Nuvole sospinte dal vento

di missredlights
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Baci bagnati ***
Capitolo 2: *** Gelosia e sfrontatezza ***
Capitolo 3: *** Dichiarazioni autunnali ***
Capitolo 4: *** Amici che ti riportano sulla retta via ***
Capitolo 5: *** I colori caldi dell'autunno freddo ***



Capitolo 1
*** Baci bagnati ***


cap

Ma dove cavolo è finita? Perché non è ancora arrivata?

Shikamaru spostò lo sguardo dalle porte della città alle nuvole che avevano coperto il cielo e buona parte del sole.

E pensare che, fino a mezz’ora fa, c’era un cielo limpidissimo.

Nuvole cariche di pioggia si stagliarono all’orizzonte avvicinandosi minacciose verso il Villaggio. Anche il tempo cambiò repentinamente nel giro di pochi minuti. Si alzò un vento leggermente più freddo che spazzò via le foglie rosse, gialle e marroni da terra, portandole chissà dove. Shikamaru le guardò volare, perdendosi all’orizzonte, quando la prima goccia gli finì sul naso.

“Non può mettersi a piovere proprio adesso!”

Ma il tempo, come a farsi beffa del suo ammonimento, non gli diede retta e le nuvole cominciarono a far cadere le prime gocce di pioggia, via via sempre più veloci, tanto da costringerlo a ripararsi sotto il tetto di una casa.

E se le fosse successo qualcosa durante il tragitto? Non scherziamo, Temari metterebbe paura anche al più valoroso dei ninja.

Ma più i minuti passavano e la pioggia cadeva, più Shikamaru non poté fare a meno di preoccuparsi. Vedeva le persone correre per mettersi al riparo dalla pioggia fino a quando, fra la pioggia battente, non vide spuntare fra le porte cittadine una figura a lui nota. Non riuscì a levarle gli occhi di dosso, vedendo come i vestiti avessero aderito al corpo come una seconda pelle, il ventaglio sempre con sé e aperto per ripararsi dalla pioggia.

Fu naturale correre verso di lei, incrociare il suo sguardo e sorriderle leggermente.

Sì, mi sei decisamente mancata.

“Seccatura.”

“Crybaby, perché non hai un ombrello con te?”

“E perché avrei dovuto? Hai il ventaglio che ti protegge.”

Lo sguardo di fuoco che Temari gli lanciò lo fece desistere dal proseguire oltre, prendendola per mano. Non gli sfuggì il rossore che cominciò a imporporare le gote della bionda, lo sguardo pieno di stupore e imbarazzo.

“Ma che fai, Nara? Potrebbe vederci qu-…”

“Chi potrebbe mai vederci con questa pioggia? Vieni con me.”

Non lasciandole la mano cominciò a correre, con Temari che cercava di non scivolare mentre teneva il ventaglio aperto per proteggerli, anche se di poco. Corsero sotto i balconi, a perdifiato, fino a quando non arrivarono in un vialetto. Con passo sicuro oltrepassò il cancello della tenuta e condusse la bionda sotto un pergolato di legno.

“Siamo a casa mia. Entriamo, così ti presto un asciugam-…”

Non finì la frase che Temari lo prese per il bavero e lo avvicinò a sé, rubandogli un bacio che di casto aveva ben poco. Portò una mano fra i suoi capelli bagnati, per poi allontanarsi. Shikamaru, imbarazzato, aprì la porta d’ingresso e la prima cosa che vide fu sua madre che lo guardava in modo accigliato.

“Shikamaru Nara! Quante volte ti ho detto che devi avere i capelli legati?!”

Il ragazzo in questione si voltò verso Temari, vedendola sorridere sorniona. Durante il bacio gli aveva levato l’elastico fra i capelli senza che se ne rendesse conto.

Maledetta Seccatura!

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Capitolo 2
*** Gelosia e sfrontatezza ***


cap

“Certo che quest’anno avete fatto proprio le cose in grande qui.”

Temari guardò il tavolo accanto a quello dove sedevano lei e Shikamaru, spostando lo sguardo dallo shinobi della terra alle altre esaminatrici che si spintonavano per stare accanto a lui.

Ma che ci trovano in un tipo come lui? E perché Temari lo sta guardando?

“Proprio carismatico. Bel sorriso e bei capelli ricci.”

Più imbronciato che mai, guardò malissimo la sua fidanzata segreta. Perché doveva fare apprezzamenti su altri uomini davanti a lui? E perché doveva sorridergli in quel modo?

“Sei geloso, Nara?”

“Ti sembro geloso, Sabaku no?”

Temari sorrise leggermente, prendendo la sua cioccolata calda e bevendone un sorso. Quella bevanda calda era stata la sua salvezza visto il freddo che percuoteva il suo corpo. Si chiedeva come potesse Shikamaru non sentire freddo con quei vestiti leggeri. Lei stava morendo di freddo, ed erano solo a ottobre! Come avrebbe fatto in inverno?

“Sai, leggendo qualche libro ho scoperto che i cervi diventano particolarmente gelosi durante il periodo dell’accoppiamento. Tu invece sei geloso anche adesso.”

“Mi stai paragonando a un cervo?”

“Non è l’animale della tua famiglia?”

“Scusami tanto se mi dà fastidio che guardi qualcuno in quel modo dopo che non ci vediamo da quattro mesi e …”

“12 centimetri.”

Shikamaru alzò un sopracciglio, non capendo a cosa si riferisse la sua ragazza e lei dovette intuirlo visto il sorriso e l’alzata di occhi al cielo.

“Il suo amichetto lì sotto.”

“E tu che ne sai?”

Il Nara lo sibilò in un tono talmente velenoso che si stupì lui stesso. Da quando era così geloso di Temari?

Da quando hanno iniziato anche gli altri a guardarla in modo diverso. Sarebbe tutto più semplice se lo dicessimo apertamente che stiamo insieme.

“I discorsi delle altre esaminatrici. Io non mi accontenterei.”

“In che senso?”

“Perché accontentarmi di 12 centimetri quando il mio cervo personale supera i 18 centimetri?”

Gli fece l’occhiolino e Shikamaru si strozzò col caffè che stava bevendo. Come poteva uscirsene con queste frasi e per di più col rischio che potessero sentirli?

“Sei impazzita?”

“Nara, dobbiamo andare a finire le pratiche burocratiche che ci ha dato l’Hokage e dobbiamo fare rapporto della fine degli esami chuunin.”

L’ambasciatrice della Sabbia si alzò, lasciando i soldi sul tavolo, seguita qualche istante dopo dall’ambasciatore della Foglia. Le si mise accanto, guardandola come si stesse divertendo a sue spese.

“Stai ridendo di me.”

“No, Nara, non lo farei mai.”

“Shikamaru, Shikamaru!”

Shikamaru e Temari si voltarono, vedendo Shiho correre verso di loro e mettersi di fronte al moro. Le guance rosse d’imbarazzo e uno sguardo adorante.

“Ecco a te dei fogli che mi ha detto di darti l’Hokage. Mi… mi chiedevo se fossi libero questa sera per…”

“È occupato a lavorare con me.”

Shiho guardò i lampi d’odio scaturire dagli occhi di Temari e la mano posata sul braccio del Nara, trascinandolo via da lei.

“Chi è il geloso fra i due, Sabaku no?”

“Sta’ zitto, Nara. Stanotte facciamo i conti.”

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Capitolo 3
*** Dichiarazioni autunnali ***


cap

“Shikamaru dove stiamo andando?”

Temari camminava velocemente dietro Shikamaru, non capendo dove la stesse portando. Le aveva accennato che voleva farle vedere qualcosa che si trovava dentro al bosco di proprietà dei Nara, ma non le aveva detto altro. Non era riuscita a frenare la serie di domande che gli fece, cercando di estorcergli qualche altra informazione.

“Per la milionesima volta, Seccatura, manca poco.”

Temari sbuffò, mettendosi accanto al suo fidanzato, per poi ritrovarsi, un istante dopo, con le spalle su un tronco d’albero.

“Ma che fai?!”

Shikamaru la teneva stretta, non dandole nessuna via di fuga o modo di poter capovolgere la situazione.

“Ora siamo abbastanza lontani.”

“Ma che…?”

Non riuscì a continuare che il Nara la baciò, rubandole il fiato. Si ritrovarono a baciarsi con foga, a stringersi talmente tanto da non lasciar passare nemmeno l’aria fra loro.

“Shika…”

Shikamaru guardò Temari. Il respirò affannato, le labbra rosse dovute ai baci e lo sguardo annebbiato da quella che doveva essere eccitazione.

“Ti voglio…”

“Ah…”

Il Nara cominciò a lasciare una scia bi baci sul collo della fidanzata, la quale si ritrovò a spingere verso di lui e a far toccare il proprio bacino con quello del suo fidanzato.

“Perché mi hai portata qui, Shika?”

Shikamaru si staccò quel tanto che bastava per guardare Temari negli occhi e lei non riuscì a capire se quello che vedeva era imbarazzo o altro.

“Questa è la foresta di proprietà dei Nara. Solo gli appartenenti al mio clan possono entrare qui, a tutti gli altri è vietato.”

“Allora perché mi hai…”

La principessa della Sabbia non riuscì a continuare la frase, capendo il vero significato di quella frase. Se lui l’aveva portata lì era perché la considerava parte del suo clan. Le mancò l’aria e non capì se fu per la felicità o per l’ansia che tutto ciò avrebbe comportato.

“Non devi rispondermi adesso, Tem, ma prima o poi dovremmo decidere dove vivere insieme se vogliamo continuare questa relazione, come dovremmo decidere a ufficializzare la nostra relazione.”

“Io…”

“Tem, l’hanno capito tutti gli invitati al matrimonio di Naruto quando ci siamo presi per mano. Sai come la penso, ma non voglio costringerti a fare qualcosa che non vuoi.”

“Allora perché mi hai portata qui?”

“Per farti capire quanto tu sia importante per me.”

Un vento leggero smosse le fronde degli alberi, facendo staccare qualche foglia morta e adagiandola sul terreno leggermente secco. Temari non aveva mai visto Shikamaru con quello sguardo. Davanti a lei non c’era un ragazzo, ma un uomo che le aveva chiesto di rimanere al suo fianco e in quel momento ne ebbe paura. Paura di fallire, paura di essere finalmente felice, come se quella felicità fosse passeggera ed effimera.

“Ti darò una risposta fra un mese, quando ci sarà il prossimo summit.”

“Sappi che, qualsiasi risposta mi darai, ti amerò sempre.”

Questo è davvero un colpo basso, Shikamaru. Non puoi dirmi che mi ami in questo modo!

 

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Capitolo 4
*** Amici che ti riportano sulla retta via ***


cap

“Quindi vi siete baciati e l’hai portata alla foresta dei Nara. Certo che la tua dichiarazione è stata parecchio deludente, Shika.”

“Ino, odio quando entri nella mia testa e vedi i miei ricordi o i miei pensieri.”

“Non è colpa mia se sei un libro aperto per me. E poi sei parecchio suscettibile in questo periodo e fumi troppo. Temari non sarebbe felice di questo, lo sai che odia il fumo.”

“Temari non è qui, adesso.”

“Ma il summit sarà fra pochi giorni. Sei nervoso per quello che ti dirà?”

“Tu che dici?”

La Yamanaka guardò il suo amico, sorridendo divertita. Non erano molte le volte che l’aveva visto così preoccupato per qualcosa. Erano poche le persone che sapevano della relazione “segreta” con Temari e molti avevano capito qualcosa per via di quelle mani intrecciate al matrimonio di Naruto, ma non c’era mai stato qualcosa di ufficiale.

“Shika, secondo me dovresti stare tranquillo. È chiaro come la luce del sole che Temari ricambia i tuoi stessi sentimenti, nello stesso identico modo.”

“E come puoi esserne così certo che…”

“Accetterà? Cos’è che ti ha detto nella foresta?”

“Che mi avrebbe dato risposta al prossimo summit?”

“La frase dopo.”

“Che gioco sporco?”

“Mettiti nei suoi panni per un momento. È la sorella del Kazekage e il suo braccio destro, nonché anche guardia del corpo, ambasciatrice del suo Villaggio. Fare una scelta come quella che le hai messo davanti non è facile.”

Shikamaru guardò i suoi amici, sospirò, e li salutò, diretto verso casa. Non sapeva cosa pensare di tutto quello che era successo. Anche se loro gli dicevano di non preoccuparsi, che sarebbe andato tutto bene, c’era sempre qualcosa che metteva in discussione tutto. In questo caso una seccatura dai capelli biondi e che abitava a tre giorni di viaggio.

Ma perché, fra tutte, mi sono scelto una seccatura di un altro villaggio?

“Sono a…”

“Era ora, Shikamaru Nara! Perché non sei andato a prendere Temari-sama al suo arrivo?”

Eh?

Sbatté gli occhi più volte, non credendo a quello che aveva davanti agli occhi. Sua madre era seduta al tavolo della cucina e di fronte a lei stava…

“Temari…”

“Vedo che ti ricordi come mi chiamo, Nara.”

Gli sorrise, stando ben attenta a non farsi vedere da Yoshino, annuendogli alla muta domanda che poté leggere negli occhi del suo ragazzo. Shikamaru sentì indistintamente qualcosa sciogliersi nel petto, ritrovandosi a sorridere anche lui.

“Si può sapere per cosa stai sorridendo Shika-…”

“Mamma, devo parlarti.”

Con pochi e veloci passi arrivò verso di loro, sedendosi accanto a Temari e guardando intensamente sua madre. Yoshino non era stupida, ed era sua madre, lo conosceva come le sue tasche.

“Mamma, io e Temari stiamo insieme.”

“Finalmente! Quanto ancora volevi aspettare per dirmelo?”

“Tu lo sapevi?”

“Tuo padre mi aveva detto che guardavi in modo diverso una ragazza. Non c’è voluto molto a capire che anche tu eri stato colpito dalla maledizione dei Nara.”

Voltandosi verso Temari, però, il suo sguardo si addolcì appena.

“Benvenuta in famiglia.”

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Capitolo 5
*** I colori caldi dell'autunno freddo ***


cap

 

“Tem…”

La ragazza si voltò e si ritrovò faccia a faccia col suo ragazzo. Le faceva ancora uno strano effetto camminare vicino a lui, mano nella mano davanti a tutti. I primi giorni erano stati oggetto di pettegolezzi e sguardi indiscreti, con Shikamaru che cercava di tranquillizzare la kunoichi e non farle utilizzare il ventaglio. Poi col passare dei giorni gli sguardi e le chiacchiere erano diminuite, come se fossero un lontano ricordo.

“Che vuoi?”

Temari vide le mani di Shikamaru avvicinarsi verso il suo viso, per poi aggiustarle la sciarpa sul collo.

“È novembre e fa freddo.”

“E questa bontà d’animo?”

“Non ti voglio sopportare in versione malata, Seccatura. Dai vieni, voglio mostrarti una cosa.”

“L’ultima volta che mi hai detto questa frase mi hai messo spalle al muro nella foresta della tua famiglia.”

Shikamaru sorrise leggermente, intrecciando le sue dita con quelle di Temari, sentendone la morbidezza e qualche callo indurito dagli allenamenti e dal clima di Suna. Era stato naturale dirlo a sua madre e successivamente dirlo al suo clan. L’unica volta che rischiò davvero di rimanerci secco fu quando lo disse ai fratelli di lei. Kankuro lo aveva disintegrato con lo sguardo uscendosene con qualche battutina, mentre Gaara gli aveva semplicemente detto che, se gli arrivavano voci di lui che trattava male la sorella, lo avrebbe seppellito sotto cumuli di sabbia e di lui non se ne sarebbe avuta più traccia. Ma a parte queste lievi minacce erano stati tutti felici di questo fidanzamento.

Spero che le piaccia e accetti.

“Questa…”

Si fermò e la guardò negli occhi, spostandosi leggermente per far vedere la casa a Temari.

“Questa è la dimora dove risiede il capo clan Nara con la sua famiglia.”

Si portò una mano dietro la testa, imbarazzato. E se a Temari non fosse piaciuta? Di contro la ragazza guardò meravigliata quella casa vecchio stile giapponese, con le porte scorrevoli e piene di disegni semplici ed elaborati nello stesso momento. Guardò con attenzione la struttura in legno, semplice e forte, e guardò il giardino, in quel momento pieno di foglie rosse, gialle e marroni a causa della stagione in corso.

“Ti… piace?”

“C’è anche un camino con la legna?”

“Per cosa ti serve?”

“Secondo te in quale stanza starò in autunno e inverno per non morire dal freddo, Nara? Azionali quei neuroni.”

L’abbracciò, sorridendo. Il cuore batteva veloce ma non gliene importò. Era felice, felice che Temari avesse accettato di stare in quella casa, con lui. Sarebbero stati una famiglia.

“Guarda che l’unico posto dove puoi stare sono le mie braccia.”

“Pensavo le tue gambe a dire la verità. Non vuoi farmi vedere com’è all’interno?”

La vide camminare all’indietro, allentando l’obi del suo kimono e sorridendole sorniona, prima di essere presa in braccio dal pigro e intelligente shinobi della Foglia, chiudendo la porta alle loro spalle. Quella sarebbe stato l’inizio della loro vita insieme.

Siamo come lo Yin e lo Yang, diversi tra noi ma non riusciamo a fare l’un dell’altro per completarci.

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