Disclaimar: Boku no Hero Academia e i suoi personaggi non appartengono a me, ma a Horikoshi Kouhei

È un bacio fugace.

Una mano tremante che gli carezza via i capelli dal volto, e poi labbra che ancora schiuse in un sorriso gli sfiorano la fronte.

È questione di un attimo, un paio di secondi al massimo, ma anche da seduto Todoroki sente le gambe tremargli, e poi il cuore mancare un battito, le gote arrossarsi – e un sospiro gli sfugge dalle labbra quando la mano di Midoriya è leggera e piacevole sulla sua guancia.

Diverso.

È il primo aggettivo che gli viene in mente quando Midoriya torna a sorridergli dall'altro lato del banco, le sopracciglia corrucciate e una scusa nella voce. Le sue labbra sono screpolate, le sue mani forti. Il suo profumo gli ricorda le giornate estive passate a giocare nei boschi, quelle che sognava da bambino tra un allenamento e l'altro.

È un bacio rubato in una classe ancora vuota, timido, solo un po' esitante, e... è diverso, per niente simile a quelli che sua madre gli dava ogni notte tra uno «scusa» e un sorriso e un «perdonami», ma allungare la propria mano ed intrecciare le dita con quelle di Midoriya è così facile, e per un attimo è come se fosse tornato ad essere un semplice bambino, senza una cicatrice sul volto o una quirk da detestare.

Midoriya ride, una risata breve e gentile che disegna un sorriso sulle labbra di Todoroki e fa riemergere i pochi bei ricordi della sua infanzia.

«Sembrava ne avessi bisogno» sussurra, lo sguardo colmo d'affetto, e ogni altra cosa si perde tra le voci che passo dopo passo animano i corridoi della scuola.

Prompt: Forehead Kiss

Eee ho trovato tanti (troppi) prompt su baci, quasi baci e tutto ciò che c'è di mezzo e mi è venuta la malsana idea di provare a scrivere qualcosa su Shouto e Izuku perché, aiutatemi, me ne sono innamorata.

Probabilmente, se riuscirò a non perdermi nel mio stesso procrastinare, proverò a scrivere anche di altri pairing (sia di BNHA che di altre serie), più avanti~

Disclaimar: Boku no Hero Academia e i suoi personaggi non appartengono a me, ma a Horikoshi Kouhei

Midoriya si siede sul suo letto senza dire una parola.

Una mano – calda, tremante – scivola sul suo fianco destro. La destra gli sfiora la guancia, unisce le lentiggini per formare un disegno, una parola, sentimenti che non sanno esprimere a parole. Le ciglia danzano sotto il suo respiro, i loro capelli si intrecciano, lo stringe un po' più forte quando la sua frangia – poco più lunga di quanto ricordasse – gli solletica la punta del naso.

Alza lo sguardo, allora. Shouto non si allontana, ma muove di poco la testa per permettergli di guardarlo negli occhi. «Ehi», mormora, un flebile sospiro che rischia di perdersi nell'incessante brusio dei suoi pensieri, nel bip della macchina a cui è attaccato, nel battere disperato del suo cuore. È abbastanza forte da distruggere il muro che Izuku aveva faticato a costruirsi attorno quando era entrato per la prima volta nella stanza d'ospedale, due settimane prima.

«Ehi», prova a ricambiare, ma la voce gli si spezza ancor prima di iniziare.

Una mano – calda, rassicurante – gli sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. La destra porta via le lacrime in un lago immaginario – gli argini sono le sue lentiggini, questo gliel'aveva detto tanto tempo fa. Il suo respiro gli solletica una guancia, la sua voce gli fa scendere un brivido lungo la schiena, le loro fronti si uniscono quando Shouto poggia la testa sul cuscino e lo trascina giù con sé.

Quando il suo volto si avvicina, sente la curva sulle sue labbra ancor prima di sfiorarla, sfregarla, baciarla. I sorrisi di Shouto sono l'ottava meraviglia del mondo – mozzafiato, sempre più frequenti negli ultimi mesi – e Izuku ne assapora ogni singolo millimetro promettendosi di non dimenticarne mai la forma. Traccia con la lingua il labbro superiore, segue con i denti quello inferiore, sente l'angolo della sua bocca inumidirsi quando una lacrima – una di quelle che Izuku non riesce ancora a trattenere probabilmente – scivola sulla sua guancia.

Sembrano passati secoli – o forse solo pochi istanti, non ne è sicuro – quando finalmente si separano quel tanto che basta per riprendere fiato.

Una mano – poco più fredda della norma – alza il suo mento così che possano guardarsi ancora una volta negli occhi. La sinistra cerca la sua e ne preme il palmo sul suo petto. Le loro dita si intrecciano, i loro occhi incatenati, Izuku non ha bisogno della macchina al loro fianco per sentire il cuore di Shouto battere – forte, vivo, veloce.

C'è una lentiggine all'angolo della sua bocca, talmente piccola da essere quasi impossibile da notare – ed è lì che Shouto decide di donargli un ulteriore, casto bacio. Sono tornato, sembra dire, sono qui, sono con te, sono tuo.

Non mi hai perso.

Ti amo.

E Izuku riesce finalmente a ricambiare il sorriso.

Prompt: Welcome back Kiss

Wow, sono super in ritardo, avrei dovuto postare tipo due mesi fa? Ho una cosa come 8 wip per 8 differenti fanfiction Tododeku e alla fine ho postato questa shot scritta letteralmente in 20 minuti, gg me~