro, nonché anche
guardia del corpo, ambasciatrice del suo Villaggio. Fare una scelta come quella
che le hai messo davanti non è facile.”
Shikamaru guardò i suoi
amici, sospirò, e li salutò, diretto verso casa. Non sapeva cosa pensare di
tutto quello che era successo. Anche se loro gli dicevano di non preoccuparsi,
che sarebbe andato tutto bene, c’era sempre qualcosa che metteva in discussione
tutto. In questo caso una seccatura dai capelli biondi e che abitava a tre
giorni di viaggio.
Ma perché, fra tutte, mi sono scelto una
seccatura di un altro villaggio?
“Sono a…”
“Era ora, Shikamaru
Nara! Perché non sei andato a prendere Temari-sama al suo arrivo?”
Eh?
Sbatté gli occhi più
volte, non credendo a quello che aveva davanti agli occhi. Sua madre era seduta
al tavolo della cucina e di fronte a lei stava…
“Temari…”
“Vedo che ti ricordi
come mi chiamo, Nara.”
Gli sorrise, stando ben
attenta a non farsi vedere da Yoshino, annuendogli alla muta domanda che poté
leggere negli occhi del suo ragazzo. Shikamaru sentì indistintamente qualcosa
sciogliersi nel petto, ritrovandosi a sorridere anche lui.
“Si può sapere per cosa
stai sorridendo Shika-…”
“Mamma, devo parlarti.”
Con pochi e veloci passi
arrivò verso di loro, sedendosi accanto a Temari e guardando intensamente sua
madre. Yoshino non era stupida, ed era sua madre, lo conosceva come le sue
tasche.
“Mamma, io e Temari
stiamo insieme.”
“Finalmente! Quanto
ancora volevi aspettare per dirmelo?”
“Tu lo sapevi?”
“Tuo padre mi aveva
detto che guardavi in modo diverso una ragazza. Non c’è voluto molto a capire
che anche tu eri stato colpito dalla maledizione dei Nara.”
Voltandosi verso Temari,
però, il suo sguardo si addolcì appena.
“Benvenuta in famiglia.”
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Capitolo 5 *** I colori caldi dell'autunno freddo ***
cap
“Tem…”
La ragazza si voltò e si
ritrovò faccia a faccia col suo ragazzo. Le faceva ancora uno strano effetto
camminare vicino a lui, mano nella mano davanti a tutti. I primi giorni erano
stati oggetto di pettegolezzi e sguardi indiscreti, con Shikamaru che cercava
di tranquillizzare la kunoichi e non farle utilizzare il ventaglio. Poi col
passare dei giorni gli sguardi e le chiacchiere erano diminuite, come se
fossero un lontano ricordo.
“Che vuoi?”
Temari vide le mani di
Shikamaru avvicinarsi verso il suo viso, per poi aggiustarle la sciarpa sul
collo.
“È novembre e fa
freddo.”
“E questa bontà
d’animo?”
“Non ti voglio
sopportare in versione malata, Seccatura. Dai vieni, voglio mostrarti una
cosa.”
“L’ultima volta che mi
hai detto questa frase mi hai messo spalle al muro nella foresta della tua
famiglia.”
Shikamaru sorrise
leggermente, intrecciando le sue dita con quelle di Temari, sentendone la
morbidezza e qualche callo indurito dagli allenamenti e dal clima di Suna. Era
stato naturale dirlo a sua madre e successivamente dirlo al suo clan. L’unica
volta che rischiò davvero di rimanerci secco fu quando lo disse ai fratelli di
lei. Kankuro lo aveva disintegrato con lo sguardo uscendosene con qualche
battutina, mentre Gaara gli aveva semplicemente detto che, se gli arrivavano
voci di lui che trattava male la sorella, lo avrebbe seppellito sotto cumuli di
sabbia e di lui non se ne sarebbe avuta più traccia. Ma a parte queste lievi
minacce erano stati tutti felici di questo fidanzamento.
Spero che le piaccia e accetti.
“Questa…”
Si fermò e la guardò
negli occhi, spostandosi leggermente per far vedere la casa a Temari.
“Questa è la dimora dove
risiede il capo clan Nara con la sua famiglia.”
Si portò una mano dietro
la testa, imbarazzato. E se a Temari non fosse piaciuta? Di contro la ragazza
guardò meravigliata quella casa vecchio stile giapponese, con le porte
scorrevoli e piene di disegni semplici ed elaborati nello stesso momento.
Guardò con attenzione la struttura in legno, semplice e forte, e guardò il
giardino, in quel momento pieno di foglie rosse, gialle e marroni a causa della
stagione in corso.
“Ti… piace?”
“C’è anche un camino con
la legna?”
“Per cosa ti serve?”
“Secondo te in quale
stanza starò in autunno e inverno per non morire dal freddo, Nara? Azionali
quei neuroni.”
L’abbracciò, sorridendo.
Il cuore batteva veloce ma non gliene importò. Era felice, felice che Temari
avesse accettato di stare in quella casa, con lui. Sarebbero stati una
famiglia.
“Guarda che l’unico
posto dove puoi stare sono le mie braccia.”
“Pensavo le tue gambe a
dire la verità. Non vuoi farmi vedere com’è all’interno?”
La vide camminare
all’indietro, allentando l’obi del suo kimono e sorridendole sorniona, prima di
essere presa in braccio dal pigro e intelligente shinobi della Foglia,
chiudendo la porta alle loro spalle. Quella sarebbe stato l’inizio della loro
vita insieme.
Siamo come lo Yin e lo Yang, diversi tra
noi ma non riusciamo a fare l’un dell’altro per completarci.
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