Chartanimus

di _fioredineve_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte I ***
Capitolo 2: *** Parte II ***



Capitolo 1
*** Parte I ***


Prima parte
Parte I


Dopo l'ennesimo litigio Harry aveva deciso di chiudere una volta per tutte con Draco.
Non riusciva - e non poteva - stargli sempre dietro: ogni suo capriccio, ogni suo modo arrogante, ogni suo singolo difetto stava prendendo il sopravvento, facendogli dimenticare la promessa da lui fatta.
Sbuffando entrò in classe, nell'aula di Pozioni, una delle poche ore che i Grifoni condividevano con le Serpi. Gli sarebbe tanto piaciuto allontanarsi da quell'aula e rifuggiarsi nel suo letto nel dormitorio, ma allo stesso tempo la voglia di vederlo era più forte di qualsiasi altra cosa. Prese un respiro profondo ed entrò nell'aula: Piton, stranamente, non era ancora presente.
"Hei Harry!" ricambiò il saluto di Ron, che aveva già preso posto tra le ultime file dei Grifondoro, si sedette accanto a lui posando violentemente i libri sul banco "Litigato con Malfoy?"
"Sì" brontolò spostando il suo sguardo sull'intera classe, cercandolo senza sosta, non ci mise molto a trovarlo: era seduto in prima fila, tra i suoi compagni Serpeverde. Aveva il gomito poggiato sul banco e una guancia poggiata sulla mano, scocciato, la folta chioma bionda gli copriva gli occhi. Accanto a lui c'era Blaise Zabini che gli parlava, ma Draco non sembrava prestare attenzione al suo compagno di banco.
"Questa volta per cosa?" continuò Ron aprendo il libro su di una pagina a caso "A causa del suo carattere" Ron annuì, per poi far calare il silenzio tra i due non appena la porta si aprì.
 Pitono fece il suo ingresso in classe facendo svolazzare il suo lungo mantello nero, ad ogni passo le voci degli studenti diminuirono fino ad azzerarsi del tutto.
"Aprite il libro a pagina 230" proclamò con voce alta e sguardo fiero, Harry tornò a guardare Draco aprendo il libro.
Ogni  gesto di Draco era meccanico, compiuto senza voglia. Pieno di collera e fastidio iniziò a prendere appunti.
Dovevano mettere le cose in chiaro una volta per tutte.

Era in Sala Grande per il pranzo insieme a tutti gli altri studenti.
Le enormi tavolate, come al solito, erano imbandite di prelibatezze di ogni tipo. Come sempre Ron, seduto accanto a lui, si ingozzava senza tregua, Hermione mangiava la sua zuppa e leggeva uno di quei libri - definiti da lei - leggeri.
In lontananza si udivano le risate dei Gemelli Weasley e della piccola di casa Weasley.
Provò a guardare verso il tavolo dei Serpeverde, cercandolo nuovamente, ma Draco non era lì.
Tornò a guardare il suo piatto, iniziando a giocare con le verdure presenti al suo interno: la fame gli era passata del tutto.
Come poteva pensare di lasciarlo se era sempre in cerca di lui?
In ogni singolo istante i suoi occhi non facevano altro che viaggiare tra la moltitudine di studenti, sperando di vederlo.
Sperando di incontrarlo.
"Potter" alzò lo sguardo dal piatto, annoiato, ritrovandosi Blaise Zabini  dall'altra parte del tavolo, lo guardava con disappunto nei suoi occhi scuri "Zabini" rispose Harry facendo un cenno del capo e aggiustandosi gli occhiali sul naso, era un gesto meccanico che compiva ogni volta era sotto pressione o nervoso "Dobbiamo parlare" disse Zabini, Harry si alzò: se era di Draco ciò di cui dovevano parlare, l'avrebbe fatto più che volentieri.
Uscirono dalla Sala Grande sotto lo sguardo ed i bisbigli delle quattro tavole.
Sentì addirittura i gemelli scommettere su di loro "Per me vince Potter"
"Io punto su Zabini"
Una volta arrivati nel cortile, ormai coperto di neve, il ragazzo prese parola "Non so perchè abbiate litigato, tanto meno voglio saperlo. Ti chiedo solo di parlare con lui" Harry sospirò poggiandosi contro uno degli archi completamente in pietra, le pareti erano gelide "Ti ha mandato lui?" Zabini scosse la testa "Sono venuto qui di mia iniziativa. Non vuoi lasciarlo, vero?" si soffiò sulle mani, cercando di riscaldarle "L'idea era quella"
"Sei sicuro di questa tua 'idea'?"
"Per niente" qualche secondo di silenzio, l'unico rumore udibile era quello del vento.
"Sai, lui sta provando a cambiare, soprattutto per te. Ma suo padre sta mettendo a dura prova la sua pazienza, e sappiamo entrambi che Draco ne ha poca" entrambi risero flebilmente "In qualche modo cerca di mettergli i bastoni tra le ruote" Harry non parlò, incintandolo a continuare il discorso "La settimana scorsa è venuto qui, a scuola, e ha minacciato di mandarlo a Durmstrang se non avesse fatto ciò che voleva"
"Perché non me lo ha detto?" sussurrò con un nodo alla gola "Per non vederti soffrire, di nuovo" gli poggiò una mano sulla spalla "Quindi, Harry, parlagli" e se ne andò, lasciandolo da solo a riflettere in quel gelo di un Dicembre ormai iniziato.


Ed eccomi qui con una nuova storiella!
C
omprendetemi, è la prima Drarry che scrivo, e sono felice di questa prima parte, penso mi sia venuta abbastanza bene (anzi, spero anche possa piacervi).
La storia è divisa in due parti: la prima narrata dal punto di vista di Harry, la seconda dal punto di vista di Draco.
La seconda parte sarà leggermente più lunga di questa e avrete più chiarimenti (ovviamente).
Per eventuali errori o chiarimenti non esitate a scrivermi e farmeli presenti.
Non ho altro da dire, vi ringrazio per aver letto fino a questo punto.

Vera.

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Capitolo 2
*** Parte II ***


Parte II
Parte II

Camminava da solo per i corridoi affollati di Hogwarts, non parlava con Harry dalla sera precedente.
In più suo padre non aveva fatto altro che assillarlo, scegliendo lui - per l'ennesima volta - della sua vita.
La gente parlava ma tutti quei bisbigli non riuscivano ad interrompere il flusso dei suoi pensieri.
Ormai l'orario delle lezioni era giunto al termine già da un po'.
Sapeva di dover parlare con Harry, di dovergli raccontare di suo padre, delle scelte che voleva impedirgli e delle scelte che voleva imporgli. Ricordava perfettamente la lite della settimana prima e di quel 'Mio figlio non può e non deve essere omosessuale'; nonostante conoscesse la chiusura mentale del padre, quelle parole lo avevano ferito fin dentro l'anima.
'Se le cose continuano così ti mando a Durmstrang' aveva proseguito, alterandosi maggiormente.
Scosse la testa per poi passarsi la mano destra sul viso scompigliando, successivamente, la capigliatura bionda. Si guardò intorno alla ricerca dei suoi occhi verdi e della sua capigliatura corvina. Probabilmente dopo il litigio del giorno precedente a mala pena lo avrebbe guardato.
Entrò nella Sala Grande, aveva saltato il pranzo quel giorno e lo stomaco reclamava qualcosa di solido da sciogliere invece dell'acqua. Si guardò ancora una volta intorno, cercandolo. Ma la confusione era tanta e di lui neanche l'ombra.
Andò a sedersi al suo solito posto, circondato dai suoi amici Serpeverde. Blaise gli sorrise porgendogli un bicchiere di succo di zucca, sul viso aveva l'espressione di chi sapeva ma non parlava.
Afferrò il bicchiere ricambiando il sorriso e si accomodò, le porte della Sala Grande si aprirono attirando la sua attenzione, ma ad entrare fu un gruppo di piccoli Tassorosso. Sconfortato tornò con lo sguardo rivolto alla tavola a cui era seduto. Come poteva fare?
Come poteva dirgli della conversazione del padre?
Conosceva Harry, sapeva avrebbe fatto di tutto per lui, anche lasciarlo per non farlo litigare nuovamente con il padre. Harry era diverso da lui, non era egoista. Si riempì il piatto con varie pietanze e iniziò a mangiare in totale silenzio.
"Hai più sentito tuo padre?" Blaise parlò, ridestandolo dai suoi pensieri, lo guardò facendo cenno di no "Ne parlerai con lui? Lo metterai al corrente?"
"Non lo so" rispose all'ennesima domanda, dei versi stupiti da parte di alcuni primini lo incuriosirono, portandolo ad alzare lo sguardo  verso l'alto: nel cielo stellato della Sala Grande e tra le candele fluttuanti c'era un piccolo uccello di carta, animato dalla magia.*
Lentamente e con l'eleganza di una ballerina scese il volo fino al tavolo dei Serpeverde, fino a poggiarsi sulla sua mano, e capì: Harry voleva parlargli.
Sorrise perché lo stesso incanto lo usò lui, tre anni prima, per divertimento e per prendere in giro il Trio composto da Harry, Weasley e Granger. Era tra i suoi incantesimi preferiti, tra i primi che aveva imparato e che la madre gli aveva spiegato.
Delicatamente poggiò il foglio sul palmo della mano e, con un tocco leggero di bacchetta, si srotolò tornando alla suo forma originale; su di esso vi era un piccolo messaggio, o meglio, le indicazioni su dove  e come incontrarsi "Ti aspetto alle serra n°3, ora. H." sorrise ripiegando accuratamente il foglio e infilandolo nella tasca posteriore dei pantaloni, afferrò il mantello e lo indossò "Dove vai?" chiese Blaise, intuendo ciò che stava accadendo, entrambi si sorrisero "Da lui" nonostante sapesse che dovevano parlare, che c'era la probabilità di mettere fine alla loro storia, non vedeva l'ora di vederlo, di stringerlo e raccontargli tutto. Voleva che quel peso, quel macigno che portava sulle spalle e sul cuore sparisse.
Corse a perdifiato per i corridoi vuoti del castello, fino ad arrivare all'esterno: nevicava nuovamente.
Seguì il vialetto, ormai quasi coperto dalla neve, per arrivare alla serra n°3 fino ad intravere la struttura e la presenza di una persona fuori da essa.
Era Harry, avvolto nel suo mantello e nella sua sciarpa Grifondoro che cercava di prendere calore.
Arrivato dinanzi a lui gli sorrise mormorando un semplice 'Hei'.
Non sapeva più come comportarsi, tutte le sue sicurezze erano svanite, come sempre.
Ogni sua sicurezza con Harry al suo fianco spariva, lasciandolo cadere in un vortice di confusione ed euforia.
"Hei..." rispose Harry "...dobbiamo parlare"
"Lo so..."
"So di tuo padre, so cosa vuole" disse Harry, fermando il suo discorso sul nascere, e gliene era grato: non sapeva da dove iniziare.
"Te lo ha detto Blaise?" domandò, nonostante già conoscesse la risposta "Sì" rispose Harry abbassando lo sguardo. La neve gli cadeva delicatamente sui suoi capelli corvini, entrambi i colori contrastavano tra loro.
"Quindi...?" chiese Draco, confuso.
"Solo perché tuo padre vuole dividerci non significa che glielo lasceremo fare" proferì Harry sorridendogli. 
"Potrò anche sembrare od essere egoista, ma io non riesco a pensare al fatto di starti lontano. Tu sei tutto ciò che mi rende felice, in un mondo in cui pensavo di essere solo" disse poi, continuando il suo discorso, era imbarazzato da ciò che diceva: continuava a scompigliarsi i capelli e ad aggiustarsi gli occhiali da vista.
"Non sei egoista" gli rispose avvicinandosi, poggiò la sua fronte contro quella di Harry "Il vero egoista è mio padre, non io, non tu" continuò chiudendo gli occhi.
L'aria fredda quasi non l'avvertiva più "E poi ti devo delle scuse: ho sbagliato a non dirti niente, ho sbagliato a trattarti in quel modo. L'ho fatto per paura di vederti soffrire, ma ho solo peggiorato le cose" continuò Draco.
"Sei un idiota" proferì Harry, ridendo "Tu non sei da meno" rispose Draco ironico.
"Hei!" controbbattè fingendosi offeso il corvino "Non ti lascerò solo" proseguì poi diventando serio "Ci siamo dentro insieme e insieme ne usciremo" gli afferrò le mani portandole all'altezza dei loro visi, entrambi erano gelidi, entrambi stavano gelando.
"Grazie Harry" sussurrò Draco per poi baciarlo, dopo ore di totale mancanza di contatto tra loro.
"Allora è tutto risolto?" chiese Harry tenendogli il viso tra le mani, Draco lo sovrastava di qualche centimetro "Tutto risolto" rispose Draco baciandolo ancora, ne sentiva il bisogno, l'esigenza.
"E con tuo padre come faremo?" domandò Harry "Una soluzione la troveremo. Ricorda: siamo tu ed io, io e te contro di lui, contro il mondo se necessario" sussurrò Draco, e scambiandosi un ultimo bacio, sotto la candida neve di inizio dicembre, stringendo nuovamente quella promessa.
Quella posta all'inizio di tutto.
Loro due soli contro tutto e tutti.


*Chartanimus: magia capace di dare una forma animale a dei fogli di carta.
Da qui il titolo della storia.


Ed eccoci qui, alla seconda ed ultima parte della storia, so che magari qualcuno si aspettava un "lieto fine"per quanto riguarda la questione di Lucius Malfoy, ma non sapevo come fare andare le cose, quindi ho preferito fermarmi qui.
Vi ringrazio per le recensioni e per aver aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Nonostante fosse la mia prima Drarry (ho sempre e solo scritto storie su Fred/Hermione, comprendetemi) sono felice di come sia "uscita", spero non sia risultata troppo banale e che almeno un po' vi sia piaciuta.
Un'ultima cosa (ne approfitto): su Facebook gestisco una pagina dove pubblicizzo/aiuto gli autori e le loro storie.
Vi lascio il link nel caso vogliate farci un salto https://m.facebook.com/piccoliautori/

Grazie ancora,
Vera

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