Maghi a Forks

di clif
(/viewuser.php?uid=271658)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Libro 1: New Moon ***
Capitolo 2: *** Libro 1 - Capitolo 1: la nostra vecchia vita ***
Capitolo 3: *** Libro 1 - Capitolo 2: la nuova vita ***
Capitolo 4: *** Libro 1 - Capitolo 3: ambientarsi ***
Capitolo 5: *** Libro 1 - Capitolo 4: una serata con i nuovi amici ***
Capitolo 6: *** Libro 1 - Capitolo 5: una strana ragazza ***
Capitolo 7: *** Libro 1 - Capitolo 6: Isabella Marie Swan ***
Capitolo 8: *** Libro 1 - Capitolo 7: vampiro ***
Capitolo 9: *** Libro 1 - Capitolo 8: incontri inattesi... ***
Capitolo 10: *** Libro 1 - Capitolo 9: ...e incontri graditi ***
Capitolo 11: *** Libro 1 - Capitolo 10: mutaforma ***
Capitolo 12: *** Libro 1 - Capitolo 11: il tuffo ***
Capitolo 13: *** Libro 1 - Capitolo 12: Victoria ***
Capitolo 14: *** Libro 1 - Capitolo 13: in viaggio verso l'Italia ***
Capitolo 15: *** Libro 1 - Capitolo 14: Volterra ***
Capitolo 16: *** Libro 1 - Capitolo 15: l'unica che abbiano mai temuto ***
Capitolo 17: *** Libro 1 - Capitolo finale: sotto pressione ***



Capitolo 1
*** Libro 1: New Moon ***


Travis e Cheryl Potter sono due giovani maghi appena usciti dal grande conflitto contro il mago più potente e crudele della storia: lord Voldemort, alias Tom Riddle. Fratelli minori dei gemelli Heather e Harry Potter, i distruttori del signore oscuro in questione, e maghi più potenti presenti nel mondo.

Appena finita la guerra, i due cercano di rimettere insieme i pezzi della loro vita e trovare finalmente la meritata felicità. Purtroppo le cose non andranno come speravano. Travis e Luna, la sua fidanzata, scopriranno di non provare amore l’uno per l’altra, ma solamente una forte amicizia; Cheryl scoprirà invece che il suo ragazzo nonché migliore amico del fratello Harry, Ronald Weasley, la tradiva con un’altra.

I due ragazzi si ritroveranno così nuovamente soli, in un paese pieno di brutti e tristi ricordi e senza nulla che li trattenga lì. Preparatevi a leggere le peripezie di due eroi del mondo magico nella piccola e
tranquilla cittadina americana: Forks.


P.S. Spin-off della serie “Harry e Heather Potter”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Libro 1 - Capitolo 1: la nostra vecchia vita ***


Non si aspettava che il viaggio sarebbe stato tanto lungo. Erano ormai ore che Travis Potter vedeva soltanto l’oceano davanti a se. I suoni che invece sentiva erano due respiri accanto a se, coperti dal rumore del motore del sidecar.

Regalo lasciato ad Harry dal suo padrino, Sirius Black. Aveva ricevuto in eredità anche il suo elfo domestico, Kreacher, un ingente somma di denaro (conservata nei cavò della Gringott), la dimora a Grimmauld Place numero 12 e infine una vecchia villa nel continente Americano. Il fratello maggiore, rimasto insieme ad Heather nel vecchio continente, aveva prestato il mezzo di trasporto al fratello più piccolo. Così lui, o meglio, loro erano in viaggio per l’America.

Appena la sua relazione con Luna era finita, Travis aveva deciso di lasciare definitivamente la Tana (dove viveva insieme ai Weasley), e di trasferirsi per un po’ di tempo a Grimmauld Place, dimora del fratello ed Astoria. Rimase da solo con i suoi pensieri per giorni interi chiuso in casa. Fino a che Cheryl, la sua sorella preferita, la ragazza che dormiva dentro il sidecar, non si smaterializzò dentro casa sua, in lacrime.

Era sconvolta. Aveva appena beccato Ronald, il suo ragazzo, a letto con un’altra. Quel deficiente del suo ex-migliore amico di Harry (il ragazzo sopravvissuto non lo avrebbe mai perdonato), nonché fratello di Ginny, altra amica della ragazza, aveva avuto anche la faccia tosta di giustificarsi.

-Dai Cheryl, non farla tanto lunga! Che vuoi che sia. Ci stavamo solamente baciando- Disse il rosso, in tutta calma, come se avesse la coscienza pulita. Harry non ci vide più: gli assestò un pugno e lo buttò fuori casa, non gli avrebbe più permesso di rivedere Cheryl. Non era neanche pentito per ciò che aveva fatto.

Heather invece, nota dal suo titolo di “Regina delle serpi” per l’estrema crudeltà, preferì parlargli, accompagnata dalla compagna Caroline, in maniera più… produttiva. Il ragazzo passò diversi giorni al San Mungo con diverse lesioni: la sua memoria era stata cancellata, così il colpevole non fu mai trovato.

Alla fine i due giovani maghi avevano deciso di comune accordo di lasciare l’Inghilterra magica per un po’… o per sempre. In fondo non avevano più nulla che li legava in quel luogo: fratelli a parte, ma entrambi li avrebbero potuti raggiungere in qualsiasi momento.

Dopo la terribile guerra dalla quale era usciti solo qualche mese prima, le uniche persone che gli rimanevano erano i componenti della famiglia Weasley, ma dopo la separazione con il penultimo genito, anche i loro legami si erano fatti più freddi e via via più distaccati. Ormai l’unico legame forte che rimaneva era quello fraterno … e poi il ragazzino che dormiva accanto a Cheryl.

Il piccolo Teddy Remus Lupin. Figlio di Remus John Lupin, migliore amico del padre ei fratelli Potter e ex professore di Hogwarts, e Ninfadora Tonks, Metamorfomagus e cugina di Sirius. Il piccolo Teddy era rimasto orfano durante la battaglia di Hogwarts, proprio al culmine della grande guerra magica.

Remus e Ninfadora facevano parte dell’Ordine della fenice (l’organizzazione che cercava di fermare l’avanzata di lord Voldemort) e vennero uccisi in duello da Anthony Dolohov e Bellatrix Lestrange, quest’ultima era la zia di Ninfadora e la sostenitrice più fedele del signore oscuro.

In seguito alla loro morte, venne affidato ad Andromeda Black in Tonks, la  nonna del piccolo Teddy. Purtroppo però Andromeda morì pochi mesi dopo, a causa di una terribile malattia. Così il piccolo venne affidato ad Harry, che essendo il suo padrino, era il parente più stretto che gli rimaneva.

Questa per lui fu una vera fortuna. Perché per via della sua natura, probabilmente non sarebbe riuscito a trovare una famiglia che lo avrebbe adottato. Remus Lupin era un lupo mannaro, venne morso quando aveva solamente cinque anni, da Greyback, un licantropo fedele al signore oscuro, perciò anche il suo figlioletto aveva ereditato lo stesso gene.

I licantropi erano mal visti nel mondo magico. Venivano considerati, dalla maggior parte delle persone, come delle creature pericolose, mentre le altre li ritenevano delle creature inferiori che non meritavano di respirare la stessa aria dei comuni maghi.

Harry aveva così deciso di adottare a tutti gli effetti il piccolo Teddy, anche se era stato adottato in effetti da tutti e quattro i fratelli. Harry, per quanto amasse il piccolo, a causa del suo mestiere di capo Auror (a soli 21 anni*) non riusciva a trovare molto tempo per lui. Stessa cosa dicasi per Heather, che tra il gestire le sue numerose imprese e il suo ruolo di Capo stregone, faticava a trovare il tempo persino per Caroline.

Fu con questo proposito che i due ragazzi, insieme al piccolo fagottino Teddy, avevano deciso di trasferirsi in America. Luogo lontano e quasi del tutto privo di maghi e streghe. Infatti la stragrande maggioranza della comunità magica viveva nel vecchio continente. La casa che Sirius aveva lasciato in eredità ai ragazzi era nella penisola olimpica.

Una vecchia villa che un tempo apparteneva alla famiglia Black. Il grosso maniero si trovava in una fitta boscaglia, proprio ad un paio di chilometri dalla città di Forks, e circa una decida da La Push, la riserva indiana.

I due ragazzi erano partiti quella stessa mattina. Avevano miniaturizzato i loro magagli con una magia e prelevato una grossa somma di denaro dalla Gringott, la banca dei maghi. Così, dopo aver preparato tutto e messo dentro la borsetta di Cheryl, eccoli lì a solcare il cielo dell’oceano Atlantico.

Travis era sveglia da ore, mentre la sorella si era addormentata sul sidecar accanto a lui, con in braccio Teddy, anche lui completamente nel mondo dei sogni. Forks era una cittadina piccola e tranquilla. Finalmente dopo anni passati a combattere contro le forze del male, senza poter vivere una normale vita, avevano la possibilità di vivere in modo tranquillo… almeno questo era ciò che credevano. Per un istante Travis perse quasi il controllo del veicolo volante.

-Merda!- Disse tra se e se uno degli eroi del mondo magico. Stava per addormentarsi. Di questo passo si sarebbero schiantati tutti e tre al suolo, oppure sarebbero finiti a picco giù nell’acqua. Fu proprio a quel punto che avvenne il miracolo.

-Cheryl, svegliati!- Gridò il ragazzo, scuotendola per un braccio. La corvina mugugnò, ancora mezza assonnata, e, dopo aver controllato che Teddy non rischiasse di cadere, si voltò verso il fratello.

-Cosa succede?- Gli domandò, con la voce impastata dal sonno. Aveva un terribile cerchio alla testa, a causa del brusco risveglio. Travis però non sembrò neanche accorgersene. Aveva uno sguardo di pura estasi e guardava davanti a se.

-Ormai ci siamo- Disse il ragazzo, tutto contento. Infatti davanti a loro si poteva scorgere la costa Americana. Evviva! Lì sarebbe iniziata la loro nuova avventura. Un avventura che non si sarebbero mia aspettati.

-La prossima volta useremo la smaterializzazione- Disse Travis tutto cupo, tanto che fece ridere Cheryl e svegliare Teddy.
 

*Questo spin-off parte dal presupposto che i genitori dei ragazzi non sono morti quando i gemelli avevano un anno, ma un po’ più tardi. In questo modo hanno avuto modo di avere altri due figli. Travis (identico alla madre, tranne nel colore degli occhi) è stato smistato in Tassorosso e ha 18 anni. Cheryl (identica anche lei alla madre, tranne nel colore dei capelli) è stata smistata in Corvonero e ha 19 anni. I due amati protagonisti della serie principale (21 anni) faranno la loro comparsa, solamente più tardi. Come nella versione della mia serie, Teddy è nato verso la fine del sesto libro, perciò è di un anno più grande del canone.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Libro 1 - Capitolo 2: la nuova vita ***


Purtroppo per i due giovani maghi, il viaggio durò ancora un paio d’ore. Travis aveva rischiato di schiantarsi al suolo, a causa del sonno, una decina di volte. Però alla fine riuscirono a giungere a destinazione.

-Eccoci arrivati- Disse Cheryl tutta contenta, mentre scendeva dal Sidecar con Teddy in braccio. Travis non rispose. La strega si girò incuriosita verso di lui. il ragazzo era letteralmente crollato dal sonno: si era addormentato con la faccia premuta sul manubrio.

-Travis, avanti, svegliati- Gli disse la strega, tra una risata e l’altra. Il fratello mugugnò qualcosa di incomprensibile e aprì gli occhi. Era arrivato al limite: doveva assolutamente dormire, oppure sarebbe impazzito. Cheryl comprese al volo il fratello. Così, con un sorriso, lo aiutò ad alzarsi in piedi.

-Sarà meglio che riposi dentro casa: ti verrà l’influenza con questo freddo- Disse lei. infatti l’aria era parecchio fredda. In quella zona non vi era quasi mai il sole. La sua luce era quasi sempre coperta dalle nuvoli, e spesso vi erano acquazzoni ed anche forti temporali.

Con stretto al braccio l’amico e tenendo Teddy con l’altro, Cheryl entrò dentro il grosso ed antico maniero dei Black. La giovane strega notò subito quanto fosse diverso dalle solite abitazione appartenenti alle famiglie purosangue.

Non che non fosse grande ed appariscente, tutt’altro, era enorme, il tetto si notava già da dietro gli alberi più alti, avrà avuto almeno una ventina di stanze, tutte suddivise nei suoi quattro piani; ma, a differenza della residenza a Grimmauld Place, questa aveva un’aria meno tetra e spettrale. Sembrava una comune (seppur grande) residenza estiva. L’unica cosa che stonava era una grossa pianta rampicante situata sulla facciata sinistra.

Una volta aperta la porta, potè constatare che anche l’interno rispecchiava completamente l’idea che si era fatta dell’esterno. Seppur non venisse più usata da anni, l’ambiente era molto confortevole e non sembrava per nulla abbandonato. Nonostante fosse una casa disabitata, non vi erano tracce di muffa o delle crepe nei muri. La polvere era l’unica pecca, ma non era poi così grave: sarebbe bastato un piccolo incantesimo per far tornare splendente quel posto.

La ragazza, con l’ausilio della magia, portò Teddy e il fratello, ormai caduto in uno stato di catalessi profondo, in una delle stanze da letto. L’odore che veniva da dentro le camere era parecchio forte. La strega fu costretta a tenere le finestre spalancate per un po’, prima di poter entrare liberamente.

-Sogni d’oro, Teddy. Sogni d’oro, Travis- Disse la giovane con aria dolce, quasi fosse stata la madre, dopo averli messi entrambi a dormire. i due, come se fossero sincronizzati, chiusero completamente gli occhi e dopo pochi secondi sprofondarono nel mondo dei sogni. Cheryl rimase qualche secondo a guardarli, il sorriso sulle sue labbra non accennava a scomparire.

Da quando il mese prima Ron (pensare il suo nome le faceva ancora male) l’aveva tradita, si era avvicinata ancora di più a Travis. Non che non fossero già legati, lo erano talmente tanto da sembrare gemelli, però nell’ultimo periodo l’uno aveva solo l’altro. Rimase ancora qualche istante ad osservarli, poi uscì.

Appena svegli, quei due bambinoni (più Travis che Teddy) avrebbero avuto fame, e loro non avevano niente da mangiare. Sarebbe stato meglio fare rifornimenti a Forks, la cittadina più vicina. Lasciò un biglietto accanto al comodino del fratello, che lo informava che non era in casa, e lasciò un baby monitor incantato accanto al bambino. Se si fosse svegliato, lo avrebbe saputo subito.

Prese un po’ di soldi (di quelli ne avevano una buona scorta) e uscì fuori dalla villa. Ora bisognava solamente scegliere in che modo muoversi. Forks non era molto lontana da lì, sarebbe riuscita a raggiungerla anche a piedi, però avrebbe dovuto attraversare la boscaglia. Il sidecar accanto a lei era da escludere: non sapeva guidarlo e avrebbe rischiato di finire contro un albero.

L’idea di farsi tutta la strada a piedi in mezzo al bosco non la allettava affatto. Perciò non le rimaneva che fare una cosa: usare la smaterializzazione, sperando di non ritrovarsi in una zona affollata da babbani. Fece alcuni passi lontano dalla villa e si smaterializzò via. Per un solo istante le parve di vedere, tra la boscaglia, un grosso animale che si allontanava, ma non ci fece caso più di tanto.

-Ecco il resto, signorina, arrivederci- Disse la gentile commessa del negozio di alimentari. Cheryl ricambiò il saluto con un sorriso ed un cenno del capo, poi uscì. Aveva preso tutto: le pappette per il pargolo e il cibo, che sarebbe durato per alcuni giorni, per lei e Travis.

Mentre uscì dal negozio, però andò a sbattere contro qualcuno, così presa dalla spesa non si era guardata intorno. Lei non si fece niente, ma a causa dell’urto l’altra persona perse l’equilibrio e cadde a terra. Subito la giovane strega si affrettò a soccorrerlo.

-Oh cielo, scusami! Non ti avevo visto, mi dispiace!- Disse lei, tutta agitata, mentre, dopo aver posato la busta, aiutava il ragazzo a rialzarsi. Quest’ultimo si rimise in piedi senza troppi problemi, in fondo la caduta non era stata dolorosa. Alzò lo sguardo verso di Cheryl e le sorrise.

-Tranquilla, è anche colpa mia, neanche io stavo guardando avanti- Le disse lo sconosciuto con un sorriso timido. Sorriso che Cheryl per cortesia ricambiò. Era un ragazzo di media altezza, avrà avuto all’incirca la sua stessa età. Un ragazzo normale, anonimo, ma all’apparenza simpatico. Mentre la Potter era ancora assorta nei suoi pensieri, l’altro alzò la mano.

-Mi chiamo Eric Yorkie, molto piacere- Disse. Cheryl ricambiò la stretta di mano e si presentò anche lei. dall’altra parte della strada vi era un gruppetto di ragazzi che richiamò Eric. Il ragazzo si voltò un attimo verso di loro, poi si voltò nuovamente verso la bella streghetta.

-Senti, emh… Sherry, io e i miei amici stavamo andando a prenderci un gelato, vorresti venire? Hai detto che ti sei appena trasferita, perciò potresti approfittarne per visitare la città- Disse il ragazzo, tutto rosso per l’imbarazzo. Cheryl rimase un attimo smarrita (e anche un po’ irritata per lo sbaglio nel pronunciare il suo nome), ma poi si disse che 5 minuti di relax poteva concederseli. Così annuì e seguì Eric verso i suoi amici.

Nello stesso momento l’ultimo genito della famiglia Potter si svegliò.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Libro 1 - Capitolo 3: ambientarsi ***


Travis si risvegliò, poveretto, con un forte mal di testa. Dove diavolo si trovava? Solo dopo alcuni istanti, ricordò che luogo fosse quello. Era partito insieme alla sorella e Teddy per l’America. Il viaggio l’aveva davvero stremato. Si era addormentato nello stesso istante in cui aveva fatto atterrare il sidecar volante di Sirius.

Il ragazzo Potter si guardò un attimo attorno e vide il biglietto che Cheryl gli aveva lasciato sul comodino. Era uscita per comprare da mangiare per loro e per Teddy. Il quale, dormiva come un angioletto accanto a lui.

Chissà cosa stava facendo Luna in quel momento. Si ritrovò a pensare all’improvviso. Il pensiero era arrivato talmente in fretta e senza preavviso, che il ragazzo non seppe nemmeno da dove fosse uscito.  Era da quando si erano lasciati che non pensava più a lei. faceva troppo male. Negli ultimi tempi della loro relazione, Luna era diventata più fredda e scostante verso di lui, cosa inconcepibile per lei. finchè non arrivò il fatidico discorso. Lei non lo amava, provava solo un forte legame di amicizia verso di lui, e ciò l’aveva tratta in inganno.

Per Travis fu ovviamente un colpo doloroso, ma neanche troppo: in fondo quel distacco che aveva creato li stava già facendo allontanare da un po’, e quando arrivò il momento della rottura definitiva, anche i suoi sentimenti non erano più gli stessi.

Ormai rimaneva solamente un po’ di dolore causato dalla malinconia, ma non era sicuramente nulla in confronto a quello che aveva provato Cheryl con quel bastar… emh, Ron. Lei era veramente innamorata di lui. Quel bastardo però l’aveva tradita. Questo era un fatto imperdonabile. Considerando soprattutto che la sua relazione andava avanti da alcuni mesi.

Harry, ovviamente dopo la sorella era quello messo peggio. Il ragazzo, che aveva considerato per anni il suo migliore amico, era un suo sottoposto ed era obbliato a vederlo ogni giorno. Il rosso era fortunato ad essere agli ordini di Harry e non Heather: la ragazza era considerata senza cuore da molti (e in fondo, forse lo era), ma avrebbe sempre protetto i suoi pochi cari. Il povero sciocco non sarebbe sopravvissuto tanto con lei.

Cheryl ne era rimasta distrutta. Il fratello minore sperò vivamente che lei lo avesse ormai dimenticato, ma non si voleva fare illusioni. Nonostante tutto, la sorella provava ancora qualcosa verso colui che fino a poco fa poteva considerare un amico. Sperò solamente che la lontananza potesse aiutarla a rifarsi una vita.

La ragazza in questione si smaterializzò, proprio in quel momento, di fronte al portone d’ingresso della villa. Aveva fatto proprio bene a raggiungere gli amici di Eric insieme a lui. per un po’ era riuscita a dimenticare il suo problema, era riuscita a dimenticare il motivo per cui si trovava lì… era riuscita a dimenticare per un po’ Ron.

Una volta raggiunto il gruppo, era stata presentata agli altri: due ragazzi e tre ragazze. I due ragazzi si chiamavano rispettivamente Mike Newton e Jaco Black (sentendo il cognome di quest’ultimo, sussultò appena). Il primo era di media statura (seppur più alto di Eric) con i capelli biondi, corti e gli occhi azzurri. Il secondo invece raggiungeva tranquillamente i due metri di altezza; aveva una carnagione un po’ più scura degli altri, i suoi lunghi capelli erano neri, proprio come i suoi occhi.

Quel ragazzo le incuteva un po’ di timore. Aveva un’espressione giocosa, eppure qualcosa in lui la metteva in allarme. Delle tre ragazze, solamente una non le era sembrata molto simpatica: la ragazza di nome Jessica Stanley. Aveva capito subito che fosse una sciacquetta, una specie di Lavanda Brown babbana.

Cacciò via il fastidio al sentire quel nome e tornò a concentrarsi sui ragazzi appena conosciuti. Le altre due ragazze erano invece molto più tranquille. Una si chiamava Angela Weber, era una ragazza dolce e timida. Ma quella che  l’aveva colpita di più era sicuramente l’ultima ragazza: Isabella Swan.

Isabella, detta Bella, le era apparsa subito molto dolce. L’aveva presa subito in simpatia. Bella le assomigliava, non solo per via del loro carattere, ma anche per il dolore presente nei suoi occhi. Era lo stesso che aveva lei subito dopo la sua rottura con Ron. Aveva provato ad intavolare una discussione con lei, però tutti i suoi tentativi vennero stroncati dalle risposte a monosillabo di Bella.

Neanche Cheryl seppe dirsi come mai tutto quell’interesse. Non era mai stata una ragazza impulsiva, però sentiva che sarebbe diventata sua amica. Dopotutto quella sera aveva un’altra occasione per conoscerla meglio: aveva deciso di accettare l’invito di Eric e sarebbe venuta con loro ad un cinema a Seattle.

-Travis, sei sveglio?- Chiese la ragazza, una volta entrata in casa. Il ragazzo in questione scese proprio in quel momento dal piano di sopra, con Teddy tra le braccia. la Potter diede una carezza al piccolo e si affrettò a informare l’amico sulla visita appena fatta alla loro nuova città.

Una volta a tavola, i due ragazzi iniziarono a pranzare. Era stato Travis a preparare il pranzo per loro, mentre Cheryl preparava la pappetta per Teddy. Il Tassorosso era un asso ai fornelli, anni passati a scorrazzare per le cucine di Hogwarts lo aveva aiutato dopotutto. Cheryl invece, dopo aver fatto mangiare il bambino, si era dedicata a qualcosa d più importante: la pozione anti lupo.

Suo padre gli aveva trasmesso i geni del lupo mannaro. Per questo ogni notte di luna piena, Teddy si trasformava in un licantropo. Cheryl era una delle poche a saper fare la pozione antilupo (rimedio per non far perdere il controllo ai licantropi in forma lupo), era parecchio complicata. Ma ancora più complicato era fargliela bere al bambino. Aveva un sapore orribile. La ragazza non lo biasimava proprio.

La luna piena ci sarebbe stata la settimana successiva, ma la pozione sarebbe stata pronta già in giornata, non c’era da preoccuparsi. Inoltre, entrambi i ragazzi (con l’aiuto dei fratelli maggiori) erano riusciti a completare la prorpia forma Animagus, perciò lo avrebbero potuto accompagnare anche in questo modo. Intanto i due avevano preso posto a tavola. La sala da pranzo, come del resto tutta la casa, appariva parecchio buia e tetra. Si vedeva che un tempo appartenesse ai Black.

-Così stasera farai un uscita di gruppo con quei ragazzi babbani: sei riuscita già a farti degli amici a quanto vedo- Disse Travis con un sorriso, mentre beveva un sorso d’acqua. Cheryl rispose con un sorriso. Era difficile per lei legarsi alle persone. Era di carattere parecchio chiuso, e Travis era uno dei suoi pochi veri affetti, insieme a Harry e Heather, naturalmente.

-Erano dei ragazzi simpatici, o almeno quasi tutti. Ho detto che mi sono appena trasferita a Forks insieme a mio fratello: hanno detto che, se vuoi, puoi unirti a noi- Gli propose la streghetta. In realtà era un po’ in soggezione ad andare da sola con dei semi sconosciuti in giro per una notturna Seattle.

-No, ti ringrazio. Non mi sento molto a mio agio in mezzo a troppa gente. Quasi quasi però potrei fare ugualmente un giro per Seattle insieme a Teddy: questa casa ha proprio bisogno di una ristrutturatina- Sentenziò Travis. La sorella annuì, anche lei convinta che qualche piccola modifica avrebbe migliorato parecchio il vecchio maniero. Calò il silenzio per qualche istante, poi Travis guardò la ragazza, con un espressione interrogativa.

-Dov’è Seattle?- Domandò confuso. Cheryl alzò inevitabilmente gli occhi al cielo: non cambiava mai.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Libro 1 - Capitolo 4: una serata con i nuovi amici ***


Jacob rientrò a casa verso a pomeriggio inoltrato. Durante il tragitto aveva ripensato alla ragazza che aveva incontrato insieme al gruppo degli amici di Bella: Cheryl Potter, così si chiamava. Era una ragazza bella, di una bellezza semplice e genuina. In un’altra vita avrebbe potuto anche provare attrazione nei suoi confronti, ma non in questa.

Era bella, ma non era il suo tipo. In quel periodo il suo cuore era tutto per un’altra ragazza. Inoltre avrebbe visto Cheryl più come un’amica, almeno da quel che aveva capito di lei nel loro breve incontro. Frenò con una sgommata la moto di fronte al vialetto, e raggiunse la porta d’ingresso. Appena entrato, sentì la voce del padre provenire dal salotto.

-No, Sam, non so niente di nuovi acquirenti per quella villa. Non li ho mai visti. Se saprò qualcosa ti farò sapere. Ciao- Disse il vecchio Billy Black. Jacob intuì che dovesse essere al telefono con Sam Uley, un suo quasi coetaneo della riserva. Preferiva evitarlo, in effetti: lui, insieme ai suoi compari, Paul e Jared, si comportavano un po’ da capi di La Push. Inoltre era anche abbastanza grosso, due metri (addirittura più di lui). Meglio tenersene alla larga.

-Cos’è successo, papà?- Domandò il giovane Black, appena entrato nel salotto. Billy, facendosi forza con le braccia sulla sua sedia a rotelle, si girò verso il figlio. La somiglianza tra loro era lampante: Jacob era praticamente la copia ringiovanita del padre.

-Ho appena saputo una cosa da Sam Uley. Questa mattina passeggiava nei pressi di villa Black, una residenza a pochi chilometri da Forks, e ha visto per caso due ragazzi che la abitavano. Mi ha chiamato per sapere se l’avessi affittata- Gli spiegò il vecchio uomo. Jacob invece era leggermente sorpreso: non sapeva che la sua famiglia possedesse una “casa” simile.

-Ed è così?- Domandò lui, riferendosi alla domanda che gli aveva fatto Sam Uley. Billy lo guardò negli occhi e rispose.

-No. In realtà quella casa non è esattamente nostra: appartiene al ramo inglese della nostra famiglia. Non so nulla su di loro: forse questi sono dei discendenti di quel ramo- Spiegò il vecchio custode Quileute. Jacob annuì, leggermente incuriosito da chi potessero essere queste persone. Scosse la testa e decise di andare a riposare un po’, prima di uscire. Non si sentiva troppo bene. Forse gli stava venendo l’influenza.

Intanto nella villa in questione…

Il resto della giornata passò tranquillamente. Teddy non fece che ridere tutto il tempo, divertito dalle luci colorate che emanava il giocattolo incantato regalatogli dalla sua madrina. Travis era fuori, sul giardino sul retro. Stava cercando di risolvere un problema al motore del sidecar. Mentre Cheryl continuava a lavorare sulla pozione anti lupo.

-Quei babbani che hai conosciuto ti verranno a prendere qui?- Domandò Travis. Era appena rientrato in casa, con le mani tutte sporche di grasso: il guasto al motore doveva essere risolto. Almeno sperava. Cheryl uscì dalla stanza adibita a suo studio e rispose.

-No, li raggiungerò io tra pochi minuti: potersi smaterializzare ha i suoi vantaggi- Rispose l’ex Corvonero, tutta contenta. Il fratello sorrise in risposta. Era felice di saperla contenta. In realtà trovava strano vedere Cheryl Potter felice per un uscita di gruppo, però non disse nulla: era la prima volta che la vedeva sorridere da quando Ron le aveva spezzato il cuore.

-Sei sicuro di non voler venire con noi?- Gli domandò ancora, con un’impercettibile nota di speranza. Non voleva obbligare Travis a seguirla, però era ancora un po’ ritrosa a rimanere sola con dei perfetti estranei. Il mago scosse la testa, non cogliendo la nota di leggero disagio di Cheryl. Non era mai stato molto sveglio.

-No, ti ringrazio. Qualcuno dovrà pure rimanere qui a fare compagnia a Teddy, poi dopo dovrò fare rifornimento in qualche supermercato: il cibo non si può trasfigurare, e non purtroppo non ci nutriamo d’aria- Disse ironicamente. Cheryl ridacchiò e dopo aver salutato i due, Travis con un gesto della mano e Teddy con un bacio sulla guancia, uscì dall’enorme magione.

L’appuntamento era proprio a quell’ora, e lei si trovava a diversi chilometri di distanza. Qualunque semplice babbano sarebbe arrivato inevitabilmente in ritardo: peccato che lei non fosse una semplice babbana. Dopo aver fatto pochi passi fuori, si concentrò e si smaterializzò nel luogo dell’incontro.

Scelse come punto di arrivo un luogo isolato: sarebbe stato difficile spiegare a eventuali testimoni come avesse fatto ad apparire all’improvviso. Fortunatamente i ragazzi erano stati molto chiari e precisi riguardo al luogo di arrivo: così non fu difficile per lei orientarsi. Quando in lontananza vide un gruppo di adolescenti, tra cui svettava di parecchio una testa, Cheryl si diresse verso di loro.

-Eccomi! Puntuale come un orologio svizzero- Affermò la streghetta. Solo allora si accorse di non essere l’ultima a dover arrivare: all’appello mancavano ancora la ragazza timida con gli occhiali, Angela Weber, e il ragazzo gentile di nome Erik Yorkie. Jacob e Bella mi salutarono con un caloroso sorriso. Peccato che gli occhi della ragazza non ebbero il minimo barlume di gioia.

Ormai Cheryl ne era sicura: anche Bella, esattamente come lei, aveva avuto una forte delusione amorosa. Jessica invece si avvicinò e le domandò in maniera piuttosto diretta, e anche abbastanza invadente.
-Tuo fratello non è più venuto alla fine?- Domandò con un tono deluso e civettuoso allo stesso tempo. Ma come? Era fidanzata. Travis non lo conosceva neanche. Eppure già era intenzionata a provarci con lui?! si domandò Cheryl tra se, indignata.

-Purtroppo no. Qualcuno doveva rimanere con il nostro figlioccio, è ancora molto piccolo. Inoltre è rimasto per risistemare il vecchio maniero dove oggi ci siamo trasferiti- Li informò lei. in realtà era il figlioccio dei fratelli maggiori, ma non importa. Jacob parve un attimo interessato alla risposta, infatti abbandonò una conversazione che stava facendo con Bella e si voltò verso di lei.

-Quale maniero?- Domandò lui. La strega rimase un attimo confusa dalla curiosità dell’altro, ma poi rispose

-Era la casa del padrino di mio fratello. Faceva di cognome Black, proprio come te, che buffo, purtroppo lui è morto qualche anno fa e ha lasciato tutti i suoi possedimenti ad Harry,  appunto mio fratello, che è rimasto in Inghilterra- Gli spiegò la strega.

In realtà non sapeva dirsi come mai stesse raccontando tutte quelle cose a dei semisconosciuti, però quei ragazzi, in special modo Bella e Jacob, le ispiravano una forte fiducia. Il ragazzo parve sorpreso dalla sua risposta, ma nascose il suo stupore dietro un timido sorriso. La conversazione finì così. Angela ed Erik erano arrivati, perciò il gruppo di ragazzi potè dirigersi verso il cinema.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Libro 1 - Capitolo 5: una strana ragazza ***


Travis afferrò il figlioccio da dentro il passeggino e lo prese tra le braccia, con suo enorme fastidio. Voleva camminare. Erano da poco passate le otto e mezza, quando avevano appena finito di cenare, e con essa anche l’ultima scorta della pappina di Teddy era finita, gli sarebbe toccato andarla a ricomprare.

Era indeciso se smaterializzarsi oppure prendere il sidecar parcheggiato dietro la villa. Non voleva smaterializzarsi con il bambino in braccio, avrebbe rischiato di farlo sentir male, ma viaggiare con il sidecar sarebbe stato anche peggio, considerando anche il fatto che avesse quel piccolo problema al motore. Alla fine non era riuscito a ripararlo: gli sarebbe toccato andare da un meccanico vero.

Alla fine prese una giacca, rimise Teddy ancora addormentato nel passeggino e uscì di casa. E smaterializzazione sia! Pensò prima di scomparire portando  con se Teddy e tutto il passeggino.

Intanto Cheryl e il gruppo di ragazzi aveva raggiunto il cinema. Il film era appena cominciato, ma già dalle scene introduttive si capiva che non fosse tutto questo granché. Si ritrovò seduta tra Bella e Jacob. Mentre la prima fu gentile e dolce, il secondo fu stranamente nervoso ed irrequieto. Sembrava strano, quasi stesse male.

Intanto le due ragazze, la strega e la babbana, chiacchierarono a bassa voce tra di loro. Dato lo scarso livello del film, dovevano pur passare il tempo in qualche modo. A Cheryl la ragazza risultava sempre più simpatica. Era intelligente, esattamente come lei, ma non presuntuosa, non esattamente come lei.

Però più le parlava e più il sospetto che Bella stesse soffrendo per qualche motivo si concretizzava. Cosa le era successo? Sentiva di starsi affezionando a lei a tempo di record. L’avrebbe aiutata! Costi quel che costi!

Travis scoprì che trovare un negozio aperto a quell’ora e in quel periodo dell’anno fosse molto più complicato di quanto sembrasse. Atterrò proprio al centro di un marciapiede, per un attimo si diede da solo del cretino: non bisognava smaterializzarsi in luoghi affollati, Cheryl lo avrebbe minimo ucciso.

Fortunatamente intorno a lui non vi era nessuno: in fondo erano passate da poco le dieci, che strano. doveva essere una città piuttosto tranquilla. Afferrò il passeggino di Teddy ed iniziò a girare per le strade di Seattle.

Purtroppo però la mancanza di vita nella città aveva anche un suo lato negativo: tutti i negozi che trovava avevano la saracinesca abbassata. Trovarne uno aperto fu una vera impresa. Solo dopo aver girato per mezz’ora, rischiando anche di far venire la febbre al piccolo, il fratello del ragazzo sopravvissuto riuscì a trovare ciò che cercava.

Non vi erano molti scaffali, doveva essere finito in uno dei quartieri più decadenti della città, ma dato che era l’unico aperto, fece buon viso a cattivo gioco. Dopo una decina di minuti, comprò tutto ciò che serviva per il piccolo, e già che c’era, ne approfittò per comprare anche qualcosa per lui e la sorella.

Concentrato a controllare la data di scadenza di alcuni acquisti, non si accorse di una figura che si accostava silenziosamente al passeggino. Solo quando sentì una voce debole ma gentile si voltò verso di essa
-È tuo figlio? Scusami, non sono affari miei- Si corresse subito la ragazza davanti a lui. Era di statura bassa, con dei capelli lunghi e neri. I suoi occhi erano di un azzurro intenso, che quasi lo ipnotizzarono. Ma ciò che colpì di più il ragazzo sopravvissuto furono i suoi vestiti: indossava una felpa di una teglia più lunga e dei jeans parecchio logori.

Era parecchio trasandata. Eppure Travis non potè fare a meno di pensare che fosse molto carina. Scacciò subito via quegli strani pensieri, e si concentrò sulla scena che aveva di fronte a se: Teddy sembrava sorridere a quella strana ragazza.

-No. Stai tranquilla, la tua domanda non mi ha infastidito. Lui è il figlioccio di mio fratello, si chiama Teddy- Lo presentò, Travis. Il ragazzo pregò mentalmente il bambino di non usare i suoi poteri da Metamorfomagus proprio in quel momento: sarebbe stato difficile spiegare alla ragazza come facesse a cambiare il colore dei capelli. Non era ancora abbastanza grande per controllarli completamente.

Il ragazzo sembrò capire, infatti i capelli rimasero stabili. Teddy ricambiò il saluto con un sorriso e un volto tutto rosso, tratto ancora non scomparso nella sua giovane età, e abbagliò i presenti con una bellissima risata. Nonostante sapesse parlare già da parecchio tempo, non lo faceva quasi mai. Era parecchio timido. I due ragazzi non poterono fare a meno di sorridere. Era una scena troppo dolce. La ragazza si voltò verso Travis.

-Scusami se ti ho disturbato, sono stata un po’ maleducata, però mi ero incuriosita vedendo il particolare colore dei capelli del piccolo- Spiegò la ragazza. In effetti il bambino aveva i capelli di un rosso, tendente al cremisi: in fondo però era una fortuna, solitamente andava in giro con i capelli di un intenso colore azzurro.

-Ma no, figurati. Sul serio, non mi hai disturbato affatto. Ero venuto qui per comprare una cosa per lui e per fare una passeggiata- Le disse il ragazzo arrossendo. Perché era arrossito? Non se lo seppe dire. L’altra sorrise in risposta.

Intanto l’orribile e noioso film era finito. La serata non era andata tanto male. Ovviamente se si escludeva il sonno profondo in cui Jessica ed Erik erano caduti, causa la scarsità di interesse per la trama, la crisi di pianto che aveva avuto Bella e la quasi rissa tra Mike e Jacob.

Verso la fina del film, Jacob aveva cominciato a sentirsi male: la sua temperatura si era alzata velocemente, e persino le ossa gli dolevano, o almeno così diceva. Che gli fosse venuta all’improvviso l’influenza? In ogni caso accompagnarono il ragazzo fuori dalla sala. In uno scatto d’ira, Jacob spintonò via Mike e si diresse fuori dal cinema.

Bella trattenne le lacrime per miracolo: sembrò ferita dal comportamento dell’altro. Questo insospettì Cheryl ancora di più. Le sembrava che qualcosa le stesse sfuggendo. Ma cosa?

Intanto Travis stava passeggiando insieme a Teddy e alla ragazza appena incontrata, per le vie di Seattle. Il ragazzo si era offerto e di riaccompagnarla a casa, ma l’altra aveva gentilmente rifiutato. L’ultimo fratello Potter si riscoprì leggermente deluso dalla cosa, senza neanche sapere il perché.

In effetti il piccolo era stanco, sarebbe stato meglio tornare a casa, magari Cheryl era già tornata dalla sua serata di svago al cinema. Fece per salutare la simpatica ragazza, quando un pensiero fulmineo non gli balenò in mente: era stato così preso dal parlarle, che aveva scordato di presentarsi. Cercando di rimediare a quella grossa gaffe, le disse

-Scusami se non mi sono presentato prima, sono un vero cafone. Mi chiamo Travis, Travis Potter- Le disse porgendole la mano. La ragazza ricambiò il gesto e gliela strinse. Il fratello minore del ragazzo sopravvissuto notò dei tagli all’altezza del suo braccio, ma in quel momento non ci fece molto caso.

-Io mio chiamo Bree, Bree Tanner. Mi ha fatto veramente piacere conoscerti… o meglio, conoscervi- Aggiunse la ragazza, lanciando a Teddy un sorriso gentile. Detto questo i due ragazzi si salutarono. Entrambi sperando, in fondo al cuore, di potersi nuovamente rivedere.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Libro 1 - Capitolo 6: Isabella Marie Swan ***


I giorni passarono, e con essi, anche le prime settimane di quella nuova vita a Forks. I tre maghetti erano riusciti ad ambientarsi perfettamente nella piccola cittadina dimenticata dal sole. In fondo, il clima non era molto differente da quello a cui erano abituati.

La vecchia e grande villa dei Black tornò mano a mano al suo antico splendore. Anzi, nemmeno nei suoi momenti migliori era stata tanto splendente. Dell’aria tetra e spettrale che contraddistingueva le varie abitazioni della famiglia Black,  non c’era quasi più traccia.

Travis passava quasi tutto il giorno ad esercitarsi con gli incantesimi. Anche se il pericolo di lord Voldemort era finalmente finito, se voleva veramente in futuro prendere la carriera di Auror, avrebbe dovuto tenersi in forma. Il tempo restante lo passava a fare compagnia a Teddy. Il piccola aveva passato, grazie alla pozione anti-lupo preparatagli da Cheryl, senza problemi la sua notta di plenilunio.

Inoltre i due ragazzi (“zio” e “nipote”) approfittarono del tempo libero per tornare al supermercato di Seattle, divenuto il loro negozio di fiducia. Non tanto per la qualità dei prodotti, ma perché Travis sperava di rincontrare quella strana ragazza babbana. Bree. In qualche modo aveva attirato il suo interesse.

Purtroppo però, dopo il loro incontro serale insieme a Teddy, non l’aveva più vista. Forse quella volta era passata lì solo per caso, e non perché era una cliente abituale. Il giovane mago ne era un po’ deluso: e non sapeva neanche perché. In fondo di lei sapeva poco o niente, ma quando l’aveva incontrata aveva capito che la ragazza nascondesse qualcosa.

Come Travis, anche Cheryl era riuscita a trovare una certa quotidianità in quella nuova vita. In seguito all’uscita di gruppo, non aveva più avuto occasione di uscire con quei ragazzi di Forks. Non che piacessero certe cose, era una ragazza troppo tranquilla, ma avrebbe voluto rimanere in contatto anche con qualcuno che non fosse un mago.

Non ebbe più modo di incontrare Angela, Jessica ed Erik. Della prima fu molto dispiaciuta, era una ragazza così simpatica, mentre fu sollevata riguardo gli altri due. Jessica era una vera e propria babbana pettegola, che non faceva altro che parlar male di tutti. Le ricordava in modo orribile Lavanda Brown.

Erik invece sembrava avere una cotta per lei. Era fastidioso e appiccicoso fino all’inverosimile. Fu un sollievo, quando andarono al cinema, il fatto che i loro posti fossero distanti. Jacob invece, il ragazzo che in un primo momento le era parso più simpatico, era scomparso dalla circolazione.

Da quando, una volta finito il film, aveva fatto quella scenata fuori dal cinema, non aveva più avuto modo di vederlo. Sembrava sparito sul serio dalla circolazione. Per quanto riguarda la ragazza di nome Bella, invece era tutto un altro discorso. Cheryl si era messa in testa di trovarsi un lavoro temporaneo.

Nonostante Travis non si dimenticava mai di ricordarglielo, fossero ricchi, la ragazza aveva preferito cercarsi un impiego. Trovando in questo modo un “hobby” a cui dedicare parte della giornata. Il destino volle che all’emporio della famiglia Newton, un negozio che vendeva attrezzature da campeggio, cercassero una seconda commessa.

Casualmente il negozio apparteneva alla famiglia di Mike Newton, uno dei ragazzi che la strega aveva incontrato, ciò l’aiutò a farsi assumere a tempo indeterminato. Sempre casualmente, durante il suo primo giorno di lavoro, Cheryl scoprì che Bella Swan era la seconda cassiera.

Durante l’uscita di gruppo non aveva avuto modo di approfondire qualsivoglia discorso, con suo dispiacere, dato che avrebbe voluto diventarle amica, ma in quel modo, passando insieme tutta la giornata lavorativa, ne avrebbe avuta l’occasione. La prima impressione che la strega aveva avuto della babbana era corretta.

Bella era una ragazza molto gentile e graziosa. Il classico tipo di amica che Cheryl avrebbe voluto avere. Ginny era una cara amica, ma i loro caratteri non erano mai stati compatibili. Con la giovane strega purosangue non parlava mai dei suoi interessi o dei suoi desideri. Anche Astoria e Caroline erano delle ragazze simpatiche, ma passavano la maggior parte del tempo con i rispettivi partner.

Ciononostante, Cheryl aveva avuto la conferma dei suoi sospetti sulla ragazza: Bella stava soffrendo per qualcosa. E lei aveva il forte sospetto che centrasse un ragazzo. Non si poteva sbagliare: anche lei stava attraversando un brutto periodo a causa di quel verme traditore di Ronald. Purtroppo però, Bella non aveva accennato nulla a riguardo , probabilmente era un argomento ancora doloroso, perciò preferì non insistere.

Le loro conversazioni, durante le pause lavorative, permisero ad entrambe di conoscersi. Qualche volta Travis passò al negozio per salutare la sorella, accompagnato da un tranquillo Teddy addormentato nel passeggino. Tutti rimanevano sempre ammaliati vedendo quel piccolo bambolotto sorridente, e Bella non faceva certo eccezione.

Cheryl notò come il fratello minore e la sua nuova  amica babbana si somigliassero. Erano entrambi gentili, altruisti e con uno spiccato senso di sacrificio (tratto che il ragazzo condivideva anche con il fratello maggiore). Era riuscita a cogliere tutti questi particolari del carattere della ragazza: sicuramente sarebbe diventata amica anche di Travis e (se mai lo avesse incontrato) di Harry.

Un altro ragazzo che la incuriosiva era Jacob Black. la sua prima impressione che si era fatta di lui era quella di un ragazzo solare e gentile, ma il modo in cui si era comportato al cinema l’aveva sorpresa. Da allora non l’aveva più visto in circolazione. Anche Bella sembrava triste per l’accaduto: era affezionata al ragazzo, molto più di quanto potesse sembrare.

Passarono così i primi mesi della loro nuova vita. In quel momento, Cheryl stava facendo una scampagnata nel bosco vicino a Forks. Doveva preparare la pozione anti lupo. Il primo mese era filato tutto liscio, il piccolo licantropo aveva dormito cullato tra le braccia dello “zio”. Fortuna che la ragazza era un’abile pozionista. In famiglia era seconda solo alla sorella e alla cognata*.

Purtroppo alcuni ingredienti indispensabili per la preparazione della prossima dose di anti lupo erano finiti. Vero che mancavano ancora alcune settimane, ma sarebbe stato più prudente prepararli in anticipo. Fortuna volle che fossero tutti ingredienti facilmente reperibili. Nulla che non si potesse trovare nel bosco di Forks.

Dopo ore di ricerche, riuscì finalmente a trovare ciò che le serviva. Per riuscirci fu costretta a spingersi parecchio in profondità della boscaglia, ma non era un problema. Per una strega, nulla era impossibile. Usando la bacchetta come bussola (aveva appreso quell’incantesimo durante il suo terzo anno di scuola) fece per ritornare sul sentiero di casa, quando sentì una voce in lontananza.

Presa dalla curiosità, seguì il suono della voce, fino a ritrovarsi in un’enorme radura. In fondo ad essa, riuscì a scorgere due persone:  la prima, la riconobbe subito, era Bella, mentre la seconda era un uomo di carnagione scura che non le sembrava di aver mai visto. Tra l’altro, se l’avesse già visto prima di allora, se ne sarebbe sicuramente ricordata: difficilmente si possono dimenticare degli occhi rossi come quelli di questo tizio.


*Per cognata, si riferisce a Caroline Prince. La compagna di Heather :P

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Libro 1 - Capitolo 7: vampiro ***


Cheryl rimase in silenzio, cercando di capire cosa stesse succedendo. I due non sembravano essersi accorti di lei. continuavano a conversare, ma la strega aveva capito ci fosse qualcosa che non andava. Bella sembrava agitata, mentre il lugubre sconosciuto aveva degli occhi a dir poco minacciosi.

Istintivamente afferrò la bacchetta che teneva nella tasca interna dei pantaloni: era convinta che di lì a breve ne avrebbe avuto bisogno. Fu tutto talmente veloce che quasi non riuscì a vederlo. L’individuo era scomparso e in un attimo era apparso di fronte a Bella. Cheryl rimase sbigottita: era stato velocissimo.

Sembrava essersi smaterializzato. Fu a quel punto che la strega capì che doveva intervenire. Qualunque cosa fosse, non era certamente umano, e non sembrava avere delle intenzioni pacifiche nei confronti di Bella.

-Ehi! Fermo!- Esclamò la strega, quando vide l’uomo afferrare il collo dell’amica babbana. Entrambi si girarono verso di lei: Bella aveva uno sguardo orripilato, mentre il secondo sembrava solo sorpreso. A quanto pare nessuno dei due si era reso conto che ci fosse una terza persona nella radura.

-Cheryl, vattene!- Le gridò contro, Bella. Sembrava più terrorizzata dalla prospettiva che lei fosse lì, piuttosto che dalla presenza ravvicinata dell’uomo dagli occhi rossi. Uomo dagli occhi rossi che sembrava tutto d’un tratto interessato anche all’altra ragazza. Ma che diavolo era?

-Guarda, guarda. Due indifese ragazze sperdute in mezzo al bosco. Il mio nome è Laurent, giovane signorina. Ho proprio un certo languorino: spero che il vostro sangue sia appetitoso come il vostro odore- Disse l’individuo, che a quel punto Cheryl intuì fosse una specie di vampiro, prima di spalancare la bocca e avvicinare i denti al collo di Bella.

Senza avere neanche il tempo di riflettere, Cheryl tirò fuori la bacchetta e gridò uno STUPEFICIUM in direzione del mostro. Appena l’incantesimo lo colpì, il vampiro (o quello che era) venne sbalzato a diverse decine di metri di distanza. Con un secondo incantesimo, di APPELLO, attirò a se Bella, fuori portata dell’altro.

Con grande sorpresa della strega, l’altro si era già rialzato dopo due secondi che era stato schiantato. Scomparve nuovamente sotto i suoi occhi, ma questa volta era preparata. Riuscì ad erigere un PROTEGO proprio un istante prima che lui ci andasse a sbattere contro. Il contraccolpo fece indietreggiare sia Laurent che Cheryl. I due rimasero immobili per qualche secondo ad osservarsi a vicenda.

-Le sue pupille sono rosse come il sangue. È talmente rapido che non riesco a seguirlo con gli occhi. Ed è talmente resistente da incassare parte del PROTEGO  e da rialzarsi dopo uno STUPEFICIUM. Ma che diavolo di mostro è?- Si domandò mentalmente Cheryl, mentre ansimante, analizzava l’avversario di fronte a se.

-È identica a qualsiasi essere umano, e anche il suo sangue lo farebbe supporre… se non fosse per quella strana stecca di legno, che le permette di fare tutte quelle cose assurte. È riuscita a scagliarmi via e a respingermi, senza neanche toccarmi- Pensò invece il vampiro Laurent. Anche lui piuttosto scioccato dalla cosa.

-Cosa sei, mostro?!- Gridarono all’unisono le due creature sovrannaturali. Con un veloce movimento del polso, Cheryl evocò un INCANTO PATRONUM Sotto gli occhi di un furente Laurent e di un’allibita Bella. Il vampiro si mise in allerta, questa volta pronto per incassare qualsiasi cosa gli avesse scagliato contro la strega, ma l’incantesimo non era indirizzato a lui.

Il corvo argentato svolazzò allegro nell’aria, per poi volare via nel cielo, sotto lo sguardo sbigottito dei presenti. Intanto un assonnato Travis Potter era in contemplazione di fronte alla sua nuova Firebolt 2.0. l’aveva comprata prima di lasciare Diagon Alley, raggiungeva i 400 km/h un vero bolide, nessun’altra scopa poteva rivaleggiare.

Proprio in quel momento, facendo quasi svegliare Teddy (che Travis aveva appena fatto addormentare con tanta fatica), un PATRONUM a forma di corvo entrò dalla finestra della cucina. Il fratello del ragazzo sopravvissuto ci mise pochi istanti a riconoscere di chi fosse. Appena la sagoma argentea perse forma, la voce di Cheryl risuonò nella stanza.

-Sono insieme a Bella nel profondo del bosco. Un mostro, probabilmente un vampiro, ci ha attaccate. Ho bisogno di aiuto!- Gridò il vapore d’argento, prima di scomparire del tutto. Travis rimase per alcuni istanti perplesso: Lei e Bella nel bosco? Cosa diavolo ci faceva lì la ragazza? Ma poi, realizzando l’ultima frase “ho bisogno di aiuto”, capì l’urgenza della situazione.

Fece un incantesimo alla culla di Teddy (in modo che sapesse subito se il piccolo si fosse svegliato), afferrò la Firebolt e uscì in tutta fretta di casa. Doveva trovare subito la sua sorellona. Intanto il duello tra Cheryl e Laurent proseguiva senza sosta, sotto gli occhi di una sempre più scioccata Bella.

La strega ormai ansimava per la fatica. Grazie ai suoi incantesimi riusciva a tenerlo a distanza, ma non trovava il modo di ferirlo. I semplici schiantesimi non gli facevano quasi effetto. Inoltre il vampiro sembrava non stancarsi mai, tutt’altro, attaccava con ferocia sempre maggiore, tentando di superare le sue barriere.

A questo punto non aveva altra scelta: avrebbe dovuto tentare maledizioni più pesanti, sperando che almeno quelle avrebbero sortito l’effetto sperato. Proprio quando fece per gridare uno dei migliori sortilegi nel suo repertorio, però, venne distratta da un verso animalesco in mezzo alla boscaglia. Anche gli altri due presenti nella radura si voltarono, attirati da suono.

In mezzo alla fitta boscaglia la strega notò il musò di un enorme animale. Un lupo. Se ci fosse stata la luna piena, avrebbe pensato ad un licantropo. La grossa creatura, che aveva una fitta pelliccia di colore nero, si avvicinò lentamente nella loro direzione. Solo in quel momento, Cheryl si accorse che non era da solo.

Dietro di lui cominciarono ad apparire altri lupi di dimensioni mastodontiche: dovevano essere una specie di branco. I due lupi subito dietro di lui erano di colore marrone, quello a destra un marrone classico, mentre quello a sinistra era tendente al rossiccio, (Cheryl ebbe una strana fitta allo stomaco, quando lo vide: le causava dei brutti ricordi).

I due sulle retrovie avevano invece un colore totalmente diverso: il più vicino era di colore grigio, quasi argentato, mentre quello più in fondo era talmente scuro da sembrare quasi nero. Il vampiro, appena li vide, cominciò ad arretrare, sembrava spaventato. Con uno scatto iniziò a fuggire verso la parte del bosco opposta a quella dove erano spuntati i lupi, i quali, con sonno stupore di Bella, cominciarono ad inseguirlo con la sua stessa velocità.

Cheryl si voltò verso di Bella, preoccupata per lei. Con tutto il trambusto, si era quasi dimenticata che era lì. Quella distrazione fu un errore. Infatti, uno dei lupi (quello con la pelliccia scura) si separò dal branco, che intanto era partito all’inseguimento, e in pochi attimi le fu addosso.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Libro 1 - Capitolo 8: incontri inattesi... ***


Il grosso lupo scuro fece per saltare addosso a Cheryl. Ormai era a pochi centimetri di distanza. La strega, troppo presa dalla fuga del vampiro, si accorse dell’animale solo all’ultimo istante. Ormai era tardi per poter reagire, la bacchetta era puntata verso il basso e non avrebbe fatto in tempo a puntargliela contro. Chiuse gli occhi, pronta al dolore.

Non successe niente. Un fascio di luce rossa, che la Potter riconobbe subito come uno STUPEFICIUM, Colpì in pieno l’enorme lupo e lo scaraventò a diversi metri di distanza. Subito seguito da un INCARCERAMUS. Il lupo venne legato da delle robuste corde, e incapacitato a muoversi.

-Travis!- Esclamò la streghetta, vedendo suo fratello minore raggiungerla. Le aveva salvato la vita, molto probabilmente. Purtroppo però il grosso animale, vista la sua stazza, riuscì a liberarsi senza troppe difficoltà. Entrambi i maghi gli puntarono contro le loro bacchette, pronti allo scontro.

Ma l’altro non sembrava intenzionato ad approfondire la cosa. Ancora leggermente dolorante per il colpo, ringhiò contro i due avversari e scomparve nella boscaglia. Probabilmente cercando di raggiungere il resto del suo branco. I due rinfoderarono le bacchette e rimasero in silenzio. la strega ancora sconvolta dalla cosa, il mago leggermente confuso. Si girò, infatti, verso di lei, in cerca di spiegazioni.

-Ero venuta qui in cerca di un ingrediente per la pozione anti lupo, quando ho visto una specie di vampiro che stava per aggredire… Bella!- Esclamò infine, ricordandosi solo in quel momento della sua presenza. I due si voltarono verso l’unica babbana presente nella radura. Bella era a terra priva di sensi. Svenuta, probabilmente, a causa dello shock per ciò che era appena successo.

-È solo svenuta. Portiamola a casa nostra, poi ti spiegherò quello che è successo- Disse Cheryl al fratello. L’ultimo erede della famiglia Potter annuì, ancora leggermente frastornato da tutto ciò che era successo negli ultimi minuti. Quello era un licantropo? Eppure era pieno giorno. Sperò che l’intelligente sorella avesse delle risposte da dargli.

I due afferrarono la babbana, e insieme a lei si smaterializzarono via. Fortunatamente non avevano posto barriere anti materializzazione intorno alla ex villa dei Black (ormai villa Potter), così poterono comparire direttamente all’interno del salotto. Teddy era ancora addormentato all’interno della sua culla. Non si era accorto di nulla.

Una volta soli (escludendo i due addormentati), l’ex studentessa Corvonero iniziò a spiegare a Travis ciò che era successo nella radura. Il fratello rimase sorpreso. Non si aspettava che a Forks, luogo apparentemente tranquillo e noioso, ci fossero dei vampiri e addirittura una strana specie di licantropi.

-Per il momento lasciamola dormire qui, sul divano, è possibile che quei licantropi o quel vampiro la stiano ancora cercando. Intanto andrò al Ghirigoro, voglio scoprire più cose possibili sui vampiri e su questa nuova specie di licantropi… anzi, credo di poter chiedere a qualcun altro a riguardo. Sicuramente sarà propenso ad aiutarci. In realtà, non so se scoprirò molto su questi licantropi, in realtà, neanche io ne avevo mai sentito parlare- Disse Cheryl.

Travis annuì appena. Documentarsi su ciò che li circondava, su quello Cheryl era brava: solo Hermione era sempre stata la maggior esperta. Un sonoro POP, e la strega era già scomparsa da davanti  a lui. Proprio in quel momento, Teddy aprì gli occhi. Il piccolo era solito dormire a lungo, ma quel giorno sembrava che nulla seguisse uno schema  normale.

Il piccolo lupo mannaro, appena si rese conto di avere fame, cominciò a gridare a più non posso, facendo preoccupare il fratello del padrino: aveva finito di nuovo le cose da mangiare, avrebbe dovuto fare una scorta più abbondante. Prese in braccio il piccolo e, dopo aver messo un incantesimo di allarme sulla giovane ragazza addormentata, si smaterializzò al negozio di alimentari di Seattle. Magari avrebbe anche rincontrato Bree, pensò tra se.

-Licantropi… lupi mannari… figli della luna… Niente, dannazione!- Esclamò Hermione, con tono frustrato. Era mezz’ora che cercava delle informazioni  nella sezione della biblioteca della famiglia Malfoy dedicata alle creature sovrannaturali. Dopo pochi minuti aveva trovato tutto ciò che le serviva sui vampiri. A quanto pare, quell’individuo che Cheryl aveva incontrato era davvero uno di essi.

La giovane amica, sua grande compagna di studio, era venuta a trovarla poco fa. Quando la strega più giovane aveva delle difficoltà riguardanti lo studio o la ricerca di informazioni, andava sempre a chiedere l’aiuto della strega Grifondoro. A quanto pare, le servivano informazioni su questa specie di creature, senza che i suoi due fratelli maggiori lo venissero a sapere.

I vampiri, a dispetto delle credenze popolari, non subivano alcun danno alla luce del sole (semplicemente brillavano come diamanti), ne temevano paletti d’argento e aglio. L’unico modo per ucciderli era farli a pezzi e bruciarli. La giovane strega rabbrividì al pensiero. Alcuni di loro avevano inoltre dei poteri speciali, come una specie di magia innata. Sul libro erano riportati casi simili ai Legilimens.

Purtroppo però non era ancora riuscita a trovare nulla su quella strana specie di licantropi. Concentrata com’era, non si accorse di una presenza alle sue spalle. Draco Malfoy fu notevolmente sorpreso di vedere la moglie mentre leggeva di soppiatto i libri della sezione delle creature magiche. L’ultima volta che aveva cercato informazioni lì, erano per la sua causa a favore degli elfi domestici.

Aveva dovuto abbandonare momentaneamente il suo lavoro in seguito alla scoperta di essere incinta. Il suo pancione era ormai gonfio: il piccolo Scorpius sarebbe nato tra pochi mesi, un paio al massimo. Questa ricerca che la nuova signora Malfoy portava avanti doveva essere a causa della ragazza Potter. I reparti del Manor lo avevano avvisato di una sua visita pochi minuti prima. Decise così, una volta lontana da Hermione, di vedere cosa facesse lì.

A quanto pare, il pezzente Weasley, aveva tradito la Potter. Solo quello scemo avrebbe potuto fare una cosa del genere. Non era un grande fan di quella famiglia, nonostante rimanesse in buoni rapporti con Heather (meglio averla come amica, che come nemica), ma anche lui, obbiettivamente, doveva ammettere che il rosso fosse stato terribilmente stupido a tradirla per un oca senza cervello.

A quanto pare la Potter teneva le difese mentali basse. Una veloce sonda di Legilimens mostrò una veloce panoramica della sua mente. Malfoy ghignò leggermente. Quindi era partita insieme al fratello Tassorosso. Ricordava quella villa della famiglia Black, ci aveva trascorso un’intera estate quando era piccolo. Cheryl fece per andarsene, speranzosa che l’amica potesse venire a capo del mistero, quando intruppò al Purosangue dietro di lei.

-Attenta a dove vai, Potter- Disse il biondo, guardando la giovane con un sorriso sfacciato. Cheryl rimase sorpresa per un attimo. Non si aspettava di ritrovarsi davanti il più fastidioso purosangue bigotto del mondo. Sapeva, ovviamente, che quella fosse casa sua, ma sperava che fosse al ministero al momento. In realtà, però tirò un sospiro: meglio lui che Ronald. Questo almeno lo avrebbe sopportato.

-Se te non fossi sempre in mezzo ai piedi, non ti sarei venuto addosso. È stato un piacere rivederti, Malfoy- Aggiunse l’ultima parte della frase con un ghigno sarcastico, senza neanche fermarsi più del necessario. Aveva sopportato quel pallone gonfiato troppo a lungo. L’unico motivo per cui non lo aveva maledetto, era per non far soffrire la sua amica. Che potesse amarlo, era ancora un mistero per lei.

Cheryl scacciò dalla sua testa l’incontro con il furetto platinato (“affettuoso” nome datogli a quattordici anni), e si riconcentrò su quello strano branco di lupi giganti. Non sapeva che in quello stesso momento, i lupi stavano anch essi indagando su di lei ed Travis.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Libro 1 - Capitolo 9: ...e incontri graditi ***


-È una dannatissima strega, ve lo dico io!- Esclamò un rabbioso Paul Lahote, nativo di Lapush. Era lui l’enorme lupo che aveva aggredito Cheryl nella radura, e adesso stava discutendo insieme ai suoi compagni riguardo l’evidente strana natura della ragazza. Oltre lui, all’interno del salotto, erano presenti Sam Uley, il capobranco, Jared Cameron, Embry Call e un giovane che noi già conosciamo: Jacob Black.

-Piantala, Paul! Non sappiamo ancora se sia pericolosa. Che sia una strega, oppure no, sei stato te ad attaccarla. Non faremo nulla, fino a quando non capiremo se lei e il suo amico possano risultare una minaccia- Disse Sam, con voce severa. Il suo timbro da Alpha obbligò Paul a zittirsi. Nessuno poteva andare contro un suo ordine. Jacob scelse quel momento per intervenire.

-La ragazza nella radura si chiama Cheryl, l’ho conosciuta qualche tempo fa. Probabilmente il ragazzo che ha visto Paul, deve essere il fratello di cui parlava- Spiegò lui. Non voleva perdere tempo in chiacchiere. Forse Bella, per quanto Cheryl gli fosse parsa una ragazza innocua, era in pericolo. Erano riusciti ad uccidere il vampiro nella radura, ma non sapevano ancora se qualcun altro avesse intenzione di farle del male.

-Va bene, chiudiamo qui la riunione. È inutile continuare a discuterne. Sono risalito agli acquirenti della vecchia magione dei Black e ho scoperto che è ora abitata da due giovani ragazzi inglesi. Sono probabilmente loro, perciò basterà andare a parlare con loro- Spiegò Jake. Sam lo guardò un secondo, per poi annuire. Tutti e cinque i ragazzi uscirono dalla casa e, una volta entrati nel folto del bosco, si ritrasformarono in lupi e corsero nella fitta boscaglia.

Intanto Travis era appena riuscito a placare le lamentele di Teddy. Il piccolo aveva dei polmoni davvero capienti. Stava prendendo dagli scaffali alcuni prodotti che negli ultimi giorni Teddy aveva mangiato volentieri, quando una figura famigliare comparve davanti a lui. Di fronte all’altro scaffale, con un aria circospetta, vide Bree. Il fratello del ragazzo sopravvissuto non fece caso allo strano comportamento della babbana, e con un sorriso le si avvicinò.

-Hey, Bree!- Esclamò il giovane mago. La ragazza sobbalzò appena, presa alla sprovvista dalla voce, ma quando si girò, aveva un sorriso sincero dipinto sulle labbra. A quella vista, Travis non potè fare a meno di ricambiare il sorriso. Sembrava che la sua sola presenza riuscisse a metterlo di buon umore.

I due chiacchierarono per un po’ del più e del meno. entrambi erano felici di rivedersi. Anche Teddy non aveva scordato la giovane e gentile ragazza dell’altra volta. Lo aveva trovato adorabile, e  questo per Teddy contava. Parlarono per un po’ di cose semplici, nulla di troppo complicato o personale, ma ad un certo punto Travis si zittì. Era da quando l’aveva vista che aveva notato  qualcosa fuori posto, e adesso aveva capito cosa fosse.

-Bree, come ti sei fatta questo livido?- Le chiese lui, senza riflettere. Il sorriso dal volto della ragazza scomparve subito. Sembrava che l’aria si fosse fatta tesa in un istante. Dopo un secondo di esitazione, Bree ricominciò a parlare, cambiando totalmente argomento, quasi non volesse rispondere alla domanda. E probabilmente era così. Dopo pochi minuti i due ragazzi si salutarono, promettendosi di rivedersi, e Bree uscì in fretta e furia dal negozio.

-Sembrava a disagio, tu che dici, Teddy?- Domandò Travis al piccolo licantropo, come se potesse capirlo. Il piccolo ricambiò lo sguardo e riprese a lamentarsi per la fame. Travis si diresse alla cassa per pagare ciò che aveva comprato per lui, ma la sua mente tornava sempre su Bree. Cosa le era successo e perché era scappata così? Non seppe darsi delle risposte, ma sperava di poterla rivedere presto.

Intanto Bella si risvegliò in un bagno di sudore. Aveva avuto un incubo terribile. Si guardò intorno per capire in che luogo si trovasse: il luogo non le era per niente famigliare, sembrava un elegante e antico maniero medievale. Come era finita lì? L’ultima cosa che ricordava era Laurent, la paura per la sua vita e quella di Cheryl… Cheryl!

L’aveva salvata! Aveva combattuto contro Laurent! Ma allora si trovava a casa di Cheryl, giusto? Ma come poteva un umana lottare alla pari contro un vampiro? Ricordò vagamente l’amica fare strane cose con una stecca di legno. Neanche lei era umana. Così assorta nei suoi pensieri, non si accorse subito della comparsa di qualcuno vicino a lei.

-Ti sei svegliata presto. Ho fatto proprio bene a mettere un incantesimo di allarme su di te- Quasi gridò, quando si ritrovò davanti un ragazzo così all’improvviso. Ci mise alcuni secondi per riconoscerlo: era Travis, il fratello minore di Cheryl. Per un secondo, fu tentata di correre via in preda al panico, ma in fondo non aveva mai giudicato nessuno in base alla sua specie: l’avevano salvata, no?

-Ti prego, non aver paura. Non vogliamo farti del male. Risponderemo a tutte le tue domande, se tu risponderai alle nostro su ciò che è successo nella radura- Disse Travis con voce gentile, probabilmente per farla tranquillizzare. Bella notò che aveva usato il plurale: probabilmente si riferiva anche alla sorella. Proprio in quel momento, sentì un PLOP e vide comparire, accanto al ragazzo, Cheryl.

-Ciao, Bella. Travis, credo che ora non ci sia tempo per le spiegazioni, dovremo rimandare a dopo. Ci sono fuori un gruppo di cinque energumeni che vuole parlare con noi. Non sembrano affatto umani- Disse la strega al fratellino. L’ex Tassorosso rimase nuovamente in silenzio, senza riuscire a trattenere uno sbuffo spazientito: perché non potevano avere un attimo di pace. Si voltò verso Cheryl e, dopo averle affidato Teddy, le disse

-Rimanete dentro tutti e tre. Uscirò solo io… non intendo discutere a riguardo, sorella!- Esclamò quando l’a strega fece per ribattere. Per un attimo cercò di opporsi, ma poi, cosciente della sua testardaggine, decise di rimanere all’interno del maniero insieme a Bella e Teddy. Almeno avrebbe potuto proteggerla, e comunque, avrebbe fatto in tempo ad intervenire anche da lì.

Il fratello del ragazzo sopravvissuto uscì guardingo dalla villa, tenendo stretta in tasca la propria bacchetta. Di fronte al vialetto, perfettamente in riga e immobili, c’erano cinque energumeni con la carnagione scura. Erano tutti a petto nudo e simili tra loro. Due di loro avevano uno sguardo serio ma neutrale. Mentre gli altri due, quelli più in fondo al gruppo, lo guardavano con un espressione mortalmente seria e furiosa.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Libro 1 - Capitolo 10: mutaforma ***


Cheryl rimase in silenzio, affacciata alla finestra del piano terra, ad osservare la situazione. Accanto a lei, una scossa Bella Swan faceva la stessa medesima cosa. Entrambe, senza essere notate da coloro che stavano in cortile, guardavano i loro migliori amici con sguardo preoccupato. Teddy invece stava in silenzio, seduto sul tappeto, ad osservare con sguardo curioso le due ragazze.

-Perché Jake è lì? Cosa sta succedendo?- Domandò Bella all’altra ragazza presente, con un espressione preoccupata. La strega la guardò, rispondendole con una semplice alzata di spalle. Neanche lei sapeva cosa dire: da lì le era impossibile sentire i loro discorsi, e aveva dimenticato di portare con se le orecchie oblunghe. Sperava solamente che Travis riuscisse a chiarire la situazione.

Le ci era voluto poco per capire cosa fossero quegli individui: erano gli strani licantropi che aveva incontrato nella radura. Non sembravano una minaccia, dato che avevano difeso un umano da un famelico vampiro, ma forse vedevano lei e il suo amico come degli invasori. In fondo i licantropi, di qualunque tipo di razza, erano molto territoriali. Scacciò questi pensieri dalla sua testa e si riconcentrò sul fratello.

Per il momento la situazione pareva stabile. Il giovane mago parlava a quello che sembrava il capo gruppo e quello annuiva, rispondendo ogni tanto o controbattendo con una domanda. Quello che la preoccupava di più era Jacob. Pareva furioso ogni secondo di più, a momenti sarebbe scoppiato. La sua paura non fu infondata.

-Ora basta, maghetto! Dov’è Bella?! So che siete stati tu e Cheryl ad averla portata via! Le avete fatto del male?!- Ringhiò lui, prima che il capo gruppo potesse zittirlo. La strega Potter comprese al volo cosa stesse per succedere, ma non fece in tempo a fermare Bella prima che questa uscisse dal vecchio e protetto maniero. Jacob rimase un attimo sorpreso vedendola, ma poi il suo sguardo divenne un misto di vergogna e sollievo.

-Non mi hanno fatto del male, nessuno dei due! Mi hanno salvato la vita! Tu non hai nessun diritto di ficcare il naso nella mia vita privata, non più!- Esclamò Bella furiosa, prima che Cheryl potesse raggiungerla. Jake cominciò a tremare sempre più forte, tanto che due dei suoi compagni furono obbligati a trattenerlo. Probabilmente stava per perdere il controllo e trasformarsi. Fu Sam, il leader, a prendere in mano la situazione.

-Smettila, Jacob! Finchè non le fanno del male, non è nostra competenza. Tu, strega, il tuo amico ti spiegherà il compromesso a cui siamo giunti- Disse la seconda parte riferendosi alla ragazza accanto a Bella. La Potter rimase un po’ irritata dal modo in cui era stata chiamata, ma preferì annuire e non ribattere. Con un cenno del capo, tutti i ragazzi si allontanarono nella boscaglia (anche Jacob, seppur riluttante), si trasformarono in grossi lupi e scomparvero via.

Bella rimase scossa, guardando il punto in cui le creature erano scomparse. Le sembrava ancora un sogno. In poco più di un anno la sua vita era stata completamente stravolta. Aveva scoperto dell’esistenza dei vampiri, e adesso era venuta al corrente che esistevano anche i licantropi e (se aveva capito bene dai frammenti dei loro discorsi) anche i maghi. Dopo aver distolto lo sguardo dal bosco, lo puntò sui due ragazzi.

-Ora credo sia il caso di fare quel discorso di cui mi avevi accennato prima- Disse, riferendosi ad Travis. Cheryl non potè fare altro che annuire. In fondo, anche lei aspettava dal fratello dei chiarimenti riguardo il colloquio che aveva avuto con Sam Uley. Una volta dentro casa, i tre ragazzi cominciarono a parlare, sotto lo sguardo vispo e attento di Teddy.

Cheryl, la più diplomatica del gruppo, iniziò a spiegare a Bella la loro natura e, a grandi linee, la loro storia. Il volto di Bella divenne sempre più stupefatto, nonostante il velo di tristezza che copriva sempre i suoi occhi era rimasto. Dopo aver parlato della loro storia, il fratello introdusse il discorso con i licantropi, o quelli che credevano fossero licantropi. A quanto pare, il termine esatto era “mutaforma”.

I loro padri, tramite l’uso di magia antica, avevano acquisito la capacità di trasformarsi in animali: la scelta del lupo era stata del tutto casuale. Il loro “territorio” era a La Push, a pochi chilometri da lì. Travis era riuscito a spiegare loro che non avrebbero rappresentato alcuna minaccia alla loro tribù. Sam, dimostrandosi abbastanza bendisposto alla nonviolenza, accettò il compromesso… impostando però un trattato con alcune regole.

Ne lui, ne la sorella avrebbero dovuto rivelare il segreto della tribù dei Quileute a nessuno (ovviamente la cosa era reciproca), inoltre era severamente proibito superare il confine delle loro terre. Riguardo questo secondo punto, Sam aveva detto al giovane mago che avrebbero discusso in maniera più approfondita in un’altra occasione. A quanto sembrava, anche se attualmente erano assenti, vi era un’altra razza sovrannaturale in zona.

A questo punto, con uno sguardo che tradiva un profondo dolore, fu Bella a prendere parola. A quanto pare, prima che abbandonassero la zona, qualche mese prima, Bella aveva degli stretti rapporti con una famiglia di vampiri. A quelle parole, i due maghi non riuscirono a trattenere lo sgomento: una babbana frequentava dei vampiri? non solo, era la migliore amica di una e fidanzata di un altro.

La giovane Potter notò che su quest’ultimo punto Bella faticasse a parlare (il quadro nella sua mente iniziò a delinearsi), perciò non insistette troppo. Il vampiro che avevano incontrato nella radura (che, a detta di Travis, era stato ucciso dai mutaforma), faceva parte di un gruppo che, mesi prima, aveva tentato di ucciderla. Il suo sangue sembrava irresistibile per la loro razza.

Fortunatamente i Cullen (questo era il nome della famiglia che mesi prima abitava qui vicino), seguivano una dieta definita “vegetariana”, ossia bevevano il sangue animale, per questo riuscivano, almeno parzialmente, a resistere alla tentazione del suo sangue. Il gruppo di Laurent, era quello il nome del vampiro nella radura, aveva tentato di ucciderla, ma i Cullen li avevano fermati, uccidendo il capo congrega.

A quanto pare però, adesso che i vegetariani erano spariti, i due membri rimanenti erano tornati per cercare vendetta. Morto Laurent, rimaneva solo il componente femminile: Victoria. Bella doveva essere protetta, su questo non si discuteva. Solo dopo ore, i tre ragazzi si accorsero quanto in fretta il tempo fosse volato.

-È tardi, non vorrei che Charlie (mio padre), si preoccupi. Credo che dovremo rimandare la questione- Disse la ragazza con un sorriso. Anche se tentava di nasconderlo, si vedeva che fosse terribilmente stanca. Dopo aver salutato Teddy, la strega si propose di accompagnarla a casa con la smaterializzazione. Dopo pochi istanti, Bella era a casa sua, mentre i fratelli erano di nuovo uno di fronte all’altro.

-Che giornata faticosa!- Esclamò la strega. Travis non potè fare altro che annuire: “faticosa” era un eufemismo. Erano venuti lì per potersi rilassare, e invece si erano ritrovati circondati da tutte le creature “oscure” del mondo. Non sapevano che quello fosse solo l’inizio: i veri guai dovevano ancora arrivare.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Libro 1 - Capitolo 11: il tuffo ***


Passarono alcune settimane dalla scoperta che loro non fossero le uniche creature sovrannaturali presenti a Forks. Fortunatamente la vita dei due più giovani fratelli Potter entrò in una routine abbastanza tranquilla e monotona. Un po’ di pace era proprio quello che ci voleva. Gli avvistamenti di eventuali vampiri assassini si erano fatti sempre più rari, mentre i mutaforma avevano mantenuto il patto e si erano tenuti lontano.

Dopo l’incontro per definire al meglio la zona di confine, non vi erano stati più alcun tipo di rapporto tra loro e gli abitanti di La Push. Stessa cosa non si poteva dire per la giovane e stravagante babbana con cui avevano fatto amicizia. Bella si era messa a frequentare assiduamente sia loro che il branco di mutaforma.

La ragazza babbana sembrava perfettamente a suo agio nel rapportarsi con creature sovrannaturali. Aveva amato molto, e amava tutt’ora, uno di essi. Quel vampiro vegetariano di nome Edward, nonostante quest’ultimo avesse lasciato la città. Nonostante il loro legame sempre più forte, però, i due Potter, di comune accordo, decisero di non rivelarle ancora la natura del piccolo Teddy.

Non erano ancora sicuri a chi fosse più fedele tra loro e i Mutaforma. Il piccolo Teddy era pur sempre un lupo mannaro e, nonostante fosse ancora piccolo, era pur sempre incontrollabile durante le lune piene, e i loro “vicini” lo avrebbero potuto ritenere una minaccia. Non avevano nessuna garanzia che Bella non li informasse di ciò.

Un altro nota felice, almeno per il giovane mago, del loro soggiorno a Forks fu riguardo agli incontri con Bree. Si erano visti sempre più spesso il giovane mago e la giovane babbana. Non solo accidentalmente nel piccolo supermarket a Seattle, ma anche una volta al cinema e delle piccole passeggiate al parco. L’ultimogenito Potter gli piaceva sempre di più trascorrere del tempo con lei. si erano dati appuntamento tra due giorni, al piccolo parco fuori città.

-Ho un brutto presentimento, Cheryl. Sento come se stia per succedere qualcosa di brutto- Disse Travis alla sorella. La giovane Potter non era mai stata una fan di Divinazione (essendo una Corvonero, faticava a credere a certe cose), proprio come la sorella maggiore e Hermione, però difficilmente l’intuito del fratello sbagliava. In altri casi, avrebbe semplicemente tentato di tranquillizzarlo, ma nel suo caso, sembrava quasi una capacità sensoriale.

-Stai tranquillo, Travis. Terremo le orecchie aperte da Bella- Gli rispose la strega. Erano entrambi sul sidecar, diretti verso casa della loro amica Bella. La maggior parte del tempo Teddy era con loro, ma avevano trovato una baby-sitter disposta a tenerlo qualche volta. La gentile ragazza di nome Angela, la stessa ragazza con cui avevano fatto amicizia, lo stava tenendo proprio in quel momento.

Proprio mentre passarono a tutta velocità vicino al confine con Lapush, la strana e sgradevole sensazione si intensificò ancora di più. Non ne poteva fare a meno. quando il fratello accelerò, Cheryl fu obbligata a voltarsi da un lato, a causa del vento che le impediva di tenere gli occhi aperti. Fu in quel momento che notò una figura in lontananza. In cima allo scoglio della spiaggia di Lapush (quello era il punto perfetto per vederlo) c’era una persona.

-Quella non è Bella?- Domandò la strega, riuscendo a distinguere a fatica la ragazza. Travis frenò il veicolo, prima di girarsi anche lui verso lo scoglio su cui si affacciava l’oceano. In effetti era proprio lei. Cosa stava facendo lì? Si sarebbero dovuti incontrare a breve. Quello che successe in seguito, fu tanto veloce che ancora adesso i due fratelli faticano a realizzare. Bella sembrò esitare per poi gettarsi giù dallo strapiombo.

Come un riflesso incondizionato, entrambi i fratelli Potter estrassero le proprie bacchette e tentarono di salvare la ragazza con un ARRESTO MOMENTUM. Da una distanza simile, i fratelli maggiori avrebbero potuto effettuare l’incantesimo senza problema (Heather persino senza bacchetta), ma loro riuscirono solamente a rallentare la sua caduta. Questo le permise almeno di evitare un forte impatto con la superficie dell’acqua.

-Dobbiamo prenderla! Al diavolo il confine con i Mutaforma!- Disse Travis. La solita testa calda che mette gli amici davanti a tutto. Cheryl anche teneva a lei, ma a differenza del fratello, preferiva non farsi prendere dal panico e smettere di ragionare. Se avessero attraversato quel dannato confine, avrebbero rotto il trattato e allora sarebbero stati tutti in pericolo.

Fece per fermare il fratello, ma fortunatamente non ce ne fu bisogno. Un altro individuo (uno dei mutaforma, ma da quella distanza non furono in grado di dire chi) corse verso il dirupo e si gettò per salvare Bella. I due maghi assistettero a tutta la scena: il ragazzo uscì poco dopo dall’acqua (grazie alla sua forza sovrumana, dato che il mare era in tempesta), venne raggiunto da un altro dei suoi compagni e, dopo aver parlato (nonostante non riuscissero a sentire) rientrarono tutti e tre nella boscaglia.

-Dobbiamo raggiungerli! Vedere cosa stanno facendo a Bella! Intercettiamoli al confine. Dovranno passare per forza di là se vorranno riportare Bella a… Cheryl?- Domandò, notando che la sorella non gli stava prestando attenzione. La ragazza sembrava stranamente assorta. Guardava un punto fisso in mezzo all’oceano. Dopo alcuni secondi, distolse lo sguardo e lo puntò su Travis.

-Precedimi. Io devo fare prima una cosa- Gli disse, dopo essere scesa dal sidecar. Travis fece per protestare (cosa diavolo aveva in mente?), ma poi desistette. Conosceva abbastanza bene la sorella, per sapere che non avrebbe cambiato idea. Qualcosa la stava impensierendo. L’unica cosa da fare era lasciarla sola per il momento. Ancora leggermente preoccupato dalla sua richiesta, il ragazzo risalì sul veicolo e partì a tutta velocità.

Prima si diresse verso l’incrocio che portava verso Forks. Per andare da Lapush a casa di Bella avrebbero dovuto per forza passare da lì. Purtroppo, a quanto pare, era arrivato troppo tardi, e Bella con il Mutaforma (di cui ignorava ancora l’identità) dovevano essere già passati. Riaccese il motore e si diresse direttamente a casa della ragazza.

In cinque minuti, il giovane mago arrivò di fronte alla casa in questione. Vide allontanarsi Jacob Black a tutta fretta. A quanto pare era stato lui a salvarla. Ma perché sembrava così furioso? Decise di lasciare da parte questi pensieri, almeno per il momento, e si avvicinò alla porta d’entrata. A pochi metri, sentì due voci femminili oltre la porta. Una era quella di Bella, ma l’altra non gli era famigliare.

Era dolce e melodica, forse un po’ troppo, ricordava quasi dei piccoli campanellini. Non gli sembrava educato irrompere così, ma dato che la porta era socchiusa, e che Bella, dopo aver appena tentato il suicidio, si trovava da sola con una sconosciuta, decise di agire ugualmente. Dopo aver aperto lentamente la porta, non prima di aver sussurrato una piccola forma di introduzione, entrò nell’ingresso.

Appena dentro, le due figure, che fino ad un attimo prima stavano chiacchierando animatamente, si zittirono e lo guardarono. Accanto a Bella vi era una piccola e stupenda ragazza dalla pelle bianca e gli occhi color topazio. Gli ci volle poco per capire cosa fosse: un vampiro. Era un’amica del vampiro nel bosco?

Senza riflettere sulla questione, estrasse la bacchetta e gettò uno STUPEFICIUM  contro il vampiro che stava accanto alla sua amica. Non rifletté neanche un secondo sulla questione: era sicuramente pericolosa. La ragazza, dopo un attimo di smarrimento, schivò l’incantesimo e si accucciò in posizione di battaglia. Bella arretrò per evitare di essere colpita, non riuscendo ad articolare una sola parola.

Travis era un buon duellante. Suo fratello Harry (che era un Auror esperto e potente) lo aveva addestrato personalmente durante il periodo delle vacanze estive. Ciononostante, i successivi STUPEFICIUM, REDUCTO E INCARCERAMUS vennero anch’essi deviati con facilità. Sembrava quasi prevedere le sue mosse.

Dopo aver evitato un ultimo incantesimo, la vampira si fiondò contro di lui, nel tentativo di schiantarlo al muro. ma un attimo prima che riuscisse ad afferrare il suo collo, Travis scomparve di colpo. Riapparendo dall’altro lato del salotto. A tal proposito… forse avrebbe dovuto dare una ripulita lì. Tutti quegli incantesimi lo avevano messo a soqquadro. Dopo un secondo di smarrimento, la vampira fece per riattaccare, ma venne fermata da una voce.

-Basta! Fermatevi entrambi! Siete entrambi miei amici, non una minaccia!- Esclamò Bella, riuscendo a recuperare il dono della parola. Entrambe le creature sovrannaturali cessarono di combattere, seppur rimasero all’erta, e si voltarono verso l’unica umana presente nella casa. a quel punto, il mago era veramente confuso: erano amiche? Non stava cercando di ucciderla?

-Travis, lei è Alice Cullen, una mia vecchia amica vampira. Alice, lui è Travis Potter… il mio amico mago- Disse la bella Babbana, non sapendo bene come introdurre la situazione. A quelle parole, tra i due contendenti cadde il silenzio.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Libro 1 - Capitolo 12: Victoria ***


Cheryl arretrò di alcuni passi nel folto della boscaglia. Era affaticata, e il taglio che aveva sulla gamba sinistra, procuratogli da una roccia appuntita, non aiutava. Doveva ammettere che quella dannata vampira era più agile e furba del suo compagno che aveva incontrato tempo prima. Non sapeva se avesse fatto bene a far andare via Travis. poteva essere utile. Ma a pensarci bene, era meglio così.

Il fratello avrebbe rischiato di farsi uccidere a causa della sua testa calda (caratteristica che lo aveva fatto quasi andare a Grifondoro). Quando aveva visto Bella saltare nell’oceano, aveva notato (grazie a un piccolo trucco magico, che le migliorava la vista) una chiazza rossa nell’acqua che si allontanava.

Dopo aver fatto andare via Travis, aveva deciso di indagare per confermare i suoi sospetti, e si era messa a seguirla. Una volta vicina, capì che la chiazza rossa erano i capelli di una vampira nascosta nell’acqua. Era la vampira complice di quel tizio nella radura. Voleva uccidere Bella? Poteva essere benissimo una minaccia per lei, per loro e soprattutto per il loro piccolo bambino licantropo. Doveva essere fermata.

-Ammetto di essere sorpresa. È un decennio che non vedo una strega. L’ultima volta è stato in Virginia. Una grandissima stronza, te lo assicuro- Disse la vampira dai lunghi e lucenti capelli rossi, come se stesse parlando del tempo con una sua vecchia amica. Era in agguato su un ramo in cima ad un albero, mentre osservava attentamente la giovane strega.

Dopo essere uscita dall’acqua, Victoria, era stata colta di sorpresa da un incantesimo e scagliata contro la vegetazione. Lo scontro era proceduto per un po’, mantenendo all’incirca la stessa sequenza. Cheryl contrattaccava, mentre Victoria, dopo aver abilmente schivato, tentava un diretto con un balzo. Fino ad ora, Cheryl era riuscita a colpirla solo tre volte. Una delle quali, perché era stata colta di sorpresa. Sembrava quasi una sua seconda natura districarsi tra gli incantesimi.

-Sei veloce ragazzina, ma non abbastanza per un vampiro- Disse con un ghigno selvaggio e folle. Con una poderosa spinta, che fece tremare l’albero secolare su cui poggiava, balzò contro la giovane Potter. Quest’ultima non fece in tempo ad erigere una barriera difensiva, che si ritrovò la nemica addosso. Dopo averla inchiodata al terreno, Victoria riprese a sghignazzare.

-Visto? Ora sei veramente spacc… AAAHH!- Si interruppe con un grido di dolore. Il braccio sinistro di Cheryl, che lei teneva inchiodato con una mano, venne avvolto all’improvviso da fiamme nere che le procurarono pesanti ustioni sulla mano. Con un ringhio di rabbia e dolore, la vampira mise le distanze dalla strega, per poi correre via. L’aveva sottovalutata. La sua mano era quasi liquefatta.

Se avesse continuato, avrebbe rischiato la vita. E lei non era certamente famosa per essere impudente. Avrebbe avuto un’altra occasione di farla pagare alla piccola strega… dopo aver ucciso l’umana, ovviamente. Intanto Cheryl, dopo essersi rialzata e ricomposta, iniziò a ragionare su ciò che era appena successo. Aveva rischiato grosso. La vampira si era dimostrata più capace del suo complice.

Se non avesse usato il suo piccolo trucco, sarebbe stata probabilmente sopraffatta. Solo allora si rese conto di quanto la situazione fosse pericolosa: sia lei che Travis rischiavano la morte. E avevano Teddy a cui pensare. Dopo pochi istanti decise di raggiungere proprio lui. si smaterializzò nei pressi di casa di Angela e , dopo aver salutato e ringraziato ampiamente la ragazza per il disturbo, andò via con il piccolo licantropo.

-Tesoro, adesso andiamo a trovare per un po’ la zia Hermione, ok?- Gli disse la “zia” con un sorriso giocoso. Avrebbe parlato con Travis riguardo la questione-vampiro, e finchè non avrebbero trovato un modo d’agire, il piccolo sarebbe stato più al sicuro con l’amica Grifondoro. Aveva pensato, per un attimo, di chiedere aiuto al fratello, ma poi desistette.

Essendo lei quella responsabile, Harry se la sarebbe presa con lei per essersi immischiati in una situazione tanto grave. Dopo aver affidato il bambino ad Hermione, facendosi promettere di non dire nulla ai fratelli maggiori su tutta la questione, si smaterializzò per l’ennesima volta via, questa volta vicino a casa di Bella. L’ultimo luogo dove sapeva fosse Travis. la casa era completamente buia, e sembrava deserta.

Lentamente si avvicinò alla porta d’ingresso, indecisa se bussare o no. Quando finalmente si decise, notò una figura a torso nudo sbucare dalla boscaglia lì vicino. Un Jacob Black molto arrabbiato si diresse spedito verso di lei. doveva essere stato lui il Mutaforma che aveva salvato Bella dal suo salto sconsiderato nel mare. Si arrestò a un passo da lei. per poco non le andava contro. Così assorto nella sua apparente rabbia non l’aveva neanche notata.

-Jake, cosa sta succedendo? Dove sono mio fratello e Bella, e perché è saltata giù da quello scoglio?- Domandò la strega al grosso ragazzo indiano. In realtà, non era sicura che il ragazzo avesse tutte le risposte, ma non essendoci nessuno in giro, non poteva che chiedere a lui. che fine aveva fatto quell’idiota del fratello? Perché doveva sempre farla preoccupare?

-Non lo so e non mi interessa perché Bella ha tentato di uccidersi! Non saprei proprio, ormai non la riconosco più! Per quanto riguarda dove sono, tuo fratello e lei hanno seguito la succhiasangue Cullen per andare a salvare Edward Cullen dal farsi uccidere da un branco di sanguisughe Italiane- Gridò con rabbia sempre più crescente. Disse il nome “Edward Cullen” con disprezzo evidente.

Cheryl faticò a capire la situazione. Gli elementi mancanti e il tono delirante dell’uomo non aiutavano. Alla fine, riuscì a capire che Travis e Bella erano partiti, insieme ad una vampira Cullen, poco prima per l’Italia. Con lo scopo di salvare il fratello della vampira, ed ex ragazzo di Bella, Edward, il quale stava per essere ucciso da un clan di vampiri residenti a Volterra, erano tutti partiti per l’Italia.

Cheryl scosse la testa e trattenne a fatica un forte lamento. Possibile che per cinque minuti in cui lo lasciava da solo, il fratello doveva mettersi nei guai? Adesso come faceva a raggiungerlo prima che finisse nelle mani di un’intera congrega di antichi e potenti vampiri? Travis non era molto abile nella smaterializzazione, perciò avrebbe potuto precederlo, mentre lui usava l’aereo.

Lei però sarebbe stata stupida a smaterializzarsi direttamente in Italia. Lei, insieme a Travis avrebbero potuto portare giù massimo due o tre vampiri, ma non un intera congrega. Vista la situazione, non aveva altra scelta… doveva chiedere aiuto. Anche se, probabilmente, Lei l’avrebbe uccisa appena avrebbe saputo in che guaio si erano cacciati lei e quello scemo del fratello.

Una giovane e onnipotente strega, poco più che ventenne, stava in silenzio a leggere un antico tomo, mentre delle note di musica classica risuonavano per il sontuoso salotto, tutto decorato con colori verdi e argento. Si annoiava senza Caroline. Purtroppo, in questi giorni, la ragazza era indaffarata con il tirocinio per diventare guaritrice. Magari avrebbe potuto rilassarsi nella pace portata dal silenzio e la solitudine.

Come non detto. Il suo cellulare (che per qualche misterioso motivo, Caroline l’aveva convinta a comprare) cominciò a squillare. Chi poteva essere? Chiunque fosse, stava rovinando la pace e la calma che stava faticosamente racimolando. La compagnia di altre persone la disturbava. Con uno sbuffo di fastidio, afferrò il telefono e rispose.

-Heather, sono Cheryl. Prima che tu possa perdere la calma, o comunque decidere di uccidermi, ti avviso che io non centro niente. Travis si è cacciato in pasticcio… potrebbe essere in un guaio molto serio- Disse la voce della sorella più giovane. Il volto di Heather rimase inespressivo, ma dentro imperversava una battaglia. Certe volte i suoi fratelli li avrebbe voluti uccidere con le sue stesse mani.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Libro 1 - Capitolo 13: in viaggio verso l'Italia ***


Alice si sentiva frustrata e terrorizzata. Le sue “visioni” la stavano tradendo. Aveva visto, il giorno prima, la sua amica Bella morire saltando giù da un dirupo. Tornando a Forks in tutta fretta, per potere dare almeno l’ultimo saluto, aveva scoperto che la ragazza era ancora viva, e che aveva saltato dallo scoglio non per suicidarsi, ma per divertimento.

Non solo. Dalla partenza sua e del resto della famiglia, Bella era stata perseguitata da due vampiri vendicativi (Laurent era già stato ucciso, mentre Victoria si aggirava ancora nei paraggi), e aveva stretto amicizia con un branco di pericolosi e instabili mutaforma e due giovani maghi adolescenti. Uno di essi era proprio seduto vicino a lei. sull’aereo che li avrebbe portati tutti e tre in Italia.

La parte peggiore era proprio questa. Non aveva avuto il tempo di informare il resto della famiglia del suo errore e, credendo che l’amore della sua vita fosse morta, Edward aveva deciso di andare dai Volturi a suicidarsi. Doveva salvarlo. Lei, Bella e, sorprendentemente, anche il mago di nome Travis, si erano messi in viaggio per la capitale dei vampiri.

La situazione era a dir poco disastrosa. In quel momento, non riusciva a vedere nessun risultato dalle sue visioni. Ma se si fosse giunti ad uno scontro, sarebbe finita molto male. Dei freddi, i Cullen erano il secondo clan più grande e forte… dopo proprio i Volturi. Ma neanche con l’aiuto dei Denali (il terzo clan) avrebbero potuto avere speranze. Così, lei e Edward, non avrebbero avuto scampo. Non sapeva l’effettiva capacità del mago, ma in ogni caso, avrebbe potuto fare ben poco.

-Travis, ti sono veramente grata per venire in nostro soccorso, ma, come ti ho già detto prima, non avresti dovuto farlo. può essere seriamente pericoloso- Gli disse Bella, seduta proprio accanto a lui. alice era d’accordo con lei, ma da quel poco che aveva capito del ragazzo, sembrava terribilmente fedele ai propri amici: non avrebbe mai mandato Bella da sola.

-Non preoccuparti per me, ho preso la mia decisione, tu non mi hai obbligato a fare nulla. Mi dispiace solo di non essere di grande aiuto. Se ci fosse mio fratello Harry o addirittura mia sorella Heather sarebbe tutta un’altra storia- Ammise il ragazzo con leggerezza. Bella lo guardò leggermente confusa. Era a conoscenza che lui e Cheryl avessero dei fratelli maggiori, ma non sapeva molto su di loro.

-Sono davvero tanto forti?- Gli domandò la babbana, mentre Alice rimaneva in silenzio ad osservare lo scambio. Non sapeva molto su maghi e streghe. Le uniche che aveva incontrato furono un gruppo nella città di New Orleans circa mezzo secolo prima, quando lei e Jasper dovevano ancora incontrare Carlisle. Travis la guardò come se avesse detto un eresia.

-Sono molto più che “forti”. Sono molto più potenti di me, e anche di Cheryl. Anche se io e lei combattessimo insieme, non potremmo tenere testa ad Harry neanche per un breve periodo di tempo, in una situazione normale. Ma se usasse l’eredità dei fondatori (una capacità che i nostri fratelli maggiori possiedono), la sua forza si eleverebbe all’ennesima potenza… a quel punto verremmo sbaragliati in pochi istanti, senza alcuna possibilità. È considerato il mago più potente d’Europa- Disse il giovane mago. Entrambe le ragazze lo guardarono sorprese.

-Tua sorella Heather, invece?- Domandò Bella, troppo curiosa per potersi trattenere dal parlare. Aveva detto di suo fratello, ma non dell’altra sorella. Anche lei era tanto forte? Anche Alice si sporse leggermente per ascoltare meglio: per qualche motivo, non riusciva a vedere bene nel futuro di maghi e streghe. Lo aveva già scoperto quel periodo a New Orleans.

-Heather?... Lei è ormai ad un tale livello che non mi è più possibile fare dei paragoni. Sin da bambina era considerata un genio; prima ancora di iniziare la propria istruzione, era abile come uno studente esperto. A 13 anni, aveva il potenziale di un mago adulto medio. Una volta raggiunta la maggiore età era di gran lunga più forte di tutti i maghi e le streghe presenti nella magica Gran Bretagna. Adesso, dopo aver ottenuto l’eredità dei fondatori, i doni della morte ed esser passata attraverso diversi riti, è la strega più forte al mondo- Spiegò il ragazzo.

-Se Harry a piena potenza dovesse combattere contro di lei, perderebbe senza dubbio, Heather non avrebbe bisogno di utilizzare neanche l’eredità dei fondatori o una delle sue capacità speciali. Probabilmente neanche Colui-che-non-deve-essere-nominato o Silente, se fossero ancora vivi, potrebbero fare qualcosa- Concluse, lasciando sbalordite le due.

Non avevano capito la metà delle parole che aveva detto, ma era chiaro che i suoi fratelli erano davvero forti. Dopo poco, l’aereo atterrò finalmente all’aeroporto. Mancava poco a quando Edward avrebbe tentato l’atto. I Volturi gli avevano rifiutato la richiesta di morire, Alice sapeva dalle sue visioni, per questo aveva deciso di svelare la sua natura esponendosi alla luce del sole. I Volturi si erano autoeletti giudici della loro razza: non gli avrebbero mai permesso di infrangere le regole (non esporsi agli umani) sotto il loro naso.

-Razza di stupido avventato fratello, cosa diavolo credevi di fare?!- Gridò una voce alle loro spalle, mentre i tre si stavano apprestando in una zona meno popolata. Una strana fiammata nera comparve di fronte a loro. La fiammata si trasformò in uno strano uccello luminoso, agli occhi delle due ragazze, una fenice nera, invece, agli occhi di Travis.

-Cheryl, te lo giuro, posso spiegare- Ma venne zittito con un colpo di bacchetta dalla sorella comparsa in quel momento davanti a lui. Poco prima era uno strano uccello, e adesso era diventata Cheryl, la sorella di Travis. una forma animagus molto complessa, perfezionata solo pochi mesi prima. La ragazza cominciò a sbraitare contro il fratello, dicendogli quanto folle e avventato fosse stato, senza lasciare al poveretto il tempo di  dire nulla.

-Mi dispiace. È colpa nostra se tuo fratello è stato messo in mezzo. Comunque ora non ha più alcuna importanza: Edward morirà tra 7 minuti e per noi sarà impossibile raggiungere la città di Volterra in tempo- Disse Alice, singhiozzando sull’ultima parte. Bella fece un piccolo gemito di disperazione, mentre i due maghi stettero per un secondo il silenzio.

-Guardate, non mi piace la situazione in cui ci siamo cacciati, ma ha questo punto tanto vale andare fino in fondo. Posso aiutarvi a raggiungere questo Edward in tempo- Disse l’ex Corvonero. Era un po’ risentita verso il vampiro, e anche verso Bella, per aver messo in mezzo Travis, ma poteva comprendere obbiettivamente la loro situazione. Ora, tanto valeva, andare fino in fondo alla faccenda e salvare il vampiro.

Pochi minuti dopo, di fronte alla torre dell’orologio a Volterra, un giovane vampiro aspettava con impazienza la sua ora. Tra pochi istanti sarebbe stato mezzogiorno preciso e lui avrebbe camminato sotto il sole, esponendosi di fronte a tutti gli esseri umani in piazza. I Volturi si sarebbero infuriati e lo avrebbero ucciso, ma questo a lui non interessava.

Bella era morta. L’unica ragione della sua esistenza, l’unica che ancora gli dava uno scopo in quell’eterna dannazione non c’era più. Appena i rintocchi del grande orologio risuonarono nella piazza, Edward si avvicinò al punto dove le ombre non lo proteggevano dal sole. Ormai mancavano pochi passi al concludersi della sua sofferenza. Ma quando fu sulla linea della luce, venne avvolto da una fiammata di colore nero.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Libro 1 - Capitolo 14: Volterra ***


Edward faticava ancora a credere a ciò che aveva appena visto. La sua Bella, accompagnata da Alice e da due maghi era appena comparsa di fronte a lui, per impedirgli di commettere il gesto estremo. Ma come poteva essere viva? Dai pensieri di Alice e in parte (visto che per qualche motivo erano offuscati da uno strano scudo) da quelli dei due giovani sconosciuti, riuscì a capire a grandi linee la situazione.

Ora però non era importante. Seppur ancora viva (e non avrebbe mai finito di ringraziare per questo), ora Bella era di nuovo in pericolo. Le guardie reali dei Volturi li avevano raggiunti e adesso li stavano conducendo attraverso i corridoi sotterranei dei castello. Presto si sarebbero ritrovati faccia a faccia con i tre re per sentire il loro verdetto.

Ai lati della loro formazione, per evitare vie di fuga, vi erano due dei migliori membri della guardia: Felix e Demetri. Grandi, con i loro mantelli scuri e imponenti, davano una grande rilevanza ai loro ruoli. Demetri era potente e un segugio: era in grado di rintracciare chiunque da qualunque parte si trovasse nel mondo. Felix, invece, non aveva nessun potere speciale, ma grazie alla sua enorme mole, era il Freddo (come era definito dai maghi) più forte conosciuto.

In testa al gruppo vi era invece una delle due punte di diamante del clan: Jane Volturi, la gemella diabolica. Lei, insieme a suo fratello Alec, erano la potenza principale dei Volturi. Insieme erano in grado di portare giù, senza troppi problemi, un intero clan della loro specie. La piccola ragazza dagli occhi rossi, mentre dirigeva il gruppo, lanciava ogni tanto delle occhiate alle sue spalle.

Sembrava stranamente interessata ai due giovani Potter. Era incuriosita per il loro stato di maghi, oppure li conosceva in maniera più approfondita. In fondo i Potter erano famosi anche tra le creature magiche. Goblin, elfi e centauri salutavano sempre i loro fratelli maggiori quando li incontravano. Prima di arrivare all’ascensore, il gruppo omogeneo attraversò una stanza piena di vampiri.

Erano più o meno una decina, e questo preoccupò i “visitatori”. Nonostante fossero vampiri senza particolari doti (il colore chiaro dei loro mantelli ne era la conferma), erano comunque in tanti. In caso di fuga improvvisa, sarebbero stati costretti a passare da lì. La faccenda si faceva ogni secondo più tetra.

I due Potter si sarebbero potuti smaterializzare, ma non sarebbero riusciti a portare tutti con loro. L’ascensore li portò diversi piani sottoterra. Dopo aver superato la reception, gestita da una sciocca umana sulla trentina (probabilmente desiderava diventare una vampira anche lei), il gruppo venne portato,  finalmente, alla loro destinazione finale: la sala dei troni. Di fronte a loro vi erano tre vampiri seduti su, appunto dei troni, che li osservavano in silenzio.

I due energumeni che li accompagnavano si ritirarono nelle ombre. Alice e Edward notarono la presenza di altri vampiri di fianco a loro. Tutti con i mantelli scuri… brutto segno. Jane si fece strada ai lati dei tre re, invece. Proprio accanto ad un ragazzo simile a lei: il suo letale gemello, Alec. Dopo qualche attimo di silenzio, il re al centro parlò.

-Quale piacevole sorpresa. Edward, Alice, la nostra cara Bella e… due visitatori inaspettati- Disse il vampiro. Aveva una voce lasciva e fastidiosamente dolciastra. Sembrava la versione meno disgustosa della Umbrige: una donna rospo che lei purtroppo conosceva molto bene. Da quel che i gemelli ascoltavano, l’individuo si chiamava Aro. Il tizio accanto a lui, che aveva gli stessi capelli lunghi e neri, con uno sguardo annoiato, si chiamava Marcus.

E infine, l’uomo seduto alla sua sinistra, con lo sguardo letale e omicida, e i capelli bianchi, simili a quelli dei membri della famiglia Malfoy, era Caius. I tre re, per mezzo dei membri della loro guardia, avevano il pieno controllo su quelli della loro razza. Aro si avvicinò ad Edward, mantenendo il suo disgustoso sorriso.

A quanto pare, il vecchio vampiro possedeva la capacità di leggere qualsiasi pensiero al minimo contatto della mano. Appena lesse la mente di Edward, comprendendo con precisione cosa fosse successo, lanciò uno sguardo curioso ai due fratelli Potter. Dopo una lunga conversazione, piena di insinuazioni nascoste, facendo riferimenti continui sulle capacità speciali di Edward e Alice e , a quanto pare, persino Bella, Caius perse la calma.

-Ora basta, Aro! Non c’è alcun bisogno di tergiversare! La ragazza sa di noi, e per questo è già condannata! Lei e anche quei due umani che i Cullen hanno con loro!- Gridò. A quanto pare, non aveva più pazienza per sopportare gli sproloqui del suo amico. I ragazzi, su cui adesso era puntata tutta l’attenzione, estrassero le loro bacchette, pronti a combattere. A quel gesto, nella sala cadde il silenzio.

-Caius, fratello mio, se mi avessi dato il tempo, ti avrei spiegato la situazione. Questi due talentuosi giovani non sono semplici umani, ma dei maghi. Provenienti da una famosa e potente famiglia, aggiungerei- Disse Aro all’altro. Marcus li guardò giusto per un secondo, per poi tornare al suo stato di apatia e noia.

-Chiedo perdono, da parte mia e di mio fratello Travis, per esserci introdotti nella vostra corte. Volevo solo assicurarvi che non abbiamo intenti bellicosi. Volevamo solo fare in modo che a Bella non succeda nulla di male…- Cominciò subito a dire Cheryl, precedendo il fratello (che avrebbe detto sicuramente qualcosa che li avrebbe fatti metter tutti i guai ancora più grandi), ma venne interrotta da Caius con un gesto della mano.

-In seguito al trattato del 1068 che abbiamo fatto con voi maghi, non vi è consentito intromettervi nello svolgersi delle nostre leggi, ne tantomeno venire qui a dettare regole. Siete entrambi in grossi guai- Disse il vecchio (nonostante dimostrasse poco più di 20 anni) vampiro, sibilando neanche stesse parlando in Serpentese. Avevano le mani legate, non potevano neanche offrirsi di Obbliviare la ragazza.

L’attenzione tornò su Bella e sul fatto che un’umana non potesse essere lasciata andare liberamente dopo aver scoperto l’esistenza del sovrannaturale. Venendo, apparentemente, ad una decisione, Aro fece un gesto della mano, e Edward cadde a terra agonizzante. Cheryl e Travis si guardarono intorno in maniera allarmata, nel tentativo di capire cosa stesse succedendo.

Nessuno si era mosso dalla sua posizione, ma Jane stava fissando il vampiro più giovane in maniera inquietante. Solo i due maghi, in grado di percepire le capacità speciali di chi li circondava, capirono cosa stesse succedendo: la ragazza stava usando su Edward un potere mentale simile agli effetti della maledizione Cruciatus. Un istante dopo, Felix comparve in un lampo di fronte a Bella, senza che Edward potesse far niente per proteggerla.

-STUPEFICIUM!- Gridarono in coro i due maghi. Erano coscienti che questo atto non avrebbe lavorato a loro favore (anche Cheryl lo sapeva), ma ormai erano già nei guai. Tanto valeva tentare di reagire. Felix venne preso in pieno dai due fiotti di luce rossa, per poi essere sbalzato lontano dalla loro amica babbana.

Con loro grande orrore e shock, l’energumeno atterrò in piedi senza alcun problema, e senza evidenti segni che avesse accusato il colpo. Alice, che fino ad allora era rimasta immobile, tentò un rapido movimento e posizionarsi di fianco a Bella, ma venne intercettata e bloccata da Demetri, che fino ad allora era rimasto in silenzio nelle ombre. Felix fece anche lui un rapido movimento in direzione dei due maghi. Lasciò dietro di lui un segno profondo sul pavimento.

I due fecero appena in tempo ad erigere un PROTEGO che lui vi sbattè contro. Purtroppo le loro deboli difese non ressero, e i Potter si ritrovarono scaraventati via e poi sbattuti violentemente a terra. Era la fine. Alice era bloccata da Demetri, Edward si contorceva ancora a terra per il dolore causato da Jane, e i due maghi erano inchiodati al suolo da Felix.

Bella rimaneva immobile e tremante, osservando gli eventi che si susseguivano intorno a lei. Non aveva mai provato tanta rabbia verso se stessa: era del tutto inutile in quella situazione. Caius, con un ghigno, fece per dare l’ordine a Alec di mordere Bella, quando si scatenò il pandemonio. Un enorme boato fece tremare l’intera sala, attirando l’attenzione di tutti i presenti. Proveniva dai piani superiori.

Dopodiché si susseguirono le urla. Edward, che intanto aveva superato il dolore (Jane era troppo concentrata su ciò che stava accadendo, per torturarlo), si avvicinò a Bella e usò la sua telepatia per capire cosa stesse succedendo. Sentì le urla dei vampiri che avevano incontrato di fronte all’ascensore.

Stavano lottando contro qualcuno, e sembravano a dir poco terrorizzati. Le urla durarono per soli 5 secondi, poi fu il silenzio. Erano tutti morti. Qualcuno aveva ucciso dieci, seppur di basso rango, Volturi in soli 5 secondi. Tutti quanti i presenti rimasero in silenzio ad ascoltare l’ascensore scendere fino a fermarsi al loro piano, la voce di Gianna, la segretaria umana, e dei leggeri passi nel corridoio oltre il gigantesco portone.

Nei secondi che mancavano all’entrata della misteriosa figura, gli individui all’interno della sala rimasero in silenzio, ognuno con pensieri diversi. I Volturi (meno Marcus) erano furiosi che qualcuno avesse fatto irruzione nel loro castello. Edward, Alice e Bella erano confusi e anche un po’ spaventati. I due Potter erano invece sollevati che lei fosse giunta lì.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Libro 1 - Capitolo 15: l'unica che abbiano mai temuto ***


I delicati rumori di passi si interruppero proprio oltre la porta. Dopo un istante di silenzio, un secondo boato riecheggiò nella sala, mentre le due ante dei portoni vennero sradicate dai cardini e scaraventate contro il muro. tutti i presenti osservarono tesi la figura all’entrata della sala dei troni. Chi diavolo poteva essere il folle che veniva a disturbare i Volturi direttamente alla loro casa?

Il folle in questione era una donna sulla trentina, i capelli di un rosso acceso e gli occhi di un dolce nocciola. Purtroppo, la freddezza all’interno di essi toglieva qualunque barlume di dolcezza. Il suo aspetto era stato sicuramente modificato con la trasfigurazione, ma anche così i due Potter capirono all’istante chi fosse la donna davanti a loro. Sembrava la loro madre Lily. Solo una persona avrebbe potuto usarla come modello.

-Chi diavolo sei?! Come ti permetti di intrufolarti qui?! ti rendi conto dei guai in cui ti sei cacciata?!- Cominciò a sbraitare Caius. Se fosse stato possibile, sarebbe diventato viola per la rabbia. La ragazza misteriosa sembrò neanche sentirlo, invece la sua attenzione era tutta concentrata sull’enorme vampiro che teneva schiacciati a terra i due giovani maghi.

Alzò la mano, facendo un gesto come se stesse scacciando una mosca fastidiosa di fronte a lei. Felix avvertì un impatto tremendo all’altezza del petto, per poi essere scaraventato via contro il muro dalla parte opposta della sala. A quel punto, scese il silenzio. Tutti i presenti sorpresi (esclusi i due Potter) da ciò che era appena successo. Era sicuramente una strega. Ma non ne avevano mai vista nessuna così potente.

-Alec! Jane!- Disse Aro, con tono imperioso. I due gemelli diabolici si misero all’istante in posizione di combattimento. Il gruppo di condannati a morte del tutto dimenticato: questa nuova minaccia aveva la precedenza. In contemporanea Jane e Alec attaccarono la strega con i loro poteri speciali.

La strega vide una flebile nebbia nera venire verso di lei. Nello stesso tempo, sentì qualcosa premere leggermente sui suoi scudi di Occlumanzia. La ragazzina vampira stava cercando di colpirla con un potere mentale, ma nulla che le sue barriere non potevano tenere tranquillamente fuori. Tornando concentrato sul vampiro di sesso maschile, eresse una barriera che arrestò l’avanzata della strana nebbia.

Sia Alec che Jane guardarono l’invasore con sguardi di sorpresa, odio e paura. Nessuno fino a quel giorno aveva mai bloccato i loro doni, e lei lo aveva fatto contemporaneamente e senza sforzo. Demetri, insieme ad altri due vampiri con mantelli scuri che si nascondevano nell’ombra, si prepararono a balzare, ma la strega, sinceramente stufa della situazione, mise fine all’assalto con un unico, potente incantesimo.

-GRAVITATIS!- Disse la strega, poggiando le mani sul pavimento di marmo. All’istante i gemelli stregati, Demetri, i tre vampiri incappucciati e Felix, che intanto era riuscito a fatica a rialzarsi, vennero schiacciati a terra da una potentissima forza invisibile. Nella grande sala cadde il silenzio: aveva sconfitto i membri della guardia dei Volturi da sola?!

-Oh cielo… devo ammettere di essere delusa da tale accoglienza, signori. L’ultima volta eravate stati più accoglienti, e come se non bastasse, stavate cercando pure di uccidere i miei fratelli- Disse la donna con un tono tanto gelido da raffreddare l’intera stanza. Il gruppo dei “condannati” rimase in silenzio, non sapendo bene cosa provare: dovevano essere terrorizzati o sollevati? Solo Cheryl e Travis continuavano a guardare la donna con espressioni sollevate.

-Tu chi diavolo sei?- Sibilò Caius, senza allontanarsi dal suo trono. Anche se cercava di nasconderlo con una maschera di rabbia, l’antico vampiro era terrorizzato. Quella dannata strega, senza apparente sforzo, aveva sconfitto metà della loro guardia, l’élite dei Volturi. Nei loro 3000 anni di regno incontrastato sulla loro razza, non avevano mai visto un potere simile.

Soltanto un’altra strega, Morgana Pendragon, era riuscita da sola a far tremare il loro esercito. Soltanto per questo, mille anni prima, avevano accettato il trattato con i maghi. Aro rimase in silenzio ad osservare la conversazione, del suo solito ghigno viscido non vi era più traccia. Persino Marcus aveva perso la sua aria annoiata, e guardava il tutto con molta attenzione. Travis e Cheryl non poterono fare a meno di sghignazzare: aspettate di vederla nel suo pieno potenziale, senza trattenere la sua magia. Le sarebbe bastato un gesto della mano.

Evidentemente seccata, senza alcun gesto, la strega annullò l’incantesimo di trasfigurazione effettuato sul proprio viso, e tornò alle sue sembianze reali. La donna sulla trentina lasciò il posto ad una stupenda ragazza, più giovane di diversi anni. i suoi lunghi e lucenti capelli assunsero un colore della notte, e i suoi occhi divennero dello stesso colore della maledizione che uccide.

-Mi… miss Potter. Non l’aspettavamo- Disse Aro, con tono esitante. Si poteva sentire un sottofondo di paura, però. I due maghi più giovani spalancarono lievemente gli occhi: come facevano questi vampiri a conoscere la sorella? Tutti i Volturi presenti avevano sostituito i loro sguardi da odio a soggezione e terrore. Persino l’apatico Marcus.

-Non c’è bisogno di portare avanti questa conversazione, Aro. Sono venuta qui solo per recuperare i miei fratelli. Spero che non ci siano problemi su questo, giusto?- Disse la Potter, con voce gelida. La domanda era chiaramente retorica, dato che si diresse a passo spedito verso i due giovani maghi, che intanto si erano rialzati da terra. Lo sguardo glaciale che mandò ai due fratelli, li fece tremare. Forse erano meglio le torture dei Volturi.

Heather li avrebbe uccisi entrambi. Si erano cacciati in grossi guai, e l’avevano fatta scomodare per questo. Forse era meglio chiedere aiuto ad Harry; rifletté, Cheryl. Da solo non sarebbe riuscito a piegare i Volturi, ma se fosse venuto con qualche squadra dei migliori Auror, forse i reali dei vampiri avrebbero deciso di ascoltarli lo stesso.

-Ora, se volete scusarmi, ce ne andremo- Disse la strega, senza aspettare nuovamente una risposta. I due maghi più giovani seguirono a ruota la sorella maggiore, mentre quest’ultima si dirigeva a passo spedito fuori dalla sala (tanto ormai il portone era andato) e, senza alcun cenno di saluto, scomparve per il lungo corridoio. Cheryl e Travis diedero un ultimo sguardo di scuse al gruppo di amici, ancora confuso da ciò che era appena successo.

Sarebbero volentieri rimasti lì per aiutarli, ma potevano fare ben poco. Sapevano benissimo di essere nei guai con Heather: non potevano aggiungerne altri. Pregarono silenziosamente che la paura appena scaturita nei cuori dei Volturi li aiutassero ad uscire da quel posto sani e salvi. In particolare Bella. Era solo un’umana, non centrava niente con tutto ciò.

Vicini all’uscita, notarono la guardia rialzarsi dolorante e a fatica. Tremavano per la rabbia e per il dolore: a quanto pare l’effetto dell’incantesimo di Heather era finito (o semplicemente la regina delle serpi lo aveva annullato).  Una volta lontani, i tre maghi arrivano di fronte all’ascensore che li avrebbe riportati in superficie. Il silenzio più teso e inquietante mai visto avvolgeva ancora il gruppo.

-Buona giornata… signori- Disse la donna umana che li aveva accolti anche all’andata. Sembrava molto più nervosa e spaventata di come fosse prima: probabilmente aveva intravisto ciò che poteva fare la Potter più grande. Heather non le dedicò neanche un cenno del capo e, sempre seguita dai fratelli, prese l’ascensore.

-Ora torneremo tutti insieme al Black Manor, e lì mi darete molte spiegazioni- Disse Heather, mentre (una volta raggiunto il piano terra) superavano delle carcasse carbonizzate di vampiri. erano il gruppo con le mantelle grigie che avevano visto all’andata, e che Heather aveva presumibilmente ucciso. I due Potter più giovani sussultarono al tono freddo (seppur non apparentemente ostile) della sorella maggiore. Erano nei guai. Forse era davvero meglio l’ira dei Volturi.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Libro 1 - Capitolo finale: sotto pressione ***


-… E questo è tutto- Terminò Cheryl, non sapendo cos’altro aggiungere nel suo racconto. Tutti e quattro i fratelli Potter, al gran completo, erano radunati nel salone del Black Manor. Heather ad Harry erano seduti sulle due poltrone, mentre i due fratelli più piccoli avevano preso residenza sul divano. Sguardo basso, pieno di vergogna e, sinceramente, un po’ di paura.

Dopo essere usciti dalle mura di Volterra (Cheryl e Travis ancora faticavano a rendersene conto), si erano smaterializzati, grazie alla forma animagus fenice nera di Cheryl, nel Black Manor a Forks. Dopo aver contattato Harry alla centrale degli Auror, avevano atteso in silenzio il suo arrivo. La tensione si poteva tagliare con un coltello: entrambi i due più giovani erano coscienti di essere seriamente nei guai.

Una volta che anche Harry era sopraggiunto lì (preoccupato per i due fratelli, quanto per un Teddy assente), avevano cominciato a spiegare ai due fratelli l’intera situazione. Fino ad allora, non avevano mai comunicato loro di essere vicini di casa di “mutaforma” e della presenza di strani vampiri nella foresta di Forks. Sapevano come l’avrebbero presa.

Infatti, non sembravano molto felici della notizia. Per lo meno Harry: come al solito, Heather era una maschera impassibile. Avevano spiegato loro anche il legame che avevano con “la babbana” (come l’aveva chiamata l’ex Serpeverde), ossia Bella, e il patto che avevano fatto con i Mutaforma vicini. Cheryl spiegò anche di aver provocato la vampira psicotica (lasciando di stucco anche Travis, il quale non ne era al corrente).

Una volta finita la spiegazione, i due tacquero. Non sapevano cos’altro aggiungere. Speravano solamente non se la sarebbero presa troppo. Cheryl aveva ormai quasi rimpianto di aver chiesto aiuto ad Heather. Lei li aveva salvati, ma ora li avrebbe uccisi entrambi per aver messo in pericolo le loro vite e quella di Teddy. Fortuna che era al sicuro con Hermione.

Heather, una volta capito che i due fratelli avevano terminato il racconto, si alzò e, con un gesto del polso, annullò l’incantesimo di silenzio che aveva posto in precedenza intorno alla stanza. Ormai l’ex Serpeverde non usava più la bacchetta per effettuare incantesimi. Il suo nucleo magico era diventato troppo grande. Qualsiasi bacchetta normale sarebbe esplosa se usata da lei. La sua vecchia bacchetta dal nucleo di fenice era conservata alla Gringott.

Nei rari casi in cui aveva bisogno di una, usava quella di Sanbuco: l’unica abbastanza potente da poter canalizzare il suo potere magico. Harry rimase in silenzio tutto il tempo, guardando i due Potter più giovani con uno sguardo di delusione. Faceva male vederlo così. Loro non volevano cacciarsi nei guai. Desideravano solo aiutare un’amica.

-Ti affido il resto, Harry. Caroline ha finito il suo turno all’ospedale, e preferisco aspettarla a casa- Disse Heather. E senza aspettare risposte, si smaterializzò via. Per quel che le riguardava, quella situazione le aveva fatto perdere fin troppo tempo. Harry volse per un secondo lo sguardo nel punto dove la sorella si era appena smaterializzata, ma poi tornò sugli altri occupanti della casa. preferiva concentrarsi su di loro per il momento.

Mentre Harry era deluso dai due ragazzi, Heather era parecchio (seppur non lo dimostrava) seccata. A quanto pare, da quanto aveva appena rivelato al resto della famiglia, tra lei e il più antico e potente clan di freddi vi erano in corso delle trattative. Dopo più di 900 anni, degli esponenti delle due razze si erano riavvicinati.

L’ultima volta erano stati sempre i Volturi, con i due maghi più potenti al mondo: Merlino e Morgana Pendragon. Fu, per entrambe le razze sovrannaturali, un periodo molto buio della loro storia. Nel mondo dei freddi imperversava la temibile caccia ai “bambini immortali”, creature graziose quanto letali, mentre il mondo dei maghi era in piena guerra: la fazione guidata da Merlino si stava scontrando da quella capitanata dalla sua nemesi, Morgana.

Tale confusione e mancanza di accortezza, aveva portato a confronto i Volturi con l’esercito di Morgana. Per la prima volta da quando secoli prima avevano sconfitto il clan Rumeno, i vampiri Italiani si erano trovati in difficoltà: il potere della strega era incommensurabile. Fortunatamente per loro, la donna preferì evitare altri conflitti e scese a patti con gli avversari.

Ora, dopo circa 940, Heather aveva istaurato degli accordi con il potente e crudele clan. Accordi che Cheryl e Travis, con le loro azioni, avevano rischiato di far saltare. A detta dei due, quello sembrava un problema inutile: i Volturi avevano evidentemente paura di lei, non avrebbero mai rischiato di farla arrabbiare. Una volta rimasti in tre, i Potter più giovani si concentrarono sul fratello maggiore.

-Non vi farò una ramanzina, sono vostro fratello, non vostro padre, senza contare che sarebbe ipocrita da parte mia, ma sappiate che mi avete fatto preoccupare. Non posso obbligarvi a lasciare questo posto, ma finchè la situazione con questa vampira folle sarà risolta, Teddy rimarrà con me ed Astoria- sono stato chiaro?- Disse lui. il tono non era severo, ma fermo.

I due ragazzi annuirono, mentre guardavano Harry seguire a ruota Heather e scomparire. Sinceramente erano dispiaciuti di non avere più il piccolo Teddy intorno, ma sapevano che era meglio così. Victoria era ancora in circolazione e, per quanto lo avrebbero tenuto protetto la maggior parte del tempo, durante i pleniluni erano obbligati a tenerlo nella foresta, un cucciolo di licantropo era una facile preda per quella pazza.

-Che ne dici di chiamare Bella? Dopo tutta la fatica e i pericoli in cui ci siamo messi, spero almeno che è uscita viva da questa storia. Adoro quella ragazza, ma il suo ex vampiro è proprio un idiota- Disse Cheryl, sospirando. La fatica psicologica e fisica cominciava a farsi sentire. Travis annuì appena, quando realizzò un particolare importante, ma che fino ad allora aveva totalmente rimosso dalla mente.

-Bree!- Esclamò il giovane mago. Dovevano uscire insieme. Si erano dati appuntamento, ma lui troppo preso da tutta la faccenda se n’era totalmente dimenticato. Senza dare alla sorella una spiegazione più approfondita, l’ex Tassorosso si smaterializzò in uno dei vicoli della periferia di Seattle. Proprio vicino al luogo del loro appuntamento.

Travis era cosciente che ormai era inutile. Erano passate dieci ore. Ma non riusciva a darsi pace: si erano sempre incontrati per appuntamento, senza sapere dove la ragazza abitasse e senza sapere il numero del suo telefono (gli aveva detto un tempo che lei non lo possedeva). Non poteva accettare che per colpa della sua stupidità, aveva appena perso ogni occasione di rivederla.

Rimase lì in silenzio nel parco deserto. Anche quando il sole cominciò a tramontare, rimase lì. Decise di tornare a casa, solamente quando ormai era buio. Si erano quasi fatti uccidere tutti, Heather quasi li strozzava… e ora questo. Un’avventura decisamente da dimenticare.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3663573