Un nemico inaspettato

di Shanley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Nonostante fosse il suo compleanno e avesse in programma per quella sera un festa pazzesca, Bulma non era affatto felice in quel momento. Guardava fuori dalla finestra della cucina il catering che allestiva gli stand e i tavoli per la festa imminente ma lei sembrava non vederli. La sua mente era ancora concentrata sulla discussione che quella mattina aveva avuto con Vegeta. Strinse i pugni al solo pensiero del marito. Quell’idiota, pensò con rabbia. Un unico giorno gli chiedeva di comportarsi bene e farla felice e lui osava lamentarsi.
-Non ho nessuna voglia di vedere quella gente.- Le aveva detto scontroso -Io vado ad allenarmi, non ho tempo da perdere con queste sciocchezze.-
-Se non vieni alla festa sarà peggio per te!-
L'aveva minacciato lei e di solito, magari di malavoglia, ma il sayan le obbediva. Invece, mancava meno di un’ora all’arrivo degli ospiti e lui non era ancora rientrato. Bulma respirò a fondo per calmarsi. Non avrebbe permesso a quello scimmione di rovinarle la festa!
 
***
 
Chichi sfregava la spugnetta dei piatti con vigore, eccessivo vigore, tanto che metà del servizio si era già rotto durante il lavaggio. Ma a lei non sembrava importare. Era arrabbiata con Goku. Quell'idiota non faceva altro che allenarsi e con lei non passava mai del tempo. Tornava a casa solo per mangiare e dormire. Le sembrava di avere sposato un gatto al posto di un marito.
-Accidenti!-
Dopo aver rotto l'ennesimo piatto si era pure tagliata. Sbuffò infastidita dalla inconveniente. Valutò le condizione della sua mano e decise che sanguinava troppo per poter ignorare la cosa. Gettò i cocci nella spazzatura e andò a prendere l’occorrente per medicare la ferita.
 
***
 
Videl passeggiava avanti e indietro per il salotto cercando invano di far addormentare la piccola Pan. Erano ormai cinque notti di fila che la bimba non voleva saperne di dormire e Videl era sfinita. Irritata pensò a Gohan. Lui non l’aiutava affatto con la bambina preso com'era dagli studi all'università. Capiva che il ragazzo dovesse impegnarsi al massimo per raggiungere il suo sogno ma non poteva fare tutto lei in quella casa. Faceva sempre lei le faccende domestiche, badava alla bambina e lavorava sodo. Era sempre riuscita a gestire tutto ma ora che Pan non le faceva chiudere occhio aveva bisogno di aiuto. Guardò l’orologio. Gohan era di nuovo in ritardo. Strinse i denti irritata. Quando suo marito sarebbe tornato a casa, gliene avrebbe dette quattro.
 
***
 
Vegeta era arrivato poco prima che la festa cominciasse sporco, sudato e con la tuta logora. Bulma non aveva voglia di litigare con lui poco prima che arrivassero i suoi ospiti, quindi lo ignorò e basta. Si costrinse a sorridere e andò ad accogliere gioviale i suoi primi ospiti.
Dopo che la festa era iniziata da circa un’ora erano ormai arrivati tutti, tranne la famiglia di Goku e quella di Gohan. I sayan sono tutti uguali, mai nessuno che sia puntuale. Pensò Bulma irritata bevendo il primo shot della serata.
-Mamma.- La voce di Trunks la distrasse dei suoi iracondi pensieri.
-Che c’è tesoro?-
-Ma Goten quando arriva?- Chiese il bimbo con aria lamentosa.
Ci mancava solo lui a ricordarle che erano in ritardo.
-E io che ne so?- Si rese conto di aver risposto troppo duramente al figlio di soli sette anni ma non era dell’umore adatto.
Si versò un altro shot e lo buttò giù tutto d’un fiato. Con la coda dell’occhio vide Vegeta che la osservava. Il sayan detestava vederla bere. Bulma sorrise tra sé e sé. C’era anche un’altra cosa che a lui dava parecchio fastidio… Aveva fatto trenta poteva fare trentuno. Si avvicinò al padre con un sorriso smagliante, non vedeva l’ora di godersi la faccia di Vegeta.
-Papà mi daresti una sigaretta?-
L’uomo la guardò perplesso.
-Non avevi smesso tesoro?-
-Non proprio.- Gli rispose lei vaga.
Senza ulteriori domande, il signor Brief le consegnò l’agognata sigaretta. Soddisfatta, la donna si sedette ad uno dei tavoli da sola. La sigaretta in una mano e un margarita nell’altra ed ottenne proprio quello che voleva.
-Che stai facendo?- La voce irritata di Vegeta la fece sorridere.
-Mi godo la mia festa di compleanno.- Gli rispose lei sorseggiando il suo cocktail.
-Riempiendoti il corpo di veleno?-
Bulma sbuffò seccata. Quanto la faceva lunga. Sentì solo un frusciò vicino al suo viso e la sigaretta era sparita insieme al suo drink. Bulma fulminò con lo sguardo Vegeta. Il sayan le aveva polverizzato la sigaretta e distrutto il bicchiere.
-Smettila di fare la bambina.- Le aveva detto voltandole le spalle per ritornare ad isolarsi dal gruppo.
Bulma avrebbe voluto fare una scenata in quel momento, complici anche i drink che aveva già bevuto ma il rumore di due persone che atterravano nel giardino la distrasse. Gohan e Videl erano appena arrivati. La piccola Pan sorrideva felice nelle braccia della madre che però non aveva l’aria molto allegra. Stanca di doversi mostrare felice davanti ai suoi ospiti, Bulma si alzò e stampandosi un sorriso sulla faccia raggiunse i nuovi arrivati.
 
***
 
-Benvenuti ragazzi.-
Bulma li aveva accolti con un gran sorriso quando erano arrivati ma Videl non era dell’umore giusto per fare altrettanto. Con educazione fece gli auguri a Bulma e attese che Gohan consegnasse il regalo alla festeggiata.
-Tieni.- Disse il giovane ponendo un pacchetto rosso alla donna. -Buon compleanno Bulma.-
Il sorriso che Gohan aveva rivolto all’amica irritò Videl ancora più di prima. Che cavolo aveva da sorridere l’idiota?! Avevano finito di litigare pochi istanti prima di scendere a terra ed ora sembrava che per lui non fosse successo nulla. Gohan le cinse una spalla ma lei lo scostò in malo modo provocando sul viso di Bulma uno sguardo interrogativo a cui non aveva voglia di rispondere.
-Prendo qualcosa da mangiare.- Disse brusca allontanandosi dai due.
-Tutto bene?- Sentì chiedere Bulma a suo marito.
-Certo Bulma. Videl si è solo alzata con il piede sbagliato oggi, le passerà.-
Videl si fermò. Era solo a pochi passi da loro e sentì crescere la rabbia. Come si permetteva di dire che lei si era alzata con il piede sbagliato?! Come osava sminuire la sua reazione al fatto che lui non le desse più una mano in nulla?! Videl si voltò puntando il suo sguardo in fiamme sul marito. Nonostante lui fosse uno dei combattenti più forti del pianeta, se non dell’intero universo, quando lei si arrabbiava era felice di vedere che riusciva a terrorizzarlo. Con poche falcate tornò indietro. Gohan indietreggiò a disagio.
-T...tesoro?-
Videl non gli disse nulla. Ci avrebbe pensato poi, quando fossero arrivati a casa, ad urlargli contro, non voleva dare certo spettacolo davanti a tutti gli amici e rovinare la festa di Bulma. Avrebbe atteso e una volta da soli lui non avrebbe avuto scampo. Gli consegnò la piccola Pan. Quella sera se ne sarebbe preso cura lui. Gohan la prese senza fiatare e guardò sua moglie andarsene arrabbiata. Raggiunti gli altri invitati, Videl si premurò di salutarli tutti, non voleva essere scortese solo perché Gohan l’aveva fatta infuriare, loro non centravano nulla col suo malumore. Quando ebbe finito con i saluti si sedette sospirando.
La sua attenzione si posò su Trunks e Maron che giocavano felici e spensierati poco più in là. In quel momento li invidiava. Erano così innocenti e privi di qualsiasi preoccupazione. Il tocco di un bicchiere sul tavolo spostò la sua attenzione sulla persona alle sue spalle. Bulma aveva uno strano sorriso e le aveva messo davanti un bicchiere colmo di alcool. La donna le si sedette accanto.
-Su forza bevilo.- Lei non era una gran bevitrice quindi esitò. -Andiamo Videl. Ti aiuterà a rilassarti.-
-Grazie. Davvero. Ma non ne ho bisogno.-
Bulma sospirò.
-Davvero?- Gli occhi blu della donna erano fissi nei suoi. -Non vorrai farmi credere che ti sta bene che Gohan si diverta e si goda la festa ignorando il vostro litigio mentre tu te ne stai qui a rimuginare.- Le disse indicandole un punto poco più avanti.
Videl non le chiese come facesse a sapere del litigio, era palese che qualcosa tra loro non andasse quella sera. Spostò lo sguardo nel punto che le indicava Bulma. Gohan era lì in piedi che chiacchierava beatamente con Tenshinhan, Jiaozi e il Maestro Muten. Rideva e scherzava come niente fosse. Quello stupido! Senza pensarci prese il bicchiere che le aveva offerto l’amica e lo vuoto tutto d’un fiato, accorgendosi con piacere che, nonostante facesse finta di nulla, suo marito l’aveva vista con la coda dell’occhio e una ruga di disapprovazione gli aveva per un attimo solcato la fronte. Sorrise soddisfatta.
-Grazie Bulma. Mi ci voleva proprio.-
-Figurati.- Le rispose la donna. -Capisco bene come ti senti. Anche io oggi ho litigato con Vegeta.-
-Come mai?- Le chiese Videl.
-Perché è uno stupido scimmione.-
 
***
 
Arrivarono alla festa con almeno un’ora di ritardo usando il teletrasporto di Goku. L’incosciente si era allenato fino all’ultimo minuto e quando era rientrato a casa, sporco e con i vestiti in brandelli, Chichi non ci aveva visto più.
-Dove eri finito?!- Aveva urlato lei.
Con il suo solito sguardo da tonto e l’aria innocente che lo caratterizzata e che Chichi nei momenti in cui non era arrabbiata adorava, le aveva detto:
-Ero ad allenarmi.- Lo sguardo di Goku si era poi posato sulla moglie e il figlio. Lei indossava un abito da cocktail blu notte, mentre il piccolo un completo elegante. Chichi si era accorta perfettamente del momento in cui suo marito aveva compreso la situazione. -La festa di Bulma è oggi?- Aveva chiesto imbarazzato grattandosi la nuca con la mano.
-Certo che è oggi, te l’avrò detto cento volte!- Gli aveva urlato lei.
-Corro a lavarmi, ci metto un attimo!- Le aveva risposto lui.
-Metti quello che ti ho posato sul letto! E non fare storie!- Gli aveva urlato lei di rimando mentre Goku saliva in fretta le scale.
Un sorriso beffardo si era fatto largo sul suo viso. Aveva scelto tutto abiti eleganti. Sapeva che il marito li odiava ma se lo meritava. Se fosse arrivato prima si sarebbe scelto da solo cosa indossare. Quando Goku era sceso in salotto, Chichi aveva notato soddisfatta che l’uomo non era per nulla felice, anche se secondo lei, i pantaloni kaki, la camicia bianca e il maglioncino blu che lei aveva scelto per lui, gli donavano tantissimo.
-Devo davvero indossare questa roba?- Aveva chiesto lui deluso.
-Sì e non fare storie. Siamo già in ritardo.-
Sospirando sconfitto Goku si era avvicinato a moglie e figlio, attendendo che loro gli posassero una mano sulla spalla per usare il teletrasporto.
 
***
 
A Bulma non servì guardare l’espressione di Chichi per capire che anche in casa Son quella sera c’erano stati dei problemi. Goku era vestito come un damerino e lei sapeva bene che l’amica lo conciava in quel modo solo quando era furiosa con lui. Sorrise raggiungendo i nuovi arrivati.
-Benvenuti ragazzi.-
-Tanti auguri Bulma.- Goten le saltò in braccio dandole un bacio sulla guancia. Adorava quel piccoletto, era così tenero.
-Grazie tesoro. Se vuoi andare a giocare, Trunks e Maron ti aspettano.-
Il bimbo annuì fiondandosi in volo verso i suoi due amici. Bulma guardò le loro espressioni felici mentre si salutavano. Erano entusiasti di stare tutti insieme e a loro non serviva altro per essere felici. Che bello essere piccoli. Pensò con rammarico prima di riportare l’attenzione sulla coppia davanti a lei.
-Buon compleanno Bulma.- Le disse Goku sorridendo e porgendole il suo regalo.
-Buon compleanno amica mia.- Le disse anche Chichi sforzandosi di sorridere nonostante la rabbia.
-Vi ringrazio di cuore ragazzi.- Rispose prendendo il regalo.
-Vegeta non c’è?- Aveva chiesto subito Goku guardandosi intorno. -Ho proprio voglia di fare un po’ di allenamento se lui è d’accordo.-
Goku non si era minimamente reso conto di aver fatto infuriare non una, ma ben due donne nello stesso momento.
-Non osate mettervi a combattere per il mio compleanno!- Gli aveva urlato Bulma.
-Non azzardarti a rovinare gli abiti che hai addosso!- Lo aveva minacciato Chichi.
L’uomo a disagio era indietreggiato.
-Ok, ok, ho capito.- Scorgendo il figlio passeggiare con la piccola Pan tra le braccia si era defilato. -Vado a salutare la mia nipotina.- Aveva detto filando via.
-Sempre il solito sciocco.- Aveva detto Chicchi a denti stretti.
Bulma sbuffò. Questi sayan erano uno peggio dell’altro. Prese l’amica sotto braccio.
-Vieni con me. Questa sera ci divertiamo, alla faccia loro!- Le aveva detto trascinandola al tavolo dove già era seduta Videl che ancora guardava in cagnesco il marito.
Bulma prese un bicchiere pulito e vi versò della vodka fino all’orlo.
-Bevi.- Aveva detto a Chichi porgendoglielo.
L’amica lo prese e lo bevve tutto d’un fiato sbattendo poi il bicchiere sul tavolo. Bulma sorrise divertita. Chichi non aveva mai voluto farsi un drink con lei. Aveva l’assurda convinzione che una madre non dovesse farlo ma quella sera doveva essere talmente arrabbiata da essere passata sopra a quella sua infrangibile regola.
-Sapete una cosa?- Aveva detto poi Bulma ottenendo l’attenzione delle due amiche. -Vi faccio assaggiare un liquore che ho comprato ieri al mercato.- E così dicendo si diresse verso casa.
 
***
 
L’ho scampata proprio bella! Pensò Goku mentre raggiungeva figlio e nipote. Quelle due mi avrebbero mangiato vivo se fossi rimasto.
-Ciao Gohan!- Il ragazzo alzò il capo e lo salutò con un gran sorriso. -Come va figliolo? E come sta la mia piccola Pan?- Chiese prendendo in braccio la nipotina che rise di gioia non appena fu tra le sue braccia. Goku si perdeva negli occhi di quella piccola meraviglia come mai gli era successo. Adorava la piccola Pan e le voleva un bene inqualificabile.
-Pan sta ben.- Sentì dire al figlio con voce atona che gli fece riportare l’attenzione su di lui.
-Che succede Gohan?- Chiese curioso.
-Videl ce l’ha con me.- Il ragazzo sospirò. -Abbiamo litigato prima di venire qui e ancora non mi parla.-
-Nemmeno tua madre se vuoi saperlo.- Rispose lui mesto.
Gohan lo guardò negli occhi incuriosito.
-Avete litigato anche voi?.-
-Già.- Rispose Goku ridendo. -Mi ero scordato del compleanno di Bulma.-
-Ma papà! Sono mesi che ne parliamo!-
-Oggi non puoi giudicarmi! Anche tu hai fatto qualcosa per far arrabbiare Videl! Dai confidati col tuo papà, cosa hai fatto?-
Gohan spostò l’attenzione al tavolo dove la moglie sedeva in compagnia di sua madre e di Bulma. Le tre erano tutt’altro che spensierate e avevano davanti vari bicchieri vuoti.
-Videl dice che non l’aiuto per niente in casa e con la bambina.- Rispose accarezzando la soffice guancetta di Pan. -E ti dirò papà ha pure ragione. In questo periodo sono stato così occupato con gli studi che non ho avuto il tempo di fare nulla per la famiglia, dimenticandomi che Videl lavora, tiene in ordine la casa e bada alla bambina senza mai lamentarsi.- Sospirò. -Forse dovrei semplicemente chiederle scusa.-
-Non ti azzardare!- La voce di Vegeta li aveva sorpresi alle spalle. Il sayan aveva lo sguardo truce. -Se adesso vai a scusarti, dovrò farlo anch’io e probabilmente pure Kakaroth, e non ne ho nessuna voglia.-
-Ehilà Vegeta.- L’aveva salutato bonario Goku. -Anche tu hai litigato con la tua dolce metà?-
-Dolce metà? Tsk!- Il sayan aveva storto il naso. -Non ha fatto altro che urlarmi contro per giorni, io di dolce non ci vedo proprio nulla!-
I tre si erano voltati all’unisono a fissare il tavolo dove le loro mogli erano sedute. Bulma non era più lì con loro e Vegeta si chiese dove fosse finita.
 
***
 
Chichi si accorse che Goku la stava guardando. Il sorriso che sempre lo caratterizzava stampato in faccia. In un altro momento avrebbe guardato sognante il marito, beandosi di quanto era bello, ma in quel momento avrebbe voluto solo prenderlo a schiaffi.
-Sono tutti uguali sai Videl.- Disse la donna seria senza smettere di guardare il marito.
La nuora la guardò perplessa. Chichi non aveva mai paragonato Gohan al padre prima d’ora ma probabilmente si era sbagliata nel pensare che il figlio fosse diverso da lui. Era pur sempre un mezzo sayan.
-Che indendi dire?- Le chiese Videl perplessa.
-Ho sempre creduto che Gohan fosse diverso da suo padre ma la verità è che i sayan sono tutti degli egoisti.-
Videl sospirò.
-Forse sono io che ho esagerato.- Puntò lo sguardo triste sul marito che la fissò di rimando. -Forse dovrei semplicemente scusami e farla finita qui.-
-Non pensarci nemmeno!- Chichi era furiosa. -Se adesso cedi non imparerà mai! Non fare il mio stesso errore Videl. Se accetti che faccia quello che vuole finirai come me che ho passato la maggior parte della vita da sola, con un marito che era spesso morto o impegnato in qualche assurdo allenamento lontano da casa.-
Videl pensò a se stessa tra qualche anno da sola nella loro grande casa aspettando un Gohan sempre troppo impegnato per passare del tempo con la famiglia. Corrugò le sopracciglia. No, sua suocera aveva ragione. Non doveva cedere!
 
***
 
Bulma armeggiava in cucina alla ricerca della bottiglia di liquore che aveva appena comprato. Tra la lite con Vegeta e i preparativi per la festa, non ricordava proprio dove l’avesse messa. Sbuffò irritata dalla situazione. Si appoggiò al bancone della cucina e chiuse gli occhi per organizzare meglio le idee. Tutto accadde così in fretta che non ebbe nemmeno il tempo di reagire. Qualcuno l’aveva presa alle spalle e le stringeva il collo così forte da impedirle di respirare. Vani erano stati i suoi tentativi di togliersi di dosso quel braccio possente. Il dolore che aveva provato a causa dell’iniezione che lo sconosciuto le aveva fatto, le annebbiò la mente. I ricordi negativi della sua vita erano affiorati tutti insieme minacciando di sopraffarla.
-Tu lo odi...-
Sentiva questa voce nel cervello e provò dolore. Si lasciò cadere a terra debole mentre i momenti più bui della sua vita le passavano davanti. La gravidanza solitaria, l’abbandono di Vegeta dopo la nascita di Trunks, le continue sparizioni del marito, e molti altri episodi le pulsavano vividi nella mente come se li stesse vivendo in quel momento.
-Tu lo detesti...-
No, non era così, lei lo amava nonostante tutto. Altre immagini. Le notti passate a piangere, l’indifferenza dell’uomo che amava, quando aveva rischiato di morire a causa del cyborg 20 e Vegeta non si era preoccupato di salvarla… Il dolore aumentava, la tristezza la portava sempre più a fondo nel suo baratro emotivo senza lasciarle scampo. Sentì le prime lacrime calde rigarle il viso.
-Non lo perdonerai mai, quel sporco sayan… Ti ha rovinato la vita...-
Le lacrime così come le immagini cessarono. Bulma si alzò guardando dall’ampia finestra della cucina dritto nella direzione dove Vegeta si trovava.
-Te la farò pagare, sporco sayan!-

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Vegeta ascoltava in silenzio lo sproloquio dei due sayan che aveva di fronte riguardo le loro mogli. Li aveva convinti per il momento a non scusarsi ma loro continuavano a voler cedere. Sciocchi. Si ritrovò a pensare. Quei due non si facevano rispettare dalle loro donne. Non che a lui avanzasse di giudicare. Spesso aveva ceduto alle insistenze della moglie ma questa volta non voleva farlo. Avrebbe mantenuto la sua posizione e se a lei non stava bene erano solo affari suoi. Percepì all’istante i passi di Bulma nella sua direzione. Terzo round. Pensò scocciato. Bene, avrebbe dimostrato a quei due rammolliti come si tiene testa ad una donna. Non gli importava quanto lei avesse urlato, lui sarebbe rimasto sulla sua posizione. Lei doveva smetterla di costringerlo a presenziare a quelle stupide feste.
-Che vuoi ancora, donna?- Le aveva chiesto sapendo bene che lei detestava quando lui la chiamava così.
Bulma non parlò. Era ferma a pochi passi dai tre sayan che la fissavano a disagio. Lo sguardo di lei non era fisso in quello di Vegeta come il sayan si era aspettato ma Bulma teneva la testa bassa. Che fosse venuta a scusarsi? Se fosse stato così sarebbe stato un evento unico nel suo genere. In tutti quegli anni lei non gli aveva mai chiesto scusa dopo un litigio o era lui a cedere o lei poteva restare arrabbiata per giorni! Settimane addirittura. No. Vegeta escluse fosse venuta a scusarsi, ma allora che voleva? Perché rimaneva immobile senza dire nulla? Il sayan stava perdendo la pazienza ma prima che riuscisse anche a solo dire una parola la donna avanzò coprendo lo spazio che li divideva e arrivata a pochi centimetri dai lui alzò gli occhi fissandoli nei suoi. La rabbia che il sayan vi lesse lo spaventò. La donna gli strinse il polso. Uno strano formicolio pervase il corpo di Vegeta che per istinto si sarebbe allontanato ma siccome quella era la sua Bulma non lo fece. Un ghigno deformò il bel volto della moglie.
-Tu mi hai rovinato la vita.- Disse lei con rabbia.
Fulminea, la donna portò la mano all’altezza del petto del sayan. Una sfera di energia apparve sul suo palmo. Prima che i presenti, sbigottiti dall’accaduto, potessero reagire Bulma scagliò la sfera di energia colpendo il marito in pieno petto e scaraventandolo lontano. Il polverone che quel colpo alzò le permise di defilarsi senza essere vista.
 
***
 
Goku si parò appena in tempo per evitare che l’energia di rimbalzo lo scagliasse via assieme a Vegeta. Che cosa stava succedendo?! Come aveva fatto Bulma a usare tutta quella potenza? Abbassò le braccia rimanendo in guardia. Non sentiva alcuna aura ostile. Ma allora cosa era successo? Si guardò intorno spaesato ma la polvere che il colpo di Bulma aveva sollevato gli impediva di vedere cosa stava accadendo. Sperava solo che Gohan, fuori allenamento da un po', e la piccola Pan fossero riusciti a schivarsi. Il colpo di Bulma... Mai avrebbe creduto di pensare una cosa simile, figuriamoci di vederla con i suoi occhi. Vegeta era stato preso in pieno da quell’attacco. Non se lo aspettava da lei e come poteva lui biasimarlo? Che cosa era successo a Bulma? C’era qualcosa di strano in quell’energia, oltre al fatto che lei non dovesse possederla, somigliava al potere di qualcuno che conosceva.
-Aiuto! Che stai facendo Bulma?! Gokuuuuuu!-
Le grida di sua moglie lo distolsero da quei pensieri. Si alzò in volo per aggirare il problema della polvere e poi la vide. Il suo cuore fece una capriola. Bulma aveva afferrato Chichi alle spalle e l’aveva immobilizzata stringendole il collo con un braccio. Gli occhi della sua migliore amica erano infuocati e lo fissavano. Il sorriso sadico con cui aveva colpito Vegeta stampato sulla faccia.
-Che stai facendo Bulma?!- Le aveva gridato lui terrorizzato. -Lasciala andare!-
-Goku! Aiutami.- Gli aveva urlato Chichi in lacrime.
Prima che lui potesse lanciarsi verso le due donne per salvare la sua amata, Bulma aveva estratto una siringa contenente uno strano liquido verde e l’aveva conficcata nel collo di Chichi gettando poi la donna a terra. Goku si era fiondato al fianco della moglie.
-Tesoro come stai?- Le chiese preoccupato.
La donna non gli rispondeva. Tremava e si contorceva dal dolore e lui non poteva fare niente per aiutarla. Alzò lo sguardo arrabbiato su quella che credeva essere Bulma, ma alla luce degli ultimi avvenimenti non poteva essere lei.
-Chi sei e che diavolo hai fatto a mia moglie?!-
La finta Bulma non rispose. Si limitava a fissarlo con un ghigno divertito sulla faccia. Goku era furioso.
-Cosa le hai fatto?! DIMMELO!- Gridò espandendo la sua aura.
-Go...ku...-
La voce tremante di sua moglie lo distrasse dalla turchina. Goku si abbassò e con le mani prese le spalle di Chichi.
-Tesoro, tutto ok? Come ti sentì?-
La donna gli afferrò il braccio. Uno strano formicolio lo pervase. Non ebbe nemmeno il tempo di chiedersi cosa fosse quella strana sensazione che una sfera di energia era apparsa nella mano libera di Chichi.
-Mi hai abbandonato!- Gli aveva urlato lei prima di scagliare il suo attacco.
Nella posizione in cui si trovava, Goku non riuscì a schivare del tutto l’attacco della moglie che lo aveva colpito ad una spalla mettendogli fuori uso il braccio sinistro nonostante si fosse alzato in volo. Che potenza spaventosa! Aveva pensato incredulo. Quel potere era così simile al suo… Sgranò gli occhi collegando i tasselli del puzzle. Il formicolio che aveva sentito, lo straordinario potere di Chichi, l’aura di Bulma così familiare… Ma certo era come quella di Vegeta! Bulma aveva afferrato il braccio di Vegeta prima di colpirlo e Chichi aveva fatto lo stesso con lui. Era come se loro avessero assorbito l’energia dei compagni. Strano però. Lui non si sentiva affatto più debole. Chichi, con un agile salto, era atterrata accanto a Bulma e lo guardava divertita. Goku scese a terra e fu subito raggiunto da Gohan e da un Vegeta arrabbiato e confuso allo stesso tempo.
-Dov’è Pan?- Aveva chiesto allarmato dall’assenza della nipotina.
-L’ho lasciata con Crilin. Si sono tutti nascosti in casa. E’ al sicuro con loro.-
Goku non ne era per niente convinto ma non disse nulla. Il problema al momento era un altro.
-Che diavolo sta succedendo Kakaroth?!- Chiese il principe dei sayan respirando a fatica. Il colpo di Bulma lo aveva conciato piuttosto male. -Dove hanno trovato quell’energia?!-
-Se guardi attentamente lo capirai da solo.- Gli rispose Goku serio.
Dopo qualche istante sia Vegeta che Gohan avevano capito.
-Come può essere papà? Mamma ha la tua stessa aura e Bulma possiede quella di Vegeta. Che succede?-
-Non lo so, Gohan. Ma ho visto Bulma iniettare a Chichi qualcosa prima che lei mi attaccasse. Qualunque cosa sia dobbiamo stare in guardia.-
 
***
 
-Ne manca ancora una.- Disse Bulma a Chichi senza smettere di guardare i tre sayan ancora increduli per l’accaduto.
-Vado io.- Le aveva detto Chichi prendendole il siero dalle mani.
-Come vuoi.- Non importava chi delle due facesse il lavoro, l’importante era che fosse portato a termine.
Con un semplice balzo Chichi si portò alle spalle di Videl che terrorizzata aveva cercato di scappare. Illusa. Aveva pensato lei divertita, nessuno poteva sfuggirle. L’aveva presa per un piede e l’aveva tirata a sé senza troppe cerimonie. Non c’era tempo da perdere. La prese per i capelli e la costrinse a piegare il collo. La ragazza urlò ma per lei non c’era niente da fare. Chichi le conficcò l’ago nel collo e premette lo stantuffo.
 
***
 
-Videeeel!- Gohan si lanciò in soccorso della moglie. Non gli importava che quella che l’avesse aggredita fosse sua madre, doveva fermarla ad ogni costo.
-Fermati subito Gohan!- L’urlo di suo padre l’aveva bloccato a mezz’aria. -Non devi farti toccare da lei!-
-Che cosa?!- Gohan riportò l’attenzione su sua moglie. Sua madre l’aveva gettata a terra e ora Videl era carponi, tremante e in lacrime.
Il cuore del giovane si strinse ma obbedì a suo padre e non si mosse, nonostante gli volesse tutto il suo autocontrollo per non fiondarsi dalla sua amata. Sua moglie piangeva dal dolore e lui si odiava per non esserle accanto. Videl si mosse appena nella sua direzione. Lenta e agonizzante.
-Goh... an...- Disse tossendo. -Aiu... to...- Gli occhi colmi di lacrime di lei lo guardarono supplicanti e fu in quel momento che lui cedette, incurante delle parole che i due sayan alle sue spalle gli rivolsero.
-Fermo Gohan non farti ingannare.-
-Idiota!- Vegeta era furioso. -Si è fatto fregare! Non ha imparato nulla da quello che è capitato a noi?!-
Gohan aveva ormai raggiunto Videl e l’aveva presa tra le braccia.
-Tesoro, rispondimi, come ti senti?- Era preoccupato come non mai per sua moglie e non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.
Tremante, Videl aveva alzato una mano e gliel’aveva posata sul viso. Il contatto era stato strano ma lui non vi aveva nemmeno fatto caso preoccupato com’era per la salute di lei.
-Gohan, amore mio...- Gli aveva detto lei a fil di voce.
-Videl.- Lui aveva perfino sorriso di quelle parole. Felice che lei riuscisse a parlare.
-Ti odio come nessun altro.- Aveva detto lei scaraventandolo via con una potente sfera di energia.
Goku guardò Videl alzarsi da terra come se niente fosse, scrollarsi la sabbia che le era rimasta addosso e raggiungere le compagne. Gohan si alzò dolorante. Tossì e sulla mano vide del sangue. Sorrise tra sé e sé. Che sciocco era stato eppure suo padre gli aveva detto di stare attento. Si alzò a fatica.
-Tutto bene Gohan?- Gli chiese suo padre senza distogliere gli occhi dalle tre donne.
-Certo.- Aveva risposto lui raggiungendo a fatica il punto dove gli altri due sayan erano rimasti immobili.
-Ora lei ha il potere di Gohan.- Sentì dire a Vegeta. -Strano però. Sembra più forte di lui.-
Goku si incupì. Aveva percepito la stessa cosa.
-Gohan ha molto potere assopito dentro di sé, lei deve essere stata in grado di accedervi in qualche modo.-
-Siamo in svantaggio Kakaroth.- Il principe dei sayan sorrise divertito. -Non avrei mai pensato di doverlo dire ma credo che se combattiamo adesso le nostre care mogliettine ci faranno fuori.-
Goku annuì senza però sapere come uscire da quella brutta situazione.
 
***
 
Chichi guardò il sayan che l’aveva ferita per così tanti anni con disgusto. Come aveva fatto a innamorarsi di quel mostro? Lui non l’amava e non lo avrebbe mai fatto. L’unico suo interesse erano i combattimenti. Non gli importava di lei e dei suoi figli. Digrignò i denti furiosa. I suoi figli… Quei due orrendi ibridi che il sayan le aveva costretto a portare in grembo. Gliela avrebbe fatta pagare per tutta la sofferenza che le aveva arrecato.
-Non sono riuscita colpirlo in pieno. Peccato.- Disse delusa.
-Non fartene una colpa.- Le rispose Bulma rassicurante. -Era attento dopo l’attacco a Vegeta. I sayan imparano in fretta.- Storse il naso infastidita. -Io invece l’ho colpito in pieno e guarda lì.- Disse indicando il marito. -E’ ancora tutto intero. Sono stata troppo morbida.-
-Io l’ho ridotto piuttosto male.- Videl sorrise compiaciuta nel vedere Gohan respirare a malapena. -Non mi ci vorrà molto a dargli il colpo di grazia.-
I tre sayan ascoltavano increduli quello che le loro mogli stavano dicendo.
-Vi… del...-
La donna guardò perplessa il mezzo sayan.
-Che vuoi?-
-Cosa… Cosa stai facendo?-
Lei gli sorrise. Un sorriso dolce, gentile e bellissimo che per un attimo gli fece dimenticare che la sua amata sposa era impazzita, in qualche modo aveva assorbito la sua energia e adesso voleva ucciderlo.
-Elimino la spazzatura.-
Con una rapidità che anche Goku e Vegeta fecero fatica a seguire, Videl era partita all’attacco e si era trovata davanti a Gohan. Con un pugno ben assestato lo aveva colpito allo stomaco facendolo cadere a terra svenuto. Un sorriso soddisfatto si allargò sul suo viso. Aprì la mano pronta a dargli il tanto bramato colpo di grazia, sentiva l’eccitazione colmare ogni singola cellula del suo corpo e l’energia scorrerle nelle vene.
-Fermati Videl!- La voce di Bulma la infastidì.
-Che diavolo vuoi?-
-Conosci gli ordini!- L’avvertì Chichi. -Non possiamo ancora farli fuori.-
Videl strinse i denti. Era furiosa per non poter portare a termine la sua vendetta ma le compagne avevano ragione. Gli ordini erano stati precisi: dovevano soffrire prima che gli venisse concesso di morire. Videl disperse l’energia che aveva accumulato in una sfera nel palmo della mano e con un agile salto all’indietro si ritrovò di nuovo accanto le compagne.
-Ci rivedremo.- E così dicendo le tre donne volarono via, lasciando i mariti confusi e pesti.









Angolo dell'autrice:
Ecco qui il secondo capitolo della mia storia, spero vi piacerà. Ringrazio chi deciderà di leggere anche questo capitolo. Buona lettura e alla prossima settimana!!!
Baci
Shanley

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Goku fissava il punto in cui sua moglie era scomparsa nel cielo. Cos’era quel siero che Bulma le aveva iniettato nel collo? Cosa era successo alla stessa Bulma? E soprattutto, di quali ordini stavano parlando? Sospirò. Nonostante tutto, la sua mente di guerriero si era eccitata alla vista di quelle tre auree così potenti e aveva anche pensato che Chichi fosse proprio sexy. Un rantolo riportò la sua mente al presente. Gohan, nonostante fosse in fin di vita, si stava lentamente riprendendo. Era pur sempre un sayan.
-P.. pa.. pà.- Tossì così forte da riempire l’erba circostante di sangue.
-Gohan!- Goku gli fu subito accanto. -Devo portarlo da Balzar prima che sia troppo tardi.-
-Non ce ne sarà bisogno.- Vegeta lo guardò serio. -Abbiamo una piccola scorta di fagioli in casa.-
-Davvero?- A Goku era già tornato il buon umore.
Vegeta si chiese come facesse a sorridere in una situazione come quella. Era proprio da Kakaroth. I tre entrarono in casa e Vegeta prese svelto dalla dispensa della cucina un fagiolo da dare a Gohan. Lui e Kakaroth ne mangiarono metà per uno. Non erano poi così malandati.
Gohan masticò a fatica il senzu e lo ingoiò. Come era accaduto già altre volte, l’energia vitale del ragazzo tornò al 100% e come sempre succedeva ai sayan che in fin di vita si riprendevano, era perfino aumentata. Il suo umore era rimasto a zero invece. Sua moglie l’aveva quasi ammazzato. Non ci poteva credere. Seguì suo padre e Vegeta nel grande salotto della CC dove i loro amici terrorizzati li fissavano in cerca di spiegazioni. Dal canto suo lui non aveva voglia di parlare, voleva solo abbracciare la sua piccola Pan e stringerla a sé.
-Che cosa è successo alla mia Chichi, Goku?- Juma guardava il genero confuso. In braccio teneva il piccolo Goten che con le lacrime agli occhi guardava il padre in cerca di rassicurazioni. Rassicurazioni che lui non poteva dargli.
-Dov’è la mia mamma?- Aveva chiesto il piccolo tra un singhiozzo e l’altro.
-Non lo sappiamo.- Gli aveva risposto Goku serio.
-Che significa?- Crilin guardò l’amico dritto negli occhi. -Cosa è successo alle ragazze? Erano delle furie là fuori. Com’è possibile che avessero tutta quella potenza?-
-Ci avrebbero ammazzati tutti se non ci fossimo nascosti.- Intervenne C18 che guardava i sayan di traverso stringendo la piccola Maron spaventata tra le braccia.
-Papà.- Trunks si era avvicinato al padre, trattenendo il più possibile le lacrime. -Cosa è successo alla mamma?-
Vegeta non gli rispose, ma per la prima volta da quando Goku lo conosceva, prese in braccio suo figlio e lo tenne stretto a sé.
-Abbiamo trovato questo in cucina.- Il maestro Muten consegnò a Goku una fiala. Era ancora sporca di una strana sostanza verde.
-Ho visto Bulma iniettare una cosa simile a Chichi e poi quest’ultima a Videl.- Disse lui cercando di capire cosa ci fosse la dentro.
Vegeta, che aveva già messo giù Trunks, gli strappò la fiala dalle mani e dopo averla messa a pochi centimetri dalla faccia per analizzarla meglio, impallidì.
-Che succede Vegeta?- Gohan si era ripreso anche nello spirito dopo aver recuperato Pan dalle braccia di Jiaozi.
-Non è possibile! Non può essere!-
-Che cosa? Parla Vegeta! Che succede?-
Il sayan fissò Goku dritto negli occhi. L’espressione che aveva Vegeta in quel momento gli bloccò il respiro. Era qualcosa di grave. Avrebbe mai più riavuto sua moglie indietro?
-Ho già visto questa sostanza. La producevano su uno dei primi pianeti che mio padre mi portò a conquistare. Non ricordo nemmeno come si chiamasse quella razza.- Il sayan strinse il pugno con forza. -Credevo fossero estinti.-
-Che cos’è quel siero Vegeta? Forza parla.- La preoccupazione di Gohan era alle stelle.
-Quel siero ci creò molti problemi già allora. Nelle vittime a cui viene iniettato accentua la rabbia repressa verso qualcosa, o qualcuno, è il creatore a focalizzare il malcapitato sull’obiettivo sfruttando le sue frustrazioni. Inoltre il siero permette al corpo della vittima di copiare per un certo periodo di tempo il potere del suo avversario, in modo da combattere ad armi pari. Perirono in molti nella conquista di quel pianeta. Se uno di quegli esseri è sopravvissuto siamo nei guai!-
-Non essere pessimista Vegeta!- Goku sorrideva allegro. -Vedrai che troveremo una soluzione.-
Vegeta lo fulminò con lo sguardo. Quell’idiota come al solito non capiva la gravità della situazione.
-Ma non lo capisci?! Le nostre mogli hanno il nostro stesso potere adesso! Sarà come combattere contro noi stessi!- Insistette il principe dei sayan.
-Perfetto!- Rispose Goku roteando un braccio per sgranchirsi i muscoli. -Un po' di allenamento mi serviva proprio!-
-C’è una situazione di pericolo è come al solito Goku pensa ad allenarsi.- Affermò Yamcha scuotendo la testa. -Goku, non cambierai mai.-
Il sayan sorrise all’amico. Gohan posò una mano sulla spalla del padre. Goku lo guardò ancora col sorriso sulle labbra. Sorriso che il figlio non contraccambiò.
-Papà ma non capisci? Dovrai batterti con la mamma. Pensi di essere in grado di colpirla? Di farle del male? Non è un avversario come tutti gli altri.-
Goku ci pensò un attimo. Gohan aveva ragione. Per tutta la vita quando era in compagnia di Chichi aveva tenuto a bada la sua forza per paura di farle del male e a volte non ci era riuscito e l’aveva ferita, anche se in modo lieve, e si era sentito in colpa per giorni. Quando Majin Bu l’aveva uccisa era quasi impazzito di dolore e adesso pensava addirittura di scontrarsi con lei. Era forse impazzito? Si lasciò cadere sul comodo divano di casa Brief sospirando.
-Ho capito cosa intendete.- Si grattò la testa. -E’ un bel problema in effetti.-
-Meno male che ci sei arrivato Kakaroth, non se ne poteva più!-
 
***
 
Erano anni che programmava la sua vendetta sui sayan. Quelle bestie selvagge avevano raso al suolo il suo pianeta d’origine solamente per poterlo rivendere al miglior offerente. La sua gente, la sua casa, la sua famiglia… Tutto sparito. Lui era sopravvissuto per miracolo usando una navicella di salvataggio degli stessi sayan per scappare. Aveva impostato la rotta più lontana che si potesse raggiungere ed era partito. Aveva vissuto ai margini della galassia con il solo scopo di vendicarsi ma quando finalmente era pronto per attuare il suo piano, aveva scoperto che l’intero popolo dei sayan era stato annientato da Freezer. Rabbia e frustrazione si erano impadroniti di lui. Aveva persino pensato di farla finita non avendo più uno scopo nella vita, finché non aveva udito delle voci che dicevano che Freezer aveva risparmiato tre sayan. La gioia aveva riempito il suo cuore, specialmente quando aveva appreso la notizia che uno dei tre era proprio il Principe. Quel moccioso era crudele e spietato molto più dei sayan adulti. Proprio lui aveva ucciso a sangue freddo le sue due adorate figlie e la sua povera moglie. Glie l'avrebbe fatta pagare. I sayan erano bestie fin da piccoli. Dovevano morire tutti. Sparire dalla faccia dell’universo.
Aveva perso le traccie dei superstiti dopo la disfatta di Freezer e li aveva cercati a lungo mentre perfezionava la sua arma. Viaggiando in lungo e in largo con la sua navicella era venuto a sapere del pianeta azzurro, la Terra. Un pianeta prospero e pieno di forme di vita, di basso livello però. Si chiese come un pianeta così non fosse finito nella mani di Freezer o degli stessi sayan. Era una facile conquista. Quindi incuriosito lo raggiunse. La sua gioia fu incommensurabile quando scoprì che era proprio quello il pianeta che gli odiati sayan avevano scelto come loro nuova dimora. Erano rimasti solo in due e il Principe era uno di quei due. Li aveva spiati per mesi, nascosto nell’ombra per decidere come colpirli per far sì che soffrissero il più possibile e non aveva avuto nessun dubbio. Quei mostri aveva procreato. Avevano osato mettere al mondo ibridi per metà umani, ibridi che mantenevano le capacità dei sayan di combattere e di trasformarsi. Erano un pericolo. Andavano distrutti. Il gene sayan doveva morire.
Quando aveva visto il Principe passeggiare per la città con la famiglia, la rabbia lo aveva quasi sopraffatto. Avrebbe voluto attaccarlo in quel momento e farlo fuori una volta per tutte ma sapeva di non avere alcuna possibilità contro di lui. La sua razza non era mai stata una razza guerriera. Prediligevano l’allenamento della mente a quello dei muscoli, quindi decise di attendere il momento più adatto. Aveva deciso che prima di farlo fuori, doveva farlo soffrire quanto aveva sofferto lui. Avrebbe distrutto la felicità che il mostro si era creato, un pezzo alla volta.
Percepì la loro aura appena furono arrivate. Le tre donne terrestri si inchinarono a lui e provò un certo piacere nel pensare che quegli esseri insulsi per lui ma così cari ai sayan fossero lì e obbedissero ciecamente ai suoi ordini.
-Avete fatto un ottimo lavoro oggi.-
-Qual’è la nostra prossima missione?- Gli chiese quella con i capelli azzurri.
-Catturare i due mocciosi e la neonata.-
-Quando?-
-Sta notte.-
Non avrebbe permesso agli scimmioni di riposare. Non avrebbe permesso loro di pensare ad un piano per sconfiggerlo. Li avrebbe resi vulnerabili e colmi di dolore prima di dar loro il colpo di grazia. Zantos avrebbe vendicato la sua gente e Eden, il suo amato pianeta.
 
***
 
Se n’erano ormai andati via tutti dalla CC. Erano rimasti lì a dormire solo Kakaroth col figlio piccolo e Gohan con la poppante che non faceva altro che piangere e piangere e piangere. A Vegeta stavano saltando i nervi. Guardò Padre e figlio tentare in tutti i modi di farla addormentare ma lei proprio non ne voleva sapere. Le facevano boccacce, coccole e versetti ma la bimba piangeva a pieni polmoni e sembrava non voler più smettere. Idioti. Pensò Vegeta andando in cucina. Non ci capiscono un fico secco di bambini. Prese del latte e lo mise a scaldare. Non appena raggiunse la temperatura, Vegeta prese il vecchio biberon di Trunks che Bulma aveva salvato chissà per quale assurdo motivo e lo riempì. Il ciuccio era usato ma si sarebbe accontentata. Tornò in salotto e subito gli tornò il nervoso. Kakaroth teneva la bimba a pancia in giù e la cullava così forte che se la piccola non avesse avuto sangue sayan, come minimo avrebbe vomitato. Li raggiunse con due falcate e strappò la mocciosa dalle grinfie del nonno.
-Che stai facendo Vegeta?- Protestò lui contrariato.
Vegeta lo ignorò e senza troppe cerimonie prese in braccio la bimba e le conficcò in bocca il biberon. Perplessa la bambina smise di piangere e lo fissò curiosa.
-Avanti mangia!- Le ordinò il sayan sgarbato. Le lacrime della bimba riaffiorarono e subito Vegeta cambiò il suo tono. Con una dolcezza che non aveva mai usato nemmeno con Trunks aggiunse: -Per favore.-
La bimba iniziò a mangiare di gusto. Ci aveva visto giusto. La piccola aveva fame. Mentre era tra le sue braccia a Vegeta riaffiorarono i ricordi di quando Trunks era piccolo e di come Bulma lo accudisse. Un sorriso gli increspò le labbra. Osservava quel faccino felice e gioioso che si gustava il suo pasto e si trovò a pensare che Trunks aveva ormai sette anni e che forse non gli avrebbe fatto male avere un fratello con cui allenarsi o magari una dolce bimbetta come quella con cui giocare. Quando la piccola ebbe finito di mangiare, Vegeta le fece fare il ruttino e dopo averla cullata qualche istante, lei si addormentò.
Tutto questo era successo davanti agli occhi increduli degli altri due sayan.
-Ci sai fare con i bambini Vegeta, non l’avrei mai detto.- Kakaroth lo guardava con un sorrisetto ebete stampato in faccia. -Sei una brava mammina.- Lo schernì.
-Idiota. Non mi importa niente di questa mocciosa.- Rispose il principe dei sayan consegnando la bambina a Gohan. -Ero solo stufo di sentirla piangere.-
-Certo come no.- Kakaroth aveva ancora quel sorrisetto che così tanto lo faceva innervosire. -Sei diventato un tenerone Vegeta ammettilo!-
-Non ammetto un bel niente!- Il sayan era arrossito. -Finiscila di dire assurdità!-
Prima che Goku potesse replicare, Trunks e Goten entrarono nel soggiorno. Entrambi in pigiama e assonnati.
-Che ci fai ancora alzato Trunks?! Ti avevo detto di andare a dormire un’ora fa!-
-Ci ha svegliati Pan.- Gli rispose suo figlio stropicciandosi gli occhi.
Kakaroth si accucciò vicino ai bambini.
-State tranquilli. Vegeta è riuscito a farla addormentare, potete tornare a letto.-
Goten spostò lo sguardo nella stanza fino a trovare la nipotina. La bimba era stata messa in una culla nel salotto e dormiva beata.
-Non è giusto però.- Si lagnò lui. -Perché Pan può dormire qui e noi dobbiamo stare di sopra?-
-Già, non è giusto!- Lo sostenne Trunks.
-Smettila subito di frignare, Trunks!- Vegeta detestava quando faceva la lagna. Tutta colpa di sua madre che lo viziava troppo. -Filate subito a letto. Tutti e due!-
-Vegeta, Vegeta, calmati.- Kakaroth lo guardava sorridendogli. -Che ne dici se li facciamo dormire qui sul divano. Mettiamo una coperta e sono apposto. Così possiamo stare tutti insieme, vi va?- Aggiunse strizzando l’occhio ai bambini.
-Si, ti prego papà facci restare.- Lo supplicò Trunks.
-Per favore.- Aggiunse Goten con gli occhioni da cucciolo.
Vegeta sospirò stanco. Non era più il sayan duro di un tempo.
-E va bene restate ma non voglio sentirvi fiatare. Nemmeno una parola o vi rispedisco di sopra, intesi?-
I bambini si tapparono la bocca con le manine giunte e annuirono all’unisono felici di quella concessione. Saltarono poi sul divano dove si accoccolarono uno di fianco all’altro. Gohan arrivò poco dopo con una coperta. Coprì i piccoli sayan e diede loro un bacio sulla fronte. Vegeta tornò a fissare fuori dalla finestra. Sapeva che doveva dormire per riprendere le forze ma non ci riusciva. Guardò il riflesso dei compagni sulla vetrata e non si stupì di vedere Kakaroth già addormentato su una sedia. Gohan si era messo accanto alla figlia e aveva chiuso gli occhi. Lui probabilmente non avrebbe dormito. I pensieri gli affollavano la mente. Ripensò alla stupida discussione che aveva avuto con sua moglie la mattina e a che idiota era stato a tenere la sua posizione. In fondo Bulma non gli aveva chiesto niente di che. Voleva solo passare il suo compleanno con la sua famiglia. Sospirò. Forse se avesse acconsentito subito alla festa, lei non si troverebbe in quella situazione. Sorrise malinconico. Ma chi voleva prendere in giro? Sapeva che quel siero faceva leva sulla rabbia repressa e lui in quegli anni gliene aveva combinate tante. Lei alla fine lo aveva sempre perdonato ma ciò non cancellava le sue colpe. Non dal cuore di Bulma. Appoggiò la fronte al vetro fresco. Era preoccupato per lei ma soprattutto Bulma gli mancava. Stiracchiò i muscoli e si sedette senza perdere di vista l’esterno della casa. Sentiva che quella notte sarebbe successo qualcosa, non ne era certo ma di solito quando aveva un brutto presentimento non sbagliava mai. Non era un problema rimanere sveglio. Non era certo la sua prima notte in bianco.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Goku cadde a terra sbattendo forte la testa.
-Ahi, ahi, ahi, ahi!- Che cavolo era successo? Come aveva fatto a cadere?
Il sayan si stropicciò gli occhi ancora impastati dal sonno. Il rumore di un’esplosione lo fece balzare in piedi. Gohan e Vegeta corsero fuori e lui li seguì a ruota.
-Restate qui voi due e proteggete la piccola Pan.- Gridò ai bambini che terrorizzati lo guardavano facendo sbucare i loro visini spaventati da oltre lo schienale del divano dove si erano messi a dormire.
Arrivò in giardino e vide Videl che li aspettava. Con un sorriso beffardo sulle labbra guardava i tre sayan in segno di sfida.
-Bene.- Disse quando vide Goku raggiungere il gruppo. -Ci siete tutti e tre.-
-Dove sono Chichi e Bulma?- Chiese subito Goku spaventato dall’assenza delle altre due.
-Non mi servono anche loro per farvi fuori.-
-Che arrogante.- Vegeta imprecò. -Ti faccio vedere io!- Prima che il sayan potesse partire alla carica, Gohan lo afferrò per un braccio.
-Non ti azzardare a toccarla.- Lo sguardo del giovane era così risoluto che Vegeta non ebbe il coraggio di disobbedire.
-Sciocco.- Gli disse invece. -Lei è la più debole delle tre. Possiamo batterla facilmente e catturarla. Potremmo trovare un modo per guarirle tutte e tre grazie al suo sangue.-
Gohan lasciò la presa pensieroso.
-Io… Non ci avevo pensato.- Il mezzo sayan guardò suaa moglie con occhi nuovi. -Avendo copiato i miei poteri lei ha senza dubbio una forza inferiore rispetto la mamma o Bulma.- Gohan aveva deciso. -Forse hai ragione, noi potremmo...-
La risata di Videl interruppe il loro discorso.
-Credete sia io la più debole?- Un ghigno le deformò il bel volto. -Vi farò vedere di cosa sono capace!-
Scatenò tutta la sua potenza. L’aura che avrebbe dovuto essere quella di Gohan, sembrava invece raddoppiata.
-Urca che potenza!- Goku era ammirato da lei. Amava combattere e quando percepiva un’aura così forte, le sue cellule sayan fremevano dall’eccitazione.
-Papà non scaldarti tanto! Ricordati che è sempre Videl anche se ha un’aura spaventosa.- Ammise Gohan preoccupato.
-Hai ragione, scusa.- Goku continuava a dimenticare che quella volta non si trattava di un nemico qualsiasi ma della sua famiglia.
Con un grido finale più forte che mai, Videl apparve con l’aura al 100%. I tre sayan erano increduli. Attorno alla donna aleggiava un’aura blu. I suoi capelli, di solito corvini, si erano alzati ed avevano assunto un bellissimo colore blu elettrico.
-Com’è possibile?!- Aveva gridato Gohan sgomento. -Io non posso diventare un super sayan god, neanche lei dovrebbe!- Si voltò rapido verso Vegeta. -Avevi detto avrebbero avuto i nostri poteri. Invece lei è nettamente più potente. Com’è possibile?!-
-Non ne ho idea. Quando attaccammo quella razza, il siero che avevano aveva gli effetti che vi ho spiegato. Non capisco perché lei sia così forte.-
-Gohan ha sempre avuto un gran potenziale represso dentro di sé, fin da bambino.- Intervenne Goku serio. -Probabilmente il siero ha permesso a Videl di accedervi. Se ricordate già in forma normale la sua aura era più potente di quella di Gohan.- Il buon sayan si incupì. -Certo non immaginavo avessi tutto questo potenziale assopito, figliolo.-
Videl rise riportando l’attenzione del trio su di sé.
-Gohan, amore mio.- Disse melliflua. -Vuoi sapere perché non puoi diventare un super sayan blu?-
Nessuno ebbe nemmeno il tempo di muovere un muscolo. Videl si mosse così velocemente che anche Goku e Vegeta fecero fatica a vederne i movimenti. Apparve davanti a Gohan con il pugno già pronto a colpire.
-Perché sei un debole.-
La donna lo colpì allo stomaco con così tanta violenza da scagliarlo all’interno di casa Brief. Non attese che il ragazzo tornasse in giardino. Si fiondò lei nel buco che aveva creato il corpo di Gohan nell’impatto con le mura esterne della casa e con un calcio lo ributtò fuori.
-Gohan!- Gridò Goku prendendo al volo il figlio prima che si schiantasse a terra.
-Grazie papà.- Gli disse lui con un sorriso mesto.
Vegeta li raggiunse con un balzo.
-Dobbiamo unire le forze se vogliamo batterla.-
-Vegeta ha ragione.- Goku era diventato serio. -Dobbiamo approfittare del fatto che è da sola e catturarla.-
-No.- I due sayan guardarono confusi Gohan. -Lo farò da solo.-
-Non puoi farcela!- Gli gridò addosso Vegeta. -Anche se in teoria quello dovrebbe essere il tuo potere, non sei in grado di usarlo. Ti farai ammazzare!-
-Vegeta ha ragione, dobbiamo unire le forze.- Insistette suo padre.
Gohan si era alzato in piedi barcollando appena. Lo sguardo deciso puntato su sua moglie.
-E’ mia moglie a me la sbrigo io.- E così dicendo era balzato in avanti atterrando a pochi passi da Videl.
 
***
 
Videl fissava l’uomo che un tempo aveva amato e per cui ora non provava più nulla se non rabbia e odio. Era furiosa con lui anche se doveva ammettere a se stessa che quando pensava al motivo di tanto rancore, non riusciva a trovarlo. Il fatto che fosse un sayan bastava e avanzava comunque, senza contare che lui l’aveva costretta a mettere al mondo un orrendo ibrido. Il suo cuore perse un battito al pensiero di quella piccolina. Scosse la testa. Non doveva farsi distrarre. Doveva rimanere concentrata sul suo obiettivo. Gohan doveva morire quella notte. Gli altri due avrebbero avuto una sorte peggiore ma lui che era solo un mezzo sangue poteva anche sparire subito. Un intralcio in meno. Videl sorrise beffarda.
-Sei pronto Gohan?-
-Non combatterò con te Videl.-
-Che cosa?!- Lei lo guardò incredula. -Forse non hai capito la situazione. O forse sai semplicemente che perderai e ti sei già rassegnato.- Lei rise, una risata folle che Gohan non aveva mai sentito prima. -Guardami sayan! Guarda il potere che emana la mia aura.- Gohan non rispose ma si limitò a guardarla. -Questo potresti essere tu se invece che diventare un topo di biblioteca ti saresti dedicato agli allenamenti. Avresti potuto difendere la tua famiglia come si deve e adesso non ci troveremo a questo punto.-
Videl aveva colto nel segno. Vedere quanto potere assopito aveva dentro di sé lo logorava e lo faceva sentire in colpa per non essere stato in grado di evitarle tutto questo.
-Mi dispiace.- Disse lui dopo un tempo infinito.
Videl sgranò gli occhi incredula.
-Ti… Dispiace?-
Gohan annuì.
-E’ come dici tu. E’ colpa mia se siamo qui oggi. Se ti avessi protetta alla festa non ti avrebbero nemmeno iniettato il siero e ora non staresti soffrendo così.-
-Soffrendo?- Videl gli rise in faccia. -Tu nemmeno immagini quanto potere senta in questo momento scorrere nel mio corpo.- Chiuse gli occhi e un espressione di beatitudine le rilassò il viso. -La sento scorrere dentro di me, Gohan e adoro questa sensazione.-
-Ti salverò Videl, telo prometto.-
Videl aprì gli occhi colma di rabbia.
-Non ho bisogno di essere salvata.-
Fulminea partì all’attacco. Lo avrebbe ucciso. Ne era certa.
 
Goku guardava preoccupato suo figlio incassare un colpo dietro l’altro. Avrebbe voluto aiutarlo ma sapeva che Gohan non ne voleva sapere.
-Lo ammazzerà.- Gli aveva ripetuto per la centesima volta Vegeta. -Vuoi forse che tuo figlio muoia?!-
-Certo che no!- Goku strinse i pugni rabbioso. -Ma mi fido di Gohan e se ci ha chiesto di non intervenire vuol dire che avrà un piano.-
-Si quello di far diventare sua moglie vedova.-
 
Videl continuava a colpirlo senza sosta. Lui non reagiva. Lasciava che lei lo colpisse senza muovere un muscolo. La donna cessò l’attacco e gridò di rabbia.
-Reagisci! Difenditi! Fa qualcosa!-
Gohan era a terra davanti a lei. Si mise a sedere a fatica e la guardò con un sorriso. La rabbia prevalse su di lei.
-CHE DIAVOLO HAI DA SORRIDERE?!- Gli urlò schiacciandogli la testa al suolo con un pugno.
Gohan non disse nulla ma rimettendosi seduto continuò a guardarla. Odiava quegli occhi che la fissavano con così tanto amore, come se non avessero mai visto la luce del sole, come se fosse lei il suo sole. Un tremolio alle braccia le impedì di scagliare l’attacco successivo. Gohan se ne accorse e ne approfittò per parlare.
-Videl.- Ottenne subito l’attenzione di lei ancora stravolta per il suo tentennamento. -Ti prego ritorna in te. Ti amo.- Un tuffo al cuore la deconcentrò facendole abbassare la guardia. -Amo la nostra famiglia, amo la bimba che abbiamo concepito insieme e soprattutto amo te. Ti prego. Torna da me Videl, ti scongiuro.-
Videl lo fissava senza dire una parola. Lei lo odiava, no? E allora come mai faceva così tanta fatica ad ucciderlo? Si ritrovò a pensare al motivo per cui lo odiasse così tanto. Scavò nel suo cervello per trovare una sola ragione valida per odiare una creatura tanto dolce e buona. Si lasciò cadere a terra confusa senza smettere di fissarlo. Il ragazzo allungò una mano verso di lei. I suoi occhi neri la scrutarono e nonostante fosse ferito e dolorante, le sorrideva pronto ad accoglierla tra le sue braccia. Qualcosa si spezzò nella mente di Videl. Il bruciante legame con quell’odio così profondo per il sayan non c’era più. Gli occhi di Videl si riempirono di lacrime.
-Oh Gohan, mi dispiace!- La ragazza sciolse la trasformazione in super sayan god e guardò il marito ferito con un profondo dolore al petto. Che cosa aveva fatto?
Il sorriso che lui le rivolse le riempì il cuore di gioia.
-Non fa niente tesoro, sono felice che tu sia tornata normale.-
 
***
 
Bulma entrò con la compagna all’interno della sua abitazione. Avevano azzerato entrambe l’aura e si muovevano lentamente per non fare rumore. Sorrisero soddisfatte quando percepirono la potente aura di Videl. Si era scatenata mostrando ai sayan contro che cosa dovevano combattere. Bulma sapeva bene che i tre l’avrebbero sottovalutata. Ingenuamente credevano che Gohan fosse il più debole ma Zantos aveva fatto notare loro con piacere, l’enorme quantità di energia che l’ibrido aveva dentro di sé assopita. Grazie a lui, che aveva risvegliato quel potere, Videl era stata in grado di usarlo. Bulma sorrise soddisfatta. La ragazza da sola poteva spazzarli via tutti e tre.
Le due donne entrarono nel salotto. Percepivano perfettamente l’energia vitale dei tre bambini. Li videro sul divano avvolti da una spessa coperta. I due bimbetti le guardavano tremanti.
-Ciao Trunks.- Disse lei sorridendogli.
-Vattene via.- Rispose lui tremante. -Tu non sei la mia mamma.-
-Certo che lo sono.- Gli rispose lei sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.
-Voi siete cattive!- Si intromise Goten. Il piccolo tratteneva a stento le lacrime.
Chichi fece un passo avanti rendendosi così visibile ai due bambini.
-Goten non dire sciocchezze.- Lo rimproverò lei. -Non mi piace quando fai il maleducato. Ora vieni subito qui, non fare lo sciocco.- Gli ordinò la madre.
I due bambini si scambiarono un’occhiata, indecisi sul da farsi.
-Che cosa sono le esplosioni là fuori?- Aveva chiesto poi Trunks.
Quel bambino era troppo intelligente per la sua età. Goten probabilmente sarebbe già corso tra le braccia della madre se suo figlio non l’avesse trattenuto. Bulma sbuffò seccata.
-Stiamo perdendo troppo tempo con questi due.- Disse a Chichi che annuì concorde.
Lo sguardo rassicurante che avevano avuto fino a pochi istanti prima svanì, sostituito da un cipiglio arrabbiato.
-Che… Che cosa volete farci?- Chiese Goten terrorizzato.
Le due donne si avvicinarono. Vano fu il tentativo dei bambini di fuggire da loro. Fulminee li catturarono e con un colpo ben assestato dietro la nuca i due bambini svennero.
-Bene.- Chichi era soddisfatta. -Prendiamo la poppante a andiamocene.-
-Lasciate perdere.- Zantos le aveva prese alla sprovvista. -Abbiamo perso Videl. Dovete portarla via e tornare subito qui.- Aveva ordinato loro l’alieno.
-Ma la neonata...- Aveva iniziato Bulma confusa.
-Lasciate perdere la bambina! Ho un altro piano in mente.- Rispose lui irritato. -Prendete la ragazza e i due mocciosi e andatevene! Subito!-
 
***
 
Goku guardava suo figlio orgoglioso.
-Visto Vegeta?- Disse gongolandosi. -Non sono servite le maniere forti. Avresti dovuto credere in Gohan fin dall’inizio.-
L’altro sayan non gli rispose nemmeno. Lo sguardo corrucciato fisso sulla casa.
-Che c’è Vegeta?- Chiese Goku voltandosi nella direzione dove volgeva lo sguardo del compagno.
Il principe dei sayan non riuscì nemmeno a rispondergli che la voce allarmata di Gohan riportò l’attenzione dei due sayan sulla coppia poco distante.
-Videl che ti sta succedendo? Videl rispondi!-
I due sayan rimasti in disparte raggiunsero con un balzo Gohan e quello che videro li scioccò. Videl era a terra agonizzante. Un fascio di elettricità le percorreva tutto il corpo. La ragazza sofferente parlava con qualcuno, probabilmente nella sua testa sentiva colui che aveva creato il siero.
-Non posso ucciderlo.- Stava gridando. -Non ce la faccio!- Videl portò le mani alla testa tremante. -Ti prego smettila!- Aveva gridato prima di perdere i sensi.
Un esplosione a pochi passi dai sayan li costrinse a difendersi per evitare di venir spazzati via dall’onda d’urto causata dell’energia sprigionata dall’attacco. Quando la polvere finalmente si fu posata. Goku le vide. Bulma e Chichi erano in piedi davanti a loro e li guardavano sprezzanti. Con un tuffo al cuore Goku vide tra le braccia di Chichi i piccoli Goten e Trunks svenuti. Bulma invece aveva preso Videl e posato una mano sulla spalla di Chichi.
-Che diavolo fai Bulma?!- Vegeta era su tutte le furie. -Lascia andare Trunks!-
Per tutta risposta Bulma gli fece una linguaccia. In un attimo, Chichi si portò due dita alla fronte e con il teletrasporto sparirono senza lasciare traccia. Il grido di dolore dei tre sayan solcò la notte tutt’altro che tranquilla di Città dell’Ovest.





Angolo dell'autrice.
Eccomi qui con il quarto capito. L'ho scritto di getto questa mattina presa dall'ispirazione e spero vi piaccia.
Volevo ringraziare Ele2000 e evakent per aver messo la mia storia tra le preferite. :)
Ringrazio anche chi segue la storia e chi mi ha lasciato una recensione.
Grazie a tutti, al prossimo capitolo!!!

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Gohan urlò di dolore e picchiò i pugni sul terreno così forte da far tremare tutta Città dell’Ovest. La mano di suo padre si posò sulla sua spalla.
-Gohan calmati o rischi di distruggere la città.-
-Come fai ad essere così calmo?!- Gli gridò contro Gohan. -Come puoi non metterti ad urlare?-
-E a cosa servirebbe?- Gli chiese Goku con un sopracciglio alzato. -Le riporterebbe indietro forse? Salverebbe tuo fratello o il piccolo Trunks?-
Gohan nascose il volto tra le mani disperato.
-Ce l’avevo fatta papà.- Calde lacrime si fecero strada tra le sue dita. -Era tornata in sé.-
-Già.- Disse Goku serio. -L’abbiamo visto anche noi.-
-Quando le scosse elettriche l’hanno percossa, sembrava parlasse con qualcuno...- Fece notare Vegeta pensieroso. -Come se fosse nella sua testa.- Il sayan spalancò gli occhi. Ora ricordava.
-Vegeta che c’è?- Chiese Goku allarmato notando il cambiamento nell’amico.
-So con chi abbiamo a che fare.- Gohan alzò lo sguardo verso il principe dei sayan. -Dev’essere un sopravvissuto del pianeta Eden!-
-Il pianeta Eden?- Chiese Gohan. -E che cosa vuole da noi?-
Vegeta strinse i pugni rabbioso.
-E’ stato il primo pianeta che ho distrutto insieme a mio padre.- Il sayan guardò i compagni. -Se è uno di loro, prima di uccidere noi farà fuori i bambini e anche le nostre donne.- Imprecò. -Farà esattamente quello che noi sayan facemmo al suo popolo allora.-
 
***
 
Videl si era svegliata con la testa in fiamme. Quando finalmente aveva ripreso conoscenza, si era ritrovata in una gabbia appesa a mezz’aria. La fioca luce presente illuminava appena la gabbia in cui si trovava e una piccola area circostante della stanza. Sola, debole e spaventata aveva iniziato a piangere.
-Gohan...- Continuava a ripetere senza sosta. -Vieni a salvarmi… Ti prego.-
Si sentiva terribilmente in colpa. Nonostante non fosse in sé, ricordava perfettamente tutto quello che aveva detto al marito, tutto il male che gli aveva fatto. Avrebbe voluto convincersi che fosse stato il siero iniettatole da sua suocera a farle dire certe cose ma sapeva che nel profondo del suo cuore quella rabbia c’era. Più di una volta aveva silenziosamente accusato il marito di trascurarla e perfino di non essere più in grado di proteggere lei e Pan. Non vi aveva mai dato troppo peso ma evidentemente quella rabbia era più radicata di quanto lei stessa credesse.
Dei passi in avvicinamento riportarono la sua attenzione al presente. Si asciugò in fretta le lacrime e rimase in attesa del suo visitatore. Lo sguardo fiero di chi non ha paura. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla debole. I passi terminarono quando una figura raggiunse la poca luce presente, in modo da permettere a Videl di vederla. La ragazza trattenne il fiato. L’essere che aveva davanti non era umano. La pelle rossa, gli occhi grandi e neri e la forma allungata della testa lo facevano assomigliare a un gigantesco insetto. Indossava un uniforme da guerra che Videl non aveva mai visto, completamente nera e aderente che ricopriva perfettamente il suo corpo.
-Chi sei?- Chiese la donna facendosi coraggio.
-Il mio nome è Zantos, unico sopravvissuto del pianeta Eden.-
-Tu sei la voce nella mia testa...- Sgranò gli occhi ricordando. -Ti ho già visto! Hai risvegliato il potere assopito di Gohan in me.-
Lui le sorrise piacevolmente stupito.
-Notevole che tu sia in grado di ricordare il mio aspetto nonostante l’effetto del mio siero abbia perso efficacia su di te. L’ho preparato in modo da non apparire mai nella mente della vittima dopo la fine del suo effetto.- La studiò curioso. -La mente di voi terresti è molto interessante.-
-Che cosa vuoi da noi? Perché ci stai facendo questo?- Chiese la donna che non riuscì più a trattenere le lacrime.
L’alieno sorrise.
-Il mio obiettivo è sterminare i sayan.- La fissò dritto negli occhi. -Ma prima di ucciderli voglio che soffrano. Mi dispiace aver coinvolto te e le altre due donne terrestri, non ho nulla contro questo pianeta, ma purtroppo voi siete la chiave per distruggere psicologicamente quei tre.- Rise di gusto. -E devo dire che tu hai fatto davvero un ottimo lavoro oggi.-
Videl ripensò allo scontro col marito e alle cose che gli aveva detto. Si sentì male. Aveva la nausea al solo ricordo dell’espressione ferita di Gohan. L’uomo che lei amava più di ogni altra cosa al mondo. Gohan si era fatto colpire a morte nella speranza di farla tornare in sé senza alcuna garanzia di successo, e alla fine ci era riuscito. La voce nella sua testa aveva rovinato tutto. Rabbrividì al ricordo del dolore fisico che quella scossa elettrica le aveva provocato.
-Cosa mi hai fatto?- Chiese rabbiosa. -Come fai a farmi del male?-
-E’ molto semplice in realtà.- Zantos la fissava divertito. -Iniettandoti il siero ti ho assoggettata al mio volere.- Sorrise mellifluo. -Io ho il pieno controllo della tua mente e grazie a ciò posso ferirti come e quando voglio.-
-Non è vero!- Videl si lanciò furiosa sulle sbarre della gabbia facendole tremare. -Se fosse così avrei ucciso Gohan.- Sorrise soddisfatta di vedere che aveva trovato un punto dolente per l’alieno. -Invece non l’ho fatto.-
-Hai ragione.- Rispose lui serio. -Non posso controllare le tue azioni. L’amore che provi per quell’essere immondo è così forte che sei riuscita a contrastare gli effetti del siero, ma non importa.- Un ghigno malevolo si allargò sul volto di Zantos. -Posso ancora ferirti.- Con un semplice gesto della mano, le scosse elettriche su Videl ricominciarono. La donna urlò di dolore. -Posso ferirlo anche così quel sayan.- Concluse l’alieno mentre se ne andava ridendo.
 
***
 
Vegeta guardava il cielo frustrato masticando il senzu che aveva preso dalla dispensa. Non solo il siero aveva fatto ottenere alle donne la loro stessa forza, ma le tre avevano anche acquisito le loro stesse tecniche. Altrimenti non si spiegava come la moglie di Kakaroth avesse potuto usare il teletrasporto. Di certo non lo aveva appreso in quelle poche ore, persino Goku ci aveva messo un anno intero a gestire quella difficile tecnica.
Il ricordo del pianeta Eden affiorò ancora nella mente del principe dei sayan. Aveva appena cinque anni quando suo padre gli aveva comunicato che quella volta lo avrebbe portato con sé in missione. Ricordava l’eccitazione che aveva provato nel apprendere la notizia. Ormai era abbastanza grande per uccidere per la prima volta, così gli aveva detto il Re. Ricordava bene il massacro che i sayan aveva compiuto in quel luogo, lui compreso. Avevano fatto fuori per primi i bambini e poi le donne, in modo da indebolire gli animi degli uomini che stavano combattendo in difesa delle loro case. Alla fine avevano sterminato anche loro. Ricordava il loro aspetto simile a grossi insetti rossi e ricordava bene anche cosa aveva fatto lui. Strinse i pugni, infastidito da quel ricordo. Dopo una breve ricognizione, dei sottoposti di suo padre avevano scovato una famiglia che era riuscita a nascondersi. Un uomo, una donna e due bambine più o meno della sua età. Ricordava bene il disprezzo e il disgusto che aveva provato nel vedere quelle insignificanti creature e, come gli era stato insegnato, aveva ucciso senza pietà le due bambine, per poi far fuori la donna e infine l’uomo. Ricordava ancora i pianti disperati dei due genitori nel veder morire le figlie...
Vegeta urlò di rabbia. No. Non avrebbe permesso che sua moglie e suo figlio pagassero per il suo passato.
-Dobbiamo trovarle! Subito!- Aveva ruggito il sayan.
-E come?- Gli aveva chiesto Kakaroth serio.
-Loro hanno la nostra aura giusto? Dobbiamo solo individuarla.-
-Ci ho già provato.- Ammise il buon sayan. -Ma devono averla azzerata.-
Vegeta imprecò.
-Un momento.- Gohan si era alzato. Un accenno di speranza gli illuminava il viso. -Loro possono anche aver azzerato la loro aura ma i piccoli Goten e Trunks non l’hanno fatto di certo.- Il ragazzo si voltò verso i due sayan. -Possiamo trovarli!-
-Gohan sei un grande.- Gli disse Goku concentrandosi sulle auree dei due bambini. -Forza tenetevi. Andiamo a prenderli.-
I tre sayan si teletrasportarono, felici di poter salvare i loro cari.
 
***
 
Videl si era assopita. Le lacrime che in silenzio aveva versato si erano seccate sul suo viso. Non capì subito cosa l’avesse svegliata. Si mise seduta stropicciandosi gli occhi ancora gonfi per il recente pianto e guardò fuori la gabbia. Il suo cuore sprofondò quando vide Chichi e Bulma sotto di lei con i piccoli Goten e Trunks svenuti ai loro piedi. Si fiondò sulle sbarre.
-Chichi, Bulma, tiratemi fuori di qui.- Le due donne la ignorarono. -Vi prego. Voi...-
-Non ti ascolteranno mai.- Zantos le aveva raggiunte silenzioso. -Loro sono completamente assoggettate al siero. Il loro obiettivo è quello di sterminare i sayan e non cambieranno idea.-
-Certo che lo faranno!- Videl lo sfidò. -Quando riscopriranno l’amore per Goku e Vegeta, si ribelleranno, come ho fatto io!-
L’alieno rise.
-Loro non sono come te, sciocca ragazzina.- Zantos alzò lo sguardo su di lei. -La rabbia che provano verso quei due e profonda e ben radicata nei loro cuori. Anni di sofferenza perdonata sono venuti alla luce. Nulla farà loro cambiare idea.-
Videl colse il movimento delle due donne che si mettevano in posizione da combattimento.
-Che succede?- Chiese spaventata.
-Sembra avremo visite.- L’alieno le sorrise. -Goditi lo spettacolo.-
 
***
 
Goku guardava con interesse lo strano edificio circolare che si erano ritrovati davanti. Nonostante percepisse le auree di suo figlio e di Trunks all’interno, non era riuscito a entrare con il teletrasporto. Chiunque fosse ad aver iniettato il siero alle donne, voleva entrassero a piedi.
-Bene. E’ ora di entrare.- Disse preoccupato ed eccitato allo stesso tempo.
Gli scontri imminenti lo elettrizzavano sempre e anche in quell’occasione le sue cellule sayan fremevano. Quando i tre sayan furono all’interno, tutto era buio. Poi improvvisamente, le luci si accesero rivelando una grande stanza circolare vuota, se non fosse stato per le due figure che li fissavano immobili e silenziose. Davanti a loro c’erano Chichi e Bulma con ai loro piedi i bambini. Lo sguardo glaciale sui loro volti non prometteva niente di buono.
-Videl!- Urlò Gohan sgomento.
Solo in quel momento Goku si accorse che la povera ragazza era stata rinchiusa in una gabbia.
-Gohan!- Gridò lei felice di vederlo ma allo stesso tempo terrorizzata.
-Benvenuti.-
Una voce profonda attirò l’attenzione dei sayan. Da dietro le due donne, apparve un alieno. La pelle rossa e la testa allungata tipiche del pianeta Eden, o almeno così gli aveva detto Vegeta.
-Buona sera principe Vegeta. Quanto tempo è passato.-
Vegeta sgranò gli occhi incredulo. L’uomo a cui lui aveva ammazzato la famiglia, e che credeva di aver fatto fuori anni prima era lì davanti a lui.
-Sono lieto di vedere che ti ricordi di me.- Constatò l’alieno con un ghigno.
-Vegeta? Lo conosci?- Goku guardava l’amico perplesso.
-Si.- Rispose il sayan serio. -Gli ho ammazzato la famiglia.-
-Cosa?!-
-E’ successo molti anni fa. Credevo che anche lui fosse morto. Ma mi sbagliavo.- Vegeta fissò Zantos torvo.
Goku non poté far a meno di provare rabbia verso Vegeta. Sapeva che il sayan era molto cambiato ma ora si trovavano in quella situazione a causa sua. Nel corso degli anni i sayan si erano creati molti nemici e nonostante la distruzione della loro razza, c’era ancora chi bramava vendetta per i torti subiti. Sospirò.
-Restituiscimi mia moglie e mio figlio!- Gli aveva gridato Vegeta furioso. -Loro non centrano nulla in questa storia. Devi vedertela con me!-
-Altrimenti?- Lo provocò l’alieno. -Mi hai già portato via tutto. Non ho più nulla da perdere.- Zantos volò in alto fino a raggiungere un trono che Goku notò solo in quel momento. -Ho deciso di giocare con voi.- Annunciò mettendosi a sedere senza smettere di sorridere. -Voi due dovrete combattere con le donne per salvare la vostra vita e quella dei vostri figli. Mentre tu.- Ed indicò Gohan. -Dovrai liberare la ragazza prima che l’elettricità che le farò scorrere nel corpo la uccida.- Un ghigno malevolo si allargò sul volto dell’alieno.
-Cosa?!- Gohan era furioso.
-Lo so, lo so. Anche tu avresti dovuto combattere ma purtroppo a causa tua è tornata in sé e quindi ho deciso di cambiare gioco con te.-
-Mostro!- Gli urlò contro il giovane tremando di rabbia.
-Siccome non voglio tu pensi che io sia scorretto.- Continuò Zantos con un ghigno divertito sul viso. -Ho deciso che non appena la libererai dalla gabbia, smetterò di torturarla. Potrei continuare ma invece smetterò, sei contento?- Rise, una risata folle che rimbombò nella stanza fomentando l’ira dei tre sayan. -Bene, visto che non ci sono obiezioni, potete cominciare.-
Non appena dette il via, Chichi e Bulma si lanciarono all’attacco ognuna del proprio marito, mentre Videl, come l’alieno aveva preannunciato, iniziò a contorcersi dal dolore a causa delle scosse elettriche. La ragazza cercava di non urlare per far soffrire il meno possibile Gohan e non dare soddisfazione all’alieno, ma il dolore era così forte che più di una volta non riuscì a trattenersi. Senza pensarci due volte, Gohan si lanciò al salvataggio. Cos’erano per lui, un super sayan di secondo livello, delle sbarre di metallo? Ma prima che potesse anche solo raggiungere la gabbia, sbatté contro una barriera di energia che lo scaraventò indietro.
-Cosa?!-
Zantos rise.
-Credevi te l’avrei resa facile?-
Gohan imprecò e si lanciò all’attacco della barriera invisibile con tutta la forza che aveva in corpo. Videl urlò di dolore e ciò lo fece impazzire.
 
***
 
Nel frattempo Goku e Vegeta stavano combattendo contro le mogli. Nonostante potessero benissimo attaccare, i due sayan si limitavano a difendersi per paura di far del male alle compagne.
-Reagisci!- Aveva gridato Chichi colpendo il marito in piena faccia e scaraventandolo dall’altra parte della stanza.
Un’istante più tardi anche Vegeta era stato scagliato via da Bulma colpendo il muro a pochi passi da Goku.
-Dannazione!- Vegeta guardò il compagno immobile a terra mentre usciva dal buco che il suo corpo aveva creato nel muro. Goku era rimasto disteso e fissava la moglie senza sapere come comportarsi.
-Non posso colpirla.- Aveva detto Kakaroth frustrato. -E poi non mi pare proprio abbiano la nostra stessa forza.-
-Già.- Vegeta studiò Bulma in attesa che Goku si alzasse. -Videl sembrava molto più forte di loro.-
-Infatti.- Concordò Goku. -Loro a malapena raggiungono il livello del super sayan.-
-Sembri deluso Kakaroth.- Notò Vegeta perplesso.
-Forse un tantino.- Goku rise imbarazzato. -So che non dovrei ma il pensiero di battermi con qualcuno di così forte mi stimolava molto.-
-Sei sempre il solito.- Sbuffò Vegeta irritato ma allo stesso tempo divertito dall’altro sayan. -Forse dovremmo provare a fare come ha fatto Gohan.-
-Cosa?!- Goku guardò imbronciato il compagno. -Non foglio farmi colpire a morte.-
-Non intendevo quello zuccone!- Goku riusciva sempre ad irritarlo. -Forse dovremmo parlare con loro, insomma...- Vegeta era arrossito. -Intendo dire… Hai capito no?-
-Sei proprio un romanticone Vegeta!- Lo derise l’altro sayan.
-Smettila di fare l’idiota!- Vegeta ancora rosso in viso gli diede le spalle.
Le due donne atterrarono riportando l’attenzione dei due sayan sul duello, e con passo deciso si scagliarono contro i due uomini.
-Che cosa aspetti Vegeta?- Lo stuzzicò Bulma. -Non avrai mica paura di me?-
Il sayan strinse i pugni. Orgoglioso com’era faceva fatica ad accettare le provocazioni, perfino quelle di sua moglie. Sorrise beffardo.
-Sei troppo debole. Non voglio sprecare il mio tempo con te.- Poi si rivolse a Chichi. -E nemmeno Kakaroth dovrebbe sprecare il suo tempo con un avversario insulso come te.-
La rabbia pervase le sue donne.
-Vegeta… ehm… Non credo che Gohan abbia fatto esattamente così, insomma non sono un esperto in queste cose ma non credo dovresti provocarle.- Gli disse Goku a disagio.
-Invece sì, Kakaroth.- Vegeta si avvicinò al compagno. -Videl si è ripresa dopo aver assunto la forma di super sayan blu. Certo le parole di Gohan hanno influito ma forse la trasformazione annulla l’effetto negativo del siero sulla mente.-
-Urca sei un genio tu!-
-No, sei tu che sei un’idiota.-
-Sempre il solito antipatico!-
I due sayan si trasformarono in super sayan blu e attesero che le mogli facessero lo stesso. Le due donne non si fecero attendere per molto. Incrementarono la loro aura e anche loro raggiunsero quello stadio. Goku non sapeva se l’eccitazione che il suo sangue sayan gli faceva provare ogni volta che combatteva stava agendo sul suo raziocinio anche in quel momento ma quando vide Chichi trasformarsi si emozionò. Lo stretto chignon che la donna portava sempre si era sciolto lasciando che i suoi morbidi capelli le ricadessero sulle spalle. Inoltre anche il colore blu le donava molto.
-E’ fantastica!- Disse il sayan con il cuore che gli martellava veloce nel petto.
-Che diavolo stai dicendo Kakaroth?!- Vegeta lo guardò incredulo.
Goku sorrise al compagno.
-Scusa Vegeta, sarà il mio sangue sayan che parla ma Chichi così è davvero mozzafiato. Non vedo l’ora di lottare.- E così dicendo si lanciò alla carica.
-Idiota.- Vegeta riportò l’attenzione su sua moglie.
Bulma sprigionava un’energia fortissima. I capelli corti della donna si erano alzati nella classica posa del super sayan e Vegeta dovette ammettere a se stesso che fosse bellissima. Bulma si lanciò all’attacco e lo colpì senza sosta. Vegeta questa volta non solo si difese ma contrattaccò. Sperava con tutto se stesso che il corpo della donna reggesse. Dopo una serie interminabile di calci, pugni e parate, il principe dei sayan colpì la moglie allo stomaco scaraventandola a terra. Si pentì subito del suo gesto ma allo stesso tempo esultò di aver avuto la meglio, anche se per poco. La donna si alzò quasi subito fulminandolo con lo sguardo. Vegeta si era aspettato che lei lo attaccasse di nuovo, invece Bulma levitò fino a raggiungerlo. Lo sguardo di ghiaccio fisso nel suo.
-Sei soddisfatto di avermi colpito?- Chiese lei cupa.
-Hai attaccato tu per prima donna, dovevi aspettartelo.- Rispose il sayan con la sua tipica arroganza.
-Se credi di avermi fatto male ti sbagli.- Lei lo guardava truce. -Il dolore che ho provato a causa tua in tutti questi anni, mi aiuterà ad eliminarti.- Partì all’attaccò così velocemente che Vegeta ebbe appena il tempo di parare il colpo micidiale della sua avversaria.
-Davvero?- Chiese lui istigandola. -Mi vuoi morto perché non sono stato il fidanzatino dei sogni?-
Bulma si allontanò senza smettere di fissarlo.
-Tu non hai idea del dolore che ho provato io.- Ringhiò lei. -La sofferenza quando mi usavi solo per il sesso, il profondo senso di vuoto quando hai abbandonato me e Trunks e sei sparito per mesi, ma la tua colpa più grande è aver messo dentro di me quell’ibrido.-
Vegeta non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che Bulma si era voltata di scatto e aveva scagliato una sfera di energia conto i due bambini a terra inermi. Con il cuore in gola e il terrore di non farcela, il sayan si era lanciato davanti ai due per proteggerli, con il risultato che si era preso in pieno nella schiena la sfera di energia.
-Che diavolo fai?!- Gridò carico di rabbia. -Avresti potuto ammazzare Trunks, tuo figlio.-
Bulma atterrò a qualche metro da lui.
-Vuoi dire l’ibrido sayan.- Rispose lei disgustata.
Vegeta imprecò di rabbia. Così non sarebbe finita bene. Inspirò a fondo cercando di calmarsi. Forse non c’erano possibilità ma doveva provare a ragionare con lei. Se ce l’aveva fatta Gohan perché non poteva riuscirci pure lui? Bulma, la sua Bulma, si trovava ancora lì, assopita dal siero, ma lui sapeva che c’era.
-Va bene.- Disse alla fine. -Sono stato uno stronzo in passato ma sono cambiato e tu lo sai bene!- Vegeta la guardava dritta negli occhi sperando di scorgervi qualcosa.
-I sayan non cambiano mai.- Rispose lei glaciale. -Siete soltanto degli sporchi assassini.-
-Hai ragione.- Concordò lui disperato. -Eravamo un popolo spietato ma siamo stati puniti per questo. Lo sterminio della razza non ti sembra abbastanza?-
-Non di tutta la razza.- Rispose lei arcigna. -Tu sei il loro principe e il peggiore di tutti. Quindi devi morire.-
-Bulma, tu non vuoi che muoia.- Gridò lui esasperato dalla situazione. -Hai sempre visto del buono in me e avevi ragione. Mi hai cambiato.- Abbozzò un sorriso, speranzoso di aver fatto centro.
-Mi sbagliavo.- Rispose lei sferrandogli un calcio nello stomaco.
Calcio che il sayan non evitò. Si lasciò colpire. Le parole che lei gli aveva rivolto gli avevano fatto più male di quanto immaginasse. Si schiantò sul duro pavimento così forte che tutta l’aria che aveva nei polmoni uscì in un unico soffio.

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Erano già parecchi minuti che Goku combatteva contro sua moglie e doveva ammettere che si stava divertendo parecchio. Era esaltato dal fatto che non dovesse controllare la sua potenza, Chichi era perfettamente in grado di tenergli testa. Un colpo ben assestato della moglie lo scaraventò a terra. Goku sorrise divertito pulendosi il sangue dalla bocca.
-Chichi, sei fantastica.-
La donna lo guardava con rabbia e non attese nemmeno che lui si rialzasse prima di tornare all’attacco. Goku parò i suoi pugni e bloccò le mani chiuse di lei nelle sue.
-Mi sto divertendo un mondo, tesoro!-
Per tutta risposta la donna gli sferrò un potente calcio nelle costole facendo piegare il sayan su se stesso.
-Non hai capito che il mio obiettivo e farti fuori, stupido scimmione?!-
Goku le sorrise dolorante.
-Certo. Ma sono sicuro di farti tornare in te proprio come Gohan ha fatto con Videl.-
Chichi lo guardò dritto negli occhi. Uno sguardo ferito e carico di rancore che a Goku si strinse il cuore.
-Se tu conoscessi il dolore che sto provando… Se lo conoscessi davvero non parleresti così!- Chichi si preparò ad attaccare. -Io ti odio con tutta me stessa.-
La donna attaccò con ferocia. Il sayan non poté far altro che difendersi dall’assiduo attacco della moglie. Poi lei si fermò, rimanendo a qualche metro da lui. Il ghigno sul suo volto non prometteva niente di buono. La donna portò le mani sul fianco in una posa fin troppo nota al sayan, che invece di cercare di difendersi dall’attacco rimase immobile, incuriosito da quello che sua moglie stava per fare.
-Ka-me-ha-me-haaaaaaaaaa!- Gridò lei colpendolo in pieno.
Goku si ritrovò a terra dolorante. Era stato uno sciocco a sottovalutare la potenza del colpo che lei gli avrebbe lanciato, continuava a dimenticare che in quello scontro non c’era nulla di positivo e che sua moglie stava tentando di farlo fuori. Ma vedere Chichi lanciare un’onda energetica non era cosa da tutti i giorni e non aveva voluto perderselo per nessun motivo. Il sayan si alzò a fatica e volando si portò davanti a sua moglie.
-Va bene.- Disse lui deciso a farla finita con quella brutta situazione. Se avessero continuato così si sarebbero ammazzati a vicenda e lui non poteva permetterlo. -Dimmi cosa ti ha fatto arrabbiare. Ti ascolto.-
-Cosa mi ha fatto arrabbiare?!- Chiese lei a denti stretti. -Non ti rendi nemmeno conto di quello che mi hai fatto?!-
-Evidentemente no.- Rispose lui sarcastico provocandola. -Spiegamelo tu.-
Chichi gridò di rabbia aumentando esponenzialmente la sua aura e attaccò il marito mirando alle zone vitali.
-Partiamo dall’inizio vuoi?- Chiese lei senza smettere di colpirlo.
-Parla.- Rispose lui difendendosi dai colpi micidiali di Chichi.
-Sei morto sacrificandoti per far fuori tuo fratello e hai preferito rimanere nell’aldilà per un anno per allenarti piuttosto che tornare a casa dalla tua famiglia.-
-Ma tesoro! I sayan avrebbero attaccato la Terra, dovevo allenarmi!- Si lagnò lui.
Lei lo ignorò continuando la sua lista.
-Dopo che ho badato a te in ospedale per mesi, te ne sei partito per Namek e poi invece di tornare a casa hai preferito startene per un altro anno in giro chissà dove per lo spazio. Non hai nemmeno avuto il buon senso di avvisare che eri vivo!- Lei gli sferrò un calcio così potente da costringerlo ad indietreggiare. Sorrise compiaciuta alla smorfia di dolore di Goku. -Dopo il Cell game sei morto ancora e invece di tornare da me, sei rimasto nell’aldilà cinque lunghi anni costringendomi a crescere tuo figlio da sola.-
Colpo basso. Goku sapeva quanto lei avesse sofferto in quel periodo e si sentiva ancora in colpa. Se solo avesse saputo che lei era incinta…
-Non ti perdonerò mai lurido sayan!- Urlò Chichi con le lacrime agli occhi, caricando un’altra onda energetica e scagliandola contro il marito.
Goku la schivò senza problemi accorgendosi dell’impercettibile tentennamento della moglie. Farla parlare stava funzionando. Il sayan le volò vicino.
-Hai ragione. Sono stato pessimo e mi sento ancora in colpa per averti lasciato da sola a crescere Goten ma in mia difesa non sapevo tu fossi incinta.- Goku capì subito di aver sbagliato argomentazione.
-Avresti dovuto tornare perché volevi stare con me! Il fatto che fossi o meno incinta non conta nulla!- Caricò la sua aura al massimo. -Tu non mi ami e non lo hai mai fatto!- Urlò di rabbia prima di attaccare.
Goku parò i terribili colpi della moglie ma si rese conto di perdere terreno. Sperava che lei fosse tornata normale grazie alle sue parole come aveva fatto Videl con suo figlio ma evidentemente Gohan ci sapeva fare in quelle cose molto meglio di lui. Una cosa era certa: non si sarebbe fatto colpire come aveva fatto suo figlio. Lui detestava perdere anche in quella situazione. Il suo sangue sayan lo portava a cercare sempre lo scontro e gli impediva di farsi battere, nemmeno se ad attaccarlo era sua moglie. Le sferrò un pugno così forte da farla volare contro il muro dall’altra parte della stanza. Una parte di lui si sentì in colpa ma sapeva che era necessario. Doveva farla parlare ancora, doveva puntare sul lato umano di Chichi perché se lei oltre al suo potere aveva copiato anche la sua eccitazione per la battaglia, era nei guai.
-Senti Chichi, tutte quelle cose di cui mi accusi sono vere ma pensavo mi avessi perdonato da tempo.- Le disse lui atterrando a pochi passi da lei.
La donna si alzò a fatica. Aveva forse esagerato? In fondo il corpo di lei non era forte e resistente come il suo. Aveva copiato la sua energia ma Chichi rimaneva pur sempre una terrestre. Doveva stare più attento.
-Ti sbagli.- Rispose lei col fiato corto pulendosi il sangue che le usciva dalla bocca.
-Devi ammettere che abbiamo avuto anche dei bei momenti insieme.- Chichi lo guardava truce ma lo lasciò parlare. -Il nostro matrimonio, la nostra prima volta, Gohan, le nostre serate sotto le stelle.- Goku sorrise nel ripensare a quei ricordi felici. Si rese conto che mancavano anche a lui quei momenti spensierati passati con sua moglie. Doveva ammettere che negli ultimi anni lui l’aveva trascurata e parecchio. Da quando era diventato super sayan la prima volta, aveva risvegliato le sue cellule sayan e la sua ossessione per la lotta non lo lasciava mai solo. Su questo Chichi aveva ragione. Sospirò.
-Sai potremmo rifare tutto questo se solo tu me ne dessi la possibilità.-
Lei non rispose. Lo guardava dritto negli occhi senza mostrare nessuna emozione. Goku mosse un passo incerto verso sua moglie. Ce l’aveva fatta? Era riuscito a farla tornare in sé come Gohan aveva fatto con Videl? Era sicuro di si. Con un gran sorriso si avvicinò a Chichi e le mise le mani sulle spalle. Lei continuava a fissarlo impassibile.
-Oh Chichi.- Le disse lui felice. -Sapevo che mi avresti perdonato ancora.-
-Non credo proprio.-
-Cosa?!-
La donna gli sferrò un pugno nello stomaco così potente da scaraventarlo dall’altra parte della stanza. Aveva abbassato la guardia, che stupido.
 
***
 
Non appena gli scontri erano iniziati, Zantos aveva cominciato a far del male a Videl. Le grida della donna che amava erano come lame conficcate nel cuore di Gohan. Il giovane si scagliò usando tutta la sua energia contro la barriera invisibile che lo separava dalla gabbia in cui era rinchiusa sua moglie ma fino a quel momento non era riuscito nemmeno a scalfirla. Frustrato aveva cercato con gli occhi l’aiuto degli altri due sayan ma loro erano troppo impegnati con le loro avversarie per poterlo aiutare. Con fastidio notò che suo padre si stava perfino divertendo. Come poteva essere così entusiasta? Spostò lo sguardo su Goten e Trunks. I due bambini erano a terra ancora svenuti proprio sotto la gabbia che rinchiudeva Videl ma, per fortuna, le scosse elettriche non arrivavano a loro. Un nuovo grido di dolore riportò la sua attenzione su Videl. Con un tuffo al cuore vide sua moglie contorcersi. Lei chiamava il suo nome. Aveva bisogno di aiuto e lui non era in grado di aiutarla nonostante fosse trasformato in super sayan. Pieno di rabbia attaccò di nuovo la barriera di energia ma fu tutto inutile. Arrivava a pochi centimetri dalla gabbia e veniva scagliato all’indietro.
-Ahahah, sei uno sciocco scimmione!- Zantos lo guardava. Un ghigno divertito sulla faccia. -Non riuscirai mai ad abbattere la mia barriera, lei morirà molto prima.-
-Mostro!- Gridò lui sempre più arrabbiato. -Lasciala andare!-
Scatenò la sua ira sul nemico lanciandogli una raffica infinita di sfere di energia ma anche Zantos era protetto da una barriera di energia.
-Sei troppo debole per poter infrangere il mio scudo.- Un ghigno malevolo gli deformò il volto. -La sai una cosa divertente?- Gohan non rispose ma continuò a guardarlo infuriato. -L’energia che grazie al mio siero la terrestre ha copiato da te raddoppia la forza delle scosse che le scorrono nel corpo.-
Gohan sgranò gli occhi e focalizzò l’attenzione su Videl. Solo in quel momento si accorse che il corpo di Videl era pieno di piccoli tagli dai quali percepiva l’energia, la sua energia, uscire.
-Il suo fragile corpo da terrestre è troppo debole per sopportare tutto questo. Non sopravviverà a lungo.- Zantos rise ancora. -Tic tac sayan.-
 
***
 
Vegeta si schivò appena in tempo per evitare che Goku gli finisse addosso. Guardò nella direzione da dove era volato l’amico e rabbrividì. Chichi era davvero spaventosa trasformata in super sayan blu. Nonostante fosse una semplice terrestre, quella donna, che con il suo caratteraccio sapeva domare perfino l’uomo più forte dell’universo, gli metteva i brividi, figuriamoci trasformata in quel modo.
-Urca!-
Vegeta portò l’attenzione sul compagno che a fatica stava uscendo dalle macerie.
-Tutto bene Kakaroth?-
-Si, mi sono fatto fregare.- Il buon sayan rise imbarazzato. -Credevo di essere riuscito a riportarla da me come aveva fatto Gohan ma mi sbagliavo.-
-Nemmeno io ce l’ho fatta.- Ammise frustrato il principe dei sayan fissando Bulma. -Anzi credo di aver peggiorato le cose.-
-Mh?- Goku lo guardò confuso. -Che intendi?-
-Guarda l’aura di Bulma.-
Goku spostò lo sguardo sulla sua migliore amica. La donna era ferma a mezz'aria e caricava la sua aura raggiungendo livelli sconcertanti. La sua energia sembrava come impazzita. Vorticava freneticamente intorno a lei e in alcuni punti non era più blu, ma nera. Il sayan focalizzò l’attenzione sul volto di Bulma. Le pupille erano completamente scomparse lasciando gli occhi bianchi e vitrei. A Goku ricordò molto Broly che quando si trasformava in super sayan perdeva il controllo.
-Cosa le sta succedendo?- Chiese preoccupato. La situazione non stava migliorando per niente.
-Questo è lo stadio successivo provocato dal siero.- Il principe dei sayan strinse i pugni per la frustrazione. -Ormai è solo la rabbia a dominarla. Se la sua aura dovesse diventare completamente nera sarebbe la fine.- Vegeta imprecò. -Il suo corpo si disintegrerebbe.-
-Non perdere le speranze Vegeta.- Gli disse Goku mettendosi in piedi con un balzo. -Ce la puoi ancora fare a salvarla.-
-Come?- Il principe dei sayan guardava il compagno irritato dalla sua sicurezza.
-Se riesci a farle perdere i sensi possiamo riportarla alla CC e aspettare che l’effetto del siero svanisca da sé.- Goku sorrise fiducioso.
Vegeta guardò il compagno incredulo. Non poteva credere che quell’idiota avesse formulato un’idea sensata. Soprattutto perché lui non gli aveva detto che l’effetto del siero aveva un limite. Forse non era un’idiota totale dopotutto. Frugò nella sua memoria. Se non ricordava male, l’effetto del siero sarebbe svanito in ventiquattr’ore quindi se avesse fatto perdere i sensi a Bulma e l’avrebbe mantenuta in qualche modo addormentata fino alla sera seguente, sarebbe tornata normale. Ma come avrebbe fatto a mantenere sua moglie priva di sensi tanto a lungo? Il padre di Bulma avrebbe pensato a qualcosa. Un ghigno soddisfatto gli solcò il viso.
-Allora non sei così stupido come credevo.- Disse a Goku mettendosi in posizione di attacco.
-Anch’io so usare il cervello sai?- Gli rispose Goku senza sembrare offeso dalle parole che Vegeta gli aveva rivolto. -Uso meglio i muscoli ma so usare pure quello.- Un sorriso divertito si allargò sul volto del buon sayan. -In ogni caso sono un marito migliore di te.-
Vegeta lo fulminò con lo sguardo.
-Che stai dicendo Kakaroth?! Persino io che faccio schifo nei rapporti di coppia so che tu sei un pessimo marito!-
-Davvero?- Gli chiese Goku mantenendo il sorriso beffardo. -Di chi è la moglie con l’aura quasi nera?- Senza aspettare una risposta dall’amico, Goku si lanciò all’attacco.
Vegeta era partito all’attacco subito dopo Goku. Come poteva pensare quello sciocco di essere un marito migliore di lui? Lui era il principe dei sayan ed era superiore in tutto e per tutto a quel sayan di terza classe. Arrivò davanti a Bulma e il cuore gli si strinse nel vederla in quello stato. Bulma aveva totalmente perso il controllo di sé. L’aura ormai per metà nera l’avvolgeva frenetica in una spirale bicolore. Non appena la donna si accorse della sua presenza si scagliò contro di lui iniziando ad attaccarlo senza tregua. Ormai parlare non serviva più a nulla, una volta raggiunto quello stadio era impossibile ragionare con l’infetto. Doveva attuare il piano suggeritogli da Kakaroth ma non era così facile metterla KO e più passava il tempo e più effimera era la possibilità di salvarle la vita. Non avrebbe permesso che lei si disintegrasse a causa sua. Ad ogni colpo che lei gli scagliava, Vegeta si sentiva sempre più in colpa. Era stato lui a ridurla così. Era stato lui a farla soffrite in tutti quei anni.
Un ricordo si fece largo con forza nella sua mente. Un ricordo che aveva rimosso da tempo. Era sera ed erano appena tornati dal pianeta Eden. Lui e la famiglia reale stavano cenando quando uno degli uomini presenti aveva raccontato al re di come tra tutti quelli infettati dal siero che avevano raggiunto lo stadio dell’aura nera, soltanto uno fosse sopravvissuto. Il re aveva chiesto che differenza c’era tra quell’uomo e gli altri che invece erano morti e il sayan aveva spiegato che il sopravvissuto era stato l’unico a riuscire a distruggere l’avversario. Una volta morto il suo obiettivo, il sayan infetto era tornato normale. Fu allora che Vegeta capì cosa doveva fare. Se fosse morto, lei sarebbe stata salva. Se fosse morto, Bulma avrebbe smesso di soffrire. Non c’era altra soluzione. Abbassò le braccia e le permise di colpirlo in pieno stomaco e di mandarlo a sbattere contro il pavimento. Piegato in due dal dolore, vide che lei si avvicinava. Alzò lo sguardo pronto per un altro attacco, quello decisivo, quello che avrebbe finalmente posto fine alle sofferenze di lei. I loro occhi si incontrarono, quelli neri e profondi di lui con quelli bianchi e vitrei di lei, e fu in quel momento che lo vide chiaro come il sole. Tutto il dolore che Bulma aveva represso in quegli anni racchiuso in quei bellissimi occhi che lui sapeva essere blu. Abbassò lo sguardo a disagio. Si sentì male per essere stato così cieco, per averla sempre data per scontata. Per aver pensato che le sue colpe passate non avessero lasciato il segno nel cuore di quella donna sempre allegra e vitale. Sapeva che lei c’era sempre e lui non si era mai preoccupato di dimostrarle affetto. Sorrise tra sé e sé. Era proprio vero quel vecchio detto: si capisce cosa si è perso soltanto una volta perduto. E lui l’aveva perduta per sempre. Che stupido era stato. La guardò di nuovo negli occhi. Lo sguardo deciso e fiero.
-Ti amo Bulma e ti amerò per sempre. Fa ciò che devi.-

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Vegeta aveva chiuso gli occhi. Nonostante non avesse affatto paura di morire, non sarebbe stata nemmeno la prima volta, non voleva guardare Bulma, la sua Bulma, mentre gli dava il colpo di grazia. L’attesa che la fine giungesse era snervante ed eterna. Vegeta corrugò le sopracciglia. Cosa aspettava sua moglie a farlo fuori? Aprì un occhio per sbirciare cosa stesse succedendo a Bulma e rimase di sasso. Lei era immobile davanti a lui, la mano tesa pronta a lanciare una sfera di energia. Era ancora trasformata in super sayan blu ma nessuna aura vorticava intorno al suo esile corpo, né nera né blu. Vegeta focalizzò l’attenzione sugli occhi di lei e il cuore del sayan perse un battito. Non erano più bianchi e vuoti ma erano di nuovo azzurri e bellissimi. Gli splendidi occhi di sua moglie erano puntati nei suoi e per la prima volta dall’inizio di quel casino, non vi leggeva rabbia ma soltanto stupore.
-Che cosa hai detto?- Gli chiese lei con un filo di voce.
Oh cavoli, per un momento il principe dei sayan impallidì non ricordando quali fossero state le sue ultime parole.
-Fa ciò che devi.- Ripeté lui imbambolato.
Una ruga di irritazione solcò la fronte nivea di Bulma.
-Prima di quello, stupido scimmione.-
-Ti amo.- Ripeté lui non badando all’insulto che lei gli aveva appena rivolto. D’altronde stupido scimmione era molto meglio di lurido sayan, no? Era senza dubbio un miglioramento.
-Non me l’avevi mai detto prima.-
Il sayan vide gli occhi di sua moglie riempirsi di lacrime e seppe che quello era il momento giusto. La tirò a sé e l’abbraccio.
-Lo so.- Ammise lui. -Sono uno stupido.-
Quando lei contraccambiò l’abbraccio, Vegeta ebbe la certezza che finalmente ci era riuscito. L’aveva riportata da lui. Certo se avesse saputo che bastavano due semplici parole l’avrebbe fatto fin dall’inizio. Sorrise tra sé e sé. Non ci sarebbe mai arrivato subito, ammise a se stesso. Su una cosa Bulma aveva ragione: era proprio uno stupido scimmione.
 
***
 
Goku era partito all’attacco senza pensare a cosa fare. Non aveva idea di come riportare indietro sua moglie e credeva che l’idea di farle perdere i sensi fosse la sua carta migliore ma non aveva fatto i conti con la realtà: Chichi era forte quanto lui e non sarebbe stato così facile metterla al tappeto. Parò un pugno della moglie incrociando le braccia davanti a sé ma si accorse subito che qualcosa non andava. L’intensità dell’attacco era diminuita notevolmente e non aveva potuto fare a meno di notare l’espressione di dolore sul volto di Chichi quando lei lo aveva colpirlo. La donna indietreggiò confusa da quello che era successo. Guardò il braccio che aveva usato per il suo attacco perplessa. Goku si accorse che sull’avambraccio di sua moglie c’era un lungo taglio da cui sgorgava parecchio sangue. Che cosa era successo? Lui non l’aveva colpita, come aveva fatto lei a ferirsi? Pulendosi il braccio sul kimono, Chichi non perse tempo e si lanciò di nuovo all’attacco, questa volta sferrò al marito un calcio che lui parò facilmente. Di nuovo l’espressione di dolore. Goku sgranò gli occhi. Dall’estremità dei pantaloni di lei gocciolava lento del sangue.
-Chichi che succede?- Chiese preoccupato.
-Fatti gli affari tuoi.- Gli rispose lei col fiato corto mentre scendeva a terra.
Che stava accadendo a sua moglie? Goku sgranò gli occhi quando si rese conto della situazione. L’energia che lei aveva copiato da lui era troppa per essere sostenuta dal suo fragile corpo di terrestre. Se continuava ad abusare di quella forza, sarebbe morta. Con il cuore in gola, Goku scese a terra a pochi passi dalla moglie.
-Chichi ti prego.- La supplicò lui. -Torna in te!- La donna lo guardava con disprezzo. -Non puoi continuare a combattere, la mia energia è troppo potente per te. Finirai per morire se non la smetti subito.- Lei non rispondeva, continuava a fissarlo con quegli occhi vuoti e privi di sentimento, esclusa la rabbia ovviamente. -Che cosa devo fare per avere il tuo perdono?- Le chiese lui esasperato.
Lei stava per dire qualcosa ma la stanchezza la fece cedere. Sciolse la trasformazione in super sayan blu e si accasciò a terra. Era al limite. Goku le fu subito accanto notando con piacere che lei non lo respinse. Forse non ne aveva più la forza, pensò preoccupato. Lei lo guardava dritto negli occhi. Goku vi lesse incertezza. Non poteva perdere un’occasione del genere. Forse stava veramente riportando Chichi da lui. Allungò una mano e prese quella della donna che non fece resistenza. Continuò a fissarlo immobile. Goku capì che sua moglie stava lottando interiormente contro il siero. L’odio che quella sostanza aveva incrementato in lei era davvero più forte dell’amore che Chichi aveva sempre provato per lui? Quel dubbio lo fece stare male. Per la prima volta da quando era iniziata quella brutta faccenda, aveva veramente paura di perdere sua moglie. Chichi. Colei che c’era sempre stata. Era rimasta ad aspettarlo anche dopo che lui l’aveva abbandonata sola con il loro pargolo neonato, dopo che lui aveva sempre preferito gli allenamenti a lei. La guardò ancora negli occhi. Leggeva la feroce battaglia interiore che disputava la donna con se stessa e in quel momento seppe cosa fare. Tirò a sé sua moglie e l’abbracciò. Con la poca forza che le era rimasta, Chichi lo respinse.
-Non mi toccare.- Gli disse col fiato corto.
Lui la lasciò ma rimase accucciato davanti a lei. Sciolse la trasformazione in super sayan blu ritornando normale. Dagli occhi di lei poté leggere chiaramente la preferenza che la donna aveva per quella forma rispetto a tutte le sue trasformazioni. Lei cercò di alzarsi ma le gambe le cedettero e cadde in ginocchio. Era esausta. Goku cominciava ad essere davvero preoccupato per quella situazione. Il corpo di Chichi martoriato dalla sua energia aveva perso molto sangue. Provò a toccarla ma lei si scostò ancora. Fu a quel punto che l’uomo più forte dell’universo crollò. Abbassò lo sguardo sconfitto. Doveva rassegnarsi. Non sarebbe mai riuscito a riportarla da lui e non credeva neppure che il corpo fragile di sua moglie avrebbe resistito fino al termine dell’effetto del siero. L’avrebbe persa per sempre. Nascose il viso tra le mani.
-Mi dispiace tanto tesoro.- Disse con un tono di voce così dolce da sorprendere sua moglie. -Sono stato uno sciocco a credere che a te andasse bene il mio comportamento durante tutti questi anni. Sono stato uno sciocco a pensare che tu eri mia e che non dovevo far niente per mantenerti legata a me. Ti ho data per scontata e non mi perdonerò mai per questo. Ti amo Chichi.-
Goku rimase con le mani sul viso incapace di guardare ancora sua moglie negli occhi. Occhi che esprimevano solo rabbia e disprezzo. Non sarebbe riuscito a vedere ancora quell’espressione anche se sapeva che sarebbe rimasta per sempre incisa a fuoco nella sua memoria. Sentì una delicata pressione sulle mani. Le abbassò e puntò lo sguardo confuso su Chichi. Che stava succedendo? Lei lo avrebbe attaccato ancora? Fissò la donna che aveva davanti aspettando che facesse qualcosa. Lei se ne stava immobile con la mano appoggiata alla guancia di lui e lo fissava. Sorrise. Il cuore di Goku fece una capriola tanto era pieno di gioia. Quello era il sorriso più bello del mondo.
-Lo so che ti dispiace.-
Goku non sapeva cosa dire. Non si era aspettato quella reazione anzi il suo cuore stava lentamente accettando il fatto di averla persa. Invece ora sembrava essere tornata la sua Chichi. Avrebbe voluto dire qualcosa ma aveva il terrore di rovinare quella situazione così perfetta. Attese che lei parlasse ancora. Ma Chichi non disse niente altro, non serviva, i gesti valgono molto più delle parole quindi lei si avvicinò al marito e lo baciò. Un bacio appassionato che il sayan non aveva più sperato di ricevere. Quando lei si allontanò da lui, Goku le sorrise, avrebbe voluto dire tante cose ma allo stesso tempo non voleva smettere di guardare quel volto così perfetto, il volto della donna che amava da sempre. Aprì la bocca ma non fece in tempo a dire nulla che un potente grido di rabbia attirò la sua attenzione.
 
***
 
-Mi sono stancato di giocare.- Gli disse annoiato Zantos dopo l’ennesimo tentativo fallito di Gohan nel distruggere la barriera di energia. -Sei troppo debole e non ho più voglia di perdere tempo con te.- L’alieno alzò la mano e l’abbassò rapido.
-Cosa hai in mente di…?-
L’urlo straziante di Videl riempì la grande stanza. Con un tuffo al cuore Gohan non poté far altro che guardare immobile il corpo di sua moglie percosso dalla scarica elettrica più potente che avesse mai visto. Poi Videl si accasciò inerme sul fondo della gabbia. Immobile. Gohan guardò senza volerci credere il volto di sua moglie. Le lacrime bagnavano ancora il suo viso contratto dal dolore nonostante nel suo corpo non ci fosse più vita. Il giovane sayan iniziò a tremare non riuscendo più a contenere la rabbia. Non ci poteva credere. Sua moglie era morta. La donna che amava, colei senza la quale non poteva vivere, la madre della sua piccola e dolce Pan, non c’era più. E la colpa era di quel mostro. Qualcosa scattò dentro di lui, qualcosa che non aveva mai provato prima. La rabbia si impossessò del suo corpo facendogli perdere il controllo. Sentì l’energia che fino a quel momento giaceva assopita dentro di lui uscire di prepotenza dal suo corpo scosso dai tremori provocati dalla rabbia. Gridò espandendo la sua aura come mai prima di allora e poi accadde. Un’aura blu sostituì quella gialla del super sayan. Anche lui ora era un super sayan god.
-Cosa?!- Zantos era senza parole. L’aura del sayan era aumentata a dismisura. In pochi secondi aveva superato la potenza degli altri due.
Senza lasciargli nemmeno un secondo per riflettere, Gohan si scagliò contro il nemico. Con un unico pugno sfondò la barriera di energia che l’alieno aveva messo in sua difesa. Lo colpì allo stomaco così forte da mandarlo a sbattere contro il muro alle sue spalle, creando un buco con il corpo dell’alieno nella parete.
-Tu, sporco sayan!- Gli urlò contro Zantos alzandosi dalle macerie e tremando di rabbia. -Me la pagherai!-
Gohan si lanciò ancora all’attacco, sferrando un colpo dietro l’altro. Aveva un unico obiettivo: uccidere colui che aveva fatto del male a Videl.
 
***
 
-Ma è fantastico!- Goku era senza parole e guardava ammaliato il suo primogenito.
Gohan si era trasformato in super sayan god e senza avere bisogno delle energia di cinque sayan! Non era neppure passato per lo stadio rosso. Suo figlio aveva raggiunto direttamente quello blu. Sorrise compiaciuto. Non era mai stato più orgoglioso di lui come lo era in quel momento.
-E’ anche più forte di noi.- Ammise Vegeta con un certo fastidio, avvicinandosi a Goku e Chichi accompagnato da Bulma che teneva stretti tra le braccia Trunks e Goten, recuperati dopo lo sfogo di rabbia di Gohan. La turchina consegnò Goten nelle braccia amorevoli di Chichi che lo strinse forte al petto. Felice di poterlo abbracciare di nuovo.
-Pensi ce la farà a battere Zantos?- Chiese Goku senza smettere di osservare il figlio in azione.
-Credo proprio di sì. Gli abitanti di Eden hanno un gran cervello ma nella lotta sono pari a zero per questo hanno inventato il siero. Un’arma di difesa contro eventuali nemici.- Un ghigno si allargò sul volto del principe dei sayan. -Anche se contro noi sayan è servito a ben poco.-
Vegeta aveva ragione. In pochi minuti Gohan aveva avuto la meglio contro il suo avversario che ora giaceva a terra in fin di vita.
-T...ti supplico… cough cough.- Zantos quasi non riusciva a parlare. -N...non ucci...dermi.-
Gohan era fermo davanti a lui. Guardava l’avversario a terra con profondo disgusto. La mano tesa davanti all’alieno.
-Non meriti la mia pietà.- Rispose il giovane scagliando una potente sfera di energia sul nemico.
 
***
 
Gohan scese a terra. Aveva vinto. Una vittoria grama se pensava a quello che invece aveva perso quella sera. Guardò la gabbia in cui era contenuto il corpo di sua moglie. Ancora quella stupida barriera di energia, pensò infastidito guardando la prigione in cui Zantos aveva rinchiuso Videl. Si preparò a distruggerla.
-Attento Gohan!-
L’avvertimento di suo padre lo fece voltare appena in tempo permettendogli di schivare la sfera di energia che Zantos gli aveva lanciato. Il mezzo sayan sgranò gli occhi. Come poteva essere ancora vivo? Era sicuro di averlo fatto fuori.
-Credevi di aver vinto?- Gli chiese l’alieno livido di rabbia. -Credevi di avermi battuto così in fretta?- La rabbia che Zantos provava era inqualificabile. Tremava e le vene sulle tempie gli pulsavano. Guardava Gohan con gli occhi iniettati di sangue.
-Credevo di sì.- Rispose il giovane con un sorriso arrogante. -Non preoccuparti rimedio subito.-
Prima che Gohan riuscisse ad attaccare, Zantos estrasse dalla tasca una siringa piena di un liquido nero e se lo iniettò nel braccio. Immediatamente il suo corpo iniziò a mutare. I muscoli si ingrossavano uno dopo l’altro, il colore della pelle stava lentamente cambiando dal rosso al nero e le vene sulla braccia, sul collo e sulla testa allungata pulsavano frenetiche.
-Che diavolo succede?!- Gohan preoccupato era indietreggiato e aveva raggiunto i compagni. -Cosa si è iniettato adesso?-
Tutti spostarono l’attenzione su Vegeta.
-E io che ne so?!- Rispose il sayan seccato. -Non sono mica un’enciclopedia!-
-Sei tu che hai già combattuto contro di loro.- Gli fece notare Goku.
-Stiamo parlando di più di trent’anni fa!- Si difese il principe dei sayan. -E poi quel siero nero non c’era.- Aggiunse offeso.
-Che facciamo?- Chiese Bulma stringendosi saldamente il figlio fra le braccia.
-Aspettiamo di vedere in cosa si trasforma e poi lo affrontiamo tutti insieme.- Le rispose Goku mettendosi in posizione di attacco euforico all’idea di un nuovo scontro.
-No, no, no, no!- L’attenzione del gruppo si spostò su Chichi che fissava il marito contrariata. Con una mano teneva stretto il piccolo Goten mentre l’altra era appoggiata su un fianco. Lo sguardo severo scrutava i presenti. -Perché aspettare che la trasformazione sia completa? Facciamolo fuori subito. Se uniamo le forze possiamo distruggerlo.-
-Hai ragione!- Concordò entusiasta Bulma.
I tre sayan le guardarono perplessi.
-Attaccare subito?- Chiese Gohan esprimendo ad alta voce la domanda che anche gli altri due volevano fare. -Ma così non sapremo mai quanto diventerebbe forte.-
-Siete degli zucconi!- Dissero all’unisono le due donne colpendoli con un pugno alla testa.
-Chissà quanti nemici avreste distrutto subito se la vostra brama di misurarvi con avversari sempre più potenti non avesse permesso loro di raggiungere il 100% della forza!- Fece notare Bulma seccata.
Gohan sapeva bene a cosa la donna si riferisse. Suo padre aveva lasciato che Freezer raggiungesse il massimo livello, non solo la prima volta su Namek, ma anche quando era tornato sulla terra con il suo nuovo quarto livello dorato. Vegeta aveva permesso a Cell di diventare l’essere perfetto e a Babidi di possedere la sua mente solo per poter combattere contro suo padre. Il loro scontro aveva risvegliato Majin Buu. Lui non era da meno però. La sua arroganza aveva permesso a Cell di uccidere suo padre. Sempre l’arroganza era la causa della sua sconfitta contro Majin Buu e perfino in quel momento non aveva pensato nemmeno per un secondo che Zantos fosse sopravvissuto ai suoi attacchi e per poco l’alieno non l’aveva colpito alle spalle.
-Forse hanno ragione.- Gohan rise imbarazzato.
-Mphf!- Vegeta si scostò dalla moglie. Non gli piaceva affatto l’idea di attaccare il nemico prima che avesse terminato la mutazione ma allo stesso tempo era stanco e voleva farla finita. -Se uniamo le forze noi tre possiamo farcela.-
-Noi cinque vorrai dire.- Si intromise Bulma guardando seria il marito e posando delicatamente il figlio a terra.
-Non dire sciocchezze, donna! Sei esausta, lascia fare a noi!-
Bulma gli lanciò un’occhiata così spaventosa che bastò quella a far indietreggiare il principe dei sayan.
-Vuoi forse farmi arrabbiare?!- Gli chiese lei minacciosa.
-Certo che no cara.- Rispose lui deglutendo.
-Bene.- Bulma caricò la sua aura pronta ad usare l’energia che le era rimasta contro il nemico.
-Chichi tu forse dovresti lasciar perdere.- Goku guardava preoccupato la moglie. -Hai perso molto sangue e molta energia.-
-Non preoccuparti.- Gli rispose lei sorridendo mentre distendeva Goten a fianco a Trunks. -Ce la faccio.- E così dicendo si trasformò di nuovo in super sayan blu.
Non appena anche lei fu pronta, il gruppo focalizzò l’attenzione sul nemico ancora in fase di mutazione. Il corpo semi-deforme dell’alieno tremava ogni volta che uno dei muscoli aumentava di volume. I cinque si misero in posizione d’attacco.
-Ka-me-ah-me-aaaaaaaaah!- Gridarono all’unisono i tre Son.
-Galick Hoooooooooo!- Gridarono Vegeta e Bulma.
Le cinque onde energetiche colpirono il nemico in pieno. Il corpo dell’alieno si disintegrò assieme a buona parte della stanza.
Non appena Zantos sparì, la gabbia che conteneva Videl scomparve con lui. Fulmineo Gohan prese tra le braccia il corpo inerme della donna. Chiuse gli occhi, colmi di lacrime, incapace di guardare il volto senza vita della sua amata.
-Oh Videl!- Disse tra un singhiozzo e l’altro. Si odiava per non essere riuscito a salvarla, si odiava per aver permesso a quel mostro di torturarla.
-Perché piangi amore mio?-
Sbigottito Gohan aprì gli occhi puntandoli in quelli azzurri della moglie. Lei lo guardava stremata ma sorridente.
-Sei viva!- Le disse lui stringendola a sé incredulo e felice allo stesso tempo.
-Che credevi? Sono una tosta io...- Rispose lei tossendo prima di perdere i sensi.
Gohan sentì i compagni atterrare alle sue spalle. Si voltò felice che quella brutta storia fosse finalmente finita. Avrebbe tanto voluto sapere come suo padre e Vegeta erano riusciti a far tornare in sé sua madre e Bulma, ma glielo avrebbe chiesto più tardi. Entrambe erano ancora trasformate in super sayan blu e Gohan non poté far a meno di pensare divertito che stavano molto bene così.
-Sono felice che Videl stia bene.- Gli disse sua madre sorridendo.
Gohan si alzò con sua moglie al sicuro fra le sue braccia.
-Anche io.- Guardò Videl che sfinita si era addormentata appoggiata al suo petto. -Ma ora è meglio se torniamo a casa.-
-Ma prima voi due dovreste sciogliere la trasformazione.- Disse Goku rivolgendosi a Chichi e Bulma.
-Che sbadata! E’ così confortevole questo potere che nemmeno me ne sono accorta di essere ancora trasformata.- Gli rispose Bulma ridendo.
Le due donne tornarono normali ma a causa dell’eccessivo dispendio di energie, svennero.
-Sono esauste.- Vegeta aveva preso amorevolmente Bulma e Trunks tra le braccia.
-Portiamole via di qui.- Disse alla fine Goku tenendo stretti sua moglie e il suo secondogenito.
I tre sayan volarono verso casa, felici che quell’incubo fosse finito.
 
***
 
Videl si svegliò confusa e disorientata. Stropicciò gli occhi per mettere a fuoco l’ambiente circostante. Era a casa sua, nella sua camera da letto. Che cosa era successo? Dov’era finito Zantos?
-Ben svegliata tesoro.-
Solo in quel momento Videl si accorse che seduto su una sedia a fianco al letto c’era Gohan che le sorrideva raggiante. Le lacrime le riempirono gli occhi. Erano lacrime di gioia. Si buttò al collo del marito.
-Oh Gohan! Mi dispiace tanto!-
Lui la cinse con le sua braccia muscolose.
-Non preoccuparti tesoro. Non è stata colpa tua.-
Videl sciolse l’abbraccio ancora in lacrime.
-Si invece.- Singhiozzò. -Il siero aumentava la mia rabbia repressa. Ti ho quasi ucciso.-
-Ma non l’hai fatto.- Ribatté lui sorridendo.
-Avrei potuto.- Insistette lei.
Gohan prese le mani della donna nelle sue e le baciò.
-Ma non l’hai fatto. Ti sei fermata. L’amore che ci unisce ha sconfitto il siero che ti era stato iniettato.-
Lei lo guardò dritto negli occhi. Aveva davanti l’uomo migliore del mondo, l’uomo che aveva rapito il suo cuore.
-Ti amo Gohan.-
-Ti amo Videl.-
Lui le prese il viso tra le mani e la baciò.
 
***
 
Vegeta aveva pazientemente atteso che Bulma si svegliasse prima di raggiungerla nella loro stanza. Mentre saliva le scale aveva sentito la voce di Trunks.
-Mamma sei tornata in te!- Aveva detto il piccolo raggiante.
-Si tesoro mio, sono di nuovo io.-
Vegeta li trovò abbracciati. Il sayan si lasciò sfuggire un sorriso. La sua famiglia era salva.
-Trunks.- Disse dopo alcuni istanti. Il bambino sciolse l’abbraccio con la madre e lo guardò curioso. -Puoi lasciarci soli un momento?-
-Certo.- Rispose incerto il piccolo, lanciando occhiate furtive ai genitori mentre usciva dalla stanza.
Vegeta guardo Bulma negli occhi e lei ricambiò senza parlare.
-Allora.- Disse lui con il suo solito sorriso beffardo. -Non vuoi più uccidermi ora?-
Lei gli sorrise maliziosa. Fulminea chiuse a chiave la porta alle spalle del marito e con una forza che non era sua lo spinse sul letto. Vegeta era rimasto immobile. Non si aspettava che la moglie fosse ancora così forte. Ricordava che il siero esauriva il suo effetto dopo ventiquattr’ore. Bulma gli saltò addosso e mettendosi a cavalcioni su di lui avvicinò il viso a quello del sayan. Un sorriso divertito dall’espressione sbigottita di Vegeta si allargò sul volto della donna.
-Zantos si è lasciato sfuggire che il suo siero manteneva l’effetto per tre giorni.-
Lo guardò in attesa che lui capisse.
-D...davvero?- Chiese Vegeta a disagio non sapendo dove lei volesse arrivare.
Senza troppe cerimonie Bulma gli strappò i vestiti di dosso.
-Non voglio che tu ti trattenga.-
Eccitato e completamente preso dalla situazione, Vegeta non se lo fece ripetere due volte.
 
***
 
Chichi si era svegliata prima di Goku quella mattina ed era rimasta distesa ad osservare il marito mentre dormiva beato. Era bello come il sole. Il suo sole privato. Dopo un paio d’ore passate a fissarlo ronfare lei si era però stancata. Aveva sentito l’alieno dire che l’effetto del siero si sarebbe esaurito in tre giorni e non poteva farsi scappare quell’occasione. Era ora che Goku si svegliasse.
-Ehi Goku.- Sussurrò la donna all’orecchio del marito. -Svegliati.-
Il sayan aprì gli occhi e la guardò assonnato.
-Ciao tesoro.- Disse sbadigliando sonoramente il buon sayan. -Come ti senti?-
-Mai stata meglio.- Rispose afferrando il braccio di Goku e portandosi due dita alla fronte.
La coppia scomparve e riapparve in una radura poco distante dalla loro casa in cui spesso si erano fermati per passare del tempo in tranquillità immersi nella natura.
-Chichi, che stai facendo?- Chiese ancora inebetito dal sonno mettendosi seduto e non riuscendo a capire il senso del gesto della moglie. -Che ci facciamo qui?- Si guardò intorno confuso.
-Non volevo distruggere casa.-
-Cosa?- Lui la guardò perplesso. -Non vorrai mica combattere?-
Lei rise divertita dalla conclusione a cui Goku era arrivato.
-Certo che no, zuccone.-
Un sorriso malizioso le increspò le labbra facendo arrossire il marito che nonostante i molti anni di matrimonio era ancora in imbarazzo quando sua moglie lo provocava così.
-So che ti trattieni quando facciamo l’amore.- Gli sussurrò baciandogli il collo.
Goku rabbrividì di piacere. Chichi si trasformò in super sayan blu. Goku guardò la dea che aveva davanti. I lunghi capelli blu elettrico le circondavano il viso facendo risaltare la sua pelle di porcellana.
-Oggi non dovrai farlo.- Disse lei togliendosi la sottile camicia da notte.
Fecero l’amore come mai prima e una parte di Goku fu grata a Zantos per la forza che l’alieno aveva dato a sua moglie che, nonostante tutto, quel giorno sarebbe stata molto utile.
 


 
FINE
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice:
 
Ed eccoci qua alla fine della mia storia. Finalmente i nostri eroi hanno espiato le loro colpe e con fatica hanno riportato tutto alla normalità. Spero vi sia piaciuto come ho deciso di terminare questa vicenda. Mi sono divertita molto a scrivere questa fanfiction e a giocare con i personaggi del mondo di Dragon Ball. :-)
Ringrazio chi ha letto la storia fino la fine, chi l’ha seguita e inserita tra le preferite/ricordate e soprattutto chi mi ha lasciato una recensione. Le ho apprezzate tutte e mi ha fatto piacere conoscere la vostra opinione. Un ringraziamento particolare va a paige95 che mi ha inserito tra i suoi autori preferiti.
Un saluto e un abbraccio a tutti!!!!
Alla prossima storia… ;-)
Shanley

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