Ecco alcune delle interviste
inviate alla sede Italiana.
Resoconto
su Samuel Winchester, Uomo di Lettere e Cacciatore Americano. Responso
intervista: altamente positiva. Soggetto Ibrido: Possessione
angelica/infezione da sangue di demone. Possibilità di
collaborazione: 100%”.
SAMUEL
WINCHESTER
Nome:
Samuel
Cognome:
Winchester
Compleanno:
2 maggio 1983
Provenienza:
Lawrence, Kansas
Morte:
1-
Pugnalato alla schiena da Jake Talley, un’altro dei Bambini
Speciali; la pugnalata gli ha danneggiato la spina dorsale. Risorto in
seguito ad un patto fatto dal fratello, Dean Winchester, con un Demone
degli Incroci.
2-
Colpito da un fulmine in seguito ad un desiderio di Hope Lynn Casey.
Risorto tramite l’annullamento dei desideri.
3-
Asfissia, dopo che Zaccaria ne causa il soffocamento. Salvato da
Castiel.
4-
Pugnalato da Anna all’intestino. Salvato da Michele.
5-
Ucciso da un proiettile da dei Cacciatori per il suo ruolo
nell’apocalisse.
6-
La caduta nella gabbia causa la morte di Sam. Riportato indietro da
Castiel.
7-
Ucciso e resuscitato da Billy, la Mietitrice.
Altezza:
1,93
m
Età:
38
Occhi:
grigi
tendenti al verde
Capelli:
castani
Caratteristiche
somatiche: molto
alto, muscoloso e slanciato. Possiede uno sguardo più dolce
del fratello nonostante i suoi tratti somatici siano più
marcati e meno raffinati. Ha un atteggiamento più rilassato
e misurato, riflessivo e controllato.
Segni
particolari: come
il fratello ha un tatuaggio di protezione contro le possessioni
demoniache sul pettorale sinistro.
Famiglia:
figlio
di John (19 luglio 1954 - 2006) e Mary Winchester (5 dicembre 1954 -
1983, risorta nel 2016), fratello minore di Dean e fratellastro di Adam
Milligan (29 settembre 1990 - 2009, risorto nel 2010. Attualmente nella
gabbia come vessillo di Michele)
Amici:
Dean,
Castiel
INTERVISTA:
Intervistatrice:
Tania Kern T
Soggetto:
Sam Winchester S
Ho
incontrato il soggetto al Rudy, una pizzeria di Lawrence, situata lungo
la Massachusetts Street. Si è da subito dimostrato
collaborativo e gentile, anche se contenuto e abbottonato
nell’interagire. Da qui in poi per comodità
identificherò il soggetto semplicemente con S.
T:
Bene, possiamo cominciare l'intervista se per te va bene, Sam.
S:
Certo...sono pronto.
T:
Innanzitutto grazie per aver accettato e mi perdonerai se ti ho chiesto
di vederci qui, a Lawrence, ma il bunker non mi sembrava una buona
scelta, paradossalmente qui siamo più tranquilli e sicuri.
Che mi racconti del Bunker? Non è poi così sicuro
come gli Uomini di Lettere credevano…
Il
soggetto pare agitarsi al chiaro riferimento sulla loro
incapacità di mantenere la sede sicura.
S:
In effetti...gli ultimi avvenimenti ci hanno fatto capire che se
vogliamo renderlo davvero sicuro dobbiamo rinnovare le difese e crearne
di nuove. Amara v'è entrata senza particolari
difficoltà, così come Billy e quella inglese...ci
stiamo lavorando.
Mi
piace Lawrence, sarebbe stato bello crescere qui: ha delle buone
scuole, l'università, una biblioteca ben fornita e tanti
locali dove passare le serate in compagnia...ma il destino ha deciso
diversamente per noi.
T:
Ti senti a casa nel bunker?
S:
Premesso che non ho mai avuto una casa da definire tale...si, sento di
avere un posto in cui tornare, e dopo più di trent'anni
passati per strada da un hotel all'altro è quasi
rassicurante. Certo non è facile, a volte mi pare di
soffrire di claustrofobia, non ho mai avuto prima una stanza tutta mia
e, per quanto a volte l'abbia desiderata tanto, specie quando Dean si
portava delle donne in stanza e io dovevo dormire in macchina, adesso
la totale solitudine notturna mi mette ansia. Spesso non riesco a
dormire, così vado nella biblioteca del bunker e leggo un
libro, oppure faccio ricerche sul computer.
T:
Sì, capisco...è un grande cambiamento. Ma ora
avete anche una cucina…
S:
Si beh...le mie capacità ai fornelli non sono molto
spiccate, ma decisamente migliori di quelle di mio fratello! Il suo
massimo impegno in cucina è fare una omelette di soli
albumi! Inoltre...lui si lamenta della mia cucina perchè non
c'è abbastanza bacon e fritto, così si finisce
quasi sempre per ordinare qualcosa da asporto…
T:
Ora una domanda più seria...di cosa hai maggiormente paura?
S:
Ci sono molte cose che mi mettono paura...e nessuna di loro
è soprannaturale. Principalmente ho paura di perdere
Dean...di nuovo.
T:
Perchè? Voglio dire, quando è successo...di
perdere Dean, per un certo periodo sei riuscito ad avere una vita quasi
normale… tu, tra i due, sei quello che riuscirebbe davvero a
cambiare vita, a mollare la caccia e a vivere una noiosa, normale vita
da qualche parte…
S:
Forse questo era vero prima, adesso non credo che ci riuscirei ancora.
Quando successe ero stanco, senza speranza, e ogni mattina mi svegliavo
con un pensiero fisso in testa: “forse oggi è il
giorno in cui morirò, e se Dean mi lascia andare
sarò finalmente libero”.
Devi
capire che all'epoca non stavo bene, me ne erano successe talmente
tante...ma ora non è più così. Ora non
voglio più deludere mio fratello, voglio che sia orgoglioso,
voglio che possa sempre contare su di me,
gli
guarderò sempre le spalle. Per questo ho il terrore di
perderlo...
Ho
anche paura di fare del male alle persone a cui voglio bene...e ho
paura dei clown!
T:
Ancora?
S:
Sempre!
T:
Dean è un fratello a volte duro ma è evidente
l’amore che vi lega. Non è facile parlare con
lui...non si confida molto e non accetta le confidenze. Hai dei segreti
in questo momento con lui?
S:
Beh...ad esempio non sa che sono qui con te a rilasciare questa
intervista…
T:
Bene...che mi dici del tuo rapporto con Castiel?
S:
Cas...per me è un fratello, anche se non abbiamo lo stesso
sangue, dopo tutto quello che ha fatto per noi, e specialmente per
Dean, può considerarsi a tutti gli effetti un Winchester.
All'inizio mi metteva timore...era così maestoso,
così angelico, superbo. Poi con il tempo, con le sue azioni,
il suo condividere le nostre pene e le nostre gioie, l'essere stato
umano, l'hanno trasformato in una “persona” degna
della massima fiducia, del nostro affetto e rispetto. Darei la vita per
lui oltre che per mio fratello. Naturalmente il suo preferito
è Dean, dopo tutto l'ha strappato dall'Inferno con le sue
stesse mani, tra di loro c'è un legame che non
potrà mai esserci tra di noi...se Dean lo chiamava, quando
ancora aveva le ali, arrivava subito, mentre se lo chiamavo io mi
ignorava. Inizialmente mi dava fastidio, io ero quello che pregava e
che credeva in Dio eppure era Dean ad avere un angelo al suo
fianco...mentre io avevo Lucifero!
Beh...dopo
tutto non era Dean ad essere impuro e ad avere sangue di demone nelle
vene, queste sono cose che contano ai piani alti, specialmente quando
Chuck era in vacanza...
T:
Eppure...la tua fede non ha mai vacillato. Non hai mai smesso di
credere in Dio...Chuck...non hai mai smesso di pregare, non hai mai
smesso di credere in tuo fratello, nemmeno quando era un vero demone,
perchè lui si che lo è diventato...tu non hai mai
perso te stesso, non quando eri senz'anima, non quando avevi Lucifero
dentro di te...persino nella gabbia. È questa la tua vera
forza, la fede! C'è differenza nel credere in ciò
che uno fa ed è, ed avere fede...Non importa quanto sangue
di demone tu abbia bevuto, quanto ti abbiano segnato le torture
infernali, la freddezza e l'indifferenza, tu sei rimasto puro! Questo
vorrà pur dire qualcosa, no?
S:
Beh...non so se posso essere considerato puro. A causa mia sono morte
molte persone, troppe...ho commesso molti sbagli...
T:
Si
ma non hai mai tradito te stesso e ciò che sei! Andiamo, hai
resistito a Lucifero dentro di te!
S:
Si certo...ma ero strafatto di sangue di demone...
T:
Sam, lasciamelo dire: tu sei la persona più forte che io
conosca, e la più altruista, senza ombra di dubbio. Non
importa che tu abbia commesso o meno degli errori, chi non li commette?
Tu non hai mai mollato il colpo, non hai mai smarrito te stesso e la
tua fede. Una persona normale non ci sarebbe mai riuscita.
S:
Beh...io non sono proprio una persona normale. Generazioni di
cacciatori e di Uomini di Lettere mescolate in me e mio fratello, siamo
decisamente fuori dal comune geneticamente parlando.
T:
Proprio
così! Siete senza dubbio nati per fare questa vita, con
questo scopo, scelti da Chuck in persona...
Qual
è il tuo più grande desiderio? Cosa desideri di
più in questo momento?
S:
Io...ehm...veramente...non saprei...non è facile rispondere.
Qualche anno fa avrei risposto senza esitare una vita normale, con una
famiglia mia: una casa, una donna da amare, magari un paio di bambini,
un cane. Adesso...adesso tutto ciò che potrei desiderare per
il futuro...
T:
Non...non importa, non rispondere...
S:
No no...è ok. Ciò che desidero di più
è che Dean possa essere felice. Da quando...dopo Amara Dean
è cambiato. Da quando ha accolto su di sé il
marchio di Caino, da quando il legame tra lui e Amara s'è
fatto sempre più forte, mio fratello non è
più stato se stesso. È sempre stato lui quello
forte, quello tenace, deciso, non ha mai vacillato, è sempre
stato quello ottimista tra i due. Adesso...non mi piace vederlo
così, non mi piace sentire che soffre. Lui non lo ammette, e
non lo ammetterà mai, ma non sta bene...so riconoscere la
depressione quando la vedo, è sempre stata una mia compagna,
non di Dean. Ecco, ciò che desidero di più
è che Dean stia meglio, sia felice...vorrei per lui una vita
serena, lunga e ricca di emozioni positive.
T:
Sam...e per te? Cosa desideri per te stesso?
S:
Nulla. Io ho già tutto ciò che posso desiderare e
che merito. Ho smesso di farmi illusioni. Ho una casa, un lavoro, una
famiglia, anche se non convenzionale. Non mi serve altro.
T:
Ok. Parliamo di Crowley adesso...
S:
Tutto quello che c'è da dire è che prima o poi lo
ucciderò.
T:
Sì...però
avete spesso collaborato, avete lavorato insieme...scopi comuni...
S:
Se lui ha collaborato con noi è stato solo perchè
aveva interessi nel farlo, non certo per altruismo. Il nostro
è un semplice scambio di favori, ma prima o poi tutto
ciò finirà, verrà il momento in cui
nessuna delle due parti avrà più bisogno
dell'altra, e allora sarò io il primo ad agire e lo
ucciderò, prima che lui possa fare lo stesso con noi.
T:
Quando Dean era demone...Crowley per un certo verso ha vegliato su di
lui, ti ha aiutato a salvarlo e ha aiutato anche Castiel...
S:
Sempre
e solo perchè conveniva a lui. Dean era diventato un
pericolo per la sua posizione, era diventato ingestibile anche per
lui...aveva perso interesse nel suo nuovo giocattolino, lo ha usato
fino a quando ha potuto.
T:
Non vedi speranza per Crowley?
S:
Tutto quello che ho ottenuto nel cercare di aiutarlo, nel renderlo di
nuovo umano, è stato quello di trasformarlo in un tossico
squilibrato. Da umano era quasi più crudele che da
demone...è stato solo tempo perso. Non c'è nulla
in lui da poter salvare.
T:
E di Lucifero...cosa mi dici di lui?
S:
Sai, per un attimo ho creduto che...quando lui e Chuck hanno parlato,
quando si sono aperti l'un l'altro, ho quasi creduto che stesse
cambiando, che l'arcangelo che era un tempo, potesse ritornare...
Ho
sperato che le scuse di Chuck potessero almeno alleviare l'odio e la
rabbia nel suo cuore.
Siamo
simili in molti aspetti. Entrambi abbiamo avuto grandi problemi con i
nostri padri, entrambi abbiamo cercato di risolvere...io più
o meno ci sono riuscito, lui...beh, suo padre, proprio mentre stavano
cercando di appianare, se n'è andato di nuovo. Lucifero
è, diciamo, come un bambino viziato, è stato il
preferito del paparino, e poi non lo è stato più.
Ho paura che questo nuovo abbandono non abbia portato a nulla di
buono...non so ora cosa possa fare, ma so per certo che è
particolarmente scosso.
Sai...quando
sono sceso di nuovo all'Inferno e sono entrato nella gabbia con
lui...l'ho sentito diverso. Non era più il Lucifero
dell'Apocalisse...non ho...avvertito nulla di letale, solo tensione.
È come se...come se davvero avesse voluto aiutarci contro
Amara, anche se allora non sono riuscito a credergli. Poi ha posseduto
Cas...ho creduto di essermi sbagliato, di avere davanti il solito
Lucifero. Ma quando ha affrontato Amara, quando l'ha trafitta...per un
attimo l'ho visto cercare l'approvazione di Chuck e Cas e Lucifero
erano una sola cosa, un solo essere...
Ecco,
non so dove sia adesso, che fine abbia fatto...però mi
spiace che non abbia concluso con Chuck, che non ne abbia avuto il
tempo...
T:
Ancora
una domanda, per finire. Durante i vostri anni da Cacciatori, con
l'esperienza...soprattutto tu hai cominciato a pensare che non tutti i
“mostri” sono pericolosi e da eliminare a tutti i
costi. L'aver assunto sangue di demone per uno scopo superiore, il
fatto che Dean stesso sia stato demone e tu l'abbia salvato, le persone
che avete incontrato, e dico proprio persone...non mostri: James e
Portia, Garth, Kate, Aaron, Max e Alicia, sono solo alcuni...sono la
prova che non tutto è bianco o nero. Loro sono semplicemente
diversi, e come tutti gli esseri umani, ce ne sono di malvagi e di
buoni. Questo getta una nuova luce sul lavoro del Cacciatore che non
deve essere più solo istinto e ferocia, ma anche intuito e
conoscenza. Di sicuro rende tutto più complesso e
pericoloso, ma a mio parere necessario. Cosa mi dici della vostra linea
di azione negli ultimi periodi?
S:
Esatto. Dopo tutto quello che abbiamo vissuto e visto, io non mi sento
più di uccidere a testa bassa un
“mostro”: se è possibile salvarlo allora
lo salverò! Sono stanco di morte e distruzione, se posso
dare una seconda possibilità allora lo farò.
Anche Dean è concorde con me. Inoltre, in molti casi delle
collaborazioni e degli accordi possono essere vantaggiosi per entrambe
le parti. Ho visto così tanti agire per un ideale senza
usare la ragione, e c'è mancato poco che anche noi
commettessimo l'ennesimo errore cercando di distruggere
l'Oscurità. Non c'è luce senza tenebra, non
c'è bene senza male: in tutto deve esserci un equilibrio. Se
creature e mostri esistono, angeli e demoni...c'è un motivo,
cosmico se vuoi, ma c'è. Cercare di eliminare uno dei due
fattori, come fanno gli Uomini di Lettere Britannici, è
sbagliato.
T:
Bene...direi
che ti ho spremuto fin troppo.
S:
Ma no...è stato interessante, e piacevole. È un
peccato che sia già finito.
T:
Beh...si insomma...dispiace anche a me. Però mi
rivedrai...noi non abbiamo finito. Ci sono ancora molte cose che
è necessario che sappia... e in ogni caso sai come
contattarmi. Gli Uomini di Lettere Europei non sono solo quelli
Britannici, e non tutti approvano il loro modo di fare. Per cui
allearci per far abbassare la cresta a quei boriosi psicopatici
è la cosa migliore.
Una
mia collega contatterà Dean mentre io parlerò
anche con l'angelo. Ora...ci dobbiamo salutare, ma ci rivedremo presto.
S:
Grazie per aver ascoltato la nostra versione, è molto
importante per me.
Resoconto
su Dean Winchester, Uomo di Lettere e Cacciatore Americano. Responso
intervista: altamente positiva. Possibilità di
collaborazione: 80%”.
DEAN
WINCHESTER
SCHEDA
Nome:
Dean
Cognome:
Winchester
Compleanno:
24 gennaio 1979
Provenienza:
Lawrence, Kansas
Morte:
1
- Più di un centinaio di volte da parte
dell’arcangelo Gabriele e dallo stesso resuscitato in un loop
temporale infinito.
2
- Sbranato da un segugio infernale. Salvato da Castiel.
3
- Vittima di un cancro al quarto stadio avanzato allo stomaco, causato
da Zaccaria, salvato da Castiel.
4
- Sparato da due cacciatori arrabbiati, Walt e Roy.
5
- Suicidio assistito dal Dr Robert, salvato dallo stesso.
6
- Pugnalato al petto da Metatron. Resuscitato dal Marchio di Caino come
demone.
7
- Suicidio volontario con barbiturici, salvato dal Dr Kessler.
8
- Ucciso e resuscitato da Billy, la Mietitrice.
Altezza:
1,86
m
Età:
42
Occhi:
verdi
Capelli:
biondo
scuro
Caratteristiche
somatiche: fisico
asciutto, muscolatura sviluppata, varismo accentuato.
Segni
particolari: come
il fratello ha un tatuaggio di protezione contro le possessioni
demoniache sul pettorale sinistro.
Famiglia:
figlio
di John (19 luglio 1954 - 2006) e Mary Winchester (5 dicembre 1954 -
1983, risorta nel 2016), fratello maggiore di Sam e fratellastro di
Adam Milligan (29 settembre 1990 - 2009, risorto nel 2010. Attualmente
nella gabbia come vessillo di Michele)
Amici:
Sam,
Castiel
INTERVISTA
Intervistatrice:
Matilde Zema M
Soggetto:
Dean Winchester D
Il
soggetto non sembra molto a suo agio e lo maschera con una certa
aggressività.
D:
Allora, Sammy mi ha detto di questa cosa delle interviste…
M:
Già.
D:
E che non siete come gli stronzi inglesi.
M:
A quanto ne so vi hanno tirato fuori dai guai…
Lo
provoca e funziona, il battibecco lo mette a suo agio.
D:
Dopo aver torturato Sammy.
M:
Già.
Ascolta,
gli inglesi sono degli stronzi. La mia collega vi avrà
detto…
D:
Della grande alleanza, sì.
M:
Bene. E se sei qui è perché l’idea ti
piace.
D:
Può darsi.
M:
Può darsi abbastanza per rispondere a delle domande?
D:
Andata.
M:
Va bene. Allora, parlami della caccia…
D:
La caccia?
M:
Sì, la caccia. Voglio dire, perché sei un
cacciatore?
D:
Che altro dovrei essere? Mestiere di famiglia! Uccidiamo i mostri,
salviamo le persone. è quello che facciamo.
M:
Mai voluto fare altro? So che per un po’ sei stato un
meccanico: vita normale, casetta in periferia… non ti manca?
D:
Beh, sai che ti dico? Non ha funzionato. Quando sei cacciatore lo sei
per sempre. C’è solo un modo in cui finisce:
sdraiato coi piedi davanti.
M:
E secondo te perché?
D:
Perché la merda che combatti tutti i giorni non ti lascia
mai andare, mai davvero! Ti segue, te la porti dentro… e
alla fine uccide tutti quelli che ti sono attorno. E poi uccide anche
te.
M:
Hai perso molte persone, vero?
D:
Accetta un consiglio, ragazzina: se ci tieni alla tua famiglia, ai tuoi
amici o a chiunque altro, torna a casa e dimentica questa storia.
M:
Avere una casa… bel miglioramento, no?
D:
Puoi dirlo forte! Non ne potevo più di quei motel merdosi.
Ora
che si è rilassato provo a stanare la sua
difficoltà. è evidente che si tratti di un
soggetto difficile e che le sue debolezze potrebbero rivelarsi tanto
utili quanto difficili da gestire.
M:
Allora perché continui a bere?
D:
Che sei, il mio medico?
M:
No, figurati. Solo che è curioso.
D:
Dici?
M:
Beh, voglio dire, le cose vanno meglio, non c’è
nessuna imminente Apocalisse…
D:
A parte Lucifero disperso a fare chissà cosa?
M:
A parte quello. Ma hai visto momenti decisamente peggiori, anzi, forse
è il miglior periodo da… quando? Anni? Eppure
continui a bere.
D:
Abitudine…
M:
Certo.
Non
ho affatto intenzione di lasciar perdere.
Come
va con le donne?
D:
Prego?!
M:
Mi chiedevo come fossero i tuoi rapporti con le donne in questo periodo.
D:
Ottimi!
M:
Sul serio? è un po’ che non hai
appuntamenti…
D:
Cos’è, mi spii?
M:
Non cambiare argomento.
D:
Okay… allora… sì, è un
po’ che non ho “appuntamenti” in effetti.
M:
Come mai?
D:
Eh! Non so, Stranamore, dimmelo tu.
M:
Guarda che non è un’accusa… forse
è un bene. Voglio dire, una vita sessuale molto ricca non
è per forza sintomo di una vita serena e viceversa.
Quali
sono gli affetti più importanti della tua vita?
D:
La mia famiglia: Sammy, mamma, Castiel. Poi c’è
Jody con le ragazze.
M:
Com’è il rapporto con l’angelo?
D:
Cass è di famiglia ormai. è a posto, come un
fratello.
M:
Ne ha passate parecchie.
D:
Già.
M:
È molto affezionato a voi.
D:
Proprio così.
Farlo
sbottonare al riguardo sembra impossibile.
M:
Com’era essere un demone?
D:
Uhm! Una pacchia! Ma che vuoi che ti dica? Vuoi sentirmi dire cosa, che
non ero io? Che non ero in me?
È
chiaro che anche questo è un argomento di cui è
difficile parlare: si focalizza subito su una possibile accusa, provo a
sviare il punto.
M:
Sai che quando Crowley si faceva di sangue piangeva guardando
Casablanca?
D:
Sul serio?!
M:
Io non te l’ho mai detto.
Comunque,
la domanda è: quando piangeva vedendo Casablanca, Crowley
era Crowley o non era Crowley? Non credo che ci sia una risposta facile
a questo. Ma io non ti ho chiesto se eri o non eri tu, ti ho chiesto
cosa provavi.
D:
Era… libertà. Non c’era più
niente se non quello che volevo in quell’istante. E rabbia.
Molta rabbia…
M:
Di che cosa hai paura, Dean?
D:
Che Lucifero trovi un modo per scatenare una nuova Apocalisse? Che
Sammy si faccia ammazzare? O che Castiel voli via, non lo
so… scegli tu.
M:
Castiel non può più volare.
D:
Era in senso metaforico!
M:
Ha... beh, perché dovrebbe volersene andare?
D:
Non saprei…
M:
Okay…
È
evidente che il rapporto con l’angelo Castiel presenta
qualcosa di non chiarito.
Va
bene. Com’è Sam come cacciatore?
D:
Il migliore. Sul serio, non c’è nessuno come lui.
M:
Meglio di te?
D:
Sì, certo, meglio di me, meglio di chiunque…
M:
E come fratello?
D:
Lo stesso. Lui è… beh, non saremmo qui a parlare
se non fosse per lui. Sul serio! Voglio dire, a volte è un
coglione, ascolta della musica oscena e non ha idea di come divertirsi,
sul serio. Per non parlare del fatto che si nutre come un coniglio,
cita a memoria Harry Potter e occupa la doccia per ore. Ma a parte
questo è il miglior fratello che si possa desiderare.
Resoconto
su Castiel, Angelo del Signore. Responso intervista: altamente
positiva. Soggetto Angelico. Possibilità di collaborazione:
100%”.
CASTIEL
Nome:
Castiel
(tramite: Jimmy Novak)
Titoli:
Angelo
del Giovedì, Angelo del Silenzio.
Provenienza:
Paradiso
Morte:
2009
(ucciso da Raphael)
2009
(risorto da Dio) - 2010 (ucciso da Lucifero)
2010
(risorto da Dio) - 2011 (ucciso dai Leviatani)
2011
(risorto da Dio) - 2013 (ucciso da April/Kelly – risorto da
Ezechiele)
Altezza:
1,83
m
Età:
indefinita
Occhi:
blu
Capelli:
neri
Caratteristiche
somatiche: l'aspetto
del tramite di Castiel è quello di un'uomo alto, dal fisico
asciutto, di presenza piacevole e dagli occhi incredibilmente blu. Le
sue labbra sono pallide e perennemente screpolate, unico segno dello
shock subito dal tramite umano che racchiude la grazia di un angelo.
All'inizio, Castiel mantiene un'indole sobria, mostrando poca o nessuna
empatia verso gli umani o le altre creature soprannaturali. Con il
passare del tempo però, grazie alla sua permanenza sulla
terra, alle sue relazioni con gli umani, all'essere stato lui stesso un
umano, comincia a provare sentimenti umani, empatia, amore...ma
continua a non capire l'ironia e il sarcasmo, il che gli fa assumere
perennemente un'espressione corrucciata e curiosa, stupita e
sconcertata, con la testa sempre leggermente inclinata da una parte. La
sua pacatezza però nasconde la sua grande abilità
di soldato, di guerriero angelico: è molto abile, potente e
spietato.
Segni
particolari: ha
tatuato sul fianco sinistro un incantesimo in enochiano che lo rende
insondabile da parte degli altri angeli.
Famiglia:
innumerevole
in Paradiso. Ma questo è il passato: ora la sua famiglia
sono i Winchester.
Amici:
Sam,
Dean.
INTERVISTA:
Intervistatrice:
Tania Kern T
Soggetto:
Castiel C
Incontro
il soggetto in un parco alberato.
T:
L'Angelo Castiel?
C:
Castiel.
T:
Grazie per essere venuto e per aver accettato di rispondere alle mie
domande. Sarò breve...anche se in realtà vorrei
chiederti un sacco di cose: non capita tutti i giorni di poter parlare
con un Angelo del Signore.
C:
Sam mi ha parlato di te.
T:
Ah...spero bene...
C:
Si, hai fatto colpo. Non...non l'ha detto sul serio... Era molto
rilassato quando ci ha raccontato della vostra serata. Avete mangiato
pizza. Mi piace la pizza.
T:
Mi...mi
fa piacere. Vedi, è importante che voi vi fidiate di noi. La
nostra intenzione è solo quella di conoscervi meglio e di
essere, per quanto possibile, un appoggio per voi.
A
questo proposito...posso chiederti perchè non sei
più voluto tornare in Paradiso?
C:
Il Paradiso non è più casa mia. Adesso questa
è casa mia, la mia vita è qui, sulla terra, tra
gli umani.
T:
Perchè?
C:
Ho commesso troppi errori per il Paradiso, non sono più
degno di risiedere nella luce della beatitudine, e poi...è
qui che c'è la mia nuova famiglia, ed è mio
dovere proteggerla.
T:
Parli dei Winchester...tu vuoi veramente bene a quei ragazzi, vero?
C:
Certo.
T:
Tu lo sai, vero, che se loro sono qui adesso, se hanno fatto tutto
quello che hanno fatto, se hanno sventato l'Apocalisse, sconfitto
l'Oscurità e tutto il resto, è grazie al fatto
che tu li hai amati da subito mettendo in dubbio tutto ciò
in cui hai sempre creduto?
C:
No, loro avrebbero fatto esattamente ciò che hanno fatto
anche senza di me.
T:
Sbagli! Tu per loro sei stato la salvezza! Se avessero dovuto pensare
solo l’uno all’altro...si sarebbero persi presto
lungo la strada. Tu hai dato un equilibrio al loro rapporto, un
equilibrio di cui avevano un estremo bisogno. Da quando sei comparso
nelle loro vite tutto è cambiato. Per Sam...sei stato la
prova che tutte le sue preghiere non erano inutili e vane, la prova che
la sua fede è giusta. Per Dean...beh, per lui sei stato
letteralmente la salvezza, e non solo perchè l’hai
strappato dall’Inferno. Improvvisamente Sam non era
l’unica cosa per cui preoccuparsi: ogni volta che stai
lontano da loro, Dean si preoccupa, teme che possa succederti qualcosa.
Castiel,
Chuck ti ha dato un compito, ma non credo che si aspettasse un risvolto
tale da cambiare il destino dell’intero creato.
C:
Io...non credo che il Padre abbia pensato poi così tanto
quando mi ha mandato sulla terra...è stato più
come muovere una pedina su di una scacchiera.
Profumi
di miele. Amo il miele. Cos’altro vuoi chiedermi?
T:
Ehm si certo...vorrei chiederti di Lucifero. Perchè hai
acconsentito ad essere il suo tramite?
C:
Perché
pensavo che lui fosse davvero l'unico in grado di sconfiggere
Amara...mi sono fidato di lui.
T:
Ma
perchè? Voglio dire...è Lucifero, non
è noto per essere la creatura più affidabile nel
creato...Cosa ti ha spinto a fidarti della sua parola?
C:
Lui è un arcangelo, ed è mio fratello...ed ero
stanco di essere sempre e solo un ostacolo. Io non ero di nessun aiuto
a Dean e a Sam, ma se Lucifero poteva avere anche solo una minima
percentuale di successo...tanto valeva per dare il mio si. E l'ho
fatto. Non me ne sono pentito, anche se ora è
chissà dove. Almeno...Chuck, nel momento in cui il suo
figlio prediletto era in pericolo, s'è palesato. Hanno
parlato...
T:
Ecco...Chuck...com'è
stato incontrare tuo Padre per la prima volta?
C:
Io
non l'ho incontrato...l'ha fatto Lucifero. Però ero
lì mentre si chiarivano, mentre il Padre chiedeva perdono a
mio fratello, ed ero lì quando Lucifero ha trafitto Amara
solo per compiacere nostro Padre, per avere la sua
approvazione, anche se sapeva che non sarebbe servito a nulla.
T:
Cosa? Vuoi dire che...lui sapeva che era una causa persa?
C:
Si. Si e nonostante questo non s'è tirato indietro. Inoltre,
l'ho sentito soffrire quando s'è accorto di aver deluso
nostro Padre.
T:
Ma non è vero...non l'ha deluso...
C:
Io
lo so. Tu, a quanto pare, lo sai. Lui invece no.
T:
Perdonami, ma pare quasi che tu sia dalla parte di Lucifero.
C:
Ti
sbagli.
Io
lo troverò e lo riporterò al suo posto
nell'Inferno. Lui è là fuori a causa mia, della
mia debolezza, per cui tocca a me occuparmene. Non sono dalla sua
parte, io sono dalla parte degli umani.
T:
Si...perdonami, ho sbagliato ad esporre il mio pensiero. È
solo che...non importa.
E
riguardo Crowley e la vostra collaborazione? Nonostante le
differenze...siete una coppia che funziona.
C:
È fastidioso! Parla, parla, parla senza sosta, è
insopportabile quasi quanto lo era Metatron, ma nelle indagini
è comodo. Collaboriamo quando è necessario. Nella
faccenda Lucifero abbiamo interessi comuni, entrambi lo vogliamo
imprigionato per cui perchè non unire le forze?
Certo...puzzasse di meno e stesse un po' più zitto lo
preferirei.
T:
In effetti, per l'Angelo del Silenzio non dev'essere piacevole.
C:
Erano...secoli che non sentivo più quel titolo. Sai tante
cose su di noi, mentre noi non sappiamo praticamente nulla su di voi.
T:
Tutto a suo tempo...presto potrete torchiare noi allo stesso modo.
Castiel,
posso farti una domanda personale?
C:
Tutte
le domande che mi hai posto le sono state...
T:
Beh non proprio. Castiel, qual è il tuo più
grande desiderio? Cosa desideri più di ogni altra cosa?
C:
Non è facile risponderti. Guardati intorno. Tutto questo
è meraviglioso, l'intero creato è un'opera
d'arte, ed io voglio conoscerlo, proteggerlo. Sono combattuto tra
quello che vedi e il mio egoismo.
T:
Egoismo...cosa intendi?
C:
Dovrei
desiderare di proteggere tutto questo...ma in realtà tutto
quello che voglio veramente è stare vicino alla mia famiglia
umana, vegliare su di loro...vederli felici. È puro egoismo
poiché dovesse succedere qualcosa a loro...io non saprei
cosa fare, non avrei più nessuna ragione per rimanere qui
sulla terra, per proteggere il creato: la loro vita è la mia
unica ragione d'esistere, e ciò è egoistico...ma
francamente non mi importa nulla.
T:
Quello che dici...a mio parere esula dall'egoismo. È amore
ed altruismo, poiché salvaguardare la famiglia Winchester
vuol dire salvare il mondo. Sai...non dovresti essere così
rigido ed esigente con te stesso...la perfezione non fa parte
dell'umanità. Non sei egoista, provi solo tanto amore nei
confronti di persone che per te significano molto. Non è una
brutta cosa, anzi. Ma ricorda che anche tu ora fai parte della
famiglia, per loro proteggerti è diventato una
priorità.
C:
Sam ha ragione, sei davvero molto intuitiva e rassicurante. Cosa volete
veramente?
T:
Posso capire che fidarvi non è facile...ma noi vogliamo solo
esservi d'aiuto. Non vogliamo ostacolarvi, non vogliamo scambi di
favori e, più di ogni altra cosa, non vogliamo cambiarvi.
Voi funzionate bene esattamente così come siete.
Semplicemente...vogliamo che sappiate che avete degli alleati pronti ad
aiutarvi.
Non
ho altre domande da porti in questo momento. Per me è stato
un vero onore e un piacere poter parlare con te. Spero che potremmo
rivederci presto e ancora grazie...grazie per tutte le volte che hai
protetto e aiutato i Winchester.
C:
La prossima volta mi permetterai di toccarti l'anima?
T:
Ehm...va bene, mi pare una richiesta...bizzarra ma coerente. Tutto
affinchè vi fidiate, non abbiamo nulla da nascondere.
C:
Non
ne sono totalmente sicuro, il mio istinto mi dice che sei sincera, ma
vorrei esserne certo. Resta il fatto...che Sam si fida, e io mi fido di
Sam.
T:
Facciamo un patto: la prossima volta potrai toccarmi l'anima, in cambio
passerai un'intera giornata con me, a stretto contatto in modo da
potermi conoscere.
C:
Un
patto? Va bene, ci sto. Alla prossima volta.
Resoconto
su Crowley, Re dell’Inferno e degli Incroci. Responso
intervista: problematica. Soggetto Demoniaco. Possibilità di
collaborazione: non pervenuta.
CROWLEY
Nome:
Fergus
Roderick
Cognome:
MacLeod
Da
demone:
Crowley
Periodo
umano: 1161-1723
(circa)
Anni
da demone: 294
Compleanno:
?
Provenienza:
Scozia
Aspetto
tramite:
Altezza:
1,74
cm
Età:
52
anni
Occhi:
verdi?
nocciola? boh…
Capelli:
Castani,
stempiati, radi, lisci e disordinati
INTERVISTA:
Intervistatrice:
Matilde Zema
Soggetto:
Crowley C
Intervista
a seguito di evocazione.
C:
E tu chi saresti?
Si
presenta indispettito ma più che altro incuriosito.
M:
Ci sono cose che devo chiederti.
C:
Sul serio? Beh, non credo di averne voglia…
M:
Capisco. Ma sono ordini per cui… temo di non poterti
lasciare andare senza risposte.
C:
Io ho l’eternità…
M:
Io no.
Senti,
mettiamola in questo modo… nei rapporti non fai una gran
figura. Ho insistito perché avessi un’occasione di
raccontare la tua versione. I miei superiori non piangeranno se non lo
fai… solo sarebbe un peccato.
C:
La mia versione? Secondo te mi interessa cosa pensano quattro
imbrattacarte?
M:
Magari ti interessa cosa pensano i Winchester.
C:
Credi?
M:
Beh, è un po’ che sembri…
insomma… collaborativo, quasi fossero amici.
C:
Io non ho amici
M:
Uhm… immagino che demoni e dannati non siano una gran
compagnia.
C:
Torturarli dà la sua soddisfazione.
Non
sei una strega qualsiasi, vero?
M:
Non ti piacciono le streghe?
C:
Mia madre è una strega e una maledetta stronza manipolatrice
per cui no, non mi piacciono le streghe.
M:
Nemmeno quelle che offrono Glen Craig?
Continuo
a cercare di essere amichevole, per quanto me lo permette e sembra
funzionare.
Sarai
contento di aver ripreso la corona ed essere tornato sul trono
dopo… dopo Lucifero…
C:
L’Inferno… lascia che ti dica qualcosa
dell’Inferno: l’Inferno è… un
inferno! Sai cosa diceva Twain? Beh, Twain era un coglione e non aveva
mai tentato di fare conversazione con un demone, credimi!
Si
è rilassato, nascondendosi dietro i borbottii e
l’ironia.
M:
È pur sempre “casa” no?
Che
c’è? Paura di mostrare il fianco?
C:
Io
non
ho
paura
E
di certo non ho paura di TE.
M:
Dovresti averne.
C:
È una minaccia?
M:
Solo gli stupidi non hanno paura… e chi non ha niente da
perdere.
Mi
spiace per quello che ti hanno fatto.
C:
Come prego?
M:
Il sangue… e tutto il resto.
C:
Come diavolo fai a sapere… Ascoltami bene, ragazzina, sono
il Re dell’Inferno e non ho tempo di stare a giocare ai tuoi
indovinelli. Ho un regno da mandare avanti per cui… non
dirò più una parola, intesi?
Angolino delle autrici
La Donna di Lettere ha fatto la
sua scelta, ha inviato a Roma i resoconti censurati e ritoccati: ha
scelto da che parte stare e questo segnerà il suo futuro e
quello della sua compagna e collega, Matilde, nonché quella
dei Soggetti in questione. Cosa succederà adesso? Lo
scopriremo nell'ultimo capitolo di questa breve storia, preparazione
per l'avventura di una vita.
Un saluto da Astral e OcaPenna.
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