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di DarkAkiko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova studentessa ***
Capitolo 2: *** Sguardi ***
Capitolo 3: *** Amicizie ***
Capitolo 4: *** Lettera ***
Capitolo 5: *** Problemi ***
Capitolo 6: *** Avvenimenti ***
Capitolo 7: *** Incontri ***
Capitolo 8: *** La Festa parte Prima ***
Capitolo 9: *** La Festa parte seconda ***
Capitolo 10: *** Vendetta ***
Capitolo 11: *** L'ordine ritorna ***
Capitolo 12: *** Le sfaccettature dell'amore ***
Capitolo 13: *** Appuntamento ***
Capitolo 14: *** Reparto Proibito ***
Capitolo 15: *** Incontri ***
Capitolo 16: *** Halloween ***
Capitolo 17: *** Una richiesta d'aiuto ***



Capitolo 1
*** Una nuova studentessa ***


 
Primo Capitolo
Una nuova studentessa
 
Il nuovo anno stava per cominciare, e questo lo sapevano bene i ragazzi di Hogwarts, riuniti al binario 9 ¾ , tutti conoscevano quale fosse il proprio posto, a parte i bambini del primo anno, e nessuno, in quei tempi così duri, aveva intenzione di scombussolare ulteriormente la propria vita, più di quanto già non fosse, peccato però che ignorassero la presenza di una ragazza, intenta a frequentare il sesto anno in quella scuola; da poco si era trasferita a Londra, pronta ad affrontare quest'altra sfida: a quanto pare il suo destino non le riservava altro, da quando era nata.
Il viaggio in treno era stato piuttosto calmo, escludendo i continui battibecchi Serpeverde-Grifondoro, che per la maggiore includevano Hermione, Harry, Ron e Draco, Blaise Zabini e la maggiore delle Greengrass, Daphne, ma del resto l’odio fra quei sei ragazzi era più che risaputo.
Arrivati alla scuola tutto si verificò allo stesso modo degli anni precedenti, anche una volta ritrovati tutti in sala grande, pronti per ascoltare il discorso del preside, e per la cerimonia di smistamento.
 
-Alex Sheridan- al richiamo della professoressa Minerva McGranitt, capocasa Grifondoro, la ragazza rimasta in disparte per tutto il tempo si fece avanti, la sua camminata ostentava sicurezza, il suo sguardo invece era freddo come il ghiaccio, nonostante avesse gli occhi di un bellissimo verde, freddo e magnetico allo stesso tempo, era bella: con i capelli castano scuro , non molto alta e con le curve al posto giusto, particolare che non sfuggì alla popolazione maschile dell’istituto; all’apparenza poteva sembrare fragile, ma già alla prima occhiata tutti avevano capito che era tutto all'infuori di quello.
-Secondo me è la nuova alunna del sesto anno di cui si vociferava- disse Ginny alla sua migliore amica, che a differenza degli amici era alquanto attenta ad ogni pettegolezzo circolante nella scuola; ma anche lei, come ogni ragazzo seduto ai diversi tavoli, era attenta a scrutare la ragazza, non era usuale che qualcuno s’iscrivesse ad Hogwarts al sesto anno.
 
“Intelligenza, coraggio, astuzia, furbizia. Tante qualità, bisogna ammetterlo, ma Serpeverde è la casa adatta a te, senza alcun dubbio” furono questi i ragionamenti che il cappello parlante fece nel momento in cui la McGranitt lo posò sul capo della ragazza, un attimo prima di proclamare a gran voce la casa di appartenenza: Serpeverde
-Chissà com'è non avevo dubbi- pensò Alex dirigendosi verso il tavolo Serpeverde.
-E' una Testurbante- commentò Hermione
-Come te- puntualizzò Harry
 
-Benvenuta a Serpeverde Sheridan, devi frequentare il sesto anno no?- le diede il benvenuto un ragazzo moro, decisamente più alto di lei, al quale rispose con sufficienza: era stanza dal lungo viaggio, durante il quale aveva riflettuto su molte cose, e tutto quel pensare, nel quale ormai era solita ricadere, le procurò un notevole mal di testa.
-Esattamente e tu saresti?-
-Blaise Zabini, e loro sono Daphne Greengrass, Pansy Parkinson e Draco Malfoy, Prefetto della nostra casa-
-Mh, mh e voi a che anno stareste?- chiese, continuando a mostrare falso interesse: voleva solo essere lasciata in pace, e dormire quella sera.
-Frequentiamo tutti il sesto anno, quindi seguiremo le lezioni insieme-
-Interessante- rispose semplicemente
-Da dove vieni ragazzina?-
-Non chiamarmi ragazzina, ho un nome e sei pregato di usarlo Malfoy, ad ogni modo, non credo sia di fondamentale importanza che tu lo sappia-
-Quanto astio- Alex preferì non rispondergli per il momento, e diede uno sguardo agli altri tavoli, si soffermò soprattutto sul tavolo dei Grifondoro, in quei pochi minuti aveva notato quanto fra la sua e quest’ultima casa non scorresse buon sangue.
-Io sto andando al dormitorio, sei pregata di venire così ti mostro la strada una volta per sempre, spero-
-La gentilezza non è nel tuo DNA Malfoy- i due si allontanarono dalla sala, e come loro anche i bambini del primo anno, sotto minaccia del Prefetto, ovviamente Malfoy, che non voleva perdere tempo.
-Starai in camera con Daphne e Pansy- la informò
-Malfoy, se questa è una giornata no, non prendertela con me, perché vedi, sono piuttosto stanca, e non sarò sempre così paziente. Quindi trovati un altro capo espiatorio-
-Ragazzina con chi credi di parlare?- le rispose a tono il ragazzo sbalordito, non era di certo abituato a qualcuno che si rivolgesse a lui senza un minimo di educazione, era avvezzo alle persone che avevano quasi un timore reverenziale verso il suo cognome e la sua famiglia, ma evidentemente quella ragazza, sapeva ben poco di chi lui fosse, non che la cosa gli desse particolarmente fastidio; ma del resto neanche lui, si era comportato meglio quella sera.
-Con te idiota- detto questo Alex se ne andò in quella che sarebbe dovuta essere la sua camera, lasciando il biondo senza parole.
Una volta entrata nella camera si buttò nel letto esausta, era stata una giornata pesante, nonostante le lezioni non fossero ancora iniziate.
 
La mattina seguente, subito dopo essersi recata in sala grande per la colazione, andò verso l'aula di Trasfigurazione, lezione tenuta dalla McGranitt, e senza pensarci troppo affiancò una ragazza riccia, nota a tutta la scuola sotto il nome di Hermione Jean Granger, prefetto perfetto, membro del “Golden Trio” e migliore amica del bambino sopravvissuto, Harry Potter. Grifondoro
-Come mai una Serpeverde è qui?-
-A quanto pare la gentilezza non fa parte né di me, te o Malfoy- rispose riferendosi allo scambio di battute avute la sera prima con il prefetto
-Hai ragione scusa, ma non paragonarmi a quel furetto; comunque io sono Hermione Granger, Grifondoro. E tu devi essere per forza la nuova arrivata Alex Sheridan-
-Esattamente, e come mai ho gli occhi di tutti puntati addosso?-
-Elementare, Serpeverde e Grifondoro sono nemici per natura-
-Allora la mia intuizione era corretta-
-Allora perché sei qua?-
-Ci sono problemi più grandi, rispetto a questo, quindi credo di poterlo ignorare- nel momento in cui entrò la professoressa nessuno proferì parola, come da consuetudine, anche se la lezione non fu esattamente tranquilla, ma in realtà tutti, alunni e professori, sapevano quanto nessuna lezione fosse mai tranquilla se Grifondoro e Serpeverde condividono la stessa aula
-Sei brava, Alex-
-Lo so, ehm Grazie Hermione, nemmeno tu sei male- cercando di sembrare affabile, in fondo almeno in quel poco di tempo che avevano parlato, non è che le dispiacesse poi tanto, non che le stesse già simpatica ma almeno la tollerava; ieri sera sapeva di non essere partita con il piede giusto, ma del resto a tutto vi è rimedio, o quasi.
-Lo so, ehm Grazie Alex- e fu così che le ragazze iniziarono a ridere di gusto, ma vennero interrotte da una voce familiare ad entrambe e non gradita
-Potter e Piattola ti hanno stancata sanguesporco? -
-Malfoy nessuno ha richiesto il tuo intervento, per quale motivo ci hai interrotte? -
-Furetto per favore, non influenzare l'unica persona decente della vostra orrenda casa-
-Fa silenzio Sanguesporco-
-Malfoy ti conosco da meno di ventiquattro ore, ma credimi già non ti tollero.-
-La cosa è ricambiata- ma prima che potesse continuare la frase, anch’egli venne interrotto da una voce familiare e nuovamente non tollerata  
-Malfoy, lascia stare Hermione, piuttosto ti muovi Herm?- le disse Harry una volta raggiunta l'amica, osservò per un attimo la sua compagna e quando quest'ultima fece lo stesso, Harry ebbe una strana sensazione, ebbe come l'impressione che in quei pochi istanti in cui le fosse stato accanto gli bruciasse la cicatrice, ma poi si disse che una cosa del genere fosse impossibile.



***

Eccoci alla fine di questo primo capitolo: 
- per coloro che lo leggono per la prima volta, spero che vi abbia incuriosito e che vogliate lasciarmi un piccolo commento :) 
-per tutti coloro che abbiano avuto la pazienza di ritornare sui vecchicapitoli, sappiate che avete la mia stima e che vi adoro. Come vedete non è cambiato assolutamente nulla, sono state aggiunte solo poche parole, ma ho cercato di lasciare tutto il più possibile ugale all'originale. 

Vado a correggere i prossimi capitoli
 
DarkAkiko 


originale: 24/04/2016
modifica:  26/10/2017

 

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Capitolo 2
*** Sguardi ***



Secondo Capitolo
Sguardi
 

La prima settimana di scuola si era conclusa e gli studenti non potevano che esserne più felici, finalmente erano liberi da compiti e lezioni, o quasi. Alex aveva fatto amicizia soprattutto con la Granger e la Greengrass, una, compagna di lezioni ormai da una settimana: si trovavano bene insieme, entrambe prestavano attenzione, e non parlavano più del dovuto, giusto qualche chiacchiera aspettando il professore e a fine lezione, in più erano entrambe molto brave, sia in teoria che in pratica.
La seconda invece era la sua compagna di stanza, insieme alla Parkinson, la quale le sembrava un po’ troppo civettuola per i suoi gusti, e per tal motivo non spendeva troppo tempo con lei, anzi si limitava per lo più all’inevitabile; Daphne invece le era simpatica, avevano molti punti in comune, il che era un ottimo vantaggio, non si poteva di certo dire che fossero già buone amiche, del resto si conoscevano da poco tempo, ma v’erano buone basi.

-Heerm!- urlò la piccola Weasly, mentre raggiungeva la sua migliore amica, intenta a parlare con la nuova arrivata -Andiamo ad Hogsmeade oggi pomeriggio? Non dirmi che devi già studiare!- le chiese poi appena la raggiunse. Hermione la osservò e sapeva che non avrebbe mai accettato un no come risposta.
-Fammi indovinare, devi trovare chissà quale vestito?- le chiese  
-Precisamente!- rispose allegramente
-D'accordo a che ora?- capitolò infine la componente femminile del Golden Trio
-Per le cinque?- 
-Va bene così avrò il tempo di fare il tema di pozioni- osservò contenta di poter unire l’utile al dilettevole
-Hermione vai in biblioteca dopo pranzo?- s'intromise nel discorso Alex, avendo udito la parola '' pozioni'' preceduta da ''tema'', e doveva ammettere a se stessa che forse pozioni era la materia che mal sopportava più di tutte.
-Si, vieni con me?- chiese speranzosa che potesse farle compagnia
-Assolutamente. Se termino la relazione di pozioni, oltre a sentirmi molto meglio, avrò il sabato e la domenica liberi- 
-Concordo assolutamente. Pozioni è deleterio per me-
-Alex vuoi venire anche te con noi ad Hogsmeade?- le propose la piccola di casa Weasley, ma prima di rispondere la osservò attentamente: aveva in sorriso affabile e solare, sembrava una ragazza sicura di se, e decisamente molto meno diligente rispetto alla migliore amica; la sua proposta le parve sincera, forse non le interessava molto a quale casa appartenesse, del resto non è l'abito che fa il monaco, e fare nuove amicizie non era poi così grave
-Se non ci sono problemi, mi farebbe piacere- accettò infine
-Certo sta tranquilla- le sorrise di rimando Ginny, così le tre ragazze uscirono dalla classe e si diressero nei corridoi continuando a chiacchierare amabilmente
-Io ho Erbologia con i Corvonero adesso, voi?- chiese Hermione 
-Storia della Magia con Tassorosso. Mi raccomando fatti valere con quei corvi-
-Contaci che lo farà-rispose ridendo la rossa, e così le tre ragazze si separarono andando ognuna verso la propria aula.

Arrivata nel corridoio antistante all'aula di storia della magia si trovò difronte un gruppetto di Tassorosso che parlavano amichevolmente fra di loro, e un po' più avanti Theodore Nott, Blaise Zabini, Daphne e Draco Malfoy.
-Alex!Dove eri finita? Non ti ho più vista- la chiamò Daphne facendole cenno con la mano
-Mi ero fermata a parlare con Hermione e la piccola Weasley... Ginny se non sbaglio- 
-Certo che ti piace proprio passare il tempo con quei Grifondoro Sheridan, soprattutto con quella sanguesporco della Granger- sputò Nott
-Beh di certo loro sono molto meglio di te, comunque entriamo?- chiese rivolgendosi verso Daphne, oscurando completamente le altre figure
-Si, senti Alex, te hai già qualche idea per la relazione di pozioni? Perché mi servirebbe una mano- le chiese la bionda e in risposta Alex annuì
-Mi vedo con Hermione dopo pranzo in biblioteca, se ti va puoi venire con me- a tal proposta i tre ragazzi guardarono la loro amica, non esattamente benissimo, di rimando lei guardò loro, studiare con una Grifondoro, e per giunta la sanguesporco Hermione Granger, era se non un insulto una vera Utopia, ma del resto iniziare col piede sbagliato non era la migliore delle idee
-Okay va bene, o così, o niente - e con questa risposta sconvolse tutti i presenti che entrarono in aula sbalorditi ed indignati.

Una volta finita anche quest'ultima lezione si diressero verso la Sala Grande per iniziare il pranzo, le tre 'coinquiline' si sedettero vicine, una difronte all'altra, con affianco i tre ragazzi Nott, Malfoy e Blaise che parlavano per lo più della prima festa dell'anno da organizzare al dormitorio, anche se in realtà a questo dibattito, stranamente, non partecipava Draco Malfoy assorto nei suoi pensieri; Pansy invece parlava di ragazzi, vestiti, ma in quel momento Alex era concentrata non tanto sulla conversazione quanto sull'osservazione del biondissimo prefetto Serpeverde: i suoi occhi grigio chiaro erano sia magnetici che freddi ma più che altro cupi, non brillavano certamente, la sua espressione era corrucciata, preoccupata, rifletteva su qualcosa e sicuramente non era né qualcosa di felice né qualcosa di semplice, come se questo pensiero lo tormentasse, pensò; del resto in una settimana non l'aveva mai visto sorridere per davvero, nemmeno mezza volta, sul suo volto delineato da lineamenti quasi regali, con quegli occhi che incantavano metà delle ragazze di Hogwarts, mentre l'altra metà gli stava volentieri lontano, vi era sempre un’espressione seria o tutt'al più quel ghigno maledetto che Alex aveva imparato presto ad odiare.

-Malfoy il gatto ti ha mangiato la lingua oggi?- in quel preciso istante Draco uscì da quella momentanea trance in cui era finito, per osservare e rispondere alla nuova arrivata, e la prima cosa che notò fu l'accenno di sorriso che aveva sul volto, anche se leggermente beffardo
-No. Pensavo, sai è quello che fanno le persone con un cervello- 
-Allora non te Malfoy- e iniziò a ridere voltandosi verso Pansy che parlava ancora di cose che il biondo riteneva futili, lui invece si soffermò sulla figura, ma più che altro sul volto di quella ragazza che gli aveva rivolto quell'accenno di sorriso, era una cosa rara per lui, e mentre osservava il suo volto, coperto in parte dai suoi lunghissimi capelli castani, l'ascoltò ridere, una risata che a dirla tutta non gli dispiaceva, era vera, come poche, le sue labbra carnose e rosacee si aprivano in un sorriso, anch'esso vero e pulito, limpido, e pensò che un tal sorriso raramente gli era capitato di vederlo, certo, non che con i suoi amici non si divertisse, o che loro non ridessero, ma c'era sempre un velo di tristezza nel loro sguardo, nonostante nessuno lo desse a vedere; ed i suoi occhi verdi, erano magnetici, eppure perfino questi erano sempre freddi, ma in quel momento, quel freddo era spazzato via da quella risata che le faceva brillare gli occhi, e involontariamente non si rese conto che la stava ancora osservando, ma soprattutto sul suo volto si era abbozzato un sorriso, compiaciuto che fosse stato lui la causa di tutto quello, tanto che evitò di ribattere, movimento che non era passato inosservato dal suo migliore amico Blaise.



***
 
DarkAkiko 


originale: 02/04/2016
modifica: 07/01/18



 

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Capitolo 3
*** Amicizie ***


Terzo Capitolo
Amicizie
 
Finito di pranzare Hermione tornò nel suo dormitorio per prendere il libro di pozioni e l’occorrente essenziale per cominciare e cercare di finire, soprattutto, quel tema che le dava il tormento da quando gliel’avevano assegnato, e lo  stesso fecero Alex e Daphne che una volta uscite dalla loro camera si diressero verso la biblioteca dove le stava aspettando la Grifondoro.
-Herm- la salutò Alex
-Alex! Sei arrivata-
-Si. Con me c’è anche Daphne, spero non sia un problema per te-  Hermione la osservò attentamente, in realtà non avevano mai avuto buoni rapporti, e l’idea non le piaceva particolarmente
-Prometto che non darò fastidio, pozioni è un dramma per me- proferì la Serpeverde cercando di far comprendere le sue buona intenzioni
-Promesse da una Serpeverde, il mondo cade a pezzi. Ma non eravate voi quelli bravi in Pozioni, o con Lumacorno avete perso il vostro favore?- chiese retoricamente e con tono acido Hermione, mentre poggiava i libri sul tavolo
-No Granger, pozioni è un’impresa per tutti, meno che per Draco, lui riesce sempre in tutto- la rispose nel frattempo che si sedettero tutte e tre – E tra l’altro per me è davvero un’impresa-
-Suvvia, vorrei ricordarvi che siano delle ragazze, dotate di un cervello, non comportatevi come l’altra metà della popolazione- cercò di correre ai ripari Alex, e a tal punto le due ragazze alzarono le braccia al cielo come segno di resa, e senza farlo apposta scoppiarono a ridere tutte quante, mentre tutti gli altri abitanti della biblioteca erano intenti a osservarle con strenua curiosità, del resto quando mai si erano visti Grifoni e Serpi andare d’accordo, un avvenimento più unico che raro.
-Basta io mi arrendo!- esordì Daphne un’oretta più tardi – Non ne posso più, odio pozioni- 
-Pausa?- chiese Alex abbandonando il libro sul tavolo
-Approvata- rispose Hermione lasciando la penna: riflettendoci non le dispiaceva studiare con Daphne,  era simpatica dopotutto
-Granger devo ammetterlo, non sei male, se non ci sono Potter o Weasley accanto a te, sei simpatica-
-Lo stesso vale per te Greengrass, senza Malfoy e Co-
-Ragazzi, lo dico io, fanno solo guai- disse portando gli occhi al cielo Alex, provocando l’ ilarità delle altre compagne.
 
-Hey, Granger!- si sentì chiamare da una voce maschile che interruppe il loro chiacchiericcio
-Oh, ciao Thomas- lo salutò Hermione, mentre il ragazzo si avvicinava al tavolo, e soprattutto mentre le altre due la guardavano con aria interrogativa –Hai bisogno di qualcosa?-
-Ehm.. no, cioè si, so che Ginny ti sta cercando, e mi ha chiesto di chiamarti-
-Okay, grazie-
-Ehm.. tutto bene?-
-Ah si, certo, tranquillo Thomas, ci vediamo dopo. Se vedi Ginny dille che la raggiungo tra una mezz’ora-
-Va bene, allora a dopo Hermione-
-A dopo- così il ragazzo andò via, e non appena passò la soglia della biblioteca Hermione si vide immersa di domande alle quali le due ragazze pretendevano delle risposte.
 -Allora anche Hermione Granger ha una cotta, questo si che è uno scoop!- quasi urlò elettrizzata Daphne
-Ma che vai dicendo Daphne!- rispose indignata lei
-Ti prego, beh di certo tu a lui piaci.-
-Voi state equivocando, non è lui che mi piace!- a tali parole la stessa Hermione si butto letteralmente il libro di pozioni in testa, mentre le altre due erano rimaste senza parole
-Chi, dove, come, perché?-
-Herm, ora devi parlare- incalzò Alex, curiosa della piega che stesse prendendo quella conversazione
-Non hai scelta- le disse una terza voce femminile, identificata come Ginny, la piccola rossa di casa Weasley –Che ci fa la maggiore delle Greengrass qui?-
-Sono venuta in pace!- disse sbuffando Daphne, portando gli occhi al cielo
-Tranquilla Ginny-
-Se lo dici te-
-Comunque qui stavamo affrontando un argomento fondamentale- ricordò Alex, riportando l’argomento sulla questione precedente
-Vero, allora chi è il fortunato?-
-Potremmo evitare di parlarne qui? Senti noi andiamo ad Hogsmeade, vieni con noi?-
-Wow, okay, va bene- disse  Daphne presa in contropiede dalla proposta fattale
-Si ma il tema?- chiese la Serpeverde dai capelli scuri, prendendo in mano il libro e agitandolo in aria per catturare la loro attenzione
-Oh andiamo Alex, non stare sempre sui libri-
-Ora sono sconvolta del tutto, non avrei mai sognato di sentire una cosa del genere dalla bocca di Hermione Jean Granger-
-Sono sconvolta- concordarono Alex e Ginny, uscendo dalla biblioteca per andare a posare i libri nelle loro camere
-Allora ci vediamo in sala grande tra mezz’ora?-
-Si dai ci cambiamo e veniamo-  così le quattro presero, per il momento, strade opposte.
 
Poco dopo le due ragazze arrivarono nella sala comune, e si diressero direttamente nella loro camera per cambiarsi e posare definitivamente la divisa per quel giorno, e gli altri due avvenire; Daphne indossò un jeans chiaro strappato e una camicetta bianca e tacchi bianchi.
-Sei seria? Tacchi?- osservò esterrefatta Alex
-Non si dica mai che io stia senza tacchi-
-Ha un armadio pieno di tacchi Alex!- la informò Pansy, rientrata in camera anche lei da pochi minuti
-Oh ciao Pansy, tutto bene?- la salutò la compagna di stanza
-Si si, piuttosto dove andate?-
-Ad Hogsmeade-  rispose di fretta Daphne, mentre Alex indossava dei jeans scuri con un top che le arrivata sotto al seno bianco, tra l’altro molto attillata, e una giacca modello classico in tessuto a righe bianche e blu, che stava perfettamente con il pantalone, e delle scarpe basse
-Alex, quelle scarpe ammazzano il tuo completo, che tra l’altro ragazza, stai veramente bene!-
-E’ vero Alex, stai benissimo-
-Daphne non vorrai farmi mettere i tacchi, dai dobbiamo solo andare ad Hogsmeade con Herm e Ginny.-
-CON CHI?- urlò Pansy incredula nell’aver sentito quei due nomi
-Calma Pansy- le disse tranquillamente Daphne; una volta uscite dalla camera, videro Blaise e Draco seduti tranquillamente a parlare tra di loro sul divanetto
-Dove andate?- chiese Blaise alle due ragazze
-Usciamo andiamo ad Hogsmeade-
-Solo voi due?- le due fecero cenno di no –Ah, wow, abbiamo già fatto conquiste?- chiese il ragazzo, guardando Daphne, con un velo di tristezza, che però non venne notato dalla diretta interessata
-No, andiamo con Hermione e Ginny.- ci tenne a precisare Alex, osservando il comportamento di Blaise, ed infatti la sua espressione, dopo aver udito tale spiegazione, divenne più rilassata, anche se non smetteva di osservare la ragazza dai morbidi capelli biondi
-Beh, stai davvero bene Daphne, ehm.. anche tu Alex- le due lo ringraziarono e li salutarono appena prima di sparire dietro la porta del dormitorio, per incontrarsi con le due Grifondoro.
 
Appena le due ragazze sparirono al di là dell’entrata magica, Draco iniziò a scrutare attentamente l’amico seduto al suo fianco
-Tu sei assolutamente perso per Daphne-
-…Si nota tanto?- chiese con voce sommessa Blaise
-Non è sfuggito a Sheridan, stanne certo, sennò perché precisare che sarebbero uscite con quelle due Grifondoro. Ma tranquillo Daphne, come al solito, non ha notato nulla, quindi sei salvo, ancora una volta-
- Draco, non so come fare, è mia amica da anni e anni, so che incrinerei ogni cosa, però al contempo, vederla solo come un’amica mi è impossibile-
-Blaise, senti è l’ennesima volta che me lo dici, e io ti dico per la millesima volta buttati e provaci, male che vada le cancelli la memoria e buonanotte. Cambiando argomento, questa sera mi vedo con Maria- gli disse con un ghigno dipinto sul volto
-Sei sempre il solito-
-Mi diverto. E allora? Sono loro che vengono da me, per quale motivo dovrei rifiutare, e tra l’altro amico mio, ti farebbe bene, come si chiama quella che ti muore dietro? -
-Si chiama Adele, beh io sono d’accordo con Draco, Blaise, ti farebbe bene, almeno ti diverti un po’-
-Forse avete ragione voi, ma non migliora la mia situazione-
-Piuttosto avete visto quella Sheridan, curve e cervello-
-Sei arrivato al punto, non è una per te Theodore, è una intelligente, non sei alla sua altezza- disse franco Blaise, che come ogni Serpeverde che si rispetti non indora mai la pillola
-Sta di fatto che me la scoperei molto volentieri, e lo farò-
-Dimmi come, se non sedessi con noi, non saprebbe minimamente della tua esistenza, ed inoltre ti ignora completamente. Quindi come avresti intenzione di fare?- esordì Draco, che per la prima volta in quella conversazione aprì bocca –Pertanto non dare fiato alla bocca per nulla.-
-Wow, siamo nervosetti eh Draco, sarà mica che te la vuoi portare a letto te? -
-Certo che no- sputò il giovane Malfoy
-Meglio così, perché non te l’avrei lasciata, e ora se non vi spiace avrei da fare-
-Lasciale in pace Nott- l’ammonì Blaise
-Tranquillo nessuno tocca la tua Daphne- e così dicendo uscì dalla sala comune lasciando da soli i due amici
-L’ho vista come la guardavi oggi a pranzo- interruppe il silenzio Blaise con fare provocatorio
-Chi?-
-Come chi, Alex, ovvio-
-Ma chi la guardava.-
-Draco- lo guardò minaccioso Blaise, era il suo migliore amico ed era la persona che lo conosceva meglio di chiunque altro, anche più di Daphne nonostante fossero amici sin dall’infanzia, e ognuno sapeva che poteva sempre contare su gli altri, in qualsiasi occasione, tra di loro vi era completa fiducia, comprensione, sincerità, nessun segreto si celava dietro quel rapporto, forse -Non mentire, lo so che la stavi osservando, hai sorriso. Ed è una cosa che non si vede tutti i giorni-

Nel frattempo le quattro ragazze avevano ormai raggiunto il paesino, e costrette dalla piccola Ginny si erano già intrufolate nel primo negozio di abiti
-Quindi è un Corvonero, del settimo anno-
-Beh da Hermione cosa ci si poteva aspettare? Un Serpeverde? No di certo-
-Si okay ma il nome?-
-Dylan Mcperson-
-Quel Dylan?- esclamò esterrefatta Daphne
-Scusate chi è? – chiese Alex incuriosita dall’espressione della sua compagna di stanza
- Capitano della squadra di quidditch, e bisogna dirlo è davvero un bel ragazzo-
-Perché non so chi sia?-
-Stai qui da troppo poco tempo Alex- asserì con ovvietà Ginny
-Dai domani te lo faccio conoscere- capitolò Hermione sorridendole
-Attenta a non fartelo rubare- le disse scherzando Daphne
-Credimi non c’è pericolo- proferì ridendo Alex –Allora aspetto te Herm, sono proprio curiosa di vedere questo misterioso ragazzo- 
 
Una volta uscite dal negozio, con qualche busta piena di vestiti si diressero ai Tre Manici di Scopa, dove sedute al tavolo ordinarono quattro burrobirre
-Allora sappiamo di Hermione e sappiamo di Ginny direi che manchi solo te Alex- commentò Daphne, appena le loro consumazioni arrivarono al tavolo
-Riguardo a cosa?- finse di non capire a cosa si stesse riferendo la ragazza
-Sapete di me?- disse semi sconvolta la rossa
-Ginny non te la prendere ma si vede che ti sei innamorata del bambino sopravvissuto- disse Alex, sorseggiando la sua bevanda
-Dio, è la fine, perché lo sanno tutti, tranne lui?-
-Mi duole dirlo, essendo il mio migliore amico, ma è un cretino- sostenne più che convinta Hermione
-Concordo- assentì Daphne
-Guarda cara che è  palese anche per te- la smarcherò Alex indicandola maliziosamente, mentre le altre erano in ascolto
-Che vorresti dire? A me non piace nessuno- rispose piccata Daphne
-Daphne se non fosse così non staresti sulla difensiva- le fece notare Hermione, mentre Ginny l’appoggiava
-Io credo che a te piaccia Zabini- suppose Alex –Da come lo guardi a lezione, a pranzo, beh hai capito no? -
-Scusa ma voi non siete amici da tipo la notte dei  tempi?- chiese incuriosita Ginny dalla piega che stava prendendo la situazione
-Si, è questo il problema, se mai provassi a dire qualcosa sono certa che rovinerei tutto, e non mi va di perderlo, e tra l’altro sono certa che preferirebbe una di quelle altamente detestabili ragazze che si porta a letto, proprio come Draco-
-Io non credo sai Daph?-
-Che vorresti dire Alex?- le chiese Ginny, con evidente curiosità da parte di Daphne
-Io non vi ho detto nulla, ma credo che te piaccia a Zabini, altrimenti perché essere sollevato quando ho precisato che saremmo uscite con voi?-
-Tu credi? Sul serio?- disse l’inizialmente eccitata Daphne, per poi profondare nella depressione ricordandosi che la sua cotta era qualcosa di apparentemente impossibile –Credo che ti sbagli, altrimenti perché portarsi a letto quelle?-
-Questo non lo so-  rispose Hermione, che si ammutolì prima di finire la frase, dato che la porta del pub si aprì, facendo entrare un giovane Serpeverde del sesto anno, che si diresse al tavolo delle ragazze

-Ma guarda chi si vede, Sheridan- proferì una voce roca e sprezzante
-Cosa vuoi Nott?- chiese visibilmente irritata lei dal comportamento del ragazzo
-Parlare, non posso?-
-No, io non ho voglia di ascoltarti, e nemmeno di sentire la tua voce, quindi sparisci.- rispose alquanto scocciata Alex: non sopportava quel ragazzo, dal primo momento che l’aveva visto le era sembrato un idiota senza precedenti, troppo pieno di se senza motivo alcuno, di certo non brillava per la sua intelligenza, e questa sua boria non poteva altro che infastidirla più del dovuto, senza considerare gli atteggiamenti che avesse nei suoi confronti.
-Sei carina quando ti arrabbi Sheridan-  disse sfiorandole la guancia con la mano, prontamente scostata dalla ragazza sempre più infastidita
-Nott vattene, non vedi che stavamo parlando?- s’intromise Hermione, in difesa dell’amica, seccata anch’ella dagli atteggiamenti irrispettosi della serpe
-Granger, nessuno ti ha interpellato, stupida sanguesporco- udendo quelle parole offensive, Hermione e Ginny non furono le uniche ad infuriarsi, ma anche Alex, la quale, essendo più vicina al ragazzo rispetto a tutte le altre lo schiaffeggiò in pieno, cosa che provoco una reazione abbastanza violenta del ragazzo, non nei gesti quanto nelle parole, e andandosene giurò che gliela avrebbe fatta pagare.

-Alex, lascialo stare, Theodore è un imbecille- disse rincuorandola Daphne, che conosceva il ragazzo da diversi anni –Nemmeno io lo capisco, non più ormai. Sembra un’altra persona quest’anno-
-Tranquilla Daph, non ti preoccupare- la rassicurò l’amica
-Vuole solo metterti paura, ma non farà mai nulla- disse Ginny
 
Nel frattempo che le ragazze tornavano al castello, Theodore era già approdato nella sala comune ed il suo arrivo venne accolto da una sonora risata dei ragazzi presenti
-Fammi indovinare Alex- esordì Blaise con fare ovvio e dato che non rispose, lo prese come un si –Te l’avevo detto-
-Me la pagherà cara, quella brutta stronza, se ne pentirà amaramente-
-Nott, stalle lontano- 


***

DarkAkiko 


originale: 22/05/16
modifica: 07/01/18



 

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Capitolo 4
*** Lettera ***


Quarto Capitolo
Lettera
 
Un altro lunedì era arrivato e con esso anche le facce lunghe, stanche degli alunni costretti a svegliarsi presto dopo tre giorni di baldorie. Sul tavolo dei Corvonero vi erano già aperti dei libri, mentre i Tassorosso scherzavano e ridevano tra loro, per quanto riguardasse i Grifondoro, il trio magico era già seduto, pronto a fare colazione  
-Ma mi dite che vi preso l’altro giorno ad andare a Hogsmeade con quelle Serpeverde?-
-Frena la lingua Ron, sono brave ragazze e sono molto simpatiche- le difese Hermione
-Ha ragione Herm, non dovresti giudicarle da subito di punto in bianco- si trovò d’accordo Ginny, schernendo suo fratello per la sua facilità di giudizio
-Si, ma tu hai sempre odiato la Greengrass, perché ora, invece, ci esci insieme? - chiese Harry, più che altro incuriosito da quel cambiamento così repentino
-Harry, le cose cambiano, e ribadisco è simpatica senza Malfoy intorno- ci tenne a precisare Hermione, in risposta al suo migliore amico
-Oh guarda stanno arrivando i gufi- esclamò Neville, distraendo il Trio delle Meraviglie dai loro soliti battibecchi quotidiani.

Proprio in quel momento Daphne, Alex, Pansy  entrarono nella Sala Grande e con estrema sorpresa Alex trovò al suo posto una lettera, poggiata sul tavolo, chiusa da un sigillo rosso, tuttavia non vi era il nome del mittente ma solo quello del destinatario, ergo non aveva la minima idea di chi potesse avergliela mandata.
-Alex, di chi è quella lettera?-
-Ah, non lo so, non c’è scritto nulla- rispose la ragazza all’amica Pansy, girando tra le mani la lettera
-Beh non la apri?- le chiese Daphne
-Si, si ora la apro-  tuttavia non fece in tempo ad aprirla che un ragazzo di sua conoscenza si avvicinò cercando di prendere la sua posta, infastidendola la ragazza già di prima mattina, e ancor prima che riuscisse a prendere la prima tazza di tè quotidiana, un affronto che col tempo, le sue amiche impararono fosse meglio evitare.
-Sheridan riceve della posta, a quanto pare- disse attirando l’attenzione anche di Malfoy e Zabini che si rivolsero uno sguardo complice nonché oltremodo seccato
-Cos’altro vuoi Nott, già a prima mattina devi rompere i coglioni?!- sbottò in un attimo
-Semplice voglio te cara-
-Potrei vomitare- disse Alex guardandolo dritto negli occhi –Dammi quella lettera o giuro che ti schianto.- continuò sempre più nervosa e adirata
-Non lo faresti mai-
-Hai ragione… Levicorpus- e fu così che il “povero’’ Nott si ritrovò a mezz’aria appeso per le caviglie  -Non mi sfidare Nott, ah e grazie per la lettera- gli disse prima in tono minaccioso e poi schernendolo, sedendosi un attimo dopo cercando di calmarsi bevendo un sorso di tè caldo al bergamotto
-Liberacorpuss- pronunciò Blaise tra le risate, sue e dei suoi amici
-Ti sta bene Nott, ti avevo detto di lasciarla stare- pronunciò serio Draco –Ora andiamo a lezione-

Nel frattempo che la Sala Grande si svuotava a causa dell’inizio delle lezioni, le ragazze erano intente a scambiare quattro chiacchiere tra di loro camminando per i corridoi
-Alex, hai fatto proprio bene con Nott- commentò Pansy
-Non so cosa voglia da me, ma mi sta seccando e non poco il suo atteggiamento. Di prima mattina poi-
-Credo che ti voglia portare a letto cara-
-Tu di certo te ne intendi di queste cose- le disse acido Albert Crossfay, un altro Serpeverde
-Sparisci Albert!- gli urlò Pansy
-Non dargli ascolto Pansy- la rincuorò l’amica
-Si infatti,  sta di fatto che se quello è lo scopo di Nott, avrà le sue delusioni- continuò Alex tentando di riportare l’attenzione su Nott e non sull’altro compagno di casa, ormai disperso tra la folla più avanti nel corridoio
-Non ci pensare, piuttosto di chi è quella lettera?- disse Daphne indicando quella busta marrone sigillata
-Hai ragione, ora vedo, con quello che è successo non ho avuto ancora il tempo di leggere- e così aprì quella lettera che destava tanta curiosità


Cara Alex,
come va la vita lì ad Hogwarts? 
Sono sicuro che tu sia finita tra i Serpeverde. Spero che te abbia già fatto amicizia con qualcuno, e non aver fatto l’acida come tuo solito piccola mia.
So bene il motivo per il quale hai deciso di andare ad Hogwarts, ne abbiamo discusso abbastanza e vorrei solo ricordarti di quanto io sia orgoglioso di te. Da quanto sei andata via le cose qua si sono fatte ogni giorno più pericolose e non c’è nulla di buono in questo. Il marchio nero è sempre più presente, e noi siamo qui tra le fila di chi combatte ma che per ora è costretto a nascondersi. 

Sono consapevole del fatto che sia stata una tua scelta, estremamente coraggiosa del resto, ma non posso fare a meno di ricordarti di stare attenta e di non metterti nei guai, anche se sappiamo entrambi quanto questo sia difficile per te.
Tuttavia ciò che mi dispiace di più è non averti salutata il mese scorso quindi sabato ti vengo a trovare, e non vedo l’ora. Mi manchi.  

Ora devo proprio salutarti piccola mia, Sara si è fatta male.
Ci si vede ai Tre Manici di Scopa sabato alle 11.30

                                                                                                                                                                                             Tuo Mark
 
-Allora Alex chi è?- le chiese Daphne appena Alex finì di leggere la lettera, notando la sua espressione nostalgica
-Ah eh? Mark- rispose dopo qualche secondo, giusto il tempo di riconnettere il cervello con la realtà
-E chi sarebbe?-  domandò questa volta Pansy curiosa
-Un mio amico, che viene a trovarmi sabato- disse Alex velocemente richiudendo la busta e mettendola tra il libro di pozioni
-Di chi state parlando?- chiese curioso Blaise che le raggiunse insieme a Draco
-Di un suo amico, che a quanto pare viene a trovarla sabato-
-Esatto, devo incontrarlo ai tre manici di scopa; dai ora entriamo in classe o Piton ci ucciderà-
-Sei una Serpeverde, almeno in una cosa siamo avvantaggiati- scherzò Pansy
 
Per tutta la durata delle varie lezioni, Alex, pensò a cosa mai dovesse dirle Mark, non credeva che volesse solo salutarla, anche se era contenta di rivedere l’amico, si girò e rigirò la lettera tra le mani praticamente tutto il tempo, o guardava fisso il libro che la contenesse, probabilmente si stava solo impressionando si disse, non ci doveva essere per forza un secondo fine, ma in realtà, quando si trattava di Mark non si sbagliava mai.
Una volta finite le lezioni, si diresse con le tre amiche Hermione, Ginny, Daphne in sala grande per pranzare, quando arrivarono, furono accolte da strane occhiate, in effetti tutti stavano guardando le due Serpeverde e le due Grifondoro parlare tranquillamente tra di loro e addirittura ridere, sguardi tornarono al loro posto solo quando si diressero verso i propri rispettivi tavoli
-Avete dato spettacolo-  disse Pansy
-Non sono abituati a vedere le persone parlare amabilmente tra loro-
-Non Serpeverde e Grifondoro, quello no- commentò il ragazzo che concorreva con Draco al titolo di più richiesto della scuola
-Già forse- rispose Daphne sorridendo a Blaise, il quale ricambiò il sorriso. Erano così cotti l’uno dell’altro eppure non trovavano il coraggio di parlarsi, non sotto quel punto di vista, troppo preoccupati di rovinare la loro amicizia, senza rendersi conto che a volte quei piccoli sorrisi, attenzioni non erano solo frutto dell’amicizia che li legava ma ben si di altro, qualcosa di più profondo e caldo; a differenza di  Alex e Draco che li guardarono, e si guardarono, entrambi avevano capito benissimo che i due si piacessero, e il loro sguardo divertito gli servì solo da conferma; tuttavia accadde qualcosa in quel momento, i loro sguardi s’incontrarono, per una decina di secondi, che sembrarono interminabili, lo sguardo di Draco per Alex era assolutamente magnetico, Draco dal canto suo non allontanò lo sguardo da lei: la trovava davvero bella, non carina, scopabile o altro, semplicemente bella, e se ne accorse in quel preciso momento, quando quegli occhi verdi si posarono su di lui, e non poté far a meno di guardarla ed osservarla di nuovo, avrebbe voluto continuare ad osservare i suoi occhi, ma Alex glielo impedì, distogliendo lo sguardo da lui, non riusciva a mantenere più quel confronto.
Poco dopo Alex si alzò per raggiungere Daphe e Pansy, che si stavano già dirigendo in camera, per un meritato riposo dopo un tragico lunedì, ma nella fretta dimenticò una piccola busta marrone tormentata per tutta la mattina sul tavolo senza rendersene conto.

-Cos’è? -  chiese Blaise indicando quel foglietto
-Credo quella lettera che è arrivata ad Alex oggi- osservò Draco
-Giusto. L’ha tormentata per tutta la mattina- disse ricordandosi i gesti della ragazza –E’ strano che se ne sia dimentica. Dovresti riportargliela- l’obbligò l’amico
-Aspetta perché io?- domandò incredulo il biondo
-Io ho da fare-  rispose senza dare troppe informazioni Blaise
-Con chi?- ciese di rimando, guardandolo con un sorrisetto malizioso sul volto
-Nessuna ragazza Draco- ci tenne a precisare poi –Lo sai che voglio solo Daphne-
-Lo so, ma guarda un po’ chi hai fatto piangere- gli fece notare Draco, incurante delle emozioni della ragazza, in piedi poco più in là rispetto ai due ragazzi, quando Blaise si girò la riconobbe subito: era Adele, la stessa ragazza con la quale aveva passato una notte, qualche giorno prima, nonostante tutta la scuola sapesse perfettamente che fosse estremamente interessata a lui, già da un po’; e nel sentire quelle parole proprio dal ragazzo che tanto le piacesse non poté far altro che correre via, mentre un Blaise dispiaciuto la ricorse per cercare di spiegarle la situazione.
 
-Adele- la richiamò per fermarla, conscio del fatto che sarebbe poi stato difficile raggiungerla a causa della scale ballerine
-Cosa vuoi Blaise- rispose lei con la voce rotta
-Mi dispiace.- confessò Blaise, sapeva perfettamente che avesse sbagliato
-Ti dispiace per cosa? Per avermi cercata l’altra notte?- domandò questa volta con tono molto più nervoso
-Si, esatto, mi dispiace per questo. Non avrei dovuto farlo, sono stato un coglione, scusa-
-No, sei stato uno stronzo, coglione e stronzo- ci tenne a precisare lei sempre più arrabbiata
-Perdonami-
-Sparisci Blaise, sul serio- l’ammonì lei
-Mi dispiace che te l’abbia saputo così, avrei voluto dirtelo io, dopo il pranzo, da soli-
-Già, Blaise vattene-
 
Draco, nel frattempo, lasciò la sala grande per dirigersi nella sala comune dei Serpeverde, dove sperava di incontrare la sua amica, nonché proprietaria della lettera. Anche se in realtà non era sicuro di poterla già definire tale, inoltre non era solito fidarsi delle persone, eccezion fatta per: Blaise, Daphne, Pansy, Severus Piton e sua madre, che aveva sempre cercato in ogni modo di proteggerlo non solo dall’odiato padre e marito, ma anche dal Signore Oscuro, per quanto le fosse concesso e permesso.
Si girò e rigirò tra le mani quella strana lettera, senza mittente. Nessuno conosceva niente di lei, se non il suo nome e cognome, il che pensò fosse davvero strano, perché tutti hanno un passato, ma quando si ritrovò di fronte alla porta della camera delle sue amiche, che coincideva con quella di Alex, smise di pensare e bussò
-Chi è ?- domandò una voce femminile al di là della porta
-Sheridan, sono Malfoy-
-Dammi un momento- dopo due minuti Alex, aprì la porta e lo invitò ad entrare nella stanza, al momento occupata solo da lei
-Finalmente- commentò un attimo dopo
-Mi stavo cambiando Malfoy- lo informò lei -Comunque perché sei qui?- continuò sedendosi sul letto
-Ti sei dimenticata la tua lettera sul tavolo prima, a pranzo- disse con fare ovvio porgendole la lettera
-Non me ne ero resa conto, grazie- lo ringraziò lei, per un attimo il ragazzo la osservò e decise che forse era il caso di farle alcune domande riguardo una questione più delicata, del resto era sempre un prefetto, e doveva essere attento ai suoi compagni di casa
-Senti Sheridan, stai avendo problemi con Theodor?- chiese lui con tono leggermente preoccupato, conosceva quel ragazzo, e ciò non lo rassicurava affatto
-Non posso smentire, del resto lo vedi anche te, non la smette di tormentarmi. Ma per quale motivo ti interessa?-
-Sono un Prefetto, sono costretto ad interessarmi di questa situazione- ammise lui –Ma comunque Prefetto o meno, il suo modo di comportarsi è irragionevole-
-Se lo schiantassi, finirei in punizione?- gli domandò con tono scherzoso
-Sicuramente, per quanto la sia legittima difesa. Ma non credo che i professori prenderebbero bene questa scusa-  l’avvisò Draco
-Non voglio macchiarmi la carriera scolastica per uno come lui, non ne vale assolutamente la pena-
-Suppongo che sia decisamente meglio così. Ad ogni modo, se dovesse accadere altro, vieni da me. In modo da porre fine, una volta e per tutte a questa storia- disse Draco poco prima di salutarla e tornarsene in camera per ultimare il terzo capitolo di storia della magia.


***
 
Ho finalementa pubblicato il capitolo modificato, tra l'altro era quello che mi interessasse maggiormente, perchè la fine, è stata completamente cambiata, ma non solo, come ad esempio anche la lettera è stata modificata.
A breve il capitolo nuovo. 

Probabilmente la fine non è delle migliori, ma non potevo aggiungere altro dato che la storia è andata molto avanti. 
Ma dovevo cancellare ad ogni costo ogni traccia della vecchia conclusione 

Perdonatemi.

DarkAkiko 


originale: 29-05-16
Modifica: 07-01-18 

 

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Capitolo 5
*** Problemi ***


Quinto Capitolo
Problemi
 
Quel sabato Alex si svegliò prima del previsto, avrebbe finalmente rivisto il suo Mark, era contenta ma quel senso di angoscia non la abbandonava mai; uscì dalla camera ancora in pigiama, un semplice pantaloncino con una maglietta, per andare poi nella sala comune, ancora vuota, sedendosi sul divano portando le ginocchia al petto, e persa nei suoi pensieri non si accorse nemmeno del ragazzo che si sedette affianco.
Osservandola aveva notato quanto fosse pensierosa quella mattina, era come in una bolla, non si accorgeva di ciò che le accadesse  intorno
-Alex? Ti senti bene?-  le chiese premuroso Blaise Zabini, che a differenza del suo migliore amico non era mai stato uno stronzo patentato: era lui  quello che ascoltava di più tra i due , ma in generale tra il suo gruppo di amici, sapeva ascoltare e dare buoni consigli, era premuroso con le persone alle quali teneva; Alex la conosceva da poco, due settimane, non era molto, ma si fidava di lei, c’era qualcosa che lo inspirava, era riuscita in poco tempo a far andare d’accordo la Granger e la Greengrass, e la piccola Weasley, non era un’impresa per tutti, ma lei era diversa, a suo parere, se ne fregava di molte cose, stravolgeva le regole nel caso in cui non le aggradassero, del resto in sei anni non aveva mai visto un Serpeverde sedersi affianco un Grifondoro, non senza scatenare una guerra.
-Mh… ah ciao Blaise-  lo salutò appena riuscì a ricollegarsi alla realtà circostante
-Ciao anche a te Alex, tutto bene?-
-Si certo- mentì
-Se lo dici te- concesse lui, non volendo costringere la ragazza a parlare
-Davvero non succede nulla, tranquillo-
-Comunque sono le dieci, e te alle undici e mezza non devi stare ai tre manici di scopa?- la informò consapevole del fatto che le ragazze ci mettessero sempre più del dovuto, e del previsto, a prepararsi
-Oddio! Grazie Blaise, non mi ero accorta di quanto tempo fosse passato- quasi saltò giù dal divano per quella notizia, svegliandosi definitivamente dalla trance in cui era ancora assorta
-L’avevo notato-
-Blaise?- lo chiamò un attimo prima di tornare in camera per prepararsi
-Dimmi-
-Dovresti davvero provarci con… lei- si limitò a dire, e tali parole furono come una doccia d’acqua fredda, del resto Draco glielo aveva detto che anche Alex avesse intuito che i sentimenti che lo legassero alla bionda Serpeverde non erano di semplice amicizia; ma perché dirgli di provarci? Sapeva forse qualcosa che a lui era sfuggito? Formulando questi pensieri vide Alex andare via verso la sua camera, e decise di fare lo stesso, ma appena si girò notò che Draco lo stesse osservando
-Che ti ho detto? -
-Okay Draco avevi ragione, lo sanno tutti tranne lei, d’accordo-
-E?- incalzò Draco, ormai stufo di quella situazione
-Draco è complicato-
-Questo lo so. Ma dovresti sbrigarti prima che qualcuno te la rubi- e detto ciò i due amici tornarono in camera per cambiarsi, e prepararsi alla giornata; alle volte Draco stupiva di come potesse essere tanto comprensibile con Blaise, anche se per lo più il suo atteggiamento lo faceva innervosire.
 
Nel contempo Alex si stava lavando, una doccia calda forse l’avrebbe aiutata a rilassarsi: solitamente era contenta di vedere Mark, ma sapeva che qualcosa era diverso stavolta, se lo sentiva, e non aveva bisogno di leggere il fondo di una tazzina per saperlo. Appena chiuso il caldo getto d’acqua ed essersi asciugata, iniziò a vestirsi, indossando un paio di pantaloncini morbidi color tortora, una maglietta a giro maniche sul rosa cipria e un paio di stivaletti, per poi finire l’opera con il trucco e sistemandosi i capelli, quando guardò l’orologio, notò che le lancette segnassero le undici, così di fretta prese la sua bacchetta e la borsa per uscire in fretta dalla camera, ma quando si trovò nella sala comune, vi trovò tutti i suoi amici intenti a parlare tra di loro, decidendo quindi di salutarli, prima di andare via
-Stavamo pensando di andare anche noi ad Hogsmeade tra poco, se ti va ci possiamo incontrare-  la informò Pansy
-Si certo, va benissimo. Io corro, che non voglio fare tardi, in ogni caso sono Tre Manici di Scopa-
-Va bene, a dopo allora-  la salutarono Pansy e Daphne, mentre spariva al di là del passaggio segreto –C’è qualcosa che mi preoccupa- disse poi cambiando soggetto
-Cioè?- chiese Blaise
-Theodore, non so cosa si sia messo in testa, voglio dire si è capito che se la vuole portare a letto, ma ho paura che, dato i mille rifiuti ricevuti, possa fare un casino.-
-Si ha ragione- confermò Daphne – La sta infastidendo sul serio, non è libera di fare nulla che in un modo o in un altro se lo ritrova difronte-
-Alex non è una facile, se la vedrà brutta con lei- ammise Blaise –E poi ci siamo noi che stiamo con lei.  Ma in ogni caso dovremmo stare attenti, la cosa preoccupa anche me.-
-Se prova a toccarla lo spedisco in infermeria- fu l’unica cosa che disse Draco prima di andare via dalla sala comune
-Draco aspettaci, veniamo con te- disse Daphne, dopo la risposta spiazzante dell’amico.



Appena arrivata ad Hogsmeade Alex si diresse immediatamente alla taverna e una volta lì si sentì chiamare da una voce per lei inconfondibile, una voce che sapeva di casa, di amore, di legame, una voce che avrebbe riconosciuto fra mille.
-Mark- sorrise lei, aspettando che il ragazzo l’abbracciasse, cosa che fece poi un attimo dopo, i suoi abbracci le erano sempre piaciuti, quante volte l’aveva stretta fra quelle braccia, quante serate avevano passato così tra un film e dolci, e forse solo in quel momento si accorse realmente quanto le fosse mancato
-Dai entriamo- così i due entrarono in quel pub, sedendosi ad un tavolo vicino ad una finestra
-Alcool a prima mattina?- lo guardò con aria interrogativa, osservando le loro ordinazioni: Whisky incendiario e acquaviola  –Cosa mi devi dire?- lo conosceva abbastanza bene, e l’alcool a quest’ora per Mark significava solo guai in vista, e il ragazzo la conosceva ormai talmente bene da sapere con assoluta certezza che non avrebbe mai avuto pace fin quando non le avesse parlato francamente di ciò che stesse accadendo.
-D’accordo, tanto è inutile nasconderlo. Ma prima parliamo un po’ di te dai, non ti vedo da un mese- il ragazzo le sorrise –Mi sei davvero mancata Alex-
-Anche tu Mark, tantissimo-
-E’ davvero strano svegliarmi e non trovarti più a casa-
-E’ davvero strano aver passato tanto tempo lontani-
-Serpeverde vero ? – se ne accertò il ragazzo
-Si, anche se il cappello parlante ci ha messo un po’ per la verità- lo informò orgogliosa del suo risultato 
-Non ne avevo dubbi-  si congratulò lui

-Aleeex!- si sentì chiamare nuovamente la ragazza che, quando si girò, si trovò di fronte la sua amica Hermione, con Ron e Harry
-Herm, come mai anche te qui? Weasley, Potter Buongiorno- cercò di essere il più gentile possibile con gli altri due elementi della casa Grifondoro, nonostante quella fosse probabilmente la seconda o terza volta che li vedesse
-Buongiorno Alex- disse il  rosso
-‘Giorno- salutò invece il moro che non smetteva di scrutare la ragazza, e proprio come il primo giorno la cicatrice gli bruciava, ma come sempre era un dolore flebile
-Siamo venuti per una burrobirra, beh ti lascio in pace, a dopo- la salutò la ragazza prima di sedersi in un tavolo vicino con i suoi amici, pronta a godersi la giornata

-Come stanno gli alti Mark? -  riprese la conversazione Alex riportando la sua attenzione al ragazzo
-Bene, ce la caviamo bene dopotutto- scrollò le spalle lui, ripensando agli ultimi avvenimenti
-E te ? Come stai? -
-Come vuoi che stia senza di te? – disse scherzando –In realtà sono preoccupato Alex, sul serio, Sara è così piccola, e soffre per la morte di mamma, con te era tutto più semplice-
-Lo so, mi dispiace Mark, di avervi lasciato da soli-
-No, non te ne dispiacere. Hai fatto la cosa giusta, e sai che noi ti appoggeremo sempre. Comunque tornando alle cose serie, a breve ci trasferiremo-
-Per quale motivo?- domandò esterrefatta in un primo momento per poi fare spazio al dispiacere di abbandonare la casa dove aveva tutti quei meravigliosi ricordi
-Non è più un posto sicuro. E sai bene quanto noi che non possiamo esporci. Nemmeno tu Alex-
-Nessun posto è al sicuro con Voldemort in giro Mark!-
-Appunto e non urlare quel nome ad alta voce, nessuno lo vuole sentire- ed in effetti era vero, Tu-Sai-Chi, così lo chiamavano il resto delle persone, erano pochi coloro che avevano il coraggio di chiamarlo con il suo vero nome, troppo pochi.
L’intero pub si era voltato contro quella ragazza, pronunciare quel nome era assurdo, improponibile, troppa paura, troppo dolore, troppa sofferenza si celava dietro quel nome, per essere anche solo pensato
-Mark, non vorrai discutere di nuovo su questa questione, è solo un nome-
-Lo è per noi, ma non per tutti gli altri- la corresse Mark
-Non chiamare le cose con il loro nome non fa altro che aumentare la paura della cosa stessa- troppo silenzio regnava in quel pub, quel nome aveva gelato troppe persone, pensieri, reazioni, tanto che le parole di Alex risuonarono ovunque anche nell’angolo più remoto di quel posto, anche dei ragazzi appena arrivati, ancora sull’uscio della porta si bloccarono a sentire quel nome, quel discorso, se così poteva essere definito, di Alex e Mark venne ascoltato da tutti.  
 
-Fanciulla hai coraggio- disse un uomo rompendo quel silenzio –Pochi hanno tale ardimento, e nei miei novant’anni, ho udito solo due persone pronunciare quel nome tanto agevolmente- la ragazza si voltò verso quell’uomo, un vecchio dai capelli e barba bianca, che sorseggiava beatamente il suo Whisky –Oltremodo saggia se si può dire la tua affermazione, hai disorientato molti in questo locale, Serpeverde e Grifondoro, persone adulte e maghi affermati- disse riferendosi al gruppo di ragazzi sull’uscio della porta, quelli ad un tavolo vicino ed il resto delle persone in quel posto, tanto che Alex si voltò e si rese conto che quel discorso lo ascoltarono anche i suoi compagni, tuttavia il flusso dei pensieri di chiunque venne interrotto da un fascio di luce verde nel cielo, tutti quanti si precipitarono fuori dalla sala, per primi Alex e Mark seguiti dal Trio delle Meraviglie e i suoi compagni di casa
-Cazzo!- imprecò Harry
-Miseriaccia- continuò Ron
-Chi avranno ucciso?- si preoccupò Hermione
-Davvero non lo so Herm- rispose Daphne, ma i due ragazzi che erano stati al centro delle attenzioni prima, e che si trovavano indietro rispetto al resto del gruppo, si guardarono altamente preoccupati, non sapevano quanto fossero vicini, quanti fossero, e chi ci fosse, non potevano rischiare, nonostante in cielo ci fosse solo la sfumatura di verde, e non il marchio, cosa che almeno un minimo li tranquillizzò, ma c’era poco da scherzare.
I mangiamorte erano in giro.
-Alex, sparisci, torna al castello- le ordinò Mark
-E te che farai? Non puoi restare qui nemmeno tu-
-Torno da mia sorella, ti manderò un gufo- la rassicurò lui
-Se non lo fai. Sappi che vengo da te- il ragazzo l’abbracciò
-Non ti preoccupare per me piccola, me la cavo sempre, lo sai- le ricordò e prima di smaterializzarsi le diede un bacio sulla fronte –Ora vattene via- così il ragazzo sparì ed Alex scappò via verso la scuola, mentre nella mente degli altri ragazzi che avevano assistito alla scena fra i due amici, sorse il dubbio che qualcosa di strano fosse accaduto, come se la loro amica stesse nascondendo qualcosa.
 
Una volta arrivata al castello Alex venne accolta da Silente, McGranitt e Piton, i quali erano usciti fuori nel cortile della scuola alla vista del fascio di luce.
-Signorina Sheridan, spero che stia bene- le disse la docente di trasfigurazione, vedendola col fiatone, ma a tale domanda si ricompose
-Certo professoressa-
-Spero che i suoi amici stiano tornando- continuò il preside –Cerchia di amici particolari la sua-
-Lei crede?-
-Assolutamente. Spero che nessuno l’abbia notata Alex- detto ciò la ragazza si recò nei sotterranei, nella sala comune, solo quando si sedette su un divano, ragionò sulle parole dette dal preside… possibile che ne fosse a conoscenza?

Il gruppo più eterogeneo dell’intera scuola, che per anni si era odiato, stava camminando fianco a fianco in silenzio, verso la scuola, nessun insulto parola, o altro, puro silenzio, ognuno dei quali era troppo impegnato a ragionare sull’accaduto: il marchio nero, il discorso di Alex, la preoccupazione negli occhi di Alex e Mark; quando entrarono ad Hogwarts trovarono tutta la scuola radunata nella sala grande, dal primo al settimo anno, professori compresi, intenti ad ascoltare l’imminente discorso del preside, il quale diede informazioni sul luogo dell’accaduto e fortunatamente era distante da loro, fortunatamente, se così si potesse dire.
Draco, Blaise, Daphne e Pansy, quando arrivarono nella sala comune, con tutto il resto dei ragazzi di Serpeverde, trovarono Alex, seduta sul divano, con le ginocchia al petto mentre si tormentava l’unghia del pollice, era nervosa e preoccupata, e questo i ragazzi lo avevano capito immediatamente.
 
-Alex! Che succede? - le chiese Daphne sedendosi affianco a lei, mentre gli altri tre si disponevano sui divanetti difronte
-Nulla, va tutto bene-
-Perché te ne sei scappata così? E perché Mark ti ha detto di sparire?- le chiese Pansy, le era parso troppo strano, Pansy era spesso una ragazza frivola, ma per i suoi amici c’era sempre, in ogni caso, certo, frivola ma non stupida.
-Nulla Pansy tranquilla- in quell’esatto momento arrivò un gufo con una lettera, era di Mark ne era certa, l’aprì e la lesse immediatamente: Mark era riuscito ad arrivare a casa sano e salvo, ma questo lei già lo sapeva, tuttavia dovettero anticipare il trasloco, suo padre dopo aver visto il marchio nero nel piccolo centro adiacente al loro, aveva preparato le valigie, e così erano andati via, concluse, poi, promettendole che le avrebbe scritto spesso e che il prima possibile le avrebbe fatto visita nuovamente.
-Alex- disse Blaise –Sei sicura? Ce lo puoi dire tranquilla-
-Ci sono cose che devono restare all’oscuro, che nessuno deve sapere, ed è questo il caso, non è per mancanza di fiducia o altro, ma è proprio perché siete miei amici che non dovete sapere nulla, sareste solo in estremo pericolo, perdonatemi sono stanca vado in camera- e così andò via lasciando gli altri, da soli con mille dubbi e pensieri.

***
Per lo più è stata cambiata la parte riferita a Mark e Alex.

DarkAkiko

originale: 
14/06/2016 
modifica: 07/01/18

 

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Capitolo 6
*** Avvenimenti ***


Se vi va ( e spero tanto di si) fatemi sapere che ne pensate :)
P.s. ci vediamo alla fine del capitolo :* 

 
Sesto Capitolo
Avvenimenti
 
Il giorno seguente la comparsa del marchio nero in cielo, tutti gli abitanti della scuola rimasero lì all’interno dell’edificio, nessun posto è più sicuro di Hogwarts, giusto?
Quella mattina Alex, si svegliò tardi, la notte l’aveva trascorsa pensando : a Mathias, e al fatto che non l’avrebbe visto per un po’, la cosa la rendeva triste, non era mai stata più di un giorno senza vederlo ed improvvisamente era passato un mese senza lui e adesso, non sapeva quando l’avrebbe potuto vedere, aveva paura, paura di perderlo; poi le si figurò quella luce verde nel cielo non appena provò a chiudere gli occhi e di conseguenza li aprì di scatto e ciò la portò a spostare i suoi pensieri su Daphne, Blaise, Pansy, Draco, quel ragazzo aveva degli occhi che la lasciavano senza fiato, Hermione, Ginny e anche ad Harry Potter, il bambino sopravvissuto, aveva combattuto contro Voldemort più volte, faceva parte insieme ad atri all’Ordine della Fenice, Marcus, l’uomo che le aveva fatto da padre durante la sua infanzia ma anche adolescenza, intimo amico di sua madre, gliene aveva parlato molto.
Sua madre, non conosceva molto di quella donna, solo quando e come è morta, al polso portava sempre il suo bracciale, donatole da Marcus, il quale aveva conservato gli oggetti più cari alla madre, che ella stessa gli consegnò al suo settimo mese di gravidanza quando le cose cominciarono a precipitare notevolmente e velocemente, soprattutto.
 
Quando arrivò nella sala grande notò che era già completamente piena, era domenica e stranamente tutta la scuola era lì, prima di sedersi vicino a Pansy guardò verso il tavolo dei professori, e notò che l’unico assente all’appello era proprio il preside, molto strano pensò non era da lui mancare, ma neanche avesse usato chissà quale incantesimo, entrò in sala Albus Silente, il quale dirigendosi verso il suo legittimo posto, camminò lungo le file del tavolo Serpeverde, fermandosi di fronte alla povera Alex, che non si immaginava minimamente tale improvvisata
-Alex, sono molto orgoglioso di lei sa?-
-Come?!- disse un’esterrefatta Alex, che a tali parole strabuzzò gli occhi, come del resto i ragazzi al suo fianco
-Oh non si preoccupi, mi sono solo state riferite le sue parole di ieri ai Tre Manici di Scopa, Non chiamare le cose con il loro nome non fa altro che aumentare la paura della cosa stessa. Se non erro sono proprio queste, parole sagge cara ragazza, spero che il suo amico sia arrivato senza problemi a casa-
-S...Si grazie- rispose un po’ disorientata, come poteva conoscere quelle parole –Preside?- disse riprendendo un po’ di coraggio – Non mi dia del lei, per favore, mi fa sentire avanti con gli anni-
-Come vuoi Alex- disse ridendo, in modo da smorzare quella tensione che si era creata nella sala, provocando l’ ilarità dei presenti
-Alex, ma come ti è venuto?-
-Pansy ho tutta una vita per sentirmi vecchia, e poi c’era troppa tensione-
-Hai ragione.- disse Daphne ridendo, e dopo quel momento ripresero con i loro discorsi, mentre Draco e Blaise parlavano con Mark Diacur riguardo la prima festa Serpeverde da organizzare, fin’ ora erano stati decisi solo il luogo e la data, stanza delle necessità il primo venerdì di ottobre
-Perché non invitate anche le altre case?- s’intromise Daphne
-Non abbiamo mai invitato le altre case ad una nostra festa-
-Lo so bene Mark, ma più gente, più divertimento e poi che male c’è? -
-Non sarebbe una cattiva idea- l’appoggiò (ovviamente) Blaise, in effetti non gli dispiaceva molto, e poi aveva visto come la sua ‘amica’ si trovava bene con Hermione e Ginny, era contenta di star con loro, e poi,  erano al sesto anno, una guerra sempre più vicina perché anche tra loro dovevano farsi guerra e non vivere come semplici ragazzi? Almeno a scuola erano liberi, liberi di scegliere.
-Dai Draco dì di si- lo pregò Alex – stiamo aspettando tutti una tua conferma- il biondo la guardò, i suoi occhi lo catturavano completamente
-Ah e va bene, anche le altre case okay ma sia chiaro sesto e settimo anno e basta-
-Più piccoli solo su stretto invito- precisò Blaise, guardando Daphne e Alex, serviva un miracolo per far si che Harry invitasse Ginny e Blaise aveva capito cosa Daphne gli volesse dire con quello sguardo rivoltogli precedentemente, tanto che a tali parole Alex e Daphne si abbracciarono, dovevano parlare con Hermione, solo lei avrebbe convinto Harry.
 
A metà mattinata Hermione, Alex e Daphne si incontrarono in biblioteca per parlare un po’ e passare del tempo insieme
-Allora Herm io voglio ancora vedere questo Dylan di Corvonero, per ora so solo che è del settimo anno-
-Hai ragione, ma credo che tra un po’ verrà qui, secondo te per quale motivo ti ho detto di incontrarci qui?-
-Pensavo dovessi studiare- disse Daphne ridendo, Hermione poi la guardò con fare interrogativo
-No, non  successo nulla tra me e Blaise, amici come sempre. E non so che cazzo fare, ho il terrore che Blaise vada con qualcuna, ma ovviamente non posso pretendere nulla, non stiamo insieme, e sono gelosa, tipo quella… quanto la odio-
-Chi Adele?- chiese Alex
-Già, sono andati a letto insieme una settimana fa; come lo so? Ovvio li ho sentiti parlare, Draco e Blaise di lei-
-Si okay Daph, sono andati a letto insieme ma ciò non significa che non ci tenga a te cavolo glielo si legge negli occhi, se tu troppo cieca per vederlo- _
-Stronzate-
-Daph, io credo a quello che ti dice Alex, io non lo conosco molto, anzi quasi per nulla, ma si vede da come ti guarda-
-Mah, sarà comunque il tuo bello sta arrivando con quel suo amico lì, come si chiama?-
-Christian Sean? -
-Brava- Alex si girò per osservarlo
-E’ quello moro- le disse Daphne, era un ragazzo alto, moro, non sapeva bene il colore degli occhi ovviamente era troppo distante per capirlo, indossava un paio di jeans chiari e una maglietta bianca e una felpa sopra
-Beh a fisico non è messo male anzi-
-E’ il capitano della squadra di Quidditch- disse con fare ovvio Daphne
-Ora si spiega, comunque è carino Herm, oh guarda sta venendo da questa parte!- disse voltandosi immediatamente
 
-Ciao Hermione!- la salutò Dylan
-B…Buongiorno Dylan, come stai? -
-Bene grazie, e te?-
-Tutto bene-
-Senti volevo chiederti giusto una cosa, l’altro giorno mi sono accorto di non avere alcuni appunti di erbologia del tuo anno e mi servirebbero sai per gli esami alla fine dell’anno, ti dispiacerebbe aiutarmi? –
-Certo, d’accordo, non c’è problema, quando vuoi!-
-Perfetto grazie Hermione, facciamo oggi pomeriggio?-
-Wow, ehm si certo facciamo per le cinque?-
-A quell’ora ho gli allenamenti ma alle sei sono libero se non ti crea problemi.-
-No tranquillo allora qui alle sei-
-Grazie Hermione- e così la salutò, la ragazza si voltò verso le altre due facendo spallucce
-Hermione questo è il tuo giorno fortunato!-
-Bah almeno passeremo un po’ di tempo insieme-
-Si dai! Chi se ne frega di Erbologia- disse Daphne elettrizzata –Essere la migliore della scuola ti è servito sta volta-
-Credimi non solo sta volta- disse ridendo ripensando alle mille disavventure avute con Harry
- Ma che ore sono?-
-E’ l’una, che dite andiamo a mangiare?- propose Daphne
-Oddio, sembri Ron, ha sempre fame-
-Non mangerò mai più dopo questo-
-No è che la poverina, non ha mangiato nulla sta mattina, era intenta a ridere-
-Scusa Alex ahah- le tre ragazze si alzarono e si diressero verso la sala grande, nel frattempo che parlavano di come convincere quel Decerebrato, parole della stessa Hermione, di Harry ad invitare Ginny, mentre parlavano Alex venne presa per un braccio e portata dietro un grosso pilastro
-Alex?- disse Hermione voltandosi, non sentendola più parlare
-Dov’è? – chiese Daphne alquanto allarmata, questa cosa le sembrava fin troppo strana, perché sarebbe dovuta sparire all’improvviso
-Forse è solo entrata prima di noi…? – disse titubante Hermione
-Forse- così entrambe corsero nella sala grande, e si diressero verso il tavolo Serpeverde, era strano vedere una Grifondoro dirigersi al tavolo Serpeverde, cioè assurdo, e la cosa incuriosì molto le varie case, perché mai Hermione Jean Granger si avvicinava al tavolo Serpeverde ?
- Non c’è- constatò Hermione
-Cazzo-
-Cosa succede Daphne?-
-Alex, è scomparsa all’improvviso-
-Stavamo parlando mentre venivamo qui e di colpo scomparsa, avevamo pensato fosse entrata prima di noi-
-Meglio dire speravamo Herm- la ragazza annuì già speravano fosse lì, a sentire queste parole Draco si alzò immediatamente, seguito da Blaise
-Andiamo noi- disse sicuro Blaise
-Temete possa essere Theodor? -
-Lo so per certo- disse Draco –E’ da un paio di mesi a questa parte che è cambiato, non è più quello di una volta-
-Ancora non la lascia in pace?- chiese Hermione
-Per nulla- affermò Pansy –Comunque veniamo con voi-
 
-Theodore cosa cazzo vuoi?! Mi hai stancato perché devi sempre darmi fastidio?!-
-Perché non stai un po’ zitta mezzosangue, come fa a stare a Serpeverde, una che parla con una stupida sanguesporco- disse portandosi una mano alla testa in segno di totale disapprovazione e con un’espressione disgustata in volto
-Ma che stai dicendo? Mi hai stancata Nott-
-Oh io non credo che ti stancherai di me cara-
-Smettila non voglio nemmeno ascoltarti- gli disse cercando di spingerlo via, ma in risposta non ottenne altro che essere bloccata maggiormente tra il muro e lui
-Adesso mi dici di smetterla ma tra un po’ non farai altro che chiedermi di continuare- la ragazza rabbrividì a tali parole
-Ma stai scherzando o cosa? Mi fai schifo, non verrò mai e poi mai a letto con te- capendo dove il ragazzo andasse a parare con quelle parole
-No, non sto scherzando, e poi so perfettamente che lo vuoi anche te-
-Cosa? No grazie, trovatene un’altra Nott, sempre che voglia avere a che fare con te-
-Ce ne sono tante che mi vogliono, ma io ho scelto te, che tu lo voglia… o meno- a quelle parole Alex si bloccò, era serio veramente serio?
-Ecco brava sta zitta, avrai tempo per urlare, oh si se ne avrai ragazza, non vedo l’ora di sentirti urlare sotto di me, ma non è arrivato ancora il tempo e poi guarda arriva qualcuno, ci si vede Alex, e molto presto anche- detto ciò il ragazzo andò via, e Alex si accasciò per terra, non poteva crederci, non poteva davvero credere di aver sentito quelle parole, le facevano schifo, lui gli faceva schifo, si sentiva sporca, doveva farsi una doccia, le sembrava di avere ancora le sue mani addosso, forse aveva fatto male a sottovalutare quel ragazzo.
 
 
-Alex! - urlò Pansy, chiamando a sé gli altri ragazzo che la stavano cercando, e la trovarono, seduta per terra con le gambe strette a se, in un corridoio coperto da una colonna abbastanza grande, le tre ragazze si avvicinarono all’amica, Daphne cercò di scuoterla per vedere come stesse, e soprattutto capire cosa fosse successo
-C’era Nott vero?-
-Si- disse atona
-Tutto bene? -
-No-
-Vuoi parlarne?- le chiese premurosa la bionda del gruppo (Daphne)
-No- passarono alcuni minuti, prima che Alex prese nuovamente parola, minuti in cui tutti s’interrogavano su cosa fosse successo, tranne uno, era deciso a prendere a pugni un certo Theodore Nott, qualunque cosa avesse fatto.
-Mi accompagni in stanza Daphne? Devo farmi una doccia-
-Certo Alex andiamo- le rispose l’amica era visibilmente preoccupata, così le due ragazza andarono via, verso il  loro dormitorio, e gli altri rimasero in silenzio


-Io parlo con Piton sta storia deve finire- disse sicura Hermione
-E cosa può fare? Non abbiamo prove schiaccianti- disse Pansy
-Ma non può non crederci-
-Pansy non c’è bisogno di avere prove schiaccianti riguardo a questa cosa e poi le abbiamo già, non è la prima volta che capita.- disse risoluto Blaise
-Io vado da loro- disse Pansy –Non me la sento di lasciare Alex da sola-
-Nemmeno io in effetti ma ho deciso che andrò da Piton-
-Se ti metti una cosa in testa niente e nessuno te la leva- affermò Blaise
-Esatto- detto ciò salutò i ragazzi e si diresse nella sala grande dove sperava di incontrare il professore ed infatti così fu, appena varcata la soglia di ritrovò quell’uomo misterioso di fronte, gli incuteva un po’ di paura in un certo senso, soggezione più che altro ma era risoluta nel parlargli


-Signorina Granger, sembra che abbia da dire qualcosa-
-Si, in effetti è così-
-Bene allora mi segua nel mio ufficio- le disse dandole le spalle e percorrendo i corridoi non curante dei pensieri della ragazza, una volta arrivati, Severus fece cenno ad Hermione di sedersi, mentre lui faceva lo stesso dietro la scrivania
-Di cosa voleva parlarmi signorina Granger?-
-Di una situazione ehm particolare, che riguarda… - la ragazza prese coraggio, non era mai facile parlare con l’ex professore di pozioni – Theodor Nott e Alex Sheridan, dato che lei è il capocasa avevamo pensato che fosse il più adatto a saperlo.-
-Lei e chi?-
-Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Daphne Greengrass e Blaise Zabini-
-E cosa c’entra lei con tutti questi Serpeverde? Se è concesso saperlo-
-Alex e Daphne sono mie amiche, quindi mi sono trovata a parlare anche con gli altri, comunque professore, la situazione è preoccupante, sono settimane che Nott dà particolarmente fastidio ad Alex, e credo ehm crediamo voglia farle del male- così iniziò a raccontargli la vicenda di quest’ultimo giorno da quando Alex parlava tranquillamente con loro a quando invece Daphne l'aveva accompagnata nei dormitori
-Tuttavia non vi ha detto cosa Nott le abbia potuto dire. –
-No, rispondeva a monosillabi e poi ha espresso il desiderio di farsi una doccia-
-Sono ipotesi, nonché, accuse molto pesanti le sue signorina Granger, e di certo non possono essere ignorate, se mai fosse vero, non possiamo permettere che accadi qualcosa di brutto ai nostri studenti-
-Professore, noi siamo davvero preoccupati, lo è per fino Malfoy-
-Ora vada credo abbia di meglio da fare, appurerò la questione e controllerò io stesso- finita la frase Hermione andò via, ritornando alla sua sala comune.
 
Nel frattempo a Serpeverde Alex si era trovata da sola in camera, aveva fatto una doccia e si era cambiata, si sentiva molto meglio, si era lavata di dosso tutte quelle orrende parole che era stata costretta a sentire poco tempo prima, Pansy era andata a prenderle qualcosa da mangiare alle cucine, sperando fosse rimasto qualcosa mentre Daphne parlava con Blaise e Draco dell’accaduto, fin quando il biondo non lasciò soli gli amici, per andare da Alex e assicurarsi di come si sentisse. 


 
***
 Eccoci di nuovo, sono sempre alla ricerca della Alex perfetta e ho trovato una nuova foto che vorrei sottoporvi, ancora non sono del tutto convinta (sono difficile lo so bene) ma fatemi sapere cosa ne dite anche con un semplicissimo ''va bene'' ( vi lascio il link nel caso non si veda perfettamente https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/f2/91/c1/f291c172787a0a93879f9cdea3603495.jpg




Ed ecco anche alcune immagini su come mi immagino Daphne, spero di non offedere nessuno così ahahah 
         

 

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Capitolo 7
*** Incontri ***


Sesto Capitolo
Avvenimenti
 
Il giorno seguente la comparsa del marchio nero in cielo, tutti gli abitanti della scuola rimasero lì all’interno dell’edificio, del resto nessun posto era più sicuro di Hogwarts
Quella mattina Alex, si svegliò tardi, la notte l’aveva trascorsa pensando a: Mark, e al fatto che non l’avrebbe visto per un po’, la cosa la rendeva triste, non era mai stata più di un giorno senza vederlo ed improvvisamente era passato un mese senza lui e adesso, non sapeva quando l’avrebbe potuto vedere, ma sapeva perfettamente che in qualunque momento avesse mai avuto bisogno di lui, non si sarebbe fatto attendere; poi le si figurò quella luce verde nel cielo non appena provò a chiudere gli occhi e di conseguenza li aprì di scatto e ciò la portò a spostare i suoi pensieri su Daphne, Blaise, Pansy, Draco, quel ragazzo aveva degli occhi che la lasciavano senza fiato, Hermione, Ginny e anche ad Harry Potter, il bambino sopravvissuto che aveva combattuto contro Voldemort più volte, e che faceva parte insieme ad atri dell’Ordine della Fenice; Marcus, l’uomo che le aveva fatto da padre durante la sua infanzia, l’adolescenza e che probabilmente senza di lui non sarebbe mai diventata quello che era adesso. E poi, come spesso le accadeva, il suo pensiero si rivolse a sua madre, in realtà non conosceva molto di quella donna, solo quando e come fosse morta; al polso portava sempre il suo bracciale, donatole da Marcus, il giorno del suo ottavo compleanno, il quale aveva conservato gli oggetti più cari alla madre, che ella stessa gli consegnò al suo settimo mese di gravidanza quando le cose cominciarono a precipitare notevolmente e velocemente, soprattutto.
 
Quando arrivò nella sala grande notò che era già completamente piena, era domenica e stranamente tutta la scuola era lì, prima di sedersi vicino a Pansy guardò verso il tavolo dei professori, e notò che l’unico assente all’appello fosse proprio il preside, il che le parve molto strano, dato che non era da lui mancare, ma neanche avesse usato chissà quale incantesimo, entrò in sala Albus Silente, il quale dirigendosi verso il suo legittimo posto, camminò lungo le file del tavolo Serpeverde, fermandosi di fronte alla povera Alex, che non si immaginava minimamente tale improvvisata
-Alex, sono molto orgoglioso di lei sa?-
-Come?!- disse un’esterrefatta Alex, che a tali parole strabuzzò gli occhi, come del resto i ragazzi al suo fianco
-Oh non si preoccupi, mi sono solo state riferite le sue parole di ieri ai Tre Manici di Scopa “Non chiamare le cose con il loro nome non fa altro che aumentare la paura della cosa stessa”. Se non erro sono proprio queste, parole sagge cara ragazza, spero che il suo amico sia arrivato senza problemi a casa-
-S...Si grazie- rispose un po’ disorientata, e titubante come poteva conoscere quelle parole –Preside?- disse riprendendo un po’ di coraggio – Non mi dia del lei, per favore, mi fa sentire avanti con gli anni-
-Come vuoi Alex- disse ridendo, in modo da smorzare quella tensione che si era creata nella sala, provocando l’ ilarità dei presenti
-Alex, ma come ti è venuto?-
-Pansy ho tutta una vita per sentirmi vecchia, e poi c’era troppa tensione-
-Ha ragione.- disse Daphne ridendo, e dopo quel momento di generale ilarità, ognuno riprese i propri discorsi, proprio come Draco e Blaise intenti a discutere con Mark Diacur riguardo la prima festa Serpeverde da organizzare, fin’ ora erano stati decisi solo il luogo e la data: stanza delle necessità il primo venerdì di ottobre
-Perché non invitate anche le altre case?- s’intromise Daphne con un evidente doppio fine
-Non abbiamo mai invitato le altre case ad una nostra festa-
-Lo so bene Mark, ma più gente, più divertimento e poi che male c’è? -
-Non sarebbe una cattiva idea- l’appoggiò Blaise, in effetti non gli dispiaceva molto, e poi aveva visto come il tormento dei suoi pensieri si trovasse bene con Hermione e Ginny; era contenta di star con loro, e poi: erano al sesto anno, una guerra sempre più vicina, non v’era motivo alcuno di rendere ancor più difficili quei mesi, facendosi guerra fra di loro, invece di vivere come dei semplici ragazzi. Almeno a scuola erano liberi, liberi di scegliere.
-Dai Draco dì di si- lo pregò Alex – stiamo aspettando tutti una tua conferma- il biondo la guardò, i suoi occhi lo catturavano completamente
-Ah e va bene, anche le altre case okay ma sia chiaro sesto e settimo anno e basta-
-Più piccoli solo su stretto invito- precisò Blaise, guardando Daphne e Alex, serviva un miracolo per far si che Harry invitasse Ginny e Blaise aveva capito cosa Daphne gli volesse dire con quello sguardo rivoltogli precedentemente, tanto che a tali parole Alex e Daphne si abbracciarono, dovevano parlare con Hermione immediatamente, solo lei avrebbe convinto Harry.
 
A metà mattinata Hermione, Alex e Daphne si incontrarono in biblioteca per parlare un po’ e passare del tempo insieme, dato che non avevano nient’altro da fare per quel giorno
-Allora Herm io voglio ancora vedere questo Dylan di Corvonero, per ora so solo che è del settimo anno-
-Hai ragione, ma credo che tra un po’ verrà qui, secondo te per quale motivo ti ho detto di incontrarci qui?-
-Pensavo dovessi studiare- disse Daphne ridendo, Hermione poi la guardò con fare interrogativo
-No, non è successo nulla tra me e Blaise, amici come sempre. E non so che cazzo fare, ho il terrore che Blaise vada con qualcuna, ma ovviamente non posso pretendere nulla, non stiamo insieme, e sono gelosa, tipo quella… quanto la odio- confessò vedendo una ragazza entrare in biblioteca
-Chi Adele?- chiese Alex
-Già, sono andati a letto insieme una settimana fa; come lo so? Ovvio, ho sentito Draco e Blaise parlare di lei-
-Si okay Daph, sono andati a letto insieme ma ciò non significa che non ci tenga a te cavolo glielo si legge negli occhi, se tu troppo cieca per vederlo-  le disse esasperata Alex
-Stronzate-
-Daph, io credo a quello che ti dice Alex. Non lo conosco molto, anzi quasi per nulla, ma si vede da come ti guarda-
-Mah, sarà comunque il tuo bello sta arrivando con quel suo amico lì, come si chiama?-
-Christian Sean? -
-Brava- Alex si girò per osservarlo
-E’ quello moro- le disse Daphne: un ragazzo alto, moro, non riconosceva bene il colore degli occhi ovviamente era troppo distante per capirlo, indossava un paio di jeans chiari, una maglietta bianca e una felpa sopra
-Direi che la maglietta lascia tutto all’immaginazione- osservò ironica Alex
-E’ il capitano della squadra di Quidditch- disse con fare ovvio Daphne
-Ora si spiega, comunque è carino Herm, oh guarda sta venendo da questa parte!- disse voltandosi immediatamente
 
-Ciao Hermione!- la salutò Dylan, appena avvicinatosi al tavolo delle ragazze
-B…Buongiorno Dylan, come stai? – le chiese lei per buona educazione
-Bene grazie, e te?-
-Tutto bene. Volevi chiedermi qualcosa?-
-Si, esattamente, l’altro giorno mi sono accorto di non avere alcuni appunti di erbologia del tuo anno e mi servirebbero sai per gli esami alla fine dell’anno, ti dispiacerebbe aiutarmi? –
-Certo, d’accordo, non c’è problema, quando vuoi!- rispose Hermione, esercitando su di se una buona dose di autocontrollo
-Perfetto grazie Hermione, facciamo oggi pomeriggio?-
-Wow, ehm si certo facciamo per le cinque?-
-A quell’ora ho gli allenamenti ma alle sei sono libero se non ti crea problemi-
-No tranquillo allora qui alle sei-
-Grazie Hermione- e così la salutò, la ragazza si voltò verso le altre due facendo spallucce
-Hermione questo è il tuo giorno fortunato!- asserì Alex
-Bah almeno passeremo un po’ di tempo insieme- ammise Hermione
-Si dai! Chi se ne frega di Erbologia- esclamò Daphne elettrizzata –Essere la migliore della scuola ti è servito sta volta-
-Credimi non solo sta volta- disse ridendo ripensando alle mille disavventure avute con Harry
- Ma che ore sono?-
-E’ l’una, che dite andiamo a mangiare?- propose Daphne
-Oddio, sembri Ron, hai sempre fame-
-Non mangerò mai più dopo questo-
-No è che la poverina, non ha mangiato nulla sta mattina, era intenta a ridere-
-Scusa Alex ahah- le tre ragazze si alzarono e si diressero verso la sala grande, nel frattempo che parlassero di come convincere quel Decerebrato, parole della stessa Hermione, di Harry ad invitare Ginny, ma mentre discutevano Alex venne presa per un braccio e portata dietro un grosso pilastro
-Alex?- disse Hermione voltandosi, non sentendola più parlare
-Dov’è? – chiese Daphne alquanto allarmata, questa cosa le sembrava fin troppo strana, non aveva alcun motivo per sparire all’improvviso
-Forse è solo entrata prima di noi – disse titubante Hermione
-Forse- così entrambe corsero nella sala grande, e si diressero verso il tavolo Serpeverde, era strano vedere una Grifondoro dirigersi al tavolo Serpeverde, al limite dell’assurdità, e la cosa incuriosì molto le varie case, perché mai Hermione Jean Granger si avvicinava al tavolo Serpeverde ?
- Non c’è- constatò Hermione
-Cosa succede Daphne?- chiese Blaise osservando la sua espressione preoccupata
-Alex, è scomparsa all’improvviso-
-Stavamo parlando mentre venivamo qui e di colpo scomparsa, avevamo pensato fosse entrata prima di noi-
-Meglio dire speravamo Herm- la ragazza annuì, già speravano fosse lì, e nel sentire queste parole Draco si alzò immediatamente, seguito da Blaise
-Andiamo noi- disse sicuro Blaise
-Temete possa essere Theodor? -
-Lo so per certo- disse Draco –E’ da un paio di mesi a questa parte che è cambiato, non è più quello di una volta-
-Ancora non la lascia in pace?- chiese Hermione
-Per nulla- affermò Pansy –Comunque veniamo con voi-
 
-Theodore si può sapere cosa vuoi? Sono davvero arrivata al limite della sopportazione con te-
-Perché non stai un po’ zitta mezzosangue? Come fa a stare a Serpeverde, una che parla con una stupida sanguesporco- disse portandosi una mano alla testa in segno di totale disapprovazione e con un’espressione disgustata in volto
-Tu non sai quello che dici Nott. Mi hai stancata-
-Oh io non credo che ti stancherai di me cara- asserì il ragazzo con tono malevolo
-Smettila non voglio nemmeno ascoltarti- gli disse cercando di spingerlo via, ma in risposta non ottenne altro che essere bloccata maggiormente tra il muro e lui
-Adesso mi dici di smetterla ma tra un po’ non farai altro che chiedermi di continuare- la ragazza rabbrividì a tali parole
-Ma stai scherzando o cosa? Mi fai schifo, non verrò mai e poi mai a letto con te- capendo dove il ragazzo andasse a parare con quelle parole
-No, non sto scherzando, e poi so perfettamente che lo vuoi anche te-
-Cosa? No grazie, trovatene un’altra Nott, sempre che voglia avere a che fare con te-
-Ce ne sono tante che mi vogliono, ma io ho scelto te, che tu lo voglia… o meno- a quelle parole Alex si bloccò, non riusciva a capire se fosse serio o meno, o forse non voleva capirlo
-Ecco brava sta zitta, avrai tempo per urlare, oh si se ne avrai ragazza, non vedo l’ora di sentirti urlare sotto di me, ma non è arrivato ancora il tempo e poi guarda arriva qualcuno, ci si vede Alex, e molto presto anche- detto ciò il ragazzo andò via, e Alex si accasciò per terra, non poteva crederci, non poteva davvero credere di aver sentito quelle parole, le facevano schifo, lui gli faceva schifo, si sentiva sporca, doveva farsi una doccia, le sembrava di avere ancora le sue mani addosso, forse aveva fatto male a sottovalutare quel ragazzo.
 
 
-Alex! - urlò Pansy, chiamando a sé gli altri ragazzi che la stavano cercando, trovandola seduta per terra con le gambe strette a se, in un corridoio coperto da una colonna abbastanza grande, le tre ragazze si avvicinarono all’amica, Daphne cercò di scuoterla per vedere come stesse, e soprattutto capire cosa fosse successo
-C’era Nott vero?- chiese Hermione
-Si- disse atona
-Tutto bene? – le domandò questa volta Daphne
-No-
-Vuoi parlarne?-
-No- passarono alcuni minuti, prima che Alex prese nuovamente parola, minuti in cui tutti s’interrogavano su cosa fosse successo, tranne uno, che era deciso a prendere a pugni un certo Theodore Nott, qualunque cosa avesse fatto.
-Mi accompagni in stanza Daphne? Devo farmi una doccia-
-Certo Alex andiamo- le rispose l’amica era visibilmente preoccupata, così le due ragazze andarono via, verso il loro dormitorio, mentre gli altri rimasero in silenzio
 
-Io parlo con Piton questa storia deve finire- disse sicura Hermione
-E cosa può fare? Non abbiamo prove schiaccianti- disse Pansy
-Ma non può non crederci-
-Pansy non c’è bisogno di avere prove schiaccianti riguardo a questa storia e poi le abbiamo già, non è la prima volta che capita.- disse risoluto Blaise
-Io vado da loro- disse Pansy –Non me la sento di lasciare Alex da sola-
-Nemmeno io in effetti ma ho deciso che andrò da Piton- lì informò Hermione, ancor più decisa di prima
-Se ti metti una cosa in testa niente e nessuno te la leva- affermò Blaise
-Esatto- detto ciò salutò i ragazzi e si diresse nella sala grande dove sperava di incontrare il professore, risoluta più che mai nel parlagli, anche per capire quali atteggiamenti fosse meglio adottare in un caso come questo.
 
-Signorina Granger, sembra che abbia da dire qualcosa- osservò il professore
-Si, in effetti è così-
-Bene allora mi segua nel mio ufficio- le disse dandole le spalle e percorrendo i corridoi non curante dei pensieri della ragazza; una volta arrivati, Severus fece cenno ad Hermione di sedersi, mentre lui faceva lo stesso dietro la scrivania
-Di cosa voleva parlarmi signorina Granger?-
-Di una situazione particolare, che riguarda- la ragazza prese coraggio, non le era mai stato facile parlare con l’ex professore di pozioni – Theodor Nott e Alex Sheridan, dato che lei è il capocasa avevamo pensato che fosse il più adatto a saperlo.-
-Lei e chi?- chiese alzando un sopracciglio
-Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Daphne Greengrass e Blaise Zabini- lo informò quindi
-E cosa c’entra lei con tutti questi Serpeverde? Se è concesso saperlo-
-Alex e Daphne sono mie amiche, quindi mi sono trovata a parlare anche con gli altri, comunque professore, la situazione è preoccupante, sono settimane che Nott dà particolarmente fastidio ad Alex, e credo, crediamo non abbia buone intenzioni- così iniziò a raccontargli la vicenda di quest’ultimo giorno da quando Alex parlava tranquillamente con loro a quando invece Daphne l'aveva accompagnata nei dormitori
-Tuttavia non vi ha detto cosa Nott le abbia potuto dire. –
-No, rispondeva a monosillabi e poi ha espresso il desiderio di farsi una doccia-
-Sono ipotesi, nonché, accuse molto pesanti le sue signorina Granger, e di certo non possono essere ignorate, se mai fosse vero, non possiamo permettere che accada qualcosa di brutto ai nostri studenti-
-Professore, noi siamo davvero preoccupati, lo è per fino Malfoy-
-Ora vada credo abbia di meglio da fare, appurerò la questione e controllerò io stesso- finita la frase Hermione andò via, ritornando alla sua sala comune.
 
Nel frattempo a Serpeverde Alex si era trovata da sola in camera, aveva fatto una doccia e si era cambiata, si sentiva molto meglio, si era lavata di dosso tutte quelle orrende parole che era stata costretta a sentire poco tempo prima, Pansy era andata a prenderle qualcosa da mangiare nelle cucine, sperando fosse rimasto qualcosa, mentre Daphne parlava con Blaise e Draco dell’accaduto, fin quando il biondo non lasciò soli gli amici, per andare da Alex e assicurarsi di come si sentisse.



***


DarkAkiko 

"Modificato" : 07/01/18

 

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Capitolo 8
*** La Festa parte Prima ***


Se vi va ( e spero tanto di si) fatemi sapere che ne pensate :)
P.s. ci vediamo alla fine del capitolo :* 
 
Ottavo Capitolo
 La Festa  
parte prima 
 
Era arrivato il grande giorno della festa, mancava poco alla fine delle lezioni pomeridiane, così tutti avrebbero potuto prepararsi, in gran segreto.
Che poi questo gran segreto non era, per fino i muri lo sapevano. Figurarsi i professori!
Tutti aspettavano di finire di cenare, per correre su in camera e prepararsi, e mai come quel giorno, i ragazzi a tavola rimasero pochissimo.
A parte Ginny, tutte le altre ragazze erano senza cavaliere, Blaise non aveva chiesto a Daphne di accompagnarlo, Hermione non era stata invitata da Dylan, alla fine era solo una festa e non il ballo che si tiene alla fine del mese per Halloween, però certamente era cosa gradita; per quanto riguarda Ginny, Hermione ed anche Ron, con non poca riluttanza, erano riusciti a convincere Harry Potter ad invitare Ginny, la ragazza di cui era innamorato, eh si perché il bambino sopravvissuto era innamorato di lei, ma era ossessionato, continuamente, dal pensiero di una minaccia costante, avrebbe voluto stare con lei quando tutto fosse ritornato al suo posto, nella pace più completa. Ma se questa pace non arrivasse mai, vorrebbe davvero sprecare quel tempo che ha con Ginny, pensando a quello che potrebbe essere un giorno? No. E se nel frattempo Ginny si dimenticasse di lui? Uscisse con un altro ragazzo, e si innamorasse? Non poteva permettere che qualcuno gliela portasse via giusto? Giusto.
Ed ecco come Harry Potter invitò Ginevra Weasley alla festa organizzata dai Serpeverde, voleva e doveva provarci, almeno non avrebbe avuto questo rimpianto per il resto della sua vita, la sua migliore amica lo conosceva come nessun altro e sapeva benissimo quali tasti dolenti andare a toccare per convincerlo, forse un giorno, pensò, avrebbe dovuto fare una statua d’oro massiccio per quella ragazza.
 
In casa Serpeverde quel giorno era il delirio più totale, Matt e Mark, stavano finendo di organizzare le ultime cose sotto le direttive di Draco e Blaise, quella mattina i Verde-Argento si erano svegliati all’alba, avevano da preparare molte cose, e avrebbero avuto lezioni quel giorno, fino alle sei del pomeriggio.
 
-Bene ragazze, è ora di prepararsi, chi sa cosa mettersi? Hey Daph, ma che hai?-  chiese Pansy, nonostante conoscesse la risposta, vedendo l’amica stesa sul letto, con il braccio poggiato sul viso in modo da coprire gli occhi
-Nulla, hai ragione- disse alzandosi dal letto, ed asciugandosi le lacrime – E’ ora di prepararsi e non sappiamo ancora che mettere-
-Dimmi la verità Daph, pensi a Blaise- disse a voce bassa Alex, sedendosi sul letto affianco all’amica e lo stesso fece Pansy
-Non avete più affrontato quel discorso vero?-
-No, non più- disse rassegnata –Non capisco mi stava per baciare dannazione, mi ha difesa da Nott, e poi più nulla, niente di niente, perché deve essere così idiota, lo odio, cosa ci vuole a prendermi in disparte e parlare, perché? Se mi stava per baciare, se mi ha detto quelle cose, vuole dire che gli piaccio, che un po’ ci tiene a me o sbaglio? Allora perché ora è più freddo del ghiaccio siderale?-
-Hai ragione, questa volta il suo comportamento non l’ho capito, cioè tu non sei andata via, non lo hai rifiutato, quindi per quale motivo si sia comportato così davvero non lo capisco, forse ci sta solo pensando-
-Spiegami cosa deve pensare Pansy, per Salazar, cosa c’è da pensare?- disse quasi urlando Daphne, non capiva il comportamento di Blaise, e non capiva come mai non avessero più affrontato l’argomento, non si spiegava nemmeno come i due quasi non si parlassero più, erano passate due settimane da quando aveva avuto l’ultima conversazione decente, non capiva cosa gli passasse per la mente, non capiva e non lo sopportava, la faceva stare male.
-Non lo so davvero Daph, davvero non lo so- chiuse il discorso Alex alzandosi e porgendo le mani alle sue amiche –Però quello che so è che ora ci dobbiamo preparare e far schiattare di gelosia un certo ragazzo!-
-Hai ragione Alex, Daphne, lo devi far morire di gelosia- disse Pansy con un sorriso malizioso, che non promette niente di buono, stampato sul viso

Alle nove e mezza la festa sarebbe iniziata e le ragazze erano in perfetto orario, avevano finito di prepararsi proprio quando le lancette puntarono su quei numeri, Pansy aveva optato per un vestito corto bordeaux a giro maniche, e dei tacchi color crema, Alex invece una gonna a vita alta rossa, un top nero con scollo a barca e tacchi neri, Daphne indossò un vestito corto, nero molto aderente, non lasciava nulla all’immaginazione, e tacchi neri ovviamente, ma del resto se lo scopo di Alex e Pansy era quello di fare morire di gelosia un determinato ragazzo, ci sarebbero riuscite, in un modo o nell’altro.
Quando arrivarono nella stanza delle necessità, la sala era già abbastanza piena, nonostante i soli dieci minuti di ritardo, appena entrarono, mentre Pansy si dirigeva verso la postazione degli alcolici, Daphne e Alex si diressero da Hermione e Ginny
-Hei ragazze!- le salutò Ginny –Come va?-
-Abbastanza bene, a te invece? Dov’è Potter?-
-Eccolo che arriva con dei bicchieri in mano-
-Ehm, tieni Ginny-
-Grazie Harry- lo ringraziò dopo averle portato da bere, ovviamente niente di alcolico per la ragazza, non voleva rischiare di diventare anche solo un minimo brilla, voleva godersi la serata il più possibile, sapeva che un’occasione del genere non le sarebbe ricapitata molto in fretta, ma lei avrebbe aspettato, come sempre del resto, aspettava, in un’attesa che le faceva molto spesso male, ma lei sapeva bene quello che voleva, e lei voleva lui.
-Sheridan, Greengrass, volete anche voi qualcosa da bere?- chiese Harry, e le ragazze annuirono ringraziandolo
-E tuo fratello? Non si è  visto in giro-
-Sta con quella Lavanda Brown, si salvi chi può, Oh, Hermione guarda chi è appena entrato- esclamò raggiante la rossa, e le tre amiche si voltarono verso l’entrata, sull’uscio della porta si era presentato, insieme a due suoi amici Dylan
-Secondo me sta cercando qualcuno, i suoi occhi stanno letteralmente vagando su tutta la sala-
-Tranquille, non viene da me-
-Come puoi dirlo?-
-La settimana scorsa Luna mi ha detto che lui sta con una Tassorosso del sesto anno, Anne qualcosa-
-Oh, non lo sapevo, mi spiace Herm- e proprio in quel momento arrivò Harry con i bicchieri per le due ragazze, le quali lo ringraziarono, per poi continuare i loro discorsi, da sole con Hermione, Harry e Ginny si erano spostati, in un angolo della sala con dei divanetti, per parlare tranquillamente tra di loro

-Harry che c’è che non va? Non vuoi stare con me?- gli chiese Ginny, vedendolo un po’ trano, aveva il timore che stesse così per colpa sua, ma se così fosse, si disse, per quanto male potesse fare, voleva saperlo, se Harry Potter davvero non provava niente per lei, tanto vale scoprirlo, prima di buttare altri minuti, ore, anni ad aspettarlo
-No, Ginny, assolutamente no, tu sei perfetta-
-Davvero?-
-Si, e mi dispiace averci messo tanto a chiederti se ti andasse di uscire con me-
-Forse ne varrà la pena aver aspettato, ora però dimmi cos’hai Harry, sono sempre una tua amica dopo tutto-
-Ho una strana sensazione riguardo Alex Sheridan-
-E perché mai Harry?-
-La prima volta che l’ho vista, che i nostri sguardi si sono incrociati, avevo la sensazione come se la cicatrice mi bruciasse, ma lievemente-
-Harry, io credo solo che te ti stia impressionando, lì fuori si sta scatenando una mezza guerra, è normale, e poi te non fai altro che avere brutti incubi su tu-sai-chi-
-Forse si, forse hai ragione Ginny-
-Forse? E’ ovvio, io ho sempre ragione- il ragazzo iniziò a ridere, gli piaceva il sorriso della rossa, gli piaceva sul serio
-Adoro il tuo sorriso- forse però aveva bevuto qualche drink di troppo, si stava lasciando troppo andare con le parole
-Davvero?-
-Si- rimasero per qualche momento in silenzio, Harry era indeciso sul da farsi, voleva stare con lei, ma non la voleva mettere in pericolo, più di quanto già non fosse
-No, non posso farlo, mi dispiace Ginny-
-Non puoi fare cosa Harry?-
-Non posso stare con te, per quanto lo vorrei- confessò il moro, allontanandosi dallo schienale del divanetto, poggiando i gomiti sulle sue gambe e portandosi le mani in faccia, alle volte era costretto a fare delle cose che non voleva neanche fare, ora invece una cosa che voleva, profondamente, non poteva farla, era ingiusto a parer suo
-Harry, si può sapere cosa stai blaterando?- disse una Ginny alquanto infastidita, insomma il ragazzo che stava aspettando dal primo anno, finalmente si decide a confessarle il suo interesse, e poi dice che non può stare con lei
-Ginny, ti prego- 
-Ti prego cosa Harry ?- lo interruppe – Posso sapere cosa ti passa per la mente? Perché mi dici che vuoi stare con me e poi esordisci con ‘’non posso’’-
-Perché la mia vita è un fottuto casino Ginevra-
-Ah davvero? Non l’avrei mai immaginato- disse sarcastica
-Cosa credi? Che non voglia stare con te? Che non abbia una voglia assurda di baciare quelle tue dannate lebbra che mi tormentano dalla mattina alla sera?-
-Cosa?- chiese interdetta lei, tra lo stupore per le parole appena udite
-Quello che ho detto, ma io e te non possiamo stare insieme, punto-
-Per quale motivo Harry? -
-Lascia stare Ginny, noi non possiamo stare insieme-
-Eh no Harry Potter, proprio no. Lascia stare non me lo dici, lo sai che sono innamorata di te dal primo anno in pratica, lo sa tutta la scuola, sono cinque anni che aspetto che te ti faccia avanti, e la prima volta che lo fai mi dici che non puoi stare con me anche se vorresti, e inoltre come se non bastasse non vuoi nemmeno darmi un motivo valido? Non credi che meriti un minimo di considerazione? Tu non sai quanto ho agognato questo momento, quando tu mi avresti invitata ad uscire con te. Ho sopportato di vederti con quella stupida Corvonero al ballo del ceppo, ti ho visto sorriderle e perderti nei suoi occhi, mentre io mi perdevo nei tuoi, e stavo male ogni singolo giorno, e te non hai neanche il coraggio di darmi una stupida spiegazione? Sei solo un coglione egoista, dio quanto sto rimpiangendo gli anni buttati ad aspettarti-
-Ginny-
-Non chiamarmi così Potter, non voglio avere niente a che fare con te-
-Ginny, aspetta per favore- ma la ragazza si era già alzata dal divano, per ritornare nel suo dormitorio, non avrebbe voluto dargli anche la soddisfazione di averla fatta piangere, scorreva pur sempre orgoglio Grifondoro in quel sangue, ma ovviamente il suo tragitto venne interrotto dall’incontro delle sue amiche Daphne, Alex, Pansy, insieme a Draco e Blaise, e la tensione tra di loro era comunque troppo alta
 
-Ginny! Ma che hai? Perché stai piangendo?- chiese preoccupata Hermione
-Cos’ha fatto Potter?-
-Cosa ha fatto? Cosa ha fatto?! E’ un egoista, e stronzo-
-Hey Ginny, calmati, parla con noi- disse Daphne, mentre Alex faceva cenno ai due ragazzi di andare via, non era il momento adatto per eventuali battutine
-Me ne sono andata, l’ho lasciato li da solo, prima dice che vorrebbe stare con me, ma non può farlo, e non si degna nemmeno di darmi una spiegazione-
-Ma è cretino?-
-Io..io.. non ce l’ho fatta più- disse tra i singhiozzi – Stava andando bene, forse ci saremmo anche baciati se solo non avesse detto questo- fece un altro lungo respiro – Io e te non possiamo stare insieme Ginny, punto- scimmiottò la sua voce – E quando gli ho chiesto per quale motivo, mi ha risposto con un semplice ‘’Lascia stare Ginny’’-
-Quello è un coglione patentato- sentenziò Pansy
-Aspetta Ginny, calmati, ti vado a prendere un po’ d’acqua- si offrì Alex
-Grazie, credo che me ne tornerò in camera, non ho voglia di stare qui, ancora per molto-
-Si tranquilla, vuoi che chiami Ron?-
-NO! Dove sta Ron c’è Harry, o peggio, Lavanda!-
-Si, forse hai ragione-
-Scusate ma Alex? Dov’è finita? Sono già passati cinque minuti, da quando è andata al bar-
-In effetti hai ragione-
-Forse qualche ragazzo si sarà fermato a parlarle- ed improvvisamente ad Hermione si accese una lampadina, la ragazza era, in effetti, conosciuta ance per la sua perspicacia, ed i suoi occhi iniziarono a vagare su tutta la stanza in cerca di una conferma
-Scusate torno subito- disse senza far allarmare le altre, voleva prima una conferma, e purtroppo i suoi occhi non avevano visto nulla di rassicurante, così, anche se controvoglia, andò da Malfoy e Zabini, meglio chiedere ai diretti interessati, si disse lei


-Malfoy! Zabini!- lo chiamò
-Granger?! Cosa vuoi?- nonostante la ormai assidua presenza della ragazza in quel gruppo, causa l’amicizia con Daphne, Pansy e Alex, Draco ancora manteneva il suo tipico atteggiamento, ma almeno aveva smesso di chiamarla sanguesporco, in nome di un valore, che poi valore non era, della sua famiglia
-Malfoy, sono venuta in pace per favore! E’ importante-
-Dai avanti dicci, cosa è successo?- chiese Blaise, lui a differenza dell’amico, non aveva questa grande remora, e di conseguenza non aveva fatto poi questa grande fatica, anche nel parlarle tranquillamente, si era rivelata perfino simpatica
-Dov’è Theodore Nott? -
-Non mi pare ci sia in sala-
-Guardate che l’ho visto uscire prima, ed anche con una certa frette- s’intromise un ragazzo che passò di lì per caso
-Granger? Che stai cercando di dire?-
-Dov’è Alex?!- chiese quasi retoricamente Draco, era visibilmente preoccupato
-Ecco, era andata al bar, a prendere un po’ d’acqua per Ginny, ma erano passati cinque minuti e non era tornata, ho cercato Nott con lo sguardo ma non l’ho visto, e ho iniziato a preoccuparmi-
-Granger  la prossima volta dille prima le cose!-
 
 
-Hey!- disse Alex, quando uno la spinse mentre cercava di prendere un bicchiere e riempirlo d’acqua –Sta attento la prossima volta-
-Stare attento a cosa?- nell’udire quel tono di voce Alex trasalì, lo aveva riconosciuto purtroppo – Quella che dovrebbe stare attenta sei te- le disse mentre con la mano sinistra iniziò ad accarezzarle un fianco
-Non toccarmi Nott!-
-Altrimenti?- disse con fare di sfida –Non puoi farmi niente, sono più forte di te- e sfortunatamente per Alex quella era la pura verità, sapeva che almeno per quanto riguardasse la forza fisica non aveva grandi possibilità –Eppure sei così… ah ti scoperei anche qui-
-Ti ho detto di non toccarmi- rimase ferma sul punto lei, cercando di non far vacillare la sua sicurezza mentre la sua mano stava vagando verso la fine della sua schiena, nonostante la ragazza continuasse a levargliela in malo modo, all’ennesima volta, Alex gli tirò uno schiaffo in faccia e gli rovesciò il bicchiere d’acqua in faccia
-Non toccarmi ho detto- e poi cercò di allontanarsi dal ragazzo il più possibile, anche se era molto difficile dato la ressa di persone in quella stanza, che si stava divertendo, ignari dei problemi che altre persone stavano avendo.
-Aia!- urlò Alex quando venne sbattuta al muro da Theodore, quando prendendola per il braccio l’aveva portata fuori la stanza delle necessità, chiudendosi a chiave in un’aula vuota –Mi stai facendo male, lasciami immediatamente!-
-Brutta troia, adesso ti faccio vedere io! Vedrai tra poco cosa ti farò!- per un decimo di secondo negli occhi di Alex passò un lampo di terrore, e gli vennero in mente le parole di due settimane prima
-Lasciami in questo istante!-
-Te lo puoi anche scordare, e dora vedi di fare la brava che ti conviene-
-Che cazzo di intenzioni hai?-
-Oh lo vedrai cara- 
***
Eccoci qui, lo so è passato un po' più di tempo, questo capitolo lo avevo iniziato subito dopo aver pubblicato l'altro, ma appunto solo iniziato, e per non far aspettare oltre, oggi sono tornata e in neanche due ore l'ho scritto e appunto finito,  spero che vi piaccia e sarei curiosa di sapere il vostro parere, anche se vorreste menarmi, perchè si lo so, che c'è questa voglia. 
Mi piacerebbe sentire più punti di vista, questo si 
Scherzi apparte, parlando del capitolo, questo è solo la prima parte, fare un unico capitolo sarebbe risultato troppo lungo, e troppi avvenimenti insieme da metabolizzare (ahahahh)
e quindi ho deciso di dividerlo in due parti 

Come vedete le cose si sono complicate tra molti dei nostri amici, Daphne e Blaise a stento si parlano, Harry non si è comportato nel migliore dei modi con Ginny, che questa sia la tempresta prima del sole? 
Mah
Alla prossima :3 

ps
spero che l'idea di parlare (anche se in questo caso per pochissimo) del capitolo non vi sia dispiaciuta 
<3

 

 

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Capitolo 9
*** La Festa parte seconda ***


Se vi va ( e spero tanto di si) fatemi sapere che ne pensate :)
P.s. ci vediamo alla fine del capitolo :* 
 
Nono Capitolo
 La Festa  
parte seconda 

 
-Che cazzo di intenzioni hai?- chiese Alex, non sapeva effettivamente cosa aspettarsi da un ragazzo del genere, niente di buono di sicuro, e la cosa non la tranquillizzava per niente
-Oh lo vedrai cara-  esordì lui, mentre poggiava una mano sulla gamba di lei, che prontamente lo spinse via con tutta la sua forza, ma tale sforzo non valse molto, Nott la bloccò di nuovo tra sé e il muro, limitando i movimenti di Alex il più possibile, dato che i suoi polsi erano tenuti stretti da una delle sue mani, mentre l’altra vagava verso l’intero coscia.
-Nott lasciami, non toccarmi- urlò Alex, aveva davvero paura che quel ragazzo la potesse anche solo sfiorare

Draco e Blaise avevano lasciato Hermione con le altre ragazze, mentre correvano fuori la stanza delle necessità; Blaise era visibilmente preoccupato per l’amica
-Dove pensi che sia?-
-Non lo so, ma dovremmo stare in silenzio, magari uno dei due parla ad alta voce-
-Credi sul serio che stiano parlando?! O meglio credi sul serio che Theodore voglia parlare con lei?- sbraitò Draco nervoso
-Fai silenzio almeno-
-Blaise, se solo provasse a toccarla….-
-Strano-
-Cosa?-
-Se fosse un’altra ragazza al posto suo, non te ne fregheresti molto-
-Blaise piuttosto che fare la morale a me, ed inventarti cose tra l’altro, pensa al casino che hai combinato con Daphne, che non fa altro che piangere ogni santo giorno-  così i due ragazzi rimasero in silenzio, un po’ perché entrambi non sapevano che dire, probabilmente avevano ragione entrambi, e un po’  perché il silenzio avrebbe aiutato sicuramente la loro ricerca
-Forse ho sentito qualcosa sai?-
-Proviene da quell’aula!- i due corsero verso un’aula in fondo al corridoio, ma quando i due tentarono di aprirla si accorsero che era chiusa a chiave, ma quello, non rappresentava di certo un problema per i due Serpeverde, che con un semplice Alohomora aprirono lo porta…
 
-Hermione mi spieghi dove sono corsi Draco e Blaise?-  chiese Pansy visivamente preoccupata per l’amica
-A cercare Alex- rispose, anch’essa preoccupata
-Che intendi dire?-
-Ti ricordi che prima avevi notato quanto Alex ci mettesse a tornare, bene sono andata da quei due, per chiedere dove fosse Nott, e beh, potete immaginare il resto-
-E allora noi cosa ci facciamo qui?- esordì Daphne
-Non lo so, ma credo sia meglio lasciarlo a loro due-
-Si così Draco lo ammazza direttamente-
-Io devo andare da Ginny, non me la sento a lasciarla da sola ora-
-Mi sembra giusto, tranquilla Herm vai, al resto ci pensiamo noi-
-Ci vediamo domani nella sala grande, tanto non credo che dopo questa festa ci siano molte persone, del nostro anno- propose Pansy, mentre Hermione già si dirigeva verso la porta, per raggiungere la sua migliore amica dal cuore spezzato in due
-Bene, ora sta a noi andare da Blaise e Draco-  sospirò Daphne, in realtà per tutta la sera non aveva fatto altro che evitare Blaise, non aveva voglia di vederelo, magari con un’altra ragazza, chissà dove, chissà perché, però Alex era diventata, anche se in pochissimo tempo, la sua migliore amica, insieme a Pansy e le due Grifondoro, non se la sentiva di lasciarla lì senza nessuno, certo c’erano i due ragazzi, ma un’amica è sempre un’amica, e le amiche non si abbandonano nel momento del bisogno. Mai.
-Te la senti?- le chiese Pansy, erano ormai rimaste solo loro due, l’amica annuì e così entrambe cercarono di uscire dal luogo della festa, che non era per niente una cosa facile, per raggiungere i due compagni di casa.
 
Quando i due aprirono la porta videro Alex stretta ad un muro, quasi inerme, mentre Theodore le bloccava ogni singolo movimento e con una mano vagava sulla sua pelle chiara, tuttavia non si era accorto del loro arrivo, e nemmeno Alex, almeno fin quando non spostò lo sguardo verso la porta, ma solo per non continuare a guardare gli occhi di Nott, lussuriosi; ma quel movimento venne intercettato da  tutti i ragazzi lì presenti: da Theodore, il quale rivolse, anch’esso, lo sguardo verso la porta, e nel momento esatto in cui realizzò che in quella stanza non erano più soli, uno di quei due ragazzi, noto come il principe delle serpi, lo colpì in pieno volto, con un pugno che lo fece cadere per terra.
A quel punto Alex si accasciò sul pavimento stremata, e solo qualche momento prima i due notarono quanto il vestito della ragazza fosse fuori posto: la gonna era alzata più di quanto avesse dovuto, e visibilmente sgualcita, il top nero era stato abbassato, sicuramente, anche se non di molto; ma quei piccoli dettagli, visti anche solo di sfuggita, e per un solo istante, fecero si che Draco, non ci pensasse due volte a prendersela ulteriormente con quel ragazzo che poco prima aveva ricevuto un pugno in faccia; Blaise rimase incredulo, non poteva davvero credere ai suoi occhi, ma invece che dare una mano a Draco, o addirittura fermarlo, corse immediatamente da Alex, dandole una mano a rialzarsi e a sistemarsi la gonna e la maglia
-Grazie- sussurrò lei
-Non dirlo neanche per scherzo-  a quel punto la ragazza realizzò che Draco era ancora alle prese con Nott, in realtà non le dispiaceva per niente, ma non voleva che lui passasse un guaio per colpa sua, non se lo meritava
-Draco, basta fermati!- gridò –Per favore basta!- il biondo si girò verso di lei, e lasciò cadere, di nuovo, l’oggetto della sua furia per terra
-Come stai?- chiese preoccupato
-Bene-
-E ti dovremmo credere?!- disse ironicamente Blaise –Draco e ora che facciamo?- chiese, rivolgendosi all’amico, il quale era intento ad osservare la ragazza
-Torniamo nei dormitori, ma prendi tu Nott, noncredo arriverebbe vivo con me- il ragazzo annui
-Facciamolo arrivare vivo Draco, per quanto la cosa mi dispiaccia- così il moro uscì dalla stanza, lasciando i due da soli in quell’aula, ed incontrando le amiche fuori, in corridoio, alla fine avevano deciso di non entrare, specie quando avevano sentito Alex urlare verso Draco.
-Allora come sta?-chiese Pansy
-Lei dice bene, ma io non ci credo per nulla-
-E perché hai Theodore sotto il braccio?-
-Lo porto in camera sua, altrimenti Draco lo ammazza sul serio, forse è meglio se andate ad avvisare Hermione e Ginny-
-Si forse- il ragazzo sorrise e continuò la sua strada verso i  sotterranei, mentre le due correvano verso la torre Grifondoro
 
-Come stai Alex?- chiese Draco, il suo tono era calmo e pacato, ma si poteva scorgere un velo di preoccupazione celato in malo modo
-Io credo bene…di sicuro sono stata meglio- rispose Alex, portando lo sguardo verso il basso osservando i suoi polsi, le mani, le braccia
-Ti prego dimmi solo che non ti ha fatto nulla- il suo cercare di sembrare calmo era stato tradito tal tono di voce, era realmente preoccupato che qualcuno avesse potuto farle del male –Che non ti ha sfiorata- ma lei non rispose, o quanto meno non subito
-No, tranquillo, non ha fatto nulla di grave, a parte mettere le mani sotto la gonna- poi vide l’espressione esterrefatta e nervosa del suo amico e cerco di spiegarsi meglio, in quel momento non le era molto facile, era un po’ confusa –Nel senso che non è andato oltre… per fortuna- in quel momento i lineamenti del viso del biondo si rilassarono notevolmente, così le tese la mano, per accompagnarla al di fuori di quell’aula vuota, dopo un quarto d’ora arrivarono davanti all’ingresso della casa Serpeverde
-Ma questa ..Che ci facciamo qui?- chiese Alex appena entrata nella camera del prefetto, sedendosi sul bordo del letto
-Voglio che sta notte tu stia qui-
-E perché mai?-  scattò immediatamente in piedi, era assurdo cosa aveva appena sentito, Draco l’aveva appena portata in camera sua e pretendeva che dormisse li?
-Senti- iniziò il ragazzo, aprendo l’armadio di fronte a lui –Essendo questa la mia camera nessuno prova ad avvicinarsi, neanche uno come Nott, quindi puoi stare tranquilla, diversamente non te lo posso assicurare, e non vorrei ricapitasse una cosa del genere, quindi fai come ti dico-  e così lanciò una maglia bianca a maniche lunghe, che finì sul viso di lei, che quando la prese in mano lo guardò con aria interrogativa –Non vorrai dormire con quei vestiti-
-Dov’è Blaise?- chiese Alex mentre si spogliava
-E’ con Theodore, in camera sua- rispose girandosi, involontariamente
-Che stai facendo Malfoy! Girati subito- gli urlò lanciandogli i suoi vestiti addosso, ed automaticamente il ragazzo si girò nuovamente
-Guarda che non l’ho fatto apposta! Per quale motivo avrei dovuto? Piuttosto ti muovi?!- sbraitò lui, raccogliendo da terra i vestiti precedentemente lanciati.
-Ho fatto, ora.- quando Draco si girò, non distolse la sua attenzione dal corpo di lei, quella maglietta le andava praticamente come un vestito, ma non copriva in realtà molto, non le arrivava neanche a metà coscia, ma, fortunatamente, non era molto aderente, per distogliersi da quei pensieri il biondo iniziò a cercare nell’armadio il suo pigiama, un pantalone lungo grigio chiaro, ed iniziò a togliersi la camicia, prima che  Alex si rendesse conto di ciò che il ragazzo stava facendo, il suo sguardo si era soffermato sugli addominali perfetti e sul fisico scolpito, ma per niente esagerato, da cercatore, nonché capitano, della squadra di quiddich.
Quando riuscì a collegare le due cose si girò di scatto, dando le spalle al bel ragazzo, sul viso del quale si modellò un ghigno irriverente, che per fortuna non venne notato da un’imbarazzata Alex
-Guarda che ora ti puoi girare- e così fece la ragazza, e si ritrovò esattamente allo stesso punto di prima, Draco senza maglia e solo con un pantalone addosso
-Ma te hai intenzione di dormire così?-
-Beh direi di si, perché?-
-Ed io dovrei dormire qui? -
-Di nuovo si-
-Ti stai prendendo gioco di me forse?-
-No direi di no, anche se a giudicare dalla tua faccia la cosa è esilarante-
-Prima finisce questo giorno e meglio sto-  rispose buttandosi sul letto
-A proposito come stai?- chiese lui sedendosi affianco a lei sul letto
-Te l’ho detto sono stata meglio- ed involontariamente il suo sguardo vagò sulle sue braccia, movimento non passato in osservato dal ragazzo
-Alza quelle maniche- le ordinò serio, le aveva già visto fare quel movimento prima in quell’aula, e no, non voleva passarci sopra
-Eh? Perché mai?- ma il ragazzo non aspettò un altro momento di più, e prese tra le mani le sue braccia alzando le maniche e notò, con enorme disappunto, dei segni viola, fatti per tenerla ferma, lasciò le braccia di lei, e portò le sue mani fra i morbidi capelli biondi
-No, non voglio andare in infermeria, e poi come li spiegherei questi lividi? Di certo non con un ‘’le sono caduti dei libri addosso ’’ non sono mica Hermione, non ci crederebbero mai- disse Alex, quasi leggendo la mente del ragazzo, che effettivamente aveva pensato di portarla in infermeria, ma da un lato aveva ragione, come si spiegavano quei lividi, e poi Piton ne era a conoscenza, avevano parlato qualche settimana prima di quest’argomento, ma non potevano fare molto, o avrebbero accelerato la venuta di Tom Riddle, e no, non se lo potevano permettere, quindi si, se la dovevano sbrigare da soli, per quanto lo stesso Piton fosse fortemente contrario.
-D’accordo, sei stanca?- le chiese premuroso
-Si, in effetti si, lo sono-
-Vogliamo andare a dormire?- Alex annuì, ormai se n’era fatta una ragione, quella notte avrebbe dormito con Draco Malfoy, nella sua camera, nel suo stesso letto, a pochi centimetri di distanza, e si arrese all’idea che quella notte non avrebbe chiuso occhio; così i due si misero sotto le coperte, quella sarebbe stata una notte particolare e strana per entrambi: non avevano mai dormito con un’altra persona al loro fianco, certo Draco si portava diverse ragazze a letto, ma mai nessuna era rimasta più del dovuto nella sua stanza
-Draco?-
-Che c’è?-
-Grazie- non ci fu risposta, ma sul viso del giovane si formò un sorriso; a differenza di quello che credeva Alex dopo poco si addormentò, quella era stata, per lei, davvero una giornata stressante e particolare, prima Thodore, poi Draco, e nulla le impedì di addormentarsi, ne aveva, del resto, tutto il diritto, un po’ di pace dopo la terribile tempesta, ma questo non si può dire anche per Draco, quella notte il ragazzo non chiuse occhio, nemmeno per un minuto, aveva troppi pensieri per la testa: Theodore: che l’avrebbe pagata cara, Alex, Theodore: l’aveva conciato veramente bene, Alex, Theodore avrebbe dovuto risolvere la questione da solo o parlarne con Severus? Alex, Blaise e le altre ragazze, Alex, quella di domani sarebbe stata una giornata stressante lo sapeva.

Erano le quattro di mattina quando, lentamente, si alzò dal letto, evitando di svegliare la ragazza che aveva dormito tranquillamente all’altro capo del letto quella notte con lui, per dirigersi nella sala comune, e sedersi su un divanetto vicino al camino
-Non riesci a dormire neanche tu?- non si voltò verso il ragazzo, aveva capito benissimo, già dal tono di voce che si trattava del suo migliore amico
-No-
-E Alex? Dov’è?-
-Dorme in camera mia- quando Blaise udì queste parole, per un momento pensava che scherzasse, oltre al fatto che si stava per strozzare con la sua stessa saliva
-Oh, e come sta?-
-Più o meno bene, ha diversi lividi sulle braccia, specie sui polsi, fortunatamente è riuscita ad addormentarsi-
-A differenza tua-
-Oh andiamo Blaise come credi riesca a dormire? Dopo tutto quello che è successo sta sera!-
-Di soprattutto perché c’è una ragazza nel tuo letto, e non perché te la devi fare-  rispose accentuando il ‘’non’’
-Quello è un fattore che non aiuta per nulla- sul volto di Blaise comparve un ghigno di pura soddisfazione che scomparve dopo poco a causa dell’occhiataccia dell’amico
-Le ragazze come stanno? Le hai incontrate?-
-Si, erano fuori nel corridoio ad aspettarci, le ho raccontato cosa fosse successo, erano visibilmente scosse e preoccupate per l’amica, e poi sono corese da Ginny ed Hermione, non è stata una serata facile nemmeno per loro, Potter se n’è uscito con non che cosa per il quale non può stare con Ginny, quindi, si, una serata tragica per tutti noi a quanto pare-  i due rimasero per un po’ di tempo in silenzio, entrambi immersi nei loro pensieri
-Ho parlato con Daphne-
-Che le hai detto?-
-Le ho detto che voglio parlarle, magari domani mattina, e lei ha accettato-
-Quella ragazza ci muore per te, per accordarti anche questo, ti sei comportato da vero stronzo-
-Ho imparato dal migliore-
-Io non faccio soffrire le amiche.- sentenziò il biondo, Daphne era per Draco la sua migliore amica, forse l’unica, insieme a Blaise, con la quale riuscisse a parlare, quelle rare volte
-Lo so Draco, lo so bene. Voglio solo dirle perché mi sono comportato così, e chiederle scusa-
-Sai che niente ritornerà come prima?-
-Che vorresti dire?-
-O tutto o niente, non siete amici, e non lo sarete mai, non da quando vi stavate per baciare-
-Già- sospirò lui –E tu non sai quanto vorrei farlo adesso, e uccidermi per non averla baciata prima, per essermi comportato cosi male con lei, Dio è così dannatamente bella- Draco stava per interromperlo ma poi decise di non dire niente e lasciarlo sfogare, forse sarebbe stata la cosa migliore, per lui –Ogni volta che la guardo mi perdo completamente nei suoi occhi, nel suo sorriso, è.. per Salazaar, perfetta, non vorrei stare con nessun’altra se non con lei, eppure sono un cretino patentato, che l’ha trattata di merda, e non potrò mai perdonarmi di averla fatta stare male-
-Forse tu no ma io si- rispose una voce femminile, ferma, immobile, poco distante dai due ragazzi seduti sul divanetto, i due si girarono di scatto, a quanto pare la conversazione della mattina sarebbe stata anticipata di qualche ora, a quel punto Draco decide di lasciarli da soli, avrebbero dovuto risolvere la situazione questa volta, una volta per tutte, e lui era solo d’intralcio, sarebbe ritornato in camera sua, ed avrebbe provato a dormire, ancora una volta, consapevole del fatto che comunque non ci sarebbe riuscito.
 
-Daphne!- disse incredulo il moro, mentre una Daphne ancora mezza assonnata e con il pigiama addosso di dirigeva verso di lui per sedersi sul tavoli difronte
-Davvero le pensi quelle cose Blaise?- a quel punto negare sarebbe stato inutile, controproducente e stupido, e Blaise non voleva comportarsi da codardo ancora una volta
-Si-
-Perché allora non mi hai più parlato? Perché hai fatto finta come se nulla fosse accaduto?-
-Perché non sapevo se fosse la cosa giusta, io e te siamo amici dalla notte dei tempi, non volevo rovinare tutto, come invece ho fatto, ho avuto paura Daph, ma ti prego di perdonarmi, tutto quello che hai sentito, è la pura verità, ed avevo intenzione di dirtelo oggi, ma come al solito non hai rispettato i miei piani-
-Quindi…?-
-Quindi si, sono stato un cretino a trattare malissimo la ragazza che mi piace da più di un anno, sono stato un cretino a farla stare male, e soprattutto sono stato un cretino a non averla baciata quando potevo- ed involontariamente, Blaise, aveva confessato alla ragazza che gli piaceva da più di un anno, ed automaticamente aveva confessato i suoi sentimenti, mal celati due settimane prima.
-Io ti piaccio? Sul serio?- Daphne, era quasi incredula, ma in effetti non le era dispiaciuto a questo punto essersi svegliata alla cinque di mattina, come invece aveva maledetto qualche decina di minuti prima.
A quella domanda Blaise evitò di rispondere con le parole, ma direttamente con i fatti, e la baciò direttamente, quello che doveva essere un breve, casto, bacio a stampo, in pochi secondi si trasformò in qualcosa di più, tutta l’attesa, tutte le sofferenze sopportate fino a quel punto, avevano trovato la loro consolazione: le loro labbra erano una a contatto con l’altra, e le loro lingue danzavano seguendo la melodia dei loro cuori
-Non è troppo tardi vero?-
-No, direi di no- rispose Daphne ridendo, i due si abbracciarono per un tempo che parve interminabile, e si poterono permettere di tirare un sospiro di sollievo, quel nuovo giorno sembrava iniziare con la luna giusta. 
***
Eccoci qui, lo so è passato più di un mese ma il mio computer sta in assistenza quindi è stato complicato pubblicare questo capitolo, spero vi sia piaciuto :) 
Allora, parliamo un po' del caso : 
Iniziamo con la notizia più aspettata da Maria aka 18Ginny18: Blaise e Daphne, che a quanto pare hanno risolto le loro dirgenze, spero che la tua attesa non sia stata vana ahahh
E dite care, cosa avete da dire riguardo Alex e Draco che in questo capitolo abbiamo visto in varie scene? 
Tra l'altro questa volta abbiamo un Draco non-proprio-dolce-ma-quasi con i suoi amici!
Uno scoop insomma. 
Piccolo spoiler riguardante il prossimo capitolo (quasi ultimato, per farmi perdonare) : 
Le cose fra Theodore e Alex non sono finite qui! 
quindi se pensavate di tirare un sospiro di sollievo, avete sbagliato capitolo u.u 
Mmm, spoiler importante in effetti quindi è meglio che ci si saluti qui 
Alla prossima DarkAkiko 
Ps: questo spazio autrice-lettori lo adoro <3 




 

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Capitolo 10
*** Vendetta ***


Se vi va e spero tanto di si, fatemi sapere che ne pensate
ps: ci vediamo alla fine del capitolo :*

Decimo Capitolo
Vendetta

Quando Draco tornò nuovamente nella sala comune, per dirigersi verso la sala grande, notò con piacere, e come tra l’altro aveva immaginato, Blaise e Daphe addormentati su un divanetto uno tra le braccia dell’altro, una volta uscito dal dormitorio Serpeverde, si rese realmente conto, di quanto fosse presto, le sette di mattina, per tutto quel tempo era rimasto in camera, ma non si rimise nel letto, sapeva benissimo che non sarebbe riuscito a dormire in ogni caso, così, per occupare il tempo, dato che non voleva svegliare la piccola ospite, si mise a studiare pozioni e storia della magia.

Una volta arrivato, notò che era l’unico in quella stanza eccetto per due professori: Severus Piton e Albus Silente, sempre state persone mattiniere

-Divertiti ieri alla festa Draco?- chiese Silente, tutti appunto ne erano a conoscenza, ma era giusto che i ragazzi dopo settimane di studi, trovassero il tempo per divertirsi

-Come se lei non lo sapesse ovviamente, comunque si preside-
-Deduco quindi, che non avrò il piacere di avere i miei studenti con me stamattina durante la colazione-
-Beh in effetti chi mai scenderebbe alle sette di mattina, di sabato?-
-Draco, dopo vorrei parlarti- interruppe l’amabile conversazione l’insegnante di pozioni , il ragazzo annui, e prese quattro tazze di tè, per se e per i suoi amici, da portare nella sala comune, e dato che erano anche roventi decise di farli fluttuare tranquillamente in aria.

Una volta arrivato nella sala comune, prima di svegliare i due addormentati, si diresse ai dormitori femminili, per portare il tè a Pansy

-Pansy, aprimi-  dopo qualche minuto un’assonata Pansy gli aprì la porta, e si trovò di fronte un biondo con una tazza di tè al bergamotto fluttuante, che aspettava solo lei  

-Draco! Oh grazie, in effetti ci voleva proprio, come va?-
-Bene, a te ?-
-Stanca ma bene, anche se sono preoccupata per Alex, questa notte non ha dormito qui e-
-Lo so, sta dormendo in camera mia-
-E come sta?-
-Lei dice bene, ma non è così, vado a svegliare i due piccioncini, ci vediamo dopo, nella sala comune- disse Draco, voltandole le spalle
-Quali piccioncini?!- sbraitò esterrefatta Pansy, che bloccò il biondo immediatamente
-Daphne ti racconterà tutto d sicuro, ma comunque si sono baciati finalmente-
-Non ci credo- rispose portandosi una mano sulla bocca sbalordita –Quindi stanno insieme finalmente!-
-Non so i dettagli ma beh credo di si-
-Tra due minuti sono di là- sentenziò chiudendo la porta in faccia a Draco, correndo a cambiarsi, Così Draco raggiunse i due amici e porse loro, come per Pansy, una tazza di tè fumante
-Come va questa mattina allora?- chiese alludendo alla discussione avuta in precedenza
-Direi bene, che vogliamo fare con Theodore?- chiese Blaise direttamente, senza troppi giri di parole –Ieri l’hai ridotto davvero male, Draco-
-Beh ha fatto bene- esordì Pansy –Ora dov’è?-
-In camera mia, senza bacchetta e chiusa a chiave dall’esterno-
-Direi di lasciarlo lì ancora per un po’-
-Ma non potete lasciarlo lì- commentò Daphne, ancora appoggiata sulla spalla di Blaise
-No, non possiamo, tra l’altro Piton mi vuole parlare- rispose Draco, passandosi la mano sulla fronte, come se fosse pensieroso –Ma che dobbiamo fare con quello Blaise?-
-Non so neanche se si sia svegliato-
-Beh e vai a vedere che aspetti?!- gli disse Pansy
-D’accordo vado a vedere- così Blaise si alzò ed andò nella camera dove, la notte prima, aveva lasciato Theodore, entrando notò il ragazzo ancora disteso sul letto, ma non volle svegliarlo, decise che era meglio lasciarlo li, almeno in quel momento non stava creando problemi, e quindi ritornò dagli amici, comunicando quello che aveva visto
-Ed Alex? Come sta?- chiese Daphne a Draco
-Beh, sta dormendo, come si è messa a letto si è addormentata subito fortunatamente, ma io credo stia bene adesso-
-Mh, Pansy io vado in camera, vieni con me?-
-Si, certo, andiamo- le due si alzarono dal divano e corsero nella loro camera, Daphne sapeva che aveva mille cosa da spiegare all’amica, che tra l’altro, non vedeva l’ora di sapere, e difatti, come entrarono in camera Pansy iniziò subito a fare domande.


Quella stessa mattina, nella casa Grifondoro, Hermione venne svegliata da Ginny
-Hey, Ginny, che hai?- chiese la ragazza, ancora addormentata
-Sto male, ecco che ho, prima sono scesa giù in sala comune e mi sono trovata di fronte Harry e Ron-
-Oh-
-Ha avuto anche il coraggio di salutarmi!-
-Se ti avesse ignorato avrebbe fatto peggio-
-No, sarebbe stato meglio, non sarei stata costretta a sentire la sua voce, a guardarlo, e sentirmi morire di nuovo, ho pianto tutta la notte per colpa sua, e lui invece sembra stare benissimo-
-Dai Ginny, facciamo così, vestiamoci ed andiamo nella sala grande, possiamo fare colazione e poi uscire, così prendiamo un po’ d’aria-  propose Hermione, sperando che un po’ di svago aiutasse l’amica a dimenticare quella brutta serata
-Si, forse hai ragione, andiamo a prepararci- dopo una ventina di minuti le ragazze scesero in sala grande, per fare colazione, e notaro al tavolo Serpeverde Pansy e Daphne, che stavano parlando tra di loro, animatamente così si avvicinarono per salutarle

-Herm! Ginny!- le salutò Pansy –Come va?-
-Bene dai- rispose Hermione
-Sinceramente? Uno schifo, ho pianto tutta la notte- confessò Ginny alle amiche, mentre si sedevano di fronte a loro
-Harry vero?- la rossa annuì, era inutile mentire, e poi sapeva, che poteva contare sul loro appoggio, stranamente, erano cambiate così tante cose  
-Ti rendi conto che ha detto che lui vorrebbe anche stare con me? E poi boh! Ah più ci penso più mi sale una rabbia assurda oltre che il vomito-

-Dai Ginny, bevi un tè caldo, magari ti farà stare meglio-
-Vorrei solo non vederlo, e dimenticarlo. Piuttosto come sta Alex, sta mattina?- chiese Ginny, mentre sorseggiava del tè ai frutti di bosco, proprio come Hermione, le due Serpeverde avevano invece optato per un’altra tazza di tè al bergamotto, come quello che aveva portato loro, precedentemente, Draco.

-Sta ancora dormendo, in camera di Draco- rispose Pansy, sottolineando l’ultima parte della frase, che causò un quasi affogamento delle due Grifondoro
-Cosa?!- urlarono le due contemporaneamente, visibilmente sconvolte dalla notizia
-Già, abbiamo avuto anche noi la stessa reazione-
-Senza parole, davvero non so che dire!-
-Cosa? Hanno saputo che Draco e Alex hanno dormito nella stessa stanza, e nello stesso letto?- chiese retoricamente Blaise, osservando la faccia delle due amiche
-Affermativo-
-Se di dormire possiamo parlare- continuò il moro

-Perché?- chiese Pansy, curiosa anche lei, come le altre, di sapere cosa fosse successo, ma il ragazzo rispose solo dopo aver dato un bacio sui morbidi capelli mossi della sua non-ancora-ragazza
-Draco non ha chiuso occhio tutta la notte, anzi, beh in effetti nemmeno io-
-Fermi tutti! Troppe notizie troppo insieme, Tu e Daphe? Cosa?- chiese un’esterrefatta Ginny
-Beh diciamo che-
-Vi racconto tutto dopo tranquille, però ehm si diciamo che-
-Che stiamo insieme- concluse Blaise, non curante della reazione della ragazza al suo fianco, sta volta il tè era andato di traverso a lei

-Cosa?-
-Te lo devo ripetere?- chiese retoricamente, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi maliziosi, ma Daphne gli fece segno di stare zitto, mentre cercava di bere tranquillamente il suo tè, cosa alquanto difficile
-Okay tu dopo parli- sentenziò Hermione –E Blaise! Finalmente! Ce l’hai fatta!- si congratulò, seguì un applauso generale delle tre ragazze, mentre la nuova coppia era alquanto imbarazzata, ma divertita
-Ora tornando ad Alex, che sono alquanto preoccupata-
-Draco dice che sta meglio ma,  non ne è sicuro nemmeno lui, per adesso sta ancora dormendo, e nessuno se la sente di svegliarla, Theodore è il vero problema, non sappiamo cosa fare, e come avete visto ieri, Draco l’ha ridotto veramente male-
-Già- seguirono minuti di silenzio, che vennero interrotti dall’arrivo di Draco
-Oh state tutti qui vedo-
-A quanto pare- rispose atona Ginny
-Blaise- continuò lui, ignorando la rossa – Theodore si è svegliato , mi ha appena avvisato Mark- immediatamente il ragazzo si alzò in piedi e raggiunse l’amico
-Che hai intenzione di fare?- gli chiese Hermione, appoggiata da Pansy
-Dipende da lui, se dice mezza parola fuori posto, quello che non ho fatto ieri lo faccio oggi- rispose con un tono misto tra indifferenza e minaccia, sta di fatto che la risposta fece preoccupare tutti i presenti, Draco sapeva essere pericoloso, i due ragazzi andarono via, lasciando le ragazze li.
-Beh che facciamo?-
-Li seguiamo, Draco lo potrebbe ammazzare!-
-Teoricamente noi non potremmo entrare-
-Non mi pare che fu un problema qualche anno fa- la rimbeccò Pansy
-Touché-  le quattro ragazze corsero per i corridoi, per arrivare il prima possibile nella sala comune Serpeverde, quando entrarono notarono un grande trambusto, e molti ragazzi si erano svegliati, le quattro cercarono di farsi strada tra le varie persone fin quando non arrivarono difronte Blaise e Draco; il trambusto era dato dall’avvento di Theodore Nott, svegliatosi e uscito dalla camera, tranquillamente per certi versi, ma terribilmente arrabbiato per essere stato colpito ripetutamente dal biondo la sera precedente

-Theodore, è meglio se te ne torni in camera- lo ammonì Blaise
-E perché mai, ho proprio voglia di restituire il favore a Malfoy, questi lividi li ho per colpa sua-
-Ed Alex li ha sulle braccia e sui polsi a causa tua, credo che sia meglio che tu non dia fiato alla bocca per nulla, idiota!- sputò Draco, in quel momento le ragazze realizzarono che c’era fin troppa gente in quella sala, e che, con la massima probabilità, sarebbe potuto succedere di tutto, e non era il caso di far assistere a tali scene anche i più piccoli, quindi con l’aiuto di alcuni ragazzi del sesto, ma anche settimo anno, che avevano intuito col tempo la situazione, fecero sgombrare l’intera casa Serpeverde.
Quei pochi minuti di agitazione, valsero a far svegliare Alex, che udendo quelle parole, una volta scesa dal letto, non ebbe neanche il tempo di ragionare, di figurarsi tutti gli avvenimenti della sera precedente, corse immediatamente fuori la camera di Draco, pronta a dirigersi nella sala comune, non curante del fatto che indossasse la maglia prestatale da Draco quella notte, quando i presenti la videro scendere dalle scale rimasero interdetti ed esterrefatti, anche se in quel momento non c’era molto da concentrarsi sul fisico o sulla bellezza di lei, alcuni, o per meglio dire, quasi tutti i ragazzi ci fecero caso, anche un certo Blaise, che lanciò un’occhiata all’amico al suo fianco

-Alex- disse Mark, il quale era a conoscenza dell’intera storia, tranne di ciò che successe la sera prima, ma col tempo quella mattina riuscì  a capire e a mettere insieme tutti i pezzi della storia
-Che sta succedendo?- chiese lei con un filo di voce
-Ieri sera hai menato me e poi che fai te la scopi tu Draco?- esordì Theodore –Beh complimenti, almeno uno di noi se l’è scopata quella troia-
-Tu.. cosa?- Draco non riuscì nemmeno a formulare una frase di senso compiuto che l’istinto di colpirlo nuovamente, in pieno viso, prevaricò sulla ragione –Prova a dirlo un’altra volta e ti dovranno portare direttamente al San Mungo Nott- lo minacciò prendendolo per il colletto della camicia e lasciandolo cadere poi per terra; Alex nel frattempo aveva sceso le scale e si era diretta direttamente di fronte al ragazzo che l’aveva tormenta fino a quel momento, era decisa a mettere un punto a tutta quella storia, era carica di rabbia, di rancore, era arrabbiata come non mai, era decisa a fargliela pagare, non aveva intenzione di picchiarlo, se ne fosse stata capace, di certo ieri sera non si sarebbe fatta fregare in quel modo, no, voleva umiliarlo davanti a tutti, voleva fargli male, come lui ne aveva fatto a lei, solo con un metodo diverso: con le parole.
Il suo sguardo divenne freddo, forse più di quello del principe delle serpi, era decisa, sicura di se, anche se ancora provata fisicamente
-Alzati- gli ordinò, ma il ragazzo non la stette a sentire –Ho detto alzati Theodore, non farmi perdere tempo, e non amo ripetere le cose due volte-  nella stanza era calato il silenzio, tutti erano in attesa, nessuno sapeva che cosa sarebbe accaduto
-Cos’è vuoi ricominciare da dove ci siamo interrotti?- a quella provocazione non seguì nessuna risposta di Alex, o di nessun altro –Senti mezzosangue perché non la finisci? Lo vuoi capire che non puoi fare proprio nulla? – prima di rispondere la ragazza vece un grande respiro, come se volesse calmarsi, ma in realtà non servì a molto

-Caro Nott, credimi preferisco essere una mezzosangue, o perfino una sanguesporco, piuttosto che una come te, purosangue solo di nome, purosangue solo quando gli conviene, che non è capace di decidere per sé, che deve seguire per forza qualcuno perché non sa come usare il suo cervello, sempre se esiste, preferisco essere una mezzosangue ed avere questi lividi piuttosto che il tatuaggio che hai tu sul braccio- quelle parole fecero sbarrare gli occhi a tutti i presenti, erano parole forti, che per la maggiore toccavano molti ragazzi in quelle stanza -Ma almeno fossi bravo in questo!- continuò deridendolo ulteriormente –Quello che piange ogni notte, nel suo letto, sei tu non io, cos’è ti manca tua madre?- la tensione nella stanza si fece ancora più profonda, tutti erano a conoscenza che la madre di Theodore morì nel tentativo di scappare da Voldemort –Peccato tu non abbia ereditato il coraggio e il cervello da tua madre, anzi tu che fai? Segui le orme di tuo padre, mandando a puttane il sacrificio di quella nobile donna purosangue.
Il mio sangue è più puro del tuo e ti dovresti fare schifo per questo no?- e così concluse la sua arringa, girandosi e dando le spalle a tutti,  per tornare nella sua camera.

Lasciò tutti in silenzio, riecheggiavano nell’aria le sue parole; si era vendicata, eccome se l’aveva fatto, il dolore fisico non era nulla a confronto con quello psicologico, e lei lo sapeva bene, ma quelle parole dette, non ferirono solo Nott, ma fecero riflettere anche molti altri, costretti contro la loro volontà a far parte di qualcosa che ritenevano folle, assurdo, senza alcuna possibilità, ma accadde qualcosa in quel momento: Blaise e Draco, Mark e qualche altro ragazzo,  erano giunti ad una conclusione unitaria, la stessa per tutti loro, era ora di farla finita, di prendere in mano la loro vita, di decidere da soli, di fare le proprie scelte, giuste o sbagliate che fossero; e forse per la prima volta, dopo anni, scelsero in completa autonomia. La vita era la loro, stava a loro decidere.


Usciti da quel momento di trance, le ragazze si preoccuparono immediatamente di correre dall’amica, che si trovava nella loro stanza
-Alex!- la chiamò Daphne, mentre l’amica cercava qualcosa nell’armadio –Come stai?-
-Meglio, molto meglio, adesso, solo che mi sento stanca-
-Mentalmente o fisicamente?-
-Entrambe-
-Vuoi del tè caldo?-
-No, tranquilla Herm, credo che andrò a farmi un bagno, magari immersa nell’acqua calda mi sentirò meglio-
-Si, credo proprio di si, è uno dei metodi che preferisco per rilassarmi, bagno caldo, e riviste di gossip! Il meglio per staccare la spina- affermò Ginny
-A proposito, te come stai?-
-Sta mattina l’ho visto, mi ha salutato come niente fosse, ed è stato tremendo-
-Dai Ginny, vedrai che ne troverai uno migliore di lui-
-Il problema è che ho sempre voluto lui, ma credo che dovrò dimenticarmelo, una volta per tutte-
-Ginny, credo che ti farebbe bene uscire con qualche altro ragazzo- le suggerì Pansy –Sai a volte fare chiodo scaccia chiodo aiuta-

-Comunque non parliamo di questo, Daphne ti deve dire una cosa, e a noi deve raccontare il resto-
-Assolutamente si, questa la devi sapere, e tieniti forte, è una notizia bomba-
-Beh, io e Blaise stiamo insieme!-
-Tu cosa? Da quando?-
-Dalle cinque di stamattina più o meno-
-Daph, io vado, ho bisogno di un bagno caldo, con del vino magari, ma non si può avere tutto- asserì ironicamente –Ne parliamo dopo, scusate-
-Tranquilla Alex- la ragazza salutò l’amica con un bacio sulla guancia, prima di correre nel bagno, tenendo sul braccio un fouson grigio e una maglia a mezze maniche nere.


Nel frattempo, Draco e Blaise erano saliti in camera del biondo, per allontanarsi dal resto delle persone in sala comune
-Ora capisco perché stanotte non hai dormito-
-E sarebbe?- chiese Draco, anche se riluttante al voler conoscere la risposte, in fondo la conosceva anche lui, o forse, credeva di saperla
-C’era Alex nel tuo letto, con indosso una maglia, tua, che se le copriva il culo era solo per miracolo-
-Blaise, l’hai squadrata per bene insomma-
-Non fraintendermi ma, Alex è una mia amica, e ho notato perfettamente lo sguardo di tutti i  ragazzi lì presenti, nonché il tuo; ma a me piace Daphne-
-Oh credimi questo lo sappiamo bene tutti, comunque credo che andrò a correre, ho bisogno di rilassarmi-
-Io vado da Daphne-
-Per Salazaar è iniziato un nuovo tormento!- disse esasperatamente Draco, anche se in fondo stava scherzando
-Ridi, poi quando toccherà a te, ne vedremo delle belle-
-Blaise- fece con fare ovvio –Io, non mi innamoro-
-Questo lo deciderà solo il tempo. E poi vuoi dirmi che te non l’hai squadrata da capo a piedi? Per favore Draco e chi ti crede-
-Beh è normale che l’abbia fatto, sono pur sempre un ragazzo

Eccomi qua come promesso ho aggiornato il prima possibile

Dobbiamo dirlo questa volta il titolo era illuminante
Comunque che ne pensate, ora, della nostra piccola Alex?
Adesso devo scappare che ho mille cose da studiare
e questo nuovo programma che sto provando mi sta facendo uscire pazza!
Lo odio
DarkAkiko

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Capitolo 11
*** L'ordine ritorna ***


Se vi va e spero tanto di si, fatemi sapere che ne pensate
ps: ci vediamo alla fine del capitolo :*
Capitolo Undicesimo
L' Ordine ritorna.
 
Era iniziata una nuova settimana per gli studenti di Hogwarts, ma quel lunedì non prospettava niente di buono: Harry Potter aveva appena avuto un incubo, urla e grida, percorrevano il dormitorio maschile Grifondoro, ed una preoccupata Minerva McGranitt corse immediatamente a vedere cosa fosse successo
-Cosa sta succedendo?-
-Professoressa! Harry ha avuto un incubo, se così può essere definito-
-Hai sognato tu-sai-chi Potter?-
-Precisamente, stavano organizzando un attacco, non so dove, ma stanno cercando qualcosa-
-Mh, credo che sia meglio che tu vada a parlare con il professor Silente, sono certa che voglia essere informato di questi sviluppi-  il moro annuì, in fretta scese dal letto ed andò a vestirsi, non poteva presentarsi di certo in pigiama; dopo dieci minuti il moro abbandonò la casa Grifondoro, lasciando tutti chi più, chi meno, senza parole.
-Come sta?- chiese Ginny all’amica, ormai erano due settimane che i due non si rivolgevano la parola, per suo volere
-Non bene di sicuro, ma Ginny, non ci pensare okay?-
-Dimmi come faccio per cinque anni non ho fatto altro che preoccuparmi per lui, le cose non cambiano in qualche settimana-
-Lo so Ginny, lo so, dai su preparati che andiamo a fare colazione-
-Mh-
 
Quella mattina Albus Silente, dopo aver parlato con Harry Potter, richiese la presenza di alcuni studenti nel suo ufficio durante le prime ore del pomeriggio, prima avrebbe dovuto parlare molto chiaramente con altre persone, in primis Severus Piton
-Albus, cosa volevi dirmi?-
-Oh Severus, vorrei attendere l’arrivo di Minerva se non costituisce un problema-
-Sono qui Albus, come mai ci hai chiamati con così tanta urgenza? Stavo tenendo una lezione di Trasfigurazione alle prime- disse un po’ infastidita, amava insegnare, più di ogni altra cosa
-Signori miei- proferì, sedendosi dietro l’imponente scrivania –L’ordine va ricostituito- una notizia che, in realtà, non li colse impreparati, benché l’ordine venne ‘’riaperto’’ l’anno precedente, non vi erano abbastanza persone dalla loro parte  –I mangiamorte si stanno riunendo, presso Malfoy Manor, bisogna rinforzare le difese della scuola, non possiamo permetterci di perdere tempo, le nostre file di questi tempi sono scarne, ed io credo di avere i ragazzi giusti per questa sfida-
-E’ una missione omicida Albus!-
-Lo so, ne sono sempre stato consapevole, ma purtroppo le visioni di Harry, mi hanno allarmato ulteriormente, gli attacchi dei Mangiamorte si intensificheranno maggiormente, ci dobbiamo preparare al peggio, e no signori, non abbiamo molto tempo- dopo vari minuti di silenzio i tre continuarono la loro discussione
-A proposito di questo, Severus, quali sono i progetti per Draco Malfoy, sono convinto che Lady Malfoy ti abbia messo al corrente-
-Assolutamente, vogliono che diventi un mangiamorte, nelle vacanze di Natale, sarà in quel periodo che ci sarà un’enorme affluenza di nuove reclute, se così possono essere definite, ma, Narcissa, mi ha confidato, che non è questo il destino che vuole per suo figlio, e farà tutto quello che potrà per evitarglielo-
-Purtroppo quel Lucius è un osso duro, oltre che un emerito cretino- commentò Minerva
-Lucius è uno dei più fedeli adepti di Voldemort-
-Ma, forse c’è una cosa che possiamo sfruttare a nostro vantaggio- continuò Piton, che ottenne l’attenzione di entrambi gli ascoltatori –Narcissa, ha fatto propri quegli ideali, in cui crede da molti anni, ma è completamente in disaccordo con le politiche di Lord Voldemort, e quindi di suo marito-
-Possiamo far leva su di lei- osservò Minerva –Potrebbe aiutarci in questa ardua lotta-
-Non tradirebbe mai il marito, ne è fin troppo succube-
-Corretto, ma l’amore che provava per Lucius, non è niente in confronto a quello che prova per Draco, proprio come Lily, per Harry Potter-
 
Quella mattina, la mattina del 12 ottobre, difficilmente sarebbe stata dimenticata in casa Serpeverde, una decina di gufi bussarono alle finestre di altrettanti ragazzi, svegliandoli, non proprio nel migliore dei modi.
Draco Malfoy era già in piedi quando aprì la finestra per vedere cosa mai portasse quel gufo, lo stesso gufo che avrebbe potuto riconoscere anche in mezzo alla nebbia, era il gufo di suo padre Lucius Malfoy, ambasciator non porta pena, ma in quel caso la sola vista di quel animaletto significano solo pessime notizie; una volta presa la busta marrone, si sedette sul letto, e si passò una mano tra i morbidi capelli biondi, non c’era alcun bisogno di leggerla, già conosceva il contenuto, ma per scrupolo l’aprì, la lesse molto velocemente, non voleva soffermarsi su quelle parole d’odio.
Sarebbe divenuto un mangiamorte la notte del 31 dicembre.
Il modo migliore per iniziare un nuovo anno.
Quella mattina decise che non si sarebbe recato a lezione, non ne aveva la forza, voleva parlare con Severus, il padre che non aveva mai avuto, capire cosa stesse succedendo, capire se avesse possibilità di scelta, una scappatoia, o anche sentire una semplice parola di speranza, poiché lui di speranza non ne aveva nemmeno una briciola.
 
La lezione di Pozioni, fortunatamente, finì in fretta, il lunedì era tragico per tutti e concludere con quella materia era davvero da suicidio, specie se poi, la lezione era con Serpeverde e Grifondoro insieme
-Blaise?-
-Che c’è Alex?-
-Si può sapere che è successo a Draco?- chiese la mora sottovoce, per non farsi sentire dal professore –Ha saltato tutte le lezioni, e suppongo a questo punto che non verrà nemmeno a pranzo-
-No, in realtà non lo so, ma poso immaginarlo-
-E cioè?-
-Vedi è che- il ragazzo non fece in tempo a finire il discorso che venne interrotto dal professore che li richiamò all’attenzione, così passarono gli ultimi cinque minuti in completo silenzio, finita la lezione i due si riunirono con Hermione, Daphne e Pansy, per andare verso la sala grande, quando vennero fermati da Minerva, la quale li avvisò che  dopo il pranzo si sarebbero dovuti recare presso l’ufficio del preside.
 
-Alex? Che stai facendo?- le chiese Daphne, vedendola prendere del pane e qualche altra pietanza, alzandosi da tavola
-Vado da Draco, è tutto il giorno che non si fa vedere, e non è da lui negarci della sua sprezzante presenza-
-O..okay- rispose Daphne, guardando Pansy e Blaise con aria interrogativa, mentre la ragazza facendo fluttuare qualcosa in aria, usciva dalla sala
-Prima, durante l’ora di pozioni mi ha chiesto come mai Draco non ci fosse- informò Blaise
-E’ strano-
-Si decisamente, non è che i due vadano molto d’accordo-
-Forse prima- rifletté Blaise – Del resto, Draco le è stato molto vicino per la questione di Theodore-
-In effetti si! E’ stato l’unico al quale Alex abbia confidato cosa mai gli avesse detto Nott- ricordò Pansy
-Si, è vero… ma per me rimane lo stesso strano-
-Non è che c’è qualcosa sotto?-
-Sinceramente? Non ne ho la più pallida idea-
 
Durante il tragitto per i corridoi, Alex aveva pensato a Draco per tutto il tempo, ed ora che si trovava di fronte la porta della sua camera, non sapeva proprio che fare, se bussare o entrare direttamente, ma poi pensando all’ultima volta che era stata in quella camera, non volendo ritrovarsi il ragazzo mezzo nudo difronte, decise di bussare, ma non ottenne alcuna risposta, tuttavia sentiva che Draco fosse lì dentro quindi aprì quella porta, sperando che il ragazzo fosse presentabile, perché non avrebbe retto di nuovo.
Di tutti i possibili scenari che si era immaginata, mai avrebbe pensato di trovarlo seduto su una piccola poltroncina nera, con lo sguardo perso nel vuoto, fisso su un punto astratto, e la cosa la preoccupò
-Hey Draco?- lo chiamò
-Alex!- disse come svegliatosi da un coma –Che ci fai qui? E soprattutto che sono quelle cosa che svolazzano?-
-Beh ti ho portato il pranzo!- disse sorridendogli –Dato che non ti sei fatto vedere tutta la mattina, hai saltato le lezioni e il pranzo, ho deciso di vedere come stessi, non è da te non onorarci della tua presenza- affermò scherzando –Allora che succede?-
-Nulla Alex, puoi stare tranquilla, non è successo nulla, semplicemente non mi andava di fare lezione oggi-
-Ti aspetti che ti creda?-
-Dovresti-
-Beh, no, non ti credo per nulla-
-In ogni caso non dovresti impicciarti di cose che non ti riguardano- quella risposta non se la sarebbe aspettata: lei si era confidata con lui, gli aveva detto quello che fosse successo, forse non subito, però l’aveva fatto, avrebbe voluto dirgli che anche lui non si sarebbe dovuto intromettere tra lei e Nott, ma se non fosse stato per lui, a quest’ora molte cose sarebbero state diverse
-D’accordo allora, se vuoi me ne vado-
-Perfetto, grazie-
-Okay, ah alle tre Silente ti vuole nel suo studio-
-Va bene, ora vai-
-Puoi stare tranquillo, me ne vado subito- così uscì dalla camera di Draco, e appena messo piede nella sala comune ritrovò i suoi amici appena ritornati dal pranzo, ed insieme a Daphne e Pansy, ritornò in camera sua
 
-Che è successo con Draco, Alex?- chiese Pansy, buttandosi sul letto
-Nulla. Mi ha semplicemente detto che devo farmi gli affari miei-
-Ma perché sei andata da lui?-
-Beh perché lui per me c’è stato, volevo sapere almeno come stesse, ma a giudicare dal suo tasso di acidità bene. Ma passando a cose serie… cosa vorrà Silente?-
-Non me lo chiedere proprio, brancolo nel buio-
 
Le tre di quel pomeriggio arrivarono in fretta, e i convocati si diressero nel studio del preside.
Harry, Hermione, Ron, Ginny, Fred e George, Neville, e pochi altri per Grifondoro
Luna, Dylan, Rosalia per Corvonero ed altrettanti Tassorosso
Draco, Blaise, Alex, Pansy, Daphne, Mark, ed altre due o tre per Serpeverde
-Qualcuno ha intenzione di spiegare per quale motivo siamo tutti riuniti qui?- chiese Draco, osservando che, a parte per i Serpeverde, c’era una buona parte dell’esercito di Silente
-Sempre impaziente Malfoy-
-Cosa vuoi Piattola?-
-Finitela!- urlò la professoressa McGranitt –Siamo qui, per farvi una richiesta ben precisa, e v’invito a rifletterci parecchio, non vogliamo una risposta immediata, ma entro domani sarebbe preferibile, e sappiamo anche che per alcuni di voi, sarà una scelta molto difficile. Voi tutti sapete della reale minaccia di Voldemort, e siamo qui, perché non abbiamo tempo, ogni giorno i mangiamorte sono sempre più vicini, e l’Ordine della Fenice conta ormai pochi numeri dalla sulla parte, i vostri genitori già ne facevano parte al tempo, ora siete chiamati voi a dare una risposta-
-Dovete scegliere se aiutare attivamente a debellare tale minaccia una volta per tutte, non serve che vi spieghi cause e conseguenze, siete abbastanza maturi-
-Se accetterete- continuò la McGranitt –Dovrete imparare a lavorare come una squadra, mettere da parte divergenze passate, per un unico scopo- le due fazioni rivali si guardarono, non sarebbe stata una cosa facile –Si Serpeverde e Grifondoro, sto parlando proprio con voi- asserì la donna


In realtà per la maggior parte di loro non c’era molto da pensare, non rappresentava una scelta che li separava nettamente dalla famiglia.
Grifondoro Tassorosso e Corvonero diedero immediatamente la loro adesione.
I Serpeverde, invece, rimasero in silenzio, era una richiesta importante, e non erano tanto impulsivi da accettare immediatamente
-Codardi- esordì Ron –Quando c’è da prendere decisioni importanti non parlano neanche-
-Cosa hai detto Piattola?-
-Quello che hai sentito Malfoy, razza di Mangiamorte-
-Ron!- lo sgridò Hermione
-Lascialo parlare Hermione, solo quello può fare, ma vedi Weasley, la maggior parte di noi fa parte delle più importanti e potenti famiglie del mondo magico, e non siamo così stupidi da decidere su due piedi, il vostro non è coraggio, è solo fottuta idiozia, vi credete tanto forti solo perché non andate incontro ad un cazzo, siete liberi di fare quello che vi pare e piace! Se anche solo uno di noi dovesse accettare andrebbe incontro alla separazione più totale dalla sua famiglia, o peggio. Quindi facci il favore di non sparare giudizi del cazzo senza pensare. Tu non hai un cazzo di problema e ti lamenti. Mi fai pena- il silenzio più totale cadde nella stanza, mai Draco Malfoy aveva alzato la voce, non era mai successo, e in effetti neanche i suoi amici più cari lo avevano mai visto così, una volta finito di parlare si ricompose –Spero mi scusiate ma tornerò nella mia camera, in ogni caso, penserò alla vostra richiesta- disse tornando il Draco Malfoy che tutti conoscevano, educato fino all’estremo, calmo e indifferente, ed uscendo dallo studio di Silente
-Ron sei la persona più inopportuna di tutte!- lo rimproverò la sorella
 
Draco nel frattempo era tornato in camera sua, quella mattina gli era stato comunicato che sarebbe divenuto uno dei seguaci di Voldemort, e lo stesso pomeriggio gli veniva chiesto di far parte dell’ordine della fenice.
Era davvero troppo, pensò, qualcuno era in vena di ironia.
Sapeva che fare la scelta giusta portava sempre delle conseguenze, come quella sbagliata, ma quali sarebbero state le conseguenze peggiori?
Gli vennero in mente le parole di Alex di due settimane prima, rivolte a Theodore, quella ragazza l’aveva offeso in tutti i modi possibili, ma non era questo l’aspetto che gli interessava.
Era chiamato a fare una scelta, forse la più difficile, ma forse anche la più importante di tutta la sua vita, il suo destino sarebbe stato definito oggi stesso.
Non voleva abbandonare la famiglia, o meglio, non voleva abbandonare sua madre, non l’avrebbe mai fatto. Quella donna già sopportava troppi abusi da parte del marito, non poteva permettersi di lasciarla in balia di quell’uomo.
 
-Come già detto da Draco, abbiamo bisogno di riflettere parecchio- disse Blaise, rompendo il silenzio creatosi nello studio
-No, io ho già deciso- enunciò Daphne –Ricordate cosa Alex ha detto a Theodore? Beh io ho deciso che farò parte dell’ordine. La mia vita non la voglio buttare nel cesso, scusate le parole, come hanno fatto i miei genitori-
-Sai cosa Daph? Hai ragione, ci sto, è ora di farla finita- Alex rimase impietrita, poteva quella sua sfuriata aver fatto cambiare idea a così tante persone? La sua era solo voglia di far male a quel rifiuto umano, non di convincere altre persone, non voleva sentire il peso di questa loro decisione, e se si fosse rivelata sbagliata? No, lei stessa, avrebbe fatto di tutto per eliminare quell’altro rifiuto umano, dovesse essere l’ultima cosa prima di morire.
-Beh, allora risulta che solo tre persone debbano ancora scegliere: i signori Malfoy e Zabini e la signorina Sheridan- constatò Albus Silente, che tale scenario se l’era già immaginato in precedenza
-Alex? Te che farai?- le chiese Ginny, tutti la stavano osservando –Ti abbiamo vista e sentita più volte parlare contro tu-sai-chi-
-Voldemort Ginny- puntualizzò la ragazza
-Ecco appunto! L’hai fatto di nuovo, non puoi tiranti indietro!-
-Ginny ha ragione Alex, ricordi il discorso a Theodore? Quello al bar? Dimmi come fai, tu non sei incoerente con te stessa!- la ragazza si sentiva con le spalle al muro, no, non era mai stata incoerente, e credeva profondamente ad ogni singola virgola pronunciata, portava avanti le sue idea, i suoi ideali, i suoi progetti.
No, non aveva una famiglia nobile alle spalle.
Ma la sua decisione, era forse perfino più difficile di quella di Draco, non sapeva se rischiare tanto mettendosi così in vista, era un rischio, al quale forse era meglio non andare incontro.
Marcus le aveva parlato dell’ordine, ma non sapeva che fare in questo momento, aveva sempre lavorato da sola, per fatti sui, in sordina, e mettersi in prima fila, forse non era la migliore delle idee, ma ora le si chiedeva una risposta, una scelta, ma non se la sentiva di scegliere così su due piedi .

 
Eccoci qui con il nuovo capitolo
Confesso non è stato uno dei miei capitoli preferiti, è un po' di passaggio.
*si ripara da eventuali pomodori lanciati*
 I nostri ragazzi sono chiamati a scegliere
Come abbiamo visto non è una scelta facile per tutti.
C'è chi pensa alla propria famiglia, chi ha alle spalle un passato fatti di segreti
Chi ha voglia di un netto cambiamento
E chi quella scelta l'aveva compiuta per fino un anno prima 
Cosa sceglieranno i nostro ''eroi'' ? 
Lo scopriremo nella prossima puntata 
(fa tanto cartone animato ahahh)
Prometto che il prossimo capitolo sarà migliore
DarkAkiko

 

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Capitolo 12
*** Le sfaccettature dell'amore ***


Se vi va e spero tanto di si, fatemi sapere che ne pensate
ps: ci vediamo alla fine del capitolo :*
 
Capitolo Dodicesimo
Le sfaccettature dell’amore
 
Ciao Marcus,
lo so, non sono solita scriverti, ma sappi che mi manchi molto, ho davvero bisogno del tuo aiuto stavolta.
Lo sai, forse meglio di me, di quanto io possa essere orgogliosa, ma mi sono messa nei casini, senza neanche sapere come, tipico penseresti, ma questa volta non ho una soluzione, in realtà non so proprio cosa fare, e ho davvero bisogno di un consiglio.
Ti ricordi dell’Ordine della Fenice?
Si proprio quello di cui mi raccontavi quand’ero piccola, di quanto la mamma abbia provato a contattarlo nei suoi ultimi istanti, e di quanto fosse stato importante nella non-totale-sconfitta di Voldemort.
Bene, mi è stato chiesto di entrare a farne parte.
Non prendermi per pazza, so quanto possa essere rischioso il mio stare in prima linea, ma a causa di alcuni eventi, di cui sono sicura Mark ti abbia parlato, mi sono esposta forse un pochino, ma mi conosci bene, sai che non so stare zitta di fronte a queste cose.

Non so che fare, Albus Silente ha chiesto a me e ad altri ragazzi di entrare a far parte dell’ Ordine, e non è tanto il fatto che ho sempre fatto le cose per conto mio, ma è che non riesco a prendere una decisione, ci sono dei ragazzi che ascoltandomi hanno preso una decisione, e proprio io non riesco a prenderla.
Ps: spero che stiate tutti bene, e mi mancate davvero, davvero molto.
                                                                                                                                                             Alex
 
Alex rilesse per l’ultima volta quella lettera, che aveva da poco finito di scrivere, per poi mandarla via Gufo a Marcus, l’uomo che le aveva fatto da padre per tutti questi anni, si sentiva con l’acqua alla gola dopo quella richiesta, era paralizzata, come se il peso del mondo fosse interamente sulle sue spalle, come se una sua decisione sbagliata potesse causare un cataclisma.
Quel giorno non fece altro che star seduta immobile sul davanzale di una finestra al terzo piano, se fosse passato Gazza a dirle qualcosa probabilmente l’avrebbe incenerito con lo stesso sguardo.
Guardava fuori la finestra, sperando di vedere un gufo comparire all’orizzonte, con la risposta di quello che considerava suo padre, anche se purtroppo non lo era veramente, cosa avrebbe dato pur di averlo come padre, ma purtroppo sua madre face scelte se possibile il più sbagliate possibile, ma avrà avuto le sue ragioni, incomprensibili perfino per la figlia.
 
 
Dal canto suo Draco era rintanato nella stanza delle necessità, seduto su un divano di pelle nera, nero, come il suo umore.
Non poteva entrare a far parte dell’ordine.
Non poteva lasciare sua madre in balia di suo padre, gli venivano i conati di vomito solo a considerarlo tale, tra abusi fisici, verbali e tanto altro, non aveva mai visto sua madre stare bene.
Gli aveva privato di tutto.
Dell’amore per un figlio, o addirittura per più di un figlio, come sapeva benissimo Draco, Narcissa Malfoy voleva una famiglia numerosa.
No, si corresse, Narcissa Black.
Diventare una Malfoy non le portò altro che dolore e rinunce.
Rinunciò alla felicità, sposando un mostro del genere.
E lui era figlio diretto di quell’amore combinato; quand’era piccolo ci soffriva, e non poco, per quella famiglia degenere, ma col passare degli anni sapeva bene a chi affidare la colpa di tutto quel malessere.
Lucius Malfoy.
La causa di tutto era lui. Era sempre stato solo lui.
Ma lui non lo ammetteva mai, ogni suo sforzo finito male, ogni suo fallimento, lo attribuiva al piccolo di casa.
Quello stesso bambino che piangeva di notte perché si sentiva odiato, senza un briciolo di amore, vuoto, triste.
Quello stesso bambino che per far piacere al padre aveva iniziato ad insultare tutti coloro che non erano come loro.
Mezzosangue, Sanguesporco, Traditori del loro sangue.
Sangue, cosa significava?
La verità? Non significava nulla.
E lui l’aveva capito, fin da subito, ma un bambino non vuole altro che l’amore dei propri genitori.
Il periodo più bello della sua infanzia fu quando Lucius mancò per un mese dal Manor, e lì, senza il generale, madre e figlio poterono coltivare un amore puro, un amore che gli era stato precluso dalla stessa persona.
La madre lo aveva salvato, in quel momento, da un oscuro oblio dal quale non si sarebbe più risvegliato.
E ora toccava a lui. Doveva salvare sua madre.
Doveva mettere la parola fine al nome Lucius Malfoy.
Sua madre si meritava di tornare a vivere.
A risplendere di nuova luce, a sorridere, ad amare senza costrizioni.
 
Aveva bisogno di parlare immediatamente con Silente.
Si recò senza troppe cerimonie dal preside, e senza neanche chiedere il permesso, trovando, in effetti la porta già aperta, entrò nello studio dell’uomo che l’aveva messo di fronte una scelta quasi impossibile.
-Draco, vieni, ti stavo aspettando- il preside lo fece accomodare sulla sedia all’altro capo della scrivania, non sarebbe stata una conversazione semplice.
-Ho preso la mia decisione-
-Immaginavo-
-Non entrerò nell’ordine-
-Oh-
-Ma, non diventerò nemmeno un mangiamorte- sul viso del preside si formò un sorriso, sapeva perfettamente dove il ragazzo volesse andare a parare.
-Capisco cosa vuoi dire. Lo sai vero che il ruolo della spia è forse quello più pericoloso in assoluto? Saresti disposto a rischiare tanto?-
-Non sarei qui altrimenti. E poi non sarò solo no? Abbiamo una squadra da formare, e non ho intenzione di aver a che fare con dei ragazzini-
-Sono con te Draco- disse Blaise, ascoltando il discorso appena concluso dall’amico, anche lui aveva una situazione complicata alle spalle, ma non se la sentiva di abbandonare il suo migliore amico, suo fratello, perché dopo tutto quello che aveva passato, loro si consideravano tali.
Draco gli sorrise di rimando.
Con L’altro al proprio fianco si sentivano meglio. Molto meglio.


-Serpeverde siete una scoperta- annunciò Hermione con al seguito Harry
-Tempismo perfetto Hermione!-
-Professore, come mai ci voleva?-
-Abbiamo cosa di cui discutere. Anche con voi Draco e Blaise- i quattro si sedettero introno alla scrivania
-Alla luce della vostra decisione, solo noi cinque sapremo il vostro ruolo, a meno che…-
-Perché?- chiese stupito Harry, e i tre ragazzi lo guardarono male, come faceva a non capire
-Harry, quello della spia è un ruolo cruciale e delicato, meno persone lo sanno è meglio è, loro sono i diretti interessati, tu beh sei Harry Potter e questo basta e avanza, e poi ci sono io-
-Già Signorina Granger, il tuo ruolo è fondamentale. E non solo per la tua rinomata intelligenza-
-Ho capito, tenere a bada questi- rispose ironicamente la ragazza.
-Bene, allora manca solo la risposta della signorina Sheridan- quella notizia li lasciò spiazzati, non credevano che Ale non avesse ancora deciso.
-Ragazzi, ognuno ha un suo passato, un suo peso da trasportare, i propri segreti, non giudicatela, tutti qui hanno qualcosa da nascondere e da perdere-
 
Cara Alex,
mi ha fatto piacere avere tue notizie, nonostante non siano delle migliori.
Purtroppo avevo già considerato quest’ imprevisto, col tuo arrivo ad Hogwarts.
Hai ragione a non sapere che fare, ma proprio come quand’eri una piccola monella, ti darò una mano, sai ci manchi tanto qui, e mi fa piacere sapere che, ogni tanto, hai ancora bisogno di me.
Quello che posso dirti è che devi fare quello che ti senti di fare, ascolta il tuo cuore, non ti curare di quello che le altre persone pensano di te, non lo hai mai fatto, non iniziare ora.
Se te la senti, se ti senti abbastanza forte da entrare nell’ordine allora fallo.
Non ti preoccupare di nulla
Se vuoi continuare per conto tuo fallo
Ne hai tutto il diritto
E se non vuoi decidere adesso non farlo.
Nessuno di obbliga a scegliere immediatamente.
Però una cosa te la devo dire, Silente non è uno sprovveduto, e se lavori con persone di cui ti fidi, allora non devi aver paura.
Alex, sai bene chi sei, cosa sei in grado di fare, cosa ami, cosa odi, ti ho sempre lasciata scegliere da sola, e so che paghi le conseguenze delle scelte sbagliate di tua madre, ma fin ’ora te la sei sempre cavata bene, tua madre sarebbe orgogliosa di ogni tuo singolo passo, scelta, parola detta o pensata.
Così come lo sono io. Sono estremamente orgoglioso di te, di quello che sei diventata col tempo di quello in cui credi.
Già andare ad Hogwarts è stato un enorme rischio per te.
E lo so tu ami rischiare.
Forse dovresti rischiare un’ultima volta.
Fammi sapere cosa scegli piccola monella.
                                                                                                                              Marcus
 
Nel leggere quelle parole Alex scoppiò a piangere, le manca così tanto Marcus, e poteva percepire l’amore che aveva messo in quella lettera.
Forse aveva ragione, come sempre del resto, avrebbe dovuto rischiare, ancora una volta.
Ma se il suo scopo era far sparire una volta per tutte Voldemort dalla sua vita, dalla vita di tutti, doveva entrare nell’ordine, avrebbe avuto mille possibilità in più.
Marcus aveva ragione.
Alex sapeva perfettamente chi era, e cosa voleva.
Era una che non si tirava indietro davanti alle sfide.
E non si sarebbe tirata indietro neanche sta volta.
Sarebbe andata in fondo a questa storia una volta per tutte.
 
I quattro ragazzi rimasero ancora per un po’ a parlare con Silente e con Severus Piton, dovevano pianificare cosa fare durante le vacanze di natale.
-Gazza se non ti levi dalle palle ti pietrifico quella gattina odiosa- fu la minaccia di Alex, poco prima di aprire la porta dello studio del preside
-Sempre gentile tu eh- proferì Draco
-Senti da che pulpito viene la predica. Stai zitto che è meglio- fu la risposta della ragazza, senza degnarlo neanche di uno sguardo, per poi affiancare Hermione
-Suppongo tu sia qui per darci una risposta-
-Si, è così, ho deciso di far parte dell’ odine della Fenice, ma-
-Non vuoi esporti, certo, lo capisco- la ragazza rimase spiazzata dall’affermazione del preside, che sapesse già tutto del suo passato?
Era convinta che solo lei, e la sua famiglia, sapessero, conoscessero la verità, ma a quanto pare anche Albus Silente sapeva qualcosa, e la cosa in realtà, non le piaceva per niente.
-Bene allora, Alex, vieni siediti, abbiamo cose molto importanti di cui discutere.-
-D’accordo- detto ciò Alex si sedette di fianco a Draco, il ragazzo la guardò per qualche secondo prima di spostare la sua attenzione su altro
-Voglio evitare che i signori Draco e Blaise diventino mangiamorte. Ne va della loro stessa vita futura- Alex spostò il suo sguardo verso Draco, nonché anche Blaise, ora capiva il motivo delle sue risposte acide, capiva il perché di diverse cose in effetti, per un momento i suoi occhi incontrarono quelli di Draco, e non poté far a meno di notare quanto fossero belli.
 
 
-Tuttavia, nonostante il vostro aver accettato ho bisogno di capire, se siete capaci di lavorare insieme, senza lavoro di squadra, ragazzi miei, è impossibile fare qualsiasi cosa, vedete a volte per uno scopo comune anche i nemici più giurati riescono a lavorare insieme.
Si tratta di creare una squadra, un gruppo unito, senza giudizi di sorta. Non per forza si tratta di diventare amici. So che per molti di voi, fidarsi sarà difficile, per altri appianare i pregiudizi.
Ma per lo scopo che ci siamo preposti, abbiamo tutti bisogno di aiutarci a vicenda.
Essere leali l’uno con l’altro.
Essere un gruppo unito, una squadra, e una squadra che si rispetti ha le sue figure cardine, c’è chi è più portato a lavorare su una cosa piuttosto che su un’altra. Ma per lavorare bene ragazzi, dovete trovarle voi queste figure, dovete affidarvi, e fidarvi l’uno dell’altro.
Ed essere pronti a combattere sempre, e in qualsiasi momento-
Appena Albus Silente finì di pronunciare queste parole, ascoltate da tutti coloro che avessero accettato quel destino comune, due persone si sentirono in dovere di fare il primo passo, verso quella coesione che sarebbe stata fondamentale con il passare del tempo, un piccolo passo verso un’amicizia che sarebbe durata nel tempo, anche se loro non l’avrebbero immaginato neanche tra un milione di anni.
 
Draco Malfoy strinse la mano ad Harry Potter
Con quel gesto le prime divergenze poterono dirsi appianate.
 
Nessuno commentò tale gesto.
Non aveva bisogno di parole
Era ora di comportarsi come degli adulti, la guerra, tutte queste difficoltà, probabilmente li avevano portarti a maturare prima del previsto, e allora era ora di prendere in mano la loro vita e strascinarla in salvo.
-Ci vediamo nella stanza delle necessità Potter, abbiamo cose di cui discutere-
-Alle undici di sta sera- invito ovviamente rivolto a tutti
 
Quando tutti i ragazzi uscirono dallo studio del preside, rimasero unicamente i tre professori
-Albus, sei sicuro di quello che stai facendo?-
-Assolutamente Minerva-
-Allora mi fido, comunque sono orgogliosa dei miei studenti, davvero molto-
-Anche io, Draco Malfoy ed Harry Potter-
-Ci riserveranno molte sorprese-
-Assolutamente Severus- 


 
Eccoci qui con il nuovo capitolo
L'avevo detto che questo capitolo sarebbe statomigliore del precedente
che tra l'altro sono stata tentata di cambiare più volte 
Spero vi sia piaciuto
Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti
Parliamo del titolo vi va? 
Le sfaccettature dell'amore 
forse vi ha potuto ingannare, per chi si aspettava in capitolo rose e fiori, 
ma in realtà l'ho voluto dedicare al rapporto genitore-figlio
Come Draco non sappia cosa fare per amore di sua madre
Ho amato scrivere quella parte, sono colpevole ahah
E poi abbiamo la lettera di Alex che scrive all'umo che le ha fatto da padre
e la risposta di quest'ultimo, orgoglioso della ragazza e di ogni sua scleta
qualcunque essa possa essere
Amore a volte può significareanche amcizia,
una nuova amicizia in effetti sta nascendo
Come si comporteranno? 
del resto Silente li ha lasciati da soli nel crearsi come gruppo, nel gestirsi
come credete andrà a finire ?
A suon di schiantesimi? 

DarkAkiko

 

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Capitolo 13
*** Appuntamento ***


Se vi va e spero tanto di si, fatemi sapere che ne pensate
ps: ci vediamo alla fine del capitolo :*

Capitolo Tredicesimo
Appuntamento
 
 
Ottobre ormai era quasi finito, le giornate si facevano sempre un po’ più fredde, le lezioni sempre più impegnative, ma soprattutto si dava il via alle partite di Quidditch, e quella mattina ci sarebbe stata la prima partita della stagione Corvonero contro Serpeverde, e tutta la scuola era in febbricitante agitazione, in realtà la squadra di Draco non era per niente preoccupata, anzi, era molto tranquilla, sapeva bene di non avere rivali, beh certo a meno che non ci si mettessero quei Grifondioti e il loro cercatore, in quei casi le partite erano sempre ricche di colpi di scena.
-Buongiorno- salutarono le tre compagne di stanza –Pronti per la partita?-
-Avevate dubbi?- chiese ironicamente Draco
-Non c’è storia- affermò Blaise nel frattempo che Daphne lo raggiungesse per sedersi sulle sue ginocchia
-Buongiorno Daph- la salutò prima di darle un bacio –E’ una partita semplice, iniziate a fare le condoglianze ai vostri amici-
-Povero Dylan- commentò Alex
-Assolutamente-
-Beh Draco, siamo nelle tue mani, prendi quel boccino d’oro e vinci la partita-
-La cosa è scontata, del resto quest’anno la squadra di Corvonero è messa davvero male-
-Vincerete senza trucchi?-
-Quelli ce li conserviamo per i Grifondioti-
-Due serpi, ecco cosa siete voi due-  affermò, non propriamente indignata Daphne 
-Mi dispiace informati che il tuo ragazzo è proprio una di queste due serpi-
-Oh lo so caro-
 
Nel frattempo in casa Grifondoro, Hermione e Ginny si stavano preparando tranquillamente,
-Per chi farai il tifo? Malfoy e co, o per Dylan?-
-Per entrambi suppongo, anche se sappiamo già come andrà a finire questa partita, piuttosto perché dopo la partita non ci organizziamo con le altre per il pomeriggio?-
-Ottima idea, dai forza, andiamo-
Le due ragazze uscirono dalla camera, e si diressero direttamente al campo da Quidditch senza aspettare ne Ron ne Harry
-Mia sorella non ne vuole sapere di parlarti-
-No, credo di no, sono più o meno tre settimane che non parliamo, neanche un ciao, niente-
-Non credo tu la possa biasimare Harry- commentò Neville –Tu le piaci da cinque anni e poi la tratti come una cretina-
-E te che ne sai?-
-Me l’ha detto Ginny, qualche giorno dopo, anche se sul serio Harry, perché l’hai fatto?-
-Preferisco che stia lontana da me piuttosto che farle correre chissà quale pericolo appresso a me e Tu-sai-chi. Se le succedesse qualcosa non credo potrei mai perdonarmelo. Almeno adesso non correrà pericoli-
-Harry se non te ne fossi accorto siamo in guerra. Tutti corriamo pericoli, e non credo che la tua storia con Ginny possa influire molto-
 
La partita iniziò alle undici in punto, tutti gli spettatori erano intenti ad osservare i giocatori, i quali invece attendevano trepidamente il fischio d’inizio, entrambe le squadre erano cariche, forse una più dell’altra convinta di avere già la vittoria in pugno
Alle undici e dieci si ebbe il primo avvistamento del boccino d’oro che vide impegnati i cercatori delle due squadre
-Certo che Draco è davvero bravo- commentò Alex
-E’ vero, tu non l’avevi mai visto giocare! Si è davvero forte!-
-Si nota- rispose semplicemente la ragazza, continuando ad osservare il gioco
-secondo voi, per chi starà facendo il tifo Herm?-
-Di sicuro per Dylan-  Alex, nel frattempo si era estraniata dai discorsi delle altre, la sua concentrazione era rivolta più che altro alla partita, e ad un ragazzo in particolare, in effetti Draco Malfoy aveva catturato la sua attenzione, ma probabilmente solo per la sua eleganza nel volare, quel ragazzo era elegante in tutto: nel modo di camminare, pensare, studiare, parlare con persone estranee ed ora era perfino elegante nel volare. Si chiese come mai potesse essere sempre così impeccabile, perfino quella volta, quella notte in cui dormì con lui, beh certo, forse quella sera si soffermò anche ad osservare altro, non era talmente cieca da non rendersi conto che il suo amico fosse davvero un bel ragazzo, e senza rendersi conto del tempo che passasse, continuò ad osservarlo.
 
La partita finì dopo tre quarti d’ora, un risultato che quelli di Serpeverde già si aspettavano, convinti e sicuri della loro vittoria
-Alex? Vieni con noi?-
-Inutile che le parli Daphne, è su un altro mondo oggi-
-Ti sento Pansy, tranquilla-
-Ah beh menomale. Comunque andiamo, così aspettiamo Draco e Blaise, e ci vediamo anche con Herm e Ginny-
-Buona idea-  Le tre aspettarono solo qualche minuto per le due amiche, mentre un buon quarto d’ora per gli altri ragazzi
-Ci dispiace per Dylan Herm, ma non c’era partita-
-Si lo so, ma sono contenta per loro, almeno non ce li dovremmo subire-
-Ottimo risvolto della medaglia-
-Herm! Guarda chi sta venendo dalla nostra parte- quasi urlò Ginny, indicando un ragazzo alto dalle spalle large
-Dylan?-
-Si proprio lui. Magari vuole salutarti, perché sta venendo proprio qui- ipotizzò Alex, vedendo il ragazzo dirigersi a grandi falcate dal gruppo di amiche, che saluto con un gesto della mano
-Buongiorno ragazze!-
-Buongiorno a te Dylan- rispose Pansy
-Ciao Dylan-  lo salutò più dolcemente Hermione, guadagnandosi un’occhiata eloquente dalle sue amiche
-Senti Herm, volevo, posso chiederti una cosa?-
-Qualunque cosa- 
-Io, insomma, volevo chiederti se ti andasse di uscire con me- a quelle parole le ragazze fecero qualche passo indietro per non dare fastidio, mentre la componente femminile del trio magico divenne rossa in volto –Sta sera, o venerdì, insomma quando più ti fa comodo-  Hermione non poté evitare di sorridergli
-Certo, mi farebbe piacere-
-Allora sta sera?-
-Nessun problema-
-Alle otto fuori la tua casa. Ti aspetto-
-A dopo- dopo qualche secondo Dylan corse via dai suoi amici che lo stavano aspettando, e Hermione si girò verso il suo gruppo di amici, o meglio di amiche, facendo spallucce con un sorriso a trentadue denti, e di tutta risposta le ragazze iniziarono ad urlare e ad abbracciare la ragazza, erano felici per lei, finalmente, erano settimane che Dylan utilizzava la scusa degli appunti per parlarle, anche solo cinque minuti
-Finalmente si è deciso-
-Bisogna festeggiare-
-Assolutamente-
-Calme, possiamo vedere prima come va questo appuntamento per poi festeggiare?-
-Buona idea Herm-
-Scusate, vi siete dimenticate di noi?- disse scherzando Mark indiando se stesso e gli altri due ragazzi: Draco e Blaise
-Fate silenzio- li zittì Alex –Piuttosto Hermione, ti devi preparare, e noi siamo disponibili a darti una mano-
-Alex sei tremenda- asserì Hermione –Anzi siete tremende- si corresse vedendo quanto le altre fossero d’accordo con l’idea di Alex
-Lo sappiamo grazie- affermò Pansy, nel frattempo che continuavano a spettegolare sul come quando dove e perché, si dirigevano verso la sala grande per pranzare.
 
Quel pomeriggio Hermione poteva giurare che il tempo la odiasse, le lancette sembravano scorrere o troppo velocemente o troppo lentamente, sarebbe uscita pazza di lì a poco
-Hermione Jean Granger! Calmati adesso! – le ordinò Ginny
-D’accordo hai ragione-
-Allora, analizziamo un secondo la situazione: non hai la più pallida idea di dove andrai o cosa farai vero?-
-Verissimo-
-E questo è un problema-
-Sentite io voglio vestirmi in maniera semplice, ed essere me stessa, niente di più-
-Tesoro lo sappiamo, ma in fatto di stile hai bisogno di qualche dritta-
-Bene allora che dovrei fare Pansy?-
-Aprire l’armadio per prima cosa!-  disse con fare ovvio Alex
-Molto divertente davvero- senza farselo ripetere due volte Hermione aprì l’armadio, e Daphne iniziò a cercare qualcosa
-Jeans o gonna?- chiese al pubblico, mostrando le due possibilità
-Decisamente il jeans-
-Si credo anche io- disse prima di riporre la gonna a suo posto –Ora, che ci mettiamo sopra?-
-Quella sarà la vera sfida- illustrò Ginny senza speranze, in effetti la stessa Daphne sta trovando difficoltà a trovare qualcosa di carino, purtroppo la loro amica aveva la giusta abitudine di vestire per lo più comodamente
-Uh trovato! Che ne dite di questa bella camicia bianca? E’ semplice, come vuole Herm, e se messa dentro i jeans fa un bell’ effetto!-  questa scelta in effetti riuscì a mettere d’accordo tutte, soprattutto Hermione che allo specchio non ci voleva credere, stava davvero bene, semplice ma anche elegante, senza troppe pretese, e la cosa le piaceva.
-Devi assolutamente dirmi come hai fatto!-
-Magia cara-
-Dai avanti sono le sette e mezza! E noi altre dovremmo ancora mangiare, te stai calma e tranquilla qui-
-Ovvio, tanto chi ha fame!-
-Immaginavamo, dai stai calma e andrà tutto bene, poi domani vogliamo tutti gli aggiornamenti-
-Certamente- le ragazze si salutarono e si diressero nella sala grande per cenare, erano davvero contente per la loro amica, la quale si stava crogiolando nell’attesa che quelle lancette segnassero le tanto attese venti.
Quando la ragazza andò nella sala comune, vide che era popolata solo da pochi elementi tra cui anche i suoi amici Harry e Ron, i quali raramente l’avevano vista così
-Wow Herm. Sei bellissima- disse sinceramente Harry –Allora possiamo sapere a cosa è dovuto tutto questo? O siamo esclusi ancora dalla tua vita, causa quelle serpi?-
-Dai Harry, non te la prender mi dispiace, e comunque ho un appuntamento tra circa cinque minuti- disse guardando l’orologio sul polso, immancabile amico
-Davvero e con chi?- chiese il rosso curioso
-Dylan Mcperson-
-Wow! Beh allora ti conviene andare! Non vorrai fare tardi-
-Ti prometto che quando torno ti racconto tutto-
-Ci conto Hermione- la ragazza gli sorrise prima di uscire dalla stanza, in effetti il suo amico non aveva tutti i torti, lo aveva trascurato un po’ ultimamente, ma poteva porvi rimedio, quindi decise di non preoccuparsi, e di pensare unicamente a Dylan quella sera, senza grosse distrazioni
 
-Hermione ci sta davvero trascurando-
-Ron, falla finita, ha delle amiche, è giusto così, non può stare di certo sempre appresso a noi-
-Ma siamo noi i suoi amici-
-Anche, Ron, anche noi. E poi non la vedi com’è contenta in questo periodo?-
-Si certo che lo vedo, non sono stupido, ma… E poi sei sicuro di lasciarla uscire con Dylan?-
-Ma non è che sei geloso?-
-Di cosa?-
-Di lei e di Dylan ovvio-
-Ma ti pare! E’ solo un’amica per me, una sorella praticamente-
-Ti vorrei ricordare che l’incesto non è legale-
-Ma stai zitto-
 
 
Erano le otto meno dieci e Dylan già si trovava di fronte il quadro della Signora Grassa, voleva essere sicuro di non arrivare tardi, dopo due settimane finalmente aveva trovato il coraggio di chiederle di uscire, ogni volta che ci provava finiva con chiederle delle cose riguardo qualche argomento di scuola, o simili, si era dato davvero dell’idiota non poche volte.
Alle otto in punto di fronte a lui si materializzò Hermione, e le parve davvero bellissima, era vestita in maniera semplice, ma stava benissimo, in effetti si ricordava di aver visto la ragazza vestita in maniera diversa solo al ballo del ceppo e a quello organizzato dai Serpeverde all’inizio del mese, e fu proprio lì che si accorse di lei, non che non la conoscesse, ma diciamo la prima volta che la notasse come ragazza.
-Ciao Hermione-
-Ciao Dylan- gli rispose sorridendogli, e il ragazzo di tutta risposta le tese la mano, come se fosse un invito non troppo implicito
-Vogliamo andare?-
-Certamente- rispose, non soltanto a parole, ma anche con i gesti, unendo la sua mano a quella del ragazzo –Dove andiamo?-
-Vedrai-
-Mi dovrei preoccupare-
-Oh si assolutamente! No dai, scherzo- i due per il tragitto parlarono del più e del meno, più che altro Hermione per rompere il ghiaccio gli chiese come stessero andando gli studi, non molto interessante, ma era pur sempre qualcosa.
-Siamo arrivati-
-Ma è la torre di Astronomia-
-Lo vedo anche io-
-Perché siamo qui?-
-Perché è un bel posto, e perché forse è uno dei pochi posti di tutta Hogwarts davvero tranquilli-
-In effetti nemmeno la biblioteca lo è più-
-Quello grazie alle tue amiche, dai avanti sediamoci- i due si sedettero per terra, uno di fianco all’altro, osservando il cielo
-Sai è davvero bello qui-
-Sono contento. Allora signorina Granger, perché non mi parla di lei?-
- Cosa vuole sapere di preciso Mcperson?- gli rispose, tenendogli gioco
-Cosa le piace, cosa odia. Conoscerla-
-Allora, adoro il gelato alle fragole, leggere i libri e stare con i miei amici, studiare e avere le cose sotto controllo-
-Le ultime due erano praticamente ovvie. E cos’è che odi invece?-
-Lo so- disse con fare sconsolato –Volare, decisamente, non che non lo sappia fare, ma non mi piace particolarmente, e le prese in giro. Di te che mi dici?-
-Che a differenza tua amo volare-
-Ah davvero? Non l’avrei mai detto caro capitano della squadra di Quidditch-
- Simpatica-
-Grazie, e che altro? -
-Vediamo… mi piace stare con gli amici, e divertirmi con loro, lo sport, il che è quasi scontato, e la calma, si direi proprio che mi piace la tranquillità-
-Ottima risposta- asserì sorridendogli
-Invece odio Storia della magia,  alzarmi troppo presto la mattina-
-Abbiamo un dormiglione tra noi-
-Assolutamente,  e poi sai che altro adoro?-
-Cosa?- chiese curiosa la ragazza, osservandolo con fare interrogativo, doveva ammetterlo, quell’appuntamento non era niente di elaborato o particolare, ma le piaceva così, calmo tranquillo, che non le faceva male, e anche la compagnia era davvero ottima
-Te-
-Cosa?-
-Si, mi piaci te-
-Davvero? –
-Beh certo, in queste cose non sei tanto sveglia eh-
-Antipatico-
-Dai scherzavo, non prendertela-
-Non fa nulla, del resto hai ragione. Quindi io ti piaccio eh, questo è interessante. Credevo mi sfruttassi solo per gli appunti di erbologia, e altre- asserì scherzando e sorridendogli
-Ahahah, i tuoi dubbi sono legittimi del resto, per due settimane ho cercato di chiederti di uscire, ma come vedi, sono una frana anche io-
-Ah no, non direi-
-Me ne compiaccio allora-
-Forse dovremmo andare sai? Si è fatto tardi-
-Si, forse hai ragione. Andiamo. Ti accompagno-
-Ma la strada la conosco- disse con fare ovvio
-Lo so, ma non m’interessa-  i due continuarono a parlare imperterriti, sia durante il tragitto, sia una volta arrivati davanti la porta della casa Grifondoro
-Sai mi sono divertita sta sera-
-Quindi posso azzardarmi a chiederti di uscire di nuovo con me?-
-Si, puoi sicuramente-
-Bene allora, sabato mattina alle dieci qui-
-Pieno d’idee-
-Sempre. Beh, Buonanotte Hermione-
-Buonanotte Dylan- rispose poco prima di scomparire dietro quella porta e dargli un innocente bacio sulla guancia
-Notte- rispose nuovamente il ragazzo, continuando ad osservare il punto esatto in cui la vide sparire
 
La mattina dopo Hermione e Ginny scesero più tardi per la colazione, poiché la sera precedente avevano fatto tardi : Ginny volle sapere ogni singolo particolare, ed in effetti anche Harry come vide la sua amica sedersi al tavolo.
-Allora com’è andata? Devo per caso formulare qualche schiantesimo?- disse con fare protettivo
-No, tranquillo. E’ andata bene, e sabato mattina ci vediamo di nuovo-
-Quindi?-
-Beh, lui ha ammesso che gli piaccio, e devo dire che non mi è indifferente-
-Di conseguenza mi devo aspettare buone notizie sabato?-
-E chi lo sa, dobbiamo solo aspettare-
-Comunque oggi studiamo insieme?- chiese l’amico, aveva voglia di passare un po’ di tempo con la sua migliore amica, la quale gli rispose affermativamente, sapeva di averlo trascurato per un po’.
 
La lezione di Lumacorno quella mattina fu alquanto chiassosa: il professore, decise di dividere la classe gruppi da due studenti per un compito da portare entro quel venerdì
-Ragazzi un po’ di silenzio! Questa relazione dovrà essere almeno di due pergamene e sarà fondamentale per il voto finale, i gruppi saranno: Greengrass Parkinson, Zabini Diacur, Malfoy Sheridan, Sanders Finn-  e continuò ad elencare vari nomi per almeno sei, sette minuti –Prego cambiate posto, in base al vostro gruppo- e così iniziò a spiegare
-Draco?-
-Dopo cena in camera mia-
-Perché?-
-Perché io non divido la stanza con nessuno e stiamo comodi, non ti pare?-
-D’accordo-
La lezione durò due ore, due tremende ore, per i poveri studenti, che non vedevano l’ora arrivasse l’ora di pranzo, e fortunatamente quelle erano le ultime ore.
Quando la lezione finì, le cinque amiche si videro davanti l’aula di storia della magia, per attendere Hermione e riempirla di domande, che vennero esaurite giusto in tempo per sedersi ai tavoli
-Quindi vi rivedete?-
-Si, sabato prossimo-
-Di mattina?-
-Si, si-
-Sono contenta per te Herm, allora venerdì passiamo da te, per vedere che devi mettere eh?-
-Piuttosto, con chi siete capiate per il compito di Lumacorno?-
-Non ci è andata molto male, io e Daphne stiamo insieme, Blaise con Mark, e Alex sta con Draco-
-Ah bene insomma, io invece sto con Harry. Su forza andiamo adesso- le altre annuirono e si diressero tutte verso i corrispettivi tavoli per iniziare il pranzo. 

Eccoci qui con il nuovo capitolo
Confesso sono un po' triste perchè il capitolo precedente non ha avuto nessuna recensione
e spero che questo ne abbia :(
Un appuntamento semplice ma efficace per la nostra Hermione 
una partita vinta facilmente per le Serpi 
e un compito da portare a termine 
I nostri ragazzi sembrano abbastanza impegnati
Non posso dilungarmi stavolta
Alla prossima :)
DarkAkiko <3

 

 

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Capitolo 14
*** Reparto Proibito ***


Se vi va e spero tanto di si, fatemi sapere che ne pensate
ps: ci vediamo alla fine del capitolo :*

Capitolo Quattordicesimo
Reparto Proibito

Quel pomeriggio tutti i ragazzi, chi più chi meno, aveva qualcosa da fare: i componenti della squadra di quidditch Serpeverde dovevano allenarsi, Daphe sarebbe andata a vedere gli allenamenti dei precedenti insieme a Pansy, mentre Alex aveva preferito rimanere in biblioteca; Harry invece si sarebbe visto con Hermione per studiare pozioni, ma anche per aggiornarsi sulle rispettive vite, erano passate settimane dall’ultima volta che avevano avuto una conversazione decente.
-Allora Harry, vogliamo andare?-
-Fammi capire, quanto è difficile questo compito?-
-Abbastanza. Allora che mi sono persa?- disse alludendo ai giorni passati divisi
-Niente di particolare: gli allenamenti vanno bene, nessun incubo e nessun collegamento con tu-sai-chi, Ginny ancora non vuole sapere di parlarmi, e credo sia finita qui-
-Si, lo so, ti sta odiando in realtà. Le passerà vedrai-
-Se mi odiasse davvero sarebbe meglio, credimi-  disse lui francamente, sedendosi sulla sedia e appoggiando i libri sul tavolo
-Harry, davvero, io credo che la tua sia solo una stupida convinzione, non è standoci insieme che la metti in pericolo, siamo alle porte di una guerra. Siamo in pericolo tutti quanti –
-Piuttosto, dai raccontami te qualcosa. Ho notato che hai legato molto con quelle Serpeverdi e anche con Malfoy-
-Si, infatti, con le ragazze tantissimo, e ne sono davvero felice, riguardo Malfoy e Blaise, diciamo che ci tolleriamo, anche se sono successe determinate cose che ci hanno portato a collaborare-
-Capisco, allora che dici di cominciare questo coso di pozioni e poi continuiamo la nostra chiacchierata, devi ancora raccontarmi di Dylan!-  così i due incominciarono a lavorare, sfogliando vari libri sperando di completare il tutto in fretta.
 
Sempre in biblioteca vi risiedeva anche un’altra persona: Alex, intenta a sfogliare le pagine di non pochi libri, in un piccolo angolo dell’enorme stanza, con una scrivania e una sedia apposita per studiare, peccato solo che lei non lo stesse facendo, o quanto meno non libri di scuola;  aveva bisogno di conoscere più cose su determinati argomenti, ma non era sicura che avrebbe trovato qualcosa di davvero interessante in quei libri aperti a tutti, aveva la netta sensazione che si sarebbe dovuta recare nel reparto proibito, e aveva bisogno dell’approvazione di un professore per entrarvi, sapeva che non sarebbe stato facile ottenerla, ma era decisa, così lasciò tutto sul tavolo e si diresse fuori la biblioteca in cerca della professoressa McGranitt.
Dopo un bel po’ di scale cambiate e passi fatti, arrivò davanti alla porta dell’ufficio della donna e vi entrò senza troppe cerimonie, fortunatamente la professoressa era intenta, probabilmente, a correggere dei compiti, ma quando sentì la porta chiudersi alzò lo sguardo dalle pergamene per rivolgerlo alla ragazza
-Signorina Sheridan. Cosa vi porta qui?-
-Un favore da chiederle, o meglio un’autorizzazione-
-Sedetevi, che tipo di autorizzazione?-
-Sarò diretta, senza giri di parole: devo consultare dei libri, ho bisogno di informazioni che non mi saranno mai rivelate nei libri ai quali tutti possono accedervi. Necessito dell’autorizzazione per il reparto proibito-  la professoressa difronte a tale richiesta, e a tale schiettezza, sgranò gli occhi, non era usuale che un ragazzo chiedesse l’accesso a quel reparto dal quale molti si tenevano volontariamente alla larga
-Scommetto che nel caso io ve la neghi, andreste direttamente da Silente- la ragazza annuì –Difronte a questa sicurezza mi chiedo quale sia il motivo. Perché vuoi entrare in quella parte della biblioteca Alex?- disse infine in maniera più colloquiale
-Vuole la verità?-
-Certamente-
-Ho bisogno di studiare a fondo le tre maledizioni senza perdono-
-E posso sapere il motivo?- chiese esterrefatta
-Nella prima guerra magica, erano state legalizzate, di questo passo lo saranno nuovamente, ma se pure non lo fossero, in battaglia non posso essere allo scuro delle tecniche usate dal nemico. Non c’è modo di contrastare l’anatema che uccide, dalla Cruciatus si ha solo dolore ma è l’Imperius che m’interessa. Non posso organizzare nulla senza conoscenze approfondite in materia-  a quel punto la professoressa prese carta e penna e scrisse una serie di lettere consecutive, ultimate da una firma
-Consegnala a Madama Pince- le disse porgendole un foglio piegato –Mi raccomando, fanne buon uso-  si raccomandò infine, prima che la ragazza lasciasse l’ufficio della vicepreside.
 
Nel frattempo che la ragazza tornasse in biblioteca, per consegnare l’autorizzazione e continuare le sue ricerche, la professoressa s’interrogò se avesse fatto la scelta corretta: c’era un motivo se quei libri erano stati proibiti, antichi segreti si celavano dietro a quelle copertine.
Ma del resto, non era vivendo nella paura, o evitando i rischi che si vinceva una guerra, e almeno in quel campo si fidava della nuova studentessa, c’era qualcosa in lei che la portava a credere che non avrebbe mai fatto nulla per agevolare il Signore Oscuro.
Era come se nei suoi piani ci fosse solo la voglia di annientarlo una volta per tutte, ma non era a conoscenza del reale motivo, e dell’attaccamento di quella ragazza per quella causa, certo, avere il signore oscuro libero nuoceva gravemente alla quiete pubblica, si iniziava a vivere nuovamente nel terrore, eppure quella ragazza non si stava facendo intimorire da nulla.
Come se avesse già tutte le risposte e un piano ben preciso
-So a cosa stai pensando, mia cara Minerva-
-Albus, cosa pensi di quella ragazza?-  il preside guardò fuori dalla finestra, perdendo il suo sguardo nell’oscuro orizzonte
-Non so molto di lei e della sua famiglia, o del motivo per il quale sia qui, certo è, che ha riunito intorno a sé un gruppo davvero singolare di amicizie-
-Non staremo correndo un rischio?-
-Vuole evitare che i suoi compagni diventino mangiamorte, ed ha in programma di parlare con Narcissa Malfoy pur di riuscirci. Anche lei sta lottando per la nostra causa. Non mi è chiaro il suo motivo però non possiamo vincere se non rischiamo. Minerva, per quanto possiamo essere saggi e potenti, sono quei ragazzi che daranno vita al futuro, la nostra battaglia al tempo l’abbiamo combattuta, e in parte vinta, noi possiamo aiutarli, ma adesso sta a loro combattere e riuscire dove noi abbiamo fallito. Le mosse di Voldemort sono in continuo cambiamento, per quanto io possa prevederle non riuscirò a proteggere questi ragazzi fino alla fine. Per questo, ho indotto quella riunione, per questo ho scelto quei ragazzi e li sto lasciando fare. Presto non ci sarò più, e devono sapere come andare avanti-
 
-Non posso crederci, un’autorizzazione per il reparto proibito ad una studentessa nuova del sesto anno, inaudito. Ma dato che è stato firmato dalla professoressa Minerva non posso dubitare delle sue motivazioni, prego, da questa parte- le disse indicandole la via corretta ed accompagnandola –Mi raccomando i libri non devono uscire da questo reparto, stai attenta, molti libri nascondono insidie e trappole, comunque lì c’è uno scrittoio quindi puoi leggere comodamente. Spero tu faccia buon uso di questi libri-
-Tutti a raccomandarsi di questo buon uso-
-Alex, ti chiami così no?- la ragazza annuì –Questi libri contengono informazioni sulla magia oscura, magia potente che risale agli anni più antichi, quando li leggi mantieni sempre l’attenzione su ciò che ti accade intorno, capito?-
-Certo Madama, starò attenta- disse allontanandosi da ella, passando le dita sulle copertine dei libri e leggendone i titoli, la donna decise di lasciarla da sola e ritornò al suo usuale posto.
Alex doveva ammetterlo c’erano tanti libri interessanti in quel reparto, avrebbe potuto cominciare da uno qualsiasi, era attratta da quella conoscenza, ma il suo obbiettivo era un altro doveva trovare un libro, o quanti più poteva, che parlasse delle maledizioni senza perdono, il suo sguardo si focalizzò poi su un tomo dal titolo “I Tre Incanti”.
 
Alle sei del pomeriggio i ragazzi di Serpeverde, ultimarono gli allenamenti e finalmente le due ragazze poterono fare ritorno in camera senza aspettare che gli atleti si facessero la doccia e si cambiassero, del resto avevano già assistito a due ore di allenamenti
-E quindi innamorato, come va con Daphne?- chiese un compagno di quadra, nel classico stile da chiacchiere nello spogliatoio
-Arthur, credo la risposta sia scontata, la bella era sugli spalti ad osservare il suo amato questo pomeriggio-
-Fatela finita- li ammonì Draco, divertito –Mi hanno già tormentato per tutto il quinto anno, almeno ora fateli stare insieme in santa pace-
-E’ vero Draco ha ragione, dopo un anno finalmente si sono decisi-
-Fammi indovinare l’avevano capito tutti?-
-Blaise solo voi due no-
-Almeno non avete fatto la fine di Potter e Ginny-
-Tu che parli in toni quasi amichevoli di quei due Grifondioti?-
-Non fraintendermi, sono ancora idioti ma le ragazze hanno stretto una forte amicizia sia con Hermione, che poi è la più sopportabile, che con Ginny, e in un qualche modo dobbiamo sopravvivere- disse indicando anche l’amico affianco
-Ha ragione. Credimi è meglio non farle innervosire-
-E piuttosto la Sheridan , Alex, mi sembra, che dice dopo l’incidente con Theodore?-
-E’ acqua passata- disse semplicemente Draco, indossando la maglia e facendo cenno a Blaise di uscire
-In realtà evitiamo l’argomento- disse schiettamente il moro
-Ma non vi è parso strano che conoscesse tutte quelle cose su Theodore? – rifletté un altro compagno di squadra, un certo Mattew Grek –Infondo lei è venuta qui solo a settembre-
-Forse hai ragione tu, ma le famiglie nobili sono sempre sotto i riflettori-  detto ciò tutti i ragazzi uscirono dallo spogliatoio per ritornare nella scuola, seguiti da non pochi apprezzamenti delle ragazze
-Luke, stai facendo conquiste- osservò Mark
-E non sai quante- disse alludendo ad altro
 
Quella sera Alex fu l’ultima ad arrivare in sala grande per la cena, si era immersa nella lettura, e doveva ammettere che quel libro si stava dimostrando davvero utile, anche se per il momento si stava concentrando sull’anatema che uccide.
-Alex, sei arrivata, finalmente!-
-Che hai fatto oggi?-
-Sono stata in biblioteca, avevo delle ricerche da fare- disse semplicemente
-Per il compito di pozioni?- le chiese Blaise, ma lei negò incominciando a mangiare una zuppa calda e chiedendo a sua volta cosa avessero fatto gli altri, limitandosi poi a discutere con Daphne e Pansy per il resto del tempo, fin quando non venne interrotta da Draco che alzandosi la chiamò a sé
-Alex, vogliamo andare?-  
-Si, andiamo- la ragazza si alzò immediatamente dal tavolo e affiancò l’amico, ed insieme si diressero verso i dormitori, una volta arrivati difronte la camera del ragazzo quest’ultimo aprì la porta facendo passare prima la ragazza, che lo ringraziò, quando entrò anche lui, chiuse la porta e prese il libro di pozioni e delle pergamene
-Distillato della morte vivente-  disse poi, cercando la formula nel libro, ma si accorse che Alex non gli stava dando retta, anzi lo stava del tutto ignorando, così posò il libro e l’osservò: era rimasta ferma al centro della stanza e il suo sguardo vagava un po’ ovunque, ma poi si soffermò sul letto, quello stesso letto nel quale avevano dormito una notte intera dopo che Theodore l’aveva portata in un aula inusata, le era sembrato che fosse passato così tanto tempo, ma invece, non era poi tanto: neanche un mese
-Non credo ti faccia bene ricordare quella sera- disse con tono fermo ma dolce
-Come fai a sapere a cosa stessi pensando?-
-Sei rimasta ferma immobile ad osservare la stanza, e dal letto sei passata ai polsi e alla porta- disse con fare ovvio –Mi dispiace, forse non avremmo dovuto vederci qui-
-No!- affermò velocemente –Non fa nulla, tranquillo, anzi forse è stato meglio-
-Comunque se ti attira tanto quel letto, possiamo fare anche altro-  le disse scherzando, cosa percepita dalla ragazza che gli sorrise
-Apprezzo lo sforzo di distrarmi, ma rifiuto l’offerta, grazie-
-Come vuoi- le rispose alzando le mani al cielo e sorridendole, e Alex sorrise a sua volta poco prima di sedersi sul divano uno di fronte all’altro per cercare di ricavare qualche informazione utile dai libri di testo, e da un libro che Alex aveva trovato in biblioteca nella sua ricerca di libri che parlassero di cose alquanto proibite.
-Che dici se ci fermassimo dieci minuti?- gli chiese Alex –Detesto pozioni, sul serio-
-Io credo sia invece la materia che preferisco di più in assoluto, anche se con Severus era molto meglio, Lumacorno è un po’ un disastro-
-Non so come fosse Piton, ma Lumacorno non è male dai. Sei molto legato a quel professore vero?-
-E’ il padre che non ho mai avuto- la ragazza rimase un po’ straniata da quella risposta, Malfoy aveva un padre il famosissimo Lucius Malfoy
-Scusa e Lucius Malfoy?-
-Non è  mai stato veramente un padre per me, in pubblico ha sempre e solo finto, non abbiamo mai parlato, tranne quando doveva insegnarmi determinate cose, come l’odio per i sanguesporco, e beh quella era la parte migliore si può dire-
-Perché?-
-Non credi di essere un po’ troppo curiosa Alex?-
-Uh, scusa Draco, non volevo essere invadente-
-Scherzavo, tranquilla, diciamo solo che usava le maniere forti- Alex avrebbe voluto chiedergli altro, ma era certa che lui non ne volesse parlare –E la tua famiglia? Sheridan non è un cognome famoso, eppure sei una mezzosangue-
-Infatti, mia madre era una nata babbana e Sheridan è il suo cognome-
-Era?-
-E’ morta, il giorno dopo la mia nascita. E se ti chiedi di mio padre, non l’ho mai visto, non sa neanche della mia esistenza in realtà. Sono sempre stata accudita da Marcus, quello che considero in realtà mio padre, il migliore amico di mia madre, Marissa Sheridan e Mark è suo figlio-
-Mark il tizio della lettera-
-Si lui, per lui sono la sua sorellina, piccola e da proteggere da chiunque- disse sorridendo
-Ti manca?-
-Si, mi mancano tutti, ma si soprattutto Mark, siamo sempre stati insieme, stare senza lui adesso sembra così strano. Di sicuro se ci fosse stato lui, tutto quel casino con Nott non sarebbe mai successo-
-Mi dispiace per quello che è successo- ma la ragazza negò con la testa ascoltando le sue parole
-Se non fosse stato per te a quest’ora sarebbe successo tutt’altro-
-Si, ma, avrei voluto fare di più. Purtroppo il fatto che lui sia un mangiamorte e un Nott rende le cose non facili.  Mark e il tuo non-proprio-padre sanno quello che è successo?-
-Scherzi?- rispose sbarrando gli occhi –Non lo potrei  mai dire! Marcus avrebbe un infarto e Mark, oh lui, Nott sarebbe ricoverato al San Mungo-
-Protettivo questo Mark-
-Al limite della possessività- rispose lei ridendo –Ma gli voglio comunque bene-
-Si nota. Adesso finiamo pozioni, o almeno proviamoci-
-Credo che non finiremo oggi-
-Già credo anch’io-  concordò il ragazzo riaprendo i libri, ed incominciando a leggere la pagina.

Alex nel frattempo lo stava osservando, non sapeva come o perché ma spesso s’incantava nello studiare quel ragazzo, i suoi movimenti, i suoi occhi, ma poi ritornò a concentrarsi sui libri anche se spesso il suo sguardo ritornava su quel biondo.
In realtà anche Draco spesso studiava quella ragazza, era completamente attratto, inconsapevolmente, dal suo sorriso.
Sembrava un gioco: uno chinato sui libri e l’altro che si soffermava ad osservarlo, fin quando entrambi non si concentrarono unicamente sui libri, andando avanti fino a notte inoltrata. 


 
Eccoci qui con in 14° capitolo
Sono mancata per un bel po' perchè questa scuola mi distrugge
Purtroppo il quinto anno è tragico! 
Anyway 
Spero che il capitolo vi piaccia 
Fatemi sapere mi raccomando aspetto con ansia in vostri commenti :)
Alex ha ottenuto l'aultorizzazione per il reparto probito, 
chissà a cosa le serviranno mai quelle notizie
A quanto pare nonostante qualche dubbio i professori stanno dalla sua parte 
Insomma voi che ne pensate? 
Alla prossima (spero a marzo)
(abbiate fiducia... forse dovrei avere più fiducia io di voi ahahh) 
DarkAkiko

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Capitolo 15
*** Incontri ***


Se vi va e spero tanto di si, fatemi sapere che ne pensate
ps: ci vediamo alla fine del capitolo :*
 
Quindicesimo Capitolo
Incontri
 
Venerdì era ormai giunto e i ragazzi dovevano consegnare gli elaborati richiesti dal professore di pozioni, inoltre era anche il 30 di ottobre e l’indomani avrebbero avuto tutta la giornata per prepararsi all’imminente ballo organizzato dalla scuola per festeggiare Halloween, Silente stesso, per smorzare la crescente tensione causata da un altro fascio verde nel cielo il mercoledì precedente, aveva fatto questa scelta, rinfrancando gli animi dei giovani maghi
-Buongiorno ragazzi- salutò Alex, incontrando i suoi amici fuori la porta della lezione di pozioni, anche se all’inizio delle lezioni mancava all’incirca un quarto d’ora
-Ultimato il compito?- le chiese Pansy, stringendo fra le sue mani quello suo e di Daphne
-Si, lo tiene Draco, ma dov’è?- rispose guardandosi in giro, costatando l’assenza del giovane -E’ strano, non arriva mai in ritardo- continuò
-Sta mattina non c’era neanche in sala grande- disse Blaise
-Non vedo che l’ora che la giornata finisca- cambiò argomento Pansy –Domani c’è la festa di Halloween-
-Speriamo solo che sia meglio dell’ultima- ricordò Alex –Mi spiegate che fine ha fatto Draco?-
-Perché ti tormenti tanto?-
-Non mi sono tormentata per due giorni su quella pozione per non vedere Draco presentarsi-
-Sono qui Alex, non rompere- la ragazza rimase interdetta per un attimo, non era solito rivolgersi in quel modo, non a lei comunque –Voi restare lì ferma o ti dai una mossa?- disse entrando in classe e lei lo seguì senza troppe storie per poi sedersi affianco a lui, la lezione proseguì tranquilla, i ragazzi consegnarono la relazione con la promessa che sarebbe stata controllata entro la settimana successiva, e allo stesso modo passarono le altre lezioni.


Il pomeriggio le ragazze decisero di vedersi per stare un po’ insieme e prepararsi mentalmente alla festa. Una grande festa necessitava di una grande preparazione, perfezione e gossip.
-Ginny sai già che indossare domani sera?-
-No, non ci ho neanche pensato in realtà, e voi altre?-
-Niente, l’unica cosa che so è che andrò con Blaise-
-Il che mi pare abbastanza ovvio, state insieme- rispose Hermione
-E di te che ci dici? Dylan ti ha chiesto di andare con lui?- le chiese Alex, e di tutta risposta la ragazza sorrise –Lo prendo come un si- constatò euforica come le altre
-Me l’ha chiesto questa mattina, e ovviamente ho accettato-
-Quindi state insieme o no?-
-No, non credo, non ancora, non lo so-  rispose lei impacciata, non era pratica di queste cose
-Alex, ci facciamo compagnia io e te?- le chiese Pansy, sotto lo sguardo interrogativo delle compagne
-Perché?- chiese Ginny
-Tutte voi avete un diversivo, Harry, Dylan e Blaise, a noi resta solo..-
-L’alcool Pansy, l’alcool- disse Alex interrompendola
-L’hai detto sorella!- rispose lei, trovandosi d’accordo
-Quindi perché non andiamo ad Hogsmeade?-
-Potrebbe essere una buona idea, in fondo abbiamo la giornata libera-  deciso ciò, le ragazze uscirono dalla sala grande dove si erano riunite per incamminarsi verso il paese vicino, e scoprirono che non erano state le sole a ragionare in quel modo, ad onor del vero, quasi tutte le loro conoscenze si trovavano nei dintorni, avevano persino visto di sfuggita i due inseparabili amici: il moro e il biondo, ma decisero di non chiamarli, del resto stavano con loro tutti i giorni, ogni tanto stare senza l’altra parte della mela non era male.
-Da quella parte c’è un negozio davvero carino-  disse Ginny
-Non ne sapevo nulla- rispose Pansy
-Ha aperto da poco, ma è davvero forte- rispose portando le ragazze da quel lato, dopo pochi minuti entrarono nel negozio: aveva un’impostazione semplice, ed elegante, ad una prima occhiata si poteva benissimo notare che i capi d’abbigliamento presenti non erano per tutti, ma piuttosto ricercati.
-Buon pomeriggio posso aiutarvi?- chiese gentilmente una signora sulla cinquantina, aveva un viso davvero gentile e un sorriso dolce
-Stiamo cercando qualche vestito, sa domani è Halloween e ad Hogwarts si dà una festa-
-Che stile cercate ragazze?-
-Ci sorprenda- disse Ginny, che era già entrata in confidenza con la donna
-Oh bentornata Ginny, non ti avevo vista, sono tutte tue amiche?- la rossa annuì –Allora quel Potter ti ha più parlato?- le chiese cercando dei vestiti per esaudire i desideri delle giovani donne
-Vorrei la smettesse di parlarmi in realtà-
-Ginny, cara, io credo che tu debba smetterla di essere così arrabbiata-
-Non ci riesco Maria, mi fa impazzire. Sono innamorata di lui da anni e lui mi fa questo-  nel frattempo le altre guardavano la scena incredule: Ginny e la proprietaria del negozio, che a quanto pare si chiamava Maria, parlavano come due amiche di vecchia data.
-Allora fallo ingelosire! Fatti notare, prima o poi si sveglierà-
-Davvero le sta consigliando questo?- chiese incredula Hermione
-Alle volte la gelosia fa fare quel passo in più che altrimenti non si farebbe mai, ti fa rendere conto di quanto si tenga a quella persona-
-Se fossi più subdola sfrutterei Malfoy- quel nome fece drizzare i capelli un po’ a tutte
-Non dirai sul serio!?-
-Malfoy mi spedirebbe al San Mungo, se solo glielo proponessi… chi altro odia quel ragazzo?-
-Ci penserai dopo, adesso andate e provate questi vestiti- disse consegnando ad ognuna di loro quattro o cinque vestiti
 
Nel frattempo Draco e Blaise si trovavano ai Tre manici di scopa, per una burrobirra, avevano passato il pomeriggio camminando per le strade con gli altri ragazzi della squadra di quidditch, frequentando anni diversi, non era sempre facile ritrovarsi tutti quanti insieme, non erano neanche preoccupati della prossima partita ma quanto per quella dopo contro i Grifondoro, sapevano bene che quella sarebbe stata la sfida. I Grifondoro avevano troppo spesso troppa fortuna.
-Sai già che fare domani?-
-No, non credo che mi porterò nessuna a letto domani sera-
-Strano, non è da te-
-Lo so, te e Daphne invece?-
-Vuoi davvero saperlo?- il biondo sgranò gli occhi, e continuò a bere la sua burrobirra prima di rispondere
-Hai ragione non voglio sapere se i miei migliori amici vadano a letto insieme-
-Dimentichi che stanno insieme?-
-No no,  per questo non osate tirarmi in mezzo se doveste litigare-
-Lei ha una schiera di amiche, tu dovresti stare dalla mia parte-
-Si, ma poi quello che ci rimette sono io-  finite le due bevande, i due uscirono dal locale per dirigersi nuovamente al castello, dove erano consapevoli di trovare mandrie di ragazzine di preda all’ansia da gran-festa, già l’idea li faceva venire voglia di rintanarsi in camera senza uscire fino a nuovo ordine.
 
 
La mattina del 31 ottobre rispecchiava a pieno l’atmosfera della festa, lugubre e tetra, non aveva mai smesso un attimo di piovere, solo i fulmini coloravano quel cielo cupo, fortunatamente le ragazze erano state previdenti ad uscire il giorno precedente.
A colazione c’erano pochi ragazzi, la maggior parte aveva preferito rimanere in camera e dormire qualche ora in più, per una volta che potevano permetterselo.
Alex, era, invece, in quel gruppo di ragazzi che s’alzarono di buonora e fecero colazione in tutta tranquillità, senza il solito trambusto, sorseggiò lentamente il suo tè, come ogni mattina, accompagnato da un dolce al cioccolato, quando finì si diresse in biblioteca, e constatò che era l’unica a popolare quell’ambiente, ma lo sarebbe stata per poco, era del resto ancora presto.
-Buongiorno Alex-
-Buongiorno Madama-
-Come mai così presto?-
-Non avevo molto sonno, e ho un libro da terminare-
-Capisco, buona lettura allora- conclusi i convenevoli, continuò la sua strada verso il reparto proibito, prese il libro dallo scaffale e incominciò a leggerlo, le mancavano ormai poche pagine per finirlo, e doveva ammettere che le era stato abbastanza utile, soprattutto poiché vi fosse spiegato come contrastare l’imperio per filo e per segno, ma nonostante le spiegazioni dettagliate, si capiva benissimo come la cosa non fosse per niente facile, ci voleva non poco controllo su sé stessi, una cosa che si acquisisce solo col tempo.
Concluso il libro, si alzò dalla sedia e si volto verso gli scaffali alla ricerca di qualche altro libro che le potesse essere utile, ma effettivamente ce n’erano davvero tanti, dei più disparati argomenti: alcuni parlavano di magia oscura, altri di divinazione, pozioni, incantesimi proibiti, erbologia, in quei libri vi erano tante informazioni utili su ampi spettri, sicuramente la parte che l’interessava maggiormente trattava gli incantesimi, così scelse a caso un libro in quella sezione, sperando ci fosse qualcosa di utile all’interno, come l’ultima volta lo aprì molto lentamente, sperando che non accadesse niente di strano, constatata la normalità del libro lesse la prima pagina, la quale informava il lettore dell’elevata pericolosità di tali incantesimi, i quali effetti collaterali potevano essere anche fatali, solo un mago dalle grandi capacità poteva riuscire senza subirne le controindicazioni, ma un giovane mago inesperto poteva anche morire provandoci.  Non erano esattamente parole incoraggianti, ma Alex continuò imperterrita la sua lettura, curiosa di sapere quali incantesimi potevano mai celarsi in quelle pagine.
 
Anche un altro componente di quella casa, decise di occupare la mattina in maniera produttiva, anticipando il suo solito allenamento alle sei, con le prime luci di un’alba coperta della nuvole grigie, portatrici di pioggia.
Correre era sempre stato un utile scaccia pensieri, o un ottimo metodo per riflettere, o almeno lui la pensava in quel modo.
Indossata una felpa abbastanza pensante da non fargli sentire eccessivamente freddo; appena al di fuori della scuola incominciò a correre fino ad arrivare al lago nero, dove decise di fermarsi, non curante della copiosa pioggia, e se fino a quel momento la sua mente era stata libera dai mille pensieri che lo attanagliavano di giorno in giorno, quando il suo sguardo si posò sull’orizzonte, quegli stessi pensieri ritornarono: aveva deciso di fare il doppio gioco, e la data d’inizio era sempre più vicina, poco più di cinque settimane e sarebbe diventato un mangiamorte dalla parte dell’ordine della fenice, una posizione molto comoda, a suo dire.
Consapevole della sua scelta sofferta tra famiglia e amor proprio, l’idea un futuro di speranza, sapeva di non poter tornare indietro, incoscienti com’erano Harry e gli altri, non avevano considerato l’ipotesi che Voldemort potesse vincere la guerra, e Draco sapeva di doversene fare carico, perché loro, i Serpeverde, non erano tanto ingenui da pensare che il bene vincesse sempre su tutto: non indoravano la pillola per mandarla giù, non cercavano di nascondere la realtà, non giustificavano, per questo motivo erano forse allontanati dai più, sapevano quanto la vita potesse essere ingiusta e non affrontare la realtà nelle sue complete sfaccettature non portava a niente, erano schietti con loro stessi e con gli altri, e a loro dire era meglio così, nessuno mai avrebbe mentito tra di loro per proteggere gli altri, e forse si, era proprio a Serpeverde che si trovavano gli amici migliori.
 
I suoi pensieri a ruota libera lo portarono a correre per tutto il perimetro della scuola, fin quando, stanco e fradicio dalla testa ai piedi, non rientrò nella scuola.
Si diresse immediatamente nel bagno dei prefetti per un bagno caldo, la cosa migliore dopo un’intensa corsa sotto la pioggia, ma si sentiva meglio, quindi ne era valsa la pena.
Una volta asciugatosi e vestitosi, si diresse verso quello che paradossalmente era il luogo più calmo dell’intera scuola: il reparto proibito.
 
Rimase sbalordito nell’osservare che quella mattina non era il solo studente in quel piccolo angolo di biblioteca, ma ancor di più, quando si accorse chi ci fosse seduto sopra lo scrittoio con la testa immersa nel libro. Si concentrò un attimo ad osservare quella figura, incredulo, notando ogni piccolo particolare, anche un libro dal titolo ‘’I tre Incantesimi’’ poggiato sul bordo della piccola scrivania.
-Alex? Che ci fai qui?- chiese curioso, in tanti anni, non aveva mia incrociato nessuno in quelle file di libri, tuttavia la ragazza non gli rispose, almeno non al primo richiamo
-Si può sapere che cazzo stai facendo?-  
-Draco?-
-Buongiorno principessa, domito bene?- disse lui con tono altamente sarcastico –Che ci fai qui?-
-Come mai così spiritoso? La pioggia ti mette di buon umore?-
-A quanto pare non sono l’unico. Allora, che stai facendo?-  le chiese, più gentilmente, questa volta
-Leggo?- disse mostrandogli il libro
-Credo che la cosa sia abbastanza evidente, no la questione è un’altra, perché sei qui e perché stai leggendo questi libri- disse prendendo e sbattendole in faccia il libro che concluse poco prima, nel cercare una sedia per sedersi vicino alla ragazza
-Ah- pronunciò, chiudendo il libro e posandolo -Cerco delle informazioni-
-Perché sei così evasiva? Cos’è dopo quasi due mesi che convivi con noi, ancora non ti fidi delle persone che ti stanno intorno?- 
-Guarda da che pulpito viene la predica! Non è che tu sia noto per la tua fiducia nel genere umano, in generale-
-Cosa vuoi farci, ma ho i miei motivi- rispose, prendendo un libro a casa dalla libreria, senza neanche alzarsi dalla sedia –Tu, invece, non dovresti avere chissà quale motivo per non fidarti. Allora, vuoi dirmi perché stavi leggendo un libro sulle tre maledizioni?-
-Cercavo un metodo per non sottostare al controllo dell’Imperius, purtroppo con gli altri due c’è poco da fare-
-Purtroppo non c’è modo per non avvertire il dolore della Cruciatus. I genitori di Neville, sono impazziti per colpa di questa maledizione; mia zia non è stata tanto gentile, quanto lo erano i due- concluse, sospirando. Sapeva bene delle cose di cui era capace sua zia, tutto il mondo magico ne era a conoscenza –Piuttosto perché t’interessa?-
-Sono convinta che le legalizzeranno di nuovo con l’avvicinarsi della guerra-
-Siamo già in guerra-
-Lo so, ma diciamo non siamo ancora arrivati allo scontro diretto-
-Ancora no, per fortuna-
-Perché?-
-Perché siamo completamente impreparati. Possiamo contare sull’aiuto dei professori, certo ma per quanto tempo? Fin quando c’è Silente, siamo coperti, Lui sa che con Silente ancora in giro vivo e vegeto non può fare granché-
-E te che ne sai?-
-Vive a casa mia, Alex, i miei sono due mangiamorte. Mio padre è fra i suoi più fedeli adepti, credi sul serio che non lo sappia?-
-Questo ci dà più tempo per agire e preparare gli altri-
-Tu non hai bisogno di pratica?-
-La mia pratica inizierà quando legalizzeranno le tre maledizioni- disse seria come non mai
Passarono diversi minuti in completo silenzio, nessuno dei due sapeva bene che dire, e parlare di certi argomenti metteva sempre una certa tensione, non facile da scrollare via.
-Sei preoccupato?- gli chiese lei, dopo averci riflettuto a lungo
-Preoccupato per cosa?-
-Per la cosa di diventare un mangiamorte?-
-purtroppo lo devo accettare, non posso farci niente. Non ho altre scelte. Non tutti sono così fortunati-
-Si, ma hai deciso di fare il doppio gioco, quella è stata una tua scelta-
-Lo so, ed è l’unica cosa che posso fare. Pensare che in questo modo avremo una possibilità in più di mandare quell’essere finalmente nell’oltretomba, fa semplicemente in modo che non mi senta troppo uno schifo per gli orrori che sarò costretto a commettere-
-Una sorta di espiazione?-
-Chiamala come vuoi. Ma che espiazione vuoi che sia, se sarò marchiato a vita? Non basta il mio cognome-
-E’ un bel cognome- disse lei per sdrammatizzare la situazione –Mi piace-
-Almeno a uno dei due piace- le rispose sorridendole –Che dici se uscissimo da qui e andassimo a farci un giro?-
-Buona idea- rispose, posando i libri – Cambiare aria fa bene- concluse sorridendogli –Ma sei consapevole della pioggia?-
-Sono appena tornato da una corsa lunga un’ora intorno al castello, credi davvero che non ne sia a conoscenza?-
-Sei andato a correre così presto? Tu sei un folle- ma il ragazzo non le rispose, fece semplicemente spallucce, incamminandosi avanti a lei, ma aspettandola, una volta arrivato sull’uscio della porta della biblioteca.
I due camminarono fino ad arrivare al giardino interno alla scuola, ma non uscirono fuori, Alex non aveva in programma di farsi un bagno, o rischiare la febbre, quando quella sera ci sarebbe stata la festa di Halloween, alla quale non vedeva l’ora di partecipare. 

 
Eccoci qui con in 15° capitolo
Non potete capire il disagio di
scrivere
cancellare
 scrivere
 cancellare
scrivere

il discorso tra Draco e Alex
DISAGIO
tanto che ci ho messo tempo ad aggiornare per colpa sua, 
alla fine l'ho finito di scrivere tutto sta sera, 
sono abbastanza soddisfatta, 
quindi lo pubblico prima che lo cancelli di nuovo.

Spero che il capitolo vi piaccia, 
anche se devo ammettere di essere un po' triste :(
prima avevo più persone che recensivano la storia
e mi rattrista molto, perchè davvero adoro leggere e rispondere ad ogni commento lasciato
anche quelli di due parole

Alla prossima :)
DarkAkiko

 



 

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Capitolo 16
*** Halloween ***


Se vi va e spero tanto di si, fatemi sapere che ne pensate
ps: ci vediamo alla fine del capitolo :*
 
 

Sedicesimo Capitolo
Halloween
 
Intorno alle nove il castello iniziò a popolarsi, da ogni dove sbucavano ragazzi in fremito per la festa che si sarebbe tenuta da lì a dodici ore. Quel clima festoso guastava con il freddo che intrappolava ogni cosa, ma faceva tirare un sospiro di sollievo a tutti quanti: alunni, professori, perfino ai fantasmi e ai quadri. Del resto tutti amavano le feste.
La casa Grifondoro era particolarmente attiva quella mattina: alcune ragazze si erano riunite intorno al camino per chiacchierare, o per meglio dire, per aggiornarsi e sparlare delle ultime novità in campo amoroso della scuola, per quanto riguardasse la loro casata, oltre al litigio tra Harry Potter e Ginny Weasley, che era ancora di enorme attualità, e si stava ben attenti a non perdersi nulla, ed alla presunta relazione tra Hermione Granger e Dylan Mcperson, il quale avrebbe invitato la ragazza al ballo di quella sera, non c’erano molte novità, più o meno tutto nella norma, o comunque niente che potesse davvero catturare l’attenzione, anzi sembrava quasi che ogni cosa che non c’entrasse con il Trio Magico e le loro conoscenze , più o meno tutti quelli che facevano parte di quel sesto anno, e i Serpeverde che destavano sempre grande fascino, non interessassero quasi.
Dall’altro lato della stanza c’erano alcuni ragazzi che giocavano agli scacchi magici, tra cui anche Ron, se si fosse impegnato negli studi, come faceva con gli scacchi a quest’ora, almeno a detta della sua amica Hermione, avrebbe voti decisamente più decenti.
Amica, effettivamente forse lui provava qualcosa di più, come sosteneva Harry, ma non voleva che lei lo sapesse, non credeva di esserle all’altezza, lei era perfetta in qualsiasi cosa, e lui invece, faceva sempre qualche casino, e poi era davvero sicuro che non fosse solo affetto? Alle volte, quando si conosce tutto di una persona, si tende a scambiare l’amicizia con altro, Harry non aveva di questi problemi, lui voleva solo Ginny, ma era davvero troppo stupido.
-Hey campione a che stai pensando?-
-A nulla. Hai visto Ginny per caso?-
-Mmm, no. Credo che stia in camera con Hermione. Lo sai come sono le ragazze quando ci sono queste grandi feste-
-Già, hai ragione-
-Buongiorno-  salutò Harry, appena mise piede nella sala comune
-Quando parli del diavolo spuntano le corna-  disse con ironia uno dei ragazzi seduto al tavolo
-Stavate parlando di me?-
-No, ma di Ginny-
-E’ qui?-
-No innamorato, non è qui- s’intromise Neville
-Stavamo parlando di lei e spunti tu, la cosa è comica-
-Io invece non la trovo divertente, per niente-  rispose una voce femminile, fortunatamente appartenente alla migliore amica e non alla diretta interessata –E vi conviene smetterla di parlare di lei, se non volte che vi senta, perché sta per arrivare-
-Sulla difensiva oggi?-
-No, non sono sulla difensiva Daniel-
-Cos’è? Dylan non è stato abbastanza bravo?-  la ragazze rimase un attimo interdetta, non era abituata a battute del genere, e poi non aveva neanche mai pensato a loro due in quella particolare sfera intima, ma fortunatamente intervenne in suo aiuto Harry, che prontamente gli diede uno schiaffo dietro la testa
-Chiedile scusa Daniel-
-Scusa, scusa, forse ho esagerato-  si scusò lui, sorridendo
-Forse? Razza di decerebrato!-
-Heerm!- la chiamò Ginny, ed un ragazzo tra quelli, si girò di scatto verso quella voce, che però non gli concedeva neanche un’occhiata, ma del resto, se l’era meritato. L’aveva trattata male. L’aveva fatto per lei, ma non era servito a niente.
-Andiamo?- rispose lei –Pansy ci starà aspettando-
-E Daphne?-  le chiese appena finite le scale, e dopo aver salutato i ragazzi lì di fianco
-Sta con Blaise-
-Mi pare giusto, almeno loro- disse ricalcando soprattutto le ultime due parole –Comunque, ieri, Adam mi ha chiesto se stasera volessi andare al ballo con lui-
-Scusa Adam chi?- chiese lei nel mentre che andavano verso la porta, troppo lentamente per Hermione, ma perfettamente in tempo per Ginny
-Come Adam chi? Adam Smith, Tassorosso, settimo anno-
-E te che gli hai detto?-
-Beh, è un ragazzo carino e simpatico, e non voglio farmi sfuggire l’occasione di conoscere qualcuno, e di avere a che fare con una persona matura, una volta tanto-
-Mi immagino la faccia di Pansy quando lo verrà a sapere!-  e su questa nota si concluse la conversazione udibile dagli altri nella stanza: da Harry, Ron, e dal gruppo di pettegole vicino al camino, che nel giro di due minuti avrebbe fatto il giro di tutta la scuola. Cosa avrebbero dato per sentire i commenti dei ragazzi e per vedere la faccia di Harry Potter.
Ma fortunatamente avevano la loro spia all’interno, che in un modo o nell’altro le avrebbe informate
-Io non concepisco come tu non possa essere una Serpeverde, Ginevra Weasley-
-In effetti non me ne capacito nemmeno io- commentarono Daphne e Pansy, dopo aver ascoltato il racconto della ragazza.
-Saranno i capelli rossi- scherzò lei
-Saranno quelli di sicuro.  Quindi ti sei messa d’accordo con lui?-
-Praticamente si. Lui si è appena lasciato con la sua ragazza, perché lei è una cretina, sul serio. Quindi otteniamo entrambi qualcosa, dato che nessuno vuole niente dall’altro, se non prendere per il culo i diretti interessati per una sera, o due-
-Abbastanza comodo, direi-
-Ma te non dovevi stare con Blaise?-
-Si, infatti usciamo tra poco-
-Dove ve ne andate?-
-Ci facciamo un giro ad Hogsmeade- rispose direttamente il ragazzo –Pronta?-
-Certo- rispose sorridendogli, poi salutò le amiche e, mano per mano con il suo ragazzo uscì fuori dal castello, attraversando i corridoi, fregandosene di qualsiasi pettegolezzo possibile.
                            
-E’ un peccato che ci sia questa pioggia- affermò Daphne
-Hai ragione, ma non c’è atmosfera migliore per la notte di Halloween-
-Effettivamente-
-Allora, sai già che metterti sta sera? O dovremo sopportare uno dei tuoi crolli davanti all’armadio?-  le chiese Blaise, immaginandosi la scena, cosa vista e rivista cento volte, nella sua breve vita
-Certo che si. Ieri io e le altre siamo andate a fare un po’ di shopping, ma comunque vedrò sta sera-
-E sentiamo, quanto dovrò trattenermi per non saltarsi addosso?- le chiese, sedendosi ad un tavolo dei Tre manici di scopa, quel giorno era particolarmente vuoto, non c’erano molte persone in giro, probabilmente scoraggiata dalla forte pioggia, ma nulla avrebbe impedito a degli studenti, in pausa dalle lezioni, di fare qualcosa per staccare la spina.
-Blaise!- lo rimproverò lei
-Che vuoi?- rispose lui con un’incredibile nonchalance, come se non avesse detto nulla
-Nulla, comunque tranquillo. Ti sarà molto difficile- affermò sorridendogli, e intrappolandolo coi suoi occhi. Voleva provocarlo, assolutamente.
-Mi rendi sempre le cose complicate Daphne Greengrass. Da sempre- sbuffò lui, divertito.
Non stavano insieme da neanche un mese, eppure, sarà per gli anni passati costantemente insieme, sarà per la loro amicizia, profonda e vera, ma sembrava che stessero insieme da una vita, non c’erano segreti, non ce ne potevano essere, si conoscevano fin troppo bene, l’unica cosa cambiata è che, non avevano più bisogno di nascondere quei sentimenti che avevano tormentato Draco per un anno intero.
-Ci pensi? La scuola è iniziata da soli due mesi, eppure, sono successe tante di quelle cose, che mi sento più stanca degli altri anni, già adesso-
-In effetti, quest’anno pare che non ci sia mai un momento di pausa-
-Si, ma forse, meglio così, infondo ci sono state tante novità-
-E a te, le novità, sono sempre piaciute- la ragazza annuì, era sempre stata favorevole ai cambiamenti, portavano quasi sempre qualcosa di positivo.
-A proposito, quando avete la prossima partita di Quidditch?-
-La settimana prossima contro Tassorosso-
-Partita facile quindi-
-Si, infatti. Non ci saranno particolari difficoltà-
-Quindi dopo Corvonero e Tassorosso, tocca a Grifondoro-
-Già, la prima partita della stagione-
-E?-
-Niente di particolare, i Grifondoro, come sempre, grazie a Harry Potter, hanno sempre costantemente fortuna-
-Non dovrebbe essere chissà quale grande problema fargli perdere quella fortuna-
-Vedremo quale sarà la migliore strategia da usare-
-Perché?-
-Perché non possiamo togliere di mezzo né Potter né Weasley. Ci servono nell’ordine facile-
-Per Weasley chi intendi?-
-Ovviamente Ron, Ginny è fuori dalle nostre mire. E poi non è stupida come suo fratello-
-Oltre al fatto, che adesso che siamo amiche sarebbe stato complicato-
-No più che altro, né io né Draco, abbiamo voglia di sentirvi-
-Ma come siete simpatici. A proposito hai visto Draco sta mattina?-
-No, credo sia andato a correre-
-Come questa pioggia?- chiese meraviglia la ragazza
-Non sarebbe la prima volta-
-Vero-  i due continuarono a chiacchierare ancora per qualche ora, prima di ritornare al castello, in tempo per ora di pranzo. I ragazzi non facevano altro che andare e venire da quella sala, che da lì a poco sarebbe stata addobbata per la festa.
 
Quando arrivarono trovarono Hermione, Ginny e Pansy intente a parlare tra di loro
-Hey ragazze, che succede?- chiese Blaise, incuriosito
-Oh ben tornarti piccioncini- di tutta risposta il ragazzo, per enfatizzare e scherzare anche sull’ultima parola usata dalla rossa, abbracciò la sua ragazza, lasciandole un dolce bacio sul collo, che fece arrossire leggermente la diretta interessata di quelle attenzioni.
-Allora, qual è l’ordine del giorno?-
-Stavamo pensando che stanotte, dopo la feste, potremmo andare al lago, insomma passare una notte fuori, tutti noi-
-Sei consapevole che verrebbe anche Harry? Che è il mio migliore amico?-
-Certo che ne sono consapevole-
-E non ti dà fastidio? Non avevi detto che non volevi più parlargli?- chiese stranito Blaise
-Si, ma io questa sera, sarò talmente perfetta, che dovrà morire di gelosia, per quello che lascia andare, per non so neanche quale motivo-
-Siamo ancora arrabbiate noto-
-Sono più incazzata della Umbridge quando perde il controllo su qualcosa- affermò la rossa, con un sorriso smagliante, o come lo definì Blaise un sorriso di pura isteria –Comunque voi che fate? Pansy ha detto che non ci sarebbero stati problemi-
-No, infatti- rispose Daphne –Ma non vorrai andare al lago, con quei vestiti? Si sporcherebbero tutti!-
-Possiamo sempre cambiarci- commentò con fare ovvio Hermione
-Quindi dato che la cosa è confermata, non resta solo che decidere il luogo-
-La Stamberga Strillante? Il campo da Quidditch? Che almeno volendo possiamo coprirci dalla pioggia- suggerì il ragazzo
-Valide alternative, comunque che dite se adesso andassimo a pranzo?-
-Beh si. Comunque Ginny la vostra idea sta funzionando, sento mormorii da tutte le parti- disse Pansy, spostando la sua attenzione su Ginny
-Lo credo bene- a quel punto Blaise, che aveva incontrato un suo compagno di squadra, decise che fosse meglio avviarsi con lui, piuttosto che ascoltare i discorsi delle ragazze, fermamente convinto che poi, in un modo o nell’altro sarebbe venuto a conoscenza di quelle cose in ogni caso, e che forse ci si sarebbe ritrovato anche in mezzo.
 
-Secondo te ci hanno dati per dispersi?- chiese Alex, voltandosi verso il biondo
-Credi che abbiano notato la nostra assenza?-
-Beh, certo! Sono nostri amici, o forse sono troppo impegnati per questa festa- rifletté poi
-Di sicuro, ma tranquilla, che quando torniamo ce li sentiremo-
-Scontato. Ma che ore sono?- chiese lei, alzando lo sguardo verso il cielo grigio, alla fine col passare delle ore avevano deciso di farsi un giro, per fermarsi poi al lago nero, sotto quello stesso albero di un mese fa, e nonostante la copiosa pioggia, non ci volle nulla, per due maghi provetti come loro, a trasfigurare qualcosa in un ombrello abbastanza grande da coprire perfettamente entrambi.
-Non lo so, non porto quasi mai un orologio-
-Non l’avrei mai detto-
-E perché?- chiese incuriosito lui
-Perché ti immaginavo come uno di quelli sempre con un orologio al polso, impeccabile in ogni momento. Non che tu non lo sia, eh. Sei elegante fino alla nausea-
-Sono profondamente costernato, che tutto questo garbo, vi disturbi a tal punto, signorina- rispose lui, prendendola, non troppo velatamente, in giro
-Oh, no, Vossignoria, non si deve scusare. E’ una grande virtù la sua, è colpa mia, sospetto di essermi espressa male, spero possiate perdonare questo mio errore-
-Come potrei negarvi il mio condono, non sarei mai capace di perdonarmi- i due si guardarono e scoppiarono a ridere, quel teatrino gli era sembrato così patetico e infantile, eppure era stato divertente
-Comunque sul serio, come fai ad essere sempre, costantemente elegante?-il ragazzo la guardò con fare interrogativo, non capiva perché gli interessasse tanto quella parte del suo essere –Sei elegante quando parli, cammini e perfino quando voli-
-Noto che mi hai osservato per bene-
-No, non è questo, è che i tuoi modi ti distinguono da tutti gli altri, solo Blaise e pochi altri, qui a Serpeverde, hanno quest’eleganza, anche se rasenta la metà rispetto alla vostra. A pensarci bene, anche Daphne è di un’eleganza ipnotica quando cammina-
-Beh, grazie. Comunque è dovuta dall’educazione che ci hanno impartiti, fin da piccoli. Sono gli effetti collaterali del far parte della famiglia più ricca dell’Inghilterra-
-Beh, io direi direttamente del Regno Unito. Comunque è un effetto collaterale sopportabile- scherzò lei –Fortunata la ragazza che ti avrà al suo fianco allora-  il ragazzo quasi sbiancò a quelle parole, ma si riprese in pochi secondi, e spostò il suo sguardo verso il cielo, proprio come la persona al suo fianco
-Io non mi innamoro Sheridan-
-Come darti torto- rispose lei, fredda, ma pochi secondi dopo spostò il suo sguardo verso il biondo e sorridendogli gli chiese –Allora che dici, andiamo ad Hogsmeade a mangiare qualcosa?-
-Perché non torniamo al castello?-
-Perché è pieno di ragazze in delirio. Sul serio? Sei pronto ad attraversare quei corridoi? No perché la guerra magica ha fatto meno casini. Sono delle pazze.- a quel punto il ragazzo le sorrise divertito, e non poco, era riuscita ad insultare se stessa e le sue amiche, ma in generale tutto il genere femminile con una nonchalance da far invidia –Che c’è? Che ho detto?- chiese lei, innocente
-Hai appena insultato te e le tue amiche, te ne rendi conto?-
-Dettagli. Ma ho detto la verità, alcune ragazze, la maggior parte in realtà, è impazzita per questa festa-
-Effettivamente hai ragione. E no, non ci tengo a subire quel casino-
-Quindi andiamo ad Hogsmeade!- asserì Alex, soddisfatta e sorridente, alzandosi da terra e tendendo la mano verso il suo amico, il quale accettò l’invito della ragazza.
 
 
Le sette, poco più di due ore e la festa di Halloween sarebbe iniziata, per il castello non girava più nessuno, la calma prima della tempesta si direbbe, ma dopo il trambusto della mattina e del giorno prima, questa era più la calma dopo la bufera.
Le ragazze si erano riunite nella camera delle tre Serpeverdi per prepararsi, tanto, eccetto per Daphne, si sarebbero riunite con i loro cavalieri, direttamente sul luogo della festa.
Nel frattempo, Blaise e Draco, si ritrovarono nella camera di quest’ultimo per parlare, come loro consuetudine, tanto, loro, non avevano chissà quale complesso procedimento per prepararsi: non dovevano pensare al trucco, le scarpe, chissà quale abbinamento particolare; almeno sul quel punto di vista la loro vita era molto più semplice.
-Quindi, oggi sei stato tutto il giorno in giro con Alex?-
-Già. L’ho incontrata per puro caso nel reparto proibito, che erano su per giù le sette e mezza, otto-
-E che ci faceva nel reparto proibito? Scusa ma ha un’autorizzazione per stare lì dentro?-
-Si, ovvio. Stava leggendo delle cose sulle maledizioni senza perdono. E’ interessata all’ Imperio, a quanto pare-
-E perché mai?-
-Perché esiste un modo per contrastarlo. Te, invece, passata la tua mattinata in compagnia della tua bella?-
-Si, e mi ha anche gentilmente informato che mi renderà molto difficile il proposito di non saltarle addosso questa sera-
-E Daphne è molto brava in questo-
-E’ questo quello che mi preoccupa infatti-
-Cos’è sei in astinenza Zabini?- gli chiese il biondo punzecchiandolo, con il suo solito ghigno sulle labbra
-Molto simpatico Malfoy, davvero. E comunque non mi pare che anche tu sia particolarmente attivo, in questi giorni, non ho visto molte ragazze sgattaiolare fuori dalla tua camera-
-Questo perché capita che alle volte, non lo si faccia in questa camera-
-Comunque, si può sapere che avete fatto tutto il santo giorno? Vi davamo per dispersi-
-Si, lo so, ce l’avete già ricordato- rispose lui, ricordandosi le parole di Pansy –Niente di particolare, dopo aver lasciato la biblioteca, abbiamo perso non so quante ore nel giardino della scuola, poi ci siamo allungati fino al lago nero, e infine dopo aver mangiato qualcosa ai Tre manici di scopa, siamo ritornati-
-E che, siete stati in silenzio per tutto il tempo?- disse l’amico ironico
-Si, abbiamo fatto il record mondiale per il maggior tempo passato in silenzio. No Blaise, ovvio che abbiamo parlato-
-Peccato, avrei voluto vedere la targa del record. Non si può mai contare su di te-
-Grazie-
-Piuttosto, domani ci alleniamo?-
-Beh, ovvio-
-D’accordo capitano-
-Mi sa che ti conviene andare a prepararti, o Daphne ti ammazza-
-Draco, è in camera a prepararsi, farà quanto meno mezz’ora di ritardo-  rispose con fare ovvio lui, conosceva bene, ormai, i tempi di Daphne
-Ma non ti dimenticare del fatto che Alex odia fare tardi-
-E che quindi farà di tutto per essere in orario-
-Inutilmente ma si-
-Già, appunto. Abbiamo tutto il tempo-  
-Si, hai ragione-
 
Quella sera, le ragazze approfittarono dell’occasione per sfoggiare degli abiti tipici dell’epoca della famosa scrittrice Jane Austen, una donna che con le sue pagine aveva incantato milioni di persone, le aveva fatte sognare, immergersi nelle sue storie, imponendo standard impossibili per ogni uomo, la quale donna puntasse ad un Mr Dracy.
-E’ un peccato, che non si possano indossare più spesso- si lamentò Alex, guardando il suo vestito dalla linea morbida, stile impero, lungo, con le maniche a tre quarti, di un semplice, ma bellissimo, color cipria, con una fascia ricamata appena sotto il seno, bianca –Sono bellissimi questi abiti-
-Si è vero, ma adesso è il momento di andare-
-Già, Daphne, siamo già in ritardo di mezz’ora-
-E ti meravigli anche Alex?-
-Hai ragione, avrei dovuto farci l’abitudine. Voi avete già preparato il cambio per dopo?-
-Si, l’abbiamo messo sul letto, così non perdiamo troppo tempo- detto ciò le tre ragazze uscirono dalla camera per andare nella sala comune, dove avrebbero incontrato Blaise, Draco e Mark, che le stavano aspettando, senza speranza, da almeno mezz’ora seduti sul divano difronte al camino.
Una volta raggiunti, si diressero verso la sala grande, luogo adibito per la festa.
Quando Alex entrò, non fece altro che osservare intorno a sé la grandiosità di quella sala quel giorno, era perfetta, a suo dire. L’atmosfera, le decorazioni, tutto era impeccabile.
-Bello vero?-
-Si, lo è davvero. Ora capisco quello che dicevi sta mattina-
-Beh, non vorrai restare sull’uscio della porta! E poi lì ci sono la Granger e Weasley-
-Hermione e Ginny, Draco, Hermione e Ginny- ma il ragazzo non le diede retta, e s’incammino verso quel gruppetto che si era formato al centro della sala.
 
Era passata già un’ora dall’inizio della festa, e le cose sembravano andare per il meglio, tutti si stavano divertendo e non vi fu alcun incidente di percorso.
-Ginny, ti ho portato qualcosa da bere, tieni-
-Ah, grazie Adam-  rispose sorridendogli
-Allora, come va? Ottenuta qualche reazione?-
-No, per il semplice fatto, che non l’ho neanche visto. Te invece?-
-Decisamente, prima è venuta a palarmi-
-Ma non mi dire-
-Si, e mi ha detto, preparati a ridere, che le dà fastidio che io e te stiamo insieme questa sera-
-Scusa, ma lei, non sta con quell’altro?-
-Appunto. E’ ridicola-
-Si decisamente. Prima ti tradisce e poi si lamenta?-
-Che vuoi farci. Ma è divertente farla stare così, devo ammetterlo-
-Vuoi farla morire sul serio?-
-Che hai in mente?-
-Siamo ad una festa no? Balliamo e vedi come impazzisce se ti vede sorridermi-
-E fu così che il famoso Harry Potter morì di gelosia-
-Non vuole stare con me, ma non vuole che nessun altro mi si avvicini. Se ti pare normale-
-Bene, allora. Vuole ballare signorina?-
-Con molto piacere- Adam la prese per mano e la condusse al centro della sala, dove stavano ballando anche altre persone, altre coppie, sotto gli occhi di tutti, sotto gli occhi attenti delle sue amiche, dei suoi amici e di Harry che era stato appena richiamato all’attenzione da Dean
-Speravo non fosse vero- commentò
-Ma se è stata lei a dirlo ad Hermione, davanti a te-
-Speravo che me lo fossi sognato-
-Ed invece no- s’intromise Ron accompagnato da Neville
-Che vuoi farci. Te l’aveva detto, che avrebbe smesso di pensare a te. E a quanto pare ci sta riuscendo benissimo-
-Dimmi come possa farlo. Io non riesco a smettere di pensare a lei-
-Questo perché l’hai ferita, Harry- gli rispose Hermione, appena arrivata mano nella mano con Dylan –Cosa ti aspettavi, che stesse tutta la vita ad aspettarti?- a quel punto intervenne Dylan, che salutando Harry e Ron, e facendo la conoscenza degli altri che erano con loro, spezzò quella tensione che si era creata.
-Avete fatto una bella partita con i Tassorosso, la volta scorsa-
-Oh, beh grazie-  ma l’argomento quidditch non riuscì a sortire l’effetto sperato, infatti l’attenzione si spostò nuovamente sulla sorella di Ron, il quale invece era intento a parlare con Neville e del perché non stesse con Luna quella sera.
 
-Pansy?-
-Che c’è Alex?-
-Dov’è l’alcool?- le chiese scherzando l’amica, ricordando il discorso del giorno prima
-Hai ragione, siamo rimaste solo io e te. Draco, sarà sparito da quale parte insieme a chissà quale ragazza-
-Tu dici?-
-Si, decisamente. Come sempre del resto. Non credo di sbagliarsi se affermassi che sia il ragazzo più ricercato dell’intera scuola, tutte vogliono lui. Almeno una notte-
-E di certo non si fa scappare questa occasione-
-Hai afferrato il concetto. Ora che si fa?-  chiese Pansy, osservando la sala gremita di persone
-Eccovi!- strillò Hermione –Vi stavo cercando-
-Come mai?-
-Perché vi state perdendo lo spettacolo migliore di tutti- affermò Daphne; altre tre persone e il gruppo si sarebbe nuovamente riunito –Dovreste vedere la faccia di Potter, mentre guarda Ginny ed Adam scherzare e ridere insieme. Non ho mai riso tanto-
-Mi ritengo offeso. Io ti faccio sempre ridere- scherzò Blaise
-Certo che si, ma vuoi mettere con quelle smorfie che fa lui?-
-Hai ragione, non posso competere. Che dite se lo raggiungessimo?-
-Approvato- così l’intero gruppetto si spostò dall’altro lato della sala, verso la zona che era stata adibita da pista da ballo, per osservare il non-proprio-triangolo amoroso che si era creato.
Effettivamente Daphne e Blaise non avevano tutti i torti, considerando i retroscena che solo loro conoscevano perfettamente, o meglio, tutte loro tranne il ragazzo che si era rifiutato anche solo di ascoltare, la scena che gli si parava davanti era alquanto esilarante: Ginny e Adam che ridevano, ballavano e scherzavano come se fossero due persone interessate all’altra, effettivamente sembrava proprio che i due si piacessero dall’esterno, se non fosse tutta una grande montatura.
 
Perché in amore non c’è differenza tra Serpeverde, Tassorosso, Grifondoro o Corvonero.
In amore, come in guerra, tutto è lecito.
 
Ormai era un’ora che Harry non distoglieva lo sguardo dai due ragazzi, se solo avesse voluto sarebbe andato lì da lei e l’avrebbe portata via, con le buone o con le cattive maniere, togliendola dalle grinfie di quell’Adam che non faceva altro che starle addosso e sorriderle e prenderle la mano e… e se solo avesse azzardato ad avvicinarsi di un millimetro in più, l’avrebbe schiantato.
Quella che stringeva tra le mani era la sua Ginny, quella stessa ragazza che era sempre stata al suo fianco, l’aveva sostenuto, gli aveva fatto da amica, confidente, se n’era innamorato, e per colpa delle sue paura l’aveva lasciata andare.
Per colpa delle sue paure, dei suoi complessi aveva permesso che finisse tra le mani di un altro.
E se quell’Adam volesse solo portarla a letto? E se volesse solo usarla per i suoi scopi meschini, approfittandosi del suo momento di debolezza? No, sapeva bene che Ginny non era una ragazza debole, teneva testa a tutti i suoi fratelli, sapeva come farsi rispettare, e poi sembrava così felice e contenta mentre ballava con quel damerino, così spensierata.
La testa gli stava scoppiando dal dolore, ma anche il cuore stava per cedere, fin quando un elemento disturbatore non venne a distrarlo da quella trance in cui era caduto.
-Senti, Potter, dì alla tua ragazza di togliere le mani dal mio ragazzo-
-Eh? Come scusa?-
-Cos’è non ci senti? Ho detto, ripeto, dì alla tua ragazza di stare lontana dal mio uomo-
-Quale ragazza?-
-Oddio ma sei davvero scemo come dicono i Serpeverde!- commentò spazientita la ragazza, provocando l’ilarità dei suoi amici lì di fianco e dei Serpeverde interpellati indirettamente, peccato che Draco non fosse lì con loro, quella scena l’avrebbe deliziato. –Ginny! Di a Ginny di stare lontana da Adam-
-Perdonami ma Ginny non è quel genere di ragazza che si mette con quelli già fidanzati-
-Perché giustamente deve aspettare che te ti decida? Se non glielo dici tu, vado io-
-Scusa ma non eri stata te a tradire Adam? Sai le voci girano qui ad Hogwarts-
-E quindi? Ora lo rivoglio-
-Non è un giocattolo-
-Non mi fare la morale Potter, come se tu non avessi trattato Ginny come un giocattolo in tutto questo tempo- conclusasi la conversazione la ragazza batté in ritirata, tornando dalle sue amiche, decisa a parlare con la rossa più famosa di Grifondoro.
 
Nel frattempo Alex era uscita fuori dalla sala, per prendere un po’ d’aria, così si diresse nei corridoi, e si appoggiò ad una finestra che dava sul giardino della scuola.
Era rimasta lì a pensare, parlare con Draco quella mattina le aveva fatto ricordare le lunghe passeggiate che faceva una volta con una persona. Ma ormai era storia vecchia.
Tra poco più di un mese ci sarebbero state le vacanze di Natale, e forse avrebbe avuto l’occasione di andare da Marcus, rivedere Mark, la piccola Sara, di stare un po’ in famiglia, passare il Natale come aveva sempre fatto: Marcus intento a cucinare, mentre Mark portava l’albero in casa, che veniva puntualmente decorato da lei, sotto le continue lamentele del ragazzo, al quale toccava continuamente il lavoro pesante; le mancavano quegli abbracci, quei rari litigi, quelle notti a parlare dei loro problemi, dei casini che continuavano a fare, le mancava vestire Sara per Halloween, chissà che pasticcio avrebbero combinato i due uomini.
Il flusso di pensieri venne però interrotto a causa di uno starnuto che la riportò alla realtà: la finestra aperta, sommata alla pioggia che aveva preso, non era esattamente la mossa più intelligente da fare.
-Non ti sei ancora stancata di stare sotto la pioggia? Così ti verrà qualcosa-
-Probabile- rispose lei, effettivamente Draco aveva ragione.
-Uno zellino per i tuoi pensieri- disse ironicamente, sedendosi di fronte la ragazza, dopo essersi tolto la giacca e averla posata sulle sue spalle, tanto a lui non serviva, era abbastanza fiducioso nel suo sistema immunitario, nonostante la pioggia presa durante la corsa.
-Bene allora- rispose la ragazza sorridendogli, e stringendosi nella sua giacca –Pensavo a come avranno conciato la piccola Sara per Halloween-
-Sara, la sorellina di Mark?-
-Esattamente. Di solito la vestivo io, meglio fidarsi del mio gusto che quello di Mark e Marcus-
-Beh- rispose osservandola –Non credo ci siano dubbi su questo-
-E tu com’è che sei qui? Pansy aveva supposto che te fossi con chissà quale ragazza-
-Come darle torto. No, ero con quelli della squadra, e mi ero stancato di stare là dentro-
-Interessante- rispose lei ridendo
-Piuttosto te?- le chiese, ma la ragazza lo guardò con fare interrogativo –Nessun cavaliere è degno di averti al suo fianco?-
-Direi, piuttosto, che nessun cavaliere abbia avuto l’ardimento di avvicinarsi-
-E’ ora di rientrare, non vorrai stare tutto il tempo qua fuori?-                 
-No, infatti, rientriamo- rispose lei, alzandosi
 
Quando i due rientrarono l’atmosfera non era cambiata, ma ormai la festa volgeva al termine, i più piccoli erano già tornati nelle proprie camere, non abituati a fare troppo tardi, quindi raggiunsero in fretta il loro gruppo e d’accordo decisero di ritornare nei loro dormitori per cambiarsi e rivedersi esattamente dopo mezz’ora nel cortile della scuola, sperando di evitare Gazza, e volare fino al campo da quidditch, alla fine avevano scelto quello, poiché da un lato il più sicuro, e il più vicino alla scuola, tanto il giorno dopo le lezioni non ci sarebbero state e nessuno avrebbe fatto alcun giro.
A quella notte brava parteciparono non poche persone: Neville con Luna, Dean, i fratelli Weasley, Harry, Hermione, Adam, Draco, Blaise, le tre compagne di stanza, Mark e pochi altri.
Un gruppetto poco più numeroso del normale.
-Ho portato del cibo- esordì Ron, dopo essersi seduto per terra, affianco a Harry, che si trovava a sua volta affianco di Hermione e Dylan, e di fronte a Ginny e Adam.
-Non avevamo dubbi, Ron- commentò la sorella
-Ci saremmo meravigliati se te non l’avessi fatto-  e così tra coperte condivise e dolci di ogni tipo diedero inizio a quella notte.
Una notte diversa dalle altre, in compagnia di tutti i loro amici, o quasi amici, una notte in cui sarebbe potuto essere affrontato qualsiasi argomento, dal più stupido al più serio, una notte in cui si sarebbe formato quel legame che li avrebbe poi resi inseparabili.
 
Affrontarono anche il discordo più serio di tutti, almeno in quel frangente: Tom Riddle, meglio conosciuto come Voldemort o Tu-sai-chi.
Harry aveva ricominciato ad avere degli incubi, i fasci di luce verde facevano sentire sempre di più la loro presenza, Malfoy Manor era ormai invaso, il tempo stringeva sempre di più, era già arrivato novembre, e quest’ordine, escludendo la famiglia Weasley e pochi altri, era sempre più campato in aria, non c’era un gruppo unito su cui fare affidamento. Forse era arrivato il momento di cambiare registro. Non potevano perdere tempo.
Non avevano tempo, nessuno sapeva esattamente quando sarebbe scoppiata la guerra.
Tre mesi? Quattro? Un anno? Nessuno lo sapeva.
Si potevano fare solo supposizioni.
Avrebbero dovuto far nascere un gruppo dal nulla.
Avrebbero dovuto allenarsi, la guerra non sarebbe stata vinta con le parole, non in questo caso.
E lo sapevano. Bene, tutti.
Spesso le conversazioni migliori si fanno alle tre di notte, quando si abbassano le difese, quasi involontariamente, e fu solo una coincidenza che proprio allo scoccare delle tre i ragazzi iniziarono a parlarne seriamente, giungendo forse ad una conclusione solo intorno alle quattro e mezza.
-Ginny si è addormentata- constatò Adam, la quale spalla faceva da sostegno al viso della ragazza
-Tranquillo non c’è bisogno che te la metta a letto- rispose acido Harry, sulle difensive dal primo moneto in cui si sedette per terra
-Potter non fare così con me, sei stato tu a lasciarla andare- li rispose lui, zittendo il ragazzo immediatamente, mentre Draco si gustava quel teatrino, nel frattempo anche Neville e Luna si addormentarono.
-Non è bellissimo il cielo?- chiese Alex retoricamente, alzando lo sguardo a quello spazio nero illuminato da mille stelle bianche, con la luna sovrana che sorveglia e protegge tutti con la sua romantica luce.
-Guardi sempre il cielo, ti piace proprio- commentò Draco
-E’ rilassante, ma niente in confronto al mare-
-Non posso darti torto- rispose lui, che, proprio come tutti gli altri, volse il suo sguardo alla luna emanatrice di un falso senso di pace. 


 
Ho aggiornato dopo tanto tempo ,lo so
ma spero ne sia valsa la pena.
Il capitolo è abbastanza lungo, 
ma sono soddisfatta,
ho recuparato i mesi di assenza dai 
Spero in una vosta recensione, o più di una. 
Prima avevo anche altre lettrici che mi scrivevano...
Dove siete finite? * si domanda disperatamente* 
Suvvia scherzo, comunque mi farebbe piacere se tornasse a dirmi che ne pensiate della storia. 
Vado a scrivere il prossimo capitolo 
Alla prossima
DarkAkiko 

 

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Capitolo 17
*** Una richiesta d'aiuto ***


Spero che il capitolo vi piaccia
Fatemi sapere che ne pensate :)
ps: ci vediamo alla fine del capitolo 
Diciassettesimo Capitolo

Una richiesta d'aiuto.

 
La prima settimana di novembre era volata, tra compiti, esami e i problemi classici degli adolescenti: Ginny quel 31 ottobre era riuscita ad ottenere quello che voleva, Harry si era mostrato geloso nei suoi confronti, grazie ad Adam che le aveva riferito del piccolo scambio di battute avuto quella notte; tra loro due le cose erano tornate normali, si erano divertiti a prendersi gioco dei due malcapitati, ma del resto, a loro dire se l’erano meritato, adesso erano due semplici amici che parlavano delle loro avventure.
Blaise e Daphne erano l’emblema dei ragazzi innamorati, Blaise non aveva occhi che per lei, non gli passava neanche per la testa di guardare altre ragazze, e Daphne, inutile dirlo, tormentava le sue amiche con le sue storie.
Ma purtroppo, quel fine settimana non avrebbero potuto divertirsi come avrebbero voluto, se non per il breve stacco della partita di quidditch Tassorosso- Serpeverde, la mattina successiva, per quel pomeriggio e sera, si sarebbero dovuti accontentare solo dei libri: pozioni, trasfigurazione e difesa delle arti oscure aspettavano gli elaborati per quel lunedì.
Una mole di lavoro non indifferente per i ragazzi, ma per loro fortuna gli insegnanti li avevano divisi in piccoli gruppi da due persone, ma questi non erano gli stessi per ogni materia: un dramma per chi, come Draco Malfoy, era abituato a lavorare da solo, e adesso si vedeva alle prese con Sofia Mastly, per il compito di pozioni: una ragazza che in tanti anni non era mai riuscito a sopportare, e che, a suo dire, era buona solo per una cosa; Mark per difesa contro le arti oscure, sul quale non aveva alcun tipo di remora, del resto erano compagni di squadra ed amici; ed infine per pozioni avrebbe avuto a che fare con Amanda Stoner, ennesima ragazza con il quale aveva avuto a che fare in precedenza, ma che in realtà non conosceva per nulla.
 
Quella sera i ragazzi della squadra Serpeverde avevano l’ultima riunione prima della partita, ed il loro obbiettivo era non vincere, ma stracciare l’avversario specie in vista dell’ultima gara con Grifondoro, verso la metà del mese, prima che iniziassero i test di verifica pre-vacanze e le vacanze di Natale.
La squadra era già al completo, se non per l’assenza di Blaise e Theodore, e in attesa del suo capitano, ma quando questo arrivò al campo immediatamente ogni schiamazzo si fermò come se non dovesse sentire i commenti fatti, o i discorsi affrontati.
-Che succede qui?- chiese notando quello strano comportamento
-Nulla, lascia stare Draco- gli rispose Mark
-Non ho tempo da perdere con queste cose. Piuttosto, dov’è Theodore?-
-Perché che devi fare?-
-Ho da studiare io, Adam, a differenza vostra che vi accontentate del minimo-
-Cos’è adesso che frequenti la Granger, ti è salita voglia di studiare?-
-Hai detto due cose sbagliate: primo io ho sempre avuto i voti più alti di tutta la casa, e secondo non sono certo io a frequentare la Granger-
-A quanto risulta, non sei più tu ad avere i voti più alti-
-E’ vero, quella ragazza, quella che ha avuto quel diverbio con Theodore-
-Alex, e diverbio è un eufemismo- lo corresse Carter, con toni completamente diversi rispetto all’altro ragazzo
-Si, esatto quella, mi pare che in quanto a voti sia alla pari con la Grifondoro-
-Per tua informazione, abbiamo esattamente gli stessi voti, ora spero che la vostra curiosità si sia placata, e sono fiducioso che vogliate rispondere alla domanda che vi ho posto, ma ampiamente ignorata: Dov’è Nott?-
-Non lo sappiamo-
-Ancora peggio. Adam, di al tuo amico che se manca anche solo un’altra riunione o allenamento è fuori dalla squadra-
-Non puoi farlo Malfoy-
-Adam, sono io il capitano, e fin quando ci sono io a dirigere questa squadra si fa a modo mio. Se non è in infermeria, non ha scuse per non esserci-
-Anche Blaise è assente- gli fece notare il ragazzo, cosa che non era affatto sfuggita al capitano, ma in realtà non se ne preoccupava, era pur sempre il suo migliore amico, e suo secondo in quel campo, per non essere presente doveva avere i suoi motivi, che spesso coincidevano con la persona di Daphne, ma non voleva disturbare quel piccolo angolo di felicità ritagliato, anche perché sapeva che avrebbe recuperato in ogni caso: era la persona più affidabile che conoscesse.
-Adam, stai esagerando. Non è di certo un cretino- lo richiamò un altro ragazzo
-Qualcuno con un cervello esiste allora-
-Draco, che sta succedendo?-  gli chiese il suo amico, appena arrivato –Perché Theodore è assente?-
-Si lamentano del fatto che ho deciso di sbattere fuori Nott dalla squadra se non si presenta di nuovo-
-Comprensibile-
-Fino a prova contraria, anche tu sei in ritardo Blaise, qui qualcuno usa due pesi e due misure-
-A proposito, dov’eri?- gli chiese Draco, ignorando completamente il ragazzo
-Scherzi? Ho quei dannati progetti di gruppo con tre ragazze, e conosci Daphne- rispose lui sconsolato, provocando la risata del biondo, conscio della gelosia della ragazza
-Non ti invidio affatto, Daphne sarà stata molto contrariata-
-Non immagini quanto. Specie considerando chi mi è capitato- il biondo lo guardò con aria interrogativa, quella mattina non aveva prestato molto attenzione alle lezioni, in realtà la sua mente era stata piuttosto assente, persa nei suoi pensieri, ed aveva rizzato le orecchie solo nei momenti in cui il suo nome veniva pronunciato –Annalise, Elise e Gwen-
-E te le sei portate a letto tutte e tre- fu il commento di Draco
-Strano che tu sia ancora vivo- si unì al discorso Mark
-Appunto, era una situazione abbastanza delicata per lasciarla in sospeso-
-Piuttosto capitano, che strategia hai intenzione di usare domani?- chiese Mark, tornando al discorso principale, e per il quale erano tutti lì riuniti
-E’ molto semplice, questa è la partita che precede i Grifondoro. E sono fiducioso nella vostra voglia di non perdere contro quei Grifondioti. Quindi l’unico obbiettivo è stracciare i Tassi e fare più punti possibili, perché per come sono messe le classifiche abbiamo gli stessi punti, e alla prossima partita, uno dei due vincerà, e andrà al primo posto, ma volendo essere lungimiranti, se per la fine dell’anno, avremo totalizzato lo stesso numero di vittorie, si andrà a vedere la differenza punti, come ben sapete, e dato che con quei ragazzi le partite non sono mai facili-
-Hanno sempre troppa fortuna-
-Senza considerare che la Weasley non è un’avversaria da sottovalutare- commentarono due ragazzi, attenti alle parole del capitano
-Esattamente, ma ne parleremo in seguito di come neutralizzarli. Quindi difendete la porta, e fate il maggior numero di punti possibili. Io ovviamente penserò al boccino d’oro-
-Draco, che facciamo se Theodore non si presenta neanche domani?- gli chiese Blaise, voltandosi verso di lui
-Lo sbatto fuori e giocherà Carter. Quindi ragazzo preparati e stai attento-
-D’accordo capitano-
 
In pochi minuti il campo si svuotò, ognuno andò verso la sala grande, pronti per la cena, ad eccezione per i tre amici, che rimasero lì ancora per un po’ per parlare in tutta tranquillità
-Non ho proprio capito cosa gli sia preso ad Adam sta sera-
-Non ne ho idea, ma non mi interessa più di tanto in realtà-
-In realtà Draco, occupandoci di cose più serie, ho notato che Alyssa non si è ancora integrata nel gruppo, e ormai gioca e si allena con noi da quasi due mesi-
-Si, ci ho fatto caso anche io. Ma in realtà non ho ancora preso una decisione in merito, spesso e volentieri i ragazzi affrontano argomenti che in presenza di una ragazza si dovrebbero evitare, ho idea che si senta a disagio. Una cosa è quando parlano di chi si scopano, con relativi commenti, nello spogliatoio, un’altra cosa è durante l’allenamento con lei presente-
-Hai ragione, ma dopo un anno passato con una squadra completamente maschile, sarà difficile farli abituare. Ma ci si può parlare. E poi è un peccato, perché è davvero brava-
-Ci può essere utile con Ginny- osservò Blaise
-Si, è vero- concordò Mark
-Al momento voglio concentrami sulla partita di domani, poi ci penseremo a quella con i Grifondoro. Forza, andiamo in Sala Grande, così vedo di parlare anche con lei-
-Che poi, Alyssa non è di certo l’unica ragazza che conoscono, e non penso che con le altre parlino apertamente e nei dettagli delle loro “conquiste”- osservò Blaise, virgolettando l’ultima parola con un gesto delle mani –Certo, anche noi l’abbiamo fatto, ma ogni cosa ha un suo tempo e luogo-
-Come ho già detto, Blaise, l’anno scorso era diverso, essendo tutti ragazzi non avevamo questi problemi-
-Piuttosto, Mark, avrei una domanda-
-Se posso rispondere-
-I ragazzi fanno per caso commenti su Daphne?-
-Blaise giura che non mi costringerai a cacciare qualcuno dalla squadra, solo per qualche commento su Daphne- lo pregò Draco, incamminandosi verso il castello, seguito dagli altri due
-Tranquillo, voglio solo sapere- lo rassicurò Blaise –Ma mettimi nei miei panni: i miei compagni di squadra che fanno commenti sulla mia ragazza, non è esattamente la migliore delle cose-
-Lo sai meglio di me che Daphne è una bella ragazza, ma a parte questo, non si azzardano neanche a parlare di lei-
-Bravi ragazzi-
-A quanto pare, Mark, Daphne non è l’unica gelosa qui-
-No, Draco, direi di no-
 
La Sala Grande era già piena quando i tre ragazzi ne varcarono la soglia, raggiungendo i loro amici e compagni
-Avete fatto tardi questa sera- osservò Pansy –Riunione impegnativa?-
-Ci sono state delle divergenze- rispose semplicemente Mark, sedendosi di fronte alla ragazza
-Mark- lo chiamò Alex –Preferisci studiare sta sera, o domani dopo la partita?-
-Credo sia meglio domani Alex, questa sera bisogna dormire-
-Per questo ho chiesto, tanto è l’ultima cosa che mi rimane da fare-
-Beata te, io dovrò fare tutto domani- osservò Blaise –Qualcuno mi ha fatto perdere non poco tempo, te ne sai qualcosa Daphne?- continuò in tono scherzoso
-Così impari a non portarti a letto tutte le ragazze di Serpeverde-
-Magari solo quelle- commentò a bassa voce Pansy, rivolta verso Draco e Mark, che risero sommessamente
-Tranquilla, tu sei l’unica che voglia portarmi a letto, per molto tempo-  le rispose a tono Blaise, colorando il viso della ragazza di un tono più rosso del normale, anche se non capiva come fosse possibile che, in fin dei conti, le avesse fatto piacere quello che avesse detto, c’era qualcosa di rassicurante in quel “molto”, non aveva una durata precisa, non aveva una fine, non credeva nel per sempre, le sembrava così utopico, ma “molto” era perfetto.
Osservandoli lo sguardo di Alex venne coperto da un velo di malinconia, quei battibecchi le ricordavano tanto quelli suoi con Mark, anche se i temi erano decisamente diversi, ma le ricordavano anche una persona in particolare, prese un respiro profondo, e cacciò via dalla sua testa quelli che ormai erano solo ricordi apatici,  concentrandosi sulle risate, problemi e commenti dei suoi amici: li osservò per un attimo, Daphne e Blaise si stuzzicavano a vicenda, ma poteva scorgere nel loro modo di guardarsi quanto affetto provassero l’uno per l’altra, Pansy era intenta a parlare con una ragazza posta alla sua destra, Mark, invece, parlava di Quidditch con i suoi compagni di squadra, dal suo posto quella sera, riusciva anche ad osservare il tavolo dei Grifondoro, Hermione parlava con i suoi migliori amici, Ron ed Harry, Ginny, invece, era elettrizzata per la partita di quidditch del giorno dopo, da ragazza sportiva quale era, commentando con i suoi compagni di squadra quale strategia fosse meglio adottare per la partita contro i Serpeverde, a quanto pare la partita più attesa della prima metà dell’anno, non vedeva Dylan, ma suppose che fosse occupato ad osservare la sua bella ragazza.
Quando il suo sguardo si posò di nuovo sul suo tavolo notò che solo Draco era perso nei suoi pensieri, ma in quei mesi aveva notato che spesso il principe delle Serpi s’immergeva completamente nei suoi pensieri, esternandosi completamente dal tutto ciò che ci fosse intorno
- Uno zellino per i tuoi pensieri- disse lei rivolgendosi verso il ragazzo, usando la stessa frase che usò lui quella notte di Halloween, quando ad essersi persa nei meandri della mente fu proprio lei
-Pensavo ai vari compiti che ci hanno assegnato-
-Stai mentendo- commentò lei sorridendogli, puntandogli il cucchiaino da tè che aveva tra le mani contro –Uno che pensa allo studio mangia lo stesso. Tu non hai toccato cibo, gli elfi potrebbero fare a meno di lavare il tuo piatto, più tardi-
-E tu dovresti bere meno tè-
-Non credo sia possibile-
-Quindi è possibile che uno che pensa allo studio, non abbia voglia di mangiare-
-Touché- rispose inarcando le labbra in un sorriso poco prima di bere l’ennesima tazza di tè della giornata –Comunque, davvero, a cosa stavi pensando?-
-Alle varie cose che ho da fare in questi giorni tra cui studiare, programmare gli allenamenti della squadra, devo parlare con Alyssa, e devo incontrami con Potter, e un altro paio di cose-
- Chi è Alyssa?-
-Una nostra compagna di Quidditch, nonché, al momento, l’unica ragazza della squadra Serpeverde-
-E che problema c’è con questa Alyssa?-
-Sia io che Blaise e Mark, abbiano notato che non si è integrata molto all’interno della squadra, e vorrei capire quale sia il problema-
-Magari si sente in soggezione, o è timida. O qualcuno le dà fastidio, sai non sarebbe la prima volta- disse scherzando
-Spero di no, altrimenti il suo tempo in squadra finisce ancor prima-
-Sei un capitano molto severo a quanto dicono, ma anche molto attento-
-Faccio solo gli interessi della mia squadra, e quando qualcosa non funziona è mio compito trovare una soluzione-
 
In una decina di minuti l’intera sala si svuotò, ognuno ritornò al proprio dormitorio, occupando il tempo nelle sale comuni, tra partite di scacchi magici, chiacchiere intorno al camino, giochi di carte o sui libri per coloro che avevano perso tempo i giorni precedenti, un po’ come Ron ed Harry che quella sera erano costretti a studiare trasfigurazione per consegnare in tempo il lavoro alla professoressa, cercando anche di non prendere un voto esageratamente basso. Ma per loro fortuna, come spesso accadeva da sei anni a questa parte, vi era una rossa che dopo le mille preghiere dei due giovani finiva sempre con l’aiutare i poveri malcapitati, nella speranza, ormai vana, che la volta successiva avrebbero organizzato meglio il loro tempo e i loro impegni.
-Non imparerete mai. Questa è l’ultima volta che vi aiuto. Vi riducete sempre all’ultimo-
-Lo dici sempre ma poi non lo fai mai Herm- le ricordò Neville
-Non me lo ricordare Neville- rispose lei sconsolata accasciandosi sul tavolo
-Dai Herm, però devi ammetter che rispetto ai primi anni siamo migliorati-  cercò di consolarla Ron ma inutilmente
-Pensa a scrivere questo coso- rispose lei esasperata agitando la pergamena –Altrimenti facciamo notte-
-Buona fortuna- augurò Neville poggiando una mano sulla spalla di Hermione –Noi ci vediamo domani?-
-Possiamo vederci verso le tre? Dopo la partita di Quidditch mi vedo con Dylan-
-Nessun problema, anzi meglio, così ho il tempo di andare da Luna, sai in questi giorni non è stata bene-
-Cos’ha?- chiese preoccupato Harry
-E’ vero, non ne sapevo niente, Dylan neanche mi ha detto nulla-
-Tranquilli, niente di serio, solo un po’ di influenza-
-Avvisala che passerò a salutarla allora-
-Le farebbe molto piacere, grazie Hermione-
-E’ una mia amica, è il minimo-
-Allora ci vediamo domani- la ragazza annuì e riprese il lavoro insieme ai due ragazzi.
Era vero, il loro modo di fare la infastidiva, ma anche se esasperata o controvoglia, quelle ore passate con  loro non le dispiacevano, anzi era contenta di stare con i suoi amici, tra Dylan e le ragazze in quei mesi era stata molto presa da altre cose, ma la notte, quando tutto era tranquillo intorno a lei, sapeva che la situazione sarebbe potuta degenerare da un momento all’altro, quante notti le aveva passate al fianco del suo migliore amico, il bambino sopravvissuto, il prescelto, un bambino che non sapeva di essere un mago e anche tra i più famosi, ma quella fama gli costava tanto, forse troppo, tanti sacrifici per un ragazzo di soli diciassette anni, quanto avrebbe potuto sopportare ancora? Quando tutto quello sarebbe finito?  Viveva con il costante senso di pericolo, mal di testa e notti passate insonni, costringeva la sua migliore amica a fargli da balia durante quelle tremende ore notturne quando le sue urla svegliavano l’intero dormitorio, e quante notti si ritrovava in camera la capocasa, urla, dolore, e mai nessuno riusciva a farci l’abitudine, e quelle notti che riusciva a dormire tranquillamente, senza incubi di questo genere, la sua mente, il suo subconscio, i suoi sogni erano impregnati di lei.
Lei che amava da impazzire, lei che era costretto a lasciare andare, nonostante non volesse realmente, nonostante lei non volesse, era costretto a ferirla, era stato costretto a farla stare male, a dirle quelle cose, solo per proteggerla da un male che non sapeva neanche lui come controllare, come sconfiggere.
Aveva già sofferto abbastanza nel crescere senza genitori, soffriva ancora per la perdita di Sirius, e non avrebbe mai permesso che niente del genere sarebbe mai capitato a lei, forse era egoistico pensare solo a lei, e non ad Hermione o Ron, ma ormai loro tre ci erano dentro fin dal primo anno, il Golden Trio; ormai si era anche rassegnato all’idea che qualcuno la portasse via da lui, quell’Adam sarebbe stato solo l’inizio di una lunga serie, e sperava tanto, che un giorno, quella gelosia, quel fastidio, quella rabbia che provava ogni qual volta un ragazzo le si avvicinasse, le parlasse, sarebbero svaniti nel nulla.
Quella notte Harry Potter si rifugiò sotto le coperte sperando di smettere di pensare, avrebbe preferito continuare a studiare per ore piuttosto che rischiare di addormentarsi e sognarla.
 
La mezzanotte era già passata da diverse ore quando Hermione Granger si svegliò di soprassalto, svegliando anche la sua migliore amica, ma in quel momento non se ne preoccupò, doveva raggiungere, ed anche in fretta, Harry.
Quando arrivò nella camera, non solo notò Ron, Neville e Dean intorno all’amico, ma proprio quest’ultimo contorcersi ed urlare: sapeva bene l’origine di tutto quel male, e le faceva male vederlo in quelle condizioni; gli strinse la mano come faceva ogni volta, e chiese ai ragazzi di uscire dalla stanza, come sempre ci avrebbe pensato lei.
-Harry, come ti senti?- gli chiese appena il ragazzo aprì gli occhi
-L’ho sognato si nuovo Herm-
-Non puoi permettergli di entrati ancora nella testa così-
-Lo so Hermione, ma non riesco-
-Harry, ti devi impegnare, per favore. È tremendo vederti stare così. Possibile che te ancora non riesca ad usare l’occlumanzia? -
-La verità Hermione è che sono così stanco, che non riesco a fare niente-
-Harry- disse lei con tono flebile, la sua espressione lasciva intravedere perfettamente la sua preoccupazione, mentre l’amico si spostava per farla spazio accanto a sé nel letto: in quel momento non voleva altro che parlare con la sua migliore amica –Cosa ti succede? Sai bene, che puoi dirmi qualsiasi cosa. È da un po’ che non parli con me, se non di compiti o quidditch-
-Non volevo intromettermi nella tua vita, e darti fastidio con i miei problemi Herm-
-Harry, tu sei il mio migliore amico, il fratello che non ho mai avuto, io ci sarò sempre per te, in ogni caso, indipendentemente da cosa tu faccia o dica. E se così non fosse non mi troveresti qui, affianco a te, ogni notte. Ne abbiamo passate così tante insieme, che mi è impossibile non notare come ti senta-
-Lo so, ma-
-Nessun ma, Harry. Cos’hai, lo vedo che stai male. Non sei più tu-
-Sono tanco Herm: stanco di dover sopportare tutto questo, stanco di ritrovarmi sempre mille problemi da affrontare, stanco di dovermi preoccupare di tante cose. E sto male, perché nonostante non voglia stare con Ginny per proteggerla da tutto questo, vederla con altre persone mi destabilizza più di questo dolore che mi brucia dentro-
-Alle volte sei proprio stupido Potter- gli disse con un dolce sorriso, abbracciando il suo amico –Tu non sei da solo, hai me, hai noi, hai tutti quanti noi che siamo dalla tua parte, dalla parte di Silente. È dal primo anno che io, te e Ron, attiriamo guai e problemi come delle calamite, ma ne siamo usciti vincitori, sempre. E tu vuoi mollare adesso che non siamo più da soli? Ora che abbiamo qualcun altro a cui affidarsi? Le tue preoccupazioni, problemi, sono anche i miei, come sempre, e il fatto che io abbia delle amiche, o un ragazzo, non prescinde nulla: tu sarai sempre il mio migliore amico, ed io sarò sempre la tua migliore amica. Non ti lascerei mai da solo Harry. Ma devi fidarti di me, e di tutti quanti noi altri. Non solo di Silente-
-Io mi fido di te Herm- commentò con un filo di voce
-Questo lo so. Ma hai, abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile. Non te ne devi fare carico solo tu. E poi Harry, Ginny è pazza di te, nonostante tutto, è ancora perdutamente innamorata, dovresti parlarle, anche se non vuoi stare con lei, ma devi assicurarti che lei sappia la verità-
-La mia vita è un casino Hermione. Da quando è morto Sirius, tra l’altro, mi sento perso, è l’unico che mi abbia davvero mostrato cosa significhi avere una famiglia; eccetto i Weasley ovvio-
-Purtroppo è la guerra Harry-
-La gente qui ad Hogwarts pensa che io non voglia stare con Ginny per gioco, che io non abbia rispetto dei suoi sentimenti, ma in realtà nessuno pensa mai a come si stia da quest’altra parte. A soli undici anni scopro di essere un mago, e l’unica persona al mondo ad essere sopravvissuta all’anatema che uccide, sconfiggendo, o almeno si pensava, il Signore Oscuro. Non ho mai avuto il controllo di niente, non so neanche come mi ritrovavo in quelle situazioni-
-Eppure ce l’abbiamo sempre fatta. Ce la faremo anche questa volta. Dobbiamo solo capire come-
-Non so cosa farei senza di te Hermione. E mi dispiace essere stato assente nell’ultimo periodo-
-Tranquillo Harry, vedrai tutto andrà per il meglio-
-Ti voglio bene Herm- e su quelle note i due ragazzi si addormentarono l’uno fra le braccia dell’altro.
 
La mattina seguente la scuola era in fermento per l’imminente partita di Quidditch: i ragazzi di Serpeverde erano pronti a stracciare gli avversari, proprio come voleva il capitano; le cose erano più tranquille nelle file dei Corvonero e Grifondoro, pronti a godersi un bello spettacolo, senza essere coinvolti personalmente, il che si notava perfettamente dal poco trambusto che pervenisse dai loro tavoli, al momento della colazione, soltanto due delle più note personalità della scuola mancavano all’appello.
-Ginny- la chiamò Dylan avvicinandosi alla ragazza
-Ciao Dylan- lo salutò lei amichevolmente
-Per caso hai visto Hermione? Dovevamo vederci per la partita- spiegò il ragazzo
-No, ma questa notte si è alzata verso le due per andare da Harry. Credo stia ancora con lui-
-Se non ti dispiace- chiese, conoscendo bene la situazione fra i due ragazzi, dato che, quella che ormai era ufficialmente la sua ragazza, gli aveva spiegato attentamente le circostanze –Posso sapere il motivo?-
-Dylan, non te la prendere, ma Harry Potter non è esattamente il mio argomento preferito, come ben saprai-
-Tranquilla, capisco perfettamente-
-Dylan- lo chiamò Ginny, appena vide il ragazzo darle le spalle e tornare al suo tavolo, che girandosi la guardò con aria interrogativa –L’ultima persona di cui ti devi preoccupare è Harry. Credimi, meglio di me non lo può sapere nessuno- il ragazzo le sorrise come ringraziamento, forse non era tanto difficile capire il motivo per il quale avesse chiesto che fine avesse fatto la sua ragazza, del resto, si era reso conto di tenerci davvero a Hermione, e che ogni giorno in sua compagnia si affezionava sempre di più: le piaceva perché era sincera, e la sua intelligenza lo affascinava.
Solo dopo una mezz’ora la Sala Grande cominciò a svuotarsi, ognuno era diretto col proprio gruppo di amici al campo da Quidditch per la partita, e fu solo allora che i due Grifondoro scesero per la colazione
-Dylan ti sta aspettando- le fece cenno Harry, di conseguenza Hermione si voltò verso il ragazzo che la stava osservando e gli sorrise, per poi salutare il bambino sopravvissuto ed andare al tavolo dei Corvonero, dato che quest’ultimo le fece segno di raggiungerlo
-Finalmente sei arrivata- le disse con un sorriso sul volto –Andiamo alla partita?- Hermione annuì, così Dylan la prese per mano, e insieme si diressero verso il campo da quidditch –Ginny mi ha detto che questa notte ti sei alzata per andare da Harry-
-Si, è vero. E’ stata una nottata burrascosa- rispose lei ricordando gli avvenimenti della sera prima 
-Che è successo?- chiese vedendola preoccupata
-Nulla, solo Harry e i suoi incubi- capendo che non fosse il caso di affrontare l’argomento Dylan preferì cambiare discorso, raccontandole gli ultimi avvenimento in casa Corvonero
-Dopo vorrei andare a salutare Luna, Neville mi ha detto che non è stato molto bene in questi giorni-
-Si, credo di si. Se vuoi ti ci accompagno. Non credo tu abbia frequentato i Corvonero tanto quanto i Serpeverde-
-Credo che tu abbia ragione- confermò lei, raggiungendo Ginny in vista della partita, separandosi per un po’ dal ragazzo, del resto si sarebbero ritrovati alla fine della partita.
 
La partita si era conclusa già da dieci minuti con la vittoria dei verde-argento, quando le due squadre uscirono dagli spogliatoi, e con queste l’attesa di Daphne terminò, facendo spazio ad un sorriso nel momento in cui Blaise prendendola per mano la baciò, riscuotendo il suo premio per il successo ottenuto.
-Sei stai bravissimo- si complimentò lei sentendosi fiera ed orgogliosa del suo ragazzo
-Grazie-
-Draco dov’è?- chiese curiosa Pansy, non vedendolo
-E’ impegnato con Alyssa- ma osservando l’espressione tutt’altro che implicita della ragazza fu costretto a specificare l’origine di quell’impegno –Vuole capire per quale motivo non si sia integrata nella squadra-
-Certo, adesso si dice così- asserì ironica, facendo ridere l’amica Sheridan
-Pansy, possibile che tu pensi sempre a male?- fu il commento esterrefatto di Blaise, che portò gli occhi al cielo.
Tuttavia Blaise aveva ragione, Draco raggiunse gli amici solo ad ora di pranzo, sotto gli applausi di tutto il tavolo Serpeverde, per la seconda vittoria della stagione.
-Quanta fama, Signor Capitano- lo punzecchiò Alex, una volta che il ragazzo si sedette di fronte a lei
-Che vuoi farci-
-Noto che è di buon umore- continuò lei
-Decisamente. Comunque ho parlato con Alyssa- disse poi rivolgendosi a Blaise e Mark
-Che ti ha detto?-
-Ho idea che ci siamo persi la storia di Alyssa e Arthur, a quanto pare finita in maniera poco pacifica-
-Io non ne avevo idea- commentò Mark incredulo
-Neanche io- lo appoggiò Blaise –Quindi in realtà possiamo farci poco e niente-
 
La loro conversazione venne però interrotta da Harry Potter, il quale, avvicinandosi al tavolo dei più acerrimi nemici della sua casa, espresse il desiderio di parlare il prima possibile con Draco Malfoy, destando grande scalpore tra gli altri allievi della casa verde-argento, nonché rosso-oro; ma il principe delle serpi non si lasciò andare a commenti o espressioni, come invece sarebbe stato ipotizzabile, ma si alzò senza fare domande, e insieme al ragazzo uscirono dalla Sala Grande, per dirigersi in un luogo più riservato, lontano da qualsiasi occhio indiscreto.
-Allora Potter, che succede- chiese Draco, una volta accertatosi che non vi fosse nessuno nei paraggi
-Ho bisogno del tuo aiuto Malfoy- disse sinceramente Harry, conoscendo ormai il carattere di quel ragazzo che non amava le mezze frasi, o le mezze verità
-Ti ascolto-
-Devi insegnarmi l’occlumanzia. Continuo ad avere queste visioni su Voldemort, ormai non so più come fare, è dall’anno scorso che provo ad evitarlo. Silente pensa che Lui possa usare questa cosa, questa specie di legame, a suo favore. Tu sei il solo che può insegnarmi, nessuno riesce ad entrare nella tua testa, sospetto neanche Piton- 
-Effettivamente, non posso darti torto. E del resto i sospetti di Silente sono più che validi. Ma non è facile Potter, non è una cosa che s’impara in un giorno, per certi versi è più facile la legimanzia, che l’occlumanzia-
-E’ l’unico modo che abbiamo Malfoy. Pensa se dovesse vedere te fare la spia per l’Ordine, per colpa di queste visioni-
-Potter tu sei folle a dirlo ad alta voce. Va bene, ti aiuterò, ma non voglio scuse, o fai come dico io, o non si fa affatto, e soprattutto nessuno deve saperlo-
-Mi sta bene. E, puoi stare tranquillo, non lo verrà a sapere nessuno-
-Lo spero. Potter qua stiamo rischiando grosso-
-Non farmi la predica. E’ dal primo anno che rischio la vita ogni giorno- lo schernì lui
-Con l’unica differenza che adesso non si scherza più-
-No, direi di no-  si trovò d’accordo Harry, non era più il tempo dei giochi –Domani organizzerò una riunione dell’Ordine- lo informò
-Parlare non serve a niente Potter, dovete iniziare ad allenarvi nella difesa contro le arti oscure-
-E’ quello che ho intenzione di fare. Non abbiamo molto tempo vero?-
-Aspetta gennaio e ti saprò dire con certezza-
-Sei davvero sicuro di voler diventare un mangiamorte?-
-Non a tutti è concessa una scelta, Potter. In ogni caso, domani, dopo la riunione, accertati di far rimanere Alex, ed Hermione, così avremo la possibilità di parlare, solo noi, senza nessun’altro. Poi da lunedì ci dedicheremo ad uno dei tuoi tanti problemi-
-Te la farò pagare alla prossima partita di Quidditch, Malfoy-
-Sempre se ci arriverai- concluse Draco dandogli le spalle e percorrendo il corridoio, lasciandolo indietro, per tornare al suo dormitorio.
 
Il resto della giornata fu del tutto grigia per i ragazzi che dovevano completare ancora i loro elaborati da portare il lunedì seguente.
Dylan, dopo il pranzo portò Hermione dall’amica Luna, che trovò in ottima salute, evidentemente si stava riprendendo perfettamente dall’influenza, per poi salutarla un’oretta dopo insieme a Neville, poiché avevano un lavoro da incominciare e terminare, nel più breve tempo possibile, per la gioia di entrambi.
Lo stesso valeva per Blaise, ottenuto finalmente il via libera dalla sua ragazza.
Alex, invece, occupò il tempo che le era rimasto, quella sera, dopo aver finito di studiare con Mark, leggendo un libro nella sala comune, deserta se non per qualche ragazzo del quinto anno, con una tazza di tè in mano e una teiera affianco, poggiata su un tavolino; in quel momento la sala comune era molto più calma della sua stanza, considerando che Daphne, invece di studiare con l’altra coinquilina, si fermava ogni dieci secondi ponendo sempre a stessa domanda riguardante il suo ragazzo, portando l’altra alla disperazione ed esasperazione, consapevole che avrebbero impiegato tutta la notte per completare quella pergamena.
-Sei scappata per caso?-
-Daphne è in pieno delirio per la storia di Blaise- rispose senza neanche guardare il suo interlocutore, nonostante conoscesse perfettamente chi fosse
-Si, ne so qualcosa-
-Te hai finito di studiare?-
-Da soli si fa molto prima-
-Era un lavoro di gruppo, Draco- rispose con fare ovvio, osservando il ragazzo avvicinarsi alla finestra, non lontana da lei
-Infatti ho lavorato con Mark, ma non volevo perdere il mio tempo con quelle due. A me interessa prendere dei voti alti, a loro solo perdere tempo. Almeno così siamo tutti felici-
-Effettivamente il tuo ragionamento non fa una piega-
-Ne sono consapevole-
-Cos’è Draco Malfoy senza il suo ego?- chiese in maniera del tutto retorica, sorseggiando altro tè  
-Molte altre cose mia cara. Ma l’ego è una caratteristica fondamentale. Ad ogni modo, io vado. Buonanotte-
-Dove vai?- chiese lei incuriosita
-Sono un prefetto, ho una ronda da fare- la informò poco prima di sparire dietro l’uscio della porta, completando così la sua giornata piuttosto impegnativa.
Quando tornò dalla ronda effettuata insieme ad un Corvonero, trovò Alex ancora immersa nel suo libro, sul divano difronte al camino, con una coperta sulle gambe, e con sua sorpresa notò che non si fosse addormentata, così le consigliò di tornare nella sua stanza, dato che sarebbe stato piuttosto plausibile che di lì a poco si sarebbe addormentata, e restare lì non gli sembrava una grande idea, considerando che non sapesse che fine avesse fatto Theodore, assente da ben due giorni, ma ovviamente omise questo particolare alla ragazza, era del tutto inutile allarmarla. 


***
Salve, eccoci di ritorno, ho abuto un paio di problemi ad aggiornare, perchè oltre ad aver riscontrato una falla nella storia, cosa che sto andando a correggere (appena finito questo piccolo angolo scrittore, troverete delle modifiche, per coloro che non hanno voglia di andare al capitolo) -dicevo- devono succedere delle cose e non so bene (ancora) in che ordine. 
Ma non vi preoccupate sto risolvendo ogni cosa :) 
Non vi abbandono, e spero non siate voi ad abbandonare me ( non abbiate remore a lasciare un commento, una recensione, è una specie di regalo sotto l'albero di Natale per me ) 
Stay tuned  (che ci saranno sviluppi interessanti) 
Spero che il capitolo vi abbia interessato e vi sia piaciuto 

MODIFICA A: il nome del figlio di Marcus, non è Mathias, come si evince nei primi capitoli, ma MARK
Ora vi spiego perchè questa cosa: avevo pensato a Mathias vero,  ma poi con l'andare avanti, spesso mi capta di scrivere parti della storia a lunga scadenza, a volte non le uso neanche, ma ad ogni modo, mi sono sempre riferita a questo personnaggio con il nome di Mark, in qualsiasi altro scritto, anche nel capitolo precedente, ergo invece di far rincretinire l'intera platea, ho deciso di cambiare direttamente. 
Abbiate pietà della mia stupidità 

MODIFICA B: riguarda il capitolo numero 4 "Lettera" ed in particolare come finisce, al momento lo sto finendo di modificare, per questa settimana (venerdi- sabato- domenica) lo pubblicherò modificato. 
ps: sono gli unici giorni in cui non devo andare all'università.

Dovete scusarmi, ma recentemente mi sono riletta tutti i capitoli daccapo e c'erano queste cose che non andavano assolutamente 

Perdonatemi

MODIFICA C: ci sono alcuni dialoghi, solo nei primi capitoli, che non mi piacciono, purtroppo il modo di scrivere cambia spesso, ma non ci saranno modifiche a livello della storia, solo sinonimi
 

Dopo questo sproloquio, ( se siete arrivate/i fin qui, i miei complimenti) vi lascio andare, e alla prossima 

DarkAkiko 


 

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