The Enemy Is Inside Us di Walkers2 (/viewuser.php?uid=1044015)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Santuario ***
Capitolo 2: *** Merle ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 1 *** Il Santuario ***
Premessa .
Questa è la nostra prima FF, siamo in due a scriverla e
lavoriamo
a questo progetto da fine settembre. Abbiamo pubblicato la
storia
(che è già avanti di vari capitoli) su un altro
sito, quindi se la leggete
altrove non è "copiata" ma siamo sempre noi ;) .
Abbiamo scoperto ieri questo sito e abbiamo deciso di metterci in
carreggiata.
Buona lettura.
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POV DARYL
Siamo riusciti a portare lontano quasi tutta la mandria, quei figli di
puttana.
Mi ritrovo a guidare un'autocisterna del cazzo, ancora non riesco a
credere di essere stato fregato da quei tipi.
Volevo aiutarli, ho rischiato il culo per loro e mi hanno fottuto moto
e balestra. Dannazione.
" Ci dispiace" ha detto prima di sgommare via, oh vi
dispiacerà eccome!
- Daryl- Sasha richiama la mia attenzione scorgendo delle figure ferme
in mezzo alla strada.
- Ho visto - rallento e incrocio il mio sguardo con quello di Abrahm.
Siamo in mezzo al nulla, e quei tipi armati fino ai denti non
promettono niente di buono.
- Perchè non scendete dalla vettura e venite in strada qui
con noi?
Scendiamo lentamente, non possiamo fare altro, sono in troppi e armati.
Lo stronzo che ha parlato deve essere il capo.
- Fantastico! Andrà tutto bene qua fuori - lo guardo di
sbieco, è meglio non farmi incazzare ulteriormente, ho
già perso la moto - Adesso passiamo alla fase due,
consegnateci tutte le armi - ordina l'uomo.
- Perchè dovremmo farlo? - non gli darò un cazzo.
- Perchè non sono vostre, da oggi tutto ciò che
avete è di Negan e se non avete niente, lo troverete.
Quindi, perchè non mi date le vostre armi ? - si avvicina
con nonchalance, non posso rischiare di mettere in pericolo i miei
amici .
Consegno con riluttanza l'unica arma che mi è rimasta, la
pistola .
Abrahm è restio, lo guarda immobile, cazzo amico.
- Se stai pensando di reagire è meglio che ci ripensi.Se
devi mangiare merda, è meglio non assaporarla. Mordi,mastica
e manda giù. Lo rende più semplice e veloce. -
recupera la pistola del militare e con calma torna verso il suo gruppo
- Siamo curiosi, voi chi siete?
Guardo Sasha e Abrahm, non dobbiamo farci scappare mezza parola su
Alexandria, qualsiasi cosa succeda. I due annuiscono con lo sguardo,
non possiamo permetterci passi falsi.
- Allora? Chi sei tu? - L'uomo avanza verso di me, la calma presente
poco fa è svanita. - Chi diamine sei? - Ripete stizzito.
Sono fermo, gli occhi puntati sulla sua figura e le labbra serrate.
Fottiti,amico.
Un pugno ben assestato sullo zigomo destro ripete silenziosamente la
domanda a cui non risponderò.
- Sei un osso duro, vero ? - L'uomo mi schernisce e con un gesto della
mano lascia il via libera agli uomini dietro di lui. Due si fiondano su
Sasha e iniziano a colpirla.
Che pezzi di merda colpirebbero una donna?
Non posso intervenire e sono costretto a guardare i miei amici mentre
vengono pestati.
Un calcio nello stomaco alla ragazza, un altro e ancora un altro, urla
di dolore e imprecazioni escono dalla sua bocca. Provo a reagire ma
vengo fermato, non lo sopporto.
- Daryl, mi chiamo Daryl - Sputo le parole con sdegno.
- Non è stato difficile,vero? - Mi poggia la mano sulla
spalla sbeffeggiandomi. - Un momento, Daryl Dixon ? - La sua
espressione è un misto tra il divertito e l'incredulo.
- Come cazzo sai il mio nome? - Ringhio liberandomi dalla sua presa.
- Legateli, subito- Ordina con soddisfazione.
Veniamo strattonati e legati. Ci trascinano sul retro
dell'autocisterna, attraverso il duomo veniamo spinti all'interno.
Merda, si sono accorti del lanciarazzi e uno di loro se lo carica in
spalla.
È tutto insensato, non conosco nessuno di loro. Ci
ritroviamo ad essere prigionieri senza coglierne il motivo. Potevano
ucciderci e lasciarci per strada, eppure non lo hanno fatto. Saremo
destinati a qualche altro piano, spero non siano dei cannibali, come
quelli di Terminus.
-Chissà dove ci stanno portando -dice Sasha con aria
preoccupata
-Non ne ho idea...ma non promette bene - rispondo senza sapere davvero
cosa ci può attendere.
Udiamo una sorta di cancellata aprirsi, probabilmente scopriremo molto
presto la nostra sorte.
Sentiamo parlare.
-Abbiamo trovato 3 persone,un po' testarde, ma non indovinerai mai chi
è uno di loro... - esordisce il motociclista a qualcuno.
Aprono gli sportelloni del camion, la luce del sole da quasi fastidio,
non riesco a distinguere per un attimo la figura che ho davanti.
Vedo un uomo, giacca di pelle, sguardo beffardo con una mazza da
baseball in mano, ci sorride e si avvicina a noi.
-Come vi chiamate ,stronzi? Io sono Negan e qui è tutto mio,
si proprio così - sorride, un sorriso falso e pazzo allo
stesso tempo -Chi è il figlio di puttana misterioso? Mi
piacciono le sorprese lasciatemi indovinare- continua sempre con il suo
sorriso schernitore.
Punta la mazza contro Abraham sorridendo -Tu hai la faccia da cazzone e
lo sguardo da coglione - dice ridendo - fa pure rima..cazzone coglione,
non sei tu il mio uomo, la donna mmm neanche tu...penso proprio che sia
tu la puttana che cerco, eh?- dice puntandomi la mazza da baseball
addosso.
Lo guardo, compatendolo da una parte, di stronzi come lui ne ho
incontrati anche troppi.
-È Daryl Dixon, Negan- dice uno dei suoi uomini.
Mi guarda e scoppia a ridere, una risata sguaiata e snervante,
accompagnata da un'incurvatura innaturale della schiena all'indietro .
-Seriamente?? Wow...non ci posso credere...un Dixon...che cazzo...il
mondo è così minuscolo a volte. Portateli in
cella, avranno tra non molto una bella sorpresa.
-Siamo qui da ore..Daryl ma li conosci?- Chiede Sasha con gli occhi
sbarrati verso di me
Scuoto la testa, no non ne ho idea di chi cazzo sono...e la cosa che mi
preoccupa di più è come fanno a conoscermi.
Sentiamo dei passi e la porta aprirsi.
-Ehi..fratellino- esordisce Merle entrando nella cella
-Merle?! - Rispondo allibito e sorpreso
-Già..proprio io...ti sono mancato?
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Capitolo 2 *** Merle ***
Wow, non ci aspettavamo
così tante visualizzazioni in un solo giorno, grazie.
Se la storia via piace, o se volete dare consigli ...
lasciate un commento :) Buona lettura.
POV DARYL
- Come
cazzo è possibile, tu, tu eri un vagante e io ti ho ucciso -
con una mano gli stropiccio la faccia, è reale cazzo!
Mi mordo il labbro, non posso crederci.
- Ora mi
dici come cazzo è potuto accadere, prima che ti spacco la
faccia. Porca puttana Merle, credevo fossi morto. - cammino in cerchio
come un animale in gabbia, ho voglia di ammazzarlo con le mie mani, non
riesco a credere che mi abbia mentito per tutto questo tempo.
- Fratellino, rilassati ti farai venire un infarto- risponde Merle con
una risata, probabilmente è strafatto come al solito.
- Io ti rompo il culo, brutto bastardo. - mi avvicino minaccioso,
gesticolando furiosamente.
-Shhh
fratellino,fatti abbracciare -
Risponde Merle con un sorriso alquanto provocatorio, aprendo le braccia.
- Daryl,
cosa succede? - chiede Sasha, spaesata da ciò che sta
avvenendo.
-Dolcezza..lusingato di fare la tua conoscenza.- risponde Merle al mio
posto.
- Fatti
abbracciare? Tu non cambi mai, vero Merle? Sei sempre il solito figlio
di puttana. Credi di poter fare come ti pare? Andare via, tornare. Ti
sei fatto credere morto ! - grido infuriato - Hai idea di cosa ho
provato quando ho conficcato la lama nel cranio di quel vagante? - con
la mano gli afferro il colletto della maglia e lo strattono.
Mi
guarda,diventa serio.
-Fratellino non potevo rimanere ,il tuo gruppo mi voleva morto,ho
dovuto farlo, te la sei cavata lo stesso anche senza di me...e poi non
sono l'unico qui a sentire la tua mancanza.
- Loro sono la mia famiglia, ti avrebbero accettato. Rick lo avrebbe
fatto. - lascio la presa, sono stanco dei suoi modi .
Giro per la cella cercando una via di fuga, se c'è mio
fratello, la situazione non è mai delle migliori.
-Stavo per
ammazzare il cinese..non so se ti ricordi?!- mi risponde guardandomi
,stringendo i denti e iniziando ad aumentare il tono di voce.
-
È coreano! Potevi farti perdonare, potevi affrontare con noi
il governatore. Invece che cazzo hai fatto? - gli punto il dito contro
- Hai fatto come sempre la scelta sbagliata! E sono morte delle
persone, è morta una parte di me quel giorno, merda.
-Levami
quel dito di dosso! Parli tu di abbandono? Mi hai lasciato a morire su
un tetto...ho perso la mano! - Mi urla addosso mostrando il moncherino.
- Quante
volte devo ripeterti che sono tornato a cercarti ? Tu non c'eri
più, ho conservato la tua mano, Cristo! - tiro indietro i
capelli, liberandomi la visuale - Sei stato tu, con le tue solite idee
del cazzo a farti imprigionare su quel tetto - Lo spingo per
allontanarlo da me.
Mi guarda
con il suo solito sguardo strafottente,scuote la testa sorridendo.
-Ora sei diventato amico dello sbirro,eh? È lui tuo fratello
adesso. Appena non avrà più bisogno di te ,ti
butterà via ...svegliati,ora siete qui e nessuno
verrà. Chi ti salverà? Ancora una volta io.
- Se siamo qui è solo per colpa tua. Proprio come da
ragazzini, chi mi trascinava in quelle fottute risse, Merle eh? - lo
strattono ancora una volta - Non mi importa come farai, devi farci
uscire da qui.
Mi spinge
a sua volta.
-Non sono io che comando qui.
- Perchè siamo qua, Merle?
-Non ti succederà nulla fratellino, non finché ci
sarò io - risponde.
- Chi
è quello stronzo che si fa chiamare Negan? - chiedo cercando
di placare la mia rabbia.
Per quanto stronzo e cazzone possa essere, resta comunque mio fratello.
-Taci idiota, se ti sente ti ammazza- mi risponde facendo il gesto di
volermi tirare un ceffone.
Indietreggio
per riflesso.
- Tanto ci ammazzerà lo stesso , non gli daremo niente,
qualsiasi cosa voglia- gli soffio a pochi centimetri dal viso
- È il figlio di puttana che manda avanti questo posto ,non
ti ucciderá, sei mio fratello e per quanto riguarda i tuoi
amici, forse loro sono più a rischio ..baffone non dici
niente? Morire da eroe ,questa sarà la tua fine- esclama
ridendo
- Giusto, e come sempre tu sei la cagna di ogni figlio di puttana che
incontriamo, che coincidenza non trovi?
Scoppia a ridere
-Mi schiero dalla parte sicura del fiume fratellino, non come te..
-Siamo
tutti nella stessa merda, coglione. Restituiscimi la mia arma e ti
spacco il culo, bifolco - Sbotta Abrahm cercando un confronto con mio
fratello
-come cazzo mi hai chiamato?
- Pezzo di merda, ci hai trascinati tu in questo casino- Abrahm si
accosta minaccioso
-Fanculo, chi ti conosce? Stai indietro - replica spingendolo usando la
mano con il moncherino, a cui è fissata una lama.
-Ehi che
succede qua?- dice Negan, arrivando con la mazza poggiata su una spalla
-Calmati- continua rivolgendosi a ad Abraham- Qui siamo tutti fratelli
e amici - sorride - Fratelli Dixon,che storia - ride -Chissà
che succederà quando ci sarà tutta la famiglia,
non vedo l'ora.
- Che
cazzo significa tutta la famiglia? Merle, che cazzo significa? - Non
capisco, fino a pochi minuti fa pensavo di essere rimasto solo e ora?
Ora Merle è vivo.
- La
nostra bella famiglia fratellino- risponde guardandomi e alzando le
sopracciglia.
-Si, gran bella sorella Daryl..me la smonterei e rimonterei come i
mobili di Ikea - continua Negan sorridendo beffardamente.
- Famiglia, sorella? Che cazzo... - mi sta andando in tilt il cervello,
non può essere - Lei, lei è viva? - domando
trattenendo il respiro e ignorando le parole di quello stronzo.
Merle annuisce
-Si, gli
batte il cuore e ha un gran bel culo, è una bomba sexy ma
voi due non potete scoparvela perché siete suoi fratelli e
farebbe un po' schifo, ma io posso, cazzo- afferm Negan
leccandosi le labbra e mostrando un sorriso irrisore a 32 denti.
- Pezzo di
merda, non provare a sfiorarla o giuro che ti faccio ingoiare quella
tua mazza del cazzo - mi fiondo su Negan, spingendolo contro il muro
della cella.
-uuuu
aiuto che paura,che ne sai magari me la sono già scopata-
risponde continuando a sorridere
Lo guardo
dritto negli occhi.
- Ti sei messo contro il Dixon sbagliato, figlio di puttana - gli
sferro un cazzotto in pieno viso.
Il colpo
non ha fruttato l'esito sperato. Si porta la mano sullo zigomo e lo
strofina.
-Hai le
palle,stronzetto,tu non hai capito chi sono io. Le cose andranno
diversamente d'ora in poi e ti ci dovrai abituare - mi dice
avvicinandosi e sferrandomi un pugno nello stomaco - Mi sono spiegato?
Mi piego a
causa del colpo ricevuto. Lo guardo di sbieco, non mi lascio comandare
da nessuno.
-
Aspettate, possiamo trovare una soluzione. Non c'è bisogno
di arrivare a tanto- Sasha sta provando a raffreddare gli spiriti
-Dolcezza, vieni in camera mia e sistemiamo tutto- risponde Negan
sorridendogli
- Ne sarei lusingata, ma sono già impegnata- Sasha stringe
la mano del rosso.
-Negan
penso io a mio fratello, non sarà un problema - interviene
Merle.
- E penserà anche ai miei amici - mi intrometto lanciando
un'occhiata a mio fratello che, non ammette repliche.
-Certo
fallo stare calmo -ritorna a guardare Sasha -Beh, magari lui crepa e
rimani sola e vorrai qualcuno che riempia quel vuoto che avrai dentro.
- No, sono
molto fedele e religiosa - mente proprio bene la ragazza. - Ma ti
ringrazio, davvero - gli sorride , sembra quasi sincera
- Ti faccio vedere anche le madonne se vuoi- risponde Negan.
- Non
sapevo facessi miracoli - si avvicina a Negan - Non ti daremo problemi,
puoi star tranquillo - lo guarda facendo il suo miglior visino dolce.
Lui
sorride.
-Tutti quelli che vuoi dolcezza..- arriccia il naso e stringe i denti
- Direi
che abbiamo iniziato tutti con il piede sbagliato - afferma il rosso
mentre avanza accanto a Sasha
-
Tranquilli ,siamo tutti amici ,fratelli e amanti qui..vi
farò conoscere il mio braccio destro ,il sinistro
è Merle..e va beh ovvio, poi c'è la sorella di
Daryl che mi scopo ed è fondamentale direi.- sghignazza
guardandomi con aria di sfida.
Resto
muto, non voglio rischiare di far ammazzare Abrahm. Questo figlio di
puttana non mi piace per niente, sento puzza di merda.
Negan, ci
lancia un'ultima occhiata sfacciata e con andamento strafottente si
allontana scomparendo nel corridoio dove sono situate le
celle. A metà del percorso, ci fa cenno di seguirlo.
Ci
incamminiamo nel lungo corridoio, riusciamo a non inciampare grazie a
delle deboli luci che ci indicano il percorso. Siamo nella merda fino
al collo e ancora una volta è solo colpa mia. Sono solo un
figlio di puttana che mette in pericolo la sua famiglia. Mi guardo le
scarpe, passo dopo passo, i capelli mi coprono gli occhi, li scosto con
un leggero movimento della testa. Non mi fido, potrebbe condurci
all'esterno e fucilarci tutti. Guardo Sasha e Abraham che camminano
alla mia sinistra, tengono il capo chino e ogni tanto mi accorgo di
essere guardato.
- Non ci
hai mai detto di avere dei fratelli- Abraham apre il discorso, alzando
lo sguardo da terra.
- Non me lo avete mai chiesto- rispondo alzando le spalle - gli altri
lo conoscono...era con noi ,all'accampamento ad Atlanta, all'inizio.
- Ti sarò mancato tantissimo,eh?- commenta Merle con un
mezzo sorriso un po' deluso.
-Tanto quanto io sono mancato a te- lo colpisco con la spalla
superandolo.
- Che ne sai stronzetto?- continua Merle infastidito dal mio
comportamento.
- So quello che vedo. Te ne sei andato, di nuovo- mi fermo
all'improvviso
- Non mi sembra il caso di litigare tra noi, ora - Sasha sospira e mi
guarda - Dobbiamo trovare il modo di avvertire Rick e gli altri-
- Mmm..lo sceriffo...il frocio che si scopa mio fratello- dice Merle
fra se per infastidire Daryl.
-
Smettila, non sai un cazzo- ringhio mentre riprendo la lenta camminata
verso l'ignoto.
- Quanto durerà il nostro soggiorno con voi?- chiede Abraham
affiancandosi a Merle. Lui lo guarda con la sua solita espressione da
tossico stronzo - il tempo necessario- risponde distogliendo lo sguardo
ed elargendo un mezzo sorriso per niente rassicurante.
- il tempo necessario per cosa??- continua il rosso che inizia a
innervosirsi
- non sono io che decido qui..lo vedrai da te-
Ci fermiamo dinanzi ad una grande
porta chiusa.
- Cosa ci aspetta?- chiede nuovamente Abraham sconfortato
- Ti stai cagando addosso?! Voi fate ciò che dice e non vi
succederà nulla- risponde Merle guardando Daryl.
Merle avanza di un passo e spinge
la porta per aprirla. Il cambiamento di luce mi costringe a chiudere
gli occhi per adattarmi. Voci, tante voci di uomini e donne si
sovrastano.
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Capitolo 3 *** capitolo 3 ***
POV DARYL
Gli occhi
si adattano alla luce e ciò che vedo mi lascia interdetto.
Una città, probabilmente più grande e
più funzionale di Alexandria. Tante persone camminano per le
strade curate. Case a schiera e giardini ci circondano.
- Che cosa significa? - chiedo estrefatto mentre continuo a guardarmi
attorno
-
Santuario Daryl..una piccola città, dove te non vedevi l'ora
di arrivare- risponde con una risata sapendo che non sopporto la gente
né tanto meno la città.
Cammina e
noi lo seguiamo, ci sono brutti ceffi armati, ovunque.
POV MERLE
Il mio
fratellino, non pensavo l'avrei rivisto, ce l'ha a morte con me, non
posso dargli torto. È colpa mia. Ha ragione, non ci sono mai
stato nel momento del bisogno ma sacrificherei la mia vita per
salvarlo.
Ora mi tocca portare questi stronzi a visitare la città, il
rosso già non lo sopporto, sarà sicuramente uno
sbirro del cazzo come lo sceriffo, amico di mio fratello. La ragazza
nera ha uno sguardo falso non mi convince per niente, ma chi sono io
per giudicare? Non so neanche dove sto di casa. L'importante
è che non accada nulla a Daryl. Chissà come
reagirà Grace vedendolo.
- Merle vi
assegnerà degli alloggi e vi farà visitare la
città - spiega Negan guardandoli, si allontana fischiettando.
- Seguitemi, mezze seghe- esordisco con un sorriso, il rosso mi sta sul
cazzo, ma devo stare calmo per il mio fratellino.
- Non c'è ne frega un cazzo di visitare questa
città di merda, Merle- dice Daryl guardandomi con tono
minaccioso.
- Un
alloggio? Quindi sarà lunga la nostra permanenza. - mi dice
la bambolina, affiancandomi- Perchè non ci tengono in cella?
Potremmo scappare-
-Bellezza...fossi in te non scapperei, starei qui, te la potresti
cavare bene con qualche scopata con Negan o con me..vi troverei
ovunque-
- Chi ti
dice che ci troveresti ? - sghignazza mio fratello
- Dai per piacere..me lo chiedi pure Darylina?- davvero pensa che non
lo troverei..so cercare anche una formica senza lente di ingrandimento
- Sono un cacciatore migliore di te - mi colpisce con un pugno sulla
spalla.
- Ma va a
farti fottere...quello che sai cacciare sono solo piccoli
scoiattoli,non sai riconoscere la differenza fra nord e sud neanche se
ti ci trovi davanti-
Rido,mio fratello è una mezza sega a cacciare.
- Scommettiamo, lasciaci andare e vediamo chi dei due è
più stronzo - mi sfida guardandomi negli occhi.
- Davvero?
Hai le palle di sfidarmi? Fottiti femminuccia vai con il tuo amico Rick
.
- Smettila di metterlo sempre in mezzo - mi strattona facendomi cadere
- Tu non mi conosci, Merle.
-Ti
conosco molto bene invece - mi rialzo - I tuoi cosiddetti amici, ti
stanno prendendo per il culo e tu glielo lasci fare perché
sei come una ragazzina.- sputo fuori acidamente, guardandolo schifato.
-No, loro mi hanno insegnato che c'è un altro modo...per
vivere - sussurra abbassando lo sguardo.
Se Daryl
ha un difetto,è quello di fidarsi o per lo meno contare
sulle persone che gli dimostrano affetto. Si fa prendere per il culo e
ci rimane dentro fino al collo. Al contrario io lo faccio sempre e solo
per me stesso, sono qui per sopravvivere e di Negan e questo posto
dimenticato da Dio non mi frega un cazzo.
- Un altro
modo? Daryl svegliati, ti stanno usando - continuo cercando di fargli
capire.
- Signori, calmatevi. Non sembra nè il momento nè
il luogo per le riunioni familiari - ci richiama il bastardo rosso.
- Tu taci stronzo! Nessuno ha chiesto il tuo parere del cazzo- lo
ammonisco così non lo sopporto proprio.
-
Coglione, dato che sono qui a causa tua, mi subirai in eterno.
Smettetela di fare i bambini.- ringhia tra i denti.
- Devo
dire che due fratelli come voi, non li ho mai visti- dice la donna
guardando prima me e dopo Daryl.
- Io sono il più figo però, eh bambolina?!-
rispondo alla negretta che mi sta sul cazzo ma voglio farmela amica,
potrebbe tornare utile.
- Non so,
se tuo fratello si da una sistemata, non credo sia male - ride
- Non ha mai scopato in vita sua, la mia Darylina- commento ridendo per
infastidirlo di più.
-Sta zitto
coglione! - ringhia spingendomi con forza,
facendomi avanzare di qualche passo , l'ho fatto incazzare.
-Oh, beh
si, ..scusami, a parte la scopata con lo sceriffo- mi lecco le labbra.
Rido come
un idiota strafatto. No, un attimo..io sono strafatto
Un po di pasticche si riescono ancora a trovare in giro.
- Ora hai
rotto Merle - si fionda su di me con rabbia e mi colpisce
più volte.
Iniziamo a colpirci come liceali quindicenni, gli tiro un gancio
destro, lui risponde con un calcio nei coglioni. Dio che
male...neanche la droga che ho in corpo riesce a diminuire il cazzo di
dolore che sento in questo momento, riesco solo a dire con un fil di
voce
- fanculo frocetto.
- Fottiti, stronzo - soffia un attimo prima che il roscio me lo leva di
dosso.
- Dio, ragazzi, non ho intenzione di fare la vostra merda di
babisytter- borbotta il bestione.
- Allora?
Cosa ci puoi dire di questo posto? - continua Sasha, cercando di
cambiare argomento .
- È un posto dove ognuno deve contribuire per
restare - dico rialzandomi ancora dolorante- Ognuno ha la sua mansione,
alcuni la loro pena da scontare, e si tira avanti, bambolina - inspiro
tenendo ancora la mano sana sul pacco.
- E tutto
è deciso da Negan? Perchè è
così temuto? Le persone non impazziscono improvvisamente e
si mettono a rapire o uccidere - continua la donna.
- Chiudi
quella bellissima boccuccia? Troppe domande tesoro. Negan è
il capo e noi i suoi servitori...basta che fai quello che ti chiede di
fare giusto o sbagliato che sia, è il prezzo della vita-
rispondo, bisogna pensare a se stessi è una
filosofia..potranno non pensarla come me, ma in questo mondo
più che mai se vuoi restare vivo devi uccidere, devi
sottostare a delle regole, solo così è possibile
sopravvivere.
- Tu te ne
poni troppo poche, fratello. Lo hai sempre fatto e siamo puntualmente
finiti nei casini - brontola Daryl sbuffando.
- No, io
direi nella merda..ma stavolta fidati - rispondo appoggiandogli una
mano sulla spalla
- Non toccarmi - si libera dalla presa.
- Dai non
fare lo stronzo, saresti già morto se non eri mio fratello,
ringraziami almeno- non è riconoscente un cazzo...mi viene
voglia di pestarlo ma gli voglio troppo bene.
- Se non
fosse stato per te, ora sarei a casa mia - sussurra tra i denti mentre
siminuisce il passo restando indietro.
- Smettila
Daryl, questa ora è casa tua- gli rispondo cercando di fare
la faccia più seria che riesco essendo ancora sotto
l'effetto degli allucinogeni.
•••
Ricordo quando eravamo
due mocciosi del cazzo, era come un'ombra ,me lo ritrovavo sempre e
comunque dietro, eravamo molto legati ma io ero troppo stupido e
distratto per accorgermene. Una volta aveva completamente smontato la
moto di nostro padre, non sapevo come fare per coprire ciò
che aveva fatto, cercai di rimettere a posto il casino ma ovviamente il
danno ormai era fatto.Presi la colpa al posto suo..ma nostro padre ci
picchió lo stesso entrambi. Infanzia di merda ma piena di
bei ricordi quando ancora mio fratello riusciva a guardarmi negli occhi
senza provare disgusto o pena.
°°°
-Questa è vostra,
quattro camere, due bagni, un soggiorno, cucina, garage tutto
ciò che vi serve.Puoi lavarti finalmente, puzzi di fogna
fratellino - gli indico la villa sulla destra, è abbastanza
isolata ma accerchiata da tutte le vedette di guardia della zona est.
POV SASHA
Non riesco a credere ai miei
occhi. Neanche Alexandria è così ben gestita.
Beh, certo la prima cosa che mi ha
colpita, come penso abbia lasciato di stucco anche Abrahm, è
stata la presentazione del fratello di Daryl. Non credo sia una persona
di cui ci si possa fidare. È un buzzurro, sicuramente
tossicodipendente e con una forte propensione alla violenza.
Siamo prigionieri di uomini pazzi che, però, sono
riusciti a costruire una città pazzesca.
Ci sono moltissime case, alcune
probabilmente sono vuote perchè non sembrano essere
abitabili.
I giardini sono curati, nella parte anteriore ci sono aiuole e alcuni
barbecue. Altri hanno piantato degli alberi da frutta, mentre diversi
ancora, ci hanno parcheggiato dei giocattoli ingombranti per i figli.
Sul retro hanno tutti un orto già avviato e curato.
Daryl continua a battibeccare con
il fratello, si punzecchiano come due bambini e anche se la situazione
è drammatica, non riesco a non sorridere.
Le strade sono invase da persone,
che notano subito la nostra presenza. Ci fissano e non posso nascondere
che anche io lo faccio.
Chissà
se sono a conoscenza della vera indole del loro capo. Sembrano tutti
civili , se eliminiamo i tizi vestiti da militari e armati fino al
collo.
Ci
fermiamo dinanzi ad una grande casa posizionata a fine strada.
Merle ci comunica che è il nostro alloggio.
Mi guardo
attorno, ci sono molti punti di vedetta.
Furbi, se mettiamo piede fuori, loro lo sanno. Da ovest il cecchino
potrebbe ucciderci in un secondo, non c'è un punto cieco.
Hanno studiato proprio tutto, mi domando se sia stato solo un caso
l'essere stati fermati da quegli uomini.
POV ABRAHM
Non ho
intenzione di fermarmi molto, questi stronzi mi hanno già
stufato.
Dovrei fare un discorsetto a Daryl, uno di quelli che non doveva mai
comparire nei rapporti, quando ancora esistevano le leggi.
Ma in fondo, sembra sorpreso quanto noi.
Entriamo
in casa. Un ingresso rettangolare ci accoglie, in fondo c'è
una scala che porta al piano superiore, mentre ai due lati ci
sono due stanze. Entro in quella di sinistra, c'è
la cucina. Una grande cucina con tutto ciò che
può servire.
Mi avvicino per aprire il frigo, è più
un'abitudine che altro... non lo faccio da troppo tempo, senza
elettricità è inutile.
Tiro la porticina e porco cazzo, è pieno di cibo e di
bottiglie di birra.
- Venite
qui, non credereste alle mie parole - richiamo gli altri , ridendo come
un coglione.
- Che c'è di così divertente? - Sasha si avvicina
e quando vede che il frigorifero funziona, mi guarda con le
sopracciglia alzate .
- Come è possibile ci sia l'elettricità? - chiede
voltandosi verso il nostro cicerone dei poveri.
-
c'è tutto quello che
serve..elettricità,acqua,riscaldamenti, tutto grazie a
quegli stronzi inventori succhia cazzi nerd ,che hanno permesso tutto
questo- spiega Merle mentre apre una lattina di birra.
Mi sposto
per aprire le altre ante, qualcuno bussa alla porta. Tutti e quattro
torniamo all'ingresso. La porta si apre e una figura in controluce fa
la sua comparsa.
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Capitolo 4 *** Capitolo Quattro ***
POV GRACE
Mi siedo, sospiro, riprendo fiato. Che giornata di merda ho sangue di
zombie ovunque, probabilmente anche nelle mutande. Puzzo di cadavere,
mi serve una doccia ma sono troppo stanca per farla. Ripongo la pistola
nella cinta, controllo quanti proiettili mi sono rimasti. Quattro. Ne
ho sputtanati un sacco per quei bastardi figli di puttana.
-Dolcezza, mi sei mancata- la voce di Negan alle mie spalle, la odio
quella voce lo soffocherei nel sonno ma risulta utile per la mia
sopravvivenza e per quella di mio fratello, per quanto possa servire.
Mi volto di spalle, elargisco un falso sorriso.
-Tu per
niente, sono stata bene in tua assenza.
-Mmm, non ci credo..vieni qui dammi un bacino - mi risponde allargando
le braccia con il suo solito sorriso del cazzo.
Mi alzo,
gli do un bacio rapido sulle labbra, lui approfitta per darmene uno
alla francese, lo lascio fare. Ormai non mi interessa più
della mia dignità, del mio corpo, sono come un fantasma che
vaga nel nulla, in un mondo in rovina.
-Ho delle novità per te, Merle ti aspetta nella casa azzurra
in fondo alla via - mi dice Negan diventando serio.
-Novità? Buone o cattive? - chiedo un po' incuriosita, anche
se ormai non mi stupisco più nulla.
-Non lo so tesoro, sta a te giudicare - mi risponde tornando al suo
solito sorriso.
Annuisco, prendo un respiro e mi incammino.
-Aspetterò
quel bel culetto in camera mia- commenta mentre mi allontano, io
rispondo con il dito medio, lo odio quello stronzo.
Probabilmente
Merle ne ha combinata una delle sue, magari ha deciso di prendersi
quella casa per conservarci ogni pasticca che trova. Neanche
l'apocalisse è riuscito a cambiarlo.
L'unico modo per scoprirlo è entrare.
Busso alla
porta.
Merle apre
.
- Merle..- lo guardo aspettando mi dica qualcosa, ma si sposta
solamente e vedo..vedo..no non è possibile.
Un uomo
alto, sporco e con i capelli forse troppo lunghi.
Resta immobile, sconcertato quanto me, a labbra schiuse mi guarda.
È cambiato fisicamente dall'ultima volta che l'ho visto,ma
alla fine era solo un bambino. Mi supera di qualche
centimetro in altezza, ha un corpo ben definito, i capelli molto
più lunghi ...ma quegli occhi blu e maledettamente glaciali
eliminano ogni incertezza, potrei riconoscerli tra un milione.
-
D..Daryl..sei tu?- riesco a dire solo questo con gli occhi lucidi.
Cazzo. Non
posso farmi vedere debole ma è il mio fratellino e mi
è mancato così tanto.
China il
capo e annuisce, rido il suo atteggiamento è identico a
quello che ricordavo, eppure nei suoi occhi noto qualcosa...che sia
delusione? È arrabbiato ?
Mi avvicino per abbracciarlo.
Indietreggia schivandomi, assottiglia gli occhi e mi fissa. Il suo
volto è duro.
-Daryl..-
lo abbraccio lo stesso contro la sua volontà.
- Non toccarmi, puttana - mi spinge liberandosi dal mio abbraccio, non
è mai stato così con me.
Gli tiro uno schiaffo
- Vaffanculo!-urlo e intanto le lacrime solcano il mio viso - Mi sei
mancato così tanto..e tu, ti comporti come uno stronzo.
- Vaffanculo tu! - ringhia incassando il colpo, si avvicina minaccioso
ma non reagisce. I suoi occhi sembrano tagliarmi in due l'anima - Ti
sono mancato? Mia sorella è morta, tanto tempo fa -
continua, urlando e calciando qualsiasi cosa gli capiti a tiro.
Scoppio a
piangere, non c'è la faccio a trattenermi, mi tremano le
mani.
-Ah sono
morta per te? Come cazzo puoi dire una cosa del genere Daryl !? Non
c'è mattina che mi sveglio senza pensare a te, nemmeno una-
fanculo ...nessuno mi ha mai fatto così male con le parole
nemmeno Negan.
- Fottiti, sei una puttana come tutte le altre. Sei andata via - urla
ancora più forte - Mi hai lasciato, avevi giurato che non te
ne saresti mai andata.- mi guarda con gli occhi rossi e con una smorfia
di rabbia getta per terra i due vasi presenti sul mobile dell'ingresso.
- Mi
dispiace..tanto- riesco solo a dire questo, è troppo furioso
-Lasciami spiegare non è come credi tu. Sono stata
costretta, dovevo...tuo padre non mi voleva,è stata la cosa
più difficile della mia vita lasciarti. Ho dovuto farlo,e
non c'è giorno che non ripenso a quello che è
successo.
-Mi ci
pulisco il culo con i tuoi mi dispiace, sei uguale a lui - continua a
gridare fuoribondo indicando Merle.
-Speravo
mi dimenticassi - rispondo guardandolo nei suoi bellissimi occhi
azzurri, quanto mi è mancato.
- Sai cosa? - continua con un sorriso sarcastico - Ti considero morta
da anni, non capisco proprio perchè oggi debba cambiare -
con poche falcate mi supera ed esce sbattendo la porta.
Guardo
Merle, sono scioccata, le gambe non mi reggono, porto le mani alla
testa, chiudo gli occhi e cerco di riprendermi.
- Che riunione di famiglia - borbotta un omone dai baffi color carota.
- Stai zitto stronzo! Non sono affari tuoi!- ringhia Merle contro il
rosso, si avvicina a me.
-È incazzato ma ci tiene a te sorellina- dice mio fratello
prendendomi una mano e cercando di tranquillizzarmi
- Ho solo detto la verità. Non l'ho mai visto
così scosso . Neanche quando eravamo chiusi in una stalla e
una mandria spingeva la porta per entrare.
Mai
più deve capitare di farmi vedere così debole.
Merda.
-Levati- scanso mio fratello -Non ho bisogno di te.
Merle mi guarda, mi conosce, elargisce un mezzo sorriso, mi ci voleva.
-
Si...comunque io sono Grace. Lo spettacolo è finito gente -
mi rivolgo al rosso asciugandomi il viso dalle lacrime e indurendo
l'espressione facciale.
- Mi dispiace per tuo fratello, io sono Sasha... lui è
Abrahm. Siamo stati trascinati qui insieme a Daryl. Comunque, non te la
prendere , lui è...è strano.- risponde la donna
di colore che mi porge la mano.
La
ghiaccio con uno sguardo .
- Non è strano..e non me la sono presa,mi vedi scossa
,forse?- gli stringo la mano il più forte che posso, ho il
nervoso a mille.
- Hei, sta calma, volevo solo aiutarti. Deve essere un difetto di
famiglia - la donna fa una smorfia di disapprovazione.
Non riesco
a crederci davvero, abbiamo dato spettacolo davanti a questi caga
cazzo, merda.
- Signore,
che ne dite di darci una calmata? - il tipo con i baffi si avvicina
alla donna cingendole i fianchi.
- Fottiti, tu sei hai un difetto è la lingua lunga- stringo
i denti. Ti farò mangiare quell'espressione saccente del
cazzo,stronzetta.
-si Grace..che ne dici di calmarci un attimo?- Merle mi si avvicina
obbligandomi a guardarlo.
-Davvero?
Tu mi dici di calmarmi? Che cosa ti sei fumato? Frumento?- dico
lanciandogli un occhiataccia per poi tornare a guardare male Sasha -
Comunque si, non mi frega un cazzo di voi due. Merle, fanculo anche a
te- continuo avviandomi alla porta.
Non si
può sentire, proprio lui mi dice di calmarmi quando
è capace di dare di matto senza motivo, la gente qui gli sta
alla larga, ne hanno il terrore.
- Grazie sorellina, simpatia portami via- dice come una cantilena,
sfiorandosi il mento con la mano.
Mentre mi
avvicino alla porta, qualcuno la spalanca violentemente e un uomo viene
schiantato sul pavimento, mio fratello.
- Non dovresti tenere sotto controllo i nuovi arrivati? Già
te ne sei lasciato sfuggire uno - sghignazza un uomo guardando prima
Merle e poi Daryl .
Merle lo
ammonisce subito con uno sguardo e gli tira un pugno in faccia
- È mio fratello stronzo!
Mi avvicino a grandi passi e faccio per tirargliene uno anche io ma
l'uomo si scusa subito e si allontana, la gente che vive qui lo sa,
meglio non farci incazzare.
Allungo la
mano a Daryl per farlo alzare, non potrebbe andare peggio. È
proprio come quando eravamo piccoli, lui viene picchiato e io lo aiuto
a rialzarsi.
Mi guarda ma non l'accetta. Si alza e si posiziona vicino ai suoi
amici. Ha un occhio gonfio.
Ritiro la mano, lo guardo e il mio cuore si riempie di tristezza ...
forse quel bambino spaventato non c'è più.
È cresciuto ed è diventato un uomo pieno di
rabbia.
Siamo arrivati al punto di essere estranei, non mi arrendo. Non lo
faccio mai.
-Vieni con
me un attimo- gli prendo una mano, lo porto in cucina e lo faccio
sedere sul primo sgabello che incontriamo vicino al banco di lavoro.
Prendo il kit medico, dall'anta sotto al lavello.
- Non ho voglia di ascoltarti - dice sedendosi
-Non voglio parlare- gli scosto i capelli dalla fronte, prendo del
cotone e un po di disinfettante e glielo passo sull'occhio
delicatamente.
Si scosta
leggermente imbronciandosi un po' per il bruciore.
- Lo so che mi odi...ma so anche che mi vuoi bene e spero che tu possa
perdonarmi un giorno. Non farti più picchiare e non cercare
di scappare da qui, non ti accadrà nulla.
Scosta la
testa e noto la sua espressione accigliata.
- Brucia un po',serve qualche punto, faccio subito.
- Devo tornare a casa mia, dalla mia famiglia - sussurra con calma,
quasi non voglia farsi sentire.
Prendo ago e filo, sospiro, inizio a ricucirgli appena sopra il
sopracciglio
- La tua famiglia?- chiedo con un po' di tristezza, so di non farne
più parte da tempo
- Merda - impreca quando infilo il sottile ago.
Annuisce
-
Scusami..tranquillo faccio subito- gli accarezzo una guancia con una
mano
- Non toccarmi- sospira, scandendo lettera per lettera.
Lo guardo, elargisco un mezzo sorriso.
-Sono
così felice di vederti che anche se fai lo stronzo non
riesco a prendermela- taglio il filo e faccio il nodo, metto il cerotto
sulla ferita.
- Non resterò - si alza e si avvicina alla finestra, sta
pianificando qualcosa.
- Se mi
ascolti e fai quello che ti dico, tornerai presto dalla tua famiglia-
non deve fare stronzate qui c'è in gioco la vita..Negan non
scherza.
- Adesso vuoi comandarmi anche tu? - sorride scuotendo la testa - avrai
solo il sangue di nostra madre, ma noto con sorpresa che sei molto
più simile a quello stronzo di mio padre - nega con la testa
facendo dondolare le ciocche di capelli che gli coprono gli occhi,
dovrebbe sistemarli.
- Se dici
così proprio non mi consoci...vuoi che ti accorcio i
capelli? Sono brava.- sorrido.
- Non ne ho bisogno - mi guarda arricciando il naso e le labbra, per
disapprovare la mia offerta.
Come
può affermare che sono simile a suo padre? Era un essere
orribile, non poteva neanche essere definito umano. L'ho fatto soffrire
più di quanto pensassi, mi sento terribilmente in colpa. Non
mi frega mai niente di nessuno, ma Daryl ha sempre fatto parte ed
è tuttora parte del mio cuore.
- Dai fatteli sistemare,ci metto poco- prendo le forbici e lo faccio
sedere di nuovo.
È
consapevo che al momento non può uscire e con rammarico
è costretto a sedersi e ad aspettare.
- Sarai diventato bravissimo con la balestra eh? Devi avere una visuale
pulita..-
- Pff, sono sempre stato bravissimo - sottolinea strafottente
Inizio a tagliargli i capelli pian piano.
-Sì
io te l'ho sempre detto - sorrido.
- Sì, tu mi hai detto tante cose... troppe. Non ne hai
mantenuta una - la voce gli esce rauca, è tormentato.
- Non è vero - non tutte, perché mi deve far
sentire così in colpa costantemente? Non è stata
tutta colpa mia.
- Non
penso tu possa odiarmi, e se mai ti ho fatto dubitare anche solo per un
secondo di non volerti bene o di fregarmene è stato il
peggior sbaglio di una vita piena di sbagli - continuo, essere dolce
non è il mio forte ma Daryl ha sempre tirato fuori il meglio
che c'era in me, anche da bambini.
- No? Quando nostra madre è morta bruciata, tu ti sei
trasferita ma almeno all'inizio trovavi il tempo per me . Poi senza un
motivo, sei sparita. Mi hai lasciato solo ... lo sai cosa succedeva
ogni giorno a casa... eppure te ne sei lavata le mani - sussurra a voce
tremante, e un luccichio si fa strada nei suoi occhi.
Mi
dispiace tantissimo, non posso neanche immaginare cosa gli
avrà fatto quel bastardo . Ma sapevo che Merle lo avrebbe
difeso.
- No, non
è come credi. Non ho avuto scelta,mio padre non ha mai
superato la morte di mamma, non riusciva a guardarti, lo sai che le
somigli - lo guardo dolcemente - Quando ha scoperto che prendevo
l'autobus quasi ogni giorno per venire da te, mi ha imposto di
trasferirmi lontano contro la mia volontà- gli spiego, spero
possa capire.
- Tuo
padre... mi ha sempre odiato quello stronzo.- si morde il labbro -Sei
come Merle, tante belle parole... ma poi non c'eravate mai. Sai cosa
è successo? A nostro fratello non bastava passare la maggior
parte del tempo in carcere, il giorno del mio 11esimo compleanno sai
che regalo mi ha fatto? Mi ha dato una birra e mi ha detto " non posso
restare" - finisce la frase con una risata che a dir il vero sembra
più uno sbuffo.
Smetto di
tagliare un attimo, ho quasi finito ma voglio ammirare il mio lavoro .
-Eccoli i tuoi bellissimi occhi azzurri, con quei capelli non si
vedevano, vedrai quante belle donne acchiappi - sorrido, poi ridivento
seria -Merle è sempre stato un fratello di merda..ma ti
vuole bene, e anche io..ho sbagliato e lo ammetto ma non puoi farmene
una colpa, eravamo ragazzini non decidevo io dove andare..cosa fare..ti
avrei portato come me in capo al mondo se avessi potuto e tu questo lo
sai.
-
Perchè non sei tornata dopo? Non ci hai cercato - chiede ,
la sua voce è fredda ma sembra che l'ira sia scomparsa.
- Perché stupidamente pensavo non vi interessasse - rispondo
abbassando lo sguardo e ricominciando a tagliare - Poi, quando
finalmente mi sono decisa...è successo tutto questo e mentre
cercavo di salvarmi il culo, ho incontrato tuo fratello.
Evita il
mio sguardo, non so neanche se mi sta ascoltando, sembra perso nei suoi
pensieri.
-Quando ho compiuto 18 anni, mi sono ritrovato Merle fuori al
capanno,nel bosco, mi era venuto a prendere. Ho chiesto di te... mi ha
detto che non volevi avere a che fare con noi.
Lo guardo -Non è vero- come avrei potuto dire una cosa del
genere?
Mi avvicino, gli do un bacio sulla guancia.
Si tira indietro, come se avesse timore.
- Ti voglio bene fratellino.
La sua
pelle anche se ruvida per la barba incolta, sulle mie labbra, mi
riporta indietro nel tempo.
°°°
Eravamo sempre insieme. Abitavo con mio padre e mia nonna, le
nostre case erano nello stesso quartiere. Quando potevamo eravamo
inseparabili. I tre moschettieri, anche se Merle era poco presente e
quando lo era, non ci divertivamo molto.
Passavamo le giornate a giocare nel fango o sulla ghiaia, a
fine giornata puzzavamo come capre, ma eravamo felici .
Un giorno, approfittando che nostro fratello maggiore era
rinchiuso da qualche parte, giocammo con i bambini del vicinato. Daryl
non aveva giocattoli, figuriamoci una bicicletta... quindi decidemmo di
rubarne una parcheggiata fuori ad un'abitazione.
Ci divertimmo da matti, forse più a rubarla che a
giocarci realmente.
Purtroppo la felicità non durò molto, i
genitori del malcapitato andarono a reclamare con il padre di Daryl che
era perennemente arrabbiato e ubriaco; costrinse mio fratello ad
entrare in casa, insulti ed altri rumori si udivano fin fuori.
Il giorno dopo non venne a scuola, quando rientrai al
pomeriggio , andai verso casa sua. Era vuota, il padre era a bere in
qualche bar da quattro soldi.
Attraversai il piccolo viottolo per raggiungere il retro, la
casa affacciava sull'entrata del bosco.
Quando Daryl era ferito, si rifugiava lì, nei
dintorni del vecchio capanno, tra la fitta vegetazione . Da solo e
invisibile.
•••
Lo guardo,
dritto in quegli occhi azzurri ... gli sorrido come solo una sorella
può fare, riesco a vederlo. Quel bambino che ho lasciato
c'è ancora e io non lo abbandonerò
più.
-
Dolcezza, sei qui? Oh - ondeggia la sua mazza sfoderando il suo
intollerabile ghigno - Il tuo fratellino ha già dato
problemi ?
grazie a tutti per continuare a leggere questa storia, siete davvero in tanti <3
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