Kakasaku Shinden

di bimbarossa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Confessione#1 ***
Capitolo 2: *** Confessione#2 ***
Capitolo 3: *** Confessione#3 ***
Capitolo 4: *** Confessione#4 ***
Capitolo 5: *** Confessione#5 ***
Capitolo 6: *** Confessione#6 ***
Capitolo 7: *** Confessione#7 ***
Capitolo 8: *** Confessione#8 ***
Capitolo 9: *** Confessione#9 ***
Capitolo 10: *** Confessione#10 ***
Capitolo 11: *** Confessione#11 ***
Capitolo 12: *** Confessione#12 ***
Capitolo 13: *** Confessione#13 ***
Capitolo 14: *** Confessione#14 ***
Capitolo 15: *** Confessione#15 ***



Capitolo 1
*** Confessione#1 ***


Ovviamente tutti i personaggi appartengono a quell'essere crudele chiamato Masashi Kishimoto, altrimenti Kakashi e Sakura è da quel dì che si sarebbero accoppiati...pardon, piccolo lapsus lemon, sarebbero accoppiati, alla faccia di Sasuke.

 


Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per tutta la vita.

(Anonimo)

 

Non so come, ma mi sono lasciato convincere a svezzare dei pivelli appena usciti dall'Accademia, con ancora del fottuto latte in bocca (latte scaduto, nel caso di Naruto). Saranno state le parole del Sandaime, o quel vago senso di colpa che mi porto dietro da quando Minato-sensei è morto lasciando suo figlio senza padre e senza il cognome che gli spetta, comunque ormai è fatta.

Siamo appena stati nei loro appartamenti. Se le prime due visite si sono rivelate di una desolazione totale, la terza è stata quella più estenuante, per me.

I genitori della ragazzina sono le persone più chiassose e pacchiane che abbia mai conosciuto. Non so veramente cosa aspettarmi dalla genin che risponde al nome di Sakura Haruno, ma a questo punto non molto direi.

D'altronde i miei pensieri vanno perlopiù a come gestire gli altri due, lo ammetto.

Non li conosco, nemmeno di vista (tranne Naruto), dato che come jonin d'élite sono sempre fuori per missioni di livello “S” e i marmocchi appena entrati nell'adolescenza non mi piacciono un granché.

Forse mi ricordano troppo me stesso alla loro età -arroganti, affamati di avventura, pieni di speranza.

Forse è questo il motivo che mi spinge, ancora, a scartabellare le loro schede personali, dove i volti dei miei prossimi allievi campeggiano in alto a destra del primo foglio.

E subito noto qualcosa di singolare, che mi fa alzare un angolo della bocca in un principio di sorriso.

Se queste foto-tessera fossero in bianco e nero la personalità dei due ragazzi, racchiusa negli occhi scuri e nei lineamenti rigidi e nobili del piccolo Uchiha, o nelle cicatrici sul volto e nelle guance bitorzolute del figlio del mio sensei, non verrebbe alterata, anzi.

Non hanno bisogno del colore per essere riconosciuti.

La ragazzina invece, senza i suoi, di colori, sarebbe tale e quale a tante ragazzine come se ne vedono in giro per tutto il villaggio.

Il suo fascino risiede proprio in quegli occhi grandi e verdeacqua, in quella pelle pallida e chiara, e in quei buffissimi capelli. Dio, ma che razza di sfumatura hanno?

Di uno stranissimo arancio-rosato, simile al pelo del mio ninken Akino, solo più acceso, più brillante. Luccicano quasi. Non so perché ma ho voglia di metterci le mani in mezzo per vedere se sono veri.

Non è da me avere di questi pensieri un tantino troppo sdolcinati. Sarà che mi ricorda un po' Rin. Sorridente, tenera, piccolina.

Per un attimo il cuore mi si gela nel petto alla prospettiva di come potrebbe essere stritolata, la Haruno, in mezzo al Jinchūriki della Volpe e all'ultimo degli Uchiha, in questo strambo gruppo che il Terzo mi ha affidato.

Mi rimane una sola cosa da fare, prima di incontrarli e presentarmi come loro sensei.

Spiarli senza pietà.

 

 

 

 

Salve a tutti. Sono nuova del fandom, e sono una Kakasaku integralista a cui Kishimoto ha dato il colpo di grazia con quella assurda presa di posizione chiamata sasusaku. Ora, a me Sasuke piace, ma diciamoci la verità, l'unico suo interesse (compreso quello amoroso, è Naruto).

Quindi si, questo è un tentativo di vendetta personale (buahahahaha *_*) in cui la mia OTP farà da padrona.

Con “Shinden” ci si riferisce alle “cronache vere”, e da me usato poiché la narrazione avverrà in prima persona.

Che altro dire, se non invitarvi a farmi sapere che ne pensate?

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Capitolo 2
*** Confessione#2 ***


Si, lo so, i personaggi appartengono a Kishimoto, colui che decide cosa è canon e cosa è eretico crack-pairing. Ma io ci provo lo stesso a vederci qualcosa, qualunque cosa, tra Kakashi e Sakura. Impresa disperata?


Il cambiamento è il processo col quale il futuro invade le nostre vite.
(Alvin Toffler)

 

Tutto il giorno a spiarli.

Ho passato una lunga, lunghissima giornata dietro a quei pivelli. Sono divertenti, è vero, ma senza un briciolo di lavoro di squadra.

Per non parlare di quell'Uchiha. Dio, un minimo di diplomazia potrebbe anche tirarla fuori qualche volta.

Sei insopportabile.

Ha freddato la Haruno nemmeno fosse il suo peggior nemico.

Adesso quella ragazzina se ne sta mogia e ferita sotto di me, e io dietro l'albero mi sento il peggior guardone maniaco della storia.

Perché provo queste cose? Perché non riesco a non entrare in sintonia con lei?

Ho la buffa sensazione che sarà sempre così.

I suoi sentimenti mi arrivano chiari, forti, limpidi, dritto al cuore che mi trovo nel petto e di cui mi ero scordato la presenza, infreddolito e paralizzato da anni di solitudine.

Pugnalate dolcissime che quasi non mi merito.

Vorrei accarezzarle quelle ciocche che le cadono a cortina sugli occhi e che all'ombra delle fronde virano tra un arancione elettrico e il rosa acceso, e dirle che passerà, che avrà tempo per capire lo sguardo del piccolo Uchiha e del motivo di tutto quel distacco, avrà tempo per capire e comprendere Naruto e la sua invadente spacconeria.

Vorrei dirle che ha solo dodici anni, ed è troppo poco per lasciarsi andare in questo modo alle emozioni.

O forse questa è proprio l'età giusta per lasciarsi andare in questo modo alle emozioni.

Sarà che io non sono stato un adolescente normale. Non come Rin. Non come Obito.

Percepisco con la coda dell'occhio Naruto di ritorno dalla sosta urgentissima in bagno che si intrufola nelle frasche.

Ha l'aria arrabbiata vedendo Sakura depressa, e so che darà tutta la colpa a Sakuke.

Cavolo, spero che non facciano già a botte.

 

Come non detto.

Tra quei tre ci mancava solo il triangolo amoroso.

Non basta la competizione che sprizza da ogni poro quando i due ragazzini si incontrano. Adesso devono mettere in mezzo anche l'unica femmina del gruppo.

D'altronde come non sarebbe potuta finire così? Sakura Haruno è troppo carina, troppo dolce, troppo luminosa. E' troppo troppo troppo.

Per questo non lascerò che ne facciano terreno di scontro, se posso evitarlo.

Dovrei andare a presentarmi, è quasi l'ora. Farò un salto al cenotafio e poi mi dirigerò verso l'Accademia.

Solo che prima voglio passare dalla libreria.

Ormai “Morte di uno Shinobi” non è più lettura per me, adesso mi sento in vena di dedicarmi ad altro.

Un libro dalla copertina arancione con il simbolo del divieto ai minorenni svetta su tutti. So di cosa parla, e dovrei passarci oltre. Non è proprio adatto a me, parliamoci chiaro, non sono proprio uno che si dedica a simili argomenti.

La mia anima è troppo fosca.

Tattiche Paradisiache. Un manuale per pomiciare insomma.

Chissà perché il visetto della Haruno rosso per la timidezza mal contenuta guida la mia mano allo scaffale.

Che male c'è a cambiare? Che male c'è a ritornare alla vita?

Lo pago, e la commessa mi sorride con un luccichio strano, inconfondibile.

Il futuro mi è davanti.

 

Salve a tutti! Ecco un nuovo capitolo di questa rivisitazione spudoratamente Kakasaku della storia. Fatemi ringraziare le persone che hanno messo questa fic tra le preferite, seguite e ricordate e un grazie speciale ad Uchihas per le bellissime parole con cui ha recensito il mio piccolo vaneggiamento.

Fatemi sapere che ve ne pare.💗

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Capitolo 3
*** Confessione#3 ***


I personaggi appartengono a Kishimoto. Io li uso solo per diletto e non per farci soldi.

 

 

 

Pochi capiscono la differenza tra un cuore di pietra e uno di ghiaccio. Il primo sarà sempre duro, nonostante tutto, nonostante le cose belle. Il secondo si scioglie con la dolcezza e l’affetto. Ci vuole tempo, ci vuole pazienza, ci vuole amore.
(Anonimo)

 

 

“Vediamo...come posso dirlo in un'espressione gentile? Ho trovato. Io vi detesto.”

Così si è presentato quel pazzo furioso.

Il nostro nuovo sensei non solo è un maleducato che nemmeno ha fatto la fatica di presentarsi decentemente, ma è anche un ritardatario cronico e pure maniaco.

Si è messo a leggere libri da pervertito durante la lezione di sopravvivenza, ha osato calpestare il mio adorato Sasuke con i suoi sandali, mi ha fatto svenire dalla paura usando dei trucchetti infami e poco prima si era divertito ad imbambolarmi con un genjutsū.

“Ehi, non voglio stare qui! Venite a togliermi queste corde di dosso!”

Kakashi-sensei sbuffa.

“Sasuke, vai tu a liberarlo, così possiamo andarcene tutti a casa.”

Il mio adorato esegue mesto l'ordine. Si vede che non vanno d'accordo, lui e quella testa quadra che ha deciso di rovinarmi la vita.

“Kakashi-sensei,” decido di fargli alcune domande. Praticamente non ha detto nulla di lui, quindi non c'è niente di male ad investigare un po'.

“Ha partecipato a molte missioni?”

“Direi di si.”

“Anche di livello S?”

“Naturalmente.”

Non spreca certo le parole, questo qui. Forse è meglio parlare di cose più personali.

“Quanti anni ha Kakashi-sensei.”

Mi adocchia sorpreso, troneggiandomi sopra. Improvvisamente mi sento una formichina da quanto è alto. Il suo unico occhio visibile è di un grigio scurissimo, tanto che la pupilla può nascondersi benissimo in tutto quel color fumè.

Forse, anzi sicuramente, non mi risponderà.

Poi sospira nella maschera di stoffa e socchiude gli occhi mezzo annoiato. “Ne ho ventisei.”

“Ha dei fratelli o sorelle?”

Silenzio per circa dieci secondi, poi secondo sospiro. “No, nessuno.”

“Ha una fidanzata, Kakashi-sensei?”

Affonda le mani nelle tasche e si appoggia sul piede destro. Sono indiscreta e pure nei guai, ma non ho resistito.

“Lo sapevo. Le ragazzine sono interessate più alle storie d'amore che alle tecniche magiche.”

Fa un cenno a Sasuke e Naruto che ci stanno raggiungendo. Poi allunga una mano e me la infila nei capelli.

E' grande, calda, avvolgente. Le orecchie mi diventano rosse e so che le guance sono nella stessa condizione.

“Niente fidanzata. Ho voi tre pivelli a cui badare, non ho tempo per certe cose.” Si gratta la nuca e io mi sento come se avessi fatto uno sgarbo a Sasuke e non so perché. “Ora andiamo ragazzini. Domani si parte per la prima missione.”

 

Sakura Haruno.

Sei andata oltre ogni mia aspettativa.

Ti ho messa in questo gruppo per motivare i due ragazzini, ma evidentemente hai fatto breccia anche in qualcun altro.

Un anno fa ero su questa stessa collinetta, in una pausa dai miei doveri di Hokage, rimuginando su come far sparire quell'espressione truce e glaciale dal volto di Kakashi.

Incredibile come le ragazze sappiano addolcire e ammansire noi uomini.

Mai, anche prima delle tragedie che lo hanno colpito, si era lasciato andare a gesti affettuosi verso chiunque.

Bene. Ora si che si può cominciare a lavorare.

Sono curioso di osservare i progressi del team 7, fin dove si spingerà.

Nel mio cuore sono pieno di aspettative per loro, e sono certo che faranno grandi cose, diventando un vanto per questo villaggio.

Si, sarà certamente così.

Spero solo di essere vivo per poterli vedere.

 

 

Grazie a tutti quelli che hanno recensito questa storia, che l'hanno messa nelle preferite e nelle seguite. Ovviamente, mentre il punto di vista nella prima parte è quello di Sakura, il secondo è quello di Hiruzen Sarutobi. Molte informazioni sono prese dalla saga dell'AMBU Kakashi, una delle mie preferite. Buona lettura.

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Capitolo 4
*** Confessione#4 ***


I personaggi appartengono a Kishimoto. Solo lui può farci i soldi.

 

La fotografia è una breve complicità tra la preveggenza e il caso.
(John Stuart Mill)



“Forza, ragazzi. Mettetevi in posa.”

Kakashi-san riacchiappa i due maschietti che si stanno facendo la guerra.

“Io avrei anche altri gruppi da fotografare, quindi sbrigatevi,” faccio io divertito.

“Basta così, ragazzi. Non litigate. E' solo una fotografia.”

L'uomo si sporge con il busto in avanti verso la ragazzina dai capelli strani, mentre tiene entrambe le mani sulle teste degli altri due, come a tenerli lontani da lei.

Sicuramente mi sto solo suggestionando e vedo cose che non ci sono, però una parte di me, quella che ai matrimoni o agli anniversari riconosce subito quel legame per poterlo immortalare nella pellicola, urla che tra quei due c'è qualcosa.

Una cosa piccolina, nata da poco.

Una cosa a cui piace giocare a nascondino tra gli altri sentimenti che i diretti interessati provano nel quotidiano delle loro giornate.

Una cosa che non si cura minimamente della differenza di età o del fatto che siano insegnante e allieva.

E siccome sono vecchio e non posso più permettermi il moralismo a buon mercato, sto zitto e premo con energia il pulsante.

Nei prossimi anni ci sarà da divertirsi a Konoha.

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Capitolo 5
*** Confessione#5 ***


Kishimoto, appartiene tutto a te. Io però vorrei tenermi lo struzzo.

Lo struzzo risulta essere il più grande tra i pennuti viventi, ed è incapace di volare.

(wikipedia)

 

Un gatto, un cane, un maiale e adesso uno struzzo abbandonato.

Non solo. Siamo incappati in una faida autorizzata, e quel baka di Naruto si è intromesso come al solito.

Per tutto il tragitto lui e Sasuke non hanno fatto altro che litigare, oppure beccati a più riprese dal pennuto animale che ci stiamo trascinando dietro. Io e Kakashi-sensei, invece, abbiamo camminato a fianco a fianco, e devo dire che comincia a piacermi.

Certo, la prima impressione è stata quella di un pazzo furioso con una strana pettinatura, ma adesso che lo sento meno a disagio con noi -ride spesso, e lo fa anche buffamente- anche io arrossisco di meno in sua presenza.

Gli faccio anche tante domande, sui suoi gusti, sulle missioni che ha fatto, se ha allenato altri genin.

Mi ha detto che nessuno prima di noi era riuscito a passare la sua terribile prova.

“Per stasera ci fermeremo in questa locanda. Siccome hanno una sola stanza libera, Sasuke, Naruto ed io dormiremo nella stalla con il nostro ospite alato. Così lo controlleremo. Sakura, tu avrai la camera solo per te.”

“Ehi, ma non è giusto!”

“Piantala Naruto. Dobbiamo essere cavalieri con l'unica ragazza del gruppo, non è così?”

Gli da un pacca sulla spalla per incoraggiarlo, mentre ci viene servita la cena da una cameriera dalla chioma rosso scuro.

“Maestro...non so se è equo questo trattamento.” Faccio finta di protestare, ma sono felice di dormire in un letto vero. La paglia e i miei capelli non vanno molto d'accordo. E nemmeno il mio sedere, se è per questo.

“Niente storie. Qui le decisioni le prendo io.”

Di sfuggita, prima di divorare la mia porzione, noto che il sensei non mangia -non lo fa mai in nostra presenza, sicuramente per non dover tirare giù la sua famosa mascherina- ma ha lo sguardo inchiodato alle mie spalle, indifferente a tutto il resto.

Con sgomento mi accorgo che è nella direzione da cui la ragazza di prima se ne è andata.

 

Non riesco a dormire.

Un po' per il senso di colpa, ma anche perché ho una strana sensazione di disagio.

Un rumore alla finestra mi fa alzare, incuriosita ma anche con il cuore in gola.

Kakashi-sensei è fuori, in piena notte.

Non è solo.

La cameriera dai capelli rossi è vicina a lui.

Spariscono nella notte.

Vorrei piangere ma non so il perché.

 

“Yo, Naruto! Sei sveglio?”

“Adesso si.” Un filo di bava gli cola dal mento mentre apre con fatica l'occhio destro. “Sakura-chan, che ci fai qui?”

“Posso dormire con voi? Non voglio stare sola stanotte.”

Prontamente si sposta con uno scatto, cosa che fa svegliare Sasuke.

“Sakura, non dovresti...”

“Sta zitto, teme! Vieni, Sakura, ti proteggerò io, 'ttebayo!”

Mi porge una coperta e mi accoccolo tra lui e il mio adorato Sask'è.

Improvvisamente mi sento bene, nonostante ogni tanto quel pennuto maledetto cerchi di cavarci gli occhi.

 

Non provavo tanta irritazione da parecchio tempo.

Il senso di appagamento provato dopo il più che piacevole incontro di prima è svanito in meno di cinque secondi netti, il tempo di entrare nella stalla e vedere quello che potrebbe anche passare per un tenero quadretto, ma che a me suscita un inaspettato fastidio.

Sono tutti e tre addormentati sullo stesso fianco, con Sakura abbracciata all'Uchiha e Naruto abbarbicato a lei come un piccolo polpo.

“Ehi ragazzi, diamoci una mossa! E' l'alba.”

Si svegliano e io cerco di calmarmi pensando a quell'odioso quanto patetico struzzo che ci guarda incattivito.

“Dobbiamo aiutare il nostro “vendicatore recidivo”, il signor Tsukado. Te lo ricordi Naruto? Ah Sakura, la prossima volta la stanza la prendo solo per me, così imparate.”

 

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Capitolo 6
*** Confessione#6 ***


Kishimoto ha tutti i diritti. Io solo un dovere. Diffondere questa ship.

 

-se vuoi calmare me prima devi calmare il mio sistema nervoso parasimpatico

-come?

-esercitando una pressione su tutto il corpo

-un abbraccio insomma

 

Finalmente la pace.

Ho mandato Sasuke dietro a Naruto, smanioso di trovare quel suo preziosissimo buono del ramen Ichiraku perso sicuramente a casa di Inari.

“Kaka'-sense', sta per piovere. Forse dovremmo cercare un riparo.”

Lui e Sakura hanno cominciato a chiamarmi così. Kaka'-sense'. Penso che allora esiste davvero la sensazione di avere le farfalle nello stomaco.

“Perché cercarlo se lo si può creare da soli?”

Con il Doton tirò su un piccolo riparo di roccia.

“Uao Kaka'-sense'! Lei è geniale.”

Rido imbarazzato. “Grazie per il complimento. Così ti sei fatta perdonare per la frase di prima.”

Stiamo stretti stretti sotto il cubicolo di pietra. L'odore di terra mi arriva al naso.

Non sapevo di averlo fatto così piccolo.

“Si spieghi meglio, Kaka'-sense'.”

“Hai detto che non c'è nessuno più freddo di me. Ti pare una cosa carina?”

Arrossisce e io rincaro la dose.

“Però in Sasuke-kun tutto quel distacco non ti da fastidio, eh?”

“Io...io. Kaka'-sense', non sarà mica geloso?!”

Mi da una leggera pacca e poi nasconde la bocca dietro le mani in un atteggiamento molto femminile.

Dio, Kakashi, stai davvero flirtando con una dodicenne?!

“Sto scherzando, Sakura. Tranquilla. Ehi, non volevo...”

Di punto in bianco si è messa a tremare abbracciandosi le spalle con le mani, talmente forte da sbiancarsi le nocche.

“No, Kaka'-sense'. E' che ridere con lei, non so, mi sento strana, come se i nervi mi si fossero sciolti tutti insieme. Se ripenso a tutto quello che abbiamo rischiato, Sasuke che poteva morire...”

E' successo in un attimo, lo giuro.

Si fionda tra le mie braccia, che l'accolgono automaticamente, per poi scoppiare a piangere contro il mio petto.

Mi pare di sentirle addosso, quelle lacrime, che si appiccicano su di me come carte-bomba.

Affascinanti, deliziose, pericolosissime.

Tolgo il tattico per infilarglielo. E' gelata.

“Sakura, quella che tu stai provando è una reazione normale del corpo quando sparisce l'effetto dell'adrenalina. Non preoccuparti. Tra poco finirà.”

La terrò con me solo per trenta secondi. Non uno di più.

Ne passano trecento.

E poi tremila.

Si è addormentata e io posso respirare di nuovo.

Sono sfinito, e l'occhio sinistro mi fa leggermente male dopo lo scontro con Zabusa al ponte.

Si, decisamente la missione non è andata come previsto.

Snodo il coprifronte con un scatto stanco, continuando a cullare Sakura.

Ci sono momenti in cui il corpo si muove da solo sapendo ciò che è meglio fare, così mi lascio andare a queste tenerezze, la frase di Naruto che balla un ritornello in testa ad ogni mio battito di cuore.

Soltanto quando si ha qualcuno di molto speciale da proteggere si può riuscire a diventare veramente forti.

Ed io adesso mi sento fortissimo.

 

 

Innanzitutto ci tengo a ringraziare tutti quelli che hanno recensito questa storia, o messa nelle preferite, seguite e ricordate.

Il capitolo fa riferimento all'arco di Zabusa e all'episodio 266.

Il dialogo all'inizio è inventato da me. Mi piace pensare che siano l'anima di Sakura e Kakashi che parlano tra loro come le bocche non possono ancora fare, dato che voglio rimanere canon, e poi Kakashi non è così pervertitoxD

Alla prossima.

 

 

 

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Capitolo 7
*** Confessione#7 ***


E' tutto di Kishimoto qui.

 

 

Dubito, faccio paragoni
Eppure l’intelligenza mi opprime
Non so addestrare le nuvole
Non so essere leggero

(Donato Di Poce)

“Shikamaru.”

Capelli rosa che luccicano al sole. Può essere solo Sakura.

Fino a poco tempo fa andavamo all'Accademia insieme.

“Che ci fai qui? Non sei in missione?”

“No, dopo la vicenda con il Paese dei Lucchetti ci hanno dato dei giorni di riposo. Naruto e Sasuke-kun però sono lo stesso ad esercitarsi.”

Mi raggiunge sotto la pensilina e punta lo sguardo verso l'alto, verso il cielo azzurro pieno di quel particolare tipo di nuvole che si formano solo all'inizio della primavera, batuffolose, veloci, a cui non piace viaggiare in gruppo.

“Sei lo stesso di un tempo. Ti piace sempre, osservarle, vero?” Mi sorride in modo strano. Io e lei non siamo particolarmente legati, preferisco una come Ino, ma mi pare triste e quindi, anche se è una seccatura, sto ad ascoltarla. “Una persona ha detto che nelle nuvole puoi vederci quello che vuoi, anche le cose impossibili.”

Finalmente qualcuno che mi capisce.

“Senti, con Choji e Ino andiamo a magiare fuori. Offre tutto Asuma-sensei. Puoi uhm...venire.” Non so perché l'ho detto, non è da me. Le ragazze non sono il mio forte, inoltre non fa parte del nostro team e poi...

“Non sono più in buoni rapporti con Ino. Meglio di no.”

In quel momento qualcuno tossicchia. Quel qualcuno che è lo stesso che ci sta spiando da un po'.

“Maestro Kakashi!” Vedo Sakura sobbalzare, e sento l'improvvisa voglia di squagliarmela.

“Ci vediamo Sakura. Kakashi-sensei.” Faccio l'inchino e sparisco.

Troppe nuvole in cielo tutte insieme formano un temporale.

 

“Siamo un po' giù di morale per caso?

Mi si siede vicino.

Come faccio a dirgli che mi dispiace tanto per quello che è successo con la kunoichi dei Lucchetti, Hanare?

Sto male per lui, perché lo capisco. Gli amori impossibili sono la mia specialità.

“Niente di che, maestro. E lei come sta, invece?”

“Come dovrei stare, scusa? Sto benissimo. Ma torniamo a te. Sasuke ha detto qualcosa di offensivo? Sai com'è, non devi farci caso, è il suo carattere.”

“No no, Sasuke-kun non c'entra.”

“Allora Naruto? E' un po' irruento ma ti è molto affezionato, e non è tipo che si arrende facilmente.”

“Si, è vero. Durante la missione nel Paese delle Onde ho cominciato a rivalutarlo.”

“Quindi? Puoi parlarmene se vuoi.”

Annuisco alzando la testa verso la sua faccia protetta. Dovrei essere io quella che lo tira su di morale, e invece è Kaka'-sensei che continua ad essere preoccupato per me.

“Davvero maestro, sto bene. Vada a distrarsi un po'. Domani si riparte con le missioni e deve riposare anche lei.”

Mi fissa per due secondi con un'espressione indecifrabile, è difficile capire che cosa prova da quell'unico occhio, spingendomi a rinchiudere la testa sul collo fin quasi a sfiorare il petto con il naso.

Mi chiedo se voglio che mi lasci da sola, o se invece che continui a stare qui seduto con me fino a quando tutte le nuvole saranno sparite e il cielo tornerà pulito.

Quando penso di saperlo, però, è già tardi.

“Come vuoi, Sakura.” Con un sospiro si tira su e sparisce in uno sbuffo bianco come un cumulonembo.

 

“Kakashi. Che stai combinando quassù sui tetti? Stai spiando il nemico?”

L'ho beccato, il mio eterno rivale.

Se ne sta acquattato ad osservare qualcosa dall'altra parte della strada.

“Gai.” Neanche si volta a guardarmi.

“Quella è la tua allieva, giusto? Perché la stai....Kakashi!? Come tuo eterno rivale non ti permetterò di indugiare in attività da maniaco con delle ragazzine piene di giovinezza sana e pura.”

“Piantala. Non sto facendo il maniaco. E' che Sakura ha qualcosa, ma non vuole dirmelo. Lei è così. Troppo sensibile, fragile come una nuvola in cielo.” Scuote la testa e penso di aver capito male. Kakashi che si lascia andare a questo tipo di riflessioni?! “Scommetto che TenTen non ti da problemi simili.”

“Effettivamente direi di no.”

E' troppo pensieroso ed introspettivo per i miei gusti, il ragazzo.

Temo una ricaduta.

Non voglio che ritorni il tenebroso che era fino a qualche mese fa, prima che quei pivelli facessero il miracolo.

“Senti, perché non le fai un bello scherzo? Non uno di quelli pesanti o ridicoli, ma quelli che ti fanno godere della giovinezza in tutto il suo splendore.”

“Del tipo?”

Mi sembra interessato. E' già qualcosa.

“Coinvolgi anche i due maschi del team. E soprattutto divertiti anche tu, nel farlo. La giovinezza non ti ha ancora abbandonato.”

“Mmm. Forse mi hai dato un'idea.”

“E adesso dove corri, Kakashi?”

Mi fa un cenno di saluto spigliato, vivace.

“A noleggiare una macchina fotografica.”

 

 

P.S. Vorrei ringraziare tutte le autrici/gli autori/ delle immagini da me usate in questa trilogia su Kakashi e Sakura, in particolare la creatrice di quest'ultima. Non posso mettere i credits perché non riesco più a trovare il suo sito, ma è una delle mie preferite in assoluto. Anzi, mi scuso di averla dovuta modificare (senza scopo di lucro alcuno) ma solo per adattarla alla storia. A presto.

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Capitolo 8
*** Confessione#8 ***


Grazie, Kishimoto, per aver finalmente svelato la faccia di Kakashi. C'è gente che non poteva morire con questo dubbio.

 

 

Sotto le piante più grandi si trova il riparo migliore.

 

Ecco la mia nuova casa.

Per chiunque, abbandonare il lussuoso appartamento dove stavo prima per abitare in questo monolocale con il bagno in comune deve sembrare un insano gesto di follia.

Ma la mia vita da qualche mese è radicalmente cambiata.

Non è solo una questione di missioni. Adesso ho tre ragazzi a cui badare, e voglio meno incombenze possibili nel restante tempo della giornata.

Vivere in una piccola stanza richiede poca fatica per tenerla pulita; e poi sono sempre fuori e vi torno solo per dormire. O per fare altro.

Sono quasi le dieci di mattina.

Sicuramente la prima cosa che mi diranno Naruto e Sakura è che sono in ritardo.

Nel tragitto penserò a che scusa inventarmi.

 

Sono tutti e tre sdraiati sull'erba, più propriamente sopra una coperta.

Hanno un'aria rilassata che non mi pare sia indizio di voglia di allenarsi. Anzi, parlottano tra loro come se condividessero un segreto.

“Yo, che state combinando?”

“Secondo te dove se ne sarà andato Sukea-san? Quanto vorrei che fosse rimasto un altro po'. Doveva offrirmi il ramen e anche i ravioli.”

“Io non capisco. Uno come può abbandonare gli AMBU per fare il fotografo? Sono delle carriere diametralmente opposte. E poi non è così facile lasciare quel mondo, ci sono delle regole, e se fosse successo un incidente si sarebbe saputo. Inoltre è troppo bravo. Questa storia mi puzza di raggiro. Dobe, piantala di sbavare pensando al cibo. Sei proprio una testa quadra.”

“E poi avete visto come era carino? Quel neo sul mento lo faceva sembrare un modello. Oh, non preoccuparti, Sas'kè-kun, tu rimani sempre il mo preferito.”

“Ehi Sakura! Non è che ti sei presa una cotta per quell'idiota di Sukea-baka, vero? Lo sapevo che avrei dovuto farlo fuori! Ah Kaka'-sense', non l'avevamo vista. Non ci siamo accorti del suo arrivo. Teme, smettila di rimuginare. Sei solo geloso delle sue doti di scassinatore di serrature. ”

Incredibile.

Non so se sentirmi scocciato da tale dimostrazione di indifferenza o onorato che il mio alter-ego abbia riscosso tanto successo.

E dire che ho messo in piedi questo scherzo per tirare su di morale Sakura e per distrarre gli altri due?!

Da sempre cercano di vedere il mio volto, in particolare quella ragazzina, che all'insaputa degli altri due è andata a sbirciare tutte le mie foto per controllare se ce ne fosse una che soddisfacesse la sua curiosità.

Ho voluto accontentarla senza però espormi. In fondo è una cosa che so fare molto bene.

“Ragazzi, vediamo di darci un taglio con questo Sukea. Non credo che tornerà. “ E non tornerà mai più, poco ma sicuro. Mi divertirò con loro in altri modi. “O vi allenate oppure mi aiuterete con gli scatoloni del trasloco.”

“Cosaaa?” Sakura fa tanto d'occhi. “Ha una nuova casa, Kaka'-sense'?”

“Possiamo vederla? Possiamo? Possiamo?” Naruto non si fermerà se non acconsento.

“Come volete. Ma non aspettatevi chissà cosa.”

 

“Che ci facciamo qui davanti al negozio di fiori, Sakura?”

Vorrei tanto tirargli una gomitata, a quel baka di Naruto. Glielo avrò spiegato due o tre volte.

“Hai visto com'è piccola e sconfortante la nuova casa del maestro, no? Dobbiamo fargli un regalo. E cosa è meglio di una bella pianta per dare luce e vita ad un ambiente così piccolo e spoglio? Solo che io non posso entrare in negozio perché...”

Non riesco ad affrontare Ino. Non dopo aver dato un taglio alla nostra amicizia.

“Quindi devi andarci tu a comprarla, capito?”

“Se ti faccio questo favore, tu che mi dai, Sakura-chaaan?!”

Mi fa gli occhioni dolci e mi viene voglia di tirargli un cazzotto. Che pervertito!

“Questo ti do se non ti sbrighi.” Gli faccio vedere il mio pugno da vicino come avvertimento.

“Ok ok. Ora vado. Sei cattiva, Sakura-chan!”

Sbuffo e aspetto. Spero che non prenda un cactus.

 

“”Così mi avete regalato una pianta?!”

“Si, Kaka'-sensei. Naruto le ha dato anche un nome, Mr. Ukki. Non è carina?”

Ci guarda strano, tuttavia prende il vaso con cura e lo posa sul davanzale vicino al letto delicatamente.

“Bene. Ora che Mr. Ukki ha un posto dove stare che ne dite di pensare alla prossima missione?”

 

 

 

 

 

Questo è il sito dove ho preso l'immagine per questo capitolo http://www.imgrum.org/user/mohab_2005/1266469185/1318034923144009371_1266469185 . Fatemi ringraziare l'artista, e anche Uchihas per le belle parole di incoraggiamento.

 

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Capitolo 9
*** Confessione#9 ***


I personaggi appartengono a Kishimoto, che non ha reso canon i kakasaku ma poi approva sigle di apertura come la Opening 1.

 


I baci rubati non si posso restituire.

 

 

Erano in cinque.

Semplici briganti di strada, niente di più. Io e i miei ragazzi stavamo tenendo la situazione sotto controllo tanto che mi ero perfino permesso di leggere mentre combattevamo.

Poi uno di loro sradica un albero e ce lo tira addosso.

Forse non avrei dovuto. Forse non era nemmeno necessario. So che Sakura avrebbe potuto farcela a schivarlo. E' veloce e leggera, con alle spalle anni di Accademia e gli allenamenti con me e la squadra.

Eppure non ho potuto farne a meno.

Mi sono gettato su di lei balzando e portandola al sicuro.

Non capisco come faccia, quella ragazzina, a risvegliare così tanto il mio istinto di protezione.

Non può essere solo perché mi ricorda Rin. Non può essere perché è l'unica femmina del gruppo, e anche quella meno dotata per di più. Ci deve essere dell'altro.

Le stelle in cielo sono talmente tante che anche se volessi contarle sarebbe impossibile.

Alla mia destra i ragazzi dormono dopo l'avventura di oggi. Naruto da una parte, da solo, mentre Sasuke inaspettatamente si gira nel sonno abbracciando Sakura che sta immobile a pancia all'aria, completamente incosciente che il suo tanto amato Sask'è finalmente le rifila qualche attenzione.

Sono troppo teso, non riesco a prendere sonno.

Nemmeno il libro serve a qualcosa, anzi, fa peggio, così me lo appoggio aperto sul naso. Da quella distanza le parole sono troppo vicine per poterle mettere a fuoco.

Così come le emozioni che Sakura mi trasmette.

Se Sasuke è diventato il mio pupillo, il mio studente preferito, e Naruto è l'erede e la copia sputata del mio sensei, Sakura cosa è per me?

Non mi accorgo neppure di scivolare nel dormiveglia, con il suo visetto a cuore che si è infilato dentro il mio che batte forte nel petto, fino a quando anche quel suono diventa un rumore indistinto insieme a quello dei grilli in amore.

 

Mi sono svegliata di soprassalto, la pipì che premeva come non mai.

Naruto e Sasuke sono voltati di schiena e dormono della grossa.

Oggi quando il mio adorato ha aiutato quel baka caduto in acqua ho sentito davvero che siamo un team.

Tornando dal bisognino vedo il maestro profondamente in catalessi come mai prima, talmente tanto che ha dimenticato il suo libretto porno sulla faccia.

Se solo potessi...

Mi basterebbe solo un'occhiatina. Vedere che faccia ha e poi rimettere a posto la maschera come se niente fosse.

Chinandomi il più silenziosamente possibile su di lui avvicino l'indice e il pollice uniti e tremanti, assicurandomi che il respiro del maestro rimanga profondo, quando una spinta in mezzo alle scapole mi fa cadere in avanti. A bocca aperta. Su Kakashi-sensei.

“Sakura-chaaan, non mi dire che vuoi vedere il viso del maestro Kakashi tutta da sola....o mio dio, stai ba...cia...ndo Kaka'-sense'....devi togliere quella bocca da lì! Non puoi farmi questo, Sakura-chan!!!!”

“Fai silenzio, baka che non sei altro," non so come faccio a mantenere il tono tra un sussurro e un abbaio. "Testa quadra, guarda che hai fatto. Mi hai spinto e gli sono finita addosso, dritta sul viso.”

Mi metto una mano sulle labbra, proprio nel punto esatto entrato in contatto con quelle di Kakashi-sensei.

Che figura! E che sensazione strana!

Devo far stare zitto Naruto prima che i suo gridolini scandalizzati facciano svegliare gli altri, e soprattutto convincerlo a non starnazzare il segreto in giro. Dovessi prenderlo a calci fino a Konoha.

 

Anko si muove ritmicamente su di me. Decisamente è una che ama dominare.

“A te e al tuo team danno ancora missioncine come quella da cui sei tornato ieri?”

Di solito non le piace parlare quando lo facciamo. E' strana in questi giorni.

“Sono dei genin. Che ti aspetti? Invece tu cosa nascondi?”

Mi accoglie ancora più in profondità all'interno del suo corpo, e sento che manca poco ormai.

“Kakashi-sensei, è in casa?”

I gemiti di Anko si interrompono di botto, mentre blocco i miei dolorosamente in gola.

Sakura.

Che ci fa a quest'ora davanti alla mia porta?

“E' la tua allieva per caso? Che cosa rompe nel mezzo della notte?!”

“Fa silenzio, Anko.”

Interrompo le rimostranze premendo la bocca sulla sua.

Per non farci scoprire. Per sentire un altro po' la piccola e dolce voce di Sakura che continua imperterrita a chiamarmi. Per continuare a fare sesso con la donna che mi sta a cavalcioni.

Per cercare ed inseguire il ricordo di una sensazione, la sensazione di qualcosa di morbido e setoso sulle mie labbra che tuttavia non ha niente a che fare con Anko o qualsiasi altra donna che abbia baciato fino ad adesso.

Un'ultima lancinante spinta e veniamo entrambi con un urlo che non riusciamo a contenere, un urlo impossibile da fraintendere e che, sfortunatamente, una semplice porta non può soffocare.

 

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Capitolo 10
*** Confessione#10 ***


Questo capitolo lo dedico ai Narusaku perché anche con loro Kishimoto, dato che solo LUI PUO', ha tirato il sasso per poi nascondere la mano.

 

 

Solo i veri amici ti diranno quando il tuo viso è sporco.

(Proverbio siciliano)

 

“Avanti dimmelo. Cosa vuoi in cambio del tuo silenzio?”

Faccio l'espressione più corrucciata che posso, perché Naruto non pensi di poterla spuntare su tutta la linea.

“Semplice. Solo un appuntamento. Starai tutto il giorno con me. In fondo mi sembra equo. Non dirò niente di quel bacio a Kaka'-sense' e inoltre pagherò tutto io. Daaai Sakura-chan, non farti pregare!”

“Sta zitto, rompiscatole, o ci sentiranno tutti. Non era un bacio, ma uno stupido incidente capitato per colpa tua, aggiungo.”

Al ricordo di ciò che è successo una settimana fa mi vengono i brividi, che raddoppiano di intensità pensando a quello che è capitato qualche sera dopo a casa del maestro.

Da allora cerco di mantenere un basso profilo quando sono con lui ma so che vuole affrontare un certo argomento, lo vedo da come mi guarda. Inoltre inventa un sacco di scuse per parlarmi a quattrocchi, tentativi che finora sono stata un genio ad evitare, modestamente. Stiamo pur sempre parlando di Kakashi-sensei.

“Ehi, Sakura-chaaan, accetti o no? In fondo non sei la sola che ha ricevuto un bacio traumatizzante. Pensa a me con quel teme. A ricordare mi sale il vomito.”

“Sei un baka. Io fare di di tutto pur di sentire le dolcissime labbra di Sas'ke-kun sulle mie, invece il primo bacio che ho dato è stato a...a...”

Divento paonazza, comunque tergiversare è inutile. “D'accordo, accetto. Ma solo per una giornata. Se questa storia circola in giro saprò chi è stato e te la farò pagare carissima. Hai capito, Naruto?” Faccio scricchiolare le nocche, tanto per avvisarlo.

“Bene. Allora verrò a prenderti sotto casa domani prima di pranzo.”

 

E brava Sakura.

Sono cinque giorni che tento di ritagliare un pezzettino di tempo e di spazio solo per noi due, per chiarire la faccenda spinosa in cui mi sono cacciato, ma riesce sempre a sfuggirmi per un pelo.

In realtà non le dovrei alcuna spiegazione, la mia vita personale non la riguarda e nessuno le ha detto di venire alla mia porta a notte fonda.

Eppure in un modo o nell'altro mi è impossibile far finta di niente.

Questa è la cosa che mi stupisce. Il bisogno di giustificarmi davanti ad una ragazzina di tredici anni.

Il fatto di notare la sua inconfondibile chioma arancio-rosata che luccica nella semioscurità dell'Ichiraku mi mette di buon umore immediatamente, nonostante l'aria immusonita di Sasuke che passeggia accanto a me.

Poi un'altra testa, biondissima, ovvero quella del piccolo Uzumaki appare nella stessa visuale di Sakura, così vicina a lei che per un attimo mi sento sconcertato.

“Ehi, ragazzi, che ci fate qui? Per caso è un appuntamento segreto?”

Ho voglia di scherzare ma di certo non mi aspetto la battuta di Naruto. Un Naruto che sembra brillare dall'interno tanto è contento.

“Proprio così, maestro. Io e Sakura passeremo tutto il giorno insieme.”

Guardo la faccia della diretta interessata, e non mi pare che ricambi l'entusiasmo.

“Ma pensa! Sakura, hai ceduto alle sue lusinghe?”

“Solo per oggi. Tanto paga lui,” sospira tra l'affranto e il rassegnato.

“Sakura, tesoro, vieni. Dopo il pranzo ti porto in un posto divertentissimo. Ti piacerà vedrai.”

Se la trascina dietro, e quando penso- e spero?- che lei gli molli un pugno, invece si rimette a posto il fermaglio rosso per appuntare le lunghe ciocche, e sospirando lo segue.

 

“Di un po', Sasuke, tu ci hai capito qualcosa?”

“No, e non mi interessa affatto.” Tuttavia mi sembra mesto, il ragazzo, da quando li ha visti insieme, quei due. “A lei invece, Kakashi-sensei, da fastidio.”

Noto che non è una domanda.

E noto che tutto sommato da fastidio tanto a me quando a lui.

 

“Vuoi sbrigarti a metterlo dentro?!”

“Calma calma. Ci sto provando.”

“Sbrigati. Non ce la faccio più, Naruto. Mi fa male.”

“Si, eccomi. Finalmente ci sono riuscito.”

Vedo Kakashi-sensei che sbianca di colpo ad udire quelle frasi, dal canto mio cerco di spegnere la punta di irritazione venuta fuori chissà da dove.

Li abbiamo seguiti, il dobe e Sakura, fino al padiglione sul lago, tuttavia per non farci scoprire ci siamo dovuti nascondere dietro un cespuglio da cui possiamo solo sentirli ma non vederli.

“Adesso basta,” il maestro balza in un colpo fuori. “Questo “appuntamento” è durato anche troppo.”

Lo seguo ed è poco dire che la scena che ci troviamo davanti ci spiazza.

Sakura e Naruto stanno ridendo come matti mentre cercano di pescare muniti solo delle dita. Il dobe in particolare ha la bocca a ventosa di un pesce evidentemente idiota attaccata al mignolo destro.

“Se volevate cimentarvi in questa attività potevate chiedermelo. Da piccolo lo facevo spesso. Pescare intendo.”

“Kakashi-sense', non pensavo che anche lei fosse stato “piccolo” una volta. Non riesco ad immaginarmi la scena. Sas'ke-kun, ci sei anche tu!”

“Ehi, ma allora volete davvero rovinare il mio prezioso primo appuntamento con Sakura-chan!”

“Il primo e ultimo. Sas'ke-kun, sai che sei sempre tu quello che mi interessa, vero?” mi fa gli occhi dolci lei per rassicurarmi, “però devo dire che Naruto mi ha stupito. Mi sono divertita con te, anche se sei una testa quadra che ha ancora dei pezzi di ramen sulla guancia.”

“Davvero Sakura-chan?! Ora che so che ho qualche possibilità non ti mollerò un attimo. Certo, la mia rana si è sgonfiata parecchio ma ne è valsa la pena, tesoruccio mio.”

Vorrei non avere il volto così torvo mentre lo osservo riporre il borsellino dentro le tasche, vorrei mostrarmi distaccato ed indifferente vedendo Sakura che gli indica ridendo dove pulirsi, ma l'idea di Naruto che si infila in situazioni da cui io sono escluso mi fa scattare automaticamente un senso di rivalità e antagonismo inspiegabili.

“Come vi pare ragazzini, ma adesso preparatevi alla svelta. Abbiamo una missione della massima urgenza.”

“Sul serio?! E' una missione di livello S? A? B?”

“Direi più di livello D. Forse forse di livello C , quindi puoi continuare a sperare, caro il mio Naruto. Dobbiamo recuperare una statuetta d'oro.”

 

 

 

Salve a tutti. Fatemi ringraziare le persone che hanno messo questa storia tra le seguite e le preferite, nonché chi ha preso un pochino del suo tempo per lasciare una recensione, in particolare dico a te, si proprio a te Uchihas. Non esagero dicendo che amo follemente leggere le tue parole, sono di un tale incoraggiamento e simpatia che veramente, ti adoro. Che dire, buona lettura.

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Capitolo 11
*** Confessione#11 ***


Tutti i personaggi appartengono a Kishimoto e bla bla bla...sul serio bisogna mettere sempre questa tiritera?!

 

 

 

Chi è sinceramente contrito di essere stato indiscreto

merita tutti i miei segreti.

 

“Sakura, vieni qui un attimo, per favore?”

La gelosia e la stizza di vedere Sasuke-kun che aiuta Naruto a tirarsi giù i pantaloni per fare il suo bisognino grosso, si dilegua in un istante.

“Intanto che quei due imparano il concetto di “aiuto reciproco” uniti come sono da quella specie di colla, voglio controllare la tua guancia.”

Solo allora mi ricordo di essere stata schiaffeggiata brutalmente dal capo di quei tizi che hanno rubato la statuetta d'oro, e che mi si è gonfiato tutto lo zigomo.

“ Siediti.” Si china accanto a me, avvolgendomi quasi. “Ecco, questo ti farà sentire meglio.” Mi appoggia delicatamente un panno fresco ed umido sulla pelle arrossata.

“Grazie, sensei.”

“Dobbiamo parlare, noi due, ora che abbiamo un po' di tranquillità.”

Lo sapevo. Cascata nella trappola come la genin dilettante che sono. Meglio levarsi questo peso di dosso e farla finita.

“Sappi che in teoria non dovrei darti alcuna spiegazione sulla mia vita privata.”

“Lo so.”

“Ed è inutile che io ti faccia certe lezioni su cosa accade tra adulti consenzienti. I tuoi dovrebbero già avertene parlato.”

“Si, certo.”

“Quindi smettila di guardarmi in quel modo.”

“Quale modo?”

“Come se, per qualche strana ragione, io non ti piacessi più.”

Fuocherello.

“Non è così, Kaka'-sense, glielo giuro.”

E invece si. Lei non mi piace più, Kaka'-sense'.

“Mi sono solo vergognata per la mia impudenza. Era molto tardi e io non dovevo essere dietro la porta di casa sua. E poi ha detto bene prima, non sono affari miei.”

“Humm.” Non mi pare convinto, anzi, mi sembra più nervoso di prima, mentre lo sento premere maggiormente sulla guancia con la pezzuola come se volesse farmela entrare dentro, quella carezza bagnata.

“Vede,” continuo di slancio, “mi preoccupavo che si ricordasse di tutto il materiale per la missione del giorno dopo. Soprattutto dell'orario di partenza. Lei non è proprio il massimo della puntualità.” Cerco di avere un'aria saputa e sciolta.

“Ahh così ti preoccupavi, eh?”

“Io mi preoccupo sempre per lei. E' sbadato, ritardatario cronico, nonché sono sicura che a volte non dorma abbastanza. Volevo dire che...dorme...nel senso..non che non dorma per fare...ha capito insomma?!”

“Quindi tu ti preoccupi,” ripete quasi tra il trasognato e il divertito, “per me.” Si modella meditabondo il mento coperto tra il pollice e l'indice. “Tu mi lusinghi, Sakura. Ci sono state molte persone, nella mia vita, che hanno avuto a cuore il mio benessere, molte delle quali non ci sono più e che ho ringraziato troppo tardi, ma sono sincero se ti dico che sapere che veglierai su di me, anche se è perché ti paio sbadato e distratto, mi fa sentire bene e al sicuro. Ora so che ho le spalle protette.”

Lo dice con quel tono canzonatorio che non sai mai se ti stia prendendo in giro oppure no, poi afferra una piccola margherita e me la porge.

“Questa è per scusarmi di averti sconvolta, l'altra sera. E anche per la ramanzina di prima. Non volevo essere così distaccato e freddo, davvero, né rimetterti al tuo posto o una cosa del genere. Spero che tu non ti sia offesa.” Si gratta la nuca e ridacchia a disagio.

Gli dispiace veramente!

“Non mi sono offesa. Stia tranquillo, Kaka'-sense'.”

“Facciamo una bella cosa. Non parliamone più, d'accordo? Adesso vai a vedere che fine hanno fatto quei due.”

Stringo la margherita al petto. No, non ne parleremo mai più.

Non gli dirò dell'incidente del bacio-che-non-era-un-bacio.

Non gli dirò che ci ho pensato tutta la notte e tutto il giorno seguente.

Non gli dirò che mentre ci pensavo il mio cuore batteva forte.

Non gli dirò che quella sera ero andata da lui per confessargli tutto, come una ragazzina scema che si è presa un stupida cotta per il suo maestro. Cliché più scontato non esiste. Si sarebbe fatto un mucchio di risate insieme alla donna con cui era.

No, da adesso in poi voglio solo concentrarmi su Sasuke-kun, il mio unico amore. Spero solo che un giorno mi ricambi; nel frattempo gli starò vicina come non mai, siamo destinati a stare insieme, ne sono convinta. Perciò niente più pensieri su Kaka'-sense'.

Quando ritorno dal maestro lo vedo accanto a quei ladruncoli legati come salami.

Il loro capo ha il viso tutto pesto.

“Ma che è successo?”

Kakashi-sensei alza le spalle noncurante. “Voleva fuggire. Ora ci penserà due volte prima di commettere certe azioni.

Lo fulmina con l'unico occhio facendolo tremare, e io mi chiedo come sia possibile dato che era legato con la sua stessa colla.

 

Fatico a dormire.

Il letto della locanda è comodo e spazioso, eppure mi sembra di sentire dietro la nuca la margherita nascosta sotto il cuscino, presenza che mi fa girare e rigirare da tutte le parti, impossibilitata a trovare pace.

Mi arrendo e la tiro fuori.

In fondo non faccio niente di male se ci gioco un po', tanto per aiutare il sonno.

Mi metto a sfogliarla lentamente, “m'ama, non m'ama”, e neppure mi accorgo di scivolare nell'incoscienza senza sapere a chi, ogni singolo strappo, è dedicato.

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo capitolo fa riferimento all'episodio 194 di Shippuden.

Uchihas, te lo devo dire, io prima di essere completamente partita per i Kakasaku, stravedevo per i Narusaku, mi piacevano un casino! *_* Purtroppo Kishimoto mi ha rovinato entrambe le OTP quindi niente, pazienza.

Buona lettura a te a quanti faranno altrettanto.

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Capitolo 12
*** Confessione#12 ***


Masashi Kishimoto è il Mangiafuoco di tutta la baracca.

 

 

 

Sai qual è la parola più pericolosa per il pesce e per l’uomo? Amo.
(Groucho Marx)

 

 

“Se ti azzardi a guardarmi in quel posto, Naruto, giuro che ti darò un pugno così forte che non lo sentirai nemmeno.”

Vedo la testa bionda del baka spuntare tra l'acqua placida e pulita del fiume, “Sakura-chan, non fare così. Sai che ti adoro.”

Sbuffo sonoramente, tanto che Kaka'-sensei alza gli occhi da suo libro porno e ci guarda.

“Naruto, ti sei appena scollato letteralmente di dosso Sasuke. Sono stato molto buono con voi, trattenendoci qui al fiume in attesa che la sostanza che vi legava si sciogliesse, altrimenti vi avrei riportato immediatamente al villaggio, finita la missione, dove ne sareste diventati lo zimbello. Perciò smettila di dare fastidio a Sakura e pesca anche tu qualcosa per la cena.”

“Uffa, maestro Kakashi, io non so pescare. Ha detto che ci insegnava lei, quindi si sbrighi a farlo.”

Kaka'-sense' non sembra molto convinto, così decido di intromettermi, perché voglio imparare anch'io.

“E' vero, maestro, lo ha detto. E poi ci ha promesso trote alla mugnaia stasera, e sono stufa di gallette insipide. La prego, la prego, la prego!”

Unisco le mani in gesto di supplica e sbatto le ciglia.

“D'accordo. Una promessa è una promessa. Vieni qui, Sakura,” mi fa cenno di raggiungerlo dall'altra parte del fiume, “siediti davanti a me.”

Fisso il posto che dovrei occupare. Kakashi-sensei si è messo a cosce larghe su un masso e mi sta invitando a mettermi lì in mezzo.

“M-ma non posso...,”comincio arrossendo.

“Dai su, non ti mangio mica. Devo farti vedere come muovere il polso. Il movimento dell'esca è la chiave di tutto.”

Lentamente faccio come dice. La mia schiena aderisce perfettamente al suo petto, e il mio sedere striscia contro il suo stomaco. Naruto arriccia il naso accucciandosi alla nostra destra.

“Ruotalo così, seguendo la corrente. Devi sembrare un pesciolino anche tu. Un bellissimo pesciolino rosa.” Sento il fiato di Kakashi-sense' sul collo, e sa di buono, di delicato. Mi ricorda il posto dove andavo da piccola e che avevo decorato con la dedizione che hanno solo le bambine, quel posto segreto in cui pensi alla prima cotta (per me Sasuke-kun), al primo bacio che darai, o se quando ne riceverai uno sarà davvero come toccare con le labbra una stella.

“Così va b-bene, maestro?”

“Si, molto.” I nostri polsi ruotano insieme, uno affianco all'altro, e a tratti mi pare di sentirlo battere contro il mio. Il suono del cuore di Kakashi-sensei.

“Ehi, voi due. Mi sembrate troppo vicini per i miei gusti. Devo ricordarle maestro, che ci sono anch'io? E che lei è troppo vecchio per Sakura-chan?!”

“Cos'è? Sei geloso per caso? Vieni qui, che abbraccerò anche te.”

Abbranca quel rompiscatole per la collottola e comincia a spupazzarlo. “Sasuke, manchi solo tu. Non stare immusonito e tutto solo su quella rupe. Scendi dai...”

“Lo lasci cuocere nel suo brodo, Kaka'-sense'. A lui piace stare su un piedistallo.”

“Ho preso qualcosa! Ho preso qualcosa!”

Sento l'esca che tira mentre il filo mi passa tra le dita quasi dolorosamente.

“Molto bene, Sakura. A quanto pare non dovrai mangiare gallette per cena.”

 

“Ma lo sa, Kaka'-sense', che lei è bravissimo a cucinare il pesce? Sembra quello del ristorante.”

La frase di Sakura mi mette i brividi. E' la stessa di Rin, di tanti e tanti anni fa.

“Mmm.”

“L'ho offesa per caso, maestro?”

Mannaggia al mugugno che mi è uscito dalla bocca!

“No, per niente. Anzi, sono felice di averti soddisfatto. Guarda come dormono quei due. Almeno adesso non sono più costretti a farsi slacciare i pantaloni dall'altro.”

Le ombre degli alberi ci danzano attorno, mentre il riflesso del fuocherello da campo luccica sul fiume.

“Vai a dormire, piccola Sakura, ci penso io al turno di guardia.”

La osservo mentre le palpebre le si chiudono, un secondo alla volta, finché non sento il suo respiro farsi ritmico. Un leggero, comico, dolcissimo russare.

Subito le spalle sembrano più leggere e posso godermi la solitudine della notte.

Incredibile come questi tre ragazzi siano diventati il mio mondo.

Non credo di essere mai stato così sereno in vita mia, forse solo i momenti in cui ero con mio padre potrebbero competere con ciò che provo ora.

Nemmeno con Obito e Rin è stato così, un tale senso di essere nel posto giusto con le persone giuste.

Naruto, Sasuke -siete le persone giuste.

Sakura -sei la mia persona giusta.

Per poter cambiare, per poter uscire da quel baratro di desolazione, baratro in cui attendevo solo di morire.

Faccio due conti, notando che giugno ormai sta per finire, e magari nelle giornate d'estate che ci attendono li potrei portare al mare, o magari divertirmi a fare loro qualche altro scherzetto.

Si, andrà sicuramente così. Ce la spasseremo un sacco noi quattro, tra allenamenti e serate a mangiare ramen.

Allora, perché sento i nervi a fior di pelle? Un senso di inquietudine che non provo spesso, un brivido al solo pensiero di riportare i ragazzi al villaggio, il posto più sicuro che conosco.

Cerco di convincermi che è solo la brezza che arriva dal fiume, quest'improvviso vento sinistro che mi arriva in faccia, finché ad est le prime luci dell'alba mi fanno quasi ridere di tutte queste incomprensibili paure.

Sto diventando proprio una chioccia. Una sciocca, ma cauta, chioccia.

 

Forse ho esagerato.

Anche una serpe come me, abituata a nascondersi, non deve mai sottovalutare uno come Kakashi Hatake. Che abbia percepito la mia presenza?

Me lo ricordo, il nostro scontro di anni fa, e se ce uno che può scombinarmi i piani quello è lui.

Certo, potrei attaccare ora, preso com'è il jōnin da quell'inutile ragazzina, ma mi conviene aspettare e attenermi al piano originale.

A Suna sta andando tutto come previsto, manca poco ormai.

Sasuke Uchiha, tu e il tuo prezioso sharingan sarete miei molto presto.

 

 

 

Come sempre ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite e le preferite, siete il mio carburantexD Uchihas, io sono pazza delle tue recensioni, davvero, e sono felicissima che la storia ti piaccia. I Kakasaku sono la mia OTP perché sono convinta che i due hanno un affiatamento come pochi, e poi sono carini insieme. Ovvio, il canon è canon, su questo non posso, sfortunatamente, farci nulla, ma almeno sfogarsi scrivendo fic dovrebbe? bastarmi.

Questo è il link dove potete trovare l'immagine che ho utilizzato http://www.zerochan.net/944292

Che dire se non buona lettura?!

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Capitolo 13
*** Confessione#13 ***


Kishimoto è l'unico supervisore.

 

 

 

Nei nostri sogni siamo in grado di volare. E forse questo è un ricordo di come siamo stati pensati per essere.
(Madeleine Engle)

 

 

 

Un falco rotea leggiadro sopra di noi.

I ragazzi bisticciano come al solito, si sfidano a suon di battute come la solito, Sasuke respinge i tentativi di abbordaggio di Sakura come al solito.

Tuttavia c'è qualcosa di strano nell'aria, qualcosa di nuovo ed insolito. Scommetto che quei tre non se ne sono minimamente accorti, e forse è meglio così.

Comunque il messaggio è chiaro. Tutti i jonin sono chiamati a rapporto dal Sandaime.

Li lascio azzuffarsi per dileguarmi in una nuvoletta di fumo.

 

“Kakashi, ne sei davvero sicuro?”

“Iruka, quante volte dovrò dirtelo? Ormai sono io che rispondo di loro, non tu. E poi il Terzo ha indetto una specie di test, un'ulteriore prova che confermi la loro idoneità a partecipare. Che altro vuoi di più?”

Iruka rimane in silenzio per cinque secondi, fissandomi con quegli occhi così paterni e preoccupati, da cucciolo incompreso.

“Voglio occuparmene io, del test intendo. Tu conoscerei Naruto, Sasuke e Sakura più di me ormai, ma io conosco tutti loro. Sono stati miei allievi e lo rimarranno.”

E' talmente determinato quando si toccano certi argomenti che, o faccio la voce grossa come è successo poco fa alla presenza dell'Hokage, oppure cedo di netto.

“Se sei così deciso, va bene. Ci penserai tu.”Sbuffo, poi penso a una certa ragazzina dagli straordinari occhi verdeacqua e mi do dell'ipocrita. Chi sono io per criticare il suo atteggiamento protettivo?! “Ti consiglio di puntare sulle loro debolezze. L'esame dei chunin non è uno scherzo, metterà a nudo tutta la preparazione acquisita fino ad adesso.”

“D'accordo.”

Fa per andarsene quando lo fermo con una smorfia. “Ah, solo un consiglio. Sakura Haruno. La sua più grande debolezza è Sasuke Uchiha.”

 

“Anko, aspetta.”

La vedo che sta per uscire dal Palazzo dell''Hokage con il passo felino che la contraddistingue.

“Kakashi.”

“Allora era questo che mi stavi nascondendo da settimane. Sarai il secondo supervisore degli esami chunin.”

Fa un sorriso che non mi piace per niente, e al tempo stesso mi eccita.

“Si, sarò io. Non vedo l'ora di poter tormentare quei poveri, piccoli, patetici genin. Sarà uno spasso vederli scannarsi a vicenda.”

Annuisco pensoso, mentre un senso di passiva tristezza mi invade anche se so che è stupido e che non porterà a niente.

Sono le regole.

Generazioni di shinobi, me compreso, hanno dovuto superare la medesima sfida.

Un civile, sentendoci parlare, avrebbe una pessima opinione nei nostri confronti, ma in sostanza è questa la realtà, della seconda prova in particolare, e della vita di un ninja in generale.

Sopravvivere in un ambiente ostile, anche a spese di altri.

“Hai già scelto il posto?”

“Ma naturalmente. Non potrebbe essere altri che quello.”

Area 44. Shi no Mori. La Foresta della Morte.

“Capisco. Le regole sono sempre le stesse, immagino. Così come le misure di sicurezza.”

“Misure di sicurezza, dici? Non ti pare di esagerare un po'?! Da quant'è che sei diventato così prudente, Kakashi?”

“E da quanto tu non lo sei a sufficienza?”

Gli occhi le si fanno più grandi e tondi, tanto che le voci e le verità sul suo passato mi ritornano in mente con un brivido.

“Non ti conviene mettere in dubbio la mia competenza, né la mia professionalità.” Penso che stia quasi per mordermi, ma poi cambia idea. “Perché invece di bisticciare non passiamo la serata insieme? Sarebbe divertente.”

Ma si, perché non farlo? Ho voglia di un po' di quel sano sesso senza legami, per stendere i nervi e magari trovare sollievo da strani e funesti pensieri.

“Allora, ci stai o no?”

“Umm, d'accordo. Ma facciamo da te. Non vorrei intrusi inopportuni questa volta.”

 

Ho appena comunicato ai ragazzi che, se vorranno, potranno partecipare agli esami dei chunin che si terranno tra una settimana.

Naruto mi esprime tutta la sua gratitudine saltandomi addosso, Sasuke ha un'aria bellicosa e soddisfatta -finalmente potrà dimostrare quanto vale- mentre Sakura mi sembra l'unica che non sia troppo contenta di questa opportunità.

“Ehi, guarda che è una cosa bella, eh! Certo, non sarà molto semplice, e dovrete sudarvela, ma non c'è bisogno di fare quel faccino triste!”

Le scompiglio i capelli, che per un attimo brillano nella mia mano come fili arancio-rosati, e vorrei che mi dicesse cosa c'è che non va, il motivo per cui pare così preoccupata.

“Non è niente, sense'. E' solo che non so se siamo pronti per un tale passo.”

“Ma andiamo, si che lo siete. Ho scommesso la mia reputazione su di voi. Non voglio che mi facciate sfigurare, capito?” La pacca sulla spalla spero che basti per convincerla, ma ne dubito.

Eppure è vero.

Ho puntato tutto su questa sfida, e so che possono farcela. Certo, non hanno portato a termine il numero di incarichi richiesti e quelli svolti erano di infima categoria, ma per i kami, affrontare Zabuza Momochi e batterlo vale ben più di sedici missioni.

La Foresta della Morte.

Ci sono andato ad allenarmi a volte, ed è lì che si sono svolte le selezioni chunin del mio anno. Io, Obito e Rin contro il team di Gai, Ebisu e Genma. Che ricordi!

Un luogo infido ed estremo. Sarà dura, molto dura, però è fattibile, soprattutto se faranno emergere lo spirito di squadra.

Il sole sta tramontando ad ovest ed è meglio che mi sbrighi se voglio raggiungere Anko. Non è il caso di innervosirla ancora, è già abbastanza suscettibile.

Mi fermò un'ultima volta verso il campo tre, la punta nera del cenotafio che brilla anche da così lontano.

Obito. Sento la forza e la potenza del futuro, delle generazioni che sono venute dopo di noi, premere per trovare il loro giusto posto nel mondo. Come quegli uccellini laggiù, che hanno appena imparato a volare.

Il mio compito finora è stato nutrirli abbastanza in modo che le ali reggano ai forti venti che incontreranno, mentre adesso si prospetta il dovere più difficile, che quasi mi sorprendo di come mi spezzi il cuore.

Buttarli con una spinta fuori dal nido.

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Capitolo 14
*** Confessione#14 ***


Kishimoto non ha copiato niente. E' tutta farina del suo sacco.

 

E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.

(Albert Einstein)

 

Ibiki Morino.

Kakashi al sentire pronunciare quel nome si è rabbuiato mentre Asuma, seduto accanto a me, fa ticchettare la cenere del mozzicone in quel particolare modo che ha solo quando è nervoso.

“Anche se è conosciuto per essere particolarmente sadico ed esperto in torture mentali, non voglio pensare che i nostri ragazzi non abbiamo qualche speranza di passare. Kakashi, dimmi, sembri preoccupato. Non eri tu che ti mostravi tanto fiducioso nei tuoi allievi diplomati da poco?”

“Non sono nervoso, Kurenai. Ma il fatto che sia lui il supervisore della prima prova mi fa quasi ricredere che Naruto e gli altri possano farcela. Eh, che ci vuoi fare? Vorrà dire che rimarranno genin ancora per un altro po'.” Appoggiato alla spalliera dei divanetti la sua aria menefreghista e distaccata potrebbe passare per vera, ma so quanto tiene a quei ragazzi, e di sicuro la piega presa dagli eventi non deve piacergli molto.

“Così ti annoi senza quei pivelli, eh? Dillo che stare dietro a loro è molto più stimolante che indossare quella soffocante maschera da AMBU.”

Gai sbuca chissà da dove e con una manata sulle spalle gli si siede accanto.

Kakashi si tira su sporgendosi in avanti, le mani unite davanti alla bocca che insieme al coprifronte calato sembrano letteralmente quasi uno scudo, un muro verso chiunque, verso ogni cosa che potrebbe risultare insopportabile per il suo povero animo ancora tormentato.

Mi ricordo la conversazione di parecchi anni fa con il Sandaime, quando lo pregammo di recedere il vincolo che legava il nostro compagno alle forze speciali, e di come fossi sicura che Kakashi fosse così devastato dentro da aspettare solo la morte; convinzione non dettata dalle tragedie che ci avevano colpiti tutti quanti (Rin e Obito erano anche nostri amici, ma avevamo superato ed accettato la loro morte), quanto più dal fatto che fossero capitate ad uno come lui.

Perché a dispetto di tutto, di tutto quello che si dice nei suoi confronti o della sua fama e reputazione, sono sicura che, nel profondo, sia vincolato a se stesso e al suo dolore da una sensibilità -da una tenerezza quasi- senza pari che rende nondimeno parecchio complicato avvicinarsi al suo cuore, ferito e quindi difeso a spada tratta ormai.

Un cuore che dovrebbe essere sfiorato da qualcuno prima o poi -io glielo auguro tanto- qualcuno di speciale, una persona che si renda conto della fortuna che avrebbe nell'essere riuscita ad accarezzargli l'anima.

Tocco leggermente il mignolo di Asuma approfittando del fatto che, con Gai, il mio amico sia distratto a fissare sconsolato la porta della classe dove le giovani leve stanno tenendo il loro esame.

“A cosa pensi, Kurenai?” lo sento sussurrarmi.

“Stavo pensando a dove si può trovare la felicità.”

I suoi occhi dolci e gentili mi accarezzano obliqui e divertiti dalla mia stramba affermazione.

“E ci sei arrivata, per caso?”

Annuisco. “Si, l'ho capito dopo molto tempo. Puoi trovarla sulla punta delle dita.”

 

“Nella tua squadra hai il figlio di Minato-sensei e il ragazzino Uchiha. Non deve essere facile averci a che fare.” Voglio distrarlo, o forse rabbonirlo per l'incauta battuta di quell'esuberante di Gai. So che non voleva essere indiscreto affezionato com'è al suo eterno rivale, ma a volte dovrebbe mostrarsi più cauto su certi argomenti.

“Umm, non è una passeggiata Asuma, questo no, però stanno diventando importanti, quei due. Senza dimenticare Sakura. Non so come farei se non ci fosse lei ad assestare pugni ben piazzati a Naruto quando diventa troppo “estroverso” o a far fuggire Sasuke quando l'atmosfera si fa pesante.”

“Intendi la Haruno, vero? Lei e Ino un tempo erano molto amiche, o almeno così mi ha confidato Shikamaru. Ora invece si fanno la guerra ogni volta che si incontrano.”

“Immagino che sia per Sas'ke. E' molto popolare tra le ragazze.”

“Me ne sono accorto.” Il profumo di Kurenai mi distrae un attimo, e mi ricordo che stasera non potrò andare da lei se devo portare i ragazzi a festeggiare -o a consolarli- allo Yakiniko Q.

“Comunque per Ino è stato molto difficile superare il voltafaccia di Sakura. Soprattutto dopo tutto quello che aveva fatto per lei.” Non voglio essere imparziale, ma Ino è mia allieva e ci tengo, perciò Kakashi dovrà arrangiarsi.

“Non so niente di questa storia. E poi i diverbi tra ragazzine non mi interessano.”

“Come vuoi, però sappi che Naruto e il giovane Uchiha non sono i soli ad aver avuto un'infanzia burrascosa. Sakura è stata parecchio bullizzata da piccola, specie all'Accademia, per via della sua...ehm sai...” mi tocco la fronte sperando che capisca.

“Ah.”

“Certo, non può competere con il restare orfani o vedere la propria famiglia trucidata, però se non ci fosse stata Ino, la tua genin se la sarebbe passata decisamente peggio. Sai come ci si sente fragili in quegli anni, e sai come sono perfidi i mocciosi.” Accendo un'altra sigaretta. Il vento fuori si intensifica strappando senza pietà le tenere foglie che non sono abbastanza forti per stare attaccate ai rami.

Sbaglio o Kakashi è diventato livido? Le rughe alla base del naso mi paiono più accentuate, e Gai sembra in imbarazzo.

“Che c'è? Non mi direte che voi non sapete niente dei vostri allievi?! Choji e Ino mi ammorbano sempre su tutto quello che succede loro, e Shikamaru non sembra ma è un gran pettegolo, specialmente le poche volte che lo metto in difficoltà a shōgj.”

Kurenai scoppia a ridere. “Asuma, sotto tutta quella rigorosità sei proprio un tenerone. Ti faresti in quattro per i tuoi marmocchi.”

“Sicuramente si farà in quattro il mio portafoglio. Choji è un pozzo senza fondo nel cibarsi.”

La porta dell'aula dove si svolge la prima prova si apre improvvisamente e un fulmine arancione balza addosso a Kakashi.

“Siamo passati! Siamo passati Kaka'-sense'! Ce l'abbiamo fatta.”

Si sentono urla e grida, mentre un po' tutti i giovani aspiranti chunin raggiungono i propri maestri.

Vedo i miei tre pivelli sbracciarsi verso di me.

“Kaka'-sensei, sono stato fenomenale. O meglio, credo di esserlo stato, dato che non c'ho capito molto di tutto il discorso di quell'Ibiki Morino. E poi...”

“Sta zitto Naruto. Anche Sasuke lo è stato, se è per questo, visto che è stato l'unico ad intuire che la prima prova era un tranello per vedere quanto fossimo abili nell'ottenere informazioni copiando. Tu non c'eri minimamente arrivato.” Si, Sakura Haruno è proprio una ragazzina dispoticamente divertente.

“Certo, come no! E tu Sakura, da chi hai copiato?”

“Ma da nessuno, baka. Modestamente sono abbastanza intelligente da non aver avuto bisogno di sbirciare da qualcun altro.”

Incredibile!

Io e Kurenai si scambiamo uno sguardo di intesa. Anche se lei è diventata jōnin da poco, sa benissimo che i quesiti proposti non erano minimamente alla portata dei ragazzi. Inoltre sono quasi sicuro che persino Shikamaru abbia copiato.

“Ma davvero?! Sono impressionato. E lo sarebbe anche Iruka-sensei della sua allieva migliore.”

Kakashi fa il tenero accondiscendente, ma scommetto che è sorpreso quanto me.

“Visto che contro ogni previsione siete passati, propongo di andare a festeggiare mangiando il piatto preferito di un certo Naruto in un certo ristorante che si chiama Ichiraku. Che ne dite?”

“Dico che lei è il maestro migliore del mondo!”

“Bene, noto che non stai nella pelle come al solito al solo nominarlo, il ramen. Signorina, mi dia il braccio, prego. E voi altri due, sbrigatevi o potrei anche cambiare idea.”

Quasi mi cade la sigaretta sui pantaloni mentre Kakashi prende a braccetto la ragazzina e i maschi per la collottola, come il più bonario dei ninja.

“Kurenai, avresti mai pensato, un anno fa, di assistere ad una scena simile?”

“Tutto avrei detto, di Kakashi Hatake, ma non di vederlo andarsene allegramente scherzando come il giocherellone che non è mai stato. Quei tre lo hanno proprio cambiato.”

Sento in sottofondo la giovane Ten Ten che bisbiglia: “Ma quello è veramente il “maestro del terrore”? Sprizza più allegria di lei, Gai-sense'.”

Prontamente lui ammicca sibillino: “E' stata la forza della giovinezza.”

 

 

 

Ciaone a tutti! So che è da parecchio che non aggiorno ma è stato un periodo parecchio burrascoso, quindi please perdonatemi. Torno con la mia OTP preferita, e si Uchihas, le fanfic sono la sola cosa mi permette di non piangere per non aver avuto la mia soddisfazione kakasaku. Mi salvo solo grazie a loro. Te lo dirò sempre, ma io adoro le tue recensioni, il modo che hai di farti coinvolgere dalla storia, la simpatia di rivolgerti all'autore che davvero, davvero, non può che essere felice di avere una lettrice come te che segue e mette una parola per il suo lavoro. Spero solo che la storia continui a piacerti, e ringrazio chi l'ha messa tra le preferite, le seguite o semplicemente l'ha letta e l'ha trovata piacevole.

Buona lettura. 

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Capitolo 15
*** Confessione#15 ***


Chi è sopravvissuto e chi no lo ha deciso solo Kishimoto.

 

I sopravvissuti sono merce rara.
Quelli veri intendo.
Che possono farti a pezzi a mani nude o proteggerti dal mondo. (cit.)

“Kakashi?”

“Hn?”

“Sei sveglio?”

“Ora si.”

Sento lo sguardo di Gai che nell'oscurità cerca la mia attenzione.

“Devo chiederti un favore.”

Bene bene.

Deve essere una cosa impellente, spero non un'altra sfida. Adesso non è proprio il momento adatto.

Apro gli occhi sul soffitto della stanza che condividiamo nella Torre al centro dell'area 44, e penso ai miei genin tutti soli là fuori, nella loro prima notte di brutale sopravvivenza.

“E' per Rock Lee.”

“Se proprio devi chiedere, spara pure.”

“Sai, il mio ragazzo si è preso una bella cotta per Sakura.”

Cerco di trattenere una contrazione all'angolo del labbro superiore destro. “Me ne sono accorto.”

“Ah si?”

“Bè, è difficile non notare la cosa. Si è messo a lanciare cuori appiccicosi dappertutto, ieri sera mentre festeggiavamo all'Ichiraku il superamento della prima prova. Sakura si è dovuta nascondere dietro di me pregandomi di proteggerla.”

“Lo ammetto, Lee a volte tende ad esagerare.”

Nel buio lo sento ammiccare come al solito.

“Non voglio urtare i sentimenti del tuo protetto, ma non credi che sia troppo presto per queste cose?”

“Nah. L'irruenza della giovinezza non va mai fermata.”

“Se lo dici tu.”

“Quindi ci metterai una buona parola?”

“Te lo puoi scordare.” Mi volto di lato grattandomi la nuca. “Non influenzerò Sakura su cose così delicate. E poi è tutta presa da Sasuke-kun, non mi ascolterebbe nemmeno.”

Aspetto che dica qualcosa per lungo tempo, tanto che penso di averlo offeso.

“Gai.”

“Hn?”

“Sei sveglio?”

“Certo che lo sono. Sei agitato, Kakashi?”

“Per niente.”

“Guarda che i nostri ragazzi ne usciranno vincenti. Diventeranno chunin al primo turno. Li abbiamo tirati su bene.”

“Ma certo.”

Allora perché ho questo senso di disagio, di insoddisfazione, che mi ovatta le orecchie?

Non tanto per Sasuke e Naruto, sono abbastanza mordaci e sbruffoni nei confronti delle avversità e delle sfide, ma Sakura è tutt'altra cosa.

Fisicamente non è preparata, ed è anche colpa mia per questo, mentre psicologicamente solo lei lo sa quanto sia pronta.

Se ne uscirà viva.

Stupida vocina! Dio, non mi da tregua.

Tuttavia col trascorrere lentissimo dei secondi i muscoli mi si fanno più leggeri, forse sto già dormendo e non me ne accorgo, mi rendo conto solo della mano che mi scivola sul petto, dove i battiti cardiaci si propagano come onde, e mi pare quasi di sentire la testolina rosata di Sakura sotto le dita, morbida, calda, luccicante.

E' l'ultimo pensiero che riesco a mettere insieme nel cervello prima di spegnere tutto fino a domattina, unito a quella che mi pare una preghiera, se fossi uno che prega.

Ragazzi, non morite. Non lasciatemi solo di nuovo.

 

Qualcosa mi ha svegliata bruscamente.

Forse è stato uno scoiattolo o forse l'incubo da cui non riuscivo più a staccarmi, però all'improvviso qualcosa di tiepido mi ha sfiorato la testa, dandomi il coraggio di aprire gli occhi.

E' ancora scurissimo fuori dalla grotta, ma non devo temere niente fino a che non farà giorno. Vorranno sicuramente andare sul sicuro, per questo attaccheranno quando i primi chiarori spunteranno da est.

La fronte di Sasuke è ancora bollente, e Naruto non accenna a svegliarsi.

Ho fatto di tutto per proteggerci, ho messo trappole e carte-bomba, ma non credo che quelli del Suono ci cascheranno.

Non riesco a smettere di pensare a quella faccia, al volto di quel demonio e alla sua lingua schifosa e molle, a quegli occhi paralizzanti che quasi potrebbero uccidere senza toccarti, fino alla mostruosità che ha fatto a Sasuke che lo sta uccidendo.

Non posso risolvere tutto da sola.

Maestro Kakashi, perché ci sta accadendo tutto questo?

 

“Iruka, che ci fai qui?”

L'alba del terzo giorno illumina tutta la sala mensa destinata ai jonin a capo dei gruppi di genin in sfida.

“Anko mi ha permesso di essere quello che accoglierà Naruto e gli altri appena arriveranno alla Torre e apriranno i rotoli.” Lo vedo arrossire all'improvviso. “Spero di non averti offeso, dovrebbe essere un tuo compito, però io-”

“Non preoccuparti, mi va bene. “ Forse, in fondo, è meglio così. “Gai, Asuma ed io stiamo ancora aspettando, mentre Kurenai praticamente ha avuto vita facile. Il team 8 è stato velocissimo, sono arrivati la sera stessa della partenza.”

“Davvero? Impressionante.”

“Come mai ti osservi in giro? C'è qualcosa che non va?”

“Kakashi, sai chi è quel tizio, laggiù? Ha un'aria vagamente inquietante.”

Non devo neanche seguire il suo sguardo per sapere a chi si riferisce.

Gli occhi gialli da vipera vorrebbero passarci da parte a parte da sotto il coprifronte del Paese del Suono, ne sono sicuro. Ha un'aria famigliare, e vorrei approfondire la cosa se non fosse che voci concitate arrivano dai corridoi del terzo piano, distraendomi. Una tra queste la riconosco, quella di un AMBU che fa da scorta personale al Sandaime.

“Sta succedendo qualcosa di serio. E di non previsto.”

“Si Asuma, sono d'accordo. Scusatemi, devo assentarmi un attimo.”

 

“Ciao Anko.”

Non mi stupisco affatto che non sia contenta di spostare tutta la sua attenzione dagli schermi illuminati su cui è piegata per girarsi verso di me.

“Kakashi. Se devi rimanere appoggiato allo stipite della porta ad osservarmi ti consiglio di impiegare il tuo tempo diversamente.”

“C'è parecchio trambusto, oggi.”

“Davvero? Non me ne ero accorta.”

Ok, l'approccio gentile non funziona. Meglio passare ai modi diretti.

“Non ci vuole un genio per capire che il Terzo è qui, anche se mancano più di due giorni alla fine della prova.” Se credevo di poterla smuovere, mi sa che sto fallendo in pieno. “Tu sai perché, ovviamente, essendo il supervisore del secondo turno di esami.”

“E quindi?”

“Gradirei anche io di esserne messo al corrente.”

“Il solito presuntuoso.” Se con lo sguardo si potesse buttare uno fuori dalla porta a pedate nel sedere, io sarei già al primo piano col culo in terra. “Sei come tutti gli altri. Riceverai un rapporto su quanto accaduto solo alla fine della prova. Il fatto che qualche volta siamo stati a letto non ti da il diritto di presumere un trattamento privilegiato.”

“Ma per favore! Questo non c'entra niente con il tipo di rapporto che abbiamo noi due, e lo sai.”

Di scatto si tiene la spalla con una smorfia di dolore.

Dannazione! Perché è tornato?

Mi avvicino vedendo che sta male; e poi così potrei dare un'occhiata a quelle dannate riprese.

“Fermo! Non puoi. Oh, al diavolo, tanto prima o poi scoprirai tutto. Ti avviso però che non ti piacerà per niente.”

 

“Come hai potuto permetterlo, Anko!? Come hai potuto non interrompere la prova quando hai saputo della presenza di Orochimaru al Villaggio?”

I ricordi del passato e di quando mi sono scontrato per la prima volta con quel demonio è come se stessero riprendendo colore e vividezza nella mia mente.

“Sai almeno cosa hai fatto? Quei ragazzi li ha mandati al macello. Imparare la sopravvivenza è un conto, affrontare uno dei tre Sannin è un altro. Mi chiedo come tu possa essere stata così sconsiderata.”

“Sono stato io.” La voce del Professore mi trapassa le spalle. “Sono stato io ad impedirglielo.”

 

Quell'espressione.

L'ho vista solo dopo la morte di Minato, quando sapevo benissimo che Danzo aveva tentato di metterlo su contro di me per allearsi con lui.

Non potrei biasimarlo, Kakashi, se adesso mi contestasse apertamente e in pubblico.

Eppure so che non lo farà, come non lo ha fatto allora; tuttavia l'ho deluso, di nuovo.

“Era l'unica soluzione. Anko, fagli vedere tutte le immagini.”

“Ma signore-”

“Fai come ti ho detto. Ha diritto di sapere, dato che lo riguarda da vicino.”

Mi dirigo ad una delle finestre, la Foresta della Morte che si perde fino all'orizzonte e oltre con i suoi meandri scuri e infidi e il cielo di un azzurro quasi senza macchia.

“Orochimaru ha applicato sulla spalla sinistra di Sasuke un Juinjutsu, e senza darsi tanta pena poi è passato a metterne uno Pentastico su Naruto. Sono entrambi sopravvissuti, anche se Sasuke-”

“E Sakura?”

Per un momento devo fare mente locale. La ragazzina del team 7, vero?

“Sta bene, è rimasta illesa.”

“Come no.”

“Che vuoi dire?”

“Niente. Anko, puoi spegnere. Ho visto abbastanza.”

“Dove stai andando?”se avessi una pipa in mano adesso, mi ci attaccherei.

“Ad aspettare la mia squadra. A Sasuke penserò io. Con il suo JuinJutsu posso ancora fare qualcosa.” Dio, ce ne vuole per far abbassare in quel modo le spalle di Kakashi. “Per tutto il resto ormai, è troppo tardi.”

 

“Senti, mi dispiace per quello che è successo al ragazzo Uchiha. Nessuno meglio di me può capire cosa significa avere a che fare con il Segno Maledetto ma-”

“Sta zitta, Anko.” Non voglio sentirla, non voglio sentire più nessuna scusa o giustificazione. Non faccio altro che pensare a Minato-sensei, al fatto che se lui non fosse morto, forse gli esami chunin così come li conosciamo forse non esisterebbero più, e nessuna ragazzina dovrebbe più subire violenti pestaggi come Sakura o morire come Rin a non ancora quattordici anni.

Non ho intenzione di diventare Hokage, un giorno, né possiedo la minima disposizione d'animo per adempiere a un tal ruolo, ma se l'avessi la prima cosa che farei sarebbe quella di non mandare più bambini a morire solo per tenere tranquilli quelli che comandano nelle Cinque Terre.

“Lo hai sentito anche tu. Avevo le mani legate.”

“Come ti pare, tanto il danno è fatto. Ah Anko,” ho già la mente altrove, questa è solo una formalità che tuttavia mi tocca, “tra noi non accadrà più niente. Se vuoi divertirti, d'ora in poi chiama qualcun altro.”

 

 

 

Eccomi qui con un nuovo capitolo. Per prima cosa, fatemi ringraziare soprattutto Uchihas ma astrid 93 e Alex (a te ti conosco, posso chiamarti solo così, vero? Il gruppo facebook su Kakashi si è rivelato una manna per conoscere altre patite come noi del bel sensei ManzoxD) per le splendide parole, siete il mio carburante. Poi un pensiero anche a chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite, se vado avanti lo faccio anche per voi. Sto cercando di rimanere più fedele possibile alla storia, ma il mio intento rimane comunque quello di riempire dei buchi, spiegare (ovviamente dal mio punto di vista) alcune decisioni e comportamenti, come il fatto che Kakashi sapesse del Segno Maledetto, per esempio . Poi boh, alla fine sono solo miei vaneggi. Faccio solo un ultimo appunto sulla citazione di apertura, dedicata a Kakashi, che possiede tutta la delicatezza e la spietatezza del sopravvissuto per eccellenza.
Non mi rimane quindi che augurarvi buona lettura. A presto!

 

 

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