Remember...

di ___Sleepwalker__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


"Diamo un'altra possibilità a Peter, dicevi, è diventato buono. Grande idea Hale, davvero una grande idea." dopo aver corso per scappare da quel pazzo omicida che sembrava essere tornato Peter Hale, ora Stiles si stava lamentando senza sosta con Derek, dandogli la colpa di ogni cosa.

"Se non ne eri all'altezza potevi restartene a casa a non fare nulla, come sempre d'altronde. Da quando dopo secoli sei riuscito a conquistare la tua Lydia sei ancora più inutile." aveva replicato l'altro, entrando nella sua casa ormai distrutta da tempo e mai sistemata, dove si trovavano tutti gli altri.

"A cosa ti riferisci?" aveva domandato l'altro, che sembrava aver ritrovato la calma quando si era avvicinato alla ragazza dai capelli biondo fragola che stava appoggiata contro al tavolo e le aveva dato un bacio sulla guancia sorridendole.

"Proprio a questo! Due secondi fa stavamo discutendo e adesso che la vedi diventi un rammollito. Il discorso che facevo a Scott su quanto Allison lo indebolisse non vale solo per i lupi mannari, lo sai vero? O forse non l'hai trovato su google durante le tue banali ricerche?" aveva risposto, facendo sbuffare il moro, che però aveva evitato di rispondere.

"Geloso, Hale?" era intervenuto Liam, il più piccolo, che a quanto pare aveva una vocazione per le battute pessime al momento sbagliato, ma con Scott e Stiles che gli stavano sempre intorno, non si poteva pretendere di meglio.

"Per la millesima volta, la mia avversione per Stiles non si tratta di tensione sessuale inespressa, non lo sopporto e basta." era stata la risposta, e si cominciava a sentire nell'aria la tensione, e tutti sapevano che la situazione sarebbe degenerata.

"Basta ragazzi, per favore." aveva esordito Scott. "Liam, smettila, la situazione è già abbastanza critica coi pericoli esterni, e con lo zio di Derek che cerca di ucciderci, di nuovo. Non possiamo permetterci di discutere tra di noi. Mentre Derek, per favore sii gentile con Stiles, insomma è sempre stato utile per noi, non si merita questo trattamento." aveva difeso il suo migliore amico, che ora lo guardava sorridendo e sembrava più calmo, a differenza di colui a cui era destinata quella frase.

"Io sono tornato qui per aiutarvi, contavo di farlo da quando Braeden è tornata per aiutare Malia con la lupa del deserto, ma se il ringraziamento è questo gruppo di incompetenti, beh inizio a pentirmene." le due ragazze che aveva nominato si erano scambiate uno sguardo, per poi guardarlo con rimprovero. Scott sapeva bene com'era fatto, sapeva che non pensava davvero quelle cose, e che in fondo era affezionato a tutti, persino a Stiles, ma la ragazza di quest'ultimo non la pensava allo stesso modo o più semplicemente non lo conosceva abbastanza.

"Mi stai dando la colpa di ogni cosa? Stai dicendo che è colpa mia se Stiles ora pensa meno tempo a risolvere i vostri problemi e se ora più del solito ha paura di rischiare la vita? Se è felice con me e vuole rimanere vivo? Qui non siamo tutti come te Derek, impara a capirlo. Qui non tutti si arrabbiano e diventano delle creature che non dovrebbero neanche esistere. C'è qualcuno che è umano, come lui e per restare vivo fa fatica, quindi scusa se magari non è molto d'aiuto." aveva detto sarcastica per poi proseguire. "E poi, sai che c'è? Ci sono persone con dei doni che neanche vogliono. Pensi sia facile essere una banshee? Sapere che se qualcuno sta per morire tutti si aspettano che tu lo sappia? Ancora nonostante tutto non so come controllare questa cosa, non so ancora controllare bene le mie grida per usarli come forma di difesa o attacco che sia, e quando inizio a sentire voci mi sembra di impazzire. Mi hanno chiusa in un manicomio, e mi hanno bucato la testa con un trapano, quindi ora dimmi, pensi che per me le cose siano facili perchè non ho la responsabilità di proteggere gli altri direttamente? Sappi che non lo sono. Stai forse dimenticando che il mio ex ragazzo era una sottospecie di lucertola che ha provato a ucciderci? O che quello che ho avuto dopo è morto? Per non parlare di Parrish; non è neanche ben chiaro che diavolo sia un segugio infernale. E poi c'è questo ragazzo, il mio Stiles che è sempre stato al mio fianco durante ogni attimo della mia vita, è stato rapito da dei cavalieri fantasma, ma nonostante tutto è tornato qui, ed è una delle cose più belle della mia vita, e certamente non starò qui zitta a sentire mentre gli dici che per colpa mia lui ora non è più come prima, che è inutile." aveva detto tutto d'un fiato e il suo viso si era arrossato.

"Allora se questa pressione è così eccessiva per te, cara Lydia, vai via e basta. Anzi, vai via con il tuo ragazzo tanto perfetto, penso sarà più che felice di seguirti anche in capo al mondo." aveva risposto secco Derek, sapendo di essere nel torto. La ragazza l'aveva guardato, e stava per replicare di nuovo, quando Stiles in un gesto di infinita dolcezza l'aveva presa per mano, e l'aveva condotta fuori da quella casa, per poi condurla all'interno della sua jeep per parlare. Il ragazzo voleva avere un attimo di privacy, ma non poteva di certo ignorare il pericolo che potevano correre, e preferiva rimanere vicino agli altri.

"Complimenti Derek. Loro ci servono, hai rovinato ogni cosa." era nuovamente intervenuto l'alpha.

"Non poi così tanto. Comunque non capisco il tuo comportamento: fai così perchè ho offeso Stiles o perchè ho parlato di Allison?" lo aveva provocato. Tutti nella stanza avevano lo sguardo di chi voleva parlare, ma nessuno voleva urtare ulteriormente quel così precario equilibrio che si era creato.

"Lo dico perchè è la cosa giusta da dire." aveva risposto.

"E tu fai sempre la cosa giusta vero? Se solo smettessi di concentrarti sulle tue bugie sentiresti chiaramente quanto è evidente il modo in cui menti. Non è più qui eppure continua a essere una debolezza per te. Quando capirai che la solitudine è un bene, Scott? Devi smetterla di pensare a lei e a Kira, sei rimasto solo, ed è meglio così."

"Basta Derek, non hai il diritto di parlargli in questo modo." era intervenuto Isaac, che era tornato dalla Francia qualche mese prima, avendo superato i tragici trascorsi, e dopo aver proferito quella frase in modo impulsivo aveva deglutito, come se temesse ciò che aveva detto; a volte sembrava ancora sotto l'influenza di suo padre, quel povero ragazzo.

"Lo dici perchè sei geloso di sentire il nome di Allison in relazione a quello di Scott, o perchè ancora soffri nel ricordarla morente tra le sue braccia mentre gli ricordava che era l'unico ragazzo che avesse mai amato?" Derek non era mai stato gentile, questo non era un segreto, ma in quel momento si stava comportando peggio che mai, e tutti concordavano sul fatto che meritasse la solitudine. Si stavano avviando silenziosamente all'uscita, come dei moscerini attratti dalla luce, quando Scott, nuovamente, prese voce in capitolo.

"Non capisco cosa tu abbia in questo momento, ma quello che conta è che noi stiamo uniti, è tutto ciò che serve, per cui per il bene di questa città che abbiamo imparato a difendere, lasciamo da parte i nostri problemi personali. Ti chiedo di scusarti con Stiles e Lydia, ma se non ne hai intenzione, non ne sei obbligato, sono convinto che loro siano abbastanza maturi da combattere al nostro fianco nonostante la tua presenza."

Scott sembrava avere successo, in fondo era sempre stato un grande leader, con un grande talento nei suoi discorsi, ma Stiles non sembrava avere lo stesso successo.

"Io non lo sopporto più, è così arrogante e si crede migliore degli altri. mi ha stancata." continuava a scaricarsi Lydia, e lui le aveva preso una mano accarezzandone il dorso, mentre non staccava gli occhi dai suoi.

"Non serve fare così, non mi interessa di ciò che pensa, e poi sai meglio di me che non faceva sul serio, per favore lascia stare tutto." aveva provato a convincerla.

"No Stiles, mi sono stancata di lasciare correre. Sai cosa mi piacerebbe fare? Mi piacerebbe schierarmi dalla parte dei cattivi e dimostrargli quanto il nostro aiuto sia importante per lui." aveva buttato così la ragazza, mentre Stiles la guardava, sapendo che non avrebbe mai potuto dire sul serio, e aveva optato per la soluzione di cambiare discorso.

"Ti ricordi ancora?" aveva sorriso, passando un dito sulla radio con cui aveva comunicato con lei per la prima volta da quando era stato cancellato da quel mondo.

"Ricorda che ti amo." aveva sorriso lei, ricordando quelle parole così ben incise nel suo cuore.

"Ti amavo allora come adesso, e come ti amavo anni prima. Quindi per favore Lydia, rimani con me, resta qui e torna dentro, basta che noi stiamo insieme, non importa di tutti gli altri." la ragazza si era rabbuiata, capendo che il ragazzo avrebbe potuto benissimo raggirarla. Lei lo amava, e lui esercitava su di lei più controllo di quanto entrambi potessero immaginare, e per una volta capiva le parole di Derek, capiva che l'amore poteva essere una debolezza. Non intendeva fare niente di male, ma aveva bisogno di stare sola, e lui l'aveva lasciata andare, per poi raggiungere gli altri.

"Dov'è?" aveva chiesto Malia, vedendolo tornare solo. Le mancava quel ragazzo, ma Lydia era sua amica, ed era sinceramente preoccupata.

"Voleva restare sola." aveva risposto con un sospiro. 

La ragazza intanto aveva iniziato a correre, sempre più veloce, come se in questo modo si scaricasse da ogni peso in corpo. Era andata nel bosco, ricordava che Allison era solita farlo. Allison. Quel nome, quello della sua migliore amica le faceva ancora male, le mancava ancora, da quando era morta. Ormai a quei ricordi la sua vista era offuscata dalle lacrime, e mentre correva a testa bassa non si era accorta di essere andata contro qualcuno.

"Peter..." quel nome era stato un sussurro quasi spaventato, ma non ebbe tempo di urlare, perchè lui le aveva già tappato la bocca, mentre qualcuno alle sue spalle le aveva iniettato un sedativo, per poterla addormentare in modo provvisorio. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


"Penso dovremmo andare a cercarla." aveva proposto Stiles agitato, non vedendola tornare: era convinto che sarebbe tornata subito dopo, sapeva che era sufficientemente matura e intelligente da fare la cosa giusta.

"Stiles, ascoltami, rilassati, va bene? Tornerà, vuole solo il suo spazio." aveva detto Derek, che sembrava essersi calmato sotto l'esortazione di Scott, e parlava anzi con un tono quasi amichevole.

"Con tutto il rispetto, penso di conoscerla meglio di te. Le è sicuramente successo qualcosa. Io vado a cercarla, tanto non vi servo a molto, o sbaglio?" aveva lanciato una delle sue solite frecciatine, e Derek aveva platealmente alzato gli occhi al cielo, stava per dirgli di andare pure, ma Scott era intervenuto, come al solito.

"Stiles, calmati, d'accordo andremo a cercarla, anzi, io rimango qui con Derek, Braeden e Isaac a pensare a qualcosa per combattere Peter, mentre tu puoi andare con Liam, Hayden e Malia, va bene per te?" aveva detto semplicemente, decidendo tutto come al solito, ma sembrava stare bene a tutti quanti, in fondo era vero che faceva sempre la cosa giusta. L'altro aveva semplicemente annuito con un gesto, ed erano partiti a cercarla.

Intanto Lydia ancora stordita aveva aperto gli occhi, e si trovava in un luogo che non sembrava conoscere, era confusa e spaventata, e lo fu ancora di più nonostante si ricordò chi fosse il suo rapitore, se si poteva definire tale.

"Hai intenzione di tenermi qui e aspettare che gli altri vengano a cercarmi per poterli attaccare? Sai benissimo che vinceranno comunque." aveva iniziato appena Peter era entrato nella stanza in cui la ragazza si trovava legata a una sedia coi polsi legati. Era terrorizzata, ma comportarsi in quel modo le dava sicurezza.

"No, Lydia, ti sembrerà strano ma voglio solo parlarti." si era avvicinato a lei e si era piegato per arrivare alla sua altezza, come fanno i genitori per parlare coi loro bambini, scena ironica, in quanto quell'uomo non era l'esatto esempio di paternità.

"Cosa vuoi?"

"Se ti libero, prometti che resterai qui?" la ragazza aveva annuito, ed era sincera, non si sarebbe mossa. In quel momento le corde che le tenevano i polsi vennero tagliate di netto da un artiglio, e girandosi vide chi era il complice di Peter.

"Theo?" aveva chiesto incredula guardandolo, e il ragazzo le aveva sfoderato uno dei suoi migliori sorrisi ipocriti.

"Sì, è Theo, ma ora veniamo a noi. So cosa pensi, ma non sono io il cattivo, non questa volta." aveva iniziato, ma era stato bruscamente interrotto.

"Peter, ti abbiamo visto chiaramente in faccia, eri tu."

"Ascoltalo per favore, ti spiegherà." aveva tentato l'approccio Theo, ma Lydia sembrava ancora distaccata, ma come darle torto?

"Grazie. Stavo dicendo... vedi, quando sono tornato a Beacon Hills sono successe cose davvero strane, non che sia una novità, certo, ma mi hanno rapito e non so, in qualche modo mi hanno clonato, ma il mio clone è molto più malvagio di me, è lui che state cercando, credimi."

"Quindi dovrei credere a una storia simile a quella del dottor Jekyll e del signor Hyde? Vuoi dirmi che c'è una versione cattiva di te, mentre tu ora sei diventato bravo?" aveva domandato in tono più che sarcastico.

"Peter bravo? Non esiste." aveva scherzato Theo per poi guardarla dritto negli occhi. "Ascoltami, so che è incredibile, ma è vero. Lui non è diventato bravo, è quello del solito, ma ne esiste ora uno uguale a lui ma cento volte più cattivo di lui. Devi credergli, io ero lì, volevano fare lo stesso con me, ma Peter è riuscito a portarmi fuori di lì, pensando gli sarei stato utile."

"Perchè mai dovrei credere a te o a lui? O a tutta questa storia?"

"Perchè devi dire agli altri di smetterla di cercare di uccidermi e scegliere di collaborare con me invece. Posso esservi d'aiuto, credetemi."

Lydia era perplessa, non sapeva bene cosa fare, e in quel momento avrebbe soltanto voluto essere con Stiles che la confortava e le diceva che avrebbe trovato un modo per risolvere tutto, che sarebbe andato tutto per il verso giuso, ma non era lì, anche se la stava cercando.

"E se l'ha presa Peter?" aveva domandato Hayden, agitando ancora di più Stiles e ricevendo un'occhiataccia da Malia.

"Io non credo che Peter voglia farci del male, ha promesso di cambiare." aveva detto quest'ultima, per poi sospirare.

"Tu sei di parte, non credi? Stiamo parlando di tuo padre, e a prescindere dal vostro rapporto è ovvio che tu lo protegga." era intervenuto Liam.

"Malia, lo abbiamo visto chiaramente, è stato lui, mi dispiace." disse Stiles con il tono più gentile che riusciva ad avere in quel momento d'ansia, mentre proseguivano le loro ricerche.

Lydia se ne stava seduta in quel grande salotto che non conosceva ma le era in un certo senso familiare, come se stesse avendo un deja-vù e aspettava che Peter e Theo tornassero, dal punto che erano usciti promettendo alla ragazza che avrebbero portato lì i suoi amici, in quanto Theo aveva fiutato i quattro ragazzi nel bosco intenti a cercarla. Nonostante i dubbi iniziali, la ragazza sentiva un sesto senso che le diceva di fidarsi di loro, soprattutto di Peter, in fondo da quando l'aveva morsa si sentiva in un certo senso connessa a lui, come un beta al suo alpha.

"Theo dov'è? E gli altri?" aveva chiesto vedendo rientrare in casa l'uomo.

"Sono tutti insieme da Derek, Theo ha provato a spiegare tutto e stranamente gli hanno creduto, ha detto di raggiungerli lì, andiamo." non era del tutto convinta, ma aveva deciso di seguirlo, mentre la conduceva nel bosco.

Nel frattempo Scott e Derek sembravano di nuovo sul punto di una lite, quando Stiles e il suo gruppo della spedizione erano tornati.

"Non l'abbiamo trovata." aveva annunciato sconfortato e sperava, anzi sapeva che Scott avrebbe fatto di tutto per trovarla, mettendo quel problema al primo posto, non importava cosa avrebbe fatto Derek, a lui importava solo di ritrovarla.

Isaac stava per proporre qualcosa, quando entrarono altre due persone, le ultime che si sarebbero mai potute aspettare. Derek aveva mostrato le sue fauci, e gli occhi si erano illuminati di un blu intenso, mentre si avvicinava al suo nemico.

"Trattieniti, non siamo noi i cattivi." aveva detto Peter, e tutti avevano ascoltato le sue ragioni, e gli avevano creduto.

"Allora Lydia dov'è?" aveva chiesto ansiosamente Stiles.

"L'ha presa lui, credo, era sparita quando siamo tornati a prenderla per portarla da te e gli altri." il cuore del ragazzo, dopo aver accelerato notevolmente il battito sembrava essersi fermato, mentre sprofondava nella rassegnazione e nella paura, aveva bisogno di lei, e si sentiva come se la colpa di tutto fosse sua, che l'aveva lasciata andare.

"Peter, dove mi stai portando?" aveva chiesto Lydia, vedendo che non stavano affatto andando in direzione della casa di Derek, ma provando comunque a mantenere la calma. Non ebbe tempo di ricevere una risposta, quando una seconda persona comparve davanti a lei. Alla sua vista impallidì, e per un attimo si dimenticò di tutto il resto: non poteva credere a ciò che stava vedendo, o meglio dire chi.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


"Allison, sei davvero tu? Io pensavo..."

"Che fossi morta?" completò la frase la ragazza, mentre Lydia era sempre più sconvolta e senza parola, al punto che pensava di sognare Certo, era abituata alle cose incredibili, ma questa superava di gran lunga ogni altra cosa.

"Come è successo? Come fai a essere ancora qui?" mentre attendeva di ricevere spiegazioni si era voltata in direzione della persona che credeva fosse Peter, che a sua volta continuava a guardare la scena compiaciuto, per nulla scomposto, fino a che Allison non lo congedò con un cenno.

"Non ha importanza come, conta che è successo, o sbaglio?"

"Sbagli. Tutto ciò è incredibile, voglio sapere come sei tornata. Te ne rendi conto? Se si può tornare dal regno dei morti, nessuno soffrirà più della perdita delle persone che si hanno a cuore e..."

"Frena l'altruismo Lydia." aveva risposto l'altra, che sembrava così fredda. "Ci credi nella magia?"

"No, ma non credevo neanche in lupi mannari, kitsune, cavalieri fantasmi, kanima... devo continuare?" aveva detto con un sorriso per  poi abbracciare la sua migliore amica. "Ma anche se ci fosse di mezzo la magia, possiamo comunque fare altre cose per altre persone." aveva osservato.

"Quando sono tornata, ho visto una persona, non appartiene a questo mondo, ma mi ha insegnato una cosa fondamentale, ogni magia ha un prezzo, e a volte per pagarlo bisogna infrangere i propri principi."

"Andiamo sei una Argent, conosco tuo padre, la tua famiglia vive fondandosi sui principi morali, non li tradiresti mai." aveva riso la bionda, mentre Allison la imitava.

"Certo, non lo farei mai, per questo devi fidarti di me e di Peter." aveva replicato l'altra con un sorriso, ma chi mai avrebbe potuto immaginarlo che quella dolce ragazza era dalla parte dei cattivi? Che aveva preferito la fine di ogni suo giudizio morale e ritegno per la vita ed il potere? Lydia non di certo, ed era stato questo il suo errore.

"Per quanto riguarda te non ho problemi, per Peter invece..." scherzò Lydia, se solo avesse saputo che la sua fiducia era nelle mani della persona sbagliata...

"Lydia, ascolta, penso che sia ora che tu impari a difenderti meglio. Mi permetti di insegnarti come tirare con l'arco?" aveva proposto la ragazza mora con un ampio sorriso.

"Certo." era stata la risposta, infatti all'altra era sembrata subito un'ottima idea. "Ma prima chiamo Stiles, non voglio si preoccupi." disse tirando fuori il telefono.

"Nessuno deve sapere di me. Potevo scegliere di dirlo a poche persone, e ho scelto te. Se in troppi lo sapessero, tornerei indietro, per favore tieni questo segreto." le stava dicendo l'ennesima bugia, ma era necessaria: qualcuno furbo come Derek e non accecato dai sentimenti come poteva invece essere Scott, lo avrebbe capito subito che nascondeva qualcosa.

"Sarà fatto." disse Lydia leale come sempre per poi chiamare Stiles, che rispose subito con l'affanno.

"Amore, stai bene?"

"Certo, stai tranquillo. Sono con Peter, dovete fidarvi di lui, almeno questa volta. Credimi." aveva sentito il ragazzo trattenere il fiato, per poi rilasciarlo subito dopo.

"Peter è qui con Theo e ci ha detto tutto. La persona con cui sei è il suo clone se così si può definire. Ti supplico dimmi dove sei, veniamo lì." a quelle parole Lydia aveva deglutito, guardando Allison, la quale le aveva tolto il telefono di mano riattaccando la telefonata.

"Ti rendi conto di ciò che sta succedendo?" aveva detto, ma Lydia non capiva, e fece segno negativo con la testa, allora l'altra proseguì. "Stanno provando a raggirarti, è quello che ho mandato via poco fa il vero Peter, quello con Theo è il clone, ti ha ingannata; voleva che tu stessi dalla loro parte con l'inganno e li aiutassi a raggiungere gli altri." ed ecco un'altra menzogna, infatti, almeno questa volta, Theo era dalla parte dei bravi, insieme a quello che era una volta il terrificante alpha, ma non si può biasimare Lydia per aver creduto alla sua vecchia amica.

"Devo dirlo a Stiles." ribattè secca.

"No, prima devi imparare ad attaccarlo, e devi scagliargli una freccia dritto al petto, so che con il giusto insegnamento ne sarai capace." e così fu: passarono tutta la giornata ad allenarsi, e Lydia diventò al pari di una cacciatrice abbastanza esperta. 

Nel frattempo Stiles stava impazzendo non riuscendo a contattarla, in quanto Allison le aveva spento il cellulare.

"Stiles, andrà tutto bene." provava a rassicurarlo Scott, senza risultato.

"Se le dovesse succedere qualcosa, non me lo perdonerei mai e poi mai." il ragazzo iniziava ad avere gli occhi lucidi, quando in un momento di empatia Peter si avvicinò a lui.

"Ti aiuterò a trovarla e poi tutti insieme sconfiggeremo l'altro me, diciamo. Ma non devi perdere la speranza."

"E se non la ritrovo? Se le succede qualcosa di brutto?"

"Non ti conosco bene, ma so che sei in gamba, e so che per quanto possa apparire esageratamente dolce e romantico voi vi ritroverete sempre, un po' come Biancaneve e il principe azzurro." aveva accennato un sorriso, che sembrava così strano da parte tua.

"Peter Hale che conosce le favole non me lo sarei mai aspettato." aveva detto sarcastico, tornando lo Stiles di sempre. "Quanto vorrei esistessero davvero: almeno mi insegnerebbero come si fa ad avere un lieto fine sempre e comunque." quello che non sapeva era che forse come esistevano licantropi e creature mitiche, esistevano anche personaggi delle fiabe, e in quel momento però non si stavano rivelando utili con quello che era successo ad Allison, ma questo non lo sapeva nessuno, non ancora almeno.

Stiles stava per uscire, quando Lydia si era fiondata dalla porta stringendolo. 

"Stai bene allora." aveva detto lui accarezzandole i capelli.

"Sì, sto bene, mi si era scaricato il telefono." aveva sorriso lasciandogli un lieve bacio sulle labbra per poi andare da Peter, anche se lei credeva non lo fosse. Aveva accordato con Allison che non avrebbe fatto nulla, quella sera, e che il giorno dopo avrebbe agito. 

"Dov'è?" aveva chiesto semplicemente lui. 

"Quando si è scaricato il telefono, non c'era più, e ci ho messo un bel po' per tornare perchè non trovavo la strada, ma ora eccomi qui." aveva detto con un sorriso.

"Non ti lascerò mai più sola." aveva promesso Stiles stringendola, e Derek si era avvicinato a lei, facendo ciò che nessuno si sarebbe mai aspettato: chiedere scusa.

"Mi dispiace per tutto ciò che ho detto."

"Non importa, mi scuso anche io." aveva detto la ragazza.

La notte era stata tranquilla e senza attacchi, e tutti poterono riposarsi in pace, tranne Lydia.

"Che succede?" le aveva chiesto Malia, e la bionda l'aveva condotta fuori per parlare.

"Sai tenere un segreto? Non lo devono sapere in troppi."

"Certo."

"Allison è viva." e non si può dire se fu più grande lo sconforto dell'altra ragazza o le conseguenze che avrebbe pagato la prima per aver riferito una simile notizia, quando aveva promesso di non farlo.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Era giunta mattina ormai, ma Malia e Lydia erano ancora sveglie e non avevano chiuso occhio, per discutere della notizia sconvolgente riferita da quest'ultima, quando Stiles le aveva raggiunte fuori dalla casa e si era seduto sui gradini in pietra accanto alla sua ragazza abbracciandola.

"Di che state parlando?" aveva domandato.

"Nulla d'importante." era stata la risposta di Lydia, che con una sola occhiata di intesa aveva convinto l'altra a congedarsi.

"Sono contento che voi possiate essere amiche, cioè, che non ci sia una gelosia reciproca, sai che intendo."

"Lo so." aveva sorriso lei per poi appoggiare la fronte sulla sua spalla, mentre le braccia di lui la cinsero in un abbraccio. "Tutto bene?"

"Sì, certo." sospirò. "Ho bisogno di Peter. Pensavo che potrei portarlo nel bosco dove sono stata ieri e..." ucciderlo. "aiutarlo a trovare il clone o qualsiasi cosa sia, magari ci sono ancora delle tracce." aveva mentito esitando.

"Sai che non mi piace che tu stia sola con lui." si era preoccupato il ragazzo. "Perché non fai venire Malia con te? In fondo è sua figlia, non sarebbe molto sospetto se venisse."

"Dimentichi che è la tua ex ragazza, nonché figlia di uno psicopatico. Penso sia potenzialmente incline a farmi del male, se volesse." aveva scherzato lei dandogli una pacca sulla spalla. "Faccio da sola, tranquillo." ed era quello che avrebbe fatto. Non voleva l'aiuto di nessuno. Per una volta avrebbe dimostrato il suo valore.

Quella mattina stessa Peter e Lydia si recarono nel bosco, quando lui si focalizzò sull'arco che reggeva in mano la ragazza. 

"Non sapevo sapessi usare armi."

"Me lo insegnò Allison tempo fa, in caso avessi avuto nuovamente necessita di difendermi da un pazzo che mi controllava per aiutarlo a resuscitare." aveva detto sarcastica, per poi sorridere: doveva fingere di fidarsi di lui. "Mettiti davanti a quell'albero: scommetto che riesco a colpirlo vicino al tuo corpo senza però ferirti." aveva tentato. Era d'accordo con Allison, lei l'avrebbe aiutata, ma sapeva che con l'inganno avrebbe potuto farcela.

"Per quanto possa essere una persona orribile, preferirei non rimanere orfana." aveva ribattuto Malia, comparsa di punto in bianco. "Scusate, Stiles mi ha pregata di seguirvi."

Lydia aveva a quel punto sentito la soave voce di Allison al suo orecchio, anche se lei non era nei paraggi. Le ripeteva di uccidere anche lei, perchè non avrebbe dovuto mettersi in mezzo.

A questo punto con un sorriso palesemente falso e di circostanza la ragazza aveva saldamente impugnato l'arma, mirando al petto della ragazza, anche se stava esitando: erano amiche, in fondo.

"Lydia, che fai?" aveva alzato la voce Peter, andando alle spalle della ragazza per toglierle l'arco dalle mani, ma improvvisamente era comparsa Allison, e in qualche strano modo, con quello che pareva a tutti gli effetti un incantesimo, li aveva immobilizzati, mentre guardava fissa negli occhi Lydia. 

"Coraggio. Io ti ho aiutata, ora tocca a te." la stava esortando, ma la ragazza continuava a essere incerta, fino a quando scagliò una freccia dritta al cuore di Peter, che lentamente, non riuscendo a mettere in moto il suo processo di guarigione, morì.

L'altra ragazza stava intanto piangendo silenziosamente, completamente impotente, e la sua amica non ebbe il coraggio di riservarle lo stesso trattamento. Fu così che Allison immobilizzò anche lei, per poi in qualche strano modo infilarle una mano dritta nel petto e strapparle via il cuore, con una minuscola macchia nera, a indicare il peccato che aveva appena compiuto uccidendo l'ex alpha. 

"Ora ho il tuo cuore, posso controllarti a mio piacimento, mentre tu sarai senza sentimenti, quindi sarà tutto più semplice. Ma bada bene, se non fai quello che ti dico, questo è ciò che ti accadrà." disse, e fece lo stesso col cuore di Malia, stringendolo sempre più forte, mentre la ragazza contraeva il viso dal dolore, fino a quando lo ridusse in polvere, e lei raggiunse suo padre.

"Allison, ma che ti succede?" aveva domandato ancora sconvolta la sua migliore amica. 

"Non mi pento di nulla, sapeva comunque troppo. Te l'ho detto tesoro, la magia ha un prezzo. Non ho chiesto io di essere così potente: è capitato, e ora tu dovrai uccidere tutti quanti, nessuno escluso. Solo in questo modo potrò portarti nella foresta incantata e rimanere viva insieme alla persona più importante della mia vita, e ricorda, non dire a nessuno tutto ciò, stavolta sul serio, o morirai prima loro, e poi tu. Sono stata chiara?" terrificata la ragazza aveva lentamente annuito.

"Pensavo che la persona a cui tenessi di più al mondo fosse Scott."

"Lui non farebbe mai tutto questo, ma tu si."

"Ma che cosa ne sarà di Stiles?"

"Oh sì giusto. Se ci tieni così tanto potrai ucciderlo per ultimo."

"Ma io non voglio..." la ragazza non finì di parlare che venne bruscamente interrotta.

"Niente sentimenti, ricordi?" aveva detto stringendo un po' il suo cuore per farle sentire un lieve dolore, per poi sparire e lasciare la ragazza in lacrime.

A questo punto si avvicinò a lei il clone di Peter, che lei credeva però essere quello vero, e le appoggiò una mano sulla spalla.

"Allison mi ha detto che è necessario fare finta di nulla, e non dire che hai ucciso il clone, in questo modo sarà più semplice portarli qui e ucciderli." la ragazza era sconvolta del fatto che lui sapesse tutto, ma non fece troppe domande. Si limitò ad abbracciarlo: anche se era senza cuore le serviva conforto.

Quella mattina, mentre loro non c'erano, in casa si era scatenata l'anarchia più totale, a causa di un litigio tra Scott e Isaac.

"Te lo giuro, era viva. Sta notte è venuta da me e mi ha detto di ucciderti perché saremmo stati insieme per sempre. Non era un sogno, io lo so. Credimi ti prego." diceva quest'ultimo parlando con l'altro a proposito di Allison. Scott non poteva credere a ciò che stava ascoltando, e i suoi occhi divennero rosso intenso dalla rabbia incontrollabile.

"Mi hai preso per un idiota? O ti sei messo d'accordo con Derek? Non avete mai nominata così tanto come negli ultimi due giorni. Sembra lo facciate apposta." era arrabbiato e al contempo ferito. 

"Scott te lo giuro." non aveva ricevuto risposta, era semplicemente stato spinto a terra e preso a pugni, fino a che Stiles, col solo uso della parola, lo aveva convinto a fermarsi.

La situazione era rimasta piatta, fino a quando non era tornato di corsa Theo, anche se nessuno si era accorto fosse uscito, e aveva chiamato in disparte Stiles.

"Sto per dirti una cosa incredibile, ma devi credermi. Ti prego."

"Theo, non mi fiderò mai di te, ma dimmelo." 

"Lydia. Ha ucciso Peter e ora sta venendo qui col clone, ma lei pensa sia quello vero, e Malia, beh..." aveva preso una pausa per deglutire. "è morta anche lei, ma non è stata Lydia, ma Allison."

"Allison è morta." gli aveva ricordato scettico Stiles.

"Te l'avevo detto che era incredibile." Theo finì di raccontare cosa aveva visto nascosto nel bosco.

"Non ti credo, e poi perchè lo dici a me?"

"Probabilmente Derek ucciderebbe Lydia, e anche Allison, e sappiamo tutti che Scott e Isaac si opporrebbero categoricamente, ma almeno per quanto riguarda Allison è necessario, mentre per quanto rigurda Lydia, basta recuperare il suo cuore, anche se non so ancora come."

"Come dovrei fare a crederti?"

"Ti porterò all'inferno con me. Non importa cosa servirà, noi li salveremo, ma avremo bisogno anche di Liam."

Per quanto cercasse di opporsi, in fondo gli credeva: non era la prima cosa strana che accadeva a Beacon Hills. "E come faremo?"

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Qualche decina di minuti dopo, Liam, Theo e Stiles erano nella stanza di quest'ultimo, e avevano raccontato agli altri che Lydia aveva chiesto loro di raggiungerli. 

"Tutto chiaro ragazzi, utilizzo la spada di Kira e apro un solco per mandarvi all'inferno, ma dimenticate un dettaglio importante." aveva iniziato Liam.

"E quale?" sbuffò Theo alzando gli occhi al cielo lamentandosi.

"Me l'hai fatta distruggere." Theo a quelle parole si passò frustrato una mano nei capelli ricordandosi anche la situazione, che ovviamente era sconosciuta a Stiles, dato che era accaduto quando lui era stato catturato dai cavalieri fantasma. 

"Dimmi almeno che avete tenuto i pezzi." aveva semplicemente detto il figlio dello sceriffo, e Liam aveva annuito.

"Sì, ma come faremo?" era intervenuto l'altro ragazzo ancora, e Liam aveva sospirato al pensiero che era in realtà passato nelle menti di tutti quanti: Scott, era di lui che avevano bisogno.

Stiles lo aveva chiamato, promettendogli che gli avrebbe spiegato tutto, mentre Liam e Theo erano andati a casa del primo per recuperare i pezzi della spada distrutta. Il ragazzo era intanto seduto sul suo letto ad aspettare l'arrivo di Scott, ed era stato disturbato da un pianto spezzato davanti al portone di casa. Non aveva sensi sviluppati, ma era un pianto così disperato che era sufficiente una finestra aperta per sentirlo. Affacciandosi e vedendo poi che proveniva da Lydia, non esitò neanche un secondo a raggiungerla. Aveva per un attimo ragionato sulla decisione che stava prendendo, credeva a quello che aveva detto Theo, ma non credeva che Lydia, la sua Lydia, fosse un mostro, né pensava che potesse esserlo mai. 

"Cosa ci fai qui?" aveva sussurrato dolcemente abbracciandola, e la ragazza si sciolse in quel gesto continuando a singhiozzare. 

"Non avevo voglia di tornare da voi e sono venuta qui senza una ragione." aveva detto semplicemente.

"Che cosa è successo?" gli domandò, ma non ricevette risposta. Nel frattempo Scott era arrivato, e perplesso aveva chiesto all'amico quale fosse il problema. 

Lydia naturalmente capiva che i due avevano un segreto, ma sarebbe stato ipocrita da parte sua pretendere la verità quando possedeva un segreto decisamente oscuro. A dire il vero non poteva capacitarsi di come fosse possibile versare tutte quelle lacrime senza avere un cuore, e pensava che se lo avesse ancora avuto sarebbe certamente morta per la sofferenza emotiva che stava provando, se fosse stato possibile.

Aveva semplicemente stretto Stiles, non sapeva come lo avrebbe ucciso e quando, ma in quel momento aveva bisogno del suo calore. Dopo di che si era congedata.

Erano arrivati anche gli altri due ragazzi, e nessuno aveva avuto il coraggio di raccontargli la verità, e nonostante nessuno avesse parlato, il ragazzo sembrava sconvolto. 

"Cosa succede?" domandò il suo migliore amico appoggiandogli una mano sulla spalla.

"So che è strano, ma poco fa, mentre eri con Lydia, era come se sentissi un solo battito cardiaco, il tuo, c'entra qualcosa con quello che dovete dirmi?" a quel punto Theo lanciò un'occhiata a Stiles, in parte felice che il ragazzo fosse finalmente consapevole che non gli aveva mentito, ma all'altro faceva male avere la conferma che stava davvero accadendo qualcosa di terribile. 

"No, Scott." aveva detto fermamente Liam. Era un ragazzo impulsivo, ma ultimamente aveva sviluppato la capacità di mentire senza far aumentare le sue pulsazioni. "Senti, non te lo so spiegare, e non penso sia opportuno, ora che devi preoccuparti della storia di Peter, che in realtà non è Peter, ma è una questione che dobbiamo risolvere noi tre, soli, ma abbiamo bisogno di una mano. Theo ha delle cose irrisolte e ha bisogno di sua sorella, sperando che non lo uccida, e dobbiamo rimandarlo sottoterra, ma abbiamo bisogno di sistemare la spada, sai se Kira potrebbe..." 

"Sì." lo aveva interrotto. "L'ha già fatto una volta, quando si era trattato di combattere gli Oni, e se ha imparato a controllare il suo potere lo farà di nuovo."

"Grandioso, allora andiamo da lei." disse Theo, ma le cose non erano esattamente facili: ora Kira era con le Skinwalkers, e non sapevano esattamente come agire, e se lei avrebbe potuto comunicare con loro, ma valeva la pena provare. Stiles, anche se era ancora troppo turbato per esprimersi, in fondo però non voleva che Scott andasse da lei, perchè temeva che potesse soffrire troppo rivedendola dopo ormai tanto tempo, perchè in fondo continuava ancora ad amarla.

"Io e Theo andiamo da lei, ci proveremo almeno, non so cosa dobbiate fare, o cosa abbiate in mente, ma vi aiuterò, perchè mi fido."

"Scott." lo aveva chiamato all'attenzione il suo migliore amico. "Vai con Liam, ti è più utile, lo gestisco da solo Theo." sfoderò il sorriso migliore che poteva, e Scott, seppur dubbioso, annuì. Quando i due se ne andarono, Theo prese parola.

"Perchè l'hai fatto?"

"Se tu gli avessi mentito, lo avrebbe scoperto. Lui non deve sapere nulla." aveva detto secco per poi sospirare e appoggiare la fronte contro il palmo della mano chiudendo gli occhi, come per calmarsi. "Non ha senso."

"Che cosa?" 

"Hai detto che ora Allison la controlla, giusto? Allora perchè l'ha fatta venire qui? Sapeva che Scott o Liam l'avrebbero sentito, oppure perchè non ti ha fatto del male, se tu hai visto tutto? Non ha senso, ho come l'impressione che stiamo facendo tutto ciò che lei vuole, non mi convince questa storia."

"Ti stai stressando troppo, e anche se così fosse? Tanto avremo la meglio, fidati di me."

"Non l'ho mai fatto e non inizierò ora." aveva detto con un sorriso sarcastico per poi tornare serio. "Quindi mi stai dicendo che Lydia ha ucciso Peter?"

"Sì, ma credeva fosse il clone, lei non voleva farlo, ma le sembrava la cosa più giusta." 

"Non avrei mai pensato che Allison potesse fare una cosa simile."

"Stiles, non è più lei, è... malvagia. Non l'ho mai conosciuta, ma non penso che per come è ora sia esattamente il tipo di uno come Scott o uno come Isaac."

Intanto Liam stava faticando non poco per mantenere il controllo del suo battito e non far sospettare nulla a Scott. Alla fine i due giunsero dalle Skinwalkers e, come il miraggio di un'oasi nel deserto, Kira apparve davanti a loro. Non si poté descrivere l'entusiasmo che provò Scott nel vederla, nel sentire la sua voce, quando chiese loro il motivo di quella visita. Liam gli porse la spada, o almeno i pezzi che la componevano, senza aggiungere altro, perchè la ragazza era concentrata su quel ragazzo che era stato per lei un vero e proprio amore a prima vista.

"Ciao." disse semplicemente la ragazza, e Scott non riuscì a trattenersi, e a quel punto la strinse in un abbraccio. 

"Mi sei mancata." sussurrò e lei gli diede un dolce bacio sulla guancia. 

"Anche tu. Che cosa succede?"

"Serve semplicemente che tu aggiusti questa, tutto il resto è superfluo. Per favore, ne abbiamo davvero bisogno." intervenne allora Liam, lasciando la ragazza perplessa. 

"Ti prego Kira torna, abbiamo bisogno di te, io ho bisogno di te." disse dunque Scott, guardandola negli occhi. 

"Scott, mi manchi molto, ma non so se posso."

"Sei stata via per così tanto, lo so che ora sai come controllare le tue abilità. Torna per favore." la ragazza rifletté per una manciata di secondi, e non senza esitazioni, alla fine accettò, e lo seguì, anche se naturalmente le difficoltà non mancarono.

Intanto Theo e Stiles erano in silenzio, quando Liam tornò con la spada aggiustata e un sorriso sulle labbra. 

"Se dobbiamo fare questa cosa, facciamola e basta." disse conficcandola nel pavimento, e la terra si aprì letteralmente sotto i piedi degli altri due ragazzi, portandoli all'inferno. 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Se qualcuno avesse chiesto a Stiles come immaginava l'inferno, egli avrebbe sicuramente risposto descrivendolo con la tipica descrizione dantesca, dove le anime si trovano in luoghi diversi in base alla gravità delle loro azioni, direttamente proporzionale alle pene che avrebbero dovuto scontare, ma la situazione non era esattamente tale.

Il tutto si presentava in un modo così tranquillo da essere quasi inquietante: migliaia di anime che presentavano le sembianze delle persone che erano in vita, erano in piedi in silenzio, come se stessero attendendo il loro turno alla posta. 

Theo osservava Stiles, che a sua volta guardava la scena interdetto: non riusciva a capacitarsi di ciò che stava vedendo, e gli sembrò di rivivere quella traumatica esperienza di qualche tempo prima, quando era nella stazione dei ghost riders, dove tutti erano come ipnotizzati e lui sembrava l'unico consapevole di ciò che stava accadendo, ma si ricordò poi che non era l'unico, anche Peter era cosciente, e si ricordò della ragione per cui si trovavano in quel posto, che era passata in secondo piano, quando la testa del ragazzo era stata sopraffatta dai ricordi.

Si guardò intorno: Peter era lì, poco distante da lui c'era Malia, entrambi erano fermi, inespressivi, fissando il vuoto. Il ragazzo si avvicino a quella che era stata la sua prima ragazza, e allungò una mano nella sua direzione, come a volerla prendere da una spalla e scuoterla per risvegliarla da quello stato di trance. 

"No, non puoi farlo." Theo lo fermò, tirandolo per un braccio.

"Perchè no? Pensavo fossimo qui per portarli indietro." disse.

"Quando Liam tra qualche ora pianterà di nuovo la spada al suolo, torneranno indietro solo le persone che non appartengono a questo posto, ovvero quelle vive. Anche se lo sembrano non lo sono, sono in questo stato e sono costretti a vivere e rivedere tutte le sofferenze della loro vita, come in un film, ma percependo lo stesso un forte dolore fisico ed emotivo, anche se visibilmente non lo manifestano. Se provi a svegliarli, non so cosa potrebbe succedere loro."

"Quindi dovremmo riportarle in vita? E come?" chiese perplesso.

"Stiles, non sono stato completamente sincero con te."  

"Non avevo dubbi." rispose sarcastico con un sospiro. "Cosa bisogna fare?"

"Beh, tanto per iniziare, al momento Malia non ha più un cuore, e come ben sai senza non si può vivere."

"Ma Lydia..." aveva iniziato a protestare, ma venne subito interrotto.

"Quello di Lydia è controllato da una persona potente, e soprattutto non è stato ridotto in polvere." disse per poi sospirare. "Serve che uno di noi prenda il cuore dell'altro, e provi a dividerlo a metà, per metterne un pezzo nel suo corpo, solo così potrà tornare in vita, ma questa persona..."

"Potrebbe morire?" finì la frase al suo posto, provando un forte sgomento e senso d'ansia.

"Esattamente. Però voglio dimostrarti che sono davvero cambiato, lo giuro. Le darò il mio, devi semplicemente crederci. Credi fortemente di poterlo fare, di potermi strappare il cuore dal petto, e ci riuscirai."

"Theo, io ho avuto un forte legame con Malia, potrebbe essere più probabile che sopravviva, se ha il mio cuore."

"Stiles, nessuno sentirà la mia mancanza, ma la tua? E in ogni caso se non fermiamo Lydia moriremo comunque tutti, vale la pena tentare, ora fallo."

Stiles aveva sospirato profondamente, allungando con decisione la mano verso il suo petto, ma trovò il suo corpo a fargli da scudo. Poteva credere che a Beacon Hills ci fossero licantropi, chimere e magari anche demoni, ma credere nella magia? Non ci riusciva, ed era questo il suo limite.

"Stiles, tutto ciò sta accadendo realmente, credici."

Doveva fidarsi, doveva crederci, per quanto fosse incredibile. Allungò nuovamente la mano, e questa volta si sentì come se il suo braccio venisse risucchiato in un'altra dimensione. Aprì gli occhi, che fino a quel momento erano chiusi e incrociò lo sguardo sofferente ma al contempo soddisfatto di Theo mentre staccava quell'organo vitale dal suo corpo. Quando ebbe finito, lo teneva in mano, con delicatezza, e dopo aver preso un ampio respiro di incoraggiamento, lo divise. Dapprima tentò di essere delicato, ma vedeva il viso dell'altro ragazzo contrarsi dal dolore, e udì le sue suppliche di fare in fretta. Agì, e senza attendere un minuto più del necessario lo infilò di nuovo nel ragazzo, che tornò lo stesso di prima, anche se teneva una mano sul petto avvertendo una fitta di dolore. Sorrisero trionfanti e pieni di speranza, quando Theo prese dalle mani dell'altro ragazzo quella metà di cuore e la mise con estrema lentezza nella ragazza, che come riprendendosi da uno shock respirò di colpo, e quel sospiro divenne un affanno, mentre ricominciava a muoversi, come quando si torna in superficie dopo tanto tempo in apnea.

Gli altri due la guardavano, sorpresi, e Stiles la accolse tra le sue braccia stringendola, mentre lei si tranquillizzava ancora sconvolta, nonostante ricordasse ogni cosa. Theo osservava la scena, e d'un tratto l'altro ragazzo allontanò da lui la ragazza. 

"Non è stato merito mio, non sono un eroe, questa volta è tutto meritò di Theo, è lui che ti ha dato parte del suo cuore." la ragazza era sconvolta e perplessa, ma poi rivolse un sorriso a quel ragazzo che aveva odiato dal primo attimo in cui lo aveva visto, per poi sussurrare un grazie. Era risaputo che Malia e i modi gentili erano concetti diametralmente opposti, ma lei lo guardava in un modo diverso, quasi pieno di affetto e gratitudine, e quello sguardo le fu subito reso dall'altro. 

"Come facciamo con lui?" interruppe il momento Stiles, indicando con un cenno Peter.

"Lasciamolo qui." disse Malia, ricevendo un'occhiataccia da entrambi. "No, non fraintendetemi, stranamente questa volta non la voglio morto, ma se lo riportiamo con noi riproveranno a ucciderlo, lasciamolo qui fino a quando non si sarà tutto risolto, e poi torneremo." 

Stiles annuì, gli sembrava una buona idea, ma Theo era contrario.

"Non ne siete abituati, ma tutto ciò, la magia, ha uno strano equilibrio, le cose stanno cambiando, e temo che presto il passaggio tra i mondi non sarà più possibile, per questa ragione dobbiamo portarlo con noi ora, credetemi, finora non vi ho mentito." 

"E cosa dobbiamo fare?" domandò Malia.

"Il suo cuore c'è ancora, giusto? Deve solo riacquistare un po di vita, so che non lo hai mai considerato veramente tuo padre, ma questa è una cosa che devi fare tu: prendilo, e dagli quel calore di cui ha bisogno per tornare a battere."

Come guidata dall'istinto, la ragazza fece lo stesso movimento di Stiles di poco tempo fa. Toccando il cuore freddo ebbe un fremito, aveva sempre immaginato la morte come qualcosa di freddo, ma toccare il cuore di un morto, quello di suo padre, la fece tremare. 

Non era una cosa da lei, ma a quelle sensazioni pianse delle lacrime sincere e silenziose, parlando con sentimento.

"Papà... mi hai abbandonata quando ero piccola, sono cresciuta con dei genitori adottivi e... hai sbagliato ogni cosa con me, non sei mai stato la persona che meritavo al mio fianco, e soprattutto non mi hai sostenuto, mai. Tu volevi, soltanto il potere, non ti importava di altro, prima di sapere che io esistessi avevi solo Derek, e non lo hai mai trattato come meritava. Ma nonostante ciò, ci hai aiutato contro i cavalieri fantasma, e ho iniziato a pensare che stessi migliorando, hai provato a trattenere Lydia, quando voleva uccidermi, e io ho pensato mi volessi bene. Ora, papà, so che probabilmente non è così, ma io te ne voglio, ti prego torna da me." a quel punto sotto gli occhi stupiti di tutti il cuore emise un bagliore roseo, e la ragazza lo rimise subito nel petto del padre, che inconsciamente aveva le lacrime agli occhi, e come tornò in vita la strinse, dimostrandogli quel primo e forse unico cenno di amore paterno. 

Era questione di qualche ora, e Liam li avrebbe fatti tornare indietro, ma quando anche tutto sembrava andare per il meglio, Allison sapeva già tutto quello che stava accadendo, e non gradiva affatto la situazione.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


"Ce l'avete fatta!" esultò Liam non appena tornarono indietro tutti e quattro. Stiles sorrise e Peter gli diede una pacca sulla spalla con un cenno di approvazione. Non aveva ancora detto una parola, ma era ancora scosso dalle parole di sua figlia e aveva provato un sentimento nuovo che non sapeva definire neppure lui: rimorso, forse? Non aveva rimpianti per tutte le sue cattive azioni, ma aveva provato un minimo di affetto per lei in quel momento, e quasi si pentiva di tutto il male che le aveva inflitto non essendo stato consapevole della sua esistenza fino a poco tempo prima, e di conseguenza non essendoci mai stato per lei.

Dal canto suo, Malia sembrava quasi indifferente a tutto quello che era successo, anche se era ancora visibilmente turbata, ma soprattutto infastidita del fatto che fosse viva solo grazie a Theo, lo stesso Theo che aveva desiderato vedere morto centinaia di volte.

Eppure lui sembrava non staccarle gli occhi di dosso, come se davvero avesse compiuto quel gesto in modo disinteressato, ma, conoscendolo, era davvero possibile che fosse stata solo pura gentilezza? O forse li stava nuovamente ingannando? Era questo il pensiero fisso di Liam, che nonostante il tempo che passava continuava a non fidarsi di lui, e sarebbe stato lo stesso pensiero di Stiles, se solo in quel momento non fosse stato in completa ansia per Lydia e per ciò che le sarebbe potuto succedere.

I suoi pensieri negativi non furono completamente vani e infondati, infatti in quel preciso istante Lydia era con Allison, e ciò che le avrebbe comandato quest'ultima non sarebbe stato piacevole, affatto.

"Cosa ci faccio qui?" domandò Lydia come riprendendosi da uno stato di trance quando si trovò nella biblioteca della scuola vuota con Allison di fronte. 

"Te l'ho detto, posso controllarti, e ti ho fatta venire qui. So quello che ti ho detto, ma devo rettificare. Devi uccidere immediatamente Stiles, mi sta intralciando."

"Non lo farò." aveva detto freddamente, priva delle sue emozioni ma ancora piena della sua solita grinta e forza di volontà. "Pensavo fossi mia amica, ma mi stai solo rovinando la vita. Se davvero ci tieni a me lascia che tutto vada come è sempre andato da quando te ne sei andata, ti prego." continuò in un sussurro.

"Non posso, non voglio lasciarti andare, Lydia, da quando sono venuta a vivere a Beacon Hills, tu sei stata la mia migliore amica, ho bisogno di te, mi manchi, e il fatto che tu ora voglia che io me ne vada, e continuare la tua vita che a quanto pare è nettamente migliorata da quando sono morta, mi ferisce."

"Allison, lo sai, ti volevo bene più di quanto ne volessi a chiunque altro, ma ora no, non sei più tu, non puoi chiedermi di uccidere Stiles, io lo amo."

"So che i primi mesi sarebbe difficile, ma dopo? Uccideresti anche gli altri e verresti via con me, potremmo trovare un modo per far tornare indietro Aiden, so quanto ti piacesse, oppure ancora potresti tornare da Jackson, so che non hai mai smesso di amarlo, che per lui proverai sempre quel legame indissolubile." 

"No, Allison. Ho amato Jackson, ma dopo tutto quello che mi ha fatto, non è il ragazzo per me, mentre con Aiden lo sai che era solo attrazione fisica e basta. Io voglio il mio Stiles, e non voglio fare del male a tutti i miei amici, quindi forza, uccidimi."

A quel punto Allison, presa dall'ira che aveva suscitato in lei tutta quella insolenza, fece materializzare il cuore della ragazza nelle sue mani stringendolo, procurandole un dolore straziante. Un minimo di forza in più e sarebbe morta, ma la nuova Allison, per quanto malvagia, non sopportava le espressioni di dolore sul viso della sua migliore amica, e s'interruppe, lasciandola in vita. 

"Lo farai e basta, ti comanderò io." aggiunse poi, decisa. Ora, almeno in teoria, non aveva più scampo.

Intanto Stiles aveva iniziato a credere nella magia, dopo quello che aveva visto e fatto, del resto, lo aveva aiutato molto, e allo stesso modo era stato per Peter e Malia.

"Quindi, mi state dicendo che esiste un regno magico, e che Allison è stata portata indietro grazie a un mago potente e una strega?" aveva domandato incredulo Liam.

"Non una strega, la regina cattiva, per l'esattezza." precisò Theo. 

"Tutto ciò è assurdo. Mi state dicendo che dovrei credere che i personaggi delle fiabe siano reali? Mi sembra assurdo, è come chiedermi di credere a... non lo so..."

"Ai lupi mannari, ad esempio? Sì hai ragione, non esistono, ovviamente." disse Peter con sarcasmo.

"Mettiamo caso che io ci creda, come andiamo in un altro mondo?"

"Non sono in un altro mondo, si trovano tutti in una cittadina nel Maine: Storybrooke." intervenne Theo.

"Non l'ho mai sentita nominare." rifletté ad alta voce Malia. 

"Perchè c'è un incantesimo di protezione che tiene fuori tutte le creature non magiche e impedisce a quelle magiche di uscirne, ma so come entrare. Ho questo sortilegio, basta pronunciarlo e quel confine, per chi lo pronuncia, scomparirà. In questo modo potremo entrare." disse con semplicità, come se quella fosse la cosa più logica del mondo.

Così Theo, Malia e Peter si misero in viaggio verso questa città sconosciuta, mentre Liam e Stiles tornarono dagli altri, per non insospettirli. 

Tutti erano contenti per il ritorno di Kira, Scott per primo, ma questo non lo aveva distratto da quella che era da qualche tempo la sua attuale missione, scoprire le intenzioni del clone di Peter, nel frattempo era tornata dagli altri anche Lydia, che metteva tutto il suo impegno per stare distante dagli altri, per paura di far loro del male. Era una ragazza forte e indipendente, ed essere sottomessa in questo modo alla volontà altrui la devastava. 

"Ho scoperto cosa vuole fare Peter due, se vogliamo chiamarlo così." esordì Scott, avendo l'occasione di tutti, ma soprattutto quella di Lydia: lei aveva ucciso il clone, come aveva fatto Scott allora a trovare una tale informazione?

"So che può sembrare bizzarro, ma vuole creare qui a Beacon Hills una nuova isola che non c'è, ma prima di sottomettere gli abitanti al suo comando, vuole uccidere noi, che la proteggiamo, e si sta servendo di qualcun altro per farlo."

A questo punto Lydia si sentì quasi mancare l'aria, e capì. Allison la stava manipolando più di quanto lei credesse, e ora capiva di aver ucciso il vero Peter, di essere entrata in quel gioco così subdolo senza neppure rendersene conto. Frustrata e senza più forze, non riuscì a fare altro se non scoppiare in lacrime, e Stiles l'accolse tra le sue braccia senza esitazioni. Gli altri sembravano non capire, ma oramai lui sapeva tutto, e parlò, raccontando tutto quello che sapeva, quello che aveva visto e riferito Theo, di quello che era successo all'inferno, tutto quanto, e Lydia annuiva, lasciando tutti sconcertati. 

In quel preciso istante Allison apparve, senza lasciare a nessuno il tempo di riprendersi dal trauma, pronunciando un'iconica frase: "A quanto pare dovrò fare tutto da sola.", e iniziò, stringendo una mano nel vuoto, col gesto di strangolare qualcuno; era quello che stava facendo a Scott, senza neppure toccarlo.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


In contemporanea con quegli avvenimenti, gli altri tre erano riusciti a entrare a Storybrooke, dove tutti li guardavano sorpresi, finché vennero portati dal sindaco della città, una donna, che loro di certo non potevano immaginare essere la regina cattiva, che in questa città, forse per ironia della sorte, portava il nome di Regina. 

"Chi siete voi, e come siete entrati qui?" chiese senza la minima cortesia. 

"Siamo venuti per cercare Tremotino e la regina cattiva, sappiamo che sono qui, ci serve il loro aiuto." iniziò Theo.

A questo punto Regina si fece più attenta, ma non meno scontrosa. "Per incominciare, la 'regina cattiva', che poi sarei io, ha deciso di redimersi, e ora è totalmente diversa, le piace essere chiamata semplicemente col suo nome: Regina, e poi cosa dovreste volere voi da questa magia oscura? Non intendo dare potere a qualcuno con forti ambizioni, che porterà il mondo alla completa distruzione."

"Strano, considerando che è esattamente ciò che avete fatto: le suona conosciuto il nome Allison Argent?" intervenne Peter. La faccia della donna mutò espressione, e scomparve in una nuvola di fumo violaceo, tornando pochi secondi dopo nella stessa maniera, insieme a un uomo, che in quel luogo si faceva chiamare Signor Gold: era Tremotino.

"Si, sono stato io a riportarla in vita." disse l'uomo, una volta che gli fu spiegata la situazione.

"E a quale scopo?" domandò Peter.

"A dire il vero è stato uno sbaglio, ma già che lo avevo fatto, le ho insegnato tutto ciò che avrebbe dovuto sapere, e, in poco tempo, devo dire che è diventata abile quasi quanto Regina." la donna gli lanciò uno sguardo carico d'odio, per poi sospirare e proseguire il racconto.

"Ma poi è uscita da Storybrooke, e non l'ho potuta seguire, e siamo venuti a sapere che si è schierata con un uomo. Peter Pan ha preso alcuni tra gli uomini più malvagi, e gli ha clonati, rendendole persone ancora più subdole, con lo scopo di trasformare il mondo, città dopo città, in una nuova isola che non c'è, e lei aiuta ad uccidere chiunque li intralci." adesso tutti avevano le idee più chiare, erano sollevati per essersi chiariti le idee, ma preoccupati per ciò che avevano saputo.

"C'è un modo per fermarli?" domandò Malia.

"Regina dovrebbe venire con voi e ucciderla. Anche io potrei farlo, a dire il vero, ma è più adatta per lei questa missione, per dimostrare a tutti come sia cambiata." disse Tremotino.

"Ma mi era parso di capire che nessuno esce da qui." rifletté Theo.

"Un modo c'è, devo prendere un oggetto a me caro e immergerlo in una pozione, per poi portarlo con me, solo così potrò varcare il confine." disse la donna, per poi congedarsi, per fare ciò che aveva appena detto.

Poco dopo tutto fu organizzato, e loro quattro partirono.

"Cosa hai intenzione di fare?" chiese Malia.

"Ucciderla, mi dispiace, ma è l'unico rimedio, prima però, se vogliamo evitare che qualcuno si faccia male, serve riprendere il cuore della vostra amica."

"Ci riuscirai?"

"Lo spero."

Giunsero nel momento giusto al posto giusto, come si suol dire, infatti trovarono davanti ai loro occhi una scena orribile: Allison stava per uccidere Scott. 

Regina colpì la ragazza alle spalle, con una sfera infuocata, facendola cadere in avanti sulle ginocchia e allentare la presa su Scott, che riprese a respirare all'istante. Intanto Kira, guidata probabilmente dai suoi sentimenti, prese coraggio e si mise davanti a lui, estraendo la spada e puntandola verso Allison, che però la disarmò all'istante con un solo gesto. Regina intanto continuava ad attaccarla, fino a quando anche lei fu messa fuori gioco; era una strega molto potente, ma a quanto pare Allison aveva forze nettamente più oscure a suo favore. 

Ora ella stava puntando in direzione di Stiles, che continuava a stringere Lydia tra le sue braccia, quando la ragazza prese fiato e, con le lacrime agli occhi, raccolse un arco da terra, e mise in pratica quello che la sua migliore amica le aveva insegnato. Puntò dritta al suo petto, e scagliò una freccia, uccidendola.

Vicino alla ragazza si riunirono Scott, Isaac e Lydia stessa. Avrebbero voluto piangere ancora quella persona a loro tre così cara, ma il tutto fu rapido, e il corpo divenne polvere e scomparve, lasciando tutti attoniti. Sul pavimento, al suo posto comparve il cuore di Lydia. Stiles lo raccolse, con un sorriso e lo rimise lentamente nel suo corpo, mentre la ragazza provava un minimo di dolore, ma non le importava, e ora che aveva di nuovo tutti i sentimenti pianse, e baciò dolcemente l'amore della sua vita tra le lacrime. Sembrava tutto finito bene, quando fuori si sentì un suono straziante, un urlo: era Malia. 

Tutti si precipitarono fuori nell'immediato, e trovarono la ragazza piangere accanto al corpo di Theo, ormai morente.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


"Cosa è successo?" chiese Scott, più allarmato che mai.

"Il clone." aveva mormorato Theo, con le poche forze che aveva ancora in corpo, quando tutti corsero all'istante a cercarlo, lasciando indietro solo Malia, che ricevette subito la compagnia di Stiles e Lydia.

"Vorrei stare sola con lui." aveva detto decisa, seppur con la voce tremante, mentre gli altri due avevano indietreggiato, tornando in casa ma osservando la scena dalla porta accostata.

"Pensavo mi odiassi." disse Theo, con il suo solito sorriso insolente e compiaciuto, mentre sembrava ignorare il fatto che grondava sangue dalla parte sinistra del petto e stava per dire le sue ultime parole. "Sei qui per compiacermi, o per celebrare una festa dopo che sarò morto?"

La ragazza si sedette a terra, con le gambe incrociate, facendogli appoggiare la testa sulle sue ginocchia e accarezzandogli dolcemente il viso versando un mare di lacrime, ma cercando comunque di sorridere. "Pensavo che il sentimento fosse reciproco, allora perchè mi hai salvata e mi hai fatta tornare in vita?"

"Volevo... che Scott si fidasse e mi credesse, ma la realtà, è che mi piaci. Sei la ragazza più forte che io abbia mai visto, e ti ammiro, nonostante tutto." stava ancora sorridendo, anche se il suo viso veniva sempre più frequentemente contrastato da delle smorfie causate da quel dolore lancinante.

"Smettila di fare così, sopravviverai." diceva stringendogli il polso, cercando di assorbire il suo dolore, anche se invano.

"So che fa male anche a te, hai metà del mio cuore, provi lo stesso che provo io." disse consapevolmente, e aveva ragione.

"Esatto, e se sei cambiato, non essere così egoista da lasciare che una parte di me muoia ancora, reagisci, e resta con me." disse totalmente distrutta da quel forte sentimento che non aveva mai provato per nessuno dopo Stiles.

"Perchè t'importa tanto, Hale?" le faceva strano essere chiamata per cognome, con quel cognome, quella del suo vero padre, un uomo per il quale da poco aveva iniziato a provare affetto, ma la stupiva ancora di più l'effetto che stava provocando in lei tutto ciò. Il ragazzo chiuse gli occhi, come per recuperare le poche energie che ancora gli restavano, Stiles intanto, con gli occhi lucidi per la scena che stava vedendo, stringeva Lydia, che sapeva che Theo era in fin di vita, lo sentiva con le sue doti da banshee, e quella scena la stava straziando.

"Perchè mi sono innamorata di te." fu la risposta di Malia, che singhiozzando si chinò su di lui, facendo avvenire un contatto tra le loro labbra, quello che sarebbe dovuto essere il loro primo e ultimo bacio. Ma un bagliore roseo si liberò dal corpo di entrambi, e il ragazzo si riprese all'istante, sedendosi e tirandola a sé baciandola nuovamente, in modo sincero.

Se quella fu magia e quello fu ciò che tutti chiamano 'bacio del vero amore'? Probabilmente, ma a nessuno in quel momento importava, e tutti si persero in quell'insieme di sentimenti contrapposti, dove però certamente non mancava la gioia e l'amore.

Gli altri nel mentre avevano raggiunto il clone, che non desisteva: aveva provato ad attaccare tutti ripetutamente, ma invano.

Scott gli aveva intimato di arrendersi, senza ottenere risultati, mentre Derek era più favorevole ad ucciderlo. Fu questa volta regina a prendere l'iniziativa, probabilmente volenterosa di tornare a Storybrooke, che giungendo alle sue spalle lo buttò a terra con una sfera di fuoco per poi strappargli il cuore e distruggerlo. 

Tutti ripresero il fiato, per fortuna quell'incubo era finito.

La donna tornò da dove era venuta, mentre gli altri tornarono a casa di Derek, e si sorpresero nel vedere Theo di nuovo in piedi. 

"Tutto apposto?" domandò Scott.

"Sì, tutto perfetto." sorrise Theo stringendo a sè Malia. 

"Io invece direi che è tutto come dovrebbe essere." intervenne ora Lydia, baciando sulla guancia Stiles che sorrideva, felice di avere di nuovo al suo fianco la donna della sua vita. 

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