Fix you

di TheRockDreamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. La mia vita ***
Capitolo 2: *** 2. Nuove conoscenze. ***



Capitolo 1
*** 1. La mia vita ***


Cambiare città, per me, è stato ciò che si definirebbe "il colpo di grazia".
Dopo la morte di mamma e di Leonardo, mio fratello, la mia vita non ha avuto più nessun senso.
Vivo per inerzia, senza un reale motivo per cui vivere. Mangio, bevo, dormo, parlo... ma solo ed esclusivamente perché devo, non perché ne abbia voglia. La mia vita è stata stravolta. Nel giro di poco più di un anno ho perso le persone più importanti della mia vita ed ho dovuto cambiare città.
Non parlo neanche più con mio padre, con cui, prima di tutto ciò, avevo un rapporto straordinario, fatto d'amore e complicità. Perché dovrei parlargli se lui non lo ha fatto, tenendomi all'oscuro di tutto per circa un anno? Mi ha completamente ignorata, senza prendermi in considerazione nelle scelte che inevitabilmente avrebbero cambiato le nostre vite.
Dopo circa due mesi dall'incidente, ha conosciuto Marisol, durante un convegno di Chirurgia a Milano. È stato amore a prima vista. Hanno cominciato una relazione a distanza, fino a tre mesi fa, quando una settimana prima del trasloco mi disse che ci saremmo dovuti trasferire perché lui e la sua fidanzata avevano deciso di convivere.
Sino ad un minuto prima, neanche sapevo dell'esistenza di questa donna ed una settimana dopo, avrei dovuto condividere con lei una casa. Tutto ciò era assurdo.
Siamo diventati due perfetti sconosciuti.
Non posso far finta di niente. Non posso essere felice perché è riuscito a rifarsi una vita. Non ci riesco. È più forte di me. È come se avesse mancato di rispetto all'amore incondizionato che mia madre aveva riservato a lui. È come se avesse violato la nostra famiglia.
Se avessi potuto, sarei rimasta a Roma ma i miei 16 anni, non me lo hanno permesso. Sono stata costretta a seguirlo, nonostante lui non mi abbia presa in considerazione. Non mi ha chiesto nulla. Ho dovuto solo seguire le sue scelte.
Adesso mi ritrovo a condividere la casa con due estranee. Eh si, perché al nostro arrivo nel capoluogo lombardo, ho fatto un'altra meravigliosa scoperta. Marisol ha una figlia, Ilaria. La ragazza più egocentrica e narcisista che abbia mai conosciuto. Una Barbie umana vestita di lustrini, paillettes e nastrini rosa, anche quando va a dormire. L'antipatia credo sia reciproca. Anche se lei la nasconde molto bene, davanti a mio padre e sua madre, lo noto il suo guardarmi dall'alto verso il basso disgustata quando loro si voltano. È la classica figlia di papà, tutta apparenza e niente sostanza. Ricca, vestita all'ultima moda e che organizza pigiama party con le sue amiche per spettegolare e leggere inutili riviste di gossip. Per fortuna abbiamo due camere separate e quindi, non sono costretta a sorbirmi i loro discorsi imbarazzanti.
Ne hanno organizzato uno proprio stasera.
Domani sarà il primo giorno di scuola e dovranno coordinarsi i look!
Purtroppo, anche io frequenterò la loro stessa scuola e quindi dovrò sopportarle anche li. Che vita di merda! Una cosa positiva però c'è. Essendo loro un anno più grande, non dovrò respirare la loro stessa aria, almeno in classe.

Mi stendo sul letto, dopo aver preparato tutto l' occorrente per domani e prendo il mio cellulare posto sul comodino...

- Avrei bisogno di te al mio fianco domani, come da dieci anni a questa parte. Sarà il primo giorno di scuola in cui non ci terremo per mano superando i cancelli, detestando l'estate passata troppo in fretta e commentando le troppe lampade della Rinaldi che, come tutti gli anni, per giustificare la sua perfetta abbronzatura, racconterà sicuramente di aver passato l'estate in un posto paradisiaco, nonostante l'unico mare che abbia mai visto sia quello di Ostia. Mi manchi tanto amica del mio corazon, mi manchi terribilmente. Buonanotte ed in bocca al lupo per domani. Ti voglio bene e questo non cambierà mai.
Ps. Fammi sapere qual è stata la meta per le vacanze della biondona. Io punto sulla Thailandia. -

Poggio il telefono sul comodino e dopo aver spento l'abat jour, mi rigiro dall'altra parte, chiudendo gli occhi.

 

 

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Capitolo 2
*** 2. Nuove conoscenze. ***


Note Autrice:
Ecco a voi il secondo capitolo di Fix You.
Il primo capitolo è stato visitato da 30 persone ma oltre a questo numero, nessuna traccia. So che siamo all'inizio della storia e so anche quanto sia difficile dare un giudizio così affrettato ma, mi farebbe comunque piacere sapere cosa ne pensate... se la storia vi ha incuriositi o se la trovate banale. Amo i commenti negativi quindi, non fatevi nessun tipo di problema qualora non vi piacesse.Tutto ciò può solo aiutarmi a migliorare.
Alla prossima e buona lettura...

 

Arrivo davanti l'edificio in cui passerò tutte le mattine, per i prossimi nove mesi, dieci minuti prima dell'inizio delle lezioni.
Mio padre è partito per un convegno, senza dirmi nulla. L'ho saputo questa mattina da Marisol quando, scesa a far colazione, l'ho cercato per tutta la stanza con lo sguardo, senza trovarlo.
Non sarebbe cambiato nulla, sarei venuta qui con i mezzi pubblici lo stesso, ma sapere questa cosa mi ha dato l'ennesima conferma: fra me e mio padre non esiste più alcun tipo di dialogo.
Varco il cancello d'entrata e guardo in giro per il cortile. Come immaginavo sono tutti figli di papà vestiti firmati sino alle mutande. Non che abbia abbassato i jeans a tutti per scoprirlo ma molti, li portano bassi appunto per mostrarne l'elastico ed il brand scritto sopra.
Odio la gente che ostenta la propria ricchezza. Anche io vengo da una famiglia agiata ma non sono come loro. Mio padre Chirurgo Plastico, mia madre avvocato, i soldi non sono mai mancati ma non sono il tipo di persona che li sperpera per cose futili, perché se lo può permettere. Se una cosa cattura la mia attenzione e mi piace la compro, che sia dai cinesi o da Chanel.
Quando mi dirigo verso l'entrata e sono al centro del cortile, tutti, si voltano nella mia direzione.
Questa scena volevo proprio evitarla.
Tutti si conoscono. Fanno parte della Milano bene e sicuramente, avranno notato che sono nuova.
Vedo Ilaria, fissarmi e parlare sotto voce con le sue amiche che scoppiano a ridere, il secondo dopo.
L'ho già detto che sono insopportabili?
Le sento da qui, le loro risa da galline.
Non batto ciglio ed entro, dirigendomi in segreteria per sapere a quale classe sono stata assegnata.

***

Il Preside voleva accompagnarmi in classe per presentarmi a tutti quelli che da oggi saranno i miei compagni ma gli ho detto di non preoccuparsi e che avrei trovato da sola la sezione.
Mi imbarazzano le presentazioni e volevo evitare la situazione di qualche minuto fa.
Arrivo in classe ed ancora nessuno è entrato.
C'è solo un ragazzo che quando mi vede, sorride.
« Sei nuova? » chiede, spostando lo zaino dalla sedia di fianco alla sua e facendomi segno di sedermi accanto a lui.
« Purtroppo si. » rispondo con amarezza.
« Io sono Samuel. » dice tranquillo, sorridendo e porgendomi la mano.
« Nicole » mi presento stringendola con la mia.
« Hai cambiato scuola o ti sei trasferita da poco? »
« Trasferita. Sono romana. »
« La città eterna... E se non sono troppo indiscreto, perché questo trasferimento? La capitale è la Capitale! Milano è solo nebbia... »
Sorrido, perché ha ragione. Sarà che ognuno di noi, o almeno la maggioranza, ama la città in cui è nato ma io ho un rapporto viscerale con la mia. Li ci sono mia madre e mio fratello, c'è Sara...
« Mio padre ha una nuova compagna ed ha deciso di trasferirsi qui per poter convivere con lei... »
Veniamo interrotti dal suono assordante della campanella che avvisa l'inizio delle lezioni, ma nessuno è ancora in classe.
« Ti capisco, anche i miei son separati e ci siamo trasferiti qui con lei. È difficile abituarsi... io vivo qui da cinque anni ed ancora non sono riuscito a farlo. »
Annuisco e per fortuna il discorso non continua, visto l'arrivo dei nostri compagni.
Non avevo voglia di andare avanti e quest'ingresso, mi ha aiutata. Samuel è simpatico ma non volevo già parlargli della mia vita. Anche se c'è poco da dire ma non sono ancora pronta a condividere tutto con qualcuno. I problemi sono miei come il malessere che provo. Sono nuova e già questa è una posizione scomoda per me, non voglio anche impietosire la gente.


 

 

 

 

 

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