I know you want me.

di Rogigi07
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un incubo di nome Edward Cullen. ***
Capitolo 2: *** Un nuovo anno alla Forks High School. ***
Capitolo 3: *** Bella vs Edward... Che la guerra abbia inizio! ***
Capitolo 4: *** La vendetta di Bella ***
Capitolo 5: *** Edward cuore di ghiaccio... E non solo ***
Capitolo 6: *** Il patto ***
Capitolo 7: *** Fidanzati... Per finta! ***
Capitolo 8: *** Dovute spiegazioni ***
Capitolo 9: *** Chi è realmente Edward Cullen? ***
Capitolo 10: *** Conoscersi ***
Capitolo 11: *** Folletto malefico ***
Capitolo 12: *** Aspen ***
Capitolo 13: *** Strane sensazioni ***



Capitolo 1
*** Un incubo di nome Edward Cullen. ***


Capitolo 1 - Un incubo di nome Edward Cullen (Pov. Bella)

- Oggi a Forks è previsto un acquazzone, la temperatura è di circa 18°, mi raccomando ricordatevi l’ombrello! Radio Forks vi augura una buona giorna… - Spengo la radio sbuffando, odio la voce irritante del vocalist di prima mattina. A dir la verità, odio un po’ tante cose di prima mattina. Sono Isabella Swan, Bella per gli amici, ho 17 anni e vivo a Forks, una piccola cittadina nello stato di Washington. Mia madre e mio padre sono separati da circa dodici anni, mia madre Renèe vive a Phoenix con il suo nuovo marito Phil, un giocatore di baseball, mio padre Charlie invece è rimasto a Forks città dove sono nata e in parte cresciuta ed è il capo della polizia. Finite le scuole medie, stanca dei continui viaggi di mia madre, ho preso la decisione di venire a vivere da papà in questo paesino dove il sole, praticamente non esiste.
Nonostante Forks sia un paese piccolo e piovoso, vanta i suoi 3,783 abitanti, non male per un paesino no? Charlie è un tipo chiuso e riservato, per via del suo lavoro è costretto a stare spesso fuori casa, lasciandomi quindi la più totale libertà praticamente il meglio che una figlia adolescente possa desiderare, niente genitori in giro a rompere le scatole. Nonostante non sia spesso presente è il padre migliore del mondo, non mi ha mai fatto mancare nulla e mi ha sempre dato tutto l’affetto possibile e immaginabile, non che mia madre non lo facesse, ma lei è sempre stata più concentrata su sé stessa che sulla famiglia, complice anche il fatto che fosse molto giovane quando rimase incinta di me. Da quando mi sono trasferita a Forks ho avuto modo di fare nuove amicizie, primo fra tutti il mio amico di infanzia Jacob, figlio del migliore amico di papà Billy Black. Ci conosciamo praticamente da quando siamo nati e siamo quasi come fratelli, nonostante tutti pensino che tra di noi ci sia qualcosa, ma si sa nei paesini piccoli la gente mormora sempre qualunque cosa! Oltre a Jake a scuola ho conosciuto anche Alice Cullen e Rosalie Hale, le mie due migliori amiche, sono due persone eccezionali. Alice, la più esuberante è un folletto pazzo scatenato, quando c’è lei nei dintorni non sai mai cosa aspettarti, Rose al contrario è molto più diplomatica, ma se si arrabbia è meglio darsela a gambe levate, lo sa bene Emmett, il suo fidanzato nonché fratello di Alice, un omaccione grosso quanto un orso che solo guardarlo incute terrore ma in realtà è buono come il pane e non farebbe del male ad una mosca, infine per ultimo, ma non per importanza c’è Jasper Hale, fratello di Rose e fidanzato di Alice, un biondino dall’aria tenebrosa, molto introverso ma dall’animo davvero buono. La Forks High School è una scuola ben organizzata con dei docenti molto professionali e non lo dico di certo perché vanto una delle migliori medie in tutto l’istituto. Voi direte, questa ragazza ha una vita perfetta, niente genitori a rompere le scatole, amici meravigliosi, un tetto dove vivere non gli manca nulla? Ed in realtà è così, ma non tutto è come sembra. La mia vita scorreva lenta e armoniosa, senza intoppi, fino a due anni fa, quando alla metà del primo anno scolastico arriva lui: Edward Cullen, il ragazzo più odioso, spocchioso e saccente di tutta la Forks High School, nonché purtroppo fratello della mia migliore amica Alice. Da quel giorno la mia vita è diventata un vero e proprio incubo visto e considerato che non ci sopportiamo. Edward è il classico bello che sa di essere bello e va in giro a pavoneggiarsi su quanto è bello, ho già detto che è bello? Si l’ho detto, ecco bello ma non balla. Come se non bastasse è il capitano della squadra di Basket, della quale fa parte anche il mio amico Jake, che però a differenza sua ha un cervello e non è un egocentrico, montato e narcisista. Naturalmente è fidanzato con Tanya un'oca bionda, finta con le extencion capitano della squadra delle cheerleader. Dal suo arrivo ad oggi, non abbiamo fatto altro che litigare, già dalla prima volta in cui ci siamo visti, lui al contrario dei suoi fratelli e cognati che si sono mostrati subito gentili e disponibili, si è presentato con l’aria da macho-man uscendosene con una frase tristissima che ancora oggi pensarci mi fa rabbrividire “Ciao bellezza sono Edward Cullen, ma se vuoi per te posso essere qualunque cosa”. Puah, pallone gonfiato! Insomma nulla nella mia vita andava storto finchè Cullen non decise di fare la sua comparsa! E pensare che invece la sua famiglia è deliziosa! Essendo la migliore amica di sua sorella, frequento spesso casa sua, la mamma Esme è un angelo, la classica mamma chioccia, è premurosa, gentile e fa delle torte al cioccolato da leccarsi i baffi, suo padre Carlisle è un medico affermato e lavora al Forks Hospital Center, praticamente di tutta la famiglia, Edward è la pecora nera.
Il suono del microonde mi ridesta dai miei pensieri, Charlie, che nel frattempo mi ha raggiunta in cucina si siede sulla penisola bevendo il suo immancabile caffè bollente.
- Bells - mi dice fissandomi
- Dimmi papà - gli rispondo tranquilla mentre sorseggio il mio cappuccino, adoro il cappuccino a colazione!
- Se continui a gingillarti in cucina farai tardi a scuola - mi dice con tono calmo, d’istinto volto lo sguardo all’orologio della cucina e mi accorgo che sono tremendamente in ritardo
- Oh porca vacca! - impreco buttando la tazza nel lavandino, la laverò più tardi!
- Come prego? - mio padre sentendo la mia imprecazione mi guarda stralunato come se avessi detto chissà quale cosa strana, ma d’altronde qui siamo a Forks e gli abitanti di Forks non sono abituati a certe cose. Più veloce della luce mi infilo le scarpe e volo fuori da casa non prima di aver sentito mio padre urlare di non correre con la macchina, la mia bellissima Audi a3 bianca, regalo di compleanno gentilmente offerto da Reneè. Una volta salita in macchina accendo la radio e parto alla volta della Forks High School.
 

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Capitolo 2
*** Un nuovo anno alla Forks High School. ***


Capitolo 2 - Un nuovo anno alla Forks High School (Pov. Bella)

Stranamente sono riuscita ad arrivare in dieci minuti buoni davanti all'istituto, una moltitudine di studenti, chi in largo anticipo e chi, come me, in ritardo si affrettano ad entrare. Davanti all'ingresso trovo già le mie due migliori amiche Alice e Rosalie impazienti di vedermi e non appena mi adocchiano con uno scatto fulmineo mi sono addosso facendomi ruzzolare a terra.
- Bella!! Dio mio quanto ci sei mancata! - Urla Alice ancorandosi al mio collo rischiando quasi di strozzarmi.
- Alice ti prego lasciami soffoco! - Dico cercando di liberarmi dalla morsa di quel folletto
- Ups, scusami! - Dice ridendo staccandosi lasciandomi il tempo di rialzarmi e salutare anche Rose, quando sono completamente dritta le stringo in un abbraccio, mi sono mancate tantissimo, durante le vacanze estive sono stata da mamma e non ho avuto occasione di stare un po' con loro.
- Ei lasciatene un po' anche a noi! - Si lamenta Emmett, non appena sento la sua voce mi stacco dalle ragazze e corro verso di lui aggrappandomi come un koala al suo collo, di rimando lui mi fa girare come una trottola facendomi morire dalle risate, Jasper invece, molto più pacato si limita ad abbracciarmi calorosamente.
- Ragazzi mi siete mancati tantissimo! - Dico felice di rivederli e di stare finalmente tutti insieme
- Guarda, guarda chi si rivede, miss Swan - Di colpo sento una voce alle mie spalle e con rammarico so benissimo di chi si tratta, svogliatamente mi giro per interaggire con il mio interlocutore.
- Toh, ecco EdwardCiaoSonoFigo Cullen! - Dico in tono ironico
- Eh si, sono proprio io! Ti sono mancato? - Chiede sfacciato con un tono malizioso
- Proprio per niente Cullen - Dico guardandolo male, Dio che antipatico!
Non reggendo più la presenza di quel troglodita lancio alle mie amiche uno sguardo che le informa che sto per dileguarmi da lì e loro, come sempre capendo le mie intenzioni mi salvano in corner
- Beh dai ragazzi si sta facendo tardi, dobbiamo entrare - Dice Rosalie prendendo per mano il suo fidanzato e cominciando a camminare verso l'entrata dell'edificio, Alice la imita seguita da me che li guardo contenta di vederli così affiatati anche dopo tanto tempo
- Ei Swan, quando ti decidi a trovarti un fidanzato? Non vedi che sei d'impiccio loro sono tutte coppie! - Dice Cullen affiancandomi, d'impulso sbuffo stanca di averlo già sentito parlare troppo questa mattina, ma che vuole questo quì da me?
- Cullen ma non hai proprio nulla da fare questa mattina che rompere l'anima a me? Dov'è quell'oca della tua ragazza è rimasta chiusa in qualche sgabuzzino con qualcuno? - Dico in tono acido cercando di togliermelo da torno
- Oh, oh come siamo saccenti quì, comunque dove si trova la mia ragazza non è affar tuo e stai attenta a come ne parli signorina Swan - Risponde forse seccato dalle parole che ho usato sulla sua ragazza, tanto di cappello così forse si offende e se ne và.
Stufa di averlo vicino mi fermo di colpo e mettendomi a braccia conserte lo guardo minacciosa
- Cosa vuoi Cullen? - Chiedo scura il volto guardandolo negli occhi
- Nulla Swan, si da il caso che io stia camminando vicino alla mia famiglia, sei tu che sei di troppo - Dice ghignando
- Edward smettila! - Questa volta è Alice ad intervenire per placare gli animi
- Che c'è sorellina? Devi difendere la tua amica perchè non sa difendersi da sola? - Si rivolge alla sorella con un sorriso vittorioso
- Cullen se non ti levi dal mio campo visivo entro cinque secondi giuro che te lo tolgo quel sorrisetto dalla faccia! - Dico chiudendo gli occhi a due fessure e alzando lievemente la voce
- Ohh che paura! - Risponde cominciando a ridere - Me ne vado solo perchè non ho più voglia di star a perdere tempo con una ragazzina come te, addio! - Dice poi continuando a ridere e andandosene finalmente con la sua camminata da divo di Hollywood, oddio non lo sopporto!
- Bella stai bene? - Chiede Rose preoccupata vedendo il mio stato di ammutolimento
- Si Rose, sto cercando di contare fino a dieci prima di saltare addosso a quel montato e staccargli la testa! - Dico quasi ringhiando causando l'ilarità dei miei compagni, che alla fine fanno ridere anche me.
Le prime quattro ore di lezione sono passate miracolosamente veloci ed è suonata la campanella della pausa pranzo, a passo lento mi avvio verso la mensa dove ci sono già sicuramente i miei amici ad aspettarmi, sto per entrare nella mensa quando sento qualcuno strattonarmi per il braccio
- Cullen se sei dinuovo tu sappi che non mi limiterò a guardarti male questa volta! - Dico esasperata voltandomi e facendo una figura pessima
- Ei, è questo il modo di salutare il proprio migliore amico? E poi basta con questo Cullen ma sei ossessionata? - Mi dice il mio interlocutore mettendo il broncio
- Jake! - Dico felice di rivedere il mio migliore amico buttandogli immediatamente le braccia al collo - Non immagini quanto sia felice di vederti! - Continuo restando abbracciata a lui
- Oh l'ho visto, mi hai letteralmente minacciato! - Dice scoppiando a ridere ricordandomi la pessima figura di poco fa
- Jake ti prego scusami, è che quell'idiota di Cullen stamattina ha cominciato a tormentarmi e io pensavo fosse lui... Non lo sopporto ti giuro! - Dico snervata
- Eddai Bells, non è poi così male Edward... - Dice guardandomi per paura della mia reazione
- Eh certo, tu fai parte del suo gruppetto dei "Superfighi della Forks High School" per forza ci stai bene in compagnia, fortunatamente però tu un briciolo di cervello ce l'hai! - Gli rispondo guardandolo di sbieco
- Magari anche lui ce l'ha, secondo me sei troppo prevenuta nei suoi confronti, dopotutto non lo conosci neanche! - Insiste Jacob tentando di convincermi
- Jake, lo conosco abbastanza per dire di non volerlo conoscere affatto! - Gli rispondo seria in volto - Raggiungo gli altri al tavolo, casomai ci rivediamo dopo ok? - Lo saluto stampandogli un bacio sulla guancia e raggiungendo i miei amici al tavolo dove c'è un' Alice che mi guarda con un sorrisetto malizioso, purtroppo so già cosa sta pensando
- Alice, ti prego non cominciare con la solita storia che io e Jacob formeremmo una bella coppia perchè oggi non è giornata... - Dico stremata accasciandomi sul tavolo della mensa, non ho neanche fame! Con tutto quello che sta succedendo oggi mangiare è decisamente l'ultimo dei miei problemi
- Bella sei completamente fuori, Jacob è bello, bravo, intelligente! Non è come quello stronzo di mio fratello! - Dice marcando sullo "stronzo" indirizzato al fratello
- Caspita Alice, ti ci stai mettendo d'impegno per cercare di convincermi adesso cominci perfino ad insultare tuo fratello, cos'è una tattica guadagna punti con Bella? - Le dico mettendomi a ridere, Alice di rimando mette il broncio facendo ridere tutti quanti
- Non sei affatto divertente mia cara, si da il caso che io sia la prima a dire che mio fratello sia un idiota! - Dice piccata e profondamente offesa
- E per quale motivo sarei un idiota sorellina? - Ed eccolo quì, che arriva il signore del male, ma perchè non si chiude nel bagno con Tanya così mi risparmia la sua sgradevole presenza?
- Oh non fare il finto tonto Ed, sai benissimo perchè sei un idiota! - Gli risponde saccente Alice, è proprio degna di essere la mia migliore amica, la adoro anche per questo
- Ancora con questa storia Alice? Mi pare di averti già spiegato che non sono affari tuoi quello che io decido di fare della mia vita - Risponde questa volta Edward leggermente alterato
- Ma certo mio caro signor me le faccio tutte! Per me puoi anche farti fottere da una balena ma non importunare mai più la mia migliore amica perchè questa volta mi limito a dirtelo, la prossima volta che ti becco darle ancora fastidio te la vedrai seriamente con me caro fratellino! - Gli risponde Alice dandogli pan per focaccia guardandolo con aria minacciosa
- Sei fuori di testa Alice, a furia di stare con questa sfigata della Swan stai diventando stupida come lei! - Ribatte Edward cominciando a ridere, un attimo che cosa ha detto? Ha detto che sono una sfigata, una stupida? Adesso gli faccio vedere io!
- Ei tu, razza di troglodita! - Urlo alzandomi dal tavolo e puntandogli un dico contro
- Che c'è Swan, di colpo si è svegliata la pantera che è in te? - Dice deridendomi
- Divertente Cullen, molto divertente... Sai qual'è il tuo problema mio caro Edward? E' che sei piccolo! Sei talmente piccolo ed insignificante che per conquistare popolarità all'interno di questo schifo di edificio non ti rimane altro che sparare cazzate sulle persone per la quale non esisti, o forse è proprio questo il problema eh? Ti brucia che io non ti calcoli minimamente? Il tuo essere abituato a stare sempre al centro dell'attenzione ti fa arrivare a tanto? Beh a me non interessa razza di idiota! Te lo dico per l'ultima volta, l-a-s-c-i-a-m-i i-n p-a-c-e, sono stata chiara!? - Dico sputandogli tutto in faccia senza neanche riprendere fiato, dopodichè, stanca e nervosa vado in segreteria per fare un permesso di uscita anticipata. Edward ha esagerato, quando è troppo è troppo, non tollero più i suoi comportamenti da primo uomo! Spero per lui che abbia intenzione di non importunarmi più. Arrivata a casa veramente stremata, spengo il cellulare per non sentire nessuno e mi butto sul letto crollando in un sonno ristoratore.

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Capitolo 3
*** Bella vs Edward... Che la guerra abbia inizio! ***


Capitolo 3 - Bella vs Edward... Che la guerra abbia inizio! (Pov. Bella)

Sono già passate due settimane dalla sfuriata che ho avuto con Edward in mensa e da quel giorno, il sottoscritto non mi ha più rivolto parola. Da fuori una comunissima persona potrebbe pensare che il comportamento del Cullen sia del tutto normale, ma io no. So benissimo che quel mentecatto sta tramando qualcosa per farmela pagare e volete sapere da dove viene tutta questa sicurezza? Semplice. Secondo voi il ragazzo più popolare della scuola, può mandare giù il fatto di esser stato "umiliato" davanti a tutta la scuola senza muovere un solo dito? No, impossibile! Ma nonostante tutto non sono spaventata da quello che potrebbe farmi, anzi sono più che propenza a combattere, se Cullen vuole la guerra, guerra avrà!
Grintosa mi alzo dal letto per farmi una doccia veloce prima di andare a scuola, certe situazioni bisogna affrontarle con la mente lucida e una doccia è senz'altro ciò che ci vuole. Tempo una mezzora e sono in macchina destinazione, Forks High School ma proprio mentre sto guidando la suoneria del mio cellulare mi distrae dai miei pensieri, immediatamente abbasso lo stereo e attivo il viva voce
< Pronto? > Rispondo non avendo letto il mittente
< Bella...! > Mi risponde una Alice alquanto preoccupata
< Alice? Che succede? > Chiedo alla mia amica allarmata dal suo tono
< Dove sei? > Chiede senza rispondere alla mia domanda
< Sono in macchina, sto arrivando a scuo...> Le dico tranquilla quando il suo urlo mi interrompe
< Nooooo Bella, no! Non farlo tornatene a casa! > Continua ad urlare imperterrita
< Alice insomma mi vuoi dire che succede? > Urlo anch'io spazientita, ad un tratto sento le urla di Alice in lontananza e dei strani rumori alla cornetta < Alice? > Chiedo preoccupata
< Buongiorno Swan > Risponde questa volta un'altra voce..
< Cullen.. > Dico a bassa voce incredula e arrabbiata
< Ti stiamo aspettando con ansia Swan... *Bella torna a casa!!!* > Mi dice con tono malizioso mentre in lontananza sento ancora le urla di Alice
< Che cosa vuoi Cullen non ti sono bastate le parole dell'ultima volta, vuoi il bis? > Dico alterata
< Oh no, sei stata più che cristallina tesoro... Ma non ti preoccupare ne riparliamo quando arrivi... > Mi risponde ghignando per poi attaccarmi in faccia.
- Razza di idiota! - Dico furibonda battendo una mano sul volante. So perfettamente cos'ha in mente, di sicuro ha architettato qualcosa contro di me ed Alice voleva avvisarmi, lo sapevo io non si da mai per vinto quel ragazzo, farebbe di tutto pur di stare al centro dell'attenzione ma se pensa di fregarmi così facilmente si sbaglia e anche di grosso. Arrivo a scuola nell'arco di cinque minuti ma, conoscendo Cullen sicuramente mi starà aspettando davanti all'ingresso così decido di posteggiare la macchina il più lontano possibile e di entrare dal retro così nessuno, tanto più lui si accorgerà che sono arrivata e non mi accadrà nulla e Cullen rimarrà fregato. Con un ghigno stampato in faccia mi dirigo a passo tranquillo all'interno dell'istituto ma non appena apro la porta di ingresso una secchiata di acqua gelata mi investe totalmente non facendomici capire più nulla.
- Ma che cazz.. - Dico annaspando e cercando di spannarmi gli occhi non riuscendo a vedere nulla
- Piccola ingenua Swan, pensavi davvero che ti avrei reso le cose così semplici? - La sua voce, la voce di quell'idiota patentato di Cullen ad un palmo dal mio naso
- Cullen sei un digraziato! - Dico arrabbiata più che mai
- Lo so piccola - Mi risponde mantenendo il suo sorrisetto sghembo girando i tacchi e lasciandomi in mezzo al corridoio completamente fradicia
- Me la paghi Cullen!!! Hai voluto la guerra e guerra sia! - Urlo sperando che mi sentisse, questa volta il caro ragazzo ha superato veramente il limite. A passo spedito mi dirigo verso il bagno cercando di non ruzzolare a terra e una volta arrivata ci trovo Alice e Rose ad aspettarmi con uno sguardo preoccupato
- Non dite niente - Dico ignorandole furibonda e dirigendomi alla specchiera - Questa volta me la paga quanto è vero che mi chiamo Isabella Swan! - Sbotto urlando verso lo specchio
- Bella... - Cerca di chiamarmi Alice
- E' la guerra che vuole e giuro che l'avrà mai mettersi contro Isabella Swan! - Continuo imperterrita ad urlare allo specchio
- Bella... - Cerca nuovamente di chiamarmi Alice
- Gliela faccio vedere io la secchiata d'acqua in testa a quel cretino! - Continuo sempre urlando allo specchio
- Bella! - Mi chiama urlando questa volta Alice
- Che c'è? - Dico alterata girandomi verso di lei
- Ti ho portato un cambio! - Dice sbuffando
- Oh.. Grazie.. - Dico cercando di calmarmi e infilandomi in un bagno per cambiarmi
- Mi dispiace tanto Bella, mio fratello questa volta l'ha combinata grossa - Mi dice Alice mortificata
- Oh si Alice, tuo fratello se l'è cercata la guerra e se è questo che vuole sono ben propenza ad accontentarlo - Dico uscendo dal bagno con un ghigno stampato in faccia
- Che hai in mente? - Mi chiede Rose assecondandomi
- Com'è che si dice? La vendetta è un piatto che va servito freddo? Bene e io glielo servirò bello gelato! - Dico scoppiando a ridere quasi sadicamente
- Bella mi fai quasi paura - Dice Alice preoccupata
- Tranquilla Alice, non farò del male al tuo fratellino, mi farò solo qualche risata nulla di che... - Continuo uscendo dal bagno tamponandomi i capelli e legandoli in una coda alta
- Rose, che lezione hai ora? - Chiedo alla mia amica dirigendoci verso l'armadietto
- Educazione Civica - Risponde lei dopo averci pensato su
- E tu Alice? - Chiedo questa volta a l'altra
- Mhh.. Storia, mi sembra - Risponde dubbiosa
- Bene, per oggi saltate. Ho bisogno di voi - Termino dirigendomi in cortile.
Ho in mente un bello scherzetto per il caro vecchio Cullen e vedrà di che pasta è fatta Isabella Swan, se pensa di avermi intimorito con i suoi stupidi scherzetti si sbaglia di grosso anzi, mi ha solo fatto un favore a dare il via a questa guerra, si renderà conto di che pasta è fatta Isabella Swan!

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Capitolo 4
*** La vendetta di Bella ***


Capitolo 4 - La vendetta di Bella (Pov. Bella)

Mentre gli altri studenti si apprestano ad entrare nelle aule per le lezioni io, Alice e Rosalie ci dirigiamo verso la mia macchina. Non sono mai stata il tipo che bighellonava in cortile o marinava la scuola anzi, ho ottimi voti in tutte le materie e detengo quasi il record delle presenze in classe, ma questa volta dovrò fare un'eccezione.
Edward Cullen mi ha dichiarato guerra ed io da brava eroina quale sono combatto senza timore! Oddio parlo come le protagoniste di quelle fiabe che mi leggeva mia madre quand'ero piccola ma insomma, fatemi sognare! Tornando alla realtà... Cullen questa volta ha esagerato ma non ho intenzione di fargliela passare liscia no, no! Avrà la mia vendetta ma non oggi, oggi sarebbe troppo scontata e il caro Edward è sull'attenti invece io lo attaccherò alle spalle, proprio come ha fatto lui, la mia sarà una vendetta lenta e dolorosa.
- Allora Bella ci dici dove stiamo andando? - Chiede Alice impaziente
- Al parco - Rispondo io tranquilla
- Al parco? - Chiedono all'unisono
- Si, al parco - Rispondo nuovamente io mantenendo un tono pacato
- Scusa Bella, mi spieghi cosa andiamo a fare al parco? - Chiede Alice confusa
- Ci rilassiamo - Rispondo io con ovvietà
- Continuo a non capire... - Continua Alice confusa
- Bella nemmeno io ho capito, non ti devi vendicare di Edward? - Chiede questa volta Rose
- Ragazze siete davvero così ingenue? - Esordisco fermando la macchina di rimando Alice e Rose continuano a guardarmi confuse non capendo proprio dove voglio andare a parare - Oh insomma, vi aspettate che io mi vendichi oggi stesso? Edward è furbo se l'aspetta una mia reazione oggi e sicuramente avrà preparato qualcos'altro in caso avvenga, io invece ho intenzione di vendicarmi più in là quando lui non se lo aspetta.. - Spiego loro le mie intenzioni
- Giusto! Non ci avevo pensato, ma comunque non capisco cosa siamo venute a fare quì! Se non ti vuoi vendicare oggi perchè ci hai fatto saltare le lezioni? - Chiede nuovamente Alice
- Semplice, alla prima ora di lezione avevo Biologia, lezione in comune con Edward, mentre voi avevate lezioni in comune con Jasper ed Emmett i quali alla seconda ora, hanno educazione fisica con Edward. Edward vedrà che sono assente alla prima ora come anche Emmett e Jasper vedranno assenti voi e quando incontreranno Edward alla seconda ora chiederanno a lui se vi abbia viste così lui quando si accorgerà che manchiamo tutte e tre penserà che noi siamo uscite per preparare qualcosa contro di lui, mentre noi ci stiamo rilassando al parco ed io potrò attaccarlo quando meno se lo aspetta - Spiego in modo professionale
- Wow Bella, non ti facevo così astuta! - Dice Rose prendendomi in giro
- Ehi! Guarda che so fare anche di peggio non credere - Dico fingendomi offesa e dandole una spintarella.
Passammo così le prime tre ore di lezione a spettegolare sui ragazzi ed escogitare piani contro quell'idiota di Cullen. Purtroppo però era arrivata l'ora di tornare a scuola e così salimmo in macchina appena in tempo per arrivare per l'ora di pranzo.
Mentre parcheggio l'auto sento qualcuno bussarmi al finestrino, temendo che sia Cullen chiudo immediatamente la sicura dell'auto ma alzando gli occhi per vedere chi sia tiro un sospiro di sollievo constatando che è solamente Jacob, sollevata riapro la macchina e mi appresto ad uscire
- Jake, se è un piano per farmi uscire dalla macchina e farmi attaccare alle spalle da Cullen giuro che da Jacob ti faccio diventare Jacoba! - Dico furente puntandogli un dito contro
- Bells, possibile che ogni volta che ti rivolgo parola pensi c'entri qualcosa Cullen? - Chiede esasperato il mio amico
- Scusa... E' che passi troppo tempo con lui - Dico imbronciata
- Fa parte della squadra Bella - Dice con ovvietà
- Già.. Ma io proprio non lo sopporto! - Dico sbuffando dirigendomi a passo svelto verso la mensa
- Ho saputo cosa ti ha fatto stamattina - Dice dubbioso per paura della mia reazione
- Già, divertente vero? Il pesciolino Swan che sguazzava nell'oceano di cazzate di Cullen! - Dico ironica entrando in mensa
- Te la sei presa davvero così tanto? Oh andiamo Bells era solo uno scherzo! - Dice sdrammatizzando Jacob
- Uno scherzo mh? Mi ha completamente bagnata davanti a tutti Jake! Se era uno scherzo era di pessimo gusto! - Ribadisco arrabbiata
- Che sia di pessimo gusto sono d'accordo con te ma non vedo il motivo per cui arrabbiarsi tanto - Dice ingenuo
- Jake, quell'idiota ce l'ha con me perchè gli ho sputato in faccia la triste realtà su quanto sia inutile e si è voluto vendicare, sono arrabbiata per la pessima figura che ho fatto davanti a tutti e sta sicuro che non resterò con le mani in mano! - Dico risoluta
- Cos'hai intenzione di fare Bells? - Chiede spaventato
- Lo vedrai... - Rispondo lasciando la questione in sospeso e cominciando a mangiare, il cibo della mensa non mi è mai piaciuto particolarmente ma quando sono nervosa solitamente mangio e questa è l'occasione perfetta per riempire il mio stomaco, ma proprio mentre sto mettendo in bocca l'ultimo boccone di lasagna ecco che dei fastidiosissimi tacchi a spillo vengono ad interrompere la mia quiete, ci mancava solo lei adesso
- Ehi Swan, piaciuta la doccia? - Dice Tanya strafottente
- Tantissimo Tanya ne avevo proprio bisogno! - Rispondo ironica senza degnarla di uno sguardo
- Beh dopo la sfuriata che hai fatto al mio uomo te la sei più che meritata! E poi fattelo dire, quei vestiti che indossavi stamattina erano fuori moda hai fatto bene a cambiarti - Dice con voce stridula
- Oh grazie che me l'hai fatto notare Tanya ora si che mi sento meglio - Rispondo prendendola in giro
- Poche chiacchiere Swan, ti avviso, sta lontana da Edward o dovrai vedertela con me - Mi dice in tono minaccioso appoggiando entrambe le mani sul tavolo
- Non ti preoccupare non ho la benchè minima intenzione di avere a che fare con quel bruco del tuo "uomo" se così posso definirlo, dovresti farglielo a lui questo discorsetto visto che me lo ritrovo sempre tra i piedi sai? - Le rispondo in tono tranquillo e un po' saccente
- Ti piacerebbe che lui ti ronzasse intorno ma credimi non sei proprio il suo tipo! - Mi risponde scoppiando a ridere
- E meno male! Comunque no, non mi piace averlo attorno anzi mi urta il sistema nervoso, quindi tienitelo bello stretto così mi risparmi la sua visione! - Rispondo a tono dopodichè mi alzo e mi dirigo fuori dalla mensa per la prossima lezione senza degnarla più di alcuna attenzione. Questa giornata è soltanto a metà dello svolgimento eppure a me sembra che sia appena iniziata, credo che sarà molto ma molto lunga speriamo soltanto che Cullen non mi riservi qualche altro scherzetto.

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Capitolo 5
*** Edward cuore di ghiaccio... E non solo ***


Capitolo 5 - Edward cuore di ghiaccio... E non solo (Pov. Bella)

Passata una settimana dal patetico scherzetto di Cullen sono pronta per attuare la mia vendetta. Io e le ragazze in questa settimana abbiamo pensato molto su come fregare alla grande quel mentecatto di Edward e devo dire che il piano che abbiamo in atto mi piace parecchio, mi sono stupita di quanto io sia vendicativa e spietata se voglio.
Questa mattina ho deciso di svegliarmi un po' prima per arrivare a scuola ad un orario decente ossia, prima di Cullen, ovviamente Alice mi avviserà quando stanno uscendo di casa in modo tale da poter tenere sotto controllo la situazione. Butto un'occhiata alla sveglia e noto con piacere che sono le 6.30, molto velocemente mi spoglio e m'infilo sotto la doccia tempo una mezz'ora e sono pronta. In cucina c'è mio padre che come ogni mattina sfoglia il suo giornale accompagnato da una tazzina di caffè e una brioches fredda
- Buongiorno papà! - Dico dandogli un bacio sulla guancia e versandomi una tazza di caffè, di rimando lui senza rispondermi guarda l'orologio appeso in cucina e mi rivolge uno sguardo stralunato
- Ti senti bene Bells? - Chiede preoccupato
- Sì papà, sto bene - Rispondo semplicemente
- Sono le 7.30 e tu sei già pronta... Deve essere successo qualcosa... - Dice più a se stesso che a me
- Non è successo niente papà, ho solo un compito a prima ora e non posso arrivare in ritardo - Mento, ovviamente non posso dirgli che mi sono alzata presto per vendicarmi dello scherzetto di Cullen della quale lui non è a conoscenza, penso che prenderebbe il suo fucile e gli sparerebbe addosso
- Oh beh, se è per questo allora sbrigati a fare colazione o finirai per fare tardi - Mi risponde tranquillo ricominciando a leggere il giornale
- Don't worry papi! - Gli rispondo con l'accento inglese sapendo che non ha capito una virgola. Il vibrare del telefono mi distoglie dal mio caffè e con soddisfazione noto che è un messaggio di Alice
" Bella, noi 5 minuti e partiamo da casa. Ho chiuso Edward nel bagno comincia ad avviarti a scuola, kisses "
Involontariamente sbotto a ridere attirando nuovamente l'attenzione di papà
- Che c'è? - Mi chiede confuso
- Nulla papà, solo Alice... Ha chiuso suo fratello nel bagno... - Dico tra una risata e l'altra alzandomi da tavola e mettendo la tazzina sporca nel lavandino - Io vado, mi raccomando sii prudente - Dico lasciandogli un bacio sulla guancia
- Si.. Ciao Bells vai piano... Questi giovani d'oggi non li capirò mai - L'ultima frase la dice quasi sottovoce ma riesco comunque a sentirla.
In men che non si dica sono in mezzo al traffico di Forks, l'orologio segna le 7.45 se sono fortunata Alice riuscirà a tenere Cullen in bagno ancora per qualche minuto giusto il tempo di svoltare per scuola e le faccio uno squillo.
< Sì? > Risponde Alice al cellulare
< Tutto apposto sono arrivata, dove siete? > Dico con tono tranquillo
< E' stato un po' più complicato del previsto... Per errore mi è caduta la chiave del bagno dove era chiuso Edward nel lavandino della cucina e papà ha dovuto smontare il tubo per recuperarla, siamo partiti ora... > Dice un po' mortificata
< Umphf.. > Tento di trattenere una risata
< Dai Bella mi sento già abbastanza in colpa ti prego non ridere > Mi prega Alice
< Alice come posso non ridere? Credevo che il mio piano contro tuo fratello fosse un po' banale ma tu lo stai rendendo magicamente favoloso > Dico per poi scoppiare definitivamente a ridere
< Bella devo salutarti, Edward sta salendo in macchina ti squillo quando stiamo arrivando > Dice sbrigativa per poi attaccare senza aspettare risposta da parte mia.
Nel frattempo sono arrivata a scuola e con non curanza mi avvio davanti all'entrata dove trovo Jacob che parla con alcuni suoi amici ma appena mi vede li saluta e mi viene incontro dandomi un bacio sulla guancia
- Bells, sei mattiniera stamattina! - Dice con tono meravigliato
- Già - Rispondo esaustiva appoggiandomi al muretto
- Come mai? Cos'è successo? - Mi chiede curioso squadrandomi da capo a collo
- Così - Rispondo sempre mantenendomi sul vago
- Mhh.. Sei sicura di sentirti bene? - Mi chiede apprensivo
- Ah - ah - Rispondo semplicemente annuendo
- Bella - Mi chiama Jake con tono glaciale
- Si? - Rispondo facendo finta di niente
- Ok, cosa stai combinando? - Mi chiede spazientito incrociando le braccia al petto
- Io? Assolutamente niente, perchè? - Rispondo svagheggiando
- Mi stai rispondendo a monosillabi e io ti conosco, lo fai quando stai tentando di nascondere qualcosa, sputa il rospo! - Mi dice puntandomi il dito contro, ahia non avevo considerato l'ipotesi che Jacob mi avrebbe beccata dopotutto dovevo aspettarmelo, mi conosce praticamente da una vita, se non se ne accorge lui, apparte Alice e Rose chi altro potrebbe farlo? Alternativa, alternativa... Mettere in atto il piano B.
- Jake, non ho studiato... Sono rovinata! Oggi ho il test di scienze e non so un tubo! Rischierò di prendermi il debito e di non essere ammessa agli esami, ci pensi che tragedia? Non posso permettermelo ma davvero non ho avuto tempo di studiare! E ora che gli dico al professore? Oddio, che situazione! - Dico in tono melodrammatico cominciando a parlare come un fiume in piena e ad agitarmi muovendomi a destra e a sinistra cercando di non scoppiare a ridere, però se fossi un'attrice sarei sicuramente da premio oscar!
- Eddai Bells non è così tragica come sembra! - Dice Jake cercando di convincermi ormai persuaso dalle mie parole, come abbocca facile il pesciolino!
- Non è tragica come sembra? Oh certo glielo dici tu al capo Swan che sua figlia ha preso tre a scienze per non aver studiato vero? Così anzichè a me spara a te! - Dico con una punta di sarcasmo per dare un tocco in più alla mia interpretazione
- Insomma Bells capita a tutti di non poter studiare per una volta e tu eccelli in tutte le materie brillantemente, non sarà una catastrofe davvero se a questo compito prendi tre ti abbasserà di poco la media ma recupererai col prossimo! - Mi dice esasperato dalla mia reazione
- Si forse hai ragione, magari sono fortunata e riesco a copiare... Comunque oggi ti alleni vero? - Chiedo cambiando discorso
- Si, dalle sei alle otto, perchè? - Chiede curioso
- Così, ho il corso di giornalismo oggi, dalle cinque alle sette, pensavo di passarti a vedere... - Rispondo rimanendo sul vago
- Beh mi farebbe piacere, sai dov'è la palestra, quando vuoi sono lì - Dice sorridendomi calorosamente. All'improvviso il mio telefono prende a vibrare, senza neanche guardare chi sia mi giro verso il vialone e vedo la macchina di Alice entrare nel parcheggio, subito tiro un respiro di sollievo per l'arrivo delle mie amiche/complici poichè non ho più storielle da raccontare a Jacob. Con uno sguardo faccio capire a Jake che sono arrivate le mie amiche e con un sorriso lo liquido andando loro incontro ma man mano che mi avvicino sento chiaramente le urla di Edward rivolte ad Alice
- Io mi domando certe volte se tu sia veramente mia sorella oppure mamma e papà ti abbiano adottato per compassione per averti trovato in un centro di igenità mentale! - Dice Edward urlando contro sua sorella
- Edward adesso basta stai esagerando Alice non l'ha fatto apposta - Dice Emmett prendendo le difese della sorella
- Non l'ha fatto apposta? Oh certo, tua sorella ti chiude in bagno e poi casualmente la chiave finisce nel lavandino della cucina, ancora vieni a dirmi che non l'ha fatto apposta? Ma fammi il piacere! - Dice alternando il sarcasmo con l'acidità a queste sue affermazioni non posso fare a meno di trattenere un sorriso divertito che però il diretto interessato nota e non apprezza particolarmente
- Cos'hai da ridere Swan? - Mi chiede gelido guardandomi con occhi infuocati
- Buffo sapere che sei rimasto chiuso nel bagno Cullen, che c'è non ti piace rimanere da solo con te stesso per più di dieci minuti? - Dico sarcastica mantenendo il mio sguardo nel suo
- Simpatica Swan, davvero ma quest'oggi non ho proprio voglia di fare del sarcasmo con te - Dice piccato cominciando a camminare verso l'ingresso
- Che coincidenza, pensa che a me non va mai di fare nulla con te, neanche averti tra i piedi! - Dico con non curanza dirigendomi poi verso la mia amica Alice che a quanto pare non ha preso molto bene le parole del fratello, quel troglodita! Ma si può essere così insensibile! Quell'uomo ha davvero un cuore di ghiaccio ammesso e concesso che ce l'abbia davvero un cuore!
- Alice.. - Dico alla mia amica abbracciandola
- Bella io non l'ho fatto apposta dico sul serio! Avevo solo intenzione di trattenerlo per un po' - Dice piagnucolandomi addosso
- Lo so Alice, non fare caso a quel che dice quel cretino di tuo fratello, è solo uno spocchioso montato del cavolo.. - Dico quasi ringhiando - Dai andiamo che si fa tardi - Termino la frase prendendo Alice e Rose per mano e dirigendoci nelle nostre aule.
La giornata scolastica è passata straordinariamente veloce, fortunatemente non ho incontrato più il troglodita per la scuola, soltanto a mensa essendo seduto al nostro stesso tavolo continuava a lanciare occhiatacce verso sua sorella, ma nulla più. Finalmente sono arrivate le cinque del pomeriggio, ora prevista per l'attuazione del mio piano che, però in realtà, è già attuato da questa mattina. Emmett, nostro complice, ci aspetta ansioso davanti la porta della palestra in cui si stanno allenando con la squadra di basket
- Allora Emm.. Fatto quello che ti avevo chiesto? - Domando criptica all'orso che annuisce orgoglioso del suo lavoro
- Con discrezione - Risponde risoluto
- Perfetto, è tutto lì dove avevamo detto? - Chiedo senza scompormi minimamente
- Si, queste sono le chiavi, mi raccomando non fatevi beccare - Dice mettendomi in mano il mazzo di chiavi dell'armadietto di Edward
- Grazie Emmy! - Gli dico dandogli un bacio sulla guancia e raggiungendo le mie amiche che stavano facendo da palo all'entrata degli spogliatoi.
Senza farmi vedere sgattaiolo all'interno e con la delicatezza più assoluta apro l'armadietto di Edward prendendo i suoi vestiti infilandoli nella mia borsa e con la stessa discrezione esco facendo finta di niente. Una volta tornata all'entrata della palestra faccio cenno ad Alice di aver terminato e le passo tutti i vestiti dopodichè se ne va', mentre io entro in palestra con Rose.
- Bella, sei riuscita nel tuo intento? - Mi chiede Rose senza togliere gli occhi dai giocatori per non attirare troppo l'attenzione
- Non ancora Rose, il piano non è ancora terminato - Dico sogghignando malignamente
- Mi fai quasi paura Bells.. Non oso immaginare come reagirà Edward quando sarà cosa stai architettando - Dice quasi terrorizzata
- Cullen non mi fa paura Rose e questo è nulla in confronto a cosa potrei combinargli... - Spiego risoluta
- Sei una ragazza dal carattere forte Bells sono sicura che dopo lo scherzetto di oggi Edward ti lascerà in pace - Dice sorridendomi, di rimando io le sorrido lasciando cadere il discorso.
Tra una chiacchiera e l'altra finalmente è arrivato il momento che tanto attendevo. La squadra di basket ha appena finito il suo allenamento e man mano che terminano di discutere con il coach si dirigono negli spogliatoi. Nel frattempo io sono scesa dagli spalti aspettando Rose che sta parlando con Emmett, sento qualcuno darmi un buffetto dietro al collo, d'impulso mi giro e quando sto per colpire il tizio mi accorgo che non è altri che Jacob
- Jake devi smetterla di piombarmi così alle spalle o un giorno o l'altro finirò per stenderti a terra! - Dico sbuffando
- Bells perchè sei così violenta, ti stavo solo salutando! - Dice il mio amico ghignando
- Non puoi salutarmi come tutte le persone normali? - Dico spingendolo leggermente
- D'accordo... Ciao Bells - Dice sorridendomi a trentadue denti
- Idiota! - Gli rispondo scoppiando a ridere e avviandomi nel frattempo verso l'uscita
- Allora... Sei davvero passata a vedere gli allenamenti... - Dice tra lo stupito e l'esaltato
- Ehi, ti ho mai mentito per caso?! Ho detto che sarei passata ed eccomi quì... - Gli dico fingendomi offesa, oltretutto non ha proprio tutti i torti. Mi dispiace mentire a Jake, è il mio migliore amico, ma da quando fa parte della squadra di basket in cui gioca Cullen sono entrati a stretto contatto e non posso permettermi che salti tutto proprio ora, poi conoscendo Jacob mi farebbe una filippica lunga quando una quaresima, meglio non rischiare.
- Bells, che ne dici se andiamo a mangiarci una pizza stasera? E' un po' che non usciamo insieme... - Dice guardandomi in modo strano
- Oh... Mi piacerebbe Jake ma stasera ho promesso a Charlie che avrei cenato con lui, facciamo domani mh? - Gli dico guardandolo dispiaciuta
- Nah, non fa niente tranquilla! Facciamo domani va bene - Mi risponde sorridendomi
- Preso il palo Black? - Chiede quel troglodita di Cullen che nel frattempo ci ha raggiunto, istintivamente ghigno sapendo già cosa spetterà da lì a pochi minuti a Mr Simpatia.
- Va' a cambiarti Cullen ti sta prendendo aria il cervello! - Gli risponde il mio amico dandogli un'amichevole spintarella, per poi girarsi verso di me e salutarmi - Vado a cambiarmi anch'io Bells, ci vediamo domani! -
- Ciao Jake - Saluto sorridendo il mio amico e m'incammino verso Rose che appena mi vede arrivare mi guarda come a chiedere novità
- 3...2...1 - Conto accompagnando la mia voce con le dita, ed ecco che un Cullen completamente nero di rabbia esce dallo spogliatoio con solo un asciugamano addosso e quì entro in gioco io
- Ei Cullen, hai i calori per caso? - Gli chiedo strafottente con un sorriso a trentadue denti
- Simpatica Swan, davvero, scherzo molto divertente ma ora basta. Dove sono i miei vestiti? - Dice furibondo
- Mhh, non lo so. - Dico facendo la finta tonta
- Andiamo Swan so benissimo che c'è il tuo zampino avanti, voglio i miei vestiti. Adesso! - Continua Cullen ad urlarmi contro
- L'erba voglio non cresce neanche nel giardino del Re, Cullen. Vuoi i tuoi vestiti? D'accordo andiamo a prenderli - Gli dico sempre mantenendo un'aria strafottente prendendolo per un braccio e trascinandolo dove Alice ci sta aspettando con ansia: Nella cucina della scuola.
- Cosa ci facciamo in cucina? Swan ne ho abbastanza di perdere tempo con te, dove diavolo sono i miei vestiti sto perdendo la pazienza! - Dice urlandomi contro rosso dalla rabbia, di rimando io mi limito ad indicare la cella frigorifera
- Vuoi i vestiti Cullen? Vai a prenderteli - Gli rispondo ghignando
- Cosa? Nella cella frigorifera? Ma dico ti ha dato di volta il cervello?
- Ei mi hai chiesto dov'erano i vestiti e io ti ho risposto, ora veditela tu. Ciao Edward cuore di ghiaccio... E non solo! - Gli rispondo scoppiando a ridere e girando i tacchi
- Me la pagherai Swan!!! - Urla entrando nella cella frigorifera.
Beh, come si dice, occhio per occhio, dente per dente no? Cullen voleva fregarmi, ma io ho fregato lui. Mai mettersi contro Isabella Swan!

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Capitolo 6
*** Il patto ***


Capitolo 6 - Il patto (Pov. Bella)

La pace sembra essersi stabilita, Cullen non mi ha più rivolto parola da quando gli ho fatto lo scherzetto della cella frigorifera, si è vero ci sono andata pesante, ma dopotutto se l'è meritato, almeno non mi darà più fastidio, o almeno è quello che spero.
Oggi finalmente è Sabato, quindi niente scuola io Alice e Rose, solitamente ci chiudiamo in un centro commerciale, io odio fare shopping ma vederle felici appaga anche me, quindi mi sacrifico e le accompagno.
Dopo essermi fatta una doccia veloce, mi siedo sul divano e nell'attesa che Alice mi venga a prendere ripenso a tutto ciò che è successo in questi due anni, da quando Cullen è arrivato a scuola. L'ho odiato sin dall'inizio ma in fondo di lui, oltre che è uno spocchioso, presuntuoso e montato cinico del cavolo, non so decisamente nulla e il motivo per cui io non l'abbia mai voluto conoscere ovviamente è dato dal fatto che lui si è sempre mostrato in questo modo. Più volte Alice mi ha detto che in casa è si spocchioso, ma quando si tratta di sua madre Esme diventa un cucciolo, francamente non ci ho mai creduto, non ci crederei neanche se lo vedessi, ciò non toglie però che forse sono stata un po' troppo prevenuta nei suoi confronti, l'ho giudicato male sin dal primo giorno in cui è arrivato e suppongo che il suo odio reciproco nei miei confronti sia a causa di questo.
Il suono del campanello mi ridesta dai miei pensieri, squotendo la testa come a voler togliere traccia di ciò che ho appena pensato, mi alzo dal divano e corro ad aprire.
- Alice, finalmente ti stavo aspettando! - Dico sorridendo alla mia amica dopo averle aperto la porta
- Ciao Bella, sei pronta? - Mi risponde ricambiando il sorriso
- Si, andiamo. - E dopo aver preso la borsa e chiuso casa, ci dirigiamo in macchina alla volta del centro commerciale.
Il centro commerciale di Seattle dista poco più di un quarto d'ora da Forks, quindi durante il tragitto, ovviamente abbiamo avuto il tempo necessario per spettegolare un po', ho anche azzardato il discorso su Edward e su quanto forse io sia prevenuta nei suoi confronti e quella matta di Alice si è perfino convinta che io possa un giorno innamorarmi di lui, che cosa assurda! Io innamorarmi di un troglodita come Edward? Giammai!
- Oh andiamo Bella, mio fratello potrebbe piacerti davvero se tu eliminassi dalla testa la sua versione da sex simbol! - Mi dice Alice cantilenando
- Ma piantala Alice! Non potrebbe mai piacermi un essere insensibile e... E non so con quale altro dispreggiativo descriverlo, come tuo fratello! E la versione da sex simbol, per la cronaca se l'è creata lui, non di certo io! - Ribatto piccata
- Dai Alice lasciala stare! Magari ha ragione Edward non è propriamente il tipo che potrebbe piacerle - Mi difende Rose
- Mah, sarà! Secondo me invece formerebbero una bella coppia! - Continua Alice con gli occhi sognanti
- Preferirei cavarmi gli occhi con due spilli piuttosto che stare con lui! - Le rispondo acidamente
- Chi disprezza compra Bella, ricordatelo! - Mi risponde nuovamente Alice facendo questa volta cadere il discorso.
Il pomeriggio al centro commerciale passa molto più velocemente di quello che pensavo, quelle due sono seriamente malate per lo shopping, dopo anni di amicizia e di giri al centro commerciale, non ho ancora capito cosa ci trovino di entusiasmante nell'entrare in tutti i negozi e uscirne piene di buste. Alice dice sempre che lo shopping è terapeutico, io dico che la terapia mi serve una volta uscita da lì con quelle due assassine! Io sono sempre stata una tipa che preferiva una cioccolata calda davanti al camino, appollaiata sul divano con una copertina e un buon libro, all'estenuante tour del centro commerciale, insomma, non è faticoso ed è anche costruttivo!
- Bella? Bella ci sei? - Mi richiama Rose distraendomi dai miei pensieri
- Mh? Ah si, scusa Rose ero sovrappensiero... - Le rispondo dandole la mia attenzione
- A che pensavi? - Chiede Alice maliziosa
- Al fatto che preferirei stare sul mio comodissimo divano piuttosto che correre a destra e manca per un centro commerciale! Ma è pur vero che se non fosse per voi due, sicuramente avrei passato il mio pomeriggio a dormire - Le rispondo cercando di salvarmi in corner, Alice è una tipa si esuberante, ma anche molto permalosa e qualsiasi cosa negativa, sullo shopping - uscite terapeutiche tra amiche, potrebbe offenderla
- Non capisco proprio come faccia a non piacerti lo shopping Bella, è qualcosa di... Non so neanche descriverlo! - Dice Alice sognante
- Distruttivo Alice, qualcosa di distruttivo! Ho i piedi che mi chiedono aiuto! - Le rispondo io in tono ironico
- Ma dai piantala, per qualche giretto tutte queste storie, approposito, hai impegni per stasera? - Mi chiede tornando improvvisamente seria
- Charlie è in centrale, quindi il mio programma sarebbe una pizza, un film veloce e poi a letto, cosa proponi? - Chiedo curiosa
- Stasera sei a cena da noi! E non accetto risposte negative, ci sono anche Jasper e Rose - Mi dice euforica
- Mi stai chiedendo di cenare spalla a spalla con tuo fratello, dopo ciò che gli ho combinato? Conoscendolo mi chiuderà in bagno! - Le dico disgustata
- Beh bisogna vedere per quale scopo però... - Dice Alice maliziosa dirigendosi verso la macchina
- Ah ormai quella si è fissata Bella, non glielo toglierà dalla testa nessuno che voi due potreste innamorarvi! - Dice Rose con fare rassegnato
- Povera me! - Esclamo dirigendomi anch'io verso la macchina di Rose.
Villa Cullen è forse una delle ville più belle che io abbia mai visto in tutta la mia vita, è maestosa, lucente, insomma è perfetta ed io l'ho adorata dal primo momento in cui l'ho vista, qualche anno fa. Conosco la famiglia di Alice da molto tempo ed è un po' come se fosse anche la mia, tanto il tempo che ho trascorso quì con loro. Sua madre, Esme mi è stata molto vicina nei momenti in cui mi mancava mia madre, certo Charlie è un ottimo padre, si è sempre sforzato di non farmi mancare mai nulla, ma quando avevo bisogno di un appoggio femminile per determinate cose, mia madre purtroppo non c'era. Altrettanto presente è stato Carlisle, che con le sue cure mi ha evitato un amputamento di una gamba o di un braccio ogni qualvolta mi tagliavo, insomma i Cullen sono sempre stati molto importanti nella mia vita, l'unica nota stonante è sempre stata per l'appunto Edward.
Entro in casa Cullen e subito le braccia di Esme sono a circondarmi le spalle trasmettendomi amore, dolcezza e quanti più sentimenti si possano trasmettere con un semplice abbraccio
- Bella! Tesoro mio, era tantissimo tempo che non venivi a trovarci mi sei mancata! - Mi dice dolcemente continuando ad abbracciarmi
- Chiedo perdono Esme, ma sono stata molto impegnata! - Le dico mentendole ovviamente non posso dirle che non sono più andata a trovarla perchè rischio che suo figlio mi decapiti
- Rimani a cena vero? - Mi chiede guardandomi speranzosa
- Assolutamente! - Le rispondo sorridendole, di rimando i suoi occhi si illuminano e contenta si dirige in cucina saltellando. D'istinto mi viene da ridere, ora capisco da chi ha ripreso Alice. Sto per dirigermi in salotto quando ad un certo sento la voce dell'ultima persona che avrei voluto incontrare
- Swan, cosa ci fai in casa mia? - Mi dice acidamente, d'istinto alzo gli occhi al cielo, tanto essendogli di spalle non può vedermi e tiro un sospiro profondo per non scaraventargli la prima cosa che mi capita tra le mani addosso
- Ciao anche a te Cullen - Ribatto ironica girandomi per guardarlo in faccia
- Ti ho fatto una domanda Swan, cosa ci fai in casa mia? - Ripete sempre più acido
- Sono ospite di tua sorella, qualche problema Cullen? - Gli chiedo alzando un sopracciglio
- Non che mi faccia piacere la tua presenza Swan, ma sarebbe darti troppa importanza se mi creassi problemi - Risponde atteggiandosi
- Non preoccuparti Cullen, ho intenzione di starti il più lontano possibile, anzi raggiungo tua sorella, il solo parlare con te mi ha urtato il sistema nervoso - Gli rispondo a tono dandogli le spalle, lo sento borbottare qualcosa mentre salgo le scale per raggiungere Alice nella sua stanza senza dargli però troppa importanza che si chiudesse in camera sua, tanto la voglia che ha di vedermi è direttamente proporzionale a quella che ho io di trovarmelo nuovamente di fronte.
- Alice, posso? - Dico entrando in camera sua
- Certo Bella entra pure - Mi dice sorridendomi, è chinata sul letto che piega i vestiti acquistati nel pomeriggio, sorride felice e serena, lo shopping ha davvero effetti miracolosi su di lei
- Quale problema Bella? - Mi dice guardandomi di sbieco
- No Alice, solo uno spiacevole incontro prima di venire su - Dico sbuffando
- Edward è già in casa? Ma che ore sono? - Chiede stupita guardando l'orologio alla parete
- Sono le 19.30, perchè tanto stupore? - Chiedo curiosa alzando un sopracciglio
- Di solito mio fratello è con quella zecca della sua ragazza fino all'ora di cena, torna a casa giusto cinque minuti prima di mettersi a tavola a mangiare - Spiega risoluta con una punta di stupore
- Mah, eppure non mi sono sbagliata, riconoscerei quella piattola di tuo fratello ovunque e poi ho avuto anche lo spiacevole onore di scambiarci due chiacchiere - Le dico ironica
- E' veramente molto strano, mi dispiace se ti ho messo in difficoltà Bella, ti ho invitata a cena proprio perchè so che Edward non è in casa quasi mai, non mi aspettavo davvero di trovarlo quì a quest'ora - Mi dice guardandomi dispiaciuta
- Ei Alice, non farti troppi problemi, vedo tuo fratello a scuola tutti i giorni, purtroppo, vederlo cinque minuti in più in casa sua non mi reca problemi, l'importante è che sto con te e Rose - Le dico abbracciandola e confortandola, poverina deve sentirsi davvero in colpa. Forse marco un po' troppo su quest'antipatia verso suo fratello, rischio di metterla davvero in seria difficoltà anche quando non dovrebbe, in fondo questa è casa sua, quello che dovrebbe lamentarsi della mia presenza seppure fosse, è lui, non ne ho di certo io il diritto.
Sistemata la roba in camera e chiacchierato ancora un po' anche con Rose che ci aveva raggiunte, Esme ci chiama per la cena, che per quanto mi riguarda è il mio momento preferito visto che adoro da impazzire la sua cucina, poi, conoscendomi veramente bene ed essendo rare le volte che mi fermo a mangiare quì, ogni volta cucina i miei piatti preferiti ed io non posso che leccarmi i baffi dal languorino che sento.
- Ti pareva, dinuovo la carbonara mamma? - Esordisce Edward con tono acido
- Perchè non ti piace Ed? - Gli chiede Esme
- No, non è che non mi piace ma ogni volta che abbiamo questa quì a cena fai la carbonara! - Ribatte ancora con tono acido
- Si da il caso, caro Edward che "questa quì" come la chiami tu, abbia un nome ed è Bella, anzi per te Isabella visto che non abbiamo nessun tipo di legame - Gli rispondo con il suo stesso tono
- Isabella o come ti chiami, poco mi importa, per colpa tua sono costretto a mangiare la carbonara! - Continua stuzzicandomi
- Insomma Edward! Stai facendo i capricci come i bambini, lascia stare Bella e se non vuoi la carbonara puoi anche uscire con quella vongola della tua ragazza e mangiare fuori con lei! - Gli risponde a tono Alice prendendo le mie difese
- Insomma ragazzi, ma che vi prende? Adesso basta discutere e mangiate! Buon appetito! - Interviene Carlisle a placare gli animi. Certo che Cullen quando ci si mette è davvero ridicolo, fare i capricci perchè sua mamma ha cucinato per me e non per lui, veramente sono allibita. Il resto della cena, fortunatamente, passa in modo armonioso, con qualche altra stuzzicata da parte di quel troglodita, ma nulla di troppo animato. Ad un certo punto mi alzo per dare una mano ad Esme a sparecchiare e quello che accade dopo, mi lascia letteralmente a bocca aperta
- Mamma, lascia, sparecchio io, perchè voi intanto non andate sul divano a rilassarvi? Tanto c'è Bella a darmi una mano, prepariamo il caffè e ve lo portiamo dillà - Dice camuffando il suo tono da autoritario a dolce
- Scusa chi ti ha detto che io... - Stavo per inveendo contro di lui ma il suo sguardo gelido e ammonitorio mi blocca la frase sul nascere, mi sbaglio o la sua è una scusa per rimanere solo con me? Cos'è la presenza della sua famiglia non gli permette di torturarmi come si deve? Lo odio, è ufficiale. In compenso, la sua famiglia lo prende in parola e si dirigono tutti in salotto lasciandomi sola con lui
- Allora, cosa vuoi? E' chiaro come l'acqua che la tua era una scusa per rimanere solo con me, hai per causa paura che la tua famiglia ostacoli i tuoi malvagi piani contro di me caro Cullen? - Gli chiedo ironica mettendomi le mani sui fianchi
- Piantala con queste stronzate Swan, devo parlarti. - Dice serio guardandomi negli occhi
- Cullen, mi spaventi, cosa vuoi? - Gli chiedo confusa
- Facciamo un patto - Dice lapidario
- Un patto? Che patto? - Chiedo curiosa
- Voglio lasciare Tanya, ma nonostante siano giorni che la prendo a parolacce, la tratto male e non la consideri, lei continui a starmi addosso - Comincia a spiegare risoluto
- Oh te la sei cercata Cullen ecco cosa si ottiene ad andare dietro alle papere - Gli rispondo deridendolo
- Non sono quì per ridere alle tue squallide battute Swan, tu devi aiutarmi - Mi dice quasi pregandomi e obbligandomi allo stesso tempo
- E da quanto a te, il possente ed irresistibile Edward Cullen, serve l'aiuto di una qualunque come me? - Continuo a deriderlo
- Beh, non è proprio un aiuto Swan, diciamo che ti sto concedendo una tregua - Mi dice guardandomi con aria di sfida
- Oh, ma quale gentile concezione Cullen e a cosa devo tutta questa gentilezza? - Gli rispondo ricambiando il suo sguardo poggiandomi con una mano sul ripiano della cucina e l'altra sul fianco
- Zero gentilezze Swan, so che tu sei la persona giusta per aiutarmi perchè sei la meno sospettata e se mi aiuterai, prometto che non ti darò più il tormento - Mi dice con tono pacato
- E sentiamo, in cosa consisterebbe questo patto? - Chiedo curiosa incrociando le braccia sotto al seno
- Devi fingere di essere la mia fidanzata - Risponde sicuro di se
- Che? Ma dico ti ha dato di volta il cervello? - Gli chiedo alzando di un'ottava il mio tono di voce, io fingermi di essere la sua ragazza? Ma che siamo matti! Non vorrei esserlo neanche per finta, per l'appunto.
- Andiamo Swan, conviene a te, tanto quanto a me, io mi toglierò di mezzo Tanya e tu ti toglierai di mezzo me! - Dice alzando anche lui il tono di voce
- Non se ne parla Cullen, l'ultima cosa che voglio è averti tra i piedi e fingendo di essere la tua fidanzata dovrò starti appiccicata come faceva quella cozza, credimi non è proprio quello che voglio, perciò no, scordatelo! - Gli dico tutto d'un fiato con tono convinto
- Swan, giuro che se non mi aiuti mi vendicherò nel modo peggiore che conosco per quello scherzetto della cella frigorifera! - Mi sta sfidando
- Cullen, non hai ancora recepito che non ho paura di te? Non cederò ad alcun tipo di ricatto e non ho intenzione di aiutarti! - Gli rispondo risoluta
- Swan, te lo sto chiedendo per favore e credimi per me è tanto, perchè non ho mai chiesto favori a nessuno! Neanche a me alletta l'idea di averti tra i piedi, ma sei l'unica persona che può darmi una mano, perciò ti prego, aiutami - Mi chiede tornando calmo, mi fa quasi tenerezza in fondo cos'ho io da perdere? Se lo aiuto, lui smetterà di tormentarmi e questo, in un certo senso, va a mio vantaggio...
- Va bene, ho capito, d'accordo, ti aiuterò - Gli dico cedendo - Ma ad una condizione! - Lo interrompo
- Quale? - Chiede sbuffando
- Se non dovesse funzionare questo tuo piano diabolico, comunque mi lascerai in pace ed apprezzerai che mi sono abbassata a queste sciocchezze per aiutarti? - Chiedo calma puntandogli il dito contro
- Affare fatto - Dice annuendo porgendomi la mano
- E' un piacere fare affari con te Cullen - Gli dico stringendogli la mano e sorridendo.
Questa storia ha davvero dell'invero simile, ma chissà magari passando del tempo con lui, possa anche diventarmi simpatico. L'ho pensato sul serio? Nah!

 

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Capitolo 7
*** Fidanzati... Per finta! ***


Capitolo 7 - Fidanzati... Per finta! (Pov. Bella)

Lunedì mattina imperterrito torna nelle vite di noi poveri studenti, ma per me quest'oggi il Lunedì è il male minore. Dopo l'ultima volta a casa dei Cullen da oggi comincerà il mio incubo: Fingere di essere la fidanzata di Edward. Purtroppo quel miserabile mi ha proibita categoricamente di dire la verità anche a sua sorella, fin troppo chiacchierona, per paura che la storia del finto fidanzamento potesse arrivare a Tanya e quindi mandare tutto a rotoli, spero vivamente che Tanya se ne faccia subito una sacrosanta ragione, così posso inventarmi una scusa su due piedi e mollare il mio fidanzato.
Dopo essermi preparata con tutta calma, rischiando apposta di fare tardi a scuola mi dirigo alla mia macchina quando qualcosa attira la mia attenzione appena varcata la soglia di casa, una volvo grigia parcheggiata proprio di fronte casa mia, d'istinto sbuffo purtroppo so bene di chi è quella macchina.
- Buongiorno amore mio non me lo dai il bacetto del buongiorno? - Mi dice Cullen malizioso, dove la trova tutta questa voglia di scherzare? Io avrei solo voglia di ammazzarlo per l'idea stupida che ha avuto
- Cullen non sono in vena di scherzi è già tanto che mi sono prestata a questa buffonata, che ci fai quì? - Chiedo confusa e imbronciata
- Swan, se tu fossi un pò più intelligente capiresti che se dobbiamo far finta di essere fidanzati è necessario che io ti venga a prendere e che arriviamo a scuola insieme, come una coppia - Mi risponde Cullen sbuffando. Giusto, effettivamente non ci avevo pensato, quindi ora non solo dovrò stargli appiccicata a scuola, sono costretta a farlo anche dopo a questo pensiero una domanda mi sorge spontanea
- Fammi capire Cullen, visto che non posso parlare di questa pazzia neanche con tua sorella, dovremmo fingere di stare insieme anche a casa tua? – la consapevolezza che purtroppo questa è la triste realtà si fa spazio dentro di me
- Esatto, mi stupisci Swan, non ti facevo così acuta – mi schernisce lui. Oddio non lo sopporto non so proprio come farò a fingere di essere la sua fidanzata quando lo vorrei morto volentieri.
Assorta come sono nei miei pensieri non mi accorgo che siamo arrivati a scuola, improvvisamente sento le gambe farsi di cemento, non riesco a muoverle e una sensazione di angoscia mi attanaglia lo stomaco, perché ho ceduto ai ricatti di Cullen? L’oggetto dei miei pensieri nota il mio turbamento e sbuffa, idiota mi sta facendo innervosire ulteriormente
- Swan che hai deciso scendiamo o pensi di seguire le lezioni nella mia macchina? – fa anche dell’ironia adesso, scherza lui io vorrei sotterrarmi e lui fa battute squallide e di pessimo gusto
- Farei anche un patto con il diavolo pur di stare lontana da te Cullen, ma purtroppo invece, il patto l’ho dovuto fare con te e spero proprio che quell’oca starnazzante della tua ex si tagli quanto prima le vene delusa da un amore impossibile, così che possa vantarmi di aver mollato su due piedi il possente Edward Cullen e toglierti dai piedi! – rispondo con la sua stessa ironia e scendo dalla macchina. Come volevasi dimostrare tutta la Forks High School si gira nella mia direzione, sbuffo dinuovo ignorandoli e mi avvio all’entrata ma la mano di Cullen mi blocca, mi giro nella sua direzione e noto il suo sguardo gelido mi avvicino un po’ a lui per sapere che diamine ha adesso, questo ragazzo soffre di sindrome premestruale secondo me, cambia umore ogni cinque minuti
- Swan, hai presente come si comporta una coppia? – mi chiede alterato
- Cullen se vuoi ti faccio lezione su questo proposito – rispondo piccata, vuole dire a me come si comporta una coppia quando lui è il primo che cambia le ragazze come cambia le mutande? E’ ridicolo
- Allora tesoro – dice marcando sulla parola “tesoro” – dovresti sapere che solitamente i fidanzati si tengono per mano – Ho capito. Si è alterato perché me ne stavo andando mollandolo lì, che devo fare è più forte di me purtroppo non tollero proprio la sua presenza!
- Perdonami caro, purtroppo non sono abituata a starti appiccicata! – gli rispondo imitando il tono da gallina di tutte le sue conquiste, quasi mi viene da ridere. Ignorando il suo sguardo arrabbiato gli stringo la mano e mi riavvio all’entrata ma lui, inaspettatamente mi tira a se mettendomi un braccio intorno alla vita, camminiamo praticamente abbracciati. Sento gli sguardi di tutti addosso, posso chiaramente decifrare ogni espressione, Jessica Stanley mi sta guardando sgomenta e con un po’, forse un po’ tanta invidia, Angela Weber mi guarda perplessa ed incredula, già lo credo bene. Angela è mia amica e sa benissimo che non ho mai sopportato quest’essere accanto a me, continuo a guardarmi intorno finchè non vedo gli sguardi che più mi fanno paura, quelli di Alice e Rose.
La prima ci guarda con un’espressione tra il meravigliato, l’incazzato e il malizioso, Rose invece strizza più volte gli occhi incredula. Amiche mie, se sapesse in che razza di pasticcio mi sono cacciata!
- Ahiai, credo dovrai subirti la paternale di mia sorella tra tre…due..uno.. – dice Cullen quasi spaventato ma le urla di Alice attirano la mia attenzione
- Tu! Voi… Bella!!! –
- Ehm, ciao Alice… - dico imbarazzata, che cribbio mi invento ora? Alice è livida in volto, ovvio, la regina del gossip che non è a conoscenza di un avvenimento del genere che oltretutto, riguarda suo fratello e la sua migliore amica, credo che non mi perdonerà mai
- Non pensi di dovermi delle spiegazioni? – continua urlando, ti prego Alice non complicare le cose
- Non ti deve spiegare nulla Alice, quello che succede tra me e Bella sono affari nostri – risponde Cullen piccato. Bella mossa fidanzato!
- Si da il caso che Bella è la mia migliore amica! Permettimi caro fratellino, di pretendere spiegazioni considerando che quarantotto ore fa ti voleva morto e ora me la ritrovo incollata a te! – risponde nervosa, credo che a breve avrà una crisi di nervi
- Ripeto che ciò che succede tra di noi non ti riguarda! –
- Edward adesso basta, stai esagerando… - Lo ammonisco. Caspita è la prima volta che chiamo Cullen per nome, sto entrando decisamente nella parte – Alice appena potrò ti spiegherò tutto, adesso devo andare – le dico schioccandole un bacio sulla guancia. Perdonami amica mia!
- Complimenti Swan, non pensavo fossi così brava a recitare – mi dice il coglione accompagnandomi all’armadietto, questa sua vicinanza morbosa mi irrita da morire
- Cullen devi accompagnarmi anche in bagno? No perché sai, ci tengo alla mia privacy –
- Amore è che non riesco a stare troppo lontano da te! – mi dice malizioso avvicinandosi
pericolosamente, cosa stai facendo Cullen non oserai mica… Non faccio in tempo a pensarlo che le sue labbra toccano le mie, mi si gela il sangue. Sto baciando il mio acerrimo nemico, appena il tempo di metabolizzare la cosa che lo sento sussurarmi qualcosa sulle labbra, il suo fiato caldo mi fa venire i brividi
- C’è Tanya dietro di te – Capisco la sua mossa, d’altronde cosa potevo immaginare che mi baciasse perché la sua indole da latin lover lo induce a fare certe cose? Però devo ammettere che ha delle labbra veramente morbide! Oddio ma che vado a pensare, stiamo parlando sempre di Edward Cullen, quell’odioso spaccone testa di cavolo che odio da un tempo ormai indefinito!
- Non ci posso credere! – Urla in modo teatrale l’oca, infastidita mi giro nella sua direzione mentre Cullen mi si fa vicino abbracciandomi, un abbraccio diverso da quello di prima sembra quasi mi voglia proteggere da Tanya, effettivamente questa schizzata com’è chissà cosa potrebbe fare, sono quasi sollevata dalla presenza di Cullen in questo momento, non l’avrei mai detto ma è così
- Edward, come hai potuto? Con lei poi? – Che vuol dire con lei scusa? Come osa..
- Cosa vorresti dire scusa? – incalzo infastidita
- Dio Swan, ma ti sei vista? In confronto a me sei una formica, come puoi stare al fianco di Edward – Ah si? E quindi sarei una formica, assottiglio gli occhi e mi appiccico ancora di più a Cullen, adesso vediamo chi è la formica bionda finta!
- Beh cara Denali, come vedi Edward è qui al mio fianco e, ironia della sorte ieri notte era anche nel mio letto, che c’è per caso sei gelosa? – forse ho esagerato un tantino con le menzogne ma chissene frega, questa qui deve credere che Cullen sia il mio fidanzato e facciamoglielo credere!
- Tu, piccola impertinente non giocare con me altrimenti… - dice guardandomi minacciosa e puntandomi il dito contro, te lo staccherei quel dito se potessi!
- Altrimenti cosa? Tanya lasciala stare. Come te lo devo dire che tra noi due è finita!? – la interrompe bruscamente Cullen, cavolo è veramente arrabbiato e nonostante questo non molla la presa su di me, comincio a pensare che si stia aggrappando a me per non picchiarla, noto chiaramente le vene sul suo collo e improvvisamente mi viene voglia di baciarglielo. Sto diventando matta, me ne devo andare da qui o rischio di impazzire.
- Io ti amo Edward non puoi voler stare con questa qui! – dice piagnucolando Tanya, se continua a classificarmi con un essere insignificante giuro che le strappo le extenction una ad una!
- Questa qui, Tanya, come la chiami tu è Bella ed è la mia fidanzata! Fattene una ragione e adesso scusa, ma ho di meglio da fare! – fa strano sentir dire da Cullen che sono la sua fidanzata ma è appagante vedere la faccia di Barbie livida e disperata
- Non finisce qui Edward, me la pagherai! Me la pagherete tutti! – urla, anzi correggo, starnazza girando i tacchi ed entrando in classe, sospiro di sollievo per non essermi azzuffata con quella specie di… Non so neanche come definirla. Ci allontaniamo quanto basta per poter parlare senza che qualcuno ci senta
- Sei stata brava Swan, non lo avrei mai detto ma non dobbiamo abbassare la guardia, Tanya è una che non si arrende facilmente e per un po’ ci darà filo da torcere – mi dice risoluto, fantastico e io che pensavo che con due moine me li sarei tolti da torno entrambi
- Va bene Cullen, da quel che ho capito la questione sarà più lunga del previsto, ti avviso però che alla fine di tutto questo sarai tu a dire la verità a tua sorella! – gli dico puntandogli il dito contro, lui di rimando sgrana gli occhi impaurito e così, Cullen il tuo punto debole è Alice. A saperlo prima mi sarei risparmiata tutto questo macello.
Al termine delle lezioni Cullen mi riaccompagna a casa, per oggi decido di smetterla di fare la parte della fidanzata perfetta e mi fiondo a letto per un pisolino pomeridiano, addio pensieri, addio mondo.

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Capitolo 8
*** Dovute spiegazioni ***


Capitolo 8 – Dovute spiegazioni.(Pov. Bella)

Cos’è che avevo detto? Addio pensieri, addio mondo?! Si come no. Neanche il tempo di sdraiarmi sul letto che mi suona il cellulare e purtroppo so benissimo chi sia. Sbuffo alzandomi dal letto e rispondo premendo il tasto della chiamata
- Pronto – dico con tono scocciato
- Osi anche usare un tono scocciato Swan? - Una Alice piccata e aggiungerei anche parecchio arrabbiata, quasi urla dall'altra parte del telefono. Credevo fosse quel troglodita di Cullen e invece è sua sorella, o qualcosa di simile a lei posseduta dal demonio, è la prima volta che mi chiama per cognome da quando ci conosciamo, mi fa quasi paura forse stavolta ho proprio esagerato.
- Alli ascolta... - provo ad ingraziarmela chiamandola con un nomignolo affettuoso ma lei m'interrompe
- Eh no cara Bella, adesso sei tu che ascolti me! Come me lo spieghi il fatto che fino a ieri stavi quasi organizzando il funerale di mio fratello e questa mattina ti ho trovato praticamente incollata al suo fianco? Ma peggio ancora, come giustifichi il non avermi detto nulla dato che, in teoria, sono la tua migliore amica? O almeno fino a ieri lo ero! - Ahia e adesso che le dico? Cullen mi ha espressamente vietato di raccontare del nostro piano ad Alice, ma se non lo faccio mi darà il tormento a vita... Oh al diavolo gli ordini di Cullen!
- Alice ti spiegherò ogni cosa, ma tu devi promettere che non aprirai bocca e non ne farai parola con nessuno,
neanche con Rose - le chiedo quasi pregandola
- Bella, lo sai che puoi fidarti di me! Va bene che amo il gossip ma siamo amiche, non farei nulla che possa danneggiarti, mi ferisce questa tua mancanza di fiducia nei miei confronti! - Beh ma io l'ho sempre saputo che Alice è una persona affidabile, è quel cornuto di suo fratello che non si fida!
- Lo so Alice, mi dispiace averti tenuta all'oscuro di tutto. Vieni a casa mia tra mezz'ora e ti spiegherò ogni cosa... Ah, se becchi tuo fratello non dirgli assolutamente che stai venendo da me! - le do le indicazioni sospirando
- D'accordo a fra poco! - attacco senza risponderle ulteriormente.
Anche se Cullen mi ha vietato di raccontare tutto ad Alice, non posso non dirglielo, poi ho estremamente bisogno di raccontare a qualcuno della follia che sto facendo. Avrei potuto raccontarlo anche a Jake, ma lui non avrebbe capito e mi avrebbe giudicata, oppure a Rose, ma d'altronde meno persone sanno di questa storia e meglio è. Mezz'ora dopo suona il campanello, corro ad aprire alla mia amica sperando di non trovarla con una mazza pronta a darmela in testa.
- Ciao cognatina! - dice ridendo sorniona
- Piantala Alice, entra! - sbuffo facendola entrare
- Sei di cattivo umore tesoro? Mio fratello non ti soddisfa abbastanza? - continua prendendomi in giro, forse non è stata una grande idea raccontarle tutto, mi sto quasi pentendo!
- Ma la vuoi finire? Non è assolutamente come sembra! - sbotto isterica
- Ah no? E quindi come stanno le cose? Sono tutta orecchi! - mi dice accomodandosi sul divano incrociando le braccia sotto al seno. Inizio a raccontarle tutto nei minimi dettagli, senza tralasciare nessun particolare e lei ascolta attentamente ogni mia parola, psicanalizzando anche le pause.
- Quindi fammi capire, Edward ti ha chiesto di aiutarlo in cambio di una tregua tra di voi? - Domanda non molto
convinta dalla situazione
- Esattamente. Ti confesso che sono rimasta stupita anche io da questa sua richiesta e inizialmente ero intenzionatissima a dirgli di no, poi riflettendoci ho pensato che effettivamente questo è l'unico modo che ho per togliermi di torno definitivamente tuo fratello, infondo non ho che da guadagnarci e quindi ho accettato - rispondo risoluta
- Sicura che hai accettato solo per il compromesso? Non è che niente, niente ti piace un po' mio fratello? - mi chiede maliziosa
- Alice no. Anche se mi sto prestando ai giochetti infantili di quel troglodita, continuo ad odiarlo, anzi adesso molto più di prima! -
Alice continua a guardarmi maliziosa non molto convinta di quello che le sto dicendo, ma perchè ha quest'assurda convinzione che possa piacermi suo fratello? E' una cosa totalmente impossibile! Si è vero, quando mi ha baciata ho provato una sensazione strana, ma non vuol dire nulla, ero soltanto stupita che si fosse spinto così oltre con me.
- Mhh... Sarà! Ma io rimango convinta che prima o poi tra voi due nascerà qualcosa! Pulcinella scherzando scherzando... - Insiste ridendo maliziosamente, quando fa così non la sopporto
- Uff, ma come te lo devo dire che non succederà mai? Poi dovresti essere contenta, ti tolgo di mezzo la Denali, non l'hai mai sopportata! - rido cambiando completamente argomento sperando di distrarla dalle sue fantasie
- Beh si, giusto quello infatti! Comunque tranquilla, non ne farò parola con nessuno, ma Edward deve continuare a pensare che io sia arrabbiata con te perchè mi hai nascosto la vostra relazione, se ci vede parlare tranquillamente potrebbe sospettare che io sappia qualcosa! -
Alice a volte è più astuta di Sherlok Holmes, questo suo lato mi mette quasi paura. Però effettivamente ha ragione, anche se per me sarà dura! Che pasticcio, non solo devo fingermi fidanzata con il ragazzo che odio di più al mondo, ma devo anche fingere di litigare con la mia migliore amica, ma chi me l'ha fatto fare?! Continuiamo a parlare per un altro paio d'ore fino a quando Alice decide di tornare a casa, ricordandomi per l'indomani di far finta di non parlarci. Beh che dire è stata una giornata veramente pesante, penso di non poter reggere altre emozioni per oggi, speriamo che domani non sia peggio.

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Capitolo 9
*** Chi è realmente Edward Cullen? ***


Capitolo 9 – Chi è realmente Edward Cullen? (Pov. Bella)

Finalmente Sabato! Penso che questa sia stata la settimana più dura di tutta la mia carriera scolastica e certamente non per le materie. Da quando ho stretto il patto con Edward, la situazione è diventata veramente ingestibile. Fortunatamente sono riuscita a parlare con Alice e almeno con lei il problema sembra essersi risolto, purtroppo non posso dire lo stesso di Jacob. Sono giorni che mi guarda male e non mi rivolge parola ed io purtroppo non posso fare nulla. Cullen mi ha vietato categoricamente di parlare con qualsiasi persona di quello che stiamo facendo, ogni persona dice potrebbe essere buona per mandare tutto all’aria, ma vallo a capire!
Per quanto riguarda Tanya, sembra che il nostro “fidanzamento” non la preoccupi più di tanto, continua imperterrita a provarci spudoratamente con Edward anche davanti a me e lui puntualmente la tratta a pezze in faccia, ma questo non serve a farla smettere. Delle volte mi domando dove abbia la dignità.
Il suono del telefono mi fa sobbalzare, sbuffando rispondo, tanto so già chi è
- Pronto – dico atona
- Buongiorno amore mio! – dice Cullen allegro, evidentemente c’è qualcuno accanto a lui
- Buongiorno a te Cullen, dimmi cosa devo fare oggi? – vado diretta al punto, quando generale Cullen chiama, soldato Swan si mette sull’attenti.
- Oggi sei invitata a pranzo dai miei, per le presentazioni ufficiali! Ti passo a prendere tra un’ora – presentazioni ufficiali? Ma se la sua famiglia mi conosce da una vita!
- Quali presentazioni scusa? Conosco già i tuoi Edward – dico con ovvietà
- Si, ma non come la mia fidanzata. Preparati, ci vediamo tra poco – dice attaccando senza aspettare la mia risposta. Ma chi me l’ha fatto fare a me di stringere questo patto con Edward? Sbuffo e vado a farmi una doccia fredda, ne ho proprio bisogno. Non bastava fingere a scuola adesso devo fingere anche a casa sua, che poi a che serve? Non c’è Tanya lì! Forse se sapesse che sua sorella sa tutto, me la risparmierebbe. Sbuffo dinuovo reprimendo quest’ultimo pensiero, no. Non è decisamente il caso di dirglielo, potrebbe fare un casino!
Tempo una mezz’ora e sono pronta, fortunatamente mio padre è a lavoro così non devo dare spiegazioni, almeno a lui! Cullen puntuale mi suona alla porta, svogliata vado ad aprire e la sua bellezza mi mozza il fiato. Indossa un giubotto di pelle con una camicia blu, lasciata sbottonata sul collo e un paio di jeans scuri, i capelli scompigliati e un accenno di barba a renderlo ancora più sexy, oddio ma che vado a pensare è Edward Cullen!
- Ti piace quello che vedi? – Mi chiede sorridendo sghembo facendomi diventare paonazza
- Placa il tuo ego Narciso ero solo sovrappensiero! – cerco di salvarmi in corner, ma Cullen continua a sorridere, ci manca solo che aumenti il suo ego e stiamo apposto.
- Dai andiamo! Altrimenti faremo tardi – annuisco e chiudo la porta di casa seguendolo verso la macchina
- Mi spieghi perché dobbiamo fingere anche a casa tua? Lì non c’è Tanya! – gli chiedo con tono quasi disperato
- Perché la madre di Tanya e mia madre si conoscono e parlano spesso, o meglio, la madre di Tanya racconta a mia madre tutti i fatti del quartiere – mi spiega con tono calmo
- Una pettegola insomma – dico senza pensarci facendolo sorridere, però che gran bel sorriso che ha! Oddio insomma Bella piantala!
- Si, più o meno, dobbiamo farci vedere insieme dalla mia famiglia così da rendere la messa in scena più realistica – mi spiega continuando a guardare la strada
- Così che tua madre parlando con la madre di Tanya possa dirle che siamo fidanzati, però Cullen non ti facevo così astuto sai?! – dico sinceramente cercando di mantenere un tono ironico
- Ci sono tante cose che non sai di me Swan – dice con espressione seria lasciandomi interdetta. E’ vero, ci sono tante cose che non so di Cullen, anzi a dirla tutta non so praticamente nulla di lui. Da quando ci conosciamo nonostante io passi parecchio tempo a casa sua, con sua sorella e sua cognata, non abbiamo mai fatto altro che litigare. Devo ammettere però che da quando abbiamo iniziato a stare a stretto contatto per via di questo piano, Cullen non mi parla più con il solito tono stizzito, è anche vero che è costretto visto e considerato che mi sono prestata a fare questa buffonata soprattutto per aiutarlo, ci manca solo che mi tratta pure a pezze in faccia.
In poco tempo arriviamo a villa Cullen e l’ansia comincia ad impadronirsi di me, Cullen deve accorgersene perché comincia a fissarmi sospirando
- Avanti Swan non dirmi che hai paura? – mi sfida, io paura? Ma anche no!
- Ma quale paura, io non ho paura proprio di nulla! – bugiarda, in realtà me la sto facendo sotto. L’unica cosa che mi tranquillizzà è che Alice sa e potrebbe aiutarmi se mi vedesse in difficoltà senza far capire al fratello che è mia complice naturalmente. Cullen tira fuori le chiavi ed apre la porta, la sua famiglia è tutta nel salotto radunata sul divano a chiacchierare allegramente e appena sentono la porta si voltano tutti a guardarci. Naturalmente non mi sfugge lo sguardo malizioso di Alice e quello ancora incredulo di Rose, leggo invece la gioia negli occhi di Esme che immediatamente si alza e corre ad abbracciarmi
- Bella! Non immagini quanto sia felice di averti qui oggi! – la mia dolce Esme
- Grazie Esme, anche io sono molto felice oh e approposito, grazie dell’invito! – le sorrido cordialmente avvicinandomi al resto della famiglia
- Non devi ringraziare Bella, sei una di famiglia lo sai! Adesso poi più che mai! – esordisce Alice continuando a guardarmi maliziosamente. Cos’è che avevo detto? Ah si, che mi avrebbe aiutata! Come no, quel folletto non farà altro che farmi battutine per tutto il pranzo me lo sento.
- Va bene, va bene adesso sediamoci a tavola il pranzo è quasi pronto! – Carlisle fa il suo ingresso entrando in salotto indossando un grembiule da cucina, ho sempre ammirato il modo in cui Carlisle aiuti sua moglie nelle faccende di casa, soprattutto in cucina! Esme è una cuoca eccezionale, ma suo marito non è da meno!
- Carlisle ti sei dato ai lavori forzati? – Chiedo facendo ridere tutti quanti mentre ci sediamo a tavola
- Ahahah, ogni tanto è bene che anche gli uomini si diano da fare! – istintivamente volto lo sguardo verso Edward, sembra tranquillo e rilassato
- Dovresti prendere esempio da tuo padre Edward, tu non mi aiuti mai! – azzardo facendogli una battuta
- Tesoro ma che dici? Io so fare molte cose – mi risponde usando un tono malizioso facendomi arrossire, dannato Cullen deve farmi sempre vergognare
- Sapete una cosa, devo ammettere che sono sorpreso di questa vostra relazione! Sembrava vi sopportaste a malapena! – Carlisle dice fissandoci e in me si fa spazio una sensazione di panico
- Ma infatti non ci sopportiamo papà, ma questo è il nostro modo strano di amarci – risponde Cullen prendendomi la mano lasciandomi completamente senza parole, ho il viso in fiamme e la salivazione a zero, giuro che quando sarà finita questa storia lo faccio fuori solo per tutte le volte che mi ha fatta verognare davanti a tutti
- Siamo davvero felici per voi ragazzi, adesso mangiamo! – taglia corto Esme e tutti iniziamo finalmente a mangiare, santa donna Esme. Nonostante qualche battutina di Alice e Emmett e qualche occhiata maliziosa di Edward, il pranzo passa tranquillo senza che mi sia preso un attacco di panico. Nel pomeriggio con Edward decidiamo di farci una passeggiata al centro commerciale, mossa studiata anche questa, visto che quell’oca spiaggiata della sua ex il Sabato si chiude al centro commerciale a fare shopping e quindi dobbiamo farci beccare insieme.
- Non è andata poi così male no? – domando ricominciando a respirare una volta saliti in macchina
- Direi di no, mi ha sorpreso Alice, pensavo fosse arrabbiata… Non è che le hai raccontato qualcosa? – domanda dubbioso, facendomi quasi strozzare con la saliva, mannaggia la miseria e adesso che gli dico?
- Chi io? No assolutamente! Anzi, direi che il suo prendermi in giro è un modo bello e buono per farmela pagare per non averle detto nulla! – cerco di salvarmi in estremis
- Meglio non farsela nemica mia sorella – dice sorridendo.
Passiamo il resto del viaggio in macchina in silenzio, una volta arrivati al centro commerciale cominciamo a camminare l’uno accanto all’altro osservando i negozi, fino a quando non arriviamo di fronte ad una gelateria, d’istinto mi fermo e comincio a guardare i diversi tipi di gelati
- Vuoi un gelato? – mi chiede Edward affiancandomi, annuisco e lo trascino dentro, mi faccio prepare un cono con nocciala, cioccolato, stracciatella e panna, mentre lui si prende una coppetta, con banana, cocco e panna. Presi i nostri ordini ci sediamo ad un tavolo a mangiarci i nostri gelati.
- Posso farti una domanda? – Gli chiedo all’improvviso non troppo convinta ma lui annuisce senza fare storie - Sei sempre stato così stronzo? – chiedo diretta non curandomi di insultarlo
- Grazie del complimento Swan e comunque, se proprio vuoi saperlo no, non sono stato sempre così stronzo – risponde e sento che sta dicendo la verità, il discorso comincia ad incuriosirmi e azzardo con un’altra domanda
- E perché ti comporti in questo modo? – continuo a guardarlo, dal canto suo lui invece mangia il suo gelato con disinvoltura leccando di tanto in tanto il cucchiaino, facendomi sentire improvvisamente caldo. Scuoto la testa come a togliermi questi pensieri e mi concentro di nuovo sul nostro discorso
- Precisamente cosa intendi per “questo modo”? – domanda puntandomi i suoi occhi verdi addosso, non sembra essere arrabbiato o a disagio per la piega che sta prendendo il discorso, chissà forse è la volta buona che possa scoprire qualcosa di lui
- Avanti non fare finta di non capire, intendo da super uomo! Ti atteggi a superfico e ti circondi di palloni gonfiati e oche starnazzanti – forse sto esagerando ma quello che dico è la pura verità. Di risposta Edward accenna ad un sorriso lasciandomi completamente basita
- Non mi atteggio a super uomo, mi comporto semplicemente di conseguenza a ciò che ho passato – fa una pausa – quando sono arrivato a scuola non conoscevo nessuno e ti sembrerà strano, ma avevo paura – sospira mettendo in bocca un altro po’ di gelato.
- Paura? Tu, Edward Cullen avevi paura? E di cosa? – chiedo scioccata
- Di restare solo. Da quando mio nonno Edward è morto e poco dopo tempo anche nonna Elizabeth se n’è andata ho sempre avuto il terrore di restare solo. Loro erano il mio punto di riferimento e con poco tempo se ne sono andati entrambi lasciando in me un enorme vuoto. Questo mi ha spinto ad essere schivo ed altezzoso nei confronti delle persone, non permetto a nessuno di avvicinarmi perché non voglio affezionarmi, perché so che prima o poi se ne vanno tutti ed io non voglio sentirmi come quando se ne sono andati i miei nonni – termina il suo racconto e senza accorgermene una lacrima sfugge dal mio controllo. E io che ho sempre pensato che fosse semplicemente troppo pieno di se!
- Però scusami, qualcosa non mi torna, perché con gli altri fai la superstar e invece a me hai sempre trattato come se fossi un’appestata? – domando forse chiedendo troppo
- Perché so bene che sei diversa dalle altre, non sei come Tanya o come Jessica Stanley, l’ho capito perché vai d’accordo con mia sorella e con Rose, per questo ho cercato di tenerti alla larga, perché sapevo che avresti capito che la mia fosse soltanto una maschera – Edward Cullen oggi è riuscito a stupirmi per ben tre volte. Mi sento una sciocca, per due anni non ho fatto altro che insultarlo e pensar male di lui, credendo fosse un montato narcisista, quando invece è tutt’altro
- Edward io devo chiederti scusa – dico sincera
- Chiedermi scusa? E di cosa? – domanda confuso
- Per tutto questo tempo ho pensato molto male di te, credevo tu fossi solo un montato pieno di sé, ma la verità è che avevano ragione tutti. Tua sorella, Rose, perfino Jake mi aveva detto che non eri chi sembravi… Ti prego scusami – gli parlo sinceramente dispiaciuta delle considerazioni che ho fatto di lui
- Non fa nulla tranquilla capisco – mi sorride lasciando cadere il discorso. Finiti i nostri gelati ci alziamo e ricominciamo a camminare, nessuno dei due proferisce più parola, in questo momento non so proprio cosa dire, Edward mi ha scioccata.
- Posso fartela io una domanda adesso? – dice attirando la mia attenzione, annuisco curiosa di sapere cosa vuole domandarmi – Tu e Jacob vi frequentate? – chiede con uno sguardo strano
- Che? Nono, assolutamente! Conosco Jake da quando ero piccola perché mio padre e suo padre sono amici di infanzia, siamo cresciuti insieme! Ci siamo persi di vista per un po’ quando sono andata a vivere con mia madre, ma adesso abbiamo ripreso i rapporti – chissà perchè ha voluto sapere se mi frequento con Jake
- Capisco… Secondo me però tu gli piaci – mi dice facendomi scoppiare a ridere
- Ma figurati! Io e Jake siamo come fratelli! – rispondo continuando a ridere
- Sarà! Vedrai che non mi sbaglio, prima o poi verrà fuori – insiste continuando a camminare con le mani in tasca, d’istinto sorrido, squotendo la testa e facendo cadere il discorso. E' stata una giornata intensa, piena di emozioni. Finalmente ho scoperto chi è davvero Edward Cullen e adesso ho una visuale totalmente diversa di lui
- Sai Cullen? In fondo non sei così malaccio come pensavo! – gli dico sincera osservandolo, lui di rimando sfodera il suo sorrido sghembo e per un attimo ho come l’impressione che il cuore volesse uscirmi dal petto.

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Capitolo 10
*** Conoscersi ***


Capitolo 10 - Conoscersi (Pov. Edward)

Girammo ancora un po’ per il centro commerciale fin quando non arrivò l’ora di riaccompagnare Bella.
Mi fa quasi strano chiamarla così, io che sono sempre stato abituato a chiamarla Swan, o peggio ancora Isabella. Quanto le da fastidio essere chiamata per nome, d’istinto sorrido e Bella sembra accorgersene
- Perché sorridi? - mi chiede guardandomi confusa mentre ci dirigiamo alla macchina
- Niente stavo solo pensando che odi essere chiamata con il tuo nome di battesimo - rispondo con ovvietà
- E questa cosa ti fa ridere? - domanda ancora più confusa
- Diciamo di si - dico vago facendo cadere il discorso.
Al contrario delle mie aspettative è stata una giornata piacevole, non ho mai avuto dubbi su che tipo di persona fosse Bella, soprattutto perché la mia famiglia la adora, ho sempre cercato di mantenere le distanze da lei per evitare di affezionarmi, ma probabilmente sto già facendo dei passi falsi. Forse non avrei dovuto aprirmi così tanto oggi, ma dopotutto qualche spiegazione gliela dovevo, lei si è prestata a questa pagliacciata del fidanzamento per aiutarmi, si è anche vero che le ho promesso che non le avrei più dato fastidio, ma quello è scontato. Dopo aver conosciuto meglio Bella non avrei neanche più il coraggio di comportarmi da stronzo con lei e se anche avesse deciso di mollare tutto da un momento all’altro l’avrei lasciata fare senza darle più il tormento. Non impieghiamo molto tempo ad arrivare a casa sua poiché la strada dal centro commerciale a quì è molto breve, fermo la macchina davanti al cancello mi volto a guardarla prima che apra lo sportello
- Sai… - dico lasciando il discorso a metà e attirando la sua attenzione - Sto seriamente valutando l’idea che potremmo essere amici, o almeno provarci - lei mi guarda attonita e stupita allo stesso tempo, devo averla spiazzata
- Wow Cullen, oggi è la quarta volta che mi lasci senza parole! - mi dice continuando a fissarmi, non capisco se sia una cosa buona o una cosa negativa e lei sembra accorgersene - Voglio dire, Edward, per una logorroica come me restare senza parole è un’impresa quasi impossibile! - Edward, mi ha chiamato Edward, ma che vado a pensare è ovvio, è il mio nome!
- Beh, infondo stiamo collaborando, abbiamo un patto, potrebbe essere un’occasione per conoscerci meglio, dopotutto io oggi mi sono aperto con te - le dico fissandola quasi speranzoso, ma cos’ho oggi?
- Oh si e non sai quanto abbia apprezzato questa cosa Edward, praticamente mi hai aperto un mondo davanti agli occhi. Sai, sei proprio bravo a fingere di essere quello che non sei, capisco come tu possa esserti sentito, lo capisco perfettamente. Anche io non ho avuto un periodo della mia vita molto felice, magari un giorno di questi te lo racconto - dice facendo una pausa sospirando - Sono ancora veramente mortificata per le cose brutte che ho pensato su di te, solo adesso mi rendo conto di quanto non sia stato facile per te integrarti nella scuola, malgrado tu abbia scelto a mio parere la strada sbagliata, ti capisco e per questo ti perdono! - termina facendomi un sorriso, un sorriso semplice ma di quelli veri che ti scaldano il cuore.
- Ti ringrazio - le dico semplicemente non sapendo cos’altro dirle
- Adesso devo proprio andare, tesoro, ci vediamo domani! - mi dice scoppiando a ridere, facendo ridere anche me, per poi scendere dalla macchina. Rimango a fissarla finchè non sono sicuro che sia entrata in casa e riparto alla volta di villa Cullen.
Appena entro in casa l’odore del pollo arrosto fatto da mia madre m’invade immediatamente le narici, do’ un’occhiata all’orologio e noto con piacere che ho giusto il tempo di farmi una doccia prima che sia pronta la cena. Faccio per avviarmi verso la mia camera quando intravedo con la coda dell’occhio mia sorella che s’incammina a passo spedito nella mia direzione, d’istinto cerco di arrivare alla stanza il prima possibile, ma lei mi prende per un braccio costringendomi a fermarmi
- Ah,ah non si scappa più fratellino - mi dice ammonendomi piazzandomi il suo minuscolo indice davanti agli occhi
- Che c’è Alice? - le rispondo scocciato, so bene cosa vuole e non ho intenzione di darle spiegazioni
- Come che c’è? Non pensi di dovere delle spiegazioni alla tua cara e dolce sorellina? - mi dice sbattendo gli occhi con fare innocente
- Direi di no, quello che faccio nella mia vita privata non ti riguarda, credo di avertelo già detto diverse volte - rispondo con tono duro, non mi piace che si ficchi il naso nei miei affari, soprattutto per quanto riguarda l’argomento “Bella”. Non posso e non voglio dire a mia sorella che abbiamo un accordo, è troppo amica di Bella e mi farebbe una ramanzina, oltre al fatto che è una pettegola e farebbe girare immediatamente la voce del finto fidanzamento e potrebbe perfino arrivare a Tanya e mandare tutto a monte, davvero è un rischio che non posso correre
- Piano Eddino, non ti agitare - Eddino, odio quando mi chiama con questo assurdo nomignolo e la mia cara sorellina lo sa bene, sta proprio giocando con il fuoco
- Insomma Alice, vuoi lasciarmi in pace? - sbotto irritato
- Assolutamente no! Cosa pensi che sia scema per caso? Non credo minimamente a questa storia dell’innamoramento lampo di te e Bella, primo perché conosco Bella e so con assoluta certezza che pagherebbe per vederti morto e secondo, perché conosco te! So che opinione hai delle donne quindi, adesso tu mi dai una sacrosanta spiegazione, altrimenti, giuro che ti chiudo un’altra volta nel bagno e questa volta non farò recuperare le chiavi da nessuno! - Maledetto folletto malefico, dovevo immaginare che non sarebbe stato facile farle credere alla storia del fidanzamento tra me e Bella
- Cosa vuoi che ti dica Alice? E’ successo all’improvviso, ci siamo ritrovati a parlare un pomeriggio e ho scoperto una Bella che non conosco, una Bella che mi piace! Cosa c’è di strano nel fatto che possa piacermi una ragazza? O meglio Bella? Poi dai, non esageriamo, innamoramento lampo? Io e Bella ci stiamo frequentando non dobbiamo sposarci domani, poi se son rose fioriranno! - Le dico esasperato lasciandola lì, da sola a bocca aperta davanti alle scale per dirigermi in camera mia. Non sono del tutto certo che quello che ho raccontato a mia sorella sia falso. E’ vero, sto conoscendo una Bella diversa da quella che credevo, non solo lei si era fatta un’opinione sbagliata di me. Nonostante fossi sempre stato convintissimo che Bella fosse una brava ragazza e non una sciacquetta come Tanya e quell’altre, credevo che fosse una ragazzina viziata, logorroica e piena di sé, convinta di essere migliore del mondo intero, in realtà penso che sia l’esatto contrario e che come me cerchi di mostrare al mondo qualcuno che lei non è per paura di soffrire. Oggi mi ha detto di aver avuto un periodo particolare della sua vita che l’ha resa triste, sono proprio curioso di sapere cosa le è accaduto.
Il vibrare del mio cellulare mi ridesta dai miei pensieri, guardo il display per evitare di rispondere alle innumerevoli telefonate che mi fa Tanya ogni giorno, quando inaspettatamente leggo il nome di Bella
- Pronto? - rispondo sorpreso, non mi aspettavo una sua chiamata
- Ei fidanzato! Ti sento sorpreso, che c’è non ti aspettavi una mia telefonata? - mi chiede scoppiando nella sua risata cristallina
- Beh a dire la verità no, non me l’aspettavo, successo qualcosa? - chiedo preoccupato
- Che antipatico! Deve essermi successo per forza qualcosa per chiamare il mio fidanzato? - continua ridendo facendo ridere anche me - Appare gli scherzi… - mi dice poi tornando seria - Mi ha chiamata tua sorella, in preda ad una crisi isterica - continua cercando di non scoppiare dinuovo a ridere
- Folletto impiccione! - dico sbuffando - mi ha fatto il terzo grado! Quando ci si mette è insopportabile! -
- So quanto può essere persuasiva tua sorella quando vuole - mi dice ridendo
- Già, ho notato! - sospiro affranto
- E così hai conosciuto una Bella diversa e addirittura ti piace eh? Però, non pensavo avessi tutta questa fantasia - mi dice con tono allegro
- Te l’ho detto cara, ci sono tante cose che non sai di me, come io di te d’altronde - Le rispondo con tono malizioso sottolineando il fatto che io non sappia praticamente nulla di lei
- Tempo al tempo Cullen, dopotutto siamo diventati amici solo da qualche ora no? Adesso vado, ci vediamo domani e mi raccomando attento ad Alice! - mi dice scoppiando a ridere chiudendo la chiamata.
Questa ragazza è piena di sorprese, sorrido posando il telefono e raggiungendo i miei in cucina. La cena sembra passare lenta, i miei genitori si congratulano con me almeno un centinaio di volte non dimenticando di minacciarmi per quanto riguardi il far soffrire Bella. So bene che per loro è quasi una figlia e temono che qual’ora qualcosa tra di noi possa finire male, lei possa allontanarsi, cosa che naturalmente non accadrà poiché la nostra è tutta una finzione. Mia sorella imperterrita continua a fissarmi con uno sguardo strano, così decido di provocarla un po’
- Inutile che mi fissi Alice, non ti dirò di più di quello che ti ho detto - le dico con un sorrisetto sornione
- Se avessi voluto sapere altro lo avrei chiesto a Bella fratellino caro - mi risponde con lo stesso tono
- Ti avrebbe detto le stesse cose in ogni caso - rispondo cercando di mantenere un tono tranquillo
- Oh no, ti sbagli caro Eddino. Bella sa bene che quando voglio una cosa non mi arrendo facilmente e poi, ti pare che non si confiderebbe con la sua migliore amica? Come si vede che non la conosci Ed, Bella mi dice tutto e se non lo fa, deve avere i suoi buoni motivi. Deve essere una cosa estremamente importante per Bella da spingerla a non parlarmene - Mi risponde con risolutezza e guardandomi con malizia.
Fortunatamente quel santo di mio cognato Jasper, ha sequestrato la sua fidanzata e l’ha portata in camera così da lasciarmi in tranquillità, ma le sue parole ancora mi rimbombano nella testa, se Bella non le ha detto niente vuol dire che crede ciecamente nel nostro accordo, oppure l’ho spaventata a tal punto da spingerla a non dirle nulla.
Con tutti questi pensieri la testa comincia a pulsarmi e a farmi male, decido quindi che è arrivato il momento di andarmene a letto, domani sarà un’altra giornata lunghissima.

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Capitolo 11
*** Folletto malefico ***


Capitolo 11 - Folletto malefico (Pov. Alice)

- Alice! Ma dico sei per caso impazzita? Vuoi che tuo fratello scopra che ti ho raccontato tutto? - Bella sta praticamente urlando dall’altro capo del telefono. Appena finita la mia chiacchierata con Edward, che devo ammettere mi ha lasciato non poco sorpresa, la prima cosa che ho fatto è stata telefonarle.
- Ma per favore! Edward non sospetta minimamente che sappia qualcosa, visto che l’ho praticamente attaccato sulla faccenda cara Bella! - le rispondo tranquilla sentendola sospirare
- Mi farai venire un colpo prima o poi, comunque sentiamo qual è questa cosa assurda che avrebbe detto? - mi domanda spazientita
- Cioè tu non ti rendi conto della situazione Bella, mio fratello non sta fingendo ne sono convinta! Ahhhhh dovevi vedere il suo sguardo, era serio, serissimo! Poi quelle parole, tutto mi sarei aspettata ma non quello! - le dico gongolando felice, mi piacerebbe davvero se tra lei ed Edward potesse nascere realmente qualcosa
- Alice, devi capire che Edward è convinto che tu non sappia nulla, cerca solo di rendere le cose credibili tutto qua - sbuffa di nuovo, facendo sbuffare anche me
- Tu non lo conosci Bella, so bene quando mio fratello mente o dice la verità e ti assicuro che non stava mentendo! - insisto mettendo su il mio solito broncio, non la sopporto quando fa l’ostinata
- Va bene, va bene ma si può sapere cosa ha detto o è un segreto di stato? - curiosa la ragazza eh
- Ha detto che è successo tutto in un pomeriggio che vi siete trovati a parlare, che ha conosciuto una Bella diversa, che gli piace! Ti rendi conto? Si è perfino arrabbiato perché pensa che trovi assurdo il fatto che potresti piacergli! Ah e ha concluso perfino dicendo “Se son rose fioriranno“, ti rendi conto? - urlo euforica
- … - Bella d’altro canto sembra essersi ammutolita, per diversi secondi non sento più la sua voce e la cosa comincia a preoccuparmi
- Bella? Ci sei? Mi hai sentito? - le domando preoccupata
- S-si Alice, ti ho sentito… - mi risponde flebile, ma cosa ho detto?
- Qualcosa non va? - forse ho esagerato con l’entusiasmo e l’ho turbata, non saprei…
- No, no Alice, tutto ok. Sono solo… Sorpresa ecco… Insomma poteva inventarsela meglio la scusa non trovi? Che vuol dire ha scoperto una nuova Bella, non sono io quella con la facciata da stronza e il cuore di budino! - Riecco la mia amica logorroica
- Facciata da stronza e cuore di budino? Questa me la devo segnare, in ogni caso cara amica mia, sono stra convinta che a mio fratello tu piaccia davvero o per lo meno, che tu possa piacergli! - sorrido elettrizzata al pensiero di lei ed Edward, fidanzati un giorno, che meraviglia!
- Uhmpf, cavolate! Comunque adesso devo andare a preparare la cena a Charlie, ci vediamo domani ok? E mi raccomando, non tampinarlo di domande altrimenti ci scopre! - Sì mamma, sbuffo
- D’accordo, d’accordo ho capito, niente domande! A domani! - riattacco il telefono e mi butto a pancia all’aria sul letto. Bella a volte sa essere anche più testarda di mio fratello, bella coppia che formano, due capoccioni! Qui ci vuole l’intervento del folletto malefico, un sorrisino malizioso mi spunta sulle labbra cominciando a pensare a qualcosa che faccia avvicinare realmente quei due zucconi.

Due settimane dopo…

Oggi stranamente a Forks non piove, ma l’aria fresca di Ottobre comincia a farsi sentire. Mi aggiro nei corridoi della Forks High School alla ricerca di Bella, che finalmente trovo appoggiata al suo armadietto
- Cucù - le dico sbucandole da dietro facendola sobbalzare
- Porca miseria, Alice! Mi hai fatto prendere un colpo - dice mettendosi una mano sul petto e alzando gli occhi al cielo, d’istinto scoppio a ridere beccandomi un’occhiataccia da parte sua
- Cosa fai oggi? - le domando vaga
- Cosa vuoi che faccia studio, perché? - mi chiede dubbiosa
- E come sei messa con i compiti in classe e le interrogazioni? - domando appoggiandomi al suo armadietto, Bella mi guarda sorpresa e stranita allo stesso tempo
- Dove vuoi arrivare Alice? - mi chiede scettica
- Uffa, da quando frequenti mio fratello stai diventando petulante come lui! - la stuzzico facendola arrossire, eheh cara Bella con me non puoi fingere
- La vuoi smettere con ‘sta storia! - sbuffa chiudendo l’armadietto e dirigendosi verso l’aula della sua prossima lezione, immediatamente le sono dietro sghignazzando
- Eddai non fare la permalosa, comunque sul serio, come sei messa? - le domando dinuovo
- Mah… Normale, ho i voti in quasi tutte le materie, apparte storia ma la prof sembra che per la prossima settimana manchi, per cui, da qui a due settimane non dovrei avere interrogazioni, contenta? - mi chiede guardandomi negli occhi cercando di capire cos’ho in mente. Niente da fare cocchina, saprai tutto a tempo debito!
- Capito! Beh io vado in classe, ci vediamo Bella! - la saluto con un bacio sulla guancia e mi dirigo nella mia aula zompettando felice. Il mio piano è attuato e la prima fase superata, adesso non mi resta che portarlo avanti.
Per tutto il resto della giornata non ho più incontrato Bella, eccetto un paio di volte nel corridoio ma era in compagnia di mio fratello, giocando a fare i fidanzatini. Arrivati a casa vado subito a cercare mio padre, che trovo seduto sul divano intento a leggere una rivista di medicina
- Papi - lo chiamo attirando la sua attenzione
- tesoro, dimmi tutto - mi sorride facendosi un po’ più in là e facendomi segno di sedermi accanto a lui, mia madre è in cucina a preparare il pranzo, i miei fratelli sono nelle loro stanze, perfetto nessuno disturberà il mio piano!
- Papi devo chiederti un favore! - gli dico facendogli gli occhi da cucciolo, so che mio padre non può resistergli, non a caso sono la sua figlia preferita!
- Certo, dimmi pure se posso aiuto volentieri che ti succede? - mi chiede leggermente preoccupato
- Oh no, no nulla papà volevo solo chiederti una cosa. Hai presente quella casa che abbiamo ad Aspen? Quella dove siamo andati in vacanza qualche anno fa? - il suo sguardo si incuriosisce e mi fa segno con la testa di continuare - beh mi chiedevo se io, con i ragazzi questo fine settimana potessimo andare lì.. - gli chiedo speranzosa. Mio padre rimane sorpreso un primo istante poi si scioglie in un sorriso
- Ma certo tesoro! Quella casa è nostra, possiamo, potete andarci quando volete! Avviso subito tua madre di chiamare la ditta delle pulizie per far dare una sistemata, è un po’ che non viene aperta è passato molto tempo dall’ultima volta che siamo andati - sorrido saltandogli al collo lasciandogli tanti bacini sulla guancia
- Sei il papà migliore del mondo grazie! - mi alzo dal divano saltellando sulle scale in direzione della camera di Edward. Il secondo passo è andato, adesso la parte più complicata: Convincere mio fratello.
- Avanti - la voce di Edward mi da il consenso di entrare nella sua stanza dopo aver bussato
- Eddinoooooo - urlo sedendomi sul letto accanto a lui
- Che c’è Alice? - mi chiede scocciato. Insolente di un fratello e io che ti sto pure dando una mano
- Dimmi un po’… Ti ricordi la casa che abbiamo ad Aspen? - gli chiedo guardandolo negli occhi
- Mhmh - annuisce poco convinto
- Beh, ci andremo questo fine settimana! - urlo euforica, Edward si mette a sedere meglio sul letto e mi guarda di sbieco
- Andremo chi? - domanda curioso
- Noi! Io, Jasper, Rose, Emmett tu e Bella! - sorrido felice marcando sulla parola “Bella” aspettando una sua reazione che non tarda ad arrivare
- Te lo puoi anche scordare! - mi dice alzando la voce, buono Eddino non giocare con il fuoco!
- Perché? Pensi che a Bella non vada bene? Ci divertiremo Eddai non fare il babbuino cattivo! - gli dico attaccandomi a lui stile koala
- Non si può Alice, Bella ha un sacco di compiti ed interrogazioni in questo periodo, non può permettersi una vacanza - mi dice in tono calmo, bugiardo di un fratello, cos’è hai paura a stare troppo tempo insieme alla nostra Bella eh?
- Problema risolto. Ho parlato oggi con Bella e mi ha detto che da qui a due settimane non avrà interrogazioni né compiti - sorrido compiaciuta vedendo la faccia di mio fratello in preda al panico
- Bella sa già di questo viaggio? - mi chiede dubbioso
- No, non le ho detto nulla, perché lo farai tu e vedi di convincerla altrimenti sappi che dovrai rifare la fiancata alla tua cara Volvo… - gli dico sorridendo sadica lasciandolo seduto sul letto con lo sguardo assottigliato. Problema numero due risolto!
A tavola do la notizia dell’imminente partenza a Jasper, Emmett e Rose che al contrario di Edward si mostrano subito entusiasti dell’idea, soprattutto Emmett
- Siiii evvai! Tre giorni chiuso in camera con la mia Rose - dice fratello orso causando l’ilarità di tutti noi e beccandosi uno scappellotto dalla sua fidanzata
- Emmett di un’altra cavolata delle tue e giuro che dormi tre giorni con Jasper! - lo minaccia Rose, il mio fidanzato di rimando la guarda storto sentendosi chiamato in causa
- Ed io che c’entro? - chiede scocciato facendoci scoppiare tutti nuovamente in una risata. Saranno tre giorni fantastici, spero che il mio piano funzioni e che quei due testoni si mettano in testa che può esserci davvero qualcosa tra di loro, non vedo l’ora di partire! Sorrido soddisfatta concentrandomi sul mio piatto e sul pranzo con la mia famiglia.

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Capitolo 12
*** Aspen ***


Capitolo 12 - Aspen (Pov. Bella)
 
- Che cosa??? - Urlo con gli occhi fuori dalle orbite ad un Edward appoggiato tranquillamente alla sua Volvo con le braccia conserte e lo sguardo mortificato, questa Alice me la paga!
- Bella, so cosa stai provando in questo momento e credimi non so quale Dio ha salvato mia sorella da una morte certa ieri sera, ma sai com'è fatta, è impossibile fermare l'uragano Alice! - sospira frustrato sedendosi accanto a me sul gradino del portico di casa mia
- Edward ti rendi conto, Aspen? Tre giorni? - Lo guardo con sguardo carico di disperazione, che poi alla fine perchè mi sto disperando tanto? Potrebbe essere un'occasione per staccare un po' la spina! No ma che vado a pensare, quale occasione? Questa è una tortura bella e buona! Tre giorni, 24h su 24 costantemente appiccicata ad Edward a fare la fidanzatina, no assolutamente no, non ce la posso fare! Va bene che stiamo provando ad essere amici, ma è comunque la persona che fino a poco tempo fa avrei spedito tranquillamente a calci dall'altra parte del mondo e ancora non mi fido totalmente di lui! Oppure hai paura di non saperti controllare, mi suggerisce la vocina della mia coscienza, zitta tu e fatti gli affari tuoi! Sbuffo di nuovo mettendomi le mani nei capelli.
- Bella se non te la senti io posso provare a parlare con Alice - mi dice sospirando guardandomi con la coda dell'occhio, ah certo Cullen e cosa pensi di dirle? "Alice, sorellina cara, Bella non crede di sopportare la mia presenza costante per tre giorni, in quanto mia finta fidanzata ma tranquilla, niente di grave" Tsk, quella vipera di Alice troverebbe sicuramente una scappatoia visto e considerato che conosce bene la verità e mi ha tirato questo brutto scherzetto. Sospiro affranta alzandomi dallo scalino
- Allora... Aspen - dico rassegnata puntando lo sguardo su di lui che mi osserva cercando di capire ogni sfumatura delle mie espressioni
- Cosa? Dici sul serio? - il suo sguardo si illumina sorpreso facendomi sorridere, gli allungo una mano e lo aiuto ad alzarsi puntando i miei occhi nei suo
- Sì Edward, ma prima voglio vendicarmi della tua cara sorellina - gli dico entrando in casa con un sorrisetto sadico stampato in viso
- Cosa hai in mente? - mi chiede curioso
- Ehhhh caro Edward, andremo ad Aspen, tre giorni... - lascio la frase in sospeso mentre lui continua a guardarmi confuso - Ma prima, sarà la tua dolce sorella a convincere Charlie - sorrido soddisfatta della mia pensata, convincere mio padre a farmi partire è un'impresa tutt'altro che facile e farlo fare ad Alice mi sembra una giusta punizione per ciò che ha fatto, l'ho già detto che so essere molto vendicativa a volte?
Sono seduta sul divano in attesa che arrivi mio padre, Edward è andato via da un pò per evitare che si incontrino dato che Charlie non sa nulla di quello che stiamo combinando, o meglio, sa che ci stiamo
frequentando ma in amicizia, abbiamo preferito per il momento non dirgli nulla perchè il mio papà è un tantino geloso, dopotutto sono la sua unica figlia ed Edward ha detto che non gli piacerebbe veder puntato un fucile sul suo didietro e che didietro aggiungerei!
Scrollo la testa per togliermi quei pensieri poco casti sul conto del mio "fidanzato" appena prima di sentire la serratura scattare e la figura di mio padre apparire in salotto.
- Ciao papà - lo saluto andandogli incontro e stampandogli un bacio sulla guancia, di rimando lui rimane un pò sorpreso ma subito dopo assume un'espressione seria
- Bella ho ricevuto una chiamata dalla tua amica Alice - mi dice serio facendomi deglutire, ecco adesso mi fa la paternale!
- Sì? E che ti ha detto? - gli chiedo fingendomi sorpresa
- Mi ha gentilmente chiesto il permesso per farti partire con lei e i suoi fratelli tre giorni ad Aspen - di di no, di di no, spero guardandolo fisso negli occhi - beh se vuoi andare per me non ci sono problemi, Alice mi sembra apposto - Che cosa? Non ci posso credere! Maledetto folletto, vipera, traditrice, ammaliatrice di padri, ex migliore amica! Annuisco poco convinta dirigendomi in cucina
- Bells - mi richiama mio padre
- Dimmi papà - fa che ci abbia ripensato, fa che ci abbia ripensato! Incrocio le dita dietro la schiena senza farmi vedere
- Non devi dormire con Edward vero? Insomma... So che Alice e l'altra ragazza sono accompagnate e tu... Insomma voglio dire... Sei ancora una bambina - dovrei arrabbiarmi per un'affermazione del genere, ma al contrario sono tentata di dirgli di si così da convincerlo a non farmi partire, ma Alice me la farebbe pagare cara
- Papà! Apparte che ho quasi 18 anni e non sono più una bambina e poi no, assolutamente non dormirò con Edward, dormirò con le ragazze stai tranquillo - lo vedo annuire poco convinto e torno in cucina, non dovrò dormire con Edward vero? Poi all'improvviso una consapevolezza si fa strada dentro di me, prendo immediatamente il telefonino per mandare un messaggio a quella psicopatica che una volta era la mia migliore amica "Alice Cullen, giuro su Dio che questa me la paghi!".
Venerdì arriva inesorabilmente veloce e con lui l'ora della nostra partenza per Aspen. Quella traditrice di Alice ha insistito per prepararmi la valigia, ma dopo quello che ha combinato, le ho tolto la parola per quasi una settimana e adesso mi tiene il broncio.
Edward è venuto a prendermi con la sua Volvo a casa mia, mio padre, naturalmente non ha perso occasione per fargli capire che deve stare al suo posto mettendomi non poco in imbarazzo e dopo una lista infinita di raccomandazioni, riusciamo a salire in macchina alla volta di Aspen.
Purtroppo, o per fortuna, nella Volvo ci siamo solo io ed Edward, mentre gli altri ci seguono nella gip di Emmett, il viaggio è abbastanza piacevole e per stemperare la tensione Edward ha perfino acceso la radio. Dopo vari interminabili minuti, che sembravano ore finalmente decide di aprire bocca
- Sei preoccupata? - mi chiede continuando a guardare la strada tenendo entrambe le mani sul volante, in questa posizione è incredibilmente sexy, porca vacca Isabella Swan la devi smettere di pensare certe cose, lui è sempre Edward Cullen, sì meno stronzo, ma è sempre Cullen!
- Un pò, insomma finchè fingiamo per qualche ora è un contro Edward, ma quì sono tre giorni, ci staranno attaccati come ventose, specialmente tua sorella! - sospiro indignata
- Sì lo so, non sarà facile ma non farti prendere dall'ansia, pensa a goderti questi giorni di riposo nel modo migliore possibile, il resto verrà da sè... - forse Edward ha ragione, mi sto preoccupando per niente, è probabile che quei quattro si chiuderanno tre giorni in camera a brucare e non si preoccuperanno minimamente di noi. Sospiro dinuovo adagiandomi meglio sul sedile fino a che l'andatura della macchina non mi fa addormentare.
Quando sento Edward scrollarmi capisco che siamo arrivati, apro gli occhi lentamente e quello che mi trovo davanti potrebbe non essere reale! Una bellissima casa tutta in legno, stile rustico con delle immense vetrate, molto simili a quelle di Villa Cullen fa bella presenza al centro di un'immensa distesa bianca di neve. Sbatto più volte le palpebre incredula, questa casa è meravigliosa! Mi stiracchio un pò e ancora ammutolita scendo dalla macchina, noto Edward che sta scaricando i nostri bagargli così come Emmett e Jasper
- Wow - riesco solo a dire dopo svariati attimi di silenzio
- Ti piace? - mi chiede Edward affiancandomi con le valige
- E' fantastica! - dico entusiasta e insieme agli altri ci dirigiamo all'interno.
Così come fuori, anche dentro la casa è tutta arredata in stile rustico, al centro del salone, molto grande si trova un camino con dei divani intorno, la cucina divisa solo da un buco nel muro fatto ad arco è decorata in mattoni che richiamano lo stile del camino, alla destra un bagno e vicino delle scale che conducono al piano di sopra dove, sicuramente ci saranno le camere da letto. Saliamo con le valige per poterle sistemare nelle rispettive camere quando Alice ci intima di fermarci in mezzo al corridoio
- Alt! Fermi tutti - dice con tono autoritario, noi di risposta la guardiamo confusi non capendo cosa abbia in mente
- Dobbiamo dividerci le camere! - d'istinto mi guardo intorno per vedere quante camere ci sono e naturalmente, come immaginavo, le camere sono solo tre. Devo ricordarmi di segnare da qualche parte di uccidere Alice mentre dorme
- Allora! - urla euforica - Io e Jasper dormiremo nella camera di mamma e papà, Emmett e Rose dormiranno nella stanza dove di solito dormiamo io e lei e infine Bella ed Edward in quella dei ragazzi, tutto chiaro? - Domanda guardandomi maliziosa, causando ancora di più la mia ira. Senza proferire parola, prendo i miei bagagli e mi dirigo nella stanza seguita a ruota da un Edward insolitamente silenzioso, forse anche lui è molto arrabbiato con sua sorella. Appena entro nella stanza rimango senza parole, immaginavo di trovare una stanza con due letti e invece al centro della stanza fa bella mostra un letto a baldacchino con le tendine trasparenti e le lenzuola di seta blu
- Oddio l'ammazzo! - Esordisco mettendomi le mani nei capelli
- Bella... - Edward cerca di avvicinarsi a me con cautela
- E adesso? Si può sapere che facciamo? - Gli chiedo disperata voltandomi verso di lui che continua a fissare il letto, con un pò di imbarazzo
- Beh, non c'è alternativa... Dormirò di sotto sul divano e tu dormirai nel letto - dice con ovvietà. Beh mi sembra la soluzione più ovvia. Aspetta un attimo, ovvia un cavolo! Quelli credono che siamo fidanzati, se lo vedono dormire sul divano potrebbero sospettare qualcosa! Maledizione!
- Edward, non puoi dormire sul divano - gli dico con tono fermo
- Bella è l'unica soluzione! - sospira sistemando le sue cose nell'armadio
- Ma non capisci? Loro pensano che siamo fidanzati! Se ti vedranno dormire sul divano potrebbero sospettare qualcosa, non abbiamo alternativa, dobbiamo dormire insieme! - Come se mi dispiacesse poi! Uffa, ancora una volta questi pensieri, quasi quasi preferivo quando architettavo mille modi per ucciderlo
- Ne sei sicura Bella? Voglio dire, se proprio non te la senti posso dormire sul pavimento - Cosa? Oh no, non lo lascerei mai dormire sul pavimento con questo freddo, non se ne parla proprio
- No Edward, va bene tranquillo, dopotutto dobbiamo solo dormire - dico comiciando anche io a sistemare le mie cose.
Dopo esserci sistemati, i ragazzi sono andati nel retro per tagliare la legna da poter mettere nel camino, mentre noi ragazze ci rilassiamo nella veranda bevendo della cioccolata calda
- Sai Alice hai avuto un'ottima idea a venire quì, c'è una pace! Ci voleva proprio - Esordisce Rose sorridendo felice
- Oh si Alice, hai avuto proprio una grande idea! - dico senza nascondere il mio tono sarcastico
- Perchè? Non ti piace quì Bella? - mi chiede Rose non capendo il mio tono, certo che non capisce poverina, non sa nulla! Lei crede che sia una normale vacanza a coppie, ma quella stronza di tua cognata sa bene che io ed Edward non siamo affatto una coppia ed ha organizzato tutto questo apposta
- No no, anzi al contrario è molto bello quì! Solo che avevo delle cose da sistemare per la scuola e non era proprio il momento adatto per partire, tutto quì - le chiarisco mentre con la coda dell'occhio vedo Alice ghignare sotto i baffi, che tu sia maledetta!
Per cena, abbiamo deciso di preparare della carne cotta al fuoco, con dell'insalata e delle patate, fortunatamente Esme, ci ha dato parecchia roba da mangiare così da non costringerci ad andare a fare la spesa, visto e considerato che intorno a noi ci sono almeno due metri di neve. Fortunatamente la cena trascorre tranquilla, tutti sembrano allegri e spenzierati e questo un pò mi tranquillizza. Edward ogni tanto mi lancia sorrisi che ricambio con molto piacere mettendomi a mio agio, Alice sembra aver smesso di guardarmi in modo malizioso e chiacchiera piacevolmente con il suo Jazz, tutto sembra normale, tutti sembriamo felici ma la realtà è che temo il momento in cui stasera, dovrò dormire nello stesso letto di Edward.
Non che mi dispiaccia avere Edward nel letto, parliamoci chiaro è un gran bel pezzo di fico, ma non ho mai condiviso il letto con nessuno al di fuori di mia madre e quindi mi sento un pò in imbarazzo.
Emmett, Rose, Alice e Jasper sono già andati a chiudersi in camera con la scusa di essere molto stanchi per il viaggio, Edward è seduto sul divano a leggere un libro davanti al camino e io decido di preparare un'altra cioccolata calda, questa volta anche per lui. Appena pronta mi dirigo sul divano e mi siedo accanto a lui porgendogli la tazza
- Grazie - mi dice sorridendo
- Di nulla - dico ricambiando il sorriso
Edward avvicina i puff al divano e dopo aver allungato le gambe, fa poggiare le mie sopra le sue coprendoci con un plaid
- Allora, Isabella Swan, avevi promesso che mi avresti raccontato un pò di te - mi dice con tono tranquillo stupendomi, tutto mi sarei immaginata adesso tranne che volesse parlare, ah no? E che cosa immaginavi di fare eh! Ancora la vocina della mia coscienza ad impicciarsi
- Beh, precisamente cosa vuoi sapere? - chiedo mantenendo un tono tranquillo anche se a dir la verità sono un pò a disagio
- Tutto quello che vuole signorina Swan, a lei la scelta - dice facendo quel suo sorriso sghembo che mi piace tanto
- Allora, mi chiamo Isabella Swan, ho 17 anni, vivo a Forks e ho un grosso problema con l'alcool - Esordisco scoppiando a ridere
- Dai smettila! Non stiamo ad una riunione per alcolisti anonimi, non dirmi che ti vergogni? - Mi vergogno? No. Beh si, forse un pò mi vergogno Edward mi intimidisce parecchio
- Ma no ti pare! E' solo che non so davvero cosa raccontarti di me, non ho avuto molte esperienze - abbasso gli occhi imbarazzata da questa mia confessione
- Non voglio sapere le tue esperienze, voglio solo conoscerti, capire qualcosa in più di te! L'altro giorno hai detto che hai avuto un periodo della tua vita non troppo felice, ti va di parlarne? - mi chiede guardandomi negli occhi. I suoi occhi verdi hanno la capacità di destabilizzarmi e di infondermi tranquilità allo stesso tempo, sospiro sistemandomi meglio la coperta e bevendo un sorso di cioccolata
- Mia madre e mio padre si sono separati quando avevo cinque anni - inizio a parlare scandendo bene la voce, non mi piace molto parlare di quel periodo, ma Edward ha ragione. Lui si è aperto con me dandomi la possibilità di capire chi fosse realmente, anche se non l'ho capito ancora del tutto ed è giusto che anche io faccia lo stesso - Mia madre decise di trasferirsi a Phoenix da mia nonna Annabelle, la madre di Renèe, mentre Charlie rimase a Forks. I primi tempi per me non fù facile, ero soltanto una bambina e inoltre ero molto attaccata a mio padre, non accettavo il fatto che lui non fosse con me, ma fortunatamente la presenza di mia nonna alleviava un pò di quel dolore che provavo per la mancanza di mio padre. Purtroppo tre anni dopo nonna Annabelle morì ed io e Renèe restammo nuovamente sole. Caddi in una sorta di depressione, a scuola non rendevo e mia madre è sempre stata troppo presa da sè stessa per rendersi conto del dolore che stavo provando, mai nella vita mi sono sentita così sola come in quel periodo - mi fermo per riprendere un pò di lucidità, Edward mi ascolta con attenzione senza interrompermi e capisce le mie pause
- Se non te la senti più... - prova a dirmi ma lo blocco scuotendo il capo
- Dopo un paio di anni circa mia madre incontrò Phil ad una partita di baseball a cui era andata ad assistere insieme ad un suo spasimante, lui faceva parte della squadra e mia madre ne rimase folgorata, così come Phil e da lì a poco decisero di sposarsi. All'inizio ero felice perchè avevo bisogno di una figura paterna al mio fianco, anche se Charlie mi mancava ogni giorno di più, ma con il passare degli anni, la sensazione di solitudine tornò a farsi sentire più forte che mai. Loro due erano così innamorati e felici e per via del lavoro di Phil erano costretti a viaggiare spesso, lasciandomi quindi da sola a casa. Dopo l'ennesima partenza di mamma e Phil, presi la decisione di tornare a Forks e vivere con papà, ormai avevo 13 anni e avrei iniziato il liceo a Forks. Inizialmente mia madre fece storie, ma poi si rese conto che non avermi tra i piedi avrebbe tratto vantaggio anche a lei e così partii per tornare da Charlie, dove ad oggi vivo tranquilla e spenzierata - finisco il racconto concedendomi un altro sorso di cioccolata, ormai raffreddata. Edward non ha staccato un minuto lo sguardo da me ed ha ascoltato con attenzione sorseggiando ogni tanto la sua cioccolata
- Sei una ragazza forte Isabella - dice dopo attimi interminabili di silenzio stupendomi - però permettimi di farti una domanda, dopo tutto quel tempo in cui hai patito la solitudine, perchè a scuola, per esempio ha continuato a startene sempre per conto tuo e usavi sempre un atteggiamento saccente e scorbutico nei confronti di chi ti si avvicinava - mi domanda curioso, sorrido, in realtà l'atteggiamento saccente lo avevo solo nei suoi riguardi
- In realtà ero saccente solo con te Cullen, tu avevi la capacità di farmi partire tutti gli emboli - gli faccio notare scoppiando a ridere e facendo ridere anche lui - apparte gli scherzi, tendevo ad isolarmi per proteggermi. L'indifferenza di mia madre mi ha portato a non apprezzare me stessa nè le persone che avevo attorno, sono sempre stata del pensiero purtroppo che se non potesse interessare a mia madre, che mi ha messo al mondo, di preoccuparsi per me, non avrebbe potuto interessare a nessun'altro. Sono molto poche le persone a cui ho concesso di avvicinarmi, ho una completa e totale mancanza di fiducia nelle persone - termino facendo un sorrisetto amaro
- Mi dispiace... Deve esser stato difficile per te - mi dice poggiando una sua mano sopra la mia causandomi un brivido dietro la schiena
- In fondo abbiamo più cose in comune di quelle che credi Edward Cullen, forse è proprio per questo che ci siamo odiati dal primo momento che ci siamo incontrati - dico scoppiando dinuovo a ridere. Non pensavo di poter riuscire a raccontare a qualcuno, il periodo che mi ha segnato di più nella mia vita, men che meno mi aspettavo di parlarne proprio con Edward ma con lui è così, mi riesce tutto facile, come se con lui riesca ad essere la vera me senza paura di essere giudicata o non apprezzata. So che in qualche modo lui capisce cosa provo, cosa ho provato e mai avrei immaginato di potermi rivedere in lui sotto tanti punti di vista, veramente siamo più simili di quello che crediamo. Dopo il mio racconto rimaniamo così, sdraiati sul divano a ridere e scherzare con le gambe sul puf, il fuoco ormai spento e il plaid a ricoprirci dal freddo, fino a quando non ci addormentiamo l'uno sulla spalla dell'altro.

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Capitolo 13
*** Strane sensazioni ***


Capitolo 13 - Strane sensazioni.

Apro gli occhi lentamente e un raggio di sole colpisce violento il mio volto, il cuscino dove dormo mi sembra insolitamente duro, cerco di muovermi ma qualcosa sembra impedirmelo.
Sollevo lo sguardo e quello che vedo mi paralizza, faccio un respiro profondo e mi rendo conto che non è un cuscino quello che ho sotto, ma il petto di Edward.
La sua testa è appoggiata alla mia, tiene un braccio intorno alle mie spalle ed uno intorno alla vita, le nostre gambe sono inspiegabilmente intrecciate sul pouf, coperte dal plaid. Cerco di fare mente locale e il ricordo della serata passata con Edward, a parlare della nostra vita sul divano, mi si para davanti agli occhi. Probabilmente ci siamo addormentati sul divano senza accorgercene, d'istinto sorrido. Non so come mai, ma dentro di me sento una sensazione di pace che prima d'ora non avevo mai provato, men che meno in presenza di Cullen. Sto per alzarmi dal divano quando un rumore dal piano di sopra mi fa tornare nella posizione in cui mi trovavo. D'istinto chiudo gli occhi per far credere a chiunque sia che stia dormendo, nel frattempo sento dei passi farsi sempre più vicini.
- Tsk, ma guardali! Dormono come bambini stretti, stretti - Alice, dannato folletto, esordisce ridendo con il suo tono malefico, ma me la paga prima o poi la nana, oh si che me la paga. Non appena sento Alice allontanarsi, cerco dinuovo di alzarmi dal divano, non credo potrei sopportare lo sguardo di Edward appena si renderà conto che abbiamo effettivamente dormito insieme, ammucchiati sul divano. Molto silenziosamente poggio il plaid sul suo corpo e mi dirigo in cucina dove la nana malefica sta preparando il caffè.
- Buongiorno - dico palesandomi
- Ma buongiorno Bellina, come va? Dormito bene? - mi chiede maliziosa.
- Alice non so a quale gioco tu stia giocando, ma sappi che non è divertente - le dico guardandola storto
- Io giocando? Guarda che ti sbagli, io non sto affatto giocando! E comunque ti ho vista avvinghiata a mio fratello, in fondo siete carini - dice scoppiando a ridere facendomi innervosire ulteriormente. Mi pento ogni giorno di più di aver raccontato la verità a questa pazza e io che pensavo fosse mia amica, invece è la prima a darmi filo da torcere. Sto per controbattere ma il resto della combriccola fa il suo ingresso in cucina. 
- Buongiorno Ali, buongiorno Bella - Rose ci saluta con un sorriso a trentadue denti, osservo bene anche Emmett e Jasper e noto che sono tutti euforici e stranamente di buon umore, non voglio assolutamente immaginare il motivo dei loro volti rilassati e felici. 
- Buongiorno Rose, buongiorno anche a voi due - rispondo ricambiando il sorriso e usando un tono velatamente acido
- Uhhh, come siamo nervosi, passato una nottataccia Bellina? - mi chiede Emm in tono scherzoso
- Oh no al contrario, la nostra Bella ha passato proprio una bella nottata - esordisce Alice beccandosi un'occhiataccia da parte mia, sto per risponderle a tono ma l'ingresso di Edward in cucina mi fa morire le parole in gola. Che tu sia dannata Alice!
- Buongiorno - dice Edward sbadigliando e accomodandosi accanto a me, non so perchè mi sento stranamente a disagio ed Alice sembra essersene accorta infatti non fa altro che lanciarmi occhiate maliziose
- Bene, bene! Adesso che siamo tutti possiamo parlare di quello che faremo oggi! - dice il folletto nano tutta euforica, io un'idea ce l'avrei cara Alice sul cosa farti fare! Sospiro pesantemente, osservo Edward di sottecchi mentre beve il suo cappuccino, d'istinto l'occhio mi cade sulle labbra, più precisamente su una goccia di latte che gli cola sul mento. Scuoto la testa come a riprendermi dallo stato di trance in cui sono caduta, ma che diamine mi prende?
- Tutto bene Bella? - mi chiede Rose osservandomi in modo strano
- Eh? Oh sisi, ero sovrappensiero - le rispondo vaga
- Allora! Udite, udite oggi si va a sciare! - Urla euforica Alice, bene oggi scieremo! No come, aspetta un attimo, come scieremo? Io non so assolutamente sciare!
- Ehm, non credo sia il caso che io venga con voi - dico in imbarazzo attirando l'attenzione di tutti
- Ma come e perchè? - chiede Rose dispiaciuta
- Non so sciare, creerei solo problemi, ma non vi preoccupate voi andate tranquilli io vi aspetto quì, magari mi leggo un libro o non lo so... -
- E che problema c'è, c'è Edward che ti insegna no? A meno che voi non abbiate voglia di restare quì in casa da soli a fare altro - dice Alice sempre usando il solito tono malizioso, ho sempre più voglia di ucciderla! D'istinto volgo lo sguardo in direzione di Edward
- Per me non c'è nessun problema, ti posso tranquillamente insegnare - Forse Edward dimentica che sono la persona più scordinata del mondo, ma d'altronde ormai ho capito che Alice si è messa in testa di mettermi in croce.
- D'accordo - esclamo non troppo convinta.
Dopo esserci preparati tutti, ci dirigiamo sulla montagna Alice, Rose, Jasper ed Emmett con la jeep ed io ed Edward con la sua volvo, naturalmente non è necessario che io dica di chi sia stata la fantastica idea. Non sono ancora convinta che sia la cosa giusta salire su quei cosi e buttarmi da una montagna, ma non volevo assolutamente darla vinta ad Alice. Prometto che quando tutta questa storia sarà finita me la paghera molto cara.
Una volta arrivati ed esserci muniti di tutta l'attrezzatura ci accingiam a raggiungere le piste, gli altri sembrano essere a loro agio, Edward mi è vicino cercando di spiegarmi in tutti i modi come infilare questi aggeggi ai piedi ma purtroppo, senza risultato.
- Bella dai non è così difficile come sembra - ah no?
- Edward sto facendo tutto quello che hai detto ma non entrano cos'altro devo fare? - sbuffo. Dopo un altro paio di tentativi finalmente riusciamo ad infilare gli sci ed Edward prontamente comincia a spiegarmi come partire, muovermi e soprattutto frenare, inutile dire che per quello che mi riguarda sta parlando arabo.
- Allora Bella hai capito? Adesso parto io e ti faccio vedere, dopodichè parti tu ed io ti aspetto giù - annuisco non molto convinta e lo vedo partire alla volta della discesa. Edward si muove con disinvoltura, non stacca mai lo sguardo dal fondo rimanendo concentratissimo e con altrettanta classe si ferma, sgommando leggermente. Quando si volta capisco che è arrivato il mio turno di scendere, ma le gambe sembrano non volermi ascoltare, sono come paralizzate. Edward se ne accorge e mi sorride in modo dolce cercando di infondermi coraggio, d'istinto sospiro pesantemente e poi seguendo le sue istruzioni comincio la mia discesa. A metà della discesa comincia a salirmi una sensazione di panico addosso, non ricordo come si frena, vedo Edward sempre più vicino e con la faccia preoccupata
- Bella frena! - mi urla sbarrando gli occhi, ma non fa in tempo a dirmelo che gli piombo addosso come un uragano, cadendo entrambi come due pere cotte sulla neve.
- Scusami Edward non ricordavo come si frena, mi dispiace ti ho fatto male!? - Gli dico sollevandomi leggermente da sopra a lui, i nostri visi sono a pochi centimetri l'uno dall'altro, posso perfino sentire il suo fiato caldo e i nostri occhi sono incatenati, ad un tratto sembra quasi che intorno a noi non ci sia più nulla. Vedo Edward avvicinarsi lentamente e d'istinto chiudo gli occhi, poi mi rendo conto di quello che sto facendo e immediatamente mi tiro su spezzando l'incantesimo. Imbarazzata cerco di togliermi la neve da dosso senza mai guardare Edward in faccia, ma che mi è passato per la mente? Se non mi fossi ridestata probabilmente Edward mi avrebbe baciata e non posso assolutamente permetterlo.
- Ehm, tutto ok Bella non ti preoccupare, l'importante è che non ti sei fatta male tu - mi dice grattandosi la nuca anche lui piuttosto imbarazzato.
Dopo la mia eclatante performance decidiamo che non è il caso di continuare a sciare e ci dirigiamo al bar in attesa che gli altri ultimino le loro discese.
- L'avevo detto io che non era assolutamente il caso di farmi sciare, Dio mio che figura! - penso tra me e me ma quando voltandomi vedo lo sguardo divertito di Edward capisco che ho pensato ad alta voce - L'ho detto ad alta voce vero? - Chiedo sperando che dica di no ma lui sbotta a ridere e fa cenno di si con la testa. Perfetto, adesso potrei anche sotterrarmi sotto terra!
- Dai Bella su, alla fine non è successo nulla, almeno puoi dire di averci provato! Ma comunque si, la prossima volta che non te la sentirai di fare qualcosa mi ricorderò di darti ascolto - mi dice in tono dolce, mi viene la pelle d'oca e non so se per il freddo o per il tono di voce utilizzato da Edward, d'istinto scuoto la testa, ho bisogno di una doccia!
- Edward, ti dispiace se torno alla baita? Ho bisogno di farmi un bagno rilassante, non sopporto più questi vestiti bagnati addosso - Edward senza rispondere annuisce e fa per alzarsi dal tavolo, dal canto mio rimango stralunata a guardarlo senza capire nulla
- Che c'è? - mi chiede notando la mia espressione
- Dove vai? - domando curiosa
- Ti accompagno alla baita, siamo venuti con la macchina non ricordi? - mi risponde con ovvietà. Bene, io cerco un modo per svignarmela e invece lui mi viene dietro. Dopo aver avvisato gli altri del nostro ritorno, ci avviciniamo alla volvo per poter tornare alla baita. Il viaggio in macchina, seppur breve è stranamente silenzioso. Oddio non che io ed Edward parlassimo chissà quanto, ma neanche così poco. Lui sembra accorgersene e ogni tanto mi lancia qualche occhiata strana, come se volesse dire qualcosa ma s'interrompe ed io spero che non voglia parlare di quello che è successo sulla pista...
- Ieri sera... - esordisce lasciando a metà il discorso, d'istinto mi volto a guardarlo, mi sudano le mani ed inizio ad avere improvvisamente caldo
- ci siamo addormentati sul divano - dice con tono calmo
- Ehm, sì... Stavamo parlando e ci siamo addormentati - dico con ovvietà, che fantasia Bella!
- Quando mi sono svegliato però non c'eri ed in cucina ti ho vista un po' stranita, per caso ti ha infastidito l'aver dormito insieme a me? - mi domanda mantenendo un tono calmo
- Cosa? No, no! Non ero stranita per quello assolutamente! - cerco subito di chiarire la situazione senza andare nel panico, ma come glielo spiego che ero stranita per le battutine stupide di sua sorella?
- Bene, perchè ieri sera ce la siamo cavata dormendo sul divano, ma sai che stanotte saremo costretti a dormire nella nostra stanza... - Oh, ha ragione non ci avevo pensato. Dal canto mio mi limito ad annuire e non appena arrivati alla baita sgattaiolo immediatamente fuori dall'auto, non sto reggendo più la tensione, ho assolutamente bisogno di un bel bagno per rilassarmi. Mi volto cercando con lo sguardo Edward che nel frattempo ha aperto la porta della baita
- Vado a farmi un bagno... - dico semplicemente, lui annuisce e si sdraia sul divano chiudendo gli occhi, la sola vista di Edward in quel modo mi fa provare una strana voglia di montargli in braccio e riempirlo di baci fino a non avere più fiato in corpo, oddio ma che vado a pensare! Sospiro pesantemente e scappo letteralmente al bagno sperando di annegare i pensieri e le strane sensazioni che ho provato oggi nell'acqua calda.

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