E' una storia sai...

di piccola_Calliope
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Vaffanculo Riccardo Gucci ***
Capitolo 3: *** Sorridi ***
Capitolo 4: *** Un tremendo disastro ***
Capitolo 5: *** Elettricità ***
Capitolo 6: *** Protetto! ***
Capitolo 7: *** Letale ***
Capitolo 8: *** Ah l'amour ***
Capitolo 9: *** Io mi fido di te ***
Capitolo 10: *** Ci sei tu ***
Capitolo 11: *** Nostro ***
Capitolo 12: *** Pazza di gelosia ***
Capitolo 13: *** Tu non sei nessuno ***
Capitolo 14: *** Noi non ci meritiamo ***
Capitolo 15: *** Tregua ***
Capitolo 16: *** Paura ***
Capitolo 17: *** Siamo d'accordo ***
Capitolo 18: *** Essere imperfetto ***
Capitolo 19: *** Una su un milione ***
Capitolo 20: *** Fuori dal suo mondo ***
Capitolo 21: *** Fiamma non devi piangere! ***
Capitolo 22: *** Complimenti Riccardo Gucci ***
Capitolo 23: *** Una favola un pò turbolenta ***
Capitolo 24: *** L'hai lasciato andare? ***
Capitolo 25: *** Ricordo felice ***
Capitolo 26: *** Mi manca ***
Capitolo 27: *** Sono stanca ***
Capitolo 28: *** Non ci sono riuscito ***
Capitolo 29: *** Invece no ***
Capitolo 30: *** Vittoria ***
Capitolo 31: *** Non innamorarti mai ***
Capitolo 32: *** Io mi odio di già ***
Capitolo 33: *** Solo ***
Capitolo 34: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                    
Prologo 

''E' una storia sai vera più che mai...Solo amici e poi uno dice un noi...''
Belle: Qualcosa in lui si trasformò: Era sgarbato un po' volgare ora no...E' timido, piacevole, non mi ero accorta che ora è incantevole
Bestia: Lo sguardo su di me posò, sfiorò la zampa ma paura non provò...Son certo che mi son illuso...Lei non mi aveva mai guardato con quel viso.
Belle: Non sei l'ideale, non ti avrei mai sognato accanto a me, ma ora sei leale, hai qualcosa che non ho mai visto prima in te
''Quando sembra che non succeda più ti riporta via come la marea...La felicità''
POV. RICCARDO
''Dormi dormi bel bambino, la tua mamma è qui con te, dormi dormi mio angioletto, la tua mamma è qui con te...''
Ore 3:20...
Mi sveglio come ogni notte ormai da tempo con quel viso, quel viso dolce...
Quella pelle candida, quelle guance rosa e quel sorriso tenero.
E' il viso di mia madre che mi balena in mente.
Mia madre e quella dolce melodia che abitualmente mi cantava prima di addormentarmi...
Mi sollevo dal letto, infilo una maglia, esco sul balcone e mi accendo una sigaretta, guardo il cielo, sperando che lei faccia lo stesso, sperando che lei almeno per un istante mi pensi e si ricordi di me...
Mia madre è andata via quando avevo 3 anni...
Un mese dopo la nascita di Marta, mia sorella.
Una notte, sono corso in camera dei miei a causa di un incubo e lei non era a letto, c'era solo mio padre...
Ho iniziato a piangere, urlare, disperarmi...
Volevo la mia mamma, la mia mamma che mi aveva promesso di restare accanto a me per sempre.
Insieme a mio padre scendiamo al piano inferiore e da quel giorno non ho mai più rivisto mia madre. Mio padre ha iniziato ad odiarla e cosi è cresciuta Marta con l'odio nel cuore nei confronti della donna che ci ha messo al mondo, invece io sono cresciuto con l'odio nel cuore per quel uomo che pretendeva che io lo chiamassi papà...Ho smesso di farlo all'età di 10 anni, lo chiamo semplicemente Antonio. E' colpa sua se mia madre è andata via...Lui pochi mesi dopo si è risposato, in questi 15 anni sono state molte le donne che si sono alternate nel letto di mio padre.
Mia madre è andata via perchè lo sentiva...Sentiva che Antonio non l'amava veramente. Però mi ha lasciato qui e per quanto io non abbia mai smesso di attenderla e di volerle bene non posso perdonarla...
-Non riesci a dormire?-mi domanda la voce tenera della mia sorellina, ha lo stesso tono di mia madre.
Mi volto e le sorrido.
-Un incubo, va tutto bene-la rassicuro, mia sorella è molto fragile, soffre per qualunque cosa, anche per un fiore che appassisce troppo in fretta.
Io invece ho imparato ad essere forte, a non farmi sottomettere, mio padre probabilmente mi detesta e io adoro fare casini per continuare a renderlo non fiero di me, risse, alcool, rientri a casa all alba, qualche chiamata dalla centrale di polizia in piena notte, io per mio padre devo essere il peggior incubo, come lui lo è stato per mia madre.
-Sono preoccupata-sospira Marta.
-Che succede piccola?-mi avvicino a lei e carezzo quel delicato viso che è tanto simile a quello di mia madre, Marta non guarda mai le sue foto e odia ammettere di somigliarle...
-Domani inizio le superiori, in un paese nuovo dove le mie amiche non ci sono-afferma.
Si mio padre in questi 15 anni ci aveva spesso fatto cambiare casa e paese...Però negli ultimi 5 anni eravamo rimasti fissi in un paese, invece due settimane fa ha iniziato a preparare le valigie e adesso eccoci qui...Roma...Siamo stati a Napoli, Salerno, Torino, Palermo tutta l'Italia avevamo girato..Come trottole.
-Andrà bene-la stringo a me.
-Ric ti prego non fare come sempre-sussurra.
-Come sempre cosa?-chiedo.
-Non metterti nei casini ed evita di cambiare ragazza ogni giorno proprio come fa papà-quasi mi implora.
-Lo credo improbabile, però per te cercherò d'esser meno...Com'è che dici tu?-le chiedo.
-Come la bestia, che non sa amare-afferma.
-Ecco come la bestia che non sa amare-ripeto.

POV. FIAMMA
Posteggio il mio scassato motorino, nel parcheggio davanti scuola, non lontano da me, vedo Carlotta che come sempre battibecca con Andrea, quei due si conoscono da una vita eppure, proprio non riescono andare d'accordo.
-Buongiorno-affermo radiosa.
-Sei l'unica che riesce a sorridere di prima mattina-afferma sarcastica Carlotta.
-Non sono tutte acide come te-Andrea le fa una linguaccia.-Ciao Fiammetta-il biondo,mio migliore amico da un eternità, posa le sue labbra sulle mie guance.
-Tu un bacio non me lo dai?-domando a Carlotta che aveva messo su un tenerissimo broncio.
-Se devo-borbotta e poi ridendo, ci abbracciamo.
-Ti piace questa maglia?-faccio un giro su me stessa per mostrare a Carlotta la mia nuova maglia, lei tra le due è l'esperta di moda.
-Spostati ragazzina-qualcuno malamente mi spinge, tanto da farmi capitolare e cadere per terra.
-Hey-urlo, alzo lo sguardo e incontro due magnetici occhi azzurri.
-Eri in mezzo ai piedi-risponde il ragazzo, non solo dagli occhi belli ma anche dal tono di voce caldo.
-Senti troglodita-Carlotta lo spintona.
Io mi rialzo e do una ripulita ai miei jeans.
-Non ti scaldare brunetta-risponde sbrigativo il tizio.
-Scusa ma chi ti credi d'essere?-domando.-Arrivi qui mi spingi per terra come un vero cafone e poi vuoi anche ragione se una mia amica vuole difendermi?-concludo, guardandolo male, se c'è una cosa che odio oltre gli opportunisti, sono i prepotenti e lui...Bhe lui potrà anche essere davvero bello, ma è pur sempre un terribile presuntuoso prepotente.
-Non ho tempo da perdere con voi-il brunetto come direbbe lui alza un sopracciglio e cerca di allontanarsi ma io lo fermo, afferro il suo polso, lui guarda quasi disgustato la mia mano sul suo braccio.-Togli quella mano principessina-afferma.
-Perchè sennò?-domando.-Devi chiedermi scusa!-mi impunto.
-Dovrei? Bhe tu dovresti togliere la mano da lì- mi strattona e malamente si libera dalla mia presa.-Principessina, non ti chiederò scusa-avvicina pericolosamente il suo viso al mio, tanto che sento il suo respiro battere sulle mie labbra e poi si allontana, lasciandomi lì interdetta.
-Ma chi si crede d'essere?-esclama Andrea.
-Buongiorno Andrea, quel coglione ha appena spinto la tua migliore amica per terra e tu non hai fiatato, sei davvero un fallito-borbotta acida Carlotta.
-Ho considerato i pro e i contro, non siamo tutti cosi avventati come te-risponde lui.
-Vi prego smettetela-esclamo esasperata, quei due che litigavano di prima mattina erano davvero snervanti.
-Quel tizio immagino sia uno nuovo-afferma Carlotta.
Io lo osservo ancora, alto, muscoloso, occhi azzurissimi, capelli neri portati volutamente disordinati, barbetta e quella solita faccia da schiaffi, si vede è il classico bulletto, abituato ad ottenere sempre tutto.
-Andiamo in classe vah-dico.
Io e Carlotta raggiungiamo la seconda fila della 5° C e Andrea si accomoda dietro di noi, con un posto accanto a se ancora vuoto...
-Io non capisco perchè devi starci sempre intorno-borbotta Carlotta guardando male Andrea.
-Vi prego non ricominciate-mi lamento...
Andrea e Carlotta si sono sempre odiati, se cosi possiamo dire...Già da bambini amavano farsi i dispetti, ricordo ancora quella volta in cui Carlotta ha rovesciato su Andrea un intero barattolo di vernice blu, perchè a detta sua voleva trasformarlo in un puffo o quando Andrea ha costretto Carlotta a tagliare i capelli a maschietto a causa delle due gomme da masticare che le ha sputato, Andrea e Carlotta credo non riusciranno ad andare mai d'accordo eppure hanno più cose in comune di quanto credono.
-Buongiorno ragazzi ho grandi novità per voi-la nostra scapestratissima professoressa di filosofia fa la sua entrata.
-Salve prof-la salutiamo in coro.
-Che novità?-domanda un mio compagno.
-Si accomodi signor Gucci-afferma la professoressa.
-Perchè immagino che non mi piacerà quello che vedrò?-esclamo.
Mi volto lentamente ed eccolo lì ''Mister sono cafone ma sono davvero bellissimo''.
-E' quello di prima-sussurra Andrea.
-Ragazzi lui è Riccardo Gucci, un vostro nuovo compagno di classe-sorride la professoressa.
Riccardo...E' cosi che si chiama.
Riccardo forse sentendosi osservato si volta verso di me...E mi regala un sorrisetto malizioso.
-Lo odio-borbotto.
-Dobbiamo ammettere che però è un bel tipo-afferma maliziosa Carlotta.
-Gucci si accomodi vicino Ricci-la professoressa indica il posta accanto ad Andrea, proprio dietro di me.
-Non è possibile-continuo a borbottare.
Sento la presenza di Riccardo incombere dietro di me.
Lui non fiata, non dice una parola e lo stesso fa Andrea...Non si è nemmeno degnato di presentarsi, questo Riccardo è davvero un maleducato.
-Adesso vediamo chi è assente-sorride la professoressa iniziando a fare l'appello.-Fumi Fiamma-a sentir pronunciare il mio nome alzo la mano.
Un secondo dopo sento una risata provenire dietro di me.
-Ti fa ridere?-mi volto acida.
-Fantasiosi i tuoi genitori principessina, una che va di cognome Fumi, non può chiamarsi Fiamma-afferma ridendo di gusto.-Fiamma Fumi-continua a ridere imperterrito, quella sua risata è cosi fastidiosa.
-Hey senti smettila-interviene Andrea.
-Buongiorno Andrea-afferma sarcastica Carlotta.
-Sei il suo ragazzo?-domanda con aria sufficiente Riccardo.
-Sono il suo migliore amico-specifica Andrea.
Riccardo riprende a ridere di gusto.
-Il suo migliore amico? Bhe da me il migliore amico è quello sfigato a cui l'amica non la dà, perchè tende a farsi un giro su un letto con quelli come me-Riccardo afferma spavaldo.
-Da te allora è pieno di cretine, che tendono ad accontentarsi di poco, darla a te è davvero da sfigate-affermo proiettando i miei occhi nei suoi.
Lui si zittisce e io mi volto nuovamente verso la professoressa.
-Principessina dici cosi solo perchè non hai provato, come la volpe che non arriva al uva-sussurra al mio orecchio Riccardo.
-Sei davvero odioso! Ti conosco da meno di mezz'ora e già non ti tollero, come la mettiamo? Come passeremo un anno insieme? Io proporrei di non considerarci per il resto dei giorni che verranno-affermo nervosa, presuntuoso, antipatico, spavaldo, il classico ragazzo che detesto, il classico bello che pensa che tutto nella vita gli sia lecito.-Solo perchè sei bello credi che nella vita tutto ti sia lecito? Mamma e papà ti hanno sempre fatto passare ogni vizio vero?!-fisso i suoi occhi che improvvisamente cambiano colore.
-Ragazzina ma che cazzo ne sai?-alza notevolmente la voce, facendo calare il silenzio intorno a noi.
-Gucci moderi il linguaggio-la professoressa lo rimprovera.
-Mi sono già rotto il cazzo-Riccardo si alza afferra il suo zaino e si dirige verso l'uscita della classe, lasciando tutti interdetti.
-Gucci torni a sedersi-la prof alza la voce.
Lui si ferma e torna indietro sparato verso di me.
-Non ti permetto di giudicarmi ragazzina! La viziata sei tu, tu non sai nulla della mia vita, su una cosa però siamo perfettamente d'accordo, io non ti tollero-detto questo si dirige di nuovo verso l'uscita rincorso dalla professoressa.
-Quel ragazzo è assurdo-esclama sorpresa Carlotta.
Io fisso ancora quella porta da cui lui è uscito...

Angolo autrice
Salve a tutti coloro che sono arrivate fin qui :)
Allora come già detto nell'introduzione è una rivisitazione della Bella e la Bestia molto differente dalla favola vera e proprio, però c'è qualcosa in comune, come la bestia che impara ad amare, anche qui Riccardo che è molto chiuso e con questo caratteraccio imparerà ad amare.
Spero vi piaccia.
E spero di avervi incuriosito.
Ah probabilmente per chi mi segue da tempo questo può apparire come il classico prologo in cui c'è il primo giorno del ultimo anno di superiori, però vi posso garantire che la storia si muoverà diversamente.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 2
*** Vaffanculo Riccardo Gucci ***


Vaffanculo Riccardo Gucci
POV. RICCARDO
Avevo imparato che nella vita piuttosto che farsi sottomettere, bisognava attaccare...Da quando mia madre mi aveva abbandonato avevo imparato a vivere cosi, attaccando sempre tutti...Quelli come me non erano fatti per nessun tipo di relazioni, non avevo migliori amici e non avevo fidanzate e non ne avrei volute avere, gli affetti prima o poi sono destinati a farti del male, prendi d'esempio mia madre, mi ha messo al mondo, mi ha amato e poi? Poi è andata via...O mio padre, da piccolo avrei tanto ma dico tanto voluto somigliargli, ad oggi solo il pensiero mi schifa, l'unica che credo non mi farà del male mai è mia sorella Marta...Lei è cosi buona e dolce, cosi ingenua, lei ama me che sono un mostro o come dice lei una bestia, lei ama nostro padre che per quanto mi riguarda è un uomo disgustoso, un uomo che non è mai stato in grado di farci una carezza...Ha solo buttato merda sul conto di mia madre, mia madre che invece sapeva cos'era l'amore...Tante volte vorrei averla qui con me, vorrei che mi carezzasse il viso e mi cantasse quella ninna nanna per rassicurarmi...Ma non c'è e io me la prendo con il mondo intero.
Quella Fiamma ha osato ipotizzare che la mia vita fosse stata facile, che i miei genitori mi avessero concesso ogni vizio e non c'è cosa che odio di più...I miei genitori non hanno fatto questo, mia madre se ne è andata e mio padre tutto ha fatto tranne che viziarmi.
Mio padre questa sera si arrabbierà tantissimo, povero Antonio quante delusioni gli dà questo figlio ribelle...
Riceverà senza dubbio una telefonata da parte della scuola, lo informeranno della mia sfuriata, mi dispiace solo deludere ancora una volta Marta, io vorrei essere come lei mi desidera ma non ci riesco...Non riesco a migliorarmi.
Non vedo l'ora di finire questo stupido liceo e potermi trasferire all'estero, lascerò Marta nelle grinfie di mio padre è vero, però lei in uno strano modo ci va d'accordo e appena compirà 18 anni me la verrò a riprendere e saremo felici un giorno, felici come forse non lo siamo mai stati.
E cercherò mia madre e la troverò.
Fosse l'ultima cosa che faccio io devo rincontrare quella donna, devo vederla, devo potermi perdere anche solo per un istante tra le sue braccia, voglio anche solo per un secondo tornare il piccolo Riccardo bambino.

POV. FIAMMA
Cerco di seguire la professoressa e i suoi discorsi fuori di testa, ma il mio pensiero è completamente catturato dal moretto che poco prima è scappato via...
Odioso è odioso, ma in quegli occhi c'è qualcosa...Non capisco cosa e di certo non posso farmi saltare il cervello per capirlo.
-Pensi a quello?-mi sussurra Carlotta.
-No ho solo un po' di mal di testa-sorrido e mento.
-Fiamma ti conosco fin troppo bene-continua Carlotta, in effetti è vero lei riesce a riconoscere ogni mio bluff.
-Dai mi ha semplicemente colpito la reazione-rispondo sbrigativa.
-Una reazione esagerata, stai lontano da quel tipo, potrà essere figo ma non mi piace-mi ammonisce Carlotta.
-Va bene mamma-le sorrido.
-Io ti conosco Fiamma tu hai una predilezione per i casi umani-sorride.
-Ma figurati è soltanto un bulletto-e io penso seriamente che Riccardo sia solo quello.
Quindi adesso mi concentro sulla filosofia...O avrò seri problemi oggi pomeriggio quando aprirò il libro.
In ricreazione io e Carlotta ci facciamo un giro in cortile mentre Andrea resta a chiacchierare di calcio con i nostri compagni maschi.
-I maschi è il calcio-sbuffa Carlotta.
-Lotta fammi capire quando Andrea ci sta intorno ti innervosisci, ma se denigra la nostra compagnia per del calcio ti arrabbi anche?-domando ridendo.
-Non chiamarmi Lotta lo sai che lo odio-sbuffa la mia migliore amica, in effetti sin da bambine quando le ho affibbiato questo stupido sopranome l' ha odiato...Carlotta che sempre lotta...-E comunque il tuo amico fa proprio bene a non starci vicino-risponde.
-Non è che ti piace?-domando ridendo.
-Nemmeno se fosse l'ultimo uomo sulla terra-sbuffa lei.
-Tesoro chi disprezza compra-continuo a ridere di gusto.
-Ma smettila-Carlotta mi spintona.
La mia attenzione viene attirata da una ragazzina magrolina probabilmente del primo anno che viene spintonata da due tizi.
-Hey guarda-indico la scena a Carlotta.
-Il mondo è davvero pieno di bulletti-afferma lei.
-Dobbiamo fare qualcosa-dico io.
-Tu e le tue manie di voler salvare il mondo-risponde Carlotta.
-Carlotta è una ragazzina-detto questo mi dirigo verso la ragazzina e i bulletti.-Hey voi-intervengo.
-Ecco che è arrivata una rompicoglione-afferma uno dei due.
-Che state facendo?-chiedo.
-Facciamo amicizia-uno carezza il viso della ragazza che è decisamente contrariata e spaventata.
-Se non volete che chiami qualche professore per farvi sospendere girerei a largo-affermo, i due bulletti scoppiano a ridere.
-Io penso che tu non li abbia convinti-interviene Carlotta, io la fulmino.
Prendo sottobraccio uno dei due idioti.
-Senti tesoro vediamo se cosi vi convinco, se non volete che io utilizzi i vostri amichetti lì sotto come portachiavi, perchè immagino che date le dimensioni, solo questo possa essere l'utilizzo, vi consiglierei di lasciare stare la mia amica e qualunque altro soggetto in questa scuola, siete più fighi se vi comportate da bravi ragazzi ve lo posso assicurare-vedo uno dei due sbiancare.-Ci siamo intesi?-domando.
I due annuiscono.
-Chiedete scusa alla mia amica subito!-affermo dura.
-Scusaci Marta-dicono in coro.
-Eviterete di avere questi atteggiamenti di nuovo vero?-domando.
-Saremo bravi-afferma uno sorridendo.
-Perchè vedete Marta mi riferirà ogni cosa-dico.
-Saremo bravi-ripete l'altro.
-Sparite ora nani-sbuffa Carlotta.
La ragazzetta magra osserva i due scappare a gambe levata, poi osserva noi e scoppia a ridere.
-Ci sta per caso prendendo per il culo?-mi domanda Carlotta.
-Sei stata grande, se mio fratello fosse stato qui, sarebbe scoppiato a ridere e tu gli saresti piaciuta-afferma Marta.
-Fiamma-sorridendo le porgo la mano.
-Marta-mi sorride.
-Carlotta-anche la mia migliore amica si presenta.
-Ragazze vi ringrazio, quei ragazzi mi stavano infastidendo parecchio e io non sono bhe...Come te...Mio fratello mi dice sempre che dovrei impormi o cose del genere ma niente, io non sono molto brava in queste cose, riesco sempre a fare figuracce, sono davvero tremenda...-Marta straparla.
-Hey tesoro respira-Carlotta le sorride.
-Sei nuova?-domando.
-Si sono arrivata da poco qui-dice.
-Puoi contare su di noi se hai bisogno di qualcosa, non è facile ambientarsi in una scuola nuova-le dico.
-Siete state gentilissime, avete già fatto tanto-ci sorride e non riesco a capire a chi assomigli la sua espressione.

POV. RICCARDO
Erano le 21:00 passate quando decido di rientrare, come immaginavo mio padre mi accoglie con un viso nerissimo.
-Riccardo posso sapere che cosa ti è passato per la testa?-domanda urlando.
-Perchè Antonio?-domando ridendo, mi piaceva parecchio farlo innervosire e fargli perdere la pazienza.
-Ti ho dato un educazione! Ma tu ogni volta sembri dimenticarla-urla.
-Educazione? In realtà Antonio l'unica cosa che ricordo che tu mi abbia insegnato è che le donne sono buone solo a scopare-gli sorrido.
-Riccardo-dietro mio padre compare Marta che mi ammonisce.
-Mi farai morire un giorno-esclama mio padre.
-Non potrebbe accadere cosa migliore-affermo.
Vedo un enorme turbamento dipingersi sugli occhi di Antonio Gucci.
-Che figlio ingrato-urla.
-Avrei preferito non nascere proprio piuttosto che avere un padre come te-dico.
-E' colpa di tua madre se tu sei cosi-a quella sua affermazione io perdo le staffe e mi avvicino con fare minaccioso.
-Riccardo smettila!-mi rimprovera ancora Marta.
-Perchè non ti ostini a vedere che io ti amo?-domanda mio padre e io scoppio a ridere.
-Andiamo a cenare-interviene nuovamente Marta.
-Io ho già mangiato-dico iniziando la mia salita degli gradini che si dirigono alla mia camera.
-Non puoi sempre fare quello che cazzo vuoi Riccardo-afferma duro mio padre.
Io me ne infischio e mi dirigo in camera mia...
Mi tolgo le scarpe, il giubbotto e mi butto sul letto.
Poco dopo Marta viene a trovarmi.
-Perchè sei andato via stamattina?-mi chiede sedendosi sul letto accanto a me.
-Una cogliona mi ha provocato-rispondo e ripenso a quella stupida..Fiamma.
-Riccardo mi hai promesso che ti saresti comportato bene-afferma Marta.
-Non ci riesco, non sono come tu vorresti piccola-affermo amareggiato, deludere lei che è il mio angioletto mi fa davvero male.
-Non vuoi essere come io vorrei è diverso-dice.-Oggi due ragazzi hanno iniziato a prendersi gioco di me-dice.
Io mi volto ad osservarla.
-Che ti hanno fatto?-stringo i pugni.
-Nulla per cui tu debba intervenire come il tuo solito, non è con la violenza che fai cessare la violenza-mi dice carezzandomi le mani per far sciogliere quei pugni.
-Che ti hanno fatto Marta?-domando ancora, io troverò quei due idioti e darò loro una lezione, nessuno può fare del male a mia sorella.
-Una ragazza mi ha difeso e non sai che ha detto a quei tizi-racconta entusiasta.
-Una ragazza?-domando.
-Si è stata grande e mi ha anche detto che se ho bisogno posso contare su di lei...Vuoi sapere o non vuoi sapere cosa gli ha detto?-domanda stranamente felice...Questa ragazza l'ha resa di buon umore.
-Dimmi su-le sorrido.
-Prima è stata carina dicendogli semplicemente che se non l'avessero smessa avrebbe chiamato qualche professore, ma quei due si sono presi gioco di lei, si sono messi a ridere, poi però gli ha detto che se non l'avessero smessa avrebbe preso i loro amichetti laggiù e li avrebbe usati come portachiavi, viste le limitate dimensioni-Marta scoppia a ridere, io mi perdo nell'osservarla è una cosa che accade davvero raramente.
-Un bel tipo-affermo.
-Si quei due mi hanno chiesto scusa Ric-Marta saltella sul mio letto e riesce a trasmettere il suo buon umore a me.
-La ringrazierò-affermo, merita davvero un mio ringraziamento, non solo per aver difeso Marta ma anche per averle donato questa vitalità e questa gioia oggi.
-Si chiama Fiamma-afferma Marta.
-Come?-domando...Non può essere una coincidenza...Non credo che Fiamma sia un nome parecchio diffuso, deve essere di sicuro la stessa ragazza.
-Fiamma non ha anche un bellissimo nome?-mi chiede Marta.
-Com'è questa Fiamma?-domando.
-Molto carina, ha gli occhi credo verdi, capelli lunghi castani leggermente ondulati e un sorriso cordiale, secondo me a te piacerebbe-afferma felice la mia sorellina.
-Sai che non cerco una fidanzata-dico, figurarsi poi se potrebbe interessarmi Fiamma, quella ragazzina odiosa.
-Domani l'andrai a ringraziare con me-mi sorride Marta.
Io non dico nulla, non voglio rovinare il suo momento di serenità.
-Notte fratellino-mi bacia la fronte, come farebbe mia madre e quel gesto mi riempe il cuore di gioia.
-Notte piccola-le carezzo il viso.

POV. FIAMMA
-Stamattina sei davvero assonnata-mi prende in giro Carlotta.
-Ho avuto una notte insonne-rispondo, ripensando ai miei strani sogni, sogni in cui c'erano due occhi blu...
Tutta colpa di mia madre e il suo voler curiosare troppo.
Ricordo ancora l'interrogatorio che mi ha fatto appena sono rientrata da scuola ieri.
-Novità a scuola tesoro?-mi chiede.
-Niente c'è un tizio nuovo-rispondo alzando le spalle.
-Tizio interessante?-mi chiede curiosa, mia madre e la curiosità un accoppiata vincente.
-Un idiota-rispondo pensando a quello scontroso di Riccardo.
-Carino?-insiste ancora mia madre.
Io rimango qualche istante in silenzio.
-Chi tace acconsente-sorride mia madre.
-Ha gli occhi più belli che io abbia mai visto-affermo, bisogna ammetterlo bello è bello.
-Si chiama?-chiede lei con un sorrisetto malizioso.
-Riccardo-rispondo.
-Riccardo ti ha colpito-sorride lei.
-Ha colpito forse te-sbuffo.
-Uno con gli occhi belli è scontato mi colpisca-sorride.
Quella notte è stata insonne, vedevo occhi azzurri ovunque sulle pareti, dentro la tazza del latte, dentro il water...Ovunque.
-Che hai sognato Fiammetta?-mi domanda Andrea.
-Ma a te che ti importa? Stava parlando con me-la mia migliore amica fulmina il mio migliore amico.
-Eccoli che iniziano-scoppio a ridere.
-Che hai sognato tesoro?-insiste Carlotta.
-Niente di particolare-affermo.
-Ma lo sai che quando fai cosi l'antipatica sei proprio brutta?-domanda Andrea a Carlotta.
Io scoppio a ridere.
Carlotta invece gli dà un cazzotto sulla spalla, ottenendo il risultato però di farsi male lei.
-Ti odio Andrea Ricci-sbuffa.
-Non puoi scalfire l'acciaio-ride di gusto Andrea.
-Sparisci o giuro che ti uccido-Carlotta lo spintona via.
Io rido nel osservarli punzecchiarsi, sono davvero buffi.
-Fiamma-mi volto e mi ritrovo davanti Marta che cordialmente mi sorride.
-Hey-le sorrido.
-Come stai?-mi chiede.
-Un po' assonnata ma bene e tu?-le chiedo.
-Benissimo-mi sorride teneramente.
-Mi fa piacere-le rispondo.
-Volevo presentarti mio fratello, che ci teneva davvero molto a ringraziarti per ciò che hai fatto ieri-Marta continua a sorridermi.
-Non era il caso-dico io.
-Infatti non era il caso-dietro Marta compare Riccardo.-E poi Marta non esagerare non morivo dalla voglia di ringraziarla-continua.
-Marta lui è tuo fratello?-domando scioccata, come può una ragazza cosi delicata ed educata avere un fratello come lui?
-Si-Marta lo prende sottobraccio.-Un po' burbero ma mi vuole bene-sorride.
-Non ci posso credere-esclamo.
-Qualche problema strega?-mi domanda Riccardo.
-Riccardo!-Marta lo ammonisce.
-Ti ricordi quando ieri ti ho detto che una cogliona mi ha provocato? Ecco qui la cogliona-afferma quel troglodita di suo fratello.
-Senti mononeurone ma chi ti credi di essere? Dio, sei cosi detestabile-sbuffo.
-Ti faccio perdere la pazienza streghetta-sorride di gusto lui.
-Se c'è un coglione qui quello sei tu! Scusa Marta-affermo.
-Ma cosa ti ha fatto per farti innervosire?-domanda Marta al fratello, la sua espressione cambia nuovamente.
-Ho detto solo la verità-intervengo io.
-La verità?-domanda lui con aria minacciosa.
-Si-rispondo con aria più minacciosa di lui.
-Riccardo scusati e ringraziala-interviene Marta.
-Ma non mi avevi detto che non sapevi importi?-le chiedo sorridendo.
-Riccardo è un caso a parte-afferma lei.
-Non mi scuso con questa-risponde il fratello.
-Questa ha un nome e cognome coglione-sbuffo io.
-Non provocarmi ragazzina-mi guarda nuovamente con aria minacciosa.
-Ragazzina? Ho la tua età-sbuffo.
-Perchè hai aiutato mia sorella? Dillo, dillo che l hai fatto per attirare la mia attenzione cosi che ti scopassi, non ti scoperò!-afferma Riccardo.
Sono disgustata dal suo atteggiamento.
-Ti meriteresti un ceffone! Ma non mi abbasso talmente tanto, Marta sei stata molto carina, ma va bene cosi, il tuo ringraziamento mi basta e mi avanza-sorrido a Marta e sto per entrare in classe.
-Mi scuso io da parte di mio fratello-afferma Marta mortificata.
-Non preoccuparti-le sorrido.-E' davvero un peccato che una ragazza cosi educata e carina sia tua sorella, Riccardo, ti pregherei di non rivolgermi mai più la parola, ti posso assicurare che sarebbe più nobile parlare con una bestia che con te-detto questo entro in classe.

POV. RICCARDO
-Sei un vero idiota-Marta mi fulmina e va via.
Perchè non mi ha schiaffeggiato? L'ho umiliata, l'ho trattata male...
Ma anche se non mi ha schiaffeggiato le sue parole mi hanno , non dico ferito, ma colpito...
Entro in classe e la raggiungo, con poca grazia l'afferro da un braccio.
-Mi fai male-tenta di liberarsi dalla mia presa.
-Perchè non mi hai schiaffeggiato?-le domando.
-Per arrivare al tuo livello? No grazie-malamente si libera dalla mia presa.
Stringo i pugni e a denti stretti...
-Grazie per quello che hai fatto per Marta-sussurro.
-Come scusa?-chiede lei che però aveva perfettamente capito.
-Con me il gioco della finta sorda per farti ripetere quello che hai capito perfettamente non funziona-sbotto acido.
-Vaffanculo Riccardo Gucci-mi fulmina e poi si volta.
Io la afferro nuovamente e la costringo a voltarsi.
-Toccami ancora e ti do un calcio nelle palle, non provocare troppo la mia pazienza-mi fulmina.
Io sorrido.
-Che cavolo ci ridi?-domanda.
-Sei buffa-rido di gusto.
-Tu sai ridere solo per prendere in giro?-mi domanda.
-Vuoi che ti regali un altro tipo di sorriso?-domando.
-Ma vattene vah-mi spintona.
-Fiamma-la richiamo.
-Eh basta hai rotto-sbotta.
-Grazie per quello che hai fatto per mia sorella, però non mi scuserò con te, ti detesto comunque e no tesoro non ti scoperò-affermo ridendo.
-Io non scherzavo quando ti ho detto di non rivolgermi mai più la parola-afferma serissima.
Io non so che dire...Mi limito a sedermi al mio posto.

Angolo autrice 
Salve :) Allora che ve ne pare di questo nuovo capitolo? Si conoscono meglio i protagonisti, Fiamma che ha un bel caratterino e Riccardo che sotto sotto non è casi cattivo, lo dimostra l'amore che prova verso Marta...
Che ve ne pare degli altri personaggi? Marta, Andrea e Carlotta?
Spero che la storia vi piaccia. Lasciate qualche commentino se vi va.
Tanti saluti piccola_Calliope

 

 

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Capitolo 3
*** Sorridi ***



Sorridi

POV. 
RICCARDO
Mi accomodo dietro Fiamma in silenzio, lei inizia ad uscire i libri dallo zaino e non mi considera...
Quelli come me sono sempre stati al centro dell'attenzione, non passo inosservato tra la mia fisicità e il mio atteggiamento, tutti tendono a darmi attenzioni; Fiamma è probabilmente la prima che mi tratta cosi...
-Posso sapere perchè ti ostini ad osservarmi?-mi domanda lei acida.
-Pensavo-le rispondo, deponendo solo per qualche istante l'ascia di guerra.
-Sei in grado di pensare?-mi domanda alzando un sopracciglio.
Io scoppio a ridere, a ridere di gusto, Fiamma è cosi terribilmente genuina.
-Sei terribilmente genuina-affermo.
-E' un complimento?-mi chiede.
-No-scoppio nuovamente a ridere.
Lei mi guarda male e si mette a leggere qualcosa, scegliendo ancora una volta d'ignorarmi.
-Buongiorno tesoro-l'allegra voce della sua amica di cui ancora non ricordo il nome attira la nostra attenzione.
-Ciao-risponde Fiamma.
-Cos'è quel musone? Centri per caso tu belloccio?-mi chiede la tizia fissandomi.
-Non credo d'esser cosi importante per la tua amica-rispondo alzando le spalle. Non credo di poter esser cosi importante per qualcuno da modificare il suo umore, l'unica cosa che riesco a fare è far saltare tutti i miei nervi al mio ''amato'' padre.
-Riccardo non fare caso a Carlotta, è un idiota tende sempre a dire idiozie-fa il suo ingresso il mio compagno di banco, che mi rivolge la parola senza astio, eppure ieri con lui non ero stato gentile.
Io osservo lo sguardo truce che Carlotta, gli regala.
-In realtà non meriteresti la mia parola, ma se ci alleiamo contro Carlotta possiamo diventare migliori amici-il biondino mi sorride, non nego che io voglia ricambiare il suo sorriso, ma non ci riesco.
-Non sono fatto per avere amici-rispondo e mi alzo, mi allontano, li lascio alle loro chiacchiere, sono amici, si vogliono bene...Vogliono parlare di cose loro, è giusto cosi. Io non centro nulla con loro, con il loro mondo fatato, dove il problema più grande può essere incontrare uno stronzetto come me.
Io ho spesso cambiato città e questo mi ha portato a non riuscire a creare un rapporto stabile con qualcuno, mi sarebbe piaciuto avere un amico, con cui giocare alla playstation, con cui parlare di ragazze, con cui bere birra e fare la gara a chi riesce a buttare il rutto più forte...
Mio padre è stato in grado di privarmi anche di questo.
Marta invece è sempre riuscita a crearsi qualche amica...Ma è risaputo Marta è diversa da me, diversa anni luce.

POV. FIAMMA
-Successo qualcosa?-mi chiede Carlotta.
-Ma nulla di che, è solo un idiota-rispondo.
Riccardo è davvero un idiota, uno di quelli troppo convinti, un volgarotto che non merita assolutamente la mia considerazione. Eppure non so perchè mi destabilizza, mi attira...Non riesco a capire cosa mi succede quando lui è nei paraggi.
-Però riesce ad attirare la tua attenzione-Carlotta sorride, lei riesce davvero a leggermi nella mente.
-In che senso?-le chiedo, facendo finta di nulla, in realtà so perfettamente dove vuole andare a parare.
-Lo stai pensando anche adesso, non ti è indifferente-dice.
-Ma che dici-sbotto.
-Ti irrita il suo pensiero, Riccardino ti fa ribollire il sangue-la mia migliore amica ride di gusto.
Io le do un pizzicotto.
-Stronza-sbotta.
-Smettila di dire idiozie o quella che si allea con Andrea sono io-rispondo.
-Quando vuoi-Andrea mi sorride e Carlotta fulmina entrambi.
La professoressa di letteratura fa il suo ingresso e Riccardo dietro di lei, si accomoda al suo posto e la sua presenza mi investe, non capisco cosa lui riesco a trasmettermi, lo sento anche se non lo vedo...Ha una presenza ingombrante.
La professoressa dopo aver fatto l'appello fissa Gucci.
-Qualche problema prof?-risponde lui con la sua solita aria da strafottente.
-Non si risponde cosi ad un insegnante-la prof è decisamente arrabbiata.
-E perchè mai?-chiede Riccardo ridendo.
-Vedo che lei è decisamente insolente signor Gucci-riprende la prof.
-Cosi dicono-mi sembra quasi di sentire il suo sorrisetto da bulletto comparire sul volto di Riccardo.
-Ho saputo di ciò che è successo ieri, lo trovo increscioso-è 3 anni che conosco la professoressa di letteratura, non era mai stata cosi furente.
-Se vuole posso uscire anche oggi-replica il ragazzaccio che si trova dietro di me.
-Io non so come lei sia abituato signor Gucci, ma qui deve sottostare a delle regole e deve comportarsi correttamente-risponde la prof.
-Ci proverò-afferma Riccardo per lo meno ha deciso di provarci, si spera non stia mentendo.
-Ecco adesso prenda il libro di letteratura e inizi a leggere a pagina 384-la professoressa sembra essere rasserenata.
-No-risponde Riccardo.
-Come prego?-chiede la prof.
-Io non leggo-replica il ragazzo.
-E perchè mai?-la prof scoppia a ridere, in effetti è stano rifiutarsi di leggere con tanto ''ardore''.
-Io non leggo-ripete Riccardo.
-Deve sottostare a delle regole ricorda? Io le ordino di leggere signor Gucci!-la professoressa è nuovamente nervosa e si rivolge a lui con un tono leggermente sgarbato.
-Ma che siamo al elementari che devo leggere?-domanda Riccardo e adesso anche il suo tono di voce tradisce nervosismo.
-Legga signor Gucci-ordina la prof.
-No-insiste Riccardo.
-Legga signor Gucci! Non si faccia fare una nota di nuovo...-dice la prof.
Io mi volto e lo osservo, è bianco in viso, la spavalderia è quasi del tutto sparita... Non riesco davvero a capire cosa gli stia succedendo.
Apre il libro e inizia a leggere.
Ma ciò che lui dice è incomprensibile, tutto sbagliato...
-Gucci-la professoressa lo ferma.
A lui tremano le mani, è terribilmente nervoso.
-Non volevo leggere-Riccardo alza la voce.
-E' dislessico-sussurra una mia compagna.
-Si sono dislessico qualche problema?-Riccardo si alza in piedi, furente più di ieri.
-Gucci si rimetta seduto-ordina la prof.
-E' colpa sua!-Riccardo la guarda male, sembra quasi avere gli occhi lucidi.
-Lei doveva fare presente il problema-afferma la professoressa.
-Per far ridere queste coglione?-domanda Riccardo indicando due nostre compagne che ridono...Hanno 18 anni ciascuno eppure sono cosi sciocche da ridere di fronte ha un ragazzo dislessico che a parer mio non ha nulla per cui vergognarsi.-E tu smettila di fissarmi-adesso è arrabbiato con me, i suoi occhi azzurri furenti si proiettano su di me.
-Gucci moderi il linguaggio e si segga-ordina ancora la prof.
-Mi faccia pure la nota-detto questo esattamente come ieri, Riccardo Gucci apre la porta e va via...
-Questo ragazzo è ingestibile-esclama la prof esasperata.
-Sono sconcertata-mi volto e trovo Carlotta letteralmente a bocca aperta.
Io non so che dire...So solo che Riccardo non è solo il bulletto che io ho visto, ma c'è dell'altro...Riccardo è come uno di quei libri che hanno la copertina lucida, una copertina magnifica che attira la tua attenzione, ma letto il titolo vedi che forse è un libro noioso o tratta tematiche complicate, leggi la trama per toglierti questo dubbio e si, ti viene confermato ciò che avevi ipotizzato, allora posi quel libro...Io purtroppo da idiota ho sempre scelto di leggere quel libro...
-Che pensi?-mi domanda Andrea.
-Credo che lui abbia una vita complicata-rispondo.
-Non provare a salvarlo Fiamma, non puoi salvare tutti e non puoi salvare uno come lui, nemmeno lo conosci-mi ammonisce Carlotta.
Io le sorrido come a volerla rassicurare, si probabilmente questa volta non mi invischierò in una storia più grande di me e non aiuterò uno come lui, che non vuole essere aiutato, ha ragione Carlotta nemmeno lo conosco.

POV. RICCARDO
La mia insegnante delle elementari aveva scoperto la mia dislessia e da lì mille test per accertare la diagnosi, i miei compagni avevano imparato tutti a leggere perfettamente...Io invece ogni volta che leggevo facevo ridere tutti, io inizialmente non mi sentivo diverso, o meno dotato, poi le risate di quei bambini mi sono entrate nel cervello e da lì è nato il mio rifiuto nei confronti della lettura.
Oggi quando ho sentito quelle due ridere, ho rivisto il Riccardo bambino e mi sono sentito fragile...
E io, io non potevo permettermelo.
Io non potevo essere fragile.
Apro la porta di casa consapevole che mio padre per l'ennesima volta mi urlerà contro, consapevole di aver deluso ancora mia sorella.
Poso le chiavi e velocemente mi dirigo verso la mia cameretta, quando sento dei rumori inconfondibili provenire dalla camera di mio padre...
Sono gemiti di una donna.
Stringo i pugni e come una furia apro la porta.
Come volevasi dimostrare trovo mio padre con un'altra donna, chiamiamola donna, potrà avere poco più di 22 anni...
-Riccardo-urla mio padre tirando il lenzuolo sui loro corpi.
-Mi disgusti-affermo guardandolo un ultimo istante negli occhi e poi uscendo da quella stanza e da quella casa...
Non riesco nemmeno a raggiungere il mio motorino che le lacrime amare sgorgano...
Do un pugno al muro, sgraffiandomi le nocche.
-Dannazione-urlo.
Non prendo nemmeno il motorino corro semplicemente via...
Mio padre ancora una volta pensa solo a se stesso, pensa al suo divertimento, al suo piacere...Probabilmente inizierà una relazione con la tizia, sarà felice per qualche tempo e quando lei lo tradirà o lo lascerà per il prossimo idiota, lui furente vorrà andare via, trascinando con sé nelle sue follie me e Marta.
Delle sue cazzate dovevamo sempre pagare noi!
Mia madre è andata via perchè non poteva stare accanto ad un uomo simile.
Corro corro fin quando non raggiungo un bel parco verde.
Andare al parco mi calma, mi piace osservare la gente, qualcuno fa un picnic, qualche famigliola gioca con il proprio bambino, sembrano tutti cosi felici, il parco mi trasmette serenità.
Mi metto comodo su una panchina, chiudo gli occhi e cerco di ricordare mia madre, lei che mi culla, lei che mi fa sentire protetto, lei che mi regala amore immenso e mi permette d'esser fragile...

POV. FIAMMA
-Stasera inaugurano il locale di mio cugino ci andiamo?-mi domanda Carlotta, appena uscite da scuola.
-Va bene-le rispondo sorridendo.
-Posso venirci anche io?-domanda Andrea in imbarazzo.
-Certo che puoi, non devi mica chiedere il permesso a questa arpia-rido di gusto.
Carlotta mi fulmina.
-Lo faccio solo per aiutare mio cugino, ha bisogno di gente che vada al suo locale e probabilmente tu inviterai quei zoticoni dei tuoi amici del calcetto-risponde la mia migliore amica.
-A stasera-Andrea mi bacia la guancia e scappa via.
-Lo odio-borbotta Carlotta.
-Ma posso capire perchè?-le chiedo ridendo.
-Perchè Dio guardalo! E' un idiota-alza talmente tanto la voce che fa girare dei ragazzini del primo anno.
-Non mi hai convinto-continuo a ridere.
-Fiamma Fumi non so cosa tu stia elaborando, ma non è come credi-sbuffa Carlotta.
-Secondo me Andrea ti...-vengo interrotta dalla mano di Carlotta.
-Tappa quella fogna signorina Fumi-mi fulmina.
-Fiamma-una voce preoccupata mi chiama, io e Carlotta ci voltiamo e ci ritroviamo di fronte Marta.
-Hey-le sorrido.
-E' andato via?-mi chiede e immagino si riferisca a Riccardo.
Io guardo un istante Carlotta e lei cala lo sguardo, Marta ha quegli occhioni grandi che ti guardano e ti mettono in imbarazzo, non sai come dirle le cose.
-Si Marta-rispondo.
-Perchè? Cosa è successo oggi? Avete litigato ancora?-mi domanda esasperata, immagino non sia facile avere Riccardo come fratello.
-Si è scoperto in malo modo che è dislessico-dico.
-Hanno riso?-mi domanda Marta.
-Due idiote-rispondo, stringendo i pugni le risate di quelle due hanno infastidito anche me.
-Si farà sospendere, io non so davvero come fare-Marta è davvero triste.
-Hai mai pensato di far andare tuo fratello da uno psicologo? Io non dico che sia pazzo, ma credo che una bella chiacchierata con qualcuno non gli farebbe male-interviene Carlotta.
-Lo conosci da poco, anzi forse non lo conosci, ma secondo te uno come Riccardo andrebbe dallo psicologo?-chiede Marta.-Scusate ma ora vado a casa-detto questo non ci dà nemmeno il tempo di salutarla che scappa via.
-Hai ragione probabilmente non hanno una bella situazione a casa, solo che Marta affronta le cose con maturità rispetto al fratello-dice Carlotta.
Io osservo correre via Marta...
-A stasera-sorrido a Carlotta e vado via anche io.
Salgo sul motorino e faccio il solito tragitto, arrivata vicina al parco, posteggio e scendo, mi piace sedermi su una panchina per dieci minuti, stacco il cervello; lo faccio quasi ogni giorno.
Dopo una lunga giornata scolastica, andare al parco mi rilassa.
Raggiungo la mia solita panchina e resto pietrificata nel trovarci seduto Riccardo con gli occhi chiusi.
Sbatto gli occhi più volte, completamente incredula, è Riccardo Gucci quello seduto nella mia panchina.
Non so che fare...Non so se andare via o fare finta di nulla.
Rifletto qualche istante e alla fine decido di avvicinarmi.
-Sei un incubo, ti ritrovo anche qui-esordisco cosi sedendomi accanto a lui.
Lui apre gli occhi, quegli occhi che non sono ne furenti, ne arrabbiati, ma spenti.
-Che ci fai qui?-domanda sorpreso.
-Ci vengo quasi tutti i giorni dopo scuola, mi piace rilassarmi qui per 10 minuti-affermo.
Lui sorride.
-E' il tuo posto?-domanda.
Io mi sposto giusto per fargli vedere il mio nome e il mio cognome incisi sul legno.
-Avevo 14 anni quando l'ho fatto-sorrido.
-Non sei arrabbiata con me?-mi chiede.
-Dovrei in effetti, ma adesso non mi va-rispondo e prendo a guardare una coppietta innamorata che cammina mano per mano.
Riccardo osserva me, sento i suoi occhi fissi sulla mia figura.
-E se ricominciassimo?-domando all'improvviso.
-In che senso?-chiede lui sollevando un sopracciglio.
-Piacere Fiamma-gli sorrido e gli porgo la mano.
Lui osserva la mia mano e sbarra gli occhi sorpreso.
-No non sono fatt...-si alza, ma io afferro il suo polso e lo interrompo.
-Per cosa sei fatto esattamente? Ti conosco da meno di 48 ore e ti ho solo sentito dire non sono fatto per questo o per quello...Dimmi per cosa sei fatto allora-dico.
-Per stare solo-risponde e si stacca malamente dalla mia presa e io noto la sua mano con le nocche sanguinanti.-Pena?-chiede ridendo, osservandosi la mano.
-Ti piace tanto eh?-domando io alzandomi e fronteggiandolo.
-Cosa?-mi chiede.
-Fare questo, fare quello che soffre, che ha sofferto, fare l'incompreso, credere che il mondo sia arrabbiato con lui, credere di non potersi mostrare fragile di fronte agli altri-lo investo con le parole.
-Cosa ti ha fatto soffrire impavida fanciulla?-mi chiede quasi a volermi prendere in giro.
-Ha senso parlarne con te?-domando.
-Dimostrami che non ho sofferto solo io no?-ha quel sorrisetto beffardo stampato sul volto.
-Io credo che tua sorella ti adori, oggi mi ha chiesto dov'eri e appena le ho detto perchè sei scappato, si è dispiaciuta e preoccupata è corsa a casa...E tu sei qui! Dovresti essere con lei e rassicurarla-affermo.
-A me chi mi rassicura?-mi urla contro.
-Nessuno perchè tu non permetti a nessuno di avvicinarti, sai che lo sento?! Sento i mille muri che hai costruito sei una fortezze invalicabile Riccardo Gucci-dico.
Lui è di nuovo sorpreso, i suoi occhi azzurri si proiettano nei miei e sono diversi, mi guarda diversamente.
-Non puoi capire-cala lo sguardo.
-E invece forse un po' capisco è questo il problema-dico.
-Presuntuosa-afferma lui.
-Senti chi parla-scoppio a ridere.
Lui mi osserva ridere e lo trovo sorridere.
-Allora sai sorridere come gli altri, senza fare sguardi maliziosi o strafottenti, un sorriso autentico lo sai fare anche tu-affermo.
-Piacere Riccardo-mi porge la mano.
Io sorrido e la stringo, non so perchè questo aver ricominciato mi renda cosi felice...
-Stasera inaugurano il locale del cugino di Carlotta, se ti va vieni-gli lascio il volantino del locale che avevo nella tasca dei jeans e scappo via.

POV. RICCARDO
Osservo Fiamma correre via e non so cosa sento, non so come mi sento...
Non riesco a capire, che effetto lei sia in grado di farmi.
E' diversa dalle altre.
Di lei non ho ''fame'', non la desidero sessualmente...Però mi destabilizza quando mi è vicino, come poco fa quando me la sono trovata seduta accanto.
Decido di tornare a casa, apro la porta, vado in cucina dove sento vociare e trovo Marta che chiacchiera con mio padre.
-Riccardo sono stato in pensiero-esclama mio padre appena mi vede.
-Ti prego risparmiatela-sbuffo, come può far finta di nulla l'ho visto con una donna meno di due ore fa?!
Mi avvicino a mia sorella e le bacio la fronte.
-Stai bene?-mi domanda sorpresa.
-Mi ha chiamato la scuola, ho fatto fare una nota a quelle due tue compagne che hanno osato ridere-interviene mio padre.
-Si bravo-lo guardo male, mio padre non ha mai capito che per fare il padre non basta questo...
-Sei diverso-Marta mi scruta attentamente, come se volesse leggermi dentro.
-Non ho fame vado in camera-affermo.
-Non puoi sempre saltare i pasti-mi ammonisce mio padre.
-Io faccio quello che cazzo voglio, esattamente come te-detto questo gli do una pacca sulla spalla e vado in camera.
Mi butto sul letto e mi rigiro nelle mani quel volantino...
Poco dopo mi raggiunge Marta con un vassoio.
-Devi mangiare-mi ammonisce.
-Che palle che sei certe volte Marta-ridendo le do una cuscinata in faccia.
-Che ti è successo?-mi domanda.
-Perchè?-domando.
-Stai sorridendo Riccardo-Marta sorride.
Io riguardo quel volantino che ho in mano.
-Cos'è?-domanda lei.
-Inaugurano un locale nuovo-dico.
-Come mai ti interessa?-mi chiede sedendosi accanto a me.
Per un istante mi viene in mente Fiamma che ride...
-Una ragazza?-dire che mia sorella sorride a 34 anni è dire poco.
-Mi ha invitato Fiamma-sento le guance bruciare.
-Ric stai arrossendo-Marta scoppia a ridere.
-Non ci vado-accartoccio il volantino.
-Ti piace?-mi chiede sorridendo.
-No-addento il panino che mi ha portato.
-Io se fossi in te ci andrei-detto questo esce dalla mia camera.
Spinto da non so cosa entro in quel locale alle 22:00 c'è una confusione tremenda, non troverò mai Fiamma probabilmente.
-Hey Riccardo-improvvisamente Andrea mi dà una pacca sulla spalla.
Io lo guardo sorpreso.
-Non dovevo toccarti?-è intimorito da me.
-Apposto-mi sforzo di sorridere.
-Sai a chi assomigli Riccardo Gucci? Mai visto la bella e la bestia?-improvvisamente compare Fiamma, ha indosso un abitino viola, decisamente corto...E' bellissima e io sento il mio petto esplodere non so nemmeno perchè.
-Mia sorella ne va matta-rispondo.
-Allora conoscerai la scena in cui alla bestia si avvicinano gli uccellini e lui è sorpreso, ecco sembri lui-mi sorride.
-Bel complimento-sorrido e con lei non mi sforzo, la conosco da si e no 48 ore, ma lei riesce a trasmettermi qualcosa di per me indecifrato.
-Cosa mi sono persa? Voi due andate d'accordo?-domanda Carlotta.
-Per il momento-Fiamma continua a sorridermi e io sento il mio cuore uscire dalla gabbia toracica.
Io senza dire nulla mi allontano o rischio di morire...
Vado al bancone, ordino una birra e inizio a sorseggiarla.
Andrea, Carlotta e Fiamma si mettono a ballare, io li osservo, Carlotta e Andrea si spintonano, mentre Fiamma balla per sé e devo dirlo, la trovo davvero sexy...
Improvvisamente i suoi occhi si proiettano nei miei.
Mi sorride e io come una calamita la raggiungo.
-Vuoi ballare?-mi domanda.
Io non dico nulla la afferro per i fianchi e la avvicino a me.
Quando ci tocchiamo sento come una scossa elettrica attraversarmi tutto il corpo...
Il suo viso è vicino al mio, il suo profumo è ovunque...
Non cosa mi stia succedendo, Fiamma mi fa sentire strano.
E questo sentirmi strano non mi piace, improvvisamente mi stacco da lei che è incredula...
Mi avvicino ad una biondina, ballo con lei e non passa molto che la tizia mi ficca la lingua in gola.
Io e Fiamma non smettiamo di guardarci...E mentre la tizia mi bacia, leggo il labiale di Fiamma: ''Che schifo.''
Poco dopo sottobraccio insieme alla tizia esco dal locale.
Angolo autrice
Salve :)
Lo so è passato molto tempo e so che devo aggiornare altre storie (per chi mi segue da più tempo) ma giuro farò tutto, datemi tempo.
Ecco intanto questo nuovo capitolo...
Lo so è successo tanto e Riccardo sembra già ''cambiato'' e innamorato ma vi posso assicurare che è solo un illusione.
Spero vi piaccia il capitolo, lasciate qualche commento se vi va.
Nei prossimi giorni ci saranno altri aggiornamenti qui e nelle altre storie.
Come sempre grazie per la pazienza.
Tanti saluti piccola_Calliope

 

 

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Capitolo 4
*** Un tremendo disastro ***


        
Un tremendo disastro 

POV. FIAMMA
Tra me e Riccardo dopo quello scambio di battute al parco si era ''instaurato'' qualcosa, lo sentivo, credevo di averlo sentito...
E diciamo che la conferma mi era giunta nel momento in cui lui era arrivato nel locale del cugino di Carlotta, era diverso, i suoi occhi emanavano un'altra luce...
E poi avevamo ballato, stretti l'uno all'altra cosi vicini e una miriade di sensazioni mi avevano attraversato, vedevo cosi tanto in lui...
Come avevo pensato lui era esattamente come quei libri dalle tematiche complesse che tanto amavo leggere, io volevo sapere di più, volevo sapere chi era Riccardo Gucci, volevo capire la sua vita, la sua storia e perchè fosse cosi arrabbiato con il mondo.
Io volevo leggergli dentro e mentre ero tra le sue braccia, mi sentivo protetta e mai, mai con nessun ragazzo mi era capitato, la cosa irreale è proprio questa mi sento al sicuro nelle braccia del nemico, di quel ragazzo che conosco da pochissimo e che mi fa perdere la pazienza con poco.
Stiamo ancora ballando quando improvvisamente non lo sento più...Lo sento freddo, gelido infatti si distacca da me.
Io non so che dire, non so che fare, questa cosa mi lascia incredula...
Lui si allontana, ma non si siede, non torna al bancone al sorseggiare la sua birra, si mette a ballare con una biondina, una di quelle ragazzette facili che non vedono l'ora di trovare qualcuno che le conceda attenzioni...
Riccardo con lei è diverso, Riccardo con lei indossa di nuovo la maschera della strafottenza, si strusciano e non passa molta che la tizia lo bacia...
Se bacio si può chiamare, è disgustoso lo spettacolo, non azzardo ma vedo quasi le tonsille del signor Gucci.
Lui mi fissa i suoi occhi azzurri non si staccano da me e che senso ha questo? Vuole che io mi infuri? L'unica cosa che riesco a fare è sussurrare un che schifo e allontanarmi, afferrare il mio cappottino e uscire fuori.
Mi siedo su un muretto e cerco di capire cosa è appena successo, cosa io ho provato e perchè ho provato quelle stranissime sensazioni.
-Non è il ragazzo che fa per te-Andrea si siede accanto a me.
-Che fa qui?-domando, sorvolando sulla sua affermazione.
-E' tardi e non sono sereno nel sapere la mia migliore amica in minigonna fuori da un locale,sola-afferma il biondo, sorridendo gli carezzo il viso, è cosi dolce.
-E Carlotta?-mi allarmo, anche lei era sola adesso che io e Andrea ci eravamo allontanati.
-L'ho lasciata in buone mani-Andrea continua a sorridermi e mi sorprendo sempre di più della sua immensa dolcezza, dice di non tollerare Carlotta eppure, si occupa anche di lei.
-Non la odi cosi tanto-scoppio a ridere.
-Non fare la furba, non cambiare discorso-mi ammonisce il mio migliore amico.
-Non è successo nulla Andre-gli sorrido, come a volerlo rassicurare eppure io mi sento scombussolata, io ho sentito qualcosa...Non so dire cosa, non riesco a spiegare esattamente la sensazione, però era qualcosa, qualcosa di forte, qualcosa di mai provato in vita mia.
-Ti conosco da una vita e non me la bevo-afferma.
-Ci siamo incontrati oggi pomeriggio...Abbiamo parlato ed è scattato qualcosa, un tacito accordo, non so cosa, abbiamo deciso di ricominciare e io ero felice Andrea, non so perchè...-sbuffo.
-Ti piace?-mi domanda.
-Lui è lontano anni luce dal mio prototipo di ragazzo e poi hai visto che atteggiamento, balla con me e poi va via in quel modo-continuo a sbuffare.
-Gelosa?-domanda ancora.
-No Andre-affermo e non mento non sono assolutamente gelosa, come potrei essere gelosa di uno conosciuto appena?!
-E perchè hai messo su il broncio?-mi chiede.
-Ma per niente, lo sai sono scema, io e la mia tendenza a voler salvare il mondo-sorrido e mi sollevo.-Rientriamo?-gli porgo la mano, non voglio più parlare di questa cosa, Riccardo Gucci si faccia la sua vita che io continuo con la mia.
Lui sorridendo l'afferra e rientriamo nel locale.
Proprio di fronte alla porta ci scontriamo con Riccardo e la sua fiamma.
Non diciamo una parola, ci guardiamo e basta...
E io credo di riuscire a trasmettergli tutto la mia disapprovazione con uno sguardo, tant'è che lui abbassa il suo.
Ma poi sento una mano afferrare il mio polso, alzo lo sguardo è lui.
-Volevi essere tu quella che usciva con me stasera da qui?-chiede ridendo Riccardo Gucci e quel passo in avanti che avevamo fatto, viene spazzato via in un secondo, è tornato il bulleto di due giorni fa.
-Ma lasciami stare-mi stacco malamente da lui e raggiungo Carlotta.
-Che è successo?-mi domanda lei appena le sono accanto.
-Nulla-sbotto.
-E sei nervosa per cosa?-mi domanda.
-Per nulla-sbuffo.
-Quel ragazzo lo devi lasciar perdere me lo prometti?-mi domanda.
-Lotta ma dai-continuo a sbuffare.
-Non chiamarmi Lotta e cerca d'esser seria, non è un ragazzo che fa per te-mi ammonisce.
-Tutti con questa storia, ma chi lo calcola Riccardo Gucci?-rispondo acida.
-Per una volta Carlotta ha perfettamente ragione, ti prego Fiamma non metterti nei casini, ti farebbe solo soffrire-Andrea dà manforte a Carlotta.
-Mi vedi innamorata forse o particolarmente interessata?-domando.
-Ti vediamo stranamente nervosa...E lui è andato via con un altra dopo aver ballato con te-insiste Carlotta.
-Voglio andare a casa e che non se ne parli più-riprendo a sbuffare.

POV. RICCARDO
Arriviamo a casa della biondina, che mi ha ripetuto forse 10 volte il suo nome ma io non riesco a memorizzarlo...Mi capita spesso con le ragazze che conosco in queste modo...Mica posso ricordare i nomi di ogni singola scopata, a volte non ricordo nemmeno il loro volto.
Sono irrequieto, ho in mente Fiamma e non so perchè.
Si ok abbiamo ballato, si ok era bella, forse molto bella, ma io devo smettere, smettere di pensare a lei, è una ragazza come tutte le altre, anzi anche meno delle altre io non ho intenzione di andare a letto con lei.
-Senti ma mica è difficile il mio nome-sbuffa la biondina.
-Alessia?-domando.
-Giorgia mi chiamo Giorgia-è più acida di un limone.
-Senti non farmi passare la voglia di scopare con questi convenevoli del cazzo-catturo le sue labbra.
-Voglia di scopare?-lei si stacca da me.
-Credevi forse che domani ti avrei sposato?-le chiedo ridendo.
-Potresti essere meno volgare-sbuffa.
-Senti hai rotto, si conclude qualcosa o torno al locale e cerco qualcuno di più predisposto di te?-domando.
-Perchè sei venuto da me? Stavi ballando con quella con il vestito viola prima ti ho visto sai-la bionda si siede sul divano.
-Vogliamo fare conoscenza?-chiedo ridendo.-Amore fino a mezz'ora fa nel mio locale ti strusciavi contro il mio...-mi tappa la bocca.
-Sei disgustoso-sbuffa.
-Vado via?-domando, mi ero stancato, io volevo solo una cosa, non volevo di certo fare due chiacchiere con lei.
Lei scoppia a ridere, questa è pazza...
-Forse è meglio-mi dirigo verso il portone.
-Sei venuto da me perchè una come lei non ti vorrà mai...Povero cucciolo-Giorgia mi sorride malefica.
-Io riesco ad avere chi voglio-affermo.
-Sei cosi presuntuoso, volgarotto e forse anche ignorante che lei ti disprezza, lei non ti stimerà e questo ammettilo ti distrugge-dice.
-Non voglio avere la stima delle troiette che mi scopo-affermo.
-Non sei stato con lei-Giorgia ride di gusto e io lo sto odiando.
-Adesso nemmeno con te tesoro-detto questo esco da casa sua...
Salgo sul mio motorino e sfreccio via.
Passo di nuovo di fronte al locale, potrei entrare ma il mio umore non è dei migliori quindi torno a casa.
Raggiungo la mia camera mi libero della camicia e dei jeans, mi butto sul letto e afferro il mio album di quando ero bambino, inizio a sfogliare quelle fotografie in cui ero felice, in cui c'era mia madre...
In cui non disprezzavo mio padre.
E come sempre le lacrime prendono a rigarmi il viso.
Improvvisamente sento la porta aprirsi.
-Sei con una ragazza?-sento la vocetta di mia sorella.
Mi asciugo le lacrime.
-No-rispondo.
Lei si avvicina, accende la bajour e vede il mio volto...Vede i miei occhi, probabilmente rossi.
-Ric-si accoccola accanto a me.
-Marta mi manca la mamma-dico, so che lei non vuole sentirne parlare, lei ha imparato a disprezzarla grazie a mio padre, ma a me questo succede...E lei è mia sorella, io voglio sfogarmi con lei.
-Parlami di lei-mi carezza la mano.
-Io non ricordo moltissimo avevo solo 3 anni quando lei è andata via, ricordo però la sua voce ed è uguale alla tua, ricordo la ninna nanna che mi cantava ogni notte...Ricordo il suo volto dolce e come mi sentivo felice io a stare tra le sue braccia-riprendo a piangere.
-Perchè non è mai tornata?-domanda lei.
-Non lo so, vorrei saperlo, vorrei capire, ma non lo so Marta, so solo che io vorrei tanto che ci fosse, vorrei poter essere come gli altri invece non ci riesco e sono un disastro un tremendo disastro in tutto-le lacrime sono ormai incontrollate, odio piangere, mi sento cosi fragile.
Marta mi osserva, mi asciuga il viso e mi stringe a se.
-Tu sei come gli altri, aspetti solo che qualcuno scali quel muro che tu con tanta cura hai costruito e si goda la magnifica persona che nascondi-non so perchè ma penso a Fiamma.
-Non credo qualcuno lo voglia fare-ripenso alle parole di quella Giorgia, al fatto che una come Fiamma non possa mai stimare uno come me, alla fine io merito accanto ragazze come quella Giorgia, ragazze facili che si limitano a guardare l'involucro.
-E se non lo farà nessuno, ci sono io per te e ci sarò per sempre-Marta inizia a singhiozzare.
-Siamo due scemi, piangiamo sempre-scoppiamo a ridere insieme fra le lacrime.-Sei il mio angioletto e ti difenderò per sempre-le bacio la fronte.
-Adesso dormi piccolo principe-Marta prende l'album e lo ripone al suo posto, mi rimbocca le coperte e mi bacia la fronte...
Mi giro ancora per un po', ma alla fine riesco ad addormentarmi.

POV. CARLOTTA
Come ogni mattina, accomodata sulla mia vespa, attendo l'arrivo di Fiamma.
Faccio un giro su facebook con il cellulare...Come sempre lei riesce ad essere in ritardo.
Improvvisamente accanto a me posteggia il suo motorino Andrea, si toglie il casco e i suoi occhioni azzurri mi fissano.
Io e Andrea non ci salutiamo, ci tolleriamo giusto perchè entrambi vogliamo molto bene a Fiamma.
Eppure una notte della scorsa estate era tutto diverso, oh almeno è stato diverso quella notte, perchè è vero io e Andrea non ci sopportiamo da una vita...Ma quella notte...Quella notte è stato tutto diverso.
''Io, Fiamma, Andrea e mio cugino eravamo partiti per Capri, avevamo deciso di concederci questa bella vacanza, dopo un intenso anno scolastico...
Avevamo preso un appartamentino tutti insieme, per quella settimana di relax.
Quella notte faceva decisamente caldo e anche a causa delle fastidiose zanzare io non riuscivo a dormire...
Mi volto verso Fiamma e lei dorme beata, figuriamoci, Fiamma adora dormire.
Decido di alzarmi e uscire sul balcone, magari lì un po' d'arietta c'è.
Mi affaccio e vedo uscire di casa Andrea, dirigersi verso la spiaggia e farsi un bagno...
Rientro infilo il costume e il pareo e lo raggiungo, si ok non ci sopportiamo ma credo che lui abbia avuto un ottima idea, un bel bagno notturno può di certo essere d'aiuto con questa calura.
Lui esce dall'acqua e mi raggiunge.
-Che fai qui?-domanda acido come sempre.
-Sento caldo e per una volta tu hai avuto un ottima idea-dico togliendomi il pareo pronta a fare il bagno.
-La spiaggia è cosi grande perchè venire proprio qui dove ci sono io?-chiede ancora.
-Posso andare via-in realtà non volevo che mi cacciasse, non mi è mai piaciuta la spiaggia di notte, non volevo restarci da sola.
-No resta-sbuffa.
Io allora getto il pareo per terra e mi getto in acqua.
Ho come l'impressione che Andrea mi stia fissando, ma non ho la certezza poiché è abbastanza buio.
Esco dall'acqua e lo raggiungo.
-Rinfrescata?-chiede.
-Decisamente-rispondo.
C'è uno strano imbarazzo tra me e Andrea...
Non so dovuto a cosa, forse al fatto che siamo soli ed è una cosa mai capitata.
Anche questo silenzio è strano io e lui passiamo il nostro tempo ad insultarci.
-Una bella vacanza no?-domanda Andrea, è imbarazzato, lo sento, sorrido ad immaginare le sue guance rosse, gli capita quando è a disagio.
-Divertente si-sorrido.
-E io e te ci stiamo comportando bene-continua.
-Ci stiamo insultando poco-continuo a sorridere.
-Strano no?-domanda.
-Dove vuoi andare a parare?-chiedo.
-A nulla, non penserai mica di piacermi?-chiede e poi scoppia a ridere, Andrea ha una bella voce e anche una bella risata melodiosa, l'ho sempre pensato, oltre all'aver pensato che sia proprio bello.
-Tu pensi di piacere a me?-domando.
-Ogni tanto si-risponde e non ride più, è serio.
-Ma guarda che presuntuoso-sbuffo.
-Non c'è niente di male, ogni tanto mi piaci anche tu-mi sembra quasi di sentirlo sorridere, la sua rivelazione mi spiazza, ogni tanto gli piaccio.
-E che ti piace?-domando stupefatto.
-Lotta non montarti-mi spintona.
-Non chiamarmi Lotta o ti faccio mangiare la sabbia-sbuffo.
-Provaci-ride di gusto.
Io ho un brutto vizio cedo con facilità alle provocazioni ed ecco che mi scaravento su di lui con l'intento di fargli mangiare la sabbia, ma ecco non va proprio cosi, Andrea ribalta la situazione e mi è sopra...
Il mio cuore batte all'impazzata e non ho il tempo di pensare altro che le mie labbra sono sulle sue, ci baciamo per qualche istante finchè io mi stacco da lui e scappo via.''
-A che pensi?-mi domanda Fiamma.
Persa nei miei pensieri non mi ero nemmeno accorta dell'arrivo della mia migliore amica...Fiamma non ha mai saputo nulla di quel bacio, almeno dalla mia bocca...Ma credo che anche Andrea non gli abbia detto niente, poiché conoscendo Fiamma avrebbe dato di matto.
-Siamo pensierose oggi-mi sorride.
-Andrea?-domando.
-Pensi ad Andrea?-fa uno sguardo malizioso.
-No era qui-dico.
-Penso sia entrato, tanto non vi cagate-ride di gusto.
-Andiamo va-prendo lo zaino e mi avvio anche io verso il cancello.
Io e Andrea non ne abbiamo parlato più di quel bacio, chissà se ogni tanto ci pensa e chissà cosa ha pensato nei momenti a seguire, io non sono riuscita a chiudere occhio quella notte, in realtà nemmeno nelle notti a seguire...Però ecco non credo che io e Andrea funzioneremmo come coppia, siamo incompatibili.

POV. FIAMMA
Carlotta è strana.
L'ho trovata assorta nei pensieri e non nego che le capiti spesso, sono convinta che c'è qualcosa che mi nasconde...Dovrei solo capire cosa.
-Tu mi nascondi qualcosa-affermo.
-Ma la smetti, il tuo Riccardino?-mi domanda...Furba vuole cambiare discorso.
-Furba la mia amica-dico.
-Hai studiato storia?-mi chiede.
-Il tuo comportamento mi conferma che tu mi stai nascondendo qualcosa-le dico.
Lei non dice più nulla e come un razzo entra in classe, prima o poi dovrò scoprire il suo segreto e sono convinta che riguardi Andrea.
Io appena entro, proprio come ieri sera al locale mi scontro con Riccardo.
Lui non mi fa passare.
-Posso?-domando acida.
-Sei arrabbiata con me?-mi chiede...Il suo sguardo è cosi tenero, quando guarda me è cosi diverso o forse sono io a vederlo cosi per una strana ragione.
-Ti interessa?-mi ostino a fare l'acida, non posso cascarci.
-Fiamma non sono uno facile da gestire, sono forse il più complicato di questa terra, hai ragione, lascia perdere-si sposta per farmi passare.
Io lo guardo un altro istante e raggiungo il mio posto, non so perchè ma non riesco a dirgli altro...
Vorrei dirgli che non sono arrabbiata con lui...Ma non ci riesco.
-Che vi siete detti?-mi domanda Carlotta.
-Niente di importante-affermo.
Sento gli occhi di Andrea fissi su di me.
-Hey guys-sento quella voce stridula che può appartenere solo ad una persona.
-Non me lo dire ti prego-sbuffo.
-E' tornata Lorena-Carlotta alza gli occhi al cielo.
Mi ero illusa che l'avessero rapita gli alieni...
Lorena Giovanelli.
Miss popolarità, figlia di uno degli avvocati più influenti di Roma, soldi a palate, che l'hanno fatta crescere più viziata che altro.
Odiata da tutti ma stimata da molti per convenienza, è il desiderio nascosto di ogni ragazzo presente nel nostro liceo, perfino Andrea, nel secondo superiore si era preso una mega cotta per la strega...
Poi grazie a Dio io l'avevo fatto rinsavire.
-Oh tesorini-si ferma di fronte al nostro banco.
-Andata bene le vacanze?-le domando sarcastica, lei sa perfettamente quanto la odi, non è solo viziata ma anche stronza, il mio ex ragazzo è il suo attuale ragazzo, ha fatto di tutto per rubarmelo.
-Da Dio io e Joseph ci siamo fatti un tatuaggio di coppia-mi mostra il suo polso in cui c'è scritto ''Queen'' con su una coroncina.
-Oh ma che teneri e lui cosa si è scritto?-domando.
-King ovvio no?-domanda con quella vocetta cosi fastidiosa.
-Oh si il re dei coglioni-sbotto io.
-Fiamma dai-Carlotta cerca di calmarmi.
Improvvisamente vedo gli occhi di Lorena illuminarsi...
Non sta però fissando me ma qualcosa dietro di me...
Qualcuno...
-E tu chi sei?-domanda la strega.
Mi volto e nemmeno a dirlo vedo le sue viscide manine con lo smalto rosa da barbie sul petto di Riccardo e lui sembra gradire anche la cosa.
-Ovvio no?-domando a Carlotta.
-Riccardo Gucci-Riccardo le sorride.
-Dio li fa e poi li accoppia lui coglione e lei mignotta-afferma ridendo Carlotta.
Sia io che Andrea ridiamo di gusto.
-Mi hai dato del coglione?-domanda Riccardo.
-Non credo si riferisca a te in questo particolare frangente quanto al suo attuale ragazzo-gli sorrido malefica.
-Particolare frangente?-domanda Riccardo alzando un sopracciglio.
-Si significa che solitamente anche tu sei un coglione, ma in questo particolare frangente ci riferiamo ad un altro-sbotto.
-Riccardo, io sono Lorena, non prestare attenzione a lei...Le dà soltanto fastidio che il suo ragazzo abbia preferito me a lei-interviene quella bionda mononeurone.
-Il suo ragazzo?-domanda sorpreso Riccardo.
-Attuale mio ragazzo-sorride Lorena.
-Lotta mi faccio un giro che è meglio-sbotto.
Ed esco dalla classe, spero che la professoressa non arrivi...In tutti i casi Carlotta saprà cosa dire, ho bisogno di sbollire, detesto Lorena.
Vado a sedermi sulle scale d'emergenza.
Poco dopo qualcuno si siede accanto a me ed è Riccardo.
-Sei qui per quale motivo?-domando acidissima.
-Sei stata molto male?-mi chiede.
-Riccardo perchè ti importa? No dimmi ha un senso che io te lo dica?-sono acida, lo riconosco ma parlare di Giuseppe e non di Joseph come lo chiama quella, mi innervosisco.
-Lorena è una ragazza cosi...-lo interrompo.
-Frivola, ma tranquillo non voglio che tu sia d'accordo, figuriamoci-sbuffo.
-Il tuo ex ragazzo non sa che si è perso-Riccardo mi sorride.
-Lo sai che lo fai solo con me?!-affermo.
-Cosa?-domanda lui.
-Sorridere cosi, poco fa hai sorriso a Lorena, ieri sera hai sorriso a quella tizia ma non è lo stesso sorriso-rispondo.-E comunque che ne sai che si è perso? Non mi conosci-affermo.
-Te lo dice uno che è uscito con tante ragazze, con tante ragazze come Lorena, si non ti conosco, ma so che sei diversa-dice.
-Perchè mi sei venuto a consolare?-gli chiedo.
-Non ti sto consolando, ti sto solo dicendo ciò che penso-mi dice.-Basta cosi poco per consolarti? Una frase di quel tipo uscita dalla mia bocca?-mi chiede.
-Mi ha lasciato il giorno del mio 18° compleanno-dico.
Lui ride.
-Ti fa ridere?-io mi innervosisco ancor di più, mi alzo e cerco di andar via, che ci parlo a fare con uno cosi?!
-Non fa ridere quello che ti ha fatto, ma la sua poca delicatezza nel farlo-dice.
-Tu avresti fatto diversamente?-chiedo.
-Io non avrei fatto perchè come ti ho detto non sono fatto per le relazioni-mi risponde.
-Ma chi te le fa credere?-chiedo io.
-Non provare a psicanalizzarmi e non credere che tu per me sia diversa...Non illuderti della storia dei sorrisi, so fingere. Sono venuto qui senza un reale motivo e mi pento anche di averlo fatto-afferma alzandosi.
-Io mi pento di perder tempo a sentire uno come te! Sei uno stronzo Riccardo-detto questo lo lascio lì.
Probabilmente uno come lui non lo capirò mai, quindi meglio non ostinarsi a leggere questo libro.
Angolo autrice
Salve :)
Ecco il nuovo capitolo...
Sappiamo qualcosina in più riguardo Lotta e Andrea.
E si scopre anche qualcosa sul passato di Fiamma.
Coumque ci tengo a comunicarvi che far andare d'accordo Riccardo e Fiamma sarà un parto ahahahaah.
Spero che il capitolo vi piaccia, ringrazio chi ha recensito finora e chi continua a farlo i vostri pareri per me sono fondamentali.
Tanti saluti piccola_Calliope

 

 

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Capitolo 5
*** Elettricità ***


                                  
Due matti non fanno uno sano, alle volte però sono bravi a tenersi la mano
Coez - Chiama Me

Elettricità
POV. RICCARDO
Non so nemmeno perchè ho raggiunto Fiamma, non so perchè mi sono seduto accanto a lei, non so perchè io non riesco a starle lontano! Proprio non riesco a capirlo, Fiamma per me non è nessuno!
Fiamma apre la porta della classe entra e io dietro di lei...
-Ho fatto l'appello da più di cinque minuti, posso sapere dove eravate?-ci domanda la professoressa di letteratura.
-Mi scusi professoressa, io ero al bagno, non mi sento molto bene-risponde Fiamma, tornando al suo posto.
-Lei Gucci?-mi chiede.
-Mi facevo i cazzi miei-le sorrido, a causa sua sono stato umiliato ieri, con lei mi comporterò sempre peggio.
-Gucci non inizi cosi la prego, volevo scusarmi per l'accaduto ieri-mi dice.
-Accetto le scuse, ma sappia che non leggerò mai più!-affermo.
-Iniziamo la lezione-la professoressa mi sorride.
Secondo lei basta un sorriso e delle scuse per tenermi buono? Non ha capito nulla purtroppo.
Io invece di uscire il libro e seguire come fanno tutti, prendo il mio cellulare e inizio a giocare ad uno sciocchissimo gioco di bolle, con la suoneria, pronto a disturbare tutti.
-Gucci potrebbe posare il telefono?-domanda la professoressa con fin troppa cortesia, si vede che vuole tenermi buono.
-La lezione mi annoia-le sorrido.
-Dai Riccardo-sussurra Andrea accanto a me.
-Ma cosa vuoi che capisca?-sbotta Fiamma.
Io la fulmino con lo sguardo, odio i suoi giudizi sparati a zero su di me.
-Ragazzi vi prego, cerchiamo di avere una serena lezione-interviene la professoressa.
-Professoressa ma come? La nostra classe non dico che era una dei migliori dell'istituto, ma tutti seguivamo, andavamo discretamente bene, da quando Gucci è qui, questo non è più possibile-Fiamma è furiosa.
-Povera secchiona-rido di gusto.
-Sei un idiota! E ti disprezzo, ti disprezzo con tutto il cuore Riccardo!-Fiamma proietta i suoi occhi nei miei e sento le sue parole investirmi, è come se mi schiaffeggiasse.
-Fiamma calmati ti prego-la ammonisce l'insegnante.
-Posso andare in bagno?-domanda.
-Va bene va' pure-la professoressa le sorride.
Lei è rossa in viso, nervosa, io le faccio letteralmente perdere la pazienza.
-Carlotta va' con lei-la professoressa richiama Carlotta.
Che si alza regalandomi uno sguardo truce.
-Gucci possiamo iniziare?-mi domanda.
Io poso il telefono e poggio il libro sul banco.
-Fiamma non lo merita-mi dice Andrea.
-Cosa non merita?-domando.
-Che tu la tratti cosi-dice.
-Io tratto tutti cosi-dico io.
-Sbagli-afferma.
-Non voglio amici, quindi fatti i cazzi tuoi-lo fulmino, odio chi vuole intromettersi, già la sua amichetta mi ha stufato abbastanza.
-Professoressa posso sedermi al primo banco visto che è libero?-domanda Andrea.
-Per qualche motivo?-domanda la prof.
-Gucci non mi fa seguire-dice.
-L'avevo capito subito che eri un coglione-trattengo le risate.
-Il coglione tra i due sei tu-mi dà una pacca sulla spalla e va a sistemarsi al primo banco.
Io intanto mi metto ad elaborare la mia vendetta per la dolce Fiamma.

POV. FIAMMA
Apro la porta del bagno letteralmente furiosa, quel ragazzo è odioso, facilmente detestabile.
-Hey-Carlotta entra appresso a me.
-Lo detesto-sbotto.
-Non devi considerarlo Fiamma-ripete per la millesima volta Carlotta.
-Sempre a ripetere la stessa cosa? Si ok-sbuffo.
-Ha un cattiva influenza su di te-afferma.
-Lotta che sei venuta a fare qui?-domando acida, sono troppo nervosa, non posso sentire anche lei adesso.
-Voglio che ti tranquillizzi-mi dice.
-Fammi sbollire qualche minuto da sola-affermo.
-Ma cosa devi sbollire?-domanda.
-Cosa devo sbollire?-domando alzando notevolmente la voce.-Devo sbollire l'esistenza di Riccardo Gucci!-stringo i pugni nervosa.
-Noi altri riusciamo a sopportarlo, tu perchè no?-mi chiede.
-Lotta cosi non riesco di certo a sbollire-dico.
-Fiamma tu devi stare lontana da lui e considerarlo il meno possibile-mi dice ancora.
-Lotta sono stanca di sentire questa storia, potrò anche cavarmela da sola no?-domando.
-Non puoi salvare lui-mi dice.
-Salvarlo da cosa?-chiedo ridendo.
-Per una stranissima ragione sei attratta da lui, ma lui non fa per te...Fiamma interessarsi ad uno come lui è come correre con una Ferrari contro un muro, rischi di farti davvero male-mi dice carezzandomi una spalla.
-Io non...-mi interrompe.
-Ti arrabbi troppo per farmi davvero credere che non ti importi nulla-dice, in effetti lei mi conosce bene e io forse mi ostino a credere che non mi interessi, la realtà dei fatti è che Riccardo Gucci mi attrae per una stranissima ragione si.
-Starò attenta-le sorrido, per rassicurarla.
-Quindi adesso torniamo in classe e non cagarlo ti prego-quasi mi supplica la mia migliore amica.
-Ok-le sorrido di nuovo.
Torniamo in classe e noto che Andrea l'ha lasciato solo nel banco.
Gli do un pizzicotto sulla spalla.
-Che è successo?-domando ad Andrea.
-Nulla-mi sorride.
-Ti sei calmata?-mi sussurra Riccardo al orecchio.
Io scaccio il suo viso via come si fa con una mosca e mi metto a prendere appunti.
-Brava tesoro-Carlotta mi fa l'occhiolino.
Seguo quella lezione tesa come una corda di violino...
Non vedo l'ora che arrivi la ricreazione per scendere in cortile e prendere un po' d'aria.
-Che ne dici se stasera dormi da me?-mi domanda Carlotta.
-Oggi torna Gianmarco-le dico.
-Tuo fratello?-domanda.
-E chi sennò?-le sorrido.
Si ho un fratello,un affascinante geometra 35enne sposato con Eloisa, loro da due anni vivono a Torino, ma finalmente mio fratello ha ottenuto il trasferimento e torna a casa, mi fa piacere averlo di nuovo intorno, io e mio fratello per lo più litighiamo sarà la grande differenza d'età, ma ci vogliamo molto bene, lui certe volte è anche più protettivo di mio padre e sono felice di potermi confrontare anche con lui, mi era mancato in quei due anni.
Finalmente suona la campanella della ricreazione.
-Dio non vedevo l'ora-esclamo.
-Ci facciamo un giro in cortile?-domanda Andrea sorridendo.
-Se ci sei tu io non vengo-sbuffa Carlotta.
-Ma smettila-Andrea la spintona e vedo le guance della mia migliore amica tingersi di rosso, quei due non me l'hanno mai raccontata giusta.
-Andiamo su-sorrido ad entrambi e finalmente ci dirigiamo fuori dalla classe.
L'odioso Gucci resta al suo banco seduto.

POV. RICCARDO
Aspetto che tutti escano dalla classe per mettere in atto la mia vendetta, afferro i quaderni di Fiamma e in ogni pagina lascio una dolce dedica, si quella ragazzina impertinente avrà davvero una dolce sorpresa.
Prima che la ricreazione si concluda scendo anche io in cortile, ho un assoluto bisogno di una sigaretta si avvicina a me Lorena, quella che ha rubato il ragazzo a Fiamma.
-La signorina Fiamma non ti sta molto simpatica-mi sorride.
-Nemmeno a te immagino-ricambio il suo sorriso.
-Si è sempre sentita un gradino sopra gli altri, la tollerano solo quegli idioti dei suoi amici-mi dice.
-Tu le hai fregato il ragazzo-affermo.
-Non ho fregato nulla Joseph ha capito chi era il meglio tra le due-sorride soddisfatta.
-Tu non ti senti un gradino sopra gli altri?-domando.
-Dipende chi ho di fronte-mi carezza il petto.
-Joseph sarebbe felice?-le domando osservando le sue mani.
-Sei intrigante, non capisco perchè Fiamma si ostini a trattarti male-dice.
-L'hai detto tu, lei si sente superiore-affermo.
Lei scoppia a ridere.
Lorena è davvero una bella ragazza, la classica bionda, dal bel sorriso e dal bel culo che sa d'essere attraente.
-Fiamma non ha mai capito nulla di uomini-sorride.
-Sarà-getto il mozzone per terra.-Ci vediamo in classe-metto le sue mani apposto.
-Ti freni perchè ho un ragazzo?-mi chiede.
Questa volta sono io a scoppiare a ridere.
-Secondo te mi freno perchè hai un ragazzo? Non mi frega nulla del tuo Joseph, Lorena quando vuoi-le faccio l'occhiolino, lei sorride e io torno in classe.
Non posso mica perdermi lo spettacolo, Fiamma che darà di matto.
Entrato in classe trovo Fiamma che scherza con Carlotta, quasi quasi mi dispiace farla innervosire, ma poi penso a quel suo ti disprezzo e qualsiasi senso di colpa sparisce.
-Andrea torna seduto accanto a me dai, non rompo più-dico.
-Siamo sicuri?-domanda il biondo.
-Sicuri-sorrido e mentre lo faccio guardo Fiamma.
Lei si indispone e si gira.
-Che faccia tosta-borbotta Carlotta.
-Carlotta qualcosa non va?-domando.
-Se hai sentito non hai bisogno che io ripeta-afferma acida.
Io rido di gusto.
-Che diavolo avrà da ridere-questa volta è Fiamma che borbotta.
Entra la professoressa di matematica.
-Gucci finalmente ho l'onore di vederla a lezione anche dopo la ricreazione-afferma.
-Non vedevo l'ora di seguire la sua lezione oggi-sorrido.
-Ci credo ben poco-afferma lei.
Questa donna è l'unica professoressa che ho conosciuto, che mi ha suscitato un minimo di simpatia, schietta e diretta, non come quella di letteratura, quella è una falsa.
-Qualche problema con gli esercizi?-domanda aprendo il registro.
-Si prof ho ho avuto qualche problema in uno-dice Fiamma.
-Portami il quaderno su-dice la prof.
Io sorrido di gusto.
Fiamma afferra il quaderno e si dirige verso la cattedra.
-Ma cosa hai tanto da sorridere?-mi domanda Andrea.
-No niente-affermo.
Fiamma apre il quaderno e sbianca.
-Fiamma ma che significa?-domanda l'insegnante incredula.
-Io non ho fatto nulla-a Fiamma esce una vocetta stridula, dovuta di sicuro al nervosismo.
-Io controllerei anche il quaderno di letteratura-sorrido a Fiamma.
-Sei stato tu!-mi fulmina.
Torna verso il banco afferrando il quaderno rosso di letteratura e aprendolo.
-Tu sei...-sbatte un pugno sul mio banco.
Io mi sollevo e fronteggio il suo sguardo.
-Sono? Esprimiti-le sorrido.
-Fiamma ti prego calmati-interviene l'insegnante.
-Sei un coglione-mi spintona.
Io afferro le sue mani e le blocco.
-Non toccarmi ragazzina-la fulmino.
-Ma chi ti credi d'essere? Chi sei eh?-Fiamma alza notevolmente la voce.
-Ragazzi-l'insegnante ci ammonisce.
-Arrivi qui e vuoi comandare? Ma chi sei eh? Chi pensi d'essere ? Non vali niente Riccardo Gucci! Niente!-Fiamma ha gli occhi iniettati di rabbia.
-Ti sbatterei contro il muro te lo giuro!-le urlo contro.
-Dai smettetela-si mette in mezzo Andrea.
-Si picchia una donna! Ti fa onore Riccardo Gucci! Mostra ulteriormente che schifo sei-continua a urlare.
Io spingo Andrea e le sono di fronte.
-Non devi provocarmi-dico ad un centimetro del suo volto.
-Fuori entrambi ora!-urla la professoressa.
-Professoressa-Fiamma la chiama con tono supplichevole.
-Fiamma hai esagerato anche tu! Fuori-ci indica la porta.
Fiamma mi spinge ed esce prima di me dalla classe.
-Domani voglio che suo padre venga qui Gucci!-mi ammonisce la professoressa prima che io mi chiuda la porta alle spalle.

POV. FIAMMA
Non do nemmeno il tempo di uscire a Riccardo che riprendo a spintonarlo!
-Sei un coglione Riccardo, un coglione!-sono furiosa.
Ha preso i miei quaderni e in ogni pagina ha scritto ''Sei una stronza''.
Non ha saltato nemmeno una pagina.
-Non devi toccarmi-mi blocca nuovamente le mani.
-Non devi toccarmi, non devi parlarmi, non devi giudicarmi, cosa si può fare con te? Cosa? Non posso nemmeno ignorarti perchè tu non ti fai ignorare-urlo esasperata. Tre giorni,era tre giorni che conoscevo questo ragazzo e mi aveva già esasperato.
Lui mi lascia i polsi e si siede su un gradino.
-Perchè adesso non rispondi eh?-domando.
-Sei solo una ragazzina-sbuffa.
Io mi avvicino e lo tiro dalla maglia.
-Tu invece chi sei?-domando.
-Un caso perso-sorride amareggiato.
In questo secondo ho appena capito cosa mi attrae paurosamente di Riccardo Gucci, questo! Questo suo credere di non meritare nulla, di non meritare amore...E' come un cucciolo ferito che ha paura di stare male ancora e allora usa gli artigli.
-Perchè fai cosi?Perchè non ti fai avvicinare? Non tutti vogliono farti del male-dico.
Lui mi guarda interdetto.
-Vuoi forse capirmi tu? Non faccio per te-sorride.
-Perchè non provi?-chiedo.
-A fare cosa? A fidarmi degli altri? No grazie sto bene cosi-afferma.
-Tra me e te sarà sempre cosi?-domando.
Lo vedo riflettere qualche istante.
-Tendenzialmente mi stai terribilmente sul cazzo, ti trovo viziata e antipatica...Però...Niente lascia perdere-scende le scale e mi lascia lì interdetta.
Cos'era quel però? Cos'è il però?
Mi siedo io sul gradino in cui pochi minuti fa c'era lui.
Due secondi dopo mi raggiunge Andrea e si siede accanto a me.
-Che è successo? Dov'è?-chiede.
-E' andato in cortile credo-rispondo.
-Che pensi?-mi domanda Andrea.
Io sbuffo.
Mi volto verso Andrea e mi sorride.
-Ti piace parecchio secondo me-afferma.
-E tu sorridi?-chiedo.
-Si perchè secondo me tu piaci a lui-dice con noncuranza.
-Ma come fino a stamattina dovevo stargli lontano e bla bla...-dico.
-Non ti ho detto mica che puoi avvicinarti, però c'è qualcosa tra di voi...
Elettricità-afferma.
-Andrea che cazzate dici-alzo gli occhi al cielo.
-Sul nostro banco ha scritto il tuo nome Fiamma-dice.
-Cosa?-domando sorpresa.
-Ti ha pensato se l'ha scritto non credi?-chiede sorridendo il mio migliore amico.
-Andrea dai smettila-sbuffo.
-Riccardo è un gran casino ma tu non sei da meno eh-afferma ridendo.
-Pure ridi?-gli do un pugnetto sulla spalla.
-Io penso che con due casini cosi c'è da ridere-continua a ridere.
-Che mi nascondete tu e Carlotta?-chiedo all'improvviso.
Andrea smette di ridere e si immobilizza.
-Devo tornare in classe-si rialza.
Io afferro la sua mano.
-Andrea io devo sapere-proietto i miei occhi nei suoi.
-Non pensi che Gucci con immensa dedizione si sia messo a scrivere che sei stronza nei tuoi quaderni?-riprende a ridere.
-Fai come Carlotta, cambi discorso, non sono sciocca-dico.
-Lascia perdere ti prego-mi carezza la guancia.
-Perchè non posso saperlo?-domando.
-Abbracciami e basta-Andrea mi attira verso il suo corpo.
-Ti voglio bene-lo stringo forte forte a me.
-Che scenetta disgustosa-sento la fastidiosa voce di Gucci dietro di noi.
-E io che credevo che fossi morto-sbuffo.
-Ammettilo non vorresti vedermi morto-sorride...Di nuovo quel sorriso diverso da tutti gli altri, quel sorriso più luminoso, più allegro, meno falso.-Ti sei imbambolata?-mi schiocca le dita davanti agli occhi.
-Pagherai caro quello che hai fatto oggi-sorrido malefica.
Lui si avvicina di nuovo al mio viso...
Questa cosa mi manda letteralmente fuori testa, è cosi imponente rispetto a me e il suo profumo mi investe le narici e non mi fa respirare.
-Non vedo l'ora-afferma sollevando un sopracciglio con fare malizioso.
-Amico stai giocando con il fuoco-afferma ridendo Andrea.
-Lo so-Riccardo sorride malizioso.-Come mi hai chiamato?-domanda due secondi dopo sorpreso ad Andrea.
-Non dovevo?-domanda Andrea.
-Noi bhe noi non siamo amici-Riccardo è in imbarazzo.
Io scoppio a ridere.
-Perchè ridi strega?-domanda.
-Sei in imbarazzo-dico.
-Vado al bagno-sbuffa e si allontana di nuovo da noi.
-Stai sorridendo-mi informa Andrea.
-Guarda che io lo odio-sbuffo.
-E sei cosi simile a lui-sorride.
-Ti do un cazzotto-alzo il pugno.
-Vedi? Mi sei sembrata Riccardo Gucci-ride di gusto.

POV. RICCARDO
Cosa si prova ad essere abbracciati in quel modo? Ad essere stretti a qualcuno?
Sono tornato dal cortile dopo l'ennesima sigaretta della giornata e ho trovato Andrea stretto a Fiamma.
Nessuno ha voluto mai abbracciarmi in quel modo oltre mia madre e mia sorella, cosa si prova ad avere amici? Ad avere una ragazza che voglia starti accanto?
Sono cose che vedo cosi improbabili per me.
Domani mio padre verrà a scuola sarà di nuovo deluso da me e mi urlerà contro le peggio cose, come spesso capita...
Mio padre non ha mai provato a fare il padre tenero, presente e questa cosa mi pesa cosi tanto, mi peserà per sempre.
E' colpa sua, è colpa sua se ho paura.
Si lo ammetto io ho paura degli altri.
Ho paura di legarmi a loro e vederli andare via, vederli cambiare, vederli guardarmi con occhi diversi.
E Fiamma mi fa innervosire, perchè lei cerca di capirmi, lo vedo, vedo come mi scruta, come sta attenta alle mie espressioni...Lei vuole capirmi, ma io sono peggio di una di quelle formule tutte ingarbugliate di fisica.
E poi non voglio che mi capisca.
Non c'è nulla da capire, non c'è nulla da trovare in me.
Sono un contenitore vuoto.
E non capisco perchè lei mi sia entrata cosi nei pensieri.
E' odiosa, ma c'è qualcosa...
Un qualcosa che non posso controllare.
Fiamma è come il fuoco...Il fuoco che ti riscalda, si ti fa paura perchè se ti avvicini troppo rischi di bruciarti ma non puoi fare a meno del suo calore.
-Non pensarci più Riccardo-mi ammonisco.
Esco dal bagno e incontro Marta.
-Ric-mi sorride.
-Piccola-le carezzo la guancia.
-Sei rimasto fino alla fine oggi-sorride felice, in effetti è vero, oggi non sono fuggito prima da scuola.
-Mi hanno buttato fuori però-scoppio a ridere.
-Però sei rimasto-Marta mi sistema il mio ciuffo ribelle.
-Marta mi abbracci?-le domando.
-Vieni qui-Marta mi sorride e apre le sue braccia.
Io mi ci fiondo dentro...

POV. FIAMMA
Mi dirigo verso il bagno quando vedo Marta parlare con il fratello, mi nascondo dietro un armadietto e li osservo.
Si lo so, non bisogna spiare...
Però non resisto.
Vedo Marta carezzare i meravigliosi capelli neri del fratello, sempre scompigliati, Riccardo è proprio bello.
-Marta mi abbracci?-domanda Riccardo con uno sguardo che non gli ho mai visto, uno sguardo tenerissimo, che mi scalda il cuore e mi spinge a sorridere.
-Vieni qui-Marta sorridendo apre le braccia.
E lui stringe la sorella con foga, come se quel' abbraccio potesse salvarlo da tutto ciò che lo affligge.
Riccardo è un abisso, nasconde cosi tanto e nasconde questo suo lato.
Come vorrei poter capirci di più.

POV. ANDREA
Torno in classe e il mio sguardo si incrocia con quello di Carlotta, conosco molto bene anche lei e leggo la sua preoccupazione.
-Stanno entrambi bene-le dico.
-Non ti ho chiesto nulla-sbuffa.
Io alzo gli occhi al cielo e mi rimetto a seguire la lezione.
Poi però decido di richiamarla.
-Che diavolo vuoi?-mi risponde acida.
-Fiamma mi ha chiesto di noi-dico.
-Noi?-domanda alzando un sopracciglio.
-Sa' che nascondiamo qualcosa-le dico.
-E tu cosa le hai detto?-chiede in ansia.
-Ho sviato il discorso-rispondo.
-Non voglio che Fiamma si crei dei film inutili, montati da un bacio dato a causa della situazione, siamo giovani,eravamo vicini, in costume, era notte è stato un errore, niente di importante-dice.
Finalmente so come lei definisce il nostro bacio.
Un errore.
Niente di importante.
Io mi sono arrovellato il cervello per notti intere e lei lo definisce cosi.
-Hai ragione è stata una cazzata-rispondo da uomo ferito.
Solo per un istante vedo balenare qualcosa negli occhi di Carlotta...Ma è solo un secondo, mi regala uno sguardo truce e riprende a copiare l'esercizio.
Carlotta mi è sempre piaciuta.
E con sempre intendo sempre...
Fin dal' asilo, ho sempre avuto una mega cotta per quella bambina dai grandi occhioni azzurri.
Però da lei ho sempre ricevuto astio...
Tranne quella notte, quella notte era tutto diverso, mentre Carlotta mi baciava la sentivo cosi mia...
Ma evidentemente mi sono solo illuso.
Io devo andare avanti e non pensare più a Carlotta lei non mi vuole.
Angolo autrice
Buonasera :) Nuovo capitolo.
Si lo so questi due sono esasperanti ahahahaha, vi giuro che in qualche modo li farò avvicinare.
Spero che la storia vi piaccia.
Ahh adesso abbiamo anche il punto di vista di Andrea per quanto riguarda il bacio; a lui Carlotta è sempre piaciuta.
Ringrazio chi ha recensito finora e ringrazio chi continuerà a farlo.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 6
*** Protetto! ***


                                      
Troppi di noi non vivono i loro sogni perché stanno vivendo le loro paure.

(Anonimo)

Protetto!
POV. FIAMMA
All'ora di pranzo arrivo a casa con un umore non ben definito, non so se sono arrabbiata, se sono triste o indifferente al tutto...
A Riccardo.
Io non riesco a capirlo e questa cosa mi fa arrovellare la mente, lui è un pensiero invadente, pervasivo.
In più sono anche preoccupata per Andrea e Carlotta proprio non capisco cosa mi stiano nascondendo, vorrei tanto vederci chiaro.
-Che faccino-dice mia madre.
-Stressata per la scuola?-mi domanda mio padre.
-Una giornata strana-sbuffo.
-In che senso?-continua mia madre.
-Nulla-sorrido e vado al bagno a lavarmi le mani.
Sento suonare il campanello, sono sicuramente Gianmarco ed Eloisa.
Scendo di corsa e dopo due anni rivedo il mio fratellone.
Gli corro incontro e lui senza dire nulla mi afferra e mi fa volteggiare.
-Mi sei mancata piccola-sussurra mentre mi stringe.
Io scompiglio i suoi capelli castano chiari.
-Anche tu tantissimo-rispondo.
-Ciao Fiamma-Eloisa dietro di lui mi sorride.
Mi avvicino e abbraccio anche lei, Eloisa è sempre stata molto riservata, ha sempre bisogno di un imput non è una che ti abbraccia cosi come magari faccio io.
-Sei cresciuta tantissimo-afferma mio fratello scrutandomi.
-E tu sei invecchiato-rido di gusto.
-A questo proposito io ed Eloisa vorremmo dirvi una cosa-mio fratello sorride e prende per mano la sua compagna.
Tutti ci mettiamo in cucina.
-Io immagino cosa volete dirci-sorrido a 34 denti.
-La solita-Gianmarco ride.
Vedo Eloisa trafficare con la sua borsa e poi estrarre un test di gravidanza, immaginavo giusto.
-Presto saremo in tre-Gianmarco sorride.
Io mi fiondo su di lui e lo abbraccio.
-Sono davvero felicissima-bacio anche Eloisa.
-Divento nonno?-chiede ridendo mio padre.
-Pensa tesoro che nonni giovani, sono felicissima ragazzi-mio madre bacia sia mio fratello che Eloisa.
Presto sarei stata zia...
Io zia, mi sento già vecchia, però è proprio una bella notizia.
Lo vedo proprio mio fratello a fare il papà.
-Ti vedo a fare il papino-sorrido.
-In effetti sono pronto ho fatto da papino anche a te-mi fa sedere sulle sue gambe.
Chiacchieriamo un altro po' quando io poi mi ritiro in camera mia e mando un messaggio a Carlotta e Andrea.
''Domani visto che è sabato si esce e dobbiamo festeggiare, diventerò zia :D''
''Zia davvero? Sono felicissima tesoro'' risponde Carlotta.
''Povero quel nipote ahahahah, sono felice per te e la tua famiglia piccola'' risponde Andrea.
-Diventerò zia-affermo ad alta voce perdendomi ad immaginare il visino del mio nipotino.
Senza rendermene conto mi addormento...
''Ero stesa sul divano a guardare la tv, ero più grande, sembravo quasi una donna adulta, quando sento la voce di un ragazzo che mi chiama amore mi volto e mi trovo di fronte Riccardo.
-Hey-gli sorrido.
-Cosa dovevi dirmi di importante?-mi chiede carezzandomi la guancia.
-Diventeremo zii-dico felicissima.
-Zii?-chiede.
-Si Eloisa e Gianmarco aspettano un bambino-saltello sul divano.
-Saremo zii-sorridendo mi passa una mano fra i capelli e io mi accoccolo accanto a lui.
Poco dopo la scena cambia, io sono ancora più grande anche Riccardo lo è, ha una folta barba da uomo adulto ed è ancora più bello...Siamo in un giardino ed è una bellissima giornata di sole.
-Zio Ric-un adorabile bambino dai lunghi capelli neri pieni di boccoli corre verso Riccardo.
Riccardo sorridendo lo prende fra le sue possenti braccia.
-Piccolo andiamo dalla zia?-domanda Riccardo e il piccolo annuisce.-Amore guarda chi c'è? Il nostro nipotino-Riccardo mi sorride e poi posa le sue labbra sulle mie.''
Io mi sveglio urlando...
Non è stato un sogno, piuttosto un incubo, Riccardo cosi tenero con mio nipote fra le braccia...
Riccardo mio fidanzato.
Mio nipote lo chiamava zio.
-Piccola che succede?-mia mamma spalanca la porta.
-Mi sono appisolata e ho avuto un incubo-dico carezzandomi la fronte.
-Tutto bene ora?-domanda lei preoccupata, io annuisco.
Appena mia mamma mi lascia sola, prendo il telefono apro whatsapp e invio un audio in cui racconto questo incubo nel gruppo che ho con Carlotta e Andrea.
Poco dopo ricevo la risposta di Andrea, un altro audio di un minuto con lui che ride di gusto.
E poi arriva anche la risposta di Carlotta.
''Tesoro lasciatelo dire ma stai letteralmente impazzendo'' scrive.
-Già-affermo ad alta voce.

POV. RICCARDO
Il mattino seguente decido di non presentarmi a scuola, oggi è stato convocato mio padre e so già che quando tornerà sarà furioso.
Non voglio alzarmi dal letto, non voglio vedere nessuno e men che meno vedere i miei compagni.
Marta bussa alla mia porta.
-Non vieni a scuola?-mi domanda.
-Non mi va-dico coprendomi il volto con il cuscino.
-Papà si arrabbierà-mi dice.-So che poco ti importa però...-la interrompo.
-Antonio è stato convocato a scuola, si arrabbierà molto di più te lo posso assicurare-le dico.
-Perchè è stato convocato?-mi domanda.
-Marta va' farai tardi-affermo.
-Riccardo-so che vuole dirmi altro, ma io non voglio sentirla.
-Marta va'-ripeto.
Lei non dice nulla, chiude la porta e mi lascia solo.
Resto tutta la mattinata a letto a poltrire, a non pensare a niente...
All'ora di pranzo sento la voce di Marta e anche quella di mio padre che mi chiama a gran voce.
Indosso una maglia sui boxer e li raggiungo.
-Papà ti prego non esagerare-lo ammonisce Marta.
-No Marta, fagli dire quello che vuole, tanto poco mi importa-dico io.
-Eh certo! Poco ti importa-è furioso, come spesso è capitato, l'ho sempre e dico sempre deluso e a me va bene cosi.
-Rimproverami, dimmi che ti ho deluso, dai dimmi-sorrido con strafottenza.
-Perchè mi odi cosi tanto? Io vi sono stato accanto, forse non vi ho cresciuto nel modo migliore è vero, ma io c'ero quando vostra madre era a spassarsela chissà dove!-urla.
Io mi avvicino a lui minaccioso, non può e non deve insultare la mamma.
-Riccardo tua madre ti ha abbandonato-afferma.
Io continuo a spingerlo.
-Vi prego smettetela-urla Marta.
-Lo sai dov'è la tua amata mamma? In Spagna è lì che vive-mi dice.
-Da quanto lo sai?-domando.
-Da sempre, ha avuto un altra bambina, hai un altra sorella Riccardo, con la grande differenza che lei l'ha cresciuta a voi vi ha abbandonato-dice e io sento il cuore trafitto da un immenso dolore.
-Tu menti-lo spintono.
-Mento?-domanda.
Si dirige in cucina e poi mi lancia in faccia delle buste.
Io le afferro sono due.
Sono lettere di mia madre, la prima è stata lasciata qui quando lei è andata via...
''Antonio, ho bisogno dei miei spazi, mi sento rinchiusa qui, ho bisogno di vivere''
Mi siedo e rileggo quella lettera lunghissima in cui le frasi che mi hanno colpito sono state quelle che riguardano questo bisogno di vivere di mia madre...
-Vedi Riccardo?-domanda mio padre.
Apro l'altra e contiene una foto di un altro uomo e di mia madre con una bambina, uguale a lei fra le braccia.
''Lei è Elisabetta, mia figlia.''
Questo c'era scritto dietro la foto...
-Lei non vi ha voluto!-afferma mio padre.
Io mi sollevo e lo spintono.
-Perchè non me l hai mai detto?-urlo.
-Volevo proteggerti Riccardo-dice.
-Io ti odio esattamente come odio lei adesso! E vorrei tanto che voi moriste entrambi-urlo.
Mio padre mi dà uno schiaffone che riesce a spaccarmi il labbro.
-Riccardo-Marta si avvicina a me.
Io salgo in camera indosso un paio di jeans, le scarpe, afferro il cappotto e vado via, vado al parco, ho un assoluto bisogno di stare solo.
Mia madre non mi ha voluto.
Mia madre, quella che io reputavo il mio angelo, mi ha abbandonato.

POV. FIAMMA
Quella mattina Riccardo non si presenta a lezione.
-Ti manca?-mi domanda ridendo Andrea.
-Ma smettila-sbuffo.
Non nego di pensarci fin troppo alla sua assenza.
Non devo pensarci, mi affliggo troppo per questo ragazzo, sarà stato pure quel sogno.
In ricreazione Marta mi si avvicina.
-Hey ciao Fiamma-mi sorride.
-Ciao Marta-ricambio il sorriso.
-Tuo fratello oggi che ha fatto?-domanda Carlotta accanto a me.
-Era di cattivo umore stamattina, non voleva alzarsi-ci dice.
-Come mai di cattivo umore?-domando.
-Fiamma, Riccardo è cosi, si sveglie e se decide che oggi è tutto nero, oggi è tutto nero-risponde la sorella.
-Non deve essere facile gestire un fratello cosi-afferma Carlotta.
-Riccardo è molto buono, ha solo paura di aprirsi troppo-dice Marta.
-Immaginavo-dico.
-Oggi litigherà di sicuro con mio padre-sospira preoccupata la dolce Marta.
-Come mai? Per ciò che è successo a scuola?-chiedo.
-Credo proprio di si-risponde.-Adesso vado-ci sorride e si allontana.
-Ma la mamma di Riccardo? Sentiamo nominare solo il padre-dice Carlotta.
-Non ne ho idea-rispondo.
Durante le ultime due ore di lezione non faccio altro che pensare a ciò che mi ha detto Marta a quel Riccardo è cosi...
-Hai pensato a lui tutto il tempo?-mi chiede Andrea mentre ci dirigiamo ai motorini.
-Oh non lo so Andre-sbuffo.
-Ha ragione Carlotta, tu vuoi salvare il mondo è più forte di te-il mio migliore amico mi sorride.-Vi passo a prendere stasera con la macchina di mia madre-mi fa l'occhiolino, mi bacia la guancia e poi va via.
Io come sempre mi dirigo al parco, vado spedita verso la mia panchina e ci trovo seduto lì Riccardo. Riccardo che si tiene il viso tra le mani.
Mi avvicino cauta a lui e senza dire nulla mi ci siedo accanto, lui sta piangendo lo sento singhiozzare.
-Riccardo-poggio la mia mano sulla sua spalla.
Lui alza il viso, ha gli occhi cosi tristi e un labbro spaccato, quelle lacrime, quegli occhi tristi pesano cosi tanto, riescono a ferirti.
Riccardo alza gli occhi al cielo, non proferisce parola.
Si asciuga le lacrime, io non dico nulla, non so che dire.
-Lo sapevo che saresti venuta-dice.
-E volevi che questo succedesse?-domando.
Lui si volta e riprende a piangere.
-Fiamma sono triste-detto questo mi stringe a se.
Io un istante resto interdetta, ma poi ricambio il suo abbraccio e lo lascio piangere sulla mia spalla, lo sento cosi piccolo, cosi fragile, come vorrei togliergli questo dolore che lo affligge.
-Vorrei sparire-sussurra.
Io mi stacco da lui.
-Che succede? Vuoi parlarne?-ci vado cauta, so che lui non è tipo che si lascia alle chiacchiere.
-Devo andare-si alza.
-Riccardo ti prego resta, tu volevi che io arrivassi, tu volevi sfogarti con me-dico.
-Sei troppo presuntuosa-mi spintona contro la panchina e va via.
-Dannazione-do un calcio ad un albero.
Ma si può essere cosi? Si può essere cosi altalenanti? Riccardo Gucci mi farà impazzire.
Poi chi è stato a spaccargli quel labbro?
Perchè piangeva?
Mi dirigo nervosa verso il mio motorino e veloce mi dirigo verso casa.
Apro la porta nervosa come non mai.
-Che ti succede piccola mia?-domanda mio padre.
-Nulla, non ho fame-detto questo mi vado a chiudere in camera.
E sento ovunque il profumo di Riccardo, quel nostro abbraccio mi ha lasciato il suo profumo addosso, un profumo cosi buono.
Quella sera ho bisogno di divertirmi con i miei amici senza pensare a nulla.
Indosso un cortissimo abito verde, tacchi alti e boccoli fra i capelli, voglio divertirmi, voglio sentirmi bella, voglio staccare il cervello.
Appena entro in macchina Andrea fa un fischio.
-Che meraviglia-esclama.
Io gli sorrido.
-Ma non hai le gambe fin troppo scoperte?-domanda Carlotta seduta dietro.
-Sei passata a prendere prima lei? E non vi siete scannati?-domando sorpresa, solitamente Carlotta la passiamo a prendere insieme.
-Ci siamo limitati ad ascoltare la musica alla radio-risponde Carlotta.
-Veniva di strada dai-risponde Andrea, ma il suo toccarsi ossessivamente il naso la dice lunga, lo fa quando sta mentendo.
-Prima o poi dovrete dirmi cosa nascondete-dico io.
-Non nascondiamo nulla-Andrea si agita fin troppo.
-Va bhe stasera non voglio pensare a nulla, ma ne riparleremo-dico io.
Arriviamo al locale e da subito io e Carlotta ci mettiamo a ballare mentre Andrea resta al bancone al sorseggiare un cocktail.
Carlotta è fin troppo strana.
Ha la testa altrove.
-Lotta che succede?-chiedo.
-Nulla tesoro-mi sorride, ma il suo sorriso è falso, lei conosce perfettamente me e io conosco perfettamente lei, so che dietro quel sorriso nasconde qualcosa che la affligge.
Dovrò parlare seriamente con entrambi prima o poi.
Mi volto verso l'entrata e vedo entrare Riccardo.
-No non ci posso credere-sbuffo.
Carlotta guarda nella mia stessa direzione.
-E' cosi anche oggi hai visto il tuo amoruccio-ride di gusto.
-Ci siamo già visti-ammetto.
-Quando?-chiede lei.
-Lascia perdere-dico io.-Evitiamolo ti prego-affermo.
Riprendiamo a ballare esattamente come prima.
-Tesoro mi fa male la caviglia, mi siedo un pò-dice Carlotta.
-Allora adesso tiro a ballare con me Andrea-le sorrido e mi dirigo verso il biondo.

POV. RICCARDO
Protetto!
Volevo sapere cosa si provasse a farsi abbracciare da qualcuno di diverso rispetto a mia madre o mia sorella...
Ho abbracciato Fiamma, lei mi ha stretto a se e mi sono sentito protetto, come se nulla potesse toccarmi o ferirmi.
Avrei tanto voluto parlare con lei, dirle tutto, farmi ''coccolare', stare in silenzio stretto a lei, ma è più forte di me io non riesco a fidarmi degli altri.
La dimostrazione mi è stata data oggi da quella che io ho sempre reputato un angelo, io ho sempre creduto che tutta la colpa fosse di mio padre, quando invece mia madre, voleva spazio, voleva vivere e si è fatto un altra famiglia, con un altra figlia, senza cercarci più...
Non posso ancora crederlo, mia madre non mi ha voluto tenere con sé, si sentiva oppressa dalla vita con noi.
Adesso oltre ad odiare mio padre, posso iniziare ad odiare anche lei...
Lei non mi ha voluto. Lei mi ha abbandonato.
Tornato a casa, mi chiudo in camera, mi butto sul letto con la musica a palla nelle cuffie, non volevo sentire, nessuno.
Ero steso sul letto quando un volantino sul comodino attira la mia attenzione è il locale in cui l'altra volta ho incontrato Fiamma, oggi è sabato probabilmente sarà aperto e probabilmente Fiamma ci andrà ecco perchè alle 23:00 varco la soglia di quel locale.
Poco dopo la individuo con un cortissimo abitino verde ballare con Carlotta, poi Carlotta però si siede e lei tira a ballare Andrea, lui prima non sembra molto d'accordo ma poi la stringe a sé.
Non riesco a guardare quella scena senza provare uno stranissimo fastidio.
Fastidio dovuto poi a cosa?
Fisso Fiamma e varie volte i nostri occhi si incontrano.
Fiamma è proprio bella e stasera un po' di più.
Ad un certo punto Andrea deve stufarsi, torna al bancone...
-Solo soletto?-una bella moretta si avvicina a me.
-Hey-le sorrido.
-Posso tenerti compagnia?-mi domanda carezzandomi il petto.
Fiamma mi guarda disgustata e si mette a ballare con un tizio là vicino che ne approfitta subito per farle una velata carezza sul sedere.
-Un'altra volta magari-sorrido alla moretta e mi dirigo verso Fiamma.
Le arrivo dietro e poso una mano sul suo ventre e la stringo a me lei è di schiena, sbatte contro il mio petto.
-Lascia perdere quel ragazzo-sussurro al suo orecchio.
Lei si volta giusto un po' per accertarsi che sia io.
-Che vuoi?-domanda sbuffando.
-Non sei felice di vedermi?-le domando iniziando ad ondeggiare contro il suo corpo.
-Non voglio che tu mi stia cosi vicino-dice.
-Perchè?-sussurro ancora al suo orecchio, vedendo comparire la pelle d'oca.-Secondo me ti piace che io ti stia intorno-strofino il mio naso contro il suo collo e mi perdo nel sentire ancora quel suo dolce profumo di fragola.-Fragola-sorrido.
Lei si stacca malamente e io la attiro di nuovo verso il mio corpo.
Non rendendomi conto però dell'effetto che è riuscita a farmi...
Effetto di cui però lei si accorge lei, subito, la sua vicinanza mi ha ''emozionato'' fin troppo.
Si stacca da me.
-Riccardo-mi guarda sorpresa.
-Si succede quando un ragazzo balla con una ragazza, cosi-la attiro ancora contro il mio corpo.
Lei cerca di liberarsi.
-E' l'effetto che mi fai tu, il tuo profumo...Mi fai girare la testa Fiamma-sussurro lasciandole un bacio sul collo.
-Ma lasciami perdere-mi spintona e va via.
Io furioso torno dalla moretta e le ficco la lingua in gola.
Io con Fiamma non so che fare, non so come prenderla, lei vorrebbe altro, ma io sono fatto cosi, una scopata e via.

POV. ANDREA
Dopo aver ballato mi avvicino a Carlotta.
-Non parlarmi-dice.
-Carlotta-la richiamo.
Non possiamo ignorare quello è successo prima e non posso nemmeno ignorare il suo viso corrucciato appena ho stretto Fiamma a me.
-Ti infastidisce?-chiedo.
-No-dice proiettando i suoi occhioni azzurri nei miei.
-Carlotta-sbotto.
-Si mi chiamo cosi-risponde acida.
-Fottiti-nervoso mi allontano ed esco dal locale.
Mi siedo su un muretto e penso a quello che è successo prima.
Mi stavo preparando per la serata quando squilla il mio telefono, nel veder comparire il numero di Carlotta perdo 20 battiti.
-Car Car Carlotta-rispondo balbettando.
-Puoi venire a prendere prima me? Avrei bisogno di parlarti-dice.
-Passo tra 10 minuti-le dico.
Lei senza dire altro riattacca.
Io la raggiungo, lei qualche secondo dopo mi raggiunge, è bella come sempre, indossa un pantalone nero e un top viola con i brillantini.
-Sei molto carina-le sorrido appena entra in macchina.
-Dobbiamo inventare un segreto che non centri nulla con quel bacio per Fiamma-mi dice straparlando.
-Ancora con questa cosa?-domando mettendo in moto.
-Lei sospetta e dobbiamo far in modo che la smetta-dice.
-E se le dicessimo che una notte ci siamo baciati? Ma abbiamo sbagliato, è stata una cazzata dettata dalla situazione-dico acido, riportando le sue parole.
-Andrea ti prego-Carlotta si innervosisce.
-Senti io non voglio più mentire-affermo.
-Fiamma inizierebbe a costruire castelli e renderebbe la cosa difficile tra me e te-mi dice.
-Difficile perchè?-chiedo.
-Perchè io e te ci odiamo-alza la voce.
-Tu mi odi, io non ti odio nemmeno un po'!-alzo la voce anche io.
-Andrea ti prego-sbuffa.
-Ma ti prego di cosa?-sono nervoso.
-Non ti ci mettere anche tu a complicare la cosa, troviamo una scusa-continua.
-Inventala tu-dico, io non voglio inventare nulla a me Carlotta piace e l'ho baciata per questo santissimo motivo.
Irrompe il silenzio tra di noi, un gelido silenzio.
Io fermo bruscamente la macchina.
-Ma sei impazzito?-sbraita lei.
-Carlotta io ti ho baciato perchè tu mi piaci! Carlotta tu mi piaci-dico proiettando i miei occhi nei suoi.
-Rimetti in moto-mi ordina.
-Vaffanculo Carlotta-urlo e rimetto in moto.
Ma non mi è permesso partire perchè le labbra di Carlotta sono sulle mie di nuovo...
Io rispondo subito al bacio, ma poco dopo lei si stacca.
-No cazzo non doveva succedere-scende dalla macchina.
-Carlotta-la raggiungo.
-Non dire nulla-detto questo entra dietro e non diciamo più nulla fin quando non arriva Fiamma.
E' evidente che Carlotta è attratta da me....
Perchè si ostina a non volermi? Perchè si ostina a respingermi?
Do un calcio ad un sasso.
Angolo autrice
Salve mie care :)
Nuovo capitolo...
Pieno di cose su...
Primo abbraccio tra Riccardo e Fiamma e diciamo che lui abbia abbassato un pò le difese, in discoteca ammette e dimostra d'essere attratto di Fiamma, il problema è forse in che modo...Fiamma nel frattempo fa sogni che vedono lei e Riccardo felici in un futuro.
E poi abbiamo Lotta e Andrea che nemmeno loro scherzano nel essere come il cane e il gatto. Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, lasciate qualche commento se vi va.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 7
*** Letale ***


                                                     
Letale

POV. FIAMMA
Come mi sento?
Si questa è la domanda perfetta che devo pormi, ho ballato con Riccardo e lui, lui mi ha fatto capire e mi ha anche detto che è attratto da me...
Torno al bancone e ordino subito un dei cocktail più forti che fanno in quel posto, trovo accanto a me una Carlotta, quasi triste.
-Che succede?-le chiedo carezzandole una mano.
-Andiamo?-mi domanda.
-Ho bisogno di quel cocktail poi andiamo-affermo e mi sento male al solo pensiero, del corpo di Riccardo contro il mio, un corpo che mi voleva...
-Che hai?-mi domanda Carlotta.
Il mio cocktail arriva e lo bevo in un solo sorso.
-Hey vacci piano-mi ammonisce la mia migliore amica.
-Dannazione quanto brucia-borbotto.
-Stavi ballando con Riccardo che è successo?-Carlotta alza la voce.
''Ballavo con Andrea quando lui si stufa e torna al bancone, ballo da sola, io volevo divertirmi, volevo staccare il cervello, poco dopo si avvicina a me un ragazzo, che mi trascina accanto a lui e mi fa una velata carezza sul sedere, non nego d'essere decisamente infastidita da questo atteggiamento.
Improvvisamente però una mano mi carezza il ventre e mi attira contro un corpo, un corpo che riconosco subito o almeno ho l'illusione che sia lui.
Riccardo.
-Lascia perdere quel ragazzo-mi sussurra la sua voce cosi dannatamente calda, tutte le mie terminazioni nervose si concentrano su di lui.
Mi volto per guardarlo in viso, ma come può essere cosi bello? Quei suoi occhi azzurri stasera sono ancora più accesi.
-Che vuoi?-domando sbuffando, lui doveva avere poca confidenza con me, lo conoscevo poco e quel poco che conoscevo non mi piaceva, Riccardo è un altalena.
-Non sei felice di vedermi?-mi domanda iniziando ad ondeggiare il suo corpo contro il mio.
Ho avuto un fidanzato, ma non mi era mai successa una cosa del genere, non ho mai provato sensazioni simili.
Sento le mie gambe farsi molli.
Sento cosi caldo e muoio dalla voglia di voltarmi e carezzargli quel collo possente con quel pomo d'Adamo ben definito e quel petto che si sta strofinando contro la mia schiena.
-Non voglio che tu mi stia cosi vicino-affermo con la voce più salda che riesco a fare, deve starmi lontano, Riccardo è pericolo puro...Riccardo è fuoco vero e proprio.
-Perchè?-sussurra al mio orecchio ancora...Ancora quella voce, quel corpo...Troppo, ma dico troppo vicino a me.-Secondo me ti piace che io ti stia intorno-strofina il suo naso contro la pelle del mio collo e io sento il cuore uscire dal petto, vorrei cacciarlo via ma allo stesso tempo desidero quelle sue labbra carnose sul punto in cui adesso si trova il suo naso.-Fragola-afferma.
Mi stacco da lui, deve starmi lontano e io devo mantenere il mio autocontrollo.
Lui mia attira ancora contro il suo corpo forzuto.
A quel secondo contatto io mi rendo conto di una cosa che non può diciamo passare inosservata, Riccardo a starmi vicino, si è eccitato.
Mi stacco da lui.
-Riccardo-lo guardo sorpresa, non posso credere di fare quel effetto a lui.
-Si succede quando un ragazzo balla cosi con una ragazza-mi attira ancora contro il suo corpo...
Io cerco di liberarmi, devo stare lontano da lui.
-E' l'effetto che mi fai tu, il tuo profumo...Mi fai girare la testa Fiamma-sussurra esaudendo un mio desiderio di poco prima, le sue labbra sul mio collo.
Con una grande forza di volontà lo spintono via.''
-Ne ho bisogno di un altro-dico.
-Fiamma smettila, dimmi cosa è successo-interviene Carlotta.
Io mi volto verso il centro pista e individuo Riccardo ballare con un'altra e strusciarsi cosi poco pudicamente, sono disgustata d'esser stata al posto di quella ragazza poco prima...Certo con me non ballava di certo in quel modo.
-Finisce sempre cosi? Balla con te litigate e si consola con un'altra?-domanda Carlotta.
-Andiamo-affermo disgustata.
Entriamo in macchina e Andrea è anche più nervoso di Carlotta.
-Io non torno a casa se non mi dite che succede-mi impunto, ero stanca di vedere i miei migliori amici cosi.
Andrea stringe il volante.
Carlotta si morde le unghie.
-Cosa è successo tra di voi? Non sono una scema-affermo.
-Niente di importante-Andrea scoppia a ridere nervosamente.
-Ci siamo baciati-sussurra Carlotta, io sorrido, sapevo che quei due erano perfetti per stare insieme.
-E quando?-domando.
-Non sorridere Fiamma! Non c'è avvenire-dice Carlotta.
Andrea per il nervoso accelera un po'.
Improvvisamente accosta e si volta verso Carlotta.
-Carlotta io merito di meglio lo sai vero?-le domanda.
Io non mi permetto di dire una sola parola.
-Andrea sei un bel ragazzo ma non funzionerà tra di noi-dice la mia migliore amica.
-Ma lo vedi come ti guardo?-domanda lui quasi esasperato e mi fa una tenerezza, il mio Andrea innamorato, devo fare un discorsetto a Carlotta.
-Io non sono pronta ad avere una relazione con te, non sono pronta oggi e non lo sarò domani, mi dispiace-dice, io la guardo è cosi paurosamente seria, io proprio non capisco perchè.
Andrea senza dire nulla riaccende la macchina.
Arriviamo sotto casa di Carlotta.
-Ci vediamo domani?-le domando.
Lei fissa Andrea.
Lui la guarda dallo specchietto retrovisore.
-Finisce cosi Carlotta!-afferma.
-Mi dispiace Andrea-dice e scende dalla macchina senza nemmeno considerarmi.
Andrea non aspetta nemmeno che lei entri in casa e riparte.
-Non dire una parola-afferma.
-Posso solo dire che mi dispiace?-chiedo.
Lui non dice nulla e guarda la strada.
Arriviamo sotto casa mia.
Io lo abbraccio.
-Ti voglio bene-dico.
-Anche io piccola-mi stringe a sé.
Poco dopo scendo dalla macchina, vado in camera mia, mi strucco, mi metto il pigiamino lilla, mi metto sul letto e ripenso a quella folle serata, si perchè era successo di tutto, avevo scoperto cosa affliggeva i miei due migliori amici, si erano baciati, ma allo stesso tempo Carlotta non voleva iniziare nessuna relazione con Andrea e poi quello che era successo con Riccardo, inizialmente ero quasi lusingata, un ragazzo cosi bello attratto da me, penso che ogni donna sarebbe orgogliosa, il problema è un altro, Riccardo purtroppo ha questo tipo d'effetto con varie ragazze, non solo con me, io sarei una delle tante, una di quelle che per una notte ti scaldano il letto e poi te le dimentichi e io! Io non sono quel tipo, io non ho mai fatto l'amore, non lo chiamo sesso, perchè per me l'unione di due corpi è un ulteriore conferma del amore che lega due persone, non sono stata con il mio ex perchè non mi sentivo pronta, nonostante ci tenessi molto a lui e non potrei mai stare con Riccardo solo perchè siamo attratti l'uno dell'altra, si perchè io sono anche attratta da lui, è innegabile, è bello, ci sa fare...Lui piace a tutte, ma io non sono tutte e io non voglio essere una delle tante, ne per lui, ne per nessuno, quindi il caso è chiuso, il signor Riccardo Gucci deve starmi lontano.

POV. RICCARDO
'' Ero nello spogliatoio della palestra, a torso nudo, pronto a farmi una doccia, dopo la partita di calcio, quando la porta si apre ed entra Fiamma.
-Signorina Fumi rischia d'esser rimproverata dal professore se la trova qui-affermo.
Lei mi spinge contro il muro e mi carezza il petto con quelle sue manine piccole, con lo smalto per lo più sempre rosso e quel anello a forma di serpe nel anulare...
-Fiamma cosa fai?-le domando sentendo il mio cuore battere all' impazzata per la sua vicinanza.
-Ma come? Non volevi questo?-dice scendendo con la mano verso l'orlo dei pantaloncini.
Io fermo la sua mano.
-Questo cosa?-domando.
Lei scoppia a ridere.
-Riccardo Gucci non sai cosa puoi volere tu?-domanda iniziando a baciarmi il collo.
Io chiudo gli occhi pronto a perdere la ragione, si ecco l'esatta sensazione della vicinanza di Fiamma, la perdita del senno.
-Tu vuoi solo questo-sussurra.
Io la allontano da me.
-Che significa?-chiedo innervosendomi.
-Che tu sei uno di quelli buoni solo per...Aspetto che termine usi tu? Ah si per una scopata e via-sorride e sta per riprendere ad accarezzarmi il petto.
Io la blocco nuovamente.
-E se non volessi questo stavolta?-chiedo.
Lei ride di gusto.
-Sei buono solo a quello-afferma.
-Fiamma-urlo come a volerla rimproverare, mi aveva offeso.''
Mi sveglio di soprassalto...
E trovo mio padre che mi osserva.
-Chi è Fiamma?-domanda.
-Ho detto Fiamma?-domando...Parlavo pure nel sonno.
Mi volto verso la sveglia e noto che sono le 9 di domenica mattina, dopo aver ballato con quella brunetta ero tornato a casa, non riuscivo a togliermi Fiamma dalla testa.
-Volevi qualcosa?-domando.
-Scusarmi per lo schiaffo di ieri e dirti che mi dispiace, mi dispiace di non essere stato un bravo papà, mi dispiace non esserti stato accanto come era giusto, mi dispiace esserti stato di cattivo esempio...
Riccardo io ero molto innamorato di tua madre, ricordo ancora con quanta dedizione la corteggiai, ricordo ancora la sensazione del nostro primo bacio, tua madre fu il mio unico grande amore e la odio, la odio tanto perchè mi ha spezzato il cuore, ho commesso tanti errori con te Riccardo e lo so che le mie parole non bastano, però volevo dirti tutto questo e volevo che tu avessi il regalo per i tuoi 18 anni da parte di tua madre, quello che non ti ho mai dato-mi passa una confezione regalo e una busta.
Avvicina la sua mano per carezzarmi il viso, ma si ferma e io mi scosto.
-Sappi solo che sono stato molto male quando lei è andata via, quando lei ha scelto un altro a me, non ci crederai ma sono stato male, non ci crederai ma io l'amo ancora, nonostante tutto e ti auguro questo Riccardo, ti auguro un amore unico, che ti faccia vivere in funzione solo di quello e ti auguro una sorte migliore della mia, ti auguro d'esser felice-detto questo esce dalla mia camera.
Io apro la busta e leggo il suo contenuto.
''Riky, è la tua mamma che ti scrive, oggi è un gran giorno, oggi diventi maggiorenne...
Un mondo ti aspetta e io non sarò accanto a lì, non ti canterò la canzoncina, non ti sveglierò portandoti una fetta della tua torta preferita Riccardo io nemmeno la so la tua torta preferita.
Sono stata una pessima madre per te e Marta, anzi non sono stata.
Sono andata via, ho pensato a me, mi sono rifatta una vita e in questa mia nuova vita ho escluso voi.
Molte volte in questi anni avrei voluto chiamarti e dirti qualcosa, ma non sapevo che dire, questa lettera mi sembra cosi ridicola, cosa posso volere da te, come mi permetto? Si hai ragione! Non dovrei, non dovrei mandarti una lettera e un regalo...
Io ti auguro grandi cose Riccardo, ti auguro di diventare un magnifico uomo, devi aver sofferto tanto.
Io ti ho fatto soffrire tanto.
Vorrei dirti altro, ma non ho il coraggio...
Non ci crederai Riccardo ma io ti voglio bene e spesso ti penso, te lo giuro figlio mio.
Il mio regalo è qualcosa di molto importante, è l'orologio d'oro di mio padre.
Lui l'ha dato a me essendo la sua unica figlia e io lo do a te, perchè sei il mio primo figlio e sono sicura sarai un uomo valoroso e mio padre, tuo nonno sarebbe davvero orgoglioso vederti quel orologio al polso, ti prego di una cosa, regala quel orologio a qualcuno di importante per te quando sarai pronto...Come ho fatto io con te.
Non indossarlo per me, ma indossalo per tuo nonno, che è stato cosi gioioso di vederti e di godersi con te il suo ultimo anno di vita, tu non lo ricorderai, ma lui ti amava molto, forse più di me, porti il suo stesso nome...Riccardo.
Ti auguro ogni bene.
Addio, la tua mamma.
Buon compleanno.''
Mi volto verso il comodino e vedo la cornice con un piccolo me stretto dalle braccia di nonno Riccardo, l'unica persona di cui mio padre mi aveva parlato bene in questi anni era proprio lui, suo suocero, morto un anno dopo la mia nascita.
Era cosi felice in quella foto.
Apro la confezione regalo e osservo il suo orologio, era uno di quegli orologi d'oro che si usavano una volta.
-Lo indosserò per te nonno-detto ciò lo indosso.
Prendo quella lettera e la infilo in un cassetto...
Quelle parole mi hanno fatto capire tanto, devo andare avanti e non pensare al dolore che mi ha madre mi ha regalato, si questo è il suo regalo, dolore.
Scendo in cucina e trovo mio padre e Marta che fanno colazione.
-Ric-Marta mi viene incontro e mi bacia la guancia.
-Piccola-le sorrido.
Mi siedo a tavola.
Mio padre mi fissa il polso.
-Ne sarebbe davvero felice-mi sorride.
-Conosci la mia torta preferita?-gli chiedo all'improvviso.
-Si certo, sei sempre stato un bambino goloso, ti piaceva tanto la torta alla nutella-mi sorride ancora.
Lui conosceva la mia torta preferita, quella io che reputavo il mio angelo no...
Quella domenica decido di poltrire a letto, voglio stare a letto, non fare a nulla e se mi è possibile non pensare a nulla.

POV. FIAMMA
Quella domenica mattina mi sveglio presto avevo davvero avuto una nottataccia, sarei dovuta andare a parlare con Carlotta il prima possibile.
Tutti ancora dormivano allora mi metto a fare un dolce, fare i dolci mi rilassa.
-Preparo la mia torta preferita-sorrido allegra e mi metto a lavoro.
Poco dopo vengo raggiunta da mio padre.
-Se mia figlia Fiamma di domenica mattina si alza presto per fare un dolce qualcosa non va-dice.
-Va tutto bene papi, buongiorno-gli bacio la guancia.
-La tua torta preferita?-mi domanda.
-Si-sorrido.
Quel pomeriggio mi reco a casa di Carlotta.
-In realtà credevo venissi qui già dalla mattina-afferma la mia migliore amica aprendomi la porta.
-In effetti ci avevo pensato-le sorrido.
Saliamo in camera sua e ci buttiamo sul letto.
-Allora cos'ha Andrea che non va?-le chiedo subito.
-Sempre cosi diretta ti raccomando-dice.
-Lotta io adoro entrambi, ma in questa situazione lo vedo stare male e non lo tollero-le dico.
-Andrea mi piace, è un bel ragazzo, è molto gentile, ha dei bei modi e sono attratta da lui, ieri sera prima di venire da te l'ho divorato-dice mordendosi un labbro.
-Vi siete baciati ieri sera?-domando.-E tu hai divorato lui-affermo sorpresa.
-Per la seconda volta ieri sera, la prima volta ci siamo baciati quest'estate in vacanza-mi dice.
-Wow-sono ancora più stupefatta.-Ma se ti piace perchè non vuoi provare a vedere come va?-le chiedo.
-Perchè lui non fa per me-mi dice.
-Dammi un buon motivo-sbuffo, non può liquidarmi cosi, Andrea è un ragazzo pieno di pregi, è davvero difficile che non vada bene per qualcuna.
Carlotta si passa nervosamente una mano fra i capelli.
-Perchè non è il mio tipo, non rientra nel prototipo del mio ragazzo ideale, si c'è qualcosa con lui, ma non c'è quel qualcosa in più...Si mi piace e non nego che qualche volta mi sono immaginata con lui, però oddio non so come spiegartelo...-vedo Carlotta davvero in difficoltà.-Pensa ad un ragazzo che ti piace o al ragazzo che vorresti accanto...Pensa a tutto quello che tu vorresti da questa persona, pensa a come dovrebbe andare a come dovrebbe funzionare...Fiamma io voglio tutto, io voglio tanto e per quanto Andrea sia meraviglioso io non lo vedo come il mio tanto e non voglio farlo soffrire-mi dice.
-Ricapitolando, tu sei attratta da lui fisicamente, ma questo fisicamente non è accompagnato da un trasporto mentale che ti spinga a voler stare con lui nonostante lui sia un ragazzo fantastico?-le chiedo.
-Esattamente-risponde.-Io sbaglio quando lo bacio, sbaglio quando mi infastidisco se sta con un altra, ma non nego che lui mi piaccia, però lo farei soffrire, io so di piacere a lui e a me mancherebbe sempre quel qualcosa, sarebbe come accontentarsi e io non voglio accontentarmi di una fiammetta quando forse fuori da lì c'è un incendio per me-dice.
Io alla parola incendio, collego Riccardo e le sensazioni di ieri sera, non devo pensarci ora.
-Non illuderlo Lotta-dico.
-Ne parlerò con lui, io sbaglio a chiudere cosi bruscamente la porta, però è cosi-dice.
-Spero non te ne pentirai-le dico.
-E' possibile un giorno, ma per adesso io non voglio comportarmi diversamente-afferma.
Io la abbraccio.
-Povere il mio Andre-sussurro.
-L'ha detto anche lui, merita di meglio-dice Carlotta...Io non so se lei sia totalmente sincera, non so se lei sia pienamente cosciente di questo, ma se si sente di agire cosi, io non voglio contraddirla, deve fare ciò che crede giusto, io starò come posso vicino ad Andrea, so che non la prenderà benissimo.
-Cambiando discorso, con Riccardo che è successo?-mi domanda sorridendo.
Io mi copro il volto con un cuscino.
-Fiamma-Carlotta mi libera.
-Mi fa perdere la testa-dico e sono quasi sorpresa della mia ammissione, è molto simile alla sua ieri sera.
Carlotta scoppia a ridere.
-E' tutto cosi complicato, lui è uno stronzo, è un ragazzo complicato e ha un atteggiamento cosi...-Carlotta mi copre di nuovo il viso con il cuscino.
-Non continuare o va a finire che ti innamori-scoppia a ridere.
-Che non sia mai-sbuffo.

POV. RICCARDO
Quella mattina esco di casa presto, ho bisogno di parlare con Fiamma.
Parcheggio il mio motorino dove solitamente lo parcheggia lei, cosi sono sicuro di beccarla.
Ma non va come avevo creduto, quella mattina Fiamma viene con la sua macchina e non parcheggia lì, infatti arriva poco dopo sottobraccio a Carlotta.
Ci vediamo da lontano, lei mi guarda un istante e poi distoglie lo sguardo, io mi alzo e le vado incontro.
-Dobbiamo parlare-affermo davanti a lei.
-Non ho nulla da dirti-mi passa accanto ma io blocco il suo braccio.
-Dobbiamo parlare-ripeto.
-A me non risulta-afferma.
-Sei fastidiosa-sbuffo.
-Mai quanto te-mi sorride.
-Ci vediamo in classe-Carlotta le sorride e si allontana.
-Lotta sei una traditrice!-Fiamma la fulmina.
-Hai paura di restare sola con me?-le domando sorridendo malizioso, è cosi bella stamattina con quella coda di cavallo, anche se io li preferisco sciolti i suoi capelli.
-Dovrei?-mi domanda proiettando i suoi occhi nei miei.
-Scusate-un ragazzino del primo correndo ci passa accanto, mi spintona e io finisco contro il suo corpo .
La vedo un attimo trattenere il respiro.
Io poggio un braccio sul muro accanto la sua testa, siamo quasi incollati.
Le immagini del sogno della notte scorsa prepotentemente si rincorrono nella mia testa, mi è difficile non baciarla, Dio ho un' attrazione quasi fastidiosa nei suoi confronti.
-Che fai riprendi con i giochetti di seduzione?-mi domanda.
-Giochetti di ?-domando.
-Ti prendo, ti sbatto al muro cosi vieni a letto con me, mi duole comunicarti che nemmeno nei tuoi sogni questa cosa avverrà-mi sorride.
-Pensi che io voglia sedurti?-le domando.
-Cosa vuoi dirmi Riccardo?-sbuffa.
Io la intrappolo con il mio corpo.
-E' impossibile-mi avvicino a lei e la vedo deglutire.
-Riccardo ma ti sposti?-posa le sue mani sul mio petto...Il mio cuore prende a battere forsennatamente.
-Non ti faccio nessun effetto?-le domando.
Lei inizia a ridere di gusto.
-Oh ho capito tutto adesso, il tuo ego è ferito-afferma.-Vorresti farmi effetto, vorresti che io cedessi, vorresti vedermi fare come tutte quelle con cui sei abituato a relazionarti-inizia a passare il suo indice sul mio petto, distrattamente come a voler giocare eppure ogni cellula del mio corpo è concentrata su quel dito.
Io alzo lo sguardo e lo proietto nel suo.
-Vorresti che mi lasciassi andare a te, che mi sentissi lusingata di ciò che ti è successo sabato in mia presenza giusto?-continua a passare quel dito e io mi sento impazzire, come vorrei tapparle quella bocca.
Stringo i pugni.
Lei si avvicina a me le sue labbra sono a pochi centimetri da me.
-Vorresti vero?-mi chiede.
Se il sogno mi aveva mandato in confusione, la vera Fiamma è letale.
Strofino il mio naso contro il suo.
-Fiamma-sussurro.
Lei sorride.
E poi mi allontana da se.
-Pensi davvero che io sia come quelle? Pensi davvero che io possa fare la miciotta in calore? Mi dispiace Riccardo Gucci ma no! Ti dirò di più sono quasi disgustata di farti l'effetto che ti fanno quelle gatte morte-afferma.-Stammi lontano Riccardo! Non considerarmi, non parlarmi, non toccarmi ah e non desiderarmi, potresti impazzire sennò-sorride e si allontana da me.
Io la blocco ancora una volta.
-Come siamo sicure, hai ragione mi fai un certo effetto e puoi sentirti lusingata perchè nessuna mi hai mai fatto lo stesso, ma cara mia mi basta scoccare le dita per trovare con chi scopare, non impazzirò, quindi si tranquilla, non ti considererò, non ti parlerò, non ti toccherò...E sai perchè? Perchè un giorno sarai tu a implorarmi-le sorrido e vado via, adesso soddisfatto.
Arrivato in classe mi siedo accanto ad Andrea che ha un viso cosi cupo questa mattina.
-Tu sorridi e io sono nervoso, il mondo si è capovolto-afferma.
-Buongiorno a tutti-poco dopo sento la voce di Fiamma, mi volto e la osservo.
Fiamma è bella, sorride a tutti, è solare, allegra, Fiamma non poteva avere nome migliore del suo, lei brucia, lei mi fa bruciare dentro e non solo perchè ha un bel corpo e mi attrae, ma perchè è una bella persona, una di quella che ti auguri di incontrare almeno una volta nella vita.
-Ora capisco la causa dei tuoi sorrisi-mi sorride Andrea.
-Ma che dici?-sbuffo.
Fiamma bacia Andrea sulla guancia e Dio sa quanto sono invidioso.
-Ho una sorpresa per il mio migliore amico-sorride lei dolcemente.
-Che sorpresa?-chiede lui.
La vedo armeggiare con lo zainetto ed estrarre un contenitore per torta.
-Torta alla Nutella-afferma contenta.
-La tua famosa torta alla Nutella-sorride Andrea.
-L'hai fatta tu?-domando, rompendo quasi immediatamente la promessa fatta poco prima.
-Ma come tu non dovevi parlarmi più-dice.
-Per la torta alla Nutella posso fare un eccezione, è la mia preferita-affermo.
-Anche la sua-interviene Andrea.
-Guardate guardate Riccardo Gucci, è un essere umano con un dolce preferito-afferma lei.
-Sono molto meno bestia di quanto tu credi-le sorrido.
Vedo Fiamma spezzare un pezzo di torta.
-Apri la bocca bestia-sorride.
-Mi imbocchi?-le domando ridendo.
-Vuoi rifiutare?-ma perchè il mio cuore batte cosi tanto?
Io sorrido e apro la bocca.
Lei mi mette la torta in bocca e mi osserva mentre l'assaporo...
-Di tuo gradimento?-domanda.
-Superlativa-ci guardiamo entrambi negli occhi, come se il tutto il resto non ci fosse, è una bella sensazione.
-Mi dispiace distruggere la bolla magica in cui vi siete rinchiusi, ma Fiamma devo dirti una cosa, un mio amico del calcetto vuole il tuo numero, vuole invitarti ad uscire, Emanuele, quello della 5°B-dice Andrea.
-Che deve fare questo?-domando io mordendomi un secondo dopo la lingua, perchè ho alzato cosi tanto la voce e perchè mi sento cosi infastidito?
-Daglielo pure-sorride Fiamma.
-Ci esci?-domando ancora, ma perchè oggi non sto zitto?
-Certo è un bravo ragazzo, lui-Fiamma sottolinea quel lui, come a volermi ferire e mi riviene in mente quel sogno in cui Fiamma dice cono sono buono solo per andare a letto...Certo Emanuele è il ragazzo perfetto per lei, quello con la testa sulle spalle, mica uno scellerato come Riccardo Gucci.
-Mi sono sbagliato, all inizio la tua torta sembrava buona, adesso lascia decisamente l'amaro in bocca, Andrea non te la consiglio-affermo offeso.-Se arriva la prof dille che sono in bagno-dico ad Andrea ed esco dalla classe.
Angolo autrice
Salve care :) Dopo tanto ecco un nuovo aggiornamento...Che ne pensate? Finalmente Andrea e Carlotta giocano a carte scoperte, secondo voi  lei è stata davvero sincera?
E poi ci sono quei due pazzi di Riccardo e Fiamma, come vedete c'è molta tensione tra i due, ma dettata solo dall'attrazione fisica?
Se vi va lasciate qualche commentino.
Tanti saluti piccola_Calliope

 

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Capitolo 8
*** Ah l'amour ***


                                                          
Ah l'amour

POV. FIAMMA
-Hai sbagliato con lui-afferma Andrea.
-Perchè?-chiedo acida.
-Perchè si sta aprendo un po' e tu facendo cosi non lo aiuti-mi rimprovera il mio migliore amico.
-Si apre nel modo sbagliato-sbuffo.
-Perchè esiste per caso un manuale d' istruzioni?-domanda lui ridendo.
-No questo no-rispondo.
-E poi tu non l'hai visto come sorrideva prima che tu arrivassi qui, eri tu la causa dei quei sorrisi, gli piaci e non poco-mi sorride Andrea.
-Gli piaccio come gli piacciono tutti le altre non temere-sbuffo.
-E la cosa ti infastidisce-ride lui.
-Andrea da che parte stai?-chiedo.
-Io sto dalla parte di Riccardo-si intromette Carlotta.
-E allora visto che io mi diverto ad andarti contro, sto dalla tua parte Fiamma-afferma Andrea fulminando Carlotta.
-Va bhe io mi metto a ripassare che è meglio-dico uscendo il libro di filosofia.
Provo a ripassare qualcosa su Hegel ma la mia mente è totalmente altrove a quei sorrisi di Riccardo...
Ai sorrisi che mi ha regalato mentre scherzavamo per quanto concerne la torta.
Era cosi spontaneo, si era completamente liberato della maschera di cattivo ragazzo, mi guardava quasi con dolcezza e quello sguardo, quello mi aveva scosso ancor di più di quando mi è vicino e mi stuzzica.
Lui è cosi complicato, io non so che fare, non so mai come comportarmi, vorrei avvicinarmi ma ho cosi paura che mi chiuda la porta in faccia...Riccardo d'altronde era cosi, non riuscivi mai a capire cosa voleva....
Dopo dieci minuti abbondanti lo sento rientrare.
-Ripassi?-gli chiede ad Andrea, sono contenta che un po' con lui si stia aprendo, ricordo il Riccardo del primo giorno, acido e maleducatissimo.
-Tu non ripassi mai?-gli chiede Andrea ridendo.
-Io non studio molto, sono dislessico lo sai-il suo tono di voce cambia, si addolcisce cosi tanto, mi verrebbe quasi voglia di abbracciarlo e rassicurarlo, non si deve sentire diverso.
-E come fai?-chiede Andrea.
-Quando può mi aiuta mia sorella-dice.
Carlotta scrive qualcosa sul banco.
''Potresti aiutarlo tu...:)''
Io non rispondo e riprendo a leggere il pensiero di Hegel che proprio non mi entra in testa.
L'ora successiva a quella di filosofia è educazione fisica, scendiamo in palestra e noi ragazze stiamo per entrare nello spogliatoio quando, il vociferare estasiato delle mie compagne attira la mia attenzione, mi volto e vedo Riccardo che un secondo prima di entrare nello spogliatoio si toglie la maglia...
Lo vedo di schiena, una schiena perfetta.
-Hai la bocca aperta lo sai?-domanda ridendo Carlotta.
-Dannato Riccardo Gucci-sbuffo.
Mi siedo su una panchina a far regolarizzare il battito del mio cuore...
Ma perchè Riccardo mi fa sentire cosi? Perchè mi attrae cosi tanto? E non è solo un fattore fisico...
-A che pensi?-mi domanda Carlotta cambiandosi.
-L'altra sera..Mentre ballavamo...-mi sento avvampare.
-Che è successo?-chiede ridendo.
-Lui si è...-vedo Carlotta spalancare gli occhi.
-L'effetto che ha con tutte, certo si è eccitato-urla, facendo girare alcune mie compagne, tra cui l'odiosa Lorena, che non perde tempo e si avvicina.
-Cosa succede mie care?-ci sorride la strega, io fulmino Carlotta era colpa sua e del suo alzare la voce nei momenti meno opportuni.
-Nulla che ti riguardi-rispondo acida.
-Riesci a fare effetto a qualcuno? Sono quasi sorpresa-sorride, il solito sorriso che utilizza per sfottermi.
-Sai questa cosa sorprende anche me, di solito io non passo il mio tempo a far eccitare i ragazzi come qualcuno qui davanti a me, che lo trova un hobby-le faccio l'occhiolino, prendo per mano Carlotta ed esco dallo spogliatoio.
-Te la farà pagare quella battuta, ci sei andata giù pesante-afferma Carlotta.
-Mi ha fregato il fidanzato posso permettermelo!-dico nervosa.
Lorena Giovanelli era un male per me, faceva uscire il peggio di me, aveva goduto cosi tanto nello sbattere ai quattro venti che lei aveva vinto che Giuseppe era suo e io avevo dovuto tollerare di tutto, sorrisetti derisori, prese in giro e più di tutto avevo dovuto tollerare i loro baci davanti ai miei occhi, lei non perdeva occasione per ricordarmi che Giuseppe era suo, come l'altro giorno che è venuta a mostrarmi il suo stupidissimo tatuaggio di coppia...
Lei era sempre lì a ricordarmi che come fidanzata avevo fallito, che Giuseppe aveva scelto un'altra e io avevo tutto il diritto di farla passare come una poco di buono, d'altronde altro non era e di certo non ero stata io a fornirle quella fama.
-Iniziate a riscaldarvi-ci dice il professore.
Io e Carlotta iniziamo a correre e poco dopo escono i ragazzi dallo spogliatoio, osservo per un istante Riccardo, aveva indossato un pantaloncino e una canotta, ma possibile che questo ragazzo riuscisse ad essere bello sempre e con qualunque indumento addosso?
-Vieni qui brutta stronza!-sento in lontananza la voce di Lorena, mi fermo, la vedo venire diretta verso di me.
-Lorena che c'è?-domando sbuffando.
Lorena mi spinge.
-Come ti sei permessa?-mi chiede.
-A fare cosa?A dire la verità?-la provoco ancora...Ho subito troppo da lei.
-Fiamma smettila-Carlotta cerca di trascinarmi via.
-Perchè la devo smettere?-domando nervosa, liberandomi dalla sua presa.
-Pagherai cara quel affermazione di poco prima-Lorena mi spinge di nuovo.
-Lorena ripeto io ho detto la verità-la spingo anche io.
-Giovanelli, Fumi smettetela-ci rimprovera il professore.
-Lo dici solo perchè Joseph ha preferito me a te, lo dici solo perchè eri talmente noiosa da esser stata lasciata, lo dici solo perchè non tolleri che Joseph mi ami!-mi spinge di nuovo.
-Giuseppe, si chiama cosi-dico.
Lei scoppia a ridere.
-Sei una fallita Fiamma-mi dà un altra spinta.
Io alzo una mano pronta a darle uno schiaffo, mano che viene intercettata da Riccardo.
-Non mi sembra il caso-mi dice lui.
-Gucci porta Fumi in cortile, falle schiarire un po' le idee-dice il professore.
-Io resto qui-affermo.
-Andiamo Fiamma-Riccardo mi trascina fuori.
Io mi siedo sul muretto, sono furiosa.
-Quella stronza-affermo.-E tu perchè ti sei messo in mezzo? Se lo meritava quello schiaffo!-mi alzo e spingo Riccardo.
-Il professore avrebbe preso dei seri provvedimenti e tu non mi sembri il tipo da voler rischiare la sospensione il quinto anno-dice.
-E perchè l'hai fatto? Che ti importa di me?-chiedo alzando la voce.
-Fiamma calmati sei troppo nervosa-dice lui sedendosi sul muretto.
-Guarda chi parla quello che se lo offendono o dicono quello che non gli piace si alza impreca ed esce da scuola-sbotto.
-Tu non sei me però-mi sorride.
-Non dovevi metterti in mezzo-dico.
-Mettiamola cosi non volevo che ti sospendessero, non volevo che il mio divertimento quotidiano venisse allontanato dalla scuola-continua a sorridermi.
-Tu sei fatto per quello come Lorena perchè perdi tempo con me?-gli chiedo.
-Forse perchè Joseph o Giuseppe è proprio un coglione, come si fa a voler stare con una come Lorena, dopo esser stato con una come te-afferma sorprendendomi, vedo sorpreso anche lui...
-Non sono stata un'ottima fidanzata, ero pesante, poco affettuosa, non proprio la fidanzata che tutti vorrebbero-dico.
-Forse era lui che non ti permetteva d'esser quello che sei veramente, sei affettuosa lo vedo come tratti Andrea, lui oggi era triste e tu lo sapevi, gli hai portato la torta alla Nutella, sei dolce ti ho visto abbracciare Andrea, sembrava quasi che tu stessi li a volerlo proteggere, sei altruista cerci di capire un pazzo come me, sei coraggiosa hai difeso mia sorella da due cretini che le rompevano le scatole, il caro Joseph non sa che si è perso-mi dice.
Io sento gli occhi pizzicare, quando Giuseppe mi ha lasciato mi sono sentita davvero male, ho sentito il mondo crollarmi addosso, lui stesso mi aveva detto che tornando indietro non sarebbe mai stato con una come me, mi aveva fatto sentire cosi sbagliata e Riccardo con poche parole invece mi aveva rincuorato.
-Vieni qui-Riccardo si alza e mi attira tra le sue braccia.
Io lo stringo a me e lascio libero sfogo a delle lacrime represse forse per troppo tempo.
Lo stringo talmente forte da ficcargli le unghie sul collo.
-Ahi-si stacca lui ridendo.
-Oddio scusa sono mortificata-mi sento avvampare.
Lui si tocca il punto da cui esce un po' di sangue e ride con ancor più gusto.
-Sei una gattina eh-mi regala un sorrisetto malizioso.
-Vuoi che ti medichi?-gli domando.
Lui mi sorride e non più maliziosamente.
-No vorrei del altro-dice.
-E cosa?-domando.
-Abbracciami un altro pò-detto questo mi attira ancora tra quelle sue braccia forti.
Io respiro a pieni polmoni il suo profumo e lo stringo a me con tutta me stessa, come se con quel abbraccio noi potessimo fonderci.

POV. ANDREA
Vado in cortile a cercare Fiamma e la trovo stretta a Riccardo.
Carlotta deve avere la mia stessa idea, infatti me la trovo accanto, entrambi fissiamo quella scena sorridendo, erano carini quei due.
-Si piacciono eh-afferma lei.
-Loro si-dico pronto ad andare via.
Carlotta aveva scelto di chiudere con me, aveva distrutto la nostra relazione ancor prima di iniziare, mi aveva deluso moltissimo, ma accettavo, lo accettavo purchè lei non mi parlasse.
-Devo parlarti-mi afferra il braccio.
-Che altro dobbiamo dirci?-chiedo acido.
-Ti devo una spiegazione, devi capire-mi dice.
-Cosa devo capire? E' semplice non vuoi stare con me, non sono cosi cretino, capisco-affermo.
-Non vuoi capire il perchè?-mi domanda.
-Mancanza di coraggio da parte tua probabilmente-dico liberandomi dalla sua presa.
-Ti sbagli vedi devi starmi ad ascoltare-quasi me lo ordina.
-Carlotta non sei nella condizione di dare ordini-affermo acido come non mai.
-Andrea ti prego-proietta i suoi occhioni azzurri che tanto mi fanno battere il cuore nei miei.
-Sediamoci-indico il muretto, odio cedere cosi facilmente, ma con lei non so tenere un pugno fermo e sbaglio, sbaglio tantissimo.
Lei è agitata, più volte sospira.
-Non sono qui per sentirti sospirare-sbuffo.
-Non è facile ok?-alza un po' la voce.
-Ti piace un altro?-le chiedo.
-No Andrea-risponde e la vedo sincera.
-Allora cosa c'è?-domando esasperato, non mi voleva e mi stava bene, ma dovevamo chiudere una volta per tutte.
-Tu sei un bellissimo ragazzo, hai un sorriso dolcissimo, dei bei modi, sei gentile, affettuoso, un ottimo amico, vedo come ti comporti con Fiamma, ma vedi...Per quanto tu mi attragga parecchio, manca quel qualcosa in più che mi spinga a voler dire ''si io voglio stare con Andrea''; mi manca la scintilla-dice senza però guardarmi.
-Posso permettermi di dirti che è un ragionamento davvero sciocco? Tu ti precludi la nostra possibile relazione solo perchè al momento non senti la famigerata scintilla, cosa ti assicura che con il tempo questo non possa accadere?-le domando, la sua spiegazione è più mortificante del sapere che nella sua vita c'è un altro.
-Li hai visti Riccardo e Fiamma no? Ecco vedi secondo me loro quella scintilla di cui parlo l'hanno sentita immediatamente, io Andrea sono attratta da te ma...-la interrompo.
Mi alzo e inizio a camminare.
-Fammi capire questa tua attrazione a cosa porta? Vuoi venire a letto con me?-chiedo ridendo, dire che sono sconcertato è dire poco.
-No Andrea non sono quel tipo e mi offende il fatto che tu me l'abbia chiesto-sbotta.
-Si offenditi anche ora, io come dovrei sentirmi? No dimmi perchè davvero non sto capendo-affermo.
-Andrea non mi avvicinerò più a te, non proverò più a baciarti, perchè non è giusto, perchè ti illudo, io purtroppo desidero altro e non puoi farmi una colpa per questo!-detto questo se ne va da dove è venuta.
Lasciandomi più confuso che altro...
Che diavolo di ragionamento era quello? Sono attratta da te ma non mi scatta la scintilla...
Questa Carlotta qui non mi piace nemmeno un po', forse è un bene che sia finita cosi, è vero io merito decisamente di meglio, merito una ragazza che mi rispetti e mi voglia con o senza scintilla.

POV. RICCARDO
Fiamma aveva distrutto...
Distrutto le mie difese in un secondo.
Fiamma riusciva a colpirmi, Fiamma riusciva a far smuovere quel organo che io credevo di non possedere...
I suoi sorrisi di quella mattina mentre scherzavamo per la torta mi avevano scaldato il cuore, si è vero lei con quella frase sul bravo ragazzo mi aveva offeso...
Però quando l'ho vista in difficoltà, non so cosa mi è successo, volevo proteggerla, per non parlare quando ho visto le sue lacrime, non ho trovato nulla di migliore che stringerla a me per rassicurarla, per farla sentire al sicuro esattamente come lei ha fatto con me qualche giorno fa, mi aveva sgraffiato e vederla cosi rossa e mortificata davanti a me mi aveva fatto sorridere, sorridere con enorme gioia...
Si Fiamma mi regalava gioia.
Voleva medicarmi, ma io non volevo altro che lei stretta ancora a me.
Lei cosi piccola e bassa rispetto a me, stretta contro il mio corpo, i suoi capelli a stuzzicare il mio collo e le mie guance, il suo dolce profuma di fragola a stretto contatto con le mie pupille olfattive...
Cosa riusciva a farmi Fiamma? Vorrei fermare il tempo adesso, io stretto a lei.
Lei si stacca e mi sorride.
Devo contenermi o rischio di baciarla...
Le sorrido anche io.
-Stai meglio?-le chiedo.
-Ti aiuto io-continua a sorridermi.
-A fare cosa?-domando interdetto.
-A studiare, quando Marta non può ci penso io-mi sorride dolcemente.
Io non so che dire...
-E poi potrei leggerti qualche romanzo? Non sei curioso? Io amo leggere potrei leggerti tutti i miei libri, conosci Orgoglio e Pregiudizio? Il mio romanzo preferito e non dirmi anche tu che è un romanzo per ragazze, è un opera letteraria di un certo peso, si potrei leggerti questo come primo libro o qualcosa che tu preferisci, potrei aiutarti a leggere, so che sai farlo, si potremmo fare delle lezioni-mi saltella davanti e mi investe con le sue parole.
-Perchè mi guardi cosi?-mi domanda dopo un po'.
Io mi siedo sul muretto sento le gambe molli, mai nessuno ha fatto cosi tanto per me, mai nessuno ha accettato questo mio problema tanto da voler passare del tempo con me a leggermi romanzi.
-Allora ti piace la mia idea?-mi posa una mano sulla spalla.
Io sospiro.
-Forse no, forse pensi che io sia invadente, scusami Riccardo non volevo che tu pensassi che io voglia...Forse preferisci studiare con Marta....E io mi sono messa in mezzo, oddio no, dimentica la proposta-ricomincia a straparlare, mentre io mi perdo nell'osservarla, è cosi goffa e dolce.
-Perchè adesso sorridi? Di' qualcosa-si lamenta.
Io vorrei baciarla.
Ma mi limito ad attirarla contro il mio corpo ancora una volta, posso abituarmi a questi abbracci e renderli mia fonte d'energia.
-Accetto-affermo.
-Accetti davvero?-si stacca da me e sorride allegra.-Anche la cosa dei romanzi?-domanda.
-Si-le sorrido.
-Oh che bello-fa un applauso e io scoppio a ridere.-Ho applaudito?-mi domanda diventando rossa.
Io non riesco a dire nulla, è una persona bellissima, lei ti ammutolisce con il suo essere cosi dolce, goffa....
-Siamo amici adesso?-le domando.
-Significa che non ci insulteremo e litigheremo più?-mi chiede.
-Sul secondo punto non garantisco-sorrido.
-Nemmeno io secondo me mi starai antipatico spesso-afferma.
-Devo recuperare filosofia vieni oggi pomeriggio a casa mia?-le domando, non vedevo l'ora di poter passare altro tempo con lei a casa mia.
-Ripeteremo Hegel ho preparato degli schemini che ci saranno decisamente d'aiuto-afferma.
-Fiamma grazie-le sorrido.
-Non sorridermi cosi tanto non sono abituata-dice scoppiando a ridere.
-Torniamo in palestra su-dico.
Quel giorno torno a casa decisamente di buon umore, Fiamma sarebbe venuta alle 15:30...
-Buongiorno-entro in cucina e sorrido a mia sorella e mio padre.
Entrambi si guardano sorpresi.
-Che hai Ric?-domanda ridendo Marta.
-Che ho?-domando sedendomi a tavola.
-Pranzi con noi?-chiede mio padre.
-Si-dico.
Marta si alza, mi viene incontro e mi misura la temperatura con un bacio sulla fronte.
-Hai la febbre?No sei freddo-dice.
-Marta che hai tu?-chiedo.
-Sorridi e stai pranzando con noi-afferma sorpresa.
Io alle sue parole mi rendo conto di quanto questo mio comportamento probabilmente l'abbia fatta soffrire.
-Da oggi in poi lo farò sempre-le sorrido, si da oggi le cose sarebbero cambiate.
Marta guarda mio padre, io mi volto a guardarlo e anche lui sorride.
-Che si mangia di buono?-domando.
-Avrò un attacco di cuore probabilmente-sussurra mio padre.
-Papà smettila di dire scemenze-rido.
Vedo mio padre sbiancare e Marta aprire letteralmente la bocca.
-Hai detto papà?-domanda lei.
-Marta come dovrei chiamare nostro padre?-domando.
Sapevo perfettamente che da tantissimo tempo non lo chiamavo cosi e se usavo quel termine, era in termini dispregiativi.
Ma oggi volevo chiamarlo papà, perchè lui non era altro che quello, si aveva sbagliato tanto, ma aveva fatto di tutto per non farci mancare niente, c'era stato sempre, non ci aveva abbandonati, come invece aveva fatto quella che io reputavo il mio angelo, mia madre non meritava quel titolo.
Lo vedo con gli occhi lucidi.
Io mi alzo.
-Forza alzati-dico dandogli una pacca sulla spalla.
-Che succede?-chiede lui con voce incrinata.
-Voglio un abbraccio dal mio papà-a quella parola anche la mia voce si incrina.
Mio padre si alza e mi stringe a sé, erano secoli che non ci abbracciavamo .
Sento gli occhi pizzicare, mi volto verso Marta e la vedo piangere.
-Vieni qui piccola-Marta si fionda fra le nostra braccia.
Dopo aver asciugato tutte le nostre lacrime, finalmente pranziamo.
-Ah oggi viene una mia amica ad aiutarmi a studiare-dico.
-Ha pure un'amica, papà segniamo questo giorno sul calendario-afferma Marta ridendo.-A tale proposito che amica?-mi chiede la mia sorellina gelosona.
-Fiamma-dico.
-Fiamma?-urla scioccata.
-La famosa Fiamma-afferma mio padre.
-Voglio studiare anche io con voi-dice Marta.
-Scordatelo-sbotto.
-Vuoi stare solo soletto con lei?-domanda lei con un sorrisetto malizioso.
-Marta lascia tuo fratello e la sua amica studiare in pace-la ammonisce mio padre.
-Ammesso che studino-ride di gusto mia sorella.
-Marta-le lancio una carotina dal piatto.
-E' diventato pure pudico-tutti e tre scoppiamo in una fragorosa risata, quanto mi era mancata quella sensazione di beatitudine nello stare a casa mia.

POV. FIAMMA
Arrivo a casa e vado a salutare i miei.
-Come siamo di buon umore, che è successo?-chiede mio padre.
-Papà io sono sempre cosi-dico.
-Hai un sorriso che va da guancia a guancia Fiamma, non succede ogni giorno questo-mi dice.
-Vero?-domando e riprendo a sorridere, anzi forse non ho mai smesso dopo quel chiarimento con Riccardo.-Ciao mammina-la prendo per mano e la faccio volteggiare.
-Fiamma ma stai bene?-mi chiede lei ridendo.
-Magnificamente-affermo.
Quel pomeriggio prima di andare da Riccardo metto la musica al pc e mentre scelgo cosa indossare mi metto a ballare e cantare.
Ripenso a quella mattinata da pazzi, eravamo partiti dicendo che non ci saremmo dovuti più parlare e poi eravamo finiti abbracciati ad organizzarci per studiare insieme quel pomeriggio.
-Ma poi che bel sorriso ha?-mi domando ad alta voce buttandomi sul letto.
-Chi?-chiede mia mamma.
-Mamma non credi che oggi sia una bella giornata?-domando.-Mamma balliamo-la tiro a ballare.
Io e mia mamma balliamo e non facciamo altro che ridere.
-Ah l'amour-afferma mia madre sorridendo.
-Vado a studiare a casa di Riccardo questo pomeriggio-dico.
-Riccardo-mi sorride lei.
-L'ultima giravolta-la faccio volteggiare.
-Questo Riccardo ti fa decisamente bene e non posso che esserne felice-mia mamma mi abbraccia.
Angolo autrice
Salve belle <3 Nuovo capitolo.
Non so voi ma io sono letteralmente innamorata di Riccardo Gucci quanto mi piace questo personaggio <3 E' proprio come volevo che fosse e spero che a voi piaccia quanto a me...
Fiamma e Ric oggi non sono stati tenerissimi??
E Carlotta e Andrea hanno avuto questo confronto che sembra averli completamente allontanati, voi che ne pensate?? Spero che il capitolo sia di vostro gradimento. Lasciate qualche commentino se vi va.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 9
*** Io mi fido di te ***


                                                                                       
Io mi fido di te

POV. FIAMMA
Io e Riccardo abitiamo davvero lontani, lui vive quasi dall'altra parte della città...
Arrivo già stanca a casa sua.
Mi fermo e la osservo è una villetta elegante, hai dei bellissimi glicini piantati accanto al cancelletto azzurro.
Mi avvicino e suono il campanello, il cancello mi viene subito aperto e due secondi dopo davanti al portone di casa compare Riccardo, gli sorrido.
-Ciao Fiamma-mi sorride anche lui.
-E' arrivata Fiamma?-dietro di lui compare Marta.
-Marta-le sorrido calorosamente.
-Sono cosi felice di vederti vieni entra-mi prende per mano e mi trascina dentro.
-Ti trovo bene-le sorrido.
-Tu sei sempre più bella-mi sorride felice, è cosi carina nei modi questa ragazza.-Papà vieni c'è l'amica di Riccardo-chiama il padre, io mi agito un po', è cosi strano conoscere i genitori di Riccardo, perchè non riesco a considerarli come i genitori di Carlotta o Andrea?! Guardo per un istante Riccardo, ma lui è impegnato a passarsi nervosamente una mano tra quei bellissimi capelli neri.
Un uomo alto, credo sulla quarantina, con i capelli brizzolati ci viene incontro.
-Ciao-mi sorride.
-Sa sa sa salve-balbetto, che brutta figura, ma non posso farne a meno mi sento agitata.
-Papà lei è Fiamma-mi volto verso Riccardo e con mio sommo stupore lo trovo in difficoltà, ha le guance rosse, è cosi carino, smettila Fiamma, non iniziare con questi sciocchi pensieri.
-Piacere cara io sono Antonio-il padre di Riccardo e Marta mi porge la mano.
Io sorridendo gliela stringo.
-Fiamma avrei tanto voluto studiare con voi, ma Riccardo non me l ha permesso-si lamenta Marta.
-Ti annoieresti, ancora non hai iniziato filosofia e poi Hegel è davvero pesante-le dico.
-Secondo me il mio fratellino ti vuole tutta per sè-sorride maliziosamente.
-Marta-Riccardo le tira una ciocca di capelli.
Riccardo sembra cosi ''umano'' oggi, solitamente sembra forzarsi di indossare la maschera del cattivo ragazzo strafottente, invece è come tutti gli altri, anche lui si imbarazza, anche lui viene infastidito dalle battute sciocche della sorella.
-Andiamo?-mi domanda.
Io annuisco.
-Buono studio-suo padre ci sorride.
-Andiamo in camera mia-mi informa.
Io in silenzio lo seguo.
Apre le porta e io mi guardo ovunque sono cosi curiosa, cosi avida di vedere e sapere...Ho sempre pensato che la propria camera descriva appieno una persona.
E' una camera abbastanza in ordine, si c'è qualche vestito sparso qua e là ma nulla di grave, la mia certi giorni è più disordinata.
Ha un poster di Gattuso e Maldini che si abbracciano e anche dalla sua coperta rosso/nera deduco che sia milanista.
Mi soffermo sul suo letto, una piazza e mezza e deglutisco, fino a questo istante non avevo assolutamente riflettuto sul fatto che io e Riccardo saremmo stati soli in una stanza provvista di letto, velocemente le immagini del nostro ballo del sabato sera mi colpiscono.
-Qualcosa non va?-mi chiede, guardando anche lui il letto.
-No va tutto splendidamente-ma la mia voce fin troppo acuta deve tradirmi, lui alza un sopracciglio sorpreso, gli sembrerò forse una ''maniaca'' che vuole portarselo a letto, Fiamma contieniti!
Mi avvicino al comodino dove vedo due cornici di foto, in una c'è Riccardo stretto ad un uomo anziano.
-Tuo nonno?-chiedo.
Lui annuisce.
Anche lui ha un nonno e anche lui sorrideva nello giocare con lui, sono cosi sorpresa, nello scoprire tutti questi suoi aspetti umani, sembra sempre cosi freddo, la foto accanto ritrae una bellissima donna dai capelli rossi che coccola un bebè, sorrido e la prendo tra le mani, Riccardo era un bambino adorabile, aveva delle guanciotte cosi paffute da riempire di baci.
-Sei carinissimo qui-gli sorrido.
Lui però è teso.
-Che succede?-domando.
-Possiamo iniziare?-indica la scrivania.
-E' la tua mamma?-chiedo, ma sono sicura sia cosi questa donna somiglia molto a Marta.
Lui va a sedersi alla scrivania senza rispondermi.
Io poso la cornice e lo raggiungo.
-Che succede?-gli chiedo ancora.
-Vorrei solo iniziare a studiare-mi sorride, ma ormai se c'è una cosa che ho imparato a fare, questa è riconoscere i sorrisi falsi di Riccardo, questo sorriso è il più falso che gli abbia visto fare, forse non vuole parlare di sua madre e io non dovrei assolutamente forzarlo.
Esco dalla mia borsa il libro di filosofia e gli schermi che avevo preparato in questi giorni.
-Iniziamo-gli sorrido.
Lui però sembra non sentirmi, stringe con fin troppa foga una matita tanto da spezzarla.
-Riccardo-lo richiamo.
Lui si volta verso di me, ha gli occhi gelidi, si non esiste espressione differente che io potessi usare per descriverli, sono cosi freddi e spenti.
Lui si alza, si dirige verso il comodino, apre il secondo cassetto e con rabbia scaraventa la cornice con la foto della madre.
Io mi avvicino a lui.
Gli poso la mano sulla spalla.
-Che succede?-chiedo ancora, vorrei che lui si sentisse libero di parlarmi, di dirmi cosa pensa...
Lui si volta e adesso il suo sguardo è diverso, riesco quasi a percepire il grande tumulto che prova...Vorrebbe dirmi qualcosa, ma ha paura.
Si siede sul letto e si guarda le scarpe.
-Tranquillo possiamo studiare, sono stata io troppo invadente-gli sorrido, non voglio che si senta forzato a parlarmi.
-Mia madre ci ha abbandonati quando io avevo 3 anni-afferma.
Io sono molto sorpresa. Come può una madre abbandonare i figli? Non credevo che questa sorte fosse toccata a Riccardo.
Mi siedo accanto a lui e afferro la sua mano, lui è decisamente sorpreso dal mio gesto.
-Ho sempre dato la colpa a mio padre, sai ho smesso di chiamarlo papà quando avevo 10 anni, ho passato tutto il mio tempo ad odiarlo, ogni anno lui veniva a svegliarmi con la torta alla nutella e le candeline per il mio compleanno, io non le ho mai soffiate, l'ho sempre disprezzato, poco tempo fa ho scoperto invece che mia madre, quella che io reputavo un essere perfetto senza colpe, si è fatta un altra famiglia, ha un altra figlia e con lei si è comportata da madre, l'ha cresciuta, ha scelto lei e non noi-stringe ancor di più la mia mano.-Mio padre c'è sempre stato per noi e io non sono stato in grado di apprezzarlo-lo osservo ha gli occhi lucidi.
-Ma l'hai capito adesso, poco fa l'hai chiamato papà, penso che adesso le cose tra di voi vadano meglio giusto?-chiedo.
Lui annuisce.
-Ma il tempo che ho perso però nessuno me lo ridarà, men che meno quella donna-dice amareggiato.
-Mai hai ancora tantissimo tempo per costruire nuovi ricordi, quest'anno per il tuo compleanno soffierai sulle candeline sulla torta che tuo padre ti preparerà, l'importante è che tu l'abbia capito Riccardo-alzo la mano, per carezzargli il viso, lui osserva la mia mano, quasi spaventato.-Se vuoi non...-inizio ad allontanare la mia mano, non voglio turbarlo.
Lui la blocca con la sua e lui stesso l'adagia sul suo viso.
Io gli sorrido e carezzo il suo viso, ha la pelle molto liscia, come quella di un bambino, nonostante abbia un po' di barba.
-Ora capisco cosi tanto di te e ti ringrazio, non deve essere stato facile parlarmene, ma apprezzo che tu abbia scelto me, apprezzo che tu me l'abbia detto e puoi starne certo Riccardo, quando avrai bisogno io per te ci sarò, ci sarò anzi anche quando non avrai bisogno, facciamo cosi ci sarò sempre-gli sorrido.
Lui velocemente mi attira contro il suo petto...Sta quasi diventando una droga questo nostro volerci abbracciare, questo voler stabilire questo contatto.
-Io mi fido di te Fiamma-sussurra.
Anche queste parole devono costargli molto, lui è cresciuto con l'impressione di dover sempre fare da solo, di non poter contare su nessuno, io gli farò cambiare idea in tutto e per tutto, io gli starò vicino e lo sosterrò, fosse l'ultima cosa che faccio.
-Sei cosi diverso rispetto a quando ti ho conosciuto e sono passate si e no due settimane-dico.
Lui si allontana.
-Da quando conosco te sono cambiato cosi tanto anche se solo in due settimane-afferma.
-E adesso basta pensare alle cose tristi studiamo-affermo dirigendomi verso la scrivania, non volevo che avesse quel viso triste a lungo.
Immagino che la sua infanzia non sia stata assolutamente facile, se io mi immagino senza madre mi sento letteralmente persa, lui è tanto bisognoso d'amore, dell'amore della madre che gli è mancato, l'importante è che abbia capito l'importanza del padre ancora in tempo per poter recuperare, io penso che da oggi Riccardo avrà un futuro migliore, è vero il tempo sprecato ad odiare il padre nessuno glielo ridarà ma ancora tantissimo tempo per amarlo e farsi amare infinitamente.

POV. RICCARDO
Mi accomodo accanto a Fiamma, sono ancora incredulo, io sono riuscito a raccontare a qualcuno la storia di mia madre...
Non era di certo questa la mia intenzione oggi, però quando ho visto Fiamma con in mano quella cornice è come se lei da sola a forza si fosse infilata nel mio mondo e io non potessi escluderla, non potessi non raccontarle l'accaduto e lei aveva reagito bene, non mi aveva guardato con pietà come magari mi aspettavo, ma anzi mi aveva promesso il suo sostegno e io credevo ad ogni sua singola parola, perchè ogni lettera che esce dalla sua bocca è supportata dai suoi occhi, i suoi occhi che sono privi di menzogna. Sono stato felice di condividere questa cosa con lei.
Fiamma ha detto che sono cambiato tanto in queste due settimane ed è vero, io sono consapevole che è merito suo, anche il suo allontanarmi mi è stato d'aiuto, Fiamma è diversa da tutte le altre, Fiamma riesce a far uscire lati dal mio carattere che ignoravo totalmente.
-Sei pronto?-mi domanda.
Io annuisco e prendo ad ascoltarla mentre mi spiega la vita e il pensiero di Hegel a prima battuta non capisco, allora lei mi sorride e me lo ripete di nuovo.
-Prova tu adesso dai-mi incita.
Io ripeto quello che ho capito dalle sue parole.
-Bene, sei andato bene-mi sorride.
-Credi che io mi possa far interrogare?-le domando.
-Certamente-mi sorride.-E adesso-la vedo uscire un altro libro dalla sua borsa.-Dobbiamo leggere-afferma tutta contenta.
Io guardo la copertina e scoppio a ridere.
-Zanna Bianca?-domando.
-Senti ho pensato che forse Orgoglio e Pregiudizio non fosse adatto a te, ho pensato ti saresti annoiato, questa è una lettura più mascolina-mi dice.
Io mi alzo e mi butto sul letto.
-Vieni leggiamo-sorrido.
-Sul letto?-chiede spalancando gli occhi.
-Stiamo più comodi-affermo.
-Noi non dobbiamo stare comodi, tu devi essere concentrato-afferma seria.
Fiamma ha paura di mettersi sul letto con me, ho notato il suo turbamento quando siamo entrati qui non appena i suoi occhi si sono posati su questo.
-Tu hai paura di sederti qui accanto a me-le dico.
-Non è vero prima di studiare eravamo seduti sul tuo letto-afferma.
-Allora mi correggo hai paura di sdraiarti accanto a me sul mio letto-le sorrido malizioso, mi piace metterla un po' in difficoltà.-Non ti facevo cosi codarda-affermo iniziando a sollevarmi.
Lei si avvicina a me, mi spinge di nuovo sul letto e si posiziona accanto a me.
-Io non ho paura-afferma.
-Bene-sorrido e mi lascio investire dal suo invitante profumo di fragola.
Mi distendo come meglio posso, per far si che gran parte del mio corpo sia a contatto con il suo, voglio averla vicina il più possibile non posso farci niente.
-Leggiamo?-chiedo.
Lei si sistema nervosamente i capelli.
-Inizia a leggere tu e io ti correggo, dobbiamo far in modo che tu riesca a migliorare le tue abilità di lettura, so che sei dislessico, ma ho letto su internet che è possibile migliorare questa condizione e noi faremo di tutto per farti migliorare-afferma contenta.
-Perchè lo fai?-le domando, mai nessuno ha avuto tutta questa gran voglia di aiutarmi
-Senti Riccardo Gucci io non so come sei stato abituato finora, anzi lo immagino, ma da adesso nella tua vita ci sono io, la rompiscatole, più rompiscatole del mondo Fiamma Fumi-afferma.
Io le bacio la guancia.
-Mi fa piacere che ci sei-dico.
-Leggi-mi passa il libro.
-La prossima volta porta Orgoglio e Pregiudizio, voglio imparare a leggere qualcosa che piace a te-affermo.
Era già passata una buona mezz'ora ed io ero riuscito a leggere quattro righe di seguito senza sbagliare.
-E' un ottimo risultato-afferma felice Fiamma accanto a me.
-Si-sorrido anche io.
Improvvisamente suona il telefonino di Fiamma.
-Saranno i miei-dice.
Afferra il telefono e risponde.
-Pronto-afferma.
Io la osservo, si morde il labbro inferiore cosa che mi cattura, mentre si gira una ciocca di capelli nella mano che non è impegnata a reggere il telefono.
-Ah Emanuele, si Andrea mi aveva detto del fatto che volessi il mio numero-dice.
La mia attenzione viene completamente catturata dal fatto che lei abbia pronunciato il nome del amico di Andrea.
-Io sono sempre libera, possiamo uscire quando vuoi-sorride.
Perchè sorride? Lui non è qui! Lui non può mica vederla sorridere, ma posso vederla io e questo suo sorriso mi manda in bestia e poi cosa? Lei è sempre libera e può uscire quando vuole....Con quello?
-E' un idea grandiosa-afferma sorridendo ancora.
Che idea ha avuto quel biondino? L'ho visto a scuola, si è senza dubbio un bravo ragazzo con la faccia pulita, ma niente di che un insulso biondino occhi azzurri.
-Allora a venerdì baci-riattacca e fissa il telefono.
Io fisso lei con quel espressione da ebete, ma le piace quello davvero? A me sa di ragazzo insipido, di ragazzo che non sa dove mettere le mani e che non sa trattare una donna.
-Fiamma-la richiamo.
Lei non risponde subito, io mi sto infuriando e non poco.
Mi alzo e mi piazzo davanti a lei.
-Ti ricordi che ti trovi ancora a casa mia-affermo acidissimo.
-Riccardo-mi sorride.
-Noi che siamo?-le chiedo.
-Compagni di classe e stiamo provando ad essere amici-mi risponde.
-E agli amici si dice se ti piace qualcuno giusto?-le domando, è risaputo che fino a prima di conoscerla ero poco incline ai rapporti umani.
-Ti piace qualche ragazza e vuoi dirmelo?-mi domanda sorridendo.
-Ti piace l'amico di Andrea?-le domando diretto.
Lei proietta i suoi occhi sorpresi nei miei, riflette qualche istante.
-E' un bravo ragazzo, è carino, penso sia un tipo interessante-mi dice.
-Ci esci?-le chiedo.
-Si venerdi mi ha invitato ad una sua partita e poi a mangiare una pizza-sorride.
-E sei felice?-le chiedo.
-Ma cos'è quest'interrogatorio?-domanda ridendo.-E' tardi devo andare-inizia a rassettare le sue cose.
-Sei felice di uscire con lui?-insisto.
-Ci vediamo domani, salutami tuo papà e Marta-detto questo corre via, non ho nemmeno il tempo di accompagnarla al portone principale.
Io me l'aspettavo diversa la conclusione della nostra giornata di studio...
Poco dopo mi raggiunge Marta.
-Com'è andata?-mi domanda curiosa.
-Abbiamo studiato-rispondo scocciato.
-E letto Zanna Bianca sul tuo letto-afferra il libro.
-L'ha dimenticato qui-affermo.
-Fiamma è bella, brava e buona-sorride Marta.
-Sono felice ti piaccia tanto-affermo sarcastico.
-A te non piace?-mi domanda.
-Marta-sbuffo.
-Riccardo è normale alla tua età che ti piaccia una ragazza, ma non ti viene mai la voglia di avere qualcuno accanto che ti renda il mondo più leggero? Non ti manca non so essere geloso?-mi chiede.
-Cosa prova un geloso?-le domando curioso, viste le mie strane sensazioni di poco prima.
-Se qualcuno è geloso ha paura che qualcun'altro possa rubare qualcosa di suo, che quel qualcuno possa fare le stesse cose con quella persona, ha paura che la persona a cui si tiene possa allontanarsi, la gelosia è qualcosa di irrazionale, ma secondo me non c'è amore senza gelosia, ma non pensi che bello potersi sentire dire da qualcuno ''sei mio'' ? Non credi sia magnifico appartenere a qualcuno?-chiede con aria sognante.
-Marta per te è ancora presto anche solo per pensare queste cose-dico.
-Il mio fratellone gelosone, vedi sei geloso di me, quindi sai qual'è la sensazione-dice baciandomi la fronte e poi uscendo dalla mia camera.
Il mattino seguente appena entro in classe trovo Fiamma che chiacchiera con Carlotta.
-Buongiorno-le saluto.
-Ciao-mi sorride Fiamma, io non riesco a non ricambiare il suo sorriso.
-Buongiorno Riccardo-mi saluta Carlotta.
-Oggi mi faccio interrogare-affermo e tiro fuori il libro di filosofia.
-Sono sicura andrà bene-Fiamma mi fa l'occhiolino.
-Allora venerdì che ti metti?-le domanda Carlotta, ancora questo dannato venerdì.
-Ma nulla di che se consideri che prima vado al campetto-le risponde Fiamma.
-Potresti mettere la mini di jeans, quella gonna è adorabile-le suggerisce Carlotta.
-Addirittura una mini-sbuffo.
-Hai detto qualcosa?-mi domanda Fiamma.
-Che ho l'ansia, ho molta ansia-dico.
-Buongiorno-Andrea mi dà una pacca sulla spalla, io lo fulmino è colpa sua se Fiamma venerdì uscirà con quel biondino.
-Emanuele ieri mi ha chiamato-afferma fin troppo emozionata.
-Che avrà fatto mai-sbuffo.
-Si è mostrato interessato-interviene Carlotta.
-Io lo dimostro diversamente il mio interesse-guardo Fiamma.
Fiamma si strozza con la sua stessa saliva.
-Fiamma?-domanda Andrea.
-Stavo pensando-dice.
-A cosa?-domando alzando un sopracciglio.
Lei mi fulmina.
-Carlotta mi ha consigliato di mettere una mini-dice Fiamma ad Andrea.
-Puoi stare tranquilla Ema è un bravissimo ragazzo, non ti salterebbe mai addosso al primo appuntamento-sorride Andrea.
-E' un fallito-dico io.
-Parla l'esperto dei primi appuntamenti-afferma sarcastica Fiamma.
-No parla un ragazzo normale, io non riuscirei a non voler toccare anche solo con una carezza la donna che ho davanti se questa donna mi piace, mi intriga o...Mi fa girare la testa con il suo profumo-sottolineo l'ultima frase che ottiene l'effetto che volevo.
-Ci sono uomini e uomini, sai se ti piace qualcuno non bisogna strusciarsi e far sentire com'è che si dice comicamente? La presenza-sbuffa lei.
-Ragazzi-Carlotta scoppia a ridere.
-Quello è senza dubbio un segno di inequivocabile interesse, non succede con tutte-mi mordo il labbro, ho appena ammesso in uno strano modo che Fiamma mi interessa? Da quando?
-Fidati Riccardo esistono uomini se cosi possiamo chiamarli, che hanno facile questo tipo d'effetto-ride di gusto.
-Pensi davvero che a me succeda con tutte?-domando sorpreso.
Carlotta spalanca gli occhi, Andrea si strozza con la saliva.
-Ma che è successo?-domanda Andrea.
-Ripassa che è meglio-sbotta Fiamma.
-Si facciamo quello che vuole la signorina Fiamma-sbuffo.
Poco dopo ci raggiunge la professoressa, io non sono mai stato in ansia per le interrogazioni, è vero mi faccio interrogare poco, però oggi non voglio deludere Fiamma, voglio dimostrarle che mi sono impegnato e che lei può essere fiera di me, io non so perchè mi succede tutto questo con Fiamma, è tutto un casino nella mia testa, ma so che accade e non posso controllarlo.
La professoressa a fine della mia discussione sorride soddisfatta.
-Non so quale sia stato il miracolo in tutti i casi un bel sette e mezzo-sorride.
Fiamma si volta verso di me e mi fa di nuovo l'occhiolino sembra che la rabbia di poco prima sia passata.
Poco prima della ricreazione sussurra qualcosa a Carlotta che però io sento benissimo.
-Emanuele mi sta aspettando fuori-afferma.
-Che carino-le sorride Carlotta.
-Carino? Quel coso?-sbuffo.
-Che hai detto?-mi chiede Andrea.
Appena suona la campanello vedo Fiamma correre fuori.
Io osservo la scena, lui le bacia la guancia e la carezza il fianco.
Certo lui è il bravo ragazzo quello che non si struscia...
Ripenso alle parole di mia sorella e a quelle di Fiamma di poco prima e per questo mi alzo afferro Zanna Bianca e raggiungo Fiamma ed Emanuele.
-Fiamma-appoggio una mano sul suo fianco.
-Che vuoi?-mi chiede lei fin troppo acida.
-Prima ho dimenticato questo-le mostro il libro.-L'hai dimenticato sul mio letto-sottolineo mio letto mentre guardo il biondo qui.-Non ci presenti?-domando a Fiamma.
Lei si stacca da me.
-Emanuele lui è Riccardo, Riccardo lui è Emanuele-sbuffa.
Il cretino mi porge la mano che io stringo.
-Oggi a che ora vieni?-domando due secondi dopo a Fiamma.
-Forse dovete parlare di cose vostre, ci sentiamo dopo Fiamma-dice Emanuele in imbarazzo, oh che carino e cosi lotti per quello che vuoi sia tuo?Fallito!
-No Ema va via Riccardo-Fiamma mi fulmina.
-Grazie Emanuele sei gentilissimo, devo parlare con Fiamma-gli sorrido.
Lui annuisce e si allontana.
-Un fallito-rido di gusto.
-Cos'era questo?-domanda Fiamma.
-Cosa?-domando io.
-Sai cosa mi sei sembrato? Un cane che marca il territorio, territorio che non ti appartiene, quindi mettiti da parte-sbuffa lei e sta per allontanarsi.
Io le afferro il braccio e l'attiro contro il mio corpo.
-Sei gelosa-affermo.
-Io?-scoppia a ridere.
-Ieri ho chiesto a mia sorella cosa fosse la gelosia, lei mi ha spiegato che si ha paura che la persona a cui teniamo faccia cose che prima faceva con noi con altri, tu credi che l'effetto che mi fai tu me lo fanno tutte, ma Fiamma non è cosi, libera di crederci o meno-affermo.
-E dovrei essere gelosa perchè io rispetto ad altre riesco...No ti prego-mi spintona.
-Non ti sto parlando dell'eccitazione sei tu che la butti su quello, io parlo di questo-la spingo contro il muro e appoggio il mio naso sul suo, sento il suo respiro quasi mancare e il mio cuore battere all'impazzata.-Pensa a quest'effetto Fiamma, di questo, di questo c'è da essere gelosi e io lo sono se penso che quello può avvicinarsi cosi a te-detto questo la lascio lì interdetta.
Angolo autrice
Buonasera <3 nuovo capitolo, con un Riccardino geloso ahahahah, voi che ne pensate di Emanuele??
Comunque volevo avvisarvi diciamo che questa è solo quiete per quanto riguarda ahahaah.
A presto mie belle.
Tanti saluti piccola_Calliope
Ahhh se vi va passate dalla mia nuova storia. ''Fatta apposta per me''

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Capitolo 10
*** Ci sei tu ***


                                                                                        
Ci sei tu

POV. RICCARDO
Fiamma quel pomeriggio non si era presentata da me...
Non avevamo studiato insieme e io non avevo nemmeno il suo numero per poterla contattare e poterle chiedere il perchè, non sapevo nemmeno dove abitasse perchè non le avevo fatto questa domanda, non potevo quindi accertarmi che non fosse successo nulla, l'unico mezzo era facebook, ma io nemmeno l'avevo tra gli amici e lei aveva la privacy, non potevo contattarla se non avessi fatto parte della sua lista amici.
Quel pomeriggio non studio e non faccio altro che passare il mio tempo buttato sul letto a pensare, a pensare a cosa? Al fatto che forse è vero dovrei mettermi da parte, non so definire cosa mi accade con Fiamma e pretendo che lei abbia a che fare con me? Che sia gelosa? Che mi tratti in un determinato modo? E più di tutto che non esca con quel ragazzo che forse saprà rispettarla come è giusto che sia? Da me esattamente cosa può ottenere?
Quella sera decido di farmi un giro, vado al mio solito locale e al bancone ci trovo seduto Andrea, lo raggiungo.
-Hey-lo saluto.
Lui salta in aria.
-Non volevo spaventarti-gli sorrido.
-Ciao-mi sorride.
-Ci vengo spesso qui ma a te non ti ho mai visto-dico sedendomi accanto a lui.
-Mi trovavo da queste parti-afferma.
Andrea è qualche giorno che sembra scocciato, chissà cosa gli capita.
-Ti è successo qualcosa?-gli chiedo.
-Ti interessa davvero?-mi domanda.
-Siamo compagni di banco, è un po' che non sei al tuo solito, non so se vuoi parlare-dico.
Lui mi sorride.
-Si vede che non sei molto abituato ad avere amici, però apprezzo il tuo sforzo, ho problemi di cuore-dice sorseggiando il suo cocktail.
-Una ragazza giusto?-chiedo.
Lui scoppia a ridere.
-Si è una ragazza-risponde.
-Ti ha tradito? Cosa ti ha fatto?-chiedo.
-Non mi vuole, gli manca la scintilla-ride amareggiato.
-Di che scintilla parla?-domando io, non lo capisco un granchè.
-Quel qualcosa in più che ti spinge a voler dire '' io voglio quella persona accanto, la voglio per me'', mai provato?-domanda.
-No mai provato-rispondo.
-Beato te-sbuffa.
-Dipende da come guardi la cosa, io penso che questa ragazza sbagli, penso che tu sia un tipo apposto , in gamba e anche se ora ti infastidisce il non essere considerato da lei adatto per starle accanto, hai provato qualcosa, di immagino forte, invece io nemmeno mi pongo il problema, perchè non sono e non voglio essere adatto per nessuno-affermo.
-Davvero?-chiede.
-Si certo-rispondo.
-Sono il suo migliore amico e non penso me ne parlerai, ma Fiamma?-chiede.
-Le vuoi molto bene giusto?-domando.
-E' come una sorella-sorride.
-Io ho una sorellina e se penso al uomo che vorrei accanto a lei non vedo uno come me, tu quindi vedresti accanto a Fiamma uno come me?-gli domando.
-Dipende da come guardi la cosa-mi risponde lui.
-E tu come la guardi?-chiedo.
-Tu te lo imponi Riccardo, ti imponi questo essere cosi, si vede che non sei il lupo cattivo che vuoi far vedere, l'hai detto anche tu qualche giorno fa, sei molto meno bestia di quel che si pensa, Fiamma è una molto attenta e penso che lei questo l'abbia notato-mi dice.
-E' arrabbiata con me, dovevamo studiare insieme non si è presentata a casa mia-gli dico.
-Fiamma è una permalosa, ma penso tu questo l'abbia capito-mi sorride.
-Io voglio sempre aver ragione, sono testardo, orgoglioso pensi davvero che possa andare d'accordo con lei?-gli domando.
-Non conta quello che penso io Riccardo, ma quello che si vuole e cosa si fa per ottenerlo, io penso che nei rapporti umani bisogna fare dei compromessi, che sia amore o amicizia bisogna accettare l'altro, i suoi difetti e saper costruire insieme partendo proprio dalle diversità, bisogna trovare un percorso comune-mi spiega.
-Carlotta non l'ha capito questo?-gli chiedo.
-Come sai che è Carlotta?-domanda sorpreso.
-Quando hai iniziato a parlare di una ragazza ho immaginato fosse lei, ti fa perdere la pazienza alla velocità della luce, solo qualcuno di importante ti fa perdere con quella facilità la pazienza-gli sorrido.
-Ottimo osservatore Riccardo-ricambia il mio sorriso.-Anche tu fai perdere la pazienza a Fiamma con estrema facilità-mi fa l'occhiolino.-Ci vediamo domani a scuola-mi dà una pacca sulla spalla e si allontana.
Resto un po' da solo a sorseggiare il mio cocktail, finchè qualcuno non mi carezza la spalla, mi volto e mi trovo davanti Lorena con un cortissimo abitino leopardato.
-Gucci buonasera-mi bacia la guancia.
-Lorena-le sorrido.
-Cosa fai qui solo soletto?-mi chiede.
-Mi rilasso un po', il tuo Joseph?-le domando, davvero io non ho capito come questo ragazzo abbia potuto lasciare Fiamma per Lorena, sono completamente diverse...Io Lorena la troverei buono solo per del sano sesso, non potrei costruirci una storia e il fatto che lei mi carezzi il petto con tanta diciamo voracità, mi conferma l'idea.
-A casa cena con i nonni-sorride maliziosa.
-Immagino ti annoi-dico.-Ti offro qualcosa?-le chiedo.
Lei mi strappa il bicchiere e finisce il mio cocktail.
-Potremmo andarcene da qui e fare qualcosa-sorride e mi sbottona ancor di più la camicia.
Lorena cosa mi sta offrendo? Sesso! Lo leggo dai suoi occhi, lo riconosco dai suoi movimenti, dai suoi sorrisetti maliziosi, è fidanzata, ha un tatuaggio di coppia eppure non si fa problemi a tradire il ragazzo impegnato con la famiglia, il suo ragazzo è un passatempo come un altro, un trofeo da mettere in bella mostra.
-O magari preferisci passare il tuo tempo con qualcun altro-sbotta acida.
-Tipo?-domando.
-Fiamma-risponde.
Lorena è invidiosa di Fiamma, è questo il suo problema, le ha rubato il fidanzato proprio per poter mostrare un premio, per poter dire ''lui è mio, tu hai perso''...Lo stesso vuole fare con me, ha visto che io e Fiamma ci siamo avvicinati, questo la disturba, vuole rubarle anche questo trofeo...
-Andiamo dai-dico afferrandola e posando la mia mano sul suo sedere.
-Allora preferisci me-sorride maliziosa.
Arrivati a casa sua, mi trascina velocemente nella sua camera.
-I miei saranno qui non prima dell'una, cena di lavoro, abbiamo un'oretta abbondante-dice aprendomi la camicia.
Ripenso a Fiamma che sorride a quel Emanuele.
Con foga bacio Lorena, che emette un gemito.
-Dio, Riccardo, sei cosi...-la interrompo.
-Non mi piace parlare troppo-le apro il vestito.
-Nemmeno a me-sorride e mette la mano sulla mia cintura.
Ci spogliamo velocemente e io senza troppo preavviso entro in lei, Fiamma non sarebbe d'accordo, la deluderei, la deluderò, forse in un modo o in un altro lo verrà a sapere.
Probabilmente i pochi passi avanti sono stati distrutti, ma io ho una fama che mi precede quella di saper distruggere e non costruire, Fiamma non poteva aspettarsi nulla di diverso, questo sono io, semplicemente Riccardo Gucci.
Una volta finito tutto Lorena in fretta si alza dal letto e indossa il pigiama.
-Devi andartene i miei saranno qui tra poco-dice.
Io non dico una parola, mi alzo e infilo i miei vestiti.
-E' stato strepitoso da rifare senza dubbio-mi cattura le labbra.
Io non dico nulla vado via, una volta fuori casa sua do un pugno al muro, nemmeno so perchè, io ho sempre fatto cosi, questa è sempre stata la mia vita, perchè improvvisamente non mi convince più?

POV. FIAMMA
Un intero pomeriggio e un intera notte passata a pensare a Riccardo Gucci, alle sue parole e a quel fantomatico effetto di cui essere gelosi...
Oggi non mi sono presentata a casa sua, non abbiamo studiato insieme e cosa assurda mi è mancato, ma come può una persona in cosi poco tempo insinuarsi cosi tanto in te?
Avrei dovuto presentarmi, parlare con lui, capire cosa intendeva sul fatto che lui fosse geloso al sol pensiero che Emanuele si avvicinasse a me in un determinato modo, cosa significava per lui questo essere geloso? Cos'ero io per lui?
Quella mattina devo avere un pessimo aspetto, ho dormito davvero poco.
-Ma cosa hai fatto stanotte?-chiede Carlotta ridendo.
-Notte di pensieri-sbuffo.
-Che pensieri piccola?-mi domanda Andrea che compare dietro di noi.
-Devo prima risolvere una cosa, poi ve ne parlerò-dico, è giusto che prima parli con Riccardo.
-Ieri ho incontrato Riccardo in un locale, ci siamo fatti una bella chiacchierata-dice il mio migliore amico.
Io solo a sentirlo nominare perdo un battito.
-Che che che vi si si siete detti?-balbetto.
-Ha una bella testa il signor Gucci-sorride Andrea.
Sorrido anche io, sono felice, felice perchè Riccardo si sta mostrando per quello che è, per quel bravo ragazzo bisognoso d'affetto, spero che il rapporto tra lui e Andrea si possa intensificare.
-Ma di cosa avete parlato esattamente?-interviene Carlotta.
-Di te-risponde lui.
Carlotta resta un istante interdetta.
-E che ti ha detto?-chiede.
-Non penso tu lo debba sapere-detto questo Andrea si allontana.
-Chissà che gli avrà detto Riccardo-affermo curiosa.
-Andiamo in classe anche noi va-risponde Carlotta.
Arrivata in classe, vedo che Riccardo non è ancora arrivato, in effetti lui è spesso in ritardo.
-Tesoro vuoi che ti presti un po' di correttore?-mi domanda Carlotta.
-Mi stai facendo sentire un mostro-rido di gusto, però se penso che tra poco rivedrò Riccardo non voglio che lui mi veda in questo stato.-Dammi anche un po' di mascara-sorrido alla mia migliore amica.
-Fai in fretta o la prof si arrabbia-mi dice.
Io raggiungo il bagno, mi piazzo davanti allo specchio per darmi una sistemata quando sento la voce di Lorena dentro uno di quei bagni.
-Hai un succhiotto?-chiede la sua amica.
-Si-risponde l'idiota gongolante.
-Joseph è cosi passionale?-domanda l'amica.
Io stringo il mascara con rabbia, che bella mattinata ha inizio a sentir parlare del mio ex ragazzo a letto con un'altra, poi che altra.
-No, non è stato Joseph-risponde Lorena e a me quasi casca il mascara, lo tradisce?
-E chi?-chiede l'amica notevolmente sorpresa.
-Non dirlo a nessuno, ti raccomando se Joseph lo scopre mi lascia-afferma Lorena, l'ha davvero tradito.
-Promesso starò zitta-le dice l'amica.
-Riccardo-dice lei.
Il mio cuore smette di battere, si ne sono sicura, non lo sento più.
-Riccardo Gucci-specifica.
A me casca il mascara per terra.
-Oddio c'è qualcuno-afferma Lorena preoccupata.
Io afferro i trucchi e velocemente esco, non voglio si accorga sia io...
Vado sulle scale d'emergenza, mi siedo e cerco di elaborare ciò che ho appena sentito, Lorena ha tradito Giuseppe, il mio ex fidanzato che ha fatto di tutto per rubarmi, con Riccardo quello che mi ha detto esser geloso di Emanuele.
Lorena è stata con Riccardo.
-Hey Fiamma, Carlotta mi ha detto che ti avrei trovato nei bagni, dovremmo parlare-Riccardo mi tocca la spalla.
Io salto in aria come un grillo, mi volto e lo fulmino, sento gli occhi pizzicare, si sento che sto per piangere, non capisco nemmeno il perchè, ma poco mi importa il doverlo nascondere.
-Che hai?-domanda lui preoccupato, ora sa anche preoccuparsi? Dov'è finito il gelido Riccardo dei primi giorni? Come può preoccuparsi dopo esser stato con quella? Il mio occhio cade su un segno inequivocabile sul suo collo, lo stesso che probabilmente porta Lorena, un succhiotto.
-Com' è stata la tua giornata ieri? Piacevole? Esaltante? Eccitante?-gli chiedo non staccando i miei occhi dai suoi.
-Perchè non sei venuta ieri pomeriggio?-chiede lui.
-Non si risponde con una domanda ad un altra domanda Riccardo-sospiro, sento il petto far terribilmente male...Lui è stato con Lorena, giuro tutte, tutte le ragazze gli avrei perdonato ma non lei, lui sapeva quanto lei mi avesse fatto male, mi ero confidata con lui, lui è stato con lei.
-Fiamma che succede?-chiede lui quasi stufo della conversazione.
Io abbasso lo sguardo e sento una lacrima rigarmi il viso, ho sbagliato alla grande, credevo che lui fosse diverso, credevo di poter far uscire il vero Riccardo, ma il vero Riccardo è questo, io non dovrei essere offesa, non ne ho il diritto, ma esiste un diritto a stare male? Chi decide chi può stare male o no? Io in questo momento mi sento davvero delusa.
-Fiamma-lui cerca di alzarmi il viso.
Io scaccio la sua mano.
-Non devi toccarmi-affermo fredda, guardandolo di nuovo negli occhi.
-Che succede? Perchè piangi?-mi chiede.
-E'stato bello?-gli domando.
-Cosa?-domanda lui interdetto.
Ci guardiamo in silenzio per alcuni istanti e lui sembra capire, lo leggo nel suo sguardo.
-Perchè hai fatto una cosa che non potrò mai perdonarti?-gli domando tra le lacrime.
-Chi te l'ha detto?-mi chiede.
-E' importante?-chiedo.
-Perchè non potrai mai perdonarmi? Quanto sono...-si passa nervosamente una mano tra i capelli.-Importante per te?-mi chiede.
-Non potrò fidarmi mai più di te-dico amareggiata, mi dispiace cosi tanto, io ci avevo visto tanto in Riccardo, potrò apparire esagerata, ma non posso tollerare che lui sia stato proprio con lei.-Eri consapevole anche un minimo di farmi del male?-gli chiedo.
Lui abbassa lo sguardo e si guarda le scarpe, lo fa ogni volta che è in difficoltà, l'ho capito ormai.
-Si-risponde.
-E l'hai fatto comunque-sussurro.
Lui mi guarda negli occhi.
-Ci hai visto troppo in un mare di niente-mi dice.
-Hai anche insultato Lorena davanti a me, eppure ci sei andato a letto-dico.
-Come ti ripeto hai cercato qualcosa che non c'è un Riccardo migliore che non esiste-dice.
-Ne è valsa la pena? Andare a letto con lei e perdere me?-gli chiedo.
Lui non risponde.
-Potrò apparirti esagerata, però tu sapevi, tu sapevi cosa pensassi di lei, cosa lei mi avesse fatto e sei stato con lei, ma la cosa peggiore sai qual'è? Che tu sapevi di farmi male, hai continuato nonostante tutto, che fiducia posso avere in un essere che fa una cosa del genere? In una bestia quasi senza cuore, sei consapevole del dolore che puoi arrecare e non ti fermi? Credevo d'esser un minimo importante per te, mi hai raccontato fatti delle tua famiglia...Evidentemente mi sbagliavo. Riccardo da oggi in poi ti pregherei di non rivolgermi mai più la parola-detto questo gli passo accanto e rientro in classe.
-Tesoro che faccia-Carlotta mi carezza la mano.
Io prendo il quaderno di matematica senza dire una parola.
Riccardo poco dopo rientra in classe, ma solo per prendere il suo zaino e andarsene via, eccoci qui, siamo all'inizio.
-Che cosa è successo?-domanda Andrea.
-E' stato con Lorena-sussurro.
-Cosa?-Carlotta accanto a me è scioccata.
-Sapeva di farmi del male e ha continuato, mi parla di gelosia, di interesse e poi fa questo...Non è una persona a me compatibile, è un bene che esca dalla mia vita-affermo trattenendo le lacrime, tutto questo dolore poi perchè?
-E' facile chiudere la porta ora Fiamma-dice Andrea.
-Cosa?-gli domando.
-Fa' ciò che ti senti, non è importante ciò che penso io-dice lui.
-Sai qualcosa? Qualcosa che dovrei sapere?-chiedo.
-Nulla tranquilla-risponde.-Mi dispiace sia finita cosi-dice questo e riprende a concludere gli esercizi di matematica.
Quella mattinata sembra non passare mai, è difficile seguire ogni lezione, all'uscita sto parlando con Carlotta che mi ha proposto di andare a studiare a casa sua.
-Allora ci vieni?-insiste.
La nostra attenzione viene attirata da Lorena che corre a baciare Giuseppe.
-E' squallida-sussurro.
-Diglielo-Carlotta indica Giuseppe.
-Con che pro? No grazie deve accorgersi da solo che ragazza ha accanto-li osservo disgustata.
-I rapporti tra te e Riccardo erano migliorati cosi tanto, mi dispiace-afferma amareggiata Carlotta.-Magari con il tempo...-lo interrompo.
-Carlotta gli ho chiesto se era consapevole di farmi del male e lui ha risposto di si, ha detto si, come posso pensare di avere una persona simile accanto? Uno che senza problemi è pronto a farmi del male?-dico.
-Io penso solo che Riccardo non sia come tutti gli altri-dice lei.
Arrivata a casa comunico ai miei di non avere fame e vado a mettermi sul letto.
Poco dopo vengo raggiunta da mia madre.
-Piccola che ti succede?-si siede sul letto e prende a carezzarmi la schiena.
-Se tu fossi consapevole di fare male a qualcuno continueresti?-le chiedo.
-A fare cosa esattamente?-domanda.
-Riccardo è stato con Lorena, consapevole di farmi del male-è inutile nascondersi, mia madre è la mia prima migliore amica, posso dirle tutto.
-A quanto ho capito io questo Riccardo è un ragazzo molto particolare, dovresti parlare con lui, capire cosa l'ha spinto esattamente a fare questo, io penso che la sua spiegazione non stia solo dietro l'attrazione fisica che può provare per quel oca-mi dice lei.
-Al momento non voglio vederlo nemmeno in fotografia-sbuffo.
-Perchè? Perchè ti provoca dolore sapere questo? Perchè ti infastidisce?-mi chiede lei sorridendo.
-Mamma sorridi?-sbuffo.
-E' solo che dopo Giuseppe, ti ho visto diventare, molto attenta ai sentimenti da esporre, molto razionale in tutto, da quando nomini questo Riccardo sorridi di più e purtroppo ti rattristi, ma almeno qualcosa ti smuove, io avevo paura di non vederti più viva era come se fossi diventata troppo perfetta-dice.
-Riccardo mi fa perdere la pazienza, è prepotente, arrogante, si arrabbia con troppa facilità ha dei modi di approcciarsi alla ragazze davvero poco convenzionali, però mamma quando sorride, quando sorride è come se sorge il sole, è come se tutto intorno iniziasse a vivere, ad illuminarsi, sorride raramente e sbaglia perchè ha un sorriso, un sorriso che è la fine del mondo, i suoi occhi diventano due fessure e diventa cosi luminoso, sembra un bambino, Riccardo è il miscuglio perfetto tra luce e buio e oggi, oggi io sono al buio e mi fa male il petto e mi viene da piangere e vorrei schiaffeggiarlo, vorrei smuoverlo, perchè quando mi ha parlato era lui quello che sembrava non vivo, vorrei capire cosa gli succede, mamma quando lui mi è vicino io sento sparire ogni cosa, brucia tutto intorno, quando lui mi è vicino il mio cuore batte, il mio cervello smette di funzionare e vorrei accarezzarlo, vorrei baciarlo, vorrei stringerlo, ma allo stesso tempo....Oh mamma Riccardo è complicato e rende anche me complicata-dico tutto questo e mia mamma non la smette di sorridere.-Perchè sorridi?-le chiedo nervosa.
-Se tu dovessi morire domani vorresti che finisse cosi?-mi chiede.
-Non vorrei morire senza avergli dato un bel ceffone-sbotto.
-E che ci fai qui?-chiede.

POV. RICCARDO
Arrivato a casa inizio a prendere ogni cosa nel raggio di un centimetro a calci, mio padre mi raggiunge immediatamente.
Cerca di fermarmi.
-Che sta succedendo?-domanda.
Io lo spintono.
-Devo spaccare tutto-urlo.
-Che hai figlio mio?-mi ferma.
Io mi libero e do un pugno al muro con tutta la forza che ho in corpo.
-Io le ho fatto male papà-dico.
-A chi?-mi chiede io ripenso agli occhi feriti di Fiamma, al fatto che lei non mi voglia più parlare con me, al fatto che io l'abbia persa e questo mi manda in bestia, do un altro pugno al muro.
-Ahi cazzo-mi accarezzo la mano che ha preso a sanguinare a causa degli sgraffi sulle nocche.-Vado in camera mia-detto questo mi vado a chiudere in camera.
Mi butto sul letto e ripenso a quegli occhi tristi a causa mia...
Io sapevo di farle male, ma non fino a questo punto, non credevo di perderla, o forse si ? Io ero consapevole e ho continuato, sono davvero senza cuore.
Apro il secondo cassetto del comodino e osservo la foto con mia madre, adesso so di chi è la colpa di questa mia capacità di non saper amare...
Lancio contro il muro con rabbia la cornice.
-E' colpa tua-sbotto amareggiato.
Io non ho imparato da nessuno come si ama, non so come si fa, avendo ricevuto poco amore, non so come relazionarmi, non so come rispettare gli altri, non so come non fargli del male.
Ho ferito Fiamma e ora come non mai sono cosi pentito, forse il mio è stato un dispetto, un dispetto dovuto al averla vista con Emanuele ma anche questo è sbagliato.
Credo di essermi addormentato, apro gli occhi, guardo il cellulare sono le 16:00, mi stropiccio gli occhi, mi volto e seduta su una sedia trovo Fiamma che mi osserva.
-Fiamma-urlo e dalla sorpresa cado per terra.
-Fatti medicare quelle ferite-dice mostrandomi il disinfettante.
-Perchè sei qui?-chiedo scioccato, aveva detto che non ci saremmo più parlati.
La vedo sbuffare.
-Vieni qui-dice.
-A fare cosa?-chiedo con gli occhi spalancati.
-Non voglio ucciderti-sbuffa.
Io mi alzo e mi avvicino a lei.
Lei si solleva dalla sedia e con una manata mi attira contro il suo corpo, mi passa le mani intorno al collo, siamo decisamente vicini.
-Hai detto che quest'effetto te lo faccio solo io no?-il mio cuore smette di battere o batte più forte, sento le orecchie fischiare e credo di non vederci più.
-Decisamente-sussurro.
Posa una mano sul mio cuore.
-Lo sai come fa?-mi chiede.
Io non capisco più niente, sento solo profumo di fragola e vedo solo Fiamma.
-Tum tum tum-mi prende la mano e la posa sul suo cuore.-E il mio come fa? Tum tum tum, va veloce, esattamente come il tuo-sfiora il suo naso contro il mio.
-Fiamma ascolta io...-mi interrompe.
-Devi stare zitto!-allontana il suo viso dal mio.
Ci guardiamo negli occhi e giuro che se io non la bacio adesso muoio! Si muoio, è un desiderio incontrollabile, mi sta distruggendo il cuore e mai mai in vita mia mi sono sentito cosi.
-Lorena ti ha fatto lo stesso effetto?-domanda strofinando il suo naso contro la mia guancia, le sue labbra sono ad un millimetro.
-Io cosi non riesco a parlare-sussurro.
-E perchè?-domanda sorridendo lei.
-Perchè Fiamma ci sei tu-dico.
-Lorena ti ha fatto quest'effetto?-domanda baciandomi vicino le labbra, è ufficiale morirò, si io mi sento morire, sento caldo e non mi sento più le gambe.
-Ho le gambe molli Fiamma e dannazione sono un uomo-mi lamento.
-Devi rispondere-si allontana.
-No dannazione, non mi fa e non mi farà mai lo stesso effetto-dico.
-Volevi farmi del male? Ora che hai rischiato di perdermi l'hai capito?-mi chiede.
-Ho rischiato? Hai usato il passato?-domando sorridendo e sento la speranza giungere in me.
Mi passa un dito sul collo, una carezza minima che fa si però che io venga attraversato da mille brividi.
-Devi rispondere o mi arrabbio-mi conficca le unghie nel collo, come l'altro giorno quando mi ha abbracciato.
-Fiamma-sussurro poggiando la mia fronte alla sua.
-Volevi farmi del male?-chiede ancora.
-Mi sono sentito una merda Fiamma al solo pensiero d'averti perso, sapevo di farti del male è vero, ma non vorrei fartene, cioè vorrei tornare indietro, io...-mi zittisco nel vederla sorridere.
Ci guardiamo in silenzio per alcuni istanti, io avvicino ulteriormente il suo corpo al mio.
-Fiamma sto per baciarti-le dico.
-Ti stavo aspettando-sorride.
Io non le faccio dire altro che catturo quelle sue labbra, che Dio solo sa quanto ho desiderato.
Angolo autrice
Salve mie belle :) Nuovissimo capitolooo <3 
Premessa non doveva finire cosi ahahah, non dovevano chiarire e men che meno baciarsi, ma il mio amore per Riccardo mi sta condizionando e non poco, spero che vi piaccia. Lasciate qualche commentino se vi va.
Tanti saluti piccola_Calliope

 

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Capitolo 11
*** Nostro ***


        
Riccardo
                                                    Fiamma
                
Andrea
                                                                            Carlotta
Nostro 
POV. FIAMMA
Ero andata lì con tutto altro intento, si volevo schiaffeggiarlo, volevo rimproverarlo, volevo insultarlo, volevo fargli capire quanto avesse sbagliato, quanto mi avesse ferito e quanto il suo comportamento da idiota avesse messo a repentaglio ciò che stava nascendo tra di noi, arrivata lì mi aveva aperta suo padre, preoccupatissimo in volto.
Mi aveva chiesto se fosse successo qualcosa di grave, mi aveva raccontato che Riccardo era furioso, si era anche fatto male alla mano, io gli ho chiesto del disinfettante e poi gli ho chiesto di poterlo raggiungere lui mi ha assecondato, ho bussato più di una volta non ottenendo risposta allora preoccupata, ho aperto la porta, Riccardo era steso sul letto, aveva la mano destra con le nocche sgraffiate stretta a pugno, il viso imbronciato e i capelli più scompigliati del solito.
Mi siedo nello sgabello al lato del suo letto e lo osservo dormire, Riccardo è cosi bello, è il classico cattivo ragazzo o almeno lui fornisce quest'immagine, ha però una bellezza delicata, la pelle chiara, gli occhi azzurri; la mia rabbia nell'osservarlo dormire beato come un bambino diminuisce...
All'improvviso si sveglia, si stropiccia gli occhi e poi si volta mi vede, per la sorpresa cade per terra e io quando vedo i suoi occhioni posarsi su di me non capisco più niente.
Lui mi sta a debita distanza, come se ha paura che possa fargli del male, lo convinco ad avvicinarsi e non so per quale motivo ma lo attiro contro il mio corpo, lo stringo a me.
-Hai detto che quest'effetto te lo faccio solo io no?-domando, lui deve confermarmi che sotto questo punto di vista sono l'unica, io voglio essere l'unica o rischio di impazzire, questo ragazzo mi sta letteralmente facendo perdere la ragione.
-Decisamente-sussurra lui.
Io poso una mano sul suo cuore e lo sento battere fortissimo, lo stesso faccio con la sua sul mio cuore, che forse va anche più veloce del suo.
-Fiamma ascolta io...-lo interrompo.
-Devi stare zitto!-lo ammonisco, sono io quella che deve parlare e deve avere conferme.-Lorena ti ha fatto lo stesso effetto?-strofino il mio naso sulla sua guancia e inalo quantità infinite del suo profumo.
-Io cosi non riesco a parlare-sussurra.
-E perchè?-domando sorridendo.
-Perchè Fiamma ci sei tu-afferma riempendomi il cuore di gioia.
-Lorenta ti ha fatto lo stesso effetto?-gli domando ancora baciandolo vicino alle labbra, resistere a non catturare quelle sue labbra carnose è davvero una tortura, lui si irrigidisce.
-Ho le gambe molli e dannazione sono un uomo Fiamma-si lamenta.
-Devi rispondere-mi allontano da lui, anche se è davvero difficile.
-No dannazione, non mi fa e non mi farà mai lo stesso effetto-ammette e io vorrei baciarlo immediatamente.
-Volevi farmi del male? Ora che hai rischiato di perdermi l'hai capito?-gli chiedo carezzandogli il collo con un dito, lui è rapito dal mio movimento.
-Ho rischiato? Hai usato il passato?-domanda sorridendo e io come sempre quando vedo il suo sorriso rincretinisco.
-Devi rispondere o mi arrabbio-ficco le mie unghie nel suo collo.
-Fiamma-sussurra con il respiro corto poggiando la sua fronte sulla mia.
-Volevi farmi del male?-chiedo ancora.
-Mi sono sentito una merda Fiamma al solo pensiero di averti perso, sapevo di farti del male è vero, ma non vorrei fartene, cioè vorrei tornare indietro, io....-si zittisce appena vede che sto sorridendo.
Ci guardiamo in silenzio e lui mi attira ancor di più al suo corpo io sento di poter morire.
-Fiamma sto per baciarti-mi comunica.
-Ti stavo aspettando-gli sorrido ancora.
E poco dopo le sue labbra sono sulle mie, è un bacio appassionato, folle, ardente da subito, ho baciato vari ragazzi, ma quei baci confrontati a questo sono il nulla, Riccardo è passione pura, non sta fermo un attimo, le sue mani sono ovunque, mi morde il labbro inferiore, sembra quasi impazzito, sembra quasi totalmente aver perso la ragione, mi trascina con lui verso il letto e a me viene in mente lui che stringe Lorena.
Mi stacco, lui non si da per vinto, inizia a baciarmi il collo.
Io guardo il suo e vedo quel succhiotto, il succhiotto che gli ha fatto Lorena, lo stesso che lui ha fatto a lei.
Lo allontano da me, lui mi guarda un istante interdetto, vedendo poi però la mia faccia corrucciata, si siede sul letto e si passa nervosamente una mano fra i capelli.
-Che è successo?-mi domanda.
-Non ci riesco-dico.
-A baciarmi? No perchè sai fino a qualche secondo fa...-lo interrompo.
-Ti ho immaginato con lei-ammetto, non posso farci nulla Lorena hai tempi mi ha rubato il ragazzo, sapere che Riccardo sia stato con lei, per quanto lui a parole e gesti mi dimostri interesse, non mi rende tranquilla.
-Ti ho detto che lei non mi fa lo stesso effetto, ti ho detto che per me è stata una cosa poco importante-dice quasi esasperato.
Mi siedo accanto a lui sul letto.
-Mettiamo che finiamo a letto insieme poi?-domando.
-Fiamma davvero mi stai chiedendo? Io non faccio le cose calcolandole-mi risponde.
-Io si-mi alzo dal letto.-Ecco perchè io non sbaglio, ecco perchè io non finisco a letto con Lorena-affermo nervosa.
-Sei venuta tu qui! Tu mi hai istigato a baciarti-quasi mi accusa, di qualcosa che non ho ben capito.
-Istigato?-domando ridendo nervosamente.
- Sai con carezzine, poi ti sei messa naso contro naso, era questo quello che volevi-mi dice.
-E tu che volevi invece? Aspetta forse portarmi a letto, aggiungermi alle conquiste e magari fare un confronto tra me e Lorena no?-domando acidissima.
-Non dire cazzate-sbuffa.
-Ma di che effetto parli? Quale effetto da dover essere gelosi?-domando.
-Ogni volta ti devo spiegare le cose?-domanda nervoso.
-Non c'è nulla da spiegare, tu vuoi venire a letto con me, io no, almeno non cerco solo quello, quindi chiuso discorso tra di noi-dico.
-Chiuso discorso?-domanda.
-Uscirò con Emanuele, io merito accanto a me un ragazzo diverso da te, un ragazzo che voglia solo me-gli comunico.
-Io non voglio solo te?-mi chiede.
-Il problema è questo tu non vuoi solo me!-alzo la voce.
Lui si alza e mi afferra per il polso.
-Esci davvero con quello?-mi chiede.
-Venerdì si-mi libero dalla sua presa ed esco dalla sua camera.
Mi fermo, un secondo dopo però rientro.
-Ci hai ripensato? No perchè sai com'è a me si è ammo...-lo interrompo e gli do un ceffone.
-Ero venuta solo per questo, capisci tu che effetto fai a me, mi fai perdere la ragione, mi comporto diversamente da come vorrei, ma tu sei solo un disgustoso coglione, vai da Lorena che ti rialza il morale e non solo quello di sicuro-lo spingo contro il letto e vado via.

POV. RICCARDO
Mi carezzo il punto che Fiamma ha appena colpito e poi do un pugno sul letto, perchè se continuo a darli contro il muro rischio di fratturarmi una mano.
E' venuta qui, ci siamo baciati e dannazione quello è stato il miglior bacio della mia vita, sarei potuto morire anche lì con le mie labbra sulle sue e lei tra le mie braccia, ma no a Fiamma viene in mente Lorena e rovina tutto, Fiamma si fa mille problemi e mi fa impazzire, Fiamma vuole sentirsi dire da me cose che io non provo, pensa forse che io l'ami? Che voglia passare il resto dei miei giorni con lei? Si sbaglia di grosso. E' vero lei è diversa da tutte, lei mi stravolge, mi rende vulnerabile, mi fa perdere la testa sentire solo il suo profumo, ma io non sono come Emanuele, lei vuole trovare in me caratteristiche che non esistono, io non sono Emanuele, io non gli somiglio, non gli somiglierò mai.
Il mattino seguente, appena entro la trovo già in classe, chiacchiera allegramente con Andrea e Carlotta, ha portato di nuovo la torta alla Nutella.
-Buongiorno-dico.
-Ciao-mi sorride Carlotta.
-Hey-Andrea mi dà una pacca sulla spalla, lei non dice una parola.
-Ho salutato anche te guarda-le dico.
-Non hai pensato forse che io non ti voglia salutare?-mi chiede acida.-Che fai adesso? Prendi lo zaino e te ne vai?-mi domanda con aria di sfida.
-Sei una stronza-sbotto.
-Detto da te è un complimento-sorride e poi si volta.
-Dalle tempo, le passerà la storia di Lorena-mi sorride Andrea.
Io osservo Fiamma che mi dà la schiena, ho come il cattivo presentimento che questa cosa non passerà molto presto.
Fiamma non si gira nemmeno per sbaglio nelle prime 3 ore di lezione, preferisce scavare a caso nello zaino piuttosto che girarsi e guardarmi.
In ricreazione è la prima ad uscire, con un fetta di torta in mano.
-A chi la porta la torta?-chiedo.
-Credo ad Emanuele-risponde Carlotta.
A quelle parole, mi alzo come una furia dal banco ed esco, la trovo appoggiata alla finestra che sorride ad Emanuele, mi guarda negli occhi, poi vedo che stacca un pezzo della torta e imbocca Emanuele.
Il mio cervello credo smetta di funzionare.
Mi prudono le mani vorrei dare un pugno a quel biondino e vorrei prendere lei, portarla via e urlarle contro le peggio parole.
Sento un fuoco che mi arde contro, non resisto nel vedere lei che gli carezza le labbra, non posso vederli sorridersi.
-Vieni qui-la afferro per il polso e me la trascino dietro.
-Che stai facendo?-domanda facendo forza per staccarsi da me.
Io non rispondo la continuo a trascinare, arriviamo davanti alla porta del bagno delle ragazze e la spingo dentro.
-Non puoi stare qui e io non devo andare in bagno-cerca di uscire.
Io la spingo contro il muro.
-Non dovevi-dico con il cuore che mi batte perfino in testa.
-Cosa?-mi domanda.
-Imboccarlo davanti a me, era una cosa mia, una cosa che avevi fatto con me, una cosa nostra non sua, non vostra-dico.
-Nostra? Non esiste nessun nostro-alza la voce.
-Puoi anche solo immaginare come mi sento?-le chiedo.-Una ripicca? Volevi farmela pagare? Ora smettila però-quasi la supplico.
-Emanuele è un bravo ragazzo, rispettoso, educato, fedele, mi vorrà bene-mi dice.
-Gli hai accarezzato le labbra-sussurro esausto, mi sta facendo male il suo comportamento, mi sta facendo impazzire.
-Devo tornare da lui-mi dice.
-Tu devi stare qua con me! Ma lo capisci che non riesco a pensare ad altro che al nostro bacio, esiste un nostro, esiste Fiamma-urlo e intrappolo le sue spalle con le mie mani.
-Il tuo succhiotto è ancora visibile-dice ridendo e indicandolo con lo sguardo.
-Volevi farmela pagare? Ok l'hai fatto va bene, mi calmo, ma non devi farlo più-le dico poggiando la mia fronte sulla sua.
Lei mi spinge via.
-Non funziona cosi-detto questo esce dal bagno.
Cosa voleva che facessi? Cosa dovevo dirle? Non lo capisce da sola che mi fa male? Non voglio vederla con lui, non voglio che gli carezzi le labbra, che lo imbocchi come ha fatto con me.
Quando torno verso la classe Emanuele la sta abbracciando.
Quando si staccano, Fiamma mi guarda negli occhi, io distolgo lo sguardo, entro in classe e mi siedo sul banco di Alessandra l'amica di Lorena, è una moretta niente male.
-Alessandra ciao-le sorrido.
-hey Riccardo-mi sorride.
Vedo Fiamma rientrare in classe.
-Ma sai che sei proprio carina?-le domando afferrandole una ciocca di capelli.
Fiamma ci osserva.
-Grazie-Alessandra non perde tempo, mi posa una mano sulla coscia.
Fiamma è cosi diversa da tutte queste ragazzette cosi facili e frivole, eppure se ci si mette sa farmi del male, sa dove colpire e io non posso stare fermo a vederla divertirsi con il biondino, non le posso permettere di distruggermi.
-Una di queste sere dobbiamo uscire insieme-le faccio l'occhiolino e le do un bacio sulla guancia, poi torno al mio posto.
Trovo sul mio banco un bigliettino, lo apro è la scrittura di Fiamma.
''Un vero uomo non ha milioni di donne, ne ha una sola che ama in un milione di modi.''
-Non me ne faccio nulla della tua filosofia spicciola-le consegno nuovamente il bigliettino.

POV. ANDREA
All'uscita trovo sul mio motorino Carlotta.
-Non ho niente da dirti-affermo acido.
-Io si però-mi dice.
-Cerca d'esser veloce allora-sbotto.
-Andrea perchè non proviamo a trovare un punto d'incontro? Io voglio ricominciare a battibeccare con te, mi manchi come nemico, so che ho sbagliato, so che ci sono mille cose di mezzo, ma davvero non vorrei che finisse cosi tra di noi-mi dice.
-Ti manca il giocattolino?-domando acido.
-Non sei mai stato un giocattolo-dice.
-Ti manca qualcuno con cui battibeccare però-rispondo.
-Perchè quello era il nostro strano modo di andare d'accordo e se non battibecchiamo, vuol dire che tu sei molto arrabbiato con me e io non voglio-dice dispiaciuta, ho imparato a conoscerla negli anni e so che è sincera.
-Non è facile per me-ammetto.
-Mi dispiace davvero per tutto Andre-mi dice.
-Non ti pentirai mai secondo te di avermi chiuso la porta in faccia?-le chiedo, io devo sapere.
-Forse si, ma forse tu un giorno ti pentirai d'esser venuto dietro a me-mi dice.
-Qualcuno mi ha detto che nonostante tutto non bisogna pentirsi di questo, perchè si è provato qualcosa-rispondo, ripensando alle parole di Riccardo.
-Chi?-chiede.
-Riccardo-rispondo.
-Riccardo?-domanda sorpresa.
-E' più saggio di quanto si pensa-sorrido.
-Sono felice che voi andiate d'accordo-mi sorride.
-Anche io-ricambio il suo sorriso.
Poi la vedo osservarmi come in attesa di qualcosa.
-Ok battibecchiamo come sempre-rido.
Lei scende dal mio motorino e mi abbraccia, io la stringo a me, Carlotta non mi è indifferente, non posso negare che un suo abbraccio mi faccia un certo effetto.
-Battibecchiamo, non diventiamo amici del cuore-affermo staccandomi da lei ridendo.
-Scusa, era perchè abbiamo fatto pace-mi sorride.
-Ma poi ricominciamo a battibeccare, se mi tratti bene mi confondi-le dico.
-Ti tratterò malissimo tranquillo-mi fa l'occhiolino.
-Io voglio andare a parlare con Fiamma-le comunico, la nostra migliore amica, sta avendo un comportamento che non mi piace per niente.
-Inerente alla storia di Riccardo?-mi chiede.
-Secondo me sta usando Emanuele, per farlo arrabbiare o ingelosire e sbaglia alla grande, la Fiamma che conosco io non farebbe mai una cosa del genere, io posso capire che lei sia ferita per la storia di Lorena, ma non è questo il giusto modo di affrontare il problema-dico.
-Lei e Riccardo si stanno facendo una guerra, dove si faranno molto male secondo me, hai visto Riccardo ha iniziato a provarci con Alessandra-mi dice Carlotta.
-Vado da Fiamma a domani-le sorrido.
-A domani tornerò ad esser il tuo peggior incubo-mi fa l'occhiolino e poi si dirige verso la sua macchina.
Io vado a casa di Fiamma, sua madre mi apre allegra come sempre e poi mi dice che Fiamma è in camera, io la raggiungo al piano superiore, busso.
-Avanti-sussurra lei scocciata.
-Qualcosa non va mia dolce migliore amica?-le domando aprendo la porta.
-Andre-mi sorride, ma il suo sorriso è forzato è molto arrabbiata lo capisco.
Mi avvicino e mi siedo sul letto.
-Che succede Fiamma?-le domando.
-Se sei venuto qui a parlare del tuo nuovo amichetto, puoi anche andare-sbotta.
-Fiamma stai usando Emanuele per farlo arrabbiare?-chiedo.
Lei mi guarda negli occhi.
-Io e Riccardo ci siamo baciati-afferma.
-Cosa?-chiedo sorpreso, non credevo fosse successa una cosa del genere, considerando quanto Fiamma fosse delusa dal suo comportamento.
-Ieri sono andata a casa sua per schiaffeggiarlo, per insultarlo invece siamo finita a baciarci, ma io poi ho visto il succhiotto che gli ha fatto Lorena, mi sono innervosita, abbiamo litigato, lui è stato volgare come sempre e ora eccoci qui-straparla.
-Quando oggi ti ha portato via da Emanuele cosa è successo?-domando.
-Mi ha fatto una scenata di gelosia penso-afferma.
-E perchè perdete tempo con questa guerra?-le chiedo, è davvero da sciocchi, se c'è interesse da entrambe le parti.
-Perchè lui è Riccardo Gucci e con lui funziona cosi e mi fa male-dice con gli occhi lucidi.
-Ci tieni cosi tanto a lui?-le domando avvicinandomi.
-Non lo so-sussurra.
-Io credo che in un modo contorto lui a te tenga molto-la stringo a me.
-Ma non si fa cosi-si stringe a me, è sconfortata.
-L'hai detto tu è Riccardo Gucci-le sorrido.
-Ha iniziato a provarci con Alessandra, mi farà soffrire lo so-si asciuga una lacrima.
-Tu però non fare l'ochetta con Emanuele, è un bravo ragazzo, non si merita un simile trattamento-le carezzo il viso.
-Ci possiamo vedere domani Andre? Voglio stare un po' sola-mi dice.
-Va bene piccola, non essere troppo triste però-le bacio la fronte.

POV. FIAMMA
L'avevo ferito, avevo letto questo nei suoi occhi, dolore per il mio comportamento, io di proposito avevo imboccato Emanuele davanti a lui, io volevo ferirlo, volevo che un minimo provasse ciò che ho provato io...Però io adesso non sto bene, non sono soddisfatta, mi sento in colpa nei confronti di entrambi, di Riccardo ed Emanuele e mi sento triste, perchè qual bacio non fa che venirmi in mente, sorrido, anche lui ha pensato spesso al nostro bacio, aveva sottolineato che esisteva qualcosa di nostro...
Quella notte lo sogno.
''Mi arriva a casa un pacco, dentro c'era un abito nero elegante e un bigliettino.
(Fatti bella per me e raggiungimi.
Ric.)
Io sorrido e mi preparo, indosso l'elegante abito, un paio di sandali con il tacco, un po' di rossetto rosso e non so come mi trovo in un palazzo, in fondo alla scalinata trovo lui con indosso uno smoking che mi sorride dolcemente.
Io vado da lui.
-Sei bellissima-mi fa il baciamano.
Io lo abbraccio.
-Balliamo?-domanda.
-Senza musica?-chiedo sorridendo.
-La musica c'è ascolta le parole di questa canzone, mi fanno pensare a te-mi stringe a sé.
-Va bene-gli sorrido.
Parte una canzone che conosco molto bene, è di Giorgia, si intitola ''Tra dire e fare''.
-E tu lasciami fare a me basta restare un po', un po' di tempo a parlare insieme a te, solo a parlare, non voglio far l'amore, a me basta guardarti un po' ,a me basta guardare i tuoi movimenti cosi lenti che mi fai sentire che, tu fammi sentire che durerà tra me e te e il tempo si fermerà tra te e me-canticchia il ritornello.
-Durerà-gli rispondo posando le mie labbra sulle sue.''
Quella mattina mi sveglio di pessimo umore, quel sogno sembra lontano anni luce dalla realtà...
Arrivata a scuola vado incontro a Carlotta.
-Tesoro-mi abbraccia.
-Io e Riccardo ci siamo baciati, oggi pomeriggio davanti ad una vaschetta di gelato al cioccolato ti spiego tutto-le dico.
-Baciati?-domanda a bocca aperta.
-Poi ti spiego-sorridendo le chiudo la bocca.
-Ok-risponde perplessa.
Sottobraccio raggiungiamo il piano superiore e io trovo appoggiato alla finestra Riccardo con di fronte Alessandra che gli carezza il petto.
-Molto bene-sbuffo.
-Ci sono io con te tesoro-Carlotta mi sorride.
Passiamo accanto a Riccardo, sento i suoi occhi addosso e poi sento la sua voce...
-Alessandra sto per baciarti-il mio cuore si ferma, ha usato la stessa frase.
Mi volto e lo trovo stretto a lei a baciarsi.
Le prime volte mi ha sempre disgustato, baciava ragazza diverse e questo suo atteggiamento per me era squallido, ma oggi questo atteggiamento mi spezza il cuore.
Ha usato la stessa frase.
Sento una lacrima rigarmi il viso.
Lui mi guarda, lo vedo sorpreso nel vedere la mia lacrima, io mi affretto ad asciugarla ed entro in classe con Carlotta.
-Stiamo giocando a chi fa più male a chi-affermo.
-Tesoro-Carlotta mi carezza la spalla.
Io sento le lacrime rigarmi il viso, lei mi abbraccia.
-Andrà tutto bene, te lo prometto-mi sussurra.
-Maledetto il giorno in cui l'ho incontrato-dico stringendola a me.
-Lo stesso vale per me-sento la sua voce.
Mi allontano da Carlotta e lo guardo.
Lui osserva il mio volto e non dice nulla, sto piangendo per lui.
Ci guardiamo negli occhi senza dire una parola.
-Fiamma-sento la voce di Emanuele.
Io e Riccardo ci voltiamo e lo troviamo davanti alla porta che mi sorride.
Riccardo abbassa lo sguardo e sorride amareggiato.
-Alessandra stasera si esce-fa l'occhiolino alla nostra compagna.
Angolo autrice
Salve mie belle <3
Nuovo capitolo, lo so mi odierete ahahaha ma quello della scorsa volta era finito fin troppo bene ahahah. Comunque io lo amo lo stesso Riccardo ahahaha. Lasciate qualche commento se vi va.
Ahhhh avete visto Carlotta e Andrea hanno chiarito.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 12
*** Pazza di gelosia ***


                                                                        
Pazza di gelosia

POV. FIAMMA
Decido di avvicinarmi ad Emanuele, anche se non ne ho per niente la voglia, vorrei solo scappare a casa e piangere per ore nel mio lettino.
-Hey-mi bacia le guance.
-Ciao-cerco di sorridergli, non si merita di certo che io lo tratti male, ma oggi sorridere mi sembra davvero difficile e poi mi sento cosi in colpa nei suoi confronti.
-Qualcosa non va?-mi domanda.
-Ho un'interrogazione, sono un po' in ansia-rispondo, è vero sarò interrogata in filosofia, ma il mio umore non deriva da questo.
-Allora ti lascio ripassare a dopo, sono convinto andrà bene-mi bacia la fronte.
-Emanuele-lo richiamo, prima che lui si allontani, non potevo a lungo continuare questa farsa non era da me.
-Dimmi-mi sorride.
Io mi volto verso la mia classe e vedo Riccardo seduto al banco in silenzio, Andrea gli sta parlando ma lui nemmeno lo sta ascoltando, chissà cosa gli passa per la mente?!
-Non è giusto-dico.
-Cosa?-chiede interdetto Emanuele.
-Non posso uscire con te, non posso prenderti in giro, io non posso-affermo.
-Hai un altro in testa giusto?-mi domanda.
Io lo guardo in quei suoi occhioni azzurri che ora sono cosi dispiaciuti.
-Non sono il tipo che prende in giro le persone, sono stata prese in giro tante volte, so cosa si prova e non posso farlo a te, che sei cosi buono-gli dico.
Lui guarda anche verso la mia classe, guarda Riccardo.
-Io non credo lui possa essere il tipo per te, Fiamma che avvenire puoi avere con un tizio cosi?-mi chiede.
-Hai perfettamente ragione, infatti io non ti sto dicendo che correrò da Riccardo, ma ti sto dicendo che non posso uscire con te mentre penso a lui-affermo.
Emanuele mi fissa.
-Mi dispiace molto-aggiungo.
Emanuele mi attira in suo abbraccio.
-Non è facile che io mi arrenda Fiamma, si è vero forse tu pensi a lui per ora, ma ti passerà e io sarò lì quando questo accadrà-mi sorride.
-Ti piaccio davvero cosi tanto?-gli chiedo.
-Un animo buono come il tuo dove lo si trova? Fiamma un'altra al tuo posto avrebbe continuato imperterrita a prendersi gioco di me per farlo ingelosire, tu sei stata onesta-mi carezza il viso.
Io gli sorrido e di slancio l'abbraccio, è davvero un bravissimo ragazzo.
-Non mi arrenderò con facilità-mi sussurra al orecchio.
Dopo di che rientro in classe, quando mi siedo sento gli occhi di Riccardo su di me.
Non solo è stato con Lorena, con Lorena, quella strega! Sapendo quanto poteva farmi male, ma ora imperterrito continua a fare lo stronzo, bacia un'altra mia compagna di classe e stasera ci uscirà insieme.
Non è giusto, non è giusto che io ci stia male per lui, che pensi a lui, Emanuele è un ragazzo d'oro e io perdo il mio tempo con un bastardo simile!
Quel pomeriggio io e Carlotta siamo sul divano di casa mia con una vaschetta di gelato al cioccolato e una maratona di ''Una mamma per amica''.
-Voglio sapere tutto tutto-afferma ingoiando l'ennesimo cucchiaino di cioccolato la mia migliore amica.
-Ma cosa vuoi che ci sia da sapere? Ci siamo baciati-rispondo.
-Ma come? Perchè? -insiste.
-Sai quando due bocche...-mi interrompe.
-Fiamma io posso capire la tua arrabbiatura, ma io sono la tua migliore amica e devo sapere cosa ti accade, devo capire perchè in questi giorni sei cosi strana-mi carezza la spalla.
-E' stato con Lorena, io sono andata lì per insultarlo, per maledirlo, per dargli un ceffone, poi sono entrata in camera sua e dormiva come un bambino, era cosi bello e dolce...Quando ha aperto gli occhi ed era cosi sorpreso di vedermi non so cosa mi è preso, mi sono avvicinata a lui, l'ho costretto a dirmi che Lorena per lui non conta nulla e poi le sue labbra sono finite sulle mie, oh Carlotta il bacio migliore della mia vita, era come toccare il cielo con un dito, lui è cosi passionale, cosi...-do un pugno al cuscino, io devo detestarlo Riccardo Gucci!
Carlotta mi osserva e sorride.
-Bella cotta che ti sei presa per Gucci-dice.
-Lo odio-sbuffo.-Esce con Alessandra stasera, lui è un ragazzo che può solo farmi male-afferro un cucchiaino di gelato, dovevo mettermi in testa questo Riccardo poteva solo farmi male e null'altro.
-E tu pensi di non fare effetto a lui? Di non interessargli?-mi chiede.
-So che non mi è indifferente, lo sento, però Carlotta lui è un ragazzo fuori dal comune-dico.
-A te piace per questo-sorride lei.
-Con lui è tutto troppo forte, troppo intenso-dico.-Anche pensare a lui, mi fa sentire cosi...-non so come continuare, Riccardo è travolgente in tutto e come un treno ad alta velocità, impossibile fermarlo, se entra nella tua vita te la modifica totalmente.
-Secondo me a letto è bravissimo-esclama Carlotta.
-Carlotta-le do una cuscinata.
-Quanto sei frigida-sbuffa la mia migliore amica.
-Lorena lo sa com'è a letto-sbuffo.
-Guardatela che è gelosa-adesso è lei che mi colpisce con un cuscino.
-E' sempre in mezzo quel odiosa bionda-sbuffo imperterrita.
-Ma dimmi dimmi quando ballavate e hai sentito il suo amichetto che effetto ti ha fatto?-chiede Carlotta ridendo.
-Carlotta-io mi sento avvampare,non sono solita parlare di queste cose, per quanto Carlotta spesso mi faccia battutine a doppio senso.
-Verginella pudica esprimiti-ride di gusto.
-La smetti?-sbotto.
-Sono curiosa-dice lei.
-Ma di cosa?-domando.
-Di sapere quanto ti attrae-dice.
-Mangia il gelato-continuo a sbuffare.-Io sono arrabbiata con lui, molto arrabbiata-sbotto e ripenso alle sue labbra su Alessandra.-Che coglione-stringo i pugni.
-Fiamma Fiamma, tanto furba e tanto sciocca, gli uomini sono esseri prevedibili e sembra che tu non sappia assolutamente rapportarti con loro-mi dice.
-Forza esperta che mi consigli?!-dico.
-A te Riccardo piace giusto?-domanda.
-Un po'-ammetto.
-Si ok e sei gelosa no?-chiede ancora.
-Un pò-sussurro.
-E non vorresti che lui uscisse con Alessandra giusto?-domanda.
-Si non voglio-stringo i pugni.
-E allora che fai qui?-mi domanda.
-Non fare come mia madre, che l'ultima volta che mi ha detto cosi sono finita nella sua stanza a baciarlo-sbuffo.
-Fiamma noi donne abbiamo un potere immenso sugli uomini, loro fanno quello che noi vogliamo, non vuoi che esca con Alessandra? Sono convinta che tu possa impedirglielo-Carlotta mi sorride.
-Perchè non può rendersi conto da solo che non deve andarci? Che deve venire e scusarsi?-chiedo acidissima, non capisco perchè io debba sempre rincorrerlo.
-Figlia mia se io l'avessi pensata come te sarei già separata da tuo padre-mia madre entra in salotto.
-Mamma non ti ci mettere anche tu-sbuffo.
-Bacia bene il ragazzo?-mi domanda facendomi l'occhiolino.
-Assurdo-alzo gli occhi al cielo.
-Irene la prego convinca sua figlia a fare qualcosa-afferma Carlotta.
-Ma perchè devo rincorrerlo io?-domando acida.
-Perchè è un uomo-rispondono in coro mia madre e la mia migliore amica.
-Mamma ha baciato un altra davanti a me di nuovo!-sbuffo seccatissima.
-E tu hai imboccato Emanuele davanti a lui-Carlotta mi fulmina.
-Tu mi hai sempre detto di stargli lontano, perchè improvvisamente lo difendi?-le domando.
-Perchè vi piacete e tanto-mi fa l'occhiolino.
-E bello?-domanda mia madre a Carlotta.
-In confronto Giuseppe è uno scarafaggio insulso-risponde Carlotta.
-Il lato b?-chiede mia madre ridendo.
-Mamma-urlo indignata.
Lei mi dà una cuscinata.
-Fiamma esprimiti cosa vorresti fare? Davvero-mi dice.
Io ci penso un istante.
-Vorrei andare a casa sua schiaffeggiarlo, insultarlo, impedirgli di uscire con tutte le ragazze presenti su questa terra e poi...-mi interrompo sentendomi avvampare.
-E poi?-domanda Carlotta con un sorrisino fin troppo malizioso.
-Baciarlo-sussurro coprendomi il viso con il cuscino.
-Solo baciarlo?-chiede ridendo mia madre.
-Irene è un mito-Carlotta le dà il cinque.
-Figlia mia vai-mi dice mia madre.
-A fare cosa?-domando.
-Quello che hai detto no?-Carlotta mi fa l'occhiolino.-E mettiti qualcosa di più carino-guarda la mia tuta rosa fluo disgustata.
-Metto un abito da cerimonia?-chiedo sarcastica.
-Niente che invii il messaggio ''Saltami addosso'', papà non ne sarebbe felice-ride mia madre.
-Irene secondo me Riccardo è pronto a saltarle...-interrompo Carlotta.
-Tesoro Riccardo questa notte potrebbe passare la notte con Alessandra, potrebbe baciarla, sussurrargli dolci parole...-dice mia madre.
-Regalarle un orgasmo-afferma con nonchalance Carlotta.
-Carlotta-mia mamma trattiene la risa.
-Pensa le labbra del tuo Riccardino quelle che ti hanno fatto toccare il cielo con un dito, su quelle di quella viscida di Alessandra, pensa quelle sue braccia possenti che stringono un altro corpo che non è il tuo, pensa quella sua passione riservata ad un altra-continua Carlotta.
Io immagino Alessandro e Riccardo intenti a baciarsi e salto su come un grillo.
-Mi vado a cambiare-affermo, mia madre e Carlotta applaudiscono.-Ma è l'ultima volta che lo rincorro-sbuffo.-E voi due siete delle stronze-affermo prima di raggiungere la mia camera.

POV. RICCARDO
A pranzo non tocco cibo, immagino Fiamma con quel Emanuele, la scena di lei che gli carezza le labbra mi passa continuamente per la mente, stringo i pugni.
-Che succede figliolo?-mi domanda mio padre.
-Stasera devo uscire-affermo.
-Con chi?-domanda Marta.
-Una mia compagna-rispondo.
-Fiamma?-domanda lei con gli occhi a cuoricino.
-Quella ragazza mi piace tantissimo-afferma mio padre sorridendo.
-No Fiamma Venerdì uscirà con un coglione-sbuffo.
Vedo mio padre e Marta che si guardano complici, valli a capire quei due...
-E ti fa ribollire questa cosa?-chiede Marta carezzandomi il braccio.
-Marta togliti-sbuffo.
-Ma poi avete chiarito? Avevate litigato l'altro giorno-dice mio padre.
-Si noi avevamo chiarito ma lei si fa mille film mentali e mi fa perdere la pazienza, mi fa ribollire, mi fa impazzire-sbuffo e sbatto i piedi per terra, come mi fa innervosire quella ragazza nessuno mai.
-Ti piace davvero tanto eh-Marta mi fa l'occhiolino.
-E' una ragazzina viziata, non mi piace-affermo.
-Però ti infastidisce che esca con un altro-mio padre sorride.
-Mi dispiace per lui, quella lì è Satana-affermo alzando un sopracciglio.
Marta ride di gusto.
-Si chiama gelosia fratellino e mi sembra che ne abbiamo già parlato-sorride lei.
-Non sono geloso, lui non possiede nulla di mio-rispondo.
-Non ti da quindi fastidio che lui la baci? O la accarezzi? O la stringa a sé?-mi chiede io solo immaginando le scene mi sento bruciare dentro.
-Mi è indifferente la cosa-mento, mento spudoratamente.
-Sarà-afferma Marta non molto convinta.-Guardiamo un film oggi pomeriggio?-mi chiede.
-Dovrei studiare-affermo.
-Studiare?-Marta sbarra gli occhi per la sorpresa.
-Si-rispondo, avevo degli esercizi di matematica da svolgere.
-Guardiamo il film e poi ti aiuto a studiare-mi bacia la guancia.
-Va bene-sbuffo.
Mezz'ora dopo siamo stesi sul divano.
-Che film?-chiedo.
-La bella e la bestia-mi sorride.
-Sei simpatica-la fulmino.
-Perchè?-domanda lei.-Ti senti per caso una bestia?-chiede ridendo.
-Io penso che papà ti abbia dato davvero poche sculacciate da bambina-continuo a sbuffare.
Lei si accoccola accanto a me e mi bacia il mento.
-Ti voglio benono fratellone mio-sussurra.
-Ruffiana-la stringo a me.
Mia sorella non fa altro che piagnucolare per tutto il film, fin quando non arriva il momento del ballo.
(E' una storia sai...
Vera più che mai, solo amici e poi, uno dice un noi, tutto cambia già...)
''-Siamo amici adesso?-le domando.
-Significa che non ci insulteremo e litigheremo più?-mi chiede.
-Sul secondo punto non garantisco-sorrido.
-Nemmeno io secondo me mi starai antipatico spesso-afferma.''
                                                                                                      ***
''-Gli hai accarezzato le labbra-sussurro esausto, mi sta facendo male il suo comportamento, mi sta facendo impazzire.
-Devo tornare da lui-mi dice.
-Tu devi stare qua con me! Ma lo capisci che non riesco a pensare ad altro che al nostro bacio, esiste un nostro, esiste Fiamma-urlo e intrappolo le sue spalle con le mie mani.''
Mi ritrovo a sorridere.
-Perchè sorridi?-mi domanda Marta.
(Quando sembra che non succeda più ti riporta via come la marea, la felicità.)
''-Sei una gattina eh-le sorrido maliziosamente.
-Vuoi che ti medichi?-mi domanda.
-No vorrei dell'altro-affermo.
-E cosa?-chiede lei.
-Abbracciami un altro pò-detto ciò la trascino ancora contro il mio corpo e lei si stringe a me, rendendomi felice, sorrido stretto a lei.''
-Perchè la bestia mi somiglia tanto, me l ha detto anche Fiamma sai?-affermo.
''-Sai a chi assomigli Riccardo Gucci? Mai visto la bella e la bestia?-improvvisamente compare Fiamma, ha indosso un abitino viola, decisamente corto...E' bellissima e io sento il mio petto esplodere non so nemmeno perchè.
-Mia sorella ne va matta-rispondo.
-Allora conoscerai la scena in cui alla bestia si avvicinano gli uccellini e lui è sorpreso, ecco sembri lui-mi sorride.''
-Me la puoi fare una confessione?-mi domanda Marta con gli occhietti da cucciolo.
-Che confessione?-domando.
-Fiamma ti piace?-chiede speranzosa.
Io ripenso al nostro primo incontro quando l'ho spinta per terra e sorrido.
-Si mi piace-ammetto.
-Non ci uscire con l'altra tua compagna di classe, potrebbe restarci male-mi dice lei.
-Ci avevo già pensato, non ho tanta voglia di uscire con Alessandra-dico.
-Vorresti uscire con Fiamma vero?-mi domanda sorridendo.
-Avevamo detto una sola confessione-la ammonisco sorridendo.
-Fiamma ti fa tanto bene Ric, non allontanarla-mi bacia la guancia.
-Vado a riposare un po' in camera-le carezzo la fronte e vado in camera mia.
Prima di entrare però entro in camera di mia sorella e le rubo da uno scaffale ''La Bella e la bestia'' voglio provare a leggerlo da solo.
Mi metto sul letto e apro il libro.
Improvvisamente sento suonare il campanello, sarà qualche compagna di Marta, riprendo la mia lettura, quando si spalanca la mia porta.
Fiamma entra come una furia e sbatte la porta.
-Che fai non ti prepari? Non hai già scelto cosa indossare per questa notte di fuoco?-domanda.
Io poso il libro e la guardo a bocca aperta, non mi aspettavo di vederla.
-Opterei per una camicia è facile aprire i bottoni per infilarci le mani sotto-apre il mio armadio.-O magari una t-shit con scollo a V cosi può baciarti gran parte del petto-mi osserva furiosa.
Io mi alzo, sembra una pazza.
-E che pantalone metterai? Mettine uno con la cerniera non difettosa, non vorrei che quando sarai accecato dalla passione avrai problemi a liberare il tuo amichetto-afferra un paio di jeans e li osserva.-Non mi piacciano-li tira in aria, ne afferra un altra paio che un secondo dopo fa la stessa fine.-Non ti fai la barba? No hai ragione non farla, sei più sexy cosi-tira fuori una camicia bianca, la osserva.-Si questa è perfetta-sorride.
-Fiamma-sussurro.
Si avvicina a me.
-Se non ti prepari arriverai in ritardo, Alessandra potrebbe restarci molto male-detto questo inizia a sollevarmi la maglia.
-Fiamma-io non alzo le braccia.
-Alza le braccia Gucci-io ipnotizzato dal suo sguardo furioso faccio come mi dice.
Lei prende a mettermi la camicia.
-La camicia bianca fa sempre effetto sulle donne-dice.
Io non so che dire, non so che fare, sono solo concentrato sulle sue mani sul mio corpo, Dio in quella giornata in cui non mi era stata vicina mi ero sentito senza respiro, adesso che lei mi era intorno, avevo ricominciato a respirare, Fiamma mi era mancata.
Mi chiude i bottoni della camicia.
-Ti sta bene-sorride soddisfatta.
-Fiamma che stai facendo?-le domando.
-Siamo amici no? Ti aiuto!-afferma.
-A fare cosa esattamente?-chiedo.
-Ti aiuto con l'abbigliamento per il tuo appuntamento, non vorrai deludere la dolce Alessandra no?-dice.
Riprende a buttare fuori a casaccio vestiti dal armadio.
-Fiamma mi sto innervosendo!-sbotto.
Esce fuori un pantalone blu.
-Trovato-mi fa l'occhiolino.
Si avvicina a me e mette la mano sul bottone dei miei jeans.
Io le sposto la mano con fare brusco, non può di certo spogliarmi e vestirmi a piacimento.
-Che c'è non ti posso nemmeno toccare? Ti ha marchiato?-domanda spingendomi.
-Brava non mi devi toccare!-e non perchè Alessandra mi abbia marchiato, ma perchè io rischio di non rispondere di me.
-Non mi piacciono gli ordini-con forza fa saltare i bottoni della mia camicia, scoprendomi il petto e poggiandoci sopra le sue mani.-Io tocco quello che voglio e quando voglio-afferma.
Io sento il cuore esplodere.
Blocco le sue mani.
-Io voglio toccarti! Non mi importa se lei o qualunque altra ti abbia marchiato-urla cerca di liberarsi dalla mia presa.
-Dannazione Fiamma, tu mi hai marchiato, tu!-urlo e catturo le sue labbra.
Lei risponde immediatamente al mio bacio, le nostre lingue si incontrano e io gemo, io penso di non poter più vivere senza baci cosi, senza i baci di Fiamma, cosa mi ha fatto? Mi ha stregato...
Le tolgo il giubottino e la maglia, voglio sentire la sua pelle contro la mia.
Quando questo succede è lei che geme contro la mia bocca, io la spingo contro il letto, cado su di lei.
-Fiamma-sussurro.
-Nessuna deve toccarti o vado fuori di testa-afferma mentre mi conficca le unghie nella schiena.
-Non devono toccare te!-sussurro sulle sue labbra.-Non devi toccare Emanuele, non devi baciarlo, carezzarlo, o altro le tue mani solo sul mio corpo devono essere-affermo.
-Non potevo chiedere di meglio-sorride e poi è lei a baciarmi, per la prima volta è lei che di slancio mi stringe.
Nemmeno riesco a credere che lei è qui tra le mie braccia, credevo che non l'avrei più potuta stringere, che Emanuele me l'avesse portata già via, invece lei era qui gelosa! Gelosa di me!
Scendo a baciarle il collo, mi perdo in quel suo profumo inconfondibile.
-Mi hai stregato-sussurro.
-Mi sento una pazza-afferma.
Mugugno mentre i mie baci scendono verso il basso sul suo seno coperto solo da un insulso e inutile reggiseno nero.
-No Riccardo ascolta-sussurra.
-No cosa?-chiedo riprendendole a baciare il collo.
-Oddio-sussurra.
Stringe le sue gambe intorno la mia vita facendo entrare in contatto i nostri bacini e di conseguenza le nostre intimità, gemo e la stringo di più a me...
-Mi fai impazzire Fiamma, letteralmente impazzire-le catturo le labbra.-Mai nessuna come te-le sorrido.
Lei si irrigidisce.
-No ti prego-sussurro esasperato, se si allontana di nuovo mi uccido.
Si stacca da me e corre a recuperare il suo maglioncino.
-Non dirmi che non dovevi, che non volevi o te ne devi andare perchè non potrei tollerarlo, non dirmi che hai pensato a Lorena perchè ti chiudo qui dentro con me per tutta la mia vita e butto la chiave, devo convincerti che per me ci sei solo tu-dico esasperato.
Lei mi osserva, mi sorride, si avvicina a me e mi dà un bacio a stampo.
Io la attiro a cavalcioni su di me.
-Riccardo-mi carezza il collo, in particolare dove c'è la ricrescita dei capelli, punto molto sensibile per me.
-Non carezzarmi lì-sussurro.
-Perchè?-chiede.
-Perchè rischio di non rispondere di me e tu forse vuoi parlare seriamente e io anche-dico.
-Riesci a parlare seriamente con me addosso?-domanda ridendo.
-Guardatela-le sorrido.
-Sei cosi bello mentre sorridi-mi cattura di nuovo le labbra.
-Fiamma che devi dirmi?-domando tra un bacio e l'altro.
Lei si stacca da me, è un po' a disagio.
-Che hai?-le carezzo il viso.
-Ecco io, bhe tu...-si morde il labbro.
-Non morderti il labbro-sussurro ridendo, resistere a ogni suo movimento è davvero difficile.
-Forse ti aspetti che io sia, bhe preparata...-dice diventando rossissima.
-Preparata?-domando.
Lei scende dalle mie gambe e prende a camminare per tutta la camera.
-Ho fatto un disastro-osserva i vestiti sparsi per aria.
-Eri pazza di gelosia-sorrido soddisfatto.
-E sei contento?-chiede.
-Si perchè io lo ero più di te, comunque avevo già scelto di non uscire con Alessandra, infatti stavo leggendo, però adesso potremmo leggere insieme-le sorrido.
E quando vedo lei che si illumina gioiosa mi si riempe il cuore di gioia.
Si viene a sedere accanto e me e sospira.
-Sono vergine Riccardo io non ho mai...-è rossissima.
Io la osservo e la trovo ancora più bella cosi imbarazzata.
-Ed è un problema?-le chiedo baciandole la guancia.
-Tu sei stato...-fa fatica a parlare.
-Tu avresti voluto che oggi con me?-non so che dire nemmeno io so essere cosi delicato, sono sempre stato fin troppo esplicito, ma non mi sono mai rapportato con ragazze come Fiamma o almeno nessuna per me ha avuto il suo valore.
-Mi fai perdere la ragione tu-il suo dito prende a disegnare cerchi immaginari sul mio petto.
-Non abbiamo fretta-le sorrido.
Lei mi abbraccia.
-Non voglio distruggere tutto con te Fiamma, non voglio-la stringo a me.
-Che significa?-domanda sorridendo.
Io la osservo e perdo ogni parola, Fiamma mi ha letteralmente stravolto.
Le accarezzo la guancia.
-Per primo che Emanuele ti deve stare lontano, per secondo che solo io posso baciarti, accarezzarti e sussurrarti parole dolci e terzo che sei mia-dico e mi stupisco io stesso di quella parola, quel mia, uscito cosi spontaneamente, ma non posso assolutamente dividere Fiamma con nessuno, lei mi fa sentire viva e le sensazioni che mi regala non posso dividerle, sono mie, lei è mia.
-E tu sei mio?-chiede lei.
-Se mi vuoi-sorrido.
Lei mi carezza il viso.
-Sei bello, bello Riccardo e sei mio, tanto mio e mi piace da matti che tu sia mio-mi bacia le labbra.
In quel momento apre la porta Marta.
-Ho sentito prima urlare e poi non ho sentito più nulla che diavolo è successo qui?-chiede mia sorella, Fiamma arrossisce quando si rende conto che mia sorella sta guardando i vestiti per terra e io scoppio a ridere, dandole un buffetto sul naso.
-Marta lo sai? Lei è mia-sorrido a Fiamma.
Vedo Marta salterellare.
-Papà è sua-urla contenta.
-Che figura-borbotta Fiamma.
-Baciami ancora-le sorrido e le catturo le labbra.
Angolo autrice
Salve mie belleeee <3 nuovo capitolo, regalino di Ferragosto vi auguro una serena giornata :)
Cosa succede qui?? Abbiamo una folle Fiamma, io l'ho adorata però, ha dimostrato di saper prendere ciò che vuole cosa che Riccardo non ha fatto ehhh, lo sottolineo, però Riccardino mio è sempre perfetto <3 mi ha fregato la testa anche a me ahahahaah
E poi diciamocela tutta la mamma di Fiamma e Carlotta magnifiche ahahaha, spero che il capitolo vi sia piaciuto, d'altronde Riccardo e Fiamma hanno fatto mille passi l'uno verso l'altra, ma non sarò sempre cosi clemente ahahahaha.
Vi bacio tutte belle e se vi va lasciate qualche commentino.
Tanti saluti piccola_Calliope
 
 

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Capitolo 13
*** Tu non sei nessuno ***


                                                    
Tu non sei nessuno 

POV. FIAMMA

Dopo l'incursione di Marta rimaniamo di nuovo solo a baciarci, guardarci e sorriderci.
-Inizio a sentire freddino, mi metto una maglia o strapperai anche quella?-mi chiede ridendo Riccardo.
-Ti prego, mi imbarazzo cosi tanto, non so cosa mi sia successo, è stato tutto cosi paurosamente irrazionale-gli dico sentendo per l'ennesima volta in quel pomeriggio le guance avvampare.
Lui mi carezza la guancia e recupera una maglia da quelle che io con poca delicatezza ho buttato fuori dal suo armadio.
Io lo osservo mentre dà una sistemata in giro e mi sento il cuore riempire di gioia, sono cosi felice...
Sentirlo cosi preso da me, sentirlo innervosirsi all'eventualità di un altro nella mia vita, mi rende immensamente felice.
Sorrido e lui si volta a guardarmi.
-Cos'è quel sorrisino?-mi chiede.
Io mi alzo, lo raggiungo e catturo ancora le sue labbra, non posso credere di poterlo fare ogni volta che lo desidero, lui risponde immediatamente al mio bacio, gettando la maglietta che teneva in mano e avvicinandomi al suo corpo.
-E' tutto cosi strano-sussurra appena allontanati.
-Strano perchè?-chiedo.
-Perchè è strano-mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio.-Ci mettiamo comodi-mi indica il letto.
Lui si sdraia e io mi siedo accanto a lui.
Lui mi osserva e scoppia a ridere.
-Non ti salterò addosso Fiamma, vorrei, ti giuro che vorrei ma non accadrà-mi sorride e mi fa accoccolare accanto a lui.
Io gli carezzo il petto.
-Mi abituerò secondo te al Riccardo non scontroso? Perchè questo qui che ho davanti tutto è tranne che scontroso-affermo.
-E io mi abituerò alla Fiamma dolce?-mi domanda sorridendo.
-Io sono sempre dolce, sei tu che mi fai innervosire-affermo e lui scoppia a ridere.
-Ed io non sono scontroso-risponde.
-Ah ma davvero?-chiedo ridendo.
-Vuoi contraddirmi?-chiede con sguardo malizioso.
Io gli sorrido.
Lui è pronto a ricongiungere le nostre labbra quando un suono ci interrompe.
-Il mio cellulare-sbuffa, lo afferra e risponde, mi guarda negli occhi.-Alessandra-dice.
Io gli sorrido come a volerlo tranquillizzare so perfettamente che lui le ha chiesto di uscire solo per infastidirmi, non mi arrabbierò per una telefonata d'altronde l'ha detto anche lui? Lui è mio ed io sono sua.
Da domani potremo dire a tutti di stare insieme? Potremo baciarci davanti a tutti? Potrò allontanare tutte quelle streghe che ci provano con lui? A quel pensiero sorrido, lui mi carezza la mano.
-No ascolta non mi va più-dice con freddezza.-Ho di meglio da fare, decisamente di meglio-mi bacia il naso.-Si alla prossima ciao-sbuffa e riattacca.
-Alla prossima?-chiedo alzando un sopracciglio.
-Dai l'ho detto solo per riattaccare, dove eravamo rimasti?-si avvicina nuovamente al mio viso.
-Da domani potrò pensarci io a tutte quelle streghette che ci proveranno-affermo soddisfatta.
-E come pensi di fare?-chiede ridendo.
-Marcando il territorio, ti bacerò davanti a tutti e tutte dovranno capire che sei mio, sottolineo il tutte-gli carezzo il viso e proietto i miei occhi nei suoi che però improvvisamente cambiano espressione.
-Ci dobbiamo baciare a scuola di fronte a tutti?-chiede.
-Due persone che stanno insieme lo fanno-rispondo con ovvietà.
-E che altro fanno?-chiede e io rido, si vede che prima di me era davvero poco incline ai rapporti umani.
-Si tengono per mano, si carezzano-gli carezzo il viso.-Fanno quello che noi stiamo facendo in pubblico, certo senza essere indiscreti-gli spiego.
-Ma noi stiamo insieme?-mi domanda e non nego che questa sua domanda mi spiazzi.-Come Joseph e Lorena?-chiede ancora.
Io non so esattamente cosa rispondere.
-Il fatto d'esser...-mi interrompe.
-Non è un etichetta troppo come dire...Grande?-chiede.-Noi ci troviamo bene e ci piacciamo tanto, non basta questo?-domanda sorridendomi.
Non nego che tutti i miei castelli vadano in frantumi.
-Non vuoi definirci una coppia?-gli domanda con il cuore in gola.
-E' una cosa più grande di noi non credi?-mi domanda carezzandomi il viso.
Io mi scosto come scottata.
-Hey che hai?-mi chiede sorridendo.
Mi alzo dal letto e inizio a infilare il giacchetto, in questo momento ho bisogno di stare sola, proprio non lo capisco e non voglio nemmeno sentirlo.
-Devi andare via?-mi chiede interdetto.
-Ciao-lui si avvicina forse per baciarmi, ma io mi allontano ed esco dalla sua camera.
Mi scontro con Marta, che mi osserva qualche secondo in silenzio.
-Che ha combinato?-domanda delusa.
-Devo andare-le sorrido e corro via.
Arrivata a casa trovo in salotto Gianmarco ed Eloisa.
-Fratellone, Eloisa-saluto entrambi con un bacio sulla guancia.
-Piccola-mio fratello mi sorride calorosamente.
-Hai un visino stanco-afferma Eloisa.
-In effetti-sospiro.
-Tesoro è andata male?-mi domanda mia madre che sa perfettamente da dove io provenissi.
-E' tutto troppo confuso, scusate, voglio stare un po' da sola in camera-carezzo il viso di mio fratello e vado a chiudermi in camera.
Mi butto sul letto e sento gli occhi pizzicare, perchè Riccardo non vuole che siamo una coppia si è vero ci conosciamo da poco, ma dove la metti questa tensione, questa affinità, questa gelosia che ci lega?
E' se fosse solo attrazione fisica da parte sua? Se volesse solo portarmi a letto per poi scaricarmi? Di certo è inutile mettersi in coppia con una con cui vuoi solo divertirti...
Sento la porta aprirsi.
-Ti prego mamma non voglio parlare di Riccardo-borbotto.
-Si chiama Riccardo allora-non è mia madre a parlare, ma mio fratello.
Io mi volto ad osservarlo.
Lui si siede sul letto.
-Che ti ha fatto questo Riccardo?-mi domanda.
-E' complicato-affermo iniziando a giocherellare con il cuscino che avevo sulle gambe.
-Tutto in amore è complicato-sorride.
-Azzardi fratellone a parlare d'amore, non vuole nemmeno dire che siamo una coppia nonostante la nostra grande affinità-borbotto ripensando allo strano atteggiamento di Riccardo.
-Che tipo di affinità?-chiede lui.
-Quanti tipi d'affinità esistono?-chiedo.
-Fisica e mentale sorellina se non pure altre-mi risponde.
Io mi fermo a riflettere e ho davvero paura che sia solo quella fisica a prevalere tra di noi, si è vero lui mi ha raccontato dei fatti personali, ma non so...
-Non capisco niente Gian-mi lamento.
-Di sicuro il tuo non è solo trasporto fisico, la mia piccola donna-mi dà un buffetto sul naso.
-Mi abbracci forte forte cosi mi dimentico un po' dei miei problemi?-gli chiedo.
Lui mi sorride e teneramente mi stringe a sé.

POV. RICCARDO
Esce dalla mia camera senza quasi salutarmi.
Un secondo dopo entra Marta.
-Cosa le hai fatto?-domanda sbuffando.
-Io cosa le ho fatto?-chiedo nervoso, no perchè davvero io Fiamma non riesco a capirla.
-Riccardo non puoi rovinare sempre tutto-mi urla contro Marta.
-Marta io non ho fatto niente-dico.
-E allora lei perchè aveva quel viso affranto?-mi chiede.
-Non lo so, io Fiamma non la capisco, viene qui, urla, si mette a fare la pazza ci baciamo tutto va bene e poi le cambia ancora, diventa gelida e va via-affermo amareggiato.-Io non so che fare con lei-affermo sedendomi sul letto.
-Non avrai forse detto qualcosa di sbagliato?-mi chiede Marta sedendosi accanto a me.
-Deve essere per forza colpa mia?-la guardo male, mia sorella ha già deciso il colpevole e non è giusto, perchè si sarò stronzo e commetterò mille errori, ma questa volta con Fiamma sono stato impeccabile.
-Perchè lei...-Marta non sa che dire.
-Perchè è facile pensare visto che sbaglio sempre che anche questa volta abbia sbagliato no?-domando ferito da quel pensiero.
-Non ti sto giudicando Ric-mi dice Marta carezzandomi il viso.
-Marta voglio restare solo, domani parlerò con Fiamma-detto questo con lo sguardo le indico la porta.
-Mi dispiace-mi stringe a sé.
-Tranquilla-dico.
Osservo il mio telefono e mi maledico per non aver chiesto il numero a Fiamma a quest'ora l'avrei potuta chiamare, chiedere delle spiegazioni invece che logorarmi il cervello cercando di capire cosa è andato storto stavolta...
Perchè ora abbiamo fatto mille passi avanti e per quanto mi riguarda adesso tornare indietro è impossibile.
Il mattino seguente aspetto Fiamma, fuori da scuola, al solito parcheggio, la vedo arrivare con la macchina e mi avvicino, lei appena mi vede sembra quasi infastidita; addirittura...
-Vorrei avere il tuo numero di telefono e non logorarmi l'anima cercando di capire quale sia il problema questa volta, senza potertelo chiedere-esordisco un po' acido.
-Buongiorno anche a te Riccardo-Fiamma è fredda.
-Mi dai il numero?-domando tirando fuori dalla tasca il telefonino.
Lei cerca di allontanarsi ma io la prendo da un braccio.
-Devo ripassare storia-mi dice.
-Io davvero non lo capisco il tuo comportamento-proietto i miei occhi nei suoi.
Lei scoppia a ridere nervosamente.
-Pensa un po' io non capisco te-afferma.
-E per quale motivo sentiamo?-domando alzando notevolmente la voce.
Lei afferra il mio viso e lo avvicina al suo.
-Noi cosa siamo Riccardo?-domanda.
Io le guardo le labbra, lei lascia il mio viso malamente, io la spingo contro la macchina.
-Riccardo forse non hai capito bene, io e te cosa siamo?-mi domanda ancora.
-Siamo amici Fiamma-dico e lei annuisce delusa.-Degli amici speciali-aggiungo.
-Spiegami bene il tuo speciali, ah no aspetta ho capito forse amici che se vogliono si baciano o finiscono a letto insieme giusto?-chiede piena d'astio.
-Fiamma non buttare tutto nello squallido-sbuffo.
-Ti dico una cosa mia caro, l'essere amici speciali come dici te sai cosa implica? Implica la mia libertà nel poter fare ciò che voglio e aggiungo nel poter uscire con chi voglio, però tranquillo anche tu sei libero di scoparti mezzo mondo-mi spintona e si allontana.
Io stringo i pugni.
-Ancora litigi?-domanda una voce dietro di me.
Mi volto e mi ritrovo davanti Andrea.
-La tua migliore amica è ingestibile-scoppio a ridere.
-Riccardo mi piacerebbe dire che tu sei un tipetto facile, ma dubito che sia cosi-mi sorride.
Io ricambio il suo sorriso, mi fa piacere poter parlare con lui, potermi confrontare su vari temi, Andrea è proprio un bravissimo ragazzo.
-Io non so che fare Andrea-affermo esasperato.
-Il problema è che avete due testacce dure e non è facile quindi trovare un punto d'incontro-mi risponde.
-Io credo non lo troveremo mai-affermo amareggiato.
-Ci vuole buona volontà e conoscendo Fiamma penso che ti sia venuta parecchio incontro ecco perchè adesso ti tratta un po' male-mi dice.
-Se per venirmi incontro significa sfasciarmi un armadio, oh si l'ha fatto-rispondo sarcasticamente.
-Ti ha sfasciato un armadio?-Andrea ride di gusto.
-E' o non è la tua migliore amica? Dovresti sapere che è una folle-rispondo.
-Però a te piace cosi no?-chiede.
-Ho come il presentimento che mi farà infuriare parecchio, diciamo che lei sa che tasti toccare-dico.
-Addirittura, siamo a quel livello?-chiede il biondo.
-Mi ha fatto capire che metterà a dura prova la mia gelosia-dico.
-Ma che hai fatto per spingerla a fare tanto?-mi chiede.
Io mi fermo a riflettere qualche istante, da ciò che Fiamma mi ha detto quella mattina ho perfettamente capito quale fosse stato il problema, non averla definita la mia ragazza, ma io non so come funziona un rapporto di coppia, le ho detto che non voglio rovinare tutto e mettere subito quell'etichetta potrebbe crearci dei problemi, però forse queste cose avrei dovuto dirle a Fiamma, lei si è vista chiudere una porta in faccia.
-Le ho chiuso una porta in faccia nel modo sbagliato, avrei dovuto dirle che ho paura-rispondo.
-Puoi sempre dirglielo-mi dice Andrea.
-Stasera ci prendiamo una birra insieme?-chiedo all'improvviso.
-Vuoi uscire con me?-Andrea è decisamente sorpreso.
-Non ho mai avuto nemmeno amico, ma provo a fare funzionare questa cosa con te che dici?-gli chiedo sorridendo.
Lui mi dà una pacca sulla spalla.
-Mi va bene-sorride.

POV. FIAMMA
Carlotta è stesa sul mio letto e mi osserva, io non faccio altro che fare avanti e indietro per tutto il perimetro della mia camera.
-Ma tu ti rendi conto?-urlo.
-Io non sapevo che la mia migliore amica fosse totalmente fuori di testa-mi sorride.
-Carlotta non possiamo e non dobbiamo scherzare, io vado lì lo bacio, gli dimostro quanto mi interessa e lui come mi definisce? No Carlotta, è assurdo! Un' amica speciale-mi sistemo nervosamente i capelli dietro l'orecchio.-Che poi il coglione nemmeno lo sa definire questo speciale-sbotto dando un calcio al letto.
-Lui ha un cattivissimo influente su di te, ti rende troppo irritabile tesoro-mi dice Carlotta.
-Ma non pensare a me! Pensa a lui-sbraito.
-E di lui cosa ti devo dire? E' un po' indeciso, ma ciò non toglie che credo che a te ci tenga parecchio-mi dice mangiucchiandosi le unghie.
-Si per portarmi a letto forse-sbotto acidissima.
-E pure che fosse? Cazzo Fiamma hai quasi 19 anni ma che ti frega? Vacci! Sei attratta da lui, lui ci saprà di sicuro fare, concediti un divertimento-mi dice la mia migliore amica.
-No perchè tu lo faresti giusto? Andresti a letto con uno senza dargli peso vero?-le chiedo e lei si zittisce, a volte riesce a dire proprio delle scemenze.
-E allora vai avanti Fiamma se lui ti fa stare male, ti fa innervosire e non è convinto di volerti nella sua vita, trova qualcun altro che lotti per averti, evidentemente meriti di meglio, non puoi logorarti l'anima tutta la vita per Riccardo Gucci-afferma proiettando i suoi occhioni azzurri nei miei.
-Fosse facile-sbuffo.
-Mica ne sei innamorata no?-mi chiede serissima.
-Tu proprio come mio fratello azzardi troppo-rispondo.
-E allora va' avanti-insiste.
-Stasera usciamo-le dico sorridendo.-Seratina tra donne-apro l'armadio e in quel momento vengo investita dal ricordo delle immagini di ieri.
-A cosa stai pensando?-mi chiede la mia migliore amica.
Io la raggiungo sul letto.
-Lotta la vedo difficile-sussurro.
-Cosa?-chiede.
-Andare avanti cosi senza pensarci-ammetto.
Lei mi abbraccia.
-Il tempo sistemerà tutto, il tempo guarisce ogni ferita, stasera pensiamo a divertirci-mi sistema una ciocca di capelli.
Finalmente alle 22:00 dopo un pomeriggio dedicato alla preparazione varchiamo la soglia del locale preferito di Carlotta.
-Ho bisogno di non pensare a nulla-sospiro entrando nel locale, che come ogni Venerdì è pienissimo.
-Ci divertiremo tesoro-Carlotta mi fa l'occhiolino.
Poco dopo però il mio sorriso svanisce.
-Ma cazzo è sfiga-borbotto.
Vedo Carlotta guardare il punto in cui ho il viso rivolto.
-La camicia nera gli sta bene, gli dà un aspetto da dannato-mi dà un pizzicotto sul braccio.
Mentre io osservo Riccardo, più bello del solito, quella camicia nera sembra stata disegnata addosso a lui, gli cade perfettamente e valorizza i suoi occhi azzurri e quei suoi capelli ribelli, sta chiacchierando con il mio migliore amico.
-Andrea è un traditore-sbuffo.
-Stanno solo facendo amicizia-risponde Carlotta.
-Adesso Riccardo me la paga-affermo.
-Non fare casini Fiamma-mi ammonisce la brunetta accanto a me.
Raggiungo il tavolo dei ragazzi.
-Hey Andry-sorrido al mio migliore amico e gli do un bacio sulla guancia.
-Hey ragazzi-dietro di me compare Carlotta.
-Anche voi qui?-domanda Andrea.
Sento gli occhi di Riccardo scorrere lungo la mia figura.
-Andry posso sedermi con te?-chiedo.
-Veramente io...-lo interrompo.
-Grazie-sorrido al biondo e mi siedo volutamente accanto a Riccardo.
-Resto anche io allora-afferma Carlotta.
-Ma che caldo sarà meglio che mi tolga il cappottino-mi sollevo e mi libero del cappottino, scoprendo il mio vestitino rosso cortissimo, sento gli occhi di Riccardo sulle mie gambe.
Lascio il giubbotto proprio sulla sua persona, come se lui non ci fosse, come se quella accanto a me fosse una poltroncina libera.
-Fiamma-lui mi chiama per nome; è nervoso, ma poco mi importa.
-Pieno il locale-Carlotta cerca di allentare la tensione.
-Pieno di ragazzi carini-sorrido maliziosa.
Andrea mi fulmina.
Io allungo una gamba e colpisco quella di Riccardo, sempre volutamente, voglio che percepisca in tutti i modi quanto lo stia evitando, quanto lo stia considerando un elemento di mobilio.
Lui non dice una parola riprende a sorseggiare il suo cocktail, non mi dà nemmeno la soddisfazione di scomporsi.
-Lotta balliamo? C' è un tizio carino in pista-affermo sollevandomi.
-Come vuoi-Carlotta mi segue.
Io guardo un istante Riccardo e finalmente lo trovo fisso ad osservarmi, allora qualcosa lo smuove.

POV. RICCARDO
-E' una bambina-afferma nervoso Andrea.
Non credevo di poterla vedere questa sera, almeno speravo di poter avere una tregua da lei, quella giornata a scuola era stata difficile, non mi aveva rivolto la parola, io avrei voluto dire tanto, ma la mancanza di coraggio mi aveva sempre bloccato e poi quel pomeriggio non ero riuscito a concludere nemmeno un esercizio di matematica, a causa del suo costante pensiero e poi quella sera quando credevo di poter staccare la spina, me la ritrovo accanto, più bella che mai, quel abitino rosso, andava a designare ogni suo forma, rendendola quasi peccaminosa ai miei occhi, era stato difficilissimo non dare libero sfogo alla mia pulsione di prenderla a baciarla immediatamente, appena investito dal suo dolce profumo di fragola.
Lei aveva preso ad evitarmi e non contenta della mia reazione evidentemente si era alzata pronta a fare la cretinetta con chissà chi.
-Lasciala perdere-sbuffo.
Io però non la lascio perdere sto lì ad osservarla mentre balla con Carlotta, poi come immaginavo un biondino le si avvicina e fa aderire il corpo di Fiamma contro il suo petto, lei non solo non si allontana, ma gli fa anche l'occhiolino.
-Vuole che mi innervosisca-dico.
-E ci riesce?-domanda Andrea.
-Vedila cosi sto contando fino a mille per non andare lì e spaccare la faccia a quel coglione-inizio nervosamente a battere le dita sul tavolo.
-Pensa che lei non è realmente interessata a lui, questo dovrebbe tranquillizzarti-dice Andrea.
-Giusto dovrebbe-affermo.
Ma quando vedo il ragazzo che inizia a strusciarsi davvero poco pudicamente stringo i pugni.
-Non voglio essere volgare, ma cazzo lo vedi che sta facendo-mi alzo.
Non ci vedo più dalla rabbia quando la mano di quel coglione si posiziona sul coscia di Fiamma.
Li raggiungo e spintono lui.
-Tu chi cazzo sei?-mi chiede il coglione spintonandomi a sua volta.
-Uno che ti fracassa di botte tra due secondi-lo spintono ancora.
-Sei il suo ragazzo?-chiede nervoso.
Io guardo Fiamma.
-No non è il mio ragazzo-risponde lei.
Si avvicina al ragazzo e gli carezza la spalla.
-Fiamma vieni con me-le ordino.
-Dammi un buon motivo-mi sfida.
-Sai che questa cosa mi fa innervosire, per favore vieni via con me-le ripeto.
Lei ride di gusto.
Mi spintona.
-Tu non hai il diritto, non puoi minimamente innervosirti se un ragazzo tiene un certo atteggiamento con me, tu non hai nessun diritto su di me, tu non sei nessuno-afferma fulminandomi.
Tu non sei nessuno...Queste quattro parole mi colpiscono notevolmente.
La vedo avvicinarsi ancora a lui.
-Brava Fiamma-le sorrido.
-Hai ancora da parlare? Cosa devi dire ancora?-chiede acida.
-Non ti facevo cosi-le continuo a sorridere.
-Cosi come sentiamo-sbuffa.
-Una ragazza facile, una che si struscia in quel modo, quando l'ho fatto io sei scappata, però ho capito, forse non volevi essere scopata da me, volevi essere scopata da questo qui, io forse non sono il tuo tipo, tu vuoi quelli un po' più rudi quelli che proprio te lo sbattono in...-vengo interrotto da un suo schiaffo.
-Non ti permetto-ha gli occhi lucidi.
-Che fai piangi? Io non sono nessuno, non dovrebbe ferirti il mio giudizio, però sappi che io da oggi in poi di te penso quello che ho appena detto-la spintono ed esco da quel locale.

POV. FIAMMA
Lo vedo andare via e io sento il cuore fare letteralmente crack...
Mi ha dato della ragazza facile, ha pronunciato quelle parole con un tale disprezzo...
-Tesoro-Carlotta mi carezza la spalla.
-Lotta portami via da qui subito-dico un secondo prima di scoppiare in lacrime.
-Andiamo tesoro-mi prende per mano.
Salve mie dolci lettrici <3
Allora allora un nuovo capitolo scoppiettante? Anzi no direi esasperante come questi due ahahah, si passa da un ''Sei mia'' ad un ''Non sei nessuno'', secondo me rappresentano in pieno l'odio e l'amore e non solo...Anche l'immaturità che ci colpisce quando siamo presi da qualcuno, a chi non è capitato di fare qualche cavolata?
Mi scuso se Riccardo appare volgare nella battuta contro Fiamma.
Che mi dite voi? Che ne pensate di questa bella amicizia che sta nascendo tra Riccardo e Andrea? Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e come sempre i commenti sono ben accetti.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 14
*** Noi non ci meritiamo ***


                                                                     
Noi non ci meritiamo 

POV. RICCARDO

Esco dal locale furioso, nemmeno saluto Andrea, ho bisogno di chiudermi in camera mia ed elaborare tutto quello che è appena successo.
Fiamma spesso mi ha criticato, mi ha dato del indeciso, dell'immaturo, ma oggi lei cosa ha fatto? Lei gioca sempre con me. Si lei gioca, finge di non vedermi, mi considera come una poltroncina libera e poi prende a strusciarsi su un altro...Ma non è finita qui! No Fiamma fa sempre quello che vuole....E conclude questa già meravigliosa serata con una frase che mi colpisce al centro del petto, si lì dove credevo che non si potesse anzi che io non potessi sentire nulla...
Se solo ripenso ai suoi occhi e alla sua voce sprezzante, nel urlarmi contro quel ''tu non sei nessuno'' mi sento piegare in due dalla fitta di dolore.
Stringo i pugni, sono pronto a colpire il muro quando sento la voce di una ragazza...
-Amico ti romperai la mano-mi volto e mi trovo accanto una ragazza dal abitino blu elettrico.
Mi avvicino a lei.
-Uno non sono amico tuo e due non sono cazzi tuoi quello che faccio!-sbotto acido, era già fin troppo nervoso per sentire anche questa qui.
-Che ti è successo? Ti ha lasciato la ragazza?-chiede lei ridendo.
Io la osservo meglio, mi sembra di averla vista a scuola, forse nella classe di Emanuele, bassina, brunetta, occhi azzurri, una ragazza molto semplice, non salta di sicuro subito all'occhio, ma è carina.
-Io se fossi in te mi consolerei con due birrette dai spaccarsi la mano per una-sbuffa divertita.
-Qualche altro consiglio?-domando alzando un sopracciglio.
-Potresti metterti a confidarti con una sconosciuta, sai mi hanno detto che aiuta parecchio, la sconosciuta qui presente mica ti giudica-mi sorride e si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio, ha un sorriso molto dolce.
-Cosi non mi giudicheresti?-le domando.
Lei annuisce io scoppio a ridere.
-Guarda lì c'è una panchina, potremmo parlare io e te tranquilli-mi indica una panchina non lontano da noi.
-Come mai tutto questo interesse?-chiedo osservandola attentamente.
-Hai un qualche mezzo a due o tre o quattro o anche cinque ruote?-chiede ridendo.
-Ho un mezzo a due ruote-le rispondo.
-Ecco vedi allora potremmo usare la pratica del baratto, la conosci no?-chiede e io annuisco.-Ecco tu ti confidi con me, ti sfoghi, mi racconti tutti i problemi che hai con la tua pollastrella e in cambia mi dai un passaggio, perchè vedi io sono venuta qui con un'amica, ma questa ha trovato un tizio e io adesso non so proprio come tornare a casa-mi dice.
Io scoppio a ridere di gusto.
-Te l'hanno mai detto che sei strana?-le chiedo ridendo ancora.
-Guarda che a scuola neanche di te dicono che sei tanto normale-afferma.
-Allora sai chi sono-le regalo un sorrisetto malizioso.
-Un pallone gonfiato senza dubbio-sbuffa.
-Hey piccoletta potrei lasciarti senza mezzo a due ruote-le do un buffetto sul nasino a patata.
-Che non sia mai, forza vieni e raccontami i tuoi problemi Riccardo Gucci-mi prende per mano e mi trascina fino alla panchina.
Io mi perdo nel osservare quella mano stretta alla mia.
E' assurdo come questa ragazza si sia presa confidenza e come io l'abbia lasciata fare.
-Allora cosa ti affligge?-mi domanda sorridendo ancora.
-Non sei una sconosciuta, andiamo nella stessa scuola, il discorsetto che mi hai fatto prima non vale-le dico.
-Il mio primo bacio è stato uno schifo-afferma sospirando.
-Come scusa?-chiedo stupefatto.
-Ti racconto qualcosa di mio cosi ti invoglio a parlare-mi dice come se fosse ovvio.
Io scoppio a ridere di nuovo.
-Vuoi parlarmi davvero del tuo primo bacio?-non riesco a smettere di ridere.
-Se vuoi posso raccontarti la mia prima volta, no nemmeno quella è stata un granchè, ti svelo un segreto quello lì non sapeva proprio dove mettere le mani-afferma scocciata.
-Poco soddisfacente quindi?-chiedo ridendo con le lacrime.
-Poco soddisfacente? Tesoro ho dovuto aspettare la terza volta per avere qualcosa di almeno simile ad un orgasmo-afferma indignata.
Io ormai non riesco a fermare le mie risate.
-Mi fa piacere farti ridere tanto Riccardo Gucci-dice e mi fa l'occhiolino.
Cerco di darmi un contegno.
-Vai in classe con Emanuele?-le domando,
-Secondo me lui c'è l'ha piccolo-mi dice.
Io riprendo a ridere.
-Sono Ramona e si vado in classe con Emanuele-mi porge la mano.
-E' un immenso piacere conoscerti Ramona-le sorrido e le stringo la mano e non mento questa ragazzetta è totalmente fuori di testa, ma molto simpatica, di sicuro unica nel suo genere.
-Adesso che conosci parecchie cose di me vuoi dirmi cosa ti ha spinto a volerti quasi spaccare una mano?-mi chiede.
Io ripenso a Fiamma, Ramona con il suo straparlare era riuscita totalmente a distarmi.
Mi metto ad osservare un punto di fronte a noi.
-Il sorriso è svanito-afferma.
-Tu lo eviteresti quello che ti piace? Lo provocheresti?-chiedo.
-Dipende che cosa ha fatto quello che mi piace per farmi reagire cosi, noi donne spesso e volentieri abbiamo dei comportamenti di conseguenza a quelli di voi maschietti, cosa hai combinato?-mi chiede.
-Non le ho proprio detto, però le ho fatto capire che per il momento non voglio una relazione seria-dico.
-Solo sesso?-domanda.
-Niente sesso-rispondo.
-Verginella?-domanda sorpresa.
-Ma tu sei sempre cosi sfacciata?-chiedo ridendo.
-Anche voi maschietti lo siete-risponde alzando le spalle.
-Infatti noi maschietti, non è una cosa di tutti i giorni sentire parlare una ragazza in maniera cosi esplicita-le dico.
-Ti crea problemi? Ho urtato la tua sensibilità Gucci?-domanda ridendo.
-Assolutamente no-le sorrido.
-Meraviglioso allora-sorride soddisfatta.
-Vieni ti porto a casa-mi alzo.
-Ma non ti sei ancora sfogato-si lamenta.
-Però mi sono fatto due gran belle risate e ti posso assicurare che è molto meglio-le faccio l'occhiolino.
-Se ti accontenti di cosi poco Gucci, fammi vedere il tuo mezzo a due ruote su-si alza anche lei.
Arrivati di fronte a casa sua, lei scende dal motorino, mi restituisce il casco, si sistema il vestito e i capelli, poi prende ad osservarmi.
-Come ci salutiamo?-mi domanda.
-Come vuoi che ti saluti?-riprendo a ridere, Ramona è davvero buffissima.
-Stretta di mano?-chiede porgendomi la mano.
Io afferro il mio cellulare.
-Lasciami il tuo numero-le sorrido.
-Fermi tutti Riccardo Gucci vuole il numero di Ramona Grossi?-chiede sorpresa.
-Mi stai simpatica-le dico come se fosse ovvio.
-E la tua verginella non sarebbe contraria?-mi chiede.
-Non chiamarla cosi-la ammonisco, non mi piace questo sopranome.
Lei mi sorride, afferra il mio cellulare e mi segna il numero.
-Ci si vede in giro allora?-chiedo.
-Ci vediamo lunedì a scuola Gucci-mi fa l'occhiolino e poi entra in casa.

POV. FIAMMA
Durante il tragitto in auto non faccio altro che piangere...
Arrivate di fronte casa mia, Carlotta ferma l'auto e prende ad osservarmi.
-Avrei voluto spaccargli la faccia-afferma dura.
Io non so che dire, lascio libero sfogo alle mie lacrime.
Sento un peso sul cuore, qualcosa mai sentito in vita mia, la sensazione di aver perso tutto.
-Hey tesoro-Carlotta mi stringe la mano.
Io la guardo negli occhi e lei immediatamente mi abbraccia.
-Resti con me?- le domando in un sussurro.
-Certo-mi sorride dolcemente.
Arrivate in camera mia io mi siedo sul letto, Carlotta si prende cura di me, mi strucca e mi fa indossare il pigiama.
Ci mettiamo nel mio lettino uno accanto all'altra di fianco, a causa dello spazio ristretto.
-Fiamma vorrei che mi parlassi, non riesco a vederti cosi-mi carezza la spalla.
-Semplicemente non so che dire-le rispondo.
-Come ti senti? Cosa ti passa per la testa?-chiede.
-Mi fa male Carlotta-sospiro.
-Si è stato terribilmente offensivo-afferma di nuovo con quel tono duro.
-Non mi hanno fatto male solo le parole, per quanto siano offensive, per quanto sia viscido dirlo ad una donna, so che lui non le pensa, era arrabbiato con me, si è difeso, non significa che io lo stia giustificando, però lui si è difeso-affermo.
-Mi stai dicendo che te le sei cercate quelle parole di merda?-Carlotta alza la voce.
-Carlotta ci sono i miei nell'altra camera-la ammonisco.-E comunque Riccardo ha sbagliato, mi ha offeso, come donna mi sono sentita ferita, ma lui l'ha fatto proprio per ferirmi perchè io per prima l'ho ferito-spiego.
-Io non ti capisco Fiamma-afferma la mia migliore amica.
Io scendo dal letto e vado a mettermi di fronte alla finestra, le lacrime non mi hanno lasciato nemmeno per un secondo.
-Noi non ci meritiamo-sussurro.
-Che significa?-domanda Carlotta.
Io sospiro e prendo a giocare con una paperella di peluche.
-Significa che io e lui litighiamo dal primo secondo in cui ci siamo visti, significa che c'è una fortissima attrazione, ma è un fuoco di paglia, si spegnerà-dico e un singhiozzo più forte degli altri echeggia nella camera.
-Tesoro forse è meglio se riposi-Carlotta sorridendo mi indica il letto.
Io la raggiungo e mi riaccomodo sul letto.
-Io non riesco a vivermi questa cosa serenamente, non riesco a prenderla alla giornata, ho tanti limiti e il suo modo di fare mi mette altri mille paletti e io purtroppo so di metterli a lui, noi non ci capiamo, per quello è più facile venirci contro, urlarci e farci i dispetti, siamo più bravi a farci male-stringo il mio cuscino.
-Fiamma-Carlotta mi richiama e io mi volto ad osservarla, è serissima.
-Che c'è?-chiedo.
-Mi dispiace averti spinto spesso tra le sue braccia, se sapevo che sarebbe finita cosi, con te in lacrime non l'avrei mai fatto, sei come una sorella per me, voglio vederti felice-mi asciuga con una carezza una lacrima.-Tesoro forse è meglio se ti allontani definitivamente da uno come Riccardo-mi dice.
-Lo sapevo già-affermo amareggiata tra le lacrime.
-Ferma questa storia prima che possa ferirti ulteriormente-mi stringe ancora una volta la mano.
-Provo a dormire-le faccio un sorriso tirato e mi volto dall'altro lato.
Carlotta poco dopo si addormenta, io mi alzo e mi sistemo di nuovo accanto alla finestra, le lacrime finalmente sono cessate, è vero io e Riccardo non cozziamo, lui non è abituato a relazionarsi e io non riesco a vivermi la cosa alla giornata con spensieratezza, non riesco a godermi di quei venti minuti di serenità che mi regala, perchè alla fine di quelli si parla, solo di venti fottuti minuti di serenità, per il resto siamo un continuo urlarci contro, ci facciamo solo male, ci insultiamo e facciamo uscire ognuno di noi il peggio dell'altro.
Intorno alle 10:00 del mattino seguente, mentre Carlotta è ancora addormentata nel mio letto, si spalanca la porta della camera e compare Andrea.
-Sei stata una bambina-afferma duro il mio migliore amico.
Carlotta salta in aria e lui la vede, la osserva interdetto.
-Non sapevo ci fossi tu-adesso Andrea è in imbarazzo.
-Che risveglio di merda-borbotta la mia migliore amica.
-Carlotta scusami-Andrea è rossissimo.
-Andrea cosa devi dirmi?-sbuffo io, ero già stanca di quella giornata.
Lui si volta e mi osserva in silenzio.
-Perchè hai pianto?-chiede.
-Perchè ha pianto?-Carlotta alza la voce.-Il tuo nuovo amichetto è un pezzo di merda-adesso la mia migliore amica è completamente sveglia.
-Fiamma tu l'hai provocato, era fuori di sè-dice il biondo.
-Andrea le ha dato della ragazza facile-Carlotta è furiosa.
-Che ha fatto?-adesso anche Andrea alza la voce e proietta i suoi occhioni azzurri nei miei.
-Lei ci stava solo giocando con quello lì, ok forse non doveva ma cazzo...-Carlotta sbuffa.
-Fiamma perchè non parli?-domanda Andrea.
Io mi siedo sul letto.
-Tesoro hai due occhiaie terribili, ma hai dormito?-Carlotta mi carezza la spalla.
-Chiuderò ogni rapporto con Riccardo-sospiro.
-In realtà io credo che dovreste parlarne, si è vero ti ha detto una cosa tremenda, io ti giuro che gliela farò pagare-Andrea si inginocchia davanti a me e stringe le mie mani nelle sue.-Però lui era arrabbiato, tu eri arrabbiata, dovreste provare a venirvi incontro-mi dice.
-Per avere quanto? Due minuti di tregua e poi riprendere a scannarci?-chiedo.
-Piccola avete due caratteri forti, non è facile-continua il mio migliore amico.
-Andrea ho passato un'intera notte a piangere, io non riesco a vivere questa cosa come forse vorrebbe lui, non riesco a prenderla cosi come viene, io voglio certezze e lui non sa darmele, noi ci facciamo male, lui mi fa male e io voglio stare bene, voglio tornare ad essere serena esattamente come prima di conoscerlo-dico.
-E' una saggia decisione-conclude Carlotta dietro di me.
Andrea mi fissa in silenzio.
-Forse non sei d'accordo ma io ho scelto di far cosi-affermo e sento gli occhi di nuovo pizzicare.
Andrea si alza e apre le braccia.
-Vieni qui piccola-mi sorride.
Io non me lo faccio ripetere due volte, mi fiondo nelle braccia del mio migliore amico e scoppio nell'ennesimo pianto.

POV. ANDREA
Fiamma è sempre stata una ragazza allegra e frizzante, Fiamma è una di quelle persone che sorride nonostante tutto, in questi anni l'ho sempre ammirata, ha sempre dimostrato d'esser forte, raramente si permette di crollare ed oggi lei è crollata, ciò mi fa capire che Riccardo conti non poco per lei, certo non lo ama, non ci sono i presupposti ma lui in poco è diventato davvero importante per lei e io non posso permettere a quest'ultimo di distruggere la mia migliore amica.
Mi reco nel baretto in cui tempo fa avevo incontrato Riccardo, lui mi aveva detto di abitare in quella zona, cosi ottenute le informazioni arrivo di fronte casa Gucci.
E' davvero una villetta, molto elegante, suono il campanello e davanti al portone compare, un adorabile ragazzetta dai capelli tra il rosso e il castano.
-Chi sei?-mi chiede.
-Ciao sei la sorella di Riccardo?-domando, lei annuisce.-Io sono Andrea un suo compagno di classe, avrei urgentemente bisogno di parlargli, è in casa? Potresti dirgli di raggiungermi?-le sorrido
-Non vuoi entrare?-mi domanda cordiale.
-Dì a Riccardo che ci facciamo due passi-affermo.
Qualche minuto dopo Riccardo mi raggiunge.
-Scusa ieri sono andato via senza nemmeno salutarti-afferma.
-Non dovresti scusarti con me-gli dico.
Lui mi osserva per un istante in silenzio.
-Ti ha mandato la tua amica?-chiede amareggiato.
-Facciamo due passi-gli do una pacca sulla spalla.
-Fiamma continua a dimostrarmi la sua sproporzionata maturità-sbotta.
-Non mi ha mandato lei Riccardo-gli dico.
-Sei venuto di tua spontanea volontà allora, vuoi picchiarmi?-mi domanda ridendo.
-Come ti comporterai con lei adesso?-domando serio.
Si arresta e stringe i pugni.
-Fiamma è uno di quegli uragani distruttivi-afferma.
-Tu sei distruttivo per lei-gli rispondo.
-Ok le parole che ho utilizzato sono state pesanti-ammette.
-Riccardo Fiamma vuole chiudere ogni rapporto con te-gli comunico, lui deve capire a cosa sta andando incontro.
-Che significa scusa?-domanda interdetto.
-Quello che hai appena sentito, Fiamma ti escluderà dalla sua vita-ripeto.
Si passa nervosamente una mano fra i capelli.
-Lei mi ha provocato! Per quello l'ho insultata, si ok ho usato parole davvero di merda, sono stato volgare, ho sbagliato cazzo lo so...-si innervosisce.
-Lei sa che le tue parole sono state una conseguenza-gli dico.
-E perchè vuole allontanarsi da me?-il suo tono si incrina.
-Perchè ha bisogno di certezze-gli spiego.
Riccardo scoppia a ridere.
-Vuole che urli davanti a tutti che è la mia ragazza?-chiede.
-Lei vuole sapere quanto conta per te, non vuole gesti plateali-cerco di farlo ragionare.
-No lei vuole semplicemente imporsi nella mia vita-afferma.
-Allora se per te è un problema, lasciala andare-proietto i miei occhi nei suoi.
-Andrea lei vuole troppo da me-mi risponde.
-E tu cosa vuoi da lei?-gli chiedo.
Lui tace.
-Sei in grado di lasciarla andare e non intrometterti mai più?-insisto.
Lui si accende una sigaretta e continua a non rispondermi.
-Fiamma purtroppo è bianco o nero, o tutto o niente, lei non ti vede come un amico, lei è attratta da te e forse vuole troppo è vero, ma Fiamma è stata presa in giro in passato, è stata malamente lasciata, ha sofferto, Fiamma ha paura, Fiamma vuole sentirsi certa al 100% , non puoi farle una colpa e lei non la fa a te, sa che sei un tipo particolare, uno che non ha mai avuto una ragazza, uno che ha sempre avuto pochi legami e sceglie di allontanarti perchè non vuole stare male e a suo modo non vuole fare male a te, poiché questo vostro litigare prima o poi vi porterà a distruggervi-gli dico e cerco di fargli capire il pensiero della mia migliore amica.
-Ha scelto per tutti e due-afferma.
-No Riccardo tu puoi ancora scegliere, puoi andare da lei e parlarle a cuore aperto, rassicurarla dove lei ha bisogno e fidarti ciecamente di lei, puoi scegliere se fare parte ancora della sua vita-gli dico.
Io spero che faccia qualcosa...Però si sa a volte certe speranze sono vane.
-Mi va bene la sua decisione-afferma accendendosi un'altra sigaretta.
-Uscirai dalla sua vita?-chiedo.
-Ci farà bene-mi dà una pacca sulla spalla.
-Riccardo non ti permetterò di tornare indietro, non ti permetterò di ferirla ancora, lei non dovrà versare nessun altra lacrima per te, rispetto la tua decisione, vuoi uscire dalla sua vita? Perfetto! Sappi però che non ti farò rientrare ! Io non ti farò rientrare nella sua vita, Fiamma potrà anche cedere ma io ti metterò i bastoni fra le ruote e farò di tutto per allontanarla da te, lei si merita accanto qualcuno di deciso e io non ti sto imponendo di andare da lei, perchè la tua faccia da coglione in questo momento me lo sto urlando che vorresti essere da lei, ma l'orgoglio e la paura ti fanno stare qui! Io per la mia migliore amica pretendo un uomo con le palle, buona domenica-detto questo gli do un buffetto sul viso e mi allontano.
-Andrea-mi richiama.
Io mi volto.
-Fiamma è fortunata ad averti-mi sorride.
Afferro il mio cellulare e invio un messaggio...

POV. FIAMMA
Il mattino seguente il mio umore è pessimo, non solo è lunedi, non solo sarò interrogata in fisica, ma rivedrò Riccardo.
Dovrò impormi di non considerarlo, di non rivolgergli la parola, di non cedere a nulla, nemmeno ad una provocazione.
Arrivo a scuola e parcheggio la mia auto al solito posto, dove lì trovo Emanuele.
-Emanuele-gli sorrido.
-Hey-appena gli sono vicina mi carezza il viso.
-Tutto bene?-chiedo.
-Io si ma immagino tu no-continua a carezzarmi il viso.
-Ho avuto periodi migliori-sospiro.
-Non voglio inferire ma io ti avevo detto che Riccardo non era fatto apposta per te-mi dice.
-Come sai tutte queste cose?-gli chiedo.
-Andrea ieri mi ha mandato un messaggio-mi comunica.
Immagino che Andrea abbia fatto questo per il mio bene, dev'esser andato a parlare con Riccardo, sicuramente lui gli avrà detto qualcosa che possa ferirmi ancora ed ecco che è intervenuto, spingendo Emanuele ad avvicinarsi. Forse nemmeno Riccardo mi vuole più nella sua vita, si è stufato della ragazzetta difficile.
-Puoi contare su di me Fiamma-mi carezza il viso di nuovo.
Quelle carezze sono cosi diverse da quelle di Riccardo...
Io di slancio abbraccio Emanuele, ho bisogno di sentirmi protetta, ho bisogno di sentire calore da parte di qualcuno che non è sempre pronto a ferirmi.
-Hey piccioncini-compare dietro di noi Carlotta.
-Carlotta-roteo gli occhi.
Emanuele invece le sorride calorosamente.
-Pronta per l'interrogazione di fisica?-mi chiede mentre saliamo le scale che ci condurranno in classe.
-Si infierisci pure-sbuffo.
-Hai problemi in fisica? Potrei darti qualche ripetizione, me la cavo-mi sorride dolcemente Emanuele.
-Che idea grandiosa-esulta Carlotta, anche lei fa di tutto per spingermi verso Emanuele proprio perchè ha capito che Riccardo non fa per me, però questa consapevolezza non mi rende di certo felice.
-Quando vuoi eh-Emanuele mi fa l'occhiolino.
-Vedremo-gli sorrido.
-Io vado in classe adesso, buona giornata-Emanuele mi bacia la guancia.
-Che ragazzo carino, proprio carino-afferma sorridendo Carlotta.
-Carlotta smettila-sbuffo.
Non possono di certo impormi il prossimo ragazzo che mi interesserà.
-Fiamma hai il laccio della scarpa sciolto-mi dice Carlotta.
Io mi abbasso per sistemarlo, quando un uragano mi stravolge, mi spinge a cadere per terra e lui su di me, riconosco il suo profumo...
Riccardo Gucci.
Il mio cuore prende a battere come un forsennato.
Bel modo di evitarlo davvero, io sdraiata per terra nel corridoio di scuola con lui sopra di me e una sua mano sotto la testa, quando diavolo l'ha messa? In effetti ha attutito il colpo.
Lui mi guarda negli occhi e io mi sciolgo come neve al solo, Riccardo in quei due giorni mi era mancato.
Lui mi sorride e il mio cuore fa le capriole.
Un suo pollice prende a sfiorarmi la guancia.
I nostri occhi sono incatenati.
-Gattina ti stai mangiando i capelli-sussurra Riccardo spostando con una carezza i capelli dalle mia labbra, però una volta tolti i capelli riprende a carezzarmi le labbra, le sue carezze sono cosi dolci e mi era mancate come l'acqua nel deserto.
Rendiamoci conto siamo stesi sul corridoio della scuola e lui mi carezza le labbra, ma nessuno dei due si sposta, ipnotizzati totalmente.
Io fosse per me potrei morire anche qui...Mi ha chiamato gattina con il suo sorriso dolcissimo.
Sto per alzare una mano per carezzargli il viso...
-Gucci che ingiustizia però! A me sabato hai dato solo una stretta di mano su questa qui ti sei spalmato addosso nel corridoio di scuola-sbuffa una vocetta.
-Ramona-Riccardo si stacca da me.
Fine della magia.
Carlotta mi aiuta ad alzarmi, io mi volto e vedo Riccardo allontanarsi con una brunetta occhi azzurri.
-E quella chi è?-chiedo.
-Fiamma te la posso dire una cosa?-mi domanda la mia migliore amica.
-Che c'è?-chiedo non staccando gli occhi dalla brunetta che carezza il braccio di Riccardo.
-Riccardo è proprio cotto-alle sue parole mi volto verso di lei.
-Di quella?-domando alzando notevolmente la voce.
Carlotta scoppia a ridere.
-Idiota di te, cotto di te, dovevate vedervi, eravate perfetti uno sull'altra a sorridervi e a guardarvi con gli occhi a cuoricino-sorride Carlotta.
Io mi volto verso Riccardo e lui nello stesso secondo si volta verso di me.
Fin quando non arriva Andrea e a forza mi trascina dentro la classe.
Angolo autrice
Ciao belle :) Nuovo capitolo. Allora qui abbiamo avuto un distacco tra Fiamma e Riccardo, un distacco necessario...Che ha portato entrambi a scegliere di allontanarsi l'uno dall'altra putroppo però questo non sembra proprio realizzarsi nel momento in cui si rivedono.
Io li ho trovati davvero teneri nel ultimo pov di Fiamma <3. Il mio Riccardino <3 <3 
Abbiamo una new entry qui...Ramona, io non mi pronuncio per non influenzarvi, lei era uno di quei personaggi previsti sin dal inizio di questa storia, ho solo trovato il momento perfetto per farla spuntare...Sono curiosa di sapere cosa ne pensate.
Ahhh e che mi dite anche di Andrea? Secondo voi davvero metterà i bastoni fra le ruote a Riccardo? I commenti sono sempre ben accetti.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 15
*** Tregua ***


                                                              
Tregua

POV. RICCARDO

Vedo Andrea che trascina dentro la classe Fiamma, non ci eravamo visti per due giorni e lei a me era mancata tantissimo, quando me la sono ritrovata sotto il mio corpo, il mio cuore era esploso, si era questa la sensazione, ma perchè Fiamma riesce a farmi provare sensazioni cosi intense?
-Riprenditi dalla vista della tua bella, un biondino se l'è portata via-mi richiama Ramona.
-Ci fumiamo una sigaretta sulle scale d'emergenza?-le chiedo.
-Io non fumo Gucci-mi informa.
-Mi tieni compagnia-le faccio l'occhiolino.
-Sto diventando indispensabile per te?-chiede ridendo mentre prende a seguirmi.
-Ti piace pensarlo?-le sorrido maliziosamente.
-Che marpione Gucci-mi spintona ridendo.
Arriviamo sulle scale d'emergenza io mi accendo una sigaretta e lei mi osserva.
-Devi chiedermi forse qualcosa?-le domando.
E' quasi strabiliante il feeling che è nato tra me e Ramona, Fiamma ha perso qualche giorno per riuscire a farmi aprire un po', lei invece con due battute pungenti era riuscita a mettermi a mio agio e non nego di provare una forte simpatia nei confronti di questa nanetta con gli occhi azzurri.
-E cosi la pollastrella che ti fa infuriare ma anche sorridere come un ebete è Fiamma, si chiama cosi no?-domanda.
-Si chiama cosi-rispondo.
-Non pensavo potesse rientrare nei tuoi gusti-mi dice.
-Conosci anche i miei gusti adesso?-chiedo ridendo.
-Un po' insipida non credi?-chiede ancora.
-Insipida? Fiamma? Si vede che non la conosci-rispondo ripensando alla Fiamma pronta a sfasciare il mio armadio per l'uscita con Alessandra.
-Ed è vergine, strano sembrava cosi affiatata con il suo ex-afferma grattandosi il mento.
-Ma tu cosa sei? Una piccola pettegola che sa tutto di tutti?-chiedo sorridendole, non riesco a smettere di pensare quanto sia buffa.
-Sono solo un'ottima osservatrice Gucci-mi spiega.
-Che tipo era il suo ex?-le domando, sembrava parecchio informata e Fiamma mi ha sempre detto cosi poco su di lui.
-Mi chiedi informazioni?-chiede ridendo.
-Sai tutto di tutti no?-rispondo.
-Figlio di papà, faccia da bravo ragazzo, fidanzato perfetto quello che ti fa la sorpresa al momento giusto-mi risponde e prende a scrutarmi attentamente.-Tu sei l'opposto-conclude sorridendo.
-Grazie per la sua osservazione signorina Ramona-rispondo.
-Ti infastidisce essere cosi diverso da lui?-mi chiede.
-Per me lui è un coglione e non ho intenzione di paragonarmi a lui-rispondo con un'alzata di spalle.
-Gucci ma tu che ci fai con una come Fiamma?-domanda ancora.
-Sei gelosa Ramona?-chiedo ridendo.
Lei prende a giocherellare con i capelli e non risponde.
-Devo pensare che la scusa del passaggio l'altra volta fosse un modo per abbordarmi?-chiedo ancora.
Lei proietta i suoi occhi nei miei.
-Pure che fosse?-domanda alzando un sopracciglio.
-Sei interessata a me?-le chiedo sorpreso.
-Gucci io devo andare in classe-mi fa l'occhiolino e mi lascia solo sulle scale d'emergenza.

POV. FIAMMA
-Dovresti portare avanti la tua decisione-mi rimprovera Andrea.
-Che succede Andrea?-fin troppo bruscamente mi aveva trascinato dentro classe e il tono che stava usando in questo momento non mi piaceva assolutamente.
-Hai detto di non volerlo nella tua vita e poi ti fermi a guardarlo imbambolata-afferma.
-Vita mia, problemi miei-rispondo, non mi piaceva questo suo modo di fare.
-Però poi le lacrime te le devono asciugare gli amici-proietta i suoi occhioni irati nei miei.
-Scusami se è un peso-alzo la voce.
-Non voglio vederti fare cazzate Fiamma-mi ammonisce ancora una volta.
-E io non voglio che tu spinga Emanuele verso di me-affermo dura.
-Non voglio vederti stare male-cerca di carezzarmi il viso, io mi scosto la frase di prima mi ha decisamente scottato.
-Fiamma dai Andrea non voleva offenderti-lo difende Carlotta.
-Le ho solo detto la verità-continua lui.
-Tranquillo da oggi in poi non verrò più a piangere da te-cerco di andare via, ma Andrea mi ferma per un braccio.
-Cazzo che bello un'ora di supplenza-urla un mio compagno di classe felice.
-Ora che siamo liberi possiamo parlare?-mi chiede Andrea.
-Cosa devi dirmi esattamente?-domando acida.
-Voglio parlarti tranquillamente-mi dice.
-Per dirmi che Riccardo non fa per me? Per dirmi che si devo tenerlo lontano da me anni luce? Pensi che per me sia facile? Ma tranquillo non voglio stressarti con i miei problemi, però tu non mi stressare con la presenza nella mia vita di Emanuele, tempo fa mi hai rimproverato, mi hai detto che io lo stessi illudendo, bhe adesso sei tu ad illuderlo-mi libero dalla sua presa ed esco dalla classe, ho bisogno di stare da sola.
-Fiamma dai-Carlotta mi segue.
-Voglio stare sola Carlotta-le comunico e mi allontano.
Vado in cortile, ho bisogno di prendere un po' d'aria, di stare sola in silenzio e staccare il cervello.
Come se già le cose non fossero complicate ci si mette pure Andrea...Secondo lui è facile allontanare Riccardo.
Non è assolutamente facile, assolutamente! Non quando lui mi sorride o mi carezza, non quando vedo i suoi occhioni guardarmi con tenerezza, non quando mi chiama gattina sorridendo...
Ripensando a quel gattina, mi ritrovo a sorridere.
Secondo Andrea è facile spegnere il cuore e imporgli di non provare determinate sensazioni?

POV. CARLOTTA
Osservo Fiamma scendere le scale e mi dirigo verso Andrea.
-Sei stato troppo duro con lei-lo ammonisco, ha usato anche lui dei termini davvero poco consoni, è come se le avesse rinfacciato le lacrime.
-Io non voglio vederla stare male-mi dice afflitto.
-Lo so, ma hai sbagliato te ne rendi conto?-chiedo.
-Certo, ieri ho parlato con Riccardo-mi comunica.
-Cosa ti ha detto?-mi siedo accanto a lui.
-Gli ho detto che Fiamma vuole escluderlo dalla sua vita, che vuole chiudere i contatti, lui sembrava turbato inizialmente, poi però mi ha detto che era d'accordo, che la decisione di Fiamma a lui andava bene...Io allora gli ho detto che non gli avrei permesso di tornare indietro, se aveva scelto questo io non gli avrei permesso di far soffrire ancora Fiamma, lui era amareggiato e si vedeva che non aveva preso una scelta con il cuore e gli sguardi a cui ho assistito poco fa mi hanno dato la conferma-prende a sbattere le dita sul banco.
-Io davvero non capisco da cosa sia impaurito, dovevi vederlo poco fa come la guardava-affermo sorridendo, Riccardo era perso nello sguardo di Fiamma e la guardava con una tenerezza...
Pagherei oro per essere guardata anche io da qualcuno cosi, nemmeno Andrea che mi ha decantato il suo forte interesse mi ha mai guardato cosi.
-Ha paura di sbagliare e questa paura lo fa sbagliare ancor di più-sorride Andrea.
-Però se lui vuole tornare da Fiamma non mettergli i bastoni tra le ruote-gli dico.
-Carlotta io mi comporto cosi proprio perchè voglio aiutarli, voglio allontanarla da lui, proprio per far vedere a lui quanto ci tiene a Fiamma e quanto lui abbia bisogno di lei-afferma.
-E se ottenessimo il contrario? Se qualcun'altra si avvicinasse a lui? Oggi era con una brunetta, l'hai vista no?-gli chiedo.
-Non penso gli piaccia-mi risponde.
-Non possiamo saperlo, è pericoloso metterci in mezzo cosi Andrea-cerco di farlo ragionare, so che fa tutto per il bene di Fiamma e io sono d'accordo, ma non possiamo di certo noi muovere le redini della sua storia con Riccardo.
-Quei due non la smuoveranno mai questa situazione-sbotta.
Io lo osservo e sorrido.
-Certo che sei carino-affermo regalandogli un sorriso.
-Grazie-sbuffa.
-Fiamma con te dovrebbe fidanzarsi, dove lo trova un altro pronto a proteggerla come fai tu?-chiedo.
-E' come una sorella per me-mi risponde.
-Devi chiederle scusa però o rischi che non ti parli più conosci Fiamma no?-chiedo sorridendo.
-Certo a me riuscirebbe a non parlarmi per l'eternità a Riccardo Gucci basta uno sguardo per farla capitolare-entrambi all'affermazione di Andrea scoppiamo a ridere.

POV. FIAMMA
Arrivata in cortile vedo Lorena di spalle che parla con un ragazzone dalle spalle larghe.
Mentre però mi avvicino mi rendo conto che non stanno proprio parlando, lui le palpa il sedere e lei non sembra gradire assolutamente il trattamento.
-Smettila ti prego-le sento infatti esclamare.
-Zitta piccolina-il ragazzo le afferra il viso per baciarla, Lorena si contorce.
Vorrei lasciarla in balia del suo destino, perchè dovrei aiutarla? Lei si è sempre presa gioco di me...
Ma proprio non riesco a stare immobile, mentre qualcuno subisce.
-Lasciami-Lorena singhiozza.
Io mi avvicino e spintono il tizio con tutta la forza che ho in corpo.
-Non vuole che la tocchi coglione-gli urlo contro.
Mi volto verso Lorena, sta piangendo.
-Fiamma non dovevi metterti in mezzo-sussurra.
Non ho il tempo di replicare a questa sua affermazione, che il ragazzone dalle spalle larghe mi sbatte contro il muro facendomi emettere un gemito di dolore.
-Hey piccolina non ti hanno insegnato a farti i fatti i tuoi?-domanda mentre mi stringe una mano sul collo.
-Lasciami-sussurro.
Il ragazzo mi fa davvero male, mi riesce difficile anche ingoiare.
-Lasciami-sussurro ancora.
Vedo Lorena correre via...
-La tua amichetta ti ha lasciato sola, soletta con me-mi sussurra al orecchio.
Io sento il viso rigarmi dalle lacrime, com'è possibile che la scuola venga frequentata da elementi del genere e che nessuno si renda conto di cosa stia succedendo qui in cortile?!
-Che fai piangi?-il ragazzo ride di gusto.
Io cerco di scalciare per liberarmi.
-Pessima mossa, vuoi farmi davvero arrabbiare allora?-afferma il ragazzo proiettando i suoi occhi freddi nei miei e stringendo ancora la presa sul collo, emetto un altro gemito di dolore.
Chiudo gli occhi e inizio a pregare che questo supplizio finisca presto...
Spero che qualcuno si accorga della mia assenza e mi venga a cercare.
-Mi verranno a prendere-sussurro.
Lui ride di gusto.
-Intanto però io potrei divertirmi-mi mette una mano sulla coscia.
Io prendo a colpirlo con le mie mani, ma ogni mio movimento fa si che si stringa la sua presa sul mio collo, se continuo cosi, non potrò più respirare. Cerco di urlare, ma il suono che mi esce è simile ad un rantolo...
Riprendo a piangere.

POV. RICCARDO
Finita la sigaretta, sono pronto a rientrare in classe quando mi scontro con qualcuno.
-Hey attenta-sbotto acido.
E' Lorena e sta piangendo.
-Lorena?-domando.
-Riccardo devi venire con me, Fiamma...-mi dice fra i singhiozzi.
-Fiamma?-chiedo.
Lei mi prende per mano e mi trascina giù per le scale, arriviamo in cortile e vedo Fiamma spinta contro il muro e un ragazzo che la sovrasta, Fiamma sta piangendo.
Io non ci vedo più dalla rabbia e colpisco il ragazzo in pieno viso.
-Bastardo-urlo.
Lui cade a terra e io ne approfitto per dargli dei calci.
-Riccardo-sussurra Fiamma.
Io mi volto verso di lei e mi avvicino per carezzarle il viso, rigato dalle lacrime, il ragazzo si rialza e ne approfitta del mio momento di distrazione per colpirmi, mi spacca il labbro.
-Figlio di puttana, le donne non si toccano-riprendo a colpirlo.
Fin quando il professore d'educazione fisica mi stacca da lui.
-Ti uccido coglione-urlo.
-Che succede qui?-domanda il professore.
-Michele mi ha molestato, Fiamma è venuta in mio soccorso e lui se l'è presa con lei, io sono scappata a chiedere aiuto e l'unico che ho incontrato nel corridoio è stato Riccardo, quel bastardo stava per strozzare Fiamma-afferma Lorena stringendo i pugni.
-Mi lasci mi sono calmato-mi libero bruscamente dalla presa del prof.
Fiamma si accarezza il collo dove sono comparsi dei segni violacei.
-Professore io intendo sporgere denuncia, è possibile chiamare i carabinieri?-domanda Lorena tra le lacrime.
-Quando ansimavi il mio nome l'altra notte non piangevi-osa ribattere il coglione.-Mi sarei potuto divertire anche con la tua amichetta-afferma.
Io a quella parole lo colpisco nuovamente.
-Gucci-urla il professore.
-Riccardo no!-Fiamma si avvicina a me e mi prende per mano.
-Gucci lo sai che anche io ti posso denunciare e rovinarti?-domanda il coglione passandosi una mano sul labbro spaccato.
-Andiamo nella sala del preside, da lì chiameremo i carabinieri, Fumi tutto bene?-il professore carezza la spalla di Fiamma.
-Tranne lo spavento e qualche livido sul collo si-risponde lei.
Il professore mi osserva.
-Vai con Gucci in infermieri quel labbro sta continuando a sanguinare, poi raggiungeteci nella sala del preside, dove i carabinieri vi faranno sicuramente delle domande-il professore carezza nuovamente la spalla di Fiamma.
In silenzio uno affianco all'altra raggiungiamo l'infermeria.
Fiamma si siede su una di quelle sedie bianche e prende a fissare il vuoto.
Io mi siedo accanto a lei e le stringo la mano.
Lei si volta, ha gli occhi lucidi.
-Ci sono io qui-le sorrido.
Fiamma di slancio mi abbraccia.
Io la stringo a me e la faccio sfogare, viene investita da mille singhiozzi deve aver avuto una paura terribile, vorrei toglierle questa paura, questo dolore.
-E' stato terribile-sussurra.
-Adesso ci sono io qui gattina, ci sono io-le carezzo la schiena.
Quando ho visto quel idiota stringerla in quel modo e ho visto le sue lacrime, non ci ho visto più dalla rabbia, come poteva quel coglione permettersi di fare del male alla mia Fiamma?
-Non permetterò più a nessuno di farti male, te lo giuro-le lascio un bacio fra i capelli.
Lei si accoccola contro il mio corpo, è cosi piccola, che è quasi possibile spezzarla e quello ha osato stringerla in quel modo.
Lei prende a carezzarmi le nocche ferite.
Poco dopo una collaboratrice scolastica si occupa del mio labbro.
-Dobbiamo raggiungere il professore te la senti?-le domando carezzandole il viso.
-Le tue carezze sono cosi dolci-ha di nuovo gli occhi lucidi.
-Le mie mani su di te saranno sempre dolci-le asciugo una lacrima con una carezza.
-Fiamma-Andrea bianco in viso ci raggiunge.
-Andre-Fiamma si lancia tra le sue braccia.
-E' colpa mia, se non avessimo litigato-le sussurra lui.
-Non dirlo nemmeno per scherzo-Fiamma gli carezza il viso.
-Fiamma dobbiamo raggiungere il prof...Mi dispiace separarti da lui però...-affermo.
-Si andiamo-Fiamma si stacca da Andrea e si avvicina di nuovo a me.
-Riccardo-Andrea mi dà una pacca sulla spalla.
Non dice nulla, ma il suo sguardo vale più di mille parole.
-Apposto Andre-ricambio la pacca sulla spalla e poi prendo per mano Fiamma.

POV. FIAMMA
I carabinieri passano tutta la mattinata a farci domande, fanno raccontare la mia versione almeno due volte e dopo quasi quattro ore vanno via seguiti da Michele e i suoi genitori.
Usciamo dalla sala del preside e io riprendo a respirare, che mattinata orrenda, avevo litigato con Andrea e poi ero finita vittima della violenza di quel essere vile...
-Fiamma-mi sento chiamare da un sussurro.
Mi volto e trovo Lorena ancora scossa in viso.
-Lorena-le carezzo la mano, era cosi strano vederla cosi spenta, nonostante tutto Lorena è una ragazza molto vitale, vederla in quello stato fa quasi paura.
Lei di slancio mi abbraccia.
-Fiamma grazie davvero, saresti potuta andare via, mi avresti potuto lasciare perdere, eppure mi hai aiutato e ci sei andata ingiustamente di mezzo, grazie di vero cuore, io non so se avrei fatto come te, sei proprio una gran persona-mi stringe le mani.
Io non so che risponderle...Le carezzo la spalla.
-Ho sbagliato cosi tanto con te-sussurra.
-Non ci pensiamo adesso ok? E' passato quello-le sorrido.
Lei mi abbraccia nuovamente.
-Grazie di vero cuore Fiamma-riprende a piangere.
-Non piangere più, è finito tutto adesso-le carezzo il viso.
Lei mi regala un ultimo sorriso e poi si dirige verso i suoi genitori, tra poco arriveranno i miei.
All'improvviso mi sento stretta da dietro, riconosco quella presa, Riccardo.
-Sei meravigliosa Fiamma, meravigliosa-mi lascia un bacio sulla guancia.
Non ho il tempo di rispondergli che vengo abbracciata da mio padre, non riesco nemmeno a salutarlo che vengo trascinata via.

POV. RICCARDO
Sono steso sul divano quando mi raggiunge mio padre.
-Sono fiero di te-mi dice.
-Per cosa?-gli chiedo.
-Per come hai difeso quelle ragazze-mi dice.
-Papà non so se c'è da essere fieri, io l'avrei ucciso, ha osato fare del male a Fiamma-affermo e non mento, non so cosa avrei fatto se non fossi stato fermato...Chiudevo gli occhi e vedevo le mani di quel essere stringere l'esile collo di Fiamma.
-Non l'avresti ucciso, volevi ferirlo, volevi fargli sentire lo stesso dolore che ha provocato a Fiamma, ma non l'avresti ucciso-mi dà una pacca sul ginocchio.
-Che uomo di merda-stringo i pugni.
-Nemmeno degno d'esser chiamato uomo quello-dice.
-Fiamma era cosi spaventata-sussurro.
-Ma tu sei arrivato e hai fatto si che non succedesse dell'altro-mi sorride.
Sentiamo il campanello suonare.
Mio padre va ad aprire.
Due secondi dopo varca la soglia di casa mia Andrea.
-Andrea-affermo sorpreso.
-Mettiti le scarpe dai, ti porto da Fiamma-mi sorride.
Io non me lo faccio ripetere due volte.
Mezz'ora dopo, una donna dai corti capelli neri ci viene ad aprire.
-Andrea caro-lei sorride al biondo.
-Irene-Andrea ricambia il sorriso.-Lui è Riccardo-Andrea mi trascina accanto a lui.
-Riccardo?-chiede sorridendo la signora Irene e prende ad osservarmi.-Finalmente-dice.
-Finalmente?-domando.
-Grazie per quello che hai fatto per Fiamma stamattina, grazie davvero-la donna mi carezza la spalla.
-Chi è cara?-domanda all'improvviso un uomo rassomigliante paurosamente a Fiamma, l'avevo intravisto quella mattina a scuola.
-Lui è Riccardo, il ragazzo che è intervenuto stamattina-dice la signora Irene.
Lui si avvicina a me e prende ad osservarmi.
-Grazie di vero cuore per quello che hai fatto per mia figlio-mi dà una pacca sulla spalla.
-Per Fiamma questo è altro-dico guardando negli occhi l'uomo che ha permesso che la mia piccola folle Fiamma esistesse.
-Ecco a questo proposito io l'ho solo accompagnato, voleva fare una sorpresa a Fiamma, sono molto amici-afferma Andrea.
-Puoi raggiungere Fiamma è in camera sua-mi sorride la signora Irene.
-Io vado allora-Andrea mi dà una pacca sulla spalla.-Buona giornata-saluta i genitori di Fiamma.
Suo padre mi osserva ancora e io inizio a sentirmi a disagio.
-Io comunque ti tengo d'occhio, mi fido di te, ma ti tengo d'occhio-mi dà un'altra pacca sulla spalla.
Poi si allontana.
-Lascialo perdere, papà brontolone e gelosone, a me piaci tantissimo comunque-mi sorride.-Quella è la camera di Fiamma-mi indica una porta.
Io le sorrido e raggiungo la camera che mi è stata indicata.
Busso ma non ricevo risposta, allora decido di aprire la porta, trovo Fiamma con gli occhi chiusi, le cuffiette all'orecchio stretta ad un orso di peluche, sorrido è cosi tenera.
Mi avvicino e le do un buffetto sul naso, lei salta in aria.
-Che fai qui?-chiede sorpresa.
-Sorpresa-le sorrido.
-Come sei arrivato?-domanda.
Io osservo il suo piumone delle Winx e scoppio a ridere.
-E' caldo-sbuffa.
-Altra sorpresina-esco dalla tasca un cioccolatino.
-Mi hai portato un cioccolatino?-mi chiede sorridendo.
-E ti ho portato me stesso,voglio dire-sorrido, quando lei mi è vicino proprio non smetto di sorridere, tranne quando mi fa arrabbiare.
Lei mangia il cioccolatino e poi batte una mano sul suo letto.
-Ho bisogno oggi più che mai di tante tante ma tante coccole-afferma.
-E vuoi che sia io a fartele?-chiedo.
-Sono arrabbiata con te però oggi ho tanto ma tanto bisogno di stringermi alle tue braccia e perdermi nel tuo profumo, siamo in tregua ok?-chiede.
Io le carezzo il viso e mi distendo sul suo lettino, lei subito si stringe a me, adagiando la sua testolina sul mio petto.
-Sai che ti batte forte il cuore?-chiede.
-Ci sei tu, lo sai-sorrido.
Lei si solleva e mi osserva.
Io la rimetto al suo posto esattamente come prima.
-Gattina riponi gli artigli oggi-le carezzo la schiena.
Lei si spalma letteralmente sul mio corpo, io mi beo di quelle sensazioni.
-Lo sai che mi piace che mi chiami gattina?-chiede.
-Mmm-mugugno.
-Ti stai addormentando?-mi dà un colpetto sul petto.
Si solleva e mi osserva.
-Ti prego puoi stare zitta e puoi starmi appiccicata come due secondi fa? Sono io che credo di aver esageratamente bisogno di te-me la ritiro addosso.-Io ti proteggerò sempre Fiamma, te lo prometto-le lascio un bacio sulla fronte.
-Riccardo-mi chiama.
-Mmm-mugugno ancora.
-Chi è Ramona?-domanda.
Io scoppio a ridere.
Lei si solleva e mi regala uno sguardo truce.
-Vuoi pensare a Ramona adesso?-le chiedo mentre le catturo le labbra.
-Mi distrai-sbuffa tra un bacio e l'altro.
-Mi piace distrarti-si stringe a me e riprendiamo a baciarci e ancora una volta io mi ritrovo tremendamente felice.
Angolo autrice
Buonasera care :) 
Nuovo capitolo, un pò diverso dagli altri, probabilmente...
In questo capitolo viene sottolineato, il coraggio e l'altruismo di Fiamma, io vi ho sempre parlato di lui di quanto adorassi Riccardo, ma anche Fiamma è uno di quei miei personaggi che adoro parecchio, entrambi mi sono entrati nel cuore <3  E spero come me anche a voi...
Mentre scrivevo questo capitolo, mi sono trovata a sorridere esattamente come Fiamma come quando è comparso Riccardo in camera suo con il cioccolatino, Riccardo e Fiamma sono proprio belli <3 Io li shippo troppo eppure io che ho in mano le redini della loro storia non li faccio stare insieme che controsenso ahahaha.
Comunque in questo capitolo anche Riccardo ha dimostrato tanto a Fiamma, il mio Riccardino ha paura, ma lo sa che senza la sua Fiamma non può stare. Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Ah careee nel prossimo capitolo la vita di Riccardo Gucci subirà la SVOLTA (da notare che l'ho scritto in maiuscola) da qui avremo una serie di turbolenze che però lo porteranno sulla retta via promesso.
Tanti saluti piccola_Calliope
 

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Capitolo 16
*** Paura ***


                                  
Paura

POV. FIAMMA
Io e Riccardo siamo accucciati sul mio letto, lui mi stringe a sé, mi lascia teneri baci tra i capelli e io mi sento cosi bene, il mondo per me potrebbe finire anche adesso, con me felice tra le sue braccia.
-Sto bene-gli carezzo il petto.
-Anche io-mi lascia l'ennesimo bacio tra i capelli.
Io mi stacco un po' da lui, giusto per poter proiettare i miei occhi nei suoi.
-Io sto davvero bene con te-insisto.
Lui prende a giocare con una ciocca dei miei capelli.
Mi cattura nuovamente le labbra.
-Nessuna è come te-dice.
-In che senso?-domando.
-Nel senso che non ho mai permesso a nessuno di avvicinarsi cosi a me, nessuna ha mai abbattuto gran parte dei miei muri-mi carezza il viso.
-E perchè hai scelto me?-chiedo sorridendo, mi piace sentire Riccardo cosi vicino a me, mi piace vederlo cosi sincero.
-Non ti ho scelto, tu mi hai costretto-scoppia a ridere.
Io gli do un pugnetto sul petto.
-Sei come una tempesta-Riccardo mi sorride.
-Ed è qualcosa di positivo?-domando.
-Sorrido-mi risponde.
-In che senso?-insisto.
-Te li ricordi i primi giorni? Quando dicevi che non sapevo sorridere se non per deridere...Tu mi fai sorridere di cuore-mi dà un buffetto sul naso.
-Quindi stai bene con me solo perchè ti faccio sorridere?-chiedo accoccolandomi ancor di più contro di lui.
-E mi fai arrabbiare-afferma.
-Ma il fatto che ti faccia arrabbiare non è mica una cosa buona e poi tu mi fai arrabbiare molto di più-gli do un altro pugnetto sul petto.
-E' buono che tu mi faccia arrabbiare, io mi arrabbio spesso e per niente, ma tu, tu mi fai arrabbiare perchè ho sempre paura, paura che domani non ci sarai...E questa paura mi fa sentire vivo-mi regala uno dei suoi sorrisi più dolci.
Io mi fiondo sulle sue labbra.
-Hai un sorriso cosi bello-sussurro tra un bacio e un altro.
-Questo è il sorriso che ho solo con te-mi carezza il viso.
-Riccardo non andare via mai-mi stringo a lui.
-Mi vuoi qui su questo letto per sempre?-chiede ridendo.
-No non intendo quello, intendo non andare via anche se sarà facile farlo, non andare quando ti caccerò, non andare via, perchè io ho bisogno di te-alle mie parole lui si irrigidisce, so che forse è troppo per lui, ma io volevo dirglielo.
-E tu? Tu resterai?-chiede.
-Se dovessi andare, tornerò-gli carezzo il viso.
-Anche io tornerò, sempre-mi bacia di nuovo, quanti baci in questo pomeriggio.
Con Riccardo sarà sempre cosi, sarà ritrovarsi su una montagna russa continuamente, ma quando lui è con me, quando lui mi bacia, quando lui mi parla a cuore aperto, io so che i momenti bassi sono il nulla in confronto a ciò che sento nei momenti alti.
-Fiamma-mi richiama.
Io lo osservo.
-Io non le penso quelle cose che ti ho detto l'altro giorno, ero solo nervoso-mi dice.
-Lo so-gli catturo nuovamente la labbra.-Però non farlo più-lo ammonisco dandogli un morsetto sul labbro inferiore.
-Non farmi ingelosire più-mi morde il naso.
-Mi piace che sei geloso-mi accoccolo contro di lui.
-Ti piace che ti chiamo gattina, ti piace la mia gelosia, devo piacerti davvero tanto-ride.
Io proietto i miei occhi nei suoi ancora una volta.
-E' cosi-dico, lui mi carezza il viso.

POV. RICCARDO
Il mattino seguente mi reco a scuola di buon umore, il pomeriggio con Fiamma mi aveva totalmente calmato, Fiamma riesce a calmarmi, Fiamma mi fa stare bene, io mi sento pienamente me stesso solo con lei, lei ha visto il peggio di me, diciamo ha conosciuto il peggio e si è avvicinata e continua a starmi vicino nonostante tutto, lei mi accetta e mi fa sentire protetto, capito.
Fuori da scuola incontro Andrea.
-Grazie per ieri-gli do una pacca sulla spalla.
-Spero tu abbia capito che devi trattare in un certo modo Fiamma-mi ammonisce.
-Si signor capitano-rido di gusto.
-Che passi in avanti, fai anche le battute-Andrea mi sorride.
-Sappiamo tutti e due di chi è il merito vero?-gli chiedo.
-Allora io non me la farei scappare questa moretta che dici?-mi domanda ridendo.
Io gli sorrido.
-Devi darmi il tuo numero, è impossibile che ogni volta che devo dirti qualcosa devo farmi più di mezz'ora di strada-mi dice.
Arriviamo al piano superiore e io vedo Fiamma che parla con Emanuele.
-Iniziamo bene-sbuffo.
-Va bhe dai stanno solo parlando-mi dice Andrea.
Io li osservo attentamente, Fiamma gli sorride, lui ricambia, lui le carezza una guancia.
-Io non ti carezzo quando ti parlo no?-domando iniziando ad innervosirmi.
-Devi stare tranquillo, Emanuele fa cosi con tutte-cerca di tranquillizzarmi, ma io sento di nuovo quella rabbia montare dentro ogni volta che qualcuno sfiora Fiamma più del dovuto, io non posso farci nulla, non riesco a controllare questo fuoco che mi arde dentro.
-Mi destabilizza questa cosa-sussurro.
-La gelosia?-chiede il biondo.
-E' forte Andrea, brucia, non riesco a tollerarla-gli spiego.
Vedo Fiamma che di slancio abbraccia Emanuele, faccio un passo in avanti quando Andrea mi afferra per il polso.
-Non devi fare cazzate, Emanuele le avrà chiesto di ieri, Fiamma è scossa, lui l'avrà solo consolata-mi dice.
Io poso di nuovo il mio sguardo su di loro, Emanuele la stringe a sé e le carezza la schiena.
-Lui è interessato a lei-sussurro.
-Ma lei no Ric-Andrea continua a tenermi.
Quando si staccano, lui le sorride e le lascio un bacio a mezza luna, Fiamma è sorpresa e io sono furioso, mi stacco da Andrea.
-Sarò un coglione ma proprio non posso controllarla questa cosa-mi avvicino a Fiamma e la trascino via, mentre Emanuele ci osserva incredulo.
-Che succede?-chiede Fiamma.
-Anche me lo chiedi?!-sbuffo mentre continuo a trascinarmela via.
-Riccardo ci guardano tutti-sbotta lei.
-Non mi importa-apro la porta del bagno delle donne come qualche giorno fa e la spingo dentro.
-La devi smettere di fare l'uomo della caverna-Fiamma si è innervosita.
-Io te l'avevo detto, lui non ti deve toccare-sbotto.
Fiamma sbuffa.
-Sbuffi? Ma come ieri mi hai detto che ti piaceva che fossi geloso, oggi non va bene?-domando nervoso, se ripenso alle labbra di Emanuele quasi del tutto sulle sue.
-Sai Riccardo cosa sono i gelosi? Degli insicuri-alza la voce.
-Si io sono insicuro, ho paura di perderti, mi sembra di avertelo già detto-proietto i miei occhi furenti nei suoi.
Lei mi spinge.
-Allora perchè non mi trattieni? Perchè non lo dici a tutti che sono tua se tale mi consideri? Riccardo io non starei con nessun altro e lo sai, io penso 24 ore su 24 a te! Io passo i miei minuti a pensare a come sia bello il tuo sorriso, a quanto mi piaccia stare tra le tue braccia, gli altri per me non esistono, io sono già tua, ma tu non puoi fare cosi ogni volta! Non puoi farlo perchè non sono la tua ragazza, non puoi farmi una scenata! E non puoi prendertela nemmeno con un Emanuele perchè lui non sa che tu mi consideri tua! Io non lo capisco, ci sta la paura, l'incertezza, ma io te lo dimostro ogni secondo quanto ti desidero nella mia vita e si Riccardo io ci farei l'amore con te anche adesso, ma non puoi fare cosi! Perchè cosi mi avvilisci! Riccardo io non tollererò nessun altra scenata, quindi ora o mi dici che sono la tua ragazza o non hai il permesso di fare cosi ogni santissima volta qualcuno si avvicina-Fiamma ha gli occhi lucidi.
Io la guardo negli occhi, senza dire nulla.
-Non dici nulla?-mi chiede vedo una lacrima rigarle il viso, mi avvicino per carezzarle il viso ed eliminare quella lacrima, ma lei non me lo permette.-Riccardo io sono la tua ragazza?-chiede ancora.
-No-sussurro.
-No?-chiede di nuovo questa volta le lacrime sono più di una.
-No-affermo nuovamente.
Lei si asciuga le lacrime.
-Riccardo tu mi fai male lo sai vero?-chiede.
-Tu ne fai a me-rispondo.
Lei mi afferra il viso con un gesto brusco.
-Sai che non è cosi! Ti piace pensarlo per scaricarti i sensi di colpa...Ma io non te li farò scaricare, perchè Riccardo è colpa tua!-stacca la sua mano dal mio viso.-Hai ragione Riccardo tu sei fatto solo per distruggere-detto questo mi passa accanto ed esce dal bagno.
Io sferro un pugno contro il muro e sento un applauso.
-Che scenetta da film drammatico-afferma Ramona.
-Ramona non è il momento-apro la porta che lei prontamente richiude.-Non voglio parlare-alzo la voce.
-Perchè la allontani?-mi chiede.
-E' un bene per entrambi-sussurro e sento gli occhi pizzicare, non mi è mai capitato di sentirmi tanto in conflitto con me stesso.
Ramona mi carezza il viso e mi sorride.
-Riccardo stai male, non è un bene-mi dice.
-Per lei è meglio se mi sta lontana, le faccio male-la lacrima mi riga il viso e io mi sento cosi strano non ho mai e dico mai pianto per una ragazza, ma Fiamma è unica, anche in questo.
-Lei invece è tanto fortunata-Ramona mi asciuga la lacrima con un bacio sulla guancia.
Poi apre la porta e mi permette di uscire quando rientro in classe di Fiamma nemmeno l'ombra, Andrea mi ha detto che ha firmato per andare via.
-Vorrei capire cosa ti passa per la testa-mi dice.
-Lascia perdere è un'impresa impossibile-faccio un sorriso tirato.
A pranzo non tocco cibo mi butto sul divano, senza parlare, Marta mi raggiunge.
-Che ti succede?-mi carezza il viso.
-Mi faccio schifo-sussurro.
-E perchè mai? Tu Riccardo sei fantastico-la mia sorellina mi sorride.
-Faccio sempre stare male Fiamma-ripenso al pomeriggio di ieri e stringo il cuscino a me, con gli occhi che pizzicano di nuovo.
-A volte capita di ferire le persone a cui vogliamo bene-mi carezza la mano.
-Mi fa male qui-mi carezzo il petto.
Lei si viene ad accoccolare accanto a me.
-Sai come si chiamano questi?-chiede.
-Come?-domando.
-Mali d'amore-sorride.
-Io non so come prenderla e per le mie paure la tratto male, lei ha abbattuto tanti muri, ma io non le permetto di andare oltre il muro più spesso-dico.
-Sei sicuro invece che lei non ci sia entrata e quindi il problema è questo?-mi domanda la mia sorellina.
-Quel muro può abbatterlo solo una persona e non è Fiamma-affermo.-Io non voglio farla piangere-sussurro.
-Lo so-mi stringe la mano.
-Io non voglio che si arrabbi-continuo.
-Riccardo anche se sei triste, non immagini quanto sia bello sentirti parlare cosi, sapere che il tuo cuore si è notevolmente addolcito e per questo Riccardo devi parlare con Fiamma, devi dirle tutto, parlale di ogni tua paura, lei saprà curare ogni tua ferita, ne sono sicura-mi bacia la fronte.
Io le do un pizzicotto sul fianco.
-Ahi Ric-sbuffa.
-Non piangiamo sempre dai-rido e lei insieme a me.
Veniamo interrotti dal campanello.
-Vado io-mi alzo e bacio la fronte della mia dolce sorellina.
Apro la porta di casa e il mio cuore si ferma...
-Poi potremmo preparare la torta alla Nutella-urla Marta.
Io mi appoggio al muro, con un dolore lancinante al petto.
Due occhi verdi mi fissano.
-Ric chi è? E' Fiamma? Cosi fate pace-Marta mi raggiunge.
Io la osservo il suo sorriso muore, nel preciso istante in cui si posa su quel dolce viso che abbiamo ammirato per molto tempo su delle foto...
Il viso di nostra...
-Mamma-sussurra Marta.
-Quanto siete cresciuti-sussurra quella voce che per notti mi ha tormentato, mi volto e osservo dopo quasi 16 anni Marilena Lodovici, mia madre, è quasi identica a come la ricordavo, stessi occhi verdi, stessa pelle chiara, stessi lisci capelli rossi...
Per anni ho adorato questa donna, per anni ho sperato il suo ritorno, per anni ho aspettato un suo cenno e poi sono venuto a scoprire che questa famiglia le stava stretta, che questi figli la opprimevano, che questo marito non la lasciava libera, dopo anni passati ad amarla, ho imparato ad odiarla perchè questa donna, non mi ha voluto! Si è fatta un'altra famiglia in cui io e mia sorella non eravamo compresi, lei dov'era? Dov'era quando io la notte mi svegliavo urlando senza la mia mamma? Dov'era quando Marta ha detto la prima parola? Dov'era quando a Marta è venuto per la prima volta il ciclo mestruale e piangeva disperata perchè non sapeva cosa le fosse successo? Dov'era quando io ho fatto 18 anni? Dov'era questa donna? Era in Spagna con la sua nuova famiglia.
-Riky-avvicina la sua mano al mio viso, ha pure il coraggio di chiamarmi Riky è l'unica che lo fa.
Io la blocco.
-Non osare-sussurro.
-Ric falla entrare-Marta mi carezza la spalla.
-Non esiste-alzo la voce.-Questa donna non può entrare in casa mia!-le regalo uno sguardo truce.
Io non posso credere che lei sia davvero di fronte a me, non posso crederlo.
-Che succede ragazzi?-mio padre con in mano il mestolo ci raggiunge.-Marilena-pronuncia facendo cadere il mestolo per terra.
-Fai bene ad odiarmi, fai bene a non volermi fare entrare, ma io devo parlare con voi-sussurra.
-Dopo 16 anni?-domando.-Noi non ti vogliamo ascoltare Marilena!-dico sprezzante, vedo il turbamento attraversare i suoi occhi.
-Io voglio sentirla-afferma Marta.
Io mi volto e osservo mia sorella, mia sorella non riesce a staccare gli occhi di dosso a Marilena...
-Non ci ha voluto-urlo.
-Riccardo-mi richiama mio padre.
-Volete davvero sentirla? Io no! Io me vado-detto questo corro via.
Non potevo davvero credere che loro volessero davvero sentire cosa avesse da dire quella donna, qualunque parola lei avesse pronunciato non ci avrebbe ridato il tempo in cui lei non ci è stata, non avrebbe eliminato il dolore che ci ha procurato, corro fino al parchetto in cui spesso va Fiamma e mi siedo alla sua panchina, accarezzo il suo nome inciso e scoppio a piangere.
E' tornata, è tornata per farci di nuovo del male.
Prendo il cellulare e chiamo Andrea.
-Sergente cosa desidera?-mi domanda Andrea ridendo.
-Ho bisogno di Fiamma-sussurro.
-Che succede?-domanda Andrea preoccupato sentendo il mio tono di voce.
-Dille di venire alla panchina, la sua-detto questo riattacco.
Andrea prova a chiamarmi varie volte ma io non rispondo, io ho bisogno che Fiamma venga qui.
Ho bisogno di lei ora più che mai.

POV. FIAMMA
Riccardo come al solito aveva distrutto i passi avanti, io ero stanca di farmi trattare cosi, non mi vuole eppure mi fa scenate di gelosia, sta bene con me eppure appena gli è possibile mi allontana, lui mi ferisce, mi fa stare male e si è vero, con lui è difficile, con lui è una montagna russa, ma io ci provo, ci provo ad andargli incontro ma lui no! Lui distrugge tutto ogni volta...
Quel pomeriggio cerco di sottolineare storia quando il mio cellulare prende a squillare è Andrea.
-Hey-rispondo.
-Fiamma so che sei arrabbiata, ma mi ha chiamato Riccardo...-sentendo quel nome lo interrompo.
-Non voglio parlare di lui-sbotto.
-Stava piangendo, mi ha detto che ha bisogno di te, mi ha detto di andare alla tua panchina-mi comunica Andrea.
Stava piangendo...
-Sarà di sicuro una sciocchezza-sbuffo.
-Non mi ha più più risposto, io sono preoccupato-mi dice.
-Devo studiare, ciao-riattacco.
Senza dare peso alle parole di Andrea, riprendo a sottolineare...
Però il viso di Riccardo coperto di lacrime mi distrae, cosi afferro le chiavi della macchina e vado da lui.
Entro nel parco lo trovo accucciato sulla panchina a piangere, con una mano che carezza il mio nome, il mio cuore si chiude in una morsa, tant'è che sento gli occhi pizzicare.
Mi avvicino.
-Ric-gli carezzo una spalla.
Lui si solleva e subito mi abbraccia.
-E' tornata-sussurra.
Io a quelle parole mi irrigidisco...
E' tornata la madre? La madre che ha abbandonato lui e Marta?
-Mi ha distrutto il cuore Fiamma-sussurra Riccardo a quelle parole io lo stringo a me e lascio le mie e le sue lacrime sgorgare, quanto dolore ha subito Riccardo? E io come una sciocca gli vado contro ogni volta...
-Adesso ci sono io con te è tutto andrà bene te lo giuro-lo stringo forte a me.
Quando smettiamo di piangere ci sediamo sulla panchina e io continuo a carezzargli la mano che lui tiene stretta alla mia.
-Mio padre e mia sorella l'hanno fatta entrare, io sono scappato, io non voglio sentirla Fiamma-mi dice.
-Io non posso dirti se è giusto o sbagliato non sentirla, io non so cosa avrei fatto al tuo posto, però io ti sono accanto nonostante tutto qualunque sia la tua decisione-gli carezzo il viso.
-Io non posso tornare a casa-dice.
-Ci penso io, parlo con Andrea-gli sorrido.
Lui appoggia la sua testa sulle me gambe.
-Menomale che esisti-sussurra.
Io gli bacio la guancia.
Dopo aver parlato con Andrea e aver mangiato una pizza tutti insieme in camera sua, visto che lui l'avrebbe ospitato, è arrivato il momento che io vada, Riccardo ha parlato poco e niente ma non ha più pianto, si vede però che è scosso e molto triste, nemmeno riesco ad immaginarlo il suo dolore nel ritrovarsi davanti dopo tanto tempo quella donna che l'ha abbandonato.
-Vi lascio soli-Andrea ci sorride ed esce dalla sua camera.
Riccardo si infila a letto, io mi siedo sul letto accanto a lui e prendo a carezzargli i capelli.
-Vuoi che ti racconti una storia per addormentarti?-gli chiedo sorridendo.
Lui incatena la mia mano alla sua e annuisce.
-C' era una volta in un paesino di campagna, una principe, un bellissimo principe dai capelli neri e gli occhi azzurri-lui mi sorride.-Questo principe era un tipo solitario, amava giocare da solo, amava stare solo ed era cresciuto relazionandosi poco con gli altri, poi un giorno quando lui era ormai un giovane uomo si presentò al suo castello una contadinella, una ragazza testarda, prepotente, un po' arrogante-mi interrompe.
-Una tempesta no?-chiede sorridendo.
-Si proprio come una tempesta, ma era una tempesta buona...Tanto rumorosa ma allo stesso tempo innocua, la contadinella visto il principe per la prima volta se ne innamorò, quegli occhioni azzurri le colpirono il cuore, il principe però per quanto anche lui stesso innamorato della contadinella, la allontanava impaurito...Ma la contadinella non mollo, non mollo mai, insistette cosi tanto che il principe non pote fare altro che consegnarle il suo cuore, ma la contadinella lo custodi con grande amore, i due si amarono tanto e il principe imparò ad amare la compagnia non solo della sua dolce contadinella, ma anche dei loro 11 figli-a questa mia esclamazione Riccardo scoppia a ridere di gusto.
-Perchè proprio 11?-domanda curioso.
-Perchè la contadinella e il principe si incontrarono l 11 settembre-gli sorrido teneramente, l 11 settembre era avvenuto il primo incontro tra me e Riccardo.
-Come te e me-prende a giocare con le mie dita e il fatto che anche lui ricordi perfettamente la data mi fa sorridere.
-Fammi finire la storia su, quindi il principe imparò ad amare la confusione, la follia e la compagnia della sua compagna e dei suoi bambini e vissero tutti felici e contenti nel loro immenso castello pieno d'amore e gioia-sorrido.
-Tu li faresti 11 figli con me?-chiede Riccardo.
-Sono un po' troppi-rido di gusto.
-Io se dovessi mai sposarmi voglio una famiglia numerosa, voglio tanti bambini che corrono per casa e voglio esserci sempre, in ogni loro momento anche lo più sconveniente-ha di nuovo gli occhi lucidi.
Io lo stringo a me.
-Ci sarai-ho la voce incrinata.
-Fiamma io ho paura, ho paura che tu un giorno vada via come mia madre, ho paura che tu un giorno per me non ci sia più, per quello non riesco a dire al mondo intero che sei mia, che sei la mia ragazza, è un mio limite lo so, ho paura che tutti quelli che si avvicinano prima o poi ci faranno male, ma prova a capirmi, sono cresciuto con quest'enorme paura io ti allontano, perchè ho paura di perdere la testa per te, di perderci il cuore e non potermi più riprendere senza averti accanto, però l'ho capito sai, quando oggi mi sono sentito perso, ho chiamato te e quindi anche se non lo dico io so di avere bisogno di te e anche se non lo urlo so che sei mia o almeno voglio che tu sia mia, ho paura è vero, ma se tu mi aiuterai forse la potremmo combattere insieme, non significa che sei la mia ragazza, significa che ci frequenteremo e saliremo a poco poco insieme i gradini di questa lunga scala, perchè è lunga Fiamma, lunga e forse piena di cadute ma io voglio farlo, io voglio salire con te, solo con te-mi dice e le mie lacrime sono ormai incontrollate.-Perchè piangi?-mi carezza il viso.
-Perchè sei la persona più meravigliosa che io abbia mai conosciuto e mi stai facendo un gran regalo-sussurro.
-Tu sei il mio regalo, dopo tanto dolore la vita mi ha fatto un regalo e si chiama Fiamma Fumi-sorride.
Io poso le mie labbra sulle sue.
-Affronteremo tutto insieme-gli carezzo il viso.
Angolo autrice
Salve carissime :) 
Nuovo capitolo con la SVOLTA per Riccardo Gucci, tante di voi avevano ipotizzato proprio questo, il ritorno della sua mamma, eh si è tornata...
Però questo ha avvicinato decisamente ancor di più Riccardo e Fiamma e finalmente lui è più propenso nei suoi confronti..
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, i commenti sono sempre ben accetti e ringranzio chi non li fa mai mancare per nessun capitolo.
Tanti saluti piccola_Calliope
 

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Capitolo 17
*** Siamo d'accordo ***


                                                         
Siamo d'accordo

POV. RICCARDO

Dopo che Fiamma va via mi raggiunge subito Andrea, si mette nel letto accanto al mio...
-Dormiamo?-chiede sorridendo.
-Andrea grazie-affermo, Fiamma non gli aveva spiegato il mio problema, ma lui mi aveva accolto a casa sua, i suoi erano stati gentilissimi, avevano comprato la pizza per tutti...
Io una famiglia cosi perfetta da mostrare agli amici non la ho...
-Qualunque cosa sia mi dispiace Riccardo, ha spento quella luce che aveva iniziato a farsi vedere-afferma.
-Dormiamo-gli faccio un sorriso tirato.
Lui spegne la luce, si gira e poco dopo sento il suo respiro farsi regolare segno che Morfeo l'abbia accolto tra le sue braccia, io invece fisso il suo soffitto verde acqua, illuminato dalla luce della luna che filtra dalla grande finestra. Mia madre è davvero tornata nelle nostre vite...Questa volta quanto rimarrà? Ma più di tutto cosa diavolo vuole? Finalmente io papà e Marta avevamo raggiunto un equilibrio, io ero più sereno e di conseguenza anche loro...Ma la signora Marilena era tornata per rovinare tutto.
Mi metto a contare le pecorelle cosi magari riesco a dormire anche io...
''Avevo si e no 3 anni, stavo giocando a bordo piscina con il peluche di un leone...Mia madre era stesa sulla sdraio a prendersi il sole...
Una folata di vento però spinge il mio peluche in acqua.
-Mamma Leo è in acqua-urlo.
Mia madre solleva i suoi occhiali da sole, mi guarda un istante, mi urla di lasciar perdere per poi riprendere a godersi il sole.
-Mamma io voglio Leo-inizio a piagnucolare.
Lei mi ignora.
Allora io spinto dal grande desiderio di riavere il mio peluche mi getto in acqua, ma non so nuotare...
Inizio ad urlare spaventato, chiamo mia madre...
Ma lei mi ignora, continua a godersi il sole.''
-Mamma-mi sveglio urlando.
Andrea si sveglia anche e accende la luce.
Mi guarda e la sua espressione muta, devo avere di sicuro un viso non rassicurante.
-E' stato un incubo Ric-mi sorride.
-Spegni la luce, riprendiamo a dormire-lo rassicuro.
Lui fa come ho detto, poco dopo entrambi veniamo riaccolti da Morfeo...
''Mi sveglio a causa di un incubo, avevo sognato un ragno gigante pronto a mangiarmi,scendo dal lettino e con le mie gracili gambine da bambino di tre anni corro verso la camera dei miei.
-Mamma Riky ha paura-sussurro aprendo la porta.
Salgo sul lettone dal lato di mia madre ma lei non c'è il suo posto è freddo.
Inizio a piangere.
-Mamma-urlo.
-Piccolo cosa c'è?-mio padre si sveglia e mi accarezza il viso.
-Voglio la mamma-borbotto tra una lacrima e l'altra.
Mio padre si guarda intorno...
-Marilena-inizia a chiamare mia madre.-Papà torna subito-mi bacia la fronte ed esce dalla camera.
Passano i minuti ma di lui nessuna traccia, scendo al piano inferiore e lo trovo seduto con in un mano un foglio e le lacrime agli occhi.
-Dov'è la mamma?-gli chiedo avvicinandomi.
Lui mi carezza il viso.''
Mi sveglio nuovamente di soprassalto, avevo rivissuto quel dannato momento, il momento in cui lei era andata via...
E adesso aveva osato tornare.
Andrea riaccende la luce.
-Riccardo stai piangendo-afferma sorpreso.
Io mi carezzo il viso e mi rendo conto di quanto questo sia bagnato a causa di lacrime incontrollate.
-Amico che succede?-Andrea mi dà una pacca sulla spalla.
-Sono cresciuto in una menzogna-affermo amareggiato.
-Vuoi parlarne?-mi chiede Andrea.
-Mia madre è andata via quando io ero solo un bambinetto di tre anni...Ho dato tutta la colpa a mio padre, per anni ho odiato lui e amato lei pur non avendola accanto, poco tempo fa invece ho scoperto che mio padre nonostante tutto si è preso cura di me e di mia sorella nel miglior modo possibile, mentre mia madre, quella che si reputa tale si è rifatta una vita in Spagna con un'altra figlia, però ho accettato questa cosa, mi sono rassegnato...Ma oggi, oggi lei ha suonato il campanello di casa e mi ha chiamato Riky proprio come faceva quando ero bambino-dico questo piangendo e stringendo i pugni.
-Se ti abbraccio pensi che sia una cosa poco virile?-chiede.
Io alla sua affermazione scoppio a ridere.
-Almeno ti ho fatto ridere-ride anche lui.
-Esistono gli abbracci da uomini comunque-sorrido.
-Allora ci diamo un abbraccio da uomini-ricambia il mio sorriso e ci abbracciamo.

POV. FIAMMA
Sono distesa sul mio letto a dare un'occhiata ai social e non faccio altro che pensare a Riccardo, che pessima giornata deve aver avuto, prima la litigata con me e poi il ritorno di sua madre, certo le due cose sono imparagonabili...Però entrambe racchiudono emozioni negative, ma grazie alle sue parole io ho capito, Riccardo ha paura...Ma io starò accanto a lui, farò svanire le sue paure, le affronteremo insieme e riusciremo a stare insieme a quel pensiero sorrido...Spero solo che passi una notte serena...
Sto per spegnere il telefonino quando questo inizia a vibrare è una chiamata da un un numero che non conosco...
Rispondo.
-Pronto-dico.
-E' stata un'impresa trovare il tuo numero-riconosco immediatamente la voce, è Marta.
-Marta-esclamo.
-Dimmi che sta bene-sussurra, si riferisce al fratello.
-Sta bene è a casa di un nostro compagno di classe-la informo.
-Ti ha detto cosa è successo vero?-mi chiede.
-Ha bisogno di tempo Marta, questa cosa non la può di certo accettare con facilità-le dico.
-Io non l'ho accettata-afferma.-Ma scappare...-la interrompo.
-Era distrutto Marta-mi si stringe il cuore a ripensare agli occhi di Riccardo colmi di lacrime.
-Io vorrei sentirlo...Vorrei parlare con lui-è davvero preoccupata.
-Sta' tranquilla domani lo vedrai-la rassicuro.
-Ha mangiato?-a quella sua domanda io sorrido, quanto amore legava questi due fratelli.
-Una bella pizza in compagnia-continuo a rassicurarla.
-Anche papà sarà più tranquillo nel sapere che sta bene-mi dice.
-Vostra madre si ferma da voi?-il mio tono è leggermente accusatorio.-Scusa non sono affari miei, non dovevo-dico un secondo dopo.
-Dorme qui si-risponde.
-Lei non era preoccupata per Riccardo?-domando e adesso il mio tono è davvero nervoso, proprio non posso capire come questa donna dopo tutto il male che ha recato al marito e ai figli sia tornata...
-E' tutto molto complicato Fiamma-Marta sembra quasi esasperata, che peso deve sopportare a soli 16 anni...
-Io non voglio vedere soffrire Riccardo-dico.-E nemmeno tu ti meriti di soffrire-continuo.
-Che animo buono hai-mi sembra quasi di sentirla sorridere.
-Rassicura tuo padre su Riccardo, domani proveremo insieme a farlo tornare a casa-le dico.
-A domani Fiamma e grazie di tutto-afferma.
-Non ho fatto nulla, a domani-riattacco.
Il mattino seguente compro dei cornetti caldi e mi reco a casa di Andrea, è proprio lui ad aprirmi.
-Piccola-mi sorride.
-Ciao Andre-gli bacio le guance.
-Hai portato i cornetti?-il suo viso si illumina, il mio migliore amico è molto goloso.
Io sorridendo annuisco.
-E' stata una notte difficile-afferma serio.
-E' stato male?-chiedo allarmandomi.
-Ha avuto degli incubi, ha pianto e mi ha raccontato tutto-mi dice.
-Dorme ancora?-chiedo, Andrea annuisce.-Vado da lui-gli sorrido e salgo nella sua camera.
Apro la porta e trovo Riccardo a pancia sotto che stringe il cuscino, ha un viso cosi dolce, mi siedo sul letto di Andrea e mi perdo nell'osservarlo...
-Che bello che sei-gli carezzo il viso.
Lui non è solo oggettivamente bello, lui è bello dentro e questo ai miei occhi lo fa apparire migliore...Ha un grande cuore anche se si ostina non mostrarlo e il suo cuoricino è stato provato da un grande dolore.
Lui apre i suoi occhioni azzurri, io gli regalo un sorriso.
-Fiamma-si apre anche lui in un sorriso.-Se sto sognando di nuovo stavolta non voglio essere assolutamente svegliato-borbotta con la voce impastata dal sonno.
-Riccardo Gucci dobbiamo andare a scuola-riprendo a carezzargli il viso.
-Vieni qui-lui con una manata mi tira accanto a sé nel letto e mi stringe, il suo profumo mi investe.-Quando mi ricapita di svegliarmi e averti cosi vicina?-chiede e mi lascia un tenero bacio sulla guancia.
-Potrebbe capitare spesso-prendo a carezzargli il braccio adagiato sulla mia vita.
-Andiamo a vivere insieme?-chiede ridendo.
Io catturo le sue labbra in un bacio che da dolce passa subito ad ardente come ogni bacio di Riccardo.
-Ragazzi non nella mia camera-Andrea si schiarisce la voce.
Io scendo giù dal letto diventando rossissima.
-Hai rovinato il mio meraviglio risveglio biondo-si lamenta Riccardo coprendosi il volto con un cuscino.
-Hai cinque minuti per darti una sistemata dobbiamo andare a scuola sergente-lo ammonisce Andrea e trascina via me.
Appena fuori dalla sua camera mi carezza la guancia.
-Siete una bella coppia-mi fa l'occhiolino.
-Speriamo bene-lo abbraccio.
-Giù le mani rospo-compare dietro di noi Riccardo che scherzosamente spinge Andrea.-Lei è mia-Riccardo mi sorride, mi carezza la guancia e poi si allontana.

POV. RICCARDO
Non avevo l'umore adatto per fare qualsiasi cosa men che meno seguire le lezioni, ma Andrea e Fiamma mi hanno trascinato a forza a scuola, chissà come avrei vissuto questa situazione senza di loro...
Fiamma è cosi dolce e attenta ai miei bisogni, Andrea è costantemente presente senza chiedere nulla in cambio, io non sono abituato a tutto questo affetto e ho terribilmente paura che tutto questo un giorno possa finire.
Arrivato in classe mi metto seduto al mio posto con le cuffie, Fiamma mi osserva.
-Che c'è?-le chiedo sorridendo, era cosi carina nel preoccuparsi per me.
-Dovresti tornare a casa, rassicurare Marta e tuo padre-mi carezza la mano.
-Non mi va-rispondo e bruscamente stacco la mia mano dalla sua, lei osserva la mia mano che si allontana e poi si volta.
Io mi pento immediatamente d'esser stato cosi brusco, ma non sono perfetto, anzi, sono l'essere più imperfetto su questo mondo...Mi dispiace però farle male.
-Fiamma-la chiamo carezzandole la schiena.
-Va tutto bene-si volta un istante e mi sorride.
Io l'ammiro ha cosi tanta pazienza con me, io non so se al suo posto ci sarei riuscito...
In quel istante entra la professoressa di letteratura italiana, io sbuffo, proprio questa prof non mi andava giù, la trovavo cosi terribilmente falsa.
Fatto l'appello, apre il libro e inizia a parlare di Saba se non sbaglio, a me non va di ascoltare cosi prendo a scarabocchiare il banco, mentre Fiamma attentissima prende appunti, che secchiona che è, sorrido, lei è una delle poche ad essere costantemente preparata.
-Umberto Saba ebbe un'infanzia particolare, il padre morì e lui crebbe quindi senza questo, inoltre la madre per i primi anni della sua vita, decise di lasciarlo ad una balia, una balia che Saba amo particolarmente, proprio come una madre, intorno ai 3 anni la madre espresse il desiderio di riaverlo con sé, questo fu un primo trauma per Saba, ma alla fine crebbe con la madre e due zie-ci racconta la professoressa.
A quelle sue affermazioni io alzo la mano.
-Deve andare in bagno?-mi domanda la prof.
-No vorrei chiedere una cosa-rispondo.
-Mi dica pure Gucci-la professoressa mi regala uno dei suoi sorrisetti falsi.
-Saba venne abbandonato dalla madre giusto?-domando.
-La madre preferì affidarlo ad una balia per i primi anni-mi dice lei.
-E perchè? Perchè non poteva crescerlo lei? Era impegnata a farsi un'altra vita?-chiedo nervoso, la storia di Saba mi aveva ricordato la mia di storia...Il mondo allora era pieno di madri che non si occupano dei figli e poi improvvisamente tornano.
-Gucci abbassi la voce-mi ammonisce la professoressa.-E comunque la madre di Saba a tre anni decise di riprendersi il figlio-afferma sistemandosi gli occhiali.
-In maniera egoistica, perchè se per tre anni non c'era stata e lui era stato felice, per quale motivo aveva deciso di tornare? Di prenderselo e rompere il suo equilibrio?-alzo nuovamente la voce.
-Gucci il suo tono di voce-mi ammonisce ancora.
-La verità è che la madre di Saba è un egoista per non dire altro-stringo i pugni, Fiamma non mi stacca gli occhi da dosso.
-Gucci la smetta-la professoressa mi regala uno sguardo truce.
-Professoressa ma lei lo sa cosa significa crescere senza una madre? Rassegnarsi al suo non ritorno e poi vedere il proprio equilibrio distruggersi proprio perchè la stronza di turno ha deciso di tornare? Sa cosa si prova a vedere sgretolarsi quel cazzo di equilibrio raggiunto? E sa quanto fa male non avere una madre accanto?-mi alzo in piedi e sbatto un pugno sul banco.
-Gucci sta esagerando, mi costringe a prendere dei provvedimenti-la professoressa alza la voce.
-Ma prenda i cazzo di provvedimenti che vuole-urlo, mi sento solo io in quella classe, i miei compagni sono completamente muti.
-Riccardo-Fiamma mi carezza la mano ancora chiusa a pugno.
-Lei non lo sa cosa significa-sussurro.
Fiamma si alza in piedi e prende a carezzarmi il viso.
-Guardami, andrà tutto bene Ric, andrà tutto bene, ci sono io-le sue carezze mi calmano e io riprendo a respirare...
-Fumi anche lei adesso?-domanda la prof acida, io stringo nuovamente i pugni.
-Vai fuori-mi sussurra Fiamma.
Io seguo il suo consiglio e mi avvio verso l'uscita della classe.
-Gucci dove va?-mi domanda la professoressa urlando.
-Professoressa dovrei parlarle in privato qualche istante-Fiamma pronuncia questa frase, è l'ultima cosa che sento prima di uscire.

POV. FIAMMA
Il racconto della vita di Saba aveva suscitato in Riccardo una brusca reazione, d'altronde lui si trovava a vivere una situazione simile...Decisamente più complessa perchè Riccardo ha 19 anni e non 3 come Saba, la professoressa è furiosa ma mi concede qualche istante.
-Ho intenzione di far sospendere Gucci-esordisce appena siamo sole.
-Commettendo un gravissimo errore-le rispondo io.
-Fiamma stai semplicemente difendendo la tua cottarella, Riccardo ha dei problemi con le autorità, non ascolta, fa' ciò che vuole, usa un linguaggio poco consono, è una situazione ingestibile-lei è molto nervosa.
-Io so che forse a lei non importa, però Riccardo si trova a vivere una situazione complicata , la sua vita non è facile e io non lo sto difendendo perchè è la mia cottarella come dice lei, ma perchè a valore umano si dovrebbe provare a capire gli altri, si dovrebbe capire perchè un ragazzo di 19 anni ha degli sbotti di rabbia cosi improvvisi, Riccardo non è cattivo, non lo è per niente, anzi, Riccardo è buonissimo e ha un gran cuore, ma la sua vita non facile non gli permette d'esser pienamente sé stesso lui è costretto a giocare in difesa, so che non è facile gestire un alunno di questo tipo, ma se invece di andarle contro lei provasse ad aiutarlo, a capirlo, vedrebbe lei stesso che Riccardo cambierebbe atteggiamento, la sospensione non sarà utile, anzi potrebbe peggiorare la cosa. Io questo penso e volevo che lo sapesse, adesso mi perdoni se sono stata forse inopportuna o le ho mancato di rispetto con le mie osservazione-le dico.
La vedo riflettere qualche istante.
-Gli concedo un'altra possibilità-afferma la professoressa.-Adesso va' da lui...-mi indica con lo sguardo le scale dietro di me.
-Professoressa grazie-le sorrido.
-Fiamma mi fido di te-mi dice prima di rientrare in classe.
Io vado in cortile e trovo Riccardo a dare calci ai sassolini.
-Riccardo-lo chiamo.
-Prima o poi mi cacceranno da qui-afferma.
-Non fin quando ci sono io-gli faccio l'occhiolino.
Lui si siede sul muretto del nostro primo abbraccio e mi fa segno di avvicinarmi.
-Come fai Fiamma?-mi chiede.
-A fare cosa esattamente?-domando interdetta.
-Ad avere pazienza, a proteggermi, a lottare con me nonostante ti chiuda la porta in faccia mille volte-mi dice guardandosi le scarpe.
-Te lo ricordi la prima volta?-chiedo afferrandogli la mano e stringendola alla mia.
-Quando ci siamo visti intendi?-domanda, io annuisco.-Si ti ho spinto per terra-sorride.
-Ecco quando i tuoi occhioni azzurri si sono posati su di me, mi hanno incatenato, sono vittima di un incantesimo, per questo proprio non posso lasciarti andare-scoppio a ridere.
Lui osserva le nostre mani strette l'uno all'altra e stringe la sua ancor di più alla mia.
-La sai una cosa?-mi dice.
-Dimmi-affermo.
-Qualunque cosa sia quello che c'è tra di noi, sarà infinito-sorride.
-Addirittura?-chiedo ridendo.
-Si perchè anche tu mi hai stregato da subito-mi carezza la guancia.
-Infinito?Non sono cose che si dicono a 18 anni?-chiedo un po' scettica, mai creduto al per sempre.
-Guardami negli occhi-mi sorride.
Io faccio come dice, in silenzio ci guardiamo negli occhi e nei suoi leggo tanto, leggo sincerità, affetto, gioia nel avermi accanto...
Lo abbraccio.
-Siamo d'accordo per l'infinito?-domanda.
-Siamo d'accordo-gli sorrido.
Lui si stacca e da un aiuola stacca un filo d'erba più lungo degli altri, lo intreccia e crea un infinito...Mi prende la mano e tra l'anulare e il medio inserisce quel anellino.
-Quello che c'è sarà infinito-mi fa l'occhiolino.
-Ti voglio bene Riccardo-lo stringo a me.
-Anche io gattina, anche io-si stringe a me, il suo corpo si posiziona perfettamente accanto al mio, come se fossimo nati per creare quel incastro.
-Devi tornare a casa-gli dico appena ci stacchiamo.
-Torno solo ad una condizione-mi sorride.
-Vai-gli faccio l'occhiolino.
-Mi dai il tuo numero di telefono-mi passa il cellulare sorridendo.
-Per cosi poco-gli segno il numero.
-In realtà voglio anche un bacio-sorride strofinando il suo naso sul mio .
-Con immenso piacere-catturo le sue labbra.

POV. RICCARDO
Giro la chiave nella serratura del portone di casa...
Con il cuore in gola, entro.
Sento delle voci provenire dalla cucina, mi avvio verso questa, guardo e trovo seduti a tavola Marta, Marilena e mio padre, Marta gioca con i piselli nel piatto mentre racconta la sua giornata scolastica, mia madre la guarda attenta e mio padre serissimo sorseggia il suo vino.
Osservo Marilena, gli anni passati non hanno scalfito la sua bellezza ed eleganza è sempre la stessa...
Sono davvero scioccato mia sorella chiacchiera con lei come se nulla fosse successo, come sei lei in tutti questi anni non sia stata assente.
Entro in cucina, tutti si voltano a guardarmi.
-Riccardo-mio padre si alza e mi abbraccia.
Io non stacco gli occhi da quelli verdi di Marilena.
-Papà è tutto apposto-gli do una pacca sulla spalla.
Marilena si alza forse pronta ad abbracciarmi.
-Non voglio un tuo abbraccio, ma ti ascolto-detto questo mi reco in salotto , lei mi sta seguendo, mi accomodo sul divano e lei sulla poltrona di mio padre.-Quel posto non è degno di te cara Marilena, ma almeno hai avuto la grande intelligenza di non accomodarti accanto a me-affermo acido.
Marta ci raggiunge.
-Voglio parlare da solo con lei!-affermo duro, Marta da come ho capito l'ha già perdonata, non voglio sentire lei che si lamenti perchè io non sono clemente come lei.
Marta torna in cucina, io osservo nuovamente Marilena.
-Prego-le faccio cenno di iniziare.
Lei si tortura le mani e tace.
-Cos'è le parole sono morte?-chiedo acido.
Lei proietta i suoi occhi nei miei, i suoi sono lucidi.
-Piangi anche?-chiedo sempre senza ricevere risposta.-Non hai niente da dire?Allora posso andare-mi alzo ma lei afferra la mia mano.
Il mio cuore perde un battito nel sentire la pelle di mia madre contro la mia, osservo interdetto quella mano che stringe il mio polso.
-Non è facile chiedere perdono a te-inizia a parlare.
Io bruscamente mi stacco dalla sua presa e mi siedo nuovamente.
-Sono stata la peggior madre di questo mondo-continua piangendo.
-Non sei stata una madre-scoppio a ridere, come poteva davvero reputarsi tale per me e Marta?
-Ho sbagliato Riccardo hai ragione, ma non c'è stato giorno in cui io non vi abbia pensato-sussurra.
-Frasi fatte, impegnati di più, ricordo che una volta eri un tipo abbastanza creativo-sbotto.
-Mio marito è morto-afferma e finalmente io comprendo perchè lei sia qui, siamo il ripiego.
-Anche tua figlia? Elisabetta giusto?-domando.
-E' tua sorella e grazie al cielo sta ben-sussurra.
-Se tu non sei mia madre quella non può essere mia sorella Marilena!-afferma duro.-E' morto tuo marito e quindi?-chiedo freddo, è difficile però restare impassibile quella che mi sta piangendo davanti anche se sono restio ad accettarlo è mia madre.
-La sua morte mi ha fatto capire quanto noi non siamo invincibili o immortali, siamo umani, umani con tempo limitato che commettono degli errori, è vero ai tempi che decisi di andare via mi sentivo oppressa da questa vita, due figli, nessun lavoro un marito che mancava spesso per quest'ultimo, volevo di più dalla vita e sono stata egoista ho pensato solo a me, ma ti giuro Riccardo che vi ho pensato mi sono sempre chiesta come fosse diventata Marta o come fossi tu...Poi ho incontrato mio marito e lui è stato un uragano, mi ha stravolto, mi sono sposata e poco dopo è nata tua sorella, è vero dirai lì non ti sentivi oppressa? La mia vita era diversa...Ma probabilmente questo tu non lo capirai o non lo potrai accettare...Quando Juan mi ha lasciato ho capito il male che ho fatto, ho fatto crescere due bambini senza una madre, mi sono augurata che tuo padre avesse trovato un'altra donna per starvi accanto e stargli accanto ma non è stato cosi, siete cresciuti senza la mamma e questo nemmeno io potrò perdonarmelo, ma il bello di comprendere i propri errori è che forse si può rimediare, io voglio esserci da adesso in poi e vorrei che voi accettaste anche Elisabetta che è stata cosi felice di scoprire la vostra esistenza. Riccardo mi dispiace, Marta mi ha detto che tu sei stato quello che ha sofferto di più e non posso fare nulla per eliminare il tuo dolore passato, ma se tu vorrai insieme costruiremo un futuro migliore-conclude regalandomi un sorriso tra le lacrime.
-Marta che ha detto?-chiedo.
-Vuole conoscere Elisabetta, vuole darmi un'altra possibilità-mi dice.
-Mi dispiace per la morte di tuo marito, ma non sono interessato! Accetterò la tua presenza e quella di tua figlia per mia sorella, l'unica che io abbia! Se è Marta è felice lo sono anche io...Io non sono tuo figlio Marilena, rassegnati mia madre è morta 16 anni fa, non puoi venire qui a scaricare i tuoi sensi di colpa!-detto questo la lascio sola in salotto, sento che scoppia a piangere, ma io proprio questa situazione non posso tollerarla, non è tornata perchè noi le mancavamo ma solo perchè le è morto il marito e vuole scaricare i sensi di colpa...
Raggiunto il piano superiore, in camera mia trovo Marta accoccolata sul mio letto che piange.
-Piccola mia-mi avvicino.
-Sei arrabbiato con me?-domanda tra le lacrime.
-Mai tesoro-le bacio la fronte e la stringo a me.
-Non la perdonerai?-chiede.
-Sopporterò per te piccola mia è giusto che tu abbia la tua mamma e conosca...Quella ragazza-dico.
-E non è giusto che tu abbia la mamma?-domanda.
-Ci sono stato senza per 16 anni, posso continuare-affermo.
In quel momento il bip del mio cellulare mi distrae...
Un messaggio di Fiamma.
''Tutto bene? Sono preoccupata, se vuoi scappare corri da me ti aspetto a braccia aperte <3 ''
Leggendo quelle parole io sorrido, io sono felice anche senza mia madre, io ho Fiamma, Fiamma che vale per mille.
Angolo autrice
Ciaooo mie belle <3 Ecco il nuovissimo aggiornamentoooo.
Mi duole comunicarvi che avendo ripreso le lezioni questi andranno a rilento, ma non mancheranno per molto ve lo prometto.
Allora nuovo capitolo ancora triste per il mio piccolo Riccardino, finalmente Marilena si è pronuncita per quanto riguarda il suo ritorno, che ne pensate voi? Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e non vi abbia annoiato.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 18
*** Essere imperfetto ***


                                                              
Essere imperfetto
POV. RICCARDO
Era stata una notte strana quella, ancora mi sembrava davvero impossibile che Marilena avesse fatto la sua ricomparsa nella nostra vita...
Marta l'aveva perdonata, voleva ripartire, voleva permetterle di esserci...
A lei era sempre mancata la sua mamma, a scuola si era sempre sentita una bambina difettosa, tutti avevano una mamma sorridente ad attenderli dopo scuola, lei spesso e volentieri si trovava me, quel fratello maggiore burbero.
Forse anche io al suo posto le avrei dato una possibilità. Ma il piccolo Riccardo che dopo un incubo non si è trovato la mamma, non può accettarla. Lui non può proprio fare finta di niente.
Apro gli occhi e sullo sgabello in cui spesso avevo trovato Fiamma ad osservarmi ci trovo Marilena, con i suoi occhioni verdi a fissarmi.
-Posso sapere cosa ci fai qui?-domando acido.
-Ti osservavo mentre dormivi-mi sorride dolcemente, quel sorriso tanto dolce che mi è sempre mancato e che non è cambiato, ma che lei ha rivolto ad un'altra figlia.
La guardo per un istante negli occhi, poi mi alzo dal letto e infilo una maglia.
-Quando eri neonato mi piaceva tanto farlo-continua a sorridere.
Io stringo i pugni, non può rientrare nella nostra vita all'improvviso e dirmi questo.
-Mi piacerebbe che tu non entrassi mai più in camera mia-le indico con lo sguardo la porta, mi sto trattenendo come meglio posso; la tentazione di urlarle contro è davvero fortissima.
-Io vorrei tanto il tuo perdono Ricky-sussurra, la osservo ha gli occhi lucidi.
-E io ti ho già detto che non l'avrai mai!-inizio ad alzare la voce.-Cara Marilena nemmeno lo immagini il male che mi hai fatto-affermo disgustato.
Un suo singhiozzo echeggia per la mia camera, io non resisto più esco, per dirigermi in bagno, ho bisogno di una doccia e poi del sorriso della mia Fiamma.
Uscendo dalla camera, mi scontro con Marta.
-Potresti provare...-interrompo mia sorella, so cosa sta per dire, potrei provare a darle una possibilità, la morte del marito l'ha davvero cambiata, almeno tutti credono sia cosi, io no!
-Non sono cosi clemente sorellina, quella donna mi ha distrutto il cuore! Ha spezzato il cuore ad un bambino di 3 anni, un bambino cosi piccolo non può e non deve provare tutto questo male, questo dolore...Lei l'ha fatto provare a me e mi ha cambiato per sempre, se non so amare, se ho paura degli altri è solo e soltanto colpa di tua madre!-sento gli occhi pizzicare, questo dolore sembra non volermi abbandonare.
-Mi dispiace davvero tanto-sento Marilena sussurrare dietro di me.
-Non basta-sento una lacrima rigarmi il viso.-E adesso lasciatemi stare che l'ho iniziata proprio uno schifo questa giornata-mi chiudo in bagno sbattendo la porta.
Non ho mai desiderato cosi tanto andare a scuola, spero che questa riesca a distrarmi e spero che il sorriso della mia Fiamma, elimini ogni cattivo pensiero, solo pensare che Fiamma in uno strano modo è mia mi fa sorridere terribilmente.
Quando parcheggio il motorino al solito posto, non lontano vedo Ramona, la chiamo.
-Hey Ramona-lei si volta, mi sorride e mi raggiunge.
-Salve Gucci-mi fa l'occhiolino quando siamo l'uno di fronte all'altra.
-Tutto bene?-le domando, non so spiegarmi nemmeno il perchè di questo interesse nei confronti di questa ragazzetta buffa, però coi suoi modi mi ha subito colpito.
-Io sto da Dio, a te ti vedo sciupatello-mi dà un buffetto sulla guancia, io ripenso a mia madre e mi rabbuio ancor di più.-Ho detto qualcosa di sbagliato?-si giustifica un secondo dopo, sicuramente a causa del cambiamento della mia espressione.
-Ho avuto periodi migliori-sbuffo.
-Se ti va di parlare-mi carezza la spalla, è strano sentire sul mio corpo le mani di un'altra dopo Fiamma, è vero lei mi ha proprio marchiato.
-Grazie-le sorrido grato, d'altronde Ramona stava provando ad essermi amica.
-Hai proprio un bel sorriso Gucci-afferma.
-Grazie-le do un buffetto sul naso.
-Posso provare a farti stare meglio-esclama tutta contenta.
-E come?-chiedo curioso.
-Con un abbraccio-sorride, Ramona ha un sorriso davvero molto dolce, un po' come lei, spigolosa si, ma in fondo tenera.
Io sorrido e apro le mie braccia, voglio che lei mi abbracci, voglio un'amica, da quando conosco Fiamma ho voglia di avere qualcuno nella mia vita, ho voglia di ricevere sorrisi sinceri o abbracci gratuiti, mi è mancato per troppo tempo il calore e l'amore.
Ramona mi stringe, è cosi piccola.
Ho tanta voglia di stare bene e in un contorto modo, Ramona, Fiamma e Andrea mi fanno stare bene.

POV. FIAMMA
Il mio primo pensiero al mattino, dopo aver avvertito il fastidioso suono della sveglia, è Riccardo.
-Avrà dormito bene?-sospiro.
Quel pomeriggio era tornato a casa e avevo ricevuto solo un messaggio in risposta al mio.
''Tutto bene gattina.''
Mi preparo in fretta e furia ho bisogno di vederlo, ho bisogno di sapere che sta bene, ho bisogno di stargli accanto se lo vedo non sorridere più, si lo riconosco Riccardo sta diventando decisamente importante per me, ma poco mi importa, ho deciso di buttarmi a capofitto in questa storia.
Appena parcheggio la macchina però la mia preoccupazione svanisce e non solo perchè vedo Riccardo, ma perchè vedo Riccardo stretto a quella ragazza che qualche giorno fa, scherzava con lui, Ramona se non sbaglio, vedo le sue mani poggiarsi sul gracile corpo della ragazza e sento un fuoco ardermi internamente.
-Fiamma calmati-sospiro e stringo il volante.
Scendo dalla macchina, sbatto lo sportello e passo accanto a loro senza degnarli di uno sguardo, Ramona però mi vede e in fretta si stacca dal mio Riccardo.
-Spero tu non abbia problemi con la tua pollastrella-è l'ultima cosa che sento prima di girare l'angolo.
Arrivata in classe sbatto lo zaino sul banco e mi siedo.
-Piccoletta che hai?-mi domanda Andrea sedendosi accanto a me, visto che Carlotta non era ancora arrivata.
-Niente-sbuffo acidissima.
-E questo visino corrucciato perchè?-Andrea mi da un pizzicottino sul naso.
-Hey rospetto giù le mani-sento la voce di Riccardo.
-Addirittura-continuo a sbuffare.
-Buongiorno-Riccardo mi si piazza davanti, sorridendo.
-Buongiorno-io nemmeno lo guardo, prendo a giocherellare nervosamente con i miei capelli.
-Tolgo il disturbo-Andrea ridendo si allontana.
Sento Riccardo mettersi al suo posto, il suo profumo mi investe.
-Cos'ha la mia gattina?-chiede quel traditore iniziando a strofinare il suo naso sulla mia guancia.
Io mi stacco da lui.
-Siamo in classe e noi non siamo una coppia, non dovresti mostrarmi tutto questo affetto-affermo acida come un limone, davvero fastidiosa questa gelosia, perchè di questo si tratta.
Guardo Riccardo un istante e lui sorride tutto contento.
-Pure sorride-sbuffo.
-Guardatela la mia gattina-inizia a ridere di gusto.
-Ti faccio ridere?-gli do un pugno sulla coscia, ma il mio corpo viene scosso da mille brividi, com'è possibile l'effetto che mi fa questo ragazzo?
-Mi piace che sei gelosa-prende a giocare con una ciocca dei miei capelli.
-Che ridere-stacco bruscamente i miei capelli dalla sua mano.
-Ci sta che sia gelosa anche tu-alza le spalle con nonchalance.
-Ah ci sta?-io alzo la voce.-Ti ricordo il succhiotto che ti ha fatto Lorena? O il fatto che tu abbia baciato Alessandra davanti a me, utilizzando la stessa frase che hai usato con me? Si hai ragione ci sta e pensa un pò tu sei geloso, di una che non fa nulla poi-affermo cercando di darmi un contegno, devo sembrare un'isterica. Maledetto Riccardo Gucci! Lui continua a ridere con gusto.
-Ti do una nuova lezione sui rapporti umani, quando la donna con cui ti frequenti è nervosa devi sparire alla sua vista!-sbotto.
Lui afferra il mio viso e lo avvicina al suo facendomi perdere mille battiti al secondo.
-Voglio baciarti-afferma.
Io bruscamente mi stacco da lui, anche se lo ammetto mi è costato parecchio.
-Non è il momento-continuo a fare l'acida.
-Oggi pomeriggio studiamo insieme?-mi chiede sorridendo.
-Io non voglio passare nemmeno un secondo con te-affermo senza guardarlo.
-Passo da te alle tre e mezza-mi bacia la guancia e si mette al suo posto.
-Io non ti farò entrare in casa mia-alzo notevolmente la voce, tanto che alcuni miei compagni mi guardano perplessi, lui invece ride.-Maledetto Riccardo Gucci!-sbuffo.-E comunque mi devi dire chi è questa Ramona-sbotto.

POV. RICCARDO
Dopo aver fatto un pranzo veloce con panino e birra con Andrea, mi reco da Fiamma per studiare con lei e rubarle qualche bacio, oggi quella gattina ha osato non baciarmi, perchè gelosa. Se ripenso alla sue guance gonfie e rosse sorrido...Mi ha gratificato vederla cosi gelosa; mentre mi reco da lei, la vetrina di una libreria attira la mia attenzione.
Ripenso a quel pomeriggio in cui Fiamma si è impegnata tanto per farmi leggere correttamente qualche riga di ''Zanna Bianca''.
Decido di entrare e comprare un regalo alla mia gattina gelosa e dispettosa.
Davanti il portone di casa sua le mie mani iniziano a sudare e tremare, che effetto mi fa questa Fiamma Fumi, mi fa sentire vivo, folle, felice...
Come l'altra volta è sua mamma ad aprirmi.
-Ciao Riccardo-mi sorride cordialmente.
-Salve signora-ricambio il suo sorriso.
-Fiamma è un po' arrabbiata, ma ti aspetta in camera-mi fa l'occhiolino, la mamma di Fiamma mi sta davvero simpatica.
Le sorrido e salgo al piano superiore, dove entro nella cameretta di Fiamma senza bussare, la trovo serissima con una matita tra i capelli a fare esercizi di matematica.
-Sei negata inutile che provi-rido di gusto, la mia Fiamma è cosi buffa.
Lei mi fulmina, la mia gattina è ancora arrabbiata.
-Sei ancora arrabbiata?-le chiedo avvicinandomi a lei, dandole un buffetto sul nasino.
-Studiamo-afferra il libro di storia.
Io mi siedo accanto a lei.
-Ramona mi sta simpatica, è spontanea, ha sempre la rispostina pronta, è goffa, l'ho conosciuta in una sera in cui avevo litigato con te, mi fa molta simpatia, ma lei non è te-le dico.
-Lo scorso capitolo l'hai studiato?-mi domanda ignorando ciò che le ho appena detto.
-No-le rispondo.
-Te lo ripeto sta' attento-mi regala un sorriso tirato.
Si è vero la sua gelosia mi lusinga, per la prima volta in vita mia sento di appartenere a qualcuno, ma non voglio che questa distrugga i piccoli passetti che noi abbiamo fatto finora...
-Riccardo mi stai seguendo?-mi domanda improvvisamente.
-La tua gelosia mi lusinga, ma non voglio ci allontani-le dico.
Continua ad evidenziare con quel dannato evidenziatore fuxia, ignorandomi.
-Ripetimi di nuovo il capitolo-sbuffo.
Fiamma inizia nuovamente a spiegare storia, ma all'improvviso si interrompe.
-Ti attrae fisicamente?-chiede.
Io sorrido, questa gelosia non le dà pace.
-Non è il mio tipo-rispondo.
-E come deve essere questo tuo tipo?-la mia gattina ricomincia a fare l'acida.
-La storia mi annoia-mi alzo e inizio a girovagare per la sua ordinatissima camera.
-Riccardo sei venuto qui per studiare-mi rimprovera.
-In realtà per stare con te-le faccio l'occhiolino.
Una foto di due bambinetti attrae la mia attenzione.
-Tuo fratello?-chiedo.
Lei si avvicina a me.
-Si chiama Gianmarco e presto sarà papà-finalmente mi regala un sorriso sincero.
-E tu zia-le carezzo il viso, questo non toccarla mi fa impazzire.
-Dobbiamo studiare-Fiamma ritorna seria.
-Non pensi che facendo cosi potresti buttarmi tra le braccia di Ramona?-affermo scherzando.
Lei mi regala uno sguardo truce e si rimette e leggere il libro di storia, io ricomincio la mia ispezione per la sua camera, fin quando non apro il secondo cassetto del suo comodino.
-Biancheria intima-sorrido malizioso.
Fiamma non sembra accorgersi dove io stia mettendo le mie manine, do un'occhiata nella sua biancheria e trovo solo completini semplici e di cotone, fin quando improvvisamente sento del pizzo che mi carezza la mano, tiro la stoffa e mi ritrovo tra le mani un sexy completino di pizzo rosso, trasparente e con brillantini, lo osservo spaesato.
-Fiamma questo è tuo?-domando non smettendo di osservarlo.
Lei si volta e vedendomelo in mano avvampa, le sue guance diventano rossissime.
-Posalo immediatamente-alza notevolmente la voce.
-Davvero interessante-le regalo un sorrisetto malizioso.
Lei si avvicina e con un gesto brusco me lo toglie dalle mani.
-Non credevo potessi possedere simile biancheria-affermo.
-Perchè scusa?-dal suo tono appare offesa.
-Non sei il tipo da...-mi interrompe.
-Perchè sono vergine?-chiede acida.-Lo sai me l'ha regalato Joseph-afferma quasi soddisfatta.
-Voleva vedertelo addosso evidentemente-affermo io.
-Chi ti assicura che ciò non sia accaduto?-chiede proiettando i suoi occhi nei miei.
Il solo pensiero che quel Giuseppe l'abbia potuta anche solo per un secondo osservare cosi svestita e con quel completino, mi manda in bestia.
-Se immagino anche solo un altro uomo che possa osservarti con indosso quel completino, lo strapperei in mille pezzi e ti chiuderei in una gabbia-affermo.
-Tu vorresti vedermelo addosso per te?-domanda avvicinandosi a me, il suo dolce e pervasivo profumo di fragola mi investe.
-Fiamma io impazzirei-guardo le labbra che tanto desidero.

POV. FIAMMA
Pazza, pazza e spregiudicata, Riccardo mi fa perdere il senno.
-E cosa faresti?-domando carezzandogli il petto, tutta colpa della tensione che c'è tra di noi e del forte desiderio che ci corrode.
L'aria si fa subito elettrica quando io e Riccardo siamo soli.
-Fiamma stai giocando-ride.
Ho voglia di baciarlo, ho voglia di sentire le sue mani vagare sul mio corpo, voglio sentirlo mio, la gelosia nei confronti di Ramona mi ha corroso il fegato in quella giornata, vorrei marchiarlo con i miei baci, con i miei graffi e i miei morsi, tutti, tutti dovrebbero sapere quanto lui mi appartenga e quanto mi fa impazzire.
-Questo-mi spinge contro il mio letto.
-Giuseppe è apparso appagato, dal avermi visto cosi-mento, mento per provocarlo.
-Ti ha davvero visto cosi?-vedo il turbamento attraversagli lo sguardo.
Io mi limito ad osservare i suoi occhioni azzurri.
-Giuseppe ha per caso fatto questo?-domanda inserendo velocemente una mano sotto la mia maglia, toccandomi il seno.
-Riccardo-sussurro.
-Mi hai stregato Fiamma, sono cosi smanioso, ti desidero e davvero non posso tollerare un altro uomo-dice lasciandomi una scia incandescente di baci sul collo.
Lo costringo a guardarmi.
-Giuseppe non mi ha mai visto con quel completino addosso, ma tu, tu non devi toccare o desiderare Ramona, come tocchi o desideri me-detto questo catturo le sue labbra, labbra che desideravo ardentemente da quella mattina.
-I tuoi baci sono diventati il mio ossigeno-sussurra tra un bacio e l'altro mentre la sua mano stringe il mio seno e mi fa gemere.
-Riccardo nessuno è come te, io mi sento totalmente persa-affermo perdendomi in quello sguardo cosi desideroso di me.
-Io sono pazzo di te-i suoi occhi sono cosi sinceri.
Gli sorrido dolcemente e poi catturo ancora le sue labbra.
-Non farmi ingelosire, non voglio essere imbronciata con te-dico strofinando il mio naso sul suo.
Lui si sdraia e fa in modo che io mi accoccoli accanto a lui.
-Con te non è solo desiderio fisico, io mi sento dipendente, nessuno mi hai mai fatto questo e forse nessuno potrà farmelo di nuovo-afferma e io sento il suo cuore battere fortissimo.
Io stringo la sua mano alla mia.
-Mi fai stare bene, mi fai sorridere, mi fai arrabbiare, mi fai gioire, mi fai infuriare, mi fai sentire viva, tempo fa ho detto che maledicevo il giorno in cui ti ho incontrato, oggi ringrazio il cielo Riccardo Gucci-affermo serena, solo tra le sue braccia mi sento cosi, nonostante tutto.
-Allora quel completino un giorno potresti indossarlo per me?-chiede.
-Potrei si-gli faccio l'occhiolino.
-Davvero?-chiede Riccardo sbiancando.
-Quanto mi piaci Riccardo-catturo ancora le sue labbra.
Verso le 20:00 Riccardo va via, non dopo avermi consumato le labbra, Riccardo in uno strano modo mi rende davvero felice.
Mi osservo allo specchio prima di scendere a cenare e noto sulla mia scapola, un succhiotto, nemmeno ricordavo che lui me l'avesse fatto.
Per la prima volta in vita mia, sento la voglia di fare l'amore con qualcuno, voglio fondere il mio corpo ad un altro e quel altro può essere solo Riccardo, riguardo quel completino sul letto e sorrido.
Il mattino seguente trovo sul mio banco a scuola una confezione regalo.
-L'hai messa tu?-chiedo a Carlotta.
-Assolutamente no-risponde lei.
Io scarto il regalo e ci trovo dentro due copie di ''Orgoglio e Pregiudizio''.
Ne apro una che contiene una dedica.
''Forse sono le nostre imperfezioni che ci rendono cosi perfetti l'uno per l'altra...
Sono d'accordo con la tua amica Jane, è cosi che la chiami no?
Fiamma io voglio essere il tuo essere imperfetto.
Ti voglio bene.''
-Piaciuta la sorpresa?-Riccardo mi abbraccia da dietro.
-E' una cosa dolcissima-sento gli occhi pizzicare, quanta dolcezza in quel gesto fatto da quel ragazzo dal cuore duro.
-Non ti sei chiesta perchè due copie-afferma.
-Già perchè?-chiedo.
-Non mi piace essere convenzionale, sai le altre coppie, si fanno tatuaggi di coppia, si regalano collanine con i cuori spezzati o fedine, io volevo fare un regalo che piacesse tanto a te, il tuo libro preferito, c'è tanto di te in quel libro no? Ecco perchè ne ho prese due copie, una è per me, voglio leggerlo, voglio imparare quel libro, voglio capire perchè ti piace tanto, voglio sentire te ogni qual volta ne sfoglio le pagine-sorride dolcemente e il mio cuore scoppia, si scoppia di gioia.
Sento le lacrime rigarmi il viso.
-Non volevo farti piangere-mi carezza il viso.
-Questa è la cosa più bella che abbiano fatto e detto per me-lo abbraccio di slancio.
-Ti voglio bene gattina-mi sussurra Riccardo.
-Si è sciolto il cuore della bestia-adesso sono io a carezzargli il viso.
-Ho incontrato la principessa giusta-mi sorride dolcemente, vorrei baciarlo ma...
-Ciao Riccardo-una vocetta femminile, lo chiama, mi volto e davanti alla porta trovo quella nanetta di Ramona.
-Resta con me-sussurro a Riccardo.
-La saluto e torno-mi bacia la guancia e si allontana.
-Quella ragazza sta diventando davvero invadente-afferma Carlotta.
-Ma Riccardo è cotto di te, quindi non farti venire paranoie-mi ammonisce Andrea.
Io osservo quel libro e ripenso a quelle dolci parole usate da lui, vuole essere il mio uomo imperfetto, vuole essere come Mr Darcy per Elizabeth.
-Lo so, ma lei devi stargli lontano-affermo, Ramona mi preoccupa, Riccardo non permette a tutti d'avvicinarsi e lei lo guarda con lo sguardo da gatta morta, non posso permettere a nessuno di portarmi via Riccardo, non adesso che funzioniamo.
-Le donne hanno un mezzo per comandare i maschietti-ride Carlotta.
-Sarebbe?-domanda acidissimo il mio migliore amico.
-Lei ci prova con lui-osservo Ramona che carezza il braccio del mio Riccardo.
-Devi fare qualcosa amica mia-insiste Carlotta.
-E cosa?-domando.
-A Riccardo non piace-continua a rassicurarmi Andrea.
-Andre non è strano che lui l'abbia fatta avvicinare?-chiedo.
-Fiamma lui vuole te-Andrea è serissimo.
-Devi marcare il territorio-continua ad insistere Carlotta.
-E cosa dovrebbe fare vediamo-Andrea sfida Carlotta.
-Non iniziate a litigare-li ammonisco.
Riccardo poco dopo ci raggiunge e appena mi è vicino mi carezza il viso.
-Dovrei dirti una cosa-mi dice.
-Dimmi-sorrido, spero non c'entri quella nanetta dagli occhi azzurri.
Riccardo mi abbraccia, quanto è buono il suo profumo, sono dipendente dal suo odore.
-Ho un desiderio-sussurra.
-Quale?-chiedo.
-Vorrei vederti quel completino addosso-continua.
-Magari un giorno-rido.
-Voglio fare l'amore con te Fiamma-la sua constatazione, mi fa salire la pressione.-Stanotte ti ho sognato e non sai cosa ho sognato-si stacca da me e sorride malizioso.
Io sento le guance avvampare.
-Come mai cosi rossa amica mia? Cosa ti avrà detto mai?-domanda in maniera inopportuna Carlotta.
Angolo autrice
Salve mie belle <3 manco da tanto ma vari motivi mi hanno spinto ad allontanarmi dalla scrittura, ma ora sono tornataaaa <3
E sono tornati anche i miei bimbi Ric e Fiamma <3 
Il mio Riccardino che tenero non l'ha pensate come me?
Il prossimo capitolo, è il capito che varie di voi attendono, me l'avete scritto nei messaggi e spero sarà di vostro gradimento, dovrei aggiornare o giorno 27 o 28 <3
I vostri commenti saranno ben accetti.
Buon Natale mie belle.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 19
*** Una su un milione ***


                        
Una su un milione 

POV. RICCARDO
-Hai fatto davvero un bel pensiero a Fiamma-Andrea mi sorride, mentre siamo negli spogliatoi della palestra.
-Quella ragazza mi fa diventare sdolcinato-rispondo sorridendo.
-Ma cosa le hai detto per farla arrossire cosi tanto prima?-mi chiede.
-Le ho detto che ho fatto un sogno-dico e ripenso a quel sogno che non mi ha fatto chiudere occhio.
-Che sogno scusa?-continua a chiedere Andrea.
-Quando qualcuno ti piace tanto capita che tu faccia determinati sogni-rispondo per la prima volta in imbarazzo, vedo Andrea spalancare gli occhi.
-Hai fatto un sogno...Su Fiamma-è scioccato.
-Colpa di un completino intimo che ho trovato ieri a casa sua-sospiro.
-Dai racconta-Andrea si accomoda accanto a me sulla panchina.
-Andrea?-lo richiamo alzando un sopracciglio, lui non sembra quel tipo di ragazzo.
-Oh tu hai un attività sessuale, in forma onirica certo, ma la hai, io nemmeno quella-sbotta.
Io inizio a ridere di gusto.
-Riccardo racconta-mi esorta il biondo.-Eviterò di ucciderti visto che ti riferisci alla mia Fiamma-continua.
-Se racconto io ti impedisco d'immaginare, perchè Fiamma è mia-gli regalo per un istante uno sguardo truce.
-Sono pronto ad ascoltarti-mi sorride.
''Ero steso sul letto dopo un allenamento di calcetto che mi aveva letteralmente distrutto.
-Non ho la forza di muovermi-borbotto tra me e me.
Quando la porta della mia camera si apre ed entra Fiamma con una lunga vestaglia nera di raso.
-Fiamma-mi apro in un sorriso appena lei posa i suoi bellissimi occhi su di me.
-Ho una sorpresa per te-il suo tono ha un non so che di malizioso.
Lentamente fa scivolare via la sua vestaglia nera, scoprendo il suo meraviglioso corpo, coperto dal quel misero completino rosso.
-Fiamma-sospiro in estasi; è cosi bella.
-Ti piaccio?-domanda facendo un giro su se stessa.
-Sei perfetta-avido osservo tutto il suo corpo.
Lei si avvicina a me e appena mi è di fronte mi carezza le labbra.
-Mi desideri?-domanda.
-Dal primo giorno in cui ti ho visto-affermo sentendo il mio cuore esplodere.
Mi costringe a guardarla negli occhi.
-Sono qui-sussurra.
Io la trascino su di me sul letto e smanioso tocco ogni parte del suo corpo, i suoi gemiti sono un suono melodioso, mi libero in fretta dei miei abiti.
-Ti desidero infinitamente-sussurro baciandole il seno da sopra il reggiseno.
Fiamma mi scosta, io la osservo, si toglie il reggiseno e io non riesco a capire più nulla, vedo lei che dolcemente mi sorride, si avvicina a me e dopo aver baciato il lobo del mio orecchio mi sussurra.
-Fa' l'amore con me-io con ardore catturo le sue labbra''.
-Finisce cosi? Non ci hai fatto niente?-Andrea alza notevolmente la voce, altri nostri compagni ci guardano.
-Sono frustrato anche nei sogni-sbuffo.
Andrea se la ride.
-Ti do un cazzotto?-domando.
-Ti vedo...Non so nemmeno descrivere cosa sei diventato da quando Fiamma è entrata nella tua vita, ti è mai capitato tanto con qualcun'altra?-mi chiede.
-Fiamma è unica in tutto e per tutto-sorrido.-Io desidero cosi tanto stare con lei, ma non parlo solo fisicamente, io voglio che lei ci sia quando ho voglia di spaccare tutto, ho voglia che ci sia quando ho voglia di sorridere anche se fuori piove, io voglio costantemente Fiamma attorno-affermo.
-E sopra e sotto-Andrea prende a ridere.
-Un'altra sola batuttina su Fiamma e ti spacco il setto nasale-affermo regalandogli uno sguardo gelido, non si può e non si deve parlare cosi della mia Fiamma.
-Eh bravo Ric-Andrea sorride.-Comunque senti a me, non farti girare intorno troppo Ramona, Fiamma potrebbe perdere la pazienza-mi dà una pacca sulla spalla ed esce dallo spogliatoio.

POV. ANDREA
In cosa consiste essere un migliore amico? Probabilmente nell'esserci nonostante tutto, nel supportare gli amici, nel dare lezioni senza giudicare e nel prestare le chiavi del villino al mare a due che necessitano di stare soli.
Quel pomeriggio mi reco da Fiamma e la trovo ad impazzire con gli esercizi di matematica.
-Andre ho davvero poco tempo da dedicarti, devo capire questa dannata matematica-si lamenta Fiamma.
-Perchè non vuoi fare l'amore con Riccardo?-le domando quando mi siedo accanto a lei.
-Ti ha chiesto lui di pormi questa domanda?-Fiamma si mette sull'attenti.
-No è che lui vuole starci tanto con te e non capisco perchè tu no, ha fatto tanto per te, eh si è vero voi ragazze siete sensibili, è una cosa importante, ma non penso che tu non abbia un minimo di desiderio nei confronti di Riccardo-dico.
-Devo davvero parlare con te di questo?-domanda Fiamma leggermente interdetta.
-Sono il tuo migliore amico, possiamo parlare di tutto-le carezzo una guancia.
-Sei un ragazzo Andre-mi dice lei.
-Anche io ho fatto sesso-le dico, ci vogliamo bene e ci diciamo tutto, mi ha persino raccontato quanto sia stato traumatico la comparsa del primo ciclo mestruale.
-Con chi?-mi domanda alzando notevolmente la voce.-Io credevo fossi vergine-esclama.
-Grazie-sbotto acido.
-Con chi sei stato Andrea Ricci?-mi afferra il viso.
-Ok non discutiamo di questi dettagli, non dirmi niente-esco dalla tasca le chiavi del villino.-Qui ci sono le chiavi del mio villino al mare, domani è sabato, non so potresti organizzare qualcosa-le dico.
-Mi vuoi prestare casa per fare sesso con Riccardo?-domanda.
-Come sei squallida-sbuffo.
-E' irreale questa cosa-Fiamma inizia a ridere.
-E io che volevo aiutarvi-sbuffo acido.
-Chiamo Carlotta-afferma la mia migliore amica.
-Per forza devi chiamare quel esserino fastidioso?-domando.
Poco minuti dopo sento la voce di Carlotta uscire dal telefono di Fiamma.
-Tesoro di cosa hai bisogno?-domanda.
-Andrea mi vuole prestare la casa al mare per fare...-Fiamma mi osserva ed avvampa.-Per stare sola con Riccardo-dice mordendosi il labbro in imbarazzo.
-Che idea grandiosa-urla un entusiasta Carlotta.
-Dici che dovrei?-domanda dubbiosa Fiamma.
-Tesoro non esiste un momento esatto, tu vuoi fare l'amore con lui?-domanda Carlotta.
Fiamma prende a guardare fuori dalla finestra e a sospirare.
-Riccardo ci tiene tanto a te-le dico.
-E tesoro tu tieni a lui-Carlotta mi dà manforte.-E poi pensa Riccardo potrebbe prenderci talmente tanto gusto che potrebbe non considerare mai più quella nanetta di Ramona-continua lei.
Tutti e tre scoppiamo a ridere.
-Ma tu sapevi che Andrea ha fatto sesso? Non è che tra di voi...-viene interrotta.
-Fiamma-urliamo in coro io e Carlotta.
-Ha davvero fatto sesso?-chiede Carlotta sorpresa.
-E non solo una volta se vi interessa-sbotto acido, più acido di una zitella.
-Andrea io e te dobbiamo parlare-afferma Fiamma.
-Tu pensa a Riccardino tuo, ah e metti un certo completino rosso-le faccio l'occhiolino.
-E tu tu com com come lo sa sa sai?-balbetta Fiamma.
-Uomini che clichè è normale si dicano tutto-sbotta Carlotta al telefono.

POV. FIAMMA
Avevo da poco lavato i denti ed ero pronta a mettermi a letto, le chiavi del villino di Andrea attirano la mia attenzione, sono davvero pronta a donare il mio corpo a qualcuno?
Io sto bene con Riccardo, davvero bene, eh si è vero non siamo una coppia...Forse è questo a bloccarmi, non sentirmi totalmente sua mi mette un paletto, io non voglio donare il mio corpo per la prima volta a qualcuno e pentirmene poi per i prossimi mille anni.
-Che fare?-mi domando mentre giocherello con le chiavi.
Il mattino seguente quando apro la porta di casa, mi ritrovo davanti Riccardo con un gran sorriso e un sacchetto da bar in mano.
-Che ci fai qui?-domando sorridendo.
-Ho portato la colazione alla mia gattina-mi fa l'occhiolino.
-Ma come siamo diventati teneri-constato mentre sorridendo mi avvicino a lui.
-Mi piace essere tenero per te, con te-mi da un buffetto sul naso.
-Riccardo ma a casa da te come va?-in quei giorni non avevamo più parlato in merito.
-Prepara colazione, pranzo e cena, mi sorride mi chiama Riky, abbraccia Marta, pensa ieri sera l'ho trovata a scherzare con mio padre, ma io non riesco a perdonarla, ogni volta che la vedo il mio cuore si chiude in una morsa e ripenso a quel bambino spaventato dopo un incubo-mi dice e i suoi occhi diventano lucidi, come sta soffrendo il mio Riccardo.
-Un mio abbraccio può farti stare meglio?-chiedo sorridendo.
-Già il fatto che tu esista mi fa stare meglio-mi stringe a se.
-Ma tua sorella...-dico appena mi stacco da lui.
-Marta è serena e questo è quello che realmente mi importa-dice.
-Intendo l'altra, quella che vive in Spagna-dico.
-Quella non è mia sorella e non lo sarà mai-afferma lui.-Adesso ci mangiamo questi cornetti?-mi domanda sorridendo.
Io gli carezzo il viso e poi catturo le sue labbra.
-A cosa devo questo bacio?-domanda.
-Io ci sono Ric,sempre-gli sorrido.
Adesso è lui a catturare di nuovo le mie labbra, sono pronta a donare il mio corpo a qualcuno? La risposta è si, Riccardo non mi ha donato il corpo, ma la sua fiducia totale, il suo cuore addolorato, l'unione dei nostri corpi, rafforzerà il nostro rapporto e io muoio dalla voglia di fare l'amore con lui.
-Accetto-affermo appena arrivo in classe, di fronte ad Andrea.
-Davvero?-chiede Carlotta sorpresa.
Io annuisco felice, si sono felice e questo è solo merito di Riccardo.

POV. RICCARDO
Sono al locale del cugino di Carlotta, seduto ad un tavolo con Andrea ed Emanuele, Andrea ha insistito tanto che ci fosse.
-Ma le ragazze quando arrivano?-domando annoiato, non vedevo l'ora di poter vedere la mia gattina.
-Io potevo passarle a prendere-esclama quel idiota di Emanuele.
Io gli regalo immediatamente uno sguardo truce.
-Calmo-mi sussurra Andrea.
Mi volto verso l'entrata del pub e vedo Fiamma e Carlotta.
-Finalmente-affermo contento.
Ci raggiungono e Fiamma saluta tutti con due baci sulle guance.
-Potevi evitare di salutare quel....-non so nemmeno come definire Emanuele.
-Siamo amici-mi risponde Fiamma.
Si toglie il cappottino e io quasi mi strozzo con il cocktail. Fiamma indossa un abitino nero, corto, aderente e di pizzo(http://silversweetdream.it/immagini/vestito-pizzo23-nero-b.jpg ).
-Ma non è troppo?-chiedo alzando notevolmente la voce, tanto che Andrea accanto a me inizia a ridere.
-E' un semplice vestitino-Fiamma mi fa l'occhiolino.
Io mi perdo nell'osservarla, Fiamma è semplicissima, molto fine e delicata, poco trucco, i suoi capelli sono pettinati sempre allo stesso modo, ma è cosi sexy, cosi sensuale, involontariamente, lei nemmeno si rende conto dell'effetto che fa agli uomini...Noto Emanuele che la guarda con troppa partecipazione.
-Vedi che potrei spaccare il bel faccino al tuo amico-sussurro ad Andrea.
-Balliamo tesoro?-domanda Carlotta a Fiamma e lei prontamente si alza.
-Pure a ballare si mettono-sbuffo.
-Fiamma è davvero bellissima stasera-esclama Emanuele.
-Andrea-richiamo il biondo accanto a me, un altro commento e rischio di commettere un omicidio.
-Ha un corpo da mozzare il fiato-riconosco lo sguardo di Emanuele, ci vedo lussuria.
Io mi siedo accanto ad Emanuele.
-Riccardo ti prego-vedo il terrore dipingersi sul volto di Andrea.
-Emanuele la vedi Fiamma no? Si la vedi, la stai guardando fin troppo, però vedi tu puoi solo guardare e non toccare per nessun motivo-affermo serio.
-E perchè?-chiede il deficiente.
-Forse perchè è la mia ragazza?-chiedo.
-Da quando?-domanda Andrea scioccato.
-Da adesso-esclamo.
-E lei lo sa?-Emanuele osa ridermi in faccia.
-Certo-mi dirigo verso Fiamma, l'attiro verso il mio corpo.
-Che c'è?-mi chiede sorridendo.
Io la osservo un istante e prendo a sorridere come uno scemo anche io, come può un sorriso, un nasino piccolo, una fossetta sul mento colpirti tanto? Come può una ragazzetta cosi piccola ma cazzuta diventare cosi importante?
-Tu sei mia-affermo, lei mi sorride.-L'ho detto sai? Sei la mia ragazza-esclamo, Fiamma è sorpresa.
-A chi l'hai detto?-domanda.
-A quel idiota che ti guarda con lussuria, io sono stanco di nascondermi, io voglio te e voglio che tutti ti stiano lontani-le dico.
Fiamma si apre nel sorriso più dolce che mi abbia mai regalato da quando la conosco.
-Sono la tua ragazza?-chiede strofinando il suo naso contro il mio.
-Si-le sorrido con le labbra poco distanti dalle sue.-Fiamma tu sei tutta mia-esclamo felice di poter dire ad alta voce ciò.
Vedo gli occhi di Fiamma farsi lucidi.
-Perchè stai per piangere?-domando interdetto.
-Perchè la vita è buffa, complicata, metti tutto quello che vuoi, però mi ha fatto un regalo meraviglioso-afferma non smettendo di sorridere.
Io avvicino ulteriormente il suo corpo al mio, ho bisogno di lei, sono dipendente, dal suo corpo, dai suoi sorrisi, dalle sue carezze.
-Adesso che sono il tuo ragazzo posso baciarti in pubblico?-chiedo.
-Devi-sorride ancora.
Io catturo le sue labbra davanti a tutti per la prima volta e mi sento pienamente felice, forse mai come in vita mia...
-Emanuele starà morendo d'invidia-scoppio a ridere dopo essermi staccato da lei.
-Riccardo-Fiamma è stranamente seria.
-Che succede? Forse è inadatto dire questo dopo che ti ho baciato? Però sai quel Emanuele...-Fiamma mi interrompe, avvicinandosi a me...
-Voglio fare l'amore con te-sussurra.-Stanotte-conclude.
-Cosa?-chiedo sorpreso.
-Voglio fare l'amore con te-mi sorride dolcemente.-Andrea ci ha prestato un villino ad Ostia-prende a carezzarmi al petto.
-Io e te...-non so che dire, Fiamma scoppia a ridere.
-Vuoi fare l'amore con me?-domanda.
-E me lo chiedi?-esclamo ad alta voce, lei ride di gusto.-Allora dobbiamo andare via-La prendo in braccio come fa un marito per far entrare la moglie nella camera della prima notte di nozze.
-Riccardo dovrei pensare male-ride lei.
-Andrea ci ha prestato una casa-sorrido.-Soli io e te, tutta la notte e domani-il mio sorriso si apre ancor di più.
-Riccardo dovrei pensare male-ripete lei.
-Fiamma io ti desidero infinitamente, ti permetto di pensare male, perchè io per primo sto pensando male, ciò bene, però ecco...-rido per il nervosismo e la felicità nel poter stare con lei.
-Riccardo mi fai stare davvero bene-mi sorride.
-E' solo l'inizio-le faccio l'occhiolino.
-Oddio-esclama Fiamma e la vedo arrossire.

POV. FIAMMA
Sto guidando verso il villino ad Ostia di Andrea e le mie mani tremano e sudano, sto per fare l'amore con Riccardo Gucci, lui accanto a me e tutto un sorridere, carezzarmi la mano sul cambio e lasciarmi qualche bacio sulla guancia.
Sono decisamente tesa, cosa dovrò fare? E se dovessi deluderlo? Lui è stato cosi tante ragazze...Io sarò sicuro impacciata e goffa.
-Che noia questa canzone-Riccardo inizia a litigare con la radio, io non riesco a seguirlo, penso alla figuraccia che farò tra poco.
Arriviamo al villino e io inizio a girarmi attorno come una trottola.
-Vuoi qualcosa da bere? Però forse non c'è nulla-affermo.
-E' una bella casa-Riccardo sorride.
-Si ci veniamo spesso d'estate-mi siedo sul divano e inizio a giocherellare con le mie dite.
Riccardo si siede accanto a me e si carezza le cosce, credo che anche lui sia nervoso.
Sento improvvisamente i suoi occhi su di me.
-Ti piace il mio vestito?-chiedo lisciando la gonna.
Lui afferra la mia mano e la stringe alla sua.
-Mi piaci tu e mi piaceresti anche con un sacco d'immondizia addosso-trattiene le risa probabilmente, immaginandomi conciata in quel modo.- Hai paura, lo leggo nei tuoi occhi, ho imparato a riconoscere le tue espressione, l'essere mia probabilmente più di un possesso corporale implica questo, il capirti sempre, il sentire il peso dei tuoi pensieri, il cogliere la tristezza o l'immensa gioia nel tuo sguardo. La mia vita per gran parte del tempo è stato un disastro, ma grazie a te è decisamente migliorata, ho perdonato mio padre, ho permesso ad Andrea d'essermi amico, ho permesso a te, di rubarmi completamente la testa Fiamma, ti penso sempre, quando non dovrei, quando non vorrei, sei un pensiero costante e mi sento impazzire per questo, mi sento felice, mi sento....-interrompo il suo flusso di parole con le mie labbra sulle sue, mi sta dicendo tutto ciò per tranquillizzarmi, per farmi capire, che stanotte non sarà solo sesso, ma sarà un ulteriore segno, di quel unione nata il primo giorno di scuola da uno sguardo truce.
-Io voglio fare l'amore con te Riccardo, voglio stare con te, perchè mi fai stare bene, mi fai sentire desiderata, mi fai sentire bella, felice e nessuno ci è mai riuscito- gli carezzo il viso.
-Non devi avere paura, andrà tutto bene-mi sorride dolcemente.
Quel sorriso segna la mia resa definitiva, io voglio fare l'amore con lui, voglio fondere il mio corpo al suo, voglio sentirmi un tutt'uno con Riccardo.
Mi alzo, mi libero dei tacchi, lui mi guarda interdetto, poi apro il vestitino e lo faccio scivolare verso il basso, quello che leggo nei suoi occhi, mi conferma che ho fatto bene ad indossare quel completino rosso.
-Fiamma-sussurra.
-Ti piaccio?-domando ridendo a causa dell'imbarazzo.
-Ho appena avuto la prova che i sogni si realizzano-afferma, poi si alza, si avvicina al mio corpo e prende a baciarmi con foga.
-Che sogno?-chiedo tra un bacio e l'altro.
-Abbiamo da fare poi parliamo dei miei sogni-ride e mi prende in braccio esattamente come prima.
-Non so niente sul sesso però, ho una certezza, tu sei troppo vestito-rido e mi sento allo stesso tempo avvampare, sono mezza nuda tra le braccia di Riccardo.
-Sei impaziente?-ride mentre prende a salire le scale.
-Vorrei sentirmi meno a disagio-sbuffo.
-Disagio? Sei magnifica Fiamma, la più bella che abbia mai incontrato-afferma lui regalandomi un altro sorriso dolce, uno di quelli che fa esplodere il mio cuore.
-La più bella? Certo ne hai viste parecchie-sbuffo, fintamente irritata.
Lui apre la porta con un calcio.
-Rude-rido di gusto.
-Io direi ragazzo frustrato, che desidera da matti fare l'amore con la sua ragazza, tanto da sognarlo la notte-ride anche lui.-Mi spoglio io?-domanda.
-Dovrei farlo io?-domando arrossendo, ecco la prima cattiva figura.
-Non è una regola, però io vorrei le tue mani sul mio corpo Fiamma-afferma con uno sguardo che non gli ho mai visto, uno sguardo che in grado sciogliere tutta la neve del Polo Nord, cosi intenso, i suoi occhi azzurri sono cosi lucidi.
Io mi avvicino a lui e prendo ad aprire con mani tremolanti la sua camicia.
-Preferivo quando la strappavi-ride.
-Vuoi che la strappi?-domando con sorrisetto malizioso, questi li so fare ancora, anche se mi sento una stupida mezza nuda.
-Non guardarmi cosi-sussurra lui.
-Perchè sennò?-chiedo carezzando il collo, se non ricordo malo lì dove si trova l'attaccatura dei capelli, è un suo punto debole.
-Fiamma-sussurra chiudendo gli occhi.
-Che succede Riccardo?-avvicino le mie labbra alle sue senza però baciarlo.
-Mi fai impazzire, ogni tuo movimento, sorriso, carezza, è la fine per me-mi avvicina al suo corpo e sento quanto le sue parole siano vere.
Strappo gli ultimi bottoni della camicia.
-Ai jeans ci penso io o rischio di morire-velocemente si libera di scarpe e jeans, restando solo in boxer e ciò fa aumentare la mia ansia.-Ci coccoliamo un po' ok?-chiede, spingendomi piano piano verso il letto.
Appena sul letto, riprendiamo a baciarci, spalmando i nostri corpi l'uno sull'altra, Riccardo è irrequieto, tocca, bacia, morde ogni parte del mio corpo.
-Anche tu fai impazzire me-sussurro mentre mi libero del mio reggiseno, Riccardo si fionda sul mio seno e io gemo, come non mai...
Mi piace il suo modo di venerare ogni parte del mio corpo, i suoi baci sono fuoco per me, mi sento in un'altra dimensione.
-Sei cosi bella-me lo ripete varie volte.-E io sono completamente perso-afferma un istante prima di catturare le mie labbra.
Io carezzo il suo petto e la mia curiosità mi spinge a posare una mano sul bordo dei suoi boxer, vedo il corpo di Riccardo tremare.
-Fiamma-sussurra con tono roco.
Qualche minuti dopo non so come ma ci ritroviamo senza intimo...
-Ho paura-sussurro.
-Andrà tutto bene gattina-mi bacia le labbra e poi lo sento entrare in me....
E' fastidioso, doloroso...Emetto un gemito di dolore.
Lui si ferma e mi guarda negli occhi, ha uno sguardo cosi intenso.
-Il dolore passerà te lo giuro-sussurra riempiendomi il viso di piccoli baci.
Lui è immobile, mi osserva con apprensione, dolcezza...Io carezzo il suo viso e gli sorrido teneramente, piano piano inizia a muoversi e il fastidio è sostituito da qualche altra sensazione, non pienamente piacevole, ma non più dolorosa, Riccardo è cosi attento e delicato, immagino quanto sia difficile per lui trattenersi...
-E' tutto fantastico, sei stato fantastico, vieni per me-sussurro al suo orecchio dopo l'ennesimo bacio.
Io mi perdo nell'osservarlo, i suoi occhi, le sue labbra, i suoi muscoli tesi, i suoi gemiti...Mi sento felice, mi sento sua, sua definitivamente, è vero non ho raggiunto il massimo piacere, ma il mio cuore, il mio cuore l'ha raggiunto...
-Sono felice-catturo ancora una volta le sue labbra.
-Ma non hai...-lo interrompo.
-Abbiamo tempo no? Sono o non sono la tua ragazza?-chiedo sorridendo.
-Sei mia-sorride anche lui.

POV. RICCARDO
La luce del sole mi costringe ad aprire gli occhi...
Mi sento felice e non perchè appagato dal punto di vista sessuale, ma perchè accanto a me dorme Fiamma, il suo profumo di fragola, aleggia sul mio corpo e mi stordisce, la osservo...Ha i capelli scompigliati, un adorabile broncetto e la stampa del cuscino su un lato del viso...E' un'immagine magnifica. Prendo ad accarezzarle il viso, questa notte abbiamo fatto l'amore, lei si è donata a me, forse non è stato come sognava, però abbiamo tempo e io farò di tutto per renderla felice, perchè io per primo sono immensamente felice e sul suo visino voglio solo vedere comparire sorrisi. Fiamma per me è unica. Forse sentendosi osservata apre gli occhi.
-Buongiorno-mi sorride e prende a carezzarmi subito il viso.
-Come stai?-chiedo con apprensione, non voglio stia male, è pur sempre stata la sua prima volta.
-Indolenzita ma felice-mi risponde.
-Vieni qui-faccio accoccolare il suo corpo sul mio.
-Vorrei svegliarmi sempre cosi, sempre con te-sussurra.
Io prendo a carezzarle i capelli e lei sembra fare le fusa.
-La mia gattina fa anche le fusa-scoppio a ridere.
-Solo per il mio gattino preferito-mi cattura le labbra.
-(https://www.youtube.com/watch?v=R0MrWvnnPeo ) Accettami cosi ti prego non guardare, nella mia testa c'è un mondo da ignorare, voglio che tu sia mia complice discreta, accettami e sarai la mia bambola di seta. Accettami e vedrai e andremo fino in fondo, non pensare a cosa è giusto e a cosa sta cambiando, andiamo al polo nord o al sud se preferisci, accettami ti prego, dimmi che ci riesci. Non ho detto mai, di essere perfetto, se vuoi ti aiuto io a scoprire ogni mio difetto, se ne trovi di più ancora mi sta bene, basta che restiamo cosi insieme-canticchio. E' una semplice canzone che serve a me per dirti che sei una su un milione-concludo.
-E' la canzone di Alex Britti?-domanda lei.
-Mia sorella andava pazza per questa canzone da bambina, la ricordo quasi tutta e mi fa pensare a te-le sorrido.
-Sono una su un milione?-domanda sorridendo.
-L'unica-affermo e non mento, Fiamma è probabilmente l'unica su questa terra per me...L'unica che mi accetta e mi vuole cosi come sono.
Lei cattura subito le mie labbra.
-E adesso dobbiamo fare una doccia-affermo con un sorrisetto malizioso.
-Insieme?-Fiamma avvampa.
-Qualcuno merita un orgasmo-scoppio a ridere.
-Riccardo!-Fiamma urla indignata, lanciandomi contro un cuscino.
Io continuo a ridere e la prendo tra le mie braccia, per portarla in bagno.
Angolo autrice
Buonasera belle mie <3 Nuovo capitolo, il capitolo che tutte aspettavano lo so ;)
Riccardo l'ha dettooooo, Fiamm è la sua ragazza e abbiamo avuto anche la loro prima volta, spero che il capitolo vi piaccia <3 
Per il momento avevo messo in stan-by la situazione familiare di Riccardo, dal prossimo capitolo riprenderà il tutto in quanto tema centrale della storia. Lasciate qualche commento se vi va.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 20
*** Fuori dal suo mondo ***


                          
Fuori dal suo mondo 

POV. FIAMMA
E’ davvero successo, ho davvero donato il mio corpo a Riccardo, abbiamo davvero fatto l’amore…
Lui è stato dolcissimo, attento a me, mi ha venerato…Mi ha fatto sentire desiderata e coccolata, proprio come ogni donna dovrebbe sentirsi per la sua prima volta.
-Devo fare un bel regalo ad Andrea-afferma Riccardo, mentre mano nella mano, usciamo dal villino.
-Scemo-sorrido.
-Non mi voglio separare da te oggi, vorrei stare con te sempre-afferma facendo perdere mille battiti al mio cuore.
-Io me lo sento, da oggi andrà tutto bene-gli carezzo il viso.
Lui avvicina il suo corpo al mio e ci uniamo in uno di quei nostri fantastici abbracci, uno di quelli abbracci che ci fa sentire un tutt’uno, io sono la ragazza di Riccardo, lui l’ha finalmente ammesso.
-Sono felice Riccardo-sussurro al suo orecchio, mentre siamo ancora stretti.
-Io lo sono di più Fiamma, perché non credevo, non immaginavo tanto-sento il suo sorriso affiorare, mentre è appoggiato sul mio collo-Gattina sei la cosa migliore che potesse capitarmi-mi lascia un tenero bacio lì dove prima si trovava la sua bocca.
-Adesso vado, magari ci vediamo di pomeriggio-gli lascio un dolcissimo bacio sulla punta del naso.
-Ci conto, già mi manchi-sussurra lui e io mi apro in un caloroso sorriso.
Arrivata fuori casa trovo al mio solito parcheggio Carlotta.
-Faccia da sesso-afferma appena mi è davanti, nemmeno salutandomi.
-Carlotta-roteo gli occhi.
-Voglio sapere tutto, ogni dettaglio-saltella davanti a me.
-Sono cose private-sbotto.
-Private? Io ti ho raccontato tutto della mia prima volta e adesso che anche tu sei uscita dal mondo delle verginelle pudiche, devo sapere tutto-la mia migliore amica mi fa l’occhiolino.
-Mi vergogno-mi sento avvampare, se solo ripenso alla scorsa notte.
-Sono la tua migliore amica e mi devi il racconto-mi trascina verso casa.
Io mi arresto davanti al portone.
-Ma i miei non si insospettiranno? Io dormivo da te, perché sei venuta?-chiedo già in allarme.
-Diremo che dobbiamo studiare e tu avevi dimenticato il tuo fondamentale quaderno dagli appunti qui, ecco perché ci siamo spostate-dice soddisfatta, d’altronde è una scusa plausibile.
Siamo stese sul mio letto e Carlotta non fa altro che osservarmi con un sorrisino compiaciuto.
-Lui è stato molto dolce-sorrido.
-Non voglio sapere questo, parliamoci chiaro quanti orgasmi?-chiede con estrema tranquillità.
-Carlotta-le lancio un cuscino.
-Dimmelo Fiamma Fumi-ha un tono perentorio.
-Due, uno dopo l’altro sotto la doccia-dico rossissima.
-Sotto la doccia?-a Carlotta ricompare il sorrisino malizioso.
-E’ davvero bravo con…-mi sento svenire per il ricordo.
-Con dita? Lingua?-chiede la mia migliore amica.
-Carlotta sei disgustosa!-sbuffo.
-E lui quante volte è…-la interrompo.
-Possiamo finirla qui?-chiedo già esausta.
-E’ dotato abbastanza?-chiede quella spregiudicata della mia migliore amica.
-Decisamente-mi copro il viso con le mani, ho la pressione alle stelle.
-Eh brava la mia piccola-Carlotta mi dà un buffetto sul naso.
-E’ stato tutto fantastico-sospiro.-Sono molto felice Lotta-non smetto proprio di sorridere.
-E io lo sono per te tesoro-mi stringe a sé.

POV.RICCARDO
Apro il portone di casa con il sorriso stampato sul viso, Fiamma mi rende cosi felice, sentirla cosi mia, poi mi manda continuamente fuori di testa per la gioia.
Quando apro mio padre e Marta mi corrono incontro.
-Dove hai dormito?-chiede mio padre.
-Con la mia ragazza-continuo a sorridere.
-La tua ragazza?-chiede Marta, spalancando gli occhi per la sorpresa.
-Fiamma-affermo io al settimo cielo, si è cosi che mi sento, su un altro pianeta.
-E’ una bravissima ragazza-mio padre mi carezza la guancia.
-E’ una notizia fantastica-Marta inizia a salterellare, io sorrido come un ebete ma proprio non posso farne a meno.
-Riccardo ascolta-mio padre improvvisamente ha un tono troppo serio.
-Che ha fatto Marilena?-adesso sono serio anche io, purtroppo la mia gattina, non può risolvere questo mio enorme problema.
-E’ una cosa bella-Marta mi carezza la spalla sorridendomi.
-Qualunque sia la cosa che ha fatto o faccia quella donna, non sarà mai bello, ci ha abbandonati, ricordi Marta?-chiedo sentendo la rabbia montarmi.
-Cerca di stare tranquillo, cerca di…-non riesco più a seguire le parole di mio padre che dietro di lui, vedo comparire una ragazza abbastanza gracilina, i capelli rossi e una terrificante somiglianza con Marilena.
-Ditemi che non l’ha portata qui-alzo notevolmente la voce.
-E’ una brava ragazza Ric, sai abbiamo tante cose in comune io e lei e ha lo stesso neo che hai tu sul mento-Marta straparla facendomi innervosire ancor di più.
-Ciao Riccardo-sussurra la ragazza che intanto si era avvicinata.
-Marilena-urlo chiamando quella donna.
-Riccardo sono stata in pensiero, dove sei stato?-domanda osando carezzarmi il braccio.
-Non toccarmi-sussurro regalandolo uno sguardo carico d’astio.
Lei stacca subito la mano.
-Hai già conosciuto Elisabetta?-domanda sorridendo.
-Riccardo va’ su, fatti una doccia, ci raggiungi dopo-mio padre che ha interpretato correttamente il mio sguardo, vuole allontanarmi prima che scoppi.
Io osservo Elisabetta che si nasconde dietro Marilena.
-E’ codarda quanto te-sputo, fulminando mia madre.
-Lei voleva tanto conoscervi-afferma Marilena.
-Perché le permetti di farmi questo?-domando a mio padre, non capisce che tutto questo mi sta distruggendo?!
-E’ tua madre e lei è tua sorella-mi risponde.
-Non è cosi-urlo.-Mia madre è morta 16 anni fa, sei morta Marilena, morta-le urlo ad un centimetro di distanza dal volto.
Marilena inizia a piagnucolarmi davanti.
-E tu che la definisci anche una brava ragazza, che ti preoccupi di trovare qualcosa in comune o una somiglianza con me! Lei è cresciuta con quella che tu chiami mamma, lei è complice nel nostro dolore, nelle nostre lacrime…Marta, Marilena ha voluto lei e non noi! Noi siamo il ripiego perché sono rimaste sole, perché sono delle sfigate a cui è morto il marito e il padre-vengo interrotto da uno schiaffo in pieno viso, scoppio a ridere.-Continua cosi Marilena, o lei e sua figlia vanno fuori o io qui non ci torno-ammonisco mio padre ed esco sbattendo il portone.
Mi rifugio in un tavolo appartato di un baretto e ordino in mezzo alla mattinata una birra ghiacciata…
Vorrei spaccare ogni cosa. Il cuore fa terribilmente male, vedere Elisabetta mi ha veramente distrutto, vedere colei che è cresciuta con un amore che io non ho potuto ricevere, vedere quello stesso mio neo sul suo volto, me l’ha fatta disprezzare ancor di più…Quel neo è un segno inequivocabile di legame sanguigno, ha la mia stessa espressione…Mi somiglia molto, perché purtroppo quella ragazza gracilina è mia sorella, la sorella che io odio con tutto il cuore! Si la odio, la odio perché lei quando voleva piangere coccolata dalla madre poteva, la odio perchè lei ha avuto una madre presente e io invece venivo preso in giro a scuola ogni qual volta si doveva fare il regalino per la festa della mamma, tutti felici di farlo, io invece iniziavo a rompere quello degli altri, per invidia, per dolore…Mi asciugo una lacrima quando qualcuno scosta la sedia di fronte alla mia e mi sorride.
-Hai litigato con la pollastrella?-chiede Ramona.
-Che fai qui?-domando sorpreso.
-Io sento sempre quando sei triste e vengo in tuo soccorso-scoppia a ridere.
Io le regalo un sorriso tirato, mi fa piacere vederla, ma sorridere per me al momento, è uno sforzo immane.
-Che succede?-mi carezza la mano, io la lascio fare, non mi dà fastidio il contatto con lei.
-Mi fa male il cuore-sussurro.
-E perché?-domanda.-Vuoi parlarne? Te l’ho detto, sono un’ottima ascoltatrice-mi sorride teneramente.
Non so per quale motivo, forse per quel sorriso tenero, ma inizio a parlare, le racconto tutto, le parlo del momento in cui mia madre ci ha abbandonati, del mio odiare mio padre e amare lei, del mio capire quanto avessi sbagliato, le racconto di tristi episodi della mia infanzia e poi le parlo del suo ritorno e di oggi.
-Mi sento distrutto, come quelle foglie d’autunno che fanno crick quando le calpesti con gli stivaletti-concludo il mio racconto.
Lei mi osserva, i suoi occhioni azzurri si posano su di me, sembra quasi studiarmi con attenzione, non so cosa stia pensando, non riesco a capirlo, poi stringe entrambe le sue mani alle mie.
-Avrei fatto come te, non l’avrei perdonata, non cosi, non adesso, io se fossi in lei, cercherei in tutti i modi di starti accanto, cercherei di farmi amare, ma non cosi, non imponendo la mia presenza nella tua vita, non portando qui l’altra mia figlia…Posso solo immaginare il tuo dolore, quello che senti e non posso fare altro che dirti che ti starò accanto Riccardo, io l’avevo capito subito che eri speciale-mi sorride.
-Ramona mi abbracci?-sussurro con gli occhi che pizzicano.
Lei si alza e mi stringe a sé e io lascio libero sfogo alle mie lacrime, lacrime represse da tempo perché voglio sempre essere forte e mai fragile…
-Non te lo meriti questo dolore-mi bacia la guancia appena ci stacchiamo.
-Vorrei poter cancellare tutto…-sussurro.
-Adesso sai di cosa hai bisogno? Non di una birra ghiacciata, ma di tante risate, andiamo al luna park-afferma sorridendo.
-Non sono in vena di giochi-sbuffo.
-E proprio per questo devi venirci-mi tira su.
-Sei una folle-scoppio a ridere.
-Una folle che ti fa ridere-mi fa l’occhiolino.

POV. FIAMMA
Dopo pranzo mi metto a preparare la torta preferita da Riccardo, la porterò a casa sua, cosi la assaggeranno anche Marta e Antonio, spero però di non incontrare la signora Marilena, non saprei proprio come comportarmi con lei.
Sono pronta ad uscire di casa quando mio padre mi ferma.
-Dove va la mia bellissima figlia con un’ intera torta alla Nutella?-chiede.
-Da Andrea, mi deve spiegare dei difficilissimi esercizi di matematica e per sdebitarmi porto a lui e la sua famiglia questa deliziosa torta-non sono fiera di mentire, ma mio padre non è ancora pronto a venire a conoscenza del rapporto che lega me e Riccardo, è troppo geloso.
-Sicura che vai da lui?-mi domanda ancora.
-Si papino-gli bacio la guancia ed esco di casa.
Suono il campanello di casa Gucci, con il cuore in gola, sono cosi felice di rivedere Riccardo, non vedo l’ora di poterlo baciare e abbracciare.
Mi viene però ad aprire una preoccupatissima Marta.
-Speravo fosse Riccardo-esclama.
-Dov’è? Che cosa è successo?-chiedo preoccupata, io l’avevo lasciato tranquillo quella mattina.
-Vieni, ti spiego-Marta mi fa entrare.
Andiamo in cucina dove trovo Antonio e una ragazza dai capelli rossi e dalla paurosa somiglianza con Riccardo.
-Lei chi è?-chiedo sorpresa.
-E’ nostra sorella-mi risponde Marta.
-Riccardo sarà stravolto, dov’è Marta?-sono preoccupatissima.
-Starà sbollendo, adesso tornerà-Antonio cerca di rassicurarmi.
Elisabetta mi studia e io studio lei, somiglia davvero tantissimo ai suoi fratelli.
-Non posso giudicare è vero, anzi  non mi è assolutamente permesso, però poteva evitare di portare lei qui-affermo.
-Sei la fidanzata di mio figlio?-sento la voce di una donna dietro di me…Mi volto e mi ritrovo davanti la signora Marilena, è identica alla foto che avevo visto, soltanto con qualche ruga in più.
-Si mamma lei è Fiamma-risponde Marta.
-Sei molto carina-la donna mi sorride.
-Lei ha permesso a Riccardo di sorridere di nuovo-afferma Antonio regalandomi un dolce sorriso.
-Io chiamo Riccardo-esco sul terrazzo.
Le mie due chiamato vanno a vuoto, suona ma non ricevo risposta.
-Non risponde?-sento di nuovo quella voce.
-Purtroppo no-rispondo, ma non la guardo, non riesco a farlo, ho visto le lacrime sul volto di Riccardo provocate da lei e adesso è tornata per fargli ulteriormente del male e io non posso perdonarle questo.
-Non ti piaccio vero?-chiede.
-Non sono qui per emettere giudizi signora-tento di rientrare ma la sua mano mi blocca.
-Riccardo ha rischiato di morire appena nato, non ha pianto come fanno tutti i bambini quando vengono al mondo, il mio cuore si è fermato lì, si quando non l’ho sentito più dentro di me e non ha emesso nessun suono, mi sono sentita morire, gli è mancato l’ossigeno per qualche secondo, i dottori ci hanno detto che avrebbe potuto avere gravi conseguenze da ciò…Ma Riccardo è sempre stato un guerriero, sin da bambino, ha vinto la sua battaglia contro la vita, contro l’incubatrice ed è qui…Antonio mi ha detto che purtroppo quella mancanza d’ossigeno ha provocato la sua dislessia, quella forma lieve di  un disturbo dell’apprendimento…So quanto ha sofferto nel non saper leggere e so quanto tu con pazienza lo stia aiutando…E’ fortunato ad avere te e forse è sfortunato all aver di nuovo me nella sua vita, ma sono tornata per loro Fiamma, li ho feriti e non potrò ridare loro e ridarmi il tempo andato, ma possiamo provare a costruire qualcosa adesso, io posso esserci, io voglio esserci, ho sbagliato, tanto, troppo forse…Ma lui sarà per sempre il mio Riky, l’ho pensato spesso, però sono stata codarda ed egoista…-si asciuga una lacrima.
-Ha ragione è stata egoista, io penso invece che quando si diventa genitori non si possa essere egoisti, non si possa pensare più a se stessi, ma a quella creatura, quella creatura che ha costantemente bisogno d’amore, Riccardo ha sofferto troppo e non può non comprendere e accettare il suo astio, la sua rabbia, io le auguro che un giorno lui riesca a perdonarla, io per prima non riesco a portare rancore per nessuno, ma vede Riccardo l’ha amata e probabilmente tutt’oggi la ama come nessuno mai e proprio quando si ama cosi tanto, non si riesce a passare sopra un errore cosi grave-le dico, poi mi scosto e rientro, riprovando di nuovo a chiamare Riccardo, questa volta la chiamata viene rifiutata.
-Riccardo dove sei?-sospiro tra me e me.
Sono le 21:00 passate io Marta ed Elisabetta siamo sedute sul divano, mentre Antonio e Marilena sono in cucina, Elisabetta mi ha parlato un po', è una ragazza molto riservata ma allo stesso tempo molto carina nei modi, di sicuro non deve pagare le colpe della madre.
-Questa preoccupazione mi sta uccidendo-sbotto.
-Tornerà, lui fa spesso cosi-mi dice Marta.
-E se gli fosse successo qualcosa?-chiedo sentendo gli occhi pizzicare al solo pensiero.
-Forse è meglio chiamare la polizia-afferma Marilena raggiungendoci con Antonio.
-Prendo una boccata d’aria-esco nuovamente in terrazza.
E due persone davanti al cancello attirano la mia attenzione.
Riccardo stretto a Ramona.
-Mi è piaciuta questa giornata al luna park-afferma lui.
Ramona gli dà due baci sulle guance e si allontana.
Lui apre il portone di casa.
-Riccardo-sento esclamare Antonio.
Li raggiungo…
Riccardo ha passato il pomeriggio al luna park con Ramona, mentre noi eravamo tutti a preoccuparci per lui.
-Sono ancora qua?-chiede nervoso.
-C’è anche la tua ragazza-afferma Elisabetta.
-Fiamma?-Riccardo è sorpreso, mi nota.
-E’ stato divertente?-chiedo proiettando i miei occhi nei suoi.
-Cosa?-domanda lui.
-Il luna park-esclamo, io ero qui a disperarmi e lui si divertiva! E’ assurdo! Io che lo immaginavo stravolto…
-Il luna park?-domanda Marta probabilmente non comprendendo le  mie parole.
-Si sono stato al luna park-risponde lui.
-Con Ramona-dico amareggiata, mentre non stacco i miei occhi dai suoi.
-Mi ha fatto stare bene, avevo bisogno di distrarmi-dice.
-Tutte le mie chiamate non hanno ricevuto risposta, una l’hai anche rifiutata-affermo, sentendo una focosa rabbia montarmi.
-Non volevo sentire nessuno-Riccardo si guarda le scarpe…
-E stare con lei si?-domando alzando la voce.
-Dovevo staccare il cervello, come vedi la  mia vita non è delle più semplici-indica la sorellastra, alzando anche lui la voce.
-Potevi cercare me! Io potevo farti stare bene! Riccardo io ho passato l’intero pomeriggio a mangiarmi le unghie preoccupata, perché non sapevo diavolo fossi e tu te la spassavi sulla ruota panoramica?-il tono della mia voce è decisamente alto, ma non posso farci nulla…-E non volevi nemmeno sentirmi, non volevi sentire me-stringo i pugni.
-Non ho tempo per i tuoi piagnistei adesso, le cacci tu o le caccio io?-domanda al padre ignorandomi.
-Riccardo ti sei bevuto il cervello?-lo spintono.
-Preparate le valige-urla alla sorellastra e alla madre continuando ad ignorarmi.
-Perché mi stai trattando cosi?-domando, sento gli occhi pizzicare.
-Fiamma non è perché abbiamo scopato che ora puoi diventare il centro del mio mondo-mi risponde e io sento una coltellata in pieno petto.
-Riccardo!-lo ammonisce Marta.
-Tolgo il disturbo-non ho nemmeno il tempo di uscire da quella casa che scoppio a piangere.

POV. ANDREA
Fiamma è stesa sul mio letto in lacrime…E’ arrivata un’ ora fa, ha pronunciato delle frasi sconnesse su Riccardo e ha iniziato a piangere senza più smettere.
-Piccola vuoi dormire qui?-le chiedo.
-Si non ho la forza di andare a casa-sussurra.
-Ci penso io a te-le bacio la fronte.
-Mi spogli?-chiede.
Io mi libero dei suoi indumenti e le faccio indossare una mia maglia, poi ci accoccoliamo a letto.
-Non posso accettare che ti faccia tutto questo male-le dico mentre le carezzo la schiena.
-Mi ha buttato di nuovo fuori dal suo mondo, dovevi vederlo Andrea, i suoi occhi erano cosi freddi-sussurra per poi far echeggiare un suo singhiozzo.
-Vuoi raccontarmi tutto piccola? Anche se straparlerei, io cercherò di comprendere il senso-le dico.
-Abbiamo fatto l’amore, è stato tutto fantastico, lui dolcissimo e attento a me, ci siamo lasciati felici, lui mi ha sussurrato di mancargli già nonostante fossi tra le braccia, io ho preparato la torta alla Nutella, l’ho portata da lui  e lì ho scoperto che lui era scappato via, perché la madre, ha portato qui la sua sorellastra, ho immaginato come potesse sentirsi, addolorato e stravolto, ho iniziato a preoccuparmi, non rispondeva alle chiamate e una l’ha anche rifiutata e mentre io mi sentivo morire con il terrore che gli fosse successo qualcosa lui sai cosa stava facendo? Era a divertirsi al luna park con Ramona, voleva stare bene, staccare il cervello e non sentire nessuno, compresa me…Io gli ho chiesto il perché e lui mi ha…-Fiamma stringe la mia maglia.-Mi ha detto che non è perché avevamo scopato potevo diventare il centro del suo mondo-si asciuga come può le lacrime  mentre io stringo i pugni.-Io posso capire che la sua vita non è semplice, che si ritrova costantemente in una situazione non facile, ma non può farmi cosi male…-Fiamma si accoccola ancor di più contro il mio corpo.
-Gli spaccherei la faccia-sussurro.
-Andre ho paura d’essermi innamorata di lui e non perché abbiamo fatto l’amore, ma perché io mi sento totalmente persa senza di lui e solo un forte sentimento può portare a tutto questo-sussurra.
-Domani provo a parargli io-le carezzo la guancia.
Spero davvero di risolvere la cosa, non le posso accettare tutte queste lacrime e questo dolore in Fiamma, lei è come una sorella per me, è una parte di me, se soffre lei, soffro io.

POV. RICCARDO
-Ma ti pare il modo?-mi chiede urlando contro Marta.
-Come mi relaziono con Fiamma sono cazzi miei!-alzo anche io la voce.
-Ma che cazzo ti è preso?-Marta è fuori di sé.
-Loro devono andare papà-dico indicando con lo sguardo ancora una volta quelle due, che mi hanno rovinato la vita.
-Loro restano e tu invece cerca di capire quello che hai appena fatto! Le hai spezzato il cuore Riccardo-Marta mi scuote.
-Ha portato per te anche la torta al cioccolato-afferma Elisabetta.
-Sei peggio di una bestia! Peggio-Marta mi spintona e poi sale al piano superiore.
Io vado in cucina e sul tavolo vedo la torta che ha preparato Fiamma…
-Perché l’hai trattata cosi?-mi domanda mio padre che mi ha seguito.
-Sono fatto cosi-affermo disgustato da me stesso, io ho davvero sputato quelle parole a Fiamma senza pensare al male che potevo farle…Che bestia che sono, ha ragione Marta.
-Sei meglio di cosi Riccardo, probabilmente il tuo comportamento è dettato dalla rabbia-mi dice lui.
Il mattino seguente non ho nemmeno il tempo di arrivare a scuola, che Andrea mi viene incontro furioso.
-Ora  mi dici che cazzo hai nel cervello-alza da subito la voce.
-Buongiorno anche a te-dico.
-Riccardo non ho voglia di scherzare, non dopo aver consolato per tutta la notte Fiamma-mi fulmina.
-Tutta la notte?-chiedo.
-Si ha dormito da me, ma non è questo l’importante…-lo interrompe.
-Nel letto con te?-chiedo.
-Riccardo davvero ti stai concentrando su questo?-domanda Andrea nervosissimo.
-L’hai consolata tutta la notte? Nel tuo letto…Che intendi per consolare? Te la sei scopata? Grazie a me ci ha preso gusto?-domando e Andrea mi colpisce in pieno viso.
-Ma che cazzo ti dice il cervello? Riccardo, Fiamma ha pianto tutta la notte per te, tutta la notte e tu hai pensato che lei…Dio Santo Riccardo! Forse abbiamo sbagliato valutazione per quanto ti riguarda…-afferma lui.
Io mi alzo e ricambio il colpo.
-Ma che cazzo fai?-Andrea mi spintona.
-Hai dormito con lei!-lo colpisco di nuovo.
-Riccardo non ci ho fatto nulla, non potrei mai, Riccardo svegliati-urla Andrea.
-Dovete lasciarmi perdere, voi e il vostro bene, io sono il lupo cattivo della favola, Fiamma non fa per me, io non faccio per lei e non voglio nessun amico che mi dia lezioni di vita-lo spintono.
Mi volto e di fronte mi ritrovo Fiamma davanti. Fiamma in lacrime.
-Riccardo-sussurra.
-Eccola con le sue lacrime-sbuffo.
-Sei un grandissimo coglione-Andrea mi colpisce di nuovo.
-Vedi vi sono servito a qualcosa, tu hai finalmente uscito le palle e  a te ti ho iniziato nel mondo dell’attività sessuale-faccio un occhiolino ad entrambi mentre mi asciugo il labbro che sanguina.
-Ora ti si…-Fiamma si mette davanti ad Andrea.
-No Andrea-sussurra Fiamma.
-Andrea non farti mettere apposto da una donzella su-rido di gusto.
Fiamma si avvicina a me, mi afferra il viso e lo avvicina al suo…Il suo profumo mi investe.
-Volevi solo portarmi a letto?-domanda.
-Hai indovinato bellezza-le faccio l’occhiolino.
-Non ti importa nulla di me, non ti importa se piango? Se soffro per te?-chiede.
-No mi dispiace-mi ucciderei da solo.
-Non mi vuoi nella tua vita?-mi domanda in lacrime.
-Non sono fatto per le relazioni durature tesoro-mi sto distruggendo il cuore.
Fiamma bruscamente allontana il mio viso e lo lascia andare, si asciuga le lacrime, è cosi forte la mia gattina.
-Finisce cosi Riccardo Gucci-Fiamma si volta, prende per mano Andrea e si allontana.
Io mi appoggio ad una macchina e scoppio a piangere…
Ho capito, ho capito che non posso stare con lei e non perché non la voglia, ma perché lei è troppo e io sono il nulla.
-Lo faccio per te amore-sussurro.-Si Fiamma Fumi, mi sono fottutamente innamorato di te- mi riprendo alla ben meglio e mi dirigo verso il mio motorino.
Angolo autrice
Quanto mi odiate? Tanto ahahaha, per chi segue l'altra mia storia ho scritto che volevo lì una storia romantica senza drammi, senza troppo ingarbugliamenti, ecco qui non avrete la stessa cosa, qui ci saranno ancora parecchi capitoli e se sarete partecipi ci sarà anche un seguito.
Questo capitolo è molto importante, in particolare il comportamento Riccardo, da ciò scaturirà di tutto e con di tutto, aspettatevi davvero qualunque cosa, per chi mi conosce sa perfettamente che questa frase non è buon auspicio. Però vi voglio bene e vi preparo psicologicamente ahahaahah. Riccardo purtroppo pensa di non meritare l'amore di Fiamma e l'allontana nel peggior modo, fingendosi indifferente, ma con Andrea invece ha dimostrato d'essere geloso e non poco, è andato fuori di testa appena ha scoperto che la sua gattina ha dormito con Andrea...Riccardo è il personaggio maschile più difficile con cui sto e ho trattato.  Però una certezza c'è questi due si amano, la cattiva sono io.
Spero comunque che questo capitolo vi piaccia, nonostante tutto si capisce tanto, anche se è parecchio pesante e un pò più lungo, il prossimo forse sarà anche peggio, vi anticipo anche questo.
Ahhh spero di non avervi annoiato.
Un mega bacioni, vi voglio bene ricordatelo sempre mentre mi maledirete <3
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 21
*** Fiamma non devi piangere! ***


                                                                              
Fiamma non devi piangere!

POV. RICCARDO

Decido di non entrare a scuola, non avrebbe assolutamente senso, non riuscirei a seguire…
Tornando a casa, il parco in cui spesso Fiamma va a rifugiarsi, attira la mia attenzione…
Mi fermo e raggiungo la sua panchina. Mi siedo e ripenso ad ogni cosa, al nostro primo incontro, al primo abbraccio, il primo bacio e a due notti fa quando abbiamo fatto l’amore. Fiamma è entrata nella mia vita, come un uragano, ha abbattuto tutti i muri, si è avvicinata a me, come nessuna, mi ha fatto capire tanto e nel suo piccolo mi ha migliorato, ma io sono feccia, si è cosi che mi reputo al momento, l’ho umiliata di fronte ai miei familiari, screditando la nostra notte d’amore…E in quel momento ho agito senza pensare alle conseguenze, non ho pensato alle sue lacrime, al suo dolore, ho messo davanti a tutto la mia rabbia per la situazione che mi ritrovo a vivere e l’ho scaricata su di lei, lei ha pagato per colpe di altri, per colpe mie, di mia madre, Fiamma non doveva pagare, Fiamma non doveva piangere e ieri notte mentre mi giravo nel letto, ho capito che il mio cuore è suo, ma che è un cuore cattivo, un cuore che può distruggerla esattamente come ho fatto ieri o stamani e io l’amo, l’amo e non voglio distruggerla, sarà più semplice odiarmi, disprezzarmi per poi dimenticarmi che starmi accanto e soffrire costantemente…Lei merita di meglio, io voglio il meglio per lei, merita un bravo ragazzo che la apprezzi e rispetti, merita qualcuno che non la ferisca,  merita qualcuno che la faccia sorridere sempre, io la faccio piangere cosi spesso.
Ho deciso d’allontanarla, sbagliando forse…Ma un giorno Fiamma mi ringrazierà, che avvenire può avere con una bestia come me?
Oggi quando mi piangeva davanti avrei voluto stringerla e scusarmi con lei, dirle che non l’avrei fatto più, ma la verità è che io sbaglierò ancora.
Fiamma deve odiarmi, questo può solo farle bene. Però qualcuno per questa ennesima mia sofferenza deve pagare, accarezzo l’ultima volta quel nome inciso sulla panchina e risalgo sul mio motorino.
Arrivo a casa, apro come una furia il portone e salgo al piano superiore, entro in camera di Marta dove per ora alloggia Elisabetta e la trovo ancora addormentata a letto.
-Sveglia principessa si torna a casa!-urlo aprendo la sua valigia.-Quali sono i tuoi vestiti eh?-domando aprendo l’armadio, lei  e sua madre devono uscire dalla mia vita immediatamente!
-Riccardo cosa fai?-domanda lei.
L’adorabile Marilena ci raggiunge.
-Riccardo cosa stai facendo?-chiede.
-Vi preparo le valige-le sorrido.
-Riccardo smettila-mi urla.
-Ieri mi schiaffeggi, oggi mi urli contro? Qualcuno ti ha dato il permesso? Tu ti trovi in casa mia! E qui comando io!-affermo, afferrando maglie a casaccio.
-Riccardo devi smetterla!-continua Marilena.
-Sennò che succede? Mi schiaffeggi di nuovo?-le rido in faccia.
-Riccardo devi accettarci, noi da adesso faremo parte della tua vita-mi dice.
-E qualcuno mi ha chiesto se io fossi d’accordo?-urlo, loro sono piombate qui dopo anni d’assenza e adesso pretendono che tutto vada bene, che io sia felice?
-Io sono qui per recuperare il….-mi carezza le spalle, ma io bruscamente mi scosto.
-Non puoi Marilena, non puoi! Lo capisci che è impossibile recuperare? Lo capisci che se io sono una persona di merda è colpa tua? Solo tua! Io quando mi muovo distruggo, perché sono cresciuto con l’odio nel cuore! Ho odiato mio padre per anni e adesso sono costretto ad odiare te! Sai quanti cazzo di giorni ti ho aspettato? Sai quanti lacrime ho versato? Lo sai che brutto giocare sempre in difesa per paura che gli altri si avvicinino e mi facciano male? Sai che brutto dover rompere i regalini che gli altri compagnetti hanno preparato per la festa della mamma, perché io una mamma non c’è l’ho? Lo sai che significa invidiare una mamma e il suo bambino che si tengono per mano al parco? Sono cresciuto troppo in fretta! Tutto a causa tua, è colpa tua e del tuo sentirti oppressa! Questo te l’avrei potuto perdonare Marilena, ma non l’esserti ricostruita un’altra famiglia! La mia vita è stato un incubo! La mia vita è un incubo e io mi sento uno schifo, perché vedi Marilena? Io vedo Elisabetta e mi si stringe il petto, perché mi somiglia, vedo te e vorrei abbracciarti ogni volta che mi piangi davanti ma non ci riesco, preferisco ferirti! Ho mancato di rispetto a tuo marito ieri e non perché volessi realmente farlo, ma perché voglio cacciarti dalla mia vita e l’unico modo che conosco è trattarti male! Perché mi hai spezzato il cuore, perché un bambino deve crescere con la sua mamma accanto, proprio come hai fatto con Elisabetta! Ho pianto troppo e come un coglione piango ancora, sono dislessico Marilena! Sono stato insultato per anni e avrei voluto te, forse quel fardello sarebbe stato meno pesante se tu ci fossi stata! Mi sveglio spesso di notte a causa di incubi tremendi, ho paura d’essere abbandonato e sai cosa faccio? Non faccio avvicinare nessuno o peggio ancora li abbandono io! Ho cacciato Fiamma dalla mia vita, per colpa tua! Perché la faccio soffrire e non voglio, perché lei mi ha sempre dato serenità e io invece la faccio sempre piangere, perché per paura caccio via tutti! La verità è che riesco ad amare, ma riesco a distruggere chi amo e il mio amare non è sano e adesso mi sento solo, stanco e distrutto e sai cosa vorrei ora come ora? Un tuo cazzo d’abbraccio, perché per quanto io non voglia io ti voglio bene…Perché sei mia madre, sei mia madre…E il rivederti mi manda mi in bestia perché mi sei mancata troppo mamma!-non riesco a fermare le lacrime.
Mi siedo esausto sul letto, il cuore fa male, è pronto ad esplodere.
Improvvisamente sento due gracili braccia stingermi e un profumo inconfondibile raggiugermi le narici.
-Sono qui! Ci sarò sempre d’ora in poi, perdonami figlio mio, perdonami per tutto il male che ti ho fatto! Sono stata una pessima madre con te e Marta, sono un essere immondo e non mi merito il tuo perdono, hai ragione, perfettamente ragione! Ma io oggi sono qui e non ti abbandonerò mai più, te lo giuro-mi stringe più che può e io sento le forze abbandonarmi, sento i miei muscoli sciogliersi…Mi accoccolo contro il suo corpo.
-Mamma-sussurro e piango come un bambino.
-Non ti lascerò mai più figlio mio!-mi bacia la fronte, come spesso faceva nei miei sogni…
Io stringo la sua mano, mi era mancata cosi tanto in tutti questi anni, quanto ho desiderato quell’abbraccio…
Mi faccio coccolare un po' da lei, dalle sue carezze, mentre Elisabetta in silenzio ci osserva, poi però mi stacco, è vero, ho ceduto, ma ciò non toglie che ho una cicatrice sul cuore troppo grande, le darò probabilmente una possibilità ma ci vuole tempo, molto tempo.
-Dammi tempo ok?-le domando.
La osservo sta piangendo.
Alzo la mano per carezzarle il viso l’avvicino, ma non riesco a toccarla.
Lei l’afferra e la stringe tra le sue.
-Sono fiera di te Riccardo, non sei una persona di merda, non sei cattivo, hai un cuore enorme, probabilmente anche più grande del mio-sussurra, tra i singhiozzi sorridendomi.
-Voglio stare un po' da solo in camera, scusa per i vestiti Elisabetta-faccio un sorriso tirato ed esco da quella camera con un tumulto d’emozioni, mia madre è definitivamente rientrata nella mia vita, non c’è l’ho fatta più a tenerla lontana, perché per quanto lei abbia sbagliato, è sempre mia madre e io l’amo, l’amo esattamente come il Riky bambino.
Entrato in camera mia un libro sulla scrivania attira la mia attenzione…’’Orgoglio e Pregiudizio’’ il libro che ho regalato a Fiamma, accarezzo quel libro.
-Deve odiarmi le farà bene-mi ripeto.
Decido di provare a dormire un po'.
A metà pomeriggio qualcuno bussa alla mia porta.
-Posso?-mi domanda titubante Elisabetta sulla porta.
Io annuisco e lei entra in camera mia, si siede ai piedi del letto dove io sono steso.
Si volta, mi osserva in silenzio e poi mi sorride, ha il mio stesso sorriso, un po' furbo.
-Mi somigli molto-ammetto.
-Ho sempre sognato una famiglia numerosa, ho sempre voluto avere un fratellone più grande che potesse essere geloso del ragazzetto di turno che mi gira intorno, o una sorella con cui scambiare vestiti e trucchi, ogni anno a Babbo Natale da quando ho imparato a scrivere ho chiesto un fratellino o una sorellina , poi all’età di 10 anni la mamma mi ha detto che non avrei mai potuto avere quel regalo perché lei non poteva avere più figli a causa di complicanze durante il mio parto, mi sono rattristata molto, mio padre però aveva la dote innata di farmi ridere sempre nonostante tutto, è stato terribile sapere che lui non ci fosse più, che non l’avrei mai più potuto abbracciare…-Vedo una lacrima rigarle il viso, lacrima che prontamente lei asciuga.-Poi una mattina la mamma mi ha mostrato una tua foto e mi ha raccontato tutto, mi ha raccontato particolarmente di te, mi ha detto che eri uno di quei bambini parecchio furbi, molto intelligenti  e affettuoso. Mi sono arrabbiata molto con lei sai? Le ho urlato contro come mai in vita mia, non potevo concepire che una madre potesse abbandonare due bambini…Da quel giorno vi ho pensato tantissimo, con il desiderio di potervi incontrare presto, volevo particolarmente incontrare te, ho notato da subito la nostra somiglianza.
Posso solo immaginare quello che hai provato e ti posso giurare che questa mattina vederti in quello stato mi ha straziato il cuore, immagino non sarà facile avermi attorno e accettarmi, ma io vorrei che questo un giorno avvenisse, farò di tutto per farmi conoscere e farmi apprezzare da te, vi ho desiderato tanto e adesso che vi ho trovato non posso lasciarvi andare-cauta allunga la sua mano per poggiarla sulla mia.
-Hai paura?-le chiedo vedendo la sua forte titubanza.
-Lo so che sei buono, non ho paura, ma non voglio fare nulla che tu non voglia, non voglio forzarti-mi dice.
-In meno di 24 ore hai visto il peggio di me, sicura di volere me come fratellone?-le chiedo.
Lei annuisce, sorridendo, io stringo la sua piccola mano.
-Vediamo che succede, Elisabetta perdonami se ieri ho offeso tuo padre-le dico, non dovevo assolutamente permettermi di dire ciò che ho detto.
-E’ tutto apposto-continua a sorridermi.-Ti lascio riposare adesso-si alza e dopo un ultimo sorriso esce dalla mia camera.
Come andrà questa vita con una sorella in più e di nuovo una madre? Sono pronto a viverla? Elisabetta non merita il mio odio, ha sofferto molto anche lei, ha perso il padre, ha sofferto un po' come me, d’altronde lui non ci sarà quando lei prenderà la laurea o quando lei si sposerà, oltre a somigliarci fisicamente siamo accomunati da questo dolore, io sono cresciuto fino a 19 anni senza la mamma e lei da 15 anni dovrà imparare a crescere senza papà.
Afferro il mio cellulare e l’immagine sul diplay mi fa stringere il cuore in una morsa, è una foto che abbiamo fatta l’altra mattina con Fiamma a letto, con lei che mi bacia la guancia.
Accarezzo il suo viso e trattengo le lacrime, lo sto facendo per lei, lei merita un amore migliore del mio, nonostante forse da oggi in poi la mia vita si sistemerà, nulla toglie al male che sono in grado di farle.

POV. FIAMMA
E’ finita.
Dopo lo scontro tra Andrea e Riccardo, io e il biondo siamo andati in classe, io avevo asciugato tutte le lacrime e mi ero imposta di non piangere, il mio corpo si trovava in quella classe dalle pareti grigie ma il mio cuore e la mia testa erano altrove, erano fermi ai momenti felici tra me e Riccardo.
Andrea continua a parlarmi, ma io proprio non riesco a seguirlo.
Carlotta insiste nel farmi domande, domande a cui risponde Andrea perché io non ho la forza di dire nulla.
Mi sento come dentro una bolla, una bolla in cui non sento nulla tranne il mio dolore, mi sono innamorata per la prima volta in vita mia e sto soffrendo, si soffro, soffro immensamente, sento come se il mio corpo non mi appartenesse, come se il mio cuore non riuscisse più a battere come un tempo, mi sento trasportata in un'altra dimensione, piena d’angoscia e tristezza, firmo un’ora prima per andare a casa e lì ci trovo anche Gianmarco ed Eloisa, con un ecografia del mio nipotino, sarà un maschietto.
-Sei felice?-mi domanda Eloisa carezzandomi il viso.
-E’ una notizia fantastica-mi sforzo di sorridere ma proprio non riesco, cosa mi hai fatto Riccardo Gucci?! Mi ha tolto il sorriso, elemento che mi contraddistingue, io sorrido sempre.
-Tesoro che succede?-domanda mia madre preoccupata.
Tutti in silenzio mi osservano e io scoppio in lacrime.
-Piccola-Gianmarco mi carezza il viso.
-Scusate-corro in camera mia.
Mi butto sul letto e lascio libero sfogo a quella lacrime cosi dolorose.
-Che cosa è successo alla mia piccola donna?-mi domanda improvvisamente mio fratello, nemmeno mi ero resa conto che fosse entrato.
-Mi sono innamorata e mi fa tanto male il cuore Gian-sussurro tra le lacrime.
-Se ti fa piangere piccola mia non merita il tuo amore-tenta di asciugare con le sue carezze le lacrime.
-Fa cosi male qui Gian-mi carezzo il petto.
-Quel dolore lì, è un rischio che corre chi mette troppo cuore piccola e nonostante adesso sia tutto terribile, un giorno sorriderai e sarai fiera di ciò che è stato, di ciò che hai provato e di ciò che hai donato a quella persona-mi sorride.
-Lui dice di non volermi, dice che non gli importa se soffro, però io non ci credo totalmente, i suoi occhi per me non mentono, ci ho letto sofferenza mentre me lo diceva-affermo e non mento, gli occhi di Riccardo questa mattina non mi hanno convinto nemmeno un po', però adesso non posso lottare io per quella vana speranza, non posso sempre mettermi in gioco per poi scottarmi.
-Forse ha paura?-chiede mio fratello.
-Di me?-chiedo cercando d’asciugare le lacrime.
-Piccola non ho idea di come sia fatto questo ragazzo, di cosa abbia vissuto, però ho una certezza sta facendo soffrire la mia piccola donna e questo, io questo io non posso perdonarglielo. Te lo giuro Fiamma un giorno tutto questo dolore svanirà, ti sveglierai e sorriderai di nuovo, più di prima forse, perché sono convinto, che lì fuori ci sia qualcuno per te, pronto ad amarti incondizionatamente, sei cosi piccola, hai una vita davanti e mille incontri da fare, adesso è tutto una catastrofe ma tra qualche anno ci riderai su, magari con accanto l’uomo della tua vita o con il tuo Mr Darcy è cosi che si chiama il protagonista del tuo romanzo preferito?-domanda, sorridendomi dolcemente.
-L’essere imperfetto per Elizabeth-ripenso alla dedica di Riccardo.
-Vieni qui piccola-mio fratello mi stringe a sé.
Quella sera con mia grande sorpresa, mio padre mi raggiunge in camera con un vassoio pieno di cibo considerando che ho saltato anche il pranzo.
-Non ho molta fame papà-gli dico.
Lui mi osserva in silenzio.
-Ho sentito mentre parlavi con Gianmarco, non dovevo origliare lo so, ma volevo capire cosa avesse la mia bambina-mio padre ha gli occhi lucidi, è da lui che ho preso questa mia emotività.
Mi stringe una mano fra le sue.
-Te lo giuro che gli spaccherei volentieri la faccia a questo cretino-mi sorride un istante.-Io non so come si consola una figlia che soffre per amore, io mi sono innamorato di tua madre e non ho mai sofferto, lei è fantastica, ci amiamo tanto e siamo felici, non ho mai conosciuto l’amore doloroso, che forse hai conosciuto tu, non so che parole si usino, ma immagino che nessuna parola possa essere una consolazione al momento, non so cosa si fa…Vorrei ti giuro cancellare tutto il tuo dolore.  Non sopporto vederti in lacrime, vorrei non vederti soffrire mai, ma so che forse è inevitabile e so un’altra cosa che tu sei una ragazza fortissima, perché sei mia figlia, sei una Fumi e noi siamo invincibili, siamo troppo sensibili è vero, perché piangiamo troppo-afferma asciugandosi una lacrima.-Ma siamo una forza della natura e tu più di tutti piccola mia e quindi non so che parole si usino, però penso che un bel abbraccio del tuo papà possa consolarti almeno un po'-mi sorride fra le mie e le sue lacrime, si noi Fumi siamo davvero troppo sensibili.
-Ti amo papà-sussurro mentre lui mi stringe a sé.
Il mattino seguente, dopo aver pianto un’intera notte, aver consumato almeno 6 pacchetti di fazzoletti, mi faccio una bella doccia, indosso il mio maglioncino rosso preferito, perdo qualche istante in più per truccarmi e  mi reco a scuola sorridendo, ha ragione mio padre, io sono una Fumi e sono invincibile.
Parcheggiata la macchina, prima d’entrare a scuola vedo Riccardo che seduto sul suo motorino sorride a Ramona.
-Posso ucciderlo?-mi domanda Andrea che compare dietro di me all’improvviso.
-E perché abbassarsi a tanto? –chiedo fulminando quel siparietto.
-Ti trovo bene-Andrea mi carezza la guancia.
-Non hanno senso le mie lacrime per quello lì!-affermo dirigendomi verso la scuola.
Appena entriamo in classe vengo investita da un abbraccio stritolatore di Carlotta.
-Tesoro sono stata in pensiero tutta la notte, come stai?-mi domanda accarezzandomi il viso con fin troppa enfasi.
-Lotta rovinerai il trucco-sbuffo.
-Credo che sia entrata nella fase della rabbia-interviene Andrea dietro di me.
-Sono entrata nella fase dell’indifferenza-lo correggo.
Mi siedo al mio posto e mi metto a controllare gli esercizi di matematica, poi lo sento, sento Riccardo che entra in classe, la sua presenza è cosi incombente.
-Non penserai davvero di sederti accanto a me-sento Andrea che è decisamente agitato.
-Sarebbe squallido per me, sedermi accanto ad uno sfigato come te-risponde quel….faccio un bel sospiro.
-Secondo me sono più sfigati i coglioni come te-interviene Carlotta.
-Nemmeno ti rispondo, Lorena dolcezza il posto dietro di te è libero?-chiede, il signor Gucci.
-Certo-risponde lei.
-Sembra esattamente tornato come i primi giorni di scuola-sbuffa Andrea.
-Lui è sempre stato questo, ha finto solo per…-stringo i pugni.-Portarmi a letto-affermo.
-Quanto lo odio-esclama Carlotta.
Io sento i suoi occhi su di me, ora perché fissarmi? Si diverte forse a farmi stare male?
-I suoi occhi su di me, non mi fanno respirare-sospiro.
-Voglio spaccargli la faccia-Carlotta stringe i pugni.
-Vado un attimo in bagno-affermo, sarà difficile sopportarlo ogni santissimo giorno, perlomeno il suo comportamento da stronzo spero me lo faccia odiare presto.
Appena apro la porta del bagno mi scontro con qualcuno, mi ritrovo davanti Ramona.
-Ciao Fiamma-la nanetta mi sorride.
Io nemmeno la saluto e mi reco verso il lavandino.
-Hai fatto bene a toglierti di mezzo-afferma, io mi volto e la trovo osservarmi con uno sguardo soddisfatto.-Adesso io e Riccardo saremo felici-mi fa l’occhiolino.
-Buon per voi-le rispondo, ignorando la voglia di sbatterla violentemente contro la porta.
-Ieri notte è stato cosi dolce e attento a tutti i miei desideri-afferma in estasi la stronza…
Il mio cuore si ferma, continuo a guardarmi allo specchio, sento le forze venire meno, io ho pianto tutta la notte per lui, ho anche fatto preoccupare la mia famiglia per il mio stato e lui era a letto con questa?
-Buona giornata Fiamma-Ramona finalmente mi lascia sola.
Sospiro, mi fisso allo specchio…
-Fiamma non devi piangere! Fiamma non devi piangere!-stringo il bordo del lavabo.-Lui è squallido a distanza di un giorno è stato a letto con un’altra-dico per convincermi a non piangere.-Non devi piangere Fiamma!-mi ripeto.
Faccio un bel sospiro e rientro in classe, lo guardo un istante e come posso gli trasmetto tutto il mio disgusto…Lui sembra quasi sorpreso dal mio sguardo. Il mio cuore però è un traditore, batte come un matto appena i suoi occhi si posano su di me.
-E’ stato a letto con Ramona-affermo appena raggiungo il mio posto.
-Che hai detto?-Carlotta alza notevolmente la voce.
-Dire che mi fa schifo, è dire poco-afferma Andrea disgustato.-Non deve provare ad avvicinarsi a te o giuro! Non rispondo di me-dice serissimo.
Quelle lezioni per me sono una tortura, io vorrei solo scappare a casa a letto a piangere…Invece sono qui con i suoi occhi puntati spesso addosso.
E’ stato davvero con Ramona, quanto ha finto per portarmi a letto? Io non mi pento d’essermi donata a lui, perché il mio sentimento a differenza sua è reale.
All’uscita proprio davanti al cancello, lo trovo ancora una volta che chiacchiera con Ramona, lei gli carezza la spalla e lui non si scosta, ricordo ancora le prime volte in cui lo toccavo, mi guardava quasi disgustato…A lei è permesso tutto, invece. Dov’è finito il Riccardo che ho conosciuto io? Quello che ti dava un pezzo di sé a poco a poco? Quello chiuso perché impaurito? Forse non è mai esistito, forse era una maschera per intenerire una come me, troppo difficile da portare a letto, devo davvero credere a ciò? Lui forse sentendosi osservato, si volta verso di me, posa i suoi occhioni su me e io come al solito perdo un battito, ma non distolgo lo sguardo, non ho la forza, voglio che veda quanto mi sta facendo male…Ci guardiamo per istanti indefiniti e lui sembra quasi intristito, quando il nostro contatto visivo viene interrotto dalle labbra di quella nanetta sulle sue.
-Tesoro andiamo a casa su-Carlotta mi carezza la spalla.
Io sento gli occhi pizzicare.
Lui si stacca subito e sembra parecchio sorpreso.
-Levatemelo davanti-sbuffa Andrea.
-Io voglio che la paghi-affermo, asciugandomi subito una lacrima che mi riga il viso.
-Fiamma che vuoi fare? Dai andiamo sei arrabbiata-Andrea inizia a trascinarmi via.
Io mi scosto.
-Non sono una bambina, ma una donna ferita Andrea, merito vendetta!-afferma seria.
-Ti metteresti sul suo stesso piano-mi dice il mio migliore amico.
-Poco mi importa- passo accanto a Riccardo.
Come una furia mi dirigo verso il suo motorino, con un calcio abbastanza forte lo butto per terra, poi i miei calci non si fermano, voglio distruggerlo quel suo schifoso motorino.
-Fiamma fermati-improvvisamente le sue braccia possenti mi sollevano da terra.
-Lasciami bastardo-urlo.
Lui mi rimette per terra e immobilizza le mie spalle con le sue mani, proietta i suoi occhi nei miei.
-Non mi devi toccare mi fai schifo! Schifo! Ti odio Riccardo! Mi stai distruggendo lo capisci?-lo spintono.
-Fiamma fermati-mi ammonisce.
Inizio a colpirgli il petto con dei pugni che però non lo scalfiscono.
-Sei un bastardo-urlo rabbiosa più che mai.
-Fiamma calmati-mi blocca i polsi.
-Lasciami-urlo cercando in tutti i modi di liberarmi dalla sua presa.
Il mio modo di muovermi però fa in modo che invece che allontanarci, ci avviciniamo ancora di più, il mio cuore prende a battere come un matto, poi però noto che Riccardo osa fissarmi le labbra…
-Mi fissi le labbra? Vorresti forse baciarmi?-domando, non ricevo risposta, ma lui si avvicina ancora un po', siamo naso contro naso, io sto per vomitare per il disgusto, che sento nel averlo cosi vicino, dopo le sue parole e i suoi gesti,si lo amo, lo amo immensamente, mi sento persa senza di lui, ma sono disgustata da chi ho davanti al momento per questo con violenza lo spintono.-Sei squallido, davvero mi baceresti di nuovo?-afferro il suo viso con le mie mani e lo avvicino al mio.-Vedi questa cosa non ricapiterà, perché mi disgusti Riccardo, tornatene a scopare con Ramona-lo libero bruscamente e a causa delle mie unghie lunghe, gli lascio un segno sul viso.
Poi con il cuore in tumulto mi allontano. Questa storia mi distruggerà.
Angolo autrice
Ciao mie belle <3 
Sono cattiva ma allo stesso tempo buonissima...Un altro capitolo in meno di ventiquattro ore, voglio dire...
Cosa abbiamo qui? Riccardo che sembra fare dei passi nei confronti della madre e della sorellastra...
E finalmente abbiamo il vero volto di Ramona, vi piace? Ahahahah. Lei sarà una di quelle dolci personcine che ci porteremo dietro per un pò.
La mia piccola Fiamma sta soffrendo tanto, però ha un papà e un fratellone magnifici <3 Non credete? Ahhhh e di Elisabetta che mi dite? Aspetto i vostri commenti mie dolci lettrici.
Tanti saluti piccola_Calliope 

 

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Capitolo 22
*** Complimenti Riccardo Gucci ***


                                  
Complimenti Riccardo Gucci 

POV. RICCARDO
Vedo Fiamma furiosa allontanarsi, mi ha distrutto il motorino perché mi ha visto con Ramona, dopo essere stato con lei, ha ragione, merito di peggio…Le ho fatto e le sto facendo molto male, però da idiota quando mi era davanti avrei tanto voluto baciarla per ore…Lei se n’è accorta e la sua rabbia è giustamente aumentata, come darle torto? L’allontano e poi muoio con il desiderio di baciarla….
-Decisamente fuori di testa la tizia-esclama dietro di me Ramona e proprio in quel istante, mi ricordo delle sue labbra posate sulle mie.
-Perché mi hai baciato?-le chiedo serio.
-Volevo farlo-sorridendo prende a carezzarmi il petto.
-Potevi evitare davanti a Fiamma-le scosto la mano, io non volevo infliggere ulteriori sofferenze a Fiamma.
-Lei non sta con te-risponde Ramona.
-Forse è meglio che vado a casa-mi volto verso il mio motorino.
-Riccardo-Ramona mi richiama e mi costringe a guardarla.
-Ramona non dovevi farlo davanti a Fiamma, io non voglio che soffra cosi…Non voglio farle altro male! E poi nemmeno tu stai con me-affermo acido.
-Invece potremmo stare insieme, saremmo felici-mi carezza il viso.
-Non voglio legami-scosto di nuovo la sua mano, oggi Ramona mi sta facendo parecchio innervosire.
-Nemmeno io e proprio questo potrebbe permetterci d’essere felici…-afferra la mia mano e la stringe tra le sue.-Fiamma si riprenderà, incontrerà qualcun altro…-riprende a carezzarmi il viso e l’immagine di Fiamma con un altro, fa breccia nel mio cuore, scuotendolo decisamente.
-Io adesso voglio andare a casa-ancora una volta mi distacco da lei.
-Riccardo non chiuderti con me, ti sono rimasta solo io e voglio starti accanto-mi sorride dolcemente.
-Ci sentiamo-affermo, rimettendo in piedi il mio motorino.
-Pensa a ciò che ti ho detto, potremmo essere felici, noi siamo simili-si avvicina a me.-Noi potremmo stare davvero bene insieme-le sue labbra sono di nuovo sulle mie.-Io ti voglio-mi regala un ultimo sorriso e si allontana.
-E io che voglio?-borbotto tra me e me.
Riguardo verso il punto in cui prima è sparita Fiamma…
E mi ripeto continuamente che lo sto facendo per lei, lei merita un bravo ragazzo che sappia renderla felice, si lo ripeterò all’infinito, di questo devo convincere prima di tutto me.
Io lo sto facendo per il suo bene.

POV. FIAMMA
Apro la porta di casa e senza dire una parola corro in camera mia, apro l’armadio e in preda ad una crisi di nervi inizio a buttare tutti i vestiti a casaccio fuori, urlando e piangendo….
Come può farmi questo? Come può baciarla davanti a me? Come può spezzarmi il cuore e poi voler baciare me? Come può cacciarmi cosi tanto e poi desiderarmi? Perché io quello sguardo lo conosco…E lui ogni volta che mi caccia, mente, lui non vuole realmente fare questo, ma lo fa per una strana ragione e mi distrugge e io, io non posso lottare per entrambi.
-Tesoro ma che succede?-mia madre irrompe in camera mia.
Io non dico nulla osservo quei vestiti sparsi disordinatamente per la mia camera e piango.
-Piccola mia-mia madre si avvicina e mi carezza il viso.
-Non voglio vederlo più-sussurro e poi mi lascio coccolare da lei.
-Chi tesoro?-domanda lei.
Io non riesco a rispondere…Mi fa cosi male il cuore, ogni volta che chiudo i miei occhi,l’immagine di Riccardo e Ramona che si scambiano quel bacio a stampo mi si piazza davanti e fa terribilmente male.
-Non vuoi parlare con la mamma?-chiede.
-Non ho le forze-mi tolgo il cappottino  e mi butto sul letto.
-Mi fai preoccupare-sussurra mia madre, osservandomi con estrema ansia.
Lei prende a carezzarmi e io resto lì in silenzio a piangere…Fa male, molto male, fino a qualche giorno fa io e Riccardo eravamo cosi felici, perché ha dovuto rovinare tutto? Perché mi allontana se non è pienamente convinto?
-Adesso chiamo Andrea e Carlotta-mia madre esce dalla camera.
Mezz’ora dopo mi raggiunge con Andrea e Carlotta.
-Tesoro mio-Carlotta si fionda a letto, accanto a me.
Andrea mi osserva in silenzio, i suoi occhi azzurri sono cosi cupi e irati.
-Io non lo posso accettare-sussurra.
-Perché non parli con noi eh?-chiede Carlotta.
Io mi volto ad osservarla…
-Tesoro-mi carezza il viso, che dev’essere terribilmente addolorato.
-Fa male-detto ciò tra l’ennesime lacrime l’abbraccio.
-Io non so che fare-afferma preoccupatissima mia madre.
-E’ colpa di Riccardo!-esclama severo Andrea.
-Io voglio che questo ragazzo non si avvicini più a lei, non posso accettare di vedere la mia bambina ridotta in questo stato-afferma durissima mia madre.
-Ci penso io Irene-dice Andrea.
Io mi volto e lo fisso, è furioso…
-Andre..-sussurro tra le lacrime.
-Non gli permetterò di farti altro male-mi carezza il viso.
-Non combinare casini Andrea-lo ammonisce Carlotta.
-Lui le deve pagare tutte queste lacrime-afferma Andrea che con una dolce carezza ne elimina una.
-Non fate a botte-quasi lo supplico.
-Tu smettila di piangere piccola-mi bacia la fronte e poi esce dalla camera.
-Carlotta ci pensi tu?-chiede mia madre alla mia migliore amica.
-Certo Irene-risponde Lotta.
Io mi sdraio nuovamente e inizio a fissare il soffitto.
-Lui mi allontana ma non vuole-sussurro.
-Lui è  uno stronzo Fiamma-afferma dura la mia migliore amica.
-Io vorrei che fosse qui, vorrei che venisse da me, vorrei che mi rassicurasse e che noi potessimo ricominciare da quando siamo usciti dal villino di Andrea-dico tentando d’asciugare quelle maledette lacrime, ma quanto male fa l’amore?
-Tesoro…-Carlotta mi stringe la mano e so cosa sta per pronunciare...Ma io l’interrompo.
-Non venirmi a dire che era solo sesso, non venirmi a dire che lui voleva solo questo, perché tu non lo conosci come lo conosco io, tu non riesci a riconoscere le mille sfumature che attraversano i suoi occhi e io sai cosa vedo ogni volta che mi caccia? Vedo lo stesso sentimento che sento io e non sarai tu a farmi cambiare idea, perché quello che c’è tra noi, va oltre ogni logica o ragione…Solo che lui al momento preferisci spezzarmi il cuore-affermo.
-E tu perdoneresti uno cosi?-chiede Carlotta spazientendosi.
-Tu non puoi capire-mi accoccolo contro il cuscino.
-Vorrei che tu non lo avessi mai incontrato Fiamma-sussurra e le mie lacrime riprendono a sgorgare…Io sono pienamente in disaccordo con lei, perché Riccardo nonostante tutto è stato la cosa più bella capitata in vita mia, io ringrazio il cielo che quel giorno lui mi abbia spinta per terra e i nostri cammini si siano incrociati.
-Voglio dormire adesso, vai-dico.
-Fiamma-mi carezza la schiena.
-Non ho intenzioni di suicidarmi, ma solo dormire un po'- lo so, sono scostante, ma poco mi importa.
-Rimettiti tesoro, io per te ci sono sempre-mi bacia la fronte e anche lei finalmente esce dalla mia camera, al momento desidero solo stare sola.

POV. ANDREA
Mi attacco al campanello di Riccardo e non mi staccherò fin quando non vedrò la sua faccia  da cazzone, sta distruggendo la mia migliore amica, la sta facendo piangere, ha spento la sua vitalità e io non l’accetto, non posso, quando si vuole intensamente bene a qualcuno, non si può assolutamente accettare quel dolore.
Dopo qualche minuto, finalmente mi apre, Marta, sua sorella.
-Ti chiamo Riccardo?-domanda leggermente perplessa, probabilmente dal modo brusco utilizzato nel suonare il campanello.
-Chiamalo-rispondo.
-Ric c’è il tuo amico qui-urla la ragazzetta.
Qualche minuto dopo, compare Riccardo, scende le scale, ha la stampa del cuscino sul viso, Fiamma si sta distruggendo di lacrime e lui dorme.
La rabbia si impossessa di me, stringo i pugni, mi avvicino a lui e un’altra volta, come già successo in questi giorni, lo colpisco in pieno viso.
-Oddio-urla sua sorella.
-Ci hai preso gusto vedo-afferma Riccardo carezzandosi il labbro che ha preso a sanguinare.
Veniamo raggiunti da un’altra ragazzina dai capelli rossi.
-Che sta succedendo?-domanda con un forte accento spagnolo, immagino sia la sorellastra.
-Ric chiamo papà?-domanda Marta preoccupata.
-E che succede se chiami papà? Mi caccia via piccola?-domando ridendo.
-Non usare quel tono con mia sorella-Riccardo si rialza e mi spinge contro il muro.
-E tu smettila di fare del male a Fiamma-lo spintono con violenza.
-Vi prego smettetela-urla la rossa.
-La tua amica mi ha scassato il motorino, tu mi vuoi scassare la faccia, quando la finirete di scassare il cazzo?-chiede, fulminandomi.
-Ma possibile che te la volessi solo scopare?-lo spingo ancora, io ci ho creduto tanto, troppo in lui, non posso davvero pensare che lui ci abbia preso in giro, con questo infimo obiettivo.
-E’ stato decisamente piacevole…Per essere una vergi…-lo schiaffo di sua sorella Marta lo colpisce.
-Te la spaccherei anch’io la faccia-afferma la piccoletta.
-Fiamma è cosi carina-esclama la rossa.
-Io sono fatto cosi-urla Riccardo.-A me piace il sesso facile, io non voglio legami, voglio solo scopare, Fiamma era una palla al piede, ma fortunatamente ho trovato qualcuno che condivide, la mia filosofia di vita, io adesso sto con Ramona-afferma.
-Stai con un’altra?-domanda indignata Marta.
Io sono pronto a picchiarlo ancora una volta, quando la rossa mi si piazza davanti.
-Ti prego non picchiarlo più-mi supplica.
-Io già ti avevo minacciato, io già ti avevo avvertito, falla soffrire ancora e non la vedrai più, non le permetterò di perdonarti, te lo giuro Riccardo, hai chiuso con Fiamma, te ne pentirai, perché quella faccia da coglione è già pentita, ma vedi io questa volta non ti permetterò assolutamente di avvicinare Fiamma, perché io! Io non ti perdonerò mai…Lei  è buttata sul suo cazzo di letto a piangere per te, perché ci tieni e tu che fai? La definisci palla al piede o scopata piacevole? La mia migliore amica è una scopata piacevole? Ma quanto schifo fai? Lei non ti ha donato solo il suo corpo e tu hai preso tutto e gettato nell’immondizia! E spaccarti la faccia potrebbe essere solo una magra consolazione! Stai con Ramona, sta’ pure con lei, ma non ti permettere! Non ti permettere mai più a cercare Fiamma. Mi fai schifo Riccardo-detto questo esco da quella casa sbattendo il portone.

POV. RICCARDO
-Sono indignata-afferma Marta poco dopo l’uscita di Andrea.
-Tu stai mentendo vero?-chiede Elisabetta.
-Mentendo? Io volevo solo sco…-Marta mi dà un altro schiaffo.
-Marta!-questi schiaffi mi stavano innervosendo parecchio, anche se purtroppo merito decisamente di peggio…Le parole di Andrea mi echeggiano in mente, Fiamma è buttata sul letto a piangere per me.
-Io davvero non lo riesco a capire il tuo comportamento-afferma Marta.
-Ti sorprendi Marta? Io sono cosi-le rispondo.
-Tu sei meglio di cosi-mi spintona.
-Ti piace crederlo-le dico.
-Non ci tieni a lei?-chiede Elisabetta.
Io stringo i pugni, ci tengo troppo e voglio proteggerla da me e dalle altre mille sofferenze che potrei arrecarle, preferisco soffra ora e poi mi dimentichi.
-E’ una delle tante-dico.
-Non portare in questa casa Ramona! Non osare-mi ammonisce Marta, è una piccola grande donna la mia sorellina e io sono tanto fiero di lei, sa farsi trattare e rispettare da uno come me e questo non è semplice.
-Non fate preoccupare mamma e papà, non dite loro di Andrea-detto questo inizio a risalire verso la mia camera.
-Io non credo che lui non tenga a Fiamma-sussurra quasi speranzosa Elisabetta, mi conosce da cosi poco e già riesce a leggere tra le righe del complesso libro che sono?
-Io vorrei solo capire perché si sta comportando cosi-Marta è esasperata.
-Innamorati sorellina e capirai-sussurro prima di richiudermi in camera.
Afferro il mio cellulare e ancora una volta mi perdo nell’osservare quell’immagine di me e Fiamma felici…
Sento gli occhi pizzicare.
Vorrei non essere cosi…Vorrei saper amare come tutti gli altri e non amare e distruggere, io ho gli occhi delusi di Fiamma impressi nella mente quando a causa di mia madre, furiosamente l’ho definita una semplice scopata, l’ho trattata uno schifo, ho sminuito quel magnifico atto d’amore che tra me e lei c’è stato. Quella è stata la notte migliore della mia vita e io l’ho definita una semplice scopata solo perché preso dall’ira…Io sono questo, io sono quello che si arrabbia e ti urla contro le peggio parole perché tu ti trovi di fronte a me nel momento sbagliato, sono quello che urla, che spacca le cose con un pugno…Non sono il ragazzo adatto per Fiamma.
Il mattino seguente poco dopo aver parcheggiato il motorino, vedo Ramona venirmi incontro e dietro lei Andrea e Carlotta…
-Hey belloccio-Ramona appena mi è davanti mi fa l’occhiolino.
Io l’avvicino a me e catturo le sue labbra in un bacio passionale, altro che i due bacetti a stampo di ieri.
-Io lo uccido-sento Carlotta.
-Lascialo perdere-li osservo, Andrea la trattiene.
-Che schifo-sbotta Carlotta, staccandosi da lui ed entrando a scuola.
Andrea resta fermo lì, mi fissa.
Io non stacco i miei occhi dai suoi.
Lui sorride e poi batte le mani.
-Complimenti Riccardo Gucci-afferma.
Ramona si stacca da me.
-Complimenti a me vorrei dire, che sto con lui-Ramona gli fa l’occhiolino, io sorrido, Ramona è decisamente sfacciata.
-Che vuoi che ti dica mia cara Ramona? Dio li fa e poi li accoppia-detto questo il biondo si allontana.
-Stiamo insieme?-mi domanda Ramona sorridendo appena siamo soli.
-Si-le carezzo la paffuta guancia e cerco di non pensare a Fiamma.
-Meraviglioso-Ramona saltella e mi fa sorridere il suo essere cosi buffa, spero davvero che mi permetta di cancellare Fiamma dalla mia testa e dal mio cuore.
Arrivato in classe mi accomodo nel banco dietro Lorena, nemmeno oso avvicinarmi ad Andrea e Carlotta, hanno tutte le ragioni per odiarmi e io non voglio infierire.
-Io non riesco a tollerarlo-Carlotta stringe i pugni.
-Fiamma?-domanda Andrea.
-E me lo chiedi? Sta una merda, non viene, sua madre mi ha detto che stanotte ha anche vomitato-afferma rabbiosa la brunetta.
Io osservo il posto vuoto di Fiamma e vari ricordi mi passano per la mente, io che la stuzzico e lei che gonfia le guance e sbuffa, lei che si gira e mi stringe la mano quando sono nervoso…E poi mi compare l’immagine di Fiamma sul letto che piange, quest’ultima immagine mi spinge a prendere lo zaino e uscire dalla classe.
Mezz’ora dopo sto suonando il campanello di casa Fumi.
Irene, sua madre mi apre.
-Cosa vuoi?-è arrabbiata con me e fa bene.
Io resto in silenzio e mi fisso le scarpe, cosa le posso dire? Che mi manca Fiamma e vorrei consolarla? Sono io la causa del male di Fiamma.
-Non ti farò vedere mia figlia quindi puoi anche andartene-Irene inizia a chiudere il portone.
-Come sta?-le chiedo.
-Non dovresti chiedermelo-mi fulmina.
-Non ha dormito?-le domando ancora, io ho bisogno di sapere qualcosa, si lo so, sono un pazzo, la caccio via, la tratto uno schifo eppure quando non l’ho vista a scuola sono corso qui.
Irene mi guarda e leggo nei suoi occhi disapprovazione, come è giusto che sia, sto facendo soffrire sua figlia e sono stato fortunato che non mi abbia aperto il padre pronto a spaccarmi la faccia.
-E’ impossibile vederla anche solo un secondo vero?-le chiedo con il cuore in gola, che fa paurosamente male.
-Tu devi stare lontano da mia figlia-afferma serissima.
-A me dispiace tanto-sussurro e sento gli occhi pizzicare.
-Buona giornata Riccardo-Irene mi chiude la porta in faccia.
Io scoppio a piangere…Quella porta in faccia fa più male di quanto pensassi…Lì dentro c’è Fiamma, che soffre, che piange e io non la posso consolare la mia gattina e sto uno schifo, perché avevo un amico e questo mi odia, avevo una ragazza fantastica accanto e ho fatto di tutto per distruggerle il cuore.
Quando rientro a casa, trovo mia madre, ma io non le dico una parola, mi vado a rintanare in camera, stringo il cuscino e silenziosamente riprendo a piangere.
-Che succede?-mia madre si accoccola accanto a me sul letto.
-E se andassimo a vivere in Spagna?-le chiedo.-Elisabetta ha la sua vita, Marta può crearsene una nuova d’altronde e da qualche mese che siamo qui a Roma, tu hai il tuo lavoro, la tua casa e la ditta in cui lavora papà ha varie sedi, sparse per l’Europa, tra cui una Spagna…Potremmo ricominciare e potremmo creare dei ricordi felici-affermo, si scappare via e l’unico modo per smettere di fare male a tutti.
-Da cosa scappi?-mi chiede carezzandomi il viso.
-Mamma mi coccoli?-le domando scoppiando a piangere, lei mi fa appoggiare il viso sulle sue gambe e prende a carezzarmi fra i capelli.

POV. FIAMMA
-Un buon thè caldo, può fare bene alla mia bambina?-domanda mia madre entrando in camera mia, dove io sono ancora avvolta nel mio caldo piumone, ho scelto di non andare a scuola, almeno per oggi non voglio vederlo, non dopo aver passato l’intera notte a piangere e vomitare per il dispiacere.
Mia madre si siede ai piedi del letto e mi sorride teneramente.
-Chi era prima?-ho udito suonare il campanello.
-Il postino, dovevo firmare delle raccomandate-risponde…Come avrei voluto che fosse stato Riccardo, che fosse corso da me perché pentito.
-Passami il thè-regalo un sorriso a mia madre, non voglio che si preoccupi cosi tanto.
-Perché  oggi pomeriggio non ti fai una bella passeggiata? Devi cambiare aria tesoro mio-mi dice.
Io guardo fuori dalla finestra, al momento uscire e incontrare persone mi sembra uno sforzo immane, io vorrei restare qui a letto a piangere quando lo ritengo opportuno, ma mi rendo conto di non poter far preoccupare tutti…
-Vediamo-rispondo.
-E domani mi prometti che torni a scuola?-chiede.
-Tornare a scuola, significa vedere lui-affermo.
-Tesoro la tua vita deve andare avanti, non dargli questo potere-mia madre mi carezza il viso.
Quel pomeriggio decido di indossare una tuta e uscire di casa, in effetti ho bisogno di respirare…Faccio una passeggiata nei dintorni di casa mia con le cuffie nelle orecchie e musica rock che mi spacchi i timpani e non mi faccia pensare a nulla.
Mi siedo su una panchina e mi metto ad osservare una coppietta di quindicenni che non fanno altro che baciarsi…
All’improvviso percepisco una persona che si siede accanto a me, mi volto e con mio sommo stupore mi ritrovo davanti Giuseppe, lui mi sorride, io velocemente mi stacco le cuffie.
-Giuseppe-esclamo sorpresa.
-Ciao Fiamma-lui continua a sorridermi.
Io resto senza parole, io e lui dopo la nostra rottura ci siamo incontrati pochissime volte davanti a scuola, quando lui passava a prendere Lorena, non abbiamo più parlato una volta conclusi i rapporti, è cosi strano averlo cosi vicino, è cosi strano sentire pronunciare il mio nome dal suo tono di voce, è cosi strano sentire il suo profumo e riconoscere che è identico a quando stava con me.
Fisicamente è un po' diverso, ha il viso un po' più maturo, i capelli neri portati più corti e anche il modo di vestire è diverso…Probabilmente vittima dell’influenza di Lorena e della sua mania per la moda.
-Come va?-domanda.
Io mi gratto nervosamente la fronte.
-E’ strano averti qui, parlarti, è un secolo che non parliamo…-dico.
-Da quando…-è in imbarazzo, si tocca l’orecchio, l’ha sempre fatto se una situazione lo mette a disagio.
-Da quando è finita-concludo la sua frase.
-Come va?-chiede di nuovo.
-Ho avuto periodi migliori, tu?-chiedo.
-Ho appena prenotato un appuntamento per una seduta di laser, devo eliminare un tatuaggio-indica il tatuaggio di coppia fatto con Lorena.
-Vi siete lasciati?-chiedo sorpresa, Lorena si divertiva cosi tanto a sottolineare la conquista di quel trofeo…
-Mi ha raccontato dei vari tradimenti, ecco credo che chi di spada ferisce di spada perisce, io ai tempi ho tradito te con lei e adesso sono stato per certi versi ripagato-afferma.
-Mi dispiace-dico.
-Davvero?-chiede.
-Sei stato una persona importantissima per me, nonostante tutto ti voglio ancora bene Giuseppe-sorrido e lo ammetto non è un sorrisino tirato o di circostanza.
-E a me dispiace vederti triste, ti conosco e riesco a riconoscere la tua tristezza dietro i sorrisi-afferma.
-Credevo che fossi l’unico stronzo su questa terra, invece pensa un po' ne ho incontrato un altro-affermo sarcastica.
Lui scoppia a ridere.
-Eh va bhe magari dopo aver baciato tanti rospi, incontrerai il tuo principe azzurro, ci credevi tanto un tempo-ride di gusto.
Io roteo gli occhi.
-Ti ricordi quando mi chiamavi il tuo principe?-continua a ridere.
-Ero molto romantica-gli do un pugnetto sulla spalla.
-E cosa ti ha fatto questo stronzo se posso sapere?-domanda, ritornando nuovamente serio.
-Ti prego non farmici pensare-sbuffo, almeno per venti minuti, voglio staccare il cervello da Riccardo Gucci.
-In effetti è anormale parlarne con un altro stronzo, immagino sia pronta ad ascoltarti a sufficienza Carlotta, a tale proposito come sta? Mi odia ancora?-chiede.
-Diciamo che al momento concentra il suo odio su qualcun altro-gli sorrido di nuovo.
-E Andrea come sta?-chiede ancora.
-Anche lui concentra il suo odio su un altro soggetto-scoppio a ridere e dopo due giorni di lacrime, questa cosa mi fa davvero bene.
-E quindi visto che la loro attenzione è pienamente incentrata su un altro stronzo, se tu dovessi uscire con questo stronzo che hai davanti, magari un pomeriggio per un gelato, cosa accadrebbe?-chiede sorridendo.
-Probabilmente se la prenderebbero con me-dico.
-Perché ti vogliono molto bene e non vogliono che tu commetta lo stesso errore, cioè fidarsi di me-afferma amareggiato.
-D’altronde ti sei appena lasciato con Lorena, io potrei apparire come un ripiego-dico.
-Ti ricordi cosa ti invitavo a fare ogni qual volta tu fossi triste?-domanda sorridendo.
-Mi facevi guidare la tua macchina nonostante non avessi la patente-sorrido.
-Adesso la patente ce l’hai, la mia macchina è sempre la stessa e ti è sempre piaciuto un mondo-sorride, mostrandomi la chiave con il portachiavi che io gli avevo regalato.
-Lo tieni ancora?-afferro quel portachiavi con una Ferrari rossa, io e Giuseppe, abbiamo da sempre condiviso il grande amore per le belle macchine.
-Lo considero un portafortuna-risponde.
-E quindi vuoi farmi guidare la tua Alfa Romeo?-domando con gli occhi che luccicano al solo pensiero.
-Se ti va-mi fa l’occhiolino.
-La teniamo segreta questa uscita?-chiedo.
-Cosi nessuno ti rimprovera-sorride.
-Allora andiamo la tua Alfa Romeo mi aspetta-mi alzo dalla panchina e saltello.
-Aspetta-Giuseppe mi cattura in suo abbraccio…E’ cosi strano stare tra queste braccia.-Volevo farlo immediatamente quando mi sono avvicinato a te, volevo cancellare quella tristezza e mi fa piacere perché in parte ci sono riuscito-sorride.
Io mio lascio coccolare da quelle braccia, so che non è corretto, so che lui potrebbe prendermi ancora in giro, ma io oggi sono fragile e ho bisogno di queste attenzioni e di questo calore.
Angolo autrice
Calliope è tornata <3  lo so visto che sono mancata un pò vi aspettavate probabilmente un capitolo un puntino piacevole, ma la storia ha preso questa piega e quindi ci dobbiamo tenere quello che viene ahahaha, non odiatemi belle mie <3
Avete letto attentamente? Riccardo vuole andare via...Tenete conto di questo elemento, che sarà centrale per la storia.
Ahhhh di Giuseppe che mi dite?
Vi lascio il prologo di una mia nuova storia se vi va di passare e farvi qualche risata: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3746739
I commenti sono sempre ben accetti.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 23
*** Una favola un pò turbolenta ***


                                                             
Una favola un pò turbolenta 

POV. FIAMMA

Sono ferma davanti allo specchio a spazzolarmi ancora una volta i capelli, oggi ho deciso di tornare a scuola, il pomeriggio con Giuseppe mi ha decisamente reso di buon umore e sono pronta a fronteggiare lo sguardo di Riccardo, sono anche pronta ad assistere lui che bacia quella schifosa nanetta.
Finisco di passarmi il lucidalabbra quando in bagno mi raggiunge mia madre.
-Vuoi che ti accompagni io? -domanda premurosa.
-No, vado con la mia macchina, tranquilla-sorrido.
-Sei molto bella tesoro-mi sorride teneramente.
-Grazie mamma-do un’ultima occhiata alla mia immagine ed esco dal bagno.
Arrivata davanti a scuola non lontano dalla mia macchina noto il mal messo motorino di Riccardo, lui è già arrivato, stringo il volante, le mie mani sono sudate, il mio cuore inizia a battere forsennatamente.
-Non dargli tutto questo potere Fiamma-mi ammonisco.
Scendo dalla macchina e velocemente entro nell’edificio, per poi raggiungere la mia classe, entro e di Riccardo Gucci nemmeno l’ombra, in compenso arriva Lotta che mi stritola in un abbraccio.
-Sono così felice di vederti-afferma fin troppo entusiasta la mia migliore amica.
-Sto meglio in effetti-sorrido, anche Andrea si avvicina e mi carezza la guancia.
-Mi rasserena vederti cosi-afferma il biondo.
-Non potevo mica marcire a casa-rispondo ridendo, cerco di stare calma e di distrarmi, so che tra poco lo vedrò…
-Oggi quella di latino mi deve interrogare-si lamenta Carlotta.
-Andrà bene-le sorrido.
-Lo dici tu che sei bravissima-sbuffa.
-Si lamenta sempre e poi non prende sotto l’8-Andrea rotea gli occhi.
-Parla mister nei compiti di matematica prendo dai 9 in su-Carlotta lo spintona.
Io li osservo sorridendo, in quei due giorni mi erano mancati, i miei migliori amici mi rallegrano la vita.
-Mettiamoci ai posti-li spintono verso i nostri banchi.
-Io davvero non capisco come questo qui possa essere il tuo miglior amico-Carlotta mi regala uno sguardo truce.
-Pensa cara Lotta io non capisco come un essere cosi fastidioso possa essere la migliore amica della mia dolce Fiamma-sbuffa il biondo.
-Non chiamarmi Lotta-Lotta lo colpisce sul braccio.
-Io vi adoro-esclamo sorridendo.
-E perché mai? -domanda Carlotta.
-Perché riuscite sempre a farmi sorridere-affermo non smettendo di sorridere a quei due capoccioni.
-Abbraccio di gruppo? Lotta non muoio dalla voglia di toccarti ma per Fiamma…-esclama Andrea.
Carlotta non se lo fa ripetere due volte e ci abbraccia entrambi, d’altronde non lo ammetteranno mai, ma quei due si vogliono molto bene.
Improvvisamente sento sbattere qualcosa sul banco…Il mio cuore si ferma, quei modi burberi li possiede solo una persona, sento Carlotta irrigidirsi, poiché lei ha la visione di ciò che avviene dietro di me.
-Ti do una mano a ripassare latino Lotta? -le chiedo pronta ad impegnarmi in qualunque attività pur di non pensare a lui.
-Lotta ma stasera tuo cugino non fa una serata figa al locale? -domanda Andrea.
-Oh sì questo venerdì ha deciso di proporre la serata black and white, ci dobbiamo andare-Carlotta inizia a salterellare sulla sedia.
-Tu vuoi andarci Fiamma? -mi domanda il mio migliore amico.
-Posso portare qualcuno? -domando sorridendo.
-Portare qualcuno? -Carlotta urla decisamente…Sento due occhi puntarsi sulla mia figura.
-Chi? -domanda Andrea con un sorrisetto malizioso.
Io ho quasi paura di pronunciare quel nome.
-Dimmi che è un figo da paura-Carlotta incrocia le dita.
-È Giuseppe-affermo fissando entrambi i miei migliori amici.
Carlotta e Andrea interdetti si osservano.
-Quel Giuseppe? -domanda Andrea.
-Lui e Lorena si sono lasciati e stiamo provando ad essere amici-spiego.
-Tesoro ma non pensi che…-interrompo Carlotta, so cosa sta per dire.
-Non mi ha chiesto di tornare insieme e io non voglio tornarci se è per questo, ci siamo voluti molto bene, è sciocco buttare nel cesso la nostra amicizia-dico.
-Dai portalo-Andrea mi fa l’occhiolino.
-Non potrà fare peggio di qualcun altro-afferma seria Carlotta.
-Lotta potrei mettere quel vestitino bianco che mi hai regalato tempo fa-affermo entusiasta…Esigo cambiare discorso.
La mattinata a scuola scorre velocemente, non mi volto mai indietro e oltre a sentirlo qualche volta parlare non accade nulla, i nostri sguardi non si incrociano, è una tortura lo ammetto, qualche volta con delle folate di vento, il suo profumo raggiunge le mie narici, ma io inizio a fare esercizi, inizio a sottolineare nuovi capitoli di storia, pur di distrarmi e non pensare.
All’uscita di scuola, salutati i miei migliori amici, raggiungo la mia macchina e con mio enorme dispiacere, trovo appoggiato allo sportello proprio lui, mille sforzi per evitarlo e lui si fa trovare qui.
-Dovrei aprire lo sportello-affermo il più acida possibile, non devo cedere ora che mi è vicinissimo e il suo profumo mi stordisce.
-Perché io e te non siamo amici? -chiede proiettando i suoi splendidi occhi, che tanto mi fanno battere il cuore, nei miei.
-Vorrei andare a pranzare, ho fame-cerco di restare il più fredda possibile.
-Giuseppe ti ha tradito-afferma.
-E quindi?-domando, davvero non capisco questo suo intervento.
-Vuoi essere sua amica, perché non vuoi essere mia amica?-chiede.
-Riccardo ma fai sul serio?-domando, sta iniziando a farmi innervosire.
-Io non ti ho tradito-afferma.
-Hai fatto peggio-rispondo fronteggiando quel suo sguardo da riempire da schiaffi o baci.
-Te lo vuoi scopare?-mi chiede.
Io scoppio a ridere.
-Ho una voglia immensa di darti uno schiaffo, lo sai Riccardo?-domando, trattenendomi come meglio posso, è troppo tutto questo, mi vuole, mi corteggia, mi ha, mi svaluta, mi lascia, si mette con un’altra e ora forse forse vuole farmi una scenata di gelosia, l’irrealtà in una sola persona.
-Non è triste scoparselo dopo Lorena?-mi sta volutamente provocando, il suo modo di fare, il suo sguardo, la sua postura, urlano tutto questo, perché purtroppo Riccardo è geloso, ma non ha le palle per dirlo e allora mi attacca.
-Sei un bambino-lo tiro dalla maglia per farlo spostare dallo sportello.
-Seriamente Fiamma dopo Lorena te lo scopi tu?-chiede ancora.
-Mi sono già scopata te dopo Lorena no?-domando trafiggendolo con lo sguardo…Io questo suo atteggiamento immaturo, proprio non lo posso tollerare.
Apro lo sportello che lui con una manata richiude.
-Non era una scopata la nostra-afferma.
-Ah no? Ma come? Non volevi solo scopare?-chiedo spintonandolo, no adesso non posso anche accettare questo suo cambiare idea.
-Sai perfettamente che…-lo interrompo.
-Eh no Riccardo! E’ facile pentirsi ora delle parole di merda che tempo fa hai utilizzato! Mi hai sminuito, mi hai fatto sentire una merda! Mi hai allontanato drasticamente e io questo…Questo non te lo posso perdonare, quindi adesso io lo capisco sai? La gelosia ti corrode l’anima, ti fa sentire male, ti stringe il petto il solo immaginare le mani di Giuseppe sul mio corpo, si io capisco tutto questo perché lo sento ogni volta che Ramona ti si avvicina…Ma vedi hai voluto tu tutto questo! E io non farò nulla per cambiare le cose…E adesso vado via!-violentemente apro lo sportello ed entro in macchina.

POV. RICCARDO
Spalanco la porta della camera delle mie sorelle e mi butto sul letto di Elisabetta, loro mi guardano interdette.
-Riccardo potresti bussare-Marta mi regala uno sguardo truce e ancora molto arrabbiata.
-Hai bisogno di qualcosa?-domanda invece Elisabetta che è più gentile.
-Voglio rinchiuderla in una gabbia e voglio avere solo io la chiave-affermo.
-Ma chi?-chiedono in coro le mie sorelline.
-Fiamma, Fiamma, chi altro?-alzo notevolmente la voce, sapere che si risente con il suo ex mi ha mandato in bestia.
La gelosia non mi fa respirare…E lei ha ragione, ho voluto tutto io, perché sono un fottuto coglione!
-Perché che è successo?-domanda Marta con gli occhi a cuoricino.
-Si risente con il suo ex-mi copro il volto con il cuscino…Vorrei togliere dalla faccia della terra quel Giuseppe.
-E’ colpa tua, perché l’hai allontanata!-Marta mi dà un pugno sullo stomaco.
-Le hai fatto una scenata di gelosia?-chiede Elisabetta.
-Una specie ma si è arrabbiata e ha ragione, sono un coglione-sbuffo.
-Potresti regalarle dei fiori-afferma Marta.
-Non è cosi semplice-roteo gli occhi.
-Potresti dirle tutto quello che provi e implorare il suo perdono in ginocchio-risponde Elisabetta.
-Io non voglio stare con lei-dico, è vero, io sono geloso marcio…Ma la ferirei ancora e ancora.
-Ma Riccardo che problemi hai?-Marta si spazientisce.
-Puoi spiegarci il reale motivo per cui l’hai allontanata?-domanda seria Elisabetta.
Io inizio a fissare il soffitto…
-Questo rosa confetto fa davvero schifo-esclamo.
-Riccardo-Marta mi colpisce con il cuscino.
-Sono innamorato di lei…E’ per questo, per come sono fatto, non voglio che lei soffra, lei è cosi dolce, cosi buona, cosi meravigliosa, mentre io sono complicato e per lo più stronzo, io non voglio per sempre essere la causa delle sue lacrime, del suo dolore…Preferisco che stia male adesso per poi dimenticarmi-spiego.
Marta si accoccola accanto a me sul letto.
-Non è vero Riccardo, tu sei anche una persona meravigliosa e te lo meriti l’amore di Fiamma, come lei si merita il tuo…Voi vi meritate d’essere felici insieme, non puoi vivere con questa paura, immagino che in amore sia facile cadere e forse tu e Fiamma cadrete qualche volta in più, ma secondo me vi rialzerete più forti di prima…Non vivere questa paura, viviti lei…-mi dice la mia saggia sorellina.
-Hai deciso per entrambi Riccardo e non è giusto…-interviene Elisabetta.
-Ti sei innamorato-Marta si asciuga una lacrima.
-Perché piangi?-chiedo sorpreso.
-E’ strano Ric-sussurra lei.
-Devi dirle tutto-mi incita Elisabetta.
-Io non voglio…-mi interrompe.
-Non vuoi cosa? Goderti la felicità? Riccardo state male entrambi!-Elisabetta è serissima.
-Lei non mi perdonerà…-sussurro.
-Lei ti ama Riccardo, come tu ami lei e quando ci si ama si riesce a superare tutto, nonostante i mille ostacoli, la vostra favola è un po' turbolenta, ma pur sempre una favola-dice Marta.
-Io voglio che lei sia felice e se io dovessi…-Marta mi interrompe.
-Da’ a lei la possibilità di scegliere…-mi dice.
-Questo suo ex potrebbe seriamente portartela via-interviene ancora una volta Elisabetta.
Quella sera mi presento al locale del cugino di Carlotta, senza Ramona a lei ho inventato una scusa, non mi sto comportando bene nemmeno con lei, le devo delle scuse, ma al momento devo risolvere questa cosa con Fiamma.
Davanti al locale trovo Andrea che ci prova con una ragazza dai capelli color carota.
Lui mi nota e lasciando la ragazza in tredici mi viene incontro.
-Vuoi picchiarmi?-chiedo.
-Va’ via prima che arrivi Fiamma-mi ammonisce.
-Voglio restare-rispondo, fronteggiando il suo sguardo, lui fa bene a proteggerla, lo capisco e lo appoggio anche, ma io devo vederla questa sera…
-Ma proprio non vuoi lasciarla andare?-Andrea inizia a spintonarmi.
-La amo-dico.
-Sei un coglione-continua a spingermi, non deve avermi sentito.
-Io la amo Andrea, sono follemente innamorato di lei-blocco il suo polso.
Il suo sguardo è interdetto…Ora ha sentito.
Un secondo dopo però un pugno mi colpisce in pieno viso, mi spacca ancora una volta il labbro.
-Hai preso troppo gusto nel picchiarmi amico eh-mi accarezzo il labbro.
Io e Andrea ci guardiamo in silenzio per qualche secondo…
Poi lui scoppia a ridere.
-Io lo sapevo-sorride.
-Ma cosa? Ma sei fuori di testa?-domando.
Due secondi dopo mi abbraccia.
-Non fare più cazzate, ti prego-sussurra al mio orecchio.
-Ma come non hai detto che…-mi interrompo, lui mi aveva giurato odio eterno.
-Chi sono io per mettermi di mezzo al vero amore?-chiede dandomi una pacca sulla spalla.
-Mi perdonerà?-chiedo.
-Tu prova fin quando non riesci-Andrea sorride.
-Lo sai che mi sei mancato?-chiedo sorridendo.
-E io ero cosi incazzato nel aver sbagliato su di te, non volevo credere che fossi quella merda…Ma perché l hai fatto?-mi domanda.
-Perché ho avuto paura, non volevo farla soffrire più del dovuto credendo di non meritare il suo amore, invece lei..Lei mi migliora e sono meno bestia grazie a lei, quando lei non c’è io ritorno ad essere uno stronzo, lei mi migliora e probabilmente questo lo fa il vero amore-dico.
-Ciao Andre-sento la voce di Fiamma.
Mi volto e la trovo sotto braccio con quello che immagino sia Giuseppe…
-Che ci fai con questo?-Carlotta aggredisce Andrea.
-Calmati brunetta, voleva mandarmi via, vedi mi ha spaccato il labbro-mostro il mio labbro ferito.
-Ti farei di peggio-Carlotta mi fulmina.
-Che mi faresti?-le faccio l’occhiolino.
-Carlotta entriamo, lascialo perdere-la ammonisce Fiamma, io la fisso…
E’ bella da togliere il fiato con quel abitino bianco.
Giuseppe poggia la sua mano sul fianco di Fiamma e l’avvicina al suo corpo…
Andrea proietta i suoi occhi nei miei e mi ammonisce…Mi sta dicendo di non fare casini.
-Spero che tu te ne vada-Carlotta mi regala l’ultimo sguardo truce e poi tutti entrano nel locale.
Io li seguo, mi dirigo verso il bancone mentre loro si mettono ad un tavolo.
Io guardo Fiamma e lei mi guarda, non distoglie lo sguardo…E’ seria, ferita, delusa, ma io riesco a leggere tra le righe e vedo…Vedo nei suoi occhi quello che vedo nei miei…Tanto amore.
Giuseppe le sussurra qualcosa all’orecchio e lei ride, ma i suoi occhi sono sempre su di me, Carlotta le passa un cocktail, ma i suoi bellissimi occhi non si staccano dai miei.
Improvvisamente le sorrido, allora lei lì distoglie lo sguardo…
Decido anche io di voltarmi e mi concentro su una birra.
-Perché lo fai?-sento improvvisamente.
Mi volto e ma la ritrovo davanti rossa in viso e decisamente irata.
-Fare cosa?-chiedo sorridendo…Voglio baciarla subito, è la mia gattina.
-Guardarmi e presentarti dove sai perfettamente che mi presenterò con un altro-afferma.
-Che vuoi che ti dica? Sono masochista…Non volevo solo immaginare le sue mani sul tuo corpo, ma vederle-le dico.
-Farò l’amore con lui stanotte-mi dice…
-Nonostante che io ti abbia guardata cosi, lo farai?-domando.
-Non sarà un tuo sguardo a farmi cambiare idea-sbuffa.
-Però il mio sguardo deve provocarti qualcosa se sei qui..-le faccio notare.
-I tuoi occhi su di me…-trattiene il respiro.
-I miei occhi?-chiedo.
-Mi fanno tremare le gambe-sussurra.
-E’ un male?-chiedo ancora.
-Si perché tra noi è finita-risponde, ha gli occhi lucidi.
-I miei occhi ti dicono questo?-domando.
-Sei stato con Ramona-afferma disgustata.
-No, non ho fatto nulla con lei, c’è stato solo qualche bacio-le dico.
-Lei mi ha detto…-si interrompe, è sorpresa, Ramona deve aver inventato qualcosa di cui io non sono a conoscenza.
-I miei occhi che ti dicono Fiamma?-insisto.
-Forse è meglio se torno dagli altri-cerca di allontanarsi, ma io l’avvicino al mio corpo.- Mi fa male starti cosi vicino-sussurra, una lacrima le riga il viso.
-Andiamo a parlare fuori ok?-le carezzo il viso e cerco di cancellare quel dolore.
-Cosa devi dirmi?-lei con una spinta mi allontana.
-Andiamo fuori-la prendo per mano, mano  che lei prontamente stacca.
-Non abbiamo nulla da dirci, ho capito che tu ti diverti a farmi stare male a me questo non va più bene-è molto seria e addolorata e  io mi sento sempre peggio nel vedere quello che le ho fatto.
-E quindi cosa vuoi fare?-chiedo.
-Tornare da Giuseppe e dimenticarti-afferma.
-Facendo l’amore con lui?-domando ancora, lei annuisce.-Pensi ci riuscirai?-insisto.
-Devo-un’altra lacrima le riga il viso, che lei asciuga.
-Fiamma che vedi nei miei occhi?-chiedo ancora una volta.
-Vorrei vedere qualcosa che tu abbia il coraggio di pronunciare-afferma.
Io poggio la mia fronte sulla sua.
-Mi fai male Ric-sussurra.
-E tu riesci sempre a farmi bene e sai perché ci riesci? Perché sei il mio vero amore…-carezzo il suo delicato viso, mentre non stacco la mia fronte dalla sua.
-Mi fai male-piange…
-Fiamma io ti amo-finalmente riesco a pronunciare quelle parole ed è una stupenda liberazione.
Fiamma si stacca da me e mi guarda senza parole…
-Mi sono innamorato di te forse dal primo sguardo…Sei l’unica davvero su questa terra che può stare con me, l’unica-sorrido.
-Riccardo-riesce a pronunciare solo il mio nome.
-Io ti amo Fiamma, ti amo infinitamente, immensamente, ti amo come non ho mai amato nessuno e probabilmente sarà cosi per sempre-le prendo la mano e la stringo fra le mie.
-E perché mi hai allontanato?-chiede fra le lacrime.
-Perché ho avuto paura, perché ti ho ferita e non volevo, non voglio essere la causa del tuo male, ma ho compreso che standoti lontano riesco a fartene anche di più, io non posso stare senza di te-ammetto e sono felice di poter pronunciare tutte queste parole a lungo represse.
-Chi mi assicura che tra qualche giorno non mi caccerai di nuovo?-domanda.
-Nessuno, devi buttarti, devi rischiare…Però una cosa te la posso assicurare, io ti amo e adesso non ti lascerò andare, lotterò fin quando non deciderai di stare con me-le sorrido e le cancello le lacrime con una carezza.
Appoggio nuovamente la mia fronte sulla sua.
-E quindi mi ami?-chiede sorridendo la mia gattina, sta cedendo.
-Da morire-avvicino le mie labbra alle sue.
-E quindi vuoi stare sempre con me?-mi regala un altro suo splendido sorriso.
-Potremmo anche andare a convivere domani per me-strofino il mio naso, sul suo dritto nasino.
-Lascerai Ramona e rinuncerai a tutte le altre ragazze?-si stacca e mi domanda serissima.
-Cosa ti dicono i miei occhi Fiamma?-domando proiettando i miei occhioni nei suoi.
-Mi dicono quello che dicono i miei-sorride di nuovo.
-E quindi?-domando.
-Ti amo Riccardo Gucci-mi carezza la guancia e il mio cuore nel sentire queste parole si riempie di gioia.
Nemmeno si può immaginare quanto sono felice, solo Fiamma ci riesce.
-Posso baciarti Fiamma? Sto impazzendo-mi avvicino di nuovo a lui.
-In realtà non te lo meriteresti…-inizia a rimproverami, ma io la interrompo con le mie labbra sulle sue, finalmente.
E’ come tornare a casa, mi sento in pace con il mondo intero quando le fantastiche labbra delle mia ragazza sono sulle mie, lei è subito passionale…
Lei mi catapulta nella nostra bolla magica d’amore e passione.
-Quanto mi sei mancata-sussurro tra un bacio e l’altro.
-Andrà bene questa volta?-chiede.
-Cadremo, ma ci rialzeremo insieme-rispondo, pienamente convinto, insieme fronteggeremo ogni problema.
-Voglio fare l’amore con te-sussurra passandomi una mano fra i capelli, gesto che fatto da lei mi fa impazzire.
-Ti voglio da morire-catturo di nuovo le sue labbra, in un bacio più ardito.
-Pensi che Andrea abbia con sé le chiavi del villino al mare?-chiede ridendo.
-Io penso che rischio di toglierti questo vestitino bianco, già in macchina-bacio il suo collo.
-In macchina?-domanda maliziosa.
-Ti desidero, muoio dalla voglia di venerare il tuo bellissimo corpo e quindi si in macchina-sorrido, voglio stare con lei il prima possibile, non mi importai il posto o se non sarà comodo, è quasi urgente unire il mio corpo al suo.
-Spregiudicato-sorride maliziosa.
-Follemente innamorato-sorrido.
Lei mi regala uno sguardo carico di dolcezza e amore, che mi riempie il cuore.
-Quanto? Quanto sono innamorato?-catturo ancora una volta le sue labbra.
-Andiamo in macchina-sussurra tra un bacio e l’altro.
Dieci minuti dopo i nostri due corpi sono perfettamente uniti nella danza più antica del mondo, nella sua macchina, ogni suo gemito è poesia per me, le sue mani sul mio corpo sono l’estasi…
-Sono pazzo di te-sussurro mordendo, leccando, baciando il suo collo.
-Non lasciarmi mai-sussurra lei.
-Mai amore mio mai-sorrido.
-Ridillo-mi carezza il viso.
-Non ti lascerò mai amore mio-catturo quelle labbra che adoro.
Raggiungiamo l’apice insieme chiamandoci, è tutto cosi maledettamente intenso con Fiamma.
-Sei il mio amore-sussurra lei giocando con la mia mano.
-Non potevo ricevere gioia più grande-sorrido.
-Andrà bene questa volta, me lo sento-mi bacia dolcemente la fronte.
Angolo autrice
Buonasera :D ecco un nuovo aggiornamento...Riccardo si è deciso, finalmente no? Che mi dite di questo capitolo? Aspetto i vostri commenti.
Tanti saluti piccola_Calliope 

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Capitolo 24
*** L'hai lasciato andare? ***


L'hai lasciato andare?
Cosa è realmente successo…
POV. RICCARDO

-Puoi spiegarci il reale motivo per cui l’hai allontanata?-domanda seria Elisabetta.
Io inizio a fissare il soffitto…
-Questo rosa confetto fa davvero schifo-esclamo.
-Riccardo-Marta mi colpisce con il cuscino.
-Sono innamorato di lei…E’ per questo, per come sono fatto, non voglio che lei soffra, lei è cosi dolce, cosi buona, cosi meravigliosa, mentre io sono complicato e per lo più stronzo, io non voglio per sempre essere la causa delle sue lacrime, del suo dolore…Preferisco che stia male adesso per poi dimenticarmi-spiego.
Marta si accoccola accanto a me sul letto.
-Non è vero Riccardo, tu sei anche una persona meravigliosa e te lo meriti l’amore di Fiamma, come lei si merita il tuo…Voi vi meritate d’essere felici insieme, non puoi vivere con questa paura, immagino che in amore sia facile cadere e forse tu e Fiamma cadrete qualche volta in più, ma secondo me vi rialzerete più forti di prima…Non vivere questa paura, viviti lei…-mi dice la mia saggia sorellina.
-Hai deciso per entrambi Riccardo e non è giusto…-interviene Elisabetta.
-Ti sei innamorato-Marta si asciuga una lacrima.
-Perché piangi?-chiedo sorpreso.
-E’ strano Ric-sussurra lei.
-Devi dirle tutto-mi incita Elisabetta.
-Io non voglio…-mi interrompe.
-Non vuoi cosa? Goderti la felicità? Riccardo state male entrambi!-Elisabetta è serissima.
-Lei non mi perdonerà…-sussurro.
-Lei ti ama Riccardo, come tu ami lei e quando ci si ama si riesce a superare tutto, nonostante i mille ostacoli, la vostra favola è un po' turbolenta, ma pur sempre una favola-dice Marta.
-Io voglio che lei sia felice e se io dovessi…-Marta mi interrompe.
-Da’ a lei la possibilità di scegliere…-mi dice.
-Questo suo ex potrebbe seriamente portartela via-interviene ancora una volta Elisabetta.
Quella sera mi presento al locale del cugino di Carlotta, senza Ramona a lei ho inventato una scusa, non mi sto comportando bene nemmeno con lei, le devo delle scuse, ma al momento devo risolvere questa cosa con Fiamma.
Davanti al locale trovo Andrea che ci prova con una ragazza dai capelli color carota.
Lui mi nota e lasciando la ragazza in tredici mi viene incontro.
-Che ci fai qui? Stai iniziando a provare piacere nel farti picchiare da me?-domanda scuro in viso, è proprio un amico fantastico, protegge Fiamma come un fratello maggiore…In un universo parallelo probabilmente sarebbe stato l’uomo perfetto per lei.
-Picchi da schifo Andre-gli rispondo sorridendo.
-Va’ via, non voglio che Fiamma ti veda!-è serissimo.
-Io devo parlarle-affermo.
-Per dirle cosa? Per farla soffrire ancora? Le stai facendo del male Riccardo!-Andrea si passa nervosamente una mano fra i capelli.
-Andrea io…-vorrei dire tanto, vorrei dire perché l’ho allontanata, vorrei urlare al mondo intero quanto io la ami e la voglia con me, ma le parole mi muoiono in gola.
-Ciao Andre-sento improvvisamente la sua voce dietro di me.
Mi volto e me la ritrovo davanti, indossa un abitino bianco molto semplice e come sempre bella da mozzare il fiato, l’unico accessorio che stona è il suo accompagnatore…Finalmente ho l’onore di vedere Giuseppe, il coglione che non ha saputo apprezzarla e si è messo con Lorena, il coglione che adesso per una strana ragione lei tiene vicino e ha il permesso di carezzarle il fianco.
-Ciao Andrea-il coglione saluta Andrea e si fa quasi scudo con il corpo di Fiamma, è un vigliacco.
Fiamma non mi degna di uno sguardo fa finta che io non le sia davanti.
-Che diavolo ci fai qui?-Carlotta mi fulmina.
-Sta andando via-interviene Andrea.
-Fiamma devo parlarti-cerco di attirare l’attenzione dell’unica persona che ho intorno e non mi guarda, cerco di attirare l’attenzione dell’unica persona che mi ha spinto ad essere qui stasera.
-Non ha niente da dirti-Carlotta mi spintona via.
-Chi è?-domanda il vigliacco.
Fiamma a quella domanda alza lo sguardo e finalmente posa i suoi occhioni su di me, sono lucidi…
Io cerco di avvicinarmi, cerco di carezzarle il viso, non voglio che pianga, ma Andrea bruscamente allontana la mia mano.
-Devo parlarle Andrea-sto iniziando ad innervosirmi, io devo parlare con lei, devo dirle ciò che sento.
-Giuseppe entriamo?-domanda Fiamma a quell’idiota.
Lui annuisce e la spinge verso il locale, io cerco di seguirli, ma Andrea mi si para davanti.
-Devi lasciarla stare, devi smetterla! Non puoi andartene e poi tornare, la distruggi-Andrea è molto teso, percepisco la sua voglia di darmi  un altro cazzotto.
-Io devo parlarle-dico ancora una volta.
-Per dirle?-chiede.
-Che sono innamorato di lei-sento gli occhi pizzicare, mi fa male, male da morire stare lontano da lei.
Andrea mi fissa in silenzio.
-Posso passare?-chiedo.
L’ami davvero?-mi domanda.
-Si-rispondo pienamente convinto.
-Allora lasciala andare-Andrea è cosi freddo mentre pronuncia queste parole, non sembra nemmeno lui.
-Che diavolo dici? Io l’amo, io devo dirle questo, io devo stare con lei-lo spintono, ma lui ancora una volta mi ferma. -Andrea non puoi fermarmi per sempre-urlo e lo spintono ancora, ma la sua presa sul mio braccio è abbastanza salda.
-Te ne andrai ancora una volta e ancora una volta lei piangerà-sussurra.
Comprendo le sue paure, sono anche le mie, io non voglio che soffra, ma stando lontani soffriamo ancor di più, dobbiamo provare ad essere felici insieme.
-Magari questa volta non andrò via-affermo.
-O magari riuscirai a farle ancora più male-dice amareggiato.
-Dammi fiducia Andre-stringo la sua mano.
-Non mi fido di te, non mi fido più, io però non posso impedirti di dirle quello che senti, non posso negare questo a Fiamma, deve scegliere lei…Io posso starle accanto, nonostante tutto, ma con te, con te è chiusa per sempre per quanto mi riguarda-mi lascia il  braccio.
-Andrea-lo richiamo, dobbiamo chiarire anche io e lui, non voglio finisca, mi sono affezionato e non è stato facile per me.
-Dille quello che senti Riccardo, magari sarai fortunato, Fiamma sarà clemente-detto questo entra nel locale, lasciandomi solo con un forte senso di frustrazione.

POV. FIAMMA
-E’ lui lo stronzo vero?-mi domanda Giuseppe, appena raggiunto il nostro tavolo.
-E’ il peggiore degli stronzi, quasi peggio di te-si intromette Carlotta.
-Cosa ti ha fatto? Perché non hai voluto parlargli?-mi chiede Giuseppe.
-Ha fatto più che bene-afferma acidissima Carlotta.
-Carlotta!-la richiamo, il suo modo di fare di questa sera mi sta irritando, so che vuole il mio bene, so che vuole proteggermi, ma non è denigrando Riccardo che può farlo.
-Dovresti parlare con lui-afferma Andrea appena ci raggiunge.
-L’hai perdonato?-chiede Carlotta.
-Cosa vuole?-domando.
-Parla con lui Fiamma-Andrea non dice altro, ma il suo sguardo mi comunica tanto.
-E’ giusto che tu vada ad ascoltarlo-Giuseppe mi carezza la guancia.-Hai dato una seconda possibilità a me-sorride.
-Sbagliando probabilmente-sussurra Carlotta.
-Carlotta!-la richiamo ancora una volta.
-Non posso accettare questo tuo masochismo Fiamma!-alza la voce.
-Non possiamo tenerla dentro una botte di cristallo, deve sbagliare e noi saremo lì nonostante tutto-afferma Andrea.
-E’ ancora fuori?-chiedo, Andrea annuisce.
Io mi reco fuori dal locale e lo trovo seduto su un muretto a fumare, è bello da mozzare il fiato, quella camicia nera gli da’ un’aria da dannato, che ai miei occhi lo rende meraviglioso.
Lui si accorge di me e mi fissa, io sento tremare le gambe.
-Cosa vuoi?-gli domando appena gli sono vicina.
-Ha la faccia simpatica Giuseppe-spegne la sigaretta.
-E’ molto simpatico-rispondo.
-Ma si è scopato Lorena-accende subito un’altra sigaretta.
-Anche tu-proietto i miei occhi nei suoi.
-Abbiamo gusti simili-ridacchia.
-Riccardo cosa vuoi?-domanda di nuovo.
Lui spegne la sigaretta accesa si e no venti secondi fa e inizia a fissarsi i piedi.
-Avevo preparato un bel discorso…-non mi guarda mentre parla.
-Va’ al sodo-lo interrompo.
I suoi occhioni sono su di me.
-Ti amo-afferma.
-Mi ami-ripeto.
Mi siedo sul muretto e scoppio a piangere.
Lui non si avvicina, lui resta fermo lì a fissarsi quelle dannate scarpe, la ragazza che lui dice di amare, gli piange davanti e lui non muove un dito.
-Sono stanca-sussurro.
-Amo nel modo sbagliato-dice lui, restando sempre immobile.
Io mi alzo e lo spintono.
-Io non ti voglio-singhiozzo tra le lacrime.
-Lo so-sorride lui, ma è il sorriso più triste che gli ho visto fare.
-Tu mi fai male-continuo a spingerlo.
-Sono maledettamente fatto cosi-mi risponde.
-Io non posso vivere costantemente con questo dolore, con questa paura che dopo una carezza tu voglia darmi uno schiaffo, io non posso vivere con la paura di vederti andare via-gli dico.
-E’ vero sai…E’ vero che probabilmente me ne andrò di nuovo, che ti farò di nuovo male, è vero, sono fatto cosi, non ci so fare, non so come si tenga su un rapporto, tu non meriti tutto questo, quando sono venuto qui credevo che insieme saremmo riusciti a superare qualunque ostacolo, poi ho capito che no, forse no, perché tu mi piangi davanti e io non riesco a rassicurarti, non riesco a stringerti a me, vorrei, ma non ci riesco Fiamma-si asciuga una lacrima.
Io di slancio l’abbraccio, perché a differenza sua, se mi piange davanti io non riesco ad essere impassibile.
-Io non posso farlo, io non riesco Ric…-sussurro mentre lo stringo a me, io davvero al momento non riesco a lottare per entrambi, lui dice di amarmi eppure riesce a ferirmi continuamente, io davvero non posso sopportare tutto questo.
-Mi trasferirò il prima possibile in Spagna-mi dice staccandosi da me.
-Hai chiarito con tua mamma?-gli chiedo sorridendo, sinceramente felice per lui.
-Ti meriti di meglio-mi carezza la guancia.
-Tu potevi essere il meglio per me, forse lo sei e forse mi pentirò un giorno di averti detto no adesso…Ma Riccardo…-le sue labbra sulle mie mi interrompono.
Mi lascia un casto bacio sulle labbra.
-Incontrerai un ragazzo fantastico Fiamma-detto questo velocemente si allontana.
Le lacrime scorrono giù velocissime.
-L’hai lasciato andare via?-Andrea mi si affianca.
-E già mi manca, che cretina-sussurro.
-Ti sei protetta-risponde il mio migliore amico.
-Piangevo e non riusciva a consolarmi-sussurro ancora.
Andrea mi stringe a sé.
-Si trasferirà in Spagna-gli dico.
-Vuole lasciarti libera…-mi dice.
-Non è per certi versi una forma d’amore questa?-gli domando.
-La bestia lascio andare via la principessa perché l’amava Fiamma-Andrea mi bacia la fronte.
-Ma la principessa tornò da lui-dico.
Andrea sorride.

POV. RICCARDO
-Com’è andata?-domanda Marta appena rientro.
-Tra poco mi raggiunge Ramona per tenermi compagnia-la informo.
-Cosa vuole quella?-domanda lei innervosendosi.
-Marta non voglio discutere-inizio a salire le scale che mi porteranno in camera mia.
Dieci minuti dopo Ramona apre la porta della mia camera.
-Sei triste perché si può sapere? Nel messaggio non hai accennato a nulla, problemi con tua madre?-chiede Ramona.
-Non farmi pensare a nulla, ti prego-sussurro, non voglio pensare al fatto che Fiamma ha davvero chiuso con me…
-Visto che sei triste la tua fantastica ragazza ti ha portato il gelato al cioccolato-Ramona saltella e mi strappa un sorriso.
-Voglio andare a vivere in Spagna vieni con me-le dico di getto.
-In Spagna?-è interdetta.
-Voglio cambiare aria-la informo.
-E il diploma?-domanda.
-Dopo il diploma, partiamo, trasferiamoci lì, andiamo a convivere-le dico.
-Ma stiamo insieme da…-la interrompo.
-L’hai detto tu no? Io e te siamo simili e potremmo essere felici, andiamocene in Spagna-Ramona è l’unica che mi è rimasta e io ho bisogno di allontanarmi da tutto questo…Ma ho anche bisogno di un appiglio in questo mare in tempesta.
-Vuoi vivere con me?-domanda sorridendo.
-Rompi le palle con le pulizie?-chiedo ridendo.
-Dovrai aiutarmi ogni tanto-sorride.
-E’ un si?-chiedo sorridendo.
-E’ un si-si fionda su di me sul letto e prende a baciarmi con foga.
-Staremo bene-affermo e spero di convincere me stesso, da domani presenterò la domanda per studiare da esterno, cosi non andrò a scuola e preso il diploma, partirò per la Spagna.
-Mangiamo il gelato?-chiede.
-In realtà vorrei fare altro-dico iniziando a tirare su i bordi della sua maglia.
-Riccardo mi piaci da impazzire-sussurra prima di catturare ancora le mie labbra.
Il suo corpo non è come quello di Fiamma, questo non è amore, è sesso, è puro piacere derivante dall’unione di due corpi, non credevo che un giorno sarei stato in grado di riconoscere la differenza, ma quell’unica notte con Fiamma, mi ha cambiato la vita, la sua passione, i suoi gemiti i suoi sussurri, saranno per sempre imparagonabili a quelli di un’altra donna, Ramona mi piace, provo piacere, ma allo stesso tempo mi sento cosi vuoto, non riesco a staccare il cervello, io penso ancora lei, a lei che in lacrime mi ha detto no…Io so che lei ha fatto bene, ma la odio, perché esattamente come gli altri mi ha chiuso la porta in faccia ed è andata via…
Non mi ha voluto.
Si è vero, sono una merda, mi piange davanti e non so consolarla…
Ma lei non ha voluto lottare più.
-Sei fantastico-sussurra Ramona.
Che cretino sono stato, mentre mi recavo al locale, mi sono fatto uno stupido film, in cui Andrea mi incoraggiava, in cui Fiamma, impazziva a causa dei miei sguardi, correva da me, io le dicevo che l’amavo e finivamo a fare l’amore con passione nella sua macchina…
Che cretino sono stato, la vita reale è diversa dalle fantasie.

POV. FIAMMA
-Fiamma-Antonio è sorpreso.
-Si lo so, è molto tardi, ma io ho davvero bisogno di parlare con Riccardo-sorrido…Si ho capito, io non posso lasciarlo andare, la razionalità mi ha spinto a mandarlo via, ma il mio cuore, non può permettere tale assurdità, forse sbaglierò a seguire ancora una volta il cuore, ma se è vero che ci amiamo, noi ci riusciremo, noi supereremo ogni ostacolo e saremo finalmente felici.
-Va’ da lui-Antonio mi fa l’occhiolino.
Io con il fiatone salgo le scale e mi scontro con Marta.
-Fiamma-Marta è decisamente sorpresa.
-Devo andare da lui-sorrido come non mai, aprendo quella porta, finalmente cambierà tutto, saremo felici.
-Non puoi-Marta mi trattiene.
-Sta dormendo? Sono convinta sarà felice di trovarmi accanto a lui-sorrido come un ebete.
-Sta facendo la doccia, aspettalo in salotto-Marta appare troppo agitata.
-Io non posso veramente credere che abbia portato l’altra qui-Elisabetta esce dalla sua camera, pronunciando queste parole.
-Ecco-Marta dispiaciuta mi guarda negli occhi.
-Marta-sussurro con il cuore in gola, non può davvero essere…
Marta mi abbraccia.
-Mi dispiace molto-sussurra Elisabetta.
Io mi stacco da Marta e apro la porta…
E’ lì nudo su di lei…
-Marta-urla rabbioso, coprendo i due corpi.
Io sono ferma lì con gli occhi pieni di lacrime…
-Fiamma-sussurra Marta tirandomi via.
A quel nome lui si volta e ancora dentro di lei, mi guarda negli occhi.
-Un’ora…Ti è bastata un’ora-detto questo tremando, mi volto.
Non riesco a muovere un passo però, le forze mi abbandonano, ancora cosciente mi accascio a terra.
-Dio mio-Marta mi è subito vicina.
-Potresti vestirti e smetterla di fare il coglione-urla Elisabetta.
-Perdonaci-sussurra Marta mentre mi carezza il viso.
Poi improvvisamente sento due braccia che mi prendono in braccio e poco dopo mi depositano sul divano, è Riccardo lo so, riconosco la sua stretta.
-Voglio andare a casa-sussurro.
-Che diavolo è successo?-domanda Antonio.
-Tuo figlio è un disastro, questo succede, è andato a letto con un’altra- Marta è furiosa.
Riccardo mi fissa, ha il rossetto fuxia di Ramona stampato sul viso, sul collo…
Io tento di alzarmi, devo scappare via.
La testa però gira ancora troppo forte.
-Non puoi muoverti-Riccardo mi fa accoccolare ancora sul divano.
-Non toccarmi-sussurro.
-Piccola come ti senti?-mi domanda Antonio.
-La prego Antonio, faccia chiamare il mio amico Andrea e mi faccia venire a prendere, voglio andare il più lontano possibile da qui-sussurro tra le lacrime.
-Chiamalo-Elisabetta incita Riccardo.
Venti minuti dopo mi trovo fra le braccia di Andrea.
-Sparisci dalle nostre vite Riccardo!-Andrea ha un tono glaciale.
Mi sistema in macchina.
-Vuoi andare in ospedale?-mi domanda.
-No voglio dormire tra le tue braccia, mi basta questo-dico stringendo la sua mano.
-Certo piccola-Andrea mi bacia la fronte.
-Andrea-sento la voce di Marta.
-Che diavolo c’è?-Andrea è furioso con tutta la famiglia Gucci.
-Non è colpa sua-sussurro.
-Mi dispiace Fiamma-Marta tra le lacrime mi abbraccia.
-Non preoccuparti piccola-sussurro stringendola.
-Vorrei poter cancellare tutto quello che ti ha fatto-continua.
-Io e te resteremo comunque amiche piccola-le carezzo il viso.
-Farò in modo che non si avvicini mai più a te-mi dice.
-Marta dobbiamo andare-le comunica Andrea.
Marta mi bacia la fronte e si allontana.
Arrivata a casa di Andrea mi faccio una doccia, accompagnata da milioni di lacrime.
Finita la doccia torno con addosso una sua maglia e i capelli ancora bagnati in camera sua.
-Siediti ti spazzolo i capelli e te li asciugo-mi sorride.
Andrea si prende cura di me e poi ci mettiamo a letto, io accoccolata a lui, ho bisogno ora più che mai, di lui, del suo calore…
-Ti proteggerò piccola mia, te lo giuro, non ti farò accadere altro-mi dice baciandomi ancora una volta la fronte.
-Cambiamo scuola?-chiedo.
-Io verrò con te, si piccola-mi sorride.
-Andrea ti amo-sussurro, con gli occhi che pizzicano ancora, ma non solo per il dolore che Riccardo ha provocato, ma anche per Andrea, per il suo essere cosi meraviglioso.
-Ti amo anche io, dormi adesso-cullata dalle sue dolci carezze riesco ad addormentarmi.
Con Riccardo è ufficialmente finita, non gli permetterò di procurarmi altro dolore.

POV. RICCARDO
Marta dopo aver accompagnato Fiamma, rientra in casa con gli occhi gonfi e rossi…
-Io davvero non ti capisco Riccardo-afferma.
Poco dopo Ramona spinta dalla mia nuova sorellina Elisabetta, mi arriva davanti.
-Non pensi che debba andare via?-mi chiede la rossa.
-E’ davvero ancora qui?-Marta mi fulmina.
-Cara vuoi che ti accompagni?-domanda gentile mio padre a Ramona.
Lei mi fissa…Io sono seduto su un gradino, con la tuta al contrario e la camicia nera di quella sera per metà aperta, senza calze o scarpe e con il cuore dolorante.
-Riccardo-Ramona mi richiama.
Io alzo lo sguardo e la fisso, ha un’espressione che non riesco a decifrare, disgusto, rabbia, un po' di bene…
-Papà accompagnala-detto questo risalgo in camera mia.
La mia stanza è un macello, il letto è sfatto, un cuscino per terra, i miei boxer bianchi ai piedi del letto…
Mi siedo e due secondi dopo scoppio a piangere.
Ha ragione Fiamma tutto questo è insostenibile, riesco davvero sempre a distruggere, era probabilmente tornata per stare con me e io? Io ero a letto con un’altra.
-Come stai tesoro?-mia madre mi raggiunge.
-Voglio andare via-sussurro.
Si avvicina a me e mi  fa accoccolare il viso sulle sue gambe.
-Elisabetta tra una settimana torna in Spagna, deve finire la scuola…Starà dalla nonna, la madre di mio marito, potresti andare con lei, se ritieni che cambiare aria ti faccia bene, va’ lì-mi carezza i capelli.
-Riesco solo a farle male, riesco a distruggerla sempre e lei deve dimenticarmi-dico.
-E tu?-domanda.
-Non posso farle più male, non me lo perdonerei-dico asciugandomi qualche lacrima.
-Va’ in Spagna Riky, hai bisogno di cambiare aria-continua mia madre.
-Vorrei stare con te, ancora, voglio finire la scuola qui-le rispondo.
-E com…-la interrompo.
-Mi presenterò da esterno-dico.-Mi è svenuta davanti agli occhi, l’ho spenta mamma, ho spento la sua vitalità , la sua allegria, l’ho ridotta senza forze…Lei merita felicità immensa-le lacrime continuano ad uscire senza una fine.
-E tu? Tu non meriti felicità?-mi domanda mia madre.
-Ho voi-cerco di sorridere fra le lacrime.
-Vieni qui, piccolo mio-mia madre mi stringe a sé e io piango, piango, piango infinite lacrime.
Il mattino seguente mi reco a casa di Andrea, è proprio lui ad aprirmi e sbattermi con violenza contro il muro.
-Devo solo parlarti e non mi vedrai più-sussurro.
-Lei è qui-mi comunica.
Una morsa allo stomaco mi colpisce, la gelosia che provo ogni qual volta scopro che lei ha dormito con lui…Che coglione di merda che sono.
-Non verrò più a scuola, mi presenterò da esterno e finito il liceo mi trasferirò in Spagna-gli dico.
-Mi rende davvero felice questa notizia, sono contentissimo che tu vada via-mi fulmina.
-Sono un disastro, ma due certezze le ho, io la amo e mai, mai probabilmente la dimenticherò…Ma ho compreso che la strada tra amare e stare insieme non è la stessa, io le faccio male per quanto l’ami  e proprio perché l’amo devo aiutarla a dimenticarmi…Io voglio che lei sia immensamente felice, la immagino tra una quindicina d’anni a fare la mamma e sono convinto che sarà fantastica-la voce mi si incrina, per il dolore che ho al cuore.-E l’altra certezza sei tu, ti voglio bene Andrea, anche se non sembra, te ne voglio davvero tanto, non ho mai avuto un migliore amico  e tu ci sei stato davvero vicino per l’esserlo, mi hai difeso, mi hai fatto ridere, mi ha compreso e mi hai criticato come fa un fratello maggiore con il fratello più piccolo cazzone…Ti voglio bene Andre-gli do una pacca sulla spalla.
Lui mi fissa in silenzio.
Ma il suo sguardo, rispetto a prima si è notevolmente addolcito.
-Addio Riccardo-sussurra e poi rientra in casa.
Io alzo lo sguardo  e la vedo, mi osserva dalla finestra…
Non distoglie lo sguardo, non ha paura d’essere vista…Sta’ lì e mi mostra quanto io le abbia fatto male.
Poco dopo riconosco la mano di Andrea che la trascina via e chiude la tenda.
-Ciao amore mio-mando un bacio verso quella finestra e poi vado via.

POV. ANDREA
Fiamma si va nuovamente ad accoccolare nel mio letto, dopo che io l’ho trascinata via dalla finestra…
Spesso si è svegliata durante la notte, chiamando Riccardo.
E Riccardo è venuto a dirmi che mi vuole bene, che per lui ero quasi un migliore amico e l’ha detto con quella voce cosi strozzata, che rimanere impassibile è stato difficile, ma io non potevo abbracciarlo, non potevo cedere…
Ho stretto tutta la notte una Fiamma sofferente, non potevo fare questo alla mia migliore amica.
-Come farò?-domanda Fiamma, d’improvviso.
-A fare cosa?-chiedo.
-A vivere Andrea, a sorridere ancora, ti giuro, sto uno schifo-sussurra.
-Ci riuscirai, ci sono io con te-mi accoccolo accanto a lei.
-E lui? Lui chi ha?-chiede.
Io taccio, è vero Riccardo era solo e tale è rimasto.
-Io so che tu gli vuoi bene, stagli vicino almeno tu…Non farlo chiudere ancora, lui con me ha sbagliato e so che sei arrabbiato con lui, ma sapere che lui sta male ed è solo non mi fa stare bene, Andrea non lasciarlo solo-mi dice e io la stringo ancora di più a me, nonostante tutto pensa ancora lui.
Mai aveva visto cosi tanto amore da entrambe le parti, è un amore folle il loro, un amore doloroso, ma davvero un grande amore.
Come vorrei poter fare qualcosa per aiutarli…
Angolo autrice
Sono tornata dopo tanto e molte di voi probabilmente stanno pensando che è tornata a fare? Ahahaahah ecco il capitolo del cataclisma, si è successo di tutto, e questo è ciò che è realmente accaduto, il capitolo precedente era un'illusione di Riccardo...
Si lo so, sono cattiva e masochista, tutti si amano e non stanno insieme, ma la storia deve seguire uno schema, che ho scelto, certi eventi sono inevitabili.
Aspetto i vostri commenti che so attenteranno alla mia vita ahahahaah, vi voglio bene comunque mie belle.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 25
*** Ricordo felice ***


Ricordo felice
7 mesi dopo
POV. ANDREA

La luce che proviene dalla finestra mi costringe ad aprire gli occhi…
Mi volto e accanto a me sul letto trovo la ragazza che la sera prima avevo rimorchiato…Vanessa credo si chiami.
Mi alzo infilo i boxer ed esco dalla camera degli ospiti della casa di Riccardo, si ieri dopo l’uscita dei scrutini finali, ci siamo dati alla pazza gioia…Visto che i suoi erano in Spagna.
Scendo e lo trovo seduto sul divano a fumare.
-Ric-lo saluto.
-Biondo-mi fa l’occhiolino.
Io mi siedo accanto a lui…
-Eh cosi tra due giorni lasceremo la nostra amata Italia-affermo, si io avevo deciso di andare a vivere in Spagna con Riccardo e Ramona.
La loro relazione era cessata d’esistere dopo quella folle notte, ma Ramona voleva stargli accanto, voleva essere sua amica ed è stata di ben grado accettata da Riccardo…Io e lei non parliamo assolutamente…Sarà assurdo viverci insieme però ho voglia di cambiare aria, voglio prendermi un anno sabatico per poi decidere cosa fare della mia vita, se intraprendere un percorso universitaria o una qualunque carriera che non richieda un titolo.
Io e Riccardo dopo quella notte abbiamo litigato di brutto, poi però sotto pressione anche della mia piccola Fiamma abbiamo trovato un accordo, diventando inseparabili. Lui non si è presentato più a scuola, ha studiato d’esterno, si sono incontrati solo durante gli esami di stato e qualche volta di sfuggita a casa mia, Fiamma non gli ha mai più rivolto la parola, lui ha provato mille volte a scusarsi, ha provato in tutti i modi a chiarire, ma Fiamma questa volta è stata irremovibile e io non posso che essere d’accordo, voglio molto bene ad entrambi, ma anche io ho capito che questo non è il loro momento, forse un giorno saranno felici, ma purtroppo non oggi.
-La rossa scopa bene?-mi domanda ridendo.
-Non ti mancherà casa?-gli domando.
-Andre io ho tutto lì, la mia famiglia si è trasferita da una settimana, tu e Ramona che siete i miei migliori amici verrete con me, cosa può mancarmi? Il cibo?-domanda ridendo.
-La carbonara è afrodisiaca Gucci-rido di gusto.
-Saluta la tua rossa e poi vai a finire i  bagagli-mi dà una pacca sulla spalla e si allontana.
Riccardo da quella notte è notevolmente cambiato, sicuramente più malleabile, più comprensivo, meno irruento…Ma spento, io sono convinto che pensi costantemente a Fiamma, anche se non lo dice, anche se non vuole parlarne…Fiamma d’altronde è come lui, ride, scherza, esce, spesso passa il suo tempo con Giuseppe, c’è stato anche qualche bacio tra di loro, ma è poco vitale, non è la mia Fiamma.
Quando andremo via, sarà anche peggio probabilmente, perché quelle poche occasioni che hanno per far incontrare i loro occhi svaniranno, non si vedranno per moltissimo tempo…Fiamma non rimarrà a Roma, ma andrà a Torino, si è iscritta alla facoltà di Lingue, come ha sempre sognato.
A me mancherà da morire, sono sempre stato accanto a lei, c’ero persino il giorno del suo primo ciclo mestruale, ci sono sempre stato e pensare a questo anno lontano da lei mi fa stringere il cuore.
-Ti stai facendo prendere dalla nostalgia?-perso nei miei pensieri, non mi ero reso conto che Riccardo mi aveva raggiunto fresco di doccia.
-Mi mancherà Fiamma-ammetto, pur sapendo che quel nome gli reca dolore.
-Mancherai anche a lei, ne sono sicuro-mi regala un sorriso tirato.
-A te?-chiedo.
Lui si fissa i piedi e poi sorride.
-A me manca sempre, forse non vederla del tutto mi farà bene-dice.
-Ci divertiremo un mondo a Madrid-gli faccio l’occhiolino.
-Saremo felici-sorride.

POV. FIAMMA
Quella mattina mentre mangio il mio yogurt non faccio altro che pensare al fatto che tra meno di 48 ore, Riccardo e Andrea lasceranno l’Italia, andranno a vivere in Spagna, inizierò un nuovo percorso di vita in cui il mio fantastico migliore amico non sarà presente e nemmeno Carlotta, poiché ha deciso di iscriversi all’università, ma qui a Roma, mentre io andrò a Torino, poiché lì, la facoltà di Lingue è una delle migliori e io per realizzare il mio sogno, voglio il meglio.
-A cosa pensi tesoro?-mia madre mi bacia la testa.
-Andrea andrà via dopodomani-sbuffo, non voglio separarmi da lui, ma è la sua vita, è giusto che faccia ciò che lui ritiene opportuno.
-Vi sentirete sempre tesoro, andrà bene-mia madre mi sorride teneramente, cercando di rassicurarmi.
-E se a Torino dovessi trovarmi male?-domando spaventata, d’altronde è una nuova città, in cui non conosco nessuno.
-Torni a casa e io papà saremo felici di riabbracciarti-mi scompiglia i capelli.
Sta per uscire dalla cucina, quando si ferma…
-Non lo saluterai?-si riferisce a Riccardo, non l’ha detto, ma solo a lui può riferirsi.
-Sono sette mesi che non parliamo-rispondo.
-Non lo vedrai per tantissimo tempo-mi dice.
-Probabilmente non lo vedrò mai più-sussurro, d’altronde la sua famiglia si trova lì, la sua vita è lì.
Il vibrare del mio cellulare mi distoglie dai pensieri, è Giuseppe.
-Piccola birbante buongiorno-risponde allegro.
-Hey-sorrido, Giuseppe mi fa bene, Giuseppe mi è stato accanto in un periodo tremendo, in cui non facevo altro che piangere a causa di Riccardo, è diventato molto importante per me, c’è stato qualche bacio, voluto particolarmente da lui, perché io ho messo in chiaro il fatto di non voler nessuna relazione.
-Dopodomani ho un esame importante, mi accompagni? Sei il mio portafortuna-lo immagino sorridere, mentre si morde il labbro, lo fa sempre.
-Certo Doctor-lo prendo bonariamente in giro.
Poco dopo mi metto a dare una riordinata alla mia camera e mentre pulisco una mensola, mi cade sul piede il libro che mi ha regalato Riccardo.
Accarezzo la sua dedica.
‘’ Forse sono le nostre imperfezioni che ci rendono cosi perfetti l'uno per l'altra...
Sono d'accordo con la tua amica Jane, è cosi che la chiami no?
Fiamma io voglio essere il tuo essere imperfetto.
Ti voglio bene.’’

E’ stato difficile, è stato doloroso, ho pianto tanto, c’erano giorni in cui non volevo alzarmi dal letto, mi mancava, lui i suoi abbracci, il suo profumo…
A volte passavo intere giornate a maledirlo…
Altre volevo correre da lui e baciarlo fino a perdere il fiato.
Per la prova di matematica mi ha passato un bigliettino, vedendomi in difficoltà, con una faccia da cucciolo, che giuro resistere è stato difficilissimo.
Lo amo, lo amo ancora tantissimo e forse amerò solo lui cosi, io non so spiegare cosa lui sia, cosa mi abbia fatto, mi ha devastato, ma tornando indietro vorrei rivivere ogni singola emozione.
-Sistema l’armadio Fiamma-mi ammonisco, devo smetterla di pensarlo.
Apro l’armadio e inizio a piegare maglie, fin quando non mi capita tra le mani il completino intimo rosso, l’avevo tolto dal cassetto della biancheria, odiavo vederlo ogni santo giorno e cosi un giorno l’avevo spinto in fondo all’armadio.
-Lo saluti il tuo nipotino?-mio fratello Gianmarco apre la porta con in braccio quel batuffolino meraviglioso che è il mio nipotino Andrew.
-Amore mio-urlo correndo incontro a quel bambino con le guanciotte paffutte che mi ha rubato il cuore, sono follemente innamorata di lui.
-Come farai a sopravvivere senza di lui a Torino?-domanda ridendo mio fratello.
-Me lo chiedo anche io-piagnucolo.
Il mio nipotino, mi regala uno dei suoi dolcissimi sorrisi.
-Ho saputo che dopodomani Andrea andrà via-mi dice Gianmarco.
-Già-sbuffo, è davvero difficile accettare questa cosa, sono cosi invidiosa di Riccardo, lui starà sempre con il mio biondo.
-Che ci fai a casa? Passa del tempo con lui-mi consiglia il mio saggio fratellone.
Ecco perché due ore dopo sono sul letto del mio migliore amico, mentre lui piega le maglie e le mette nella valigia.
-Non posso vivere senza di te-piagnucolo.
-Ma smettila-ride di gusto.
-E’ la verità-metto su il broncio.
-Mi mancherai tanto anche tu piccoletta-mi dice.
-Mi abbracci?-domando e lui mi stringe a sé.
-Mancherai tanto anche a Ric, me l’ha detto-mi dice.
Io prendo nervosamente a giocare con le sue macchinine sulla scrivania.
-Quando? Tra una scopata e l’altra? Ti è piaciuta cosi tanto questa sua abitudine che hai deciso di praticarla assiduamente anche tu-borbotto, questa è l’unica cosa che non accetto dell’amicizia tra Riccardo e Andrea.
-Scopa molto meno di me, se ti fa felice-ride di gusto il biondo.
-Sei viscido-lo fulmino.
-Non ti importa quello che ti…-lo interrompo.
-Non ci rivedremo più, lui ha la sua famiglia lì-dico.
-E non vorresti almeno salutarlo?-mi domanda Andrea.

POV. RICCARDO
Sono solo in questa immensa casa da un giorno…
Dopo che Andrea è andato via, mi sono dedicato alla valigia e poi sono andato a letto presto, questa mattina all’alba ero già in piedi…
Ormai da quando la mia storia con Fiamma è finita, ho di nuovo problemi del sonno, la sogno spesso, la sogno con un altro e il dolore che provo al cuore mi costringe ad aprire gli occhi.
Sono stati sette mesi d’inferno per me…
Il senso di colpa per quello che le ho fatto e la sua mancanza, mi hanno divorato.
Le uniche gioie che ho avuto sono state l’amicizia di Andrea e Ramona e il fatto che i miei siano tornati di nuovo insieme, a Settembre si risposeranno, la mia famiglia è finalmente unita, con una sorellina in più, la dolce e tenace Elisabetta.
Domani li raggiungerò, domani andrò via…E lei non la vedrò probabilmente mai più.
E’ diventata zia, sarei tanto voluto esserci, avrei tanto voluto vedere lei perdutamente innamorata di un cucciolino.
La notte prima degli esami avrei voluto passarla con lei a fare l’amore e invece mi sono addormentato sul libro di storia.
Sono giunto alla conclusione che l’amerò per sempre, forse è facile pensare che a 19 anni questa sia una cosa che si dice, che si pensa, poi la vita, ci fa incontrare qualcun altro e via…
No per me non sarà cosi. Io amo Fiamma e amerò solo lei.
Lei in un modo contorto, anche se non stiamo insieme è la mia metà, io lo so, lei starà con qualcun altro, lei si sposerà, lei diventerà mamma…
Mi butto sul letto e mi copro il viso con il cuscino…
Però il campanello, interrompe i miei pensieri.
-Chi diavolo è?-sbuffo alzandomi dal letto.
Apro la porta e il mio cuore perde mille battiti.
-Sei uno scostumato Riccardo-Fiamma, si Fiamma, mi spinge dentro e chiude la porta.- Potevi almeno mettere una maglia sui boxer, potevo essere una vecchina-sbuffa, io la osservo senza parole.-Il cornetto ti piace sempre al cioccolato?-sorridendo mi mostra un sacchetto da bar.
Erano mesi che non mi regalava un sorriso, mi sento morire, mi appoggio al muro, quasi senza forse, ho le gambe totalmente molli.
-Non ti senti bene?-si avvicina a me.
-Che ci fai qui?-finalmente riesco a parlare.
-Facciamo prima colazione?-indica con lo sguardo la cucina.
-Mi metto una maglia e ti raggiungo-dico ancora scioccato…
Fiamma è qui, mi ha portato la colazione, mi sorride, mi parla…
Quando la raggiungo sta versando due bicchieri di succo.
-Fiamma io sono felice di vederti, veramente, ma vorrei capire…-mi interrompe, posando la sua mano sulla mia e carezzandola.
Io non credo di capire molto, ho il cuore che mi batte fin dentro la testa e una voglia quasi incontrollabile di baciarla e fare l’amore con lei.
-Non volevo che tu partissi…Volevo salutarti, volevo che fosse tutto per un giorno come i vecchi tempi-mi sorride, ha gli occhi lucidi.
-Tu mi manchi sempre Fiamma-sussurro, carezzandole il viso, Dio quanto mi era mancato poter toccare la sua pelle.
-Passiamo una giornata insieme, come i vecchi i tempi, come i Riccardo e Fiamma che si stuzzicavano sempre, ma che erano tanto felici, sarà un bel addio-si affretta ad asciugare una lacrima.
-Un giorno di felicità?-le chiedo.
-L’ultimo giorno…Insieme…-mi regala un sorrisino forzato, non sarà felice l’addio…Gli addii non sono felici.
-Mi vesto-le sorrido.
Dieci minuti dopo stiamo uscendo da casa.
-Fiamma Fumi vuole farti un regalo fantastico Riccardo Gucci-afferma tutta contenta e io mi perdo nell’osservarla…E’ stupenda, i suoi sorrisi, sono i miei sorrisi.
-Che regalo?-domando. Lei soddisfatta mi indica la sua macchina.-Mi regali la tua macchina?-chiedo alzando un sopracciglio, decisamente sorpreso.
-No idiota, voglio farti una lezione di guida, in Spagna potrà esserti utile imparare a guidare-mi dice.
Mi era mancata da matti, vederla sorridere, scherzare, insultarmi, rimproverarmi…Fiamma è l’amore della mia vita e non la dimenticherò mai.
-Potrei sfasciartela-la avverto, non ho mai guidato, non sono un amante di auto, è lei quella fissata, che sa il nome di ogni singola auto e sa anche delle informazioni sul motore, lei è a conoscenze di cose che io totalmente ignoro.
-Dai è un modo carino, per passare il tempo, andrà tutto bene-mi sorride.
-Mi fido-le faccio l’occhiolino
-Vieni-mi prende per mano.
Io mi perdo nell’osservare quelle dita intrecciate.
-Fiamma-l’attiro contro il mio corpo, voglio baciarla.
Ci guardiamo le labbra per istanti indefiniti.
-Guidiamo su-si stacca da me ed entra in macchina.-Fai un bel respiro e andrà tutto bene-mi dice mentre mi allaccio la cintura.
-Potremmo morire insieme lo sai no?-chiedo ridendo.
-Non accadrà, ho dei buoni riflessi, la macchina non andrà fuori controllo, sarai bravo-mi sorride ancora una volta.
-Sei bellissima-le dico.
-Piedi sui pedali e gira la chiave, su Gucci-mi fa l’occhiolino.
-Speriamo bene-faccio un bel respiro.
-Riccardo-mi richiama, il suo tono di voce è decisamente serio adesso.
-Ti sei pentita?-le domando.
-Posso chiederti una cosa?-è davvero serissima.
-Certo-rispondo.
-Possiamo evitare in questa giornata di palesare i nostri sentimenti? Evitiamo di farci altro male-mi dice.
-Per palesare i nostri sentimenti intendi dire che non posso provare a baciarti, come ho fatto poco fa?-chiedo.
-Ci siamo fatti tanto male, questi mesi sono stati difficili, probabilmente dopo la tua partenza sarà anche peggio…Però io non potevo vederti andare via, senza averti salutato, senza essere stata con te almeno un altro po' di tempo…Tu vivrai in Spagna, sarai felice e non ci vedremo più…Creiamo un ricordo felice-dice, ha nuovamente gli occhi lucidi.
-Non ti dimenticherò mai-sento gli occhi pizzicare.
-La iniziamo o no questa lezione di guida?-mi sorride.
Passiamo quella mattinata a ridere di gusto, abbiamo capito che io e le auto siamo due universi che non si incontreranno mai, sono terribilmente negato.
-Basta non voglio più guidare-fermo la macchina.
-Sei negato Ric-Fiamma ride con piacere, io mi perdo nell’osservarla, nel vedere i suoi occhi chiusi per le risate, le sue guance rosse e i suoi capelli agitati che le si gettano sempre sul viso, il mio cuore batte come un matto, lei è qui con me ed è felice…
-Sei felice?-le chiedo d’impeto.
Lei smette di ridere.
-Tante volte sarei voluta venire da te, tante volte avrei voluto perdonarti e riaccoglierti…Ma ogni volta le immagini di te e Ramona che mi saltavano in mente, mi facevano cambiare idea. Mi hai cambiato la vita Riccardo e se dovessi scegliere ti rincontrerei mille volte ancora, rifarei tutto, vorrei rivivere tutto, dolore, gioia, rabbia, lacrime, passione…Io e te ci mancheremo per sempre…Non siamo fatti per stare insieme in una relazione seria e tranquilla e non siamo fatti per stare insieme in una relazione seria e tranquilla a distanza, Riccardo io avrei costantemente paura che al primo momento no tu…Possa tradirmi, noi ci facciamo male e a distanza potremmo fare anche peggio…Ciò non toglie che per me tu sia l’unico, farai sempre parte della mia vita, probabilmente ti cercherò altrove, non trovandoti, soffrirò ancora, domani forse non mi alzerò dal letto, ma tu sarei sempre uno dei più bei regali che la vita mi ha fatto,  non piangere Ric-mi asciuga le lacrime mentre le sue scorrono incontrollate.
-Fiamma-sussurro tra le lacrime.
-Devi farmi una promessa…Tu nonostante tutto sei una persona meravigliosa…Ed esistono lì fuori persone che meritano d’incontrarti, non privarli di questo, non ti chiudere, sii felice-dice questo non smettendo di carezzarmi il viso.
Io non riesco a parlare le lacrime non me lo permettono.
-Ho avuto un’altra idea fantastica, per questa giornata-Fiamma si asciuga le lacrime e riprende a sorridere.
-Sarebbe?-domando.
-Impastiamo la pizza a casa tua-fa un applauso tutta contenta.
Io con rabbia do un pugno al volante e non smetto di piangere.
-Ric-lei mi carezza la spalla.
-Mi devi perdonare per tutto quello che ti ho fatto-dico tra le lacrime.
-L’ho già fatto, l’ho già fatto-mi carezza il viso.
-Io non mi perdonerò mai…Solo che adesso devo partire, i miei sono tornati insieme, finalmente…-mi interrompe.
-Finalmente sarai felice con la tua famiglia-mi regala un sorriso tenerissimo.-E adesso andiamo a fare la pizza, scendi che guido io-mi fa l’occhiolino
Il pomeriggio lo passiamo ad impastare la pizza e a giocare con la farina e la salsa di pomodoro…Finalmente per le 20:00, ci sediamo a tavola.
-E’ venuta buonissima-le faccio l’occhiolino.
-Modestamente-ricambia l’occhiolino.
-Ma smettila piccola strega-le do un pizzicotto sul naso.
Finita la cena e i piatti ci osserviamo in silenzio, in cucina, è arrivato il momento dei saluti.
-Potremmo guardare un film, cosi passiamo un’ altra oretta insieme-dico.
Lei non mi risponde, prende ad annodarsi i capelli tra le dita.
-Riccardo-mi richiama e due secondi dopo le sue labbra sono sulle mie.
Io resto un istante interdetto, ma poi rispondo subito con foga e ardore a quel bacio che tanto avevo desiderato.
Lei velocemente si libera della mia maglia.
-Fiamma-la richiamo…Non possiamo andare oltre.
-E’ un addio-prende a baciare il mio petto.
Io la blocco…
-Fiamma…-è difficile resisterle, io la desidero intensamente, quasi da stare male…-Non dovevamo non palesare….-mi interrompe con le sue labbra.
-Io ti voglio Riccardo, voglio fare l’amore con te, ancora una volta, l’ultima volta…-le sue labbra passano sul mio collo.
-Non sarà peggio?-domando mentre la mia mano si infila sotto la sua maglia, voglio sentire la sua carne sulla mia.
-Deve essere un ricordo felice-mi morde il labbro.
-Fiamma non possiamo-sussurro, mentre mi sento totalmente perso…Lei, il suo profumo, le sue carezze.
-Noi dobbiamo-si toglie la maglia, indossa il reggiseno rosso della nostra prima volta, questo mi fa perdere ogni remora, catturo le sue labbra e la porta all’altezza della mia vita, facendo venire in contatto le nostre intimità, gemiamo entrambi…
Sento il fuoco bruciarmi e la voglia di lei crescere in maniera assurda, la accomodo sul tavolo e in meno di due minuti sono dentro di lei, lei urla il mio nome, io mi beo della sensazione di possedere ancora il suo corpo, il corpo della donna che amo.
-Ti..-Fiamma posa una mano sulle mie labbra.
-Non dirlo, questo no-sussurra.
Prendo a baciarla ancora, non si capisce più nulla, non si capisce dove finisce il mio corpo e inizia il suo, un’unione perfetta…
Se la prima volta per me era stata fenomenale, questa è indimenticabile…Mi ha marchiato a vita, suo per sempre.
-Tuo per sempre-sussurro.
Lei non dice una parola…Mi raggela questo suo essere fredda e godere di me..So che non è solo sesso, so che si sta proteggendo, non vuole sentirsi dire che l’amo…Io vorrei dirle cosi tanto, vorrei che questa notte non finisse mai.
Facciamo l’amore tutta la notte, nuovamente sul tavolo, sul divano, nel letto, fin quando non ci addormentiamo.
Il mattino seguente mi sveglio, lei non è accanto a me, la trovo vestita che sta uscendo dalla camera.
-Voglio sperare che tu stia andando in bagno-sono acido, volevo che fosse accanto a me a letto.
-Stavo andando a preparare il caffè-risponde, è fredda…
-Posso farti una domanda?-chiedo, lei annuisce.-Hai premeditato questo?-indico il letto sfatto.-Il completino rosso…-dico.
-Volevo passare un ultima notte con te, si l’ ho premeditato-risponde, freddissima.
-Ti offendi se ti dico che questa cosa mi fa incazzare a bestia? Ci rimani male se ti dico che questa cosa è squallida? Io ho fatto tutto con amore, si perché anche se non lo vuoi sentire, anche non ti va bene, io ti amo Fiamma-le urlo contro.
-Una cosa ti avevo chiesto…Non dirmelo…-sussurra con gli occhi lucidi.
-Perché forse non l’ho dimostrato a fatti?-urlo ancora.
-Buon viaggio Riccardo-si volta, è pronta ad andare via, io scendo dal letto e la fermo.
-Non può finire cosi…-dico.
-Non può finire diversamente, sono finite le 24 ore, è finita la magia-dice tra le lacrime.
-Volevo svegliarmi accanto a te, avremmo iniziato la giornata diversamente-affermo, io volevo lei addormentata sul mio petto, io volevo quel ricordo felice.
-Come sarebbe dovuta iniziare? Le cose non possono cambiare, tu andrai a vivere con Ramona, pensi che io questo non lo sappia? Pensi che io non ci abbia pensato mentre mi stringevi? Tu ci hai scopato con quella puttana!-mi spintona con violenza.
-Non mi avevi perdonato?-le chiedo.
-L’ho fatto, non avrei fatto l’amore con te se cosi non fosse, ma mi uccide sapere che vivrai con lei, ti ho visto nudo dentro di lei, la notte in cui hai detto di amarmi-un suo gemito di dolore echeggia per la casa.
Si siede su un gradino, io torno in camera e prendo una cosa…
-Volevo sperditelo dalla Spagna-le passo una confezione regalo.
-Volevi addolcirmi la pillola con un regalo-è amareggiata.
-E’ l’orologio d’oro di mio nonno, ha un grande valore per la nostra famiglia, mio nonno lo lasciò a mia madre e mio madre lo diede a me…
Con una richiesta, quella di regalarlo ad una persona per me speciale…Voglio lo abbia tu, voglio che sia tu a portarlo. E sai perché? Perché un giorno tornerò a riprendermelo, non è un regalo, è una promessa-le dico.
-Dovrei aspettarti?-domanda.
-No, tu puoi essere felice, con chiunque, però io e te un giorno ci rincontreremo Fiamma-le asciugo le lacrime con una carezza.
-Avrei voluto svegliarmi anche io tra le tue braccia-sussurra.
Io catturo le sue labbra in un casto e dolce bacio.
-Ciao amore mio-sento gli occhi pizzicare terribilmente.
-Ric-sussurra tra le lacrime.
-Ho l’aereo tra tre ore devo andare-le dico tirandomi su.
Lei mi salta al collo e mi stringe, se non va via tra meno di un minuto rischio di non partire più.
-Mi mancherai-sussurra.
-Anche tu gattina-lei mi guarda negli occhi, è sorpresa.
-Era da tanto che non mi chiamavi cosi-sorride tra le lacrime.
-Sarai sempre la mia gattina-le bacio la punta del naso.
-Ti amo, ti amo infinitamente-mi dice, le mie lacrime iniziano a scorrere.
-Va’ via Fiamma-sussurro quasi a supplicarla.
-Noi ci rivedremo-indossa l’orologio di mio nonno e sorridendo corre via. 
Angolo autrice
Rieccomi <3
Capitolo altalenante, succedono varie cose...Sono passati 7 mesi, Fiamma e Riccardo sono stati lontani...
Andrea, Riccardo e Ramona diventata grande amica andranno a vivere insieme in Spagna, Fiamma inizierà una nuova vita a Torino.
Fiamma va da Riccardo, vuole che abbiano un addio felice...Però ogni volta che Riccardo prova a ''palesare'' i suoi sentimenti lei lo ferma...Fanno l'amore, poi litigano e poi in lacrime si salutano....Che mi dite voi?
Il prossimo capitolo avrà anche un salto temporale di qualche mese.
I commenti sono sempre ben accetti. Vi mando un mega bacione.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 26
*** Mi manca ***


Mi manca
4 mesi dopo

POV. FIAMMA
-E’ il mio primo giorno all’università-affermo mentre sono ancora distesa a letto.-Andrà bene Fiamma-mi rassicuro.-Devo smetterla di parlare da sola però-mi rimprovero.
Velocemente mi alzo dal letto e corro ad infilarmi sotto la doccia.
Come ogni mattina canticchio qualche canzone spagnola…
E studiando lingue sapete che cosa ho scelto tra Giapponese e Spagnolo come terza lingua del primo anno? Spagnolo.
Si Fiamma hai superato la cosa di Riccardo, si Fiamma tu non pensi a Riccardo.
Io e lui dopo quella notte non ci siamo più sentiti, o almeno…Io non ho voluto sentirlo, lui appena atterrato mi ha mandato un messaggio, che custodisco gelosamente.
‘’Non mi sono ancora fatto la doccia, voglio sentire il tuo profumo sul mio corpo…
Mi manchi, siamo arrivati, Andre è riuscito a vomitare, è un po' bianco ma sta bene :).’’

Io non ho risposto, ho solo pianto tutto il giorno,cosi come quelli a venire almeno per il primo mese.
Andrea ha provato a passarmelo al telefono varie volte all’inizio della loro permanenza lì, ma io niente, mi  sono sempre inventa una scusa per non parlarci…Sono arrivata a dire ad Andrea di non parlarmene assolutamente, infatti lui da un mese abbondante ha smesso di pronunciare il suo nome durante le nostre videochiamate o telefonate.
Eppure inizierò a studiare a breve spagnolo…Come se questo me lo facesse sentire più vicino.
Anzi la prima lezione sarà proprio questa ‘’Spagnolo 1’’.
Il suo orologio all’inizio l’ho preso e chiuso con rabbia in un cassetto, quel tic tac, stava ad indicare ogni minuto senza di lui…Mi faceva male.
Da due mesetti invece è sempre sul mio polso. Mi ricorda che un giorno ci rivedremo…Oh almeno spero vivamente che Riccardo mantenga questa promessa.
-Io però non lo aspetto-ribatto ai miei pensieri.
La casetta a Torino è davvero carina, oggi arriva la nuova coinquilina, una sarda con origini tedesche, spero che sia simpatica, spero di fare amicizia con lei…E’ una settimana che mi trovo a Torina e sto chiusa in casa, esco solo per spesa e sbrigare cose all’università.
Uscita dalla doccia, il cellulare prende a suonare…
Corro a rispondere, è Andrea, lui ha iniziato a lavorare in un ristorante come aiuto pasticcere, si trova molto bene mi ha detto, adora preparare dolci.
-Tesoro-rispondo felice.
-Come ti senti?-domanda.
-Tesa, ma serena si dai-rispondo.
-Sto per andare a lavoro e volevo farti il mio super in bocca al lupo per la prima lezione-me lo immagino a sorridere, quanto mi mancano i suoi abbracci…Lui mi manca tantissimo, certe volte anche più di Riccardo…Ecco no non esageriamo…
-Grazie tesoro-rispondo.
-Biondo giuro che ti lascio qui-sento Riccardo che lo chiama, il mio cuore perde mille battiti, come ogni volta che sento per sbaglio la sua voce.
-Devo andare piccoletta un bacione-Andrea non mi dà nemmeno il tempo di salutarlo che riattacca.
Ci sono due messaggi.
Uno di Carlotta: ‘’Tesoro in bocca al lupo <3’’.
Anche lei ha iniziato l’università a Roma, scienze della comunicazione, vuole fare la giornalista.
E l’altro di Giuseppe: ‘’In bocca al lupo birbantella, una di queste sere passo da Torino e ti offro la cena’’.
Io e lui non ci siamo mai più separati anzi, il nostro rapporto si è rafforzato, due mesi  fa si è rimesso con Lorena, è molto cambiata, sembra che adesso il loro rapporto proceda meglio.
Un’ ora dopo mentre sto raggiungendo l’aula, qualcosa di bollente, va a colpirmi e a macchiare la mia magliettina verde portafortuna.
-Che diavolo…-guardo quella chiazza enorme di caffè, scioccata.
-Perdonami, sono cosi goffa-una magrolina castana mi si piazza davanti, visibilmente in imbarazzo.
-Hai appena rovinato il mio primo giorno-mi viene da piangere, perché? Perché devo essere cosi sfigata? Ho sostenuto il mio esame orale con questa maglia e mi ha portato fortuna…E questa ragazza l’ ha appena macchiata e io dovrò stare 5 ore all’università conciata così, come non farsi notare, lo sto facendo nel modo giusto.
-Ti ripago la maglia-tira fuori il portafogli.
-Sparisci-la fulmino e mi allontano.
-Bella maglia morettina-un idiota accanto a me mi prende in giro.
-Che giornata di merda-borbotto, non ho con me nemmeno un giacchetto per coprire lo scempio che quella streghetta ha creato.
Uscita dalla facoltà, chiamo mamma.
-Com’è andata piccola?-chiede lei, allegra.
-Una grandissima merda-piagnucolo.
Arrivo a casa 2 ore dopo morta di fame, sono riuscita a perdere il bus.
-La giornata migliore della mia vita-urlo chiudendo la porta di casa.
Mi volto e mille scatoloni si trovano nel mio salottino.
-Perfetto la nuova inquilina-roteo gli occhi irata, si sa le giornate di merda tendono a non migliorare.
-Perdonami sistemerò tutto il prima pos…-la ragazza si interrompe.
-TU-urlo indicandola, la mia nuova coinquilina altri non è che la ragazza del caffè.
-Ci rivediamo-mi sorride in imbarazzo.
-Sei venuta qui per punirmi di qualcosa esattamente?-domando.
-Ricominciamo magari? Siamo anche colleghe, ti ho notata nell’aula di spagnolo…Io sono Lena-mi porge la mano.
-La mia vita sarà un inferno, Fiamma-le stringo la mano.
-Non sei la sola sfortunata, venendo qui sono inciampata-mi mostra i suoi jeans completamente strappati, a causa probabilmente della caduta.
Ci guardiamo qualche istante in silenzio e poi scoppiamo a ridere.

POV. RICCARDO
La Spagna è un paese fantastico, mi piacciono i suoi colori, mi piace il calore del suo popolo, mi piace l’allegria che sempre si respira per strada…L’unica cosa che è stata difficile accettare, è stato il fatto che Fiamma non fosse qui…Il fatto che nemmeno  per sbaglio potessi incontrarla in un parco. Ho provato a sentirla, ma niente…Ogni scusa era buona per non parlarmi, ho pensato ci fosse un altro, ma Andrea mi ha sempre rassicurato…Lei semplicemente non vuole sentirmi, nonostante mi pensi, perché non vuole stare male e alla fine io mi sono rassegnato nel non disturbarla più.
La convivenza con Andrea è qualcosa di davvero meraviglioso, ci divertiamo un mondo, mi è sempre mancato un migliore amico e Andrea è riuscito a recuperare al tempo perso.
Ramona invece a volte è un po' opprimente, capita che qualche sera usciamo…Capita che rientriamo con qualche ragazza, si non ho perso questo vizio…Comunque Ramona è sempre pronta a farmi scenate di gelosie, mi fa spesso diventare nervoso e spesso ci litigo, io le voglio bene e altro non posso darle se non qualche notte di sano sesso…Qualche notte fa si è infilata nel mio letto e il resto è venuto da sé.
Il disgustoso Riccardo va a letto con chiunque…Non è cambiato nemmeno un po'.
-Hai la faccia da depresso-Enrique apre la porta della mia camera.
New entry della mia vita è Enrique Rodriguez altro coinquilino…E’ uno spagnolo doc, moro, bello, simpatico e piacione.
Mi ha conquistato subito, mi ha conquistato con il suo tatuaggio sul polso..Un cuore racchiuso in un cubetto di ghiaccio.
Quando gli ho chiesto cosa significasse lui ha risposto cosi.
‘’Solitamente mi chiamano cuore di ghiaccio, il mio cuore non lo avrà nessuna’’.
E’ stato innamorato, follemente innamorato…Ha abbandonato casa sua per seguire lei e i suoi sogni per poi essere ripagato con un numero indefinito di tradimenti, a lei lui non bastava. Ha pianto, ha pianto tanto…E poi ha iniziato ad odiarle tutte, odio ogni singola donna, inutile dire che le usa solo per ricavarne piacere sessuale.
-Che succede amico?-si siede accanto a me sul letto.
-Pensavo a Fiamma-gli dico, ho raccontato tutto a Enrique e lui più volte mi ha rimproverato, mi rimprovera con lo sguardo ogni volta che ad un bar adocchio una…Nonostante lui non voglia consegnare il suo cuore a nessuno, ritiene che il mio sia totalmente di Fiamma e non approva assolutamente questo mio comportamento, Enrique è un gran uomo, certo molti non condivideranno il suo stile di vita…Ma è un ragazzo terribilmente saggio, il dolore l’ha semplicemente modificato.
-Non è il giorno giusto per farsi prendere dalla nostalgia, è il tuo primo giorno nella scuola di design-mi fa l’occhiolino, si sono iscritto ad una scuola di design, mia madre ha scovato un mio talento non indifferente, ho molta fantasia e so disegnare abiti per donne che piacciono, lei con le sue capacità da sarta ne ha realizzato qualcuno ed è stato un successo, ecco perché mi ha iscritto in una prestigiosissima scuola di design per perfezionarmi e lo ammetto sono felice, questo mondo mi appassiona, sarà per il cognome, sono o non sono Riccardo Gucci?
Enrique invece lavora in un ristorante come aiuto cuoco, cucina da Dio e ha fatto assumere Andrea come aiuto pasticcere visto che il biondo se la cava parecchio tra panna e cioccolato.
-Quando diventerai uno stilista famoso, ricordati del tuo amico chef a cinque stelle-Enrique ride.
-E del boss dei cupcake-Andrea entra ridendo, si butta sul letto anche lui.
-Quanti bei ragazzi in una sola stanza-Ramona ci osserva e sorride di fronte alla porta di camera mia, lei fa la cameriera in un baretto qui vicino.
-Peccato che tu abbia l’autorizzazione di scopartene uno solo, io e Andrea abbiamo altri gusti-Enrique la fulmina, Enrique detesta Ramona, la trova, falsa e pesante…Nonché antagonista numero uno nella relazione tra me e Fiamma, Fiamma invece è la preferita di Enrique.
-Stronzo-Ramona lo fulmina e si allontana.
-Dai evita-ammonisco Enrique.
-Non evito-risponde serio.
-Visto che stai per uscire mi accompagni al ristorante?-mi domanda Andrea.
-Certo-sorrido.
-Però prima chiamo…-mi guarda negli occhi, sta per pronunciare il nome di Fiamma.
-Oggi è anche il suo primo giorno all’università?-chiede Enrique tutto sorridente.
-Ricordi troppe cose spagnolo-lo guardo male e poi scoppio a ridere.
-Faccio subito-Andrea esce dalla camera con il cellulare in mano.
-Perché non le mandi anche tu un in bocca al lupo?-chiede Enrique.
-Mi vado a mettere il profumo, una scuola di design sarà piena di ragazze-gli faccio l’occhiolino e lui sbuffa, vorrei sentirla…Ma è inutile, lei non vuole, un altro messaggio senza risposta mi farebbe troppo male.

POV. MARTA
Mamma e papà si sono sposati da un mese, io ed Elisabetta andiamo molto d’accordo, ci scambiamo i vestiti, i trucchi, parliamo fino a tarda notte di ragazzi…Riccardo è sereno, anche se gli manca Fiamma, oggi avrà inizio un nuovo percorso per lui, che spero l’avvierà in un futuro roseo nel mondo della moda, mio fratello disegna abiti meravigliosi.
Adoro questa mia vita spagnola, l’unico elemento che proprio non mi va giù, è la scuola, io frequento il 4° anno mentre Elisabetta il 3°, però lei alla fine aveva i suoi amici qui…Io invece no e non riesco a farmene, sono tutti un po' sopra le righe, tutti gruppetti che non voglino nuovi membri e le amiche di Elisabetta non mi fanno impazzire, a scuola passo molto tempo da sola.
Ecco perché sapendo che casa di Riccardo è libera, perché tutti sono impegnati e avendo la chiave, decido di dare buca alla scuola e stare lì a guardare la tv tutta la mattina.
Apro la porta di casa e velocemente mi libero della divisa, è pieno ottobre eppure si muore di caldo, mi metto un pantaloncino e il reggiseno, tanto almeno fino alle 14:00 nessuno varcherà la soglia di casa.
Mi butto sul comodo divano e accendo la tv e la sintonizzo su una di quelle belle serie tv spagnole piene di intrecci, cosi ascoltando loro miglioro la lingua.
-Devo fare la pipì-borbotto…
Mi alzo e mi dirigo verso il bagno, apro la porta e trovo Enrique nudo, completamente nudo…Davanti allo specchio che si asciuga i capelli con un telo.
Urlo.
Lui si volta, mi vede e urla.
-Non voltarti-urlo, si vede tutto, tutto, davvero tutto…Ed è un tutto notevole….
-Non guardarmi-urla lui.-Cazzo sei nuda-sbraita come una femminuccia isterica.
Io riapro gli occhi e il suo tutto notevole non è ancora coperto…
-Sei tu più nudo, sei nudo, si vede tutto-sbraito.
-Chiudo quei cazzo di occhi-sembriamo due pazzi.
-Cosa ci fai a casa?-domando, riaprendo gli occhi, intravedendo ancora una volta il suo tutto…-Cazzo-sussurro.
-Ecco si…Marta va’ fuori-urla ancora.
Io con gli occhi chiusi corro via.
Corro ad indossare la maglia, ho le gambe che tremano…E il cuore che batte a mille, inutile dire che di Enrique parlo in ogni singola pagine del mio diario segreto, mi sono presa una cotta stratosferica fin dal primo giorno in cui l’ho visto, è bellissimo…    Peccato che lui mi chiami bimba…Abbiamo solo 4 anni di differenza…Però per lui sono tanti o comunque li usa come scusa, perché non gli piaccio è chiaro…
Dieci minuti dopo lui con un pantaloncino, si siede accanto a me sul divano…Non ha indossato la maglia…Ha un fisico fantastico e quei piccoli tatuaggi sparsi qua e là, lo rendono ancora più affascinante, poi è cosi simpatico, le sue battute mi fanno ridere un sacco.
-Senti bimba…-io roteo gli occhi, odio quando mi chiama cosi.-Ne avevi mai ecco, visto…-si gratta la fronte a disagio.-Uno?-domanda.
-Di cosa?-chiedo, mettendolo ancora  di più in difficoltà, so perfettamente cosa intende.
-Serpentello?-domanda sorridendo.
-Si chiama …-mi tappa la bocca con la mano.
-Rispondi alla domanda ed evita di rendere la cosa più difficile-dice, io mi perdo nei suoi occhi color Nutella, come vorrei che quella mano sulle mie labbra non fosse lì per tapparmi la bocca, ma per carezzarmi le labbra.
-Certo che l’ho già visto-rispondo spavalda, mentendo…Io non ho mai visto un ragazzo totalmente nudo davanti a me, ma non voglio che lui lo sappia.
-Come l’hai visto? Quando?-chiede con quel tono da donnina isterica.
-Sai preliminari con un mio compagno di cla..-le sue urla mi interrompono.
-Che hai fatto Marta?-chiede.
-Ho quasi 17 anni-rispondo.
-Sei una bambina-dice lui, facendomi innervosire.
-Non sono una bambina-lo fulmino.
-Tuo fratello lo sa?-chiede.
-No e tu non gli dirai nulla, sennò potrei dire che l’ho fatto con te-gli dico.
-Non ci crederebbe-sorride.
-Perché?-domando.
-Sei una bambina e le bambine non mi piacciono, lo sa-sorride ancora, ferendomi…Non esisto per lui.
-Non gli dirai comunque niente-lo guardo male, mi viene da piangere…Proprio per uno che non mi vorrà mai dovevo perdere la testa?
-Tranquilla bimba, proteggerò il tuo segreto, è giusto che tu faccia le tue esperienze-mi carezza la spalla.-Che ci fai qui?-domanda.
-Non volevo andare a scuola-rispondo guardando la tv.
-Perché?-chiede.
-Fatti miei-gli regalo uno sguardo truce, mi ha ferito abbastanza, non voglio più sentirlo parlare, per lui potrei stare tranquillamente con chiunque.
-Qualcosa non va piccola?-chiede accarezzandomi la mano, un po' come fa Riccardo…
-Non ho amici e stare soli a scuola non è bello, stare sola qui è meglio-dico.
Lui mi guarda con tenerezza…Non vorrei leggere tutto questo affetto nei suoi occhi, vorrei leggere altro.
-Vieni qui-apre le braccia.
Io mi ci fiondo e inizio a piangere, lo stare sola a scuola, mi fa soffrire tanto, è l’unico a cui sto dicendo questa cosa…Non voglio che la mia famiglia si preoccupi.
-Sei una ragazza fantastica e chi non se ne accorge è proprio uno sciocco-mi lascia un bacio tra i capelli.
-Rico-sussurro.
-Odio questo sopranome, lo usi solo tu-sbuffa, ma poi mi sorride, io volevo qualcosa di nostro cosi mi sono inventata questo stupido sopranome, tutti lo chiamano Rique, io invece lo chiamo cosi…
-Mi vuoi bene?-gli chiedo.
-Tantissimo-mi bacia la fronte.
-Anche io Rico davvero tantissimo-gli lascio un bacio sul mento.

POV. ANDREA
Amo la mia vita spagnola, lo sento ho trovato la mia strada e il mio posto, credo che l’anno sabatico diventerà un trasferimento definitivo.
Ho capito che amo particolarmente perdermi in cucina in mezzo a glassa, cacao, farina, sono un grande per quanto riguarda la preparazione di cupcake, oggi ne ho sperimentato un altro con l’arancia che ha mandato in estasi il mio capo.
Quella sera io, Enrique e Riccardo ci ritroviamo sul divano a chiacchierare.
-Stilista com’è andata la tua giornata?-domanda lo spagnolo a Ric.
-Bene-Riccardo sorride.
Da quando siamo arrivati qui, Riccardo è ulteriormente cambiato, agli occhi di tutti non sembra, ma io che ho imparato a conoscerlo, so che qualcosa non va, pensa costantemente a Fiamma, gli manca, vorrebbe che le cose fossero diverse, ma non riesce a fare nulla per cambiarle, anzi se può le peggiora, continua ad andare a letto con chiunque…
D’altro lato Fiamma, non vuole sentirlo nominare, non vuole parlarne, però studia spagnolo…E so che lo pensa, più di una volta la sento esitare quando al telefono sente per sbaglio la sua voce, tante volte la becco a guardare dietro di me, con la speranza di vederlo di sfuggita quando facciamo le videochiamate, si amano cosi tanto, eppure sono entrati in uno strano circolo, che fin quando non saranno opportunamente maturi, non riusciranno ad abbandonare, spero solo che se ne rendano conto presto e che non commettano altri gravissimi errori.
-Tu ti sei rilassato abbastanza a casa?-domanda ridendo Riccardo a Enrique, nostro nuovo carissimo e saggissimo amico, nonché mio collega di lavoro che quel giorno aveva il famoso giorno di libertà dal lavoro.
-Ho guardato un po' di tv, si mi sono rilassato-risponde.
-Tu in pasticceria?-domanda Riccardo a me.
-Ho creato un nuovo cupcake all’arancia che ha mandato in estasi il capo-affermo entusiasta.
-Sono fiero di te biondo-Riccardo mi fa l’occhiolino.
Enrique quella sera è stranamente silenzioso.
-Rique qualcosa non va?-domando.
Lui non risponde…
-Ohi spagnolo-Riccardo gli dà un pugnetto sulla spalla.
-Cosa c’è?- domanda ritornando sulla terra.
-Qualcosa ti preoccupa?-insisto.
-No niente-risponde fin troppo sbrigativo.
-Enrique-Riccardo lo richiama.
-Sono preoccupato per un’amica-ammette lo spagnolo.
-Un’ amica? Da quando in qua ne hai una? Tu non ci scopi e basta?-chiede ridendo Ric.
-Lasciate perdere-sbuffa Enrique.
-Usciamo? Voglio divertirmi con qualcuna-dice Riccardo.
-Non smetterai mai?-domanda Enrique.
-Io ho la videochiamata con Fiamma, le ho promesso che ci saremmo sentiti stasera-dico.
-A maggior ragione esco-Riccardo si dirige verso il bagno.
-Che coglione-sbuffa Enrique.
Io un’ora dopo sono davanti al pc che osservo la mia piccoletta con indosso la mia maglia della Nazionale…Fiamma mi manca da matti.
-Piccoletta-le sorrido.
-Tesoro-mi manda un bacio.
-Allora questo primo giorno?-domando.
-Non puoi capire una tizia mi ha buttato del caffè bollente sulla maglia, un coglione mi ha anche preso in giro…Dai il primo giorno d’università conciata in quel modo-piagnucola.-Sai cosa è successo dopo? La tizia è la mia nuova coinquilina, si chiama Lena, è terribilmente goffa ma simpatica-sorride.
-Lena? Che nome particolare-dico.
-E’ il nome della nonna, ha delle origini tedesche-mi spiega.
-Hai conosciuto ragazzi carini?-la prendo in giro bonariamente.
-Nessuno d’interessante-rotea gli occhi.
Chiacchieriamo tutta la serata, io le racconto del lavoro e lei straparla di qualunque cosa come sempre, si fa l’una di notte, quando sento aprire il portone di casa e sento una risata femminile che non è quella di Ramona.
-Che succede?-domanda Fiamma vedendo probabilmente mutare la mia espressione.
-Niente-le sorrido, non voglio si preoccupi.
Un minuto dopo Riccardo apre la porta della mia camera, mano nella mano con una biondina insipida.
-Ciao Fiamma-si avvicina allo schermo e la saluta.-Hey Ingrid saluta Fiamma-tira accanto a sé la biondina.
-Mi chiamo Lola-sbuffa la tizia.
Vedo gli occhi di Fiamma farsi lucidi e poi si interrompe la comunicazione.
-Riccardo-lo spintono.
-Tesoro io mi vado a divertire con Adela-un Riccardo totalmente ubriaco mi carezza il viso.
-Sei totalmente ubriaco, scusami Lola, puoi…Andare?-domando alla bionda.
-Voi siete fuori di testa-la bionda abbastanza arrabbiata va via.
-Hai mandato via la mia amica?-mi spintona.
-Ti accompagno a letto-dico.
-Io volevo andarci con Florencia-urla.
Enrique ci raggiunge.
-Che succede?-domanda…
-E’ ubriaco e ha combinato una cazzata con Fiamma-dico, non posso credere che si sia fatto vedere con un’altra…
-Hai visto com’era bella?-chiede sorridendo.-Era bellissima l’amore mio-ha gli occhi lucidi.
Io ed Enrique ci guardiamo negli occhi, siamo cosi dispiaciuti per lui, per lei, per questa storia.
-E’ ora di dormire-Enrique gli carezza la spalla.
-Mi manca da morire, da impazzire, da non dormirci la notte, io mi svegli spesso Rique, perchè mi manca, mi fa male il cuore-Riccardo asciuga una lacrima, il suo dolore è straziante.
-Perché ti sei fatto vedere con un’altra?-domando.
-Perché sono un coglione di merda-ammette.-Mi lavo la faccia e vado a letto-dice.
-Vuoi parlare?-domanda Enrique.
-Parlarne farà si che io la smetta d’essere cosi idiota? Farà si che lei venga a vivere qui con me?No quindi, vado a dormire-esce dalla mia camera.
-Richiamala e assicurati che stia bene-mi dice Enrique prima di lasciarmi solo.
Io afferro il cellulare e compongo il numero di Fiamma, lei riattacca per due volte…Poi mi invia un messaggio.
‘’Non voglio parlare, a domani.’’
-Quando finirà tutto questo dolore?-parlo tra me e me.
Angolo autrice
Salve mie belle <3 Come vi avevo promesso il capitolo non ha tardato molto.
Alloraaaa sono passati altri 4 mesi che novità abbiamo? Lena ed Enrique che mi dite di loro?
E del pov di Marta? Sono curiosa di leggere i vostri commenti.
Al prossimo capitolo mie care <3
Tanti saluti piccola_Calliope

 

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Capitolo 27
*** Sono stanca ***


Sono stanca
POV. FIAMMA

Chiudo con rabbia il computer…Interrompendo la comunicazione con Andrea.
Erano passati 4 mesi, 4 mesi dall’ultima volta che mi aveva parlato e cosa aveva appena fatto? Si parava davanti al computer del mio migliore amico mezzo ubriaco con un’altra che era più nuda che vestita, già immagino il finale della sua serata…
Esco dalla camera mi dirigo in cucina e inizio a fare avanti e indietro come una pazza…
-Qualcosa non va?-Lena probabilmente svegliata dai rumori, mi raggiunge in cucina con indosso una maglia rosa raffigurante un’enorme ciambella.
-Bel pigiama-le sorrido.-Mi dispiace se ti ho svegliato-le  dico.
-Sembri molto arrabbiata-risponde.
-Lo sono-dico stringendo i pugni, ho l’immagine di Riccardo stretto a quella bionda, impressa nella mia mente.
-Forse trovi inopportuno parlare con una sconosciuta, però bhe forse ti può aiutare…-Lena mentre mi parla ha le guance rossissime, è cosi timida e dolce, parlando un po' con lei nel pomeriggio, ho del tutto dimenticato l’incidente del caffè, è davvero una bravissima persona si vede.
-Vorrei soltanto non arrabbiarmi cosi tanto-affermo amareggiata.
-E’ per un ragazzo?-si siede di fronte a me.
-Il peggiore che esiste su questa terra-faccio un sorrisetto tirato.
-E’ il tuo ragazzo?-domanda ancora.
-Siamo stati fidanzati meno di 24 ore-scoppio a ridere, sembro un’isterica.
-Ah-Lena si passa in imbarazzo una mano tra i capelli.
-Perdonami se ti ho svegliata, buonanotte-le carezzo la spalla e mi dirigo nuovamente verso la mia camera.
Mi butto sul letto, afferro  il cellulare e in quell’istante mi sta chiamando Andrea, rifiuto la sua chiamata, lui riprova, io rifiuto nuovamente, gli invio un messaggio, non voglio sentirlo.
Poco dopo chiamo Carlotta.
-E’ notte fonda, che cazzo ha combinato Riccardo Gucci?-si lamenta dall’altro capo del telefono la mia migliore amica.
-Era con un’altra-scoppio a piangere, mi sono trattenuta fin troppo.
-Hey tesoro vorrei essere lì con te e  stringerti forte forte-afferma.
-Sono stanca, stanca di pensarlo, stanca di aspettarlo inconsciamente, stanca di soffrire, sono stanca Lotta-dico tra le lacrime.
-Vorrei picchiarlo-la immagino a stringere i pugni.
-Io e lui siamo stati insieme l’ultima sua notte qui-dico, nessuno sapeva di quel nostro addio.
-Cosa?-Carlotta è decisamente sorpresa.
-Non volevo lasciarlo andare via senza…Abbiamo fatto l’amore tutta la notte, abbiamo riso, siamo stati bene, poi abbiamo  anche litigato e pianto-dico.
-Perché non me  ne hai mai parlato?-mi domanda.
-Probabilmente perché non avresti accettato, Carlotta lui mi manca troppo, io lo amo, lo amo immensamente-dico tirando su con il naso.
-Io non so che dirti-risponde la mia migliore amica.
-Scusa ti ho disturbata in piena notte…-forse è meglio che io riattacchi.
-Fiamma datti tempo, il tempo guarisce ogni ferita-mi dice.
-Carlotta, lui è il mio amore unico, non passerà, non cambierà, forse un giorno smetterò di piangere, forse un giorno mi affezionerò a qualcuno, ma mi affezionerò non amerò, il mio cuore è suo, dei suoi sorrisi, dei suoi abbracci, sono sua e lo sarò per sempre-affermo carezzando il suo orologio.
-Non meriti tutta questa sofferenza tesoro-risponde lei.
-Vado a letto, a domani-non le do tempo di rispondere, riattacco.
Accendo il computer e mi informo sul primo volo per Madrid…Ma non ci riesco, non riesco a prenotare quel dannato viaggio, non posso accettare ancora una volta di dover essere io a muovere un passo, per fare cosa? Per trovarlo ancora una volta a letto con un’altra?

POV. RICCARDO
-Stai dormendo?-Enrique apre la porta della mia camera.
-Te l’ho detto non ci riesco-rispondo.
-Va’ da lei, va’ in Italia, recupera il vostro rapporto-mi dice.
-Non ha senso, mi chiuderebbe la porta in faccia e posso solo darle ragione, sono un coglione-do un pugno sul materasso.
-Non vorrei farti altro male, ma incontrerà qualcun altro, la perderai per sempre-afferma.
-Se lo merita-rispondo io.
-Perché fate questo? Perché vi ostinate a soffrire, se insieme potreste essere immensamente felici?-domanda innervosendosi.-Cazzo Riccardo voi vi amate-dice.
-Perché non cozziamo, perché io le faccio del male, perché le metto dei limiti, perché lei è possessiva e io sono un gran coglione-affermo.
-Un compromesso non potete trovarlo?-chiede.
-Ci abbiamo provato, fallendo-rispondo.
-Quindi tu preferisci scopare con chiunque, pur soffrendo e lei un giorno si accontenterà di qualcuno che non sarà te e tu ti logorerai l’anima per la gelosia?-afferma.
-Meglio che soffra io no?-chiedo
-La fai soffrire comunque e poi la figura del povero martire non ti si addice Riccardo-risponde lo spagnolo.
-Le tue chiacchiere mi hanno annoiato, vado da Ramona, saprà come consolarmi e poi farmi addormentare-sono pronto ad uscire dalla mia camera, quando lui pronuncia un’altra frase.
-Un giorno la perderai per sempre Riccardo-afferma serissimo.
-Buonanotte Rique-gli faccio l’occhiolino e mi dirigo da Ramona.
Apro la sua porta, mi infilo nel suo letto e prendo a baciarle il collo.
-Ric-borbotta nel sonno.
-Ho bisogno di qualche coccola-le sollevo la canotta del pigiama.
Lei veloce l’abbassa nuovamente.
-Nessuno d’interessante al locale?-chiede acida.
-Dobbiamo litigare?-domando abbastanza nervoso, ho soltanto bisogno di rilassarmi…
-Non sono un giocattolo Riccardo-afferma dura.
-Me ne vado Ramona?-domando.
Lei mi osserva in silenzio qualche istante, poi cattura le mie labbra, inutile dire che qualche minuto dopo sono dentro di lei, ma nemmeno durante il sesso riesco a smettere di pensare a Fiamma…
-Non ce la faccio più-esco velocemente dal corpo di Ramona.
-Che succede?-lei mi bacia la spalla.-Fatti coccolare-le sue mani sono su di me…
Ogni sua carezza mi fa sentire una merda…Mi sento costantemente una merda, ferisco Fiamma in qualunque modo, le manco di rispetto, la tradisco ripetutamente, è vero non stiamo insieme, ma ci apparteniamo e io, io mi faccio accarezzare, toccare, baciare, stringere da altre, io posseggo una ragazza diversa quasi ogni sera…Che uomo di merda che sei Riccardo Gucci.
Il mattino seguente, mi scontro con Andrea mentre esco da camera di Ramona.
-Potresti provare con la box per rilassarti invece che scopare con chiunque come un coniglio in calore-è decisamente arrabbiato.
-Andre-inizio a giustificarmi, ma lui con una manata mi interrompe.
-Sono stanco Riccardo, stanco!-mi urla contro.
-Andrea-provo nuovamente a parlare, ma un suo pugno contro la parete mi zittisce.
-La mia migliore amica soffre, io ci sono cresciuto con lei, l’ho vista piccola piccola Riccardo e tu le spezzi ogni santissimo giorno il cuore, io ti voglio bene, ma non tollero più quello che fai, ieri poi lei non ha voluto rispondermi e sai perché? Per colpa tua!-proietta i suoi occhi nei miei.
-La tua migliore amica semplicemente dovrebbe farsi un’altra vita-Ramona pronuncia queste parole baciandomi la spalla.
-Ramona!-la richiamo, non deve intromettersi.
-E tu probabilmente dovresti provare a tenere le mutandine per più di 24 ore-Andrea la fulmina.
Ramona è pronta a dargli uno schiaffo, io fermo la sua mano.
-Andrea non ti ci mettere con lei-anche Enrique interviene.
-Riccardo smettila!-Andrea adesso fulmina me.
-E’ la mia vita Andrea-risponde Riccardo.
-Stai distruggendo quella della mia migliore amica però…-mi dice.
-Lui non la vuole-gli urla contro Ramona.
-Ramona smettila!-la ammonisco ancora.
-E tu speri che voglia te solo perché qualche volta si infila nel tuo letto e non solo in quello?-chiede tagliente Enrique.
-Siete delle merde-Ramona li fulmina.
-Ramona anche tu dovresti interessarti a qualcuno che voglia stare con te, non perdere il tuo tempo dietro uno che non ti vorrà mai-afferma Andrea.
-Riccardo dì qualcosa-Ramona mi guarda con gli occhi lucidi.
Io non so che dire, mi guardo i piedi a disagio.
-Non hai le palle di dirle che non ti interessa Riccardo?-Andrea mi spintona, è molto nervoso questa mattina…Non ha digerito il ‘’rifiuto’’ di Fiamma di questa notte, lui ci tiene terribilmente a lei e non vuole che si allontani da lui, nemmeno io mi perdonerei questo.
-Riccardo!-Ramona mi richiama.
-Ramona ti voglio bene-rispondo guardando i suoi occhioni azzurri lucidissimi, mi dispiace farla soffrire.
-Che significa?-domanda con voce tremolante.
-Ci pensavo stanotte, forse è meglio…Se cambi appartamento-le dico.
Le sue lacrime iniziano a scorrere…
-Tu mi hai fatto venire qui, tu adesso mi stai abbandonando-sussurra.
-Hai trovato un lavoretto mediocre forse è meglio se torn…-mi interrompe.
-Se torno in Italia e dimentico tutto questo schifo giusto?-chiede nervosa tra le lacrime.
-Una mia amica cerca una coinquilina-Enrique probabilmente mosso da compassione per quello che le sto facendo, sono pietoso…Le carezza la spalla.
-Riccardo- Ramona tra le lacrime sussurra il mio nome.
-Se vuoi tornare in Italia ti pago il biglietto-dico, un ceffone due secondi dopo mi colpisce il viso, ceffone meritatissimo, le sto facendo male, molto male e lei non lo merita, mi è stata accanto, è sempre riuscita a farmi del bene.
-Anche io voglio cambiare casa-interviene Andrea.
-Che stai dicendo?-domando.
-Che cambio casa Riccardo-mi risponde serissimo.
-Per quale motivo?-domando con il cuore in gola, Andrea è una mia certezza, non può abbandonarmi.
-Non sarò complice, nelle sofferenze che arrechi a Fiamma-mi dice.
-Stasera la chiamo, mi scuso con lei e ti giuro, ti giuro che non interferirò mai più nella sua vita, nel vostro rapporto…Mi metto da parte definitivamente te lo giuro-il mio tono è supplichevole, non posso perderlo, è il mio migliore amico.
-Ti auguro che lei non ti voglia, che lei non ti perdoni mai, tu non meriti amore-Ramona detto questo si dirige verso la sua camera, io vorrei consolarla, ma le farei altro male è giusto che vada...

POV. MARTA
-Perché quella faccia?-mi domanda Elisabetta all’uscita di scuola.
-Nulla, un po' di mal di testa-mento, in realtà era stata una pessima giornata a scuola, un idiota fuori dai bagni mi aveva preso in giro per il mio accento italiano, inutile dire che i venti minuti di ricreazione li ho passati in bagno a piangere.
-Io sto andando a casa di Delfina vuoi venire?-mi chiede.
-Voglio andare a casa a riposare-le sorrido, Delfina è una delle più antipatiche, non ho intenzione di passare il mio pomeriggio con lei a sentirmi difettosa, perché lei è e sarà sempre meglio di me, bella, ricca e popolare a scuola.
-A stasera, riposati-Elisabetta mi bacia la guancia e si allontana con la piccola strega dai capelli biondo cenere.
Sto per uscire dal cancello quando una moto mi si piazza davanti.
-Ciao bimba-alzo lo sguardo e mi ritrovo davanti con il giubbotto di pelle, il casco in mano, in sella a questa bellissima moto, Enrique.
-Rico-pronuncio il suo soprannome sorpresa.
-Enrique, mi chiamo Enrique-lui rotea gli occhi.
-Che ci fai qui?-chiedo.
-Avvicinati bimba-mi sorride.
-Per fare co…-non riesco a finire la frase che le sue labbra sono sulle mie.
Enrique mi sta baciando, le labbra di Enrique Rodriguez sono sulle mie, il ragazzo che sogno ogni notte mi sta baciando e cazzo questo è il mio primo bacio. Il mio primo bacio se l’è preso Enrique Rodriguez.
I primi istanti sono qualcosa di terribile, io non so che fare, poi però lui mi attira ancora di più verso il suo corpo, io appoggio la mia mano sulla sua guancia e riesco a seguirlo e mi perdo totalmente in un mondo fatato dove ci sono orsetti che lanciano fiori, felici e contenti per i campi. Mi morde il labbro inferiore, mi sorride e si stacca.
-Che è successo?-domando con la testa che mi gira.
Lui mi mette il casco.
-Andiamo-mi fa l’occhiolino.
-Devo salire sulla moto?-chiedo con il cuore che batte come un matto, probabilmente morirò d’infarto a breve.
Lui scoppia a ridere e io lo trovo stupendo…
-Certo bimba-mi rifà l’occhiolino.
Io faccio come dice e felice mi stringo stretta stretta a lui.
E’ venuto a prendermi a scuola, mi ha baciato, probabilmente ha capito dopo ieri che non mi vuole solo bene, non ci posso credere…
Arriviamo a casa sua.
-Riccardo?-domando.
-E’ in palestra-mi sorride, staremo soli, forse vuole nascondere la nostra relazione a Riccardo, si in effetti mio fratello probabilmente farà problemi, meglio tenerlo per noi…Enrique mi vuole, vuole stare con me, stento a crederci, il mio cuore scoppia di felicità.
Appena dentro l’appartamento, io cerco nuovamente di baciarlo…Ma lui mi respinge.
-Non c’è bisogno qui-mi sorride.
-Qui?-chiedo interdetta.
-Il bacio di oggi riuscirà a farti guadagnare abbastanza popolarità, batti cinque bimba-tutto contenta alza  la mano per il cinque, io sento che il mio castello fatato si sta sgretolando.
-Non ho ben capito perché mi hai baciato-affermo.
-Sono uno parecchio conosciuto, sono uno figo, le ragazzette mi sbavano dietro, a scuola tutti sanno chi è Enrique Rodriguez, bimba con il bacio di oggi ti farai tantissime amiche-mi sorride.
-Eh certo, vorranno tutte il tuo numero-sorrido fintamente, è squallido quello che lui ha fatto…Il mio primo bacio andato per sempre, per un motivo cosi futile.
-Ma tu non glielo darai-mi dà un buffetto sul naso.
Gli do un pugno sulla spalla.
-Che hai bimba?-domanda.
-Non volevo il tuo aiuto, non voglio delle amiche di convenienza solo perché ho baciato Enrique Rodriguez il figo-lo fulmino, vorrei correre a casa e piangere….Mi ferisce ancora una volta.
-Va bhe io sarà un argomento come un altro di cui parlare-si gratta nervosamente la fronte.
-Non volevo il tuo aiuto-ripeto.
-E io volevo dartelo, perché ti voglio bene e non voglio vederti stare male-mi dice.
-Hai sbagliato-alzo la voce, sono decisamente ferita, mi reputa cosi sfigata che pensa che un suo stupido bacio possa farmi diventare miss popolarità.
-Dovresti ringraziarmi invece-si sta innervosendo.
-Per cosa esattamente?-chiedo più nervosa di lui.
-Del mio aiuto, ti ho baciato davanti a tutti, ho baciato una ragazzina-mi risponde.
-Ho quattro anni meno di te non vado all’asilo-lo fulmino, mi ha stancato per questa storia dell’età.
-Sei come una sorella per me-risponde.
-Ah bene allora tu a tua sorella ficchi la lingua in gola? Perché l’hai fatto-dico, poteva evitare la lingua…
-Dovevamo essere credibili-mi dice.
-Che schifo-affermo molto ma molto arrabbiata e ferita.
-Che schifo baciare me?-domanda come colpito.
-Vado a casa e la prossima volta evita di rivolgermi la parola-dico afferrando il mio zaino.
-Dove vai?-mi blocca per il polso.
-A casa, ho mal di testa, voglio riposare-dico.
-Bimba non voglio litigare con te-sussurra…Il mio cuore perde un battito quel tono di voce, quella supplica, quel suo broncetto…
-Non voglio parlarne più-mi stacco da lui.
-Baci bene comunque-mi fa l’occhiolino, credo che sia impossibile però…Non avevo mai baciato, io mi sentivo cosi impacciata.
-Lo so-rispondo fintamente convinta, cerco di aprire la porta che lui richiude.
-Sai troppe cose bimba, sai che stanotte ci ho pensato spesso-dice sorridendo.
-A cosa?-chiedo.
-Al fatto del tuo compagno di classe-si gratta il mento.
-E perché?-domando con il cuore in gola, ha pensato a me con il mio compagno.
-Non lo so, mi sono innervosito-dice.
-Innervosito?-chiedo con il cuore a mille.
-E’ giusto che tu faccia le tue cose, è giusto si…Però…Ecco ho immaginato cosa ti abbia potuto fare quel ragazzo e sentivo un groppo in gola…Non lo so, pensavo a te e me ieri, sul divano accoccolati e poi questo che ti tocca-sbuffa.
Io mi appoggio al muro, queste parole si che sono letali altro che bacio…
-Perché..-non so che dire.
-Che poi era carino?Cioè ti piaceva, Marta queste cose si fanno con attrazione,  con trasporto ad esempio io sono uno che nel bacio ha una regola, mordo solo chi mi piace da matti, è una cosa che nasce da sola, il trasporto, se non voglio dare un morsetto a quella persona non mi piace cosi tanto, lo so è una cazzata, per uno che ha tante donne-straparla, ma io mi sono bloccata al fatto che lui nel bacio dia un morsetto solo a chi gli piace, solo a chi lo attira…Mi ha morso.
-Mi hai morso-dico.
-Non è vero-sorride.
-Si Enrique-rispondo.
-Vabbè è capitato bimba-continua a sorridere, ma sembra nervoso.
-Non è strano?-mi avvicino a lui.
-Cosa?-indietreggia e si gratta la testa nervosamente.
-Il tuo nervosismo…Il morso-mi avvicino ancora.
-Non mi piaci, non mi piaci Marta-quasi urla.
-Dovremmo riprovare-sorrido.
-A fare cosa?-chiede.
-Il bacio, se è vero che è una cosa automatica che hai solo con chi ti attira tanto, il morso, non ricapiterà-continuo a sorridere, il mio castello si sta ricostruendo e su basi solide questa volta.
-Ti devo baciare di nuovo? Soli qui?-si sventola, sembra una donnina isterica.
-Se vuoi scendiamo al parco, magari lì ci sono persone-rido.
-No ok ti bacio, cosi vedi che non ti mordo e che quindi non mi piaci-sorride, ma questo suo insistere sul non mi piaci non mi convince per niente.
-Baciami-dico.
-Ok-fa un sospiro e si avvicina.
Mi carezza la guancia e non mi bacia…
-Allora?-domando ridendo.
-Non mi mettere ansia-sbuffa.
-Faccio io-catturo le sue labbra.
Lui inizialmente non si muove, due secondi dopo però mi trovo sbattuta contro il muro, Enrique è passione pura, io sono totalmente persa per quelle labbra, ci sta mettendo fin troppo passione per smentire quello che io ho supposto.
Io gli mordo il labbro.
-Non giocare sporco-sussurra.
-Baci bene sai-sorrido e lui mi cattura ancora una volta le labbra, non so come ma finisco sotto di lui sul divano e mi morde il labbro.
-No cazzo-si stacca velocemente.-E’ un casino, un gran casino e tu devi andare a casa di corsa Marta-dice.
Io sorrido soddisfatta, io piaccio ad Enrique.
-Tuo fratello mi scanna, sento già il dolore che mi provocheranno i suoi pugni, se solo sapesse che ti ho spinta sul divano-si asciuga la fronte e io non smetto di sorridere.
Lui ha paura di Riccardo, ma gli piaccio.
-Da quanto ti piaccio?-chiedo.
-Tu non mi piaci-risponde.
Io mi metto a cavalcioni sulle sue gambe.
-Non è una cosa giusta, mi uccide-piagnucola.
-Da quanto tempo ti piaccio?-sorrido carezzandogli i capelli.
-Senti bimba io non posso, io non faccio per te-però la sua mano e sulla mia schiena a carezzarmi.
-Da quando ti piaccio?-chiedo ancora.
-Vuoi che mi uccida?Se entra ora mi ammazza, mi taglia la testa, che casino-mette su un broncetto da mordere.
-Non ci ho fatto niente con il mio compagno, non ho fatto nulla mai con nessuno-dico.
-Davvero?-sorride.
-E’ stato il mio primo bacio,oggi, con te-gli carezzo la guancia.
-Davvero?-sorride ancora, ed è bellissimo e io gli piaccio non ci credo.-Cioè no non  è giusto, non dovevi baciare me, doveva essere importante, con qualcuno di importante-cerca di tornare serio, ma io proprio non smetto di sorridere, per me lui è importantissimo, il mio primo bacio doveva essere con lui, cosi sognavo.-La smetti di sorridere?-piagnucola.
-Da quanto ti piaccio Rico?-gli bacio il collo.
-Tu non hai mai fatto nulla con nessuno e perché sei cosi…-lo interrompo.
-Perché sono con te-gli do  un bacio a stampo.
-Perché io ti piaccio?-sorride.
-Da quanto ti piaccio?-domando.
-Da sempre, da sempre Marta, le tue guanciotte rosse mi hanno fatto perdere il sonno, per non parlare quando hai iniziato ad abbracciarmi o baciarmi la guancia…Io ho detto basta Marta, io non posso perdere la testa-mi dice e io sorrido.-La smetti di essere cosi bella?-sbuffa.
-Mi piaci da sempre anche tu-gli catturo le labbra.
-Nessun compagno che vuole metterti le mani addosso quindi?-chiede tra un bacio e l’altro.
-Sei cosi geloso?-chiedo con il cuore a mille, Enrique vuole me, gli piaccio è geloso…Mi trova bella.
-Tu mi farai diventare pazzo-sussurra prima di catturarmi ancora una volta le labbra.
Sentiamo girare la chiave.
Salto giù dalle sue gambe e lui velocemente accende la tv.
-La mia principessa-Riccardo si apre in un gran sorriso quando mi vede.
-Fratellone-corro ad abbracciarlo.
-Sei stato poco in palestra-dice Enrique.
-Perché? Volevi forse stare solo soletto con la mia principessa?-chiede.
-No ma quando mai, sto vecchietto-rido io.
-Sono vecchio-sorride Enrique.
-Mi faccio una doccia, mangi qui?-domanda Riccardo.
-Si-sorrido.
-A dopo-Riccardo mi scompiglia i capelli e va al bagno.
Io quando lui chiude la porta torno sulle gambe di Enrique.
-Sto morendo-sussurra lui.
-Perché ci sono io con te?-chiedo sorridendo.
-Sai che stiamo giocando con il fuoco vero?-domanda carezzandomi la guancia.
-Vuoi stare con me?-chiedo sorridendo.
-Probabilmente da quando mi hai detto piacere io sono Marta-mi sorride teneramente.-Stai sciogliendo il mio cuore di ghiaccio-mi morde il naso.
-Mi mordi troppo-rido.
-Solo io e te-mi dice serio.
Io catturo le sue labbra, sono cosi felice, che non si può spiegare.

POV. FIAMMA
-Ti farò assaggiare una mia specialità-dico a Lena mentre faccio soffriggere la cipolla e lei apparecchia la tavola.
-Domani però cucino io-afferma sorridendo.
Il mio cellulare prende a suonare…
-Controlli chi è?-domando a Lena.
-Il mio biondo-mi risponde.-E’ il ragazzo di ieri?-domanda.
-No è il mio migliore amico, rispondi e metti il vivavoce che ho le mani sporche-le dico.-Grazie-le sorrido.
Lei fa ciò che dico.
-Andre sono in vivavoce con Lena che ti saluta-affermo.
-Ma io non lo conosco-risponde la mia goffa coinquilina.
-Sono Riccardo-il mio cuore perde mille battiti.
-Che succede?-domanda Lena.
-Lena giusto? Potresti togliere il vivavoce per favore?-domanda Riccardo.
-Parla Riccardo-affermo dura.
-Non tolgo il vivavoce?-domanda Lena, io le faccio cenno di no con la testa.
-Volevo scusarmi per ciò che è successo ieri sera e volevo dirti che non mi metterò più in mezzo, come ho più volte detto è giusto che tu ti faccia la tua vita…Voglio che tu stia bene e Fiamma l’orologio diventa un regalo d’addio, non tornerò in Italia, noi non ci rivedremo mai più, questo è un addio-afferma cosi freddo, il cuore fa malissimo, riesce a fare sempre peggio, riesce a distruggermi sempre di più.
-Lena riattacca-affermo.
Due secondi dopo scoppio a piangere e Lena corre ad abbracciarmi.
-Mi dispiace cosi tanto-sussurra stringendomi.
Angolo autrice
Cao mie belle <3 nuovo aggiornamento in meno di 24 ore :D
Cosa succede qui? Per la gioia di molte Ramona se na va a fanculo ahahaha, però ci tengo a sottolineare che Riccardo si è comportato molto male con lei...
Poi i miei cucciolini Rico e Marta insieme <3 Che gioia che vi ha regalato quella perfida di Calliope aahahahaha
Allora vi dico come procederà adesso la storia, ci sarà un altro capitolo, poi avremo un altro salto temporale per poi avere gli ultimi capitoli di questa storia e come sapete, ci sarà un seguito, promesso lì sarò molto ma molto più clemente <3
Un'altra cosa al momento la storia di Mirko e Calliope per chi la segue è in stan-by preferisco concludere questa, troppe cose insieme non riesco a seguirle, ma non sarà cancellata.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 28
*** Non ci sono riuscito ***


Non ci sono riuscito
2 mesi dopo
POV. FIAMMA

-Odio dovermi svegliare presto per farmi la doccia-sbuffo mentre osservo i miei capelli arruffati allo specchio.
Non odiavo solo dovermi svegliare presto, ma odiavo anche le lezioni delle otto del mattino in un freddissimo Dicembre torinese.
-Tesoro devo fare la pipì-urla da fuori il bagno Lena.
In questi due mesi io e lei siamo diventate inseparabili, quella notte dopo la telefonata di Riccardo, lei è stata tutto il tempo a consolarmi, si è messa anche a fare uno strano balletto pur di farmi ridere…
Le ho raccontato tutto e inutile dire che lei odia Riccardo, più volte al giorno ripete che ha un enorme desiderio di spaccargli il setto nasale, come non darle torto.
Comunque anche lei mi ha parlato di sé, sfigata in amore come me o anche più, il suo ex ha messo incinta la sua ex migliore amica, inutile dire che vuole che gli uomini le stiano lontano anni luce…
Eppure io penso che lei abbia una cotta per il mio biondo, Andrea.
Si un pomeriggio io stavo facendo con lui una videochiamata e lei è comparsa, lui era a petto nudo, lei è diventata rossissima e Andrea è stato sfacciato come sempre…Si praticando Riccardo, sta diventando anche peggio di lui.
Lei spesso mi chiede cosa combina Andrea, inutile dire che quando la informo delle sue notti brave lei rotea gli occhi, disgustata, ma anche il mio biondo mi chiede di lei…Dovrebbero incontrarsi, starebbero proprio bene insieme.
-Io voglio l’estate, voglio il caldo, il mare e le vacanze-dico aprendo la porta, sembro una pazza, si in effetti sono un tantino esaurita.
-Io voglio solo fare la pipì-Lena corre al bagno.
Venti minuti dopo mentre ho appena finito la doccia, qualcuno suona al citofono.
-Lena vacci tu-urlo.
-Non posso-risponde lei.
Io indispettita sbatto i piedi, mi sistemo alla ben meglio con un telo e vado a vedere chi è.
-Chi è?-domando al citofono.
-Posta-risponde un vocione.
Io apro, sono pronta a rinchiudermi in bagno quando suona il campanello del nostro appartamentino.
-Che diavolo-roteo gli occhi più che nervosa.
Apro la porta senza guardare dall’occhietto e il mio cuore perde mille battiti al secondo, non posso credere cosa anzi chi mi trovo davanti…
-Il cornetto ti piace ancora alla Nutella?-Riccardo con in mano un sacchetto da bar mi sorride.-E comunque sei una scostumata, potevo essere un vecchietto­-mi regala uno dei suoi sorrisetti maliziosi.
Io mi sento mancare l’aria e mi appoggio alla porta.
-Mi gira la testa-sussurro.
-Hei Fiamma-lui tocca la mia mano.
Io mi scosto come scottata, lui è sorpreso dalla mia reazione.
-Fiamma chi c’è alla porta?-Lena mi raggiunge.
Mi si affianca e lo vede.
-E’ il viscido?-domanda, indicandolo e regalandogli uno sguardo truce.
-E’ qui-sussurro ancora incredula.
-Posso entrare?-domanda Riccardo.
-Cosa c’è in quel sacchetto?-è il lato terribilmente goloso della mia coinquilina a parlare.
-Cornetti alla Nutella, comunque piacere Riccardo-Riccardo le porge la mano che lei ignora.
-Dammi i cornetti-gli regala ancora una volta uno sguardo truce.
Lui entra…
Il suo profumo mi investe, io vorrei piangere, urlare, abbracciarlo, picchiarlo, farci l’amore...
-Vado a vestirmi-mi rinchiudo in bagno.
Inizio a lavarmi il viso con acqua ghiacciata, lui è davvero qui, Riccardo è qui a Torino, nel mio appartamentino da universitaria, mi aveva detto che non sarebbe tornato…
Lo sento parlare con Lena…
La sua voce…Quante notti l’ho sognato, stava lì e con quella bella voce che si ritrova mi sussurrava dolci parole d’amore.
-Non è un sogno-ripeto alla mia immagine stravolta allo specchio.
Indosso una felpa, un pantaloncino e li raggiungo.
-Che ci fai qui?-domando serissima.
-Non vuoi fare prima colazione?-mi sorride ancora una volta, quant’è bello e quanto mi è mancato.
-Fiamma questi cornetti sono fantastici-urla Lena in preda all’estasi provocata dal cioccolato.
-Lena-la ammonisco con un sorriso.
-Ok, è viscido, lo odio, ma mi ha portato dei cornetti squisiti-dice tutto questo mordendone un altro e scatenando la risata ilare di Riccardo, io stento a credere che lui sia qui, che stia ridendo dei modi buffi di Lena.
-Mi fa piacere che Fiamma ti abbia incontrato, Andrea me l’aveva detto-Riccardo sorride, Lena si strozza con il succo ai frutti di bosco.
-Andrea ti parla di me?-il suo tono è decisamente alto, io sorrido.
-Spesso in effetti- lui…Sorride ancora e io mi sento collassare, infatti mi siedo.
-Lena io oggi non verrò a lezione-affermo, devo assolutamente scoprire cosa vuole Riccardo Gucci da me.
-Io invece devo andare-afferma la mia carissima coinquilina.
-Se sei impegnata possiamo vederci più tardi-mi dice Riccardo.
-Ti fermi cosi tanto?-chiedo.
-Mi fermo-dice lui.
-Tesoro ci vediamo più tardi-Lena mi bacia la guancia ed è pronta ad uscire di casa.
-Lena è stato un piacere conoscerti-Riccardo le sorride ancora una volta, Lena lo osserva un istante e senza proferir parola esce di casa.
-A cosa devo questa visita?-domando acida, non può tornare cosi…E’ tornato ancora una volta per farmi soffrire? Inconsciamente sono davvero felice di vederlo…Sei mesi senza di lui sono stati davvero lunghi…
-Quella volta che sei venuta a dirmi addio a casa mia, cosa ti ha spinto?-chiede tamburellando le dita sul tavolo.
-Io ho posto una domanda e io merito una risposta-affermo dura, ma non può venire qui e cercare ancora conferme da me…Mi ha spezzato il cuore troppe volte.
-Non sono tornato per restare-mi dice proiettando i suoi occhioni nei miei, che sento pizzicare, è tornato per farmi di nuovo del male.
-La porta sai dov’è, va via-affermo alzandomi, pronta a dirigermi nella mia camera per piangere nel mio lettino.
-Ieri mattina mi sono svegliato, ho preso due cose e sono partito, volevo vederti-mi dice.
-Vedermi e andare via? Venirmi a ricordare che esisti? Sai lo ricordo anche se non ti vedo o non ti sento-alzo la voce, non può sempre fare cosi, non può continuamente distruggermi.
-La mia vita lì è felice, la domenica pranzo dai miei ed è tutto cosi allegro, frequento una scuola di design e sono cosi appassionato, ho nuovo amico, a te sarebbe piaciuto tantissimo, si chiama Enrique, nel fine settimana ho trovato un lavoretto consegno pizze, con Andrea ci divertiamo sempre un mondo, è tutto cosi bello, sono cosi felice…Ma in tutto questo non ci sei tu-afferma, io lo osservo ha gli occhi lucidi.
Io non so che dire, non nego che sentire queste parole, sapere che in mezzo a tutta questa felicità riesce a pensarmi e riesco a mancargli mi rende felice, non sono la sola che di notte cerca il suo corpo e si accontenta di stringere un freddo cuscino.
-Hai conosciuto qualcuno?-domanda, lo vedo molto agitato…
-Buffo che tu mi chieda questo, quante te ne sarei fatte? Mille?-gli regalo uno sguardo carico d’astio.-Ramona scopa ancora bene? Ti diverti a passare il tuo tempo con lei?-lui abbassa lo sguardo a disagio, io mi avvicino e con una manata lo spingo a guardarmi.-Cos’è? Ti vergogni? So perfettamente…-mi interrompe.
-Sai perfettamente cosa?-chiede.
-Io non capisco tutto questo, quindi meglio se te ne vai-dico abbastanza nervosa.
-Mi manchi Fiamma cos’altro devi capire?-domanda lui.
-Riccardo andrai di nuovo via-sento di nuovo gli occhi pizzicare.
-Sei bellissima-mi sorride.
Io scoppio a piangere…Non reggo tutto questo, non reggo la sua assenza, non reggo questo suo tornare, ricordarmi quanto sia bello averlo attorno per poi andare via ancora e lasciarmi sola e triste.
-Non ci sono riuscito, ieri mattina non ci sono riuscito, io dovevo vederti e ora che ti ho davanti il mio cuore esplode di gioia-tenta di prendere la mia mano, ma io ancora una volta mi scosto.
-Andrai via-gli ricordo asciugandomi le lacrime.
Si alza e inizia a cercare qualcosa nel suo borsone.
Esce una confezione regalo.
-Tra poco è Natale, ti ho preso un regalo-lo posa sul tavolo.
Io non dico nulla, sto lì a fissare le mie pantofole rosa.
Sento i suoi occhi su di me che non mi fanno respirare.
-Va via-lo sto supplicando.
Lui afferra il suo borsone e in silenzio esce dall’appartamento.
Sento i suoi passi allontanarsi e il mio cuore inizia a far terribilmente male.
-Non posso-apro il portone e scendo giù per le scale.
Arrivo proprio quando l’ascensore apre le sue porte a pian terreno, lui è sorpreso di vedermi io non gli do il tempo di dire altro che gli salto al collo e catturo le sue labbra.
-Amore mio-sorride tra un bacio e un altro.
Dieci minuti dopo lui è dentro di me…Quanto mi era mancato, lui il suo profumo, il suo corpo, i suoi sorrisi, i suoi baci e carezze…Riccardo per me è vita.
Sarà sempre così, lo amerò per sempre.

POV. LENA
Mentre gusto il mio panino alla mortadella mi domando se per le 15:00 potrò tornare a casa, scommetto che Riccardo e Fiamma, si intratterranno parecchio, sei mesi sono lunghi…Anche se sono contraria, anche se vorrei che Fiamma gli chiudesse definitivamente la porta in faccia perché la fa stare male, so che lo ama profondamente e lui ha finalmente preso un aereo, è venuto qui da lei.
Il mio cellulare prende a squillare senza vedere chi sia a chiamarmi rispondo…
-Trovare il tuo numero è stato impossibile, non puoi capire che giro, visto che Fiamma non risponde, grazie al cielo Marta lo aveva, certo se n’è ricordata poco fa…Ma meglio tardi che mai-una voce maschile molto simpatica, straparla.
-Con chi parlo?-chiedo sorpresa, abbastanza strana quella telefonata.
-Ciao Lena sono Andrea-risponde e il mio cuore prende a battere come un matto…Andrea, il biondo, il bello, il simpatico, quello che va con tante donne ma ha un sorriso dolcissimo.
-Andrea l’amico di Riccardo?-chiedo giusto per avere conferma..
-A proposito di quel coglione del mio migliore amico, si trova in Italia?-chiede abbastanza nervoso o preoccupato, evidentemente Riccardo non ha informato nessuno della sua scappatella.
-Si è qui, da Fiamma, a casa, sono insieme, da soli-lo informo.
-Ecco perché Fiamma non risponde-dice lui.
-Chi è Marta? Come ha il mio numero?-chiedo.
-Marta è la sorella di Riccardo e nemmeno lei ricorda come abbia  il tuo numero, ma menomale che lo aveva, mi sono preoccupato terribilmente per Riccardo-straparla di nuovo, questo suo modo di fare mi spinge a sorridere.
-Straparli lo sai?-chiedo sorridendo.
-Quando sono nervoso e preoccupato si-risponde.
-In effetti lo faccio anche io quando sono in imbarazzo-dico.
-Hai straparlato quella volta che ci siamo visti in webcam-dice e posso quasi immaginarlo a sorridere.
-Bhe non ti conoscevo-sento le guance avvampare.
-Fiamma era molto arrabbiata?-mi chiede.
-Un misto tra sorpresa, dolore, ma anche felicità-rispondo.
-Mi faranno morire di infarto quei due prima o poi-sbuffa.
-Si amano tanto-sorrido, non mento l’amore di Fiamma e Riccardo si vede, straborda dai loro sguardi.
-E commettono tantissime cazzate-aggiunge Andrea.
-Andrea posso chiederti una cosa?-chiedo.
-Certo, dimmi-risponde cordiale.
-Staranno mai insieme? Saranno felici? Fiamma soffre tanto-dico.
Lo sento sospirare.
-Io me lo auguro, ma non è facile, hanno due teste dure e due vite distinte e separate-mi dice.
-Secondo te posso tornare a casa tra un’oretta?-domando ridendo.
-Sei mei sono lunghi-ride di gusto anche lui, ha una bella risata.
-Magari vado in gelateria e mi prende un super gelato al cioccolato-sorrido soddisfatta dalla mia idea.
-Fiamma me l ha detto che sei golosa-ride ancora.
-Fiamma parla troppo-rispondo.
-Immagino che anche tu sappia varie cose su di me-mi dice.
-Qualcosa-sorrido.
-Salvati il mio numero, magari qualche altra volta ci sentiamo, buona giornata ah e se vedi Riccardo digli che gli taglio le palle appena torna-afferma Andrea.
-Sarà fatto, buona giornata Andrea-sorridendo riattacco.
Osservo il cellulare e non smetto di sorridere.
-Smettila Lena-mi ammonisco, gli uomini devono lasciarmi in pace, io vivo bene da sola.

POV. RICCARDO
La osservo dormire a pancia sotto, i capelli sparsi ovunque sul cuscino, la bocca semiaperta e un po' di bava…Sorrido…
Se fosse per me possibile descrivere la perfezione, lo farei con questa immagine…Lei e la sua semplicità.
Ieri non ci sono riuscito, non potevo restare un minuto di più in Spagna, avevo bisogno di vederla, il cuore faceva male, forse un po' di più del solito.
Ho preso un borsone, due maglie, un jeans e il regalo che tempo fa le avevo comprato e sono partito…
Ho spento il cellulare e via.
Io l’amo e mi manca sempre, mi manca in ogni cosa che faccio, mi manca come l’aria, ci sono mattine terribili dove alzarmi è davvero difficile, giorni in cui incontro un’altra con il suo stesso profumo e non riesco a non tirare un pugno a qualcosa per sfogare la mia rabbia, la mia frustrazione…
Lei mi ha aperto un mondo, lei mi ha migliorato la vita, lei ha visto il bene in me, lei mi ha donato e mi dona un amore immenso, io sto bene solo con lei, sono pienamente felice solo se ho intorno lei…
Ma so che non può durare cosi per sempre, tra tre ore ho un aereo che mi riporterà in Spagna.
Sono un egoista, avrei dovuto resistere e invece sono venuto qui, ci ho fatto l’amore e andrò via…La farò piangere di nuovo, ma me lo sono promesso è l’ultima volta.
L’ultima volta che la vedo…L’ultima volta che la faccio soffrire cosi.
-Sei splendida amore mio-le carezzo una guancia.
Prendo il mio album e disegno ciò che vedo, voglio conservare quest’immagine per sempre, la osserverò ogni qual volta sentirò la sua mancanza…
Mi vesto devo andare via…Non ho il coraggio di svegliarla…
Le rubo la felpa che indossava poco fa, si sente il suo profumo e io ne avrò bisogno…
-Ti sposerei anche domani se potessi-le carezzo la mano.
Purtroppo lei ha la sua vita e io la mia e questa volta non dovranno esserci passi indietro o ripensamenti.
C’è una mia collega, Alexia, mi corteggia da un pò, ho deciso di assecondarla, inizierò una relazione con lei, è bella, simpatica…Starò bene, penserò meno a Fiamma…
Lei mi odierà ancora una volta, incontrerà qualcuno, si innamorerà ancora…Magari troverà l’uomo della sua vita, merita di avere accanto qualcuno che la renda immensamente felice, come io non ho fatto.
Su sul comodino noto una foto di lei e un bambino dai riccioli neri, deve essere Andrew il suo nipotino.
Stringo quella foto in lacrime.
-E’ bello quanto te amore-sussurro.
Le bacio la fronte, la osservo ancora qualche istante e vado via…
Davanti la porta dell’ascensore mentre mi asciugo le lacrime incontro Lena.
-Vai via?-mi domanda delusa.
-Stalle vicino, starà male-dico.
-Resta-mi dice Lena.
-Non posso-rispondo.
-Lei…-la interrompo.
-Lei sta dormendo, abbiamo fatto l’amore…Io l’amo Lena e non tornerò mai più-dico tra le lacrime che non riesco a trattenere.
-Ti ama tanto anche lei-Lena mi sorride e mi stringe la mano.
-Falla sorridere-sorrido anche io.
Lena di slancio mi abbraccia.
Io sono sorpreso, però alla fine cedo, la stringo a me e piango, piango lacrime davvero amare…Tanto da singhiozzare.
-Anche se non ci credi, anche se ti sembra difficile, io sono sicura che andrà tutto bene, questa storia finirà bene-mi regala un dolce sorriso, sono contento che Fiamma abbia trovato questa ragazza cosi immensamente dolce.
-Ciao Lena-le carezzo la guancia ed entro nell’ascensore.

POV. FIAMMA
Il portone che sbatte mi sveglia, mi volto, Riccardo non c’è più…
Accarezzo il cuscino dove lui ha dormito…
Scoppio a piangere, è andato via per sempre, oggi sapeva tutto d’addio…
Non è stato squallido, non sono arrabbiata perché è venuto qui abbiamo fatto l’amore ed è andato via…
Lui mi ha salutato per l’ultima volta, non tornerà, lo sentivo da come mi stringeva da come mi sussurrava ogni istante il suo amore…
Stringo quel cucino impregnato del suo profumo e piango, piango fino a farmi bruciare gli occhi.
Poco dopo Lena apre la porta della mia cameretta e senza dire nulla corre ad abbracciarmi.
-Non avrei dovuto cedere, ma non potevo…Avrei dovuto cacciarlo e ti giuro Lena c’ero riuscita, ma quando ho sentito la porta sbattere, ho dovuto rincorrerlo…Mi ha detto addio oggi-sussurro tra le lacrime.
-Vi amate cosi tanto, siete da invidiare Fiamma, non ho mai visto cosi tanto amore-mi risponde.
-Però non riusciamo ad essere felici-tento di asciugarmi le lacrime che scorrono cosi veloci.
-Andrà tutto bene-mi carezza il viso.
-Ho sempre sperato che andasse tutto bene, ho sempre creduto che un giorno tutto potesse sistemarsi, ma io lo so, è finita-dico mentre carezzo quel cuscino.
-Tanto amore non può andare cosi sprecato-Lena dolcemente mi sorride.
-Voglio aprire il suo regalo-mi alzo dal letto, mi dirigo in cucina e apro la confezione…
E’ una collanina, con un ciondolo particolare, una gattina…
Allegato un bigliettino ‘’Sarai sempre la mia gattina, ti amo. Buon Natale.’’
-E’ unico-mostro il regalo e il bigliettino a Lena.
-In effetti mi ha portato dei cornetti fantastici-Lena scoppia a ridere e contagia anche me.
-Starò male per molto secondo te?-le domando.
-Non lo so Fiamma, non so cosa ti riserva il futuro…Però sono convinta di una cosa tu e Riccardo vi apparterrete per sempre, voi siete ciò che mi fa credere ancora nell’amore, i vostri sguardi, il vostro dolore nel separarvi…Il vostro pensarvi nonostante tutto, il vostro amore immenso, lo può spiegare diversamente?-domanda.
-Amore immenso-sussurro carezzando quel ciondolo.
-Ho incontrato Riccardo quando è andato via, era cosi addolorato-mi dice.
In quell’istante vengo colpita da un lampo di genio.
-E se facessi l’erasmus?-domando sorridendo, potrei fare domanda per un anno e poi potremmo provare a fare qualche altro sacrificio, forse potremmo far funzionare questa relazione, ci amiamo, non meritiamo tutto questo dolore.
-Verrò con te-Lena saltella.
-Per conoscere Andrea?-chiedo ridendo e terribilmente di buon umore, ho forse trovato una soluzione.
-Smettila-Lena arrossisce.
-Non gli dirò niente, gli farò una sorpresa-indosso la collanina che mi ha regalato.
Ho forse trovato la strada per vivere questo amore.

POV. MARTA
-Stai bevendo troppo-Elisabetta mi stacca dalla mano il cocktail.
-Non rompere-la guardo male e lo riafferro.
-Non puoi tornare a casa ubriaca-mia sorella mi rimprovera.
-Io ho bisogno di non pensare a niente, io ho bisogno di staccarmi dal mondo-dico bevendo tutto d’un sorso la sostanza azzurrina che ho nel bicchiere.
-Non puoi tornare a casa, chiamo Riccardo ti fermi da loro-dice Elisabetta.
-Da loro?-scoppio a ridere nervosamente, a casa di Enrique? Cosi lo vedo con un’altra troia esattamente come l’altra mattina? Ho portato la colazione a Riccardo e dalla sua camera usciva una rossa più nuda che vestita.
Due mesi fa mi ha piantato quasi subito…
Non poteva e non voleva rovinare la sua amicizia con Riccardo.
Mi ha evitato come la peste, facendomi sentire una merda.
Quante lacrime ho buttato per Enrique Rodriguez…
-Rick non risponde chiamo Enrique-mi comunica mia sorella.
-No Enrique no-urlo.
-Non sei in te-sbuffa Elisabetta, in effetti in questi due mesi sono diventata davvero insopportabile, Elisabetta fa bene ad avercela un po' con me.
-Non chiamare Rico-sussurro quando lei non può più sentirmi…
Venti minuti dopo Enrique ci raggiunge.
-Marta che cazzo fai?-è nervoso lo stronzo.
-Mi ubriaco cosi non ti penso, cosi non penso alla rossa che ti sei scopato-lo spintono.
-Cosa hai detto Marta?-Elisabetta spalanca i suoi occhioni verdi.
-Noi ci piacciamo, noi vorremo stare insieme, ma non possiamo perché lui ha paura di tuo fratello-dico spintonando ancora Enrique.
-E’ la verità?-chiede Elisabetta.
-Ha bevuto non è in sé-risponde sbrigativo Enrique.
-Ti piacerebbe che io non ricordassi nulla vero? I nostri baci? I tuoi sorrisi?-chiedo con gli occhi che pizzicano, purtroppo sono fin troppo lucida per aver dimenticato qualcosa.
-Non ci posso credere-Elisabetta è shoccata.
-La porto a casa, le faccio passare la sbornia e domani mattina te la riporto-dice Enrique iniziando a trascinarmi via.
-Non voglio venire con te e non ho nessuna sbornia da farmi passare, mi deve passare il mal d’amore che ho per te-dico.
-E’ meglio se ti porto a letto-mi dice lui, bello come il mare, il mio cuore batte come un matto ogni volta che mi è vicino.
-Tu non porti a letto quelle come me, sono troppo brava ragazza-urlo.
-Hei stai dando spettacolo, va’ con lui, non dirò nulla a Riccardo, a proposito perché non risponde?-chiede Elisabetta.
-E’ in Italia-risponde Enrique.
-Lui ha le palle di prendersi la donna che desidera-fulmino Enrique.
-Tesoro ti prego fa’ come ti dice Enrique e riposa-Elisabetta mi carezza il viso.
-Starà bene con me-Enrique tranquillizza mia sorella e mi trascina via.
Per tutto il tragitto in auto non parliamo, lui è teso, stringe varie volte il volante, io piango guardando fuori dal finestrino.
Arrivati a casa, troviamo Andrea ad attenderci.
-Piccolina cosa combini?-Andrea mi carezza la guancia.
-Le preparo un po' di caffè amaro e la metto a letto-dice Enrique.
-Come si fa con la sorellina minore che combina guai-affermo seccata, odio questa situazione.
-Ti do una mano a sciacquarti il viso?-mi domanda Andrea sorridendo.
-Sai che avrei voluto fare l’amore con Enrique?-chiedo ad Andrea, che spalanca gli occhi sorpreso.
-Ecco-Enrique si morde il labbro nervosamente.
-E sai che io ad Enrique piaccio?-domando nervosa, sono stanca di non poter essere felice, per dover nascondere questa storia.
-Ma quanto cazzo ha bevuto?-domanda Andrea ad Enrique.
-Sto mentendo?-chiedo ad Enrique proiettando i miei occhi nei suoi.
-Rique che cazzo succede?-Andrea si gratta nervosamente la testa.
-Lei mi piace Andre, mi piace-ammette finalmente Enrique.-Mi fa incazzare-sbuffa e io vorrei baciarlo immediatamente.
-Anche tu-lo fulmino.
-Non ci ho fatto niente con la rossa, ci ho solo dormito, non ci sono riuscito, non ci riesco più da quando ho baciato te-Enrique sbuffa, io sorrido.
-Vi piacete?-Andrea chiede sorridendo.
-Riccardo mi ammazza-Enrique si passa una mano fra i capelli nervosamente.
-Gli passerà-Andrea sorride.
-Tu approvi?-chiedo.
-Certo-mi fa l’occhiolino.
-Ti voglio bene-lo stringo a me.
-Vi do una mano io con Rick, stanotte potete dormire insieme, lui non tornerà prima di domani-Andrea dà una pacca sulla spalla a Enrique.
-Possiamo dormire insieme-mi accoccolo contro il corpo di Enrique.
-Sono incazzato-sbuffa lui, quanto mi era mancato in quei due mesi, ma io mancavo a lui e questo mi riempie di gioia.
-Nessuno schiamazzo notturno-Andrea ci fa l’occhiolino e poi ci lascia soli.
-Vatti a dare una sistemata in bagno-Enrique si stacca da me.
-E poi andiamo a letto insieme?-chiedo regalandogli un sorrisetto malizioso.
Lui arrossisce.
-Nello stesso letto a dormire-specifica.
Io dieci minuti dopo la raggiungo con addosso solo il completino intimo.
-Voglio fare l’amore con te-esordisco.
-Sei brilla Marta…-inizia a cercare scuse, ma le mie labbra sulle sue lo interrompono.
-Ricorderò tutto, ogni cosa e sarà magnifico-gli sorrido e poi catturo ancora una volta le sue labbra.
Velocemente mi libero della sua maglia e lo spingo verso il letto.
-Sei troppo intraprendente non è che in questi due mesi…-questo suo commento, mi fa sorridere, Enrique è gelosissimo e questa cosa mi fa impazzire.
-Non avrei mai potuto, sei tu il mio unico pensiero-catturo ancora le sue labbra.
-Ti ho sognata fino a diventare pazzo-sussurra.
-Sono qui, per te e con te fin quando mi vorrai-gli sorrido.
-Mi prendi per il culo se ti dico per sempre?-domanda, io mi apro in un sorriso più che felice.
-Fa l’amore con me-mi libero del reggiseno.
Il mattino seguente un urlo ci sveglia.
-Ti ammazzo pezzo di merda-Riccardo è furioso.
Angolo autrice
Ma salveeeeee mia care <3 La mia assenza è più che giustificata questa volta, mi sono laureata e poi goduta un pò di vacanza, ma adesso eccomi qui <3
Nuovo capitolo, sono passati due mesi, Riccardo va in Italia e Fiamma finalmente trova una soluzione....Ma nel pov di Riccardo non avete notato niente? Una certa Alexia.
Per quanto riguarda gli altri che mi dite? Lena non è fantastica?
Attendo i vostri commenti mie belle <3
Il nuovo capitolo non tarderà arriverà tra domani e martedi.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 29
*** Invece no ***


Invece no
5 mesi dopo
POV. FIAMMA

-Non ci posso credere-stringo forte la mano di Lena mentre il nostro aereo atterra.
-Sono cosi felice per te tesoro-mi bacia la guancia.
-Starò un anno qui, staremo finalmente insieme, ci sveglieremo insieme, faremo colazione, litigheremo e poi faremo pace facendo l’amore-sorrido non sto più nella pelle, finalmente ho lasciato l’Italia per passare il mio anno di studi in Spagna, per stare con Riccardo e dimostrargli quanto saremo felici insieme.
Io e Lena svolgeremo i primi sei mesi di tirocinio presso un hotel convenzionate come addette alla reception, gli altri sei mesi li passeremo a fare ricerca per la tesi e a dare materie, cosi tornate in Italia dati gli ultimi esami potremo laurearci.
-La Spagna è fantastica e si mangia da Dio, delizierò il mio palato, mentre tu te la spasserai con     Riccardino-mi fa l’occhiolino la mia dolcissima amica.
-E conoscerai Andrea-ricambio il suo occhialino.
-Non ha importanza-sbuffa diventando rossissima.
In questi cinque mesi io e Riccardo non ci siamo assolutamente sentiti e Andrea non l ha menzionato nemmeno per sbaglio, sicuramente Riccardo per evitare di farmi del male ha chiesto ad Andrea di non parlare di lui…
Io non ho chiesto, ho rispettato la sua decisione.
Scese dall’aereo e recuperati i bagagli, mi faccio un selfie di fronte all’aeroporto e lo invio ad Andrea.

POV. ANDREA
Sono steso sul divano nel mio giorno libero, mi godo il meritato riposo, quando il fastidioso bip del mio cellulare mi spinge a borbottare, odio essere disturbato durante il giorno libero, tutti sanno che nessuno deve infastidirmi per nessun motivo.
Afferro il cellulare è un messaggio su whatsapp di Fiamma, lo apro è un suo selfie davanti all’aeroporto Adolfo Suárez, Madrid-Barajas…
‘’Pensi di potermi venire a prendere? :)’’
-Cazzo-guardo la foto interdetto.
-Che succede tesoruccio? Ti ho portato il caffè-Enrique mi raggiunge con una tazza fumante della mia bevanda marrone preferita.
-Fiamma è in Spagna, è a Madrid-dico.
Enrique poggia la tazza sul tavolinetto e si passa una mano fra i capelli.
-Qui?-chiede.
-Come posso dirglielo?-stringo i pugni…
-Magari non vuole vedere Riccardo-afferma speranzoso Enrique.
-Magari invece vuole andarci subito-dico.
-Forse è meglio se chiami Riccardo-mi dice.
-Per dirgli cosa? Lui non troverebbe una soluzione, lui non sa trovare soluzioni, lui fa solo casini-do un pugno contro il bracciolo del divano.
-Credi che si fermerà molto qui, lei?-domanda Enrique.
-Rique io non posso-distruggerò Fiamma…Io non posso, io non voglio, non voglio vederla piangere ancora una volta.
-Adesso fatti una doccia, va’ da lei, sorridile e falle vedere quanto il suo migliore amico dopo quasi un anno è terribilmente felice di vederla, stalle vicino, avrà tanto bisogno di te Andre-Enrique mi da una pacca sulla spalla.
-Tornerò in Italia con lei-dico, non posso assolutamente lasciarla sola.
-E’ giusto-risponde Enrique.
Mentre sono in macchina verso l’aeroporto, penso a come vorrei avere di fronte a me Riccardo, per fargli del male…Vorrei spaccare quella sua faccia da coglione, cinque mesi fa dopo aver scoperto Marta ed Enrique a letto insieme, i nostri rapporti si sono incrinati…Inutile dire che è riuscito a separarli, Marta adesso sta con un idiota, Enrique invece non frequenta nessuna ed è spesso giù di morale, in un niente ha perso Riccardo e la ragazza di cui si stava innamorando, io ho scelto di mettermi dalla sua parte e Riccardo non l’ha digerita, cosi una mattina ha preso le sue cose, mi ha urlato in faccia i peggiori insulti e mi ha detto ‘’Vado a vivere con la mia ragazza’’ io gli ho quasi spaccato il setto nasale, era andato da Fiamma, aveva fatto l’amore con lei, l’aveva illusa ancora una volta che potessero stare insieme, per poi andare via e distruggerla…
E poi 4 mesi fa dopo un mese in cui non parlava ne con me ne con Enrique è venuto da noi e ci ha dato la bella notizia, l’ennesima sua cazzata, io ho preso le chiavi delle mia macchina e senza dire una parola sono andato via, non l’ho più visto e sentito.
Arrivato in aeroporto, poco dopo aver parcheggiato intercetto Fiamma, che si fa selfie buffi con una ragazza abbastanza magrolina, immagino sia Lena, sorrido, ammetto d’esser davvero curioso di conoscerla, mi ha incuriosito dal primo sguardo scambiato in webcam.
-Piccola mia-urlo.
Lei si volta e mi corre incontro, venti secondi dopo, finalmente la stringo a me dopo ben 11 mesi.
-Mi sei mancata tantissimo-la stringo sempre di più, mi sembra quasi impossibile che è qui con me e la sto stringendo a me.
-Andre-piagnucola stretta a me.
-Non ci posso credere-le carezzo il viso, come ad assicurarmi che sia davvero qui.
Lei mi abbraccia ancora una volta.
-La mia bimba-le lascio un tenero bacio  sulla testa.
-Il mio tesoro-mi stringe ancora di più a sè.
-Sei sempre la solita nanetta-le do un buffetto sul naso.
-E tu sei proprio bello, questa barba ti dona-mi carezza la barba.
-So d’esser sexy bambola-le faccio l’occhiolino.
Io sposto il mio sguardo verso Lena che è seduta sulla sua valigia e si tormenta i capelli neri, è proprio bella, ha un viso cosi delicato, mi ha colpito subito.
Fiamma che intercetta il mio sguardo, sorride tutta soddisfatta.
-Staremo un anno qui, parecchio tempo Ricci-mi fa l’occhiolino.
-Un anno?-sto urlando, ma proprio non mi aspettavo questa notizia.
-Erasmus-Fiamma sorride soddisfatta.
Un anno qui…
La mia espressione deve mutare parecchio, poiché anche Fiamma torna seria.
-Sembri quasi triste-afferma.
-Sono estremamente felice-le bacio la fronte.
-Ti presento Lena-mi prende per mano e mi trascina da lei.
Lena mi sorride timidamente, le sue guance si tingono di rosso e il mio cuore perde un battito…Com’è che si chiama? Colpo di fulmine? Penso d’esser stato appena colpito.
-Andrea-le porgo la mano.
-Lena-continua a sorridermi e mi stringe la mano.
-Molto carini-Fiamma fa un applauso.
-Fiamma-io e Lena ammoniamo contemporaneamente la nostra amica, roteando gli occhi.
-Siete fatti per stare insieme, ma lo capirete, un anno è lungo, adesso mi porti da Rick?-chiede sorridendo al settimo cielo la mia migliore amica.
-Non siete stanche? Non volete farvi una doccia?-chiedo, sperando di poter prendere tempo.
-Andre io devo vederlo adesso-mi risponde Fiamma.
-Non volete vedere il nuovo appartamento? Non volete posare le valige?-insisto.
Lena mi guarda sospettosa…
-In effetti puzzo d’aereo, vorrei lavarmi-interviene in mio soccorso.
-Vi prego voglio vederlo-Fiamma mette su il suo broncetto tenero che sempre mi fa cedere.
Io le carezzo il viso…Né uscirà distrutta, ma io ci sarò, io le starò vicino.
-Ok-sussurro.
Mentre carichiamo le valige, Lena mi si avvicina.
-La distruggerà?-mi domanda.
Io la guardo con gli occhi lucidi, posso solo immaginare come starà Fiamma e questo mi fa molto male, devo infliggerle dolore e proprio non vorrei, ma purtroppo non posso risparmiarglielo.
-Ci penseremo noi a lei-Lena mi carezza la spalla.
Mi era mancato questo feeling con una donna, forse non l’ho mai avuto, si Carlotta, mi capiva, ma è sempre mancato qualcosa, qualcosa che a pelle sento con una quasi sconosciuta.
-Conoscerò anche Enrique?-domanda Fiamma appena salgo in macchina.
-Riccardo non vive più con noi-le rispondo.
-Come mai?-domanda sorpresa.
-Enrique ha intrapreso una relazione con Marta, li ha trovati a letto insieme e bhe Riccardo non l’ha proprio presa bene, ha deciso di andare via e tanto ha fatto che è riuscito a farli lasciare-spiego.
-Adesso ci penso io a far cambiare idea al mio amore-Fiamma sorride.-E comunque questo Enrique mi sta davvero tanto simpatico, voglio conoscerlo il prima possibile-è cosi contenta.
Io non dico nulla, io e Lena ci osserviamo in silenzio attraverso lo specchietto, avrei tanto voluto conoscerla in un altro momento, magari più sereno.
-Riccardo abita al secondo piano di questa palazzina-dico posteggiando l’auto.
-Andiamo no?-Fiamma non smette di sorridere e velocemente scende dall’auto.
-Non posso-sussurro.
-Fiamma è forte-Lena mi carezza nuovamente la spalla.
-Che fate amoreggiate?-Fiamma ci prende in giro, Lena arrossisce.
-Fiamma-la richiamo prima di entrare nella palazzina.
-Si Andre-sorride ancora, è cosi felice.
-Ti voglio bene-sussurro.
-Anche io cucciolo-corre a riempirmi il viso di baci.
Suoniamo il campanello dell’appartamento, io mi appoggio al muro…Lena dietro Fiamma è molto preoccupata…Fiamma dalla felicità quasi saltella.
-Non ci credo che tra poco lo vedrò-sorride.
La porta si apre…
-Buongiorno-è Alexia.
Il sorriso di Fiamma svanisce, guarda me per un istante e poi fissa lei.
-Di cosa ha bisogno?-domanda Alexia.
-Amore hai visto che bella tutina ho preso al piccolo?-sento la voce di Riccardo, vedo gli occhi di Fiamma riempirsi di lacrime, Lena dietro di lei si copre la bocca con la mano, stringo i pugni.
Fiamma mi guarda negli occhi un istante.
-Mi dispiace tanto-sussurro.

POV. FIAMMA
-Amore hai visto che bella tutina ho preso al piccolo?-Riccardo compare dietro la bellissima ragazza bionda che mi ha aperto la porta di casa sua, con in mano una piccolissima tutina celeste.
Mi sento crollare, guardo Andrea che stringendo i pugni mi sussurra che gli dispiace.
Riccardo non mi ha ancora visto, osserva con gli occhi a cuoricino quella tutina.
-Signorina-la ragazza mi richiama.
Lui alza finalmente lo sguardo, mi fissa in silenzio…
La tutina cade per terra.
-Sarai papà-sussurro mentre le lacrime iniziano a scorrere.
-Fiamma-anche gli occhi di Riccardo si riempiono di lacrime, lacrime che questa volta però non mi smuovono…
-Posso capire cosa succede?-domanda la ragazza.
Osservo la tutina per terra…
Un bambino, Riccardo papà…
Quante cazzo di notti ho sognato di diventare io la madre dei suoi figli e invece…
Invece no.
-Prima o dopo?-chiedo…
-Dopo-risponde.
L’ha concepito dopo esser venuto in Italia.
Raccolgo la tutina e continuando a piangere la osservo.
-E’ davvero una bella tutina-con le mani che tremano la consegno alla ragazza bionda, alla madre del bambino, del figlio di Riccardo, dell’amore della mia vita.
-Riccardo posso capire?-domanda la ragazza.
-Dopo ne parliamo-Riccardo le carezza la guancia e poi esce dall’appartamento richiudendo la porta dietro di sé.-Fiamma-cerca di carezzarmi il viso, io schifata mi scosto.
-Non toccarmi-affermo.
Lui guarda Andrea.
-Perché l’hai portata qui?-gli domanda.
-Ha fatto l’Erasmus, vivrà qui un anno-risponde il mio migliore amico.
-Un anno?-domanda sorpreso Riccardo.
-Volevo farti una sorpresa-le lacrime a stento mi permettono di parlare.
Nessuno parla, si sentono solo i miei singhiozzi.
-Mi dispiace-esordisce Riccardo dopo un pò.
Io tra le lacrime sorrido.
-Gli dispiace, è dispiaciuto, di non aver tenuto ancora una volta il cazzo nei pantaloni-urlo.
-Andiamo via-Andrea mi si para davanti.
-No lui deve stare a sentirmi adesso-spintono Andrea e mi piazzo davanti a Riccardo Gucci, che si fissa i piedi.-Guardami negli occhi-con una manata lo costringo a farlo.-Tante volte ti ho permesso di farmi del male, si tante volte, ti sei aperto con me, mi hai raccontato fatti inerenti alla tua famiglia e quella stessa notte sei andata a letto con Lorena, l’unica ragazza che avresti  dovuto evitare per non farmi male, ti sei definito il mio ragazzo, abbiamo fatto l’amore, è stata la prima volta per me e io l’ho voluta donare a te, il giorno dopo mi hai fatto sentire una puttana definendo quello che c’era stato tra di noi, per me meraviglioso, una scopata, hai allontanato tutti, anche me…Mi hai detto di non esser fatto per una storia seria e poi ti sei fidanzato con Ramona, mi hai detto di amarmi e mezz’ora dopo ti ho trovato nudo a scopare con lei! Te ne sei andato in Spagna, sei tornato da me, abbiamo fatto l’amore e te ne sei andato di nuovo…E ora…Hai fatto l’unica cosa che non potrò mai perdonarti, hai permesso ad un'altra donna d’essere la madre dei tuoi figli…Mi stai facendo male ancora, ma vedi Riccardo sarà l’ultima volta…Vorrei insultarti, vorrei farti davvero male, ma non ci riesco perché mi hai sfinita, mi sento il mondo crollarmi addosso, mi trovo in un paese straniero per te, per te che metti incinta un'altra-il petto sta esplodendo per il dolore.
-Non l’amo, non l’amerò mai…Ma lui, quello che lei ha nel grembo è mio figlio, io sono cresciuto senza mamma, non posso fare questo a mio figlio, io voglio esserci sempre per lui, voglio essere un papà fantastico, tu sei una ragazza intelligente, potrai capi…-lo interrompo.
-Capire non significa accettare-mi tolgo l’orologio di suo nonno.-Dallo a tuo figlio, ha più senso che l’abbia lui-detto questo mi volto pronta ad andare via.
-Sarai tu per sempre l’amore della mia vita-sento questo sussurro.
-Non puoi parlare d’amore, se ami non ferisci, tu non mi hai ferita, mi hai distrutta-sorrido amareggiata.
-Un giorno dimenticherai tutto questo-cerca di sorridermi.
-Piace alla tua coscienza pensare questo-gli rispondo.
Io e Riccardo ci guardiamo negli occhi in silenzio per minuti interminabili.
Poi Andrea mi prende per mano e mi trascina via.
Entriamo in macchina in silenzio.
-Non volevo portarti qui-mi dice Andrea carezzandomi la spalla.
-Fiamma ti prego dì qualcosa-sussurra Lena preoccupata.
Io non riesco a togliermi dalla mente quel pacione e quei suoi occhi felici nell osservare la tutina.
-Tesoro-Andrea mi carezza il viso, come a volermi riscuotere.
-Posso dormire da te?-domando ad Andrea mentre le lacrime riprendono a scorrere.
Andrea mi bacia la fronte e mette in moto.

POV. ANDREA
Scesi dalla macchina per dirigerci nel mio appartamento, Fiamma ha un forte giramento di testa, la prendo in braccio.
-Piccola mia te lo giuro, ti proteggerò da qualunque cosa adesso, nessuno ti farà più del male-non auguro a nessuno questa sensazione, vedere una persona che si ama cosi, fragile, indifesa, potrei spezzarla se volessi.
Enrique ci apre la porta, io la faccio distendere sul divano.
-Le preparo un thè, un caffè, una torta?-domanda lo spagnolo visibilmente preoccupato.
-Enrique va bene un thè-Fiamma gli sorride, anche se è visibilmente senza forze.
Lena si siede sul tavolinetto di fronte a lei e prende a carezzarle la mano.
-Vorrei ucciderlo-sussurro ad Enrique.
-Andrà bene Lena?-chiede Fiamma tra le lacrime, io ed Enrique la osserviamo in silenzio.
-Tu sei fortissima e andrà tutto bene-Lena le bacia la fronte, Fiamma si accoccola.
Io ed Enrique ci rechiamo in cucina.
-E’ stato molto brutto?-domanda Enrique.
-Straziante-rispondo, ripensando a quello a cui ho appena assistito, il dolore di Fiamma te lo sentivi addosso, quegli occhi spenti li ricorderò per sempre, mi auguro solo di non vederli cosi per sempre.
-La proteggeremo, Riccardo non l’avvicinerà-mi risponde.
-Se ci prova è un uomo morto-stringo i pugni.
Lena ci raggiunge in cucina.
-Si è addormentata, piangendo-ci dice.
-Questa volta l’ha uccisa, hai visto i suoi occhi?-le chiedo.
-Fiamma è una forza della natura e anche se questo è un cataclisma, anche se questo è uno di quegli uragani che distrugge tutte le case e uccide milioni di persone, lei si rialzerà, però a me adesso fa tanto male il cuore nel vederla cosi-Lena ha gli occhi lucidi.
-Le staremo tutti vicini-Enrique le da una pacca sulla spalla.
-Potete dividere l’ex  camera di Riccardo,è abbastanza grande, non mi va che stiate da sole, per un po' vi fermerete qui-dico.
-La tua vicinanza farà molto bene a Fiamma, sono pienamente d’accordo-mi risponde.
-Vi fermerete molto?-chiede Enrique.
-Un anno, Erasmus-risponde Lena.-Avrebbe dovuto dirtelo, magari tu le avresti evitato…-la interrompo.
-Non potevo evitarle nulla, Madrid è enorme e faremo in modo che non si vedano, un anno passa in fretta e io sono felice di poterle stare accanto-rispondo.
-Dovreste parlare con Riccardo, chiarire-dice Lena.
-Come?-chiede Enrique sorpreso.
-Lui la ama, ha commesso milioni d’errori e non lo giustifico, non posso, però è solo e vi vuole bene, lui ama suo figlio e merita d’avere i suoi amici accanto, pensateci bene, sono convinta che anche Fiamma vorrebbe cosi-dice lasciandoci soli.
-Io devo parlare con lui, fai sistemare le ragazze, se succede qualcosa, chiamami immediatamente-detto questo esco di casa.

POV. RICCARDO
Andrea è seduto accanto a  me in una panchina non lontano da casa mia, mi ha sorpreso questo suo volermi parlare.
-Hai spiegato tutto ad Alexia?-domanda.
-Non l’ha presa benissimo, ma mi perdonerà-rispondo.
-Come stai?-chiede fissando un albero, non mi guarda mai, lo disgusto a tal punto, fa bene, mi disgusto da solo.
-Vuoto-dico.
-Sei felice di diventare padre?-chiede ancora.
-Sarà bello giocare a calcio con mio figlio, sarà bello vederlo soffiare le candeline, sarà bello accompagnarlo a scuola il primo giorno, saranno belle un sacco di cose-dico.
-Io ed Enrique ti manchiamo?-domanda guardandomi per un istante.
Io sorrido, fissandomi le scarpe.
-Immensamente-rispondo.
Andrea mi guarda.
-Lo chiamerò Andrea-sorrido.
-Chi?-domanda.
-Mio figlio-gli sorrido ancora.
-Sei un lecchino-Andrea ride.
-Sei come un fratello per me, anche se sbaglio, anche se ti faccio male, sono un coglione, ma ti voglio bene-mi asciugo una lacrima.
-Andrea è un bel nome-sorride.
-Come sta?-chiedo, lo vedo irrigidirsi.- So che non dovrei chiedere, ma sono sempre lo stesso coglione e la amo, oggi avrei voluto abbracciarla, rassicurarla, ma non potevo, perché se avessi ceduto…Avrei peggiorato la situazione, io non posso tradire mio figlio, mi sono messo con Alexia sbagliando, per non pensarla poi lei è rimasta incinta, non posso definirmi felice, lo sarei stato pienamente se la madre di questo bambino fosse stata Fiamma, ma io amo mio figlio, anche se non lo conosco, l’altro giorno ho sentito il suo cuore battere Andre, quel cuoricino è di mio figlio e lui merita d’avere una mamma e un papà, gli farò passare tutti i vizi, lo vizierò e gli starò per sempre accanto. Io nella mia vita mi sono innamorato solo due volte, di mio figlio e di Fiamma, li amo in egual misura, però purtroppo ho dovuto scegliere…-asciugo le lacrime.
-Fiamma tutto questo lo sa, anche se è molto arrabbiata-mi dice.
-Mi mancherà per sempre, mi domanderò per sempre come sarebbe stato se io fossi stato diverso, sai alla fine ho capito, il problema in questa storia sono stato io, io ho creato problemi, il nostro amore ce l’avrebbe fatta se solo io ci avessi provato-dico.
-Sarai un bravo papà Riccardo e per questo sono fiero di te-mi da una pacca sulla spalla.
-Torno a casa adesso, mi devo far perdonare da Alexia-mi alzo.
-Lei starà da me, evita di venire lì per un po'…La ami e so che questa volta non sbaglierai-mi da nuovamente una pacca sulla spalla.
Io annuisco.
-Una di queste sere magari io ed Enrique veniamo a cena-Andrea mi sorride.
-Andrea-lo chiamo.
-Dimmi-sorride ancora.
-Non pensare che sia meno virile se te lo chiedo, ma mi abbracci-domando.
Lui apre le sue braccia.
-Vieni amoruccio-scoppiamo entrambi a ridere e poi ci abbracciamo.
Rientrato a casa trovo Alexia nella stanza del piccolo a piegare le mille tutine che ho comprato.
-Sei ancora arrabbiata?-la abbraccio da dietro
-Non  mi guarderai mai come guardi lei vero?-mi chiede.
Io le carezzo il viso.
-Ti guarderò con maggior amore se è possibile, sei la madre di mio figlio-le bacio il pancione.
-Riccardo sposiamoci-mi dice.
-Vuoi sposarmi?-chiedo sorpreso, non mi aspettavo una richiesta del genere.
-Il bambino avrà una mamma e un papà sposati-si carezza il pancione e mi sorride.
Io ripenso agli occhi tristi di Fiamma, poi fisso tutti quegli abitini che mio figlio riempirà con quelle sue gambotte cicciotte.
-Sposiamoci-sorrido ad Alexia.
Lei cattura le mie labbra.
Angolo autrice
Insultatemi pure, so che riceverò insulti, me li merito stavolta ahahahahahaa
Capitolaccio eh? Se si potesse descrivere l'infelicità in un capitolo? Eccolo
Io non voglio dire altro inerente al capitolo, so che ci penserete voi.
Vi dico come si procede ora, ci saranno credo un massimo di 2/3 capitoli che parleranno particolarmente di Fiamma e del dopo...Entrerà un nuovo personaggio maschile Marco e vedrete una Fiamma diversa,decisamente...
La narrazione di Riccardo probabilmente riprenderà nel capitolo in cui nascerà il bambino, e poi nel capitolo che precede l'epilogo e in quest'ultimo, vi risparmio i suoi preparativi del matrimonio..Si ragazze Riccardo si sposa. Non odiatemi <3
Piccola nota sul comportamento di Andrea, decisamente ambivalente nei confronti di Riccardo, credo che sia chiaro a tutte il bene che prova per Riccardino, ecco perchè ancora una volta ci parla e comprende Riccardo, tra il figlio e Fiamma ha scelto onorevolmente il figlio.
Mie care vado e vi dico una cosa, ricordate che vi ho promesso un finale felice, il seguito sarà nettamente diverso, ci saranno meno inciuci, molto più amore e tante ma tante gioie :D
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 30
*** Vittoria ***



Marco Maschio e Fiamma Fumi
Vittoria
POV. FIAMMA

-Una bella colazione per la mia principessa-Andrea con un vassoio pieno di dolci di ogni tipo, apre la porta del ex camera di Enrique, inutile dire che ho rifiutato di dormire nell’ex letto di quello…Il letto dove si è portato milioni di donne…Enrique gentilmente ha cambiato camera.
Enrique mi piace molto, è saggio, gentile, simpatico…
E’ davvero un piacere parlare con lui, questi giorni in cui sono stata a letto, lui veniva sempre e portava un bel film da vedere.
-Non ho molta fame, buongiorno comunque-rispondo ad Andrea…
Inutile dire che in una settimana ho perso più di un chilo, mangiare per me è uno sforzo immane…
-Ho preparato la tua torta preferita-Andrea mi mostra la torta alla nutella.
-Non è più la mia torta preferita-mi giro dall’altro lato…Quella torta mi fa pensare a …Quello.
Si non riesco nemmeno più a pronunciare il suo nome…
Mi viene continuamente da piangere, cerco di non farlo davanti ad altri e per nascondermi sto ore chiusa in bagno.
-Non vuole mangiare nemmeno stamattina?-chiede Enrique ad Andrea.
-Non ho fame-rispondo.
-Devi mangiare Fiamma-Enrique mi ammonisce.
-Non sta mangiando?-ecco che arriva anche Lena…
-Vogliamo fare una videochiamata anche con i miei?-domando un puntino acida.
Nessuno capisce che voglio stare sola, non voglio parlare, mangiare o fare altro… Infatti mi sono fatta dare un permesso nell’hotel in cui avrei dovuto cominciare una settimana fa il mio tirocinio.
-Perché stamattina non vieni a lavoro? Il capo è simpaticissimo ti piacerà-afferma Lena dolcemente.
-Non voglio vedere nessuno-mi compro il volto con un cuscino.
-Lo stai facendo vincere-afferma Andrea.
Io mi scopro il viso un istante, per fulminarlo, nessuno e dico nessuno deve nominarlo…Non dobbiamo parlare di lui.
-Non guardarmi male, non ha senso, lui sta andando avanti con la sua vita e tu che fai? Stai buttata in un letto, non è questa la Fiamma che ho conosciuto…Non vuoi mangiare? Bene non ti preparerò più niente, non vuoi vedere nessuno? Bhe rintanati qui dentro, non vuoi andare a lavoro? Splendido manda a puttane il tuo eccellente percorso universitario-Andrea si riprende il suo vassoio e va via.
-Tesoro io devo andare a lavoro, spero di trovarti meglio quando torno-Lena mi bacia la fronte e corre via.
Enrique invece non dice nulla, mi fissa in silenzio.
-Questo dolore passerà, un giorno non so quando, ti sveglierai e non sentirai nulla, né dolore, né gioia, sarà strano, ma ti sentirai bene…Non puoi però, aspettare quel giorno, devi riprendere la tua vita in mano, ti trovi in una città fantastica, esci, divertiti e goditi l’Erasmus, Fiamma queste esperienze non ricapitano e 21 anni li hai una volta sola….-detto questo va via.

POV. ANDREA
-Ti accompagno io?-chiedo a Lena, che come ogni mattina litiga con la sua borsa, inserendo al suo interno miriadi di cose.
In questa settimana abbiamo avuto poche occasioni per stare insieme, abbiamo parlato raramente durante i pasti…
Siamo sempre stati molto impegnati, tra il lavoro e lo stare dietro a Fiamma, che tanto ci fa preoccupare.
-Ma la mattina sei libero, non vorrei disturbarti-dice diventando rossa e spingendomi a sorridere.
-Voglio prendere un po' d’aria-le faccio l’occhiolino.
-Allora accetto-mi sorride, è cosi bella mentre sorride e io sono proprio cotto…Spesso durante la settimana mi sono perso nell’osservarla, mentre stende i panni, lava i piatti o coccola Fiamma…Era da tanto che non mi sentivo cosi…Mi era mancato…
-Allora questo capo è simpaticissimo?-le chiedo, mentre siamo in macchina, non fa altro che parlare positivamente di lui.
-Si è italiano come me, mi ha subito messo a mio agio-sorride.
-E’ giovane?-chiedo, non nego che questo italiano che la metta a suo agio mi infastidisca…Lena piace a me, anche se non capisco se sono ricambiato.
-Ha 25 anni-risponde.
-Giovane-ribatto.
Cade silenzio tra di noi, osservo Lena che nervosamente si pizzica un ginocchio.
-Ti imbarazzo?-le chiedo all’improvviso.
-Come scusa?-domanda sorpresa.
-Ti pizzichi nervosamente il ginocchio, non ti metto a tuo agio?-chiedo.
-Che sciocchezze dici, noi viviamo insieme-risponde.
-E quindi?-insisto.
-C’è caldo in questa macchina-inizia a sventolarsi con la mano.
Io sorrido…E’ cosi teneramente buffa.
Arriviamo di fronte all’hotel e io posteggio l’auto.
-Sei stato davvero gentilissimo, in realtà tu lo sei sempre, sei un ragazzo d’oro, con un grande cuore, ti preoccupi sempre per gli altri…-straparla fissandosi i piedi.
-Lena-la richiamo.
-Dimmi-mi fissa, i suoi occhioni si proiettano nei miei.
Io le sorrido un secondo prima di catturare le sue labbra in un castissimo bacio a stampo.
-Buona giornata-le sorrido ancora staccandomi.
Lei mi guarda interdetta, è diventata rossissima.
-Dove devo andare?-domanda.
Io scoppio a ridere…
Scendo dalla macchina, le apro lo sportello e la aiuto ad uscire..
-Cosa è successo?-chiede.
-Questo-catturo ancora le sue labbra, sa di miele…
Questa volta non è un casto bacio, lei si lascia subito andare, mi stringe a sé e ciò mi fa sorridere….
-Ci vediamo più tardi a casa-le carezzo una guancia.
-Più tardi si-è ancora interdetta…
Barcollando si dirige verso l’hotel, io non smetto di sorridere.
Decido di andare a trovare Riccardo, spesso sono andato da lui questa settimana, mentre Enrique non si sente ancora pronto a parlargli, la ferita provocato dalla rottura con Marta brucia ancora forte.
-Hai già fatto colazione?-mi domanda Alexia, mentre ci accomodiamo nel salottino.
-Si grazie-vorrei sorriderle, ma proprio non posso, è lei una delle fonti delle lacrime della mia migliore amica.
-Nemmeno un caffè?-domanda Riccardo.
-No grazie-rispondo.
-Io vi lascio ragazzi, vado dall’estetista, ti raccomando tesoro dagli la grande notizia-Alexia cattura le labbra di Riccardo.
-Grande notizia?-domando…Non so cosa aspettarmi.
-Te ne parlerà lui, buona giornata Andrea-Alexia va via.
-Che succede Rick?-domando.
Riccardo si fissa i piedi, sta per dire qualcosa che non piacerà a nessuno dei due…
-Noi ci sposiamo-pronuncia ciò con un sorriso tirato.
-Vi sposate-ripeto.
-Voglio che mio figlio abbia una famiglia unita-mi spiega.
-E’ corretto-dico.
-Vorrei che tu fossi…-lo interrompo.
-Non posso mi spiace, non posso essere il tuo testimone, non posso quando sono stato ad asciugare ogni lacrima di Fiamma, non posso farle questo, non dire altro Rick-gli dico, mi spiace non poter essere il suo testimone, ma Fiamma, non potrebbe mai accettare questa cosa e io non voglio farle altro male.
-Ti ringrazio per non avermi negato la tua amicizia Andrea, davvero-mi sorride.
-Ti stai facendo crescere la barba?-domando ridendo, per smorzare la tensione, i nostri incontri sono sempre cosi tesi…
-Fa’ più da uomo vissuto, da papà-sorride, i sorrisi sinceri Riccardo adesso li fa solo quando parla del figlio…E’ sempre cosi triste.
-Sarai un papà fighissimo-gli faccio l’occhiolino.
-E tu uno zio fighissimo-mi sorride ancora una volta.
-Mio nipote si divertirà un mondo quando lo porterò a giocare a palla-sorrido a quel pensiero…
Riccardo si intristisce…Riconosco quell’espressione, sta pensando a Fiamma, Lena ha ragione, tutti abbiamo sempre pensato a Fiamma e al suo dolore, ma anche Riccardo soffre, è pentito, ma non può fare del male a suo figlio…Sposerà una donna che non ama solo per il bene di quel bambino e questo dimostra quanto in realtà sia maturato.
Suo figlio sarà l’unica ancora di salvezza…
-La scuola di design, tutto bene?-chiedo, cambiando discorso.

POV. FIAMMA
Andrea apre la porta della mia camera e mi trova intenta a sistemare il mio rossetto rosso.
-Dove diavolo vai?-chiede.
-Oggi pomeriggio sono uscita, ho comprato questo top e queste meravigliose scarpe, la commessa, mi ha parlato bene di un localino e ho intenzioni di andarci-gli sorrido.
-Enrique è a lavoro, io a breve andrò anche, Lena ha dovuto fare uno straordinario perché una vostra collega si è rotta una gamba, ci vai sola?-chiede.
-Papino non preoccuparti, non accadrà nulla-gli sorrido ancora una volta.
-Fiamma non voglio che tu ci vada-afferma Andrea severamente.
-Sto riprendendo in mano la mia vita, pensa domani ho anche deciso di presentarmi a lavoro-sistemo la borsa.
-Fiamma riprendersi la vita in mano, non significa nell’andare per locali, cosi….-lo interrompo.
-Cosi?-chiedo innervosendomi, non capisco dove voglia andare a parare, non indosso nulla d’indecente, ho un aderente pantalone nero di pelle, un top nero e delle scarpe con il tacco rosso…Non sono nuda, non sono indecente.
-Provocante, Fiamma-risponde.
-Sono stata una settimana chiusa in un letto, voglio divertirmi ne ho tutto il diritto-dico.
-Fiamma ti scongiuro non fare cazzate-Andrea si avvicina e mi carezza il viso.
-Farò la brava-gli faccio l’occhiolino.
-Quando rientri passa dalla mia camera-mi dice.
-Si papi-gli bacio la guancia, lasciando la stampa del mio rossetto.
-Il rossetto Fiamma-Andrea rotea gli occhi.
-Ti voglio bene-gli sorrido teneramente.
-Anche io piccola teppista-mi da un pizzicotto sul naso.
Entrata nel locale, sento della buona musica cosi, inizio a ballare subito, ho bisogno di scaricare un po' tutta la tensione di questi giorni.
Poco dopo noto che un ragazzo al bancone mi fissa, è un bel ragazzo, moro, sorrisetto malizioso, fossette…
Mi fa segno di avvicinarmi…
A me viene in mente il viso di Andrea che mi supplica di non fare cavolate, ma poi penso a Quello con la tutina di suo figlio in mano…
Mi avvicino.
-Mi offri da bere?-domando sfacciata.
-Sono Marco-mi porge la mano sorridendo.
-Sei italiano?-domando sorpresa.
-Anche tu e ci ho preso-sorride, è molto molto bello…
-Ho la faccia da italiana?-chiedo.
-Una bella italiana-sorride ancora.
-Solitamente quando qualcuno ci prova con me, mi offre da bere-affermo.
-Cosa ti offro?-chiede.
-Un analcolico alla frutta-rispondo.
-Paura di dimenticare o paura di commettere cazzate?-chiede ridendo, io credo di non aver visto un uomo cosi bello…Ha la classica bellezza mediterranea, i capelli neri mossi, quel pelo scuro che fa capolino dalla camicia bianca…
-Dimenticare cosa?-chiedo.
-Dipende come vuoi concludere questa serata-mi fa l’occhiolino.
-Sei in vacanza o vivi qui?-chiedo.
-Ci vivo da quando ho 7 anni e tu?-chiede
-Vacanza-mento.
-Come ti chiami bell’italiana?-domanda.
-Vittoria-mento ancora, meglio non dare troppe informazioni.
-Vittoria-ripete il mio falso nome, sorridendo.
-Grazie per l’analcolico-gli faccio l’occhiolino.
-Ci sto provando è giusto che te lo offra-sorride.
-Sei sempre cosi sfacciato?-chiedo.
-Vedi tu, io penso d’essere diretto, non voglio sposarti, non voglio avere nessuna relazione seria, vorrei passare la notte con te, mi piaci e io piaccio a te, continui a fissarmi le labbra, non negare…Sta a te scegliere-dice.
-Non sono quel tipo-dico osservando il mio bicchiere.
-Balliamo Vittoria-mi prende per mano.
Mi trascina in pista e siamo esageratamente vicini, io sento molto ma molto caldo, è inutile negare l’attrazione fisica…Marco è bello, Marco è affascinante, carismatico, sicuro di sé, l’uomo che non deve chiedere mai e questi tipi qui fanno effetto a chiunque.
Dove il mio corpo entra in contatto con il suo sento un fuoco, la sua mano sul mio fianco è un carbone ardente, i suoi occhi neri mi perforano…Non credevo di poter incontrare mai in vita mia un tipo cosi.
-Hai degli occhi neri bellissimi-mi faccio scappare.
-Grazie-sorride.-Tu hai delle labbra invitanti-strofina il suo naso sul mio.
Dovrei andare via, tornare a casa, mettermi a dormire accanto a Lena…
Ma ripenso a Quello, a tutto il male che mi ha recato, alle lacrime versate…
-Vuoi cedere, lo sento-Marco mi sorride.
Due secondi dopo catturo le sue labbra.
Forse non sono mai stata baciata così, Marco è cosi intraprendente, uno cosi fa perdere la testa…
Le sue mani sono ovunque, la sua bocca è vorace…
Mezz’ora dopo stiamo entrando nel suo appartamento ancora avvinghiati.
-C’è sempre una prima volta-ride mentre cattura ancora le mie labbra.
-Devo avvertire la mia amica-sussurro.
-Veloce-si libera della camicia.
-Avrei voluto farlo io-lo ammonisco.
-Puoi farmi altro-mi fa l’occhiolino sfacciato, io rido.-Sei molto bella Vittoria-mi carezza la guancia.
Mando un messaggio a Lena e catturo ancora le sue labbra….
Con foga in piedi nel salotto ci liberiamo degli indumenti, dopo di che lui mi prende in braccio e mi porta in camera.
Con un tonfo mi getta sul letto e poi è su di me.
-Hai un corpo fantastico-mi bacia ovunque.
-Aspetta-lo fermo…
Riccardo mi viene in mente…Si Riccardo e non quello, perché io con Riccardo ho fatto l’amore la prima volta, è sempre stato lui a baciare il mio corpo, è sempre stato lui a venerarmi, a farmi sentire desiderata…
-Io…-mi interrompe.
-Lo so guarda, lo so che qualcuno ti sta facendo soffrire, sono allergico alle relazioni, ma te lo leggo in faccia, quello che accadrà con me lo dimenticherai, da domani non ci vedremo mai più, sarà bello, staremo bene e per un po' non penserai a nulla…C’è affinità, il sesso sarà fantastico…-mi dice.
-Non la rassicuri una ragazza romantica come me, parlando di sesso-dico, coprendomi con il lenzuolo.
-Hai ragione posso fare altro-le sue labbra sono di nuovo sulle mie.
Inutile dire che venti minuti dopo ci stiamo dedicando alla danza più antica del mondo…
Inutile dire che il sesso è fantastico, passione pura.
Il mattino seguente, una forte luce proveniente dalla finestra mi costringe ad aprire gli occhi, mi fa male il collo, ho dormito su qualcosa di duro…
Realizzo che non è il cuscino rosa del mio letto, ma il braccio di Marco….
Io sono nuda nel letto del ragazzo che ho conosciuto ieri sera.
Lui è anche nudo…Lo osservo, notevole il ragazzo…
-Fiamma che diavolo pensi?-mi ammonisco.
Ho fatto sesso con uno sconosciuto…
Mi rivesto velocemente, senza fare rumore ed esco dal suo appartamento.
-Ho fatto sesso con uno sconosciuto-affermo appena sono sola in strada.
Una vecchietta che deve capire l’italiano, mi guarda indignata.
Prendo un taxi che mi porta a casa.
Quando apro la porta trovo in cucina tutti e tre i miei coinquilini.
-Che cazzo significa dormo fuori?-chiede Andrea urlando.
-Posso spiegare-inizio, ma un altro suo urlo mi interrompe.
-Dove cazzo hai dormito?-è decisamente nervoso.
-Ti ho chiamato tutta la notte-Lena è preoccupatissima.
-Io…-Andrea mi interrompe nuovamente.
-Fiamma morirò d’infarto a causa tua probabilmente-Andrea si passa nervosamente una mano tra i capelli.
Enrique scoppia a ridere.
-Che cazzo ci ridi coglione?-Andrea inveisce su di lui.
-Biondo sembri una con il ciclo-sbuffa Enrique.-Hai fatto sesso?-mi domanda con un sorrisetto malizioso.
-Hai fatto sesso?-adesso è Lena ad urlare.
-Hai due succhiotti-Andrea li indica sconcertato.
-Devo farmi la doccia, oggi è il mio primo giorno di lavoro-cerco di scappare, Andrea mi intrappola.
-Puzzi di dopobarba, hai fatto sesso-afferma.
-Grande Fiamma-Enrique mi fa un applauso.
-Con chi hai fatto sesso?-domanda Lena.
-Mi farete fare tardi a lavoro-cerco di scappare un’altra volta…
Andrea scoppia a ridere.
-Mi spaventa-guardo Enrique.
-Ci sapeva fare il tizio?-domanda Enrique facendomi l’occhiolino.
-Avete fatto sesso protetto?-domanda Lena.
-Lena che vive nel mondo delle favole-Enrique la prende in giro.
-Tu lascia perdere Lena-Andrea lo fulmina.
-Mi sono persa qualcosa?-chiedo.
-Mi ha baciata-urla Lena.
-L’hai baciata?-chiede Enrique sorpreso.
-L’hai baciata?-sorrido soddisfatta.
-Stavamo parlando di te-il biondo adesso fulmina me.
-E’ stato il più bel bacio della mia vita-Lena sorride teneramente.
-Anche per me-Andrea sale su una nuvoletta…Sono cotti.
-Sto per vomitare-Enrique rotea gli occhi.
-Dai che a te, lo do io un bacino-gli corro incontro.
-No puzzi di un altro maschio-sbuffa.
-Sei geloso?-chiedo ridendo.
-Piccola-Andrea mi richiama.
-Andre non rimproverarmi-lo supplico.
-Non approvo assolutamente, ma ti trovo bene e questo mi rende felice-mi carezza il viso.-Adesso corri devi andare a lavoro-dice.
-Mi devi raccontare tutto-Lena mi pizzica la coscia.
-Stasera ti dico tutto-le sorrido.
-Il tipo ci sa fare?-chiede di nuovo Enrique.
-E’ stato fantastico-sorrido soddisfatta.
-Grande piccola-Enrique mi dà il cinque.
-Vi rivedrete?-domanda Andrea.
-Siamo stati chiari, nulla di serio, non ci rivedremo mai più-rispondo.
Un’ora dopo Lena mi sta conducendo nell’ufficio del nostro capo.
-Lo adorerai è simpaticissimo-afferma tutta contenta.
-Vedremo-rispondo.
-Inoltre è molto bello-sorride.
-Hei stai attenta con il mio biondo-le pizzico il gomito.
-Fiamma sono cotta-ha gli occhi a cuoricino.
-Lo conosco anche lui, lo è di te-le sorrido teneramente.
-Benvenuta nell’ufficio di Marco Maschio-due secondi dopo Lena apre la porta.
E io resto interdetta…
-Fiamma Fumi?-domanda Marco Maschio.
-In realtà non fumo-rispondo.
-Fiamma che dici?E’ il tuo cognome-Lena mi pizzica il braccio.
Marco Maschio scoppia a ridere.
-Avremmo potuto fare colazione insieme Vittoria-mi sorride.
-Vittoria?-chiede Lena interdetta.-E poi perché colazione insieme?-domanda ancora.-Lui è mr sesso fantastico-urla.
-Lena-la fulmino.
-Lena puoi lasciarci soli?-Marco il mio capo, lo sconosciuto con cui ho fatto sesso, sorride a Lena…
-Esco subito-Lena corre via.
-Sei una bugiarda-esordisce Marco Maschio…E’ che maschio…che razza di pensieri.
-Posso utilizzare come scusante che Vittoria è il nome di mia nonna?-chiedo in imbarazzo.
-Ti chiami Fiamma, nome azzeccatissimo, visto la notta trascorsa-sorride malizioso.
-Dovremo lavorare insieme, anzi io lavorerò per te, mi sembra inutile ricordare sempre la cosa-dico.
-Sei stata la prima-afferma serissimo.
-Eri vergine?-urlo sorpresa, tutto sembrava tranne che inesperto.
Lui scoppia a ridere.
-Sei stata la prima a dormire con me, regola che rispetto sempre, le caccio via prima o vado via prima, c’è il rischio che mi innamoro di te-afferma sorridendo.
-No ti prego-dico.
Lui prende ad avvicinarsi a me…
-Sennò che succede?-chiede.
-Sono appena uscita da una storia catastrofica, non voglio altri problemi men che meno che con il mio capo e poi andrò via, non puoi innamorarti di una che andrà via…Le relazioni a distanza sono terribili, distruggono-straparlo per far finta che la sua vicinanza non mi faccia effetto.
Lui sorride e cattura le mie labbra…Io gemo…Non va bene, quest’uomo è pericolosissimo per me.
-Avremmo potuto prendere il caffè insieme-gioca con un ciocca dei miei capelli.
-Avresti infranto un’altra tua regola, non puoi Marco-mi allontano da quel corpo tentatore.
-Ho come l’impressione che ne infrangerò parecchie con te mia piccola Fiamma- si avvicina e mi carezza le labbra.
-Tua? Perché tua? Ma non eri allergico alle relazioni?-chiedo esasperata.
-Mi sono fatto una promessa, se avessi mai dormito con una donna l’avrei sposata-mi sorride.
-Mi sento morire-mi accascio su una poltrona.
-Mio papà vuole almeno tre nipotini-mi dice sorseggiando il suo caffè.
-Stai scherzando?-domando.
-A me piacerebbe avere anche un cane, tu?-chiede.
-Preferisco i gatti-rispondo, lui sorride.-Cioè…Marco le cose che stai dicendo sono irreali-dico.
-Andiamo a cena stasera?-mi domanda sorridendo…Ma quanto è bello?
-Assolutamente no-rispondo convinta.
-Le rose rosse ti piacciono?-domanda.
-Marco lasciami perdere-supplico.
-Non posso…Ho dormito con te-non smette mai di sorridere.
-Sei pazzo lo sai?-chiedo.
-Sono diretto Fiamma ricordi? Inutile girarci intorno io ti sposerò-mi fa l’occhiolino.
-Forse è meglio se inizio a lavorare-mi alzo.
-Ti passo a prendere alle 21:00-sorride.
-Non verrò-dico.
-Nessuno mi dice no-afferma.
-Hai trovato una che te ne dirà milioni-sorrido soddisfatta.
-Sei proprio la mia donna baby-mi manda un bacio.
Io sbuffo ed esco dal suo ufficio.
Due secondi dopo sorrido…
-E’ un pazzo-sussurro tra me e me.
Angolo autrice
Buonasera dolcezze <3 Nuovo capitolo.
Con un nuovo ingresso e che ingresso Marco Maschio...Ragazze so che non è Riccardo...Ma Marco è validissimo  e ve lo mostrerò, spero che vi piaccia come piace a me....
Ah Fiamma ha fatto una ''cazzata ''...Che mi dite?
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 31
*** Non innamorarti mai ***


Non innamorarti mai
POV. FIAMMA

 A lavoro, dopo essere uscita dall’ufficio del capo, mi mettono subito davanti al pc alla reception, Lena quando può mi passa accanto e mi regala sorrisini maliziosi…Chissà cosa starà elaborando il suo cervelletto.
Non posso davvero credere che lo sconosciuto con cui sono stata ieri notte sia il mio capo…Il mio bellissimo capo. Doveva finire lì e invece eccolo qui…
-Come va?-Lena all’improvviso mi si piazza davanti, ancora con quel sorrisetto malizioso.
-Mi stai infastidendo-la fulmino.
-Andrea morirà dalla risate quando saprà tutto-afferma tutta soddisfatta.
-Andrea non deve sapere che il ragazzo…E’…-sbuffo.-Evitiamo di parlarne sul posto di lavoro-la ammonisco.
In quel momento Marco Maschio con un paio di occhiali da sole scurissimi e il suo elegantissimo completo grigio ci passa davanti…
Lena sospira, io lo guardo a bocca aperta, non si può fare altro di fronte a tanta bellezza.
-Ciao ragazze-ci regala un caloroso sorriso.
-E’ bellissimo-afferma Lena.
Le immagini della notte appena trascorsa mi attraversano la mente…
-Perché stai arrossendo?-chiede quella malefica con un sorrisetto soddisfatto.
-Non hai da fare?-la fulmino nuovamente.
-Sappi mia dolce Fiamma che voglio ogni singolo dettaglio-fa un saltello e poi sparisce.
Mezz’ora dopo Marco Maschio fa nuovamente il suo ingresso, mi raggiunge…
-Come va il tuo primo giorno?-mi posa davanti un cioccolatino.
-La ringrazio signor Maschio tutto bene-rispondo.
-Sentirsi chiamare signor Maschio da te è davvero intrigante-mi fa l’occhiolino, io sento le guance avvampare. -Sono un gran maschio no?-se la ride.
-Marco-lo fulmino.
-Preferisco quando mi chiami Marco, il cioccolatino non lo mangi?-domanda sorridendo.
-Non voglio che nessuno qui pensi male-gli dico.
-Zuccherino un giorno sarai la signora Maschio, quindi stai tranquilla-mi fa nuovamente l’occhiolino.
-Tu mi spaventi-inizio a giocherellare nervosamente con la mia coda.
-Mi piace molto come ti sta la coda-mi sorride…Il mio cuore perde un battito, quanto è bello…Poi parliamoci chiaro per quanto strambo è anche molto simpatico.
-La ringrazio signor Maschio, ma adesso ho delle cose da sistemare al computer-cerco di rimanere il più professionale possibile.
-Ti infastidirò spesso Fiamma-sorride ancora e finalmente si allontana, cosi io prendo a respirare regolarmente.
-Salve-un cliente cattura la mia attenzione.
-Benvenuto…Anzi benvenuti-lo osservo avrà più o meno la mia età e tiene tra le braccia un adorabile bambina dalle codine bionde.
-Ho prenotato ieri sera una camera per me, la mia compagna e mia figlia-sorride, io fisso la bambina, non riesco a farne a meno.
-Ha una figlia molto bella-dico.
-Principessina, ringrazia la signorina-il padre da un buffetto sul naso alla piccola.
-Gra gra grazie-la piccola balbetta.
-Perdoni l’indiscrezione lei è davvero molto giovane, ed è padre-dico…Inutile dire che i miei pensieri sono diretti a Riccardo.
Il ragazzo di fronte sorride teneramente osservando la bambina.
-Lo credevo anche io, credevo d’essermi rovinato la vita, poi ho visto mia figlia e tutto è cambiato, mi sono innamorato-bacia la fronte della sua dolce bambina.
-Può dirmi il suo cognome cosi le prendo la chiave?-domando, sento gli occhi pizzicare.
-Si sente poco bene?-domanda il cliente.
-Non si preoccupi-gli sorrido.
Liberatemi del cliente, mi infilo in ascensore e salgo all’ultimo piano, dove trovo la porta per la grande terrazza.
Completamente sola scoppio a piangere…
Riccardo tra qualche mese stringerà un bambino bellissimo che gli somiglierà e lo guarderà come quel uomo guardava la propria figlia.
Lo amerà incondizionatamente e sarà un padre fantastico…E io non sarò la madre di quel bambino.
-Fiamma-sento la voce di Marco.
-Scusami mi do una sistemata e torno subito alla reception-con un fazzoletto inizio a togliere il mascara colato.
-Non preoccuparti, puoi stare qui-mi dice.
-Sono un disastro-sussurro.
-Che ti ha fatto?-domanda Marco.
-Non ti sei mai innamorato giusto?-chiedo.
-No mai-risponde.
-E non farlo, non innamorarti mai-sorrido con amarezza.
-Che ti ha fatto?-chiede ancora.
-L’unica cosa che non potrò perdonargli mai forse, perché sai l’ho perdonato tantissime volte-affermo, ripensando al passato e a tutti gli errori commessi da Riccardo.
-Ti ha tradito?-domanda.
-L’ha fatto, ma non è quello che mi fa male, sai quando ti innamori Marco vorresti poter costruire qualcosa con quella persona, vorresti avere un futuro felice accanto a lui, vorresti vederlo invecchiare accanto a te…Vorresti vederlo stringere vostro figlio, ecco Riccardo non stringerà mai nostro figlio, ma stringerà suo figlio, suo e della bellissima ragazza bionda che una settimana fa mi ha aperto la porta della loro casa-asciugo subito le lacrime che ricominciano a rigarmi il viso.
-Riccardo-Marco ripete il suo nome.
-Sono venuta a vivere in Spagna per lui, credevo che tutto si sarebbe sistemato-giocherello con i bottoni della mia giacca.
Marco non parla, accanto a me sospira e osserva un palazzo non lontano da noi.
-Non dici nulla?-domando, ha voluto sapere cosa mi fosse successo, almeno un commento poteva farlo.
-Fiamma io non sono bravo  in queste cose, cosa vuoi che ti dica? Non ho mai provato un dolore cosi…Nemmeno riesco a trovare l’aggettivo per descriverlo, perché non ho idea di cosa sia e non so nemmeno cosa dire per poterti consolare, esistono delle parole che possono consolarti? Esiste qualcosa che può ridarti il sorriso ed eliminare questo dolore? Sei una brava ragazza, sei molto bella e a letto sei una grande…Mi piaci Fiamma-dice.
-E’ inopportuna la tua osservazione, però sto sorridendo-rispondo carezzandogli la spalla.
-Lo amerai per sempre?-chiede, osservando nuovamente il palazzo.
-Per sempre-sorrido ripensando al primo incontro tra me e Riccardo.-Adesso vado in bagno, mi sistemo e torno a lavoro, grazie per la chiacchierata-dico.
-Fiamma mio padre vuole conoscerti, va’ nel suo ufficio-mi sorride, io annuisco.

POV. MARCO
Non mi piace dormire con le ragazze con cui vado a letto, non voglio nessun tipo di legame, non voglio relazioni serie, non mi fido delle donne, mia madre ha tradito mio padre più e più volte, spezzandogli il cuore, ho visto un uomo che si è dato all’alcool pur di non pensare al suo cuore spezzato, non ho avuto un infanzia felice e questo tutta a causa di mia madre, madre che mi chiama 2 volte l’anno a Natale e Capodanno per farmi gli auguri…Le donne non fanno per me, mi ha tradito la più importante, come posso immaginare di fidarmi di un’altra? Un’altra che un giorno si stancherà di me e andrà via con un altro…
Fiamma nella mia vita è capitata, l’ho notata subito, sola, dannatamente bella e con lo sguardo triste…
Fiamma ha un bellissimo sorriso ed è sfacciata, ma anche timida e mi ha colpito…Non la sposerò, però mi piace prenderla in giro, scherzare con lei, mi divertono le sue guance che si gonfiano…
E’ pura, buona e lo capisci subito tutto questo dai suoi occhioni.
Ha un grande cuore che appartiene a Riccardo…Forse di lei potrei fidarmi, ama cosi immensamente uno stronzo, ma il fatto è questo ama uno stronzo e non me…E poi smettiamola, io non sono fatto per l’amore, io non mi innamorerò mai a maggior ragione che so a cosa porta questo sentimento… Ne ho avuti davanti due esempi, l’amore fa male…Mio padre, Fiamma che disperata piange in una terrazza…
Passeremo un anno insieme qui in Spagna, sarà divertente, io le piaccio, lei mi piace, si ci divertiremo…
Scendo alla reception e vedo Francisca una dipendente, in difficoltà, sembra abbia qualche problema con un cliente.
-Cosa succede Francisca?-mi avvicino, la ragazza nel vedermi si illumina…Le serve di sicuro aiuto.
-Signor Maschio, menomale, il signore qui presente sta cercando delle informazioni su una nostra dipendente, ho già detto che non possiamo fornirgliele-dice la ragazza.
-Salve, lei è? E su quale mia dipendente sta cercando informazioni?-domando al ragazzo che ho di fronte.
-Sono Riccardo Gucci e sto cercando una ragazza italiana che sta svolgendo uno stage universitario qui, si chiama Fiamma Fumi-afferma.
Io sentendo il suo nome lo fisso…
Riccardo…Colui che fa tanto piangere Fiamma.
-Non conosciamo nessuna Fiamma Fumi, mi spiace-mento…Ma non credo che Fiamma voglia vederlo, inoltre non voglio che la disturbi sul posto di lavoro.
-Ha iniziato all’incirca una settimana fa, forse non la conosce, non so non può controllare?-insiste il ragazzo, è un bel tipo, alto, barbetta, occhio magnetico…
-Sono il capo qui, conosco tutti i miei dipendenti e non esiste nessuna Fiamma Fumi qui, inoltre noi non ci occupiamo di stage universitari, ha sicuramente sbagliato hotel, se non ha bisogno di altro, la invito ad uscire-gli indico la porta, non voglio che Fiamma lo veda.
Lui mi sorride…Ma è un sorriso falso.
-Lei è il capo?-chiede con un tono arrogante.
-Esattamente-lo fulmino.
-Fiamma lavora qui, io lo so, non ho commesso nessun errore, vado via tranquillo, ma tu…Tu stalle lontano!-mi dà un pugnetto sulla spalla.
-Chiamo la sicurezza signor Maschio?-chiede Francisca.
-Non preoccuparti Francisca, sta andando via il signor Gucci no?-chiedo.
-Tranquilla Francisca non rovinerò il bel faccino del tuo capo, arrivederci-Riccardo Gucci esce dal mio hotel.
-Fiamma è la ragazza nuova e non deve sapere nulla, Francisca mi fido di te-affermo.
-Farò come mi dice signor Maschio-risponde la ragazza.
Alle 21:00 mi trovo sotto casa di Fiamma, le avevo detto che saremmo andati a cena, la chiamo…
-Pronto-risponde.
-Tesoruccio ti aspetto giù-la prendo bonariamente in giro.
-Marco-alza di qualche decibel il suo tono nel pronunciare il mio nome.
-Spero che tu abbia indossato qualcosa di carino, andiamo in un bel ristorante-sorrido.
-Io non verrò, ciao-riattacca.
-Sbagliato provocare il capo piccola Fiamma-affermo tra me e me, ricomponendo il suo numero.
Le mie chiamate non ricevono risposta cosi mi attacco a casaccio al citofono fin quando una voce maschile abbastanza simpatica, mi dice che Fiamma vive al terzo piano.
Arrivato al terzo piano, un biondino mi attende davanti alla porta…
-Ho parlato con te?-chiedo.
-Tu sei?-domanda scrutandomi attentamente.
-Marco Maschio il capo di Fiamma-affermo.
-L’italiano, quello bello-il biondo mi guarda un po' male.
-E chi l’ha detto che sono bello?-domando sorridendo, immaginando questo commento fatto da Fiamma.
-La mia ragazza-afferma il tizio.
-E chi è la tua ragazza?-dietro di lei compare Lena con un buffissima maglia di Hello Spank.
-Tu-il biondo le sorride teneramente.
-Da quando state insieme?-compare un altro tizio a petto scoperto.
-Noto che siete parecchi in questo appartamentino, Fiamma dov’è?-domando.
-Fiamma non vuole uscire-mi compare lei con un tutone grigio antisesso, ma è comunque molto bella, le sorrido.-Non sorridere, non cambio idea-sbuffa.
-Perché dovresti uscire con il tuo capo?-domando il biondo.
-Ma tu esattamente chi sei per Fiamma?-chiedo, è un po' troppo invadente…
-Il suo migliore, sono come un fratello per lei-puntualizza.
-Piacere Marco-gli porgo la mano.
-Andrea-scettico me la stringe.
-E lui è il nostro fighissimo coinquilino spagnolo Enrique-Lena mi piazza davanti il moretto con il petto scoperto.
-Enrique-lui mi sorride e mi porge la mano che stringo.
-Fighissimo? Dobbiamo parlare di questi complimenti, buttati a casaccio qui e lì-Andrea fulmina Lena, è geloso.
-Quando avrò una proposta ufficiale-lo punzecchia lei, io sorrido, sono molto carini.
-Ti prepari?-chiedo a Fiamma.
-Non voglio uscire-sbuffa ancora.
-Tu sei quello che è stato fantastico a letto?-chiede Enrique, Fiamma arrossisce e gli dà un pugno sulla spalla.
-E’ lui il tipo?-Andrea urla.
-Stiamo dando spettacolo, entriamo?-chiede Lena.
-Grazie per il fantastico-faccio l’occhiolino a Fiamma.-E grazie per il bello Lena-le sorrido.
-Capo non si offenda, però…-arrossisce .-E’ più bello Andrea-dice, Andrea le sorride e si avvicina baciandole la guancia.
-Siete una bella coppia-sorrido ad entrambi.
-Fiamma preparati non far attendere Marco-la ammonisce il biondo.
-Io voglio restare a casa, a letto-Fiamma sbatte i piedi per terra come una bimbetta capricciosa.
-Qual è la sua stanza?-chiedo a Lena.
-Quella-sorridendo me la indica.
-Dannata traditrice-Fiamma la fulmina.
Io mi reco nella sua camera e apro l’armadio.
-Non puoi frugare tra le mie cose, sei il mio capo-Fiamma mi spintona.
Io afferro un tubino nero.
-Questo è perfetto, indossalo e metti anche un po' di rossetto rosso, ti sta molto bene-adagio l’abito sul letto.-Hai 10 minuti Fiamma-esco dalla camera.
-Capo vuole qualcosa da bere?-mi domanda gentilmente Lena.
-Va bene cosi cara, grazie-le sorrido.
-Sono felice che Fiamma ti abbia incontrato, ha bisogno di qualcuno che la smuova, che la faccia uscire-mi dice Andrea.
-Qualcuno che le regali sani orgasmi, grande amico continua cosi-Enrique mi fa l’occhiolino.
-Mi ha raccontato di Riccardo e mi dispiace-dico.
-Dispiace a tutti, loro si amavano molto sa?-domanda Lena con un velo di malinconia.
-Si amano ancora-sorrido.
-Probabilmente sarà cosi per sempre, il loro incontro è stato fatale…Però…-Andrea si interrompe…So cosa sta per dire.
-Non è un problema per me che Fiamma abbia il cuore altrove, tranquillo-sorrido e non mento, so che Fiamma amerà per sempre il suo Riccardino.
-Sono pronta-Fiamma apre la porta della sua camera.
Mi volto, la osservo, indossa il semplice tubino nero che l’è ho indicato, dei sandali gioiello, un filo di rossetto rosso e porta i capelli sciolti, è semplicissima…Ma…
-Sei davvero bellissima-affermo.
-Ceniamo e mi riporti immediatamente a casa-mi ammonisce.
-Divertitevi-Andrea ci sorride.
-Riporterò presto Cenerentola a casa-gli faccio l’occhiolino.
-Cenerentola mi è sempre stata antipatica-dice Fiamma mentre siamo nell’ascensore.
-Quale preferisci? Biancaneve?-domando.
-La bella e la bestia-i suoi occhi sono lucidi.
-Ti fa pensare a…-mi interrompe.
-Non voglio pensare a lui-mi dice.
Entriamo nella mia auto ed io esito prima di mettere in moto.
-Non metti in moto?-chiede.
-Devo dirti una cosa-affermo.
-Che succede?-si allarma.
-Riccardo è venuto in hotel, voleva vederti, ho mentito, ho detto che non lavoravi lì, l’ho cacciato, lui l’ha capito e mi ha ammonito, mi ha detto di starti lontano, non dovevo mettermi in mezzo e ti chiedo scusa, se vuoi ti porto immediatamente da lui-affermo, non sono bravo a mentire…E comunque non sono nessuno per Fiamma, non posso impedirle di vedere l’uomo che ama.
Fiamma è sorpresa, tace per qualche minuto….
-Non voglio vederlo, non voglio sapere cosa ha da dirmi, voglio andare avanti…Grazie Marco-sorride.
-Di cosa?-rispondo perplesso.
-Non so cosa ti ha spinto a farlo, ma mi hai protetto-sorride teneramente, io avverto uno strano formicolio allo stomaco.
-Mi brontola la pancia, vuoi ancora andare a cena?-chiedo.
-Certamente-sorride ancora.
Stiamo per entrare al ristorante quando lei si blocca.
-Che succede?-chiedo.-Ti sei pentita? Vuoi andare a casa? Sono stato fastidioso è vero-dico.
Lei sorride e poi cattura le mie labbra…
Io avverto nuovamente il formicolio fastidioso, accompagnato dall’accelerare del mio cuore…

POV. RICCARDO
Mi sento davvero un idiota…
Sono qui, dentro la macchina di Alexia che da poco ho imparato ad usare, ad osservare Fiamma che bacia il suo capo, di fronte ad un lussuoso ristorante…
Fiamma bacia un altro.
Mi sento cosi cretino nell’averla spiata e seguita…
Quel signor Maschio non mi aveva convinto nemmeno un po' e quindi eccomi qui…
Lei è cosi bella e gli sorride cosi teneramente…
Lui la guarda come se fosse un gioiello prezioso e fa bene, lei lo è…
Se solo non avessi mai intrapreso la mia relazione con Alexia, forse adesso saremmo felici…Ma non potrò vivere per sempre di se solo…Devo pensare a mio figlio.
Ma non posso fingere, vedere Fiamma stretta a un altro fa bruciare il mio stomaco di gelosia, vorrei ucciderlo e portare lei lontana con me, fare l’amore per ore e ore e urlarle quanto l’amo, quanto sia una donna fantastica…Ma non posso.
Do un pugno al volante e scoppio a piangere.
Ho bisogno di una faccia amica, decido di andare da Andrea, non posso presentarmi da Alexia in questo stato.
Venti minuti dopo una sorpresa Lena mi apre la porta.
-So che non sarei dovuto venire, ma ho bisogno di Andrea-dico.
-Lei non c’è posso farti entrare-si scosta e mi fa passare.
-Lo so che non c’è-ripenso alle sue labbra su quelle del signor Maschio.
-Hey Rick-Andrea si avvicina a me.
-Sta con un altro-affermo con gli occhi pieni di lacrime.
-Vuoi un bicchier d’acqua? Siediti-Andrea non sa cosa fare, lo comprendo dal suo muovere compulsivamente le mani.
-E’ il suo capo, un bel tipo, bella macchina-dico.
Lena mi osserva in silenzio, sta lì a studiarmi.
-La mia piccola Fiamma è già tornata?-Enrique apre la porta della mia vecchia camera, appena mi vede il suo sorriso svanisce…
-Ciao Rique-dico, lui se potesse uccidermi con uno sguardo lo farebbe, d’altronde da stronzo che sono l’ho allontanato da mia sorella…
-Devi andartene-è molto nervoso.
-L’ha vista con Marco-lo informa Andrea.
-Marco-ripeto il nome di quel coglione.
-A me Marco piace, è un bel tipo, sono stati a letto ins…-Andrea interrompe Enrique…io sorrido, amareggiato, a letto insieme...
-Mi dispiace per la storia di Marta, libero di crederci o no-dico.
-A me invece dispiace per te-Lena viene e stringe le mie mani, questo gesto tenero, mi fa scoppiare in lacrime.-Vieni qui.-Lena mi abbraccia.
-Sono stati insieme-sussurro.
-Tra qualche mese stringerai tuo figlio e sarà un bambino bellissimo, pensa a quanto sarai felice-Lena mi carezza il viso mentre mi sorride dolcemente.
-Andrea sposala-sorrido al biondo.
-Non ti ho detto che mi…-lo interrompo.
-Ti conosco bene-gli sorrido ancora.
-Passerà questo dolore amico mio, un giorno passerà-mi carezza una spalla.
Enrique mi osserva in silenzio.
-Posso entrare nella sua camera? Posso sentire il suo profumo su una maglia?-chiedo, Lena ha gli occhi lucidi.
-Mi fate soffrire-sbuffa, mentre trattiene le lacrime.
-Vieni qui-la stringo a me.
-Riccardo sei un bastardo, ti ucciderei, ma ti voglio troppo bene cazzo-afferma Enrique.
Io gli sorrido e ci abbracciamo.
-Te lo giuro, te la faccio riconquistare mia sorella-gli dico.
-Sei un bastardo-Enrique mi dà un pugnetto sul viso.
-Va’ nella sua stanza su-mi dice Andrea.
Entro nella vecchia camera di Enrique, noto i vestiti sparsi di Fiamma in giro, le sue pantofoline rosa…
-Dorme sempre a destra?-chiedo a Lena che mi osserva.
-Si-risponde.
Mi avvicino al suo cuscino, lo carezzo e le lascio un bacio…
-La mia gattina-sussurro.
Un codino sul comodino attira la mia attenzione.
-Non ci farà caso, prendilo pure-Lena mi sorride.
Lo afferro, lo annuso e me lo metto al polso.
-Vado-affermo, carezzo ancora una volta quel cuscino ed esco dalla camera.

POV. FIAMMA
-Non vuoi dormire da me?-chiede Marco mentre siamo sotto casa mia, carezzandomi una guancia.
-Non dormi mai con le ragazze con cui vai a letto-lo ammonisco ridendo.
Lui un secondo dopo cattura le mie labbra.
-E’ stata davvero una bella serata, grazie-gli sorrido.
-Grazie a te per aver accettato il mio invito-mi sorride dolcemente.
-Non credevo venissi a dormire a casa-mi accoglie Enrique, steso sul divano a mangiare caramelle.
-Ho preferito cosi-rispondo.
-Lena dorme da Andrea-mi informa.
-Dorme?-chiedo sorridendo maliziosamente.
-Dorme, dorme, domani hanno il loro primo appuntamento, dove renderanno ufficiale questa loro relazione, Lena è stata categorica, niente sesso prima, mi piace questa ragazza è tosta-afferma Enrique.
-E’ la tipa perfetta per Andre-sorrido.
-Buonanotte ciccina-mi bacia la fronte e si reca nella sua camera.
Io entro nella mia e il profumo di Riccardo mi investe…
Il mio cuore perde mille battiti…
Il mio codino sul comodino manca…
Il mio cuscino è sposato, lo prendo lo annuso, lo sento, tra il mio profumo di fragole, sento il suo…
Vado da Enrique.
-Che succede?-chiede preoccupato, probabilmente dalla mia espressione.
-E’ stato qui?-chiedo con gli occhi che pizzicano.
Enrique viene ad abbracciarmi.
-Ha rubato il mio codino-sussurro tra le lacrime.
-Ha bisogno di una piccola dose della sua gattina-mi dice Enrique.
-Io lo amo tantissimo Enrique-dico.
-Anche lui ciccina, anche lui-mi stringe sempre di più a sé.
Angolo autrice
Salve bellezze <3 nuovo capitolo.
Dopo queste ne rimangono 2 e poi l'epilogo siamo alla fine della prima storia, vi ricordo che esiste un seguito di cui non ci crederete ma c'è già il prologo pronto, come anche l'epilogo di questa è pronto.
Allora che mi dite?? Marco Maschio vi piace? Vi comunico che lui sarà presente nel seguito...
Mi sembra di non aver altro da dire, aspetto i vostri commenti che sono sempre graditissimi.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 32
*** Io mi odio di già ***


Io mi odio di già
POV. ANDREA
Il mattino seguente, mi sveglio prima di Lena che mi dorme raggomitolata accanto, la osservo, è cosi bella e pura…Non ho mai forse incontrato qualcuno di simile a lei.
E’ stato magnifico potersi addormentare, carezzandole i capelli, sentendo il suo profumo, il suo corpo accanto al mio...
Lei probabilmente sentendosi osservata apre i suoi bei occhioni, che da subito mi hanno colpito.
-Buongiorno-le sorrido dolcemente.
-Buongiorno-mi carezza subito la guancia.
-Mi era mancato ricevere tutta questa dolcezza da parte di una donna-affermo sorridendo.
-Sarò l’ultima che te la concederà-cattura le mie labbra.
-Che bel risveglio-affermo contento.
-Sarà sempre cosi, mi fai stare bene Andrea-afferma la mia dolce Lena.
-Farò qualcosa di bello per te stasera-adesso sono io a catturare le sue labbra, sono come una calamita per me, sono totalmente preso da questa ragazza.
-Mi faccio una doccia-mi fa l’occhiolino e si alza dal letto.
-Non farmi l’occhiolino, potresti involontariamente spingermi a fare qualcosa che non devo fare, perché abbiamo un accordo-dico.
-Fai il bravo signor Andrea-mi fa nuovamente l’occhiolino ed esce dalla mia camera.
Che tipetto che è…Porta con sé tanta allegria e mi fa stare bene, mi fa sentire davvero felice e non mi stancherò mai di queste sensazioni che in vita mia, mi erano tanto mancate.
Quando arrivo in cucina trovo Fiamma che sorseggia in silenzio con un viso cupo il suo caffè.
-Dormito male?-domando baciandole la testa.
-Tu immagino bene-mi fa un sorrisetto malizioso.
-Splendidamente-le sorrido.
-Fai il bravo con Lena o ti uccido-mi fa l’occhiolino.
-Hai avvertito anche lei?-chiedo, so che vuole proteggermi…Sono come un fratello per lei, da sempre ci siamo protetti e sostenuti.
-Certamente-sorride soddisfatta.
-La mia piccola-le bacio la guancia.
-Riccardo è stato qui-afferma improvvisamente seria.
Mi siede e prendo a bere anche io il caffè, non so che dire, non so che fare, la loro situazione è cosi complicata, io mi sento perennemente a disagio, voglio bene ad entrambi, ho paura di muovermi, potrei deludere uno dei due e questa è l’ultima cosa che voglio.
-E’ andato anche all’hotel, me l ha detto Marco-dice.
Io continuo a sorseggiare il mio caffè…
-Andrea-mi richiama.
-E’ stato qui, si-è inutile negare ciò che lei sa perfettamente.
-Cosa voleva?-domanda.
Io prendo lentamente a mangiare un biscotto.
-Non mi dirai niente?-chiede.
-Questi biscotti hanno troppo zucchero-affermo.
-Benissimo allora ci penso io-dice.
-Che significa?-chiedo.
-Andrò da lui, se è arrivato fino al mio posto di lavoro, avrà avuto qualcosa da dirmi-afferma.
-Vuoi vederlo?-domando sorpreso…Fiamma aveva ormai messo una x su Riccardo, giustamente.
-Non vorrei Andrea, ma non riesco a dormire se non so che diavolo vuole-ammette.
-Vuoi che ti accompagni?-chiedo, non voglio che abbia un nuovo crollo, voglio starle accanto, supportarla.
-Preferisco andarci da sola, buona giornata-mi bacia la guancia ed esce dalla cucina.
-Buongiorno biondino-qualche minuto dopo Enrique entra in cucina e mi dà una pacca sulla spalla.
-Sta andando da Riccardo-esordisco.
-Ha capito che è stato qui, non ho negato, non aveva senso, io penso che lei debba fare quello che sente e se vuole parlargli è giusto che lo faccia-mi dice.
-Le darà un’altra brutta notizia-affermo.
-Cosa c’è?-chiede Enrique.
-A breve si sposa con Alexia-rispondo.
-Si sposa?-chiede Lena sorpresa, che ci ha appena raggiunto.
-Vuole che il bambino abbia una famiglia unita, è giusto, un po' meno per Fiamma, probabilmente vuole essere lui a comunicarle la cosa, non dovrebbe ma…-non so come concludere il mio flusso di pensieri.
-La prenderà malissimo-afferma Lena preoccupata.
-Non peggio della notizia del bambino, sarà una brutta notizia e Fiamma starà male, ma supererà anche questa-afferma Enrique.
-Quante cose deve superare la mia piccola-affermo dispiaciuto.

POV. RICCARDO
Alexia questa mattina si è svegliata molto presto ed è esageratamente eccitata, oggi la madre la porta in un atelier per scegliere l’abito da sposa. A breve mi sposerò, stento davvero a crederci…
-Oddio sono emozionatissima-afferma mentre si sistema il trucco.
-Qualunque abito sceglierai ti starà benissimo-le sorrido.
-E tu sarai uno sposo fantastico, nonché un padre meraviglioso-mi cattura le labbra.
-Al tuo rientro non ci sarà ho lezione oggi pomeriggio-affermo.
-Tranquillo tesoro-Alexia mi sorride ancora.-Come mai ieri sera hai fatto tardi?-chiede.
-Sono stato da Andrea, sai una chiacchera tira l’altra-dico.
-Va bene, scappo tesoro, a stasera-cattura ancora una volta le mie labbra e scappa via.
Chissà come sarebbe stato svegliarsi con accanto una Fiamma emozionatissima che corre a destra e sinistra, trepidante per la scelta dell’abito…
-Stupidi pensieri Riccardo-mi ammonisco.
Io mi ficco velocemente sotto la doccia, mentre però mi sto insaponando, il campanello prende fastidiosamente a suonare.
-Alexia hai dimenticato le chiavi?-urlo.
Prendo un telo e corro ad aprire, ma davanti a me non c’è Alexia, ma Fiamma, con una corta e aderente gonna nera e il rossetto rosso sulle labbra che tanto mi fa impazzire, il mio cuore perde un battito, sarà sempre questo l’effetto che mi farà, non cambierà mai…
-E’ un bel nome Alexia-sorride e mi osserva, io sento la carne bruciare lì dove si posano i suoi occhi.
-Come mai qui?-domando acido, purtroppo è la gelosia che non dovrei mostrare a parlare per me, lei era con Marco ieri sera, avranno passato la notte insieme, saranno stati nuovamente a letto, questa cosa proprio non posso digerirla, so che sbaglio, so che non ho il dovere, ma in amore chi sceglie cosa si può o si deve? Io amo Fiamma, la amo profondamente, sono stato immaturo, ho sbagliato, ma ciò non toglie che l’ami, che per sempre la reputerò mia e che saperla con un qualunque uomo mi faccia saltare tutto il sistema nervoso.
-Riccardo dovresti cambiare trucchetto, aprire mezzo nudo non fa più effetto, posso entrare o Alexia si arrabbia?-ha un tono cosi fastidioso…E’ venuta a provocarmi, il suo atteggiamento lo sta urlando, è sempre stata una sua forma di difesa.
-Prego-mi scosto per farla passare, lei accanto a me smuove i capelli e il suo profumo mi investe, gioca sporco la mia dolce Fiamma.
Dio quando questa donna mi è vicino mi sento vivo, mi sento bruciare, la amo da impazzire…Come vorrei poter tornare indietro e cancellare ogni mio singolo errore.
-Mi vesto-dico.
-Fai con calma, ho la mattinata libera, Riccardo quando torni protesti portarmi un bicchier d’acqua? Ho sete-si accomoda sul mio divano e accavalla le gambe, scoprendole ulteriormente, parlare con lei per me sarà molto difficile.
5 minuti dopo sono di ritorno, vestito e con il suo bicchier d’acqua, mi siedo nella poltrona accanto al divano.
-Non hai anche qualcosa da mangiare? Ho fame-dice.
-Alexia ieri ha preparato una torta-affermo e un secondo dopo mi mordo la lingua.
-Mi è passata la fame-mi fulmina.
-Come stai?-le domando sinceramente interessato, all’incirca una settimana fa mi è scoppiata a piangere davanti….
-Forse è meglio se vado-si alza.
-Fiamma ti prego no, ho bisogno di parlarti, è importante-le dico…
-Mi sento stupida Riccardo-si siede nuovamente.
-Perché?-domando.
-Perché ho scelto questa stupida gonna, perché ho messo il rossetto rosso per te, perché so che ti piace tanto, perché ancora una volta volevo compiacerti, perché volevo che te ne pentissi, ma non puoi pentirtene c’è un bambino di mezzo-afferma triste.
-Sei bellissima Fiamma-affermo carezzandole la mano, lei si scosta, e per quanto il mio cuore faccia male, lei fa bene.
-Hai il mio codino al polso-mi fa notare.
-No ti sbagli-mento.
-So che sei stato da me, conosco bene il tuo profumo, ieri sera quando sono rientrata l’ho sentito subito-dice.
-Non sei stata con lui?-chiedo sorpreso e sollevato.
Lei sorride.
-Sei ancora geloso?-è cosi bella, vorrei baciarla.
-Lo sarò sempre-alzo una mano per carezzarle la guancia, ma lei nuovamente si allontana, giuro questo sentirla cosi lontana mi sta uccidendo.
-Cosa devi dirmi?-domanda seria.
Io taccio qualche secondo, nervosamente strofino le mani sui pantaloni…
-Mi sposo Fiamma-proietto i miei occhi nei suoi, lei accusa il colpo.
Restiamo in silenzio per almeno dieci minuti, lei stringe le sue mani nervosamente, io la fisso.
Improvvisamente una lacrima le riga il viso…Lei subito l’asciuga.
-Ho voluto dirtelo io, perché non mi andava che tu lo scoprissi per vie traverse, forse non ero tenuto a farlo, ma abbiamo amici comuni, Andrea verrà…Questa cosa la sto facendo io e la dovevi sentire da me-spiego.
-Tuo figlio sarà un bambino felice ne sono sicura-afferma, trattenendo le lacrime, mi strazia il cuore vederla cosi.
-Non gli farò mancare niente-dico.
Lei si alza, si sistema la gonna e il giacchetto, più la osservo e più l’ammiro, sta sopportando di tutto da parte mia, sono stato la cosa peggiore che potesse capitarle…
-Credo che scusarmi ancora per tutto sia inutile, non potrò eliminare mai ciò che ti ho fatto, mi disgusto Fiamma e mi duole il cuore al sol pensiero, ti auguro ogni bene-affermo.
Lei mi guarda i suoi occhi sono pieni di lacrime…
-Non posso davvero credere che stia finendo tutto cosi-sussurra.-Con un odioso discorso di circostanze, ti auguro ogni bene, m dispiace per tutto, io non posso farlo Riccardo, non te lo auguro ogni bene, oggi mi comporterò da strega cattiva, ti auguro di pensarmi continuamente, di sentire la mia mancanza fino a sentirti soffocare, ti auguro di cercami ovunque senza trovarmi mai, ti auguro di piangere a causa della mia assenza, ti auguro di maledire ogni giorno gli errori che hai commesso, che mi hanno allontanato da te-afferra il mio viso e lo avvicina al suo.-Dovrai odiarti per il male che mi hai fatto-mi spinge contro il divano e si allontana.
-Fiamma-la richiamo.-Io ti..-mi interrompe.
-Non osare dire che mi ami, questo è superfluo, non le scuse-se ne va sbattendo il portone di casa.
-Io mi odio di già amore mio e mi maledico ogni santissimo giorno-affermo rimasto solo.

POV. LENA
Fisso il computer senza smettere di sorridere, stasera avrò un fantastico appuntamento con Andrea…
Anche se mi dispiace terribilmente lasciare Fiamma da sola, dopo aver scoperto l’ennesima bravata da parte di Riccardo, non è proprio una bravata, in realtà gli fa onore, voler sposare  una donna che non ama per il piccolo, Riccardo è maturato, sta prendendo le sue responsabilità.
-Fiamma dov’è?-mi domanda Marco improvvisamente.
-Non verrà oggi, non si sente molto bene-dico.
-Ha un malanno di nome Riccardo vero? Sta prendendo davvero poco seriamente questo tirocinio-dice.
-Signor Maschio, avrà ormai capito….Lui si sposa e ha voluto dirglielo-lo informo, so che Fiamma se ne sta un po' fregando del tirocinio, ma credo che Marco essendo interessato a lei sarà un po' comprensivo.
-Ecco cosa voleva dirle, si sposa-afferma.- L’ha presa male?-domanda.
-E’ triste, ma purtroppo è abituata, Riccardo l’ha delusa tantissime volte-dico.
-Domani voglio che si presenti a lavoro, deve andare avanti con la sua vita-dice, io sono pienamente d’accordo con lui.
-Signor Maschio, questa sera Fiamma rimarrà da sola, io e Andrea usciamo, Enrique ha un impegno-gli sorrido, lui ricambia.
-Mi stai per caso invitando a passare del tempo a casa vostra?-chiede.
-Le ho solo dato qualche informazione-sorrido ancora.
-Buona giornata Lena-sorridendo va via.
Alle 22:00 io e Andrea ci troviamo fuori dal locale dove lui lavora come pasticciere.
-Mangiamo qui?-chiedo.
-Faremo di meglio-mi fa l’occhiolino, mi prende per mano ed entriamo nel locale, completamente vuoto.
-Come mai non c’è nessuno?-chiedo sorpresa.
-Vieni-mi trascina in cucina.
-E’ giorno di chiusura?-domando ancora, vedendo la cucina deserta.
-Visto che sei una golosona, ho pensato che potremmo preparare un dolce insieme qui, soli soletti, originale no?-domanda sorridendo, bello come il sole.
-Vuoi per  caso dire che mangio troppo?-chiedo.
-No, mi piacciono le donne che amano i dolci, mi piacciono le donne che mangiano i miei dolci, mi piace preparare dolci con la mia donna, mi piace poter baciare le labbra della mia donna ricoperte di nutella o altro-si avvicina a me e io smetto di respirare.
-Che dolce prepariamo?-domando sentendo le guance avvampare.
-Opterei per una golosa torta ricotta e cioccolato-sorride.
-La adoro-saltello e mi allontano da lui, perché sennò rischio di morire.
Mi piace osservarlo mentre si dedica all’impasto, io adoro mangiare ma sono pessima a cucinare, ecco perché mi beo della visione di un bel biondino che mi prepara una sfiziosa torta.
-Cosa ti piace fare nel tempo libero?-chiede mentre monta la ricotta con lo zucchero.
-Fin da bambina disegno abiti da sposa-sorrido.
-Ti piacciono i matrimoni quindi?-chiede sorridendo.
-Vorrei avere una famiglia numerosa, si adoro i matrimoni, ma quello che più mi piace degli abiti da sposa è la gioia che riesce a provocare nella donna che lo indossa, lei sta realizzando un sogno ed è felicissima, o lo sposo che appena la vede sorride e ha negli occhi quel luccichio magico che solo le persone innamorate hanno o il padre che si commuove perché la figlioletta sta crescendo. Ecco a me sarebbe piaciuto con i miei abiti provocare queste emozioni-affermo entusiasta.
-Perché non ti sei scritta in una scuola di moda?-chiede.
-Non volevo deludere mio padre, che mi voleva mediatrice linguistica esattamente come mia sorella mangiare…Che…-sento gli occhi pizzicare.-E’ andata via quando io avevo solo 10 anni-affermo triste, quello è stato davvero un periodo buio della mia vita.
-Lena-Andrea mi carezza la guancia e mi sporca di ricotta.
-Mi hai sporcata-sorrido trattenendo le lacrime.
-Mi dispiace tantissimo, com’è successo? Oddio scusa non vuoi parlarne-afferma Andrea.
-Un incidente stradale, non ha sofferto è morta sul colpo-dico.
-Mi dispiace tantissimo-ripete baciandomi la fronte.
-E’ pronta la torta?-chiedo sorridendo, cambiando discorso.
-Tra meno di un’ora delizierai il tuo palato piccolina, ma adesso stringimi forte forte-mi abbraccia e io mi sento protetta, penso di aver appena trovato il mio posto nel mondo.
Quando la torta è pronta, attiro Andrea e catturo le sue labbra.
-Dopo aver mangiato questa torta, voglio tornare a casa e fare l’amore con te-affermo, si voglio unire il mio corpo al suo, lo desidero probabilmente dalla prima volta in cui di sfuggita l’ho visto in webcam.
-Possiamo fare di meglio, mangeremo questa torta in un posto speciale-mi sorride teneramente.
Mezzo’ora dopo siamo in spiaggia…
E poco dopo mi compare davanti agli occhi una tenda da campeggio rossa.
-Io questa notte non voglio fare l’amore con te, voglio stare qui, coccolarti, addormentarmi carezzandoti i capelli…Voglio imboccarti, voglio farti mangiare la mia torta,  voglio parlare con te per ore, voglio conoscere ogni tua sfumatura, voglio andare piano, voglio che vada tutto bene-mi carezza la guancia e queste sue parole e gesti mi lusingano enormemente.
-Sei un ragazzo fantastico Andrea-catturo le sue labbra in un bacio passionale.

POV. ENRIQUE
Sono quasi le due di notte e mi trovo fuori da un locale pieno di ragazzini in preda agli ormoni, Marta si trova ad una festa di compleanno, la sto aspettando, ho un urgente bisogno di parlarle.
Finalmente dopo quasi un’ora si para davanti ai miei occhi con un cortissimo e  luccicante abito nero.
-Tuo padre non ti ha rimproverata vedendoti uscire con questo mini abito?-chiedo, la gelosia mi sta bruciando il fegato, a maggior ragione quando un cretinetto dietro di noi gli fissa il sedere.
-Mi sono cambiata a casa della mia amica, mio padre non ha visto quest’abito e non sarai tu di certo ad informarlo-afferma acida…L’ho fatta soffrire, è giusto che si comporti cosi, ma non è solo colpa mia…
-Potrei dirglielo-le regalo un sorrisetto malizioso, voglio che la tensione si sciolga.
-Cosa vuoi Enrique?-domanda seria.
-Sei molto bella Marta-le carezzo la guancia, lei però veloce si scosta…
-Cosa vuoi Enrique?-ripete nervosa.
-Mi manchi-proietto i miei occhi nei suoi.
-Penso che se entri qui dentro, trovi almeno dieci ragazze interessate a soddisfarti-mi fa l’occhiolino.
-E io voglio solo te-dico.
-Come mai? Non hai più paura che Riccardo ti faccia del male?-domanda con un fastidioso tono sarcastico, ma ci sta che sia molto arrabbiata…Però non sa che Riccardo ci ha finalmente lasciato in pace.
-Riccardo…-affermo sorridendo, ma lei subito mi interrompe.
-Fammi indovinare? Riccardo ti ha finalmente detto che possiamo stare insieme? Si oggi pomeriggio me l’ha comunicato, ma vedi Enrique a me questa cosa non interessa più-afferma serissima.
-Che significa?-domando con il cuore in gola, non posso perderla di nuovo, non l’unica che è riuscita  farmi battere il cuore.
-Che voglio accanto a me un uomo vero, no uno che si fa comandare a bacchetta da mio fratello, voglio qualcuno che lotti per avermi, non voglio appartenere ad un cretino-mi fulmina con lo sguardo…
-Marta noi adesso possiamo essere felici-cerco di avvicinarmi lei mi spintona.-No fammi capire, il cretino che hai frequentato per ora è un uomo vero?-domando innervosendomi…Non lo accetto questo suo rifiuto, ok ho sbagliato ad assecondare Riccardo, ma cosa potevo fare?
-Il cretino che ho frequentato non esiste più, l’ ho lasciato, ma non per te, non voglio te-è cosi fredda.
-Dammi un’altra possibilità-sono pronto a supplicarla.
-Io torno in Italia, in questa scuola mi trovo malissimo e i miei voti ne hanno risentito troppo, i miei genitori hanno deciso cosi, starò da mia nonna-mi informa.
-Marta…-cerco di avvicinarmi, me lei ancora una volta mi spintona.
-Enrique questa storia l’hai conclusa tu e per me è finita in quel momento-mi ricorda.
-Ma Riccardo…-mi interrompe.
-Avresti dovuto lottare per me-mi urla contro.
-Secondo te per me è stato facile?-urlo anche io.
-Non mi importa nulla-afferma.
-Non andare via Marta-il mio tono è supplichevole.
-Parto tra due giorni-mi dice.
-Marta io ti amo-le dico disperato.
-Dovevi pensarci prima, hai ragione noi saremmo stati molto felici, ma hai distrutto tutto-afferma.
-Marta mi stai spezzando il cuore-le dico.
-Tu l’hai spezzato a me, addio Enrique-mi volto e la vedo entrare in macchina con un tizio.
Scaravento un pugno contro la mia moto e rompo uno specchietto.
L’unica…L’unica che è riuscita  a farmi sentire nuovamente vivo, non mi vuole più…
-Vaffanculo-do un calcio ad un sassolino.

POV. MARCO
-Che ci fai qui?-Fiamma è davvero seccata nel trovarmi davanti alla porta di casa sua.
-Ho portato una mega pizza che divideremo mentre guarderemo un film-la spintono ed entro.
-Tu arrivi sempre quando io voglio stare sola, hai un tempismo pessimo-sbuffa.
-Ma cosa devi fare da sola? Ti butti sul letto a piangere?-domando.
-Marco non sono nell’umore, va via-tiene ancora la porta aperta.
-Le birre ci sono?-chiedo.
-Dannato Marco Maschio-sbuffa e sbatte il portone.
-Potremmo andarci insieme al matrimonio dell’anno-faccio l’’occhiolino.
-Marco giuro che ti strozzo-si avventa contro di me come una tigre con la preda.
Io però decisamente più forzuto di lei, la immobilizzo e la bacio.
-Mi sei mancata oggi-affermo staccandomi da lei.
-Tu no-sbuffa.
-Che film guardiamo?-chiedo.
-La pizza che gusto è?-domanda.
-Quattro formaggi-affermo.
-C’è molto gorgonzola?-chiede.
-Pienissima-sorrido.
-Voglio vedere un film dove scorre del sangue-mi dice.
-Un  bel poliziesco aggressivo, si mi piacciono, dammi il cinque-preparo la mano e lei sorridendo mi dà il cinque, il primo sorriso…
-Le birre sono in frigo, mi lavo le mani e ti raggiungo sul divano-sorride ancora e io sono davvero felice d’esser riuscito a farla sorridere.
Dieci minuti dopo siamo sul divano a mangiare pizza, bere birra e ridere per un film comico.
-Alla fine nel poliziesco se fosse morto qualcuno io avrei pianto-mi dice.
-Hai bisogno di ridere, abbiamo fatto un’ottima scelta-affermo osservando Aldo, Giovanni e Giacomo.
-Una di queste sere dobbiamo andare in quel pub dove ci siamo conosciuti, mi piaceva tanto il posto-si accoccola contro di me, il mio cuore prende a battere come un matto.
-Come vuoi-mi irrigidisco.
-Che succede?-lei s’è accorta…
-Sei la prima con cui faccio cose strane-affermo osservandoci accoccolati sul divano.
-Cose strane?-chiede ridendo.
-Io e te siamo amici Fiamma?-domando, il cuore proprio non vuole rallentare.
-Ma come, non dovevo diventare la signora Maschio?-chiede fintamente delusa.
-Dai seriamente, ho l’ansia-dico.
-Si siamo amici-sorride.
-Quindi niente di smielato tra me e te?-domando.
-Marco devi ammettere che mi adori e mi vuoi tanto bene-scherza.
-Sei una scema-le do un buffetto sul naso.
-Comunque sei un toccasana per me, vienimi a rompere le scatole sempre, anche quando ti caccio-mi sorride dolcemente e io adesso sento anche il fastidioso formicolio.
-Sono fatto cosi, ho la testa dura-affermo.
-Per questo mi piaci-sorride ancora.
-Ti piaccio?-il cuore è ormai senza controllo.
-Un pochetto-mi bacia la guancia.
-Fiamma, Fiamma-sospiro mentre le carezzo la schiena.
-Dormi con me stanotte?-domanda.
-Dormo?-domando io sorpreso.
-Non infrangi nessuna regola se dormi con un’amica-tenta di rassicurarmi, ma io non mi sento tanto tranquillo.-Ho bisogno di coccole-mette su un musetto tenerissimo.
Io perdo la testa e catturo ancora una volta queste sue labbra tentatrici.
Angolo autrice
Nuovissimo capitolo <3 Capitolo abbastanza transitorio, volevo informarvi sulla fine di tutti i personaggi, poichè nel prossimo capitolo troveremo quasi esclusivamente Riccardo e poi avremo l'epilogo...
Quindi vi ho informato su Enrique e Marta, Andrea e Lena, personaggi che troveremo tutti nel seguito...
Ahhhh voglio farvi un pò di spoiler, state attente alle informazioni che Lena dà ad Andrea...Una di questa darà il via al sequel.
Al prossimo capitolo care.
Tanti saluti piccola_Calliope
 
 

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Capitolo 33
*** Solo ***


Solo 
5 mesi dopo
POV. ANDREA

La fastidiosa suoneria del mio cellulare mi costringe ad aprire gli occhi, osservo la sveglia sul comodino, sono le 4:00…
-Rispondi-borbotta Lena accanto a me.
E’ Riccardo.
-Siamo in ospedale, si sono rotte le acque sta nascendo-urla emozionato il mio migliore amico.
-Ti raggiungo subito-sorrido.
-Che succede amore?-mi domanda Lena, la mia stupenda fidanzata.
-Sta nascendo Andrea-sorrido felice, non vedo l’ora di poter stringere tra le braccia quel batuffolino che si chiamerà come me.
-Stai andando? Chiamami appena è nato-mi cattura le labbra in un casto bacio e si raggomitola tra le coperte.
-A dopo dormigliona-le bacio la fronte ed esco dal letto.
Vado in cucina a bere un bicchiere di succo prima di andare via, accidentalmente faccio cascare il bicchiere di plastica.
-Dannazione-sbuffa.
Fiamma forse svegliata dal rumore mi raggiunge…
-Ti ho svegliata? Scusami-affermo.
-Sei sempre stato goffo Andre-mi sorride dolcemente e mi osserva…-Dove stai andando vestito di tutto punto?-chiede.
Eccola, la domanda che volevo non mi facesse…
-Ehm-non so davvero che dire…
Ci guardiamo negli occhi per istanti interminabili…
-Sta nascendo-non è una domanda la sua.
-Vieni qui-la stringo a me.
Fiamma in questi cinque mesi è stata davvero fantastica, ha riorganizzato la sua vita perfettamente, fa di tutto pur di non pensare, esce con Marco ma niente di serio a quanto dice lei, invece lui è perdutamente innamorato di lei, anche se lo  nega…
-Nessun problema Andre, fagli gli auguri da parte mia-sorride…I suoi occhi sono gelidi.
-Fiamma…-le carezzo la guancia, vorrei dirle tanto, ma non so che fare, che dire…
-Andrea ho smesso di piangere tantissimo tempo fa, ho accettato la cosa, ho sentito qualche giorno fa te dire a Lena che porterà il tuo nome, vai a conoscere Andrea Gucci su-mi fa l’occhiolino, è vero ha smesso di piangere…Si è costruita una fortezza intorno al cuore…
-Ti voglio bene cucciola-le bacio la fronte ed esco di casa.

POV. RICCARDO
Sono in una saletta che attendo per poter entrare in sala da parto, inutile dire che sono agitatissimo, sta per nascere mio figlio…
Sto per diventare padre, ho il cuore che va a mille.
-Non sto diventando nonna troppo giovane? Mi riempirò di rughe-afferma ridendo mia madre.
-Sei fantastica ugualmente-mio padre le bacia la guancia.
-Speriamo abbia i capelli i rossi, pensa che bellissimo batuffolo-Elisabetta saltella emozionata, Marta arriverà con il primo aereo in mattinata.
-Eccomi fratello-finalmente Andrea mi raggiunge.
Corro ad abbracciarlo…
-Sto per diventare padre-sorrido contento.
-Sarai un padre fighissimo-mi fa l’occhiolino.
-Il padre venga con me-sorridendo un’infermiera dice ciò.
Entro nella saletta e osservo Alexia, che urla per il dolore…Ma non l’ho forse mai trovata cosi bella, sta per mettere al mondo mio figlio, un esserino piccolo piccolo che mi chiamerà papà…
-Hei-bacio la fronte di Alexia.-Ci sono io qui, stringimi la mano, distruggila se vuoi-le sorrido dolcemente.
-Mi ami Riccardo?-mi domanda all’improvviso.
-Alexia…-non voglio parlare di questo in questo momento, non ho mai detto d’amarla…Inoltre non ci siamo nemmeno sposati, un giorno Alexia è tornata a casa e mi ha detto di posticipare tutto a dopo la nascita di Andrea, inutile dire che ho accettato…
-La ami ancora?-chiede un secondo prima di una spinta che la spinge a stritolarmi la mano.
-Alexia non parliamo di queste cose-le sorrido e la bacio ancora una volta la fronte.
-Sei una persona fantastica Riccardo, l’uomo migliore che io abbia mai conosciuto, lei è fortunata-dice piangendo.
-Tesoro…-lei mi interrompe.
-Lo chiamerò Riccardo-sorride mentre mi stringe la mano.
-Eravamo rimasti d’accordo che l’avremmo chiamato Andrea, non voglio che mio figlio si chiami come me-rispondo.
-Io invece si, io voglio che mio figlio si chiami Riccardo-mi carezza la guancia.
-Un’ultima spinta e vostro figlio sarà a breve tra le vostre braccia-ci sorride la dottoressa.
-Forza tesoro mio-le stringo la mano emozionato, le lacrime mi rigano il viso…Sta arrivano il mio piccolo Andrea.
-Io ti amo Riccardo, ti amo tantissimo-detto questo, spinge e urla…
Fin quando non lo sento, sento un bambino piangere, è indescrivibile l’emozione, la gioia che si prova…Piango a dirotto come forse non ho mai fatto.
-Mio figlio-sussurro…
-E’ davvero un bellissimo bambino-la dottoressa lo avvicina a noi…
Io l’osservo e sorpreso guardo Alexia.

POV. ALEXIA
Riccardo è un uomo fantastico, ogni donna merita d’incontrare almeno una volta nella vita un uomo cosi…Passionale, simpatico, altruista, buono, dolce e maturo, si perché tutto si può dire di Riccardo, ma no che sia immaturo, stava per sposare una donna che non amava minimamente solo per suo figlio…
Ha cambiato la sua vita, ha messo da parte l’amore della sua vita, solo per quel bambino.
Un vero uomo fa ciò…
E io lo amo, lo amo immensamente, lo sposerei anche domani…
Ma non posso. Lui non mi amerà mai come ama lei…
Un giorno sono tornata a casa e l’ho visto fermo a guardare il televisore, era triste, terribilmente triste i suoi occhi erano cosi infelici…Non mi ha parlato e andato via…
Poi in camera da letto ho trovato malamente nascoste le foto di lui con lei, di lui immensamente felice e ho deciso di annullare le nozze.
Mi sono illusa  forse, di poterla sostituire…Di dargli tempo per amarmi, ma io mai, mai potrò cancellare quello che li lega, ho provato, ho provato con ogni mezzo, anche con il più infame, ma ho imparato, l’amore di qualcuno non si può comprare e io questo a Riccardo non posso farlo.
-Ale Alexia no no non ca ca ca capi capisco-balbetta, ancora con le lacrime agli occhi.
-Come si chiama?-domanda la dottoressa sorridendo.
-Riccardo-rispondo io.
-Che cognome?-domanda ancora.
Riccardo osserva me e il bambino incredulo.
-La Rua-pronuncio il mio cognome.-E’ di Miguel-affermo piangendo, non potevo di certo mentire, di fronte ad un bambino dalla carnagione scura, esattamente come il vero padre.
Riccardo non parla, stringe i pugni…
-Sono un essere disgustoso, sapevo tutto dall’inizio, quando gli ho detto del bambino Miguel è andato via, non ha voluto sapere nulla e c’eri tu, cosi premuroso, buono, attento, mi sono illusa che tutto potesse andare bene, che saremmo stati felici, volevo che il mio bambino avesse un padre magnifico come te, ho sperato che tu potessi amarmi e starmi accanto per sempre, mi sono illusa di aver cancellato lei…Ti ho fatto una cosa bruttissima e tu proprio non la meriti, l’unica giustificazione che ho è che mi sono sentita totalmente persa e tu sei stato un appiglio…Riccardo perdonami…-cerco di stringergli la mano che lui allontana.
-Ti rendi minimamente conto di quello che mi hai fatto?-sussurra tra le lacrime di un uomo ferito.
-Ho annullato le nozze per questo motivo-rispondo.
-Complimenti-mi fulmina.
-Ho pensato a mio figlio egoisticamente-dico.
-Alexia tu mi hai illuso, fino a pochi minuti fa stavo piangendo di gioia perché credevo che fosse nato mio figlio, il figlio per cui ho sacrificato il mio amore per Fiamma, l’unica gioia era lui, quel bambino che un giorno avrei accompagnato al asilo, che un giorno mi avrebbe parlato della prima fidanzatina, ti sono stato accanto solo per lui non facendoti mancare nulla e tu hai osato mentirmi, mentire alla mia famigli, ai miei amici…Ti rendi conto d’avermi distrutto la vita?-domanda urlando.
-Mi fa male il cuore per quello che ti ho fatto-sussurro tra le lacrime.
Lo vedo girarsi pronto ad uscire…
-Io gli parlerò di te, sarai un esempio per mio figlio, sei un uomo meraviglioso e probabilmente io ti amerò per sempre-dico prima che lui vada via.
Non lo rivedrò mai più ne sono sicura.
-Adesso le porto suo figlio-la dottoressa dolcemente mi carezza la spalla.

POV. RICCARDO
-Ho sentito piangere è nato il mio nipotino-mia madre è commossa.
-Allora??-chiede Andrea al settimo cielo.
-Mi somiglia?-chiede contento mio padre.
-Ti prego dimmi che ha un buffo ciuffetto rosso-Elisabetta sorride dolcemente.
-Non è mio figlio-affermo e un secondo dopo scoppio a piangere, sono davvero incredulo.
-Che cazzo dici?-Andrea è scioccato, mia sorella sbianca e mia madre quasi sviene.
-E’ figlio di Miguel, mi ha sempre mentito-affermo accomodandomi in una poltroncina della saletta.
-Io le faccio causa-mio padre è furioso.
-Ha pensato per suo figlio, Miguel non lo voleva e ha pensato che io….-stringo i pugni rabbioso, non posso ancora credere cosa mi è appena successo, forse è un brutto sogno e a breve mi sveglierò.
-Come ti senti piccolo?-mi domanda mia madre.
-Deluso, ci credevo mamma, lo volevo questo bambino, ho passato gli ultimi 9 mesi ad immaginarlo, a fantasticare sulla nostra vita, come sarebbe stato magnifico passare del tempo con lui, preparargli la sua torta preferita il giorno del suo compleanno…E questo pochi minuti fa si è distrutto, mio figlio non esiste…Sono molto arrabbiato, con Alexia perché mi ha mentito e con me stesso, perché ho fatto molto male a Fiamma, perché mi sono fidato della persona sbagliata, perché ero uno stupido coglione e per la sua mancanza andavo a letto con chiunque e questo chiunque questa volta mi ha fregato…Ho voglia di piangere e spaccare tutto-affermo.-Ho la casa con  una cameretta azzurra e un armadio pieno di tutine-affermo tra le lacrime.
-Esiste qualcosa di positivo in tutto questo-Elisabetta stringe la mia mano.-Puoi tornare con Fiamma-mi sorride dolcemente.
-Al momento voglio stare solo-affermo e non mento, voglio staccare da tutto…In questi 365 anni mi è successo di tutto.
Sono stato preso in giro, la mia vita è nuovamente in balia di una tormenta…
-Fiamma non è felice con il suo capo?Sta con lui no?-chiedo ad Andrea.
-Riccardo ascolta…-interrompo Andrea.
-Me ne vado in Italia un mesetto, voglio staccare, non capisco un cazzo e voglio stare solo-dico.
Angolo autrice
Ci siamo ci siamo ci siamo la fine è vicina il prossimo sarà l'epilogo....
Allora avete visto quanto sono stata buona? Tutte disperate per questo bimbo e questo bimbo è di Miguel ahahahahahhaah
Il capitolo non è molto lungo, ma è di transito, ci vediamo all'epilogo dolcezze.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 34
*** Epilogo ***


EPILOGO 
1 anno dopo
POV. FIAMMA

-E’ ora di alzarsi-Lena mi salta letteralmente addosso.
-Lena-sbuffo.
-Ti ho preparato una mega colazione-afferma Carlotta.
-Ho la nausea-mi copro il volto con il cuscino.
-Tra meno di mezz’ora arriva il mio Andrea-urla entusiasta Lena.
-Tesoro tra poco arrivano anche i tuoi, non vorrai farti trovare cosi-continua Lotta.
-Marco?-domando.
-Aveva qualcosa da fare, ma non so esattamente cosa-risponde Lena.
-Oggi mi laureo-affermo e qualche istante dopo sorrido.
-E’ arrivato il gran giorno-Lena fa un applauso.
-Che pancione-carezzo il vistoso pancione di Carlotta, si è incinta, un giorno per caso, frequentando la palestra ha incontrato il suo Manuel e da cosa nasce nasce cosa e tra un mesetto nascerà il loro piccolo ometto.
-Che ha scalciato tutta la notte-Carlotta si carezza il pancione sorridendo teneramente.
-Finalmente ci siamo svegliate-Marco fa la sua comparsa.
-Sai che amo dormire-gli faccio l’occhiolino.
-Ma oggi ti laurei signorina Fumi-ricambia il mio occhiolino.
-Vado a farmi  una doccia-a malincuore abbandono il mio lettino.
-E la mega colazione che ho preparato?-chiede Carlotta.
-Me la mangio tutta io Carlottina-Marco le bacia la guancia.
-E io, quella torta al cioccolato ha completamente attirato la mia attenzione-sorride tutta contenta Lena, si la visione di  zucchero le farà sempre quest’effetto.
Io mi infilo sotto la doccia e penso, penso a questi tre anni che sono volati…
Questo è senza dubbio uno dei giorni più belli della mia vita, sin da ragazzina che frequentava le scuole medie ho desiderato vedermi con la corona d’alloro e oggi questo succede, oggi questo sogno si realizza.
Renderò fieri di me i miei genitori e questo mi riempie il cuore di gioia.
Inevitabilmente penso anche a lui…Quando ho iniziato questo percorso, l’ho immaginato tante volte accanto a me in questo giorno, ho immaginato lui con un grande mazzo di rose rosse che mi viene incontro.
Non è stato un bel anno per Riccardo questo, dopo la scoperta della storia del bambino, si è rintanato per mesi in Italia senza voler vedere o sentire nessuno all’infuori di Marta.
Io non me la sono sentita, non volevo contattarlo, avevo sofferto troppo e inoltre non volevo disturbarlo….
Da 5 mesi io e Marco abbiamo ufficializzato la nostra relazione, si relazione, ho deciso dopo un bel po' di mettermi con lui, stiamo bene, ci divertiamo, siamo davvero felici, io non sono innamorata lui lo sa, dice che gli sta bene, ma so che forse un giorno me lo farà pesare…So che un giorno questo lo ferirà…Ma l’amore non lo si può comandare…E io non posso  innamorarmi a comando di lui.
-Sei morta sotto quella doccia o vieni a salutarci?-sento Andrea urlare da fuori.
Sorrido, finalmente dopo 6 mesi rivedo il mio migliore amico.
Migliore amico perdutamente innamorato di Lena, lei ha abbandonato gli studi e vive con lui in Spagna, non è tornata con me in Italia, lavora per un atelier di abiti da sposa, in effetti è un gran talento in questo campo.
Marco invece mi ha seguito in Italia, d’altronde lui e la sua famiglia sono proprietari di una catena di hotel e uno si trova proprio in un paesino vicino a Torino.
Enrique invece ha lasciato la Spagna per l’America, dove è inutile dire che ha ripreso le vecchie abitudini, un cuore di ghiaccio e mille donne che gli scaldano il letto e mai il cuore, l’unica nota positiva è che sta sfondando come modello.
-Hai un modello fighissimo fuori la porta del tuo cesso signorina-sento la sua voce.
Apro la porta e in accappatoio mi fiondo tra le loro braccia.
-Bimba-Enrique mi bacia calorosamente le guance.
-La mia piccola si laurea-Andrea mi fa volteggiare
-Sono felicissima-esclamo contenta.

POV. RICCARDO
Torino sembra proprio una bella città, ci sono stato solo due volte, la prima perché non riuscivo più a stare senza Fiamma e ho dovuto soddisfare il bisogno incessante che avevo di lei e la seconda è oggi, per la sua laurea.
Non dovrei essere qui…
Però voglio vederla, voglio essere orgoglioso della donna che è diventata, voglio vederla mostrare a tutti la sua grande intelligenza…
Inutile dire che nessuno ha approvato questa mia idea, le mie sorelle contrarissime, considerando che Fiamma sta con Marco.
Quando cinque mesi fa Andrea mi ha dato questa notizia, mi sono sentito nuovamente crollare il mondo addosso…
E’ stato un anno davvero disastroso, è stato difficile riprendersi dalla bugia di Alexia, io e lei ci siamo visti quando sono tornato in Spagna, ho conosciuto Riccardino, è un bambino bellissimo e dolcissimo, inutile dire che mi sono affezionato a lui…Anche se non è mio figlio, non ho del tutto perdonato Alexia, non posso dal momento che mi ha tenuto lontano da Fiamma…Io ho commesso vari errori, ho moltissime colpe in questa storia…Ma Fiamma è venuta a vivere in Spagna per stare con me, per risolvere ogni problema, se Alexia non ci fosse stata noi saremmo stati immensamente felici.
Ad Andrea ed Enrique non ho detto assolutamente nulla della mia visitina a Torino, loro avrebbero fatto di tutto per fermarmi…
Proprio in quel istante suona il mio telefono, è Andrea.
-Hei-rispondo.
-Siamo in Italia è tutto a posto-mi dice.
-Bravo tesoro, mi hai chiamato al tuo arrivo come ti avevo detto-sorrido.
-Che fai idiota?-lo immagino sorridere.
-Sono uscito ora dalla doccia-rispondo.
-Oggi hai lezione?-chiede.
-Non vado-rispondo, d’altronde a breve ci vedremo all’università…
-Come mai? Non ti senti bene?-chiede Andrea preoccupandosi immediatamente, in effetti lui mi ha sempre fatto da papino apprensivo.
-Non voglio andarci Andre, tranquillo sto benissimo-sorrido, sto davvero bene se penso che a breve la rivedrò….Poco mi importa che ci sarà Marco che le stringerà la mano, io voglio perdermi nei suoi occhi.
-Ho come l’impressione che tu mi stia mentendo Riccardo- a questo ragazzo non si può proprio tenere nulla nascosto.
-Devo scappare tesoruccio a più tardi-velocemente riattacco.
Mentre finisco di indossare uno dei migliori abiti che abbia mai indossato, solo per la laurea della mia donna, mi arriva un messaggio.
E’ Andrea…
‘’Ho pensato e ripensato…
Ho capito…
Non approvo, ma se non dovessi avere l’indirizzo, eccolo…’’

E’ l’indirizzo della facoltà di Fiamma, sorrido, Andrea non è un migliore amico comune, non lo si può descrivere a parole.
-Andrea, Andrea…-sorrido rileggendo quel messaggio.
Arrivato in facoltà noto che c’è parecchia confusione, trovo l’aula dove si terrà la discussione di Fiamma e trovo un posticino isolato, poco dopo intercetto Andrea mano nella mano con la sua Lena, Enrique che infastidisce il biondo, Carlotta visibilmente incinta che ride di gusto e tiene per mano un muscolossimo ragazzo biondo, poi c’è Marco che accanto a loro sorride tranquillo.
Poi vedo la famiglia di Fiamma sua madre e suo padre che chiacchierano amorevolmente, suo fratello e la moglie che ascoltano il parlottare del loro bellissimo bambino di quasi 3 anni.
E poco dopo davanti alla porta dell’aula accanto a tantissimi ragazzi e ragazze ben vestiti, la vedo, la mia piccola Fiamma, indossa un semplice abitino blu, ma è bellissima ed elegantissima.
Assisto alla sua discussione e non mi sorprendo della sua bravura, Fiamma è sempre stata una secchioncella, sapevo che all’università si sarebbe fatta valere, commosso faccio un grandissimo applauso  a fine discussione.
Venti minuti dopo la commissione comunica la sua votazione, 110 con lode…
Quando tutti corrono ad abbracciarla, decido di avvicinarmi anche io e mentre il padre commosso le mette la corona d’alloro lei mi vede.
Un silenzio agghiacciante ci circonda….
-Oh santo cielo-esclama Carlotta.
Fiamma mi osserva e subito i suoi occhi si fanno lucidi…
Io le sorrido e mi avvicino con il mio grande mazzo di rose rosse.
-Sono davvero fiero di te, sei stata bravissima-avrei voluto aggiungere amore mio…Ma non con Marco che a denti stretti mi fissa.
-Rick-sussurra lei.
-Sono per te-le porgo le rose, mi tremano le mani…Vorrei abbracciarla per ore.-Scusa mi tremano un po' le mani-sorrido impacciato.
Nessuno dice nulla, lei sospira di fronte a me con gli occhi lucidi e io non smetto di guardarla e di sorriderle.
All’improvviso Fiamma consegna le rose alla madre, mi prende per mano e mi trascina fuori.
-Sto andando via, non volevo rubarti alla tua festa-dico.
Lei non dice niente continua a fissarmi…
-Sei cosi bello-mi carezza il viso.
-Tu lo sei molto di più-carezzo la sua mano sul mio viso.
-Ti ho sempre sognato il giorno della mia laurea accanto a me e sei qui…-le lacrime le rigano il viso.
-Non potevo perdermi un grande traguardo della mia gattina-anche io inizio a piangere.
Lei di slancio mi abbraccia.
Io mi perdo in quel abbraccio e la stringo a me con tutta la forza possibile, ho quasi paura di farle male…
Questo è l’abbraccio che ti sa di casa.
-Sei la mia casa Fiamma-sussurro.
Lei non dice nulla, mi stringe a sé.
Poi piano piano e a malincuore ci stacchiamo.
Io le prendo le mani.
-Io adesso devo andare-le dico.
-Si-sussurra piangendo.
-Nelle rose c’è un bigliettino, leggilo attentamente-le carezzo il viso.
-Rick-mi stringe la mano, sento che  non vuole lasciarmi andare…Ma lei al momento sta con Marco e la mia Fiamma non terrebbe mai un comportamento meschino, ecco perché è giusto che ancora una volta ci separiamo, ma non è una fine , è solo l’inizio questa volta…
-Un giorno ci incontreremo di nuovo e sarà tutto bellissimo, sarà per sempre-catturo le sue labbra in un casto bacio.
Detto questo con un immensa forza di volontà mi allontano….
Poco dopo però qualcuno mi blocca…
Marco.
-Dimmi tutto-affermo.
-Sei venuto a ricordargli che esisti, mossa sveglia, bravo-è parecchio nervoso, posso capirlo…Lui la ama, sarà stato probabilmente per lui un colpo di fulmine, ricordo perfettamente quando la prima volta che ci siamo visti mi ha mentito pur di non farmela incontrare.
-Sta con te-gli faccio notare.
-Lei mi lascerà Riccardo-afferma amareggiato, un uomo addolorato.-Lei ama te-mi dice.
-Tu la ami Marco? Amala, amala come puoi, amala infinitamente,  è possibile che tu la renda tua per sempre, però sappi che se un giorno io la rincontrerò, lei sarà mia, mia per sempre-sorrido.
-Ho perso in partenza-afferma rassegnato.
-Lotta Marco, un vero uomo lotta, ti ritengo un ottimo avversario-gli dico e non mento.
-Quando tornerà da te, non farla soffrire più-mi dice.

POV. FIAMMA
-Come stai?-mi domanda Andrea mentre siamo in macchina pronti ad andare al ristorante per festeggiare.
-Scombussolata-affermo.-Lui mi sembra cosi diverso-affermo…Si quello che avevo davanti non era lo stesso ragazzino che ho conosciuto 4 anni fa…Percepivo in lui una grande maturità e sensibilità che prima quasi del tutto mancavano.
-E’ molto cresciuto-mi conferma Andrea, che lo conosce parecchio bene.
-Se posso permettermi è proprio un gran figo, io abito in Spagna, ma lo vedo raramente, oggi stava da Dio-afferma Lena.
-Si la barba gli sta molto bene-continua Carlotta.
-Ragazze-le ammonisco…Io ho un ragazzo.
-Hai ragione dobbiamo rispettare Marco, siamo delle cattive persone-dice Lena.
Non riesco ancora a realizzare di averlo rivisto, di averlo stretto a me…
-Ma cosa c’era scritto nel biglietto?-domanda Carlotta.
-Non l’ho ancora letto-rispondo.
-E per quale ragione?-urla Lena.
-Piccola scimmia urlatrice-sbuffa Enrique.
-Amore mio evita di urlare-la ammonisce Andrea.
-E’ come se avessi la sensazione che quelle parole mi cambieranno totalmente la vita e non mi sento pronta-spiego.
-Anche se non ti senti pronta devi leggere le sue parole-dice Enrique.
-Ho intenzione di lasciare Marco-ammetto all’improvviso…Non posso, non riesco, sento sempre di più il suo maggior coinvolgimento e gli voglio troppo bene per fargli cosi tanto male.
-Ecco immaginavo succedesse-risponde quasi scocciato Andrea accanto a me.
-Sei deluso?-domando.
-Sono felice perché la tua morale viene prima di tutto e hai correttamente scelto di non illudere quel ragazzo che io reputo validissimo, lui non merita un’illusione, lui ti ama, anche se non lo dice, ti ama tantissimo e si vede…Soffrirà, soffrirà tanto perché non si è mai innamorato e ama te. Inoltre reputo che Riccardo sia realmente cresciuto, questo è sicuramente un buon momento per voi, però ho paura, ho paura che possiate nuovamente sbagliare e distruggervi, io non voglio più vedervi stare male-dice.
-Sei fantastico-gli carezzo la mano sul volante.-Io non correrò da Riccardo adesso comunque, è giusto che io interrompa la mia relazione con Marco, gli voglio troppo bene per prenderlo in giro, però non andrò da Riccardo, ho bisogno di tempo per me, esattamente come lui si è preso del tempo nel momento in cui ha scoperto che il bambino di Alexia non era suo-spiego.
-La trovo una saggia decisione-Enrique concorda.
-Si fai bene tesoro-continua Lena.
Marco alla festa è parecchio in ritardo…
-Forse dovrà sbollire l’averti rivisto con Riccardo-mi dice Carlotta.
-Mi dispiace ferirlo-Marco mi è stato cosi vicino e mi ha sempre supportata…
-Sono convinta che ti perdonerà-Carlotta mi sorride dolcemente.
Poco dopo arriva e mi viene incontro e mentre tutti si deliziano con i primi, lui mi prende per mano e mi trascina in disparte.
-Non vuoi mangiare qualcosa?-gli domando sorridendo.
-Sii veloce, ti prego Fiamma-è agitatissimo.
-Possiamo parlarne domani, possiamo goderci…-mi interrompe e rifiuta anche una mia carezza.
-Io non posso godermi niente, facciamola finita su-mi fa malissimo vederlo cosi.
-Marco ascolta…-mi interrompe nuovamente.
-Tra un’ora parto per Madrid, voglio solo sentirmi  dire da te che non mi vuoi-mi dice.
-Ti giuro non vorrei ferirti…-è talmente agitato che ancora una volta mi interrompe.
-Sono già ferito, non avremmo mai dovuto intraprendere questa relazione, però tu non hai colpe, abbiamo fatto tutto sotto le mie insistenze-mi dice.
-Ti voglio bene Marco, ma tanto tanto bene-stringo le sue mani.
-E io ti amo, non pensavo ma ti amo-afferma amareggiatissimo.
-Sono convinta che un giorno incontrerai una donna che ti amerà profondamente-gli sorrido dolcemente anche se al momento non posso consolarlo in nessun modo.
-Ho sempre odiato le frasi fatte, ogni volta che ne sentivo una nei film mi disgustavano, meriti di meglio, avrai di meglio…Non le odiavi anche tu? Quando Riccardo continuamente ti diceva che avresti trovato presto il fantastico padre dei tuoi figli non lo detestavi?-chiede.
-Ho sempre detestato questo tipo di frasi, mi dispiace doverle utilizzare con te, ma è ciò che io realmente penso-affermo.
-Io non la voglio un’altra donna, l’unica che voglio è innamorata di un coglione che l’ha sempre fatta soffrire-alza la voce.
-Mi dispiace Marco-purtroppo non riesco a dire altro.
Lui annuisce, mi guarda un ultimo istante negli occhi e si allontana.
-Mi dispiace davvero tantissimo Marco-ripeto ancora una volta anche se lui non può sentirmi.
-E’ andato via?-mi domanda Lena, che mi ha appena raggiunto.
-Torna in Spagna-le rispondo dispiaciuta.
-Lo vuoi un mega abbraccio?-mi sorride
Io mi fiondo nelle sue gracili braccia.
-Il giorno della mia laurea è decisamente singolare-dico.
Lei scoppia a ridere.
-Però bello, hai ottenuto un ottimo risultato che ti ha reso soddisfatta, siamo tutti fieri di te ed hai rivisto Riccardo bello come il sole e molto più maturo-mi sorride.
-Bello come il sole è dire poco, mi tremavano le gambe quando lo avevo di fronte, ma si può essere cosi tanto innamorati di qualcuno?-chiedo.
-Certo, io del mio Andrea lo sono-mi risponde con gli occhi a cuoricino.
-Non voglio più soffrire Lena-affermo ripensando al passato tormentato mio e di Riccardo.
-Un giorno sarà tutto bellissimo-mi stringe le mani.
-L’ha detto anche lui-sorrido.
-Ecco, adesso torniamo di là, ti sei persa un risotto di mare squisito-Lena è esaltata, mi fa scoppiare a ridere.
La serata passa tranquillamente, mangiamo, balliamo e ci divertiamo, però la mia testa è sempre a quella busta bianca in mezzo a quelle rose rosse.
Una volta tornata a casa corro a prenderla…
-La leggi adesso?-mi domanda Andrea.
-Ho il cuore che va a mille, però si voglio leggerla-dico.
-Vuoi farlo da sola?-domanda ancora il biondo.
-Magari ci mettiamo vicini vicini a te e non ti lasciamo sola, ti diamo sostegno-Lena sorride dolcemente.
-Si mettetevi vicini vicini a me-sorrido.
Ci sediamo sul mio lettone e piano piano apro quella busta bianca.
‘’Ciao…
O forse dovrei iniziare con Salve grande amore mio?
Si sei il mio grande amore, sono stato un coglione in passato ne ho combinate cosi tante, ti ho fatto piangere tanto, ma questo non cambierà mai il fatto che tu sia il mio più grande amore, anzi il mio unico amore, il mio amore immenso.
Sei la mia gattina che tanto mi fa battere il cuore.
Lo sai che mi trema la mano mentre scrivo?
Ultimamente piango sempre e mi sento una femminuccia, non ridere, funziono bene lo stesso, cioè non sono cose da scrivere in una lettera d’amore, però le lascio dai, almeno ridi…
Ah Fiamma non sono stato con nessuna, io ipotizzo di funzionare bene, oddio ho l’ansia…’’

-Che scemo-Andrea scoppia a ridere, mentre io piango.
-Lo amo proprio perché è cosi-sorrido tra le lacrime.
-Tesoro-Lena mi bacia la guancia.
Continuiamo la lettura…
‘’Comunque…
Ti penso sempre, vedo una ragazza che ti somiglia e il cuore fa come un matto, sento un profumo di fragole e mi sento impazzire.
Tu mi hai rapito Fiamma, mi hai rapito, la testa, il cuore, il corpo…
Io appartengo a te e sempre sarà cosi, nonostante tutto.
La nostra agli occhi degli altri potrà apparire come una storia impossibile, come un amore invivibile, ma noi lo sappiamo, lo sappiamo che non è cosi,  il nostro amore è unico e mai potrà finire, un giorno saremo tanto felici Fiamma, io lo so.
E sai perché lo so? Perché un giorno in tv ho sentito la leggenda del filo rosso…La conosci? E’ una cosa molto romantica a te piacciono tanto queste cose….
Ecco io e te siamo legati dal filo rosso, si un filo fortissimo che mai si spezzerà, dovremo affrontare tanti ostacoli, primo fra tutti Riccardo Gucci il coglione, però, superati gli ostacoli staremo insieme.
Pensa che bello un giorno ci sveglieremo tutti i giorni insieme, io ti vizierò e non ti farò mancare nulla, poi magari tu mi dici che aspetti nostro figlio e io per la gioia muoio di crepacuore, voglio tanti bimbi Fiamma e voglio che siano tutti belli come te…
Facciamo 10 figli? Sono troppi?
Penso che questa lettera fa un po' schifo, la sto scrivendo proprio male, ma sai come sono fatto…
Fiamma ti amo. Ti amo tanto, ti amo infinitamente.
E ho bisogno di dirti un’altra cosa…
Ecco…
Questa è tosta eh.
Io so che un giorno io e te staremo insieme, però adesso stai con Marco e quindi la cosa che sto per dirti che rimanga fra noi eh…
Marco è un bravo ragazzo, certo lo ucciderei al solo pensiero che ti sfiora, però è una brava persona e io sono cambiato, sono più pacato…
Vabbè non mi divulgo ecco…
Quando tu, sarai pronta e mi vorrai dire si…
Fiamma mi vuoi sposare?
L’anello c’è, cercalo nel mazzo di rose.
Eh ti prego dimmi di si, dimmi che vuoi passare tutta la tua vita con me.
Ti amo tuo per tutta la vita, per l’eternità, per l’immensità, per sempre, per sempre e oltre…
Tuo Rick.’’

-Andrea-tremo.
-Eh bravo mio fratello-sorride soddisfatto il biondo.
-Nelle rose,l’anello-Lena è sorpresa.
-Mi vuole sposare-urlo tra le lacrime.
-Lo disegno io il tuo vestito-Lena inizia a saltare per la mia camera.
-E’ un pazzo-non riesco a smettere di sorridere e di piangere.
-E ti ama da morire-urla Lena dalla gioia.
-Mi vuole sposare-ripeto ancora una volta incredula.
Andrea si assenta un istante e poi torna con un solitario legato ad un filo rosso.
-Oh mio Dio-esclama Lena.
Io osservo l’anello e tremo, piango, sorrido…
Non si può descrivere quello che sento.
-Anche lui è il mio unico amore e oggi lo so anche io, nonostante tutto saremo felici-sorrido e osservo quello stupendo anello.
Angolo autrice
Non credevo possibile di vedere la fine di questa storia, premere su completa è stato un dolore, questi personaggi fanno parte di me e del mio quotidiano...
Grazie al cielo esiste il sequel che mi farà sentire poco la loro mancanza.
Alloraaaaaaaaa dopo tanta tristezze, dopo tanta amarezza questa strega di piccola_Calliope vi ha dato una gioia nell'epilogo e da qui prometto ci saranno solo gioie nel sequel, certo non date tutto per scontato, ma vi renderò e renderò Rick e Fiamma felici.
Il prologo del sequel lo troverete tra lunedi e martedi salvo imprevisti.
Vi lascio il mio contatto facebook, li sarete sempre maggiormente aggiornate: https://www.facebook.com/profile.php?id=100012044805367

Adesso qui sotto vi metto anche il banner del sequel, si chiamerà ''Nonostante tutto...''
Aspetto i vostri commenti e  vi ringrazio di ogni cosa, siete delle lettrici pazienti e davvero fantastiche <3
Tanti saluti piccola_Calliope
 

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