A lot like Love.

di Querdenker
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chi ha incastrato Chelia e Wendy? ***
Capitolo 2: *** A per Addobbi ***
Capitolo 3: *** Sting, ti presento Rogue! ***
Capitolo 4: *** Colazione da Wendy. ***
Capitolo 5: *** Un caffè con una cretina. ***
Capitolo 6: *** Il dottor Stranamore. ***
Capitolo 7: *** Fuori dal Fairy Tail ***



Capitolo 1
*** Chi ha incastrato Chelia e Wendy? ***


Chi ha incastrato Cheria e Wendy? 




 
[Scritta utilizzando il prompt 19. "Scrivere "ti amo" sul lato di un treno" di Annapis]






«Ti beccheranno»
Cheria le fece l'occhilino, mentre frugava dentro lo zaino blu.
«Non se non dirai nulla, mon amour»
Wendy rise divertita, mentre si lisciava nervosamente i capelli blu. Cheria stava armeggiando ancora con la borsa, imprecando contro chissà quale divinità che lei ignorava. «I discorsi da poliglotta non ti si addicono, sappilo»
L'altra le sorrise e si diresse verso di lei, seduta sul pavimento della squallida metropolitana. Mentre si abbassava per posarle un dolce bacio sulle labbra, il cappuccio le si spostò di lato, mostrando i corti capelli rosa gomma - palesemente tinti - racchiusi in due codine.
Quando Cheria tornò a frugare nella sua borsa, finalmente estrasse fuori un oggetto cilindrico, ed iniziò ad agitarlo.
«Con questa, il drago dei tuoi racconti sarà una figata pazzesca»
Wendy arrossì vistosamente. Non era ancora abituata a ricevere tutto quel sostegno per il suo sogno di diventare scrittrice.
Cheria sorrise ancora, mentre agitava la bomboletta e prendeva le misure della fiancata del treno posto di fronte a loro, fermo ormai da ore.
Quando iniziò a tracciare i primi segni però, Wendy si rese conto che Cheria non stava disegnando la sua Grandine, bensì stava scrivendo.
Stava tracciando delle linee sotto lo stupore di Wendy, che per la vergogna sentiva tutto ovattato e aveva aperto la bocca in un'espressione di sorpresa.
«Ma che fai?»
Marvell pensava che la voce provenisse dalla sua bocca, ma si sbagliava. Era troppo bassa e roca per essere quella di una gracile sedicenne.
Si girò di scatto, trovando davanti a lei un uomo in divisa, che le fissava minaccioso.
Wendy si mosse verso Cheria, ancora intenta a scrivere ed incurante della situazione, strattonandola per il braccio libero.
«Molla tutto!»
Cheria si voltò nella direzione indicata dal dito di Wendy, prima di sbarrare gli occhi azzurri, afferrare in fretta e furia lo zaino ed infilarci dentro la bomboletta.
Prima di dirigersi verso l'uscita della metro e scoppiare a ridere, Wendy non potè fare a meno di baciare appassionatamente la ragazza.
«E per cosa sarebbe questo? Ho scritto solo "Ti amo W", dovevo finire la frase!» commentò divertita Cheria, dopo aver salito le scale.
Wendy sorrise dolcemente: «E meno male che non hai fatto in tempo, pensa se l'avessi finito, avrebbero potuto trovarci!»
«Oh, andiamo, quante ragazze si potranno mai chiamare Wendy qui a Londra?»
L'altra scosse la testa rassegnata, prima di scoppiare a ridere nuovamente.



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Note dell'autrice:
Cosa è - o meglio, cosa non è - questa flash? Sicuramente non è sensata. È che mi andava di tornare su questa sezione con una flashfic Chendy e questa week del Fairy Piece calzava a pennello, visto che nessuno si caga questa adorabile ship. W H Y ? *tenta di ricomporsi*
Comunque, questa raccolta idiota, ho intenzione di aggiornarla per 7 giorni, tutta la settimana. Spero solo di riuscirci.
PS: i titoli di tutti i capitoli sono delle citazioni a dei famosi film, come il titolo della raccolta. Molto originale. *sarcasmo*
A domani, quindi (?). 
Mezzosangue230

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Capitolo 2
*** A per Addobbi ***


A per Addobbi.




 
[Scritta utilizzando il prompt 13 "Si gela in metropolitana." di Annapis]






Le canzoni natalizie venivano trasmesse a tutto volume in ogni angolo della città, caoticamente riempita di felicità ed entusiasmo per le feste imminenti. Ogni cosa pareva talmente piena di gioia da avere vita propria e le persone ridevano sguaiatamente. 
Il che faceva arrabbiare Freed ancora di più. 
Non solo era uscito in fretta e furia da casa loro con solo indosso una giacca, pur di non continuare a litigare, ma ogni cosa non faceva altro che irritarlo ancora di più. Non ricordava neanche più il perché avessero iniziato, se non da qualcosa di futile e che in teoria sarebbe dovuto essere divertente. 
Era Natale, diamine, chi è che non faceva attività divertenti e melensamente gioiose?
Laxus Dreyar, ecco chi.
Scese di corsa le scale che lo portavano alla metropolitana, appena dopo aver obliterato il biglietto. 
Sarebbe andato a trovare Mirajane, unica persona davvero in grado di aiutarlo in momenti come quello, quando la pesantezza della convivenza si faceva sentire sempre di più a causa dei più futili motivi che procuravano emicranee terribili a Laxus e pianti silenziosi a Freed. Ed ecco che capitava sempre più spesso che uno o l'altro - Laxus non l'avrebbe mai ammesso, ma andava a trovare Mira troppo spesso e Freed non impiegava molto a capire il perché - si presentavano a casa della maggiore dei fratelli Strauss, trovandola sempre indaffarata ma pronta a dispensare utili consigli, mentre un'alticcia Cana - che condivideva l'appartamento con l'amica - lo prendeva in giro per la sua poca fermezza ogni volta che si trattava di Laxus.
Una folata di vento più forte delle altre costrinse Freed a battere involontariamente i denti dal freddo. Si portò le mani alle spalle, cercando di riscaldarsi.
La fermata era piena di persone e molte di esse tenevano in mano pacchi regalo di ogni forma e dimensione. Freed poteva osservare una bambina tentare di corrompere il padre per farle aprire il regalo. Suo malgrado, sorrise.
Starnutì di colpo e un uomo al suo fianco gli porse gentilmente un fazzoletto.
Un nuovo starnuto colse Freed impreparato. Esso era talmente forte che, unito al vento che si faceva sempre più forte, gli fece salire le lacrime agli occhi.
Si morse il labbro, tentando di resistere. Se una sola lacrime fosse scesa, non si sarebbe più potuto trattenere.
Mentre starnutiva di nuovo, sentì un pesante giubbotto avvolgerlo. Si voltò di scatto, ritrovandosi davanti a sé Laxus, che lo osservava serio.
«Ti prenderai la febbre, cretino.»
«E... e a te cosa importa?» domandò imbrociato Freed. 
Laxus non rispose, si limitò ad osservarlo con superiorità. Poi, in modo rude, gli afferrò la mano e lo trascinò per le scale.
«Mira avrà abbastanza grane a cui pensare, lasciamola in pace almeno oggi.»
Freed arrossì, ma non disse nulla.
«Proviamo a sistemare le cose tra di noi, magari addobbando quello stramaledetto albero che hai comprato l'altro giorno» continuò burbero il biondo.
Tutti i passanti si girarono perplessi  quando sentirono lo strillo di Freed, che tutto contento, saltava al collo del ragazzo.





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Note dell'autrice:
Penso di non aver mai scritto una cosa così melensa, ma devo dire che non la trovo poi così male. Insomma, per il povero Freed immagino che, nonostante adori Laxus, la convivenza non sia così facile, anzi.
Mira in versione confidente d'amore ce la vedo troppo bene, sarà per il suo carattere tranquillo e paziente - ci si può vedere anche una sorta di OT3 tra i tre (che io personalmente shippo), ma solo se si vuole vedere.
Spero che questa seconda fic vi sia piaciuta! <3
Mezzosangue230

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Capitolo 3
*** Sting, ti presento Rogue! ***


Sting, ti presento Rogue! 




 
[Scritta utilizzando il prompt 8. "Cantanti di strada
" di Annapis]



 
A singer in a smokey room
A smell of wine and cheap perfume
For a smile they can share the night
It goes on and on and on and on...


«Bravo! Bravo!» 
Alcuni applaudivano entusiasti nel vedere quell'artista dagli assurdi capelli rosa, cantare con voce profonda e suadente, mentre suonava con la sua chitarra.
Molti passanti gli avevano donato qualche moneta, i più generosi, qualche banconota. Il cantante, ogni volta, sorrideva a trentadue denti e faceva un profondo inchino.
Sting osservava annoiato la scena davanti a lui, mentre fumava gli ultimi tiri di una sigaretta. Non ci poteva davvero credere che i Fairy Tail si fossero sciolti. 
Solo in quel momento, dopo una faticosa giornata al lavoro, vedendo Natsu Dragneel, frontman della ex-band emergente, aveva provato una fitta di rabbia talmente forte che si era ritrovato a digrignare i denti.
«Un vero peccato che si siano sciolti, non trovi?» 
Un ragazzo dai capelli neri lo stava osservando a metà tra il serio e il divertito. Aveva l'occhio talmente marrone da sembrare rosso, mentre l'altro era coperto dal ciuffo corvino.
 
«Bah, secondo me è pessimo» rispose acido Sting. Non lo avrebbe mai ammesso di fronte a nessuno quanto gli rodeva che il suo idolo si fosse ridotto a quel modo.
«Io personalmente preferivo Gajeel, ma anche Natsu ha un talento inimitabile» continò imperterrito l'altro.
Sting tossicchiò e gettò via il mozzicone di sigaretta in modo scocciato.
«Te l'ho detto, non mi piace»
Il corvino sorrise: «E allora perché sei qui a fissare Natsu Dragneel con lo stesso rancore di un bambino a cui è stato sottratto il suo giocattolo preferito?»
Sting arrossì e rivolse di nuovo il suo sguardo verso l'artista, che aveva cambiato canzone. In quel momento stava interprentando Mirrors, di Timberlake, la cover che l'aveva fatto appassionare così tanto ai Fairy Tail.
«Non si sarebbero mai dovuti sciogliere. Guarda come si sono ridotti!» sbottò alla fine Eucliffe «Gajeel è praticamente scomparso, Wendy ed Erza hanno aperto una specie di locale, Gray si è sposato e Lucy sta scrivendo il suo romanzo. E Natsu è qui, a racimolare soldi. Si sono rovinati»
Il corvino fece spallucce: «Forse non era destino. Sai, loro sono ancora grandi amici, ma non sentivano più il bisogno di suonare tutti insieme. Per questo, il destino ha deciso che si sarebbero dovuti sciogliere, per permettere loro di seguire i propri sogni. È lo stesso destino che ha fatto incotrare noi, due amareggiati fan, a meno di quattro metri da Natsu.»
Rimase stupito da quell'affermazione. Non aveva mai pensato a quella faccia della medaglia. Per mesi, si era limitato a pensare con odio ai Fairy Tail, che lo avevano accompagnato per tutta la sua adolescenza, aiutandolo nei momenti difficili. 
Suo malgrado, Sting sorrise mentre il corvino gli porgeva la mano e si presentava.
«Mi chiamo Rogue»
«Sting» 





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Note dell'autrice:
Natsu, Cupido del tutto ignaro della situazione, lol.
Adoro Sting e Rogue, soprattutto quest'ultimo. Inizialmente Eucliffe mi irritava molto (ma penso sia normale), mentre Rogue mi ha subito conquistato e lui stesso mi ha permesso di apprezzare al meglio Sting, che ho rivalutato piano piano.
Ok, fine dei miei inutili sproloqui... spero che anche questa flas vi sia piaciuta. <3
PS: la canzone iniziale è "Don't stop believing" dei Journey.

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Capitolo 4
*** Colazione da Wendy. ***


Colazione da Wendy 




 
[Scritta utilizzando il prompt 6. "Mi sono distratto sul autobus e ti sono caduto in grembo" di DevilLight]






Quella mattina era in terribile ritardo. Era riuscita a prepararsi appena in tempo per correre come una forsennata verso la fermata del bus, dove intravedeva Natsu e Gajeel gesticolare in modo assurdo in direzione dell'autista. Aumentò il passo, arrivando di fronte al mezzo.
Quella giornata non sarebbe potuta andare peggio, non era possibile.
«Eccola, è arrivata!» strillava Gajeel, mentre Natsu la salutava allegramente con la mano.
«Mi... scusi...» mormorò affaticata, mentre saliva sull'autobus. L'autista, che non rispose, la fissava con fare compassionevole, ma Wendy non ci fece particolarmente caso.
Il sangue le si ghiacciò nelle vene. Il bus era pieno in modo quasi illegale, con gente in piedi ed altri seduti in grembo agli amici.
Timidamente, Wendy seguì Natsu e Gajeel, aggrappandosi alla giacca di quest'ultimo, e poggiò la sua spalla contro la parete del mezzo, vicino alla porta d'uscita.
Aveva ancora il fiatone, mentre ringraziava di due amici, che grugnirono quello che sarebbe dovuto essere un "prego".
«Abbiamo detto all'autista che abiti in una catapecchia lontanissima da qui con la tua matrigna cattiva» sorrise Natsu, schiacciato tra due omoni, ciascuno il doppio di lui.
Wendy inorridì, portandosi una mano alla bocca.
«Siete dei mostri! Chissà cosa pens-» ma non fece in tempo a finire la frase, che a causa di una brusca frenata, sentì le gambe cederle.
Il suo cervello era già pronto a sentire sbattere l'osso sacro contro il freddo pavimento, ma evidentemente, quella giornata poteva effettivamente andare peggio.
La sua schiena urtò contro qualcosa di morbido e soffice e poté sentire uno strillo provenire da sopra la sua testa.
Aprì gli occhi, chiusi per la paura in precedenza, ed alzò lo sguardo, ritrovandosi gli occhi cerulei di una ragazza a meno di 20 centimetri.
Wendy si rialzò di scatto, ed iniziò a ridere per il nervoso e l'imbarazzo.
«Mi spiace! Davvero, non l'ho fatto di proposito!»
L'altra ragazza, dai capelli rosa gomma, sorrise gentilmente. Scosse la mano destra per rassicurarla. Wendy poté sentire le risate soffocate di Gajeel e Natsu, che vennero prontamente ignorate, mentre arrossiva. La ragazza
, che portava un'uniforme diversa dalla sua, era terribilmente carina e i suoi occhi erano talmente luminosi da sembrare due zaffiri.
«Non ti preoccupare! Mi sono solo un po' spaventata»
Arrossì di nuovo: «Mi dispiace davvero tanto. Posso offrirti la colazione?»
L'altra la guardò divertita: «Non dovremmo andare a scuola?»
«Oh, come vuoi, insomma, io non...»
«Ci sto! Tanto non avevo voglia di fare lezione oggi» rispose sorridente. Wendy non poté fare a meno di pensare che fosse adorabile.
«Comunque, io sono Cheria, piacere»
«Wendy, piacere mio!»





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Note dell'autrice:
Torno con una Chendy! Che dire, queste due sono di una dolcezza disarmante, e non posso fare a meno di adorarle come se fossero mie figlie, ahahah.
Spero che questa flash vi sia piaciuta! <3

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Capitolo 5
*** Un caffè con una cretina. ***


Un caffè con una cretina 




 
[Scritta utilizzando il prompt 9. "Mi offri un caffè?" di Annapis]






Yukino Agria era una persona davvero, davvero paziente.
Aveva sopportato per ben 18 anni della sua vita quella pazza furiosa di sua sorella, la ragazza probabilmente più fuori di testa di tutto l'arcipelago giapponese.
Aveva sopportato di vivere insieme al suo migliore amico Sting - trasferendosi con lui in Australia -  in un appartamento insieme per 5 lunghissimi ed estenuanti anni, tra l'università e gli sproloqui continui del ragazzo su come conquistare Rogue Cheney, amico d'infazia di entrambi.
Quindi, pensava che, dopo aver subito la presenza di persone di dubbia sanità mentale, niente avrebbe mai potuto più smuovere la sua ira.
Si sbagliava di grosso.
Perché di fronte a lei, Minerva Orland, sua collega puntigliosa, irritante e terribilmente affascinante, che non faceva altro che stuzzicarla per la sua timidezza.
«Quindi carissima, se vuoi smuovere un po' quella faccia da mollusco, dovresti tirare fuori le ovaie!»
Yukino, usando la tattica del "se fai finta di nulla, ti lascerà in pace" stava sistemando alcune scartoffie che Makarov-sama le aveva dato da compilare.
Intravedeva con la coda dell'occhio la collega fare un sorrisetto divertito. Sbuffò, stando attenta a non farsi notare.
«E poi» continuò imperterrita Minerva mentre si lisciava i capelli corvini «la tua abitudine di chiamare tutte le persone con il suffisso "sama" è pessima. Ho letto che è davvero reverenziale come termine, quindi automaticamente ti stai mettendo al di sotto di chiunque? Non capisco Yukino, davvero»
Non ce la faceva davvero più. 
Chiuse gli occhi, tendando fino all'ultimo di mantenere la calma, ma non ce la fece: sentiva le viscere contrarsi, il cuore battere più veloce e la rabbia montare dentro di sé.
Esplose.
«Mi ascolti, Minerva-sama, le chiedo gentilmente di levarsi di torno! Mi sta davvero, davvero irritando. No, anzi, mi sta facendo incavolare! Se ne vada, per cortesia, se ha intenzione di rompermi le scatole per tutta la durata della mia vita lavorativa!»
Quando finalmente riaprì gli occhi si sentì improvvisamente più leggera, aspettandosi tuttavia uno sguardo inceneritore da parte della sua collega.
Invece, Minerva stava sorridendo soddisfatta.
«Ah! Finalmente la signorina Agria ha tirato fuori un po' di carattere!»
Yukino la fissava allibita, a metà tra l'offesa e lo sbigottito.
«C-come prego?»
Minerva annuì con fare saccente: «Avevi davvero bisogno di qualcuno che ti spronasse un po', dovresti ringraziarmi»
Yukino non sapeva se sotterrarsi o strozzare la collega.
«In realtà» rispose esausta «sono semplicemente offesa»
«Oh andiamo Agria, cosa vuoi, una lettera di scuse?»
Lei fece spallucce: «Basterebbe solo un caffè»
Minerva rise, e Yukino non poté fare a meno di notare che fosse davvero sensuale anche quando rideva.
«E va bene, ti offro questo caffé»



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Note dell'autrice:
Da un lato, questa ff mi piace, ma da un altro non mi convince del tutto, non so perché... spero che voi non siate indecisi come lo sono io, ahahah.
Un bacio e a domani con la penultima flash!

 

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Capitolo 6
*** Il dottor Stranamore. ***


Il dottor Stranamore -
Ovvero: come Sting e Yukino hanno imparato a non preoccuparsi (forse) 




 
[Scritta utilizzando il prompt 1. "Sai mantenere un segreto?" di Mezzosangue230]






Sting era seduto sul letto di Yukino, le gambe incrociate all'indiana e l'espressione nervosa. Aveva ancora indosso l'uniforme della Sabertooth High School, e si mordicchiava le unghie.
«Cosa volevi dirmi?» domandò pazientemente Yukino, mentre gli porgeva una tazza di tè appena fatto.
Sting la prese e ci soffiò sopra.
«Sai, mi chiedevo...» disse prima di prendere il primo sorso «Ho bisogno di un consiglio, ma devi assicurarmi di mantenere il segreto. Sai, per la privacy.»
Yukino alzò un sopracciglio perplessa, ma annuì.
«Conosco questo ragazzo, molto simpatico sai, che conosce quest'altro ragazzo da sempre. Sono migliori amici, nonostante siano l'uno l'opposto dell'altro. Ecco, un giorno questo ragazzo, mi ha confidato di essere confuso riguardo il suo amico...»
Yukino sorrise: «Questo ragazzo? Ma lo conosco?»
«Sì! Cioè, no! Assolutamente no!» risponde Sting, mentre arrossiva improvvisamente «Comunque, ti dicevo: dice di essere confuso, che ha iniziato a pensare al suo migliore amico in termini... meno fraterni ecco. E lui è stato attratto dalle ragazze, ma anche dai ragazzi prima di lui, quindi non è che sia quello il problema! Solo che... è il suo migliore amico, non sa che fare»
Yukino scoppiò a ridere, mentre rischiava di scottarsi la lingua con il tè.
«Se sei innamorato di Rogue-sama dovresti dirglielo, sai?»
Le guance di Sting s'imporporarono, e si alzò di scatto dal letto.
«Y-Yukino! Come diavolo..?»
«Sono timida, non stupida. Lo vedo come guardi Rogue-sama. Non c'è nulla di male Sting-sama, lo sai?»
Eucliffe deglutì: «Non è questo! Lo sai, sono bisex, non ho questi problemi io. È che... a volte, mi capita di fare certi sogni su Rogue, o di pensarlo mentre... sì, insomma, hai capito. Ed è strano, perché lui, fino a poco tempo fa, era come un fratello.»
«E se ti fossi reso conto solo ora di provare questi sentimenti per Rogue-sama?»
«Cosa? No! Non credo almeno.»
Yukino posò la tazza dei Tassorosso.
«Devi dirglielo! Solo così potrai conoscere davvero la risposta che cerchi»
Sting annuì, non molto convinto. Finì di sorseggiare il suo tè.
«E tu, Yukino-chan?»
«Io?»
«Con Minerva, avete risolto?»
Yukino si portò le mani davanti agli occhi, ripensando a come, qualche giorno prima, Minerva l'aveva improvvisamente baciata dentro lo spogliatoio, reduci dalla schiacciante vittoria contro la Lamia Scale High School a calcio.
«Non saprei cosa dirle, Sting-sama. Mi ha baciato così all'improvviso e poi se n'è andata, lasciandomi come una stupida da sola nello spogliatoio. Lo sa che ho una cotta per lei, credimi.»
«Una cotta?» domandò sarcasticamente Sting «Io direi che sei perdutamente innamorata»
Yukino sospirò pesantemente, incurvando le spalle. Sting le si avvicinò, dandole un buffetto sulla fronte.
«Dovresti parlarci, sai?»
«E cosa le potrei dire? Non ho la minima idea di come cominciare un discorso di questo tipo!»
Eucliffe assunse un'espressione pensierosa.
«Conosco Minerva, non fa mai le cose senza un motivo. Le piaci.»
Yukino sbuffò: «Dire la verità alle persone a cui teniamo di più è un vero e proprio grattacapo»
«Puoi dirlo forte, amica mia»





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Note dell'autrice:
Adoro l'amicizia di Sting e Yukino, e per questa penultima flashfic ho voluto puntare su un confronto tra due persone disperatamente cotte, senza farli effettivamente interagire con l'amato/a. Far confessare loro i sentimenti più profondi ai migliori amici, delle persone fedeli, lo trovo molto "giusto", quasi ci si liberasse di un peso. XD
Spero vi piaccia. <3
Mezzosangue230

(PS: sì, il prompt l'ho proposto io, quindi avrei potuto anche non mettere i crediti. Ma per una volta che faccio le cose in modo ordinato, volevo rendere tutto uguale. Lasciatemi stare, sono da internare)

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Capitolo 7
*** Fuori dal Fairy Tail ***


Fuori dal Fairy Tail. 




 
[Dedicata a lunanueva96, mia socia negli scleri, che ha avuto la pietà nel suggerirmi l'idea.]






«Bevi! Bevi! Bevi!» 
Natsu, Gray, Bickslow e Cana urlavano e schiamazzavano come pazzi da dietro le loro maschere, quasi coprendo la musica assordante del Fairy Tail.
Freed stava obbedendo al loro incoraggiamento, mandando giù ogni sorta di cocktail che Mirajane, vestita da vampira, offriva quando passava a servire i tavoli.
«Kami, sei una spugna!» commentò allegro Natsu, palesemente brillo.
Freed non sapeva perché stava bevendo. Si era semplicemente unito alla festa in un modo molto più colorito del solito, probabilmente perché aveva visto Evergreen incitare Elfman a ballare come un vero uomo, o Gajeel che diventava tremendamente appiccicoso con Levy.
Più che Halloween, sembrava San Valentino.
Scorgeva confusamente Erza e Lucy, vestite rispettivamente da zombie e strega, iniziare a ballare sopra il bancone, mentre Makarov le sgridava giocosamente e tracannava l'ennesimo boccale.
Il Fairy Tail era sempre il centro di risse e feste varie, ma quel 31 ottobre i clienti abituali sembrava stessero superando sé stessi.
Anche Freed. Soprattutto Freed.
«Coraggio!» con voce impastata si trascinò verso Bickslow e prendendolo per un braccio, lo trascinò in mezzo alla pista.
Non che sapessero ballare, ma che senso aveva rimanere a rimuginare tutta la notte?
Freed iniziò a muovere la testa ed agitare i capelli verdi, mentre teneva le braccia di Bickslow, visibilmente a disagio, ma troppo brillo anche lui per tirarsi indietro.
«Dai, magari così riesci a fare colpo su Lisanna!» esclamò malizioso Justine, dando prova della sua poca sobrietà. Normalmente non si sarebbe mai permesso di dire una cosa simile.
E lo sapeva anche Laxus, seduto fino a pochi minuti prima vicino al bancone a chiaccherare con Bisca, e in quel momento posto dietro Freed con fare minaccioso.
Lo prese quasi di peso mentre lo trascinava verso i bagni del locale, senza dire una parola.
«Oh andiamo Laxus!» sbottò Freed mentre si dimenava «Puoi smetterla di fare il vecchio? Neanche Makarov-san si comporta così»
«Anche tu generalmente ti comporti da vecchio» commentò secco Dreyar, mentre apriva la porta del bagno maschile.
Laxus gli tolse la giacca, macchiata con qualche liquido sconosciuto, e aprì il rubinetto per sciacquare il viso di Freed.
«Non... ti si addice... tutta questa gentilezza» disse quest'ultimo sotto il getto d'acqua.
Laxus non rispose, si limitò a chiudere il rubinetto. Gli porse uno scottex per far asciugare il viso.
«Lo sai? Sei bellissimo.» disse d'un tratto Freed «Ma io ti amo anche perché sei un leader nato e in fondo sei gentile»
«Sei ubriaco Freed. Non dire cose di cui potresti pentirti»
L'altro fece spallucce ridacchiando: «È vero, sono ubriaco, ma ti amo anche da sobrio»
Laxus alzò gli occhi al cielo, per non farsi scappare una risata divertita.
«E tu Laxus? Tu mi ami?»
Seguirono attimi di silenzio interminabili. Le voci, la musica a tutto volume, sembravano lontane chilometri.
«Ti porto a casa, prima che tu possa combinare altri casini» disse solo Dreyar, cercando di apparire il più calmo possibile.
Freed, comprendendo la risposta del biondo, gli afferrò il braccio poggiandoci sopra la tempia.




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Note dell'autrice:
Ultima flash di questa raccolta! Non potevo che concludere con i Fraxus, con qualcosa di dolce, in perfetto contrasto con il carattere di quel grumpy cat di Laxus.
Mi sono divertita moltissimo a scrivere questi scorci di vita e spero abbiano divertito anche voi!
Spero di tornare presto su questo meraviglioso fandom.
Un bacio, Mezzosangue230

 

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