The Enemy Is Inside Us

di Walkers2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Santuario ***
Capitolo 2: *** Merle ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***



Capitolo 1
*** Il Santuario ***


Premessa .
Questa è la nostra prima FF, siamo in due a scriverla e lavoriamo
 a questo progetto da fine settembre. Abbiamo pubblicato la storia
(che è già avanti di vari capitoli) su un altro sito, quindi se la leggete
 altrove non è "copiata" ma siamo sempre noi ;) . Abbiamo scoperto ieri questo sito e abbiamo deciso di metterci in carreggiata.

Buona lettura.

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POV DARYL

Siamo riusciti a portare lontano quasi tutta la mandria, quei figli di puttana.
Mi ritrovo a guidare un'autocisterna del cazzo, ancora non riesco a credere di essere stato fregato da quei tipi.
Volevo aiutarli, ho rischiato il culo per loro e mi hanno fottuto moto e balestra. Dannazione.
" Ci dispiace" ha detto prima di sgommare via, oh vi dispiacerà eccome!

- Daryl- Sasha richiama la mia attenzione scorgendo delle figure ferme in mezzo alla strada.
- Ho visto - rallento e incrocio il mio sguardo con quello di Abrahm.

Siamo in mezzo al nulla, e quei tipi armati fino ai denti non promettono niente di buono.

- Perchè non scendete dalla vettura e venite in strada qui con noi?

Scendiamo lentamente, non possiamo fare altro, sono in troppi e armati. Lo stronzo che ha parlato deve essere il capo.

- Fantastico! Andrà tutto bene qua fuori - lo guardo di sbieco, è meglio non farmi incazzare ulteriormente, ho già perso la moto - Adesso passiamo alla fase due, consegnateci tutte le armi - ordina l'uomo.

- Perchè dovremmo farlo? - non gli darò un cazzo.

- Perchè non sono vostre, da oggi tutto ciò che avete è di Negan e se non avete niente, lo troverete. Quindi, perchè non mi date le vostre armi ? - si avvicina con nonchalance, non posso rischiare di mettere in pericolo i miei amici .
Consegno con riluttanza l'unica arma che mi è rimasta, la pistola .

Abrahm è restio, lo guarda immobile, cazzo amico.

- Se stai pensando di reagire è meglio che ci ripensi.Se devi mangiare merda, è meglio non assaporarla. Mordi,mastica e manda giù. Lo rende più semplice e veloce. - recupera la pistola del militare e con calma torna verso il suo gruppo - Siamo curiosi, voi chi siete?

Guardo Sasha e Abrahm, non dobbiamo farci scappare mezza parola su Alexandria, qualsiasi cosa succeda. I due annuiscono con lo sguardo, non possiamo permetterci passi falsi.

- Allora? Chi sei tu? - L'uomo avanza verso di me, la calma presente poco fa è svanita. - Chi diamine sei? - Ripete stizzito.

Sono fermo, gli occhi puntati sulla sua figura e le labbra serrate. Fottiti,amico.
Un pugno ben assestato sullo zigomo destro ripete silenziosamente la domanda a cui non risponderò.

- Sei un osso duro, vero ? - L'uomo mi schernisce e con un gesto della mano lascia il via libera agli uomini dietro di lui. Due si fiondano su Sasha e iniziano a colpirla.

Che pezzi di merda colpirebbero una donna?
Non posso intervenire e sono costretto a guardare i miei amici mentre vengono pestati.
Un calcio nello stomaco alla ragazza, un altro e ancora un altro, urla di dolore e imprecazioni escono dalla sua bocca. Provo a reagire ma vengo fermato, non lo sopporto.

- Daryl, mi chiamo Daryl - Sputo le parole con sdegno.
- Non è stato difficile,vero? - Mi poggia la mano sulla spalla sbeffeggiandomi. - Un momento, Daryl Dixon ? - La sua espressione è un misto tra il divertito e l'incredulo.
- Come cazzo sai il mio nome? - Ringhio liberandomi dalla sua presa.
- Legateli, subito- Ordina con soddisfazione.

Veniamo strattonati e legati. Ci trascinano sul retro dell'autocisterna, attraverso il duomo veniamo spinti all'interno.
Merda, si sono accorti del lanciarazzi e uno di loro se lo carica in spalla.

È tutto insensato, non conosco nessuno di loro. Ci ritroviamo ad essere prigionieri senza coglierne il motivo. Potevano ucciderci e lasciarci per strada, eppure non lo hanno fatto. Saremo destinati a qualche altro piano, spero non siano dei cannibali, come quelli di Terminus.

-Chissà dove ci stanno portando -dice Sasha con aria preoccupata

-Non ne ho idea...ma non promette bene - rispondo senza sapere davvero cosa ci può attendere.

Udiamo una sorta di cancellata aprirsi, probabilmente scopriremo molto presto la nostra sorte.
Sentiamo parlare.
-Abbiamo trovato 3 persone,un po' testarde, ma non indovinerai mai chi è uno di loro... - esordisce il motociclista a qualcuno.
Aprono gli sportelloni del camion, la luce del sole da quasi fastidio, non riesco a distinguere per un attimo la figura che ho davanti.
Vedo un uomo, giacca di pelle, sguardo beffardo con una mazza da baseball in mano, ci sorride e si avvicina a noi.

-Come vi chiamate ,stronzi? Io sono Negan e qui è tutto mio, si proprio così - sorride, un sorriso falso e pazzo allo stesso tempo -Chi è il figlio di puttana misterioso? Mi piacciono le sorprese lasciatemi indovinare- continua sempre con il suo sorriso schernitore.

Punta la mazza contro Abraham sorridendo -Tu hai la faccia da cazzone e lo sguardo da coglione - dice ridendo - fa pure rima..cazzone coglione, non sei tu il mio uomo, la donna mmm neanche tu...penso proprio che sia tu la puttana che cerco, eh?- dice puntandomi la mazza da baseball addosso.
Lo guardo, compatendolo da una parte, di stronzi come lui ne ho incontrati anche troppi.
-È Daryl Dixon, Negan- dice uno dei suoi uomini.
Mi guarda e scoppia a ridere, una risata sguaiata e snervante, accompagnata da un'incurvatura innaturale della schiena all'indietro .
-Seriamente?? Wow...non ci posso credere...un Dixon...che cazzo...il mondo è così minuscolo a volte. Portateli in cella, avranno tra non molto una bella sorpresa.

-Siamo qui da ore..Daryl ma li conosci?- Chiede Sasha con gli occhi sbarrati verso di me
Scuoto la testa, no non ne ho idea di chi cazzo sono...e la cosa che mi preoccupa di più è come fanno a conoscermi.
Sentiamo dei passi e la porta aprirsi.
-Ehi..fratellino- esordisce Merle entrando nella cella
-Merle?! - Rispondo allibito e sorpreso
-Già..proprio io...ti sono mancato?

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Capitolo 2
*** Merle ***


Wow, non ci aspettavamo così tante visualizzazioni in un solo giorno, grazie.  Se la storia via piace, o se volete dare consigli ... lasciate un commento :)  Buona lettura.

POV DARYL

- Come cazzo è possibile, tu, tu eri un vagante e io ti ho ucciso - con una mano gli stropiccio la faccia, è reale cazzo!
Mi mordo il labbro, non posso crederci.

- Ora mi dici come cazzo è potuto accadere, prima che ti spacco la faccia. Porca puttana Merle, credevo fossi morto. - cammino in cerchio come un animale in gabbia, ho voglia di ammazzarlo con le mie mani, non riesco a credere che mi abbia mentito per tutto questo tempo.
- Fratellino, rilassati ti farai venire un infarto- risponde Merle con una risata, probabilmente è strafatto come al solito.
- Io ti rompo il culo, brutto bastardo. - mi avvicino minaccioso, gesticolando furiosamente.


-Shhh fratellino,fatti abbracciare -
Risponde Merle con un sorriso alquanto provocatorio, aprendo le braccia.

- Daryl, cosa succede? - chiede Sasha, spaesata da ciò che sta avvenendo.
-Dolcezza..lusingato di fare la tua conoscenza.- risponde Merle al mio posto.

- Fatti abbracciare? Tu non cambi mai, vero Merle? Sei sempre il solito figlio di puttana. Credi di poter fare come ti pare? Andare via, tornare. Ti sei fatto credere morto ! - grido infuriato - Hai idea di cosa ho provato quando ho conficcato la lama nel cranio di quel vagante? - con la mano gli afferro il colletto della maglia e lo strattono.

Mi guarda,diventa serio.
-Fratellino non potevo rimanere ,il tuo gruppo mi voleva morto,ho dovuto farlo, te la sei cavata lo stesso anche senza di me...e poi non sono l'unico qui a sentire la tua mancanza.
- Loro sono la mia famiglia, ti avrebbero accettato. Rick lo avrebbe fatto. - lascio la presa, sono stanco dei suoi modi .
Giro per la cella cercando una via di fuga, se c'è mio fratello, la situazione non è mai delle migliori.

-Stavo per ammazzare il cinese..non so se ti ricordi?!- mi risponde guardandomi ,stringendo i denti e iniziando ad aumentare il tono di voce.


- È coreano! Potevi farti perdonare, potevi affrontare con noi il governatore. Invece che cazzo hai fatto? - gli punto il dito contro - Hai fatto come sempre la scelta sbagliata! E sono morte delle persone, è morta una parte di me quel giorno, merda.

-Levami quel dito di dosso! Parli tu di abbandono? Mi hai lasciato a morire su un tetto...ho perso la mano! - Mi urla addosso mostrando il moncherino.


- Quante volte devo ripeterti che sono tornato a cercarti ? Tu non c'eri più, ho conservato la tua mano, Cristo! - tiro indietro i capelli, liberandomi la visuale - Sei stato tu, con le tue solite idee del cazzo a farti imprigionare su quel tetto - Lo spingo per allontanarlo da me.

Mi guarda con il suo solito sguardo strafottente,scuote la testa sorridendo.
-Ora sei diventato amico dello sbirro,eh? È lui tuo fratello adesso. Appena non avrà più bisogno di te ,ti butterà via ...svegliati,ora siete qui e nessuno verrà. Chi ti salverà? Ancora una volta io.
- Se siamo qui è solo per colpa tua. Proprio come da ragazzini, chi mi trascinava in quelle fottute risse, Merle eh? - lo strattono ancora una volta - Non mi importa come farai, devi farci uscire da qui.

Mi spinge a sua volta.
-Non sono io che comando qui.
- Perchè siamo qua, Merle?
-Non ti succederà nulla fratellino, non finché ci sarò io - risponde.

- Chi è quello stronzo che si fa chiamare Negan? - chiedo cercando di placare la mia rabbia.
Per quanto stronzo e cazzone possa essere, resta comunque mio fratello.
-Taci idiota, se ti sente ti ammazza- mi risponde facendo il gesto di volermi tirare un ceffone.

Indietreggio per riflesso.
- Tanto ci ammazzerà lo stesso , non gli daremo niente, qualsiasi cosa voglia- gli soffio a pochi centimetri dal viso
- È il figlio di puttana che manda avanti questo posto ,non ti ucciderá, sei mio fratello e per quanto riguarda i tuoi amici, forse loro sono più a rischio ..baffone non dici niente? Morire da eroe ,questa sarà la tua fine- esclama ridendo
- Giusto, e come sempre tu sei la cagna di ogni figlio di puttana che incontriamo, che coincidenza non trovi?
Scoppia a ridere
-Mi schiero dalla parte sicura del fiume fratellino, non come te..

-Siamo tutti nella stessa merda, coglione. Restituiscimi la mia arma e ti spacco il culo, bifolco - Sbotta Abrahm cercando un confronto con mio fratello
-come cazzo mi hai chiamato?
- Pezzo di merda, ci hai trascinati tu in questo casino- Abrahm si accosta minaccioso
-Fanculo, chi ti conosce? Stai indietro - replica spingendolo usando la mano con il moncherino, a cui è fissata una lama.

-Ehi che succede qua?- dice Negan, arrivando con la mazza poggiata su una spalla -Calmati- continua rivolgendosi a ad Abraham- Qui siamo tutti fratelli e amici - sorride - Fratelli Dixon,che storia - ride -Chissà che succederà quando ci sarà tutta la famiglia, non vedo l'ora.

- Che cazzo significa tutta la famiglia? Merle, che cazzo significa? - Non capisco, fino a pochi minuti fa pensavo di essere rimasto solo e ora? Ora Merle è vivo.

- La nostra bella famiglia fratellino- risponde guardandomi e alzando le sopracciglia.
-Si, gran bella sorella Daryl..me la smonterei e rimonterei come i mobili di Ikea - continua Negan sorridendo beffardamente.
- Famiglia, sorella? Che cazzo... - mi sta andando in tilt il cervello, non può essere - Lei, lei è viva? - domando trattenendo il respiro e ignorando le parole di quello stronzo.
Merle annuisce

-Si, gli batte il cuore e ha un gran bel culo, è una bomba sexy ma voi due non potete scoparvela perché siete suoi fratelli e farebbe un po' schifo, ma io posso, cazzo-  afferm Negan leccandosi le labbra e mostrando un sorriso irrisore a 32 denti.


- Pezzo di merda, non provare a sfiorarla o giuro che ti faccio ingoiare quella tua mazza del cazzo - mi fiondo su Negan, spingendolo contro il muro della cella.

-uuuu aiuto che paura,che ne sai magari me la sono già scopata- risponde continuando a sorridere

Lo guardo dritto negli occhi.
- Ti sei messo contro il Dixon sbagliato, figlio di puttana - gli sferro un cazzotto in pieno viso.

Il colpo non ha fruttato l'esito sperato. Si porta la mano sullo zigomo e lo strofina.

-Hai le palle,stronzetto,tu non hai capito chi sono io. Le cose andranno diversamente d'ora in poi e ti ci dovrai abituare - mi dice avvicinandosi e sferrandomi un pugno nello stomaco - Mi sono spiegato?

Mi piego a causa del colpo ricevuto. Lo guardo di sbieco, non mi lascio comandare da nessuno.

- Aspettate, possiamo trovare una soluzione. Non c'è bisogno di arrivare a tanto- Sasha sta provando a raffreddare gli spiriti
-Dolcezza, vieni in camera mia e sistemiamo tutto- risponde Negan sorridendogli
- Ne sarei lusingata, ma sono già impegnata- Sasha stringe la mano del rosso.

-Negan penso io a mio fratello, non sarà un problema - interviene Merle.
- E penserà anche ai miei amici - mi intrometto lanciando un'occhiata a mio fratello che, non ammette repliche.

-Certo fallo stare calmo -ritorna a guardare Sasha -Beh, magari lui crepa e rimani sola e vorrai qualcuno che riempia quel vuoto che avrai dentro.

- No, sono molto fedele e religiosa - mente proprio bene la ragazza. - Ma ti ringrazio, davvero - gli sorride , sembra quasi sincera
- Ti faccio vedere anche le madonne se vuoi- risponde Negan.

- Non sapevo facessi miracoli - si avvicina a Negan - Non ti daremo problemi, puoi star tranquillo - lo guarda facendo il suo miglior visino dolce.


Lui sorride.
-Tutti quelli che vuoi dolcezza..- arriccia il naso e stringe i denti

- Direi che abbiamo iniziato tutti con il piede sbagliato - afferma il rosso mentre avanza accanto a Sasha

- Tranquilli ,siamo tutti amici ,fratelli e amanti qui..vi farò conoscere il mio braccio destro ,il sinistro è Merle..e va beh ovvio, poi c'è la sorella di Daryl che mi scopo ed è fondamentale direi.- sghignazza guardandomi con aria di sfida.

Resto muto, non voglio rischiare di far ammazzare Abrahm. Questo figlio di puttana non mi piace per niente, sento puzza di merda.

Negan, ci lancia un'ultima occhiata sfacciata e con andamento strafottente si allontana scomparendo nel  corridoio dove sono situate le celle. A metà del percorso, ci fa cenno di seguirlo.

Ci incamminiamo nel lungo corridoio, riusciamo a non inciampare grazie a delle deboli luci che ci indicano il percorso. Siamo nella merda fino al collo e ancora una volta è solo colpa mia. Sono solo un figlio di puttana che mette in pericolo la sua famiglia. Mi guardo le scarpe, passo dopo passo, i capelli mi coprono gli occhi, li scosto con un leggero movimento della testa. Non mi fido, potrebbe condurci all'esterno e fucilarci tutti. Guardo Sasha e Abraham che camminano alla mia sinistra, tengono il capo chino e ogni tanto mi accorgo di essere guardato.

- Non ci hai mai detto di avere dei fratelli- Abraham apre il discorso, alzando lo sguardo da terra.
- Non me lo avete mai chiesto- rispondo alzando le spalle - gli altri lo conoscono...era con noi ,all'accampamento ad Atlanta, all'inizio.
- Ti sarò mancato tantissimo,eh?- commenta Merle con un mezzo sorriso un po' deluso.
-Tanto quanto io  sono mancato a te- lo colpisco con la spalla superandolo.
- Che ne sai stronzetto?- continua Merle infastidito dal mio comportamento.
- So quello che vedo. Te ne sei andato, di nuovo- mi fermo all'improvviso
- Non mi sembra il caso di litigare tra noi, ora - Sasha sospira e mi guarda - Dobbiamo trovare il modo di avvertire Rick e gli altri-
- Mmm..lo sceriffo...il frocio che si scopa mio fratello- dice Merle fra se per infastidire Daryl.

- Smettila, non sai un cazzo- ringhio mentre riprendo la lenta camminata verso l'ignoto.
- Quanto durerà il nostro soggiorno con voi?- chiede Abraham affiancandosi a Merle. Lui lo guarda con la sua solita espressione da tossico stronzo - il tempo necessario- risponde distogliendo lo sguardo ed elargendo un mezzo sorriso per niente rassicurante.
- il tempo necessario per cosa??- continua il rosso che inizia a innervosirsi
- non sono io che decido qui..lo vedrai da te-

Ci fermiamo dinanzi ad una grande porta chiusa.
- Cosa ci aspetta?- chiede nuovamente Abraham sconfortato
- Ti stai cagando addosso?! Voi fate ciò che dice e non vi succederà nulla- risponde Merle guardando Daryl.

Merle avanza di un passo e spinge la porta per aprirla. Il cambiamento di luce mi costringe a chiudere gli occhi per adattarmi. Voci, tante voci di uomini e donne si sovrastano.


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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


POV DARYL

Gli occhi si adattano alla luce e ciò che vedo mi lascia interdetto. Una città, probabilmente più grande e più funzionale di Alexandria. Tante persone camminano per le strade curate. Case a schiera e giardini ci circondano.
- Che cosa significa? - chiedo estrefatto mentre continuo a guardarmi attorno

- Santuario Daryl..una piccola città, dove te non vedevi l'ora di arrivare- risponde con una risata sapendo che non sopporto la gente né tanto meno la città.

Cammina e noi lo seguiamo, ci sono brutti ceffi armati, ovunque.

POV MERLE

Il mio fratellino, non pensavo l'avrei rivisto, ce l'ha a morte con me, non posso dargli torto. È colpa mia. Ha ragione, non ci sono mai stato nel momento del bisogno ma sacrificherei la mia vita per salvarlo.
Ora mi tocca portare questi stronzi a visitare la città, il rosso già non lo sopporto, sarà sicuramente uno sbirro del cazzo come lo sceriffo, amico di mio fratello. La ragazza nera ha uno sguardo falso non mi convince per niente, ma chi sono io per giudicare? Non so neanche dove sto di casa. L'importante è che non accada nulla a Daryl. Chissà come reagirà Grace vedendolo.

- Merle vi assegnerà degli alloggi e vi farà visitare la città - spiega Negan guardandoli, si allontana fischiettando.
- Seguitemi, mezze seghe- esordisco con un sorriso, il rosso mi sta sul cazzo, ma devo stare calmo per il mio fratellino.
- Non c'è ne frega un cazzo di visitare questa città di merda, Merle- dice Daryl guardandomi con tono minaccioso.

- Un alloggio? Quindi sarà lunga la nostra permanenza. - mi dice la bambolina, affiancandomi- Perchè non ci tengono in cella? Potremmo scappare-
-Bellezza...fossi in te non scapperei, starei qui, te la potresti cavare bene con qualche scopata con Negan o con me..vi troverei ovunque-

- Chi ti dice che ci troveresti ? - sghignazza mio fratello
- Dai per piacere..me lo chiedi pure Darylina?- davvero pensa che non lo troverei..so cercare anche una formica senza lente di ingrandimento
- Sono un cacciatore migliore di te - mi colpisce con un pugno sulla spalla.

- Ma va a farti fottere...quello che sai cacciare sono solo piccoli scoiattoli,non sai riconoscere la differenza fra nord e sud neanche se ti ci trovi davanti-
Rido,mio fratello è una mezza sega a cacciare.
- Scommettiamo, lasciaci andare e vediamo chi dei due è più stronzo - mi sfida guardandomi negli occhi.

- Davvero? Hai le palle di sfidarmi? Fottiti femminuccia vai con il tuo amico Rick .
- Smettila di metterlo sempre in mezzo - mi strattona facendomi cadere -  Tu non mi conosci, Merle.

-Ti conosco molto bene invece - mi rialzo - I tuoi cosiddetti amici, ti stanno prendendo per il culo e tu glielo lasci fare perché sei come una ragazzina.- sputo fuori acidamente, guardandolo schifato.
-No, loro mi hanno insegnato che c'è un altro modo...per vivere - sussurra abbassando lo sguardo.

Se Daryl ha un difetto,è quello di fidarsi o per lo meno contare sulle persone che gli dimostrano affetto. Si fa prendere per il culo e ci rimane dentro fino al collo. Al contrario io lo faccio sempre e solo per me stesso, sono qui per sopravvivere e di Negan e questo posto dimenticato da Dio non mi frega un cazzo.

- Un altro modo? Daryl svegliati, ti stanno usando - continuo cercando di fargli capire.
- Signori, calmatevi. Non sembra nè il momento nè il luogo per le riunioni familiari - ci richiama il bastardo rosso.
- Tu taci stronzo! Nessuno ha chiesto il tuo parere del cazzo- lo ammonisco così non lo sopporto proprio.

- Coglione, dato che sono qui a causa tua, mi subirai in eterno. Smettetela di fare i bambini.- ringhia tra i denti.

- Devo dire che due fratelli come voi, non li ho mai visti- dice la donna guardando prima me e dopo Daryl.
- Io sono il più figo però, eh bambolina?!- rispondo alla negretta che mi sta sul cazzo ma voglio farmela amica, potrebbe tornare utile.

- Non so, se tuo fratello si da una sistemata, non credo sia male - ride
- Non ha mai scopato in vita sua, la mia Darylina- commento ridendo per infastidirlo di più.


-Sta zitto coglione! -  ringhia spingendomi  con forza, facendomi avanzare di qualche passo , l'ho fatto incazzare.

-Oh, beh si, ..scusami, a parte la scopata con lo sceriffo- mi lecco le labbra.


Rido come un idiota strafatto. No, un attimo..io sono strafatto
Un po di pasticche si riescono ancora a trovare in giro.

- Ora hai rotto Merle - si fionda su di me con rabbia e mi colpisce più volte.


Iniziamo a colpirci come liceali quindicenni, gli tiro un gancio destro, lui risponde con  un calcio nei coglioni. Dio che male...neanche la droga che ho in corpo riesce a diminuire il cazzo di dolore che sento in questo momento, riesco solo a dire con un fil di voce
- fanculo frocetto.
- Fottiti, stronzo - soffia un attimo prima che il roscio me lo leva di dosso.
- Dio, ragazzi, non ho intenzione di fare la vostra merda di babisytter- borbotta il bestione.

- Allora? Cosa ci puoi dire di questo posto? - continua Sasha, cercando di cambiare argomento .
-  È un posto dove ognuno deve contribuire per restare - dico rialzandomi ancora dolorante- Ognuno ha la sua mansione, alcuni la loro pena da scontare, e si tira avanti, bambolina - inspiro tenendo ancora la mano sana sul pacco.

- E tutto è deciso da Negan? Perchè è così temuto? Le persone non impazziscono improvvisamente e si mettono a  rapire o uccidere - continua la donna.

- Chiudi quella bellissima boccuccia? Troppe domande tesoro. Negan è il capo e noi i suoi servitori...basta che fai quello che ti chiede di fare giusto o sbagliato che sia, è il prezzo della vita- rispondo, bisogna pensare a se stessi è una filosofia..potranno non pensarla come me, ma in questo mondo più che mai se vuoi restare vivo devi uccidere, devi sottostare a delle regole, solo così è possibile sopravvivere.

- Tu te ne poni troppo poche, fratello. Lo hai sempre fatto e siamo puntualmente finiti nei casini - brontola Daryl sbuffando.

- No, io direi nella merda..ma stavolta fidati - rispondo appoggiandogli una mano sulla spalla
- Non toccarmi - si libera dalla presa.

- Dai non fare lo stronzo, saresti già morto se non eri mio fratello, ringraziami almeno- non è riconoscente un cazzo...mi viene voglia di pestarlo ma gli voglio troppo bene.


- Se non fosse stato per te, ora sarei a casa mia - sussurra tra i denti mentre siminuisce il passo restando indietro.

- Smettila Daryl, questa ora è casa tua- gli rispondo cercando di fare la faccia più seria che riesco essendo ancora sotto l'effetto degli allucinogeni.

•••

Ricordo quando eravamo due mocciosi del cazzo, era come un'ombra ,me lo ritrovavo sempre e comunque dietro, eravamo molto legati ma io ero troppo stupido e distratto per accorgermene. Una volta aveva completamente smontato la moto di nostro padre, non sapevo come fare per coprire ciò che aveva fatto, cercai di rimettere a posto il casino ma ovviamente il danno ormai era fatto.Presi la colpa al posto suo..ma nostro padre ci picchió lo stesso entrambi. Infanzia di merda ma piena di bei ricordi quando ancora mio fratello riusciva a guardarmi negli occhi senza provare disgusto o pena.
°°°

-Questa è vostra, quattro camere, due bagni, un soggiorno, cucina, garage tutto ciò che vi serve.Puoi lavarti finalmente, puzzi di fogna fratellino - gli indico la villa sulla destra, è abbastanza isolata ma accerchiata da tutte le vedette di guardia della zona est.

POV SASHA

Non riesco a credere ai miei occhi. Neanche Alexandria è così ben gestita.

Beh, certo la prima cosa che mi ha colpita, come penso abbia lasciato di stucco anche Abrahm, è stata la presentazione del fratello di Daryl. Non credo sia una persona di cui ci si possa fidare. È un buzzurro, sicuramente tossicodipendente e con una forte propensione alla violenza.
Siamo prigionieri di  uomini pazzi che, però, sono riusciti a costruire una città pazzesca.

Ci sono moltissime case, alcune probabilmente sono vuote perchè non sembrano essere abitabili.
I giardini sono curati, nella parte anteriore ci sono aiuole e alcuni barbecue. Altri hanno piantato degli alberi da frutta, mentre diversi ancora, ci hanno parcheggiato dei giocattoli ingombranti per i figli.
Sul retro hanno tutti un orto già avviato e curato.

Daryl continua a battibeccare con il fratello, si punzecchiano come due bambini e anche se la situazione è drammatica, non riesco a non sorridere.

Le strade sono invase da persone, che notano subito la nostra presenza. Ci fissano e non posso nascondere che anche io lo faccio.


Chissà se sono a conoscenza della vera indole del loro capo. Sembrano tutti civili , se eliminiamo i tizi vestiti da militari e armati fino al collo.

Ci fermiamo dinanzi ad una grande casa posizionata a fine strada.
Merle ci comunica che è il nostro alloggio.

Mi guardo attorno, ci sono molti punti di vedetta.
Furbi, se mettiamo piede fuori, loro lo sanno. Da ovest il cecchino potrebbe ucciderci in un secondo, non c'è un punto cieco.
Hanno studiato proprio tutto, mi domando se sia stato solo un caso l'essere stati fermati da quegli uomini.

POV ABRAHM

Non ho intenzione di fermarmi molto, questi stronzi mi hanno già stufato.
Dovrei fare un discorsetto a Daryl, uno di quelli che non doveva mai comparire nei rapporti, quando ancora esistevano le leggi.
Ma in fondo, sembra sorpreso quanto noi.

Entriamo in casa. Un ingresso rettangolare ci accoglie, in fondo c'è una scala che porta al piano superiore, mentre ai due lati ci sono  due stanze. Entro in quella di sinistra, c'è la cucina. Una grande cucina con tutto ciò che può servire.
Mi avvicino per aprire il frigo, è più un'abitudine che altro... non lo faccio da troppo tempo, senza elettricità è inutile.
Tiro la porticina e porco cazzo, è pieno di cibo e di bottiglie di birra.

- Venite qui, non credereste alle mie parole - richiamo gli altri , ridendo come un coglione.


- Che c'è di così divertente? - Sasha si avvicina e quando vede che il frigorifero funziona, mi guarda con le sopracciglia alzate .
- Come è possibile ci sia l'elettricità? - chiede voltandosi verso il nostro cicerone dei poveri. 

- c'è tutto quello che serve..elettricità,acqua,riscaldamenti, tutto grazie a quegli stronzi inventori succhia cazzi nerd ,che hanno permesso tutto questo- spiega Merle mentre apre una lattina di birra.

Mi sposto per aprire le altre ante, qualcuno bussa alla porta. Tutti e quattro torniamo all'ingresso. La porta si apre e una figura in controluce fa la sua comparsa.


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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro ***


POV GRACE Mi siedo, sospiro, riprendo fiato. Che giornata di merda ho sangue di zombie ovunque, probabilmente anche nelle mutande. Puzzo di cadavere, mi serve una doccia ma sono troppo stanca per farla. Ripongo la pistola nella cinta, controllo quanti proiettili mi sono rimasti. Quattro. Ne ho sputtanati un sacco per quei bastardi figli di puttana. -Dolcezza, mi sei mancata- la voce di Negan alle mie spalle, la odio quella voce lo soffocherei nel sonno ma risulta utile per la mia sopravvivenza e per quella di mio fratello, per quanto possa servire. Mi volto di spalle, elargisco un falso sorriso.

-Tu per niente, sono stata bene in tua assenza.
-Mmm, non ci credo..vieni qui dammi un bacino - mi risponde allargando le braccia con il suo solito sorriso del cazzo.

Mi alzo, gli do un bacio rapido sulle labbra, lui approfitta per darmene uno alla francese, lo lascio fare. Ormai non mi interessa più della mia dignità, del mio corpo, sono come un fantasma che vaga nel nulla, in un mondo in rovina.
-Ho delle novità per te, Merle ti aspetta nella casa azzurra in fondo alla via - mi dice Negan diventando serio.
-Novità? Buone o cattive? - chiedo un po' incuriosita, anche se ormai non mi  stupisco più nulla.
-Non lo so tesoro, sta a te giudicare - mi risponde tornando al suo solito sorriso.
Annuisco, prendo un respiro e mi incammino.

-Aspetterò quel bel culetto in camera mia- commenta mentre mi allontano, io rispondo con il dito medio, lo odio quello stronzo.

Probabilmente Merle ne ha combinata una delle sue, magari ha deciso di prendersi quella casa per conservarci ogni pasticca che trova. Neanche l'apocalisse è riuscito a cambiarlo.
L'unico modo per scoprirlo è entrare.

Busso alla porta.

Merle apre .
- Merle..- lo guardo aspettando mi dica qualcosa, ma si sposta solamente e vedo..vedo..no non è possibile.

Un uomo alto, sporco e con i capelli forse troppo lunghi.
Resta immobile, sconcertato quanto me, a labbra schiuse mi guarda. È cambiato fisicamente dall'ultima volta che l'ho visto,ma alla fine era solo un bambino.  Mi supera di qualche centimetro in altezza, ha un corpo ben definito, i capelli molto più lunghi ...ma quegli occhi blu e maledettamente glaciali eliminano ogni incertezza, potrei riconoscerli tra un milione.

- D..Daryl..sei tu?- riesco a dire solo questo con gli occhi lucidi.

Cazzo. Non posso farmi vedere debole ma è il mio fratellino e mi è mancato così tanto.


China il capo e annuisce, rido il suo atteggiamento è identico a quello che ricordavo, eppure nei suoi occhi noto qualcosa...che sia delusione? È arrabbiato ?
Mi avvicino per abbracciarlo.
Indietreggia schivandomi, assottiglia gli occhi e mi fissa. Il suo volto è duro.


-Daryl..- lo abbraccio lo stesso contro la sua volontà.
- Non toccarmi, puttana - mi spinge liberandosi dal mio abbraccio, non è mai stato così con me.
Gli tiro uno schiaffo
- Vaffanculo!-urlo e intanto le lacrime solcano il mio viso - Mi sei mancato così tanto..e tu, ti comporti come uno stronzo.
- Vaffanculo tu! - ringhia incassando il colpo, si avvicina minaccioso ma non reagisce. I suoi occhi sembrano tagliarmi in due l'anima - Ti sono mancato? Mia sorella è morta, tanto tempo fa - continua, urlando e calciando qualsiasi cosa gli capiti a tiro.

Scoppio a piangere, non c'è la faccio a trattenermi, mi tremano le mani.


-Ah sono morta per te? Come cazzo puoi dire una cosa del genere Daryl !? Non c'è mattina che mi sveglio senza pensare a te, nemmeno una- fanculo ...nessuno mi ha mai fatto così male con le parole nemmeno Negan.
- Fottiti, sei una puttana come tutte le altre. Sei andata via - urla ancora più forte - Mi hai lasciato, avevi giurato che non te ne saresti mai andata.- mi guarda con gli occhi rossi e con una smorfia di rabbia getta per terra i due vasi presenti sul mobile dell'ingresso.

- Mi dispiace..tanto- riesco solo a dire questo, è troppo furioso -Lasciami spiegare non è come credi tu. Sono stata costretta, dovevo...tuo padre non mi voleva,è stata la cosa più difficile della mia vita lasciarti. Ho dovuto farlo,e non c'è giorno che non ripenso a quello che è successo.

-Mi ci pulisco il culo con i tuoi mi dispiace, sei uguale a lui - continua a gridare fuoribondo indicando Merle.

-Speravo mi dimenticassi - rispondo guardandolo nei suoi bellissimi occhi azzurri, quanto mi è mancato.
- Sai cosa? - continua con un sorriso sarcastico - Ti considero morta da anni, non capisco proprio perchè oggi debba cambiare - con poche falcate mi supera ed esce sbattendo la porta.

Guardo Merle, sono scioccata, le gambe non mi reggono, porto le mani alla testa, chiudo gli occhi e cerco di riprendermi.
- Che riunione di famiglia - borbotta un omone dai baffi color carota.
- Stai zitto stronzo! Non sono affari tuoi!- ringhia Merle contro il rosso, si avvicina a me.
-È incazzato ma ci tiene a te sorellina- dice mio fratello prendendomi una mano e cercando di tranquillizzarmi
- Ho solo detto la verità. Non l'ho mai visto così scosso . Neanche quando eravamo chiusi in una stalla e una mandria spingeva la porta per entrare.

Mai più deve capitare di farmi vedere così debole. Merda.
-Levati- scanso mio fratello -Non ho bisogno di te.
Merle mi guarda, mi conosce, elargisce un mezzo sorriso, mi ci voleva.

- Si...comunque io sono Grace. Lo spettacolo è finito gente - mi rivolgo al rosso asciugandomi il viso dalle lacrime e indurendo l'espressione facciale.
- Mi dispiace per tuo fratello, io sono Sasha... lui è Abrahm. Siamo stati trascinati qui insieme a Daryl. Comunque, non te la prendere , lui è...è strano.- risponde la donna di colore che mi porge la mano.

La ghiaccio con uno sguardo .
- Non è strano..e non me la sono presa,mi vedi scossa ,forse?- gli stringo la mano il più forte che posso, ho il nervoso a mille.
- Hei, sta calma, volevo solo aiutarti. Deve essere un difetto di famiglia - la donna fa una smorfia di disapprovazione.

Non riesco a crederci davvero, abbiamo dato spettacolo davanti a questi caga cazzo, merda.

- Signore, che ne dite di darci una calmata? - il tipo con i baffi si avvicina alla donna cingendole i fianchi.
- Fottiti, tu sei hai un difetto è la lingua lunga- stringo i denti. Ti farò mangiare quell'espressione saccente del cazzo,stronzetta.
-si Grace..che ne dici di calmarci un attimo?- Merle mi si avvicina obbligandomi a guardarlo.


-Davvero? Tu mi dici di calmarmi? Che cosa ti sei fumato? Frumento?- dico lanciandogli un occhiataccia per poi tornare a guardare male Sasha - Comunque si, non mi frega un cazzo di voi due. Merle, fanculo anche a te- continuo avviandomi alla porta.

Non si può sentire, proprio lui mi dice di calmarmi quando è capace di dare di matto senza motivo, la gente qui gli sta alla larga, ne hanno il terrore.
- Grazie sorellina, simpatia portami via- dice come una cantilena, sfiorandosi il mento con la mano.

Mentre mi avvicino alla porta, qualcuno la spalanca violentemente e un uomo viene schiantato sul pavimento, mio fratello.
- Non dovresti tenere sotto controllo i nuovi arrivati? Già te ne sei lasciato sfuggire uno - sghignazza un uomo guardando prima Merle e poi Daryl .

Merle lo ammonisce subito con uno sguardo e gli tira un pugno in faccia
- È mio fratello stronzo!
Mi avvicino a grandi passi e faccio per tirargliene uno anche io ma l'uomo si scusa subito e si allontana, la gente che vive qui lo sa, meglio non farci incazzare.

Allungo la mano a Daryl per farlo alzare, non potrebbe andare peggio. È proprio come quando eravamo piccoli, lui viene picchiato e io lo aiuto a rialzarsi.
Mi guarda ma non l'accetta. Si alza e si posiziona vicino ai suoi amici. Ha un occhio gonfio.
Ritiro la mano, lo guardo e il mio cuore si riempie di tristezza ... forse quel bambino spaventato non c'è più. È cresciuto ed è diventato un uomo pieno di rabbia.
Siamo arrivati al punto di essere estranei, non mi arrendo. Non lo faccio mai.

-Vieni con me un attimo- gli prendo una mano, lo porto in cucina e lo faccio sedere sul primo sgabello che incontriamo vicino al banco di lavoro.
Prendo il kit medico, dall'anta sotto al lavello.
- Non ho voglia di ascoltarti - dice sedendosi
-Non voglio parlare- gli scosto i capelli dalla fronte, prendo del cotone e un po di disinfettante e glielo passo sull'occhio delicatamente.

Si scosta leggermente imbronciandosi un po' per il bruciore.
- Lo so che mi odi...ma so anche che mi vuoi bene e spero che tu possa perdonarmi un giorno. Non farti più picchiare e non cercare di scappare da qui, non ti accadrà nulla.

Scosta la testa e noto la sua espressione accigliata.
- Brucia un po',serve qualche punto, faccio subito.
- Devo tornare a casa mia, dalla mia famiglia - sussurra con calma, quasi non voglia farsi sentire.
Prendo ago e filo, sospiro, inizio a ricucirgli appena sopra il sopracciglio
- La tua famiglia?- chiedo con un po' di tristezza, so di non farne più parte da tempo
- Merda - impreca quando infilo il sottile ago.
Annuisce

- Scusami..tranquillo faccio subito- gli accarezzo una guancia con una mano
- Non toccarmi- sospira, scandendo lettera per lettera.
Lo guardo, elargisco un mezzo sorriso.


-Sono così felice di vederti che anche se fai lo stronzo non riesco a prendermela- taglio il filo e faccio il nodo, metto il cerotto sulla ferita.
- Non resterò - si alza e si avvicina alla finestra, sta pianificando qualcosa.

- Se mi ascolti e fai quello che ti dico, tornerai presto dalla tua famiglia- non deve fare stronzate qui c'è in gioco la vita..Negan non scherza.
- Adesso vuoi comandarmi anche tu? - sorride scuotendo la testa - avrai solo il sangue di nostra madre, ma noto con sorpresa che sei molto più simile a quello stronzo di mio padre - nega con la testa facendo dondolare le ciocche di capelli che gli coprono gli occhi, dovrebbe sistemarli.

- Se dici così proprio non mi consoci...vuoi che ti accorcio i capelli? Sono brava.- sorrido.
- Non ne ho bisogno - mi guarda arricciando il naso e le labbra, per disapprovare la mia offerta.

Come può affermare che sono simile a suo padre? Era un essere orribile, non poteva neanche essere definito umano. L'ho fatto soffrire più di quanto pensassi, mi sento terribilmente in colpa. Non mi frega mai niente di nessuno, ma Daryl ha sempre fatto parte ed è tuttora parte del mio cuore.
- Dai fatteli sistemare,ci metto poco- prendo le forbici e lo faccio sedere di nuovo.

È consapevo che al momento non può uscire e con rammarico è costretto a sedersi e ad aspettare.
- Sarai diventato bravissimo con la balestra eh? Devi avere una visuale pulita..-
- Pff, sono sempre stato bravissimo - sottolinea strafottente
Inizio a tagliargli i capelli pian piano.

-Sì io te l'ho sempre detto - sorrido.
- Sì, tu mi hai detto tante cose... troppe. Non ne hai mantenuta una - la voce gli esce rauca, è tormentato.
- Non è vero - non tutte, perché mi deve far sentire così in colpa costantemente? Non è stata tutta colpa mia.

- Non penso tu possa odiarmi, e se mai ti ho fatto dubitare anche solo per un secondo di non volerti bene o di fregarmene è stato il peggior sbaglio di una vita piena di sbagli - continuo, essere dolce non è il mio forte ma Daryl ha sempre tirato fuori il meglio che c'era in me, anche da bambini.
- No? Quando nostra madre è morta bruciata, tu ti sei trasferita ma almeno all'inizio trovavi il tempo per me . Poi senza un motivo, sei sparita. Mi hai lasciato solo ... lo sai cosa succedeva ogni giorno a casa... eppure te ne sei lavata le mani - sussurra a voce tremante, e un luccichio si fa strada nei suoi occhi.

Mi dispiace tantissimo, non posso neanche immaginare cosa gli avrà fatto quel bastardo . Ma sapevo che Merle lo avrebbe difeso.


- No, non è come credi. Non ho avuto scelta,mio padre non ha mai superato la morte di mamma, non riusciva a guardarti, lo sai che le somigli - lo guardo dolcemente - Quando ha scoperto che prendevo l'autobus quasi ogni giorno per venire da te, mi ha imposto di trasferirmi lontano contro la mia volontà- gli spiego, spero possa capire.

- Tuo padre... mi ha sempre odiato quello stronzo.- si morde il labbro -Sei come Merle, tante belle parole... ma poi non c'eravate mai. Sai cosa è successo? A nostro fratello non bastava passare la maggior parte del tempo in carcere, il giorno del mio 11esimo compleanno sai che regalo mi ha fatto? Mi ha dato una birra e mi ha detto " non posso restare" - finisce la frase con una risata che a dir il vero sembra più uno sbuffo.

Smetto di tagliare un attimo, ho quasi finito ma voglio ammirare il mio lavoro .
-Eccoli i tuoi bellissimi occhi azzurri, con quei capelli non si vedevano, vedrai quante belle donne acchiappi - sorrido, poi ridivento seria -Merle è sempre stato un fratello di merda..ma ti vuole bene, e anche io..ho sbagliato e lo ammetto ma non puoi farmene una colpa, eravamo ragazzini non decidevo io dove andare..cosa fare..ti avrei portato come me in capo al mondo se avessi potuto e tu questo lo sai.

- Perchè non sei tornata dopo? Non ci hai cercato - chiede , la sua voce è fredda ma sembra che l'ira sia scomparsa.
- Perché stupidamente pensavo non vi interessasse - rispondo abbassando lo sguardo e ricominciando a tagliare - Poi, quando finalmente mi sono decisa...è successo tutto questo e mentre cercavo di salvarmi il culo, ho incontrato tuo fratello.

Evita il mio sguardo, non so neanche se mi sta ascoltando, sembra perso nei suoi pensieri.
-Quando ho compiuto 18 anni, mi sono ritrovato Merle fuori al capanno,nel bosco, mi era venuto a prendere. Ho chiesto di te... mi ha detto che non volevi avere a che fare con noi.
Lo guardo -Non è vero- come avrei potuto dire una cosa del genere?



Mi avvicino, gli do un bacio sulla guancia.
Si tira indietro, come se avesse timore.
- Ti voglio bene fratellino.

La sua pelle anche se ruvida per la barba incolta, sulle mie labbra, mi riporta indietro nel tempo.

°°°
Eravamo sempre insieme. Abitavo con mio padre e mia nonna, le nostre case erano nello stesso quartiere. Quando potevamo eravamo inseparabili. I tre moschettieri, anche se Merle era poco presente e quando lo era, non ci divertivamo molto.
Passavamo le giornate a giocare nel fango o sulla ghiaia, a fine giornata puzzavamo come capre, ma eravamo felici .
Un giorno, approfittando che nostro fratello maggiore era rinchiuso da qualche parte, giocammo con i bambini del vicinato. Daryl non aveva giocattoli, figuriamoci una bicicletta... quindi decidemmo di rubarne una parcheggiata fuori ad un'abitazione.
Ci divertimmo da matti, forse più a rubarla che a giocarci realmente.
Purtroppo la felicità non durò molto, i genitori del malcapitato andarono a reclamare con il padre di Daryl che era perennemente arrabbiato e ubriaco; costrinse mio fratello ad entrare in casa, insulti ed altri rumori si udivano fin fuori.
Il giorno dopo non venne a scuola, quando rientrai al pomeriggio , andai verso casa sua. Era vuota, il padre era a bere in qualche bar da quattro soldi.
Attraversai il piccolo viottolo per raggiungere il retro, la casa affacciava sull'entrata del bosco.
Quando Daryl era ferito, si rifugiava lì, nei dintorni del vecchio capanno, tra la fitta vegetazione . Da solo e invisibile.
•••

Lo guardo, dritto in quegli occhi azzurri ... gli sorrido come solo una sorella può fare, riesco a vederlo. Quel bambino che ho lasciato c'è ancora e io non lo abbandonerò più.

- Dolcezza, sei qui? Oh - ondeggia la sua mazza sfoderando il suo intollerabile ghigno - Il tuo fratellino ha già dato problemi ?



grazie a tutti per continuare a leggere questa storia, siete davvero in tanti <3

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